Semplicemente tu ed io

di miki18
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ~ Il ciondolo dorato ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ~ Solo una “G” ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ~ Tutti in pizzeria! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ~ Desideri e stelle cadenti. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ~ Messaggini e telefonate ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ~ Adesso ne sono sicura… mi sono innamorata! ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ~ Brutte notizie ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ~ Paure e gelosie ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ~ Non torno per la seconda volta con la stessa persona. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ~ Ricordi ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Adesso ho deciso ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ~ Riesci ad innamorarmi ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ~ Ubriachiamoci d'amore ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ~ Il ciondolo dorato ***


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Semplicemente

tu ed io

 

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{Il ciondolo dorato~

 

28 marzo 2008

I minuti passavano fulminei, le macchine sfrecciavano sull’asfalto nero a gran velocità, mentre i marciapiedi si riempivano di una moltitudine di passanti. Il via vai della grande città di Palermo aveva cominciato la sua routine di tutti i giorni.

Greta, una bellissima ragazza, di soli ventuno anni, correva spedita verso l’aula dove avrebbe seguito l’ennesima lezione di pedagogia, quando all’improvviso si scontrò contro qualcuno…

-          Ehi potresti stare più attenta, no? –

-          Scusa... non ti avevo visto! E che sono in un ritardo mostruoso... scusami ancora! – Cercò di farsi perdonare la ragazza, abbastanza imbarazzata e senza guardarlo in viso, scappò verso il grande edificio diciannove della sua facoltà. * che tipo... però era davvero carina! ...Poi era tutta rossa...non sapeva più come scusarsi...* pensò il ragazzo divertito e col sorriso sulle labbra riprese il suo cammino.

Qualcosa, però, gli fece scostare lo sguardo verso terrà e notò un piccolo ciondolo dorato, con sopra inciso una “G”. Lo prese e capì che l'era caduto a quella strana ragazza, poi senza pensarci troppo lo mise in tasca e continuò il suo percorso.

Greta raggiunse in tutta fretta l’edificio e con altrettanta premura sopraggiunse l’aula; lei era una ragazza solare, sempre pronta ad aiutare i suoi amici e colleghi: una ragazza fuori dal comune! Possedeva un carattere peculiare che la distingueva dalla massa: era dolce e affettuosa, ma anche tremendamente timida e permalosa. Amava cantare, scrivere, leggere e i bambini, tant’é che a volte, dedicava giornate intere ai suoi adorati cuginetti; lei aveva il dono di farsi amare dai bimbi, infatti, qualsiasi piccino che incontrava quei suoi dolci occhi, se n’è innamorava immediatamente. Quei suoi occhi così vivi e dolci, a volte, però, erano velati da una lieve tristezza che lei cercava di far volare via non appena qualcuno la guardava, restituendogli un sorriso tirato, ma pur sempre sincero. Aveva la carnagione chiara, gli occhi nocciola, i capelli castani con riflessi biondi, lunghi e leggermente mossi, e una corporatura esile. Come tutte le ragazze della sua età, lei non si credeva una grande bellezza, ma solo un “tipo”.

-          Ehi...Greta! Siamo qui! – La richiamò, una ragazza, facendole segnale con la mano. Greta salì i numerosi scalini dell’aula e si precipitò verso le sue colleghe.

-          Scusate il ritardo, ma la macchina non partiva e in più ho perso l’autobus. – Disse salutandole con un bacio sulla guancia. Poi si sedette nel suo posto e aspettò, come tutti, l’arrivo del prof.

 

 

°°°

 

Le lancette dell’orologio segnavano le dodici spaccate, un forte rumore di passi si insinuò nella grande sala dell’edificio 19:  una folla di studenti si prestava ad uscire dall’aula 5, dopo aver seguito tre ore di pedagogia davvero noiose. Greta aveva raggiunto l’uscita dell’aula e con grande stupore si trovò davanti ad un ragazzo alto e biondo.

-          Ciao Piccola! È da tanto che non si ci vede, vero? –

-          Che cosa vuoi, Dani? Non l’hai capito che con me non hai speranze?–

-          Ehi, calmati piccola! Volevo solo vederti... tutto qui. –

-          Adesso mi hai visto… puoi anche andartene! Ciaooo...–

-          Che caratterino! Ahi... ahi... se continui così, non troverai mai un ragazzo che ti piglia.. –

-          E sentiamo chi dovrebbe essere questo ragazzo... magari tu?! – Chiese enfatizzando la parola “tu”.

-          Chi può dirlo! E comunque non credo di essere un brutto partito. –

-          Ma fammi il piacere… - Disse la mora, ruotando gli occhi.

-          Ehi Greta... andiamo! – La richiamarono le amiche non appena uscirono dall’aula.

-          Sì, arrivo! E tu lasciami in pace, capito? – Disse guardandolo storto e andando incontro alle sue colleghe.

-          Sarai di nuovo mia, Greta! – Sussurrò il ragazzo, al vento.

-          Ma chi era quello? – Chiese a un tratto, Sara.

-          Un rompi palle! – Commentò Greta, continuando a camminare.

-          Davvero carino! – S’intromise Sofia, distogliendo la vista dal suo cellulare.

-          Sì. Devo ammettere che è carino, ma non potete immaginare come mi tortura ogni giorno! – Disse la ragazza, al limite della pazienza.

-          Dai… lascialo stare: è innamorato! – Le disse Sofia.

-          ODDIO! IL CIONDOLO! – Urlò Greta, mettendo la mano dentro la tasca del giubbotto.

-          Ehi che ti succede? – Chiese spaventata, Sara.

-          Ho perso il ciondolo che mi aveva regalato mia nonna! E adesso come faccio?! – Chiese in preda al panico.

-          Dai, non preoccuparti! Ritorniamo in aula, può darsi che l’avrai perso lì.. –

-          Si, andiamo! – E così s’incamminarono di nuovo presso l’edificio diciannove, dirette all’aula 5.

 

-          E così non l’hai trovato.. –

-          Già… mi dispiace mamma… non volevo perderlo, scusami! –

-          Potevi stare più attenta tesoro! Quel ciondolo aveva un valore inestimabile per tua nonna! –

-          Lo so, mi dispiace, scusami! – Disse davvero pentita, la moretta, con le lacrime agli occhi. Dopodiché la ragazza si chiuse nella sua camera e successivamente si buttò sul suo letto, ancora molto triste per la perdita del suo piccolo ciondolo. Il destino stava già operando per lei e nessuno poteva sapere cosa le sarebbe successo nei giorni futuri.

 

Continua…

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ~ Solo una “G” ***


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{Solo una “G”~

 

 Luca, un ragazzo alto e dal fisico atletico, stava entrando in aula quando si sentì chiamare.

-          Ehi, bello! Finalmente sei arrivato! –

-          Ah, ciao Andrea... non ti avevo visto. –

-          L’ho notato, ma che hai? Sei strano stamane. –

-          Niente, niente... e che una tipa si è scontrata contro di me e nell’impeto della botta le è caduto questo. – Disse mostrandogli un piccolo ciondolo dorato.

-          Mm... una “G”… chissà cosa rappresenta. –

-          Boh… forse è l’iniziale del suo nome o magari quello del suo ragazzo. – Disse Luca, guardando il piccolo oggetto.

-          Sì... può darsi. Va bèh... entriamo che è meglio... la lezione sta per iniziare. – E così dicendo i due ragazzi entrarono in aula. Luca, però, non smise di pensare a quella buffa ragazza. Ogni tanto aveva l’impulso irrefrenabile di prendere quel piccolo ciondolo e di tenerlo fra le mani, di accarezzarlo e inoltre sperava di poter rivedere quella strana, ma pur sempre bella ragazza.

Luca era un bellissimo ragazzo, dagli occhi azzurri più del mare e capelli biondi come il grano. Ogni ragazza che lo vedeva non poteva non notare la sua incredibile bellezza. Era perfetto col suo 1.89: il suo fisico era disegnato in modo sublime su quel corpo da ventunenne. Era impossibile non accorgersi di lui!

-          Ohhh... ecco qui i miei ragazzi preferiti! – Cinguettò una ragazza.

-          Ciao Lori.. – Sbuffò Luca, vedendola arrivare.

-          Che ne dici se ci sediamo insieme, eh tesoro? –

-          Quante volte ti ho detto di non chiamarmi tesoro? Eh? Dimmi quante volte. –

-          Mm... non ricordo, ma sono sicura che siano state parecchie. Comunque, cambiando discorso: che ne dici se domani sera uscissimo, tu ed io? –

-          Mi dispiace, ma domani sera uscirò con Andrea, Luigi e gli altri. Vero Andry? –

-          Ah, sì! Vero… mi dispiace Lori, ma dovrai cambiare i tuoi programmi per la serata di domani... ciao, ciao! - Disse Andrea ridendo sotto i baffi, seguito a ruota da Luca. “che stronzo…” pensò la ragazza prima di girarsi e scegliersi un posto. Quelle ore di lezione terminarono con la grande gioia di molti studenti, stanchi e annoiati dalle polemiche del prof di disegno.

 

°°°

 

 

 Le prime luci dell’alba filtrarono dalla finestra e si posarono su un corpo ancora disteso e privo di forze. Greta Accardi stava ancora dormendo beatamente sul suo letto, mentre la quotidianità della città si metteva in moto.

-          Greta sono le dieci... potresti anche svegliarti, benedetta ragazza! – Reclamò la madre, una donna sulla quarantina, aprendo le tende della finestra.

-          Mamma... non ho lezione oggi, è sabato! Fammi dormire, per favore! – La pregò Greta, coprendosi con le coperte, il viso assonnato.

-          Non puoi. Non ricordi che avevi promesso di portare tua sorella al parco? E poi ha chiamato Sofia già tre volte, stamane. Non credi di doverla richiamare? – Domandò la donna, sistemando la biancheria nella cassettiera.

-          Mamma lascia stare, faccio io... tu vai a pure là dentro. –

-          Va bene! Non dimenticarti di chiamare Sofia e di portare la piccola al parco prima delle undici. –

-          Ok... – Sbuffò la ragazza, alzandosi dal caldo letto ed entrando in bagno, per fare una doccia veloce.

-          Non so Sofia, non ho proprio voglia di uscire stasera… - 

-          Ancora per quel ciondolo... su Greta, sei patetica se non esci per quel ciondolino... dai, andiamo fuori - Rispose la ragazza, dall’altra parte della cornetta.

-          Patetica? Patetica tu dici? Tu forse non sai che valore ha quel piccolo oggetto per me... è troppo importante! –

-          Ok, hai ragione, però ti consiglio di uscire con noi.. dai, magari ti rilasserai e non ci penserai per un po’.-

-          Bèh... non hai tutti i torti. D’accordo stasera usciremo! –

-          Perfetto bellezza! Allora ci vediamo davanti alla pizzeria “la mensa del popolo”, ok?

-          Sì, va bene! A stasera... ciao Sofy! –

-          Ciao tesorina... a stasera!- Dopo aver riposto il ricevitore, Greta si diresse nella camera della sua adorata sorellina, per avvisarla che l’avrebbe portata al parco.

-          Wow! Oggi è una giornata spettacolare, vero piccolina? –

-          Sì, sì... guarda che bel cielo: è tutto blu! –

-          Già…  ti va di fare un giro nelle macchinette? Ho ancora qualche gettone. –Le chiese Greta, frugando dentro le tasche dei suoi jeans.

-          Siiiii, evviva! Voglio mettermi sul cavallino. –

-          Ok, signorina... il cavallino ci attende! – Disse, sorridendo la sorella maggiore. E correndo si diressero verso le giostre. La mattinata si svolse nei migliori dei modi per Greta e per la sua sorellina, le quali si divertirono un mondo a rincorrersi e a giocare, tanto che sfinite, si sdraiarono sulla soffice erba verde del parco. Ormai la primavera regnava padrona sulla grande città, il sole riscaldava con più intensità, tant’è che molti ragazzi preferivano saltare la scuola per potersi godere appieno le belle giornate primaverili. Greta si stava riposando su una panchina del parco e ogni tanto volgeva lo sguardo verso la sua piccola sorella, la quale si divertiva a giocare con una farfalla, saltando allegramente. Il tempo al parco volò e si fecero presto le dodici, cosicché le due sorelle s’incamminarono verso la loro abitazione. Una volta arrivate, Greta trovò una brutta sorpresa proprio davanti casa.

-          Dani ancora non hai capito che mi devi lasciare in pace? – Chiese infastidita, la mora, aprendo il cancello della villetta.

-          E su, piccola... non essere così acida di primo pomeriggio! –

-          Primo fra tutti io non sono acida ma stufa delle tue continue persecuzioni e secondo non parlare in questo modo davanti a mia sorella! –

-          Allora questa dolce bimbetta è tua sorella Giuly? Eh? – Disse il ragazzo, abbassandosi all’altezza della piccola bimba, la quale intimorita si nascose dietro la sorella.

-          Hai visto?? l’hai fatta spaventare! Sei incredibile Dani! – Disse con sguardo severo, poi rivolgendosi alla bimba, enunciò:

-          Tesoro entra nel vialetto e aspettami lì che torno subito. – La bimbetta annuì ubbidiente ed entrò, attendendola seduta sugli scalini.

-          Sei sola a casa? – Chiese Dani, non appena la bimba sparì dalla loro visuale.

-          Che t’importa? – Domandò gravemente la mora.

-          Così... non posso chiedere? -

-          Sì, sì... –

-          Gre ti va di uscire stasera? Magari potremmo andare al cinema oppure in spiaggia... –

-          No, non mi va e poi stasera ho un altro impegno. –

-          Ah, sì e con chi? –

-          Ma che te ne frega? Sarò libera di uscire con chi voglio o no? –

-          Ok...ok… non te la prendere! Ci vediamo in giro! ciao piccola mia! –

-          Non mi chiamare piccola! Scemo! – Disse prima di entrare nel vialetto. “uffa… non lo sopporto più!” pensò la mora entrando in casa con la sua piccola Giuly.

 

 

°°°

 

-          Mamma cosa c’è da mangiare a pranzo? –

-          Ho preparato il tuo piatto preferito tesoro: le lasagne! –

-          Gnam gram… ho una fame da lupi! – Disse Luca, accomodandosi a tavola.

-          Elena è pronto a tavola! – Urlò la signora Michelini, una donna sulla quarantina e di bassa statura, sedendosi anch’essa a tavola.

-          È già pronto? – Una dolce voce fece capolinea nella grande cucina di casa Michelini.

-          Si amore, tua madre ha superato se stessa con questa portata! – Disse il padre, sedendosi e gustando il primo boccone di quel capolavoro.

-          Stasera devi uscire, Lu? – Chiese Elena, rovesciando un po’ d’acqua nel suo bicchiere.

-          Si, penso di si. Anche perché Andrea mi ha detto che vorrebbe andare ad una nuova pizzeria che ha aperto da poco. –

-          Ah, bene! Allora mi autoinvito. Ho bisogno di parlare con il tuo amico.. –

-          Con Andrea? –

-          Si, e comunque verrà anche Stefano. –

-          Ah, ok! Più tardi ti dirò l’orario! – Affermò il ragazzo, gustando un nuovo boccone di pasta.

-          Perfetto! – Disse la ragazza consumando il suo pasto. Il pomeriggio passò in fretta e Greta dopo essersi fatta un bagno rilassante, si preparò per quella serata che forse le avrebbe cambiato la vita.

 

Continua…

 

Spero che questo secondo capitolo sia piaciuto. Commentate in tanti, per favore!!!!!!!!!!!!

un Grazie speciale a A7X che ha aggiunto la mia ff nei suoi preferiti! Grazie infinite!

Un ultima richiesta per tutti: Recensite, plaese!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ~ Tutti in pizzeria! ***


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tu ed io

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{Tutti in pizzeria! ~

 

Erano già le venti e Greta stava aspettando le sue amiche, davanti alla pizzeria “la mensa del popolo”. Passarono pochi minuti, nei quali la mora, guardava nervosamente l’orologio fino a quando vide da lontano un gruppetto di ragazze.

-          Scusaci per il ritardo, Gre. Wow... ma sei stupenda vestita così! – Infatti, Greta indossava una minigonna color panna, una semplice maglia rosa che lasciava travedere il suo bellissimo decolté e le ballerine del medesimo colore. Era davvero stupenda vestita così, quella sera non poteva certo non essere notata.

-          Dimmi: con chi devi fare colpo questa sera? – Le disse maliziosa, Marta, la sua migliore amica.

-          Con nessuno... tranquilla! –

-          È vero che Dani si è presentato all’università? – Chiese la ragazza incuriosita.

-          Sì e anche a casa... stamane… non lo sopporto più! È un demente! –

-          Innamorato, eh? –

-          Macché… su entriamo,  prima che mi si chiudi lo stomaco per la rabbia. – Fece Greta, seguita a ruota dalle tre amiche. Prontamente un cameriere le fece accomodare e le ragazze, una volta sedute, ordinarono la loro pizza. Nel frattempo un gruppo di ragazzi, seguiti da una coppietta, fecero il loro ingresso nella grande pizzeria. Il cameriere li fece accomodare proprio davanti al tavolo delle quattro ragazze, le quali curiose guardavano “i nuovi arrivati”.

-          Avete visto com’è carino quello con i capelli neri e gli occhi verdi? – Chiese a un tratto, Sara.

-          Sì, niente male, ma a me piace quello biondo… è così attraente. –Disse Sofia, adocchiando già la sua "preda".

Greta, essendo seduta di spalle, si girò e non poté non riconoscere il suo migliore amico, seduto proprio in quel tavolo.

-          Oddio, in quel tavolo c’è seduto Riccardo… oddio! –

-          Cosaaaa? Riccardo, il tuo migliore amico? – Chiese Sofia, sbarrando gli occhi all’inverosimile per lo stupore.

-          Sì, proprio lui… - Affermò la mora, voltandosi per non farsi vedere, ma troppo tardi Riccardo l’aveva già vista.

-          Verooo... è lui!!! Gre andiamo a salutarlo, ti prego! – La supplicò Marta.

-          No, ma stai scherzando? Non conosco a nessuno e poi…oddio no! Si sta avvicinando verso noi. No! -

-          Ehi cucciola! Che bello vederti! – Disse il ragazzo, dirigendosi verso il tavolo delle fanciulle.

Greta con “grande stupore” rispose:

-          No, ma che ci fai tu qui? Ti credevo in giro con i tuoi colleghi. –

-          Ah, sì... ma ho preferito un’altra compagnia... ho deciso di uscire con mio cugino Luca e i suoi amici. –

-          Ah, capisco… comunque loro sono le mie amiche: Sofia, Sara… Marta la conosci già. –

-          Sì, ciao Marti! – La salutò il ragazzo.

-          Ciao Richi!! – Disse la ragazza con un sorriso smagliante. Dopo le varie presentazioni, il ragazzo chiese a Greta se voleva unirsi alla sua compagnia, almeno si sarebbero divertiti e avrebbero passato un po’ di tempo insieme, come sempre. La ragazza non era proprio entusiasta della proposta appena ricevuta, ma per l’insistenza dell’amico e la supplica di Marta, si arrese. Le quattro ragazze si presentarono agli amici di Riccardo e Luca non poté non riconoscere Greta, con la quale si scontrò il giorno prima.

-          Così tu ti chiami Greta. – Fece Andrea, non appena la ragazza si presentò.

-          Sì, perché? Non ti piace? –

-          No, no… anzi, è un nome bellissimo! Ma dimmi per caso frequenti l’università? –

-          Sì, frequento il secondo anno di scienze della formazione primaria. –

-          Wow, un bel corso... complimenti! –

-          Grazie... – Sussurrò la mora, timidamente.

-          Ragazzi che ne dite se dopo la pizza andassimo a fare una passeggiata al Politeama? – Propose Riccardo. Egli era un ragazzo abbastanza magro, biondo e dei splendidi occhi verdi; era sempre allegro e faceva ridere tutta la compagnia. Una volta s’innamorò di Greta, ma per paura di un rifiuto non le disse mai nulla. Lui non era un ragazzo capace di esternare i propri sentimenti: era solo il buffone del gruppo, non riusciva proprio a mostrarsi serio.

-          Siii... io adoro camminare di notte al Poli! – Esclamò entusiasta Greta, mostrando uno splendido sorriso. Luca rimase paralizzato da quello sguardo così dolce e allo stesso tempo così bello. Non aveva mai conosciuto una ragazza così... no, Greta era la prima ragazza che lo aveva catturato per davvero. La contemplava nella sua bellezza e non riusciva proprio a distogliere gli occhi da lei, tant’è che la ragazza se n’è accorse e lui, imbarazzato, scostò lo sguardo da quella figura celestiale. “Sei davvero bella, Greta e ringrazio Dio per avermi fatto conoscere una ragazza così incantevole... non posso crederci che eri tu quella ragazza così buffa... sicuramente starai cercando quel ciondolo… piccola... presto lo riavrai!” erano questi i pensieri che s’insinuavano nella mente di Luca, il quale restava silenzioso per scorgere ogni frammento e ogni suono di quella voce così melodica. La guardava ridere e scherzare con Riccardo e un senso di gelosia s'insinuò dentro di lui. “che mi succede? Perché sono così geloso? Non capisco… la conosco da così poco tempo ed è già diventata talmente importante per me? Perché mi da fastidio se ride con Riccardo o scherza con Luigi? Perché?...” le sue risposte non furono saziate purtroppo, ma qualcos’altro accadde quella sera e molto più importante per lui…

 

Continua…

 

Non so se qualcuno di voi leggerà il continuo della mia ff, ma la pubblico lo stesso. Mi auguro che vi piaccia… un bacio a tutti coloro che continuano a leggerla! Grazie!!

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ~ Desideri e stelle cadenti. ***


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{Desideri e stelle cadenti~

 

 

Dopo che uscirono dalla pizzeria, il piccolo gruppo di Greta, unitosi a quello di Riccardo, si diresse verso il Politeama. Elena e Stefano, essendo fidanzati da diversi mesi, avevano deciso di separarsi dal gruppo e di appartarsi in un altro luogo. Dopo i vari saluti, i ragazzi si diressero verso il centro del Politeama, per poi sedersi comodamente sulle panchine di Via Libertà.

-          Questo posto è davvero incantevole di notte… - Disse a un tratto Greta, alzando il viso verso il cielo, poi continuò:

-          E guardate che cielo stupendo che c’è! – Aggiunse, incantata da quella visione.

-          Già... è uno spettacolo meraviglioso... – Sussurrò Luca, imitandola nell’azione. Greta lo guardò e sorrise dolcemente.

-          Tu hai mai visto una stella cadente? – Domandò la mora, guardandolo incantata.

-          No, ma non dirmi che credi a quella stupida convinzione che le stelle cadenti esaudiscano i desideri! –

-          Bèh... ci credo e allora? –

-          È solo una stupidaggine... –

-          Secondo me no... e poi ognuno è libero di credere a ciò che vuole! – Puntualizzò la moretta, indignata.

-          Ok.. ma non prendertela con me se poi i tuoi desideri non diventeranno realtà! –

-          Non ti preoccupare per questo! -

-          Ehi, che ne dite di bere qualcosa? – Chiese Andrea, all’intero gruppo.

-          Sì... andiamo al carpe diem! – Propose Marta, alzandosi.

-          No, ragazzi... io devo andare, si è fatto tardi e poi domani mi dovrò alzare presto perché devo studiare. – Disse alla compagnia, la moretta alzandosi. Poi continuò chiedendo:

-          C’è qualcuno che può darmi uno strappo a casa? Sono senza auto e mio padre non può venirmi a prendere. –

-          Se vuoi, ti accompagno io... – Si offrì Luca, alzandosi anch’egli dalla panchina.

-          Se non ti da fastidio.. – Aggiunse, guardandola negli occhi.

-          Ah, va benissimo... allora ci vediamo ragazzi! È stato un piacere conoscervi... ciao ragazze!–

-          Ciao! Buona notte… - Risposero, all’unisono, gli amici. Dopo i saluti, Greta e Luca si diressero insieme verso l’automobile di lui. Luca da vero gentiluomo le aprì la portiera della sua Mercedes serie A , facendola accomodare su sedili morbidi. Greta non poté non guardarlo e sorridendo, lo ringraziò per quel gesto così romantico.

Il ragazzo, una volta in macchina, la guardò e non poté non pensare a quanto fosse bella e tremendamente dolce.

-          Perché mi stai fissando?– Chiese Greta, non capendo il motivo di quella specie di contemplazione. Forse aveva qualcosa fuori posto o magari era rimasto incantato dalla sua visione?

-          Niente… mi sto rendendo conto che sei davvero adorabile... – Le disse dolcemente, guardandola fisso negli occhi in un modo così profondo. La ragazza rimase ammaliata da quelle poche ma semplici parole. Era davvero bellissimo, pensò Greta, guardandolo con più attenzione.

-          Ehm... grazie… ma non dovremmo partire... sai come si fa, eh? Metti la chiave nella toppa e poi la giri...? – Domandò divertita.

-          Sì, scusa ma i tuoi occhi hanno uno strano potere su di me... non è che sei una piccola streghetta? – Chiese ghignando, il biondino, e girando la piccola chiave, mise in moto l’auto.

-          Sì e tu sei mago Zurlì... ahahah.. – Rise la ragazza.

Una volta arrivati a casa della moretta, Luca parcheggiò l’auto vicino all’abitazione di Greta, ma prima di farla scendere le disse:

-          Questo dovrebbe essere tuo... – Sussurrò facendole vedere un piccolo oggetto dorato.

-          Il mio ciondolo, ma dove l’hai trovato? –

-          Ti sarà caduto dopo che ci siamo scontrati ieri all’università. –

-          Eri tu? Oddio! Io… -

-          Sshh... non importa... diciamo che è un piccolo dono... un desiderio che si è avverato... –

-          Io non so come ringraziarti e perdonami per essermi arrabbiata per quel fatto delle stelle cadenti. –

-          Non ne avevi tutti i torti... sono stato un insensibile! E poi è vero che le stelle cadenti esaudiscono ogni desiderio.- Disse deliziosamente, abbassando il viso.

-          Come mai questo cambio di opinione? – Chiese lei, stupita.

-          Perché  una volta vidi una stella cadente ed espressi un desiderio…e solo adesso mi sto rendendo conto che in fondo i desideri possono essere esauditi, se si esprimono col cuore… -

-          Sono senza parole... sei così dolce.. –

-          Grazie… - Sussurrò il biondino, arrossendo lievemente.

-          Anche tu... – Aggiunse guardandola con affetto.

-          Bèh... io adesso vado... spero di rivederti presto! Grazie per il passaggio! – e gli sorrise dolcemente.

-          Figurati! Ah, Greta? – La richiamò, prima che uscisse dall’auto.

-          Sì, dimmi. –

-          Che ne diresti di scambiarci i numeri? –

-          Ah, certo! – Affermò, uscendo il telefonino dalla borsa e porgendoglielo. Il ragazzo memorizzò il numero e le chiese di fargli uno squillo, in modo che anch’esso potesse avere il suo numero. Dopo di ciò, la ragazza gli augurò la buona notte e tutta contenta entrò in casa. In seguito indossò il pigiama, si mise a letto e si addormentò, col sorriso sulla bocca e l’immagine di quel ragazzo, così carino, nella sua mente.

 

Continua…

 

Eccoci qua! Primo fra tutti volevo ringraziare di vero cuore a Purple!!

Grazie per aver commentato e per aver scritto quelle dolcissime parole. Sono super contenta che ti sia piaciuti i primi 3 capitoli e mi auguro che ti possa piacere anche questo nuovo. Ti ringrazio anche perché mi hai detto che la seguirai fino alla fine e l’hai aggiunta fra i tuoi preferiti, questo riempie di gioia il mio cuore! GRAZIE INFINITE!!!

Infine, un grazie a tutti coloro che continuano a leggere, ma che non commentano! Grazie, grazie, grazie.

Un bacio a tutti, alla prossima!

Un’ultima cosa: commentate^^

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ~ Messaggini e telefonate ***


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{Messaggini e  telefonate~

 

 

Era domenica. Il sole brillava da tempo sull’azzurro cielo e una leggera brezza rinfrescava l’aria. Greta era seduta alla sua scrivania e stava studiando da circa tre ore la sua materia preferita: Storia dell’educazione. Il suo cellulare vibrò e la ragazza si accorse di aver ricevuto un sms; quindi aprì la piccola bustina gialla e lesse il contenuto: *Ciao Greta, sono Luca... ti ricordi di me? Spero di sìJ! Come va oggi? Stai studiando? Rsp. se puoi, ok? Ciao... a prestoJ*

Greta sorrise leggendo il messaggino e immediatamente gli rispose. La mattina proseguì fra studio e qualche altro sms per Greta. Il pomeriggio non tardò ad arrivare e la moretta si preparò per uscire con le sue amiche. Marta, Sofia e Sara erano già arrivate nel posto, dove si sarebbero incontrate con Greta. Marta era una ragazza dai capelli corvini, gli occhi grandi e verdi, di bassa statura e con un corpicino minuto. Lei era quella che rallegrava il piccolo gruppo, una ragazza dalle mille risorse, sempre sorridente e ottimista... vedeva tutto rosa ed era da sempre innamorata persa di Riccardo, il migliore amico di Greta. Quest’ultima aveva trovato in Marta l’amica ideale, con la quale potersi confidare: un’amica speciale, come la definiva Greta. Sofia, invece, era una semplice collega di università ma con la quale poteva divertirsi e scherzare. Lei aveva degli splendidi capelli rossi, sempre legati con una coda, ricci e lunghi fino alle spalle. Sofia aveva un carattere difficile: era testarda e vanitosa, ma anche simpatica e quando voleva dolce ed adorabile. Infine c’era Sara, la solita studiosa del gruppo, ma con un carattere dolcissimo e notevolmente timida. Aveva i capelli corti, color castano chiaro e due splendidi occhi del medesimo colore. Le tre ragazze avevano già raggiunto il posto del loro incontro e stavano aspettando la loro amica, la quale era sempre in ritardo.

-          Eccomi raga! Sono qui... – Esclamò Greta riprendendo fiato e sedendosi su una panchina vicina alle sue amiche.

-          Finalmente ti sei degnata di venire, eh? – Ghignò Marta sedendosi accanto a lei. Greta le sorrise e si prestò a salutare le tre ragazze. Avevano deciso di fare una piccola passeggiata per la via Roma, una lunga e maestosa strada, circondata da illimitati negozi di vari tipi.

-          Guardate com’è carina quella maglia! – Fece notare Marta, facendo segnale verso la t-shirt color panna.

-          Sì, è carina ma io preferisco quella con la scollatura a V. – Disse Greta, fissando la vetrina.

-          Oddio ieri sera Riccardo era stupendo vestito in quel modo… mancava poco e gli saltavo addosso. – Ridacchiò Marta, voltandosi verso la strada e appoggiando la schiena nella vetrina.

-          Ehehe... ho visto come lo guardavi: lo stavi mangiando con gli occhi! – La beffò Sofia.

-          Secondo voi l’ha capito che mi piace da impazzire? – Domandò la ragazza dai capelli corvini, incamminandosi col piccolo gruppo.

-          Nooooooo... – Ironizzarono, all’unisono, le tre ragazze.

-          Dai, io non credo… - Mormorò Marta, sperando che stessero scherzando.

-          Ma era così evidente, Marti! Sei stata, in pratica, tutto il tempo attaccata a lui! Non gli hai lasciato nemmeno un minuto libero! – Disse Sara, seguita dal consenso delle due amiche.

-          Ok... ok! Mi dichiaro colpevole... ieri sera, però, ho notato anche un’altra cosa... –

-          E cioè? – Chiese Sofia, curiosa.

-          E cioè che a Luca piace da impazzire la nostra Greta. –

-          Cosaaaa? Ma che dici!! – Esclamò Greta, sgranando gli occhi all’inverosimile.

-          È così, credimi! –Disse Marta.

-          Ma alla fine che avete fatto? Ti ha lasciato a casa subito? Oppure… - Chiese Sofia, con una nota di malizia.

-          Ehi, non pensare male. Mi ha lasciato immediatamente a casa e poi… -

-          E poi...? – La incitarono le amiche, all’unisono.

-          E poi mi ha restituito questo! – Disse la moretta, mostrando alle amiche un piccolo oggetto dorato.

-          Il tuo ciondolo, non posso crederci! – Esclamò Sara, prendendo in mano il piccolo ciondolino.

-          Ma come mai l’aveva lui? – Chiese Marta, stupita. E così Greta le racconto quella buffa coincidenza avvenuta qualche giorno prima all’università.

 

 

 

°°°

 

-          Pronto? –

-          Ciao tesoro mio!

-          Ciao sorellina, come ti va la vita? –

-          Bene, bene... e voi?

-          Tutto ok! Simone come sta? –

-          Sta bene anche lui. Ma non ho chiamato per questo.

-          Ah, no? –

-          No. Volevo parlare con la mamma. Sai, forse torneremo a Palermo.. devo comunicarvi una splendida notizia!!

-          Davvero? Meraviglioso! –

-          Già... allora mi passi la mamma?

-          Certo! Ciao sorellina... ti voglio bene! –

-          Anch’io Luca, ciao!

-          Mamma! C’è Clarissa al telefono! – Annunciò Luca, posando il cordless sul mobiletto.

-          Arrivo! – Disse la donna, correndo verso il corridoio. Clarissa era la sorella maggiore di Luca: una ragazza di soli ventisei anni, sposata con Simone, un ragazzo davvero unico e amabile. Il classico ragazzo che ogni madre vorrebbe per la loro figlia. Clarissa era di bassa statura, un corpo normale e due meravigliosi occhi azzurri, coronati da lunghi capelli biondi. Essendo la primogenita di tre figli, lei si era sposata molto giovane e copriva una carica molto importante in un’azienda di viaggi, nella quale guadagnava abbastanza bene.

 

 

°°°

 

 

-          Wow! È incredibile... – Esclamò Sofia, ancora stupefatta da quel racconto.

-          Già, puoi dirlo forte! – Fece Sara, entrando in un bar, seguita dal piccolo gruppo.

-          Quindi stamane avete messaggiato.. ehh??..– Disse maliziosa, Marta, sedendosi al bancone.

-          Bèh, sì... ma erano dei  normali sms. È inutile che fai quella faccia. – Disse Greta e poi rivolgendosi al barista, chiese:

-          Un succo d’ananas, per favore. –

-          Arriva subito, bellezza. – Rispose il giovane barista, enfatizzando la parola “bellezza”. La ragazza non fece caso al complimento del ragazzo e rivolse di nuovo l’attenzione alle tre ragazze.

-          Ma che faccia ho fatto? Ho solo detto che stamane avete messaggiato... niente più! –

-          Sì, ma l’hai detto in modo provocatorio e anche nel tuo sguardo c’era qualcosa di malizioso.–

-          Ok... però devi ammettere che quel ragazzo è davvero bello e poi ha un fisico da paura! –

-          Lo sai che a me non piacciono i ragazzi muscolosi e belli! –

-          Lo so, ma non puoi nascondere che ne sei attratta! –

-          Bèh… - Cercò di difendersi la moretta ma Marta non glielo permise.

-           Hai visto! Ti piace... Lo sapevo! Lo sapevo! – Disse entusiasta, ordinando il suo adorato caffè.

-          Non è vero, non mi piace! –

-          Sì, che ti piace... – S’intromisero Sara e Sofia.

-          Sapete che vi dico? Io vado a casa! –

-          No, dai Gre! Non prendertela per così poco. – Disse Marta.

-          Ecco qui bellezza! Il suo succo è pronto! E anche il caffè! –

-          Grazie! – Dissero all’unisono Greta e Marta, prendendo le loro bevande.

-          Comunque io adesso vado. Devo passare da Riccardo per farmi prestare un cd. –

-          Da Riccardo? – Domandò Marta, con occhi sognanti.

-          Sì, perché? –

-          Ti prego Gre, fammi venire con te! Ti supplico! – La scongiurò Marta, unendo le mani in forma di preghiera.

-          Mm..non saprei… -

-          Ti prego! – Fece la ragazza, mettendosi quasi a piangere.

-          Ok, ok! Verrai con me, tranquilla!! –

-          Grazie Gre! Ti adoro!! – Disse Marta, dandole un sonoro bacio sulla guancia.

-          Allora ci vedremo domani, Gre? –

-          Sì, alle undici all’uni. Ciao ragazze! –

-          Ciao... – Risposero Sara e Sofia, all’unisono.

-          Oddio non posso crederci: fra pochi minuti rivedrò il mio adorato Riccardo! – Esclamò Marta con occhi trasognati. Era davvero cotta!

-          Sei davvero innamorata, eh? –

-          Sì, da sempre! Lui, però, non sembra tanto interessato a me... – Disse con voce velata da una tristezza infinita.

-          Ma dai!  Non essere così pessimista... vedrai che, prima o poi, si accorgerà di te! –

-          Magari… ma dimmi di te… con quel ragazzo è successo qualcosa? – Chiese curiosa, Marta.

-          No, quante volte devo ripetertelo, eh? Non è successo nulla! Niente di niente! – Disse un po’ adirata, la moretta.

-          Strano... –

-          Perché? –

-          Perché mi è sembrato che gli piacessi a lui… può darsi che mi sono sbagliata. –

-          E dimmi come te ne sei accorta? – Chiese la ragazza, al limite della pazienza.

-          Da come ti guardava ieri sera… -

-          Perché: come mi guardava? – Chiese ridendo, la moretta.

-          Come io guardo al tuo migliore amico! –

-          Da...davvero? –

-          Si ,si! Non ne ho dubbi: tu gli piaci! – Fece Marta, lasciando di stucco la povera Greta, ancora esterrefatta. Non capiva perché si sentiva felice dopo quella confessione, forse si era innamorata di quel bel ragazzo?

-          Dai, andiamo... ho una voglia matta di rivedere il mio adorato Riccardo! –

-          Sì, muoviamoci! – Esclamò la moretta, ancora stupita da quella rivelazione.

 

Continua…

 

Ed ecco un altro capitolo. Mi auguro che vi sia piaciuto^^

Spero di poter aggiornare presto…ad ogni modo vi farò attendere pochissimo tempo.

 

Un enorme GRAZIE a Purple!! Le tue parole mi danno la forza e la gioia di continuare questa ff. GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!!!!!!!!

Grazie anche a chi ha aggiunto nei suoi preferiti la mia fanfic! Un grosso bacio…a presto^^

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ~ Adesso ne sono sicura… mi sono innamorata! ***


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Semplicemente

tu ed io

Created by Rita

 

{Adesso ne sono sicura… mi sono innamorata!~

 

 

Il suono acuto del campanello si espanse in tutta la casa e Riccardo si diresse verso l’ingresso, curioso di vedere chi si trovava dietro la porta. “chi sarà a quest’ora. Non credo i miei: avevano detto che sarebbero rientrati stasera” . Pensò, aprendo la porta e trovandosi di fronte due splendide ragazze.

-          Greta, Marta? Che ci fate qui? – Domandò il ragazzo, frastornato.

-          Niente eravamo in giro per la via Roma e abbiamo deciso di fare un salto da te. Perché disturbiamo? – Chiese Greta, entrando in casa, seguita a ruota dall’amica.

-          No, no… per nulla! Venite, andiamo in camera mia! –

-          Ma non ci sono i tuoi? – Chiese Marta senza distogliere lo sguardo dal ragazzo.

-          No, sono fuori per affari e mi hanno lasciato solo soletto… - Disse aprendo la porta della sua camera.

-          Beato te! I miei sono sempre a casa e non fanno altro che rompere. – Fece Marta, sedendosi sul letto di Riccardo.

-          Senti Richi, hai per caso il cd dei Modà? Quello “ti amo veramente” ? –

-          Sì, vuoi che te lo presti? –

-          Sì, mi sono innamorata delle loro canzoni. Sono la mia band preferita. –

-          Lo credo bene. Scrivono canzoni stupende e molto romantiche. – Affermò il ragazzo, prendendo il cd.

-          Te lo restituirò non appena mi sarò salvata le canzoni sul PC. –

-          Tranquilla! Puoi ridarmelo quando vuoi. Ho tutte le canzoni sul mio Mp4! –

-          Ok, grazie! Sei un tesoro! –

-          Figurati. Marti ma tu hai il mio numero di cell? –

-          No, non me l’hai mai dato. –

-          Scusa. Dammi il tuo telefonino che te lo memorizzo! –

-          Certo, eccolo! – E così Riccardo registrò il suo numero nel telefonino di Marta e lo stesso fece lei nel suo cell.

-          Mi raccomando chiamami qualche volta! –

-          Contaci! – Disse felice Marta, conservando il cellulare.

-          Bene. Io e Marti adesso andiamo, anche perché non vorremo disturbarti ancora. –

-          Ma che disturbo, mi fa piacere vedere le mie adorate ragazze! – Disse mostrando un magnifico sorriso, del quale Marta fu felice di ammirare.

-          Grazie Richi, ma è tardi e poi avevo promesso a mia madre che sarei tornata per cena. –

-          Ok, ok.. allora ci vedremo in settimana. –

-          Puoi contarci. Ciao! – Dissero, all’unisono, le due ragazze sorridendogli. Quando furono fuori di casa, Marta iniziò a commentare, come al solito, l’aspetto di Riccardo.

-          Oddio… era favoloso con quella felpa. Madonna mia quanto lo amo! –

-          Marti l’ho capito che non puoi fare a meno di lui, ma non credi di esagerare? –

-          Esagerare?! Ma che dici Gre. Io ne sono profondamente innamorata! Sono quasi due anni che gli vado dietro, che gli sbavo e lui niente! Ma sono certa che adesso qualcosa cambierà, si ne sono proprio sicura. E poi mi ha dato il suo numero… vuol dire qualcosa, no? – Chiese speranzosa, l’amica.

-          Bèh, credo di sì, ma… -

-          Hai visto? Lo credi anche tu! –

-          No, aspetta non ne sono sicu… -

-          Lascia stare, tesò. Io sono arrivata. Ci vediamo ok? – Le chiese, dandole un bacio sulla guancia e suonando il campanello di casa per farsi aprire dalla madre.

-          Ok… ciao. – La salutò Greta, un po’ offesa per non averle fatto esprimere il suo pensiero. Greta proseguì verso casa in silenzio, quando una dolce melodia colpì il suo udito. Il suo telefonino squillava le dolci note di “mentre sogni”, una canzone dei Modà. Greta prese il cellulare dalla sua tasca e vide chi era. Le venne un colpo quando lesse il nome di Luca sul display e col sorriso sulle labbra, rispose.

-          Pronto? –

-          Ciao Greta. –

-          Ciao Luca, devi dirmi qualcosa? – Chiese la ragazza, interessata dalla risposta che le avrebbe dato il giovane.

-          Sì, volevo sapere se sabato sarai libera. E se è sì, ti andrebbe di uscire? Magari potremmo andare al cinema con gli altri. Allora che ne pensi? – Chiese il ragazzo, sperando in un sì.

-          Bèh, non saprei. Ascolta avverto le altre e ti farò sapere, ok? –

-          Perfetto! Spero di rivederti sabato e di poter parlare un po’ con te. Vorrei conoscerti meglio... –

-          Anch’io... senti, ti andrebbe di risentirci stasera, dopo cena? – Propose Greta, sperando in una risposta positiva.

-          Scusami, ma non posso. Stasera non sarò a casa, devo uscire. –

-          Ah, ok! Allora ci sentiamo in settimana, va bene? –

-          Certo! Ciao bella. –

-          Ciao...Lo salutò con il rossore sulle gote. Le aveva detto “bella”. Di solito quando le facevano un complimento del genere, lei non diventava mai rossa e allora perché con lui si? Perché? Quella domanda non ebbe una risposta, ma forse Greta l’avrebbe trovata molto presto. “ vuole rivedermi. Vuole rivedere me!! È stato così dolce a chiamarmi…la sua voce è così bella e… oddio! Non mi sarò innamorata di lui?!?!” pensò, la moretta.

-          Oh…Luca... – sospirò prima di aprire la porta di casa.

-          Sono tornata! – La voce della moretta si espanse in tutta la casa.

-          Ben tornata tesoro! La cena è quasi pronta. – La accolse sua madre, entrando nel salottino.

-          Cosa c’è di buono, mamma? –

-          Spezzatino con contorno di patate. Ti piace no? –

-          Certo! – Disse, sorridendole dolcemente. Dopodiché la ragazza si avviò verso la sua camera.

-          Ehi, sorellina sei tornata? – Chiese una splendida bambina.

-          Sì, tesorina mia. Ti sono mancata?  -

-          Sì, tanto. – Disse la piccolina, abbracciandola e facendole capire di voler essere presa in braccio.

-          Ragazze venite, è pronto a tavola! –

-          Sì, arriviamo! – Disse, all’unisono, le due ragazze. Dopo cena il telefonino di Greta vibrò, facendole notare che le era arrivato un nuovo sms.

* Hai una voce dolcissima. By Luca. *

*Grazie, anche la tua voce è molto bella. *

*Ti ringrazio. Che fai di bello?*

*Mi sto preparando per andare a nanna, tu?*

*Sono a casa di Riccardo e mi sto annoiando.*

*Perché?*

*Perché siamo soli e non abbiamo nulla di bello da fare. Stiamo guardando un film pallosissimo sul primo canale, ma non mi convince molto*

*ahaha.. povero te. Mi dispiace… cmq adesso vado a letto. Buona notte Luca! *

*Notte bella... a presto!* Così terminarono i numerosi sms fra i due ragazzi e Greta, col sorriso sulle labbra, poggiò il viso sul cuscino, felice per la serie di messaggini ricevuti da quell’affascinante ragazzo.

Adesso ne sono sicura” si disse la ragazza. “ mi sono innamorata di Luca..” pensò Greta, prima di chiudere gli occhi, facendosi trascinare nel mondo dei sogni.

 

 

Continua…

 

Ed ecco un altro capitolo! Non penso che sia molto bello, ma credo che sia determinante per spiegare tutta la storia. Ovviamente, sarete voi a giudicare in  positivo o in negativo questo nuovo capitoletto. Io ce l’ho messa tutta e mi auguro con tutto il cuore che vi sia piaciuto almeno un po’!

 

Un benvenuto a stefola93!! Grazie mille per aver commentato il capitolo precedente!! Sono felicissima e allo stesso tempo lusingata delle parole che hai usato per recensire! Ho letto che vivi anche tu a Palermo, quindi conosci benissimo i luoghi da me descritti nella ff! E’ strepitoso tutto questo!! Ho trovato una mia concittadina, che bello!!^^

Comunque vada per cucì! XD!! Spero che continuerai a seguire la mia ff, un grosso bacio e ancora GRAZIE!!

 

Una valanga di grazie alla mia fedele lettrice: Purple!! Ho letto che ti incuriosisce molto anche la storia fra Marta e Riccardo^^ sarebbero una bella coppia, vero? Ihihi..vedremo cosa succederà!! Grazie anche a te per tutti i gentili aggettivi che usi per acclamare la mia storia. Te ne sono davvero grata, sei la mia ancora di salvezza!! Se non ci fossi stata tu a commentare la mia ff, pensò che l’avrei lasciata in asso…invece, adesso siamo arrivati al sesto capitolo!! UN IMMENSO GRAZIE PER TUTTO!!

 

Alla prossima! Un bacio a tutti e un grazie anche a coloro che ancora la leggono e l'hanno aggiunta fra i preferiti!

 

 

Grazie!

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ~ Brutte notizie ***


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Semplicemente

tu ed io

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{ Brutte notizie ~

 

 

 

Lunedì. Una nuova settimana era già cominciata. La routine di tutti i giorni era partita.

Ore 11, aula 2, edificio 19.

L’aula come sempre era gremita di alunni che aspettavano pazientemente l’arrivo del professore. Una ragazza era seduta sulle prime file, immersa nella lettura di un libro. A un tratto si sentì un insolito silenzio e la ragazza capì che il prof aveva già varcato la soglia dell’aula, pronto a cominciare una nuova lezione.

-          Che noia. È già qui il prof! – Annunciò Sofia, sedendosi al suo posto.

-          Sì, fatti sentire Sofì. Dai! – Le disse Greta, posando il libro nella borsa e prendendo il notes-book sotto il banchetto.

-          Ma Sara? –

-          Boh… forse avrà trovato traffico. –

-          Sì, sicuramente! – Dopo qualche minuto la terza porta dell’aula si spalancò e una ragazza fece capolinea nell’aula e come se non fosse accaduto nulla, si sedette accanto alle sue due amiche.

-          Buon giorno, signorina. Adesso possiamo iniziare la lezione? – Le chiese il prof, in modo un po’ alterato. La ragazza divenne rossa e fece le sue scuse per quel ritardo. La lezione cominciò e il prof sperò che non fosse più sospesa per un altro ritardo. Greta seguiva attentamente la spiegazione del prof, ma un pensiero la distraeva. L’immagine del biondino non la lasciava neanche un attimo. Quel ragazzo aveva uno strano potere su di lei: l’aveva conosciuto due giorni fa e già non riusciva a toglierselo dalla testa. Aveva pensato a lui tutta la notte e per tutta la notte, l’immagine del suo dolce viso non l’aveva abbandonata nemmeno un istante. “Chissà cosa starai facendo..” pensò la moretta, scrivendo distrattamente il nome “Luca” su un foglio.

-          Aww... non ce la facevo più! – Dichiarò Sofia, uscendo dal grande edificio di Via delle Scienze.

-          E quando mai. Tu non riesci proprio a sorbirti tre ore di filato con quel prof! – questa volta era stata Greta a parlare.

-          Non so a voi, ma credo che quel tipo mi odi. Non vedi come mi guarda durante le lezioni? Sì, ne sono sicura: non mi può vedere! –

-          Dai Sara! Non essere paranoica. Non è vero che ti odia e poi ti guarda normalmente, come osserva tutte noi! – Puntualizzò Greta, entrando nel bar della facoltà di architettura con le due colleghe.

-          Ok, hai ragione tu... però... –

-          Niente però! Dai andiamo a prenderci un panino. Fra un’ora abbiamo un’altra lezione, se non ve ne foste dimenticate. – Le ricordò Sofia, mettendosi in fila.

-          Già. Due ore di psicologia... che palle! – Esclamò Sara, seguendo l’amica.

-          Greta ma poi l’hai più sentito a Luca? – Le domandò Sofia.

-          Sì, ci siamo sentiti di pomeriggio e di sera, e… -

-          E… - La incitarono le due amiche, all’unisono, curiose di sapere qualcosa di più.

-          E niente. –

-          Come niente! Ti avrà spiegato il motivo per quella chiamata, no? – Le chiese Sara, ancora più interessata.

-          Bèh, si… lui mi ha chiesto se sabato mi andava di uscire con lui e con gli altri, e quindi anche voi! –

-          Wow! Davvero? E lo dici così? – Chiese Sara, entusiasta per quella notizia.

-          E come dovrei dirvelo? –

-          Oddio! Non posso crederci... rivedrò ad Andrea!! –

-          Ed io a Luigi! Che bello!! – Disse Sara, sfoderando uno splendido sorriso.

-          Aspettate un attimo. Voi due avevate già adocchiato la vostra preda e non mi avevate detto nulla?? – Chiese Greta, sbalordita da quella rivelazione.

-          Bèh... ecco... – Dissero, all’unisono, le due ragazze.

-          Sì, sì... ho capito... quindi per voi andrebbe bene, se sabato uscissimo con loro, giusto? – Chiese la moretta, speranzosa. Le due ragazze annuirono felici e dopodiché ordinarono il loro panino.

 

°°°

 

 

-          Tesoro sei in camera? –

-          Si mamma! Sono qui. – La donna aprì la porta della camera del giovane ed entrò.

-          Stai studiando? – Chiese premurosa, la madre.

-          Sì... non ne posso più. –

-          Lo so tesoro, ma se vuoi superare gli esami, devi studiare. – Disse la madre, sistemando la biancheria nella cassettiera del ragazzo.

-          Già… - sospirò Luca, stiracchiandosi un po’.

-          Hai lezione nel pomeriggio? –

-          Si, ho due lezioni. Tra poco verrà Andrea... gli do uno strappo all’uni. –

-          Ok, allora appena arriva, ti chiamo. –

-          Grazie mamma! – Disse il ragazzo, dandole un dolce bacio sulla guancia e facendola sorridere. La donna uscì dalla camera e al ragazzo non poté sfuggire un sospiro di tristezza. Dopodiché si rimise a studiare, scacciando ogni pensiero.

Drin - Drin (Squillo del cellulare)

-          Pronto? –

-          Ciao bellissimo! –

-          Ciao Lori, che c’è? – Chiese il ragazzo, roteando gli occhi.

-          Che hai? Non sei contento di sentirmi? – Domandò la ragazza, infastidita da quel tono così seccato.

-          Niente, scusami.. e che stavo studiando… -

-          Allora ti ho disturbato, tesoro? –

-          No, ma non chiamarmi mai più tesoro! va bene? – Le chiese, sperando che la ragazza avesse recepito il messaggio.

-          Dai! Che sarà mai… è così tenera questa parola. –

-          Bèh… a me non piace e poi non stiamo mica insieme! –

-          Ok, scusami! Non ti chiamerò più così, comunque, volevo chiederti se più tardi verrai a lezione. –

-          Certo che ci verrò, perché lo vuoi sapere? –

-          Così… allora ci vediamo dopo… ciao bello! –

-          Ciao Lori… – E così terminò quella telefonata. “Mah… questa è tutta fuori… ma che vuole da me???” Si chiese il ragazzo, cercando di studiare almeno un po’.

-          E da quanto ti tormenta? –

-          Da troppo. Mi chiama in continuazione, non mi lascia respirare! –

-          Secondo me questa non ti molla tanto facilmente. –

-          Spero che si stufi presto. Non la sopporto più. –

-          Lo credo che non la sopporti più.. – disse Andrea come se fosse stata la cosa più semplice, poi aggiunse. – e ancora di più perché ti sei preso una bella cotta per la brunetta, l’amica di Richi. – Luca sospirò.

-          Già… - ammise.

°°°

 

 

-          Giuly sei pronta? –

-          Solo un attimo, sorellina! –

-          Ok, ma sbrigati oppure faremo tardi. –

-          Siiii!! – Rispose la bimba, correndo nella sua cameretta.

-          Mi raccomando Giuly comportati bene a danza, siamo intesi? –  Urlò la madre dalla cucina.

-          Si, mamma! Eccomi Greta. –

-          Bene. Noi andiamo mamma! – Disse la ragazza, prendendo per mano la piccola Giuly.

-          State attente! Ciao..! –

-          Siii! – Risposero, all’unisono, le due sorelle uscendo da casa. S’incamminarono verso la scuola di danza, ma ad un tratto, Greta vide qualcosa, anzi qualcuno. “ma quello è… è Luca, insieme ad Andrea. E quella che si struscia contro Luca chi è?!?!” pensò la ragazza, tenendo sempre per mano la sua sorellina, che la guardava con aria interrogativa.

-          Sorellina, conosci quelli lì? – chiese la bambinetta, indicandole i tre ragazzi.

-          Oh, sono solo delle persone che ho conosciuto l’altra sera. Ti ricordi di Riccardo, il mio migliore amico? – la bambina annuì.

-          Bè… quello biondo è suo cugino e si chiama Luca. –

-          E la tipa che gli sta addosso è la sua fidanzata? –

-          Credo di si… - disse Greta, sentendo il cuore gonfio di delusione.

-          Su, andiamo piccola. – la bambina senza dire nulla, lasciò la mano della sorella e corse dai tre ragazzi.

-          Giulia che fai? – gridò Greta.

-          Aspetta. – disse la bambina correndo sempre verso il piccolo gruppo. Quando arrivò, seguita a ruota dalla sorella maggiore, Giuly strinse tra le dite la stoffa dei jeans del ragazzo biondo e chiese.

-          Posso chiederti una cosa? –

-          Si piccolina, cosa c’è? – disse il biondino, abbassandosi all’altezza della bambina.

-          È vero che sei il cugino di Riccardo, il migliore amico di mia sorella? –

-          Si, ma tu come fai a saperlo e poi chi è tua sorella? – chiese Luca, che non aveva notato ancora la ragazza.

-          È lei. – disse la bambina, mostrandole la sorella. Luca alzò la testa e un sorriso si dipinse nella sua bocca.

-          Greta! –

-          Ciao… - salutò timidamente la ragazza.

-          Ho cercato di fermarla, ma quando si mette in testa una cosa, è difficile bloccarla. – si giustificò la ragazza.

-          Non ti preoccupare. – Le disse il ragazzo, guardandola con adorazione.

-          Chi è questa ragazza, Luca? – chiese la ragazza accanto a lui, la quale era rimasta muta tutto il tempo.

-          Lei è un’amica di Riccardo. – poi rivolgendosi a Greta, le disse. – Ti presento mia cugina Claudia, Gre. – la cugine le sorrise dolcemente, tendendole la mano.

-          Oh, molto piacere Claudia. – disse Greta, stringendole la mano.

-          Il piacere è tutto mio. Come sei carina, sei la ragazza Luca? –

-          Oh… n…no. Noi siamo solo amici. – balbettò la moretta.

-          Cla la smetti di fare sempre questa domanda a tutte le ragazze che ti presento? –

-          Scusa, ma questa volta lo pensavo davvero! – si difese la biondina, dagli occhi verde smeraldo.

-          Allora tu non sei la fidanzata di Luca? – chiese la bimba a Claudia, attirando l’attenzione dei quattro ragazzi.

-          Oh, no piccola. – disse la biondina, poi abbassandosi e avvicinandosi al suo orecchio le mormorò. – Non vorrei mai e poi mai essere la ragazza di Luca, è troppo geloso. – tutti risero da quella affermazione, tutti tranne il povero Luca.

-          Ah Ah. Adesso hai finito di fare la spiritosa? –

-          Si, adesso tocca a te, cuginetto. –e sfoderò un gran sorriso, al che il ragazzo sbuffò.

-          Greta ma che ci fai qui in giro? – chiese Andrea, parlando per la prima volta.

-          Oh, bèh.. dovrei lasciare a mia sorella alla scuola di danza e poi correre in facoltà. –

-          Oh, ma sei vuoi ti diamo noi un passaggio! Vero cuginetto? –

-          Certo!-

-          Oh… non vorrei approfittarne. –

-          Su, su… andiamo. – disse Andrea.

-          No ragazzi. Vi ringrazio, ma devo fare una cosa importante prima di andare all’uni. –

-          Oh.. – disse solamente la biondina, delusa.

-          Sarà per un’altra volta. – la rincuorò Greta, sorridendole.

-          Ok, ci conto! –

-          Sei sicura Greta? Non ci mettiamo molto ad arrivare alla scuola di danza e… -

-          No, davvero! Grazie Luca per l’offerta, ma preferiamo camminare. Vero piccola? –

-          Ma… -

-          Ciao ragazzi. – e s’incamminò, mano nella mano con la piccola sorella.

 

-          Perché non hai voluto che ci accompagnassero? –

-          Non volevo disturbare, Giuly. –

-          Ma… -

-          Niente ma. Su, andiamo! – disse la moretta. Quando arrivarono la ragazza chiese alla piccolina.

-          Allora ti vengo a prendere alle 5 in punto, ok? –

-          Si, sorellina. Ciao a dopo! –

-          Ciao piccolina, buona lezione! – Disse Greta, dandole un amorevole bacio sulla guancia.

-          Grazie! – Disse entusiasta, la bimba, entrando dentro l’enorme edificio. Una dolce melodia si espanse nell’aria e Greta prese rapidamente il suo cellulare che squillava insistentemente.

-          Pronto? –

-          Greta.. so-no.. io.. Sa-ra. – Rispose, una voce rotta da singhiozzi.

-          Ciao Sara, ma che hai? Perché piangi? – Chiese preoccupata, la moretta, spaventandosi.

-          So-fia… -

-          Che cosa è successo a Sofia?? – Le chiese quasi urlando.

-          Ha.. ha avuto un incid-ente e..e adesso si trova in ospedale.. – Disse singhiozzando, la ragazza, versando una moltitudine di lacrime.

-          In che ospedale l’hanno portata, Sara? –

-          Al Civico… è in sala operatoria… io…oddio.. –

-          Sto arrivando!  -

-          Ok, ti aspetto. De-vi salire al quarto piano.

-          Va bene, a dopo! – E così, Greta, terminò quella che si poté definire come la più brutta telefonata della sua esistenza. Si mise a correre velocemente verso la stazione, attraversando col rosso, senza fermarsi mai e senza rendersi conto che un auto la stava quasi investendo.

-          Ei tu! È questo il modo di attraversare una strada? – Chiese un ragazzo che per poco la stava travolgendo con la propria macchina. Greta si voltò in direzione della voce, anche il ragazzo la guardò e ben presto si pentì per ciò che aveva detto. Davanti a lui c’era Greta, in tutto il suo splendore.

-          Greta… - Sibilò, il giovane, non credendo ai suoi occhi.

-          Oddio Dani! Devi aiutarmi, ti prego! –

-          Cosa è successo? – Le chiese il ragazzo, ancora seduto al volante della sua auto.

-          Sofia ha avuto un incidente… ti prego dammi un passaggio fino in ospedale. –

-          Certo, sali pure. – Le disse cautamente, il ragazzo. Greta montò sull’auto e il ragazzo partì.

-          Dove l’hanno portata? –

-          Al Civico. Mi ha chiamato Sara, era distrutta! Oddio speriamo che non sia nulla di grave!

-          Tranquilla piccola! Andrà tutto bene! – La consolò Dani, sfrecciando sull’asfalto a tutta velocità.

-          Lo spero tanto! – Disse Greta, iniziando a versare le prime lacrime.

 

Continua…

 

Oddiooooo siamo arrivati al settimo capitolo, non ci credo!! Povera Sofia però…

Cmq c’è stato un altro incontro tra il bellissimo Luca e la nostra protagonista. Ehehe!!

Il destino li fa incontrare sempre ;) ( cioè io..ihih)

 

Grazie alla recensione di Purple!! Grazie anche a te per tutti i complimenti che mi fai ^////^. LÌ ADORO!! E poi ho letto che piacciono anche a te i Modà: è una band formidabile!! Come te, anch’io amo solo qualche canzone. Adoro “Favola” per esempio.. è strepitosa!! Cmq grazie ancora per tutto!! I tuoi commenti, come quelli di Stefola93, sono fondamentali per me. Grazie infinite!! Baci.. alla prossima J

Vorrei ringraziare anche alla mia concittadina stefola93!! Grazie per ogni parola che spendi nei tuoi commenti. Mi rendono gioiosa e carica per ricominciare a scrivere! Grazie davvero!!

Ps. Anche a me fa simpatia Riccardo..è adorabile!! Bacini e ancora grazie!!

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ~ Paure e gelosie ***


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{ Paure e gelosie~

 

 

 

Greta era arrivata da pochi minuti in ospedale, salì al quarto piano con Dani e si diresse verso una sala enorme, circondata da innumerevoli sedie scure di plastica lucida, che normalmente si trovano dentro una sala d’aspetto. Vide in lontananza la sagoma dell’amica e le corse incontro.

-          Sara sono qui! Come sta Sofia? –

-          Oh, Greta… per fortuna che sei arrivata. – Sibilò la ragazza, abbracciandola e non smettendo di piangere. Greta la avvolse fra le sue braccia e le accarezzò i capelli.

-          Tranquilla Sara… andrà tutto bene… ma come sta? –

-          Non lo so …  non mi hanno detto nulla! L’hanno portata d’urgenza in sala operatoria e ancora non è uscito nessuno. – Disse la giovane, piangendo a dirotto.

-          Ma com’è successo? –

-          Stavamo attraversando la strada e un pazzo l’ha travolta con l’auto… oddio non voglio neanche ricordare… -

-          Su, non piangere… vedrai che andrà tutto bene. – Le sussurrò Greta, stringendola dolcemente.

-          Ho paura Greta, ho paura! –

-          Anch’io Sara. Adesso però vado a chiamare i suoi genitori… stai un poco con Dani, torno subito. –

-          Ok... – Dopodiché Greta prese il suo cellulare e informò i genitori di Sofia dell’accaduto, ma senza farli spaventare troppo, poi telefonò anche a Riccardo, il quale si precipitò immediatamente in ospedale.

-          Greta è uscita! Sofia è uscita dalla sala operatoria! – Annunciò Dani, correndo verso la moretta. Entrambi i ragazzi si diressero verso la barella in cui giaceva il corpo della povera Sofia.

-          Sofia... Sofia, mi senti? Ti prego parla. SOFIA! – Urlò in preda al panico Greta, vedendo che l’amica non si muoveva di un centimetro. Dani la prese con forza e la trascinò con sé, mentre Sofia veniva portata dentro la sala di rianimazione. Un medico, dall’aria sfinita, si avvicinò verso il gruppetto di amici e chiese:

-          Siete parenti della ragazza? –

-          No, solo amici. I suoi genitori arriveranno a momenti. – Disse Sara.

-          Ok, allora parlerò con loro appena saranno qui. – Disse, voltandosi verso l’uomo col camice.

-          Aspetti! – lo fermò Greta. Poi chiese:

-          Puoi dirci come sta la nostra amica? La prego! – L’uomo si rivolse verso la ragazza.

-          Mi dispiace ma non posso dirvi nulla, poiché voi non siete parenti della signorina… mi dispiace ma c’è la privacy… adesso se volete scusarmi… - Disse infine, il medico, dopodiché se ne andò. Passarono qualche minuto e il grande ascensore si aprì, facendo uscire i genitori di Sara, insieme a Riccardo.

-          Ragazzi dov’è mia figlia? – Chiese la donna, correndo verso il piccolo gruppetto.

-          È in sala di rianimazione, l’hanno operata… ma non sappiamo le sue condizioni... – Disse Greta, ricominciando a piangere. I due coniugi si diressero verso la sala di rianimazione e bussarono, sperando che qualcuno aprisse.

 

°°°

 

 

-          Luca… ehi Luca! – Lo richiamò l’amico.

-          Ah, ciao Luigi. –

-          Mi ha chiamato Riccardo e mi ha detto che Sofia, un’amica di Greta, ha avuto un incidente e adesso si trova in rianimazione. Io ci sto andando, voi che fate? – Chiese rivolto sia a Luca che ad Andrea.

-          Oddio!! – Fece Andrea, scioccato e allo stesso tempo spaventato.

-          Forza ragazzi, andiamo in ospedale… chissà come staranno le sue amiche! – Disse Luca, pensando a Greta e a quanto stesse soffrendo per quella situazione.

 

 

°°°

 

-          Signora ci dica: come sta Sofia? – Chiese con voce spaventata e speranzosa, Greta.

-          I... i medici hanno detto... che…che non possono…oddio... scusate... – Disse la donna, sedendosi in lacrime. Greta istintivamente la avvolse fra le braccia, mentre il padre di Sofia continuò a parlare.

-          I medici dicono che non possono sciogliere la prognosi… le sue condizioni sono gravi… - Disse l’uomo, con un’infinita tristezza. La moglie ricominciò a piangere più forte, singhiozzando fra le braccia di Greta, la quale cercava di calmarla.

-          Ragazzi andate pure a casa. Per oggi non la potremmo vedere… mi dispiace! – Disse il padre di Sofia, al gruppetto.

-          Non si preoccupi per noi…restiamo volentieri!- Sibilò Sara, seduta a fianco di Greta. Riccardo e Dani si erano spostati e adesso si trovavano vicino alla finestra, dove stavano fumando.

-          Mi dici che ci fai tu qui? – Domandò Riccardo al ragazzo, intento a fumarsi la sua Marlboro.

-          Ho incontrato Greta per strada e mi ha chiesto se la accompagnavo qui… che c’è sei geloso?– Chiese Dani, stuzzicandolo.

-          Ti ricordo che non sono più innamorato di lei e poi tu non devi ronzarle attorno, non dopo quello che le hai fatto! –

-          Non dirmi che tu ti saresti tirato indietro.. –

-          Bèh… forse hai ragione, ma non dovevi portarla in quell’hotel solo per andare a letto con lei. Cosa credevi?! …che Greta fosse una ragazza facile? – Chiese Riccardo, enfatizzando la parola facile.

-          Certo che no! –

-          Te lo ripeto nuovamente: non le girare intorno! –

-          Ma io l’amo! –

-          Certo.. e tu pensi che io ci creda?! Non farmi ridere. – Disse adirato, il ragazzo, andandosene e lasciandolo solo. Dopo qualche minuto l’ascensore si aprì e ne uscirono tre ragazzi alti.

-          Ehi, ragazzi! Siamo qua! – Disse Andrea, facendo segnale a Riccardo e gli altri.

-          Come sta Sofia? – Chiese, immediatamente, Luca.

-          È in prognosi riservata… - Disse una Greta persa nel suo dolore. Luca non poté non accorgesi di quei occhi tristi e privi di qualsiasi gioia; una fitta al cuore lo travolse e divenne improvvisamente malinconico. Dani accarezzava la mano di Greta e lei lo lasciava fare. Non poteva mai sapere che quel gesto infastidiva il povero Luca. Quest’ultimo moriva di gelosia e distolse lo sguardo da quella specie di “effusioni” che lo torturavano nel profondo.

-          Oddio! Che ora sono? – Chiese Greta, improvvisamente, alzandosi di scatto.

-          Le 4:30, perché? – Domandò Sara.

-          È tardissimo! Devo andare a prendere a mia sorella a danza. – Luca stava per proporsi come accompagnatore, ma Dani fu più veloce a parlare.

-          Non ti preoccupare piccola. Ti accompagno io a prenderla, su andiamo! – Disse il ragazzo, prendendo la sua giacca.

-          Ok! Bene allora io vado.. ciao a tutti! Mi raccomando contattatemi se ci sono novità. –

-          Certo, non preoccuparti! – Le disse Sara, salutandola con un bacio sulla guancia. Luca guardava passivamente tutta la scena…non capiva perché, ma quel ragazzo non gli piaceva..

 

Continua…

 

 

 

Ecco un altro capitolo!!!!!!!!

Secondo me questo capitolo è troppo triste e se anche a voi risulta, non dovrete far altro che dirmelo e io lo modificherò. Che tristezza però!!!!!!!!! Povero Lucaaaaaaa e soprattutto povera Sofia!!!! Spero di poter aggiornare la storia al più presto^^

 

Un grandissimo abbraccio a Purple che con le sue parole mi rende sempre felice!! Grazie mille per esserci sempre, grazie, grazie, grazie!!!!!!!!! Non ti preoccupare per Richi..ehehe!! Succederà qualcosa..non posso dire di più! Cmq anche a me piace molto la canzone “Sarò sincero”. E’ bellissima :***

Un ultima cosa: spero che ti possa piacere anche questo capitolo^^ alla prossima!! Grazie infinite!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

stefola93!! Ovviamente non posso dimenticare la mia cara cucì XD!!!!!!!  Hai ragione, Greta è scema XD!! Cmq devo essere io a ringraziare te! Grazieeeeeeeeeeeeeeeeee!!

Anche a me piace molto la personalità di Claudia, così vivace e furba!! Ha capito già qualcosa..eheheheh!! e poi Luca..sbav!! che bono XD!! Un grosso bacio e ancora grazie!!

 

E infine un grazie a tutti coloro che si soffermano a leggere e che hanno aggiunto la mia storia nei preferiti:

 

 

 

1 - A7X

2 - daykiria

3 - egypta

 

4 - federikuccia

5 - Purple

6 - stefola93

 

GRAZIE!!!!!

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ~ Non torno per la seconda volta con la stessa persona. ***


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tu ed io

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{ Non torno per la seconda volta con la stessa persona ~

 

 

 

-          Grazie del passaggio, ma non c’era bisogno di lasciarmi pure a casa. – Disse Greta, voltandosi verso Dani. Il ragazzo le sorrise e le accarezzò dolcemente la guancia.

-          Sei così bella, Greta… - Le sussurrò il ragazzo, avvicinando il viso a quello della moretta, sempre di più.

-          Dani… scusa ma adesso devo proprio andare. – Disse, aprendo la portiera dell’auto e scendendo, poi aprì la portiera posteriore e prese cautamente la piccola Giuly, ancora addormentata.

-          Vuoi che ti dia una mano? –

-          No, ce la faccio da sola. Grazie per il passaggio Dani, ci vediamo! – Lo liquidò, dirigendosi verso l’entrata della sua casa. “Greta, un giorno sarai di nuovo mia!” sospirò  il ragazzo, mettendo in moto la macchina e partendo a tutta velocità.

 

 

°°°

 

-          Chi era quel ragazzo? –

-          Era l’ex di Greta... un certo Daniele. Uno che l’ha fatta soffrire e che adesso vorrebbe riprendersela. –

-          Vuole riprendersela? – Chiese con voce terrorizzata, il povero Luca.

-          Sì! E se qualcuno non farà nulla per impedirglielo, lui riuscirà nel suo intento… ne sono sicuro!! – Disse Riccardo, sedendosi su una sedia.

-          Lei è ancora innamorata? –

-          Non saprei… forse sì o forse no.. però sono sicuro, che i suoi non vogliono un unione con quel deficiente! Non è il ragazzo che fa per lei!! –

-          Ma che le ha fatto? –

-          L’ha portata in un hotel per farsela e appena lei ha rifiutato, quel bastardo l’ha lasciata senza una motivazione! Sono andato io a riprenderla! L’ho trovata tremante in una poltrona di quell’albergo.–

-          Figlio di.. -

-          Già… ma dimmi: cos’è tutto questo interesse verso Greta, eh? –

-          Così… - Disse il ragazzo, mettendosi le mani in tasca e assumendo un aria vaga ma complice.

-          No, no… tu mi nascondi qualcosa. –

-          Beh, io…

-          Dai, parla!! – Lo incitò Riccardo.

-          Ok! Mi piace Greta!! Ecco l’ho detto. –

-          Ma davvero? Non si era notato. – Disse ironizzando, Riccardo.

-          Ah ah.. dai, sono serio, quella ragazza mi piace davvero! –

-          Ma non eri tu quello che te ne piacevano una ogni giorno? –

-          No, per essere sincero, quello sei tu! –

-          Ah, vero... Ehehe!! – Disse Riccardo, ridendo.

-          Secondo te che cosa dovrei fare? Cioè vorrei rendermi utile e cercare di distrarla. Hai visto che faccia che aveva? Era sconvolta! –

-          Già… questo incidente la sta facendo soffrire molto… poverina… mi dispiace soprattutto perché so che è molto legata a Sofia … - Fece Riccardo, accendendosi una sigaretta.

-          Ah… capisco… - Disse il biondino, rattristendosi.

 

 

°°°

 

-          Allora come sta Sofia? –

-          È in prognosi riservata… di più non so… -

-          Capisco, mi dispiace molto per quella ragazza... – Disse la donna, sedendosi a tavola insieme alla figlia.

-          Già…poi è così sfortunata… -

-          Sì, hai ragione. Ah, Riccardo ha chiamato due volte: voleva sapere se sei arrivata sana e salva a casa.. non credo che si fidi molto di quel Daniele o come si chiama. –

-          Neanche io mi fido, mamma, ma era l’unico disponibile a darmi un passaggio e poi lui lo sa che con me non ha speranze. Non torno per la seconda volta con la stessa persona. – Disse Greta, stiracchiandosi.

-          Adesso se non ti dispiace, vado a farmi un bagno rilassante e poi chiamo a Riccardo. – Aggiunse la ragazza.

-          Certo, va tesoro. –

 

°°°

 

 

-          Pronto?

-          Ciao Marta, sono Riccardo. –

-          Riccardo… che bella sorpresa! – Disse la ragazza, entusiasta di sentire proprio quella voce.

-          Come va, piccola? –

-          Tutto bene, tu? – “ Mi ha chiamata piccola… che dolce..” Pensò la ragazza, arrossendo lievemente.

-          Bene, anche se… -

-          Anche se? Su continua. – Lo incitò la ragazza.

-          Niente e che Sofia ha avuto un incidente e credevo che tu non ne sapessi nulla, visto che Greta mi ha chiesto di dirtelo. –

-          Cosa? Davvero… oh, mi dispiace. No, non ne sapevo nulla, hai fatto bene ad avvertirmi. Ti ringrazio Richi. –

-          Di nulla Marti. Allora ci vedremo domani pomeriggio in ospedale. –

-          Sì, certo! Ma dimmi: come sta Sofia? –

-          I medici dicono che non possono sciogliere la prognosi. –

-          Oddio! –

-          Allora domani ti verrò a prendere io, ok? –

-          Sì, va benissimo. A che ora?

-          Alle 15:30 fatti trovare pronta. –

-          Ok! Grazie Riccardo!

-           Figurati piccola... a domani, ciao! –

-          Ciao! – Lo salutò la ragazza, con voce emozionata e un po’ tremolante. Non ci credeva: Riccardo l’aveva chiamata! Certo per comunicarle una brutta notizia, ma l’aveva telefonato e addirittura l’aveva denominata “piccola”. Questo per Marta era già un piccolo, ma importante passo avanti.  

-          Pronto? –

-          Amicaaaa!!

-          Marty che c’è? Come mai così euforica? –

-          Indovina chi mi ha chiamato?!

-          Chi?? –

-          Dai, indovina.

-          Tesoro dimmelo tu. Ho i neuroni spenti per adesso. –

-          Oh, hai una strana voce. Forse ti ho disturbato? Stavi dormendo?

-          Oh, no. Stavo solo facendo l’uncinetto, ma certo che stavo riposando. Sono stanca morta, se permetti!! –

-          Scusa tesò, scusa davvero.

-          Dai, non fa nulla, ormai sono bella sveglia. –

-          Ok. Adesso indovina!!

-          Forse ti ha chiamato Riccardo?-

-          Ehi come hai fatto ad indovinare subito?

-          Forse perché ho chiamato a Richi e lui mi ha detto della vostra telefonata?? –

-          Ah, così ti ha detto tutto?

-          Lo sai che non abbiamo segreti. –

-          Già..sospirò, la ragazza.

-          Ehi, cos’era quel sospiro? Non penserai che a me piace il tuo”futuro” fidanzato?!- Marta sorrise, alla parola fidanzato. Sarebbe stato davvero bello per lei, essere la ragazza di Riccardo, molto, ma molto bello.

-          No, non dire cretinate,Gre!

-          Ti da fastidio che…si, ecco che lui mi racconti tutto? -

-          No, Greta, no. però ho paura… -

-          E di cosa? –

-          Che lui si innamori di un’altra… ho troppa paura che non mi reputi abbastanza carina per lui…e… -

-          Marta, ascolta! – disse l’amica, frenando il suo discorso. – Tu sei una bellissima ragazza e se per lui non è così, allora è solo un emerito cretino che non capisce nulla di ragazze. –

-          Ma è il tuo migliore amico, Gre!

-          Si, è vero, Marty, ma non significa che può permettersi di giocare con le ragazze, soprattutto se sono mie amiche. –

-          Greta?

-          Si, dimmi. –

-          Ti voglio bene...

-          Anch’io. -

 

Continua…

Scusate l’enorme ritardo!! Finalmente ho finito di scrivere anche questo capitoletto. Mi auguro che vi piaccia, anche se è un po’ corto..pazienza XD!!

 

Uno speciale grazie alla mia cucì..XD!! stefola93!!

Volevo anche dirti che Daniele è l’ex antipatico di Greta…insomma un rompi scatole!

Cmq vero L Poveri tutti!! Soprattutto Sofia e Luca.

Spero che ti sia piaciuto anche questo nuovo capitolo^^ Baciniiiii!!

 

Purple!!!!!!!!!! Grazie grazie grazie XD!! Ci voleva quel rompi di Dani, no? ihihi..povero Luchino ;( Cmq anch’io adoro la coppia Marta-Riccardo. Quest’ultimo è troppo simpatico e lei è troppo duci^^ Alla prossima. Un bacino e ancora grazieeeee!!

 

Un ringraziamento anche a tutti coloro che la leggono e che hanno inserito la mia ff nelle preferite^^

 

1 - A7X
2 - B r o K e n
3 - bribry85

4 - daykiria
5 - egypta
6 - federikuccia
7 - pirilla88
8 - Purple
9 - Sary92
10 - stefola93

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ~ Ricordi ***


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{ Ricordi ~

 

 

Un nuovo giorno ebbe inizio, il sole sorgeva indisturbato su un cielo ancora nuvolosissimo e tremendamente grigiastro. Greta, quella notte, non riuscì a dormire: aveva fissato per tutto il tempo la finestra e ripensava a tutto ciò che era successo nei giorni precedenti: l’incontro-scontro con quel bellissimo ragazzo (Ehi potresti stare più attenta, no? Scusa... non ti avevo visto! E che sono in un ritardo mostruoso... scusami ancora! ), la perdita e il magico ritrovamento del piccolo ciondolo

(ODDIO! IL CIONDOLO! Ehi che ti succede? Ho perso il ciondolo che mi aveva regalato mia nonna! E adesso come faccio?! Dai, non preoccuparti! Ritorniamo in aula, può darsi che l’avrai perso lì..(…) Questo dovrebbe essere tuo... Il mio ciondolo, ma dove l’hai trovato? Ti sarà caduto dopo che ci siamo scontrati ieri all’università. Eri tu? Oddio scusami, davvero! Io… Sshh... non importa... diciamo che è un piccolo dono... un desiderio che si è avverato... )

e per ultimo il bruttissimo incidente della sua più cara amica(Pronto? Greta.. so-no.. io.. Sa-ra. Ciao Sara, ma che hai? Perché piangi? So-fia… Che cosa è successo a Sofia?? Ha.. ha avuto un incid-ente e..e adesso si trova in ospedale..).

Chissà cosa le avrebbe riservato il fato nelle prossime ore e soprattutto cosa sarebbe successo nei successivi giorni e mesi… chissà quali novità sarebbero arrivate a sconvolgere o a cambiare del tutto la vita di Greta. Tutto ciò che adesso sperava, era solo un miracolo per la sua amica.

La luce accecante del sole la fece rigirare sul letto, trovandosi davanti agli occhi una piccola foto, coronata da una cornice beige e molto raffinata. Quella foto ritraeva lei e le sue tre migliori amiche, felici e sorridenti… chissà se un giorno tutte insieme avrebbero sorriso di nuovo all’obiettivo di una fotocamera…

 Dopo qualche altro minuto a rimuginare a letto, Greta decise di alzarsi e di prepararsi per quella che sarebbe stata “una lunga giornata”, fatta solo d’impegni e lezioni.

 

-          Occupato! –

-          Tesoro, le mie forcine sono in bagno? Ne ho un disperato bisogno! - Disse la donna, rivoltasi alla persona dentro il bagno.

-          Eccole mamma! –

-          Grazie Luca. Dimmi come sta quella ragazza? –

-          Ma.. per adesso è stabile… di più non so. Comunque più tardi andrò a trovarla: i medici dicono che possono fare entrare due persone alla volta. –

-          Capisco… immagino come starà Andrea. –

-          Ehi, ma tu che ne sai? –

-          Bèh… ieri sera non faceva che parlare di quella ragazza e poi si vede che sta soffrendo come un cane, anche se la conosce da poco. –

-          Già... è stato un colpo di fulmine. –

-          Sì, sì... comunque volevo informarti che domani tornerà tua sorella con suo marito. –

-          Sì, lo sapevo già … grazie lo stesso. Adesso finisco di prepararmi. –

-          Ok. A dopo amore. –

 

-          Mamma io vado in facoltà! –

-          Ok, stai attenta! –

-          Siiii… ciao!! – Un ultimo saluto, e Greta si diresse verso la fermata dell’autobus.

La sua automobile era ancora dal meccanico e lei doveva accontentarsi del bus, che come al solito ritardava. *ma quando cavolo arriva questo stramaledetto autobus?!* – Si domandò la ragazza, guardando l’orario che prepotente scorreva velocemente.

-          C’è bisogno di un passaggio? – Chiese il conducente di una costosa automobile. Greta si sporse a guardare la persona dentro l’auto e con grande sorpresa si ritrovò davanti Andrea, l’amico di Luca e Riccardo.

-          Magari... – La ragazza sorrise, aprendo la portiera della macchina. Salutò Andrea e partirono presso l’università.

-          La tua auto è ancora dal meccanico? –

-          E sì…non capisco se la stia ricostruendo d’accapo o se semplicemente la stia aggiustando. –

-          Ehehe... magari ci vuole un po’ più di tempo, dipende dalla gravità del guasto. –

-          Sì, lo penso anch’io. Ma cambiando discorso: oggi andrai a trovare Sofia? –

-          Si penso di sì. E tu? – Chiese Andrea, senza distogliere lo sguardo dalla strada.

-          Sì, mi accompagna Daniele; si è offerto di darmi un passaggio. – Diede risposta la ragazza, guardando fuori dal finestrino, con un’aria alquanto triste e malinconica.

-          Capisco. – Fu la risposta del ragazzo. Il silenzio aleggio nell’abitacolo.

-           A quale edificio devi andare? – Domandò Andrea dopo un po’, quando imboccarono la via Ernesto Basile.

-          All’edificio quindici. Ma non preoccuparti, puoi benissimo lasciarmi anche qui. –

-          Stai scherzando? No, no. Io ti lascio in quell’edificio. –

-          Be’, grazie. –

-          Figurati. – mormorò il ragazzo, inoltrandosi nella grande strada di viale delle scienze.

-          Ehm.. hai visto a Luca in questi giorni? È da un po’ che non lo sento e che non lo vedo. – “è logico, non vuole vederti fra le braccia di quello lì!” pensò il ragazzo, ma la risposta fu ben altro che diversa.

-          Si, ieri a lezione. –

-          Ma oggi verrà a trovare Sofia? –

-          Penso di si… poi non so. –

-          Capisco… - rispose un po’ triste. Al ragazzo non sfuggì quello sguardo livido.

-          Eccoci arrivati. Allora ci vediamo più tardi, Greta. –

-          Si. Grazie mille per il passaggio. –

-          Ma figurati. Salutami a Sara, ok? –

-          Certo. – gli disse, salutandolo con un bacio sulla guancia e subito dopo scese dall’auto.

 

-          Come mai tutto questo ritardo? –

-          Be’, sai c’era un po’ di traffico e poi… -

-          E poi…? – lo incitarono gli amici, curiosi e indagatori.

-          Ho incontrato a Greta alla fermata del bus e le ho dato uno strappo. –

-          Cosa? Greta? – chiese Luca, immediatamente, carico di curiosità.

-          Sì, si…- disse malizioso, Andrea.

-          Ah, vero… bene, e di cosa avete parlato? – chiese Luca, facendo finta di non essere interessato.

-          Ma… di questo, di quello… - disse vago, Andrea, facendolo ingelosire e riuscendoci.

-          Di cosa, Andry? Di cosa? – chiese minaccioso, il biondino.

-          Ma credevo che non te ne importasse.. –

-          Infatti, non me ne importa, sono solo molto curioso, tutto qui. –

-          Sì, si… curioso. E tu credi che io sia nato ieri?! –

-          No, infatti, tu sei nato oggi! – disse, con un sorriso sornione, Luca.

-          Ehi smettila, vedi che mi offendi. –

-          Ok, ok. Allora di cosa avete parlato? –

-          Di Sofia e… -

-          E? ma continua! –

-          Ok. Mi ha chiesto se più tardi sarei andato a trovare a Sofia e io, ovviamente, le ho detto di si. E poi le ho chiesto se lei ci andava. Ovviamente, mi ha risposto di sì e indovina con chi ci va? –

-          Con chi? – chiese Luca, con un tono molto alterato.

-          Ehi amico, non ti facevo così geloso. –

-          Con chi, Andry? Con chi? – ringhiò il ragazzo.

-          Con Daniele, quel suo amico. –

-          Ah, bene. – rispose il biondino.

-          Ah, bene? Solo questo sai dire? –

-          Sì, perché? –

-          Come, io ti dico che ci va con un altro e tu mi dici: “Ah, bene”?!?! –

-          E cosa dovrei dire o fare? Mica stiamo insieme e poi ci conosciamo da poco, anzi pochissimo. –

-          Non è importante da quanto tempo vi conosciate. Sta di fatto che tu ti sei preso una bella cotta per quella ragazza e non te ne sei accorto. –

-          Dici? –

-          Sì. Dimmi: non pensi sempre a lei? Non hai voglia di vederla ogni secondo? Non vedi l’ora di risentirla? –

-          Bè, si… oddio mi sono innamorato! –

-          Già, amico. E te ne sei accorto solo adesso. –

-          Che cosa dovrei fare, cioè come mi dovrò comportare con lei adesso? Non penso che anche lei provi qualcosa per me… -

-          Chi può dirlo, comunque perché non le chiedi un appuntamento… voi due soli, intendo. – preciso, l’amico, ammiccando.

-          Credi che accetterebbe? –

-          Bè, se rifiuta tu non ci perdi nulla, no? Se, invece, lei dovesse accettare…bè, amico dovrai cercare di fare colpo su di lei. –

-          Già, sembra facile detto così… -

-          Dai, dai… magari è interessata anche lei. –

-          Sarebbe meraviglioso, davvero meraviglioso. – commentò Luca, sedendosi al suo posto, accanto ad Andrea e agli altri amici e colleghi.

-          Secondo me si. Sai mi ha chiesto di te e sembrava davvero triste quando ha saputo che forse non saresti venuto da Sofia.

-          Dici sul serio?? –

-          Si, si. Secondo me quella ragazza è pazza di te. –

-          Non sai quanto ci spero. – rispose il biondino, cominciando a seguire la lezione, ma per tutto il tempo l’unico pensiero che svolazzava nella sua mente era il dolce viso di Greta… proprio colei che gli aveva stregato il cuore in pochissimo tempo. Non si era mai innamorato prima di quel giorno e nessuna ragazza era stata in grado di suscitare la sua curiosità come Greta; voleva conoscerla, sapere ogni cosa di lei, ogni piccola cosa, anche la più insignificante. Avrebbe accettato e amato qualsiasi difetto e apprezzato ogni suo pregio, perché quello che stava fiorendo nel suo cuore era un sentimento tanto forte e puro che solo un innamorato sincero può provare.

 

La giornata proseguì in fretta anche per Marta che tutta in fremito, attendeva l’arrivo del suo adorato Riccardo. Quest’ultimo arrivò con la sua Toyota e la ragazza prese velocemente la borsa, la giacca ed uscì di casa.

-          Ehi, ciao! Scusa il ritardo. –

-          Ma quale ritardo? Sei stato impeccabile. - disse Marta, salutandolo con un bacio sulla guancia, al che il ragazzo sorrise.

-          Bene. Andiamo a prendere pure a Greta, ok? –

-          No. Greta hai già il suo passaggio. –

-          Ah, vero? E da chi? –

-          Da Daniele. – sorrise la ragazza, pensando a quel ragazzo.

-          Daniele? Ancora lui? –

-          Si, perché? –

-          Non gli basta tutto quello che le ha fatto in passato? Vuole darle il colpo di grazia? – disse il ragazzo, adirato e nervoso, mettendo in moto l’auto.

-          Dai, in fondo erano piccoli. Si può anche dimenticare il passato. –

-          No, io non lo farei mai. E poi non penso che sia il ragazzo giusto per lei! –

-          E quale sarebbe quello giusto per lei? – chiese la ragazza, divertita per quella strana conversazione.

-          Un ragazzo come mio cugino. Lui si che la renderebbe davvero felice. –

-          Questo lo dici solo perché è tuo cugino. –

-          No, lo dico perché Luca è innamorato di Greta e anche tanto. –

-          Davvero? Ma è fantastico! –

-          Si. Sono contento per lui e spero che Greta capisca ben presto di essere innamorata di lui e lasci perdere a quel cog*****e!! –

-          Si, anch’io. –

-          Cambiamo argomento, va. Oggi come stai, piccola? – le disse, accarezzandole dolcemente la guancia, al che la ragazza arrossì e gli sorrise.

-          Oh, tutto bene, grazie. Tu? –

-          Un po’ agitato e allo stesso tempo felice. –

-          Davvero? Come mai felice? –

-          Bè…hai accettato subito il mio invito. Sai è da un po’ che volevo conoscerti meglio, ma ogni qualvolta che vedevo a Greta, finivo sempre per chiederle tutto tranne il tuo numero di cellulare. –

-          Oh…capisco. Quindi tu hai cercato di… si, insomma…tu volevi uscire con me? –

-          Bè, perché no? –

-          Sarebbe bellissimo! – confesso la ragazza, rossa come un peperone ma felice come non mai.

-          Si, davvero bellissimo. – confermò il ragazzo, sorridendole.

 

-          Non riesco a vederla così. Mi fa troppa pena. Lei deve essere sorridente e allegra come sempre. – disse Greta, singhiozzando fra le braccia di Marta.

-          Lo so, Gre. Ti prego calmati. – sussurrò la ragazza, stringendole le spalle.

-          Greta, vedrai che Sofia ce la farà. Lei è così forte e riuscirà ad uscire dal coma. Fatti forza piccola, dai. – le disse Daniele, prendendo il viso della giovane fra le sue grandi mani. Luca li guardava e un sospirò uscì dalla sua bocca. Erano giorni che Greta e Dani stavano appiccicati, sembrava che vivessero in simbiosi e lui ne era geloso, geloso come non mai! Vederla tra le braccia di quel Daniele era una tortura, ma non poteva far nulla. In fondo quel ragazzo la conosceva da più tempo e lui non poteva fare niente per staccarla da quella ventosa. Sarebbe stato insolito chiedergli di separarsi da Greta. In realtà voleva essere al posto di quel ragazzo, ma si conoscevano da pochissimo e sarebbe stato inopportuno un tale comportamento. Luca doveva assorbire ogni piccola parte di quella scena standosene zitto e al suo posto. Vedeva negli occhi di quel ragazzo una nuova speranza e questo lo spaventò molto. Sicuramente voleva riprendersela a tutti i costi. Ma la cosa che faceva ancora più male a Luca era quella di vedere quella piccola ragazza, stringersi fra le braccia di colui che in silenzio approfittava di questa situazione.

 

 

 

Luca’s Pov

 

Sono venuto qui anche per lei, ma ciò che vedo mi fa male, tanto male. Non sopporto vederla fra le braccia di lui, perché sono così geloso? Io l’amo? Ne sono davvero innamorato?

Sono le solite domande che mi ronzano per la testa da un bel po’ di tempo. Sono passate sole 2 settimane da quando ci siamo conosciuti e io ne sono già innamorato?! E cosa succederà allora fra qualche mese? Morirò di gelosia, molto più di quella che mi sta uccidendo adesso? Riuscirò a dirle che mi piace e che ne sono innamorato, e cosa farà lei quando lo saprà? Oddio quante paranoie che mi sto facendo. Magari lei neanche ci pensa a me o forse le pensa ma per quel tipo che sta sfruttando questa tragedia per riprendersela.

-          Non riesco a vederla così. Mi fa troppa pena. Lei deve essere sorridente e allegra come sempre. – dice la mia stella, quando esce dalla rianimazione e immediatamente abbraccia la sua amica Marta.

-          Lo so, Gre. Ti prego calmati. – le dice quest’ultima, stringendola forte.

-          Greta, vedrai che Sofia ce la farà. Lei è così forte e riuscirà ad uscire dal coma. Fatti forza piccola, dai. – fece lui, l’unica persona che non le dovrebbe parlare. Ma come si permette di chiamarla piccola?

Anche quando non conoscevo la sua reale intenzione, mi dava sui nervi la sua presenza. Non lo ho mai sopportato e soprattutto adesso che stringe fra le sue mani il viso dolcissimo della mia Greta. “Ho detto mia?! No Luca, lei non è tua! Non lo sarà mai e poi mai!” Mi ripeto… Però è così bella e tenera, anche fra le braccia di uno squallido che l’ha fatta soffrire tanto tempo fa. Odio vedere quello schifoso approfittatore, lo odio con tutto me stesso.

Sta cercando in tutti modi di separarmi da lei e ci sta riuscendo benissimo. Sono giorni che cerco di avvicinarmi a Greta, ma lui è sempre lì, pronto a distruggere ogni mio tentativo di contatto con quella piccola e dolce ragazza. Le sta sempre attaccato, non la fa neanche respirare! Non sopporto più questa situazione. Sono stanco e anche geloso, geloso, geloso! Vorrei tanto strapparla dalla sue grinfie e proteggerla da quella sanguisuga. Lo vorrei…ma non posso…

 

Continua…

 

Salve!!!!! Finalmente ho postato il nuovo capitolo^^ che bello! Siamo arrivati a quota 10!! Wow!

Ringrazio di vero cuore a stefola93!! Cucì, la mia cucì^^ Grazie mille, i tuoi commenti mi rendono felice! Grazie mille Cucì^^ Anch’io tifo per Richi&Marty… sono dolcissimi^^

Luca è sempre più bello e Daniele sempre più deficiente.. XD

Adesso ti saluto, cucì^^ alla prossima! Tvb! Baciniiii!!

 

E un ringraziamento anche a tutti coloro che seguono la mia ff:

1 - Anfitrite
2 - rollogoal

 

E a tutti coloro che hanno aggiunto la mia storia nei preferiti^^ grazie!!

 

1 - A7X
2 - B r o K e n
3 - bribry85
4 - Dark_lady88
5 - daykiria
6 - egypta
7 - federikuccia
8 - grilla
9 - pirilla88
10 - Purple
11 - saku_cele
12 - Sary92
 13 - semplicemente_lunatica
 14 - stefola93

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Adesso ho deciso ***


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     Semplicemente

   tu ed io

Created by Rita

{Adesso ho deciso ~

 

Erano passate tre settimane da quel giorno. Sofia era uscita dal coma e adesso stava molto ma molto meglio. Era stato un miracolo, ma soprattutto era stata lei a reagire: la sua forza incredibile l’aveva aiutata a farla uscire dal quel torpore che poteva durare chissà quanto tempo. I suoi amici l’erano stati vicini: l’avevano coccolata e amata, non la lasciavano mai da sola. La vita di Sofia stava ripartendo alla grande. Adesso ragazzi, grazie anche a Sofia, erano diventati un vero gruppo di amici e  insieme facevano mille cose: uscivano, si divertivano insieme, stavano sempre uniti. Tutto ciò aiutò molto Andrea, che dopo vari tentativi e molte paure, era riuscito a dichiarare il suo amore a Sofia, la quale fu felice di stare con lui. Da quando si erano fidanzati, Andrea e Sofia vivevano in simbiosi, l’uno per l’altra. Marta era riuscita a strappare un terzo invito a Riccardo, durante il quale non accadde proprio nulla di ciò che lei sperava. E… tornando alle vicissitudini di Greta…bè, lei era confusa e anche tanto. Aveva capito cosa voleva dalla vita e soprattutto chi. Da un lato c’era Daniele, un bellissimo ragazzo, del quale lei era stata innamorata anni prima, e dall’altro Luca, un ragazzo speciale con il quale poteva parlare e confrontarsi, al quale svelava ogni piccolo segreto. Greta non sapeva ancora che Luca l’amava già da tempo. Lei ne era innamorata e non poteva sapere che il destino stava già operando sulle loro vite e sul loro futuro. Ciò che adesso Greta aveva di bisogno era un chiarimento che avrebbe fatto gioire sicuramente qualcuno.

-          Pronto.. –

        Ciao… –

-          Ehi, ciao Gre.

-          Ho bisogno di parlarti.-

-          Ok. Al solito?

-          Si, alla stessa ora. –

-          Ok! A dopo.

-          A dopo. –

 

Bip Bip (messaggino)

Sei sicura di quello che stai facendo?”

“Si, adesso lo sono di più..”

“mmm, sicura sicura?”

“si!”

“ok, spero per te che sia la scelta migliore”

“Grazie..idem!”

 

 

 

Greta’s Pov

 

-          Ehi. – mi dice, appena mi vede. Io sorrido e gli do un bacio sulla guancia.

-          Passeggiamo un po’? – gli chiedo. Lui annuisce e iniziamo a camminare.

-          In questi giorni ho pensato molto a noi, al nostro passato insieme. E sono arrivata ad una conclusione… -

-          Gre aspetta. Voglio solo dirti una cosa prima. –

-          Ok, dimmi pure. –

-          Io ti amo. Da tanto tempo e… -

-          Mi ami? Mi ami dopo tutto quello che hai fatto? –

-          Ma capiscimi. Volevo fare l’amore con te. –

-          Tu volevi solo spassartela con me! –

-          Non è vero. Questo è ciò che pensa il tuo amichetto Riccardo, ma la verità è un’altra. Io ti amavo, ti amo, e volevo fare l’amore con te. –

-          Mi hai lasciata in un Albergo, sola e spaventata, Dani. Ho dovuto chiamare Riccardo per farmi venire a prendere, perché i miei credevano che dormissi a casa tua con i tuoi!! Quella sera volevo dormire fra le tue braccia e va bene volevo fare anch’io l’amore con te, ma poi ho capito di non essere pronta.–

-          È vero, ho sbagliato quella sera a lasciarti lì sola, ma avevo progettato una serata diversa e poi mi sono arrabbiato per il tuo rifiuto! Non ho mai accettato un rifiuto, da nessuna e.. –

-          Cosa vuol dire che non potevi accettare un rifiuto?! Ma sei scemo?! E poi le serate non si progettano ma si vivono. E non  potrò mai dimenticare tutte le lacrime che ho versato quella sera, fra le braccia del mio migliore amico.–

-          Perdonami, ti prego. Farò ciò che vuoi, ma non punirmi solo per quello che è accaduto nel passato. Io ti amo, davvero! –

-          Ma io non più, Dani. È questo ciò che volevo dirti: io non ti amo più e da tanto tempo.

-          Ma… -

-          Niente ma! Addio! –

-          Aspetta! – mi dice, prendendomi per un braccio e facendomi voltare per forza.

-          Lasciami, mi fai male! –

-          Aspetta ti prego. Io… -

-          Ti ho detto: lasciami! – e così gli diedi uno schiaffo. Perché non capiva che adesso nel mio cuore non c’era più posto per lui? Perché? Il mio cuore ormai apparteneva ad un’altra persona, non più a lui…

Mi lasciò immediatamente e io mi allontanai da lui; si teneva ancora la mano sulla guancia dolente e aveva uno sguardo vuoto, come quello che apparteneva a me pochi anni fa. Uno sguardo che ha appena appreso una verità troppo brutta, una verità che non vorremmo mai accogliere dentro di noi.

 

°°°

 

La vita è sempre una sorpresa. La vita è sempre imprevedibile, è un qualcosa di incredibile e affascinante. Nessuno può sapere cosa accadrà fra 20 anni e neanche fra 20 minuti. Lo si può scoprire solo vivendo! Tutto cambia velocemente e tutto, rapidamente, può finire.

-          Oh, tesoro non puoi capire quanto mi sei mancata! –

-          Anche tu mamma. – disse la ragazza, abbracciando affettuosamente la madre.

-          Venite ragazzi, accomodatevi. Alle valige penseremo dopo. –

-          Ma non c’è nessuno? Dove sono tutti gli altri? –

-          Papà è al lavoro, l’hanno chiamato per un’ emergenza. Mentre tua sorella e tuo fratello sono usciti, staranno per tornare. –

-          Ah, ok. –

-          Bene, qual è questa bella notizia che ci dovevi dire? – i due coniugi si guardarono in viso e si sorrisero.

-          Bè, ecco… -

-          Mamma siamo a casa! – enunciò Luca, chiudendo la porta.

-          Oh, ragazzi…venite, c’è una sorpresa! – Elena e Luca, incuriositi si avviarono verso l’ampio salone e rimasero alla vista della loro sorella e del suo consorte, corsero ad abbracciarli.

-          Sorellina che bello rivederti!! – esclamò Elena, stringendola dolcemente.

-          Anche per me, tesoro. Oddio Luca sei cresciuto ancora? – chiese leggermente sorpresa per il suo cambiamento. Il ragazzo le sorrise e l’abbracciò teneramente. Quando si staccarono, si accomodarono sul divano, restando vicini.

-          Vostra sorella mia stava dicendo la notizia che già ci aveva annunciato al telefono. Continua pure  tesoro. –

-          Bè, ecco io e Simone…ehm… io e…oddio Simo dillo tu, sono troppo emozionata. – il coniuge le accarezzò dolcemente la guancia e volse il viso verso i presenti.

-          Quello che Clarissa voleva dirvi è che, io e lei aspettiamo un bambino. – disse il ragazzo sprizzando gioia da tutti i pori.

-          Oddio sei incinta? – domandò Elena, al culmine della felicità.

-          Si! –

-          È una notizia favolosa! Sarò zio! –esultò Luca, sorridendole.

-          Tanti auguri ragazzi. Ci avete regalato una notizia straordinaria. Oddio sarò nonna, avrò un nipotino!! –

-          …o nipotina! – puntualizzò la figlia, suscitando le risate di tutti.

-          Clary posso sentire il bambino? –

-          Certo. – la ragazza avvicinò l’orecchio alla piccola pancia della sorella e ascoltò con emozione.

-          Ancora non si sente nulla perché sono incinta da sole 2 settimane. – spiegò la ragazza.

-          Si, capisco. Immagino già la creatura che vive qui, così piccolo. Deve essere fantastico. –

-          Bè, in realtà non ho subìto nessun cambiamento…bisogna aspettare almeno il secondo o il terzo mese. –

-          Ah, capisco. – e le sorrise.

 

 

Luca’s Pov

 

Due ore dopo.

 

Sono disteso sul mio letto e penso un po’ a tutto. Da un lato sono felicissimo per la sorpresa di mia sorella e dall’altra sento accrescere un sentimento puro quando penso a Greta. Oramai lei è diventata l’unico pensiero fisso che popola la mia mente. Ho una voglia matta di risentire la sua voce, di rivederla e stare un po’ con lei. Da quando Sofia ha avuto quell’incidente, io e Greta non abbiamo più avuto occasione per poter uscire da soli. Riccardo sostiene che ne sono innamorato e anche troppo, ma per adesso non voglio dirle nulla perché sinceramente ho paura di un suo rifiuto.

Toc toc

-          Avanti.

-          Ehi, fratellino che fai qui tutto solo? –

-          Nulla, pensavo. -

-          A Greta..? – chiese Elena, con un sorriso malizioso, entrando nella stanza del ragazzo e sedendosi sul bordo del letto.

-          Ehi.. ehi! E tu come fai a sapere che sto pensando proprio a lei? –

-          Lu, ti conosco troppo bene. Lo so che tutti i tuoi pensieri sono riservati solo per quella ragazza. –

-          E come fai a saperlo? –

-          Ti ho visto osservarla in modo magnetico. È una cosa così ovvia e non capisco come lei non si sia accorta ancora di nulla. –

-          Di cosa? –

-          Che tu sei completamente, interamente e totalmente innamorato di lei! –

-          Si vede così tanto? – chiese il ragazzo, sedendosi accanto alla sorella.

-          Si. È così palese! E poi quando parli nel sonno, sussurri sempre il suo nome… -

-          Cosa? E tu come fai a saperlo?? –

-          Bè, l’altra notte stavo andando in bagno e passando per di qua l’ho sentito. –

-          Ah… capisco. Elena, sono in crisi… Forse lei è ancora innamorata di quel Daniele. –

-          Può darsi, non è da escludere come opzione. –

-          Grazie tante! –

-          Scusa, ma bisogna mettere le cose in chiaro. Tu la vuoi, giusto? – il ragazzo annuì – Allora vai a prendertela! Cosa aspetti, che un altro te la soffi sotto al naso? –

-          No… ma…-

-          Niente ma! Domani uscirai con lei, che tu lo voglia o no. Andate al cinema o fate  una bella passeggiata; non dovete uscire per forza di sera. –

-          Già, è vero. Magari le chiedo se le va di fare una passeggiata… -

-          Si, ma non la portate ai giardini, meglio la spiaggia e se è isolata ancora meglio. –

-          Ok, mi hai convinto. Domani la chiamo. –

-          No, tu le telefoni adesso e subito! –

-          Ma… -

-          Sbrigati!! –

-          Ok!! – prese il cellulare che la ragazza gli porgeva e cerco il nome della ragazza, scorrendo nella sua rubrica. Premette il tasto verde quando trovo il nome di Greta e aspettò.

-          Wind. Il numero chiamato non è al momento raggiu…

-          Ha il cell spento. Forse è a lezione. –

-          Allora riprova più tardi. –

-          Ok, sorellina. –

 

°°°

 

Greta e Marta erano distese sul letto di quest’ultima e stavano parlando.

-          E lui che ha fatto? –

-          Si è tenuto la guancia con la mano e ha lasciato la presa. –

-          Ahahah. Avrei voluto vederlo! Ahahah. –

-          Si, ridi.. a me ha fatto troppa pena però. –

-          No, Greta! – l’ammonì Marta.

-          Ma… -

-          Greta ricordati che ti ha lasciata in quell’albergo, sola e spaventata!! Ricordalo! –

-          Si, hai ragione. –

-          Adesso puoi dedicarti del tutto a Luca… - disse maliziosa.

-          Eh? –

-          Eddai. Non sono mica scema! Lo so che hai preso questa decisione anche per poter stare con lui. –

-          No, cara. Io non capisco perché voi tutte crediate che io sia ammaliata da lui. Perché? –

-          Perché…mmm. Vediamo. – e si portò una mano al mento. - Forse perché ti guarda sempre come se vedesse la madonna davanti a sé oppure perché quando si parla di te, i suoi occhi s’illuminano immediatamente e sembra sempre interessato quando ti nominiamo!! –

-          Ohhh Marty! È l’ennesima volta che mi ripeti queste cose. Lui. Non. È. Innamorato. Di. Me! Dopo che Sofia si è ripresa dall’incidente, Luca non mi ha più rivolto la parola, se non solo poche sillabe: un ciao o un come stai… -

-          Ma è logico! Ogni volta che usciamo, tu ti porti dietro quel cretino di Dani. È normale che non voglia parlare con te. Ragiona Gre, è geloso di Dani. Ha il terrore che tu possa essere ancora innamorata di lui. –

-          Ma che scempiaggini sono queste?! Dove le tiri certe cretinate, eh? –

-          Riccardo mi ha raccontato tutto. Lo sai che sono cugini…secondo te Luca potrebbe mai dire cretinate a suo cugino? –

-          No, penso di no. –

-          Ti sei risposta da sola. –

-          Stai dicendo che lui non si fa sentire e non mi parla più, solo perché stavo sempre appiccicata a Dani? –

-          Ohhh.. finalmente ci sei arrivata!! –

-            -

-            -

-          Marty..? –

-          Si? –

-          Grazie! –

-          Prego, amica. – e risero fragorosamente.

 

°°°

 

 

-          E quindi? –

-          E quindi credo che seguirà il mio consiglio. –

-          Speriamo che questa volta si decida. Mio cugino è disperato, non sa più dove sbattere la testa. –

-          Geloso, eh? –

-          Eh si! Davvero tanto. Non lo ho mai visto così preso da una ragazza. –

-          Che bello!! Spero tanto che quei due capiscano di amarsi e si mettano insieme. Sarebbe un bel colpo, no? –

-          Si, hai ragione piccola. Ma tornando a noi…ecco, tu che ne diresti se…si, insomma se ci mettessimo insieme, noi due? –

-          Io e te? –

-          No. io, te e quella persona che sta passando. –

-          Scemo! Bè, dico che sarebbe fantastico…ma dici sul serio? –

-          Si. Mi piaci Marta, più di quanto io piaccia a te. – Disse il ragazzo, avvicinando il viso al volto della riccia e posando per la prima volta le sue labbra su quelle di lei. Il cuore di Marta esplose di gioia come anche la sua mente, ormai in tilt e disconnessa da tutto ciò che le stava attorno.  Il bacio s’intensificò ancora di più, divenne più profondo e passionale quando le loro lingue si accarezzarono per la prima volta. Le mani della ragazza si mossero da sole e si collocarono sui capelli di lui, intrecciando le dita fra le ciocche e accarezzandogli la nuca. Riccardo si staccò le sussurrò un dolce ti amo sulle labbra e poi riprese a baciarla con più foga e più amore di prima. Il suono acuto di una dolce suoneria, li risvegliò da quel incantesimo. I due ragazzi si staccarono e Riccardo rispose alla chiamata.

-          Pronto? –

-          Ciao collega, come va? Ti disturbo?

-          Bè, in un certo senso si. Mi disturbi e anche tanto. –disse, facendo sorridere a Marta.

-          Oh..scusa, ma avrei bisogno del tuo aiuto con pc: si è impallato e mi sta facendo impazzire!

-          Carla non posso adesso. – fece lui. Marta si ridestò quando udì il nome Carla e stette attenta un po’ di più alla conversazione e a ciò che lui le diceva.

-          Dai Richi! Ho un disperato bisogno di te!! Ti prego!

-          Va bene, ma porto con me un’amica, ok? –

-          Uhuh… chi è? La tua ragazza?

-          Bè, si. È la mia ragazza. – Disse, sorridendo come un ebete a Marta, alla quale le si illuminarono gli occhi di felicità.

-          Ok. Ci vediamo fra mezz’ora, va bene? Stai un altro po’ con lei, Casanova!!

-          Ehi! Non sono un Casanova!! –

-          Se, se. Ciaoooo!

-          Ciao scema. –e chiuse la telefonata.

-          Perché ti ha chiamato casanova? –

-          Perché è stupida. –

-          Ah ah ah. No, non è stupida! È vero che tu sei un Playboy!! –

-          Ehi ti ci metti pure tu? –

-          Si, ma tu sei il mio playboy! –

-          Solo tuo? –

-          Solo mio! –

-          Per sempre? –

-          Per sempre. – si sorrisero e si baciarono, ubriachi d’amore.

-          Quindi mi ami? – chiese la ragazza, appena si staccarono.

-          Si, da tantissimo tempo. E tu mi ami??– chiese, speranzoso, guardandola con occhi da cucciolo.

-          Bè…non so, forse… -

-          Come? Hei, io ti dico che ti amo e tu mi dici forse?! se ti prendo sei sfacciata! – disse il ragazzo, rincorrendola per tutto il giardino inglese e ridendo insieme a lei quando caddero sul prato l’uno sopra l’altra. Si rotolarono e si baciarono ripetutamente.

-          Ti amo, Richi. – Gli disse, Marta, quando si staccarono dall’ennesimo bacio.

-          Non ho mai amato nessuno più di te. – Aggiunse, abbracciandole e stendendosi sopra di lui a pancia in giù.

-          Marta, promettimi che non mi lascerai per un altro playboy. –

-          Ah ah ah. No, puoi stare sicuro che non lo farò. - Rise la riccia.

-          Adesso andiamo da Carla? –

-          Si, forza andiamo dalla tua amichetta. –

-          Ehi, non fare la gelosa! –

-          No, tanto tu sei solo mio! –

-          Ti amo, Marty. –

-          Anch’io Richi. -

 

Continua...

 

Nota dell'autrice: Salve stranieri! Era da tantissimo che non postavo un nuovo e fresco capitolo di questa mia storia. Ma ecco che la magia è stata fatta! :) Ditemi, come vi pare? Vi è piaciuto? Vi fa ribrezzo? E' orribile? Ditemi, ditemi :) qualsiasi critica è ben accetta! Un bacio a tutti. E ringrazio come sempre coloro che hanno commentato e a chi legge soltanto. Grazie di vero cuore. A presto con un nuovo aggiornamento! Ciao! By Miki18.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ~ Riesci ad innamorarmi ***


Semplicemente

Semplicemente

tu ed io

Created by Rita

{ Riesci ad innamorarmi ~

 

 

Ama, ama follemente,

ama più che puoi e se ti dicono che è peccato,

ama il tuo peccato e sarai innocente.

Jim Morrison ~

 

Respira Luca, respira! È solo un’uscita! Non stai andando mica in guerra, è solo una ragazza. Caspita. Non sono mai stato così agitato per un appuntamento. Perché questa ragazza mi fa questo effetto?! Su, respira!

Luca dopo varie prove e varie indecisioni, aveva chiamato Greta e le aveva chiesto finalmente un appuntamento. Il ragazzo si trovava già davanti casa della ragazza, pronto a suonare al campanello, ma qualcosa lo fermava. “Respira” si ripeteva. Era proprio nervoso e non riusciva a calmarsi. Dopo pochi minuti, riuscì a suonare. Greta, fasciata da un paio di jeans scuri e da una maglia nera, aprì la porta e sorrise al ragazzo.

-          Ciao Greta. Sono in anticipo? –

-          Oh, no no. Sei in perfetto orario. Aspetta,  prendo la giacca. –

-          Certo. Ti aspetto in auto. –

-          Ok. – e corse a prendere giacca e borsa. Quando uscì, notò la figura del ragazzo in piedi accanto alla sua macchina e vide che teneva lo sportello aperto per farla sedere.

-          Grazie. – lo ringraziò e gli sorrise, arrossendo lievemente. Una volta in macchina, Luca accese il motore e partì verso la meta già stabilita.

-          Dove andiamo di bello? – chiese Greta, curiosa più che mai.

-          Sorpresa. –

-          No, dai! Sono curiosissima!!

-          Niente da fare. Devi attendere ed essere paziente. –

-          Almeno un indizio, per favore! – disse la moretta, mostrandogli uno sguardo languido e profondamente dolce.

-          No, dai. Poi si rovina tutta la sorpresa. –

-          Ok, ok. Mi arrendo. – mormorò la ragazza, mettendo il broncio.

-          Sai che sei adorabile anche quando metti il broncio? – le chiese Luca, sorridendole.

-          Grazie…- ed ecco apparire quel rossore sulle sue guancie.

-          Prego. Ah, ti andrebbe un po’ di musica? –

-          Oh, si. Certo. – e gli fece un dolcissimo sorriso.

-          Puoi prendere il mio mp4 dentro il cruscotto? –

-          Certo. – disse Greta, aprendo il cruscotto che si trovava dinanzi a le ed estraendo il piccolo mp4.

-          Dove devo inserirlo? –

-          Qui. – disse il ragazzo, mostrandoglielo. La ragazza lo immise nello stereo, che si accese irradiando luci particolari.

-          Scegli le canzoni che più ti piacciono. –

-          Davvero posso?

-          Certo! –

-           Hai alcune canzoni dei Modà? –

-          Oh…credo che ci dovrebbero essere. Vedi nella cartella denominata varie. –

-          Ok. – disse Greta, scorrendo fra le varie cartelle dell’mp4. Una dolce melodia invase l’abitacolo, riempiendolo di note musicali dolcissime.

-           

 

Sei tu che mi accendi,
Sei tu che mi comprendi.
e riesci ad innamorarmi tutti i giorni...
con un gesto e niente più
Scusa se a volte sbaglio,
e di notte mi trasformo in pipistrello
ma son tranquillo perché so che tu
Sai comprendere tutto di me...
Meno male che ci sei tu, che sai donarmi
l'intensità dei sogni
Sei tu, che sai accettarmi nel bene e negli sbagli
sono al sicuro solo con te, mentre ti penso
intanto... intanto fuori piove.
Sei tu che quando parli,
sei tu che coi tuoi sguardi,
riesci a innamorarmi tutti i giorni... e a portarmi dentro di te
E sei tu che mi ascolti,
Sei tu che se sto male soffri.. e sei pronta
a batterti con tutti... per proteggere me...
Meno male che ci sei tu, che sai donarmi l'intensità dei sogni
Sei tu, che sai accettarmi nel bene e negli sbagli
ci sei tu, che sai donarmi l'intensità dei sogni
Sei tu, che sai accettarmi nel bene e negli sbagli
Ora che sto con te, ti stringo e fuori, fuori è nato il sole
e non piove più

 

-Riesci ad innamorarmi dei Modà-

 

-          È sempre bella questa canzone. –

-          È la tua preferita? – chiese Luca, cambiando la marcia.

-          Bè, non proprio. Però è tra le mie preferite. – fece la ragazza. Luca sorrise, senza distogliere lo sguardo dalla strada. Cambiò di nuovo marcia e sfrecciò sull’asfalto nero. L’auto correva, e tra una canzone e un’altra, i due ragazzi si misero a cantare allegramente.

-          È strabiliante. –

-          Cosa? – chiese la ragazza, non capendo a caso si riferiva.

-          La tua voce. Perché non mi avevi detto che sapevi cantare così bene? – la ragazza arrossi a quella rivelazione. Nessuno le aveva mai detto che cantava così bene e che soprattutto la sua voce fosse qualcosa di “strabiliante”!

-          Da..davvero? –

-          Si. Hai una voce bellissima. –

-          Dici sul serio o mi prendi in giro? –

-          Potrei mai prenderti in giro? –

-          Non lo so..dimmelo tu. –

-          No, non potrei mai. – disse, serio, il ragazzo. Greta lo guardò e poi disse.

-          Bè, ti ringrazio. Anche tu sei molto intonato.

-          Mmm… non penso, ma ti ringrazio. –

-          Allora mi dici dove siamo diretti? –

-          No. –

-          Dai!! –

-          No, no e no! –

-          Ma perché? –

-          Goditi il panorama, dai! – dopo circa dieci minuti Luca prese per un sentiero alberato.

-          Stiamo andando a Mondello? –

-          Bèh, era questa l’idea. Perché? Non ti piace come posto? Possiamo andare..

-          No, no. Va benissimo, Luca. Mi piace Mondello. –

-          Ok. – Arrivarono al parcheggio e scesero dall’auto. L’aria era ancora gelida, sebbene fosse già primavera, ma i due ragazzi non ci fecero caso. Andarono in spiaggia e passeggiarono vicino alla riva del mare.

-          Vieni mai qui a Mondello? –

-          Dici in questo periodo? –

-          Bè, si. –

-          No,  solo in estate. E tu?

-          Qualche volta il sabato sera. –

-          Capisco. –

-          Ti va di sederci? –

-          Si. – presero posto sulla sabbia fina. I loro sguardi persi all’orizzonte, mentre le loro menti si incatenavano a mille pensieri.

-          Allora come va con Daniele? – disse ad un certo punto, Luca, stanco di quel silenzio. Greta, presa alla sprovvista, non sapeva cosa rispondergli.

-          Oh……con Dani non va. Gli ho detto che non sono più innamorata di lui e quindi è finita anche la nostra amicizia. –

-          Perché? – chiese il ragazzo, esplodendo di felicità. Perché sono completamente, inesauribilmente innamorata di te! Perché ti amo da quando ci siamo visti la prima volta e perché non posso fare a meno di te!” pensò la ragazza, rapita da quei occhi celesti come il cielo. Era tremendamente attratta da quei dolcissimi occhi; li sognava ogni santa notte, li agognava sempre.

-          Oh…è una lunga storia. – Tagliò corto. Aveva paura di dirgli tutto. Se l’avesse pregata, sicuramente  non avrebbe mai potuto negargli una spiegazione.

-          Adoro le storie lunghe. – e le sorrise. “Grazie Dio per non averla fatta innamorare di quel tipo. Grazie!!” Pensò Luca, mentre aspettava la spiegazione della ragazza.

-          Vuoi tutta la verità? –

-          Si, certo. –

-          Bè, ecco…io… -

-          Tu? – la incitò, ancora più curioso.

-          La verità è che…che tu mi piaci moltissimo e che mi sono innamorata di te, ma so bene che io non ti piaccio…quindi…. – Silenzio. Il ragazzo rimase spiazzato da quella rivelazione. Mai e poi mai si sarebbe aspettato una risposta del genere, neanche nei sogni più belli e incantevoli. Mai!

-          Dici…dici sul serio? – riuscì a dire, dopo qualche minuto. Era ancora paralizzato dalla notizia.

-          Si. – rispose Greta, abbassando il viso e affondando un dito sulla sabbia.

-          E credi davvero di non piacermi? – La ragazza alzò di scattò il viso e lo guardò. Il ragazzo le sorrise gentile e si avvicinò al suo orecchio.

-          Mi piaci più di qualsiasi cosa al mondo, Greta. Non puoi immaginare che creatura meravigliosa tu sia per me! Mi fai impazzire, piccola…– le disse, sistemandole una ciocca dietro l’orecchio. La ragazza arrossì considerevolmente e sgranò gli occhi, meravigliata da quella dichiarazione.

-          Tu..tu…pensi davvero quello che mi hai detto? – riuscì a dire, avvicinandosi sempre più al viso del ragazzo.

-          Si e non faccio altro che pensarti… sei il mio unico pensiero.– le disse, guardandola fisso negli occhi. Tutto attorno, il mare, la gente che passeggiava, non esistevano più. C’erano solo loro due: Luca e Greta. Due anime che dapprima si erano scontrate e rincontrate in un secondo momento. Due anime gemelle che si erano trovate e intrecciate da un filo invisibile, che li legava inesauribilmente.

-          Anch’io non faccio altro che pensarti. Ho sempre bisogno di vederti, di sentirti, ma non ho mai il coraggio di chiamarti. Ho sempre avuto paura che tu avessi già qualcun’altra a cui pensare e non puoi capire quanto ci stavo male. –

-          Io non ti ho più cercata perché avevo paura che tu ti fossi innamorata di quel ragazzo e… -

-          Sssh.. – fece la ragazza, mettendogli un dito sulle morbide labbra. – L’importante è che adesso ci siamo chiariti. –

-          Si. E che tu non mi faccia più morire di gelosia.

-          Eri geloso di Dani? –

-          Perennemente, tremendamente geloso di quel tipo. Ti stava sempre incollato. Lo ho odiato per un periodo, ma poi sapevo che tu eri felice con lui e quindi mi sono rasserenato. La cosa più importante era la tua felicità! –

-          Mi volevi felice, anche se stavo con un altro?! – chiese Greta, sbalordita e ammirata da quel pensiero.

-          Si. Ci tengo molto alla tua felicità. –

-          Sei dolcissimo…ti ringrazio. – disse, commossa da quelle parole.

-          E di cosa? – chiese lui, ridendo.

-          Di esistere, Luca. –  il ragazzo le sorrise. Poi le chiese:

-          Che ne dici di stenderci? –

-          Sulla sabbia? Ma ci sporchiamo tutti i capelli!

-          Aspetta qui. Vado a prendere i teli in macchina e torno. –

-          Ok. Ti aspetto qui. – il ragazzo s’inginocchiò e le baciò teneramente la guancia, al che la ragazza divenne paonazza; non si aspettava una mossa del genere, non era del tutto preparata a una manifestazione di questo genere da parte del ragazzo. Il suo cuore galoppò velocemente e i suoi occhi presero la forma di due cuori rossi e gonfi d’amore. Il ragazzo le sorrise e si alzò, togliendo la sabbia dai jeans.

-          Ecco qui. – disse Luca, stendendo i due teli che aveva preso. – Adesso possiamo stare un po’ più comodi. – disse sdraiandosi accanto alla ragazza e mettendo una mano dietro la nuca.

-          Si, decisamente meglio. – confermò Greta, stendendosi su un lato e giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.

-          Non avevo mai notato questi riflessi biondi. Hai fatto i colpi di sole? – chiese, gentilmente, Luca,  prendendo la ciocca di capelli, da cui si intravedevano alcuni riflessi.

-          Oh, no. E’ il mio colore naturale, perché? –

-          Perché mi piacciono molto. Ti donano molto e rendono il tuo viso più luminoso. –

-          Grazie, Luca. Basta con i complimenti! – chiese Greta, scherzando e colpendolo piano sulla mano che teneva ancora le sue ciocche di capelli.

-          Hey, ho appena cominciato! – stette al gioco, Luca. – E poi sono meritatissimi! –

-          Bè, ti ringrazio. –

-          Tu ringrazi troppo. Basta dire sempre grazie, piccola. –

-          E tu smettila di riempirmi di complimenti. –

-          Pensavo che a voi ragazze piacessero questi generi di apprezzamenti. –

-          In realtà io li adoro, ma mi mettono un po’ in imbarazzo. –

-          Ti imbarazzi per un complimento? –

-          Bè, si. Sono molto timida.... – il volto del ragazzo s’illuminò con un sorriso.

-          È anche questo che adoro di te. –

-          Vuoi smetterla? Dai! Non farmi arrossire. –

-          Sei troppo dolce, Gre. – disse, baciandole la mano. Poi restarono così, mano nella mano, distesi sui teli, ammirando le nuvole e il cielo blu. improvvisamente una volata di vento fece rabbrividire Greta.

-          Ehi, ma tu stai tremando. Senti freddo, vero? –

-          Bè, un po’. – disse la moretta, cercando di riscaldarsi, strofinandosi le mani infreddolite.

-          Vieni qui, piccola. – la invitò lui, prendendola e avvolgendola in un abbraccio ricco di sentimenti e di amore. Il cuore di Greta corse furioso: il suo battito sembrava impazzito come quello del ragazzo. Poi poggiò la testa fra l’incavo del suo collo e della sua spalla e annusò il profumo che la inebriò, avvolgendola teneramente. Luca la strinse a sé e cercò di riscaldarla, coprendola e proteggendola con le sue braccia forti e amorevoli.

-          Adesso si che sto meglio. – disse Greta, avvicinandosi di più al ragazzo, il quale le baciava la fronte e i capelli. L’emozioni che provarono con un solo e semplice abbraccio furono inspiegabili e travolgenti.

-          Non mi sono mai stato così bene come adesso.  –

-          Anch’io...con te è tutto diverso. Non ho mai provato nulla del genere. È una cosa inspiegabile, Luca. – stettero lì, abbracciati nel loro amore, finché il sole non tramontò.

-          Forse è meglio che andiamo via. È già tardi e non vorrei che ti ammalassi. – disse staccandosi a malincuore da lei. Si mise in piedi e aiutò la ragazza ad alzarsi. Con grande sorpresa si trovarono faccia a faccia, occhi su occhi. Si scrutarono a lungo e pian piano avvicinarono i loro visi. I nasi si scontrarono dolcemente, si sfiorarono ansiosamente. Le labbra si cercavano, si rincorrevano finché si lambirono timidamente, trasformando quel bacio in un qualcosa di unico e irripetibile. I cuori dei due ragazzi galoppavano con la stessa frequenza, mentre le labbra si amavano totalmente, trasportandoli in un vortice di emozioni pure e mai provate.

-          Forse è meglio se adesso andiamo. – disse Luca, appena si staccarono.

-          Si, andiamo. – disse lei, aiutandolo a togliere i teli da mare. S’incamminarono mano nella mano verso l’auto e con un gesto galante, Luca aprì la portiera a Greta, facendola accomodare sul morbido sedile. In seguito depositò i due teli nel portabagagli e partirono, felice e innamorati.

 

°°°

 

-          Finalmente, Richi! È un’ora che ti aspetto!! – disse una ragazza, bassa e mora, sull’uscio della porta.

-          Ehi, ma c’era traffico. Non è vero, Marty? –

-          Si. –

-          Oh! Tu devi essere la sua ragazza!! Piacere, Carla. – disse la moretta, porgendole la mano che Marta strinse subito.

-          Il piacere è mio. –

-          Su, entrate! – disse allegra, la ragazza, spostandosi per farli passare.

-          Allora dov’è il guasto? –

-          Venite nella mia camera. Non fate caso al disordine. –

-          Tranquilla ci sono abituato. –

-          Certo tu ne fai più di me! –

-          Ah ah! Non è divertente! –

-          Volete qualcosa da bere? Acqua, aranciata o birra! –

-          Mmm…birra! – dissero all’unisono, la nuova coppietta.

-          Ok. Ve la prendo subito. Aspettate qui. –

-          Piccola siediti. Ci vorrà un po’ di tempo. –

-          Ok. –

-          Ecco qui le birre. Ah, prima che me lo scordi, ma tuo cugino? Che fine ha fatto?

-          Chi Luca? –

-          Si, quel bonazzo! –

-          Perché? T’interresa? –

-          Si, molto. L’ho visto a lezione e devo dire che è davvero un gran bel figo. –

-          Scordatelo Carla. È già impegnato! – disse Riccardo, guardandola male.” Ci voleva solo lei a rovinare tutto” pensò il ragazzo, guardando la sua fidanzata.

-          Da..davvero? – chiese, stupita, la moretta.

-          E da quando? – aggiunse.

-          Bè, non è proprio fidanzato, ma credo che gli interessi una ragazza. –

-          Ah, capisco. –

-          Comunque scordatelo, capito? –

-          Si, si… - rispose, poco convinta, la mora, mostrandogli il pc e il suo guasto.

 

°°°

 

 

-          Eccoci arrivati. –

-          Si. Ti ringrazio del passaggio, Luca. –

-          Piccola non mi devi ringraziare per tutto. –

-          Lo so, ma sono fatta così. –

-          Ok. Adoro anche questo di te. – disse lui, prendendole il viso fra le mani e baciandola dolcemente.

-          Non penso che a mio padre farebbe paciere, se ci vedesse amoreggiare in auto. – disse lei, staccandosi non appena il bacio divenne più appassionato.

-          Già. Devo trattenermi un po’ .

-          Si. –

-          Ci vediamo domani? – chiese speranzoso, il biondino.

-          Vuoi già vedermi? Non ti sei già stancato di me? –

-          Di te? Scherzi?! Mai! – Greta sorrise a quella buffa affermazione e lo bacio con più trasporto, e poi sulle labbra gli sussurrò:

-          Ci vediamo domani. Ciao Luca. – disse, aprendo la portiera e uscendo dall’abitacolo. Lui la fermo, trattenendola per un polso.

-          Ti posso chiamare più tardi, dopo cena? –

-          Si. – gli sorrise lei, chiuse la portiera e si diresse verso casa. Luca aspettò finché non la vide scomparire dietro la porta di casa e poi partì a tutto gas, felice come non mai.

Bip bip (Messaggino)

*Mi sono dimenticato di dirti che è stato il bacio più bello che io abbia mai dato. Sei troppo importante per me, Greta. By Luca.*

 Greta sorrise appena lesse il messaggio. Il suo cuore si riempì di gioia e di felicità. Nessun ragazzo era mai stato così gentile e premuroso con lei, nessuno le aveva mai fatto battere così ferocemente il cuore, nessuno sarebbe mai stato così perfetto… nessuno sarebbe stato come Luca.

 

Continua..

 

 

Note dell’autrice:

Salve stranieri J Ecco qui il nuovo capitolo di questa storia romantica. Anche se nessuno la commenta, io lo pubblico lo stesso perché ho visto che molti la leggono soltanto e li ringrazio di vero cuore J Spero che sia di vostro gradimento il nuovo aggiornamento e che vi abbia incuriosito.

Al prossimo capitolo. Baciotti.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ~ Ubriachiamoci d'amore ***


 Semplicemente

      tu ed io

Created by Rita

 

   { Ubriachiamoci d’amore ~

 

Greta’s Pov

Finalmente l’avevo baciato! Il bacio più bello ed emozionante della mia vita!

Quando le nostre bocche si sono sfiorate, ho sentito un brivido lungo la schiena, ricco d’amore. Le emozioni che ho provato con Luca sono state sublimi. Il mondo è sparito magicamente e l’atmosfera si è impregnata di amore puro, amore che ho cercato da sempre…

Mi sono sentita esplodere di felicità. Il cuore ha cominciato a battere ed io ho pensato se fosse questo il rumore che fa la felicità…

Luca. Che nome dolce e così perfetto per lui. È mio. Mio. Il suo bacio è stato così dolce, tenero e sensuale. Non ho mai conosciuto un ragazzo così amorevole e affettuoso…ed io ne sono pazzamente, inesauribilmente innamorata. Sono pazza di lui. Letteralmente, PAZZA.

Si può amare una persona di un amore unico e totalizzante? È proprio quello che provo per lui.

Senza di lui, oramai, la mia vita non avrebbe più senso. Nessuno sarebbe in grado di eguagliare la sua persona, nessuno potrebbe mai prendere il suo posto…mai e poi mai!

La vita, a volte, è strana e strabiliante allo stesso tempo! Chi lo avrebbe detto che nel giro di pochissimo tempo mi sarei innamorata perdutamente di un bellissimo ragazzo e che fossi stata corrisposta da codesto splendido angelo?!

Sì, perché lui è un meraviglioso angelo, sceso sulla terra per salvare questa povera anima da chissà quale brutto destino…

Ma non voglio pensarci, perché adesso sono felice con lui. Mi sembra un sogno starci insieme: mi sento realizzata e appagata.. non soffro più, non piango più e spero di non farlo più per amore.

Mi auguro davvero che questo nostro rapporto duri in eterno e farò qualsiasi cosa affinché non abbia mai fine. Proteggerò il nostro amore, rispetterò le sue idee e mi batterò affinché Luca sia sempre felice, ogni giorno, ogni istante, per sempre! 

- Greta mi aiuti ad apparecchiare? – mi disse mia madre, entrando nella mia camera.

- Arrivo. – smisi di sognare ad occhi aperti e mi recai verso la cucina. Vidi Giuly seduta comodamente nel piccolo divanetto la quale guardava affascinata quelle strane fate chiamate witch. Sorrisi. Com’era dolce la mia piccola sorellina.

      Presi la tovaglia da cassetto della credenza e la stesi sul tavolo, aggiustandola in modo uniforme. Mi recai di nuovo nella credenza, dove presi le stoviglie e i tovaglioli. Finì di apparecchiare la tavola e notai che il display del mio cellulare brillava, lo presi e scoprì con grande gioia che si trattava di un messaggino del mio Luca.

* Mi manchi. *

Questa piccola frase mi rese felicissima. Gli mancavo. Mancavo a lui. È ciò che il mio cervellino ripeteva in continuazione.

Risposi immediatamente con un dolcissimo “anche tu” nel quale aggiunsi anche un cuoricino.

Il cuore già galoppava velocissimo nel mio petto, mi bastava un piccolo sms per farlo battere come una furia: sembrava che volesse uscire dal torace quanto era veloce.

Non ce la facevo più! Dovevo sentirlo! Era più forte di me.

Mi catapultai con una scusa nella mia stanza, presi coraggio e lo chiamai. Rispose al primo squillo, non mi fece nemmeno attendere.

-          Greta, tesoro mio, come mai mi hai chiamato? – chiese il mio angelo, sorpreso dalla mia improvvisa chiamata.

-          Mi mancava la tua voce! – gli rivelai. Ero sincera. Poi continuai: - lo so, sono patetica.. saranno passate si e no 2 ore, ma mi mancava terribilmente. –

-          Oh piccola, anche tu. Che facevi di bello? – mi domandò. La sua voce era melodiosa e così calda. Mi resi conto quanto solo risentirla anche per telefono mi faceva tremare il cuore. 

-           Stavo apparecchiando la tavola, tra poco si cena. – dissi io, piano,  giocherellando con una ciocca dei miei capelli. Poi pensai che magari lui stesse già cenando e chiesi: - Ma stavi forse cenando? Ti ho disturbato? –

-          No, no, io ceno sempre verso le 21, quando torna mio padre da lavoro. Comunque tu non mi disturbi mai. –  mi disse, felice. Ed io colsi con piacere questa affermazione.

Era così bello poter far parte del suo mondo, poter mescolare la sua vita con la mia.

Era una cosa mi faceva impazzire di gioia! Non avevo mai amato così nessuno, nemmeno quel deficiente di Dani.

-          Gre, ma dopocena potrò chiamarti lo stesso, vero? – mi domandò. Percepì subito la sua voglia di stare con me e la paura che io potessi dirgli di no. la mia gioia non poteva essere più grande.

-          Certo! È ovvio! – Esplosi di felicità alla sua domanda. Non si era stancato di me, della mia voce, della mia vita e tutto questo mi sembrava un sogno. Poi dissi a malincuore:

-          Adesso devo andare, mia madre mi sta chiamando per la cena. – lo sentì sbuffare e sorrisi.

-          No. Uff! Allora ci sentiamo dopo tesoro. – mi sibilò dolcemente poi.

 Quanto adoravo la sua voce. Non mi sarei mai stancata di ascoltarlo.

        Allora a dopo e buona cena. –

        A te piccola. – Mi salutò così ed io chiusi la comunicazione, anche perché mia madre venne a chiamarmi fino dentro la mia stanza. “che avesse capito qualcosa?” mi domandai, dirigendomi in cucina.

 

°°°

 

-          Mamma stasera non cenerò a casa, devo uscire. – Disse Riccardo, prendendo la giacca.

-          Non mi avevi detto che saresti uscito e poi con chi? – Chiese la madre, curiosa e sospettosa.

-          Da quand’è che ti interessa della mia vita? Sai, c’è la privacy! – scherzò il ragazzo, prendendo anche le chiavi della macchina.

-          Ma amore, io mi sono sempre preoccupata ed informata, se ricordi, della tua vita! – Puntualizzò la donna, guardando in modo accusatorio il proprio figlio mentre indossava la giacca.

-          Vado a fare un giro e poi mi vedo con un paio di amici per mangiare una pizza. Tutto qui. – disse solamente, Riccardo, ma ciò non convinse la madre la quale era sicurissima che ci fosse di mezzo una ragazza.

-          Amore voglio sapere tutto, lo sai. Io e tuo padre abbiamo passato troppo tempo senza prenderci cura di te. –

-          Mamma non preoccuparti. I genitori di Greta sono stati molto ospitali in questi anni. – pigolò lui, cercando di chiudere l’argomento. Detestava parlare di tutto ciò. Anche se gli piaceva stare a casa da solo, ora che era grande, il ricordo della sua infanzia lo tormentava ancora. Sin da piccolo era stato abituato a stare con i nonni o con la famiglia di Greta. I suoi genitori possedevano un’azienda farmaceutica che li obbligava a viaggiare per mesi e mesi dell’anno e sin da piccolo, Riccardo, aveva vissuto in una casa che non era la sua. Adesso tutto era cambiato. Dopo la maturità il ragazzo aveva espresso il desiderio di poter stare solo, di potersi prendere cura di se stesso e di stare a casa sua qualora i suoi fossero partiti per lavoro. Alle volte si sentiva solo e pensava di impazzire, ma nonostante ciò preferiva vivere sotto il suo tetto. Greta, dal canto suo, non lo aveva mai abbandonato: era sempre stata presente nella sua vita e quando poteva si trasferiva da lui, in modo da non fargli pesare troppo la solitudine e la mancanza dei suoi genitori.

-          Amore. Se non siamo stati abbastanza presenti nella tua vita non vuol dire che non ci preoccupiamo di te o… -

-          Mamma non è questo. È.. è.. che sono abituato ormai a vivere da solo. Lo capisci? –  le chiese, sistemandosi meglio la giacca blu. La madre ci rimase un po’ male: non avrebbe mai voluto vederlo soffrire, lo amava più della sua vita. Quell’unico figlio che aveva avuto ormai era diventato grande e lei se ne accorgeva soltanto adesso. Non aveva mai tempo da dedicargli e questo la faceva stare dannatamente male.

-          Lo capisco. – sospirò, arrendendosi. Non c’erano più parole da spendere e preferì cambiare argomento.

-          Ma, comunque, per caso ti vedi con Greta stasera? È successo qualcosa in questi mesi?  Qualcosa che spera il mio cuore? – Chiese, infine, curiosissima. La madre aveva sempre sperato che il figlio si mettesse con quella ragazza, le era sempre piaciuta e poi lei era molto amica dei suoi genitori.

-          Mamma! –  Riccardo roteò gli occhi. Erano anni che sentiva la madre elogiare la sua amica e dire quanto le sarebbe piaciuto vederli insieme.

-          Che c’è? Non posso sperare nella vostra unione? – domandò, offendendosi. Riccardo la guardò in faccia e le sorrise.

-          Siamo solo amici. – annunciò, scotendo il capo. “Perché non le entra in testa?” si domandò Riccardo.

-          Mmm.. si, ma il mio sesto senso mi dice che tu ti vedrai con una ragazza stasera. Se non è Greta allora chi è? –

-          Ahhhh.. – si lamentò il ragazzo ormai esasperato per l’interrogatorio.  – mammina cara, se ci fosse davvero una ragazza non verrei di certo a dirlo a te, non credi? –  fece lui, aprendo la porta del suo attico.

-           Ma.. ma.. –

-          Ciao mami. Non stare alzata ad aspettarmi, non so quando tornerò. – la salutò chiudendo la porta e senza darle il tempo di replicare. “certo che mia madre è davvero incredibile!” Si disse non appena entrò in ascensore. Ma poi tornò a pensare alla sua Marta. A quanto i suoi occhi lo facevano impazzire. Non vedeva l’ora di rivederla. Aprì il portone e si recò verso il garage del palazzo. Andò verso la sua BMW serie 5 Berlina grigia, mise in moto ed uscì dal cancello del residence. Casa di Marta non si trovava molto distante e in pochi minuti arrivò a destinazione. Le fece uno squillo e dopo diversi minuti ecco che spuntò fuori dal portone una graziosa ragazza dai capelli ricci, la quale non appena vide il suo amore sorrise dolcemente.

-          Amore! – lo salutò salendo nell’auto. Lo abbracciò forte e lo riempì di dolci baci. Le era mancato da morire.

-          Marty…ma..ma cos’hai fatto hai capelli? – Le chiese non appena sciolse l’abbraccio.

-          Non ti piacciono? Sono colpi di sole. Belli, eh? –

-          Sì, sei veramente stupenda. – Le sorrise accarezzandole la guancia. Poi accese il motore dell’auto e partì.

-          Allora dove andiamo? – chiese infine, guardandola con la coda dell’occhio.

-          Mmm.. cosa fanno gli altri stasera? –  domandò la riccia, sistemandosi meglio sul sedile e lisciando il suo vestitino grigio che si intravedeva dal cappotto.

-          Ma cosa ti sei messa? – le chiese, poi, Riccardo, guardandola meglio e lasciando perdere la domanda che gli era stata rivolta. Marta lo guardò smarrita, non capiva a cosa si riferisse.

-          Eh? – “Forse non gli piace?” si domandò, guardandosi meglio.

-          Il VESTITO. – sibilò lui a denti stretti, guardandola in modo cupo. Il solo fatto che avesse messo un qualcosa che esaltava la sua corporatura lo faceva diventare pazzo di gelosia.

-          Cos’ha che non va? – domandò lei innocentemente. Eppure pensava di stare bene con il suo tubino.

-          Ti sta troppo bene!. – dichiarò, enfatizzando la parola troppo. – Dovrò fare a pugni con tutti stasera! – aggiunse, prendendole la mano ed intrecciandola con la sua sopra al cambio delle marce.

-          Amore, dai! – rise lei. In verità si sentì lusingata ed amata. Sapere che Riccardo potesse essere così geloso di lei la rendeva veramente felice. “Allora è geloso. Oddio! È così adorabile.” erano questi i pensieri che le ronzavano in testa.

-          Mmmm… ma comunque… - fece una pausa, Riccardo. - Penso che vadano in disco, se non sbaglio a Villa Costanza. –

-          Ti va di unirti a loro o vuoi che stiamo per conto nostro? – Domandò la riccia, mentre il suo piccolo stomaco protestò.

-          Credo che sia meglio andare a cena, che ne dici? – le domandò, sorridendole.

-          Si, si. – e risero entrambi, dirigendosi verso il centro.

-          Dove vorresti andare? Anzi, cosa vorresti mangiare? –

-          Mmm… Pizza! –  Annunciò la ragazza, accendendo lo stereo. Nell’abitacolo si espanse una dolce melodia.

-          Ok. – Affermò lui, poi chiese:

-          Dove vorresti andare, piccolina mia? –

-          Mmm…mi piacerebbe.. mmm… mi piacerebbe tornare nella pizzeria dove ci siamo conosciuti, ti ricordi? –  gli domandò stringendogli ancora di più la mano.

-          E come potrei mai scordare quel giorno. – disse. – Allora andiamo dai vecchietti! – E le sorrise. Quando parcheggiarono, Riccardo mandò un sms ad Andrea per informarlo che dopocena li avrebbero raggiunti in discoteca. Si dettero appuntamento verso le 22.30 vicino Mondello. Infine conservò il cellulare in tasca e prese per mano la sua Marta, ed insieme si incamminarono verso la pizzeria.

-          Sembra che questo posto non sia cambiato di una virgola, vero? – chiese lei, appena furono fuori il locale.  

-          Già, è rimasto tutto uguale. Ti ricordi la prima volta che siamo entrati qui? Tu avevi 18 anni ed io 20. – disse il ragazzo.

-          Vero, e tu portavi la barba più lunga di adesso. Ahahah. Eri tenerissimo! – Rise la riccia, rievocando quei bei ricordi del passato.

-          Non me lo ricordare, per favore! Mia madre mi detestava in quel modo, cercava sempre di convincermi a toglierla, ma io non demordevo! Ahaha. – rise anche lui, ricordando le volte in cui bisticciava con la madre a causa della barba. Poi aggiunse:

-          Ma davvero ero tenerissimo? – le chiese, prendendole il viso tra le mani. Era un gesto che faceva intenerire ogni volta la ragazza, la quale lo guardava adorante.

-          Si, mi piacevi tantissimo. – Lui sorrise e la baciò dolcemente. Entrarono e immediatamente un cameriere li fece accomodare ad un tavolo. Ad un tratto, mentre i due piccioncini scrutavano con interesse il proprio menù, entrarono tre tizi nel ristorante i quali si sedettero proprio dietro il loro tavolo. Riccardo non poté non notare come uno di loro guardasse in continuazione la sua Marta, la quale ignara continuava a guardare il menù.

-           Che c’è amore? – chiese lei, vedendo che si agitava. Gli prese la mano e lo guardò negli occhi.

-          Quello ti sta spolpando viva. Sembra che ti stia facendo una radiografia, tze! – si lamentò, guardandolo in cagnesco. Alla ragazza non importò.

-          Amore fregatene. Godiamoci la serata. E…e poi a…a – si fermò e con voce tremolante ed emozionata aggiunse: - …a me importa solo di te. Ti amo così tanto. – confessò con l’emozione nella voce, al che il ragazzo la guardò stregato e la bacio. Fu un bacio candido. Un bacio soave. Un bacio tenero.

-          Allora… ordiniamo? –  le chiese appena si staccarono.

-          Si! – rispose prontamente la ragazza.

-          Cameriere? – lo chiamò lui, facendogli segnale.

-          Arrivo subito! -

 

°°°

 

A casa Michelini regnava un’atmosfera bellissima. Clarissa, la sorella maggiore di Luca, stava informando i suoi familiari dell’ecografia effettuata in quel pomeriggio ed Elena non poté che chiederle quando sarebbe nato il piccolo o la piccola. Ancora non si sapeva il sesso del nascituro e tutti in famiglia erano elettrizzati ed incuriositi.

-          Penso durante il periodo natalizio. Oddio sono così emozionata. – Annunciò lei, toccandosi il piccolo grembo ed accarezzandolo dolcemente.

-          Immagino tesoro! Lo sono anch’io, non vedo l’ora di tenere in braccio il mio nipotino/a! –  Disse la madre, sprizzando gioia da tutti i pori.

-          Ma quando avete intenzione di ripartire? – chiese all’improvviso Luca, sperando che rimanessero un’altra settimana.

-          Dovrei tornare al lavoro lunedì, quindi domenica pomeriggio dovremo già essere in viaggio. –

-          Nooooo! Così presto? – si lamentò Elena.

-           Non abbiamo avuto il tempo di parlare un po’. –

-          Sorellina, mi dispiace tantissimo. –

-          Pazienza, comunicheremo tramite Skype. – Clarissa le sorrise bonariamente e Luca colse quel sorriso che gli parve identico a quello della sua Greta. “a proposito di Greta! Me ne stavo quasi dimenticando! Dovevo chiamarla dopo le 21!” Si disse e liquidando tutti con una scusa, corse nella sua camera e chiamò tutto preoccupato la sua stella.

 

 

°°°

 

Greta’s Pov

E’ da quasi venti minuti che aspetto una chiamata da parte di Luca. “Magari se ne sarà dimenticato o avrà avuto qualche altro impegno” Mi dico e la paura che lui mi possa prendere in giro s’insinua in me. Quando, ormai, non ci spero più ecco che arriva finalmente la sua chiamata. Rispondo, cerco di essere calma e non alterata anche se dentro lo sono un pochino.

-          Pronto? Rispondo al primo squillo, chissà cosa avrà pensato, chissà che gli avrà fatto piacere.

-          Amore, scusami. – Mi ha chiamato Amore. Mi sento esplodere il cuore dentro il torace. È così dolce questa parola detta da lui. Amore. Non mi aveva mai chiamata così. Poi continua: - Sono rimasto a parlare nel salone con la mia famiglia. Sai, mia sorella Clarissa è tornata da poco a casa dopo quasi un anno e ci ha portato una bellissima notizia. – Mi dice entusiasta. Colgo la sua felicità, non riesco a non sorridere.

-          Non ti preoccupare. – gli dico soltanto, anche se era all’apice delle lacrime.

-          Dimmi la verità: pensavi che mi fossi scordato di te? –

-          Bè, tu cosa penseresti? – Gli domando, anche se conosco la risposta. Ride, è felice di sapere che mi mancava e che lo stavo aspettando.

-          Non mi potrei mai scordare di te, Greta. – Mi dice e queste parole fanno scoppiare il mio cuore di felicità.

-          Stavi dicendo? – Gli ricordo: voglio sapere ogni cosa che ha fatto in queste ore in cui è stato lontano da me.

-          Si. Dicevo che mia sorella ci ha comunicato che aspetta un bambino. Ti rendi conto? Diventerò zio! – è felicissimo, la sua voce è raggiante e questo non fa che rendermi sempre più innamorata di lui.  – Che bella notizia! Auguri a tua sorella, allora! – Gli dico contenta e lo sono davvero.

-          Amore? -  Mi chiama di nuovo con quel dolcissimo nomignolo. Lo adoro totalmente.

-          Dimmi. – Rispondo, sono curiosa di sapere cosa vuole dirmi. – Ho bisogno di dirti una cosa. – Mi sussurra e questo non fa altro che intenerirmi. – Dimmi, allora. – Sorrido mentre lo dico, sono troppo curiosa.

-          Non posso dirtelo qui per telefono, ho bisogno di guardarti negli occhi. Capisci? – Certo che ho capito, eccome se ho capito. – Si, amore. – è la prima volta che lo chiamo così ed è stato dolcissimo. Mi batte forte il cuore, penso che tra poco potrebbe uscire dal petto.

-          Che ne pensi se venissi a prenderti e raggiungessimo gli altri?

-          Cosa? – Ma è impazzito? Vorrei tantissimo rivederlo, ma non posso mica dire ai miei che sto per uscire alle 22.30 per giunta!

-          Si, ho una voglia matta di vederti, amore, non ce la faccio più. Dai, usciamo! – Mi dice ed ha ragione, anche io vorrei rivederlo. Mi manca incredibilmente.

-          Amore.lo chiamo. – Anch’io vorrei vederti, ma non posso uscire così di punto in bianco, capisci? – gli spiego, spero che comprenda oppure non saprei proprio cosa inventarmi.

-          Lo capisco benissimo, cucciola. Ma ho davvero bisogno di rivederti.- io non so proprio cosa dirgli.

-          Anche io, ma non posso proprio… - lascio la frese in sospeso. Spero proprio che non mi preghi di nuovo, non potrei più dirgli di no. Non ci riuscirei.

-          Mmm.. va bene. Allora ci vediamo domani? -  mi chiede.

-          Va bene. – sorrido. Sono felice perché mancano solo poche ora e lo potrò riabbracciare!

-          …però ti voglio portare fuori a cena, intesi? – continua a dire lui e questo non può far altro che rendermi euforica.

-          Si, mi piacerebbe tantissimo.approvo, sorridendo. Sto volando, non mi sono mai sentita così bene con una persona: c’è sintonia tra di noi, è meraviglioso.

-          Adesso però devo augurarti la buona notte. Domani mattina dovrò svegliarmi presto, ho lezione. –  Gli comunico, prendendo il pigiama dal cassetto dell’armadio. – Va bene. A che ora dovrai andare all’università? – Mi chiede e non capisco il motivo di questa domanda.

-          Verso le 9.30. Perché? –

-          Ok, ti passo a prendere verso le 9.15. Non farti troppo bella, mi raccomando! Sai quanto sono geloso, no?

-          Amore, non c’è bisogno che mi vieni a prendere a casa! Posso andare con l’autobus. –

-          No, non se ne parla! Ti passo a prendere io, amore mio. Allora a domani cucciola? – Mi chiede ed io non posso che accettare. – Ok. A domani amore mio e grazie! – Mi sembra doveroso ringraziarlo.

-          Piccola, scherzi? Lo faccio con piacere! Non c’è bisogno che mi ringrazi e poi non voglio che cammini sola per strada. – Mi rivela la sua piccola paura e questo non può che farmi piacere perché mi fa capire che si preoccupa per me.

-          Buona notte amore, dormi bene. – Gli dico, salutandolo. – Anche a te, mia principessa. A domani. – e chiudiamo la comunicazione con un piccolo bacio. Mi alzo dalla sedia in cui sono seduta, mi metto il pigiama e mi corico felice come non mai.

 

 

 

 

Awwww. Ciao a tutti/e!!!! Quanto tempo O.o Forse sono un tantino in ritardo XD.. SCUSATEMI!! Alla fine però vi ho portato un nuovissimo capitolo di questa storia. Diciamo che mi sono ri-innamorata delle vite dei personaggi che ho scelto per questa ff originale J soprattutto i miei due adorati protagonisti, Greta e Luca <3___<3 ma quanto sono pucciosi???? Eh? :D Senza dimenticarmi dei miei pupilli: Marta e Riccardo. Ma comunque, non voglio dilungarmi troppo J prevedo molte sorprese per quest’ultimi due personaggi…ihihih ma non voglio svelarvi nulla!! Ringrazio tutti coloro che si sono soffermati a leggerla, mi rendete veramente felice. Un bacio e alla prossima!!

By miki18.

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