Brittana: 2 dorks in love

di GeoFender
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di pianti e pokémon ***
Capitolo 2: *** Di Cosplay e Shadowhunters ***
Capitolo 3: *** Di brutte giornate, coccole e qarterback ***
Capitolo 4: *** Di Pride, Hobbit e riflessioni ***



Capitolo 1
*** Di pianti e pokémon ***


Una familiare biondina dagli occhi azzurri entrò in casa sbattendo la porta d'ingresso ed evidentemente rossa in volto. Stringeva quasi convulsamente lo smartphone e il caricabatterie portatile che aveva in mano e si diresse verso il divano sbattendo i piedi. Santana, stranita  da quel rumore, alzò gli occhi dal suo laptop e guardò Brittany, confusa dal suo comportamento. Non aveva mai visto sua moglie comportarsi così, nemmeno quando era solo una bambina e voleva andare a tutti i costi da qualche parte. Allo stesso tempo però, non voleva avvicinarsi a lei perché aveva paura quando era arrabbiata, ma questo non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura. La vide fissare a lungo lo schermo del cellulare che, a giudicare dalla presa in cui era stretto, rischiava di rompersi da un momento all'altro e notò una lacrima solitaria scorrere sul suo volto. Sentì una stretta al cuore alla vista di quella scena e, con passo felpato, si avvicinò a Brittany per non spaventarla dato che, quando si trovava in quello stato era la cosa più simile ad un cucciolo impaurito. Le circondò la vita con un braccio e la ballerina, quasi automaticamente, nascose il viso nell'incavo del suo collo e continuò a piangere.



"Paperotta, dimmi che hai. Non ti ho mai visto così e sai che non mi piace vedermi triste. Muoio sempre un po' quando lo sei." Iniziò a massaggiarle la schiena con movimenti circolari nel tentativo di farla calmare e canticchiò un motivetto familiare alla bionda che, riconoscendolo, alzò il viso e guardò la latina con gli occhi azzurri arrossati dalle lacrime. Prese il cellulare e indicò lo schermo alla corvina che, non capendo cosa volesse dirle, rispose con un'espressione confusa e guardò meglio il cellulare nel tentativo di capire. 

"Non riesco a trovare Pikachu. Tu ne hai tantissimi, sei riuscita persino a farlo evolvere in Raichu, non è giusto! E non ridere Santana, perché sai cosa succede se lo fai." La furia di Lima Heights sbiancò non appena sua moglie pronunciò quella frase, l'ultima volta in cui l'aveva sentita era andata in bianco per una settimana e solamente perché aveva definito Lord Tubbington "grasso". Un sorriso si fece però strada fra le sue labbra e la baciò sulla fronte. Poi si alzò, facendola sdraiare sul divano e coprendola con un lenzuolo.



"Mi angel, ora esco. Torno fra un'ora circa, nel frattempo riposati perché sei distrutta." Le diede un bacio sulla fronte e, accertatasi che si fosse addormentata, uscì di casa e accese il cellulare, aprendo così Pokémon GO. Di solito sarebbe entrata sul suo account, Snix69, ma quella volta aveva una missione da compiere, doveva infatti far felice Britt. Entrò nel suo account, GayShark8, e iniziò a camminare verso Central Park dove sapeva che avrebbe catturato un Pikachu. Passo dopo passo, si avvicinò sempre di più al pokémon tanto agognato da sua moglie e infine una vibrazione del cellulare la scosse. Era lui. Era lui che non permetteva alla sua amata di essere felice, uno stupido topo giallo e l'avrebbe catturato, sarebbe stato finalmente suo. Cliccò sul modello tridimensionale del pokémon e, con un rapido gesto del dito, lanciò la megaball e catturò il roditore elettrico. Lo soprannominò BrittBritt e fece uno screen, inviandolo a sua moglie. Si avviò lentamente verso casa con un sorriso raggiante in volto, con la consapevolezza di aver restituito la felicità alla sua Britt.





Un trillo si udì in casa Lopez-Pierce e la bionda grugnì, non volendo essere svegliata. Dopo qualche minuto, prese il telefono dopo averlo cercato a tentoni e aprì gli occhi, vedendo così un messaggio da Santana. Mise a fuoco l'immagine e non riuscì a credere ai suoi occhi. Proprio in quel momento, la latina rientrò a casa e tutto quello che Brittany riuscì a fare fu correrle incontro e saltarle in braccio.
"Sannie, sei la moglie migliore al mondo!" Disse ormai con le lacrime agli occhi per la felicità. La latina, con gli occhi colmi di amore, guardò la sua paperotta e riuscì a pronunciare solo una frase che per Brittany significava tutto.




"Solo per te Britt, solo per te." 


 Angolo dell'Autrice:

Ho altre storie da comtinuare ma non ho potuto resistere a scrivere questa OS. Ne ho un'altra in mente e, se volte fare delle richieste, io sarò felice di accoglierle. Ci vuole più Brittana nel mondo, rimediamo a ciò che Ryan Murphy ha omesso. Naturalmente accetto richieste anche su cose accadute durante la serie e che Ryan non ha mai svelato. A presto,

Geo


 

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Capitolo 2
*** Di Cosplay e Shadowhunters ***


Eccomi dopo essere sopravvissuta al test d'ingresso per l'università. Questa One shot sarà più lunga della precedente e, se non conoscete Shadowhunters, non ci sono spoiler qui. In fondo troverete una mia fanart su come erano vestite le Brittana e quel disegno nero in altro è la Runa del Matrimonio. Ringrazio tutti i miei lettori e chi ha recensito/messo nei preferiti e ricordate questa raccolta. Le richieste sono ancora aperte :D

Geo







Il silenzio regnava sovrano in casa Lopez-Pierce, gli unici rumori che si udivano erano il ticchettio dell'orologio affisso al muro e il fruscio di alcune pagine sfogliate. Le due neo sposine erano impegnate nelle loro attività pomeridiane, Santana infatti stava leggendo un libro dall'aspetto abbastanza voluminoso e Brittany, per non disturbarla, mimava le parole della canzone Disney "Love is an open door". All'improvviso si udì un rumore secco, il tutto dovuto a Santana che aveva chiuso di scatto il grosso volume che teneva in mano. L'ingenua bionda si voltò verso la fonte del rumore e tutto ciò che vide fu la sua neo moglie, dall'aria abbastanza soddisfatta, che si toglieva gli occhiali dalla sottile montatura metallica e posava il tomo sul tavolino da caffè adiacente alla poltrona di pelle nera su cui la latina era seduta. 
"Sannie?" Domandò la ballerina dopo aver inclinato, evidentemente confusa, la testa verso sinistra. A volte, nonostante la lunga conoscenza, non riusciva ad interpretare i gesti del terrore di Lima Heights e questo era proprio uno di quei casi. Santana, notando l'evidente confusione di sua moglie, le sorrise e si avvicinò e la strinse fra le sue braccia, poggiando il mento sulla sua spalla. Con i pollici iniziò ad accarezzarle il dorso delle mani, gesto che le rivolgeva sempre appena poteva.
"Paperotta, mi è venuta un'idea per un cosplay di coppia. Ti ricordi che fra non molto ci sarà una festa in maschera a tema fantasy organizzata da Trouty?" Domandò alla biondina mentre giocava con i suoi capelli e faceva delle treccioline con esse. Brittany rise per le attenzioni della latina e la baciò sul naso, facendola grugnire.
"Non è quella in cui dici che secondo te Rach si dovrebbe vestire da hobbit e il figlio segreto di Shuester da satiro, con le corna e tutto il resto?" Domandò la ballerina. Del resto, aveva sempre associato i due a quelle figure fantasy. Rachel era facilmente identificata con un hobbit a causa della sua altezza e Jessie ad un satiro per i suoi capelli ricci e il suo orribile pizzetto. Al sentire quelle parole, la latina rise fino alle lacrime e, dopo essersi calmata, le rispose. 
"Proprio quella paperotta. Faremo il cosplay di Helen e Aline, una coppia nel libro che sto leggendo. Sarai perfetta come Helen, d'altronde sei una mezza fata come lei, mi angel."
Concluse la latina. D'altronde era vero, considerava Brittany una sorta di ibrido tra una fata e un angelo, una creatura che non apparteneva realmente alla Terra. Le sorrise e, dopo averla presa in braccio, la posò sul divano, sedendosi poi accanto a lei. Una scintilla si accese negli occhi azzurri della conduttrice di Fondue for Two e annuì, iniziando a parlare.
"Amo quelle due, sono tenere come noi! Sannie, se mi dici queste cose mi sciolgo come Olaf." Poggiò la testa sulle gambe della latina e iniziò ad accarezzarle la pancia in motivi circolari. La furia di Lima Heights si irrigidì leggermente e, non appena Brittany se ne accorse, le rivolse un'espressione confusa. 
"Britt, non è niente. E poi ami i caldi abbracci come lui, no?" Le sorrise per farla rilassare, sapendo di averle fatto una domanda retorica. La ballerina la guardò dolcemente in assenso e portò sulla schiena della latina la mano che le stava accarezzando la pancia. Ripresero a guardare la televisione che aveva fatto da sottofondo alla loro conversazione e col passare del tempo, si addormentarono cullate dal suo dolce ronzio.
"¡Ay, Dios mio!" Un urlo si sentì per tutta casa e Brittany sospirò, sapendo benissimo il motivo per cui sua moglie imprecava in spagnolo. Quando infatti iniziava ad urlare insulti nella sua lingua madre, la causa poteva essere solamente Rachel Berry. Così, decisa a mettere fine a quella scena che dopo anni risultava ormai vecchia, raggiunse sua moglie ed iniziò a cantare "I'm a Slave 4 U", azione che fece ammutolire di colpo la latina e la fece girare verso la voce che le aveva azzerato la salivazione. Quell'esibizione è stata quasi la sua rovina, infatti aveva dovuto far appello a quel pizzico di sanità mentale per non saltarle addosso e fare così coming out di fronte a tutto il Glee, cosa di cui non aveva bisogno in quel momento.
"Sannie, che cosa ti avevo detto quando parli con Rachel?" Chiese avvicinandosi lentamente alla latina. Avvicinò il viso a quello di sua moglie, quel tanto che bastava per baciarla e, quasi automaticamente, Santana si fiondò sulle sue labbra che però non riuscì nemmeno a sfiorare, dato che la bionda ballerina si era ritratta e in quel momento sfoggiava un sorriso soddisfatto, come a prendere in giro la furia di Lima Heights. La latina emise un ringhio basso, cosa che fece ridere ancora di più il genio matematico.
"Di non imprecare più in spagnolo, soprattutto ora che è incinta. In mia difesa, la gnoma è ancora più insopportabile. Mi tartassa di sms e telefonate in cui mi chiede fra quanto saremo alla festa di Trouty. Insomma, non è a casa sua la festa, mi chiedo di cosa si preoccupa!" Mormorò come scusa, sapendo benissimo che la bionda non le avrebbe creduto, se non in parte. Entrambe avevano già affrontato la diva da incinta, quando aveva infatti fatto da madre surrogata per i Klaine e sapevano benissimo che la gravidanza accentuava la sua vena drammatica. La ballerina non fece nient'altro che sospirare, non volendo infierire ancora di più su sua moglie e decise di cambiare argomento.
"Sannie, però la festa è tra poco. Tira fuori i nostri costumi, non vorrai sentire Rachel lamentarsi del nostro ritardo!" Santana, udendo quelle parole, la prese per mano e la trascinò nella loro camera, facendola sedere sul letto. Brittany la guardò con espressione confusa mentre la vide cercare qualcosa nell'armadio. Dopo qualche minuto, la latina tirò fuori due completi neri identici, che comprendevano una canottiera nera, degli attillati pantaloni di pelle e degli stivaletti che arrivavano all'altezza della caviglia. Si cambiò velocemente e, proprio mentre si infilava a fatica gli stretti pantaloni, lo sguardo di sua moglie cadde proprio sul suo sedere.
"Britt, so che il mio sedere è fantastico ma se continui così la mia sanità mentale andrà a farsi fottere e, aggiungo, non usciremo da questa stanza. Credo di essermi spiegata bene." Venne il momento per Brittany di deglutire a vuoto e la latina represse una risata vedendo lo stato in cui la moglie si trovava e, per giocare, le tirò parte del costume e un paio di orecchie finte. Dopo essersi ripresa, la bionda si vestì e si mise a fatica le orecchie appuntite. Corse verso la furia di Lima Heights per abbracciarla ma le fece cenno di fermarsi.
"San, cosa succede? Non... non hai mai rifiutato un mio abbraccio. Lo sapevo, dopo il matrimonio di Schuester hai capito di amare Quinn e state per adottare una bambina vietnamita di nome Lily." Il genio matematico iniziò a singhiozzare e, dopo essersi resa conto di ciò che aveva combinato, Santana la strinse a sé iniziando a cullarla. Le baciò la fronte e le fece un grosso sorriso, asciugando le poche lacrime che le avevano rigato il suo viso. La ballerina alzò il viso e, guardando sua moglie negli occhi, capì di aver frainteso la situazione.
"Paperotta, niente di tutto questo. Mi sono espressa male, ti ho fermato solo perché dobbiamo disegnarci le rune. Non ti tradirei mai, nemmeno con Jennifer Lawrence." A quelle parole, Brittany le sorrise e lasciò che Santana le disegnasse un paio di rune con l'eyeliner, quella angelica sulla spalla e quella del matrimonio proprio sopra il cuore. Posizionandosi poi di fronte allo specchio, riuscì a disegnarsele perfettamente nei posti già prefissati. Soddisfatte del risultato, uscirono di casa e salirono sulla moto della ballerina e partirono dopo essersi messe i caschi. La latina cinse la vita di sua moglie con le braccia e, nonostante l'alta velocità, riuscì ad addormentarsi dopo aver poggiato la testa sulla sua schiena. Quindici minuti dopo, arrivarono di fronte a casa Evans e, dopo essere scesa dalla moto, la bionda svegliò delicatamente la furia di Lima Heights perché, se l'avesse fatto in modo diverso, avrebbe sicuramente rischiato la vita. Dopo essersi stiracchiata, la ragazza più bassa si avviò verso la porta tenendo sua moglie sottobraccio e suonò il campanello per annunciare il proprio arrivo. Qualche istante dopo, Sam aprì la porta ed entrambe notarono, a dir la verità fu Santana a notarlo che il biondo indossava un costume attillato da Aquaman. 
"Trouty, da te dovevo proprio aspettarmi un costume da Aquaman. Una trota vestita da sovrano delle acque, ti troverai bene tra i tuoi simili." A quella battuta, i due biondi alzarono contemporaneamente gli occhi al cielo e, per evitare che la latina si accanisse con un'altra sua frecciatina, Brittany la trascinò all'interno dell'abitazione e notarono che i St.Berry stavano ballando un lento e indossavano proprio i costumi predetti dall'ex cheerleader. La musica che fino a poco prima riempiva il salone cessò e le coppie che fino a poco prima si trovavano in pista si avvicinarono al tavolo stracolmo di alcolici. D'un tratto, Santana vide Quinn seduta da sola e diede una rapida occhiata alla grande stanza, fermando il suo sguardo su Puck che parlava con tono eccitato ad un impassibile Mike Chang.
"Britt, ti dispiace se mi allontano un attimo? Tu intanto saluta gli altri." Le rispose con un cenno di assenso e vide che si diresse verso Mercedes, che nel frattempo era scesa dal piccolo palco creato apposta per feste di quel genere. La latina si sedette invece vicino a Quinn che, non appena si fu accertata della sua presenza, la salutò con un sorriso appena accennato.
"Q che ci fai qui tutta sola? Pensavo che saresti stata in pista con Puck." Chiese l'ex cheerleader. Dopo tutto quello che era successo al liceo, l'ultima cosa che aveva intenzione di fare era lasciare Quinn a sé stessa. Dio solo sapeva quante ne aveva combinate perché nessuno le aveva dato una mano o aveva provato ad avvicinarsi a lei. E lei si sentiva in colpa per non aver alzato un dito, anche se era piuttosto impegnata a evitare che le venisse fatto outing.
"Come vedi, Puck sta raccontando a Mike delle storie sull'aeronautica. E poi la gravidanza mi sta uccidendo, mi sento le gambe pesanti. Tu come mai non sei con la tua dolce metà?" Domandò alla latina tenendosi il ventre gonfio. La bionda tinta era radiosa per la gravidanza e visibilmente felice rispetto a quando era rimasta incinta una decina di anni prima e, Santana ammetteva, quell'aura quieta le donava. Una mano color caffè iniziò ad accarezzare la pancia della donna e la proprietaria le sorrise.
"Non sono con lei perché devo chiederti in grosso favore. Potresti salire sul palco e cantare Songbird? Ti prego Quinn." Rimase stupita dal tono della richiesta della furia di Lima Heights, sapeva bene che non pregaba mai qualcuno. Non le chiese il motivo, si alzò solo sorridendo e si diresse sul palco, prendendo poi in mano il microfono.
"La qui presente Lopez mi ha pregato di cantare Songbird e io l'accontenterò. Naturalmente le chiederò qualcosa in cambio. Signori, ora tutti in pista." Dopo aver riso in coro per l'affermazione, tutte le coppie si radunarono in pista e la bionda iniziò a cantare quello che era in tutto e per tutto un lento, di cui solo le Brittana conoscevano il significato. Infatti nessuna delle due aveva rivelato che Santana aveva dedicato la canzone alla sua anima gemella. Iniziarono a danzare l'una nelle braccia dell'altra, facendosi cullare dalla dolce melodia e dalle parole di essa e quasi estraniandosi dal mondo circostante. La latina guardò infine negli occhi la ballerina e iniziò a parlare.
"Britt, ti devo dire una cosa. Io... io ti amo. So che te l'ho detto in tante occasioni ma ogni volta che pronuncio queste parole è come se fosse la prima." A quelle parole, Brittany fece un sorriso luminoso che scaldò il cuore dell'ex cheerleader. Continuarono a ballare strette l'una all'altra per quello che sembrava loro del tempo infinito, finché l'ultima componente dell'Unholy Trinity non smise di cantare e scese dal palco. Dopo aver decretato che quello fosse il momento del discorso, Sam iniziò a parlare sollevando un bicchiere colmo di spumante. Mercedes, capendo che Sam avrebbe detto qualcosa di stupido, prese la parola.
"Come in tutte le feste che si rispettano, è il momento del discorso. So che non è il giorno del Ringraziamento ma devo dire grazie a tutti voi. Ringrazio il cielo perché il Glee ci ha tutti riuniti qui e ci ha resi amici. Ringrazio i presenti e anche quelli che non possono essere qui ora ma che rimarranno sempre nei nostri cuori." Sentendo il riferimento indiretto a Finn, tutte le persone nella stanza abbassarono lo sguardo in segno di rispetto. Nel frattempo, il proprietario di casa diede a ciascun ospite un bicchiere e iniziò a versare lo spumante. Come da copione, Quinn rifiutò e anche Santana fece lo stesso, sotto lo sguardo sorpreso di tutti. 
"Santana, non fare la guastafeste. Tutti stanno bevendo e non credo che tu sia diventata astemia da un giorno all'altro. Mi ricordo bene quanto bevevi alle feste." Tutti gli sguardi si concentrarono sulla mora che mostrò la sua solita espressione impassibile. Brittany in particolare le rivolse uno sguardo confuso, sapendo benissimo che sua moglie era un'amante dell'alcol. Certo, nell'ultimo periodo si era trattenuta però a volte capitava.
"Non posso. Non posso perché sono incinta, stupido Trouty!" Tutti i Gleeks sbarrarono gli occhi per la sorpresa, d'altronde nessuno si sarebbe immaginato la latina nelle vesti di mamma. Brittany invece, a causa la notizia, si sentì le forze mancare e cadde a terra. In realtà non toccó proprio il pavimento perché Mike, che si trovava accanto a lei, la prese al volo prima che potesse sbattere la testa e procurarsi un trauma cranico.
"Vedo... vedo i folletti della Cornovaglia e tanti unicorni." Tutti risero all'esclamazione della bionda ma Santana no. Sapeva che quella non era una delle solite affermazioni della ballerina, infatti grazie all'aiuto di Mike la fece stendere sul divano e la bacio dolcemente. Molto lentamente, quell'uragano biondo aprì gli occhi e fece un sorriso che rasserenò tutti, soprattutto la latina.
"Mh, penso di essere in paradiso perché ho un angelo di fronte a me." La mora arrossì leggermente a quella affermazione e, per il sollievo, strinse Brittany forte a sé come a non volerla più lasciare andare.
"Britt, tu sei il mio angelo." Tutti guardarono inteneriti e anche leggermente sorpresi la scena alla quale non avevano mai avuto occasione di assistere. Nessuno si sognò di interromperla, tranne una persona nel gruppo.
"Lopez, ho deciso come ripagherai il favore. Se sarà femmina la chiamerai Lucy, d'accordo?" Sorrise nel dire quelle parole e la latina annuì meccanicamente, troppo presa a stringere il suo unicorno fra le braccia.
 



 
 

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Capitolo 3
*** Di brutte giornate, coccole e qarterback ***


Scusate per il ritardo ma per un paio di giorni non ho scritto nulla semplicemente perché non mi sono messa di fronte allo schermo. Innanzitutto sono riuscita ad entrare quindi Yay per me. Poi questo capitolo sarà ambientato dopo la 3x07 e sarà leggermente diverso dai precedenti. All'inizio ci sarà una canzone, vi metterò il link per ascoltarla perché è poco conosciuta: https://youtu.be/-At-Z-F38ac
Mi raccomando, ascoltatela e in fondo metterò la traduzione. Dedico questo capitolo alla mia Gemella Perduta e buona lettura :D




Santana si trovava, come quasi ogni pomeriggio, nella stanza di Brittany e seduta nel suo letto. Guardava con occhi quasi vuoti il copriletto con le papere, cercando di ingannare l'attesa mentre la sua ragazza era in cucina a preparare della cioccolata calda per entrambe. Un pensiero e una melodia familiare risuonarono nella sua mente, cosa che la spinse a cantare.

Resistiréerguido frente a todo

Me volveré de hierro para endurecer la piel

Y aunque los vientos de la vida soplen fuerte

Soy como el junco que se dobla,

Pero siempre sigue en pie

Resistiré, para seguir viviendo

Soportaré los golpes y jamás me rendiré

Y aunque los sueños se me rompan en pedazos

Resistiré, resistiré

Proprio mentre la latina intonava quella canzone dal testo malinconico, Brittany entrò nella stanza con due tazze ricolme di cioccolata calda e panna. Le posò gentilmente sul comodino e, cercando di non far rumore, si sedette vicino alla sua ragazza, che continuava a cantare e aveva le ginocchia raccolte vicino al petto. A quella visione, sentì una fitta al cuore e strinse la furia di Lima Heights a sé, come a proteggerla dal mondo intorno a loro.

"Sannie, sei forte ma non sei indistruttibile. Non puoi paragonarti al giunco o al ferro, tu sei un essere umano e quindi hai un cuore. Non ti lascerò mai sola perché sono la tua persona e me l'hai detto proprio tu, ricordi? Con me non sei la stronza del McKinley, sei il mio dolce unicorno. Hai il diritto di crollare, ci sono qui io a prenderti." Quelle parole dette con tono caldo e materno fecero scattare qualcosa nella mente della latina il cui corpo iniziò ad essere scosso dai singhiozzi. La ballerina fece sdraiare la ragazza e la strinse ancora di più a sé, iniziano a cullarla fra le sue braccia. Inizialmente Santana si aggrappò saldamente alla maglietta di Brittany e nascose il viso nell'incavo del suo collo ma, non riuscendo più a trattenersi, calde lacrime incominciarono a scorrere lungo il suo viso, bagnando così la maglietta della bionda.

"Io... è stato terribile Britt. Lo spot, Abuela, un atleta della squadra di rugby, Finn... non so come ho fatto a resistere, volevo morire!" Quelle parole, insieme ai suoi singhiozzi, vennero soffocate dal morbido tessuto azzurro della maglietta, che ormai era zuppo per le lacrime versate ma alla ballerina non importava, in fondo non era importante quanto la sua ragazza in quel momento. Difficilmente la latina piangeva, a pensarci bene quella doveva essere la seconda o la terza volta che lo faceva da quando la conosceva. Si ricordava vividamente la prima volta che l'aveva vista in lacrime, avevano giocato tutto il pomeriggio dopo essersi conosciute il giorno prima e si era ormai fatto buio dato che erano ormai le sette di sera loro stavano facendo finta di essere Raperonzolo e il principe che la doveva salvare dalla torre, inutile dire che Santana interpretava proprio quest'ultimo. Proprio mentre stava per "salvare" la sua principessa dalla torre, sua madre la venne a prendere ma, non appena le strinse la mano, la bimba iniziò a piangere e dire qualcosa in spagnolo, parole che capì molto tempo dopo e che significavamo:"Ma io la amo, mamma!" Sorrise a quel ricordo e le diede un bacio fra i capelli, continuando a stringerla a sé e massaggiandole la schiena in movimenti circolari, notando che il pianto era più composto rispetto prima. Dopotutto si trattava della latina, anche con lei non si lasciava andare per molto tempo a causa del suo orgoglio e, anche se non lo avrebbe mai ammesso di fronte alla furia di Lima Heights, era una cosa che non sopportava di lei.

"Sannie, è tutto passato. Ci sono io con te, stavolta sarò io il tuo cavaliere dalla scintillante armatura e sarò forte per te. Nessun'altro ferirà il mio unicorno latino o se la vedrà brutta." La bionda così la confortò e, sentendosi meglio per quelle parole, alzò la testa mostrandole gli occhi lucidi e arrossati per il pianto e le sorrise. Felice di vedere ciò, la ballerina le porse la cioccolata calda e la bevvero entrambi, sospirando di sollievo nel vedere Santana stare visibilmente bene. Si tolse la maglietta ormai inservibile e se ne mise una con la scritta "Dolphins are just gay sharks" e con un'occhiata fece capire alla mora che si doveva alzare. La latina fece come le aveva chiesto e Brittany la prese in mano con il sorriso ancora in volto. 
"Sannie, per farti stare ancora meglio ti porto in un posto che ami. Niente proteste, sai che lo farò." La furia di Lima Heights annuì e, dopo essere stata bendata, la bionda la condusse fuori casa e la fece salire sulla sua moto da cross, non prima di essere salita lei e di aver messo il casco ad entrambi. Mise in moto e partì, assicurandosi, almeno per quella volta, di andare a velocità moderata. Metro dopo metro, percorsero la strada che le separava dall'unico ristorante di Lima, o almeno l'unica tavola calda che avesse un livello culinario accettabile per essere definita in tale modo, fino a raggiungerlo e posteggiare la moto nel parcheggio deserto, dato che era giovedì e quindi non era la metà degli studenti dei licei vicini, difatti il giorno in cui veniva preso di mira era il venerdì. Dopo essere scese dal veicolo a due ruote, entrarono nel locale e si sedettero a uno dei tavolini per due che esso metteva a disposizione, precisamente all'unico che si trovava vicino a una colorata e piena di fiori pianta ornamentale. Ordinarono, proprio come piaceva a Brittany, una porzione per due di spaghetti e polpette per imitare Lilli e il Vagabondo e un cestino colmo di grissini per Santana. Senza preoccuparsi che nessuno le potesse vedere, la latina strinse la mano della bionda alla luce del sole e non coprendola con tovaglioli o altro. Arrotolò degli spaghetti con la forchetta e iniziò a imboccarla, gesto che la ballerina apprezzò molto e replicò molto volentieri. Finirono l'abbondante pietanza fra risatine, baci e vari tentativi da parte della bionda cheerleader di far rotolare una polpetta con il naso, obiettivo che non le riuscì e per cui la furia di Lima Heights la consolò, promettendole anche di prepararle dei muffin al cioccolato perché, anche se non lo avrebbe mai ammesso, amava cucinare. Dopo aver pagato il conto della lauta cena, le ragazze si alzarono da tavola e si diressero verso l'uscita ma un ragazzo robusto con una giacca da letterman del McKinley si mise fra la porta e la coppia, impedendo loro il passaggio. Santana osservò meglio l'atleta e riconobbe la faccia perversa  dell'individuo che poche ore prima le aveva detto che sarebbe stata in grado di convertirla. 
"A quanto pare non hai capito quello che volevo dire. Oltre a essere malata, sei anche stupida come la tua ragazza per caso?" A quelle due parole, le due cheerleader reagirono in modi completamente diversi. La mora cercò infatti di dare una ginocchia nelle parti basse del giocatore di rugby ma prontamente la bionda, seppur in lacrime per l'insulto ricevuto, cinse con un braccio la vita della sua ragazza e la tirò indietro, dato che non sopportava la violenza. La latina guardò la ballerina come a chiederle il motivo di quel gesto e, non appena vide le lacrime che rigavano il viso del suo unicorno e i suoi occhi si addolcirono, asciugando quelle gocce salate e stringendola a sé per calmarla. L'atleta sfoderò un sorriso perverso e prima che potesse fare o dire qualcosa, un ragazzo più alto e robusto di lui che aveva assistito alla scena lo sollevò per il colletto della giacca.
"Ti fa proprio onore prendertela con due ragazze che si amano e quindi non fanno assolutamente niente di male. Prenditela con qualcuno della tua taglia se ne hai le palle!" Lasciò andare il rugbista con poca grazia che, a causa del movimento, finì contro una decorazione e la fece cadere a terra, dove si frantumò in diversi pezzi. Si rialzò e corse verso un'altra uscita per evitare il quarterback del McKinley e andava talmente di fretta che vi sbatté contro e fiotti di sangue gli uscirono dal naso, segno di una probabile frattura. Premette una mano contro di esso per fermare l'emorragia e aprì la porta, scappando dal locale. Finn scoppiò a ridere per la performance del fuggitivo e guardò la coppia, notando le loro reazioni. Entrambe avevano un espressione sorpresa e attonita in volto, ancora non in grado di registrare la scena appena accaduta. Il pianto di Brittany si tramutò in una sonora risata, così travolgente che anche Santana fece lo stesso, tenendosi persino la pancia per la comicità dell'accaduto. Il giocatore di football, dopo aver parlato con il proprietario del locale, tornò dalle ragazze con un enorme sorriso in volto, segno di buone notizie.
"Santana, questo è decisamente meglio di quello che ho cantato al Glee. Mi voglio far seriamente perdonare per quello che ho fatto, anche se ho agito così per il tuo bene. Inoltre il proprietario non sporgerà denuncia verso di me perché ha un debito con Burt." Disse quelle parole grattandosi la testa e tenendo lo sguardo basso mostrando evidente imbarazzo e senso di colpa. La latina, incoraggiata dalla ballerina, gli sorrise e cercò di abbracciarlo nonostante l'evidente differenza di altezza.
"Bietolone, ti avevo già in parte perdonato ma per quello che hai fatto ora ti sei persino guadagnato un favore da parte mia, sfruttalo bene." Finalmente felice per la riconciliazione fra i due, la bionda strinse entrambi in un abbraccio stritola ossa che nessuno si sarebbe mai aspettato da un individuo così minuto e, dopo quel momento catartico, i tre ritornarono alla rispettive case, stanchi per la giornata pesante.



Angolo dell'Autrice
Ringrazio tutti i lettori, chi ha recensito e ha messo la raccolta tra le storie preferite/seguite e ringrazio di cuore soprattutto Coriandolo e kathy lightning per 
le stupende recensioni. mi avete fatto commuovere! Ora vi lascio la traduzione.

 

Resisterò, impettito davanti a tutto
Diventerò di ferro per indurire la pelle
E anche se i venti della vita soffiano forte
Sono come il giunco che non si piega,
Però ritorna sempre in piedi
Resisterò, per continuare a vivere
Sopporterò i colpi e mai mi arrenderò
E anche se i miei sogni si rompono in pezzi (questo è molto letterale. Rende meglio "frantumarsi")
Resisterò, resisterò


 




  

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Capitolo 4
*** Di Pride, Hobbit e riflessioni ***


Eccomi tornata con una mia shot, ancora ambientata durante la serie. VI lascio un link di una canzone per accompagnarla:https://www.youtube.com/watch?v=z3ECU6xtp68
E se leggeste la mia long Brittana "Non lasciare che la paura ti paralizzi", betata da coriandolo, mi fareste un piacere enorme :D
Geo

Come faceva di solito quando non aveva nulla da fare o voleva evitare di studiare, Brittany si trovava al computer intenta a chattare con la comunità lesbica di Lima che, anche se non sembrava affatto, era molto numerosa e praticamente conosceva tutte dal vivo dato che l'unico locale LGBT della zona era lo Scandal. Tutte le ragazze, anche se sarebbe stato più corretto dire donne, erano in fermento per un motivo a lei sconosciuto. Riconoscendo la sua ignoranza in materia, chiese a tutti gli utenti che erano online di cosa stessero parlando. Una di essi, RizzlesIsCanon, le rispose, usando anche un emoji sorpresa, che si trattava del Toledo Pride che si sarebbe svolto il giorno seguente. Dopo averla ringrazia, aggiungendo molte emoticon a forma di unicorno, la bionda cheerleader chiuse il computer portatile e rivolse lo sguardo alla sua latina, intenta a limarsi le unghie. Sentendo il rumore derivato dalla chiusura del notebook, la mora posò la lima sul letto e guardò la ragazza, cercando di leggere la sua espressione indecifrabile che non aveva mai visto prima sul suo volto. Si torturava il labbro, segno che indicava il suo nervosismo e l'impazienza nel dire qualcosa, e così Santana le sorrise mentre appoggiava la testa sulla spalla della ballerina, che nel frattempo si era sdraiato sul letto vicino a lei.
"Britt, che hai? Di solito ti mordi il labbro quando vorresti dire qualcosa o sei nervosa. Sai che puoi dirmi tutto, sei la mia migliore amica e niente cambierà questa cosa." Le disse continuando a sorridere e trattenendosi nel dire che la amava, perché le era bastata quella volta in cui era stata rifiutata. La bionda lasciò andare il labbro sperando di distogliere l'attenzione dall'argomento ma la latina non abboccò al gesto, addolcendo però lo sguardo nel vederla in quelle condizione, Brittany sarebbe sempre stata il suo difetto fatale, volendo citare la saga di Percy Jackson. 
"Ho sentito del Gay Pride a Toledo, ci andiamo domani visto che non sono mai stata? Ti prego Sannie." La ballerina sapeva che la furia di Lima Heights avrebbe ceduto prima o poi e, per accellerare il processo, utilizzó i suoi famosi occhi da cucciolo. Santana cercò in tutti i modi di resistere ma fallì dopo pochi secondi, cadendo per l'ennesima volta nell'incantesimo celato negli occhi azzurri della ballerina. 
"Certo Britt, andremo dove vuoi tu e ci fermeremo anche per un gelato se ti verrà fame. Va bene?" Le chiese sorridendo. Per sua fortuna, Toledo era distante da Lima e quindi era altamente improbabile incontrare qualche loro conoscenza, oltre al fatto che alla manifestazione sarebbero state presenti migliaia di persona quindi le probabilità erano molto basse, se non inesistenti.


 

Brittany andò da Santana il giorno seguente, dato che la latina le aveva detto che avrebbero usato la sua macchina per andare a Toledo. Entrò dalla porta sul retro utilizzando una copia delle chiavi di casa Lopez che la mora le aveva regalato e, con passo felpato in modo da non farsi sentire, salì le scale che portavano alla camera della sua migliore amica ed entrò, notando che la porta era socchiusa. La scena che le si presentò davanti le fece diventare le guance color porpora. La furia di Lima Heights le dava infatti le spalle, mostrandole il corpo seminudo e illuminato dal sole sorto qualche ora prima. Aveva indosso solo un paio di short di jeans che lasciavano poco all'immaginazione e, per qualche strano motivo, non si accorse della presenza della bionda nella stanza. La ballerina uscì nello stesso modo in cui era entrata e fissò a lungo la porta color acero, memorizzandone ogni singolo dettaglio. Dopo qualche minuto, prese coraggio e bussò tre volte, attendendo che la latina le aprisse magari in condizioni più consone. La porta si aprì rivelando una Santana che indossava, oltre agli short chiari, una maglietta bianca con la scritta Lebanese. Brittany sorrise al solo vederla e notò che entrambi avevano delle t-shirt personalizzate, la sua però aveva stampato sopra il simbolo di Supergirl color arcobaleno.
"Sannie, ti sei messa la maglietta che ti ho fatto e ti sta benissimo. Posso entrare?" Chiese la bionda con una timidezza che non le apparteneva per niente e che stupì la latina di fronte a lei. Entrò in camera e aspettò che la ragazza prendesse la sua borsa in modo tale che potessero partire e arrivare a Toledo. La mora iniziò a cercarla ovunque, addirittura piegandosi per controllare sotto il letto e la ballerina, nonostante amasse Artie, non poté fare a meno di osservare il sedere della sua migliore amica stretto in quegli shorts che, almeno secondo lei, sarebbero dovuti essere illegali in tutti e cinquanta gli stati. Trovato l'oggetto della sua ricerca, Santana si girò e tornò da Brittany e notò che aveva uno strano rossore sulle guance. 

"Britt, sicura di stare bene? Ci saranno altri Pride a cui andare, è meglio mettere la salute al primo posto." Le disse la latina con tono apprensivo. Certo, non le sarebbe dispiaciuto prendersi cura della sua migliore amica ma, allo stesso tempo, sapeva che vederla stare male non le sarebbe piaciuto per niente. Doveva... doveva smettere di preoccuparsi in quel modo perché la bionda aveva Due Rotelle. Aveva proprio bisogno di togliersela dalla testa e andare a letto con qualcuno, non importava se si trattava di uomini o donne. I suoi pensieri furono letteralmente spazzati via dalla ballerina che, evidentemente eccitata dall'idea di andare a Toledo, la trascinò giù per le scale e in un batter d'occhio si ritrovarono di fronte all'auto della latina. Dopo essere salite e aver allacciato la cintura, partirono e passarono l'intero viaggio senza dire una parola e questo fece guadagnare a Brittany diverse occhiate da Santana, che trovava molto strano il suo comportamento. Persino quando passarono davanti a una fattoria che possedeva delle papere non disse nulla! Trascorsero circa un paio d'ore da quell'episodio e, finalmente, intravidero in cartello che indicava l'arrivo nella città dell'Ohio e parcheggiarono a un centinaio di metri dal luogo di partenza della manifestazione. Raggiunsero il punto in cui si trovavano tutti i carri e aspettarono che iniziassero a muoversi mentre, dalle casse di alcuni di essi, la musica risuonava e Santana poté solo definirla "Gay". La parata iniziò non appena Brittany si mise un copricapo da unicorno e, non sapendo dove andare, le due decisero di seguire lo striscione del PFLAG. Osservarono meravigliate la varietà delle persone presenti in quel corteo dalle tinte arcobaleno e persino la latina, che era prima tesa come una corda di violino, si rilassò e si divertì molto. Tutto d'un tratto, lo sguardo della ballerina saettò verso il punto in cui si trovava lo striscione e, senza pensarci due volte, urlò verso quella direzione, sperando che la figura familiare si girasse. 

"Rach, girati. Siamo qui!" Il terrore si impadronì della mora che, nel disperato tentativo di essere vista, si nascose dietro la bionda data la differenza di altezza fra le due. La piccola figura femminile si girò sentedosi chiamare e, dopo aver mormorato qualcosa ad un uomo dai capelli brizzolati, raggiunse le due ragazze dopo essersi allontanata dal manifesto colorato. Sorrise alla ballerina e cercò freneticamente una seconda figura, dato che aveva sentito chiaramente parlare al plurale dalla bocca della ragazza. Il suo sguardo non distinse nulla anche a causa delle numerose bandiere arcobaleno e per la strada gremita di gente.
"Brittany, non vedo altre persone con te. Perché usi il plurale?" Nonostante i vari tentativi da parte della furia di Lima Heights di non farsi notare, fu però urtata sul naso da un uomo muscoloso e abbastanza peloso, definito in gergo "orso", dalla bocca carnosa uscì un !Qué dolór!, facendo spostare l'attenzione della diva su di lei. I suoi occhi neri furono chiaramente invasi dalla paura di essere stata scoperta e, dopo aver realizzato di non avere altra scelta, uscì dal suo nascondiglio tenendosi il naso sanguinante. 
"Hobbit, sei contenta ora? Sono uscita allo scoperto(*)." Delle gocce rosso carminio macchiavano la candida maglietta, risultato delle poche stille di sangue che erano cadute prima che la latina arrestasse l'epistassi. La castana non poté fare a meno di mostrare un sorrisetto soddisfatto vedendo la ragazza in quelle condizioni. La considerava una sorta di vendetta per tutto ciò che le aveva combinato.
"Ora lo sono, Santana. E dimmi, cosa ci fate qua, specialmente tu?" La ragazza appena interrogata utilizzò la sua solita espressione strafottente, cercando di mascherare la paura che provava. La Berry, oltre ad essere irritante, era infatti famosa per la sua bocca larga e questo non giocava a favore della mora che, inconsciamente, abbassò la guardia. 
"Siamo qui per... senti, non sono ancora pronta a definirmi. E Britt ama gli unicorni e gli arcobaleni, non mi pare che sia niente di nuovo." La diva intravide una sorta di crepa nella difesa della cheerleader ma, mossa da una forza sconosciuta, non infierì e si diresse verso un parco poco distante dalla parata, prontamente seguita dalle ragazze. Si sedettero a un tavolo da picnic e la ragazza più bassa posò uno zaino su di esso, aprendo la tasca più grande ed estraendo da esso dei sandwich vegani e una grossa bottiglia d'acqua. La bionda, che fino a quel momento si era limitata ad osservare le due in silenzio, finalmente ruppe quel clima di tensione.  
"È vero, siamo qui per gli arcobaleni e gli unicorni. Rach, invece tu che ci fai qui? Sei venuta per lo stesso motivo?" Chiese la ballerina dopo aver dato un morso a uno dei sandwich, visto che stava morendo di fame. Sapeva che i papà di Rachel erano unicorni come Santana ma non capiva cosa centrasse l'ebrea. Non le restava nient'altro che aspettare una risposta mentre finiva lo stranamente delizioso panino. 
"Oh, marciavo con il PFLAG. Sta per Amici e Genitori di Lesbiche e Gay e visto che i miei papà lo sono, sono venuta perché questo è uno dei Pride più vicini, oltre a quello di Columbus si intende. Sono molto attiva e combattiva quando ti tratta di  propaganda, sapete." In quel momento le due ragazze assunsero due atteggiamenti completamente diversi. La bionda ascoltava entusiasta la diva, affamata di informazioni, mentre la latina alzava gli occhi al cielo, desiderando di essere in un altro luogo e soprattutto di non aver accettato di seguire Brittany a Toledo. I loro discorsi le arrivavano ovattati perché aveva rivolto la sua attenzione altrove e perché, anche se non lo voleva ammettere, si sentiva debole. Non lo credeva possibile, aveva fatto un'abbondante colazione e aveva mangiato uno dei sandwich non così schifosi della Berry eppure si sentiva la testa leggera e sapeva, soprattutto grazie a quel corso di primo soccorso a cui suo padre l'aveva obbligata a partecipare, che non era esattamente un segno positivo. 
"Britt..." Disse con un filo di voce. Nonostante il flebile tono usato, Brittany si girò verso di lei e notò il volto stranamente pallido della latina e, preoccupata, si alzò per poi prenderla in braccio. Santana le allacciò le braccia attorno al collo, cercando con tutte le sue forze di non cadere e di rimanere sveglia, avendo paura di non svegliarsi più e di far piangere la ballerina di conseguenza. 
"Rach, devo andare perché Sannie non si sente bene. E molto difficilmente si ammala, devo portarla a casa." Disse alla diva con un tono che non aveva mai usato, almeno di fronte agli altri. Ovviamente si preoccupava anche lei, è solo che non decideva di mostrarlo. La castana annuì e, vedendo poi sparire le due, decise di tornare a casa dato che ormai non sapeva dove fosse il resto del PFLAG.

Le due amiche arrivarono così all'auto della bionda e quest'ultima fece sedere la latina sul sedile del passeggero, allacciandole la cintura e posandole un bacio fra i capelli. Si mise poi al volante e partì, andando ad una velocità tale da non svegliare Santana, che si era addormentata per la stanchezza fra le sue braccia. Il viaggio trascorse in modo tranquillo, non ci fu traffico e si poté persino permettere di tenere d'occhio la sua amica che dormiva tranquilla e, almeno nel sonno, aveva abbandonato la sua solita espressione tesa, rendendola quasi innocua se non si fosse trattato della furia di Lima Heights. Dopo circa due ore e proprio dopo il cartello che dava il benvenuto nella città di Lima, la latina si svegliò e aprì gli occhi, cercando di mettere a fuoco ciò che aveva davanti, riconoscendo alcuni edifici familiari. Si stiracchiò e si girò verso la ballerina, prendendosi qualche minuto per ammirarla in tutto il suo splendore. Sentendo uno sguardo cocente su di sé, Brittany si girò e sorrise alla ragazza che fino a poco prima era addormentata e portava ancora sul suo viso i segni del sonno. 
"Ben svegliata, Sannie. Siamo appena arrivate da te. Vuoi che rimanga?" Le chiese con voce calma perché sapeva quanto l'altra odiasse le voci allegre o comunque ad alto volume non appena sveglia. La mora scosse la testa, scese dall'automobile e si diresse verso la porta di casa, sorridendo alla bionda in modo da farle capire che poteva andare. La ragazza, ricevuto il messaggio, si diresse a casa e si addormentò poco dopo, sentendo tutta la stanchezza accumulata quel giorno. La latina, dopo essersi diretta in camera, si sdraiò sul letto iniziando a pensare alla giornata passata insieme all'amica.
"Pride. Pride significa orgoglio ma in senso positivo e io... io ho paura di mostrarlo perché non sarei più Santana Lopez." Pensò la latina ad alta voce. Quella giornata l'aveva scossa in qualche modo, ripensava a tutte quelle persone che celebravano il fatto di essere lì e di camminare a testa alta, non vergognandosi del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere. Cosa avevano loro di diverso rispetto a lei? Guardò così la foto della sua migliore amica e del suo primo vero amore sul comodino e una scintilla si accese dentro di lei.


"Devo essere orgogliosa di ciò che sono. Sono Santana Lopez e dimostrerò a Britt che non mi vergogno di essere lesbica, così tornerà da me e non solo come amica." 

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