Keep Friends Close And Keep Rivals Closer

di a k u r o s a
(/viewuser.php?uid=206622)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


n/t: questa storia si discosta leggermente da ciò a cui le storie di akurosa ci hanno ormai abituati. Il tema è sempre l'amicizia ma i protagonisti, per una volta, non sono i Mugiwara. La storia mostra dei momenti privati tra Shanks e Mihawk, due rivali che sono più amici di quanto loro stessi vogliano ammettere e più simili di quanto si possa pensare. 
Sono due capitoli ma non consequenziali, quindi potete tranquillamente leggerli singolarmente. Ciò che mostrano sono degli aspetti, uno anche anche molto divertente, di questa singolare amicizia-rivalaità.

Godetevi questo primo capitolo e ci vediamo l'11 Febbraio con il secondo.

Buona lettura!

________________


Keep Friends Close And Keep Rivals Closer

(Tieni i tuoi amici vicino e ancora più vicino tieni i tuoi rivali)

Capitolo 1.

Anni prima,

«Che è successo?»

Shanks sorride in modo stanco. Non è sorpreso perché stava aspettando; uno dei suoi era arrivato correndo pochi minuti prima, avvertendo il suo capitano dell'intruso.

«Mihawk Occhi di Falco, felice di sapere che sei ancora vivo».

«Vedendo le tue condizioni, non posso ricambiare il sentimento,» lo spadaccino appena batte ciglio mentre ripete. «Che è successo?»

Shanks prende un profondo sorso dalla sua fiaschetta. Era da alcuni di mesi che aveva lasciato Rufy e da molto più a lungo che aveva visto Mihawk l'ultima volta. L'uomo che Shanks ricorda era sempre stato un po' irritato, in parte impassibile e per lo più indifferente. L'uomo in piedi di fronte a lui è soprattutto irritato. E Shanks sa perché.

«Ho salvato un ragazzino da un mostro marino,» Shanks alza le spalle con un sorriso e fa finta che il suo rivale non possa vedere il dolore inciso in quel singolo movimento.

Mihawk lo squadra dall'alto.

«Hai salvato un bambino da un mostro marino,» ripete. «Un mostro marino, ha preso il tuo braccio?»

«Già».

«Per un bambino?»

«Il ragazzino ne vale la pena». C'è un affetto e un orgoglio feroci che Shanks non si da pena di nascondere e Mihawk lo nota. Un lampo negli occhi gialli e Shanks si ritrova a ripetere, con convinzione in ogni parola. «Rufy ne vale la pena».

C'è una minima pausa e Shanks riconosce l'esitazione, la considerazione, la domanda.

«Non mi pentirò mai,» Shanks assicura. Ricorda e aggiunge, con una risata che splende in ogni parola. «Il ragazzo ha detto che diventerà il Re dei Pirati».

«E tu credi a questo ragazzino?» Il più grande spadaccino del mondo sbuffa e infine il pericolo passa. Shanks si rilassa.

«Capirai un giorno Mihawk,» Shanks avvisa Mihawk allegramente mentre fa cenno ai suoi compagni per un'altra bottiglia di alcol. «Non si tratta solo di credere. Un giorno troverai un ragazzino mingherlino e arrogante che ha i sogni più folli, e all'improvviso saprai solo che non potrai lasciarlo morire».

«Mah». Mihawk rende chiara la sua opinione al riguardo mentre siede e accetta la bevanda che Shanks gli offre. «Sei davvero un idiota».

Anni dopo,

«E cosa hai fatto?».

La gioia nella domanda di Shanks non è affatto soppressa.

«L'ho sfregiato a vita». Mihawk è impassibile, il cipiglio sul suo volto diventa sempre più feroce ad ogni secondo.

«Uh-huh».

«Roronoa è un ragazzino arrogante ma ha del potenziale».

«Uh-huh».

«Ho semplicemente deciso che con tale potenziale potrebbe diventare un degno avversario».

«Uh-huh».

«Questo non ha niente a che vedere con quello che è successo tra te e Monkey D. Rufy».

«Uh-huh».

Un secondo di silenzio, prima che lo spadaccino più forte del mondo finalmente abbocca all'amo e digrigna i denti, un raro momento di tempesta in quelle fattezze normalmente serene; Mihawk ringhia.

«Levati quel sorriso dalla faccia o ti faccio male».



~·~·~❧~·~·~ 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


n/t: ed ecco qui la seconda parte della storia. Puro crack, siete avvisati!

_______________________

Capitolo 2.


Avvia

«Miha- Ma che diavolo...?»

Due teste scattano in perfetta sintonia.

«Che diavolo state facendo voi due?»

No aspetta. Pausa. Riavvolgi. Sì. Ora avvia

L'unico accenno che Mihawk si fosse accorto della nuova presenza fu il leggero sbuffo e quello venne coperto rapidamente dal fruscio del giornale. Tuttavia, Roronoa Zoro si irrigidì percettibilmente, e alzò lo sguardo dalla katana dalla lama nera che stava pulendo. Lanciò uno sguardo allo spadaccino veterano e il suo sguardo si fece più stretto quando notò che il giornale era stato ingegnosamente sistemato tra lui e la faccia dell'uomo. Non c'era stato un singolo movimento, la minima traccia di nulla ma Zoro sapeva - da alcuni mesi si stava allenando con lo spadaccino più forte del mondo – che quel maledetto stava sorridendo dietro quei giornali. Tuttavia, Zoro non disse nulla e ritornò l'attenzione alla sua arma; chiunque Occhio di Falco incontrasse nel suo tempo libero erano affari suoi.

Chiunque Zoro inconsciamente pensasse che avrebbe visitato i cupi e pericolosi luoghi dell'isola, certamente non era l'uomo che aveva allegramente varcato le porte.

«Mihawk Occhi di Falco!» Shanks il Rosso agitò la bottiglia di vino nella sua mano mentre si dirigeva all'interno – i suoi occhi che lampeggiavano a sinistra erano l'unico segno che avesse notato un curioso uomo dalla testa verde che rinfoderava le sue armi. Gli estremi della sua bocca si curvarono in un sorriso che alleggerì gli affascinanti lineamenti ma, come aveva fatto il giovane spadaccino minuti prima, Shanks non disse niente e si gettò sulla sedia accanto al suo rivale. Suddetto rivale girò molto accuratamente un'altra pagina, un ovvio messaggio che Shanks ignorò. Lui posò la bottiglia di vino tra di loro sul tavolo mentre continuava allegramente. «Che caldo benvenuto mi hanno dato quelle scimmie omicide con le spade... oserei dire che mi hanno ricordato qualcuno».

Lo sbuffo dall'altra parte della stanza suscitò uno sguardo piatto del membro della Flotta dei Sette. Tuttavia, quando l'ex cacciatore di pirati si alzò e sparì dietro le porte di quercia, lo sguardo cambiò il suo obiettivo.

Con la completa immunità finemente affinata nel corso degli anni, Shanks sorrise – ma il bagliore lampeggiò per un momento dopo aver sentito l'attento avvertimento del suo rivale.

«Se è una scusa che sei venuto a chiedere, non l'avrai».

Le linee di Shanks si ammorbidirono brevemente – perché quella ammissione era la cosa più vicina ad una scusa che lo spadaccino potesse mai fornire – prima di ritornare all'umore allegro, rumoroso e odiosamente felice che sapeva Mihwak semplicemente odiava.

«Sappiamo entrambi che lui non sarebbe uscito fuori di lì vivo se davvero avessi voluto che accadesse,» Shanks ghignò. «Per qualunque ragione tu l'abbia lasciato andare, l'hai fatto e questo è sufficiente per me».

Il decennale rivale di Shanks lo fissò senza battere ciglio, prima di accettare infine la sua risposta e sbuffare.

«Tu non uscirai di qui vivo se la tua ciurma ha trasformato questo viaggio in una gita al mio castello».

«Nah, possono essere idioti ma nessuno di loro è un suicida,» Shanks replicò con affetto. «Stanno aspettando a riva con la nave. Sono venuto solo per darti questo».

Il capitano dai capelli rossi sorresse la bottiglia di buon vino che aveva portato. Il membro della Flotta dei Sette alla fine piegò il giornale e lo poggiò sul piccolo tavolo ligneo tra sé e il pirata. Si appoggiò alla sua mano mentre diceva, in tono quasi annoiato.

«Se è così buono, suppongo che il takju* che ho ricevuto da un lontano paese a Est sarebbe inutile».

Gli occhi di Shanks si illuminarono – bevande esotiche da posti nuovi erano un'offerta che non aveva mai rifiutato. E Mihawk lo sapeva dannatamente bene.

«Liquore di riso?»

«Uno dei migliori,» Mihawk tirò fuori una piccola chiave dalla tasca mentre continuava. «È giù in una delle cantine più fredde, però. Un vero peccato-»

Mihawk venne colto di sorpresa.

Pausa, avanti veloce, avvia

«Ma che diavolo...?»

Roronoa Zoro sta alla porta, fissando il suo mentore e l'amico del suo mentore con lieve sorpresa. Alza un sopracciglio ai due uomini che si trovano nella loro ridicola e compromettente posizione, uno praticamente seduto e allungato sull'altro.

«Che diavolo state facendo voi due?»

Pausa, questa volta riavvolgi, e avvia

«Dammi la chiave!»

«Levati e ti darò la chiave!»

«Dammi la chiave e mi levo!»

«No, levati e ti darò la chiave!»

«No, dammi la chiave e mi levo!»

«Rosso!»

Infine, pausa, avanti veloce e avvia

«Che diavolo state facendo voi due-no, non rispondete,» Roronoa Zoro si massaggia la nuca. «Tornerò più tardi».

Shanks discende – con una spinta irritata che lo spinge nella giusta direzione – e alza la mano in un modo in qualche maniera conciliante.

«Non è come sembra, ragazzo» Shanks comincia.

«Certo,» Zoro concorda con calma e serietà e Shanks può giurare che il ragazzo sta sogghignando. «Tornerò più tardi».

«No, ragazzo. Hai capito male. Non è-»

Ma la porta si chiude e i passi che echeggiavano lungo il corridoio muoiono via. Shanks sposta lo sguardo dalla porta chiusa al suo rivale che sta ribollendo e pensa per un momento. Poi rompe il silenzio vivacemente.

«Dammi la chiave?»

Shanks non ottiene le chiavi. Ma la sua faccia sì.


_______________________________________

*Liquore di origine coreana.


Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3366350