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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1 ~ Il ciondolo dorato *** Capitolo 2: *** Capitolo 2 ~ Solo una “G” *** Capitolo 3: *** Capitolo 3 ~ Tutti in pizzeria! *** Capitolo 4: *** Capitolo 4 ~ Desideri e stelle cadenti. *** Capitolo 5: *** Capitolo 5 ~ Messaggini e telefonate *** Capitolo 6: *** Capitolo 6 ~ Adesso ne sono sicura… mi sono innamorata! *** Capitolo 7: *** Capitolo 7 ~ Brutte notizie *** Capitolo 8: *** Capitolo 8 ~ Paure e gelosie *** Capitolo 9: *** Capitolo 9 ~ Non torno per la seconda volta con la stessa persona. *** Capitolo 10: *** Capitolo 10 ~ Ricordi *** Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Adesso ho deciso *** Capitolo 12: *** Capitolo 12 ~ Riesci ad innamorarmi *** Capitolo 13: *** Capitolo 13 ~ Ubriachiamoci d'amore ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ~ Il ciondolo dorato ***
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Semplicemente
tu
ed io
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by Rita
{Il
ciondolo dorato~
28
marzo 2008
I
minuti passavano fulminei, le macchine sfrecciavano sull’asfalto nero a gran
velocità, mentre i marciapiedi si riempivano di una moltitudine di passanti. Il
via vai della grande città di Palermo aveva cominciato la sua routine di tutti i
giorni.
Greta,
una bellissima ragazza, di soli ventuno anni, correva spedita verso l’aula dove
avrebbe seguito l’ennesima lezione di pedagogia, quando all’improvviso si
scontrò contro qualcuno…
-Ehi
potresti stare più attenta, no? –
-Scusa...
non ti avevo visto! E che sono in un ritardo mostruoso... scusami ancora! –
Cercò di farsi perdonare la ragazza, abbastanza imbarazzata e senza guardarlo in
viso, scappò verso il grande edificio diciannove della sua facoltà.* che tipo...
però era davvero carina! ...Poi era tutta rossa...non sapeva più come
scusarsi...* pensò il ragazzo divertito e col sorriso sulle labbra riprese il
suo cammino.
Qualcosa, però,
gli fece scostare lo sguardo verso terrà e notò un piccolo ciondolo dorato, con
sopra inciso una “G”. Lo prese e capì che l'era caduto a quella strana ragazza,
poi senza pensarci troppo lo mise in tasca e continuò il suo percorso.
Greta raggiunse
in tutta fretta l’edificio e con altrettanta premura sopraggiunse l’aula; lei
era una ragazza solare, sempre pronta ad aiutare i suoi amici e colleghi: una
ragazza fuori dal comune! Possedeva un carattere peculiare che la distingueva
dalla massa: era dolce e affettuosa, ma anche tremendamente timida e permalosa.
Amava cantare, scrivere, leggere e i bambini, tant’é che a volte, dedicava
giornate intere ai suoi adorati cuginetti; lei aveva il dono di farsi amare dai
bimbi, infatti, qualsiasi piccino che incontrava quei suoi dolci occhi, se n’è
innamorava immediatamente. Quei suoi occhi così vivi e dolci, a volte, però,
erano velati da una lieve tristezza che lei cercava di far volare via non appena
qualcuno la guardava, restituendogli un sorriso tirato, ma pur sempre sincero.
Aveva la carnagione chiara, gli occhi nocciola, i capelli castani con riflessi
biondi, lunghi e leggermente mossi, e una corporatura esile. Come tutte le
ragazze della sua età, lei non si credeva una grande bellezza, ma solo un
“tipo”.
-Ehi...Greta!
Siamo qui! – La richiamò, una ragazza, facendole segnale con la mano. Greta salì
i numerosi scalini dell’aula e si precipitò verso le sue
colleghe.
-Scusate
il ritardo, ma la macchina non partiva e in più ho perso l’autobus. – Disse
salutandole con un bacio sulla guancia. Poi si sedette nel suo posto e aspettò,
come tutti, l’arrivo del prof.
°°°
Le
lancette dell’orologio segnavano le dodici spaccate, un forte rumore di passi si
insinuò nella grande sala dell’edificio 19:una folla di studenti si prestava ad
uscire dall’aula 5, dopo aver seguito tre ore di pedagogia davvero noiose. Greta
aveva raggiunto l’uscita dell’aula e con grande stupore si trovò davanti ad un
ragazzo alto e biondo.
-Ciao
Piccola! È da tanto che non si ci vede, vero? –
-Che
cosa vuoi, Dani? Non l’hai capito che con me non hai
speranze?–
-Ehi,
calmati piccola! Volevo solo vederti... tutto qui. –
-Adesso
mi hai visto… puoi anche andartene! Ciaooo...–
-Che
caratterino! Ahi... ahi... se continui così, non troverai mai un ragazzo che ti
piglia.. –
-E
sentiamo chi dovrebbe essere questo ragazzo... magari tu?! – Chiese enfatizzando
la parola “tu”.
-Chi
può dirlo! E comunque non credo di essere un brutto partito.
–
-Ma
fammi il piacere… - Disse la mora, ruotando gli occhi.
-Ehi
Greta... andiamo! – La richiamarono le amiche non appena uscirono dall’aula.
-Sì,
arrivo! E tu lasciami in pace, capito? – Disse guardandolo storto e andando
incontro alle sue colleghe.
-Sarai
di nuovo mia, Greta! – Sussurrò il ragazzo, al vento.
-Ma
chi era quello? – Chiese a un tratto, Sara.
-Un
rompi palle! – Commentò Greta, continuando a camminare.
-Davvero
carino! – S’intromise Sofia, distogliendo la vista dal suo
cellulare.
-Sì.
Devo ammettere che è carino, ma non potete immaginare come mi tortura ogni
giorno! – Disse la ragazza, al limite della pazienza.
-Dai…
lascialo stare: è innamorato! – Le disse Sofia.
-ODDIO!
IL CIONDOLO! – Urlò Greta, mettendo la mano dentro la tasca del giubbotto.
-Ehi
che ti succede? – Chiese spaventata, Sara.
-Ho
perso il ciondolo che mi aveva regalato mia nonna! E adesso come faccio?! –
Chiese in preda al panico.
-Dai,
non preoccuparti! Ritorniamo in aula, può darsi che l’avrai perso lì..
–
-Si,
andiamo! – E così s’incamminarono di nuovo presso l’edificio diciannove, dirette
all’aula 5.
-E
così non l’hai trovato.. –
-Già…
mi dispiace mamma… non volevo perderlo, scusami! –
-Potevi
stare più attenta tesoro! Quel ciondolo aveva un valore inestimabile per tua
nonna! –
-Lo
so, mi dispiace, scusami! – Disse davvero pentita, la moretta, con le lacrime
agli occhi. Dopodiché la ragazza si chiuse nella sua camera e successivamente si
buttò sul suo letto, ancora molto triste per la perdita del suo piccolo
ciondolo. Il destino stava già operando per lei e nessuno poteva sapere cosa le
sarebbe successo nei giorni futuri.
Luca, un ragazzo
alto e dal fisico atletico, stava entrando in aula quando si sentì
chiamare.
-Ehi, bello!
Finalmente sei arrivato! –
-Ah, ciao
Andrea... non ti avevo visto. –
-L’ho notato, ma
che hai? Sei strano stamane. –
-Niente,
niente... e che una tipa si è scontrata contro di me e nell’impeto della botta
le è caduto questo. – Disse mostrandogli un piccolo ciondolo
dorato.
-Mm... una “G”…
chissà cosa rappresenta. –
-Boh… forse è
l’iniziale del suo nome o magari quello del suo ragazzo. – Disse Luca, guardando
il piccolo oggetto.
-Sì... può darsi.
Va bèh... entriamo che è meglio... la lezione sta per iniziare. – E così dicendo
i due ragazzi entrarono in aula. Luca, però, non smise di pensare a quella buffa
ragazza. Ogni tanto aveva l’impulso irrefrenabile di prendere quel piccolo
ciondolo e di tenerlo fra le mani, di accarezzarlo e inoltre sperava di poter
rivedere quella strana, ma pur sempre bella ragazza.
Luca era un
bellissimo ragazzo, dagli occhi azzurri più del mare e capelli biondi come il
grano. Ogni ragazza che lo vedeva non poteva non notare la sua incredibile
bellezza. Era perfetto col suo 1.89: il suo fisico era disegnato in modo sublime
su quel corpo da ventunenne. Era impossibile non accorgersi di lui!
-Ohhh... ecco qui
i miei ragazzi preferiti! – Cinguettò una ragazza.
-Ciao Lori.. –
Sbuffò Luca, vedendola arrivare.
-Che ne dici se
ci sediamo insieme, eh tesoro? –
-Quante volte ti
ho detto di non chiamarmi tesoro? Eh? Dimmi quante volte.
–
-Mm... non
ricordo, ma sono sicura che siano state parecchie. Comunque, cambiando discorso:
che ne dici se domani sera uscissimo, tu ed io? –
-Mi dispiace, ma
domani sera uscirò con Andrea, Luigi e gli altri. Vero Andry?
–
-Ah, sì! Vero… mi
dispiace Lori, ma dovrai cambiare i tuoi programmi per la serata di domani...
ciao, ciao! - Disse Andrea ridendo sotto i baffi, seguito a ruota da Luca. “che
stronzo…” pensò la ragazza prima di girarsi e scegliersi un posto. Quelle ore di
lezione terminarono con la grande gioia di molti studenti, stanchi e annoiati
dalle polemiche del prof di disegno.
°°°
Le prime luci dell’alba filtrarono dalla
finestra e si posarono su un corpo ancora disteso e privo di forze. Greta
Accardi stava ancora dormendo beatamente sul suo letto, mentre la quotidianità
della città si metteva in moto.
-Greta sono le
dieci... potresti anche svegliarti, benedetta ragazza! – Reclamò la madre, una
donna sulla quarantina, aprendo le tende della finestra.
-Mamma... non ho
lezione oggi, è sabato! Fammi dormire, per favore! – La pregò Greta, coprendosi
con le coperte, il viso assonnato.
-Non puoi. Non
ricordi che avevi promesso di portare tua sorella al parco? E poi ha chiamato
Sofia già tre volte, stamane. Non credi di doverla richiamare? – Domandò la
donna, sistemando la biancheria nella cassettiera.
-Mamma lascia
stare, faccio io... tu vai a pure là dentro. –
-Va bene! Non
dimenticarti di chiamare Sofia e di portare la piccola al parco prima delle
undici. –
-Ok... – Sbuffò
la ragazza, alzandosi dal caldo letto ed entrando in bagno, per fare una doccia
veloce.
-Non so Sofia,
non ho proprio voglia di uscire stasera… -
-Ancora per quel
ciondolo... su Greta, sei patetica se non esci per quel ciondolino... dai,
andiamo fuori - Rispose la
ragazza, dall’altra parte della cornetta.
-Patetica?
Patetica tu dici? Tu forse non sai che valore ha quel piccolo oggetto per me...
è troppo importante! –
-Ok, hai ragione,
però ti consiglio di uscire con noi.. dai, magari ti rilasserai e non ci
penserai per un po’.-
-Bèh... non hai
tutti i torti. D’accordo stasera usciremo! –
-Perfetto
bellezza! Allora ci vediamo davanti alla pizzeria “la mensa del popolo”, ok?
–
-Sì, va bene! A
stasera... ciao Sofy! –
-Ciao tesorina...
a stasera!- Dopo aver
riposto il ricevitore, Greta si diresse nella camera della sua adorata
sorellina, per avvisarla che l’avrebbe portata al parco.
-Wow! Oggi è una
giornata spettacolare, vero piccolina? –
-Sì, sì... guarda
che bel cielo: è tutto blu! –
-Già…ti va di fare un giro nelle macchinette?
Ho ancora qualche gettone. –Le chiese Greta, frugando dentro le tasche dei suoi
jeans.
-Siiiii, evviva!
Voglio mettermi sul cavallino. –
-Ok, signorina...
il cavallino ci attende! – Disse, sorridendo la sorella maggiore. E correndo si
diressero verso le giostre. La mattinata si svolse nei migliori dei modi per
Greta e per la sua sorellina, le quali si divertirono un mondo a rincorrersi e a
giocare, tanto che sfinite, si sdraiarono sulla soffice erba verde del parco.
Ormai la primavera regnava padrona sulla grande città, il sole riscaldava con
più intensità, tant’è che molti ragazzi preferivano saltare la scuola per
potersi godere appieno le belle giornate primaverili. Greta si stava riposando
su una panchina del parco e ogni tanto volgeva lo sguardo verso la sua piccola
sorella, la quale si divertiva a giocare con una farfalla, saltando
allegramente. Il tempo al parco volò e si fecero presto le dodici, cosicché le
due sorelle s’incamminarono verso la loro abitazione. Una volta arrivate, Greta
trovò una brutta sorpresa proprio davanti casa.
-Dani ancora non
hai capito che mi devi lasciare in pace? – Chiese infastidita, la mora, aprendo
il cancello della villetta.
-E su, piccola...
non essere così acida di primo pomeriggio! –
-Primo fra tutti
io non sono acida ma stufa delle tue continue persecuzioni e secondo non parlare
in questo modo davanti a mia sorella! –
-Allora questa
dolce bimbetta è tua sorella Giuly? Eh? – Disse il ragazzo, abbassandosi
all’altezza della piccola bimba, la quale intimorita si nascose dietro la
sorella.
-Hai visto??
l’hai fatta spaventare! Sei incredibile Dani! – Disse con sguardo severo, poi
rivolgendosi alla bimba, enunciò:
-Tesoro entra nel
vialetto e aspettami lì che torno subito. – La bimbetta annuì ubbidiente ed
entrò, attendendola seduta sugli scalini.
-Sei sola a casa?
– Chiese Dani, non appena la bimba sparì dalla loro
visuale.
-Che t’importa? –
Domandò gravemente la mora.
-Così... non
posso chiedere? -
-Sì, sì...
–
-Gre ti va di
uscire stasera? Magari potremmo andare al cinema oppure in spiaggia...
–
-No, non mi va e
poi stasera ho un altro impegno. –
-Ah, sì e con
chi? –
-Ma che te ne
frega? Sarò libera di uscire con chi voglio o no? –
-Ok...ok… non te
la prendere! Ci vediamo in giro! ciao piccola mia! –
-Non mi chiamare
piccola! Scemo! – Disse prima di entrare nel vialetto. “uffa… non lo sopporto
più!” pensò la mora entrando in casa con la sua piccola
Giuly.
°°°
-Mamma cosa c’è
da mangiare a pranzo? –
-Ho preparato il
tuo piatto preferito tesoro: le lasagne! –
-Gnam gram… ho
una fame da lupi! – Disse Luca, accomodandosi a tavola.
-Elena è pronto a
tavola! – Urlò la signora Michelini, una donna sulla quarantina e di bassa
statura, sedendosi anch’essa a tavola.
-È già pronto? –
Una dolce voce fece capolinea nella grande cucina di casa
Michelini.
-Si amore, tua
madre ha superato se stessa con questa portata! – Disse il padre, sedendosi e
gustando il primo boccone di quel capolavoro.
-Stasera devi
uscire, Lu? – Chiese Elena, rovesciando un po’ d’acqua nel suo
bicchiere.
-Si, penso di si.
Anche perché Andrea mi ha detto che vorrebbe andare ad una nuova pizzeria che ha
aperto da poco. –
-Ah, bene! Allora
mi autoinvito. Ho bisogno di parlare con il tuo amico.. –
-Con Andrea?
–
-Si, e comunque
verrà anche Stefano. –
-Ah, ok! Più
tardi ti dirò l’orario! – Affermò il ragazzo, gustando un nuovo boccone di
pasta.
-Perfetto! –
Disse la ragazza consumando il suo pasto. Il pomeriggio passò in fretta e Greta
dopo essersi fatta un bagno rilassante, si preparò per quella serata che forse
le avrebbe cambiato la vita.
Continua…
Spero che questo secondo capitolo sia piaciuto. Commentate in tanti, per
favore!!!!!!!!!!!!
un Grazie speciale a A7X che ha
aggiunto la mia ff nei suoi preferiti! Grazie infinite!
Un ultima richiesta per tutti: Recensite,
plaese!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Capitolo 3 *** Capitolo 3 ~ Tutti in pizzeria! ***
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{Tutti
in pizzeria!~
Erano già le venti e
Greta stava aspettando le sue amiche, davanti alla pizzeria “la mensa del
popolo”. Passarono pochi minuti, nei quali la
mora, guardava nervosamente l’orologio fino a quando vide da lontano un
gruppetto di ragazze.
-Scusaci per il ritardo, Gre. Wow... ma sei stupenda vestita così! –
Infatti, Greta indossava una minigonna color panna, una semplice maglia rosa che
lasciava travedere il suo bellissimo decolté e le ballerine del medesimo colore.
Era davvero stupenda vestita così, quella sera non poteva certo non essere
notata.
-Dimmi: con chi devi fare colpo questa sera? – Le disse maliziosa, Marta,
la sua migliore amica.
-Con nessuno... tranquilla! –
-È vero che Dani si è presentato all’università? – Chiese la ragazza
incuriosita.
-Sì e anche a casa... stamane… non lo sopporto più! È un demente!
–
-Innamorato, eh? –
-Macché… su entriamo, prima
che mi si chiudi lo stomaco per la rabbia. – Fece Greta, seguita a ruota dalle
tre amiche. Prontamente un cameriere le fece accomodare e le ragazze, una volta
sedute, ordinarono la loro pizza. Nel frattempo un gruppo di ragazzi, seguiti da
una coppietta, fecero il loro ingresso nella grande pizzeria. Il cameriere li
fece accomodare proprio davanti al tavolo delle quattro ragazze, le quali
curiose guardavano “i nuovi arrivati”.
-Avete visto com’è carino quello con i capelli neri e gli occhi verdi? –
Chiese a un tratto, Sara.
-Sì, niente male, ma a me piace quello biondo… è così attraente. –Disse
Sofia, adocchiando già la sua "preda".
Greta, essendo
seduta di spalle, si girò e non poté non riconoscere il suo migliore amico,
seduto proprio in quel tavolo.
-Oddio, in quel tavolo c’è seduto Riccardo… oddio!
–
-Cosaaaa? Riccardo, il tuo migliore amico? – Chiese Sofia, sbarrando gli
occhi all’inverosimile per lo stupore.
-Sì, proprio lui… - Affermò la mora, voltandosi per non farsi vedere, ma
troppo tardi Riccardo l’aveva già vista.
-Verooo... è lui!!! Gre andiamo a salutarlo, ti prego! – La supplicò
Marta.
-No, ma stai scherzando? Non conosco a nessuno e poi…oddio no! Si sta
avvicinando verso noi. No! -
-Ehi cucciola! Che bello vederti! – Disse il ragazzo, dirigendosi verso il
tavolo delle fanciulle.
Greta con “grande
stupore” rispose:
-No, ma che ci fai tu qui? Ti credevo in giro con i tuoi colleghi.
–
-Ah, sì... ma ho preferito un’altra compagnia... ho deciso di uscire con
mio cugino Luca e i suoi amici. –
-Ah, capisco… comunque loro sono le mie amiche: Sofia, Sara… Marta la
conosci già. –
-Sì, ciao Marti! – La salutò il ragazzo.
-Ciao Richi!! – Disse la ragazza con un sorriso smagliante. Dopo le varie
presentazioni, il ragazzo chiese a Greta se voleva unirsi alla sua compagnia,
almeno si sarebbero divertiti e avrebbero passato un po’ di tempo insieme, come
sempre. La ragazza non era proprio entusiasta della proposta appena ricevuta, ma
per l’insistenza dell’amico e la supplica di Marta, si arrese. Le quattro
ragazze si presentarono agli amici di Riccardo e Luca non poté non riconoscere
Greta, con la quale si scontrò il giorno prima.
-Così tu ti chiami Greta. – Fece Andrea, non appena la ragazza si
presentò.
-Sì, perché? Non ti piace? –
-No, no… anzi, è un nome bellissimo! Ma dimmi per caso frequenti
l’università? –
-Sì, frequento il secondo anno di scienze della formazione primaria.
–
-Wow, un bel corso... complimenti! –
-Grazie... – Sussurrò la mora, timidamente.
-Ragazzi che ne dite se dopo la pizza andassimo a fare una passeggiata al
Politeama? – Propose Riccardo. Egli era un ragazzo abbastanza magro, biondo e
dei splendidi occhi verdi; era sempre allegro e faceva ridere tutta la
compagnia. Una volta s’innamorò di Greta, ma per paura di un rifiuto non le
disse mai nulla. Lui non era un ragazzo capace di esternare i propri sentimenti:
era solo il buffone del gruppo, non riusciva proprio a mostrarsi
serio.
-Siii... io adoro camminare di notte al Poli! – Esclamò entusiasta Greta,
mostrando uno splendido sorriso. Luca rimase paralizzato da quello sguardo così
dolce e allo stesso tempo così bello. Non aveva mai conosciuto una ragazza
così... no, Greta era la prima ragazza che lo aveva catturato per davvero. La
contemplava nella sua bellezza e non riusciva proprio a distogliere gli occhi da
lei, tant’è che la ragazza se n’è accorse e lui, imbarazzato, scostò lo sguardo
da quella figura celestiale. “Sei davvero bella, Greta e ringrazio Dio per
avermi fatto conoscere una ragazza così incantevole... non posso crederci che
eri tu quella ragazza così buffa... sicuramente starai cercando quel ciondolo…
piccola... presto lo riavrai!” erano questi i pensieri che s’insinuavano nella
mente di Luca, il quale restava silenzioso per scorgere ogni frammento e ogni
suono di quella voce così melodica. La guardava ridere e scherzare con Riccardo
e un senso di gelosia s'insinuò dentro di lui. “che mi succede? Perché sono così
geloso? Non capisco… la conosco da così poco tempo ed è già diventata talmente
importante per me? Perché mi da fastidio se ride con Riccardo o scherza con
Luigi? Perché?...” le sue risposte non furono saziate purtroppo, ma
qualcos’altro accadde quella sera e molto più importante per
lui…
Continua…
Non so se qualcuno
di voi leggerà il continuo della mia ff, ma la pubblico lo stesso. Mi auguro che
vi piaccia… un bacio a tutti coloro che continuano a leggerla!
Grazie!!
Capitolo 4 *** Capitolo 4 ~ Desideri e stelle cadenti. ***
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{Desideri
e stelle cadenti~
Dopo che
uscirono dalla pizzeria, il piccolo gruppo di Greta, unitosi a quello di
Riccardo, si diresse verso il Politeama. Elena e Stefano, essendo fidanzati da
diversi mesi, avevano deciso di separarsi dal gruppo e di appartarsi in un altro
luogo. Dopo i vari saluti, i ragazzi si diressero verso il centro del Politeama,
per poi sedersi comodamente sulle panchine di Via Libertà.
-Questo posto è
davvero incantevole di notte… - Disse a un tratto Greta, alzando il viso verso
il cielo, poi continuò:
-E guardate che
cielo stupendo che c’è! – Aggiunse, incantata da quella
visione.
-Già... è uno
spettacolo meraviglioso... – Sussurrò Luca, imitandola nell’azione. Greta lo
guardò e sorrise dolcemente.
-Tu hai mai visto
una stella cadente? – Domandò la mora, guardandolo
incantata.
-No, ma non dirmi
che credi a quella stupida convinzione che le stelle cadenti esaudiscano i
desideri! –
-Bèh... ci credo
e allora? –
-È solo una
stupidaggine... –
-Secondo me no...
e poi ognuno è libero di credere a ciò che vuole! – Puntualizzò la moretta,
indignata.
-Ok.. ma non
prendertela con me se poi i tuoi desideri non diventeranno realtà!
–
-Non ti
preoccupare per questo! -
-Ehi, che ne dite
di bere qualcosa? – Chiese Andrea, all’intero gruppo.
-Sì... andiamo al
carpe diem! – Propose Marta, alzandosi.
-No, ragazzi...
io devo andare, si è fatto tardi e poi domani mi dovrò alzare presto perché devo
studiare. – Disse alla compagnia, la moretta alzandosi. Poi continuò
chiedendo:
-C’è qualcuno che
può darmi uno strappo a casa? Sono senza auto e mio padre non può venirmi a
prendere. –
-Se vuoi, ti
accompagno io... – Si offrì Luca, alzandosi anch’egli dalla
panchina.
-Se non ti da
fastidio.. – Aggiunse, guardandola negli occhi.
-Ah, va
benissimo... allora ci vediamo ragazzi! È stato un piacere conoscervi... ciao
ragazze!–
-Ciao! Buona
notte… - Risposero, all’unisono, gli amici. Dopo i saluti, Greta e Luca si
diressero insieme verso l’automobile di lui. Luca da vero gentiluomo le aprì la
portiera della sua Mercedes serie A , facendola accomodare su sedili morbidi.
Greta non poté non guardarlo e sorridendo, lo ringraziò per quel gesto così
romantico.
Il ragazzo, una
volta in macchina, la guardò e non poté non pensare a quanto fosse bella e
tremendamente dolce.
-Perché mi stai
fissando?– Chiese Greta, non capendo il motivo di quella specie di
contemplazione. Forse aveva qualcosa fuori posto o magari era rimasto incantato
dalla sua visione?
-Niente… mi sto
rendendo conto che sei davvero adorabile... – Le disse dolcemente, guardandola
fisso negli occhi in un modo così profondo. La ragazza rimase ammaliata da
quelle poche ma semplici parole. Era davvero bellissimo, pensò Greta,
guardandolo con più attenzione.
-Ehm... grazie…
ma non dovremmo partire... sai come si fa, eh? Metti la chiave nella toppa e poi
la giri...? – Domandò divertita.
-Sì, scusa ma i
tuoi occhi hanno uno strano potere su di me... non è che sei una piccola
streghetta? – Chiese ghignando, il biondino, e girando la piccola chiave, mise
in moto l’auto.
-Sì e tu sei mago
Zurlì... ahahah.. – Rise la ragazza.
Una volta
arrivati a casa della moretta, Luca parcheggiò l’auto vicino all’abitazione di
Greta, ma prima di farla scendere le disse:
-Questo dovrebbe
essere tuo... – Sussurrò facendole vedere un piccolo oggetto
dorato.
-Il mio ciondolo,
ma dove l’hai trovato? –
-Ti sarà caduto
dopo che ci siamo scontrati ieri all’università. –
-Eri tu? Oddio!
Io… -
-Sshh... non
importa... diciamo che è un piccolo dono... un desiderio che si è avverato...
–
-Io non so come
ringraziarti e perdonami per essermi arrabbiata per quel fatto delle stelle
cadenti. –
-Non ne avevi
tutti i torti... sono stato un insensibile! E poi è vero che le stelle cadenti
esaudiscono ogni desiderio.- Disse deliziosamente, abbassando il
viso.
-Come mai questo
cambio di opinione? – Chiese lei, stupita.
-Perché una volta vidi una stella cadente ed
espressi un desiderio…e solo adesso mi sto rendendo conto che in fondo i
desideri possono essere esauditi, se si esprimono col cuore…
-
-Sono senza
parole... sei così dolce.. –
-Grazie… -
Sussurrò il biondino, arrossendo lievemente.
-Anche tu... –
Aggiunse guardandola con affetto.
-Bèh... io adesso
vado... spero di rivederti presto! Grazie per il passaggio! – e gli sorrise
dolcemente.
-Figurati! Ah,
Greta? – La richiamò, prima che uscisse dall’auto.
-Sì, dimmi.
–
-Che ne diresti
di scambiarci i numeri? –
-Ah, certo! –
Affermò, uscendo il telefonino dalla borsa e porgendoglielo. Il ragazzo
memorizzò il numero e le chiese di fargli uno squillo, in modo che anch’esso
potesse avere il suo numero. Dopo di ciò, la ragazza gli augurò la buona notte e
tutta contenta entrò in casa. In seguito indossò il pigiama, si mise a letto e
si addormentò, col sorriso sulla bocca e l’immagine di quel ragazzo, così
carino, nella sua mente.
Continua…
Eccoci qua!
Primo fra tutti volevo ringraziare di vero cuore a Purple!!
Grazie per aver
commentato e per aver scritto quelle dolcissime parole. Sono super contenta che
ti sia piaciuti i primi 3 capitoli e mi auguro che ti possa piacere anche questo
nuovo. Ti ringrazio anche perché mi hai detto che la seguirai fino alla fine e
l’hai aggiunta fra i tuoi preferiti, questo riempie di gioia il mio cuore!
GRAZIE INFINITE!!!
Infine, un
grazie a tutti coloro che continuano a leggere, ma che non commentano! Grazie,
grazie, grazie.
Capitolo 5 *** Capitolo 5 ~ Messaggini e telefonate ***
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{Messaggini
etelefonate~
Era domenica. Il
sole brillava da tempo sull’azzurro cielo e una leggera brezza rinfrescava
l’aria. Greta era seduta alla sua scrivania e stava studiando da circa tre ore
la sua materia preferita: Storia dell’educazione. Il suo cellulare vibrò e la
ragazza si accorse di aver ricevuto un sms; quindi aprì la piccola bustina
gialla e lesse il contenuto: *Ciao Greta, sono Luca... ti ricordi di me? Spero
di sìJ! Come va oggi?
Stai studiando? Rsp. se puoi, ok? Ciao... a prestoJ*
Greta sorrise
leggendo il messaggino e immediatamente gli rispose. La mattina proseguì fra
studio e qualche altro sms per Greta. Il pomeriggio non tardò ad arrivare e la
moretta si preparò per uscire con le sue amiche. Marta, Sofia e Sara erano già
arrivate nel posto, dove si sarebbero incontrate con Greta. Marta era una
ragazza dai capelli corvini, gli occhi grandi e verdi, di bassa statura e con un
corpicino minuto. Lei era quella che rallegrava il piccolo gruppo, una ragazza
dalle mille risorse, sempre sorridente e ottimista... vedeva tutto rosa ed era
da sempre innamorata persa di Riccardo, il migliore amico di Greta. Quest’ultima
aveva trovato in Marta l’amica ideale, con la quale potersi confidare: un’amica
speciale, come la definiva Greta. Sofia, invece, era una semplice collega di
università ma con la quale poteva divertirsi e scherzare. Lei aveva degli
splendidi capelli rossi, sempre legati con una coda, ricci e lunghi fino alle
spalle. Sofia aveva un carattere difficile: era testarda e vanitosa, ma anche
simpatica e quando voleva dolce ed adorabile. Infine c’era Sara, la solita
studiosa del gruppo, ma con un carattere dolcissimo e notevolmente timida. Aveva
i capelli corti, color castano chiaro e due splendidi occhi del medesimo colore.
Le tre ragazze avevano già raggiunto il posto del loro incontro e stavano
aspettando la loro amica, la quale era sempre in ritardo.
-Eccomi raga!
Sono qui... – Esclamò Greta riprendendo fiato e sedendosi su una panchina vicina
alle sue amiche.
-Finalmente ti
sei degnata di venire, eh? – Ghignò Marta sedendosi accanto a lei. Greta le
sorrise e si prestò a salutare le tre ragazze. Avevano deciso di fare una
piccola passeggiata per la via Roma, una lunga e maestosa strada, circondata da
illimitati negozi di vari tipi.
-Guardate com’è
carina quella maglia! – Fece notare Marta, facendo segnale verso la t-shirt
color panna.
-Sì, è carina ma
io preferisco quella con la scollatura a V. – Disse Greta, fissando la
vetrina.
-Oddio ieri sera
Riccardo era stupendo vestito in quel modo… mancava poco e gli saltavo addosso.
– Ridacchiò Marta, voltandosi verso la strada e appoggiando la schiena nella
vetrina.
-Ehehe... ho
visto come lo guardavi: lo stavi mangiando con gli occhi! – La beffò Sofia.
-Secondo voi l’ha
capito che mi piace da impazzire? – Domandò la ragazza dai capelli corvini,
incamminandosi col piccolo gruppo.
-Nooooooo... –
Ironizzarono, all’unisono, le tre ragazze.
-Dai, io non
credo… - Mormorò Marta, sperando che stessero scherzando.
-Ma era così
evidente, Marti! Sei stata, in pratica, tutto il tempo attaccata a lui! Non gli
hai lasciato nemmeno un minuto libero! – Disse Sara, seguita dal consenso delle
due amiche.
-Ok... ok! Mi
dichiaro colpevole... ieri sera, però, ho notato anche un’altra cosa...
–
-E cioè? – Chiese
Sofia, curiosa.
-E cioè che a
Luca piace da impazzire la nostra Greta. –
-Cosaaaa? Ma che
dici!! – Esclamò Greta, sgranando gli occhi all’inverosimile.
-È così, credimi!
–Disse Marta.
-Ma alla fine che
avete fatto? Ti ha lasciato a casa subito? Oppure… - Chiese Sofia, con una nota
di malizia.
-Ehi, non pensare
male. Mi ha lasciato immediatamente a casa e poi… -
-E poi...? – La
incitarono le amiche, all’unisono.
-E poi mi ha
restituito questo! – Disse la moretta, mostrando alle amiche un piccolo oggetto
dorato.
-Il tuo ciondolo,
non posso crederci! – Esclamò Sara, prendendo in mano il piccolo ciondolino.
-Ma come mai
l’aveva lui? – Chiese Marta, stupita. E così Greta le racconto quella buffa
coincidenza avvenuta qualche giorno prima all’università.
°°°
-Pronto?
–
-Ciao tesoro mio!
–
-Ciao sorellina,
come ti va la vita? –
-Bene, bene... e
voi?
–
-Tutto ok! Simone
come sta? –
-Sta bene anche
lui. Ma non ho chiamato per questo.
–
-Ah, no?
–
-No. Volevo
parlare con la mamma. Sai, forse torneremo a Palermo.. devo comunicarvi una
splendida notizia!!
–
-Davvero?
Meraviglioso! –
-Già... allora mi
passi la mamma?
–
-Certo! Ciao
sorellina... ti voglio bene! –
-Anch’io Luca,
ciao!
–
-Mamma! C’è
Clarissa al telefono! – Annunciò Luca, posando il cordless sul
mobiletto.
-Arrivo! – Disse
la donna, correndo verso il corridoio. Clarissa era la sorella maggiore di Luca:
una ragazza di soli ventisei anni, sposata con Simone, un ragazzo davvero unico
e amabile. Il classico ragazzo che ogni madre vorrebbe per la loro figlia.
Clarissa era di bassa statura, un corpo normale e due meravigliosi occhi
azzurri, coronati da lunghi capelli biondi. Essendo la primogenita di tre figli,
lei si era sposata molto giovane e copriva una carica molto importante in
un’azienda di viaggi, nella quale guadagnava abbastanza
bene.
°°°
-Wow! È
incredibile... – Esclamò Sofia, ancora stupefatta da quel
racconto.
-Già, puoi dirlo
forte! – Fece Sara, entrando in un bar, seguita dal piccolo
gruppo.
-Quindi stamane
avete messaggiato.. ehh??..– Disse maliziosa, Marta, sedendosi al
bancone.
-Bèh, sì... ma
erano dei normali sms. È inutile
che fai quella faccia. – Disse Greta e poi rivolgendosi al barista,
chiese:
-Un succo
d’ananas, per favore. –
-Arriva subito,
bellezza. – Rispose il giovane barista, enfatizzando la parola “bellezza”. La
ragazza non fece caso al complimento del ragazzo e rivolse di nuovo l’attenzione
alle tre ragazze.
-Ma che faccia ho
fatto? Ho solo detto che stamane avete messaggiato... niente più!
–
-Sì, ma l’hai
detto in modo provocatorio e anche nel tuo sguardo c’era qualcosa di
malizioso.–
-Ok... però devi
ammettere che quel ragazzo è davvero bello e poi ha un fisico da paura!
–
-Lo sai che a me
non piacciono i ragazzi muscolosi e belli! –
-Lo so, ma non
puoi nascondere che ne sei attratta! –
-Bèh… - Cercò di
difendersi la moretta ma Marta non glielo permise.
-Hai visto! Ti piace... Lo sapevo! Lo
sapevo! – Disse entusiasta, ordinando il suo adorato
caffè.
-Non è vero, non
mi piace! –
-Sì, che ti
piace... – S’intromisero Sara e Sofia.
-Sapete che vi
dico? Io vado a casa! –
-No, dai Gre! Non
prendertela per così poco. – Disse Marta.
-Ecco qui
bellezza! Il suo succo è pronto! E anche il caffè! –
-Grazie! –
Dissero all’unisono Greta e Marta, prendendo le loro
bevande.
-Comunque io
adesso vado. Devo passare da Riccardo per farmi prestare un cd.
–
-Da Riccardo? –
Domandò Marta, con occhi sognanti.
-Sì, perché?
–
-Ti prego Gre,
fammi venire con te! Ti supplico! – La scongiurò Marta, unendo le mani in forma
di preghiera.
-Mm..non saprei…
-
-Ti prego! – Fece
la ragazza, mettendosi quasi a piangere.
-Ok, ok! Verrai
con me, tranquilla!! –
-Grazie Gre! Ti
adoro!! – Disse Marta, dandole un sonoro bacio sulla
guancia.
-Allora ci
vedremo domani, Gre? –
-Sì, alle undici
all’uni. Ciao ragazze! –
-Ciao... –
Risposero Sara e Sofia, all’unisono.
-Oddio non posso
crederci: fra pochi minuti rivedrò il mio adorato Riccardo! – Esclamò Marta con
occhi trasognati. Era davvero cotta!
-Sei davvero
innamorata, eh? –
-Sì, da sempre!
Lui, però, non sembra tanto interessato a me... – Disse con voce velata da una
tristezza infinita.
-Ma dai!Non essere così pessimista... vedrai
che, prima o poi, si accorgerà di te! –
-Magari… ma dimmi
di te… con quel ragazzo è successo qualcosa? – Chiese curiosa,
Marta.
-No, quante volte
devo ripetertelo, eh? Non è successo nulla! Niente di niente! – Disse un po’
adirata, la moretta.
-Strano...
–
-Perché?
–
-Perché mi è
sembrato che gli piacessi a lui… può darsi che mi sono sbagliata.
–
-E dimmi come te
ne sei accorta? – Chiese la ragazza, al limite della
pazienza.
-Da come ti
guardava ieri sera… -
-Perché: come mi
guardava? – Chiese ridendo, la moretta.
-Come io guardo
al tuo migliore amico! –
-Da...davvero?
–
-Si ,si! Non ne
ho dubbi: tu gli piaci! – Fece Marta, lasciando di stucco la povera Greta,
ancora esterrefatta. Non capiva perché si sentiva felice dopo quella
confessione, forse si era innamorata di quel bel ragazzo?
-Dai, andiamo...
ho una voglia matta di rivedere il mio adorato Riccardo! –
-Sì, muoviamoci!
– Esclamò la moretta, ancora stupita da quella
rivelazione.
Continua…
Ed ecco un altro
capitolo. Mi auguro che vi sia piaciuto^^
Spero di poter
aggiornare presto…ad ogni modo vi farò attendere pochissimo
tempo.
Un
enormeGRAZIEaPurple!! Le
tue parole mi danno la forza e la gioia di continuare questa ff. GRAZIE GRAZIE
GRAZIE!!!!!!!!!!
Grazie anche a
chi ha aggiunto nei suoi preferiti la mia fanfic!Un grosso
bacio…a presto^^
Capitolo 6 *** Capitolo 6 ~ Adesso ne sono sicura… mi sono innamorata! ***
Wecome To PageBreeze
Semplicemente
tu
ed io
Created
by Rita
{Adesso
ne sono sicura… mi sono innamorata!~
Il
suono acuto del campanello si espanse in tutta la casa e Riccardo si diresse
verso l’ingresso, curioso di vedere chi si trovava dietro la porta. “chi sarà a
quest’ora. Non credo i miei: avevano detto che sarebbero rientrati stasera” .
Pensò, aprendo la porta e trovandosi di fronte due splendide
ragazze.
-Greta,
Marta? Che ci fate qui? – Domandò il ragazzo, frastornato.
-Niente
eravamo in giro per la via Roma e abbiamo deciso di fare un salto da te. Perché
disturbiamo? – Chiese Greta, entrando in casa, seguita a ruota
dall’amica.
-No,
no… per nulla! Venite, andiamo in camera mia! –
-Ma
non ci sono i tuoi? – Chiese Marta senza distogliere lo sguardo dal ragazzo.
-No,
sono fuori per affari e mi hanno lasciato solo soletto… - Disse aprendo la porta
della sua camera.
-Beato
te! I miei sono sempre a casa e non fanno altro che rompere. – Fece Marta,
sedendosi sul letto di Riccardo.
-Senti
Richi, hai per caso il cd dei Modà? Quello “ti amo veramente” ?
–
-Sì,
vuoi che te lo presti? –
-Sì,
mi sono innamorata delle loro canzoni. Sono la mia band preferita.
–
-Lo
credo bene. Scrivono canzoni stupende e molto romantiche. – Affermò il ragazzo,
prendendo il cd.
-Te
lo restituirò non appena mi sarò salvata le canzoni sul PC.
–
-Tranquilla!
Puoi ridarmelo quando vuoi. Ho tutte le canzoni sul mio Mp4!
–
-Ok,
grazie! Sei un tesoro! –
-Figurati.
Marti ma tu hai il mio numero di cell? –
-No,
non me l’hai mai dato. –
-Scusa.
Dammi il tuo telefonino che te lo memorizzo! –
-Certo,
eccolo! – E così Riccardo registrò il suo numero nel telefonino di Marta e lo
stesso fece lei nel suo cell.
-Mi
raccomando chiamami qualche volta! –
-Contaci!
– Disse felice Marta, conservando il cellulare.
-Bene.
Io e Marti adesso andiamo, anche perché non vorremo disturbarti ancora.
–
-Ma
che disturbo, mi fa piacere vedere le mie adorate ragazze! – Disse mostrando un
magnifico sorriso, del quale Marta fu felice di ammirare.
-Grazie
Richi, ma è tardi e poi avevo promesso a mia madre che sarei tornata per cena.
–
-Ok,
ok.. allora ci vedremo in settimana. –
-Puoi
contarci. Ciao! – Dissero, all’unisono, le due ragazze sorridendogli. Quando
furono fuori di casa, Marta iniziò a commentare, come al solito, l’aspetto di
Riccardo.
-Oddio…
era favoloso con quella felpa. Madonna mia quanto lo amo! –
-Marti
l’ho capito che non puoi fare a meno di lui, ma non credi di esagerare?
–
-Esagerare?!
Ma che dici Gre. Io ne sono profondamente innamorata! Sono quasi due anni che
gli vado dietro, che gli sbavo e lui niente! Ma sono certa che adesso qualcosa
cambierà, si ne sono proprio sicura. E poi mi ha dato il suo numero… vuol dire
qualcosa, no? – Chiese speranzosa, l’amica.
-Bèh,
credo di sì, ma… -
-Hai
visto? Lo credi anche tu! –
-No,
aspetta non ne sono sicu… -
-Lascia
stare, tesò. Io sono arrivata. Ci vediamo ok? – Le chiese, dandole un bacio
sulla guancia e suonando il campanello di casa per farsi aprire dalla
madre.
-Ok…
ciao. – La salutò Greta, un po’ offesa per non averle fatto esprimere il suo
pensiero. Greta proseguì verso casa in silenzio, quando una dolce melodia colpì
il suo udito. Il suo telefonino squillava le dolci note di “mentre sogni”, una
canzone dei Modà. Greta prese il cellulare dalla sua tasca e vide chi era. Le
venne un colpo quando lesse il nome di Luca sul display e col sorriso sulle
labbra, rispose.
-Pronto?
–
-Ciao
Greta. –
-Ciao
Luca, devi dirmi qualcosa? – Chiese la ragazza, interessata dalla risposta che
le avrebbe dato il giovane.
-Sì,
volevo sapere se sabato sarai libera. E se è sì, ti andrebbe di uscire? Magari
potremmo andare al cinema con gli altri. Allora che ne pensi? – Chiese
il ragazzo, sperando in un sì.
-Bèh,
non saprei. Ascolta avverto le altre e ti farò sapere, ok?
–
-Perfetto!
Spero di rivederti sabato e di poter parlare un po’ con te. Vorrei conoscerti
meglio... –
-Anch’io...
senti, ti andrebbe di risentirci stasera, dopo cena? – Propose Greta, sperando
in una risposta positiva.
-Scusami,
ma non posso. Stasera non sarò a casa, devo uscire. –
-Ah,
ok! Allora ci sentiamo in settimana, va bene? –
-Certo!
Ciao bella. –
-Ciao... –
Lo salutò con il rossore sulle gote. Le aveva detto “bella”. Di solito
quando le facevano un complimento del genere, lei non diventava mai rossa e
allora perché con lui si? Perché? Quella domanda non ebbe una risposta, ma forse
Greta l’avrebbe trovata molto presto. “ vuole rivedermi. Vuole rivedere me!! È stato
così dolce a chiamarmi…la sua voce è così bella e… oddio! Non mi sarò innamorata
di lui?!?!” pensò, la moretta.
-Oh…Luca...
– sospirò prima di aprire la porta di casa.
-Sono
tornata! – La voce della moretta si espanse in tutta la casa.
-Ben
tornata tesoro! La cena è quasi pronta. – La accolse sua madre, entrando nel
salottino.
-Cosa
c’è di buono, mamma? –
-Spezzatino
con contorno di patate. Ti piace no? –
-Certo!
– Disse, sorridendole dolcemente. Dopodiché la ragazza si avviò verso la sua
camera.
-Ehi,
sorellina sei tornata? – Chiese una splendida bambina.
-Sì,
tesorina mia. Ti sono mancata?-
-Sì,
tanto. – Disse la piccolina, abbracciandola e facendole capire di voler essere
presa in braccio.
-Ragazze
venite, è pronto a tavola! –
-Sì,
arriviamo! – Disse, all’unisono, le due ragazze. Dopo cena il telefonino di
Greta vibrò, facendole notare che le era arrivato un nuovo sms.
*
Hai una voce dolcissima. By Luca.
*
*Grazie, anche la tua voce è molto bella.
*
*Ti
ringrazio. Che fai di bello?*
*Mi
sto preparando per andare a nanna, tu?*
*Sono
a casa di Riccardo e mi sto annoiando.*
*Perché?*
*Perché siamo soli e non abbiamo nulla di
bello da fare. Stiamo guardando un film pallosissimo sul primo canale, ma non mi
convince molto*
*ahaha.. povero te. Mi dispiace… cmq adesso
vado a letto. Buona notte Luca! *
*Notte
bella... a presto!* Così terminarono i numerosi sms fra i due ragazzi e
Greta, col sorriso sulle labbra, poggiò il viso sul cuscino, felice per la serie
di messaggini ricevuti da quell’affascinante ragazzo.
“
Adesso ne sono sicura” si disse la
ragazza. “ mi sono innamorata di
Luca..” pensò Greta, prima di chiudere gli occhi, facendosi trascinare nel
mondo dei sogni.
Continua…
Ed
ecco un altro capitolo! Non penso che sia molto bello, ma credo che sia
determinante per spiegare tutta la storia. Ovviamente, sarete voi a giudicare
inpositivo o in negativo questo
nuovo capitoletto. Io ce l’ho messa tutta e mi auguro con tutto il cuore che vi
sia piaciuto almeno un po’!
Un
benvenuto a stefola93!!
Grazie mille per aver commentato il capitolo precedente!! Sono felicissima e
allo stesso tempo lusingata delle parole che hai usato per recensire! Ho letto
che vivi anche tu a Palermo, quindi conosci benissimo i luoghi da me descritti
nella ff! E’ strepitoso tutto questo!! Ho trovato una mia concittadina, che
bello!!^^
Comunque
vada per cucì!XD!! Spero che continuerai a seguire la mia ff, un grosso
bacio e ancora GRAZIE!!
Una
valanga di grazie alla mia fedele lettrice:
Purple!!
Ho letto che ti incuriosisce molto anche la storia fra Marta e Riccardo^^
sarebbero una bella coppia, vero? Ihihi..vedremo cosa succederà!! Grazie anche a
te per tutti i gentili aggettivi che usi per acclamare la mia storia. Te ne sono
davvero grata, sei la mia ancora di salvezza!! Se non ci fossi stata tu a
commentare la mia ff, pensò che l’avrei lasciata in asso…invece, adesso siamo
arrivati al sesto capitolo!! UN IMMENSO GRAZIE PER
TUTTO!!
Alla prossima! Un bacio a tutti e un
grazie anche a coloro che ancora la leggono e l'hanno aggiunta fra i preferiti!
Lunedì. Una
nuova settimana era già cominciata. La routine di tutti i giorni era
partita.
Ore 11, aula 2,
edificio 19.
L’aula come
sempre era gremita di alunni che aspettavano pazientemente l’arrivo del
professore. Una ragazza era seduta sulle prime file, immersa nella lettura di un
libro. A un tratto si sentì un insolito silenzio e la ragazza capì che il prof
aveva già varcato la soglia dell’aula, pronto a cominciare una nuova lezione.
-Che noia. È già
qui il prof! – Annunciò Sofia, sedendosi al suo posto.
-Sì, fatti
sentire Sofì. Dai! – Le disse Greta, posando il libro nella borsa e prendendo il
notes-book sotto il banchetto.
-Ma Sara?
–
-Boh… forse avrà
trovato traffico. –
-Sì, sicuramente!
– Dopo qualche minuto la terza porta dell’aula si spalancò e una ragazza fece
capolinea nell’aula e come se non fosse accaduto nulla, si sedette accanto alle
sue due amiche.
-Buon giorno,
signorina. Adesso possiamo iniziare la lezione? – Le chiese il prof, in modo un
po’ alterato. La ragazza divenne rossa e fece le sue scuse per quel ritardo. La
lezione cominciò e il prof sperò che non fosse più sospesa per un altro ritardo.
Greta seguiva attentamente la spiegazione del prof, ma un pensiero la distraeva.
L’immagine del biondino non la lasciava neanche un attimo. Quel ragazzo aveva
uno strano potere su di lei: l’aveva conosciuto due giorni fa e già non riusciva
a toglierselo dalla testa. Aveva pensato a lui tutta la notte e per tutta la
notte, l’immagine del suo dolce viso non l’aveva abbandonata nemmeno un istante.
“Chissà cosa starai facendo..” pensò la
moretta, scrivendo distrattamente il nome “Luca” su un foglio.
-Aww... non ce la
facevo più! – Dichiarò Sofia, uscendo dal grande edificio di Via delle
Scienze.
-E quando mai. Tu
non riesci proprio a sorbirti tre ore di filato con quel prof! – questa volta
era stata Greta a parlare.
-Non so a voi, ma
credo che quel tipo mi odi. Non vedi come mi guarda durante le lezioni? Sì, ne
sono sicura: non mi può vedere! –
-Dai Sara! Non
essere paranoica. Non è vero che ti odia e poi ti guarda normalmente, come
osserva tutte noi! – Puntualizzò Greta, entrando nel bar della facoltà di
architettura con le due colleghe.
-Ok, hai ragione
tu... però... –
-Niente però! Dai
andiamo a prenderci un panino. Fra un’ora abbiamo un’altra lezione, se non ve ne
foste dimenticate. – Le ricordò Sofia, mettendosi in fila.
-Già. Due ore di
psicologia... che palle! – Esclamò Sara, seguendo l’amica.
-Greta ma poi
l’hai più sentito a Luca? – Le domandò Sofia.
-Sì, ci siamo
sentiti di pomeriggio e di sera, e… -
-E… - La
incitarono le due amiche, all’unisono, curiose di sapere qualcosa di
più.
-E niente.
–
-Come niente! Ti
avrà spiegato il motivo per quella chiamata, no? – Le chiese Sara, ancora più
interessata.
-Bèh, si… lui mi
ha chiesto se sabato mi andava di uscire con lui e con gli altri, e quindi anche
voi! –
-Wow! Davvero? E
lo dici così? – Chiese Sara, entusiasta per quella
notizia.
-E come dovrei
dirvelo? –
-Oddio! Non posso
crederci... rivedrò ad Andrea!! –
-Ed io a Luigi!
Che bello!! – Disse Sara, sfoderando uno splendido
sorriso.
-Aspettate un
attimo. Voi due avevate già adocchiato la vostra preda e non mi avevate detto
nulla?? – Chiese Greta, sbalordita da quella rivelazione.
-Bèh... ecco... –
Dissero, all’unisono, le due ragazze.
-Sì, sì... ho
capito... quindi per voi andrebbe bene, se sabato uscissimo con loro, giusto? –
Chiese la moretta, speranzosa. Le due ragazze annuirono felici e dopodiché
ordinarono il loro panino.
°°°
-Tesoro sei in
camera? –
-Si mamma! Sono
qui. – La donna aprì la porta della camera del giovane ed
entrò.
-Stai studiando?
– Chiese premurosa, la madre.
-Sì... non ne
posso più. –
-Lo so tesoro, ma
se vuoi superare gli esami, devi studiare. – Disse la madre, sistemando la
biancheria nella cassettiera del ragazzo.
-Già… - sospirò
Luca, stiracchiandosi un po’.
-Hai lezione nel
pomeriggio? –
-Si, ho due
lezioni. Tra poco verrà Andrea... gli do uno strappo all’uni.
–
-Ok, allora
appena arriva, ti chiamo. –
-Grazie mamma! –
Disse il ragazzo, dandole un dolce bacio sulla guancia e facendola sorridere. La
donna uscì dalla camera e al ragazzo non poté sfuggire un sospiro di tristezza.
Dopodiché si rimise a studiare, scacciando ogni pensiero.
Drin -
Drin (Squillo del
cellulare)
-Pronto?
–
-Ciao bellissimo!
–
-Ciao Lori, che
c’è? – Chiese il ragazzo, roteando gli occhi.
-Che hai? Non sei
contento di sentirmi? – Domandò la
ragazza, infastidita da quel tono così seccato.
-Niente,
scusami.. e che stavo studiando… -
-Allora ti ho
disturbato, tesoro? –
-No, ma non
chiamarmi mai più tesoro! va bene? – Le chiese, sperando che la ragazza avesse
recepito il messaggio.
-Dai! Che sarà
mai… è così tenera questa parola. –
-Bèh… a me non
piace e poi non stiamo mica insieme! –
-Ok, scusami! Non
ti chiamerò più così, comunque, volevo chiederti se più tardi verrai a lezione.
–
-Certo che ci
verrò, perché lo vuoi sapere? –
-Così… allora ci
vediamo dopo… ciao bello! –
-Ciao Lori… – E
così terminò quella telefonata. “Mah… questa è tutta fuori… ma che vuole da
me???” Si chiese il ragazzo, cercando di studiare almeno un
po’.
-E da quanto ti
tormenta? –
-Da troppo. Mi
chiama in continuazione, non mi lascia respirare! –
-Secondo me
questa non ti molla tanto facilmente. –
-Spero che si
stufi presto. Non la sopporto più. –
-Lo credo che non
la sopporti più.. – disse Andrea come se fosse stata la cosa più semplice, poi
aggiunse. – e ancora di più perché ti sei preso una bella cotta per la brunetta,
l’amica di Richi. – Luca sospirò.
-Già… -
ammise.
°°°
-Giuly sei
pronta? –
-Solo un attimo,
sorellina! –
-Ok, ma sbrigati
oppure faremo tardi. –
-Siiii!! –
Rispose la bimba, correndo nella sua cameretta.
-Mi raccomando
Giuly comportati bene a danza, siamo intesi? –Urlò la madre dalla
cucina.
-Si, mamma!
Eccomi Greta. –
-Bene. Noi
andiamo mamma! – Disse la ragazza, prendendo per mano la piccola
Giuly.
-State attente!
Ciao..! –
-Siii! –
Risposero, all’unisono, le due sorelle uscendo da casa. S’incamminarono verso la
scuola di danza, ma ad un tratto, Greta vide qualcosa, anzi qualcuno. “ma
quello è… è Luca, insieme ad Andrea. E quella che si struscia contro Luca chi
è?!?!” pensò la ragazza, tenendo sempre per mano la sua sorellina, che la
guardava con aria interrogativa.
-Sorellina,
conosci quelli lì? – chiese la bambinetta, indicandole i tre
ragazzi.
-Oh, sono solo
delle persone che ho conosciuto l’altra sera. Ti ricordi di Riccardo, il mio
migliore amico? – la bambina annuì.
-Bè… quello
biondo è suo cugino e si chiama Luca. –
-E la tipa che
gli sta addosso è la sua fidanzata? –
-Credo di si… -
disse Greta, sentendo il cuore gonfio di delusione.
-Su, andiamo
piccola. – la bambina senza dire nulla, lasciò la mano della sorella e corse dai
tre ragazzi.
-Giulia che fai?
– gridò Greta.
-Aspetta. – disse
la bambina correndo sempre verso il piccolo gruppo. Quando arrivò, seguita a
ruota dalla sorella maggiore, Giuly strinse tra le dite la stoffa dei jeans del
ragazzo biondo e chiese.
-Posso chiederti
una cosa? –
-Si piccolina,
cosa c’è? – disse il biondino, abbassandosi all’altezza della
bambina.
-È vero che sei
il cugino di Riccardo, il migliore amico di mia sorella? –
-Si, ma tu come
fai a saperlo e poi chi è tua sorella? – chiese Luca, che non aveva notato
ancora la ragazza.
-È lei. – disse
la bambina, mostrandole la sorella. Luca alzò la testa e un sorriso si dipinse
nella sua bocca.
-Greta!
–
-Ciao… - salutò
timidamente la ragazza.
-Ho cercato di
fermarla, ma quando si mette in testa una cosa, è difficile bloccarla. – si
giustificò la ragazza.
-Non ti
preoccupare. – Le disse il ragazzo, guardandola con
adorazione.
-Chi è questa
ragazza, Luca? – chiese la ragazza accanto a lui, la quale era rimasta muta
tutto il tempo.
-Lei è un’amica
di Riccardo. – poi rivolgendosi a Greta, le disse. – Ti presento mia cugina
Claudia, Gre. – la cugine le sorrise dolcemente, tendendole la
mano.
-Oh, molto
piacere Claudia. – disse Greta, stringendole la mano.
-Il piacere è
tutto mio. Come sei carina, sei la ragazza Luca? –
-Oh… n…no. Noi
siamo solo amici. – balbettò la moretta.
-Cla la smetti di
fare sempre questa domanda a tutte le ragazze che ti presento?
–
-Scusa, ma questa
volta lo pensavo davvero! – si difese la biondina, dagli occhi verde
smeraldo.
-Allora tu non
sei la fidanzata di Luca? – chiese la bimba a Claudia, attirando l’attenzione
dei quattro ragazzi.
-Oh, no piccola.
– disse la biondina, poi abbassandosi e avvicinandosi al suo orecchio le
mormorò. – Non vorrei mai e poi mai essere la ragazza di Luca, è troppo geloso.
– tutti risero da quella affermazione, tutti tranne il povero
Luca.
-Ah Ah. Adesso
hai finito di fare la spiritosa? –
-Si, adesso tocca
a te, cuginetto. –e sfoderò un gran sorriso, al che il ragazzo
sbuffò.
-Greta ma che ci
fai qui in giro? – chiese Andrea, parlando per la prima
volta.
-Oh, bèh.. dovrei
lasciare a mia sorella alla scuola di danza e poi correre in facoltà.
–
-Oh, ma sei vuoi
ti diamo noi un passaggio! Vero cuginetto? –
-Certo!-
-Oh… non vorrei
approfittarne. –
-Su, su… andiamo.
– disse Andrea.
-No ragazzi. Vi
ringrazio, ma devo fare una cosa importante prima di andare all’uni.
–
-Oh.. – disse
solamente la biondina, delusa.
-Sarà per
un’altra volta. – la rincuorò Greta, sorridendole.
-Ok, ci conto!
–
-Sei sicura
Greta? Non ci mettiamo molto ad arrivare alla scuola di danza e…
-
-No, davvero!
Grazie Luca per l’offerta, ma preferiamo camminare. Vero piccola?
–
-Ma…
-
-Ciao ragazzi. –
e s’incamminò, mano nella mano con la piccola sorella.
-Perché non hai
voluto che ci accompagnassero? –
-Non volevo
disturbare, Giuly. –
-Ma…
-
-Niente ma. Su,
andiamo! – disse la moretta. Quando arrivarono la ragazza chiese alla
piccolina.
-Allora ti vengo
a prendere alle 5 in punto, ok? –
-Si, sorellina.
Ciao a dopo! –
-Ciao piccolina,
buona lezione! – Disse Greta, dandole un amorevole bacio sulla
guancia.
-Grazie! – Disse
entusiasta, la bimba, entrando dentro l’enorme edificio. Una dolce melodia si
espanse nell’aria e Greta prese rapidamente il suo cellulare che squillava
insistentemente.
-Pronto?
–
-Greta.. so-no..
io.. Sa-ra. – Rispose, una
voce rotta da singhiozzi.
-Ciao Sara, ma
che hai? Perché piangi? – Chiese preoccupata, la moretta,
spaventandosi.
-So-fia…
-
-Che cosa è
successo a Sofia?? – Le chiese quasi urlando.
-Ha.. ha avuto un
incid-ente e..e adesso si trova in ospedale.. – Disse
singhiozzando, la ragazza, versando una moltitudine di
lacrime.
-In che ospedale
l’hanno portata, Sara? –
-Al Civico… è in
sala operatoria… io…oddio.. –
-Sto
arrivando!-
-Ok, ti aspetto.
De-vi salire al quarto piano. –
-Va bene, a dopo!
– E così, Greta, terminò quella che si poté definire come la più brutta
telefonata della sua esistenza. Si mise a correre velocemente verso la stazione,
attraversando col rosso, senza fermarsi mai e senza rendersi conto che un auto
la stava quasi investendo.
-Ei tu! È questo
il modo di attraversare una strada? – Chiese un ragazzo che per poco la stava
travolgendo con la propria macchina. Greta si voltò in direzione della voce,
anche il ragazzo la guardò e ben presto si pentì per ciò che aveva detto.
Davanti a lui c’era Greta, in tutto il suo splendore.
-Greta… - Sibilò,
il giovane, non credendo ai suoi occhi.
-Oddio Dani! Devi
aiutarmi, ti prego! –
-Cosa è successo?
– Le chiese il ragazzo, ancora seduto al volante della sua
auto.
-Sofia ha avuto
un incidente… ti prego dammi un passaggio fino in ospedale.
–
-Certo, sali
pure. – Le disse cautamente, il ragazzo. Greta montò sull’auto e il ragazzo
partì.
-Dove l’hanno
portata? –
-Al Civico. Mi ha
chiamato Sara, era distrutta! Oddio speriamo che non sia nulla di grave!
-Tranquilla
piccola! Andrà tutto bene! – La consolò Dani, sfrecciando sull’asfalto a tutta
velocità.
-Lo spero tanto!
– Disse Greta, iniziando a versare le prime lacrime.
Continua…
Oddiooooo siamo
arrivati al settimo capitolo, non ci credo!! Povera Sofia
però…
Cmq c’è stato un
altro incontro tra il bellissimo Luca e la nostra protagonista.
Ehehe!!
Il destino li fa
incontrare sempre ;) ( cioè io..ihih)
Grazie alla
recensione di Purple!!
Grazie
anche a te per tutti i complimenti che mi fai ^////^.
LÌ ADORO!! E poi ho letto che piacciono anche a te i Modà: è una band
formidabile!! Come te, anch’io amo solo qualche canzone. Adoro “Favola” per
esempio.. è strepitosa!! Cmq grazie ancora per tutto!! I tuoi commenti, come
quelli di Stefola93, sono
fondamentali per me. Grazie infinite!! Baci.. alla prossima
J
Vorrei
ringraziare anche alla mia concittadina stefola93!!
Grazie
per ogni parola che spendi nei tuoi commenti. Mi rendono gioiosa e carica per
ricominciare a scrivere! Grazie davvero!!
Ps. Anche a me
fa simpatia Riccardo..è adorabile!! Bacini e ancora
grazie!!
Greta era
arrivata da pochi minuti in ospedale, salì al quarto piano con Dani e si diresse
verso una sala enorme, circondata da innumerevoli sedie scure di plastica
lucida, che normalmente si trovano dentro una sala d’aspetto. Vide in lontananza
la sagoma dell’amica e le corse incontro.
-Sara sono qui!
Come sta Sofia? –
-Oh, Greta… per
fortuna che sei arrivata. – Sibilò la ragazza, abbracciandola e non smettendo di
piangere. Greta la avvolse fra le sue braccia e le accarezzò i
capelli.
-Tranquilla Sara…
andrà tutto bene… ma come sta? –
-Non lo so …non mi hanno detto nulla! L’hanno
portata d’urgenza in sala operatoria e ancora non è uscito nessuno. – Disse la
giovane, piangendo a dirotto.
-Ma com’è
successo? –
-Stavamo
attraversando la strada e un pazzo l’ha travolta con l’auto… oddio non voglio
neanche ricordare… -
-Su, non
piangere… vedrai che andrà tutto bene. – Le sussurrò Greta, stringendola
dolcemente.
-Ho paura Greta,
ho paura! –
-Anch’io Sara.
Adesso però vado a chiamare i suoi genitori… stai un poco con Dani, torno
subito. –
-Ok... –
Dopodiché Greta prese il suo cellulare e informò i genitori di Sofia
dell’accaduto, ma senza farli spaventare troppo, poi telefonò anche a Riccardo,
il quale si precipitò immediatamente in ospedale.
-Greta è uscita!
Sofia è uscita dalla sala operatoria! – Annunciò Dani, correndo verso la
moretta. Entrambi i ragazzi si diressero verso la barella in cui giaceva il
corpo della povera Sofia.
-Sofia... Sofia,
mi senti? Ti prego parla. SOFIA! – Urlò in preda al panico Greta, vedendo che
l’amica non si muoveva di un centimetro. Dani la prese con forza e la trascinò
con sé, mentre Sofia veniva portata dentro la sala di rianimazione. Un medico,
dall’aria sfinita, si avvicinò verso il gruppetto di amici e
chiese:
-Siete parenti
della ragazza? –
-No, solo amici.
I suoi genitori arriveranno a momenti. – Disse Sara.
-Ok, allora
parlerò con loro appena saranno qui. – Disse, voltandosi verso l’uomo col
camice.
-Aspetti! – lo
fermò Greta. Poi chiese:
-Puoi dirci come
sta la nostra amica? La prego! – L’uomo si rivolse verso la
ragazza.
-Mi dispiace ma
non posso dirvi nulla, poiché voi non siete parenti della signorina… mi dispiace
ma c’è la privacy… adesso se volete scusarmi… - Disse infine, il medico,
dopodiché se ne andò. Passarono qualche minuto e il grande ascensore si aprì,
facendo uscire i genitori di Sara, insieme a Riccardo.
-Ragazzi dov’è
mia figlia? – Chiese la donna, correndo verso il piccolo
gruppetto.
-È in sala di
rianimazione, l’hanno operata… ma non sappiamo le sue condizioni... – Disse
Greta, ricominciando a piangere. I due coniugi si diressero verso la sala di
rianimazione e bussarono, sperando che qualcuno aprisse.
°°°
-Luca… ehi Luca!
– Lo richiamò l’amico.
-Ah, ciao Luigi.
–
-Mi ha chiamato
Riccardo e mi ha detto che Sofia, un’amica di Greta, ha avuto un incidente e
adesso si trova in rianimazione. Io ci sto andando, voi che fate? – Chiese
rivolto sia a Luca che ad Andrea.
-Oddio!! – Fece
Andrea, scioccato e allo stesso tempo spaventato.
-Forza ragazzi,
andiamo in ospedale… chissà come staranno le sue amiche! – Disse Luca, pensando
a Greta e a quanto stesse soffrendo per quella situazione.
°°°
-Signora ci dica:
come sta Sofia? – Chiese con voce spaventata e speranzosa,
Greta.
-I... i medici
hanno detto... che…che non possono…oddio... scusate... – Disse la donna,
sedendosi in lacrime. Greta istintivamente la avvolse fra le braccia, mentre il
padre di Sofia continuò a parlare.
-I medici dicono
che non possono sciogliere la prognosi… le sue condizioni sono gravi… - Disse
l’uomo, con un’infinita tristezza. La moglie ricominciò a piangere più forte,
singhiozzando fra le braccia di Greta, la quale cercava di
calmarla.
-Ragazzi andate
pure a casa. Per oggi non la potremmo vedere… mi dispiace! – Disse il padre di
Sofia, al gruppetto.
-Non si preoccupi
per noi…restiamo volentieri!- Sibilò Sara, seduta a fianco di Greta. Riccardo e
Dani si erano spostati e adesso si trovavano vicino alla finestra, dove stavano
fumando.
-Mi dici che ci
fai tu qui? – Domandò Riccardo al ragazzo, intento a fumarsi la sua
Marlboro.
-Ho incontrato
Greta per strada e mi ha chiesto se la accompagnavo qui… che c’è sei geloso?–
Chiese Dani, stuzzicandolo.
-Ti ricordo che
non sono più innamorato di lei e poi tu non devi ronzarle attorno, non dopo
quello che le hai fatto! –
-Non dirmi che tu
ti saresti tirato indietro.. –
-Bèh… forse hai
ragione, ma non dovevi portarla in quell’hotel solo per andare a letto con lei.
Cosa credevi?! …che Greta fosse una ragazza facile? –
Chiese Riccardo, enfatizzando la parola facile.
-Certo che no!
–
-Te lo ripeto
nuovamente: non le girare intorno! –
-Ma io l’amo!
–
-Certo.. e tu
pensi che io ci creda?! Non farmi ridere. – Disse adirato, il ragazzo,
andandosene e lasciandolo solo. Dopo qualche minuto l’ascensore si aprì e ne
uscirono tre ragazzi alti.
-Ehi, ragazzi!
Siamo qua! – Disse Andrea, facendo segnale a Riccardo e gli altri.
-Come sta Sofia?
– Chiese, immediatamente, Luca.
-È in prognosi
riservata… - Disse una Greta persa nel suo dolore. Luca non poté non accorgesi
di quei occhi tristi e privi di qualsiasi gioia; una fitta al cuore lo travolse
e divenne improvvisamente malinconico. Dani accarezzava la mano di Greta e lei
lo lasciava fare. Non poteva mai sapere che quel gesto infastidiva il povero
Luca. Quest’ultimo moriva di gelosia e distolse lo sguardo da quella specie di
“effusioni” che lo torturavano nel profondo.
-Oddio! Che ora
sono? – Chiese Greta, improvvisamente, alzandosi di
scatto.
-Le 4:30, perché?
– Domandò Sara.
-È tardissimo!
Devo andare a prendere a mia sorella a danza. – Luca stava per proporsi come
accompagnatore, ma Dani fu più veloce a parlare.
-Non ti
preoccupare piccola. Ti accompagno io a prenderla, su andiamo! – Disse il
ragazzo, prendendo la sua giacca.
-Ok! Bene allora
io vado.. ciao a tutti! Mi raccomando contattatemi se ci sono novità. –
-Certo, non
preoccuparti! – Le disse Sara, salutandola con un bacio sulla guancia. Luca
guardava passivamente tutta la scena…non capiva perché, ma quel ragazzo non gli
piaceva..
Continua…
Ecco un altro
capitolo!!!!!!!!
Secondo me
questo capitolo è troppo triste e se anche a voi risulta, non dovrete far altro
che dirmelo e io lo modificherò. Che tristezza però!!!!!!!!! Povero Lucaaaaaaa e
soprattutto povera Sofia!!!! Spero di poter aggiornare la storia al più presto^^
Un grandissimo
abbraccio a Purpleche
con le sue parole mi rende sempre felice!! Grazie mille per esserci sempre,
grazie, grazie, grazie!!!!!!!!! Non ti preoccupare per Richi..ehehe!! Succederà
qualcosa..non posso dire di più! Cmq anche a me piace molto la canzone “Sarò
sincero”. E’ bellissima :***
Un ultima cosa:
spero che ti possa piacere anche questo capitolo^^ alla prossima!! Grazie
infinite!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
stefola93!!
Ovviamente
non posso dimenticare la mia cara cucì XD!!!!!!!Hai ragione, Greta è scema XD!! Cmq devo
essere io a ringraziare te! Grazieeeeeeeeeeeeeeeeee!!
Anche
a me piace molto la personalità di Claudia, così vivace e furba!! Ha capito già
qualcosa..eheheheh!! e poi Luca..sbav!! che bono XD!! Un grosso bacio e ancora
grazie!!
E
infine un grazie a tutti coloro che si soffermano a leggere e che hanno aggiunto
la mia storia nei preferiti:
Capitolo 9 *** Capitolo 9 ~ Non torno per la seconda volta con la stessa persona. ***
Wecome To PageBreeze
Semplicemente
tu
ed io
Created
by Rita
{
Non
torno per la seconda volta con la stessa persona~
-Grazie del
passaggio, ma non c’era bisogno di lasciarmi pure a casa. – Disse Greta,
voltandosi verso Dani. Il ragazzo le sorrise e le accarezzò dolcemente la
guancia.
-Sei così bella,
Greta… - Le sussurrò il ragazzo, avvicinando il viso a quello della moretta,
sempre di più.
-Dani… scusa ma
adesso devo proprio andare. – Disse, aprendo la portiera dell’auto e scendendo,
poi aprì la portiera posteriore e prese cautamente la piccola Giuly, ancora
addormentata.
-Vuoi che ti dia
una mano? –
-No, ce la faccio
da sola. Grazie per il passaggio Dani, ci vediamo! – Lo liquidò, dirigendosi
verso l’entrata della sua casa. “Greta, un giorno sarai di nuovo mia!”
sospirò il ragazzo,
mettendo in moto la macchina e partendo a tutta velocità.
°°°
-Chi era quel
ragazzo? –
-Era l’ex di
Greta... un certo Daniele. Uno che l’ha fatta soffrire e che adesso vorrebbe
riprendersela. –
-Vuole
riprendersela? – Chiese con voce terrorizzata, il povero
Luca.
-Sì! E se
qualcuno non farà nulla per impedirglielo, lui riuscirà nel suo intento… ne sono
sicuro!! – Disse Riccardo, sedendosi su una sedia.
-Lei è ancora
innamorata? –
-Non saprei…
forse sì o forse no.. però sono sicuro, che i suoi non vogliono un unione con
quel deficiente! Non è il ragazzo che fa per lei!! –
-Ma che le ha
fatto? –
-L’ha portata in
un hotel per farsela e appena lei ha rifiutato, quel bastardo l’ha lasciata
senza una motivazione! Sono andato io a riprenderla! L’ho trovata tremante in
una poltrona di quell’albergo.–
-Figlio di..
-
-Già… ma dimmi:
cos’è tutto questo interesse verso Greta, eh? –
-Così… - Disse il
ragazzo, mettendosi le mani in tasca e assumendo un aria vaga ma
complice.
-No, no… tu mi
nascondi qualcosa. –
-Beh,
io…
-Dai, parla!! –
Lo incitò Riccardo.
-Ok! Mi piace
Greta!! Ecco l’ho detto. –
-Ma davvero? Non
si era notato. – Disse ironizzando, Riccardo.
-Ah ah.. dai,
sono serio, quella ragazza mi piace davvero! –
-Ma non eri tu
quello che te ne piacevano una ogni giorno? –
-No, per essere
sincero, quello sei tu! –
-Ah, vero...
Ehehe!! – Disse Riccardo, ridendo.
-Secondo te che
cosa dovrei fare? Cioè vorrei rendermi utile e cercare di distrarla. Hai visto
che faccia che aveva? Era sconvolta! –
-Già… questo
incidente la sta facendo soffrire molto… poverina… mi dispiace soprattutto
perché so che è molto legata a Sofia … - Fece Riccardo, accendendosi una
sigaretta.
-Ah… capisco… -
Disse il biondino, rattristendosi.
°°°
-Allora come sta
Sofia? –
-È in prognosi
riservata… di più non so… -
-Capisco, mi
dispiace molto per quella ragazza... – Disse la donna, sedendosi a tavola
insieme alla figlia.
-Già…poi è così
sfortunata… -
-Sì, hai ragione.
Ah, Riccardo ha chiamato due volte: voleva sapere se sei arrivata sana e salva a
casa.. non credo che si fidi molto di quel Daniele o come si chiama.
–
-Neanche io mi
fido, mamma, ma era l’unico disponibile a darmi un passaggio e poi lui lo sa che
con me non ha speranze. Non torno per la seconda volta con la stessa persona. –
Disse Greta, stiracchiandosi.
-Adesso se non ti
dispiace, vado a farmi un bagno rilassante e poi chiamo a Riccardo. – Aggiunse
la ragazza.
-Certo, va
tesoro. –
°°°
-Pronto?
–
-Ciao Marta, sono
Riccardo. –
-Riccardo… che
bella sorpresa! – Disse la
ragazza, entusiasta di sentire proprio quella voce.
-Come va,
piccola? –
-Tutto bene, tu?
– “ Mi ha chiamata piccola… che dolce..” Pensò la
ragazza, arrossendo lievemente.
-Bene, anche
se… -
-Anche se? Su
continua. – Lo incitò la
ragazza.
-Niente e che
Sofia ha avuto un incidente e credevo che tu non ne sapessi nulla, visto che
Greta mi ha chiesto di dirtelo. –
-Cosa? Davvero…
oh, mi dispiace. No, non ne sapevo nulla, hai fatto bene ad avvertirmi. Ti
ringrazio Richi. –
-Di nulla Marti.
Allora ci vedremo domani pomeriggio in ospedale. –
-Sì, certo! Ma
dimmi: come sta Sofia? –
-I medici dicono
che non possono sciogliere la prognosi. –
-Oddio!
–
-Allora domani ti
verrò a prendere io, ok? –
-Sì, va
benissimo. A che ora?
–
-Alle 15:30 fatti
trovare pronta. –
-Ok! Grazie
Riccardo!
–
-Figurati piccola... a domani, ciao!
–
-Ciao! –
Lo salutò la
ragazza, con voce emozionata e un po’ tremolante. Non ci credeva: Riccardo
l’aveva chiamata! Certo per comunicarle una brutta notizia, ma l’aveva
telefonato e addirittura l’aveva denominata “piccola”. Questo per Marta era già
un piccolo, ma importante passo avanti.
-Pronto?
–
-Amicaaaa!!
–
-Marty che c’è?
Come mai così euforica? –
-Indovina chi mi
ha chiamato?! –
-Chi??
–
-Dai, indovina.
–
-Tesoro dimmelo
tu. Ho i neuroni spenti per adesso. –
-Oh, hai una
strana voce. Forse ti ho disturbato? Stavi dormendo?
–
-Oh, no. Stavo
solo facendo l’uncinetto, ma certo che stavo riposando. Sono stanca morta, se
permetti!! –
-Scusa tesò,
scusa davvero. –
-Dai, non fa
nulla, ormai sono bella sveglia. –
-Ok. Adesso
indovina!! –
-Forse ti ha
chiamato Riccardo?-
-Ehi come hai
fatto ad indovinare subito? –
-Forse perché ho
chiamato a Richi e lui mi ha detto della vostra telefonata??
–
-Ah, così ti ha
detto tutto? –
-Lo sai che non
abbiamo segreti. –
-Già.. –
sospirò, la ragazza.
-Ehi, cos’era
quel sospiro? Non penserai che a me piace il tuo”futuro” fidanzato?!-
Marta sorrise,
alla parola fidanzato. Sarebbe stato davvero bello per lei, essere la ragazza di
Riccardo, molto, ma molto bello.
-No, non dire
cretinate,Gre! –
-Ti da fastidio
che…si, ecco che lui mi racconti tutto? -
-No, Greta, no.
però ho paura… -
-E di cosa?
–
-Che lui si
innamori di un’altra… ho troppa paura che non mi reputi abbastanza carina per
lui…e… -
-Marta, ascolta!
– disse l’amica,
frenando il suo discorso. – Tu sei una bellissima ragazza e se per
lui non è così, allora è solo un emerito cretino che non capisce nulla di
ragazze. –
-Ma è il tuo
migliore amico, Gre! –
-Si, è vero,
Marty, ma non significa che può permettersi di giocare con le ragazze,
soprattutto se sono mie amiche. –
-Greta?
–
-Si, dimmi.
–
-Ti voglio
bene... –
-Anch’io.
-
Continua…
Scusate l’enorme
ritardo!! Finalmente ho finito di scrivere anche questo capitoletto. Mi auguro
che vi piaccia, anche se è un po’ corto..pazienza XD!!
Uno speciale
grazie alla mia cucì..XD!! stefola93!!
Volevo anche
dirti che Daniele è l’ex antipatico di Greta…insomma un rompi
scatole!
Cmq vero
L Poveri tutti!!
Soprattutto Sofia e Luca.
Spero che ti sia
piaciuto anche questo nuovo capitolo^^ Baciniiiii!!
Purple!!!!!!!!!!
Grazie grazie grazie XD!! Ci voleva quel rompi di Dani, no? ihihi..povero
Luchino ;( Cmq anch’io adoro la coppia Marta-Riccardo. Quest’ultimo è troppo
simpatico e lei è troppo duci^^ Alla prossima. Un bacino e ancora
grazieeeee!!
Un
ringraziamento anche a tutti coloro che la leggono e che hanno inserito la mia
ff nelle preferite^^
Un nuovo giorno
ebbe inizio, il sole sorgeva indisturbato su un cielo ancora nuvolosissimo e
tremendamente grigiastro. Greta, quella notte, non riuscì a dormire: aveva
fissato per tutto il tempo la finestra e ripensava a tutto ciò che era successo
nei giorni precedenti: l’incontro-scontro con quel bellissimo ragazzo (Ehi
potresti stare più attenta, no? Scusa... non ti avevo visto! E che sono in un
ritardo mostruoso... scusami ancora!), la perdita e il
magico ritrovamento del piccolo ciondolo
(ODDIO! IL
CIONDOLO! Ehi che ti succede? Ho perso il ciondolo che mi aveva regalato mia
nonna! E adesso come faccio?! Dai, non preoccuparti! Ritorniamo in aula, può
darsi che l’avrai perso lì..(…) Questo dovrebbe essere tuo... Il mio ciondolo,
ma dove l’hai trovato? Ti sarà caduto dopo che ci siamo scontrati ieri
all’università. Eri tu? Oddio scusami, davvero! Io… Sshh... non importa...
diciamo che è un piccolo dono... un desiderio che si è avverato... )
e per ultimo il
bruttissimo incidente della sua più cara amica(Pronto?
Greta.. so-no.. io.. Sa-ra.Ciao Sara, ma chehai? Perché piangi? So-fia…Che cosa è successo a Sofia?? Ha.. ha avuto
un incid-ente e..e adesso si trova in ospedale..).
Chissà cosa le
avrebbe riservato il fato nelle prossime ore e soprattutto cosa sarebbe successo
nei successivi giorni e mesi… chissà quali novità sarebbero arrivate a
sconvolgere o a cambiare del tutto la vita di Greta. Tutto ciò che adesso
sperava, era solo un miracolo per la sua amica.
La luce
accecante del sole la fece rigirare sul letto, trovandosi davanti agli occhi una
piccola foto, coronata da una cornice beige e molto raffinata. Quella foto
ritraeva lei e le sue tre migliori amiche, felici e sorridenti… chissà se un
giorno tutte insieme avrebbero sorriso di nuovo all’obiettivo di una
fotocamera…
Dopo qualche altro minuto a rimuginare a
letto, Greta decise di alzarsi e di prepararsi per quella che sarebbe stata “una
lunga giornata”, fatta solo d’impegni e lezioni.
-Occupato!
–
-Tesoro, le mie
forcine sono in bagno? Ne ho un disperato bisogno! - Disse la donna, rivoltasi
alla persona dentro il bagno.
-Eccole mamma!
–
-Grazie Luca.
Dimmi come sta quella ragazza? –
-Ma.. per adesso
è stabile… di più non so. Comunque più tardi andrò a trovarla: i medici dicono
che possono fare entrare due persone alla volta. –
-Capisco…
immagino come starà Andrea. –
-Ehi, ma tu che
ne sai? –
-Bèh… ieri sera
non faceva che parlare di quella ragazza e poi si vede che sta soffrendo come un
cane, anche se la conosce da poco. –
-Già... è stato
un colpo di fulmine. –
-Sì, sì...
comunque volevo informarti che domani tornerà tua sorella con suo marito.
–
-Sì, lo sapevo
già … grazie lo stesso. Adesso finisco di prepararmi. –
-Ok. A dopo
amore. –
-Mamma io vado in
facoltà! –
-Ok, stai
attenta! –
-Siiii… ciao!! –
Un ultimo saluto, e Greta si diresse verso la fermata dell’autobus.
La sua
automobile era ancora dal meccanico e lei doveva accontentarsi del bus, che come
al solito ritardava. *ma quando cavolo arriva questo stramaledetto
autobus?!* – Si domandò la ragazza, guardando l’orario che prepotente
scorreva velocemente.
-C’è bisogno di
un passaggio? – Chiese il conducente di una costosa automobile. Greta si sporse
a guardare la persona dentro l’auto e con grande sorpresa si ritrovò davanti
Andrea, l’amico di Luca e Riccardo.
-Magari... – La
ragazza sorrise, aprendo la portiera della macchina. Salutò Andrea e partirono
presso l’università.
-La tua auto è
ancora dal meccanico? –
-E sì…non capisco
se la stia ricostruendo d’accapo o se semplicemente la stia aggiustando.
–
-Ehehe... magari
ci vuole un po’ più di tempo, dipende dalla gravità del guasto.
–
-Sì, lo penso
anch’io. Ma cambiando discorso: oggi andrai a trovare Sofia?
–
-Si penso di sì.
E tu? – Chiese Andrea, senza distogliere lo sguardo dalla
strada.
-Sì, mi
accompagna Daniele; si è offerto di darmi un passaggio. – Diede risposta la
ragazza, guardando fuori dal finestrino, con un’aria alquanto triste e
malinconica.
-Capisco. – Fu la
risposta del ragazzo. Il silenzio aleggio nell’abitacolo.
-A quale edificio devi andare? – Domandò
Andrea dopo un po’, quando imboccarono la via Ernesto
Basile.
-All’edificio
quindici. Ma non preoccuparti, puoi benissimo lasciarmi anche qui.
–
-Stai scherzando?
No, no. Io ti lascio in quell’edificio. –
-Be’, grazie.
–
-Figurati. –
mormorò il ragazzo, inoltrandosi nella grande strada di viale delle scienze.
-Ehm.. hai visto
a Luca in questi giorni? È da un po’ che non lo sento e che non lo vedo. – “è
logico, non vuole vederti fra le braccia di quello lì!” pensò il ragazzo, ma la
risposta fu ben altro che diversa.
-Si, ieri a
lezione. –
-Ma oggi verrà a
trovare Sofia? –
-Penso di si… poi
non so. –
-Capisco… -
rispose un po’ triste. Al ragazzo non sfuggì quello sguardo livido.
-Eccoci arrivati.
Allora ci vediamo più tardi, Greta. –
-Si. Grazie mille
per il passaggio. –
-Ma figurati.
Salutami a Sara, ok? –
-Certo. – gli
disse, salutandolo con un bacio sulla guancia e subito dopo scese
dall’auto.
-Come mai tutto
questo ritardo? –
-Be’, sai c’era
un po’ di traffico e poi… -
-E poi…? – lo
incitarono gli amici, curiosi e indagatori.
-Ho incontrato a
Greta alla fermata del bus e le ho dato uno strappo. –
-Cosa? Greta? –
chiese Luca, immediatamente, carico di curiosità.
-Sì, si…- disse
malizioso, Andrea.
-Ah, vero… bene,
e di cosa avete parlato? – chiese Luca, facendo finta di non essere interessato.
-Ma… di questo,
di quello… - disse vago, Andrea, facendolo ingelosire e
riuscendoci.
-Di cosa, Andry?
Di cosa? – chiese minaccioso, il biondino.
-Ma credevo che
non te ne importasse.. –
-Infatti, non me
ne importa, sono solo molto curioso, tutto qui. –
-Sì, si… curioso.
E tu credi che io sia nato ieri?! –
-No, infatti, tu
sei nato oggi! – disse, con un sorriso sornione, Luca.
-Ehi smettila,
vedi che mi offendi. –
-Ok, ok. Allora
di cosa avete parlato? –
-Di Sofia e…
-
-E? ma continua!
–
-Ok. Mi ha
chiesto se più tardi sarei andato a trovare a Sofia e io, ovviamente, le ho
detto di si. E poi le ho chiesto se lei ci andava. Ovviamente, mi ha risposto di
sì e indovina con chi ci va? –
-Con chi? –
chiese Luca, con un tono molto alterato.
-Ehi amico, non
ti facevo così geloso. –
-Con chi, Andry?
Con chi? – ringhiò il ragazzo.
-Con Daniele,
quel suo amico. –
-Ah, bene. –
rispose il biondino.
-Ah, bene? Solo
questo sai dire? –
-Sì, perché?
–
-Come, io ti dico
che ci va con un altro e tu mi dici: “Ah, bene”?!?! –
-E cosa dovrei
dire o fare? Mica stiamo insieme e poi ci conosciamo da poco, anzi pochissimo.
–
-Non è importante
da quanto tempo vi conosciate. Sta di fatto che tu ti sei preso una bella cotta
per quella ragazza e non te ne sei accorto. –
-Dici?
–
-Sì. Dimmi: non
pensi sempre a lei? Non hai voglia di vederla ogni secondo? Non vedi l’ora di
risentirla? –
-Bè, si… oddio mi
sono innamorato! –
-Già, amico. E te
ne sei accorto solo adesso. –
-Che cosa dovrei
fare, cioè come mi dovrò comportare con lei adesso? Non penso che anche lei
provi qualcosa per me… -
-Chi può dirlo,
comunque perché non le chiedi un appuntamento… voi due soli, intendo. – preciso,
l’amico, ammiccando.
-Credi che
accetterebbe? –
-Bè, se rifiuta
tu non ci perdi nulla, no? Se, invece, lei dovesse accettare…bè, amico dovrai
cercare di fare colpo su di lei. –
-Già, sembra
facile detto così… -
-Dai, dai… magari
è interessata anche lei. –
-Sarebbe
meraviglioso, davvero meraviglioso. – commentò Luca, sedendosi
al suo posto, accanto ad Andrea e agli altri amici e
colleghi.
-Secondo me si.
Sai mi ha chiesto di te e sembrava davvero triste quando ha saputo che forse non
saresti venuto da Sofia.
-Dici sul serio??
–
-Si, si. Secondo
me quella ragazza è pazza di te. –
-Non sai quanto
ci spero. – rispose il biondino, cominciando a seguire la lezione, ma per tutto
il tempo l’unico pensiero che svolazzava nella sua mente era il dolce viso di
Greta… proprio colei che gli aveva stregato il cuore in pochissimo tempo. Non si
era mai innamorato prima di quel giorno e nessuna ragazza era stata in grado di
suscitare la sua curiosità come Greta; voleva conoscerla, sapere ogni cosa di
lei, ogni piccola cosa, anche la più insignificante. Avrebbe accettato e amato
qualsiasi difetto e apprezzato ogni suo pregio, perché quello che stava fiorendo
nel suo cuore era un sentimento tanto forte e puro che solo un innamorato
sincero può provare.
La giornata
proseguì in fretta anche per Marta che tutta in fremito, attendeva l’arrivo del
suo adorato Riccardo. Quest’ultimo arrivò con la sua Toyota e la ragazza prese
velocemente la borsa, la giacca ed uscì di casa.
-Ehi, ciao! Scusa
il ritardo. –
-Ma quale
ritardo? Sei stato impeccabile. - disse Marta, salutandolo con un bacio sulla
guancia, al che il ragazzo sorrise.
-Bene. Andiamo a
prendere pure a Greta, ok? –
-No. Greta hai
già il suo passaggio. –
-Ah, vero? E da
chi? –
-Da Daniele. –
sorrise la ragazza, pensando a quel ragazzo.
-Daniele? Ancora
lui? –
-Si, perché?
–
-Non gli basta
tutto quello che le ha fatto in passato? Vuole darle il colpo di grazia? – disse
il ragazzo, adirato e nervoso, mettendo in moto l’auto.
-Dai, in fondo
erano piccoli. Si può anche dimenticare il passato. –
-No, io non lo
farei mai. E poi non penso che sia il ragazzo giusto per lei!
–
-E quale sarebbe
quello giusto per lei? – chiese la ragazza, divertita per quella strana
conversazione.
-Un ragazzo come
mio cugino. Lui si che la renderebbe davvero felice. –
-Questo lo dici
solo perché è tuo cugino. –
-No, lo dico
perché Luca è innamorato di Greta e anche tanto. –
-Davvero? Ma è
fantastico! –
-Si. Sono
contento per lui e spero che Greta capisca ben presto di essere innamorata di
lui e lasci perdere a quel cog*****e!! –
-Si, anch’io.
–
-Cambiamo
argomento, va. Oggi come stai, piccola? – le disse, accarezzandole dolcemente la
guancia, al che la ragazza arrossì e gli sorrise.
-Oh, tutto bene,
grazie. Tu? –
-Un po’ agitato e
allo stesso tempo felice. –
-Davvero? Come
mai felice? –
-Bè…hai accettato
subito il mio invito. Sai è da un po’ che volevo conoscerti meglio, ma ogni
qualvolta che vedevo a Greta, finivo sempre per chiederle tutto tranne il tuo
numero di cellulare. –
-Oh…capisco.
Quindi tu hai cercato di… si, insomma…tu volevi uscire con me?
–
-Bè, perché no?
–
-Sarebbe
bellissimo! – confesso la ragazza, rossa come un peperone ma felice come non
mai.
-Si, davvero
bellissimo. – confermò il ragazzo, sorridendole.
-Non riesco a
vederla così. Mi fa troppa pena. Lei deve essere sorridente e allegra come
sempre. – disse Greta, singhiozzando fra le braccia di
Marta.
-Lo so, Gre. Ti
prego calmati. – sussurrò la ragazza, stringendole le spalle.
-Greta, vedrai
che Sofia ce la farà. Lei è così forte e riuscirà ad uscire dal coma. Fatti
forza piccola, dai. – le disse Daniele, prendendo il viso della giovane fra le
sue grandi mani. Luca li guardava e un sospirò uscì dalla sua bocca. Erano
giorni che Greta e Dani stavano appiccicati, sembrava che vivessero in simbiosi
e lui ne era geloso, geloso come non mai! Vederla tra le braccia di quel Daniele
era una tortura, ma non poteva far nulla. In fondo quel ragazzo la conosceva da
più tempo e lui non poteva fare niente per staccarla da quella ventosa. Sarebbe
stato insolito chiedergli di separarsi da Greta. In realtà voleva essere al
posto di quel ragazzo, ma si conoscevano da pochissimo e sarebbe stato
inopportuno un tale comportamento. Luca doveva assorbire ogni piccola parte di
quella scena standosene zitto e al suo posto. Vedeva negli occhi di quel ragazzo
una nuova speranza e questo lo spaventò molto. Sicuramente voleva riprendersela
a tutti i costi. Ma la cosa che faceva ancora più male a Luca era quella di
vedere quella piccola ragazza, stringersi fra le braccia di colui che in
silenzio approfittava di questa situazione.
Luca’s
Pov
Sono venuto qui
anche per lei, ma ciò che vedo mi fa male, tanto male. Non sopporto vederla fra
le braccia di lui, perché sono così geloso? Io l’amo? Ne sono davvero
innamorato?
Sono le solite
domande che mi ronzano per la testa da un bel po’ di tempo. Sono passate sole 2
settimane da quando ci siamo conosciuti e io ne sono già innamorato?! E cosa
succederà allora fra qualche mese? Morirò di gelosia, molto più di quella che mi
sta uccidendo adesso? Riuscirò a dirle che mi piace e che ne sono innamorato, e
cosa farà lei quando lo saprà? Oddio quante paranoie che mi sto facendo. Magari
lei neanche ci pensa a me o forse le pensa ma per quel tipo che sta sfruttando
questa tragedia per riprendersela.
-Non riesco a
vederla così. Mi fa troppa pena. Lei deve essere sorridente e allegra come
sempre. – dice la mia stella, quando esce dalla rianimazione e immediatamente
abbraccia la sua amica Marta.
-Lo so, Gre. Ti
prego calmati. – le dice quest’ultima, stringendola forte.
-Greta, vedrai
che Sofia ce la farà. Lei è così forte e riuscirà ad uscire dal coma. Fatti
forza piccola, dai. – fece lui, l’unica persona che non le dovrebbe parlare. Ma
come si permette di chiamarla piccola?
Anche quando non
conoscevo la sua reale intenzione, mi dava sui nervi la sua presenza. Non lo ho
mai sopportato e soprattutto adesso che stringe fra le sue mani il viso
dolcissimo della mia Greta. “Ho detto mia?! No Luca, lei non è tua! Non
lo sarà mai e poi mai!” Mi ripeto… Però è così bella e tenera, anche fra le
braccia di uno squallido che l’ha fatta soffrire tanto tempo fa. Odio vedere
quello schifoso approfittatore, lo odio con tutto me stesso.
Sta cercando in
tutti modi di separarmi da lei e ci sta riuscendo benissimo. Sono giorni che
cerco di avvicinarmi a Greta, ma lui è sempre lì, pronto a distruggere ogni mio
tentativo di contatto con quella piccola e dolce ragazza. Le sta sempre
attaccato, non la fa neanche respirare! Non sopporto più questa situazione. Sono
stanco e anche geloso, geloso, geloso! Vorrei tanto strapparla dalla sue grinfie
e proteggerla da quella sanguisuga. Lo vorrei…ma non
posso…
Continua…
Salve!!!!!
Finalmente ho postato il nuovo capitolo^^ che bello! Siamo arrivati a quota 10!!
Wow!
Ringrazio di
vero cuore a stefola93!! Cucì, la mia cucì^^ Grazie mille, i
tuoi commenti mi rendono felice! Grazie mille Cucì^^ Anch’io tifo per
Richi&Marty… sono dolcissimi^^
Luca è sempre
più bello e Daniele sempre più deficiente.. XD
Adesso ti
saluto, cucì^^ alla prossima! Tvb! Baciniiii!!
E un
ringraziamento anche a tutti coloro che seguono la mia
ff:
Capitolo 11 *** Capitolo 11 - Adesso ho deciso ***
Wecome To PageBreeze
Semplicemente
tu ed io
Created
by Rita
{Adesso
ho deciso
~
Erano
passate tre settimane da quel giorno. Sofia
era uscita dal coma e adesso stava molto ma molto meglio. Era stato un miracolo,
ma soprattutto era stata lei a reagire: la sua forza incredibile l’aveva aiutata
a farla uscire dal quel torpore che poteva durare chissà quanto tempo.
I
suoi amici l’erano stati vicini: l’avevano coccolata e amata, non la lasciavano
mai da sola. La
vita di Sofia stava ripartendo alla grande. Adesso ragazzi, grazie anche a
Sofia, erano diventati un vero gruppo di amici e insieme
facevano mille cose: uscivano, si divertivano insieme, stavano sempre uniti.
Tutto ciò aiutò molto Andrea, che dopo vari tentativi e molte paure, era
riuscito a dichiarare il suo amore a Sofia, la quale fu felice di stare con lui.
Da quando si erano fidanzati, Andrea e Sofia vivevano in simbiosi, l’uno per
l’altra. Marta
era riuscita a strappare un terzo invito a Riccardo, durante il quale non
accadde proprio nulla di ciò che lei sperava. E… tornando alle vicissitudini di
Greta…bè, lei era confusa e anche tanto. Aveva capito cosa voleva dalla vita e
soprattutto chi.
Da
un lato c’era Daniele, un bellissimo ragazzo, del quale lei era stata innamorata
anni prima, e dall’altro Luca, un ragazzo speciale con il quale poteva parlare e
confrontarsi, al quale svelava ogni piccolo segreto. Greta non sapeva ancora che
Luca l’amava già da tempo. Lei ne era innamorata e non poteva sapere che il
destino stava già operando sulle loro vite e sul loro futuro. Ciò che adesso
Greta aveva di bisogno era un chiarimento che avrebbe fatto gioire sicuramente
qualcuno.
-Pronto..
–
Ciao…
–
-Ehi,
ciao Gre.
–
-Ho
bisogno di parlarti.-
-Ok.
Al solito?
–
-Si,
alla stessa ora. –
-Ok!
A dopo.
–
-A
dopo. –
Bip
Bip (messaggino)
“
Sei sicura di quello che stai
facendo?”
“Si,
adesso lo sono di più..”
“mmm,
sicura sicura?”
“si!”
“ok,
spero per te che sia la scelta migliore”
“Grazie..idem!”
Greta’s
Pov
-Ehi.
– mi dice, appena mi vede. Io sorrido e gli do un bacio sulla
guancia.
-Passeggiamo
un po’? – gli chiedo. Lui annuisce e iniziamo a camminare.
-In
questi giorni ho pensato molto a noi, al nostro passato insieme. E sono arrivata
ad una conclusione… -
-Gre
aspetta. Voglio solo dirti una cosa prima. –
-Ok,
dimmi pure. –
-Io
ti amo. Da tanto tempo e… -
-Mi
ami? Mi ami dopo tutto quello che hai fatto? –
-Ma
capiscimi. Volevo fare l’amore con te. –
-Tu
volevi solo spassartela con me! –
-Non
è vero. Questo è ciò che pensa il tuo amichetto Riccardo, ma la verità è
un’altra. Io ti amavo, ti amo, e volevo fare l’amore con te. –
-Mi
hai lasciata in un Albergo, sola e spaventata, Dani. Ho dovuto chiamare Riccardo
per farmi venire a prendere, perché i miei credevano che dormissi a casa tua con
i tuoi!! Quella sera volevo dormire fra le tue braccia e va bene volevo fare
anch’io l’amore con te, ma poi ho capito di non essere pronta.–
-È
vero, ho sbagliato quella sera a lasciarti lì sola, ma avevo progettato una
serata diversa e poi mi sono arrabbiato per il tuo rifiuto! Non ho mai accettato
un rifiuto, da nessuna e.. –
-Cosa
vuol dire che non potevi accettare un rifiuto?! Ma sei scemo?! E poi le serate
non si progettano ma si vivono. E non potrò mai dimenticare
tutte le lacrime che ho versato quella sera, fra le braccia del mio migliore
amico.–
-Perdonami,
ti prego. Farò ciò che vuoi, ma non punirmi solo per quello che è accaduto nel
passato. Io ti amo, davvero! –
-Ma
io non più, Dani. È questo ciò che volevo dirti: io non ti amo più e da tanto
tempo.
-Ma…
-
-Niente
ma! Addio! –
-Aspetta!
– mi dice, prendendomi per un braccio e facendomi voltare per forza.
-Lasciami,
mi fai male! –
-Aspetta
ti prego. Io… -
-Ti
ho detto: lasciami! – e così gli diedi uno schiaffo. Perché non capiva che
adesso nel mio cuore non c’era più posto per lui? Perché? Il mio cuore ormai
apparteneva ad un’altra persona, non più a lui…
Mi
lasciò immediatamente e io mi allontanai da lui; si teneva ancora la mano sulla
guancia dolente e aveva uno sguardo vuoto, come quello che apparteneva a me
pochi anni fa. Uno sguardo che ha appena appreso una verità troppo brutta, una
verità che non vorremmo mai accogliere dentro di noi.
°°°
La
vita è sempre una sorpresa. La vita è sempre imprevedibile, è un qualcosa di
incredibile e affascinante. Nessuno può sapere cosa accadrà fra 20 anni e
neanche fra 20 minuti. Lo si può scoprire solo vivendo! Tutto cambia velocemente
e tutto, rapidamente, può finire.
-Oh,
tesoro non puoi capire quanto mi sei mancata! –
-Anche
tu mamma. – disse la ragazza, abbracciando affettuosamente la madre.
-Venite
ragazzi, accomodatevi. Alle valige penseremo dopo. –
-Ma
non c’è nessuno? Dove sono tutti gli altri? –
-Papà
è al lavoro, l’hanno chiamato per un’ emergenza. Mentre tua sorella e tuo
fratello sono usciti, staranno per tornare. –
-Ah,
ok. –
-Bene,
qual è questa bella notizia che ci dovevi dire? – i due coniugi si guardarono in
viso e si sorrisero.
-Bè,
ecco… -
-Mamma
siamo a casa! – enunciò Luca, chiudendo la porta.
-Oh,
ragazzi…venite, c’è una sorpresa! – Elena e Luca, incuriositi si avviarono verso
l’ampio salone e rimasero alla vista della loro sorella e del suo consorte,
corsero ad abbracciarli.
-Sorellina
che bello rivederti!! – esclamò Elena, stringendola dolcemente.
-Anche
per me, tesoro. Oddio Luca sei cresciuto ancora? – chiese leggermente sorpresa
per il suo cambiamento. Il ragazzo le sorrise e l’abbracciò teneramente. Quando
si staccarono, si accomodarono sul divano, restando vicini.
-Vostra
sorella mia stava dicendo la notizia che già ci aveva annunciato al telefono.
Continua puretesoro. –
-Bè,
ecco io e Simone…ehm… io e…oddio Simo dillo tu, sono troppo emozionata. – il
coniuge le accarezzò dolcemente la guancia e volse il viso verso i
presenti.
-Quello
che Clarissa voleva dirvi è che, io e lei aspettiamo un bambino. – disse il
ragazzo sprizzando gioia da tutti i pori.
-Oddio
sei incinta? – domandò Elena, al culmine della felicità.
-Si!
–
-È
una notizia favolosa! Sarò zio! –esultò Luca, sorridendole.
-Tanti
auguri ragazzi. Ci avete regalato una notizia straordinaria. Oddio sarò nonna,
avrò un nipotino!! –
-…o
nipotina! – puntualizzò la figlia, suscitando le risate di tutti.
-Clary
posso sentire il bambino? –
-Certo.
– la ragazza avvicinò l’orecchio alla piccola pancia della sorella e ascoltò con
emozione.
-Ancora
non si sente nulla perché sono incinta da sole 2 settimane. – spiegò la
ragazza.
-Si,
capisco. Immagino già la creatura che vive qui, così piccolo. Deve essere
fantastico. –
-Bè,
in realtà non ho subìto nessun cambiamento…bisogna aspettare almeno il secondo o
il terzo mese. –
-Ah,
capisco. – e le sorrise.
Luca’s
Pov
Due
ore dopo.
Sono
disteso sul mio letto e penso un po’ a tutto. Da
un lato sono felicissimo per la sorpresa di mia sorella e dall’altra sento
accrescere un sentimento puro quando penso a Greta. Oramai lei è diventata
l’unico pensiero fisso che popola la mia mente. Ho una voglia matta di risentire
la sua voce, di rivederla e stare un po’ con lei. Da
quando Sofia ha avuto quell’incidente, io e Greta non abbiamo più avuto
occasione per poter uscire da soli. Riccardo sostiene che ne sono innamorato e
anche troppo, ma per adesso non voglio dirle nulla perché sinceramente ho paura
di un suo rifiuto.
Toc
toc
-Avanti.
-Ehi,
fratellino che fai qui tutto solo? –
-Nulla,
pensavo. -
-A
Greta..? – chiese Elena, con un sorriso malizioso, entrando nella stanza del
ragazzo e sedendosi sul bordo del letto.
-Ehi..
ehi! E tu come fai a sapere che sto pensando proprio a lei? –
-Lu,
ti conosco troppo bene. Lo so che tutti i tuoi pensieri sono riservati solo per
quella ragazza. –
-E
come fai a saperlo? –
-Ti
ho visto osservarla in modo magnetico. È una cosa così ovvia e non capisco come
lei non si sia accorta ancora di nulla. –
-Di
cosa? –
-Che
tu sei completamente, interamente e totalmente innamorato di lei! –
-Si
vede così tanto? – chiese il ragazzo, sedendosi accanto alla sorella.
-Si.
È così palese! E poi quando parli nel sonno, sussurri sempre il suo nome…
-
-Cosa?
E tu come fai a saperlo?? –
-Bè,
l’altra notte stavo andando in bagno e passando per di qua l’ho sentito.
–
-Ah…
capisco. Elena, sono in crisi… Forse lei è ancora innamorata di quel Daniele.
–
-Può
darsi, non è da escludere come opzione. –
-Grazie
tante! –
-Scusa,
ma bisogna mettere le cose in chiaro. Tu la vuoi, giusto? – il ragazzo annuì –
Allora vai a prendertela! Cosa aspetti, che un altro te la soffi sotto al naso?
–
-No…
ma…-
-Niente
ma! Domani uscirai con lei, che tu lo voglia o no. Andate al cinema o fate
una bella passeggiata; non dovete uscire per forza di sera.
–
-Già,
è vero. Magari le chiedo se le va di fare una passeggiata… -
-Si,
ma non la portate ai giardini, meglio la spiaggia e se è isolata ancora meglio.
–
-Ok,
mi hai convinto. Domani la chiamo. –
-No,
tu le telefoni adesso e subito! –
-Ma…
-
-Sbrigati!!
–
-Ok!!
– prese il cellulare che la ragazza gli porgeva e cerco il nome della ragazza,
scorrendo nella sua rubrica. Premette il tasto verde quando trovo il nome di
Greta e aspettò.
-“
Wind. Il
numero chiamato non è al momento raggiu…”
-Ha
il cell spento. Forse è a lezione. –
-Allora
riprova più tardi. –
-Ok,
sorellina. –
°°°
Greta
e Marta erano distese sul letto di quest’ultima e stavano parlando.
-E
lui che ha fatto? –
-Si
è tenuto la guancia con la mano e ha lasciato la presa. –
-Ahahah.
Avrei voluto vederlo! Ahahah. –
-Si,
ridi.. a me ha fatto troppa pena però. –
-No,
Greta! – l’ammonì Marta.
-Ma…
-
-Greta
ricordati che ti ha lasciata in quell’albergo, sola e spaventata!! Ricordalo!
–
-Si,
hai ragione. –
-Adesso
puoi dedicarti del tutto a Luca… - disse maliziosa.
-Eh?
–
-Eddai.
Non sono mica scema! Lo so che hai preso questa decisione anche per poter stare
con lui. –
-No,
cara. Io non capisco perché voi tutte crediate che io sia ammaliata da lui.
Perché? –
-Perché…mmm.
Vediamo. – e si portò una mano al mento. - Forse perché ti guarda sempre come se
vedesse la madonna davanti a sé oppure perché quando si parla di te, i suoi
occhi s’illuminano immediatamente e sembra sempre interessato quando ti
nominiamo!! –
-Ohhh
Marty! È l’ennesima volta che mi ripeti queste cose. Lui. Non. È. Innamorato. Di. Me! Dopo che Sofia si
è ripresa dall’incidente, Luca non mi ha più rivolto la parola, se non solo
poche sillabe: un ciao o un come stai… -
-Ma
è logico! Ogni volta che usciamo, tu ti porti dietro quel cretino di Dani. È
normale che non voglia parlare con te. Ragiona Gre, è geloso di Dani. Ha il
terrore che tu possa essere ancora innamorata di lui. –
-Ma
che scempiaggini sono queste?! Dove le tiri certe cretinate, eh? –
-Riccardo
mi ha raccontato tutto. Lo sai che sono cugini…secondo te Luca potrebbe mai dire
cretinate a suo cugino? –
-No,
penso di no. –
-Ti
sei risposta da sola. –
-Stai
dicendo che lui non si fa sentire e non mi parla più, solo perché stavo sempre
appiccicata a Dani? –
-Ohhh..
finalmente ci sei arrivata!! –
-…-
-…-
-Marty..?
–
-Si?
–
-Grazie!
–
-Prego,
amica. – e risero fragorosamente.
°°°
-E
quindi? –
-E
quindi credo che seguirà il mio consiglio. –
-Speriamo
che questa volta si decida. Mio cugino è disperato, non sa più dove sbattere la
testa. –
-Geloso,
eh? –
-Eh
si! Davvero tanto. Non lo ho mai visto così preso da una ragazza. –
-Che
bello!! Spero tanto che quei due capiscano di amarsi e si mettano insieme.
Sarebbe un bel colpo, no? –
-Si,
hai ragione piccola. Ma tornando a noi…ecco, tu che ne diresti se…si, insomma se
ci mettessimo insieme, noi due? –
-Io
e te? –
-No.
io, te e quella persona che sta passando. –
-Scemo!
Bè, dico che sarebbe fantastico…ma dici sul serio? –
-Si.
Mi piaci Marta, più di quanto io piaccia a te. – Disse il ragazzo, avvicinando
il viso al volto della riccia e posando per la prima volta le sue labbra su
quelle di lei. Il cuore di Marta esplose di gioia come anche la sua mente, ormai
in tilt e disconnessa da tutto ciò che le stava attorno.Il
bacio s’intensificò ancora di più, divenne più profondo e passionale quando le
loro lingue si accarezzarono per la prima volta. Le mani della ragazza si
mossero da sole e si collocarono sui capelli di lui, intrecciando le dita fra le
ciocche e accarezzandogli la nuca. Riccardo si staccò le sussurrò un dolce ti amo sulle labbra e poi riprese a
baciarla con più foga e più amore di prima. Il suono acuto di una dolce
suoneria, li risvegliò da quel incantesimo. I due ragazzi si staccarono e
Riccardo rispose alla chiamata.
-Pronto?
–
-Ciao
collega, come va? Ti disturbo?
–
-Bè,
in un certo senso si. Mi disturbi e anche tanto. –disse, facendo sorridere a
Marta.
-Oh..scusa,
ma avrei bisogno del tuo aiuto con pc: si è impallato e mi sta facendo
impazzire!
–
-Carla
non posso adesso. – fece lui. Marta si ridestò quando udì il nome Carla e stette
attenta un po’ di più alla conversazione e a ciò che lui le diceva.
-Dai
Richi! Ho un disperato bisogno di te!! Ti prego!
–
-Va
bene, ma porto con me un’amica, ok? –
-Uhuh…
chi è? La tua ragazza?
–
-Bè,
si. È la mia ragazza. – Disse, sorridendo come un ebete a Marta, alla quale le
si illuminarono gli occhi di felicità.
-Ok.
Ci vediamo fra mezz’ora, va bene? Stai un altro po’ con lei,
Casanova!!
–
-Ehi!
Non sono un Casanova!! –
-Se,
se. Ciaoooo!
–
-Ciao
scema. –e chiuse la telefonata.
-Perché
ti ha chiamato casanova? –
-Perché
è stupida. –
-Ah
ah ah. No, non è stupida! È vero che tu sei un Playboy!! –
-Ehi
ti ci metti pure tu? –
-Si,
ma tu sei il mio playboy! –
-Solo
tuo? –
-Solo
mio! –
-Per
sempre? –
-Per
sempre. – si sorrisero e si baciarono, ubriachi d’amore.
-Quindi
mi ami? – chiese la ragazza, appena si staccarono.
-Si,
da tantissimo tempo. E tu mi ami??– chiese, speranzoso, guardandola con occhi da
cucciolo.
-Bè…non
so, forse… -
-Come?
Hei, io ti dico che ti amo e tu mi dici forse?! se ti prendo sei sfacciata! –
disse il ragazzo, rincorrendola per tutto il giardino inglese e ridendo insieme
a lei quando caddero sul prato l’uno sopra l’altra. Si rotolarono e si baciarono
ripetutamente.
-Ti
amo, Richi. – Gli disse, Marta, quando si staccarono dall’ennesimo bacio.
-Non
ho mai amato nessuno più di te. – Aggiunse, abbracciandole e stendendosi sopra
di lui a pancia in giù.
-Marta,
promettimi che non mi lascerai per un altro playboy. –
-Ah
ah ah. No, puoi stare sicuro che non lo farò. - Rise la riccia.
-Adesso
andiamo da Carla? –
-Si,
forza andiamo dalla tua amichetta. –
-Ehi,
non fare la gelosa! –
-No,
tanto tu sei solo mio! –
-Ti
amo, Marty. –
-Anch’io
Richi. -
Continua...
Nota
dell'autrice: Salve stranieri! Era da tantissimo che non postavo un nuovo e
fresco capitolo di questa mia storia. Ma ecco che la magia è stata fatta! :)
Ditemi, come vi pare? Vi è piaciuto? Vi fa ribrezzo? E' orribile? Ditemi, ditemi
:) qualsiasi critica è ben accetta! Un bacio a tutti. E ringrazio come
sempre coloro che hanno commentato e a chi legge soltanto. Grazie di vero cuore.
A presto con un nuovo aggiornamento! Ciao! By Miki18.
“ Respira Luca, respira! È solo un’uscita! Non stai andando mica in guerra, è solo una ragazza. Caspita.
Non sono mai stato così agitato per un appuntamento. Perché questa ragazza mi
fa questo effetto?! Su, respira!”
Luca
dopo varie prove e varie indecisioni, aveva chiamato
Greta e le aveva chiesto finalmente un appuntamento. Il ragazzo si trovava già
davanti casa della ragazza, pronto a suonare al campanello, ma qualcosa lo
fermava. “Respira” si ripeteva. Era proprio nervoso e non riusciva a calmarsi.
Dopo pochi minuti, riuscì a suonare. Greta, fasciata da un paio di jeans scuri
e da una maglia nera, aprì la porta e sorrise al ragazzo.
-Ciao Greta. Sono in anticipo? –
-Oh, no no. Sei in perfetto orario. Aspetta,
prendo la giacca. –
-Certo. Ti aspetto in auto. –
-Ok. – e corse a
prendere giacca e borsa. Quando uscì, notò la figura
del ragazzo in piedi accanto alla sua macchina e vide che teneva lo sportello
aperto per farla sedere.
-Grazie. – lo ringraziò e gli
sorrise, arrossendo lievemente. Una volta in macchina, Luca accese il
motore e partì verso la meta già stabilita.
-Dove andiamo di bello? – chiese Greta,
curiosa più che mai.
-Sorpresa. –
-No, dai! Sono curiosissima!!
–
-Niente da fare. Devi attendere ed essere
paziente. –
-Almeno un indizio, per favore! – disse la
moretta, mostrandogli uno sguardo languido e profondamente dolce.
-No, dai. Poi si rovina tutta la sorpresa. –
-Ok, ok. Mi arrendo. – mormorò la ragazza,
mettendo il broncio.
-Sai che sei adorabile anche quando metti il
broncio? – le chiese Luca, sorridendole.
-Grazie…- ed ecco apparire quel rossore sulle
sue guancie.
-Prego. Ah, ti andrebbe un po’ di musica? –
-Oh, si. Certo. – e
gli fece un dolcissimo sorriso.
-Puoi prendere il mio mp4 dentro il cruscotto?
–
-Certo. – disse Greta, aprendo il cruscotto che
si trovava dinanzi a le ed estraendo il piccolo mp4.
-Dove devo inserirlo? –
-Qui. – disse il ragazzo, mostrandoglielo. La
ragazza lo immise nello stereo, che si accese irradiando luci particolari.
-Scegli le canzoni che più ti piacciono. –
-Davvero posso?
-Certo! –
- Hai alcune canzoni dei Modà? –
-Oh…credo che ci dovrebbero
essere. Vedi nella cartella denominata varie. –
-Ok. – disse Greta, scorrendo fra le varie
cartelle dell’mp4. Una dolce melodia invase
l’abitacolo, riempiendolo di note musicali dolcissime.
-
Sei tu che mi accendi,
Sei tu che mi comprendi. e riesci ad innamorarmi tutti i giorni...
con un gesto e niente più
Scusa se a volte sbaglio,
e di notte mi trasformo in pipistrello
ma son tranquillo perché so che tu
Sai comprendere tutto di me...
Meno male che ci sei tu, che sai donarmi
l'intensità dei sogni
Sei tu, che sai accettarmi nel bene e negli sbagli
sono al sicuro solo con te, mentre ti penso
intanto... intanto fuori piove.
Sei tu che quando parli,
sei tu che coi tuoi sguardi,
riesci a innamorarmi tutti i giorni... e a portarmi dentro di te
E sei tu che mi ascolti,
Sei tu che se sto male soffri.. e sei pronta
a batterti con tutti... per proteggere me...
Meno male che ci sei tu, che sai donarmi l'intensità dei sogni
Sei tu, che sai accettarmi nel bene e negli sbagli
ci sei tu, che sai donarmi l'intensità dei sogni
Sei tu, che sai accettarmi nel bene e negli sbagli
Ora che sto con te, ti stringo e fuori, fuori è nato il sole
e non piove più
-Riesci ad innamorarmi dei Modà-
-È sempre bella questa canzone. –
-È la tua preferita? – chiese Luca, cambiando
la marcia.
-Bè, non proprio. Però
è tra le mie preferite. – fece la ragazza. Luca sorrise, senza distogliere lo
sguardo dalla strada. Cambiò di nuovo marcia e
sfrecciò sull’asfalto nero. L’auto correva, e tra una canzone
e un’altra, i due ragazzi si misero a cantare allegramente.
-È strabiliante. –
-Cosa? – chiese la ragazza, non capendo a caso si riferiva.
-La tua voce. Perché
non mi avevi detto che sapevi cantare così bene? – la ragazza arrossi a quella
rivelazione. Nessuno le aveva mai detto che cantava
così bene e che soprattutto la sua voce fosse qualcosa di “strabiliante”!
-Da..davvero? –
-Si. Hai una voce bellissima. –
-Dici sul serio o mi prendi in giro? –
-Potrei mai prenderti in giro? –
-Non lo so..dimmelo tu. –
-No, non potrei mai. – disse, serio, il
ragazzo. Greta lo guardò e poi disse.
-Bè, ti ringrazio. Anche
tu sei molto intonato. –
-Mmm… non penso, ma ti ringrazio. –
-Allora mi dici dove siamo diretti? –
-No. –
-Dai!! –
-No, no e no! –
-Ma perché? –
-Goditi il panorama, dai! – dopo circa dieci minuti Luca prese
per un sentiero alberato.
-Stiamo andando a Mondello? –
-Bèh, era questa l’idea. Perché?
Non ti piace come posto? Possiamo andare.. –
-No, no. Va benissimo,
Luca. Mi piace Mondello. –
-Ok. – Arrivarono al parcheggio e scesero
dall’auto. L’aria era ancora gelida, sebbene fosse già primavera, ma i due
ragazzi non ci fecero caso. Andarono in spiaggia e passeggiarono vicino alla
riva del mare.
-Vieni mai qui a Mondello? –
-Dici in questo periodo? –
-Bè, si. –
-No, solo in
estate. E tu? –
-Qualche volta il sabato sera. –
-Capisco. –
-Ti va di sederci? –
-Si. – presero posto sulla sabbia fina. I loro
sguardi persi all’orizzonte, mentre le loro menti si
incatenavano a mille pensieri.
-Allora come va con Daniele? – disse ad un
certo punto, Luca, stanco di quel silenzio. Greta, presa alla sprovvista, non
sapeva cosa rispondergli.
-Oh…bè…con Dani non va. Gli ho detto che non sono più
innamorata di lui e quindi è finita anche la nostra amicizia. –
-Perché? – chiese il ragazzo, esplodendo di felicità. “Perché sono completamente, inesauribilmente innamorata di te!
Perché ti amo da quando ci siamo visti la prima volta
e perché non posso fare a meno di te!” pensò la ragazza, rapita da quei
occhi celesti come il cielo. Era tremendamente attratta da quei dolcissimi
occhi; li sognava ogni santa notte, li agognava sempre.
-Oh…è una lunga storia. – Tagliò corto. Aveva
paura di dirgli tutto. Se l’avesse pregata,
sicuramente non avrebbe mai potuto negargli una spiegazione.
-Adoro le storie lunghe. – e
le sorrise. “Grazie Dio per non averla fatta innamorare di quel tipo. Grazie!!” Pensò Luca, mentre aspettava la spiegazione della
ragazza.
-Vuoi tutta la verità? –
-Si, certo. –
-Bè, ecco…io… -
-Tu? – la incitò, ancora più curioso.
-La verità è che…che tu mi piaci moltissimo e
che mi sono innamorata di te, ma so bene che io non ti piaccio…quindi…. –
Silenzio. Il ragazzo rimase spiazzato da quella rivelazione. Mai e poi mai si
sarebbe aspettato una risposta del genere, neanche nei sogni più belli e
incantevoli. Mai!
-Dici…dici sul serio? – riuscì a dire, dopo qualche minuto. Era
ancora paralizzato dalla notizia.
-Si. – rispose Greta, abbassando il viso e
affondando un dito sulla sabbia.
-E credi davvero di non piacermi? – La ragazza alzò di scattò il viso e lo guardò. Il ragazzo le
sorrise gentile e si avvicinò al suo orecchio.
-Mi piaci più di qualsiasi cosa al mondo,
Greta. Non puoi immaginare che creatura meravigliosa tu sia per me! Mi fai impazzire, piccola…– le disse, sistemandole una ciocca
dietro l’orecchio. La ragazza arrossì considerevolmente e sgranò gli occhi,
meravigliata da quella dichiarazione.
-Tu..tu…pensi davvero quello che mi hai detto? – riuscì a dire,
avvicinandosi sempre più al viso del ragazzo.
-Si e non faccio altro che pensarti… sei il mio unico pensiero.– le disse, guardandola fisso negli occhi. Tutto
attorno, il mare, la gente che passeggiava, non esistevano
più. C’erano solo loro due: Luca e Greta. Due anime che
dapprima si erano scontrate e rincontrate in un secondo momento. Due
anime gemelle che si erano trovate e intrecciate da un filo invisibile, che li
legava inesauribilmente.
-Anch’io non faccio altro che pensarti. Ho sempre bisogno di
vederti, di sentirti, ma non ho mai il coraggio di chiamarti. Ho sempre avuto
paura che tu avessi già qualcun’altra a cui pensare e
non puoi capire quanto ci stavo male. –
-Io non ti ho più cercata
perché avevo paura che tu ti fossi innamorata di quel ragazzo e… -
-Sssh..
– fece la ragazza, mettendogli un dito sulle morbide labbra. – L’importante è
che adesso ci siamo chiariti. –
-Si. E che tu non mi faccia
più morire di gelosia. –
-Eri geloso di Dani? –
-Perennemente, tremendamente geloso di quel
tipo. Ti stava sempre incollato. Lo ho
odiato per un periodo, ma poi sapevo che tu eri felice
con lui e quindi mi sono rasserenato. La cosa più importante era la tua felicità!
–
-Mi volevi felice, anche se stavo
con un altro?! – chiese Greta, sbalordita e ammirata
da quel pensiero.
-Si. Ci tengo molto alla tua felicità. –
-Sei dolcissimo…ti ringrazio. – disse, commossa da quelle parole.
-E di cosa? – chiese lui, ridendo.
-Di esistere, Luca. – il ragazzo le sorrise. Poi le chiese:
-Che ne dici di stenderci? –
-Sulla sabbia? Ma ci
sporchiamo tutti i capelli! –
-Aspetta qui. Vado a prendere i teli in
macchina e torno. –
-Ok. Ti aspetto qui. – il ragazzo s’inginocchiò
e le baciò teneramente la guancia, al che la ragazza divenne paonazza; non si
aspettava una mossa del genere, non era del tutto preparata a
una manifestazione di questo genere da parte del ragazzo. Il suo cuore galoppò
velocemente e i suoi occhi presero la forma di due
cuori rossi e gonfi d’amore. Il ragazzo le sorrise e
si alzò, togliendo la sabbia dai jeans.
-Ecco qui. – disse Luca, stendendo i due teli
che aveva preso. – Adesso possiamo stare un po’ più comodi. – disse sdraiandosi
accanto alla ragazza e mettendo una mano dietro la nuca.
-Si, decisamente
meglio. – confermò Greta, stendendosi su un lato e giocherellando con una
ciocca dei suoi capelli.
-Non avevo mai notato questi riflessi biondi.
Hai fatto i colpi di sole? – chiese, gentilmente, Luca, prendendo la
ciocca di capelli, da cui si intravedevano alcuni
riflessi.
-Oh, no. E’ il mio
colore naturale, perché? –
-Perché mi piacciono molto. Ti donano molto e rendono il tuo viso più luminoso. –
-Grazie, Luca. Basta con i complimenti! – chiese Greta, scherzando e colpendolo piano sulla mano che teneva
ancora le sue ciocche di capelli.
-Hey, ho appena cominciato! – stette al gioco, Luca. – E poi sono meritatissimi! –
-Bè, ti ringrazio. –
-Tu ringrazi troppo. Basta dire sempre grazie,
piccola. –
-E tu smettila di riempirmi di complimenti. –
-Pensavo che a voi ragazze piacessero questi
generi di apprezzamenti. –
-In realtà io li adoro, ma mi mettono un po’ in
imbarazzo. –
-Ti imbarazzi per un complimento? –
-Bè, si. Sono molto timida....
– il volto del ragazzo s’illuminò con un sorriso.
-È anche questo che adoro di te. –
-Vuoi smetterla? Dai! Non farmi arrossire. –
-Sei troppo dolce, Gre. – disse, baciandole la mano. Poi restarono così,
mano nella mano, distesi sui teli, ammirando le nuvole
e il cielo blu. improvvisamente una volata di vento
fece rabbrividire Greta.
-Ehi, ma tu stai tremando. Senti freddo, vero?
–
-Bè, un po’. – disse la moretta, cercando di
riscaldarsi, strofinandosi le mani infreddolite.
-Vieni qui, piccola. –
la invitò lui, prendendola e avvolgendola in un abbraccio ricco di sentimenti e
di amore. Il cuore di Greta corse furioso: il suo
battito sembrava impazzito come quello del ragazzo. Poi poggiò la testa fra
l’incavo del suo collo e della sua spalla e annusò il
profumo che la inebriò, avvolgendola teneramente. Luca la strinse a sé e cercò
di riscaldarla, coprendola e proteggendola con le sue braccia forti e
amorevoli.
-Adesso si che sto
meglio. – disse Greta, avvicinandosi di più al ragazzo, il quale le baciava la
fronte e i capelli. L’emozioni che provarono con un
solo e semplice abbraccio furono inspiegabili e travolgenti.
-Non mi sono mai stato così bene come adesso. –
-Anch’io...con te è
tutto diverso. Non ho mai provato nulla del genere. È una cosa inspiegabile,
Luca. – stettero lì, abbracciati nel loro amore, finché il sole non tramontò.
-Forse è meglio che andiamo via. È già tardi e
non vorrei che ti ammalassi. – disse staccandosi a
malincuore da lei. Si mise in piedi e aiutò la ragazza ad alzarsi. Con grande sorpresa si trovarono faccia a faccia, occhi su
occhi. Si scrutarono a lungo e pian piano avvicinarono
i loro visi. I nasi si scontrarono dolcemente, si sfiorarono
ansiosamente. Le labbra si cercavano, si rincorrevano finché si
lambirono timidamente, trasformando quel bacio in un qualcosa di unico e irripetibile. I cuori dei due ragazzi galoppavano
con la stessa frequenza, mentre le labbra si amavano totalmente, trasportandoli
in un vortice di emozioni pure e mai provate.
-Forse è meglio se adesso andiamo. – disse
Luca, appena si staccarono.
-Si, andiamo. – disse lei, aiutandolo a
togliere i teli da mare. S’incamminarono mano nella mano
verso l’auto e con un gesto galante, Luca aprì la portiera a Greta,
facendola accomodare sul morbido sedile. In seguito depositò i due teli nel
portabagagli e partirono, felice e innamorati.
°°°
-Finalmente, Richi! È
un’ora che ti aspetto!! – disse una ragazza, bassa e
mora, sull’uscio della porta.
-Ehi, ma c’era traffico. Non è vero, Marty? –
-Si. –
-Oh! Tu devi essere la sua ragazza!! Piacere, Carla. – disse la moretta, porgendole la mano
che Marta strinse subito.
-Il piacere è mio. –
-Su, entrate! – disse allegra, la ragazza,
spostandosi per farli passare.
-Allora dov’è il guasto? –
-Venite nella mia camera. Non fate caso al
disordine. –
-Tranquilla ci sono abituato. –
-Certo tu ne fai più di me! –
-Ah ah! Non è
divertente! –
-Volete qualcosa da bere? Acqua, aranciata o
birra! –
-Mmm…birra! – dissero all’unisono, la nuova
coppietta.
-Ok. Ve la prendo subito. Aspettate qui. –
-Piccola siediti. Ci vorrà un po’ di tempo. –
-Ok. –
-Ecco qui le birre. Ah, prima che me lo scordi,
ma tuo cugino? Che fine ha fatto? –
-Chi Luca? –
-Si, quel bonazzo! –
-Perché? T’interresa? –
-Si, molto. L’ho visto a lezione e devo dire
che è davvero un gran bel figo. –
-Scordatelo Carla. È già impegnato! – disse
Riccardo, guardandola male.” Ci voleva solo lei a rovinare
tutto” pensò il ragazzo,
guardando la sua fidanzata.
-Da..davvero? – chiese, stupita, la moretta.
-E da quando? – aggiunse.
-Bè, non è proprio fidanzato, ma credo che gli
interessi una ragazza. –
-Ah, capisco. –
-Comunque scordatelo, capito? –
-Si, si… - rispose, poco convinta, la mora, mostrandogli
il pc e il suo guasto.
°°°
-Eccoci arrivati. –
-Si. Ti ringrazio del passaggio, Luca. –
-Piccola non mi devi ringraziare per tutto. –
-Lo so, ma sono fatta così. –
-Ok. Adoro anche questo di te. – disse lui,
prendendole il viso fra le mani e baciandola dolcemente.
-Non penso che a mio padre farebbe paciere, se
ci vedesse amoreggiare in auto. – disse lei, staccandosi non appena il bacio
divenne più appassionato.
-Già. Devo trattenermi un po’
. –
-Si. –
-Ci vediamo domani? – chiese speranzoso, il
biondino.
-Vuoi già vedermi? Non ti sei già stancato di
me? –
-Di te? Scherzi?! Mai! – Greta sorrise a quella
buffa affermazione e lo bacio con più trasporto, e poi sulle labbra gli sussurrò:
-Ci vediamo domani. Ciao Luca. – disse, aprendo
la portiera e uscendo dall’abitacolo. Lui la fermo,
trattenendola per un polso.
-Ti posso chiamare più tardi, dopo cena? –
-Si. – gli sorrise
lei, chiuse la portiera e si diresse verso casa. Luca aspettò finché non la
vide scomparire dietro la porta di casa e poi partì a tutto gas, felice come
non mai.
Bip bip
(Messaggino)
*Mi sono dimenticato di dirti che è stato il bacio più
bello che io abbia mai dato. Sei
troppo importante per me, Greta. By Luca.*
Greta sorrise appena lesse il messaggio. Il suo cuore
si riempì di gioia e di felicità. Nessun ragazzo era mai stato così gentile e
premuroso con lei, nessuno le aveva mai fatto battere
così ferocemente il cuore, nessuno sarebbe mai stato così perfetto… nessuno
sarebbe stato come Luca.
Continua..
Note
dell’autrice:
Salve stranieri
J Ecco qui il nuovo capitolo di questa storia romantica.
Anche se nessuno la commenta, io lo pubblico lo stesso perché ho visto che
molti la leggono soltanto e li ringrazio di vero cuore J Spero
che sia di vostro gradimento il nuovo aggiornamento e che vi abbia
incuriosito.
Finalmente
l’avevo baciato! Il bacio più bello ed emozionante
della mia vita!
Quando le
nostre bocche si sono sfiorate, ho sentito un brivido lungo la schiena,
ricco
d’amore. Le emozioni che ho provato con Luca sono state
sublimi. Il mondo è
sparito magicamente e l’atmosfera si è impregnata
di amore puro, amore che ho
cercato da sempre…
Mi sono
sentita esplodere di felicità. Il cuore ha cominciato a
battere ed io ho
pensato se fosse questo il rumore che fa la
felicità…
Luca.
Che nome dolce e così perfetto per
lui. È mio. Mio. Il suo
bacio è stato
così dolce, tenero e sensuale. Non ho mai conosciuto un
ragazzo così amorevole
e affettuoso…ed io ne sono pazzamente, inesauribilmente
innamorata. Sono pazza
di lui. Letteralmente, PAZZA.
Si
può amare
una persona di un amore unico e totalizzante? È proprio
quello che provo per
lui.
Senza di lui,
oramai, la mia vita non avrebbe più senso. Nessuno sarebbe
in grado di eguagliare
la sua persona, nessuno potrebbe mai prendere il suo
posto…mai e poi mai!
La vita, a
volte, è strana e strabiliante allo stesso tempo! Chi lo
avrebbe detto che nel
giro di pochissimo tempo mi sarei innamorata perdutamente di un
bellissimo
ragazzo e che fossi stata corrisposta da codesto splendido angelo?!
Sì,
perché lui
è un meraviglioso angelo, sceso sulla terra per salvare
questa povera anima da
chissà quale brutto destino…
Ma non voglio
pensarci, perché adesso sono felice con lui. Mi sembra un
sogno starci insieme:
mi sento realizzata e appagata.. non soffro più, non piango
più e spero di non
farlo più per amore.
Mi auguro
davvero che questo nostro rapporto duri in eterno e farò
qualsiasi cosa
affinché non abbia mai fine. Proteggerò il nostro
amore, rispetterò le sue idee
e mi batterò affinché Luca sia sempre felice,
ogni giorno, ogni istante, per
sempre!
- Greta mi
aiuti ad apparecchiare? – mi disse mia madre, entrando nella
mia camera.
- Arrivo.
–
smisi di sognare ad occhi aperti e mi recai verso la cucina. Vidi Giuly
seduta
comodamente nel piccolo divanetto la quale guardava affascinata quelle
strane
fate chiamate witch. Sorrisi.
Com’era
dolce la mia piccola sorellina.
Presi la tovaglia da
cassetto della credenza e
la stesi sul tavolo, aggiustandola in modo uniforme. Mi recai di nuovo
nella
credenza, dove presi le stoviglie e i tovaglioli. Finì di
apparecchiare la
tavola e notai che il display del mio cellulare brillava, lo presi e
scoprì con
grande gioia che si trattava di un messaggino del mio Luca.
* Mi
manchi. *
Questa
piccola frase mi rese
felicissima. Gli mancavo. Mancavo a lui. È ciò
che il mio cervellino ripeteva
in continuazione.
Risposi
immediatamente con un
dolcissimo “anche tu” nel quale aggiunsi anche un
cuoricino.
Il
cuore già galoppava
velocissimo nel mio petto, mi bastava un piccolo sms per farlo battere
come una
furia: sembrava che volesse uscire dal torace quanto era veloce.
Non
ce la facevo più! Dovevo
sentirlo! Era più forte di me.
Mi
catapultai con una scusa nella
mia stanza, presi coraggio e lo chiamai. Rispose al primo squillo, non
mi fece
nemmeno attendere.
-Greta, tesoro mio,
come mai mi hai chiamato? – chiese
il mio angelo, sorpreso dalla mia improvvisa chiamata.
-Mi mancava la tua
voce! – gli rivelai. Ero sincera. Poi
continuai: - lo so, sono patetica.. saranno passate si e no 2 ore, ma
mi
mancava terribilmente. –
-Oh piccola, anche
tu. Che facevi di bello? – mi
domandò. La sua voce era melodiosa e così calda.
Mi resi conto quanto solo
risentirla anche per telefono mi faceva tremare il cuore.
-Stavo
apparecchiando la tavola, tra poco si cena. – dissi io,
piano, giocherellando
con una ciocca dei miei
capelli. Poi pensai che magari lui stesse già cenando e
chiesi: - Ma stavi
forse cenando? Ti ho disturbato? –
-No, no, io ceno
sempre verso le 21, quando torna mio
padre da lavoro. Comunque tu non mi disturbi mai. –mi disse, felice. Ed io
colsi con piacere
questa affermazione.
Era
così bello
poter far parte del suo mondo, poter mescolare la sua vita con la mia.
Era una cosa
mi faceva impazzire di gioia! Non avevo mai amato così
nessuno, nemmeno quel
deficiente di Dani.
-Gre, ma dopocena
potrò chiamarti lo stesso, vero? – mi
domandò. Percepì subito la sua voglia di stare
con me e la paura che io potessi
dirgli di no. la mia gioia non poteva essere più grande.
-Certo!
È ovvio! – Esplosi di felicità alla sua
domanda.
Non si era stancato di me, della mia voce, della mia vita e tutto
questo mi
sembrava un sogno. Poi dissi a malincuore:
-Adesso devo
andare, mia madre mi sta chiamando per la
cena. – lo sentì sbuffare e sorrisi.
-No. Uff! Allora ci
sentiamo dopo tesoro. – mi sibilò
dolcemente poi.
Quanto adoravo la sua voce.
Non mi sarei mai
stancata di ascoltarlo.
–Allora a dopo e
buona cena. –
–A te piccola.
– Mi salutò così ed io chiusi la
comunicazione, anche perché mia madre venne a chiamarmi fino
dentro la mia
stanza. “che avesse capito
qualcosa?”
mi domandai, dirigendomi in cucina.
°°°
-Mamma stasera non
cenerò a casa, devo uscire. – Disse
Riccardo, prendendo la giacca.
-Non mi avevi detto
che saresti uscito e poi con chi? –
Chiese la madre, curiosa e sospettosa.
-Da
quand’è che ti interessa della mia vita? Sai,
c’è la
privacy! – scherzò il ragazzo, prendendo anche le
chiavi della macchina.
-Ma amore, io mi
sono sempre preoccupata ed informata,
se ricordi, della tua vita! – Puntualizzò la
donna, guardando in modo
accusatorio il proprio figlio mentre indossava la giacca.
-Vado a fare un
giro e poi mi vedo con un paio di amici
per mangiare una pizza. Tutto qui. – disse solamente,
Riccardo, ma ciò non
convinse la madre la quale era sicurissima che ci fosse di mezzo una
ragazza.
-Amore voglio
sapere tutto, lo sai. Io e tuo padre
abbiamo passato troppo tempo senza prenderci cura di te. –
-Mamma non
preoccuparti. I genitori di Greta sono stati
molto ospitali in questi anni. – pigolò lui,
cercando di chiudere l’argomento.
Detestava parlare di tutto ciò. Anche se gli piaceva stare a
casa da solo, ora
che era grande, il ricordo della sua infanzia lo tormentava ancora. Sin
da
piccolo era stato abituato a stare con i nonni o con la famiglia di
Greta. I
suoi genitori possedevano un’azienda farmaceutica che li
obbligava a viaggiare
per mesi e mesi dell’anno e sin da piccolo, Riccardo, aveva
vissuto in una casa
che non era la sua. Adesso tutto era cambiato. Dopo la
maturità il ragazzo
aveva espresso il desiderio di poter stare solo, di potersi prendere
cura di se
stesso e di stare a casa sua qualora i suoi fossero partiti per lavoro.
Alle
volte si sentiva solo e pensava di impazzire, ma nonostante
ciò preferiva
vivere sotto il suo tetto. Greta, dal canto suo, non lo aveva mai
abbandonato:
era sempre stata presente nella sua vita e quando poteva si trasferiva
da lui,
in modo da non fargli pesare troppo la solitudine e la mancanza dei
suoi
genitori.
-Amore. Se non
siamo stati abbastanza presenti nella tua
vita non vuol dire che non ci preoccupiamo di te o… -
-Mamma non
è questo. È.. è.. che sono abituato
ormai a
vivere da solo. Lo capisci? – le
chiese,
sistemandosi meglio la giacca blu. La madre ci rimase un po’
male: non avrebbe
mai voluto vederlo soffrire, lo amava più della sua vita.
Quell’unico figlio
che aveva avuto ormai era diventato grande e lei se ne accorgeva
soltanto
adesso. Non aveva mai tempo da dedicargli e questo la faceva stare
dannatamente
male.
-Lo capisco.
– sospirò, arrendendosi. Non c’erano
più
parole da spendere e preferì cambiare argomento.
-Ma, comunque, per
caso ti vedi con Greta stasera? È
successo qualcosa in questi mesi? Qualcosa
che spera il mio cuore? – Chiese,
infine, curiosissima. La madre aveva sempre sperato che il figlio si
mettesse
con quella ragazza, le era sempre piaciuta e poi lei era molto amica
dei suoi genitori.
-Mamma! –
Riccardo
roteò gli occhi. Erano anni che
sentiva la madre elogiare la sua amica e dire quanto le sarebbe
piaciuto
vederli insieme.
-Che
c’è? Non posso sperare nella vostra unione?
–
domandò, offendendosi. Riccardo la guardò in
faccia e le sorrise.
-Siamo solo amici.
– annunciò, scotendo il capo. “Perché non le entra in testa?”
si
domandò Riccardo.
-Mmm.. si, ma il
mio sesto senso mi dice che tu ti
vedrai con una ragazza stasera. Se non è Greta allora chi
è? –
-Ahhhh..
– si lamentò il ragazzo ormai esasperato per
l’interrogatorio.–
mammina cara, se ci
fosse davvero una ragazza non verrei di certo a dirlo a te, non credi?
– fece
lui, aprendo la porta del suo attico.
-Ma..
ma.. –
-Ciao mami. Non
stare alzata ad aspettarmi, non so
quando tornerò. – la salutò chiudendo
la porta e senza darle il tempo di
replicare. “certo che mia madre
è davvero
incredibile!” Si disse non appena entrò
in ascensore. Ma poi tornò a
pensare alla sua Marta. A quanto i suoi occhi lo facevano impazzire.
Non vedeva
l’ora di rivederla. Aprì il portone e si
recò verso il garage del palazzo. Andò
verso la sua BMW serie 5 Berlina grigia, mise in moto ed
uscì dal cancello del
residence. Casa di Marta non si trovava molto distante e in pochi
minuti arrivò
a destinazione. Le fece uno squillo e dopo diversi minuti ecco che
spuntò fuori
dal portone una graziosa ragazza dai capelli ricci, la quale non appena
vide il
suo amore sorrise dolcemente.
-Amore! –
lo salutò salendo nell’auto. Lo
abbracciò
forte e lo riempì di dolci baci. Le era mancato da morire.
-Marty…ma..ma
cos’hai fatto hai capelli? – Le chiese non
appena sciolse l’abbraccio.
-Non ti piacciono?
Sono colpi di sole. Belli, eh? –
-Sì, sei
veramente stupenda. – Le sorrise accarezzandole
la guancia. Poi accese il motore dell’auto e partì.
-Allora dove
andiamo? – chiese infine, guardandola con
la coda dell’occhio.
-Mmm.. cosa fanno
gli altri stasera? – domandò
la riccia, sistemandosi meglio sul
sedile e lisciando il suo vestitino grigio che si intravedeva dal
cappotto.
-Ma cosa ti sei
messa? – le chiese, poi, Riccardo,
guardandola meglio e lasciando perdere la domanda che gli era stata
rivolta. Marta
lo guardò smarrita, non capiva a cosa si riferisse.
-Eh? –
“Forse non
gli piace?” si domandò, guardandosi
meglio.
-Il VESTITO.
– sibilò lui a denti stretti, guardandola
in modo cupo. Il solo fatto che avesse messo un qualcosa che esaltava
la sua
corporatura lo faceva diventare pazzo di gelosia.
-Cos’ha
che non va? – domandò lei innocentemente. Eppure
pensava di stare bene con il suo tubino.
-Ti sta troppo
bene!. – dichiarò, enfatizzando la
parola troppo. –
Dovrò fare a pugni con
tutti stasera! – aggiunse, prendendole la mano ed
intrecciandola con la sua
sopra al cambio delle marce.
-Amore, dai!
– rise lei. In verità si sentì
lusingata ed
amata. Sapere che Riccardo potesse essere così geloso di lei
la rendeva
veramente felice. “Allora
è geloso.
Oddio! È così adorabile.”
erano questi i pensieri che le ronzavano in
testa.
-Mmmm…
ma comunque… - fece una pausa, Riccardo. - Penso
che vadano in disco, se non sbaglio a Villa Costanza. –
-Ti va di unirti a
loro o vuoi che stiamo per conto nostro?
– Domandò la riccia, mentre il suo piccolo stomaco
protestò.
-Credo che sia
meglio andare a cena, che ne dici? – le
domandò, sorridendole.
-Si, si.
– e risero entrambi, dirigendosi verso il centro.
-Dove vorresti
andare? Anzi, cosa vorresti mangiare? –
-Mmm…
Pizza! –Annunciò la ragazza, accendendo lo stereo.
Nell’abitacolo si espanse una
dolce melodia.
-Ok. –
Affermò lui, poi chiese:
-Dove vorresti
andare, piccolina mia? –
-Mmm…mi
piacerebbe.. mmm… mi piacerebbe tornare nella
pizzeria dove ci siamo conosciuti, ti ricordi? – gli domandò
stringendogli ancora di più la
mano.
-E come potrei mai
scordare quel giorno. – disse. –
Allora andiamo dai vecchietti! – E le sorrise. Quando
parcheggiarono, Riccardo
mandò un sms ad Andrea per informarlo che dopocena li
avrebbero raggiunti in
discoteca. Si dettero appuntamento verso le 22.30 vicino Mondello.
Infine
conservò il cellulare in tasca e prese per mano la sua
Marta, ed insieme si
incamminarono verso la pizzeria.
-Sembra che questo
posto non sia cambiato di una
virgola, vero? – chiese lei, appena furono fuori il locale.
-Già,
è rimasto tutto uguale. Ti ricordi la prima volta
che siamo entrati qui? Tu avevi 18 anni ed io 20. – disse il
ragazzo.
-Vero, e tu portavi
la barba più lunga di adesso.
Ahahah. Eri tenerissimo! – Rise la riccia, rievocando quei
bei ricordi del
passato.
-Non me lo
ricordare, per favore! Mia madre mi detestava
in quel modo, cercava sempre di convincermi a toglierla, ma io non
demordevo!
Ahaha. – rise anche lui, ricordando le volte in cui
bisticciava con la madre a
causa della barba. Poi aggiunse:
-Ma davvero ero
tenerissimo? – le chiese, prendendole il
viso tra le mani. Era un gesto che faceva intenerire ogni volta la
ragazza, la
quale lo guardava adorante.
-Si, mi piacevi
tantissimo. – Lui sorrise e la baciò
dolcemente. Entrarono e immediatamente un cameriere li fece accomodare
ad un
tavolo. Ad un tratto, mentre i due piccioncini scrutavano con interesse
il
proprio menù, entrarono tre tizi nel ristorante i quali si
sedettero proprio dietro
il loro tavolo. Riccardo non poté non notare come uno di
loro guardasse in
continuazione la sua Marta, la quale ignara continuava a guardare il
menù.
-Che
c’è amore? –
chiese lei, vedendo che si agitava. Gli prese la mano e lo
guardò negli occhi.
-Quello ti sta
spolpando viva. Sembra che ti stia
facendo una radiografia, tze! – si lamentò,
guardandolo in cagnesco. Alla
ragazza non importò.
-Amore fregatene.
Godiamoci la serata. E…e poi a…a – si
fermò e con voce tremolante ed emozionata aggiunse: -
…a me importa solo di te.
Ti amo così tanto. – confessò con
l’emozione nella voce, al che il ragazzo la
guardò stregato e la bacio. Fu un bacio candido. Un bacio
soave. Un bacio
tenero.
-Allora…
ordiniamo? – le
chiese appena si staccarono.
-Si! –
rispose prontamente la ragazza.
-Cameriere?
– lo chiamò lui, facendogli segnale.
-Arrivo subito! -
°°°
A casa
Michelini regnava un’atmosfera bellissima. Clarissa, la
sorella maggiore di
Luca, stava informando i suoi familiari dell’ecografia
effettuata in quel
pomeriggio ed Elena non poté che chiederle quando sarebbe
nato il piccolo o la
piccola. Ancora non si sapeva il sesso del nascituro e tutti in
famiglia erano
elettrizzati ed incuriositi.
-Penso durante il
periodo natalizio. Oddio sono così
emozionata. – Annunciò lei, toccandosi il piccolo
grembo ed accarezzandolo
dolcemente.
-Immagino tesoro!
Lo sono anch’io, non vedo l’ora di
tenere in braccio il mio nipotino/a! – Disse
la madre, sprizzando gioia da tutti i pori.
-Ma quando avete
intenzione di ripartire? – chiese
all’improvviso Luca, sperando che rimanessero
un’altra settimana.
-Dovrei tornare al
lavoro lunedì, quindi domenica
pomeriggio dovremo già essere in viaggio. –
-Nooooo!
Così presto? – si lamentò Elena.
-Non
abbiamo
avuto il tempo di parlare un po’. –
-Sorellina, mi
dispiace tantissimo. –
-Pazienza,
comunicheremo tramite Skype. – Clarissa le
sorrise bonariamente e Luca colse quel sorriso che gli parve identico a
quello
della sua Greta. “a proposito di
Greta!
Me ne stavo quasi dimenticando! Dovevo chiamarla dopo le 21!”
Si disse e
liquidando tutti con una scusa, corse nella sua camera e
chiamò tutto
preoccupato la sua stella.
°°°
Greta’s Pov
E’
da
quasi venti minuti che aspetto una chiamata da parte di Luca. “Magari se ne sarà dimenticato
o avrà avuto
qualche altro impegno” Mi dico e la paura che lui
mi possa prendere in giro
s’insinua in me. Quando, ormai, non ci spero più
ecco che arriva finalmente la
sua chiamata. Rispondo, cerco di essere calma e non alterata anche se
dentro lo
sono un pochino.
-Pronto? –
Rispondo al primo squillo, chissà cosa avrà
pensato, chissà che gli avrà fatto
piacere.
-Amore,
scusami.
– Mi ha chiamato Amore. Mi
sento
esplodere il cuore dentro il torace. È così dolce
questa parola detta da lui. Amore.
Non mi aveva mai chiamata così.
Poi continua: - Sono rimasto a parlare
nel salone con la mia famiglia. Sai, mia sorella Clarissa è
tornata da poco a
casa dopo quasi un anno e ci ha portato una bellissima notizia.
– Mi dice
entusiasta. Colgo la sua felicità, non riesco a non
sorridere.
-Non ti
preoccupare. – gli dico soltanto, anche se era
all’apice delle lacrime.
-Dimmi
la verità: pensavi
che mi fossi scordato di te? –
-Bè, tu
cosa penseresti? – Gli domando, anche se conosco
la risposta. Ride, è felice di sapere che mi mancava e che
lo stavo aspettando.
-Non
mi potrei mai
scordare di te, Greta. – Mi dice e queste parole
fanno scoppiare il mio
cuore di felicità.
-Stavi dicendo?
– Gli ricordo: voglio sapere ogni cosa
che ha fatto in queste ore in cui è stato lontano da me.
-Si.
Dicevo che
mia sorella ci ha comunicato che aspetta un bambino. Ti rendi conto?
Diventerò
zio! – è felicissimo, la sua voce
è raggiante e questo non fa che rendermi
sempre più innamorata di lui.– Che
bella notizia! Auguri a tua sorella, allora! – Gli dico
contenta e lo sono davvero.
-Amore? -Mi chiama di nuovo con quel dolcissimo
nomignolo. Lo adoro
totalmente.
-Dimmi. –
Rispondo, sono curiosa di sapere cosa vuole
dirmi. – Ho bisogno di dirti una
cosa. – Mi
sussurra e questo non fa altro che intenerirmi. – Dimmi,
allora. – Sorrido
mentre lo dico, sono troppo curiosa.
-Non
posso dirtelo
qui per telefono, ho bisogno di guardarti negli occhi. Capisci?
– Certo che
ho capito, eccome se ho capito. – Si, amore. –
è la prima volta che lo chiamo
così ed è stato dolcissimo. Mi batte forte il
cuore, penso che tra poco
potrebbe uscire dal petto.
-Che
ne pensi se venissi
a prenderti e raggiungessimo gli altri?
–
-Cosa? –
Ma è impazzito? Vorrei tantissimo rivederlo, ma
non posso mica dire ai miei che sto per uscire alle 22.30 per giunta!
-Si,
ho una voglia
matta di vederti, amore, non ce la faccio più. Dai, usciamo!
– Mi dice ed
ha ragione, anche io vorrei rivederlo. Mi manca incredibilmente.
-Amore.
– lo chiamo. – Anch’io
vorrei vederti, ma non posso uscire così di punto
in bianco, capisci? – gli spiego, spero che comprenda oppure
non saprei proprio
cosa inventarmi.
-Lo
capisco
benissimo, cucciola. Ma ho davvero bisogno di rivederti.- io
non so proprio
cosa dirgli.
-Anche io, ma non
posso proprio… - lascio la frese in
sospeso. Spero proprio che non mi preghi di nuovo, non potrei
più dirgli di no.
Non ci riuscirei.
-Mmm..
va bene.
Allora ci vediamo domani? -mi
chiede.
-Va bene.
– sorrido. Sono felice perché mancano solo
poche ora e lo potrò riabbracciare!
-…però
ti voglio
portare fuori a cena, intesi? – continua a dire
lui e questo non può far
altro che rendermi euforica.
-Si, mi piacerebbe
tantissimo.
– approvo, sorridendo. Sto volando, non mi
sono mai sentita così bene con una persona:
c’è sintonia tra di noi, è
meraviglioso.
-Adesso
però devo augurarti la buona notte. Domani
mattina dovrò svegliarmi presto, ho lezione. – Gli comunico,
prendendo il pigiama dal
cassetto dell’armadio. – Va
bene. A che
ora dovrai andare all’università?
– Mi chiede e non capisco il motivo di
questa domanda.
-Verso le 9.30.
Perché? –
-Ok,
ti passo a
prendere verso le 9.15. Non farti troppo bella, mi raccomando! Sai
quanto sono
geloso, no? –
-Amore, non
c’è bisogno che mi vieni a prendere a casa!
Posso andare con l’autobus. –
-No,
non se ne
parla! Ti passo a prendere io, amore mio. Allora a domani cucciola?
– Mi
chiede ed io non posso che accettare. – Ok. A domani amore
mio e grazie! – Mi
sembra doveroso ringraziarlo.
-Piccola,
scherzi?
Lo faccio con piacere! Non c’è bisogno che mi
ringrazi e poi non voglio che
cammini sola per strada. – Mi rivela la sua piccola
paura e questo non può
che farmi piacere perché mi fa capire che si preoccupa per
me.
-Buona notte amore,
dormi bene. – Gli dico, salutandolo.
– Anche a te, mia principessa. A
domani.
– e chiudiamo la comunicazione con un piccolo bacio. Mi alzo
dalla sedia in cui
sono seduta, mi metto il pigiama e mi corico felice come non mai.
Awwww.
Ciao a tutti/e!!!! Quanto tempo
O.o Forse sono un tantino in ritardo XD.. SCUSATEMI!! Alla fine
però vi ho
portato un nuovissimo capitolo di questa storia. Diciamo che mi sono
ri-innamorata delle vite dei personaggi che ho scelto per questa ff
originale J
soprattutto i miei due adorati protagonisti, Greta e Luca
<3___<3 ma
quanto sono pucciosi???? Eh? :D Senza dimenticarmi dei miei pupilli:
Marta e
Riccardo. Ma comunque, non voglio dilungarmi troppo J prevedo
molte sorprese per quest’ultimi due
personaggi…ihihih ma non voglio svelarvi
nulla!! Ringrazio tutti coloro che si sono soffermati a leggerla, mi
rendete
veramente felice. Un bacio e alla prossima!!