Home

Per chi è da sempre abituato a vivere senza i propri genitori, il termine “casa” sembra avere un significato puramente astratto: non è un tetto sopra la testa, né un rifugio sicuro o il caldo abbraccio di una madre; solo un mero ammasso di lettere, casualmente riunito per formare una parola.

Per i cinque Cavalieri di Bronzo era stato così, almeno fino a quando non avevano scoperto il vero significato dell'amicizia che li legava. Alla fine erano state tutte le battaglie, i sacrifici e le promesse fatte, ad insegnare loro che cosa significasse essere una famiglia.

E che, molto spesso, basta poter guardare lo stesso cielo per sentirsi veramente a casa.

Numero Parole: 109
Personaggi: Ikki, Shun, Pandora

Prompt:

Genere: Drammatico, Introspettivo

 

I'll Protect You

Ikki strinse il fagottino che teneva fra le braccia e indietreggiò, fissando la bambina dagli occhi vitrei che stava di fronte a lui. Non capiva cosa stesse accadendo, né perché, ma sapeva che quell'oscura presenza voleva Shun ed era qualcosa che lui non sarebbe stato disposto a tollerare.

Un alone rosso lo avvolse interamente e dopo aver rivolto a Pandora un ennesimo sguardo feroce, Ikki posò ancora una volta lo sguardo sul piccolo Shun.

Erano soli, ormai, e lui aveva giurato di proteggerlo per sempre, anche a costo della propria incolumità.

Perché era suo fratello.

E nessuno aveva il diritto di strappargli via la persona più importante che gli fosse rimasta in vita.

“ Coraggio, Shun... Non è poi così difficile! Fai un bel respiro, conta fino a tre e...”

<< Hey, Hyoga... Potresti venire un attimo qui, per favore? >>

Hyoga si avvicinò lentamente, osservando l'amico con curiosità.

<< Che succede, Shun? >>

Shun sussultò e lo guardò in silenzio, imbarazzato; poi, preso da un improvviso slancio di coraggio, si sporse in avanti e stampò un rapido bacio sulla guancia del biondo, cogliendolo di sorpresa.

<< V-volevo farti gli auguri a modo mio. >> farfugliò, rosso per la vergogna << Buon compleanno, Hyoga. >>

Poi se ne andò di corsa, lasciandosi alle spalle uno Hyoga piuttosto basito e, suo malgrado, con uno strano e deliziato sorrisetto sulle labbra.

<< Avanza pure, Seiya, ma stai in guardia: qualunque cosa tu faccia, io ho comunque la vittoria in pugno. >>

Seiya si morse il labbro con concentrazione e scrutò il suo rivale, prendendo tempo prima di agire.

Infine, fece la sua mossa.

<< E... Scacco matto! >> trionfò Shiryu, scostando la pedina di Seiya con un gesto secco << Spiacente, amico: ho vinto io. >>

<< Uffa, non è giusto! >> piagnucolò l'altro, scattando in piedi << Questa è già la terza volta, non voglio più giocare con te. >>

Shiryu roteò gli occhi e sospirò sconsolato, osservando Seiya allontanarsi stizzito e prendendo mentalmente nota di fare, in futuro, un bel discorsetto al suo amico riguardo al termine “Sportività”.

N.d.A: Questa volta ho pensato di dedicarmi a un genere un po' "leggero" e non so come mi sia venuta in mente questa scena di Seiya e Shiryu che giocano a scacchi, ovviamente con un Seiya terribilmente negato e incapace di accettare le sconfitte! xD
Per altro io trovo l'amicizia fra questi due davvero bellissima e non dico di shipparli come Hyoga e Shun, ma mi piace un sacco scrivere di loro assieme, specialmente in ipotetiche situazioni divertenti. :)
Al prossimo aggiornamento. :)
 

Numero parole: 107
Personaggi: Shun, Hyoga
Prompt: "I Don't Know How To Love Him"- Jesus Christ Superstar
Genere: Romantico, Introspettivo


 

Don't Know How To Love Him

Shun rivolse un ennesimo sguardo in direzione di Hyoga e poi si voltò, imbarazzato, mordendosi il labbro inferiore. Il cuore iniziò a battere all'impazzata e lo stomaco si contorse, come era solito avvenire quando i suoi occhi incrociavano quelli cristallini dell'amico.

Continuava a sembrargli incredibile che Hyoga potesse esercitare un simile potere, in fin dei conti era solamente un ragazzo, proprio come lui! Non era certo una divinità e allora come era possibile che bastasse un suo semplice sguardo a farlo sentire così fragile e vulnerabile?

Shun sospirò profondamente, con rassegnazione.

“Perché è il ragazzo che ami, Shun.” si rispose mentalmente “ E niente può farti sentire debole e impotente quanto l'amore.”

Seiya guardò un'ultima volta il pozzo davanti a sé e si morse il labbro con aria pensierosa, una moneta d'argento saldamente stretta fra le dita. Non aveva mai creduto nei pozzi dei desideri ma arrivato a questo punto, oramai, cosa aveva da perdere?

Un ultimo sospiro, poi il ragazzo lasciò cadere la moneta e chiuse gli occhi, serrando i pugni ed esprimendo il proprio desiderio mentre nell'aria riecheggiava il suono dell'acqua che accettava la sua offerta.

“ Ti prego, sorella mia... Torna da me. Dovunque tu sia adesso, qualsiasi cosa tu stia facendo non smettere mai di pensarmi. E torna, perché mi manchi più di ogni altra cosa al mondo.”

N.d.A: Nuovo Giorno, nuova storia... E siccome non volevo fare un torto a nessuno, ecco che adesso anche Seiya si merita una drabble tutta per sè. Chi mi conosce avrà ormai capito a quali Saint io sono maggiormente devota, ma per quanto il piccolo pegaso non rientri fra i miei favoriti, non posso comunque fare a meno di volergli bene e di provare tanta tristezza ogni volta che lo vedo soffrire per la mancanza della sua amata sorella.
Insomma, diciamo che in un modo o nell'altro, ho tentato di rendergli giustizia.
Io, nel frattempo, oltre a scrivere one shot su Hyoga e Shun come se non ci fosse un domani (che potete tranquillamente trovare nella mia pagina), ci tengo a ringraziare come sempre tutti coloro che mi seguono e alcune persone in particolare, che rendono la mia avventura in questo magico mondo di Cavalieri molto più piacevole e vivace. :)
Un abbraccio e a venerdì! :D

Shun guardò negli occhi il Cavaliere che aveva di fronte e un violento brivido percorse interamente la sua schiena.

Suo fratello... Non riusciva a crederci.

Quel Cavaliere così crudele e arrogante non poteva essere Ikki, Shun non riusciva a credere che fosse diventato così cattivo e privo di scrupoli; sentiva che vi era qualcosa in lui, uno strano riflesso nei suoi occhi che ricordava ancora molto chiaramente lo sguardo sincero e premuroso del suo amato fratello maggiore.

Qualcosa che, inevitabilmente, riaccese in Shun la speranza che non fosse ancora troppo tardi per riuscire a salvarlo.

<< Allora, Ikki, tu stai di guardia mentre io e Hyoga andiamo in avanscoperta. Poi, quando sarà il momento opportuno... >>

<< Hey, che state facendo voi tre? Giù le zampe, brutti ladruncoli! >>

<< Oh, no... Scappiamo! >>

Shiryu e Shun osservarono divertiti la scena di Saori che, brandendo un mattarello come una pericolosa arma contundente, inseguiva rabbiosamente gli altri tre cavalieri per tutta la cucina.

<< Non impareranno mai la lezione, vero? >> domandò Shun, ridendo sotto i baffi.

Shiryu sospirò profondamente.

<< Mai. >> rispose << Saranno anche tre possenti cavalieri di bronzo, ma quando si tratta dei biscotti al cioccolato di Saori diventano peggio un gruppo di bambini delle elementari. >>

Al contrario di molte altre persone, a Ikki non capitava mai di soffrire di solitudine; forse perché, in cuor suo, sapeva di non essere mai realmente solo.

In effetti è piuttosto difficile esserlo, quando si è continuamente in contatto con il Cosmo di un fratellino fastidioso e petulante, costantemente alla ricerca di cure e protezione. Non che Ikki disprezzasse a tal punto quella presenza, al contrario, sapeva che la vicinanza di Shun lo avrebbe sempre aiutato a mantenere la calma e a non perdere mai la retta via.

Così come sapeva che, nei momenti di maggiore sconforto, poteva contare esclusivamente sulle proprie forze per riuscire a ritrovare se stesso.




N.d.A: Su questo capitolo non si può dire niente, semplicemente perchè Ikki è talmente bello da non aver bisogno di parole.

Godlike Beauty

<< Hey, Saori... Aspetta un attimo, che cos'hai lì in faccia? Dai, fammi vedere. >>

Seiya si pentì molto presto di aver fatto quella domanda; avvenne all'incirca dieci secondi più tardi, quando Saori montò su tutte le furie e minacciò di colpirlo ripetutamente con il proprio scettro, se solo avesse osato accennare ancora una volta a quel piccolo brufolo da poco spuntato sulla sua fronte.

I restanti cavalieri si guardarono bene dal prendere le difese di Seiya: si sa, del resto, che la furia di una dea può essere molto pericolosa, ma quella di una dea in preda ad una vera e propria crisi adolescenziale può diventare addirittura implacabile.

<< Buongiorno, Shiryu! Ti ho portato la colazione, mangiala subito prima che si raffreddi. >>

Shunrei si avvicinò al letto del Dragone e si sedette al suo fianco, per imboccarlo; lui sorrise dolcemente e con cautela allungò una mano verso di lei, carezzandole il viso con la punta delle dita.

<< Grazie, Shunrei. >> mormorò teneramente << Lo sai che oggi sei ancora più bella del solito? >>

Shunrei arrossì di colpo.

<< Come puoi dirlo, Shiryu? I tuoi occhi non possono vedermi. >>

Shiryu ampliò il proprio sorriso, stringendo caldamente le mani della fanciulla fra le proprie.

<< Non importa, amore mio. >> rispose << Finché il mio cuore riuscirà a sentirti, potrò sempre godere della tua inestimabile bellezza. >>

N.d.A: Beh, era giusto che anche Shiryu e Shunrei avessero il loro piccolo momento sotto il riflettore... Del resto, sono così cariiiiini! <3
Auguro a tutti un buon sabato e un buon Pi Day, uscite fuori voi che potete mentre io sono qui avvolta nella mia copertina di Pippo, a combattere contro l'influenza. xD
Vi abbraccio tutti <3
 

Lacrime

Sin da quando era piccolo, Shun non aveva mai tentato di nascondere le proprie debolezze.

Suo fratello non ne andava sempre fiero e talvolta gli altri cavalieri faticavano a prenderlo sul serio, eppure questo non aveva mai impedito al cavaliere di Andromeda di esibire fieramente ogni sua singola sensazione, ogni lacrima, ogni dolore; egli sapeva che erano proprio quelle emozioni a potenziare il suo Cosmo e da tempo, ormai, aveva smesso di provare vergogna per le proprie lacrime.

Quelle stesse lacrime che, semplicemente, lo rendevano il più puro e compassionevole fra tutti i Cavalieri di Athena.

E come poteva tutto questo essere considerato una debolezza?

Hot Chocolate

<< Ahi, ahi, ahi... Scotta! >>

Hyoga fece una smorfia di disgusto e si voltò verso Shun con aria stizzita, facendolo ridacchiare sommessamente.

<< Non c'è niente da ridere! >> protestò il biondo, allontanando da sé la tazza di cioccolata calda che stava tentando di bere << Come diavolo fai a bere questa roba, Shun? E' bollente! >>

Shun sorrise sornione e si accoccolò di fianco a Hyoga, poggiando la testa sulla sua spalla e aggrappandosi al suo braccio mentre sospirava beato.

<< Mi piacciono le cose calde. >> rispose semplicemente << E poi, se mai dovesse venirmi voglia di qualcosa di freddo, ci sei sempre tu a disposizione. >>

Numero Parole: 102
Personaggi: Un po' tutti
Prompt:
Genere: Commedia, Generale

 

Le Regole del Gioco

<< Adesso basta, Shun... Non è così che si gioca! >>

Seiya interruppe bruscamente la partita e si voltò minacciosamente verso Shun, guardandolo di traverso.

<< Shun, Ikki non fa parte della nostra squadra. Non puoi continuare a favorirlo, è contro il regolamento. >>

Shun, in risposta, si limitò a rivolgere a Ikki uno sguardo adorante e poi guardò di nuovo Seiya, esclamando candidamente: << Ikki è mio fratello! >>

Shiryu e Hyoga rotearono gli occhi e sospirarono esasperati, mentre Ikki scuoteva il capo con fare sconsolato.

Sarebbe arrivato il giorno in cui Shun avrebbe imparato ad essere indipendente, ne era sicuro.

Sfortunatamente per lui, quel giorno non era oggi.




N.d.A: Ma quanto sono pucciosi i Saints da piccoli? *O*
Poi quando giocano fra di loro e si arrabbiano come farebbe qualsiasi bambino normale... Oooh, li amo profondamente! **

Numero Parole: 109
Personaggi: Aiolos Sagitter
Prompt: "Eco"- Jason Walker
Genere: Drammatico, Introspettivo

 

Eco

Aiolos si strinse al petto il fagotto che teneva fra le braccia e si guardò attorno con fare circospetto.

Saori piangeva a perdifiato e lui non sapeva più cosa fare per tenerla al sicuro; se qualcuno lo avesse seguito e avesse scoperto dove aveva intenzione di portarla, di certo la piccola non avrebbe vissuto ancora a lungo e questo Aiolos non poteva in alcun modo permetterlo.

Il cavaliere si rimise in marcia, il più rapidamente possibile così da non permettere a nessuno di avvicinarsi alla dea, anche se in quel momento sembrava proprio che niente potesse turbare quella quiete in cui era avvolto.

Non uno sguardo, non un suono.

Solamente l'eco dei suoi passi.

Numero Parole: 100
Personaggi: Seiya, Shaina
Prompt: "Little Drop Of Rain"- Les Miserables
Genere: Drammatico, Malinconico
 

Little Drop Of Rain

Pioggia.

La pioggia scendeva leggera e costante da tempo, ormai, ma Seiya a malapena sembrò farci caso: tutto ciò a cui riusciva a pensare, in quel momento, era il corpo esanime di Shaina ancora stretto fra le sue braccia. Ancora una volta lei aveva messo a repentaglio la propria vita per salvare quella del cavaliere e lui, ancora una volta, si ritrovava col cuore in frantumi.

<< Shaina. >>

Seiya si strinse la ragazza al petto e sospirò tristemente, gemendo per il tormento mentre le gocce di pioggia continuavano a scivolare lungo le sue guance, mescolandosi al calore delle sue lacrime di dolore.

<< Guarda, Hyoga... Una stella cadente! Dai, esprimi un desiderio! >>

Hyoga ridacchiò dolcemente e osservò Shun con aria divertita: era talmente esaltato ed entusiasta da ricordargli quasi un bambino durante un giorno di festa.

<< Allora, hai espresso il tuo desiderio? >> domandò il più giovane << Guarda che non farlo porta sfortuna. >>

Hyoga, a quel punto, afferrò il cavaliere di Andromeda per le spalle e lo tirò a sé con dolcezza, avvolgendo saldamente le proprie braccia intorno alle sue membra.

<< E a che mi serve esprimere un desiderio? >> bisbigliò con voce morbida fra i capelli di Shun << Io ho già tutto ciò di cui ho bisogno, Shun. Proprio qui. >>

Prompt:

Genere: Introspettivo

Ikki riaprì lentamente gli occhi e si morse con forza il labbro inferiore, recuperando pian piano le energie necessarie a rimettersi in piedi; la morte lo aveva quasi avvolto nel suo profondo oblio ma lui, ancora una volta, aveva avuto la meglio su di essa.

Ancora una volta, egli era risorto dalle sue stesse ceneri, come il nobile uccello del quale la sua armatura portava il nome.

Come una possente, imponente e maestosa fenice, Ikki era pronto a fare ritorno alla vita:

Ogni volta più forte delle precedenti.





N.d.A: Buonaseeeeera! :3
Sono da poco tornata da un weekend fuori porta con un'amica, mi sono rilassata e per un po' ho persino messo da parte la scrittura, ma da adesso si torna alla solita routine... E quale modo migliore per ricominciare se non con Ikki, il simbolo perfetto della Rinascita? :)
Dedico questa drabble a tutti i fan di Ikki che mi stanno seguendo: so che ce ne sono parecchi e sono certa che leggendo queste mie righe capiranno che mi sto riferendo a loro. :) Vi voglio bene.

 

On My Way
 

Ikki si fermò di colpo, quasi fosse stato colpito da un fulmine.

Lo aveva sentito, era assolutamente certo di averlo appena sentito: Il Cosmo di Shun.

Non era sicuro di quanto distante fosse, ma sapeva che il suo fratellino aveva bisogno del suo aiuto; un aiuto che mai in vita sua Ikki si sarebbe sognato di negargli.

<< Sto arrivando, fratellino, sto venendo a salvarti. Dovunque tu sia, io ti troverò. >>

Affrettò il passo.

Non sapeva quale strada dovesse prendere, né quanto ancora avrebbe camminato, ma poco importava: a Ikki sarebbe bastato sentire il Cosmo di Shun e sarebbe stato in grado di ritrovarlo dovunque.

Persino in capo al mondo.




N.d.A: Direi che per questa volta i commenti sono del tutto superflui: il buon cuore di Ikki, il suo affetto nei confronti del fratellino e il legame che li unisce, valgono più di mille parole.

La prima cosa che Seiya vide quando riaprì gli occhi fu lo sguardo sereno di Shiryu, un sorriso così rassicurante che il Cavaliere non poté fare a meno di sentirsi al sicuro ed in pace con se stesso.

<< Dragone. >> mormorò beatamente, con un filo di voce.

Shiryu sospirò sollevato alla vista dell' amico ormai fuori pericolo: Seiya aveva rischiato la vita per proteggerlo e lui, ugualmente, aveva messo a repentaglio la propria per impedire che qualcosa di terribile potesse accadergli.

Avevano corso un rischio enorme, ma sarebbero stati disposti a ripetere quel gesto un milione di volte, se necessario.

Avrebbero fatto qualsiasi cosa, pur di salvare la vita di un vero amico.

N.d.A: Questa drabble è dedicata a due Cavalieri che non nomino spesso, poichè non rientrano esattamente nella mia "Top5" dei cavalieri del cuore; tuttavia, essendo ormai entrati a loro volta a far parte della mia vita ed essersi guadagnati un posticino nel mio cuore, non potevo continuare a lasciarli nell'angolino, sopratutto perchè la loro amicizia è forse una delle mie preferite di tutta la Saga: onesta, sincera, semplicemente vera, a tal punto da rischiare costantemente la propria vita pur di salvare quella dell'altro.
Grazie anche a voi, Seiya e Shiryu.. Vi voglio bene. :)
E a tutti voi lettori, grazie come sempre... Un abbraccione e buona Pasqua! (Mangiate tanta cioccolata :3)
 

<< Shun, ti capita mai di pensare a come sarebbe vivere una vita normale? >>

Shun si voltò verso Hyoga e lo guardò curiosamente; era da poco finito il turno di guardia di Seiya e quando Shun lo aveva sostituito, Hyoga aveva insistito per fargli compagnia.

<< Non direi. >> rispose sinceramente << Il nostro destino era già scritto, siamo nati per servire Athena e non c'è niente di più naturale per me: E' questa la mia normalità. >>

Hyoga annuì in silenzio e lo fissò con adorazione, sorridendo ampiamente.

<< E tu, Hyoga? >> domandò il cavaliere di Andromeda << Hai forse qualche rimpianto? >>

Hyoga scosse il capo, sorridendo maggiormente.

<< No, Shun. >> rispose << Almeno, non in questo momento. >>

Miele

Miele.

Dolce nettare di miele selvatico.

O forse fragole, lamponi, un sapore fruttato e dolciastro che si estendeva adesso lungo tutte le sue labbra e penetrava in lei lentamente, fino a raggiungere il suo cuore.

Shania riaprì gli occhi e si leccò le labbra, le dita di Seiya che disegnavano teneramente il suo volto e i suoi occhi intenti a fissarla con avida ammirazione.

La fanciulla sorrise beatamente.

Estate... Ecco di cosa sapevano i baci di Seiya.

Di tutto ciò che di buono vi era al mondo.

Di tutto ciò che lei amava.

<< Eeeetcì! >>

Shun si strofinò rapidamente gli occhi e fece una smorfia, stordito dal proprio starnuto.

<< Oh... Che freddo, mi sembra di congelare! >>

Hyoga guardò Shun con aria divertita e si sfilò la sciarpa, avvolgendola attorno al corpo del ragazzo ed indugiando per qualche secondo in quel rapido abbraccio.

Shun lo fissò confusamente: << Ma... Hyoga... >>

<< Puoi tenerla. >> lo rassicurò il Cigno << Il freddo non è mai stato un problema per me. >>

Poi intrecciò le dita con quelle di Shun e sospirò beatamente, negli occhi la felicità.

No, il freddo non sarebbe mai stato per un problema per lui; perché bastava il calore di Shun a far battere il suo cuore.

<< Guarda lassù, Esmeralda... Guarda che cielo meraviglioso! >>

Esmeralda rise di gusto e si accovacciò di fianco, puntellandosi su di un gomito e guardando Ikki con adorazione; era una splendida giornata di primavera e il ragazzo aveva approfittato di uno dei suoi rari momenti di sosta dagli allenamenti per trascorrere un po' di tempo assieme alla sua innamorata.

<< Non pensavo che a te piacessero le cose belle, Ikki. >> disse la fanciulla, in tono lievemente provocatorio.

Ikki si avvicinò lentamente e poggiò la propria fronte contro quella di Esmeralda, facendo strofinare i loro nasi fino a farla ridacchiare.

<< In realtà, piccola Esmeralda... >> dichiarò solennemente << Io adoro le cose belle. >>

Capitava, di tanto in tanto, che Shun si risvegliasse nel cuore della notte a causa di qualche incubo legato all'ancora troppo recente ricordo di Hades, e ogni volta - in quelle occasioni - Hyoga lo accoglieva nel proprio letto per offrirgli il sostegno e il tenero conforto delle proprie braccia.

<< Sei così caldo, Hyoga. >> ripeteva sempre Shun, prima di addormentarsi << Non lo si direbbe, visti i tuoi poteri, eppure emani un tepore così piacevole. Potrei restare fra le tue braccia per sempre. >>

E ogni volta il cavaliere di Andromeda si addormentava felice, consapevole del fatto che, in notti come quelle, non avrebbe mai sentito freddo.

<< Guarda lassù, fratello... Guarda quante stelle! >>

Aiolos osservò con adorazione il piccolo Aiolia, a sua volta intento a fissare il cielo con occhi colmi di meraviglia.

<< Quella che stai mirando è la costellazione del Leone. >> spiegò il più grande << Una delle dodici costellazioni zodiacali. >>

Aiolia annuì con ammirazione, poi chinò il capo con mestizia e sospirò tristemente, sul volto un'espressione chiaramente sconsolata.

<< Sarebbe splendido essere un Cavaliere dello Zodiaco. Io non credo che riuscirei mai a diventarlo. >>

Aiolos guardò il fratellino e gli arruffò affettuosamente i capelli, per poi spostare lo sguardo in direzione del cielo e sorridere con amorevole orgoglio.

<< Magari sì, fratellino. Magari sì. >>

L'Ultima Notte al Mondo

La finestra sbatté violentemente e Hyoga, d'istinto, si strinse a Shun con fare protettivo, facendo attenzione a non destarlo. Quella notte era scoppiata una vera e propria tempesta e Shun l'aveva utilizzata come scusa per dormire insieme a Hyoga – il quale, ovviamente, si era ben guardato dal tirarsi indietro.

Il biondo posò un bacio sulla fronte del compagno e questi sospirò beatamente, nel dormiveglia.

Hyoga sorrise.

La tempesta continuava a imperversare - sembrava quasi che stesse per venire giù il mondo - eppure a lui non importava affatto. Se anche quella fosse stata l'ultima notte al mondo, sarebbe stata comunque la più bella della sua vita, perché Shun sarebbe rimasto insieme a lui.