Fresh, trash and ready to crash

di I am Gio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1


Giorgia non ricordava come fosse il piacere di sentire la soddisfazione di aver compiuto qualcosa al meglio dentro di se, anzi, era solita dire che l'unica cosa che aveva fatto al meglio nella sua vita era fare schifo. Mentre camminava fuori dal liceo, mentre si accendeva una sigaretta, mentre sorrideva ai suoi amici che l'attendevano all'entrata, sentii, dopo anni, quella magnifica sensazione. Aveva dato l'orale, aveva finito gli esami di maturità, aveva finito anche quel periodo della sua vita.
Si fece fare una foto mentre alzava il dito medio davanti all'edificio e iniziò a urlare dalla felicita con tutto il suo gruppo. Abbracciò Rach, la sua migliore amica. La ragazza aveva frequentato un indirizzo liceale differente dal suo, ma nello stesso edificio; anche loro non sapevano come avessero fatto ad essere amiche – visto il carattere più riservato e maturo della ragazza- ma tutto filava liscio e a Gio questo bastava. Considerava Rachele il suo angelo custode: consigliava, limitava, organizzava e sapeva farla ridere, cosa che veniva sempre apprezzata. Rach era fidanzata con Samuele, che veniva puntualmente chiamato Sammy, per differenziarlo dall'altro Samuele, detto Sam, migliore amico di Giorgia. Li aveva accumunati la passione per la musica e la loro vita un po' turbolenta; glielo aveva detto quella volta, da ubriaca, quanto lui le ricordasse una sua versione al maschile, ed ogni giorno ne era sempre più convinta.
Guardò il suo gruppo e si sentì fortunata a poter vivere la sua vita con persone del genere, a partire da Valentina che non poteva mai mancare ad un singolo evento dove potesse bere e divertirsi, per poi passare da Marco, il perenne friendzonato, Edo, il bello ed impossibile per finire con Robertino, la quale descrizione si riduceva sempre a "il ragazzo è così gay che i gay sembrano etero a confronto".
"Gina, sei contenta?" Rachele si staccò dall'abbraccio e le prese il viso con le mani "Mai stata più felice di allontanarmi da questo posto. Domani a che ora partiamo?" rispose guardando Sammy, che aveva organizzato tutto il viaggio. Perché si sa, dopo l'esame di maturità è obbligatorio fare un viaggio pre-università, o almeno questo era quello che aveva detto Giorgia all'inizio dell'ultimo anno da liceale. Sarebbero partiti con destinazione Madrid e da lì avrebbero toccato quasi tutte le capitali d'Europa, con uno strappo in Inghilterra. "Domani mattina fatti trovare pronta per le sei" rispose Robertino. Aveva preparato le valigie quasi una settimana prima e ne aveva tenuta una aperta per poter mettere dentro gli ultimi acquisti. Sbuffò fumo e continuò a ridere, ancora non ci credeva. "Prima però cerchiamo di bruciare qualsiasi cosa possa ricordarci questo posto" ricordò Marco fissando l'edificio, non era stato un bel posto per lui. "Mark, il falò si fa nel parcheggio davanti a casa tua, mi sembra ovvio" sorrise Edo, e tutti acconsentirono mentre si dileguavano verso i propri mezzi, pronti a dar fuoco a tutti gli anni di disprezzo che quel liceo aveva loro dato.
 
 
Quando si svegliò, Gio fece qualche lamento "Basta con l'alcol, giuro" disse mentre si massaggiava la testa. La sera prima non voleva esagerare, ma finiva sempre cosí quando stava in compagnia: con un incredibile cerchio nella testa e l’irritabilità nella prima ora. Spense la sveglia che suonava Centuries dei Fall Out Boy, la prima canzone che aveva ascoltato con Daniele, il suo ex ragazzo. Non era finita bene, avrebbe dovuto cambiare canzone, tanto quella band non le era mai piaciuta più di tanto. Andò in bagno, si lavò e cercò di coprire le occhiaie, inutilmente. Sbuffò, aveva la pelle troppo chiara. Si vestì velocemente, prese le valige e raggiunse Sam, Marco ed Edo nell'auto. Sam gli passò un caffè, ormai abituato alle continue lamentele della sua amica che dimenticava di far colazione, visto il perenne ritardo. Raggiunsero l'aeroporto e salutarono il resto del gruppo "Pronti?" aveva chiesto Robertino che ricevette un urlo di consenso dai suoi amici.
Entrarono e iniziarono a fare le solite pratiche prima di ogni volo.
Valentina si addormentò sulla spalla di Giorgia: il giorno precedente aveva litigato con Elena, la sua "amica speciale" e non aveva dormito tutta notte. Giorgia la guardò, non riusciva a credere che qualcuno l'avesse messa al guinzaglio, solo del buon e sano sesso, servirebbe anche a voi rispondeva a chi osava dirle in che guaio si era cacciata. Sam, Marco e Robertino giocavano a carte, mentre Sammy e Rachele si guardavano, impazienti di potersi baciare, ma c'erano troppi occhi indiscreti ad osservarli e a loro non piaceva dare spettacolo.
"Cosa ti aspetti da questo viaggio?" Edo si sedette vicino a Giorgia e la guardò "Credo una svolta, chissà, magari una volta tornati in Italia la vita sembrerà più felice. Mi fa sempre bene passare del tempo con voi" rispose sorridendogli. Edo sbuffò divertito "Magari incontriamo qualcuno che ribalterà la nostra esistenza e ci farà cambiare opinione su tante cose" Giorgia guardando nel vuoto rispose "Non so se voglio un'altra persona del genere per adesso. Daniele mi è bastato, e voglio che mi avanzi per un bel po'. Troppo impegno, troppe pretese e troppe promesse spezzate" Edo passò un braccio attorno alle sue spalle, facendo attenzione a non svegliare Valentina, ed insieme attesero che qualcuno li chiamasse per il loro volo.
 


                                                                                                            ̴
 
Quando Oliver si svegliò la prima cosa che notò erano i suoi amici sparsi per la camera. La sera prima avevano deciso di giocare ai videogiochi e bere qualcosa, ma finiva sempre con cinque ragazzi ubriachi che vagavano per casa fino allo sfinimento.
Li svegliò tutti. "Iniziò a non avere più l'età per poter far tutto questo" disse Matt mentre si alzava dal divano dove aveva dormito "hai solo trent'anni, mica quaranta" ridacchiò Jordan.

Oliver guardò nella loro direzione, concentrato sul fatto che anche lui avrebbe compiuto i trenta fra qualche mese. Trent'anni, solo e con la mente completamente in palla a causa del divorzio. Anche le ultime canzoni che aveva scritto non lo convincevano per niente, non sapeva più cosa fare.
"Oli, non posso vederti così depresso. Ragazzi io glielo dico ora" proruppe Lee guadagnandosi delle facce boccheggianti dai suoi compagni "Abbiamo deciso di portarti un po' in giro per vedere se riesci a riprenderti, di solito cambiare aria aiuta e l'aria inglese ormai ti ha dato tutto l'aiuto che poteva" finì sedendosi vicino al frontman. Oliver li guardò shoccato, non credeva di essere ridotto così male, se i suoi amici si erano preoccupati di organizzargli una vacanza la cosa era drastica -non perché non ci tenessero, ma proprio perché avevano organizzato tutto loro, chi l'avrebbe mai immaginato che il gruppo più incasinato del mondo potesse esserne capace- allora sorrise ed accettò il regalo. "Quando si parte?" chiese entusiasta "Partiamo tra qualche giorno per Parigi e poi vediamo, andiamo dove ti pare" rispose Matthew ridacchiando visto lo strano balletto che il suo miglior amico stava improvvisando.





Angolo me
Se sei arrivato fin qui vuol dire che la mia introduzione non ti ha fatto schifo, o almeno lo spero, in ogni caso grazie per aver letto.
Inizio con il dare qualche spiegazione o qualche avvertenza: ascolto i BMTH, ne vado matta, ma non mi sono mai preoccupata di cercare di capire il carattere dei membri o la loro storia, ho semplicemente cercato qualche informazione fondamentale alla storia. Ho deciso di scrivere su di loro per il semplice fatto che lo stile della band era approppiato per la storia che ho in mente, quindi mi scuso per eventuali errori o se dovessi storpiare la persona di uno dei membri. 
Detto questo spero vi piaccia la storia e che questo vi spinga a lasciare qualche bella recensione. Spero di aggiornare presto.
Un saluto giganterrimo a tutti voi.
Gio

P.s. se volete scrivermi qualcosa o siete semplicemente curiosi mi trovate su twitter @need_lol o su instagram @gio_buosi

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2



 
Quando aprì la finestra della camera Giorgia vide Valentina già sul cornicione. Era ubriaca, ne era consapevole. Prese la mano della sua amica e iniziò a salire anche lei al suo fianco. Quando si fermò guardò in basso: ancora non sapeva come avevano fatto ad infiltrarsi a quella festa, l'unica cosa che aveva capito era che Sammy avesse una calamita per le straniere esageratamente attraente. Non si meravigliò quando vide Rachele appesa al braccio del suo fidanzato urlare loro di scendere e rientrare in casa. Spostò lo sguardo e vide Edoardo ricevere uno schiaffo in pieno viso, mentre poche persone più a sinistra Robertino parlava con un ragazzo, sembrava molto felice. Si lanciarono. Sentii il vento sui capelli corti, li aveva tagliati con lo stesso taglio che aveva prima di conoscere Daniele. A lui piacevano i capelli lunghi, lei li aveva fatti crescere, invece ora li aveva a una lunghezza necessaria per coprirle le orecchie. Guardò la sua amica e rise mischiando la sua risata rumorosa con quella più leggera della sua compagna. Poi arrivò l'acqua. Quando riemerse Sam le porse una mano che lei accettò, una volta in piedi dondolò un attimo e lui la strinse dietro la schiena per non farla cadere ancora in piscina, poi le passò l'ennesimo bicchiere di sangria. Giorgia lo ringraziò, abbracciò Robertino e gli stampò un bacio direttamente sulle labbra, prese per mano Marco e accarezzò la guancia rossa di Edo per poi dirigersi sulla pista da ballo. Lei non ballava, saltava e cantava, ma nello stato in cui si ritrovava, probabilmente biascicava qualche parola.
Qualche ora dopo si lanciò sul divano con le sue compagne di viaggio "Vi state divertendo?" chiese guardando l'ammasso di persone presenti in quella casa "Io sto da Dio, Rachele invece si deve divertire appiccicata al braccio di Samuele" la riprese Valentina "Non mi fido dell'utero estero" rispose la rossa non staccando gli occhi dal tavolo dei liquori, dove Sammy stava parlando animatamente davanti alla telecamera di Marco che stava filmando tutta la festa. Giorgia fissò la sua migliore amica e sorrise "Ti fidi di lui?" chiese "Ovviamente" rispose prontamente l'altra. Giorgia si alzò e si diresse poco più avanti del divano raggiungendo il tavolo con il barista -si chiese quanto era venuta a costare una festa del genere- si girò con in mano tre bicchieri, porse una vodka lemon a Valentina e un long island a Rachele e mentre lei ingeriva l'ennesimo mojito "Allora saprà difendersi dai personaggi arrapati che gli gireranno intorno. Siamo in Spagna e ci hanno fatto entrare ad una festa da sballo. Erano quattro anni che aspettavamo questo momento, divertiamoci!" poi si girò e si lanciò in un ballo scatenato. "Ci siamo pure lanciate dal balcone!" intervenne Valentina unendosi al ballo dell'altra "Si, è stato divertente, ma non fatelo più. Avete tre neuroni in due, se perdete pure quelli potrei morire" rispose severamente la terza. Entrambe la guardarono e scoppiarono a ridere, poi Gorgia rispose "Sono le tradizioni del posto, bisogna rispettarle... Ragazze, ma questi sono gli AC/DC! Dov'è Sam?" poi andò alla ricerca del suo migliore amico. Lo trovò vicino alla piscina intento a litigare con la GoPro dell'amico biondo "Marco metti via questa cosa, mi infastidisce essere ripreso!" ma Giorgia gli saltò in spalla facendogli perdere l'equilibrio. Caddero tutti e due in acqua sentendo a chiare lettere Robertino gridare "Se mi bagnate vi uccido!"
 
Alle sei di mattina Giorgia stava decisamente meglio di quanto si sarebbe aspettata. Non aveva vomitato come tutti quegli stomachi deboli dei suoi coetanei, lei non vomitava mai dopo una sbronza. Si guardò intorno e diede il via libera a Valentina che si tirò giù i pantaloni. I bagni della villa erano occupati da persone che avevano vomitato anche il pranzo di natale del '99 e loro avevano la grandissima necessità di far pipì "L'idea di usare il muso delle auto come reggi schiena è geniale, posso pisciare senza fatica!" disse Valentina mentre si faceva passare un fazzoletto per ripulirsi "Ringrazia Giulia la notte del suo diciottesimo, se non pisciavo immediatamente rischiavo di scoppiare" rise Giorgia abbassandosi i pantaloncini dopo aver fatto cambio con l'amica. "Dei, sto malissimo, ho bisogno di una brioches per rimettere lo stomaco a posto!" preannunciò alzandosi "Andiamo a svegliare il resto della compagnia e poi torniamo al campeggio, prendiamo le cose e ci fermiamo a mangiare prima di andare all'aeroporto" rispose la mora mettendole un braccio attorno alle spalle. Tornarono in casa e scavalcando una decina di persone, chi dormiente, chi svenuto, raggiunsero il divano dove Robertino dormiva con la schiena appoggiata al petto di un ragazzo che aveva sulla fronte il numero di cellulare del loro amico. "Siamo in Spagna e Robertino è l'unico a rimorchiare" Edo era dietro di loro con le mani sui fianchi "Non esiste!" urlò avvicinandosi al divano. Scosse le spalle di Roberto e lo svegliò, "Vi aspetto fuori" salutò ed uscì.
Una volta trovati tutti, Marco insistette per fare una foto davanti alla villa, poi tornarono al campeggio dove alloggiavano per riprendere le loro cose.
"Siamo stati in Spagna tre giorni e non ho mai dormito nel luogo che ho pagato" disse Sammy mettendo una mano sui fianchi di Rachele "Beh, io ho solo ricordi vaghi è uno molto intimo delle ultime tre notti" disse Marco spegnendo la Canon che aveva al collo. Sam gli diede una pacca sulla spalla e si complimentò, portando la valigia nella macchina.
 
Seduta in aeroporto, Giorgia si stava godendo il suo cornetto alla marmellata, quando Edo le si sedette accanto. Si ricordò della loro partenza in Italia, quando il ragazzo le aveva detto che probabilmente in quel viaggio avrebbero trovato qualcuno che poteva cambiar loro la vita "Allora, l'hai trovata questa ragazza che ti ha fatto vedere l'altra parte dell'esistenza? Quella piena di unicorni ed arcobaleni" rise guardandolo. Edo era un bel ragazzo: capelli rossi, come quelli di un Weasley nel suo caso, occhi azzurri e un sorriso smagliante. Si erano conosciuti pochi anni prima al compleanno di un compagno di classe di Giorgia, entrambi volevano andare al concerto di una band italiana, ma non avevano nessuno che li potesse accompagnare, quindi avevano deciso di andarci insieme. Da quella giornata passata insieme Edo era entrato definitivamente nella vita di Giorgia e conoscendo tutta la compagnia aveva intromesso Robertino, suo amico sin dall'asilo. Non provava sentimenti più forti di una cara amicizia nei suoi confronti e mai li aveva provati, gli piaceva la sua compagnia e lui si era subito integrato bene nel suo gruppo. "La persona della quale parlavo non deve per forza essere un'amante! Magari sarà un ragazzo, un cane o un giornale... Magari a settembre mi unirò al circo perché una scimmia mi ha aperto gli occhi sul mondo! Poi la vacanza è appena iniziata, non rompere" rispose il ragazzo, Giorgia rise sguaiatamente svegliando Valentina che, come al primo volo, si era addormentata sulla sua spalla. Smise poco dopo, spaventata dall'urlo che aveva tirato Robertino. "Che succede?" intervenne Rachele uscendo di corsa da un negozio che vendeva specialità del posto "Mi ha scritto, Rach, mi ha scritto Juan, il ragazzo della festa!" rispose il ragazzo saltellando. Edo si alzò e gli tirò uno scappellotto sul collo nudo per poi risedersi vicino a Giorgia ripetendo "Siamo in Spagna e Robertino è l'unico a rimorchiare, non esiste!" Valentina lo guardò e rispose "Invece di lamentarti inizia a tradurre una delle tue frasi di rimorchio in francese, le francesine odiano l'italiano!"
 
                                                                    *
 
"Sei sicuro di aver lasciato tutti i testi a casa?" ripeté Lee per la centesima volta "Si, sono tutti sulla scrivania, se preferisci possiamo anche dar loro fuoco!" ripose Oliver altamente scocciato, erano due giorni che i suoi compagni gli ripetevano sempre la stessa cosa. Lui, di certo non li avrebbe ascoltati. "Non sarebbe una pessima idea" rispose il chitarrista aprendo la finestra senza un apparente motivo. "Di pessimo qui abbiamo solo le ultime canzoni di Oliver il quale ti sta puntualmente fregando mettendo il computer, dove ha salvato tutti i nuovi testi, dentro la valigia" urlò Matthew dalla cucina. Beccato, infatti quando Lee si girò di scatto verso i bagagli colse Oli spingere il PC dentro un borsone. "E no caro mio" e si lanciò sul letto prendendo il portatile con entrambe le mani, se lo litigarono per un paio di minuti, poi Lee fece una mossa del tutto inaspettata: rotolo su se stesso sfilando il computer dalle mani dell'amico. "Mi dispiace, ma non te la lascio vinta!" gridò come urlo di battaglia Oliver che si era lanciato sopra il letto con l'intento di riprendersi l'oggetto di sua proprietà, ma questo era già volato nelle mani di Jordan che era entrato in camera per filmare la scena esilarante. "Corri Jordan, corri come il vento!" disse Matt dalla camera a fianco e il tastierista segui il comando alla lettera. Oliver si arrese, sapeva quanto l'amico fosse veloce -probabilmente era anche già in macchina con direzione la discarica- si girò verso il chitarrista "Mi spieghi perché non posso portare i miei testi? Lo sapete che non parto mai senza bozze!" chiese furioso "Questo viaggio ti deve servire per pulire tutto lo schifo che hai dentro e che ti fa scrivere quelle cose, per poi ricominciare a comporre testi sensati!" iniziò Lee "Poi quello sono l'ancora del tuo passato, devi andare avanti e fartela passare, amico" poi gli diede due pacche sulla spalla sinistra, si alzò dal letto e uscì dalla camera.
Oliver sapeva che aveva ragione, sapeva che cosa gli ronzava ancora per la testa: ogni movimento, ogni pensiero, ogni parola lo riportavano a lei, la sua figura, la sua risata, il suo modo di camminare. Ci era rimasto sotto, fin troppo, doveva lasciarsela alle spalle. Controllo i documenti, prese il biglietto del volo e si diresse verso il salotto "Chiudo casa, voi iniziare a mettere i bagagli in macchina!" disse ai compagni spingendoli fuori dall'appartamento.
 
"Perché voliamo su un aereo normale? Potevamo prendere l'aereo che usiamo in tour!" chiese Oliver stanco dell'attesa "Dobbiamo stare in mezzo alle persone Oli, fa bene alla mente, ti fa vedere tutte le cose belle della vita! Poi siamo in prima classe, non ti lamentare" disse Matt dando un morso alla sua colazione. Il cantante si rigirò il biglietto fra le mani e sbuffò "Non ci sono mai stato a Parigi solo come turista, non ho mai visitato. Poco tempo" disse a testa bassa "Beh, ora invece vai per divertirti!" scherzò Matthew "Poi si dice che sia la città dell'amore" e fece una scena teatrale mettendosi la mano sul cuore cadendo sulle braccia di Matt. "Speriamo allora che questo non sia nell'aria quando arriviamo, non potrei leggere l'ennesimo testo smielato stile mi manchi, ti manco io, ci manchiamo, torniamo, la la la " proruppe Jordan e tutti si misero a ridere, tranne Oliver che mise il broncio e fece una linguaccia all'amico.
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Buonasssera miei cari,
Iniziate a lanciare qualsiasi tipo di verdura alla sottoscritta per il suo immenso ritardo, ma ho la scusa! Ero in vacanza e aggiornando dal cellulare lo stile del capitolo sarebbe stato orribile. Mi scuso ancora :( 
Poi mi si era pure cancellata la prima battitura, mi stavo per suicidare.
Ultimo capitolo di stallo (spero), ho una marea di idee che mi frullano per la mente, ma devo seguire il filo logico che mi sono creata per questo viaggio. Per chi se lo stesse chiedendo o per chi non lo sapesse (eretici!) il viaggio dei nostri protagonisti è preso dal film Eurotrip, mia Bibbia e mio viaggio per la matura (che fa paura già adesso!), lo stesso vale per i personaggi, si capirà più avanti dalle varie citazione (es. "Smetto con l'alcol, giuro") del film o dalle varie scene che loro vorranno riprodurre.
 
Eeee niente, questo è il tutto, spero che il capitolo vi sia piaciuto e se è così lasciatemi qualche piccola recensione che fa sempre piacere. Se preferite potete scrivermi sui miei social:
1) Twitter: @need_lol
2) Instagram: @gio_buosi
 
Alla prossima :)
 
Gio

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