Anche i vampiri sanno essere umani

di Tropiusuccia
(/viewuser.php?uid=19043)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il domani che porta a te ***
Capitolo 2: *** Tornare a sperare ***
Capitolo 3: *** Un avversario astuto ***



Capitolo 1
*** Il domani che porta a te ***


Salve! Rieccomi qui su EFP finalmete. Ho passato un periodo di ispirazione zero davvero tremendo! Guardando e leggendo Vampire Knight però finalmente sembra essere tornata XD comunque questa ff è ambientata dopo gli avvenimenti del capitolo 47 del manga ovvero la fine della seconda serie animata. La situazione che si è venuta a creare tra Yuuki e Zero mi ha suscitato un mare di emozioni...certo è una situazione alquanto triste e tragica...ma di per se ha qualcosa che mi sa di amore. Lui che insegue la ragazza che ama per ucciderla...lei che scappa per dargli un motivo in più per continuare a vivere. Mi emoziono solo al pensiero. Non vedo l'ora di poter leggere i nuovi capitoli del manga che purtroppo non so quando usciranno, per ora la serie è ferma al 49. Beh spero che nei futuri capitoli finalmente si riesca vedere un YuukixZero dato che sono una fan di questa coppia...cosi sofferente poi T.T

ora vi lascio alla lettura. spero vi piaccia^^ 

ciau e buonalettura! By Lurei-chan

Capitolo 1 – Il domani che porta a te.

 

Yuuki

 

Eravamo sempre stati insieme. Sin da quel giorno in cui mio padre adottivo, ovvero Kaien Cross, ti portò da me. Ricordo ancora il sangue che ricopriva il tuo corpo, e il tuo volto intriso di disperazione. Se non ti avessi visto respirare avrei creduto che ormai fossi morto.

Qualcosa da allora nacque in me. Tra me e te si stabilì come un patto silenzioso. Io ti pulivo e curavo, mentre tu mi lasciavi fare. Sentivo dentro di me che continuando così, un giorno magari avresti iniziato ad aprirmi il tuo cuore. Ero pronta ad ascoltarti e cullarti nel mio abbraccio. Ma quel giorno non arrivò così presto come pensavo…ma bensì solo dopo quattro anni. Quando ormai la tua trasformazione in vampiro non poteva più essere celata.

Però…le mie insicurezze mi facevano vacillare il cuore, e comportandomi egoisticamente ti ho coinvolto in faccende che non ti riguardavano. Non dovevi essere coinvolto nella battaglia contro Rido, avevi ben altri problemi che ti riguardavano.

Ho voglia di rivederti, di parlarti, di stringere le mie braccia intorno a te. Però per il tuo bene resisterò a questi miei desideri. Li chiuderò a chiave nel mio cuore, e farò quello che è meglio per te.

Sono ancora qui, nascosta alle spalle del mondo, con mio fratello Kaname e i nobili vampiri che si sono schierati dalla nostra parte. La nostra parte. Mi piacerebbe sapere qual è. Kaname vuole istituire un nuovo consiglio capeggiato da lui e dalle famiglie di nobili che gli sono fedeli. Ma io? Io cosa voglio veramente? Qual è il mio posto? Da che parte devo stare?

I cacciatori di vampiri, spaventati da una guerra imminente con la mia razza ha imbracciato le armi e hanno iniziato a perseguitarci. Kaname si sta impegnando a fare il più in fretta possibile. Io però…sono inutile. Sono stanca di fare la parte della sua amante. Mi sembra di essere una di quelle donne aristocratiche che non sanno fare altro che guardarsi allo specchio.

Fu così che presi la mia decisione. Quel giorno di inverno aspettai Kaname all’entrata del rifugio, ovvero la casa nella quale ero nata.

-Yuuki perché sei fuori? Ti ho detto che non è prudente- mi disse premuroso.

Io lo guardai decisa e risposi –mi dispiace Kaname-.

-è successo qualcosa?- mi chiese avvicinandosi lentamente e alzando una mano per poggiarla sulla mia guancia.

Ma io non volevo quel contatto, così feci un passo indietro –il mio posto non è al tuo fianco-.

Kaname abbassò la mano, e mi fissò. Il suo volto era rimasto immutato e mi chiese –ti manca?-.

A quella domanda non sapevo rispondere. Anche se avessi voluto, non ci sarei riuscita. Sentivo come una morsa che mi mozzava il fiato in gola. Solo allora mi accorsi che qualcosa scivolava giù dalla mia guancia.

-Yuuki, ti ho sempre detto che sei nata per diventare la compagna che mi avrebbe seguito per l’eternità. Ma se ciò per te significa un’eternità di dolore allora sono pronto a rinunciare a te- disse, dal suo volto colsi una nota di tristezza.

-grazie…fratello- dissi facendo un lieve inchino.

Lui mi mise una mano sulla testa e mi sorrise –se non posso esserti vicino come amante, posso esserlo da fratello?-.

Io annuì felice. Temevo che avrebbe reagito male alla notizia, invece mi aveva dato la possibilità di poterlo vedere ancora senza sensi di colpa.

Mi voltai verso un sentiero –andrò per la mia strada. Sono certa che un giorno, quando l’equilibrio sarà ristabilito ci rincontreremo tutti alla Cross Academy-.

-Yuuki, non è prudente che tu viaggi da sola…- disse seriamente preoccupato.

Io scossi la testa –ho Artemis con me, e inoltre…devo trovare da sola la mia strada. Per ora mi limiterò a far cambiare opinione agli umani su di noi vampiri. Dobbiamo far sì che ripongano fiducia in noi se vogliamo che non scoppino altre guerre-.

Lo vidi esitare un po’ sulla domanda che mi stava per fare…ma poi si decise –e come farai con…Zero?-.

Il cuore accelerò. Il suo nome era bastato a riportare la sua immagine nella mia mente –continuerò a nascondermi da lui…fino al giorno in cui potrò rivederlo per dimostrargli che anche noi vampiri…abbiamo un lato umano-.

Vidi Kaname chiudere gli occhi e sorridere –sei cresciuta...sorellina-.

Gli sorrisi e mi voltai verso la strada che avevo appena scelto, la strada che dava verso il domani, un domani ancora oscuro ai miei occhi, un domani che mi avrebbe fatto rincontrare la persona che amavo.

 

Zero

 

Perché sono qui? Che diritto ho io di sparare? Il mostro che in questo preciso istante si trova steso davanti a me, ferito e agonizzante è esattamente come me. L’unica cosa che ci contraddistingue è che io…ho amato. Sì ho amato con tutte le forze quella persona che mi ha concesso di vivere fino ad oggi. Quella persona che io ho ferito, quella persona alla quale do la caccia. Ancora una volta mi da la possibilità di vivere. Fin quando lei sarà in questo mondo io avrò una motivazione per poter sopravvivere.

Io…io sto esitando? Le mie convinzioni iniziano a vacillare. Ma in un mondo come questo non sono concesse esitazioni, e se non si hanno obbiettivi si rischia di cadere nell’anello più basso, quello della pazzia e della follia.

-se devi uccidermi…fallo!- mi gridò contro il vampiro che giaceva ai miei piedi.

Osservai il suo sguardo. Non era lo sguardo di un folle, aveva il mio stesso sguardo. Triste e sofferente. Mi inginocchiai abbassando la pistola.

-hai mai amato qualcuno?- gli chiesi. Il mio comportamento irrazionale mi stava spingendo ad andare contro il mio codice. Il codice di un cacciatore.

Il vampiro mi fissò, il suo volto sofferente si rilassò e sorrise leggermente. Era chiara la risposta. Aveva amato. –l’ho uccisa io…- disse ad un tratto rattristendosi.

Io compresi i suoi sentimenti di disperazione.

-la mia volontà era debole, e quando iniziai a cedere…mi crollò il mondo addosso. Azzannai il collo della donna che amavo…l’esaltazione di quel momento…mi spinse a berle tutto il sangue in corpo…solo dopo, mi accorsi di quello che avevo fatto. Il suo corpo freddo tra le mie braccia, il suo volto pallido…quegli occhi nascosti che non avrei mai più rivisto…- il vampiro iniziò a piangere.

Mi sedetti per terra e mi portai una mano alla fronte –odi i vampiri?-. Lui annuì continuando a celare gli occhi bagnati dalle lacrime. –odi te stesso?- anche qui annuì. –ti giuro che non succederanno più cose simili-.

Lui si voltò sorpreso, gli occhi ancora lucidi.

-ho intenzione di uccidere tutti…i purosangue- anche se questo significa…uccidere il mio cuore e diventare una bestia.

Improvvisamente il vampiro dinnanzi a me ebbe delle convulsioni e mi disse a fatica –ti prego…uccidimi ora! Voglio morire…da…uomo!-.

Mi alzai e puntai la pistola contro…l’uomo che mi chiedeva di ucciderlo.

-grazie…- mi sussurrò, poi chiuse gli occhi e io sparai.

Si trasformò in cenere dinnanzi a me. La sua morte…era stata molto più dignitosa di quella che sarebbe spettata a me. Era morto da uomo. Io invece sarei morto da mostro.

Riposi la mia Bloody Rose e ripresi a camminare sulla mia strada. Quella strada che un giorno mi avrebbe permesso di rivedere ancora una volta la persona che amavo.

 

Kaname

 

-Kaname! Ma sei impazzito?! Perché l’hai lasciata andare via da sola!? Sai bene che i cacciatori sono tutti attivi! E inoltre…c’è anche Zero a darle la caccia!- mi gridò contro Hanabusa, uno dei fedeli nobili che mi serviva.

-proprio per questo dobbiamo accelerare i tempi- risposi continuando a camminare nel largo corridoio.

Sentì la già evidente agitazione dei miei compagni. Quando li avevo informati sulla decisione presa da Yuuki si erano subito dimostrati contrari. La prima volta che mi contraddicevano. Ma proprio per questo sapevo di poter contare su di loro. Non mi servivano persone inutili che facevano tutto quello che gli dicevo, ma bensì elementi pronti a contraddirmi, senza far caso al rango che ci distanziava.

Arrivai nello studio, gli altri mi seguirono all’interno. Mi sedetti alla mia poltrona –anche io sono preoccupato per lei- ammisi –ma non potevo chiuderla in una gabbia-.

Compresero quello che intendevo dire, poi continuai –in una situazione come quella attuale ho bisogno del sostegno di ognuno di voi. Ma se dovesse succedere qualcosa a Yuuki…per mano di un umano, sarebbe una catastrofe. Tutto quello che avremmo fatto fino a questo momento sarebbe vanificato. Quindi…Hanabusa…Akatsuki…vi prego di proteggerla- i due annuirono.

-ma senza loro…avremo problemi al consiglio che stiamo costituendo- si intromise Ruka.

-non preoccuparti. Presto si uniranno a noi Takuma, Senri e Rima, inoltre sono già in contatto con Kaien Cross e Tohga Yagari che si sono uniti alla nostra causa-.

-sarà bene che ci mettiamo in marcia, non può essere andata tanto lontano- disse Hanabusa ad Akatsuki che annuì.

Li guardai andare via…avevo riposto tutte le mie speranze in loro. Sapevo che sarebbero riusciti a proteggerla, anche a costo della loro esistenza.

Mi alzai e mi voltai verso la finestra. Il cielo era scuro, un fiocco di neve scese. Il suo bianco candido risplendeva in quel cielo scuro.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Tornare a sperare ***


Rieccomi! Il primo capitolo diciamo che serviva giusto da introduzione alla storia. da questo però le cose iniziano a muoversi ^^ spero vi piaccia! Ciau ciau

Capitolo 2 – Tornare a sperare

 

Yuuki

 

Dopo giorni di cammino, arrivai finalmente in una cittadina. Un po’ invidiavo la vita che aveva la gente che mi circondava. Ora capivo perché anni fa mia madre rinchiuse la mia vera natura vampiresca. Mi fece un dono bellissimo. Anche se la mia vita da umana era durata pochi anni, erano bastati a farmi conoscere la felicità. Ma ora non era il momento di abbandonarmi a dolci ricordi ormai lontani. Avevo un compito da svolgere.

Pochi uomini conoscevano l’esistenza dei vampiri, quella minoranza faceva parte di cacciatori di vampiri, e chi non ne faceva parte era diffidente e impaurita dalla mia razza.

Nella cittadina rilevai diversi vampiri. La classe che più la popolava era il livello C. Di livello E per fortuna non ne rilevai nessuno. Però un’aura attirò la mia attenzione. Non riuscivo a percepirla bene. Dava l’impressione di essere un livello C, ma anche un livello D…il livello D che poteva scendere al livello E.

Non potevo permettere che succedeva una cosa del genere. Cominciai a camminare verso la presenza.

Mentre camminavo per strada incontrai due vampiri di livello C. Questi si inchinarono dinnanzi al mio cospetto guadagnandosi delle occhiate estraniate dei passanti umani. Entrambi i vampiri indossavano vestiti di lusso. Probabilmente erano esponenti importanti in quella cittadina. Non odoravano di sangue umano, quindi dedussi che si dissetavano con le pillole.

Sorrisi ai due. Erano senza dubbio due vampiri che si meritavano il mio rispetto. Del resto desideravo che tutta la mia specie fosse come a loro.

Uno dei due alzò di poco il volto –sarebbe un onore poterla ospitare nella nostra umile dimora-.

-vi ringrazio per la vostra ospitalità, magari vi farò visita più tardi. Mi piacerebbe parlare anche con gli altri compagni presenti in questa città-.

-sarà fatto- disse l’altro.

-vi ringrazio- risposi sorridente.

-se ha bisogno di noi non esiti a chiamarci- con questo i due si congedarono, andando a richiamare i loro compagni vampiri.

Continuai a percorrere il percorso che mi portava al livello D. Arrivai dinanzi a una casa mal ridotta. Un bambino piangeva seduto sui gradini vicino alla porta. Era umano, ma la presenza del vampiro proveniva dall’interno della casa.

-che succede piccolo?- gli chiesi inginocchiandomi davanti a lui.

Il bambino si asciugò le lacrime e mi guardò con uno sguardo disperato –la mia mamma non mi vuole più!- disse buttandosi tra le mie braccia riprendendo a piangere.

-sta calmo, vedrai che risolverò tutto io. Però ora dimmi cosa è successo- gli dissi rassicurandolo.

Il bambino iniziò a parlare appena i singhiozzi del pianto iniziarono a placarsi. –m…mia madre fa così…da quando è tornata dalla casa di un signore…diceva che doveva cucinare per delle persone importanti nella città vicina…ma da quando è tornata…è sempre arrabbiata…e non vuole che torno a casa-.

Compresi la situazione. La madre del piccolo non voleva che tornasse a casa perché temeva di fargli del male…una volta perso il lume della ragione. C’era un’unica cosa che potevo fare.

-lascia fare tutto a me d’accordo?- gli dissi rassicurante.

Il bambino mi guardò speranzoso –signora lei può davvero convincerla a volermi bene?-.

Gli accarezzai la testa e gli sorrisi –non ti preoccupare, lei ti vuole e vorrà sempre bene. La tua mamma è solo un po’ malata e io ho la medicina per guarirla-.

Mi alzai, il bambino voleva seguirmi all’interno della casa. –aspetta, tra poco sarà tua madre a portati dentro-. Lui annuì e si risedette sugli scalini.

Entrai nella casa. I mobili erano logori e vetri rotti ricoprivano il pavimento. Mi trovai dinnanzi ad una porta chiusa. In quella stanza sentivo la presenza della donna vampiro. Provai ad aprirla, ma la porta era chiusa a chiave. Non volevo procurare danni, ne fare rumori forti che avrebbero agitato il bambino all’esterno dell’edificio, così parlai in modo pacato alla donna.

-apra la porta. Io posso aiutarla-.

Uno schiocco di serratura mi diede il via e aprii la porta lentamente. La stanza all’interno era distrutta, la donna era conciata in un modo disastroso. Si inchinò ai miei piedi. Io mi abbassai al suo livello e vidi il suo volto contrariato.

Poggiai una mano sulla sua spalla.

-il tuo piccolo ha ancora bisogno di te- le dissi dolcemente.

Le scesero delle lacrime e mi rispose disperata –io…io non voglio…fargli del male!-.

-tranquilla. So come ti senti, e per questo voglio aiutarti. La soluzione che ti sto per proporre non durerà per sempre, solo se avrai una forte volontà potrai continuare a vivere felicemente con tuo figlio-.

-come posso fare? Farei qualunque cosa!- era nel panico.

Io le sorrisi cercando di rassicurarla –la tua volontà è forte come l’amore che provi verso il tuo bambino. Non cadrai mai al livello E- la donna mi guardava speranzosa.

Io alzai la testa e spostai i capelli dal collo –bevi il mio sangue-.

-ma questo mi sazierà per poco…- disse la donna ignara.

-ti sbagli. Questo servirà a non farti cadere al livello E. quando avrai fame ci saranno delle pillole a sostituire il sangue. Non ti preoccupare ti presenterò i nostri compagni in questa città-.

La donna non esitò e si aggrappò alle nuove speranze che le avevo appena donato. Timidamente mi morse il collo, e iniziò a gustare il sapore del mio sangue.

Poco dopo si allontanò e rimase seduta per terra. Il suo volto iniziò a rilassarsi, tornando ad essere il volto somigliante a quello degli umani.

Io mi alzai, portandomi una mano al collo per coprire la ferita che si stava già rimarginando.

-non saprei…come ringraziarla- mi disse la donna alzandosi gentilmente.

-non è necessario. Ora si sistemi, suo figlio l’aspetta fuori- le dissi sorridente.

-gli ho detto delle cose orribili- disse tristemente.

-ho già risolto tutto-.

 

Zero

 

-una setta?- chiesi quasi colto alla sprovvista.

-sì, sembra che questa gente raccolga le persone per farne dei sacrifici…di sangue- mi raccontò il guardiano della città nel quale ero appena arrivato.

Avevo ben compreso la situazione. Quella non era una setta, ma un gruppo di vampiri, probabilmente di livelli bassi. A capeggiarli…doveva esserci sicuramente un livello A, ovvero un purosangue. Ne percepivo la presenza. La cosa che mi stupiva era che  un purosangue si comportasse in modo così sconsiderato. Kaname Kuran stava radunando tutti i vampiri di livello alto per il consiglio, ma c’erano ancora quelli che si opponevano a una pacifica coesistenza.

-saprebbe darmi qualche altro indizio?- chiesi all’uomo che annuì.

-i corpi delle vittime li troviamo spesso nel campo di grano non poco lontano dalla chiesa cittadina-.

-la ringrazio. Dica ai suoi uomini di sospendere le ricerche, me ne occuperò io della setta- risposi sicuro. Mi girai per incamminarmi verso l’odore di morte.

-come ha detto che si chiama?- mi chiese il guardiano.

Senza girarmi gli risposi –Zero Kiryuu-.

 

Mi fermai dinanzi alla chiesa. Gli umani entravano tranquillamente, c’erano volti che esprimevano disperazione. Probabilmente le vittime erano loro cari.

Entrai nella chiesa. Non ero mai stato religioso, non mai avuto tempo per esserlo ne tanto meno di pensare a un Dio.

Anche se quel luogo non mi trasmetteva niente, sapevo che andava rispettato. Notai una persona vestita in modo diverso dagli altri. Portava un crocifisso al collo. Probabilmente era il prete della chiesa.

-mi scusi- dissi a bassa voce.

Lui si girò benevolo –benvenuto nella casa del nostro signore, come posso aiutarti?-.

-sto indagando sulla setta…-.

-non è il posto più adatto per parlarne-.

Il prete mi portò nel suo studio…era troppo luminoso per i miei gusti.

-ho saputo che i cadaveri sono stati trovati nel campo vicino a questa chiesa- gli dissi mettendomi in un angolo della stanza dove vi era ombra.

Il prete non mi fece domande sul mio strano comportamento –morte per dissanguamento…diversi segni di morsi sui corpi- mi disse tristemente l’uomo.

-ha per caso notato strani comportamenti da parte della sua gente?- chiesi arrivando subito al dunque. Mi serviva anche solo una singola persona che avesse a che fare con il gruppo di vampiri.

-ultimamente, per via di questi omicidi, la gente è tutta molto agitata. I credenti aumentano e vengono a pregare per le vittime- rispose l’uomo senza darmi indizi rilevanti.

-la ringrazio- uscii dalla stanza e mi ritrovai nella grande sala delle messe. Come aveva detto il prete c’erano molte persone sulle panche a pregare.

Li fissai attentamente, soffermandomi su ogni singolo volto sofferente. Anche io sarei stato così…quando l’avrei uccisa? L’idea di ucciderla…mi fece rabbrividire. Era come se avessi detto qualcosa di proibito in quel luogo, anzi no, in tutto il mondo.

Il mio sguardo si posò su una faccia sofferente…diversa dalle altre. Mi avvicinai e mi sedetti affianco. L’anziano non fece caso a me. Sapevo che era proibito ascoltare le preghiere altrui, era come invadere la vita privata della persona in questione.

-…oh, ti prego signore…fallo tornare da me…-.

Un suo conoscente era una vittima?

-…riportalo da…fallo tornare come prima…-.

Cosa?! Cosa aveva appena detto?! Iniziai a osservarlo stupito. Che conoscesse qualcuno che si comportava in modo strano?

Vidi lo sguardo dell’anziano voltarsi verso di me. Era spaventato.

-t…tu! Il tuo  sguardo…- disse fissandomi.

-la prego mi dica cosa la tormenta- gli chiesi pacato.

 

L’anziano mi portò a casa sua. Era una casa di campagna poco curata.

-il mio sguardo sarebbe uguale a quello di suo nipote?- chiesi all’anziano. La casa era piuttosto buia, quindi mi ero tolto il cappuccio scuro con il quel giravo di solito.

-sì…però prima era diverso…ora torna raramente a casa, e quando torna ha sempre…lo sguardo come al tuo…però più rabbioso- era seriamente preoccupato.

-sa per caso dove passa le sue giornate in questi ultimi tempi?- gli chiesi inespressivo.

-purtroppo no-.

-da quando ha notato il suo cambiamento?- dannazione mi serviva almeno un indizio!

-due settimane fa…era andato ad una manifestazione della cittadina…era stata organizzata da un nobile del luogo- disse l’anziano con tono basso.

Un nobile?! Che fosse il purosangue che aveva causato tutto ciò?!

-la prego mi dica dove abita questo nobile!-

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un avversario astuto ***


Buonasera! Rieccomi con il nuovo capitolo! Mi è venuta l'ispirazione proprio oggi...il giorno del mio compleanno XD 20 anni...non me ne danno neanche mezzi...ma tutti già hanno iniziato a chiamarmi vecchietta...XD vabbè lasciamo perdere ste cose. Ringrazio tutti coloro che stanno seguendo la mia ff!! In particolar modo ringrazio:

serysaku: a dirti la verità anche io stavo cercando una ff simile...ma dato che non ne ho trovate...mi sono chiesta: perchè non scriverla?? XD

Gioia86:
io mi chiedo come faccia tanta gente a sorbirsi Kaname...certo con questo non voglio criticare il loro punto di vista, anzi lo rispetto, però non so...lui ha quella presunzione di dire che Yuuki è nata per diventare la sua compagna...quando invece Zero cos'ha? Niente...e inoltre non pretende niente. Zero è troppo carismatico *.*

aras1796:
Mi fa piacere che ti stia piacendo così tanto!! hihihihihi ecco qui il nuovo cappy! Spero ti piaccia anche questo!^^

Prima di andare...avviso che sono ancora indecisa sulla lunghezza di questa ff...per ora ho programmato un 5 o 6 capitoli...però così non mi convice...ero partita con l'indea di farla più lunga. Vedrò cosa fare. Per ora vi lascio al nuovo capitolo! Buonalettura!

kiss kiss by Lurei-chan! (è un'altro nick che uso XD)

Capitolo 3 –  Un avversario astuto.

 

Zero

 

Ero finalmente arrivato alla casa del nobile. Notai il giardino poco curato. Il cancello chiuso con un catenaccio. Sembrava che la villa fosse disabitata. Scavalcai con agilità l’alta recinzione. Era ormai sera, quindi potevo muovermi con il vantaggio dell’oscurità. L’odore non mi tradiva. Sentivo un forte odore di sangue in quel luogo. Mi portai la mano al naso e alla bocca. L’odore del sangue…era sempre una tentazione. Anche se mi dissetavo con le pillole, il sangue vero era sempre più invitante. Mi allontanai da quel luogo. Non potevo cacciare per la dannata natura vampiresca che mi tormentava sempre. Dovevo ucciderli quando non erano in quel luogo…dovevo aspettare una nuova vittima per farlo…li avrebbe fatti uscire allo scoperto. Ma questo sarebbe significato sacrificare un’ulteriore vita umana…

Tirai un pugno al muro di una casa nei dintorni della villa –maledizione!-.

 

Rimasi appostato davanti alla villa per tre giorni, ma non vidi nessuno uscire. Mi diressi alla casa dell’anziano per avere notizie sul nipote. Come previsto non lo trovai a casa. Forse era tornato alla chiesa. Stavo uscendo dall’abitazione, quando sentii la presenza di vampiri. Mi nascosi all’interno della casa. Vidi la porta d’ingresso aprirsi. Era appena entrato un ragazzo…o meglio un vampiro. Probabilmente un livello D. Era accompagnato da altri due vampiri. Anche loro come lui, dovevano essere stati umani un tempo.

-il tuo vecchio dove sta?- chiese uno.

-tornerà presto- rispose il nipote dell’anziano.

Il terzo vampiro però si acquattò e iniziò a fissare verso la mia direzione –non siamo soli-.

Gli altri due si misero all’erta. Io uscii calmo dal mio nascondiglio.

-sei uno dei nostri?- chiese il nipote dell’anziano.

-per mia fortuna no- dissi sogghignando.

I tre mi ringhiarono contro. Uno si lanciò contro di me, ma io impugnai la mia Bloody Rose e gliela puntai alla testa –non fare mosse avventate, mi basta un colpo per uccidere uno come te-.

-sei un cacciatore!- gridò il vampiro rimasto indietro.

-devo avvisare il signore!- con questo uscì dall’abitazione. Avrei dovuto seguirlo, ma c’erano gli altri due, tra cui il nipote dell’anziano a trattenermi…anche se fossi sfuggito ai due, cosa sarebbe successo all’anziano che sarebbe tornato da li a poco?

-mi serve solo uno di voi due- detto ciò sparai al vampiro che tenevo sotto mira.

Il nipote dell’anziano si era messo in posizione di attacco. Io mi avvicinai a lui lentamente senza alcun timore –portami dal purosangue-.

-mai!- detto ciò si scaraventò contro di me. Schivai il colpo con un movimento laterale e gli afferrai il polso, portandogli il braccio dietro la schiena per immobilizzarlo.

-allora? Mi porti da lui?- gli chiesi premendogli la pistola sulla tempia.

Lui continuava a stare zitto. Non temeva la morte, pur di servire il suo signore.

In quel momento nella casa rientrò l’anziano –Takao!-.

-nonno! Ma chi è questo pazzo!? Chiama subito le guardie!- gridò il vampiro che tenevo imprigionato. Dannazione mossa astuta.

-non lo ascolti!- gridai all’anziano, lo vedevo indeciso.

-nonno aiutami ti prego!-.

L’anziano iniziò a gridare –guardie! Aiuto! Vogliono uccidere mio nipote!-.

Takao rise malignamente e involontariamente gli ringhiai contro tutta la rabbia che avevo in corpo. Le guardie videro il mio aspetto mostruoso nel momento del ringhio.

-tu! Tu sei Zero Kiryuu!- era la guardia con la quale avevo parlato qualche giorno fa.

Lasciai la presa e puntai verso la finestra –bastardo, non abbiamo ancora finito noi due-. Detto ciò uscii dalla finestra. Le guardie non fecero neanche in tempo a seguirmi che mi ero già volatilizzato.

 

Questo purosangue era davvero astuto. Aveva manipolato tutto lui. Sarebbe stata una caccia al quanto difficile, ma ciò non significava che fosse impossibile. Ero appostato sul tetto di una casa vicino alla villa. Prima o poi avrebbero fatto una mossa falsa, e io ero pronto lì…ad aspettarli.

 

Yuuki

 

-Kuran-sama la ringrazio per tutto quello che ha fatto per noi- mi disse la donna che avevo salvato donandole il mio sangue.

-le ho detto che non è necessario. Il mio compito è questo. Ora che conosce gli altri esponenti della nostra specie in questa città vedrà che andrà meglio. Se non altro ora ha anche un lavoro come loro domestica- le sorrisi dolcemente.

Nella stanza entrò il bambino della donna –onee-chan!- gridò allegro e mi si buttò tra le braccia.

La madre lo guardò un po’ severa e gli disse –sii più rispettoso figliolo-.

-non si preoccupi signora- la rassicurai e mi abbassai all’altezza del volto del bambino –hai giocato con i tuoi amici?-.

Lui annuì felicemente –gli ho parlato di te! Tutti non vedono l’ora di conoscerti!-.

Gli passai una mano sulla testa sorridendogli. Purtroppo non potevo trattenermi oltre. Dovevo cercare il purosangue che aveva trasformato la madre –purtroppo devo partire tra poco…- il bambino si rattristì. –Ren, io e la mamma dobbiamo parlare, devo sapere chi l’ha fatta ammalare-.

Il bambino annuì triste e uscì dalla stanza.

-il purosangue che mi ha morsa…- iniziò a dirmi la donna.

 

Appena mi fu tutto chiaro partii per la città indicatami dalla signora.

In quel preciso istante però avvertii la presenza di due vampiri nobili di livello B. le loro auree…senza dubbio erano Hanabusa e Akatsuki. Andavano piuttosto veloci. Volevano raggiungermi. Cosi li attesi e dopo pochi minuti arrivarono.

-perché non siete con Kaname?- chiesi seria ai due.

-beh ecco…eravamo tutti preoccupati…e anche Kaname- disse Hanabusa un po’ imbarazzato.

-non abbiamo intenzione di fermarti. Dobbiamo solo proteggerti- disse Akatsuki.

-non voglio essere protetta- dissi testardamente.

-se dovesse succederti qualcosa…la pace che Kaname sta cercando di ristabilire crollerà del tutto!- disse Hanabusa.

Effettivamente aveva ragione…ma la decisione di trovare la mia strada…DA SOLA…non era cambiata –d’accordo, potrete seguirmi…ma limitatevi ad osservare da lontano. Interverrete solo se sto per morire…per mano di qualcuno…che non sia Zero-.

-ma Yuu…Kuran-sama!- Hanabusa si corresse…

-non costringetemi ad usare i miei poteri per controllarvi…- dissi tristemente. Odiavo quei poteri. Erano subdoli.

Akatsuki mise una mano sulla spalla di Hanabusa…scosse la testa –d’accordo- disse –ti osserveremo da lontano-.

-vi ringrazio- dissi e ripresi a camminare. I due mi seguirono solo quando tra noi si era creato un ampio spazio.

 

Entrata nella cittadina, notai un’aria di agitazione. Diverse guardie giravano armate e facevano domande ai passanti. Una di queste mi fermò e mi fece delle domande –mi scusi ha per caso visto un ragazzo con capelli grigi con occhi viola, alto più o meno 1,80?- il mio cuore ebbe un sobbalzo. Zero!?

-veramente sono appena arrivata…- cercai di parlare con una voce calma, tralasciando lo stato d’agitazione che mi pervadeva. –potrebbe spiegarmi cosa succede?-

-quel ragazzo…ha tentato di uccidere un ragazzo e poi è scappato-.

Il dubbio mi attanagliava così chiesi un’ulteriore informazione –sa per caso…il nome del ricercato?-.

-Zero Kiryuu- rispose l’agente.

Le mie gambe sembravano voler cedere. Cosa succedeva in quella città!? Perché Zero avrebbe dovuto tentare di uccidere una persona? Che lo avesse attaccato…perché aveva bisogno di sangue? No impossibile! Non poteva essere sceso al livello E!

In quella città sentivo la presenza di un purosangue, e un sacco di livelli D e E…ma Zero? Si sentivo la presenza di Zero. Ma era ancora al livello D.

Tirai un sospiro di sollievo. Ma che succedeva ora? Perché Zero si trovava in mezzo a cosi tante auree di vampiri?

Senza pensarci iniziai a correre verso la sua direzione. Arrivai davanti ad una villa, c’era un forte odore di sangue. Mi bloccai. Probabilmente stava combattendo. E se ora fossi andata lì…lui dopo mi avrebbe uccisa…e la sua coscienza sarebbe sprofondata al livello E.

Abbassai lo sguardo. Era ancora presto…avevo così tanto da fare. E poi l’aura del purosangue era ben lontana da quel luogo.

-Hanabusa…Akatsuki- mormorai e loro si presentarono ai miei lati –vi prego aiutate Zero!-.

Hanabusa si grattò la testa e disse –tu che farai?-.

-devo occuparmi del purosangue che ha causato tutto questo- dissi seria.

-sai che non sarà facile…- disse Akatsuki.

-voi non potreste aiutarmi- risposi decisa –ora andate!-.

I due fecero come gli avevo ordinato. Mi voltai verso la direzione dalla quale sentivo provenire la presenza del livello A e di diversi livelli D.

Arrivai dinnanzi ad una chiesa, essendo notte non c’era nessun umano. Per fortuna…

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=355139