Che Caldo!!!

di kamiyabae
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


CAP. 1

Tutto quello che gli studenti hanno sempre desiderato: le vacanze estive.
L’ultimo anno di scuola superiore è finalmente finito e per Naruto Uzumaki, 18 anni, potevano finalmente cominciare le vacanze estive dopo aver "passato settimane" sui libri per poter passare l’esame di maturità. Ammettiamolo però, Naruto non è mai stato un genio quindi non si è diplomato con una media altissima ma tanto per lui non aveva importanza. Ciò che contava di più è essere usciti da quel tugurio di scuola alla quale ci andava solo per vedere i suoi amici e farsi 4 risate in compagnia. Naruto non era il tipo di persona che si rattristava all’idea di lasciare le superiori perché sapeva che i legami che aveva costruito con i suoi amici e insegnanti sarebbero durati per sempre. L’unica persona della quale poteva fare a meno era Uchiha Sasuke.
Naruto preferiva chiamarlo “teme” o “capelli a culo d’anatra”.  Sasuke dal canto suo rispondeva alle frecciatine chiamando a sua volta il biondo con nomignoli come “dobe” o “usuratonkachi”.
Si conoscono ormai da 5 anni e sono sempre stati in classe insieme ma la realtà dei fatti è che Naruto e Sasuke sono sempre stati diversi in tutto. Dal punto di vista fisico Naruto è biondo con gli occhi azzurri e con una carnagione bronzea e tre segni su entrambe le guance che sembravano i baffi di una volpe (caratteristiche ereditate dal padre Minato). Caratterialmente invece è sempre stata una persona piena di energia, che non si arrende davanti a niente e dice le cose così come stanno, anche se molte volte è un po’ troppo rumoroso e casinista (caratteristiche ereditate dalla madre Kushina).
Sasuke invece è tutto il contrario: moro, occhi d’ossidiana quasi da sembrare due buchi neri nello spazio infinito e carnagione così bianca da sembrare porcellana. È una persona fredda, riservata e schiva, proprio per questo motivo la ragazze gli cadevano ai piedi e non ce n’era una che non fosse innamorata di lui; ma lui come al solito le rifiutava dicendo che erano tutte troppo rumorose e insopportabili.
Sasuke era veramente bravo nello studio e negli sport, era elogiato da tutti i professori e molti ragazzi lo prendevano come modello a cui ispirarsi facendo così calare la popolarità di Naruto al gradino più basso della scala. Comportamenti questi che facevano infuriare il biondo ma questo è comunque solo alcune delle tante cose Naruto non sopportava di Sasuke. Ma finalmente tutto sarebbe cambiato; dopo la maturità entrambi avrebbero preso strade diverse e non si sarebbero più visti… o almeno questo è quello che pensava il biondo…
Per festeggiare il successo all’esame di maturità la famiglia Uzumaki decise di andare tutti insieme due settimane al mare.
Ad essere sinceri a Naruto non piaceva molto andare ancora in vacanza con i suoi genitori a 18 anni ma in fondo voleva molto bene ad entrambi e quindi alla fine il problema dell’età passò in secondo piano; se c’era una cosa di cui Naruto andava fiero era che non si vergognava dei suoi genitori, al contrario di molti suoi amici.
Arrivati nella località balneare andarono subito ad appoggiare le valigie in hotel. Era un hotel a 3 stelle avente tutti i comfort compresa la palestra, la piscina interna, un’immensa hall con adiacente la sala da pranzo/cena e all’ultimo piano persino una sala giochi per i più piccoli.
Una volta arrivati in camera, Kushina non fece in tempo a dire al figlio di sistemare la sua valigia che il biondino prontamente indossò il suo nuovo costume da bagno arancione con due strisce nere ai lati delle cosce, prese con sé un telo da mare e si diresse subito in spiaggia. Una volta arrivato di fronte al bagno Rasengan prenotò un ombrellone con 3 sdraio.
Purtroppo si sa che il mese di luglio è ormai alta stagione quindi con un po’ di difficoltà il bagnino accompagnò Naruto al suo ombrellone a metà strada tra il bar e il mare. La spiaggia era gremita di gente e di bambini che correvano qui e là alzando di tanto in tanto la sabbia.
Affianco all’ombrellone della famiglia Uzumaki, come volevasi dimostrare, vi era un’altra famiglia. Naruto li guardò un po’ sorpreso; avevano tutti quanti una caratteristica particolare: i capelli e occhi neri e la pelle bianca. Questa famiglia, o così almeno pensò Naruto, era composta da un uomo e una donna che avranno avuto sì e no la stessa età dei suoi genitori e un ragazzo che avrà avuto più o meno 4 anni in più di lui. Questo ragazzo portava i capelli neri raccolti in una cosa bassa ed era sdraiato all’ombra a leggere un libro che il biondo pensò essere troppo difficile per i suoi gusti; però allo stesso tempo questo ragazzo gli ricordava un’altra persona che aveva già visto da qualche parte.
Non diede importanza ai suoi pensieri, mandò un messaggio alla madre dicendogli in che bagno era e il numero dell’ombrellone, si spogliò e corse subito verso il mare per farsi il suo primo bagno della stagione. Era strafelice, tanto che chiuse gli occhi e corse più velocemente possibile verso il mare.
Mai errore fu più grande.
Proprio in quell’istante sbattè violentemente contro un altro ragazzo che stava andando nella direzione opposta alla sua e accadde… le loro labbra si toccarono e rimasero così una frazione di secondo, giusto il tempo di cadere violentemente a terra e sbattere la testa sul cemento della stradina che conduce al bagno asciuga.
“Hey!!!!! Cazzo fai attenzione a dove vai mentre corri brutto idiota.” - Sbottò il ragazzo tutto d’un fiato
“Si scusami hai ragione! Mi dispiace non l’ho fatto appos-”
Il biondo subito non riuscì a connettere i suoi neuroni per via della botta appena presa e d’istino pronunciò parole di scuse verso lo sconosciuto che aveva appena buttato a terra, ma poi, come un fulmine a ciel sereno riconobbe la sua voce e notò di aver baciato e di essere a cavalcioni proprio sulla persona che odiava di più sulla faccia di faccia terra
“Eh? Eh? Cosa? SASUKEEEEEEEEEHHH!?!?!?!?”
“Naruto!?!?!?”

To be continued...

Ciao a tutti ^^ so che può sembrare un po' presto per una ff la cui stagione principale è l'estate ma in questo periodo ho troppa voglia di mare e quindi mi sono ritrovata a scrivere questa cosuccia. La ff sarà divisa in capitoli (che saranno comunque pochi) e cercherò di postarli max ogni 4/5 giorni se i miei impegni di studentessa universitaria sotto esame me lo consentiranno ^^ Detto questo spero con tutto il cuore che questa ff vi piaccia e se è così fatemelo sapere. Kiss Kiss.
Zambo ^^

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


Cap. 2
 
Ancora doloranti per la botta appena presa i due si fissarono per alcuni secondi che però parvero interminabili…
Il fisico di Sasuke era asciutto e sottile, senza un filo di grasso e dalla carnagione perlata che sotto il sole, un po’ per via del sudore e un po’ per via del sole, sembrava risplendere di luce propria soprattutto se confrontato a quel costume blu scuro che indossava. Anche se si poteva dire con certezza che entrambi potevano avere più o meno lo stesso peso, Naruto aveva un fisico più formato rispetto al moro.
Perso tra questi pensieri Naruto si era un tantino imbambolato…

“Oi Usuratonkachi!! Quando vuoi toglierti di dosso è sempre ora sai!”
“Eh? Ah si scusa!” disse il biondo alzandosi e cercando di trattenersi dal mandarlo a quel paese solo perché in effetti, lui era andato addosso al moro
“Vedi di fare più attenzione quando corri. Anche se da un Dobe come te non ci si può aspettare altro.”
“Chiedo umilmente perdono a sua maestà Uchiha.” Disse con un tono alquanto ironico e facendo un simil inchino
I due si guardarono così tanto male che quasi dagli occhi di entrambi per poco non uscivano fulmini e saette che avrebbero naturalmente usato per uccidersi a vicenda.
“Ahahahah che carini che siete. Sembrate una coppia di vecchi sposini”
Colto alla sprovvista Naruto si voltò di scatto nell’udire quelle parole.
“Scusa non volevo spaventarti.” disse lo sconosciuto con una faccia stupita quasi come se anche lui si fosse spaventato per via della reazione di Naruto.
Il biondo lo riconobbe subito: era il ragazzo dai lunghi capelli neri che stava leggendo sul lettino affianco al suo ombrellone.
“Piacere di conoscerti io sono Itachi fratello maggiore di Sasuke. Tu chi sei? Un amico del mio fratellino?”
*fratello? Non sapevo che il Teme avesse un fratello* pensò il biondo tra sé e sé. Ma questi pensieri vennero interrotti da un’altra domanda…
“Oppure siete qualcosa di più?”
“Come prego?” trasalì Naruto con una faccia a dir poco sbigottita
“Insomma prima vi siete dati un bacio tanto passionale che ho pensato che…”
“Nii-san piantala!!” disse Sasuke con un tono di voce più alto del solito e visibilmente in imbarazzo…. Non che Naruto non fosse nelle stesse condizioni
“No no no no non è come sembra; è solo che gli sono caduto addosso ma non è successo niente di quello che pensi tu….” Insomma il biondo cercava di trovare più scuse possibili ma senza il minimo successo visto che sul volto di Itachi era apparso un sorrisetto divertito.
“Ah comunque piacere io sono Naruto Uzumaki e sono… cioè ero un compagno di classe di Sasuke”
“Piacere mio. Allora Naruto cosa ci fai qui? Sei in vacanza?”
“Ah si sono qui con la mia famiglia.”
“Ma dai che coincidenza anche noi siamo qui con i nostri genitori” disse il maggiore guardando il fratellino di sottecchi
“Dai Nii-san andiamo!” Lo interruppe Sasuke con un tono alquanto scocciato e sbrigativo
“Sasuke sai che penso che in realtà Naruto abbia l’ombrellone affianco al nostro! Mi ricordo di averti visto prima.” Disse voltandosi verso il biondo
L’espressione di Sasuke sembrava dire una cosa tipo *merda, di male in peggio*
“Naruto noi andiamo verso l’ombrellone, vieni con noi? Così magari continuiamo a chiacchierare magari bevendo qualcosa di fresco”
Naruto non se lo fece ripetere due volte e insieme ritornarono all’ombrellone e trovò con grande sorpresa i suoi genitori che scambiavano qualche parola con i genitori del Teme.
“Naruto vieni che ti presento un’amica d’infanzia: lei è Mikoto Uchiha. Ci siamo conosciute per caso quando andavamo all’università”
Ci fu un velocissimo scambio di sguardi tra il moro e il biodo fino a che il silenzio non venne interrotto all’unisono da un sonoro “eeeeeeeeeeeeehhhh?!?!?!”.
“La realtà dei fatti è che avevamo amici in comune e così una sera ci siamo ritrovati tutti a bere qualcosa e così abbiamo fatto amicizia. Senza contare l’aiuto che ci siamo date a vicenda.” Le due madri si scambiarono un veloce sguardo, di quelli che solo due vere amiche possono comprendere.
“Aiuto? Che tipo di aiuto?” chiese visibilmente curioso
“Beh diciamo che ci siamo fatte supporto morale a vicenda quando ci innamorammo di due stupidi” e insieme si voltarono verso i rispettivi mariti che le guardarono con un’espressione molto gnorri stampata in volto.
“Kushina lascia che ti presenti i miei figli Itachi e Sasuke. Quel bel ragazzo biondo invece deve essere Naruto vero?”
“Si lui è Naruto. Non ti immagini quanti problemi mi dà.” Disse con una risatina
“Mammaaaa!!” il biondo ormai aveva quasi consumato il terreno a forza di tenere lo sguardo basso per via della vergogna provata
Tutti si fecero una sonora risata. Persino Sasuke che fino a quel momento era rimasto in silenzio con le braccia incrociate si fece scappare un sorriso ironico che naturalmente Naruto notò subito.
“Come mi piacerebbe poter parlare ancora. È da una vita che non ci vediamo.”
“Beh allora perché stasera non usciamo tutti fuori a cena?” prose Itachi e tutti, senza neanche pensarci su due volte, accolsero con grande piacere l’offerta.
“Bene allora io e Sasuke saliamo un attimo e andiamo a prenotare il ristorante” e così dicendo prese il fratellino per un braccio e lo trascinò via con sè senza che l’altro avesse il tempo di controbattere.
 
Una volta risaliti Sasuke non perse l'occasione di imprecare contro il fratello per la figura che gli aveva appena fatto fare
“Nii-san mollami. So camminare da solo” disse in modo secco e con forza si liberò dalla presa del fratello
Ci fu un piccolo momento di silenzio tra i due ma poi il maggiore riprese a parlare…
“Quel Naruto… sembra carino…”
“Eh?”
“Insomma mi sembra un tipo un po’ casinista però ti trasmette allegria e ti viene voglia di stargli accanto”
“Cosa intendi dire? Non riesco a seguirti. Spiegati!!”
“Quello che sto cercando di dirti è: quel ragazzo... ti piace?”
 
To be continued…
Ciao a tutti. Per prima cosa vorrei ringraziare tutti coloro che hanno recensito il primo capitolo e che seguono questa mini ff. Grazie mille mi avete riempito di gioia *fa un piccolo inchino*. ^^
Bene ecco a voi il secondo capitolo ^^ Chiedo scusa se trovate errori (spero non orrori) di ortografia. Fatemi sapere cosa ne pensate. A presto. ^^
Kiss kiss :3
Zambo.

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Capitolo 3
*** Cap. 3 ***


“Quello che voglio dire è: quel ragazzo ti piace?”

La faccia di Sasuke divenne paonazza più di una fragola matura sotto il sole e ci vollero alcuni secondi, che a lui parvero interminabili, per riuscire a formulare una risposta sensata e che soprattutto non destasse sospetti. Alla fine optò per quello che sapeva fare meglio: girare le carte in tavola a suo favore.
“E a te piace invece?”

“È inutile che cerchi di rigirarmi la frittata, so benissimo dove vuoi andare a parare”
“Allora se sai cosa voglio dire è inutile che me lo domandi. La mia risposta la conosci quindi alla fine per me puoi fare quello che ti pare”
“Quindi non ti creerebbe nessun problema allora se ci provo con il biondino stasera”
“Phff come se mi importasse”
“Ok allora è deciso”

Dopo questa frase il discorso fu definitivamente chiuso. La realtà è che dalla bocca di Sasuke non era uscito né un vero e proprio SI ma neanche un vero e proprio NO e di questo Itachi se ne era reso conto quindi a maggior ragione era ancora più libero di fare quello che voleva.
Tutti in famiglia sapevano che Itachi era gay e anche se inizialmente la cosa non era vista di buon occhio tutti avevano imparato ad accettarla compreso Sasuke che all’epoca, quando Itachi fece coming out, disse una frase che ancora oggi riecheggia nelle orecchie del maggiore: *se sei felice tu allora va bene*
Itachi ricorda questa frase come se fosse ieri così come il tono della voce e il viso del fratellino mentre pronunciava quelle parole.
Era veramente felice che l’unico membro della sua famiglia al quale teneva di più lo avesse accettato per come era ma però questa storia di Naruto gli puzzava un po’ di bruciato. Da persona esterna qual era e conoscendo bene il fratello si era accorto con che occhi Sasuke guardasse Naruto e molto spesso questi sguardi venivano ricambiati ma come al solito nessuno dei due si accorgeva dell’altro.
Una volta fatta la prenotazione e tornati in spiaggia Sasuke volle subito andarsi a fare un bagno rinfrescante mentre Itachi si mise a rileggere il libro.

“Chissà che non incontri Naruto” –gli disse sussurrandogli in un orecchio- “dopo tutto qui non c’è”- disse indicando il lettino di Naruto vuoto se non per il suo asciugamano steso.

Non curante delle affermazioni del fratello Sasuke si diresse verso il mare.
Erano già le 16.00 del pomeriggio e la sabbia scottava a livelli non tollerabili per gli esseri umani ma per fortuna che in pochi minuti si ritrovò con i piedi immersi nell’acqua fresca; la sensazione dei piedi nudi che affondano nella sabbia ogni volta che le onde compievano il loro infinito ciclo vitale, il sole e il cielo limpidi, la fresca brezza marina. Tutto intorno a Sasuke si era fermato in quel momento se non per quel rumoroso silenzio che solo il mare poteva farti sentire.
Perso tra questi pensieri lo vide… vide il biondo risalire dall’acqua e andare verso di lui correndo felice come un bambino che si è fatto il bagno per la prima volta.
Il corpo di Naruto tutto bagnato dall’acqua era qualcosa di perfetto e il moro si perse a fissarlo…

*Oddio perché sto pensando a queste cose!? È per via di quello che ha detto Itachi? No no e no è impossibile che io sia interessato a questo Usuratonkachi buono a nulla* - perso tra questi pensieri ormai Naruto aveva raggiunto Sasuke…

“Sasukeeeeeeeee vieni qui che ti abbracciooooooo”
“Non osare bagnarmi! Stai lontano da m- aaaah”
Entrambi persero l’equilibrio e caddero in acqua come due salami sbattendo il sedere. Il dolore però passò subito in secondo piano perché entrambi scoppiarono in una risata che persino i passanti si girarono a vedere quello che era successo.
Le posizioni stavolta erano invertite: Sasuke, che in quel momento si trovava sopra Naruto, riusciva a rispecchiarsi nell’azzurro dei suoi occhi e il suo cuore batteva ad un ritmo troppo accellerato per i suoi gusti. Stessa cosa dicasi per Naruto che però si era perso nel nero più profondo di quegli occhi d’ossidiana che quasi si sentiva mancare il respiro.
“Con te non c’è proprio nulla da fare stupido Usuratonkachi”- disse il moro tirandogli un pugno in testa mentre si alzava
“Ahia! Certo che sei proprio senza cuore. E io che volevo solo essere gentile e schizzarti un po’ di acqua addosso”
“L’acqua di sicuro non la tiri alle persone saltandogli addosso come le scimmie. Dove sei nato nella giungla? E comunque sappi che anche io ce l’ho un cuore ma solo con le persone a cui tengo”
“Ah si? Bhe fammi una lista delle persona a cui tieni anche se di sicuro io non ci sono visto che mi hai sempre trattato come una persona inutile buona a nulla”
Ormai si erano fatte le 18.00 e il loro litigio venne interrotto da Kushina che andò a chiamarli per informarli che era ora di salire visto che il ristorante era stato prenotato per le 20.00

Si trovarono nella hall dell’hotel mezz’ora prima dell’orario di prenotazione.
Naruto aveva indossato una maglietta arancione e un paio di bermuda neri; Sasuke al contrario una camicia blu e un paio di pantaloni lunghi bianchi. I due non si degnarono di una parola.
“È successo qualcosa tra di voi oggi?”- chiese Itachi guardando il viso serio di entrambi
“Nulla che ti possa interessare!!”- rispose il moro nel modo meno carino possibile
 
La serata passò nel migliore dei modi; tutti ridevano e scherzavo. Persino Sasuke, di solito molto taciturno, rispondeva alle domande che Minato e Kushina gli ponevano, ma imperterriti sulla loro testardaggine il moro e il biondo continuavano ad ignorarsi e quasi non si guardavano negli occhi.
“Allora? Mi dici cosa vi è successo?- sussurrò il maggiore al minore
“Ti ho detto che non è successo niente. Smettila di assillarmi!”
“Ok ok va bene non te lo chiedo più. Ma ricordati che già da staserà farò la mia mossa”
“Si si ok”- risposta più secca e scocciata non ci poteva essere.
Una volta finita la cena tutti presero strade diverse. Minato, Kushina, Mikoto e Fugaku avrebbero fatto un giro tra le bancarelle in piazza e poi sarebbero andati al bar dell’hotel a bere qualcosa.
“Allora Naruto ti andrebbe se andassimo anche noi al bar a bere qualcosa?”
“Si certo volentieri”- Naruto rispose senza un minimo di esitazione soprattutto perché voleva dimenticare al più presto quella brutta faccia del Teme.
“Tu Sasuke cosa vuoi fare?
“Io penso che tornerò in hotel!”
Naruto e Itachi si incamminarono verso il centro. Il bar era molto intimo, piccolo e appartato eppure c’era tantissima gente fuori in piedi a bere. Trovarono per pura fortuna posto a sedere e li si misero a bere qualcosa. Naruto, un po’ per fare lo spavaldo e un po’ per curiosità si fece prima una birra leggera ma poi, su consiglio di Itachi, provò altri cocktail molto più forti.
Il biondo sapeva benissimo quali erano le raccomandazioni della madre ma fu tutto inutile, era ubriaco perso. Si sa poi che l’alcool libera i freni inibitori quindi il già casinista Naruto Uzumaki si mise a parlare a vanvera senza un filo logico nei suoi discorsi.
“Sai in realtà tuo fratello è proprio un ragazzo figo. Non c’era una ragazza a scuola che non fosse innamorata di lui. Bravo nello studio, negli sport e lodato dai professori. Insomma la perfezione. Io invece sono sempre stato tutto il contrario e tutto quello che facevo non andava mai bene. Forse è per questo che anziché approcciarmi normalmente come si fa con le persona normali sono andato da lui e l’ho sfidato a braccio di ferro. Ahahah naturalmente ho perso. Volevo solo fargli vedere che anche io ero bravo in qualcosa invece non ho fatto altro che peggiorare la situazione. Insomma volevo solo che lui mi notasse e riconoscesse il mio valore e invece è andato tutto storto… per questo alla fine l’ho sempre visto come un mio rivale e mai come un vero e proprio amico. E anche adesso è così. Ci vediamo e non possiamo fare a meno di litigare e dirci brutte parole.”
“Perché quello è l’unico modo per dirvi veramente quello che pensate l’uno dell’altro”
Naruto fissò Itachi con una faccia che, sinceramente, sembrava non avesse capito niente di quello che aveva appena detto.
“Naruto tu sei innamorato di mio fratello?”
Non ci fu risposta. Sentì solo un grande calore sul viso. Tutto quello che fece fu girarsi dall’altra parte e guardare terra che in quel momento, sicuramente, aveva un aspetto migliore di quello del biondo in quell’istante.
 
Le stanze delle rispettive famiglie erano una di fronte all’altra sullo stesso piano. Naruto era ubriaco da stare quasi male, non riusciva a stare in piedi da solo e la sua voce era ancora più alta del solito. Per via di tutto questo fracasso Sasuke si svegliò dal suo sonno e prese d’istinto in mano l’orologio: erano le 01.30 di notte. Riconobbe però le voci del fratello e del dobe provenire dal corridoio. Con l’intento di andare a urlare contro entrambi nell’aprire la porta vide quello che non si sarebbe mai aspettato:
Itachi spinse Naruto contro il muro, gli prese i polsi e glieli bloccò alti sulla testa
“Adesso vedi di stare in silenzio per un po’!”- così dicendo baciò con foga il biondo. La lingua di Itachi si insinuò velocemente nella bocca del biondo ma questi aveva troppa poca forza per spingere via il maggiore dei fratelli Uchiha o anche solo per spostare la testa tenuta ferma dall’altra mano libera di Itachi.
Sasuke da dietro la porta semi aperta della sua stanza aveva visto tutta la scena.

To be continued…


Ciao a tutti. Eccovi qui il terzo capitolo. Mi sono divertita molto a scrivere questo capitolo soprattutto per quanto riguarda le sensazioni che il mare ti fa provare quando immergi i piedi in acqua. <3
Ringrazio ancora una volta tutte le vostre splendide recensioni. Mi hanno aiutato tantissimo e in questo momento vorrei abbracciarvi tutti ^^ Grazie anche a chi continua a seguire questa storia. <3
Kiss Kiss
Zambo ^^

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Capitolo 4
*** Cap. 4 ***


I due stavano continuando a baciarsi con foga fino a che dalla bocca di Naruto non uscì un rivolo di saliva che di sicuro non era solo sua ma mischiata insieme a quella di Itachi. Mentre guardava quella scena Sasuke sentì salire dentro di sé un misto di sentimenti ai quali neanche lui sapeva dare un nome. Rabbia e frustrazione si mescolavano tra di loro provocando nel moro un forte mal di stomaco emotivo; ma quello che più non riusciva a sopportare era vedere il biondo che non faceva nulla per liberarsi dal quel bacio troppo viscido per i suoi gusti.
Accecato dalla rabbia e senza neanche rendersene conto uscì dalla stanza e con uno colpo ben assestato tirò un pugno sulla guancia del fratello che in men che non si dica si ritrovò con le spalle e la schiena contro il muro opposto del corridoio. Lo scambio di sguardi tra fratelli fu rapido; la bocca di Sasuke non pronunciò parola perché il suo sguardo andava ben oltre ogni possibile discorso o urla di odio nei confronti del fratello.
In quel frangente le gambe di Naruto non ressero più il peso e il biondo si trovò seduto per terra con un sguardo perso nel vuoto, con la bocca aperta e quel rivolo di saliva che ormai era sceso giù per il collo.

“Forza alzati!!” –lo afferrò per un braccio e lo tirò su in piedi per poi cingerlo in vita onde evitare che collassasse di nuovo.
I due si allontanarono dal corridoio lasciando per terra un Itachi inerme e con una guancia gonfia e dolorante. Appena furono abbastanza lontani il maggiore si alzò in piedi e, trattenendosi per non svegliare tutto il piano, si fece una risata di quelle fatte con gusto, che ti fanno perfino piangere e piano piano rientrò in stanza per poi infilarsi sotto le coperte e dormire.
I due uscirono dall’hotel in cerca di un po’ di aria fresca ma purtroppo tutto quello che si percepiva era afa e umidità insieme che in quel frangente peggiorava solo la situazione.

 “Sasuke ho sete” -il biondo finalmente riuscì a proferire una frase di senso compiuto ma Sasuke non si degnò né di guardarlo né tanto meno di rispondergli.
Ormai si era fatto veramente tardi e anche i bar stavano chiudendo. Dove si poteva andare a recuperare un po’ d’acqua fresca? Il moro si ricordò improvvisamente che vicino all’entrata del bagno Rasengan c’era una fontanella d’acqua depurata. Con il biondo quasi a peso morto sulle spalle si trascinò verso la fontanella:
“Siediti qui un attimo” –e così dicendo fece sedere il biondo sul marciapiede con le spalle appoggiate a un muricciolo di cemento che faceva da recinzione ad un piccolo spazio verde nel quale i bambini erano soliti andare a giocare. La fontanella era, per fortuna, illuminata dalla luce di un lampione.
Stanco morto per aver trasportato il biondo, Sasuke non esitò a bere per primo dalla fontanella ma il problema principale era un altro: come fare per dar da bere a Naruto?
“Ce la fai ad alzarti per venire a bere?” –il moro non ottenne risposta. Il biondo però continuava a fissarlo intensamente; le sue guance erano ancora di un colore roseo intenso, forse per via dell’alcool ancora in circolo nel suo corpo oppure era la luce del lampione che non aiutava minimamente. Continuava ad avere bocca semi aperta mostrando in questo modo le labbra secche per via della troppa sete.
“Sasuke…” –la voce del biondo ormai si era fatta flebile però ebbe la forza per afferrare e stringere i bermuda di Sasuke.
In quel momento il moro accese la fontanella, prese un po’ di acqua in bocca e afferrando il mento di Naruto lo alzò tirandolo verso di se per poi baciarlo per fare in modo che l’acqua dalla sua bocca entrasse in quella di Naruto.
Il biondo ormai non riusciva più a tenere occhi aperti e deglutiva con fatica quasi che a volte l’acqua gli cadeva dagli angoli della bocca andando così a formare delle macchie d’acqua sulla maglietta. Sasuke dovette ripetere questo gesto quasi 3 o 4 volte prima che il biondo fosse soddisfatto e reidratato.
“Ahah adesso mi prenderai in giro per sempre. Pff che patetico che sono.” –Sasuke che nel frattempo si era seduto accanto a lui preferì rimanere in silenzio piuttosto che rispondere.
“Sasuke… grazie” –e così dicendo il biondo si appoggiò alla spalla del moro per poi crollare in un sonno profondo.
 
La mattina dopo tutto si svolse come se “nulla fosse successo”. Itachi e Sasuke si ignorarono completamente per tutta la giornata. Senza contare poi che la guancia di Itachi era diventata il doppio rispetto alla sera precedente e si era dovuto inventare una scusa per via di tutte quelle domande insistenti:
“No no non è successo niente. È solo che quando stavamo tornando a casa era già tardi ed era buio, purtroppo un palo della luce non funzionava bene e quindi mi sono ritrovato ad abbracciare il suddetto palo”
La scusa non era delle più convincenti ma almeno era riuscito a calmare gli animi inquieti.

Naruto per tutta la mattina non si era fatto vedere ed era rimasto a letto con un mal di testa atroce e lo stomaco in subbuglio per via del vomito post sbornia. In quel momento persino il rigirarsi nel letto per cambiare posizione era difficilissimo se non impossibile.
Mentre stava per riappisolarsi di nuovo, bussarono alla porta. Con la velocità di un bradipo e il mondo intorno a lui che girava Naruto andò ad aprire
“Sasuke…! Ciao. Che ci fai qui? Vieni entra.” –alla vista della luce del corridoio dell’hotel gli occhi del biondo si trasformarono in due fessure azzurre. La luce era troppo fastidiosa per i suoi occhi, ormai troppo abituati al buio della stanza però la veneziana, chiusa quasi del tutto, faceva filtrare alcuni raggi del sole di mezzogiorno. Gli occhi di Sasuke, al contrario di quelli di Naruto, ci misero un po’ per abituarsi alla penombra della camera.
“Come stai?”
“Secondo te?” –disse voltandosi verso il moro e facendo un sorrisino sarcastico. Mentre parlava si ricoricò sul letto con un fazzoletto bagnato in fronte per alleviare il mal di testa.
“Cosa ti ricordi di quanto è successo ieri sera?”
“In questo momento poco e niente, se non per alcune immagini flash sparse qua e là!”
Sasuke avrebbe voluto sapere di più quindi, con enorme imbarazzo, andrò dritto al sodo:
“Ti ricordi quello che è successo con Itachi?”
“Ricordo solo di essere stato spinto improvvisamente contro il muro e di un qualcosa che premeva contro le mie labbra!” –Naruto si voltò di scatto nella direzione opposta a Sasuke. Pur di non guardare il moro negli occhi si era messo a fissare la veneziana.
Sasuke sgranò gli occhi quasi in preda al panico
“E di quello che è successo dopo?”
“Ricordo di aver visto tuo fratello a terra e che poi mi era venuta una gran sete. Poi basta, non ricordo altro.”
Mentre Naruto pronunciava queste parole Sasuke si avvicinò furtivo al lato del letto di Naruto. Gli era davanti. Naruto non poteva più evitare lo sguardo del moro.
“Guardami negli occhi e dimmi la verità!” –il suo tono di voce si fece più alto.
“Come ti ho appena detto non mi viene in mente altro.”
“Non sei per niente bravo a mentire”
“Mentire? Mi credi un bugiardo? Senti, fammi un favore ed esci di qui.”
“No! Non finché non mi dirai la verità!”
“Questa è la verità!”

Con uno scatto improvviso Sasuke si posizionò a cavalcioni su Naruto, le sue mani erano sul cuscino del biondo e i loro visi a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altro.
“Con chi credi di avere a che fare Usuratonkachi?... Sai ormai dopo tutti questi anni ho imparato a conoscerti. Tu che dici sempre le cose così come stanno e non ti tiri mai indietro di fronte a niente e a nessuno… mi spieghi perché quando mi dici che non ti ricordi altro guardi in un'altra direzione? Guardami negli occhi e dimmi la verità!”
Il cuore di Naruto cominciò a battere all’impazzata, stava sudando e sopra di lui c’era Sasuke che non accennava né a spostarsi né a distogliere lo sguardo. Si voltò, i loro sguardi si incrociarono.
“Io veramente non ricordo altro” –disse, perdendosi in quei buchi neri.
“Bugiardo. Vediamo se ti dimenticherai anche di questo” –così dicendo Sasuke azzerò completamente le distanze tra i due visi baciando il biondo sotto di lui. Il moro non si fece scappare l’occasione e infilò la lingua della bocca del biondo.

Naruto era un bugiardo. Ricordava benissimo i baci di Sasuke così come il bacio di Itachi. Anche le sensazioni e le emozioni provate erano tuttora vivide in lui. Ma stavolta Sasuke era diverso, il suo bacio era diverso. Naruto sentì un brivido lungo la schiena: la mano fredda di Sasuke si era infilata sotto la maglietta del biondo e aveva cominciato a stuzzicare un capezzolo. Con forza Naruto si staccò da quel bacio:
“Sasuke… smettila!! Tutto questo non è divertente” –Sasuke non rispose; anzi con una mano continuò a torturare il capezzolo ormai turgido e con l’altra scese giù nel basso ventre fino ad arrivare all’elastico delle mutande. Senza troppi preamboli il moro cominciò a massaggiare dall’esterno, il membro ormai mezzo turgido del biondo.
Le mani di Naruto in quel frangente erano impegnate: una cercava di bloccare la mano di Sasuke che lentamente continuava il suo massaggio l’altra invece era appoggiata sul mento del moro cercando inutilmente di allontanarlo da sé.
Naruto stava cominciando ad ansimare sempre di più e per entrambi l’aria si era fatta ormai troppo calda. Cogliendo questa opportunità, con un solo movimento, Sasuke sfilò via i boxer arancioni al biondo.
“Ti ho solo fatto un massaggino e se già a questo punto?”
“Sasuke… ti prego… basta…!!”
Sasuke continuò imperterrito il suo massaggio pompando sempre più forte e più velocemente. Naruto non ce la fece più e scoppiò in lacrime; decise quindi di coprirsi gli occhi ma Sasuke gli spostò il braccio con forza.
“Non trattenerti. Voglio vedere la tua faccia mentre vieni!”
“Sasuke… non ce la faccio più… sto per…!!”
“Non preoccuparti e vieni!” –gli sussurrò in un orecchio e lo bacio con foga facendo così venire il biondo nella sua mano.
Naruto non cessava di ansimare e le lacrime non smettevano di rigargli il volto.

Dopo alcuni minuti di silenzio in cui i respiri di entrambi ripresero i loro ritmi naturali, il moro parlò per primo:
“Sei stato piuttosto veloce. Tutto bene?” –a queste parole Naruto non ci vide più dalla rabbia e istintivamente tirò a Sasuke un ceffone talmente potente che il suo volto si girò dall’altra parte.
“Cos’è per te tutto questo un gioco? Brutto stronzo che non sei altro! Vedo che ti piace giocare con i sentimenti delle persone eh? Non solo con le ragazze che si venivano a dichiarare durante le superiori, ma adesso prendi per il culo anche me?” –le lacrime non cessavano di cadere – “io non sono una di quelle bambole senza sentimenti con cui ci giochi una settimana e poi quando sei stanco di lei la lasci a marcire in uno scatolone su in soffitta”
Sasuke non ebbe neanche il tempo di controbattere. Rimase semplicemente spiazzato dagli occhi arrossati e bagnati di Naruto che lo guardavano carichi d’odio puro.
“Sei il peggiore. Ti prego esci da questa stanza, vattene, e non provare a rivolgermi più la parola!”
Sasuke in silenzio si alzò, aprì la porta e prima di uscire si voltò indietro e vide il biondo seduto sul letto con le gambe strette sul petto e la testa in mezzo a queste. Non sentiva nessun rumore ma era convinto che Naruto in quell’istante stesse piangendo.
*Che cosa ho fatto!!* -pensò mentre chiudeva la porta della camera.

To be continued…
 

Ciaooooooo ^^ no non sono morta ed eccomi qui con il 4 capitolo. Chiedo scusa per il ritardo ma tra pochi giorni cominceranno gli esami universitari e io sono la tipica studentessa in crisi T.T Vorrei ringraziare ancora una volta tutti quanti per il vostro sostegno e le vostre recensioni *abbraccia tutti*. Grazie mille ancora ^^
Kiss kiss
Zambo 

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Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


Cap. 5

*Che cosa ho fatto*- pensò Sasuke mentre usciva dalla camera del biondo e chiudeva la porta alle sue spalle.
Per alcuni momenti rimase immobile e sovrappensiero dando le spalle alla porta della camera. Era la prima volta che si sentiva così e dentro di se si stava maledicendo per la cazzata appena fatta.
“Stavolta l’hai combinata grossa eh!”- una voce fin troppo familiare lo ridestò dai suoi pensieri.
“Itachi!!”- il maggiore dei fratelli si trovava con le spalle al muro dietro a Sasuke, braccia incrociate, nello stesso punto in cui la sera prima si trovava il biondo. Parlava a bassa voce, un po’ perché aveva ancora male alla guancia, un po’ per non attirare troppo l’attenzione.
“Vieni! Andiamo fuori a fare due chiacchiere” -la hall dell’hotel era gremita di turisti che andavano a venivano.  Se non si prestava attenzione si rischiava di venire trasportati via dal turbine di gente oppure di andare addosso ai gruppi di bambini che correvano a schiamazzavano in giro.
Itachi si diresse verso il parchetto davanti alla spiaggia e si sedette su una panchina. Era una giornata afosa però l’ombra dell’alta pineta procurava un po’ di frescura. Il raggi del sole filtravano tra le foglie e uno di questi colpì il moro in pieno volto. Poco distanti, alcuni bambini stavano giocando a nascondi tra gli alberi, urlando e ridendo.
“Stavi tardando a tornare così ho pensato di venire a vedere cosa stavi combinando”- Itachi prese per primo la parola, ma Sasuke quasi non sentì le parole del fratello dal tanto che era sovrappensiero.
“Cosa dovrei fare secondo te?”- le parole del fratellino colpirono il maggiore come un fulmine a ciel sereno: Sasuke stava chiedendo un consiglio a Itachi.
Sasuke per la prima volta nella sua vita si sentiva insicuro. Il biondo lo faceva sentire insicuro di se stesso e delle sue azioni. Lo sguardo d’ossidiana era fisso per terra a guardare l’erba verde mista a fogliame caduto dagli alberi. Non sapeva veramente più cosa fare e dentro di se sentì crescere ancora più forte quel sentimento di rabbia misto a preoccupazione.
In quel momento lì Itachi poté quasi affermare con certezza che gli occhi del più piccolo si erano arrossati per via delle lacrime, che però non scesero e non rigarono il suo volto. Sasuke non mostrava mai le sue emozioni, sempre impassibile, quasi di ghiaccio, ma non in quel frangente.
“Sono convinto che conosci già la risposta alla tua domanda!” – Itachi non smise di stuzzicare il fratello.
“Tu non sai con che occhi mi ha guardato mentre mi diceva di andarmene e di non rivolgergli più la parola. Non so più veramente come comportarmi con lui. Perché mi sento così? Perché quel Dobe è l’unico che mi fa sentire così? Perché?”- il cambiamento di tono era inevitabile: dapprima alto e prepotente per poi diventare instabile e quasi singhiozzato
“Allora ti riformulo la domanda: quando sei con Naruto cosa provi? Sei innamorato di lui?”- Itachi, che come al solito non perse tempo, sbatté in faccia al fratello minore proprio quelle domande che lui non voleva sentirsi dire.
Sasuke finalmente alzò lo sguardo e un raggio di sole lo colpì proprio sugli occhi facendoglieli sbattere più volte, fino a che non divennero due fessure, obbligandolo voltarsi verso la direzione opposta di questo raggio.
“A volte quel ragazzo lì è così brillante e solare che mi dà fastidio stargli vicino. Però ogni volta che guardo quella luce, sento crescere dentro di me la voglia di raggiungerla e di non lasciare mai andare quel tepore che solo lui sa farmi provare.”- pronunciando queste parole, il moro si voltò direttamente verso quel raggio di sole che prima gli procurava fastidio. Adesso lo stava guardando direttamente, sorridendo, per via del calore che sentiva sulla sua pelle.
“Vorrei solo che lui continuasse a sorridere come ha sempre fatto. E io vorrei poter vedere quel sorriso.”
“Visto che conoscevi già la risposta?!”- disse voltandosi verso il fratellino con quel tipico sguardo da ‘te l’avevo detto’
“Grazie, Itachi.”
E insieme poi si diressero verso l’ombrellone in spiaggia.
 
Passarono alcuni giorni e, com’era prevedibile, tra Naruto e Sasuke le cose non andarono come sperate.
La tensione nell’aria si poteva tagliare con un coltello e il biondo cercava ogni scusa possibile e scappatoia pur di non rimanere da solo con il moro. Ogni mattina era l’ultimo ad arrivare in spiaggia, con la scusa dell’aver dormito troppo, e la sera era il primo a salire in hotel, con la scusa del troppo caldo o del bisogno di farsi una doccia fresca.
Naturalmente questi comportamenti facevano infuriare ancora di più il moro; soprattutto perché il Dobe non solo non gli rivolgeva la parola, se non per alcune risposte mono sillabiche, ma anche perché si comportava come se tra di loro non fosse successo niente.
Durante una di queste giornate di ignoro totale, Naruto salì fino al bar perché li vi erano le docce e il biondo volle lavarsi via il sale dopo un bagno in mare durato un’eternità. Con una scusa e la complicità di Itachi, Sasuke seguì Naruto sperando di avere per un attimo, l’occasione di parlargli e di chiarire le cose.
“Hai intenzione di ignorarmi e di non rivolgermi la parola ancora per molto?”- di sicuro non era l’entrata in scena più trionfale del mondo, o le parole più carine al mondo, però Sasuke era fatto così, e pur di fare in modo che il Dobe lo guardasse in faccia, e gli parlasse era disposto a dire di tutto.
Naruto dal canto suo era stato proprio colto alla sprovvista ed ebbe un sussulto:
“Mmh? Stai parlando con me?”- disse voltandosi verso il moro. *Se Sasuke mi punzecchia perché non fare la stessa cosa?*- pensò il biondo semi divertito.
“Si che sto parlando con te! Vedi qualcun altro qui con cui potrei scambiare qualche parola?”
“Scambiare qualche parola? Scusa ma… pensavo fossi più il tipo che va dritto al sodo piuttosto che parlare”
Chi ha orecchie per intendere intenda come si suol dire e il moro aveva capito benissimo quello a cui il biondo si riferiva.
“A proposito di quello che è successo l’altro giorno…”
“L’altro giorno? Perché? Che è successo l’altro giorno?”- Naruto non aveva neanche dato il tempo al moro di finire la frase e cosa ancora più fastidiosa, con la scusa della doccia, gli stava dando le spalle, non lo guardava neanche in volto.
“Stammi a sentire!!...”- Sasuke prese il biondo per una spalla e con forza lo volò verso di se. Il tono del moro era alterato ma non poteva mettersi aa alzare la voce vista tutta la gente che avevano intorno. - “Io mi sarò anche comportato male, ma tu non hai tenuto conto dei miei sentimenti!”
“Ah quindi adesso stai rigirando la colpa a me, dicendo che io dovevo tenere conto dei tuoi sentimenti? Fino a prova contraria eri tu quello che mi stava sopra!”
“Naruto ti stai sbagliando! Io non mi sono comportato così per prendermi gioco di te. Ero geloso di quello che ti stava facendo mio fratello. Naruto io ti-“ –ma proprio quell’ultima parola non uscì dalla bocca.
Era più difficile di quanto si sarebbe mai aspettato. Senza contare poi che ogni persona li stava guardando. Sasuke si stava vergognando tantissimo. Ma Naruto non accennava a smettere il discorso né tanto meno ad abbassare il tono della voce.
“Tu cosa?... Senti Sasuke sono stanco di tutta questa storia! Ho capito benissimo il perché ti sei comportato così!”- Sasuke alzò lo sguardo e incontrò quello di Naruto.
“Dimmelo. Dimmi una buona volta che hai capito cosa provo per te!” -gli occhi di Naruto si erano arrossati e riempiti di lacrime; ancora poco e sarebbero scivolate giù rigandogli le guance -“Ti sei comportato così solo per divertimento perché hai scoperto che sono ben cinque anni che sono innamorato di te. Purtroppo lo sono ancora e forse lo sarò per sempre!! Cinque anni della mia vita sprecati perché tu stai prendendo in giro me e i miei sentimenti. Sei il peggiore, Uchiha”-quelle lacrime nessuno le avrebbe più fermate, miste all’acqua che cadeva dai capelli per via della doccia appena fatta.
“Tu… che cosa?”- Sasuke rimase interdetto e a bocca aperta e non riusciva a pensare più a niente. Naruto non disse più una parola e anzi prese il suo asciugamano e si diresse verso la camera dell’hotel.

*Com’è possibile che quel Dobe si sia dichiarato prima che potessi farlo io!?*- questo fu l’unico pensiero di Sasuke.
 
 


Ciao a tutti. Eccomi qui sono finalmente uscita viva dal mio esame (che giusto per la cronaca ho superato) e finalmente posso postare il capitolo 5.
Continuo a ringraziare ancora tutti voi che mi recensite. Sappiate che vi voglio bene. <3
E adesso un’ultima notizia: il prossimo capitolo sarà l’ultimo e certamente sarà rating rosso perciò preparatevi <3
Baci a tutti e scusate ancora per il ritardo
Kiss kiss.
Zambo ^^

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


ATTENZIONE: RATING ROSSO

Quella sera uscirono di nuovo tutti fuori a cena. L’atmosfera tra i due era tesa come la corda di un violino; non si parlarono per tutta la serata anche se a volte qualche occhiata ci scappava. Sasuke più di una volta aveva alzato lo sguardo per vedere l’espressione sul volto del biondo, e Naruto aveva fatto lo stesso, ma i loro occhi non si incontrarono mai.
Sasuke era bello e ben vestito, non c’era ragazza all’interno del locale che non lo fissasse: la camicia bianca in contrasto con i suoi occhi neri facevano quasi mancare il respiro, e anche Naruto sentiva la mancanza del tanto desiderato ossigeno.
Finita la cena le strade si divisero: i genitori di entrambi si diressero verso un bar per fare quattro chiacchiere prima della partenza, Itachi invece volle andare a ballare un po’ in una discoteca lì vicino. Mentre Naruto voltò le spalle a Sasuke per dirigersi verso l’hotel sentì il moro chiamarlo:
“Naruto non penserai che la storia di oggi si sia conclusa così vero?”
Il biondo si voltò di scatto senza però rispondere perché vide due ragazze dietro Sasuke:
“Scusate… siete da soli? Perché anche noi siamo sole e volevamo chiedervi se vi va di venire a bere qualcosa con noi!” –disse la più audace due mentre l’altra ragazza era visibilmente in imbarazzo.
Sasuke le guardò con lo sguardo più carico d’odio che avesse mai potuto mostrare; non rispose a nessuna delle due ma anzi andò da Naruto e prendendolo per mano disse:
“Vieni, andiamo” –lasciando a bocca aperta sia le due ragazze che Naruto.
 
“Sasuke… Sasuke, per favore mollami!” –il moro lasciò la presa quando arrivarono davanti al cancello del bagno Rasengan, in quel momento chiuso.
“Forza, seguimi” –e così dicendo scavalcò con facilità il cancello del bagno. Naruto, inizialmente perplesso, decise di scavalcare ma nel farlo si sbilanciò e cadde di faccia, sulla sabbia, con un sonoro tonfo. Sasuke si fece scappare un sorrisino beffardo vedendo quell’Usuratonkachi a gambe all’aria. Accortosi di quel sorriso Naruto si rimise in piedi alla massima velocità come se nulla fosse successo, ma il rossore sulla sua faccia contraddiceva le sue azioni da spavaldo.
Sasuke si incamminò e Naruto pochi passi indietro di lui. Di colpo il moro si fermò davanti al mare mostrando a Naruto un paesaggio mai visto prima: la luna, che quella sera era piena e nel massimo del suo splendore, e le stelle si riflettevano sulla superficie del mare, donavano uno spettacolo mozzafiato.
“Grazie” –disse il biondo mostrando il suo migliore sorriso, guardando finalmente Sasuke dritto negli occhi. Sasuke si sentì mancare un battito, mentre Naruto si tolse le scarpe, si fece il risvolto ai pantaloni per non bagnarli e immerse i piedi in acqua fin troppo fredda perché, in quel momento erano stati al caldo dentro le scarpe.
Sasuke ancora perso in quel sorriso si accorse troppo tardi che Naruto aveva preso dell’acqua in mano e gliela stava lanciando dritta dritta in faccia.
“Questa è la mia vendetta!” –disse il biondo; Sasuke, subito pronto all’azione, non se lo fece ripetere due volte e subito entrò in acqua e si mise a schizzare il biondo di rimando.
Era come se fossero tornati improvvisamente bambini e tra una schizzata di qua e una spinta di là, Naruto perse l’equilibrio e si ritrovò tutto bagnato dalla testa ai piedi. La camicia, ormai bagnata fradicia, metteva in risalto la sua corporatura; Sasuke deglutì anche la saliva che non aveva.
Naruto, ancora dolorante per la botta alla schiena, fece per alzarsi ma venne trattenuto dalla mano del moro che lo fece stendere sulla bagno asciuga, baciandolo.
La marea continuava ininterrottamente, bagnando i due per poi ritirarsi, per poi ribagnarli.
Il primo a staccarsi fu Naruto per via della mancanza d’aria; anche se Sasuke lo copriva, il moro poteva dire con certezza che il volto del biondo era paonazzo, ormai conosceva bene le sue reazioni.
“Naruto… senti… ti amo anche io! Fin dal primo momento che ti ho visto, quando abbiamo cominciato le superiori”.
Le lacrime cominciarono a rigare le guance del biondo che nascose il suo viso tra le braccia.
“Non nasconderti, non scappare più da me!”
“E io che pensavo di essere l’unico a provare questi sentimenti per te!! Tu sei sempre stato bravo in tutto: a scuola, negli sport, per non parlare di tutte le ragazze che ti stavano intorno. Mentre io invece sono il tuo esatto opposto. Decisi quindi che tu saresti diventato il mio rivale ma a lungo andare mi accorsi che tutto quello che facevo era solo per attirare la tua attenzione, per fare in modo che ci parlassimo, anche se per poco, anche se litigavamo. Una volta Shikamaru mi disse che questo è l’unico modo che conosciamo per parlarci liberamente e dirci le cose in faccia.”
“Penso che Shikamaru abbia ragione”
La luce della luna illuminava la schiena di Sasuke e parte del viso di Naruto: Sasuke riuscì a specchiarsi nei suoi occhi.
“Naruto… sono anni che aspetto…”
“Allora non aspettare altro”
I due si baciarono ancora e ancora: le loro lingue si unirono in una danza senza fine e nel mentre Sasuke cominciò a slacciare la camicia di Naruto. Piccoli granelli di sabbia ricoprivano il corpo del biondo ma al moro questo non creava alcun problema, anzi, prese piacevolmente a leccargli il collo, facendogli emettere piccoli gemiti quasi impercettibili. Dal collo passò alle scapole per poi arrivare ai capezzoli. Mentre la bocca si concentrava su quello destro una delle due mani libere si divertiva a stuzzicare il sinistro. Il corpo di Naruto stava quasi per raggiungere l’estasi: il biondo sentiva che poteva venire da un momento all’altro solo perché era Sasuke a fargli tutte quelle cose.
“Ti piace…?”
“Non… chiedere!” –il tono del biondo suonò così erotico che il moro decise imperterrito di continuare.
Ritornarono a baciarsi, nel mentre Naruto prese coraggio e finì di slacciare la camicia del moro. Sasuke si diresse con la lingua a leccare l’ombelico del biondo che con un gemito inarcò la schiena scosso da un brivido di piacere. Mentre con la lingua continuava questa dolce tortura, le mani andarono ad aprire i pantaloni e a togliere i boxer mostrando un Naruto interamente nudo con il membro ormai bello turgido.
Senza troppi convenevoli Sasuke fece per prenderlo in bocca ma venne fermato:
“Aspetta… anche io… voglio farti provare piacere!” –disse il biondo mettendosi a sedere, riuscendo così ad arrivare a massaggiare il membro del moro che era nelle stesse condizioni di quello del biondo. “Mi sembra che tu non possa continuare così ancora per molto”.
E così dicendo Sasuke cambiò posizione: il biondo era sopra il moro, avendo così vicino al loro volto l’uno il membro dell’altro. Si scambiarono una rapida occhiata di consenso ed entrambi presero in bocca il membro dell’altro e cominciarono a leccarselo e a pomparselo a vicenda.
“Sasuke… togli… togli la bocca… sto per…!” –Naruto, che era già stato stuzzicato in precedenza, non ci impiegò molto tempo per venire e si liberò sullo stomaco del moro.
“Naruto… non ti fermare!” –mentre la lingua del biondo riprese la sua danza, Sasuke ricominciò a massaggiare il membro del biondo mentre la sua lingua cominciò a giocherellare con l’apertura di Naruto.
“Cosa fai! Smettilaaah! È…sporco li!” –Sasuke cominciò ad inserire il primo dito!
“Usurantokachi devo lubrificarlo e fare in modo che si allarghi un po’. Altrimenti proverai solo dolore e non piacere” –le dita di Sasuke diventarono due e cominciarono a muoversi, a entrare e uscire, facendo provare a Naruto delle scosse di piacere lungo tutta la schiena. In quel momento le uniche cose che si potevano udire erano le onde del mare, i loro gemiti e i loro sospiri.
“Sasuke…basta…” –bastarono solo queste parole per fare in modo che le posizioni fossero nuovamente ribaltate.
“Mettiti in questa posizione!” –disse il moro facendo posizionare Naruto a novanta gradi.
“No! Non mi piace questa posizione! Non riesco a vederti in volto se sono così”
“Ma se ti volti verso di me potrebbe farti ancora più male”
“Non ha importanza” –disse il biondo voltandosi a pancia in alto. La sabbia, anche se in parte bagnata dalle onde del mare, graffiava la schiena del biondo.
Sasuke in quel momento prese le gambe di Naruto e le alzò, aprendole.
“Naruto, sto entrando” –bastò un silenzioso cenno del capo del biondo per dare il via libera. Sasuke cercò di utilizzare più gentilezza possibile e di non penetrare nel biondo troppo forte ma l’espressione e le lacrime sul volto di Naruto facevano pensare tutto il contrario.
“Forse è meglio che ci fermiamo qui!”
“Non osare pensare di fermarti. Posso farcela, non sono un bambino” –sentendo queste parole Sasuke decise di continuare e dopo qualche spinta riuscì ad entrare totalmente in Naruto.
“Sasuke… puoi muoverti!” –Sasuke, che fino a quel momento aveva aspettato qualche minuto per far ein modo che Naruto si abituasse e che il dolore si placasse, cominciò a spingere i suoi fianchi contro quelli di Naruto.
“Naruto… sto….”
“Dentro… vienimi dentro!”
In quella sera i due si amarono, illuminati solo dalla luce della luna che si rifletteva sull’acqua e che non permetteva di vedere le loro nudità ma solo di sentirla, di percepirla, di assaporarne l’odore salato misto al sudore e all’acqua del mare, con la sabbia che si era infilata nei posti più improbabili dei loro corpi.
 
“Stai bene?”
“Non preoccuparti. Ce la faccio” –disse il biondo mentre si alzava tremolante per via delle fitte dei dolore che provenivano dal suo fondoschiena.
“Sembri un vecchietto di ottant’anni”
“Taci Teme. Di chi pensi che sia la colpa?!” –ma Sasuke capì che il biondo lo stava dicendo in modo sarcastico e i due scoppiarono a ridere.
“Naruto… hai già pensato a cosa fare dopo che le vacanze saranno finite?” Andrai a lavorare, o continuerai a studiare all’università?”
“Sinceramente non ci ho ancora pensato. Lo sai che non sono un genio nello studio, quindi pensavo di cominciare a cercare lavoro, anche se non so ancora cosa. Tu invece?”
“Io…pensavo di andare a studiare all’università”
“Wow che bello. Penso che sia la scelta ideale per te. Bravo, ti sostengo in questa tua scelta.”
Sasuke non rispose, non sapeva cosa rispondere. Ma soprattutto non voleva separarsi da Naruto.
“Naruto senti…”
“Magari… se anche tu te la senti… potremmo provare avere una relazione a distanza… io troverò un lavoro nel quale non dovrò lavorare durante il weekend e se non mi ricordo male all’università non ci sono lezioni al sabato. Quindi potremmo vederci durante il fine settimana: una volta vengo a trovarti io, l’altra volta invece vieni tu da me. Con so se ci riusciremo o come andrà a finire, però non voglio lasciarti ora che finalmente ci siamo trovati. Che ne dici?”
“Dico che devi smetterla di togliermi le parole di bocca!” – i due si baciarono di nuovo; ormai avevano perso il conto di quanti baci si erano dati in quella sera.
 
 
“Ragazzi!! Cosa avete fatto!? Siete tutti bagnati e pieni di sabbia” –sulla via del ritorno, dalla spiaggia all’hotel, i due avevano ritrovato i loro genitori e Itachi che stavano ritornando all’hotel.
“Naruto accidenti. Fila in camera a lavarti e metti i vestiti bagnati in una borsina di plastica. Ma guarda te… proprio la sera prima di partire.” –i capelli di Kushina avevano preso vita propria dal tanto che era infuriata.
“Ma si può sapere cosa avete combinato?” –chiese itachi con aria molto curiosa, anche se in realtà conosceva già benissimo la risposta.
I due si guardarono, si presero per mano e dissero: “Niente. È solo che per la prima volta entrambi siamo d’accordo su una cosa importante.”
 
THE END
 
 
Ciao a tutti. Allora prima di tutto mi volevo veramente scusare per questo mio ritardo di 2 mesi nel postare quest’ultimo capito. Sono successe un po’ di cose e quindi purtroppo sono riuscita a postare solo adesso. Bene eccovi qui l’ultimo capitolo. Ringrazio tutti voi che mi avete recensito e che avete continuato imperterriti a seguire questa storia. Grazie di cuore. Vi voglio bene.
Kiss kiss. 
Zambo

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