Il diritto al dolore

di Sokew86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01-Il diritto al dolore ***
Capitolo 2: *** 02-Maledire un vuoto ***
Capitolo 3: *** 03-Arrendersi alla verità ***
Capitolo 4: *** 04-Il nodo del passato e del futuro ***
Capitolo 5: *** 05-La scomparsa della propria regina ***



Capitolo 1
*** 01-Il diritto al dolore ***


01

Il diritto al dolore

 

Ormai era un fatto, era successo qualcosa a suo nipote Keme, non aveva nessun dubbio perché non riceveva notizie da lui da tre giorni.

L'angoscia la uccideva impedendole di respirare e la donna pensava senza darsi pace alla pena che stavano provando le famiglie degli altri scomparsi, almeno lei sapeva. Sapeva che Keme era un prescelto, uno Shitennou, un guerriero potentissimo chiamato a combattere le forze del male e come avrebbe voluto raccontare la verità alle altre famiglie, ma non poteva. Che cosa avrebbe potuto dire? Che gli altri tre ragazzi Aaron, Sergej e Geir erano Shitennou anche loro?  Che Keme li aveva addestrati per seguire il suo stesso destino: cioè combattere il male e a compiere una missione sconosciuta?

Se le avessero creduto, l’avrebbero linciata con il dovuto diritto.

Come aveva potuto mandare suo nipote così lontano da casa a compiere una missione che neppure conosceva? Le tornavano in mente tutti i ricordi delle volte in cui Keme gli aveva gridato il suo dolore, il difficile peso di quel dovere che gli era stato imposto dalla sua feroce tenacia. Lei medesima aveva eseguito quello che le era stato imposto, addestrare lo Shitennou del sud, Nephrite, a qualunque costo ed era costato caro. Era costato suo nipote, il figlio di suo fratello, il suo buon Keme. Sentì che gli occhi le bruciavano ma non pianse, lei non ne aveva il diritto.

 

 

 

Nota dell’autrice

In attesa che mi torni l’ispirazione per Before Queen Beryl (la f.f. che racconta come gli Shitennou si sono risvegliati e caduti in disgrazia) ho scritto quattro flash/one-shot dedicate alle famiglie di questi ragazzi unite dal dolore di aver perso i loro cari.

Ecco il link per la f.f. principale

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3007322&i=1

Sokew86

 

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Capitolo 2
*** 02-Maledire un vuoto ***


01

Maledire un vuoto

 

“Se entro quarantotto ore dalla sua scomparsa, una persona non da notizie di sé è probabilmente morta.”

Quelle parole erano così spiazzanti e crudeli e continuavano a rimbombare nella testa di Eikichi, come uno spietato temporale in estate.

Saito era scomparso oramai da più di quarantotto ore e nonostante che ci fosse stata una denuncia, non c'era nessuna speranza. Nessuna da quando aveva incontrato il fratello di Saito, un uomo segnato da evidenti e profonde ferite nell'anima che aveva continuato a fargli numerose e specifiche domande, sperando di sapere che cosa fosse successo a Geir.

Geir, era quello il vero nome di Saito, Eikichi non era abituato a pensarlo con quel nome e non era abituato al vuoto che aveva lasciato e che in futuro sarebbe diventato ancora più profondo.

Eikichi guardava gli occhi di quel fratello e riconosceva il suo amico, un amico che ormai era probabilmente morto e si malediceva per quella frase che gli aveva pronunciato.

“Potrebbe essere uno di noi” e quel uno era stato Saito, era stato Saito a diventare l'ennesimo ragazzo scomparso e non sarebbe stato ritrovato.

Nota dell’autrice

Questa volta il focus è sul amico di Saito/Geir(Kunzite), come avete potuto annuire le one-shot sono per ordine cronologico. Ecco il link alla storia principale

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3007322&i=1

Sokew86

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Capitolo 3
*** 03-Arrendersi alla verità ***


02

Arrendersi alla verità

 

Un anno, era passato un anno dalla scomparsa di suo figlio e probabilmente era morto, come padre poteva ancora convincersi che fosse vivo da qualche parte ma come ex-agente di sicurezza non aveva quella speranza.

Persino Shen, il fratellino di Sergej, si era arreso: non entrava più nella sua stanza ad aspettarlo non domandava più quando tornava e lentamente aveva iniziato a chiudersi in se stesso.

Allora perché era lui stesso a entrare nella stanza di suo figlio, immergendosi in quella lugubre sensazione che poteva avere solo un posto svuotato del suo abitante da troppo tempo?

L'uomo si sedette  alla scrivania della stanza nascondendo il viso tra le mani, domandandosi troppe cose per avere una sola risposta e lentamente, senza che lui potesse fare qualcosa, delle lacrime scesero copiose dai suoi occhi e dei singhiozzi iniziarono a rimbombare nella stanza, nonostante una mano sulla bocca tentasse di attutirli.

Uno scricchiolio di porta e dei leggeri rumori di  passi si udirono oltre i singhiozzi e l'uomo sentì le mani così familiari di sua moglie prendergli la testa e appoggiarla al suo petto.

E anche lei iniziò a piangere, accompagnandolo nel loro dolore.

 

NOTE DELL’AUTRICE

Questo racconta parla del padre di Sergej(Jadeite),la famiglia di Jadeite è stata la prima cosa che ho immaginato e volevo assolutamente che lo shitennou avesse un fratellino ma non fosse il maggiore dei fratelli. Per trovare più informazione leggete la fan fiction principale.

 http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3007322&i=1

Buone feste!

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Capitolo 4
*** 04-Il nodo del passato e del futuro ***


04

Il nodo del passato e del futuro

 

Suo figlio era vivo, perché nessuno gli credeva? Perché il padre di Sergej non voleva crederci? Se Aaron era vivo, poteva esserlo anche Sergej. Perché nessuno credeva alle sue parole?

Eppure lui l’aveva incontrato suo figlio, certamente non era in sé quando l'aveva visto, era vestito come una specie di nazista e aveva dichiarato che il suo nome era Zoisite ma era Aaron, nonostante che l'avesse attaccato.

Il padre del ragazzo era rimasto solo in quella ricerca, persino sua moglie l'aveva abbandonato, ormai esasperata e distrutta dal comportamento del marito.

Tutti oramai lo guardavano con pietà e pena mentre lui continuava la sua disperata ricerca assumendo i miglior detective sulla piazza e tormentando la polizia come meglio poteva grazie alle sue conoscenze.

Erano passati anni ma lui non si arrendeva, avrebbe trovato suo figlio e a vederlo camminare con il passo di chi era stanco di essere stanco si provava una grande pena.

Almeno così pensava il misterioso ragazzo bruno che silenziosamente lo seguiva ed era a conoscenza del destino di Aaron.

Il ragazzo, silenzioso come un'ombra, pensava con dolore che sarebbe stato meglio per quel padre di essere ucciso per mano di suo figlio, invece d'aver ricevuto quell'eterna pena.

Il ragazzo chiuse gli occhi e domandò a voce bassa- Gaia non puoi perdonare almeno lui?-.

Sapeva già la risposta, la dea non poteva, non era nella sua natura il perdono e chiunque le avesse disubbidito e chiunque avesse violato i suoi voti era nella sua perenne lista nera.

Perché l'uomo non sapeva che in una scorsa vita era stato uno dei maestri di quattro potentissimi guerrieri chiamati Shitennou, tra cui uno di loro era Zoisite, il suo prediletto.

Era stato un maestro saggio e potente eppure aveva compiuto un errore, la sua blasfemia era stata d’aver celebrato un matrimonio sacro tra uno dei guerrieri, Nephrite, con la principessa del tuono, Jupiter. Un matrimonio che neanche la dea Gaia aveva potuto sciogliere e per questo aveva maledetto il maestro, a ogni sua reincarnazione sarebbe stato una persona vicina alla reincarnazione di Zoisite e sarebbe morto per mano sua, com’era accaduto nei tempi del regno argentato.

Il ragazzo bruno aveva visto il maestro essere tante cose per Zoisite, un fratello, un’amante e in questa reincarnazione suo padre, ma non era morto per mano sua ... era stato salvato dalla principessa dell'amore, Sailor Venus.

Eppure a vederlo così, sarebbe stato meglio che fosse stato ucciso... la sua pena era troppo grande.

Il ragazzo bruno udì la sua risposta, una voce femminile parlò-No, Ombra. Questa è la sua punizione-.

-La sua punizione è essere ucciso da Zoisite, ormai lui è un pezzo di pietra. Questa sua pena è ingiusta e crudele-obiettò il ragazzo chiamato Ombra che sentì la dea ridere.

-Non è colpa mia se con la sconfitta di Beryl le altezzose lunari sono riuscite a portare ancora più disperazione-

Ombra non rispose continuando a seguire l'uomo senza riuscire a guardarlo in quello stato, perché nonostante che lui non fosse mai stato uno Shitennou, il maestro era sempre stato gentile con lui.

-Se ti fa così pena, uccidilo-.

Ombra rimase in silenzio, sentiva la sua lama fidata sul petto e le accarezzò l'elsa per poi ritirare la mano esitando.

Ci fu un silenzio spettrale che fu spezzato da una risata sarcastica della dea Gaia.

-Tu credi che la principessa della luna li perdonerà un giorno e li riporterà in vita? Sei matto quanto quel padre che cammina con la disperazione negli occhi!-.

-Ha resuscitato il quartetto amazzonico!- obiettò Ombra-Sa che sono stati i cavalieri del suo principe-.

-Sei un ingenuo Ombra, lei vuole un'adorazione costante e tenere isolato il suo Endymion e negare qualsiasi altro affetto alle sue guardiane sono le chiavi per ottenerlo-, spiegò asciutta la dea con un leggero accenno di sarcasmo.

Ombra non rispose ma sentì il suo cuore stretto in una morsa del suo ormai perenne dolore, eppure voleva credere che la principessa della luna non fosse crudele.

Un nuovo pericolo si stava avvicinando, Sailor Galaxia, un altro eroe caduto e forse la principessa avrebbe compreso che quei quattro cavalieri potevano essere perdonati.

-Questa speranza ti farà solamente soffrire di più-obiettò la dea, però il suo tono aveva perso l’accenno del precedente sarcasmo per essere dolce e materno, perché Gaia poteva rappresentare tanti aspetti tra cui una dolce entità.

Ombra non rispose e fissò il padre di Zoisite camminare mesto per la strada e rispose stancamente -Qualcuno deve soffrire con il maestro-.

 

NOTE DELL’AUTRICE

Questa f.f. si riferisce a un’altra scritta in inglese e mai postata, in cui il padre di Aaron è attaccato effettivamente dal figlio ed è salvato da Venus. L’incontro comunque fa nascere dei dubbi nel generale Zoisite (il padre gli urla che lui ha un neo sul collo ed effettivamente il dark generale scoprirà di averlo) ma prima che lui possa riprendere i suoi ricordi come Aaron, Beryl lo invita a festeggiare la riuscita della sua missione e gli fa bere un vino magico per cui Zoisite perde tutti i ricordi relativi all’incontro.

Il padre di Zoisite è nato subito nella mia testa come un personaggio con la relativa storia della sua incarnazione del regno argentato e quindi è stato un personaggio in cui ho messo particolare enfasi della f.f. principale Before Beryl, soprattutto il suo rapporto con il figlio.

Probabilmente è il più sfortunato dei familiari perché è alimentato da una finta speranza che lo porta a credere che possa riabbracciare il figlio.

Termina così la mia raccolta. Ringrazio chi mi ha seguito.

Ecco il link per la ff principale

Before Beryln

Sokew86

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Capitolo 5
*** 05-La scomparsa della propria regina ***


05

La scomparsa della propria regina

 

Oggi era l’anniversario del loro matrimonio e sua moglie era ancora scomparsa, un uomo sorrideva tristemente mentre sedeva a mangiare la colazione in una casa che un tempo era appartenuta a due felici sposi: la sedia vuota davanti a lui sembrava appartenere a un fantasma.

Sentì squillare il suo cellulare e una voce maschile gli chiese come stava poiché quel giorno era molto duro.

Il marito si sentì irritato da quella telefonata perché sapeva che il suo interlocutore si sentiva in colpa: era stato lui il capo di quell’assurda spedizione in Groenlandia ed era sempre stato lui non essere abbastanza bravo nel suo lavoro.

Il marito di natura buona però cercava spesso di alleviare quel senso di colpa perché sapeva che gli incidenti e rischi facevano parte del lavoro di sua moglie, una scienziata-esploratrice.

Eppure, delle volte, delle parole velenose volevano uscire dalla sua bocca e accusare l’interlocutore della scomparsa di sua moglie, di averle sempre lasciato fare quello che desiderava, a causa della sua natura avventurosa, e di non averla saputa gestire come suo diretto superiore.

Il marito si tratteneva conciono che la sua irrazionale rabbia non avrebbe cambiato che la sua bella e coraggiosa Basilea non sarebbe stata lì a sorridergli e augurargli buon anniversario.

 

 

 

Note dell’autrice

Questo capitolo è dedicato, sorpresa sorpresa, proprio alla scomparsa della perfida regina del Dark Kingdom, che è stata una vittima quanto gli Shitennou.

Qui si parla dal punto di vista di suo marito … perché magari Beryl viveva felicemente sposata, prima di incontrare Metaria. Chi può saperlo?

Il suo nome greco significa Regina. Perché Beryl ha un nome greco? Mi è sempre piaciuta l’idea che facesse parte della zona controllata da Zoisite durante il Silver Millennium, soprattutto di una parte antica come la Grecia, l’Italia e anche la Turchia. Dall’altra parte la pietra di Beryl è rossa, una varietà che si trova principalmente in America e in Afghanistan perciò ho deciso che di nazionalità americana di origine greca in epoca moderna.

Dedico questa storia a mia sorella che quando finì di leggere questa raccolta mi ha domandò “ E Beryl?”.

Già perché Beryl no?

 

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Questa storia è archiviata su: EFP

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