Jacob's Sunbeam, Renesmee

di Scarcy90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Attrazione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Meraviglia ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Impossibile ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Decisione ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Attrazione ***


Jacob's Sunbeam- Capitolo 1

Jacob’s Sunbeam, Renesmee

 

 
“L’assassina mi osservò da dietro la spalla di Rosalie, con lo sguardo  più concentrato che una creatura appena nata avesse mai avuto.

 Occhi caldi e marroni, il colore del cioccolato al latte. Esattamente lo stesso degli occhi di Bella.
 […] Finalmente capii che l’universo ruotava attorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell’universo, che adesso mi era chiara.
 Ora non era più la forza di gravità a imbrigliarmi.
 Era la bambina fra le braccia della vampira bionda.
 Renesmee.”
 
 Libro Secondo- Jacob (Breaking Dawn di Stefanie Meyer)

 

 Capitolo 1: Attrazione
 
 Imprinting. Che parola assurda e assolutamente senza alcun senso. Dovrebbe significare “impressione”, qualcosa che si radica nel tuo cuore e non riesce più ad uscire perché si imprime fino nel profondo e niente per quanto duramente ci possa provare sarebbe mai in grado di scinderlo dalla tua anima.
 Eppure, adesso che mi trovavo qui ad affrontare questo strano fenomeno in prima persona, il senso che fino ad allora avevo dato a quella semplice parola mi sembrò a dir poco riduttivo.
 Le sensazioni che provai in quel momento non avevano nulla a che vedere con il legame che avevo immaginato di avvertire quando Quil aveva cercato di spiegarmi l’imprinting. Non era affatto un semplice legame che si sarebbe potuto stabilire con un qualsiasi altro essere umano, e non era neanche simile all’amore che fino a pochi attimi prima sentivo per Bella.
 Quello strano potere era riuscito a cancellare tutto e in quel buio solo una cosa era davvero chiara e nitida, quella che mai avrei pensato. Colei che avevo chiamato assassina e che avevo desiderato uccidere con le mie stesse mani, la figlia della sanguisuga che mi aveva portato via la donna che amavo, era improvvisamente diventata il mio intero mondo.
 Renesmee.
 Era appena successa l’unica cosa che avrebbe davvero potuto far venire a Bella la voglia di massacrarmi e di disintegrarmi a morsi pezzo per pezzo.
 Sua figlia. Avevo avuto l’imprinting con sua figlia. Merda!
 Ma la cosa peggiore era un’altra.
 Anche se per metà era umana, anche se avvertivo il suo profumo dolce, anche se sentivo chiaramente lo sfarfallio del suo piccolo cuoricino, lei rimaneva una vampira. 
 Come poteva un licantropo creato al solo scopo di sterminare i vampiri avere l’imprinting proprio con una di loro?
 Era sbagliato, era contro natura, contro la mia natura e quella di Renesmee.
 Vampiri e licantropi potevano solo odiarsi. Caldo contro freddo. Vivo contro morto. Sete di giustizia contro sete di sangue.
 Non c’era nessun punto di incontro tra le nostre due razze, non c’era mai stato. Neanche quando Ephraim Black aveva stipulato il patto con i Cullen. Quella era solo la fiducia che il mio popolo aveva riposto nelle parole di Carlisle, non era una vera e propria resa nei confronti dei succhia sangue. Non erano nostri amici e di certo io non potevo avere l’imprinting con una vampira o mezza vampira che fosse.
 Se le cose stavano davvero così, allora perché era successo? Perché la mia natura di licantropo aveva riconosciuto in Renesmee la sua metà, l’unica che avrebbe mai potuto completare il mio spirito?
 Per quello che Renesmee era e rappresentava avrei dovuto provare solo ribrezzo e rabbia nel guardarla, non avere l’imprinting con lei. Merda!
 La consapevolezza mi aveva raggiunto ormai da qualche secondo e la mia mente di licantropo avrebbe dovuto elaborare all’istante tutti i miei pensieri, invece sembrava che il mio cervello lavorasse al rallentatore.
 Me ne stavo lì impalato ancora in posizione d’attacco. Già, perché era quello che volevo fare prima di incontrare gli occhi di lei. Volevo ucciderla. Volevo punirla per avermi tolto la vita, perché Bella prima della nascita di Renesmee era la mia vita.
 Il battito del cuore di Bella mi raggiunse e capii.
 Alla fine Edward era riuscito nel suo intento. Bella sarebbe diventata una fredda e puzzolente sanguisuga, ma dopotutto era quello che aveva sempre desiderato. Sempre. Anche quando mi aveva confessato di essere innamorata di me, anche quando mi sorrideva radiosa, anche quando mi aveva baciato in quel bosco prima dell’inizio di quella battaglia, il mio cuore sapeva che non ero io quello che desiderava. Quel ruolo era stato sempre e solo di Edward Cullen, e adesso ne capivo anche il perché. Il mio destino era un altro.  
 Ero felice che Bella fosse ancora viva, o se così si poteva dire.
 Poi ad un tratto il pensiero di Bella mi abbandonò.
 Renesmee mi stava fissando negli occhi contenta e poco dopo si aprì in un luminoso sorriso.
 Una meravigliosa sensazione di benessere pervase ogni cellula del mio corpo fino ad arrivare al cuore che si mise a battere contento.
 Quel sorriso. Sapevo che pur di vedere sempre quel sorriso sul piccolo volto angelico di Renesmee avrei scalato le montagne più alte e avrei dato persino la vita se questo l’avrebbe resa felice.
 Era proprio questa la fregatura dell’imprinting. Non è semplice amore, è una vera e propria devozione. Renesmee sarebbe stata continuamente al centro dei miei pensieri, e sarei potuto essere felice solo se lei fosse stata davvero felice.
 Sentivo di volerla proteggere da tutto e da tutti, di tenerla lontana dai pericoli per permetterle di vivere sempre come una bambina serena.
 La mia natura di licantropo tornò a galla e si rese conto che quella piccola e fragile creatura che aveva un cuore che batteva e sangue che le scorreva nelle vene, stava tra le braccia di una predatrice, di una succhia sangue.
 Razionalmente mi rendevo conto che Rosalie non avrebbe mai fatto del male a Renesmee, le voleva bene e desiderava averla come figlia, ma il mio istinto mi diceva che era pericolosa.
 Senza che me ne accorgessi un ringhio soffocato partì da dentro il mio corpo.
 Rosalie non fece una piega e continuò a cullare la piccola.
 Poi, con lentezza e riluttanza, si voltò a guardarmi.
 Trasalii e mi misi di nuovo in guardia. I suoi occhi erano pieni di disprezzo e disappunto. Evidentemente reputava quello il suo primo momento da mammina premurosa, e non voleva che un lurido cane come me glielo rovinasse. Che non si fosse ancora accorta che Bella era viva e “in via di guarigione”?
 -Cosa ci fai ancora qui, sacco di pulci?- mi chiese con disprezzo.
 Non risposi. Mi limitai a fissarla e a lasciar scivolare ogni tanto lo sguardo su Renesmee che se ne stava tranquilla tra le sue braccia. Aveva appena bevuto una bella dose di sangue umano e sembrava molto soddisfatta del suo primo spuntino autonomo.
 Da licantropo qual’ero, quei pensieri avrebbero dovuto disgustarmi e farmi venir voglia di rimettere, e invece mi ritrovai a ritenere di essere sinceramente contento che Renesmee avesse bevuto tutto senza fare storie. Aveva bisogno di mettersi in forze e quindi il sangue non le sarebbe dovuto mancare.
 Sentivo i miei pensieri e non mi sorprendevo. Volevo il bene di Renesmee e questo significava accettare senza riserve tutto quello che le avrebbe potuto far bene, anche il fatto che si nutrisse di sangue umano.
 -Hai intenzione di attaccarmi per caso?- continuò Rosalie con sguardo divertito. –Avanti, non aspetto altro da giorni. Attaccami così avrò una scusa per farti fuori una volta per tutte.-
 Mi sarebbe piaciuto davvero tanto avventarmi su di lei e farla a pezzi, ma sapevo che non sarebbe stato un gesto saggio. Il patto tra vampiri e licantropi che io ed Edward avevamo cercato di mantenere in piedi, chiudendo un occhio sulla probabile trasformazione di Bella, non poteva rischiare di essere rotto solo per una questione personale tra me e la bionda.
 Ancora non risposi. Dopo che i miei pensieri erano stati rivolti per un breve istante all’auto convincimento nel non attaccare la vampira, il mio cuore mi ricordò che erano diversi secondi che non rivolgevo lo sguardo verso Renesmee. Era una mancanza imperdonabile per la mia anima.
 Abbassai gli occhi verso di lei e la fissai. Renesmee notò che la guardavo e con gli occhi che le brillavano mi sorrise ancora.
 Questa volta non riuscii ad evitarlo, quel sorriso aveva sciolto anche i miei ultimi dubbi. Felice come non mai la fissai intensamente negli occhi e le sorrisi anch’io.
 Preso com’ero da quella creatura meravigliosa non mi accorsi che Rosalie aveva visto e analizzato ogni mio gesto e sguardo.
 -Ma che diavolo…-
 Non finì la frase.
 Entrambi ci voltammo di scatto a guardare verso le scale, un rumore di passi leggeri aveva attirato l’attenzione dei nostri sensi infallibili.
 Era Alice.
 Scendeva con calma le scale e quando ci vide entrambi lì, fermi l’uno di fronte all’altro capii immediatamente che stava per succedere qualcosa.
 -La finirete mai di litigare voi due?- chiese divertita avvicinandosi.
 La guardai stupito. Sembrava molto tranquilla per essere una che aveva quasi visto morire la sua giovane cognata dilaniata da sua figlia che le aveva squarciato il ventre per venire alla luce.
 Non era minimamente preoccupata per Bella.
 -Bella sta bene- disse con calma.
 Ma non era il fratello cervellotico quello che leggeva il pensiero?
 -Le ferite si sono rimarginate quasi tutte, e ormai il veleno è entrato in circolo. Tempo tre giorni o anche meno e avremo la nostra nuova sorella, riesco già a vederla piuttosto chiaramente.-
 L’atmosfera cominciò a rilassarsi. Ci sarebbero state altre occasioni per uccidere Rosalie, per il momento potevo accontentarmi della soddisfazione di averla presa a calci…
 -Possiamo vederla?- chiesi.
 -Non subito, è meglio che Edward rimanga qualche altro minuto da solo con lei. Non è ancora riuscito a riprendersi del tutto dal fatto di averla quasi persa per sempre- rispose Alice con una nota di preoccupazione nella voce.
 -Allora… Posso prendere in braccio la mia nipotina oppure hai ancora paura che decida di ucciderla, Rose?-
 Il suo tono era divertito e tranquillo. Il mal di testa doveva essere completamente sparito.
 Rosalie inizialmente sembrava piuttosto restia a cedere la bambina ad Alice, ma pensandoci doveva aver capito che non c’era ragione di preoccuparsi. Dopotutto non era più necessario eliminare Renesmee.
 Sorrise, anche se stentatamente, e porse la piccola ad Alice.
 La vampira dai capelli neri la accolse con un enorme sorriso tra le sue braccia. La guardò negli occhi e il suo viso si illuminò come se avesse visto un raggio di sole. Il mio raggio di sole. 
 -Ciao piccolina- disse con pura ammirazione nella voce. –A quanto ho capito tu dovresti essere Renesmee… Io sono la zia Alice, quella più bella, intelligente e l’unica con un minimo di gusto per i vestiti in questa casa. Se non ci fossi io andrebbero tutti in giro agghindati come tanti straccioni.-
 Renesmee rise, come se avesse davvero capito quello che Alice le aveva appena detto.
 -Lo sai, il tuo sguardo è davvero molto acuto. Sembri essere piuttosto sveglia, tesoro.-
 La bambina sorrise e poi fece uno strano gesto, alzò le piccole manine come se chiedesse ad Alice di avvicinare il suo volto.
 Alice la guardò confusa ma fece quello che le stava chiedendo.
 Renesmee poggiò le mani sulle guance bianche della zia ed Alice trasalì.
 -Che c’è?- chiese subito Rosalie, pronta a sfilarle via la bambina dalle braccia in qualunque momento.
 Alice aveva ancora lo sguardo fisso, quando dopo pochi istanti mormorò:
 -Lei… Ha… Ha creato una specie di immagine nella mia mente.-
 -In che senso?- chiesi sorpreso.
 Alice si voltò a guardarmi con la confusione che le regnava negli occhi.
 -Non so come spiegarlo meglio di così, forse conviene che ve lo mostri lei stessa.-
 Aggrottai la fronte frastornato.
 Rosalie non se lo fece ripetere due volte e si avvicinò alla bambina.
 -Fai vedere anche a me, Renesmee?- chiese con voce dolce.
 La piccola annuì e posò una mano sulla guancia di Rosalie. Subito anche lei fece la stessa espressione di Alice.
 Quando Renesmee ritirò la mano, Rosalie le sorrise.
 -Sei davvero stupefacente, piccola- disse con ammirazione.
 Alice si voltò a guardarmi.
 -Vuoi provare anche tu, Jacob?-
 Il suo tono era gentile, sembrava che stessi cominciando a starle simpatico. Ma magari stavo semplicemente vedendo cose che non esistevano.
 -Quel cane?!- la voce sprezzante di Rosalie interruppe i miei pensieri. – Non dovrebbe neanche pensare di avvicinarsi a Renesmee.-
 Alice mi fece l’occhiolino e tornò a guardare la sorella.
 -Lo so che l’hai capito anche tu, Rose. D’ora in avanti per Jacob sarà difficile stare lontano da Renesmee, è inutile che ci ribelliamo questa è una magia che noi non possiamo contrastare.-
 Guardai Alice sorpreso. Aveva capito ogni cosa. Come aveva fatto? Era arrivata solo da pochi secondi eppure aveva già compreso quello che provavo per Renesmee? Aveva detto che non riusciva a vedere né me né lei, allora come era possibile?
 -Nessuna visione, Jacob. Semplicemente sono una brava osservatrice. Solo un cieco non si accorgerebbe di come guardi Renesmee.-
 Mi sorrise divertita.
 Per la seconda volta sembrava che mi avesse letto nel pensiero. Aveva davvero imparato a conoscermi così bene?
 I vampiri mi sorprendevano ogni giorno di più.
 Adesso che anch’io ero innamorato di una di loro, anche se non si trattava di una vera vampira, all’improvviso riuscii a capire appieno i sentimenti di Bella, tutto quello che aveva passato da quando il suo cuore era diventato di Edward.
 Se il loro amore era almeno lontanamente paragonabile a quello che provavo per Renesmee, adesso capivo che niente avrebbe mai potuto dividerli. Ero stato uno sciocco a pensare che lei si potesse innamorare di me, e per fortuna non l’aveva fatto altrimenti non avrei mai avuto Renesmee. Ma forse le cose dovevano concludersi così, forse il destino aveva già tessuto la sua tela e quello era il risultato.
 Ero ancora sovrappensiero quando la voce di Alice mi riportò alla realtà.
 -Sembra che lei voglia la tua attenzione, Jacob- cinguettò divertita.
 La guardai e vidi che Renesmee mi fissava con le braccine tese verso di me. Mi stava chiamando, voleva che mi avvicinassi. Voleva me.
 Il cuore cominciò a battermi alla velocità della luce per come mi sentivo contento. Accorgermi di starle simpatico era una scoperta a dir poco meravigliosa, almeno di sicuro potevamo essere amici, per scoprire il resto ci sarebbe stato tempo dopo- sempre che fossi sopravvissuto all’ira dei suoi genitori-.
 Mi avvicinai a Renesmee e proprio quando le mie enormi e scure mani stavano per sfiorare le sue così piccole e candide, Alice decise di mettere la bambina tra le mie braccia.
 Spalancai gli occhi sorpreso.
 All’inizio non sapevo come tenerla, credevo di poterla rompere con una minima pressione, ma toccandola mi accorsi che non era così fragile come la sua pelle delicata lasciava immaginare. Avrei dovuto saperlo, in fondo suo padre era pur sempre un vampiro e anche quando Bella la portava in grembo era stata in grado di romperle le ossa.
 Renesmee era forte e robusta. Non quanto un vampiro o un licantropo ma di gran lunga mille volte di più di una normale bimba umana.
 Lei rise, felice di stare tra le mie braccia. E la conseguenza del suo sorriso fu un incredibile stato di beatitudine dentro di me. Non avrei mai immaginato di desiderare così ardentemente la felicità di un altro essere quanto desideravo quella di Renesmee.
 Alzò le mani verso il mio volto, e anch’io, come aveva fatto Alice poco prima, mi sporsi verso di lei per facilitarle la manovra.
 Posò le mani sulle mie guance e il suo tocco più caldo di quello di un essere umano ma più freddo di quello di un licantropo, mi fece rabbrividire di gioia.
 Adesso che era così vicina il suo profumo mi inebriava. Credevo che avrebbe avuto lo stesso odore dei vampiri invece il suo era così umano. Mi ricordava quello di Bella, però più dolce. Forse quella dolcezza era data dalla sua parte di vampira.
 Ma i miei pensieri furono interrotti all’improvviso. Trasalii. Non ero pronto per quello che stava accadendo. Nella mia mente si stava formando una strana immagine, mi sembrava di averla già vista ma era ancora sfocata. Quando cominciò a mettersi a fuoco capii di cosa si trattava. Era un volto di donna contratto dal dolore. Gli occhi rossi e il viso pallido e smagrito. I capelli scuri che le incorniciavano il viso facevano sembrare la sua pelle ancora più cerea e malata. Quella donna era sul punto di morire.
 Era Bella.
 La Bella che era morta per dare alla luce il frutto del suo amore proibito. La Bella umana, l’ultima immagine che avevo di lei e l’unico ricordo che Renesmee avesse della madre.
 Poi l’immagine cominciò a divenire di nuovo sfocata finché non cominciò a cambiare.
 Apparve un altro volto, e questo mi lasciò a ancora più di sasso. Ero io. Mi stava mostrando la mia immagine di poco prima quando le avevo sorriso. Voleva farmi capire che le faceva piacere che io avessi sorriso.
 Il cuore mi si riempii di felicità e cominciò a battere come un forsennato. Era possibile per un licantropo morire per la troppa gioia?
 La bambina staccò le mani dalle mie guance e continuò a fissarmi sorridendo. Le sorrisi di rimando e in quel momento sentii come una strana energia tra noi. Era bello guardarla sorridere, soprattutto se sorrideva perché le faceva piacere stare con me.
 -Arrivano gli altri…- mormorò Alice voltandosi verso la porta.
 Mi voltai a guardarla sembrava tranquilla ma ero riuscito a leggere una scintilla di inquietudine che era balenata per un attimo nei suoi occhi.
 -Jacob- mi disse poi con voce calma. –Almeno per il momento dobbiamo evitare di pensare a quello che è successo tra te e Renesmee, e vale anche per te Rose. Edward non è ancora pronto per sapere.-
 -Non sarà facile- mormorò scoraggiato.
 -Lo so che lei è sempre il tuo primo pensiero, ma preferirei che Edward non ti attaccasse quando è così in ansia per Bella, sarebbe in grado di fare solo danni.-
 -Ci proverò- risposi mettendoci tutta la decisione che possedevo.
 -Grazie- disse Alice un po’ più serena. –Adesso ridai Renesmee a Rose. Gli altri stanno per tornare e non conoscendo la situazione potrebbero non capire perché la piccola è tra le tue braccia.-
 Avrei preferito non separarmi da lei così presto, ma sapevo che Alice aveva completamente ragione.
 Con riluttanza l’allontanai dal mio petto e la adagiai tra le braccia della bionda.
 -Bene…- commentò Alice lieta che non avessi fatto troppe storie. –Stanno per arrivare. Devo spiegare tutto con calma. Non attaccheranno la bambina ma all’inizio saranno un po’ diffidenti. Soprattutto Emmet e Jasper.-
 Proprio quando finì di pronunciare quelle parole la porta d’ingresso si spalancò e i restanti membri della famiglia Cullen si precipitarono dentro.








***L'Autrice***

 Bene, eccomi qui con la mia prima storia su questa meravigliosa saga che mi ha fatto sognare e credere davvero nell'amore. Naturalmente Bella ed Edward sono i personaggi a me più cari, ma credo che ormai su di loro si sia già detto tutto. Perciò ho deciso di concentrare le mie forze su questa nuova e ancor più straordinaria coppia. Jacob e Renesmee... Inizialmente avevo intenzione di scrivere una storia con Nessie già adulta, ma poi mi sono resa conto che mi sarebbe piaciuto sapere quello che era successo subito dopo che Jake aveva avuto l'imprinting, naturalmente sotto il suo punto di vista...
 Essendo un'eterna ritardataria negli aggiornamenti, questa volta dato che la storia so già come svilupparla ho decido di darmi dei giorni per postare. Quindi il prossimo capitolo sarà pubblicato Giovedì 15 Gennaio.
 Spero che questo primo capitolo non sia venuto troppo male... Mi raccomando recensite XD
 Ciao Kiss!!!
 Francesca
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Meraviglia ***


Jacob's Sunbeam- Capitolo 2
Jacob’s Sunbeam, Renesmee




“Pensare a Renesmee la riportò al centro della mia mente strana, nuova, spaziosa ma facile alle distrazioni. Troppe domande da fare.

 -Parlami di lei-, insistetti, mentre Edward mi prendeva per mano. […]
 -E’ qualcosa di unico al mondo-, rispose e nella sua voce risuonò di nuovo una devozione quasi religiosa.”
 
Libro Terzo- Bella ( Breaking Dawn di Stefhenie Meyer)

 

Capitolo 2: Meraviglia
 
 I Cullen si stagliarono davanti a me in tutta la loro vampirosità. Erano tutti pallidi, più del solito, e sembravano angosciati da qualcosa. Carlisle era il ritratto della preoccupazione, mentre Esme al suo fianco era tremendamente in ansia. Emmet e Jasper dietro di loro sembravano guardinghi e sospettosi.
 Carlisle prese un profondo respiro per riuscire a calmarsi almeno un po’ e lentamente fece qualche passo verso di noi con sguardo speranzoso.
 -Allora?- chiese rivolto ad Alice.
 -Be’… Carlisle, sono felice di dirti che sei diventato nonno di una splendida bambina- disse Alice divertita. –Sembrerai il nonno più giovane del mondo, per non parlare di Esme.-
 Carlisle la fissò sorpreso, ma era ancora la preoccupazione l’emozione più forte che traspariva dai suoi occhi.
 -E… ho ancora una nuora?- chiese con la voce che tremava.
 Esme prese il braccio del marito e lo strinse, terrorizzata dalla risposta che stavano per ricevere.
 -Per il momento no, ma tra un paio di giorni tornerà come nuova… Anzi, sarà nuova per davvero.-
 Alice sorrise e tutti si rasserenarono, compreso Jasper che sembrava ancora un po’ sul chi va là.
 -Quindi Edward ce l’ha fatta- sospirò Carlisle felice.
 -Per un soffio- rispose Alice. –Bella ha davvero rischiato di non farcela, ma è talmente testarda che alla fine è riuscita a portare a termine anche questa pazzia.-
 Carlisle ed Esme si guardarono sollevati mentre Emmet si avvicinava sorridente a Rosalie. Jasper rimase nel suo angolo vicino alla porta, come se stesse progettando di fuggire da un momento all’altro.
 -O che Dio mi fulmini! – esclamò Emmet contrariato. -E’ identica ad Edward, spero che il carattere lo abbia preso dalla madre perché se no salvarsi sarà impossibile. Di noioso ce ne basta uno.-
 La frase di Emmet rimase per un attimo sospesa nell’aria poi poco a poco tutti cominciarono a ridacchiare.
 L’atmosfera si era alleggerita parecchio e adesso Emmet si stava lanciando in un‘analisi completa di Renesmee.
 -Somiglia davvero tanto a quello zuccone però…-
 -Però ha gli occhi della madre- completò Esme che la stava guardando con pura ammirazione. –Posso?- chiese a Rosalie.
 Non capivo perché chiedessero sempre il permesso a quella iena ossigenata, lei non era la madre della bambina. Renesmee ce l’aveva una madre e presto l’avrebbe riabbracciata.
 Rosalie passò la piccola ad Esme e la felicità che si dipinse sul volto della vampira era quasi tangibile. Avevo la sensazione che Renesmee sarebbe presto diventata l’idolo di tutti in quella famiglia, e forse, chi lo sa, anche nella mia. La mezza vampira che riuscì a portare la pace tra i licantropi e i vampiri. Ci sarebbe da girare un film su una storia del genere.
 Esme la cullò tra le sue braccia e cominciò a cantare una dolce ninnananna con la sua voce melodiosa. Lentamente la piccola socchiuse gli occhi, finché non si rilassò completamente e si addormentò beata su quel letto così freddo e duro. Evidentemente non le dava fastidio il freddo della pelle dei vampiri.
 -Interessante- mormorò Carlisle osservandola. –A quanto pare Renesme dorme, un’altra caratteristica umana. Mi domando se dai vampiri abbia acquisito per caso la capacità di produrre veleno…-
 -No, non è velenosa- risposi io senza pensarci.
 Tutti si voltarono a fissarmi.
 Carlisle mi rivolse un sorriso di incoraggiamento, voleva saperne di più.
 -Quando è nata, Bella ha chiesto di abbracciarla e Renesmee… be’ lei l’ha morsa sul seno ma non c’era nessun liquido sulla ferita. Quindi non è velenosa.-
 -Capisco- rispose il dottore con gentilezza. –Ti ringrazio per la spiegazione, Jacob.-
 L’atmosfera tornò a farsi stranamente densa quando mi accorsi che Jasper mi fissava. Lui era in grado di avvertire le emozioni perciò doveva essersi reso conto di quello che era successo. Aveva capito dell’imprinting, e mi osservava, mi squadrava, mi esaminava.
 -Jasper- disse d’un tratto Alice danzando leggiadra verso il suo compagno e prendendolo per mano. –Perché sei rimasto così lontano da noi?-
 Jasper la guardò negli occhi. –Sai benissimo perché, quella bambina per metà è umana non voglio rischiare di farle del male. Ti ricordo che non ho ancora cacciato.-
 Alice sbatté le ciglia un paio di volte, fissando i suoi occhi dorati in quelli scuri di Jasper.  
 -Non le farai del male.-
 -Ah, no?- chiese scettico.
 -L’odore di Renesmee non è umano. E’ mischiato a quello dei vampiri perciò non è che sia invitante. A meno che tu non trovi appetitosa l’idea di mordere un vampiro.-
 Ascoltavo quei discorsi con la rabbia che mi cresceva dentro. Non volevo che Jasper si avvicinasse a Renesmee se non era sicuro al cento per cento di riuscire a controllarsi.
 Osservai i due vampiri camminare con calma verso la mia piccola Renesmee che dormiva tranquilla tra le braccia di Esme.
 Sentii l’angoscia e la paura crescere dentro di me senza riuscire a controllarle. 
 -Tranquillo, Jacob- disse Jasper guardandomi. –Se non riuscirò a trattenermi mi allontanerò, il tuo imprinting è al sicuro.-
 Il resto dei Cullen non batté ciglio a quelle parole. Evidentemente tutti si erano accorti di quale era la situazione. Ma se le cose stavano così, come pensava Alice di riuscire a tenerlo nascosto ad Edward? Lui era quello più intuitivo di tutti.
 Jasper si avvicinò alla piccola con Alice che lo teneva per mano. Vidi che anche a Rosalie quella situazione non piaceva, fissava i suoi due parenti con sguardo quasi assassino e sembrava pronta ad avventarsi su Jasper in qualsiasi momento.
 Erano a pochi centimetri da lei e Alice invitò Jasper ad accarezzare la guancia di Renesmee. Lui non sembrava volerlo fare anche se si vedeva che quella piccola mezza vampira stava cominciando ad andargli a genio. Ma Alice prese la sua mano e la posò con delicatezza sulla guancia della bambina.
 Lo sguardo di Jasper si addolcì. Era la prima volta che lo vedevo senza quella sua strana maschera impenetrabile, come se fosse sempre concentrato su qualcosa.
 Renesmee sembrava avere il potere di mettere tutti a loro agio, di farsi ben volere in qualsiasi situazione. Era impossibile non volerle subito bene, non provare un immediato senso di protezione nei suoi confronti.
 Mentre Alice sorrideva a Jasper come per fargli capire che era veramente orgogliosa di lui, sentii Carlisle sospirare al fianco di Esme.
 -Qualcosa non va Carlisle?- chiese la moglie guardandolo apprensiva.
 -La crescita di Renesmee comincia seriamente a preoccuparmi. Pensavo che dopo la sua nascita avrebbe cominciato a rallentare, ma mi sembra evidente che non è così. La bambina tra le tue braccia non pare avere per niente poche ore, ma più che altro giorni se non settimane. Di questo passo…-
 Tutti lo guardammo preoccupati. Non c’era bisogno che completasse quella frase per capire che la velocità con cui Renesmee continuava a crescere non era assolutamente normale.
 -C’è dell’altro, Carlisle- disse Alice cercando di cambiare argomento.
 Il dottore le rivolse uno sguardo incuriosito.
 -Renesmee ha un dono.-
 I Cullen che non avevano assistito alla dimostrazione dei particolari poteri di Renesmee rimasero stupiti da quella notizia.
 -Dici sul serio?- chiese Jasper sorpreso.
 Alice sorrise, contenta che l’aria fosse meno pesante.
 -Proprio così.-
 -Che cosa fa?- Emmet guardava Alice fremente in attesa di una risposta. Quell’enorme vampiro mi era sempre sembrato più simile ad un bambino che ad altro. L’unica cosa che si leggeva nei suoi occhi era curiosità allo stato puro, esattamente come lo sguardo di un bambino che vede la neve per la prima volta o si sveglia una mattina ricordandosi che è Natale.
 Ora capivo perché Rosalie l’avesse scelto come suo compagno. Non potendo avere un figlio aveva deciso di sfogare il suo istinto materno in un altro modo. Stando con un vampiro con atteggiamenti da bambino. Era così ovvio adesso…
 Rosalie sorrise ad Emmet e rispose:
 -Tramite un contatto fisico riesce a creare delle immagini all’interno della mente di chi entra in comunicazione con lei. E’ come se ti facesse leggere i suoi pensieri. A me ha mostrato prima il volto di Bella e poi il mio mentre le davo da mangiare.-
 La voce di Rosalie era dolce, permeata di una gentilezza che non pensavo possedesse.
 -Affascinante- osservò Carlisle. –Quindi anche la figlia di un’umana e di un vampiro può acquisire dei doni. Non lo avrei mai immaginato, ma dopotutto Renesmee mette in discussione tutto quello che ho sempre creduto di sapere.-
 Sbuffai divertito. Il nostro mondo era fatto di esseri umani, vampiri, licantropi e chissà quali altre creature- arrivato a questo punto non me la sentivo di dare per scontata l’impossibile esistenza di gnomi, fatine e bianconigli- che coabitavano, molto spesso senza che gli umani si accorgessero di niente. Perciò ormai la nascita di Renesmee non ingarbugliava nessuno schema prestabilito, perché gli schemi erano già incasinati per i fatti loro.
 -Penso sia il caso che tu dia un’occhiata a Bella… e anche ad Edward- disse Alice seria rivolgendosi a Carlisle. –Sinceramente non so chi dei due stia peggio.-
 Il dottore guardò Alice per un momento e annuì concorde.
 -Appena finisco con loro visiterò anche la bambina. Bisognerà tenere sempre sotto controllo la sua crescita per stabile quale sia il suo ritmo di sviluppo.-
 Volarono strane occhiate preoccupate.
 Incontrai gli occhi di Alice, e rimasi stupito dall’angoscia che li permeava. A quanto pareva era molto più preoccupata per Renesmee che per Bella.
 Il mio cuore sentiva che Alice non aveva torto ad essere così in pena. Renesmee era sana e cresceva forte, ed era proprio quello il problema. Se avesse continuato a crescere in quel modo, non avrebbe avuto un futuro troppo lungo davanti a sé.
 Non potevo credere che fosse quello il destino del mio imprinting. Avevo finalmente trovato la mia ragione di vita, l’unica cosa che dopo quello che era successo a Bella, aveva impedito che mi lasciassi prendere dalla sconforto e dalla rabbia, e ci dovevo rinunciare a termine di pochi anni.
 Naturalmente sapevo che una volta che la vita di Renesmee fosse finita anche la mia sarebbe giunta al termine. In un modo o nell’altro sarei riuscito a morire e a raggiungerla, non era assolutamente pensabile per me una vita senza di lei.
 Eppure doveva esserci una soluzione. Se il nostro mondo era veramente magico, doveva per forza esistere un qualcosa che permettesse a Renesmee di avere una vita normale.
 Scossi la testa per riuscire a togliermi dalla testa quei pensieri. Nonostante Edward fosse impegnato a prendersi cura di Bella, poteva sempre essere all’ascolto e non doveva sapere quello che stavo pensando su sua figlia, si sarebbe angosciato ancora di più. Non che la cosa mi importasse, però se volevo convincerlo a non farmi fuori dovevo cercare di tenerlo il più calmo possibile.
 -Rose, Esme- disse ad un tratto Carlisle rivolto alle due vampire. –Voi restate qui con la bambina, è meglio che non veda ancora sua madre, almeno finché non si sarà ripresa del tutto. Gli altri se vogliono possono venire con me.-
 Non me lo feci ripetere due volte.
 Sapevo che il distacco da Renesmee sarebbe stato insopportabile, anche se continuavamo a stare sotto lo stesso tetto, ma avevo bisogno di vedere Bella di nuovo tutta intera. L’ultima immagine che avevo di lei non mi dava tregua. Dopo Renesmee era il ricordo che ricorreva più spesso nella mia mente.
 Non amavo più Bella, ma rimaneva la mia migliore amica. L’unica che riusciva a capirmi, a farmi stare bene, a farmi ridere. Non potevo abbandonarla. Dovevo starle accanto e aiutarla, per quanto potevo.
 Carlisle si diresse verso le scale.
 Nessun accennò a muoversi, e tutti avevano rivolto lo sguardo verso di me come se si aspettassero che esplodessi da un momento all’altro.
 Carlisle era già al piano di sopra.
 Non avevo mica tutto il giorno, perciò risposi alle occhiate che mi avevano rivolto e seguii il dottore su per le scale.
 Poco dopo sentii tre paia di piedi seguirmi.
 Ah, ecco! Non volevano dare le spalle a un licantropo. Un po’ ingiusto da parte loro, ma non potevo biasimarli. Fino a pochi minuti prima avevo progettato la morte di tutti loro per quello che avevano fatto a Bella. Era normale che avessero ancora qualche riserva nei miei confronti.
 Carlisle era già entrato nella stanza in cui avevo visto Bella morire.
 Mi sembrava così assurdo quel silenzio che si avvertiva.
 Minuti prima in quella stessa stanza stava succedendo il finimondo. Urla, sangue, paura. Adesso tutto taceva. Tutto era freddo e fermo, come il cuore di Bella.
 Entrai.
 Era tutto così diverso. Non c’era traccia di sangue né sul pavimento, né sul tavolo dove stava distesa Bella. Edward seduto al suo fianco le teneva la mano e la fissava concentrato, se non avessi saputo quello che era in realtà lo avrei tranquillamente scambiato per una statua.   
 Lei era così serena. Sembrava che dormisse.
 Alice doveva aver ripulito tutto e doveva anche aver vestito Bella, che una volta sveglia l’avrebbe disintegrata. Metterle addosso un vestito blu così elegante non era stata una buona idea. Immaginavo già la faccia scocciata di Bella mentre si guardava allo specchio. Alzava gli occhi al cielo, maledicendo Alice e mettendo a soqquadro la casa per trovare un paio di jeans e una t-shirt. Sapevo che lo avrebbe fatto.
 Guardai il viso di Edward e sorpreso ci scorsi l’ombra di un sorriso divertito. Si stava divertendo? E per cosa?
 -Per te, Jacob- rispose senza togliere gli occhi da Bella. Carlisle, che stava chino sul volto di Bella per esaminarle gli occhi, puntò uno sguardo curioso nella mia direzione.
 E che cosa avrei pensato per farti ridere?
 -Ho visto il volto scocciato di Bella nei tuoi pensieri. E’ l’espressione che preferisco di lei, quella di quando è costretta a fare una cosa che non vuole ma che fa lo stesso per non dare un dispiacere agli altri. Trovo che sia la più spontanea e naturale. Era per questo che ho sorriso, grazie a quel pensiero ho rivisto la mia Bella ancora… umana, e la sua anima era integra.-
 Umana o no, almeno è viva.
 -Lo so. Ma ho paura che stia soffrendo, e non riesco a togliermi dalla mente quello che è successo poco fa… Il modo in cui ha partorito. Come ho potuto farle una cosa del genere? Proprio io che declamavo il mio amore per lei ai quattro venti. Io che avevo promesso di proteggerla contro tutto e tutti, persino contro la sfortuna che continuava a perseguitarla. Come ho potuto? Sono solo uno stupido egoista.-
 Lasciò delicatamente la mano di Bella e nascose il voltò tra le sue. Doveva essere disperato e angosciato per la sorte di sua moglie.  
 Non toccava a me consolarlo ma non riuscii a trattenermi.
 Se ti vedesse in questo momento ti ucciderebbe. Non sei stato egoista, hai solo esaudito i suoi desideri. Lo hai fatto fino in fondo. Vostra figlia è viva, tu sei vivo, Bella è viva e sta per diventare una sang… una vampira.
 Edward alzò il volto e per la prima volta da quando era entrato in quella stanza mi fissò.
 -Grazie, Jacob- mormorò un po’ rincuorato.
 Lo guardai, mentre sentivo che dietro di me avevo un pubblico di vampiri che assistevano a quella strana scena. Se qualcuno che non ci conosceva avesse ascoltato la nostra conversazione avrebbe quasi potuto pensare che io ed Edward eravamo amici… Già, solo qualcuno che non ci conosceva però.
 Edward si lasciò scappare un altro sorriso.
 I miei pensieri dovevano divertirlo parecchio.
 -Adesso, vai da Sam a dirgli come stanno le cose- disse tornando a guardare la sua Bella. –Ora che Renesmee è il tuo imprinting i licantropi non potranno toccarla.-
 Sussultai a quelle parole. Sapeva.
 -Avete parlato di questa cosa al piano di sotto, il mio udito è abbastanza fino per sentirvi chiaramente. Inoltre i tuoi pensieri in proposito erano piuttosto chiari, ed è per questo che non ti uccido.-
 Alzai un sopracciglio sorpreso per quelle parole.
 -Ho sentito quello che provi per Renesmee e ho deciso di lasciarti in pace, ma questo non significa che io approvi, o che fermerò Bella dal farti a pezzi quando lo verrà a sapere.-
 Stavo per ribattere quando sentii un ululato. Seth.
 Mi stavano chiamando.
 Dovevo andare da loro, ma il mio cuore mi impediva di allontanarmi da quella casa. Il mondo era lì, dove stava Renesmee. Non potevo contrastare quella forza che mi attraeva. Avevo il terrore che fosse solo un sogno e che al mio ritorno Renesmee non ci sarebbe più stata per lasciare il posto solo alla dura e crudele realtà.  
 -Vai pure- disse Edward. –Renesmee sarà ancora qui al tuo ritorno.-
 Non ero del tutto convinto delle sue parole. Nonostante avessi imparato a conoscere i Cullen, il mio istinto di licantropo non mi permetteva di fidarmi fino in fondo di loro. Di Edward poi…
 -Capisco il tuo punto di vista, Jacob- continuò lui con il suo solito tono calmo. –Ma non puoi non dire agli altri licantropi di Renesmee. Per quanto ne sappiamo potrebbero ancora avere intenzione di attaccarci per ucciderla, e concorderai con me che in questo momento la protezione di mia figlia viene prima di qualsiasi altra cosa.-
 Accidenti a lui e ai suoi ragionamenti logici e inattaccabili!
 Sorrise ancora, questa volta sembrava proprio soddisfatto.
 -Ti ripeto che Renesmee sarà qui quando tornerai. Hai la mia parola. Non potrei comunque spostarmi con Bella in queste condizioni, e in questo momento la mia casa è il posto più sicuro per la bambina.-
 E va bene. Non avevo ragione per non fidarmi di lui. Vecchio com’era il fatto di aver dato la sua parola doveva essere una di quelle questioni di onore di inizio secolo, o roba del genere…
 -Già, proprio una roba del genere- mi rispose con aria divertita.
 Lo guardai per qualche secondo ancora indeciso sul da farsi, ma poi mi resi conto che aveva dannatamente ragione. Non potevo lasciare che Sam e il suo branco mettessero su un piano per attaccarci. In questo momento non sarebbe stato l’ideale con Renesmee ancora così piccola e Bella in stato catatonico su quel tavolo.
 -Vedo che hai capito perfettamente la situazione- disse Edward serio.
 Sì, sì… Ho capito. Devo andare da Sam.
 Senza nessun cenno di saluto mi voltai e scesi velocemente le scale.
 Al piano di sotto Esme cullava ancora la piccola che dormiva profondamente, mentre Rosalie al suo fianco fissava Renesmee con dolcezza.
 Non mi sarei mai abituato a vedere la bionda così premurosa verso qualcuno. Era una scena da volta stomaco, la preferivo di gran lunga quando era infuriata o seccata.
 Esme alzò gli occhi dalla bambina e vedendomi lì ai piedi delle scale, mi sorrise.
 Invece alle premure di Esme mi sarebbe davvero piaciuto abituarmi, era incredibile quanto mi ricordasse mia madre nonostante fisicamente fossero così diverse.
 -Hai bisogno di qualcosa prima di andare da Sam, Jacob?- mi chiese con la sua voce melodiosa. –Magari hai fame.-
 In effetti era da parecchio tempo che non mangiavo ma non avevo fame. L’amore per Renesmee mi riempiva il cuore di così tanta felicità che il mio sostentamento era passato in secondo piano.
 -Ti ringrazio, Esme… Ma, ehm… Credo che mangerò qualcosa giù a la Push- risposi cercando di essere il più educato possibile.
 -Bene, non voglio che ti trascuri, Jacob. La mia famiglia e io ti dobbiamo così tanto.-
 Rosalie ruggì sommessa a quelle parole. L’idea di essere in debito con me non le doveva piacere per niente. Questo mi rallegrò non poco.
 Lanciai un cenno di saluto ad Esme ed uscii nella notte.
 Cominciai a correre e arrivato vicino a un albero mi fermai. Tolsi velocemente i vestiti e mi precipitai più all’interno della foresta. Dovevo preparare lo show per Seth e Leah. Avrebbero letto nei miei pensieri tutto quello che era accaduto.
 Un forte fremito mi pervase e in pochi secondi diventai lupo.
 Jake, stupido idiota, ma che diavolo di fine avevi fatto?!
 Calmati Leah…
 Sta zitto Seth!
 Non starla a sentire Jake, era solo preoccupata. Abbiamo sentito le grida di Bella e poi non abbiamo più avvertito il suo cuore, perciò cominciavamo a pensare che tu avessi intenzione di vendicare la sua morte attaccando i Cullen e così…
 State zitti tutti e due, esclamai seccato. Quando ci si mettevano erano insopportabili.
 Improvvisamente me li ritrovai accanto a correre insieme a me.
 Dicci cos’è successo, insistette Leah.
 Se mi lasciate il tempo di pensarci, ve lo mostro, ribattei.
 Scusa, mormorarono entrambi.
 A volte mi sembrava di avere a che fare con dei bambini delle elementari.
 Bambini a chi!
 Zitto Seth!, esclamammo io e Leah scocciati.
 Scusate…
 Mi concentrai e con calma cominciai a pensare a tutto quello che era successo in quelle poche ore. Come era caduto il bicchiere pieno di sangue e come Bella di fosse chinata per raccoglierlo senza pensare alle conseguenze che erano state tremende. Lo schiocco che si era sentito nel momento in cui il bambino che portava in grembo aveva iniziato a dilaniare il suo corpo per poter uscire.
 Le urla di Bella che pregava di salvare la sua creatura, di non attendere che la morfina facesse effetto perché sarebbe stato troppo tardi per il bambino.
 Edward che le apriva la pancia a morsi, mentre io le praticavo la respirazione bocca a bocca per impedire che il suo cuore si fermasse.
 Renesmee che finalmente usciva dal corpo di Bella e lei che la reclamava per poterla vedere e stringere a sé.
 Bella che stava morendo. Edward che le conficcava quell’enorme siringa dritta nel cuore e che la mordeva su tutte le parti del suo corpo che potevano accelerare la diffusione del veleno. E poi il mio senso di resa, di angoscia perché avevo capito che la mia Bella non c’era più.
 Accidenti, Jake. Mi dispiace tanto… Come…
 Lasciami finire Seth, lo ammonii voltandomi verso di lui con sguardo serio.
 Seth abbassò il muso in segno di scusa.
 Continuai con i ricordi.
 La mia angoscia mentre scendevo le scale. Il piano che avevo ideato per uccidere quel mostro che se ne stava tranquillo a bere sangue tra le braccia della bionda. E poi il cambiamento. Gli occhi di Renesmee, la sensazione di appartenenza e devozione che avevo avvertito immediatamente nei confronti di quella bambina, il modo in cui avevo capito che sarebbe stata solo lei la mia unica ragione di vita finché avevo fiato in corpo.
 Cosa?!, esclamò Seth.
 Ma sei completamente uscito fuori di testa?, mi chiese Leah scandalizzata. Hai avuto l’imprinting con una vampira? Lo dicevo io che frequentare troppo i Cullen non avrebbe fatto bene a nessuno.
 Mi voltai a guardarla.
 Lo sai che non si può controllare l’imprinting… e Renesmee non è una vampira, per metà è umana, dissi quasi indignato.
 Oh, allora questo sistema tutto.
 L’ironia di Leah stava cominciando a farmi innervosire, ma non potevo avercela con lei dopotutto non aveva tutti i torti.
 I licantropi femmina hanno sempre ragione, disse ridendo.
 Io e Seth la guardammo stupiti, sembrava che tutto il suo rancore fosse sparito.
 Non è sparito, semplicemente preferisco cento volte di più stare con quelle sanguisughe piuttosto che tornare nel branco di Sam. Perciò anche se da adesso in poi non ci potremmo più allontanare da quella casa fetida perché la principessina dai canini appuntiti ha intrappolato il tuo cuore, cercherò di farmene una ragione. Ti ho promesso che non ti avrei dato fastidio e farò di tutto per mantenere la promessa.
 Grazie, Leah.
 Figurati, capo.
 Odiavo essere chiamato così, ma il rispetto che Leah aveva messo in quella parola mi riempii di orgoglio.
 Finalmente ero davvero fiero e felice di avere un branco.









***L'Autrice***
Ok, lo so avevo detto che avrei aggiornato giovedì, ma ho la febbre perciò oggi non sono andata a scuola e per passare il tempo mi sono messa a scrivere e così alla fine ho terminato il secondo capitolo e ho anche cominciato il terzo. Mi dispiaceva lasciare questo capitolo relegato nel mio pc fino a giovedì, soprattutto perchè fremeva di essere pubblicato...
Comunque teniamoci buono il prossimo aggiornamento per Giovedi 15 Gennaio (anche se è possibile che aggiorni prima).
Ma passiamo ad altro. Sono a dir poco senza parole, non credevo che il primo capitolo vi sarebbe piaciuto sul serio. Un sacco di recensioni, letture e inserimenti tra i preferiti... Non me lo aspettavo proprio... Grazie...
Ringraziamenti:
 ledyang: ti ringrazio tanto per la recensione e i complimenti... Cia Kiss!!!
 PrettyFairy: Come sempre in prima fila tu, eh? Chissà quando riuscirò a liberarmi di te *Scherzo* Comunque è davvero incredibile come ci piacciano li stessi fandom, non pensavo che anche Twilitgh fosse tra i tuoi preferiti e che anche a te piacessero le Nessie/Jake. Naturalmente io sono qui per esaudire ogni tuo desiderio letterario quindi è normale che sia arrivata con questa storia. Addirittura paragonare questa mia piccola storia a uno dei libri della Meyer... Tu mi vuoi mandare in Paradiso, non mi aspetto di essere così brava. In effetti mi ci sono impegnata un po' di più questa volta^^ Be' la storia con Renesmee adulta la scriverò, sarà una specie di seguito di questa però indipendente... Grazie per tutti i tuoi apprezzatissimi complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 justbeme: Ti ringrazio per la recensione e per i complimenti, sono contenta che il mio modo di descrivere l'imprinting ti sia piaciuto... è stata una faticaccia scriverlo, avevo sempre paura di andare OCC con Jacob... Grazie ancora. Ciao Kiss!!!
 Maka_Envy: Grazie per i complimenti... Anche se non mi reputo all'altezza di Breking Dawn, questa è solo una piccola storia scritta da una grande fan, e non pretendo di essere così brava come dici. Però il complimento l'ho apprezzato molto, mi ha fatto capire che la mia storia ti sta piacendo e di questo ti sono infinitamente grata... Ciao Kiss!!!
 BebyzQueeny: Ma grazie, sono davvero felicissima che il mio Jacon ti sia sembrato così simile all'originale, avevo il terrore che fosse OCC... Grazie davvero tanto anche per tutti i complimenti, e come vedi ci siamo rincontrate prima di giovedì XD... Ciao Kiss!!!
 sannychan: Grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto nella recensione, sono davvero contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss!!!
 Padfoot_07: Ti ringrazio tanto per tutti i complimenti e sono felice che la mia fanfiction ti stia piacendo. Come vedi ho aggiornato un po' prima, spero non ti dispiaccia XD... Ciao Kiss!!!
 Kia_do87: Grazie per i complimenti. Spero che la reazione dei Cullen sia scritta bene, sinceramente è così che me la sono immaginata e spero proprio di non aver cambiato il carattere di nessuno. Grazie ancora per la recensione. Ciao Kiss!!!
 BellaLaVampira: prima di tutto il tuo nick mi piace un sacco, davvero favoloso... XD Ti ringrazio per la recensione e per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Ciao Kiss!!!
Ringrazio anche i 10 che hanno messo questa storia tra le preferite e chi ha solo letto.
A Giovedì (o prima ^^)
Francesca
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Impossibile ***


Jacob's Sunbeam- Capitolo 3

Jacob’s Sunbeam, Renesmee





“Lei ruggì ma, dal modo in cui fissava Jared, lo interpretai come una conferma.
 -Ascolta, Jared, siamo ancora una famiglia, okay? Supereremo questa faida, ma fino a quel momento è meglio che rimaniate nel vostro territorio. Tanto per evitare malintesi. Nessuno vuole una rissa in famiglia, no? Neanche Sam, giusto?-
 -Certo che no-, sbottò Jared. –Rimarremo nel nostro territorio. Ma il tuo qual è, Jacob? Quello dei vampiri?-”

 
 Libro Secondo- Jacob ( Breaking Dawn di Stefhenie Meyer)


 


Capitolo 3: Impossibile

 
 Correvamo veloci, e mi piaceva tornare ad avere quella sensazione di libertà che mi aveva completamente abbandonato da quando mi ero innamorato di Bella. Stranamente l’imprinting avuto con Renesmee per me era stata come una boccata d’aria fresca…
 Di puzzo di vampiro vorrai dire.
 Leah!, esclamammo io e Seth.
 Ci guardammo e scoppiammo a ridere, anche se essendo sotto forma di lupi, la nostra più che una risata era un misto tra singhiozzi e ringhi.  
 Eravamo quasi al confine con i territori dei Quileute. La Push era sempre più vicina e anche il mio incontro con Sam. Chissà come avrebbero reagito alle notizie che stavamo portando.
 Non troppo bene, credo, come al solito Leah mi riportava alla dura realtà.
 Non puoi mica startene sempre sulla tua bella nuvoletta lontana dal mondo, Jake.
 Sapevo che era solo un’illusione pensare che Sam e gli altri avrebbero approvato il mio imprinting, ma almeno adesso non avrebbero sicuramente più potuto uccidere Renesmee. E questo mi bastava.
 Ecco, eravamo arrivati. Sentivo la scia degli odori di quelli che dovevano essere Sam, Paul ed Embry che portava a casa di Emily. La cosa non mi stupiva affatto.
 Sentii Leah fremere di rabbia.
 Se vuoi puoi anche non venire, io e Seth ce la caveremo da soli.
 No, io faccio parte del branco e non ho intenzione di tirarmi indietro, disse con determinazione.
 Cercai di non provare compassione per lei, mi avrebbe squartato altrimenti.
 Eravamo sempre più vicini, e il cuore mi batteva sempre più forte. Stavo per rivedere quella che era stata la mia famiglia, e per rivelare loro di essermi innamorato di una mezza vampira. Chissà perché avevo la sensazione che sarebbe successo qualcosa di sorprendente.
 Mi bloccai di colpo ad un pensiero che mi aveva attraversato la mente.
 Che c’è?, mi chiese Seth curioso quando lui e Leah si fermarono per capire il motivo della mia esitazione.
 Li guardai, sorpreso che non avessero capito una cosa così elementare.
 Non possiamo presentarci da Sam sotto forma di lupo, dissi semplicemente. Potrebbe pensare che stiamo andando lì per attaccarli.
 Non credo che Sam penserebbe una cosa del genere, cominciò Seth.
 Invece sono d’accordo con Jake, mi appoggiò Leah. Da quando abbiamo lasciato il suo branco, Sam non si fida più di noi. Se piombassimo a La Push come lupi succederebbe il finimondo.
 Allora che facciamo?, chiese Seth. Non possiamo neanche presentarci a casa di Emily completamente nudi, non credo che lei apprezzerebbe.
 Una possibilità di recuperare dei vestiti c’era, però sarebbe stata rischiosa e molto seccante, almeno per me.
 A cosa stai pensando, Jake?
 Niente Seth… Ma forse potremmo passare da casa mia a prendere qualche indumento e poi andare da Emily da umani.
 Mi fissarono con intensità.
 E cosa c’è di rischioso in questo?
 Seth a volte era proprio ingenuo. Come faceva a non capire che a casa mia c’era il pericolo più grande per me in questo momento: Billy.
 Ah, comprese Seth.
 Appena mi avrebbe visto mio padre mi avrebbe pregato di tornare a casa e se ci fosse stata anche mia sorella Rachel sicuramente mi avrebbe rimproverato come un marmocchio. Era rischioso tornare a casa mia, non mi avrebbero lasciato andare via tanto facilmente, non senza una spiegazione almeno, ma io dovevo tornare dai Cullen e da Renesmee. Anche mio padre sapeva che un licantropo non può opporsi all’imprinting quindi non avrebbe potuto fare nulla per trattenermi.
 Visto che sei tanto sicuro dei tuoi sentimenti, cominciò Leah, direi di metterci in marcia così potrai tornare presto dalla tua principessina.
 Le lanciai uno sguardo di rimprovero. Non mi piaceva per niente il tono con cui si rivolgeva a Renesmee, capivo che per lei era difficile sopportare una situazione del genere ma quella bambina era tutto per me e non potevo permettere che parlassero di lei con tutto quell’astio nella voce.
 Sai che non mi piacerà mai, cominciò Leah.
 Non chiedo che ti piaccia, ma che almeno che le porti un po’ più di rispetto, ringhiai irritato.
 Va bene, ci proverò, mi rispose seccata.
 Casa mia era vicinissima. Cominciai ad annusare l’aria per capire chi ci fosse in giro.
 Rachel non c’era. Invece sentivo l’odore di mio padre intenso e forte come sempre: era in casa, ed era solo. Meglio così, se fosse stato in compagnia di uno dei suoi amici o di Sue Clearwater sarebbe stato un casino difficile da risolvere.
 Non ci pensare neanche Seth, esclamò Leah.
 Ma, ormai siamo qui…
 Non andremo dalla mamma, lei sta benissimo. Non avrai creduto alla balla che sente la nostra mancanza? Lo sai perfettamente che quella donna e molto più forte di tutti i licantropi e i vampiri di questo mondo, la voce di Leah era sicura e priva di qualsiasi esitazione.
 Ma…, ci riprovò Seth.
 Niente ma. Se torniamo da lei non ci permetterà di andare via. Non possiamo rischiare, e poi siamo qui per fare altro, mica per una visita di cortesia.  
 Il tono di Leah aveva un che di definitivo. Il fratello non l’avrebbe avuta vinta.
 Trasformiamoci, dissi rivolto a Seth. Ormai si cominciava già a vedere la mia piccola abitazione. Leah, tu aspetta che io e Seth siamo entrati e appostati sotto la finestra della mia stanza. Ti lancerò qualche vestito di mia sorella.
 Leah mi guardò di traverso e io risposi a quell’occhiata. Evidentemente anche lei a volte doveva essere dura di comprendonio, o semplicemente non le dispiaceva l’idea di far venire un infarto a mio padre bussando alla porta di casa sua completamente nuda.
 Giusto, mormorò quasi con aria mortificata.
 Leah si staccò dal nostro piccolo gruppo e fece il giro della casa per attendere nel posto che le avevo indicato, mentre io e Seth riprendevamo le nostre sembianze umane.
 Velocemente corremmo verso la porta di casa mia, sperando che nessuno decidesse di passare da quelle parti proprio in quel momento.
 Decisi di non bussare. Dopotutto non ero mica un ospite indesiderato, o sì? Che mio padre volesse uccidermi per aver abbandonato il branco di Sam ed essermi portato dietro anche i figli di uno dei suoi migliori amici? Be’, questi erano problemi suoi. Non sarei mai tornato nel mio vecchio branco, adesso che avevo trovato Renesmee poi era davvero impossibile. Inoltre i Clearwater mi avevano seguito contro il mio volere quindi non erano affari miei se Sue sentiva la loro mancanza o era delusa dal loro comportamento.
 Ringraziai il fatto che non eravamo lupi altrimenti Seth avrebbe sentito i miei pensieri su di lui e su Leah e mi sarei dovuto sorbire una delle sue “crisi di utilità”, quando mi sentiva parlare così pensava sempre che non lo volessi con me perché lo reputavo inutile. Invece in quei giorni mi ero reso seriamente conto che la presenza di quei due infondo mi era stata davvero d’aiuto. Era bello avere degli amici che ti sostenevano e soprattutto che ti sopportavano.
 Aprii la porta con forza.
 Inizialmente credevo che la casa fosse vuota, nonostante ci fosse la luce accesa. Poi sentii un rumore provenire dalla cucina.
 Sapevo che mio padre era casa ma mi sembrò più gentile chiedere.
-Vecchio, ci sei?-
 Il rumore di piatti che avevo sentito in cucina culminò con quello di ceramica che cadeva sul pavimento e si frantumava in mille pezzi.
 Il suono metallico della sedia a rotelle di mio padre si fece sempre più forte finché non me lo ritrovai davanti, pallido e sorpreso.
 -Jake!- esclamò mentre un sorriso gli si allargava sul volto.
 Rivederlo mi procurò una strana fitta al cuore, per il modo in cui me ne ero andato, per come lo avevo lasciato, per non aver pensato mai neanche per un istante che mio padre sarebbe stato in ansia per me non sapendo quello che avevo intensione di fare. Per quel ne sapeva lui sarei anche potuto morire e lui venirne a conoscenza giorni, settimane, mesi dopo…
 Che razza di figlio snaturato ero diventato?
 Lui mi fissava con gli occhi lucidi. Non si sarebbe mai messo a piangere ma rivedermi doveva averlo reso molto più felice di quanto mi sarei mai aspettato.
 Mossi qualche passo verso di lui, e cercai di sorridergli. Poi mi chinai, piegandomi quasi in due per compiere questo gesto data la mia altezza incalcolabile, e lo abbracciai.
 Non ricordavo di averlo mai fatto, ma questa volta glielo dovevo proprio.
 -Jake- mormorò lui con voce roca ma serena.
 -Scusa papà.- Cercai di condensare in quelle due misere parole tutto quello che avevo provato e tutto il pentimento che avevo sentito nel momento in cui mi ero reso conto di quello che gli avevo fatto, del dolore che gli avevo procurato anche se non consapevolmente.
 Mi staccai da lui e Billy scoppiò a ridere.
 -Ho la sensazione che la tua non sarà una visita lunga, scommetto che voi due avete solo bisogno di vestiti e magari di mettere qualcosa sotto i denti- non era triste nonostante sapesse che non ero tornato a casa per restare, sembrava che gli bastasse sapere che ero vivo e stavo bene.
 Lo guardai con occhi cupi.
 -Mi dispiace di non poter rimanere, papà. Ma devo tornare a casa dei Cullen il più presto possibile- risposi mortificato.
 Lui non disse nulla per qualche secondo, poi anche il suo sguardo divenne triste.
 -Come sta Bella?-
 Seth ed io ci lanciammo un’occhiata che nessuno, tranne noi, avrebbe potuto mai decifrare. Era il caso di dire a Billy come stavano le cose oppure sarebbe stato meglio parlare prima con Sam e lasciare che fosse qualche altro membro del branco a mettere mio padre a parte di quello che stava avvenendo nella mia vita?
 La risposta mi apparve anche fin troppo scontata. Billy doveva sapere da me tutto quello che avrebbe contribuito a tranquillizzarlo a fargli accettare l’idea che probabilmente suo figlio non si sarebbe più fatto vedere troppo spesso.
 -E’ abbastanza lunga da spiegare- cominciai con un sorriso per fargli capire che non doveva preoccuparsi. –Forse è meglio se prima ci vestiamo e mettiamo qualcosa sotto i denti, e non credo che Leah aspetterà fuori ancora per molto.-
 Billy si lasciò andare ad un’altra risata che contagiò anche me e Seth.
 Pochi minuti dopo eravamo seduti tutti intorno al tavolo. Ero riuscito a trovare qualcosa di mia sorella che andasse bene a Leah, nonostante non portassero proprio la stessa taglia e la mia amica fosse parecchio più alta di Rachel.
 Fortunatamente proprio quella mattina Sue aveva riempito il frigo di mio padre, quindi quello che c’era in casa era più che sufficiente a sfamare tre giovani licantropi affamati.
 Finito lo spuntino, cominciai con calma a raccontare ogni cosa a Billy.
 Non aveva fatto neanche una piega per tutto il racconto, ma quando confessai di aver avuto l’imprinting i suoi occhi si spalancarono leggermente sorpresi.
 Non ho idea di cosa l’avesse spinto a fare una cosa del genere ma il suo sguardo si posò su Leah.
 Lei lo fissò di rimando confusa.
 -Qualcosa non va, Billy?- gli chiese alzando un sopracciglio.
 -No, niente- rispose lui continuando a far danzare il suo sguardo da me a Leah e poi di nuovo su di me. –Stavo solo pensando che non me lo aspettavo proprio, voglio dire non che tu non mi piaccia Leah… però, non credevo che tra te e Jacob…-
 -Alt!- esclamò Leah alzando la mano come se fosse stata un vigile urbano intento a dirigere il traffico. –Come hai detto scusa?-
 -Be’, ho detto che non credevo che tra te e Jacob ci sarebbe potuto essere l’imprinting, dopotutto siete entrambi lupi…-
 Io e Leah ci fissammo un secondo e poi arrossimmo tremendamente imbarazzati.
 Seth al mio fianco ridacchiava divertito.
 -Billy hai preso un granchio- dissi seccato.
 -Già- confermò Leah. –Figurarsi se io e Jacob potremmo mai stare insieme, ci ammazzeremmo alla prima occasione. Avere l’imprinting con un moccioso come lui, poi… Assolutamente fuori discussione.- Aveva detto quelle parole tutto d’un fiato per riuscire a chiarire in fretta il suo ruolo in quella storia.
 Seth stava tremando , cercava in tutti i modi di non scoppiare a ridere, perché sapeva che la sorella lo avrebbe distrutto in caso contrario.
 -Scusa, Jake, ma proprio non capisco- continuò Billy. –Con chi hai avuto l’imprinting, allora? In questi giorni Leah sarà stata l’unica donna che hai avuto vicino, esclusa Bella e le altre vampire di casa Cullen…-
 -Non hai contato la “New Entry”, Billy- disse Leah divertita. –La Star del momento.-
 -Leah- la ammonii a denti stretti.
 Billy continuava a guardarmi confuso, mentre capivo che dovevo dirglielo e basta senza tanti giro di parole e allusioni.
 -Ho avuto l’imprinting con la figlia di Bella ed Edward, papà. Con la piccola Renesmee.-
 Inizialmente non riuscii a capire con chiarezza quale fosse stata la reazione di mio padre. Se ne stava fermo immobile e mi fissava con sguardo vuoto. Quando cominciò a battere le palpebre capii che per fortuna non aveva avuto un ictus che gli aveva mandato in pappa il cervello.
 -Con Renes… Hai avuto l’imprinting con una vampira?- il suo tono era serio e incredulo. Non aveva urlato ma la sua voce così piena di risentimento mi raggiunse il cervello come se avessero sparato un fuoco d’artificio a due centimetri dal mio orecchio.
 -Tecnicamente è una mezza vampira, per metà è umana.-
 -Oh, be’… Questo cambia tutto allora.-
 Ma perché tutti mi prendevano in giro in quel modo quando cercavo di spiegare che Renesmee non era una vera e propria vampira?
 Sentii Leah al mio fianco ridacchiare soddisfatta.
 -Renesmee ha un cuore che batte, e sangue che le scorre nelle vene. Non è una vampira come suo padre, ma neanche totalmente umana come lo era sua madre. Billy è inutile che mi guardi così, sai perfettamente che l’imprinting non si può controllare. Pensi che per me sia stato piacevole desiderare ardentemente di ucciderla con le mie mani e un attimo dopo capire che era l’unica cosa al mondo che mi avrebbe mai permesso di continuare a vivere? Capisco che per te non sia facile accettarlo, come non lo sarà per gli altri, ma non ci posso fare niente. Renesmee è il mio imprinting e lo sarà per sempre che vi piaccia o no.-
 Mio padre mi guardava ancora incredulo per la notizia che aveva ricevuto, ma dai suoi occhi sembrava sparita quella scintilla di delusione che li aveva permeati pochi minuti prima.
 -Scusa, Jake, hai ragione. La mia reazione è stata esagerata e poco corretta. Mi dispiace. E’ solo che non è facile affrontare una cosa del genere… Voglio dire, so che adesso con i Cullen le divergenze si sono appianate e abbiamo accettato una convivenza civile, ma lei rimane pur sempre una di loro e loro rimangono sempre dei vampiri.-
 -Pensi che non lo sappia?- gli chiesi con ironia. –Ma come ho già detto è una cosa che non si può contrastare, anzi che non voglio contrastare. Neanche quando ero innamorato di Bella, neanche quando io e lei ridevamo insieme, mi sono mai sentito così libero e felice. E’ una sensazione a cui non rinuncerei per niente al mondo.-
 Billy annuì evidentemente rassegnato all’idea, o forse voleva solo evitare che i pochi minuti che stavo trascorrendo a casa con lui si trasformassero in una litigata.
 Ci alzammo da tavola e ci dirigemmo verso la porta.
 Leah e Seth erano già fuori in strada mentre io stavo ancora sulla soglia di casa con mio padre.
 -Sei sicuro che non vuoi che venga anch’io? Potrebbe servirvi una mano per convincere Sam e gli altri che il tuo imprinting non è la cosa più sbagliata di questo mondo- mi disse sorridendo. Ero felice che avesse accettato quello che mi era successo e che avesse deciso di appoggiarmi.
 -Tranquillo, papà. Sam e gli altri capiranno- gli riservai  un ultimo sorriso e mi voltai per raggiungere il resto del mio piccolo branco.
 -Jake!- mi chiamò mio padre.
 Lo guardai incuriosito.
 -Me la farai conoscere un giorno?- mi chiese facendomi l’occhiolino.
 Sentii una piacevole sensazione di dolcezza pervadermi il cuore. Adesso mio padre sembrava seriamente felice per il mio imprinting e questo mi riempii di gioia. Doveva aver capito che quell’amore mi avrebbe fatto bene, che non avrei mai più sofferto come quando il mio cuore apparteneva a una donna che non sarebbe mai stata mia.
 -Certo, appena sarà possibile te lo farò sapere.-
 Lasciai mio padre a guardarci andare via e con il cuore più leggero di quando ero arrivato a La Push mi diressi insieme ai miei due compagni verso casa di Emily.
 Sentivo Leah camminare al mio fianco e capii quanto doveva essere dura per lei affrontare questo momento. Ritrovarsi faccia a faccia con la splendida vita di sua cugina che una volta era stata sua doveva farla stare male. Non lo avrebbe mai ammesso, ma in quel momento di sicuro avrebbe preferito trovarsi tra le fauci di un dinosauro piuttosto che accanto a me diretta verso quella casa.
 Arrivammo davanti a casa di Emily e tutti e tre esitammo per un attimo. Chi più chi meno sapeva che quello che stavamo per fare avrebbe causato dolore a qualcuno. Che fosse stato mio padre, Sue, Sam o noi stessi… Sapevamo che quell’incontro avrebbe stabilito per sempre la divisione dei due branchi e la stretta alleanza tra i Cullen e il mio branco.
 Fui il primo a muovere qualche passo verso la casa di legno che stava davanti ai nostri occhi. Arrivato sulla soglia bussai cercando di non metterci troppa forza.
 Sentii le chiacchiere all’interno della casa bloccarsi e il rumore di una sedia che si allontanava dal tavolo.
 Mi allontanai di qualche passo dalla soglia. Non volevo trovarmi troppo vicino a chiunque di loro, non dovevo dimenticare che il loro primo pensiero sarebbe stato quello che stavano per ricevere un attacco.
 Prima che la porta si aprisse bisbigliai qualcosa che mai avrei pensato di dire.
 -Leah, mettiti alla mia destra.-
 Forse era la vicinanza di Sam e la rivalità che sentivo essendo un alfa, ma all’improvviso capii che non potevo presentarmi davanti a lui senza un comandante in seconda.
 -Come?- chiese lei sorpresa.
 -Mettiti alla mia destra. Se devo essere un alfa, ho bisogno anche di una beta. Spero che tu non te la prende Seth, ma dovendo scegliere tra voi due tua sorella è la più indicata.-
 -Nessun problema- rispose Seth con il suo solito tono sereno con cui mi fece capire che davvero non gli importava di chi fosse il beta.
 Leah si posizionò al mio fianco e sentii la sua rabbia crescere, mentre anch’io cominciavo ad essere teso come una corda di violino. Sentivo il sangue scorrere più velocemente e la voglia di rivalsa avere la meglio sulla mia tranquillità. Quella faccenda del capo branco non era per niente piacevole, mi faceva venir voglia di spaccare la faccia a Sam nonostante non volessi affatto fare una cosa del genere.  
 La porta finalmente si aprii e fu proprio l’oggetto dei miei ultimi pensieri che mi ritrovai davanti.
 -Jacob…- mormorò sorpreso.
 Chi era rimasto all’interno della casa sentendo quel nome si precipitò fuori al fianco di Sam.
 Come avevo previsto anche loro erano in tre. Sam, Embry e Paul. Un momento… Paul? Solo adesso mi veniva in mente che se Paul era lì, voleva dire che…
 -Jake!- esclamò una voce femminile.
 Mia sorella Rachel uscì da casa e si posizionò al fianco di Paul. Accidenti! E io che pensavo di essermi risparmiato la ramanzina per questa sera.
 -Adesso ho capito perché te ne sei andata, Leah- cominciò Paul sorridendo. –Avevi voglia di comandare, eh? Cosa non si farebbe per una promozione…-
 -Taci, idiota!- esclamò Leah incrociando le braccia, probabilmente per evitare di avventarsi su Paul e di stringerle intorno al suo collo.
 Gliene fui immensamente grato, una rissa non era l’ideale in quel momento.  
 -Calmatevi- dissi con la voce dell’alfa che mi risuonava dentro con solennità. –Non siamo venuti qui per attaccar briga.-
 -E allora perché?- mi chiesa Sam con calma.
 -Dobbiamo mettervi al corrente di alcuni sviluppi che ci sono stati in queste ultime ore.-
 -Sviluppi riguardanti quel mostro immondo che la tua Bella si ostina a proteggere?-
 Cercai di non dare peso a alle ultime parole di Sam. Lui non aveva ancora conosciuto Renesmee, non poteva sapere che non si trattava di un mostro ma della creatura più dolce e meravigliosa che ci fosse al mondo.
 -Riguarda anche questo, sì- risposi con calma.
 Sam mi fissò ancora disorientato.
 -Parla.-
 La sua voce era quella dell’alfa, quella che avrebbe piegato qualsiasi membro del suo branco. Ma quel tono non poteva nulla su di me.
 -Prima di tutto, sappi che ho consentito come nipote di Ephraim Black a che i Cullen salvassero Bella usando il loro veleno.- 
 Mi sembrava giusto cominciare da quel punto, dopotutto era quello che realmente interessava al branco e al nostro popolo.
 -Perciò il patto non è stato infranto.-
 Sam mi fissava con uno sguardo indecifrabile.
 -Bene- disse. –Sono felice che almeno questa questione sia stata sistemata e che il patto sia ancora salvo.-
 -Seconda cosa. Bella ha partorito.-
 Evitai di spiegare il come, era meglio sorvolare sui dettagli.
 -Questo l’ha portata molto vicina alla morte, per questo i Cullen hanno deciso di trasformarla. La terranno sotto controllo loro una volta che sarà diventata una vera vampira.-
 Sam mi fissava stupito. Forse non capiva come facessi a parlare in modo così calmo di quella storia nonostante amassi Bella alla follia. Mi costrinsi a ricordare che lui non sapeva ancora tutto.
 -La creatura che è nata dall’unione di Bella ed Edward non è pericolosa come pensavamo. E’ semplicemente una mezza vampira. Ha un cuore e il sangue le scorre nelle vene. Può mordere ma non è velenosa. Si ciba di sangue, ma anche di alimenti umani. Non ha nulla che possa far pensare che sia pericolosa per gli umani o per i licantropi.-
 Tutti mi fissarono increduli. Sam invece continuava a scrutarmi incerto. Non sembrava convinto dalle mie parole.
 -Mi dispiace Jake, ma non potete sapere fino a che punto quella creatura possa o no essere pericolosa. Il mio branco ha già deciso che deve morire.-
 -NO!- ringhiai.
 Stavo per avventarmi contro di lui ma Leah e Seth mi trattennero, mentre Sam si metteva in posizione d’attacco pronto a trasformarsi in qualsiasi momento.
 La tensione tra noi era quasi palpabile.
 -Calmati, Jake- mi sussurrò Leah. –Finisci di spiegare.-
 Feci qualche respiro lento e profondo per riuscire a calmarmi. L’idea che tutti quei licantropi potessero avventarsi sulla mia piccola Renesmee mi aveva fotto uscire fuori di testa per la rabbia.
 Proteggerla era l’obiettivo principale della mia vita.
 Avvertii la calma tornare a scorrere nelle mie vene e feci un cenno a Leah e Seth perché mi lasciassero. Obbedirono.
 -Scusa lo scatto, Sam- ripresi con voce controllata. –Ma c’è un motivo valido per quello che è successo, ed è lo stesso motivo per cui il tuo branco non potrà fare del male a Renesmee, così si chiama la piccola mezza vampira.-
 I tre licantropi mi fissavano. Sembravano curiosi e allo stesso tempo spaventati da quello che stavo per dire, come se sapessero che non era niente di buono per loro.
 -Il motivo è da ricercassi in una delle leggi dei licantropi.-
 Sam mi guardava confuso. Sicuramente non riusciva a capire cosa c’entrassero le nostre leggi con questa storia.
 Sapevo di aver preso la via più lunga per spiegare la situazione e non capivo se fosse per riuscire a rendere la notizia più accettabile o per paura di affrontare la loro delusione.
 -Più precisamente riguarda le leggi sull’imprinting.-
 Tutti sussultarono, comprese Rachel ed Emily. Di certo avevo confuso ancora di più loro le idee.
 -Nessun licantropo può fare del male all’imprinting di un altro licantropo- dissi con aria solenne. –Ed è per questo che non potete uccidere Renesmee. Lei è il mio imprinting.-
 Avevo cercato di mettere più rispetto e decisione possibile in quell’ultima frase.
 Le mie parole avevano avuto l’effetto immaginato. Gli occhi di tutti mi fissavano increduli, e io me ne stavo zitto e fermo in attesa di qualche ramanzina o di qualche urla.
 Ma niente di tutto questo avvenne.
 Sam mosse qualche passo verso di me e poi si aprì in un enorme sorriso, lasciandomi senza parole. Mi abbracciò dandomi qualche pacca sulla spalla.
 Anche Rachel e Paul sorridevano, mentre Emily si asciugava una lacrima che le era scesa sulla guancia. Embry sembrava ancora quello più disorientato ma non aveva l’aria di uno pronto a sbraitare.
 -Sono felice che anche tu abbia avuto l’imprinting, è un’esperienza meravigliosa e ho pregato tanto che accadesse anche a te per permettere al tuo cuore di dimenticare Bella.-
 La voce di Sam era serena e sinceramente contenta.
 Lo fissavo con aria ebete, ancora incredulo per quello che stava succedendo.
 -Sam , hai sentito quello che ho detto?- chiesi dubbioso.
 -Certo- rispose cingendomi le spalle con un braccio e trascinandomi in casa.
 -Sam, ho avuto l’imprinting con una mezza vampira…- cercai di farlo ragionare.
 Lui mi fissò divertito.
 -Ho capito, e allora?-
 Tutta quella noncuranza stava cominciando davvero a darmi sui nervi.
 -Non ti sembra strana la tua reazione?- chiese ancora sconvolto. –Io ti dico che ho avuto l’imprinting con una mezza vampira e tu mi dici di esserne contento… Non è… normale.-
 -Avresti preferito che ti urlassi contro o magari mi scagliassi su di te facendoti a pezzi?-
 -Non ho detto questo, però sarebbe stata una reazione giustificata.-
 -Jake- cominciò Sam comprensivo. –L’imprinting non si può controllare. Io lo so perfettamente, e non me la sento di biasimarti. Non hai deciso tu di avere l’imprinting con Renesmee, ma non ci si può fare niente. L’unica consolazione è che almeno non puzzerà troppo di vampiro.-
 Tutti gli altri si misero a ridere, mentre io, Seth e Leah continuavamo a guardarci confusi.
 In effetti non avevo pensato che Sam avrebbe potuto capirmi, ma adesso che aveva visto la sua reazione mi rendevo conto che lui era quello che poteva comprendermi meglio. Il suo imprinting era stato quello più sbagliato ai suoi occhi, quello che aveva fatto soffrire più persona. Leah in primis, ma anche lui ed Emily non se l’erano passata troppo bene all’inizio. Forse era per questo che non gli importava con chi io avessi avuto il mio imprinting, per lui doveva contare solo il fatto che avessi dimenticato Bella.  
 -Bene- disse Sam rivolto a Paul ed Embry, che mi sorrideva felice. –Chiamate gli altri, qui bisogna festeggiare.-
 E così quello che doveva essere il momento più decisivo e serio della mia vita, si trasformò in una festa per licantropi.
 A questo punto c’era un solo altro pezzo del puzzle che mi preoccupava prima di raggiungere la felicità completa. Come l’avrebbe presa Bella?








***L'Autrice***

Ed eccomi qui con questo terzo capitolo, tutto incentrato sui nostri cari amici licantropi e le loro reazioni all'imprinting di Jacob. Sono stata puntuale, quasi non ci credo.
Confesso che non so da dove mi sia venuta l'idea di far credere a Billy che Jacob avesse avuto l'imprinting con Leah, però mi è sembrato divertente scrivere quella scena, soprattutto mi è piaciuto descrivere un Seth intento a non scoppiare a ridere...^^
Il prossimo aggiornamento (salvo imprevisti^^) sarà Domenica 18 Gennaio.

Ringraziamenti:
 sannychan: se adesso ti sono venute le lacrime agli occhi aspetta di vedere che ho in mente di scrivere per l'arrivo dei Volturi, i pensieri di Jacob ti faranno venire da piangere come se stessi pelando una cipolla... Comunque questo capitolo è stato un po' meno serio e commuovente, come lo saranno i prossimi due o tre... Grazie davvero per la recensione e per tutti i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTB!
 Maka_Envy: Be' inizialmente il mio obiettivo non era di fare tutto Breaking Dawn dal punto di vista di Jacob, questa storia doveva arrivare solo al risveglio di Bella, giusto per far capire cosa poteva essere successo tra il libro Secondo e il Libro Terzo, ma devo ammettere che ci preso proprio gusto a scrivere i pensieri di Jake quindi ho deciso di continuare... Forse supererò di parecchio i dieci capitoli, spero di farcela... ^^ Grazie per la recensione e per i complimenti... Ciao Kiss!!! TVTTTTB!
 PrettyFairy: Sono nata per sorprendere gli altri, mia cara... *si porta i capelli indietro con un gesto vanitoso* Ti ringrazio per aver detto che Leah è perfetta, devo confessare che lei è uno dei miei personaggi preferiti, la adoro. Le motivazione di Rosalie me le sono inventate di sana pianta ricordandomi di quando Rosalie aveva detto a Bella che Emmet le ricordava il bambino della sua amica. Be' ti ringrazio infinitamente per aver detto che il mio provare a rendere i personaggi sia un dono, non pensavo che qualcuno mi ritenesse così brava *arrossisce lusingata* Sì, in effetti credo proprio questa storia sia quella che mi sta riuscendo meglio, sono io la prima ad averlo notato, e se vuoi sapere la verità è anche quella a cui presto meno attenzione quando scrivo. Ci metto semplicemente le idee che ho sul momento senza stare troppo a pensarci su, forse è per questo che mi sta venendo così facile scriverla... Non so che dire...Sei orgogliosa di me? Questo mi rende immensamente felice, non immagini neanche quanto, e secondo te ho addirittura del talento? Se continui a dirmi queste cose va a finire che mi monto come panna montata... Scherzi a parte, ti ringrazio tanto per le tue parole... Ti Voglio BENE!!! Ciao Kiss!!!
 Padfoot_07: Cercherò di farlo, quando sarà possibile XD Ti ringrazio infinitamente per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTB!
 BellaLaVampira: Magari fossi una parente della Meyer, non so cosa darei per esserlo ^^ Comunque sono commossa dalle tue parole, non pensavo che i miei personaggi fossero così simili agli originali, ti ringrazio tanto per avermi detto una cosa del genere, mi riempie davvero d'orgoglio (e mi fa capire che stare ore buttata al computer a scrivere alla fine dà parecchie soddisfazioni...XD). Per quel che riguarda il mio nick è una storia lunghissima ma se proprio vuoi sapere com'è nata Scarcy90 te la farò breve: una mia amica un giorno a cominciato a litigare con un mio compagno di classe (è successo più o meno quattro anni fa), mentre si urlavano contro questo mio compagno ha detto: "Sei brutta come na scarcioppola (sarebbe "carciofo" nel mio dialetto, quello salentino), anzi quasi quasi ti chiamerò sempre Scarci." La cosa tra quei due è finita lì, perché poi non si sono più rivisti, però io mi sono innamorata di quel soprannome e quando mi sono registrata su EFP (più di un anno fa, ormai) nel cercare un nick che andasse bene mi è subito venuta in mente quella scena. Così ho trasformato Scarci, nel più americaneggiante Scarcy e gli ho affiancato il mio anno di nascita. Quindi in parole povere, mi vergogno ad ammetterlo, ma il mio nick significa "carciofo"... Però a me piace...^^
 ledyang: Grazie per la recensione e i complimenti, cercherò in tutti i modi di continuare in così... Ciao Kiss!!!

 Ringrazio anche i 16 che hanno deciso di mettere la mia ficcy tra le preferite, e tutti quelli che l'hanno letta.

 Ci vediamo al prossimo capitolo. Ciao Kiss a Tutti!!!

Francesca


P.s. Scarcy News
Presentatrice Figa: Buonasera a tutti! Abbiamo una notizia dell'ultima ora (o per meglio dire degli ultimi dieci minuti) l'autrice Francesca, in arte Scarcy90, ha appena cominciato la stesura di Sunbeam (che grande fantasia) la storia riguardante Nessie da adulta... Non si sa per quando è previsto l'inizio della pubblicazione (dato che a quanto pare ha scritto solo una pagina per il momento) ma voci indiscrete asseriscono che con un po' di fortuna dovrebbe riuscirci prima della fine di gennaio. Un nostro inviato è riuscito a strapparle una dichiarazione:
Inviato: Come le è venuta questa idea fuori di testa?
Francy: Be'... confesso che è stata una cosa improvvisa. Mi stavo dedicando alla stesura del quarto capitolo di Jacob's Sunbeam, quando l'ispirazione mi ha folgorata e mi sono ritrovata a cominciare a scrivere Sunbeam...
Inviato: E' proprio sicura di voler andare avanti con questa pazzia? Il sito di EFP e i suoi lettori le sarebbero molto grati se ci ripensasse...ç___ç
Francy: So che tutti attendono con ansia questa mia nuova storia e spero di non deludere le aspettative dei miei innumerevoli fan...*sorride e un dente le brilla*
Inviato: -__-" Dal computer di Scarcy è tutto, purtroppo, linea allo studio.
Bene a quanto pare Scarcy è fermamente decisa a pubblicare questa storia, perciò il consiglio che vi diamo è semplice: seguite tutte le norme di sopravvivenza che conoscete, quella contro gli uragani, contro i terremoti, gli incendi, i temporali, le trombe d'aria... Tutto potrebbe essere utile per uscire vivi da questo inferno.
Con la speranza che riusciremo tutti a sopravvivere, arrivederci da Beatricelavostrapresentatrice...
FINE


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Decisione ***


Jacob's Sunbeam- Capitolo 4



Jacob’s Sunbeam, Renesmee





“[…] Poi si rivolse a Edward.
 -Grazie-, gli disse. –Promessa o no, non ero sicuro che riuscissi a non dirglielo. Di solito esaudisci ogni suo desiderio.-
 -Forse spero che si arrabbi e ti strappi la testa-, insinuò Edward.
 Jacob sbuffò.
 
Libro Terzo- Bella (Breaking Dawn di Stefhenie Meyer)

 



Capitolo 4: Decisione
 
 Ero di nuovo un lupo e stavo correndo il più velocemente possibile verso casa Cullen. Leah alla mia destra cercava di non correre troppo veloce per non superarmi. Non sarebbe stato corretto da parte del beta superare il capo branco se non fosse stato lui stesso ad ordinarlo.
 Non ti supero solo perché non ne ho voglia, disse lei acida. Non c’è nessuna stupida questione di branco dietro.  Sì, come no, mormorò Seth trattenendo un risolino.  
 Eravamo quasi arrivati. Ci dovevamo fermare poco prima di arrivare davanti alla casa e nascosti tra gli alberi ci saremmo trasformati e avremmo indossato i vestiti che avevamo preso a La Push. Era stata una decisione saggia quella di portarceli dietro.
 Avuta da..., mi rimproverò Leah divertita.
 Va bene, è stata una tua idea, la accontentai, era giusto dare a Cesare quel che era di Cesare.
 Tornati umani e resi più o meno presentabili dai vestiti, ci incamminammo verso casa dei Cullen.
 -Sì va tutti a vedere il mostro di Lock Ness.-
 -Leah- la rimproverò Seth, mentre io mi trattenevo a stento dal saltarle addosso per sbranarla.
 -Che c’è? Alla fine non le starebbe neanche male Nessie come nomignolo- disse in sua difesa. –Renesmee è un nome così strano e orribilmente complicato.-
 Be’, ora che Leah me lo faceva notare Nessie era un nome molto più immediato e affettuoso, Renesmee, anche se bellissimo, mi sembrava un po’ troppo altisonante per quella bellezza così eterea e splendente che avvolgeva la mia piccola mezza vampira.
 A Bella non sarebbe piaciuto, già lo sapevo, ma che ci potevo fare se pensare a Renesmee con il nome di Nessie me la faceva sentire ancora più vicina di prima.
 Entrammo in casa senza bussare, tanto di sicuro Edward ci aveva sentiti arrivare.
 Appena entrammo Alice mi venne incontro sorridendomi, lasciandomi per l’ennesima volta spiazzato: continuavo a non capire da quando le stessi così simpatico…
 -Per fortuna sei tornato- disse lei sollevata.
 Alzai un sopracciglio con fare scettico. Altro che simpatia la sua era proprio gioia.
 -Ti senti bene?- le chiesi con ironia. Quella sera ne erano accadute di cose strane ma adesso si cominciava sul serio ad esagerare.
 -Renesmee…- cominciò lei con il panico nella voce.
 Sentii una fitta dolorosa al cuore. Era successo qualcosa alla mia piccola? Stava male? Avevano deciso di ucciderla?
 -Che è successo?- chiesi con urgenza.
 -Da quando sei andato via non fa altro che piangere e continua a chiedere di te con quei suoi poteri, tanto che ormai ho la testa inondata di tue immagini. Edward è riuscito a calmarla per un po’, ma quando se ne è andato per tornare da Bella, la piccola ha ricominciato a fare i capricci chiedendo di te, di Edward e alla fine anche di Bella. Io e gli altri non sappiamo più che inventarci.-
 Rimasi per un attimo stordito, poi la calma tornò ad invadermi l’anima e un sorriso divertito mi si dipinse sul volto. Nessie stava bene, aveva solo voglia di vedermi, e questo mi rese l’essere umano- o non umano- più felice sulla faccia della Terra.
 -Portami da lei- dissi ancora colmo di gioia.
 Lei annuì e mi fece strada verso la cucina. Quando entrammo notai subito che erano tutti in subbuglio: Esme stava preparando qualcosa da mangiare per Nessie, forse volevano vedere se riuscisse a sfamarsi con qualcos’altro oltre il sangue, Carlisle era chino su Rosalie con un metro in mano, mentre la bionda cercava di convincere una riluttante Renesmee a stare ferma. Ma la piccola proprio non ne voleva sapere di lasciarsi misurare, poi il suo piccolo nasino fece un paio di sniffatine adorabili e la bambina si bloccò. Riuscì a sollevare la testa e quando incontrò i miei occhi si aprì in un sorriso meraviglioso che sarebbe riuscito a sciogliere l’intero Antartide.
 Le sue piccole braccine si alzarono nella mia direzione e tutti i presenti si voltarono a guardarmi.
 -Per essere un mostro è carina- mormorò Leah in modo che solo io e Seth potessimo sentirla, ma dubitavo che la sua osservazione potesse essere sfuggita alle orecchie dei vampiri e anche lei lo sapeva bene.
 -Ciao, piccola- dissi io con voce dolce a Nessie. 
 La bambina cominciò ad agitarsi ancora di più tra le braccia di Rosalie che sbuffò sonoramente, ma io non ci feci caso e mi avvicinai al mio piccolo raggio di sole.
 Lei allungò ancora di più le braccine e finalmente quando la presi in braccio si calmò e nascose il viso nell’incavo del mio collo per annusare il mio odore. Si rilassò all’istante.
 La bionda mi lanciò un’occhiata seccata e si allontanò di qualche passo per permettere al dottore di farsi avanti.
 -Ti dispiacerebbe darmi una mano con le misurazioni, Jacob?- chiese con il suo solito tono gentile.
 Annuii senza dire una parola, mentre il dolce e fresco profumo di Nessie mi inebriava i sensi.
 Nessie alzò la piccola testolina e mi fissò radiosa, mentre io mi sentii assolutamente in obbligo nel ricambiare il suo sorriso.
 -Ascolta, Nessie… Adesso Carlisle dovrà prendere le tue misure per controllare la tua crescita- cominciai con tono comprensivo. –Pensi di riuscire a stare ferma per qualche secondo? Lo so che è noioso ma è per il tuo bene.-
 Lei mi fissò con sguardo attento finché non annuì. Mi sentii sorpreso nel vedere quanto quella bambina di appena poche ore potesse essere intelligente.
 -Probabilmente Carlisle dovrà prendere spesso le tue misure, forse più di una volta al giorno. Ma tu farai la brava, vero?-
 La bambina mi guardò con ancora più intensità e annuì ancora.
 -Bene- risposi sorridendole, e lei sembrò contenta del mio sorriso.
 Quando Carlisle ebbe finito con le sue misurazioni, ridiedi Nessie ad Esme in modo che provasse a farla mangiare. Le aveva preparato una pappina per bambini alla carne, ma la piccola non ne voleva proprio sapere: la sputava e continuava a fare i capricci, neanche il mio intervento servì a molto. Perciò ci vedemmo costretti a prepararle un bicchiere di sangue.
 Quando Leah capì quello che stavamo per fare mi chiese il permesso di rimanere di guardia fuori e glielo consentii; non volevo costringerla ad assistere a qualcosa che ai suoi occhi avrebbe reso la mia Nessie ancora più disgustosa.
 Invece Seth decise di restare, e ci diede anche una mano a sfamarla tenendola impegnata con qualche smorfia. Sembrava che Nessie gli stesse davvero simpatica.
 La bambina aveva finito di mangiare da un po’ quando chiesi se Edward stesse ancora di sopra con Bella.
 -Non la lascia un attimo- disse Alice cupa. –E’ sceso solo per pochi minuti, mentre Carlisle finiva di visitarla. Ha visto Nessie (ormai quel soprannome sembrava avere il consenso di tutti) e se ne è subito innamorato, ha sentito all’istante il suo amore per la figlia. Ma la preoccupazione per Bella è stata più forte, forse perché è sempre così immobile.-
 -E’ la prima volta che usiamo la morfina- cercò di spiegarmi Carlisle. –Quindi non sappiamo se Bella stia soffrendo o no, e questo dubbio sta facendo impazzire Edward.-
 Nessie si era di nuovo addormentata, ma questa volta tra le braccia di Rosalie.
 Era il momento: dovevo parlare ad Edward di una cosa importante e avevo bisogno di farlo da solo. Sapevo che non avrebbe lasciato Bella facilmente, ma non potevo parlargliene davanti a lei: non ero sicuro che nel suo stato Bella non potesse sentire, e il fatto che per il momento rimanesse all’oscuro della mia conversazione con suo marito era di vitale importanza.
 -Carlisle- dissi rivolto all’unico vampiro di cui mi fidavo veramente. –Dovrei parlare con Edward, pensi sia possibile?-
 Tutti mi fissarono incuriositi. Probabilmente sapevano quale sarebbe stato il fulcro della discussione e sembravano tutti piuttosto allarmati.
 -Non so, Jacob… Lui non sembra volersi muovere da quella stanza- mi rispose il dottore.
 -Jacob- disse una voce roca da sopra le scale.
 Ci voltammo tutti in quella direzione e restammo di sasso nel vedere Edward scendere le scale. Era meno pallido e tormentato dell’ultima volta che lo avevo visto, però l’uomo disperato che era stato fino a poco tempo prima aleggiava dietro al suo volto pronto ad uscire alla prima occasione. -So cosa vuoi dirmi, ma se preferisci possiamo andare un attimo fuori.-
 Il suo tono era stanco e afflitto, ma soprattutto aveva una distinta ombra di irritazione. 
 -Carlisle puoi andare da Bella mentre io scambio due parole con Jacob?-
 -Certo- rispose il dottore e alzandosi si diresse velocemente verso il piano di sopra.
 Seguii Edward al di fuori della casa e ci fermammo a parlare esattamente nello stesso punto in cui solo pochi giorni prima mi aveva chiesto di convincere Bella a rinunciare alla creatura che portava in grembo, la stessa creatura che adesso scaldava il mio cuore.
 -Anch’io sono felice che tu non l’abbia convinta- disse Edward rispondendo ai miei pensieri.
 -Non lo sembri.-
 -Sono solo in pensiero per mia moglie, potresti anche concedermelo- mormorò sospirando.
 Bella era ancora priva di sensi e questo lo stava lacerando, odiava non poter pianificare la sua vita e quella della sua famiglia ma soprattutto odiava affidarsi troppo al destino e al caso, ma in quel momento non poteva fare altro.
 -Sembra che tu abbia imparato a conoscermi. Allora… - cominciò disse poi fissandomi negli occhi. –Chiedimi quello che devi e lasciami tornare da lei.-
 Lo guardai per qualche secondo prima di riuscire a trovare le parole adatte, visto che non era una richiesta semplice quella che stavo per fargli.
 -Vorrei che mi promettessi di non dire nulla a Bella del mio imprinting con Nessie, preferirei essere io a dirle come stanno le cose.-
 -Posso farlo- rispose lui annuendo. –Ma non ti posso garantire nulla sulla reazione di lei a tutta questa faccenda e soprattutto al nomignolo che hai deciso di dare alla piccola. Non credo che sarà contenta di sapere che sua figlia viene chiamata come il mostro di Lock Ness.-
 Sorrisi divertito, sapevo perfettamente che Bella avrebbe tentato di farmi fuori senza tanti complimenti ma quel nome, Nessie, mi piaceva molto e alla bambina non sembrava dispiacere, anzi.
 -C’è ancora una cosa- dissi prima che Edward si incamminasse verso la porta di ingresso.
 -Cosa?- chiese confuso.
 A questa richiesta ci avevo pensato sul momento quindi doveva essergli sfuggita.
 -Quando Bella si sveglierà sarà incontrollabile, giusto? Dal punto di vista della sete intendo- cercai di spiegarmi al meglio.
 -Sì, nei neonati la voglia di sangue ha la precedenza su qualsiasi altro istinto- rispose Edward con sguardo vacuo.
 -Anche su quello materno?- chiesi serio.
 Finalmente Edward sembrò capire dove lo stessi portando con quel discorso, e spalancò gli occhi per l’indignazione.
 -Bella non farebbe mai del male a sua figlia. Ha lottato con le unghie e con i denti per poterle permettere di venire al mondo, non potrebbe mai…-
 Lo fissai intensamente negli occhi. La Bella che aveva appena descritto era la ragazza umana che lo aveva affascinato e lo aveva fatto innamorare, ma quella ragazza non esisteva più o almeno non totalmente. Sarebbe stata una neonata assetata di sangue e Renesmee di sangue che le scorreva nelle vene ne aveva parecchio.
 -Dove stai cercando di arrivare Jacob?- chiese Edward stizzito.
 -Voglio che tu mi permetta di fare un test su Bella- risposi con calma.
 -Un test?-
 -Sì- la mia voce era sempre più decisa, e quel piano ideato in pochi secondi cominciava a delinearsi interamente nel mio cervello che lavorava senza sosta. –Testeremo la sete di Bella usando me come cavia.-
 -Cosa?!-
 -Quando Bella si risveglierà vorrà sicuramente vedere Nessie, mi sembra più che naturale. Ma non possiamo farle incontrare la piccola subito. Dovrai prima portarla a caccia in modo che la sua sete si plachi almeno in parte e quando tornerete prima di permetterle di avvicinarsi alla bambina dovrà sentire il mio odore: se non cercherà di mordermi e di desiderare il sangue allora saremo tutti più tranquilli.-
 -Parli di Bella come se fosse il nemico- disse lui stizzito.
 -Mi dispiace ammetterlo, ma in questo momento lo è. La sua indole potrebbe mettere a rischio la vita di Renesmee e io non posso permetterlo, è più forte di me.-
 Edward mi fissò con intensità negli occhi, sembrava quasi che mi volesse radiografare da capo a piedi.
 -Che c’è?- chiese innervosito.
 -Non sembri per niente lo stesso di pochi giorni fa- rispose. –Da quando hai avuto l’imprinting non ti importa più niente di Bella, ormai il tuo pensiero è sempre altrove.-
 -Non è vero!- esclamai con un ringhio. –Ammetto di non amarla più, di non essere più attratto da lei, ma Bella rimarrà per sempre la mia migliore amica e la prima ragazza che ha catturato il mio cuore. Però in questo momento e per tutto il resto della mia vita Nessie sarà sempre il mio primo pensiero.-
 -Capisco- rispose Edward abbassando lo sguardo. –So che hai ragione ed è per questo che ti darò ascolto, e credo che sia necessaria la tua presenza e quella di tutta la mia famiglia all’incontro tra Bella e Renesmee. Meglio non rischiare, anche se sono sicuro che Bella si comporterà bene.-
 La sua voce era più tranquilla, sembrava aver capito sul serio la situazione.
 -Certo che l’ho capita, dopotutto sono “il fratello cervellotico che legge nel pensiero”- mi disse azzardando un sorriso.
 Ricambiai il sorriso sinceramente divertito e annuii. Avrei dovuto scusarmi per quella frase poco educata che avevo usato pensando a lui, ma sinceramente non sarebbe stato da me rimangiarmela. Se lui era il cervellotico io ero il buffone e quello era il mio modo di fare. Prendere o lasciare.
 -Concordo- disse Edward con un altro sorriso.
 Restammo per un attimo in silenzio.
 -Quindi mi permetterai di fare quel piccolo test con Bella?- chiesi tornando serio.
 Mi fissò, forse ancora indeciso sul da farsi, ma poi il suo volto sembrò distendersi e fece trasparire la sua decisione.
 -Credo che sia la cosa migliore alla fine dei conti. Dopo saremo tutti almeno un po’ più tranquilli.-
 -Lo penso anch’io- risposi contento.
 Volevo a Bella un bene dell’anima ma se avesse fatto del male a Renesmee la mia stessa vita ne avrebbe risentito, e non potevo permettere che accadesse qualcosa di così devastante. Perciò ero dell’idea che fosse preferibile prevenire piuttosto che curare: avremmo evitato ogni situazione pericolosa per il bene di entrambe. Bella e Nessie non dovevano correre nessun rischio.
 -Ancora una volta mi trovi d’accordo- rispose Edward divertito.
 -Meglio se torni da Bella prima che tutto questo cameratismo ci faccia diventare amici- lo stuzzicai io.
 -Ci mancherebbe solo questo- esclamò alzando gli occhi al cielo.
 Mi lanciò un ultimo guardo sorridente e tornò in casa per aspettare pazientemente che la sua Bella tornasse da lui.
 Rimasi qualche minuto all’aria aperta per cercare di respirare quanta più aria pulita potevo. Cominciavo ad abituarmi all’odore dei vampiri ma non dubitavo che non sarebbe mai stato sopportabile per troppe ore di fila.
 Improvvisamente mi venne la voglia improvvisa di tornare ad essere un lupo e di correre, avevo il bisogno di sentire la terra sotto le mie zampe e il vento che si infilava nel mio folto manto.
 Corsi verso la foresta, mi spogliai e in pochi attimi il lupo che era in me venne fuori con un ringhio possente.
 Jake?, chiese Leah confusa. Che ci fai qui fuori pensavo che volessi rimanere con la principessina.
 Tornerò subito da lei, avevo solo voglia di correre un po’.
 Vuoi restare solo?
 Puoi restare se vuoi, ma non mi coinvolgere in una gara di velocità… Non è quello che sono venuto a cercare, dissi. Conoscevo Leah da abbastanza tempo e sapevo che per lei ogni occasione era buona per una sfida.
 Uffa! E dire che mi stavo annoiando a morte, una gara sarebbe stata l’ideale.
 Non insistere, non mi va, risposi divertito.
 Okay, il suo tono era scocciato e deluso.
 Jacob.
 Frenai di colpo e mi bloccai esattamente nel punto in cui mi ero fermato. Quella voce non era di Leah e neanche di Seth, era possente ed autoritaria: era la voce di un alfa, l’unico altro alfa che conoscessi.  
 Sam? , chiesi confuso.
 Mi senti? , sembrava più sorpreso di me.
 Sì, io… ti sento.
 Restammo per un secondo in silenzio mentre la consapevolezza di quello strano avvenimento ci permeava. Come era possibile che potessimo parlare anche se eravamo due alfa appartenenti a due branchi diversi? Era… strano…
 Non conosciamo fino infondo le leggende sui nostri antenati, Jake. E per quanto ne sappiamo non c’è mai stato più di un alfa, perciò non possiamo dire che è una situazione strana, insolita credo che sia la parola più appropriata.
 Riesci a sentire tutti i miei pensieri?, chiesi riprendo a correre.
 No, credo di poter sentire solo quello che tu mi vuoi far sentire. E tu?
 Idem. Riesci a sentire Leah? Non è molto lontana da me, cercai di indagare su quello che ci stava accadendo.
 No, sento solo te. Credo che sia perché siamo gli alfa, i nostri sensi e i nostri compiti sono uguali quindi potrebbe essere che riusciamo a comunicare per questo motivo.
 Già.
 Quella storia dei licantropi stava cominciando davvero a farmi girare la testa come una trottola, ogni minuto che passava avveniva sempre qualcosa di nuovo che sconvolgeva la situazione. Sarei mai riuscito a vivere in santa pace?
 Così quella sera scoprii che gli alfa potevano comunicare tra loro solo i pensieri che decidevano di condividere, il che ci semplificò parecchio la vita. Quando ci fu bisogno di un confronto tra me e Sam non era necessario che io tornassi a La Push o che lui venisse nel territorio dei Cullen o che ci incontrassimo in zona neutra. Adesso potevamo parlarci quando volevamo… Un bel passo avanti per stabilizzare la pace tra i due branchi.









***L'Autrice***

 Allora sto per darvi una comunicazione, vi prego di non lanciarmi contro delle pietre però ^^
 Probabilmente con questa storia tornerò al mio piano originale: cioè spiegare quello che secondo me era successo mentre Bella era incoscente secondo il punto di vista di Jacob, perciò la storia terminerà nel momento in cui Bella si riprenderà e quindi dove comincerà il Terzo Libro di Breaking Dawn. Traduzione di tutto questo: il prossimo sarà l'ultimo capitolo.
 Magari pensavate che sarebbe durata di più, che stessi scrivendo un Breaking Dawn dal punto di vista di Jacob, e per un po' ci ho pensato anch'io, ma riflettendoci mi è sembrato più che altro un riutilizzare le idee della meravigliosa Stefhenie e siccome sono una che preferisce inventarsi le cose di sana pianta, ho deciso di finire Jacob's Sunbeam con il prossimo capitolo. Spero che non ci siate rimasti troppo male... *o magari adesso state festeggiando perchè vi lascerò in pace con questa storia orrenda...XD *

 Comunque, se può interessare a qualcuno, uno dei motivi per cui concludo questa ficcy così presto è perchè ho avuto l'ispirazione per cominciare Sunbeam (la storia con Nessie adulta, o per meglio dire adolescente). Se a qualcuno è piaciuto il mio modo di scrivere vi comunico che il primo capitolo di Sunbeam lo posterò oggi stesso. Sarà una storia romantica (naturalmente Nessie/Jake) ma anche fitta di misteri. Vi confesso che mentre la scrivevo mi sembrava di aver mischiato l'atomosfera di Twilight e di New Moon... Bo'... Magari sono solo fuori di testa...^^

Ringraziamenti:
 sannychan: Ti ringrazio tantissimo per tutte le tue recensioni, e mi dispiace che questa storia finirà così presto, cercherò di rifarmi con Sanbeam, sempre che ti vada di leggerla e magari di lasciarmi un commentino. Grazie ancora! Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTB!
 Maka_Envy: Be' quando ho scritto il capitolo precedente ero primo contenta quindi mi fa piacere che tu lo abbia trovato divertente. Spero di risentirti in SanBeam e magari nell'ultimo capitolo di questa storia, grazie per tutte le tue recensioni. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTB!
 PrettyFairy: Non mi uccidere, ti prego...ç___ç Cercherò di farmi perdonare con Sunbeam per la brevità di questa storia, lo so che ti aspettavi come minimo una decina di capitoli ma ho dovuto finirla qui... Come sempre ti ringrazio per tutti i complimenti che mi fai, ti voglio un mondo di bene e le tue recensioni mi riempiono sempre di orgoglio. Grazie!!! E sì, credo che Sunbeam sarà più seria di questa sotto il punto di vista dei sentimenti, forse piccante è una parola grossa, ma mi manterrò sulle linee della Meyer ^^ Grazie per tutte le tue recensioni. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!
 BellaLaVampira: Ti ringrazio infinitamente per tutte le recensioni che mi hai lasciato, e per tutti i complimenti che mi hai sempre fatto (Scarcy Meyer? ç_____ç Così mi metto a piangere dalla gioia, però... Poi mi si sbava tutto il trucco e sembro un panda preso a pugni XD), spero davvero di risentirti nell'ultimo capitolo, e magari anche a Sunbeam. Ciao Kiss!!! TVTTTTTTTTTTTTB!

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per aver messo questa storia tra le preferite, e naturalmente un grazie enorme anche a chi ha solo letto e a chi la leggerà.


Il prossimo aggiornamento... Non ve lo dico quando sarà, preferisco farvi una sorpresa...^^

Ciao Kiss a tutti!

Francesca

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