Autore originale: Sincere_Lies
Traduttrice: bipolareT
Lingua originale: inglese
Disclaimer:I personaggi di Percy non mi appartengono, ma sono proprietà di Rick Riordan; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Note dell'autore (alla storia originale): Capitolo 3! O come mi piace chiamarla "voglio solo scrivere quando non posso" -_-
Questo è dove devo confondere il canon :/. La scena di Cupido non sarebbe stata la stessa cosa in questa fic, né altre interazioni Jason/Nico. Ho copiato molto dalla scena originale ma l'ho cambiata per farla funzionare e essere sul pov di Nico. Ho anche saltato alcune parti in modo che non fosse stata troppo e non mi sentivo davvero a riscrivere tutto quello che RR aveva già scritto. Quindi consiglierei di leggere quella parte insieme al capitolo Cupido (XXXVI) se volete tutto. (alla fine del capitolo altre note dell'autore originale)
Note della traduttrice: Bene, vi posto questo capitolo con la premessa che ci sono molte citazioni dai libri e non avendo molta fortuna non sono riuscita a confrontare tutte le traduzioni della casa editrice con le mie(la maggior parte dovrebbero essere apposto). Spero che vi stia piacendo abbastanza questa storia e mi scuso per gli errori che ci potrebbero essere. Alla settimana prossima con l'ultimo capitolo.
Reset
Dopo la prima guerra Nico aveva preso a fare viaggi ombra in vari luoghi del mondo. La Cina era stata un incidente, ma in realtà gli piaceva il posto. Washington gli fece venire il mal di testa e si chiese se fosse stato un modo di suo padre per non farlo avvicinare alle informazioni su sua madre. Amava l'Europa, specialmente l'Italia. L’Italia...
Non importava dov’era andato, ritornava sempre in Italia e il pensiero che suo padre non voleva che lui ricordasse non aveva senso quando era lì, perché in Italia Nico si sentiva a proprio agio. Gli piaceva andare a Firenze e mangiare il gelato. Poi forse prendere una pizza a Napoli apprezzando l'architettura. Roma era un ottimo posto per apprendere la storia dagli spiriti, Nico non poteva andare a un monumento senza inciampare su uno dei loro fantasmi. Dimenticate le manticore e i titani, guardare Michelangelo, Bramante e Bernini discutere sulla Basilica di San Pietro era stata la cosa più surreale della sua vita.
Ma poi, niente poteva essere confrontato al sentimento di stare a Venezia. Alcuni giorni lui avrebbe speso ore sul Ponte di Rialto solo a guardare le gondole che venivano dal Gran Canale. Lui poteva quasi ricordare di essere caduto nell'acqua una volta, era sicuro che Bianca e sua madre avessero avuto una crisi isterica per quello. O sarebbe andato a Piazza San Marco a guardare le persone, differenziando facilmente i turisti e gli abitanti reali. Aveva visto un bambino inseguire i piccioni e si chiese se anche lui era solito farlo. Quello che gli piaceva fare di più era camminare senza meta nelle piccole strade residenziali, vedere le famiglie andare avanti nelle giornate normali, meravigliarsi del fatto che lui comprendeva la lingua anche dopo così tanti anni e malinconicamente pensare se qualcuna di quelle persone poteva essere in qualche modo imparentate con lui.
In una di quelle passeggiate si era colto nel pensare al perché lui non tornasse solamente a Venezia. Non era come se lui lasciasse molto indietro negli US, avrebbe sempre potuto viaggiare tra le ombre per vedere Hazel all'occasione. Si chiese se a Jason fosse piacuta l'Italia..
Era giunto lì dove i suoi pensieri lo stavano conducendo e si fermò nel mezzo della strada con la faccia in fiamme. Un gruppo di bambini lo fissò e incominciò a ridacchiare, lui velocemente riprese la sua strada verso un vicolo così che il suo imbarazzo non sarebbe stato più uno spettacolo.
A cosa stai pensando per Ade, Di Angelo? Pensò, sfregando le mani sulla sua faccia ancora rossa. Aveva parlato con Jason una volta un paio di giorni fa. Solo una volta e lui già stava facendo piani per.. cosa? Trasferirsi con il ragazzo in Italia? Sì, giusto. Jason Grace avrebbe lasciato la sua posizione da pretore e Nuova Roma così che potesse vivere in Italia con il figlio di Ade.
Voglio essere solo Jason. Dacci l'occasione per essere.. noi.
Questo aveva detto Jason. E Nico, Nico credeva davvero nel loro significato. In ogni caso Jason sarebbe stato contento di visitare Roma...
Nico si lamentò quando la sua faccia arrossì di nuovo e ovviamente fu così che il messaggio Iride di Annabeth lo trovò. Ma il viso della ragazza era così pieno di preoccupazione, al confine col panico, che Nico dimenticò qualsiasi cosa stesse pensando prima.
“Annabeth, cosa è successo? C'è stato un attacco?” Le cose erano state abbastanza pacifiche dopo la guerra, ma questo non significava nulla.
“Nico.. Percy è scomparso.” Probabilmente lei disse di più, ma lui non ascoltò. Viaggiò tra le ombre più velocemente di quanto avesse mai fatto.
*/*/*
Cercò per giorni. Il primo posto in cui andò fu furono gli Inferi. Anche se era abbastanza sicuro che lui avrebbe sentito se Percy fosse morto, non escludeva che l'idiota si fosse avventurato negli Inferi per una ragione sconosciuta. Non ebbe molta fortuna e Nico non sapeva se essere sollevato o meno. Continuò a viaggiare tra le ombre, in posti in cui Percy sarebbe potuto andare. Grover cercava tra le foreste, le Cacciatrici tra le montagne, Tyson non aveva visto nulla e Annabeth faceva attenzione a ogni avvistamento di semidei.
Nico era esausto e stava perdendo le speranze. Arrivò al punto in cui andò a pregare nel tempio di suo padre a Nuova Roma. Probabilmenete non era la cosa più logica da fare ma a Nico non importava davvero, era l'unico posto, dopo gli Inferi stessi in cui sentiva una qualche connesione con suo padre. Ed era il soltizio d'inverno, forse Ade era di buon umore. Aveva a mala pena incominciato a pensare cosa dire quando Hazel venne nella cripta.
“Nico, grazie agli dei sei qui.” Lei poggiò una mano sulla parete e provò a recupare il respiro, il modo in cui i suoi occhi guardavano freneticamente in giro fece immediatamente allertare Nico.
“E' successo qualcosa?”
“Reyna sta chiedendo di te. Pensa che potresti sapere qualcosa, ma non capisco perché.”
“Sapere qualcosa circa? Hazel calmati e dimmi qual è il problema.” Allungò una mano per dare un colpetto sulla sua testa ma le successive parole lo gelarono sul posto.
“Jason Grace è scomparso da giorni.” continuò a parlare ma Nico non stava sentendo una parola, la sua testa turbinava. Prima Percy adesso.. Jason. Non poteva essere una coincidenza. Poi improvvisamente un dolore che non aveva mai sentito gli colpì le braccia e cadde in ginocchio.
“Nico!” Hazel si abbassò vicino a lui e prese la sua faccia tra le mani così che lui potesse guardarla.
“Oh dei, sei bianco come un lenzuolo. Che succede?”
“Io..” Si stava dissolvendo, l'aura vitale di Jason si stava dissolvendo e Nico poteva sentirla scomparire. Non era come normalemente faceva, lui non sapeva nemmeno dove Jason si trovava e poteva sentirlo e faceva male fisicamente a Nico.
“Nico, aspetta!”
Lui viaggiò tra le ombre senza neanche pensarci e fu lieto di non aver portato accidentalmente Hazel con lui perché si ritrovò negli Inferi. Poteva vedere il fiume Stige e la barca di Caronte, ma più importante la testa bionda e le ampie spalle di Jason Grace. Di nuovo stava quasi per cadere in ginocchio.
“Jason.” Chiamò debolmente e l'altro ragazzo si fermò. Lui scomparve prima che potesse girarsi e Nico era afflitto. Caronte lo guardò come per chiedergli: 'Hai fatto qualcosa?', ma Nico era ignaro.
Tornò velocemente al Campo Giove trovando Hazel che ancora camminava nel tempio di Plutone. Lui collassò su una parete nelle vicinanze e lei si affrettò a inginocchiarsi vicino a lui.
“Nico, cosa è successo? Sei scomparso e.. Dei il tuo cuore sta impazzendo, cosa è successo?” Armeggiò su di lui e poggiò una mano sul suo collo, sul lato del suo volto dove probababilmente sentiva il polso.
“Jason Grace.. è morto.” Hazel rimase a bocca aperta e poggiò le sue mani su di essa, ma a Nico non imporatava sul serio, lui si sentiva solo vuoto.
“Jason.. no.. dobbiamo dirlo a Reyna e agli altri.” lei incominciò ad alzarsi, ma Nico la raggiunse e la tirò giù.
“Jason è morto, ma non è morto.” Hazel lo fissò interrogativamente, ma lui non poteva smettere di guardare gli zero sul suo polso.
“Potevo sentirla, la sua aura vitale dissolversi anche se non lo stavo cercando. Mi faceva male, fa effettivamente male.” Sentì Hazel ansimare nella realizzazione e allungò una mano tremolante per toccare il suo polso. Nico strise gli occhi e continuò, incapace di smettere di parlare. “Sono andato immediatamente da lui negli Inferi, ma poi.. solo un secondo dopo era scomparso. Non più morto.” Per un po' di tempo rimasero in silenzio prima che Hazel osasse dire qualcosa.
“Questo.. è buono, giusto?” Lui rise senza allegria.
“Non ho idea di quello che è successo, di dove lui si trovi. Lui è letteralmente morto e l'ho sentito, ha fatto male. Anche essendo un figlio della morte so che questo non è normale. E non ho idea di dove lui sia adesso.”
“Nico..”
“Questi numeri non sono una benedizione Hazel, sono una maledizione. Essere connessi così a qualcuno, qualcuno che non conosco nemmeno molto. Per avere tali..” Lui non riuscì neanche a finire, non sapeva a che pensare. Le labbra di Hazel furono improvvisamente sulla sua fronte e lui la guardò sorpreso. Lei stava sorridendo gentilmente.
“Andrà bene Nico.” Disse con fiducia e infilò la testa di Nico sotto il suo mento, abbracciandolo. Nico ricambiò l'abbraccio e desiderò di poterle credere.
*/*/*
Percy Jackson era al Campo Giove.
Percy Jackson era al Campo Giove.
Questo era male, questo era molto male. L'avevano cercato per mesi e Percy era appena improvvisamente apparso al Campo Giove? Qualcosa di grande stava accadendo.
Percy aveva già ottenuto un'impresa e sarebbe partito presto con Hazel e Frank. A Nico quasi veniva da ridere, un'impresa dopo un giorno al campo, certamente sembrava da Percy.
Ma se Percy era al Campo Giove si chiedeva.. aveva supposto di andare a cercare le Porte della Morte e disse a Hazel che lui non poteva intervenire.. ma solo una veloce occhiata al Campo Mezzosangue non avrebbe fatto male.
Si ritrovò in un'ombra di uno degli alberi al confine della foresta di fronte alla spiaggia e rimase stordito per un secondo. Sull'acqua c'era un'enorme nave da guerra che era sicuro non ci fosse mai stata al campo prima. Nico riusciva a vedere un ragazzo latino americano urlare sul ponte principale a qualcuno sull'altro lato della nave.
“L'hai preso?”
“Sì, devi smetterla di gesticolare così tanto, Leo. Avresti potuto farlo cadere in acqua e a quel punto non sarei riuscito a prendelo.”
“Sto solo affinando i tuoi riflessi Wonder Boy. Ti do un 9.5 per questa presa a mezz'aria.” Il ragazzo più piccolo sorrise largamente ma a Nico non interessava. Un'altra persona volò sul ponte e diede qualcosa al ragazzo che si chiamava Leo.
Jason sorrise in modo esasperato, la cicatrice al di sopra del suo labbro si contrasse. Nico quasi sospirò di sollievo. Lui era stato al Campo Mezzosangue per tutto questo tempo. L'ironia era che quello fosse stato l'unico posto in cui Nico non aveva mai pensato di guardare.
Per un momento pensò di andare lì a parlare con Jason. Ma non poteva, avrebbe decisamente inerverito e comunque aveva altre cosa da fare.
Avrebbero avuto tempo più tardi, forse.
*/*/*
La parte peggiore fu cadere nel Cocito. Lui poteva occuparsi di combattere i mostri e bere fuoco per restare in vita, ma i pensieri non l'avrebbero lasciato solo. Riusciva a sentirli tutto il tempo.
Non abbiamo una famiglia. Io e Nico.. siamo solo noi.
Prometti di tenere al sicuro mia sorella. Farò del mio meglio. Prometto questo.
Dov'è mia sorella? Dobbiamo parlare.
Hai promesso. Lei è morta.
Ti ho lasciato per diventare una Cacciatrice di Artemide. Sono morta e ti ho lasciato solo.
Potresti essere accettato, potresti avere degli amici al campo. Lo credi davvero, Percy?
Traditore.
Tua sorella avrebbe fatto un lavoro migliore.
Sarebbe stato meglio se Bianca fosse viva.
Perché dovrei fidarmi di te?
Vuoi dire che non ti fidi più di me.
Si chiese se essere catturati dalle forze di Gea fosse stato veramente brutto. Poi di nuovo lui aveva solo la propria mente come compagnia nella giara.
*/*/*
Nico si chiedeva quando le cose erano cominciate ad andare così abissalmente male. Probabilmente giusto dopo che Rachel aveva detto la profezia, solo che loro non lo sapevano ancora
In quel momento si trovava lì, nella cabina della nave di Hazel con lei che si preoccupava per lui, che a mala pena viveva. Percy e Annabeth erano caduti nel Tartaro e ognuno nella nave stava incolpando se stesso. Personalmente, Nico credeva fosse solo colpa sua.
“Dovresti mangiare. Non hai mangiato per così tanto tempo. Sembri.. Cosa vuoi mangiare?”
“Non ho fame, Hazel.” Lui si sentiva solo vuoto, nulla significava più qualcosa.
“Nico, per favore. Sei stato nel.. non voglio nemmeno pensarci.” Probabilmente perché Percy e Annabeth avrebbero attraversato lo stesso. Neanche Nico voleva pensarci.
“Forse dopo Hazel. Solo.. stai con gli altri. Tutti sono veramente scossi.”
“E anche tu. Io voglio stare con te.” Rimasero in silenzio e Nico si meravigliò per il soffitto, era coperto di diamanti e sembrava essere una costellazione.
“Penso tu voglia.. vedere Jason o qualcosa del genere.” Nico si irrigidì immediatamente.
“Lui.. Lui ha detto qualcosa?”
“No.. io non penso.. non penso che si ricordi di te, Nico.” Hazel continuò a parlache di come una volta Jason e Leo si chiedevano se salvarlo fosse la cosa più saggia da fare. Per come lui sapesse di entrambi i campi e non avesse detto nulla, questo era sospetto. Tipico.
“Potrei aver reagito un po' troppo quando Jason ha dubitato della tua lealtà.” Non doveva significare nulla, doveva essere abituato a questo, alle persone che dubitavano di lui. Ma faceva male.
Traditore.
“.. E' come un buon leader dovrebbe fare.” disse abbattuto.
“Ma Nico! Tu sei.. lui è.. non potrei sopportare se Frank dubitasse di me.”
“Jason e io non ci conosciamo, Hazel. Non si ricorda di me.”
“Non è strano? Lui e Percy sembrano aver avuto la maggior parte dei ricordi indietro. Questo è uno importante, perchè non lo ricorda?”
“Non lo so, Hazel. Forse è meglio.”
“Come puoi dirlo? Ho visto come stavi quando lui è scomparso. Quando lui è morto. Ora siete finalmente nello stesso posto di nuovo e tu farai solo finta che voi due non siete..?”
“Hazel ti ho chiesto di non parlare di questo. Jason merita di meglio.”
“Merita meglio di te?”
“Sì.” Meglio della sua ombra? Spezzata, di un figlio di Ade che porta solo miseria e sfiducia.
“Non è vero.” disse ferocemente, ma Nico sospirò solamente. Lei non capiva.
“Hazel solo.. non dire nulla di questo a Jason. Per favore..”
“Io.. se è questo che vuoi. Penso solo che dovresti parlare.”
“E' quello che voglio. E riposare.”
“Okay.” Nico cadette sul letto e pensò che lei l'avesse lasciato solo, quindi si sorprese quando il peso si spostò su un lato del letto. Lei infilò le sue dita tra i suoi capelli e lui si irrigidì.
“Hazel..”
“Shh.. solo, lasciami Nico. Per favore.” Le sue dita continuarono a muoversi e lui rimase irrigidito. Ma poi abbassò la guardia, solo per quasta volta, e chiuse gli occhi.
*/*/*
Il momento in cui Nico capì chi era il capo di Favonio, comprese quanto quest'idea fosse stata terribile.
“Nico?” Disse Jason. “Di cosa sta parlando?”
“Non lo so.. Nulla.” Non poteva dire questo, specialmente non con Jason. Stupido, stupido!
“Nulla?” urlò Favonio. “Uno di cui ti importa così tanto.. caduto nel Tartaro, l'anima gemella che rinneghi da solo così vicina eppure così lontana. Simile conflitto interiore e tu ancora non ammetti la verità?”
L'anima gemella che rinneghi da solo.
Lui riusciva quasi a sentire la confusione di Jason vicino a lui. Sì, effettivamente non poteva farlo.
Ma ovviamente Jason doveva essere di supporto per questo, era per lo scettro e lui odiò che avvessero davvero bisogno dell'oggetto. Così tra l'aria andarono con Favonio. Loro finalmente arrivarono e Nico provò a stare sui suoi piedi, essendo il vento disturbante. Non ci riuscì per molto e si sostenne contro una colonna, le sue gambe che tremavano.
“Hey, ragazzo..” Jason si fermò davanti a lui, ma Nico gli fece segno di non preoccuparsi.
Ai suoi piedi l'erba diventò nera e appassì. La macchia morta si diffuse verso l'esterno, come se un veleno stesse filtrando dalle suole delle sue scarpe. Ottimo, lui amava quando accadeva..
"Ah ..." Favonio annuì con simpatia, Nico voleva colpirlo. "Non ti biasimo per essere nervoso, Nico Di Angelo. Sai come ho finito per servire Cupido? "
"Io non servo nessuno. Soprattutto non Cupido. "
Favonio continuò come se non avesse sentito. "Mi sono innamorato di un mortale chiamato Giacinto. Era abbastanza eccezionale.”
“Lui..? Oh.."
"Sì, Jason Grace. Mi sono innamorat di un tizio. Questo ti sconvolge?" E il momento in cui Jason rispose fece gelare l'intero corpo di Nico.
“Non c’ho mai pensato veramente. Perché dovrebbe importare?”Aveva detto Jason, ma quello era stato mesi fa. Prima che lui perdesse i suoi ricordi, prima che il mondo si girasse a testa in giù e ci fosse di nuovo una guerra.
"Non credo" rispose Jason e Nico fece finta che non lo sollevasse così tanto che non sentì di cosa si parlava dopo.
"... ahimè, l'amore non è mai semplice". Nico avrebbe sbuffato se avesse avuto la volontà. Favonio continuò a parlare di Giacinto e Apollo, di gelosia e di omicidio, davvero molto romantico.
CUPIDO
Il nome echeggiò attraverso le rovine e Nico non pensava che la sua schiena potesse diventare ancora più rigida.
"Quella sarebbe la mia indignazione." Favonio si alzò. "Pensa a lungo e seriamente su come procedi, Nico Di Angelo. Non puoi mentire a Cupido. Se lasci la tua rabbia governarti... beh, il tuo destino sarà ancora più triste del mio."Il dio del vento scomparve in un turbinio di rosso e d'oro. L'aria estiva sembrava improvvisamente opprimente. Il terreno si agitò e Nico e Jason trassero le loro spade.
Quindi.
La voce arrivò a loro come un proiettile, ma nessuno era lì. Nico sentì il suo cuore accellerare.
Vieni a rivendicare lo scettro.
Nico si ritrasse indietro con Jason, pensando a come loro, lui, potesse uscire da questo senza che i suoi segreti fossero rivelati all'altro ragazzo.
"Cupido, dove sei?" Jason chiamò e la voce rise. Sembrava profonda e ricca ma anche minacciosa, come un tremito prima di un grande terremoto.
Dove meno te l'aspetti. Come l'amore è sempre. Cupido rispose e Nico si chiese se il dio avesse un certo senso di umorismo distorto prima che Jason fosse improvvisamente scagliato dall'altra parte della strada. Colpì una serie di gradini e cadde scompostamente sul pavimento, Nico si affrettò dietro di lui.
Pensavo che sapessi combattere meglio, Jason Grace. La voce di Cupido girò intorno a lui e quasi inciampò sui gradini sulla sua via verso Jason. Hai trovato la tua anima gemella, ma tu l'hai persa. Ancora nessuna memoria di chi fosse. Ti chiedi se c'è una ragione per questo. Hai ancora dubbi?
"Stai bene?" Chiese Nico, offrendo una mano a Jason ma evitando gli occhi dell'altro.
"Si. Sono solo caduto.”
Oh, ti aspettavi che avessi giocato pulito? Cupido rise. Io sono il dio dell'amore. Non sono mai leale.
La mente di Nico girava così tanto che notò solo che una freccia stava facendo la strada verso di lui dopo che Jason l'aveva deviata. Corsero sui gradini. Jason lo tirò da un lato quando un'altra raffica di vento rovesciò una colonna che altrimenti lo avrebbe schiacciato. Entrambi erano così in allerta che dubitava che la carica elettrica tra loro era stata notata, la stessa quando Jason lo afferrò per volare al palazzo o all'ufficio di Reyna molti mesi fa.
"Questo ragazzo è l'Amore o la Morte?" Jason ringhiò mentre Nico pensava che avesse preferito piuttosto affrontare Thanatos.
Chiedi ai tuoi amici. Frank, Hazel e Percy hanno incontrato la mia controparte, Thanatos. Non siamo così diversi. Tranne che la morte è talvolta più gentile.
"Vogliamo solo lo scettro!" Gridò Nico, più coraggioso di quanto si sentisse. "Stiamo cercando di fermare Gea. Sei dal lato degli Dei o no? "
Una seconda freccia, che brillava incandescente, colpì il terreno tra i piedi di Nico. Nico si precipitò indietro quando la freccia scoppiò in un geyser di fiamma. Cos'era che faceva questo ragazzo con queste frecce?
L'amore è da ogni parte e da nessuna. Non chiedere cosa l'amore può fare per te.
"Ottimo" disse Jason. "Ora sta sputando messaggi di biglietteria." Poi si girò, dividendo l'aria con la spada. La sua lama colpì qualcosa di solido. Nico quasi non ci credette quando sentì un grugnito.
Jason agitò nuovamente la spada ma non colpì nulla. Sulle pietre del pavimento, un scia di liquido brillò: il sangue degli dei.
Molto bene Jason, disse Cupido, almeno puoi sentire la mia presenza. Anche un colpo d'occhio è di più rispetto a quello che la maggior parte degli eroi riescono a fare.
"Allora adesso posso avere lo scettro?" Chiese Jason.
Cupido rise. Purtroppo non potresti brandirlo. Solo un figlio degli Inferi può convocare le legioni morte. E solo un ufficiale di Roma può guidarle.
"Ma ..." Jason sbottò e Nico riuscì a vedere il dubbio insinuarsi in lui per le cose dette da Cupido "Lascialo a noi, Nico può chiamare.."
Una terza freccia sfrecciò nella spalla di Jason e nessuno di loro era abbastanza veloce per reagire. Nico ansimò mentre quella affondò nel braccio con cui teneva la spada.
“Nico!”
Nico inciampò nel tenersi in piedi, la rabbia e il dolore lo riempirono.
"Basta giochi!" Gridò Nico. "Mostrati!"
Cupido iniziò a parlare di nuovo, qualcosa riguardo Psyche. Ma Nico non riusciva a sentirlo, c'era un flusso continuo di frasi nella sua mente.
Di La verità. Vinci i tuoi sentimenti. Di La verità. Vinci i tuoi sentimenti. Di La verità. Vinci i tuoi sentimenti. Di La verità. Vinci i tuoi sentimenti. Di La verità. Vinci i tuoi sentimenti. Di La verità. Vinci i tuoi sentimenti. Di La verità. Vinci i tuoi sentimenti.
Lo scacciò quando il tuono scosse la valle. Il fulmine fece espoldere un cratere dove la voce aveva parlato. C'era silenzio. Aveva veramente funzionato? Ma poi una forza invisibile sbatette Jason al suolo. La sua spada scivolava sulla la strada.
Bel tentativo disse Cupido. Ma l'amore non può essere abbatutto così facilmente.
Una parete crollò accanto a Jason. Nico sentì il suo cuore fermarsi per un secondo guardando l'altro ragazzo riuscire a malapena a rotolare via.
"Fermati!" Urlò Nico. "Sono io che vuoi. Lascialo solo!"
Povero Nico di Angelo. La voce del Dio era tinta di delusione, Nico desiderava poter colpire con la sua spada. Sai cosa vuoi, tanto meno quello che voglio? La mia amata Psiche rischiò tutto nel nome dell'Amore. Era l'unico modo per espiare la sua mancanza di fede. E tu.. cosa hai rischiato nel mio nome?
"Sono andato e ritornato dala Tartaro.” Nico ringhiò "Non mi spaventi.”
Ti spavento molto, moltissimo. Affrontami. Sii onesto.
Il terreno tutto intorno a Nico si spostava. L'erba appassiva, e le pietre si incrinavano come se qualcosa stesse spostando la terra da sotto, cercando di spingere la strada.
"Dacci lo scettro di Diocleziano, non abbiamo tempo per i giochi.”
Giochi? Cupido colpì, sbattendo Nico lateralmente su un piedistallo di granito. L'amore non è un gioco! Non è morbidezza floreale! È un lavoro duro, una ricerca che non finisce mai. Dipende tutto da te, in particolare la verità. Solo allora ti darà dei premi.
Nico si alzò dal pavimento e indietreggiò a causa del dolore. Perché Cupido si stava tanto accanendo su di lui? Nico sapeva meglio di chiunque quanto l'amore non fosse facile. Bastava guardare cosa succedeva aena amava qualcuno. Bianca. Percy. Jason ... no, non amava Jason. Lo conosceva appena.
"Nico." chiamò Jason "che cosa vuole questo ragazzo da te?" E Nico dovette trattenersi dal ridere perché Jason era l'ultima persona che voleva proprio qui. No, va bene, forse Percy sarebbe stato peggio.
Diglielo, Nico di Angelo. Disse Cupido. Digli che sei un codardo, impaurito da te stesso e dai tuoi sentimenti. Digli il vero motivo per cui fuggi sempre. Perché fuggi sempre e perché sei sempre da solo.
Nico lasciò uscire un urlo gutturale. Il terreno ai suoi piedi si spaccò e gli scheletri strisciarono in avanti, romani morti con le mani mancanti e i crani scavati, le costole incrinate e le mascelle fuori posto. Alcuni erano vestiti con i resti delle toghe. Altri avevano pezzi di armatura scintillanti che pendevano dal loro petto.
Vuoi nasconderti tra i morti, come fai sempre? Cupido schernì.
L'oscurità in Nico che si muoveva, andando verso l'esterno. Tutta la sua paura, odio e vergogna..
Pensò a Bianca e a quel giorno nel Maine, con Percy e la manticora. A come la spada di Percy scintillava nel buio. A come il se stesso di dieci anni avesse guardato accigliato il suo oroglogio. A come Percy avesse promesso di tenere Bianca al sicuro, al come Nico lo avesse creduto. Aveva guardato gli occhi verdi e pensato: come può fallire? Questo è un eroe. Era il gioco preferito di Nico portato alla vita.
Ma poi Percy tornò senza sua sorella e Nico urlò e lo chiamò bugiardo ma anche così non poteva nuocere al figlio di Poseidone. Era terrorizzato dai propri poteri, dalle proprie emozioni. Così fuggì.
Pensò al tempo che aveva passato da solo, quando non poteva raggiungere suo padre ed era spaventato dal farlo. Quando realizzò che essendo un figlio di Ade poteva vedere di nuovo Bianca. Pensò ai pochi momenti in cui era riuscito a vedere Bianca e a come lo rendeva sempre euforico e allo stesso tempo vuoto.
E poi pensò alla fine della guerra, a come trovò Hazel. A come fossero andati insieme al Campo Giove. A come i suoi occhi incontrarono quelli di Jason per la prima volta e il suo mondo si fermò. A come l'altro ragazzo toccò il polso con il suo e a come fosse diverso da tutto quello che aveva sentinto. A come lui e Jason avessero parlato prima che lui sparisse, a come avesse pensato che forse avrebbero potuto..
Nico si costrinse a scappare. Non poteva far vedere queste cose. Egli si sollevò avanti con i suoi scheletri e cercò di combattere con il dio invisibile. Sentì una sorta di soddisfazione quando il dio cominciò a lottare.
Interessante! Disse Cupido. Hai la forza dopo tutto? Nico avrebbe voluto dire che aveva tutta la forza per colpire il ragazzo in faccia se solo avesse potuto vederlo.
"Mi nascondo perchè a nessuno importa!" Urlò Nico, ma poteva sentire il suo tono di voce abbassarsi. "A nessuno importa se sono là o no! Nessuno cerca.. "Ma non era vero, Nico sapeva che non era completamente vero. Hazel ci provava, si preoccupava. E Jason..
"Per favore, dacci solo la possibilità di essere.. noi.”
Ti stai ancora nascondendo Disse Cupido, frantumando uno dei suoi scheletri a pezzi. Non hai la forza.
"Nico.” Disse Jason tranquillamente e Nico si voltò a guardarlo. I suoi occhi azzurri erano enormi lui fissava Nico come se non avesse mai visto niente di simile.
E allora Nico sapeva che Jason aveva capito che aveva visto tutti i suoi ricordi e le sue emozioni. A Nico quasi venne la nausea. Fece un passo indietro quando Jason si avvicinò, ancora con un'espressione meravigliata sul suo volto.
E così scappi di nuovo. Rimproverò Cupido. Dai tuoi amici, dai tuoi sentimenti, dalla verità. Da te stesso.
"Non ho amici!" Urlò Nico, non preoccupandosi di correggere il resto delle accuse. "Corro perché non appartengo a nulla! Non apparterrò mai a nulla! "Il dio adesso era attaccato dagli scheletri, ma lui si mise a ridere crudelmente come se non fosse niente. Perché non era vero, tutto quello che voleva era la lotta di Nico, la miseria di Nico.
"Lascialo da solo, Cupido. Questo non è.. "Nico quasi saltò dal come Jason si fosse avvicinato così tanto. Il ragazzo più anziano lo guardò con i suoi stupiti, comprensivi occhi azzurri. "Nico, per favore.." Non aveva bisogno di chiedere per capire che cosa stava chiedendo Jason.
"Quel giorno.. il giorno in cui ho portato Hazel al Campo Giove.. È stato il giorno in cui il mio orologio si è fermato." Jason annuì e si strofinò il proprio orologio, non togliendo gli occhi da Nico. Il figlio di Ade sapeva che anche se non aveva finito la sua frase, Jason aveva già capito quello che intendeva. "È stato il giorno in cui si è fermato anche il tuo.”
Cupido divenne visibile, ma a Nico non poteva impartare di meno in quel momento. Jason non smise di guardarlo, come se stesse vedendo il cielo per la prima volta. Nico non riusciva a gestirlo. Cupido lo guardò con soddisfazione, come se avesse identificato il posto esatto per la sua successiva freccia per ottenere una morte pulita.
"Io sono la tua anima gemella, Jason Grace. Questa è la verità. Questo è il grande segreto.” Lui guardò Cupido. "Felice adesso?"
"Oh, Nico. Non pensare a me come un sadico. Anime gemelle, destino, amore.. tutto cammina assieme. Non direi che questo ti rende sempre felice. "La sua voce sembrava più piccola, quasi umana. "A volte ti rende incredibilmente triste. Ma non puoi sfuggire al tuo destino Nico Di Angelo. Non puoi nasconderti. "
Cupido si dissolse nel vento.
Sul terreno si stava levando lo scettro di Diocleziano, quello per il quale erano andati lì, Nico se ne era quasi dimenticato. Si inginocchiò e lo raccolse, poi esitò a guardare Jason. Il ragazzo più anziano lo stava ancora fissando, con un'espressione illeggibile sul viso.
"Nico.." disse Jason facendo un passo verso di lui, Nico ne fece uno indietro.
"No, Jason.. solo, lascia stare.”
"Lascia stare? Mi sono chiesto questo per mesi e ora tu farai come se non fosse niente? "
"Jason, non abbiamo davvero tempo per questo adesso. Solo.. per favore." Poteva vedere che Jason stava già aprendo la bocca per dire qualcosa, ma esitò quando si fermò a guardare il volto di Nico. Nico si chiese come fosse adesso, se apparisse miserabile e arrabbiato come si sentiva. Dall'espressione sul volto di Jason probabilmente sì.
"Ok, torniamo indietro. Gli altri si staranno probabilmente chiedendo dove siamo." Gli altri, ora che Jason sapeva probabilmente l'avrebbe detto agli altri. Se solo a Piper e a Leo ma ancora.. "Nico, Nico! Calmati. Se vuoi tacere di questo, va bene. Non dirò niente. "Nico non si rese conto di aver parlato ad alta voce, preoccupandosi della prospettiva che le altre persone sapessero. Giudicassero..
"Cupido si è sbagliato." Jason dichiarò e Nico lo guardò confuso. "Hai sacrificato molto per amore. Questo è più di quanto posso dire per me stesso. Tutto quello che hai fatto per le tue sorelle, per Percy.. è stato molto coraggioso.”
"Dovremmo tornare alla nave."
"Si. Posso farci volare.. "
"No, questa volta adremo con un viaggio ombra, ne ho avuto abbastanza dei venti." Egli esitò a prendere l'avambraccio di Jason in mano. Ignorando la sensazione elettrica, lasciò che l'oscurità si abbassase su di loro.
*/*/*
Riuscì a evitare Jason più di quanto si aspettasse considerando che erano insieme su una nave. Combinò la strategia di cercare di non lasciarlo stare da solo con qualcuno a lungo e allo stesso tempo per non permettere mai a loro di stare da soli insieme.
Ma Leo scappò dalla nave e l'Argo II stessa era un relitto. Furono bloccati nella costa settentrionale dell'Africa, con la loro unica speranza che Jason convincesse il vento del sud ad aiutarli o Leo apparisse magicamente fuori dal nulla.
In uno di questi giorni, prima di una delle sue conferenze quotidiane, Jason e Nico si trovarono da soli insieme.
"Tu non sei una persona facile, lo sapevi?"
"Ne sono consapevole, sì." Le labbra di Jason si contorsero come se Nico avesse detto qualcosa di divertente.
"Ho provato a parlare con Hazel, ma lei si scusa e dice che le hai chiesto di non parlare di questo. Non sembra essere d'accordo con te però.”
"Sono consapevole anche di questo." Hazel lo stava assillando per questo, quasi lo implorando di sistemare le cose con Jason.
"Non mi puoi evitare per sempre".
"Vuoi scommettere?"
"Nico!" Gli occhi azzurri di Jason brillavano di rabbia, e fecero pensare a Nico dei fulmini. Poteva quasi sentire la scarica emanata dal figlio di Giove.
"Sicuramente sei ostinato, Grace. Te lo concedo questo." Nico sorrise alla sua frase di tanto tempo fa, ma Jason portò le mani alla testa come se fosse in dolore.
"Tu.. tu me l'hai gia detto una volta, vero?"
"Io.. sì. Stai bene?"
"Ogni volta che ricordo o sono vicino a ricordarmi qualcosa di te ho questo dolore alla testa.”
"Forse dovresti prenderlo come un segno per non ricordare".
"Lo prendo come un segno che voglio sicuramente ricordare.”
"Ostinato, che altro potrei aspettarmi da un figlio di Giove." Nico lasciò che un sorriso si formasse sulle sue labbra e anche Jason sorrise con la testa che nuovamente gli faceva male. Poi Nico si ricordò la situazione in cui erano. "Dobbiamo partire presto" Jason rinsavì immediatamente.
"Hai qualche sensazione?"
"Percy è vicino alle Porte, avrà bisogno di noi se ci arriverà vivo.” Jason aprì e chiuse la bocca un paio di volte, come se non fosse sicuro di quello che avrebbe voluto dire prima di ottenere uno sguardo determinato sulla sua faccia.
"Percy è uno dei motivi per cui mi stai evitando?" Nico sentì il sangue diventare freddo, non riusciva a credere di sentire questo.
"Che cosa?"
"Perché capisco. Davvero.. ho visto quanto ti importa di Percy. Quanto è importante per te ... "
"Zittisciti, Grace.”
"lo capisco. Lo sopporterò.."
"Non sopporterai nulla".
"..solo perché siamo anime gemelle non significa.."
"Fermati! Questo non ha niente a che fare con Percy! Ha a che fare con il fatto che non posso andare da nessuna parte, specialmente non con te ".
"Questo non è vero."
"Veramente? Sono il figlio di Ade, Jason. Potrei anche essere ricoperto di sangue e di acque reflue, per come le persone mi trattano. Non appartengo a nessun luogo. Non sono neanche di questo secolo.”
"Così anche Hazel! La differenza tra voi due è che lei non allontana le persone. Vuoi fidarti di qualcuno? Lasciami essere quella persona. È meglio che nascondersi. "Nico sentì la sua rabbia alzarsi, era proprio quello che aveva detto Cupido.
"Nascondersi?" Ripeté mortalmente tranquillo. Vide il dito di Jason alla sua spada e cercò di non sghignazzare. Tutto quel grande parlare della fiducia e poi aveva paura di lui.
“Sì, nascondersi. Sei scappato da entrambi i campi. Stai scappando da me. Hai così paura di essere rifiutato da non provarci nemmeno. Forse è il momento di uscire dalle tue ombre.” Nico abbassò gli occhi, non riuscendo a continuare a fissare quegli occhi azzurri.
"Rispetterò la mia promessa, vi porterò in Epiro. Vi aiuterò a chiudere le Porte della Morte. Allora è così. Me ne andrò, per sempre. "
Alzò lo sguardo appena in tempo per vedere lo sguardo pieno di panico di Jason prima che le porte dietro di lui si aprissero e si voltasse. Nico se ne andò senza aggiungere altro.
*/*/*
Tanto per lasciare per sempre, ma non riusciva a fare niente. Così adesso stava legando le corde all'Athena Parthenos e respingendo il figlio insistente di Poseidone.
"Ragazzo, sto cercando di ringraziarti."
Nico rise senza umorismo. "E io sto cercando di dire che non c'è ne bisogno. Ora devo finire questo, se potessi darmi un po' di spazio "
"Si. Sì, va bene. "Percy si allontanò e Nico continuò a assare le corde sulla spalla. Si tese nel sentire di nuovo dei passi che si avvicinavano.
"L'ultima volta hai detto che avresti ritagliato del tempo per noi. Ti ho detto che ci avrei contato.” Le parole lo sorpresero così tanto che quasi fece cadere le corde. Si voltò e Jason guardò verso di lui, gli occhi azzurri che scintillavano.
“Jason”.
"Questo sono io, ci tengo a questo".
"Ti sei ricordato."
"Si. Pessimo tempismo però. "
"Sì, con la condanna imminente del mondo e tutto." Jason aveva il coraggio di sorridere. "Non ho tempo per questo Jason. Devo partire con Reyna e viaggiare ogni minuto. "
"Reyna e Piper si stanno ancora salutando. Abbiamo tempo per parlare di questo. "
“Bene. Allora parla."
"Ho provato a darti un segno che mi fido. Per favore, dammene anche tu uno. "Nico voleva dire che non significava niente, che non doveva nulla a Jason. Ma non poteva, voleva sapere cosa pensava l'altro ragazzo.
"Cosa vuoi?"
"Promettimi. Promettimi questa volta che dopo tutto questo parleremo. Avremo tempo, ce lo faremo noi il tempo.”
"Non sai cosa stai chiedendo, Jason."
"Sto chiedendo una possibilità, di nuovo. Hai detto sì prima, perché non di nuovo? "Jason lo guardò con speranza, ma Nico stava guardando le persone che si avvicinavano dietro di loro. Il Coach Edege in prima fila con la sua mazza e dietro di lui Reyna e Piper si tenevano le mani. Piper stava ridendo per qualcosa e Reyna stava sorridendo all'altra ragazza. Sembrava molto più facile per loro.
Guardò di nuovo Jason e sospirò con aria malinconica. "Okay."
"...okay?" Ripeté Jason, ma in un labbro cominciava a formarsi un sorriso.
"Lo prometto."
Note finali dell'autore(alla storia originale) Sapete cosa è un'idea divertente? Leggere tutti i libri in cerca di frasi che probabilmente avrebbero spaventato Nico. Ho detto divertimento? Intendevo struggente. (Nico era così felice nella Maledizione del Titano, qualcuno mi uccida). Ma l'amore fraterno in questo è anche forte, quindi sono felice.
Quindi questo capitolo ha impiegato più tempo ed è stato più grande di quanto volessi. Le mie lezioni sono iniziate nuovamente e l'università mi prende un sacco di tempo/energia. Quindi non ho idea di quando il prossimo capitolo potrebbe essere su e non posso dire onestamente che sarà presto. Scusate :/
Ma ancora una volta, vi ringrazio tanto per il sostegno, i commenti e le cose. Non riesco ancora a credere che ci sono tanti di voi a cui piace questo fic.
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