La maledizione degli spiriti evanescenti di madamina (/viewuser.php?uid=47928)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a scuola ***
Capitolo 2: *** La maledizione ***
Capitolo 3: *** In infermeria ***
Capitolo 4: *** Strane reazioni ***
Capitolo 5: *** Notte in biblioteca ***
Capitolo 6: *** Scoperte importanti, pioggia e sigarette ***
Capitolo 7: *** Miti e leggende ***
Capitolo 8: *** L'inizio del viaggio ***
Capitolo 9: *** Il martello di ghiaccio ***
Capitolo 10: *** Cure, riflessioni e confidenze ***
Capitolo 11: *** Viaggio al centro della terra ***
Capitolo 12: *** L'incudine di fuoco ***
Capitolo 13: *** Di nuovo ad Hogwarts ***
Capitolo 14: *** La fine dell'avventura ***
Capitolo 1 *** Ritorno a scuola ***
Capitolo 1
Ritorno a scuola
1°
settembre, una data che negli ultimi sei anni aveva segnato l'inizio di
un nuovo anno scolastico e di emozionanti avventure a cui a volte era
sopravvissuta per puro miracolo. Quel 1°
settembre però era diverso dagli altri,
perché era l'ultima volta che prendeva il treno per
raggiungere Hogwarts, dove avrebbe frequentato l'ultimo anno, avrebbe
conseguito il M.A.G.O. e poi sarebbe entrata molto probabilmente nel
corpo degli Auror. Anche se a dire la verità non ne era poi
più così sicura, anzi sarebbe stato
più esatto dire che non era tanto sicura di niente, dopo
tutto quello era successo durante l'estate...
Si riscosse dai suoi pensieri
quando la macchina si fermò davanti all'entrata
della stazione di King's Cross. Lentamente scese dall'auto e
aspettò che suo padre prendesse il suo baule dal
portabagagli e lo caricasse su un carrello, mentre Grattastinchi le
saltava in braccio, godendosi gli ultimi minuti di libertà
prima di quel lunghissimo viaggio che avrebbe trascorso nella gabbietta
che, per quanto grazie alla magia all'interno fosse grande quanto un
appartamento, era pur sempre una gabbia. Dopo aver caricato con
attenzione tutto il bagaglio sul carrello il padre la strinse in un
abbraccio carico di affetto e la baciò sulla fronte.
"Allora buon viaggio piccola. Stai tranquilla, vedrai che
andrà tutto bene. Goditi al meglio il tuo ultimo anno di
scuola, e ogni tanto alza la testa dai libri e divertiti un pochino. Mi
prometti che lo farai?"
"Si papà... - disse non troppo convinta, cosa che non
sfuggì allo sguardo attento dell'uomo, che però
non disse niente - vi scriverò spesso e vi terrò
informati di tutto quello che succede, anche se penso che questo
sarà proprio un anno tranquillo, il primo da quando
frequento Hogwarts".
Sulle labbra di entrambi affiorò un sorriso. Poi Hermione si
staccò dall'abbraccio del padre e spingendo il carrello
entrò nella stazione, scomparendo tra la folla. Si
avviò velocemente verso lo spazio tra i binari 9 e 10,
pronta ad attraversare la barriera magica che l'avrebbe portata
al suo treno. Arrivata di fronte ad un arcata cieca in
mattoncini rossi, con una rapida occhiata si assicurò che
nessuno la stesse guardando e poi trattenendo il respiro si
avviò verso il muro e... ancora una volta si
ritrovò lungo il familiare binario 9 e 3/4, accanto alla
locomotiva dell'Hogwarts Express.
Appena entrata rimase abbagliata
da un raggio di sole che filtrava attraverso l'ampio
lucernario del tetto, quasi ad illuminarle la via, o almeno quella fu
l'impressione che ebbe. Ma non durò a lungo,
perché la locomotiva emise un fischio e liberò
nell'aria una densa nuvola di vapore che invase l'aria intorno
a lei, creando dei meravigliosi giochi di luce con i raggi del sole che
sembravano danzare tra quelle soffici volute che sembravano di zucchero
filato. Poi un forte odore di carbone bruciato le invase le narici.
Certo, la locomotiva era magica, non aveva realmente bisogno di
combustibile, tuttavia si era deciso di mantenere quel
particolare per rendere l'atmosfera alla stazione
più realistica possibile, e quindi ecco spiegato anche il
piccolo tender attaccato subito dietro alla locomotiva, con il carico
di carbone, probabilmente un'idea di Silente che amava curare tutto fin
nei minimi dettagli. Non aveva mai fatto caso a tutto ciò,
sempre presa dall'eccitazione di cosa l'avrebbe aspettata una volta
arrivata a scuola, troppo immersa nei suoi pensieri per badare
veramente a cosa la circondava. Ma ora tutto era cambiato, lei
era cambiata, dopo tutto il dolore, la sofferenza e l'angoscia di
quell'estate. Ora sapeva che niente è per sempre ed era
decisa a fare tesoro di ogni istante e di ogni dettaglio del mondo
intorno a lei.
Poi fu investita dalle voci e dagli schiamazzi di tutti i ragazzi che
come lei erano lì per andare ad Hogwarts. Ragazzi che come
lei volevano lasciarsi tutto alle spalle, dimenticarsi della terribile
guerra che li aveva travolti, e tornare dei semplici studenti
spensierati, anche se dentro di sé ognuno sapeva che non
sarebbe mai stato del tutto possibile. Troppi di loro, una volta
arrivati ad Hogsmeade avrebbero visto che le carrozze della scuola non
si muovevano da sole ma che erano tirate dai Thestral... Da lontano
riuscì a distinguere Harry e Neville, e qualche passo
più indietro l'inconfondibile chioma biondissima di Malfoy
che contrastava nettamente con quella nera del suo compagno Zabini. E
poi si accorse di un insieme di teste rosse, che segnalavano il punto
dove la famiglia Weasley stava aspettando la partenza del treno.
Nonostante il forte affetto che la legava ai suoi amici, Hermione
sentiva che non era ancora
pronta ad unirsi agli altri, aveva ancora bisogno di
stare da sola per qualche minuto.
Voleva rendersi effettivamente conto nel profondo che tutto era tornato
alla normalità, che non aveva più motivo di avere
paura e di temere per la vita delle persone a cui voleva bene. E voleva
anche imprimere nella memoria ogni sfumatura, ogni momento del
viaggio che l'avrebbe portata ad Hogwarts per l'ultima volta. Quella in
effetti era l'ultima volta che si trovava lungo quel binario
da studente. La prossima volta, ci sarebbe tornata per
accompagnare i suoi figli... Quindi caricò il
più lentamente possibile il suo baule nella carrozza
bagagli, attaccata subito dietro la locomotiva, e poi
si avviò lungo il treno alla ricerca dello
scompartimento occupato dai suoi amici. Durante il tragitto
cercò di concentrarsi il più possibile e di
imprimere tutto nella memoria. I dettagli: il corridoio che percorreva,
gli scompartimenti in cui sbirciava, il paesaggio fuori dai
finestrini. Le sensazioni: l'odore delle finiture di legno, i
rumori della locomotiva, il tocco delle superfici su
cui passava la mano. Le emozioni: i ricordi di tutto
ciò che aveva vissuto sul treno, a cominciare da quando al
primo anno aiutò Neville a cercare il suo rospo, facendo
così la conoscenza di Harry e Ron, la sicurezza che in
futuro, anche senza di lei quello stesso treno avrebbe
continuato a portare a scuola gli studenti ogni 1°
settembre.
Dopo essersi ritagliata questo ultimo momento di riflessione
Hermione decise che era il momento di tornare alla vita reale
e ricongiungersi infine con i suoi amici, che non vedeva dalla fine
della guerra. Infatti dopo la caduta di Voldemort
lei era partita alla ricerca dei genitori che dopo un
incantesimo di memoria erano stati allontanati
dall'Inghilterra per la loro incolumità, e poi
aveva trascorso tutto il tempo con loro, assistendoli durante il
recupero della memoria, ma soprattutto recuperando tutto il tempo che
aveva dovuto passare separata da loro.
Continuò
così a percorrere il corridoio
finché non individuò lo scompartimento in cui si
erano sistemati i suoi amici. Da un lato stavano seduti Ron,
Harry e Ginny, ovviamente abbracciati, mentre di fronte
stavano Luna e Neville che le sorrise timidamente non appena la vide.
Fu un attimo: appena mise piede nello scompartimento fu
travolta da un uragano dai capelli rossi. Ginny, fuori di sé
dalla gioia di rivederla si era alzata di scatto e le
era balzata in braccio, facendola quasi cadere in
mezzo al corridoio. Non ebbe quasi tempo di fare un cenno di saluto
agli altri che la piccola furia la trascinò
giù dal treno perché potesse subire uno degli
abbracci stritolatori di Molly Weasley, una stretta di mano spaccaossa
di Arthur Weasley, un tentativo di scherzo molto probabilmente
quasi mortale di George che appariva molto provato dalla perdita del
fratello, ed infine una pacca da colpo apoplettico di Charlie.
Percy, più contenuto, si limitò ad una semplice
stretta di mano. Dopo essere sopravvissuta alle dimostrazioni di
affetto della famiglia Weasley, senza sapere neanche lei come,
risalì sul treno ed entrò nello scompartimento
dove gli altri la stavano aspettando. Appena entrata
saltò al collo di Harry, che si era alzato quando
l'aveva vista arrivare, abbracciandolo con foga.
"Harry finalmente! Non sai quanto mi sei mancato!
- disse
quasi con le lacrime agli occhi per la contentezza - Neville, Luna, che
bello rivedere anche voi!" disse abbracciando stavolta i due
amici. "Ginny stammi lontana, che prima per salutarmi quasi mi
uccidevi! E poi bella amica! Gettarmi in pasto alla famiglia Weasley
senza nessun preavviso!" E scoppiò in una risata
sincera insieme ai suoi amici come non succedeva forse da troppo
tempo. Ma
un
tossicchiare sommesso da un angolo dello scompartimento mise fine a
quel momento spensierato. Ron molto serio aveva richiamato la sua
attenzione, per niente contento di essere stato ignorato.
"Grazie Hermione, sto bene e tu?" se ne uscì con
tono volutamente acido.
"Ah si, ciao Ron. Sto bene adesso grazie". Dopodiché si
rigirò verso gli altri ma un silenzio pesante era calato
nello scompartimento. Nessuno aveva ben compreso cosa fosse
successo tra i due ma avevano preferito non impicciarsi e lasciare che
la cosa si sistemasse da sé. In effetti
non si erano lasciati nel migliore dei modi l'ultima volta che si erano
incontrati, c'era stata una litigata e poi la partenza di Hermione.
Ma il ricordo era ben vivo in
entrambi. Soprattutto in Hermione che si sentiva bruciare di rabbia
ogni volta che ci ripensava. Ricordava il momento in cui
realizzò che Harry aveva sconfitto Voldemort nel duello
finale. Si trovava vicino a Ron, che le corse incontro e la strinse
forte tra le sue braccia e poi la baciò con passione. Per
lei era un sogno che si avverava, era innamorata da anni di lui, che
finalmente libero dall'oppressione della guerra si era deciso ad
aprirsi con lei. In quel momento tutto le era sembrato così
lontano, come se fossero chiusi in una bolla dove il tempo non
scorreva. Poi le urla di gioia dei vincitori avevano rotto la magia di
quell'istante e loro erano corsi verso il punto dove
era Harry per vedere come stava e per festeggiare con lui. Nei giorni
seguenti che trascorse alla Tana insieme anche a Harry, Ron
era stato piuttosto scostante e quando un pomeriggio l'aveva
seguito per poter parlare di quel bacio, lo trovò in
giardino avvinghiato a Lavanda Brown. Il suo cuore, già
provato dalla perdita di molte persone care, andò
completamente in pezzi e lei corse in lacrime nella sua stanza, dove
rimase chiusa fino all'ora di cena. Dopo aver mangiato, prese
Ron in disparte, sotto le occhiate omicide di Lavanda e
lo portò in giardino riversandogli addosso tutto il
disgusto e il dolore che provava in quel momento. La risposta del
ragazzo l'aveva pietrificata: "Cosa credi? Io ho appena perso un
fratello, ho bisogno di qualcosa per non pensarci, per distrarmi dal
dolore. Tu non hai perso nessuno della tua famiglia quindi come
pretendi di venire qui a farmi la predica? Anzi dovrei essere io a
essere arrabbiato con te che non mi sei stata più vicina in
questo momento! Meno male che ho trovato Lavanda e non ho aspettato
te!". A quel punto Hermione, dopo aver deciso che non
era il caso di finire ad Azkaban per un deficiente del genere che bacia
la sua migliore amica solo per distrarsi dal dolore, prese il baule che
aveva preparato nel pomeriggio e dopo un breve saluto a tutti
uscì dalla casa sbattendo la porta e saltò sul
Nottetempo iniziando il lungo viaggio verso l'Australia. Da quel
momento non aveva avuto più contatti con i suoi amici e
tantomeno con Ron.
Fu Harry il primo ad interrompere
il silenzio.
"Allora Herm raccontaci tutto quello che hai fatto dopo la tua
partenza! Come è l'Australia? Come stanno i tuoi genitori?"
"Calma Harry!" disse lei divertita e riprendendosi velocemente
dai pensieri di prima "Una domanda alla volta, oppure
penserò che mi stai interrogando per conto del
Ministero!" E si lasciò andare in una lieve risata
a cui Harry si unì arrossendo leggermente. Prese
posto accanto a
Neville, vicino al finestrino. Tanto il viaggio sarebbe stato parecchio
lungo e avrebbe avuto tutto il tempo di cambiare
posto e stare vicino anche agli altri.
"Dunque i miei genitori stanno bene, ti salutano e ti
ringraziano per tutto quello hai fatto. Anzi ti hanno invitato a casa
nostra durante le vacanze di Natale! Ovviamente l'invito è
esteso anche a voi, Neville, Luna e Ginny". Calcò
volutamente il nome dei tre in modo da sottolineare che Ron non era
gradito. Tutti accettarono volentieri l'invito, visto che i Granger
avevano una bellissima baita in montagna e trascorrere da loro le
vacanze voleva dire neve e tanto divertimento! Ne avevano decisamente
bisogno!
"Dell'Australia non ti so dire granché, perché ho
visto ben poco. Dopo aver annullato l'incantesimo di memoria che avevo
fatto ai miei, gli sono stata vicina tutto il tempo per assicurarmi che
non ci fossero problemi. Poi una volta finita la "convalescenza"
abbiamo preso tutti l'aereo e ci siamo trasferiti qui a Londra".
"Voi piuttosto che mi raccontate? Cosa è successo qui
durante la mia assenza?"
"Mah niente di che - rispose Harry - il Ministero ha iniziato a
organizzare festeggiamenti e cerimonie subito dopo lo scontro finale...
Ho stretto così tante mani, ho sentito così tanti
discorsi, ho ricevuto così tante targhe che dopo un po'
avrei voluto tanto raggiungerti in Australia, e lo avrei fatto
davvero se avessi saputo dove cercarti! Per fortuna oltre ai politici
ci sono state anche persone in gamba che hanno dato inizio alla
ricostruzione e hanno avviato un programma per aiutare le persone
più colpite dalla guerra. Sai ci sono state molte vittime e
i bambini rimasti da soli come il piccolo Teddy sono molti... - in
fondo lui capiva benissimo il problema, visto che era rimasto solo
quando aveva appena un anno, e si era adoperato lui stesso in ogni
occasione, in ogni cerimonia e riunione a cui aveva partecipato,
perché quei bambini potessero crescere in un ambiente
più sereno e felice di quello che era toccato a lui".
"E poi sono iniziati i processi. Molti dei Mangiamorte che sono
sopravvissuti allo scontro finale ora sono ad Azkaban e ci resteranno
per parecchio tempo, alcuni per tutta la vita. Comunque nessuno
subirà più il bacio perché non ci sono
più i dissennatori a guardia, ma solo auror. Pensa
che perfino il vecchio Lucius adesso è
rinchiuso lì ed ha una pena molto lunga da scontare".
"Lucius Malfoy? - chiese Hermione stupita - Come è possibile
che sia stato condannato con tutti gli agganci e le conoscenze che ha?"
"Si proprio QUEL Lucius. Non so che tipo di agganci abbia, ma dopo il
duello finale, al Ministero si è scatenata una
specie di caccia al mostro e chiunque abbia anche solo avuto qualche
contatto in passato con i Mangiamorte è finito dentro,
nessuno si è salvato, o quasi. Tanta è stata
l'ansia di dimostrare che chi sta ora al potere è
estraneo al potere di Voldemort e di far vedere che sta
facendo di tutto per riportare la serenità che non
si sono fatti scrupoli di condannare persone che
semplicemente si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato!"
"Capisco - rispose gravemente Hermione, che dopo qualche
secondo di riflessione sembrò illuminarsi per una domanda
che le era sorta - Hai detto che quasi tutti i
Mangiamorte sono stati condannati. Chi è che si
è salvato?"
"Narcissa Malfoy - le rispose Harry - per lei ho garantito io
personalmente. Ricorderai di certo che è grazie a lei che ho
potuto combattere il duello finale contro Voldemort e sconfiggerlo. E'
stata lei a non rivelare che non ero morto
come tutti credevano ma che ero tornato indietro. E questo mi
è sembrato il minimo per ripagarla, qualunque siano stati i
motivi che l'hanno spinta a tradire il suo padrone".
"Quali pensi che siano stati i suoi motivi?"
"L'ho capito dopo qualche tempo, quando sono iniziati i
processi. Il marito è stato condannato subito, ma i
suoi avvocati, ovviamente i migliori sono riusciti ad evitargli il
carcere a vita, ma ci passerà ovviamente parecchi anni. Poi
subito dopo la sua assoluzione è toccata a Malfoy
junior subire il procedimento. La sera stessa della prima
udienza Narcissa è venuta a Grimmauld Place dove
nel frattempo mi ero trasferito, per pregarmi di aiutare suo figlio,
altrimenti non avrebbe avuto alcuna ragione di restare libera e avrebbe
fatto di tutto per raggiungerlo in carcere. Ti confesso che la cosa che
più mi ha colpito è stata che non ha fatto parola
per Lucius, anzi sembrava sollevata che la sua ingombrante presenza
fosse stata tolta di mezzo. Ma sembrava veramente disperata che la
potessero separare da suo figlio. Ho visto nei suoi occhi l'amore di
una madre pronta a tutto per il figlio, anche a tradire il suo padrone.
D'altronde quel giorno prima di mentire a Voldemort riguardo il mio
stato mi aveva chiesto proprio se Malfoy era ancora vivo e se era al
sicuro. A quel punto ho fatto quello che ho potuto e ho fatto assolvere
anche il figlio, anche se indirettamente questa volta, non volevo che
si sapesse in giro del mio intervento. Ho ingaggiato un bravo avvocato
che ha dimostrato come non abbia mai condiviso gli ideali dei
Mangiamorte e che è sempre stato un burattino nelle mani di
suo padre. Ovviamente tutto quello che ho appena detto non deve uscire
da questo scompartimento!"
Tutti annuirono con decisione.
Quello che Harry però non aveva raccontato a Hermione era
che aveva aiutato il giovane Malfoy anche perché era
convinto che non condividesse più gli ideali dei Mangiamorte
una volta che si era ritrovato coinvolto nella crudeltà del
loro ambiente. Ricordava quando lo aveva trovato a piangere nel bagno
di Mirtilla Malcontenta, o quando sulla Torre di Astronomia
non era riuscito ad uccidere Silente. Non era un assassino e non lo
sarebbe mai diventato. Malvagio, bastardo, razzista, cattivo,
certamente, ma assassino no, e pertanto non meritava di
passare il resto della sua vita tra le mura di Azkaban.
Sperava solo di non doversi pentire della sua scelta. Ma da quello che
aveva saputo da alcuni informatori del Ministero, i Malfoy, madre e
figlio, si erano trasferiti in una villetta nella campagna inglese
dove avevano trascorso tranquillamente l'estate.
Era stata una decisione molto saggia quella di sparire per un po'
specie dopo che si era diffusa la notizia del tradimento di Narcissa.
Nonostante la giustizia sommaria che stava applicando il
Ministero, non tutti i Mangiamorte erano stati arrestati ed alcuni
anche abbastanza pericolosi erano ancora in libertà. D'altro
canto i Malfoy erano troppo coinvolti con Voldemort perché
la comunità magica li accettasse di buon grado. Per loro
quindi era stato più sicuro uscire da sotto i riflettori per
qualche tempo.
Il viaggio proseguì abbastanza tranquillamente, tra
chiacchiere, partite agli scacchi magici, dolcetti incantati e scherzi
sicuramente provenienti dal negozio di George. Ad un certo punto
qualcosa nella tasca di Hermione iniziò a vibrare, facendola
sobbalzare sulla sua poltrona. Era il suo stemma di Caposcuola, che la
avvertiva che era il momento di infilarsi la divisa e andare nello
scompartimento dei Prefetti, per una riunione preliminare e la
suddivisione dei compiti almeno fino al termine del viaggio, sempre che
non ci fossero nuove disposizioni da parte della preside McGranitt.
Mentre si infilava velocemente la divisa avvisò i suoi
compagni di scompartimento che a breve sarebbe iniziata la riunione dei
Capiscuola e dei Prefetti e quindi era il momento di
prepararsi. E così dopo di lei, si alzò
un accigliato Ron Weasley e poi generando stupore tra gli altri
ragazzi, si infilarono velocemente la divisa appuntando la spilla da
Prefetto, anche Neville e Luna.
Hermione guardò stupita i due amici e poi li
abbracciò con affetto.
"Neville, Luna, anche voi Prefetti! Sono così contenta per
voi! Ma perché non mi avete detto niente?"
"Beh - iniziò Neville, che sebbene ormai fosse diventato un
bel ragazzo, molto alto e ben piazzato, era sempre terribilmente timido
- in realtà non ci credevo neanche io. Ogni giorno pensavo
che la McGranitt mi avrebbe mandato una lettera in cui si scusava
dell'errore e mi chiedeva di rimandargli indietro la spilla da
Prefetto..."
"Ma Neville, che diavolo stai dicendo! Tu ti meriti pienamente quella
spilla! Ti devo ricordare che durante la battaglia finale ti sei
battuto con un coraggio straordinario, e che nel momento cruciale hai
estratto la spada di Grifondoro dal cappello parlante e hai ucciso
Nagini? Ah dimenticavo, piccolo particolare ti stavano torturando... se
non ricordo male ti hanno messo in testa il cappello in fiamme... -
disse distrattamente Hermione mentre si picchiettava le labbra con
l'indice - E lo stesso discorso vale per te, Luna! Sei sempre stata
presente e pronta ad aiutare gli altri. Mi sembra giusto che
ora ti venga affidato il compito di Prefetto di Corvonero!"
Detto questo i tre uscirono dallo scompartimento, seguiti da un Ron
sempre più torvo per essere stavo volutamente ignorato da
Hermione, dirigendosi verso quello dei Prefetti.
Note
dell’autore : Eccomi
qui con la mia prima long-fiction, ovviamente incentrata sulla coppia
Draco/Hermione.
Vorrei innanzitutto ringraziare le 5 persone
che hanno messo "Be my mirror, my sword, my shield" tra i preferiti, e
cioè: Dark Selene,
Lily261, live in love, sakura_87 e whateverhappened
e
le tre che hanno recensito: PikkulaSere, sakura_87 e
whateverhappened
Grazie di cuore ragazze!
Per
quanto riguarda questa ff, la trama è
già tutta delineata, e una parte dei capitoli
è già stata scritta. Tuttavia sarò
felice di apportare tutti i cambiamenti che mi suggerirete per rendere
la storia migliore.
In
questo capitolo non succede nulla, è solo come un "riassunto
delle puntate precedenti" in cui viene raccontato quello che secondo me
è successo durante l'estate tra il 6° e il
7° anno. Confesso che non ho molto gradito che Harry non abbia
finito la scuola e così eccomi qui a riportarlo tra i banchi
per un orecchio.
Non
so se ho esagerato nel numero tra Prefetti e Caposcuola,
però almeno un Caposcuola ci deve essere e nel quinto libro
sia Hermione che Ron diventano Prefetti, quindi ci devono essere anche
due Prefetti. Ad affiancare in questo compito Ron ho messo
Neville, perché mi sembrava giusto in qualche modo premiarlo
per la sua lealtà ad Harry che lo ha portato molte volte nel
corso dei sette libri ad andare oltre i suoi limiti.
Vi
ricordo infine che i Thestral possono essere visti solo da chi
ha visto morire qualcuno.
Detto
questo non mi resta che ringraziare tutti coloro che hanno avuto la
pazienza di arrivare fino a qui, e chi sprecherà un
po' del suo prezioso tempo per lasciare una recensione.
Al prossimo capitolo, madamina.
Dimenticavo... Un immenso grazie al mio Gryffindor Prince, che ho
obbligato a betare questa storia!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** La maledizione ***
Capitolo 2
La maledizione
Qualche scompartimento
più in là altri cinque ragazzi,
di Serpeverde, stavano affrontando il loro ultimo viaggio
verso Hogwarts. Tre di loro si stavano infilando la divisa per
partecipare alla riunione di prefetti e capiscuola che si sarebbe
svolta a breve nello scompartimento a loro riservato.
"Allora Draco, come ti senti nei panni di caposcuola di Serpeverde? Sei
pronto a far rigare dritto i primini?"
"Veramente Blaise per ora il programma è di togliere un mare
di punti ai Grifondoro! - rispose Malfoy con un ghigno - Tu
che ne pensi Pansy?"
"Beh direi che non è niente male come idea, ma
perchè limitarsi ai Grifoni? Anche svuotare le altre due
clessidre può essere divertente anche se di non altrettanta
soddisfazione! Se ci fosse qui Vincent avrebbe sicuramente qualche
ottimo suggerimento per divertirci".
Si accorse un secondo troppo tardi del significato che stava dietro
alle sue parole. Un silenzio carico di tristezza calò nello
scompartimento, mentre ricordavano il loro compagno Vincent Tiger, che
era morto durante la battaglia a Hogwarts combattendo tra le
fila del Signore Oscuro. Aveva perso la vita cercando di
impedire a Harry Potter di distruggere un Horcrux, scatenando un fuoco
magico che per un soffio non aveva ucciso anche Draco e Gregory oltre
che Potter e Weasley. Quella perdita li aveva toccati nel profondo
perchè era stato uno di loro a morire, un loro amico, un
ragazzo della loro età. Fino a quel momento, per quanto si
fossero sentiti coinvolti dagli eventi più o meno tragici
che la guerra aveva scatenato, si erano sempre comunque sentiti al
sicuro e intoccabili. Ora avevano realizzato che non era
così. Erano cresciuti e avevano capito cosa era la
guerra e cosa era la morte.
Mentre Draco, Pansy e Blaise finivano di prepararsi, Gregory
Goyle e Theodore Nott erano ancora assorti nei loro pensieri e
i loro sguardi vagavano nel paesaggio che correva veloce fuori dal
finestrino. Quell'anno nella loro camerata ci sarebbe stato un letto
vuoto. Lo avevano appena realizzato. Il silenzio fu interrotto da un
breve singhiozzo. Tutti i ragazzi si girarono verso Pansy, che tentava
di asciugare rapidamente un lacrima che le era sfuggita. Subito i
quattro ragazzi le furono attorno e la strinsero in un abbraccio di
gruppo che sciolsero solo quando videro che la loro amica si era
calmata.
"Scusate ragazzi, ma voi siete un po' la mia famiglia ormai da sei
anni, e aver perso Vincent è stato un duro colpo. Mi sembra
sempre che manchi qualcuno di importante, ma ormai se ne è
andato e noi dobbiamo andare avanti anche per lui. Solo ora capisco
quanto avesse ragione il cappello parlante al primo anno a sottolineare
quanto sia importante per noi Serpeverde l'amicizia... - disse Pansy
con voce un po' tremante e commossa".
"Lo so Pansy, lo stesso vale per noi - le rispose Theodore, mentre le
metteva una mano su una spalla - anche a noi manca molto. Sai benissimo
quale profondo legame ci tiene uniti, anche se di fronte agli altri non
lasciamo trasparire nulla. Lascia che ci credano la corte di Draco, dei
burattini pronti ad eseguire i suoi ordini. Ma noi sapremo nel nostro
cuore che non è così, e ricorderemo che Vincent
ha creduto fino in fondo nei suoi ideali e ha combattuto anche per noi
fino all'ultimo" finì abbracciando stretta la ragazza.
Dopo molti secondi Blaise ricordò agli altri che
dovevano andare alla riunione dei prefetti e che erano già
in ritardo, così Pansy anche se a malincuore si sciolse
dall'abbraccio dell'amico e corse in bagno a sciacquarsi il viso e
cancellare i segni della sofferenza che mostrava solo davanti
ai suoi amici, a quella che considerava la sua seconda
famiglia. Agli occhi degli altri doveva essere la
solita Pansy Parkinson che nulla può turbare. Fu di
ritorno in poco tempo e unendosi a Blaise e Draco si diresse finalmente
verso lo scompartimento dei prefetti.
Questo si trovava nell'ultimo
vagone ed era arredato come un salottino. Era un ambiente quadrato e
ogni lato ospitava tre poltroncine di velluto imbottite, per il
caposcuola e i due prefetti di ogni casa, di cui avevano i
colori. Al centro della saletta stava un basso tavolino in legno
intarsiato con sopra un vassoio d'argento pieno di frutta, oltre ad una
brocca con del succo di zucca, mentre agli spigoli stavano dei
mobiletti sempre in legno finemente lavorato, su cui erano
appoggiati dei bicchieri. Al soffitto era appeso un bellissimo
lampadario in ferro battuto e cristallo. Sembrava in tutto e per tutto
un salotto di fine Ottocento.
Quando i tre ragazzi di Serpeverde entrarono, gli altri erano
già tutti lì come si erano aspettati e
chiacchieravano del più e del meno, facendo capannello quasi
tutti intorno alla Granger. Solo Ron Weasley se ne stava da solo seduto
accigliato su una delle poltroncine rosso-oro sul lato riservato ai
Grifondoro. Appena i tre misero piede nella saletta, fu proprio lui ad
accoglierli alla sua maniera, quasi aggredendoli.
"Ecco finalmente i principini che ci onorano della loro presenza".
Pansy, che sapeva di essere la causa del loro ritardo, anche se gli
altri due non le avevano detto nulla, scattò:
"Hai detto bene Lenticchia, devi sentirti onorato di stare insieme a
noi!"
"Cosa?!? Dovrei essere onorato della presenza di tre figli di
Mangiamorte?"
A quel punto anche Draco scattò e sarebbe saltato al collo
di Weasley se Blaise non l'avesse trattenuto per le braccia. Quello dei
Mangiamorte era ancora un argomento tabù nella
comunità magica. La guerra era una ferita troppo recente che
aveva lasciato in tutti loro dei segni profondi, e raramente le
conversazioni si spingevano su quel terreno minato. Ma l'odio era tanto
da entrambe le parti e a volte specialmente i ragazzi tendevano a
sfogarlo su quelli che vedevano ancora come i loro nemici. Se da una
parte il padre di Draco era rinchiuso ad Azkaban per chissà
quanto tempo ancora, Weasley aveva perso uno dei suoi fratelli durante
la battaglia, ucciso da un Mangiamorte. Vedendo che le cose
degeneravano, anche la Granger, a cui non era sfuggito il balzo di
Draco, si mise in mezzo.
"Smettila Ron, che speri di ottenere così? L'importante
è che siano arrivati, che ti importa se con qualche minuto
di ritardo? Ora iniziamo la riunione, così potremo tornare
il prima possibile ai nostri scompartimenti!"
Weasley la guardò torvo, rispondendole: "Va bene,
iniziamo la riunione, ma non finisce qui, noi due da ora abbiamo un
conto in sospeso e appena da soli lo regoleremo. Non mi piace che ti
rivolgi a me con quel tono. Non sei nessuno per parlarmi
così!".
Lei rispose glaciale: "Quando vuoi Ron. Tanto dimostri ogni
giorno di più di essere solo un ragazzino che non si accorge
del mondo che gli sta intorno ma pensa che tutto ruoti intorno a lui.
Fammi un cenno quando sarai cresciuto. E ora fai un favore al genere
umano, torna a sederti alla tua poltroncina e tienici il tuo sedere
incollato finchè non avremo finito".
Draco non si fece sfuggire l'occasione: "Capito Lenticchia?
Dai retta alla Mezzosangue che ti conviene..."
Ma non riuscì a finire la frase che la Granger lo
fulminò con uno sguardo iniettato di
sangue. "Guarda che lo stesso vale per te. Va a sederti e sta
zitto per una buona volta!"
"Ma come ti permetti schifos..."
"Adesso basta Draco!" Ora anche Blaise si era messo ad urlare ed aveva
iniziato a strattonarlo per le spalle portandolo verso le poltroncine
verde-argento. "Insomma dimostrati superiore a loro, fagli vedere il
contegno da tenere, non ti vorrai abbassare al livello di Weasley! E lo
stesso vale per te, Pansy! Ora mettiamoci seduti e iniziamo questa
benedetta riunione!"
Detto questo spinse i due amici a
sedere e fece un cenno alla Granger che lo ricambiò grata
che l'avesse aiutata, anche se a modo suo, a riportare l'ordine. Quando
finalmente si furono seduti tutti quanti sulle loro poltroncine, sul
tavolo al centro comparve una pergamena, da parte della preside
McGranitt. Visto che tutti gli altri esitavano, la Granger si
alzò, srotolò la pergamena ed iniziò a
leggerla ad alta voce.
Miei cari ragazzi, bentornati a Hogwarts per affrontare un altro anno
di scuola, l 'ultimo per parte di voi. Per quest'anno il
caposcuola ed i prefetti che sono stati nominati sono rispettivamente:
per
Grifondoro, Hermione Granger, Ron Weasley, Neville Paciock
per
Tassorosso, Justin
Finch-Fletchley, Ernie Macmillan, Hannah Abbott
per
Corvonero, Anthony Goldstein, Michael Corner, Luna Lovegood,
per
Serpeverde, Draco Malfoy, Blaise Zabini, Pansy Parkinson
Finchè
non riceverete ulteriori istruzioni una volta giunti qui a scuola, i
vostri compiti saranno essenzialmente di sorveglianza. I prefetti si
occuperanno di tenere la situazione sotto controllo sul treno per il
resto del viaggio, mentre ai capiscuola sarà affidata la
responsabilità del trasferimento dalla stazione di Hogsmeade
fino alla scuola, ovviamente con l'aiuto dei prefetti. Come di
consuetudine poi una volta terminata la cerimonia di Smistamento e la
cena di benvenuto, i capiscuola accompagneranno gli studenti nei
rispettivi dormitori.
Inutile
aggiungere miei cari ragazzi che quest'anno il vostro compito
è di particolare importanza, perchè spetta a voi
garantire la serenità degli altri studenti,
nonostante i tragici eventi che si sono recentemente svolti. Dovrete
non solo fare in modo di mantenere la pace, ma anche cercare in ogni
modo di sedare l 'odio e il rancore che sono inevitabilmente nati. Vi
suggerisco pertanto di incentivare il più possibile il
dialogo tra le case, cercando in ogni occasione di incoraggiare la
cooperazione per quanto possibile.
Detto
questo non mi resta che augurarvi buon lavoro e di trascorrere
piacevolmente questo anno scolastico.
Distinti
saluti,
La
preside Minerva McGranitt
P.S.
: Una volta espletati i loro compiti, i capiscuola Granger e Malfoy
sono pregati di venire nel mio ufficio.
Quando
la Granger ebbe finito di leggere la pergamena, i prefetti si alzarono
pronti ad adempiere ai loro compiti, lasciando la saletta ai
capiscuola. La Granger fu la prima a parlare.
"Beh credo che dovremmo
pensare a qualcosa per favorire l'integrazione tra le case. Che ne
pensate? Avete suggerimenti?"
Fu Draco a rispondere: "Senti Mezzosangue, pensa un po' quello
che vuoi! A me non me ne frega niente della cooperazione e delle tue
stupide idee. L'unica cosa che vorrei è essere lasciato in
pace, ma a quanto pare chiedo troppo visto che sono qua. Quindi
inventati quello che ti pare ma non aspettarti nessun aiuto da me".
Gli altri due rimasero stupiti e si prepararono ad una sfuriata in
perfetto stile Granger, invece lei stupì tutti, compreso
Draco, rispondendo con un semplice: "Va bene Malfoy,
cercheremo di coinvolgerti il meno possibile. Ti chiameremo solo quando
sarà strettamente necessario. Ci vediamo dopo nell'ufficio
della McGranitt. Ciao".
Hermione dopo la conversazione con
Harry aveva capito che Draco voleva solo togliersi dai riflettori e
cercare di vivere per quanto possibile la sua vita in pace, ora che non
c'era più suo padre a tirare i fili della sua esistenza come
un barattinaio con il suo pupazzo. E così aveva deciso di
assecondarlo come poteva finchè non fosse stato pronto ad
affrontare la situazione.
Dopo cena, Draco e la Granger si ritrovarono nell'ufficio della
preside, curiosi di sapere cosa avesse da dirgli che non potesse essere
scritto nella pergamena che avevano letto sul treno. Il mistero fu
presto svelato.
"Bene ragazzi, Innanzitutto bentornati qui a Hogwarts. Immagino che
sarete stanchi quindi andrò dritta al punto. La vostra
nomina a caposcuola non è casuale. Vi ho scelto
perchè voglio che collaboriate per migliorare i rapporti tra
le vostre case. Voi siete gli elementi più di spicco e
rispettati, quindi vi sarà più facile indirizzare
i rapporti nella giusta direzione. Per Grifondoro forse sarebbe stato
più indicato Potter, senza offesa signorina Granger, ma alla
fine ho deciso che non sarebbe stato giusto caricarlo di un'altra
responsabilità. Pertanto ho disposto le cose in modo che voi
due passiate insieme il maggior tempo possibile, sia come caposcuola,
quindi con le ronde e gli altri incarichi, sia come casa, cercando di
affiancarvi il più possibile nelle lezioni, che Grifondoro e
Serpeverde seguiranno quanto più possibile insieme. Bene,
questo è tutto buonanotte".
"Ma veramente... " "Ho detto "è tutto"
signorina Granger".
"Ma preside... " "Quale parte di "questo è
tutto" non le è chiara signor Malfoy?"
I due ragazzi si alzarono ed uscirono dall'ufficio della preside, ma
una volta fuori Draco scoppiò.
"Quella è totalmente matta! Io non ho intenzione di passare
un secondo di più con te Mezzosangue!"
"Si si, come dici tu Malfoy".
"E non mi trattare come un ragazzino deficiente Mezzosangue! Non
farò niente di tutto quello che mi ha chiesto! La mia casa
mescolarsi con i Grifoni! Che schifo! Mi vengono i brividi solo a
pensarci!"
"Certo Malfoy, come vuoi tu".
Draco la prese per i polsi e la sbattè violentemente contro
il muro, mentre con gli occhi sembrava volerla incenerire.
"Senti Mezzosangue, piantala con questo atteggiamento!"
"Senti tu Malfoy! Sono molto stanca e non mi va di litigare con te.
Quindi ti darei ragione anche se mi dicessi che hai i capelli blu. Ora
lasciami e fammi andare a dormire, a meno che tu non voglia prolungare
il tempo che trascorri con me..."
Con un moto di stizza Draco la liberò e le diede le spalle
dirigendosi verso i sotterranei.
Intanto nel suo ufficio la preside parlava con il quadro di Silente.
"Spero di aver fatto la scelta giusta con Malfoy. Forse sarebbe stato
più saggio tenerlo lontano dalla mischia e quindi
dall'attenzione di tutti".
"Al contrario Minerva! Primo perchè così
sarà più difficile che rimanga solo e quindi
possa in qualche modo essere colpito dagli attacchi dei Mangiamorte,
secondo perchè passerà parecchio tempo insieme
alla signorina Granger che saprà certamente aiutarlo. E non
mi riferisco solo ai Mangiamorte che lo cercano per il voltafaccia
della sua famiglia! Pensa quanto potrebbero arrivare lontano quei due
se solo deponessero le armi! Due menti così brillanti... Se
solo non si odiassero così tanto. Ma non possiamo mai sapere
cosa ci riserva il futuro..."
"Certo povero ragazzo però. Prima il padre ad Azkaban. Poi
tutti i Mangiamorte in circolazione che vogliono morto lui e sua madre
per vendetta..."
"Tranquilla mia cara, sono sicuro che non tutto il male viene per
nuocere. Magari da questa storia guadagnerà molto
più di quello che ha perso".
"Spero proprio che tu abbia ragione Albus!"
Nel frattempo, in una radura al
centro della foresta proibita quattro figure incappucciate
avvolte in un mantello nero, si affaccendavano attorno ad un calderone
in cui bolliva una pozione. Il loro volto era coperto da una maschera
argentata: Mangiamorte. Una fitta nebbiolina si era sollevata nella
radura e rendeva sfocata e quasi irreale la scena. Una delle
figure era intenta a mescolare attentamente una pozione molto densa,
color pece, mentre un'altra era concentrata su antico
tomo dalla copertina in legno consunta in molti punti e dai
fogli molto ingialliti e in alcune parti praticamente illeggibili. Gli
altri due facevano da sentinella e controllavano che nessuno
si potesse avvicinare e ostacolare i loro piani per nessun
motivo.
"Finalmente il marmocchio si è allontanato da casa e dalla
madre! Mi sembrava che il momento di agire non arrivasse
più! E tra poco anche la pozione sarà pronta. Non
ne posso più di mescolarla!"
"Tranquillo Parkinson, come vedi è andato tutto come
prevedevamo. Anzi siamo stati fortunati che proprio oggi
che finalmente le sue protezioni sono più basse
c'è la luna piena e possiamo dare inizio al nostro piano di
vendetta!"
"Ma tu Nott sei sicuro che la maledizione
funzionerà? Quel libro mi sembra parecchio vecchio
e malridotto. Magari c'è qualche parte che non si legge
più e che invece può essere importante!"
"Andrà tutto bene, come abbiamo programmato, McNair. Hai
ragione, il libro è molto antico, ma questo va a
nostro vantaggio. La maledizione che stiamo per scagliare
è vecchia di secoli e molto poco
conosciuta. Anche se qualcuno riuscisse a capire di cosa si tratta,
dubito che farebbe in tempo a fare qualcosa prima che il
processo di trasformazione sia completo e quindi
irreversibile".
"Come sarebbe a dire processo di trasformazione? Non ci avevi detto che
ci sarebbe voluto del tempo perchè fosse efficace!"
"Beh in effetti si Avery, ci vuole qualche giorno perchè
raggiunga la massima efficacia, dopodichè sarà
condannato per il resto della sua vita".
"Uhm, non mi piace questa novità rispetto ai piani Nott. Sei
sicuro che anche le altre informazioni che abbiamo siano giuste? Non
vorrei fare tutta questa fatica inutilmente. Ti ricordo che stiamo
rischiando parecchio a stare qui. Abbiamo interi squadroni di auror
alle calcagna e la scuola è ben sorvegliata".
"Credi che non lo sappia? Comunque sono sicuro di quello che stiamo
facendo. E' tutto scritto su questo libro, e la parte dedicata alla
Maledizione degli Spiriti Evanescenti è totalmente
integra" disse Nott indicando le pagine ingiallite del tomo
che teneva tra le braccia. "Quando la pozione sarà
pronta, e mi sembra che ormai manchi veramente poco, dovremo
gettare qualcosa appartenuto al ragazzo nel
calderone e poi recitare la formula. A quel punto la
maledizione si attiverà e lo colpirà, facendolo
svanire a poco a poco, condannandolo a vivere come un fantasma per il
resto della sua vita. Ma ho scoperto anche una cosa molto interessante.
Non verrà colpito solo lui, ma anche il suo opposto".
"In che senso il suo opposto?" chiese Parkinson sollevando il
capo dalla pozione.
"Nel senso che sarà colpito anche il suo nemico, la sua
nemesi. Questa maledizione è molto cattiva... - fece un
ghigno maligno - Immagina di passare il resto della tua vita con il tuo
peggior nemico, la persona che più odi al mondo e che
è il tuo esatto opposto!"
"Pensi che le due vittime possano essere Potter e Malfoy?"
"Ne sono sicuro! Loro sono i nemici per eccellenza! E' per questo che
ho scelto questa maledizione! Ci libereremo di entrambi in un colpo
solo! Il nemico che ha sconfitto il Signore Oscuro e il traditore! E
pensate a quanto soffrirà la povera cara Narcissa! Questo
per lei sarà peggio della morte. Sapere che suo figlio
è vivo ma non poterlo più vedere!"
Una risata malvagia echeggiò nella radura.
"Ehi la pozione è pronta! Avete i capelli da gettare nel
calderone?"
"Si eccoli!" fece Nott, gettando una ciocca di
capelli biondissimi nell'intruglio che ormai aveva raggiunto
la consistenza del catrame.
"Bene è arrivato il momento di recitare la formula e poi
avremo finalmente la nostra vendetta!"
I quattro uomini si disposero attorno al calderone formando un
quadrato, poi sfoderarono le bacchette puntandole sulla pozione e
insieme recitarono la formula:
"Umbrarum potestatem
invocamus
ut Draco Malfoy damnatus
sit
reliqua parte eius vitae
velut spiritum
evanescentem
in terra errare
solum cum eius
contrario".
Quando ebbero finito di recitare
la formula, dalle bacchette uscirono dei raggi luminosi che colpirono
il calderone. La pozione, da nero pece divenne vai via più
chiara, fino a diventare bianca e luminosa. Dopo qualche secondo di
quiete, dal calderone si scatenò un potentissimo vortice di
luce ed energia che prese a girare, facendosi sempre più
largo. In un attimo investì i quattro Mangiamorte che non
ebbero neanche il tempo di realizzare cosa stesse succedendo. Il
vortice raggiunse la sua massima intensità, mandando tutto
intorno lampi di energia che incendiarono alcuni alberi intorno alla
radura. Poi divenne un unico fascio di luce e come un fulmine si
diresse verso la scuola dove colpì la sua vittima e il suo
polo opposto. Della radura non rimaneva quasi nulla. Qualche tronco
continuava a bruciare alla luce della luna. Al centro stavano delle
lamiere contorte, i resti di una calderone, e intorno disposti a
quadrato, quattro mucchietti di cenere. Evidentemente
i quattro Mangiamorte non sapevano proprio tutto sulla maledizione che
avevano scagliato...
Intanto a Hogwarts, Draco Malfoy,
che si trovava in Sala Comune coi i suoi amici, cadeva a terra privo di
sensi, dopo essere stato violentemente colpito da un fascio di luce
potentissimo che lo aveva travolto.
Note dell’autore
: Ed
ecco qui il secondo capitolo. La prima parte è ancora
molto descrittiva, ma finalmente nella seconda inizia la storia vera e
propria. Spero di avervi incuriosito sulla vicenda.
Non avete idea di quanta fatica mi sia
costato scrivere la maledizione in latino, visto che avevo giurato a me
stessa che non lo avrei più voluto vedere nemmeno da
lontano... Comunque spero che vi sia piaciuta. Anzi chiedo scusa per
gli errori che ci ho infilato, ma è passato veramente tanto
tempo da quando lo studiavo a scuola e per quanto andassi bene, per me
era un'autentica sofferenza... Comunque la traduzione dovrebbe essere,
più o meno, "Invochiamo il potere delle ombre
affinchè Draco Malfoy sia condannato per il resto della sua
vita a vagare per la terra come uno spirito evanescente, solo con il
suo opposto".
Vabbè finito l'angolo dei
lamenti, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne
pensate e se avete consigli cercherò di seguirli.
Ringrazio chi ha recensito lo scorso
capitolo :
sakura_87 :
ti ringrazio per i complimenti! Non so come mai, ma in Narcissa vedo
una madre disposta a tutto per il figlio, anche mentire a Voldemort, e
quindi perchè non andare a chiedere aiuto ad Harry? Sono
contenta che la scena della stazione ti abbia dato la sensazione di
essere lì perchè era proprio quello lo scopo. Ce l'avevo
in mente da tantissimo tempo, ma farne una one-shot secondo me non
avrebbe avuto molto senso. Ed invece qui ha trovato il suo posto. Per
quanto riguarda Ron, beh non è un mistero che non sia proprio il
mio personaggio preferito...
whateverhappened:
ma ciao carissima! Non ti preoccupare per quando hai recensito,
l'importante è che l'abbia fatto! Si anche a me il personaggio
di Narcissa piace molto, ed eccola qui ancora una volta pronta a fare
di tutto per suo figlio. Per quanto riguarda Ron, non ti posso dare il
permesso di cruciarlo, perchè mi serve più in là
nella storia, ma potrebbe anche essere che per allora io ti dia una
mano (leggi per scoprire perchè!)... muahaha! Passando a Draco,
mi dispiace ma la villetta può ospitare una sola persona alla
volta e io mi sono prenotata per i prossimi 10... no facciamo 50 anni...
Ringrazio anche le 8 persone (e dico 8!!) che hanno messo la storia tra i preferiti, le 3 (e dico 3!!!) anime pie che mi hanno messa tra i loro autori preferiti ed anche chi ha
semplicemente letto.
Grazie anche al mio Gryffindor Prince che
per il bene delle sue orecchie ha accettato di betare questa storia.
Al prossimo capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** In infermeria ***
Capitolo 3
In infermeria
La
mattina successiva in Sala
Grande al tavolo dei Grifondoro c'era un posto vuoto, quello
solitamente occupato da Hermione.
Harry, Ron e Ginny iniziarono a
preoccuparsi, conoscendo la mania della puntualità della
loro amica, così prima di recarsi a lezione, decisero di
tornare ai dormitori per controllare che tutto fosse a posto. Essendo
caposcuola Hermione aveva una stanza singola, posta a livello della
sala comune, tra le due scalinate che portavano ai dormitori maschili
da un lato e femminili dall'altro. I tre amici bussarono ma
non ottennero risposta. Provarono di nuovo ma con lo stesso risultato.
"Forse ha saltato la colazione ed ora è già in
aula. Anzi faremmo bene ad avviarci anche noi prima di fare troppo
tardi!" disse Ron che era ancora arrabbiato con Hermione e non aveva
nessuna voglia di perdere tempo per lei, sicuro che fosse tutto a posto.
"Non dire scemenze Ron! La porta è chiusa dall'interno,
Hermione è ancora dentro e per qualche motivo non vuole o
non può venire ad aprirci"
rispose Ginny. "Proviamo a vedere se troviamo un
incantesimo per entrare".
Ma non trovarono nessun incantesimo per aprire la porta, che poteva
essere aperta solo dal proprietario della camera o da un insegnante.
Così preoccupati per la loro amica, i tre si diressero verso
l'ufficio della preside per chiedere il suo aiuto. Arrivati davanti ai
gargoyle però si accorsero di non conoscere la parola
d'ordine. Per fortuna in quel momento stava arrivando proprio
la McGranitt, di ritorno dall'infermeria dove si trovava Draco dalla
notte precedente.
"Preside, per fortuna l'abbiamo trovata!" esordì
Harry, quasi strillando per il sollievo. "Questa mattina in
Sala Grande Hermione non è scesa a fare colazione.
Così siamo tornati in dormitorio, ma quando abbiamo provato
a bussare alla sua porta, non ci ha risposto. Non siamo riusciti a
entrare nella sua stanza e siamo un po' preoccupati per la sua assenza".
"In effetti è strano per lei mancare alle lezioni. Andiamo
subito a vedere se la signorina Granger sta
bene!" rispose la McGranitt con una nota di preoccupazione
nella voce.
Velocemente salirono fino alla torre di Grifondoro e attraversarono il
ritratto della Signora Grassa, per ritrovarsi davanti alla porta chiusa
della stanza di Hermione. Provarono a bussare ma come prima non
ottennero nessuna risposta. Così la preside si decise ad
intervenire.
"Audere semper!" scandì
la McGranitt dopo aver
preso un respiro.
La porta si aprì e all'interno trovarono Hermione ancora a
letto, avvolta nelle coperte, che dormiva beatamente. Si avvicinarono
tutti e quattro al letto e Ginny quasi le saltò al collo per
svegliarla.
"Ehi Herm sveglia è tardissimo!"
Ma Hermione non dava segni di volersi svegliare
"Herm per favore svegliati ci stai facendo preoccupare!" insistette
Ginny, ma la ragazza nel letto sembrava non averla sentita.
Anche la McGranitt sempre più preoccupata provò a
svegliarla ma senza risultati. Harry preoccupato le fece una carezza
per scostarle i capelli dalla fronte, ma ritrasse subito la
mano scioccato.
"Preside, Hermione è gelata! - poi le mise due dita sul
collo - il cuore batte ma è molto debole..."
"Oh no! Anche lei no!" disse la preside quasi in sussurro con gli occhi
sbarrati
"Che significa "anche lei", preside? E' successo
qualcos'altro?" chiese Harry sempre più agitato. Ma non
ottenne risposta.
" Andate a lezione subito! Mi prenderò cura io
della signorina Granger".
"Ma professoressa... " iniziò Ginny, che venne
fulminata da un'occhiata della preside
" Ho detto andate! Subito!" quasi strillò lei fuori
di sé
Così ai tre ragazzi
non restò che uscire per andare a lezione. Intanto nella
stanza la preside aveva fatto apparire una barella e vi aveva adagiato
sopra Hermione ancora priva di sensi. Velocemente la guidò
attraverso le scalinate e i corridoi fino all'infermeria, dove in breve
mise al corrente dell'accaduto Madama Chips, che appena vide
la
ragazza si portò le mani davanti alla bocca per lo stupore.
Ma la cosa durò poco, e riprese il suo abituale sangue
freddo.
"Molto bene preside, la metta nel letto accanto a quello
del signor Malfoy, così li terrò
d'occhio entrambi. Sembrano presentare gli stessi sintomi stando a
quanto mi ha detto. Ripeterò comunque gli stessi esami
già svolti su Malfoy anche sulla signorina Granger, nella
speranza di capirci qualcosa. Mi metto subito al lavoro. Appena
saprò qualcosa la informerò!"
Detto questo scomparve nel suo ufficio per prendere la bacchetta e
delle pozioni per iniziare a fare degli accertamenti anche su Hermione,
come aveva fatto fino a poco prima su Draco.
Qualche ora più tardi i due ragazzi non si erano ancora
risvegliati e una McGranitt molto preoccupata li guardava, affiancata
da Madama Chips.
"Mi dispiace preside, ma non so proprio che dirle. Apparentemente sono
in perfetta salute, a parte la temperatura corporea insolitamente
bassa. Dovrebbero essere sveglissimi, e invece continuano ad essere
incoscienti. Non sono in coma, ma sembra che abbiano subito un forte
shock. Eppure ieri non erano insieme".
"Dunque ricapitoliamo i fatti. Li ho convocati insieme ieri
sera nel mio ufficio, ma stavano benissimo, tanto che si insultavano
come loro solito. Poi stando ai racconti dei loro compagni sono
rientrati nei loro dormitori e tutto sembrava perfettamente normale.
Poi Malfoy è stato investito da una forte ondata di luce che
lo ha avvolto e tramortito. I suoi compagni lo hanno portato subito qui
in infermeria e ancora non si è risvegliato. Per quanto
riguarda la signorina Granger invece non sappiamo molto,
perché si è ritirata subito nella sua stanza, da
sola. E lì l'abbiamo trovata stamattina, anche lei
incosciente. Potrebbe essere stata colpita anche lei da quella strana
onda di luce che ha colpito il ragazzo. Ma non possiamo
esserne certi".
Detto questo, la preside uscì dall'infermeria molto
preoccupata per i suoi alunni. Sapeva che Malfoy aveva dei nemici e
anche molto pericolosi, ma cosa c'entrava la Granger? C'era un nesso
tra i due? E se si, quale?
Dopo
qualche minuto le lezioni
della mattina terminarono e molti studenti di Grifondoro e Serpeverde
invasero l'infermeria per controllare come stessero i loro amici.
Subito Madama Chips richiamata dal chiasso arrivò dal suo
ufficio e cacciò fuori tutti quanti, permettendo solo ad un
ragazzo per casa di vegliare sul compagno. Così Harry rimase
al fianco di Hermione, mentre Blaise si sedette su una sedia vicino al
letto di Draco.
Subito Harry si interessò della salute della sua
amica. "Mi scusi Madama Chips, ci sono novità?"
"Mi dispiace Potter, ma la signorina Granger non si è ancora
svegliata e non c'è stato nessun cambiamento nelle sue
condizioni. Apparentemente è in buona salute, non
c'è niente che non va, ma per qualche ragione che ancora non
sono riuscita a scoprire non si sveglia. - Poi rivolgendosi a Blaise
aggiunse - E lo stesso vale per il signor Malfoy. Anche lui
è in perfetta salute ma non si sveglia. Sembra che siano
stati colpiti dalla stessa malattia, ma non mi sembra che siano stati
molto a contatto negli ultimi tempi e da quanto ho
capito, prima che accadesse non sono mai
stati da soli, quindi il problema dovrebbe manifestarsi anche con le
altre persone. E invece niente... Sempre poi che il loro problema sia
lo stesso".
Harry e Blaise tornarono accanto ai letti dei loro amici mentre Madama
Chips tornava a chiudersi nel suo ufficio per scoprire cosa avesse
colpito i suoi due pazienti. Dopo qualche minuto di silenzio
Blaise decise di
cercare di scoprire qualcosa sulla faccenda e se questo voleva dire
parlare con Potter, pazienza. Per Draco questo e altro. E poi forse era
giunto il momento di dare una svolta alla sua vita e godersi i
cambiamenti che la sconfitta dell'Oscuro Signore aveva portato, invece
di rimanere aggrappato ad un passato che forse per fortuna non
sarebbe più tornato.
"Che ha la Granger, Potter?"
"Perché ti interessa Zabini? Per andare a festeggiare con i
tuoi amici giù nei sotterranei?" rispose acido Harry
Blaise scosse lentamente la testa con un' espressione di scherno sul
volto. "Pensavo che questa fase ormai fosse passata Potter. La
guerra è finita e forse è il caso di
lasciarsi tutto alle spalle e di andare avanti".
Harry
rifletté qualche
secondo sulle parole del Serpeverde e decise che si, in fondo
era il momento di cercare di voltare pagina e dare un senso a quello
che era successo durante l'estate, di andare avanti e cambiare le cose.
E poi Zabini non sembrava così male... Certo togliendo il
fatto, non trascurabile, che fosse un Serpeverde... Non si univa alla
quotidiana sessione di insulti contro i Grifondoro, non se la prendeva
con gli studenti più piccoli, e poi non gli risultava che
fosse uno dei più accaniti sostenitori di Voldemort, non gli
sembrava di averlo notato durante la battaglia finale, ma in fondo quel
giorno aveva ben altro a cui badare... Così decise di
rispondergli e magari avrebbe scoperto lui stesso qualcosa.
"Non sappiamo di preciso cosa abbia. Anzi, non ne abbiamo proprio idea.
Ieri sera è tornata alla torre e sembrava che stesse bene.
Certo, molto stanca, ma stava bene. Così dopo aver scambiato
quattro chiacchiere in Sala Comune con noi è andata a
dormire nella sua stanza. Questa mattina però non
è scesa a colazione e così siamo andati a vedere
se era nella sua stanza e se stava bene, ma quando siamo entrati
l'abbiamo trovata così sul letto e ancora non si
è svegliata... Invece cosa è successo a Malfoy?"
"Beh ieri sera eravamo anche noi in Sala Comune a chiacchierare, Draco
era in piedi vicino al caminetto che ci raccontava dell'incontro con la
McGranitt e la Granger, quando all'improvviso è stato
colpito da un fascio di luce che l'ha completamente avvolto. E' stato
terribile. Un fenomeno di un'intensità sconvolgente.
Sembrava che un ciclone si fosse scatenato nella Sala Comune, ma invece
di muoversi nella sala, si è abbattuto solo su Draco.
All'improvviso, come è iniziato, è finito tutto,
il vortice è sparito e Draco si è accasciato sul
pavimento privo di sensi, come lo vedi adesso, e anche lui non si
è ancora ripreso".
Blaise rimase qualche minuto a riflettere, poi riprese a parlare.
"Mi chiedo se anche la Granger non sia stata colpita dallo stesso
fenomeno. Da quello che mi hai raccontato, quando Draco è
stato "attaccato" da quel vortice, lei era sola chiusa nella sua stanza
e se fosse andata così nessuno se ne sarebbe accorto..."
"In effetti ora che mi ci fai pensare, attorno al letto di Hermione
c'era un disordine insolito per una persona precisa come lei. Ma
lì per lì non ci ho fatto caso, un po'
perché ero molto preoccupato e un po' perché
pensavo che forse era troppo stanca ieri sera per mettere tutte le sue
cose a posto. Quindi potrebbe essere probabile che sia sta
colpita dallo stesso fenomeno di Malfoy".
Poi
Harry tornò a
guardare la sua amica e si accorse che una lacrima scendeva lungo la
guancia, fino a cadere sul cuscino. Subito le prese una mano ed
iniziò a chiamarla.
"Herm svegliati! Ehi Herm! Ti prego svegliati".
Molto lentamente la ragazza aprì gli occhi ma sembrava
confusa. Si guardava intorno cercando di capire dove fosse e chi era
quel ragazzo moro con gli occhi verdi che la chiamava. Poi lentamente
mise a fuoco la scena e realizzò di trovarsi in infermeria.
"Harry... - disse con la voce ridotta ad un sussurro -
perché mi trovo in infermeria? Come ci sono arrivata? Che
è successo?"
"Oh Herm! Grazie al cielo ti sei svegliata! Ci hai fatto prendere un
bello spavento. Non sappiamo cosa sia successo, speravamo che ce lo
raccontassi tu. Stamattina ti abbiamo trovata sul tuo letto e non
riuscivamo a svegliarti. Anche la preside si è preoccupata
tantissimo quando ti ha vista. Ma cosa ti è successo?"
"Mmm, sono un po' confusa - disse mentre cercava di mettere ordine nei
suoi pensieri - aspetta... ricordo che ero molto stanca,
così mi sono cambiata e mi sono messa a letto per dormire il
più possibile. Poi all'improvviso la stanza si è
illuminata ed è apparso come un gigantesco vortice luminoso
che mi ha avvolta. Ho iniziato a sentire freddo e come la sensazione di
lame d'acciaio che mi trafiggevano ovunque, come se da un momento
all'altro dovessi cadere a terra fatta a pezzetti. Poi il dolore
è stato troppo e credo di essere svenuta... e mi sono
svegliata qui pochi minuti fa".
Anche Blaise, che era stato molto concentrato per tutto il tempo sulle
parole di Hermione, intervenne nel discorso.
"E' esattamente la stessa cosa che è successa a Draco. Non
ha detto nulla per tutto il tempo ma si vedeva che soffriva tantissimo,
poi anche lui è svenuto. Chissà perché
lui non si riprende però. Forse..."
Non poté finire il suo pensiero perché Madama
Chips era arrivata per controllare che fosse tutto a posto e vedendo
Hermione finalmente sveglia aveva cacciato fuori lui e Harry dicendogli
che sarebbero potuti tornare solo la sera prima di cena.
Così i due si diressero verso la Sala Grande per pranzare
velocemente prima delle lezioni del pomeriggio. Ma mentre Blaise
rimaneva pensieroso e anche abbastanza preoccupato per l'amico, Harry
aveva delle ottime novità per Ron e Ginny.
"Ehi ragazzi - disse con un sorriso da orecchio a orecchio - Hermione
finalmente si è svegliata!"
Ginny si illuminò alla notizia, mentre Ron fece spallucce,
come se la cosa non lo riguardasse, e questo non
sfuggì agli altri due. Ginny gli disse quindi duramente:
"Ron ma si può sapere che diavolo ti prende? Non sei
contento
che Hermione si sia svegliata?"
"Senti Ginny, sono ancora molto arrabbiato con lei. Non mi sembra che
lei si sia preoccupata granché per me, quindi non vedo
perché mi dovrei comportare diversamente. Ho deciso che non
mi importa di lei e di quello che le succede, quindi lasciatemi fuori
da questa storia!" e detto questo si alzò dal suo posto.
"L'ho sempre detto che era un idiota, e questa ne è la piena
conferma!" disse Blaise mentre con calma passava dietro ai due
Grifondoro che attoniti guardavano la schiena di Ron che si
allontanava. Quando si riscossero dai loro pensieri, ai due non rimase
che dirigersi verso le aule, per andare a seguire le loro lezioni dopo
essersi scambiati un veloce bacio.
Prima
di cena Harry e Blaise si
trovarono davanti alla porta dell'infermeria per fare di nuovo visita
ai loro amici. Entrando però si accorsero subito che
qualcosa non andava. Da dietro i separè dove si trovavano i
letti dei loro amici provenivano strilli e minacce di morte. Temendo
che presto sarebbero volate maledizioni senza perdono si fiondarono
verso l'origine degli schiamazzi, ma dietro le tende bianche
non trovarono nessuno pronto a far del male ai loro amici, solo i due
ragazzi che litigavano furiosamente, mentre
stringevano le mani al collo dell'altro. Davanti a quello spettacolo
Blaise e Harry non poterono fare a meno di scoppiare a ridere, un po'
per il sollievo e un po' per la comicità della scena. Non
capitava tutti i giorni di vedere i compostissimi e sempre perfetti
capiscuola Malfoy e Granger intenti a strozzarsi, in ginocchio su un
letto di infermeria...
Sentendo le risate di Harry e Blaise, i due si staccarono anche se
controvoglia, ed Hermione tornò al suo letto con gli occhi
iniettati di sangue.
"Bene Draco, vedo che ti sei perfettamente ripreso!" lo prese
in giro Blaise, in realtà molto sollevato che si fosse
finalmente svegliato. "Era per questo che hai accumulato tante
energie? Per tentare di uccidere una donzella indifesa?"
"MA QUALE DONZELLA INDIFESA?!? QUELLA E' UNA
IENA!!!" strillava intanto Draco con gli occhi fuori dalle
orbite, rosso in viso come era stato pochissime volte in vita sua, i
capelli completamente sconvolti.
Hermione stava per ribattere, iniziando a strillare a sua volta, ma
Harry fu più veloce e le scagliò contro un
incantesimo silenziante. Se lo sguardo della ragazza avesse
potuto uccidere, in quel momento al posto di Harry Potter ci sarebbe
stato solo un mucchietto di cenere sul pavimento.
"Scusa Herm, ma non vorrei che Madama Chips sentendovi ancora urlare ci
cacciasse fuori. Vorrei invece sapere come stai..."
"Finalmente Potter hai fatto qualcosa di giusto nella tua vita - fu
interrotto da Draco con tono velenoso - e se ci tieni che resti viva,
falla restare zitta, per il bene delle mie orecchie e del mio cervello,
perché..."
Ma neanche lui poté finire il suo sproloquio
perché Blaise aveva lanciato su di lui lo stesso incantesimo
silenziante. Sorpresa di tanto silenzio Madama Chips corse fuori dal
suo ufficio, ma quando vide Harry e Blaise con le bacchette in mano e i
ragazzi (finalmente!) nei loro letti boccheggiare come pesci e lanciare
mute minacce di morte ai loro ex-amici tentando di incenerirli con lo
sguardo, tornò sui suoi passi ridacchiando.
"Allora - fece Blaise con tono quasi annoiato - vorremmo scambiare
quattro chiacchiere con voi. Pensate che sia possibile o preferite
restare muti e tentare di uccidervi con lo sguardo? Cosa peraltro
inutile, visto che non siete basilischi... ". I ragazzi dai letti
restarono immobili riflettendo sul da farsi per qualche secondo, ma poi
annuirono lentamente per fargli capire che non si sarebbero scannati, o
almeno non subito... Così insieme a Harry
pronunciò: "Finite
Incantatem".
"Bene. E ora vorrei sapere come vi sentite, per cercare di scoprire
qualcosa di più. Granger?"
"Beh mi sento abbastanza bene, anche se non sento fame, nonostante non
mangi da ieri a cena, ma Madama Chips dice che potrebbe essere per lo
shock. E poi ho una strana sensazione di leggerezza... "
Intanto Harry le aveva posato una mano sulla fronte. "Però
sei fredda esattamente come ieri quando ti abbiamo trovata, ed anche
molto pallida. E tu Malfoy che mi dici? Mi sembra che pure tu
sia pallidino, anche se a guardarti meglio non mi sembra di vedere
grandi differenze, in fondo...".
"Sto benissimo, - disse quasi ringhiando Draco - anche se mi
sentirei molto meglio lontano dalla Mezzosangue! Che affronto per me...
" ma non finì la frase sentendo su di sé lo
sguardo omicida di Blaise che iniziava a perdere la pazienza e metteva
di nuovo mano alla bacchetta "Ok, ok, sto bene. Anche io non
sento fame e, prima che mi metta la manina sulla fronte,
anche la mia temperatura è molto
bassa. Però è vero, anche io mi sento
strano. Sembra assurdo, ma mi sento come se fossi... non so come
spiegare... meno consistente. Mi sento veramente più
leggero, come dice la Mezzosangue".
"E Madama Chips cosa dice?" chiese Blaise.
"Secondo lei è tutto a posto. Dice che non le sembra che ci
siano cambiamenti - rispose Hermione - e che se la cosa continua
così forse domani sera saremo dimessi dopo un'altra serie
completa di controlli. E' abbastanza sicura che il lungo periodo di
incoscienza e queste strane sensazioni siano solo dovute allo shock per
quello che ci è successo. Cosa sia stato poi è
un'altra faccenda, che intendo chiarire al più presto!".
Continuarono a parlare ancora per un po', scambiandosi insulti velati e
non, finché Madama Chips non li invitò ad uscire
dall'infermeria per
lasciare riposare i due ragazzi e cercare di convincerli a
mangiare qualcosa. E
così a Blaise e Harry non restò
che dirigersi verso la Sala Grande per mangiare qualcosa
anche loro.
Note
dell’autore : Ed eccoci qui alla fine del terzo capitolo. Dunque la
maledizione è stata lanciata e apparentemente ha avuto
effetto, visto che Draco è finito dritto dritto in
infermeria. Ma Hermione cosa c'entra? E Harry? Sarà colpito
anche lui come volevano i Mangiamorte?
Lo
so, sono perfida, ma per scoprirlo dovrete continuare a leggere... Eh
eh!
Passando
alle recensioni:
Debora93:
ti ringrazio molto per la recensione, è sempre bello potersi
confrontare con gli altri. Per quanto riguarda il tuo dubbio, Harry nel
1° capitolo raccontando quello che è accaduto
durante
l'estate dice che "nessuno si è salvato o quasi"
dall'arresto.
Ed infatti subito dopo dice che Draco e la madre hanno passato l'estate
in una villa di campagna proprio perchè avevano paura dei
Mangiamorte ancora liberi ma non potevano contare sull'aiuto della
comunità magica. Invece di quelli che sono stati arrestati
tutti
sono stati condannati, tranne Narcissa e poi suo figlio Draco. Quello
che mi premeva sottolineare in quel
passaggio era che è vero che sono stati arrestati molti
Mangiamorte, ma più che altro il Ministero ha seguito una
politica di giustizia sommaria, senza realmente fare caso a chi
condannava ed in questa ottica diventa ancora più pesante il
fatto che Mangiamorte molto pericolosi siano ancora in giro. Spero di
aver chiarito i tuoi dubbi. Per l'altro tuo consiglio, cosa intendi per
separare i brani?
Forse dovrei sottolineare lo stacco tra la scena a scuola e quella
nella Foresta Proibita? Spero che continuerai a seguire la mia storia e
a recensirla.
whateverhappened:
vabbè se la metti così sul personale, allora
Narcissa ha
fatto costruire una nuova stanza per gli ospiti e puoi venire anche tu!
XD .
Consiglio spassionato, a costo di fare un po' di spoiler: tieniti anche
i calci per dopo, ne avrai bisogno credimi...
Per quanto riguarda l'amicizia tra le serpi anche io sono convinta che
anche se non è plateale come quella dei Grifoni, sia
qualcosa
che tengono molto in considerazione.
Infine, per quanto riguarda l'opposto di Draco, tieni conto che ho
intenzione di seguire il corso delle indagini che faranno i
protagonisti per capire cosa succede e come uscirne, quindi temo che
dovrai pazientare ancora un po'...
Ti ringrazio per la recensione e spero che continuerai a seguire la
storia e a lasciare le tue stupende recensioni.
sakura_87:
ciao carissima! Gi-erre-a-zeta-i-e! Veramente, credo tu che stia
esagerando con i complimenti (che però sono sempre
graditissimi!). Sono contenta anche che abbia apprezzato lo
scompartimento dei caposcuola, mi sono divertita tantissimo ad
immaginarlo, per concedere un po' di spazio a questi 12 poveracci, che
non ho avuto cuore di ammassare in un normale scompartimento da 6
posti... Per quanto riguarda la litigata, beh lì il mio
beta,
dice che gli sembrava di vedere me quando litigo con lui, e che la
reazione di Draco è stata pure troppo controllata secondo
lui... XD.
Un'osservazione che mi hai fatto qualche tempo fa mi ha fatto
riflettere: hai ragione, mi viene abbastanza facile descrivere anche
molto dettagliatamente i luoghi, anzi spesso devo limitarmi altrimenti
il capitolo diventerebbe una relazione tecnica, e di quelle ne ho
veramente abbastanza... Ma credo che sia un fatto di inclinazione
personale, come tu sei bravissima a descrivere le emozioni dei tuoi
personaggi, io me la cavo con gli ambienti...
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che vorrai farmi
sapere cosa ne pensi, nel bene e soprattutto nel male! XD!
Ringrazio infine le 17 persone
che hanno inserito la storia
tra i preferiti, le 4
anime pie che mi hanno inserita tra i loro autori
preferiti, ed anche chi ha
semplicemente letto. Ovviamente critiche&consigli
sono sempre graditi!
Grazie al mio Gryffyndor Prince che "si
è offerto" di betare questa storia.
Al prossimo capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Strane reazioni ***
Capitolo 4
Strane reazioni
Come già era stato per
il pranzo, Draco e Hermione rifiutarono di mangiare anche a cena,
nonostante le insistenze di Madama Chips che era arrivata a minacciarli
di tenerli in infermeria fino alla fine dell'anno. Ma quando vide che
comunque i due non ne volevano sapere di mangiare, non insistette
oltre, ma si preoccupò di più, decisa a venire a
capo della faccenda e capire cosa diavolo avesse colpito i due ragazzi.
E perché proprio loro due che apparentemente non avevano
nulla in comune? Luoghi frequentati, amici comuni o altro visto che
neanche tra loro si sopportavano. Era da escludere anche che si fossero
lanciati qualche magia, visto che ne erano rimasti colpiti tutti e due.
Forse qualche anomalia del loro potenziale magico? Scuotendo la testa
l'infermiera chiuse il tomo che stava consultando e si
preparò ad andare a dormire visto che ormai era notte
inoltrata.
Così si diresse a controllare il sonno dei due unici
occupanti dell'infermeria, ma al contrario di quello che si aspettava
li trovò ben svegli, intenti ad ignorarsi bellamente mentre
leggevano dei libri.
"Ma insomma! Signor Malfoy! Signorina Granger! Dovreste dormire! E'
notte fonda ormai. E se non vi decidete a seguire le mie indicazioni vi
potete scordare di uscire da qui tanto presto".
"Oh, non ci eravamo accorti che fosse così tardi..." rispose
Hermione, che chiuse il suo tomo, poggiandolo sul comodino al suo
fianco, spense la sua bacchetta mettendola sul libro e poi si
infilò sotto le coperte. E così fece anche Draco
che con uno sbuffo si mise a sua volta sotto le coperte candide
dell'infermeria. Tanto la notte seguente l'avrebbe passata nel suo
splendido letto a baldacchino con i colori verde-argento della
sua casa...
Madama Chips soddisfatta se ne andò dopo aver spento le luci
nella stanza. Passò del tempo in assoluto silenzio, durante
il quale i due, separati dalle tende bianche tirate attorno ai due
letti, sentivano l'altro che continuava a rigirasi tra le coperte
tentando di prendere sonno, tra uno sbuffo e l'altro.
"Mezzosangue?"
"Che c'è Furetto?"
"Stai dormendo?"
"Tu che dici?" rispose acida Hermione, sentendo uno sbuffo dall'altra
parte della tenda. Decise comunque di continuare a parlare per
far passare il tempo, visto che sembrava evidente che per quella notte
non avrebbe chiuso occhio. "Comunque no, non riesco ad
addormentarmi".
"Neanche io - rispose dopo un po' Draco - Non c'è verso di
addormentarsi".
"Forse dovremmo chiedere alla Chips di darci qualcosa".
"Certo, andiamo a tirarla giù dal letto, magari facendole
prendere un infarto, solo perché non riusciamo a dormire.
Così ci possiamo anche scordare di uscire da qui domani
sera".
"Ma che stai dicendo?" Poi dopo qualche secondo
aggiunse: "Non ti sembra strano che non riusciamo entrambi a
dormire?"
"No, non ci vedo niente di strano, visto che in teoria abbiamo dormito
quasi un giorno intero quando abbiamo perso conoscenza".
Messa così in effetti la faccenda non sembrava
più tanto preoccupante, anzi sembrava normale che non
avessero sonno. Se non fosse per il piccolo particolare che erano stati
incoscienti così a lungo non per una botta in testa, ma per
uno strano fenomeno che li aveva colpiti e che ancora non avevano
capito cosa fosse. O perché avesse colpito proprio loro. Che
invece la causa del loro malessere fosse la stessa ormai non avevano
più dubbi. Troppe coincidenze per essere frutto del caso.
Stessi sintomi, stessi fatti... Hermione era persa nei suoi pensieri
quando decise di chiedere un'ultima cosa al suo vicino di letto.
"Malfoy?"
"Che c'è Mezzosangue?"
"Beh intanto potresti smettere di chiamarmi così!" rispose
inviperita. Ma poi ricordandosi della sua domanda, addolcì
un po' il tono della sua voce: "Comunque volevo sapere una
cosa... - attese qualche secondo una risposta dall'altra parte della
tenda, ma sentì solo silenzio che interpretò come
un tacito invito a continuare - Ecco, mi chiedevo se avevi qualche
altro sintomo oltre a quelli che hai descritto a Harry, Zabini e a
Madama Chips".
Malfoy dal suo letto non accennava ad una risposta, così
decise di scoprire le sue carte. "Che ne so, magari hai delle
strane fitte - le sembrò di sentire un sussulto dall'altra
parte della tenda e così continuò - come delle
lame d'acciaio che ti trafiggono in tutto il corpo..."
Lui capì immediatamente dove voleva andare a parare. Anche
lei aveva nascosto qualcosa, desiderosa di parlarne prima con lui per
cercare di capire di più. Ma se non l'avesse assecondata,
allora avrebbe detto tutto alla Chips che li avrebbe trattenuti
entrambi ancora in infermeria E questa era l'ultima cosa che voleva.
Così si decise a rispondere con tono rassegnato.
"Già, come se ti stessero per dilaniare il corpo. E
all'improvviso come sono arrivate smettono... Si purtroppo è
così". - Attese qualche secondo prima di
continuare. "Succede anche a te?"
"Si, e non so se ho fatto bene a non dire nulla, ma prima volevo
parlarne con te. Per vedere se riuscivamo a venirne a capo".
Draco saltò su come una molla. "Non devi dire
nulla! Voglio uscire da qui prima possibile! - disse al limite
dell'isteria, poi con voce più calma - Così una volta fuori potrai andare in biblioteca a fare
tutte le ricerche che vuoi. Certo da qui è difficile che tu
riesca a scoprire qualcosa o a documentarti" cercò di essere
più convincente possibile. E sembrò funzionare.
"Mmm si forse hai ragione Furetto - rispose lei infatti qualche minuto
dopo - credo che rimanderò la faccenda a quando
sarò fuori da qui. Buonanotte e fai tanti incubi Malfoy!"
"Buonanotte anche a te Mezzosangue e fai tanti sogni orribili!".
Detto questo la stanza ripiombò in un silenzio pesante e fu
quasi un sollievo quando qualche ora dopo un raggio di sole
entrò dalla finestra, illuminando l'ambiente di una luce
tenue ma calda. Dopo poco apparve sulla porta Madama Chips, ma loro
fecero finta di dormire, decisi ad avere la libertà il prima
possibile. La donna gettò una rapida occhiata ai due letti,
ma pensando che dormissero non si avvicinò e
tornò alle sue ricerche.
"Mezzosangue, mi raccomando non una parola con la Chips!" disse Malfoy
con voce gelida, per poi chiudersi di nuovo nel suo silenzio
"Certo Furetto, per chi mi hai presa? Ci tengo quanto te a uscire da
qui al più presto e cercare di capire che succede!" rispose
lei acida
"Fa come ti pare, ricerca quanto vuoi, ma vedi di non coinvolgermi. Per
me va bene così. Tutto quanto. Se non ti sta bene sono
problemi tuoi. Sono stato abbastanza chiaro?" Poi
continuò scandendo ogni parola:" Non - mi -
coinvolgere o te ne farò pentire amaramente".
Hermione non lo poteva vedere attraverso le tende, ma la sua voce
gelida le fece comunque venire i brividi e per non tradire le sue
emozioni decise di rimanere in silenzio. Che Draco
interpretò come un assenso.
Quando ormai il sole si era
levato e si era fatta ormai ora di colazione, arrivarono in infermeria
anche Harry e Blaise, che si avvicinarono ai loro amici preceduti da
Madama Chips che scostò le tende tra i due letti, in modo
che i ragazzi potessero parlare tutti insieme se avessero voluto.
"Ciao Draco, buongiorno Granger!" disse Blaise salutando e ricevendo
uno striminzito "Ao" da Draco e un sorriso da Hermione: "Ciao
Zabini".
"Ciao Hermione, Malfoy" salutò avvicinandosi anche
Harry. Draco non rispose, mentre Hermione gli saltò
letteralmente al collo felicissima di vederlo.
"Ehi Herm, che entusiasmo!" disse Harry mentre ricambiava il
suo abbraccio.
"Scusa Harry, ma sono veramente felice di vederti. Mi mancate un po'.
Non è il massimo stare sola con Malfoy tutta la notte. Non
è un granché come compagnia... "
frecciò acida guardando in tralice il ragazzo nell'altro
letto.
"Senti chi parla! Miss Simpatia fatta persona! E poi che schifo!
Cercate di contenervi con le smancerie, oppure andate a fare i
piccioncini da un'altra parte! Mi date il voltastomaco!"
"Malfoy!" dissero i due Grifoni in coro. "Draco! - si aggiunse
Blaise - ma che ti prende, sembri una vecchia zitella
inacidita. Scusa se te lo dico amico, ma è proprio
così! Comunque non ci mettere tutto questo entusiasmo nel
salutarmi, potrei commuovermi. E si anche io sto bene -
continuò come se niente fosse il suo monologo - Mi sembra
che tu stia decisamente meglio rispetto a ieri. Dormire ti ha fatto
decisamente bene. Anche a te, Granger".
"Veramente non abbiamo dormito molto, anzi non abbiamo dormito
affatto... " disse Hermione in un sussurro
"Granger!" scattò Draco. "Che
c'è Furetto, loro sono nostri amici, che male c'è
se sanno? Magari ci potrebbero essere d'aiuto!"
"Ti ho già detto di non coinvolgermi! Se vuoi perdere tempo
fa pure ma non contare su di me!"
"Ehi datti una calmata Malfoy!" gli rispose Harry, che era subito
balzato in piedi.
"In cosa pensi che ti potremmo aiutare Granger?" chiese invece
Blaise interessato, lasciando che la discussione tra Harry e
Draco cadesse nel vuoto.
"Beh semplicemente vorrei scoprire qual è il fenomeno che
ci... ehm mi ha colpito l'altra sera. Potremmo andare in biblioteca e
fare qualche ricerca... Se vi va... Intanto potreste andare a prendermi
qualche libro finché sono bloccata qui in infermeria".
"Hem, mi dispiace Hermione, ma sono passato anche per dirti questo -
iniziò Harry con sguardo colpevole - oggi non
sarò a scuola. Il Ministro ha chiesto di incontrarmi per
discutere di qualcosa anche se non ho capito bene cosa. Spero solo che
sia per qualche iniziativa utile e non la solita occasione di farsi
pubblicità".
La delusione si stampò sul viso di Hermione e Harry si
sentì terribilmente in colpa perché non solo si
allontanava da lei che stava in infermeria, ma soprattutto
perché la lasciava da sola con Malfoy, anche se in fondo
c'era pure Zabini, che non sembrava poi così
male, nonostante fosse un Serpeverde. Così
dopo aver salutato l'amica con un abbraccio, si avviò verso
l'uscita, salutando Blaise e facendo un breve cenno a Draco. Una volta
rimasti soli, ci fu qualche minuto di imbarazzante silenzio. Poi anche
Blaise si alzò per andarsene.
"Ora devo andare a lezione. Però questa mattina ho solo le
prime ore, dopo sono libero. Tornerò qui così
possiamo organizzarci in qualche modo. Vorrei approfondire anche io la
questione. E tutto sommato credo che anche tu Draco dovresti
darci una mano..."
"Ho detto di no Blaise, non insistere! Voglio solo essere lasciato in
pace. Non mi interessa cosa sta succedendo e ancora meno mi interessa
passare del tempo con una Mezzosangue" disse lanciando
un'occhiata disgustata a Hermione.
"Insomma Draco, adesso stai esagerando! Smettila di comportarti come un
bambino! Se vuoi fare lo struzzo, tieni pure la tua testaccia dura
sotto la sabbia ma smettila di offendere la gente per
divertimento!" sbottò Blaise veramente infastidito
dall'atteggiamento dell'amico. "Prima che me ne vada, ti serve
qualcosa Granger? Vuoi che ti tiri la tenda così almeno non
devi vedere questo zuccone?" sorrise leggermente.
"Si grazie Blaise, mi faresti veramente un favore - sorrise anche lei -
e comunque ora va a lezione, decideremo dopo come organizzarci, con
più calma".
Blaise tirò la tenda e
poi uscì dall'infermeria per andare a lezione. Hermione era
pensierosa. Blaise era veramente uno strano ragazzo. Chissà
come mai era capitato a Serpeverde. Sembrava sempre gentile e non
mostrava nei suoi confronti la stessa avversione di Malfoy... E ora
addirittura, dopo averla difesa, si era offerto di aiutarla nelle sue
ricerche. Draco la vide in controluce attraverso la tenda bianca, che
era seduta sul letto tenendosi le ginocchia abbracciate al petto e
intuì i suoi pensieri.
"Non ti far ingannare dalle sue maniere gentili. E' un vero Serpeverde,
solo che questo suo lato esce fuori con prepotenza solo quando viene
minacciato qualcosa a cui tiene particolarmente, come le persone a lui
più care. In quei casi riesce a tirare fuori una freddezza
ed una spietatezza davvero impressionanti... - poi quasi sussurrando
tra sé e sé - E' davvero un ottimo amico,
è una fortuna averlo accanto..."
Detto questo si ridistese sul letto e così rimase, in
silenzio, finché non arrivò Madama Chips con i
vassoi della colazione. Draco stava per rifiutarla, ma Hermione si
intromise e ringraziò l'infermiera per la gentilezza,
pregandola di lasciare tutto su un tavolo poco distante. La Chips la
accontentò e prima di andarsene aprì di
nuovo la tenda che separava i due ragazzi.
"Mezzosangue, non ti permettere mai più di parlare al posto
mio! " disse con una rabbia che fece trasalire Hermione, che
però si riprese subito.
"Brutto deficiente di un Furetto! Non ti sembra che si insospettirebbe
se si accorgesse che continuiamo a non avere fame nonostante non
mangiamo da così tanto tempo? E meno male che volevi uscire
presto da qui. Se fosse per te passeremmo qui il resto della nostra
vita! E ora sta zitto e non strillare altrimenti la richiamerai qui".
Detto questo fece evanescere il
contenuto dei due vassoi e si immerse nei suoi pensieri, cercando di
dare un senso logico agli avvenimenti e di organizzare qualche criterio
di ricerca per il futuro. Per fortuna dopo poco tornò
Blaise, che avendo il resto della mattinata a disposizione,
iniziò a discutere il piano d'azione. Il fatto che fosse un
prefetto aiutava parecchio, perché poteva girare per il
castello con una certa libertà, senza destare
troppi sospetti.
"Dunque Granger, da dove cominciamo?"
"Hermione... - lo corresse lei - chiamami Hermione". Poi
continuò davanti al suo sguardo stupito: "Mi sembra
più normale chiamarci per nome, se vogliamo collaborare in
questa ricerca".
"Hai ragione Hermione. Dunque, da dove cominciamo?"
"Mmm direi di iniziare dai sintomi. Potremmo cercare tra i testi di
medicina, anche se dubito che si tratti di una malattia. Potremmo
cercare tutti i sintomi e vedere in quali casi si manifestano, cercando
dei punti di contatto. Se troviamo qualcosa che li accomuna tutti o
almeno la maggior parte, con ogni probabilità avremo trovato
la causa di tutto. Che ne pensi Zabini?"
"Blaise... " disse lui con noncuranza. "Sì mi
sembra un ottimo piano. Vado subito in biblioteca a
cercare qualche testo a riguardo".
E così dicendo lasciò di nuovo soli Draco e
Hermione.
"Ma che teneri che siete" disse quasi con
cattiveria. "Hermione cara... si Blaise tesoro... a
quando il fidanzamento? E le nozze?"
"Che c'è Furetto? Direi quasi che sei geloso del tuo
amico... Ti scoccia non avere l'esclusiva della sua attenzione? Oppure
il problema è che ti senti escluso? Perché in
quel caso ti ricordo che sei tu che ti sei tirato fuori dalla cosa. A
noi farebbe comodo una mano".
"Scordatelo Mezzosangue. Primo perché non mi voglio
abbassare al tuo livello e poi perché ti ripeto per l'ultima
volta che non mi interessa. Se lui ha deciso diversamente sono affari
suoi".
Detto questo si infilò sotto le coperte a riposare, facendo
finta di dormire, mentre invece era ben sveglio. E non
cambiò atteggiamento al ritorno di Blaise che faceva
levitare davanti a sé una pila di libri piuttosto
voluminosi. "Ecco qui Hermione. Questi sono dei testi base di
medicina. Ho pensato che fosse meglio iniziare da qualcosa di semplice
e poi eventualmente approfondire qualche argomento".
"Ottima idea Blaise!".
E così i due ragazzi si immersero nella lettura per il resto
della mattinata, fino all'ora di pranzo quando Blaise dovette andare in
Sala Grande a mangiare, visto che lui a differenza dei due in
infermeria sentiva eccome la fame! Si
alzò per andare a pranzo, lasciando tutti i libri sul tavolo
accanto a Hermione che così poteva continuare a cercare, con
la promessa che sarebbe tornato in serata per vedere come procedeva il
lavoro e come stavano loro. Hermione continuò a consultare
libri senza sosta, prendendo appunti di tanto in tanto, mentre Draco la
ignorava bellamente, facendo finta di sonnecchiare o leggendo la
Gazzetta del Profeta, tanto per passare il tempo.
Prima di cena Blaise
tornò da loro come aveva promesso.
"Ciao ragazzi! Draco, Hermione, come state?"
"Bene, grazie" rispose Hermione con un sorriso.
"Uff! - sbuffò invece Draco - Starò meglio solo
quando sarò uscito da questo posto!"
In quel momento apparve Madama Chips sulla porta del suo
ufficio. "Allora non dovrà aspettare a lungo,
perché non ho più motivo per tenervi in
infermeria. Mi sembra che sia tutto normale in voi. Potete tornare nei
vostri dormitori. Ho solo una raccomandazione: al minimo sintomo
anomalo venite subito qui a dirmelo. Magari è un falso
allarme, ma voglio saperlo. Non siamo ancora riusciti a capire cosa vi
sia successo..."
"Stia tranquilla, Madama Chips, lo faremo senz'altro - rispose
prontamente Hermione - non è vero Malfoy?" aggiunse
poi dopo aver assestato una gomitata nelle costole del ragazzo che non
si decideva a rispondere.
"Si si verremo, non si preoccupi..." disse poco convinto.
Velocemente Draco e Hermione si infilarono le loro uniformi e poi
uscirono dall'infermeria, sperando vivamente di non metterci
più piede per molto, molto tempo. Essendosi ormai fatta ora
di cena, decisero di andare
verso la Sala Grande per unirsi alle tavolate dei loro compagni. Una
volta in corridoio, Blaise si accostò a Hermione e la prese
sottobraccio con fare cospiratore.
"Allora Hermione, dobbiamo pensare a un modo per continuare le nostre
ricerche senza farci scoprire dai professori".
"Mmm, non saprei così su due piedi. Sicuramente il fatto che
io sia caposcuola e tu prefetto ci tornerà utile. E
poi anche il Furetto è caposcuola, semmai si
degnerà di muovere le sue regali terga".
Draco scattò a quelle parole, piantandosi minaccioso davanti
alla ragazza: "Adesso basta Mezzosangue! Quello che fai non mi
interessa e non voglio essere coinvolto da te in nessuna delle tue
iniziative strampalate. Per quello che mi riguarda va tutto benissimo.
Quindi lasciami fuori da qualunque cosa quel tuo cervellino bacato ti
suggerisca!". Poi la prese per i baveri della divisa, con
violenza, quasi sollevandola: "Sono stato chiaro?"
ringhiò con tutta la rabbia che poteva.
Blaise staccò subito le mani dell'amico da Hermione, e lo
sbatté violentemente al muro. "Draco ma sei
impazzito?" Aveva gli occhi fuori dalle orbite. "Ma
che ti prende? Io non so cosa ti è successo, ma sicuramente
niente di buono. Adesso va in dormitorio e aspettami nella tua stanza
io arrivo subito e facciamo quattro chiacchiere".
"Lasciami in pace anche tu! - strillò Draco fuori di
sé - Non ho bisogno di nessuno! Lasciatemi in pace tutti.
Anzi no, andatevene tutti al diavolo! - disse quasi in un delirio da
folle prima di girarsi e andare verso il dormitorio dei Serpeverde,
lasciando gli altri due in corridoio ancora scioccati per quello che
era appena successo.Il primo a riprendersi fu Blaise, che si
portò davanti a Hermione e le poggiò
delicatamente le mani sulle spalle. "Stai bene Herm?" le
chiese dolcemente.
L'uso del nomignolo non sfuggì alla ragazza che infatti non
perse l'occasione di alleggerire l'atmosfera: "Herm? Signor
Zabini come mai tanta confidenza?" disse ridacchiando.
"Hai ragione scusa, mi è venuto spontaneo,
sono rimasto un po' sconvolto dal comportamento di Draco... "
rispose Blaise con gli occhi bassi.
"Tranquillo è tutto a posto. E se vuoi mi puoi
chiamare Herm anche tu, come fanno i miei amici" disse portando la mano
destra su quella di Blaise poggiata sulla sua spalla sinistra.
A quel gesto inaspettato Blaise alzò gli occhi e li
fissò in quelli di Hermione. "Veramente non so cosa
gli sia preso. Non è da lui comportarsi così. Lo
capisci anche tu penso. In tanti anni vi ha deriso, insultato, ma mai
si è lasciato andare a una tale dimostrazione di rabbia.
Qualcosa lo ha sconvolto profondamente e non ho la minima idea di cosa
possa essere, non l'ho mai visto così".
"Credo che sia il caso che tu vada giù da lui Blaise, per
vedere come sta. Qualunque cosa gli sia successa è chiaro
che ha bisogno di qualcuno che gli stia accanto. Le nostre ricerche
possono aspettare per ora, non mi sembra che ci siano questioni urgenti
a riguardo. Stasera è il caso che ci riposiamo tutti quanti
e poi domani ne riparleremo con calma. Ora vai da lui. Buonanotte".
Blaise si staccò da Hermione "Buonanotte anche a te. E
grazie". E si diresse anche lui verso il dormitorio di
Serpeverde, per un lunga chiacchierata con il suo migliore
amico.
Arrivato nel dormitorio si diresse
con passo deciso verso la stanza di Draco che spalancò come
una furia, quasi aggredendo l'occupante della stanza.
"Cazzo Dra' ma si può sapere che
ti succede? Ma sei impazzito? Volevi per caso strozzarla Hermione
prima, eh?"
"Fatti i cazzi tuoi Blaise! Restane fuori e va' al diavolo, tu e quella
maledetta Mezzosangue. Si può sapere perché non
mi volete lasciare in pace? Che cazzo volete ancora da me?"
Blaise si fermò un attimo a guardare l'amico, come non aveva
fatto quando era piombato nella sua stanza. Era in piedi al centro
della camera, con i capelli completamente stravolti, la camicia
spiegazzata completamente aperta a cui mancavano diversi bottoni, segno
che l'aveva strappata per aprirla, il mantello giaceva buttato in un
angolo, stessa sorte era toccata al maglione, mentre quello che ormai
restava della sua cravatta finiva di bruciare nel camino; in bocca
aveva l'ultima di una lunga serie di sigarette, i cui resti giacevano
sul pavimento. Ma quello che più lo colpì furono
i suoi occhi. Colmi di una disperazione che non vi aveva mai visto,
neanche quando il Signore Oscuro gli aveva ordinato di uccidere Silente.
"Amico, si può sapere che succede?" disse con tono
seriamente preoccupato avvicinandosi a Draco. "Non ti ho mai
visto così e sono veramente preoccupato. Ne abbiamo passate
tante insieme. Questa sarà solo una delle tante..."
"Non capisci Blaise, stavolta è diverso. Stavolta non sono
l'unico a rischiare" iniziò Draco, abbassando il tono della
voce in cui si poteva sentire tutto il suo tormento interiore.
"In che senso? Non ti seguo... " disse Blaise sedendosi sul
letto di Draco.
"Quello che mi sta succedendo, non è normale. Credo che sia
una maledizione, molto potente".
"Non puoi esserne certo".
"Senti sono cresciuto in mezzo alla magia oscura e so riconoscerne
l'aura quando ne vengo in contatto. Fidati, si tratta di una
maledizione - prese una piccola pausa - ora pensaci un momento... Chi
mi potrebbe lanciare una maledizione?"
"Ammesso che si tratti veramente di una maledizione, - Draco
alzò gli occhi al cielo - molto probabilmente dei seguaci
dell'Oscuro ancora in libertà. Motivo di più per
cercarli e farli arrestare".
"Non capisci. Hanno lanciato la maledizione per colpire la mia famiglia
dopo il tradimento nella battaglia finale! Pensaci un attimo: mio padre
è ad Azkaban e ci rimarrà ancora per tantissimi
anni, potrebbe morire di vecchiaia nel frattempo. Quindi lui la sua
punizione l'ha già ricevuta. Rimaniamo io e mia madre, che
siamo anche usciti puliti da tutti i processi. Quale modo migliore per
vendicarsi che fare del male a me e far soffrire lei?"
"Il tuo ragionamento non fa una piega, a parte il piccolo particolare
che non siamo realmente sicuri che ti sia stata lanciata una
maledizione..."
" E' COSI'! - urlò Draco - perché
continui a voler ignorare la realtà?! E io non voglio fare
nulla. Se mi dovesse succedere qualcosa, la cosa finirà qui.
La vendetta per loro sarà compiuta. La famiglia Malfoy non
esisterà più".
"Draco sei impazzito? Fammi capire. Se è come dici tu, vuoi
lasciare che ti facciano del male senza reagire?"
"Non lo capisci?" scattò Draco tirando un pugno al
muro con tanta violenza da lacerarsi una mano. "E'
per mia madre, io devo proteggerla è l'unica persona
importante che mi è rimasta. Se fanno del male a me, poi non
faranno nulla a lei. La lasceranno in pace e potrà
continuare a vivere serena".
"E come pensi che si sentirebbe se dovesse perdere suo figlio? Dici che
le vuoi bene ma non pensi al suo dolore se ti dovesse succedere qualche
cosa? Ha già perso suo marito. Se dovesse perdere anche suo
figlio impazzirebbe di dolore, ne sono certo. Non puoi abbandonarla in
questo modo. E poi ti ricordo anche che non sei solo in questa
storia. Se hai ragione sul fatto della maledizione, anche Hermione
è stata colpita per qualche ragione, ma non capisco quale..."
"Che vuoi che me ne importi di quella stupid..."
"Draco! Adesso basta! E' ora di crescere e di smetterla di giudicare
gli altri per il loro sangue! E poi ti ricordo che se le tue teorie
sono giuste, sono dei purosangue a voler morti te e la tua famiglia...
". Attese per qualche secondo una reazione di Draco che però
continuava a guardare il vuoto davanti a se. "E tu mi vorresti
far credere che stimi di più degli assassini,
però purosangue, che Hermione, che sta cercando di aiutare
anche te, solo per il suo sangue? Bene, noto con piacere che il tuo
cervello è andato!"
Blaise si alzò dal letto e si diresse verso la porta, ma
prima di attraversarla salutò l'amico: "Pensaci
Draco. Sai che qualunque cosa deciderai io ci sarò sempre.
Ma non puoi pretendere che accetti le tue decisioni senza fare niente.
Da domani aiuterò Hermione nelle sue ricerche, quindi credo
che se vorrai parlare mi troverai in biblioteca". Detto questo
uscì e si chiuse la porta alle spalle.
Intanto
in Sala Grande Hermione seduta al tavolo dei Grifondoro insieme ai suoi
amici, giocherellava con il cibo nel suo piatto senza vederlo
realmente, completamente assorta nei suoi pensieri. Non capiva
perché Malfoy aveva reagito a quel modo al suo ennesimo
tentativo di scuoterlo dal suo atteggiamento. E non capiva nemmeno
perché non fosse ansioso di sapere cosa gli stesse
succedendo. In fondo lo aveva ammesso lui stesso di stare male e di
sentire quelle terribili fitte. Perché non voleva che
finissero? I suoi pensieri però furono interrotti da Harry.
"Non hai fame Herm? Non hai mangiato nulla da quando sei arrivata. Hai
solo torturato quella povera cotoletta innocente che ora giace
sconfitta nel tuo piatto. Ti senti male? Forse dovresti tornare in
infermeria".
A quelle parole Hermione scattò, ma cercò di dare
un tono naturale alle sue parole: "No Harry è tutto
a posto, veramente. Solo che prima ho litigato con Malfoy e mi sono
innervosita molto. Mi ha fatto passare l'appetito"
e sperò di essere stata convincente. Non era del
tutto una bugia quella che aveva detto, in effetti
la discussione l'aveva sconvolta parecchio, ma anche volendo
non sarebbe riuscita a mangiare nulla. Il cibo non la attirava per
niente. Era come se quello che aveva nel piatto fosse di plastica,
quasi non le sembrava commestibile... E inoltre non sentiva per niente
la fame...
Avrebbe dovuto aspettare i giorni seguenti per scoprire qualcosa,
possibilmente con l'aiuto di Blaise. E se entro breve non ne fosse
venuta a capo, beh al diavolo Malfoy, avrebbe chiesto aiuto ai
professori. Questi erano i suoi pensieri mentre si stendeva sul suo
letto al buio per trascorrere un'altra notte senza sonno.
Note
dell’autore : Ciao a tutti! Prima di passare alle note al capitolo, ci tengo a segnalarvi una bravissima autrice di questo sito, sakura_87
che ha pubblicato delle storie bellissime. Oltre a svariate one-shot
veramente eccezionali, sta scrivendo anche una bellissima long-fiction,
Ritorno ad Hogwarts che consiglio vivamente di leggere, ma attenzione, dà assuefazione...
Tornando a questo quarto
capitolo, si è scoperto come
mai Draco non vuole collaborare alle ricerche per scoprire cosa gli
è successo. E ora cosa deciderà di fare?
Cercherà una soluzione oppure continuerà a
deprimersi? Lo scoprirete nei prossimi capitoli in cui il
mistero comincerà a svelarsi e inizierà
l'avventura vera e propria.
Passando alle recensioni:
sakura_87: Anche
in questo capitolo ho messo qualcosa di me... Dopo la Herm che litiga,
Draco ed Hermione che si saltano al collo... Come vedi sono una persona
molto calma e tranquilla... XD.
Ma dai, ti pare che in una Dramione faccio crepare Hermione al 3°
capitolo?!? Se proprio devo sfogarmi con qualcuno lo faccio su Ron, ma
non sulla mia coppia preferita! Comunque in generale non amo le storie
in cui muoiono dei personaggi, e mi sembra che nei primi due capitoli
ne ho già fatti fuori abbastanza. L'unico in bilico rimane Ron,
che mi sembra un po' Kenny di South Park: in ogni capitolo penso sempre
di ammazzarlo, ma poi alla fine lo "resuscito" per poterlo torturare
ancora un po' muhahaha.
Emily Doyle:
Sono contenta che la storia ti piaccia e spero che
continuerai a seguirla e a lasciarmi recensioni. Intanto sono curiosa
di sapere cosa ne pensi di questo capitolo.
whateverhappened:
Sinceramente? Non lo so se è una citazione, probabilmente si,
magari l'ho letta da qualche parte e non me lo ricordo... Ma mentre
scrivevo, mi faceva ridere l'idea di un mucchietto di polvere con gli
occhi che guardavano Herm attraverso gli occhialetti, in perfetto stile
cartone animato...
Per la scena dei piccioncini intenti a strozzarsi, mi sono ispirata
molto a... me stessa! Diciamo che è una cosa che tipicamente
farei io! Mentre rileggo mi rendo conto che nei personaggi c'è
molto di me e questo è uno di quegli aspetti... (la comprensione
e la dolcezza... NdGryffindorPrince: se se... Ndme: come
osi? Vieni qua che ti strozzo!).
Infine per Blaise, ti posso dire che è uno dei miei personaggi
preferiti, quindi lo ritroveremo per gran parte di questa long, mentre
Ron se mi fa troppo arrabbiare potrebbe non sopravvivere fino alla
fine... Muhaha.
Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo!
Ringrazio le 27 persone che hanno inserito la storia
tra i preferiti, pregandoli di farmi sapere perchè gli piace e soprattutto cosa non gli piace, ed anche chi ha
semplicemente letto.
Grazie anche al mio Gryffindor Prince
perché "di sua spontanea volontà" continua a
betare...
Al prossimo capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Notte in biblioteca ***
Capitolo 5
Notte in biblioteca
Il mattino seguente fu annunciato
da un raggio di sole che attraversando la finestra, illuminò
tutta la stanza abbagliando Hermione che era ancora immersa nel flusso
dei suoi pensieri. Non aveva dormito per tutta la notte, come del resto
aveva fatto durante le notti precedenti. Diede una rapida
occhiata all'orologio e si accorse che era ora di alzarsi ed iniziare a
prepararsi, per scendere in Sala Grande e poi andare a lezione.
La mattinata trascorse abbastanza velocemente, e tra una lezione e
l'altra riuscì anche a salutare di
sfuggita Blaise.
Il pranzo invece fu piuttosto impegnativo perché
doveva riuscire a far evanescere il cibo che aveva nel piatto, poco
alla volta senza che gli altri se ne accorgessero. In realtà
era sicura che Harry avesse intuito qualcosa perché rimase a
fissarla a lungo, ma cogliendo il significato del suo sguardo
implorante, non disse nulla, ripromettendosi però di
chiedere spiegazioni una volta rimasti soli.
Per Draco fu diverso. In fondo lui era il Principe di Serpeverde e
nessuno di sarebbe sognato di contrariarlo, o di intromettersi nei suoi
affari, quindi non si curò di nascondere che non aveva
toccato cibo da quando si era seduto a tavola. Solo Blaise gli chiese
una volta se fosse tutto a posto e ricevuta risposta affermativa non
tornò più sull'argomento. Finito il pranzo Harry
si alzò dal tavolo e chiese a Hermione se le andava
di fare una passeggiata in giardino. Lei sapeva che non era una vera
richiesta, ma quasi un ordine, perché Harry desiderava
parlarle da solo.
Così uscirono fuori e Harry le passò un
braccio attorno alle spalle, un gesto affettuoso, ma così
facendo si accorse di due cose che destarono la sua preoccupazione:
primo che la temperatura corporea di Hermione era bassissima; secondo
che la sua figura era stranamente soffice, come se fosse meno
consistente.
"Hermione?" Una nota di panico si poteva chiaramente cogliere
nella sua voce. "Tutto bene?"
"Si perché?" si sforzò di mentire lei,
ma si accorse lei stessa del fallimento del suo tentativo
"Herm, che ti succede? Non mangi, sono giorni che non ti vedo ingoiare
un boccone, e non tentare di negare, sei fredda come il ghiaccio e ora
il tuo corpo è... come dire... come se fosse meno solido...
C'è niente che mi vuoi dire?"
"No Harry, va tutto bene, veramente... ". Ma poi guardò il
ragazzo negli occhi verdi, lui era il suo migliore amico, se non ne
poteva parlare con lui, con chi poteva farlo, con Malfoy? Le venne
quasi da ridere a quel pensiero. Fece un sospiro: "Hai ragione
Harry, non va tutto bene. Da quando mi sono svegliata in infermeria, mi
succedono cose strane. Non ho più bisogno di mangiare e di
dormire e mi sembra che il mio corpo sia più leggero. E poi
ci sono delle strane fitte che arrivano all'improvviso, durano solo
qualche secondo, ma sono atroci, e scompaiono così come sono
arrivate e mi lasciano senza fiato per qualche minuto. E lo stesso
succede a Malfoy".
"Cosa c'entra il Furetto?"
"Non lo so, ma sono intenzionata a scoprirlo, anche se sembra che la
cosa non gli interessi per niente, anzi... Comunque abbiamo deciso di
non dire niente a Madama Chips, tanto lei non farebbe altro che
tenerci in un letto in infermeria! Invece così possiamo fare
qualche ricerca per conto nostro e magari scoprire qualcosa per
guarire, ammesso che si tratti di una malattia..."
"Hermione, ma ti rendi conto di quello che dici? Mi stupisco di te! In
questo momento dovresti essere in infermeria, sotto osservazione dalla
Chips!".
"Proprio tu mi vieni a fare questi discorsi? Mi ricordo che neanche il
fatto che Allock ti avesse fatto sparire le ossa dal braccio al secondo
anno riusciva a tenerti incollato al letto. E tu vieni a fare la
predica a me?"
"Hai ragione, ma promettimi che se c'è qualche peggioramento
o un qualunque problema andrai dalla Chips". Poi vedendo che rimaneva
in silenzio aggiunse: "Te ne prego Hermione,
promettimelo".
"Va bene Harry - sospirò - te lo prometto".
"Bene adesso forse è ora di rientrare. Scommetto che muori
dalla voglia di andare in biblioteca a rimetterti in pari con i compiti
di questi giorni".
Un sorriso nacque sulle labbra di lei, che gli diede un bacio sulla guancia, si girò per
correre dentro al castello e prima di entrare nel portone si
voltò e gli fece la linguaccia. Harry le sorrise e rimase a
pensare in giardino. Poi anche lui rientrò al castello.
Una volta arrivata in biblioteca,
Hermione si guardò intorno e ad un tavolo in fondo alla
stanza posto sotto ad una grande vetrata, vide Blaise e gli si sedette accanto.
"Ciao Blaise, ti dà fastidio se mi
siedo qui?"
"Oh Hermione ciao! Ma che stai dicendo? Mi può fare solo
piacere se ti siedi qui con me. Non badare a Draco. Io sono fermamente
convinto che ormai alcune scemenze, che non condividevo completamente
neanche prima, non abbiano più senso!" e
rivolgendole un ampio sorriso scostò le sue cose facendole
spazio sul tavolo.
In breve finirono i compiti, l'anno era iniziato solo da pochi giorni,
ed avendo un po' di tempo libero ripresero la loro ricerca, continuando
a consultare testi di medicina, purtroppo senza risultati. Era ormai
qualche ora che erano lì chini sui libri ed Hermione
sbuffò alzando gli occhi verso la vetrata davanti a
sé.
"Basta non ce la faccio
più, mi si incrociano gli occhi. Ho bisogno di una pausa.
Vado a fare una passeggiata in giardino, vieni con me?"
"Si volentieri!"
Nel giro di pochi minuti avevano raccolto tutte le loro cose ed erano
usciti in giardino dove iniziarono a passeggiare.
"Come sta Malfoy?"
"Sta... meglio, ora. Non lo giudicare male. Quello che è
successo questa estate è stata una prova durissima per tutti
noi, ma per lui lo è stata in modo particolare. Prima
l'angoscia del servire l'Oscuro, poi la battaglia e tutti i suoi
orrori, infine i processi, suo padre ad Azkaban, lui e sua madre
allontanati da tutti. Ha come perso tutti i suoi punti di riferimento.
Il suo mondo gli è letteralmente crollato addosso. Si
è trovato a fronteggiare situazioni enormemente
più grandi di lui e sta cercando di uscirne, cercando nel
frattempo di proteggere come può sua madre. Lei ora
è tutta la sua famiglia..."
Hermione non si era persa una parola discorso di Blaise,
perché se fino a qualche tempo prima odiava con tutto il
cuore Malfoy, ora riusciva a intuire una parte di lui di cui nemmeno
sospettava l'esistenza. Quindi lentamente annuì quando
Blaise finì il suo discorso e rimase in silenzio a
rifletterci. Assorta nel flusso dei suoi pensieri non si era neanche
accorta di essersi allontanata tanto dal castello. Ma vedendo il punto
dove erano, un sorriso le nacque sulle labbra e chiese a
Blaise: " Mmm che ne
diresti di andare a trovare Hagrid?"
"Ma... è un professore" rispose lui allibito.
"Si, ma solo durante le ore di Cura delle Creature
Magiche!" gli fece lei con un sorriso
furbetto. "Al di fuori è solo un ottimo amico! Dai
vieni!"
"Va bene, va bene, andiamo " si lasciò convincere lui, che
fece un mezzo inchino e poi le porse il braccio con un gesto
elegante: "Madame..."
Lei accettò il braccio
ed insieme si avviarono verso la capanna di Hagrid, chiacchierando
allegramente e ridendo come due vecchi amici.
Trovarono il guardacaccia sulla porta e quando li vide rimase un attimo
perplesso nel vedere un Serpeverde e un Grifondoro andare
così d'accordo, ma poi riconoscendo Hermione le sorrise con
affetto e le andò incontro.
"Hermione, come stai?" le chiese mentre la abbracciava attento a non
romperle nulla. "Mi ero parecchio preoccupato!"
"Tutto bene Hagrid grazie!"
"Ah ciao Zabini!" e mollò un'amichevole pacca sulla spalla
del povero ragazzo che rischiò seriamente il soffocamento.
"Bene ragazzi, la volete una tazza di
tè? C'ho dei biscotti appena sfornati".
"Grazie Hagrid, con molto piacere! Speravamo sinceramente che avessi
qualche minuto per scambiare quattro chiacchiere!"
Entrarono nella capanna, dove Hagrid mise sul fuoco un pentolone con
dell'acqua per il tè. Poi preparò tre ciotole per
bere l'infuso e infine mise
sulla tavola un vassoio con sopra dei sassi marrone scuro stranamente
caldi. "Ecco qua! Tutti vostri"
All'inizio Blaise non capì di cosa si trattasse
finché Hermione non ne prese uno e dopo averlo fatto
evanescere mentre Hagrid era girato, disse con fare
innocente: "Sono buonissimi i tuoi biscotti, Hagrid!"
"Grazie Herm! Attenzione
alle mani che vi ci verso il tè nelle tazze!" ed
iniziò a versare l'infuso nelle ciotole.
"Allora Hagrid, che ci racconti?" iniziò Hermione, visto che
Blaise sembrava abbastanza imbarazzato. "Ci sono
novità?"
"Mah niente di che, o meglio niente che posso dire,
ma per te Herm penso che ci posso fare un'eccezione - poi si accorse
dell'occhiata
imbarazzata della ragazza - ah vabbè anche per il tuo amico"
aggiunse facendole l'occhiolino. Poi però torno stranamente
serio...
"I centauri in una radura nella Foresta Proibita
ci hanno trovato un calderone completamente squarciato, i
resti
di un incendio e... una maschera d'argento".
Hermione si portò le mani alla
bocca: "Mangiamorte..."
"Già.. Non sono sicuri, ma i centauri pensano che qualcosa
è andato storto, e la pozione che preparavano... boom...
è saltata per aria e ce li ha fatti secchi. Però
non sono
sicuri. Della radura ci sta solo cenere ora. Il botto è
stato
forte. Ha bruciato gli alberi tutti lì intorno!".
"Mi scusi professore, si sa quando potrebbe essere successo?"
"I centauri dicono massimo tre giorni fa. Sapevano che ricominciava la
scuola e sono andati a fare un giretto per la foresta il giorno prima,
a vedere che tutto era a posto. Ce l'ha chiesto la preside e loro sono
andati, ma non c'hanno trovato niente..."
A quelle parole Blaise
scattò in piedi e schizzò letteralmente fuori
dalla capanna, accennando appena un saluto e delle scuse ad Hagrid.
Anche Hermione restò stupita dal suo comportamento ma si
riprese quasi subito dalla sorpresa e dopo aver salutato il
guardiacaccia con la promessa di spiegargli tutto in seguito, si
lanciò all'inseguimento del ragazzo che camminava con passo
spedito verso il castello.
"Blaise ma si può sapere che ti prende? Perché
sei scappato così?" gli chiese Hermione con il
fiatone per la corsa.
"Diavolo, ma allora aveva ragione Draco!" Blaise sembrava parlare tra
sé e sé
"Su cosa?"
"Che si trattava di una maledizione. Quando me l'ha detto non gli ho
creduto. Mi ha detto che secondo lui gli hanno lanciato una
maledizione, che non si trattava di una malattia come pensavamo
noi. E io non gli ho creduto! Abbiamo perso del tempo prezioso per la
mia cocciutaggine!"
"Calmati Blaise! Anche io non ho pensato a una maledizione. E poi non
mi sembra che ci sia qualche motivo per ritenere di doverci sbrigare!"
"Per ora no! Ma non sappiamo di quale maledizione si tratti! Dobbiamo
intensificare le ricerche! Va bene se stasera dopo cena andiamo in
biblioteca?"
"Va bene Blaise, ma perché lo fai? In fondo tu non sei stato
coinvolto".
"Perché nonostante tutto voglio bene a quel testone di Draco
e se non si dà una mossa lui allora lo faccio io!"
Per la serie «parli del diavolo e spuntano le corna»... "Che
cosa ci fai qui Blaise?". Poi accorgendosi della sua
espressione: "Tutto bene amico? Hai una faccia..."
"Neanche la tua è un granché veramente, sei
pallidissimo! Comunque no, non va tutto bene... Avevi ragione tu,
si tratta di una maledizione".
E brevemente gli raccontò della scoperta fatta dai centauri,
tralasciando la visita da Hagrid. "Mi dispiace di non averti
creduto ieri, ma ora più che mai è valido il
discorso che ti ho fatto. Devi reagire e scoprire chi è
stato, per proteggerla..."
Se possibile Draco impallidì ancora di più
pensando a sua madre in pericolo. "Io... io ci
penserò. A dopo Blaise". E si diresse tremando
verso il castello.
Terminata la cena, Blaise si
alzò dal suo tavolo e si mise subito fuori della Sala
Grande per aspettare Hermione ed andare insieme in biblioteca.
La ragazza però non arrivò da sola, accanto a lei
c'era Harry, con una strana espressione sul viso.
"Allora Zabini, che avete intenzione di combinare? Hermione non ha
voluto dirmi niente, tranne che stanotte inizierete le ricerche, ma non
sono tranquillo che vada in giro per il castello la notte da sola".
"Ma non sarà da sola! Ci sarò io con lei".
"E' proprio questo che mi preoccupa... Senza offesa Zabini, sei un
Serpeverde e fino a pochissimo tempo fa odiavi Hermione e tutti quelli
come lei. Come faccio a fidarmi e stare tranquillo?".
"Purtroppo ti dovrai fidare di me e del tuo istinto, non posso fare
altro che assicurarti che Hermione con me è al sicuro, anche
se sono più che certo che in caso di pericolo si
saprebbe difendere molto meglio di me..." disse Blaise facendo
l'occhiolino a Hermione, che sorrise per quella
conversazione che le sembrava ai limiti dell'assurdo.
Harry sembrò riflettere per qualche secondo sulle parole del
ragazzo, poi prese la sua decisione. Trascinò i due ragazzi
in un angolo nascosto e tirò fuori da sotto il mantello un
involto soffice, dalla consistenza quasi impalpabile.
"Devo essere impazzito... Comunque, visto che sembrate decisi ad andare
avanti per la vostra strada, credo che questo vi sarà molto
utile..."
Detto questo consegnò l'involto ad Hermione, che comprese
subito di cosa si trattasse.
"Ma Harry, questo è il mantello di tuo padre... Sei sicuro
di volermelo prestare?"
"Credo che in questo momento sia molto più utile a voi che a
me. Sono sicuro che ne farete buon uso. Ora andate prima che ci
ripensi" disse con un sorriso, spingendo leggermente i due ragazzi
verso le scale da cui avrebbero raggiunto la biblioteca.
Blaise e Hermione iniziarono a salire e dopo essersi assicurati
che nessuno li vedesse si infilarono sotto il mantello
dell'invisibilità e si diressero verso la biblioteca, in
particolare verso la sezione proibita. Trascorsero più di
un'ora cercando qualche maledizione che presentasse gli effetti che si
erano manifestati su Draco e Hermione, ma senza risultato.
All'improvviso sentirono provenire dal corridoio un rumore di passi che si
avvicinava all'entrata della biblioteca. Sicuramente si trattava di
Gazza e della sua gatta Mrs. Purr che li avevano scoperti.
Probabilmente avevano sentito dei rumori. O forse avevano notato la
luce delle lanterne. Accidenti! Avrebbero dovuto stare più
attenti! Velocemente spensero le luci e richiusero i libri che stavano
consultando. Poi si infilarono sotto il mantello
dell'invisibilità e si nascosero in un angolino dietro uno
scaffale, pregando che Gazza o la sua gatta non li trovasse. Il rumore
di passi si fece più vicino e i due ragazzi percepirono
chiaramente che proveniva dalla sala principale della biblioteca, e si
stava avvicinando alla sezione proibita. La luce delle lanterne venne
riaccesa, ma dal punto dove erano non potevano vedere nulla senza
rischiare di essere visti a loro volta. Sentirono rumore di libri che
venivano sfogliati e poi una voce, che non si sarebbero mai aspettati
di sentire, che li lasciò per un momento stupiti.
"Ragazzi, so che ci siete, quindi
venite fuori!" li chiamò Draco, mentre continuava a
sfogliare i libri che Blaise ed Hermione stavano consultando prima del
suo arrivo.
Ripresisi dallo spavento i due ragazzi riemersero dal loro nascondiglio
e si sfilarono il mantello di Harry.
"Diavolo Draco, ci hai fatto venire un colpo! Pensavamo che fosse Gazza
con quella sua gattaccia!" esclamò Blaise ancora pallido e
ansimante per lo spavento.
"Oddio, per così poco?" disse Draco ed iniziò a
ridere.
"Non c'è niente da ridere Furetto! E poi tu che ci fai qui?"
chiese quasi sospettosa Hermione
"Beh diciamo che sono passato a vedere come procedevano le ricerche...
Tutto sommato non sono sicuro che una Mezzosangue sia in grado di
portare avanti decentemente un lavoro così impegnativo, e
visto che la cosa mi riguarda, ho deciso di vedere come vanno le
cose..."
"Ho capito Malfoy, questo è il tuo modo per dire che ci hai
ripensato e che ti vuoi unire a noi nella ricerca... Bene, sei il
benvenuto. E ora al lavoro! Per colpa tua abbiamo perso del tempo
prezioso!". Così dicendo la ragazza tornò agli
scaffali per trovare qualche altro libro da
consultare.
"Strega!" disse a mezza bocca Draco, mentre Blaise se la rideva di
gusto.
"Già, è proprio una strega con i fiocchi, e
l'unica che ti riesca a tenere testa! Comunque sono contento anche io
che ci abbia ripensato!"
"Spero solo di non dovermene pentire. Se dovesse succedere qualcosa a
mia madre non me lo perdonerei mai".
Dagli scaffali arrivò la voce di Hermione: "Insomma voi due,
vi decidete a darmi una mano invece di fare salotto? Abbiamo parecchio
lavoro da fare!"
E così anche Draco e Blaise tornarono in sala di lettura per
portare avanti il loro lavoro. Ma dopo una mezz'ora Blaise quasi si
addormentò sul tomo che aveva davanti. "Ragazzi, sono
veramente esausto, io vado a dormire un pochino. Voi non sentite il
sonno, ma io che sono un comune mortale sento ancora il bisogno di
dormire la notte. Mi dispiace. Ci vediamo domani".
"Non ti preoccupare Blaise. Hai ragione. Anzi, sei rimasto anche
troppo! Vai pure a dormire. Ci vediamo domani" disse Hermione.
" 'Notte Blaise" gli fece eco Draco.
E così con un sonoro
sbadiglio il ragazzo si avviò fuori dalla biblioteca, verso
il suo dormitorio, sperando di non essere scoperto durante il tragitto.
Draco ed Hermione invece
rimasero soli in biblioteca a consultare libri polverosi e tomi antichi
quasi senza scambiarsi una parola. Ad un certo punto però
furono investiti da un'ondata di puro dolore, che li fece accasciare
per terra e contorcere in preda agli spasmi, fino a perdere i sensi.
Draco fu il primo a risvegliarsi e ancora ansimante, si
guardò intorno e vide Hermione vicino a lui, immobile e
pallidissima. Si trascinò al suo fianco e le
sentì il polso, sentendolo debolissimo ma
presente. Con un sospiro di sollievo, la tirò a
sedere e la strinse in un abbraccio
protettivo, facendole poggiare la testa contro il suo
petto ed accarezzandole i capelli con dolcezza. Quello non era certo un
comportamento da Malfoy, ma avevano appena avuto un'esperienza
terrificante e la ragazza, che in quel momento sembrava veramente
fragile, ancora non si riprendeva. Iniziò a chiamarla per
farla svegliare ed infatti lei dopo qualche minuto lentamente
aprì gli occhi e si ritrovò cullata
tra le braccia di qualcuno che la abbracciava con una dolcezza
infinita. In quel momento non desiderò altro che rimanere
così per sempre.
Draco però si accorse del suo risveglio e così le
parlò dolcemente: "Ehi Granger, tutto bene?"
Lei rimase profondamente stupita dalle parole del ragazzo. "Mal -
Malfoy? - iniziò a balbettare - Che... che cosa è
successo?" disse senza però accennare a sciogliersi dal suo
abbraccio.
"Non lo so di preciso, ma sembra che abbiamo avuto un altro attacco,
solo stavolta più forte del solito. Siamo svenuti
ma non so per quanto tempo. Piuttosto come ti senti?".
"Un po' stordita ma direi tutto sommato bene. E tu?"
"Direi bene anche io, anche se starei meglio se la smettessi
di soffocarmi e mi permettessi di alzarmi" disse lui con un ghigno.
"Capisco che sono bello, ma non per questo mi puoi saltare addosso!".
"Cos.. che stai dicendo?!?" E in quel momento Hermione si rese conto di
essere ancora abbracciata a Draco, così
si scansò quasi di scatto come se si fosse
bruciata, arrossendo vistosamente.
Tra i due era calato un silenzio imbarazzante, e Draco, dopo essersi
alzato in piedi, decise di rimettere tutto a posto,
naturalmente a modo suo... "Mezzosangue, capisco che abbracciarmi
è stata una forte emozione, ma datti un po' di contegno! E
soprattutto non azzardarti a raccontarlo a nessuno, che ne sarebbe
della mia reputazione se si sapesse che sono stato toccato da... una
come te?" disse con un'espressione quasi di disgusto.
"Ma che diavolo stai dicendo? Fino a prova contraria sei stato tu ad
abbracciarmi! Perché poi tu l'abbia fatto è un
mistero che penso resterà chiuso nel tuo cervellino da
furetto".
"Non è importante come è successo, ma che non
vada in giro questa voce! Non voglio che si sappia che sono venuto a
contatto con una Mezzosangue, specie se la Mezzosangue sei tu!"
"Malfoy, ma tu soffri di crisi di personalità? Hai problemi
di schizofrenia, forse? - chiese Hermione al limite dell'isteria - Un
momento prima sei lì che mi abbracci e mi chiedi come sto e
un momento dopo mi riversi addosso tutto il tuo disgusto. Lo sai che
non sei normale?"
"Beh se essere normale significa essere come te, allora sono ben
contento di non essere normale! E ora me ne vado, sono stufo di tutto
questo, stufo di stare qua e soprattutto stufo di te! Vedo che
è stata una pessima idea venire stasera!"
Detto questo si girò e uscì dalla biblioteca, per
andare a riflettere nella sua stanza.
Hermione, ancora seduta sul pavimento rimase in silenzio per qualche
secondo per poi domandare, in un sussurro: "Chi sei Draco Malfoy?".
Poi lentamente si alzò in piedi, si infilò il
mantello dell'invisibilità e tornò alla Torre di
Grifondoro.
Note
dell’autore : Ed
anche il quinto capitolo è andato. La prima notte di
ricerche non è andata un granchè, ma presto scopriranno
tutto. Non
vi deve stupire il comportamento di Draco in biblioteca,
perché lo shock per quello che è
successo è stato veramente grande, tanto da fargli
dimenticare per qualche minuto di essere un Malfoy, e da farlo sentire
solo un ragazzo che ha appena condiviso con qualcun'altro un'esperienza
devastante. Se poi il qualcun'altro è una bella
ragazza, allora tanto meglio... ; ). Comunque come avete visto si
è ripreso in fretta e ha ristabilito i soliti rapporti con
Hermione.
Passando alle recensioni:
kri87:
Ti ringrazio veramente tanto per i complimenti, mi fa piacere vedere
che quello che ho scritto non è poi così terribile come
pensavo! E sono contenta anche che ti sia piaciuta la scena
dell'espresso, è una di quelle che mi ha preso di più. Se
mi terrai d'occhio vuol dire che continuerai a seguire la storia,
quindi... va bene! Per gli aggiornamenti non temere, come ho già
detto la trama è tutta già decisa (quindi non me ne
uscirò con "non so come continuare"), gran parte dei capitoli
è già pronta, ed in genere li pubblico il lunedì ed il
giovedì. Mi raccomando continua a farmi sapere la tua opinione,
ci tengo!
sakura_87:
Ciao carissima! No, non strozzarmi, sennò come li posto i
prossimi capitoli? XD Scherzi a parte sono contenta che la storia
continui a piacerti.
In effetti difficilmente mi è capitato di leggere in una ff di
Draco così legato a Narcissa, ed ho visto che è una cosa
che ha stupito un po' tutti quelli che hanno commentato, ma ho sempre
pensato che in fondo, all'amore della madre doveva corrispondere da
parte sua un sentimento altrettanto forte. Ed ho sempre immaginato che
questo si sia rafforzato ancora di più dopo la battaglia
finale, quando ritrova i genitori sani e salvi. Spero che questo non
rovini in qualche modo la storia. Per la cravatta bruciata, beh penso
che anche questo possa andare sotto la categoria "autobiografico",
perchè anche io ho sempre avuto la mania di distruggere qualcosa
per sfogarmi (sapessi i voli attraverso la mia stanza che ha fatto il
mio libro di latino... XD).
Per Blaise, tranquilla, lo ritroverai per il resto della storia, spero
solo di riuscire a descriverlo anche nel seguito in tutte le sue
sfaccettature, ma si sa che quella brava con i personaggi sei tu... Beh
fammi sapere cosa pensi di questo capitolo!
Emily Doyle:
Ciao Emily! Sono contenta che continui a seguire la mia storia. Beh si,
qui Draco ha un cuore anche se lui forse non se ne è ancora del
tutto reso conto. Diciamo che in questa fase più che altro si
sente un po' l'uomo di casa, visto che Lucius è in prigione, e
si sente in dovere di proteggere sua madre. Si, lo so che questo suo
essere così protettivo è indice di grande affetto, ma
è lui che ancora lo deve capire! Per quanto riguarda Blaise io
lo vedo come un personaggio poliedrico, dalle mille sfaccettature,
capace di essere sia buono che cattivo. Vedremo come nel corso della
storia. Anche io comunque mi fido di Draco che lo conosce da una vita!
XD
Grazie per la recensione, spero che continuerai a seguire e commentare.
Ringrazio le 33 persone che hanno
inserito la storia tra i preferiti ed
anche chi ha semplicemente letto.
Grazie anche al
mio Gryffindor Prince perché "ha insistito" per continuare a
betare...
Al prossimo
capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Scoperte importanti, pioggia e sigarette ***
Capitolo 6
Scoperte
importanti, pioggia e sigarette
Il mattino seguente Hermione scese
in Sala Grande per la colazione (o almeno era quello che voleva far
credere agli altri), ma sulla porta trovò Blaise e Harry che
chiacchieravano ridendo come due vecchi amici.
"Ehi Potter, ma non hai paura che la gente inizi a parlarti
alle spalle vedendoti chiacchierare con un Serpeverde?"
"Veramente non me ne frega niente di quello che dice la gente.
Praticamente è da quando sono nato che parlano di me, quindi
non vedo che differenza possa fare una chiacchiera in
più o in meno. Ho ancora tanto posto nella schiena per
piantare pugnali..." disse ridendo di gusto. "E comunque qualche tempo
fa un ragazzo mi ha detto che era ora di lasciarsi tutto alle spalle e
andare avanti!" e gli fece l'occhiolino.
Anche Blaise sorrise riconoscendo le parole che gli aveva
rivolto proprio qualche giorno prima.
"E comunque signor Zabini, credo che sia il momento di passare ai nomi,
che ne dice?"
"Dico che sarebbe ora, signor Potter!". Ed entrambi scoppiarono a
ridere, ma smisero subito
non appena videro arrivare Hermione.
"Hermione! Ti senti bene? Sei pallidissima! Cosa è successo
ieri dopo me ne sono andato?" chiese Blaise preoccupatissimo,
e l'espressione di Harry non era da meno.
"Hermione, veramente, sei bianca come un lenzuolo!". Harry
allungò una mano verso quella della ragazza ma la ritrasse
di scatto. Gli sembrò come se le sue
dita avessero iniziato ad affondare nella
mano di Hermione e fossero state avvolte dal gelo. Il suo sguardo era
puramente scioccato. Nel frattempo era arrivato anche Draco, che si era
avvicinato incuriosito dall'insolito gruppetto.
"Buongiorno! Spero che voi Grifondoro abbiate passato una pessima
nottata!" disse con un ghigno, che però si spense subito
appena vide le espressioni degli altri, soprattutto di Blaise.
"Ragazzi, che sta succedendo?".
"Draco sei pallidissimo anche tu" disse Blaise, allungando la mano per
toccare quella dell'amico, ma anche lui la ritrasse subito, provando la
stessa sensazione di gelo e inconsistenza di Harry poco prima.
"Draco..." mormorò allora completamente sconvolto.
"Che c'è Blaise? Sembra che abbiate visto un morto..." disse
allarmato.
"Più
o meno... Mi è sembrato quasi di toccare un fantasma. Sei
gelido e la mia mano è affondata per un po' nella tua. Ma
che diavolo vi sta succedendo?".
"Niente che io
sappia, è tutto come al solito, vero Granger?" lei
annuì, anche se non del tutto convinta, ripensando a quanto
successo la sera prima in biblioteca. Ma Draco, volendo chiudere la
questione al più presto le afferrò una mano,
mostrandola agli altri due: "Vedete? Tutto perfettamente normale!
Nessuna sensazione di gelo - ed era vero, sentiva la mano di lei
perfettamente calda - e perfetta consistenza!".
"Questo
dimostra solo che non avete le nostre stesse percezioni, e che avete lo
stesso... problema. Ma prova ora a toccare il mio braccio e
dimmi cosa senti!".
Draco
lasciò la mano di Hermione che chissà
perché ancora non aveva lasciato andare, e toccò
il braccio su cui Blaise aveva alzato la manica porgendoglielo. E in
effetti le sue dita affondarono impercettibilmente e gli diedero un
fastidioso pizzicore, come una lieve scossa elettrica, mentre l'altro
non poté trattenere un brivido.
"Visto? E
allora Draco, non c'è niente che mi vuoi dire? Ieri quando
ti ho lasciato non eri così!".
Draco stava per
rispondere negando di nuovo, ma stavolta intervenne Hermione: "Senti
Malfoy, loro sono nostri amici e ci vogliono solo aiutare,
quindi è giusto che sappiano tutto - poi
rivolgendosi a Blaise - Ieri sera quando eravamo soli, abbiamo avuto
una nuova fitta, molto più forte delle altre, che ci ha
storditi per qualche minuto. Quando ci siamo
ripresi - tralasciò ovviamente quello che era
successo tra loro - non ci siamo accorti di nulla
perché come hai visto tra di noi sembra che non sia cambiato
niente".
"Che cosa?!? -
quasi strillò Blaise fuori di sé - Vi succede una
cosa così grave e voi non ci dite niente? Adesso filate
dritti in infermeria!".
"Ma Blaise - si
difese Hermione - abbiamo passato due interi giorni in infermeria
quando siamo stati colpiti e non è servito a niente! Credi
che cambierebbe qualcosa se stessimo ancora a letto?"
"Mi dispiace
ammetterlo, ma credo che Herm abbia ragione" intervenne allora Harry,
che fino a quel momento era rimasto in silenzio a riflettere. "Nelle
loro condizioni non credo che un soggiorno da Madama Chips cambierebbe
nulla, visto che non possono neanche dormire e quindi riposarsi. Certo,
preferirei che rimanessero sotto osservazione, ma se c'è
qualcuno che può scoprire cosa hanno sono proprio loro due
che, per quanto mi costi ammetterlo, sono i due allievi più
brillanti della scuola".
"Grazie Harry!"
Hermione fece per abbracciarlo, ma si fermò
vedendo che lui si era impietrito e ricordando la sgradevole
sensazione di prima.
"Oh... Beh... - poi riprendendosi dal momento di imbarazzo -
Credo che ora sia il caso di andare a lezione per non destare sospetti,
poi potremo continuare le ricerche in biblioteca... Mi è
venuta un'idea su cosa cercare. E quanto a te Furetto vedi di
presentarti o ti vengo a prendere per un orecchio dovunque tu sia!". E
se andò verso le aule senza lasciare a Draco la
possibilità di replicare, mentre gli altri due
sghignazzavano allegramente.
"Herm è sempre la
migliore!".
La giornata trascorse
tranquilla e
dopo cena come la sera prima, Hermione e Blaise di ritrovarono in
biblioteca; poco dopo li raggiunsero anche Harry e Draco, che
esordì con la sua solita delicatezza: "Allora Mezzosangue,
qual è la tua ultima trovata geniale?".
Hermione
ignorò volutamente la scortesia e si rivolse agli altri due:
"Veramente è stato Blaise a suggerirmi l'idea, quando ha
detto che sembravamo dei fantasmi... E se fosse veramente
così? Se ci stessimo trasformando in fantasmi? Penso che
valga la pena di cercare qualche maledizione che abbia proprio questo
come scopo".
"Mmm si, credo
proprio che sia una buona idea! - disse Blaise dopo averci pensato
qualche secondo - Bene, come ci organizziamo?"
"Io direi che
potremmo dividerci e cercare separatamente nella sezione dedicata alle
maledizioni per un po'. Poi a una certa ora voi due ve ne andrete a
dormire, visto che ne avete bisogno, e qui resteremo io e Malfoy,
sempre che non avremo già trovato qualcosa!".
"Ehi Granger,
chi ti dice che io sia disposto a passare qui con te il mio
tempo?"
"Beh, prima di
tutto potrei sempre trasformarti di nuovo in furetto. Chissà
come ci si sente ad essere il fantasma di un furetto? E poi non credo
che tu voglia rimanere così, o sbaglio? Quindi rimboccati le
maniche e datti da fare anche tu!".
Detto questo, i
quattro ragazzi più o meno volentieri si avviarono verso il
reparto maledizioni della sezione proibita. Avendo una base di ricerca
abbastanza precisa, ci volle poco perché Blaise trovasse
qualcosa e chiamasse gli altri attorno a sé per condividere
la sua scoperta.
"Ragazzi, venite subito qui!" quasi urlò in preda
all'euforia.
"Shh! Blaise
abbassa la voce! Vuoi che ci scoprano?"
"Scusa Harry,
ma penso di aver trovato qualcosa di interessante" e così
dicendo posò il tomo antico che teneva tra le braccia, sul
tavolo di lettura, in modo che anche gli altri potessero vedere il
paragrafo che aveva attirato la sua attenzione.
"La Maledizione
degli Spiriti Evanescenti?!? - chiese Hermione stupita - Non
ne ho mai sentito parlare..."
"Certo che no
Granger! E' magia oscura molto potente, non si trova normalmente sui
libri di testo!" disse Draco mettendosi a riflettere "Mmm mi sembra di
ricordare qualcosa, ma si tratta di magia antichissima, di cui non si
conoscono tutti i particolari per la scarsa documentazione che
è rimasta. In genere si preferisce non rischiare con queste
cose. E il fatto che i Mangiamorte che l'hanno lanciata siano morti ne
è la conferma".
"Beh direi che
non ci resta che leggere" disse Harry, e si posizionò
davanti al tomo ed iniziò a leggere ad alta voce:
"
Maledizione degli Spiriti
Evanescenti
Quando la maledizione verrà
scagliata
La vittima e
la sua nemesi ne verranno colpite insieme
Saranno unite
dal medesimo destino
Ed insieme a
poco a poco evanesceranno
A quel punto
diverranno puro spirito
E vivranno il
resto della loro vita come fantasmi.
Solo quando
il martello di ghiaccio e l'incudine di fuoco
Vibreranno
finalmente all'unisono
La
Maledizione degli Spiriti Evanescenti avrà termine
E il sole e
la luna illumineranno il cielo insieme per
l'eternità "
"E
poi?" chiese Blaise un po' impaziente.
"E
poi niente, non c'è altro oltre alla formula latina per
scagliare la maledizione... - rispose un po' frustrato Harry -
questo è tutto quello che c'è scritto".
"E che
diavolo vuol dire? Insomma non dice proprio nient'altro?". Draco era
veramente sconcertato.
Blaise
prese in mano la situazione: "Dunque, ragioniamo un attimo sugli
elementi che abbiamo. Innanzitutto, se consideriamo i sintomi che Draco
ed Hermione presentano direi che abbiamo trovato la maledizione giusta.
La temperatura bassa, i loro corpi sempre meno consistenti, l'assenza
di fame e sonno... sono tutte caratteristiche dei fantasmi. Inoltre
sono stati colpiti in due. Draco e il suo contrario. Anche se questo
punto mi lascia parecchio perplesso... Avrei giurato che il contrario
di Draco fosse Harry..."
"Qui ti sbagli caro Blaise! Il
punto è che loro sono molto più simili di quanto
tu non creda e loro non vogliano ammettere. Per questo non vanno
d'accordo, perché fondamentalmente hanno lo stesso
carattere. Ci sarà pure un motivo se allo Smistamento il
Cappello Parlante voleva mandare Harry a Serpeverde".
"Ma dai non ci credo!" disse Blaise visibilmente sconcertato.
"E' vero, io sono un Grifondoro
per scelta, ma Serpeverde per smistamento. Non ti dimenticare poi che
quando Voldemort - e Blaise ebbe un sussulto - scusa... beh
quando mi ha lasciato la cicatrice, mi ha trasferito
anche una parte di sé stesso, tanto che senza saperlo pure
io ero un Horcrux..."
"E poi dai, ammettilo,-
intervenne Hermione - ora che conosci un po' meglio Harry,
puoi affermare in tutta onestà che sia poi così
diverso da Draco? A volte quando siamo insieme, mi devo concentrare
sulla voce per distinguere chi dei due stia parlando!" e
ridacchiò sonoramente.
"Mi trovo costretto a darti
ragione. Messa così è proprio come dici tu. In
effetti sei tu il suo vero opposto. A parte l'ovvio maschio/femmina, ma
siete diversi in tutto... Lui è freddo, calcolatore,
riservato, attacca per non essere ferito... Tu invece dai ascolto alle
sensazioni, manifesti i tuoi sentimenti, sei solare, aperta...."
"Insomma Blaise! Meno male che sei
mio amico! Guarda, sulla schiena ho ancora un po' di posto per un
pugnale, se ti interessa!" si lamentò Draco, scatenando le
risate degli altri tre.
"Ok, ok, non ti scaldare. Comunque
ora cerchiamo di ricavare qualche altra informazione da queste poche
righe. Allora sappiamo che con la maledizione è iniziato un
processo che vi sta trasformando in due fantasmi, che nessuno
potrà né vedere né
sentire, sarete solo voi due. E fin qui mi sembra tutto
abbastanza chiaro. Qui però dice anche che
c'è un modo per spezzare la maledizione: bisogna
battere con un martello di ghiaccio su un'incudine di
fuoco... Ma che diavolo sono questo martello e questa
incudine?"
"Potrebbero essere un martello
scolpito nel ghiaccio e un'incudine arroventata?" propose Harry, che
iniziava però ad essere abbastanza stanco.
"Mmm potrebbe essere, - rispose
Hermione - non ne ho la più pallida idea, ci dovrei
riflettere un pochino sopra, però mi sembra strano che sia
così semplice. E' una maledizione molto antica e anche molto
potente, visti gli effetti e quello che ha scatenato nella Foresta
Proibita. Comunque credo che sia ora per te e Blaise di andare a
dormire. Siete molto stanchi e, sinceramente per oggi ci avete dato un
grande aiuto. Qui ce la possiamo sbrigare io e Malfoy, vero?".
Hermione lanciò
un'occhiata molto eloquente e a Draco non rimase che darle ragione: "Si
si, andate a dormire...".
Draco ed Hermione
rimasero
così da soli in biblioteca, riflettendo sul significato
delle parole della profezia e su cosa potessero essere il martello di
ghiaccio e l'incudine di fuoco. Hermione seduta su di una poltroncina
con il pesante libro in grembo, faceva scorrere delicatamente le sue
dita sulla pagina rugosa ed ingiallita, finemente miniata da una mano
esperta e paziente chissà quanto tempo prima. Era completamente
assorta nei suoi pensieri quando fuori scoppiò un violento
temporale. Si alzò lentamente poggiando con attenzione il libro
su di un tavolo, per non rovinare la rilegatura in cuoio del tomo e si
avvicinò alla finestra.
La natura fuori dava sfoggio di tutta la sua potenza.
Le gocce si infrangevano violentemente sulla finestra
davanti a lei, per poi scivolare giù formando delle complicate
figure simili a dita scheletriche che accarezzavano la finestra davanti
al suo viso.
I fulmini con le loro forme guizzanti e spigolose illuminavano a giorno
il panorama per brevi istanti, fissando nei suoi occhi l'immagine della
foresta in balìa degli elementi come attraverso una serie di
flash. L'effetto aveva un qualcosa di spettrale.
I tuoni scatenavano delle forti vibrazioni che scuotevano il castello
fin dalle fondamenta e facevano tremare nel profondo il suo corpo,
facendola sentire piccola ed insignificante di fronte a quello
spettacolo.
La pioggia intanto continuava a scrosciare formando un velo opaco che rendeva i contorni delle sagome giù in giardino, illuminate a scatti dai fulmini, sfocati ed incerti come in un sogno o forse in un incubo data l'atmosfera.
Il rumore delle gocce che si infrangevano a terra ricordava quello di
una cascata che urtando violentemente il fondo travolge tutto
ciò che incontra e lo trascina con sé. Ed era esattamente
quello che stava succedendo: l'acqua penetrava con foga nel terreno e
lo disgregava senza pietà riducendolo ad una viscida poltiglia.
Intanto il vento soffiava forte. Con mani invisibili sollevava alte onde nel Lago Nero,
piegava al suo volere le fronde degli alberi secolari, cercando con
tutta la sua forza di sradicarli, spingeva con foga contro le mura del
castello che solide resistevano a quell'attacco, ma non potevano
impedire che qualche spiffero si insinuasse subdolamente tra i mattoni
producendo sinistri ululati.
Hermione con una mano poggiata al gelido vetro della finestra riusciva
a percepire dentro di sé tutta la forza e la potenza con cui la
furia della natura si stava scatenando davanti ai suoi occhi. Vedeva la
scena attraverso il suo riflesso. Il vetro liscio e lucido le
restituiva l'immagine della sua figura sbiadita ma estremamente nitida.
E lei sentiva nel profondo che in tutto questo c'era qualcosa che stonava,
qualcosa di diverso che le faceva apparire il tutto come "sbagliato",
anche se non riusciva a capire cosa fosse.
Ma all'improvviso
capì: il vetro, vicino al suo viso, non si appannava,
nonostante fuori facesse freddo e l'aria fosse molto umida.
Provò più volte ad espirare ma la superficie rimase
sempre lucida e liscia, perfettamente asciutta. Non una singola
gocciolina di vapore si era depositata su quel freddo vetro.
Si
voltò e senza dire nulla a passo lento uscì dalla biblioteca e
scese giù per le scale, diretta al portone d'ingresso. Sembrava come in trance. Draco
la guardò sconcertato per quel comportamento strano e
improvviso. "Granger, dove vai?" ma non ottenne risposta. "Granger, ti
ho chiesto dove stai andando!" ma tutto quello che ottenne fu un
sussurro "Non si appanna...".
"Ma ti ha dato di volta il
cervello Mezzosangue?"
"...non si appanna..." continuava
Hermione, senza realmente accorgersi che Draco la stava seguendo,
sempre dirigendosi verso l'uscita. Una volta arrivata alla statua della
strega orba, scomparve nella nicchia che ospitava la statua, lasciando
per un attimo sconcertato Draco, che però una volta
avvicinatosi riuscì a vedere il cunicolo di un passaggio
segreto.
"Mezzosangue, si può
sapere dove stai andando?" Non ottenne ancora nessuna
risposta. Hermione sembrava in trance, come se fosse sotto effetto
dell'Imperius. La curiosità però era
tanta e continuò a seguirla, finché
davanti a sé non sentì un forte scroscio d'acqua
e l'odore acre del terreno bagnato dalla pioggia. Si avvicinò
alla fine del tunnel, che dava direttamente sul giardino. Davanti a lui
stava Hermione, in piedi immobile sotto le gocce d'acqua che le cadevano addosso, con il viso rivolto verso
l'alto e le braccia distese, come a raccogliere quanta più
pioggia possibile.
Draco scosse la testa, si
calò il cappuccio del mantello sugli occhi e
sussurrò tra sé: "Devo essere completamente
impazzito...".
Si avvicinò ad Hermione sotto la pioggia che cadeva sempre
più fitta, tanto che era difficile distinguere le forme
delle cose che li circondavano.
"Mezzosangue, si può sapere che ti è preso? Che
stai facendo?"
A quel punto Hermione prese
finalmente coscienza della presenza del ragazzo accanto a lei e con una
profonda tristezza nella voce ed una nota di sconforto nello sguardo
gli rispose: "Prima mentre ero affacciata
alla finestra ho notato che il vetro non si appannava per il mio
respiro come dovrebbe succedere normalmente. Ma i fantasmi
sono incorporei ed è esattamente quello che sta succedendo a
noi, stiamo diventando dei fantasmi, privi del nostro corpo,
fatti di puro spirito, come dice anche il libro che abbiamo
trovato. Se non dovessimo riuscire a spezzare la maledizione e
dovessimo diventare dei fantasmi, voglio almeno ricordare la sensazione
della pioggia sulla pelle".
Draco rimase molto colpito dalle
parole della ragazza e dopo qualche secondo lentamente si tolse il
cappuccio dalla testa ed anche lui alzò il viso,
concentrandosi su quelle stille fredde che gli carezzavano il viso. La
sensazione era di una cascata di gelidi aghi che gi scorrevano sul
viso, grattando la sua pelle morbida senza realmente graffiarlo. Preso
dalle sue sensazioni non
si accorse che accanto a lui sulle guance di Hermione, le gocce di
pioggia si mescolavano alle tante lacrime che scendevano dai suoi
occhi, finché non vide che era caduta in ginocchio ed
aveva iniziato a singhiozzare. La guardò per qualche secondo
indeciso sul da farsi, poi la aiutò a rialzarsi, si tolse il
mantello e lo passò sulle spalle della ragazza, e
infine lentamente la riportò al coperto, all'imbocco del
tunnel che li aveva condotti in giardino. Una volta dentro, le
passò delicatamente un braccio attorno alle spalle e la
condusse nuovamente in biblioteca dove accese con un colpo di bacchetta
il camino della sala di lettura e la fece sedere su una soffice
poltroncina di velluto.
Durante il tragitto Hermione si
era calmata e aveva ripreso il controllo almeno in parte. "Grazie..."
disse quasi in un sussurro dopo qualche minuto.
"Di niente, ma direi di fare
qualcosa per asciugarci" disse Draco con tono deciso sedendosi su una
poltroncina lì accanto. E con un colpo di bacchetta
asciugò i loro vestiti. Poi trasfigurò la sua
divisa in un'ampia tuta e si sistemò più
comodamente godendosi il calore emanato dal fuoco scoppiettante del
camino davanti a loro. Anche Hermione trasfigurò la sua
divisa in una salopette di felpa e si tirò le ginocchia al
petto, iniziando a fissare le fiamme che danzavano davanti ai suoi
occhi. Entrambi rimasero a lungo assorti nei loro pensieri.
Draco tirò fuori dalla
tasca una sigaretta e con un colpo di bacchetta la accese. Hermione
sembrò ridestarsi, sentendo l'odore acre del tabacco bruciato, e
seguendo con lo sguardo le volute di fumo, ed interruppe il silenzio
che fino a quel momento li aveva avvolti chiedendo: " Perché
hai cominciato?"
Si prese qualche secondo per
rispondere: "Per dispetto a mio padre". Non sapeva neanche lui
perché stava rispondendo così sinceramente e poi proprio alla Granger, ma
sentiva che aveva veramente bisogno di sfogarsi e forse quella era
l'occasione giusta. In fondo avrebbe passato da solo con lei il resto
della sua vita se non fossero riusciti a trovare un modo per spezzare
la maledizione...
"Volevo fare qualcosa che non mi
avesse ordinato lui e che anzi andasse contro il suo volere. Lui non
voleva che fumassi perché era una cosa prettamente babbana.
All'inizio era quasi un gioco. Una sigaretta ogni tanto. Poi ho
scoperto che mi rilassava profondamente. Fumare mi concede quei
cinque minuti in cui sono da solo nel mio mondo, senza preoccupazioni,
senza nessun'altro all'infuori di me, senza di Lui. E ho continuato a
fumare anche quando Lui ha smesso di rimproverarmi e non ci ha
più fatto caso. E continuo anche ora che Lui non fa
più parte della mia vita e non sa neanche che cosa
stia facendo..." e si perse nuovamente nei suoi pensieri.
"Credo però che presto
sarò costretto a smettere, non credo che i fantasmi
fumino..." disse lanciando il mozzicone in mezzo alle fiamme con un sorriso amaro.
"Non dire così! Ce la
faremo! Troveremo l'incudine e il martello e torneremo come prima!"
"Certo Mezzosangue... E' sempre
bello credere alle favole... La verità è che
stiamo scomparendo e non abbiamo la più pallida idea di cosa
fare".
"Non so come e cosa fare per
risolvere questa situazione, ma sono sicura che perdere la speranza non
ci sarà di nessun aiuto". Si diresse verso il tavolo e prese
alcuni libri che stava consultando, li rimpicciolì e li
infilò in una tasca della salopette. Poi si
avvicinò a Draco e gli diede un lieve bacio sulla guancia,
sussurrando: "Grazie.. per tutto..." ed infilandosi il mantello
dell'invisibilità tornò verso il suo dormitorio.
"Di niente..." sussurrò
Draco ormai rimasto solo, sfiorandosi lievemente la guancia con le
dita. Ripresosi dalla sorpresa del gesto di Hermione, spense il fuoco
del caminetto, ripose i libri che avevano consultato quella sera e poi
tornò al dormitorio, attento a non essere scoperto da
nessuno.
Spazio autore : Bene,
ecco a voi il sesto capitolo, dove finalmente scoprono quale
maledizione ha colpito Draco ed Hermione.
Ma
cosa saranno il martello di ghiaccio e l'incudine di
fuoco? Qui
vediamo un Draco più riflessivo, che si rassegna (forse un
po' troppo presto) ad essere un fantasma per il resto della sua vita e
questo lo sconvolge al punto da dimenticare di trattare male Hermione
per un po'. Ma vedrete che si riprenderà presto!
Ringrazio chi ha recensito lo scorso
capitolo:
Emily Doyle:
Hai ragione, forse ho aspettato un po' troppo per iniziare con
la storia vera a propria, ma ci tenevo veramente tanto a sviluppare un
po' di più i personaggi ed i loro rapporti interpersonali. Spero
di essermi fatta perdonare con questo capitolo dove trovano almeno la
maledizione in questione. Certo all'opzione Nick-Quasi-Testa non avevo
pensato... XD E poi Harry&Co. ci hanno messo un intero libro a
scoprire chi era Nicholas Flamel, che hai contro Draco che non ci
può mettere più di due capitoli? XDXDXD Ovviamente
scherzo! Spero che continuerai a farmi sapere cosa ne pensi, le
critiche sono molto importanti per me. Infatti dopo il tuo commento ho
già provveduto a modificare un po' il seguito della storia per
renderla più "veloce". Ciao ciao.
sakura_87: Ti
ringrazio per i complimenti, anche se penso che siano veramente
immeritati! Comunque devo ammettere che si, hai azzeccato la citazione
occulta! Non mi stupisce che ti ricordi qualcosa... XDXDXD! Eh si
qui il povero Draco soffre un po' di doppia personalità, un po'
combattuto tra la sua maschera ed il suo cuore.
Sinceramente non credo che arriverò mai ai tuoi livelli per
quanto riguarda i personaggi, certo è che però ce la sto
mettendo tutta, cercando di avvicinarmi al mio modello (saku non fare
finta di niente!). Spero che continuerai a seguire la storia, visto che
da qui in avanti inizia l'avventura vera e propria.
kri87:
Ti ringrazio tantissimo per i tuoi consigli. Ti assicuro che per me
sono veramente preziosi, visto che è per avere i vostri pareri
che sto pubblicando questa storia. Se così non fosse rimarrebbe
dimenticata nel mio pc (NdTutti: Ecco, questa si che è una buona
idea!). Quindi ti prego di continuare a seguire la storia e darmi
suggerimenti su come migliorarla. Adoro mettere descrizioni, ma ho
paura di appesantire troppo la storia, che finora è stata
già abbastanza lenta. Trovo sinceramente un po' difficile
trovare un buon equilibrio tra la narrazione e le descrizioni, ma ce la
sto mettendo tutta, cercando nel frattempo di gestire al meglio i
personaggi e la loro evoluzione nel corso della storia. Ti ringrazio
del suggerimento sul linguaggio di Hagrid, ed ho provveduto a
modificare il capitolo precedente, sperando che così vada un po'
meglio. E poi neanche a farlo apposta, ecco qui un bel temporale come
quello che avevi accennato nella recensione! Aspetto altri tuoi
consigli. Grazie per aver letto e commentato.
Ringrazio le 34 persone che hanno inserito la storia
tra i preferiti ed anche chi ha
semplicemente letto, anche se ci terrei ad avere l'opinione un po' di tutti.
Grazie anche al mio Gryffindor
Prince che continua ad insistere per betare questa
storia... Eh eh...
Al prossimo capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Miti e leggende ***
Capitolo 7
Miti e leggende
Il giorno seguente i quattro
ragazzi riuscirono ad incontrarsi solo all'ora di pranzo in Sala
Grande, per scambiarsi un breve saluto, ma poterono
finalmente parlarsi soltanto mentre andavano tutti insieme
verso l'aula di Pozioni.
"Ci ho pensato tutta la notte ma non sono riuscito a concludere niente"
disse sconsolato Blaise scuotendo la testa.
"Non ti preoccupare Blaise, neanche io per ora ne sono venuta a capo"
gli rispose Hermione mettendogli una mano su una spalla "Ma hai fatto
già tanto per noi trovando quel libro!".
"Beh quello avrebbe potuto farlo chiunque, bastava tirare
giù il libro dallo scaffale e aprirlo!"
"Hai ragione, avrebbe potuto farlo chiunque, ma l'hai fatto tu! E
questo perché hai deciso di darci una mano con le ricerche
invece di fare finta di niente, come invece avresti potuto fare"
ribatté Hermione con un sorriso dolce.
Arrivati davanti all'aula si divisero per raggiungere i loro banchi,
con la promessa di rivedersi dopo cena in biblioteca per trovare altre
informazioni.
Ed infatti mentre gli altri studenti si dirigevano verso i loro
dormitori ed il castello era ormai immerso nelle tenebre, Draco e
Blaise raggiunsero Harry ed Hermione che li aspettavano davanti
all'entrata della biblioteca.
"Allora, dobbiamo scoprire dove trovare il martello di ghiaccio e
l'incudine di fuoco" iniziò Hermione, ma fu quasi subito
zittita da Draco.
"Si si, Mezzosangue, sappiamo benissimo cosa cercare anche senza le tue
inutili chiacchiere" e si diresse verso il reparto proibito.
"Quanto non lo sopporto quel Furetto spelacchiato!" sbottò
Hermione davanti a Harry e Blaise che iniziò a ridere di
gusto a sentire il suo amico chiamato in quel modo, e pensando che se
lo fosse proprio meritato visto come aveva risposto alla ragazza.
Dopodiché si avviarono anche loro verso la sezione proibita.
Ma dopo più di un'ora non avevano trovato né una
contromaledizione efficace, né il minimo indizio sul
martello e sull'incudine. Harry e Blaise erano letteralmente devastati
da quella ricerca, che li impegnava in tutti i momenti liberi e
riduceva drasticamente le loro ore di sonno ormai da parecchi giorni.
Blaise infatti stava con la testa sul libro che aveva davanti
a sé, con le braccia abbandonate quasi a toccare il
pavimento, in uno stato di semi-incoscienza, mentre Harry stava
stravaccato su una poltroncina della saletta di lettura, con il libro
aperto poggiato sul petto e dormiva della grossa, peraltro ronfando
sonoramente, con gli occhiali di traverso sul naso. A quel punto
Hermione decise di graziare i due amici e di mandarli a dormire. In
fondo loro stavano dando una mano, ma i veri interessati erano lei e
Draco.
"Harry, Blaise - disse scuotendo prima uno poi l'altro, i due
ragazzi - andate pure a dormire. Qui rimaniamo io e Malfoy. Vi
ringrazio moltissimo per l'aiuto, ma veramente non è
necessario che vi riduciate... beh... così!" disse
sorridendo leggermente mentre li indicava con la mano.
"Ok Herm, grazie mille per i complimenti" rispose sarcastico Blaise,
che sembrava ancora in grado di articolare qualche suono comprensibile,
mentre Harry si limitò a grugnire qualcosa, chiudere il
libro e andarsene a letto.
" 'Notte ragazzi, a domani" ed anche Blaise tornò ai
dormitori.
Hermione si lasciò
cadere sulla poltroncina dove fino a pochi minuti prima stava Harry e
sospirò pesantemente passandosi le mani sul viso e
stropicciandosi gli occhi. In effetti, con la scusa che non aveva
bisogno di dormire era tantissimo che non si prendeva un attimo di
pausa. Draco le si avvicinò silenziosamente e si
mise a sedere sulla poltrona accanto.
"Bene Granger, di nuovo soli... E adesso che facciamo?"
"Sai una cosa Malfoy? Per una volta non ne ho la più pallida
idea" e si alzò iniziando a camminare per la saletta, mentre
lo sguardo di Draco la seguiva. "Voglio dire, sono giorni che
cerchiamo. Abbiamo scoperto quale maledizione ci ha colpiti, ma non
abbiamo trovato altro che una specie di filastrocca apparentemente
senza senso, che parla di fuoco e ghiaccio, di sole e luna che si
incontrano... Non so dove sbattere la testa" e si lasciò di
nuovo cadere sconsolata sulla poltroncina.
"Secondo me abbiamo bisogno di una pausa. Mi si stanno intrecciando gli
occhi per la stanchezza e anche tu non stai messa meglio, si vede da
lontano un miglio che sei stressata. Hai un aspetto orribile"
ghignò alzandosi e dirigendosi verso l'uscita.
"Ti ringrazio Malfoy, i tuoi complimenti mi riempiono sempre di gioia!"
rispose Hermione sollevando gli occhi al cielo ed alzandosi per seguirlo.
Uscirono in giardino percorrendo di nuovo il passaggio dietro la
statua della strega orba, visto che a quell'ora il portone principale
era chiuso e si diressero verso la riva del Lago Nero, lungo la quale
iniziarono a passeggiare senza scambiarsi una parola. Draco si accese
una sigaretta ed Hermione, ricordando le sue parole la sera prima, gli
concesse quei cinque minuti nel suo mondo privato e personale, nel
quale esisteva solo lui. Continuarono così a camminare sotto
al cielo stellato.
Il giardino intorno a loro era silenzioso, complice anche l'ora
decisamente tarda. Si sentiva solo il frusciare lieve dei loro passi
sul morbido manto d'erba. Il cielo era terso ed erano ben visibili
numerose costellazioni. La notte era ben illuminata perchè la
luna splendeva alta nel cielo ed accarezzava i loro volti pallidi
rendendoli ancora più eterei. I loro passi erano accompagnati
dal lieve sciabordio delle onde del Lago che si infrangevano lungo le
rive. La terra era ancora umida per il temporale della notte precedente
e quindi camminando affondavano leggermente ad ogni passo.
Dopo qualche minuto, Draco si fermò, stese il suo mantello sopra
la soffice distesa d'erba bagnata dalla rugiada, e ci si sedette sopra,
lasciando un po' di posto ad Hermione, come un tacito invito a sedersi
accanto a lui. Lentamente lei si avvicinò e poi si sedette,
portando le gambe al petto ed appoggiando il mento sulle ginocchia. Il
suo sguardo si perse verso l'orizzonte, oltre il bordo del Lago Nero,
sulla cui superficie increspata di tanto in tanto da un tentacolo della
piovra gigante, si rifletteva la luna. Rimasero così qualche
minuto,finché Hermione non ruppe il silenzio.
"Dunque ragioniamo un attimo. Hai detto che la maledizione è
molto antica - e Draco annuì con la testa - tanto che in
pratica non esiste documentazione a riguardo".
"Beh è scritta in latino, quindi tanto recente non deve
essere..." disse con fare distratto Draco.
"Esatto! Quindi forse dovremmo cercare di vedere la questione con la
mentalità dell'epoca in cui la maledizione è
stata inventata... Che ne pensi?"
"Si, credo che sia giusto. Ora però la questione
è: in che epoca è stata inventata?"
"Beh se non mi sbaglio a Storia della Magia, Ruf ha detto che il latino
nelle formule magiche si usava nei primi secoli dopo Cristo. Poi si
sono iniziate ad usare le lingue locali, lasciando giusto qualche
traccia negli incantesimi. Ma le profezie, i riti, le... maledizioni,
da quel momento sono sempre state scritte nella lingua del
Paese di origine del mago che le inventava".
"Già sembra anche a me. Quindi dovremmo cercare di ragionare
come una persona di quel tempo..." disse Draco molto concentrato
"Dunque allora pochi sapevano leggere e non c'erano scuole di magia...
Quindi, come si trasmetteva il sapere?"
"Mmm attraverso miti e leggende credo... E le formule che si
conoscevano in famiglia..."
"Attraverso miti e leggende..." continuava Draco completamente assorto
nelle sue riflessioni.
Hermione restava in silenzio, cercando di capire dove lui volesse
arrivare.
"E se proprio in chiave di miti e leggende dovessimo leggere il passo
del libro?" riemerse improvvisamente Draco dal flusso dei suoi
pensieri.
"Se dovessimo cercare il martello e l'incudine nella mitologia di quel
tempo?"
Il volto di Hermione si illuminò per la felicità.
I suoi occhi sembravano emanare scintille ed un sorriso enorme
spuntò sul suo viso.
"Sei un genio Draco!"
esclamò gettandogli le braccia al collo in un gesto
istintivo, senza pensare che: 1) l'aveva chiamato per nome; 2) l'aveva
anche abbracciato. Ma lui non sembrò molto dispiaciuto della
cosa. Intanto Hermione in preda all'euforia aveva iniziato a correre
verso il castello, fino al passaggio, che aveva imboccato come una
furia, senza alcuna cautela. Arrivata nel corridoio della biblioteca
infatti quasi inciampò in Mrs Purr che iniziò a
miagolare richiamando Gazza, che iniziò a correre nella sua
direzione. Presa dal panico Hermione rimase bloccata in mezzo al
corridoio e già vedeva in fondo al corridoio la lanterna che
Gazza teneva in mano, quando sentì una mano stringerle il
braccio con forza e trascinarla in una nicchia del muro. Poi davanti
agli occhi riconobbe la trama del mantello di Harry ed infine una voce
accanto al suo orecchio sussurrò l'incantesimo Confundus
verso la gatta, che dopo essersi guardata intorno disorientata, si
diresse verso il suo padrone.
Hermione si ritrovò così stretta in un abbraccio,
schiacciata con la schiena contro il petto del suo salvatore, che le
teneva una mano premuta sulla bocca per non permetterle di fare rumore
facendoli sicuramente scoprire da Gazza e con l'altro braccio le
bloccava il torace stringendola a sé. Ma lei non aveva nessuna
voglia di reagire, perché si sentiva al sicuro in
quell'abbraccio, protetta, avvolta da due braccia forti che la
sostenevano e non le permettevano di cadere.
Quando finalmente Gazza decise di tornare indietro verso il punto da
cui era arrivato, la presa si allentò e lei si
poté finalmente girare per ringraziare il suo salvatore. Si
ritrovò a guardare due occhi grigi che la fissavano
a loro volta, senza nessuna cattiveria, solo con un velo di dolcezza, e
questo la stupì molto. Malfoy non la poteva guardare in quel
modo, senza disgusto o scherno. Ma il più stupito delle proprie
emozioni era proprio Draco che non riusciva a credere che
quell'abbraccio istintivo che era nato per non farsi scoprire da Gazza,
non solo non lo aveva disgustato profondamente, ma anzi gli aveva
comunicato tenerezza. La stessa tenerezza che aveva provato in
quelle rare occasioni in cui sua madre lo aveva abbracciato. Per una
volta non si sentiva giudicato, non si sentiva Malfoy ma un semplice
ragazzo.
Hermione non aveva staccato gli occhi dai suoi e lentamente
sussurrò: "Grazie... ancora una volta... Chissà
perché sembri l'unica persona che sa sempre come comportarsi
con me, nel bene e nel male..." e dicendo questo si alzò
sulle punte per dargli un lievissimo bacio sulla guancia.
Ma il gesto ruppe l'incanto e Draco, ripresosi da quella specie di
intontimento, ritrovò la sua solita freddezza: "Bene
Granger, ma non ti ci abituare, non posso farti sempre da balia! La
prossima volta te la dovrai cavare da sola!" Detto questo si
sfilò il mantello dell'invisibilità che le gettò con noncuranza addosso, le
voltò bruscamente le spalle e rientrò in
biblioteca.
Hermione rimase per qualche
secondo stupita dal comportamento di Draco, ma poi comprese che si
stava solo difendendo dalle emozioni che provava. Che cercava di non
affezionarsi a nessuno, perché tutti quelli che gli stavano
vicino erano potenzialmente in pericolo. E che suo padre gli
aveva insegnato che voler bene a qualcuno era una debolezza
perché potevano colpire lui facendo del male a
quella persona. E questo era ampiamente dimostrato da quello che stava
succedendo con sua madre, visto che voleva quasi rinunciare alla sua
salvezza per essere certo che lei fosse al sicuro. Si riscosse
e rientrò a sua volta in biblioteca.
"Dunque.. dovremmo iniziare a cercare nei libri di
mitologia. Come epoca direi primi secoli dopo Cristo. Per quanto
riguarda l'area geografica direi invece di rimanere in Europa. Che ne
pensi?"
"Si sono d'accordo con te" le rispose Draco dalla poltroncina su cui si
era accomodato fissando le fiamme del camino davanti a lui.
"Questo è un giorno da ricordare! Tu che mi dai ragione
senza essere sotto Imperius!" disse Hermione stupita.
"Beh se ce l'hai perché non te la dovrei dare?" rispose
Draco come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"Perché di solito pur di darmi torto diresti che il cielo
è verde! Ecco perché"
"Si, ma di solito siamo in mezzo ad altra gente, non siamo soli in una
biblioteca deserta in piena notte"
"E questo cosa significa?"
"Significa che in mezzo agli altri dobbiamo comportarci come ci si aspetta
da noi, io da Malfoy e tu da Granger. Ma ora
possiamo tranquillamente essere due ragazzi qualunque. Possiamo essere
Draco ed Hermione."
"Wow Malfoy! Non ti facevo così profondo!"
"Non ti ci abituare Granger, appena usciremo da qui tornerà
tutto come sempre".
"Lo so benissimo Malfoy" rispose Hermione acida. Draco a quelle parole si rabbuiò per
qualche istante poi fece un ghigno beffardo e scosse la testa.
"Perché fai
così ora?" chiese lei.
"Perché proprio tu che parli tanto poi non riesci ad andare
oltre le apparenze. Non riesci a vedere in me niente oltre al Malfoy.
Ma va bene così - aggiunse con molta amarezza nel suo tono -
in fondo non è importante. E tu non sei diversa da tutti gli
altri. Non so neanche io perché mi aspettassi che almeno tu
ci riuscissi".
"Forse hai ragione, non sono diversa dagli altri, ma non hai mai
dimostrato che ci sia qualcosa in te oltre al Malfoy! Fammi vedere chi
sei veramente Draco!" disse Hermione quasi in tono di sfida, ma
pronunciare il nome del ragazzo, stavolta coscientemente, le fece uno
strano effetto. In quel momento realizzò infatti che non
l'aveva mai chiamato per nome...
"Sinceramente non credo che ti interessi veramente scoprire Draco.
Quindi lascio a te la scelta di cercarlo e scoprirlo".
Detto questo si alzò e
tornò agli scaffali, stavolta nella sezione mitologia,
intendendo implicitamente che per lui quella discussione era finita
lì.
"Allora, direi di cercare una cosa per
volta, magari ragionandoci insieme, in modo da velocizzarci" disse
Draco voltandosi verso di lei.
"Si va bene. Iniziamo dal martello
di ghiaccio". Draco annuì ed aggiunse: "Un martello di
ghiaccio mi fa pensare ad una civiltà in cui il freddo
è un elemento costante, tanto da essersi radicato
nella sua società"
"Si, è
vero. Se restiamo in Europa mi vengono in mente i
Vichinghi. Cerchiamo qualche libro di mitologia nordica". Ma
neanche finì la frase che Draco già era saltato
sulla scala stava prendendo dagli scaffali alcuni libri, passandoli poi
a Hermione. Scese dalla scala ed insieme si diressero alle solite
poltroncine davanti al caminetto che emanava un tepore veramente
piacevole. Non dovettero cercare a lungo per trovare quello che
cercavano.
"Draco guarda qui!" E
passò il pesante libro ingiallito al ragazzo indicando un punto in particolare.
"Il Martello di Thor! Per le
mutande, i calzini e la canottiera di Merlino, Hermione, ci siamo!" le
disse euforico come un bambino che ha appena ricevuto il giocattolo che
sognava da tanto.
"Già. Lì
c'è scritto che solo Thor e i suoi figli Modhi e
Magni potevano sollevarlo e scagliarlo, grazie
ad una cintura ed un paio di guanti che raddoppiavano la
forza. Ma poi se ne sono perse le tracce e la leggenda dice
che Thor l'ha sepolto in una caverna, protetto dalla
saggezza di Odino in attesa del Ragnarok, la battaglia finale, in cui
egli stesso morirà ed il mondo verrà distrutto.
Ma si rigenererà grazie ai suoi figli per mezzo del martello
Mijollnir stesso.. - fece una breve pausa per riflettere
- Probabilmente la caverna è completamente
ghiacciata e questo ha suggerito l'idea del martello di ghiaccio.
Infatti Mijollnir, il Martello di Thor, in realtà generava
fulmini, quindi farebbe pensare di più al fuoco, ma se
guardiamo la faccenda in un ottica traslata, allora tutto assume un
significato".
"Mmm si, direi che ci siamo... Ehi
guarda, per una volta siamo fortunati! Nelle pagine seguenti ci sono
delle cartine della Scandinavia con mappe dettagliate per trovare la
caverna! Però... se ci sono tutte queste indicazioni, le
mappe, non è che qualcuno ha già trovato
Mijollnir prima di noi e rischiamo di fare un viaggio lunghissimo a
vuoto?"
"No, non credo. Il libro dice che
il martello è protetto dalla saggezza di Odino.
Probabilmente ci sono delle trappole o degli incantesimi a protezione.
Non dovrebbe essere tanto semplice riuscire a trovarlo e prenderlo.
Purtroppo per noi. E poi non abbiamo altra scelta che andare a
vedere..."
"Mi sa che ti devo dare di nuovo
ragione..." disse roteando gli occhi, ma con un sorriso
sincero sul volto "ma non ti montare la testa!"
"Me ne ricorderò"
rispose lei ridendo di gusto.
"Bene. E ora passiamo all'incudine
di fuoco. Se seguiamo lo stesso ragionamento, direi che non si trova in
Scandinavia in mezzo ai ghiacci..."
"Direi decisamente no. Dovrebbe
trovarsi in un luogo caldo, direi Europa del sud. Che ne dici di
cercare nella mitologia greca e romana?"
"Vado vado" le disse Draco con
tono fintamente rassegnato, alzandosi per andare verso gli scaffali e
salire sulla scala. Scelse alcuni tomi e li portò alle
poltroncine dove lo aspettava Hermione che per tutto il tempo che lui
aveva scelto i libri lo aveva fissato con attenzione, cosa
che non gli era sfuggita. "Allora Hermione, come sto?"
"In che senso scusa?" si scosse
lei. "Beh mi hai fatto la radiografia per tutto il tempo che sono stato
lì agli scaffali a prendere questi" e indicò i
libri che teneva appoggiati sulle gambe.
"Ah no - arrossì lei -
è che pensavo... si insomma, pensavo alla sfida
che mi hai lanciato prima. Cercavo di vedere qualcosa di Draco, ma il
Malfoy mi ha scoperta a quanto pare".
"Ti sbagli - disse lui divertito,
ma anche contento che la ragazza cercasse di vedere oltre il suo
cognome - è Draco che ti ha visto e che sta ridendo. Il
Malfoy è rimasto alla porta della biblioteca, pronto ad
essere di nuovo indossato come una maschera appena usciremo da qui. Te
l'ho già detto prima. Sono sinceramente contento che abbia
raccolto la mia sfida. Ora però torniamo
alla nostra incudine!". E detto questo passò una parte dei
tomi ad Hermione e si concentrò completamente sulla ricerca.
Fu lui dopo un po' a rompere il
silenzio. "Forse ho trovato qualcosa! Qui parla del
dio Efesto nella mitologia greca. E' il dio del
fuoco, dei fabbri e della metallurgia. Era dotato di grande forza ed
era abilissimo nella fabbricazione di oggetti ed armi magiche per gli
altri dei dell'Olimpo. Ed infatti fu lui a fabbricare tra gli
altri i sandali di Hermes, lo scudo di Zeus, l'armatura di Achille e
l'arco e le frecce di Eros... Direi che abbiamo trovato il nostro
fabbro! - disse guardando negli occhi Hermione e picchiettando con
l'indice la pagina raggrinzita da cui stava leggendo
- Ora però rimane il problema di dove cercare. Qui non ci sono
piantine o indicazioni".
"Allora dobbiamo cercare di
ricavare indicazioni con un po' di furbizia. Cosa dice riguardo ai suoi
luoghi di culto?"
"Mah, niente di preciso. Secondo
la tradizione antica la sua fucina si trovava sull'isola di Lemnos,
mentre i coloni che si erano spostati nell'Italia del sud, in
Magna Grecia, tendevano ad identificare Efesto con Adranos che aveva la
sua fucina sull'Etna, oppure con Vulcano che invece si trovava nelle
isole Lipari" si strofinò gli occhi un po' deluso "Credo che
stavolta la ricerca sarà più lunga".
"No, secondo me no. Ragiona un
attimo. Stiamo cercando un incudine di fuoco, quindi un oggetto legato
al calore. L'Etna è un vulcano siciliano ancora
oggi molto attivo e d'altronde in un fucina il fuoco e il
calore certo non mancano. Di tutti i luoghi che hai citato l'Etna mi
sembra quello che più si adatta a contenere quello che
cerchiamo. Se poi mi dovessi sbagliare ci toccherà cercare
anche negli altri posto citati, ma penso di avere ragione. Che ne
pensi?".
"Si sono d'accordo anche io.
D'altronde non abbiamo scelta, senza indicazioni più
dettagliate, non ci resta che scegliere il luogo più
probabile ed iniziare da lì le ricerche".
"Bene - disse Hermione alzandosi,
un po' stanca ma contenta - direi che possiamo iniziare ad organizzare
il viaggio. Domani ne parleremo con Harry e Blaise e poi potremo
partire".
"Aspetta un attimo! Non voglio che
qualcuno venga con noi! Potrebbe essere pericoloso e non voglio che
succeda qualcosa a Blaise o ritrovarmi responsabile di qualche
incidente al
Bambino-Sopravvissuto-a-Voldemort-ma-non-ad-un-viaggio-con-Malfoy!" le rispose alzandosi a sua volta e guardandola negli occhi.
"Ma Draco, che stai dicendo!
Abbiamo bisogno di loro e di tutto l'aiuto che ci potranno dare".
"Ho detto di no Hermione. Se non
ti sta bene questa condizione, allora non vengo neanche
io. Non posso esporre a rischi Blaise".
"Non credi che dovrebbe essere una
loro scelta? Io penso che dovremmo chiederglielo. Non sono dei bambini
ed è giusto che decidano della loro vita! Domani gliene
parlerò".
"Bene fa come ti pare - le
sibilò a pochi centimetri dal volto e lei poté
vedere la rabbia e la frustrazione nel suo sguardo - ma allora
partirai da sola, io resto qui!"
"Va bene! Fa come vuoi -
gli urlò contro lei - vorrà dire che
partirò da sola! Certo che non ti smentisci mai! Decidi tu
per gli altri e se non si fa come dici tu metti il broncio! Vedi di
crescere!". E detto questo prese i libri che aveva consultato fino a
quel momento e li rimpicciolì,
poi indossò il mantello
dell'invisibilità e si diresse a passo di carica verso il
suo dormitorio, lasciandosi dietro un Draco furioso.
Il giorno seguente i quattro
avevano il pomeriggio libero e così si ritrovarono in
biblioteca. Draco non diceva una parola e si comportava come se fosse
su un altro pianeta, sia fisicamente che mentalmente, visto che si era
chiamato fuori dall'impresa se Hermione avesse coinvolto qualcun'altro.
Lei invece aveva un sorriso soddisfatto e trionfante. Poggiò
alcuni libri sul tavolo a cui si erano seduti, sollevando qualche
mormorio tra gli studenti che non erano abituati a quello spettacolo
insolito: due Grifondoro e due Serpeverde, seduti civilmente allo
stesso tavolo che non tentavano di uccidersi. Se poi tra questi c'erano
Harry Potter e Draco Malfoy la cosa aveva del miracoloso.
"Allora, stanotte io e Malfoy - e
calcò il cognome per fargli capire che non aveva dimenticato
quello che si erano detti - abbiamo trovato cosa sono
l'incudine di fuoco ed il martello di ghiaccio. Si tratta dell'incudine
di Efesto e del martello di Thor. Questo richiede però un
lungo viaggio per recuperarli. Secondo alcune mappe il martello si
trova in Scandinavia, se nel corso dei secoli non è stato
spostato, protetto in qualche modo che non conosciamo. L'incudine
invece dovrebbe trovarsi in Italia, sull'Etna, un vulcano ancora
attivo, e anche molto direi.
Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto disponibile, ma il qui presente
signorino Malfoy ha deciso che non vuole nessun'altro e che se qualcuno
dovesse accompagnarci in questa avventura, allora lui se ne
resterà a casa. Ora spetta a voi la decisione. Quanto a lui
- ed indicò Draco con un gesto vago - decideremo dopo il da
farsi".
Un sorriso enorme si
allargò sul viso di Harry: "Quando si parte? Sono pronto
anche subito".
"Ti ringrazio Harry, sapevo di
poter contare su di te - frecciatina velenosa a Draco che fece un gesto
con la mano come a scacciare un insetto fastidioso - ma ti devo
avvertire che sarà un viaggio lungo e pericoloso".
"Herm forse dimentichi con chi
stai parlando! Penso che non sia passato giorno nella mia vita in cui
non sono stato in pericolo, quindi uno più, uno meno, che
differenza fa? Dimmi solo quando e io ci sarò!".
"E conta anche su di me -
intervenne Blaise - non voglio perdermi un'avventura del genere".
"Blaise non è un gioco
- gli occhi di Draco lampeggiavano per la rabbia - sarà
pericoloso e non voglio che rischi la vita per me! Se devi essere in
pericolo per me preferisco essere un fantasma per il resto della mia
vita ma saperti al sicuro!" finì battendo forte un pugno sul
tavolo e facendo sobbalzare tutto ciò che vi era poggiato
sopra, compresi i pesanti tomi di Hermione.
"Draco, non sono un bambino -
disse Blaise con tono calmo ma tagliente - so quello che faccio. Se non
vai tu vorrà dire che a maggior ragione dovrò
andare io, per prendere il tuo posto al fianco di Hermione. E poi a lei
non pensi? Se diventi un fantasma, lo stesso succederà a
lei. E' questo che vuoi?"
"Quello che voglio è
che non venga coinvolto nessuno tranne noi! In fondo non rischiamo
molto, vivere come fantasmi o diventarlo davvero, non c'è
tanta differenza! Ma per voi è diverso! Perché
non lo capite?"
"Sei tu che non capisci Draco! Non
capisci che sono tuo amico e gli amici servono per aiutarsi. Allora
secondo la tua logica se avessi bisogno di te non potrei chiederti
nulla perché ti esporrei al pericolo? Beh bell'amico che
sei!"
"Che stai dicendo? Lo sai che
farei tutto quello che posso per aiutarti! Ma qui..."
"Esatto! - lo interruppe Blaise
balzando in piedi - E' proprio questo il punto! E anche io
farò tutto quello che posso per aiutarti! Con o senza di te!
- poi rivolgendosi a Hermione - Anche io sono con te. Fammi sapere
quando si parte!". La ragazza annuì decisa in
risposta.
Tutti e tre si
voltarono a guardare Draco, in attesa. E dopo qualche minuto
sbuffò sonoramente: "E va bene! Se siete così
ansiosi di morire con me allora come posso deludervi? - disse con tono
melodrammatico, portandosi le mani sul cuore - ci sarò anche
io..." finì scuotendo la testa.
"Molto bene! - esclamò
Hermione con un ampio sorriso - Domattina dopo colazione si
parte per la Scandinavia!".
Note
dell’autore : Eccoci
alla fine del settimo capitolo. Per
quanto riguarda il Martello di Thor, è tutto vero (compreso
l'accenno ad Odino che è realmente il dio della saggezza),
tranne il fatto che Thor l'abbia nascosto in una caverna in attesa
della battaglia finale. Questo particolare l'ho inventato io, per la
storia, perché se avessi mantenuto che Thor si portava
dietro il suo martello mentre cercava giganti da sconfiggere, 'sti
poveracci dove lo andavano a riperticare? Quindi meglio inventare una
gelida caverna sperduta tra i ghiacci, non credete?
Per
quanto riguarda invece l'incudine di fuoco, beh ho inventato anche
quella. Nel senso che il dio Efesto aveva la sua fucina in
pizzo all'Etna, e sicuramente avrà avuto un'incudine, ma non
mi risulta che questa avesse particolari poteri...
A
questo punto spero che gli appassionati di mitologia non mi vogliano
linciare...
Riguardo le recensioni dello scorso capitolo:
Debora93:
Ti ringrazio per i complimenti e spero che la storia ti continui a
piacere. Da questo momento lo stile cambierà un pochino, visto
che inizia l'avventura vera e propria. Fammi sapere cosa ne pensi di
questo nuovo capitolo!
sakura_87:
Grazie mille per i complimenti! Come al solito da brava legilimens hai
colto l'idea che volevo dare, del momento di sconforto che i due
ragazzi passano. Sono contenta anche che ti piacciano le mie
descrizioni. Ho sempre qualche dubbio se inserirle o meno,
perchè temo di appesantire troppo il tutto. Ma visto che
piacciono e che io mi diverto a scriverle, qualcuna qua e là ce
la metto! In questo caso però non ho dovuto far lavorare troppo
la fantasia, perchè fuori dalla mia finestra stava realmente
diluviando! E se ieri ti sei affacciata un attimo, magari capisci come mai mi
è venuta l'idea della Scandinavia XD. Spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto, ma soprattutto ti prego di non cruciarmi per
l'uso che ho fatto della mitologia antica... (Ti ricordo che se mi
spezzi le manine poi non posso più scrivere recensioni per le
tue stupende storie! XDXDXD)
Emily Doyle: Sono contenta che la storia ti piaccia!
Non ti preoccupare di dare consigli o fare critiche. In fondo il mio
scopo, oltre a divertirmi, è anche quello di confrontarmi con
voi che leggete e di ricevere consigli su come migliorare! Prometto che
questa è stata l'ultima volta che li ho rinchiusi in biblioteca.
Nel prossimo capitolo si parte, come deciso da Hermione! Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto e che mi farai sapere il tuo
parere.
Tanny: Ti ringrazio moltissimo dei complimenti, ed ovviamente sono contenta che la storia ti piaccia! Per
Blaise non ti far ingannare, il tenero cucciolotto potrebbe tirare
fuori le zanne al momento opportuno. L'ha detto anche Draco qualche
capitolo fa... Non ti dimenticare che è un
Serpeverde! Spero che continuerai a seguire la storia e a farmi
sapere cosa ne pensi! Ovviamente suggerimenti e consigli sono sempre
ben accetti!
kri87: Ciao
carissima! Ovviamente come al solito ti ringrazio per i tuoi
preziosissimi consigli, che come hai visto per Hagrid, cerco di seguire
al meglio. La scena del temporale era già prevista, anche se era
appena accennata, ma dopo aver letto la tua recensione sono corsa a
scriverla, ispirata anche dalla tempesta che infuriava fuori dalla mia
finestra! XD Per quanto riguarda il rapporto Harry/Blaise ho pensato
molto a come svilupparlo, visto che non volevo farli diventare troppo
amici all'improvviso. Ma ho pensato che entrambi sono molto legati ai
loro amici e per salvarli sono disposti anche a collaborare. Ho
comunque in mente un'idea precisa su di loro, ma per leggerla dovrai
avere un po' di pazienza. Ho pensato parecchio anche alla faccenda
dell'introspezione, che finora ho evitato, perchè l'idea che
volevo dare, è che loro stessi non accettino il loro rapporto e
quindi si sforzino di fare finta di niente, anche se non durerà
a lungo: molto presto dovranno fare i conti con i loro sentimenti.
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che continuerai a
darmi preziosissimi consigli, con le tue mitiche parentesi! XDXDXD
whateverhappened: Vedo
che anche tu hai colto la citazione occulta! =D Scherzi a parte, ho
scelto queste due caratteristiche "da fantasmi" per un motivo narrativo
ben preciso: non dormono, e questo gli permette di trascorrere le ore
notturne da soli, liberi di essere loro stessi e di conoscersi; non
mangiano e devono stare attenti a non farsi scoprire dalle persone che
gli stanno accanto (Harry ha iniziato ad insospettirsi quando ha visto
che Herm a cena non mangiava). Per quanto riguarda l'incudine ed il
martello, mi dispiace deluderti ma ho pensato a degli oggetti concreti,
che dovranno recuperare. Avevo in mente una storia di avventura ed
infatti eccoli pronti per la partenza. Tieniti pronti tutti i Crucio
perchè nel prossimo capitolo ne avrai veramente bisogno (ooops
mega-spoiler...XDXDXD). Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto
e che continuerai a farmi sapere la tua opinione!
Mou4ever: Ciao nuova e coraggiosa amica! (Molto coraggiosa per aver letto tutti i capitoli di seguito XD)
Mi fa piacere che trovi interessante la storia e che l'idea della
maledizione ti piaccia. Per l'incudine ed il martello avevo in mente
degli oggetti concreti, per quanto di derivazione mitologica. Spero di
non averti delusa, anche se devo ammettere che l'idea del ghiaccio e
del fuoco, oltre a richiamare gli oggetti che avevo scelto, si adatta
molto bene al carattere dei due protagonisti. Nei prossimi capitoli
avrai ancora occasione di leggere qualche splendida trovata di Ron,
ovviamente nel senso peggiore della cosa! Chi mi conosce sa quanto lo
detesti come personaggio! XD Spero che ti sia piaciuto anche questo
capitolo e che mi farai sapere cosa ne pensi!
Ringrazio le 40 ragazze che hanno
inserito la storia tra i preferiti, le 5 anime pie che mi hanno inserita tra gli autori preferiti ed
anche chi ha semplicemente letto, anche se, come al solito, mi
piacerebbe avere il parere ed i consigli di tutti quelli che sono
passati di qua.
Grazie al mio Gryffindor
Prince che mi prega per betare questa
storia... Se se ...
Al prossimo capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** L'inizio del viaggio ***
Capitolo 8
L'inizio del viaggio
Quella
sera Harry andò a dormire presto, sapendo che il giorno dopo
sarebbe partito un lungo viaggio.
"Hic sunt leones"
esclamò davanti al ritratto
della Signora Grassa e quello si scostò
permettendogli di entrare nella torre di Grifondoro.
Salì verso il dormitorio maschile e, una volta
entrato, notò Ron sul suo letto che leggeva una rivista di
Quidditch.
"Ehi ciao Harry! Qui descrive una nuova tattica che potremmo provare
domani agli allenamenti!" gli disse Ron vedendolo entrare.
"Ehm.. Ron... Veramente io domani non ci sarò agli
allenamenti..." gli rispose grattandosi la nuca in imbarazzo.
"Come sarebbe che non ci sarai? Ti senti male? Devi studiare?"
Harry intanto prendeva tempo, non
sapeva se metterlo a parte o meno dei progetti di Hermione. Ma
in fondo era il suo migliore amico e decise di essere sincero con lui.
"No Ron, come sai Hermione non sta molto bene ultimamente; mi ha
chiesto aiuto e domani partiamo per cercare una cura. Sarà
un viaggio lungo e quindi non credo che domani potrò
allenarmi, e neanche le volte successive".
"Bene! -
disse Ron saltando giù dal letto e dirigendosi verso il
baule - Potevi avvertirmi un po' prima, ma comunque ci
metterò poco a prepararmi".
"No Ron
- stavolta Harry era veramente imbarazzato - tu non verrai con
noi.."
"Non se ne parla! Non vi lascio andare da soli!" disse Ron con espressione
scandalizzata.
"Non saremo
soli... Verranno anche Zabini e
Malfoy" Harry finì
la frase con un filo di
voce sperando che l'amico non capisse, cosa che invece puntualmente
avvenne. Infatti gli cadde di mano tutto ciò che aveva
già preso in tutta fretta dal suo baule per portarlo in
viaggio.
"COSA?!?! -
urlò quasi fuori di sé - come sarebbe che vengono
anche Zabini e ... Malfoy?!? E io?"
"Beh,
in
realtà anche Malfoy ha bisogno della cura come Hermione, e
Blaise lo accompagna, proprio come faccio io con Hermione..."
"Blaise?!?
Siamo già ai nomi? Tu stai fraternizzando con il nemico! -
gli disse puntandogli un dito contro il petto - Ma se preferite quelle
due viscide serpi a me che sono sempre stato al vostro fianco,
liberissimi! Begli amici che ho!"
"Dai Ron, non
fare così - tentò di calmarlo Harry - Herm e
Malfoy hanno bisogno della... stessa cura e quindi
è logico che partano. Poi ognuno di loro ha chiesto a un
amico di accompagnarlo e Herm ha chiesto a me, visto che ultimamente i
vostri rapporti non sono proprio idilliaci. Anzi sono del tutto
inesistenti. Avevo deciso di non intromettermi, ma a dirla
tutta amico ti sei comportato veramente male con lei. Non dovevi
giocare con i suoi sentimenti. E per quanto non sia contento che non vi
parliate più, non posso dire di essere sorpreso dal
suo comportamento e di non comprenderla..."
"Anche tu ora
mi volti le spalle! Veramente begli amici!" sbottò Ron e
dopo
aver richiuso il suo baule con violenza, si infilò sotto le
coperte dando le spalle a Harry che rimase qualche minuto immobile al
centro della stanza. Quando si riprese, si diresse lentamente verso il
suo letto, indossò velocemente il pigiama, si
infilò a sua volta sotto le coperte e spense
la luce, facendo piombare la stanza nel buio.
Dopo qualche minuto di
silenzio Ron
domandò: "Quando partite?".
"Domattina
dopo colazione".
Negli occhi di Ron saettò un lampo di
cattiveria che al buio purtroppo Harry non vide.
Intanto
nella
sua stanza da caposcuola Hermione si preparava per la partenza, prendendo tutto ciò che riteneva potesse
essere utile. Nel pomeriggio in biblioteca
avevano stabilito gli ultimi dettagli e si erano divisi le cose da
portare, opportunamente rimpicciolite ed infilate in comodi e poco
appariscenti zainetti. A lei spettava di portare tutti i libri ed i
manuali che sarebbero potuti servire, visto che non sapevano cosa fosse
la "saggezza di Odino" che proteggeva il martello di ghiaccio. Blaise
invece si sarebbe dovuto occupare delle
attrezzature da viaggio, quindi una tenda abbastanza grande per tutti e
quattro, coperte, sacchi a pelo, insomma il normale
equipaggiamento da campeggio. A Draco spettava di portare il
necessario per preparare delle eventuali pozioni, di qualunque tipo,
anche per curare nel caso avessero avuto qualche problema. Infine Harry
si sarebbe occupato di portare da mangiare, oltre ad una consistente
scorta d'acqua. Infatti Hermione e Harry ricordavano bene l'esperienza
della ricerca degli Horcrux e decisero che non fosse assolutamente il
caso di ripeterla.
Il
mattino
seguente i quattro ragazzi scesero in Sala Grande per la colazione
come se niente fosse, per non dare nell'occhio, ma nessuno di loro
aveva con sé la borsa con i libri. Avevano invece portato i
loro zainetti con tutto ciò che gli sarebbe servito per il
viaggio.
Ad un cenno
convenuto, Draco e Blaise si alzarono dal loro tavolo dirigendosi verso
l'ingresso del castello.
"Hermione, sai
dov'è Ron? Avrei voluto salutarlo prima di partire. Ci
è rimasto un po' male..."
"Mi dispiace
Harry, non l'ho visto stamattina, e comunque sai che i nostri rapporti
sono limitati ai nostri compiti di prefetto e caposcuola".
Detto questo
si alzarono dal loro tavolo dirigendosi verso il salone d'ingresso dove
li stavano aspettando i due Serpeverde.
Hermione
salutò: "Buongiorno Blaise, buongiorno Malfoy! Se siamo
pronti, direi di andare verso le serre, da lì prenderemo il
sentiero verso la foresta e una volta raggiunto il confine di Hogwarts
potremo smaterializzarci e partire".
Gli altri tre
annuirono con il capo e così si girarono tutti, pronti a
varcare il portone d'ingresso, ma quando stavano per superarlo,
sentirono una voce alle loro spalle gridare: "Eccoli lì
preside! Come vede non stavo mentendo!"
"Maledizione!
Ron..." sibilò Harry.
"Presto
professoressa prima che scappino!" continuava ad urlare indicandoli.
"Che qualcuno
li fermi!" ordinò intanto la preside, e Gazza corse verso il
portone per chiuderlo.
A quel punto
Harry fece l'unica cosa che gli venne in mente. Si girò
verso Draco che gli stava a fianco, porgendogli la saccoccia che gli
aveva regalato tempo addietro Hagrid, e gli disse: "Ti affido
Hermione, mi raccomando Malfoy, riportamela sana e salva! E ora state
pronti a partire!".
Detto questo
si voltò, si diresse verso la preside e quando le fu quasi
davanti si portò le mani alla cicatrice, fingendo un gran
dolore, ed iniziando a contorcersi, strillando. Draco, che
aveva capito che Harry stava creando un diversivo per distogliere
l'attenzione da loro, prese per un braccio Hermione, che era rimasta
pietrificata dall'atteggiamento di Harry, non sapendo che stava
fingendo, e la trascinò fuori in giardino dove era
già fuggito Blaise che invece aveva intuito tutto.
"Tranquilla
Granger, sta benissimo, ci sta solo dando la possibilità di
partire lo stesso nonostante la trovata brillante di quella Donnola
deficiente. Quindi non sprechiamo questa occasione e muoviamoci!". Ed
infatti presero a correre seguendo l'itinerario che avevano stabilito
poco prima.
Intanto nella
sala d'ingresso la preside era accorsa accanto ad Harry che sembrava in
preda alla Maledizione Cruciatus, mentre tutto intorno si era
scatenato il panico, visto che l'unico che poteva fargli quell'effetto
era Voldemort. Nel frattempo Ron continuava ad urlare: "Stanno
scappando! Stanno scappando! Fermateli!" ma nessuno ormai gli dava
ascolto.
Draco,
Hermione e Blaise correvano veloci verso i confini di Hogwarts. Una
volta fuori dal perimetro decisero di
materializzarsi in un posto dove avrebbero potuto riorganizzarsi senza
essere scoperti. Così su due piedi la scelta più
sensata gli sembrò Malfoy Manor. Ma una volta davanti ai
cancelli Hermione fu presa da un forte senso di malessere, ricordando
le torture che aveva subito proprio lì poco tempo prima.
Blaise intuendolo le mise un braccio sulle spalle e la
accompagnò verso l'entrata. "Tranquilla Hermione, ora non
c'è nessuno. Narcissa è rimasta nella villetta
dove ha passato l'estate con Draco, nessuno ti farà del
male. Ma ora dobbiamo entrare o rischiamo di essere scoperti". Lei
annuì brevemente e si lasciò guidare all'interno
del castello. Non si guardò intorno, tentò solo
di mantenere la concentrazione necessaria a tenersi in piedi mentre
Blaise la guidava al piano superiore. Riprese contatto con la
realtà solo quando il ragazzo la richiamò scuotendola
dolcemente per le spalle.
Si trovavano
nella camera di Draco, che iniziò a parlare: "Allora, non
sappiamo cosa sia andato a spifferare quell'idiota di Weasley, quindi
direi di evitare i mezzi comuni. Il camino di sotto dovrebbe essere
ancora funzionante. Con quello potremo arrivare al centro abitato
più vicino alla nostra meta e da lì proseguiremo
a piedi. Non
è molto distante, ce la possiamo fare. Abbiamo anche le
provviste di Potter, me le ha lasciate prima di... lasciarci partire".
"Harry... "
sussurrò Hermione. "Sta benissimo Granger - le rispose Draco
sollevando gli occhi al cielo e sbuffando seccato - te l'ho
già detto. Si è inventato quella scena solo per
creare un po' di casino e permetterci di scappare. Ma che gli
è preso a Weasley? Si è fumato il cervello? Va
bene che mi odia, ma non dovrebbe essere vostro amico?".
"Non
più, prima ha scaricato me e ora ha tradito anche Harry"
disse con una punta di amarezza.
"Idiota"
ringhiò Draco. "Pensi che sappia dove siamo diretti?"
"No, non lo
so. So che ha discusso ieri sera con Harry, ma non so di preciso cosa
si siano detti"
"Va bene, va
bene. Ora andiamo di sotto e partiamo con il camino" e fece strada
verso il piano inferiore, guidandoli in un salone in fondo al quale si
trovava un grande camino. Prese una manciata di polvere volante e la
gettò nel camino, scandendo attentamente la destinazione,
per poi sparire tra le fiamme verdi che erano divampate. Lo stesso
fecero dopo di lui Hermione e Blaise.
Si ritrovarono nel
retrobottega di un negozio che assomigliava in tutto e per tutto a
Magie Sinister. L'ambiente era pieno di strane suppellettili
dall'aspetto sinistro e minaccioso. Quel posto emanava magia oscura in
quantità tale da far accapponare la pelle ed Hermione, che non
ci era abituata, si sentiva particolarmente a disagio ed in soggezione.
Fu un lieve tocco sulla spalla da parte di Blaise a riportarla alla
realtà. Portandosi l'indice davanti alle labbra le fece segno di
rimanere in silenzio, mentre Draco controllava che nessuno li avesse
notati. Quando si fu assicurato che nessuno badasse a loro fece segno
ai due compagni di seguirlo e velocemente uscirono dal negozio.
Si ritrovarono in una stradina stretta, completamente ricoperta di
neve, di un bianco abbagliante sotto i raggi del sole che splendeva
alto nel cielo, completamente libero dalle nuvole e di un azzurro
intenso. Un vento gelido gli accarezzava il volto, portando con
sè odore di neve e ghiaccio. La loro vista faticava ad abituarsi
a quello spettacolo così luminoso e dai colori così
intensi. Il soffice manto di neve in cui affondavano leggermente ad ogni passo, attutiva tutti i rumori,
cosicchè la sensazione fu di trovarsi in un sogno, dai contorni
indefiniti, in cui tutto era avvolto da un'atmosfera ovattata. Occorse
qualche minuto ai loro occhi per abituarsi al bagliore scintillante che
li avvolgeva e solo allora poterono osservare con attenzione tutto
ciò che li circondava: un piccolo paesino totalmente ricoperto
di neve. Iniziarono a camminare tra le casette basse, così
simili a quelle descritte nelle favole, tutte realizzate in legno, con
semplicità ma anche con grande perizia. Dai tetti in ardesia,
spuntavano timidamente dei comignoli, da cui si levavano delle esili
spirali di fumo bianco. I balconcini erano spogli, ma era
impensabile che con quel clima le piante normali potessero
sopravvivere. Ed in effetti in quella cittadina la vegetazione era
pressochè inesistente, mentre in lontananza, sui monti, si
potevano chiaramente distinguere delle fitte macchie di vegetazione,
boschi di alberi sempreverdi.
Svoltarono infine in un viottolo deserto, e si
smaterializzarono, per apparire esattamente di fronte alla
caverna che era indicata sulla mappa che avevano trovato in biblioteca.
Accanto all'entrata, solo un piccolo gruppo di abeti dava un tono di
colore e spezzava la monotonia della scena, che per chilometri attorno
a loro era costituita solo da una distesa di neve bianchissima e
gelida. Lì, dove a differenza del paesino, non c'era nulla a
proteggerli, il vento, più forte, quasi gli graffiava il viso
con violenza. Infatti trasportava piccoli fiocchi di neve, misti a
sottili scaglie di ghiaccio, che sferzavano le loro guance e li
costringevano a chiudere quasi gli occhi. Il sibilo feroce delle folate
copriva ogni rumore, anche quello dei loro passi mentre lentamente si
avvicinavano all'entrata, affondando nella neve solo parzialmente
ghiacciata.
Superarono velocemente l'entrata, desiderosi di trovare riparo almeno
agli attacchi del vento, e si trovarono in un enorme ambiente
completamente
ricoperto di ghiaccio, illuminato dai bagliori azzurri della luce che
si rifletteva sulle superfici ghiacciate; dal soffitto pendevano
migliaia di stalattiti affilate come pugnali.
A quella vista Hermione rimase profondamente impressionata, sia per la
grandiosità dell'ambiente, le cui proporzioni sembravano
più adatte a dei giganti che non a dei ragazzi, sia per la
paura
che qualcuna di quelle punte aguzze potesse staccarsi e mettere fine
alla loro avventura ancora prima che iniziasse. Blaise le si
avvicinò e con fare protettivo le mise un braccio attorno
alle
spalle sussurrandole all'orecchio: "Tranquilla Herm, andrà
tutto
bene". In risposta lei annuì brevemente.
Rimasero qualche minuto ad osservare l'ambiente che li circondava.
Sembrava una scena surreale, sensazione intensificata dal silenzio
tombale che nessuno di loro osava rompere, sopraffatto dal senso di
soggezione che un ambiente così maestoso ed imponente gli
incuteva. Il terreno era coperto da uno strato di ghiaccio compatto e
ruvido, completamente bianco e uniforme, segno che nessuno da
tantissimo tempo era più passato di là. C'erano buone
possibilità che il martello fosse ancora al suo posto.
Si incamminarono verso un cunicolo che si apriva sul fondo della
caverna, ma prima di entrarvi si guardarono brevemente come per
conferma di quello che stavano facendo; si scambiarono un breve cenno
di assenso ed infine intrapresero il cammino.
La luce esterna si rifletteva sul ghiaccio, così il percorso
era
abbastanza illuminato anche senza bisogno di torce, tuttavia avanzavano
con le bacchette sguainate pronti a fare fronte a qualunque pericolo
gli si fosse presentato davanti.
Il passaggio era abbastanza largo, tuttavia avanzavano in fila indiana:
Draco davanti a fare strada, dietro di lui Hermione, ed infine Blaise a
chiudere il gruppo.
Il cunicolo man mano scendeva e la luce naturale era sempre
più
scarsa, finché non dovettero farsi luce con le loro
bacchette.
All'unisono esclamarono: "Lumos!".
Si fermarono solo una volta per riposare, o meglio per permettere a
Blaise di riposarsi e scaldarsi, visto che dopo le molte ore di cammino
in
quel passaggio circondato dal ghiaccio iniziava ad essere spossato.
Draco ed Hermione invece sembravano non sentire né il freddo
né la stanchezza.
Dopo
un lungo cammino
alla fine raggiunsero una caverna molto ampia, completamente ricoperta
di ghiaccio. Anche qui dal soffitto
pendeva un complicato ed affascinante arabesco di stalattiti appuntite,
che sembravano sul punto di staccarsi da un momento all'altro. Su un
lato della sala stava una parete verticale completamente liscia, ai cui
piedi era posto un lastrone massiccio in pietra, come un gradino,
abbastanza largo che poterono salirci tutti e tre contemporaneamente.
In cima alla parete ci doveva essere un'apertura, perché
filtrava della luce azzurrina.
Guardandosi intorno non riuscirono a scorgere altre aperture oltre
quella da cui erano entrati, così Draco iniziò a
frugare
nel suo zainetto.
Ne estrasse un oggetto che sembrava una minuscola scopa, grande quanto
un dito. La poggiò a terra e puntandovi contro la
bacchetta pronunciò: "Engorgio!".
L'oggetto
tornò
alle sue dimensioni reali e si rivelò essere la scopa di
Draco,
la sua Nimbus 2001.
Ci salì e spiccò il volo per controllare che
l'apertura
in alto portasse veramente ad un altro cunicolo, ma quando
ebbe
quasi raggiunto l'apertura, si accorse che le stalattiti gli impedivano
di avvicinarsi a cavallo della scopa, perché rischiava di
rimanere infilzato su quelle lame di ghiaccio acuminate.
Così
dovette abbandonare l'idea e tornare giù dagli altri due.
"Niente da fare! Accidenti! Con le scope non ci possiamo avvicinare.
Rischiamo di sbattere contro quegli spuntoni di ghiaccio
lassù"
"Peccato, sembrava una buona idea" gli rispose Blaise stringendosi
nelle spalle.
"Come possiamo fare allora?" disse Hermione che aveva iniziato a
guardarsi intorno attentamente alla ricerca di una soluzione. "Non vedo
pareti franate o passaggi chiusi, quindi ci deve essere un altro modo
per uscire di qui. Qualcosa che non riusciamo a vedere".
"Forse questa è una delle prove della «saggezza di
Odino». Probabilmente dobbiamo riuscire a uscire da qui" e
detto
questo Blaise si sedette sul bordo del gradino per riposare un poco.
"Beh è molto che camminiamo. Dovrebbe essere sera ormai, e
ci
siamo fermati una sola volta... Ormai dovresti essere abbastanza
stanco, Blaise, quindi credo che sia il caso di fermarci qui per la
notte. Nel frattempo potremo continuare a pensare con calma ad un modo
per procedere. Oppure potremmo provare domani ma a mente fresca. Non
sembra che qui ci siano pericoli. Direi di sistemarci..."
"Hai ragione Herm, sono veramente distrutto, ma mi dispiace
rallentarvi. Sono venuto per aiutarvi, non per esservi d'intralcio!"
"Non preoccuparti Blaise... Tanto come vedi anche volendo ora non
sapremmo come procedere! Adesso sistemiamoci e cerca di riposarti
più che puoi!"
"Ha ragione, Blaise, riposati! Hai una pessima cera!"
infierì
Draco sull'amico.
"Grazie Draco, meno male che ci sei tu a tirarmi sempre su di morale!"
sbuffò divertito.
In breve montarono la tenda, proteggendola con un incantesimo scudo nel
caso fosse caduta una stalattite, ed accesero per scaldarsi un
fornelletto da campo, che Blaise aveva provvidenzialmente portato.
Infatti
tutto intorno a loro era ghiacciato e non ci sarebbe stato nulla da
bruciare con un fuoco magico.
Blaise mangiò qualcosa, parlando molto poco,
perché era
veramente esausto ed ora che si erano fermati iniziava a sentire la
stanchezza montare sempre di più. Così distese il
sacco a
pelo dentro la tenda e salutò gli altri due per la notte.
"Io mi ritiro nei miei appartamenti - disse sarcastico - buonanotte a
tutti e due. Sicuri che non vi pesa fare voi la guardia?"
"Tranquillo Blaise - rispose Draco facendogli segno di entrare nella
tenda - tanto anche volendo non possiamo dormire... Tanto vale che
restiamo qui a tenere sotto controllo la situazione".
"Ok - sbadigliò - allora ci vediamo domani" e detto questo
si
infilò nella tenda e chiuse i teli per conservare
all'interno il
calore.
Rimasti
soli,
tra loro calò il silenzio. Solo dopo qualche minuto Draco
parlò. "Allora Granger che facciamo?".
"Beh potremmo esplorare per bene la caverna. Sono sicura che ci sfugge
qualcosa..."
E così facendo accese la sua bacchetta e si diresse verso la
lastra di pietra per poterla esaminare attentamente. Era una pietra
grigio chiaro, molto massiccia ma ben levigata, di forma quadrata. A
differenza di tutto ciò che li circondava, non era
minimamente
coperta di ghiaccio, ma a parte questa stranezza non forniva nessun
indizio su come proseguire.
Draco intanto esplorava la caverna con attenzione. La luce della sua
bacchetta si rifletteva sulla superficie ruvida della parete facendo
brillare nel buio i cristalli di ghiaccio che emanavano tutto intorno
una miriade di riflessi azzurrini. Di tanto in tanto passava una mano
sulla parete per assicurasi che non ci fossero meccanismi nascosti o
passaggi segreti, ma tutto quello che ricavava era una sensazione di
freddo e di lieve pizzicore ai polpastrelli che delicatamente
percorrevano le venature di quei muri ghiacciati.
Dopo aver esaminato palmo a palmo tutto il perimetro della caverna, Draco si avvicinò ed
iniziò a sua volta a studiare la lastra di pietra.
"Accidenti! Non riesco a capire cosa ci faccia qui questa... cosa! E
perché non è coperta da ghiaccio?" gli disse Hermione in
un sussurro. Dopodichè passò ad osservare attentamente la
parete
verticale. Accese la sua bacchetta per vedere se ci
fossero
aperture nascoste o qualche meccanismo intrappolato nel ghiaccio. Ma
quando avvicinò la luce ad un punto preciso, lì
iniziò a formarsi una scritta brillante nel ghiaccio.
"Draco vieni! Forse ho trovato qualcosa!"
Subito il ragazzo le fu a fianco e vide anche lui le scritte che si
formavano in blu elettrico sul ghiaccio al passare della bacchetta
illuminata.
"Sono rune! Riesci a tradurle?"
"Si, anche se ci vorrà un po'. Ma tu dove eri durante le
lezioni di Antiche Rune?"
"Senti Mezzosangue, non cominciare a rompere! Sai tradurre queste
scritte oppure no?"
Hermione sbuffò e si diresse verso il suo zaino per estrarre
un
tomo di Rune Antiche, con cui iniziò a lavorare sulla
traduzione.
"Senti che ne dici di darmi una mano? Così finiremo molto
prima" "Ok" fu l'unica risposta.
"Dovresti tenere illuminata la scritta con la tua bacchetta, mentre io
cerco di tradurre".
E
così iniziarono il lavoro che
gli portò via parecchio tempo, nonostante la scritta fosse
abbastanza breve, perché la lingua utilizzata era molto
antica.
Alla fine riuscirono però nel loro intento.
"Ho finito - disse Hermione richiudendo il tomo e leggendo una
pergamena su cui aveva preso appunti - dice: «Se vuoi
proseguire
nel tuo cammino dovrai elevare i tuoi orizzonti»".
"Tsk! Questo sì che è illuminante! Abbiamo perso
un mucchio di tempo per questa perla di saggezza?!?"
"No, Draco, non capisci? E' un indizio! Ci dice che se vogliamo
proseguire dobbiamo salire. E secondo me non è un caso che
la
scritta sia proprio sulla parete! Riflettiamo un attimo... La
pietra è posta in corrispondenza della scritta e non
è
coperta dal ghiaccio..."
"Stranamente aggiungerei..." disse Draco che seguiva il suo
ragionamento.
"Già... come se dovesse servirci a qualcosa. Ma a cosa? Non
mi sembra che sia collegata a qualche meccanismo"
"Meglio controllare" le rispose Draco puntando la sua bacchetta.
"Wingardium Leviosa!"
ma la pietra si mosse solo leggermente. Aumentò
più che
poté la potenza dell'incantesimo e la pietra si
sollevò appena.
"Aspetta ti aiuto. Wingardium
Leviosa!". E la massiccia lastra si
sollevò
lentamente di poco da terra, per permettergli di guardare sotto se ci
fosse qualche meccanismo collegato. Ma non vide nulla, se non una
liscia superficie di ghiaccio.
"Non c'è niente sotto! Possiamo rimetterla giù" e
lasciarono ricadere la pietra al suo posto.
Rimasero qualche minuto in silenzio finché Hermione parve
illuminarsi per un'idea improvvisa che le era balenata.
"E se fosse questo il modo? Con l'aiuto di Blaise dovremmo riuscire a
sollevare la pietra con noi sopra. Così riusciremmo a
raggiungere l'apertura lassù!"
"Si, penso che potrebbe funzionare. Possiamo fare un tentativo domani
quando Blaise si sveglierà".
"Ora che ne dici di andarci a sedere davanti al fuoco e riposarci un
po' anche noi? Non avremo bisogno di dormire, ma io sono un po' stanco".
"Si, hai ragione anche io mi vorrei sdraiare un po' ".
Si
infilarono
nei loro sacchi a pelo davanti al fuoco, vicini in modo
da poter parlare senza disturbare Blaise. Sussurravano per paura di
turbare il delicato equilibrio naturale che teneva precariamente
attaccate le stalattiti alla volta ghiacciata della caverna.
Ma nonostante questa cautela, mentre
chiacchieravano una grossa lama di ghiaccio si staccò dal soffitto e si schiantò
proprio
vicino ad Hermione che spaventata, istintivamente con un balzo
saltò letteralmente in braccio a Draco. Lui
realizzò in
un attimo ciò che era accaduto e la strinse tra le sue
braccia
come a proteggerla.
"Tranquilla Hermione - le sussurrò all'orecchio -
è tutto
a posto. Ho messo uno scudo protettivo anche sopra di noi. Anche se
fosse caduta qui sopra non avrebbe potuto farci niente..." ed
iniziò ad accarezzarle dolcemente i capelli.
A quel tocco, Hermione si rilassò contro il petto del
ragazzo e
chiuse gli occhi lasciandosi cullare da un Draco insolitamente
dolce.
«Ma come diavolo farà ad essere così
dolce e poi
l'istante dopo ad essere il solito Malfoy?» si chiese
Hermione,
decidendo però dopo qualche secondo che non le importava e
che
sarebbe voluta restare così con lui per sempre.
Da dentro la tenda provenne la voce impastata dal sonno di Blaise :
"Ragazzi che succede là fuori? Tutto a posto?".
Hermione fece per rialzarsi sapendo che Draco davanti agli altri voleva
mantenere le apparenze, ma la mano del ragazzo le trattenne la testa
contro il suo petto. "Si Blaise tutto a posto, si è staccata
una
stalattite, ma ho costruito uno scudo protettivo prima, quindi non
corriamo pericoli. Torna a dormire" gli disse con voce calma.
"Va bene Drà, buonanotte" e tornò a rintanarsi
nel suo sacco a pelo.
Draco intanto continuava a cullare Hermione tra le sue braccia e
pensava a come mai questo lo facesse sentire tanto in pace. In fondo
lei non era che una Mezzosangue, avrebbe dovuto disprezzarla, non
coccolarla, anzi si sarebbe dovuto schifare anche solo di toccarla...
Invece averla lì tra le sue braccia lo faceva sentire bene.
Gli
piaceva avere qualcuno da rassicurare, qualcuno che si fidasse di lui.
Lui era sempre stato da solo, nessuno era mai riuscito ad andare oltre
la sua maschera di Malfoy, a parte sua madre e Blaise. In
realtà
neanche suo padre lo conosceva veramente. A lui aveva sempre mostrato
solo il perfetto purosangue serpeverde, che si sente superiore agli
altri e disprezza chi non è suo pari. Ed ora la Mezzosangue
aveva deciso di guardare oltre e di cercare il vero Draco dietro il
muro che lui aveva abilmente costruito e faticosamente consolidato in
tutti quegli anni e che ora rischiava di andare in frantumi a causa di
quella ragazza che stava abbandonata nel suo abbraccio. Ma non si
sentiva ancora pronto per questo, a mostrarsi per quello che era
realmente, a mostrare il suo vero carattere, e appena
realizzò
questo pensiero si irrigidì, smettendo di accarezzare
Hermione e
sciogliendo l'abbraccio.
Lei si accorse del cambiamento del ragazzo e forse intuì il
suo
tormento interiore. Infatti si staccò, lo guardò
negli
occhi e capì che per lui era troppo presto per dimenticare
ciò che era stato, la sua maschera e il suo modo di agire.
Così si alzò e si rimise nel suo sacco a pelo,
fissando
la volta della caverna. Decise comunque che un ringraziamento, anche se
velato glielo doveva.
"E' stata un'ottima idea quella di mettere uno scudo anche sopra di
noi. Ora mi sento più tranquilla" e detto questo rimase in
silenzio a contemplare quelle punte di ghiaccio che pendevano dal
soffitto, che sembravano pronte a staccarsi e cadere su di lei in ogni
momento, ma che grazie al ragazzo che le stava accanto, non le avrebbero fatto alcun male.
Rimasero
così per il resto della notte, finché Blaise non
si svegliò.
Spazio autore
: Ecco
qui l' ottavo capitolo.
Purtroppo ho dovuto dividere la ricerca del martello di ghiaccio in due
capitoli... Tutta colpa di Ron che mi ha costretta a sprecare tempo per
la sua bella trovata, rubando spazio all'avventura. Inoltre ha pure
costretto Harry a restarsene buono buono a Hogwarts...
Beh
nel prossimo capitolo si concluderà la parte dedicata alla
ricerca del martello e vedremo se riusciranno a recuperarlo...
Non mi resta che ringraziare chi ha
recensito lo scorso capitolo:
kri87:
Allora allora, ti ringrazio tantissimo per la tua
recensione e per i complimenti, così come per il consiglio.
Cercherò di lasciare un po' più spazio
all'intuito del lettore, anche se, visto che nei primi capitoli c'era
stata qualche incomprensione, ho cercato in seguito di specificare
tutto il più possibile. Mi dispiace se questo ha appesantito
troppo la narrazione. Stai comunque tranquilla, non mi scoraggio per
qualche critica, specie se costruttiva. Sto scrivendo la storia per
divertimento e sfida personale, quindi la porterò a termine
sicuramente. Spero che questo nuovo capitolo ti sia piaciuto e che, se
potrai, mi farai avere il tuo parere! Ciao ciao
sakura_87:
Sono
sollevata che non mi voglia cruciare per come ho trattato la povera
mitologia antica, sinceramente dati i tuoi studi, il tuo era uno dei
pareri che più temevo... Da ottima legilimens hai di nuovo
colto il punto focale del comportamento di Draco, e cioè un
suo sdoppiamento che gli permette contemporaneamente di esplorare e di
difendersi da una nuova sfera emotiva con cui finora non si era mai
confrontato. Per il suo rapporto con Hermione, più che
invaghito, direi che è incuriosito dalla ragazza, che vede
sotto una luce diversa dal solito, ma diciamo che ancora la deve
accettare del tutto, quindi direi che è veramente troppo
presto per pensare ad un innamoramento. Ho notato che la biancheria di
Merlino ha fatto furore, magari penso a lanciare sul mercato una nuova
linea di lingerie... XDXDXD. Ed infine, siccome i vostri desideri sono
ordini, ecco qui una descrizione del clima artico fuori
della caverna e dello spettacolo che trovano una volta entrati,
aggiunta apposta per voi! Stavolta però non ho approfondito
volutamente, perchè volevo lasciare un po' di spazio al viaggio.
Fammi sapere cosa ne pensi! Ciao ciao
whateverhappened:
Ora puoi sfogare tuttie le cruciatus che per tanti capitoli ti ho detto
di trattenere, come vedi con una buona ragione... XD Sono contenta che
la scena in biblioteca ti sia piaciuta. Non ti preoccupare se non mi
scrivi un poema, l'importante per me è capire cosa
è piaciuto e cosa no, in modo da migliorare la storia e
renderla più bella e interessante! Spero quindi che mi farai
sapere cosa ne pensi anche di questo capitolo! Ciao ciao.
Emily Doyle: Ciao
carissima! Grazie per la recensione! Dunque, cosa se ne faranno di
incudine e martello per ora non è dato saperlo, visto che
non è ben chiaro neanche a loro, tieni però conto
che sono un tipo molto pratico e quindi niente succede per caso, nella
mia testa tutto ha uno scopo... Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto e che continuerai a farmi sapere la tua opinione!
Mou4ever: Ciao
carissima! Dunque a me non resta molto da commentare, visto che la tua
analisi di Draco ha centrato pienamente il personaggio, esattamente
come l'ho pensato: attratto da questa nuova sfera emotiva, ma per ora
saldamente ancorato al caro vecchio Malfoy. Gli ci vorrà
ancora un po' però per iniziare ad accettare pienamente
Hermione... Ti ringrazio moltissimo per la recensione e spero che
continuerai a farmi sapere cosa pensi della storia. Ciao ciao!
Tanny: Allora, ti
ringrazio tantissimo per i complimenti, faccio quello che posso, visto
che per me è la prima volta che mi cimento con una
long-fiction. Come hai visto già in questo capitolo, le
dinamiche del gruppo si sono un attimo complicate, e spero che la cosa
non ti abbia delusa. Ti dico la verità che tutto sommato il
vero cuore di questa storia è proprio il viaggio e per
questo sono contenta che l'idea sia piaciuta a molte di voi. Spero che
mi farai sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo. Ciao
ciao!
Ringrazio infine le 42 fantastiche ragazze che hanno inserito la storia tra i preferiti le 6 anime pie che hanno messo me tra gli autori preferiti,
ed
anche chi ha semplicemente letto, anche se come al solito ribadisco che
mi farebbe piacere avere i consigli ed i suggerimenti di tutti quelli che passano di
qua.
Grazie anche al mio Gryffindor
Prince che vuole veramente
betare questa
storia... *me nasconde il coltellaccio*...
Al prossimo capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Il martello di ghiaccio ***
Capitolo_09
Il martello di ghiaccio
Qualche
ora dopo Blaise fece capolino dalla tenda, stiracchiandosi mentre un
enorme sbadiglio stravolgeva i tratti del suo viso.
"Buongiorno ragazzi!" disse con la voce impastata dal sonno, rivolto
agli altri due che in silenzio erano sdraiati nei loro sacchi a pelo.
Hermione si girò verso di lui "Buongiorno anche a te
Blaise!".
Draco invece rimase immobile, ancora assorto nei suoi pensieri di
qualche ora
prima.
La ragazza si alzò dal suo giaciglio e si
avvicinò al fuoco per preparare un bel caffè per
il povero Blaise che sembrava sul punto di riaddormentarsi da
un momento all'altro. "Sai Blaise - gli disse mentre armeggiava col
bollitore - credo che abbiamo trovato il modo per superare questa
parete. Però ci serve il tuo aiuto per provare".
"Che cosa hai in mente?".
"Pensiamo che dovremmo lanciare tutti e tre insieme il Wingardium
Leviosa verso il masso ed usarlo come piattaforma per salire fino
all'apertura. Ieri sera ci abbiamo provato, ma in due siamo riusciti a
sollevarlo solo di pochi centimetri, e comunque non con noi sopra".
"Come ci siete arrivati?"
"Abbiamo trovato un'iscrizione nel ghiaccio in alfabeto runico che
diceva di «elevare i nostri orizzonti se vogliamo proseguire
nel nostro cammino». Quindi abbiamo pensato che si riferisse
all'apertura lì in alto. E per raggiungerla senza usare le
scope penso che l'unico modo sia di usare questa pietra come un
ascensore".
"Cos'è un ascensore?" chiese la voce di Draco alle loro
spalle.
"Allora sei fra noi! Buongiorno Malfoy! - gli disse sarcastica Hermione
- Un ascensore è un meccanismo che i babbani usano per
salire le scale e che funziona come questa lastra di pietra... o almeno
lo spero..."
"Non ti preoccupare Herm, tentar non nuoce! - gli disse Blaise con un
sorriso - Dammi solo un po' di tempo per svegliarmi e una bella tazza
di caffè per uscire dallo stato comatoso in cui mi trovo in
questo momento!".
La ragazza gli porse una tazza fumante da cui risaliva forte l'aroma
intenso del caffè che aveva preparato per l'amico, che la
prese e mandò velocemente giù il suo contenuto.
"Grazie Herm, era buonissimo! Forte come piace a me. Harry mi aveva
avvertito che come cuoca non sei un granché, ma sicuramente
col caffè ci sai fare! Ti promuovo sul campo ad addetta alla
colazione" disse con voce scherzosamente solenne.
Anche Draco si alzò dal suo sacco a pelo con un gesto fluido
ed elegante e si avvicinò agli altri due. "Beh direi di
provare con la nostra idea. Raccogliamo tutto".
Ed infatti nel giro di qualche minuto, grazie a svariati incantesimi,
smontarono la tenda e la riposero nello zaino di Blaise insieme ai
sacchi a pelo ed al fornelletto da campo.
Poi salirono sulla lastra di pietra e ad un cenno di Draco lanciarono
insieme l'incantesimo: "Wingardium
Leviosa!".
La lastra sotto i loro
piedi iniziò a tremare sempre di più
rischiando di fargli perdere l'equilibrio, ma dovevano mantenere tutta
la concentrazione di cui erano capaci per dare potenza all'incantesimo.
E dopo qualche secondo la roccia iniziò a sollevarsi, come
se scorresse lungo delle guide invisibili incassate nella parete,
mentre alcune stalattiti sopra di loro rientravano nel soffitto.
Ad un certo punto la salita si arrestò e notarono
che in effetti l'apertura che vedevano da sotto era l'accesso ad un
nuovo corridoio scavato nel ghiaccio che gli avrebbe permesso di
proseguire
nella ricerca del martello.
Non appena tutti e tre imboccarono il passaggio che avevano
raggiunto, la lastra di pietra iniziò a riscendere ed una
serie di
stalattiti si formò quasi istantaneamente alle loro spalle,
impedendogli così di tornare indietro.
Decisero
quindi di incamminarsi senza aspettare oltre..
Come avevano fatto il giorno precedente, percorsero il cunicolo che si
snodava nel ghiaccio fermandosi brevemente verso l'ora di pranzo. O
meglio, visto che avevano completamente perso la
cognizione dl tempo, quando lo stomaco di Blaise ruggì
così forte da fargli temere che lì sotto ci
fossero degli
orsi. Cosa che gli valse una bella dose di prese in giro.
Continuarono a camminare finché non si trovarono davanti ad
una
parete di ghiaccio che gli sbarrava la via. La lastra ostruiva
completamente il passaggio, ma era anche abbastanza trasparente da
permettergli di vedere che al di là il tunnel continuava
verso
il luogo dove era custodito il martello di ghiaccio.
Draco subito si portò di fronte alla lastra di ghiaccio e
puntandogli contro la bacchetta esclamo: "Bombarda!".
Una forte esplosione investì la lastra, sollevando nel
cunicolo
una grande quantità di detriti e frammenti di ghiaccio che
impedirono la vista per qualche secondo. Ma quando si posarono,
mostrarono che la lastra non aveva ceduto di un millimetro e non aveva
subito il minimo graffio. La sua superficie era liscia e lucida come
prima, e data la sua trasparenza era ancora possibile vedere il
percorso che si snodava oltre di essa.
Decisamente insoddisfatto dell'esito del suo incantesimo, di nuovo
puntò la bacchetta ed esclamò: "Bombarda Maxima!"
scagliando l'incantesimo con tutta la potenza di cui era capace. Di
nuovo si sollevò un polverino di detriti di ghiaccio che li
avvolse per qualche minuto stavolta, quasi soffocandoli. Ma quando
tutto si fu calmato, ancora una volta Draco, frustrato, notò
che
nulla era cambiato rispetto a prima. La superficie della lastra era
rimasta intatta, perfettamente levigata e totalmente trasparente,
senza la minima scalfittura.
Infuriato sollevò ancora la bacchetta e fece per
lanciare
un
nuovo incantesimo, più potente dei precedenti, ma Hermione
lo
fermò trattenendolo saldamente con una mano sulla spalla:
"Brutto
stupido
di un Furetto! Vuoi forse ammazzarci tutti? Non ti accorgi che non
funziona? In compenso rischi di far venire giù tutto! E' un
miracolo che siamo ancora vivi. Prima per poco non ci facevi morire
soffocati!".
Draco le rispose stizzito, non volendo ammettere che aveva ragione:
"Sai che danno, una mezzosangue in meno al mondo... E modera i toni
quando parli con me. Io non sono uno dei tuoi stupidi amichetti di
Grifondoro! Visto che sei tanto brava facci vedere cosa sai fare!". Ed
infuriato si girò e si allontanò.
Hermione,
come aveva fatto in precedenza iniziò ad esaminare
meticolosamente la lastra di ghiaccio, ma questa volta non
trovò
nessuna indicazione. Mentre faceva scorrere lentamente la bacchetta
davanti a quella enorme massa di ghiaccio, mormorò
l'incantesimo
"Revelio"
per rendere visibili messaggi nascosti, ma non servì a
nulla.
"Mi dispiace ma non mi viene in mente niente. Sicuramente non si tratta
di ghiaccio normale. Innanzitutto perché ha resistito senza
il
minimo danno agli incantesimi di Malfoy, e poi per la sua eccezionale
trasparenza: non c'è una venatura o un'imperfezione! Si
tratta
sicuramente di un artificio magico" disse dispiaciuta.
Quello che però la turbò veramente fu il
fatto di
appoggiare la sua mano sul ghiaccio e non sentire il consueto bruciore
sulla pelle esposta al gelo intenso, ma solo una lieve sensazione di
freddo, come quando si immergono le mani nell'acqua di sorgente. Questo
voleva dire che il processo di trasformazione continuava ad avanzare.
A quel punto anche Blaise si avvicinò alla parete per
osservarla
e quando a sua volta vi appoggiò la mano, si accorse che la
superficie del ghiaccio si scioglieva leggermente per effetto del
calore delle sue mani. "Ehi Herm guarda! Sembra che questo strano
ghiaccio sia sensibile al calore!".
"Non è possibile! Anche io ci ho appoggiato la mano, ma non
è successo nulla!".
"E' vero, ma dimentichi che a causa della trasformazione la vostra
temperatura corporea è molto più bassa del
normale.
Probabilmente se tenessi appoggiata la mano più a lungo
anche tu
noteresti che si sta sciogliendo". E detto questo fece spostare
Hermione e poi lanciò l'incantesimo "Incendio" ma anche
questo
non ebbe nessun effetto.
"Mmm sembra che questa specie di muro sia sensibile solo al calore del
corpo..." disse Blaise rimanendo assorto per qualche minuto,
finché mormorò più a sé
stesso che agli
altri: "Mi chiedo se possa funzionare..." e poi illuminandosi: "Forse
ci sono! State indietro... "
"Ignis Inflameo!"
esclamò deciso ed istantaneamente fu avvolto da una
fiammata, che sprigionava un calore impressionante.
Hermione, che non conosceva quell'incantesimo fu colta dal panico
vedendo l'amico completamente avvolto da quelle fiamme che sembravano
emanare direttamente dal corpo del ragazzo, anche se non sembrava che
stesse provando dolore. Ricordava con orrore l' "Ardemonio" lanciato
da Tiger nella Stanza delle Necessità e a causa del quale il
ragazzo aveva perso la vita.
Mentre restava con gli occhi sbarrati a guardare Blaise che tuttavia le
sorrideva attraverso quel muro di fuoco, sentì una mano
poggiarsi sulla spalla ed una voce rassicurarla: "Tranquilla, sta bene,
questo è diverso dall'incantesimo di
Tiger
- le disse Draco, come se riuscisse a intuire i suoi pensieri -
anche se si tratta comunque di magia oscura... Ti ricordi che ti avevo
detto che Blaise non era un angelo, ma che quando si trattava di
difendere le persone a lui care non esitava ad usare qualunque risorsa?
Beh questa è una di quelle occasioni. Per aiutarmi... per
aiutarci, non ha esitato a lanciare un potente incantesimo di magia
oscura. Non gli succederà niente, anche se gli costa una
certa
fatica mantenerlo attivo". Poi si rivolse direttamente all'amico:
"Forza Blaise, prova a vedere se funziona".
Il ragazzo si avvicinò alla parete e questa
iniziò a
sciogliersi. Quando però si allontanò, il
ghiaccio si
riformò istantaneamente, facendo ritornare la superficie
perfettamente liscia. A quel punto Blaise spense le fiamme che aveva
evocato e si avvicinò dicendo: "Ho capito. La parete
è
sensibile solo al calore emanato dal corpo. E siccome le
fiamme provengono direttamente da me e non dalla mia bacchetta, il
ghiaccio si scioglie. Quando però ci si allontana, la parete
si
riforma. Dovremo aprirci un varco nel ghiaccio senza mai
fermarci, lanciando l'incantesimo tutti insieme, perché non
sono
sicuro di riuscire a mantenerlo abbastanza a lungo per consentirci di
passare tutti quanti. - poi parlando con Hermione - Come ti stava
dicendo Draco prima, si tratta di un incantesimo di magia oscura
abbastanza avanzata e richiede un certo sforzo per essere lanciato. Ma
potremo riposarci dopo, una volta oltrepassato questo ostacolo. Draco
già lo conosce, ma abbiamo bisogno anche del tuo aiuto".
Hermione non era decisamente entusiasta di usare magia oscura, ma fece
di tutto per non farlo
vedere agli altri due, così annuì decisa con la
testa e
poi disse: "Bene, insegnami l'incantesimo, sono pronta!".
Blaise le si avvicinò. "Devi pronunciare «Ignis Inflameo»
e poi visualizzare nella tua mente le fiamme che escono direttamente
dal tuo corpo, come se avessi un fuoco interiore che può
passare
attraverso la tua pelle. E' un incantesimo molto difficile da
padroneggiare, ti avverto, ma tu sei una strega molto brava, e ci
dovresti riuscire senza troppi problemi. D'altronde è
importante
che tu ci riesca, perché non credo che io e Draco da soli
potremo riuscire a sciogliere l'intera parete".
La ragazza raccolse tutta la concentrazione di cui era capace e
visualizzando un fuoco interiore come le aveva detto Blaise,
pronunciò l'incantesimo. Si concentrò
sull'immagine delle
fiamme che scaturivano dalla sua pelle, immaginandole come un fluido
che la ricopriva interamente senza tuttavia procurarle dolore.
Focalizzò l'attenzione sulla sensazione che il calore
sprigionato per effetto dell'incantesimo si condensasse lungo tutto il
suo corpo a formare delle fiamme. Immaginò di trarre energia
direttamente dal suo respiro e che questa energia fluisse dentro di lei
per alimentare le fiamme che si sprigionavano dal suo corpo. Subito un
guscio di fuoco
azzurrino la
avvolse. Erano calde, ma non quanto quelle sprigionate da Blaise, ed il
particolare non sfuggì a Draco che le disse sarcastico: "Da
una
Mezzosangue ci si poteva aspettare solo un mezzo incantesimo!".
"Ma bene - rispose lei acida - visto che sei tanto bravo, fammi vedere
che sai fare!".
Senza pensarci un attimo, lui lanciò l'incantesimo, ma
esattamente come era successo qualche minuto prima, anche le sue fiamme
uscirono di un bell'azzurro brillante. Subito mise fine
all'incantesimo. "Non capisco, non ho mai avuto problemi con questo
incantesimo... E non ci sono campi magici visto che tu - rivolto a
Blaise - sei riuscito senza problemi ad eseguirlo".
"Probabilmente è una conseguenza di quello che vi sta
succedendo... State diventando dei fantasmi, il vostro corpo in un
certo senso si sta spegnendo, quindi anche le fiamme che riuscite a
generare sono meno potenti, perché è il vostro
corpo ad
essere più debole... Ma non fa niente, ce la faremo lo
stesso -
disse con un sorriso incoraggiante - sono abbastanza forte da
compensare questo fatto". E detto questo fece cenno agli altri di
prepararsi a lanciare l'incantesimo e dopo pochi secondi insieme
esclamarono: "Ignis
Inflameo!" e furono avvolti dalle fiamme.
Si
avvicinarono alla parete che come prima iniziò a
sciogliersi,
permettendogli di passare attraverso il varco che si andava aprendo. La
concentrazione che l'incantesimo richiedeva era veramente tanta ed
entro breve i ragazzi iniziarono a sentire tutta la fatica, ma come
Hermione fece per girarsi in modo da tornare indietro, si accorse che
dietro di loro la lastra si andava riformando, nelle parti che dopo il
loro passaggio erano rimaste lontane dal loro calore. "Blaise! Il
ghiaccio si richiude dietro di noi!".
"Zitta Hermione e rimani concentrata! Non possiamo permetterci che il
tuo fuoco si spenga! Pensa solo ad avanzare, non pensare a quello che
abbiamo già passato" le rispose lui duramente, ma si vedeva
che
era per lo sforzo che stava facendo. In effetti lui si stava impegnando
più di tutti perché il suo fuoco era il
più caldo
e doveva compensare quello degli altri due. Ma via via che avanzavano
il suo incantesimo si indeboliva per la fatica sempre maggiore che
faceva.
E mentre avanzavano sempre più lentamente, il ghiaccio si
richiudeva sempre più vicino a loro, arrivando quasi ad
intrappolarli. Stavolta però Hermione si impose di rimanere
concentrata su quello che faceva, perché se avesse perso il
suo
incantesimo sarebbero rimasti intrappolati nella lastra. Blaise era
allo stremo ed il suo incantesimo avrebbe ceduto entro breve.
Così rivolse un sussurro a Draco, in modo che Blaise non la
sentisse: "Draco dobbiamo concentrarci di più,
Blaise ormai
è stremato, non può continuare così a
lungo.
Rimarremo intrappolati". Draco fece un cenno di assenso per non
deconcentrarsi troppo e poi si impegnò più che
poté per aumentare la potenza del suo guscio e lo stesso
fece
Hermione. Questo gli costava un enorme fatica, si stavano spingendo
verso il limite dei loro poteri. Intanto le fiamme di Blaise di stavano
per spegnere, mentre lui ormai debolissimo era sull'orlo dello
svenimento. Il ghiaccio li aveva quasi del tutto intrappolati, quando
Blaise disperato mormorò: "O la va o la spacca..." e
con
l'ultimo briciolo di energia che gli era rimasto liberò una
piccola fiammata esplosiva che frantumò il diaframma
di
ghiaccio che li separava dalla libertà.
Poi crollò a terra privo di sensi, mentre Draco ed Hermione
anche loro allo stremo lo seguirono fuori dalla lastra un istante prima
che questa si richiudesse su di loro, crollando anche loro a terra
esausti. Ma il sollievo durò poco, perché furono
investiti da delle fitte dolorosissime. Il grande sforzo che avevano
appena affrontato, aveva accelerato la loro trasformazione. Ed infatti
quando il dolore cessò videro che la loro pelle era
diventata
opalescente. Iniziavano veramente a sembrare dei fantasmi.
Blaise però stava male ed aveva bisogno di loro.
Così con
uno sforzo enorme Hermione montò la tenda e lo pose nel
sacco a
pelo, mentre Draco preparava il necessario per una Pozione Rigenerante.
Dopo
aver sistemato Blaise si diedero il cambio durante la preparazione
della pozione per cercare di riposare il più possibile
intanto.
Quando fu finalmente pronta, Draco ne prelevò una fiala ed
entrò nella tenda, sollevò dolcemente la testa
dell'amico
e fece in modo che ingoiasse il contenuto della fiala. Poi lo
sistemò meglio nel sacco a pelo, coprendolo per bene e gli
sussurrò: "Forza amico, riposa bene, domani ti voglio vedere
di
nuovo in piedi!". Poi silenziosamente uscì dalla tenda e si
sdraiò nel suo sacco a pelo e si concesse finalmente un po'
di
riposo.
Hermione, sdraiata supina nel sacco a pelo accanto a lui, sentiva il
bisogno di un contatto fisico, come per rassicurazione dopo lo stress a
cui erano stati sottoposti, ma da una parte aveva paura che lui ancora
non fosse pronto per accettarlo, dall'altra non gli voleva perdonare
tutta la serie di offese gratuite che le aveva rivolto dalla sera
precedente.
Così decise di fare un gesto apparentemente casuale per
avvicinarsi, così da poter fare finta di nulla se lui avesse
rifiutato. Si rigirò su un fianco dando le spalle a Draco,
poi
dopo qualche minuto sbuffò - fingendosi seccata - e
tornò
supina, allungando una mano su quella del ragazzo accanto a lei, con
noncuranza. Entrambi fecero finta di nulla, ma quel contatto, per
quanto lieve, dava un grande sollievo a tutti e due, e rimasero
così a lungo, in silenzio godendosi quella sensazione di
pace.
Finalmente
dopo molte ore Blaise diede segni di ripresa ed anche se un po'
barcollante, si alzò ed uscì fuori dalla tenda
dove lo
aspettavano i suoi due amici. Hermione gli rivolse un gran sorriso e
corse ad abbracciarlo. "Blaise, finalmente! Mi hai fatta spaventare
cavoli! Dai che ti preparo un bel caffè forte" e si diresse
verso il fornello.
Draco invece si limitò ad una pacca sulla spalla e ad una
presa
in giro: "Diavolo Blaise quanto hai dormito! Pensavo che fossi caduto
in
letargo!" .
Dopo aver risistemato tutto l'equipaggiamento, ripresero a camminare,
ma stavolta non dovettero proseguire a lungo, perché in
breve
tempo arrivarono in un ampia sala a forma di igloo, le cui pareti
emanavano una intensa luce azzurrina che illuminava tutto l'ambiente.
La sala era completamente spoglia, fatta eccezione per un torcia in
ferro battuto appesa lungo la parete, in cui ardeva una fiamma.
Mentre esploravano lo strano luogo dove erano arrivati, al centro si
materializzò un anziano mago, con una fluente barba bianca e
lunghi capelli candidi che gli arrivavano fino alla vita. Era vestito
con un elegante abito verde acqua che sembrava riflettere la luce
proveniente dalle pareti ed aveva un'espressione seria ma anche dolce
sul viso, come se fosse allo stesso tempo felice che
qualcuno lo avesse raggiunto, ma preoccupato per qualcosa che sarebbe
successo di lì a poco.
Dopo averli brevemente scrutati parlò: "Molto bene, se siete
giunti fin qui vi siete dimostrati dei veri maghi. Tuttavia per
prendere
il martello di Thor vi dovete dimostrare anche dei veri guerrieri! Mano
alla bacchetta!".
Draco con un ghigno strafottente se ne uscì: "Ci dovremmo
battere contro un mago anziano?!?".
"Attento a come parli, giovane - lo ammonì quello - spesso
le
cose non sono come appaiono!" e detto questo si trasformò in
un
giovanotto all'incirca della sua stessa età con una folta
chioma
castano chiaro ed occhi azzurri. I tratti erano rimasti gli stessi del
vecchio, ma ora si armonizzavano sul viso del ragazzo che mostrava
anche una corporatura abbastanza muscolosa. "Bene, se volete prendere
il martello di Thor dovrete battermi in un duello. Chi di voi si offre?
Badate bene che avrete una sola possibilità. Se perderete
non
potrete tentare una seconda volta!.
Senza nemmeno consultare gli altri Draco si fece avanti dicendo:
"Combatterò io".
"Ma Draco..." gli fece Blaise, ma fu interrotto. "No, è
meglio
così. Tu sei troppo debole e la Granger per quanto brava,
non
è forte come me nei duelli. Almeno qualcosa di utile mio
padre
me l'ha insegnata!" disse più rivolto a sé stesso
che
agli altri, a cui non restò che accettare la sua
decisione.
Draco
si portò di fronte al suo avversario, levò la sua
bacchetta nel tipico gesto del duellante, poi si inchinò,
imitato dall'altro, ed infine si voltò contando i passi fino
a
dieci. Ma a nove, si girò gridando: "Protego!". Questo
gli permise di parare un attacco lanciato dall'altro prima del tempo.
Poi senza esitare un istante scandì: "Stupeficium!".
Ma l'altro prontamente scattò di lato ed evitò
l'incantesimo, per attaccare a sua volta: "Conjunctivitis!".
Draco non fu altrettanto rapido e fu colpito in pieno
dall'incantesimo che iniziò a fargli lacrimare gli occhi,
appannandogli la vista. Per fortuna suo padre lo aveva allenato
duramente, e nonostante non vedesse quasi nulla in quel momento,
riuscì comunque a difendersi percependo i movimenti del suo
avversario, ed a lanciare il suo "Protego"
prima che
un "Diffindo"
lo raggiungesse. A quel punto lanciò prima il "Finite Incantatem"
per fermare le lacrime e poi il "Defodio"
che aprì una voragine sotto i piedi
dell'avversario che ci sprofondò dentro.
Tempo un secondo però e dalla buca si sentì
pronunciare "Libracorpus"
e vide il giovane venirne fuori librandosi con grazia, e poi poco prima
che toccasse terra, lanciare un "Sectusempra".
Draco lanciò ancora una volta il "Protego",
ma un attimo troppo tardi, e l'incantesimo non lo prese in pieno,
tuttavia lo colpì sul fianco sinistro che si
coprì di
ferite che iniziarono a sanguinare. Per effetto del suo scudo
però una parte della magia, rimbalzò indietro
all'altro
mago che, preso alla sprovvista fu colpito ed iniziò a
sanguinare a sua volta.
Hermione che stava seguendo il duello col fiato sospeso, preoccupata
più per la salute del ragazzo che non per la riuscita della
missione ormai, notò che il mago si era avvicinato alla
torcia
appesa al muro e che come l'aveva toccata le sue ferite si erano subito
rimarginate. Così strillò: "Draco la torcia!"
sperando
che lui capisse e riuscisse a distruggerla. Infatti sospettava che
funzionasse come un Horcrux, visto che il mago sembrava poter cambiare
aspetto a suo piacimento ma anche rigenerarsi grazie al potere
contenuto
nella torcia.
Intanto, approfittando delle ferite che gli aveva inferto, il mago gli
lanciò contro un "Confundo"
che fu prontamente evitato, e a cui Draco rispose subito con il "Geminio", che
generò un altro Draco, accanto all'originale. Il mago
lanciò verso uno dei due l' "Everte Statim", ma
sbagliò bersaglio e così il vero Draco
poté lanciare l' "Inarceramus"
che imprigionò il mago con una serie di funi e catene
resistentissime. Poi richiamò a sé la torcia: "Accio Torcia!" e
stava per colpirla con il "Reductor"
quando l'avversario, da terra, dove si dimenava per liberarsi
urlò: "No fermo! Hai vinto il duello, ma non distruggere
quella
torcia!".
Draco,
incerto sul da farsi si voltò verso Hermione che gli fece
cenno
di non distruggere l'oggetto, e gli si avvicinò per
controllare
lo stato delle sue ferite. Aveva perso molto sangue, ed aveva bisogno
di riposo, ma i tagli si stavano rimarginando ad un ritmo
impressionante. L'emorragia si era già arrestata ed entro
breve
la pelle si sarebbe cicatrizzata. Lei gli strappò quello che
restava della camicia e con l'incantesimo "Ferula" gli
fasciò il torace.
Blaise intanto era andato a liberare il mago che aveva ripreso
l'aspetto iniziale.
"Bene ragazzi, avete vinto il duello e quindi vi siete dimostrati degni
di prendere il Martello di Thor".
Lanciò un complicato incantesimo non verbale ed un oggetto
d'oro
splendente apparve al centro della sala; era esattamente
uguale al
martello rappresentato in tutta l'iconografia della mitologia vichinga.
Hermione si avvicinò per prenderlo ma rimase incerta su cosa
fare, così il mago la esortò: "Prendilo, lo avete
meritato".
A quel punto lei si decise a porgli il suo dubbio: "Come faccio a
maneggiarlo? Nei testi che abbiamo consultato c'è scritto
che
per sollevarlo servono dei guanti ed una cintura magici..."
Il mago fece una breve risata. "Quelli fanno parte del mito che
è stato trasmesso ai babbani. In realtà non avete
bisogno
di altro che della vostra magia per usarlo".
Ed infatti Hermione si avvicinò all'oggetto e
riuscì a
prenderlo senza troppo sforzo. Lo portò agli altri due
perché potessero esaminarlo.
"Solo un'ultima cosa - gli disse Hermione - cosa sarebbe successo se
avessimo distrutto la torcia?".
Il mago fece un sorriso amaro: "Semplicemente avrei smesso di
esistere... Moltissimo tempo fa, io ho rinunciato al mio corpo per
poter
vivere in eterno e proteggere il Martello. La mia essenza è
stata trasferita nella torcia e se voi l'aveste distrutta, avreste
disperso quello che rimaneva del mio spirito".
Blaise rimpicciolì il Martello di Thor e lo
infilò nello
zaino, dopodiché si rivolse al mago: "Ora resterai senza
lavoro?".
Quello gli rispose con un sorriso divertito, scuotendo la testa: "No,
il martello tornerà, l'ha
sempre fatto e lo farà per sempre, il suo posto è
qui tra i ghiacci. Quando avrà assolto il suo compito
tornerà qui. Ora potete tornare al vostro mondo in
superficie" e
fece apparire un calice d'argento finemente lavorato. "Questa
è
una passaporta che vi riporterà esattamente davanti
all'ingresso
della caverna".
"Addio mago" disse Hermione avvicinandosi all'oggetto. Gli altri due
fecero un breve cenno di saluto mentre andavano a toccare anche loro la
coppa.
Mentre già iniziavano a smaterializzarsi, sentirono il mago
che gli diceva: "Addio giovani maghi, spero che troviate
la pace nei vostri cuori perché quando la troverete non
avrete bisogno di altro".
Dopodiché si trovarono esattamente di fronte all'entrata
della caverna.
Draco però a causa delle ferite e dello stress dovuto alla
passaporta, perse i sensi e sarebbe caduto a terra se Blaise non
l'avesse prontamente sostenuto. Così dopo averlo coperto per
bene, lo prese in braccio e si smaterializzò in paese,
vicino al
camino da cui erano arrivati e poi, seguito da Hermione,
tornò a
Malfoy Manor dove avrebbe potuto curare il suo amico.
Spazio autore: Bene,
anche il capitolo 9 è andato. I
ragazzi sono riusciti a prendere il martello di ghiaccio. Ora dovranno
riuscire a conquistare anche l'incudine di fuoco per riuscire a
spezzare la maledizione.
Spero
di essere riuscita a trasmettere
un po' dell'entusiasmo che ho provato immaginando questa parte del
racconto, e che la parte del duello non sia stata troppo noiosa. Se
così fosse, mi scuso e prometto di stare più
attenta al prossimo duello magico a cui assisterò. XDXDXD
Passando alle vostre recensioni:
Emily
Doyle:
Grazie per la recensione e per i complimenti! Mi dispiace se hai avuto
freddo leggendo questi capitoli, ma mi fa anche piacere
perhè
vuol dire che sono riuscita a trasmettere l'atmosfera che avevo
immaginato! XD Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo mi
raccomando! Ciao ciao
whateverhappened:
Ehi ciao! Spero di non aver deluso la tua curiosità ed
aspetto
il tuo parere sul duello. Beh di Ron che ti posso dire? E' Ron... e
credo che non ci sia nulla da aggiungere! XD Per quanto riguarda
Blaise, più che altro vede Hermione come una ragazza con cui
sta
costruendo un forte rapporto di amicizia, poi quello che
verrà
con Draco per ora non gli interessa. A proposito di scalpellini,
sculture e affini, direi che chi sta lavorando su Draco, è
Draco
stesso. Nel senso che anche lui è un po' stufo della vita
che
fa, anche se forse non se è ancora reso del tutto conto.
D'altronde io sono fermamente convinta che una persona non
può
veramente cambiare se non è lei stessa a volerlo. Quindi, un
eventuale cambio di atteggiamento può venire solo da Draco,
Hermione può solo essere un aiuto. Fammi sapere cosa ne
pensi di
questo capitolo! Ciao ciao
Debora93:
Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per la recensione, e sono contenta
che la storia ti piaccia. Finora Draco ed Hermione non si sono baciati
perchè diciamo che non erano pronti! Draco è
ancora un
po' troppo Malfoy per accettare una mezzosangue al suo fianco, anche se
molto presto capirà che sono solo scemenze. Tieni anche
conto
che, pure se vi sto annoiando ormai da 9 capitoli, nella storia sono
passati solo pochi giorni da quando si sono rivisti dopo la guerra, e
non credo che sia così facile mettere da parte tanti anni di
odio, specie come un'esperienza così forte come la guerra
che li
ha visti combattere su due fronti opposti. Spero che mi farai sapere
cosa pensi di questo capitolo. Ciao ciao
irepa94:Ti
ringrazio moltissimo per la recensione e per i complimenti! Per me
è importante sapere se la storia piace ed in caso contrario
cosa
va cambiato per migliorarla. Dalle vostre recensioni infatti ho visto
che piace come descrivo scene e ambienti e così ad ogni
capitolo
cerco di inserire qualche descrizione. Se hai qualche consiglio da
darmi ti prego di farlo. Si, Draco sta riscoprendo pian piano il suo
lato dolce, ma deve prima fare i conti con la parte Malfoy, per capire
cosa vuole veramente e soprattutto chi è. Fammi sapere cosa
ne
pensi di questo capitolo, ciao ciao
kri87:
Non
so quando potrai leggere questa risposta, spero presto. Ti ringrazio
per i complimenti e non ti preoccupare se non potrai recensire per un
po', quella che stai vivendo è un'esperienza molto
importante,
che spero ti porti grandi soddisfazioni. Mi aspetto però che
quando avrai un po' di tempo, anche fra un anno (XD) mi scriverai una
mega-recensione con tutto il mare di consigli che in genere mi dai,
così da poterli seguire nella prossima ff che
scriverò
(ti ho vista che all'idea di un'altra mia ff hai preso a capocciate il
muro XDXDXD). Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, ciao ciao
sakura_87:
Allora, rispondere alla tua recensione è difficilissimo,
perchè ormai sono in uno stato semisolido a causa dei tuoi
complimenti che mi hanno fatta sciogliere. Che dire, avere da te dei
complimenti riguardo la descrizione dei sentimenti è il
massimo!
Per il paesino non avevo pensato a quello di Belle, ma ad un posto
della Valle d'Aosta in cui sono stata qualche anno fa, e che in pratica
ho fedelmente descritto, in particolare le casette con i tetti in
ardesia. Beh non ho mai fatto mistero che Ron è uno dei
personaggi che mi piace meno nella saga, mentre pensando ad Harry mi
viene in mente un ragazzo con un grande cuore, o almeno in questo
contesto è quello che ho immaginato. Blaise invece lo vedo
non
tanto come reggimoccolo quanto come punto d'unione tra Draco ed
Hermione, è un po' quello a cui possono sicuramente fare
riferimento in questo strano trio che si è formato, un po'
come
un treppiede zoppo, per rifarmi alla tua splendida ff. Spero che mi
farai sapere cosa pensi anche di questo capitolo! Ciao
ciao
Ringrazio le 44 ragazze
che hanno inserito la storia
tra i preferiti, ed anche chi ha
semplicemente letto, anche se come al solito vi invito a farmi sapere
cosa ne pensate. Sarò felice di avere i vostri consigli e
cercherò di seguirli il più possibile (tranne
quelli che
prevedono una mia prematura scomparsa XDXDXD).
Grazie anche al mio Gryffindor
Prince che mi perseguita per betare questa storia...
Sembra vero...
Al prossimo capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Cure, riflessioni e confidenze ***
Capitolo_10_bis
Cure, riflessioni e confidenze
Arrivati a Malfoy Manor, Blaise si diresse verso le
scale per portare Draco nella sua stanza, ma Hermione lo trattenne per un
braccio e gli disse: "Blaise, dove lo stai portando?"
"In camera sua per farlo riposare e per curarlo!"
"Ma... dobbiamo riportarlo a scuola per farlo curare da Madama
Chips!"
"Scordatelo Herm, se tornassimo a Hogwarts non ci lascerebbero più
ripartire e voi non potreste più recuperare l'incudine di fuoco!"
"Lo so, ma lui ha bisogno di cure!"
"Senti Herm, non insistere, non ho alcuna intenzione di portarlo in
infermeria. E lo conosco abbastanza bene da dirti che neanche lui lo vorrebbe.
Quindi ora lasciami andare che lo metto a letto".
Detto ciò, salì le scale, sempre portando l'amico in braccio, entrò nella sua
stanza e lo adagiò delicatamente sul letto.
Nella stanza entrò anche Hermione con uno sguardo preoccupato, al che Blaise
alzò gli occhi al cielo e le disse: "Senti Herm, facciamo così, se entro
questa sera non si sveglia lo portiamo da Madama Chips, ma fino ad allora
rimaniamo qui e lo assistiamo noi. Va bene?"
Hermione annuì, anche se poco convinta, perché aveva capito che tanto più di
quello non poteva ottenere, ed insieme al ragazzo iniziò a disfare la
fasciatura di Draco, per controllare e disinfettare le ferite. Ma quello che
vide la lasciò molto stupita.
Le ferite del Sectusempra in genere ci mettevano molti giorni a richiudersi,
anche se curate tempestivamente e nel migliore dei modi. Ma quelle di Draco si
erano già richiuse e la pelle iniziava a cicatrizzarsi. Stava guarendo ad un
ritmo impressionante e decisamente anormale. Girandosi a guardare Blaise, notò
sul suo viso lo stesso stupore e lo sentì sussurrare: "Non ho mai visto
niente del genere..." mentre scuoteva la testa.
"Neanche io..."
"Beh andrò comunque a preparare un po' di pozione cicatrizzante, per
velocizzare ancora di più la guarigione".
"Vuoi che ci pensi io, così tu intanto puoi andare a riposarti?".
"Accetterei volentieri la tua proposta, ma qui nel castello non sapresti
come muoverti... E' meglio che ci pensi io, faremo prima e potremo andare a
riposarci entrambi. Però puoi sempre darmi una mano".
"Lasciamo Malfoy da solo?" chiese Hermione stupita.
"Per cinque minuti non morirà, o almeno lo spero..." gli rispose
ridacchiando.
"Allora vengo" ed iniziò a ridacchiare anche lei mentre si avviava
fuori dalla stanza in cui si trovava Draco ancora incosciente.
Blaise le fece strada verso i sotterranei, e si
trovarono in una sala che assomigliava in tutto e per tutto alla loro aula di
pozioni. Con un colpo di bacchetta accese le torce che erano appese alle
pareti, visto che non c'erano finestre ad illuminare l'ambiente. Al centro
c'era un treppiede sotto cui il ragazzo accese il fuoco, e poi si diresse verso
un armadio di legno scuro finemente intarsiato, da cui prelevò un calderone,
che mise sul treppiede.
Si diresse quindi verso un bancone dal ripiano di marmo bianco, facendo segno
ad Hermione di seguirlo.
"Allora Herm, in quell'armadietto lì in fondo stanno gli strumenti, come
le bilance di precisione, i contagocce ed i coltelli, mentre su quegli scaffali
stanno gli ingredienti per le pozioni" disse il ragazzo indicando
brevemente dei mobili che si trovavano lungo il perimetro della stanza. "Va
bene se tu ti occupi di preparare la pozione e di mescolarla ed io ti preparo e
ti passo gli ingredienti?".
La ragazza annuì, e portò lo sguardo alla parete alle sue spalle, che era
interamente occupata da una serie di scaffali in legno scuro lavorati, che alla
base erano scolpiti formando figure di animali magici. Sui ripiani si trovavano
centinaia di contenitori di vetro di diverse misure, contenenti sostanze dai
colori e dalle forme più disparate, tutti diligentemente etichettati e
catalogati. Vi erano vasetti con dentro delle polveri, ampolle contenenti dei
liquidi, ma anche vasi con strane cose in sospensione, che Hermione non volle
sforzarsi di riconoscere. Tra i contenitori si erano formate delle ragnatele,
segno che quel laboratorio non veniva usato da diverso tempo.
Guardando invece verso la parete al suo fianco, vide una bellissima credenza
sempre in legno scuro, le cui ante erano abbellite con decorazioni vitree, dai
colori sgargianti, e che poggiava su quelle che sembravano zampe di leone intagliate nel
legno con una precisione tale da farle sembrare vere. Attraverso i vetri si
potevano vedere numerosi strumenti per la preparazione di pozioni, gran parte
dei quali sembrava d'oro, e forse lo era veramente, vista l'immensa ricchezza
della famiglia.
Ma la sua osservazione dell'ambiente fu interrotta da Blaise che la richiamò
alla realtà: "Ehi Herm, credo che dovremmo iniziare a preparare la pozione
se vogliamo sbrigarci".
"Si hai ragione scusa...". Intanto il ragazzo aveva richiamato un
leggìo in ferro battuto accanto al calderone e vi posò un libro di pozioni
finemente miniato dall'aria molto antica.
"Non ti stupire Herm, tutte le famiglie purosangue, anche la mia, hanno
dei libri di pozioni molto antichi, su cui non si trovano solo le normali pozioni
che ci insegnano a scuola, ma anche qualcuna che... beh anche altre
pozioni..." glissò il ragazzo in imbarazzo.
"Ho capito Blaise, tranquillo. Stavo solo guardando il libro perché è
molto bello, ma non ci tengo a conoscere i segreti dei Malfoy..." stemperò
lei l'atmosfera, facendo nascere un piccolo sorriso sulle labbra del ragazzo.
"Bene Herm sono ai tuoi ordini. Dimmi di cosa abbiamo bisogno!".
E così lei iniziò ad elencare tutta una serie di ingredienti che prontamente il
ragazzo prelevò dagli scaffali e posò con cura sul piano del bancone freddo e
liscio, allineandoli nell'ordine in cui sarebbero serviti. Dopodiché iniziò a
prepararli secondo le indicazioni di Hermione, utilizzando i preziosi strumenti
di misura che aveva prelevato direttamente dalla credenza, e a passarli alla
ragazza che li metteva nel calderone seguendo scrupolosamente le indicazioni
del libro.
Mentre era intenta a girare la sostanza che bolliva nel calderone, Hermione
ruppe il silenzio e si rivolse a Blaise: "Secondo te perché Malfoy
guarisce così in fretta?".
"Non sono un esperto in materia, ma come per il colore delle fiamme, credo
che dipenda dal vostro stato. Il vostro corpo solido sta scomparendo, quindi
quel poco che ne rimane ha bisogno di molto meno tempo per guarire e rigenerarsi".
La ragazza si rabbuiò all'istante, perché se il corpo di Draco stava
scomparendo, allora anche il suo si stava trasformando allo stesso modo. Blaise
si accorse subito del suo errore, ma non riuscì a trovare le parole adatte per
rimediare: "Scusa Herm, non volevo... "
"Non ti preoccupare, hai pienamente centrato il problema direi. Quindi
vediamo di finire presto questa pozione, così appena quel furetto pigrone che
dorme beato lassù riaprirà gli occhioni potremo ripartire". E continuarono
a preparare la pozione senza scambiarsi una parola oltre le istruzioni del
libro.
Dopo più di un'ora finalmente la pozione cicatrizzate era pronta e con un
mestolino Blaise ne prelevò un po' dal calderone e la mise in una fiala che
tappò con cura e che mise in tasca. "Non si sa mai, potrebbe servirci nel
nostro prossimo viaggio...". Poi ne prelevò ancora versandola stavolta in
un bicchiere che consegnò ad Hermione.
"Ecco qui. Ti dispiacerebbe farla bere tu a Draco? Io rimarrò qui a
rimettere a posto il laboratorio e a ripulire tutto. Poi me ne andrò a
dormire" disse Blaise con un enorme sbadiglio che la sua mano davanti alla
bocca non riuscì del tutto a coprire.
"Va bene, spero solo che non tenti di mordermi... Senti, già che ci sei,
sai dirmi se in casa c'è dell'unguento da mettere sulle ferite, se nel
frattempo gli si dovessero riaprire quelle che ha?".
"Si, ne troverai un vasetto sulla scrivania di Draco. Sai la tiene lì
pronta per quando torna dalle nostre partite di Quidditch estive... In genere
torniamo a casa abbastanza malconci" le rispose con un sorriso colpevole,
mentre lei con gli occhi al cielo sussurrava: "Uomini..." scuotendo
la testa, ma sorridendo.
Hermione lasciò Blaise nei sotterranei a mettere a
posto il laboratorio e si diresse al piano superiore, verso la camera di Draco,
che era ancora addormentato nel suo letto. Gli si accostò sedendosi sul letto e
tenendogli sollevata la testa, gli fece bere la pozione che aveva appena finito
di preparare. Dolcemente gli fece riappoggiare la testa sul cuscino e poi prese
il barattolo dell'unguento che si trovava in bella mostra sulla scrivania del
ragazzo, sorridendo al motivo per cui era tenuta lì e pensando che in fondo lui
e Harry erano molto più simili di quanto non si rendessero conto.
Tornando da Draco, gli scoprì il torace ed iniziò molto delicatamente a
spalmargli la crema sulle ferite. L'operazione le prese qualche minuto, durante
i quali rimase a riflettere sul suo rapporto con Draco; non con Malfoy, ma con
il Draco di cui aveva da poco scoperto l'esistenza e che ogni tanto riusciva ad
intravedere attraverso la corazza di Malfoy. In quegli ultimi giorni si erano
avvicinati abbastanza, certo solo quando erano soli, ma avevano iniziato a
parlarsi, in un certo senso a conoscersi e dovette ammettere che il ragazzo che
stava a fatica scoprendo non le dispiaceva affatto. Questo pensiero le provocò
un'ondata di tenerezza mentre continuava a stendere la crema sulla pelle
pallida di Draco, che in qualche modo lui percepì nonostante fosse incosciente,
perché mormorò "Mamma...". Evidentemente nei suoi sogni doveva aver
scambiato quel tocco dolce e lieve con quello della madre quando si prendeva
cura di lui da bambino.
Hermione realizzò pienamente solo in quel momento quanto il legame tra lui e la
madre fosse forte, in entrambi, visto che erano pronti a sacrificare tutto per
l'altro.
Ancora immersa nelle sue riflessioni, gli rifece la fasciatura e poi gli
rimboccò le coperte lasciandolo ai suoi sogni, augurandogli almeno lì di essere
sereno.
Si accomodò su una morbida poltrona di nappa verde smeraldo, da cui poteva
osservare tutto ciò che la circondava: rimase colpita dall'estrema semplicità
dell'arredamento della stanza, che denotava un ragazzo abituato sì al lusso, ma
comunque non amante dell'eccesso e dello sfarzo. La stanza era molto luminosa
grazie alla luce che filtrava attraverso i finissimi tendaggi color avorio che
nascondevano una parete vetrata da cui si poteva accedere ad un balconcino
privato. E pochi erano gli oggetti ed i soprammobili che ornavano la stanza,
per lo più libri, ordinatamente riposti in una libreria, ed al contrario di
quanto aveva immaginato, non c'erano testi di magia nera, quanto di
letteratura, filosofia, ma anche tanti romanzi di avventura. Più si guardava
intorno e più scopriva un nuovo Draco di cui non sospettava minimamente
l'esistenza, che nel suo regno poteva finalmente permettersi di essere sé
stesso, un ragazzo fondamentalmente semplice, sognatore, ma anche riflessivo.
Decise di passare del tempo leggendo, così prese uno dei libri e sistematasi
sulla poltrona, si immerse nella lettura. Passarono alcune ore, durante le
quali Draco ancora non aveva ripreso conoscenza. Si alzò, disfece la fasciatura
per controllare le ferite, notando che si erano quasi del tutto rimarginate, ma
per sicurezza gli spalmò di nuovo l'unguento, per poi riapplicare la
fasciatura. Non resistette alla tentazione di fargli una lieve carezza per
scostargli i capelli che gli cadevano disordinati sulla fronte e a quel tocco
delicato, sul viso del ragazzo comparve un sorriso dolce e sereno. Dopodiché
riprese il suo libro e si sedette di nuovo sulla poltrona.
Ormai era il tardo pomeriggio quando Draco dette i primi segni del suo
imminente risveglio. Veloce Hermione ripose il libro al suo posto e sfrecciò al
piano inferiore, dove incontrò Blaise e gli comunicò che il suo amico si
sarebbe risvegliato di lì a poco. "Blaise, Draco si sta per svegliare, va
da lui, potrebbe avere bisogno di qualcosa. Io vado in giardino a fare una
passeggiata e sgranchirmi le gambe". In realtà non voleva che Draco la
vedesse nella stanza al risveglio e capisse che gli era stata accanto per tutto
il tempo. Non voleva che capisse che in fondo iniziava ad affezionarsi al
ragazzo che ormai vedeva emergere sempre più spesso davanti ai suoi occhi. Se
invece aprendo gli occhi si fosse trovato di fronte il suo migliore amico, non
ci avrebbe trovato nulla di strano e non si sarebbe posto troppe domande.
Ed infatti così fu.
Quando di svegliò, vide Blaise seduto sul letto che lo
guardava con un sorriso radioso. "Diavolo Drà! Stavolta mi hai fatto
veramente preoccupare! Certo che per essere uno che non ha bisogno di dormire
hai schiacciato veramente un bel pisolino!".
"Perché quanto sono rimasto addormentato?" gli chiese con voce roca
ed impastata dal lungo sonno.
"Beh sei svenuto stamattina ed ora sono le sei passate!".
"Dov'è la Mezzosangue?".
"Draco..." lo ammonì Blaise.
"Uff - sbuffò Draco - dov'è?".
"E' uscita in giardino a passeggiare... Ma perché ti interessa? Non mi
dirai che sei preoccupato per lei" gli rispose Blaise prendendolo in giro
bonariamente.
"Ma quanto rompi! No, voglio solo che sia pronta a partire al più presto
per completare la nostra missione".
Blaise alzò gli occhi al cielo, ma conoscendo il suo amico come le sue tasche
rispose comunque alla sua domanda inespressa: "E comunque sta bene, lei
non ha avuto problemi dopo il ritorno. Quello che ti è successo è stato causato
dal duello e dalle ferite che hai subito, che ti hanno notevolmente indebolito.
Piuttosto come vanno le ferite? Ha fatto effetto la pozione che ti
abbiamo preparato?".
"Non lo so, dovremmo togliere la fasciatura". Ed infatti Blaise tolse
rapidamente le bende che avvolgevano il torace di Draco, scoprendo
che delle ferite rimanevano solo delle strisce arrossate, come dei lievi
graffi. "Incredibile, sono già guarite. Probabilmente è anche merito
dell'unguento che ti ha applicato Hermione...".
Se la ragazza fosse stata nella stanza probabilmente avrebbe cruciato a morte
Blaise per aver rivelato, pur senza volerlo, ciò che voleva nascondere a Draco,
che infatti non mancò di cogliere al volo le implicazioni delle parole di
Blaise.
"Cosa vorresti dire? Che la Mezzosangue si è occupata di me?"
"Si, Hermione - disse calcando sul nome - ti è rimasta
accanto tutto il tempo permettendo anche a me di riposare, ma solo dopo avermi
aiutato a preparare la pozione rigenerante per accelerare ancora di più la tua
guarigione. E poi vedo che le fasciature sono pulite, quindi deve avertele
cambiate, dopo averti spalmato l'unguento per le ferite".
"COSA?!? Ha osato toccarmi?"
"Senti Draco piantala con questa messinscena dei Mezzosangue e dei
Purosangue, tanto lo vedo che non ci credi più neanche tu... Ammetti piuttosto
che sei stupito che dopo tutto quello che le hai fatto si sia presa cura di te.
Credo proprio che debba ringraziarla. Davvero. Ora ti lascio solo se ti vuoi
sistemare".
Rimasto solo Draco lentamente si alzò dal letto e prese dall'armadio dei
vestiti puliti che erano ancora lì da quando aveva lasciato la casa con sua
madre quell'estate. Dopodiché scese al piano di sotto, per uscire anche lui in
giardino, ufficialmente per vedere cosa ne era stato, ufficiosamente per avere
delle risposte dalla Granger.
Non dovette girare molto. La trovò nel roseto di sua madre, intenta a prendersi
cura delle piante, che indubbiamente avevano sofferto per quel periodo di
abbandono. Lei gli dava le spalle, e lui si accomodò silenziosamente su di una
panchina di marmo, attento a non fare il minimo rumore, per poter restare ad
osservarla a sua insaputa. Dopo qualche minuto però attirò la sua attenzione
tossicchiando, e quando lei si girò sorpresa della sua presenza, le fece segno
di sedersi accanto a lui, cosa che fece subito.
Dopo qualche secondo di silenzio Draco le chiese: "Perché?".
Hermione fece finta di non capire: "Perché cosa?"
"Perché ti sei presa cura di me?" le disse roteando gli occhi.
"Non so di cosa stia parlando, io sono stata tutto il pomeriggio a
passeggiare in giardino. E' stato Blaise a prendersi cura di te..."
"Non mi dire bugie Granger... Hermione. So che Blaise ha passato il
pomeriggio a riposare, me l'ha detto lui, e mi ha detto anche che l'hai aiutato
a preparare la pozione, mi sei stata accanto, mi hai cambiato le fasciature e
mi hai medicato le ferite. Quindi ti ripeto la domanda. Perché?" le disse
fissandola negli occhi.
Lei emise sorridendo un breve sbuffo. "Appunto mentale: ricordarsi di
uccidere Blaise... Che ti devo dire? Non so di preciso perché l'ho fatto. Forse
per aiutare Draco che in quel momento era in difficoltà. E bada bene che di
Malfoy non me ne sarebbe fregato niente, lo avrei lasciato lì da solo. Ma Draco
è differente, e lo sto faticosamente scoprendo poco a poco..." e
distolse lo sguardo per posarlo su una siepe di fronte a lei.
"E perché non me lo volevi dire?" le chiese a quel punto con tono più
dolce.
"Anche per questo non ti so dare una risposta precisa. Forse perché temevo
che scoprendolo, Malfoy si sarebbe indignato di essere in qualche modo in
debito con me..."
"Beh in un certo senso hai ragione, è quello che è successo - le disse
seriamente catturando di nuovo il suo sguardo - ma per fortuna Blaise ha messo
subito a tacere Malfoy ed ha spedito qui Draco a parlare con te...". Si
concesse infine un sorriso. "Grazie. Di tutto". E detto questo si avvicinò
alle rose di sua madre e riprese a curarle come stava facendo Hermione fino a
qualche minuto prima. Lei gli fu subito a fianco e lavorarono così per un po',
uno accanto all'altra, serenamente.
Lui continuò per tutto il tempo a pensare alla ragazza al suo fianco e si rese
conto che non la conosceva minimamente. Starle vicino era una continua
sorpresa, scopriva una persona completamente diversa da quella che si
aspettava: si stava rivelando un'ottima amica, altruista, generosa, discreta.
Sembrava quasi la copia al femminile di Blaise... Forse poteva provare a
stringere il legame che si stava creando con lei. Forse poteva guardare oltre
le questioni di sangue. In fondo dove l'aveva portato essere un Purosangue
fiero del suo stato?
Perso nei suoi pensieri non si accorse che il sole stava tramontando e che il
cielo si stava facendo rapidamente buio.
Decisero di rientrare nel castello dove in sala da
pranzo trovarono Blaise intento a mangiare la cena che si era preparato con le
sue manine.
"Menomale che abbiamo le scorte di cibo che ci ha lasciato Harry,
altrimenti morirei di fame! - prese a lamentarsi - La casa è disabitata da mesi
e non c'è nulla da mangiare!".
Rimasero per un po' a ridere e a scherza tutti insieme, poi Blaise si congedò
dagli altri due dopo essersi esibito in uno sbadiglio da guinness e salì nella
sua stanza.
Hermione e Draco rimasero così da soli. Si spostarono in salotto, dove il
ragazzo accese il camino, lasciando che fosse solo la luce rossastra delle
fiamme ad illuminare l'ambiente.
Si sedettero su un soffice tappeto posto proprio di fronte al camino, e per un
po' rimasero in silenzio ad osservare le lingue di fuoco che danzavano dietro
alla grata di ferro battuto finemente lavorato, lambendo i ciocchi di legno di
cui si alimentavano. Fu Hermione a rompere il silenzio.
"Perché ti piace tanto volare sulla tua scopa?"
Draco ci rifletté brevemente, poi si decise a rispondere: " Perché quando
sono sulla scopa sono libero. Niente e nessuno può raggiungermi. Mi sento
tutt'uno con l'aria che mi circonda e come il vento sono libero di andare dove
voglio. Niente mi può imprigionare. Nessuno mi può fermare - tacque per un po'
- E tu perché invece odi volare?".
Lei rispose in fretta: "Perché nella prima lezione di volo con Madama Bumb
ho rischiato di cadere e farmi male".
"Questa è la scusa ufficiale che racconti a tutti - la riprese - Ma qual'è
il vero motivo?".
"Te l'ho detto è questo..." insistette lei.
"Hermione, c'ero anche io quel giorno e ricordo bene che sei a malapena
riuscita a richiamare la scopa. Come avresti fatto a rischiare di cadere? - lei
arrossì furiosamente abbassando lo sguardo sul tappeto - Quindi ti chiedo di
nuovo: come mai? Se proprio non vuoi dirmelo, almeno non rifilarmi scuse
patetiche! Certo che è strano però che io sia stato sincero con te e tu non
abbia il coraggio di esserlo con me. Forse le virtù dei Grifoni sono tutte
sciocchezze..."
Hermione punta sul vivo non si accorse di essere caduta nella trappola del
ragazzo che aveva di fronte, che per quanto diverso da come si mostrava di solito,
rimaneva sempre una Serpe... " Credo che sia perché non mi piace staccare
i piedi da terra. Mi piace avere sempre tutto sotto controllo. Il volo è
principalmente istinto, non si può prevedere del tutto cosa succederà, e questo
mi spaventa un po'. Studio tanto per non farmi trovare impreparata, per
sapere sempre cosa fare. Ma sulla scopa tutti i libri diventano inutili, non
c'è una teoria dietro che mi possa aiutare. Lì ci sono solo io... Ora mi
prenderai in giro per il resto della mia vita?" gli chiese con un velo di
tristezza negli occhi.
"Al contrario, non è facile ammettere le proprie paure ed i propri limiti.
Però bisogna anche cercare di superarli nei limiti delle proprie possibilità. E
se io riesco a parlare civilmente con te, allora tu puoi volare su una scopa! -
le disse con ghigno furbetto - Facciamo così: se sopravviviamo a questa
avventura, verrai a fare un giro con me al campo di Quidditch sulla mia
scopa".
"Non se ne parla nemmeno! - quasi urlò Hermione - Te lo puoi
scordare!".
"Ok, allora diciamo che da adesso c'è anche un altro motivo per cui adoro
volare. E' qualcosa che tu non riuscirai mai a fare! Alla faccia del
coraggio dei Grifondoro!".
"Stammi a sentire brutto furetto spelacchiato! Ha più coraggio nell'unghia
del mignolo il più pauroso dei Grifondoro, di te! Quindi dimmi quando e ci
sarò!". Si accorse troppo tardi di essere di nuovo caduta nella trappola
del ragazzo. «Accidenti! Maledetto orgoglio» pensò dandosi una pacca sulla
fronte.
Draco la osservò fare quel gesto facendo un sorriso sincero, convinto che
avrebbe fatto capire alla ragazza quanto si sbagliava sul volo. Poi con un
gesto istintivo la tirò per una spalla e le fece delicatamente posare la testa
sulle sue gambe, mentre lui si appoggiava con le spalle al divano che stava dietro
a loro. Rimasero tutta la notte così a chiacchierare come due vecchi amici. In
realtà erano due ragazzi che si erano odiati per anni e che finalmente
iniziavano a conoscersi e a volersi bene.
Note
dell'autore: capitolo un po' riflessivo, dopo un paio
di avventura, per permettere ai ragazzi di riprendere fiato. Spero di non
avervi annoiato, ma state tranquilli, nel prossimo capitolo si parte alla
ricerca dell'incudine di fuoco.
Mi sono divertita moltissimo ad immergermi nelle atmosfere di un Malfoy Manor
non più dominato dal vecchio Lucius, e spero di avervi trasmesso in qualche
modo le sensazioni che questo "tour virtuale" mi ha inspirato.
Ringrazio chi
ha recensito:
Alaide: Ti ringrazio per i complimenti e sono veramente molto contenta che la
storia ti sia piaciuta. Mi fa piacere che la trovi equilibrata, perchè ti
confesso che quello è stato il mio maggior problema fin dall'inizio: lasciare
il giusto spazio ai vari personaggi, senza che uno spiccasse nettamente sugli
altri, ma anche riuscire a sviluppare i vari generi che volevo componessero la
storia. Come ho già detto in passato questo per me è un esperimento, e vedere
che viene apprezzato non può che farmi piacere. Così come il fatto che la parte
avventurosa non risulta pesante e noiosa come temevo. Ti ringrazio per aver
seguito e commentato, e spero che mi farai sapere cosa pensi anche di questo
capitolo. Ciao ciao
sakura_87: Mmm mi continuo a chiedere cosa diavolo la scrivo a fare questa storia se
tanto tu la conosci meglio di me ^^. No, scherzo, è solo che rimango sempre
molto stupita leggendo le tue recensioni, perchè sottolinei sempre i punti
salienti, che mi prreme arrivino ai lettori. Ad esempio la determinazione di
Blaise, che può essere un ragazzo dolce e gentile quanto ti pare, ma rimane
sempre un Serpeverde e secondo me ha anche un carattere molto forte, forse più
di Draco perchè non ha paura di mostrarsi per quello che è veramente. Per
quanto riguarda il discorso delle mani, beh il discorso è proprio quello,
cercare il sostegno dell'altro senza però scoprirsi troppo, da entrambe le
parti, quindi lo stesso vale anche per Hermione! Spero che mi farai sapere cosa
ne pensi di questo capitolo, intanto prepara gli abiti leggeri perchè nel
prossimo si parte per l'Etna... Ciao ciao
Emily Doyle: Beh che dire, il vecchietto è vecchietto, mica fesso! XD Intanto ti
ringrazio per la recensione, mi fa sempre piacere conoscere l'opinione di chi
legge, soprattutto i consigli che finora ho cercato di seguire il più
possibile. Come ha già spiegato Blaise in questo capitolo, non torneranno a
scuola finchè la loro avventura non sarà conclusa, quindi per vedere le facce
degli altri dovrai aspettare ancora qualche capitolo. Intanto ti anticipo che
dopo tanto freddo, dal prossimo capitolo l'atmosfera si farà rovente! Aspetto
di sapere cosa pensi di questo nuovo capitolo! Ciao ciao
Mou4ever: Ti ringrazio per la recensione, che essendo furtiva vale anche di più.
Sono contenta che la storia ti piaccia e che stai continuando a seguirla.
Questo capitolo è più riflessivo rispetto a quelli scorsi, una pausa che serve
un po' a tutti a riflettere e capire. Hai perfettamente inquadrato Draco che
come vedi si trova davanti al bivio e deve decidere quale strada imboccare.
Mah, per quanto riguarda Ron ancora non so di preciso che fine fargli fare, nei
miei pensieri assomiglia sempre di più al Kenny di South park, perchè continuo
a fargli succedere una disgrazia dopo l'altra per farlo regolarmente
"resuscitare" e continuare ad infliggergli torture... XD Mi fa piacere
che le atmosfere fredde che ho descritto ti siano piaciute, e spero che
apprezzerai anche il calore dei prossimi capitoli. Fammi sapere intanto cosa ne
pensi di questo. Ciao ciao
irepa94: Ti ringrazio moltissimo per i complimenti e per la recensione! Beh mi sono
immaginata un Draco abilmente addestrato da suo padre all'arte del duello, e
visto che tra Mangiamorte non ci vanno leggeri con gli incantesimi di attacco,
ho pensato che fosse una buona idea che sapesse difendersi anche se non al
pieno delle proprie capacità! E poi lui è Draco, il nostro eroe! XD Eh si, sono
proprio teneri Draco ed Herm in quei rarissimi momenti in cui si lasciano
andare, vedremo in seguito cosa ne pensano loro! Fammi sapere cosa ne pensi
anche di questo capitolo! Ciao ciao
Kitty_Cullen: Ciao Sara, benvenuta! Sono contenta che la mia ff ti piaccia. Purtroppo
no, non ho letto le Cronache del Mondo Emerso... Se me lo consigli lo terrò a
mente per la mia prossima spedizione in libreria, in perfetto stile Alice
Cullen modalità shopping! XD Beh sinceramente non amo neanche io Ron, se non si
fosse capito e quindi non ci sarà un suo riscatto nei prossimi capitoli, al
massimo potrà solo peggiorare la sua posizione, ancora non so di preciso che
punizione affibbiargli! Spero intanto che questo nuovo capitolo ti sia piaciuto
e che mi farai sapere cosa ne pensi! Ciao ciao
whateverhappened: Ciao carissima! Sono contenta che il duello abbia riscosso un certo
successo. Ti dico la verità che temevo che sarebbe stato di una noia mortale!
Se poi pensi che ti possa essere utile, beh eccomi qui, bacchetta alla mano,
pronta al duello! XD Qui abbiamo visto un Blaise molto determinato, anche a
costo di usare la magia oscura. Ma non è detto che questo suo lato si esaurisca
qui... Silente che si rivolta nella tomba? Beh posso vedere che si può fare, se
ci tieni, ma in fondo, se è vero che Herm usa magia oscura, è anche vero che lo
fa a fin di bene, per recuperare il mertello di ghiaccio! Purtroppo in questo
capitolo siamo stati a Malfoy Manor, al calduccio davanti al caminetto. Il vero
calore arriverà dal prossimo capitolo, dove si inizierà a sudare parecchio! XD
Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Ciao ciao
Ringrazio
anche le 46 ragazze che hanno inserito la storia tra i preferiti e
chi legge solamente, anche se, come al solito, se avete consigli da darmi, sarò
felice di seguirli.
Grazie infine
al mio Gryffindor Prince, che non riuscendo a fuggire abbastanza velocemente,
deve continuare a betare questa storia.
Al prossimo
capitolo, madamina.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Viaggio al centro della terra ***
Capitolo_11
Viaggio
al centro della terra
Il
giorno successivo Blaise entrò in salotto, reggendo in una mano una tazza
fumante di caffè nero e nell'altra un cornetto. Dopo aver varcato la soglia,
posò lo sguardo su Draco ed Hermione che stavano comodamente seduti su due
divanetti, uno di fronte all'altra, intenti ad ignorarsi con tutte le loro
forze. Ma agli occhi attenti di Blaise non sfuggì che qualcosa era cambiato tra
quei due. Per quanto di sforzassero di ostentare indifferenza, si vedeva che
era nata una nuova complicità, che erano in un certo senso più
affiatati. Blaise sorrise, sinceramente divertito, scuotendo la testa,
completamente assorto nel corso dei suoi pensieri. Quei due erano veramente
speciali, non conoscevano le mezze misure. Tra di loro poteva esserci solo odio
mortale o amore allo stato puro, solo emozioni estreme per i suoi due amici, non
era possibile e contemplabile una serena amicizia. Era infatti convinto che per
quanto non fossero disposti ad ammetterlo a loro stessi, Draco ed Hermione
avrebbero finito per innamorarsi. Ancora immerso nelle sue riflessioni, non
si era accorto delle occhiate perplesse che gli lanciavano gli altri due, dopo
essersi guardati qualche secondo negli occhi per poi distogliere lo sguardo e
tornare a fissare lui. Fu Draco ad interrompere questo strano ed imbarazzante
gioco di sguardi. "Blaise, ti ci vuole ancora molto a finire di fare
colazione? Avremmo delle questioni urgenti da risolvere. Sai quella faccenda che
stiamo scomparendo, che stiamo diventando fantasmi...? Beh ecco io preferirei
evitare". Blaise sorrise ancora di più, non gli era per niente sfuggito il
plurale per descrivere la situazione. Eh già, il caro vecchio Draco si stava
preoccupando anche della sorte di Hermione e non solo della sua. Forse per la
prima volta si stava preoccupando per qualcuno che non faceva parte della
famiglia, visto che lui si considerava come un fratello e quindi rientrava nella
categoria. "Si, si eccomi principino, un ultimo sorso di caffè e sono da voi"
gli rispose trangugiando il liquido nella tazza e finendo il suo cornetto in un
solo boccone. In poco tempo radunarono le loro cose, mettendole nei loro
zaini, e si diressero di nuovo in salone, verso il camino. Come avevano fatto
qualche giorno prima, presero una manciata di polvere volante, la gettarono tra
le fiamme e scandendo chiaramente la loro destinazione, giunsero velocemente
alla loro destinazione. Di nuovo si trovarono nel retrobottega di un negozio di
articoli di magia oscura, ma stavolta Hermione rimase meno impressionata, forse
si aspettava già qualcosa del genere. Colse comunque l'occasione per prendere un
po' in giro il suo compagno di viaggio. "Diavolo Malfoy, ma il tuo camino è
collegato solo a posti impregnati di magia oscura? Non ti è proprio possibile
scegliere un posto un po' più normale?" gli chiese mentre sghignazzava
allegramente alle sue spalle. "Senti Granger fa' poco la spiritosa, che ci
metto poco a rinchiuderti dentro quel baule laggiù e a lasciarti qui!" le
rispose indicando un grosso baule in legno scuro, dai contorni squadrati,
arricchito con inserti in ferro battuto, così come il pesante lucchetto che lo
teneva chiuso. "Ma non puoi, hai bisogno di me! - rispose Hermione fintamente
preoccupata - E poi sono sicura che Blaise correrebbe in mio soccorso! Vero
Blaise?" chiese rivolgendosi al suo amico con uno sguardo da cucciolo
bastonato. "Eh no Herm, lasciatemi fuori dai vostri litigi - rispose lui
sorridendo a sua volta ed alzando le mani - E poi lo dice anche il proverbio:
«Tra moglie e marito non mettere il dito»!" "Va al diavolo Blaise!" dissero
scandalizzati gli altri due. "Ecco vedete? - li indicò ridendo - E' già
amore!" e si lasciò andare ad una bella risata. Istantaneamente Draco ed
Hermione incrociarono le braccia al petto e si voltarono dandosi le spalle, come
a dimostrare che si odiavano e niente era cambiato tra loro, ma dopo qualche
secondo, la comicità del loro atteggiamento li fece sorridere e scuotere il capo
rassegnati. "Va bene, va bene, finiamola qui con questa storia! Allora
vediamo di uscire da qui e raggiungere la nostra meta!" disse Draco, ricevendo
un segno di assenso dagli altri due. Ancora una volta la fortuna era dalla
loro parte ed il negozio in quel momento era deserto, visto che il proprietario
si era momentaneamente allontanato, chiudendo per qualche minuto la sua
bottega. Poterono così comodamente smaterializzarsi direttamente ai piedi del
vulcano che era la loro destinazione.
Il panorama che li accolse era
decisamente diverso da quello che avevano lasciato in Scandinavia. Ricordava in
qualche modo un paesaggio lunare. La natura era inospitale e selvaggia. Davano
le spalle al cratere del vulcano e tutto intorno a loro si estendeva una piana
brulla, di terra e sassi dai toni tra il grigio ed il rossiccio. Solo di tanto
in tanto qualche cespuglio verde spento indicava la presenza di vita, e che si
trovavano ancora sulla terra. Nel terreno si aprivano delle piccole fenditure,
dalle pareti giallognole, da cui fuoriuscivano delle nuvole di vapore ad
intervalli regolari: nubi di gas solfurei, estremamente tossici se respirati. La
cosa era resa ancora più pericolosa dal vento caldo che spirava, che li
avvolgeva e di tanto in tanto portava verso di loro i vapori velenosi,
costringendoli a trattenere il fiato. Il silenzio che li circondava era
assordante, interrotto di tanto in tanto da un lievissimo e tetro scricchiolio
che sembrava provenire direttamente dalla terra che con dei flebili rombi sordi,
ricordava a tutti che la furia del vulcano era pronta a colpire in ogni
momento. Confusi e incerti, i ragazzi iniziarono a guardarsi intorno, alla
ricerca di un indizio, di qualcosa che gli indicasse la via per iniziare la loro
ricerca. Sapevano che l'incudine che stavano cercando si trovava da qualche
parte sotto i loro piedi, ma non sapevano di preciso dove, né come raggiungerla.
Girando lo sguardo in cerca di riferimenti, Draco scorse all'orizzonte una
lievissima traccia di fumo che saliva verso l'alto formando delle piccole
volute. La indicò agli altri due, che furono subito d'accordo ad avvicinarsi per
andare a vedere ed eventualmente chiedere indicazioni. Dopo aver camminato
per circa una mezz'ora, si trovarono davanti ad una casa in pietra, dall'aspetto
rustico ed antico. Tra le rocce grigiastre si aprivano grandi fessure,
sicuramente rifugio di qualche famiglia di lucertole, e le assi del tetto di
legno sembravano aver visto tempi decisamente migliori, tuttavia dava un'idea di
estrema solidità. Si diressero verso la porta, che trovarono aperta, così
decisero di varcare la soglia. L'interno dell'abitazione rispecchiava pienamente
l'aspetto esteriore. Le pareti erano in pietra grezza a vista, non intonacata ed
il mobilio era di legno scuro, rustico, non lavorato, ma estremamente robusto.
L'arredamento era estremamente semplice e scarso, adatto ad una persona che vive
da sola da tanto tempo, un eremita. Davanti a loro, un vecchio,
dai lunghi capelli grigi, gli dava le spalle, intento ad armeggiare con un
pentolone nel camino. Prima che i ragazzi potessero dire una parola, il
vecchio li precedette. "Buongiorno giovani maghi!" li salutò continuando a
dargli le spalle. "Co... come fa a sapere cosa siamo?" Il vecchio si
concesse una lieve risata. "Solo i maghi possono vedere me e la mia casa" gli
spiegò lui paziente girandosi finalmente e guardandoli negli occhi. Quando il
suo sguardo si posò su Draco un lampo gli accese gli occhi grigio chiaro ma durò
solo un attimo e i tre ragazzi pensarono di essersi sbagliati. "Allora ragazzi,
cosa vi porta fino a qui? Non sono molti quelli che si avventurano quassù e
direi che siete molto lontani dalle solite mete per esservi semplicemente persi"
gli chiese mentre si sedeva lentamente su uno sgabello di legno. "Siamo alla
ricerca di un oggetto" rispose cautamente Draco che, nonostante volesse
informazioni, non voleva scoprire subito le sue carte. "L'incudine di fuoco?"
chiese gentilmente il vecchio strizzandogli furbescamente un occhio, e godendosi
l'espressione stupita dei ragazzi. "Ma come fa a saperlo?" gli chiese
Hermione. "Beh non è che qui ci sia molto altro che possa attirare un gruppo
di giovani maghi...- le rispose dolcemente - Comunque io sono
Sagittarius Callister" "Noi siamo Blaise Zabini, Hermione Granger e
Draco Malfoy" rispose Draco per tutti, indicando i suoi compagni uno alla volta
mentre li presentava. "Ah un Malfoy! Allora non mi sono sbagliato! - disse il
vecchio scattando in piedi con un balzo - Finalmente avrò la mia vendetta! Tuo
padre ha ucciso mio figlio quando era ancora un ragazzo! Ora io ucciderò te!".
Poi accaddero tante cose contemporaneamente. Il vecchio mago urlò con odio:
"Avada Kedavra!" puntando la bacchetta contro Draco. Questo resosi conto
di cosa stava succedendo tentò di spingere via Hermione che era proprio accanto
a lui, ma era ovvio che non avrebbe mai fatto in tempo ad evitarle la sua stessa
fine. Blaise invece prontamente con un agile scatto felino balzò in piedi
sfoderando la sua bacchetta e gridando: "Immobilia Temporalia" avvolse il
raggio verde in una bolla in cui il tempo scorreva più lentamente del normale,
inglobando il fascio verde che rallentò moltissimo la sua corsa, dandogli
il tempo di intervenire e salvare i due amici. Velocemente poi eresse a loro
ulteriore protezione uno scudo che li avvolse completamente. "Noooooo!" urlò
quasi impazzito Sagittarius, che si scagliò come una furia contro Blaise "Non ti
dovevi intromettere! Ho diritto alla mia vendetta! Suo padre ha ucciso il mio
ragazzo! E' giusto che quell'assassino schifoso di Lucius veda cosa vuol dire
perdere un figlio! Avada Kedavra!" disse scagliando stavolta
l'incantesimo contro Blaise, che prontamente si spostò di lato erigendo nel
frattempo uno scudo con il Protego. Mentre il suo avversario si
riportava in posizione d'attacco pronto a lanciare un nuovo attacco, Blaise
chiuse gli occhi, concentrando tutta la sua energia in sé e pronunciò:
"Umbrarum Potentia!". Quando li riaprì, i suoi occhi erano gialli,
come quelli dei gatti. La sua pelle divenne nera, con delle venature argentate,
che si confondevano con i capelli lunghi e bianchi, mentre la sua
voce, bassa e profonda, sembrava provenire da un'altra
dimensione. Questo cambiamento disorientò non poco il vecchio mago, che pagò
per la sua esitazione, visto che fu completamente investito dall'incantesimo di
Blaise, che lo scagliò dall'altra parte della stanza. Anche Hermione, che
seguiva la scena come se fosse dietro ad uno specchio, attraverso la bolla
impalpabile che Blaise gli aveva creato intorno, rimase sconvolta dal
cambiamento e dalla ferocia che il ragazzo stava dimostrando e di cui invece lei
non lo avrebbe mai creduto capace. "Accidenti - disse a Draco - quando me l'hai
detto in infermeria non ci ho creduto". "Che cosa, che Blaise non è solo il
ragazzo dolce e gentile che sembra?" Lei annuì e lui rispose serio: "Credimi,
lui è molto, molto di più". Intanto il duello tra Sagittarius e Blaise
proseguiva serrato con incantesimi oscuri che avevano il solo scopo di uccidere
l'avversario. Ma per quanto il vecchio mago avesse molta più esperienza,
Blaise era più giovane e non si stancava tanto facilmente come il suo
avversario, i cui attacchi diventavano sempre meno precisi e potenti. Il duello
durò finché Blaise non lanciò un ultimo incantesimo che colpì in pieno
Sagittarius che si ritrovò avvolto da fiamme verdi. Le lingue di fuoco lambivano
il suo corpo senza realmente toccarlo, tuttavia nella sua mente lui sentiva
dolore come si trovasse al centro di un incendio. "Aaah basta, ti prego -
iniziò a strillare il vecchio dimenandosi - Ti prego, fai cessare il
dolore!" Blaise non prestò la minima attenzione alle suppliche del mago, ma
si diresse velocemente verso i due amici, ancora sotto la minaccia del fascio
verde dell'Avada Kedavra, per quanto rallentato. Li liberò dal guscio che aveva
creato per proteggerli, e poi li spinse via, prima di liberare anche
l'incantesimo dalla bolla temporale in cui l'aveva racchiuso. Il fascio si
scaglio con tutta la sua potenza contro il muro, rischiando di fare crollare
l'intera casa. Solo quando fu sicuro che i due amici stessero bene, Blaise
riprese finalmente il suo solito aspetto e poi lentamente si avvicinò al vecchio
che si contorceva in preda a spasmi di dolore. "Adesso ti libererò dalle
fiamme, ma in cambio voglio che ci accompagni all'entrata della grotta dove si
trova l'incudine di fuoco!" "Va bene, va bene, vi porterò lì. Farò tutto
quello che volete, ma ti prego fai smettere questa tortura!" gli rispose
implorante il vecchio. Ed infatti Blaise fece terminare anche l'incantesimo
che aveva lanciato contro il vecchio, e subito le fiamme verdi si dissolsero,
liberando il corpo del mago. "Sta attento a quello che fai però. Se tenti di
ingannarci e di giocarci qualche brutto tiro, non ci penserò un attimo ad
evocare delle fiamme molto più aggressive, da cui non ti libererò più per il
resto della tua vita". Il mago annuì ancora scosso dalla dolorosa esperienza
e si diresse con passo incerto verso l'uscio, facendo strada ai giovani verso la
grotta dove avrebbero recuperato anche l'incudine di fuoco. Procedevano a
passo deciso sul terreno brullo, il mago in testa a fare strada, Blaise subito
dietro di lui con la bacchetta puntata alle sue spalle, pronto ad ogni
evenienza, ed infine Draco ed Hermione a chiudere il gruppo procedevano
affiancati, persi nei loro pensieri. Giunsero infine davanti ad un fenditura
nella roccia, abbastanza stretta, che permetteva ad una persona per volta di
passare. Il vecchio la indicò e si rivolse ai tre ragazzi che lo seguivano:
"Questa è l'entrata del percorso che vi porterà all'incudine di
fuoco". "Guarda che tu vieni con noi!" gli disse Draco minaccioso ad un palmo
dal naso. "Ma... io sono vecchio, non credo che riuscirei a superare tutti
gli ostacoli del percorso..." gli rispose Sagittarius con sguardo
smarrito. "Mmm credo che abbia ragione - intervenne Blaise pensieroso - forse
sarebbe meglio se procedessimo soltanto noi. Lui non sarebbe in grado di tenere
il nostro passo e finirebbe per rallentarci. Lasciamolo andare". "E chi ti
dice che non ci tenderà un agguato qua fuori? - gli rispose Draco sulla
difensiva - No, è troppo rischioso. Deve venire con noi!". Blaise si avvicinò
all'amico e gli sussurrò all'orecchio in modo che lo sentisse solo lui: "Non è
necessario. Non sarebbe più un rischio se non si ricordasse di noi, non
credi?" "Beh in quel caso no" gli rispose Draco intuendo i piani del ragazzo.
"Fai pure". Così Blaise si avvicinò al vecchio mago e con un rapido movimento
di bacchetta esclamò: "Oblivion!". Sagittarius barcollò leggermente e
si voltò verso i ragazzi con aria interrogativa. "Chi siete voi?". "Non ha
importanza - gli rispose Blaise con un tono che non ammetteva repliche,
fissandolo intensamente negli occhi, come se volesse ipnotizzarlo - Adesso devi
tornare a casa e continuare a lavorare al paiolo che hai lasciato sul fuoco. Ora
sei molto confuso, a causa dell'aggressione di un uomo che ti ha preso alle
spalle a casa tua. Sulle pareti ci sono ancora i segni degli incantesimi che ti
ha lanciato contro. Poi ti ha portato qui e ti ha lasciato a terra svenuto. Ti
abbiamo trovato poco fa e ti abbiamo aiutato a svegliarti. Ora va' e sta più
attento a come ti comporti la prossima volta con degli sconosciuti!" "Si...
si... - disse il vecchio con sguardo assente - avete ragione, sarò più cauto..."
poi si girò, dandogli le spalle ed iniziò a camminare verso casa sua con passo
un po' incerto, come in preda ai postumi di una sbornia. "Siete sicuri che
non ci tradirà?" chiese Hermione un po' incerta. "Tranquilla Herm - le
rispose Blaise compiaciuto - il mio Oblivion è impareggiabile! Non ricorderà
nulla di quello che è successo, credendo invece a quello che gli ho detto poco
fa. E se dovesse riaffiorargli qualche scena, beh penserà di averla solo
sognata. Non è la prima volta che uso questo sistema per cavarmi d'impaccio e
non ho mai avuto problemi. Nessuno ha mai ricordato cosa sia successo
realmente". "Ok, ok basta, non voglio sapere altro! Qualcosa mi dice che meno
so di queste cose e meglio è" disse Hermione fintamente scandalizzata, mentre si
portava le mani a coprirsi il viso. "Se avete finito con i vostri divertenti
siparietti, direi che possiamo avviarci all'interno, che ne dite?" sbuffò
sarcastico Draco, indicando la fenditura nella parete.
E così i tre
ragazzi varcarono l'angusto ingresso e subito si dovettero fermare, perché
l'ambiente che si trovarono davanti era completamente buio. Accesero
immediatamente le loro bacchette con il Lumos, ma nonostante ciò ci volle
del tempo prima che i loro occhi si abituassero a quella luce così fioca.
Infatti l'apertura che avevano appena oltrepassato era molto stretta. In più, a
differenza dei cunicoli che avevano percorso in Scandinavia, qui le pareti erano
completamente nere ed assorbivano gran parte della poca luce che riusciva a
filtrare. Il passaggio che stavano percorrendo aveva forma triangolare molto
ribassata, dalle pareti porose e ruvide al tatto, che quasi graffiavano le
mani se ci si appoggiava. Il terreno era ricoperto di un fine polverino
grigio scuro, che si sollevava in fastidiose nuvolette ad ogni passo, rendendo
difficile respirare. Via via che si inoltravano all'interno del vulcano, l'aria
diventava sempre più umida e calda, quasi soffocante. I ragazzi restavano in
silenzio mentre procedevano, con tutti i loro sensi all'erta, e questo gli
permetteva di cogliere degli scricchiolii e dei rombi sordi, come se la roccia
si lamentasse al loro passaggio. A tratti, in lontananza, riuscivano a cogliere
anche un fruscio cupo, che identificarono come un flusso di lava viscosa che
scorreva da qualche parte sotto il punto dove si trovavano. Tutto ciò che
li circondava era scuro, dal nero delle pareti, al grigio scuro del terreno,
fino alle venature rosso sangue che percorrevano la volta. Questa di tanto in
tanto era interrotta da minuscole stalattiti, i denti di cane, che rendevano
l'ambiente ancora più spettrale. Via via che avanzavano, l'aria si arricchiva di
un odore denso e pesante, come di bruciato, dovuto alle rocce che a causa
dell'enorme calore a cui erano state esposte, si fondevano e di deformavano.
I ragazzi erano schiacciati da una sensazione di oppressione, a cui
faticarono non poco ad abituarsi. Il sudore iniziò ad imperlare le loro
fronti, per fortuna si erano portati una grande scorta di acqua, anche se Blaise
era quello che ne soffriva di più. Continuarono a percorrere l'angusto
cunicolo che procedeva in discesa e sembrava che conducesse dritto al centro
della terra, dove in effetti in un certo senso erano diretti, finché esausti
decisero di fermarsi per riposarsi un pochino e rifocillarsi. Quando tutti
si furono riposati a sufficienza, ripresero il cammino. Era abbastanza
difficile proseguire, non tanto per il percorso in sé, che era praticamente
privo di ostacoli, quanto per le condizioni ambientali in cui avanzavano, e che
si facevano sempre più dure via via che avanzavano. L'aria era sempre più calda
e umida, e la concentrazione di gas e pulviscolo aumentava, rendendo
difficoltosa la respirazione. E poi continuavano a sudare, disidratandosi tanto
che perfino Draco ed Hermione ad un certo punto sentirono il bisogno di bere di
nuovo, per concedere sollievo a quello che rimaneva (decisamente poco ormai) del
loro corpo solido. Il cunicolo procedeva inarrestabile verso il basso, dritto al
cuore del vulcano. Il terreno era abbastanza uniforme ed infatti proseguirono
con andatura regolare, finché non si trovarono davanti ad un grande dislivello.
Davanti a loro il cunicolo sembrava terminare nel vuoto. Grazie alla
peculiare composizione della roccia in cui si snodava il passaggio, la luce
delle loro bacchette veniva rapidamente assorbita, e così non erano in grado di
stabilire se più in basso il cunicolo riprendesse, oppure se fossero arrivati ad
un punto morto. Magari non si erano accorti di qualche deviazione ed erano
finiti fuori strada. Eppure erano stati attenti! "Qualcuno si deve calare con
una corda per vedere se lì sotto il percorso prosegue" disse Blaise iniziando a
frugare nel suo zaino per prendere la corda, una carrucola e tutto l'occorrente
per una cordata. "Non ci penso proprio a scendere nel vuoto appeso a una
corda come un salame!" gli rispose Draco storcendo il naso. "Certo che no
principino! - Blaise roteò gli occhi mentre gli faceva un gesto con la mano come
per scacciare un insetto - Potresti sporcarti il tuo bel vestito" "Dai Blaise
- intervenne Hermione - mi calo io, passami la corda" "No, non ti preoccupare
Herm, vado io, volevo solo prendere un po' in giro Draco... Sai, non è molto
portato per queste cose" aggiunse sghignazzando. "Guarda che io sono
portatissimo, solo che non mi va!" gli rispose Draco mettendo su il
broncio. "Se... se.." gli fece Blaise poco convinto mentre si infilava
l'imbracatura. Velocemente montò una carrucola vicino al bordo del
precipizio, facendoci passare dentro una spessa fune che con un moschettone
assicurò alla sua imbracatura. "Allora principino, pensi di riuscire almeno a
tenere la corda per calarmi giù senza farmi cadere?" gli chiese
sarcastico. "Mmm non saprei, dipende dal grado di fastidio che mi susciterai
nei prossimi cinque minuti!" "Ho capito, ho capito - disse rivolgendosi poi
ad Hermione - Senti Herm sembra che la mia vita sia nelle tue mani, non è che mi
fidi tanto di Draco in questo momento, quindi per favore tienilo d'occhio, va
bene?" "Va bene, tranquillo ci penso io al Furetto!" gli rispose dandogli una
leggera pacca sulla spalla. Dopodiché Blaise si raccomandò scherzosamente al
cielo con le mani giunte ed iniziò a calarsi mentre Draco aiutato da Hermione,
teneva la corda che lo sorreggeva.
La discesa fu lenta e molto lunga.
Dopo essere sceso per parecchi metri, finalmente Blaise toccò terra e dall'alto
tutto quello che gli altri due potevano vedere era la luce della sua bacchetta
che da tanto lontano appariva come una lucina molto fioca Blaise fece una
breve ricognizione nello spazio attorno al punto dove era arrivato e, non
scorgendo pericoli, fece segno con la bacchetta agli altri due di scendere.
"Ma perché si agita tanto?" chiese Draco infastidito "Non bastava dirci che
potevamo calarci?" "Si certo Furetto, così il rumore avrebbe provocato una
frana! Ma non ci sei mai stato in montagna?" "Senti Mezzos... ehm Granger -
si riprese Draco all'ultimo momento dopo un'occhiata assassina di Hermione -
vedi di chiudere quella ciabatta prima che ti faccia raggiungere Blaise senza
usare la corda!" "Senti Furetto - e lei non si corresse nonostante lo sguardo
inceneritore di Draco - fai meno lo spiritoso se non vuoi passare il resto della
tua vita a quattro zampe, rinchiuso in una gabbietta per criceti a correre su
una ruota! Sicuramente saresti molto più simpatico di così! Ed ora aiutami
a ritirare su la corda e l'imbracatura che scendo giù da Blaise". Ed
infatti, appena ritirata su la corda, si infilò velocemente l'imbracatura e si
portò sul ciglio del burrone. "Mi raccomando Malfoy niente scherzi di
cattivo gusto! Ricordati che hai ancora bisogno di me se vuoi uscire da questa
situazione! Quando ti dovrai calare tu, lancia di sotto la corda dopo averla ben
assicurata alla carrucola, ci penseremo io e Blaise a non farti cadere,
tenendoti la corda da sotto". Dopodiché si sporse di sotto ed iniziò a scendere
verso Blaise. Lei era molto più leggera degli altri due ragazzi, così Draco da
solo riusciva a calarla abbastanza piano, in modo da non provocare oscillazioni
che l'avrebbero fatta sbattere contro la parete rocciosa. Hermione infatti
procedeva con la sua bacchetta accesa, e poteva ben vedere come la superficie
della parete fosse piena di speroni e punte aguzze, contro cui si sarebbe
sicuramente ferita gravemente se fosse andata a sbatterci. Per fortuna che
Malfoy sopra stava stranamente facendo il bravo... Una volta raggiunto
Blaise, si sfilò l'imbracatura, facendo poi segno a Draco di ritirarla su e di
gettargli la corda, cosa che fece prontamente, per poi iniziare anche lui la
discesa per raggiungere gli altri due. Blaise ed Hermione lo stavano lentamente
facendo scendere verso di loro, ed al buio potevano solo vedere la luce emanata
dalla punta della sua bacchetta che gli illuminava appena il volto opalescente,
dandogli un aspetto ancora più spettrale di quello che aveva in realtà. Ma
nel congegnare il loro piano d'azione, non avevano tenuto conto che la roccia
che si trovava sul ciglio del precipizio da cui si erano calati, era aguzza, e
per quanto la corda fosse spessa, pian piano si stava sfilacciando. E d'altronde
in quelle condizioni di buio pesto non se ne potevano in nessun modo accorgere.
E fu così che quando Draco si trovava ad una quindicina di metri dal suolo, la
corda si ruppe, facendo precipitare il ragazzo nel vuoto. Blaise ed
Hermione, non avendo più il contrappeso del ragazzo caddero all'indietro, ma per
fortuna Hermione realizzò subito cosa stava succedendo e sfoderando la bacchetta
esclamò in una frazione di secondo: "Levicorpus!" poi chiuse gli occhi
per non vedere cosa sarebbe successo. Li riaprì quasi subito quando sentì
accanto a lei Blaise che rideva convulsamente ed in effetti si dovette
trattenere per non imitarlo. A terra la bacchetta accesa, illuminava il
volto decisamente furioso di un Draco appeso per una caviglia ad una corda
invisibile, a testa in giù, a neanche mezzo metro da terra. "Invece di ridere
come due deficienti, vi dispiacerebbe farmi scendere? Non vi preoccupate che una
volta libero vi ringrazierò debitamente. Per tutto quanto" aggiunse
minaccioso dopo qualche secondo. "Mmm Blaise, che dici? Quasi quasi lo
lascerei così ancora per un po'" "Non saprei Herm, in effetti è così
carino..." Ma un ringhio profondo ed un'occhiata carica di promesse di
vendetta convinse i due ragazzi a liberarlo al più presto. A quel punto,
stanchi per il lungo cammino e per la disavventura appena vissuta,
decisero di montare la tenda per la notte. Mentre allestivano il campo, Draco
rimase in silenzio, arrabbiato per quello che era successo, e rimase in silenzio
anche mentre Blaise mangiava velocemente una parte dei viveri che avevano
portato con loro. "Senti Draco, smettila di tenere il broncio. Se adesso sei
qui lo devi all'istinto e ai riflessi di Herm che ti ha salvato!" "Si certo.
Scommetto che si è divertita un mondo a vedermi lì appeso come un salame! Vero
Mezzosangue?" disse caricando di disprezzo l'ultima parola. Dopodiché si
infilò nella tenda e ci si chiuse dentro. "Non ci fare caso Herm. E' fatto
così. Tra un po' gli passerà e capirà quanto è stato fortunato che tu lo
abbia salvato. D'altronde lui è un Malfoy e sai quanto è grande il suo
orgoglio". "Non ti preoccupare Blaise è tutto a posto. So perfettamente cosa
sta pensando e magari quando si sarà calmato un pochino ci farò quattro
chiacchiere giusto per chiarire. Adesso sarebbe del tutto inutile, non
ascolterebbe neanche sua madre" gli rispose lei chiudendo lì il
discorso. Continuarono a chiacchierare ancora per un po' mentre Blaise finiva
la sua cena ed anche dopo, finché il ragazzo esausto non decise di andare a
dormire. "Senti Blaise, lascialo in pace ora che entri nella tenda. Resto io
di guardia, per oggi ne ha passate già abbastanza" disse a voce molto bassa in
modo che Draco da dentro non potesse sentire. Blaise annuì prima di entrare
nella tenda, in silenzio per non disturbare Draco. Si sistemò nel suo sacco a
pelo, rivolgendo una breve occhiata all'amico che era disteso accanto a lui con
lo sguardo rivolto verso l'alto, assorto in chissà quali pensieri, dopodiché
spense la sua bacchetta, facendo calare le tenebre all'interno della
tenda. Fuori, l'unica luce era quella della bacchetta di Hermione che si era
accomodata su uno spuntone di roccia vicino alla tenda, pronta a fare il suo
turno di guardia. Tempo qualche minuto e la lampo della tenda lentamente si
aprì, per lasciare uscire Draco, ancora serio in volto ma con un'espressione
decisamente più serena. Blaise sorrise nel buio prima di cadere in un profondo
sonno ristoratore. Intanto fuori Draco si fece accanto ad Hermione e si
sedette accanto a lei sulla roccia. Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzato
alla fine mormorò: "Grazie". "Di nulla Draco - gli rispose dolcemente lei -
vorrei solo che capissi che in quel momento ho fatto la prima cosa che mi è
venuta in mente, non ho avuto il tempo di pensarci". "Si, credo che abbia
ragione. Ma non ti ci abituare" aggiunse dopo qualche secondo. Rimasero così
in silenzio uno accanto all'altra persi ognuno nei propri pensieri finché un
rumore lontano, simile ad un ruggito non attirò la loro attenzione. Si
guardarono brevemente e decisero di andare a vedere cosa fosse stato. Lanciarono
un incantesimo protettivo attorno alla tenda e si avviarono verso il punto da
dove pensavano fosse partito il rumore. Imboccarono un cunicolo e lo
percorsero senza trovare nulla, ma continuarono a sentire quello che gli
sembrava sempre di più il verso di un animale. Così proseguirono finché in
lontananza, in fondo al cunicolo che stavano percorrendo non gli sembrò di
scorgere due punti rosso scuro luminosi, come due occhi inquietanti che li
scrutavano. Rabbrividirono a quella vista, ma decisero di scoprire di cosa si
trattasse. Ma quando arrivarono in fondo non trovarono nulla e la polvere per
terra non presentava tracce di orme. Decisamente erano molto stanchi e scossi da
ciò che era successo proprio poco prima e decisero di tornare indietro verso la
tenda per riposare un pochino, sentendosi tuttavia sempre osservati. Quando
Blaise si svegliò, Draco ed Hermione decisero di non dirgli nulla di quello che
era successo, visto che non erano sicuri di aver veramente visto qualcosa. Così
dopo che Blaise ebbe velocemente fatto colazione, smontarono la tenda, misero
via tutta l'attrezzatura e ripresero il cammino verso l'incudine di
fuoco. Avanzavano da parecchio nei cunicoli bui nel cuore del vulcano,
rischiarati debolmente solo dalla luce delle loro bacchette. La sensazione di
essere osservati non li aveva abbandonati mai neanche per un attimo, ma non
erano riusciti a vedere nessuno, così si convinsero che era solo una sensazione
dettata dall'atmosfera opprimente del luogo in cui si trovavano. Di certo non
era il posto più accogliente in cui erano stati, con tutto il buio in cui
avanzavano praticamente a tentoni ed il polverino che si sollevava da terra al
loro passaggio. E poi l'aria pesante , il calore e l'umidità che aderiva ai loro
corpi come una seconda pelle estremamente fastidiosa. E poi il silenzio lugubre
che li accompagnava da quando erano entrati, interrotto di tanto in tanto da
qualche spettrale scricchiolìo della roccia da cui erano circondati. Stavano
per fermarsi per riposare brevemente quando un nuovo suono giunse alle loro
orecchie. Sembrava un rombo potente come di una cascata, ma più cupo, quasi un
ruggito. Decisero quindi di proseguire ancora un po' e vedere cosa provocasse
quel rumore inquitetante e che via via che avanzavano di faceva sempre più
forte. Ad un certo punto in fondo ad un cunicolo videro un bagliore rossastro.
Decisero di avvicinarsi. Era la prima volta da quando erano entrati nel vulcano
che vedevano della luce che non proveniva dalle loro bacchette e volevano vedere
di cosa si trattasse. La luce cresceva di intensità passando dal rosso cupo
iniziale, ad un arancione acceso, fino ad un giallo vivo, mentre il rumore
sempre più forte si faceva insopportabile. Anche la roccia attraverso cui
camminavano aveva preso a tremare e le vibrazioni aumentavano di intensità via
via che avanzavano. All'improvviso il cunicolo, dopo una brusca svolta, si
aprì su uno spettacolo che li lasciò letteralmente senza fiato.
Spazio
autore:
Bene eccoci finalmente al calduccio diretti verso il cuore del vulcano. Qui
abbiamo visto un Blaise insolitamente “oscuro” nel duello con il vecchio mago,
ma d’altronde vedeva minacciati i suoi due amici… Per la descrizione dei
passaggi vulcanici, spero di aver descritto una scena realistica e verosimile,
visto che non ci sono stata di persona...
Passando
alle recensioni:
sakura_87:
Ciao saku! Sono veramente contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto. Sai,
non ero molto convinta se pubbliicarlo o passare direttamente al recupero
dell'incudine, visto che di capitoli riflessivi ce ne sono stati a tonnellate
prima. Però volevo sviluppare ancora un po' le riflessioni dei due ragazzi anche
alla luce dei nuovi eventi, e così l'ho postato! Mi dispiace, ma per le ferite
che si rimarginano velocemente non ho pensato al caro Eddino o a Jake, ma ho
voluto solo accorciare i tempi di permanenza a Malfoy Manor, altrimenti avrei
dovuto fargli passare una settimana lì, con il rischio tra l'altro che venissero
scoperti (non ti dimenticare che sono scappati da scuola e li stanno cercando!).
La stanza di Draco è in realtà la stanza dei miei sogni, anche se la mia
poltrona sarebbe azzurra (XD)! Come vedi c'è veramente tanto di me in questa ff,
visto che anche alcuni dei mobili del laboratorio mi piacerebbe farli realizzare
da un falegname... Bene, spero che questo capitolo "caliente" ti sia piaciuto e
che vorrai lasciarmi un'altra delle tue recensioni che veramente adoro! Ciao
ciao
Kitty_Cullen:
Ciao carissima! Beh per sapere cosa ha raccontato Harry temo che dovrai
aspettare il ritorno a scuola. Infatti anche se il racconto è in terza persona,
segue solamente i protagonisti, che quindi non sanno cosa sta succedendo ad
Hogwarts nel frattempo. Per la punizione di Ron, ho finalmente ritrovato la mia
vena sadica ed ho trovato una buona punizione (almeno spero XD)! Fammi sapere
cosa pensi anche di questo nuovo capitolo! Ciao ciao
Emily
Doyle: Eccoti
qui il primo dei capitoli roventi, quanto lo può essere un percorso nel cuore di
un vulcano. Spero di averti riscaldato un pochino dopo averti gelato con
l'avventura in Scandinavia! Fammi sapere cosa ne pensi! Ciao ciao
whateverhappened:
Uhauhauha! Draco and the Malfoys! Sei mitica! Non ci avevo pensato, ma quando ho
letto la recensione sono scoppiata a ridere come una scema! Hai ragione, è una
definizione che ben si adatta al nostro caro ragazzo! Se hai apprezzato la parte
al calduccio davanti al caminetto, credo che ti sia piaciuto anche questo
capitolo, dove la temperatura inizia a salire, forse anche troppo ([Mode spoiler
on] E vedrai il prossimo! [Mode spoiler off]). Per la scena del volo,
tanto per cambiare, ho pensato a me, visto che spesso mi fregano così e a me non
rimane che abbozzare... *povera me -_- *. Fammi sapere se il calduccio vulcanico
ti è più congeniale del freddo scandinavo! Ciao ciao
irepa94:
Irene ti prego, non ti entusiasmare così, non è successo niente! Come vedi
eccomi qua ad aggiornare regolarmente come ogni lunedì e giovedì. Tranquilla, ho
finito di scrivere la storia, quindi gli aggiornamenti saranno regolari, solo
che aspetto i vostri consigli, in modo da migliorarla, prima di pubblicare. Come
hai visto in questo capitolo sono partiti per recuperare l'incudine di fuoco, ma
per sapere se ce la faranno, ti dovrai sciroppare anche il prossimo capitolo!
XD. Fammi sapere intanto cosa ne pensi di questo! Ciao ciao
DarkHiwatari: Che
bello, che bello, una nuova lettrice, nonchè recensitrice! *me si mette a
zompettare per tutta la cameretta con la grazia e gli effetti di un elefante in
una cristalleria* Ok, un momento che recupero un minimo di
contegno... Ma... hai davvero letto tutta la storia insieme?!? O.O
Complimenti, hai veramente tanto coraggio! ^^ Scherzi a parte, sono molto
contenta che la storia ti sia piaciuta, in particolar modo se in genere non
sopporti Hermione. In realtà qui ho modificato il suo carattere, rimodellandolo
sul mio. Sono contenta anche che ti piaccia la storia: essendo la mia prima
long-fiction non ho esperienza e non so cosa può piacere e cosa no. Ed infatti i
vostri consigli mi hanno aiutata tantissimo, così come i vostri
incoraggiamenti... Fammi sapere cosa pernsi di questo nuovo capitolo! Ciao ciao
Alaide:
Mamma mia quanti complimenti! Ecco ora sono completamente rossa, assomiglio di
più ad un peperone XD! Si, hai colto pienamente il senso dello scorso capitolo.
Volevo che i personaggi riflettessero su quello che stava succedendo tra di
loro. D'altronde non mi sembra verosimile che due ragazzi che per anni si sono
odiati con tutto il cuore all'improvviso si amino alla follia... Certo i tempi
sono notevolmente accelerati dalle circostanze, ma ci tenevo comunque a
descrivere un evoluzione graduale e verosimile del loro rapporto anche se questo
all'inizio ha portato ad un notevole (forse eccessivo!) rallentamento della
storia. Ma sinceramente, essendo per me questa la prima esperienza, la
difficoltà maggiore è stata proprio trovare un equilibrio sia negli eventi che
tra i personaggi. Sono quindi molto soddisfatta se sono riuscita nel mio
intento! Fammi sapere cosa pensi di questo nuovo capitolo al calduccio verso il
cuore del vulcano. Ciao ciao
Mou4ever:
Ed ecco infine la mia recensitrice clandestina XD! Sono molto felice che la
storia continui a piacerti, in particolar modo gli elementi che mi stanno più a
cuore: la descrizione del castello, le riflessioni di Draco ed il suo rapporto
particolarissimo con la madre. Ho sempre pensato che il fatto che Draco non
esterni i suoi sentimenti non significhi che non li prova, e quindi ecco i suoi
dubbi sul rapporto con Hermione, ed il forte legame con la madre. Fammi sapere
cosa pensi di questo nuovo capitolo, ma ti prego di non cacciarti nei guai con i
tuoi! XD Ciao ciao
Ringrazio
inoltre le 53 ragazze che hanno messo questa storia tra i preferiti ed
anche chi ha solamente letto, anche se come al solito vi invito a farmi sapere
cosa ne pensate e a darmi i vostri consigli, che sarò felice di
seguire.
Grazie
anche al mio Gryffindor Prince che per quanto scappi veloce non riesce mai a
sfuggirmi e deve continuare a betare la storia.
Al
prossimo capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** L'incudine di fuoco ***
Capitolo 12 bis
L'incudine
di fuoco
Davanti
a loro si apriva una immensa cavità nella roccia, che avrebbe tranquillamente
potuto contenere tutta Hogwarts. Le pareti erano tinte di un intenso rosso
bordeaux, frutto sia della mineralogia della roccia in quel punto, sia
dell'intenso bagliore dai toni caldi che la investiva. I visi dei ragazzi erano
sferzati da un vento caldissimo che sembrava volerli incenerire lì sul posto.
L'aria era resa pesante da una grande quantità di vapore ma soprattutto di gas
che provenivano dal basso. Il rumore simile ad un ruggito era così forte da
essere assordante. La terra sotto i loro piedi tremava scuotendoli nel profondo
con le sue vibrazioni. ed i loro occhi faticavano ad abituarsi all'intenso
bagliore. Quando ebbero una visione nitida dello spettacolo che gli si
presentava davanti poterono finalmente contemplare l'origine di tutte quelle
percezioni straordinarie. Qualche passo davanti a loro la roccia finiva in un
dirupo, sotto il quale scorreva un immenso fiume di lava incandescente. Era
lo scorrere incessante di quel fluido denso la causa di tutte le sensazioni che
li pervadevano. Era la lava che, percorrendo il canalone che si svolgeva sotto
di loro, produceva un ruggito assordante, mentre formava mulinelli e si
rimescolava in vortici. Le rocce fuse incandescenti, erano di un giallo intenso,
quasi bianco e producevano una luce che si irradiava per tutto l'ambiente,
tingendo tutto nei toni caldi del giallo, dell'arancione e del rosso, creando
nel frattempo giochi di ombre sulle pareti. Il calore che si sprigionava da quel
fiume era spaventoso e rendeva l'aria ardente, tanto da bruciare i polmoni ad
ogni singolo respiro. Sentivano l'odore acre della roccia fusa che ribolliva
davanti a loro, formando bolle che esplodevano in mille spruzzi.
Poco
distante si trovava un esile passaggio sospeso, un ponticello che si poggiava su
alcuni pilastrini di roccia che affondavano nella lava per chissà quanti metri.
Nonostante il suo aspetto, sembrava solido e così decisero di traversarlo per
arrivare sull'altra sponda e proseguire il loro cammino. Il primo a mettere
piede sul ponte fu Blaise che dapprima esitante e poi sempre più deciso,
percorse qualche passo per testare la solidità del ponte. Non successe nulla al
suo passaggio e così anche gli altri due si avviarono per poter traversare il
fiume di lava. Ma dopo aver percorso qualche metro sul ponte, iniziarono a
staccarsi alcuni frammenti di roccia. "Accidenti" sibilò Draco " eppure
sembrava solido! Non si è mosso di un centimetro quando ci sei passato
tu!" "Deve essere stato il calore - intervenne Hermione - probabilmente ha
asciugato la roccia rendendola fragile. Blaise è passato da solo ma forse tutti
e tre insieme siamo troppo pensanti! Torniamo indietro e vediamo come possiamo
attraversare in sicurezza!". Si voltò e fece per tornare indietro, ma quello
che vide le gelò il sangue nelle vene, nonostante l'intenso calore che la
avvolgeva. La parte che avevano appena attraversato iniziò letteralmente a
sbriciolarsi e a crollare, rendendogli impossibile tornare indietro e mettersi
in salvo. L'unica era percorrere tutto il ponte e arrivare all'altra sponda.
"Correte!" gridò agli altri due, iniziando a correre veloce come mai era
stata in vita sua. Subito Draco e Blaise le furono alle costole e quasi la
superarono. Correvano a perdifiato, ben sapendo che quella sarebbe stata la loro
unica possibilità di salvezza. Ma la natura gli era ostile. Il caldo intenso li
indeboliva, i gas nell'aria ne rendevano affannoso il respiro ed i vapori gli
facevano lacrimare gli occhi appannandogli la vista. Ma nonostante tutto
correvano la loro corsa in cerca di scampo verso l'altra sponda. Esitare
anche in un solo istante avrebbe significato morte. Ed in questo contesto,
Draco all'improvviso con la coda dell'occhio percepì un movimento al suo fianco.
In quel momento i suoi sensi si amplificarono e percepì molte cose insieme.
Hermione non era più al suo fianco. Si voltò per cercarla con lo sguardo mentre
continuava la sua folle corsa, e la vide. Hermione portandosi una mano al cuore
si accasciava a terra. Hermione, precipitava giù verso il fiume di lava bollente
insieme ai frammenti di ponte che si sgretolava. Hermione sarebbe morta e
l'avrebbe di nuovo lasciato solo. La sua mano si mosse da sola, già sapendo
cosa cercare e dove. Estrasse la sua bacchetta e mentre i suoi piedi da soli
continuavano a portarlo verso l'altra sponda, la sua bocca pronunciò:
"Libracorpus!" arrestando la caduta letale di Hermione ed iniziando a
trascinarla verso la salvezza. Dopo quella che ai due ragazzi sembrò
un'eternità, finalmente misero piede sulla solida roccia, ed il ponte finì di
sgretolarsi alle loro spalle. Blaise sfinito cadde in ginocchio, tentando nel
frattempo di riprendere fiato, cosa resa difficile dall'atmosfera quasi
infernale. Draco invece non si concesse un attimo, il suo cervello lavorava
frenetico, e appena fu al sicuro, si voltò e portò Hermione accanto a sé,
adagiandola a terra e controllandole il battito del cuore. Quando si accorse che
la ragazza era solo svenuta ma che tutto sommato stava bene, si lasciò
finalmente andare e si sedette a terra, permettendo finalmente ai suoi polmoni
di prendere tutta l'aria che reclamavano. "Blaise - chiamò piano ansimando - per
favore aiutami". Il ragazzo si voltò e finalmente si accorse che qualcosa non
andava. Correndo aveva superato gli altri due e, concentrato nella corsa non si
era reso conto di quello che succedeva alle sue spalle. Il rumore della colata
lavica sommato allo sbriciolarsi del ponte aveva coperto la voce di Draco che
pronunciava l'incantesimo e lui aveva proseguito nella corsa per raggiungere la
roccia stabile. "Oddio Draco, che è successo?" quasi strillò Blaise vedendo
Hermione a terra priva di sensi. "E' svenuta mentre correvamo. Probabilmente
si è sentita male a causa del caldo e dei vapori. Ora aiutami a sistemarla così
possiamo prenderci cura di lei". Blaise velocemente montò la tenda che
protesse con un incantesimo refrigerante, in modo da tenere l'interno ad una
temperatura abbastanza bassa, e subito dopo aprì il sacco a pelo di Hermione.
"Ecco, ora puoi sistemarla dentro e farla mettere comoda". Invece di
riutilizzare il Libracorpus, Draco prese in braccio Hermione, ancora svenuta, e
la portò nella tenda per adagiarla sul giaciglio che Blaise le aveva preparato.
La temperatura dentro era più bassa che fuori ed anche per Draco fu un
sollievo. Si sedette a terra accanto ad Hermione, le prese la testa e se la
posò sulle gambe in modo da tenerla sollevata. Poi prese un'ampollina di acqua
fresca e pian piano iniziò a versarle alcune gocce nella bocca perché le
bevesse. Poi versò dell'acqua sul suo prezioso fazzoletto di seta e lo poggiò
sulla fronte della ragazza, che scottava. "Non ti preoccupare si rimetterà
velocemente, è solo svenuta per il calore" gli disse Blaise guardandolo negli
occhi "Lo spero. Non mi sono accorto di niente finché non l'ho vista
precipitare di sotto. Sono invecchiato di 10 anni in una frazione di secondo"
gli rispose assorto. "Oh oh il vecchio Draco preoccupato per
qualcuno!" "Vaffanculo Blaise!" "No dai, dico davvero! E' strano vederti
preoccupato per qualcuno, ed in un certo senso bello". Draco alzò un
sopracciglio, dubbioso della sanità mentale dell'amico. "Già, vuol dire che
pian piano stai uscendo dalla gabbia che ti sei creato. Forse stai iniziando a
riempire il vuoto che ti sei fatto attorno e magari in tutto questo c'entra una
certa ragazza di Grifondoro, dal carattere forte e orgoglioso, forse l'unica in
grado di tenerti veramente testa..." Draco fece un lieve sorriso, carezzando
delicatamente la guancia di Hermione con il dorso della mano, mentre la
osservava. "Blaise, sono sempre più convinto che dovrei ucciderti un giorno
o l'altro, tu mi conosci troppo bene, a volte meglio di quanto mi conosca io
stesso". Poi con un ghigno aggiunse: "E questo ti rende molto pericoloso
amico...." Blaise rimase qualche minuto in silenzio, poi decise di lasciare da
solo Draco con Hermione affinché se ne potesse prendere cura senza imbarazzo, ed
uscì dalla tenda per rimanere a guardia. Peccato che dopo qualche minuto Draco
da dentro la tenda poté distintamente percepire l'amico che ronfava della
grossa. Scosse il capo con un lieve sorriso sulle labbra, per poi riportare
tutta la sua attenzione sulla ragazza svenuta che stava con il capo appoggiato
alle sue gambe.
Ci volle del tempo prima che Hermione riaprisse
finalmente gli occhi. Una sensazione di estrema pesantezza la pervadeva, dandole
la sensazione che il suo corpo fosse di piombo. La vista era appannata e così
non riusciva a mettere a fuoco ciò che aveva davanti. Sentiva qualcosa di fresco
e umido sulla fronte, come una pezza bagnata, che le dava un grande sollievo.
Sentiva la gola in fiamme e completamente secca, cosa che le rendeva
estremamente doloroso respirare, e per quanto le fosse necessario, cercava di
farlo il meno possibile. Quando però sentì di nuovo le forze venirle meno,
decise di concedere il normale flusso d'aria di cui il suo corpo aveva bisogno.
Sbatté più volte le palpebre, senza tuttavia riuscire del tutto a dissolvere la
nebbia che copriva il suo campo visivo. Intanto qualcosa di caldo le carezzava
dolcemente una guancia. Tra le lacrime, che le appannavano la vista, vedeva un
viso candido circondato da capelli biondissimi, quasi un angelo, chino su di lei
che la osservava attentamente. I suoi occhi infine tornarono a vedere
normalmente e riconobbe che il viso sopra di lei era quello di Draco che
continuava ad osservarla preoccupato, ma anche sollevato ora che si era
svegliata. Tentò di rassicurarlo dicendogli che ora stava bene, ma tutto
quello che uscì dalla sua bocca fu un misero rantolo, mentre la sua gola
riprendeva a bruciare intensamente. Le venne istintivo portarsi una mano alla
gola. "Aspetta piccola Herm - le disse dolcemente Draco prendendo qualcosa
poggiato a terra accanto a lui - Ecco bevi" e le portò alle labbra l'ampollina
piena di acqua fresca, facendola cadere poco per volta nella sua bocca riarsa.
Lei bevve avidamente, cercando di spengere il fuoco che avvolgeva la sua gola ed
in effetti il sollievo fu immediato. "Grazie Draco" riuscì finalmente a
mormorare. Lo stordimento che avvolgeva i suoi pensieri non accennava a
diminuire e così richiuse gli occhi, abbandonando la testa sul
cuscino. "Sei comoda Hermione?" le chiese lui sorridendo. Lei si limitò
ad annuire senza aprire gli occhi, con un'espressione serena sul
viso. "Allora almeno come cuscino direi che ho un futuro!" le disse
sghignazzando divertito. "In che senso?" gli domandò con la voce ancora roca,
aprendo piano gli occhi e guardandolo sospettosa. Lui non rispose, ma si limitò
ad indicare le sue gambe, su cui stava ancora appoggiata Hermione. Lei fece
per alzarsi di scatto, ma un capogiro e le braccia di Draco glielo impedirono,
facendola riappoggiare esattamente come stava prima. "Se stai comoda qual'è
il problema? Resta giù! Se hai paura di quello che ti potrei fare - le rispose
con un ghigno fintamente minaccioso - non pensi che avrei agito mentre eri
ancora svenuta?" Hermione si limitò a scuotere la testa con un sorriso e poi
richiuse gli occhi per godersi ancora per un po' le cure di Draco, con il quale
sentiva che stava nascendo qualcosa di nuovo, qualcosa che non avrebbe neanche
mai immaginato potesse esistere. Che fosse una solida amicizia? O forse qualcosa
di più? In quel momento non lo sapeva con certezza, tuttavia sentiva anche che
qualcosa nel ragazzo era cambiato dall'inizio dell'avventura che li vedeva
legati. Qualcosa che forse ancora lo spaventava nella sua novità. Ma lo avrebbe
aiutato ad esplorare quel nuovo ambito se solo glielo avesse permesso. E per ora
le sembrava che il ragazzo ne avesse tutte le intenzioni. Stava iniziando a
volere veramente bene a Draco, quel ragazzo che per tanti anni non aveva potuto
conoscere, nascosto sotto una spesso strato di Malfoy. Draco, che era una
continua sorpresa e che riusciva sempre a fare breccia nel suo cuore con la sua
disarmante tenerezza. Quel Draco di cui si era presa cura quando era ferito, e
che ora faceva lo stesso con lei. Dal suo canto Draco la osservava mentre
serenamente stava con la testa appoggiata sulle sue gambe e non riusciva a
trovarci nulla di sconveniente o spiacevole, come invece avrebbe dovuto secondo
gli insegnamenti di suo padre. Tutto quello che percepiva in quel momento era
solo una grande tenerezza che lo pervadeva nel profondo. Come una folata di
vento fresco che riusciva a sgretolare tutti gli spessi muri che aveva impiegato
anni a costruire attorno al suo cuore, quando tanto tempo addietro aveva deciso
che era stufo di soffrire per quello che lo circondava, trasformandosi nel
Malfoy che tutti conoscevano. Ma era Draco, il vero Draco che pian piano
Hermione stava riportando alla vita. Era l'anima di Draco quella che si stava
svegliando e che ricominciava a respirare libera. Ma cosa sarebbe successo se
lui avesse di nuovo aperto il suo cuore? Cosa sarebbe successo a Draco se fosse
tornato allo scoperto? Avrebbe di nuovo ricominciato a soffrire? In quel momento
non sapeva dare una risposta a questa domanda e tutto sommato non gli
interessava niente all'infuori della ragazza che teneva la testa appoggiata alle
sue gambe e che aveva bisogno delle sue attenzioni ora. In fondo era bello
prendersi cura di qualcuno dopo tanto tempo. Perché se chiudersi in sé stessi ti
fa smettere di soffrire, ti fa sentire anche parecchio solo. Si sentiva un po'
come la luna che brilla in cielo, ammirata da tutti, ma estremamente sola. E
forse era arrivato il momento di scendere dal cielo, tornare tra gli altri e
smettere di essere solo.
Restarono in quella posizione per parecchio
tempo, finché Hermione non si fu ripresa completamente. A quel punto, la ragazza
si alzò dalle gambe di Draco, con un bel sorriso sulle labbra, si mise in piedi
e si stiracchiò, poi domandò: "Chissà cosa sta facendo Blaise..." "A
giudicare dal rumore di motosega che viene da qua fuori, sta ancora dormendo
della grossa" ed attaccò a sghignazzare "Anzi, mi è venuta un'ideuzza..." disse
con un sorriso diabolico uscendo dalla tenda, dove in effetti Blaise dormiva
beatamente, sdraiato nel suo sacco a pelo. Si avvicinò e tra le sue mani apparve
un oggetto che Hermione non riconobbe, ma che assomigliava alle trombe ad aria
compressa da stadio. "Cos'è quella?" "Questa? - le rispose Draco con un
viso angelico - Oh, è una normale tromba che si usa allo stadio durante le
partite di Quidditch! Produce un rumore molto forte e non si esaurisce mai. Ma
la cosa particolare è che può emettere il suono che vuoi tu! In questo caso l'ho
regolata perché suoni come la sirena di inizio partita!" "Non stai per fare
quello che penso vero?" "E cosa pensi?" le rispose sfoggiando di nuovo il suo
sorriso angelico e giungendo le mani a fare il santerello. "Che vuoi
svegliare Blaise con quel... coso", ma prima che Draco potesse replicare, lei
continuò "Perché in quel caso il rumore rischierebbe di far venire giù la roccia
sopra di noi... - Poi con sguardo diabolico, in netto contrasto con
l'espressione stupita di Draco, proseguì - Se invece lo collegassi a queste - e
gli porse un paio di cuffiette - il suono andrebbe tutto a perforare i suoi
timpani senza farci correre alcun rischio..." "Forte - le disse a quel punto
sinceramente stupito ed ammirato dalla perfidia nascosta chissà dove nella
ragazza che aveva accanto - Decisamente Hermione, stare con noi ti fa bene, stai
finalmente riscoprendo i veri valori morali! Chissà come ci sei finita a
Grifondoro!" e collegò con un incantesimo le cuffie alla tromba. Poi Hermione
con grande delicatezza posizionò le cuffie sulle orecchie di Blaise, dopodiché
si allontanò di qualche passo e fece segno a Draco, che non perse un secondo per
mettere in atto il suo piano diabolico. Il povero Blaise, svegliato dal dolce
suono della sirena sparato nelle orecchie, cacciò uno strillo degno di una
banshee sotto tortura e scattò a sedere, premendosi forte una mano sul cuore per
paura che sfondasse la cassa toracica e andasse a fare un giretto là
intorno. La prima cosa che vide riprendendo un minimo di lucidità furono
Draco ed Hermione piegati in due dalle risate con le lacrime agli occhi che si
davano delle grandi pacche sulle spalle come due vecchi amici. Per un attimo
pensò che era incredibile la complicità e l'alchimia che si era creata tra quei
due e ne fu quasi commosso, ma quasi subito i suoi pensieri teneri furono
sostituiti da raptus omicidi quando realizzò che a causa di quei due era quasi
morto di infarto. "Ma che siete pazzi? - strillò con la stessa tonalità di
una gallina che viene spennata viva - A momenti ci lasciavo la pelle" "Scusa
Blaise - gli rispose Hermione tra una risata e l'altra asciugandosi le lacrime -
ma non abbiamo saputo resistere" "E poi - continuò Draco tenendosi la pancia
dal ridere - se fossi stato sveglio a fare veramente la guardia non sarebbe
successo niente" "Se, se. Bravi, ridete pure alle mie spalle - gli disse con
sguardo assassino - tanto avrò la mia vendetta, dovessi aspettare 100 anni!" e
offeso, a grandi passi si infilò nella tenda, lasciando gli altri due di fuori a
ridere come matti. "Che dici, abbiamo esagerato?" chiese dopo qualche minuto
Hermione quando fu finalmente in grado di parlare normalmente. "Nooo, vedrai
che gli passa. Non hai idea di quante gliene combino normalmente. Anzi, abbiamo
fatto bene, non vorrei che si abituasse ad essere lasciato in
pace!"- Hermione con espressione poco convinta accese il fornelletto da
campo, appellò la caffettiera e preparò un bel caffè bollente per Blaise,
insieme ad una brioche fragrante. "Dai Blaise, vieni fuori, ti ho preparato
la colazione". "Chissà cosa hai messo nel caffè! - le rispose una voce
imbronciata da dentro la tenda - Veleno per topi?" "Però! Lo sai che è una
bella idea?" Iniziò Draco, ma si fermò subito dopo l'occhiata assassina di
Hermione. "Dai Blaise, ti giuro che è cibo normalissimo! E' per farmi
perdonare, forse abbiamo esagerato... Scusa!" "Non ci penso nemmeno!" "E
dai per favore esci. Tanto non puoi rimanere lì dentro in eterno" Da dentro
la tenda si sentì uno sbuffo e dall'apertura fece finalmente capolino Blaise con
un'aria truce sul viso. "Ma tanto avrò la mia vendetta..." e detto questo
affondò con violenza i denti nella brioche che Hermione gli porgeva, per poi
mandar giù in un solo sorso il suo caffè. Rimase in silenzio durante tutte le
operazioni di smontaggio della tenda e di tutte le attrezzature. "E dai
Blaise, per favore non fare così! - gli disse Hermione dolcemente facendo gli
occhi da cucciolo bastonato - Era solo uno scherzo" Il ragazzo sbuffò prima
di rispondere: "Lo sai che se mi guardi così non riesco a tenerti il broncio.
Però siete veramente due bastardi! Sembrate due anime gemelle" e si incamminò
verso il cunicolo che avevano davanti, sghignazzando delle facce sconvolte degli
altri due, pensando che forse aveva trovato il modo perfetto per
vendicarsi...
Camminarono ancora un poco, finché in fondo al tunnel che
stavano percorrendo non scorsero di nuovo un bagliore rossastro. "Guardate -
disse Hermione che per prima se ne accorse - forse stiamo per incrociare di
nuovo il fiume di lava" "Non credo - le rispose Draco pensieroso - non si
sente nessun rumore né vibrazione. Deve essere qualcos'altro..." e cautamente
prese ad avanzare verso quella strana luminescenza, subito seguito dagli altri
due, tutti con le bacchette sguainate e pronti all'attacco. Quando arrivarono
alla fine del cunicolo, si trovarono davanti una biforcazione: alla loro
sinistra iniziava un nuovo cunicolo completamente buio, da cui proveniva un
forte vento caldo e asfissiante, e che sembrava scendere ancora di più rispetto
al punto in cui erano; davanti a loro invece si trovava l'ingresso di una
grande caverna a forma di semisfera molto ribassata, le cui pareti erano della
stessa roccia nera e ruvida in cui avevano camminato fino a quel momento. In
questo caso però l'ambiente non era scuro, ma ben illuminato dall'oggetto che si
trovava al centro della stanza. Su di un piedistallo di pietra lucida nera
levigata, probabilmente ossidiana, stava un'incudine brillante di una luce
intensissima, quasi bianca, che aveva il potere di illuminare da sola l'intera
caverna, nonostante le pareti assorbissero la luce come avevano sperimentato per
tutto il loro lungo cammino lì nelle viscere del vulcano. "Eccola! L'abbiamo
trovata!" esultò subito Blaise. "L'incudine di fuoco!" aggiunse
Hermione. Fecero per entrare nella caverna ed avvicinarsi così al motivo del
loro viaggio, quando sentirono un ruggito provenire dal cunicolo buio, insieme
al rumore di roccia frantumata. Si voltarono istantaneamente puntando lo sguardo
nel buio, ma non videro nulla per qualche secondo, finché non scorsero due occhi
rosso cupo brillare nel buio. Occhi che si puntarono subito su di loro. Occhi
che incatenarono i loro sguardi e per qualche secondo li immobilizzarono. Occhi
che si facevano sempre più vicini, così come il loro proprietario. Probabilmente
riscossa da quest'ultimo pensiero Hermione si aggrappò ai due ragazzi che aveva
a fianco e li riscosse violentemente dal loro stato di immobilità. "Venite,
entriamo nella sala! E' illuminata e almeno vedremo bene di cosa si
tratta!" "Ma così saremo in trappola! Non potremo scappare!" le rispose
subito Blaise con una nota di panico nella voce". "Non abbiamo scelta!
Scappare sarebbe inutile, qualunque cosa sia è molto più forte di noi,
probabilmente più veloce, e sicuramente conosce meglio di noi la rete di
gallerie. Gli sarebbe troppo facile spingerci verso un vicolo cieco ed
intrappolarci!". "Hermione ha ragione! Stiamo qui e prepariamoci a
combattere!" disse mettendosi istintivamente davanti agli altri due, come a
proteggerli e aspettando con lo sguardo rivolto verso l'entrata che avevano
appena varcato, le spalle all'incudine di fuoco. Nel giro di pochi secondi un
enorme creatura alata apparve all'entrata della caverna. "Un drago di
fuoco..." mormorò Hermione. "Maledizione! " esclamò Draco "Deve essere stato
messo a guardia dell'incudine! Ecco cosa avevamo sentito l'altra sera!" Il
drago in questione era coperto di squame rosso-dorate ed aveva una cresta
dorsale di scaglie dorate che partiva dalla testa per finire sulla coda, lunga e
sinuosa, dotata di temibili aculei probabilmente avvelenati. Aveva il muso
allungato da cui sporgevano delle zanne acuminate, e le zampe terminavano in
affilatissimi artigli. Gli occhi poi erano molto grandi ed erano uguali a quelli
dei gatti a parte per il fatto di essere rosso scuro. Il drago puntò lo
sguardo sui tre ragazzi che si trovò davanti nella caverna e poi dalla bocca
emise una lunga fiammata verso di loro, da cui si protessero erigendo uno scudo
con il Protego. "Accidenti!" gridò Draco mentre subivano l'attacco del drago
"Non possiamo resistere per molto così, dobbiamo trovare un modo per
sconfiggerlo! Hermione che dobbiamo fare?" "Non lo so! - gli rispose in preda
all'agitazione - Non mi viene in mente niente in questo momento!" "Come
sarebbe?!? Metti subito in moto quelle rotelline! Abbiamo bisogno di un'idea.
Subito!" le gridò contro in risposta. Forse per reazione al trattamento
tutt'altro gentile e comprensivo che le era appena stato riservato, Hermione
mise finalmente in moto il suo cervello ed iniziò a frugare tra le innumerevole
nozioni che vi erano contenute, per trovare qualcosa che potesse fare al caso
loro. Intanto il drago aveva fatto un balzo verso di loro, tentando di
colpirli con una zampata e ferirli con i suoi artigli. Blaise e Draco gli
avevano lanciato contro un Sectusempra che era praticamente rimbalzato contro la
corazza dell'animale, con l'unico effetto di farlo indietreggiare un poco. Ma
non era sufficiente. Mentre Hermione ancora si arrovellava per trovare
qualcosa sui draghi che li potesse tirare fuori da quella situazione, la
creatura aveva attaccato di nuovo, muovendo la coda in modo da spazzare lo
spazio dove si trovavano i ragazzi. Draco lanciò il Diffindo con l'intenzione di
tranciare la coda, ma tutto quello che riuscì a fare fu di spezzare qualche
aculeo, cosa che comunque fece ruggire di dolore l'animale che
indietreggiò fino all'entrata della caverna, mentre loro per ripararsi erano
arrivati fino all'estremità opposta. Ma mentre i ragazzi pensavano di aver
guadagnato qualche secondo, in realtà il drago prendeva la rincorsa per potersi
avventare su di loro con tutta la sua potenza, sbuffando fuoco dal muso e
contemporaneamente cercando di morderli con le sue lunghe zanne
affilate. "Presto uno scudo!" urlò Draco ai compagni al suo fianco. E subito
tutti e tre evocarono il Protego che creò un forte scudo attorno a loro che
respinse le fiamme e contro cui si scontrò l'animale stesso. Ma la potenza dello
scontro infranse lo scudo e i tre si trovarono indifesi. Per fortuna il drago
rimase stordito dall'urto e questo gli diede la possibilità di allontanarsi un
poco. All'improvviso Hermione urlò: "Gli occhi! Dobbiamo colpire gli occhi!
Sono il suo punto debole!" "Cerchiamo di lanciargli contro il
Conjunctivitis!" disse allora Blaise. Il drago, che si era ripreso quasi
subito, si scagliò di nuovo contro di loro con furia cieca, sbattendo di nuovo
contro la barriera del loro Protego. Ma stavolta i tre ragazzi approfittarono
dello stordimento momentaneo per lanciare, di nuovo tutti e tre insieme, il
Conjunctivitis, che colpì in pieno il drago negli occhi che iniziarono a
lacrimargli, rendendolo di fatto cieco. L'animale iniziò a dimenarsi come una
furia per la caverna, emettendo ruggiti assordanti. Cercò di colpirli con la
coda ed i restanti aculei, con gli affilati artigli delle zampe, con le lunghe
zanne del muso, con spaventose fiammate, ma ogni volta i ragazzi, approfittando
del vantaggio riuscirono a schivare i suoi attacchi. Ad un tratto Blaise
esclamò: "Forse teme l'acqua ed il freddo! Proviamo!" e lanciò il
Glaucius contro l'animale che ruggì di dolore non appena venne raggiunto
dal raggio su un fianco. "Ottima idea Blaise" gli disse Hermione, che lanciò
a sua volta l'incantesimo, colpendo il drago sul dorso. Intanto Draco lanciò
l'Aquaerupto che fece fuoriuscire un potente getto d'acqua dalla sua
bacchetta che lo investì in pieno, provocandogli sofferenza. Continuarono a
scagliare l'incantesimo contro l'animale, ancora cieco, che vedendosi in
pericolo si diresse verso l'entrata ed iniziò a fuggire lungo il cunicolo dal
quale i tre erano arrivati lì. Draco e Blaise decisero di inseguirlo e così si
fiondarono dietro di lui nei cunicoli bui, seguendo il suo ruggito. Lo avevano
quasi raggiunto quando arrivarono al fiume di lava. Erano convinti di averlo
finalmente intrappolato e si preparavano a scagliare l'attacco finale, cercando
di congelarlo completamente, quando il drago, con una mossa inaspettata si tuffò
nel fiume di lava, per sparire tra i flutti incandescenti, scomparendo
completamente alla loro vista. I due ragazzi aspettarono qualche minuto,
sicuri che il drago sarebbe riemerso all'improvviso per attaccarli a sorpresa,
ma questo non avvenne. All'improvviso i ragazzi realizzarono che Hermione era
rimasta da sola nella caverna con l'incudine di fuoco, e che forse il drago
aveva preso un'altra strada per trovarla ed attaccarla da sola. Così corsero a
perdifiato per raggiungerla prima possibile. Arrivati alla caverna, la
trovarono invece intenta a studiare l'incudine al centro della sala. Quando
li vide tirò un sospiro di sollievo. "State bene!" gli disse correndogli
incontro per abbracciarli entrambi "Mi avete fatto prendere un colpo! Si può
sapere che vi è saltato in quelle due zucche vuote ad inseguire un drago di
fuoco?!?" continuò con il viso tra i loro petti e le braccia strette ai loro
fianchi, mentre i ragazzi si guardavano stupiti per quella palese dimostrazione
di affetto a cui non erano abituati, e rimanevano in silenzio. Poi Hermione
allentò la presa e li guardò in viso. "Beh che fine ha fatto il
drago?" "L'abbiamo inseguito fino al fiume di lava, poi ci si è tuffato
dentro. Abbiamo aspettato un po' ma non è riemerso. Allora siamo tornati di
corsa qui temendo che potesse trovarti da sola ed attaccarti" le rispose
Blaise. "Sto bene, ma grazie per il pensiero!" disse Hermione con un leggero
sorriso. Draco si votò per avvicinarsi all'incudine. "Così ecco la famosa
incudine di fuoco!" Fece per avvicinare una mano ma notò che emanava un calore
spaventoso. "Come faremo a portarla via? E' incandescente!" "Non lo so, è
proprio quello che stavo cercando di scoprire quando sono rimasta qui da
sola". "Blaise hai ancora il martello?" "Certo Draco" "Bene, allora
passamelo!". Blaise frugò brevemente nel suo zaino e ne estrasse quello che
sembrava un piccolo ghiacciolo, per poi passarlo a Draco, che lo riportò alle
dimensioni originali con un semplice Engorgio. "Che hai in mente
Draco?" gli chiese Hermione allarmata. "Forse non serve che portiamo via
l'incudine, in fondo sul libro non c'era scritto che c'era un luogo preciso per
battere il martello sull'incudine!" E detto questo sollevò il martello e lo
fece cadere violentemente, mentre Hermione un istante troppo tardi strillava un
"Nooooooooo" lunghissimo e si gettava contro lui trascinandolo a terra.
Nel momento esatto in cui il martello toccò l'incudine, un'immensa
ondata di luce bianca avvolse tutto, come l'onda d'urto che si crea dopo
una violenta esplosione. Draco ed Hermione, distesi a terra sentirono la forte
pressione dell'onda schiacciarli violentemente verso il basso, ma Blaise, che
era ancora in piedi, fu travolto in pieno e con violenza fu scagliato contro le
pareti aguzze e taglienti della caverna, che lacerarono in più punti i suoi
vestiti e la sua pelle, e che iniziarono a franargli addosso a causa dell'enorme
energia che era stata liberata. Hermione scagliò subito il suo Protego,
che creando un scudo su di lei e su Draco li tenne al sicuro dalle rocce che gli
cadevano addosso, ma Blaise, ormai privo di sensi, rimase sepolto dai pesanti
detriti. Furono minuti lunghissimi, in cui il mondo sembrò chiudersi su di
loro e volerli inghiottire per non lasciarli più uscire. Erano sommersi dalle
rocce bloccate dallo scudo che Hermione faticava sempre di più a mantenere. Il
rumore era impressionante, così come le vibrazioni che scuotevano tutto. Non
c'era più luce, il bagliore dell'incudine era oscurato dalle rocce che li
ricoprivano e quello non era certo il momento per fare luce con la
bacchetta. "Draco! Non ce la faccio più a tenere lo scudo! C'è troppo peso
sopra! Aiutami!" gli strillò Hermione con voce disperata "Non posso! Mi stai
schiacciando, non riesco a prendere la bacchetta! Devi resistere Hermione è la
nostra unica speranza!". Per fortuna nel giro di qualche secondo tutto finì e
nella caverna, o quello che ne restava, tornò il silenzio. "Bombarda!"
urlò Hermione esausta, e le rocce che erano cadute sul scudo furono proiettate
in aria, liberandoli. Si alzarono in piedi ed uscirono dalla buca tra i
frammenti, notando che uno spesso strato della volta era completamente franato
sopra di loro, ma che al centro della sala svettava come se nulla fosse
accaduto, il piedistallo di pietra nera lucida su cui era ancora appoggiata
l'incudine. Del martello invece nessuna traccia. Come gli aveva predetto il
vecchio, una volta terminato il suo compito, era tornato nella caverna sepolta
tra i ghiacci dove sarebbe rimasto per chissà quanto tempo. Continuarono a
guardarsi intorno alla ricerca del loro amico, finché non videro spuntare tra le
rocce vicino alla parete un brandello di mantello nero listato di verde. I
colori di Serpeverde... "Blaise..." sussurrò Hermione con le lacrime agli
occhi portandosi le mani a coprire il viso.
Spazio
autore:
Allora, l'incudine è stata ritrovata, ma Draco da bravo ragazzo impaziente ha
combinato un mezzo disastro. Chissà cosa ne è stato di Blaise? Se la caverà? Non
vi resta che leggere il prossimo capitolo! ;) Intanto spero che anche questo
capitolo vi abbia appassionato, trattandosi di avventura. Intanto vi
annuncio fin da ora che la storia è quasi finita. Manca ancora un altro capitolo
e l'epilogo. Lo so che come long in realtà non è molto lunga, ma innanzitutto
non me la sento di scrivere altri capitoli tanto per allungare il brodo. Poi fin
dall'inizio ho detto che questo era un esperimento e per me già è tanto aver
scritto 14 capitoli...
Passando
alle recensioni:
so_revolution:
Hai letto tutti i capitoli di seguito? Accidenti che pazienza! ^^ Ti ringrazio
moltissimo per la recensione ed i complimenti. Per quanto riguarda Ron, penso
che l'invidia sia una brutta bestia, che ti porta a fare delle cose molto
cattive a volte, come lui che in questo caso tradisce i suoi migliori amici. A
proposito dell'espediente di Harry invece, ho pensato che fosse una buona idea
per creare confusione e permettere agli altri di scappare indisturbati. Sono
contenta che la storia ti piaccia e spero che continuerai a seguirla ed a
lasciarmi i tuoi commenti. Ciao ciao
Emily
Doyle:
Ehi ciao! Sono contenta di leggere una tua recensione, ma soprattutto che tu sia
curiosa di sapere come continua la storia, visto che i primi capitoli non erano
poi così appassionanti! Draco non ha gradito molto la tua affermazione, ed ha
detto delle cose che qui non posso riportare a meno di non portare il rating a
rosso... XDXDXD Ti ringrazio comunque della recensione e spero che mi farai
sapere come al solito cosa pensi di questo capitolo. Ciao ciao
sakura_87:
Se mi hai odiata alla fine dello scorso capitolo, non oso pensare a cosa mi
vorresti fare per come ho interrotto questo... *me inizia a scappare inseguita
da una sakura versione gigante (c'è forse lo zampino di una carta di Clow?)*
Dai non te la prendere, ma sarebbe venuto un capitolo davvero troppo
lungo! Tranquilla presto posterò il nuovo capitolo, forse già mercoledì, visto
che poi il giorno successivo è Natale. E poi, se mi tagli le manine non posso
pubblicare i prossimi capitoli... Ti pregotipregotiprego... Allora per
rispondere alla tua recensione, non avevo pensato alla casa di Merlino, anche se
in effetti la poteva ricordare, solo che pensavo a qualcosa di un po' più buio e
tetro... E poi non c'era il mitico Anacleto XD! Poipoipoi, riguardo Blaise, non
spiegherò qui i suoi poteri, ma come ti ho detto, molto probabilmente in futuro
scriverò qualcosa a riguardo. Però è vero che Blaise è un ragazzo fantastico, lo
vedo come il perfetto anello di congiunzione tra Hermione e Draco, ecco perchè
ho scelto questo come trio, preferendolo ad Harry. Riguardo la scena della
corda, non avevo previsto quella scena, anzi, doveva essere Hermione a cadere ed
essere salvata da Draco, ma mentre scrivevo, nella mia mente (alquanto contorta)
ho visto chiaramente l'immagine di Draco spenzolato ad una corda per una
caviglia... Purtroppo neanche io sono mai stata sull'Etna, e quindi non so
quanto sia stato realistico il mio racconto. Ho cercato di documentarmi il più
possibile, ma molto è frutto della mia fantasia e dei miei ricordi del Vesuvio.
Finisco questa risposta lunghissima ringraziandoti per la recensione, e sperando
che quando ti sarai calmata vorrai farmi sapere cosa pensi di questo capitolo.
Ciao ciao
Kitty
Cullen:
Ti ringrazio per la recensione e sono contenta che la storia ti piaccia. Si, ho
immaginato un Blaise oscuro, un po' diverso dai soliti canoni, perchè va bene
che è un ragazzo dolce e sensibile, ma non dimentichiamoci che è un purosangue,
serpeverde da generazioni e probabilemente destinato a diventare Mangiamorte, e
secondo me è abbastanza ovvio che abbia ricevuto un'educazione un attimino
"oscura", con tanto di maledizioni e fatture. Spero che anche questo capitolo ti
sia piaciuto e vorrei sapere cosa ne pensi. Ciao ciao
whateverhappened:
Ed ecco a te un bel drago di fuoco a protezione dell'incudine! Spero che insieme
al fiume di lava ti abbia riscaldato abbastanza! Come? Ti sei sbruciacchiata i
capelli? Mi dispiace ma non sono previsti rimborsi XD! Eh si, Blaise è mitico,
in ogni situazione, e ho notato che ha avuto molto successo il suo personaggio
in questa storia. Direi che mi è venuto un ragazzo abbastanza poliedrico:
gentile, premuroso, attento osservatore ma anche cattivello, cinico e
freddo all'occorrenza. Purtroppo Draco non trova pace, suo padre ne ha combinate
un po' a tutti e lui ci va sempre di mezzo, povero cocco XD. Comunque anche io
tra tutte le ambientazioni preferisco casa Malfoy, sarà per via delle nostre
stanzette riservate? XDXDXD. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e
che mi farai sapere cosa ne pensi! Ciao ciao
Mou4ever:
Ciao carissima! Sono contenta che anche lo scorso capitolo ti sia piacuto,
peccato solo che tu debba andare sempre di corsa. Non ti preoccupare se non
recensisci subito, l'importante è che quando ne hai la possibilità mi lasci il
tuo preziosissimo parere. Sono proprio i vostri complimenti, i vostri consigli
ed i vostri suggerimenti che mi hanno spronata a finire la storia e non
lasciarla a metà convinta che tanto non piaceva o peggio non interessava a
nessuno. Quindi grazie ancora per la recensione e fammi sapere cosa ne pensi di
questo nuovo capitolo! Ciao ciao.
Ringrazio
inoltre le 60 ragazze che hanno messo questa storia tra i preferiti
ed anche chi ha solamente letto, anche se come al solito vi invito a farmi
sapere cosa ne pensate e a darmi i vostri consigli, che sarò felice di
seguire.
Grazie
anche al mio Gryffindor Prince che per quanto scappi veloce non riesce mai a
sfuggirmi e deve continuare a betare la storia.
Al
prossimo capitolo, madamina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Di nuovo ad Hogwarts ***
Capitolo 13 ter
Di
nuovo ad Hogwarts
Corsero
subito verso il punto in cui quel brandello di stoffa tra le rocce segnalava la
presenza del loro amico, sperando che fosse ancora vivo. Con la forza della
disperazione Draco iniziò a scavare e a spostare massi a mani nude, mentre
Hermione, più fredda, iniziò ad aiutarlo con il Wingardium Leviosa.
"Draco, usa la magia, faremo molto prima e potremo soccorrere Blaise"
«Sempre che sia ancora vivo...» pensò tra sé e sé. Lavorarono senza un attimo
di sosta, spostando una quantità impressionante di roccia, finché trovarono il
loro amico, che a malapena respirava. "Dobbiamo portarlo subito da Madama
Chips, ha bisogno urgente di cure!" disse disperato Draco. "E come facciamo?
Ci materializziamo in paese e poi con un camino andiamo ad Hogwarts?" "No, ci
vorrebbe troppo tempo! E poi lo stress del viaggio sarebbe eccessivo nelle sue
condizioni" "E allora che proponi di fare?" chiese lei confusa guardandolo
negli occhi. "Smaterializziamoci subito fuori da Hogwarts e chiamiamo i
soccorsi!" "Cosa?!? - lei sgranò gli occhi - Ma è praticamente impossibile!
Dimentichi che siamo sotto tonnellate di roccia e che ci troviamo a migliaia di
chilometri di distanza. Senza contare il fatto che oltre a smaterializzare noi
stessi, dovremo portare Blaise visto che non è in grado di smaterializzarsi da
solo nelle sue condizioni!" "E' l'unica possibilità e lo farò da solo se
necessario. Ora sta a te decidere se mi vuoi dare una mano oppure no, ma devi
dirmelo adesso". Lei guardò per un solo attimo quel ragazzo a cui si era
profondamente affezionata in quegli ultimi giorni e rispose decisa: " Va bene
sono con te". Subito si posero a fianco di Blaise, lo presero ognuno per un
braccio, poi con un notevole sforzo di concentrazione sui cancelli di Hogwarts,
iniziarono il loro viaggio verso la scuola. Vedevano il paesaggio scorrergli
accanto velocissimo. Tutto attorno a loro era ridotto ad una scia di colore
indistinta. Inizialmente provarono una sensazione di oppressione, dovuta
all'attraversamento dello spesso strato di roccia densa, sentendo a tratti la
sensazione di grande calore di quelle rocce vulcaniche, non riuscendo a
distinguere nulla nel buio che aveva caratterizzato tutto il loro viaggio nelle
viscere della terra. Correvano velocissimi attraverso boschi, scorgendo
appena le scie verdi delle chiome degli alberi, il suono degli animali, coperto
dal sibilo del vento nelle loro orecchie, le fronde morbide e flessuose ad
accarezzarli fugacemente al loro passaggio. Attraversavano mari, e di nuovo
tratti di colore gli riempivano gli occhi, stavolta nei toni del blu e
dell'azzurro, dove l'acqua era un calmo specchio d'acqua, oppure del verde scuro
e del grigio dove i flutti si paravano minacciosi davanti a loro che non
conoscevano ostacoli, richiudendosi con forti scrosci e spruzzi che li colpivano
a velocità incredibili dandogli la sensazione di migliaia di spilli che gli
venivano scagliati contro. Percorrevano viali cittadini, sfrecciando tra le
case dai colori variopinti, tra la gente che non si poteva accorgere di loro e
del loro straordinario viaggio. Oltrepassavano pianure soleggiate, dal
soffice tappeto d'erba puntinata da fiori multicolori e dai profumi inebrianti,
accompagnati dal canto delle cicale che potevano sentire solo a tratti a causa
dell'enorme velocità a cui si stavano spostando. Valicavano montagne
impervie, dove l'aria rarefatta gli solleticava il viso come una fresca carezza,
il paesaggio passava dai caldi toni del marrone a quelli più freddi del bianco
candido della neve, ed il profumo del morbido muschio gli riempiva le
narici.
Ma
intanto il corpo di Blaise si faceva più pesante, sia perché il ragazzo
stava scivolando sempre di più verso uno stato di totale incoscienza,
abbandonandosi a loro a peso morto, sia per lo sforzo che un viaggio così lungo
richiedeva, per di più con Blaise appresso! Draco
si girò verso Hermione con un sorriso rassicurante, nonostante fosse un po'
tirato per lo sforzo di mantenere la concentrazione e portare a termine quel
viaggio che avrebbe significato la possibilità di salvezza per il suo amico.
"Coraggio Hermione, ce la puoi fare! Manca ancora poco! Fallo per
Blaise..." Hermione non si deconcentrò dalla sua meta, ma si limitò ad
annuire per poi chiudere gli occhi ed aumentare così la forza del suo
incantesimo. Il loro viaggio, che li portò ad attraversare in breve molti
Paesi, durò qualche minuto, richiedendogli uno sforzo non indifferente. Ma alla
fine dopo aver percorso migliaia di chilometri, attraversato paesaggi tra loro
completamente diversi, oltrepassato ogni genere di elemento naturale, giunsero
finalmente alla loro destinazione. Il castello si ergeva davanti a loro in
tutta la sua maestosità, offrendogli il riparo e l'aiuto di cui in quel momento
avevano estremo bisogno. Subito fecero comparire una barella su cui
adagiarono Blaise ed iniziarono a correre più veloci che poterono verso il
portone d'ingresso, mentre con la bacchetta lanciavano in aria scintille rosse,
a segnalare la loro disperata richiesta di aiuto. Trovarono il portone
d'ingresso ancora aperto, visto che era tardo pomeriggio e sulla soglia una
preoccupatissima e stupita preside McGranitt li accolse. "Ma si può sapere
che..." "Presto - la interruppe subito Draco con foga - Blaise ha bisogno
urgente d'aiuto!" quasi urlò disperato. Lo sguardo della preside si spostò in
rapida successione da Draco, ad Hermione, per finire a Blaise, rendendosi
finalmente conto delle gravi condizioni in cui versava il ragazzo. "Oh santo
cielo! Presto portatelo in infermeria!" gli disse scostandosi e permettendo così
il loro ingresso al castello. Draco percorse le scale a tre a tre continuando
a guidare la barella del suo amico nella sua corsa disperata verso l'infermeria.
Giunto lì spalancò la porta, chiamando a gran voce Madama Chips: "Presto! Ho
bisogno di aiuto" gridò con ansia sempre maggiore nella voce. Dietro di lui
Hermione preoccupatissima piombò nella stanza, seguita dalla preside. "Presto
Poppy! Questo ragazzo ha bisogno urgente delle tue cure!" Intanto Hermione e
Draco adagiarono l'amico su di un letto mentre Madama Chips accorreva per
constatare l'entità delle ferite ed iniziare tempestivamente a
curarle.
Sul letto, Blaise riprese brevemente conoscenza e vide i suoi
amici accanto a lui che lo guardavano con aria preoccupata. Poi in una frazione
di secondo, i loro volti si deformarono in una smorfia di dolore. I loro corpi
furono attraversati da fitte dolorosissime. Avevano compiuto uno sforzo immane
per portare lì il loro amico, accelerando così il processo di trasformazione,
come gli era già successo dall'inizio dell'avventura. Ma ormai del loro corpo
solido non rimaneva quasi nulla, e dopo quel viaggio era destinato a scomparire.
Nonostante le sue condizioni gravissime, Blaise intuì tutto ciò e con la voce
ridotta a poco più di un sussurro li chiamò a sé. Sebbene le fitte gli
dessero la sensazione che i loro corpi venissero dilaniati da forze invisibili,
si costrinsero ad alzarsi ed avvicinarsi all'amico. "Vi prego, prima di
andarvene, datemi un ultimo abbraccio, che possa conservare per sempre nei miei
ricordi". Nonostante i fortissimi dolori, che gli provocavano spasmi, Draco
ed Hermione si sforzarono per concedere al loro amico quell'amaro abbraccio a
tre, dal sapore dii sofferenza e tristezza. Una forte luce investì lo strano
terzetto. Poi all'improvviso tutto si placò. Le fitte terminarono,
permettendogli finalmente di respirare. Blaise perse conoscenza, mormorando
un'ultima parola: "Addio...". Poi le sue braccia scivolarono giù dal
letto. Madama Chips, sebbene scioccata dalla scena a cui aveva assistito, si
avventò su Blaise e prese a curarlo più veloce che poté, con competenza e
precisione. Ormai per Hermione e Draco non poteva fare più nulla. La
McGranitt esclamò ancora sotto shock: "Santo cielo , sono spariti! La
Maledizione ha completato il suo corso. Poveri ragazzi, erano così giovani" ed
una lacrima solitaria le solcò il volto rugoso, subito asciugata dalla sua mano.
Draco
si rivolse ad Hermione con un'espressione dura sul volto. Si poteva leggere in
lui tutta la frustrazione per non essere riuscito a spezzare la
maledizione, e tutta la rabbia per non aver portato a termine la sua missione.
"Beh è finita. Ora siamo solo io e te". La guardava intensamente negli occhi,
come a cercare quel rimprovero, quel biasimo che lui stesso provava nei suoi
confronti. Ma negli occhi della ragazza non riuscì a leggere nulla di tutto
questo. Lei ricambiava il suo sguardo con estrema dolcezza. Gli mise le mani
sulle spalle prima di rispondergli, senza distogliere gli occhi dai suoi.
"Draco, non hai niente di cui rimproverarti. Hai fatto tutto quello che
umanamente si poteva fare, proprio come noi. Devi pensare solo questo. Non è
stata colpa tua!". "Però adesso siamo dei fantasmi! Il nostro viaggio non è
servito a niente!" gli rispose con una punta di amarezza nella voce, e
si girò dando le spalle ad Hermione, per non guardarla negli occhi e scorgere
quel rimprovero che tanto temeva. Rimprovero per non essere riuscito a compiere
la sua missione. Rimprovero per non essersi impegnato abbastanza. Rimprovero per
non averci creduto fino in fondo. Ma di nuovo Hermione lo stupì. "Draco... -
gli disse poggiandogli le mani sulla schiena, per ristabilire il contatto fisico
di cui sentiva che in quel momento il ragazzo aveva estremo bisogno - Non è
stata colpa tua. Smettila di commiserarti in questo modo. Non hai lanciato
tu la maledizione. Non mi hai coinvolta tu in questa avventura. E per quanto ne
sappiamo non hai nulla da rimproverarti. Magari è stato Blaise a trovare la
maledizione sbagliata. Magari sono stata io che ho interpretato male la leggenda
sul martello e sull'incudine. Non lo possiamo sapere". Draco sentendo quelle
parole si girò lentamente a guardarla con gli occhi leggermente lucidi. Hermione
gli prese le mani tra le sue. "Ma ora siamo qui - continuò lei - e siamo
insieme. Anche io sto male per quello che ci è successo. Vivrò la mia vita come
un fantasma, nessuna delle persone a me care saprà più nulla di me. Le
vedrò vivere la loro vita, senza condividerla, solo come un osservatore. Ed ho
bisogno di sapere che la persona che condivide il mio destino mi è accanto.
Draco ho bisogno di te. Come tu ne hai di me. Lo capisci?" Draco la guardava
senza aprire bocca. Era sconcertato dalla sincerità disarmante della
ragazza che aveva di fronte. Non avrebbe mai immaginato che potesse aprirsi in
quel modo così sincero, così profondo con lui. Ma aveva ragione: ora erano solo
loro e dovevano bastarsi. Per il resto della loro vita. "Draco, mi sarai
accanto?" Il ragazzo era ancora spiazzato dal modo in cui Hermione aveva
messo a nudo la sua anima e non sapeva neanche come risponderle. Non era
abituato ad esternare i suoi sentimenti. Così lentamente si avvicinò a lei,
lasciò le sue mani, e la cinse in un abbraccio sincero e pieno di tenerezza.
Con quell'abbraccio le disse che le sarebbe restato accanto. Le disse che
l'avrebbe protetta se lo avesse desiderato. Le disse che il legame che si era
creato tra loro era sincero e profondo. Hermione rispose all'abbraccio
dicendogli anche lei ci sarebbe sempre stata per lui, che anche lei percepiva il
profondo legame che si era creato tra di loro. Poi un lieve singhiozzo le scosse
le spalle ed una lacrima le rigò la guancia. Draco la scostò da sé e
posandole delicatamente una mano sulla guancia, asciugò la scia salata che
correva lungo il viso della ragazza. Le sfiorò lievemente la fronte con le
labbra e con un tono dolcissimo le disse: " Vieni...". Poi sciolse l'abbraccio e
tenendola per mano la guidò fuori dell'infermeria, giù per le scale del castello
e poi fuori dal portone. La condusse attraverso il giardino della scuola,
fino alla riva del Lago Nero, verso un salice secolare, la cui chioma fluente
offriva un rifugio al riparo da sguardi indiscreti a chi voleva ammirare lo
spettacolo del lago. Draco si sedette con la schiena appoggiata all'albero e
fece accomodare Hermione tra le sue gambe, facendole poggiare la schiena sul suo
torace ed abbracciandola in vita. Lei si lasciò guidare e si sistemò in
quell'abbraccio caldo e sicuro che il ragazzo le offriva. Rivolti verso il
lago, poterono ammirare lo spettacolo del sole che tramontava, con i suoi raggi
rossi che si riflettevano sulla superficie increspata dell'acqua, creando un
gioco di luci che ricordava delle fiammelle che danzavano libere e leggiadre sul
pelo dell'acqua. Un lieve vento li accarezzava dolcemente, ed il rumore dello
sciabordare delle onde sulla riva li cullava nei loro pensieri. Qualche nuvola
solitaria in cielo si tingeva delle sfumature del rosa e del violetto, mentre il
cielo si faceva sempre più scuro. Uno stormo di gabbiani sopra di loro passò
compatto salutandoli con i loro richiami. Lo sbattere d'ali degli animali sembrò
risvegliare per un attimo Draco dai suoi pensieri. "Peccato. Ora non saprai mai
quanto sia bello volare" le sussurrò dolcemente in un orecchio. Lei si girò
lentamente, posandogli la testa su una spalla e passandogli le braccia intorno
al collo. "Hai ragione, ma ho scoperto che persona speciale tu sia". Draco
non seppe cosa rispondere e le carezzò teneramente i capelli.
Restarono
così per molto, molto tempo. D'altronde non avevano nulla da fare e nessuno li
aspettava, né l'avrebbe più fatto. Mentre erano immersi nella bolla che li
racchiudeva insieme ai loro sentimenti e ai loro pensieri, il sole tramontò
completamente, lasciando il posto alla luna che splendeva nel cielo costellato
di punti luminosi. Fu Draco ad interrompere il silenzio, riuscendo finalmente
a dire quelle parole che per troppo tempo aveva tenuto serrate nel suo
cuore. "Hermione, sei tu ad essere una persona speciale. Me ne sono accorto
tardi forse, ma l'ho fatto. E sono contento di averti conosciuta per come sei
veramente. Una ragazza forte, determinata, ma anche estremamente attenta ai
sentimenti ed ai bisogni degli altri. Sono fortunato ad averti accanto". Lei
alzò la testa per poterlo guardare e nei suoi occhi, in quel momento splendenti
come due diamanti purissimi, vide un sentimento sincero ed uno sguardo sereno
come non lo aveva mai visto, che le scaldò il cuore e sciolse il peso che
sentiva addosso. Rimasero a fissarsi nell'anima per qualche secondo, poi
lentamente Draco avvicinò il viso al suo fino a sfiorare con le sue labbra
quelle della ragazza che stringeva tra le braccia e che non avrebbe più voluto
lasciar andare via. Si baciarono timidamente, scoprendosi reciprocamente poco
alla volta. E via via che leggevano le emozioni nell'anima dell'altro, anche il
loro bacio si faceva più profondo. Si stringevano in un abbraccio sempre più
stretto comunicandosi le loro paure e rassicurandosi. Ora non dovevano più
temere la solitudine. Stavano diventando una cosa sola, un solo essere con una
sola anima ed un solo cuore. Quel cuore che faticava a contenere quel
sentimento così grande che era scoppiato tra di loro, che forse c'era sempre
stato, ma che solo ora avevano permesso che uscisse e crescesse. Quel
cuore diviso in due parti perfettamente complementari che battevano
all'unisono nel loro petto. Quel cuore che avrebbe serbato fino all'ultimo suo
battito il ricordo di tutte le persone a loro care. E abbracciati stretti si
comunicavano tutto questo tramite i loro baci, che esprimevano insieme una
richiesta ed offerta, di tutto il loro essere all'altro.
Improvvisamente
si alzò un vento fortissimo che li travolse. Li separò dal loro abbraccio e li
sollevò da terra. Delicatamente, nonostante la sua potenza. Furono investiti da
una intensa luce bianca come quella che li aveva avvolti la sera in cui erano
stati colpiti dalla maledizione. Un forte calore pervase i loro corpi, dandogli
la sensazione che nelle loro vene scorresse un fuoco liquido che li avrebbe
consumati da dentro. Fluttuavano sospesi a mezz'aria ed il vento scompigliava i
loro capelli, mentre la luce faceva risplendere la loro pelle, come se fossero
loro stessi la fonte di quel bagliore. Un silenzio innaturale rimbombava nelle
loro orecchie, nonostante la potenza del fenomeno che li aveva travolti. L'aria
intorno a loro era immobile e pesante, tanto da rendergli difficile la
respirazione, ed i loro occhi non riuscivano a distinguere nulla nel buio,
tranne il corpo dell'altro. Gli venne istintivo tendersi le mani ed afferrarle.
Nel momento in cui si toccarono, pian piano il fuoco che ardeva nei loro corpi
si placò. Il vento si affievolì e li poggiò dolcemente a terra, mentre il
bagliore si fece sempre più fioco fino a sparire del tutto, lasciandoli
sconvolti e storditi. Hermione si avvicinò a Draco e poggiando la testa sul
suo petto lo abbracciò forte. "Cosa è successo?" "Credo che la maledizione si
sia conclusa. E' stata la stessa luce che ci ha investito quando tutto ha avuto
inizio, anche se le sensazioni sono state diverse. Ma ora noi siamo diversi.
Siamo dei fantasmi" le disse tristemente prima di posarle un lieve bacio sulla
fronte. Lei alzò il viso verso di lui, fino a poggiargli un lieve bacio
sulle labbra, che Draco ricambiò subito, abbracciandola stretta, come a non
volerla più fare andare via. Senza interrompere il contatto, si sdraiò sulla
soffice erba e la fece stendere accanto a lui, accarezzandole dolcemente la
schiena. Continuarono a baciarsi finché Hermione esausta non poggiò il capo
sul suo torace e si addormentò, seguita poco dopo da Draco. Fu un raggio di
sole a svegliarli, baciandogli timidamente il volto e trasmettendogli un
piacevole tepore. Si ritrovarono ancora abbracciati, proprio come quando li
aveva colti il sonno. "Buongiorno" disse Hermione sorridendo mentre con una
mano gli scostava delicatamente una ciocca di capelli dalla
fronte. "Buongiorno anche a te, piccola Herm" gli rispose lui con una luce
nuova negli occhi, una nota di serenità nello sguardo, dandole un lieve bacio
sulla fronte. "Che ne dici di rientrare al castello, tanto per vedere cosa
combinano i nostri amici, come sta Blaise..." finì quasi in un sussurro la
frase. "Si, penso che sia una buona idea. Magari potremmo rimanere qui finché
non si sarà ristabilito, poi ce ne andremo da qualche parte. Che ne dici di un
giro intorno al mondo solo io e te? - le chiese sorridendole dolcemente - In
fondo siamo sempre dei maghi e possiamo smaterializzarci dove vogliamo". "Mi
sa che per una volta hai avuto un'ottima idea" gli rispose
stiracchiandosi. "Come sarebbe per una volta?!? - gli chiese con tono
scherzosamente indignato - Io ho sempre ottime idee!". "Se... se..." continuò
a prenderlo in giro lei alzandosi e tendendo la mano a Draco per aiutarlo ad
alzarsi a sua volta. Draco le prese delicatamente la mano mentre si alzava
senza alcuno sforzo e la attirò a sé per darle un appassionato bacio. Quando
si staccarono le chiese: "Sei pronta ad andare a infestare Hogwarts, mia
bellissima fantasmina?" "Ma certo mio affascinante spettro. E tu?". Lui
annuì e mano nella mano varcarono insieme il portone del castello ancora vuoto
data l'ora. Giunti alla sala grande, in fondo videro Harry e Ron impegnati in
una discussione molto accesa.
"Ora
sta col furetto, il suo degno compare! E sono più che sicuro che se la sta
spassando come non mai! Tanto lo so che tipo di ragazza è..." disse cinico Ron
con un'aria di disprezzo sul volto. "Ron sei proprio un idiota!" gli rispose
Harry dandogli un poderoso destro sulla mascella che lo fece cadere a terra e lo
lasciò tramortito per parecchi secondi. "Inizio a pensare che forse Malfoy sia
meglio di te! Almeno lui non volta le spalle ai suoi amici!" gli disse
guardandolo dall'alto in basso. In quel gesto aveva sfogato mesi di tensione
in cui vedeva il suo migliore amico comportarsi con cattiveria ingiustificata
nei confronti della sua piccola Hermione. Ed ora che non l'avrebbe più potuta
riabbracciare, quel comportamento l'aveva fatto esplodere. Tuttavia ora si
sentiva molto meglio. Forse il suo ex-migliore amico a qualcosa serviva. Aveva
sofferto moltissimo nel sapere che non l'avrebbe più potuta rivedere né
abbracciare. E non l'aveva neanche salutata un'ultima volta... Infatti quando
erano tornati a scuola, lui era corso subito in infermeria, seguendo le loro
richieste di soccorso e gli schiamazzi degli altri studenti, ma era arrivato
troppo tardi e aveva visto Hermione solo per un attimo, abbracciata con Draco, a
Blaise disteso nel suo letto, prima che scomparisse del tutto per diventare un
fantasma. Quando Ron si riprese, Harry lo guardò severo negli occhi.
"Dovresti vergognarti di come ti sei comportato con Hermione e di come continui
ancora adesso. Le dovresti voler bene come ad una sorella, se non di più, dopo
tutto quello che abbiamo passato. E invece fai così. Sai che ti dico? Quasi
quasi è meglio Blaise di te... Almeno lui lo so che è una serpe, ma da te un
simile atteggiamento non me lo sarei mai aspettato". E scuotendo la testa se ne
andò deluso. "Ah Ronald - disse calcando il nome pronunciato per intero - il
posto in squadra non è più tuo, cercherò un altro portiere. Ho bisogno di una
persona leale. E invece tu ti sei dimostrato gretto e meschino negli ultimi
tempi, specie con chi ti aveva aperto il cuore". Ron balzò in piedi con gli
occhi fuori dalle orbite. "Tu... - gli disse puntandogli un indice al petto, il
viso distorto in una maschera di rabbia - Non sai come ho sofferto! Ho
perso un fratello, ma tu non puoi capire...". "Hai ragione - gli rispose
tagliente puntandogli a sua volta un indice al petto, iniziando ad urlare - non
posso capire perché Voldemort ha ammazzato i miei genitori prima che mi
potessero dare un fratello o una sorella! E credi che anche io non abbia perso
delle persone care durante la guerra? Solo che al contrario di te io non avevo
una famiglia alle spalle. Ed anche Herm era lontana in Australia. E non dirmi
quindi che non so come ci si sente perché ho sofferto tantissimo anche io ma mi
hai lasciato solo!" Poi con faccia disgustata lo scansò con un braccio dal
suo tragitto "Scusa vado in infermeria a vedere come sta Blaise". Quando si
girò verso l'entrata impallidì istantaneamente e si bloccò nel punto esatto in
cui si trovava, con i piedi misteriosamente incollati al pavimento ed incapaci
di muovere un solo passo. Dalle sua labbra uscì solo un sussurro:
"Herm..."
Spazio
autore
: Ecco a voi il penultimo capitolo di questa storia, pubblicato con un giorno
d'anticipo visto che domani è Natale. Molto molto dolce questo Draco che alla
fine si è completamente liberato del Malfoy che lo teneva prigioniero. E' stato
strano scrivere alcuni punti, a causa delle forti emozioni che ho provato e che
spero di avervi trasmesso. So di aver descritto un Draco estremamente dolce, e
mentre procedevo, mi tornava di continuo in mente una frase di
whateverhappened in cui descriveva un Draco caduto nel miele... Beh io
penso che tutto sommato, rimanendo da solo con Hermione per il resto della sua
vita possa anche disfarsi dell'inutile fardello da Malfoy... Intanto qui
vediamo l'inizio della punizione che ho pensato per Ron e che sarà completamente
chiara nel prossimo capitolo... A proposito, sono veramente contenta che la
scena della sveglia di Blaise abbia riscosso tanto successo, ma per favore non
imitate quei due delinquenti! :P
Passando
alle recensioni:
Emily
Doyle:
Come hai visto Blaise è solo un po' ammaccato, ma niente di irreparabile.
Secondo te potevo ammazzare il mio personaggio preferito? Fosse Ron capirei, ma
Blaise proprio no... Hai potuto vedere anche che finalmente i nostri due
piccioncini si sono dati una mossa, mentre la fine della storia si avvicina ;)
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che mi farai sapere cosa ne pensi.
Ciao ciao
sakura_87:
ecco qui la recensitrice che mi ruba il mestiere, visto che le tue recensioni
sono più belle dei miei capitoli! Scherzi a parte, spero di aver placato la tua
sete di vendetta per quanto riguarda Blaise con questo capitolo, tuttavia, se
non ti dispiace mi premunisco: "*the dash, rendimi più veloce di Sakura!* (E poi
scusa, pure te eh, ma ti pare che facevo morire il mio personaggio
preferito?!?). Allora, alla luce di quello che è successo, Draco non è stato
molto furbo, ma probabilmente immaginava che il fenomeno avrebbe investito solo
lui ed Hermione, certo non avrebbe mai messo così in pericolo Blaise! Per sapere
se alla fine l'incudine e il martello hanno avuto effetto, non ti resta che
leggere il prossimo (e ultimo!) capitolo. Intanto in questo hai trovato qualche
indizio... Fammi sapere cosa ne pensi! Ciao ciao
gelb-augen:
Allora. Innanzitutto ti ringrazio di aver speso un po' del tuo tempo per
scrivere la tua recensione, ed anche per i complimenti. Sono molto contenta che
ti piaccia la storia ed anche il modo in cui è scritta, perchè all'inizio non
avrei mai creduto che potesse interessare a qualcuno, ma mi state dimostrando
che mi sbagliavo a quanto pare. Purtroppo ho dovuto interrompere lì il
capitolo perchè stava diventando troppo lungo. Non ne sono stata contenta
neanche io; infatti come hai visto negli scorsi capitoli, ho cercato sempre di
non lasciare le cose in sospeso. Sono molto contenta inoltre che ti siano
piaciute le ambientazioni della storia, così come il drago a guardia
dell'incudine, dal momento che adoro i draghi... Spero che ti sia piaciuto anche
questo capitolo, e mi farai sapere cosa ne pensi. Ciao ciao
Kitty_Cullen:
Purtroppo ho avuto problemi con la formattazione del testo usando NVU per
scrivere l'html. In teoria dovrebbe essere scritto in Arial 12 ed infatti io lo
vedo abbastanza grande. Ci sono stata attenta perchè anche io fatico a leggere
le cose scritte in piccolo. Non so proprio come fare ad aiutarti, perchè
aumentando il carattere, a schermo vengono delle scritte enormi. Se vuoi però te
lo posso salvare in word ed inviartelo per e-mail scritto più grande. Passando
al capitolo, eccolo qui Blaise si è salvato. non potevo far morire il mio
personaggio preferito. E anche gli altri sono tornati a scuola come hai visto.
Sinceramente odio quando qualche personaggio muore e non credo che avrei potuto
farne fuori altri... Spero che questo capitolo sia leggibile e nel caso, mi
farai sapere cossa ne pensi. Ciao ciao
so_revolution:
Allora, come hai visto in questo capitolo ormai quei due sono avvolti nella
melassa. Non ce l'ho fatta a trattenermi e alla fine il lato romantico è venuto
fuori. Spero solo di non aver esagerato. Dunque come hai appena letto Blaise si
è salvato ed ora riposa tranquillo in infermeria.Non potevo proprio rinunciare
al mio personaggio preferito. Se proprio devo far crepare qualcuno c'è Ron...
XDXDXD Mi sono fatta perdonare? Ovviamente ricambio gli auguri di buon Natale!
Fammi sapere cosa pensi di questo nuovo capitolo. Ciao ciao
irepa94:
Allora se cercavi un po' di tenerezza tra Draco ed Hermione, credo che in questo
capitolo l'abbia trovata. Spero di non aver esagerato, visto che questa dovrebbe
essere una storia d'avventura, ma quei due insieme sono troppo dolci... Blaise è
salvo (anche se non tanto sano, almeno per ora XDXDXD!) Per sapere se
la maledizione è veramente infranta, purtroppo dovrai aspettare il prossimo
(e ultimo) capitolo, dove verranno chiariti anche quei pochi misteri ancora
insoluti. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e mi farai sapere cosa
ne pensi. Ciao ciao
Alaide:
Santo cielo Alaide! Sono tutta rossa. I tuoi complimenti mi fanno sempre molto
piacere, perchè nelle tue recensioni mi dici che sono riuscita a raggiungere il
mio scopo, e cioè quello di mantenere un certo equilibrio con i personaggi e
nelle situazioni. Sono molto contenta che questi capitoli all'interno del
vulcano ti siano piaciuti, perchè veramente sono frutto della mia fantasia e non
so se ho scritto qualcosa di credibile e piacevole. Ho cercato di documentarmi
un pochino, ma ovviamente non è la stessa cosa che andare di persona. Spero di
non aver esagerato col romanticismo in questo capitolo, rompendo l'equilibrio
che avevo faticosamente tentato di mantenere in tutti questi capitoli, ma alla
fine questi due si dovevano pur avvicinare... E' pur sempre una dramione! XD
Bene fammi sapere cosa ne pensi. Ti aspetto al prossimo capitolo, che è anche
l'ultimo. Ciao ciao
whateverhappened:
Allora eccoci a noi. Sono molto contenta che il drago di fuoco abbia riscosso un
grande successo, ma soprattutto che sia piaciuto a te, visto che avevi la
specifica curiosità della creatura a guardia dell'incudine. Eh si, Draco aveva
fretta di far tornare normale il suo corpo, forse aveva paura che aspettando
ancora la maledizione si sarebbe conclusa, senza pensare alle conseguenze. Come
hai visto e ti avevo anche anticipato, Blaise è in infermeria e si riprenderà.
Intanto i nostri due piccioncini finalmente si sono svegliati e hanno accettato
i loro sentimenti. Per avere però tutte le spiegazioni, dovrai aspettare il
prossimo capitolo, che sarà anche l'ultimo. Fammi sapere cosa ne pensi! Ciao
ciao
Mou4ever:
Ciao carissima! Innanzitutto grazie mille per la recensione e per i complimenti.
Ecco qui il nuovo capitolo, con un giorno d'anticipo, visto che è Natale. Come
vedi nulla di irreparabile per Blaise, il mio personaggio preferito. Hai ragione
Draco con la sua fretta ha combinato un casino e, tanto per cambiare, ci vanno
di mezzo gli altri. C'è però da dire che poi si è fatto in quattro per cercare
di rimediare come ha potuto! Hai ragione, Draco ed Hermione insieme sono proprio
una coppia fantastica. Ed anche il drago, mi è venuto naturale metterlo visto
che mi appassionano. Colgo l'occasione di questa recensione fare gli auguri di
Natale a te e ai tuoi cari, mentre per gli auguri di buon anno ci vediamo al
prossimo capitolo, che sarà anche l'ultimo. Ciao ciao
Allora
ringrazio le 61 ragazze che hanno inserito la storia tra i preferiti ed
anche chi legge solamente, con il solito invito a lasciarmi pareri e consigli
che sarò felice di seguire come posso.
Ringrazio
anche il mio Gryffindor Prince che con pazienza, taaanta taaanta pazienza,
continua a betare questa storia.
Domani
sarà Natale e vi faccio i miei migliori auguri perchè possiate trascorrerlo
serenamente con le persone a voi più care. Proprio come augurio per queste
feste, ieri ho pubblicato la one-shor Silent night, holy night, se avrete
la pazienza di leggerla.
Non
mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo capitolo, che come ho
già detto sarà anche l'ultimo. A presto, madamina
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** La fine dell'avventura ***
Capitolo 1
La fine dell'avventura
"Harry..."
Quando incrociò lo sguardo della sua amica, i suoi piedi, che
fino a quel momento sembravano tutt'uno con il freddo pavimento di
pietra, iniziarono a muoversi da soli, sempre più veloci verso
il punto dove si trovava Hermione, affiancata da uno stupitissimo Draco
che cercava un senso a ciò che stava accadendo.
Potter, in preda a chissà quali problemi mentali, avanzava con
le braccia distese verso di loro, mormorando qualcosa di
incomprensibile.
Solo quando gli fu proprio di fronte poté capire che la parola
che continuava a ripetere era il nome della ragazza che aveva a fianco.
"Hermione" urlò infine con tono incredulo, e dopo averla
abbracciata forte, la sollevò da terra ed iniziò a farla
volteggiare.
"Mio Dio Hermione, quanto mi sei mancata! - le disse dopo averla posata
di nuovo a terra mentre la stringeva in un abbraccio stritolatore -
Credevo di averti persa per sempre! Ti ho vista sparire ieri in
infermeria... Ma come avete fatto?".
"Non ne ho la più pallida idea! Anzi non credevo di essere di
nuovo visibile, visto che ieri sera la maledizione si è
completata, investendoci di nuovo con la luce che ha fatto iniziare
tutto..." gli rispose confusa.
"Forse - intervenne Draco, lanciando uno sguardo omicida ad Harry e
strappandogli dalle braccia la SUA ragazza per stringerla a sé -
ieri la maledizione invece di completarsi si è spezzata".
Ad Hermione non sfuggì l'atteggiamento di Draco, ma in fondo,
tornando in mezzo alla gente, una parte del vecchio Malfoy era
riemersa, con tutta la sua possessività. Questo in realtà
non le dispiaceva, perché in un certo senso la faceva sentire
una persona importante per il suo ragazzo.
"Venite ora - disse Harry guardandoli con aria scettica - andiamo a
trovare Blaise in infermeria, gli farà sicuramente piacere
sapere che siete di nuovo tra noi!". E si girò percorrendo a
grandi passi la distanza fino all'entrata della Sala Grande, dove
però Ron, con le mani in tasca ed un atteggiamento di sfida, sbarrò il cammino ai tre ragazzi.
"Allora siete tornati!". Poi si rivolse ad Hermione: "Che c'è da
sola con lui non ti divertivi abbastanza?" disse indicando Draco con un
cenno del capo.
Senza pensarci un secondo, Draco gli mollò un pugno sul naso che
lo fece cadere a terra e gli procurò una forte emorragia.
"Non ti azzardare mai più a parlare in questo modo alla MIA
ragazza!" gli disse con tutta la cattiveria che sentiva in quel
momento, scavalcando il corpo di Ron disteso a terra, e stringendo
forte a sé Hermione in un'ostentazione di possesso in puro stile
Malfoy.
Entrando in infermeria trovarono Blaise ancora incosciente e restarono
a vegliarlo finché Madama Chips non si accorse di loro e
mandò subito a chiamare la preside.
La McGranitt apparve poco dopo sulla soglia. "Signor Malfoy, Signorina
Granger!" esclamò al colmo della gioia e trattenendosi a stento
dall'abbracciarli.
Nel giro di qualche minuto però ritrovò il contegno ed il suo consueto cipiglio severo.
"Bene ragazzi, seguitemi nel mio ufficio. Avete veramente tante cose da
spiegarmi!" si avviò verso l'uscita, poi si girò ed
aggiunse: "Anche lei signor Potter!".
L'ufficio della preside era rimasto
esattamente come era ai tempi di Silente, tanto che si sarebbero potuti
aspettare di vederlo entrare da un momento all'altro.
Solo un particolare molto importante si era aggiunto all'arredamento:
il ritratto del vecchio preside che si trovava alle spalle della
McGranitt e che li fissava con un sorriso sereno sulle labbra e li salutava con la mano.
I ragazzi si accomodarono davanti alla scrivania della preside. Harry
stava su di una poltroncina di un vivace viola melanzana, mentre Draco
ed Hermione si erano accomodati su un divanetto azzurro cielo,
tenendosi per mano.
"Allora ragazzi, cosa avete da raccontarmi?" li interrogò la
McGranitt con sguardo severo ed inflessibile, davanti al quale i
ragazzi preferirono restare in silenzio.
"Niente? Va bene, vi rinfresco io la memoria. Allora, avete disubbidito
alle regole girando per il castello di notte..." e subito Draco ed
Hermione si girarono a guardare Harry " e non è stato Potter a
dirmelo - poi continuò - vi avevamo detto di informarci su tutto quello che vi
succedeva e non l'avete fatto, lei signor Potter con la sua bella
messinscena ha gettato nel panico l'intero castello, voi due insieme al
signor Zabini siete fuggiti da scuola, avete affrontato un viaggio
lunghissimo e pieno di pericoli, riportando qui il vostro compagno
più morto che vivo... Beh direi che ho detto tutto. E che non
solo è abbastanza per espellervi da scuola, ma forse anche per
mandarvi ad Azkaban!" terminò la preside quasi urlando, visto
che durante tutto il suo monologo la sua voce era continuamente
aumentata di volume.
"Suvvia Minerva, sono sicuro che i ragazzi hanno un'ottima spiegazione
per quello che hanno fatto e che ora ci diranno tutto". La McGranitt si
girò verso il ritratto di Silente ed il suo sguardo si
addolcì un pochino. Poi tornò a fissare i ragazzi negli
occhi. Infine Draco iniziò lentamente a raccontare la loro
avventura.
Ovviamente espose solo i punti salienti, tralasciando per quanto
possibile le parti in cui erano rimasti feriti o avevano seriamente
rischiato la pelle. Ma non poté sorvolare sull'incidente in cui
era rimasto ferito Blaise.
Silente dal suo quadro li guardava sorridente, forse compiaciuto per lo
strano terzetto che si ritrovava davanti, apparentemente in
amicizia.
L'atteggiamento affettuoso di Draco ed Hermione, aveva attirato
l'attenzione anche di un altro ritratto. "Vedo che stai bene, Draco!"
gli disse laconico il soggetto in questione.
"Non c'è male Severus, grazie. E tu come stai?".
"Bene da morire" gli rispose Piton con evidente sarcasmo facendo sogghignare Draco.
Poi Draco riprese a parlare. "Non sappiamo cosa sia successo di preciso e come siamo riusciti a tornare... normali".
Fu Silente a rispondergli. "Beh analizziamo i fatti. Sul libro c'era
scritto che l'unico modo per spezzare la maledizione è di far
battere all'unisono il martello di ghiaccio e l'incudine di fuoco...".
"E' quello che abbiamo fatto! Dopo aver recuperato... Un momento -
disse sospettosa Hermione - come fate a sapere cosa abbiamo trovato sui
libri?"
"Beh diciamo che questo
libro
- le rispose la preside poggiando una mano su un libro poggiato sulla
sua scrivania e che era quello che avevano consultato in biblioteca
parecchie notti prima - è stato una lettura molto interessante.
Ma prego, signorina Granger, prosegua pure con il suo racconto".
"Si beh, ecco... dicevo che abbiamo pensato che gli oggetti potessero
essere il martello di Thor e l'incudine di Efesto, ma quando abbiamo
provato a batterli uno sull'altra, si è sprigionata una
fortissima ondata di energia che ci ha travolti e ha fatto crollare la
volta della caverna in cui ci trovavamo, ferendo Blaise. Ma non
è successo nient'altro. La maledizione non si è spezzata.
Siamo rimasti quasi trasparenti finché non siamo spariti del
tutto qui a scuola".
"Uhm, molto interessante - intervenne Silente dal suo quadro,
lisciandosi la barba - Quindi gli oggetti che avete recuperato non sono
riusciti a spezzare la maledizione... Tu che ne pensi Severus?".
"Semplice, che hanno sbagliato ad interpretare il testo del libro!" rispose annoiato.
"Già, mi sembra una conclusione logica. Quindi il senso di
quello che è successo va ricercato in quello che avete fatto
dopo la vostra scomparsa. Non avete nulla da aggiungere al vostro
racconto?" gli chiese guardandoli negli occhi ad uno ad uno.
Harry fece segno di no con la testa, mentre Draco distolse lo sguardo
portandolo su una finestra sul fondo dello studio, ed Hermione
iniziò a fissare le loro mani intrecciate diventando rossa in
viso.
"Ah, capisco" disse Silente con uno sguardo furbetto.
"Oh che teneri - iniziò a prenderli in giro Piton che era
arrivato alle stesse conclusioni dell'ex-preside - due cuori che
battono insieme" finì con voce fintamente dolce, giungendo le
mani al petto e sbattendo le ciglia.
"Esatto Severus! - balzò su Silente - Hai centrato la questione!
Il punto focale era che il martello e l'incudine dovevano battere
all'unisono. Ed è quello che hanno fatto i vostri cuori questa
notte. Si sono uniti in un unico battito!"
"Ma, non capisco - disse allora Hermione - cosa c'entravano il martello e l'incudine?".
"Pensaci bene signorina Granger, un martello ed un'incudine sono costretti a
scontrarsi di continuo, ma non possono stare senza l'altro, la loro
esistenza perde di significato. Come voi due in questo momento". Draco
ed Hermione si guardarono negli occhi,
constatando la veridicità delle parole che avevano ascoltato.
"Mi scusi signore - intervenne a quel punto Harry - ma cosa mi dice del ghiaccio e del fuoco?".
"Beh, quelli si riallacciano al tema degli opposti, il ghiaccio ed il
fuoco che si annullano e non possono assolutamente stare vicini.
"Ed il riferimento al sole ed alla luna?"
"Anche questo in un certo senso si riallaccia al tema degli opposti,
anche se va un po' più in là. Pensa un attimo ai tuoi
amici, Harry. Potresti dire che sono come il sole e la luna? Fino a
qualche tempo fa avresti detto che non era possibile per loro trovare
un punto di incontro e condividere qualcosa. Ed invece eccoli qui,
davanti a noi, mano nella mano, a condividere l'avventura più
bella che si possa affrontare nella vita" disse sorridendo sinceramente
ai due ragazzi, mentre Piton dalla cornice accanto si prodigava in
smorfie di disgusto per la scena melensa a cui stava assistendo.
"Dai Severus, non fare così. Anche tu in fondo sai che ho ragione" e proruppe in una lieve risata.
"Insomma abbiamo affrontato questo lunghissimo viaggio inutilmente!"
"Non credo signor Malfoy, - gli rispose Silente - secondo lei sarebbe
mai stata possibile una... amicizia - esitò sorridendo guardando
le loro mani intrecciate - tra lei e la signorina Granger prima della
vostra partenza?".
"Mmm, credo che abbia ragione" rispose dopo averci pensato un po' su.
"Quindi il viaggio è servito ad unirvi, a permettervi di
conoscervi e a far battere all'unisono i vostri cuori" terminò
poi guardandoli dalla sua cornice.
Dopo qualche minuto di silenzio, la McGranitt riemerse dalle sue
riflessioni. "Bene ragazzi, per ora è tutto. Da domani vi
aspetto qui ogni sera dopo cena per scontare la vostra punizione, per
il prossimo mese. Stessa sorte toccherà al signor Zabini una
volta che si sarà ristabilito. E ora tornate ai vostri
dormitori".
Quando uscirono dall'ufficio della preside, Hermione era al settimo
cielo: non erano stati espulsi! Gli altri due la guardarono e poi
scossero la testa sorridendo. La loro Hermione non sarebbe cambiata
mai...
Qualche settimana dopo finalmente Blaise, completamente ristabilito, era stato dimesso dall'infermeria.
Aveva preso l'abitudine di passeggiare insieme ad Hermione, che ormai
era diventata una delle sue migliori amiche. Passavano moltissimo tempo
insieme, forse anche per recuperare quello che avevano perso negli anni
precedenti.
Un pomeriggio stavano passeggiando a braccetto per il parco,
approfittando del bel tempo e del sole caldo che splendeva su Hogwarts,
e si stavano dirigendo verso il punto in cui li aspettavano Draco ed
Harry.
All'improvviso Ron gli si parò davanti. "Ah ecco la nuova
coppietta! Che c'è Malfoy non ti soddisfa più? Adesso gli
metti le corna con il suo migliore amico?"
"Weasley, sta' zitto!".
"Che c'è Zabini, ti rode che stia con un altro mentre flirta con te?"
"Weasley, te lo dico un'ultima volta, sta' zitto!"
"Sennò che mi fai? Ma non ti preoccupare non serve dire altro.
Mi sembra che il suo comportamento parli per lei. Se la fa col ragazzo
ufficiale e col suo migliore amico, è proprio una p...".
Ma non fece in tempo a finire l'insulto, che un pugno di Blaise lo colpì in pieno viso facendolo cadere all'indietro.
"Ti avevo avvertito di restare zitto, Lenticchia, ma a quanto pare non
sei in grado di riconoscere i buoni consigli!" gli disse guardandolo
minacciosamente dall'alto in basso.
"Vieni Herm" si rivolse poi porgendole di nuovo il braccio per continuare la passeggiata come se nulla fosse successo.
Hermione si voltò brevemente a guardare Ron, che aveva il volto distorto
in una maschera di rabbia, poi decise di lasciar correre,
accettò il braccio che le veniva porto e si avviò verso
gli altri.
Giunta davanti a Draco ed Harry, li trovò pacificamente distesi sull'erba, intenti ad ignorarsi.
"Wow non ci posso credere! Non vi state scannando!" disse Hermione indicandoli.
"Beh, devo riconoscere che ha badato egregiamente a te! Diciamo che ho
una specie di debito con lui... E poi non posso pestare il tuo ragazzo,
altrimenti non mi rivolgeresti più la parola!".
"Ed io non posso picchiare a sangue come vorrei il tuo migliore amico,
perché altrimenti tu ti arrabbieresti" aggiunse Draco con
noncuranza.
Hermione li guardò trucemente. Non ci poteva credere, il suo
ragazzo ed il suo migliore amico ancora si odiavano tanto profondamente
da pensare a picchiarsi come due bambini!
Vedendo l'espressione di Hermione, i due ragazzi non resistettero oltre
e le scoppiarono a ridere in faccia, dandosi delle grandi pacche sulle
spalle.
"Ah ah! Herm, avresti dovuto vedere la tua faccia!".
"Già, sembravi pronta a prenderci per le orecchie! Ah ah".
Hermione sorrise, scuotendo la testa e sussurrando: "Scemi...". Poi si
sedette anche lei sull'erba e si appoggiò al petto di Draco.
Il momento di ilarità fu rovinato da Ron che, ripresosi, li
raggiunse. "Ma bene Hermione, vedo che te la stai spassando con i tuoi
nuovi amichetti!".
"Ron..." gli disse Harry con un tono di avvertimento nella voce,
mentre teneva sotto controllo Draco per paura che scattasse, ma quello
restava tranquillamente seduto ad accarezzare i capelli di Hermione,
godendosi lo spettacolo del viso di Ron che andava assumendo una
perfetta tinta verde invidia..
"Anche tu Harry fraternizzi col nemico? Va bene, tanto
non so che farmene di te e della tua amicizia! Io ho la mia Lav che ci
sa veramente fare con gli uomini. Sapessi cosa è in grado di
fare...".
Neanche finì la frase che si sentì picchiettare sulla
spalla e appena si girò, gli arrivò un ceffone in pieno viso che gli fece
perdere la sensibilità della guancia che andava assumendo un
colorito violetto acceso.
"Brutto cafone idiota! - gli urlò contro la Brown - Come ti
permetti? E comunque non voglio avere più niente a che fare con
te, ora che hai perso il posto nella squadra di Quidditch!" e se ne
andò ancheggiando, lasciandosi dietro un Ron allibito, incapace
di spiccicare parola.
La scena fece quasi morire dalle risate i ragazzi, che con le lacrime agli occhi, si tenevano la pancia dolorante.
Il primo a riprendersi fu Draco, che dopo esservi guardato velocemente
intorno, sussurrò all'orecchio della sua ragazza: "Scusami un
attimo Herm, torno subito".
Lei annuì e lo lasciò alzare, seguendolo poi con lo sguardo mentre si allontanava verso lo stadio di Quidditch.
"Sono sicuro che lo fa apposta, per sottolineare che lui è il
capitano della squadra di Serpeverde, mentre io non posso
più giocare perché sono stato pugnalato alle spalle da
quello che credevo il mio migliore amico" disse Ron con astio.
"Guarda che se ti ho buttato fuori è stato perché ti sei
comportato slealmente. Hai giocato sporco e hai tramato alle spalle
della nostra... ehm della mia migliore amica".
"Ron, ma si può sapere che ti ho fatto? Perché ce l'hai tanto con me?" chiese a quel punto Hermione.
"Perché finalmente ti vedo per quella che sei veramente! Sei una
traditrice egoista, ma a quanto pare solo io me ne accorgo. In futuro
mi farò quattro risate, quando se ne accorgeranno anche gli
altri".
Hermione rimase senza parole davanti all'astio di quello che fino a
pochi mesi prima era stato come un fratello per lei e con cui aveva
condiviso una parte molto importante della sua vita.
Ma un'ombra che le copriva il sole interruppe le sue riflessioni ed i suoi ricordi amari.
Davanti a lei fluttuava a mezz'aria
Draco sulla sua splendida scopa ultimo modello tirata a lucido che le
sorrideva raggiante.
"Allora Herm, è arrivato il momento di mantenere una promessa!".
Hermione impallidì all'istante, desiderando di non essere mai tornata visibile.
"Beh ecco, non so se adesso è il caso, sai sono vestita leggera,
potrei prendere freddo. E poi abbiamo mangiato da poco... Ah si ho
ancora un mucchio di compiti da fare, devo rientrare al castello...".
Draco incrociò le braccia al petto e la guardò con
sguardo poco convinto, alzando un sopracciglio. Fece per parlare, ma fu interrotto dal solito
intervento inopportuno di Ron.
"Non ti illudere Malfoy. Ha una paura matta di volare. Non lo
farà mai. E non sarai certo tu - disse indicandolo con una mano
- a farle cambiare idea. Non sei così importante per lei".
Hermione, punta sul vivo da quelle parole, ma soprattutto per
dimostrare a Draco quanto invece tenesse a lui, si fece coraggio, si
alzò in piedi, ed afferrò la mano che nel frattempo Draco
le aveva porto per aiutarla a sistemarsi sulla scopa dietro di lui.
"Beh a quanto pare non conosci per niente la MIA ragazza" disse
calcando sulle ultime due parole. Dopodichè si diede una lieve
spinta e si alzò in volo.
All'inizio sentì Hermione con il viso affondato nella sua
schiena e le mani serrate ai suoi fianchi, quasi gli volesse strappare
dei brandelli di carne.
"Ehi Herm, apprezzo molto che sia salita con me sulla scopa per
dimostrare a Lenticchia che è un perfetto idiota, ma visto che
sei qui, che ne dici di goderti l'esperienza?".
Sentì Hermione scuotere il capo, troppo terrorizzata per dire anche una sola sillaba.
"E dai, Herm ne abbiamo passate di peggiori durante il nostro viaggio e
mi sembra di averti sempre protetta come ho potuto. Ti pare che adesso
metterei a rischio la tua vita? Proprio ora che sei una delle persone,
anzi la persona più importante della mia vita?".
Da dietro le sue spalle sentì uno striminzito mugolio che interpretò come un no.
"E allora apri gli occhi. Solo per un momento. Se poi quello che vedi
ti spaventa ancora, allora atterrerò e non ti proporrò
più per tutta la vita di volare, e anzi non permetterò a
nessuno di chiedertelo. Mi sembra uno scambio equo, no?".
Non sentì nessuna risposta, ma percepì chiaramente la
testa di Hermione staccarsi dalla sua schiena e sollevarsi per
guardarsi intorno.
Quello che vide la incantò all'istante. Davanti a loro il
castello si stagliava maestoso contro il cielo azzurro nel quale si
stavano dolcemente librando. Il vento li accarezzava delicatamente al
loro passaggio, sfiorando i loro visi e scompigliandogli i capelli.
L'aria era frizzantina e fredda e dava come una sensazione di lieve
bruciore ai polmoni ad ogni respiro. Tutto intorno a loro era
silenzioso, Draco si era alzato abbastanza da tenere lontani gli
schiamazzi degli altri studenti e gli unici rumori che si sentivano
erano i versi degli uccelli che li salutavano allegri, ed il lieve
fruscio del vento che li accompagnava.
"Mio Dio, Draco! Avevi ragione, è bellissimo!" disse euforica.
"Te l'avevo detto. Che ne diresti però ora di allentare la presa e farmi respirare un pochino?".
"Ah si scusa!" gli rispose, sciogliendo le morse che aveva ancorate
alle costole del suo ragazzo, e poggiando poi delicatamente le mani sui
suoi fianchi.
"Mi sento libera come l'aria, come se niente e nessuno quassù mi
possa raggiungere e fare del male. Mi sento come il vento, che
accarezza delicatamente tutto ciò che incontra sul suo cammino,
che non può essere fermato né imprigionato. E' una
sensazione bellissima! Grazie!"
"Di nulla piccola. Sono solo contento che abbia superato la tua ostilità con la scopa!"
"Oh no, quella rimane! Ho solo scoperto che mi piace volare con te!
Quindi preparati, perché di tanto in tanto ti chiederò di
farmi fare un giretto!".
"Agli ordini! E chissà che magari tra qualche anno non mi chiederai di comprarti una scopa tutta tua".
"Chissà... Ehi guarda, quella laggiù non è Ginny?"
"Si direi che è lei, specialmente dal modo a cui si è avvinghiata a Potter!" aggiunse ridacchiando.
Dall'alto la videro questionare animatamente col fratello, per poi
tirare fuori la sua bacchetta e lanciargli contro una fattura.
Poi Ron iniziò a correre per tutto il parco inseguito da uno stormo di esserini che tentavano di ferirlo.
"Ah ah! L'Orcovolante di Ginny ha colpito ancora!".
"Santo cielo Herm, manchi solo tu e poi le avrà prese da tutti!".
La loro risata cristallina si perse nei cieli di Hogwarts nei quali si stavano librando in quel momento.
19 anni dopo
"E questa è la
storia di come Draco ed Hermione si sono innamorati" conclude Blaise
davanti a sei paia di occhioni sgranati che lo guardano sognanti.
I bambini sognano il viaggio, l'avventura; le bambine fantasticano
sull'amore e la dolcezza dei protagonisti della storia che gli è
appena stata raccontata.
Ma l'ora è tarda e di lì a qualche minuto i primi
sbadigli appaiono sulle bocche dei piccoli, mentre le palpebre si
abbassano sempre di più.
Dolcemente Harry e Ginny prendono in braccio le loro due piccole pesti,
James ed Albus, e si dirigono verso il camino per tornare a casa a
Grimmauld Place.
Lo stesso fanno Blaise e Chantal. Loro si sono conosciuti durante
uno dei tanti viaggi che Blaise ama fare in giro per il mondo. Presto
è nata Stella, seguita in breve da Jonas.
Ron invece non ha più dato notizie di sé dopo essere partito per l'Irlanda con la sua valigia piena di rancore.
Dopo aver salutato con il consueto calore i loro amici, ospiti per la
cena, Draco ed Hermione sono finalmente rimasti da soli in casa, e tornando in salotto
trovano quasi addormentati sul soffice tappeto Vega e Mizar. Li
prendono in braccio attenti a non svegliarli, e li portano nelle loro
camerette per metterli a letto.
"Guardali - sussurra Draco all'orecchio di sua moglie - sono due angeli".
"Veramente lo sembrano soltanto - gli risponde lei divertita - In
realtà sono due piccole pesti peggio dei figli di Harry. E tu -
disse poi puntando l'indice al petto del marito - non mi aiuti affatto
a "civilizzarli" se continui a viziarli così".
In effetti Draco non riesce proprio a dire di no ai suoi figli, di
cui è immensamente orgoglioso, e che effettivamente sembrano due
angeli. Come lui hanno i capelli biondissimi e gli occhi chiari, ma
hanno preso i tratti dolci del viso della madre. Chiunque vedendoli
pensa di trovarsi davanti due cherubini piuttosto che due
bimbi. Ma la realtà è un po' diversa. Sommersi da tutto
l'affetto che i loro genitori riescono a dargli, sono davvero viziatissimi. Certo non aiutano i nonni paterni.
I Malfoy infatti, dopo la scarcerazione di Lucius, si sono ritirati a
vivere serenamente il resto della loro vita a Malfoy Manor, che viene
puntualmente messa sottosopra dall'arrivo degli adorati nipotini. Il
nonno poi sembra un'altra persona quando prende in braccio la "sua"
Vega oppure passeggia nel giardino tenendo per manina Mizar.
Inizialmente le cose in famiglia non erano state facili. I suoceri
non vedevano di buon occhio il matrimonio con Hermione, ma la nascita dei
due bambini ha sistemato le cose, donando infine la serenità
di cui avevano bisogno a Lucius e Narcissa, che non solo hanno
deposto l'ascia di guerra con Hermione, ma l'hanno addirittura
accettata senza riserve a casa loro.
Questo in realtà è solo un modo di dire, perché Draco
ed Hermione, vivono in una villetta nel Wiltshire poco distante da
Malfoy Manor, ma completamente indipendente, concedendo alle due
famiglie la giusta privacy.
Mentre Draco fa passare lo sguardo dai suoi angeli a sua moglie, non
può che sentirsi estremamente fortunato, perché nella
vita ha avuto tutto ciò che di più importante una persona
possa desiderare: una famiglia da cui tornare ogni sera e da cui
rifugiarsi come un porto sicuro nei momenti di tempesta; la persona
amata al fianco, con la sicurezza che vi rimarrà qualunque cosa
accada; due splendidi figli di cui essere estremamente orgoglioso.
Buffa la vita: pensare che tutto questo, che si può giustamente
definire come una benedizione dal cielo, sia iniziato con una
maledizione.
Ma in fondo il mago custode del martello di Thor li aveva avvisati, che
avrebbero avuto bisogno solo della pace nei loro cuori. Ed infatti da
quando aveva smesso di combattere i suoi sentimenti ed aveva infine
accettato il suo amore per Hermione, lei aveva riempito ogni secondo
della sua vita, pervadendolo di felicità.
Messi a letto i loro bambini, Draco ed Hermione vanno a sedersi in veranda.
Da lì possono ammirare il bellissimo cielo stellato che li
sovrasta ed in cui questa sera una luna argentea irradia tutto con
il suo splendore.
Davanti a loro una bellissima fontana di marmo bianco, in cui
zampilla l'acqua, con un piacevole e rilassante scroscio. Il vento,
insinuandosi tra gli alberi del giardino e tra le alte siepi, produce
un lieve fruscio e gli accarezza il viso. L'aria è frizzantina e
porta con sé il profumo dell'estate in arrivo, dei fiori che
stanno per sbocciare, della natura che sta per fare sfoggio di tutta la
sua magnificenza. I grilli cantano la loro dolce serenata alle due
persone sedute su quella panchina di marmo, che ormai da anni
condividono lo stesso cuore e la stessa anima.
Hermione si accoccola contro il petto di Draco che con un braccio
le cinge i fianchi e con la mano libera le sistema un ricciolo dietro
l'orecchio.
"Ci pensi, sono già passati 19 anni..."
"Già, e sono stati i 19 anni più belli della mia vita" le risponde dolcemente Draco.
Hermione si porta una mano al collo sollevando un ciondolo in
oro bianco a forma di luna, che alla luce dell'astro splendente,
brilla intensamente.
Anche Draco allora si porta una mano al collo e solleva
un altro ciondolo, sempre in oro bianco, raffigurante un sole.
"Il sole e la luna che insieme splendono nel cielo..." le sussurra teneramente Draco in un orecchio.
"Il martello e l'incudine, destinati a scontrarsi sempre, ma che non hanno senso senza l'altro..." gli risponde lei.
E come era successo una notte di tanti anni prima nel parco di
Hogwarts, il cielo stellato diventa testimone dei loro baci e delle loro rinnovate
promesse d'amore.
Detto
questo non mi resta che ringraziare tutti coloro che hanno avuto la
pazienza di arrivare fino a qui, e chi sprecherà un
po' del suo prezioso tempo per lasciare una recensione.
Spazio autore :
Ed eccoci qui alla fine dell'avventura, come dice anche il titolo...
Per me è stata una bellissima esperienza, grazie anche a tutti
voi che mi avete sostenuta, incoraggiata, consigliata, supportata e
(soprattutto) sopportata! XDXDXD. Non avrei mai creduto di essere in
grado di portarla a termine visto che tante volte negli anni ho
iniziato una storia, ma non l'ho mai finita. Forse in questo caso
c'è stato anche il piacere di condividere il racconto con tutti
voi, fino alla fine.
Dunque questo è stato l'ultimo capitolo, con cui si chiude il cerchio.
In perfetto stile potteriano, nell'epilogo troviamo anche la
spiegazione di tutto quello che è successo, ed inoltre il famoso
"19 anni dopo" in cui diamo una veloce occhiata alla vita post-Hogwarts dei
protagonisti.
Una
curiosità, di cui nessuno stranamente si è accorto (e
dico stranamente perché siete stati sempre attentissimi)
è che tra tutte le descrizioni che ho inserito e che mi avete
chiesto, non ho mai descritto, neanche lontanamente, l'aspetto dei
personaggi, né tanto meno li ho mai chiamati "il biondo", "la
riccia", "il rosso", ecc. Non si è trattato di una dimenticanza,
ma di una scelta precisa. Infatti ognuno di noi si sarà creato
un'immagine dei protagonisti che non sempre corrisponde a quella
proposta dai film o dalla Rowling stessa. Ad esempio a me piace
immaginare Blaise come un ragazzo moro dagli occhi azzurri, anche se so
benissimo che non è così che l'ha pensato
l'autrice. Dal momento quindi che non era strettamente necessario
ai fini della storia, ho preferito lasciare libero ognuno di pensare ai
propri personaggi e fargli vivere questa avventura.
Lo
ammetto la punizione di Ron è in perfetto stile Kenny di South
Park, nel senso che appena si riprende, qualcun altro lo picchia, un
po' come lo sfortunato ragazzino che veniva ucciso e resuscitato ad ogni
episodio... Forse non è un granché come punizione, ma
almeno mi faceva ridere. E secondo me essere ridicolo è la cosa
peggiore che possa capitare a Ron! A voi giudicare!
Ah,
dimenticavo: il titolo dello scorso capitolo, voleva essere un richiamo
alla long-fiction di sakura_87 a cui mi sono appassionata, peccato che
mi sia dimenticata di scriverlo nelle note dello scorso capitolo!
Scusate, ma la vecchiaia galoppa, insieme all'arteriosclerosi XD!
Mi
piacerebbe che mi lasciaste un'ultima recensione per questa storia,
dandomi un parere sia su questo ultimo capitolo, che sulla ff in
generale, dimodochè semmai decidessi di infestare ancora il sito
di EFP con le mie idee contorte, saprò come regolarmi...
Intanto
ringrazio tutte voi che mi avete seguita ed avete lasciato le vostre
recensioni, ed in particolare (in ordine alfabetico): Emily Doyle (che con le sue recensioni lapidarie, ma molto incisive mi ha spronata a migliorare la storia), kri87 (che mi ha dato una valanga di preziosissimi consigli), sakura_87 (che nelle sue recensioni chilometriche mi ha dato spunti e pareri preziosi) e whateverhappened (che mi ha sopportato con pazienza per tutto questo tempo, dandomi anche tantissimi suggerimenti!).
Bene, finite queste note chilometriche, passo per l'ultima volta in questa ff a rispondere alle vostre recensioni:
so_revolution:
Ecco qui la fine della storia. Come hai visto Blaise si è
completamente ristabilito, tanto che ha dato un bel pugno a Ron. Ora se
vuoi lo prendere a calci, a patto di prendere il numeretto e aspettare
il tuo turno XD! Hai ragione su Draco, quando era da solo con Hermione,
poteva tranquillamente essere dolcissimo e mieloso, ma una volta
tornati alla normalità, per tutti gli altri deve tornare il
solito principe delle serpi, gelido e bastardo! Spero che questo ultimo
capitolo ti sia piaciuto, così come tutta la storia, e che mi
farai sapere cosa ne pensi! Grazie per aver letto la storia
gelb_augen:
Allora, come hai visto, Blaise si è completamente ristabilito, e
non gli è rimasto neanche un graffio! Quindi ora per favore
rimetti via quella bacchetta! Come avrai certamente capito, Ron non
è proprio il mio personaggio preferito, e quindi mi è
venuto naturale scrivere il suo dialogo con Harry, tanto quanto
immaginare che tutti gli voltino le spalle come hai visto in questo
capitolo. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che mi
farai sapere cosa ne pensi. Grazie per avermi seguita! Anche a te
tantissimi auguri di buon anno!
irepa94:
Ed eccoti qua l'ultimo capitolo. Non so se le tue intuizioni erano
giuste (molto probabilmente si, visto che la cosa era abbastanza
scontata), ma spero che il finale ti sia piaciuto lo stesso. Lo so che
probabilmente mi odierete per avervi trascinati tra ghiaccio e lava, ma
volevo scrivere una storia di avventura, tra pericoli e
difficoltà. Spero quindi di non averti delusa con questo finale
un po' prevedibile, ma alla fine si tratta sempre di una dramione, e
loro secondo me sono destinati a stare insieme! Fammi sapere cosa ne
pensi di questo capitolo e della storia in generale. Grazie per aver
letto la storia
Mou4ever:
Hai centrato in pieno il problema! In realtà la maledizione si
è spezzata quando si sono baciati, come hai potuto leggere in
questo capitolo, ma loro non se ne sono accorti, visto che tra di loro
non percepivano i cambiamenti che gli altri invece notavano. In
realtà il fatto che dopo tanto tempo si siano addormentati,
avrebbe dovuto metterli in allarme, ma hanno pensato che fosse dovuto
al compimento della maledizione. Spero di non averti delusa con questo
finale un po' scontato, ma in fondo trattandosi di una dramione non
poteva che finire così. Fammi sapere cosa pensi di quest'ultimo
capitolo e della storia in generale, in modo da fare tesoro dei
consigli se deciderò di scrivere qualcos'altro. Grazie per aver
letto la storia
whateverhappened:
Allora, come hai visto Blaise si è completamente ristabilito,
senza neanche un graffietto! Si, ammetto che la scena in infermeria
è stata un po' triste, ma ho anche voluto scrivere qualcosa che
toccasse Harry nel profondo e gli desse la forza di rispondere a tono a
quel simpaticone di Ron. Come hai letto nel capitolo, il ghiaccio e il
fuoco erano loro effettivamente, così come l'incudine e il
martello. E potevano benissimo risparmiarsi il viaggio, ma poi io come
la scrivevo la mia avventura? (Ah si? Avada Kedavra! NdDraco, Hermione
e Blaise; Ma no, ragazzi non fate così, alla fine non si
è fatto male nessuno NdMe; Scappaaaaa NdDraco, Hermione e Blaise
Aaaaah! Aiutoooo NdMe) Allora Ron ora lo puoi cruciare come vuoi,
sempre che ne trovi ancora qualche brandello. Ti ho detto di aspettare
solo perch credevo che avessero la precedenza i protagonisti della
storia... XD! Lo so benissimo che Blaise e Draco sono
meglio di Ron, ma non ti scordare che Harry è rimasto a scuola e
quindi non ha avuto l'opportunità di approfondire la loro
conoscenza, pertanto può basarsi solo su quel poco che ha visto
a scuola. Comunque alla fine come hai visto sono stati fantasmini ben
poco, giusto il tempo di capire cosa provano ed aprirsi all'altro.
Sinceramente non mi piaceva proprio l'idea che passassero il resto
della loro vita da soli. Per quanto si possa volere bene ad una
persona, penso che dopo un po' diventi veramente pesante passarci ogni
secondo per il resto della vita, non trovi? Bene, credo di aver
detto tutto. Per l'ultima volta in questa storia ti ringrazio per la
recensione e ti invito a farmi sapere cosa ne pensi del capitolo e
della storia in generale, in modo da regolarmi per il futuro. Semmai
comincio a cercarmi la sella per darmi all'ippica XD! Grazie per aver
letto tutta la storia ed aver sempre commentato
Kitty_Cullen:
Sono contenta che si siano risolti i problemi con la grandezza dei
caratteri. Se però questo capitolo lo vedi di nuovo piccolino, e
ti interessa, contattami, che ti mando la versione word. Allora,
tornando alla storia, siamo alla fine giunti all'ultimo capitolo. Come
vedi, Ron le prende veramente da tutti, tranne che da Hermione. Questo
non perchè lei non ne sia capace, ma per sottolineare che tutti,
ma proprio tutti (Serpeverde compresi), si sono schierati dalla sua
parte e la difendono a spada tratta! Spero che questo ultimo capitolo
ti sia piaciuto e che mi farai sapere cosa ne pensi. Grazie per aver
letto la mia storia
sakura_87:
Allora, innanzitutto scusa, hai perfettamente ragione, volevo fare una
citazione, ma poi con la testaccia che mi ritrovo mi sono dimenticata
di scriverlo *me si prostra attappetandosi e chiedendo umilmente
perdono*. Sono contenta che la scena del viaggio ti sia piaciuta (ma
addirittura fino a trattenere il respiro?!?). Ho provato ad immaginare
cosa di possa provare durante una smaterializzazione e questo è
il risultato; ho immaginato che si trattasse più di un viaggio
velocissimo che non di un "teletrasporto", un po' come con una
passaporta. Per quanto riguarda il rapporto tra Draco ed Hermione hai
colto pienamente la questione (e sennò che Legilimens saresti?)
Draco non sente il bisogno di proteggersi ora che è rimasto da
solo con Hermione. Ha capito che lei gli vuole sinceramente bene, come
dimostra anche il fatto che si sia completamente aperta con lui, e che
non ferirà i suoi sentimenti. Beh con Ron invece è un
altro paio di maniche. Hai visto cosa ho pensato per lui, un bel
voltafaccia da parte di tutti quanti, un po' un contrappasso per quello
che ha fatto alla nostra Herm, anche se in modo un po' più
traumatico per il suo bel (?!?) visino pieno di lentiggini Muahaha.
Insomma alla fine l'intuizione che erano loro gli opposti che si
dovevano unire era giusta, ma sono stata tanto sadica da farli partire
comunque per questa pericolosa avventura, che spero però sia
stata gradevole da leggere. In effetti, l'unico scopo del martello di
Thor e l'incudine di Efesto era quella di avvicinare Draco ed Hermione
ed aiutarli ad accettare i loro sentimenti. Spero che questo non ti
abbia delusa, e che mi lascerai una recensione su questo capitolo e
sulla storia in generale, eventualmente indicandomi anche il negozio
per l'attrezzatura per l'ippica XD! Grazie per aver letto tutta la
storia ed aver sempre commentato
Alaide:
Non ti preoccupare se le recensioni non sono chilometriche. A volte una
semplice frase può essere più significativa di un intero
discorso. Sono comunque contenta che lo scorso capitolo ti sia
piaciuto, anche se il personaggio di Draco ne è uscito
completamente stravolto. Ero convinta che non ti sarebbe andato molto a
genio. Ma ho voluto calcare un pochino la mano sul fatto che erano
appena rimasti da soli per il resto della loro vita (loro sono
veramente diventati dei fantasmi, ma sono tornati normali solo quando
hanno aperto il loro cuore all'altro) e che quindi erano abbastanza
provati dal punto di vista emotivo. Forse avrei dovuto far evolvere
ancora il loro rapporto, ma io non sono brava come te a gestire delle
storie lunghe e già scrivere 14 capitoli mi è sembrata
un'impresa titanica! Spero comunque che mi farai sapere cosa pensi
anche di questo ultimo capitolo. Grazie per aver letto la mia storia
Un immenso grazie va al mio Gryffindor Prince che mi ha assecondato con pazienza e rassegnazione durante tutta questa avventura.
A
tutti voi vanno i miei più sinceri auguri affinchè in
questo 2009 si realizzino tutti i vostri desideri, ed affinchè
sia un anno pieno di gioia, serenità e soddisfazioni.
Ringrazio tutte le 63 persone che hanno messo la storia tra i preferiti, e cioè:
A presto, madamina.
Disclaimer:
I personaggi sono di proprietà di J.K.Rowling. Questa storia
è stata scritta per puro divertimento e non a scopo di lucro.
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=296452
|