Il richiamo di Parigi di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Oggetto del desiderio ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Sarà mio ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 Ti sentirai opprimere ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Amaterasu ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Preghiera ***
Capitolo 6: *** Cap.6 Rosso come la lussuria ***
Capitolo 7: *** Cap.7 Il richiamo di Parigi ***
Capitolo 8: *** Cap.8 Desiderio ***
Capitolo 9: *** Cap.9 Parigi in fiamme ***
Capitolo 10: *** Cap.10 Preconcetti ***
Capitolo 11: *** Cap.11 Rogo ***
Capitolo 12: *** Cap.12 Ti cambierò ***
Capitolo 13: *** Cap.13 Disgusto ***
Capitolo 14: *** Cap.14 Follia ***
Capitolo 15: *** Cap.15 Bello ***
Capitolo 16: *** Cap.16 La gobba di Notre Dame ***
Capitolo 17: *** Cap.17 Inizia a piovere ***
Capitolo 18: *** Cap.18 Aggressione ***
Capitolo 19: *** Cap.19 La morte di Frollo ***
Capitolo 20: *** Cap.20 In fuga ***
Capitolo 21: *** Cap.21 Madelon ***
Capitolo 22: *** Cap.22 Resteremo insieme nell’amore ***
Capitolo 1 *** Cap.1 Oggetto del desiderio ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi: Esmeraldo, altri
Prompt: Neve
Cap.1
Oggetto del desiderio
Esmeraldo
mosse il bacino avanti e indietro, volteggiò intorno alla
capra e le
decorazioni dorate sui suoi pantaloni di tela tintinnarono. La camicia
bianca
sbrindellata era aperta, tranne che agli ultimi due bottoni e gli
ricadeva
lungo i fianchi abbronzati, i piedi gli affondavano nella neve.
Ticchettò sul
tamburello e saltellò girando su se stesso. Il suo petto
muscoloso si alzava e
abbassava al ritmo affannoso del suo respiro, le sue labbra erano
violacee,
rabbrividiva di freddo e le iridi color smeraldo erano
liquide.
Un
fiocco di
neve gli sfiorò la spalla nuda e un altro paio si posarono
sui suoi corti
capelli neri. Girò su se stesso, facendo sollevare i bordi
della fascia color
glicine che indossava.
“Odio
tutta
questa neve” sibilò Frollo. Strinse con le
ginocchia i fianchi della
cavalcatura e, tenendo le redini, avanzò. Si
fermò all’angolo guardando il
giovane, il battito cardiaco gli accelerò. Guardò
i muscoli definiti del petto,
il collo a cui era legata una collanina e salì fino al viso
liscio. Avvertì una
fitta al basso ventre e la gola graffiarsi, udì il rumore di
zoccoli e un
nitrito dietro di lui coprire i versi della capra.
“Giudice
cardinale, cosa osservate?” domandò una guardia.
Frollo
digrignò i denti, si voltò e dilatò le
narici.
“Un
impudente
tentatore” sibilò. Spronò il cavallo e
girò l’angolo, proseguendo in un altro
vicolo.
< Che
dovrà essere mio > pensò.
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Capitolo 2 *** Cap.2 Sarà mio ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Gender Bender FrolloxEsmeralda.
Prompt: Carnevale
Cap.2 Sarà mio
“Stregoneria”
sibilò Frollo. Sgranò gli occhi vedendo
i fumi colorati sul palco. Strofinò la schiena sul suo
sedile e il battito
cardiaco gli accelerò. Le iridi gli brillarono vedendo
apparire la figura di
Esmeraldo.
Il
giovane fece una serie di capriole lungo il palco
rettangolare. Saltò afferrandosi a un palo e lo discese
girandogli intorno. Si
fermò alla fine del palo, si mise a testa in giù
sfiorando il palco con il capo
e alzò le gambe verso l’alto. Si sostenne con la
forza delle braccia muscolose
e fece una spaccata a v con le gambe aperte. Si rimise ritto e si
staccò dal
palo. Indietreggiò sorridendo, fece l’occhiolino,
si portò le dita alle labbra
e le baciò, soffiandoci sopra.
Frollo
tremò e boccheggiò, il battito cardiaco gli
accelerò. Guardò il giovane mettere la mano sopra
il tamburello e ticchettarci
sopra le dita. Lo osservò danzare e le orecchie gli
fischiarono.
“Lo
avrò” sibilò con voce inudibile.
“Come
scusi?” domandò una guardia.
“Niente,
parlavo dei progetti che devo realizzare
prima che questo carnevale sia
finito” ribatté secco Frollo.
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Capitolo 3 *** Cap. 3 Ti sentirai opprimere ***
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anche solo chi legge.
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Gender Bender FrolloxEsmeralda.
Prompt: Tentazione
Cap. 3 Ti sentirai opprimere
Frollo
strinse con forza la spalla del ragazzo
sentendo la stoffa liscia sotto le dita. Si piegò in avanti
e nei suoi occhi
brillarono delle fiamme vermiglie.
“Tu
sei un maledetto demone… mi mandi in tentazione”
sibilò.
Il
giovane digrignò i denti e irrigidì i muscoli.
Frollo
conficcò le unghie nella sua carne e gli
strappò la camicia candida.
“Pensi
davvero di poter rimanere qui a lungo?”
domandò. Gli appoggiò il naso adunco sulla spalla
e inspirò, tremando.
Esmeraldo
si dimenò e lo spinse via. Raggiunse un
candelabro e lo afferrò con entrambe le mani.
“Stammi
lontano” sibilò.
Frollo
sorrise e socchiuse gli occhi.
“Dimmi,
pensi davvero di poter resistere in queste
quattro mura?” domandò. Si sporse in avanti
arcuando le spalle.
“Ti
sentirai schiacciato, schifoso tentatore” sibilò.
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Capitolo 4 *** Cap.4 Amaterasu ***
Ringrazio
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Personaggi: Esmeraldo, altri.
Prompt: sonnabulismo.
Cap.4 Amaterasu
“Perché
la figlia del capitano delle guardie gira nei
corridoi della cattedrale di notte?” domandò
Esmeraldo. Si affacciò da dietro
un candelabro e guardò la giovane dai lunghi capelli biondi
inginocchiata
davanti all’altare della Madonna. Teneva lo sguardo chino e
le mani giunte.
Il
gitano alzò il capo, guardò il viso paffuto di
marmo del bambinello e si fece il segno della croce.
“Amaterasu,
mi chiamo Amaterasu” rispose la giovane. Si alzò
in piedi e si voltò. La
casacca dorata che indossava le stringeva il corpo e i seni prosperosi.
“Allora,
sonnambulismo? O sei abbastanza ipocrita da
pregare qui dentro mentre tuo padre uccide in nome di
Frollo?” domandò
Esmeraldo. Mise le mani sulla fascia che gli cingeva la vita e
penzolava al
lato dei pantaloni.
Amaterasu
digrignò i denti e strofinò la punta della
scarpa per terra.
“Io
non sono mio padre, straccione” sibilò.
“Hai
ragione, scusa. Non ti giudicherò per i tuoi
natali, ma tu non farlo perché sono uno zingaro”
rispose Esmeraldo.
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Capitolo 5 *** Cap.5 Preghiera ***
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FrolloxEsmeraldo
Prompt: Preghiera; Dio, aiutalo!
Cap.5
Preghiera
Esmeraldo
entrò silenziosamente in chiesa, sentiva il
pavimento di marmo gelido sotto i piedi nudi. Raggiunse una statua
della
Madonna e vi s’inginocchiò davanti, congiungendo
le mani.
“Io
non so se puoi sentirmi, neppure se ci sei, né se
ti soffermeresti sui pensieri miei. So che sono un gitano e non oserei
di più
che pregare intensamente per la gente come me. Dio fa qualcosa per
quelli che
un gesto d’amore non sanno cos’è. Dio
questa gente confida in te e solo il tuo
amore salvarli potrà” pregò.
Abbassò il capo e i corti capelli neri gli
solleticarono il collo scuro.
“Vorrei
di più ciò che ho. Vorrei per sempre la gloria
e l’onor” pregò un uomo davanti
all’altare alla sua destra.
Una
donna si fermò davanti a una statua di San
Giuseppe e si fece il segno della croce.
“Vorrei
il lavor, gioia nel cuor. Che Dio mi aiuti
ogni giorno per sempre” pregò. Esmeraldo
abbassò di più il capo.
“Grazie
per quanto possiedo già. Lo so non è tanto, ma
a me basterà. Prego per gli altri fuori di qua. Falli
sentire i figli di Dio.
Sono indifesi i figli di Dio” proseguì a pregare.
Premette più forte le mani
tra loro e alzò il capo, le iridi verde smeraldo erano
liquide.
“Dio,
aiuta anche Frollo, aveva giurato di seguirti!
Se c’è qualcosa di buono in lui, permettigli di
cambiare e aiutare le persone
come avrebbe dovuto fare! Ti prego” supplicò.
<
Nonostante mi tenga qui prigioniero, vorrei che
anche la sua anima si salvasse > pensò.
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Capitolo 6 *** Cap.6 Rosso come la lussuria ***
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anche solo chi legge.
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Gender Bender FrolloxEsmeralda.
Prompt: Rosso
Cap.6 Rosso come la lussuria
Esmeraldo
accarezzò le carte colorate appese al
soffitto e sorrise.
“Certo
che Quasimodo sa fare delle cose incredibili”
sussurrò. Abbassò lo sguardò e le sue
iridi verde smeraldo brillarono. Osservò
la miniatura della città e la raggiunse, si piegò
guardando il panettiere fatto
di pane a bordo tavolo.
“È
una vera artista” sussurrò.
Frollo
scivolò da dietro una delle statue di pietra al
suo fianco. Avanzò nell’ombra e gli
afferrò un braccio. Glielo girò facendolo
gemere e lo sbatté contro il tavolo con un tonfo, facendolo
tremare.
Alcune
delle statuette caddero sul pavimento con dei
tonfi, spezzandosi in una serie di frammenti.
Frollo
mise l’altra mano sotto la camicia di Esmeraldo
accarezzandogli il ventre muscoloso.
“Ti
vedo rosso, nelle fiamme… ti vedo…”
sussurrò
lascivo.
Esmeraldo
si dimenò e lo colpì con una serie di
testate. Il sangue uscì dalle narici del giudice cardinale.
“Tu
brucerai al rogo. Ed il rosso del sangue diverrà
quello delle fiamme mentre tornerai all’inferno dove devi
stare” sibilò Frollo.
Gli leccò il collo abbronzato.
“Tu
sei pazzo!” gridò.
Frollo
ghignò.
“Non
potrai resistere ancora a lungo al richiamo di
Parigi per quante moine ti possa fare quella storpia della
campanara” sibilò.
Fu
raggiunto da una testata della capra. Gridò di
dolore e lasciò la presa.
La
capra lo incornò nuovamente facendolo cadere a
terra su un fianco con un tonfo.
Esmeraldo
indietreggiò, boccheggiando.
“L’unico
rosso che vedo è quello della vostra
lussuria” ringhiò. Si piegò e gli
sputò contro, si voltò e si mise a correre
verso le scale.
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Capitolo 7 *** Cap.7 Il richiamo di Parigi ***
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Personaggi: Esmeraldo, altri
Prompt: Parigi
Cap.7
Il richiamo di Parigi
Esmeraldo
sorrise e saltò sul davanzale di pietra
di Notre Dame. Alcune ciocche nere sfuggirono alla fascia lilla che gli
stringeva la fronte, le fasce da cui a sua volta era composta pendevano
ticchettando contro il suo orecchino tondo dorato.
“Io
sono un gitano. Queste quattro mura mi
schiacciano. Non potrò rimanerci prigioniero per
sempre” spiegò.
Quasimodo[1]si
mise una ciocca dei lunghi capelli
dietro l’orecchio. Guardò con l’unico
occhio aperto il giovane, l’altro era
chiuso schiacciato dal rigonfiamento bombato della sua testa.
Avanzò con le
gambe tozze tremanti e osservò il giovane aggrappato con una
mano a una delle
teste dei gargoyle. Si leccò le labbra rosse e prosperose,
sentendo il battito
cardiaco accelerare. Incrociò le braccia
sotto i seni cadenti.
“Ti
daranno la caccia come eretico. Se esci di qui non
varrà più il diritto di asilo”
spiegò con voce rauca. Si voltò, il fiato si
condensava davanti al suo viso tondeggiante, coprendo lo sfondo
blu-notte del
cielo.
Esmeraldo
abbassò il capo e sorrise.
“Parigi
mi chiama” rispose.
[1] Giacché
significa fatto-a-metà
penso possa valere sia al maschile che al femminile.
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Capitolo 8 *** Cap.8 Desiderio ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: Mi distruggerai del musical
del Gobbo di Notre-Dame.
Partecipa
alla fanfiction challenge II:
FrolloxEsmeraldo
Prompt:
Ballo
Cap.8
Desiderio
Frollo
chiuse la porta di scatto e si voltò, il sudore gli colava
lungo il
viso e aveva gli occhi sporti in fuori. Ansimò e
strofinò le mani tra loro, sentendo
le braccia dolergli. Iniziò a camminare avanti e indietro
davanti alle fiamme
del camino, stringendo spasmodicamente un pezzo di tessuto viola con
ricami
dorati. Si voltò verso le fiamme e le vide assumere la forma
di un ragazzo,
intento a danzare battendo la mano sopra un tamburello.
Frollo
allungò una mano verso le fiamme, si bruciò le
dita e la ritirò. La
porta si aprì di scatto e si voltò,
rabbrividendo, nascondendo il trappo di
stoffa dietro di sé.
“Signore,
abbiamo bisogno di lei” disse il gendarme, entrando nella
stanza.
Frollo si massaggiò il collo, sentendolo dolere.
La
guardia strinse le labbra notando gli occhi liquidi e febbricitanti di
Frollo.
“Che
cosa è successo?” domandò con voce
tremante quest’ultimo.
La
guardia raggiunse la parete di pietra dall’altra parte e
scostò le
tende.
“Parigi
brucia, signore” rispose secco.
Frollo
avanzò con le gambe tremanti e vide il cielo reso rosso
dalle fiamme
vermiglie e aranciate che si alzavano dai tetti in lontananza.
“Il
ballo delle fiamme non sta distruggendo solo me, allora”
bisbigliò.
“Ballo?
Di che parla signore?” chiese la guardia.
Frollo
scosse violentemente il capo.
“Niente,
vediamo di occuparcene immediatamente” ribatté,
rendendo ferma la
voce.
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Capitolo 9 *** Cap.9 Parigi in fiamme ***
Ringrazio
anche solo chi
legge.
Scritta sentendo: The Black Prince di X-ray dog.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
FrolloxEsmeraldo
Prompt: Accusa infondata (un'occasione in cui Esmeraldo si trova
costretto a
difenderlo).
Cap.9
Parigi in fiamme
Clopin scostò il coperchio della tomba spingendolo e
gridò, sollevandolo. Lo
lasciò ricadere sul prato erboso e si voltò. Il
fumo si alzava dagli incendi,
coprendo il cielo di Parigi.
"Dentro, svelti!" ordinò. Spintonò un uomo che
scese correndo, prese
in braccio un bambino e lo rimise giù sulla cima delle scale.
"Tutti nelle catacombe!" ordinò Esmeraldo.
Un
gruppo di persone si
diresse verso l'apertura nella finta tomba, scendendo rapidamente in
fila lungo
le scale.
"È stato Frollo, io lo so!" ringhiò Clopin,
affiancando l'altro
gitano.
"Non hai le prove. E non gli converrebbe distruggere la
città, è già in
mano sua" ribatté Esmeraldo.
Clopin
tirò fuori una
marionetta di se stesso e se la mise sulla mano. Mise una di Frollo
nell'altra
mano e il piccolo se stesso bastonò il frollo marionetta.
"Apri gli occhi, fratellino.
Tutti sono a conoscenza della sua pazzia" ribatté.
Esmeraldo
guardò una
donna scendere nelle catacombe, teneva il figlio stretto a
sé.
"Sì, è un assassino. Ed è subdolo..."
ammise.
"E brucia di passione per i ragazzi" sussurrò Clopin,
facendo sparire
le marionette negli abiti colorati.
"E questo è un problema perché è un
uomo di Dio o perché a tuo parere un
uomo non può amarne un altro?" domandò Esmeraldo,
rendendo roca la voce.
Clopin
gli diede le
spalle avviandosi verso un uomo senza gambe che si trascinava su un
palchetto
di legno con le ruote.
"Siamo derelitti scacciati dalla società e lui è
il nostro aguzzino.
Smettila di difenderlo" sibilò.
<
È un problema perché
insidia il mio fratellino > pensò.
Esmeraldo
abbassò il capo
e digrignò i denti.
"Odio quel pazzo, ma questa è un’accusa infondata"
sibilò.
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Capitolo 10 *** Cap.10 Preconcetti ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta sentendo: Spirit of fire.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
FrolloxEsmeraldo
Prompt: Calamità naturale
Cap.10
Preconcetti
Esmeraldo si sedette accanto alla finta tomba, appoggiandosi contro di
essa.
Mise il gomito sul coperchio e si leccò le labbra. Si
sentivano urla in
lontananza e l'odore di bruciato gli pungeva le narici.
Accarezzò l'erba resa
nera dall'oscurità e le sue iridi verde smeraldo divennero
liquide.
“Diamanti rosa, sono così rari”
sussurrò Esmeraldo. Accarezzò le gemme
appoggiate sopra il tavolo di legno.
Quasimodo
ridacchiò e negò con la testa.
“No,
no. Sono finte” ribatté.
Esmeraldo
arrossì e abbassò il capo.
“Frollo
dice che siete tutti ladri. Come
mai tu non riconosci quali gemme bisogna rubare?”
domandò la giovane.
Esmeraldo
accarezzò il capo alla sua capretta
e corrugò la fronte.
“È
una sciocchezza. Non tutti gli zingari
sono uguali, come non lo sono tutti i non zingari”
ribatté secco.
“Non
capisco perché lo difendo. Lui non lo farebbe con
me” borbottò. Si passò la mano tra i
corti capelli neri e incassò la testa tra
le spalle.
“D’altra
parte… magari è così perché
nessuno accettava…
la sua natura” rifletté. Strinse gli occhi e un
rivolo di sudore gli scese lungo
la fronte.
<
Clopin verrà a chiamarmi a breve. Se nessuno è
arrivato finora, vuol dire che nessun altro si è messo in
salvo dalle fiamme
> rifletté.
“Aiutami!
Aiutami ti prego!” sentì gridare una voce
femminile. Si alzò in piedi e si voltò, vedendo
una giovane correre verso di
lui.
Quasimodo
teneva una giovane dai corti capelli biondi
svenuta sulle spalle e veniva verso di lei, stringendo il ciondolo che
le aveva
regalato.
“Che
cosa è successo ad Amaterasu?” domandò
Esmeraldo,
correndo verso di loro.
“Il
colpevole di questa calamità naturale è il capo
delle guardie. E Frollo è da solo con lui!”
strepitò Quasimodo.
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Capitolo 11 *** Cap.11 Rogo ***
Ringrazio
anche solo chi
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Scritta sentendo: Spirit of fire.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
FrolloxEsmeraldo
Prompt: Ribaltamento di prospettiva
Cap.11
Rogo
"Io lo so perché lei ha sempre cacciato i diversi.
Perché per ogni suo
peccato, pensava di fare ammenda distruggendo un peccatore"
spiegò il capo
delle guardie. Passò la torcia accesa da una mano all'altra.
Frollo strinse i
pugni, le corde che gli tenevano bloccate le mani contro un palo gli
avevano
graffiato a sangue i polsi.
"Mi sorprende tu ci abbia messo tanto" rispose atono. Guardò
dall'alto in basso l'uomo davanti a lui e si leccò le
labbra.
Il
capitano delle guardie
digrignò i denti.
"Io ero pronta a seguirla fino alla morte!" gridò.
Frollo
sorrise mostrando
i denti candidi.
"Sono sempre stato finto. Io, la mia nomina, ciò che voglio
lo avrò. Di
vera c'è solo l'onda della passione che non posso
più nascondere" sibilò.
"Quindi per ogni suo desiderio incontrollabile lei ha ucciso un uomo,
una
donna o un bambino fuori dalla società?!" gridò
il capitano dalle guardie.
"Se vuoi uccidermi fallo, perché sono già
dannato!" gli urlò contro
Frollo.
Il
capitano delle guardie
indietreggiò sul palco di legno e avvicinò la
torcia alla paglia sotto il palo
a cui era legato Frollo. Le fiamme lo avvolsero e il fumo iniziò
ad alzarsi,
facendolo tossire.
"Sì, sì! Se non posso più uccidere i
mostri, che sia finalmente tempo di
distruggere questo!" gridò quest'ultimo.
Il
capitano delle guardie
rabbrividì e il riverbero delle fiamme rendeva rossi i suoi
occhi.
Esmeraldo
lo raggiunse
con un calcio al petto, facendolo cadere giù dal palco di
legno. Si voltò,
raggiungendo Frollo e lo slegò.
"Vieni con me" gli ordinò, tirandolo fuori dalle fiamme.
"Lo sai che brucerai tu come eretico, se ora mi salvi"
biascicò con
voce rauca Frollo.
Esmeraldo
lo afferrò per
una mano e si mise a correre, strattonandoselo dietro.
"Finché non farò cambiare anche a te prospettiva"
ribatté.
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Capitolo 12 *** Cap.12 Ti cambierò ***
Ringrazio
anche solo chi
legge.
Scritta sentendo: Spirit of fire.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
FrolloxEsmeraldo
Prompt: Febbre
Cap.12
Ti cambierò
Esmeraldo si guardò intorno.
Amaterasu
era appoggiata
contro la porta della catapecchia e singhiozzava.
Quasimodo
andava avanti e
indietro per la stanza vuota, alcuni mobili erano ridotti in cenere e
parecchie
assi erano state annerite dal fuoco. Esmeraldo si voltò
guardando Frollo steso
su un paio di coperte lacere sotto di lui.
"È ridicolo che le sia venuta la febbre per quella corsetta.
Non mi dica
che non è abituato agli spaventi forti" borbottò.
Frollo
ansimò, aveva le
guance arrossate, gli occhi lucidi e le gocce di sudore gli scendevano
lungo le
rughe che gli rigavano il viso.
"Sono anziano" farfugliò.
Esmeraldo
si strappò un
pazzo della camicia, la intinse nell'acqua nerastra e gliela
passò sulla
fronte.
"Già. Decisamente troppo per continuare a fare tutte le
efferatezze che
fa" brontolò.
Frollo
guardò il lembo di
pelle abbronzata lasciata scoperta dal ragazzo.
"Io mi occupo solo della giustizia" ribatté con tono duro.
"Lei ha la mente bacata" ribatté Esmeraldo.
Quasimodo
si abbassò,
immerse un fazzoletto nella stessa bacinella di legno e si
voltò dirigendosi
verso l'altra ragazza.
"Sarà, ma appena mi libereranno, prima ti avrò e
dopo ti ucciderò"
biascicò Frollo, allungando la mano con gli anelli verso il
giovane. Esmeraldo
gli afferrò il polso e gli sbatté il braccio a
terra.
"Io, invece, ho un'altra idea. La curo e le faccio vedere come vivo.
Magari così inizia a rispettarci" rispose secco.
Frollo
alzò un
sopracciglio.
"Sarà, ma io non ho avuto mai scrupoli neanche davanti ai
neonati"
ribadì. Le iridi di Esmeraldo divennero più scure.
"Neanche davanti allo sguardo di Notre Dame?" domandò.
Frollo abbassò il capo ed Esmeraldo sorrise.
"Mi occuperò della sua febbre e le farò
comprendere, che nostra signora
Maria ci guarda sempre" ribatté.
Frollo
si voltò
dall'altro lato.
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Capitolo 13 *** Cap.13 Disgusto ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
FrolloxEsmeraldo
Prompt: Catena
Cap.13
Disgusto
Frollo
guardò Quasimodo legarlo e batté un paio di
volte le palpebre, osservò la catena e alzò lo
sguardo sul viso sfigurato della
giovane.
"È così che mi ricambi di averti cresciuto?"
domandò.
"Esmeraldo ha detto di legarti ed io ti lego" rispose la giovane.
Frollo
incrociò le gambe e piegò di lato il capo,
facendo ondeggiare alcune ciocche argentate.
"Ti piace?" domandò.
La
ragazza utilizzò la stessa catena per bloccargli
anche le caviglie e la legò intorno a un'asse portante
dell'edificio.
"Lui è... gentile" borbottò.
Frollo
si voltò e osservò Esmeraldo fasciare la ferita
alla spalla della giovane bionda. Abbassò lo sguardo sui
glutei del giovane
coperti dai pantaloncini blu-viola.
“Ti
prego, signore, fa che guarisca” lo sentì
bisbigliare e sgranò gli occhi.
“È
un diavolo tentatore che finge di pregare…
disgustoso” sibilò. Socchiuse la bocca per
metà e arricciò il naso.
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Capitolo 14 *** Cap.14 Follia ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta sentendo: Spirit of fire.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
FrolloxEsmeraldo
Prompt: Delirio
Cap.14
Follia
Frollo
allungò il braccio e mosse le dita, tenendo gli
occhi socchiusi. Gli occhi erano liquidi, le pupille dilatate e i
muscoli del
viso erano contratti, era scosso da una serie di brividi ed il suo
sudore aveva
impregnato il tessuto su cui era adagiato.
Esmeraldo
sporse le labbra, sorridendo.
Frollo gliele accarezzò sentendole calde.
Frollo
gemette, strinse le gambe e si mise su un
fianco. Gli occhi gli divennero bianchi.
Esmeraldo
sporse in bacino in avanti,
tenendo le gambe aperte. Aveva le mani appoggiate sulle gambe di Frollo
ed era
ignudo.
Frollo
sorrise e boccheggiò.
"Mnh...
i- io... sì" farfugliò.
"Che
cosa 'sta facendo?" domandò Amaterasu
con voce flebile, indicando Frollo.
Esmeraldo
si voltò verso di lui, socchiuse un occhio e
spalancò l'altro.
"Direi
che è in preda al delirio" rispose.
Quasimodo
oscillò sopra di loro, appesa a una trave
del tetto con una mano, e chinò il capo.
"Lui
delira sempre, anche quando non è preda della
febbre" rispose.
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Capitolo 15 *** Cap.15 Bello ***
Ringrazio
anche solo chi
legge.
Scritta sentendo: Bella di Notre Dame de Paris.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
FrolloxEsmeraldo
Prompt: Filo rosso
Cap.15
Bello
"Qualcuno dovrebbe scagliare la prima pietra a quel peccatore"
ringhiò Frollo.
Quasimodo
gli mise in
bocca un pezzo di pane, ne prese un altro e lo morse, sentendo un
sapore di
muffa in bocca. Masticò rumorosamente e deglutì.
"Andrebbe cancellato dalla faccia della terra chi anche solo provasse
ad
alzargli un dito" ringhiò.
Frollo
inghiottì
rumorosamente un paio di volte e chinò il capo, si mise su
un fianco facendo
tintinnare le catene.
"È un'incarnazione demoniaca che mi allontana da Dio. E mi
fa provare la
passione della carne. La legherei con il filo rosso del destino per
farla
essere mia per sempre" ringhiò.
Amaterasu
si sedette
accanto a lui e abbassò il capo, guardandolo steso in terra.
"È decisamente bello. Ed è vero che fa peccare,
mi fa dimenticare il mio
fidanzato" ammise.
"Esmeraldo
non ti
permetterebbe di farti tradire nessuno" ruggì Quasimodo.
L’iridi del suo
occhio sano brillò, la gobba gli tremò e strinse
i pugni.
Amaterasu
la guardò e
socchiuse gli occhi.
"Pensi davvero che possa guardare te, invece?" le domandò.
Quasimodo
indietreggiò, rabbrividendo.
"Sei fatta a metà, e per quanto possiamo essere mostri
diversi, non avrai
più fortuna di me nel cercare di possederlo" la derise
Frollo.
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Capitolo 16 *** Cap.16 La gobba di Notre Dame ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa
alla fanfiction challenge II:
Prompt:
Fiore
Cap.16
La gobba di Notre Dame
"Là
fuori la città è ancora
quasi del tutto distrutta. E ci stanno cercando, hanno incolpato Frollo
dell'incendio" spiegò Esmeraldo. Gettò dei pezzi
di legno dentro un
braciere di metallo ammaccato.
"Slegami!"
gridò Frollo.
Amaterasu
si appoggiò alla parete di
legno e guardò il gitano utilizzare due legni per accendere
il fuoco.
Frollo
digrignò i denti e si voltò
verso Quasimodo, guardando la giovane fissare Esmeraldo.
"Mi
hai messo contro quella che ho
cresciuto come figlia! L'hai reso un insetto brulicante e orrido come
quegli
zingari di cui fai parte" urlò.
Esmeraldo
espirò e abbassò il capo.
"Quelli
che tu chiami insetti sono i fedeli
che dovresti portare fino al paradiso" ribatté. Amaterasu
guardò fuori
dalla finestra, vide uno sfondo nerastro, sospirò e chiuse
gli occhi.
Il
vento gelido entrava con una serie
di sibili dalle fessure delle assi.
"Sono
tutti maledetti... mio padre
compreso" mugolò Amaterasu. Chiuse gli occhi e
piegò il capo in avanti.
<
Ed io non sono da meno. Questo è diventato
un covo di tentazioni, ha ragione Frollo > pensò.
Esmeraldo si alzò in piedi
e si voltò, facendo ondeggiare le catenelle del suo vestito,
il drappo sui
pantaloni aderiva ad essi.
"Per
cosa? Perché sono nati? E tu con la
tua follia sei diversa?". Si girò verso Frollo e lo
indicò. "O con la
tua bramosia saresti diverso? Dio non vuole di certo questo"
ribatté.
Frollò
sentiva le tempie pulsare ed
espirò dalle narici, intravedendo la schiena scura del
giovane attraverso la
camicia bianca .
"Zitto,
diavolo tentatore. Non osare
parlare. Ti lapiderò di persona" biascicò. Le sue
iridi divennero liquide
e strinse i pugni, fissando i suoi capelli neri
"Dopo
aver avuto il suo corpo
scommetto" ringhiò Quasimodo.
Esmeraldo
avvampò e indietreggiò.
"La
mia capra è meglio di voi"
sussurrò.
"No,
no. Io voglio solo proteggerti, non
voglio altro" implorò Quasimodo.
Esmeraldo
si voltò verso la giovane e
guardò le sue lacrime scendere oltre l'occhio socchiuso. Le
sorrise e si sporse
in avanti.
"Lo
so, mia piccola artista. Tu hai un
cuore delicato come quello di un fiore" mormorò.
La
giovane arrossì e si piegò in
avanti, accentuando la gobba sulle sue spalle e sorrise, mostrando la
bocca
sghemba a cui mancavano alcuni denti.
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Capitolo 17 *** Cap.17 Inizia a piovere ***
Partecipa
alla fanfiction
challenge II:
Prompt:
Tendere una mano
Cap.17
Inizia a piovere
"Ora
riposa" sussurrò Esmeraldo. Si
abbassò in avanti e baciò la testa di Quasimodo
sui lunghi capelli castani,
sopra la pelle bitorzoluta sotto il sopracciglio. Si voltò e
raggiunse
Amaterasu, le sfasciò il braccio ferito e lanciò
il pezzo di stoffa tra le
fiamme. Ne prese un altro da dentro una bacinella colma d'acqua e le
fece
un'altra fasciatura.
Amaterasu
gemette di
dolore, la ferita le pulsava e sentiva sapore di sangue in bocca.
"Scusa
lo sconforto di questi giorni..."
mormorò. Si voltò, Frollo era coricato su un
fianco e russava, ad ogni respiro
pesante faceva cigolare le catene che lo tenevano legato.
"Quasimodo
mi ha parlato di un fidanzato,
forse dovrei riportarti da lui" mormorò Esmeraldo. Dei
ticchettii di gocce
di pioggia si fecero sentire contro le finestre ed aumentarono sempre
di più.
L'acqua filtrava tra le assi di legno che iniziarono a puzzare di
umido.
Esmeraldo
corse fino al
braciere e lo mise in un angolo asciutto.
"Lo
aveva scelto mio padre e probabilmente
sarà il nuovo capo delle guardie. Se andiamo da lui, ci
arresterà" rispose
la giovane bionda.
Esmeraldo
si leccò le
labbra.
"Io
non riuscirei mai a farmi ingabbiare
così. Ho bisogno di Parigi, della sua libertà"
mormorò. Le iridi azzurre
di Amaterasu divennero liquide.
"Questo
vuol dire che ci
abbandonerai?" domandò e la voce le tremò.
Esmeraldo
ticchettò i
piedi nudi sopra il pavimento di legno, si voltò facendo
ondeggiare i lunghi
capelli neri e sorrise. Un lampo fuori dalla finestra lo
illuminò di riflessi
bluastri.
"No.
Ho fatto una promessa, ma appena
sarete in grado di mettervi in marcia, vi porterò con me
nelle mie
pellegrinazioni. E appena sarete in grado di tornare a credere e a
essere
liberi, io sparirò" promise.
Amaterasu
arrossì
guardando il suo petto muscoloso definito sotto la maglia bianca e
chinò il
capo.
"Sempre
pronto a tendere una mano a
tutti" bisbigliò.
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Capitolo 18 *** Cap.18 Aggressione ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: Nightcore Another
Empty Bottle.
Cap.18
Aggressione
“Inizi
a stare meglio. Dovresti ringraziare” disse
Esmeraldo.
Frollo
digrignò i denti e guardò la finestra
ondeggiare, il vetro era tempestato dalla pioggia battente che
proveniva
dall’esterno.
“Io
non potrò mai stare meglio” sibilò.
Incassò il
capo tra le spalle e digrignò i denti. “Non
finché tu esisterai. Io ti desidero”
ringhiò.
Esmeraldo
s’inginocchiò davanti a lui, sentiva i
respiri pesanti degli altri due occupanti della stamberga.
“Se
ti slego, scapperai per denunciarci?” domandò.
“Non
posso di certo” ringhiò Frollo.
Esmeraldo
lo slegò pian piano e lo guardò ringhiare.
Frollo
gli afferrò una spalla e lo sbatté e a terra,
Esmeraldo boccheggiò mentre l’altro lo bloccava
sotto di sé.
<
Avevi ragione, fratellone, non cambierà mai >
pensò. Chiuse gli occhi, mentre l’atro lo baciava
appassionatamente.
La
capra raggiunse Frollo con una cornata, Esmeraldo
si rialzò in piedi, tremante. Si pulì la bocca
con il dorso della mano e sputò
a terra.
“Mi
toccherà legarti nuovamente” sibilò.
Frollo
si nascose il viso tra le mani, ansimando.
“Io
ti desiderio. Io sono folle di desiderio”
piagnucolò. Scoppiò a piangere, scosso da tremiti.
Esmeraldo
sospirò.
<
Se solo non mi facesse così pena. Io non capisco
proprio perché non riesco a odiarlo >
pensò.
La
capra belò.
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Capitolo 19 *** Cap.19 La morte di Frollo ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: Nightcore Suicide.
Cap.19
La
morte di Frollo
Un
fulmine
solcò il cielo e illuminò la stanza della
catapecchia di luce azzurra.
“Che
succede?” domandò Amaterasu, svegliandosi.
“Stavo
legando meglio Frollo” mentì Esmeraldo, cercando
di regolare il battito
cardiaco.
Ci
fu il
rombo di un tuono, Esmeraldo si abbassò nella direzione
delle catene e Frollo
strisciò indietro.
La
porta
cadde a terra con un tonfo e una serie di guardie entrarono.
Esmeraldo
si
mise davanti alle due giovani, con le braccia aperte.
Quasimodo
si
svegliò e sgranò gli occhi, vedendo un gruppo di
guardie accerchiarli con le
lance puntate.
Il
Capitano
delle guardie puntò un pugnale alla gola di Esmeraldo, la
lama brillò.
“Questi
non
ci servono, dobbiamo solo recuperare Frollo”
sibilò. Afferrò Esmeraldo per i
capelli mori, allontanando il coltello e gli tirò un calcio
alle gambe,
facendolo cadere in ginocchio.
“Gli
ordini
sono di ucciderli?” domandò una guardia.
Osservò Quasimodo e rabbrividì.
<
Che
abominio > pensò.
“Lasciateli
stare!” gridò Amaterasu.
Il
capitano
scoppiò a ridere, guardando il giovane in ginocchio e
afferrò la giovane per un
braccio, attirandola a sé.
“Guarda,
guarda. La mia fidanzata. Tu vieni a casa con me” disse. La
baciò con foga.
“Amerebbe
persino un maiale più di te” sibilò
Esmeraldo.
Il
capitano
delle guardie abbatté il pugnale, Frollo si frappose tra
Esmeraldo e
l’aggressore, la lama si conficcò nelle sue carni
con uno schizzo di sangue.
“NOOOO!
PADRONE!” sbraitò Quasimodo.
Esmeraldo
si
mise in ginocchio, tremando e vide Frollo crollargli davanti, lo prese
tra le
braccia.
“Bru-brucerò…
all’inferno… per te” biascicò
quest’ultimo. Un rivolo di sangue gli scivolò
dalle labbra socchiuse.
“Avrei
voluto salvarti” gemette Esmeraldo. Una lacrima gli
rigò il viso, mentre le sue
iridi verde smeraldo diventavano liquide.
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Capitolo 20 *** Cap.20 In fuga ***
Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.20
In fuga
Quasimodo
afferrò una delle guardie per il collo,
gridando, spezzandogli l’osso, sollevò il corpo
sopra di sé e lo lanciò contro
altre due guardie, facendole cadere a terra. Afferrò delle
lance che gli
venivano putante contro e le spezzò, con un’altra
gli trafissero la gamba.
Il
Capitano delle guardie cercò di raggiungerlo con un
colpo di spada, ma Quasimodo gli tirò un pugno, spezzandogli
la mandibola e
facendolo cadere in ginocchio.
Amaterasu
gattonò fino a Esmeraldo, le urla
risuonavano tutt’intorno.
Esmeraldo
singhiozzava, stringendo a sé il corpo,
cullandolo contro il proprio.
“Non
doveva finire così, non doveva” gemette.
Amaterasu
chiuse gli occhi di Frollo e lo fece
scivolare via dalle braccia di Esmeraldo, facendolo adagiare per terra.
Esmeraldo
era scosso da tremiti.
Amaterasu
lo afferrò per il braccio, si alzò in piedi
facendolo alzare a sua volta e lo strattonò fuori dalla
casa.
Esmeraldo
la seguì, ondeggiando. Si fermò sul ponte e
si volto, ansimando e tremando.
“Dobbiamo
scappare!” sbraitò la giovane, tirandolo a
sé un paio di volte.
“Quasimodo
è ancora lì dentro. Dobbiamo aiutarla!”
gridò Esmeraldo.
“Se
torniamo indietro per aiutarla, uccideranno anche
noi”
Sì
udì un urlo di dolore che rimbombò
tutt’intorno.
“No!”
gridò Esmeraldo. Corse nella direzione della
casa, una freccia proveniente da una balestra di una delle guardie
all’interno
lo raggiunse alla spalla.
Esmeraldo
gemette di dolore e crollò a terra,
Amaterasu lo issò poggiandoselo contro e lo
trascinò con sé.
“Andiamo
via!” ordinò. Si riuscì a caricare
Esmeraldo
a fatica sulla spalla e si mise a correre, sentiva il sudore
scivolargli lungo
la schiena, vedeva appannato.
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Capitolo 21 *** Cap.21 Madelon ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Capitolo dedicato a LUDO1123456 che
lo aveva richiesto.
Cap.21 Madelon
Esmeraldo boccheggiò,
vedeva sfocato, intravide la figura di
Amaterasu e arrossì, vedendo che la giovane non indossava la
maglietta. Era
intontito, la testa gli girava, batté le palpebre e si
guardò intorno, notò che
la pelle chiara di Amaterasu era ricoperta di lividi.
“C-cosa sono?”
esalò.
Amaterasu arrossì e prese
la mano del giovane con entrambe
le sue.
“Non sei ancora fuori
pericolo e già ti preoccupi degli
altri invece che di te stesso?” domandò.
Esmeraldo boccheggiò,
chiuse gli occhi, il proprio battito
cardiaco era irregolare.
“Sono i colpi che mi davano
sia mio padre che il mio
promesso sposo. Non riesco, spesso, a ricordarmi qual è il
mio posto. Quel
giorno, Quasimodo mi ha portato svenuta fin da te, perché
mio padre ha tentato
di uccidermi di botte. Ero andata in chiesa per avvertire Quasimodo, e
attraverso di lui il cardinale.
Penso sia stato mio padre a dare
fuoco a Parigi. O meglio,
lui aveva solo dato fuoco a un mulino con dentro la famiglia che lo
abitava per
dare una lezione, che nessuno nascondesse più zingari o
stranieri e
clandestini.
Solo che il vento ha aizzato le
fiamme, altri edifici hanno
iniziato a bruciare e presto hanno perso il controllo
dell’incendio” mormorò
Amaterasu.
< Quasimodo aveva preferito
salvarmi. Mi voleva bene,
siamo un po’ quasi come delle sorelle, ogni volta che mio
padre mi faceva del
male, sapevo di potermi andare a nascondere con lei tra le campane
della Chiesa
> pensò, lasciando le mani dell’altro
giovane.
“Frollo è morto,
vero?” chiese Esmeraldo, con voce tremante.
“Sì, ma ora
riposa. Sei vivo per miracolo” gli disse la
giovane. Gli tolse la fascia dalla fronte e la immerse in una bacinella
d’acqua.
“E Quasimodo?”
biascicò.
“L’hanno
catturata. Volevano ucciderla, ma poco prima della
sentenza, ha spezzato le catene, si è arrampicata su per
Notre Dame ed è
fuggita. Si è salvata, sta tranquillo, ma ora non sappiamo
dov’è” mormorò
Amaterasu. Arrossì, notando che l’altro le aveva
notato il petto. “Ho dovuto
usare la mia maglia per le fasciature” borbottò.
“U-usa la mia…
per coprirti” biascicò Esmeraldo.
“Serve a te, non stai
bene” ribatté Amaterasu.
“Dove siamo?”
esalò Esmeraldo. Fu colto da un capogiro più
forte e perse i sensi.
“Al sicuro. Lascia che
stavolta sia io a occuparmi di te”
bisbigliò Amaterasu.
La porta della stanza da letto si
aprì, Amaterasu alzò il
capo e vide un giovane dai corti capelli biondo scuro entrare.
“Porto buone notizie. Ho
ritrovato la capretta, a quanto
pare le guardie non si erano fermate a prenderla. Era tutta sola,
bagnata
fradicia in un vicolo. L’ho portata a casa, è di
sotto davanti al camino, si
sta riscaldando” disse quest’ultimo.
“Grazie di averci permesso
di nasconderci qui” mormorò
Amaterasu.
“Mio zio, il vescovo di
Notre Dame mi ha cresciuto. È il
minimo che potessi fare, per sdebitarmi, accogliere una persona a cui
teneva
tanto in pericolo” rispose il ragazzo.
“Non ti preoccupa la
presenza di un… un gitano?” bisbigliò
Amaterasu.
“Nah. Da piccolo, dopo la
morte dei miei genitori, prima che
mio zio mi ritrovasse, ho vissuto in una carovana del circo. Ho rubato
per
sopravvivere, sono stato un peccatore, non ho nessuna intenzione di
giudicare
nessun altro” rispose il giovane.
“Grazie, Madelon”
disse piano Amaterasu con voce tremante.
“Ti ho detto che
è il minimo, tranquilla. Ora rilassati, qui
siete al sicuro. Questa è la casa di mio zio, lui non ci
viene mai perché sta
sempre in chiesa, ma nemmeno i soldati avrebbero il coraggio di entrare
nella
casa di un uomo di Dio realmente timorato. Mio zio è buono,
tutti lo
rispettano.
Adesso esco nuovamente, vedo se
riesco a trovare notizie di
Quasimodo. Mio zio è davvero preoccupato per la sorte di
quella ragazza. Sai,
si sente in colpa, perché non riuscì a salvarne
la madre, ma almeno impedì a
Frollo di gettarla in un pozzo” rispose, uscendo dalla stanza.
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Capitolo 22 *** Cap.22 Resteremo insieme nell’amore ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.22 Resteremo insieme
nell’amore
Amaterasu appoggiò la mano
sullo stipite della porta,
Esmeraldo si voltò, chiuse gli occhi e le sorrise, i capelli
mori gli
ondeggiarono intorno al viso.
Amaterasu sospirò e
sorrise, le sue gote erano in fiamme.
< La parola bellezza
è nata per lui > pensò, avanzando
con le gambe tremanti.
“Madelon sta aiutando
Quasimodo a truccarsi, a quanto pare
grazie a quello che ha imparato nel circo
Mio fratello è venuto a
trovarmi, finalmente sanno dove mi
trovo” spiegò Esmeraldo. Si appoggiò
una mano sul fianco sporto in fuori.
“Hai intenzione di
andartene?” esalò Amaterasu. Si
soffermò
a guardare le labbra del giovane e trattenne un sospiro.
“Non con loro. Hanno di
lasciare Parigi ed io invece voglio
rimanere qui. Questa ormai è la mia casa” rispose
Esmeraldo.
“Sei ricercato”
borbottò Amaterasu.
“Lo so, ma le acque si
calmeranno. Magari mi truccherò un po’
anche io, ma non posso rimanere imprigionato.
Adesso anche Quasimodo non lo
è più, ne sono così felice”
disse.
Esmeraldo
saltò e
abbracciò Quasimodo.
“Sono
così felice che tu
stia bene” disse, affondandogli la testa nel petto.
Quasimodo
avvampò,
guardò il ragazzo e avvertì il battito cardiaco
aumentare.
“I-io
di averti
protetto” sussurrò.
< Ho temuto così
tanto che sarebbe morta > pensò
Esmeraldo.
“Tornerai a
danzare?” domandò Amaterasu.
Esmeraldo si alzò sulle
punte e girò su se stesso, facendo
ondeggiare i drappi e le catenelle legati ai suoi pantaloni.
“Sì, ma magari
senza portarmi dietro la mia capra. Sarei
troppo riconoscibile. Però Madelon mi ha proposto di
rimanere a vivere qui. Tu
cosa farai?” domandò.
“Penso rimarrò
anche io” rispose Amaterasu.
“Perfetto. Penso che
Madelon e Quasimodo vadano già d’accordo.
Ieri sono andati insieme a zonzo per la città. Quasimodo non
era mai uscita, ha
scoperto i dolci e dovevi vedere quanto era felice quando Madelon
l’ha
paragonata a un croissant” le rispose Esmeraldo.
“Sai…”
mormorò Amaterasu. Avanzò di un paio di passi.
“… mi
chiedevo se ti piacesse Quasimodo”. Concluse.
Esmeraldo chinò il capo e
le sue iridi verde smeraldo
divennero liquide.
“Mi sento così
in colpa. Mi chiedo se ricambiando Frollo
avrei potuto salvarlo. Vorrei amare Quasimodo perché non
voglio fermarmi all’aspetto
fisico, ma per lei provo solo l’affetto di un fratello
maggiore. Credo che
Clopin sia innamorato di me da sempre. Mi ha cresciuto, gli devo tutto,
si è
occupato di me da quando siamo partiti dall’Andalusia.
Però non riesco a
contraccambiarlo.
Mi chiedo se il mio cuore sia
cattivo, non riesce a dare il
suo amore come dovrebbe. Inoltre tutti, compresa tu, sono convinti che
porto
alla tentazione. Forse sono davvero solo un demone destinato a far
soffrire gli
altri facendoli bruciare di passione” gemette.
Amaterasu si mordicchiò il
labbro e lo raggiunse.
“Quello che dicevo era solo
una scusa verso me stessa. Non
volevo accettare di amare un altro quando il mio destino era di
sposarmi con
Fiordaliso,
il mio promesso. Ora non mi pento più della mia scelta, quel
maledetto ha
approfittato della situazione per prendere il posto di mio padre,
dimostrando
di non essere per niente diverso da lui.
Non è un peccato essere
belli” disse. Prese la mano di
Esmeraldo con la propria.
“Pensi che potresti
amarmi?” chiese Amaterasu.
< Adesso non si vedono tutti i
segni sul suo corpo, ma io
lo so che ci sono, sotto i vestiti. Sembra una ragazza delicata, ma in
realtà è
coraggiosa, è sopravvissuta al vivere in gabbia e
all’essere sottoposta a
continui maltrattamenti. Io ne sarei morto > pensò
Esmeraldo. Le sue gote
abbronzate si tinsero di rosso.
“P-penso di amarti
già, in realtà.
Però…”. Iniziò a dire.
Amaterasu poggiò le sue
labbra su quelle di lui e il giovane
ricambiò al bacio.
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