Titanos

di Uzumaki_Devil_Dario
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il forestiero ***
Capitolo 2: *** Fairy Tail ***
Capitolo 3: *** Erza the Titania ***
Capitolo 4: *** Guerriera scarlatta ***



Capitolo 1
*** Il forestiero ***




Magnolia. Dunque era questa, pensò Lorik mentre usciva dalla stazione, avendo più da vicino la vista della città che prima aveva avuto solo dal finestrino del treno.
Beh, in fondo aveva avuto ragione a non aspettarsi troppo rispetto a Crocus. Dopo aver vissuto una vita intera nella capitale, ben poche dovevano essere le altre città del regno che potessero dargli una certa impressione. Magnolia, almeno per il momento, non prometteva di essere fra queste.
Certo, sembrava comunque una bella e ridente cittadina, anche apprezzabile nel suo piccolo. Era parecchio estesa, le case costruite l'una di fianco all'altra erano così addossate da restringere i vicoli, mentre le strade aperte erano ampie e percorse da costanti flussi di gente.
Camminando, scoprì anche una delle bellezze caratteristiche del posto, ovvero i canali fluviali che attraversavano la città affiancando alcune strade, per poi convergere tutti in un solo corso che si immetteva nel lago Sciliora - tanto grande da passare facilmente per una baia - sul quale Magnolia si affacciava. E barcaioli e gondolieri andavano su e giù per quei corsi d'acqua.
Altri posti di interesse indicati sulla cartina urbana che aveva in mano erano il parco cittadino, o la rinomata cattedrale di Caldia, luoghi che valevano la pena di una bella visita.
"Alla fine dei conti, questa città è proprio un bel posto."
Questo, però, sarebbe avvenuto in seguito. La cosa più importante da fare adesso era un'altra: per cominciare, dirigersi verso l'appartamento nuovo - un piccolo locale che era riuscito a comprarsi con anni di sudati risparmi - in modo da lasciarci i bagagli e cominciare a sistemarsi.
<< Ehi! Corriera! >>
Sperò solo che non si perdesse e che il conducente del carro corriera conoscesse la via giusta. Con le due voluminose valigie che si era portato appresso, c'era anche da sperare che non occupasse troppo posto.

Come c'era da aspettarsi, nell'appartamento nuovo non era ancora arrivato il mobilio, per cui le stanze e i vani erano quasi del tutto vuoti e non ancora praticabili. Il poco arredamento che c'era era costituito da una vecchia sedia lasciata in mezzo all'ingresso e un materasso polveroso buttato in un angolo della camera, roba lasciata quasi certamente dai vecchi proprietari. Forse lasciava parecchio a desiderare come inizio, ma i mobili sarebbero dovuti arrivare in settimana e, una volta sistemati, avrebbero reso l'appartamento molto più bello e accogliente. C'erano anche un bel caminetto di mattoni in vecchio stile e una scaletta che conduceva a un piccolo spiazzo inserito nella falda del tetto. Da lì sopra si aveva una bella vista del quartiere e si intravedeva il canale d'acqua lì vicino, in più la facciata principale dell'edificio si apriva direttamente e comodamente sulla strada.
Per il resto, non c'era molto altro da vedere della casa, non per com'era spoglia ora come ora. Era inutile mettersi a disfare i bagagli adesso.
"Non sono nemmeno stanco. Potrei andare un po' in giro per la città."
Magari era l'occasione buona per andare a vedere quegli interessanti posti che aveva pensato prima. O, meglio ancora, andare direttamente alla gilda... sperando di trovarci subito lei.
"Sì, ma... come mi devo presentare?"
Non era mai stato in una gilda di maghi, a dire la verità. Ci si vestiva in un certo modo per andare in un posto del genere? Bisognava fare una certa impressione? Se era così aveva un bel problema, considerato che si era portato i suoi soliti vestiti di sempre. Quanto all'aspetto, neanche per quello aveva fatto molto, si era limitato a un'accorciata ai capelli neri in un taglio un po' arruffato.
Stivali, pantaloni a mimetica e giaccone scuro a torace scoperto... poteva andare bene?
<< Al diavolo, sto andando in una gilda di maghi, non in una mercantile! >> sbottò ad alta voce, decidendo di non farsi troppi problemi. Preferì scendere in strada e affrontare la vita di petto, prendendo le cose per come arrivavano. Secondo la cartina della città, dalla sua posizione gli sarebbe bastato raggiungere la strada principale e percorrerla fino all'estremità nord, dove era locata la gilda di maghi Fairy Tail (sul percorso avrebbe anche incrociato la cattedrale di Caldia).
Fairy Tail... chissà com'era fatta all'interno? In che tipo di ambiente vivevano i maghi conosciuti come i più famosi e scalmanati di tutta Fiore? Lorik ricordava ciascuno di loro, tutti quelli che avevano compiuto prodezze negli ultimi Grandi Giochi della Magia: Natsu Dragneel, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Erza Scarlet, Elfman e Mirajane Strauss, Juvia Loxar, Laxus Dreyar, Gajeel Redfox, Wendy Marvell, Cana Alberona e Mystgun. Con tutte le magie rare e gli incantesimi unici che li aveva visti utilizzare nelle varie competizioni, non c'era da stupirsi che possedessero una tale notorietà e avessero sbaragliato tutte le altre gilde. Loro erano i migliori, sempre lo erano stati e sempre lui aveva sognato di incontrarli di persona. Prima dei Grandi Giochi non aveva mai avuto l'occasione di vederli dal vivo, di loro conosceva solo le tante voci che giravano per il regno. Già questo, al tempo, era bastato a fargli piacere così tanto quella gilda, a fargli pensare che fosse la più fantastica e la più forte; soprattutto, era nata la sua profonda ammirazione per un loro membro particolare.
Solo, non era stato facile mantenere viva tale ammirazione durante i sette lunghi anni in cui la gilda era caduta in disgrazia: bastava un niente per ricevere scherno e disprezzo da chiunque facendo sapere in giro il proprio sostegno per dei maghi caduti così in basso, con la scomparsa di molti dei suoi più validi elementi. Fra quelli, c'era anche la persona da lui idolatrata. Sette anni svaniti nel nulla... com'era che ancora non si sapeva dove fossero stati per tutto quel tempo?
"Per fortuna poi si sono rifatti vivi."
Forse il momento di più grande sollievo e contentezza che ricordasse, quando aveva saputo la notizia del loro ritorno sani e salvi. E che ritorno, in grande stile anche: partecipanti ai Grandi Giochi della Magia!
Vide di essere arrivato sulla strada principale della città. Per quanto era nettamente più grande e trafficata rispetto alle altre, era difficile sbagliarsi e confonderla per un'altra strada comune. Inoltre, guardando a nord, riusciva a scorgere le cime della maestosa cattedrale... e più in lontananza, sul fondo distante di quella via, quella che senza dubbio era Fairy Tail.
Il suo cuore ebbe un sobbalzo più forte nel petto, cercò di darsi una calmata. Se si sentiva così adesso che si trovava a cinquecento metri dalla gilda, come avrebbe fatto a reggere l'emozione nel trovarsi alle sue porte?
Bonk!
Un urto improvviso lo risvegliò dal suo continuo fantasticare, un tizio gli era passato accanto e, inavvertitamente, si era scontrato con lui.
<< Scusami, scusami tanto, ragazzo. >>
<< Ah... nessun problema. >>
Certo, con tutto lo spazio che c'era come faceva a finire proprio addosso a lui che pure stava abbastanza distante dal centro della strada? Nonostante questo, fece finta che la cosa non lo toccasse più di tanto e lo lasciò andare via accettando le sue scuse, anche se si allontanava con una fretta così strana che non era sicuro lo avesse sentito.
<< Mh? Ma... >>
Mentre lo vedeva andare via, però, notò con una certa familiarità la spada infoderata che lo vide celare in quel momento sotto il mantello... e, improvvisamente, si rese conto che le sue spalle si erano di colpo alleggerite! Gli bastò allungare una mano dietro la schiena per accorgersi che la sua, di spada, non c'era più!
<< Maledizione, no! La mia Dragulia! Fermo! >>
Poco ci mancò che lasciasse andare quel ladro senza rendersi conto di niente. Tuttavia, questi lo aveva sentito gridare e si era accorto che lui si era messo a inseguirlo, così rese la camminata veloce una corsa diretta, cercando di confondersi nella folla di passanti. Sfortunatamente per lui, la strada era larga e non così trafficata da farsi perdere facilmente di vista... ma se anche fosse successo, con Lorik non avrebbe funzionato.
<< È inutile che scappi, bastardo! Tanto lo sento dov'è la mia spada! >>
Continuò a rincorrerlo facendosi spazio tra la gente, fiducioso di poter percepire costantemente la traccia magica lasciata dalla Dragulia. Era certi che, in questo modo, non se la sarebbe mai fatta sfuggire, ma era altrettanto vero che quel tizio era maledettamente veloce, tanto che, di questo passo, disperava di riuscire a raggiungerlo.
<< Qualcuno lo blocchi, per carità! >>
Neppure questo funzionava, era così rapido che impediva alle persone intorno di fare qualsiasi cosa ancor prima che si rendessero conto di cosa stava accadendo.
"Non posso neanche usare la magia, c'è troppa gente. È così veloce che finirei per mancare lui e ferire qualcun altro."
Non gli restò che fare affidamento alla somma di tutti gli anni di allenamento coi quali aveva rinvigorito il corpo fino ai propri limiti: arrestò per un attimo la corsa e si abbassò sui talloni, raccogliendo forza nelle gambe. Un istante dopo, lo slancio che si diede lo portò a compiere un balzo in avanti a tre metri da terra, arrivando a volare sulle teste delle persone e accingendosi ad atterrare bruscamente addosso alla schiena del ladro.
"Sei mio!"
Non andò a segno. L'inseguito si era voltato indietro proprio mentre lui iniziava il tratto discendente della parabola, scoprendo il suo arrivo imminente dall'alto. Prima che potesse raggiungerlo lo vide scattare improvvisamente di lato e deviare verso il margine della strada, diretto alle vie adiacenti. Tornato a terra, frustrato, Lorik dovette inseguirlo anche lì, per di più con le gambe che risentivano dello sforzo compiuto.
<< Sei già stanco, ragazzo? >> lo sentì chiedere.
Allora lo stava proprio prendendo in giro! La sua non era solo una fuga, era pure una specie di gioco al "Prova a prendermi" in cui si divertiva a farlo correre avanti e indietro come un forsennato!
<< Ti diverti a provocarmi? Eh! >>
Provocazione accettata. Non solo aveva puntato al bottino sbagliato, aveva sbagliato anche il pollo da derubare.
La strada che avevano intrapreso era molto più libera della precedente, quasi deserta, perciò Lorik poté permettersi di ricorrere alla sua magia. Non fu necessaria troppa concentrazione, aveva fatto tanta di quella pratica che ormai usarla gli era facile come respirare: il palmo della sua mano brillò di una luce bianca per pochi attimi e, un momento dopo, strinse tra le dita tre coltellini da lancio. Mirò alle gambe del fuggiasco, sì che non potessero più correre, e le scagliò in una traiettoria bassa.
Non lo prese. Ancora una volta il suo attacco fu notato e l'obiettivo lo evitò lasciando piantare le lame a terra, eseguì un salto così elevato da lasciare Lorik a bocca aperta; fu talmente agile che rimbalzò di continuo tra una parete e l'altra di due edifici vicini, riuscendo a raggiungere i tetti. Per continuare a stargli dietro, Lorik dovette entrare nei vicoli e seguirlo da sotto, tenendo continuamente d'occhio la sua posizione sopraelevata, le direzioni da lui intraprese e i suoi passaggi da un tetto all'altro. Svoltò spesso in mezzo ai vichi, avendo la spiacevole sensazione di perdersi là in mezzo e allontanarsi sempre di più dalla strada principale, in un paio di occasioni perse di vista il ladro e dovette affidarsi alla percezione della Dragulia per ritrovarlo.
A un certo punto si ritrovò in un cortile delimitato sui quattro lati dalle mura di case di vecchia costruzione, uno spazio aperto che costrinse il fuggitivo a tornare a terra per continuare la fuga. Disarmante, il fatto che ci fosse riuscito saltando da un'altezza di dieci metri e atterrando come se niente fosse.
Inaspettatamente, anziché continuare a correre si fermò lì, al centro di quello spazio, sebbene intorno a sé avesse altre scappatoie a portata di mano. Lorik non ne capì il motivo ma ne fu grato, spossato com'era dalla corsa e col fiato parecchio corto. Decisamente, la sua cittadinanza a Magnolia non era iniziata nel migliore dei modi.
Il ladro lo squadrava con un ghigno che non gli piaceva per niente, semmai lo irritava ancora di più << Complimenti per la resistenza, ragazzo, sei riuscito a starmi alle costole fino a qui. >>
<< Senti... anf... razza di scimmia... anf... non mi va di stare a rincorrerti... per tutta la città... quindi adesso ridammi la mia spada... e farò finta che non sia successo niente. >>
<< Se è per questo, neppure io ho voglia di continuare a farmi inseguire, soprattutto perché non è il modo corretto di sbarazzarsi di un tipo come te. >>
<< Che... che vorresti dire? >>
Lo scoprì da sé.
Dalle costruzioni circostanti, dagli altri vicoli, persino da sopra i tetti e dalla via da cui era arrivato lui... sbucarono da tutte le parti, uscendo dai loro nascondigli e rivelando l'agguato. Erano in tanti, probabilmente una cinquantina, e lo chiudevano da ogni direzione, circondandolo senza lasciargli vie di fuga. Un'intera banda di uomini e donne dall'aria non poco pericolosa, certamente compagni del ladro che aveva inseguito, per di più armati di bastoni, tubi di metallo, perfino delle mazze e delle spade, alcune delle quali davano l'impressione di possedere proprietà magiche. Di certo avevano l'intenzione di farlo sentire braccato come un topo e, ancor più certamente, ci stavano riuscendo.
<< Volevi portarmi qui... sin dall'inizio? >>
Prima che gli rispondesse, l'uomo, ora affiancato dai suoi compari, tirò fuori l'arma trafugata.
<< Prima hai detto che riesci a sentire sempre questa spada ovunque si trovi, no? Ciò significa che il modo migliore per liberarsi di te non è fuggire, al contrario, bisogna affrontarti direttamente e farti fuori. >>
Maledetta la sua solita abitudine di parlare prima di riflettere! Lo sapeva che prima o poi lo avrebbe messo in qualche brutta situazione!
Recuperare la calma, innanzitutto. Era una battaglia già persa se si mostrava intimorito al nemico. Gli avversari erano tanti e lui era da solo, privato della sua preziosa Dragulia, ma forse poteva ancora fare qualcosa. Ricorse di nuovo alla sua magia, stavolta in entrambe le mani, brandì nella destra un pugnale da caccia e nella sinistra altri coltellini da lancio. Almeno non avrebbe lottato da disarmato.
<< Magia Requiep. >> osservò una di loro << Banalissima. Qui tutti sappiamo evocare armi magiche. >>
Probabilmente tutte rubate, pensò Lorik, anche se questo pensiero lo tenne per sé. La donna bandita che aveva parlato volle farsi avanti per prima, maneggiava un bastone di legno che, tramite la suddetta magia, cedette il posto a un falcetto collegato a un peso di piombo con una catena. Roteando, la lama emetteva lievi scintille elettriche.
<< Fairy Machine Gun! Leprechaun! >>
Di colpo, piovve il caos. Nessuno seppe spiegarsi come né perché, ma il cortile fu colpito da un improvviso bombardamento a tappeto, una catena di esplosioni che parvero provenire dall'alto.
<< Conto su di voi, babies! Baryon Formation! >>
Fu una successione continua di scoppi violenti, non eccessivamente distruttivi ma dotati di una forza d'impatto non da poco. Lorik si ritrovò bloccato in mezzo a quella tempesta esplosiva, si fece riparo con le braccia mentre cercò di capirci qualcosa. Con tutta la polvere che si sollevava non riusciva a vedere molto, scorse solo alcuni dei ladri che tentavano invano di fuggire dalle esplosioni, finendo con l'esserne travolti e tramortiti.
A proposito... com'era che lui non stava venendo colpito? Che diamine stava succedendo?
Al termine delle detonazioni aveva le orecchie frastornate e della polvere negli occhi, erano state così lunghe che quasi pensava non finissero più. Aspettò qualche momento affinché si diradasse il polverone... e poi, incredulo, Lorik vide che l'intero gruppo di banditi era stato sbaragliato. Giacevano tutti doloranti a terra, feriti e lesi ma non morti, le loro armi cadute a terra inutilizzate e alcune erano anche state distrutte. Al centro del cortile, due nuovi soggetti erano apparsi e sovrastavano i nemici sconfitti: un uomo con la visiera di un elmo sugli occhi e delle stranissime sculture di legno, simili a piccoli totem, che gli levitavano attorno; l'altra era una donna, con degli ondulati e lunghi capelli castani e un lussuoso cappotto dai bordi impellicciati.
<< Cosa, cosa? E i Raijinshuu sarebbero stati assunti solo per stendere questi quattro buoni a nulla? >> sbottò quest'ultima, evidentemente delusa.
<< Eh eh eh, le mie bambine non si sono nemmeno fatte un buon riscaldamento. >> l'uomo aveva la particolarità di tenere spesso di fuori la lingua, e lo stesso riusciva a parlare normalmente << Ehi, Fried! Qui abbiamo finito, puoi cambiare le rune! >>
Si rivolse a una terza presenza che Lorik scoprì essere su uno dei tetti alle sue spalle: un altro uomo venne giù planando, sostenuto da quelle che parevano delle ali costituite di autentica magia, aveva un aspetto molto signorile e impugnava un fioretto; con quello, lo vide tracciare degli indecifrabili segni lungo tutto il perimetro del cortile.
<< Ehi, tesoro, tutto bene? >>
Si accorse che la donna gli si era avvicinata. A dire il vero sì, poteva anche affermare di stare bene, ma tutto era successo così in fretta che ancora non riusciva ad avere le idee chiare. Ciononostante, lei da sola seppe constatare la sua incolumità.
<< Si direbbe che tu sia ancora tutto intero. Meglio così. >>
<< Ehi, ehi, ma non spiccichi una parola? Mica te l'abbiamo fatta fare sotto, eh? Eh eh eh... >>
Il terzo arrivato, il tipo col fioretto, si avvicinò anch'egli dopo aver completato con rapidità il suo lavoro. Le sue misteriose ali erano sparite.
<< Ti domando scusa a nome di tutti e tre per averti spaventato. Stavamo dando la caccia a questo gruppo di fuorilegge e abbiamo visto che ti trovavi in difficoltà, ma abbiamo preferito sistemare subito la faccenda con un attacco a sorpresa, prima che degenerasse. >>
<< Oh... io... non so come ringraziarvi, forse mi avete salvato anche la vita. >>
<< Non è necessario, era il nostro lavoro. >>
<< Tieni, amico. >> quello con la visiera gli porse la sua Dragulia << Mi è sembrato di capire che questa sia tua. >>
Finalmente. Con un gran sollievo, la ebbe di nuovo tra le mani ed espresse ancora la sua sincera riconoscenza << Non sapete quanto sia importante per me. >>
<< Lo immagino. Si vede che sei un forestiero, di solito queste canaglie mirano a quelli come te per avere prede più facili. >>
<< Un momento... avete detto che il vostro lavoro era di catturare questa gente. Siete di una qualche gilda? >>
<< Proprio così, tesoro. Il mio nome è Evergreen. Loro due sono Fried e Bixlow. >>
E, inspiegabilmente, la donna chiamata Evergreen prese a scostare i bordi del cappotto e ad abbassare la già generosa scollatura del vestito, con estremo imbarazzo e pudore di Lorik.
<< S-signorina, ma che fa? Si copra su... >>
Capì, però, che la sua intenzione era solo quella di mostrare un particolare simbolo che aveva tatuato proprio sul seno destro; più di quello non fece vedere.
Lorik riconobbe quel simbolo e, in un primo momento, non ci credette. Anche gli altri due, Bixlow e Fried, lo avevano, rispettivamente sulla lingua (altro posto molto insolito dove farselo mettere) e sul dorso della mano sinistra. La difficoltà nel crederci stava nel fatto che quello stesso emblema lui ricordava di averlo visto anche agli ultimi Grandi Giochi della Magia, l'emblema identificativo di una delle gilde che vi aveva partecipato: quella gilda. E ora lui se lo ritrovava di nuovo davanti agli occhi.
<< Siamo maghi di Fairy Tail. >>


SPAZIO AUTORE
Salve a tutti quanti, gente. 
Potrei dire che con questa nuova fanfiction faccio due volte in un colpo solo la figura dell'ipocrita :D primo, perché avevo promesso che, dopo aver concluso la serie di "Strigoi" avrei ripreso in mano "Tokyo Underground" e invece eccomi con questa; secondo, perché avevo detto pure che probabilmente non avrei scritto più storie per i contest e, di nuovo, invece eccomi con questa nuova. Il motivo per cui ho deciso di iniziare "Titanos" è perché, dopo aver scritto per anni quasi solamente nel fandom di Naruto, già da un po' stavo pensando di provare a cambiare fandom e il contest che trovate scritto nell'introduzione (di cui immetto qui il link per regolamento e per opportuna vostra conoscenza http://freeforumzone.leonardo.it/d/11191375/Entriamo-in-Fairy-Tail/discussione.aspx) mi ha dato l'occasione di farlo, tentando appunto con Fairy Tail per la prima volta. Credo che per ora porterò avanti questa, visto che la scadenza del contest è per il 30 novembre e non sono sicuro se la finirò per tempo, anche se comunque non progetto di fare una storia molto lunga, forse non arriverà neppure ai 10 capitoli.
Per chi mi incontra qui per la prima volta e non ha mai letto nulla di mio, posso cominciare col ringraziarvi per aver dato la vostra attenzione alla mia storia :) spero che mi lascerete molti vostri commenti per farmi conoscere le vostre opinioni in merito e spero anche che possa interessarvi fino alla fine.
Jaa na!

U.D.D.

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Capitolo 2
*** Fairy Tail ***




<< Questa? >>
<< Sì. Proprio questa. >>
Lorik lo aveva immaginato che, una volta che si fosse trovato alle porte di Fairy Tail, non avrebbe saputo come gestire l'emozione. Proprio per il fatto di non sapere come reagire, restava lì a lasciarsi impressionare dalla vista monumentale dell'edificio davanti al quale Evergreen e Bixlow lo avevano accompagnato: un castello; letteralmente, un castello. Non aveva ancora nemmeno varcato il portale ma già questo da solo dava il suo effetto: un ampio portale con un cancello sollevato in alto, in cima vi era l'insegna recante la scritta FAIRY TAIL, affiancata ai lati da sculture di leggiadre fanciulle fatate. Un muro perimetrale con inferriata circondava l'edificio come a delimitare l'accesso a chi non ne faceva parte... ma, allo stesso tempo, cancello e porte erano così ben spalancati da far pensare che chiunque fosse libero di entrare con tanto di benvenuto.
Edificata interamente con spessi mattoni di pietra, la gilda era costituita da tre o quattro piani alti quasi dieci metri l'uno, le facciate erano abbellite da finestre con ampie vetrate a doppi o tripli battenti e grandi balconate. Quattro pinnacoli, posti agli angoli di un cornicione al terzo piano, sventolavano appariscenti vessilli recanti vari emblemi... ma quello principale, la fata codata simbolo della gilda, spiccava su un grande blasone appeso allo stesso cornicione, al centro della facciata del castello. L'imponenza che il complesso sapeva trasmettere non disponeva di parole per descriverla.
<< Non stare lì fuori imbambolato, tesoro. Vieni dentro. >>
Che tipi, quei due, abituati a entrare in un edificio simile come se niente fosse, mentre lui era rimasto fermo fuori dal portale. Lo attraversò anche lui, dopo un po' di esitazione, andando dietro ai maghi. L'area fra il cancello e l'entrata era uno spazioso cortile con dei tavoli disposti in file e adornati con ombrelli parasole, come a ritrovarsi in un bar all'aperto con tanto di clientela. Sembrava che più andasse avanti, più ci fosse da vedere. Allo stesso modo, più si avvicinava all'entrata, più scorgeva gli interni al di là delle porte d'ingresso.
"Sto davvero entrando in Fairy Tail, la grandiosa Fairy Tail! Dentro ci sono tutti i suoi maghi!"
Era grande, pazzescamente grande. Tutto il solo piano terra era un enorme atrio che si estendeva fino ai muri perimetrali, uno spazio occupato da altre file di tavoli ai lati di un passaggio centrale libero. Sulla parete in fondo era appeso un altro blasone con nome e simbolo della gilda, giusto sotto una grande vetrata composta da diverse lastre dai bordi curvilinei; la luce del sole filtrava attraverso queste lastre variamente colorate e proiettava prismi luminosi sulla piattaforma sottostante... come luci sopra la piattaforma rialzata di un gradino che faceva da palco. Nel lato destro della sala un bancone dava completamente all'ambiente la parvenza e le caratteristiche di un vero locale, c’era anche il personale femminile in divisa che portava i vassoi con le ordinazioni. Su entrambi i lati si innalzavano dei soppalchi in legno sorretti da due fili di pilastri, accessibili per mezzo di scalinate.
Solo l'interno, con tutta la sua vastità, dava un tale senso di grandezza ed estensione. Inoltre, ovunque Lorik si girasse c'era vita e chiacchiericcio.
"Che sta succedendo qui? Sono tutti in festa?"
Almeno così sembrava, a giudicare dai fiumi di birra e liquori che scorrevano da boccali, dal brusio di voci divertite e cantilenanti che sentiva provenire dappertutto. Decisamente, era molto più di un gran bel locale dove chiunque potesse ristorarsi e scolarsi qualche drink: quel luogo sembrava una fabbrica di festività, brio e felicità.
E dire che lui si preoccupava di come doveva vestirsi e presentarsi! Invece lì ognuno si vestiva e faceva come più gli pareva.
<< Ehi, gente, avete visto? >> gridò qualcuno << I Raijinshuu sono già tornati! >>
<< Ah sì? Ma sono usciti appena due ore fa! Ehi, ragazzi, non diteci che avete rinunciato! >>
Evergreen rispose per le rime << Vi piacerebbe, eh? Abbiamo iniziato e finito in due secondi, invece! >>
<< Da un'intera banda di ladri ci aspettavamo di più >> aggiunse Bixlow << e invece è stata una delusione totale. È finito tutto in due secondi, che diamine! >>
Una delle cameriere che girava tra i tavoli si ritrovò a passare accanto a loro tre. Oltre ad essere notevolmente bella, il sorriso con cui li accolse era dolce a dir poco: era radioso.
<< Bentornati, ragazzi, è bello vedere che avete finito presto. Com'è andata? >>
<< Tutto benissimo, ovviamente. Abbiamo messo al tappeto tutti quanti in un minuto e poi Fried li ha rinchiusi con le sue rune: non potranno scappare da nessuna parte finché non arriveranno i soldati ad arrestarli. >>
<< Sono contenta per voi. Dov'è Fried? >>
<< È andato a parlare col committente del lavoro per riscuotere la ricompensa. Io e Bixlow lo abbiamo preceduto per accompagnare qui il nostro nuovo amico >> e qui Evergreen diede una pacca a Lorik per introdurlo. Accennando a lui, la bella cameriera ebbe maggior interesse per la sua presenza.
<< Oh, un nuovo arrivato? È fantastico conoscere qualcuno di nuovo. >>
Lorik, però, già conosceva lei. O meglio, l'aveva riconosciuta come una delle tante punte di diamante di Fairy Tail: come dimenticare lei, vista sulla copertina di fin troppe riviste per maghi, e la sua spettacolare quanto singolare esibizione ai Grandi Giochi della Magia?
<< M-Mirajane Strauss! La trasformista e maga di classe S di Fairy Tail! Sei tu? >>
<< Cielo, che imbarazzo! Eh sì, sono proprio io >> al suo caloroso sorriso si aggiunse quel lieve rossore di imbarazzo dovuto alla notorietà. Ricevere un sorriso del genere da una donna così giovane e bella era disarmante << E tu come ti chiami? >>
<< Blade! Cioè... no! Von Blade! Lorik Von Blade! >>
Com'era che all'improvviso gli si ingarbugliavano in testa le parole da dire anche solo per presentarsi?
<< Sono felice di conoscerti, Lorik. Vuoi che ti porti qualcosa da bere? >>
<< Eh? I-io... veramente, io... >>
<< Qualcosa non va? >> si avvicinò con fare scrutatore, in cerca del problema << Forse sei ancora minorenne per bere? >>
Come poteva essere confuso per un minorenne? Almeno vent'anni doveva pur dimostrarli!
Anche se cercò di chiarire, il rossore sulla faccia, provocato dalla troppa vicinanza con Mirajane, non lo aiutava a ricomporsi.
<< H-h-ho... ho ventuno anni! >>
<< Oh, bene. >> tornò a sorridergli << Allora perché non ti siedi da qualche parte? Sarò da te appena mi libero, così potremo conoscerci un po' meglio. >>
"Conoscerci meglio? Io e lei?"
Pur cercando di dire qualcosa, la voce era troppo sconnessa dal cervello per formulare delle parole, così se ne uscì con solo un'espressione da ebete e la bocca rimasta aperta.
<< Prima di servirlo, Mira >> disse Evergreen << sai dov'è il Master? >>
<< Al piano di sopra. Si sta preparando a partire per il raduno regolare dei capigilda. >>
<< D'accordo, andiamo a riferirgli che abbiamo portato a termine il lavoro. Tu, tesoro >> tornò a rivolgersi a Lorik << mettiti pure comodo. Ci vediamo più tardi, magari. >>
Accentuò quella promessa con un occhiolino molto espressivo e poi andò insieme a Bixlow in cerca del Master. Mirajane, invece, fu richiamata dai clienti per prendere le ordinazioni.
A questo punto, pensò Lorik, tanto valeva mettersi seduti da qualche parte, come da invito. C'erano ancora molti posti liberi ai tavoli, tuttavia ritenne più educato non mettersi subito troppo comodo come se fosse a casa sua. Optò, quindi, per uno degli sgabelli al bancone e lì si sedette, in tranquilla attesa.
Si diede una nuova occhiata intorno, osservò l'atmosfera di festa che c'era nell'ambiente. Certo che era proprio una gilda vivace: tutti quanti, per un motivo o per l'altro, avevano di che divertirsi ininterrottamente, intenti in dialoghi e risate, gruppi di partite a carte o altri giochi da tavolo, o anche solo a svuotare i boccali. Fra loro balzavano ai suoi occhi diversi elementi di spicco... come Gajeel, il Dragon Slayer del ferro, costellato di borchie su molte parti del volto; mangiava davvero ferro, come si diceva in giro, ne consumava una notevole quantità che gli era pure stata servita su un piatto, gustandolo pienamente. Un altro mago, difficile da non notare per la sua stazza, era il colosso Elfman Strauss, fratello della già conosciuta Mirajane: andava in giro lanciando continuamente sfide "da Uomo!" a quelli che gli stavano intorno. C'era anche la bella Juvia Loxar, inconfondibile nel suo caratteristico vestiario di varie tonalità di blu, stava seduta a uno dei tavoli più vicini all'entrata sorseggiando una bevanda, guardando costantemente verso la porta come se fosse in attesa dell'arrivo di qualcuno particolare.
C'erano personaggi interessanti come questi, sì... ma, guardando meglio, Lorik si accorse della mancanza di molti altri ben più conosciuti, come Natsu Dragneel, Gray Fullbuster o Lucy Heartphilia. Soprattutto, non c'era chi lui aveva cercato fino ad adesso.
"Cavoli, alla fine non è qui. Mi sa tanto che è fuori a fare qualche lavoro."
<< Mh? Una faccia nuova? >>
Una presenza femminile vicino a lui lo distolse dai suoi pensieri. Un'altra ragazza stava seduta a un paio di sgabelli di distanza e aveva l'aria di aver alzato un tantino il gomito: teneva una bottiglia in mano e, oltre a quella, ce n'erano molte altre attorno a lei sul bancone, a occhio erano più di una decina, tutte svuotate. Non solo per la quantità assurda di alcolici scolati, anche per il suo abbigliamento non aveva difficoltà a farsi notare, visto che dalla vita in su aveva solo un bikini a coprirla.
<< Cana Alberona! Sei la chiaroveggente della gilda e la detentrice del punteggio più alto al Magic Power Finder! >>
L'espressione mezza addormentata della donna si allargò con un sorriso a tutto denti che, insieme alla voce biascicata, rese più evidente la sua sbronza. Con tutto quello che aveva bevuto, c'era da stupirsi che ancora non fosse collassata.
<< Oooh...? Mi conosci, eh? Molto piacere. Tu chi sei, bel fusto? >>
Si era avvicinata spostandosi sullo sgabello vicino a quello di Lorik, intenta in un approccio molto confidenziale e con il viso arrossato dalla sbornia. Avendola così vicina, con l'odore di alcool sotto il naso, in un primo momento Lorik non riuscì a pronunciarsi e fece per tenersi un po’ più a distanza. In suo aiuto arrivò Mirajane dall'altra parte del bancone, sempre sorridente, a dare la risposta al posto suo.
<< Il suo nome è Lorik, Cana. Sembra che si unirà alla nostra gilda. >>
<< Beeene, beeenissimo. È sempre bello avere un sacco di bei ragazzoni intorno. A proposito, lo sai che hai proprio una gran bella spada? E pure quella sulla schiena non sembra affatto male. >>
Commento che rese Lorik ancor più sbigottito << ... eh? >>
<< Ah ah ah ah! Stavo scherzando, stavo solo scherzando! Ah ah ah ah! Che faccia che hai fatto, però, dovresti vederti! >>
<< Dai, Cana, non lo mettere a disagio, è appena arrivato. Piuttosto, perché non vai a farti un bagno? Non hai un gradevole odore, ora che hai bevuto. >>
<< Dici, eh? Mh... quasi quasi vado a farmelo. >>
Disse questo, ma barcollò anche solo mentre cercò di alzarsi. Non dava molto l'impressione di poter andare da sola da qualsivoglia parte.
<< Ehm... sicura di farcela? >> chiese Lorik.
<< Ma che cariiino che sei! Tranquillo, ricordo ancora come si cammina. >>
Difficile crederlo, visto che nell'andarsene continuava a traballare a ogni passo. Era un miracolo che non inciampasse.
<< Scusa per la sua esuberanza, Cana è fatta in un modo tutto suo. >> la giustificò Mira mentre rimuoveva le bottiglie vuote << A dire il vero, qui lo sono un po' tutti. Allora, che cosa ti servo? >>
<< Ah... non ho una gran conoscenza degli alcolici, sinceramente. >>
<< Un po' di idromele, allora. Ce n'è appena arrivata una fornitura di ottima qualità. Il primo giro te lo offro io, come regalo di benvenuto. >>
<< Sei gentilissima, grazie. >> "Quanto è carina..."
Così Mira gli mise davanti un bicchiere pulito e vi versò il liquido giallognolo dalla bottiglia appena stappata. Sorseggiandolo, Lorik constatò che aveva ragione: era piuttosto forte, ma il gusto del miele fermentato rendeva la bevanda alquanto buona.
<< Allora, Lorik, dimmi qualcosa di te. Da dove vieni? >>
<< Crocus. La mia famiglia vive lì da tante di quelle generazioni che nemmeno io ricordo più quante siano. >>
<< Dalla capitale, addirittura? Sei venuto quaggiù fino a magnolia, anche se la tua famiglia ha radici così profonde lì? I tuoi parenti cosa hanno pensato di questa tua decisione? >>
<< Beh... ammetto che all'inizio hanno storto un po' il naso, ma alla fine mi hanno appoggiato. Mi hanno anche aiutato a trovare una casa qui che potessi comprare coi miei risparmi. >>
<< Capisco. È bello vedere che hai il sostegno dei tuoi familiari. Qui a Fairy Tail è lo stesso, sai? Tutti ci consideriamo una grande famiglia e il Master pensa a noi come i suoi figli. Sarà così per te anche qui, te lo garantisco. Magari all'inizio ti sembrerà una gilda un po' caotica, ma vedrai che qui ci si diverte. >>
<< Potrò davvero entrare a farne parte? Voglio dire, non c'è nulla che devo fare per essere ammesso? Tipo una prova di magia o roba simile. >>
<< Oh no, dovrai solo farti conoscere da Master Makarov. Poi ti darò io un modulo da compilare su cui dovrai scrivere il tuo nome, la data di nascita, la residenza, il tipo di magia che utilizzi e la tua firma. Servirà affinché il Master possa notificare alla Lega Provinciale delle Gilde il tuo subentro. Fatto questo, potrai considerarti un membro a tutti gli effetti di Fairy Tail e ti imprimerò addosso lo stemma della gilda dove vuoi. >>
Era davvero così semplice? Nulla come un colloquio o un qualche esame da passare? Dalla gilda ritenuta la migliore non c'era da aspettarsi una simile semplicità.
Mira notò la sua insicurezza << Non mi sembri ancora molto convinto. >>
<< Ah... è solo che non mi aspettavo che si potesse entrare così facilmente. Visto che siete tutti così forti, pensavo accettaste solo maghi di un certo talento. >>
<< Essere forte è una buona cosa, vero, ma non è tutto. Fairy Tail è un luogo aperto a chiunque desideri un posto da chiamare casa, dove avere una famiglia che lo aspetti. Sapevi che alcuni di noi non sapevano neanche usare la magia quando sono arrivati qui? >>
Questo era ancora più sorprendente della semplicità d'ammissione << Sul serio? Entrare in una gilda di maghi senza conoscere la magia? Ma che senso avrebbe? >>
<< Ognuno ha avuto i suoi motivi personali. Prendi Cana, ad esempio: lei è venuta qui dodi... anzi, diciannove anni fa, quando era ancora molto piccola, per trovare suo padre. Solo dopo ha iniziato a imparare la cartomanzia. >>
Quel lapsus non gli era sfuggito, quando lei aveva cambiato da dodici a diciannove gli anni trascorsi. Non si spiegò come avesse potuto sbagliare di ben sette anni, tuttavia decise di non dare peso alla cosa e fece finta di nulla.
<< Alla fine l'ha trovato? >>
<< Sì. Non ha partecipato ai Grandi Giochi della Magia, ma è un mago di classe S ed è il più forte di Fairy Tail. Si chiama Gildarts Clive. >>
Quella gilda continuava a rivelare una sorpresa dopo l'altra... ed era lì da appena un quarto d'ora! Il mago più forte di Fairy Tail non si era mostrato a una manifestazione di così alto livello, per quale ragione? Che tipo era, questo Gildarts Clive? Quanto straordinario doveva essere se Mirajane Strauss, anch'ella maga di classe S, lo definiva come il migliore della gilda? Voleva forse dire che era più potente anche di lei?
"Sarà più potente anche di...?"
Si accorse di un'enorme ombra arrivata improvvisamente a oscurarlo da dietro, talmente grande da superare perfino il bancone e raggiungere gli scaffali dei liquori, rivelando una grossa presenza alle sue spalle. Voltandosi, vide il mastodontico Elfman - una montagna quasi inumana di soli muscoli – che lo squadrava con sospetto da un'altezza colossale di oltre due metri.
Solo a lui veniva naturale sentirsi messo così in soggezione? Mirajane, invece, si comportava come se fosse l'uomo più normale del mondo.
<< Ah, Elfman. >>
<< Tu... >> gli disse il gigante << ... è già da un po' che ti vedo parlare con troppa confidenza con Nee-chan, eppure non ricordo di averti mai visto prima. Potrei sapere chi sei? >>
Difficile dare una risposta immediata, dato l'intimorante fisico con cui lui imponeva la propria presenza. Allo stesso tempo, non dava neppure l'impressione di voler aspettare fin troppo per avere una risposta.
<< I-io... sono nuovo... m-mi chiamo Lorik... >>
Perché diavolo proprio la più carina della gilda doveva avere anche il fratello massiccio, geloso e iperprotettivo?
<< Un novellino, eh? Allora... >> prese lo sgabello accanto a lui e ci sedette sopra (fu un inspiegabile come non cedesse sotto il suo peso). In più, alzò un braccio sul bancone poggiando col gomito e protese la mano << ...vedremo se sei abbastanza uomo per questa gilda! >>
Non poteva dire sul serio: una sfida a braccio di ferro contro un colosso del genere? Come minimo gli avrebbe stritolato la mano mentre gliela teneva! Oltretutto, fino a poco fa era convinto che non dovesse fare prove di nessun genere per dimostrare il suo valore.
<< Elfman-san... non è che cerchi solo una scusa per spezzarmi un braccio? >>
<< Se ti ritieni un vero uomo, allora vedrai che non si spezzerà! >>
"Ma che razza di discorsi fa? Davvero non vede la differenza enorme che abbiamo?"
Restava tutto fermo in quel modo: lui che non sapeva se dover prendere la cosa seriamente, Elfman che aspettava di iniziare e Mirajane che assisteva al tutto... ridacchiando divertita?
Per sua fortuna, la sfida dovette essere rimandata (o del tutto annullata, magari): in quel momento, l'apparizione all'ingresso di alcuni individui parve attirare l'attenzione di tutti i maghi della gilda. Il loro arrivo, per qualche motivo, fu ricevuto molto diversamente da quello di Bixlow ed Evergreen: fu come se stessero accogliendo l'arrivo di persone che godevano della loro massima benevolenza e ammirazione, poiché tutti quanti presero a esultare e ad acclamarli, lo stesso Elfman parve dimenticare la sua sfida e assistette all'evento con giubilo. L'aria di festa che si levò fece sembrare quella di poco prima, al confronto, un semplice party da ragazzini.
Uno di loro si annunciò con esuberanza << Siamo tornati, gente! >>
Lorik comprese bene il perché di una tale accoglienza, anche lui ebbe di che essere entusiasta nel vederli: oltre al riconoscere a prima vista tutti quei sei maghi fenomenali, sentì l'emozione martellargli furiosamente il petto quando vide che fra loro c'era anche lei.
"Finalmente l'ho trovata!"




SPAZIO AUTORE
Buonasera a tutti, come va?
A quanto vedo, questa storia ha attirato un pochino di attenzione, non tanta ma neppure poca, anche se nessuno si è fatto ancora avanti per recensire. Pazienza, "Titanos" andrà avanti lo stesso, visto che è una stora partecipante a un contest. Magari più avanti attirerà più lettori, anche perché dal prossimo capitolo movimenterò un po' di più le cose. Intanto, ringrazio chiunque l'abbia letta pur restando lettore anonimo :)
Jaa na!

U.D.D.

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Capitolo 3
*** Erza the Titania ***




Ecco come ci si sentiva quando c'erano solo pochi passi e non un'immensa arena tra se stessi e il proprio idolo. Pur facendosi in testa mille simulazioni su come iniziare a parlarci, non serviva a nulla. Semplicemente, non si era pronti. Questo pensava Lorik mentre sperimentava tale condizione proprio in quel momento: restava inchiodato sullo sgabello e non sapeva trovare un momento adatto per avvicinarsi, né riusciva a pensare a qualcosa di sensato da dire. O meglio, qualcosa c'era... ma andava fatto nel modo giusto.
"Che ho che non va? Devo muovermi, parlare... fare qualche cosa!"
Qual era, però, il modo giusto? Come poteva lui, un completo nessuno, avere anche solo l'attenzione di una persona così straordinaria come lo era lei? Come poteva andare lì e mettersi a parlarle come un suo pari?
Lei, al contrario, era una leggenda tra le leggende: Erza Scarlet, maga di classe S di Fairy Tail; Erza the Titania; la Fairy Queen; la conquistatrice del Pandemonium; guerriera di prim'ordine ed eccelsa padroneggiante delle magie Requiep e The Knight, al cui confronto le sue erano giochetti di prestigio. L'ammirazione per lei era nata già con la reputazione e la fama che i suoi tanti nomi le avevano costruito, in seguito era culminata con l'indimenticabile dimostrazione di potenza e audacia contro i cento mostri del Pandemonium. A lungo Lorik si era allenato nell'arte della spada e nelle stesse magie per cui lei era rinomata, un requisito minimo da soddisfare, a parer suo, prima che potesse trovarsi faccia a faccia con una maga di così alto livello.
"Invece ora sono qui bloccato, senza nemmeno il coraggio di andarle incontro."
C'era molto di lei che lo teneva lì fermo a osservarla senza avvicinarsi. Oltre che come maga, anche come donna aveva una notevole aura di fascino attorno alla sua figura. I capelli erano la prima cosa che si evidenziava, lunghi e di un rosso così brillante da essere in sintonia col suo nome Scarlet. Veniva da chiedersi se fosse solo una coincidenza o se ci fosse un nesso.
Un'altra caratteristica era il fatto di essere molto bella come Mirajane, ma in modo molto diverso: la bellezza della trasformista era fatta di candore e dolcezza, conferendole quell'aspetto angelico e amabile, come la bontà fatta persona; quella di Erza, invece, dava molto più l'idea di profonda passione e di grande nobiltà d'animo, un'impressione accentuata dall'intenso colore dei capelli. Era uno spirito indomito, forte e gentile racchiuso in un corpo dall'aspetto fiero e bellissimo. Erza Scarlet appariva tutto questo solo a una prima occhiata: cos'altro poteva serbare se solo fosse riuscito a conoscerla di più?
Solo... chissà come mai di sopra indossava elementi di un'armatura e dalla vita in giù solo gonna e stivali? Che strano abbigliamento.
<< Bentornati a casa, ragazzi. >> li salutò Mira in mezzo allo schiamazzo della gilda << Com'è andato il lavoro? >>
La bella e vivace Lucy Hearphilia allungò la mano con un segno a V di trionfo, giubila del successo ottenuto << È andato alla grande, Mira! Beh, non è stato proprio facile, ma abbiamo disinfestato tutta la foresta accanto a Bosco dai mostri tossici che si aggiravano. >>
<< Con l'aiuto prezioso di Wendy non poteva che andare tutto per il meglio. >> il mago del ghiaccio, Gray, pose una mano sulla testa della giovanissima compagna Dragon Slayer << Senza le sue magie curative, ci saremmo intossicati non so quante volte. >>
Wendy, impacciata e molto carina nella sua corporatura minuta, non sembrava molto abituata agli elogi, visto quanto l'apprezzamento di Gray la imbarazzasse << B-beh... non che abbia fatto chissà cosa... insomma, sono quasi rimasta a corto di magia addirittura... >>
La piccola maga era accompagnata anche da una gattina, una graziosa micia bianca che aveva la sorprendente capacità di camminare sulle zampe posteriori e indossava un completino femminile molto carino.
Poi accadde qualcosa che da qualche parte a Crocus doveva aver fatto crollare il castello di Mercurius per l'effetto farfalla: quella gattina si mise a parlare!
<< Proprio per quello ti avevo detto di non farti coinvolgere, non ti devi affaticare così. Se solamente fossero stati più attenti, avrebbero anche potuto fare a meno di te. >>
<< Non dire così, Charle. Sono anche io un membro di Fairy Tail e voglio fare la mia parte quando serve. >>
<< E poi >> aggiunse Gray (perché si era improvvisamente mezzo spogliato?) << avremmo dovuto fare più attenzione con questo qui? >>
Il riferimento era per il Dragon Slayer Natsu, noto per essere una perenne testa calda. Chissà quante sciocchezze doveva aver combinato in quella missione? Non apprezzò per nulla il commento a freddo del compagno e prese a squadrarlo malissimo.
<< Che vorresti insinuare con questo, sottospecie di calippo? >>
Gray ribatté con la stessa occhiata << Quello che ho detto, sottospecie di candela: ti butti sempre a capofitto senza pensare e finisci per metterti da solo nei casini! Quante volte ti sei fatto avvelenare solo il primo giorno, cinque o sei? No, anzi, io sono rimasto alla settima, quando hai avuto la bella pensata di farti ingoiare da quel serpente gigante per farlo esplodere da dentro! >>
<< E allora? Tu avresti forse potuto fare di meglio, bastardo pervertito? >>
<< Non è quello che stavo dicendo, deficiente surriscaldato! >>
<< Vuoi la guerra? >>
<< Vuoi una sberla? >>
Erano incredibilmente contrastanti tanto nel carattere quanto negli elementi delle loro magie. Benché fossero a tanto poco dal cominciare una rissa, nessuno, stranamente, fece qualcosa per fermarli: Lucy sospirò rassegnata, Wendy ridacchiava nervosamente e tutti gli altri della gilda ridevano e incitavano l'inizio delle botte. Probabilmente, pensò Lorik, per loro si trattava di una scena parecchio ricorrente, tanto da non esserci il bisogno di considerarla un problema. Erza, da parte sua, fu la sola a volerci mettere della buona volontà per calmare gli animi irrequieti << Su, ragazzi. Alla fine è andato tutto bene, non c'è motivo di litigare... >>
I due, però, erano troppo occupati a guardarsi in cagnesco per dare retta a lei, tant'è che le prime sberle partirono ugualmente. Il problema fu che partirono proprio nel momento in cui Erza si era fatta avanti per calmarli... così si ritrovò in mezzo e se le beccò entrambe in piena faccia.
Se prima nessuno aveva avuto di che preoccuparsi, tutti quelli che avevano visto l'accaduto adesso sembravano averlo eccome. Le loro facce divennero di sale, con l'evidente paura di quello che sarebbe potuto succedere nei momenti successivi. Anche Natsu e Gray, quando realizzarono quello che avevano combinato, dimenticarono perfino la loro diatriba e si paralizzarono, iniziando a sudare freddo.
A Lorik fu presto chiaro il perché di questa reazione collettiva: la pazienza di Erza Scarlet si poteva esaurire molto in fretta e molto facilmente; la sua espressione non era più quella di una paciera, ora era a dir poco incollerita. Afferrò le teste dei due maghi e le spinse con tale impeto da farle cozzare duramente tra di loro.
B O N K ! 
Un suono del genere avrebbe potuto fare invidia alle campane della cattedrale... oppure provocare un maremoto fino al continente occidentale per l'onda d'urto. Il colpo fu così forte che sia Natsu sia Gray ne uscirono con dei grossi bernoccoli, finirono addirittura a terra svenuti.
<< Almeno così ve ne state buoni per un po', razza di idioti! >>
Ancora contrariata, la maga scarlatta se li lasciò dietro, stramazzati al suolo, e a passo pesante si avvicinò al bancone, mettendosi seduta davanti alla barista.
<< Per favore, Mira, dimmi che hai qualcosa di buono per me. >>
Mirajane, bontà sua, anche di fronte a una Erza così arrabbiata non perse la propria affabilità, ebbe pure modo di soddisfare la sua richiesta.
<< Certamente, credo sia rimasta un po' della torta che ho fatto l'altro giorno. Ne avevo lasciata giusto un po' per te. >>
Da uno scomparto frigorifero sotto il bancone prese la suddetta torta - già consumata per più di tre quarti - e ne tagliò una fetta che servì su un piattino. A vederla, con tutta quella glassa al cioccolato sopra strati di crema e una fragola in cima, aveva un aspetto davvero delizioso. Doveva esserlo veramente, poiché solo con un morso Erza si rilassò quasi immediatamente e la sua espressione si addolcì del tutto. Sapeva proprio come gustarsela, quella torta.
"Un momento! Erza è qui davanti a me?"
Con tutte le stranezze successe nel giro di pochi minuti, Lorik ancora non aveva realizzato di avere la maga tanto vicina. La reazione che ebbe fu istintiva, si alzò dallo sgabello con un sobbalzo e un piccolo grido di sorpresa: solo a starle a una distanza così esigua si sentiva schiacciato da essa. Un'azione tanto repentina non poté passare inosservata, Erza se ne accorse e si volse dalla sua parte, scoprendo la sua presenza lì.
<< Tutto bene? >>
Non seppe risponderle: gli aveva appena rivolto la parola e lui non riusciva a tirar fuori la voce, se ne restava a bocca aperta ma muta. Non fu di aiuto il fatto che lei si alzò in modo da osservarlo più da vicino.
<< Non credo di averti mai visto. Sei forse uno nuovo? >>
<< Proprio così, Erza. >> intervenne Mira << È arrivato giusto poco fa. Il suo nome è... >>
<< Lorik. Mi chiamo Lorik. >>
Avendolo visto in difficoltà, Mirajane aveva provato ad aiutarlo. Questo Lorik lo aveva capito... ma stavolta, proprio stavolta, l'orgoglio gli imponeva di farsi avanti da solo.
"Se pure con lei devo farmi aiutare, parto già malissimo."
Erza si presentò, non sapendo che non ce n'era bisogno. Anche lei era molto bella mentre sorrideva << Capisco, sono felice di conoscerti. Io mi chiamo Erza, molto piacere. >>
Gli allungò la mano per siglare la conoscenza con una stretta. Col cuore a mille, Lorik la afferrò << Erza-san... per me è un grande, grandissimo onore poterti finalmente incontrare. >>
<< Dai, addirittura? Non serve che ti emozioni tanto, non sono nessuno di così speciale. >>
Tanto forte eppure anche tanto modesta. Come aveva immaginato, di lei c'era da conoscere molto più di quanto un'impressione a prima vista potesse dire. Stare con lei cominciava a fargli scoprire dei lati inaspettati della sua persona.
<< Dico davvero, Erza-san: è da molto tempo che sogno di conoscerti di persona. So tutto quello che si racconta sul tuo conto nel regno e ho visto la tua forza ai Giochi della Magia. Vali davvero tutti i soprannomi che ti hanno dato, sei una maga assolutamente eccezionale... e non sai quanta ammirazione io abbia di te! >>
Si fermò a riprendere fiato. Non se n'era reso conto, ma l'emozione dell'incontro gli aveva sbloccato le parole che prima non riusciva a dire, erano uscite fuori una dopo l'altra con un fomento inaspettato. Erza, al contrario, tanto era lusingata da quella sua ammirazione da non essere certa di cosa rispondere.
<< Cielo... sono passati otto mesi e ancora si parla tanto di quelle esibizioni? Non lo immaginavo. >>
Non lo immaginava? Va bene la modestia, però anche a quella c'era un limite!
"Ha almeno un'idea di quanto sia realmente popolare?"
Alle spalle della maga apparve il Dragon Slayer Natsu, già ripresosi dalla botta ricevuta. A lui seguì uno strano gatto dal pelo blu... dotato di ali piumate che lo facevano volare! Il mago del fuoco si era accorto anch'egli della presenza di Lorik e aveva iniziato a scrutarlo incuriosito.
<< Qui c'è un odore che non conosco. Erza, con chi stai parlando? >>
<< È un nuovo compagno, quindi vedi di comportarti bene e non farci sfigurare. >>
<< Uno nuovo? Fantastico! Io sono Natsu, Natsu Dragneel, piacere! >>
<< Invece io mi chiamo Happy >> anche il gatto blu volante parlava!
<< Scusate la domanda... ma qui è cosa normale che i gatti volino e parlino? >>
<< Aye, perché mangio tanto pesce. Ne vuoi un po' anche tu? >> gliene offrì uno con tanto regalo. C'entrava davvero qualcosa il pesce?
Anche gli altri della comitiva appena ritornata si aggregarono a loro, avendo notato l'arrivo della matricola, e si avvicinarono per fare conoscenza. Lorik strinse la mano a ognuno di loro e ricambiò anche un garbato inchino di Wendy.
<< So chi siete voi tutti. Il mio nome è Lorik Von Blade. >>
<< Mh? Aspetta, hai detto Von Blade? >>
Per qualche motivo, il Dragon Slayer di fuoco reagì inaspettatamente, la sua faccia divenne perplessa non appena ebbe udito il suo nome. La cosa colpì tutti, straniti dal suo comportamento, e Lorik, pur non capendo il perché di tale perplessità, gli diede conferma.
<< Sì, esatto. >>
Lo vide farsi ancora più pensieroso, le braccia incrociate al petto, pareva intento a cercare di ricordarsi a forza di qualcosa. Il gatto Happy gli svolazzò accanto << Natsu, non ti fa bene riflettere così tanto, non ci sei abituato. >>
<< Si può sapere che hai? >> chiese Lucy << Per caso lo hai già sentito nominare? >>
<< Mmh... non ne sono sicuro. È solo che non mi suona nuovo, però non riesco a ricordare... >>
Ci provò ancora per un po', finché a un certo punto, frustrato, non ci rinunciò. Peccato, pensò Lorik: ero curioso di sapere come Natsu Dragneel potesse avere familiarità col suo nome di famiglia. Il Dragon Slayer abbandonò comunque quell'aria dubbiosa e allargò un gran sorriso amichevole << Oh beh, in ogni caso, mi sembri una brava persona, quindi sono felice anch'io di averti nella nostra gilda. >>
Passò dall'essere pensieroso a essere solare e cordiale con una tale rapidità che sorprese Lorik e, allo stesso tempo, lo indusse ad avere i primi sentori di quel legame di familiarità che lui e gli altri della gilda gli offrivano. Solo, non sapeva ancora che Natsu aveva un modo tutto suo di dare il benvenuto a un compagno nuovo.
<< Sembri proprio uno forte, lo sai? E anche quella spada là dietro sembra tosta. Combatti con me! Fammi vedere che cosa sai fare! >>
Glielo chiedeva così, su due piedi? Con quanto entusiasmo, poi!
Erza lo riprese << Natsu, non ci si comporta così con qualcuno che è appena arrivato! Non puoi chiedergli di fare subito a botte con te! >>
<< Perché no? Quando c'è un nuovo compagno io voglio sapere quanto è forte, e non c'è modo migliore di saperlo che tirare quattro o cinque colpi. >> fece scontrare tra di loro le nocche dei pugni con tanto di quel vigore da produrre delle vampate magiche << Dai, che sono tutto un fuoco! >>
<< Sono onorato di ricevere una tua proposta di sfida, Natsu-san... ma ti chiedo scusa, oggi non combatterò contro di te. >>
Le vampate del mago e il suo entusiasmo si spensero, deluso com'era dal rifiuto << Eeeh? Come no? >>
<< No, mi dispiace. >> rivolse a qualcun altro i propri occhi colmi di una convinzione ferrea << È te che voglio sfidare, Erza-san. Combatti tu con me. >>
Cadde il silenzio generale. Di colpo, il continuo parlare e i rumori da taverna si zittirono, mentre almeno un centinaio di occhiate incredule verté nella direzione dalla quale erano provenute quelle ultime parole.
Lorik aveva atteso a lungo unicamente per fare a Titania quella richiesta, ben conscio di quanto audace fosse. Non c'era da meravigliarsi, quindi, dello scalpore silenzioso che aveva creato all'interno della gilda: un novellino che sfidava apertamente Erza Scarlet, mica roba da niente!
Natsu, Gray, Lucy, Wendy e anche i due gatti Charle ed Happy erano quelli più allibiti (probabilmente perché, dando l'impressione di essere più vicini a Erza, ne conoscevano meglio la forza guerrigliera), mentre la maga scarlatta rimaneva a guardare il suo sfidante, colta di sorpresa dalla proposta.
Poi, dopo qualche momento, quel suo sguardo mutò.
<< E sia. >>

Come terreno di scontro era stata scelta l'ampia area sul retro della gilda che costeggiava il lago. Gli sfidanti erano posizionati, Lorik da un lato ed Erza dall'altro. I membri di Fairy Tail erano accalcati ad assistere al confronto, chi era ansioso di osservare lo sviluppo degli eventi, chi ancora era stupito della baldanza della giovane matricola... e chi, infine, era imbronciato per non essere partecipe di quel duello, tale era Natsu (nonché unico esponente di quest'ultima categoria). Accanto a lui, Lucy reagì al suo ennesimo brontolio.
<< La vuoi smettere di comportarti come un bambino? >>
<< Uff... >>
<< Seriamente, pensa a fare di meno il musone e a osservare di più cosa succede. Non sei curioso di vedere la magia di Lorik? >>
<< Certo che lo sono, per questo volevo combatterci per primo. >>
Da lontano, avendolo sentito, Lorik gli si rivolse sorridendo a mo' di discolpa << Scusa tanto, Natsu-san, prometto che la prossima volta mi batterò con te. >>
Tornò, poi, a concentrarsi sull'avversaria che aveva davanti. Proprio in quegli attimi prima di una battaglia, anche nello stare semplicemente ferma in piedi, la sua immagine guerriera era una rappresentazione di forza e fierezza.
<< Dunque, vedo che hai seriamente l'intenzione di confrontarti con me. >>
<< Puoi scommetterci, Erza-san. Chiariamoci, so di avere ben poche possibilità di uscirne vittorioso... ma sono venuto qua apposta, non soltanto per unirmi a Fairy Tail, quindi figurati se ci rinuncio proprio adesso. >>
<< Poche possibilità, dici? Credo che tu non ti conosca ancora a fondo come mago: c'è una magia potente in te, posso sentirla. Ti dirò, questo promette di essere uno scontro tutt'altro che scontato. >>
Mentre parlò, una luce bianca scaturì dalle zone del suo corpo protette dall'armatura e dagli abiti. Fu un'emissione di potere magico così intenso da smuovere anche l'aria attorno a lei, agitandole la chioma rossa.
<< Mi hai incuriosito davvero, Lorik Von Blade, e sono ansiosa di vedere cosa hai in serbo. Inoltre, sappi che intendo rendere onore alla tua determinazione combattendo seriamente, perciò... >>
Quando il bagliore si attenuò e svanì, l'armatura e il vestiario che indossava erano mutati: la corazza apparsa addosso a lei era un insieme di placche metalliche a losanga che le ricopriva il petto, i fianchi, le spalle e le braccia dai gomiti fino alle mani. Due grandi paia di ali si protendevano dalla schiena, similmente piumate come quelle di un volatile ma fatte delle stesse scaglie della corazza e affilate come lame scintillanti. Tra i capelli rossi sporgevano gli ornamenti di un diadema e attorno a lei levitava un cerchio di spade, più altre due che stringeva nelle mani.
<< ...fatti sotto con tutto te stesso. Armatura della Ruota Celeste! >>
La grandezza della sua forza iniziava lì, Lorik ne era consapevole. Nervoso ed emozionato allo stesso tempo, si piegò sulle gambe in postura da battaglia, nella mano sinistra fece apparire il pugnale da caccia e nella destra un gladio, una spada corta.
<< Bene, Erza-san, combattiamo! >>




SPAZIO AUTORE
Buonasera a tutti, come va?
C'è poco da dire su questo capitolo, credo fosse abbastanza ovvio fin dall'inizio chi fosse il personaggio che Lorik voleva incontrare. Volevo inserire la prima parte della battaglia anche qui, ma l'incontro tra Lorik ed Erza mi è venuto un po' più lungo del previsto e ha occupato praticamente tutto il capitolo, rimedierò nel prossimo: ho in mente delle idee molto particolari sulle magie di Lorik :D
Come sempre, grazie a tutti i lettori, anche a quelli silenziosi :) al prossimo aggiornamento.
Jaa na!

U.D.D.
 

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Capitolo 4
*** Guerriera scarlatta ***


NdA: salve a tutti, desidero solo darvi un piccolo invito prima che iniziate a leggere. Apritevi un'altra finestra su YouTube, cercate la colonna sonora "Scarlet Warrioress" dell'anime e fatela partire quando cominciate a leggere. Un semplice consiglio per godervi di più il capitolo ^^



 

 
Partirono entrambi ad arma tratta, l'uno contro l'altra: Lorik brandendo gladio e pugnale, Erza armata di spade levitanti al suo seguito.
"Le mie lame sono più corte. Schivo le sue e poi la colpisco da sotto il naso."
Quella era l'idea: superare le sue lame e avvicinarsi con un attacco che lei non potesse evitare. Tuttavia, l'azione che eseguì la maga rese tale idea impraticabile: anziché con le spade che aveva in mano, attaccò con quelle disposte in cerchio attorno a lei.
<< Circle Sword! >>
L'anello di spade si separò dalla spadaccina e la precedette nell'offensiva, prese a girare a una velocità talmente elevata da trasformarsi in un'unica lama circolare. Contro quell'azione imprevista, Lorik dovette fermare la sua avanzata e porre il gladio a difesa sopra la testa per contrastare la rotazione, per quanto avvertì pesantemente la forza dello scontro tra acciai. Fece resistenza il più possibile mettendo vigore nelle braccia per respingere, premette quanto poté le gambe al suolo per non farsi trascinare dall'impeto. Delle scintille si sprigionarono dal punto di contatto: scoprì che sulla lama del gladio stava creandosi un solco a causa dell'azione rotante delle spade, passando attraverso la sola difesa che aveva.
"Quanto sono maledettamente affilate?"
Scoprì anche che, mentre era bloccato sul davanti, dietro era rimasto del tutto scoperto ed Erza si era portata proprio lì per colpire il suo punto cieco con le altre due spade.
<< Maled...! >>
Agì d'istinto lasciandosi cadere per schivare l'alto fendente orizzontale. Il gladio si sbloccò dall'assalto del cerchio di lame e questo, spinto ancora dall'impeto, gli volò sopra andando incontro alla guerriera. Per un momento pensò che sarebbe stato bello se fosse riuscito a farla colpire dal suo stesso attacco. Idea stupida, sperare in un espediente così banale: le spade, infatti, fermarono all'istante la rotazione su comando della volontà della maga e si disposero nuovamente su di lei, pronte a tornare all'assalto quando lei voleva.
<< Sei già a terra dopo un solo attacco? Puoi fare sicuramente meglio di così, alzati. >>
Non esitò un secondo a seguire la sua esortazione, ma nel tornare in piedi rimise un po' di distanza tra loro. Solo la prima azione lo aveva messo in una difficoltà simile ma, allo stesso tempo, gli aveva dato modo di sapere qualcosa in più sull'avversaria e valutare una nuova mossa: aveva pensato di iniziare con assalti ravvicinati, servendosi quindi di armi più maneggiabili, ma quelle spade volanti rendevano già vana quella tattica.
"Tra l'altro, finché continua con attacchi fisici non posso usare tutta la Dragulia. Devo attaccare e difendermi contemporaneamente."
Per farlo cambiò l'armamentario con il Requiep: il braccio sinistro resse un robusto e possente scudo circolare, splendente come nuovo, mentre il gladio cedette il posto a una picca di due metri con un pezzo di stoffa rossa e lacera legata alla punta. Anche il vestiario era cambiato, trasformandosi in una corazza a tutto busto con un ampio mantello rosso, sandali ai piedi, un elmo con criniera e protezione del setto nasale in mezzo alla visiera.
Dagli spettatori della gilda si udirono commenti meravigliati << Pure lui cambia armi e armature! >>
Caricò per la seconda volta, la picca protesa in un affondo. Erza lo scansò di lato e immediatamente dopo scattò in avanti, sfruttando la debolezza di quell'arma: buona per colpire a distanza, ma se il bersaglio superava la punta, non poteva più essere colpito ed era lui ad attaccare.
<< Blumenblatt! >>
Tutte le spade, incrementate con l'apparizione di un'altra decina, piovvero addosso a Lorik in una tempesta di lame. Questi sollevò il grande scudo e si inginocchiò riparandosi sotto di esso, lasciando schiantare sulla superficie metallica la raffica di fendenti. Sentì sulle proprie spalle la forza di ogni colpo di quella serie, così violenti, rapidi e stridenti da temere che anche quella difesa non potesse reggere, durò per minuti così lunghi che più di una volta credette di stare per soccombere.
A un certo punto, gli attacchi si fermarono all'improvviso... e, davanti agli sguardi attoniti di tutti, i frammenti metallici delle spade attaccanti erano sparsi ai suoi piedi.
<< Incredibile! >> esclamò Lucy << Le spade di Erza sono state distrutte! >>
La stessa Titania era stupita da ciò << Hai resistito all'attacco più potente di questa mia armatura? >>
<< Non sono molti gli attacchi che possono sconfiggere questo scudo: è la mia protezione più forte. >>
Talmente tanto, notò Erza, che non presentava una sola scalfittura, nemmeno una dovuta al Blumenblatt. Subito dopo fu usato per caricare di peso contro di lei, assalto che fece andare a vuoto indietreggiando con un salto.
<< Lancia Infinita! >>
Lorik piegò indietro il braccio e, con tutto il vigore che aveva, scagliò la lancia. La maga ne anticipò la traiettoria e scartò lateralmente, così che l'asta finì per mancare il bersaglio e conficcarsi nel terreno. In mano a Lorik, però, ne era apparsa un'altra identica alla prima. La guerriera dovette muoversi a schivare anche quella... per poi scoprire subito dopo un terzo lancio in arrivo.
<< Ma come...? >>
Seguì una successione di picche che le piovve addosso, costringendola a rimanere perennemente in corsa per evitarle e tenersi alle spalle gli attacchi che mancavano il bersaglio. La stranezza che continuava a notare era che ognuna di esse, quando appariva nel pugno di Lorik, non emetteva il tipico sentore di magia del Requiep.
<< Quello non è Requiep, vero? >>
<< Infatti. La Lancia Infinita è una tecnica di che bersaglia il nemico con un numero di lance praticamente illimitato, senza magie di evocative. Se poi anche riuscissi a raggiungermi, dovrai fare i conti con lo scudo prima di colpirmi. >>
<< Vedendo che il combattimento ravvicinato con me non funziona, hai deciso per quello a lunga distanza, eh? In questo caso... >>
Interruppe la corsa e schivò la lancia successiva spiccando un salto verticale, arrivando all'impressionante altezza di sei metri. Giunta all'apice del salto, la sua armatura cambiò ancora.
<< Armatura del Gigante! >>
Quella nuova era diversa dalla precedente in molti aspetti - come il colore prevalente, che adesso era giallo - ma l'elemento più evidente erano i componenti delle braccia: dagli spallacci fino ai guantoni, ogni elemento era grosso e largo rispetto alle normali dimensioni degli arti umani, tanto da farle sembrare veramente le braccia di un gigante. Stette per tirargli contro un'enorme alabarda e Lorik, allo stesso modo, si apprestò a lanciare l'ennesima picca, confidando nel fatto che fosse sospesa in aria e fosse diventata un bersaglio molto più statico.
Lancia ed alabarda partirono dalle due direzioni opposte... con la differenza che la seconda aveva potenza e velocità di tiro decisamente superiori. Lorik non poté osservare l'esito del suo attacco, dovette alzare lo scudo per difendersi da quello dell'avversario.
Si difese, sì... ma la sua stessa difesa gli fu nemica: la forza dell'alabarda era maggiore del previsto e l'impattò sullo scudo glielo fece cadere addosso. Si ritrovò a terra, buttato giù dal peso della sua stessa protezione e dalla possente alabarda, la quale era stata deviata dall'urto. Riverso al suolo, ebbe dolori diffusi alla metà sinistra della parte superiore del corpo.
<< Che... male... >>
Vide Erza tornare a terra, chiaramente uscita illesa dalla sua picca, doveva averla evitata o, più probabilmente, deviata. Mentre gli andava vicino non poteva esserle sfuggita la sua difficoltà nell'alzarsi, né a lei né agli altri maghi della gilda. Wendy lo fece presente per prima.
<< Che gli succede? Perché non riesce a tornare in piedi? Non mi sembra che sia stato effettivamente colpito. >>
Gray, freddo anche nella logica e osservatore capace, seppe dare la risposta << Infatti no, lo scudo ha funzionato benone. Lorik è caduto e ha difficoltà a tornare su per via del suo peso. >>
<< Il peso? >>
<< Sì. Poco fa ha detto che quella è la sua difesa più forte, eppure non si sente provenire da essa neanche il più piccolo sentore di magia. Significa che la resistenza di quello scudo deriva unicamente dal materiale di cui fatto, forse l'adamantina. Più il materiale è resistente, però, più è pesante. >>
<< Capisco. >> disse Lucy << Essendo quello scudo così forte, deve anche pesare parecchio. Erza l'ha capito e ha deciso di sfruttare quel peso a suo favore, per questo ha incrementato la potenza di tiro con l'Armatura del Gigante. Ora Lorik è un po' come una tartaruga rovesciata. >>
<< Non è detto. C'è anche da tenere conto che prima riusciva a sollevare lo scudo con facilità, molto probabilmente perché ha allenato il corpo a dovere e ha ottenuto una certa forza fisica. Credo che non riesca a tornare in piedi perché ha subito in parte l'attacco. >>
Difatti, dopo un po', Lorik riuscì a rimettersi su, pur ammaccato dall'essere stato travolto dal peso dello scudo. Riuscì ancora a sollevarlo ma faticò a reggerlo come si deve.
<< La tua Lancia Infinita non era affatto male. >> commentò Erza << Tuttavia si direbbe che la sua specialità sia solo nel numero di attacchi che puoi lanciare, ognuno di essi non ha una forza particolare. Al contrario, un unico colpo ben piazzato può essere molto più efficace, sai? >>
Teoria che Lorik aveva provato duramente sulla propria pelle. La spalla e il braccio sinistro gli dolevano e il fardello dello scudo si faceva sentire di più, comprometteva il suo equilibrio. Se non poteva usarlo per bene, era solo un peso inutile.
"Con un solo attacco mi ha reso inservibile anche questo. È pazzesco quanto sia forte."
Lo fece sparire insieme al resto dell'armatura, tornando a usare gli stessi abiti di prima. Almeno adesso era più leggero.
Anche Erza effettuò un altro Requiep, stavolta molto più velocemente e in contemporanea a degli spostamenti laterali verso destra.
<< Armatura della Bestia! >>
Poté a malapena intravedere su di lei delle macchie leopardate prima che la vedesse sparire.
<< Dove diavolo...? >>
Un improvviso colpo che ricevette nel fianco sinistro lo mise in ginocchio; non tanto per la forza offensiva, non eccessivamente distruttiva, quanto per la sua subitaneità: era avvenuto in un istante e in un modo inaspettato, visto che Erza-san era andata nella direzione opposta. Ora si trovava davanti a lui.
<< Sei stata tu? >>
<< Solo con l'elsa. >> mostrò l'impugnatura di una delle due spade che brandiva a rovescio << Riprenditi in fretta, perché ora andrò a fil di lama. >>
Scattò nuovamente, questa volta in un assalto frontale. La scorse arrivare, come se si ingrandisse nel suo campo visivo... ma fu veloce, troppo veloce. Si buttò a terra nel sentire la lama promessa che lo raggiungeva; quando fu al suolo, scoprì il sottile graffio che si era aperto sul volto. Lei, nel frattempo, non si fermava, poteva avvertire ancora segni a malapena percettibili dei suoi spostamenti invisibili. Non poteva continuare a rimanere giù così vulnerabile.
"No, ma che faccio quando poi torno su?"
Intravide un movimento fugace a sinistra. Il colpo, invece, giunse sul davanti, un fendente diagonale dal basso che gli aprì in due la maglia e provocò uno sfregio superficiale sul torace. Stavolta, però, reagì nell'istante subito successivo al colpo: se era arrivata da davanti, molto probabilmente gli era finita dietro. Fu proprio in quella direzione che diresse quattro coltellini da lancio fatti apparire un secondo prima nella sua mano: tre di essi si piantarono al suolo; il quarto lo trovò con la punta conficcata nel braccio della maga.
<< Hai dedotto la mia traiettoria dalla provenienza dell'attacco. Bel tentativo, ma più che altro sei stato fortunato: per quel che ne sapevi, potevo aver deviato subito dopo averti attaccato. >>
Il coltellino non era arrivato così a fondo da toccare l'osso, nondimeno toglierselo dal braccio le arrecò un lieve dolore.
Aveva ragione lei, era stato fortunato e Lorik sapeva di non poter continuare a farsi tagliare per dedurre i suoi spostamenti e affidarsi alla sorte. Lui, tra l'altro, dall'inizio dello scontro non aveva ancora portato a segno un solo colpo. Che fare, allora?
Stava arrivando di nuovo frontalmente, non sarebbe riuscito a far apparire in tempo altri coltelli. Fece la prima cosa che gli venne in mente e sguainò la Dragulia, agitandola contro la guerriera in arrivo. 
La collisione fra le due parti ci fu, ma così istantanea da essere quasi impercettibile. Poi i contendenti furono fermi: Lorik seppe di essere riuscito a colpirla e Titania sentiva di aver ricevuto il colpo... sebbene addosso non avesse una sola ferita che lo dimostrasse. Non si mosse, spaesata da quello che era successo... e anche da un qualcosa di diverso che sentiva nel suo corpo.
<< La mia magia...? >>
Nessuno dei presenti ebbe capito cos'era accaduto negli ultimi cinque secondi. Erza continuava a rimanere ferma e confusa, mentre Lorik rafforzò la presa sulla spada preparandosi a colpire ancora.
<< Ma... quella spada è... >>
Charle la notò per prima, evidenziandola in seguito agli altri: quella spada non aveva una lama! C'erano impugnatura e guardamano, ma da lì in poi mancava quasi tutto il resto; c'erano solamente dieci centimetri appena di acciaio che terminava con una spaccatura seghettata.
<< Che razza di spada sarebbe quella? >>
<< Forse l'ha distrutta Erza con l'ultimo attacco. >>
<< No, in giro non ci sono i frammenti. Quella spada era così da prima. >>
Titania era dello stesso avviso: quell'arma aveva delle caratteristiche particolari e sicuramente, nel colpirla, le aveva fatto qualcosa di non visibile. Appena aveva sentito il fendente arrivare, qualcosa nella sua magia era cambiato e lei, accorgendosene, si era trattenuta dal continuare. Ancor ora non aveva le idee chiare.
<< Che cosa hai fatto? >>
<< Riprovaci ancora, Erza-san. Magari lo scopri. >>
Accettare una provocazione del genere era da principianti e da sconsiderati, lei doveva saperlo. Tuttavia, incuriosita e desiderosa di capirci qualcosa, lo fece.
L'azione si svolse in modo simile a prima ma non meno sorprendente: nel momento in cui Erza e Lorik si scontrarono, ognuno dei presenti vide che l'assalto della guerriera era stato completamente fermato, il suo attacco era stato bloccato da quel poco di lama della Dragulia. Era riuscito a fermarla dopo tutto quel tempo che non era riuscito a vedere chiaramente le sue mosse!
<< Stavolta ti ho visto! >>
Con un gesto secco Lorik distaccò le spade dalla reciproca opposizione e mirò alla maga, che schivò retrocedendo. Per un breve momento, avvertì un mancamento nelle gambe, le quali le cedettero e la fecero crollare in ginocchio. 
<< Oh cielo, quasi non ci credo! >> commentò Mirajane << Erza è stata messa in ginocchio! >>
Non aveva subito evidenti danni né aveva compiuto particolari sforzi, eppure la si vedeva avvertire già i primi accenni di stanchezza, con le gambe appesantite da e il fiato leggermente corto. Al contrario di chiunque altro, però, parve anche aver capito quale fosse la causa.
<< Allora non era solo una mia impressione: tu prendi davvero la mia magia e quella della mia armatura. >>
<< Non io, è la mia spada che lo fa. La Dragulia non attacca a livello fisico ma su quello spirituale. Anziché ferire a sangue, assorbe la magia dell'obiettivo. >>
<< Per questo sei riuscito a vedermi e anche a fermare il mio attacco: assorbendo la magia dell'Armatura della Bestia ne hai diminuito gli effetti, rallentandomi. >>
Non solo: aveva anche notato che, dopo il secondo assorbimento, la lama spezzata era un po' più lunga rispetto a prima, si erano aggiunti altri centimetri di acciaio.
"Quindi la lama si forma a mano a mano che preleva energia magica dal bersaglio." dedusse "Dovrebbe significare anche che se si completa, non sarà in grado di assorbirne ancora? Non che possa esserne del tutto sicura..."
Lorik la incitò a continuare << Non mi attacchi più, Erza-san? Forse perché, se ho visto arrivare quello, sicuramente saprò difendermi anche dal prossimo. >>
<< Vero, credo che non abbia più molto senso affidarsi alla rapidità. In compenso, sono curiosa di vedere fino a quanta energia magica sei capace di assorbire. >>
Lorik tentò di non darlo a vedere, ma le capacità deduttive della maga lo avevano impensierito: aveva capito subito che la sua spada aveva un limite di magia che poteva immagazzinare, un limite che ora aveva tutta l'intenzione di testare, molto probabilmente lanciando un potente attacco magico.
"Però è un limite abbastanza lontano. Non credo che possa davvero lanciare magie di tale portata."
La nuova armatura della guerriera, invece, diede abbastanza l'impressione di poterlo fare: prevalentemente rossa e arancione, con diversi elementi sul busto e sugli arti che avevano la forma di fiamme, due ali nere dietro la schiena e i gambali che ai piedi terminavano con l'aspetto di zampe di dragone. Anche la sua acconciatura era cambiata con quel Requiep, diversamente dai precedenti, dividendole la chioma in due code laterali.
<< Armatura dell'Imperatrice delle Fiamme! >>
L'aria attorno a lei aveva iniziato a ondulare visibilmente, distorta da un'elevata temperatura scaturita dal metallo magico dell'armatura stessa. In mano brandiva una spada rossa e brillante, un'arma che dava molto l'idea di essere stata costituita puramente da fuoco reso metallo. Curiosamente, non si era lontani dalla verità.
La maga la impugnò con entrambe le mani e la sollevò in verticale sopra la testa, iniziando a mulinarla con un movimento circolare ripetuto. In continuazione, senza interrompersi, girò e girò a ripetutamente, un cerchio dopo l'altro. Sulle prime, Lorik non vide alcun senso dietro a quelle strane mossa; poi, a un certo punto, intuì qualcosa.
"Sta accumulando energia magica!"
Le ondulazioni dell'aria divennero più evidenti e più estese, la lama cominciò a rilasciare fugaci fiaccole a ogni rotazione. Fugaci scie di fiamme presero a formarsi e crebbero di dimensioni ed intensità seguendo i movimenti della spada, fino a ingigantirsi e a generare una calura percepibile a fior di pelle anche a distanza. L'esaltazione di Natsu si fece sentire.
<< Woaaah! Le fiamme di Erza! Ne voglio un po'! >>
Dovettero tenerlo fermo Gray ed Elfman per non farlo interferire nello scontro.
La calura soffocante prodotta dalle fiamme si faceva sentire pesantemente, si aveva la spiacevole sensazione di star bruciando stando anche a di distanza. Tutto il fuoco generato si era concentrato sulla lama creandone un'estensione fiammeggiante, grande almeno tre volte tanto la normale arma.
Voleva mica lanciargliela addosso? In quel fuoco doveva esserci tanto di quel potere magico che dubitava anche solo di uscirne vivo.
<< Flame Slash! >>
Non ebbe neppure modo di chiederle se stesse facendo sul serio o meno, l'attacco partì subito dopo: un enorme fendente tracciato dal moto calante della spada, una mezzaluna di fuoco scagliata con impetuosità e senza l'accenno di un solo tentennamento. Sia a sinistra che a destra c'erano almeno dieci metri di fuoco volante da schivare, cosa pressoché impossibile. Che fare, allora? Dove andare?
Non stette più a rifletterci e lasciò di nuovo che l'istinto lo guidasse: puntò la Dragulia verso l'attacco in arrivo.
<< Ruggito del Drago del Vuoto! >>
Nessuno fu certo di cosa accadde in seguito: fu improvvisa come un'esplosione, una propagazione a forma di vortice grande come una specie di portale che sorse all'improvviso, smuovendo bruschi colpi di vento. L'inerzia del fendente infuocato lo portò contro quel vuoto d'aria; quando ci finì dentro, dimensioni e intensità del fuoco presero a diminuire drasticamente in rapidi istanti. Maggior parte delle fiamme si estinsero, come se l'ossigeno che le alimentava venisse risucchiato in quel vuoto innaturale, ma le restanti furono sufficienti a portare a segno l'attacco magico propagandosi con uno scoppio fiammante.
Al vedere succedere tutto questo, Erza ne rimase incredula "Cosa è successo?"
Spaesata, non sapeva cosa pensare. Le sue fiamme erano state in gran parte assorbite, come aveva previsto... ma come era successo?
"L'ho sentito chiaramente, ha lanciato il Ruggito di un drago... ma non ne ho mai visto uno simile. Che razza di magia era?"
Proprio come lei, quell'incantesimo insolito non era passato inosservato agli spettatori della gilda, sollevando dovuta curiosità.
<< Ruggito? Ha detto Ruggito di... un qualche drago? >>
<< Natsu, Gajeel, avete visto? Sarà mica anche lui un Dragon Slayer? >>
<< Ci sono anche io... >> borbottò Wendy.
<< Sciocchezze. >> commentò Gajeel << Che razza di Ruggito era quello? Non l'ha neanche lanciato dalla bocca. >>
Anche Natsu aggiunse la sua << E poi, che razza di drago sarebbe un Drago del Vuoto? Cos'è, per caso mangia il vuoto? >>
L'incendio venuto fuori era poco sviluppato, si estinse nel giro di pochi minuti. Le fiamme si attenuarono fino a spegnersi quasi completamente, lasciando terra annerita, dense colonne di fumo e Lorik reduce della vampata, pieno di bruciature sul corpo, benché non gravemente profonde. Scosso dagli ansimi e da continue fitte di dolore, si teneva in piedi a stento sulle gambe tremanti, facendo appoggio sull'impugnatura della spada... la cui lama era adesso completa ed era ardente come fosse appena uscita dalla forgia. Non fu chiaro se quell'incandescenza fosse dovuta alle fiamme magiche o se fosse una peculiarità del completamento.
<< Sei una sorpresa continua. >> commentò Erza << Non immaginavo che avresti potuto ridurre così tanto il mio potere magico. Quella magia di assorbimento, poi... possibile che fosse la magia di un Dragon Slayer? >>
Il mago si concesse il tempo per alcuni respiri profondi. Cercò di sostenersi sulle sole gambe, sì da poter sollevare la Dragulia puntandogliela contro.
<< Chi lo sa, Erza-san... se vuoi ti mostro qualcos'altro che potrebbe darti la risposta da sola. >>
<< Stai dicendo che vuoi ancora combattermi? >>
<< Ho mai detto di essermi arreso? >>
<< No, in effetti, ma per il tuo bene dovresti. Ascolta: riconosco anche che ti sei battuto con valore e per la tenacia che dimostri hai tutto il mio rispetto , ma bisogna anche capire quando è il momento di fermarsi. Non hai bisogno di compromettere la tua salute solo per dimostrarmi qualcosa, io non valgo la pena di arrivare a tanto. >>
Furono le parole che meno di tutte Lorik fu disposto ad accettare << La vali, invece, la vali eccome! Tu sei una persona straordinaria, Erza-san, sei una maga e una combattente come ai miei occhi non lo è nessun altro! Per me questo incontro è tutto, non ho aspettato altro per fin troppo tempo! Non sarò soddisfatto fino a quando non mi sarò messo alla prova al massimo estremo delle mie capacità combattendo contro di te! >>
Di fronte a una risoluzione così ferrea, tutti rimasero senza parole: nessuno di loro aveva immaginato che per lui quella battaglia potesse contare così tanto. Ritroso all'idea di ritirarsi, brandì la Dragulia alzandola di fianco, iniziando a raccogliere energia magica per il Requiep successivo.
<< Mi dispiace, Erza-san, ma davvero non sono disposto a finire la nostra sfida in modo così banale. Io voglio che tu veda quello di cui sono capace, voglio dimostrarti che non arriverei a questo punto per nessun altro! Che ti piaccia o no, vedrai fino a dove posso spingermi pur di confrontarmi con te! >>
Dopo ciò, non volle dire né sentirsi dire nient'altro, si concentrò solo ad incrementare la quantità di magia che accumulava.
Nello stesso momento in cui lui prese ad accumulare potere, Erza vide subito qualcosa di molto insolito nella magia che stava effettuando: non era un Requiep tipico.
"Ma cosa... cos'è questo potere magico assurdo?"
Né a lei né a nessun altro sfuggì quel sentore di energia magica che andava raccogliendosi fino a livelli assurdi. Più aumentava, più si accomunava a tutti la sensazione che, al termine del Requiep, quel potere sarebbe esploso... come un pallone troppo pieno d'aria, o una cosa del genere.
Tutto ciò proveniva solamente dall'armatura che stava evocando? Quale corazza poteva avere un simile potere? Con quella sensazione continua, veniva naturale pensare che la vita stessa del mago fosse in pericolo, se davvero c'era una deflagrazione imminente, soprattutto considerate le condizioni fisiche in cui già versava. Rendendosene conto, Erza gridò per indurlo a non andare oltre.
<< Lorik, fermati! Fermati subito o finirai per... >>
Se pure lui riusciva a sentirla, non dava segno di starla ascoltando, perciò la maga decise di intervenire direttamente. L'emanazione di magia, però, si rivelò un ostacolo al suo intento, una sorta di forza tangibile che la respinse e un muro invisibile che le impedì di avvicinarsi oltre un certo punto. Anche opponendosi a quel blocco con tutto il suo vigore, non ci fu modo di oltrepassarlo.
"Non ce la faccio... di questo passo..."
Accadde prima che potesse pensarlo. La deflagrazione magica, alla fine, avvenne a dispetto dei suoi sforzi per impedirlo. Fu una propagazione di onda d'urto che la investì duramente scaraventandola a terra, tuttavia si attenuò rapidamente nel raggio di pochi metri e fu avvertita dagli altri maghi della gilda solo come un poderoso spostamento d'aria. Dovettero ripararsi per qualche momento gli occhi dai colpi di vento, terra e polvere cercando di non finire ribaltati a terra (e anche di non farsi alzare le gonne, quantomeno per Lucy e Wendy).
Ogni cosa si placò in poco tempo, permettendo a tutti di avere di nuovo una visuale libera e a Erza di alzarsi a sedere. Gli occhi della gilda verterono verso l'epicentro dello scoppio, dove la terra era stata scavata dall'onda d'urto: al suolo era riverso Lorik privo di sensi, il cui Requiep era completamente fallito; oltre a non essere riuscito a evocare la sua armatura, non muoveva un dito, né dava più alcun segno di vita.




SPAZIO AUTORE
Buonsalve e buon Halloween a tutti, miei cari lettori silenziosi :)
Che fate di bello nel giorno della festa degli orrori? Io nulla, purtroppo da me piove parecchio vicino ai limiti dell'allerta meteo, quindi non c'è altro da fare che rintanarsi al calduccio in casa. Spero che voi ve la passiate meglio di me :D
Ne approfitto per comunicarvi che, dopo il prossimo aggiornamento, questa fanfiction rimarrà in pausa per qualche tempo, perché ho intenzione di riprenderne un'altra che tengo ferma da fin troppi mesi. Tanto ormai ho capito che questa non riuscirò mai a finirla in tempo per il contest per il quale l'ho iniziata, perciò penso che la ritirerò; nonostante questo, la manderò avanti quando e quanto potrò.
Credo di non dovervi dire altro. Ci si ritrova al prossimo capitolo :)
Jaa na!

U.D.D.
 

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