Jacob's Sunbeam- Capitolo 1
Jacob’s
Sunbeam,
Renesmee
“L’assassina
mi osservò da dietro la spalla di Rosalie, con lo sguardo più concentrato
che una creatura appena nata
avesse mai avuto.
Occhi
caldi e marroni, il colore del
cioccolato al latte. Esattamente lo stesso degli occhi di Bella.
[…]
Finalmente capii che l’universo ruotava
attorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria
dell’universo, che
adesso mi era chiara.
Ora
non era più la forza di gravità a
imbrigliarmi.
Era
la bambina fra le braccia della vampira
bionda.
Renesmee.”
Libro Secondo-
Jacob (Breaking Dawn di Stefanie Meyer)
Capitolo
1: Attrazione
Imprinting. Che
parola assurda e assolutamente
senza alcun senso. Dovrebbe significare
“impressione”, qualcosa che si radica
nel tuo cuore e non riesce più ad uscire perché
si imprime fino nel profondo e
niente per quanto duramente ci possa provare sarebbe mai in grado di
scinderlo
dalla tua anima.
Eppure, adesso che
mi trovavo qui ad
affrontare questo strano fenomeno in prima persona, il senso che fino
ad allora
avevo dato a quella semplice parola mi sembrò a dir poco
riduttivo.
Le sensazioni che
provai in quel momento non
avevano nulla a che vedere con il legame che avevo immaginato di
avvertire
quando Quil aveva cercato di spiegarmi l’imprinting. Non era
affatto un
semplice legame che si sarebbe potuto stabilire con un qualsiasi altro
essere
umano, e non era neanche simile all’amore che fino a pochi
attimi prima sentivo
per Bella.
Quello strano potere
era riuscito a cancellare
tutto e in quel buio solo una cosa era davvero chiara e nitida, quella
che mai
avrei pensato. Colei che avevo chiamato assassina e che avevo
desiderato uccidere
con le mie stesse mani, la figlia della sanguisuga che mi aveva portato
via la
donna che amavo, era improvvisamente diventata il mio intero mondo.
Renesmee.
Era appena successa
l’unica cosa che avrebbe
davvero potuto far venire a Bella la voglia di massacrarmi e di
disintegrarmi a
morsi pezzo per pezzo.
Sua figlia. Avevo
avuto l’imprinting con sua
figlia. Merda!
Ma la cosa peggiore
era un’altra.
Anche se per
metà era umana, anche se
avvertivo il suo profumo dolce, anche se sentivo chiaramente lo
sfarfallio del
suo piccolo cuoricino, lei rimaneva una vampira.
Come poteva un
licantropo creato al solo scopo
di sterminare i vampiri avere l’imprinting proprio con una di
loro?
Era sbagliato, era
contro natura, contro la
mia natura e quella di Renesmee.
Vampiri e licantropi
potevano solo odiarsi. Caldo
contro freddo. Vivo contro morto. Sete di giustizia contro sete di
sangue.
Non c’era
nessun punto di incontro tra le
nostre due razze, non c’era mai stato. Neanche quando Ephraim
Black aveva
stipulato il patto con i Cullen. Quella era solo la fiducia che il mio
popolo
aveva riposto nelle parole di Carlisle, non era una vera e propria resa
nei
confronti dei succhia sangue. Non erano nostri amici e di certo io non
potevo
avere l’imprinting con una vampira o mezza vampira che fosse.
Se le cose stavano
davvero così, allora perché
era successo? Perché la mia natura di licantropo aveva
riconosciuto in Renesmee
la sua metà, l’unica che avrebbe mai potuto
completare il mio spirito?
Per quello che
Renesmee era e rappresentava
avrei dovuto provare solo ribrezzo e rabbia nel guardarla, non avere
l’imprinting con lei. Merda!
La consapevolezza mi
aveva raggiunto ormai da
qualche secondo e la mia mente di licantropo avrebbe dovuto elaborare
all’istante tutti i miei pensieri, invece sembrava che il mio
cervello
lavorasse al rallentatore.
Me ne stavo
lì impalato ancora in posizione
d’attacco. Già, perché era quello che
volevo fare prima di incontrare gli occhi
di lei. Volevo ucciderla. Volevo punirla per avermi tolto la vita,
perché Bella
prima della nascita di Renesmee era la mia vita.
Il battito del cuore
di Bella mi raggiunse e
capii.
Alla fine Edward era
riuscito nel suo intento.
Bella sarebbe diventata una fredda e puzzolente sanguisuga, ma
dopotutto era
quello che aveva sempre desiderato. Sempre. Anche quando mi aveva
confessato di
essere innamorata di me, anche quando mi sorrideva radiosa, anche
quando mi
aveva baciato in quel bosco prima dell’inizio di quella
battaglia, il mio cuore
sapeva che non ero io quello che desiderava. Quel ruolo era stato
sempre e solo
di Edward Cullen, e adesso ne capivo anche il perché. Il mio
destino era un
altro.
Ero felice che Bella
fosse ancora viva, o se
così si poteva dire.
Poi ad un tratto il
pensiero di Bella mi
abbandonò.
Renesmee mi stava
fissando negli occhi
contenta e poco dopo si aprì in un luminoso sorriso.
Una meravigliosa
sensazione di benessere
pervase ogni cellula del mio corpo fino ad arrivare al cuore che si
mise a
battere contento.
Quel sorriso. Sapevo
che pur di vedere sempre
quel sorriso sul piccolo volto angelico di Renesmee avrei scalato le
montagne
più alte e avrei dato persino la vita se questo
l’avrebbe resa felice.
Era proprio questa
la fregatura
dell’imprinting. Non è semplice amore,
è una vera e propria devozione. Renesmee
sarebbe stata continuamente al centro dei miei pensieri, e sarei potuto
essere
felice solo se lei fosse stata davvero felice.
Sentivo di volerla
proteggere da tutto e da
tutti, di tenerla lontana dai pericoli per permetterle di vivere sempre
come
una bambina serena.
La mia natura di
licantropo tornò a galla e si
rese conto che quella piccola e fragile creatura che aveva un cuore che
batteva
e sangue che le scorreva nelle vene, stava tra le braccia di una
predatrice, di
una succhia sangue.
Razionalmente mi
rendevo conto che Rosalie non
avrebbe mai fatto del male a Renesmee, le voleva bene e desiderava
averla come
figlia, ma il mio istinto mi diceva che era pericolosa.
Senza che me ne
accorgessi un ringhio
soffocato partì da dentro il mio corpo.
Rosalie non fece una
piega e continuò a
cullare la piccola.
Poi, con lentezza e
riluttanza, si voltò a
guardarmi.
Trasalii e mi misi
di nuovo in guardia. I suoi
occhi erano pieni di disprezzo e disappunto. Evidentemente reputava
quello il
suo primo momento da mammina
premurosa, e non voleva che un lurido cane come me glielo rovinasse.
Che non si
fosse ancora accorta che Bella era viva e “in via di
guarigione”?
-Cosa ci fai ancora
qui, sacco di pulci?- mi
chiese con disprezzo.
Non risposi. Mi
limitai a fissarla e a lasciar
scivolare ogni tanto lo sguardo su Renesmee che se ne stava tranquilla
tra le
sue braccia. Aveva appena bevuto una bella dose di sangue umano e
sembrava
molto soddisfatta del suo primo spuntino autonomo.
Da licantropo
qual’ero, quei pensieri
avrebbero dovuto disgustarmi e farmi venir voglia di rimettere, e
invece mi
ritrovai a ritenere di essere sinceramente contento che Renesmee avesse
bevuto
tutto senza fare storie. Aveva bisogno di mettersi in forze e quindi il
sangue
non le sarebbe dovuto mancare.
Sentivo i miei
pensieri e non mi sorprendevo.
Volevo il bene di Renesmee e questo significava accettare senza riserve
tutto
quello che le avrebbe potuto far bene, anche il fatto che si nutrisse
di sangue
umano.
-Hai intenzione di
attaccarmi per caso?-
continuò Rosalie con sguardo divertito. –Avanti,
non aspetto altro da giorni.
Attaccami così avrò una scusa per farti fuori una
volta per tutte.-
Mi sarebbe piaciuto
davvero tanto avventarmi
su di lei e farla a pezzi, ma sapevo che non sarebbe stato un gesto
saggio. Il
patto tra vampiri e licantropi che io ed Edward avevamo cercato di
mantenere in
piedi, chiudendo un occhio sulla probabile trasformazione di Bella, non
poteva
rischiare di essere rotto solo per una questione personale tra me e la
bionda.
Ancora non risposi.
Dopo che i miei pensieri
erano stati rivolti per un breve istante all’auto
convincimento nel non
attaccare la vampira, il mio cuore mi ricordò che erano
diversi secondi che non
rivolgevo lo sguardo verso Renesmee. Era una mancanza imperdonabile per
la mia
anima.
Abbassai gli occhi
verso di lei e la fissai.
Renesmee notò che la guardavo e con gli occhi che le
brillavano mi sorrise
ancora.
Questa volta non
riuscii ad evitarlo, quel
sorriso aveva sciolto anche i miei ultimi dubbi. Felice come non mai la
fissai
intensamente negli occhi e le sorrisi anch’io.
Preso
com’ero da quella creatura meravigliosa
non mi accorsi che Rosalie aveva visto e analizzato ogni mio gesto e
sguardo.
-Ma che
diavolo…-
Non finì
la frase.
Entrambi ci voltammo
di scatto a guardare
verso le scale, un rumore di passi leggeri aveva attirato
l’attenzione dei
nostri sensi infallibili.
Era Alice.
Scendeva con calma
le scale e quando ci vide
entrambi lì, fermi l’uno di fronte
all’altro capii immediatamente che stava per
succedere qualcosa.
-La finirete mai di
litigare voi due?- chiese
divertita avvicinandosi.
La guardai stupito.
Sembrava molto tranquilla
per essere una che aveva quasi visto morire la sua giovane cognata
dilaniata da
sua figlia che le aveva squarciato il ventre per venire alla luce.
Non era minimamente
preoccupata per Bella.
-Bella sta bene-
disse con calma.
Ma non era il
fratello cervellotico quello che
leggeva il pensiero?
-Le ferite si sono
rimarginate quasi tutte, e
ormai il veleno è entrato in circolo. Tempo tre giorni o
anche meno e avremo la
nostra nuova sorella, riesco già a vederla piuttosto
chiaramente.-
L’atmosfera
cominciò a rilassarsi. Ci
sarebbero state altre occasioni per uccidere Rosalie, per il momento
potevo
accontentarmi della soddisfazione di averla presa a calci…
-Possiamo vederla?-
chiesi.
-Non subito,
è meglio che Edward rimanga
qualche altro minuto da solo con lei. Non è ancora riuscito
a riprendersi del
tutto dal fatto di averla quasi persa per sempre- rispose Alice con una
nota di
preoccupazione nella voce.
-Allora…
Posso prendere in braccio la mia
nipotina oppure hai ancora paura che decida di ucciderla, Rose?-
Il suo tono era
divertito e tranquillo. Il mal
di testa doveva essere completamente sparito.
Rosalie inizialmente
sembrava piuttosto restia
a cedere la bambina ad Alice, ma pensandoci doveva aver capito che non
c’era
ragione di preoccuparsi. Dopotutto non era più necessario
eliminare Renesmee.
Sorrise, anche se
stentatamente, e porse la
piccola ad Alice.
La vampira dai
capelli neri la accolse con un
enorme sorriso tra le sue braccia. La guardò negli occhi e
il suo viso si
illuminò come se avesse visto un raggio di sole. Il mio raggio di sole.
-Ciao piccolina-
disse con pura ammirazione
nella voce. –A quanto ho capito tu dovresti essere
Renesmee… Io sono la zia
Alice, quella più bella, intelligente e l’unica
con un minimo di gusto per i
vestiti in questa casa. Se non ci fossi io andrebbero tutti in giro
agghindati
come tanti straccioni.-
Renesmee rise, come
se avesse davvero capito
quello che Alice le aveva appena detto.
-Lo sai, il tuo
sguardo è davvero molto acuto.
Sembri essere piuttosto sveglia, tesoro.-
La bambina sorrise e
poi fece uno strano
gesto, alzò le piccole manine come se chiedesse ad Alice di
avvicinare il suo
volto.
Alice la
guardò confusa ma fece quello che le
stava chiedendo.
Renesmee
poggiò le mani sulle guance bianche
della zia ed Alice trasalì.
-Che
c’è?- chiese subito Rosalie, pronta a
sfilarle via la bambina dalle braccia in qualunque momento.
Alice aveva ancora
lo sguardo fisso, quando
dopo pochi istanti mormorò:
-Lei…
Ha… Ha creato una specie di immagine
nella mia mente.-
-In che senso?-
chiesi sorpreso.
Alice si
voltò a guardarmi con la confusione
che le regnava negli occhi.
-Non so come
spiegarlo meglio di così, forse conviene
che ve lo mostri lei stessa.-
Aggrottai la fronte
frastornato.
Rosalie non se lo
fece ripetere due volte e si
avvicinò alla bambina.
-Fai vedere anche a
me, Renesmee?- chiese con
voce dolce.
La piccola
annuì e posò una mano sulla guancia
di Rosalie. Subito anche lei fece la stessa espressione di Alice.
Quando Renesmee
ritirò la mano, Rosalie le
sorrise.
-Sei davvero
stupefacente, piccola- disse con
ammirazione.
Alice si
voltò a guardarmi.
-Vuoi provare anche
tu, Jacob?-
Il suo tono era
gentile, sembrava che stessi
cominciando a starle simpatico. Ma magari stavo semplicemente vedendo
cose che
non esistevano.
-Quel cane?!- la
voce sprezzante di Rosalie
interruppe i miei pensieri. – Non dovrebbe neanche pensare di
avvicinarsi a
Renesmee.-
Alice mi fece
l’occhiolino e tornò a guardare
la sorella.
-Lo so che
l’hai capito anche tu, Rose. D’ora
in avanti per Jacob sarà difficile stare lontano da
Renesmee, è inutile che ci
ribelliamo questa è una magia che noi non possiamo
contrastare.-
Guardai Alice
sorpreso. Aveva capito ogni
cosa. Come aveva fatto? Era arrivata solo da pochi secondi eppure aveva
già
compreso quello che provavo per Renesmee? Aveva detto che non riusciva
a vedere
né me né lei, allora come era possibile?
-Nessuna visione,
Jacob. Semplicemente sono
una brava osservatrice. Solo un cieco non si accorgerebbe di come
guardi
Renesmee.-
Mi sorrise
divertita.
Per la seconda volta
sembrava che mi avesse
letto nel pensiero. Aveva davvero imparato a conoscermi così
bene?
I vampiri mi
sorprendevano ogni giorno di più.
Adesso che
anch’io ero innamorato di una di
loro, anche se non si trattava di una vera vampira,
all’improvviso riuscii a
capire appieno i sentimenti di Bella, tutto quello che aveva passato da
quando
il suo cuore era diventato di Edward.
Se il loro amore era
almeno lontanamente
paragonabile a quello che provavo per Renesmee, adesso capivo che
niente
avrebbe mai potuto dividerli. Ero stato uno sciocco a pensare che lei
si
potesse innamorare di me, e per fortuna non l’aveva fatto
altrimenti non avrei
mai avuto Renesmee. Ma forse le cose dovevano concludersi
così, forse il
destino aveva già tessuto la sua tela e quello era il
risultato.
Ero ancora
sovrappensiero quando la voce di
Alice mi riportò alla realtà.
-Sembra che lei
voglia la tua attenzione,
Jacob- cinguettò divertita.
La guardai e vidi
che Renesmee mi fissava con
le braccine tese verso di me. Mi stava chiamando, voleva che mi
avvicinassi.
Voleva me.
Il cuore
cominciò a battermi alla velocità
della luce per come mi sentivo contento. Accorgermi di starle simpatico
era una
scoperta a dir poco meravigliosa, almeno di sicuro potevamo essere
amici, per
scoprire il resto ci sarebbe stato tempo dopo- sempre che fossi
sopravvissuto
all’ira dei suoi genitori-.
Mi avvicinai a
Renesmee e proprio quando le
mie enormi e scure mani stavano per sfiorare le sue così
piccole e candide,
Alice decise di mettere la bambina tra le mie braccia.
Spalancai gli occhi
sorpreso.
All’inizio
non sapevo come tenerla, credevo di
poterla rompere con una minima pressione, ma toccandola mi accorsi che
non era
così fragile come la sua pelle delicata lasciava immaginare.
Avrei dovuto
saperlo, in fondo suo padre era pur sempre un vampiro e anche quando
Bella la
portava in grembo era stata in grado di romperle le ossa.
Renesmee era forte e
robusta. Non quanto un
vampiro o un licantropo ma di gran lunga mille volte di più
di una normale
bimba umana.
Lei rise, felice di
stare tra le mie braccia.
E la conseguenza del suo sorriso fu un incredibile stato di beatitudine
dentro
di me. Non avrei mai immaginato di desiderare così
ardentemente la felicità di
un altro essere quanto desideravo quella di Renesmee.
Alzò le
mani verso il mio volto, e anch’io,
come aveva fatto Alice poco prima, mi sporsi verso di lei per
facilitarle la
manovra.
Posò le
mani sulle mie guance e il suo tocco
più caldo di quello di un essere umano ma più
freddo di quello di un
licantropo, mi fece rabbrividire di gioia.
Adesso che era
così vicina il suo profumo mi
inebriava. Credevo che avrebbe avuto lo stesso odore dei vampiri invece
il suo
era così umano. Mi ricordava quello di Bella,
però più dolce. Forse quella
dolcezza era data dalla sua parte di vampira.
Ma i miei pensieri
furono interrotti all’improvviso.
Trasalii. Non ero pronto per quello che stava accadendo. Nella mia
mente si
stava formando una strana immagine, mi sembrava di averla
già vista ma era
ancora sfocata. Quando cominciò a mettersi a fuoco capii di
cosa si trattava.
Era un volto di donna contratto dal dolore. Gli occhi rossi e il viso
pallido e
smagrito. I capelli scuri che le incorniciavano il viso facevano
sembrare la
sua pelle ancora più cerea e malata. Quella donna era sul
punto di morire.
Era Bella.
La Bella
che era morta per dare alla luce il frutto del suo
amore proibito. La Bella
umana, l’ultima immagine che avevo di lei e l’unico
ricordo che Renesmee avesse
della madre.
Poi
l’immagine cominciò a divenire di nuovo
sfocata finché non cominciò a cambiare.
Apparve un altro
volto, e questo mi lasciò a
ancora più di sasso. Ero io. Mi stava mostrando la mia
immagine di poco prima
quando le avevo sorriso. Voleva farmi capire che le faceva piacere che
io
avessi sorriso.
Il cuore mi si
riempii di felicità e cominciò
a battere come un forsennato. Era possibile per un licantropo morire
per la
troppa gioia?
La bambina
staccò le mani dalle mie guance e
continuò a fissarmi sorridendo. Le sorrisi di rimando e in
quel momento sentii
come una strana energia tra noi. Era bello guardarla sorridere,
soprattutto se
sorrideva perché le faceva piacere stare con me.
-Arrivano gli
altri…- mormorò Alice voltandosi
verso la porta.
Mi voltai a
guardarla sembrava tranquilla ma
ero riuscito a leggere una scintilla di inquietudine che era balenata
per un
attimo nei suoi occhi.
-Jacob- mi disse poi
con voce calma. –Almeno
per il momento dobbiamo evitare di pensare a quello che è
successo tra te e
Renesmee, e vale anche per te Rose. Edward non è ancora
pronto per sapere.-
-Non sarà
facile- mormorò scoraggiato.
-Lo so che lei
è sempre il tuo primo pensiero,
ma preferirei che Edward non ti attaccasse quando è
così in ansia per Bella,
sarebbe in grado di fare solo danni.-
-Ci
proverò- risposi mettendoci tutta la
decisione che possedevo.
-Grazie- disse Alice
un po’ più serena.
–Adesso ridai Renesmee a Rose. Gli altri stanno per tornare e
non conoscendo la
situazione potrebbero non capire perché la piccola
è tra le tue braccia.-
Avrei preferito non
separarmi da lei così
presto, ma sapevo che Alice aveva completamente ragione.
Con riluttanza
l’allontanai dal mio petto e la
adagiai tra le braccia della bionda.
-Bene…-
commentò Alice lieta che non avessi
fatto troppe storie. –Stanno per arrivare. Devo spiegare
tutto con calma. Non
attaccheranno la bambina ma all’inizio saranno un
po’ diffidenti. Soprattutto
Emmet e Jasper.-
Proprio
quando finì di pronunciare quelle
parole la porta d’ingresso si spalancò e i
restanti membri della famiglia
Cullen si precipitarono dentro.
***L'Autrice***
Bene, eccomi
qui con la mia prima storia su questa meravigliosa saga che mi ha fatto
sognare e credere davvero nell'amore. Naturalmente Bella ed Edward sono
i personaggi a me più cari, ma credo che ormai su di loro si
sia già detto tutto. Perciò ho deciso di
concentrare le mie forze su questa nuova e ancor più
straordinaria coppia. Jacob e Renesmee... Inizialmente avevo intenzione
di scrivere una storia con Nessie già adulta, ma poi mi sono
resa conto che mi sarebbe piaciuto sapere quello che era successo
subito dopo che Jake aveva avuto l'imprinting, naturalmente sotto il
suo punto di vista...
Essendo
un'eterna ritardataria negli aggiornamenti, questa volta dato che la
storia so già come svilupparla ho decido di darmi dei giorni
per postare. Quindi il prossimo capitolo sarà pubblicato Giovedì 15
Gennaio.
Spero che
questo primo capitolo non sia venuto troppo male... Mi raccomando
recensite XD
Ciao Kiss!!!
Francesca
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