Il canto del tramonto

di JDE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le conseguenze di un tramonto ***
Capitolo 2: *** Mantenere un segreto ***
Capitolo 3: *** Per salvare un matrimonio ***
Capitolo 4: *** Un padre lo sa meglio ***
Capitolo 5: *** La follia di Celebrimor - parte I ***
Capitolo 6: *** La follia di Celebrimor - parte II ***



Capitolo 1
*** Le conseguenze di un tramonto ***


Il canto del tramonto

by JDE

tradotta da Ered Miriwen





Io, Ered Miriwen, ho deciso di imbarcarmi nell'impresa di tradurre questa fanfiction principalmente per rendere onore alla talentuosa autrice, per esercitarmi nell'arte (difficile) del tradurre e per far conoscere un mondo nuovo e meraviglioso a voi lettori.

L'ambientazione di questa fanfiction è delle più inusuali per il fandom italiano, poiché inizia in un tempo molto più antico rispetto a quello del Signore degli Anelli, quindi cercherò di aggiungere note di spiegazione; comunque non è necessario avere una vasta conoscenza del Silmarillion poiché questa storia ha senso in sé, e se sui personaggi non vi fosse il copyright potrebbe essere un romanzo. Anche se devo avvertirvi (sigh, e già qui perdo un sacco di lettori) che per apprezzarla al meglio conviene conoscere un po' il mondo delle prime ere e degli Elfi.

Ringrazio mia madre (sì, proprio mia madre... dopo mesi e mesi, forse anni, che la ammorbo con lo slash ancora non si è iscritta al prossimo Family Day per l'esasperazione. L'ammiro molto per questo) che mi ha fatto da beta reader, controllo traduzione e supporto morale per parte del primo capitolo.

A proposito di diritti d'autore: naturalmente ho chiesto il permesso all'autrice prima di iniziare a postare i capitoli in italiano (sono una brava bambina O.O)



Capitoli pubblicati in lingua originale: The Song of Sunset: 45

The Song of Sunset: the Third Age: 68

EDIT dell'8 agosto 2009: la seconda parte NON verrà tradotta completamente, in quanto l'appassionante vicenda narrata nella prima parte si conclude, per poi -pur mantenendo gli stessi personaggi- variare troppo sull'etero per i miei gusti e narrare di tutt'altro.

Archivio: the Library of Moria, Lord of the Rings Slash Fanfiction Archive

(potete trovare la storia in lingua originale anche sull'account livejournal dell'autrice)

Autrice: JDE



Vocaboli elfici: mellon nîn (plur: mellyn nîn) = amico mio

adar (ada) = padre (papà)

Peredhel (plur: Peredhil) = Mezzelfo

hannon lle = grazie

Anor = il sole

Arda = il mondo (cioè non solo la Terra di Mezzo)

Vanyar, Sindar e Noldor = varie popolazioni elfiche

Valar = gli dei

saes = per favore

meldir = amici

Personaggi: Elrond Peredhel = Araldo del Re Supremo, fu cresciuto da Maglor, uno dei figli di Fëanor, maledetto dai Valar. Aveva un gemello, Elros, che scelse una vita mortale e dal quale ebbe origine la linea dei Re di Numenor, e poi di Gondor.

Erestor = Capo consigliere del Re Supremo, Tolkien non specifica chi furono i suoi genitori e in questa fic si presume che suo padre sia Maglor.

Glorfindel = detto l'Uccisore di Balrog poiché è stato uno dei pochi a sconfiggere una di queste creature, venendo però ucciso da un altro di essi. Fu uno dei pochi a poter ritornare dalle Aule di Mandos, e al tempo di questa storia sta vivendo la sua seconda vita. È l'unico dei Vanyar (uno dei popoli elfici, la cui caratteristica più appariscente sono i lucenti capelli biondi) rimasto sulla Terra di Mezzo.

Gil-Galad = il suo nome significa “stella di radianza” ed è il Re Supremo dei Noldor. È chiamato anche Ereinion. La sua famiglia è imparentata con la linea spodestata di Fëanor.

Thranduil Oropherion = Thranduil figlio di Oropher, Re di Bosco Atro, un reame degli elfi Sindarin.

Círdan = è detto “il Carpentiere”, ed è lui che costruisce le navi per gli Elfi che desiderano salpare per Valinor, il Reame Beato.









1. Le conseguenze di un tramonto



Elrond Peredhel camminava ansiosamente su e giù per la piccola anticamera continuando a mangiarsi le unghie.

-Agitarti non ti aiuterà, Elrond- sottolineò Glorfindel con calma, lanciandogli un'occhiata prima di voltarsi nuovamente ad osservare dalla finestra le attività che fervevano nel giardino -Vieni a sederti con me, mellon nîn.-

-E se fosse troppo arrabbiato?- chiese Elrond torcendosi le mani con aria infelice -Dopo tutto avrei dovuto parlare con lui prima che con Gildor.-

-Sì, mellon nîn, sarà furioso, e ancora sì, avresti dovuto consultarlo prima di parlare a Lord Gildor. Dopo tutto ti saresti dovuto ricordare che non hai il fascino di Thranduil-

-Mi ucciderà, Glorfindel!- Elrond si lasciò cadere disperato su una sedia dall'alto schienale vicino al caminetto.

-Non lo farà; dovrebbe cercarsi un novo araldo e istruirlo da zero. È più probabile che ti mandi da Círdan per qualche anno come punizione.-

Elrond gemette al sentir nominare l'Elfo che meno sopportava in tutta Arda -Non mi stai aiutando molto, eh?- brontolò.

-Dato che sto rischiando un sicuro ritorno alle Aule di Mandos accettando di offrirti supporto morale nel tuo confronto con lui, Elrond Peredhel, dovresti scegliere le tue parole con più cura. Comunque smettila di preoccuparti! Ne ho parlato ad Erestor e ce ne tirerà fuori lui- lo informò Glorfindel.

Elrond reagì con ira -Lord Erestor! Il Consigliere Capo è una persona di troppo alti principi, tutto ghiaccio e niente calore, non avresti dovuto seccarlo con le mie sciocchezze. Cosa penserà di me?-

-Tu lo giudichi male poiché era il vero figlio del tuo “ada” Maglor. Dà sempre modo di spiegarsi alle persone- affermò Glorfindel -Per essere uno più giovane di te è molto intelligente.-

-E attraente- mormorò Elrond -Durante i consigli Gil non riesce a togliergli gli occhi di dosso. Potrebbe dare una pista a Thranduil in quanto a bellezza se solo sorridesse di più.-

-Ah! Ho notato che Gil non è l'unico ad essere colpito dal suo aspetto, non è vero?- Glorfindel gli fece un sorrisetto furbo -Neppure tu puoi togliergli gli occhi di dosso!-

-Glorfindel!- farfugliò Elrond indignato -Per tutti i Valar! Erestor ed io siamo cresciuti insieme. Tu...- interruppe bruscamente il suo rimprovero quando un assistente si avvicinò loro dicendo: -Il re vi riceverà ora, signori.-

Elrond incurvò visibilmente le spalle mentre pregava Lady Elbereth per la propria salvezza. Glorfindel si spostò di lato per lasciarlo entrare per primo, canticchiando a bocca chiusa una popolare canzone da osteria. Ciò non fece nulla per alleviare la paure di Elrond. Entrò nello studio del Re Supremo dei Noldor e si trovò faccia a faccia con un Gil-Galad molto arrabbiato. Inghiottì a vuoto e si inchinò umilmente.

-Siediti, Elrond- Gil-Galad gli indicò una sedia con gesto impaziente -E tu, Glorfindel, risparmiami il tuo umorismo, sono già abbastanza preoccupato.-

Elrond combatté l'istinto di saltar fuori dalla finestra per sottrarsi al suo furibondo cugino nonché re.

-Cos'è questo tuo ultimo inverosimile piano del quale ho udito da Gildor?- sbraitò Gil-Galad -Perché hai creduto assennato parlare al Consiglio della costruzione di un nuovo molo? E perché sono stato l'ultimo a sapere di questa brillante idea?-

Elrond sospirò afflitto prima di rispondere -Mi avete chiesto di non rivolgermi a voi con idee che riguardassero Círdan. Il progetto per un nuovo molo sarebbe certamente un colpo per il marinaio. Quindi ho deciso di cercare il supporto del Consiglio prima di presentarvelo.-

Gil-Galad diventò sempre più paonazzo finché esplose -La prossima volta che ti viene un'idea così furba va' a buttarti a mare! Sono stanco di dover placare la rabbia di Círdan e dei suoi consiglieri ogni volta che te ne esci con un nuovo piano! Credevo che i tuoi doveri di Araldo avrebbero diminuito il tuo tempo di pensare. A quanto pare mi sbagliavo.-

Elrond ammise sinceramente -Scusate, cugino. Credevo che un molo avrebbe aggiunto qualcosa alla bellezza di Lindon e che poi avremmo potuto creare una nuova flotta. Ai pescatori risulterebbe più comodo. Ma abbandonerò la mia idea se dispiacerà di nuovo Círdan.-

-A volte vorrei non aver mai tolto te ed Erestor dalle mani di Maglor!- mormorò tetramente Gil-Galad -Dammi una sola ragione per non lasciarti solo ad affrontare le liti che seguiranno non appena Círdan verrà a sapere di questa faccenda.-

-Se lo mandi da Lord Círdan il povero marinaio potrebbe semplicemente salpare per Valinor e lasciarci tutti a terra!- offrì Glorfindel.

Per un attimo parve che Gil-Galad fosse sul punto di rispedirlo da Mandos, ma poi incurvò le labbra carnose in un sorriso riluttante, esclamando: -Senza speranza! Cugino, dimmi, dove posso trovare un Balrog?-

Da quel momento l'atmosfera nella stanza si alleggerì sensibilmente ed Elrond si sentì sollevato. Lo sguardo del Re si fece assente mentre studiava un rapporto scritto con mano impeccabilmente elegante. Glorfindel si schiarì la voce sogghignando.

Gil-Galad guardò in su con aria colpevole e disse: -E' tutto, vi vedrò entrambi a cena. Nei miei appartamenti, solita ora.-

Elrond sorrise. Suo cugino era molto distratto in quei giorni. Annuì silenziosamente e fece per andarsene. Glorfindel però era rimasto seduto. Il suo temperamento naturalmente gioviale sembrava alterato mentre fissava il Re con espressione severa. L'Uccisore di Balrog disse fermamente ad Elrond: -Ti raggiungerò più tardi.-

Elrond uscì senza aggiungere nulla, sapendo per esperienza precedente che non bisognava prendere sottogamba Glorfindel quando il suo viso assumeva quell'espressione.

Però, rifletté curioso, cosa avrà fatto Gil-Galad per meritarsi quello sguardo? Era così immerso nei suoi pensieri che inciampò in un altro elfo. Allungando le mani per sorreggerlo, Elrond mormorò contrito: -Non stavo guardando dove andavo. Scusate- guardò negli occhi neri della sua “vittima”; gli occhi neri del figlio di Maglor, suo padre adottivo. Elrond chinò il capo -Lord Erestor-

-E' stato un mio errore, signore- disse la sottile figura avvolta in una veste cerimoniale di velluto rosso cupo con voce bassa, chiara e melodiosa. Ad Elrond tornò di nuovo in mente Maglor. Quante volte il suo malinconico padre adottivo aveva cantato la ninnananna ai due gemellini impauriti? Elrond sorrise notando la bellezza del suo collega. I capelli nerissimi lunghi fino alla vita... la carnagione pallida come porcellana... la fronte ampia... le lunghe dita sottili che accarezzavano un fascio di fogli... Era notevole il fatto che Erestor somigliasse tanto a Maglor ed Elrond non l'avesse mai notato in tutti gli anni durante i quali aveva lavorato al suo fianco alle dipendenze di Gil-Galad. Elrond si rese conto che era la prima volta che si incontravano al di fuori dei consigli e dei pranzi ufficiali. Sebbene fossero della stessa fascia d'età, frequentavano sempre compagnie diverse.

-Lord Elrond?- chiese Erestor con tono di leggera preoccupazione. Elrond provò a smettere di fissarlo. Glorfindel aveva ragione: era attratto dal Consigliere... no, disse caparbiamente il suo cuore, più che attratto, questo è quello giusto!

-Lord Elrond, state bene?- la voce di Erestor penetrò nei suoi pensieri.

Dolce Elbereth! Non riusciva a non annegare in quei fluidi laghi neri senza fondo che lo osservavano inquieti.

Solo quando un sottile sopracciglio nero si alzò inquisitorio, Elrond si riscosse dal suo incanto e rispose con calore: -Sto bene. Stavo solamente riflettendo sul fatto che noi, i collaboratori più fidato di Gil-Galad, ci diamo ancora del voi!-

-In effetti- Erestor sorrise -E' proprio vero che non ci conosciamo quasi per niente, dopo tanti consigli, pranzi e riunioni!-

-Com'è potuto accadere?- domandò Elrond trattenendo il fiato. Voleva in ogni modo continuare a parlare.

Il sorriso di Erestor si allargò mentre spiegava con falsa solennità: -Lindon è una città grande, il Consiglio ha un calendario pieno, tu sei un elfo impegnato ed io di solito sono incastrato nelle scartoffie. Queste mi sembrano ragioni sufficienti, non pare anche a voi, signore?-

-Elrond- disse Elrond fermamente.

Erestor piegò il capo in segno di assenso.

Elrond tentò: -Ti va di passeggiare con me? Potremmo guardare il tramonto insieme- si chiese se la sua audacia non fosse stata sconsiderata.

Gli occhi neri di Erestor rimasero neutri mentre egli rispondeva maliziosamente: -Non declinerei mai un'offerta dell'Araldo del Re- Elrond si sentì stordito. Erestor si era accorto della sua attrazione? E se sì, qual era la sua reazione? O forse lo stava solo prendendo in giro? Scrutò i lineamenti del Consigliere in cerca di una risposta, ma fu schermato dalla maschera diplomatica che sempre caratterizzava Erestor.

-'Restor!- Glorfindel si aggregò a loro; Elrond fu felice di notare che l'espressione del Vanya si era schiarita, anche se delle ombre restavano in fondo a quegli occhi azzurri -Perché mi hai spedito quel monello di Oropherion? Ho una mezza idea di farti appendere e squartare. Ha quasi causato una rivolta di massa alla caserma!-

-Avanti, Glor!- Erestor diede a Glorfindel un affettuoso pugno sul braccio -Un Uccisore di Balrog spaventato da un elfo appena maggiorenne?-

Elrond si sentì ridicolmente geloso quando Erestor lasciò cadere la sua maschera diplomatica bisticciando con Glorfindel.

-Non stai parlando di un elfo qualunque!- mugolò Glorfindel -Questo è Thranduil il combina guai. Solo i Valar sanno come Oropher è sopravvissuto a crescere suo figlio! Ma perché l'hai sguinzagliato tra i soldati?-

Erestor sogghignò furbescamente -Glor, hai detto tu che avrei potuto avere qualunque cosa desiderassi se avessi slavato la tua preziosa pellaccia dal Re. Di certo non mi negheresti il piccolo piacere di guardare il principe dei Sindar seminare lo scompiglio tra i tuoi uomini?-

-Sì,- ragionò Glorfindel -ma tu hai agito prima di avermi salvato la pelle, 'Restor! Cosa ti rendeva così sicuro della reazione di Gil?-

-Mai sottovalutare il potere di un certo giovane scrivano che per caso è Capo Consigliere da queste parti- ribatté Erestor con una luce furba negli occhi -Il Re è colpito dai miei consigli!-

-Dal tuo aspetto piuttosto- fece notare Glorfindel imbronciato -Può a mala pena toglierti gli occhi di dosso-

Questa osservazione si dimostrò per Elrond un altro motivo di malcontento oltre all'assurda gelosia. Gil era veramente interessato a Erestor?

-Sei inguaribile, Glor!- sospirò Erestor -Se ora tu potessi proseguire per dovunque fossi diretto prima di incontrarci io potrei guardare il tramonto con Lord Elrond-

-Con Elrond?- Glorfindel boccheggiò in maniera melodrammatica -'Restor, tutta la famiglia della Casa del Cigno è libertina. Dovresti stare in guardia!-

Elrond si intromise. Era veramente al limite della sopportazione -Lord Glorfindel, tu insulti la mia casata-

Con suo estremo fastidio, Glorfindel ammiccò ad Erestor dicendo: -E' impaziente!-

Erestor sorrise -Naturalmente, mellon nîn. E lo sono anch'io, poiché il sole non aspetta che noi finiamo di punzecchiarci. Ti vedrò stasera a cena dal Re. Gil mi ha detto che vi ha invitati entrambi, anche se mi chiedo perché.-

Camminarono lentamente attraverso il grande giardino. I cespugli di rose erano già appassiti; l'inverno avanzava velocemente. Elrond condusse Erestor verso una radura appartata. Per alcuni minuti rimasero in piedi osservando silenziosamente Anor calare in una meravigliosa moltitudine di sfumature di rosso. O meglio, Erestor guardava il sole, mentre Elrond era occupato ad ammirare furtivamente l'esile figura accanto a lui. Il vento faceva ondeggiare i capelli neri sospingendoli sul suo viso.

Mentre Elrond si godeva la sensazione di quei capelli soffici come piume che gli accarezzavano le guance, Erestor mormorò: -Hannon lle.-

-Per...?- chiese Elrond senza curarsi davvero della risposta. Tutto ciò che desiderava in quel momento era di immergere le mani in quella chioma. Erestor si girò per trovarsi faccia a faccia con lui. Elrond si dispiacque quando quei capelli smisero di giocare sul suo volto.

-Per avermi ricordato le bellezza di Arda- fece Erestor solennemente -E' passato troppo tempo dall'ultima volta che ho gustato la semplice gioia di un'alba o di un tramonto o di guardare le stelle-

-Se vuoi, Erestor- propose Elrond esaltato -Possiamo guardare ogni alba e ogni tramonto insieme per sempr... ehm,- si corresse frettolosamente -quando saremo entrambi a Lindon.-

-Sarebbe fantastico, Elrond- Erestor inclinò la testa con grazia mentre inspirava la fresca aria di mare; i suoi occhi neri brillavano di gioia. La maschera da diplomatico era caduta dal suo viso, facendolo apparire più giovane.

Elrond si sorprese a parlare di Maglor. Non toccava quasi mai quell'argomento poiché il dolore per la sua perdita era ancora profondo. Ma con Erestor le sue barriere si sbriciolarono e parlò anche di Elros, della sua scelta di diventare mortale e del dolore che ne era risultato alla fine. Parlò della sua antipatia per Círdan, dei suoi sospetti su Galadriel e di molte altre cose delle quali raramente faceva parola ad alcuno.

Erestor parlò di sua madre, che era salpata per Valinor piena d'angoscia, della sua infanzia presso Círdan, e di Glorfindel, che egli aveva salutato per primo quando questi era sbarcato ai Porti Grigi. Quando una melodica canzone elfica salutò le stelle, riluttanti, tornarono nel palazzo. Insieme raggiunsero le stanze private del Re Supremo.

Gil-Galad stava già chiacchierando allegramente con Glorfindel. Sollevò appena le sopracciglia quando vide il suo Araldo e Capo Consigliere entrare insieme.

Glorfindel notò -Mellyn nîn, dev'essere stato un tramonto piuttosto lungo-

Elrond gli scoccò un'occhiata assassina prima di prendere posto alla sinistra di suo cugino. Erestor si sedette di fronte a lui. La cena fu eccellente e la conversazione gaia come sempre quando Glorfindel onorava la tavola con la sua presenza. L'Uccisore di Balrog e il Re condividevano un volgere senso dell'umorismo che fece ridere tutti durante l'intero pasto. Erestor inoltre possedeva uno spirito sarcastico all'argento vivo finemente sviluppato, che rivelò ad Elrond un lato molto più leggero del Consigliere. Era davvero divertente vedere Glorfindel senza parole quando Erestor faceva un commento particolarmente mordace.

Dopo la lunga cena si ritirarono nel lussuoso salotto. Glorfindel rivendicò il divano, Elrond e Gil-Galad scelsero due poltrone vicino al fuoco, logore dall'uso ma confortevoli, ed Erestor attraversò la stanza fino al sedile ricavato nel davanzale. Proseguirono la conversazione in maniera discontinua e rilassata mentre sorseggiavano pigramente del vino. Improvvisamente ad Erestor ne andò di traverso un sorso e ne rovesciò un po' sul suo abito, prima di voltarsi in fretta dalla finestra.

-Qual è il problema?- chiesero simultaneamente Elrond e Gil-Galad. Erestor recuperò velocemente calma e compostezza, anche se non si voltò di nuovo. Prese un sorso di vino dicendo in tono neutro: -Il Principe Thranduil è un buon guerriero.-

Glorfindel fece un sorrisetto furbo -Dalle molte conquiste.-

-Cosa?- Gil-Galad si accigliò. Elrond sapeva che suo cugino odiava essere l'unico a non sapere le cose. E lui lo capiva: era difficile non restare indietro rispetto ai sottili scambi di battute fra Erestor e Glorfindel.

Erestor comunque sembrava aver fretta di rendere chiaro il significato delle sue parole -Ha una stretta ammirevole. Dopo tutto è un ottimo arciere-

-Ma credo che sia uno spadaccino molto migliore:- dissentì il Vanya -ha mani grandi.-

Gil-Galad ne aveva avuto abbastanza. Li maledisse entrambi mentre si avvicinava alla finestra, e imprecò di nuovo quando sbirciò fuori -Per i Valar! Il figlio di Oropher ha il vigore di Ulmo in persona!- il Re restò pietrificato, incurante delle risatine di Glorfindel ed Erestor.

Elrond fece per alzarsi, ma suo cugino si voltò di scatto col volto in fiamme -No, l'ultima cosa che vogliamo è che Oropher accusi i Noldor di essere guardoni! Benché il perché suo figlio voglia esplorare Lord Gildor alla base della fontana è oltre la mia comprensione.-

Glorfindel fece notare: -I pettegolezzi sostengono che il buon Principe ha una fitta agenda che non riguarda solo questioni diplomatiche: dormire con ogni singolo membro del Consiglio. E devo ammettere che sta facendo un ottimo lavoro.-

Erestor sogghignò -Lord Celeborn si è rifiutato anche solo di avvicinarsi alle stalle per una quindicina di giorni dopo aver approfondito la sua conoscenza con il ramo Sindarin della sua famiglia.-

Gil-Galad osservò: -Il Principe sembra un tizzone ardente. E ho sentito da Círdan che lo stesso Celeborn dell'Albero d'Argento non partecipa solo passivamente. Círdan spesso si chiede perché il buon Celeborn abbia sposato mia zia. Va bene che è bella, affascinante e incantevole. Ma lui non preferisce compagnia maschile?-

Glorfindel alzò il suo calice -Non è un compagno fedele, Gil. Il loro matrimonio è stato combinato a quanto dicono le voci...-

-In ogni caso, Thranduil non ha paura di Galadriel?- rifletté Elrond -Se fossi in lui sarei mortalmente preoccupato per quel suo specchio.-

-La signora ama suo marito troppo poco perché le importi delle sue scappatelle- suggerì Erestor -Mia sorella l'ha sentito da Celebrían, la loro figlia, che vive presso Círdan-

-Ho sentito che ha preso da Galadriel- fece osservare Glorfindel -Che peccato. Ci sarebbe andata più a genio una somiglianza con il suo illustre padre!-

-Sì- concordò Erestor -Dobbiamo ammettere che quelli della stirpe Sindar della nostra famiglia sono molto più attraenti di noi poveri Noldor.-

-Oh!- Gil-Galad mandò giù il suo vino in un sorso e si alzò in piedi -Non ti darei ragione tanto facilmente, Erestor. Il tesoro dei Noldor è di gran lunga più bello della più brillante delle gemme delle casate Sindarin!- il Re tremava leggermente. Mentre Elrond osservava suo cugino dirigersi inquieto verso Erestor, Glorfindel si alzò tornando rapidamente serio.

Ereinion Gil-Galad, Re Supremo dei Noldor, si inginocchiò e, prendendo le sottili mani di Erestor nelle sue, disse dolcemente: -Io ti amo, gioiello dei Noldor, fedelmente, sinceramente e ti amerò fino alla fine di Arda ed oltre. Desidero corteggiarti e, di fronte a questi nobili testimoni, ti chiedo il permesso di farlo.-

Elrond si accasciò goffamente sulla sedia. Era abbastanza sicuro che tutta Arda potesse udire il battito frenetico del suo cuore.

Glorfindel si chinò verso di lui preoccupato -Elrond?-

Egli mosse debolmente un braccio rispondendo: -Sto bene. La confessione di mio cugino mi ha colto di sorpresa, questo è tutto-

Glorfindel gli lanciò uno sguardo che trasmetteva la sua compassione. Erestor si schiarì la voce, ma sembrava senza parole. Si mosse verso il Re inginocchiato e baciò l'anello col sigillo sulla robusta mano che stringeva le sue. Gil-Galad si illuminò tutto e saltò in piedi per gettare le braccia al collo ad Erestor, che si irrigidì per un attimo prima di ricambiare l'abbraccio. I suoi occhi incontrarono quelli di Elrond, ma l'Araldo distolse all'istante lo sguardo.

Glorfindel si congratulò cordialmente: -Be', Gil, tutto quello che posso dirti è che hai battuto metà del tuo Consiglio! La maggior parte di loro si sarebbero dichiarati dopo la festa per il Solstizio d'Inverno!-





Elrond faticò molto ad addormentarsi quella notte. Si rigirava incostante nell'ampio letto vuoto. Aveva lasciato gli altri dopo un solo brindisi adducendo come scusa la stanchezza. Quello almeno l'aveva temporaneamente salvato dagli sguardi saccenti di Glorfindel. Fortunatamente suo cugino era troppo felice per notare il suo disagio.

Un secco ed insistente bussare alla sua porta interruppe i suoi cupi pensieri. Elrond si alzò sollevato. Doveva essere una di quei casi d'emergenza nei quali erano richieste le sue abilità di guaritore. Era quello che voleva in quel momento: una scappatoia dalle sue meditazioni.

Quando il bussare riprese, Elrond coprì frettolosamente il suo corpo nudo con le coperte e, aprendo la porta, si trovò di fronte Erestor, con un'impeccabile veste scura ma dall'aspetto prezioso. Un paio di occhi penetranti scrutarono Elrond dalla testa ai piedi prima di tornare a posarsi sul suo volto terribilmente arrossato.

Gli occhi si spalancarono preoccupati ed Erestor disse: -Mi dispiace intromettermi nel tuo riposo. Credevo che fossimo d'accordo per guardare l'alba insieme, ma ora me ne vedo. Scusa- ripeté contrito facendo un passo indietro.

Elrond sollevò le mani in segno di protesta e replicò: -No! C'è un balcone qui. Guardiamo il sorgere di Anor insieme, Erestor. Saes!-

Erestor alzò per un attimo le sopracciglia. Sembrò che combattesse per nascondere un sorriso mentre mormorava: -Pare che io stia guardando qualcosa di bello quanto l'alba, se non di più, Elrond.-

Si fermò e raccolse la coperta che era scivolata via dalle dita di Elrond quando questi aveva alzato le mani per richiamarlo. Elrond rabbrividì, e non a causa del gelo mattutino. Da qualche parte a sud sentì una reazione indesiderata alla presenza di Erestor.

Quest'ultimo gli porse la coperta dicendo: -E' una mattina fredda, mellon nîn. Ti aspetterò sul balcone.-

Dopo aver indossato la tunica più larga che possedeva, Elrond raggiunse il Consigliere sul balcone. Dopo qualche attimo di silenzio teso, Erestor osservò tranquillamente: -Te ne sei andato presto ieri.-

-Ero stanco dopo una lunga giornata, mio signore- rispose meccanicamente Elrond, tenendo lo sguardo fisso sul cielo verso est.

-Siamo tornati al voi, Elrond?- Erestor si girò per guardarlo in faccia -Cos'è successo per far cambiare così le cose?-

Elrond borbottò: -Anche fosse, riguarderebbe solo me, dato che sono stato io inizialmente ad avere problemi col “voi”. Ma vi assicuro che avete mal interpretato.-

Erestor prese un respiro profondo -Invece mi riguarda il fatto che tu sia turbato dal mio consenso alla proposta di tuo cugino.-

-Presumete troppo, Consigliere- ribatté Elrond freddamente.

-E non ho ottenuto quella posizione per pura fortuna, Elrond! Io osservo. L'ho fatto anche in questo caso e pure Glor...-

Elrond ne aveva abbastanza. Lo interruppe duramente: -Oh! Lord Glorfindel! Sapevo che foste in ottimi rapporti. Ciò che non realizzavo però era che Glorfindel discutesse con voi i miei affari personali. A quanto pare la mia fiducia nella sua discrezione e nel suo onore era mal riposta- aveva cominciato ad urlare, i pugni stretti e le braccia rigide lungo i fianchi.

-Non lascerò che il nome di un mio amico venga infangato, Lord Elrond!- esclamò Erestor arretrando fino alla balaustra, poiché Elrond avanzava verso di lui -Pensa male di me se vuoi, ma lascia Glorfindel fuori da questa storia.-

Il viso di Elrond si contorse mentre esclamava con disprezzo: -Se lo valuti così tanto, allora perché hai accettato la proposta di mio cugino? Perché è il Re?-

Erestor corrugò la fronte e levò le mani in un gesto conciliante -Elrond, se mi ascolterai posso spiegare!-

Elrond perse quel minimo di autocontrollo che gli era rimasto. Immobilizzò Erestor contro la balaustra di legno -Perché hai accettato Gil?-

I lineamenti di Erestor si mutarono nella facciata di Capo Consigliere e ogni emozione sparì dai suoi occhi. Rispose gelido: -Probabilmente mi ritenete indegno di vostro cugino. Comunque, prima che me lo chiediate, posso assicurarvi che non l'ho sedotto. Dato che siete tanto sconvolto, certamente gli parlerò e porrò fine io stesso a questo. Non metterò mai piede dove non sono il benvenuto. Non dovete preoccuparvi del fatto che io possa macchiare il nome della vostra famiglia, Lord Elrond. Buona giornata- augurò garbatamente prima di uscire dalla stanza con passo altero.

Elrond si accasciò contro la balaustra e il suo corpo fu scosso da forti singhiozzi.

-E' andata discretamente bene, no?- chiese una voce melodiosa dai rami di un albero vicino al balcone.

Elrond si voltò di scatto e vide il viso di Thranduil sbirciare attraverso le foglie.

-Che stai facendo lì?- domandò Elrond furioso, asciugandosi le lacrime. Un incontro con il principe Sindarin era l'ultima cosa di cui aveva bisogno -Non hai nessun diritto di origliare!-

-Stavo guardando l'alba da questa confortevole posizione, mio signore- rispose Thranduil -Non avevo davvero bisogno di origliare quella che è stata la conversazione più forte che io abbia sentito fin ora a Lindon- Thranduil ridacchiò quando Elrond arrossì -Anche se per essere equo dovrei dire che Erestor è stato discretamente tranquillo!-

Elrond sospirò. Lacrime si radunarono nuovamente nei suoi occhi.

-Qual è il problema, Elrond?- chiese Thranduil interessato.

-Perché dovrei dirtelo?- chiese Elrond stizzoso, sebbene non desiderasse altro che raccontare a qualcuno come si sentiva in quel momento.

Benché in circostanze normali Thranduil fosse in cima alla lista di persone che desiderava evitare, in fondo sapeva che il Principe Sindarin era un elfo onorevole. La verità era che Thranduil Oropherion aveva un reputazione di imprevedibilità anche tra elfi che gli altri popoli consideravano “bislacchi”. A volte il giovane Principe poteva mostrare la saggezza e il valore degli antenati Eldar di sua madre... a volte poteva possedere l'astuzia dei Teleri... a volte poteva scatenarsi per mettere alla prova il suo fascino che, si rumoreggiava, provenisse dalla sua eredità Sindarin...

Mentre osservava cautamente l'avvenente forma distesa in modo felino su un ramo leggero, Elrond decise che la preoccupazione di Thranduil era sincera.

-Passeggia con me- offrì Thranduil -E' una mattina meravigliosa. Godiamoci la rugiada nei giardini-

-No- disse Elrond burbero -Di camminate e giardini ne ho avuto abbastanza per l'eternità! Vieni dentro tu.-

Thranduil balzò facilmente sul balcone e si diresse all'interno della stanza come se fosse stata sua. Mentre si accomodava a pancia in giù sull'ampio letto, Elrond iniziò a dubitare della propria scelta. Dopo tutto Thranduil aveva un'”agenda”. E se si fosse solo ingegnato per compiere un passo in più verso il suo completamento?

Come se gli avesse letto nel pensiero, Thranduil sorrise dicendo: -Elrond, non mi occupo mai dei novellini.-

Elrond tenne sotto controllo il proprio rossore mentre chiedeva riluttante: -Come sei giunto a questa conclusione?-

-Il modo in cui hai gestito la situazione. Hai spaventato il povero Erestor!- sogghignò Thranduil furbescamente.

Elrond brontolò: -Come mai siete già al “tu”?-

Thranduil rise con un suono basso e musicale. Elrond dovette ammettere che Glorfindel aveva ragione: il Principe era molto bello anche per gli standard degli elfi.

-Elrod, dal momento che tu ed il tuo amato Re trascorrete metà del vostro tempo rifuggendo la deliziosa presenza dei miei consiglieri, Erestor è solitamente costretto a partecipare a quei Consigli. Abbiamo sviluppato un ottimo rapporto di lavoro, e gli interessi comuni hanno fatto il resto. Però resta da vedere cosa mi direbbe mio padre se sapesse della mia amicizia con l'ultimo nipote di Fëanor!-

-Che faccio ora?- domandò Elrond senza rivolgersi specificamente al suo ospite.

Thranduil si calmò e ragionò: -Il Re ha già reso pubblico il suo amore per Erestor. Sono praticamente fidanzati. Se pensi di essere attratto da lui, allontanati per un po' e toglitelo dalla testa.-

-Si può dimenticare l'amore, Thranduil?- chiese Elrond amaramente -Perché non è semplice attrazione quella che provo per Erestor, ma la chiamata del mio cuore.-

-Non si può mai dimenticarlo- rispose Thranduil tristemente. Un'ombra aleggiava su quelle fattezze aristocratiche -Per il tuo bene, spero che non sia amore.-

La porta si aprì di scatto ed un furioso Glorfindel irruppe ruggendo: -ELROND! In nome dei Valar, stavi pensando quando hai parlato in quel modo ad Erestor?- si interruppe al vedere Thranduil disteso sul letto. Decidendo di ignorare la totalmente la discrezione continuò in tono glaciale: -Sta aspettando nell'anticamera di Gil per rompere il corteggiamento.-

Elrond scattò in piedi colpito -Devo fermarlo! Gil lo ammazzerà!-

-Quindi ti rendi conto del fatto che Gil non lo perdonerebbe mai per averlo umiliato pubblicamente?- lo derise Glorfindel -Ora che hai rovinato una giovane vita suppongo che tu possa essere felice-

Elrond ricadde sulla sedia con le lacrime che gli scorrevano copiose sulle guance. Glorfindel aveva ragione. Sapeva che Gil non avrebbe mai perdonato Erestor.

-Basta così, meldir- disse Thranduil tranquillamente, alzandosi dal letto in un unico movimento fluido –Andrò io a parlare con Erestor ora. Sono certo di poterlo far ragionare. Elrond, hai ottenuto una tregua grazie al mio irresistibile fascino-

Dopo che Thranduil ebbe lasciato la stanza, Elrond narrò per filo e per segno l'intera storia ad un Glorfindel nettamente più calmo.

-Elrond!- si torse le mani Glorfindel alla fine del triste racconto -Cos'è questa tua follia?-

-Mi sono innamorato di Erestor, e non la considero una follia- ribatté Elrond quietamente.

-Ma lo è!- brontolò Glorfindel -Gli sta facendo la corte Gil ora! Pensa alle conseguenze!-

-Non ci saranno conseguenze, mellon nîn- una maschera di serenità era discesa sul volto di Elrond -Questo è un amore del quale non un fiato uscirà mai al di fuori di questa stanza. Glorfindel, non farò assolutamente del male a mio cugino, che è tutto quanto mi resta sulla terra.-

-E tu?- chiese Glorfindel incredulo -Intendi fingere che il tuo cuore ti appartenga ancora?-

-Sì- ripeté Elrond -Sopporterò questo come ho sopportato la perdita dei miei genitori, di ada Maglor e del mio gemello. Non ostacolerò la loro felicità.-









Angolino traduttrice

Aaaaargh! Non credevo che avrei mai finito questo capitolo!! Scusate l'urlo liberatorio, ma sapendo come prosegue la storia per me questo capitolo è il più duro da rileggere, senza contare che non è proprio il mio preferito in quanto a stile e contenuti e che è il primissimo testo che traduco! Oh, Valar... se non pubblicherò più significa che lo sforzo mi ha uccisa. Scherzi a parte, è un lavoro piuttosto complesso, quindi non sarò rapida, ma vi prometto che farò di tutto per essere costante.

Pleaseeeee commentate!! Per me è molto importante, senza contare che voi che siete arrivati fin qui sarete due o tre al massimo, quindi fatevi sentire. Grazie della pazienza.

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Capitolo 2
*** Mantenere un segreto ***


Personaggi: Amdir = Re di Lothlorien. In effetti la famiglia reale sembra abbastanza inutile dato che da quelle parti è Galadriel a farla da padrona...

Maedhros = fratello di Maglor, il padre adottivo di Elrond e padre di Erestor, come lui era legato alle ricerca dei Silmaril dal giuramento pronunciato da Fëanor, e come lui maledetto dai Valar.

Fratricidi = sono così chiamati i Feanoriani, poiché erano stati i primi a combattere contro altri elfi.

Numenoreani = gli Uomini abitanti di Numenor, antenati dei Gondoriani, discendenti di Elros

Vocaboli: pen neth = piccolo (rivolgendosi a qualcuno di giovane, non necessariamente un bambino)









2. Mantenere un segreto

Passarono rapidamente i giorni, durante i quali Elrond ed Erestor si evitarono per un tacito accordo. Gli unici momenti in cui erano costretti ad incontrarsi erano i consigli, durante i quali riuscivano abilmente ad evitare di incrociare gli sguardi. Elrond smise di cenare con suo cugino, adducendo come scusa il lavoro, coadiuvato da Erestor e Glorfindel. Benché quest'ultimo disapprovasse palesemente quella ostentata freddezza rimase in silenzio, trattenuto dalla promessa fatta ad Elrond.

Una sera, mentre camminava senza meta nei giardini, Elrond fu avvicinato da Gil-Galad. Maledicendo la sua perenne sfortuna si inchinò rigidamente. Gil-Galad accolse il suo gesto con un movimento condiscendente della mano, prima di iniziare: -Cugino, sai quanto ti voglio bene-

Elrond si accigliò. Quella era la sua battuta d'esordio ogni qualvolta si rivolgeva al Re con uno dei suoi piani inverosimili.

-Non ho davvero nessun altro a cui chiederlo- proseguì Gil-Galad.

Elrond si accigliò ancor di più. Definitivamente, sarebbero arrivate cattive notizie. Cosa voleva Gil-Galad?

-Voglio che tu faccia gli onori al mio matrimonio.-

Elrond sorrise con un entusiasmo che era ben lontano dal provare davvero -Sarà una grande gioia per me, cugino. Sono felice che tu mi abbia scelto invece del marinaio-

-Lord Círdan è troppo vecchio- ragionò Gil-Galad -e non sarebbe all'altezza di Glorfindel, che farà gli onori per Erestor.-

-Quindi avete deciso una data?- Elrond provò a mantenere calma la propria voce.

-Erestor vuole un matrimonio in primavera- rispose Gil-Galad felice -Tra due settimane. Pare che lui e Glorfindel abbiano già spedito tutti gli inviti ed organizzato la maggior parte dei festeggiamenti. L'unica cosa che mi è richiesto è di fare un'apparizione per il matrimonio!-

Mentre Gil-Galad continuava a chiacchierare di allegre frivolezze, Elrond rifletté sulla mancanza di complessità e di pene d'amore nella vita di Sauron.

-Ma guarda chi si vede! Proprio di lui parlavamo...- esclamò Gil-Galad quando Erestor apparve da un sentiero laterale, le avvenenti fattezze composte in un'espressione leggermente corrucciata.

Elrond sentì il dolore pugnalarlo al cuore quando gli occhi di Erestor incontrarono per un attimo i suoi, prima di scattare indietro verso Gil-Galad. Era la prima volta dopo quella sfortunata alba che si trovavano così vicini. Il dolore si agitò di nuovo dentro di lui quando Gil-Galad depose un casto bacio sulla guancia di Erestor mormorando: -Solo due settimane, mio gioiello-

Erestor spinse gentilmente via le dita del Re dai suoi capelli prima di guardare direttamente Elrond e salutare -Mio signore-

-State ancora a darvi del voi? In tal caso fareste meglio a smettere, poiché uno dei doveri di Elrond come mio braccio destro è di assicurarsi che il tuo vestiario per il matrimonio ti vada alla perfezione- Gil-Galad fece un ghigno diabolico -Che ti serva di lezione per aver lasciato che quell'Uccisore di Balrog mi tenesse ore dal sarto facendomi provare una ridicola veste dopo l'altra!-





Due giorni dopo Elrond entrò nervosamente nella sala di prova del mastro sarto, squadrando l'enorme mucchio di vestiti che avrebbero dovuto esaminare.

-Lord Erestor, mio signore- annunciò un aiutante, e si ritirò velocemente appena Erestor entrò, lasciandoli soli. Elrond rabbrividì all'udire il suono marcato della porta che si chiudeva. Erestor lo raggiunse nel mezzo della stanza. Elrond notò che il Capo Consigliere stava intrecciando e slacciando le dita in un'atipica dimostrazione di emozione.

Maledicendo Gil-Galad per averli fatti passare per quella prova, Elrond prese un respiro profondo e salutò incerto: -Buongiorno. Vogliamo levarci davanti questo lavoro?-

Erestor si inchinò leggermente dicendo: -Come volete, signore.-

Lavorarono velocemente coi i vestiti da cerimonia, tra i quali Erestor sembrava perfettamente a proprio agio. Elrond lo aiutò ad infilarsi le vesti, allacciando i vari intricati nodi e piccole fibbie, ringraziando per tutto il tempo di aver indossato una tunica abbastanza spessa da nascondere il suo inestinguibile desiderio.

Dopo aver provato un abito verde particolarmente sfarzoso ricamato d'oro, Erestor si guardò incerto allo specchio commentando: -E' la prima volta che indosso del verde. Ed ora sono lieto di non averlo mai fatto: questo è più adatto ai Sindar!-

-A voi sta bene tutto, mellon nîn- mormorò Elrond sommessamente tentando di mantenere ferma la propria voce. Ai suoi occhi Erestor appariva magnifico. Il Capo Consigliere spalancò leggermente gli occhi, ma non commentò l'osservazione di Elrond.

Dopo quelle che parvero ore, finalmente terminarono il loro dovere. A quel punto Elrond era al limite delle sue capacità di mantenere il controllo. Grato, lasciò frettolosamente la stanza dopo Erestor.

I giorni precedenti il matrimonio trascorsero in attività frenetica. Elrond non aveva mai visto suo cugino così felice da quando Elros aveva compiuto la sua scelta. L'umore del Re sembrava pervadere tutta Lindon, causando l'osservazione di uno scontento Oropher: -Uno crederebbe che stia per sposare uno della mia casata piuttosto che di quella dei Fratricidi.-

I nobili Sindar erano in stato di ribellione. Questo c'era da spettarselo data la loro posizione rispetto ai Fratricidi. Ma anche alcuni dei Noldor erano inorriditi all'idea che il Re sposasse un Feanoriano. I consigli divennero così grossolani e chiassosi da spingere persino Glorfindel, che raramente perdeva la pazienza, a sfidare a duello chiunque pronunciasse una parola contro Erestor. L'idea di combattere contro un Uccisore di Balrog rese docile la maggior parte dei nobili, e quando Gil-Galad minacciò di esiliare il resto del suo riottoso consiglio non ci fu più alcuna opposizione da parte dei Noldor. Ciò era un sollievo, dato che il Re aveva bisogno del supporto dei suoi nobili Noldor per opporsi ai Sindar e ai Silvani, che non si lasciavano spaventare altrettanto facilmente. Elrond temeva le riunioni con i consiglieri di Amdir ed Oropher.

Una sera, dopo una giornata particolarmente ardua con i Consiglieri di Amdir, Elrond scappò nei giardini per recuperare la calma. Poteva solo sperare che il suo incontro con Re Oropher sarebbe andato meglio, ma era una speranza infondata. Non lo aiutava il fatto che Thranduil avesse quasi quasi raggiunto il suo obbiettivo di portarsi a letto tutti i nobili di Lindon. Sembrava che Oropher considerasse le prodezze di suo figlio un altro trionfo dei Sindar sui Noldor. Elrond sospirò; naturalmente Oropher non avrebbe mai ammesso che il suo amatissimo figlio fosse una fusione degli Eldar di Aman, dei Teleri e dei Sindar!

Elrond era così immerso nei suoi pensieri che non vide neppure un paletto da costruzione lasciato sbadatamente sul sentiero finché non ci inciampò maldestramente finendo faccia a terra nel fango. Imprecando, si alzò e avanzò ancora di un passo, ma scivolò e si trovò di nuovo al suolo. Ad aggiungersi al suo dolore una veste blu notte gli coprì la visuale. Egli aveva trascorso gran parte della mattinata sbirciandone il proprietario.

-Elrond! State bene?- mani sottili ma forti lo tirarono su ed Elrond si trovò a fissare i neri pozzi degli occhi di Erestor. Provò a spazzolarsi via di dosso la terra prima di mormorare: -Dimenticato di guardare dove stavo andando. Uno di quei giorni in cui tutto va male.-

Erestor non rispose ma prese da una tasca un fazzoletto e asciugò gentilmente il fango via dal viso di Elrond. La gentilezza di quel gesto lo colpì con una fitta al cuore. Se solo si fosse reso conto di amare Erestor prima di quella maledetta serata.

-Dovrei andare- Elrond distolse lo sguardo -Devo incontrare Oropher domani e ho molto da fare.-

-Dovreste riposare. Avete l'aria esausta e questo non farà una buona impressione su Oropher- disse fermamente Erestor -Andrò io all'incontro domani. Vado abbastanza d'accordo con lui appena finisce le rituali rimostranze contro i Noldor in generale e la linea di Fëanor in particolare.-

Elrond sospirò. Si sentiva totalmente spossato. Il suo retaggio umano lo intralciava in quelle situazioni. Se il suo carico di lavoro era alto, quello Erestor e Glorfindel lo era ancora di più, e loro erano raramente esausti. Doveva convenire con Erestor che Oropher avrebbe esultato del fatto che l'Araldo del Re Supremo fosse così stanco e scarmigliato.

-Lord Elrond?- domandò Erestor incerto.

-No, Erestor!- Elrond serrò gli occhi, e la sua mente tornò indietro alla mattina in cui aveva alzato la voce contro l'altro -Per favore, non darmi mai più del voi-

Erestor parve perplesso ma annuì garbatamente.

-Ti va di camminare con me?- Elrond raccolse tutto il proprio coraggio -E di guardare il tramonto insieme?-

Erestor lo guardò negli occhi per un lungo momento prima di sorridere ironico -Sei peggio di Thranduil, così imprevedibile.-

-Nessuno è paragonabile a Thranduil. L'unica cosa prevedibile di lui sono gli abiti verdi- riconobbe Elrond

Camminarono in silenzio per un po'; poi Elrond disse nervoso: -L'altro giorno, Erestor... mi dispiace. Non ho davvero il diritto di scusarmi, ma mi dispiace.-

Erestor scosse la testa -Avrei dovuto restare più calmo. Ero già teso prima della nostra conversazione, e non avrei dovuto reagire come ho fatto.-

-Sei un buon diplomatico- commentò Elrond -Bravo a dividere le responsabilità.-

-Le mia abilità diplomatiche si spingono solo fino a questo punto- si schermì Erestor. Intrecciò e slacciò le dita nervosamente -Posso chiederti una cosa che va oltre la discrezione?-

-Non nutro alcun sentimento di quel genere verso Gil-Galad- Elrond sogghignò comprendendo i dubbi di Erestor -È mio fratello giurato di spada.-

Erestor sorrise grato -Grazie per non avermi costretto a formulare la domanda. Confesso di aver avuto una notte insonne al riguardo. Quindi era perché sono della casata di Fëanor?-

Elrond si fermò per lo stupore. Davvero Erestor riteneva che fosse quella la ragione?

-Lo immaginavo- Erestor osservò con attenzione il volto di Elrond -Veramente, avrei dovuto immaginarlo. Ma- s'interruppe dubbioso -per qualche motivo credevo che tu, tra tutte le persone di Lindon, avresti capito il fardello di una simile discendenza.-

Elrond interruppe in fretta: -Devo la mia vita alla tua famiglia, Erestor. Maglor era mio padre in ogni senso a parte il sangue, e quello te lo invidio. Maedhros è stato buono con Elros e me, a modo suo- proseguì amaramente -Sono stati loro a crescerci, ad esserci per noi nei giorni più difficili. Mio padre ci abbandonò per tracciare una rotta verso Valinor. Mia madre valutò i Silmaril più del suo amore per noi- guardò negli occhi Erestor -Io prego ancora per la salvezza di Maglo.r-

Erestor rispose sommessamente: -Mi dispiace. Ma, Elrond, mio padre non c'è mai stato per me. Era vincolato dal suo giuramento. Io sono stato cresciuto da Glorfindel e Círdan. Ma anch'io sono addolorato per mio padre, per quelle sventure che non furono causate da lui.-

Elrond constatò tranquillamente: -Lo rivedo in te, Erestor. La sua voce che poteva placare le mie più grandi paure, il suo ingegno, la sua solida calma...-

Erestor sembrava confuso. Dopo alcuni attimi domandò: -Perdonami Elrond, ma posso sapere perché mi ritieni indegno di tuo cugino se la mia stirpe non conta?-

-Penso che Gil sia indegno di te, mellon nîn- rispose Elrond sinceramente, sebbene il suo cuore gli urlasse di raccontare ad Erestor la pura verità: che lo amava.

Erestor scosse il capo incredulo.

-Lo ami quanto lui ama te?- le parole vennero automatiche alle labbra di Elrond.

Erestor replicò pensieroso: -A dire il vero non lo so. A lui ci tengo e mi piace abbastanza. Ma l'amore di questo tipo è qualcosa in cui non sono neppure vagamente esperto. Sono un principiante in questo. Anzi, prima della proposta di Gil non avevo mai neppure pensato all'amore-

Elrond fu costretto a ridacchiare nonostante il proprio tumulto interiore -E così siamo in due. Credevo di essere l'unico ancora vergine a Lindon.-

Erestor parve sollevato -Non so come affrontare quella notte- si mostrò sinceramente confuso -Temo di deluderlo. Volevo parlarne con qualcuno, ma non sapevo come introdurre quest'argomento. E tutti quelli che conosco sembrano avere tanta esperienza. Però devo sapere come... farlo. Probabilmente dovrei chiedere a qualcuno, magari a Glorfindel.-

Elrond sospirò -Glorfindel non sarà d'aiuto. Non ho mai sentito che sia stato coinvolto in cose simili. È troppo antiquato e si mantiene fedele alla morale di Aman.-

Camminarono lentamente, dimentichi del cielo che si faceva sempre più scuro, immersi ognuno nei propri pensieri.

-Magari potresti chiedere a Thranduil?- suggerì Elrond -E' esperto in queste cose-.

-Thranduil!- esclamò Erestor scandalizzato -Se lo sente Oropher, cosa penserà dei Noldor? Cosa dirà quando chiederò a suo figlio consigli di letto?-

-Lo considererà solamente un altro fatto che illustra la superiorità dei Sindar- li informò una voce melodiosa mentre Celeborn emergeva sorridendo da un sentiero laterale.

Elrond ed Erestor si fermarono sconvolti, realizzando che la loro conversazione politicamente scorretta aveva avuto un ascoltatore.

-E' una serata meravigliosa per una passeggiata- osservò Celeborn con disinvoltura unendosi a loro.

Erestor sembrava ancora profondamente umiliato, quindi Elrond si schiarì la voce a disagio prima di assentire: -Davvero, Lord Celeborn, benché vorrei che non ci aveste uditi.-

Celeborn rise allegramente, con un suono che ricordò ad Elrond un ruscello gorgogliante.

-La tua idea era eccellente, Elrond. Ma Thranduil sta trascorrendo la giornata con suo padre. Quindi, se non ritenete offensive le mie parole, sarei molto lieto di offrirvi il mio consiglio.-

Erestor fissò incredulo l'elfo dai capelli argentei. Elrond si torse le mani. Era proprio un magnifico pasticcio quello che si erano tirati addosso.

Erestor prese un respiro profondo prima di chiedere dimessamente: -Che cosa implica esattamente il matrimonio?-

-Intendi a parte la cerimonia, naturalmente- annuì Celeborn comprensivo -Dovete fare l'amore per completare l'unione. Gil-Galad non è privo di esperienza, Erestor; la renderà un'occasione memorabile. Non devi preoccuparti. Quando vi sarete uniti potrete sempre comunicare mentalmente. È una perfetta beatitudine, pen-neth, niente di cui preoccuparsi.-

Erestor sospirò -Avete ragione, signore, ma sono ancora nervoso. È un territorio inesplorato.-

Celeborn rise -Capisco, queste cose riescono ad intimidire chiunque. Io sono svenuto prima del mio matrimonio. Di tanto in tanto Oropher me lo ricorda ancora, anche se è stato millenni fa!-

-Ma, Lord Celeborn,- fece Elrond canzonatorio -di certo non eravate innocente prima del vostro matrimonio!

-Naturalmente no!- rispose Celeborn sdegnato -Io, come ogni normale elfo, avevo cominciato le mie esperienze una volta raggiunta la maggiore età, a differenza di voi due! Nondimeno stavo per sposare Galadriel, e questo per l'eternità!-

Elrond annuì solidale. Poteva ben comprendere la paura nel caso di Celeborn. Però si chiedeva perché il signore dell'Albero d'Argento avesse sposato Galadriel.

-Erestor!- Thranduil li raggiunse -Devi venire con me ora! Gil-Galad e mio padre stanno di nuovo urlandosi addosso alla caserma! Qualcosa riguardo ai Numenoreani appena arrivati; ho lasciato in carico Glorfindel.-

-Allora devi farti coraggio, Lord Consigliere- Celeborn gridò dietro ad Erestor mentre questi correva frettolosamente dietro Thranduil -Temo che Glorfindel non proverà neppure ad attenuare la lite.-

Dopo aver visto sparire Erestor in un sentiero laterale Celeborn notò tranquillamente: -Stai soffrendo, Elrond.-

Elrond si voltò bruscamente, con gli occhi ridotti a fessure. Thranduil aveva rivelato il suo segreto a tutta la propria casata?

Celeborn sorrise tristemente -Mia moglie ha uno specchio, Elrond. Ma non vuole affrontarti. Invece, propone un accordo per mantenere il tuo segreto.-









Grazie a quelli che hanno letto ed in particolare a sonia87 per la recensione. Spero che questo capitolo sia stato all'altezza delle tue aspettative!! Glorfindel non è proprio tra i protagonisti principali ma non preoccuparti: ci sarà una parte anche per lui in questa storia.

Nota: La storia di fare l'amore per rendere valido il matrimonio è opera di Tokien: infatti non è tanto la cerimonia ciò che conta, ma fare l'amore chiamando a testimoni i Valar e con la convinzione di voler restare uniti per tutta la vita. A volte, soprattutto in periodi di guerra o durante le migrazioni, la cerimonia proprio non c'era. E, secondo Tolkien (cosa che noi fanwriter ignoriamo bellamente), non esisteva la possibilità per gli Elfi di fare del semplice sesso. Matrimonio o niente. Dopo tutto Tolkien era un cattolico credente, che ci volete fare? *sigh*

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Capitolo 3
*** Per salvare un matrimonio ***


Vocaboli: ion-nîn = figlio mio

gwador = fratello giurato







3. Per salvare un matrimonio

Le parole risuonarono dure nelle orecchie di Elrond: “Propone un accordo”.

-Cosa volete da me?- chiese Elrond torvo -Non c'è niente che lei non possa chiedere direttamente a Gil.-

Celeborn sospirò e distolse il viso -Elrond, Galadriel voleva che la nostra unica figlia sposasse Gil per assicurare la continuità della linea dei Re Supremi dei Noldor. Ma ora, con Gil irremovibile dal giovane Erestor, vuole assicurare la continuità della tua linea, siccome sei il prossimo in linea di successione.-

Elrond farfugliò: -E' impazzita? Sa che sono già innamorato!-

-Non posso rispondere per la sua sanità mentale, Elrond- disse Celeborn in tono depresso -Ma devo avvertirti che lei intende parlare a Gil dei tuoi sentimenti se non ti adegui ai suoi voleri.-

Elrond rispose furioso, afferrando la mano dell'elfo più anziano per farlo girare -Perché dovrebbe dare in pegno l'amore di sua figlia per il bene della successione? E voi come potete discuterne così freddamente? Avete pensato almeno una volta ai desideri di vostra figlia?-

Celeborn rispose con voce addolorata: -Non ho scelta in certe questioni, Elrond. Posso solo dirti che la mia famiglia sembra condannata a matrimoni senza amore. Mia figlia è attratta da suo cugino Thranduil. Sono buoni amici. Ho accettato di parlarti solo perché non volevo essere lì quando mia moglie le spiegherà i suoi piani.-

-Vostra figlia ha scelto qualcuno di più appropriato di me o Gil. Thranduil è una persona meravigliosa, terrà cara vostra figlia per l'eternità come merita! Ma io? Celeborn, la condannerete a vivere per sempre con una persona che non potrà mai amarla con tutto il cuore, che lei non potrà mai amare!- fece Elrond fermamente.

-Elrond, sapevo che non ci sarebbe stata altra risposta da te- gemette Celeborn -Per il bene del regno tutti dobbiamo fare dei sacrifici!-

-Perché dovremmo farli Celebrian ed io quando Gil non si preoccupa minimamente di avere eredi? Galadriel non deve preoccuparsi. Dopo tutto, il potere regale passerà certamente nelle mani dei suoi discendenti! Perché dovrebbe contaminare le vostre pure linee con sangue peredhel?- si stupì Elrond.

Celeborn sospirò -Non lo so, Elrond, non so nulla. Ma devo metterti in guardia: mia moglie non torna mai indietro sulle sue minacce. Se non accetti questo, allora puoi star certo che lei si assicurerà che nessun matrimonio abbia luogo dopo domani. Dovresti parlare con Gil prima che lo faccia lei. Confessargli tutto.-

Elrond deglutì -Non posso parlare con mio cugino. Non mi perdonerebbe mai!- proseguì confuso -Potrebbe anche iniziare un nuovo ciclo di Fratricidi. Il modo in cui guarda Erestor!- si scrollò di dosso l'arrendevolezza. Doveva esserci una via d'uscita; doveva fermare Galadriel. Si voltò verso Celeborn, che stava osservando malinconico le stelle.

-Potreste mentirle per il bene di Celebrian?- gli chiese Elrond riluttante, interrogandosi sui propri valori morali in dissolvimento.

Celeborn lo guardò interrogativo

-Tenetela a bada fino a domani. Ditele che ho bisogno di tempo per pensare. Vi darò una risposta domani mattina- lo implorò Elrond.

-E?- indagò Celeborn preoccupato -Cosa farai?-

-Mi farò venire in mente qualcosa di infallibile- affermò Elrond sinceramente, bisognoso di credere intensamente alle proprie parole -Avrete la mia eterna gratitudine se mi farete guadagnare tempo, Celeborn.-

Celeborn sorrise sardonico -Non sarebbe la prima bugia nel mio matrimonio, Elrond. Quindi non c'è bisogno di eterna gratitudine. Dopo tutto si tratta della vita di mia figlia. Avrai il tempo.-

Elrond si inchinò grato e si affrettò a tornare dentro il palazzo. Ma invece di dirigersi verso le sue stanze, imboccò discretamente un corridoio poco usato che portava all'ala che ospitava i nobili Sindar. Avrebbe chiesto consiglio ad un certo Principe Sindar.

Procedette a grandi passi attraverso i corridoi deserti; dovevano essere tutti a cena. Bussò alla porta di Thranduil. Non ci fu risposta. Provò con la maniglia e la porta girò sui cardini. Thranduil non si era neppure disturbato a chiudere a chiave. Elrond si accigliò: se un nobile Sindar l'avesse visto entrare, Oropher avrebbe certamente presentato al Re un reclamo in cui dichiarava che il suo Araldo aveva derubato il Principe. Oh, be', si rassicurò mentalmente Elrond, stava già vivendo di tempo in prestito. Si chiuse la porta alle spalle e si sistemò su una poltrona vicina al fuoco scoppiettante. Tutto nella stanza era decorato con gusto. Per essere stato cresciuto da un padre, Thranduil aveva uno stupefacente senso dello stile.

La porta si aprì e un sorpreso Elrond si trovò a fissare un egualmente sorpreso Oropher. Elrond si alzò rapidamente in piedi e si inchinò.

-Tu?- chiese Oropher, ancora stupito -Come...?-

Elrond stava riflettendo su quale plausibile scusa fornire allo sbalordito Re di Bosco Atro, quando un suono echeggiò fuori dalla porta -Che c'è, ada?-

-Ion-nîn, vieni subito qui!- il tono di Oropher era severo.

Elrond udì dei passi affrettati e un attimo dopo un preoccupato Thranduil sbirciò nella stanza oltre le spalle di suo padre.

-Elrond?- chiese il Principe sorpreso.

-Non dirmi che è una delle tue attività clandestine- Oropher guardò suo figlio con biasimo -Credevo che fossimo d'accordo sul fatto che non avresti mai toccato vergini!-

Elrond arrossì realizzando quali fossero le conclusioni di Oropher al vederlo nella camera di Thranduil.

-Ada...- esordì il Principe.

-Mio signore- intervenne rapidamente Elrond -Non sono venuto qui per niente del genere. Volevo solamente parlare col Principe di un problema importante.-

Oropher lo fissò freddamente prima di voltarsi verso il suo sconcertato figlio -Vieni da me prima di dormire, ion-nîn. Dobbiamo parlare.-

-Ada- Thranduil abbracciò teneramente il padre -Non andrei mai contro i tuoi voleri, e comunque non ti nasconderei gli errori che potrei commettere.-

Gli occhi verdi di Oropher si addolcirono mentre egli mormorava: -Lo so, figlio mio. Ero solamente sorpreso. Ti vedrò domani all'alba e guarderemo Anor levarsi come al solito. Ora va' dal tuo amico.-

Elrond era sconvolto. Oropher si era veramente riferito a lui come ad un 'amico' di suo figlio?

Thranduil augurò la buonanotte a suo padre e chiuse delicatamente la porta dietro di sé prima di accompagnare Elrond verso un comodo divano e mettergli in mano un calice di vino.

-Ora, mellon-nîn,- Thranduil si sistemò sul tappeto di pelliccia davanti al fuoco -Dimmi: cos'è successo di così grave da non farti nemmeno apparire al banchetto in onore della tua stirpe, i Numenoreani?-

-Mi sono dimenticato del banchetto- sospirò Elrond -Un'ulteriore manchevolezza che raggiungerà le orecchie di Gil-Galad non ha importanza.-

Thranduil si piegò in avanti, avvolgendo le bracci intorno alle ginocchia e dicendo seriamente: -Persino mio padre ha iniziato a fare commenti sulle tue sparizioni dai consigli, Elrond. Dovresti stare più attento.-

Elrond ammise schiettamente: -Non è questo il punto. Galadriel ha visto tutto in quel suo specchio ed ora minaccia di dirlo a Gil.

Thranduil chiese sbalordito: -Perché? Se lo fa il Re annullerà il matrimonio e se la prenderà col povero Erestor!-

Elrond si sfregò stancamente la fronte -Il suo silenzio avrà un prezzo. Vuole che io sposi sua figlia.-

Mezz'ora dopo, Elrond aveva narrato l'intera storia ad un incredulo Thranduil, il cui unico commento fu: -Dovremmo rapirla stanotte e mandarla a Valinor.-

-Cosa devo fare?- chiese Elrond con disgusto -Non m'importa affatto della mia felicità. Farei qualunque cosa voglia Galadriel per salvare il matrimonio; ma condannare quella povera ragazza ad un eterno legame senza amore?-

Thranduil propose determinato: -C'è un modo, Elrond. Ma richiederà un sacco di coraggio- si fermò incerto -Ma potrebbe funzionare perfettamente.-

-Il coraggio della disperazione- borbottò Elrond -Implica un Fratricidio con Galadriel come vittima?-

Thranduil rise -Quello ti farebbe guadagnare l'eterno affetto di Celeborn! Ma non era la mia idea. Elrond, fa' in modo che si uniscano stanotte.-

Elrond guardò Thranduil stordito, dubbioso di aver udito quelle parole -Cosa?-

-Fa' che si uniscano stanotte- ripeté Thranduil convinto -Nulla che Galadriel dica o faccia può troncare un matrimonio testimoniato dai Valar.-

Elrond annuì. Questo avrebbe funzionato, ne era certo. Ma una parte del suo cuore appassì e morì quando si rese conto con ciò Erestor sarebbe passato interamente oltre le sue speranze.

-Convinci Gil a venire agli appartamenti di Erestor. Io farò in modo che Erestor accetti- Thranduil si alzò elegantemente, un'espressione determinata sul volto avvenente.

Cinque minuti dopo, Elrond si fermò ansimante davanti agli appartamenti di suo cugino per riprendere fiato. Calmandosi, bussò ed entrò. Gil-Galad era in camicia da notte, seduto alla finestra, e stava leggendo un lungo rotolo alla luce delle torce.

Sorrise alla vista del visitatore, ed invitò calorosamente -Entra pure, cugino! E' passato molto tempo dall'ultima volta in cui ho goduto della tua compagnia.-

Elrond lo informò bruscamente: -Ci sono stati problemi tra i nobili di Lorien, Gil, riguardo al tuo matrimonio. Temo gravi conseguenze.-

-E come?- sogghignò Gil-Galad -Sono ancora il re da queste parti!-

-Galadriel è dalla loro- aggiunse Elrond in tono tranquillo, guardando l'espressione sul volto del Re mutare dal compiacimento alla preoccupazione.

-Questo non cambia niente- affermò Gil-Galad con falsa spavalderia. Elrond alzò un sopracciglio in un modo che aveva imparato da Maedhros, facendo ritrattare immediatamente Gil-Galad: -Ma non la voglio come nemica. Neppure quel Re di Bosco Atro va a cercarsi liti con lei.-

Elrond rimase silenzioso sebbene fosse sorpreso dall'indiretta ammissione di suo cugino del fatto che Oropher fosse più coraggioso di lui. Elrond sapeva che era vero, ma sentire Gil-Galad riconoscerlo era del tutto diverso.

-Cosa facciamo, gwador-nîn?- chiese Gil-Galad con voce inquieta.

-Dobbiamo sorprenderla, Gil. Non bisogna darle il tempo di unire i Sindar e i Noldor. Abbiamo tempo fino a domattina all'alba- rispose Elrond fermamente.

-Cosa intendi, cugino?- domandò Gil-Galad sospettoso, socchiudendo gli occhi -Odio quando parli in quel tono fiducioso. Solitamente accompagna uno dei tuoi temuti piani. Credo che potrei preferire le astuzie di Galadriel alle tue idee.-

Elrond sospirò -Cugino, non tratterei mai l'evento più importante delle tua vita in maniera meno che adeguata. E non è un mio piano se è questo che ti spaventa!-

Gil-Galad scosse la testa -Conosco la bontà del tuo cuore, Elrond. Ma ciò non significa che io non sia sollevato quando dici che non una tua idea. Dimmi subito cosa dobbiamo fare.-

Elrond rifletté silenziosamente. Se avesse detto al Re che doveva legarsi ad Erestor quella notte, incredulità, lite e rifiuto sarebbero stati gli unici risultati. Quindi sarebbe stato molto meglio condurre Gil-Galad alle stanze del Capo Consigliere e poi contare su Thranduil per escogitare qualcosa. Fino a quel momento il Principe si era provato uno stratega di gran lunga migliore di Elrond.

-Cugino?- si preoccupò il Re.

-Andiamo a parlare con Erestor ora, Gil. Potrebbe sapere cosa fare- suggerì Elrond -Ti fidi del suo consiglio.-

Gil-Galad rispose ansioso: -Dici il vero. Saprà cosa fare, ma non sarà duro per lui risolvere problemi riguardo al suo stesso matrimonio? È giovane; non voglio turbarlo.-

-Erestor è saggio per la sua età- affermò Elrond con convinzione -E ha visto di peggio ed è sopravvissuto.-

-Come te- gli occhi di Gil-Galad si addolcirono -Entrambi ci renderete fieri, e felici. E anche quel marmocchio viziato di Oropher. Col tempo diventerete grandi elfi, guide del nostro popolo.-

-Spero di non sostenere mai il tuo fardello, Gil- scherzò Elrond -Mi distrarrebbe dal mio complottare! E comunque tu ed Oropher siete tenaci, condurrete entrambi il nostro popolo fino a Valinor.-

-Tali cose sono nascoste persino a Galadriel, Elrond- gli ricordò Gil-Galad -Ma ora viviamo nel presente. Va' ad avvertire Erestor. Io ti seguirò dopo essermi cambiato con qualcosa di più adatto.-

Elrond si affrettò verso le camere di Erestor. Thranduil era occupato a disporre soffici tappeti davanti al caminetto che ardeva vivacemente. C'era anche Glorfindel, intendo ad accendere rapidamente candele profumate.

-Dov'è?- chiese frenetico Thranduil ad Elrond, mentre rifaceva perfettamente il letto.

-Arriva tra pochissimo. Erestor?- chiese Elrond guardandosi intorno.

Glorfindel intervenne: -Nel bagno. Il Principe l'ha convinto in qualche modo. Anche se non penso che sia pronto a compiere questo passo. È troppo giovane ed insicuro.-

Thranduil ribatté con sicurezza: -Credo che se la caverà benissimo. Ora lasciatemi andar via prima che Gil-Galad sospetti la mia mano dietro tutto questo e si spaventi. A domani, mellyn-nîn.-

Glorfindel scrollò le spalle e prima che Elrond potesse aprire bocca disse impaziente: -Non do la colpa a te, Elrond, alcune cose sono oltre la nostra volontà o influenza. Ci vediamo domani.-

Dieci minuti dopo, Gil-Galad lo raggiunse nell'anticamera.

-Vuole parlarti da solo- mentì facilmente Elrond. Era piuttosto interessante come non provasse la più pallida traccia di rimorso mentendo al suo Re e cugino.

Gil-Galad maledisse Galadriel prima di entrare nella camera da letto e chiudersi la porta alle spalle.

Elrond uscì nei giardini. Ansimava come se avesse corso per una lunga distanza. Neppure da lì poté bloccare la voce del Re che urlava “Erestor” mentre si univano. Crollando a terra, singhiozzò e pianse disperato per tutte le perdite che aveva sopportato nella sua vita.

È solo l'inizio, Peredhel. Il tuo nome incarnerà la perdita nella storia della Terra di Mezzo.

Una ruvida voce femminile che egli riconobbe immediatamente gli echeggiò nella testa.

-Galadriel!- esclamò con violenza -Cosa ne sapresti tu di perdite?-

La voce rise amaramente. Lo chiedi alla figlia di Finarfin? Ho conosciuto più perdite di quante tu possa immaginare. Ma, Peredhel, sono lieta di affermare che ciò che io ho sofferto impallidisce al confronto di quello che dovrai sopportare tu.

-Non soccomberò- replicò Elrond audacemente.

Non tentare il Fato, Peredhel, poiché esso è volubile. Un giorno capirai, come ho fatto io. Ad allora, Elrond. La voce si affievolì e svanì.

Elrond stava ancora piangendo debolmente, scosso dall'intrusione di Galadriel nella sua mente, quando un paio di forti mani lo riportarono in posizione seduta.

-Mio figlio ti ha esplorato così violentemente che non puoi neppure star seduto?- la voce di Oropher lo riportò alla realtà.

Si riscosse e rispose conciso: -Devo andare, signore. Ho da fare- un incontro con Oropher dopo una lite con Galadriel l'avrebbe portato a farsi a nuoto tutta la strada fino a Valinor, rifletté Elrond torvo.

-Cosa c'è che non va, pen-neth?- la voce di Oropher era cambiata -Devo cercare Glorfindel? O forse dovrei mandare a chiamare Gil-Galad?-

-No!- esclamò Elrond in preda al panico -Gil non dev'essere disturbato. Non voglio preoccupare lui, né Glorfindel, né nessun altro.-

Gli occhi di Oropher sembrarono penetrare in profondità nella sua anima -Non sei in te.-

-Io...- Elrond si fermò. Perché si stava aprendo così facilmente con Oropher? Si rese conto in quel momento da chi Thranduil avesse ereditato l'interessamento per gli altri -Mi sentivo semplicemente solo. A volte mi capita, specialmente all'inizio della primavera. Fu in questo periodo che mio fratello salpò per Numenor- era una verità solo parziale.

Oropher parve vedere attraverso il suo inganno, ma cambiò repentinamente argomento -Guardiamo il sorgere di Anor, pen-neth. Nulla solleva lo spirito come un'alba. Anche se mio figlio dorme ancora come un bambino innocente.-

Mentre il Re dei Sindar lo aiutava a rimettersi in piedi, Elrond chiese nervosamente: -Non mi odiate?-

Oropher sorrise -La mia avversione per i Noldor in generale non ha nulla a che vedere col mio trattamento di dei singoli Noldor.-

Elrond stava ancora valutando il significato di quell'affermazione quando Oropher disse sommessamente: -La solitudine è una cosa di cui ho sofferto grandemente e non voglio che nessun altro la scelga volontariamente.-

Elrond trattenne il fiato. Sebbene lo sfortunato amore di Oropher per la nipote di Ingwe fosse materia di leggenda e la storia fosse cantata dai bardi in lungo e in largo per tutta la Terra di Mezzo, Oropher parlava raramente di Inglerian.

-Pensai che sarei morto dopo che me la portarono via attraverso il mare. Non potevo seguirla: si erano lasciati dietro il nostro bambino innocente. Come potevo seguirla se nostro figlio non sentiva ancora la chiamata del mare? Nessuna nave ci avrebbe trasportati, né potevo abbandonarlo qui da solo. La sua ultima richiesta è stata d esserci sempre per nostro figlio- gli occhi di Oropher si annebbiarono -Quando gli elfi di Círdan vennero da me portando una lettera da Ingwe in persona credetti che fossimo stati perdonati e il nostro amore accettato. Quasi mi uccise scoprire che il Re di Aman mi informava che sua nipote, la mia sposa, era caduta a Valinor. Iniziai a deperire, la chiamata di Mandos era forte su di me, ma Celeborn e Círdan mi tirarono indietro ricordandomi della promessa.

-Sembrate sempre così forte- Elrond non poté trattenersi dal notare -Non sembra che un tempo siate stato sul punto di raggiungere le Aule di Mandos.-

-Mi vedi ora, forte e orgoglioso. Allora ero più debole del più debole della Terra di Mezzo. Mio figlio, il figlio di Inglerian, la nostra carne e il nostro sangue, memoria del nostro tempo insieme... lui mi ha riportato tra i vivi. Ogni respiro che facevo era per lui, è ancora per lui- Oropher sospirò lievemente -La gente dice che l'ho viziato da far schifo. Come non farlo quando vedo sua madre in ogni sua azione?-

-Non l'avete viziato così- ribatté Elrond -E' il mio amico più fidato. È onorevole, avveduto e coraggioso. E vi rispetta moltissimo. Ho sempre ammirato ed invidiato il forte legame fra voi due.-

Oropher percepì la tristezza di Elrond e constatò sommessamente: -Pen-neth, tuo cugino ti ama come un figlio. Celeborn sottolinea sempre la pronta difesa dei tuoi atti da parte del Re.-

-Parlando di Lord Celeborn,- domandò Elrond in tono quieto -come mai avete acconsentito a fargli sposare Lady Galadriel?-

-Non ho acconsentito- rispose Oropher con leggerezza -ma era una cosa tra loro, e solo i Valar sanno cosa li aveva fatti innamorare. Sì,- proseguì divertito vedendo l'espressione incredula di Elrond -erano molto innamorati allora, o la Signora era un'eccellente attrice. Credo sia stata Galadriel a cambiare. L'anello l'ha cambiata, lo specchio l'ha cambiata. Non è più la donna che Celeborn corteggiò e sposò. Ma- Oropher asserì fiducioso -Lei rimane la donna che egli ama. Come lui rimane l'elfo che ella ama.-







Grazie infinite, sonia87, come farei senza di te? Al prossimo capitolo!

E naturalmente grazie a tutti quelli che leggono senza commentare.

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Capitolo 4
*** Un padre lo sa meglio ***


Vocaboli: elleth (plur: ellith) = giovane elfa

ellon = giovane elfo

Maia (plur: Maiar) = divinità minori, a metà tra Elfi e Valar

ernil = principe

Lórien = Lothlórien = Bosco d'Oro







4. Un padre lo sa meglio



Elrond tornò alle sue stanze molto sollevato dopo aver guardato l'alba con Oropher. Si preparò un bagno caldo. Dopo aver oziato nella vasca per un'ora, si tuffò nel letto e dormì pacificamente fino al tardo pomeriggio. Un insistente bussare lo svegliò. Aprì la porta con occhi ancora assonnati per trovarsi facci a a faccia con Glorfindel.

-E' da stamattina che ti cerchiamo, Elrond- lo rimproverò l'elfo biondo con aria corrucciata -Il tuo letto era intatto la notte scorsa ed ero mortalmente preoccupato!-

-Glorfindel- Elrond soffocò uno sbadiglio -Ero fuori nei giardini, e poi ho dormito più a lungo del solito. C'è qualche problema?-

L'eroe della Prima Era rispose sorridendo: -Nulla che io non possa gestire. Anche la coppia reale non è ancora riemersa dalle camere di Erestor. Ma se vuoi, sei il benvenuto a presiedere l'incontro di oggi coi nobili Sindar. Erano molto depressi quando hanno scoperto che non c'era nessuno con cui battibeccare-

-Penso che preferirei dormire piuttosto che incontrarli- ammise Elrond -Ma ti raggiungerò tra pochi minuti. Non voglio aggiungerti lavoro. Già tra noi sarà dura dividersi i compiti di Erestor-

-Stai bene, pen-neth?- chiese Glorfindel con maggiore serietà.

-Bene- gli sorrise Elrond -Ho avuto un eccellente compagno nei miei vagabondaggi la notte scorsa-

L'elfo rinato parve curioso, me vedendo che Elrond non voleva nominare quella persona, annuì semplicemente e se ne andò.

Elrond si infilò gli abiti formali e si diresse lentamente verso la caserma.

-Lord Elrond- lo chiamò una chiara voce femminile alle sue spalle. Elrond si girò e vide un'alta e bellissima elleth camminare verso di lui con solenne grazia. In lei non c'era nulla di familiare, ma Elrond comprese che era di sangue nobile, magari di una famiglia dei Porti. Si mischiava raramente con la gente di Círdan e non conosceva la maggior parte di loro.

Quando lei lo raggiunse si inchinò cortesemente. Un'espressione di incertezza balenò per un momento in quegli occhi blu prima che la giovane imitasse il gesto di Elrond.

-Perdonatemi- disse Elrond garbatamente -ma non credo di aver avuto l'onore di incontrarvi prima alla corte di Lindon-

-Scusatemi- rispose prontamente l'elleth -Non volevo attendere fino ad una presentazione ufficiale- Elrond alzò un sopracciglio e la fanciulla proseguì nervosa -Sono Anoriel di Lothlorien. Mio padre è Re Amdir-

Elrond si inchinò di nuovo e le baciò formalmente la mano. Una strana sensazione di shock gli si propagò attraverso tutto il corpo; egli lasciò andare in fretta la mano di lei e guardò su verso gli occhi scintillanti dell'elleth.

-Scusatemi ancora, mio signore- sorrise lei -Condividiamo il sangue di Melian la Maia. Ed ha alcune proprietà interessanti-

-Dunque siamo parenti- Elrond le sorrise calorosamente; si sentiva arricchito dalla scoperta di avere ancora dei familiari rimasti nella Terra di Mezzo, per quanto solo lontanamente imparentati con lui -Devo dire che Re Oropher ha scelto bene-

L'elleth arrossì prima di spiegare sommessamente -Questo è ciò di cui volevo parlare. Del Principe. So a mala pena qualcosa di lui. Lord Celeborn mi ha suggerito di rivolgermi a voi. Ha detto che siete un buon amico del Principe-

Elrond le offrì il braccio -Camminiamo insieme, mia signora, e provvederò a rispondere a qualunque domanda possiate avere riguardo a Thranduil-

Anoriel accettò il braccio che le veniva offerto e disse con voce tenue: -Ho sentito che è un grande guerriero-

-Lo è- concordò Elrond -Ma ditemi, com'è che non l'avete mai incontrato prima?-

-Mio padre- spiegò Anoriel imbronciata -mi porta raramente a corte o alle feste. Non conosco metà dei nobili della sua stessa corte-

Elrond percepì un senso di perdita mentre ascoltava dell'iperprotettività di Amdir verso sua figlia. Non per la prima volta, rifletté sull'abbandono di due bambini da parte dei suoi genitori.

-Anche ora insiste sul fatto che io debba incontrare il Principe solo per la cerimonia di fidanzamento. So che avrà a cuore solo il mio interesse. Re Oropher è una persona onorevole ad anche suo figlio sarà certamente tale. Ma- la dama si interruppe prima di guardare in viso Elrond -vorrei sapere com'è davvero-

Elrond sorrise -Capisco, mia signora. Ma devo ammettere che spiegare l'enigma che è Thranduil non è un compito facile- inspirò profondamente -E' accorto, valoroso e affascinante. Anche noi Noldor ammettiamo che egli possegga tutte questa qualità-

-Ho sentito che il Principe è vicino a suo padre- osservò Anoriel.

-Sì- assentì Elrond -sono molto vicini. Oropher l'ha cresciuto completamente da solo. Thranduil non contrasta mai le scelte di suo padre. Ma non ce n'è bisogno, immagino. Anche nelle faccende del cuore, Oropher sa chi è adatto a suo figlio-

-Lord Celeborn sosteneva che Oropher volesse soltanto del sangue maia nei suoi discendenti,- mormorò Anoriel -e che il Re ama le linee pure nobili-

Elrond rise -Be', Thranduil stesso è un crocevia di molte discendenze; telerin, sindar ed eldar, e se si aggiungerà anche il vostro sangue silvano e maia i risultati saranno divertenti. Ma, mia signora, sono certo che Oropher non ha acconsentito a quest'alleanza solo per la vostra discendenza. Conosce il cuore di suo figlio e non ci giocherà. Sa che siete destinata ad essere per sempre la compagna di Thranduil-

Anoriel sorrise -Mi alleggerite il cuore, Lord Elrond-

-Se la cosa non dispiace troppo a vostro padre, posso chiedere a Thranduil di incontrarvi qui stasera- offrì Elrond, conscio del fatto che la dama era nervosa riguardo al suo matrimonio con un elfo sconosciuto -Prendete parte alle celebrazioni matrimoniali stasera?-

Anoriel guardò Elrond raggiante -Sarebbe meraviglioso! Penso che potrei sentirmi meglio dopo aver incontrato quest'enigma. E no, non parteciperò alle celebrazioni- si piegò avvicinandosi ad Elrond -Ho lasciato Lorien dopo il corteo di ada. Egli non sa che sono qui. E gradirei che il mio primo viaggio lontano da casa continuasse indisturbato-

Elrond spalancò la bocca -Intendete...?-

Ella ridacchiò -Sì, mio signore, sono ospite di Lady Celebrian, la mia amica. Solo i suoi genitori sanno che sono qui-

Elrond era incredulo -Tutta Lindon sarà qui stasera. Credo che dovrete indossare un cappuccio se volete evitare di essere scoperta. Venite un'ora dopo il tramonto. Vi aspetterò con Thranduil vicino ai padiglioni. Siete un'elleth determinata! In quanti vi scorteranno?-

-Nessuno. Devo temere un agguato?- domandò sorridendo mentre Elrond scuoteva nuovamente la testa –Allora indosserò un cappuccio verde perché voi mi possiate riconoscere-





-Sei sicuro che i recenti avvenimenti non ti abbiano fatto male alla testa?- stava chiedendo dubbioso un certo Principe Sindar.

Elrond sospirò –Va bene, decidi di non credermi, lascia aspettare in vano la tua futura sposa… da sola- aggiunse malizioso osservando con soddisfazione le sopracciglia di Thranduil scattare verso l’alto.

-Se Amdir lo scopre mi ucciderà,- gemette Thranduil -e come sfuggirò alla cerimonia sotto gli occhi di ada?-

-Devi liberarti esattamente un'ora dopo il tramonto-

-Per te è facile parlare quando sono io a rischiare la pelle- borbottò Thranduil -Sono in un bel dilemma. Non posso ignorare il suo desiderio, e sarò nei guai, grossi guai, se vado da lei-

-Perché tu hai acconsentito all'alleanza se non l'hai nemmeno vista?- indagò Elrond curioso.

-Ada l'ha vista- Thranduil scrollò le spalle -Mi fido della sua scelta-

-E l'amore?- Elrond insistette -Se lei non fosse il tuo vero amore?-

-Non può esserlo- scrollò nuovamente le spalle -Preferisco compagnia maschile... Ma sono il Principe della Corona. Quindi devo sposarmi e crescere eredi. Come dovresti fare tu. Con la corona viene il dovere, Elrond, e non possiamo sottrarci ad esso anche se sembra gravoso. Non è il primo matrimonio politico della storia. In questa luce, suppongo sia saggio per lei e per me almeno provare a piacerci. Staremo insieme per l'eternità. Tanto vale godersela-





Per i festeggiamenti, Elrond indossò caldi abiti di velluto rosso cupo. Lui e Glorfindel avevano il compito di scortare gli ospiti ai padiglioni. Il vino scorreva liberamente e i bardi cantavano ballate romantiche. Regnavano allegria e splendore poiché si era radunato il meglio della Terra di Mezzo. Glorfindel iniziò presto a scambiare storie da taverna con il contingente dei nani, lasciando ad un irritato Elrond il compito di accompagnare un egualmente irritato Círdan al padiglione. Poi fu il turno della famiglia reale di Númenor. Fissarono il gemello del loro antenato con meraviglia. Elrond dovette sopportare la risata di Glorfindel quando la figlioletta più giovane di Aredhil commentò ad alta voce: -Dovete essere molto vecchio, Lord Elrond!-

Gil-Galad arrivò subito dopo, a braccetto con sua zia Galadriel. Elrond si allontanò frettolosamente dal suo sguardo e andò incontro ai successivo ospiti di sangue regale.

-Lord Elrond!- Re Amdir di Lórien si inchinò profondamente. Accanto a lui stava Celeborn. Il Re di Lothlórien non sembrava sapere che il suo migliore amico gli aveva contrabbandato la sua unica figlia proprio sotto il naso. Celeborn ammiccò furbescamente ad Elrond.

Tentando di rimanere composto, Elrond mormorò -Re Amdir, Lord Celeborn- li guidò rapidamente verso le loro sedie prima di tornare al proprio posto pensando a quanto bravo fosse il signore dell'Albero d'Argento come attore. Forse, rifletté, era necessario per sopravvivere in compagnia di Galadriel.

-L'Araldo dei Noldor sta sognando ad occhi aperti?- i Sindar erano arrivati. Un nobile molto grasso e tronfio stava commentando la mancanza di attenzione da parte di Elrond. Quest'ultimo tentò di attirare l'attenzione di Glorfindel. Aveva bisogno di aiuto. Ma l'Uccisore di Balrog era occupato a civettare con una nana.

Prendendo un respiro profondo Elrond si inchinò cortesemente ai nobili Sindar -Lasciate che vi accompagni ai vostri posti-

-E chi scorterà il nostro Re?- sogghignarono i nobili.

Dov'era Glorfindel quando c'era bisogno di lui? Elrond lo maledisse silenziosamente in nanico.

-Permettetemi di accompagnare il vostro Re- Gil-Galad apparve improvvisamente al fianco di Elrond prendendosi carico della tesa situazione, con sollievo dell'Araldo. Oropher fu presto in compagnia di Gil-Galad, entrambi allegri come fossero stati amici da una vita. I nobili Sindar li seguirono lasciando Elrond solo con Thranduil, che sussurrò preoccupato: -Sto bene così?-

Elrond si voltò per guardare il suo amico: indossava abiti di seta verde scuro che mettevano in risalto ogni curva del suo corpo. Aveva i capelli sciolti eccetto due treccine che gli trattenevano alcune ciocche sopra le orecchie. Indossava almeno un anello per dito. Un lieve profumo di pino aleggiava su di lui. I suoi occhi verdi erano leggermente apprensivi.

-Hai mai posto questa domanda in vita tua?- chiese Elrond scherzoso -Sembri agghindato per far colpo-

Il Principe si dimenò -Hai ragione. Mi sento nervoso come mai prima d'ora. Magari- alzò le spalle -è perché non ho mai avuto un appuntamento combinato prima. Allora, come sto?-

Elrond sogghignò -Non dimenticherò questo giorno, mellon-nîn; aspetta che lo racconti a Glorfindel!- vedendo l'espressione sul viso di Thranduil, aggiunse frettolosamente: -Sei magnifico, più del solito-

-Hannon lle- mormorò Thranduil prima di raggiungere a grandi passi suo padre.

Ancora ridacchiando tra sé, Elrond si fece strada verso Glorfindel, che lo stava fissando con aria visibilmente accigliata.

-Stavi cercando di ottenere la mia attenzione?- domandò all'Uccisore di Balrog.

-Sì- rispose Glorfindel irritabile -Stavo aspettando che tu finissi di parlare con quel principino viziato. Gil vuole che tu vada a prendere Erestor dai suoi appartamenti-

-Perché io?- Elrond era impallidito considerevolmente all'udire il nome di Erestor. Per tutto il giorno aveva tentato duramente di ignorare la sensazione di vuoto nel proprio cuore. Ma questa era tornata con gli interessi alla menzione di Erestor.

Glorfindel sospirò comprensivo -E' stato irremovibile su questo. Non ti conviene contrariarlo. Prova a tenere le emozioni sotto controllo: Galadriel sta girando come un'aquila- di certo la signora del Bosco d'Oro li stava scrutando dalla sua posizione vicino a Gil-Galad -Ora va', stanno tutti aspettando il suo arrivo-





Bussò alla porta delle stanze di Erestor spostando nervosamente il peso da un piede all'altro.

-Elrond?- chiese la voce di Erestor dall'altra parte.

-Sì- la porta si aprì ed un Erestor dall'altra vagamente nervosa lo invitò ad entrare. Indossava una veste di un rosso profondo che gli conferiva un aspetto avvenente e misterioso allo stesso tempo.

-Gil voleva che io ti venissi a prendere- lo informò Elrond.

Erestor annuì rapidamente prima di dire in tono quieto: -Credo di essere pronto. Andiamo?-

Elrond gli offrì il braccio e camminarono in silenzio verso i giardini. Mentre stavano per raggiungere i padiglioni, Erestor informò sommessamente: -Lady Galadriel ha offerto per te la mano di sua figlia-

Elrond rispose: -Lord Celeborn me ne aveva parlato in uno dei nostri recenti incontri-

Prima che Erestor potesse rispondere, i nobili fecero ala per lasciarli passare.

-Ah!- Círdan si accostò loro -E' qui! Gil!-

Gil-Galad arrivò raggiante ed offrì il braccio destro ad Erestor. Elrond osservò con nausea crescente la felice coppia salire sul palco e baciarsi amorevolmente provocando un applauso da parte degli astanti. Le campane risuonarono a festa, e la coppia aprì le danze entusiasta. In breve la maggior parte degli elfi stava ballando mentre alcuni affollavano i tavoli con le cibarie. I nani erano concentrati intorno alle caraffe di birra. Gli uomini osservavano lo splendore dei Primi Nati.

Thranduil stava danzando con la più bella elleth della serata. Elrond si fece strada attraverso la folla danzante fino a raggiungere il Principe Sindar, che sbirciò furtivo suo padre. Oropher stava danzando con una giovane e graziosa elleth. Thranduil depose un rapido bacio sulle labbra della sua delusa compagna di ballo e si unì ad Elrond. Si diressero silenziosamente verso l'esterno dei padiglioni. Era deserto.

Elrond si sistemò alla base di una fontana mentre Thranduil faceva nervosamente su e giù di fronte a lui.

-Mellon-nîn, fermati! Questa è di certo una cosa che non la colpirà in modo positivo- disse Elrond per tranquillizzare l'amico.

Il Principe sospirò, ma lo raggiunse. Dieci minuti dopo, una figura incappucciata scivolò lentamente verso di loro. Thranduil si irrigidì. Elrond si alzò e chiese dolcemente: -Chi è?-

Il cappuccio fu gettato indietro e ne emersero le delicate fattezze della figlia di Amdir. Thranduil si alzò elegante e si inchinò dicendo: -Thranduil, figlio di Oropher, al vostro servizio, mia signora-

La fanciulla arrossì ma si inchinò ai due elfi -Anoriel di Lothlórien-

Elrond si fermò fra loro spiegando: -Non voglio essere di ostacolo ora. Ernil-nîn, io sarò con Lord Glorfindel. Mia signora, prendete le dovute precauzioni durante la vostra permanenza a Lindon e non esitate a cercarmi se avete bisogno di qualcosa-

Elrond si unì agli altri che facevano baldoria. Gil-Galad stava danzando con Galadriel. Erestor si avvicinò ad Elrond chiedendo: -Perché non stai ballando?-

-Erestor!- Elrond inclinò il capo con un cenno di saluto -Perché tu non stai ballando?-

-Lo stavo facendo, fino ad ora. L'improvvisa scomparsa di Thranduil ha reso nervose tutte le ellith. Danno la caccia a qualunque elfo per le danze- Erestor sorrise ironico -Glorfindel si sta divertendo un mondo, e così Celeborn. Loro non sono turbati dall'assenza di Thranduil. Parlando del quale...- Erestor si interruppe pensoso -Oropher mi stava chiedendo dove potesse essere suo figlio-

-Be'- constatò Elrond -deve aver trovato un qualche svago. Vieni, Erestor, concedimi una danza-

Erestor sorrise ed accettò la mano tesa. Insieme, danzarono per almeno un ora, finché un ansioso Amdir non fece fermare i menestrelli e domandò ai partecipanti alla festa: -Qualcuno ha visto il Principe Thranduil di Bosco Atro?-

Gli elfi si guardarono l'un l'altro. Elrond provò a comporre i propri lineamenti in una maschera neutrale. Odiò Amdir per l'interruzione; si stava godendo la danza e la conversazione leggera. Erestor era un meraviglioso compagno di ballo. Era un peccato che Gil-Galad preferisse saltellare con le ellith.

-Mio figlio- una voce altera ma melodiosa parlò lenta alle spalle di Elrond -è indisposto-

Amdir si accigliò; diversi dei nobili lì intorno si scambiarono sorrisetti significativi.

Una guardia di confine del Bosco d'Oro, Haldir, sussurrò nell'orecchio di Amdir: -Sta certamente indulgendo in una delle sue attività clandestine-

Oropher alzò serenamente un sopracciglio.

-Il principe era di ottimo umore quando se n'è andato, Lord Oropher!- ritorse Amdir -Esigo vederlo ora!-

Parecchi dei Noldor ridacchiarono poiché i Sindar litigavano tra loro, un gruppo sostenendo Amdir ed il resto opponendosi al Re.

Gil-Galad si stava avvicinando frettolosamente ai due Re mentre gli uomini e i nani osservavano eccitati la discussione che andava infervorandosi.

Haldir si fece sentire -Dunque non troveremmo vostro figlio a letto con alcun elfo, nano o uomo se dovessimo cercarlo?-

L'improvviso clamore della folla circostante rese Haldir conscio di aver superato i limiti.

Gil-Galad parlò prontamente -Lasciate continuare il loro canto ai menestrelli. Le cose possono essere sistemate in un luogo più privato-

-No, mio signore,- gli occhi di Oropher fiammeggiavano -il buon guardiano dei confini di Lórien ha insultato il Principe della Corona di Bosco Atro davanti a tutti noi. E deve risponderne-

Amdir ribatté aspro: -Non c'è insulto, Lord Oropher, se le parole sono vere. Chiamate il Principe-

Elrond intervenne in fretta: -Il Principe non si sentiva bene. L'ho portato io stesso alle sue stanze-

Amdir rispose seccamente: -Non darò ascolto alle parole di un peredhel Noldor! Esigo una spiegazione migliore-

Gil-Galad si innervosì ma restò in silenzio. Erestor strinse forte la mano ad Elrond in un gesto di conforto. Elrond ricambiò il gesto, sebbene si sentisse in dovere di ricordare ad Amdir che egli condivideva alcuni antenati con Anoriel.

Oropher invitò gentilmente -Cugino Amdir, siete libero di cercare mio figlio. Ma vi consiglio di non farlo. Perché allora potreste dovervi scusare non solo con mio figlio, l'Araldo dei Noldor e me, ma anche con la vostra intera corte, che ora vi sta difendendo-

Amdir socchiuse gli occhi rispondendo irato: -Cosa intendete?-

Elrond stava osservando attentamente Oropher. Il Re aveva un'aura di compiacimento che non prometteva bene per il Re di Lórien.











Oh Valar, che meraviglia, anche tu qui Chary! Che piacere! E hai anche messo questa storia nei preferiti =)

Imploro perdono per Finafrin (e non Finfarin, come avevo scritto io *si vergogna*), il padre di Galadriel; quando ho copiato a computer il capitolo ero distrutta, adesso ho corretto.

Grazie mille per i complimenti sulla traduzione, mi fai felice.

Tranquilla, sonia87, Thran non scomparirà affatto! Anzi, come hai potuto vedere il suo charm è uno dei protagonisti. Cercherò (davvero, io mi ci impegno) di aggiornare sempre regolarmente, promesso. Grazie dei commenti.

E JDE, quella vera, vi ringrazia dei commenti, che le ho riassunto, tradotto e mandato.

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Capitolo 5
*** La follia di Celebrimor - parte I ***


Vocaboli: hir = signore

Personaggi: Celebrimor = elfo, fabbro, celebre per aver forgiato gli anelli degli elfi.

Melorian = sorella di Erestor. Non è un personaggio creato da Tolkien.

Luoghi: qui potete trovare una cartina sufficientemente dettagliata.







5. La follia di Celebrimor – parte I



-Ecco che arriva mio figlio- disse improvvisamente Oropher quando Thranduil emerse con aria compiaciuta da un sentiero celato. Si fermò accanto a Círdan osservando con curiosità la scena davanti a lui.

-Ada?- indagò incerto.

Amdir si raddrizzò e parlò col suo tono più freddo -Dov'eravate, Principe? Vi abbiamo tutti cercato inutilmente-

Thranduil parve leggermente perplesso -Lord Amdir, non avreste dovuto preoccuparvi ma vi ringrazio lo stesso-

-Eravate immerso in una delle vostre attività clandestine?- chiese Amdir severo.

-Stavo semplicemente camminando con la persona che intendo sposare- rispose Thranduil gelido prima di mettersi a fianco di suo padre.

Uno scoppio di grida dai nobili di Lórien accolse quell'affermazione. Persino i nani e gli uomini avevano iniziato a guardare con apprensione la scena. Gil-Galad stava borbottando riguardo al fatto che i suoi giardini sarebbero stati testimoni di un Fratricidio, poiché Haldir e Amdir avevano sguainato le spade, così come la maggior parte dei nobili Sindar.

-Dunque Oropher!- ruggì Amdir -Cosa dite ora? Voi mediate un matrimonio con mia figlia ed ora vostro figlio mi insulta con parole sfrontate! Cosa vi dice questo del famoso figlio amorevole e devoto di cui vi vantate?-

Gil-Galad e gli altri stavano fissando Thranduil come se lo vedessero per la prima volta. Anche alcuni dei nobili di Bosco Atro avevano iniziato ad osservare ansiosamente Oropher e Thranduil.

Erestor intervenne calmo e la sua voce risuonò chiara nell'assembramento ormai silenzioso -E' un peccato che tutto questo sia successo di fronte ai nostri onorevoli ospiti. Ora, sistemiamo la faccenda in maniera rapida prima che si aggravi ulteriormente-

-E come proponete di farlo, figlio di Maglor?- sogghignò Haldir.

-Lo sono- ribatté Erestor composto -Ma ora parlo come Capo Consigliere del Re Supremo, e come tale sono la maggiore autorità per quanto concerne tutte le dispute all'interno della città di Lindon-

-E qual è la vostra decisione, Lord Erestor?- chiese Thranduil -Da parte mia vorrei che la faccenda si risolvesse amichevolmente prima di rovinare le celebrazioni-

-Mio Principe- Erestor sorrise appena -potete dirci da dove proviene il vostro compagno di passeggiate?-

Haldir sussurrò in tono perfettamente udibile: -Dall'Erebor- causando parecchie grida indignate da parte dei nani.

-Dal Bosco d'Oro di Lothlórien- rispose semplicemente Thranduil.

-Saltelli con uno del mio popolo quando sei promesso a mia figlia!- farfugliò Amdir.

Un fruscio di vesti segnalò l'arrivo di una forma incappucciata che si avvicinò silenziosa ad Amdir. La figura si inginocchiò ai piedi di Amdir e una voce femminile disse tristemente: -Padre, sono io e non il Principe a dover affrontare il tuo disappunto-

Amdir bisbigliò sconvolto, facendo rialzare la figura: -Anoriel! Cosa ci fai qui?-

Celeborn si stava spostando poco a poco verso il gruppo di nani, aumentando la propria distanza rispetto ad Amdir.

-Volevo vedere il Principe almeno una volta prima del fidanzamento ufficiale. L'ho invitato nei giardini stanotte. Abbiamo parlato per un po' prima che egli tornasse qui- Anoriel si interruppe prima di lasciarsi scivolare indietro il cappuccio ed inchinarsi alla folla -Mi scuso col Re e col Principe di Bosco Atro per gli insulti che hanno dovuto subire. Domando perdono alle corti di Lórien e Bosco Atro per aver causato discordia fra due reami amici- si voltò per affrontare un Amdir dal volto cinereo -E, padre, non credo che potrò mai meritare il tuo perdono per questo-

Erestor fu il primo a riprendersi; fece cenno ai menestrelli di riprendere a suonare e trascinò Elrond sulla pista da ballo. La tensione si allentò quando Glorfindel, e poi Círdan e Celeborn si unirono a loro. Gil-Galad li raggiunse con una graziosa elleth ed Erestor bisbigliò ad Elrond: -Lady Celebrían-

Elrond la osservò con curiosità. Aveva lo stesso incarnato pallido e gli stessi capelli biondi di Galadriel. Ma aveva una figura piacevole e più arrotondata rispetto alla tipica forma ossuta della casata di Galadriel. Quello, l'espressione lieta sul suo viso e la risata gorgogliante sottolineavano il retaggio Sindarin di Celeborn. Gil-Galad la fece piroettare con disinvoltura e lei rise gioiosa, facendo comparire sul volto di suo padre un'espressione fiera.

Oropher e Thranduil erano ancora faccia a faccia con gli elfi di Lórien.

Amdir parlò in tono dimesso -Lord Oropher, Principe Thranduil, mi scuso per le mie parole ingiuriose e per quelle dei miei nobili. Sembra che siano le mie abilità di genitore e non le vostre a dover essere biasimate per questo dissidio-

Oropher sospirò -Amdir, mellon-nîn, avreste dovuto avere maggior fiducia in me. Comunque non desidero scuse per questo. Ion-nîn, conduci la fanciulla alla pista dal ballo e lasciami recuperare la mia splendida compagna di ballo, Lady Celebrian dei Noldor- si voltò nuovamente verso Amdir e, ammiccando, disse: -Non dovremmo rimandare le discussioni sul fidanzamento, hir-nîn. Dobbiamo provare che questi matrimoni dei Noldor sono nulla al confronto di quelli dei Sindar-

Anoriel sorrise nervosa a suo padre prima di raggiungere Thranduil sulla pista da ballo.

-Fanno una bella coppia- notò Erestor mentre lui ed Elrond passavano loro accanto.

-S', mellon-nîn- ridacchiò Elrond quando Thranduil fece un passo falso. Era la prima volta che vedeva incespicare il Principe, solitamente così sicuro di sé, durante un ballo. Ed anche Anoriel arrossiva ogni volta che i suoi occhi incontravano quelli del suo compagno.

-Chi l'avrebbe mai detto che il nostro Principe si sarebbe sistemato con una fanciulla?- rifletté Erestor -Tutti scommettevano su Lord Gildor o Haldir- si interruppe vedendo Glorfindel baciare una elleth dai capelli castani nel mezzo della pista, dimentico di tutto -Elrond, la giovane che l'Uccisore di Balrog sta baciando come se la sua vita dipendesse da quello è mia sorella, Melorian-

Elrond guardò la coppia baciarsi appassionatamente. Era la prima volta che vedeva una tale espressione di passione e affetto sul viso di Glorfindel. L'oggetto del suo amore non somigliava ad Erestor, Galadriel, Maglor o Maedhros o nessun altro della casata di Fëanor o Finarfin che Elrond avesse incontrato fino a quel momento.

-Somiglia a mia madre, dicono- Erestor aveva interpretato correttamente il sopracciglio alzato di Elrond. Si fece serio -Glorfindel la ama molto profondamente. Però ancora rifiuta di acconsentire ad un matrimonio sostenendo di essere troppo vecchio per lei. Fa terribilmente male ad entrambi-

Elrond chiese con curiosità: -Perché Glorfindel non ha mai detto a nessuno del suo amore?-

-Come ho detto- Erestor evitò accuratamente Gil-Galad, che stava danzando vertiginosamente con la Regina di Gondor -Glorfindel la ritiene troppo giovane. È ironico il fatto che lei sia nettamente più grande di suo fratello, le cui nozze vengono celebrate proprio ora! La allontanerà se persiste nella sua stoltezza-

-No, Erestor- Elrond guardò nel profondo di quegli occhi amati -L'amore può restare nascosto, ma non può mai essere scacciato-

-Parli come se ne avessi esperienza- lo prese in giro Erestor.

Elrond sorrise appena prima di cambiare repentinamente argomento. Mentre guardava le lunghe dita intrecciate con le proprie desiderò che la notte non finisse mai. Sembrava così giusto... finché Gil-Galad domandò la mano di Erestor per la danza successiva lasciando Elrond solo. Poiché non se la sentiva di guardarli danzare, si scusò e se ne andò in fretta.





Elrond fu uno dei pochi ad alzarsi la mattina dopo dato che la maggior parte dei partecipanti alla festa stavano ancora dormendo per smaltire l'eccellente vino della Prima Era di Celeborn, che si era provato di gran lunga più potente del Dorwinion di Bosco Atro. Si diresse silenziosamente verso le stalle attraverso i corridoi deserti. Era trascorso molto tempo dall'ultima volta che aveva cavalcato all'alba. In ogni caso era improbabile che qualcuno si alzasse per lavorare quel giorno. Poteva anche godersi la mattinata di primavera tutta per sé lungo la spiaggia.

-ELROND!- un urlo importuno proveniente dalla strada che usciva da Lindon lo risvegliò dai suoi pensieri. Oropher era già a cavallo e cavalcava verso di lui in fretta e furia.

-Elrond!- disse Oropher sollevato -Sono felice di averti incontrato. Disperavo di trovare qualcuno di ragionevole stamattina. All'alba ho ricevuto la notizia che il mio regno, con quello di Amdir, è sotto attacco da parte di Mordor. Dicono che l'Eregion e Arnor siano già caduti davanti a noi. Ora sto per tornare a casa coi miei elfi. Amdir è già partito, e così Celebrimor. Trasmetti la notizia ai tuoi elfi. L'avrei detto personalmente a Gil-Galad, ma temo di non averne il tempo-

Elrond boccheggiò -Mio signore, gli elfi saranno in grado di cavalcare a lungo e rapidamente dopo i festeggiamenti di ieri sera?-

-Be'- asserì Oropher risoluto -Il pensiero della propria casa in pericolo può instillare buon senso nel più ubriaco degli elfi. Ma penso che i Sindar abbiano una miglior resistenza agli alcolici dei Noldor-

-Allora non vi tratterrò, mio signore- rispose Elrond con determinazione -Vi auguro un viaggio sicuro, possa Elbereth proteggere voi e i vostri elfi. Io informerò gli altri-

Oropher sorrise ad Elrond, uno dei suoi rari sorrisi solitamente riservati per suo figlio, e disse: -Lo farai, pen-neth-

Elrond si inchinò profondamente e baciò l'anello con sigillo di Oropher, un gesto che mai prima di allora aveva accordato al Re Sindar. Ma in quel momento percepì un vago senso di premonizione e mormorò: -Possano i Valar essere con voi, mio signore-

Oropher lo scrutò un attimo prima di annuire seccamente e far voltare la sua cavalcatura. Elrond non attese che il Re scomparisse dalla sua vista per correre verso il palazzo chiamando Glorfindel con tutta la propria voce.

-GLORFINDEL!- gridò ancora.

-Lord Elrond!- la voce irata di Círdan risuonò alle sue spalle -Alcuni di noi stanno smaltendo i festeggiamenti di ieri. Te lo ricorderai!-

-Non ho tempo per il tuo consiglio. Eregion è sotto attacco e così Bosco Atro e il Bosco d'Oro!-

Il colpo congelò per un istante il marinaio. Poi rispose velocemente: -Cercherò io Glorfindel. Tu va' a chiamare il Re!-

Elrond annuì e si separarono in gran fretta, Elrond correndo verso gli appartamenti del Re e Círdan verso le stanze di Glorfindel.

Elrond bussò ininterrottamente alla porta della camera da letto di Gil-Galad per almeno quindici minuti senza ottenere risposta. Mentre si agitava domandandosi se forzare la porta o meno, una voce chiara lo salutò: -Elrond! Ti sto cercando dall'alba-

Elrond si voltò per trovare Erestor dietro di sé. Il Capo Consigliere era abbigliato con una tunica nera e pantaloni attillati. Lo facevano apparire più giovane e raggiungibile senza la formalità dei suoi soliti abiti da cerimonia. Ma Elrond si riscosse dai propri pensieri richiamando alla mente il motivo del proprio arrivo.

-Eregion- cominciò.

-Sì, Elrond- Erestor interruppe bruscamente -Ho sentito la notizia stamane all'alba da Thranduil. Mi sono affrettato verso le tue stanze, ma non c'eri. Quindi ho svegliato Glor e lui è già partito insieme a Lord Celebrimor con coloro che si è riuscito a risvegliare dal sonno-

Elrond sospirò sollevato. Erestor era probabilmente la persona più logica ed imperturbabile di Lindon. Nessuna meraviglia che Gil si fidasse tanto della sua opinione. Gil! Chiese ansioso: -Gil?-

-Ancora un'altra vittima del vino di Celeborn- sospirò Erestor -Ritengo sia meglio che noi assumiamo la responsabilità ora e lo lasciamo dormire. Penso di lasciare il comando a Lord Galdor e Lord Círdan qui. Poi dovremmo entrambi condurre il più velocemente possibile i rinforzi verso Eregion. Se cade, Amdir e Oropher, e persino Moria, saranno in pericolo. Dicono che Arnor è già caduto-

-Non si arrabbierà?- Elrond si accigliò: Gil-Galad aveva la tendenza a dominare ogni situazione. Cosa sarebbe successo se avesse scoperto che il suo Siniscalco, Araldo e Capo Consigliere erano partiti per la guerra senza che lui lo sapesse? Specialmente se il suddetto Capo Consigliere era anche il suo compagno.

-Be'- fece Erestor calmo -ce ne occuperemo in seguito. In questo momento dobbiamo condurre i soldati ad Eregion-

-Penso che dovresti rimanere qui- disse Elrond fermamente -Lindon ha bisogno di qualcuno d'autorità-

-Il Re è qui, e così Lord Círdan- ribatté Erestor -Ci sarà bisogno di me ad Eregion-

Elrond alzò la voce per tentare di imporsi -Non credo che il campo di battaglia sia il luogo per le tue abilità, Erestor! Cosa dirà Gil quando saprà che ti ho permesso di marciare verso Eregion? No, mio caro amico, tu rimani qui-

Gli occhi di Erestor si scurirono impercettibilmente mentre questi rispondeva tranquillo: -Come hai detto sarà un campo di battaglia. E non intendo lasciare che Glor lo affronti da solo. Sono suo fratello giurato di spada. E oserei dire che le mie abilità sono più che sufficienti a farmi sopravvivere. Se cavalcherò con te o da solo è l'unica decisione che puoi prendere, Lord Elrond-

-Erestor- lo pregò Elrond con voce calma -Gli guarderò io le spalle. Tornerà sano e salvo. Ma per favore, non venire in battaglia. So che sei un buon guerriero, ma...-

Erestor lo interruppe: -Elrond, e chi guarderà le spalle a te allora?-

-Noi non siamo fratelli di spada- gli fece notare Elrond quietamente, tentando di tenere a bada le proprie emozioni, che erano state scosse dalla domanda di Erestor.

-Ce n'è bisogno?- chiese Erestor dolcemente, e i suoi occhi perforarono quelli di Elrond -Guarderesti partire per la guerra qualcuno a cui tieni rimanendo indietro?-

Elrond non rispose impegnato com'era a combattere con le proprie emozioni. Era pura follia pensare che Erestor sarebbe rimasto ignaro dei sentimenti che nutriva verso di lui dopo che tutto si era mostrato così chiaramente negli occhi di Elrond.

-Cavalcheremo insieme tra un'ora, mellon-nîn. Chiama i tuo soldati e nel frattempo sarò con Lord Galdor e Lord Círdan- Erestor si inchinò e se ne andò col suo tipico passo calmo lasciando Elrond prosciugato.











sonia87 Eh già LoM (come chiamiamo confidenzialmente the Library of Moria) è una vera miniera d'oro... anzi, di slash! Purtroppo non posso tradurre tutte le fic che leggo, però prometto che questa non la lascio. Anche se solo in due commentate: poche ma buone! Mi ero già ripromessa di tradurla anche se non l'avesse letta nessuno perché mi ci sono affezionata da morire. E poi è vero, il fandom italiano è disonorevolmente privo di fics su questi personaggi. Devo confessarti che sono una delle persone più incostanti del mondo, ma che la scrittura è la mia grande passione è scrivo senza fermarmi da quando ho imparato a tenere in mano una penna.

Non sono io che li descrivo così mandrilli quei due, è colpa di JDE ;-) !





Spero di non combinare guai col “tu” e il “voi”, dato che in inglese passano facilmente dall'uno all'altro... non avendo distinzioni nella coniugazione dei verbi! Anche se c'è una differenza tra chiamarsi per nome proprio o riferirsi ad una persona con suo titolo, è meno netta che tra il “tu” e il “voi” italiano. Se trovate errori fatemi sapere, per favore.



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Capitolo 6
*** La follia di Celebrimor - parte II ***


Note: Eregion è inteso sia come città che come territorio circostante, quindi vi saranno 'i confini dell'Eregion' e 'le mura di Eregion', per fare un esempio.

Gli orchi furono creati anticamente da Melkor, il Vala caduto, a partire da elfi presi prigionieri e distrutti tramite le sue arti.









6. La follia di Celebrimor – parte II



Le forze di Lindon cavalcarono quella mattina guidate da Elrond ed Erestor recando la bandiera del Re Supremo.

A dispetto della natura urgente della missione e degli elfi dallo sguardo torvo che lo circondavano, Elrond trovava che essere in viaggio avesse i suoi meriti. Infatti Erestor si era provato un compagno più che degno. Il Capo Consigliere poteva parlare serenamente del tempo anche cavalcando duramente al fianco di Elrond. Un paio di volte la cavalcatura di Elrond minacciò di disarcionarlo mentre rideva a crepapelle al sarcasmo di Erestor, che sembrava non avere confini. Lo stallone nero di Erestor, un regalo di Glorfindel, che il Consigliere aveva appropriatamente battezzato Ebano, era un'ulteriore fonte di divertimento. Ebano sembrava infatti convinto di essere il più idoneo tra tutti gli stalloni dell'esercito a vincere le attenzioni della giumenta marrone di Elrond, Danza.

Mentre cavalcavano verso l'Eregion attraverso la piana ondulata, Elrond guardò Ebano avvicinarsi gradualmente alla sua giumenta e strusciare incerto il muso contro quello di Danza.

-Sembra convinto che sia la stagione degli amori- notò Erestor spingendo Ebano su una linea retta.

-Lo è- sorrise Elrond -La cavalla di Gil e Asfaloth stavano fornicando nelle stalle ieri mattina. Asfaloth è un buono stallone da riproduzione. Gil insiste sempre sui puledri. Mi ricordo ancora i giorni in cui Glorfindel e Gil lottavano per ore ed ore. Al vincitore andava il puledro.-

-Sono entrambi peggio dei bambini a volte- ammise Erestor -Ostinati, difficili da gestire e insensibili senza speranza. Immagino che Oropher sia stato l'unico ad essere benedetto con un figlio perfetto da queste parti.-

-Thranduil non era così perfetto ieri mentre danzava con la sua futura fidanzata!- gli ricordò Elrond -Si erano stregati a vicenda. Oropher conosce suo figlio meglio di chiunque altro!-

-Come?- Erestor assunse nuovamente un'aria tetra -Come fai a sapere che l'altro è la persona perfetta con cui trascorrere l'eternità?-

Elrond si strinse nelle spalle a disagio -Credo che lo dovresti chiedere a Celeborn o ad Oropher. Mi sono sempre chiesto perché Celeborn si sia sposato con Galadriel e perché Oropher abbia rischiato la dannazione per la Principessa Inglorien. L'amore di Oropher dev'essere stato profondo per resistere a tutto quello che hanno sopportato.-

-Sì- annuì Erestor pensieroso -Ho sentito Círdan dire che Oropher sembrava più morto che vivo quando sono tornati dalla battaglia portando in braccio suo figlio neonato. Ha detto a Círdan che l'unica cosa che lo teneva in vita era il suo voto ad Inglorien; che avrebbe cresciuto Thranduil con un degno discendente di Ingwe. E oserei dire che ci è riuscito.-

I pensieri di Elrond si rivolsero ancora una volta ai propri genitori. Sua madre amava i Silmaril più di quanto non amasse i suoi figli? Suo padre era così ossessionato dalla rotta per l'Ovest da non poterci essere per la sua famiglia? Ed Elros desiderava il trono e la mortalità più dell'amore di suo fratello?

Erestor lo informò bruscamente: -Gli esploratori sono tornati. Vado loro incontro e schiero le nostre forze. Ci stiamo avvicinando ai confini dell'Eregion.-

Elrond osservò ansiosamente Erestor galoppare verso i due cavalieri che si affrettavano incontro alla schiera principale. La sua mente diede uno dei suoi segnali d'allarme quando Erestor incontrò i cavalieri e parlò animatamente con loro. Un grido risuonò da nord e uno dell'avanguardia si afflosciò e cadde dalla propria cavalcatura, una freccia di orco conficcata tra le sue scapole. Mentre Elrond osservava con crescente orrore, Erestor si girò immediatamente per fronteggiare la minaccia, la spada sguainata. Un gruppo di quindici orchi lo circondò rapidamente. L'altro cavaliere si spaventò, ruppe attraverso le linee nemiche e galoppò verso l'esercito, lasciando Erestor da solo.

Elrond alzò la spada e gridò: -Arcieri! Abbatteteli ma state attenti a Lord Erestor!-

Andò alla carica con venti dei suoi elfi, le spade sguainate. Mentre cavalcava a velocità folle, vedeva Erestor mulinare la spada in un circolo mortale, tentando di impedire agli orchi di avvicinarglisi. Il suo volto era composto in una maschera di morte, i freddi lineamenti così simili a quelli di Finarfin e di Fëanor. Elrond osservò con spassionata ammirazione Erestor abbattere orchi senza paura, con un'abilità tale da poter rivaleggiare persino con quella di Glorfindel. Attraverso un varco nel cerchio di orchi, Elrond galoppò al fianco di Erestor. Insieme, dandosi le spalle, si immersero nei movimenti dell'antica danza della morte. Giro, affondo, parata... finché non rimase vivo neppure un singolo nemico.

-Cavalchiamo in formazione!- sbraitò Elrond ai suoi capitani; davanti a sé poteva vedere le mura di Eregion.

Tutti ciò che li separava dalla meta erano circa duecento orchi, le orribili facce piene di determinazione. Erestor smontò da cavallo e corse accanto agli elfi caduti, chiudendo gli occhi che non vedevano più, mormorando nel frattempo una preghiera. Elrond guardò passivamente. La morte era qualcosa che aveva visto sin da giovanissimo e non gli faceva più alcun effetto.

Erestor balzò a cavallo e cavalcò con Elrond, la spada macchiata di sangue di orco alzata in segno di sfida. Quando gli orchi si lanciarono alla carica Elrond incitò i suoi: -Per il Re!-

-PER IL RE!- gridarono gli elfi come uno solo gettandosi nella mischia.

La familiare furia del combattimento scaldò Elrond mentre faceva strage degli orchi che bloccavano il passaggio verso le porte sprangate di Eregion. Dalle alte mura, cascate di frecce elfiche piovvero sui nemici dal momento in cui le truppe all'interno della città iniziarono ad aiutare le schiere di Elrond. Ma un'ora più tardi la situazione non era migliorata. La resistenza dei loro progenitori elfici si era trasmessa agli orchi, i quali combattevano infaticabilmente. Elrond sapeva di dover far entrare le proprie truppe prima che calassero le tenebre. Gli esploratori portavano notizie di una schiera ancora più grande in cammino da Mordor proprio mentre combattevano. Gli elfi avevano bisogno di una nuova idea per cambiare le cose.

Erestor urlò ad Elrond: -Libero i cancelli! Tienili occupati lì!-

-Quanti elfi?- chiese. Era una buona idea.

-Quaranta- calcolò Erestor -Quelli che non hanno paura di essere spruzzati di sangue d'orco.-

Elrond storse la bocca: il combattimento corpo a corpo era qualcosa che, come spesso commentava Thranduil, gli schizzinosi elfi di Lindon cercavano di evitare. Preferivano gli archi lunghi. Ma, pensò Elrond guardando il sole abbassarsi sull'orizzonte, stavano finendo il tempo. I cavalli erano stanchi dopo il lungo e duro viaggio e i cavalieri non stavano molto meglio.

Erestor prese con sé quaranta spadaccini e scivolò lentamente intorno alla truppa di orchi. Elrond intensificò l'attacco sul suo lato. Con la coda dell'occhio, vide Erestor ruotare rapidamente la spada nell'aria fino ad incontrare la gola di un orco. La sete di sangue prese nuovamente possesso di Elrond mentre guidava i suoi elfi più a fondo nei ranghi degli orchi. -Per Elbereth!-

Dopo mezz'ora di lotta faticosissima, Erestor e il suo gruppo raggiunsero i cancelli, sebbene più di dieci fossero caduti. La maggior parte degli elfi e dei loro cavalli avevano subito lesioni. Stettero di difesa davanti alle porte tenendo gli orchi a distanza. Elrond sospirò di sollievo quando i cancelli si aprirono verso l'interno e truppe fresche comandate nientedimeno che da Glorfindel cavalcarono fuori dalla città per aiutarli ad uccidere i nemici rimanenti.





-Cosa stavi pensando? AVRESTI POTUTO ESSERE UCCISO!- ruggì Glorfindel ad Erestor mentre camminavano lentamente nelle Sale di Guarigione.

Elrond era sicuro che persino un Balrog ci avrebbe pensato due volte prima di affrontare Glorfindel in quel momento. Il guerriero, solitamente calmo e mitigato, era quasi irriconoscibile mentre gesticolava rabbioso muovendo un pugno in direzione delle dozzine di soldati accuditi dai guaritori.

Erestor cercò di calmarlo -Glor, sai che non sono incline al suicidio. Era l'unico modo.-

Elrond tenne gli occhi diligentemente distolti da Glorfindel mentre metteva dei punti ad un brutto e profondo taglio sulla mano di Erestor provocato dalla scimitarra di un orco. Glorfindel spinse impazientemente di lato Elrond e brontolò: -Sei stato ferito.-

-Una sfortunata conseguenza del combattere le forze oscure di Mordor- Erestor scrollò le spalle. Elrond si chiese come potesse essere così calmo con un Uccisore di Balrog irato in giro.

-Questo non risponde alla mia domanda- Glorfindel tagliò il filo -Come mai Gil ha acconsentito a farti venire qui?-

Erestor sogghignò -Stava dormendo per smaltire il vino delle Prima Era. Quindi ciò lasciava a me il comando, Glor.-

-Avrà la nostra pelle quando sentirà delle tue gesta di oggi- sottolineò Elrond. Era probabile che la reazione di Gil-Galad sarebbe stata molto peggiore di quella di Glorfindel, data la tipica mancanza di autocontrollo del Re.

-Non dirmi che eri d'accordo a farlo venire- si accigliò Glorfindel.

Prima che Elrond potesse pensare ad una risposta adatta, Erestor intervenne con voce mielata -Glor, dove posso trovare Celebrimor? Dobbiamo discutere alcune questioni. Un'altra schiera di orchi è in arrivo.-

Avendo sufficientemente distratto Glorfindel, Erestor fuggì lasciando Elrond a fronteggiare un Uccisore di Balrog doppiamente adirato.

-Danni?- chiese stancamente Glorfindel. Ombre scure gli cerchiavano gli occhi.

Elrond si strinse nelle spalle -Quindici feriti in modo tanto grave da non poter usare un'arma, trenta nelle Aule di Mandos, cinque quasi lì. Gli elfi e i cavalli hanno bisogno di un lungo riposo se dobbiamo cavalcare nuovamente in battaglia.-

Glorfindel sospirò -I rifugiati di Arnor si stanno dirigendo qui mentre parliamo. Schiere di Mordor sono alle loro calcagna e stanno bruciando tutto ciò che sta tra loro ed Eregion. Non possiamo salvare la città. Ma possiamo provare a salvare i cittadini.-

Elrond si raddrizzò -Dobbiamo fare in modo che le difese reggano finché non raggiungono la salvezza di qualche reame elfico, Lothlorien o Bosco Atro. C'è alcuna speranza di ricevere aiuto da loro?-

-Non possiamo aspettarci nulla da Amdir. È troppo preoccupato per i suoi confini. Immagino che abbia ragione. Non è un Re forte. E il Bosco d'Oro ha visto raramente il pericolo da vicino- ragionò Glorfindel -E Bosco Atro- si fermò e sorrise amaramente -Oropher ha sempre detestato Celebrimor per la questione degli anelli.-

-Ma è onorevole- disse Elrond in tono calmo -E un gran Re. Ci manderà aiuto se glielo chiederemo.-

Glorfindel osservò Elrond con curiosità -Da quando sei diventato un ammiratore di Oropher? Il Principino è versatile e posso quindi capire fino ad un certo punto la tua stima nei suoi confronti, ma il padre! È testardo come un bue! Secondo me è il regolare protagonista degli incubi di Gil.-

Elrond sorrise appena mentre un'immagine del Re di Bosco Atro appariva spontanea nella sua mente -Glorfindel, mellon-nîn, Oropher è un elfo straordinario per quanto le sue opinioni possano differire dalle nostre. Noi Noldor sopportiamo un destino duro a causa dei Fratricidi. Ma egli, egli soffre per aver osato amare.-

-Elrond, pen-neth- Glorfindel sorrise tristemente -Essere innamorato ti ha reso più sensibile a coloro che amano sinceramente. Ma lascia che ti dica che un vero amore, una vera anima gemella, non si trova facilmente. È un sentiero lungo e tortuoso per chiunque. La maggioranza si sistema con qualcuno che piace loro e sceglie un vita relativamente calma, pacifica e felice.-

-Tu lo faresti?- chiese Elrond a Glorfindel con tono di sfida -So che ami la sorella di Erestor. E che lei ti ama altrettanto. Eppure tu resisti ancora all'idea di un matrimonio.-

Glorfindel sospirò -Elrond, lei è giovane. Troppo giovane se comparata a me. Io sono amareggiato e stanco della Terra di Mezzo. La vita qui si trascinerà finché non avrò assolto il mio voto e potrò salpare per Aman- i suoi occhi si annebbiarono, persi in mille memorie, ognuna delle quali portava maggior dolore e piacere della precedente -Non posso costringerla in un legame nel quale non sarà la mia priorità nella vita, per quanto possa esserlo nel mio cuore. Se riceverà un'altra possibilità di essere felice voglio che scelga quella persona e non me.-

-Potrai vivere appieno dopo?- chiese Elrond sconvolto -La tua coscienza ti permetterà di abbandonare il tuo amore per lei?-

-Chi sei tu per darmi consigli in amore, pen-neth?- Glorfindel ridacchiò -In questioni di questo genere sei un completo principiante.-

-Magari nel corpo, ma non nel cuore- rispose Elrond quietamente -So cosa vuol dire amare senza essere ricambiati. Amare e perdere è ciò che ha fatto Oropher. Amare e soffrire è ciò che fa Celeborn. Amare e lasciar andare è ciò che vuoi fare tu. Amare e guardare il custode del mio cuore amare un altro è ciò che mi accontento di fare. Siamo tutti diversi eppure uguali, mellon-nîn.-

-Quell'arrogante vecchio fabbro- brontolò Erestor tra sé raggiungendoli sui bastioni. Un cipiglio severo sciupava i suoi lineamenti avvenenti, ulteriormente sottolineato dalle sopracciglia fortemente aggrottate.

-Perché un diplomatico, il migliore di Arda, ha perso la calma?- lo prese in giro Glorfindel.

Erestor gli fece l'onore di un'occhiata bieca prima di esclamare furioso: -Rifiuta di evacuare la città. Sostiene di essere in grado di difenderla anche se i Noldor di Lindon hanno paura di affrontare Mordor.-

-Nessuno ha messo in dubbio la sua capacità di farlo- disse Elrond lealmente.

Erestor gli scoccò uno sguardo incredulo -Nessun 'folle' ha dubitato della sua capacità di farlo. Non presumo di sapere molto sulle abilità militari dei suoi duemila artigiani. Ma so che le officine e le fornaci di Celebrimor non saranno una difesa insormontabile contro gli orchi!-

-Avanti, Erestor- gli ricordò Glorfindel -Stai parlando di colui che ha forgiato il tuo anello di matrimonio!-

-Al contrario di me, Sauron non gradisce gli anelli matrimoniali- ribatté Erestor aspro -Gli anelli a cui è interessato sono di tipo ben diverso.-

-Siccome non hai avuto fortuna nel persuaderlo, suppongo che dovremmo chiamare rinforzi- rinsavì Glorfindel -Siamo nei guai. Non possiamo sperare di tenere la città a meno di non ammassare tutte le forze di Lindon.-

-Non ho ancora avuto fortuna nel convincerlo- lo corresse Erestor irritabile -Ciò non significa che non lo convincerò mai. Inizierà a ragionare quando vedrà la battaglia sotto ai cancelli del suo dominio. Elbereth, spero che allora non sia troppo tardi.-

-Dobbiamo mandare a chiamare Bosco Atro?- indagò Elrond preoccupato -Abbiamo bisogno di più soldati per reggere le nostre linee.-

-E cosa ti dice che loro non siano in condizioni peggiori?- gli chiese Erestor sospirando -Il potente Bosco Atro è sempre stato solo nelle sue battaglie. Se dobbiamo chiedere aiuto dev'essere a Lothlorien. Amdir ha forze più che sufficienti e il potere dell'Anello di Galadriel. Ha eccellenti vicini a Moria ed il fiume Anduin e Gondor ad est. Prima che venga attaccato, Bosco Atro dovrebbe cadere. Ad ovest ha le Montagne Nebbiose. Non ha nulla da temere, eppure teme.-

-Bosco Atro non cadrà finché il Re e il Principe comandano le sue armate- disse Glorfindel fiducioso -Sono ottimi condottieri e i loro li seguirebbero dovunque. Oropher è troppo caparbio ed orgoglioso per avere timore delle invasioni di orchi.-

-Sì- concesse Erestor stancamente -Questo è quello che mi preoccupa. Amdir non si farà problemi a chiedere aiuto. Ma Oropher e Thranduil morirebbero piuttosto che farlo. Prima che veniamo a conoscenza del loro pericolo, Bosco Atro sarà già stato distrutto. Sauron lo sa e non esiterà a sfruttare questa debolezza.-

-Essere il Capo Consigliere significa che tu debba essere anche il più gran pessimista?- sogghignò Elrond -Abbi fiducia in Oropher. Non ha paura di Sauron.-

-Questa è la sua debolezza- ribatté Erestor -Non teme nulla. La paura è ciò che ci rende prudenti. E ciò ci tiene vivi.-

Glorfindel rise -Res, sei affaticato dal tuo viaggio e dal successivo colloquio con Celebrimor. Va' a farti un sonnellino.-

Elrond concordò: -Sì, Glorfindel ha ragione. Dovresti riposare. Renderebbe la tua lingua meno tagliente.-

Erestor lanciò loro uno sguardo cupo prima di allontanarsi strascicando i piedi. Ma non poté resistere ad una frecciatina di saluto ed osservò: -Forse la mia lingua sarà l'unica arma a restare affilata quando Sauron busserà alla porta.-









sonia87 “The show must go on” era una citazione a caso o anche a te piacciono i Queen??

Vabbe', a parte le scemenze, non vorrei fare spoiler, ma prima di Legolas, gemelli e quelli della loro generazione ci vorrà un saaaacco di tempo.

Chary Eh, le connessioni carogna sono un vero guaio. Per esempio io dai nonni dove trascorro le feste la connessione proprio non ce l'ho!! Grrr! Spero di non averti fatto aspettare troppo per questo capitolo...

Grazie mille per i complimenti per la traduzione, e quelli sulla storia provvederò a passarli a chi di dovere.

lilly86 Grazie a te per aver letto e commentato. Oh, sì, Res è davvero l'uomo ideale... peccato solo che sia leggermente sposato con il re più inutile della storia *strangola Gil-Galad* ehm, sorvoliamo sulle mie opinioni personali che è meglio.

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