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di clylar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo Undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciasette ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Buona giornata, mi sono affezionata da poco alla storia di Naruto, non ho visto gli ultimi episodi ma so come finisce, il manga non l’ho mai letto.

L’idea per questa storia mi è venuta pensando a come grazie alla tecnologia ora le comunicazioni sono rapide e quasi immediate.

Io invece ho una certa età: vi ricordate quando alle elementari o anche alle medie ci facevano trovare degli “amici di penna”?.

Pensare alla lettera da scrivere, scriverla, spedirla e poi aspettare la risposta, la sorpresa nel trovare la lettera a casa quando meno te la aspettavi . . . emozioni un po’ dimenticate a mio avviso (anche se in realtà io ancora scrivo vere lettere a persone distanti e non raggiungibili in altri modi).

Così è nata questa storia: parte dai fatti del capitolo 699 e parla dei nostri protagonisti perché, diciamocelo, tra il 699 e il 700 il salto è troppo grande e neanche il film THE LAST ha chiarito tutto!

Probabilmente i caratteri dei personaggi non saranno rispettati in tutto e per tutto e alcune “storie” le farò andare come voglio io e non come in realtà vanno, ma è la mia storia dopotutto!

La maggior parte del testo sarà sotto forma di lettera, ma ci saranno anche certe scene raccontate perché non renderebbero in lettera. Le frasi in corsivo sono i pensieri di che legge la lettera oppure dei vari personaggi attivi. Ora: buon divertimento.

 

Naruto era seduto sulla panchina, sul vialetto poco oltre l’ingresso del villaggio. Era una bella giornata, poche nuvole, un bel sole. Alzò gli occhi al cielo, sarebbe dovuto andare con gli altri del Team 7  a fare rapporto, ma aveva deciso di fermarsi un attimo e rimanere in pace prima di entrare nel caos del villaggio. Mosse il braccio, quello “nuovo”, gli dava ancora un po’ fastidio.

Poi il suo sguardo fu catturato dall’ombra di un uccello che sorvolava basso il cielo sopra la sua testa:  un corvo, ora si era appollaiato sull’albero di fronte.

Un corvo

“Sas’ke”

Naruto storse un po’ la bocca in una smorfia, forse un sorriso un po’ tirato, stirò in alto le braccia, stirò la schiena e si alzò: doveva raggiungere gli altri e fare rapporto all’Hokage.

 

  • Rapporto all’Hokage
  • Seduta di rilassamento con il Team (da Ichiraku)
  • Fans pazze a cui fare autografi e da cui ricevere piccoli regalini
  • Casa: doccia e pigiama.

 

Ora era seduto alla scrivania della sua camera e per tutto il tempo, in quella giornata, il corvo gli era stato dietro, anche adesso da quando era tornato a casa, se ne era rimasto appollaiato sui fili elettrici giusto di fronte la sua finestra.

“Adesso basta”.

Naruto prese carta e penna e iniziò a scrivere.  Finita la lettera la piegò fino ad ottenere un piccolo quadratino. Aprì la finestra ed il corvo volò dentro immediatamente: aveva un porta messaggi attaccato alla gamba, quando atterrò sulla scrivania Naruto ci mise la sua lettera, appena finito di sistemarla il corvo sfrecciò fuori dalla finestra e scomparve.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Il sole stava tramontando, tra poco sarebbe stato buio e freddo. Sasuke iniziò i preparativi per crearsi un riparo per la notte: con un braccio solo tutto era più difficile.

Mentre finiva di isolare il riparo dal vento e dalla sabbia il corvo arrivò. Quando finalmente si mise comodo prese il messaggio e iniziò a leggerlo.

 

Ciao Sasuke,

con questo corvo che mi è girato intorno tutto il giorno mi sono convinto che ci sia tu dietro!!

Perciò, se mi va bene sto scrivendo ad un corvo che si è innamorato di me, sperando che non sia l’ennesimo regalo delle mie fans in cambio di un autografo, se mi va male sto scrivendo ad un nemico che cerca di strapparmi informazioni su Konoha.

Ma se va come credo questo messaggio lo leggerai tu! Per evitare problemi scriverò solo informazioni “leggere”. Allora da dove comincio?

Sono passati otto mesi dalla fine della guerra, più di sette mesi da quando sei partito per il tuo viaggio.

Konoha, come anche gli altri paesi si sta riprendendo.

Qui la notizia più grossa è che finalmente Hiashi Hyuga ha riconosciuto in Hinata una valida sostituta e,  tre mesi dopo la dichiarazione di pace, l’ha nominata capoclan.

Ha dovuto vederla combattere, vederla rischiare la vita per rendersene finalmente conto!

 

Scrive quello che ha capito tutto di Hinata!

 

Comunque da allora Hinata è sempre piena di impegni: se non è impegnata in Villa Hyuga è fuori per le missioni (è una Kunoichi molto richiesta) ed in paese la si vede pochissimo.

Pensa che io non sono neanche più riuscito a parlarle (a parte le due parole fatte durante le commemorazioni ai caduti e alla festa per la nomina del Sesto) e invece vorrei proprio, perché ci sono cose che mi ha detto …

…prima dell’inizio della guerra…

…cose di cui vorrei discutere con lei…

Beh! Troverò il modo prima o poi.

Shino e Kiba del suo Team sono anche loro impegnati visto che la seguono nelle varie missioni.

Inoltre Shino almeno una volta al mese va negli altri paesi a tenere lezioni sui combattimenti con gli insetti, richiesta espressamente fatta da più di un Kage.

Kiba, insieme a me, è insegnante all’Accademia. Per i nostri numerosi impegni non possiamo seguire una classe ma facciamo “Approfondimento sulle tecniche di combattimento” a tutte le classi. E’ un testone e spesso vuole fare solo a modo suo ma ai ragazzi dell’Accademia piace anche perché ha Akamaru dalla sua parte!

Shikamaru fa il consigliere dell’Hokage, a detta sua un lavoro seccante! Gli è stato dato anche il compito di  mantenere i legami  e accordi con Suna e a quanto pare ha fatto un lavoro ottimo perché, quando Gaara e i suoi fratelli vengono in visita, Temari invece che fermarsi presso gli alloggi riservati alle autorità estere, va direttamente a casa Nara e si ferma lì solitamente per tutto il tempo e anche di più!

 

Furbo!Furbetto!

 

Choji da dopo la guerra si sta perfezionando nelle tecniche Akimichi seguito dal padre, ma ultimamente a quanto pare  ha deciso di passare alla pratica e si sta offrendo volontario per tutte le missioni con il risultato che non è mai a Konoha. Per la verità la decisione l’ha presa da quando Karui, (ti ricordi la Kunoichi del Villaggio della Nuvola?), ha chiesto di poter effettuare un addestramento in territorio estero e ha scelto Konoha (per un anno ma rinnovabile).

Da quello che ho capito è stata incantata dal modo di combattere della famiglia Akimichi e vuole essere affiancata a Choji che, da quando l’ha saputo, sta in tutti i modi scappando da lei.

Ma dico io! CHOJI!!! Quella volta che una ragazza ti sta dietro!!!! SVEGLIA!!

E’ vero che fa un po’ paura per il suo carattere e picchia duro duro te lo assicuro, ma lui ce l’ha la stazza per tenerle testa!

Stavolta Choji non ha capito proprio niente!

 

Ha parlato il genio!!

 

Ino continua le missioni con il suo Team ma ne ha anche una molto particolare e complessa: si è messa in testa di “addestrare Sai al riconoscimento e all’esternazione delle proprie emozioni”.

Così è dalla dichiarazione di pace che utilizza la tecnica dello Sconvolgimento Spirituale con Sai un po’ quando le capita e soprattutto “a tradimento”: pensa che l’ha fatto andare in giro per tutto un giorno saltellando come un idiota, e alla festa per la nomina di Hinata lo ha fatto ballare per tutta la sera attaccato al palo del tendone dove avevano messo i tavoli degli invitati: da pisciarsi addosso dalle risate!!! Non so quanto andrà avanti, povero Sai!

Ten Ten fa l’apprendista al negozio di Soichiro, sai, quello che vende armi. Per la verità non se la passava molto bene. Tu l’hai vista alla cerimonia di commemorazione?

Era piuttosto disperata, voleva anche andarsene per sempre da Konoha.

Non me l’ha detto lei!

Io l’ho saputo da Sakura, che l’ha saputo da Hinata, che ha parlato con Ten Ten.

 

Il piccolo Circolo delle Pettegole

 

Effettivamente era sparita per un bel po’ e solo da qualche settimana è tornata. Sembra che a farle cambiare idea sia stato Rock Lee, ma lo so perché me lo ha detto Sakura, che ha parlato con Ino che lo ha saputo da Hinata che glielo ha detto Ten Ten.

 

Il Circolo delle Pettegole Al Completo!

 

Io sinceramente l’ho vista molto dimagrita e pallida (su questo punto se la gioca con Sai) ma a quanto pare adesso sta molto meglio

(leggi come sopra: a detta di Sakura       >    Ino      >        Hinata       >  Ten Ten).

 

Rock Lee ha una classe di Taijutsu all’Accademia, inoltre fa l’aiuto del Maestro Gai, che è la guardia del corpo del Sesto.

Come sai Kakashi ha accettato la nomina a Sesto solo a condizione che Maito Gai fosse la sua guardia del corpo. Le sue parole esatte: “L’unico di cui mi fiderò sempre!”.

Non ti dico i lacrimoni che sono usciti dagli occhi del Maestro Gai, che naturalmente voleva rifiutare l’incarico per via delle ferite di guerra.

Tsunade infatti dopo averlo visitato e curato per quel che poteva, ha precisato che può ancora camminare ma è da escludere il combattimento, anzi, anche lo sforzo di camminare è eccessivo e a lungo andare lo paralizzerebbe del tutto.

Così, quando due mesi fa Rock Lee l’ha saputo, si è offerto di sostituire il maestro per ogni missione sul campo che avrebbe dovuto svolgere in quanto guardia del corpo (e giù lacrimoni da parte di Gai e Lee). Kakashi ha dato l’ok definito alla proposta di Lee e così …

Lacrimoni a GO GO!!!

E ora Kakashi, che dire! Kakashi è sempre Kakashi!

Sempre con il muso dentro i suoi libri sconci, sempre in ritardo ad ogni appuntamento (ufficiale o ufficioso), sempre ad accampare scuse.

E proprio per questo ora stiamo rischiando un incidente diplomatico: la Mizukage stanca dei suoi innumerevoli ritardi ha deciso che al prossimo incontro, al quale manca davvero poco, se il Sesto si presenterà in ritardo dichiarerà guerra a Konoha!

Tutto l’entourage di Kakashi era disperato (Shikamaru compreso) e convinto che la guerra fosse inevitabile. Per fortuna Anko ha preso in mano la situazione!

Te la ricordi vero Anko! Anche lei dopo la guerra e la prigionia sotto le grinfie di Orochimaru era messa abbastanza male. E’ uscita dall’ospedale dopo due mesi e se già prima era un po’ matta, beh è peggiorata parecchio!

Ma a quanto pare Kakashi l’ha aiutata, se l’è tirata dentro al suo staff e ci è stato dietro. Pare che abbiano legato e alla fine si è rimessa in carreggiata.

Ora ha rubato e nascosto tutti i libri sconci di Kakashi e gli ha detto che glieli ridarà solo se si presenterà in orario alla riunione dei Kage.

Kakashi ha passato gli ultimi giorni a rivoltare tutta Konoha senza successo. Ora è un uomo disperato, vaga per il villaggio, passo stanco, strascicato, sguardo basso e triste. E’ un relitto ambulante!!

ED E’ IL NOSTRO HOKAGE DATTEBAYO!

 

L’hai detto finalmente ero in trepida attesa!

 

La Vecchia Tsunade e Shizune seguono l’ospedale e hanno avuto un bel da fare a rimettere in piedi i nostri shinobi, senza contare tutte le famiglie coinvolte nella guerra.

Bene mi sembra di averti detto tutto!

 

O no?

 

Naruto…

 

Aspetta c’è un’altra persona di cui ti devo raccontare…Sakura Haruno! Te la ricordi?

 

Deficiente…

 

Sakura sta lavorando sodo: nei primi cinque mesi ha sgobbato come una matta con Tsunade e non è stata contenta fino a quando non è riuscita a riattacarmi il braccio, anche se, diciamocelo, io sono stato solo una cavia perché è un altro il braccio che lei spera di riattaccare al più presto.

Dopo il mio braccio si è messa completamente al fianco della Vecchia Tsunade e ha collaborato per aiutare i feriti.

E naturalmente viene in missione con me e Sai.

E’ stata davvero impegnata e direi per fortuna!

E’ stata dura per lei quando te ne sei andato. Piangeva tutti i giorni, non voleva darlo a vedere ma si vedeva.

Eccome se si vedeva!

Credo che l’unica cosa che l’ha tenuta in piedi sia stata quella tua promessa, quelle poche parole, perciò se ti azzardi ad infrangerla e la farai soffrire ancora, giuro che vengo lì e ti stacco anche l’altro braccio, dattebayo!

Adesso è proprio tutto:

  1. se sei semplicemente un corvo innamorato (o una fan innamorata): mi dispiace non sei il mio tipo;
  2. se sei un nemico: ti ho dato un sacco di belle notizie, NON SPUTTANARCI!
  3. se sei Sasuke: fammelo capire la prossima volta! Mandami un segno, un codice, un simbolo!

Ma siccome penso che tu sia Sasuke, stai attento là fuori, occhi aperti!

Un abbraccio!

Uzumaki Naruto

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Naruto era al campo, aveva appena finito l’allenamento e stava sciogliendo i muscoli. Il braccio “nuovo” era quello che si contraeva troppo dopo gli esercizi e ci voleva un po’ prima di rilassarlo. Improvvisamente avvertì un battito d’ali sopra la sua testa, guardò in su: non c’era niente. Si guardò attorno, ma niente.

Continuò gli esercizi di rilassamento ma, dopo poco, di nuovo quel battito d’ali e stavolta un’ombra calò su di lui.

Si rimise in piedi con le mani sui fianchi: “Ma dov’è?”

Alzò la testa, guardò in su, battito d’ali stavolta vicino, uno spostamento d’aria e poi avvertì qualcosa scendere a lato del naso e verso la sua guancia, qualcosa di caldo, semiliquido e puzzolente!

 

“Mandami un segno, un codice, un simbolo”

 

“CACCA DI CORVO??? SASUKEEEEEE!!!”

 

 

 

 

NARUTO!!!

 

  1. BAKA!: scrivi informazioni su Konoha e i suoi abitanti a chi non capisci neanche chi sia? (Guarda gli occhi del corvo IDIOTA)
  2. BAKA!: ti ho mandato il corvo per avere notizie di te e tu cosa fai? Scrivi di tutti tranne che di te!!!
  3. BAKA BAKA BAKA, te lo meriti!

 

Uffa! Mi hai fatto perdere la calma e la concentrazione necessarie alla mia tecnica di ricerca.

Adesso ti faccio vedere io come si scrive una lettera ad un amico!

 

Ciao Naruto!

Io sto bene e sono molto felice di poterti scrivere due righe! (Sto esagerando di proposito)

Sono all’estremo ovest del paese e sto seguendo una pista che mi porterà sulle tracce di Kaguya. Il viaggio è insidioso, ci sono state tre tempeste di sabbia in pochi giorni, il cibo scarseggia, la notte è fredda, ma è la mia missione e sono fiero di portarla avanti.

Sono contento di sentire che il villaggio si sta riprendendo dalla guerra. Anche se sono per la maggior parte del tempo nel deserto, alcune volte mi trovo a dover entrare nei piccoli villaggi: non si fa che parlare della pace e della speranza che duri a lungo.

Non ti arrabbiare se la mia lettera non sarà lunga quanto la tua, ma ho poco tempo tra uno spostamento e l’altro, Kaguya e i suoi scagnozzi si muovono in fretta, lasciano poche tracce che scompaiono velocemente.

Da quando sono partito vi ho pensato, soprattutto Kiba e Akamaru che mi farebbero davvero comodo per le mie ricerche, ma al momento Konoha non mi manca. Neanche le persone che lì ci vivono mi mancano,  a parte due o tre al massimo.

Ho desiderato questa missione, l’ho voluta con tutto me stesso nella speranza che i sacrifici che mi porterà a fare siano il pagamento per tutto il male e l’odio che ho portato nella vita degli abitanti di Konoha.

Ma…

Ora non so …

Non so se questo basterà.

No so se sarà sufficiente.

 

 

 

Ma è un inizio!

E’ un inizio giusto e poi man mano cercherò di capire cosa altro fare.

Sta tranquillo Naruto, sto attento e tengo sempre gli occhi aperti: non sono tonto come te!

Ho una promessa da mantenere!

Grazie per esserle vicino.

E grazie per aver capito che ero io.

Fai un  buon lavoro, Shinobi!

 

 

Uchiha Sasuke

 

Ps: ma firmi davvero autografi alle fans?

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Un saluto a tutti coloro che mettono le recensioni, solitamente non rispondo mai, oggi cambio modalità.

Scusate se la storia non rispetta il manga o l’anime, alcune volte è per volontà, altre per pura ignoranza sui fatti “realmente” accaduti nella storia.

Grazie per l’attenzione che mi prestate, il raiting è diventato giallo per il linguaggio un po’ colorito.

La storia l’ho finita, devo solo trovare il tempo di caricarla.

BUONA LETTURA

 

 

 

Ciao Sasuke!!!

Lo sapevo che eri tu!! Lo sapevo!!

La tua lettera mi ha fatto davvero felice, soprattutto quando dici che ti mancano le persone di Konoha!

 

Ho detto l’esatto contrario!

 

Hai detto due o tre: io sono al primo posto? Eh?

Beh! Magari al primo no, ma di sicuro sono al secondo posto!! Anche tu Sasuke mi manchi un sacco!

MA LA PROSSIMA VOLTA CHE IL TUO CORVO MI CAGA IN FACCIA LO METTO IN PENTOLA E TI MANDO KURAMA A MORDERTI IL CULO!

CAPITO!?!

E ora le notizie di Konoha.

La più incredibile: Hinata ha già rifiutato TRE proposte di matrimonio, dattebayo!

Ma ti rendi conto? Non ha neanche 20 anni, è ancora una ragazzina, è appena diventata capoclan e cosa fa suo padre? Vuole già liberarsene? E’ assurdo! Per fortuna lei ha sale in zucca e ha detto sempre no. E ci mancherebbe anche!

Tra proposte di matrimonio e quello che ci va dietro, missioni, impegni come capoclan, deve essere stressata da morire!

Eppure quelle poche volte che l’ho vista è sempre la solita Hinata, tranquilla, posata, silenziosa … non so come fa! Ma è una grande! E’ forte! E’ davvero forte!

Te la ricordi durante la guerra!

Kami! Quello che mi ha detto, come mi ha preso per mano e rialzato nonostante il suo immenso dolore! E’ davvero straordinaria!

Comunque, per la cronaca, a proposte “rosa” a quanto pare Hinata è in buona compagnia…

C’è un ninja medico che qui sta riscuotendo un sacco di successo: fa visite ai ferite e immancabilmente finiscono con frasi del tipo “sei davvero brava, posso invitarti fuori a bere qualcosa una di queste sere?”, oppure “ora che sono guarito completamente usciresti con me?”

 

A quasi  un anno di distanza da dove saltano fuori tutti questi feriti?

 

Sai di chi parlo?

 

Si che lo so, Baka!

 

Sakura!

Naturalmente io l’ho saputo da Shikamaru al quale l’ha detto Ino che l’ha saputo da una Sakura alquanto scocciata di tutto ciò. Eh! Caro Sasuke, la lontananza non aiuta!

 

$%$#@#!

 

E a proposito di Sakura, mi dovresti dire cosa fare: posso dirle che ci scriviamo? Perché ho paura che si arrabbi se, niente niente, lo viene a sapere.

 

Allora Ino ha finito l’esperimento di Sai. Per la verità è stato Sai a metterci fine: una sera che stavamo mangiando insieme da Ichiraku, prima che Ino iniziasse la sua tecnica, l’ha presa letteralmente per il collo e le ha detto: “Adesso basta, mi sono stufato di te e della tua tecnica o la fai finita subito o ti spezzo il collo qui e ora!”

Al che Ino ha detto: “Esperimento finito: rabbia esternata!”.

Ora ha iniziato di nuovo un altro esperimento: fa complimenti a tutti, per tutto (anche a me!!!), invece a Sai non lo guarda neanche, qualsiasi cosa faccia.

Va avanti già da due mesi. Quell’uomo è un santo!

 

Shikamaru è preoccupato! E’ sempre più teso e agitato, a volte si perde nei suoi pensieri, Choji ha detto che non guarda più le nuvole (tanto spesso!).

All’inizio pensavo ci fossero problemi con Kakashi ma da quel punto tutto si è sistemato, il piano di Anko ha funzionato.

Poi ho capito!

 

Attenzione alla perla del saggio!

 

Sua madre lo sta mettendo alle strette: penso che lei e la kunoichi di Suna siano in combutta per organizzare una qualche cerimonia particolare, probabilmente un discorso alle celebrazioni per festeggiare un anno di pace e commemorare i nostri caduti, tra cui suo padre. Eh! Poverino! Non lo invidio!

 

Ecco appunto!

 

Choji! Ha ceduto!!! Ha accettato di essere il sensei di Karui. A quanto pare l’ha convinto Shikamaru, ma ha accettato alla condizione che lei lo tratti come suo Sensei, lo chiami Sensei e gli porti rispetto proprio come si fa con un Sensei. Ma ti pare?

Karui ha la sua stessa età, è una brava ninja, forte e apprezzata anche qui a Konoha ora che la conosciamo un po’  meglio, e si riduce a fare da allieva a uno che potrebbe essere un semplice compagno di missione.

IO NON LO FAREI MAI, DATTEBAYO!

 

NON HO DUBBI!!!

 

Poi la capisco se qualche volta sgarra e lo tratta più come un amico che come un maestro, tipo che si fa accompagnare a casa qualche volta, gli fa un sacco di complimenti e ogni tanto lo abbraccia (Sakura non mi pare che abbracciasse Kakashi!)

 

Akamaru ne ha combinata una grossa! Abbiamo ospitato quelli di Suna per definire accordi su confini e robe varie e sai cosa ha fatto quel cane?

Si è fatto la cuccia dentro … la marionetta di Kankuro! Non ti dico che storie!

Morale della favola: Kiba ha dovuto fare il servetto a Kakuro per tutto il tempo che si è fermato da noi e ora Akamaru sbarella ogni volta che lo sente arrivare (anche a mezza giornata di distanza).

 

Shino è in lizza per il premio “Miglior addestratore di insetti delle 5 terre”. Premio inventato proprio quest’anno, secondo me, per incentivare questa tecnica con gli insetti che non se la caga nessuno.

 

Ten Ten e Rock Lee escono insieme: me lo ha detto Sakura che glielo ha detto Hinata che ha parlato con Ten Ten.

A proposito, Hinata in paese c’è pochissimo: ma come fa Ten Ten che è impegnata tutto il tempo al negozio ad avere il tempo di spettegolare con Hinata?

Capisco Sakura che visita regolarmente Villa Hyuga per via di alcuni servitori anziani per cui Hinata le ha chiesto di prendersi cura. Ma Hinata e Ten Ten?!.

Non sono così legate!

Comunque, come ha detto Sakura, Rock Lee e Ten Ten … ci stanno provando!!!

A fare cosa mi chiederai! Eh! Eh! Eh Sasuke! Te lo spiegherò quando sarai più grande!

Alla fine sono passato in negozio, mi servivano dei kunai (c’era anche Rock Lee) mi ha detto che li fa lei e sono davvero belli e ben bilanciati! E’ brava!

 

Adesso: ti racconto di me!!!

Beh! Sono molto impegnato tra missioni, allenamenti e lezioni. Riempire il tempo mi aiuta.

All’inizio ero davvero …INCAZZATO NERO!!!!!

Hokage Kakashi?!?! KAKASHI?!?! Sarà anche un grande Shinobi, ma quando aveva lo Sharingan!!!!

Ora non ce l’ha più!!!!

Ok che ha il Raikiri, ma io ho Kurama e tutto quel potere, e sono l’eroe di Konoha IO!!!

E hanno fatto Hokage KAKASHI!!!???

 

Ora però sto meglio. Bene, si direi che sto bene.

 

MA CHE CAZZO DICO!!!  Ci sto ancora male!

Ancora adesso quando andiamo in missione non  mi mette mai caposquadra, MAI! Lo fa Shikamaru, lo fa Sakura, lo fa Sai!!! E IO MAI, DATTEBAYO!!!

Che delusione, Sasuke.

Quando realizzerò il mio sogno? Io ci credo e continuo a lottare ma … Kakashi farà l’Hokage per altri 30 anni, cosa farò io?

Hokage a 50 anni? Ma dai!

 

Scusami!

Tu affronti l’ignoto e nemici terribili e io sono qui a lamentarmi di cose così stupide!

Ma è il mio sogno, e nonostante quello che dice la gente non sarà mai banale, per me è importante. L’unica che l’ha capito e mi ha detto due parole (ma proprio due: mi dispiace) è stata Hinata alla cerimonia di investitura: quella ragazza è un tesoro!

E’ vero, ci sto ancora male, ma faccio del mio meglio, eseguo gli ordini e lo faccio anche perché spero così di essere di aiuto anche a te che sei lì fuori a combattere.

Sai quando si parla di te i ragazzi si immusoniscono, all’inizio pensavo che fossero ancora arrabbiati, ma poi me l’hanno spiegato: sanno che sei solo lì fuori e che ti hanno affidato un compito duro, sanno come è finita con Itachi e sono preoccupati per te.

Ma io non la penso come loro. Cioè, sono preoccupato per te e per la tua missione ma tu, Sasuke, non sei solo, CHIAMA e io sarò da te, al tuo fianco,

SEMPRE!

Ti voglio bene fratello!

 

Uzumaki Naruto

 

P.S.: Maito Gai ha la fidanzata!!!! E’ l’assistente del Kage della nuvola! Mabui!

Ma cosa c’è nell’aria? Un virus? Siamo in pace ci si dovrebbe solamente rilassare e non fare niente e invece tutti alla pazza ricerca di fidanzarsi?!?

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


Nuovo capitolo: ora le cose si fanno molto diverse dal manga. Nella mia storia Orochimaru ad un certo punto si è allontanato in malo modo da Konoha per riprendere le sue idee perverse.

Il capitolo è corto ma è una lettera di Sasuke perciò . . . ci sta!

Buona lettura

 

 

Ciao Naruto,

ho poco tempo ma sei un fulmine a rispondere e io non posso essere da meno.

Sai che parli un sacco di Hinata?

La metti dentro quasi in tutti i discorsi e la cosa che mi fa più sorridere è che poi ti stupisci se riceve proposte di matrimonio!

Hinata non è più una ragazzina, Hinata è una giovane donna, una bella donna ed è nobile per di più, insomma: un buon partito!

Quindi cosa c’è da stupirsi?  Quello che è strano è che:

  1. Lei non abbia ancora detto si;
  2.  Ti giri così tanto in testa: cosa vi siete detti?

Di Sakura non ti preoccupare, non dirle niente, a lei ci penso io.

E così a Konoha tutti si stanno “accompagnando”.

A dirla tutta,  è abbastanza normale in realtà, Naruto.

Quando arriva la pace, la gente comincia a ritrovare la speranza, per se stessa ma anche nel futuro, comincia a sognare di poter vivere una vita felice, cerca qualcuno con cui condividerla e magari anche con cui metter su famiglia.

E’ normale, è la vita!. E’ giusto così!

Però…Maito Gai con Mabui…, questo fa davvero pensare!

Lo sapevo che ci eri rimasto male per la faccenda del Sesto!

L’unica cosa che ti posso dire è: IO CREDO IN TE, non smettere mai di lottare e ce la farai.

E poi le cose che si conquistano con fatica sono quelle che hanno maggior valore.

Sarà la tua lotta, Naruto, ma come hai detto tu non sei solo: io ci sono!

 

Ora ti scrivo alcune cose perché sono assolutamente sicuro che le leggerai solo tu.

Ho trovato il mio bersaglio, solo che ora sono diventati due!

Ho scovato il braccio destro di Kaguya ma, sfortunatamente, era in riunione segreta.

Indovina con chi?

Orochimaru!

I due si stanno separando, ma io non posso seguire entrambi. Ho ben presente la mia missione, ma lasciare andare Orochimaru…

Ho mandato un messaggio all’Hokage, in questo momento starà leggendo la mia lettera e attendo ordini. Vorrei fare di più, vorrei combattere, ma la mia missione, la mia fatica è questa:         

DEVO ALL’HOKAGE CONTROLLO E UBBEDIENZA!

Non so quando potrò scriverti ancora. Starò attento!

 

Ti voglio bene anch’io, fratello!

 

Uchiha Sasuke

 

P.S.: Ten Ten e Hinata cosa avevano in comune? Pensaci!

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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


SASUKE!!!!!

 

Ma come fai a rompermi i timpani anche per lettera?

 

Cavolo! Sono in missione, ho appena ricevuto la tua lettera! E non rientrerò a Konoha prima di cinque giorni, se va bene, perciò non so niente di quel che sta succedendo o che ti succederà, non so neanche quando riuscirai a leggere questa mia lettera!

CHE TORTURA, DATTEBAYO!!! Vorrei essere già di ritorno, vorrei essere al villaggio e sapere che decisioni verranno prese, vorrei combattere per Konoha.

E invece sono qui!

Credo che l’Hokage ti lascerà proseguire con la tua missione, probabilmente manderà qualcuno dei nostri contro Orochimaru. Ci andrei io!!! Se fossi lì!!!

Ma è inutile! Sono qui e devo portare a termine la missione, prima lo farò, prima saprò!

 

Cambiando discorso…

Mi chiedi cosa ci siamo detti io e Hinata?

Ma se sono mesi che non riesco a parlare bene con lei! Le uniche volte che ci vediamo è quando si va a festeggiare, dopo una missione, da Ichiraku tutti insieme e, di solito, riesco a fare solo due parole, un po’ perché lei è molto timida, ma soprattutto perché sul più bello che ci siamo inviati in una discussione arriva sempre qualcuno: Kiba che vuole parlare della lezione da tenere, ragazze che vogliono un autografo, ragazze che mi portano un regalo.

Insomma NIENTE! Non ci siamo detti proprio NIENTE!

Comunque non parlo tanto di lei! Ti sbagli!

 

Tse!

 

E ti sbagli anche sul suo dire SI alle proposte. Lei non si sposerà con il primo che glielo chiede, lei è sincera e onesta e un giorno mi ha detto una cosa, che poi non mi ha più detto è vero, ma era sincera quando la diceva e io le credo.

Perciò, non credo proprio che dirà SI così facilmente!

Non può farlo!

 

INSOMMA: mi ha detto che mi ama! E me lo ha detto mentre combatteva contro Pain, mi ha difeso anche se sapeva che sarebbe morta e lo ha fatto perché voleva proteggere la persona che amava a costo della vita. Ed era sincera, i suoi occhi erano sinceri!

Niente a che vedere con la dichiarazione fasulla e disperata che mi ha fatto Sakura poco dopo la riunione dei cinque Kage, prima della guerra.

 

???????

 

Perciò, io ho bisogno di parlare con Hinata, perché c’è questa cosa da chiarire anche se non so come.

Baah! Lascia perdere, pensa alla missione, parlo a vanvera!

E non ti azzardare ad affrontare Kaguya da solo! Se lo fai ti riempio di botte!

Tieni duro Sasuke!

 

Uzumaki Naruto

 

P.s.: avevano Neji in comune!!! Dici che si vedono in cimitero?

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Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


Intanto a Konoha….

 

Sakura era stanca, proprio stanca!

L’Hokage stavolta l’aveva tenuta in paese per dare un po’ di respiro a Tsunade che si era davvero impegnata tantissimo negli ultimi mesi e ora probabilmente si stava godendo le ferie meritate alle terme, oppure a una bisca clandestina! Non si può mai sapere!

Comunque il risultato era che in missione c’erano andati Sai e Naruto affiancati da Rock Lee e Ten Ten, che c’era andata di malavoglia, mentre lei si era sobbarcata tutto il lavoro dell’ospedale.

E ora era a casa. Sfinita.

Silenziosamente dopo aver fatto la doccia si mise a letto, non voleva svegliare i genitori. Il sonno la colse quasi subito, ma verso mattina un rumore la svegliò: un ticchettio, dalla finestra.

Aprì gli occhi, la stanza era buia, ma dalla finestra la fioca luce esterna incorniciava un’ombra, una sagoma.

Sakura scansò in fretta le coperte, aveva il cuore che andava come un treno, saltò giù dal letto, aprì la tenda, e lui era lì!

“Sasuke!”

Immediatamente aprì la finestra, lui saltò agilmente dentro, allontanandosi verso la porta.

Lei si girò e mosse un piede per andargli incontro, ma si ritrovò di fronte una mano che la bloccava.

“Chiudi la finestra”

Sakura rimase per un attimo bloccata, quante volte aveva tentato in quei mesi di ricordare la sua voce, il suo viso.

“Ho detto chiudi la finestra”.

Fece come le era stato detto e quando si rigirò la mano era abbassata.

“Sono un clone”.

Sakura che quasi stava saltandogli al collo si bloccò:

“E’ un clone, non è lui, non è lui!”.

Lo sconforto e la delusione quasi la sommersero, ma poi pensò:

“Quello che sente lui, lo sentirà Sasuke, quello che prova lui lo proverà Sasuke”

Gli corse incontro, finì addosso al ragazzo, a stringerlo con una mano alla nuca e un braccio alla vita.

La sorpresa fu sentire la mano di Sasuke sul suo fianco, il resto del corpo era un po’ rigido, ma quella mano era calda e forte su di lei. Sakura,come sempre oltre alla sorpresa avvertì calde lacrime scenderle lungo la guancia.

Il clone avvertì i respiri corti dei singhiozzi  e si staccò lentamente da lei, mantenendo però la mano sul fianco.

“Non piangere, mi fa star male”.

Sakura  a quelle parole trattenne il respiro, e un timido sorriso le curvò le labbra.

“Cosa ci fai qui?”

“Ho portato un messaggio all’Hokage, attendo una risposta,  ma ripartirò presto, tra poche ore.”

“E’ successo qualcosa?”

Lui non rispose ma rimase lì a guardarla, con la mano ancora appoggiata su di lei.

“Non puoi dirlo. Cosa mi puoi dire? Il tuo viaggio?

Lentamente i due ragazzi si spostarono verso il letto e si sedettero.

“E’ dura, c’è stato il deserto, quattro tempeste, di notte freddo da battere i denti, poco cibo, acqua anche meno, marcia intensa, tracce da seguire” e mentre parlava si guardava la mano, era strano stare in un posto senza avere la necessità di mantenere sempre attivi i suoi poteri, parlare con qualcuno solo per chiacchierare; e infatti la distrazione non gli aveva permesso di rendersi conto che la ragazza non c’era più.

Si alzò e si guardò attorno, ma lei era sparita.

Gli ordini erano: “Vai, parlale e falle capire che sto bene, rassicurala”.

Lei aveva pianto e ora era sparita: missione fallita.

Guardò un’altra volta la stanza e poi la finestra.

Quando Sakura tornò lo trovò sul davanzale in procinto di saltare giù.

“Cosa fai!”, urlò quasi disperata la ragazza.

“Non urlare, ti sentiranno”, la rimproverò. Pensando comunque che se era tornata la missione poteva continuare.

Sakura che era entrata con in mano un vassoio lo appoggiò sul letto, e  si mise subito una mano sulla bocca. Si diresse verso di lui e lo prese per il mantello: “Ti avevo detto che prendevo da mangiare, poca roba ma è calda”, stavolta sussurrava.

Sceso dal davanzale si diresse al letto, guardava il vassoio con fare sospetto.

“L’ha cucinato mia mamma!”

Con un sorriso imbarazzato si sedette con il vassoio sulle ginocchia. Sakura gli si mise accanto.

“Allora, poco cibo, acqua anche meno poi?

Il ragazzo continuò, senza imbrogliare più di tanto le raccontò anche gli episodi più burrascosi, stando attento a non spaventarla.

Sakura nel frattempo se lo mangiava con gli occhi, averlo vicino, poterlo guardare, ascoltare la sua voce, sentirlo raccontare di tutti quei mesi passati lontano: era quasi un sogno che si avverava. Ogni tanto mentalmente si ripeteva “Riprenditi! Che ti cola la bava!”. Ma poi ricadeva nella sua contemplazione. Per fortuna fin da subito si era accorta della difficoltà di Sasuke a tenere fermo il vassoio e a mangiare nello stesso momento. Così, approfittandone, si era avvicinata ancora di più a lui e aveva preso con una mano il vassoio per tenerlo fermo, e molto candidamente aveva appoggiato la spalla alla sua.

“Mi scrivo con Naruto”, Sakura aveva appena spostato un piatto vuoto per far mangiare Sasuke più agevolmente.

“Scusa?!”

“Lettere, io e Naruto ci scriviamo”.

“Da quanto?”, chiese la ragazza un po’ delusa e gelosa di quella dichiarazione.

“Un po’ di mesi. Per la verità io scrivo messaggi, è lui che scrive delle vere e proprie lettere, mi racconta un sacco di cose stupide e le butta dentro un po’ a suo modo, con tanta confusione, ma mi tiene vicino a Konoha, mi tiene legato a voi, a suo modo.

“Già, lo ha sempre fatto, no! Anche quando tu non ne volevi sapere. E c’è sempre riuscito”.

“Mi ha raccontato della tua dichiarazione d’amore, fasulla a quanto pare”. Sasuke aveva finito di mangiare.

“Si”, la ragazza fece un sorriso amaro, prese il vassoio ormai vuoto e andò a posarlo sulla scrivania “un patetico tentativo, fra i tanti, di evitare lo scontro tra di voi e di salvarvi entrambi. Ma, cosa vuoi, i miei  tentativi sono tutti miseramente falliti, naturalmente!”, il tono aspro sottolineava quanto si disprezzasse per come erano andate le cose, quasi non aveva il coraggio di guardarlo in faccia.

“Naruto è vivo, e io sono qui, perciò almeno uno è andato a segno”, le rispose Sasuke con un sorriso sul volto.

“Sakura tu ci hai salvati, tu hai salvato ME”, e calcò con più forza sull’ultima parola, posando il dito pollice sul torace.

La ragazza presa in contro piede da quella affermazione rimase senza parole e quando stava per rispondere, lui la precedette.

“Nonostante tutto tu mi hai salvato”.

Stavolta la frase la disse quasi sotto voce, forse vergognandosi al ricordo degli eventi passati, forse con il rimpianto di non poter cancellare quanto fatto, il sorriso scomparso aveva lasciato una piega amara alla sua bocca.

Poi la sua espressione cambiò, guardò la finestra: ”E’ quasi l’alba, devo andare, l’Hokage avrà una risposta da darmi”.

Sakura aveva l’impressione di seguire al rallentatore i movimenti di Sasuke che si alzava, scrollava il mantello che non si era neanche tolto e si avviava alla finestra.

Doveva fare qualcosa, dire qualcosa, tra pochi momenti sarebbe sparito e non aveva idea se sarebbe mai più tornato, ma la testa era in tilt, risentiva ancora quella sua frase, quel tono quasi di sconfitta.

Cosa doveva dire? Cosa?

Doveva dirgli un’altra volta che lo amava? Sarebbero state tre e diventava ridicolo.

Doveva offrirsi di nuovo di andare con lui? Le aveva già detto di no due volte e anche qui la cosa diventava ridicola.

Ma lasciarlo andare via così, così . . .

In tre passi lo raggiunse quando era ormai accucciato sul davanzale pronto per saltare, prese un lembo del mantello, dove sotto pendeva la manica vuota, e fece l’unica cosa che le riusciva sempre: versò lacrime silenziose. Poi, dopo un bel respiro, tirò il mantello in modo da farlo avvicinare a se, accorciò le distanze alzandosi sulla punta dei piedi.

Accostò la bocca all’orecchio del ninja e disse piano, con la voce ancora incrinata dall’emozione: “Puoi passare tutta la vita combattendo per meritare il perdono degli abitanti di Konoha, se ritieni sia tuo dovere farlo.  Ma io non sono loro. Io sono più debole e più sciocca, non mi devi dimostrare niente. Il mio perdono ce l’hai già!”

Poi sposto la bocca e la appoggiò alla guancia lasciando un bacio soave.

Si staccò e fece un passo indietro: “Portalo a lui, portagli il mio perdono!”

Il ragazzo saltò oltre la finestra.

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


Ciao Sasuke,

ti scrivo due righe ora che sono un po’ più tranquillo e sono a casa. L’Hokage come ti avevo detto, ha creato una squadra (quando io ero ancora fuori in missione) e l’ha mandata sulle tracce di Orochimaru, secondo le tue indicazioni.

Da allora Kakashi ha limitato tantissimo le missioni, è sempre nervoso, ha chiesto la collaborazione anche di qualche squadra esterna. Probabilmente è preoccupato per Anko che è la caposquadra, te l’avevo detto vero che sono molto legati quei due?  Ma a mio parere è stata una mossa azzeccata perché lei più di tutti è quella in grado di scovare quel tremendo shinobi.

 

Avevi ragione!

 

Una novità?

 

Hinata e Ten Ten si trovano tutti i mercoledì e il sabato dopo pranzo sulla tomba di Neji. E fatalità anche io mi sono trovato lì al sabato in quell’orario ultimamente! Ero appena rientrato dalla missione e anche se in cimitero non è che si fanno tante parole, Hinata mi ha chiesto lo stesso come era andata, io le ho detto bene, missione riuscita e nei tempi prefissati. Mi ha fatto i complimenti.

Le ho chiesto come va a casa, mi ha detto che ha un sacco di cose da fare, che suo padre si è tirato fuori da ogni accordo commerciale (ma non da quelli matrimoniali a quanto pare!) e così ora lei deve gestire un po’ tutto.

Ci sono voluti “diversi sabato” per sapere queste cose ma, beh, abbiamo parlato. C’era sempre Ten Ten lì, perciò in realtà non era niente di confidenziale!

E hai ragione tu!

 

Ancora questo tono sorpreso?

 

Non è più una bambina, basta che la senti mentre parla di casa e delle responsabilità che ha sulle spalle. Ed è anche molto bella!

Ma non farti strani idee, sono solo commenti senza importanza, pensieri passeggeri, ma… se ci fossero più occasioni…per parlare…per stare insieme…credo che mi piacerebbe un sacco.

Intanto qui stiamo tutti bene.

Ino ha terminato il precedente esperimento.

Sai le ha chiuso il becco proprio quando, senza neanche guardarlo, stava spandendo complimenti a destra e a manca: “Ma chi ti credi di essere? Pensi di poter valutare e dare giudizi a tutti in base a cosa?! E poi, io non sono da meno degli altri, mi impegno come gli altri, e valgo tanto quanto gli altri e tu non hai il diritto di ignorarmi!”

Al che Ino gli ha dato un bacio sulla guancia e gli ha detto: “Bravo Sai, gelosia esternata!”

Credo che ora sia in fase di studio di un nuovo esperimento, ma ancora non ho capito quale.

Kiba e Kankuro per il bene di Akamaru hanno deciso di frequentarsi in modo regolare e, anche se all’inizio è stato un po’ rocambolesco, ora sono parecchio in sintonia.

Shino è primo nella classifica della gara “strana” e non perde occasione per ricordarlo.

Shikamaru si è fidanzato! E per fortuna che continuava a dire che con Temari erano solo rapporti di rappresentanza!

Sakura è venuta da me pochi giorni dopo il nostro rientro dalla missione, è venuta a trovarmi alle cinque di mattina!

E sai cosa ha fatto appena ho aperto la porta?

Mi ha tirato un pugno in testa!

E sai perché?

Perché ha scoperto che ci scriviamo e non glielo avevo fatto sapere!

Non farlo mai più Sasuke! Lo sai quanto è forte Sakura, mi ha fracassato il cranio!

Mi ha detto che sei andato da lei, cioè che hai mandato un clone. Credo ne sia stata felice ma anche un po’ scossa: ti ha visto dimagrito, capelli lunghi, vestiti sporchi, trasandato e anche puzzolente.

Credo che adesso abbia davvero capito quanto sia dura la tua missione, forse lei riusciva a vedere solo il suo lato della faccenda e cioè quanto sia difficile rimanere qui e aspettare il ritorno delle persone a cui vuoi bene.

Avevo detto due righe e invece guarda quanto ho scritto.

Sta in guardia, shinobi!

 

 

                                                                                          Con affetto

 

Uzumaki Naruto


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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


Naruto!!!

Due lettere di seguito? NON VALE!          

L’ultima non la conto, siamo ancora pari e adesso tocca a me.

Intanto mi sono allontanato di parecchio dal mio ultimo appostamento, il braccio destro di Kaguya è in gamba e io devo stare attento o mi scoprirà.

Sai, ho avuto l’occasione di conoscere un po’ di persone in questo ultimo periodo e ne ho trovata una che ti assomiglia: un casinista patentato, fa una cosa e nel frattempo ne distrugge tre, urla tutto il tempo e quando dorme usa un berretto buffo.

L’ho salutato proprio ieri perché in questi giorni mi sto nuovamente spostando, per riavvicinarmi al mio bersaglio.

E…mi è dispiaciuto, forse era un po’ come averti di nuovo tra i piedi!

Credo che mandare il clone da Sakura mi abbia portato indietro un po’ di ricordi di Konoha.

E, ora, comincia a mancarmi. Un po’.

Il lago dietro casa mia, il campo di addestramento, il chiosco di Ichiraku. Si mi mancano.

Ma questa missione è importante e va portata a termine e io non mi tiro indietro.

Comunque…Sakura ha detto che sono puzzolente? E trasandato?

Ma le hai detto che non sono in vacanza al mare?

Benedetta donna! Ma cosa si aspettava?

Che arrivassi in Kimono?

Prima era preoccupata perché non mi vedeva, ora è preoccupata perché mi ha visto!

Con le donne come fai sbagli! Tienilo a mente!

 

Ho mandato notizie all’Hokage di Orochinaru, ci sono stati degli spostamenti strani ultimamente, lui non è qui ma ho sentito alcune storie e così ho avvisato Kakashi, spero di non metterlo in allarme per niente.

 

Non ti ho mai chiesto: come va il tuo braccio? Quello riattaccato intendo, funziona?

Non so ancora cosa farò quando la missione sarà finita e forse è inutile parlarne ora ma se mi dici come ti trovi, magari mi faccio un’idea.

Dei componenti del mio ex gruppo di rinnegati non mi hai detto niente.

Sono vivi o li avete ammazzati? Erano brava persone, tutto sommato.

 

Mi fa piacere sapere che non vedi più Hinata come una ragazzina, forse ti aiuterà a far chiarezza anche in quello che provi.

 

Ti ricordi lo struzzo ninja? L’ho rivisto!!! Libero, vivo e vegeto e soprattutto felice!!! E’ un grande!!!

 

Naruto so che anche le tue missioni sono importanti e possono anche diventare pericolose, nonostante ora sia tempo di pace, perciò stai sempre attento!

 

                                                                          Con affetto

 

Uchiha Sasuke

 

P.S.: Sono curioso di sapere qual è il prossimo esperimento di Ino

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


Ciao Sasuke,

l’autunno è proprio cominciato.

Ancora le giornate sono calde ma verso sera la temperatura si abbassa e se c’è un po’ di vento le mani ti diventano fredde subito.

Sono contento che tu abbia potuto passare un periodo di relativa calma, e che tu abbia potuto conoscere altre persone.

Ti sei comportato bene, vero?

Non avrai mica fatto il solito “so tutto io”, vero?

Non avrai mica messo il muso ogni volta che qualcuno ti guardava più da vicino, vero?

Non avrai mica fatto innamorare tutte le ragazze che hai incontrato, vero?

Devi comportarti bene, dattebayo!

Così la gente sarà più ben disposta e non scoraggiarti se qualche volta troverai qualcuno diffidente, o ti guarderà male, o parleranno alle tue spalle perché in fin dei conti con quel braccio solo e quegli occhi spaventosi sicuramente penseranno che sei un criminale fuggito da prigione…

Va beh! Dai, in fin dei conti ci vuole pazienza! E tu ne hai tanta ne sono sicuro!

 

Si ma tu me la consumi tutta! Baka!

 

Allora, prima che mi dimentico, l’esperimento di Ino: fa provare a Sai tutti i tipi di cibo possibili e poi quando scopre cosa gli piace, glielo leva.

All’inizio lui non aveva capito come funzionava, ma ora cerca di imbrogliarla con le risposte. Solo che hai mai visto Sai che dice le bugie? Beh! E’ proprio imbranato! Così si fa sgammare subito e Ino lo punisce!

Chissà come andrà a finire l’esperimento: Sai è già magrolino e un po’ deperito di suo…speriamo bene!

Per il discorso di Hinata…mi sa che ti sbagli! In realtà non ti ho raccontato un episodio che è successo.

Quella mattina che Sakura è venuta da me a tirarmi il famoso pugno in testa, ad un certo punto hanno bussato alla porta. Vado ad aprire e chi c’è?

HINATA!

Sasuke, dovevi vederla: di profilo, le mani dietro alla schiena, guardava il sole che stava sorgendo in un’alba straordinaria. Quella luce le si rifletteva addosso, sui capelli, sugli occhi, sul collo, sul corpo.

E lì mi sono accorto di una cosa: CE LE HA GROSSE!!!!!

Con le mani dietro alla schiena si vedeva bene e ce le ha proprio grosse!

 

Sei l’unico a non essertene accorto! Baka!

 

Solo quando ha detto:”Naruto-kun”, io sono riuscito ad alzare lo sguardo alla faccia, lei mi stava sorridendo e per fortuna non si è resa conto di cosa io, in realtà, stessi guardando.

Mamma mia, Sasuke ero in bambola completa: per la visione di prima e per il bellissimo sorriso che avevo davanti ora.

Di botto mi sono reso conto che ero ancora in maglietta e in mutande (Sakura era arrivata così agitata che non ero neanche riuscito a cambiarmi) e avevo una grossa e inaspettata sorpresa proprio dentro le mutande….

 

Ok Basta!

 

Hai capito no?

 

Naurto, risparmiami ti prego!

 

Non sapevo cosa fare, non mi era mai successo! Cioè così da sveglio!

Se se ne fosse accorta sarei morto per la vergogna!

Per fortuna è arrivata Sakura. Quando Hinata ha visto Sakura ha perso il sorriso e ha cominciato a farfugliare cose su l’Hokage, su una missione da preparare, sul fatto che era già in ritardo….

Improvvisamente ho visto la mia salvezza, ho spintonato fuori Sakura e ho detto:

“Mi cambio e arrivo” e ho sbattuto la porta in faccia a tutte e due.

Perciò no, Sasuke, essermi accorto che Hinata è una bella donna NON MI AIUTA!

E poi come faccio a fare chiarezza in quello che provo?

Io cosa ne so dell’amore? Perché è di questo che parliamo, giusto? E’ inutile girarci intorno.

Io sono sempre stato solo, i miei genitori li ho incontrati solo poco tempo fa, e anche se mi hanno fatto capire che l’amore è potente tanto da portare una persona a sacrificare la propria vita, quello era l’amore che un genitore ha per un figlio, ed è diverso. Poi c’è stato Iruka, poi tu e Kakashi, ma io vi voglio bene come ne vorrei ad un fratello. Ed è diverso ancora una volta.

E poi c’è Sakura, io sono stato innamorato di lei…da sempre, credevo che fosse amore quello che sentivo ma quando ho capito che non avrei mai potuto accettare il comportamento sbagliato e falso che aveva avuto con me, improvvisamente quell’amore si è sgonfiato, è diventato molle, debole e tiepido. E’ rimasta un’amicizia vera ed unica, ma non più amore.

Perciò io come faccio a capire, Sasuke?

E’ vero io ho voglia di stare con Hinata, di paralare con lei, di chiederle delle sue missioni, di casa sua, di suo padre, se ha voglia che ci alleniamo insieme qualche volta.

Ma, e se dopo mi sbaglio, e se alla fine scopro che voglio solo una forte e sincera amicizia?

Sasuke, l’ultima cosa che voglio è farla soffrire, non potrei sopportarlo.

Sai perché quella mattina le si è spento il bellissimo sorriso che mi aveva regalato?

Perché aveva visto Sakura e pensava che si fosse fermata da me, con me, tutta la notte.

Quando ci siamo rivisti alla riunione era più serena e ho capito che Sakura le aveva spiegato ogni cosa. Ma non voglio più veder spegnersi quel sorriso!

Cosa devo fare?

Devo fare finta di niente, guardare da un’altra parte, ignorare i miei desideri e aspettare che il tempo plachi queste sensazioni?

Non so! Sono in confusione.

Pensa che alla riunione indetta dall’Hokage ero così impacciato che c’è mancato poco che parlando con lei mi mettessi a farfugliare anche io!

Sono messo male!

 

A parte questo che in qualche modo si risolverà, qui siamo tutti un po’ in apprensione per Anko. Qualche giorno fa sono tornati indietro tutti gli uomini della squadra all’inseguimento di Orochimaru, tutti tranne lei. Ed è per questo che abbiamo fatto la riunione improvvisata.

A proposito, sai chi c’era tra i componenti la squadra di Anko? Karin e Suigetsu! Lo sai che stanno insieme e che vivono nel paese dell’acqua? Jugo invece è rimasto a Konoha e si occupa dell’orto botanico e segue gli animali del paese.

Tornando ad Anko, ha detto che sta bene e che se vuole catturare Orochimaru deve farlo da sola, troppe persone creano troppa confusione e Orochimaru fiuterebbe la trappola.

Kakashi a momenti si fa venire un colpo e da quel giorno con l’umore va su e giù come sulle scale: tranquillo un giorno, nevrastenico l’altro, l’altro ancora riempie tutti di compiti e lavori da svolgere. Ieri per esempio era seduto sulla sedia al contrario ed è rimasto a guardare il panorama dalla finestra. Tutto il giorno!!! Mah! Vedremo come va!

Il mio braccio funziona bene, a meraviglia, se lo stanco troppo si intorpidisce, ma Sakura ha detto che è perché è “fresco”, in sostanza il “riattacco” è un buon affare.

Fammi sapere di te, anche se non so dove sei sta attento: l’inverno non è poi così lontano.

 

 

                                                                                  Un abbraccio

 

Uzumaki Naruto

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Capitolo 11
*** Capitolo Undici ***


Ciao Naruto,

ho letto molto volentieri la tua lettera (a parte quando parli di me e dei miei occhi mostruosi). Sei stato molto chiaro in quello che scrivevi (anche se potevi evitare l’episodio della sorpresa nelle mutande, grazie!).

Chiedi a me cosa fare? Probabilmente ne capisco meno di te.

Ma su una cosa hai ragione, l’amore è un’arma potentissima e te lo dice uno che era convinto che l’arma suprema fosse l’odio.

L’amore io l’ho conosciuto quando ero piccolo, è qualcosa che ti smuove dentro, che ti fa battere forte il cuore, che a volte te lo fa stringere, altre te lo fa gonfiare, ma è potente, proprio come hai detto tu e quando, con il tradimento di Itachi, (o quello che io credevo fosse un tradimento) l’ho perso, io ne sono rimasto devastato.

Sembrava come se improvvisamente sotto i miei piedi si fosse formato un buco, e io ci fossi caduto dentro, solo che non c’era fondo e io continuavo a cadere, solo cadere.

Angoscia, disperazione, tradimento, rabbia, odio, cattiveria, desolazione, tristezza: tutte queste sensazioni/sentimenti mi giravano intorno, ma io continuavo solo a cadere.

Pensavo sarei morto.

In realtà i polmoni funzionavano, il cuore batteva, un ritmo tutto suo a volte, ma batteva, il cervello continuava a ragionare e io restavo vivo. L’unica soluzione per impedirmi di impazzire fu di costruire un muro che separasse me da tutte quelle sensazioni che continuamente mi aggredivano.

Funzionò: smisi di cadere, ma allo stesso tempo mi ritrovai separato da tutto e da tutti, completamente isolato.

Fino a quando non sei arrivato tu,  poi Sakura e Kakashi: il legame che si era formato tra di noi, in qualche modo, era riuscito a fare una breccia nel muro.

Però quella barriera era la mia protezione, la mia sicurezza e vederla in pericolo mi riempì di terrore. Come ben sai, all’epoca, per me la paura era solo debolezza, perciò capii che dovevo diventare più forte: scelsi di scappare, scelsi Orochimaru.

Comunque la breccia nel muro era sempre presente e faceva entrare sentimenti, sensazioni e ricordi, fino a quando non seppi la verità su Itachi: lui non  mi aveva tradito, lui si era sacrificato per onorare l’amore che provava per me.

Questa verità mi spaventò più di ogni altra cosa perché, improvvisamente, da quella crepa nelle mie difese sembrò entrare solo dolore e disperazione: scelsi di cancellare ogni cosa, scelsi di ANNIENTARE TUTTO!

La breccia fu riparata e un nuovo muro più forte e più alto del primo si formò per proteggermi. Ero convinto di essere al sicuro, di essere al riparo da ogni cosa, sentimento o sensazione.

Poi sei arrivato tu!

Di nuovo!

A colpi tremendi e a costo della tua stessa vita sei riuscito a far crollare la mia barriera.

Sai cosa ho visto dietro a quel muro?

Il mio cuore, vecchio, avvizzito, piccolo e quasi del tutto immobile.

Sai quando ha ricominciato a battere? Quando Sakura, nonostante tutto quello che le avevo fatto mi ha salvato la vita: è stato il suo amore a ridargli il battito ed è stata la tua amicizia sconfinata che lo ha reso di nuovo un organo vitale e forte.

Pensavo che l’amore che portavo per mio fratello fosse la colpa di tutto il male e il dolore che avevo sofferto.

Solo grazie a Sakura ho capito che l’amore è fonte di vita e lo sarà sempre!

Anche quando fa male, anche quando fa piangere, anche quando ti stringe alla gola e non ti fa respirare: è perché continui a vivere e a sentire.

Quando parli di ignorare i tuoi desideri, di guardare da un’altra parte a me sembra che tu stia pensando di costruire quel muro, quel divisorio. Forse lo fai con l’intento di proteggere Hinata, ma più probabilmente lo fai con la voglia di proteggere te stesso, la tua anima e tenerla lontana dal dolore e dalla sofferenza che potresti trovare se le cose non andassero come vorresti.

Io credo, da sempre, che i tuoi desideri siano la parte più buona di te, lo sono sempre stati perciò dovresti seguirli: dici che vuoi stare con lei, parlarle, conoscerla, allenarvi insieme . . . e fallo!

Dici che non c’è mai tempo: ma tu non sei l’eroe di Konoha? E lei non è l’erede nonché capoclan della famiglia Hyuga? Direi che è preziosa come l’oro e allora convinci Kakashi a mandarti in missione con Hinata, come affiancamento: starà più tranquillo suo padre, sarà più tranquillo l’Hokage,e tu avrai la tua possibilità.

L’unico consiglio che mi sento di dirti è: Hinata è una persona molto timida, nascosta, riflessiva, per quel che ricordo, perciò credo che fare le cose con calma possa andare bene anche a lei.

Tieni conto però che sono quasi due anni che lei si è dichiarata, da quello che ho capito, e tu non le hai ancora dato una risposta. Perciò fai con calma, ma qualcosa devi fare, Naruto! 

 

Basta.

Per uno a cui non piace trafficare con sentimenti e roba del genere, direi che ho sprecato anche troppa carta!

 

Mi manchi, Naruto, da far male!

 

Uchiha Sasuke

 

P.S.: per la sorpresa nei pantaloni non ti posso aiutare: mai capitato!

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici ***


Ciao Naruto,

forse con la mia ultima lettera ho esagerato e ora tu sei convinto che chi ti sta scrivendo sia un impostore che ha solo finto di essere me.

Effettivamente è una lettera molto sentimentale quella che ti ho scritto, una cosa poco nelle mie corde.

Però mi sembrava che fossi in cerca di aiuto e io voglio esserci per te.

Comunque, ti scrivo per dirti che sono io, proprio io, quello con gli occhi mostruosi!!

A parte gli scherzi, ho deciso: affronterò il braccio destro di Kaguya, credo mi abbia scoperto e continui a portarmi in giro, senza farmi mai realmente avvicinare a lei, solo con l’intenzione di scoprire la mia identità e capire cosa voglio.

Non so ancora quando succederà, ma lo affronterò. Devo rifinire il mio piano di attacco, e garantirmi la via di fuga migliore se le cose si mettono male, devo avere punti di appoggio per eventuali rifornimenti.

Ce la farò!

Dovrò riuscire a catturarlo vivo. Così che a Konoha riescano a estorcere più informazioni possibili; ma un prigioniero del genere da portarsi in giro è un pericolo mortale ambulante.

Farò rapporto all’Hokage su i miei piani e sulle mie intenzioni e attenderò istruzioni.

Bello l’esperimento che sta conducendo Ino, la sto rivalutando!

Anche qui si sta andando verso la stagione fredda, c’è sempre vento e la pioggia è sempre più spesso gelata, a volte il vento è così forte che mi impedisce di accendere il fuoco e allora è davvero dura. Per fortuna il Chidori mi aiuta!

Lo sai, vero, che riesco a fare i sigilli con una mano sola? Mi ci è voluto un po’ di tempo  e tanto tanto impegno ma ora ci riesco. Non sempre però, e il problema effettivamente è questo. Diciamo tre volte su dieci, media troppo bassa, devo migliorare.

Mi dispiace di sentire di Kakashi un po’ spannato, forse si è stancato definitivamente di fare l’Hokage, lui in realtà non l’ha mai voluto.

Oppure tra lui e Anko c’è qualcosa, perché mi sembra che è da quando lei è partita in missione che lui ha perso un po’ di lucidità.

Spero vada tutto per il meglio, Orochimaru è uno tosto, credimi, io ci sono stato insieme per parecchio tempo!

Sta iniziando a piovere, devo accendere un fuoco o mi congelerò.

Fammi avere tue notizie, Naruto.

Con affetto,

 

Uchiha Sasuke

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici ***


SASUKEEEEE!

 

Due lettere! Cavolo, stavolta sei stato tu quello veloce. In realtà siamo ancora pari! Io la mia doppia non l’ho mai cancellata dal conto!

Tocca a me.

Prima di tutto, grazie per avermi confidato i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti, soprattutto quelli che riguardano il tuo passato, è la prima volta che lo fai e per me è un regalo davvero immenso.

Dopo aver letto la tua lettera sono un po’ più tranquillo e ci proverò, cercherò di passare più tempo con Hinata e vedere come va.

Intanto qui si è scatenato il finimondo: Sai ha fatto un errore, un grosso errore.

Era incaricato di monitorare i messaggi con i quali Anko comunicava segretamente con noi e nei quali confermava di essere attiva e al sicuro.

Erano messaggi visibili solo a livello aereo (ecco perché Sai) e lui si è limitato a controllare se c’erano o non c’erano.

Due giorni fa si è reso conto che i messaggi c’erano ma per essere validi andavano rinnovati una volta alla settimana.

L’ultimo era vecchio di almeno due settimane.

Anko non ha più comunicato niente e noi ce ne siamo accorti in ritardo. Probabilmente è stata catturata (Shikamaru ne è sicuro).

L’Hokage ha mobilitato tutti, voleva partire immediatamente ma Shikamaru l’ha convinto a formulare un piano ( che alle volte serve eh eh).

Così ieri ha indetto una riunione, esposto il piano e stabilito i compiti. Kakashi viene in missione, in tantissimi hanno provato a fermarlo (Shikamaru non ci ha sprecato neanche due parole), ma lui è stato irremovibile: comanderà la missione.

Con lui, io, Sakura, Kiba, Hinata, Shino, Shikamaru, Ino, Choji, Sai. Qui resteranno Tsunade, sostituto dell’Hokage, Shizune, Ten Ten (da una mano visto l’emergenza), Rock Lee e Maito Gai.

Adesso non mi prendere per scemo, ma , dopo aver letto la tua lettera ho pensato: ecco la mia occasione!

SEEEEEH! Come no!

Kakashi ha diviso le squadre: una in attacco, l’altra in protezione della prima.

E indovina? Io, Kakashi, Sakura, Sai, Shikamaru, Choji, Kiba e Akamaru in attacco, il resto dietro a copertura.

FREGATO!!!

Tra l’altro le squadre sono completamente sproporzionate, ma quando l’ho detto a Kakashi lui si è limitato a rispondere: “Non stiamo andando ad un torneo di Shoji, lo scopo è il salvataggio di Anko!”.

Inoltre, il luogo da raggiungere è parecchio lontano e l’Hokage ha chiesto  a Sai di occuparsi del trasporto aereo di tutti i membri delle due squadre e di mantenere attivi i suoi due giganti d’inchiostro per tutta la durata della missione.

Ed è impossibile!!! Consumerebbe troppo Chakra! Non potrà fare entrambe le cose!

Ma Sai alla richiesta di Kakashi ha risposto: “Sissignore!” e la questione è finita lì!

Ora sono a casa e mi sto preparando per partire, il piano di Kakashi mi sembra un po’ improvvisato, ma ha il benestare di Shikamaru perciò…

Ti farò sapere, e tu idem!

 

Un abbraccio

Uzumaki Naruto

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici ***


Caro Naruto,

alla fine la tua missione inizia prima della mia. Sicuramente quando leggerai questa lettera sarà già tutto finito, ho intenzione di fartela recapitare a Konoha e non in missione, ora avete bisogno di concentrarvi, con Orochimaru non si scherza.

Mi dispiace per Anko, non ci voleva, spero che riusciate a trovarla, che stia bene e che possiate portarla presto al sicuro. Sai, a guardare bene come sono andate le cose, forse era da aspettarsi che tentasse di rapirla.

E forse . . . dopo la tua lettera ho in testa un pensiero: dovrei tenerlo per me e far finta di niente perché, se te lo dico, tu potresti arrabbiarti e di nuovo pensare che sono uno che agisce senza pensare alle conseguenze che le mie azioni hanno sugli altri.

Ma amicizia forse vuol dire anche confessare i propri errori, le proprie mancanze, farsi vedere anche fallibili, e sperare che il legame sia più forte di tutto.

Ecco quel che penso: E’ COLPA MIA!

Io ho parlato con Kakashi di Orochimaru e del suo rientro in attività: le mie fonti mi avevano riferito di nuovi esperimenti sugli esseri umani, tutti firmati dal Sennin Leggendario.

La natura di tali esperimenti non era ancora chiara, ma c’erano già parecchi cadaveri e non si poteva indugiare oltre, Kakashi doveva esserne informato. Ma mi sono resoconto solo dopo la tua ultima lettera che così facendo ho spedito Anko direttamente nella tana del Serpente, letteralmente parlando.

Anko ha già ricevuto il marchio di Orochimaru e ne ha sopportato gli effetti, perciò è diventata terreno fertile per i suoi esperimenti!

Che stupido che sono stato!

Quello stronzo ci ha manipolati tutti!

Dovevo ragionare di più invece che correre subito a spifferare tutto a Kakashi!

E lo conosco Orochimaru, come ho fatto a cascarci!

E’ colpa mia, Naruto, ho di nuovo messo nei guai Konoha!

Mi dispiace, scriverò anche all’Hokage per scusarmi.

 

Comunque spero tu sappia rimanere concentrato sulla missione e sul discorso Hinata, armati di pazienza: sei solo all’inizio, non penserai già di meritarti qualche ricompensa!

Guarda me! Sono mesi che sto dietro a questo tipo e ancora non ho cavato un ragno dal buco!

Ci vuole pazienza!

Comunque ora sono pronto: ho l’OK dell’Hokage, piano organizzato, devo solo trovare il momento propizio e poi attaccherò!

 

E così Karin e Suigetzu stanno insieme, non l’avrei mai detto, si urlavano dietro tutto il tempo quando facevamo parte dello stesso team!

Eh! A volte la vita è imprevedibile!

 

Ieri qui c’è stata la prima nevicata, ancora niente di serio, ma inizia: addio autunno!

Con il Chidori sono arrivato a cinque su dieci, miglioro, lentamente ma miglioro.

E’ inutile che ti dico stai attento e tutte quelle menate varie, perché quando leggerai questa mia lettera sarai già a casa, tranquillo e sereno, almeno spero!

Ma fammi sapere  e presto.

Alla prossima.

 

 

Uchiha Sasuke

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici ***


Chiedo scusa per l’enorme ritardo ma questo capitolo mi ha fatto dannare: sicuramente ho fatto un disastro con i verbi ma più di così non so sistemarlo. Spero che qualcuno aspetti ancora la conclusione di questa semplice storiella, non manca poi molto. Scusate l’attesa. Buona lettura

 

Eccomi, Sasuke!

Come mi hai chiesto ti farò sapere ogni cosa, ma forse non sarò molto veloce.

In realtà siamo rientrati solo da poche ore, dovrei andare a riposare, ma proprio non ce la faccio!

E’ che sono successe un sacco di cose e … E’ meglio se parto dall’inizio.

 

Le due squadre sono partite come fulmini, grazie a Sai, una in attacco l’altra più distaccata perché doveva fare da copertura.

Kakashi comandava la prima, Hinata la seconda.

Eravamo tutti concentrati, non una parola, solo gesti e sguardi d’intesa.

Individuato il covo di Orochimaru abbiamo cercato Anko e senza far scattare l’allarme siamo entrati, abbiamo neutralizzato le forze all’interno, abbiamo recuperato la nostra Kunoichi e siamo usciti con l’intenzione di raggiungere al più presto la zona sicura.

Anko nel frattempo era svenuta, probabilmente drogata, Shikamaru dice che erano sul punto di spostarla, se fossimo arrivati con mezz’ora di ritardo avremmo trovato il covo vuoto.

Siamo ripartiti a bomba e quando ci siamo ricongiunti con la seconda squadra io ho pensato: “E’ fatta! Ora non abbiamo più paura di niente, combatteremo insieme e in poco tempo saremo al sicuro”.

Hinata, infatti, aveva già avvisato Kakashi che sulla via di ritorno c’erano una sessantina di shinobi appostati proprio per impedirci di rientrare a Konoha sani e salvi.

Kakashi, che nel frattempo teneva Anko fra le braccia in attesa che si riprendesse, aveva comandato con voce ferma di proseguire e aveva ordinato a Hinata di avvisarlo quando ci fosse stato contatto visivo vero e proprio.

Quando Hinata ha urlato: “CONTATTO”, Kakashi si è bloccato, ha tenuto Anko solo con un braccio e poi ha alzato l’altro per richiamare la nostra attenzione.

Intanto avevamo già perso le cavalcature alate di Sai perché, come avevo pensato io, non riusciva più a sostenere i due Jutsu e su ordine di Kakashi ci aveva fatto atterrare tra il folto bosco e fatto continuare a piedi.

A quel punto fermi, immobili, tra gli alberi sentivamo già i kunai che ci volano vicino, anche se, per il momento, erano ancora troppo lontani per colpirci.

Mi ero affiancato a Hinata convinto che a momenti la battaglia sarebbe iniziata, lei era già in posizione e concentrata, occhi solo per il nemico.

“SQUADRE DIVIDERSI!”, a questo comando mi sono girato di scatto verso Kakashi: era forse impazzito?

No! Ho pesato, troppo stupito per parlare, ma il nostro comandante continuava con gli ordini:

“Sakura, Sai, Choji, Kiba, passerete nella squadra di Hinata”.

Ci furono solo movimenti leggeri del capo di tutti quelli che erano stati chiamati, come per intendere che l’ordine era stato recepito, io invece non capivo più niente.

Perché dividerci? Sette elementi da una parte e tre dall’altra? In realtà noi restavamo in quattro, contando anche Anko che, in quegli attimi dava segni di risveglio.

Poi mi ricordai delle parole di Kakashi: “Lo scopo della missione è il salvataggio di Anko

E allora tutto mi fu chiaro: loro erano l’esca che avrebbe attirato il grosso del nemico, noi le lepri che avrebbero portato in salvo l’ostaggio recuperato.

“Non puoi farlo”, ho detto guardando Kakashi, la mia voce era pregna di incredulità e forse anche un pizzico di delusione.

Lui mise gli occhi nei miei, occhi freddi, calcolatori, che avevano solo un obiettivo da raggiungere e le sue parole hanno confermato ciò che già sapevo: “Molto tempo fa ho permesso che mi portassero via la persona che amavo, non succederà mai più, costi quel che costi!”

Poi strinse Anko meglio fra le braccia e semplicemente disse: “Andiamo”.

 

IO NON POTEVO CREDERCI!!! SE NE ANDAVA!!!

Voltava le spalle ai suoi compagni,  per loro sarebbe stato un suicidio! Guardai immediatamente Hinata, i suoi occhi era sui nemici, aveva già cominciato a schivare i kunai che arrivavano sempre più vicini.

Shikamaru mi è venuto di fianco: “Ti fidi di lei?”, chiese semplicemente.

Kami! Avevo così tante emozioni dentro che non riuscivo neanche a parlare, feci solo di si con la testa.

“Dalle modo di dimostrarti che la tua fiducia è ben riposta”, sono state le parole di Shikamnaru e poi scattò lontano all’inseguimento di Kakashi.

 

COSA DOVEVO FARE? COSA DOVEVO SCEGLIERE?

 

Ero in bambola! Completamente! Ero diviso tra due realtà e due desideri totalmente opposti: seguire gli ordini del mio comandante o stare al fianco di Hinata, combattere con lei, proteggerla.

E alla fine mi sono venute in mente le tue parole, quelle che mi avevi scritto per lettera:

DEVO ALL’HOKAGE CONTROLLO E UBBIDIENZA

Ho spostato il peso sulla gamba destra, ho piegato il ginocchio e mi sono spinto via, direzione Kakashi.

Poi ricordo solo che ho continuato a spingere con i piedi contro ogni ramo che raggiungevo, spingevo con tutto quello che avevo nel cuore: rabbia, dolore, paura.

Quando sono arrivato al fianco di Kakashi lui mi ha detto: “Ce la farà!”

Ancora una volta non avevo parole, o forse avevo paura di far uscire solo quelle più cattive che mi venivano in mente, abbassai il capo due volte. In testa avevo un unico pensiero di cui ero totalmente sicuro: Hinata è forte.

Stavamo davvero correndo come il vento, ma all’improvviso Kakashi ha mancato il ramo di un albero, precipitando al suolo.

Cadendo era riuscito a proteggere Anko, aveva preso solo un colpo indiretto, che l’aveva svegliata dal torpore.

Quando li raggiungemmo era al fianco dell’Hokage e stava sussurrando tenendo una mano sul suo fianco. Continuava a dire:” No, no, no, non farmi questo, Kakashi, no!”

Quando fummo abbastanza vicini per vedere capimmo: Kakashi aveva il fianco destro madido di sangue, la macchia continuava anche sui pantaloni.

“Sei ferito” disse Shikamaru. Ma tutti capimmo che quella ferita non era recente, se aveva perso così tanto sangue doveva essere stata inferta ancora quando eravamo nel covo di Orochimaru.

E l’aveva nascosta!

Hai già capito perché, vero?

Se la vita dell’Hokage è in pericolo ogni missione viene annullata, la sicurezza dell’Hokage prima di tutto.

Lui stava rischiando la vita di tutti per Anko, per prima la sua.

Kakashi, nel mentre si era ripreso, si tirò su e disse:”Naruto, completa la missione”.

Shikamaru al mio fianco si irrigidì e quelle parole mi pietrificarono: mi stava chiedendo di abbandonare anche lui e Shikamaru.

Andava di male in peggio! E mi veniva da vomitare!

Senza discutere, senza perdere tempo presi Anko in braccio, che per fortuna era ancora stordita dalla droga e i calci e i pugni che tirava non andavano a segno. Ripresi a correre.

Dietro di me sapevo che presto ci sarebbe stata battaglia, perché la squadra di Hinata aveva fermato la gran parte dei nemici, ma non tutti.

Dopo un tempo che mi parve dilatarsi a dismisura raggiunsi le porte di Konoha, la tentazione di scaricare Anko senza tanti complimenti appena dopo il cancello e tornare dai miei compagni era fortissima, ma la missione era portare in salvo Anko, e c’era un unico posto dove potesse essere al sicuro. Perciò non frenai la mia corsa furiosa, sfruttai tutto il chakra che ancora avevo a disposizione, entrai nel palazzo dell’Hokage arrivai nell’ufficio del Sesto e depositai Anko tra le braccia di Tsunade e con rabbia urlai: “Missione completata”. Poi mi accasciai, appoggiando le mani alle ginocchia per tirare fiato, avevo l’impressione che i polmoni e la gola andassero a fuoco. Tsunade con uno sguardo preoccupato mi chiese degli altri, iniziando a esaminare Anko che nel frattempo era stata fatta sdraiare sul divano, che c’era in quella stanza. Dopo aver ripreso fiato risposi che Kakashi era ferito e sotto attacco, così come la seconda squadra, strinsi i denti e dissi:”Preparati, potrebbero già esserci delle perdite”. Tsunade sgranò gli occhi, ma non gli diedi tempo di formulare altre domande perché ero di nuovo fuori, come un lampo raggiunsi i cancelli e urlai: “Con me!”. Mi guardi attormo per vedere se avevo catturato l’attenzione delle guardie e continuai: “L’Hokage ha bisogno di aiuto, con me!”.

Subito, setto o otto Shinobi mi affiancarono pronti a partire ma quando alzai gli occhi verso la direzione da prendere, vidi due figure caracollare verso di noi: Kakashi e Shikamaru!

Erano vivi e ce l’avevano fatta! Immediatamente fummo al loro fianco, le mie prime parole: “Missione completata, ostaggio al sicuro!”

Kakashi era mezzo svenuto, e veniva trasportato a forza da Shikamaru ferito e sfinito a sua volta, ma aprendo gli occhi e trovando un attimo di lucidità disse: “Seconda squadra…rinforzi…CORRI!”

Io non aspettavo altro, stavo già radunando intorno a me una squadra e stavo spiegando loro il nostro compito quando, all’improvviso sentii la sua voce: “ Seconda squadra, Signore, minaccia neutralizzata”.

Guardai verso quella voce e pian piano dal bosco uscirono tutti: Hinata camminava sorreggendo Sakura, Ino aveva sulle spalle il braccio di Sai che si trascinava malamente, o meglio, veniva trascinato, Shino sorreggeva Choji che era diventato magrissimo e Akamaru, zoppicando, portava il corpo di Kiba sulla schiena.

“Ci sono feriti Signore, ma tutti salvi”.

E poi fu Maito Gai, che era arrivato al cancello,  a prendere in mano la situazione, arrivarono le squadre mediche, portarono via immediatamente i feriti più gravi, accompagnarono gli altri. Hinata rimase in piedi, tutto il tempo, mentre faceva rapporto sulla missione a Gai Sensei.

Io riuscivo solo a tenere gli occhi su di lei: attorno a me la gente si muoveva, parlava, correva, gridava, io avevo solo la forza di tenere gli occhi su di lei.

E troppo tardi mi resi conto che aveva del sangue che dalla testa le colava sulla faccia, e che il braccio sinistro era inerte lungo il fianco.

Poi chiamarono anche me e mi trascinarono all’ospedale, dovevano medicarmi, ero ferito anch’io e neanche me ne ero accorto.

 

Sasuke è sta una missione tremenda, terribile e solo ora che sono a casa posso sorridere e dire: è andato tutto bene!

Sakura è qui da me, i suoi genitori sono via per qualche giorno, così mi ha chiesto se si poteva fermare perché non aveva voglia di stare da sola.

Ora sta dormendo nel mio letto.

E sta tranquillo: io dormo sul divano!

Prima mentre ero fuori in terrazza che leggevo la tua lettera ho visto Hinata passare.

Sono saltato giù in strada, è stato un riflesso d’istinto.

Come al solito lei è stata di poche parole quando le sono capitato davanti: “Naruto-Kun”.

Io le ho sorriso

“Stai bene?” le ho chiesto.

“Si, mi hanno curata. Volevo passare da Sakura per vedere come stava, ci ha salvati tutti!”

Le ho spiegato che  i genitori di Sakura erano fuori e che non voleva stare sola e per questo motivo  era da me e stava già dormendo. Non mi sono fatto spaventare dall’espressione titubante comparsa sul suo viso e ho continuato: “Sai, è strano ma Sakura ha usato le tue stesse parole riferite a te.”

Hinata aveva uno sguardo ancora più confuso, mi sono avvicinato un po’ di più e le ho detto: “Ero pronto a venire a salvarti a combattere al tuo fianco nuovamente,  invece …Sakura ha ragione: tu ci hai salvati tutti”. Ora, nonostante ci fosse solo la tenue luce dell’alba, riuscivo a vedere il suo viso colorarsi di imbarazzo, ma ancora una volta non ho ceduto: “Sono felice che sia andato tutto bene, che tu stia bene”, e ho sfiorato il suo braccio bendato con la mia mano.

Kami! Per un attimo ho pensato che forse era il momento giusto, per parlare di quella cosa, di noi!

SASUKE!!! Ero agitato! Dovevo dirle qualcosa, ma cosa?!?

“Mi hai di nuovo lasciato senza parole, Hinata”,  ho detto lentamente.

“Cosa vuoi dire?” mi chiese, sorpresa e rossa in faccia, la mia mano sfiorava ancora il suo braccio.

“Che ogni volta vai al di là di quello che mi aspetto: quando fai sul serio sei fortissima!” e le ho sorriso perché non potevo farne a meno!

Ho visto sul suo viso comparire un sorriso bellissimo e facendomi ancora più vicino le ho detto: “Ho avuto paura di perderti!”.

 

Ma in realtà la parola PERDERTI non è mai uscita dalle mie labbra perché è arrivata Hanabi!!!

Ci ha interrotti e ha trascinato Hinata a casa di corsa, e adesso sai cosa pensa Hinata?

CHE HO AVUTO PAURA!!!

Che rabbia!! Andava così bene!! Così bene!!!

E vuoi sapere la parte più comica: sono rimasto imbambolato in mezzo alla strada per mezz’ora, rientrando in casa freddo come un ghiacciolo!!!

Mamma mia Sasuke, quando le ho parlato, quando le ho lasciato quella leggera carezza sul braccio! Voglio che succeda di nuovo, voglio …..

Devo calmarmi un po’

 

Ecco bravo!

 

Scusami, questa lettera è un poema ed è piena di discorsi sentimentali! Forse è perché sono stanco, ho bisogno di dormire, spero di riuscire a chiudere occhio!

A proposito di sentimenti, sai cosa mi ha chiesto Sakura prima di addormentarsi?

“Come fa Sasuke ad affrontare tutto da solo? Io non voglio che lui sia solo, non voglio lasciarlo da solo, io voglio stare al suo fianco…voglio…” E poi il sonno l’ha avuta vinta.

Però ha ragione!

 

Come fai Sasuke?

 

Buona notte amico

 

 

Uzumaki Naruto

 

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Capitolo 16
*** Capitolo sedici ***


A Konoha era inverno inoltrato, il lago era ghiacciato e sulla strada le pozzanghere erano per lo più formate da cristalli spezzati di acqua congelata. La luna splendeva in cielo, Sasuke sapeva che muoversi in una serata così limpida era un grosso rischio, potevano scoprirlo da un momento all’altro, ma non aveva alternativa.

Un colpo di tosse gli sfuggì e il braccio subito corse a stringersi attorno alla vita, come per sostenere la zona dolorante, sentì subito il sangue colargli sulla mano, l’unica cosa calda, quando tutto il suo corpo si stava ghiacciando.

 

 

 

 

Intanto . . .

 

 

 

Sakura camminava a fianco di Naruto che era stranamente silenzioso e continuava a guardare la luna piena e ogni tanto sospirare.

“Mangiato troppo ramen, Naruto?” chiese la kunoichi desiderosa di capire se le sue intuizioni erano esatte.

“Eh!! No, non è mai troppo! Pensavo” rispose il giovane riportando al viso una espressione gioiosa, per sostituirla poi di nuovo con una faccia pensierosa.

“A cosa?”, continuò l’amica.

“Mancava Choji stasera da Ichraku, pensavo avrebbe festeggiato alla grande insieme a noi”.

“Ino mi ha detto che è a casa, non sta bene, sembra che abbia anticipato i festeggiamenti ieri con la famiglia e deve aver esagerato come al solito!”.

Ritenta Naruto, puoi farcela, pensò la ragazza.

“Ah!, non lo sapevo, anche se c’era da aspettarselo. . .”

Dai, Naruto, coraggio! Era come se con il pensiero Sakura tentasse di convincerlo a tirar fuori ciò che veramente lo teneva sulle spine.

“Kiba e Akamaru hanno invitato anche Kankuro, questo, non me lo aspettavo”.

“Per la verità è Kankuro che si è precipitato qui, quando si è sparsa la voce della missione pericolosa a cui abbiamo partecipato.”

Naruto… Ora Sakura stava un po’ perdendo la pazienza.

“Mancava anche Hinata, peccato” disse con voce triste il ragazzo.

Finalmente campione!, fu il pensiero entusiasta di Sakura, ma poi cercò subito di consolare l’amico: “Hai sentito Ten Ten, suo padre è fuori città per questioni di famiglia e le ha chiesto di non uscire di casa, sembra molto preoccupato per la sua incolumità”.

“E crede di essere l’unico?”, fu il commento impulsivo del ragazzo.

Ma non mi dire! Sei preoccupato, Naruto?

“Voglio dire – continuò il ragazzo- chiunque sia amico di Hinata si preoccupa per lei, ma non per questo desideriamo imprigionarla in casa! Giusto?”

Giusto …continua….

“E poi ci tenevo che ci fosse anche lei, la missione è andata bene perché lei è stata una grande, bravissima, non ha mai mollato e si meritava di festeggiare “.

Giusto…continua così Naruto.

“E poi volevo che ci fosse anche lei, stasera, da Ichiraku, per parlarle, per …”

“Naruto io sono arrivata”.

Naturo si voltò indietro: Sakura era ferma davanti alla porta della sua abitazione e lui era a tre o quattro metri più avanti, perso nei suoi pensieri neanche se ne  era accorto.

Mettendosi la mano fra i capelli e con un sorriso imbarazzato disse: “Scusa, pensavo ad altro”.

Pensavi ad Hinata fu il pensiero malizioso della ragazza. “Tranquillo, grazie per avermi accompagnato”

“Sei sicura Sakura? Posso restare a farti compagnia se vuoi”

“No, tranquillo, domani i miei torneranno, non c’è problema per stanotte.”

“Ok, buonanotte allora”

“Anche a te, Naruto”

Sakura vide il ragazzo girarsi e incamminarsi verso casa, ma l’atteggiamento era così palesemente triste che mentre apriva la porta ed entrava accendendo al luce non riuscì a non voltarsi un’altra volta verso di lui e, rimanendo con il corpo sull’uscio mezzo aperto, dirgli:

“Dai, Naruto, ci saranno altre occasioni per invitarla da Ichiraku”.

Per risposta il ragazzo alzo un braccio sollevando il pollice della mano  e poi continuò per la sua strada.

Sakura sorrise guardando un’ultima volta l’amico ed  entrò in casa e quando chiuse la porta si ritrovò al buio.

Ma, non avevo acceso la luce?

“Se ti metti a piangere sei la solita noiosa!”

Al sentire quella voce, quella frase, Sakura si pietrificò.

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Capitolo 17
*** Capitolo diciasette ***


“Se ti metti a piangere sei la solita noiosa”

Quella frase, quella voce, fecero saltare il cuore in petto a Sakura che di colpo si girò e riaccese la luce: lui era lì davanti a lei, capelli sugli occhi, mantello sulle spalle e tutto il resto.

Sakura rimase immobile.

“Sono io, sono Sasuke … per davvero stavolta.”

A quelle parole Sakura inspirò fortemente e, anche se si era ripromessa di non farlo più, si buttò ad abbracciare quel ragazzo che per lei era l’inizio e la fine di ogni cosa.

Sasuke si preparò all’arrivo di Sakura e alla sua stretta possente, ma non riuscì a trattenere uno sbuffo e una smorfia di dolore.

Barcollò all’indietro di un passo ma poi resse al peso dell’abbraccio, stringendo i denti.

Ma Sakura se ne accorse subito: lui solitamente era una roccia, non un verso, ne’ uno spostamento, stavolta era stato diverso. Si staccò da lui in fretta e lo guardò: pallido, sudato, in faccia ancora la smorfia di dolore, che evidentemente non riusciva a nascondere.

“Sei ferito”, il tono era preoccupato e non era sicuramente una domanda.

“Si, ho bisogno del mio medico di fiducia” e tirò le labbra su quello che avrebbe dovuto essere un sorriso ma che in realtà finì per essere un’altra smorfia.

Sakura mise le mani sul mantello, lo aprì e vide il sangue sulla maglia, sul braccio e sulla mano che teneva appoggiata alla vita.

“Ok, devo vedere dov’è la ferita, togliti la maglia”, la ragazza lasciò che il suo istinto di medico prendesse il sopravvento e mise da parte ogni altro pensiero, per il momento.

“Posso sedermi?”, il tono di Sasuke era incerto.

“Si certo, qui, siediti.” E lo accompagnò verso la sedia.

“Ce la fai o vuoi sdraiarti?”

“Ce la faccio” rispose asciutto il ragazzo.

Ma nonostante ci provasse non riusciva a togliersi da solo la maglietta perché la ferita all’addome era troppo dolorosa.

“Da dove arrivi, cosa ti è successo?”.  Nella voce di Sakura c’era una lieve nota di preoccupazione mentre cercava di aiutarlo.

“Possiamo parlare dopo?”. Sakura che si era aspettata una risposta fredda e stizzosa rimase per un attimo sorpresa: davvero Sasuke voleva parlarne? Con lei? Era una cosa nuova. Bella e nuova. Proprio per questo Sakura ricacciò indietro tutte le domande e appena l’addome fu esposto vide la ferita: lunga e profonda partiva dal centro del petto e arrivava fino al fianco destro appena al di sotto dell’ombelico.

Ci mise subito le mani sopra e iniziò il processo di guarigione. Sasuke intanto aveva appoggiato indietro la testa oltre lo schienale e aveva gli occhi chiusi. Percepiva il calore che le mani di Sakura infondevano al suo corpo gelato, la sensazione era confortante e piacevole: era quello di cui aveva bisogno, quello che cercava. Quel calore che già aveva sentito su di se un tempo, quelle mani che già una volta avevano fatto il miracolo su di lui: non si era reso conto gli mancassero così tanto. Ma non poteva approfittarne.

“Non sono messo così male, è sufficiente arrestare l’emorragia”.

La ragazza infatti stava anche infondendo il suo Chakra attraverso la ferita.

“Sei debole, questo velocizzerà la ripresa”.

“D’accordo”, disse il ragazzo ma pochi minuti dopo come a smentire le parole appena dette appoggiò la mano su quella della ragazza: “Adesso basta, però, guarisci la mia carne, niente di più”.

Sakura guardò quegli occhi neri e profondi, solitamente erano inespressivi, ora un’emozione vi era celata nonostante  lei non riuscisse a riconoscerla. E si preoccupava del Chakra! Gli avrebbe dato ogni battito del proprio cuore se gli fosse servito, senza neanche pensarci!

Ma questo Sasuke non lo voleva e non glielo avrebbe mai chiesto, stringendo le labbra al pensiero si costrinse a fare come le era stato chiesto. Quando l’operazione fu finita si alzò e prima che Sasuke uscisse dalla porta della sua casa (perché sapeva che se ne sarebbe andato di corsa) disse:

“Hai bisogno di un bagno, riempio la vasca, tu puoi tirare il fiato un  attimo, ti chiamo quando è pronto”.

E poi usci dalla stanza.

Sasuke alzò un sopracciglio e si annusò: puzzava forse?

 

Sakura lo aveva lasciato nel bagno, da circa trenta minuti e ora era preoccupata: non si sentiva il rumore dell’acqua da un po’ e non aveva neache sentito il rumore di lui che usciva dalla vasca.

Stava male? Poteva essere! L’acqua calda, la vasodilatazione, già poco sangue in circolo…

Kami! Già se lo immaginava mezzo moribondo, sprofondato con la faccia dentro l’acqua della vasca a morire asfissiato!

Bussando energicamente alla porta Sakura lo chiamò: “Sasuke, tutto ok?”.

“Hmm”.

Era un si o era un no? La ragazza ritentò.

“Sasuke…”

“….”

Ora era davvero preoccupata: “Sasuke, posso entrare?”

Nessuna risposta dall’altra parte e Sakura preoccupata entrò: lui era lì, in vasca, l’acqua ricopriva completamente il suo corpo ma lasciava fuori le ginocchia e la testa che rimaneva appoggiata al bordo della vasca. Sembrava solo rilassato ma…

“Stai bene o sei svenuto?”

“Ah?”, Sasuke si girò e la guardò, lei era ancora sulla soglia della porta.

“Chiudi la porta entra il freddo!”. E tornò ad appoggiare la testa al bordo della vasca.

Sakura non sapeva cosa fare. Dove andare e lasciarlo lì, doveva restare?

Se voleva che uscissi dalla stanza avrebbe detto: “Va fuori che entra freddo!”.

Prendendo coraggio dai propri pensieri Sakura chiuse la porta e si avvicinò alla vasca.

“Da quanto non lavi i capelli?”.

Le sopracciglia di Sasuke si spinsero all’insù: “E’ un problema?”.

“Posso lavarteli io, voglio dire con un braccio solo non deve essere facile”.

Sasuke sollevò le spalle e storse la bocca come a dire che non era una cosa di cui preoccuparsi.

Sakura prese lo shampoo e si mise dietro la sua testa, in ginocchio e cominciò a bagnare i capelli, poi con lo shampoo cominciò a lavarli.

“Pensi anche di farmi la messa in piega dopo?” il tono di Sasuke era acido puro.

La frase bloccò le mani di Sakura: “Se ti da fastidio smetto, volevo solo aiutarti”, il suo tono era sommesso e rassegnato, come di chi è convinto di sbagliare sempre tutto.

Il ragazzo sospirò: “Va avanti, non mi da fastidio” ed era la verità: i movimenti delle dita lo stavano rilassando, forse poteva anche godersela un po’.

Sakura continuava a lavare e massaggiare la testa che aveva tra le mani ma in realtà era disperata perché aveva capito che lui si sentiva in dovere di fare il bravo visto che appena prima lei gli aveva salvato la vita e si obbligava a fare il gentile.

Ma non funzionava così. Lei non voleva che ci fossero più obblighi o ordini tra di loro: Sakura avrebbe chiesto ciò che voleva e lui doveva solo dire si o no, lei avrebbe accettato la risposta, di qualunque natura fosse stata. Era persa nei suoi pensieri e non aveva sentito la domanda che il ragazzo le aveva fatto.

“L’hai fatto vero?”, ripeté Sasuke un po’ irritato dal fatto che la ragazza non gli rispondeva.

“Scusa, fatto cosa?”, ma prima di farlo continuare gli disse”Ora tieni chiusi gli occhi che ti sciacquo”.

Mantenendo la testa indietro e gli occhi chiusi il ragazzo continuò:”Hai detto a Naruto che puzzo!”

Sakura si bloccò improvvisamente: unico pensiero in testa NARUTO SEI MORTO.

Schiarendosi la voce Sakura tento di spiegare: “Beh! Anche l’altra volta eri conciato parecchio mal…”

“Ma metti ancora shampoo?” la interruppe Sasuke palesemente infastidito.

“Due volte, lo shampoo si fa sempre due volte”.

“Due volte lo fanno le femmine magari, a noi maschi basta una volta sola!”.

“Si, ma è una femmina che ti sta lavando la testa perciò due volte va bene! E comunque, riprendendo il discorso, l’altra volta mi sembravi così solo e  abbandonato… ho pensato che questo viaggio di redenzione in realtà ti sta allontanando e isolando ancora di più da tutti e ho paura che poi non troverai più i motivi per tornare a casa”. Il discorso le venne fuori di gettò, una parola attaccata all’altra come se avesse paura di essere interrotta e non riuscire a dirgli la sua paura più profonda.

“Ti sbagli”, Sasuke si era mosso, flettendo il capo in avanti per permettere a Sakura di lavargli la nuca.

“Quando ci si allontana dalle cose belle, ti fa solo capire quanto sono importanti e quanto davvero ti manchino”.

CAVOLO! Questa era davvero una bella frase e detta da quell’Uchiha era da incorniciare e riguardare nei giorni più cupi!

Immediatamente nella sua testa lei avrebbe voluto chiedergli quali fossero le cose belle che aveva lasciato a Konoha, quelle che gli mancavano, ma, naturalmente, lui si era rinchiuso nel suo silenzio e lei aveva paura di tirare troppo la corda.

“Ok, tirati su che ti sciacquo i capelli”, disse con tono neutro.

“Posso restare ancora un po’ qui? L’acqua è ancora calda.”.

“Si non c’è problema” e mentre stava spostando il peso indietro per alzarsi  lui fece lo stesso, ma fu più veloce appoggiando la testa al petto della ragazza.  Lei si bloccò di nuovo incerta sul da farsi: era inginocchiata da un po’ e le facevano male le ginocchia e un principio di formicolio alle gambe, ma aveva la testa di Sasuke appoggiata al proprio petto, una cosa nuova, bella e nuova.

Si accucciò piano, mantenendo il contatto e passò un braccio sul petto del ragazzo.

“Chi è stato a ferirti?”, gli chiese sottovoce la ragazza, come se temesse che quel gesto o quella domanda rovinassero il momento.

Sasuke non sembrava infastidito ne’ da una cosa ne’ dall’altra e rispose tranquillamente;”Kishino, il braccio destro di Kaguya”.

“Ti ha colpito perché sei in svantaggio con un braccio solo?”

“So fare il Chidori anche con un braccio solo!” la risposta fu secca e accompagnata da un tentativo di Sasuke di staccarsi da Sakura. Lei non glielo avrebbe mai permesso e lo tenne lì  stringendo il braccio.

“Non fare il permaloso” disse piano Sakura, lui si mosse ancora poi riappoggiò il capo al petto della ragazza stavolta tenendo la fronte appoggiata al suo mento.

“Sono lento, miglioro ma sono ancora lento e lui era molto più veloce di quello che mi aspettavo”.

“Lo hai catturato?”chiese, anche se in fondo conosceva già la risposta.

“L’ho ucciso, o lui avrebbe ucciso me”.

“Kaguya?”

“Mai vista, ma credo che a questo punto abbia capito che qualcuno le sta addosso”.

Sakura mosse la mano sul petto di Sasuke, la fermò solo quando si rese conto che stava diventando una carezza sensuale.

Schiarendosi la voce lui le chiese: “Anche tu hai avuto una missione particolarmente dura!”.

Lui lo sa!

“Naruto me lo ha scritto!”.

“Si, alla fine è andato tutto bene”, disse la ragazza con un sorriso.

“Sono contento che tu stia bene”.

Tuffo al cuore per Sakura, enorme, ma nella sua mente continua a ripetersi come una mantra le stesse parole: non farti castelli in aria, non farti castelli in aria.

Per distrarsi pensò a qualcos’altro da dire e per fortuna Sasuke le venne in soccorso.

“Ho sentito che Hiashi Hyuga non è in paese”.

Sakura concentrò la mente sulle parole appena ascoltate e senza accorgersene ricominciò a muovere pigramente la mono sul petto del ragazzo.

“Si mi sembra debba risolvere una certa questione di famiglia”.

“Non ci sarà mica di mezzo Orochimaru, spero!”.

“Non credo, Hinata ha detto che si tratta di eredità o roba del genere…”.

Rimasero così, a parlare del più e del meno, fino a quando Sakura non avvertì che l’acqua che ogni tanto le sfiorava il braccio era diventata fredda.

“Dai, ora devi uscire”, si tirò su, avvertendo tutti gli aghi che le trafiggevano le gambe alla ripresa della circolazione, ma non ci badò e fece spostare il ragazzo in avanti mettendogli una mano sulla schiena.

“Apri un po’ il tappo della vasca e chiudi gli occhi che ti sciacquo”.

Ubbidiente il ragazzo fece come gli era stato chiesto, e si beò della sensazione dell’acqua calda sulla pelle. Poi Sakura passò un asciugamano sui capelli  e li tamponò. “Ok, ora fuori dalla vasca!”

Le spalle del ragazzo si irrigidirono.

“E’ meglio se esci”

“Credi che mi potrei spaventare? Sono un medico, ho visto un sacco di corpi nudi e tu sei arrivato qui moribondo, ferito, hai perso un sacco di sangue, mi sono già sentita un’incosciente prima a permetterti di stare da solo a mollo in vasca, non intendo correre altri rischi: se stai in piedi senza problemi me ne vado subito.”

Il ragazzo,mentre lei gli parlava stando in piedi dietro la vasca, si era girato due volte guardandola con un’espressione sempre più sconcertata in viso.  Ma Sakura non si fece scoraggiare.

“Comunque” disse afferrando un telo da bagno che aveva lasciato sullo sgabello, “facendo il medico ho imparato anche l’importanza della discrezione e della privacy”.

Così dicendo dispiegò il telo e lo mantenne con le braccia tese davanti a se, formando una sorta di sipario tra lei e il ragazzo.

Sasuke uscì dalla vasca con movimenti lenti e accorti, in fin dei conti le paure di Sakura non erano proprio infondate, poi si girò e afferrò il telo avvolgendolo alla vita, quando la guardò aveva un’espressione di sfida sul viso.

Sakura osservò quel volto stranamente arrossato dal bagno, i capelli che, nonostante avesse tentato d’asciugare, ancora lasciavano scendere goccioline d’acqua sul petto e la cicatrice ancora evidente che terminava sull’orlo del telo che Sasuke, con il suo aiuto, si era stretto in vita.

In quel preciso momento gli occhi di Sakura si sgranarono e la bocca si aprì in una espressione di stupore quasi ridicola: il telo nascondeva il corpo del ragazzo, ma non la sua evidente erezione, che tendeva in alto la spugna ormai bagnata.

Automaticamente, Sakura alzò gli occhi in cerca di spiegazione ma si rese conto che quegli occhi di ossidiana non era a fuoco su di lei, o meglio, erano  puntati come un laser sul suo petto, era uno sguardo strano, quasi voglioso?

Perché?

Abbassò i propri occhi su di sé e capì ogni cosa.

Quando aveva lasciato Sasuke al bagno ne aveva approfittato per occuparsi dei vestiti sporchi, (facendoli passare con discrezione dalla porta, chiaro, lei non voleva approfittare!) e li aveva messi a lavare.

Il mantello in particolare era così sporco che aveva dovuto sciacquarlo due volte con il risultato che si era sporcata tutta anche lei. Perciò si era cambiata e aveva infilato la prima cosa che aveva trovato: una vecchia e slabbrata maglietta bianca.

Ed ora che la guardava si rese conto che era diventata una vecchia slabbrata maglietta bianca bagnata, trasparente e talmente appiccicata al suo corpo da sembrare niente più che un velo!

E Sasuke che restava lì a guardarla, anzi no, a guardargliele!

“Oh, merda!” disse portando le braccia al petto nel tentativo di nascondersi, si voltò e scappò fuori dalla porta!

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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto ***


Buongiorno a chi legge!

Spero che il capitolo non sia uscito troppo lungo, ma non mi sembrava giusto dividerlo.

Buona lettura.

 

 

 

 

Dieci minuti dopo, cambiata con un semplice pigiama vista l’ora tarda, aveva deciso di impegnare la mente con lavori domestici: aveva controllato la lavatrice che stava pulendo i vestiti di Sasuke e visto che il ciclo era finito li aveva messi nell’asciugatrice; era andata a controllare il mantello, lo aveva strizzato un altro po’ e lo aveva lasciato ad asciugare in caldaia; era andata in cucina e aveva riscaldato qualcosa da mangiare, sicura che Sasuke avesse gradito.

Ora, a mente fredda, e un po’ meno sconvolta, ripensava a quanto era accaduto in bagno e non poteva fare a meno di sentirsi una stupida.

Si mise a ridere da sola a ripensarci perché, insomma, se al posto suo ci fosse stata Ino allora le cose potevano andare, se ci fosse stata Hinata, con le bocce che si ritrovava magari Sasuke le sarebbe anche saltato addosso, ma diciamolo…lei…piatta come era....una maglietta bianca bagnata mostrava…..IL NULLA COSMICO!!!

E se Sasuke era eccitato poteva esserlo per il bagno caldo, per la situazione in generale, forse anche per il massaggio ai capelli che gli aveva fatto, ma di sicuro non per averle guardato le tette, lei non ne aveva!

Non sarebbe mai stata in grado di far eccitare un ragazzo con quella tecnica, MAI!

Sasuke entrò in cucina proprio in quel momento: aveva addosso l’accappatoio di suo padre, era un po’ strano vederlo così e il ragazzo se ne rese conto dallo sguardo un po’ allibito che lei gli aveva rivolto.

“Scusa l’ho trovato in bagno, pensavo lo avessi lasciato per me…”

“Si, certo, è ok, papà non lo mette mai è pulito, puoi usarlo.”

Sasuke osservò la tavola preparata solo per una persona: “Tu non mangi?”

“Sono appena rientrata dalla cena con i ragazzi, da Ichiraku, festeggiavamo la riuscita della missione”. Nel frattempo Sasuke si era seduto e aveva iniziato a servirsi e a mangiare.

“C’era Naruto?”

“Si, anche Ino, Kiba, Kankuro…” e continuò raccontando della cena e delle chiacchiere che erano state fatte. Anche dopo che Sasuke aveva terminato di cenare, rimasero a chiacchierare di Konoha, dei ragazzi, della gente del paese, della tristezza di Naruto di quella sera e, incredibilmente, l’imbarazzo che c’era stato tra loro poco prima venne completamente dimenticato. L’atmosfera era pacata, c’era silenzio attorno a loro, le loro voci molto spesso erano l’unico suono nella stanza. A volte tra un discorso e l’altro, tra di loro, c’era silenzio ma allo stesso modo era qualcosa di buono, normale. Poi Sakura si accorse della stanchezza negli atteggiamenti di Sasuke e si alzò.

“Vieni” gli disse “andiamo a dormire”. Il silenzio stavolta fu un po’ più di imbarazzo che altro, ma lei lo spazzò via con una mezza risata: “Volevo dire, ti accompagno in stanza, stanotte dormirai nel mio letto, io prenderò il divano”.

“Sakura non serve, va benissimo il divano per me”.

Insistendo la ragazza gli prese la mano e lo tirò verso le scale: “Potrai dormire scomodo tutte le volte che vorrai, Uchiha Sasuke, ma non stanotte. Stanotte usi il letto”.

Per la verità, lei pensò che doveva essere parecchio stanco per non essersi scansato nel momento in cui gli aveva preso la mano e ancora di più per aver accettato i suoi ordini.

Quando furono in stanza Sakura entrò con lui, doveva lasciarlo lì, doveva tornare di sotto sul divano, ma aveva ancora un ultimo favore da chiedergli, solo non sapeva come fare e per di più era sicura che avrebbe ricevuto in cambio solo una rispostaccia tipica alla Uchiha.

“Sono a pezzi”, le parole di Sasuke la distrassero dai suoi propositi e osservò il ragazzo mentre si toglieva l’accappatoio (indossava i boxer di suo padre, sempre più strano!) e si sedeva sul letto.

Poi lentamente il ragazzo si sdraiò e sistemo la testa sul cuscino trovando la posizione più confortevole. Sakura non resistette, si avvicinò e gli rimbocco le coperte, avrebbe voluto dargli anche un semplice bacio sulla guancia ma non voleva dargli l’impressione che si stessero salutando perché in realtà era terrorizzata dall’idea che se fosse scesa, si fosse addormentata sul divano poi, una volta aperti gli occhi, Sasuke sarebbe sparito nuovamente.

Non voleva lasciarlo andare, non ancora.

Quando, alla fine, l’unica cosa rimasta da fare era  tirarsi indietro e alzarsi per uscire, lui le afferrò il braccio.

“Resta”, Sakura lo guardò, Kami voleva così tanto rimanere lì in quella stanza accanto a lui, anche seduta sul pavimento per tutta la notte.

“Resta qui, resta con me”, ripeté il ragazzo senza rendersi conto che quelle erano le parole che Sakura aveva sognato quasi ogni notte dopo che se ne era andato dal paese, e ora sentirle le avevano fatto tremare il cuore.

Sasuke si sposto sul letto e tirò indietro le coperte.

“Solo per dormire, resta accanto a me”, nel dire così la faccia del ragazzo si era tinta di un leggero colore rosato.

Sakura si sedette sul letto e poi si sdraiò.

Si sentiva un po’ nervosa all’idea di condividere il letto con Sasuke, un po’ tanto a dir la verità!

Cosa avrebbe dovuto fare? Parlargli? Salutarlo e augurargli la buona notte? Baciarlo?

Kami, aveva sempre in testa l’idea di baciarlo!

Aveva l’orlo del letto alla sinistra e Sasuke alla destra, ma non sapeva se girarsi da una parte e far finta di niente o girarsi dall’altra e guardarlo addormentarsi: aveva paura che qualsiasi cosa scegliesse, sarebbe stata quella sbagliata.

Sasuke mise fine a tutti i suoi calcoli mentali nel momento in cui si girò sul fianco e le passò un braccio all’altezza della vita:”Grazie Sakura, dormi, te lo meriti”.

L’emozione le lasciò gli occhi aperti sul buio della stanza, ad ascoltare i loro respiri vicini, il calore del braccio di Sasuke , il rumore del suo cuore sulla spalla e sul braccio.

Dopo un po’, si rese conto che il sonno la stava portando via, che i pensieri si stavano facendo confusi e capì che, o glielo chiedeva ora, o avrebbe perso la sua occasione:

“Sasuke, voglio avere la possibilità di salutarti, perciò, ti prego, puoi chiamarmi prima di andare, io…”

“Dormi Sakura” il ragazzo la interruppe nel mezzo del discorso.

“Sarò qui quando ti sveglierai” la voce oramai era impasta e fioca, probabilmente era già mezzo addormentato.

Appoggiò il braccio sinistro su quello del ragazzo e disse semplicemente “Buona notte”, sicura che lo avrebbe ritrovato al risveglio.

“Notte” le rispose il ragazzo poi per entrambi fu solo il meritato riposo.

 

Sakura odiava uscire in missione con Kiba.

Per quanto lei usasse le maniere forti, battesse i pugni o alzasse la voce poi finiva sempre nel solito modo: al mattino si svegliava con Akamaru che si sfregava addosso al suo sacco a pelo. C’era quello del suo amato Kiba, quello di Naruto, di Sai, ma lui ogni stramaledetta volta, finiva sempre per strusciarsi oscenamente al suo.

Sakura si spostò leggermente verso sinistra per staccarsi di dosso quel cane pervertito che, senza alcuna remora, seguì  il suo movimento e lo strusciamento continuò.

Ad un certo punto, tra le nebbie del sonno che stava svanendo percepì due cose: un gemito o un sospiro vicino all’orecchio destro accompagnato dal respiro caldo che le arrivò al collo,  e poi una mano che, dapprima le aveva stretto il seno e che ora la stava accarezzando con piccoli cerchi  alternati a qualche stretta.

Sakura aprì gli occhi di colpo: Akamaru non aveva mani, lei era in un letto e non nel sacco a pelo e quella era la sua stanza non il bosco della missione del suo sogno.

Poi percepì che gli sfregamenti continuavano ma il ritmo era cambiato e allo stesso modo i gemiti e i sussurri si erano fatti più intensi.

Sakura fece andare il cervello, risvegliandosi completamente.

Sono nel mio letto, stavo dormendo, accanto a me c’era Sasuke.

Quando sentì il corpo eccitato di Sasuke continuare a sfregarsi ad un ritmo sempre più veloce riuscì solamente ad urlare: “Sasuke!!!”

L’attimo dopo era saltata fuori dal letto.

Ora, agitatissima, lo stava guardando nella penombra del mattino che stava arrivando.

“Sasuke, cosa stavi facendo?”, disse tentando di non sembrare un’isterica.

Lo sguardo che le rivolse era ancora mezzo assonnato e piuttosto confuso ma, man mano che la situazione andava chiarendosi anche nella sua testa, comparve anche meraviglia e incredulità. Sembrava anche lui stupito di quello che stava combinando.

Il ninja si schiarì la voce:

“Scusami, non volevo spaventarti”  disse piano, ma le parole arrivarono perfettamente a Sakura che era ancora ferma ai piedi del letto.

Con il cuore che batteva all’impazzata Sakura gli chiese di nuovo:

“Cosa…Cosa volevi fare? Cioè… lo volevi davvero? Con me?”. Tirò un forte sospiro e fisso il ragazzo negli occhi: “Volevi farlo con me?”.

Sasuke si passò nervosamente la mano nei capelli.

“Scusami, io, beh, è normale, cioè….a noi maschietti succede sempre, al mattino. Sempre.”. La voce era piuttosto incerta, come se le parole fossero difficili da trovare.

E il batticuore di Sakura si fermò, perché improvvisamente aveva capito: che nel letto ci fosse stata lei o un palo di legno, lui ci si sarebbe strofinato addosso ugualmente, perché è così che succede ai maschietti. Sakura si sedette ai piedi del letto, voltandogli le spalle, pensando che aveva fatto lo stesso errore della sera precedente: per un attimo aveva pensato di essere lei la fonte del desiderio di Sasuke.

A dirla tutta, già era strano scoprire che come tutti i comuni mortali anche Sasuke avesse certi istinti, ma addirittura pensare che lei ne fosse la causa!!!

Proprio come la sera prima si ritrovò a sorridere della situazione e di se stessa.

“Tranquillo”, disse una volta recuperata la voce ferma, “sono un medico, so come funzionano certe cose e so che io non centro niente. Tranquillo, non mi faccio strane idee”.

Si alzò per uscire dalla stanza ma, in due secondi, si ritrovò di fronte Sasuke.

“Come sarebbe a dire che tu non centri niente?” Nel parlare con lei Sasuke sembrava perfino arrabbiato.

Lo guardò negli occhi e iniziò la sua spiegazione: “Voglio dire,  so perfettamente che le reazioni del corpo maschile a volte sono indipendenti da …”

“Non fare il medico con me, Sakura!”.  Adesso era davvero arrabbiato.

“C’eri tu ieri sera che mi massaggiavi i capelli e il collo, c’eri tu che mi accarezzavi con la mano il petto, c’eri tu davanti ai miei occhi con una maglietta che ti metteva in bella mostra e c’eri sempre tu, Sakura,  nei miei pensieri poco prima di svegliarmi”.

Si avvicinò un po’ di più alla ragazza e terminò: “Mi sono eccitato pensando a te, come fai a dire che tu non centri!”.

Sakura era senza parole.

“Pensi, tu pensi a me  e….”

Sasuke fece passare il braccio attorno alla vita della ragazza e la strinse a se: “E il risultato è questo”, concluse per lei.

Nessun  dubbio ora, Sakura poteva percepire benissimo l’eccitazione di Sasuke premerle addosso. Improvvisamente il cuore ricominciò a battere fuori controllo, alla velocità della luce e aveva anche la sensazione di un calore improvviso che le nasceva dal basso ventre.

“E’ per me?” domandò ancora incerta la ragazza.

“Si, solo con te”, fu la risposta secca che ricevette in cambio.

Sasuke, intanto, avvertiva una sensazione di urgenza come se il tempo per loro ormai fosse agli sgoccioli. Stringendola ancora più forte abbassò la testa e la baciò con foga.

L’unico pensiero di Sakura fu: mi sta saltando addosso!

Perché anche lei, attraverso il bacio, sentiva tutta la foga e l’urgenza che Sasuke ci metteva, così tanta che quasi la spaventava, ma nonostante tutto circondò con le braccia il corpo del ragazzo, rispose al bacio, aprendo le labbra e permettendo alla lingua di Sasuke di entrare e cercare immediatamente la sua. Il bacio era impetuoso, le lingue si intrecciavano, i denti a volte si scontravano, i loro respiri erano rumorosi, entrambi avevano il cuore che pompava a mille. Sasuke spostò entrambi nuovamente verso il letto fino a quando non ci caddero sopra, ma non smisero di baciarsi. Il bisogno di sentirsi uniti cresceva in entrambi e quel bacio prolungato lo esprimeva alla perfezione. Sasuke nel frattempo aveva infilato la mano sotto la maglietta della ragazza che, sconvolta dalle sensazioni meravigliose che la bocca e la lingua di Sasuke le davano, riusciva solo a pensare che tutto questo lo aveva aspettato davvero per troppo tempo.

Sasuke si mosse su di lei, i corpi che si sfioravano, i bacini che si strusciavano, la mano continuava ad accarezzare un seno, la bocca aveva cominciato a fare la spola tra il collo e la spalla, ma ancora non gli bastava: voleva di più. Poggiandosi sul moncherino alzò del tutto la maglietta di Sakura ed espose i seni. La sentì trattenere il fiato per la sorpresa, alzò un attimo gli occhi a guardarla, era sconvolta, eccitata, aveva le labbra gonfie e rosse, il respiro corto, i capelli tutti scompigliati. Era uno spettacolo bellissimo e l’idea di fermarsi non gli passò neanche per l’anticamera del cervello, lui voleva di più , voleva ogni cosa! Abbassò nuovamente la testa per baciarla: potevano quelle labbra magnifiche fargli sentire le scosse su tutto il corpo? Decise di non prolungare il bacio: fu veloce e umido, lo schiocco riverberò nel silenzio quando si staccarono. Il suo obbiettivo era un altro: prese in bocca il capezzolo che fino ad allora aveva stuzzicato con la mano, era così rigido e spinto in fuori, meraviglioso.

“Sasuke, Oh Sasuke!”

Erano le uniche parole che tra un sospiro e l’altro Sakura riusciva a dire, tutto il resto era solo estasi.

Sasuke, nel frattempo, non aveva smesso un attimo di leccare e succhiare quel piccolo fiore e la sensazione che gli dava era inebriante, eppure, lui non era sazio, c’era di più e lui voleva di più. Voleva tutto!

Con le gambe allargò le ginocchia della ragazza che cedettero arrendevoli, portò la mano ad accarezzare l’interno coscia, dal ginocchio e poi sempre più su. Sentiva Sakura eccita e calda, ad ogni carezza rispondeva in un modo che lo faceva solo eccitare e desiderare di avere di più, e sapeva che  se l’avesse toccata dove desiderava così tanto, era sicuro che l’avrebbe trovata pronta per lui. Ma, si rese conto anche che, nonostante l’eccitazione del momento, poteva percepire la titubanza e la paura nelle risposte del corpo di Sakura, man mano che le cose diventavano più intime fra loro.

Fermò la mano, rallentò il respiro, allontanò la bocca dai suoi seni e si tirò su a sedere. Passò la mano tra i capelli, si sistemò i boxer  e fece un altro respiro.

Nel frattempo Sakura era ancora stesa e cominciava a chiedersi dove avesse sbagliato stavolta.

“Ho sbagliato qualcosa?”, disse tirandosi su e sistemandosi i vestiti un po’ in imbarazzo, il timore permeava ogni parola che aveva usato.

“No, sono io Sakura, sono io che sbaglio sempre ogni cosa con te”, la mano del ragazzo continuava ad andare avanti e indietro tra i suoi folti capelli neri.

Si era pentito?

Alla fine aveva ragione lei: lui era solo eccitato e lei era lì, per combinazione.

Oppure, non se l’era sentita di tirasi indietro solo per dovere, visto l’aiuto che aveva ricevuto il giorno prima!

I pensieri si susseguivano nella mente di Sakura e lei non capiva più quale era la verità.

“Parlami Sasuke, spiegami, perché a me piaceva quello che stavamo facendo”, lo disse mentre il suo viso si colorava di rosso e con la voce rotta per la vergogna.

“Non c’è niente di sbagliato per me”, continuò la ragazza.

“E’ che non ti meriti questo!” fu la risposta agitata, mentre lui indicava la stanza, “tutto di nascosto, al buio, di fretta”, sospirò, “IO non ti merito, ma la verità è che non posso più far finta di niente ed ignorare ciò che voglio e quello che sento per te”.

Altro respiro profondo: “Perciò è giusto che tu sappia e in base a ciò, che tu decida: tra di noi sarà sempre così, io che vado e che vengo e tu qui da sola ad aspettarmi. Non posso offrirti niente di più, perché questa è la vita che ho scelto per me e se tu vorrai farne parte, la mia scelta ricadrà anche su di te. Ma di una cosa puoi essere certa: quando torno a Konoha, torno per te Sakura e poi anche per gli altri, Naruto compreso. E’ stato così la prima volta che sono tornato, è così anche adesso, e così sarà sempre: sei tu la cosa bella che mi fa desiderare di tornare, ogni volta, sei solo tu, Sakura.

La ragazza già a “non posso ignorare ciò che sento per te” aveva cominciato a far inumidire gli occhi, ora dopo aver ascoltato ogni singola parola della dichiarazione di Sasuke, stava piangendo apertamente e doveva stringere i denti e tapparsi la bocca con le mani per impedirsi di singhiozzare.

“E c’è un’altra cosa” continuò Sasuke, “Adesso me ne vado ma, la prossima volta che tornerò, e potrà essere fra una settimana come fra un mese o fra sei, io mi prenderò tutto: il tuo sorriso, le tue lacrime, i tuoi massaggi, i tuoi baci, il tuo corpo: tutto Sakura, IO VOGLIO TUTTO DI TE! Perciò sei avvisata. A te la scelta”.

Finito il discorso Sasuke  rimase a guardarsi la mano che aveva in grembo.

Nel frattempo Sakura si stava asciugando le lacrime e stava tentando di far rallentare il cuore altrimenti non sarebbe neanche riuscita a parlare.

“Sei uno scemo Sasuke!”, il ragazzo seduto di fianco a lei  si irrigidì all’insulto.

Poi Sakura lo fece girare verso di se, la stanza ora era più luminosa  e lei riusciva a vedere quei magnifici occhi neri. Lo abbracciò e all’orecchio disse: “La mia scelta l’ho già fatta, tanto tempo fa, è già tutto tuo Sasuke, lo è sempre stato”.

Poi, dopo averlo guardato per pochi attimi avvicinò le labbra alle sue e finalmente si baciarono: un bacio dolce, lento, timido, le labbra morbide, le lingue gentili.

ECCO! Il loro primo vero bacio!

La mano di Sasuke si appoggiò alla nuca della ragazza e il bacio divenne più profondo, ma sempre dolce e sensuale: niente lussuria, solo amore.

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Capitolo 19
*** Capitolo diciannove ***


Capitolo diciannove

 

Naruto stava uscendo di casa, allo stesso modo in cui la sera prima c’era rientrato: con il morale sotto i tacchi.

La giornata,  fredda e grigia, non lo aiutava per niente, presto sarebbe nevicato di nuovo. Mise le chiavi nella toppa e tirando l’ennesimo sospiro, un momento prima di girare  per chiudere l’uscio, alzò il viso e il suo respiro si bloccò dentro ai polmoni.

C’era un bigliettino attaccato alla porta, e mano che il ragazzo lo leggeva il respiro ritornò ad entrare e uscire nuovamente dai suoi polmoni e un sorriso tentava di formarsi su quelle labbra che fino a quel momento erano rimaste rigide e sigillate.

 

“CIAO NARUTO,

 NON DISPERARE, SE CE L’HO FATTA IO A CONQUISTARLA,

 ALLORA, DI SICURO, CE LA FARAI ANCHE TU.

 NON MOLLARE”.

 

                                                                                                                     Sasuke Uchiha                               

 

Naruto ormai aveva un sorriso completo sul suo viso: Sasuke voleva aiutarlo, tirargli su il morale. Perciò sapeva! Ma come?

Prese il biglietto e lo mise in tasca, chiuse per bene la porta di casa e provò anche a ragionare sulla cosa ma il suo cervello era in overwork: troppe cose da fare  e da pensare nello stesso momento e i suoi ingranaggi, che erano già di per sé un po’ lentini, appena sveglio poi, erano quasi come quella mattinata: congelati.

Continua  a pensare

Nel frattempo era sceso in strada e incamminandosi verso il centro gli venne da pensare che Sasuke doveva aver visto Sakura, che era l’unica ad aver capito quanto ieri sera c’era rimasto male. . .

Aspetta un attimo!

Rilesse il biglietto:  SE CE L’HO FATTA IO … Lui aveva visto Sakura, quella notte, erano …stati insieme? Improvvisamente il sorriso sgarbato e birichino di Naruto riaffiorò in tutta la sua bellezza, anche il suo passo aveva ripreso forza come se improvvisamente tutto il suo essere si fosse risvegliato.

Dopo dieci minuti era seduto sul muretto all’incrocio con la via che portava a casa di SaKura, il sedere gli si stava ghiacciando ma ancora il sorriso non era sparito dal suo viso.

Dal fondo della strada vide arrivare Ino Kiba e Sakura. La prima tutta bella e tirata, anche se in realtà i movimenti del corpo lasciavano intendere quanto ancora fosse mezza addormentata; Kiba non ci provava neanche a sembrare sveglio, teneva una mano sul manto di Akamaru e si faceva portare avanti, probabilmente il cervello lo aveva lasciato ancora appoggiato sul cuscino, in camera da letto.

E poi c’era Sakura. Naruto cominciò subito a scandagliarla.

Salutò educato: “Ciao ragazzi”.

Ino ricambiò il saluto con un semplice “Naruto”, Kiba riuscì a malapena a comandare al braccio destro di alzarsi, e Sakura …un sorrisino e gli occhi bassi.

Kami! Questa occasione non se la sarebbe mai persa.

“Sakura, Uau! Oggi sei davvero radiosa, qualche segreto di bellezza inconfessabile?”

Sakura alzò gli occhi e lo guardò con un’espressione guardinga.

“Guarda i tuoi occhi! Cosa avranno visto di così speciale per essere talmente belli e lucenti stamattina!”

L’espressione di Sakura improvvisamente da guardinga si fece sospettosa e poi furiosa, passando per una leggera sfumatura di  imbarazzo.

“Oggi sei talmente radiosa che anche il mio cuore si fa contento solo a guardarti”.

Nel frattempo,  insieme si erano incamminati, mentre Naruto continuava a sparare un complimento dopo l’altro prendendosi gioco dell’amica, ed era così concentrato a trovare le parole più azzeccate che si limitava a guardare davanti a sé e a far andare la bocca. Ogni tanto si girava verso l’amica per guardare le varie facce che faceva alle sue provocazioni: lui si stava divertendo un sacco, lei mooolto meno!

Ma la faccia di Sakura dopo l’ultima frase smielata e sibillina sembrava preoccupata, anzi allarmata e aveva un TIC strano che le faceva girare la testa verso destra ogni due secondi, ora anche gli occhi seguivano la testa: sembrava una bambola rotta.

O forse stava tentando di dirgli qualcosa? Naruto si girò verso destra seguendo i movimento di Sakura: c’era Hinata che gli camminava a fianco, due passi più indietro.

“Hinata” buttò fuori tutto di un fiato il ragazzo.

“Buongiorno Naruto-kun”, rispose la kunoichi, mantenendo gli occhi fissi a terra.

Innocentemente il ragazzo le chiese: “E’ da tanto che sei arrivata? Non ti ho proprio sentito!”

“Più o meno dalla lode agli occhi belli e lucenti di Sakura” disse piano la ragazza.

Naruto si voltò a sinistra guardando Sakura con un’espressione da cuore infranto, di rimando la ragazza gli sillabò silenziosamente: “BA-KA”.

Naruto fece un grosso sospiro e pensò alle parole di Sasuke: NON MOLLARE.

Alzò le mani e le battè davanti a se per darsi la carica (o per svegliarsi completamente!)

“Ok allora stasera ci si ritrova tutti da Ichiraku! E stavolta vieni anche tu Hinata!

“Ancora!”, questo era Kiba.

“Eh dai! Naruto ci siamo stati ieri!”, questo era Shino che si era silenziosamente aggiunto al gruppo.

“Ieri abbiamo festeggiato, ma Hinata non c’era e merita tanto quanto noi di festeggiare per la riuscita della missione”.

“Si, ma abbiamo già festeggiato per quello!”, disse Lee giunto proprio pochi attimi fa.

“Allora, ci troviamo e festeggiamo il fidanzamento mio e di Karui”,

All’annuncio di Choji tutti si fecero curiosi e cominciarono a chiedere spiegazioni, tranne Shikamaru e Ino che sembravano non partecipare alla bella sorpresa.

Sakura puntò subito il dito contro di loro e con un tono tra l’arrabbiato e l’offeso disse: “Voi lo sapevate già”.

“Sakura, dai non ti arrabbiare, è che siamo andati alla festa per il fidanzamento ufficiale” disse Ino.

“Quella dove Choji si è abbuffato talmente tanto da star male”, si lamentò Shikamaru.

Ad un certo punto si misero a parlare: chi faceva i complimenti, chi si sentiva ancora offeso e continuava a ribadirlo, chi chiedeva dove fosse Karui etc..

“Karui è rimasta con i miei, oggi porta in giro i suoi genitori per fargli conoscere la nostra città.”

“Però!” disse Kiba “Ci sono già i suoceri: cosa seria.”

E tutti ricominciarono a prendere in giro Choji, chi bonariamente, chi un po’ meno.

“Allora è deciso!” disse improvvisamente Naruto: “Stasera da Ichiraku e si festeggia il fidanzamento di Choji e Karui, facciamo festa a Hinata come è giusto e …ci vorrebbe una terza cosa, è tre il numero perfetto”, terminò il ragazzo grattandosi il mento, ma poi sollevò le spalle e disse: “Troverò qualcosa!”.

E guardando direttamente Hinata disse: “Stasera devi venire”.

“Io dovrei finire una cosa, e poi con mio padre fuori non dovrei lasciare Hanabi”.

Sakura vide l’espressine dell’amico passare da super convinta a perplessa e demoralizzata perciò decise di prendere in mano la situazione: “Dai, dai, Hinata! Non ti devi mica fermare fino alle tre di notte! Fai un salto, mangi qualcosa con noi e fai contento Naruto se no continua a stressarci la vita!”

Naruto sorrise un po’ imbarazzato e un po’ arrossendo, ma in realtà era grato all’amica che tentava di convincere Hinata.

Pian piano tutti si divisero, intenti ad iniziare i compiti della giornata, rinnovandosi l’appuntamento per la serata prima di lasciarsi.

Sakura invece seguì Hinata da vicino: “Allora, non l’hai ancora finita?”.

L’espressione di imbarazzo della Kunoichi parlava da sola, la ragazza si limitò a scuotere lentamente la testa. “E’ una sciarpa, giusto?” continuò la ninja medico, Hinata ora sembrava stupita, ma si limitò ad un cenno affermativo.

Poi si fece coraggio e aggiunse: “L’ho quasi finita e visto che è la stagione giusta…potrei dargliela.”

“Oh Hinata! Puoi anche farmi credere che ti sta a cuore la sua salute ma entrambe sappiamo che c’è molto di più! E credo che sia ora che lo sappia anche lui: lo sai che è duro di comprendonio!”. Sorridendo e strizzando un occhio la ragazza la salutò scendendo verso l’ospedale.

Hinata rimase un po’ ferma in mezzo alla strada, perplessa, poi ricominciò a dirigersi verso il palazzo dell’Hokage.

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