the means of thoughts

di fra_eater
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cuscino ***
Capitolo 2: *** la difficile impresa ***
Capitolo 3: *** ricordati ***



Capitolo 1
*** cuscino ***


Prompt : cuscino
Personaggi: Mihawk/Perona
I passi lenti riecheggiavano con un rimbombo tra i corridoi deserti dell’immenso maniero che era la sua dimore.
Salì le scale, lentamente, guardandosi intorno e sorprendendosi dello strano senso di angoscia che stava lentamente prendendo possesso del suo petto.
Niente urla, niente vocine stridule, nessun rumore molesto.
 Dopo più di due anni nel maniero di Mihawk, lo spadaccino più forte del mondo, membro della flotta dei sette, regnava la pace.
Roronoa Zoro era partito per ritrovare i suoi compagni, finalmente quella piaga bevitore di liquore aveva levato le tende e quella ficcanaso di Perona l’aveva accompagnato sapendo che il suo senso dell’orientamento era praticamente sotto le piante dei piedi.
Ritornò nella propria stanza in cui l’arredamento gotico regnava sovrano e si diresse verso il letto ancora disfatto per la sveglia rocambolesca con i fantasmi della ragazza che pretendeva che gli salutasse entrambi sulla porta.
Sollevò le lenzuola di raso grigie, tirandole via con la pesante coperta viola. Prese i cuscini e cominciò a spostarli, per poter sistemare il copriletto, e fu in quel momento che se ne accorse: il cuscino più grande, quello che metteva sempre al centro del letto matrimoniale in cui riposava, era macchiato di trucco. Enormi macchie di rossetto rosso, ombretto blu e mascara nero dipingevano la stoffa pregiata e sicuramente, prima che sul quella federa, dovevano far parte del make up sul volto della ragazzina con gli occhi grandi.
Fissò il cuscino e, invece di arrabbiarsi, un moto di tenerezza si insinuò nel suo cuore.
Spesso aveva beccato Perona addormentata nella sua stanza, abbracciata proprio a quel cuscino e, per sua difesa, la ragazza aveva detto che era troppo morbidoso per poterlo lasciare a lui.
Stranamente si ritrovò a sorridere.
 Quella pazza ragazza aveva dato un tocco di allegria al grigiume di quella casa e già quelle cinque ore senza di lei lo lasciavano con una strana tristezza e nostalgia nel petto su cui troneggiava una croce d’oro.
Riguardò il cuscino sporco.
Al suo ritorno glielo avrebbe regalato.



benvenuti nell'angolo dell'autrice.
eccomi con una nuova racconta
(Ma non avevi altre storie in corse?)
Eh si, ho altre storie in corso e anche dei contest, ma non ho potuto resistere a questa challenge anche perchè la vedo come una sfida per trattare personaggi che non ho mai usato prima, come qui ho fatto con Mihawk.
ma bando alle ciance, fatemi sapere cosa pensate
un bacio
Fra

 

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Capitolo 2
*** la difficile impresa ***


Prompt :assorbente
Personaggi: Usopp
Titolo: la difficile impresa /
Lui era un grande guerriero, l’uomo più coraggiosa che avesse mai solcato i mari, e allora perché in quel momento si trovava così in difficoltà? Perché tra tanti era stato mandato solo lui? E perché i suoi compagni si erano rifiutati di accompagnarlo?
Del perché si fossero rifiutati era facilmente comprensibili, se lo avesse saputo prima che sarebbe stato così difficoltoso non avrebbe mai accettato quell’impresa così ardua, ma doveva ammettere a sé stesso che era stata Nami a convincerlo, con i suoi modi garbati.
Ma ora che doveva fare? Era in trappola e sentiva su di sé gli occhi di tutti i passanti di quel reparto che era sempre stato femminile, ad eccezione dei poveri diavoli costretti come lui.
Ma perché dovevano capitare entrambe nello stesso periodo? E perché non si erano fatte una scorta per evitare che qualcun altro dovesse occuparsi di quella faccenda spinosa.
Ripensava ai suoi compagni, bastardi per averlo abbandonato con le scuse più assurde, mentre le gocce di sudore per la tensione e l’imbarazzo scendevano imperterrite dal suo lungo naso.
Guardò l’enorme scaffale d’avanti a sé.
Ma non poteva essercene uno universale?
Con ali, senza ali, salva slip, da notte, per flussi abbondanti, nuova formula ultras sorbente, interni, per flussi leggeri … scrutava attentamente ogni singola etichetta per capire quale dovesse prendere, pensando alle reazioni delle sue due amiche se avesse sbagliato, sudando freddo nell’immaginare le torture che gli avrebbero inferto se non fosse stato quello giusto.
Ma perché un oggetto che va usato per poco tempo doveva creare tanti fastidi a lui che, ringraziando il cielo, non ne avrebbe mai avuto bisogno?
Si guardò intorno, sentendo gli occhi e i mormorii delle donne che popolavano quel reparto e sentendosi un pesce fuor d’acqua, buttò una mano ad uno degli scaffali alla cieca e prese il primo pacco più voluminoso che trovò. Solo quando uscì dalla bottega, sulla strada di ritorno per la Sunny, si rese conto che quelli che aveva comprato non erano assorbenti, ma pannoloni per incontinenza.
Una cosa era certa: non aveva più intenzione di tornare indietro.





angolo dell'autrice:
lo ammetto! Ho scelto questo pacchetto solo quando ho visto questo prompt, è stata la prima storia che mi è venuta in mente, ma non mi sembrava adatta come esordio XD
Usopp alle prese con i problemi femminili mi fa morire XD
fatemi sapere che ne pensate.
un bacione
fra

 

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Capitolo 3
*** ricordati ***


 
Prompt : ciondolo
 
Personaggi: Bellemere / Rocinante
 
“Ehi! Che state combinando?”
Il giorno in cui aveva deciso di adottare quelle due bambine, Bellemere non aveva mai creduto che avrebbe passato più della metà del suo tempo a cercare di sedare le loro risse.
“Bellemere! Nami…!”
“Sta zitta!”
Urlò la bambina dai capelli rossi, zittendo la sorella mettendole le mani alla bocca, per tutta risposta, Nojiko, che era più grande e più alta di Nami, le portò le mani alla gola, facendola ruzzolare a terra e mettendosi a ginocchioni su di lei, vittoriosa.
“Smettetela!” urlò la donna con autorità da Marine che era un tempo. Le bambine si alzarono in piedi, dritte.
Bellemere si avvicinò alla più piccola, con la mano tesa “Che nascondi?” chiese, alzando un sopracciglio e aspirando avidamente la sigaretta in bilico tra le labbra.
Nami assunse l’espressione tipica di chi non sa nulla, sollevando le spalle, ma tenendo sempre le mani dietro la schiena. “Non so di cosa tu stia parlando”.
Bastò un’occhiata della madre adottiva e il movimento di Nojiko fu fluido e fulmineo.
“Ehi!” esclamò Nami, indispettita. Bellemere afferrò velocemente l’oggetto che la figlia maggiore teneva stretto in una mano e lo osservò attentamente. Era un ciondolo. Una collana con un ciondolo a forma di cuore.
Era suo. L’aveva chiuso in un cassetto nel tentativo di dimenticarsene. Troppi dolori legati ad un oggetto così piccolo.
“Bambine” esordì dopo attimi di silenzio che sembravano infiniti “Andate al villaggio a fare un po’ di spesa, mancano tante cose a casa. Fate voi. Fatevi dare i soldi da Genzo o dal dottore. Nami, non rubare nulla”
Le bambine fissavano la madre in silenzio, non l’avevano mai vista con un’espressione così affranta, ma erano abbastanza sensibili da non voler investigare oltre e lasciarono la piccola abitazione senza fare domande.
Bellemere andò nella sua stanza. Si muoveva per inerzia, camminando a memoria e senza staccare gli occhi dall’oggetto, immersa nei ricordi di quando ne era entrata in possesso.
Rocinante e lei erano ancora delle reclute il giorno in cui lui ne era entrata in possesso.
“È una missione suicida” aveva commentato lei quando le aveva dato la notizia.
“È mio fratello!” aveva risposto lui, accendendosi una sigaretta e dando fuoco al fazzoletto della divisa che portava al collo “Non mi farà del male”
“Tu sei uno stupido!” aveva risposto lei, inviperita “Si tratta di un pirata! Non si farà di certo scrupoli ad ammazzarti se ne avrà l’occasione!”
Il ragazzo biondo si passò una mano tra i capelli, arruffandoli ancora di più. Sapeva perfettamente che la ragazza di fronte a lui aveva ragione “Mi sono offerto io, va bene? Sono l’unico che può farlo!”
“Rocinante, sei un idiota! Suicida e vanesio!”
Il ragazzo si alzò, era molto più alto di lei , si portò le mani al collo e prese un ciondolo, mettendoglielo tra le mani. Bellemere lo vide. Era un ciondolo a forma di cuore. “Tornerò a prenderlo quando tutto sarà finito”.
Bellemere sentì le lacrime salirgli agli occhi. Non aveva più avuto notizie di Rocinante. Non era più tornato a prenderlo.
Aveva chiuso con la sua vita da marine, ma i ricordi di quei giorni erano ancora vividi nella sua mente.
Si avvicinò alla cassettiera e aprì il primo cassetto, mettendovi il ciondolo, l’unico gioiello presente in tutta quella stanza.
“Spero che tu stia bene, stupido bastardo”.
E chiuse il cassetto.  



angolo dell'autrice:
Buon anno nuovo a tutti! ecco una nuova storia! questa volta ho voluto parlare di personaggi che non ho mai usato, spero che vi sia piaciuto :) Ho paura che Bellemere sia un pò OOC, ma lascio a voi la sentenza!
Buon Anno ancora
Fra

 

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