Le 1000 e Una Eremin

di floricienta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Morte e Vita (1) ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Legna ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Calore ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Morte e Vita (2) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Camicia ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Incubi ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Bagno ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Solitudine ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Relazione ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Pavimento ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Orgoglio ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Morte e Vita (1) ***


Titolo: MORTE e VITA (1)
Riferimenti: capitolo 4 (episodio 5) - capitolo 21 (episodio 16)
POV: Armin

Note: Ciao a tutti! Spero che qualcuno a cui piace questa coppia si faccia sentire perché il fandom sembra in astinenza da Eramin e non è possibile xD Sono così belli insieme e praticamente si vede a chilometri di distanza il loro amore e anche l'autore lo pensa! Ahah! Comunque come avete notato ho messo un riferimento per i capitolo/episodi dove si inserisce la storia così potete saltare se non avete visto o letto o se volete farvi del male da soli e leggere comunque un possibile spoiler xD Ma non ce ne saranno granché (praticamente nulli) sono più incentrate su loro due e al loro rapporto. Detto questo vi lascio alla lettura!

 

MORTE e VITA (1)


Ho visto tutta la vita passarmi davanti e, in ogni scena, tu eri presente.
Avrebbe voluto pronunciare quella semplice frase in quel momento.
Erano successe troppe cose negli ultimi giorni: Eren aveva scoperto di poter tramutare il proprio corpo in quello di un Gigante in tutto e per tutto, ne era seguita un'accusa di cospirazione contro l'umanità e un successivo processo; poi era entrato a far parte della Legione Esplorativa per poter dimostrare la sua utilità contro lo sterminio dei Titani.
Ma ora, anche Armin faceva parte del Corpo di Ricerca ed erano seduti a tavola a consumare la cena dopo una giornata sfiancante. Tutto si poteva dire esser tornato alla normalità, ma un tarlo insistente premeva nella testa del biondo.
“Eren, possiamo parlare?” attirò la sua attenzione, mentre il moro si stava portando alla bocca l'ultimo cucchiaio di zuppa.
Vorrei tanto dirtelo, vorrei che tu lo sapessi.
Eren annuì e qualche istante dopo si ritrovarono da soli, appena fuori le porte del Castello che fungeva da base per la Legione.
“Proprio come ai vecchi tempi.” Eren si stiracchiò le braccia, fissando il cielo notturno “A chiacchierare dopo cena come durante l'addestramento.” gli porse un sorriso gentile.
“Però sono cambiate tante cose.” il tono di Armin sembrava quasi distante e malinconico e all'altro non mancò di notarlo.
“Già, ma questo non significa che non possano tornare come erano.”
Armin sapeva benissimo che l'aveva detto per non intristirlo ancora di più. Eren l'aveva sempre protetto e accudito come se fossero molto più che semplici fratelli.
Perché non riesco a dirlo?
Il biondo decise di sorridere per non far preoccupare inutilmente l'amico e rimase in silenzio per qualche minuto. La sua mano andò a tirare la manica della maglia dell'altro e un piccolo sussurro uscì dalle sue labbra.
“Grazie.”
“Mh? Per cosa?” chiese Eren, voltando il capo per poter fissare i propri occhi in quelli cristallini che aveva di fianco.
“Non ero ancora riuscito a ringraziarti per aver sacrificato la tua vita per me.”
Quando hai allungato la mano per salvarmi dalla bocca del Titano, la tua immagine si è sovrapposta ai miei pensieri. Perché tu eri già lì.
Armin sospirò, non riuscendo a tramutare in parola neanche quel pensiero.
“Non ti avrei mai lasciato morire.”
Eren si voltò completamente verso il biondo e lo vide tremare mentre le sue guance venivano solcate da piccole lacrime che cadevano silenziose per terra.
Io invece non sono stato in grado di salvarti. Se tu fossi morto...
“Se tu fossi morto per davvero, come avrei vissuto senza di te!”
Improvvisamente Armin urlò, con le lacrime che uscivano copiose dai suoi occhi, lo sguardo puntato nelle iridi verdi e il tremolio persistente nelle spalle. Era riuscito ad esprimere un minimo dei propri sentimenti.
Eren lo prese per la vita e lo strinse contro di sé, portando poi le braccia sulla sua schiena e racchiudendo quel piccolo corpo. Armin si lasciò andare ad un pianto disperato mentre ricambiava la stretta e bagnava la maglietta del moro. Bastarono una manciata di minuti perché si calmasse e potesse godere di quell'abbraccio con il quale sperava di potergli trasmettere tutto quello su cui aveva riflettuto negli ultimi tempi.
Mi chiedo quali siano stati i tuoi pensieri mentre stavi per essere mangiato, se anche la mia figura ti sia passata per la mente.
“Ti ho salvato proprio perché avevo la stessa paura.” proferì con un tono calmo e prese a baciare la chioma bionda con tanti piccoli schiocchi.
La sorpresa di quelle parole lasciò Armin impietrito, mentre una felicità che mai aveva provato scorreva nelle sue vene fino a fargli pompare il cuore con più vigore.
Solo qualche istante dopo, Eren si staccò di poco dal corpo di Armin per potergli prendere il mento tra le dita e avvicinare la propria bocca alla sua.
La mia vita continua a scorrere e, in ogni scena, tu sarai presente.




Fine! Spero vi sia piaciuta e non mancate di lasciare un commento per farmi sapere la vostra opinione! Ve ne sarei molto grata :)
Sto mettendo tutto i miei sentimenti per loro e spero vi siano arrivati!
Le storie, comunque, sono un misto di drabble, flash e oneshot e sono in ordine sparso per l'intera opera! Quindi ci vediamo alla prossima!
Grazie mille a tutti :)
Flor ^w^

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Legna ***


Titolo: ​Legna
Riferimenti: ---
POV: Armin
Note: Buon anno a tutti quanti! Ecco la seconda storia di questa raccolta. Come vedete, mancano i riferimenti, questo perchè si svolge prima di tutti gli eventi raccontati nell'opera originale (quindi durante l'infanzia dei due amorini! *-*). Buona lettura e ringrazio tutti quelli che leggeranno, aggiungeranno la storia ai preferiti, commenteranno ecc... è sempre ben apprezzato :3 Ciao a tutti!


LEGNA
 

Era sempre stato lui quello che veniva aiutato da Eren e Mikasa, ma la visione del ragazzo moro, evidentemente sfiancato dalla fatica del trasporto della legna, fece venire ad Armin la convinzione che avrebbe potuto ripagare di un poco quel debito enorme che aveva con il suo unico amico.
“Eren!”
Corse forsennato verso di lui, agitando il braccio destro all'aria per salutarlo. Subito l'altro si accorse della sua presenza e lo salutò di rimando con un cenno della mano, poi gli venne un sussulto improvviso e sfregò la stessa mano sui propri occhi, come per dover scacciare qualcosa al più presto, prima che Armin lo vedesse.
“Eren.” ripeté il biondo, arrivando al suo fianco con un leggero fiatone “Sei da solo oggi?” gli chiese con un sorriso enorme stampato in faccia. L'essere solamente loro due era un qualcosa che lo rendeva felice nel profondo, anche la compagnia di Mikasa non gli dispiaceva, ma preferiva di gran lunga i momenti in solitario con il suo amico.
Erano entrambi soli ed entrambi riuscivano a capire l'altro con un semplice sguardo, il loro legame era un qualcosa di unico. Erano gli emarginati della società, ma ad Armin non aveva mai importato e non ci avrebbe mai dato peso fin quando Eren fosse rimasto al suo fianco.
Per quanto lo riguardasse, Armin non si sarebbe mai allontanato da lui.
Dello stesso non poteva esserne sicuro per Eren.
“Mikasa è impegnata con mia mamma, quindi sono andato a prendere la legna da solo.” indicò il suo zaino, ma si rese conto di non essere ascoltato “Mh? Armin?”
“Stavi piangendo per caso?” disse Armin schiettamente, fissandolo negli occhi. Non gli era sfuggito che erano arrossati e si dovette trattenere dal ridacchiare, intuendone perfettamente il motivo.
“Cosa? Perché dovrei piangere?” si agitò subito Eren.
“Perché non riesci a trasportare da solo tutta quella legna.” il sorriso sul suo volto non accennava a sparire.
“Eh? Non è vero. Posso farcela benissimo anche senza Mikasa.”
“Ti do una mano.”
Ecco, ora non poteva tirarsi indietro. L'avrebbe aiutato e gli avrebbe dimostrato di poter valere qualcosa anche lui. Strinse forte un pugno e aspettò una risposta.
“Non ce n'è bisogno, posso fare da solo.” un piccolo tremolio aveva preso possesso del corpo di Eren e le lacrime pungevano gli occhi per uscire ancora “Sono forte.”
Armin abbassò il volto, pensando che il problema di Eren fosse proprio quello di mettersi a paragone con Mikasa. L'aveva sempre fatto, ma in quel momento era lui quello che si trovava di fronte al ragazzo, quindi non doveva esserci qualcun altro ad intromettersi.
“Eren...” Armin rialzò lo sguardo e gli posò una mano sulla spalla e la sentì tremare sulla punta delle dita “Lo sei, ma lascia che ti aiuti lo stesso.” il suo viso era determinato e serio.
Subito il moro rilassò il volto, persino le lacrime scomparvero e rimase a bocca aperta, guardando il biondo. Si scrutarono per pochi istanti negli occhi e tutto fu chiaro anche a lui. Non erano servite parole per capire il desiderio di Armin di volersi rendere utile solo per essere considerato, anche di un minimo, importante per Eren.
Il moro si lasciò andare ad un sorriso, mise qualche ramo tra le braccia di Armin e decise di non dirgli che per lui era già importante senza il bisogno di dover dimostrare nulla. Pensò che l'avrebbe capito da solo.
Dal canto suo, Armin strinse i denti e fece di tutto per non far cadere a terra la legna prima di arrivare a casa dell'amico, nonostante le braccia gli stessero per cedere più volte.
“Grazie, Armin. Hai fatto un ottimo lavoro.”
Quella frase riempì il ragazzo di orgoglio e gli si imporporarono le guance senza poterlo celare.
Finalmente si era reso utile anche lui, anche se aveva trasportato unicamente qualche ramoscello, ma i segni sul suo maglione erano un'evidente prova che era riuscito a portare a termine quel compito.
Il forte abbraccio di ringraziamento, che ricevette dopo il lavoro svolto, fu, però, un migliore ripagamento per quello sforzo, insieme al volto sorridente e arrossato di Eren che si nascondeva tra i suoi capelli biondi. 



 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Calore ***


Titolo: Calore
Riferimenti: capitolo 34 (episodio 25)
POV: Armin
Note: Ciao a tutti! Questa flash è stata particolarmente ispirata da una tavola del manga che credo sia la meglio disegnata dell'intera opera e che purtroppo l'anime ha deciso di tagliare beatamente! Uno dei pezzi più Eremin di tutto Shingeki... Sorvoliamo xD La tavola in questione è la prima del capitolo 34. In ogni caso, questa è la mia flash preferita, quindi spero davvero che vi piaccia e che possiate dirmi cosa ne pensate, mi rendereste davvero felice! So che è corta corta, ma appunto è una flash che contiene un sacco di sentimenti! *scoppia a piangere*  Buona lettura ;^;
 
CALORE
 

Caldo.
Sentiva la pelle bruciare, anche se la camicia della divisa lo separava da quella fonte di calore.
Estremamente caldo.
Non aveva intenzione di lasciare la presa per nulla al mondo. Piuttosto avrebbe patito le pene dell'Inferno.
Mi sento andare a fuoco.
Poggiò la guancia sui capelli neri del ragazzo che stringeva tra le braccia, anch'essi emanavano vampate calde.
Intorno a loro c'era unicamente vapore che si disperdeva nell'aria, così come i resti delle ossa del Titano che si stava decomponendo a pochi metri di distanza.
Ma è così piacevole.
Armin rafforzò la presa su Eren, tenendolo forte per l'addome e tirandolo contro di sé. Era legittima tutta quella preoccupazione ogni qual volta Eren si trovasse sul campo di battaglia in prima persona?
Questa è la certezza che non ti ho ancora perso.
Strinse i denti, così come gli occhi e affondò il viso nei suoi capelli corvini, sfiorando con il mento la sua pelle e non si tirò indietro neanche a quel contatto bollente.
Non voglio sentire la tua pelle fredda.
Percepì il corpo dell'altro muoversi leggermente, forse stava riprendendo conoscenza.
Farebbe diventare fredda l'esistenza in questo mondo.
Eren alzò lievemente lo sguardo verso l'alto, per poter incrociare gli occhi azzurri dietro di lui.
Un mondo senza di te è un mondo senza più sangue caldo che circola nelle vene.
“Armin...”
E così l'uomo non può vivere.
“Cos'è successo ad Annie..?”
“Eren...”
Io non posso vivere.
 


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Morte e Vita (2) ***


Titolo: Morte e Vita (2)
Riferimenti: capitoli 44 - 45 - 49
POV: Eren
Note: Eccoci qua con il quarto capitolo! Finalmente uno dal punto di vista di Eren, poverino non l'avevo ancora considerato ahah! In questo capitolo ci sono degli spoiler riguardo ai capitoli sopracitati, quindi se non sapete cosa è successo fino a quel punto leggete a vostro rischio e pericolo ;) Non ho altro da aggiungere se non ringraziare chi commenta, chi ha aggiunto nei preferiti ecc, come al solito, e invito anche altri a farmi sapere cosa ne pensa :3 Buona lettura!

MORTE e VITA (2)
 

Quante persone ancora dovranno morire per me...
Eren si trovava sopra la parte di muro ammaccata da Berthold in forma di Titano Colossale; si sporse di un poco per poter vedere anche l'enorme solco nel terreno che aveva causato la caduta del Gigante da cinquanta metri di altezza solo per riuscire a rapirlo.
Strinse i pugni fino a farsi venire le nocche bianche.
Un suono distinto di passi lo raggiunse mentre era concentrato nei propri pensieri.
“Eren!” Armin corse verso di lui, fino a raggiungerlo completamente “Dobbiamo andare.”
“Sì, dammi un minuto.” rispose Eren con freddezza, senza staccare gli occhi dall'immenso buco.
“Eren.”
Lo chiamò ancora il biondo e tese la mano verso la sua per poterla afferrare e stringere saldamente. Non ci volle che un secondo perché il pugno di Eren si allentasse e le sue dita andassero ad intrecciarsi con quelle di Armin.
Che stupido sono. Ti stai preoccupando ancora a causa mia.
Rafforzò la presa sulla piccola mano dalla pelle candida e usò quella libera per accarezzargli la guancia.
“Questa volta sono io che devo ringraziarti.”
“Non sono stato io a salvarti. È stato un lavoro di squadra.”
“Se non avessi fatto quel discorso a Berthold, riuscendo a penetrare perfettamente nella sua mente, a quest'ora io non sarei qui.” gli sorrise mentre la mano era passata a scompigliargli i capelli.
“Non ti avrei mai lasciato morire.”
Fu in quel momento che Eren si accorse di quanto l'altro fosse cresciuto in così poco tempo. Avevano già tenuto un discorso simile e, in quell'occasione, era Armin il più debole tra i due, ma questa volta si stava dimostrando molto più forte di quanto potesse apparire alla vista.
Già, sei tu che mi salvi sempre.
Una piccola risata gli scappò dalle labbra.
“Sai, Armin? Quando mi sono visto precipitare addosso il Titano Colossale a bocca spalancata, ho davvero temuto che potesse essere la fine per me. Sapevo che il loro scopo fosse quello di rapirmi, ma non ho potuto non pensare che ci sarei rimasto secco.”
Gli lasciò andare la mano e si abbassò piegandosi sulle ginocchia, tornando con il volto sul territorio al di là delle mura.
Ma in quel momento la tua voce mi ha raggiunto, così come ho percepito i tuoi occhi pieni di paura. Non avevo mai riflettuto a fondo su quanto ti facessi allarmare.
“E sai un'altra cosa?”
Eren vide l'ombra del biondo sopra la sua testa e continuò a parlare.
“Ti sembrerà una sciocchezza, ma proprio per questo motivo ho visto passarmi tutta la vita davanti e solo una figura era sempre presente. La tua.”
Armin sussultò, per poi scuotere la testa incredulo con un piccolo sorriso stampato in volto e posò le mani sulle spalle dell'altro.
“Eren?”
Il moro alzò il viso verso il cielo, fino ad incontrare gli occhi azzurri di Armin e le sue labbra che si posarono delicatamente sulle proprie.
“Era da tempo che volevo dirtelo, mi hai risparmiato la fatica e l'imbarazzo.”
Armin lo prese in giro, soffiandogli quelle parole contro la sua bocca per poi riappropriarsene. Le ciocche bionde del ragazzo ricoprivano il volto di Eren, solleticandogli la pelle e, questo, portò un braccio al di sopra del suo corpo, acciuffando Armin per il collo e spingendolo di più contro di sé.
Assaggiò voracemente il sapore delle sue labbra, così come quello della sua lingua e del suo palato finché non ne fu sazio.
Il pensiero del moro andò nuovamente ai fatti appena accaduti, alle persone morte per salvaguardare la possibile arma per la salvezza dell'umanità.
Tu non dovrai mai essere una delle persone che si sacrificheranno per me.
Con un gesto fece riabbassare Armin sul suo viso e suggellò quella sua piccola promessa interiore con l'ennesimo bacio.

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Camicia ***


Titolo: Camicia
Riferimenti: ---
POV: Armin
Note: Buonasera Ereminiani (?) uniti in questa raccolta di fluff che spruzza in ogni dove! *gli esami le fanno male* Anche per questa storia non ci sono riferimenti specifici, vi dico però come contesto che si svolge nella casa dove abitano durante la "parte politica" del manga. Oltre a questo, è una storia un po' diversa dalle altre. Ho provato a spaziare nei generi e spero vi piaccia comunque xD Soprattutto che vi faccia venire un sorrisino... ahah! Detto questo, buona lettura e grazie a chi commenta, legge, ecc... :3
 
CAMICIA
 

Armin si stava cambiando i vestiti per mettersi quelli da notte. Si tolse la camicia della divisa e la piegò per bene prima di poggiarla sul cuscino.
Tutti gli altri si trovavano in sala, radunati intorno al tavolo a chiacchierare, ma lui ormai non ce la faceva più a tenere gli occhi aperti e aveva deciso di andare a dormire.
Un attimo dopo, però, sentì la porta aprirsi dietro di lui ed entrò Eren.
“Armin, non vieni di là?” gli domandò, avvicinandosi a lui e posandogli una mano sulla spalla.
Armin scosse la testa e tremò leggermente al contatto.
“Sono stanco.”
Eren si sedette sul suo letto, proprio sopra alla maglietta che il biondo avrebbe dovuto indossare. Non sapeva bene il perché, ma si sentiva un po' a disagio mezzo nudo davanti al suo amico che non nascondeva il fatto di star scrutando il suo addome scoperto.
Sentì subito le guance diventare rosse e si chiese perché Eren rimanesse imbambolato, senza proferire parola, continuando solamente a fissare ogni centimetro di pelle scoperta.
“C-che hai?” riuscì poi a chiedere, sommerso dall'imbarazzo.
“Ti sto solo guardando.”
“Perché?”
Ma davvero stavano tenendo una conversazione del genere? Che cosa diamine stava passando per la mente del moro?
Eren si alzò con un sospiro e si avviò verso la porta per tornare nel salotto, chiudendola dietro di sé.
Armin sbatté gli occhi più volte, senza comprendere quello che era appena successo. Sempre se fosse successo qualcosa.
Scosse la testa e riprese a svestirsi, abbassandosi la zip dei pantaloni e sentì nuovamente aprirsi la porta.
“Non è che ti serve una mano per spogliarti?”
Cosa avevano appena ascoltato le sue orecchie? Era sicuro di quello che aveva udito?
Non ebbe neanche il tempo di rispondere, che Eren aveva richiuso la porta entrando nella stanza con un sorriso sornione dipinto sul volto. L'aveva preso per i polsi prima di costringerlo a sdraiarsi sul letto, finendo così con lo sgualcire la camicia appena piegata a dovere.
Sì, aveva sentito decisamente bene.
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Incubi ***


Titolo: Incubi
Riferimenti: ---
POV: Eren
Note: Ciao popolo di shingeki! Eccoci con questo nuovo capitolo! Anche questo si svolge nella casa della "parte politica" (quel posto è grande fonte di ispirazione ahahah). Non ho grandi cose da dire, anche perché sono spossata dopo una giornata passata a studiare zoologia *non interessa a nessuno*. Ringrazio solamente tutti quelli che mi seguono in questa raccolta e invito a recensire per farmi sapere cosa pensano :) Alla prossima e buona lettura!
Flor :3


 
INCUBI
 
 

Stava sudando freddo e si agitava convulsamente nel sonno.
Le immagini di persone che non riusciva a distinguere si palesavano nella sua mente una dopo l'altra.

Sangue.
Paura.
Disperazione.

 

Senza accorgersene aveva disfatto il letto, gettando le lenzuola a terra in maniera disordinata e annaspava alla ricerca d'aria.
Di chi erano quei pensieri? Perché continuava a sognare quei fotogrammi indistinti?

Urla.
Nausea.
Rabbia.


Eren si svegliò di soprassalto, puntando gli occhi sulle travi di legno del soffitto e si portò una mano sulla fronte madida di sudore.
Ne aveva abbastanza degli incubi, delle fitte di inquietudine che gli contraevano i muscoli, dell'ansia crescente che gli mozzava il fiato.
Aveva bisogno di qualcosa che potesse calmarlo. O qualcuno. Quel qualcuno c'era e stava dormendo proprio nel letto di fianco al proprio.
Armin.
Voltò la testa per scorgere una massa di capelli biondi che faceva capolino da sotto le coperte bianche e sentì il flebile respiro di una persona che stava dormendo profondamente.
Eren si alzò, poggiando i piedi nudi sulle assi fredde del pavimento e raggiunse con un semplice passo il letto nel quale era coricato Armin. Si sdraiò proprio al suo fianco, con il petto contro la sua schiena, cercando di non svegliarlo e lo avvolse con un braccio. Si ritrovò ad inspirare profondamente l'odore dell'altro, immergendo il naso tra i suoi capelli e questo lo fece tranquillizzare all'istante.
Non si rese neanche conto che la sua gamba era andata a circondare quella del biondo da sopra le lenzuola, fin quando non sentì questo muoversi e ruotare il capo verso di lui.
“Eren...” sussurrò assonnato “Che succede?”
Sembrava che Armin non fosse a disagio dalla situazione creatasi, al contrario di Eren che si lasciò andare alle proprie emozioni finendo con l'arrossire.
“Ho fatto un incubo.” rispose semplicemente.
E solo tu potevi calmarmi.
Armin si girò con tutto il corpo, prese la testa dell'altro e se la portò al petto mentre le dita gli accarezzavano i capelli scuri ininterrottamente, tenendo qualche ciocca tra di esse per giocarci.
Era proprio questo quello di cui Eren aveva bisogno e, nuovamente, incrociò le proprie gambe con quelle del biondo, così come le braccia dietro la sua schiena.
“Ora non ne farai più.”
Il sussurro di Armin arrivò ovattato alle orecchie di Eren, intrappolato in quelle morsa di beatitudine.
Rimasero così tutta notte, noncuranti che il mattino seguente avrebbero dovuto dare qualche spiegazione ai loro compagni di stanza.
 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Bagno ***


Titolo: Bagno
Riferimenti: ---
POV: Armin
Note: Ciao ragazzi, bentornati a leggere questa raccolta! :3 Anche questa è stata partorita pensando alla casa dove vivono nella "parte politica" è più forte di me! Ahaha! Questa volta mi sono cimentata con un genere diverso che mi piace molto eheheh *sguardo perverso* spero che anche a voi piaccia u.u Grazie a tutti voi che leggete e chi commenta e aggiunge nei preferiti ecc, se vi piace (e anche se no ovviamente) sarebbe carino ricevere qualche recensione per sapere, magari potete anche darmi idee su cosa vorreste leggere :3 Buona lettura!
Flor ^w^

 
BAGNO
 

La mente era inebriata di lussuria, il corpo reagiva senza poter essere tenuto a bada sotto il tocco delle mani che si muovevano, ormai esperte, sulle sue zone più delicate.
Le labbra erano semidischiuse per permettere agli ansimi di uscire e poter invocare il nome del ragazzo che lo stava facendo impazzire.
“Eren... Eren...”
Ma una casa così piccola, dove vivevano insieme agli altri ragazzi della Legione Esplorativa, lasciava poco spazio all'intimità e così stava succedendo anche in quel momento.
Il flusso di piacere era continuamente interrotto dal bussare incessante alla porta.
“Vi muovete voi due! Devo pisciare!”
Una voce familiare colpì di striscio le sue orecchie, arrivando come molto distante.
“Vai a farla nella stalla come si addice ad un buon cavallo.”
La risposta impertinente e quasi rabbiosa del suo compagno l'aveva un minimo riportato alla realtà, mentre le ciocche bionde si attaccavano al suo volto sudato.
L'istante dopo si ritrovò nuovamente in balia della libidine, con le dita artigliate nei capelli scuri dell'altro come se volesse strapparli.
“Che cazzo stai dicendo? Appena esci di lì, ti riempio di botte!”
Sentì un ringhio furente prima di alcuni passi che si allontanavano dalla porta.
“Eren...”
Solo quel nome riuscivano a formulare le sue corde vocali, mentre il godimento aveva quasi raggiunto l'apice.
Di nuovo qualcuno bussò alla porta, questa volta con più pacatezza.
“Armin, la prossima volta andiamo da un'altra parte.”
Si accasciò sul pavimento, ansimante e cercando di riprendere possesso delle proprie facoltà mentali e fisiche.
Sì, avevano decisamente bisogno di un luogo con più privacy.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Solitudine ***


Titolo: Solitudine
Riferimenti: ---
POV: Armin
Note: Bentornato popolo! Questa volta facciamo un salto nel passato, dove i nostri piccoli amorini sono ancora bambini :3 Inoltre, ho sperimentato un altro tipo di oneshot ancora, leggete per capire di cosa parlo. Spero che vi piaccia e che lasciate un commentino per farmi sapere (come al solito insomma ahah) riempite i vostri cuori di feels e ci sentiamo alla prossima storia :) Buona lettura!
Flor ;)


 
SOLITUDINE
 

Armin teneva il libro, regalatogli dal nonno, nascosto sotto il maglione azzurro per paura che qualche altro ragazzino potesse trascinarlo in un vicolo per dargli dell'eretico e picchiarlo violentemente come era già successo più di una volta. Il mondo esterno era un tabù, ma i suoi sogni verso quello stesso mondo sconosciuto lo investivano ferocemente per tutto il corpo, più delle percosse che era solito subire.
Perché stesse affrontando il pericolo di essere bulleggiato ancora, il ragazzo dai folti capelli dorati lo sapeva benissimo: si stava dirigendo verso il luogo stabilito da Eren per il loro incontro. Gli unici momenti di serenità per Armin erano proprio questi, vedersi con Eren e poter sproloquiare di qualsiasi cosa gli passasse per la mente perché il suo amico lo avrebbe ascoltato, sempre e comunque, e avrebbero condiviso le stesse idee.
Il suo sguardo fissava la strada che stava percorrendo con passo svelto, passando da mattonella a mattonella, e un leggero rossore gli imporporava le guance. Le labbra erano diventate anch'esse rosse e paffute a causa del freddo e un leggero vapore uscì fuori da queste non appena le dischiuse per emmettere un leggero sospiro.
Si sedette sui gradoni di pietra subito dopo che arrivò a destinazione e rimase in attesa dell'altro. Mentre stava aspettando, vide passare due ragazzi più grandi di lui dalla parte opposta del fiume che attraversava il distretto di Shiganshina; questi lo squadrarono da capo a piedi e lo congelarono con un ghigno sul volto.
Armin si strinse nelle ginocchia, premendo il petto contro la copertina rigida del libro, che lo sentì entrare fin sotto alla pelle e rimase immobile, cercando di pensare che a breve non gli sarebbe più dovuto importare della gente che camminava intorno a lui. Sarebbe arrivato Eren e, allora, tutto il resto non sarebbe contato più niente.
I minuti passavano e il suo amico non si era ancora degnato di farsi vedere, la cosa stava facendo preoccupare Armin, quasi convinto che non volesse più vederlo per chissà quale ragione. La sua mente dava sfogo ad un sacco di preoccupazioni che si palesavano con il tremore delle dita attorno al libro nascosto.
Non voleva di nuovo la solitudine come unica amica.
Si era sempre sentito estremamente solo anche in mezzo a tutta quella gente, ma se questa fosse sparita completamente, lasciando solo lui ed Eren, allora l'avrebbe sopportato benissimo. Era per questo che non vedere il moro arrivare dalla strada, lo stava mandando fuori di testa.
“Armin!”
Un grido affannato dietro le sue spalle lo colse e tutta la tensione di poco prima crollò come un castello di sabbia asciutta.
“Scusa se ho fatto tardi.” il ragazzo appena arrivato si grattò il capo un po' imbarazzato per l'accaduto.
Armin scosse la testa.
Si era già dimenticato di tutte le paranoie, quello che era importante si trovava proprio davanti a lui e non poteva che renderlo felice. Improvvisamente aveva abbandonato la solitudine dietro di sé come un paio di scarpe ormai troppo piccole per poter essere indossate ancora.
Il suo sorriso era più splendente del Sole alto nel cielo.
“Ben arrivato, Eren.”

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Relazione ***


Titolo: Relazione
Riferimenti: capitolo 23 (episodio 17)
POV: Armin
Note: Ciao a tutti! Scusate il ritardo, ma in questi giorni mi è arrivata la camera nuova, quindi sono sommersa dagli scatoloni da mettere a posto e poi c'è stato di mezzo anche il mio compleanno e fra 3 giorni ricomincio l'università (questo non c'entra niente ma è deprimente ahaha). I riferimenti in realtà servono soltanto per una frase che ho messo nel capitolo, non c'è da sapere molto diciamo u.u detto questo vi lascio alla lettura e grazie a chi commenterà ecc come al solito! Un besito
Flor :)


RELAZIONE

Armin aveva sempre creduto che mantenere segreta la sua relazione con Eren sarebbe stato quasi impossibile agli occhi dei loro compagni del 104° Corpo di Addestramento Reclute.
E non solo perché condividiamo la stanza o perché viviamo insieme ventiquattro ore su ventiquattro.
Erano proprio certi atteggiamenti che pensava non avrebbero potuto che venir fraintesi.
Come in quel momento, dove la sua mano bramava di afferrare saldamente quella di Eren, che camminava pochi passi davanti a lui con il mantello verde che ondeggiava ad ogni passo.
In quanti l'hanno capito? Chi invece ne è ancora all'oscuro?

“Armin... Sai, pensavo che il modo in cui stai sempre attaccato ad Eren fosse disgustoso...”

Jean aveva pronunciato quelle parole senza tener conto di quello che realmente nascondevano, del loro vero significato e, probabilmente, non aveva ancora colto il perché Armin si comportasse così.
Sto davvero tutto il giorno attaccato ad Eren, ma se lo faccio è perché non posso farne a meno.
Accelerò il passo per poter così fiancheggiare il suo compagno, che voltò il capo verso di lui per dedicargli un sorriso dolce.
In realtà non sono così sicuro che ci sia ancora qualcuno che non l'abbia capito.
Gli restituì il sorriso mentre nella sua testa vorticavano ancora questi pensieri.
I suoi dubbi si annullarono nell'istante in cui percepì un paio di dita sfiorargli il dorso della mano per poi scivolare sul suo palmo e stringerlo forte.
I cristallini occhi di Armin si illuminarono dalla contentezza e ricambiò la stretta come se non potesse che vivere di quello. Tante volte si era ritrovato con la forte mano di Eren tra la sua – fin da quando non era che un bambino – e quel gesto compiuto dal niente mentre intorno vi erano tutti gli altri gli faceva intendere che di segreto, la loro relazione, non aveva mai avuto nulla.
Notò subito lo sguardo degli altri compagni vicini a loro e, in risposta a quel lieve imbarazzo nei loro occhi, si avvicinò ancora di più ad Eren, fin quando le loro spalle non si sfiorarono.
Successivamente gli lasciò andare la mano per avvinghiarsi al suo braccio, traendolo ancora più vicino a sé. Ricevette uno sguardo confuso dal ragazzo dagli occhi verdi, che si limitò poi a continuare a camminare in quella posizione, obbligandolo a riprendergli la mano con quella rimasta libera e che gli lasciò un delicato bacio tra i capelli biondi.
Ormai è una relazione alla luce del Sole.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Pavimento ***


Titolo: Pavimento
Riferimenti: capitolo 53
POV: Eren
Note: Wow è finita la prima settimana d'università non ci credo è stata veloce! Ahah menomale! Quindi ci si può dedicare a questi amorini! Il riferimento è minimo, ma non vorrei che qualcuno si spoilerasse qualcosa (anche se immagino non capirebbe, al contrario di quelli che invece hanno letto il manga) e niente.. Spero che vi piaccia come al solito e che vi facciate sentire con un piccolo commento :3 Buona lettura!
Flor ^w^

 
PAVIMENTO
 

“Non devi farlo.”
Il tono preoccupato di Eren era evidente, così come gli occhi appena appena lucidi.
“Devo, sono l'unico che può confonderli.”
Quello di Armin era leggermente più risoluto, ma traspariva anche dalla sua voce un minimo di timore.
“Non preoccuparti, Eren. Il piano è ben costruito: mi scambieranno con Historia per il sequestro e gli altri entreranno al momento giusto per catturarli.” scosse la testa dolcemente. “Non c'è niente che possa andare storto con Mikasa e il Capitano Levi.”
Lo so che non ti accadrà niente, ma perché proprio tu? Ora capisco come ti sei sentito ogni volta che sono stato coinvolto in qualcosa.
“Ti fidi di me?” Armin domandò deciso.
“Che domande!” il moro schioccò la lingua infastidito da quel quesito ovvio.
Non è questione se mi fidi o no di te. È che non sopporto il fatto di vederti in pericolo. Non puoi, non puoi e basta!
“Allora non fare quella faccia imbronciata!” lo prese in giro il biondo, tirandogli i lati della bocca per costringerlo ad un sorriso.
“E-ehi!” Eren si agitò, colto dalla sorpresa, e precipitolò malamente dalla sedia.
“Eren! Stai bene?” Armin scattò in piedi e porse la mano all'altro per tirarlo su.
Il moro l'afferrò saldamente e lo trascinò giù con sé con uno strattone forte, così facendo lo fece cadere sul proprio petto e scoppiò in una fragorosa risata, mentre teneva ancora ben salda la presa sulle sue dita.
Devi stare con me, senza allontanarti dalla mia vista.
Anche Armin si mise a ridere, soffocando la voce nel collo dell'altro e aggrappandosi a lui con tutte le sue forze.
“Vorrei che non rischiassi la tua vita.” affermò successivamente Eren, mentre lasciava scorrere le dita tra i capelli biondi.
“È quello che penso ogni volta per te.”
“Lo so.”
Eren sentì le labbra umide dell'altro sfiorargli delicatamente il collo e sotto l'orecchio, con tocchi lievi e quasi impercettibili.
Ti proteggerò in qualsiasi situazione. Vedi quindi di non fare avventatezze per me.
Si sentì in balia di quelle piccole coccole che stava ricevendo e pensò che avrebbe voluto stare lì, sdraiato sul quel pavimento freddo, per tutto il giorno e la notte.
“Ehi, mocciosi, state pulendo il pavimento?”
Se non fosse stato per la voce furente del Capitano Levi che lo scosse da quell'attimo di tranquillità facendolo diventare rosso come un peperone dalla punta dei piedi a quella delle orecchie.
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Orgoglio ***


Titolo: Orgoglio
Riferimenti: ---
POV: Armin
Note: Buona domenica a tutti quanti! Come potete notare, la raccolta è conclusa, ma questo non significa che non possa aggiungere delle altre flash in futuro. Semplicemente per ora non ho altre idee, come minimo potrebbe accadere che nel giro di qualche settimana me ne vengono altre e torno in attività xD però per adesso diciamo che vi lascio con quest'ultima storiella che merita una spiegazione (e capirete il perché ahah). Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e letto e commentato e spero che possiate seguirmi ancora nelle prossime storie che potrei pubblicare! Un abbraccio a tutti e buona lettura
Flor *w*

 
ORGOGLIO
 

Armin stava camminando con le braccia tese, i pugni serrati e lo sguardo truce.
Non sopportava più tutto questo.
Perché alla fine era sempre lui quello che provava più dolore? Pensava che non avrebbe retto così a lungo tutti gli affanni e la stanchezza che gli provocava quella situazione giorno dopo giorno.
Inoltre, lui era il più debole qualsiasi cosa facesse. Al contrario, Eren primeggiava sempre in tutto. Era più capace, più esperto e lo sovrastava decisamente ogni volta.
Questo non voleva dire che Armin provasse del rancore verso il suo migliore amico – e amante – piuttosto ne era ben felice e soddisfatto.
Nonostante questo attaccasse la sua bassa autostima, ormai ne aveva fatta una questione di principio.
Anzi, era indubbiamente una questione di orgoglio.
Solo una volta era riuscito ad eccellere rispetto ad Eren e, quando era accaduto, si era sentito finalmente capace di poter fare qualcosa in maniera migliore rispetto al moro, benché gli era dispiaciuto vedere i suoi occhi verdi sul punto di piangere. Però la fierezza non era durata a lungo, era stato tutto un errore di fabbricazione, per questo Eren non era riuscito a dare il massimo in quella situazione.
Nuovamente Armin si era ritrovato sottomesso da Eren.
Basta. Non ne poteva più.
Armin vide il moro in lontananza, accelerò il passo e lo prese per il braccio. L'altro non fece in tempo a reagire che si ritrovò trascinato dentro ad uno stanzino con il biondo che bloccava la porta d'uscita.
Armin puntò gli occhi dritti dritti in quelli di Eren, senza batter ciglio, e diede sfogo a tutta la sua frustrazione.
“Eren, questa volta faccio io l'attivo.”
Solamente una questione di orgoglio.




Note: Ecco allora... Da dove posso iniziare? Ahah! Tutta la flash è un enorme doppio senso nella testa di Armin. Se qualcuno ha pensato che si riferisse all'addestramento delle reclute o comunque che parlasse di forza fisica o qualcosa del genere... beh allora sono stata brava a farvelo credere xD In realtà, però, Armin si sta riferendo in ogni riga, in ogni parola, alla sua vita sessuale ahah *mente malata lo so* Prova più dolore (non serve spiegare il perché... è uke lol), è soddisfatto dalla prestanza di Eren, e... chissà che giocattoli sessuali usano ahaha (qualcuno potrebbe aver pensato a quando Eren non è in grado di rimanere in equilibrio con il movimento 3d e invece no xD) e alla fine, beh, Armin si prende la sua rivincita volendo fare il seme per una volta xD Direi che non potevo avere un pensiero più perverso e malato di questo scusate ahah ma è stato divertente pensarlo mentre tornavo a casa dall'università ahaha
Detto questo ringrazio ancora tutti e alla prossima!
Flor <3

 

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