Quando l'amicizia divenne amore

di Uzumaki_Devil_Dario
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri ***
Capitolo 2: *** Compere scolastiche ***
Capitolo 3: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 4: *** Voglia di stare insieme ***
Capitolo 5: *** Ciò che fa soffrire il cuore ***
Capitolo 6: *** Tristi verità ***
Capitolo 7: *** Compere di Natale ***
Capitolo 8: *** Festa con sorpresa ***
Capitolo 9: *** Amore liberato ***
Capitolo 10: *** Dolce Natale ***
Capitolo 11: *** Febbre d'amore ***
Capitolo 12: *** Nuovo anno, nuovi incontri ***
Capitolo 13: *** Paura di separarsi ***
Capitolo 14: *** Sacrifici... ***
Capitolo 15: *** Non sarò mai più tua... ***
Capitolo 16: *** Non sarai mai più mia... ***



Capitolo 1
*** Incontri ***


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE

Incontri



Era un fresco pomeriggio dei primi giorni di settembre, il sole stava per sparire dietro le montagne. Le fronde degli alberi del parco cittadino, creavano refrigerio alle coppiette teneramente sedute l'uno accanto all'altra, queste ultime osservate da una ragazza, in tenuta sportiva, che faceva jogging come di consueto da quando si era trasferita a Roma, la capitale. La ragazza era snella, con i capelli abbastanza corti che le donavano un'aria da bambina e gli occhi, che davano sul verde chiaro, si posarono con fare malinconico, su una coppia in particolare...
“Guarda li...sono davvero felici quei due...già...non come me che...”
Ma i suoi pensieri vennero interrotti da una radice di albero che la fece inciampare, e che la fece cadere rovinosamente a terra.
<< AHAH!!!! >> La ragazza, dopo aver capito dove si trova disse...
<< Accidenti, che botta!!! >> cercò in vano di alzarsi ma ricadde nella stessa posizione.
<< Ahiahiahi!!! Ma che... >> si girò notando che la sua caviglia non rispondeva alle richieste del suo cervello. Era slogata.
<< Ah, grandioso...e adesso come torno a casa così? >>
Si guardò intorno...poca gente era rimasta nel parco, la luce cominciava a venire meno, e la paura cresceva piano piano in lei...
Ma non poco lontano un ragazzo con lo scooter, avendo assistito alla scena, si stava precipitando dalla malcapitata, e man mano che si avvicinava il cuore cominciava a battere sempre un po' di più...
<< Scusa, va... va tutto bene? >> chiese lui prendendo alla sprovvista la ragazza, spaventandola. Era un ragazzo davvero carino ed affascinante, e nei suoi occhi ci si poteva perdere, proprio come stava capitando alla ragazza, che ne rimase incantata.
<< Si...si, grazie sto bene... >> ma lei, cercando testardamente di rialzarsi facendo appoggio sulla caviglia malmessa, stava nuovamente per cadere, ma... il ragazzo l'afferrò prontamente.
I loro sguardi si incrociarono per pochi secondi, anche se ad entrambi sembrarono attimi interminabili. Lei arrossì vistosamente, facendo sorridere il ragazzo che disse:
<< A me non sembra che tu stia poi così bene... >>
<< Beh, effettivamente... >> concluse lei ancora più imbarazzata.
Il ragazzo l'accompagnò a sedersi su una panchina, per poi controllarle la caviglia...
<< Mhm... e sì sembra slogata, e in più sta cominciando a gonfiarsi... >> ma lei non era molto attenta a ciò che diceva, era assorta nei suoi pensieri...
“ Accipicchia... ma che mi sta succedendo? Perché sono così agitata? Che situazione”
<< Allora come ci combiniamo? >> chiese il ragazzo
<< Come scusa? >> disse lei enigmatica. Un'altra risata da parte del ragazzo fece confondere ancora di più la ragazza.
<< Scusami...volevo dire, come torni a casa adesso? >> concluse lui
<< Ah, per quello...beh sono venuta a piedi quindi...>> ma venne interrotta dal ragazzo che disse:
<< ...Quindi ti accompagno io, non puoi di certo tornare a piedi con la caviglia in quelle condizioni, no? >>
Ovviamente aveva ragione, ma come poteva accettare un passaggio da un perfetto sconosciuto?
<< Ma no, non preoccuparti, non è il caso... >> disse lei imbarazzata, quando all'improvviso la mano del ragazzo si parò davanti a lei e disse:
<< Io sono Dario, piacere di conoscerti...! >>
<< Ehm... io sono, Roberta. Piacere mio! >>
E così dicendo Roberta afferrò la mano di Dario che l'accompagnò fino allo scooter sorreggendola. La situazione era imbarazzante per entrambi, ma anche molto buffa, infatti il ragazzo non poteva smettere di ridacchiare...
<< Si può sapere cosa hai da ridere? >> disse Roberta un po' scocciata
<< Ah, niente scusa e che... ti sei fatta male in un modo molto buffo!!! >> disse Dario guardandola...
<< Cosa?!?! Allora hai visto tutta la scena? >> concluse lei.
<< E si...comunque, spero non sia un problema salire sullo scooter... >>
Roberta guardò il veicolo su cui doveva salire per poi rivolgere lo sguardo al suo soccorritore e pensò:
“ Però...è davvero un ragazzo gentile, accompagnarmi fino a casa...”
<< Allora? C'è la fai a salire? >> chiese Dario notando l'esitazione di lei
<< Si... >>
E così partirono verso casa di lei. Dario si fece spiegare la strada esatta da prendere, era molto vicino al parco dove si trovavano, ma Dario non ci fece caso, ciò che lo rendeva nervoso era essere in compagnia di una ragazza che non fosse una sua cara amica o sua sorella... La sua mente era attraversata da pensieri incontrollabili...
“ Chissà che cavolo mi è preso...io che soccorro una perfetta estranea, e che l'accompagno pure a casa...bah mi sarò ammattito...”
<< Ecco siamo arrivati! >> disse Roberta indicando un condominio, dove però vi trovarono anche qualcun altro ad attenderli...
<< Oh no...>> disse la ragazza scendendo dallo scooter con una smorfia di dolore dovuta alla caviglia
<< Cosa...? >> chiese Dario, notando che Roberta fissava imbronciata il ragazzo che si stava avvinando a loro.
<< Ah... Ecco... si può sapere dove sei stata? >> chiese il nuovo arrivato. Aveva i capelli tirati all'indietro, e il colore dava un po' verso l'azzurrognolo, probabilmente a causa del troppo gel. Lo sguardo era minaccioso e gli occhi erano color del ghiaccio, e si spostavano da Roberta a Dario.
<< Ciao Nicola... ecco sarei tornata a casa a breve... >> disse lei vistosamente preoccupata dalle occhiatacce che Nicola lanciava a Dario, e così decise di passare alle presentazioni...
<< Si, ecco lui è Dario... Dario lui è Nicola... >>
<< Il suo ragazzo >> precisò lui stringendo con astio la mano del giovane, che disse:
<< Si non ne avevo alcun dubbio... >>
Poi Nicola chiese alla ragazza:
<< Come mai eri in moto con lui? >>
Roberta era sull'orlo di una crisi di nervi, era spaventata e non riusciva ad emettere un suono, fortunatamente intervenne Dario che disse:
<< Era con me perchè l'ho vista cadere mentre correva, di conseguenza, visto che si era fatta male alla caviglia, l'ho accompagnata a casa! >> concluse la frase senza distogliere lo sguardo dal suo interlocutore. Ma quest'ultimo tornò a fissare la ragazza che iniziò a fissare per terra.
<< E non potevo chiamare me? >> disse Nicola con tono freddo ed inquisitorio, ma anche qui Dario intervenne dicendo:
<< Ho insistito per accompagnarla... >>
Attimi di silenzio profondo si materializzarono in quel momento, fortunatamente, Roberta disse:
<< Bene, Dario io ti ringrazio per la tua gentilezza, ma adesso devo proprio andare... Ciao! >> e scappò verso il cancello dell'edificio, seguita da Nicola che ignorò del tutto il ragazzo.
Dario, tornando a casa non riusciva a non pensare a tutta la situazione accaduta pochi minuti prima, troppo assurdo per poter capitare una cosa simile proprio a lui, e pensò:
“ Chissà se un giorno ti rivedrò...Roberta...”

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Capitolo 2
*** Compere scolastiche ***


Ciao a tutti! Che vi è sembrato del primo cappy di questa storia? Spero che questo vi possa piacere e farvi seguire questa fanfic


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE

Compere scolastiche




E l'estate era oramai finita, tutti si mobilitavano a rispolverare i materiali di scuola, in quanto mancava proprio poco alla data di inizio delle lezioni. E anche a Dario toccava munirsi del materiale, anche se contro voglia.
<< AHA, uffa non è possibile, neanche è cominciata che già finisce l'estate? E' vero che le cose belle durano sempre troppo poco... >>
Espressa questa pillola di saggezza davanti al portone di casa, prese il suo scooter, e si avviò verso il centro per comprare ciò che gli mancava. Non riusciva a capire il motivo delle sue deviazioni ogni qual volta usciva... In quelle occasioni passava sempre davanti il condominio di quella ragazza che non aveva più visto da quella fatidica volta...
“Chissà come sta....!!! “
Arrivato in centro, dove lo aspettavano altri compagni di scuola, posteggiò e si avviò insieme agli altri verso la cartolibreria più vicina. Tra di loro parlavano del più e del meno, ma Dario, come di suo solito, aveva la testa da tutt'altra parte... E mentre osservava distrattamente delle penne biro, venne riportato alla realtà da una canzone che risuonava in tutto il negozio... una canzone che rispecchiava perfettamente ciò a cui pensava...


(Counting Crows- Accidentally in love)

So she said what's the problem baby
What's the problem I don't know
Well maybe I'm in love
Think about it every time
I think about it
Can't stop thinking 'bout it

How much longer will it take to cure this
Just to cure it cause I can't ignore it if it's love
Makes me wanna turn around and face me but I don't know nothing 'bout love

Come on, come on
Turn a little faster
Come on, come on
The world will follow after
Come on, come on
'Cause everybody's after love



Dario, non poteva che non ripensare a quel pomeriggio, quando conobbe Roberta, e non poteva non pensare a ciò che sentiva dentro, voleva rivederla, quella ragazza lo aveva colpito particolarmente, era stato un incontro che non doveva, nè poteva concludersi in quel modo...

So I said I'm a snowball running
Running down into the spring that's coming all this love
Melting under blue skies
Belting out sunlight
Shimmering love

Well baby I surrender
To the strawberry ice cream
Never ever end of all this love
Well I didn't mean to do it
But there's no escaping your love

These lines of lightning
Mean we're never alone,
Never alone, no, no

Come on, Come on
Move a little closer
Come on, Come on
I want to hear you whisper
Come on, Come on
Settle down inside my love

Come on, come on
Jump a little higher
Come on, come on
If you feel a little lighter
Come on, come on
We were once
Upon a time in love

We're accidentally in love
Accidentally in love



Quest'ultima parte lo fece sorridere particolarmente, gli venne in mente il sorriso della ragazza, chiuse gli occhi per assaporarne il momento, come se cercasse si materializzarla davanti a se...

Come on, come on
Spin a little tighter
Come on, come on
And the world's a little brighter
Come on, come on
Just get yourself inside her
Love, I'm in love


Solo alla conclusione della canzone , il ragazzo si rese conto che era stato richiamato più volte dai suoi amici:
<< Ehi, Dario tutto ok? Sembri strano...>> disse uno
<< No, e tutto apposto, non preoccupatevi...>> rispose lui. Ma mentiva a sè stesso, sapeva che qualche cosa in lui stava accadendo. Improvvisamente, un brivido, come un presentimento, lo costrinse a voltarvi verso la vetrina che dava all'esterno del locale, e li vide quello che mai si sarebbe aspettato di vedere... gli sembrò una visione, infatti si stropiccio gli occhi più volte dicendo:
<< No... è impossibile... E' lei?!? >>
Posò i suoi acquisti sul bancone, suscitando lo stupore dei suoi amici che, invano provarono a richiamarlo. Si fiondò fuori, doveva accertarsi che fosse lei.
Roberta era vicino il cartellone degli orari del tram, con un dito sul mento, era come persa di fronte a tutti quegli orari, e lui la trovò dolcissima.
<< Allora, la corsa che porta in periferia passa di qui alle 12 e...>> disse lei ad alta voce.
<< Alle 12 e 15...>> disse una voce dietro di lei.
La ragazza sobbalzò e si voltò, sgranò gli occhi constatando chi fosse il suo interlocutore, poi lo stupore si trasformò in un grande sorriso.
<< Ma tu sei...Dario? >> disse lei incredula
<< Eh si, pensavo che non ti avrei più rivista, e invece? Guarda un po', ma che ci fai qui? >> disse lui cercando di mantenere l'entusiasmo.
La ragazza mostrò a Dario un sacchetto dicendo:
<< Acquisti scolastici...!!! >>
<< Ma davvero anche io ero qui per lo stesso motivo... Anzi...o no...>> disse lui mettendosi le mani ai capelli.
<< Che c'è? >> disse la ragazza divertita
<< Dovevo prenderli anche io, però poi...>> ma ovviamente non poteva spiegargli la causa della sua dimenticanza, sarebbe passato per un ragazzo patetico ai suoi occhi...
<< Oh beh...mi è venuta un'idea!!! >> disse ad un tratto lei vedendo in difficoltà il ragazzo, che la guardava in modo enigmatico.
<< Ti accompagno a comprare ciò che ti serve, così spero di contraccambiare la tua cortesia nell'avermi accompagnata a casa...sempre se tu...>>
Ma Dario non la fece finire che disse:
<< Certo!!! Certo...che puoi accompagnarmi...!!!>> arrossì lui.
E così si incamminarono verso la cartolibreria, Dario ancora non riusciva a crederci, i suoi desideri si erano realizzati. E così iniziarono a scegliere i quaderni, le penne, insomma tutto l'occorrente per la scuola... la ragazza si allontanò un po' per guardare dei temperini... soprappensiero...
“Sono sempre la solita, perchè mai avrò fatto una cosa del genere? Se lo sa Nicola è la fine...uff... No invece ho fatto bene... insomma Dario è stato così gentile ad accompagnarmi a casa quel pomeriggio e poi lui è così...”
<< Ti piacciono quei temperini? >> disse Dario sorridendo, sorriso che confondeva profondamente la ragazza che, come sempre non riuscì a dire nulla. Infatti il ragazzo prese il temperino e disse avvicinandosi alla cassa:
<< Questo te lo regalo io, così non ti dimentichi di me...>>
<< Ah...beh grazie...! >> disse lei arrossendo.
Dopo gli acquisti, uscirono e camminando parlarono del più e del meno.
<< Allora, come va la tua caviglia? >> chiese il ragazzo
<< Bene, fortunatamente. Ho passato una pomata miracolosa e in pochi giorni ero come nuova.>>
Ma dopo quella domanda cadde il silenzio...entrambi non sapevano che dire, al che Dario disse:
<< Ti offro un gelato! >>
<< Cosa? No dai non ce n'è bisogno...>> disse lei cercando di fermarlo, ma oramai era troppo tardi, infatti il ragazzo era davanti il furgone dei gelati pronto per ordinare...
<< Su scegli il gusto che preferisci...>> continuò lui tutto sorridente <<...Avanti te lo offro per sdebitarmi del fatto che mi hai fatto compagnia >>
La ragazza ci pensò e poi rispose:
<< Ok, allora per me un cono alla fragola!!! >>
Dopo aver preso il gelato, lo consumarono seduti su una panchina, a rompere il silenzio fu lei che disse:
<< E senti, tu vivi qui da quando sei nato? >>
<< Si...tu invece? >> disse Dario guardando la ragazza che abbassò lo sguardo a terra rispondendo
<< No, sono di un'altra città, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti questa estate, quindi per me è tutto nuovo a parte il parco. >> concluse rivolgendo al ragazzo un sorriso timido.
<< Quindi andrai in una scuola nuova...? >> chiese interessato il ragazzo
<< Si si, dove non conoscerò nessuno, non starò simpatica a nessuno e non riuscirò a diventare amica di nessuno...>>
Dario, notando la nota di rabbia e malinconia nella voce di Roberta disse:
<< Ma tu hai già un amico...Io...>>
La ragazza non credette alle sue orecchie si voltò a guardarlo, sorrideva... e lei non desiderava altro... era una cosa banale lo sapeva bene, ma a lei bastavano i sorrisi di quel ragazzo così affascinante e misterioso allo stesso tempo...
<< Ah...grazie...>> disse lei diventando più rossa di un pomodoro maturo. Ma a rompere quell'atmosfera così faticosamente creata da entrambi...lo squillo di un cellulare...era quello di Roberta... rispose...
<< Pronto...ah Nicola...si è vero scusami...si si...ok...ciao...>>
Il volto di entrambi si incupì, anche se quello di Dario era più sull'infastidito che altro, in quanto sapeva benissimo che avrebbe dovuto salutarla per rivederla chissà quando.
<< Io...devo andare mi spiace...>> disse frettolosamente lei raccogliendo le sue cose.
<< Si capisco...>> disse lui aiutandola <<... Beh ci rivedremo, giusto? >> chiese speranzoso lui. Roberta si fermò a guardarlo, il suo viso da bambina abbozzò un sorriso triste...
<< Lo spero davvero...Ciao >> e scappò verso la metro, sparendo giù per le scale...
“Mi piacerebbe così tanto rivederti Dario...ma credo che questo non potrà accadere così facilmente...”



Vi è piaciuto? Speriamo di sì, ovviamente i complimenti per questi priimi cappy vanno tutti a SAKURACHAN!! Grazie a tutti quelli che lasceranno delle recensioni

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Capitolo 3
*** Primo giorno di scuola ***


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE
Primo giorno di scuola




DRIIIIIIIIIIIIN!!!
<< AHAHHA!!! Maledetta sveglia... >>
Tipica giornata di un diciassettenne pronto per iniziare un nuovo anno scolastico... L'odio titanico verso la sveglia e la voce della mamma che si sovrappone al gran trambusto fatto da quell'aggeggio infernale, fece svegliare Dario con il piede sbagliato.
<< Si, ok mi alzo...uffa, ogni anno sempre la stessa storia...cambierà mai? >>
Il sole splendeva nel cielo, l'aria era tiepida e il traffico congestionato tutto verso un'unica direzione... quella delle scuole. Fortunatamente Dario, aveva lo scooter, e quindi aggirare il traffico era uno scherzo da nulla per lui. Arrivò come sempre uno dei primi a scuola, odiava arrivare in ritardo in generale, figuriamoci il primo giorno di scuola. Salutò con la mano i bidelli, per poi sedersi nell'atrio aspettando l'ora delle lezioni. Si mise a guardare il cielo... non potendo fare a meno di non lasciar dilagare i suoi pensieri...
“Primo giorno di un nuovo anno scolastico, sarà noiosissimo come in passato...ma la realtà è un'altra, possibile che quella ragazza sia più invisibile di un fantasma, insomma non esce mai di casa? “
Ecco svelato il mistero del suo cattivo umore, non era tanto il fatto che iniziava un nuovo anno, ma il fatto che non aveva più visto Roberta, che da l'ultima volta era diventata sempre più un chiodo fisso.
L'atrio iniziò a riempirsi di ragazzi, che aspettavano impazienti di entrare. Quel giorno oltre alle classi terze, erano chiamate all'appello anche le classi prime, e quindi si doveva aspettare l'ingresso di queste ultime.
<< Grandioso... oggi si entra alle undici >> disse il ragazzo rassegnato aspettando che la folla smaltisse, ma ad un tratto vide un volto sgradevole ma familiare...
“Nicola??? “
O Dario era impazzito, oppure aveva proprio visto Nicola...poi un flash...ricordò che quel ragazzo antipatico e che tra l'altro era il fidanzato di Roberta, era da sempre stato alunno in quella scuola e anche abbastanza popolare, anche se quella volta non ci aveva completamente fatto caso, in quanto troppo preso da lei.
<< Eh... vuoi vedere che quest'anno ci si diverte? >> disse sarcastico lui alzandosi e dirigendosi verso l'entrata. Arrivò in classe, salutò i compagni e si scusò per averli letteralmente piantati in cartolibreria.
<< Scusate ragazzi, ma avevo visto una mia amica che non vedevo da molto tempo e sono scappato senza dire niente...scusate... >> disse lui sedendosi
<< Certo, a chi vuoi darla a bere? Ma se te è come se avessi litigato con il genere femminile... >> disse uno seduto davanti a lui. Ma Dario non gli rispose per le rime, pensava di nuovo a lei...
“Eppure lei è riuscita a... in un certo senso... a sbloccarmi, con Roby io sono me stesso, non mi imbarazzo e riesco a parlare senza che lei non mi prenda sul serio...lei è diversa...”
Ma il filo dei suoi pensieri vennero interrotti dall'entrata del professore di fisica, che era anche il coordinatore della classe. Si sedette e stranamente non cominciò l'appello come era solito fare, c'era qualche cosa che non quadrava, infatti...
<< Bene ragazzi, oggi primo giorno del nuovo anno scolastico, è anche il giorno delle sorprese e dei nuovi arrivi...infatti quest'anno avrete una nuova compagna di classe. >>
Ovviamente i maschietti esultarono con fischi ed apprezzamenti contenuti grazie alla presenza dell'insegnante che, prontamente, calmò gli animi. Dario era confuso, e improvvisamente le immagini della conversazione avuta l'ultima volta con Roberta, gli passarono davanti agli occhi...cosa significava?
“ Si certo, sarebbe troppo bello e allo stesso tempo assurdo, se da quella porta adesso entrasse proprio lei, vero che si è trasferita da poco, vero anche che lei è una studentessa, ma proprio nella mia classe...”
La porta si aprì...pochi passi bastarono per far accelerare il cuore a Dario, che rimase a bocca aperta quando vide...
<< Classe, vi presento Roberta, si è trasferita questa estate qui, suo padre è niente di meno che il grande e famosissimo programmatore di computer dell'industria O.N.P.C. Da quest'oggi sarà la vostra nuova compagna. >>
Queste ultime parole vennero seguite dallo stupore generale, ma Dario non aveva ascoltato una singola sillaba...non poteva crederci, adesso era preoccupato del fatto che forse era dotato di poteri soprannaturali...incredibile...
<< Bene, adesso troviamo un posto per questa graziosa fanciulla...chi fa il cavaliere? >> disse scherzosamente il professore, non rendendosi conto di ciò che avrebbe suscitato quella affermazione, il caos più totale. Roberta era spaesata e divertita nel vedere quelle scene di finta lotta tra gli studenti e il professore, poi... si girò verso una direzione ben precisa, come se una voce silenziosa l'avesse chiamata...rimase con gli occhi sgranati, vide Dario...che le sorrideva felice e che la salutava. Era al settimo celo...
“ Che bello, è una coincidenza meravigliosa...sono in classe con lui...”
<< Professore... >> disse improvvisamente Dario, non staccandole gli occhi di dosso << ... Qui accanto a Sara c'è un posto... può sedersi qui... >> concluse, solo adesso rivolgendosi al professore che acconsentì alla richiesta. Roberta si avviò, si sedette e salutò il suo vicino di banco.
<< Ciao che sorpresa...siamo nella stessa classe... >> disse lei contentissima
<< Già, è una delle cose più belle che potesse capitarmi quest'anno... >> disse lui facendola sorridere ed arrossire contemporaneamente. Poi si presentò alla sua compagna di banco, Sara. Così poté iniziare la lezione del primo giorno di scuola, un giorno che non sarebbe mai stato dimenticato da entrambi...

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Capitolo 4
*** Voglia di stare insieme ***


Ciao a tutti i nostri lettori!! Ecco che torniamo a postarvi sempre più nuovi cappy che come sempre speriamo possano piacervi! Saluti dai vostri
Ultima Weapon e SAKURACHAN


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE
Voglia di stare insieme




Secondo la cognizione del tempo di Roberta, le lezioni durarono troppo per i suoi gusti, anche se fecero solamente poche ore. Al suono della campanella, i ragazzi si precipitarono fuori contenti che quello strazio si fosse concluso. Roberta era già davanti ai cancelli, e ripensava alla straordinaria coincidenza che le era capitata.
“ Sono così elettrizzata da questo fatto...sono in classe con lui...Meraviglioso...anche se c'è, pensandoci...”
Un grande problema le venne in mente, oltretutto questo si materializzò alle sue spalle.
<< Ciao piccola! Come è andato il primo giorno? >>
Era Nicola che, detto questo, le mise un braccio intorno alle spalle...
<< Bene, ho fatto amicizia, con la mia compagna di banco e... >> ma non riuscì a finire la frase che il ragazzo la interruppe
<< Bene, magnifico, ma adesso io devo andare, ho cose da sbrigare con i comitati studenteschi... >>
<< Al primo giorno? Di già? Avevi detto che saremmo tornati a casa insieme... >> disse Roberta confusa e irritata
<< Si beh, sarà per domani...ci sentiamo ciao, piccola!!! >> e la liquidò con un bacio volante sulla fronte.
La ragazza aveva in viso un miscuglio di emozioni, rabbia, tristezza, rancore...
<< Ma perchè sto ancora con lui...? >>
<< In questo caso mollalo... >> disse una voce tranquilla alle sue spalle.
<< Dario!!! >> disse lei girandosi << Non ti ha insegnato nessuno che non si origlia? >> concluse voltandosi e cominciando a camminare
Lui notò che c'era qualche cosa di strano, la conosceva da poco, ma quel poco gli bastava...
<< E tu dovresti imparare a non pensare ad alte voce... >> disse lui raggiungendola.
Per Roberta stare in compagnia di quel ragazzo era un'emozione indescrivibile, che le faceva dimenticare qualsiasi preoccupazione, infatti...
<< Dario, hai da fare adesso? >> chiese Roberta fermandosi.
Lui, un po' confuso rispose:
<< No, perchè? >>
La ragazza si mise a ridacchiare allegra, prese le mani di lui e disse:
<< Allora ti rapisco per qualche ora, ok? >> e facendogli l'occhiolino lo trascinò verso lo scooter di lui. Si fermò di scatto e disse ridendo
<< Perfetto! Eccoci qui... >> si voltò continuando << ... Ho in mente una cosa... >>
Rideva, rideva in un modo incontrollato, e Dario non ne comprendeva il motivo, in realtà non gli interessava, voleva solo vederla sorridere e basta.
<< Quindi che avresti in mente? >> disse lui, un pò curioso.
<< Ahahah... ti invito a pranzo a casa mia!!! >> disse Roberta quasi saltellando dalla gioia. Dario era scioccato, e a quelle parole scoppiò a ridere dicendo:
<< Si certo!!! Come no... dai su non scherzare... >>
La ragazza smise di ridere, in quanto non era stata presa sul serio dall'amico che, notando il suo repentino cambio di comportamento disse:
<< Ah, ma intendevi davvero...invitarmi...? >> nella sua voce c'erano note di stupore, non era possibile che avesse capito bene...eppure...
<< Certo che si... >> disse lei tra l'arrabbiato e l'offeso, ma Dario replicò dicendo:
<< No guarda, sono lusingato ma non posso accettare, cioè venire a pranzare da te... >>
Ma con suo stupore la ragazza saltò in sella allo scooter e disse porgendo un casco al ragazzo, sorridendogli:
<< Mi spiace, ma non si accettano “NO” come risposta...e io non mi muovo di qui se non per andare a casa mia, insieme a te!!! >>
Impossibilitato a declinare l'offerta, Dario accese lo scooter, diede gas, e partì verso casa dell'amica che canticchiava fra sè e sè.
Arrivarono davanti al condominio della ragazza, salirono al quinto piano dello stabile. Il ragazzo fermò Roberta per un braccio, pronta ad aprire la porta di casa:
<< Aspetta, io penso che non sia una buon... >> ma le parole gli morirono in gola quando, la porta di casa, venne spalancata da una donna che disse:
<< Oby, tesoruccio, sei tornata!!!! >> disse quest'ultima sorridendo
<< Ciao mamy!!! Senti a pranzo ho invitato un mio compagno di scuola. Si chiama Dario... >> Roberta si scostò per lasciar intravedere un Dario imbarazzatissimo.
<< Oh, che carino!!! Ciao Dario piacere di conoscerti io sono Emilia la mamma di Roberta...prego accomodati >> disse la madre con fare dolce ed educato
<< G-razie signora...!!! >> disse lui balbettando
Roberta entrò trascinandosi per un braccio il ragazzo, rigido come un bastone a causa della tensione, non era mai stato a casa di una ragazza, per pranzo e per di più con i suoi genitori...
<< Papà è in casa? >> chiese la figlia alla madre.
<< Si, è di la in salotto, al computer come al solito... >> poi si rivolse verso Dario dicendo <<...A volte mi viene da pensare che ami più il suo lavoro della sua famiglia....aahahahah >>
<< Mamy ma che dici >> concluse Roberta spostandosi verso il salotto. Dario osservava la casa, e notava le tante fotografie che ritraevano, Roberta insieme alla madre, il padre e un'altra ragazza, che probabilmente era la sorella. Arrivati in salotto Roberta presentò l'amico al padre che voltandosi disse:
<< Ah, bene mi fa piacere che il primo amico di mia figlia sia un ragazzo... >>
<< Papà!!!! >> strillò la figlia arrossendo
<< Perché? E' la verità... Sei Dario, giusto? >> chiese, quest'ultimo annuì in silenzio.
<< Devi sapere che mia figlia ha avuto pochi amici maschi, per non dire nessuno, e il fatto che il primo sia uno della nuova scuola, è bello!!! No? >>
E dopo quella bella figuraccia, Roberta fece accomodare in camera sua l'ospite, che oramai non parlava più da minuti che sembravano ore...
<< Ok, hai conosciuto la pazzerella di mia madre, il solitario che è mio padre con le sue piccole verità...e adesso ti presento la mia camera.... >>
<< E'....veramente...deliziosa... >> Dario non riusciva ancora a rendersi conto della situazione, e Roberta ne era divertita
<< Ah che sei buffo, sembri un bimbo al primo giorno di asilo!!! >>
<< Non è vero!!! >> disse lui infastidito. Così prese un cuscino dal letto e lo tirò alla ragazza centrandola in pieno....Silenzio...poi la ragazza contrattaccò, e così iniziò una divertentissima battaglia con i cuscini, che terminò a pari punti, quando la madre li chiamò per scendere a mangiare.
A tavola parlarono del più e del meno, sopratutto il padre di lei era interessato dal constatare che l'amico della figlia, era abbastanza preparato in fatto di computer...
<< ...E quindi se bisogna fare un qualsiasi operazione, si può utilizzare il foglio di calcolo, usufruendo del programma Excel... >> concluse Dario, notando che l'amica e sua madre lo guardavano molto stupite di ciò che sapeva, mentre il padre si congratulava:
<< Complimenti figliolo, sai molto sui PC, chissà magari sarà il tuo futuro, non come quello sfaticato di Nicola, che preferisce non pensare al futuro...bah... >>
<< Su tesoro, non dire così, se tua figlia lo ha scelto come suo fidanzato, vuol dire che ha visto in lui quello che ho visto io in te quando ci siamo conosciuti... >> disse Emilia ridacchiando mentre sparecchiava.
Alle affermazioni del padre, Roberta si era rabbuiata, il suo sorriso si spense, Dario lo notò e, attirando l'attenzione di lei, disse:
<< Il sorriso ti dona di più sai? >>
Roberta sorrise e ringraziò l'amico per il gesto di conforto, sapeva che aveva capito la situazione, poi...
DRIIIIIIIIIIIIN
<< Oh, il citofono, vado a rispondere... >> disse Emilia.
Intanto, Dario, aspettava che Roberta tornasse dal bagno per recarsi in salotto, quando sentì la madre parlare al citofono
<< Ciao Nicola...Sì è a casa, sì sali pure, ti apro... >>
A Dario andò il sangue alla testa....era mai possibile che questo ragazzo doveva sempre rovinare i più bei momenti che lui passava con Roberta?
La ragazza lo raggiunse e vide lo sguardo di lui cupo, non ne capiva il motivo, poi arrivò la madre a dare la notizia alla figlia
<< Cara, sta salendo Nicola, preparo il caffè per tutti!!! >>
Ma intervenne Dario che disse:
<< Per me no signora, la ringrazio ma vado via...o già approfittato abbastanza della vostra cortesia... >> fece per prendere le sue cose, mentre era seguito da un'agitata Roberta.
<< No dai, magari possiamo stare tutti insieme... >> ma quelle parole risuonarono più false che mai.
<< No!!! Voglio evitarti qualsiasi tipo di problema... >>
disse lui aprendo la porta <<...allora grazie per l'ospitalità, e ci vediamo domani a scuola...Ciao >>
Uscì e si fermò davanti l'ascensore, era ovviamente occupato, decise così di scendere a piedi. Arrivato al 2° piano sentì la voce di quel presuntuoso arrogante dire:
<< Ciao piccola...pronto il caffè? >>
Lo detestava...sentì la porta di casa richiudersi, immaginandosi il volto triste dell'amica... non voleva andarsene, ma...era necessario, la loro voglia di stare insieme non poteva essere del tutto ripagata...



Eh sì gente le cose belle mica durano eternamente XD XD XD Quindi è ovvio che il chappy sia finito...^^ Ma tranquilli che il seguito arriverà presto...
SAKURACHAN & Ultima Weapon !!!!

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Capitolo 5
*** Ciò che fa soffrire il cuore ***


Buongiorno a tutti gente! Ecco a voi un nuovo cappy che sicuramente vi emozionerà più dei precedenti ma sempre meno di quelli futuri! Vi ringraziamo come sempre, vostri
Ultima Weapon&SAKURACHAN

QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE
Ciò che fa soffrire il cuore




E come un lampo arrivò la mattina, Roberta aprì gli occhi,non aveva voglia di alzarsi, ma doveva non poteva di certo assentarsi già al primo giorno. Ciò che la preoccupava era l'atteggiamento di Dario del giorno prima... si mise un braccio sulla fronte...
<< Ma che cos'è che voglio veramente... >>
<< Oby, tesoro alzati farai tardi... >>
E così, richiamata dalla madre, Roberta dovette per forza alzarsi, si preparò senza entusiasmo, per poi prendere un toast al volo e uscire. Arrivata in strada, si incamminò verso la fermata... improvvisamente un clacson di scooter la fece sobbalzare...si girò di scatto pronta a corrergli incontro, ma notò che non era chi sperava che fosse...Delusa aspettò l'autobus con il volto basso.
Intanto Dario, come sempre, era già arrivato a scuola, era imbronciato, diciamo che era un po' tornato ai vecchi tempi, quando andava a scuola solo per forza di inerzia e perchè sua madre glielo imponeva, come capita a tutti gli adolescenti. Andò dritto dritto in classe...e con suo stupore vi trovò...
<< Roberta...? >>
Lei alzò lo sguardo e sorrise timidamente, ma non rispose. Al vederla in quel modo al ragazzo gli si strinse il cuore, ma non disse nulla, se lei non aveva voglia di parlare non sarebbe stato certo lui ad iniziare una conversazione. Così iniziarono le lezioni, i due non si rivolsero una sola sillaba...
“ Vorrei tanto poterle leggere nel pensiero, sicuramente ci sarà rimasta male per come ieri sono scappato, ma non volevo incontrare di nuovo quello là, altrimenti era la volta buona che... ”
Dario era abbastanza in collera con se stesso, ma più che altro con Nicola che spuntava fuori sempre nei momenti meno opportuni...
Miracolosamente un suono melodioso si insinuò in tutte le classi dell'istituto...era il suono della campanella della ricreazione. I ragazzi si precipitarono fuori per riprendere conoscenza dopo quelle ore soporifere di lezione. Roberta era quasi arrivata all'atrio, ma una forza misteriosa le afferrò prontamente il braccio...era Dario...
<< Dobbiamo parlare... >> disse lui deciso, costringendo la ragazza a seguirlo. La condusse dietro la scuola.
<< Dimmi, di cosa volevi parlarmi... >> disse la ragazza senza guardarlo negli occhi, e alla vista di quel muso lungo, l'amico non riuscì più a fare il sostenuto...
“ Non posso...deve capire che almeno io per lei ci sono sempre... ”
<< Non sarai per caso preoccupata per la storia di ieri? >> disse lui con tono gioviale, sorridendole.
<< In realtà si, avevo il timore che tu fossi in un certo senso offeso o arrabbiato con me... >> disse lei finalmente guardandolo negli occhi. Lui si avvicinò e proseguì dicendo...
<< Ah, Roby... ti preoccupi per delle sciocchezze, tranquilla è tutto apposto... >>
Roberta poté tirare un sospiro di sollievo, e prima di rientrare in classe decisero di mangiare insieme...
<< Allora che ne pensi della mia famiglia? >> disse lei
<< Mmh...beh non sono come i tipici genitori che uno si aspetta di vedere...sono esuberanti, sopratutto tua madre...e poi com'è che ti chiama...OBY ONE? >>
Dario scoppiò a ridere, sonoramente mentre era rimproverato da un'imbarazzata Roberta che cercava invano di replicare...
<< NOOOOOOO!!! Smettila di ridereeeee, uffa, lo sapevo che prima o poi questo stupido nomignolo mi avrebbe resa ridicola... >> disse incrociando le braccia, con una smorfia divertita.
<< Eppure... >> esordì Dario << ...Io lo trovo dolcissimo... >>
“ E' triste, perchè? “ pensò Roberta scrutando il volto dell'amico che guardava il cielo, la sua risata si era spenta in un sorriso amaro, così lei decise di cambiare argomento e disse:
<< Ehm, la pasta ti è piaciuta? >>
<< Ah...si era buonissima... il condimento l'avevi preparato tu? >> rispose lui tornado in se
<< Cosa? Ma neanche per idea, se vuoi andare a finire all'ospedale dimmelo, che per cena cucino io!!! >>
Il ragazzo non riuscì a trattenere le risate, aveva le lacrime agli occhi, lei non si lamentò perchè in fondo era quello che voleva, tirarlo su di morale, e a quanto pare c'era riuscita.
<< Ahahahah, ma dai non dirmi che cucini così male!!! >> disse lui tra le risate.
<< E si, diciamo che ho litigato con i fornelli e non ci farò pace tanto presto... >>
Continuarono a chiacchierare allegramente, per un po' fino a quando una voce da lontano, non mise i brividi a Roberta...
<< Ah, finalmente...miss “Non sono mai rintracciabile” >>
<< Nicola... >> disse lei alzandosi di scatto, gesto che mise confusione a Dario. Ogni volta che si parlava di lui, o spuntava dal nulla, lei ne era in una qualche maniera intimorita...
<< Dove eri finita? >> disse lui gelido più che mai
<< Ero a fare ricreazione...qui... >> disse lei abbassando lo sguardo. Era sicura che in quell'istante i due ragazzi si stavano squadrando. Poi Nicola disse:
<< E come mai in sua compagnia? >>
Dario non c'è la fece più, la presenza di quel ragazzo lo irritava da morire, e così disse:
<< Beh, il caso ha voluto che fossimo compagni di classe e di solito questi fanno ricreazione insieme...perchè c'è forse qualche problema? >>
Tipica situazione dove nessuno vorrebbe trovarsi, figuriamoci una preoccupata Roberta che non sapeva quale potesse essere la mossa più giusta da fare...
<< Sai qual' è il mio problema, ragazzino? Non mi va a genio che tu stia in compagnia della mia donna... Non sei alla sua altezza, figuriamoci sostenere delle conversazioni con lei... >>
Adesso si che la situazione era degenerata pericolosamente, Dario fissava Nicola con odio, per poi rivolgersi a Roberta che lo guardava con gli occhi lucidi...non fiatava, lei non era disposta a prendere le sue difese e a spiegare a quel pallone gonfiato come stavano veramente i fatti... Nicola continuava a sbraitare insulti pesanti, ma lui continuava a guardarla tristemente, cominciava a capire che il suo fidanzato aveva una strana presa su di lei, un'influenza così forte da non permetterle di lasciarlo per sempre...
<< Quindi sei pregato di non farti vedere mai più in sua compagnia, altrimenti vedrai che saranno guai ragazzino!!! >>
“Finalmente hai chiuso quella dannata bocca... ” pensò Dario continuando a guardare la ragazza che adesso si era voltata dalla parte opposta. Così decise di porre fine a quell'assurda situazione, visto che da parte sua non vi era stato alcun cenno di volerla sistemare.
<< Perfetto, ho capito...non preoccuparti...non mi vedrai mai più con lei... >> si girò e se ne andò sotto lo sguardo incredulo di Roberta che si maledisse per non essere intervenuta. Voleva corrergli dietro e dirgli tutto, ma non poteva, c'era Nicola ma non solo fisicamente...era realmente lui il problema, lei non stava bene con quel ragazzo eppure continuava a definirsi e farsi definire sua fidanzata. Una lacrima le scese veloce, e racchiusa in essa vi era tutta la sofferenza che poteva provare in quel momento il suo cuore...
Intanto Dario, era di ritorno verso l'aula...si fermò e sferrò un calcio forte e deciso contro un cestino della spazzatura. Questo rotolò lontano da lui, era furioso, avrebbe voluto tornare indietro, e spaccare la faccia a Nicola, e dire a Roberta che lui non era il ragazzo giusto per lei.
“Dannazione...E non ha nemmeno provato a dire una parola...E' quindi questa tutta l'amicizia che provi nei miei confronti? “
Entrò in classe, con la speranza che il professore fosse già li pronto per iniziare la lezione... Ma non fu così e di conseguenza dovette aspettare. Lei rientrò in classe, sentì la sua presenza mentre gli passava accanto per raggiungere il suo posto. Per tutta la lezione, Dario sentì lo sguardo dolce e supplichevole della ragazza puntato addosso, ma era troppo arrabbiato con lei, non aveva intenzione di continuare ad essere un amico fantasma che prima c'è e poi deve sparire. Lui sapeva che sarebbe stata dura, il suo cuore si era affezionato a quella ragazza dal volto da bambina, ed era consapevole che ne avrebbe sofferto...



The End...X ORAAAAAAAAA...muahhahahahah...XD Siamo diabolici ma quello che accadrà sarà...bè il nostro motto è..."NO SPOILER" ciò che accadrà lo scoprirete solo leggendo! Beh, cogliamo l'occasione per ringraziare chiunque legga e recensisca questa nostra fanfic, e ovviamente vi facciamo anche gli auguri di buon Capodanno! Ciaoooo!
SAKURACHAN&Ultima Weapon

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Capitolo 6
*** Tristi verità ***


E ci si rivede gente! Io e SAKURACHAN vi facciamo i nostri auguri per il 2009, sperando che possa portare serenità e amore a tutti quanti!
Ultima Weapon & SAKURACHAN



QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE

Tristi verità




I giorni passavano lentamente e in modo davvero doloroso per entrambi... Non si parlavano da un paio di settimane, lei passava il tempo con le sue nuove compagne, lui cercava di evitarle il più possibile. Ogni tanto lui la scopriva a guardarlo, ma si era ripromesso di non cedere nella trappola dello sguardo dolce e supplichevole di lei...anche se sapeva benissimo che la sua voglia di riappacificarsi con lei era sincera al massimo.
E anche quella mattina, la situazione non cambiò. Roberta arrivò in classe in netto anticipo, anche se era sempre preceduta da Dario. Infatti lo trovò al suo posto con le cuffie nelle orecchie, stava ascoltando la musica...
“ Che senso ha salutarlo se ha le cuffie? E poi sicuramente neanche mi rivolgerebbe la parola...Si ma adesso basta, perchè devo sentirmi in colpa? Adesso farò anche io la sostenuta... ”
Raggiunse il suo banco con passo svelto e deciso, gettò di peso lo zaino sul banco, senza però riscontrare l'effetto desiderato, voleva attirare la sua attenzione, ma niente...
<< NO!!! Adesso basta!!! >> disse Roberta voltandosi verso Dario, lui la guardò senza troppa enfasi.
Irritata, levò le cuffie con prepotenza al ragazzo che si girò scocciato dicendo:
<< Scusa, quelle sarebbero mie...e si da il caso che stavo ascoltando la musica... >>
Il suo sguardo era freddo, distaccato, imperturbabile...ma lei era decisa ad andare avanti...
<< Si e allora? Noi dobbiamo parlare assolutamente... >>
<< Io non ho niente da dirti... >> rispose secco lui riprendendosi le cuffie. La ragazza stava per contro ribattere, ma iniziarono ad arrivare gli altri ragazzi, così dovette arrendersi e sedersi.
Le prime ore di lezione passarono come sempre, il gelo più totale regnava tra i due, ma Roberta non aveva intenzione di dargliela vinta. Così durante la lezione di biologia, arrivò nel banco di Dario un bigliettino volante...lo aprì anche se sapeva già di chi fosse:
“Su via...facciamo la pace? Dalla tua amica Roby”
Il cuore di Dario si riempì di un'enorme tristezza...il suo volto non era più arrabbiato, ora era diventato triste, per poi lasciare spazio alla collera pura. Lui l'avrebbe perdonata all'istante, lo stesso momento in cui glielo chiese la prima volta...il problema per lui era solo Nicola, lui soltanto.
Prese la penna e rispose alla dolce richiesta dell'amica in un modo che neanche lui si aspettava. Lanciò il pezzo di carta nel banco dell'amica e chiese il permesso per uscire...Non voleva vederla ancora triste e stavolta a causa sua...era l'unica cosa ovvia da fare...
Roberta prese tutta contenta il biglietto lo aprì e rimase immobile per qualche istante... poi anche lei chiese il permesso per andare al bagno. Si mise a correre più veloce del fulmine, con in mano ancora il foglietto incriminato e le lacrime agli occhi...era arrabbiata anche lei adesso.
<< Non...non doveva rispondermi così...è stato...meschino... >> continuava a ripetersi correndo come una forsennata. Poi, in lontananza vide Dario che camminava con la testa bassa e le mani in tasca. Gli afferrò il braccio gli sbatté in faccia il biglietto dicendo con il fiato corto:
<< Non...dovevi....proprio dirmi questo... >> non riusciva a parlare bene sia per la corsa che per la pugnalata ricevuta dalla persona che reputava un amico sincero.
<< Cosa? >> disse lui calmo facendo finta di niente.
Roberta era furibonda, così decise di rileggere il biglietto ad alta voce:
<< ” Su via...facciamo la pace? Dalla tua amica Roby” la tua risposta è stata... ” Io non ho alcuna amica...” >>
Dopo averlo letto, lo guardò dritto negli occhi lui era ancora impassibile, e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
<< Possibile che il ragazzo che mi aiutò quel giorno al parco è completamente sparito? Dov'è finito il vero Dario? Tu non sei così...tu sei... >>
Ma qui il ragazzo non riuscì a trattenersi...
<< Si dai dimmi come sarei...avanti...Ma non lo capisci che vuoi l'impossibile da me? Vuoi essere mia amica a tutti i costi, mi inviti a casa tua con i tuoi, mi dici e mi fai capire cose che vanno al di là della semplice amicizia... e poi c'è Nicola che ogni qual volta siamo insieme spunta dal nulla e il tuo umore cambia all'improvviso...perchè Roby? >>
Prese fiato, erano parole che aveva soffocato per molti giorni, lei lo guardava ancora dritto negli occhi, con lui non abbassava lo sguardo...Poi Dario si voltò dandole le spalle dicendo con un filo di voce:
<< Non farmi innamorare di te... non sarebbe giusto per nessuno dei due... >>
In quel momento, Roberta sentì la verità più triste e dolce che potesse esistere, e senza che potesse fermarle, lacrime calde cominciarono a scivolare incontrollate dai suoi occhi...non voleva piangere, ma Dario aveva colpito nel segno, lei non poteva illuderlo in quel modo, e non poteva continuare a soffrire in quel modo...
<< Io... >> voleva in qualche modo rispondere...ma le parole erano bloccate dai singhiozzi.
Dario si girò...si sentì malissimo, l'aveva fatta piangere, si detestava per questo.
<< Roby...io... >> era mortificato ma doveva dirle quelle cose altrimenti sarebbero caduti in un baratro senza via di fuga.
<< No...lascia perdere...ho...ho capito...ora...ora... >>
Non riusciva proprio a parlare, le lacrime non accennavano a diminuire, lei sapeva che doveva smettere, non aveva senso piangere per un semplice amico...se fosse stato davvero solo questo...Non voleva la sua compassione, voleva solo andare via, via e basta...Stava per farlo quando, la voce del ragazzo risuonò vicinissima al suo viso. Roberta alzò lo sguardo...lui le stava sorridendo, tristemente certo...ma sorrideva...
<< Scusami se ti ho fatta piangere...non era mia intenzione... >>
Le parole di lui furono un dolce conforto per il suo cuore, lei stava per dire qualche cosa, ma venne fermata dall'abbraccio improvviso di Dario. Perché? Perché adesso lui l'abbracciava? Era stato due settimane senza rivolgerle la parola, senza nemmeno considerarla, non la considerava più nemmeno un'amica e adesso...? Un abbraccio...l'abbraccio più tenero che avesse mai ricevuto, e così decise di abbandonarsi volentieri, non le importava se qualcuno li avesse visti, lei in quel momento aveva bisogno solo di quello... Pianse ancora di più tra le sue braccia, consapevole del fatto che non le sarebbe capitato mai più, voleva che il tempo si fermasse, Dario soltanto riusciva a renderla così fragile...
<< Ehi Roby, perchè piangi in questo modo? >> chiese lui dolcemente
<< Perché...perchè... >> ma le parole proprio non ne volevano sapere di uscire fuori...anche perchè lei voleva solo piangere, così da rimanere ancora tra le braccia calde, morbide e forti del ragazzo che continuava a consolarla in silenzio.



T_T sniff sniff... che bello che è questo cappy vero? Ovviamente il merito va a SAKURACHAN che sta lavorando a questi primi cappy! Beh, come sempre speriamo che vi sia piaciuto e ringraziamo tutti quelli che lasceranno recensioni! E vi facciamo di nuovo gli auguri per un felice anno nuovo! Ciao dai vostri
SAKURACHAN & Ultima Weapon

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Capitolo 7
*** Compere di Natale ***


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE
Compere di Natale




Dopo quel pianto di liberazione, il rapporto tra Roberta e Dario era tornato stabile...Il tempo passava e si avvicinavano le vacanze di natale, il periodo dell'anno preferito da Roberta.
<< Che bello, il natale è vicino! >> disse la ragazza trotterellando felice, mentre camminava con il suo migliore amico Dario. Il tempo li aveva avvicinati in un modo impressionante sembrava che fossero in contatto telepatico, perchè quando lei diceva una cosa, lui in quel momento la stava pensando e vice versa...quello era più di un legame tra amici, solo che circostanze particolari non davano loro la possibilità di poterlo urlare al mondo intero. Le strade della città era stracolme di gente che faceva compere in vista delle festività... Anche se Dario non era poi così entusiasta...
<< Va bene che gli amici devono condividere ogni piccola esperienza, ma non ti sembra eccessivo costringermi ad accompagnarti a fare shopping? >> il ragazzo camminava con le mani in tasca osservando l'amica
<< Dai, quanto la fai lunga, dovresti essere contento di passare del tempo con me, no? >> e detto questo si girò aspettando una qualche risposta dall'amico, cominciò ad osservarlo...
<< Giusto? >> disse lei aspettando che Dario annuisse
<< Si, certo... mi fa piacere stare in tua compagnia, ma io odio fare compere, per di più nel periodo natalizio...e poi... >> e qui fu lo sbaglio più grande che il ragazzo potesse fare << ... come mai non ci sei andata con Nicola? >>
Il silenzio in mezzo a loro...Nella mente di Roberta risuonava solo quel nome...”Nicola”...Si fermò, cercò di non dare a vedere il suo cambiamento di umore, ma tra amici certe cose si intuiscono, anche senza l'uso delle parole. Dario, capendo di aver fatto un intervento fuori luogo, cercò di riprendere la situazione, ma Roberta lo interruppe...
<< Io glielo avevo chiesto, mi sarebbe piaciuto andarci con lui...ma ha detto che aveva un altro impegno e che quindi non poteva... >> abbassò la testa, era triste, e il cuore di Dario si strinse in una morsa dolorosa, lei aveva pensato come prima persona a lui...e lui che aveva fatto? Le aveva fatto ricordare il motivo di quella scelta...
<< Scusa io... >> cercò di giustificarsi, ma improvvisamente la ragazza disse:
<< Su, su, e che sarà mai, e poi mi divertiva l'idea di torturarti per un pomeriggio intero, muahah!!! >>
La risata sadica di Roberta mise i brividi al ragazzo, che però trovò divertente la scenetta. Così si incamminarono verso il centro commerciale. Dario era estasiato dal modo di fare della sua amica, correva, saltellava felice, proprio come una bambina, lui la desiderava così tanto...
<< Allora, te devi comprare niente? >> disse Roberta riportandolo alla realtà.
<< Eh? Come? AH, intendi per fare i regali? Mmh...Non saprei, a chi li dovrei prendere? >> disse lui, cominciando a pensare.
Roberta, notando la sua indecisione, lo prese per un braccio e disse:
<< Ah, i soliti maschi, sempre così decisi e calcolatori per tutto, e poi si trovano nei guai per scegliere dei regali di natale... >>
<< Ehi, io non sono calcolatore... >> affermò seccato lui, ma la risposta dell'amica fu una semplice risata soffocata. Trascinò il povero inerme ragazzo in un negozio di profumi, vi entrarono e cominciò a guardarsi in torno, mentre la ragazza parlava tra se e se...
<< Uhm...considerando il prezzo e la marca, no sarebbe troppo per un semplice pensierino...allora... >> ma il ragazzo, preoccupato nel vedere l'amica quasi posseduta, disse:
<< Roby, perchè parli da sola? E poi stai attirando l'attenzione... >>
<< Si, si è normale... >> disse lei per tutta risposta.
Convinto che non avrebbe mai capito cosa la ragazza stesse cercando di preciso, Dario la lasciò al suo chissà ché, e fece un giro nei negozi accanto, per poi fermarsi davanti la vetrina di un negozio di elettronica...e vide ciò che gli fece venire l'idea più assurda del mondo, entrò e da li in poi si fece guidare dall'istinto.
Le ore passavano e Roberta non riusciva a trovare più l'amico, si era completamente dileguato...
“Ma dove è finito? E' tardissimo...e sono preoccupata...appena lo trovo gliene dico quattro”
Continuava a girare in tondo, cercando di non allontanarsi troppo dal negozio di profumi, ultimo posto dove arrivarono insieme. Poi, stanca di camminare, decise di sedersi su una panchina, ed aspettare li.
<< Dario... >> sospirò poggiando la testa nella spalliera della panchina. In quel momento vide spuntare dal cespuglio dietro la panca, una testa che la fece morire dalla paura.
<< Mi cercavi? >> Era Dario, finalmente si erano ritrovati, ma la ragazza non era in vena di scherzi.
<< AHAH!!! Ma dico vuoi farmi morire di paura...E si può sapere dove sei stato? Ero in pensiero... Sei sparito senza nemmeno avvertire...sei stato cattivo... >> disse piagnucolando, ma smise nel momento in cui gli occhi del ragazzo incrociarono i suoi...
<< Scusami...non volevo farti stare in pensiero...però >> e mostrò un pacco infiocchettato all'amica che era più confusa che altro.
<< Cos'è? >> disse lei prendendo il pacco che gli stava porgendo Dario.
<< Questo? Beh è un piccolo pensiero da parte mia, non è niente di che, ma appena l'ho visto ho pensato a te .... >>
“Veramente ho pensato a noi, ma questo non posso certo dirtelo, giusto?” pensò il ragazzo, osservando la reazione dell'amica, e questa fu del tutto inaspettata...Infatti si mise a ridere, creando imbarazzo.
<< Perché ridi? >> disse lui infastidito
<< Ahahah, Perdonami...e che, forse siamo veramente telepatici... >> detto questo posò il regalo dell'amico sulla panchina e prese da un sacchetto, un pacchettino che gli porse con un sorriso gioioso, felice, illuminato.
<< Sai, ho approfittato della tua assenza per scegliere il regalo adatto da farti, e stato come se una forza mi abbia guidato...è strano, però questo è per te!!! >>
<< Grazie... >> Dario era imbambolato, non poteva crederci, avevano avuto la medesima idea, era davvero tutto magico...già perchè stava arrivando il Natale...
Concordarono di aprire i regali per la vigilia, anche se la loro impazienza era superiore.
<< Uffa, ma io non sono sicura di trattenermi, e se lo aprissi prima? >> disse con gli occhioni da cerbiatta all'amico...
<< Non se ne parla proprio...hai giurato, e i giuramenti si mantengono, cara! >> disse lui categorico. Poi Roberta disse:
<< Dariuccio, ho fame!!! >> per tutta risposta lui disse:
<< Ok, mangiamo, ma te non chiamarmi “Dariuccio” mi fa sentire un marmocchio... >> concluse sbuffando
<< Perchè??? E' troppo dolce e carino...per favore? >>
Ma, mentre loro discutevano su quali nomignoli potersi affidare, non poco distanti da loro, un viso familiare stava trascorrendo una giornata molto particolare.
<< Aahhah...Perfetto da oggi sarai “Dariuccioooo” ... e poi... >> ma Roberta si fermò, il suo sguardo aveva incrociato il suddetto viso familiare, in dolce compagnia...
<< Nicola...>> disse lei con un filo di voce. Dario non capendo guardò nella direzione in cui si era concentrata l'amica e li comprese la situazione...
Nicola era insieme ad un altra ragazza, in atteggiamenti inequivocabili, lui le sussurrava parole all'orecchio, mentre la ragazza ridacchiava maliziosa, qualche bacio leggero sul collo di lei, per poi spostarsi in prossimità delle labbra...In quell'attimo Dario prese con se Roberta e la portò lontano da quella scena ripugnate e dolorosa. Quando furono lontani lei disse, notando il viso contratto dalla rabbia di lui:
<< Avanti...non c'è bisogno di fare così... >> cercò di alleggerire la situazione, ma il ragazzo non accennava a calmarsi, questo fece sorridere amaramente la ragazza...
“Sei così premuroso nei miei confronti, ma cosa vuoi farci se sto con un ragazzo del genere? A volte vorrei essere...” ma Dario parlò:
<< Bastardo...è solo questo...un grosso bastardo.... >> gli tremavano le mani, lei anche se non poteva vedere il suo viso in quanto girato, era consapevole dello sguardo omicida che poteva avere in quel momento... << ...Come può tradirti in questo modo? Quella specie di scarto umano non può definirsi ragazzo...è solo...solo... >>
<< Calmati adesso, ok? >> Roberta si era avvicinata e gli aveva preso le mani tremanti, lui si girò convinto che l'avrebbe vista piangere, invece era apparentemente tranquilla...
<< Roby, ma a te non interessa quello che fa? >> chiese Dario confuso. Per tutta risposta, lei sorrise amaramente e disse:
<< Beh potrebbe interessarmi se fosse la prima volta... >>
A quelle parole...l'amico capì che non era la prima volta che Nicola stava in compagnia di un'alta ragazza, e li si calmò definitivamente, erano entrambi tristi...poi Dario disse a testa bassa:
<< Ma allora, perchè non lo lasci? Alla fine lui ti tratta come se non fossi importante, lui...lui...non ti merita... >>
<< Già, forse dovrei...forse hai ragione... >>
Tornarono a casa, e posarono i loro rispettivi doni sotto l'albero di Natale, sia Dario che Roberta ripensarono alla giornata trascorsa, sperando che questa festività potesse portare felicità e amore ad entrambi...

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Capitolo 8
*** Festa con sorpresa ***


Ciao ragazzi benritrovati! Sigh... si avvicina sempre più la fine delle vacanze di Natale... vabbè lasciamo perdere e godetevi il nuovo cappy. Da qui in avanti i cappy nuovi saranno opera mia.
Ultima Weapon & SAKURACHAN


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE
Festa con sorpresa




E come tutti gli anni venne la vigilia di Natale ma... quella di quest'anno sarebbe stata alquanto particolare. Tutta la classe 3E, la classe di Dario e Roberta, aveva organizzato un megafestone prenotando la sala di un locale notturno. La festa era prevista per quella sera stessa, Dario era su di giri perchè lui stesso aveva chiesto a Roberta di andarci insieme a lei. Lei aveva detto di sì senza esitazioni, tutta contenta che lui gliel'avesse chiesto... o forse era solamente che lei non voleva vedere una certa persona che altro non faceva che farla stare male
"Ma chi se ne importa di lui. Dario è diverso, è un amico sincero, e io sono stracontentissima di uscire con lui"
E in quel momento suonò il citofono, Roberta venne dominata dall'agitazione
<< Ahhh è lui! >>. Tutta agitata finì di prepararsi e scese raggiungendo il suo amico
<< Ciao Roby! >> la salutò Dario
<< Ciao Dariuccio >>
<< Cos'avevamo detto in fatto di nomignoli? >> disse lui rimanendo interdetto
<< Uh... avevamo detto che ti piace? >> e qui Roberta iniziò a ridere
<< Ah sì? E va bene te la sei cercata... Oby One!! >> e stavolta fu Dario a ridere
<< Hai firmato la tua condanna, non avresti mai dovuto pronunciare quel nome! >> disse Roberta con un sorriso malvagio. Ridendo Dario si mise a correre e lei lo rincorse. Solo che a un certo punto lui si fermò di botto
<< Aspetta un attimo, dove si è mai visto un ragazzo che è inseguito e ancor peggio scappa da una ragazza! >> disse. Roberta iniziò a indietreggiare
<< O-oh! >>
<< Questa te la faccio pagare! >> e ben presto le parti furono invertite, adesso era Dario che inseguiva Roberta. Lei non accennava a fermarsi ma, essendo lui più veloce, riuscì a raggiungerla afferrandola tra le sue braccia, facendo arrossire alquanto Roberta
<< Dario lasciami! >>implorò lei scherzando, anche se in realtà voleva rimanere stretta da lui per sempre
<< No no, ora che ti ho presa non ti lascio più >> e quindi lui la baciò sulla spalla. Roberta rabbrividì, era la prima volta che Dario osava così tanto. Ed era una sensazione più che piacevole. Poi lui lasciò la presa
<< Dai andiamo che sennò si fa tardi no? >> disse lui
<< Già, hai ragione! >> rispose Roberta. Lei gli porse la mano e lui la afferrò e insieme camminarono verso la festa.

Quel locale era stracolmo
<< Cavolo, ma non siamo più del previsto? >> notò Dario
<< E' una festa, secondo te possono mancare gli imbucati? >> disse Roberta ridendo
<< Già già, hai ragione! >>. E in quel momento in tutta la sala risuonò una canzone dalle tonalità rockeggianti, al seguito della quale tutti iniziarono a scatenarsi in una danza forsennata


(Godsmack- Straight out of line)

There's no reason
There's no compromise
Change in seasons
Living the high life
I don't know you
So don't freak on me
I can't control you
You're not my destiny

Straight out of line
I can't find a reason
Why I should justify my ways
Straight out of line
I don't need a reason
You don't need to lie to me



<< Ehi Dario, com'è che tu non balli? >> chiese Roberta
<< Oh... ehm... io... no, io non ballo molto bene >> rispose lui
<< Naaaaa, chi se ne importa! Avanti buttati anche tu, segui il ritmo >> e suo malgrado, Dario venne tirato da Roberta in mezzo alla folla danzante


I'll confess this you're my tragedy
I laid you to rest just
As fast as you turned on me
Gone for ever
Vanished the memories
Displays of pleasure
Are masked by your misery

Straight out of line
I can't find a reason
Why I should justify my ways
Straight out of line
I don't need a reason
You don't need to lie to me
Lie to me



Dapprima il povero Dario era titubante e Roberta non faceva altro che incitarlo. Seguendo i suoi incoraggiamenti Dario scoprì che non era così difficile, bastava lasciarsi andare dall'ebbrezza della musica

Straight out of line I can't find a reason
Why I should justify my ways
Straight out of line
I don't need a reason
You don't need to lie to me
Lie to me
Lie to me
Lie to me



<< Avevi ragione, non era così difficile! >> disse Dario tutto soddisfatto di sè
<< Hai visto? Uomo di poca fede! >> commentò Roberta ridendo << E ora che si fa? >>
<< Prendiamo qualcosa da bere? >> propose lui
<< Sì sì dai, cominciamo con un bell'aperitivo! >> disse lei con esuberanza
<< Non sarai un'alcolizzata? >> domandò Dario scherzando
<< Ah ah ah... certo che no, scemo! >> rispose Roberta.

Dario osservò stranito a Roberta, più che altro osservava su tavolino i numerosi bicchieri di aperitivi e altri alcolici che la ragazza si era scolata. Adesso lei stava poggiando sul tavolo l'ennesimo bicchiere
<< Ehi Roby, non pensi di aver bevuto abbastanza? >> domandò lui
<< Ma nooooo >> dalla sua voce e dal gesticolare si capiva che era sbronza << adesso non ti può proprio sembrare, ma ti assicuro che ho bevuto mooooolto più di così... ah ah ah... e non una volta soltanto... >>. Dario era rimasto semplicemente interdetto
<< Adesso tu >> disse Roberta << immagino ti starai chiedendo perchè mai una città caotica come me... ah ah ah... si è trasferita in una bella ragazza come questa...? >>
<< Ehm.... sì, qualcosa del genere... >> rispose Dario un pò confuso
<< Ecco vedi il mio papà... mpfhh ah ah... è un uomo moooolto importante e quindi... eh eh... è già la seconda volta che cambio città ma... ma stavolta ci fermiamo definitivamente >>
<< Beh sono contento >> disse Dario che non riusciva a capire dove stesse cercando di arrivare la ragazza
<< Quando sono stata arrivata... ah ah... non avevo amici ed ero sola come un tenero cagnolino... sono o non sono un tenero cagnolino? Mpfhh ah ah... Poi e poi, ho incontrato Nicola e... Flash, ce l'hai presente il classico colpo di fulmine sì? Io innamorata, lui innamorato e quindi ci siamo messi insieme. E poi due mesi dopo ho visto... che cosa ho visto? Ho visto quel grosso bastardo che pomiciava con un'altra... e che cosa ho fatto secondo te? Sciaff, un bel ceffone e l'ho mollato lì... ma era così carino, così bello che ho voluto farci pace subito. E lui mi promette che non guarda più nessun'altra. E poi dopo una settimana, stessa cosa. Quello mi ha fatta rimanere chiusa in camera a piangere e strapiangere e... eh eh eh... e poi lui è venuto da me per dirmi che io non posso lasciarlo così su due piedi, che devo stare solo con lui e bla bla bla... una volta mi ha pure picchiata... >>
Dario non poteva... non voleva credere a tutto quello che Roberta gli stava raccontando. Quella! Quella era la prova schiacciante che Nicola non si meritava di avere Roberta
<< .... ma dico io, chi si crede di essere lui per venirmi a dire cosa devo fare? Ma io... eh eh... io ho fatto come diceva lui perchè... perchè sono una grandissima scema... ehi, ma dove vai? >>
Dario si era alzato con un 'espressione di pura rabbia stampata sul volto. Ma come? Come si permetteva quel Nicola di trattare Roberta in quella maniera schifosa? Non voleva più starla ad ascoltare, ciò che aveva sentito era più di quanto potesse sopportare. Roberta si alzò barcollando e lo seguì. Poi Dario lo trovò. Trovò Nicola al bancone e ovviamente era in dolce compagnia
<< Visto, che ti dicevo? >> disse Roberta << E' o non è un... >>
<< Roberta, mi faresti il favore di rimanere fuori ad aspettarmi? >> chiese Dario
<< Eh? >>
<< Per favore... >>
<< Ok... >>
Senza più una goccia di autocontrollo Dario si diresse a passi decisi verso Nicola. Visto che era voltato richiamò la sua attenzione picchiettandogli la spalla. Nicola si voltò
<< Ah sei tu. Beh, che vuoi? >>
La risposta di Dario fu una violenta spinta data a Nicola che lo fece cadere sullo sgabello
<< Ehi, ma che cavolo...? >>
<< Lurido infame! >> Dario lo afferrò per la collottola e lo fece sbattere con la schiena al muro, lo fissava con occhi carichi di odio << Roberta mi ha detto tutto! >>
<< Tutto cosa? >> domandò Nicola
<< Tutto, maledizione! Tutta la vita schifosa che le hai fatto passare! >> queste parole quasi le urlò << E hai ancora il coraggio di definirti il suo ragazzo? Sei un grosso bastardo! Mentre Roberta soffre in quel modo tu ti godi le dolci compagnie! >>
<< Metti giù le mani da me! >> lo ammonì Nicola liberandosi dalla sua presa << Mettiamo una cosa in chiaro ragazzino: non sono affari tuoi quello che faccio io con Roberta! >>
<< Non sono affari miei eh? Roberta è una mia amica, e non mi va bene che venga trattata così! >>
<< Perchè non la risolviamo sul retro la questione? >>
propose Nicola. L'umore di Dario salì alle stelle, da lui non attendeva altro
<< Bene, perfetto! Così potrò spaccarti quel dannato muso! >> rispose accettando la sfida.



Sorpresonaaaaa e adesso come andrà a finire? Lo scoprirete nel prossimo cappy, dove ci sarà anche un'altra megasorpresona! Ciao dai vostri
SAKURACHAN & Ultima Weapon

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Capitolo 9
*** Amore liberato ***


Ben ritrovati genteee!!! Aspettavate la tanto attesa rissa, vero? E quindi eccovela qua!
Ultima Weapon & SAKURACHAN


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE
Amore liberato




Sul retro del locale i due ragazzi si osservavano con sguardi carichi di odio
"Perdonami Roberta, so che tu saresti contraria a questa cosa... ma io sono stufo marcio di permettere che lui la passi liscia dopo quello che ti ha fatto subire"
<< Sinceramente >> disse Nicola << io mi sono rotto a vederti sempre in compagnia della mia donna, quindi adesso si fa così. Chi vince tiene tutto, chi perde lascia tutto >>
<< Ed ecco perchè tu non potrai mai essere il ragazzo adatto a Roberta >> rispose Dario << Ti sembra giusto trattarla come un trofeo da vincere? Come un giocattolo? Un divertimento usa e getta? >>
<< Stà zitto! >> rabbioso Nicola si avventò su Dario che parve spaesato e quindi ricevette in pieno il suo pugno sul volto. Cadde all'indietro rimanendo in quella posizione per un pò. Il colpo gli aveva spaccato il labbro.
<< Già stufo? >> lo sbeffeggiò Nicola << Dai alzati! >>
Il suo desiderio venne esaudito subito, senza alcun preavviso Dario si alzò di scatto e lo spinse contro il muro dell'edificio accanto, provocando al suo rivale una grossa sbucciatura al gomito. Rabbioso Nicola gli sferrò una ginocchiata nello stomaco costringendolo a piegarsi per il dolore, poi lo fece ricadere con una spinta. Dario cercò di rialzarsi ansimando
<< Non ce la fai? >> domandò Nicola << Ti aiuto io >> lo prese per la collottola e lo sbattè contro il muro. Si avvicinò a lui in procinto di colpirlo nuovamente, ma prima che potesse farlo Dario lo colpì all'occhio con una poderosa testata
<< Questa non era da parte mia! Questa era per Roby!!! >> disse Dario.
Ora quell'occhio di Nicola era diventato nero
<< Piccolo bastardo... >> si lamentò Nicola
<< Fatti sotto! >> lo sfidò Dario
Nicola si avventò su di lui ma Dario si spostò di lato e lo spinse a terra con un calcio. Si posizionò su di lui e cominciò a tempestargli la faccia di pugni
<< Lo dico e lo ribadisco! Tu non sei il ragazzo adatto a Roberta! Non lo sei mai stato e mai potrai esserlo! >> gli disse in faccia. A un certo punto Nicola si liberò di lui spingendolo a terra. Entrambi si rialzarono e rimasero a guardarsi. Nicola aveva un occhio nero e una sbucciatura al gomito, Dario finora se l'era cavata con un labbro spaccato. Entrambi avevano il fiatone, ma erano già pronti ad attaccare nuovamente. Erano già pronti ad avventarsi l'uno sull'altro quando una voce li fermò
<< Basta! >>
Una Roberta piangente e non più sbronza aveva urlato con quanto più fiato gli riusciva
<< Roberta! >> dissero Dario e Nicola insieme. Entrambi la fissavano preoccupati
<< Siete due idioti! Cosa speravate di risolvere?! >> disse disperata
<< Roberta io... >> disse Dario
<< Noi stavamo... >>disse Nicola
<< Zitti, non voglio sentire nessuno dei due! E' evidente che ho a che fare con dei mocciosi, perché i bambini risolvono le cose così, anzi no, nemmeno i bambini, gli animali si comportano così! >> tirò su col naso. Ma Dario non aveva intenzione di non provare nemmeno a giustificarsi
<< Maledizione Roby, ma non te ne importa proprio nulla di come ti ha trattata questo infame? Come puoi voler essere ancora la sua ragazza? >>
Roberta non rispose, tuttavia si diresse a passo svelto verso Nicola. Rimase davanti a lui a fissare singhiozzante il terreno. Poi fece quello che il suo cuore gli diceva di fare da tanto tempo. Con uno schiaffo secco colpì Nicola facendolo barcollare
<< Ehi! Ma come ti...? >> fece per dire Nicola
<< Zitto! Stai zitto! >> gli ordinò lei
<< Ma chi ti credi di essere per venirmi a dare ordini? >>
E ricevette un altro schiaffo da parte della ragazza
"Finalmente! Finalmente l'ho fatto! Non mi sono mai sentita così... così viva!"
<< Vattene Nicola! Vattene e sparisci per sempre dalla mia vita! Non voglio più saperne di te! Maledizione avrei dovuto farlo da tempo! >> disse sicura di sè. Poi si avvicinò a Dario e a lui non disse nè fece nulla
<< Roby... >>
<< Vieni con me >> disse Roberta prendendolo per mano e andandosene con lui. Da lontano sentì le urla di Nicola
<< Te ne pentirai, ti pentirai di avermi mollato qua così! >>.

A casa di Roberta, i suoi genitori non c'erano poichè erano andati a festeggiare dai loro parenti. Roberta fece sedere Dario sul suo letto
<< Aspettami qui >> disse e uscì dalla camera. Tornò con in mano una cassetta di medicinali e accendendo lo stereo dal quale si sentiva una musica lenta e meravigliosa


(Nickleback- Far away)

This time, This place
Misused, Mistakes
Too long, Too late
Who was I to make you wait
Just one chance
Just one breath
Just in case there's just one left
'Cause you know,
you know, you know
That I love you
I have loved you all along
And I miss you
Been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore



<< Ma... ma cosa vorresti fare scusa? >> domandò Dario un pò spaesato
<< Di medicarti, non si capisce forse? >> rispose lei con ovvietà. Poggiò la cassetta sul letto e tirò fuori cotone e disinfettante. Lo strofinò sulle poche ferite che il ragazzo si era procurato. Faceva un pò male, vero, ma il dolore non distoglieva Dario dall'osservare deliziato quella ragazza. Era contentissimo che lei finalmente fosse riuscita a tirar fuori ciò che teneva rinchiuso in sè da troppo tempo.


On my knees, I'll ask
Last chance for one last dance
'Cause with you, I'd withstand
All of hell to hold your hand
I'd give it all
I'd give for us
Give anything but I won't give up
'Cause you know,
you know, you know



Solo dopo un pò Roberta si accorse che lui la stava fissando
<< Che... che c'è? >> chiese
Dario non rispose, semplicemente pensò che fosse ora di non trattenere più le sue emozioni. La conosceva da abbastanza tempo da essere certo di una cosa. Con delicatezza poggiò le sue labbra su quelle della ragazza. Questa rimase dapprima spiazzata da tale gesto. Ma poi decise anch'essa di accantonare ogni timore. Del resto sapeva che il suo cuore e la sua anima non desideravano altro. Avvolse il collo del ragazzo con le braccia e piano piano i loro baci si fecero più vivi.


That I love you I have loved you all along
And I miss you
Been far away for far too long
I keep dreaming you'll be with me
and you'll never go
Stop breathing if
I don't see you anymore
So far away
Been far away for far too long
So far away
Been far away for far too long
But you know, you know, you know



Dario la fece cadere dolcemente sul materasso e lei si sfilò via il giubbotto e la maglietta, così come fece lui. Dario spostò i suoi baci sul collo e poi sulla pancia mentre continuava ad ad accarezzarle il volto, mentre lei se ne stava con gli occhi chiusi gustando l'affetto di tutti quelle azioni meravigliose. Lentamente Dario le sfilò via i jeans e lei li sfilò via a lui. Adesso entrambi non avevano addosso altro che la biancheria intima.


I wanted I wanted you to stay
'Cause I needed
I need to hear you say
That I love you
I have loved you all along
And I forgive you
For being away for far too long
So keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
'Cause I'm not leaving you anymore
Believe it
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go
Keep breathing
Hold on to me and, never let me go



Dario tornò a baciarla sulle labbra mentre lei si slacciò da sola il reggiseno. Il ragazzo la abbracciò forte a sè e non sciolsero l'abbraccio per parecchi minuti
<< Roby... è da quando ti ho vista la prima volta che... mi sono innamorato di te >> le sussurrò dolcemente lui. Roby avvampò e si strinse più forte a lui
<< Anch'io... mi sono innamorata di te da quel giorno nel parco... >> disse lei. Tornarono a guardarsi negli occhi e di nuovo a baciarsi. E ben presto furono entrambi completamente nudi. Roberta tremava un pò, lui le massaggiò le braccia come per riscadarla
<< Riscaldami... di più... >> chiese lei a Dario.
Il ragazzo esaudì la sua dolce richiesta, le fu sopra e poi spinse dolcemente continuando a baciarla e accarezzarla al volto. I sospiri di tutti e due si fecero più pesanti e affannati e non smettevano di baciarsi con ardore. E quando ebbero finito i due rimasero abbracciati e a osservarsi negli occhi. Poi lei
<< Allora mi ami? >> domandò
<< Ti amo >> rispose lui. E in quel momento si poterono vedere fuori dalla finestra della stanza i fuochi d'artificio. Coprendosi con le coperte, tutti e due si affacciarono ad ammirare la bellezza di quello spettacolo. Dario le cinse una spalla con il braccio
<< Buon Natale, Roby >> disse
<< Buon Natale, Dario >> disse lei.



Piaciuto il cappy? Ma ceeeeeerto, siamo sicurissimi che vi sia piaciuto!! Come sempre salutiamo e ringraziamo tutti voi che leggete la nostra fic, ciao!
SAKURACHAN & Ultima Weapon

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Capitolo 10
*** Dolce Natale ***


Ciaooo a tutti voi!! Sigh, scusate tanto l'attesa per il nuovo cappy ma alla fine la scuola è tornata ç_ç! O beh, godetevelo comunque
Ultima Weapon & SAKURACHAN

QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE
Dolce Natale




Dario si risvegliò nel suo letto, il sole del mattino natalizio entrava dalla finestra della sua camera e non gli faceva chiudere nuovamente gli occhi. Benchè sveglio rimase a letto a guardare il soffitto e pensava
"E' stato tutto reale? Roby ha lasciato Nicola? Io e lei ora stiamo davvero insieme?"
Fece ordine tra i ricordi della sera precedente. Tutto gli appariva chiaro e lucido nella sua mente. La rissa, la reazione di Roby e dopo quello che avevano fatto insieme
"Sì, è successo davvero, sono sicuro di non averlo sognato"
Prese il cellulare poggiato sulla scrivania accanto al suo letto e cominciò a trafficare. Scrisse un sms

"Buongiorno Roby e ancora Buon Natale! Spero che tu non abbia programmi per oggi perchè ti voglio tutta per me! Ti amo! Tanti bacioni, Dario"


Rimase con il cellulare in mano aspettando la risposta di Roberta. Non tardò ad arrivare

"Buongiorno Dariuccio. Per fortuna oggi sono libera come l'aria, potrai avermi tutto il tempo che vuoi! Chiamami! Ti amo anch'io! Kissoni, la tua Roby".


Tutto allegro e pimpante Dario si alzò dal letto. Aveva già preparato la colazione e suo fratello e sua sorella la stavano già consumando
<< Salve e buon Natale a tutti! >> disse il ragazzo esuberante e sedendosi al suo posto. La madre notò questa sua allegria
<< Beh, che è successo? Come mai oggi tutta questa allegria? >>
<< A Natale siamo tutti più allegri >> rispose Dario vagamente
<< Sicuro che non c'è sotto qualcosa? >> la madre sorrideva e sembrava stesse studiando il figlio
<< Mmh... segreto >> disse il ragazzo
<< Una qualche ragazza? >> chiese la donna
<< Seeee! Mamma, secondo te Dario si va davvero a trovare la ragazza? >> si intromise la sorella
<< Cristina ma fatti un pò i cavoli tuoi! E anche se fosse? >> le rispose a tono Dario << Comunque volevo dirvi che non ci sono per tutta la giornata >>
<< E dov'è che andresti? >> chiese la madre
<< Me ne sto fuori. E sono già in ritardo, quindi se permettete... >> finì di fare la sua colazione e si alzò dal suo posto. Tornò in camera e afferrò il suo cellulare
<< Robyyyy!! Ciao amore! >>. Dall'altra parte del telefono Roberta gli rispose
<< Dariucciooo, ciao! Non dirmi che sei già pronto? >>
<< Naaa, figurati! Ho a malapena fatto colazione, fintanto che mi preparo puoi aspettare un'altra bella mezz'ora! >>
<< O beh, non fa niente tanto devo prepararmi anch'io! >> disse la ragazza
<< A che ora passo a prenderti? >> chiese lui
<< Mmh... ti va bene alle 9 e mezza? >>
<< 9 e mezza??!! Roby, ma ci metti davvero un'ora e mezza a prepararti?? >> domandò Dario con tono incredulo
<< Eddaaaaaai >> con la sua vocina supplichevole Roberta convinse il ragazzo
<< ....Ok... >> si arrese Dario
<< Grazie Dariuccio, ti amo tantissimo! Allora a dopo! >>
<< E non chiamarmi... >>
Bip, bip, bip, bip, bip…
<< .... Dariuccio. Ma pensa te >>. Rimase un pò scocciato ma anche divertito dal comportamento della ragazza. Si girò per avviarsi al bagno, accorgendosi solo adesso che il fratello era entrato in camera e lo osservava stranito
<< E da quand'è che tu saresti entrato? >> domandò Dario
<< Se non avessi sentito una voce dall'altra parte del telefono, starei pensando che ora ti metti a parlare da solo >> commentò il fratello
<< Cretino, dei tuoi commenti ne faccio a meno! >>.

"9 e mezza precise, speriamo che sia pronta" Dario suonò al citofono. A rispondere fu la madre di Roberta
<< Ciao Dario. Roberta sta finendo di prepararsi, se vuoi puoi salire >>
"O[]O' Non ha ancora finito?"
Dario si avviò verso la porta e ad aprirgli fu la donna
<< Accomodati! Sai Oby mi ha detto tutto >>
Dario si bloccò
<< Tutto... tutto cosa? >>
<< Ma sì, di ieri sera... >>
"Roby ha detto alla madre che io e lei...?"
<< ... che lei ha lasciato Nicola e che ora voi vi siete messi insieme. Bravi >>
Dario potè tirare un sospiro di sollievo, finchè non venne Roberta a toglierlo da quella situazione imbarazzante
<< Oh mamma, lascialo un pò stare. Vieni su Dario >>
Roberta accompagnò Dario in camera sua
<< Aspettami qua, finisco tra un minuto >> e si dileguò nel bagno. Dario si sedette sul letto ad aspettare. Poi notò che su un comodino c'erano delle foto e si avvicinò per vederle meglio. Una di esse ritraeva un'adorabile Roberta a quattro anni seduta sulla spiaggia, con paletta in mano e il secchiello sulla testa. Al ragazzo sfuggì una risatina. Un'altra più recente mostrava Roberta vestita da festa con accanto una ragazza più grande di lei, probabilmente la sorella pensò Dario. In un'altra c'era Roberta neonata in braccio alla madre. Poi Roberta uscì dal bagno, pronta da capo a piedi
<< Guardavi le foto? >> chiese
<< Già, eri davvero carina da piccola >> rispose Dario
<< Perchè, ora non lo sono? >>
<< Mille volte di più >> Dario la strinse a sè e la baciò << Allora andiamo? >>
<< Va bene >>.
Insieme scesero le scale
<< Mamma, noi due usciamo. Ciao >>
<< Divertitevi ragazzi >> li salutò la donna
<< Buona giornata signora >> la salutò il ragazzo.
Dario e Roberta stettero fuori per tutta la mattinata a passeggiare insieme per l'enorme città, finchè non giunsero in un punto in particolare: il parco. Si sedettero su una panchina
<< Ti ricordi di questo posto Roby? >> chiese Dario
<< E' dove ci siamo conosciuti! >> rispose esuberante Roberta
<< Proprio qui, sotto quest'albero >>
<< Già, dove sono inciampata come una scema >> Roberta ridacchiò
<< Oh, dimenticavo... >> Dario fu come si ricordò di qualcosa. Tirò fuori un pacco infiocchettato
<< E' il regalo che ti ho fatto! >> disse Roberta << Guarda, ce l'ho anch'io! >> e tirò fuori il regalo che le aveva dato Dario quel giorno in cui avevano fatto compere natalizie insieme
<< Ora possiamo aprirli insieme >> disse Dario << Aprilo prima tu >>
Così Roberta scartò il suo regalo. Uno scatolo che conteneva un I-Pod color fuxia
<< Bellissimo, un I-Pod! Grazie >> tutta contenta Roberta abbracciò il ragazzo
<< E non è tutto, dentro ci ho messo delle canzoni particolari >> aggiunse Dario. Roberta si portò le cuffie alle orecchie. Ascoltò la musica che c'era e ne rimase estasiata
<< Far away... L'inizio... Miracle... Accidentally in love! Ma sono tutte le nostre canzoni preferite! >>
<< Eh eh già. Allora che ne dici? >> domandò lui
<< Sei così dolce... >> Roberta baciò felice Dario, che ricambiò il bacio con tanta tenerezza
<< Ora apri tu il mio >> disse la ragazza
<< Ok, vediamo un pò >> il ragazzo aprì il regalo. Era un meraviglioso portafoto che incorniciava la prima foto che avevano insieme loro due. Dario era davvero contento
<< La nostra foto. Grazie, è un pensiero bellissimo! >> e via con un altro dolce bacio. Poi Dario si sentì qualcosa di umido sulla guancia
<< Ehi piccola, non è il caso di piangere >> disse
<< E chi piange? >> disse Roberta. Dario notò che effettivamente dai suoi occhi non scendevano lacrime
<< Ma allora cosa...? >> prima che finisse di chiederselo sentì una goccia cadergli in testa << No! Sta per piovere! Dobbiamo correre! >>.
Dario e Roberta si misero a correre ridendo. La pioggia iniziò a scendere copiosa, e in più non riuscivano a trovare un punto dove potersi mettere, erano nel parco e non c’erano rifugi, e loro erano ormai bagnati fradici. Poi Roberta vide una piccola costruzione in legno, era un botteghino che vendeva fiori. Ovviamente quel giorno era chiuso. C’era una piccola tettoia. I due ragazzi si rifugiarono lì sotto.
<< Acc... solo la pioggia poteva rovinare questa magnifica giornata! >> brontolò Dario
<< Dai che importa? Stiamo insieme lo stesso no? >> disse Roberta. La poverina stava tremando come una foglia. Dopotutto addosso aveva solo una maglietta non molto pesante. Dario se ne accorse
<< Stai morendo di freddo, ti prenderai una polmonite >> disse il ragazzo premuroso. Si tolse la felpa << E' un po’ bagnata, anzi direi che è zuppa però dentro è calda >> disse porgendogliela
<< Dario, ma così la polmonite te la prendi tu >> ribadì Roberta
<< Meglio che me la prenda io invece che tu, no? E poi ti faccio notare che sono un tipo molto caloroso >> disse il ragazzo orgoglioso. Roberta sorrise
<< Grazie Dario >> si infilò la felpa. Quello che sentiva era il suo tepore, il calore del suo corpo. Chiuse gli occhi cercando di assaporarlo. Dario la tirò a se e l’abbracciò strofinando la mano sul braccio per riscaldarla. Lei abbracciò la vita del ragazzo. Si sarebbero fatti caldo a vicenda. Si guardarono negli occhi e sorrisero entrambi, per poi perdersi in un meraviglioso e tenero bacio.



Piaciuta la parte sotto la pioggia? Scommetto di sì XD XD! Beh come sempre ciao e grazie a tutti quelli che hanno la pazienza di leggere e attendere i nuovi cappy
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Capitolo 11
*** Febbre d'amore ***


Acc.... scusate tanto se ho fatto qualche giorno di ritardo per postare ma sapete adesso che la scuola è ripresa non ho più il tempo che vorrei... UFFA!! e vabbè vi auguriamo buona lettura come sempre
Ultima Weapon & SAKURACHAN

QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE
Febbre d'amore




Roberta si svegliò nel suo letto. Dal sole e dalla mancanza di nuvole in cielo si preannunciava una giornata bellissima, stavolta senza poggia. La sua mente tornò al giorno prima, alla magnifica giornata che Dario le aveva regalato
"Grazie tantissimo Dario"
Scese in cucina a consumare la sua colazione e, dopo essersi lavata, si vestì. E solo allora si accorse che, piegata sulla sedia in camera sua, c'era ancora la felpa di Dario con la quale il ragazzo l'aveva coperta il giorno prima
"Povero Dario, non gli ho nemmeno restituito la felpa"
E visto che non aveva impegni per la giornata gli venne un'idea. Si vestì per uscire, prese la felpa e la mise in un sacchetto. Scese le scale.
<< Roberta dove stai andando? >> le chiese la madre
<< Sto andando a casa di Dario a restituirgli la felpa, ieri non gliel'ho nemmeno restituita >>. Roberta uscì di casa di corse. Era già stata a casa di Dario quindi non ebbe nessun problema a trovarla. Suonò al citofono, gli rispose una voce giovane e maschile, molto probabilmente il fratello di Dario, pensò Roberta
<< Sì? >>
<< Ehm... sono Roberta, Dario è in casa? >> chiese la ragazza
<< Ah sì... sali pure >>
Il portone si aprì e Roberta salì le scale. Il condominio di Dario si trovava all'ultimo piano, per di più senza ascensore. Tuttavia ci arrivò sana e salva. Suonò al campanello e ad aprirgli fu un ragazzino di tredici anni.
<< Ciao, allora sei tu la famosa Roberta? >> chiese lui << Io sono Claudio >>
<< Piacere >> rispose lei << Dario c'è? >>
<< Sì, ma ora è a letto. Mi sa che ha 40 di febbre >>
Roberta si portò la mano alla bocca. Era stata lei, lei lo aveva fatto ammalare.
<< Non è mica in punto di morte, sai? >> disse Claudio
<< Sì ma è colpa mia... >>
<< Ma no, è che ieri ha solo preso freddo... >>
<< Chi è? >> chiese la voce di Dario proveniente da un'altra stanza
<< La tua amata >> scherzò il fratello, Roberta ridacchiò
<< Ma quanto sei scemo da 1 a 10? >> ribattè Dario
<< Entra pure, ultimamente Dario è un pò schizzato >> disse il fratello.
Dario uscì dalla camera ed entrò nel corridoio, dove per l'appunto c'era l'ingresso. Indossava dei pantaloncini corti e una maglietta
<< Ciao Roby, a cosa devo l'onore della visita? >> chiese lui raggiante
<< Ciao, ero venuta a ridarti questa >> rispose Roberta mostrando la felpa
<< Grazie amore, ma non ce n'era bisogno >>
<< O beh... io vado di là >> disse Claudio
<< Bravo, vai vai... >> disse Dario e suo fratello si dileguò nel salone
<< E' che... è che… mi sento in colpa, è colpa mia se sei malato >> disse la ragazza. Dario parve stupito e abbracciò la ragazza
<< Dai Roby, non ci pensare nemmeno >> disse accarezzandola. Roberta sorrise. Gli toccò la fronte, e si toccò la sua
<< Ma tu hai ancora la febbre! Vai subito a letto! >> ordinò e lo spinse in camera sua
<< Ho capito, vado vado >> disse Dario ridendo. La stanza era un disastro. La scrivania era stracolma di fogli, penne e altra roba, i vestiti erano buttati alla rinfusa sulla sedia e il letto era mezzo disfatto.
<< Ehm... scusa per il disordine, se avessi saputo che venivi... >> disse imbarazzato
<< Non importa. Su, nel letto! >>. Dario si ficcò sotto le coperte, Roberta si fece pensierosa << Dunque, mi serve qualcosa di fresco da metterti sulla fronte per farti abbassare la febbre. Dove posso trovare un panno da poter bagnare? >> chiese
<< In cucina, prova a chiedere a Claudio >> rispose Dario. Roberta andò in salone dove c'era Claudio intento a giocare alla playstation. Lui si girò a guardarla
<< Serve qualcosa? >> domandò
<< Sì, dove posso trovare un panno da bagnare? >> chiese lei
<< Capito, vieni in cucina >> Claudio la accompagnò in cucina e lì le prese il panno. Roberta lo bagnò nel lavello
<< Posso chiedere a cosa servirebbe? >> chiese Claudio
<< A far abbassare la febbre a Dario, glielo metto sulla fronte >> rispose lei
<< Ti piace proprio mio fratello eh? Per venire qui e curarlo così >> disse lui
<< Sì, in effetti mi piace molto >> disse Roberta un pò imbarazzata
<< E' la prima volta che vedo Dario così contento. Insomma, da quando ti conosce sembra un altro >>
<< In che senso? >> Roberta ascoltò incuriosita
<< Beh prima non usciva praticamente mai, se ne stava sempre chiuso in casa o al pc o alla playstation, poi sempre con quella sua espressione seria. Poi ecco che tutto a un tratto cambia: sorride molto di più, se ne va sempre in giro... insomma è diverso >>
Roberta si sentiva lusingata. Dario era cambiato in quel modo solo per lei. Sorrise tutta contenta
<< Grazie per la chiacchierata >>
Se ne tornò in camera di Dario con il panno inumidito. Prese la sedia e si sedette accanto al letto del ragazzo e gli mise il panno sulla fronte
<< Grazie di tutto Roby >> disse lui
<< E di cosa? Lo faccio con piacere >> si chinò su di lui dandogli un dolce bacio. Inaspettatamente Dario la afferrò per un braccio e la fece finire sul letto, sopra di lui.
<< Ma che fai? >> chiese Roberta ridendo
<< Niente, avevo tanta voglia di stringerti >> rispose Dario
<< Ok ora però lasciami, questa posizione non mi fa sentire proprio a mio agio, anzi sono parecchio imbarazzata >>
<< Naaaa, a me va benissimo questa posizione >> Dario non abbandonò quel suo sorrisetto. Poi però sospirò e la lasciò << Roby roby roby... siamo addirittura stati a letto insieme e ti imbarazzi se ti abbraccio forte? >> disse Dario divertito
<< Scemo abbassa la voce, qualcuno ti può sentire >>
<< Ma no dai, tanto oltre a noi c'è solo Claudio >>
<< E tua sorella e tua madre? >>
<< Beh, Cristina figurati se vuole rimanere chiusa in casa, se ne va sempre in giro quando vuole. Sai com'è, è una super-attiva. E mia madre, boh sarà in qualche supermercato a fare compere. E così affibbiano a Claudio il compito di tenermi d'occhio visto che sto male. Ma pensa te, c'ho 17 anni e mi devo far controllare da un marmocchio >>
Roberta rise ascoltando quello che diceva Dario
<< Ah ah ah... siete davvero buffi! >>
<< Sei davvero carina a ridere di me. Ok te la sei cercata >> e si mise a rincorrerla per tutta la stanza. Poi Roberta lo bloccò
<< Torna subito a letto, chi ti ha detto di alzarti! >> Aveva quasi spaventato il ragazzo
<< Mi fai paura a volte... >> sottomesso da lei, Dario tornò a letto. Roberta si accorse di aver un pò esagerato. Accarezzò la fronte del ragazzo. Gliela baciò e poi rimise il panno
<< Lo faccio per il tuo bene! >> disse sorridendo. Si sedette sul letto, accanto al ragazzo, lo osservava. Era così bello, i suoi tratti, gli occhi scuri. Lui sorrise
<< Mi stai studiando? >> chiese. Roberta annuì divertita
<< Pensavo solo a quanto sono contenta di stare con un ragazzo così bello, considerando che è solo mio >> disse la ragazza. Dario sollevò un braccio accarezzandole la guancia
<< Vale la stessa cosa per me amore, stando con te sono davvero al settimo cielo. Grazie di essere qui con me >> rispose il moro. La ragazza sorrise avvicinandosi al suo volto, alle sue labbra. Baciare qualcuno in quella posizione era davvero strano, non l'aveva mai fatto... ma non si poteva dire che non fosse comunque una magnifica sensazione. Si staccarono. Dario le sussurrò due parole all'orecchio
<< Ti amo... >>. Roberta arrossì lievemente
<< Mi ami davvero? >> chiese all'improvviso. Dario si mise a sedere, prese il viso di Roberta tra le mani
<< Te lo giuro Roberta, ti amo con tutto me stesso >> disse il ragazzo. Lei lo guardò
<< Lo sapevo >> sussurrò lei, Dario l'abbracciò e Roberta si accoccolò sul suo petto e chiuse gli occhi. Solo allora si rese conto che doveva davvero tanto a quel ragazzo
<< Grazie Dario >> disse
<< Perchè? >>
<< Perchè... grazie a te ora sono davvero libera e felice. Mi hai dato la forza di riprendere il controllo della mia vita. Sicuramente adesso starei ancora appresso a Nicola se non ti avessi mai incontrato >> spiegò Roberta. Dario le accarezzò la testa
<< Anche io ti devo molto Roby. Hai dato un senso alla mia vita che prima invece era vuota, senza un significato. Non sai quanto tu abbia fatto per me >>
<< Io... non ho fatto altro che amarti con tutta me stessa >>
<< Si vede che avevo bisogno solo di questo, anzi ne avevamo bisogno tutti e due >> disse Dario. Roberta si strinse ancora di più a lui, chiuse gli occhi. Anche Dario lo fece. Entrambi volevano che tutto questo durasse all’infinito. Solo loro due, ad amarsi. Questo era quello che volevano conservare nei loro cuori per sempre. Insieme alla consapevolezza e alla speranza che niente rovinasse quel momento magico. Abbracciati, addormentati, cullati da quella realtà che era diventata ancora più bella di un sogno. Dopo un'oretta Roberta si svegliò, Dario invece ancora dormiva. Lei sorrise vedendo quanto fosse adorabile anche mentre dormiva. Desiderava tanto rimanere lì con lui, ma doveva andare a casa. Si alzò cautamente per non svegliarlo, lo accarezzò e gli diede un bacio sulla fronte. Dopodichè se ne tornò a casa, lasciando sulla scrivania accanto al letto del ragazzo un breve bigliettino


" Ti amo. Roby "




Piaciutooooo? Ma certo, tanto lo sappiamo di sicuro che vi è piaciuto! Chiedo ancora scusa per il ritardo, è solo colpa mia SAKURACHAN non c'entra nulla... quindi potete linciare me se volete XD XD.
Ringraziamo vivamente i nostri lettori e soprattutto a clau_94 l'unica che finora ha recensito la nostra fic! Ciao
SAKURACHAN & Ultima Weapon

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Capitolo 12
*** Nuovo anno, nuovi incontri ***


Accidenti che ritardo gente... sigh tutta colpa mia, SAKURACHAN non c'entra nulla di nulla! Vi chiedo umilmente perdonooo!!!
Ultima Weapon & SAKURACHAN


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE

Nuovo anno, nuovi incontri




E come era inevitabile per tutti gli anni arrivò il 7 gennaio. Le vacanze di Natale erano diventate già un lontano ricordo per gli studenti, che in mezzo a nuvole di sbuffi stavano rimettendo piede nell'odiato edificio scolastico. Ma tra tutti loro c'erano due ragazzi che non erano così amareggiati di tornare a scuola, perchè anche lì avevano tutto il tempo che volevano per stare insieme. Dario ( guarito alla grande grazie alle amorevoli cure di Roberta ) e Roberta erano come sempre i primi a entrare in classe così avrebbero avuto del tempo per scambiarsi un pò di baci e tenerezze prima dell'arrivo dei compagni. Roberta notò che quel mattino Dario sbadigliava di continuo, aveva l'aria mezza assonnata
<< Che hai Dariuccio? Non ti vedo pimpante come al solito >> chiese la ragazza
<< Già... il fatto è che stamattina ero già mezzo addormentato di mio, poi deve pure arrivare Cristina che mi finisce il caffè >> spiegò Dario imbronciato. Roberta lo abbracciò intenerita
<< Povero il mio cucciolo, gli hanno rubato il caffèèèèè >> disse. Dario sbuffò
<< Esatto! Quella scalmanata! >> si lamentò il ragazzo
<< Puoi sempre prendere il caffè dal distributore della scuola >> disse Roberta
<< Seeeee, e bermi quella specie di brodaglia acquosa marrone che hanno il coraggio di definire caffè? Meglio dormire >> criticò Dario. Roberta rise
<< Hai ragione, il caffè della scuola fa proprio schifo >>
<< Infatti >> disse il ragazzo. Lei lo baciò
<< Ti adoro quando fai il tuo faccino imbronciato >> disse, Dario ridacchiò
<< Grazie >> disse tutto fiero.
Le prime tre ore di lezione furono massacranti, considerato che in due di esse l'insegnante di lettere aveva torturato gli studenti con un'interrogazione a sorpresa. Quando venne la ricreazione finalmente Dario e Roberta poterono andare insieme nell'atrio
<< Ma quel Dante non aveva proprio un cavolo da fare invece di andare a finire in quella selva oscura? Il prof mi ha tenuto venti minuti buoni! >> si lamentò il ragazzo
<< Suvvia amore, a modo tuo te la sei cavata, e poi adesso abbiamo finalmente il tempo di stare un pò da soli io e te >> lo consolò Roberta, cosa che le venne bene << e la cosa bella è che nessuno ci può interrompere >>
<< Già >> Dario la strinse a sè dandole un tenero e prolungato bacio. Improvvisamente Roberta ebbe un brivido, sentiva che c'era qualcuno che la stava osservando. Ed esisteva solo una persona nel raggio di mille miglia che riusciva a farla rabbrividire a quel modo. Guardandosi attorno notò che Nicola, molto distante da loro, li stava osservando con uno sguardo che era la rappresentazione dell'odio assoluto. Anche Dario si accorse di questo. Poi Roberta fece una cosa che nemmeno lei si aspettava di fare. Tenendo la mano chiusa, alzò il dito medio contro Nicola. Questi lo fissò ancora più contrariato e se ne andò via borbottando velenose parole di vendetta. Sia Dario che Roberta ridevano non riuscendo a credere a quello che aveva appena fatto la ragazza
<< Hai visto la faccia che ha fatto? L'hai vista? >> domandò lei tra le risate
<< L'ho vista, l'ho vista! Sei davvero sorprendente amore! >> disse Dario. Questi poi si sentì picchiettare sulla spalla, si girò. Un ragazzo poco più basso di lui, con i capelli bruno-rossicci lo salutò
<< Ciao Dario, sembra passata una vita >>
<< Ri-Riccardo?! >> Dario sembrava incredulo, poi inziò a ridacchiare e salutò anche lui al ragazzo << Ma che fai tu qui, a questa scuola? >>
<< Io ci studio in questa scuola >> rispose il ragazzo << Ma non sapevo che ci andavi anche tu >>
<< Nemmeno io sapevo che c'eri anche tu qui. Cavoli, e non ce ne siamo mai accorti in tutti questi mesi? >> i due ragazzi si misero a ridere come dei vecchi amici. Poi Dario iniziò le presentazioni
<< Roby amore, lui è Riccardo, eravamo amici alle medie. Riccardo, lei è la mia ragazza Roberta >>
<< Piacere >> disse Riccardo stringendole la mano. La guardava in un modo strano e di questo Roberta se ne accorse
<< Per... perchè mi guardi così? >> chiese
<< No nulla, scusami. E' che mi sembra di averti già vista... boh, sarà una mia impressione >>
<< Dimmi un pò Rick, ma da quant'è che vieni qui? >> chiese Dario
<< Mi sono trasferito qui proprio quest'anno sai? Negli anni precedenti ho fatto il classico, ma non faceva davvero per me >> rispose il ragazzo. Poi suonò la campanella che segnò la ripresa delle lezioni
<< Uff, ci tocca tornare in classe >> brontolò Dario << Vabbè, ci vediamo Rick >>
<< Ciao >> così ognuno se ne tornò in classe propria
<< Sembra un tipo simpatico il tuo amico >> disse Roberta
<< Mmh... >> Dario si mise a squadrarla con fare indagativo
<< Ma che fai? >> chiese lei
<< Ti studio. Non è che ci prenderai troppa confidenza come hai fatto con me? >>. Roberta lo fissò e scoppiò a ridere, Dario la guardava sorridente
<< Assolutamente no! Scemo cosa vai a pensare? >> Roberta abbracciò il ragazzo
<< Guarda che scherzavo amore, so che non mi faresti mai una cosa simile >> disse convinto Dario. Lontano da loro però Riccardo non poteva fare a meno di guardare Roberta, era sicuro di averla già vista
"Eppure ne sono sicuro, non è certo una mia impressione... dov'è che l'ho vista?".

Ebbero termine anche le seguenti ore e per loro stragrande fortuna quel pomeriggio erano state annullate le ore di rientro. Dario si offrì di accompagnare Roberta a casa
<< Sì sì, accetto volentieri il passaggio amore! >> rispose la ragazza esuberante
<< Ehi, che enfasi >>
I due salirono sullo scooter del ragazzo. Durante il tragitto
<< Ehi Dariuccio, che ne dici di rimanere a casa mia a studiare? >>
<< Certo, perchè no? >> rispose lui
<< E poi... i miei genitori escono nel pomeriggio, potremmo fare qualcosa "di più" che studiare >> sussurrò Roberta nell'orecchio del ragazzo, che si girò verso di lei
<< Però! Non ti facevo così maliziosa >>
<< Ih ih ih! >>
<< Eccoci qua >>
Giunti davanti a casa della ragazza questa aprì la porta con le sue chiavi
<< Mamma! Dario rimane qui a studiare. Può vero? >>
Dario e Roberta entrarono in salone, i genitori della ragazza erano seduti sul divano con aria seria. Questo fece preoccupare Roberta
<< Mamma, papà... ma che succede? >>. Fu la madre a risponderle
<< Temo che ci siano brutte notizie >>



Muahahahahaha, brutte notizie a fine cappy? Sorry ma se volete saperne qualcosa non vi resta che attendere il prossimo U.U ciao dai vostri
SAKURACHAN & Ultima Weapon

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Capitolo 13
*** Paura di separarsi ***


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE

Paura di separarsi



<< Mama, papà... ma che succede? >>. Fu la madre a risponderle
<< Temo che ci siano brutte notizie >>
<< Brutte... notizie? >> Roberta era spaesata
<< Hanno dato a tuo padre una nuova offerta di lavoro che gli permetterà di avere una posizione tra le aziende di computer più importanti dello Stato >> spiegò la donna
<< Ma questo è fantastico! >> la ragazza abbracciò il padre tutta contenta
<< Aspetta Roberta, non abbiamo finito di spiegare >> l'uomo sciolse l'abbraccio della figlia che la guardò perplessa << Si tratta di un incarico che molto probabilmente dovrò accettare. Ma ci toccherà trasferirci >>.
Sia per Dario che per Roberta fu come sentirsi crollare addosso tutta la tristezza e il dolore del mondo
<< Trasferirci...? Cioè... cambiare di nuovo città? >>
<< Sì >>
"No... non è possibile, non è giusto! Ora che finalmente ero felice di questa vita..."
"Roby.. dovrà andarsene?"

A Dario cascarono le mani lungo i fianchi. Non poteva credere che Roby se ne sarebbe dovuta andare, non lo poteva proprio credere. Aveva bisogno di aria, doveva uscire assolutamente. E così fece. Preoccupata per quella sua reazione Roberta gli andò dietro, Dario era fermo all'inpiedi fuori dalla porta di casa
<< Dario... >>
<< Che succederà ora? >> chiese il ragazzo. Roberta non seppe proprio cosa rispondergli
<< Io... non lo so >>
Ci fu silenzio per un paio di minuti. Al termine di questi Dario si diresse verso il suo scooter, Roberta gli andò dietro
<< Ma dove vai? >>
<< Ti chiedo scusa Roberta ma... non ce la faccio a restare adesso, ho bisogno di stare un pò da solo. Scusami >>
<< Oh... va bene, ti capisco >>
"Ma che fai stupida? Fermalo, parlagli, assicuragli che non lo lascerai!Fai qualcosa maledizione!"
La sua forza di volontà fu tale che riuscì ad abbracciare il ragazzo prima che partisse
<< Dario... io non ti lascerò >> disse.
Dario la guardò negli occhi, non disse nulla
"Oh Roby, ci sono tante di quelle cose che ti vorrei dire... ma adesso non ne ho proprio la forza. Perdonami per questo"
Diede gas con il suo scooter e partì.

Da quel giorno Dario era diventata una presenza sempre più distante per Roberta. A scuola non parlavano più così tanto, al massimo il ragazzo rispondeva alla ragazza con poche parole. Non si erano proprio lasciati, si poteva dire che quella altro non fosse che una pausa di riflessione. Ma riflessione per cosa? Cosa c'era da riflettere? Quali pensieri stavano passando per la mente di quel ragazzo? Roberta si poneva questi interrogativi ogni volta che fissava Dario con quella sua espressione seria e pensierosa. Di una cosa era certa: il ragazzo soffriva per la paura di perderla
"Ti chiedo scusa Dario, stai soffrendo per colpa mia... ma ci sarò sempre per te amore mio"
Durante l'uscita da scuola Dario fece per dirigersi verso casa sua. Prima che oltrepassasse il cancello fu fermato da Roberta
<< Dario >> lo chiamò la ragazza
<< Che cosa c'è? >> chiese lui
<< Non credi che dovremmo parlare un pò? >>
<< Roby che problema c'è? Mi serve del tempo per pensare, tutto qui >> obiettò Dario
<< Pensare... ma cosa c'è da pensare? Non ti riconosco così, ti stai sempre più allontanando da me >>
<< Ti chiedo scusa ma... ultimamente mi sembra di stare male quando mi sei accanto >>
Non l'avesse mai detto. Roberta abbassò lo sguardo a terra incapace di sostenere lo sguardo di Dario
<< Scusami, non sto dando la colpa a te >> Dario fece per prenderle la mano
<< No lascia stare... adesso ho capito. Ti lascio da solo, come vuoi >> lei fece per andarsene
<< Io ti amo Roberta >> e qui la ragazza si bloccò, si voltò a osservarlo << Mi capisci? Riesci a capire quanto possa essere doloroso per me se tu te ne andrai? Se andrai via succederà che presto troveremo qualcun altro e ci dimenticheremo di noi! >>. Roberta lo guardò. Ora capiva la causa del suo malessere
<< Allora è questo? E' questa la cosa che ti tormentava in questi giorni? >> chiese
<< Roberta, puoi dirmi quante volte vuoi che non mi lascerai, ma sei in grado di assicurarmelo? >>
<< Cosa vuoi dire? >>
<< Insomma, si tratta di tuo padre. La decisione spetta a lui non a te, non puoi certo forzarlo ti pare? >>
Dario aveva ragione, in realtà Roberta aveva capito questa cosa. Ma cosa poteva fare lei per far stare bene il suo ragazzo? Era vero, non poteva certo forzare suo padre a rifiutare, offerte come quella non gliene sarebbero più capitate
<< Hai ragione Dario... mi dispiace, ma su questo non posso darti proprio nessuna garanzia >>
"Se non quella... del mio affetto per te"
Entrambi rimasero in piedi, nessuno dei due capace di sostenere lo sguardo dell'altro. Dario fece per uscire dal cancello della scuola
<< Ci vediamo Roby >>
Così i due ragazzi si separarono. Quel giorno Dario era a piedi senza motorino. Maledizione, si era dimenticato di fare benzina! Casa sua non era così distante ma farsi la strada a piedi era una seccatura. Camminava con lo sguardo a terra, diede un calcio a una lattina vuota. Avanzando le ridiede un altro calcio e continuò così per un pò. Finchè non si sentì una voce provenire dal viale dietro l'angolo, una voce che purtroppo non gradiva
<< Guarda chi c'è! >>
<< Che vuoi, Nicola? >>

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Capitolo 14
*** Sacrifici... ***


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE

Sacrifici...




Dario e Nicola erano faccia a faccia. Un sorriso malvagio era stampato sul volto di Nicola che si avvicinò a passi lenti verso Dario
<< Come mai solo soletto? Che fine ha fatto la tua sgualdrina? >>
Per fortuna di Dario, Nicola era abbastanza vicino da beccarsi un pugno in faccia da parte di lui. Nicola indietreggiò di due passi, Dario lo afferrò per la collottola e lo sbattè con forza a un muro
<< Adesso ti faccio vedere io, rimangiati quello che hai detto brutto bastardo! >> lo ammonì
<< Tsk >>
<< Rimangiatelo! >>
<< Perchè? In fondo è la verità, è solo una puttanella che si diverte a fare la preziosa e poi liquida chi vuole quando le pare e piace >>
Dario gli strinse il suo braccio contro il collo del ragazzo, si accinse a colpirlo con un pugno diretto all'occhio. Ma si fermò. Alcuni altri ragazzi si avvicinavano a loro, provenienti da alcune direzioni. Nicola sorrise, era abbastanza ovvio che non erano tipi amichevoli... per Dario. Nicola si liberò dalla sua presa.
<< Hai l'aria di uno che si sente braccato >> disse.
<< Non sai più badare da solo ai tuoi problemi, ora chiami anche gli amichetti? >> disse Dario con ironia. Per tutta risposta Nicola lo colpì allo stomaco costringendolo a piegarsi dal dolore, subito dopo uno di quei ragazzi lo colpì alla schiena facendolo cadere. Si divertirono a prenderlo a botte finchè, per il dolore, non perse i sensi.

A risvegliare Dario fu una secchiata d'acqua, per giunta gelida. Il ragazzo si guardò attorno. Si trovava una catapecchia, una specie di capanno. Seduto a terra, era circondato dai ragazzi che prima lo avevano aggredito, davanti a lui Nicola era in piedi con aria da trionfatore. Solo allora si accorse di avere le mani legate a un palo che reggeva una trave portante del tetto. Per quanto si sforzasse non riusciva a sciogliere i nodi delle corde, erano troppo stretti
<< Stai comodo? >> domandò Nicola con ironia
<< Beh, se si potrebbero avere dei popcorn e un film o due potrei stare meglio >> rispose Dario a discapito della situazione. Per tutta risposta Nicola gli centrò la faccia con un pugno pesante
<< Credi di essere spiritoso? >>
Dario sputò del sangue << Ci provo >>. Così non fece altro che far imbestialire il ragazzo e beccarsi un altro colpo da lui
<< E' da quando ti ho visto la prima volta che non mi è mai andata a genio la tua faccia >> disse
<< Potrei dire la stessa cosa. Mi chiedo cosa ci abbia trovato Roby in te? Fortuna che ti ha mollato >>
Nicola lo afferrò per la collottola e gli fece sbattere violentemente la schiena alla trave, non fu una cosa poco dolorosa
<< Vero, ma se non altro ora ti posso dimostrare chi di noi due è superiore! >> disse
<< Bella superiorità! Hai avuto bisogno della tua banda di bulli sfigati per impalarmi qui >> ribattè Dario
<< D'accordo ragazzi, vi va di scommettere? Quanto dura secondo voi? >> domandò Nicola al gruppo
<< Io dico che non resiste quindici minuti >> rispose uno di loro
<< Secondo me nemmeno dieci >> disse un altro.
Nicola si accinse a colpirlo con un calcio, ma Dario non voleva certo lasciargli questa soddisfazione, voleva difendersi per come poteva. Prima di venire colpito riuscì a sferrare un calcio nello stomaco del suo aggressore, lo fece piegare in due
<< Bastardo! Ora ti faccio vedere! >>
Stavolta Dario non ebbe modo di difendersi da lui. Venne colpito ripetutamente con dei calci alle gambe e poi nello stomaco, si piegò sulla pancia ansimando dal dolore. Nicola gli sollevò la testa dai capelli e gli tempestò la faccia di pugni. Poi si fermò nell'udire un grido
<< Basta! >>
Tutti si voltarono verso l'ingresso del capanno. Roberta era lì, aveva visto la situazione degli ultimi minuti
<< Ma guarda chi c'è! Che ci fai da queste parti eh? >> chiese Nicola
<< Roby... >> Dario ebbe a malapena il fiato di dire il suo nome
<< Lascialo stare! >> lo ammonì Roberta
<< Oooooh, adesso le donne si mettono a comandare eh? >> disse ironicamente uno di quei ragazzi suscitando la risata degli altri
<< Sai Roberta non credo di avere intenzione di fermarmi, mi stavo divertendo >> disse Nicola
Per tutta risposta la ragazza si piazzò tra lui e Dario << Dovrai picchiare anche me allora >> disse
<< Ma spostati! >> Nicola la spinse via violentemente facendola cadere a terra. Roberta non sapeva più come fermarlo, lo guardava che stava riprendendo di nuovo Dario a botte
"Che... che faccio? Non so più come fermarlo!" << Basta! Ti prego smettila, lascialo stare! T-ti prego! >>
<< Ah, adesso ti metti a supplicare? Divertente >> disse Nicola
<< Se... se lo lasci stare... >> disse Roberta ma le si mozzò il fiato in gola, impreparata a ciò che stava per dire. Nicola si fermò.
<< Se lo lasci stare... tornerò con te >> disse alla fine la ragazza. Abbassò lo sguardo triste a terra
<< Non credo di aver capito bene. Torni a essere la mia ragazza se io smetto di riempire di botte questo qui? >> disse Nicola divertito
<< S-sì... >>
Dario non credette a ciò che sentì. Non voleva. Non voleva che lei si rovinasse nuovamente la vita per lui, non ne valeva la pena
<< Roby non fare pazzie! Non devi fare questo per me!>>
Nicola lo zittì facendogli sbattere la testa alla trave
<< Quasi quasi accetto la proposta >> disse << Tu che ne dici Dario? >>
<< Non la devi toccare! >> lo ammonì Dario. Per tutta risposta Nicola si diresse verso Roberta e la fece tirare su. Le sussurrò qualcosa di malvagio nell'orecchio
<< Se ti trovo di nuovo con lui... le conseguenze le pagherete insieme >>
Quelle parole furono come un veleno che fecero rabbrividire la ragazza. Lei deglutì. Dario la guardava. Sapeva che in quel momento Roberta stava male, perchè le sarebbe toccato sopportare nuovamente una vita di sofferenza. E lui non stava meno male della ragazza, visto che lui stesso era il motivo di tutto. Le corde che lo tenevano erano state sciolte, lui era accasciato a terra incapace di muoversi dal dolore. Tutto quello che potè fare fu vedere la ragazza che lo abbandonava per salvarlo, per vederla andare via con qualcuno che avrebbe reso la sua vita un inferno.

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Capitolo 15
*** Non sarò mai più tua... ***


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE

Non sarò mai più tua...




Quella mattina fu per Roberta un vero male andare a scuola. Se ci fosse andata avrebbe rivisto Dario... e avrebbe sofferto per ciò che aveva deciso di rinunciare. Il braccio le faceva male al punto che non riusciva a portare bene la borsa dei libri, e quindi ogni tanto le cadeva a terra. Arrivò a scuola verso il momento in cui suonò la prima campanella. Volle entrare subito sperando di arrivare in classe prima di Dario. Purtroppo non fu così, Dario era già dentro e stava aspettando Roberta sulla soglia della classe. Il suo volto era pieno di cerotti, sulla testa aveva una fasciatura. La ragazza si fermò, poi procedette a passi più lenti, finchè non passò accanto al ragazzo
<< Roby, dobbiamo parlare >> cominciò a dire questi
<< No, non possiamo... >> Roberta cercò di evitarlo come meglio poteva.
Se Nicola li avesse visti... le sembrava che lui fosse sempre con lei a controllarla, ovunque lei andasse. Era una sensazione continua e fastidiosa anche. Dario le si parò davanti bloccandole il passaggio
<< Ma che ti passa per la testa? Ti rendi conto di quello che hai fatto? >> domandò
<< Lo so quello che ho fatto: ho dovuto rinunciare a te per difenderti! >> rispose lei con sicurezza
<< Pensi che io non sappia badare a me stesso? Non c'era per nulla bisogno che tu ti spingessi fino a tanto! >>
<< Per favore Dario, noi due non ci dovremmo nemmeno guardare... >> la ragazza fece per dirigersi al suo posto ma Dario la prese per il braccio fermandola
<< No Roby aspetta, non farmi questo! Non puoi... >>
<< Ahia! >> inaspettatamente Roberta ritrasse il braccio come se Dario le avesse fatto male solo a toccarla. La ragazza si teneva una mano sul polso dolorante. Dario all'inizio non capiva
<< Roby... ma che hai? >> poi un timore cominciò a prendere forma nella sua mente. Afferrò delicatamente il braccio della ragazza e cominciò a salirle con delicatezza la manica della camicetta. Roberta non glielo impedì, se ne stava con lo sguardo fisso a terra. Quando la manica raggiunse la spalla, Dario rimase sconcertato di fronte a quello che vide. Dal polso fino alla spalla era tutto pieno di lividi neri
<< Roby... ma tu... >> non disse altro.
Roberta ritrasse il braccio
<< Dario... io non sarò mai più tua >>
Andò al suo posto lasciando Dario lì in piedi e con la faccia di chi ha appena visto il suo peggiore incubo diventare reale.

Suonò la campanella dell'intervallo. La classe uscì di corsa mentre Dario era rimasto seduto al suo posto. Roberta invece era in piedi sulla porta della classe a guardare il ragazzo. Lo capiva che era immensamente frustrato. Voleva parlargli, dirgli tante cose, che anche se non potevano più stare assieme lei lo amava ancora tanto. Ma le circostanze non lo consentivano e dovette farsene una ragione. Uscì dalla classe incapace di vederlo ridotto in quel modo.
Pensò di scendere nell'atrio a fare ricreazione ma questo le fu impedito da Nicola che si materializzò alle sue spalle
<< Mi sembrava di aver detto che non volevo che tu ci parlassi più con lui >> le disse gelidamente.
Roberta rabbrividì. A quanto pare Nicola si era accorto del loro dialogo di quella mattina. Ma ormai lei lo conosceva bene, sapeva come gestire la situazione con lui, bastava fargli credere quello che voleva...
<< E' stato solo per dirgli di lasciarmi perdere, che non tornerò mai più con lui >> rispose pronta
<< Se è così per stavolta lascio passare. Vieni >> Nicola prese la ragazza per mano e cominciò a guidarla tra la folla. In quel momento un senso di angoscia pura si fece strada nel cuore della ragazza che ripensò alla sera precedente temendo il peggio...infatti così fu...
Nicola fece il giro dell'atrio della scuola, avendo in mente qualche cosa di troppo assurdo, nessuno avrebbe mai fatto una cosa del genere in un posto come quello, ma a lui non importava, Roberta era una specie di premio ricevuto il giorno prima, premio tanto ambito e desiderato, premio che prima o poi lo avrebbe stancato, lei ne era certa, ma non poteva rischiare, era consapevole di ciò che Nicola poteva arrivare a fare a lei e a...
"Dario..." pensò la ragazza chiudendo gli occhi nel sentire il contatto delle mani fredde di quel mostro che violava ancora una volta la sua intimità...era stanca di tutto questo eppure non si oppose a quella violenza bella e buona, ma non poteva fare altrimenti, doveva essere forte. Due lacrime solcarono il suo viso impaurito, mentre Nicola cercava di approfondire il contatto tra il suo corpo e quello della compagna...ma quando è troppo e troppo...
<< No!!! >> disse decisa allontanando il ragazzo notevolmente infastidito <<...Questo...adesso... in un posto simile non te lo permetto...>> concluse con il fiato corto causato del ribrezzo nei confronti di Nicola e dalla paura di una sua reazione violenta.
<<...Stupida...non ti rendi conto di quello che hai fatto...ne pagherete le conseguenze...>> disse lui ghignando. Ma Roberta sapeva come farlo tacere, poteva essere ingenua, poteva sembrare fragile, ma quando si trattava di combattere non mollava...mai...
<< Lo stupido qui sei tu...sei convinto che mi avresti avuta sempre e comunque...anima e corpo...ma renditi conto...>> e qui il suo volto divenne tutt'altro che dolce <<...Che una persona sola è riuscita a toccare le corde del mio cuore...del mio spirito e di certo quello non sei tu...>>
Quello che accadde dopo le parole di Roberta, era già stato previsto da quest'ultima, infatti uno schiaffo la raggiunse in pieno volto, talmente forte da farla cadere a terra...Nicola era fuori di sè...
<< TU...te la farò pagare vedrai...>> i suoi occhi erano iniettati di sangue, e fissavano Roberta come un lupo adocchia l'agnellino...solo che questo era un agnellino particolare... non aveva intenzione di farsi mangiare tanto facilmente.
Cercando di ricomporsi come meglio poteva, la ragazza si voltò nella direzione dell'entrata della scuola notando Dario...era intento ad osservare il cielo...era triste e soffriva...tanto quanto lei...
"Ne sono talmente tanto innamorata da fare cose che nemmeno io stessa avrei mai sperato di fare..."

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Capitolo 16
*** Non sarai mai più mia... ***


QUANDO L'AMICIZIA DIVENNE AMORE

Non sarai mai più mia...




Quella mattina Dario si alzò più presto del solito. Aveva dormito malissimo per via delle continue fitte di dolore che gli venivano. Si era messo cerotti un pò sul volto e una fasciatura attorno al petto e sulla fronte, gli facevano davvero male. Tuttavia era importante che andasse a scuola, doveva assolutamente vedere Roberta, parlarle, chiederle il perchè di tutto. Dal pomeriggio precedente, dopo che se ne era tornato a casa dopo il pestaggio di Nicola, si sentiva abbattuto più che mai. Aveva perso l'unica ragazza per cui aveva davvero provato qualcosa e di cui non poteva più farne a meno. Perchè lei era la sua piccola Roby, era il suo amore. Si alzò dal letto e in meno di un'ora era già pronto per andare a scuola. Pensò di andarci presto, così era convinto che l'avrebbe vista di sicuro. Arrivatoci entrò subito senza aspettare che la campanella suonasse. Andò in classe e posò lo zaino sul banco, dopodichè rimase sulla porta ad aspettare. E finalmente la vide arrivare, con la sua andatura decisa, i capelli che ondulavano a ogni suo passo. Come fare a meno di lei? Quando Roberta si accorse di lui si fermò, poi procedette a passi più lenti, finchè non passò accanto al ragazzo
<< Roby, dobbiamo parlare >> cominciò a dire questi
<< No, non possiamo... >> Roberta cercò di evitarlo come meglio poteva.
Ma Dario non ci stava, non aveva assolutamente intenzione di lasciare la cosa in sospeso
<< Ma che ti passa per la testa? Ti rendi conto di quello che hai fatto? >> domandò
<< Lo so quello che ho fatto: ho dovuto rinunciare a te per difenderti! >> rispose lei con sicurezza
<< Pensi che io non sappia badare a me stesso? Non c'era per nulla bisogno che tu ti spingessi fino a tanto! >>
<< Per favore Dario, noi due non ci dovremmo nemmeno guardare... >> la ragazza fece per dirigersi al suo posto ma Dario la prese per il braccio fermandola
<< No Roby aspetta, non farmi questo! Non puoi... >>
<< Ahia! >> inaspettatamente Roberta ritrasse il braccio come se Dario le avesse fatto male solo a toccarla. La ragazza si teneva una mano sul polso dolorante. Dario all'inizio non capiva
<< Roby... ma che hai? >> poi un timore cominciò a prendere forma nella sua mente. Afferrò delicatamente il braccio della ragazza e cominciò a salirle con delicatezza la manica della camicetta. Quando la manica raggiunse la spalla, Dario rimase sconcertato di fronte a quello che vide. Dal polso fino alla spalla era tutto pieno di lividi neri
<< Roby... ma tu... >> non disse altro.
Roberta ritrasse il braccio
<< Dario... io non sarò mai più tua >>
Andò al suo posto lasciando Dario con una faccia inebetita. Il ragazzo non poteva crederci, non riusciva assolutamente a farsene una ragione
"Non sarai mai più mia..."

L'uscita da scuola fu caotica come lo era sempre del resto. Dario se ne tornò a casa sua con lo scooter, assorto perennemente nei suoi pensieri. Pensieri profondamente tristi. Non andò subito a casa, si fermò invece in una piazzetta sedendosi su una panchina. Solo dopo un pò si rese conto che era la panchina dove lui e Roberta si erano fermati a consumare un gelato, nel giorno del loro secondo incontro. Tenne lo sguardo abbassato a terra. Non riusciva a fare a meno di pensare al suo volto, così dolce, così vivace e allegro, ai tanti momenti indimenticabili che insieme avevano passato: il loro primo incontro, le compere natalizie, la festa e la notte di Natale... tutti momenti che sembrava gli scorressero nella mente come un film. La sua attenzione venne poi richiamata dalla canzone che in quel momento suonava la radio di un motocarro che si era fermato lì vicino. Una canzone che parlava proprio di amori e separazioni

(Dolcenera- Mai più noi due)

Io non lo so se è meglio amarti invano o non amarti per niente
Io non lo so se non smetterai mai di mancarmi
Ma io non lo so e non lo voglio sapere ma sono condannata a pensarti per sempre
Mai più noi due
Mai più le tue labbra sulle mie
Mai più la forte intimità e la sensualità mai più
Oggi è un giorno qualunque, oggi si vive comunque e non so perchè
Il tempo impone distanze, il tempo è fatto di assenze e non c'è un perchè
Ma io non lo so e non lo voglio sapere ma sono condannata a pensarti per sempre
Mai più noi due
Mai più le tue paure con le mie
Mai più la forte intimità e la sensualità mai più
Mai più noi due
Mai più le tue promesse con le mie
Mai più la dolce ingenuità e la complicità mai più si, lo so, lo so, lo so, che si vede che ho pianto ma, non si vede quanto
E per sempre, dopo un addio ti rimane dentro un leggero brusio
Mai più noi due
Mai più le tue paure con le mie
Mai più la forte intimità e la sensualità mai più
Mai più noi due
Mai più le tue emozioni con le mie
Mai più la dolce ingenuità e la complicità mai più



In quel momento Dario non resse più. Gli sfuggirono dei gemiti che a poco a poco diventarono un vero e proprio pianto. Gli tornarono in mente le parole che le aveva detto Roberta quella mattina
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