Pocky Day.

di _Roxanne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi perde, paga pegno. ***
Capitolo 2: *** Il miglior pocky di sempre. ***
Capitolo 3: *** Senso di colpa. ***
Capitolo 4: *** Un bacio al caffè. ***
Capitolo 5: *** Sorprendere. ***
Capitolo 6: *** Scusa, ma sono innamorato di te. ***
Capitolo 7: *** Ritorno. ***
Capitolo 8: *** Sempre al tuo fianco. ***
Capitolo 9: *** Una proposta allentante. ***
Capitolo 10: *** Grazie. ***



Capitolo 1
*** Chi perde, paga pegno. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!

Lunghezza: 619 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Arancione

Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Pairing: Tsukishima x Kuroo                                                 
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: Rieccomi, popolo di EPF! Dopo un mese esatto vi riporto un'altra... cosa. Sono in immenso ritardo, perchè la scuola mi ha tenuto impegnata sino all'ultimo e greco e latino non sono due materie così facili. Detto questo, mi scuso davvero tanto e di cuore, ma non vi preoccupate, adesso che è estate si fa festa, Yahoo! Solo oggi ho scitto altre due FlashFic (che hanno poco poco più di 500 parole, ma shh, sono FlashFic). Questa è la seconda di un un numero ancora da definire ed KuroTsuki. Sorry, but KuroTsuki is love. KuroTsuki is life! E' una delle mie OTP as fuck dei vari, e tanti, fandom che seguo, perchè davvero di questa ship non ne avrò mai abbastanza. Nella mia testa, troppo laboriosa e ripiena, è una delle coppie candidate, delle quali, appunto, vorrei scrivere una seconda parte o cosa in questa raccolta. Vabbè, ma di questo se ne parlerà più avanti, quando avrò raggiunto un buon numero di FlashFic e avrò esaurito quasi tutte le coppie. Bene, adesso la smetto e vi lascio alla KuroTsuki. A dopoooooh~ 
 
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~ {POCKY DAY.} ~
 
- Chi perde, paga pegno. 
 

-"Kei."- cantilenò il moro, poggiando delicatamente il mento sulla sua spalla. -"Su, facciamo il Pocky Game?"-
-"Te lo scordi, Kuroo. E' un gioco stupido, e se fino ad ora ho rifiutato di farlo, non sarai di certo tu a farmi cambiare idea."-
Tsukishima era esasperato. Quel giorno, maledetto giorno, era il Pocky Game Day e in tutta la scuola non si parlava d'altro. Ogni ora, come minimo, due o tre ragazze lo avevano fermato nei corridoi per domandargli se volesse fare il Pocky Game con una di loro, ma si era sempre rifiutato. Lo trovava un gioco stupido, senza un fine logico e coerente, inventato solo per fare pubblicità, e, dunque, soldi.
Aveva cercato di evitare i luoghi affollati, ma le ragazze lo trovavano sempre e lui aveva paura fossero seriamente delle stalker. Quando la giornata era finita e lui aveva potuto dedicarsi anima e corpo solo alla pallavolo era stato meraviglioso. Alla fine degli allenamenti, era stato l'ultimo a uscire dalla palestra, quindi quand'era arrivato a casa era già buio. Non sapeva che cosa lo aspettava dentro quelle mura.
-"Per favore, Kei. Lo so che sei bravo a baciare, perché non me lo dimostri?"-
E Kei aveva alzato gli occhi al cielo, per quella che sembrava la milionesima volta.
-"No. E smettila di rompere, Kuroo."-
Kuroo Tetsuro era sulla soglia della sua cucina che parlava tranquillamente con Akiteru, suo fratello. Era rimasto impietrito e aveva quasi avuto un infarto, quando, come se nulla fosse, quell'idiota di suo fratello aveva invitato Kuroo a rimanere a dormire lì, dato che non era prudente che tornasse all'ostello dove dormiva così tardi. Avrebbe voluto tirare un pallone in faccia a entrambi. Ma la cosa peggiore era che, alle tre e mezza del mattino di venerdì, Kuroo continuava a implorarlo di fare il Pocky Game e Kei, non poco nervoso, stava per mollargli un pugno sul naso, rovinandogli quel bel faccino strafottente. Inoltre, come se non bastasse, aveva portato l'unico gusto di pocky che Tsukishima non poteva odiare: la fragola.
-"Kei,"- cantilenò ancora una volta, solleticando il collo del centrale con il suo fiato caldo. -"Se lo fai soltanto una volta, domani ti porto a mangiare le shortcakes al bar che c'è in centro. Ne potrai mangiare quante ne vuoi, promesso."- E nel dire questo, si era portato una mano sul cuore, cosa che sarebbe risultata esilarante se non fosse stata una situazione così critica e imbarazzante. E poi, dopo quel tono erotico, solleticò le labbra di Kei con un pocky, il cui profumo arrivò dritto al suo naso.
In pochi secondi, il numero 11 della Karasuno aveva afferrato un'estremità del pocky e lo stava mangiando a velocità supersonica. Kuroo, dal canto suo, si era goduto un po' di soddisfazione, ma aveva iniziato subito a mordere quel piccolo pezzo di biscotto, avidamente, per arrivare alle labbra del biondo. La stanza sembrava impregnarsi di carica erotica, mentre le mani di entrambi si cercavano le une con le altre e tastavano i punti sensibili, finchè, con un lieve suono, il pocky si spezzò e Kei si allontanò bruscamente da Tetsuro, che aveva ancora un pezzo di pocky fuori dalla bocca.

-"Kei! Perché l'hai fatto?"-
-"Basta, Kuroo, smettila. L'ho fatto, adesso lasciami in pace e dormi."-
Tsukishima credeva di aver vinto, di aver conquistato la pace, ma si sbagliava, e di grosso. Un ghigno malizioso si estese sulle labbra del moro, il quale provocò una lunga scarica di brividi sulla schiena di Kei, che, curioso e spaventato, lo osservava con la coda dell'occhio. Il capitano del Nekoma non disse nulla, semplicemente si abbassò sull'orecchio del centrale e iniziò a lambirlo con la lingua, finchè non avvertì il corpo di Tsukishima che tremava.
-"Hai perso, Kei. E si sa, chi perde deve pagare pegno."- 


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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Rieccomi qui, gente a rompervi i cogliones. No, okay, non mi dilungherò troppo, I swear. Innanzitutto, asdfghjkl *^* (*sclero assurdo dell'autrice*). E detto questo, spero che vi sia piaciuta questa... cosettina e di aver reso, come sempre, i personaggi abbastanza IC. Penso che posterò le altre due FlashFic (lol) nel giro di due settimane non di più (anche perchè sarò impegnata a controllare cento barattolini di latta pestiferi che si metteranno a scorrazzare per mezza città, ma vbb). E se così non fosse, siete liberi di venirmi a prendere a casa e costringermi a pubblicare. xD
Ultimissima cosa, giuro: vorrei ringraziare le persone che hanno messo questa raccolta tre le preferite, le seguite e le ricordate, e chi ha recensito la scorsa KageHina (
IvelostwhoIam, ELIOTbynight, magic mellah e Julia_Phatomhive[ti stimo già solo per il nome lol] ), grazie di cuore! <3
Bene, adesso posso andare sul serio. ALLA PROSSIMA, MIEI PRODI, SEMPRE CHE NON AFFONDI LA NAVE, MA SE COSI' FOSSE IO, CPTANDO FI VETSEA *continua a urlare parole indecifrabili, mentre la scortano al manicomio.*
Kiauuu 
╰☆╮
 


 

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Capitolo 2
*** Il miglior pocky di sempre. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!

Lunghezza: 451 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Verde

Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Pairing: Kageyama x Hinata                                                  
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: Zalve a tutti, popolo di EFP. Vi porto la prima Flashfic di una raccolta, che ha come filo conduttore il Pocky Day, quindi il Pocky Game. Pensò che in tutto saranno sei o sette. Farò una FlashFic per ogni ship principale del fandom, e magari qualche coppia che si vede poco o crack, se mi piace. Mi divertirò a scriverle. Ne uscirà qualcuna Comica, e forse anche Angst. Sorry, but angst is angst! Poi, la KageHina! E' asdfghjkl. *^* Sono davvero dolcissimi, sono una delle mie OTP di HQ!! Inoltre, Kags è uno dei miei pg preferiti (ho la sua figure *sclera male, ma male male*) Okay, lasciamo gli scleri a dopo. Bene, adesso non vi scartavetro più i cogliones e vi lascio alla KageHina. A dopoooooh~ 
                                                
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 ~ {POCKY DAY.} ~
- Il miglior pocky di sempre.
 

-"Scordatelo."-
E per l'ennesima volta Kageyama rifiutò di soddisfare il capriccio di Hinata.
-"Per favore!"-
Ma Hinata insisteva e lui non aveva idea di farlo stare zitto.
Tutto era iniziato quella mattina, quando un sovraeccitato Hinata era entrato in classe saltellando. Fin qui, nulla di strano. A parte che, nella mano sinistra, teneva una scatolina, a detta di Kageyama "del diavolo". Aveva già sentito alcune ragazze che ne parlavano e alcune gliel'avevano anche proposto, ma non si sarebbe mai sognato che Hinata potesse chiedere a lui di fare il pocky game. Quel giorno era il Pocky Game Day. Prima di tutto, cos'è un pocky: un Mikado (che in Giappone ha parecchi gusti, come pesca, menta, stracciatella, ecc…). E poi, cos'è il pocky game: è un gioco che coinvolge due persone, che, con la bocca a ogni estremità, devono mangiare il pocky senza romperlo. Chi lo rompe ha perso.
Hinata si era parato davanti al suo banco e gli aveva fatto vedere la sua nuova scatola di pocky alla vaniglia, gusto che, per altro, non faceva impazzire Kageyama, urlando: -"Fai il pocky game con me, ti prego!"- Ovviamente, si era rifiutato, ma quel nanerottolo non l'aveva lasciato in pace un minuto. Adesso che stavano tornando a casa, era la sua ultima occasione per convincere l'alzatore a giocare. Si aggrappò al suo braccio e fece gli occhi da cucciolo verso Tobio, che lo ignorò bellamente.
-"Ti prego, Kageyama, soltanto una volta! Dai, una volta non ti costa nulla. Oppure pensi di non essere bravo a baciare, Kageyama-kun?"-
L'aveva fatto di proposito. Sapeva esattamente che prenderlo sull'orgoglio era la cosa giusta da fare per farlo cedere. Si mise un'estremità del pocky in bocca e si fermò all'improvviso, accorgendosi che Kageyama aveva preso l'altra. Iniziò a masticare piano, così come fece Tobio, e man mano che si avvicinavano la tensione era sempre più palpabile. Alla fine, quando le loro labbra si toccarono, il pocky si spezzò e Hinata si ritrovò a baciare l'alzatore. In un primo momento, nessuno dei due si mosse, finchè Kageyama non iniziò a muovere le labbra per coinvolgere Hinata in un bacio vero e proprio. Okay, si era sbagliato, e di grosso. Kageyama baciava davvero bene. Si alzò in punta di piedi e si aggrappò con una mano alla felpa color crema dell'alzatore, prima che le loro labbra si staccassero con uno schiocco. Entrambi pensavano che quello era stato il miglior pocky di sempre. All'improvviso, Kageyama prese dalle mani tremanti di Hianta la scatola di pocky.
-"Oi, è mia."-
-"Ti rischi di mangiarteli tutti. Non ne avremmo più."-
Questa frase bastò a Hinata.
-"Va bene. Allora, a domani, Kageyama. E ricordati i pocky!"-
-"Non me li scorderò, tranquillo. A domani, Hinata."-

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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Ben ritrovati, gente. Non vi rompo ancora a lungo, I swear. Alura, spero soltanto che la FlashFic vi sia piaciuta e sia abbastanza IC (se così non fosse, non fatevi scrupoli a dirmelo, accetto ben volentieri le critiche costruttive). Vi avverto che non sono molto costante nell'aggiornare, ma prometto che appena posso posto la prossima FlashFic, che è lì, pronta e in attesa di revisione. 
Bene, adesso posso anche dileguarmi e dirvi ADDIO, MIEI PRODI, SPERO CHE RIMARRETE CON ME FINO ALLA FINE, MA SE NON FOSSE COSI' IO AFFONDERO' CON LA MIA NAVE, PERCHE' UN CAPITANO NON ABBANDONA MAI LA SUA NAVE. 
Kiauuuuuu 
╰☆╮
 

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Capitolo 3
*** Senso di colpa. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!

Lunghezza: 603 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Arancione

Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Pairing: Kuroo x Kenma                                                
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: Sono di nuovo qui a scassarvi i cogliones, popolo! Ho deciso di mettere subito la seconda... cosa (perchè no, non è una FlashFic) un po' perchè vorrei farmi perdonare per l'immenso ritardo nel postarvi la seconda, un po' perchè non avevo più voglia di vederla lì, abbandonata e senza correzione. E così ecco a voi, una KuroKen! E' stata una delle mie prime ship di HQ!! e la trovo estremamente adorabile come coppia. E come saranno alle prese con il Pocky Game questi due adorabili pallavolisti? Beh, scopritelo voi! Vi lascio alla KuroKen. A dopoooooh~ 

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~ {POCKY DAY.} ~
 
- Senso di colpa. 
 

-"Kuroo, piantala."-
Kenma distolse per un attimo lo sguardo dalla PSP, puntandolo truce contro il moro. Stava giocando un'importantissima partita e non poteva distrarsi con cose futili come i pocky. E lui non sapeva nemmeno che cosa fosse il Pocky Game, prima di quella mattina. Kuroo era entrato nella sua classe con fare baldanzoso, come al solito, attirando l'attenzione di tutto il popolo femminile cinguettante presente nell'aula. In mano teneva una piccola scatolina, che l'alzatore aveva visto spesso in giro da quando era entrato a scuola, ma sinceramente gli interessava ben poco sapere a cosa servisse. Ci vollero diversi minuti prima che Kuroo potesse parlare in tutta tranquillità con Kenma, perché quasi tutte le ragazze della classe si erano avvicinate all'avvenente ragazzo proponendogli di fare un gioco, cosa che lui aveva gentilmente rifiutato.
-"Stai vincendo?"-
-"Sì."-
Quando aveva rifiutato la prima volta di fare il Pocky Game non sapeva in che cosa realmente consistesse. Kuroo glielo aveva proposto come se niente fosse e alla stessa maniera se n'era andato dopo il rifiuto del suo compagno di squadra. In realtà, non era rimasto sorpreso dal laconico "no" che aveva ricevuto, ma dovette ammettere a se stesso di esserci rimasto un po' male.
Durante gli allenamenti, Kozune notò che il numero 1 del Nekoma non era in forma, come se ne accorsero gli altri membri della squadra, nonostante non fecero parola dell'argomento, finchè, mentre tornavano a casa, Kuroo si era separato dal gruppo. Aveva sentito i compagni di classe di Kuroo dire che il capitano, per tutto il giorno, era stato giù di corda, per un motivo che era loro sconosciuto. Chiese a uno di loro se si ricordasse precisamente quando avevano notato il suo umore e lui gli rispose che era tornato dopo l'intervallo con una faccia da funerale. Kenma non aveva bisogno di altro per capire, data la sua intelligenza. Aveva iniziato a correre, nel senso opposto a cui stava andando. Si era poi presentato sotto casa di Kuroo infreddolito e ansante, celando nella borsa qualcosa che sperava avrebbe reso felice il capitano.
-"Kenma, dovresti tornare a casa, si è fatto tardi."- disse Kuroo, a voce bassa, roca, proprio accanto all'orecchio dell'alzatore, che rabbrividì.
Aveva cercato per tutta la sera di evitare quel momento, anche se sapeva che sarebbe arrivato, inevitabile, inesorabile. Avrebbe voluto uscire subito da quella stanza, ma qualcosa lo trattenne, qualcosa negli occhi di Kuroo, che gli indicò stava per fare la cosa giusta. Il moro si alzò, iniziando a sistemare il futon, mentre il biondo cominciò a rovistare nella cartella, alla ricerca della scatola maledetta. Quando la trovò, la aprì violentemente, facendo in modo che un profumo lieve di menta si diffondesse nella stanza. Si portò un'estremità del pocky alla bocca e richiamò l'attenzione del capitano. Questi si voltò di scatto, trovandosi davanti alla bocca un lungo pocky verde, chiazzato di nero, che gli solleticava le labbra, in una muta richiesta. Guardò Kenma negli occhi e prese l'altra estremità del biscotto in bocca. Il sapore di menta e cioccolato fondente, il suo gusto preferito, gli invase i sensi e iniziò a mangiare il pocky con avidità, avvicinandosi alle labbra dell'alzatore, ora in punta di piedi per supplire alla differenza di altezza. Quando le loro labbra si toccarono, finirono per non staccarsi più, impegnate in una danza tutta loro. L'aria vitale mancava dai polmoni di entrambi, dunque furono costretti a fermarsi per riprendere fiato. Il silenzio della stanza era soffocante, ma allo stesso, e paradossalmente, liberatorio.

-"Dovresti comprare altri pocky alla menta e cioccolato, sono buonissimi."- esordì il moro, sorridendo.
-"Sì, devo ammettere che non sono male, Kuroo."- 


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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Ben ritrovati! Ecco che è terminata anche la terza (non)FlashFic. Innanzitutto, vi ringrazio per essere arrivati fino a qui e spero che vi sia piaciuta anche questa. Ho voluto, questa volta, far prendere a Kenma l'iniziativa, perchè secondo me è perfettamente in grado di farlo. Nonostante questo, spero di aver reso (come sempre) entrambi i personaggi abbastanza IC. Beh, direi che ora posso anche dileguarmi e lasciare che la nave affondi lenta e inesorabile, verso il profondo bluuuuu. *dice attraverso le sbarre della sua cella fatta di cose morbide.*
Kiauuu ╰☆╮

 


 

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Capitolo 4
*** Un bacio al caffè. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!

Lunghezza: 502 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Arancione

Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Pairing: Sugawara x Daichi                                         
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: Ecco di nuovo qui, popolo di EFP! L'aspettavate questa coppia, n'è vero? Bene, eccola qui, tutta per voi. Devo dire, che non si da mai troppo spazio o peso alla DaiSuga (io stessa a volte), ma questa è una delle coppie più dolci di tutte. E, bisogna ricordare, che sono Mamma Corvo e Papà Corvo che tirano avanti la baracca! XD
Comunque, stavolta ho sforato di due parole! Sono orgogliosa di me stessa. Ma cianco alle bande... pardona, bando alle ciance, che possiate godervi una fluffluosa DaiSuga! 
A dopoooooh~

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~ {POCKY DAY.} ~
 
- Un bacio al caffè.
 

-"Bravissimo, Hinata."- si congratulò l'alzatore dai capelli chiari, scompigliando la chioma ribelle del più piccolo. -"La vostra veloce migliora sempre di più, come anche tu, d'altronde!"-
A quelle parole, Sugawara vide il volto del suo kohai illuminarsi di un grande sorriso, di felicità e ammirazione, che venne subito ricambiato da uno più misurato e caldo.
Era stata, tutto sommato, una giornata produttiva e si era svolta sotto l'occhio vigile dei due "genitori", che non si risparmiavano in rimproveri e complimenti. Quel giorno era tutti un po' più euforici del solito e Sugawara si era informato sul motivo, rivelandolo poi anche a Daichi. Quel giorno era il Pocky Game Day. Infatti, per tutta la scuola, aveva visto scatolette di tutti i colori, ragazze impazzite e ragazzi un po' meno interessati. Come sempre era rimasto a osservare, facendo da spettatore alla vita delle altre persone.
-"Sembri proprio la loro mamma."- disse Daichi all'improvviso, apparendo alle spalle del veterano alzatore, mentre questi era occupato a mettere in ordine le attrezzature, che i suoi corvetti avevano gettato senza logica nel magazzino.
-"E tu il loro papà, Daichi."-
I due ragazzi si sorrisero e parve scorrere una scintilla nei loro occhi. Avevano già sistemato tutto e sarebbero stati gli ultimi ad uscire. La palestra era completamente vuota, nessun rumore si sentiva, a parte i loro passi regolari e la pioggia che ticchettava all'esterno.
-"Ehi, Suga, guarda cosa ho trovato."- L'interpellato si voltò di scatto, trovandosi davanti agli occhi una scatola, piccola e rossa, che riportava la scritta "Pocky". Il gusto di quel singolo pacchetto era caffè. L'alzatore si chiese di chi fosse, ma non appena vide il sorriso sulle labbra del moro, capì. Le sue gote si imporporarono in tempo record e non riuscì a sostenere lo sguardo acceso dell'altro.
-"Visto che ne parlano tutti, perché non lo facciamo anche noi questo Pocky Game?"-
La domanda tanto attesa e terrificante scivolò dalle labbra del capitano, che non toglieva gli occhi di dosso a Sugawara. Si affrettò ad aprire la scatoletta e, in un attimo, un aroma dolceamaro si diffuse nell'ambiente circostante. Con la coda dell'occhio, l'alzatore vide il moro che si metteva un'estremità del pocky che aveva estratto alla bocca, invitandolo con lo sguardo a fare lo stesso. In quel momento, l'ansia di Sugawara svanì e, in balia dell'istinto, afferrò il bastoncino, iniziando a masticarlo. Dopo pochi attimi, le loro labbra erano a contatto. Un calore estraneo si diffuse alla bocca dello stomaco dei due giovani, che in poco tempo si ritrovarono coinvolti in un bacio, tanto automatico quanto inaspettato, che sapeva di dolce e caffè.
-"Suga! Daichi! Ma dove siete?"-
-"Siamo qui, Nishinoya."-
-"Ah, eccovi!"-
-"Per vostra informazione, stavano mettendo a posto il casino che avete fatto in magazzino!"-
-"Scusa, Daichi, ma abbiamo fame. Andiamo a mangiare?"-
-"Sì, andiamo, forza. Offro io."-
E, mentre i piccoli corvetti saltellavano eccitati, un piccolo sfuggì dalle labbra dei giovani, che senza guardarsi negli occhi, riassaporavano le sensazioni di quel bacio intenso, con il gusto di caffè ancora sulle labbra. 

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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Ci rivediamo, gentah! E' finita anche la quarta FlashFic. La trovo davvero fluffluosa questa, quasi da carie, ma per loro due è perfetto, a mio parere! Viva Mamma e Papà Corvo! Per loro Hip Hip Urrà! XD Okay, la smetto. 
Spero, come sempre, che vi sia piaciuta, che i personaggi siano IC (se non fosse così, segnalatemelo) e vi ringrazio per aver letto anche questa... cosa che la mia mente ha partorito. Beh, adesso posso anche tornare nella mia cella morbidosa, con tanti peluches e tante cose morbidose. *Lalalalalalala.*

Kiauuu ╰☆╮

 

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Capitolo 5
*** Sorprendere. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!

Lunghezza: 707 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Arancione

Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Pairing: Kenma x Hinata                                        
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: Sono tornata alla carica, popolo! Ammetto che non avevo mai scritto su questa coppia, per me è una cosa nuova. Mi sono fatta prendere un po' la mano e questa è diventata una mini OneShot, ma shh, sono sempre FlashFic. XD Mi è piaciuto davvero molto scrivere su Kenma e Hinata, che sono due personaggi davvero dolci. Ho visto poche storie su di loro, o forse nessuna, ma non so se è perchè il fandom odia il pairing o perchè pensa che sia inutile, dato che Kenma è asessuato (fonte persone pazze di HQ!! lol). Vabbè, ora questo non è importante, via con la KenmHina(?)! A dopoooooh~

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~ {POCKY DAY.} ~
 
- Sorprendere. 
 

-"Shouyo, dove mi stai portando?"-
-"Ti ho detto che è una sorpresa, abbi pazienza."-
Il Piccolo Gigante sentì l'ennesimo sbuffo alle sue spalle e affrettò il passo. Sapeva che Kozune non aveva la benchè minima pazienza e che odiava stare all'aria aperta, ma era certo che dopo quella giornata si sarebbe ricreduto.
La sera precedente, l'alzatore del Nekoma l'aveva informato del suo arrivo imminente da Tokyo. Hinata si era, sin da subito, eccitato e quella notte non aveva dormito, rimuginando su che cosa avrebbe potuto fare per intrattenere quell'apatico di Kenma. Così si era deciso a portarlo in un posto, molto speciale e suggestivo, che aveva scoperto solo l'estate precedente. La mattina presto era uscito in bici per andare a prendere il nuovo arrivato e, più tardi, l'aveva trascinato su per le sue montagne, tra sentieri ripidi e scoscesi e valli verdeggianti. Per tutto il tempo, Kozune non aveva fatto che lamentarsi, ma il centrale della Karasuno non si sarebbe scoraggiato, a costo di portarlo in braccio.
-"Eccoci, Kenma. E' dietro questi alberi."- disse Hinata, stringendo lievemente la presa sul polso del biondo, che per un attimo parve sorpreso.
Alla fine del tornante c'era una schermaglia di alberi. Hinata si districò fra di essi e uscì dai cespugli, donando al più grande una delle viste più belle di tutta la sua vita. Erano sopra una piccola collina, che dava sulla valle dove abitava il più piccolo, ma dopo il paesello si poteva vedere l'intera città e ancora oltre. Kenma aveva visto tanti bei paesaggi a Tokyo, ma mai uno suggestivo come quello. Gli parve di essere il re del mondo, lì, sul quel prato verde, illuminato da sole, con Shouyo dietro che lo guardava sorridendo.
-"Ti piace?"-
-"Sì, Shouyo. Mi sorprendi sempre."-
E il sorriso di Hinata ripagò l'alzatore di tutta la fatica che non voleva, ma è valsa pena di fare.
In seguito, erano rimasti lì fino a mezzogiorno a chiacchierare di pallavolo e videogiochi, di cui, però, il centrale capiva ben poco.
-"Ho caldo. Torniamo a casa?"- domandò annoiato il biondo, non notando l'espressione delusa del più piccolo. Si stiracchiò leggermente, pronto a camminare di nuovo per un paio di ore.
-"Aspetta!"- lo fermò Hinata, aggrappandosi alla sua felpa. -"Facciamo prima una cosa."-
Detto ciò, frugò nella sua borsa e ne tirò fuori una piccola scatoletta bianca. Kenma la osservò per alcuni istanti, leggendo i kana riportati sopra. Era una confezione di pocky al cioccolato bianco.
-"Oggi è il Pocky Game Day. Dunque, Kenma, facciamo il Pocky Game?"-
L'alzatore rimase di sasso, con lo sguardo incollato alla scatoletta. Per, forse, la prima volta nella sua vita si sentì invadere da un senso di panico.
Hinata, non vedendolo opporre resistenza, tralasciando il visibile stupore, estrasse un pocky e ne portò un'estremità, quella col biscotto, alla bocca. Si alzò, lentamente, avvicinandosi alla bocca del biondo, che, però, non si ritrasse. Quando il bastoncino toccò le sue labbra, Kenma le aprì, di scatto, permettendo che il sapore dolce del cioccolato bianco gli invadesse la bocca. Incerto, iniziò a mangiare quel piccolo biscotto. In pochi secondi, avvertì un calore estraneo sulle labbra e riaprì gli occhi. Shouyo era a pochissimi millimetri, i loro nasi quasi che si toccavano e le loro bocche a contatto. Non avendo la più pallida idea di che cosa fare, assecondò i movimenti di Hinata, ritrovandosi, poco dopo, a baciarlo sul serio. La prima volta che l'aveva visto non si era soffermato molto a pensare su di lui, ma, dopo, al campo, aveva pensato che era un bravo ragazzo, ma che forse era un po' sfigato con le ragazze e dunque non avesse esperienza con i baci. Beh, che avesse esperienza o meno, quel nanetto baciava davvero bene. Quando si staccarono, pochi minuti dopo, non riuscirono a togliersi gli occhi di dosso, mentre cercavano di regolarizzare il respiro e godersi quel calore alla bocca dello stomaco. In seguito, si sedettero, molto vicini, a osservare il paesaggio. Le loro mani si toccavano, mentre i loro sguardi erano fissi all'orizzonte, troppo emozionati, e le loro guance erano di un tenero color porpora acceso.
-"Penso che potremmo restare qui ancora un po'… a mangiare dei pocky…"-

-"Concordo, Kenma, concordo pienamente."- 


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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Eccomi dinuovo qui, gente! Allora, dato che era il mio primo tentativo con la KenmHina, spero davvero di non essere caduta nell'OOC, perchè ci tenevo a questa... cosetta. Li trovo davvero carini insieme e penso che Hinata possa riuscire davvero a sorprendere Kenma, se si mette d'impegno. Boh, io li ho sempre un po' shippati loro due. Vbb, adesso vi lascio e torno ad stringere il peluches morbidoso, nella mia cella fatta di cose morbidose, con le pareti morbidose, le caramelle morbidose.... *delira lalalala*. 
Kiauuu ╰☆╮
 

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Capitolo 6
*** Scusa, ma sono innamorato di te. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!

Lunghezza: 689 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Arancione

Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Pairing: Tsukishima x Yamaguchi                                        
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: Rieccomi, gentah! Premetto ed ammetto, che questa coppia non è tra le mie preferite, né rientra tra quelle che seguo e shippo maggiormente. Ma, nonostante ciò, ho deciso comunque di cimentarmi in una piccola cosa su di loro (anche perchè mi sembra giusto dare un po' di spazio a Yamaguchi, porello). In ogni caso, ho crecato di attenermi il più possibile al carettere dei personaggi, e, infatti, come sempre, mi sono fatta prendere un po' la mano. Yamaguchi, sinceramente, non mi sta nemmeno troppo simpatico, ma la coppia è abbastanza canon e fanon, quindi ho voluto accontare un po' tutti. Ma ora, bando alle ciance, e godetevi questa TsukiYama(?). A dopoooooh~

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~ {POCKY DAY.} ~
 
- Scusa, ma sono innamorato di te. 
 

-"Yamaguchi, sta zitto."-
-"Gomen1, Tsukki!"-
Con lo sguardo basso, la riserva della Karasuno nascose la sua delusione. Era da un'ora che tentava, invano, di proporre a Kei di fare il Pocky Game. Era da settimane che si stava preparando all'evenienza, cercando di trovare le parole giuste, il momento giusto e l'atmosfera giusta. Quando era arrivato il fatidico giorno, il Pocky Game Day, sapeva di trovare uno Tsukishima davvero poco interessato alla cosa, o, ancora meno strano, totalmente indifferente. Così, per tutta la mattina, non aveva fatto altro che ripetersi nella mente il discorso che si era preparato, perché con quel gioco si sarebbe anche dichiarato. Era una cosa che progettava da mesi, ma non era mai riuscito a fare, anche per colpa di un gatto invadente, che, ogni volta che il Nekoma arrivava da Tokyo, non si scollava da Tsukki. Aveva anche il sospetto che avesse una cotta per il centrale, ma non l'aveva mai espresso, men che meno al biondo.
-"Emh… Tsukki, posso chiederti una cosa?"- domandò incerto, stringendo convulsamente l'orlo della sua felpa porpora.
-"Mh?"- Come al solito, in risposta ricevette un annoiato monosillabo, ma non si scoraggiò.
-"Vorresti fare il Pocky Game con me?"-
Lo disse tutto d'un fiato, così da non avere ripensamenti o bloccarsi a metà frase. Vide il volto del centrale contrarsi un'espressione di sorpresa, accentuata dal sopracciglio destro alzato, che sottolineava anche il dubbio. Restò alcuni istanti a osservare quelle iridi color caramello, nascoste parzialmente dalle lenti. Prese un respiro profondo ed estrasse dalla borsa a tracolla una scatoletta. Aveva pensato a tutto, anche al gusto dei pocky, fragola e panna, proprio come le shortcakes che Kei tanto amava. Estrasse un bastoncino e un aroma dolce si diffuse nell'aria, leggera e invitante. Il biondo non riusciva a staccare gli occhi dal biscotto ricoperto di yogurt, nonostante mantenesse la solita espressione imperturbabile. Yamaguchi diede fondo a tutto il suo coraggio e prese un'estremità del pocky in bocca, avvicinandosi al centrale con aria determinata. Tsukishima era confuso, ma non potè fare a meno di addentare quel piccolo bastoncino. Immediatamente, dopo il primo, piccolo morso, il gusto delizioso, somigliante a quello di una shortcake, invase la bocca dei due ragazzi e li portò a mangiare con più foga e attenzione. Il centrale parve bloccarsi pochi millimetri prima di incontrare le labbra della riserva, ma questi fece uno slancio e addentò il pocky proprio dove c'erano le labbra del biondo. Il contatto durò relativamente poco, un bacio senza troppa lingua, solo colmo di sentimenti. Kei era stordito e confuso da tutto l'amore che aveva avvertito in quel piccolo bacio e vide Yamaguchi con gli occhi lucidi, brillanti, pieni di amore, solo per lui.
-"Tsukki, è da tanto che voglio dirtelo."- esordì il moro, tenendo gli occhi ben lontani da quelli di Tsukishima. -"Sono anni che ci conosciamo e io sono sempre stato al tuo fianco, o, per meglio dire, nascosto dalla tua ombra. E piano piano, ho sentito che per te provo più che amicizia. Non so esattamente quando il nostro legame sia cambiato, almeno da parte mia, ma so solo che quando è arrivato quel Kuroo tu ti sei allontanato da me, o potrebbe essere una mia impressione. Ho avuto così tanta paura di perderti che non mi staccavo più da te. E devi perdonarmi se in quel periodo ero troppo appiccicoso, ma ero geloso. Sì, geloso, adesso lo so. Ero geloso delle attenzioni che riservavi a lui, come non ne avevi mai riservate a nessuno; di tutti i momenti che passavi in sua compagnia, che erano molti di più di quelli che passavi con altri e anche di tutte le piccole cose che lui conosceva di te, ma che tu gli avevi permesso di conoscere, come non avevi mai fatto con nessun'altro. E in tutto questo tempo, non ti sei accorto di me, che ero sempre al tuo fianco, pronto a sostenerti. Ma non importa, perché, anche se il tuo sarà un rifiuto, io sarò felice lo stesso, di essermi tolto un peso dal cuore e di poter continuare a stare al suo fianco. Ora posso dirlo senza paura: sono innamorato di te, Tsukki."- 

Note: 
Gomen1: In giapponese significa "Scusa". E' un'espressione che Yamaguchi usa spesso.


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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Rieccomi, pipol! Spero di essere breve, oggi, anche se ho un po' di cose da dirvi. 
Alura, innanzitutto - e come sempre - spero di aver reso i personaggi IC, dato che era anche il mio primo tentativo con questa coppia. Ho deciso, gomen, di lasciare il finale in sospeso per due principali motivo, uno più egoistico dell'altro, forse. Primo perchè non sempre i finali degli autori soddisfano i lettori, dunque ho pensato a un finale aperto, così da permettere a chiunque la leggesse di immaginarsi un finale, bello o brutto che sia, per questi due. Secondo perchè non prediligo questa coppia. Infatti, chiedo venia, ho inserito anche un gattaccio impiccione, di cui Yamaguchi era geloso, proprio per questo motivo, e anche perchè KuroTsuki is life. Anyway, questo è, sorreh, spero di non aver disgustato o deluso nessuno. 
Adesso passiamo a cose più importanti. Fino ad ora ho scelto le coppie più gettonate del fandom (eccetto una lo so, tranquilli), di cui anche credevo di essere in grado di scrivere. Ma ora, ahimè, mi ritrovo a un punto morto e non so più di chi scrivere. Pertanto, d'accordo con il mio io interiore, ho pensato di chiedere a voi, cari lettori e lettrici, di dirmi di quali altre coppie volete che scriva. Non ho problemi, che siano canon, fanon, Crack, è uguale. Spero davvero che aiuterete questa povera fujoshi a trovare altre coppie su cui sclerare e scivere. 
Va bene, penso di potermene andare ora. Ah, dimenticavo.
AsaNoya. Lo so, lo so, sono una persona orribile perchè non ho ancora scritto di questa coppia. Ma ho un motivo valido, o almeno credo. Infatti, questa è forse l'unica coppia di cui non riesco a scrivere. Sarà che sono troppo affezionata a Noya e, anche se sono carinissimi, con Asahi non ce lo vedo, non lo so. So solo che faccio davvero fatica a scriverne. In ogni caso, prima dell'esaurimento delle ship, avrete la vostra fluffluoso, dolciosa, morbidosa AsaNoya, forse rossa, forse no, boh. Vabbè, ora me ne torno a Morbidosolandia, a stringere quei peluches pucciosi che si stanno sentendo soli. *se ne va saltellando.*
Kiauuu ╰☆╮
 
 

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Capitolo 7
*** Ritorno. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!

Lunghezza: 779 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Arancione

Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Pairing: Asahi x Noya                                        
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: Sono di nuovo qui, gentaglia! E vi ho portato la vostra tanto desiderata AsaNoya!! Ebbene sì, signore e signori, andrete a leggere proprio di questa coppia. So di essere molto in ritardo, ma il mio computer aveva deciso che non potevo più accedere a Internet, quindi non sono riuscita a pubblicare, nonostante avessi già qualcosa di pronto (e di postare dal telefono in modo schifoso non se ne parla). Ci ho messo un po' a scriverla, perchè, come ho già detto, non è una mia ship, ma comunque è stato carino cimentarmi ancora una volta in qualcosa di nuovo. Ma adesso basta con le premesse e vi lascio a questa dolce e tenerosa coppietta. A dopoooooh~

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~ {POCKY DAY.} ~
 
- Ritorno.
 

-"Maledizione!"-
All'unisono con quell'imprecazione, la palla toccò terra con un tonfo sordo. Asahi si voltò di scatto, ancora non soddisfatto, dopo tutte quelle ore di allenamento. Quel pomeriggio aveva chiesto a Daichi la palestra numero uno, così da potersi allenare sulla battuta da solo, senza distrazioni o interruzioni. Ed effettivamente non ce n'erano state, ma a lui non sembrava comunque di essere migliorato. Frustrato e stanco, andò a sedersi qualche secondo accanto alla sua borsa, scolandosi un'intera bottiglietta d'acqua.

Gocciolava di sudore e stava insudiciando tutta la palestra, che dopo avrebbe dovuto pulire tutto da solo.
-"Devo provarci ancora."- disse ad alta voce, a se stesso, alzandosi a fatica.
Tornò a bordo campo, il cesto dei palloni accanto e la determinazione nell'animo. Si preparò a saltare e lanciò la palla. Questa volta la colpì nel modo giusto, ma non sentì mai il tonfo sul pavimento. Sgranò gli occhi, insistendo a guardare attraverso la rete. Noya era dall'altra parte del campo, in posizione di ricezione e aveva appena ricevuto senza problemi la sua battuta.
-"Wow! Questa sì che era una battuta micidiale!"- disse Yuu, eccitato e pieno di energia.
-"L'hai presa senza problemi, non mi sembrava così spettacolare."-
Il libero della Karasuno corrugò la fronte. Quella battuta era stata dolorosa per le sue braccia. L'aveva ricevuta, certo, ma non senza conseguenze. Asahi si voltò, dandogli la schiena, pronto a tornare verso il bordo campo, ma lo fermò per un braccio.
-"Senza problemi, eh?"- disse sarcastico e arrabbiato Noya, mostrando all'asso le braccia arrossate, con un livido in via di formazione.
Asahi divenne pallido a quella visione e iniziò a scusarsi a raffica per avergli fatto male. Nishinoya lo colpì con uno schiaffo sulla testa.
-"E smettila di scusarti! Io sono un libero eccezionale, è ovvio che l'abbia presa, ma fidati che in partita sarà imbattibile!"- E questo fece tornare il sorriso sulle labbra dell'asso della Karasuno. Quella era stata la cosa migliore di tutta la giornata. Non aveva fatto altro che allenarsi quel giorno, mentre tutti gli altri si divertivano durante il Pocky Game Day. Non gli erano mai interessate più di tanto cose del genere, ma quella mattina, prima di entrare in classe, aveva visto Yuu in corridoio con una ragazza. Non aveva capito se era lui che si era dichiarato o lei, però la cosa lo aveva turbato, anche se non si spiegava il motivo. Tornò al cesto delle palle, corrucciato, sentendo il libero che frugava nella sua borsa. Non si voltò, finché Noya non lo chiamò con una pacca sulla spalla. Una volta girato, si trovò stampata in faccia una scatoletta blu che riportava la scritta "Pocky al mirtillo" e sullo sfondo un Nishinoya sorridente.
-"Senti, Asahi, perché non facciamo il Pocky Game? Una ragazza mi ha regalato questa scatola, chiedendomi di fare 'sto gioco, ma non ho accettato. E lei mi ha dato comunque la scatola. Sono davvero strane le ragazze."- disse Noya, dubbioso e corrucciato, in un mix di espressioni buffissime, che fecero sorridere Asahi.
Senza aspettare una risposta, il libero della Karasuno aprì la scatoletta, estraendo un biscotto ricoperto di yogurt blu. Si portò un'estremità alla bocca, mentre il leggero aroma di mirtilli solleticava l'olfatto di entrambi. Si avvicinò ad Asahi, mise le mani sulle sue spalle e si alzò in punta di piedi, portandosi più vicino possibile alla bocca del ragazzo. L'asso, dal canto suo, non potè far altro se non prendere tra le labbra quel biscotto, avvertendo immediatamente il gusto intenso di mirtillo. Dolce, estremamente dolce e frizzante, proprio come Nishinoya. Iniziarono a mangiare il pocky lentamente, gustandosi ogni morso, ogni istante. Il più vorace tra i due era il piccoletto, impaziente e felice. Si bloccarono per alcuni istanti prima che le loro labbra entrassero in contatto. Pochi secondi, intrisi di sguardi e messaggi, e la scintilla scattò. Niente li avrebbe più separati, qualsiasi cosa fosse successa.
Il pocky ormai si era dissolto nelle loro bocche calde, nelle loro lingue voraci, tra i loro denti affamati. Un bacio frettoloso, languido e pieno di libidine. Asahi continuava a pensare a tutto il tempo che  non aveva potuto toccarlo così, amarlo in questo modo. E Yuu pensava praticamente la stessa, mentre stringeva le mani nelle sue spalle, lasciando piccoli segni che avrebbero faticato ad andare via. Non avrebbero potuto resistere per un altro giorno. Prima che potessero capire, si trovarono a terra, tra i palloni, in mezzo a quel campo che tanto li aveva uniti, dentro quel mondo che apparteneva solo a loro. E adesso non c'era più il pocky, le schiacciate o il silenzio imbarazzante, ma solo loro due, lì, su quel pavimento freddo, a consumare il loro amore nel miglior modo possibile. 


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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Sono ancora qui, si! Devo dire che, nonostante non mi piacesse la coppia, ci tenevo questa nonFlashFic venisse bene. Spero sempre di aver reso i personaggi OOC (il mio amoredellamiavitaYuu ^-^). Tutto sommato, li trovo carini, ma, sorreh, non sono riuscita a farla rossa, anche perchè non sapevo come scriverla a quel rating. Comunque, questa è, spero di non aver scritto qualcosa di assurdo, senza senso o davvero orribile. Ma adesso scappo, perchè i miei peluches moribisosi mi stanno aspettandoooooh. *trotterella via canticchiando.* 
Kiauuu ╰☆╮
 

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Capitolo 8
*** Sempre al tuo fianco. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!
Lunghezza: 771 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Arancione
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi

Pairing: Oikawa x Iwazumi                                        
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: Rieccomi, popolooooh! Dovete scusare l'immenso, enorme, mostruosofico ritardo, ma il mio merdoso computer aveva deciso di andare completamente a farsi f... riggere C: E quindi me ne sono dovuta separare per un paio di settimane, circa. Adesso, finalmente, sono rientrata in possesso del mio picci pc (Sì, io e lui abbiamo un rapporto di amore e odio) e sono pronta a tornare alla carica! Yuppy! Ma ora bando alle premesse e feste, e vi lascio a questa dooolcissima copietta. Godetevi questa IwaOi. A dopoooooh~

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~ {POCKY DAY.} ~

- Sempre al tuo fianco. 

-"Itai1, Iwa-chan!"-
-"Aho ka2? Dobbiamo allenarci, smettila di fare lo stupido e rientra. Immediatamente!"- urlò Iwazumi, dando un altro pugno in testa a Oikawa, che piagnucolante lo seguiva dentro la palestra.
Hajime stava impazzendo quel giorno, maledetto giorno. Pocky Game Day. Per Iwazumi non c'era giorno più inutile. Tutte le ragazze della scuola andavano fuori di testa e giravano per tutto il giorno con delle scatolette di pocky in mano, andando a chiedere a destra e a manca di fare il Pocky Game, che oltretutto era il gioco ancora più idiota su cui era basata quella giornata. Però, la cosa che lo faceva irritare di più, come al solito, era Oikawa. Sin da quella mattina, non aveva smesso un attimo di reggere il gioco alle starnazzanti ragazze che gli andavano dietro come dei cagnolini. Avevano dovuto indire un allenamento a porte chiuse, con istanza del preside, perché altrimenti non avrebbero potuto fare niente.
Si lasciò andare a un altro sospiro frustrato, mentre entrava nello spogliatoio con Tooru che lo seguiva, in silenzio. Aveva ancora voglia di picchiarlo, ma si trattenne.
-"Mi hai fatto male. Sei cattivo Iwa-chan!"- disse il cosiddetto capitano della Seijou, piagnucolando e attaccandosi alla maglietta di Hajime.
-"Te lo sei meriatato, aho3. Devi smetterla di stare senza fare niente! Fra poco ci sarà il torneo primaverile e tu voi partecipare, no? O vuoi continuare a farti superare da Kageyama?!"- urlò Iwazumi, arrabbiato, dicendo proprio quello che Oikawa non voleva sentire. Hajime sapeva perfettamente dove andare a parare per motivare il capitano, ma quella volta aveva esagerato. E lo poteva leggere sul viso del ragazzo.
-"Lo so. Non c'è bisogno che lo dici."- disse Oikawa, in tono grave, con lo sguardo basso.
-"Scusa, Oikawa… io non volevo…"- Ma non riuscì a terminare la frase, perché Tooru crollò difronte a lui. Andò a cozzare contro gli armadietti e scivolò fino a terra. Iwazumi si insultò mentalmente per avergli detto quelle cose. Sapeva quanto Oikawa si stava allenando, sapeva che tutti i giorni era il primo ad arrivare e l'ultimo a uscire, lo sapeva eppure, ogni volta, doveva cedere alla rabbia e trovare i modi più assurdi per farlo allenare, per trattenerlo. Sì, perché Hajime non ce la faceva più a vedere Tooru in quelle condizioni, a non fare altro che sorrisi falsi e allenamenti impossibili.
-"Scusami. Scusami tanto, Oikawa."- disse a voce bassa Iwazumi, evitando il suo sguardo e ripetendo il suo nome con dolcezza ancora una volta, mentre lo aiutava a sedersi sulla panchina. Era stato solo un momento, ma Oikawa era crollato per l'ennesima volta.
-"Non ti preoccupare, sto bene, Iwa-chan."-
Non era vero, ma andava bene così, entrambi lo sapevano. Rimasero seduti su quella spoglia panchina per un po', in silenzio, scambiandosi furtivi sguardi, pieni di dolce amarezza. Finchè, ad un certo punto, Tooru non prese la sua borsa da terra e iniziò a frugare in una delle tasche, quella più grande. La sua mano uscì trattenendo una piccola scatoletta scura, su cui c'era scritto "Pocky al cioccolato fondente e caramello". Senza dire nulla, il capitano della Seijou estrasse un pocky e lo portò alla bocca, catturando il biscotto tra le labbra. Si avvicinò, poi, a Iwazumi, invitandolo a prendere l'altra estremità in bocca per fare il Pocky Game. Lo schiacciatore rimase immobile per qualche istante, metabolizzando la richiesta, ma poi accettò la sfida. Non gli era mai piaciuto questo gioco idiota, però, se poteva far sentire meglio Oikawa, lui l'avrebbe fatto anche un centinaio di volte - non che l'avrebbe mai ammesso, comunque.
Nella bocca dei due ragazzi il caramello si sciolse, fondendosi al cioccolato amaro. La combinazione di questi due gusti sembrava impossibile, ma una volta assaggiati insieme diventarono spettacolari. Iwa-chan pensò immediatamente che quel pocky sapeva un po' come la bocca di Oikawa, dolce, come il miele o il caramello. Mentre, dal canto suo, Tooru non trovava accoppiamento migliore, associando Hajime al cioccolato fondente, amaro e dolce allo stesso tempo, che a volte può lasciare un brutto retrogusto e altre scioglierti con la sua dolcezza.
E, mentre si avvicinavano sempre più, il desiderio cresceva in loro, aumentando come la temperatura della stanza. Infine, quando le loro labbra finalmente arrivarono a toccarsi non li avrebbe fermati più nessuno. Oikawa adesso era felice. Iwazumi era sempre rimasto al suo fianco, l'aveva sempre sostenuto e rialzato, anche quando lui non riusciva a vedere la luce. E nonostante sorridesse sempre, ai suoi compagni, alle ragazze e a tutti quanti, i sorrisi più veri li aveva regalati a Iwazumi, mentre lo sentiva riempirgli il corpo e l'anima, avvolgerlo e trattarlo come fosse la cosa più preziosa del mondo.

Note:
Itai1: E' l'esclamazione giapponese che equivale al nostro "Ahi", "Ahia", o anche "Che male!".
Aho ka2?: E' una costruzione formata dalla parola aho, "idiota"(3), e la particella ka, che si mette alla fine delle frasi per fare le domande. In sè, non ha nessun significato, ma viene utilizzato come "Ma sei idiota/stupido/scemo?!".


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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Rieccomi, popolo! Sono tornata avete visto? 
Allora, spero che i personaggi non siano IC, anche perchè, anche questo come molti altri, è il mio primo tentativo con questa coppia. Adoro la IwaOi, ne sono una shippatrice accanita, quindi ci tengo a certe cose, eh. Comunque, spero vivamente che sia di vostro gradimento. 
Poi, passando ad altre cose, volevo dirvi che questa serie di FlashnonFic durerà ancora pochi capitoli, intorno ai dodici o tredici, perchè ho terminato le coppie di cui scrivere. Durante il fantastico periodo in cui il mio amatissimo computer non ne voleva sapere di funzionare, ho continuato imperterrita a scivere e ho tirato fuori altre coppie. Arriveranno a breve (Spoiler! OwO) una UkaTake e una OiKage. In seguito, scriverò delle ultime coppie, quelle con Bokuto, Akaashi, Yaku e compagnia bella. Non mi sento di fare troppe crack assurde, perchè, sinceramente, non mi piace scrivere di cose totalmente random, dunque mi fermerò sulle dodici, tredici FlashFic, con la giusta dose di crack (sembro una drogata, ma okay. XD). Ora sì, posso anche andarmene e tornare nel mio nascondiglio buio, sotto la coperta, a parlare con i miei
Morbidosolandiesi. *trotterella via con delle banane sotto braccio.* (ogni riferimento a "persone" o fatti realemente esisenti è puramente casuale xD.)
Kiauuu ╰☆╮
 

 

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Capitolo 9
*** Una proposta allentante. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!
Lunghezza: 760 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Arancione
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi

Pairing: Ukai x Takeda                                        
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: I'm back, pipol! Ho aggiornato a pochi giorni dalla pubblicazione della IwaOi per farmi, in un certo senso, perdonare per il mostruosofico ritardo dell'ultimo mese di summer (colpa del mio fantastico computer, ma vbb), quindi eccomi qui. C: Questo è il mio primo tentativo di questa coppia, che, in realtà, non shippo moltissimo e di cui, pertanto, non ho mai letto nulla. Però, ho voluto provare a scrivere su di loro e andando avanti è uscito qualcosa di quasi rating rosso, ma non rosso, perchè non essere skillata (OwO) con la coppia, quindi, sorreh, ma niente cosette troppo spinte. XD Okay, vi lascio alla UkaTake. 
A dopoooooh~
 

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~ {POCKY DAY.} ~
 
- Una proposta allettante. 

-"Arrivederci e grazie."-  
-"Arrivederci."- Salutò l'ennesimo cliente, Ukai, con voce spenta e un sorriso di circostanza, prima di spegnere l'ennesima sigaretta della giornata. La giornata stava volgendo al termine, il sole che stava placidamente tramontando oltre le montagne. Stanco e spossato, si alzò dalla sedia e iniziò a riordinare il negozio per la chiusura. I ragazzi della Karasuno erano passati da poco, ma il sensei Takeda non si era fatto vedere.  
Per tutto il giorno, ragazzi e ragazze avevano fatto la fila in negozio per comprare una o più scatole di pocky per il Pocky Game Day. Ringraziava mentalmente sua madre, che, molto stranamente, due giorni prima gli aveva detto di ordinare più dolciumi. Avevano venduto molto bene, certo, ma era davvero stanco di sentire quelle ragazzine che si eccitavano per così poco.  
Mentre stava riponendo alcuni scatoloni, il campanello tintinnò.  
-"Siamo ch-"-  
-"Scusa, sono io."-  
Ukai sbirciò attraverso uno scaffale e vide il sensei Takeda accanto al bancone. Stringeva convulsamente qualcosa in mano, ma da quella distanza non sapeva dire esattamente cosa fosse. Cercando di non mostrarsi troppo curioso, dopo alcuni secondi sbucò fuori da un corridoio e salutò Takeda come se nulla fosse. Tornò a sedersi dietro la cassa e si accese un'altra sigaretta. Il professore era davvero nervoso, notò l'allenatore, che, lasciandosi vincere dalla curiosità, guardò quello che il professore aveva in mano. Era una scatola di Pocky già aperta e pareva che il gusto fosse la stracciatella.  
-"Pocky? Non ti facevo uno per queste cose."- disse Ukai, divertito, mentre si godeva la reazione del professore, che diventò rosso come un peperone.  
-"Nani1? No, veramente… Ore wa2"- balbettò Takeda, facendo ridacchiare l'allenatore. -"M-me l'ha dato un'alunna. Cioè… non in quel senso! Stava piangendo tutta sola con questa scatola in mano e così sono andato da lei per chiederle che cosa avesse… beh, dato non era la parola giusta. Me l'ha tirato sui piedi, correndo via e urlando "Stupido, stupidissimo gioco!". Tutto qui."-  
Dopo questa spiegazione, a Ukai fu tutto più chiaro, ma ciò non impedì a un'idea di balenargli nella mente. Assottigliò lo sguardo, scrutando a fondo il professore, mentre spegneva la sigaretta. Si alzò e si avvicinò lentamente a Takeda. Quest'ultimo, in preda al panico, indietreggiò, trovando, a un certo punto, un ostacolo. Era bloccato tra Ukai e uno scaffale, senza via di scampo. Vedeva quello strano luccichio nei suoi occhi e anche quel ghigno che - lo sapeva fin troppo bene - non avrebbe portato a nulla di buono. La scatolina gli scivolò dalle mani, preda dell'allenatore. Nonostante fosse più piccolo di lui, Ukai era più alto di parecchi centimetri e lo sovrastava con una presenza incredibile, che era frutto dello sport che aveva praticato.  
-"Allora, sensei, che ne dice di farlo?"- domandò Ukai, accentuando la parola "professore", che gli scivolò dalle labbra in un caldo sussurro alle orecchie di Takeda.  
Estrasse uno dei pocky alla stracciatella e ne prese un'estremità in bocca, lasciando la parte più golosa al professore. Attese. Attese parecchi secondi prima di vedere superate le sue aspettative, quando, in preda a chissà cosa, Takeda iniziò a mangiare velocemente il biscotto, avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra, prima che potesse anche solo rendersene conto. Si fermò solo a pochi millimetri, evitando lo sguardo del più piccolo. Il suo cuore iniziò a battere ferocemente, quasi volesse uscirgli dal petto, quando sentì una mano calda insinuarsi sotto la sua felpa. A Ukai piacevano le cose fatte pelle contro pelle, lo sapeva. E questa volta non sarebbe stato diverso.  
Con un morso veloce, si ritrovò le labbra dell'allenatore incollate alle sue e sapeva che non si sarebbero più staccate. Chiuse gli occhi, senza opporre resistenza, mentre la sua lingua si legava alla gemella e le sue mani andavano a stringere la maglia di Ukai. Tutte quelle emozioni lo stavano sopraffacendo, mangiandosi la sua lucidità come lui aveva fatto con il pocky, velocemente e inaspettatamente. Sentiva solo Ukai, la sua lingua, le sue mani, la sua voce. Aveva una voce bellissima, Ukai. Che, ogni volta, faceva dimenticare, insieme alla sua lingua, a Takeda anche il suo nome. E le sue mani si muovevano veloci sul corpo del professore, che ormai conoscevano a memoria, per tornare a saggiare quella pelle morbida e diafana, sapendo che era stato lui il primo a violarla. E voleva essere anche l'ultimo.  
E lì, nella penombra del negozio, tra gemiti e urla, fu fatta una confessione. Una pesante, importante, inaspettata confessione. Due parole, sussurrate all'orecchio, in modo repentino, quasi sfuggirono alle orecchie, quasi parvero volersi dissolvere ed essere dimenticate dopo essere state pronunciate. 


Note:
Nani1: In giapponese significa "Cosa?", oppure "Che cosa?"
Ore wa...2: Letteralemente significa "Io...", Ore = io e wa è la particella che si mette dopo il soggetto della frase. Si usa quando non si sa cosa dire, è una sorta di balbettio, indecisione. 


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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Eccomi di nuovo, qui! Spero che questa piccola cosetta vi sia piaciuta e che i personaggi siano IC, dato che è il mio pirmo tentativo. La ship non mi piace più di tanto, però ci tengo anche a questa Flash, perchè mi piacciono entrambi i personaggi. Takeda è tenerosopatatosococcoloso e Ukai è un cazzo di represso sessuale, nella mia visione. XD 
Il gusto del pocky è il mio preferito e, paradossalmente, è in una delle coppie che mi piacciono meno. Wow, la mia logica è qualcosa di fenomenale. C':
Anyway, adesso posso tornare dai miei amichetti parlanti e andare a giocare nel prato con gli arcobaleni. Yay!

Kiauuu ╰☆╮

 

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Capitolo 10
*** Grazie. ***


Autore: _Roxanne
Fandom: Haikyuu!!
Lunghezza: 785 parole
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice-of-life                                                                                                    
Rating: Arancione
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi

Pairing: Oikawa x Kageyama                                        
Avvertimenti: Raccolta                                              
Note: Nessuna                                                                                                
NdRoxy: Emh.... *schiva pomodori*. So perfettamente di essere in ritardo... Ecco, beh... le solite cose, no? La scuola, i compiti, lo studio, gli amici.... Okay, no. Cioè, non esattamente. La scuola mi ha impegnato (Pff, ma dove? - E sta' zitta, voce di interiore di mer... coledì.) - capite il disagio? - ma non più di tanto... la verità è che... E' COLPA DI PERCY JACKSON, DATE LA COLPA A LUI, IO NON CENTRO NULLA. Okay, sono calma. (E poi non è che possa vantare una sfilza di amici da qui a Boston, ecco..) E dunque, niente: qui c'è una OiKage che non mi piace per niente. Forse è per questo che ci ho anche messo tanto per decidermi a pubblicarla. Ho cercato di metterla a posto, ma non ne sono pienamente soddisfatta e, sinceramente, di riscriverla da capo non ho voglia (Ah, sfaticata!). Inoltre, sto finendo le mie coppieeee... Shit. Ho ancora uan BokuAka e forse una YakuLev da scrivere e poi... la raccolta finirà! So che vi dispiacerà, (A nessuno dispiace, devi capirlo. - Oh, come sei fastidiosa!) ma non ho più materiale su cui scrivere, ammesso che scriva anche la BokuAka. Vbb, vi lascio a questa... cosa
A dopoooooh~
 

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~ {POCKY DAY.} ~
 
- Grazie. 

-"Oh, lasciami in pace. Mi sto allenando, Iwa-chan!"-
Come al solito, Oikawa piagnucolava e Iwazumi stava per picchiarlo ancora. Si trattenne solo perché quella volta stava facendo qualcosa di sensato.
-"Va bene, Oikawa. Ci vediamo domani mattina."-
-"'Oyasumi1, Iwa-chan!"- lo salutò il capitano della Seijou, preparandosi a fare un'altra micidiale, fantastica battuta.
Iwazumi, conoscendo Oikawa, sapeva che c'era qualcosa che lo turbava in quel periodo. E poteva immaginare cosa fosse. I preliminari del torneo primaverile sarebbero iniziati di lì a poco e la Karasuno avrebbe sicuramente partecipato. Era nervoso, come tutti, ma c'era qualcos'altro dietro, Iwazumi lo poteva capire. Comunque, lo lasciò solo, dandogli tutto il tempo e lo spazio per pensare; non era della sua indole impicciarsi degli affari degli altri. Oikawa se la sarebbe cavata da solo.
Tooru, dal canto suo, non era per niente felice di restare solo. Osservò la sua borsa piena di roba e intravide l'estremità di una scatoletta di pocky, come gliene avevano date a bizzeffe quel giorno. 
Quella giornata era andata male dal principio. Iwazumi lo aveva preso a calci perché era arrivato in ritardo all'allenamento mattutino, dato che si era fermato davanti alla scuola per parlare con alcune ragazze. Poi, per tutta la giornata, non avevano fatto altro che chiedergli di fare il Pocky Game, che, tutte le volte, si era rifiutato di fare. Così si ritrovava a fine giornata con una valanga di scatolette di pocky senza sapere che cosa farne. Esalò un respiro pesante e si preparò a saltare, svuotando la mente da tutte quei vaneggiamenti. Doveva concentrarsi sulla pallavolo, non aveva nessuna intenzione di perdere contro Tobio. Fece un'altra battuta secca e, quando la palla toccò terra, la porta della palestra si aprì. Oikawa credette che fosse Iwazumi, tornato per dirgli di smetterla, così si voltò, spazientito, pronto a dirgli di lasciarlo in pace per la milionesima volta. E invece no, sulla porta non c'era Hajime… ma Kageyama. Il ragazzo aveva un piede dentro la palestra e attendeva soltanto un cenno per entrare.
-"Che cosa ci fai qui, Tobio?"- domandò l'alzatore della Seijou, corrucciando la fronte in un'espressione di dubbiosa sorpresa.
-"Ecco, io…"- E Kageyama non sapeva cosa dire, come spiegare che era andato lì solo per vederlo.
-"Per favore, non ho tutto il giorno."-
A quel punto, Oikawa si rese conto di aver fatto un grosso errore. L'alzatore della Karasuno abbassò lo sguardo, ferito dalle parole del suo senpai, e si voltò, velocemente, pronto ad andarsene. Tooru, vedendo la schiena del ragazzo, capì che sarebbe stato lo sbaglio più grande della sua vita lasciarlo andare. Così gli corse dietro, fermandolo in mezzo al cortile della scuola, senza fiato per la veloce corsa e con gli occhi pieni di rammarico.
-"Scusa, Tobio. Ti prego, non andartene. Io… io non voglio restare solo."- ammise a fatica Oikawa, sentendo sgretolarsi il suo orgoglio ai piedi di Kageyama.
-"Oikawa-san, ti andrebbe di fare il Pocky Game?"- Una domanda inaspettata, scivolata velocemente dalle labbra del suo vecchio kohai, mentre tutto si aspettava meno che quello. Si sarebbe aspettato di vederlo andare via, che gli urlasse contro, ma niente di quello che si era immaginato avvenne. Semplicemente, aprendo gli occhi, si trovò davanti un dolcissimo, imbarazzatissimo e tenerissimo Kageyama, che attendeva una risposta. E, finalmente, dopo una lunga giornata, Oikawa sorrise. Sorrise in modo sincero. Prese la mano di Tobio, stringendola con dolcezza, e lo riportò in palestra, dove prese dalla sua borsa quel pacchetto di pocky che aveva tenuto da parte solo per lui, aspettando che fosse lui a fare la prima mossa. Forse aveva sbagliato ad aspettare così tanto, ma non importava più. Soprattutto, non dopo che entrambi presero a mangiare con foga e attenzione quel piccolo bastoncino che sapeva di yogurt. Semplicemente yogurt, bianco, candido come la neve, dal gusto un po' acidulo, ma che lasciava un dolce retrogusto. E, in un attimo, le loro labbra si scontrarono, lentamente, con tenerezza. Oikawa strinse la presa sui fianchi dell'alzatore della Karasuno, mentre questi affondava le mani nei capelli del suo senpai - cosa che aveva sempre voluto fare. Non c'era niente di meglio, stava pensando Kageyama. E Tooru, dal canto suo, era solo felice di aver atteso così tanto, perché ne era valsa la pena.
-"Grazie, Tobio-chan."-
Oikawa, con un sospiro, ringraziò il suo kohai. Grazie. Con una sola parola, aveva espresso tutte le emozioni, contrastanti, che stava provando. Avrebbe voluto dirgli molto di più, ma non ce ne fu bisogno, perché Tobio capì cosa voleva dirgli il suo senpai. Lo stava ringraziando per molte cose, per essere sempre stato al suo fianco, per la sua ammirazione, per averlo spronato, per non averlo mai lasciato solo… ma, in particolare, per una cosa. Lo ringraziò di amarlo. 


Note:
Oyasumi1: Significa "Buonanotte". 


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 Piccolo angolino dell'autrice. 
Rieccomi! Allora, come ho già scritto nelle NdA (fin troppo lunghe oggi), questa  FlashnonFic non mi soddisfa - direi, per niente. Non mi pare veosimile e nemmeno scritta bene, ma potrebbero essere solo miei complessi e magari è addirittura decente. Questo sarete voi a deciderlo, siete voi i lettori che dovete leggere e trarre piacere da una lettura, e se questa non vi soddisfa è vostro diritto pensare che faccia penosamente schifo - pessimismo, yay (Nico di Angelo mi ha contagiato, HELP!). 
Vabbè, intato che ci sono, SPAM! SPAM! SPAM! XD
La prima storia che vi linko - cliccate qui --> 
◕‿◕ - si intitola "First Time" ed è una KageHina. Spero vi piaccia. ^-^
La seconda, invece, - cliccate qui --> 
(
 ̄ー ̄) - è una serie SasuNaru, che per ora conta tre piccole cosette (sì, le mie solite Flash XD) e si intitola "Naruto and Sasuke Daily Life". 
La terza e ultima, promesso (Finalmente l'ultima! - Shh!), - cliccate qui --> 
(>_<)
------(^o^) - è una piccola OS su Harry Potter, ovviamente yaoi/slash, e il pairing è... *rullo di tamburi* Draco/Harry. *yeee... no, eh?*
Anyway, per stasera vi ho già scassato le ovaie, torno dai miei semidei. Per il potere di Zeus, evoco i venti! *sparisce in una folata d'aria*

Kiauuu ╰☆╮

 


 

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