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Autore: Scarcy90    11/01/2009    10 recensioni
Imprinting. Che parola assurda e assolutamente senza alcun senso. Dovrebbe significare “impressione”, qualcosa che si radica nel tuo cuore e non riesce più ad uscire perché si imprime fino nel profondo e niente per quanto duramente ci possa provare sarebbe mai in grado di scinderlo dalla tua anima.
Eppure, adesso che mi trovavo qui ad affrontare questo strano fenomeno in prima persona, il senso che fino ad allora avevo dato a quella semplice parola mi sembrò a dir poco riduttivo.
Le sensazioni che provai in quel momento non avevano nulla a che vedere con il legame che avevo immaginato di avvertire quando Quil aveva cercato di spiegarmi l’imprinting. Non era affatto un semplice legame che si sarebbe potuto stabilire con un qualsiasi altro essere umano, e non era neanche simile all’amore che fino a pochi attimi prima sentivo per Bella.
Quello strano potere era riuscito a cancellare tutto e in quel buio solo una cosa era davvero chiara e nitida, quella che mai avrei pensato. Colei che avevo chiamato assassina e che avevo desiderato uccidere con le mie stesse mani, la figlia della sanguisuga che mi aveva portato via la donna che amavo, era improvvisamente diventata il mio intero mondo.
Renesmee.
Quello che è successo dopo la nascita di Renesmee, dal punto di vista di Jacob...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jacob's Sunbeam- Capitolo 1

Jacob’s Sunbeam, Renesmee

 

 
“L’assassina mi osservò da dietro la spalla di Rosalie, con lo sguardo  più concentrato che una creatura appena nata avesse mai avuto.

 Occhi caldi e marroni, il colore del cioccolato al latte. Esattamente lo stesso degli occhi di Bella.
 […] Finalmente capii che l’universo ruotava attorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell’universo, che adesso mi era chiara.
 Ora non era più la forza di gravità a imbrigliarmi.
 Era la bambina fra le braccia della vampira bionda.
 Renesmee.”
 
 Libro Secondo- Jacob (Breaking Dawn di Stefanie Meyer)

 

 Capitolo 1: Attrazione
 
 Imprinting. Che parola assurda e assolutamente senza alcun senso. Dovrebbe significare “impressione”, qualcosa che si radica nel tuo cuore e non riesce più ad uscire perché si imprime fino nel profondo e niente per quanto duramente ci possa provare sarebbe mai in grado di scinderlo dalla tua anima.
 Eppure, adesso che mi trovavo qui ad affrontare questo strano fenomeno in prima persona, il senso che fino ad allora avevo dato a quella semplice parola mi sembrò a dir poco riduttivo.
 Le sensazioni che provai in quel momento non avevano nulla a che vedere con il legame che avevo immaginato di avvertire quando Quil aveva cercato di spiegarmi l’imprinting. Non era affatto un semplice legame che si sarebbe potuto stabilire con un qualsiasi altro essere umano, e non era neanche simile all’amore che fino a pochi attimi prima sentivo per Bella.
 Quello strano potere era riuscito a cancellare tutto e in quel buio solo una cosa era davvero chiara e nitida, quella che mai avrei pensato. Colei che avevo chiamato assassina e che avevo desiderato uccidere con le mie stesse mani, la figlia della sanguisuga che mi aveva portato via la donna che amavo, era improvvisamente diventata il mio intero mondo.
 Renesmee.
 Era appena successa l’unica cosa che avrebbe davvero potuto far venire a Bella la voglia di massacrarmi e di disintegrarmi a morsi pezzo per pezzo.
 Sua figlia. Avevo avuto l’imprinting con sua figlia. Merda!
 Ma la cosa peggiore era un’altra.
 Anche se per metà era umana, anche se avvertivo il suo profumo dolce, anche se sentivo chiaramente lo sfarfallio del suo piccolo cuoricino, lei rimaneva una vampira. 
 Come poteva un licantropo creato al solo scopo di sterminare i vampiri avere l’imprinting proprio con una di loro?
 Era sbagliato, era contro natura, contro la mia natura e quella di Renesmee.
 Vampiri e licantropi potevano solo odiarsi. Caldo contro freddo. Vivo contro morto. Sete di giustizia contro sete di sangue.
 Non c’era nessun punto di incontro tra le nostre due razze, non c’era mai stato. Neanche quando Ephraim Black aveva stipulato il patto con i Cullen. Quella era solo la fiducia che il mio popolo aveva riposto nelle parole di Carlisle, non era una vera e propria resa nei confronti dei succhia sangue. Non erano nostri amici e di certo io non potevo avere l’imprinting con una vampira o mezza vampira che fosse.
 Se le cose stavano davvero così, allora perché era successo? Perché la mia natura di licantropo aveva riconosciuto in Renesmee la sua metà, l’unica che avrebbe mai potuto completare il mio spirito?
 Per quello che Renesmee era e rappresentava avrei dovuto provare solo ribrezzo e rabbia nel guardarla, non avere l’imprinting con lei. Merda!
 La consapevolezza mi aveva raggiunto ormai da qualche secondo e la mia mente di licantropo avrebbe dovuto elaborare all’istante tutti i miei pensieri, invece sembrava che il mio cervello lavorasse al rallentatore.
 Me ne stavo lì impalato ancora in posizione d’attacco. Già, perché era quello che volevo fare prima di incontrare gli occhi di lei. Volevo ucciderla. Volevo punirla per avermi tolto la vita, perché Bella prima della nascita di Renesmee era la mia vita.
 Il battito del cuore di Bella mi raggiunse e capii.
 Alla fine Edward era riuscito nel suo intento. Bella sarebbe diventata una fredda e puzzolente sanguisuga, ma dopotutto era quello che aveva sempre desiderato. Sempre. Anche quando mi aveva confessato di essere innamorata di me, anche quando mi sorrideva radiosa, anche quando mi aveva baciato in quel bosco prima dell’inizio di quella battaglia, il mio cuore sapeva che non ero io quello che desiderava. Quel ruolo era stato sempre e solo di Edward Cullen, e adesso ne capivo anche il perché. Il mio destino era un altro.  
 Ero felice che Bella fosse ancora viva, o se così si poteva dire.
 Poi ad un tratto il pensiero di Bella mi abbandonò.
 Renesmee mi stava fissando negli occhi contenta e poco dopo si aprì in un luminoso sorriso.
 Una meravigliosa sensazione di benessere pervase ogni cellula del mio corpo fino ad arrivare al cuore che si mise a battere contento.
 Quel sorriso. Sapevo che pur di vedere sempre quel sorriso sul piccolo volto angelico di Renesmee avrei scalato le montagne più alte e avrei dato persino la vita se questo l’avrebbe resa felice.
 Era proprio questa la fregatura dell’imprinting. Non è semplice amore, è una vera e propria devozione. Renesmee sarebbe stata continuamente al centro dei miei pensieri, e sarei potuto essere felice solo se lei fosse stata davvero felice.
 Sentivo di volerla proteggere da tutto e da tutti, di tenerla lontana dai pericoli per permetterle di vivere sempre come una bambina serena.
 La mia natura di licantropo tornò a galla e si rese conto che quella piccola e fragile creatura che aveva un cuore che batteva e sangue che le scorreva nelle vene, stava tra le braccia di una predatrice, di una succhia sangue.
 Razionalmente mi rendevo conto che Rosalie non avrebbe mai fatto del male a Renesmee, le voleva bene e desiderava averla come figlia, ma il mio istinto mi diceva che era pericolosa.
 Senza che me ne accorgessi un ringhio soffocato partì da dentro il mio corpo.
 Rosalie non fece una piega e continuò a cullare la piccola.
 Poi, con lentezza e riluttanza, si voltò a guardarmi.
 Trasalii e mi misi di nuovo in guardia. I suoi occhi erano pieni di disprezzo e disappunto. Evidentemente reputava quello il suo primo momento da mammina premurosa, e non voleva che un lurido cane come me glielo rovinasse. Che non si fosse ancora accorta che Bella era viva e “in via di guarigione”?
 -Cosa ci fai ancora qui, sacco di pulci?- mi chiese con disprezzo.
 Non risposi. Mi limitai a fissarla e a lasciar scivolare ogni tanto lo sguardo su Renesmee che se ne stava tranquilla tra le sue braccia. Aveva appena bevuto una bella dose di sangue umano e sembrava molto soddisfatta del suo primo spuntino autonomo.
 Da licantropo qual’ero, quei pensieri avrebbero dovuto disgustarmi e farmi venir voglia di rimettere, e invece mi ritrovai a ritenere di essere sinceramente contento che Renesmee avesse bevuto tutto senza fare storie. Aveva bisogno di mettersi in forze e quindi il sangue non le sarebbe dovuto mancare.
 Sentivo i miei pensieri e non mi sorprendevo. Volevo il bene di Renesmee e questo significava accettare senza riserve tutto quello che le avrebbe potuto far bene, anche il fatto che si nutrisse di sangue umano.
 -Hai intenzione di attaccarmi per caso?- continuò Rosalie con sguardo divertito. –Avanti, non aspetto altro da giorni. Attaccami così avrò una scusa per farti fuori una volta per tutte.-
 Mi sarebbe piaciuto davvero tanto avventarmi su di lei e farla a pezzi, ma sapevo che non sarebbe stato un gesto saggio. Il patto tra vampiri e licantropi che io ed Edward avevamo cercato di mantenere in piedi, chiudendo un occhio sulla probabile trasformazione di Bella, non poteva rischiare di essere rotto solo per una questione personale tra me e la bionda.
 Ancora non risposi. Dopo che i miei pensieri erano stati rivolti per un breve istante all’auto convincimento nel non attaccare la vampira, il mio cuore mi ricordò che erano diversi secondi che non rivolgevo lo sguardo verso Renesmee. Era una mancanza imperdonabile per la mia anima.
 Abbassai gli occhi verso di lei e la fissai. Renesmee notò che la guardavo e con gli occhi che le brillavano mi sorrise ancora.
 Questa volta non riuscii ad evitarlo, quel sorriso aveva sciolto anche i miei ultimi dubbi. Felice come non mai la fissai intensamente negli occhi e le sorrisi anch’io.
 Preso com’ero da quella creatura meravigliosa non mi accorsi che Rosalie aveva visto e analizzato ogni mio gesto e sguardo.
 -Ma che diavolo…-
 Non finì la frase.
 Entrambi ci voltammo di scatto a guardare verso le scale, un rumore di passi leggeri aveva attirato l’attenzione dei nostri sensi infallibili.
 Era Alice.
 Scendeva con calma le scale e quando ci vide entrambi lì, fermi l’uno di fronte all’altro capii immediatamente che stava per succedere qualcosa.
 -La finirete mai di litigare voi due?- chiese divertita avvicinandosi.
 La guardai stupito. Sembrava molto tranquilla per essere una che aveva quasi visto morire la sua giovane cognata dilaniata da sua figlia che le aveva squarciato il ventre per venire alla luce.
 Non era minimamente preoccupata per Bella.
 -Bella sta bene- disse con calma.
 Ma non era il fratello cervellotico quello che leggeva il pensiero?
 -Le ferite si sono rimarginate quasi tutte, e ormai il veleno è entrato in circolo. Tempo tre giorni o anche meno e avremo la nostra nuova sorella, riesco già a vederla piuttosto chiaramente.-
 L’atmosfera cominciò a rilassarsi. Ci sarebbero state altre occasioni per uccidere Rosalie, per il momento potevo accontentarmi della soddisfazione di averla presa a calci…
 -Possiamo vederla?- chiesi.
 -Non subito, è meglio che Edward rimanga qualche altro minuto da solo con lei. Non è ancora riuscito a riprendersi del tutto dal fatto di averla quasi persa per sempre- rispose Alice con una nota di preoccupazione nella voce.
 -Allora… Posso prendere in braccio la mia nipotina oppure hai ancora paura che decida di ucciderla, Rose?-
 Il suo tono era divertito e tranquillo. Il mal di testa doveva essere completamente sparito.
 Rosalie inizialmente sembrava piuttosto restia a cedere la bambina ad Alice, ma pensandoci doveva aver capito che non c’era ragione di preoccuparsi. Dopotutto non era più necessario eliminare Renesmee.
 Sorrise, anche se stentatamente, e porse la piccola ad Alice.
 La vampira dai capelli neri la accolse con un enorme sorriso tra le sue braccia. La guardò negli occhi e il suo viso si illuminò come se avesse visto un raggio di sole. Il mio raggio di sole. 
 -Ciao piccolina- disse con pura ammirazione nella voce. –A quanto ho capito tu dovresti essere Renesmee… Io sono la zia Alice, quella più bella, intelligente e l’unica con un minimo di gusto per i vestiti in questa casa. Se non ci fossi io andrebbero tutti in giro agghindati come tanti straccioni.-
 Renesmee rise, come se avesse davvero capito quello che Alice le aveva appena detto.
 -Lo sai, il tuo sguardo è davvero molto acuto. Sembri essere piuttosto sveglia, tesoro.-
 La bambina sorrise e poi fece uno strano gesto, alzò le piccole manine come se chiedesse ad Alice di avvicinare il suo volto.
 Alice la guardò confusa ma fece quello che le stava chiedendo.
 Renesmee poggiò le mani sulle guance bianche della zia ed Alice trasalì.
 -Che c’è?- chiese subito Rosalie, pronta a sfilarle via la bambina dalle braccia in qualunque momento.
 Alice aveva ancora lo sguardo fisso, quando dopo pochi istanti mormorò:
 -Lei… Ha… Ha creato una specie di immagine nella mia mente.-
 -In che senso?- chiesi sorpreso.
 Alice si voltò a guardarmi con la confusione che le regnava negli occhi.
 -Non so come spiegarlo meglio di così, forse conviene che ve lo mostri lei stessa.-
 Aggrottai la fronte frastornato.
 Rosalie non se lo fece ripetere due volte e si avvicinò alla bambina.
 -Fai vedere anche a me, Renesmee?- chiese con voce dolce.
 La piccola annuì e posò una mano sulla guancia di Rosalie. Subito anche lei fece la stessa espressione di Alice.
 Quando Renesmee ritirò la mano, Rosalie le sorrise.
 -Sei davvero stupefacente, piccola- disse con ammirazione.
 Alice si voltò a guardarmi.
 -Vuoi provare anche tu, Jacob?-
 Il suo tono era gentile, sembrava che stessi cominciando a starle simpatico. Ma magari stavo semplicemente vedendo cose che non esistevano.
 -Quel cane?!- la voce sprezzante di Rosalie interruppe i miei pensieri. – Non dovrebbe neanche pensare di avvicinarsi a Renesmee.-
 Alice mi fece l’occhiolino e tornò a guardare la sorella.
 -Lo so che l’hai capito anche tu, Rose. D’ora in avanti per Jacob sarà difficile stare lontano da Renesmee, è inutile che ci ribelliamo questa è una magia che noi non possiamo contrastare.-
 Guardai Alice sorpreso. Aveva capito ogni cosa. Come aveva fatto? Era arrivata solo da pochi secondi eppure aveva già compreso quello che provavo per Renesmee? Aveva detto che non riusciva a vedere né me né lei, allora come era possibile?
 -Nessuna visione, Jacob. Semplicemente sono una brava osservatrice. Solo un cieco non si accorgerebbe di come guardi Renesmee.-
 Mi sorrise divertita.
 Per la seconda volta sembrava che mi avesse letto nel pensiero. Aveva davvero imparato a conoscermi così bene?
 I vampiri mi sorprendevano ogni giorno di più.
 Adesso che anch’io ero innamorato di una di loro, anche se non si trattava di una vera vampira, all’improvviso riuscii a capire appieno i sentimenti di Bella, tutto quello che aveva passato da quando il suo cuore era diventato di Edward.
 Se il loro amore era almeno lontanamente paragonabile a quello che provavo per Renesmee, adesso capivo che niente avrebbe mai potuto dividerli. Ero stato uno sciocco a pensare che lei si potesse innamorare di me, e per fortuna non l’aveva fatto altrimenti non avrei mai avuto Renesmee. Ma forse le cose dovevano concludersi così, forse il destino aveva già tessuto la sua tela e quello era il risultato.
 Ero ancora sovrappensiero quando la voce di Alice mi riportò alla realtà.
 -Sembra che lei voglia la tua attenzione, Jacob- cinguettò divertita.
 La guardai e vidi che Renesmee mi fissava con le braccine tese verso di me. Mi stava chiamando, voleva che mi avvicinassi. Voleva me.
 Il cuore cominciò a battermi alla velocità della luce per come mi sentivo contento. Accorgermi di starle simpatico era una scoperta a dir poco meravigliosa, almeno di sicuro potevamo essere amici, per scoprire il resto ci sarebbe stato tempo dopo- sempre che fossi sopravvissuto all’ira dei suoi genitori-.
 Mi avvicinai a Renesmee e proprio quando le mie enormi e scure mani stavano per sfiorare le sue così piccole e candide, Alice decise di mettere la bambina tra le mie braccia.
 Spalancai gli occhi sorpreso.
 All’inizio non sapevo come tenerla, credevo di poterla rompere con una minima pressione, ma toccandola mi accorsi che non era così fragile come la sua pelle delicata lasciava immaginare. Avrei dovuto saperlo, in fondo suo padre era pur sempre un vampiro e anche quando Bella la portava in grembo era stata in grado di romperle le ossa.
 Renesmee era forte e robusta. Non quanto un vampiro o un licantropo ma di gran lunga mille volte di più di una normale bimba umana.
 Lei rise, felice di stare tra le mie braccia. E la conseguenza del suo sorriso fu un incredibile stato di beatitudine dentro di me. Non avrei mai immaginato di desiderare così ardentemente la felicità di un altro essere quanto desideravo quella di Renesmee.
 Alzò le mani verso il mio volto, e anch’io, come aveva fatto Alice poco prima, mi sporsi verso di lei per facilitarle la manovra.
 Posò le mani sulle mie guance e il suo tocco più caldo di quello di un essere umano ma più freddo di quello di un licantropo, mi fece rabbrividire di gioia.
 Adesso che era così vicina il suo profumo mi inebriava. Credevo che avrebbe avuto lo stesso odore dei vampiri invece il suo era così umano. Mi ricordava quello di Bella, però più dolce. Forse quella dolcezza era data dalla sua parte di vampira.
 Ma i miei pensieri furono interrotti all’improvviso. Trasalii. Non ero pronto per quello che stava accadendo. Nella mia mente si stava formando una strana immagine, mi sembrava di averla già vista ma era ancora sfocata. Quando cominciò a mettersi a fuoco capii di cosa si trattava. Era un volto di donna contratto dal dolore. Gli occhi rossi e il viso pallido e smagrito. I capelli scuri che le incorniciavano il viso facevano sembrare la sua pelle ancora più cerea e malata. Quella donna era sul punto di morire.
 Era Bella.
 La Bella che era morta per dare alla luce il frutto del suo amore proibito. La Bella umana, l’ultima immagine che avevo di lei e l’unico ricordo che Renesmee avesse della madre.
 Poi l’immagine cominciò a divenire di nuovo sfocata finché non cominciò a cambiare.
 Apparve un altro volto, e questo mi lasciò a ancora più di sasso. Ero io. Mi stava mostrando la mia immagine di poco prima quando le avevo sorriso. Voleva farmi capire che le faceva piacere che io avessi sorriso.
 Il cuore mi si riempii di felicità e cominciò a battere come un forsennato. Era possibile per un licantropo morire per la troppa gioia?
 La bambina staccò le mani dalle mie guance e continuò a fissarmi sorridendo. Le sorrisi di rimando e in quel momento sentii come una strana energia tra noi. Era bello guardarla sorridere, soprattutto se sorrideva perché le faceva piacere stare con me.
 -Arrivano gli altri…- mormorò Alice voltandosi verso la porta.
 Mi voltai a guardarla sembrava tranquilla ma ero riuscito a leggere una scintilla di inquietudine che era balenata per un attimo nei suoi occhi.
 -Jacob- mi disse poi con voce calma. –Almeno per il momento dobbiamo evitare di pensare a quello che è successo tra te e Renesmee, e vale anche per te Rose. Edward non è ancora pronto per sapere.-
 -Non sarà facile- mormorò scoraggiato.
 -Lo so che lei è sempre il tuo primo pensiero, ma preferirei che Edward non ti attaccasse quando è così in ansia per Bella, sarebbe in grado di fare solo danni.-
 -Ci proverò- risposi mettendoci tutta la decisione che possedevo.
 -Grazie- disse Alice un po’ più serena. –Adesso ridai Renesmee a Rose. Gli altri stanno per tornare e non conoscendo la situazione potrebbero non capire perché la piccola è tra le tue braccia.-
 Avrei preferito non separarmi da lei così presto, ma sapevo che Alice aveva completamente ragione.
 Con riluttanza l’allontanai dal mio petto e la adagiai tra le braccia della bionda.
 -Bene…- commentò Alice lieta che non avessi fatto troppe storie. –Stanno per arrivare. Devo spiegare tutto con calma. Non attaccheranno la bambina ma all’inizio saranno un po’ diffidenti. Soprattutto Emmet e Jasper.-
 Proprio quando finì di pronunciare quelle parole la porta d’ingresso si spalancò e i restanti membri della famiglia Cullen si precipitarono dentro.








***L'Autrice***

 Bene, eccomi qui con la mia prima storia su questa meravigliosa saga che mi ha fatto sognare e credere davvero nell'amore. Naturalmente Bella ed Edward sono i personaggi a me più cari, ma credo che ormai su di loro si sia già detto tutto. Perciò ho deciso di concentrare le mie forze su questa nuova e ancor più straordinaria coppia. Jacob e Renesmee... Inizialmente avevo intenzione di scrivere una storia con Nessie già adulta, ma poi mi sono resa conto che mi sarebbe piaciuto sapere quello che era successo subito dopo che Jake aveva avuto l'imprinting, naturalmente sotto il suo punto di vista...
 Essendo un'eterna ritardataria negli aggiornamenti, questa volta dato che la storia so già come svilupparla ho decido di darmi dei giorni per postare. Quindi il prossimo capitolo sarà pubblicato Giovedì 15 Gennaio.
 Spero che questo primo capitolo non sia venuto troppo male... Mi raccomando recensite XD
 Ciao Kiss!!!
 Francesca
 
   
 
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