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Autore: Sincere_Lies    21/07/2017    1 recensioni
Storia tradotta dall'inglese con il permesso dell'autrice.
Jasico. Soulmate timers AU (un mondo in cui ogni persona ha un timer sul polso che si azzera quando si incontra la propria anima gemella, che cosa stupenda.)
Dal capitolo uno:
Quando Nico Di Angelo aveva dieci anni incontrò Percy Jackson, ma il suo orologio non si fermò. Era leggermente deluso.
*/*/*
Occhi azzurro elettrico trovarono quelli marrone scuro e per quel momento tutto sembrò fermarsi.
Dal secondo capitolo:
"Perché mi sei sempre mancato, anche senza conoscerti."
Dal terzo capitolo:
“Questi numeri non sono una benedizione Hazel, sono una maledizione."
Dal quarto capitolo:
"Saresti stato buono per me."
Link della storia originale: http://archiveofourown.org/works/1119869/chapters/2256441
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Jason/Nico, Nico di Angelo, Talia Grace
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore originale: Sincere_Lies
Traduttrice: bipolareT
Lingua originale: inglese
Disclaimer:I personaggi di Percy non mi appartengono, ma sono proprietà di Rick Riordan; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Note dell'autore: Mi piace davvero questo genere di fanfiction, non ho idea di perché. Quindi quando ho letto questo (http://kiiika.tumblr.com/post/72218970063/ohadelaide-pls-tiptreecrossing) oggi su tumblr ho voluto davvero scrivere qualcosa anche se dovrei finire altre cose.
Note traduttrice: D'accordo con l'autrice io adoro le Soulmate timers Au. Penso di non averne mai trovate in italiano, perciò ho deciso di rimediare. L'idea di poter nascere con un timer sul polso che ti dice quanto tempo manca all'incontro con la tua anima gemella è sensazionale. Poi ho tradotto questa fanfiction, oltre a perché è una Jasico, e ce ne sono troppe poche su questo sito, anche perché l'autrice nonostante il tipo particolare di fanfiction ha seguito abbastanza fedelmente la trama, intrecciando la tematica dell'AU perfettamente agli eventi effettivi della trama originale. Aggiornerò ogni settimana (salvo problematiche, che si spera non accadano).
Fatemi sapere cosa ne pensate. :)

Start

Nico Di Angelo aveva otto anni quando realizzò che non poteva contare quanto tempo ci volesse per incontrare la sua anima gemella. Il suo maestro aveva brevemente accennato l’argomento, cosa che si rivelò essere un errore, dato che l’ntera classe andò in tumulto e ognuno di loro iniziò a calcolare quanto tempo ci volesse. Nico fissava silenziosamente il suo polso i molti numeri che lo sconcertavano.

“Qualcosa non va Nico?” chiese il maestro Donati, notando che il bambino non stava facendo confusione come gli altri. Matteo Donati era il maestro preferito di Nico, lo trattava come ogni altro studente; non con l’attenzione che tutti gli altri maestri sembravano avere nei suoi confronti. A Nico piacevano le lentiggini che l’uomo aveva sul naso e la fossetta che si creava sulla sua guancia destra quando sorrideva, ma questo era interamente un altro punto.

“Nu.. nulla maestro, è solo che..” Guardò di nuovo in basso, al suo polso, e aggrottò le sopracciglia; c’erano troppi numeri.

“Non sai come convertire i giorni? Dai, fammi vedere.” Gli prese il polso nella mano, e il ragazzo odiò che ciò era sufficiente per farlo arrossire. ‘Questi pensieri sono inappropriati’ Padre Emiliano diceva sempre così. “Oh!” non era un buon tipo di ‘Oh’, e questo fece imbarazzare Nico. C’era qualcosa che non andava con il suo orologio? Lo sapeva, nessuno avrebbe dovuto avere così tanti numeri.

“Cosa? Che cosa non va?” Non si era accorto che adesso gli altri stavano prestando attenzione a loro, non prima di sentire una voce alle sue spalle.

“Wow Di Angelo. Sarai un vecchio quando finalmente incontrerai la tua anima gemella!” Disse un suo compagno di classe con una risatina prima di tornare dagli altri. Nico guardò gli occhi nocciola del suo maestro e riuscì a dedurre che lo stessero guardando con pietà; come se il dover aspettare decenni per trovare la sua metà, fosse colpa del maestro.

Donati semplicemente diede un colpetto sulla sua spalla prima di tornare di fronte alla classe. Mentre lo faceva la sua manica si alzò un pò e Nico notò, invidiandolo, che l’orologio dell’uomo era azzerato.

Dopo quando lui e Bianca stavano tornando a casa, con la mano di sua sorella fermamente nella sua nonostante stessero lontani dall’acqua il più possibile (una volta lui era caduto e la mamma ebbe una crisi isterica ‘tutti e due state lontani dall’acqua! È pericolosa potreste farvi male’ lui si domandava che cosa intendesse con quello, lui sapeva nuotare bene nella piscina, e se la loro mamma era così diffidente perchè vivevano in un posto circondato da essa?), stava ancora pensando a quello che era successo prima in classe. Un fatto che lui non poteva tenere segreto a sua sorella.

“Qual è il problema, mio soldatino? Qualcuno degli altri ragazzi ti ha dato fastidio di nuovo?”

“No, non è quello, è solo che..” A Bianca non piaceva parlare dei loro orologi e delle anime gemelle, lei evitava sempre l’argomento.

“Lo sai che puoi parlare con me.”

“Oggi il maestro ci ha insegnato come calcolare i nostri orologi.” E a questo Bianca si irrigidì.

“Oh."

“Sì: e apparentemente io avrò circa ottant’anni quando il mio si fermerà.” Disse in tono leggero, cercando di sembrare indifferente, ma Bianca lo stava guardando con faccia saputa.

“Queste cose accadono a tempo debito Nico. Anche se sarà tra ottant’anni, tu incontrerai questa persona e voi due sarete destinati a essere anime gemelle. Non importerà chi sia o quanto vecchio sarai.”Il suo cuore si strinse quando sorrise a sua sorella. Bianca sapeva come si sentiva, lo sapeva sempre. Non aveva mai menzionato nessuna preferenza e le voleva bene di più per questo. In realtà non era giusto.

Non era giusto che lui avrebbe trovato qualcuno, anche se ci voleva molto tempo, quando sua sorella, la sua Bianca che era gentile, inteligente e qualunque cosa che ci fosse di buono nel mondo.. era nata con un orologio azzerato.

*/*/*

Un anno dopo suo padre apparve dal nulla a complicare le loro vite. Non ricordava molto dell’uomo e Bianca sembrava molto diffidente da lui. Ma la mamma era contentissima di vederlo, come sembrava sempre anche quando lo menzionava. Nico sapeva che l’orologio di sua mamma si era azzerato quando aveva incontrato suo padre, aveva raccontato la storia molte volte ma non aveva mai nominato l’orologio del padre. Lui aveva sempre il polso coperto, ma Nico presumeva che anche il suo orologio si fosse fermato quando lui e Maria si erano incontrati, perchè non dovrebbe essre così?

Dopo ciò aveva ricordi confusi e in qualche modo si trovarono in un hotel in America. Non ricordava di aver preso una nave per l’America o un altro mezzo di trasporto, ma stavano lì. Il padre spese giorni cercando di convindere la loro mamma a fare qualcosa che lei non voleva. Nico colse le parole ‘fulmine’, ‘profezia’, e anche ‘Zeus’ uscire fuori. Ma non avevano nessun senso.

E poi un giorno loro stavano aspettando la mamma fuori quando successe. Ci fu un enorme rumore e le uniche cose che Nico registrò erano le braccia del padre attorno a lui e Banca. Le sue maniche si alzarono e Nico vide che i pols dell’uomo erano completamente nudi prima che l’oscurità venisse.

*/*/*

Un giorno lui e Bianca si ritrovarono in un Hotel con un avvocato che disse che sarebbero stati lì per il tempo che il padre avrebbe ritenuto adeguato. Loro non dubitarono di questo o del fatto che sapessero poco delle loro vite al di fuori delle piccole cose che conoscevano di se stessi.

Nico aveva nove anni e si entusiasmava per ogni cosa. Lui avrebbe aspettare ottant’anni per incontrare la sua anima gemella mentre Bianca non ne aveva una..

Ciò non importava realmente quando ti trovavi fondamentalmente per conto tuo in un enorme hotel pieno di cose divertenti da fare. Non che Bianca lo lasciasse correre senza freni, ma comunque era bello. Il mese dopo un altro avvocato si presentò dicendo che era periodo di scuola e che il padre aveva stabilito ch eandassero in un accademia militare. Loro partirono e una volta fuori Nico guardò al suo polso e sbattette gli occhi.

Non poteva essere giusto.

*/*/*

Quando Nico Di Angelo aveva dieci anni incontrò Percy Jackson, ma il suo orologio non si fermò. Era leggermente deluso.

Accadde tutto velocemente e la sua testa stava elaborando tutte quelle informazioni. Semidei? Dei dell’Olimpo? Mostri? Fantastico! Sua sorella che si univa a un gruppo di cacciatrici immortali, non così bello. Ma lui comprendeva, alcune cacciatrici somigliavano a Bianca o per lo meno per le delusioni con le loro anime gemelle, o anche con le loro anime gemelle diventate altre cacciatrici, cosa che fece venire un attacco di panico a Nico. Sarebbe stato buono per lei.

E poi c’era Percy Jackson, che era letteralmente un sogno divenuto realtà per Nico. Un eroe come quelli del suo gioco, ma il suo orologio continuava ostinatamente a scorrere. Dopo che loro avevano lasciato l’hotel i giorni erano diminuiti considerevolmente. Invece di molti decenni come mostrava prima l’orologio, Nico poteva contare che la sua anima gemella era lontana da lui di tre o quattro anni.

Cosi lui pensò che forse il suo orologio potesse saltare di nuovo. Forse era confuso nel suo tempo. Ma no, continuava nello stesso modo.

Percy non rispose quando gli chiese se Annabeth fosse la sua ragazza, ma dal modo in cui si comportava per la sua scomparsa e dal fatto che l’orologio del figlio di Poseidone era fermo, lui poteva presuppore che lei era la sua anima gemella.

Il suo stomaco si contorceva al pensiero e lui si domandava se quei quattro anni fossero passati abbastanza velocemente.

*/*/*

Un paio di anni e una guerra dopo Nico Di Angelo si ritrovava a vagabondare per i Campi Asfodeli. Aveva sperato fin da quando aveva capito che cosa significasse un timer azzerato che non sarebbe arrivato a questo; forse lei seplicemente non aveva un’anima gemella, forse lei non sarebbe dovuta morire così presto. Ma di certo le cose non andarono così.

Bianca scelse di rinascere, era stata una buona decisione ma adesso lui non poteva resuscitarla. Gli mancava lei, sua sorella, la sua amica, la sua famiglia.

Tuttavia lui aveva trovato una famiglia. Hazel Levesque, figlia di Plutone, morta nel 1942. Stava cercando sua sorella e aveva trovato lei, anche se non era quella che stava cercando. Le aveva teso una mano.

“Anche tu sei mia sorella. Meriti un’altra occasione. Vieni con me.” E cautamente lei lo fece, cosa aveva da perdere dopotutto?

“Noi allora.. usciamo solo?”

“Sì. Come ho detto la morte manca. Gli spiriti non sono tenuti più negli Inferi.”

“Questo è sbagliato, sono morta. Dovrei restare qua.” Lei si morse le labbra preoccupata e Nico sorrise tristemente, Bianca lo faceva qualche volta.

“Sono fiducioso che quello che faccio è la cosa giusta.”

“Come puoi essere così sicuro?”

“Il tuo orologio sta ancora scorrendo. Qualcuno ti sta aspettando fuori di qui.” Hazel boccheggiò e strinse il suo polso al petto.

“È scortese guardare l’orologio di qualcun altro senza che loro lo sappiano.”

“Era così ai nostri tempi. Ma al giorno d’oggi alle persone non importa veramente e se loro lo fanno utilizzano un vero orologio per coprirlo in qualche modo.”

“Oh.” Si zittì per alcuni attimi dopo questo, guardando il suo polso. “Per un attimo ho pensato che mi sarei innamorata di uno spirito o qualcosa del genere. Mi sono sempre chiesta perchè non si era fermato o non era scomparso. È quello che accade di solito giusto?”

“Sì, ma.. i figli degli Inferi apparentemente non hanno normali orologi. Il tuo aveva un numero enorme quando eri viva, vero?”

“Sì! Come se ci volessero..”

“Decenni per azzerarsi.”

“Essattamente. Come lo sai?”

“Anche il mio era così.” Nico dichiarò con un mesto sorriso.

“Sei morto anche tu?” affermazione che riuscì a farlo ridere.

“No, no. Ti dirò di me una volta che ti sarai sistemata.” Erano vicini all’uscita, lui poteva vederla. Si chiedeva come lei avrebbe affrontati il XXI secolo.

“Sistemata? Dove?”

“Al Campo Giove, il posto al quale appartieni.”

“È dove vivi?”

“Io.. No, io in realtà non appartego a nessun luogo.”

“Nico..”

“Ma sarò con te per tutto il tempo necessario. Basta che mi chiami e io sarò lì.” Afferrò la sua mano e la strinse per rassicurarla. “

Non che tu sarai sola per tanto tempo. Il tuo orologio si azzererà più o meno tra se mesi.” Lui sorrise quando lei arrossì. “Andiamo, ti porto nel 2009:”

*/*/*

Fare in modo che Hazel fosse accettata al Capo Giove non fu semplice come aveca pensato. Il fatto che lui avesse le appena fatti apparire con un viaggio ombra nel mezzo dell’ufficio dei pretori non aiutava. Uno dei Pretori era lì, insieme a due cani che quasi li attaccarono vedendoli e altre due persone. Reyna, il nome del pretore imparò poi, per fortuna ordinò ai suoi cani di stare calmi fino a che lei non avesse ottenuto una spiegazione da loro. Una volta che Nico gli avesse detto i fatti superficialmente cercò di non arrossire mentre Reyna lo ispezionava.

“Non stai mentendo, ma non stai neanche dicendo la verità. I miei cani sono inquieti. E tu come farai, figlio di Plutone?”

“Per favore.. se tu potessi solo prendere Hazel. È un suo diritto stare qui.”

“Ma non anche il tuo?”

“Io.. Io generalmente sono negli Inferi.” Le altre persone nella stanza rabbrividirono alla prospettiva, anche Hazel dietro di lui si irrigidì.

“Io ti chiedo solo di lasciarmi venire a visitarla.”

“Questo è altamente irregolare.” Nico poteva vedere come il non comprendere le sue motivazioni innervosiva il Pretore ma anche lei non aveva ragione di dire no.

“Garantirò per lei.” Disse uno dei centurioni, sorprendendo Reyna.

“Dakota?”

“Lei sembra essere una brava ragazza, anche se.. non vedo perchè no. Tu sei d’accordo, noi lo sappiamo. In questo modo possiamo farlo prima del pranzo.” Reyna serrò le labbra, sebbene Nico non era sicuro se fosse per l’avversione o se stesse sopprimendo la voglia di ridere.

“Molto bene. Ma voglio parlare ancora con te Nico Di Angelo. Penso sia importante che anche il nostro altro pretore sia qui. Dakota vai a presentare Hazel. Hank potresti andare a chiamare Jason?” E una volta che rimasero in due, quattro contando i suoi cani lo sguardo di Reyna lo trapassava come un pugnale “tu non sei romano.” Era una dichiarazione e quasi lo fece tremare.

“No, non lo sono.”

“ Un greco. Non ho buone esperienze con la tua gente.” Il suo sguardo si spostò atrove e Nico si chiese a cosa stesse pensando.

“Sono dispiaciuto per questo, ma veramente tutto quello che voglio è un posto per mia sorella. Non è sicuro per lei stare negli Inferi con me e..”

“E cosa? Cosa non mi stai dicendo Nico Di Angelo?”

“Ci sono cose che è meglio lasciare..” Stava gesticolando con le mani quando lo notò. Il suo orologio si stava per fermare, solo quaranta secondi adesso. Si congelò.

“Di Angelo? Sto parlando con te.” Trenta secondi. Il suo cuore stava battendo, cosa sarebbe successo? Qualcuno stava per venire e sarebbe stato lui. Venticinque. Spostò lo sgiardo dal suo polso all’unica altra persona nella stanza.

“Cosa sta.. Oh.” Lei comprese quando guardò al suo polso e i suoi occhi si allargarono. Quindici. Lui deglutì.

10

9

8

7

6

5

La porta incominciò ad aprirsi e Nico era sicuro che il suo cuore stava per saltargli fuori dalla gola.

4

“Reyna Hank mi ha detto che mi cercavi.” Disse la voce di un ragazzo e sicuramente era un ragazzo. Nico non avrebbe avuto dubbi altrimenti.

3

Nico si girò verso la voce e lì dove lui si trovava.

2

Biondi capelli dal taglio militare, alto, fisico possente; Nico vagamente registrò una cicatrice all’angolo del suo labbro. Lui attualmente si stava preoccupando del suo polso dove Nico sapeva cosa stava mostrando.

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Occhi azzurro elettrico trovarono quelli marrone scuro e per quel momento tutto sembrò fermarsi.

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