Chissà se prima o poi riuscirò mai a dirtelo...

di ladyT
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Unico ***
Capitolo 2: *** Capitolo Secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo Terzo ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quarto: Finalissima ***



Capitolo 1
*** Capitolo Unico ***



Hola à todos!!!
vi propongo una nuova fanfiction su House/Cuddy.
Questa fanfiction è in parte autobiografica.
Mi raccomando recensite (voglio sia commenti negativi e positivi!!! )
Buona lettura!


Author: ladyT
Paring: House/Cuddy
Typology: One-shot+Longfiction a 3 capitoli
Spoiler: Yes, è collocato dopo l’episodio 24 della 5° season.
Rating: Giallo.
Riassunto: Cosa è successo dopo l’arrivederci di House? Cosa fanno i nostri beniamini ormai lontani spiritualmente in una notte fonda? Sta a voi scoprirlo...
Title: “Chissà se prima o poi riuscirò mai a dirtelo...”

 

La flebile luce della luna illuminava quel bel paesaggio immerso tra la natura e il lago.
Tutto era troppo stranamente silenzioso.
Non c’era un’anima viva che passeggiava lungo il parco e neanche un rombo dei motori delle macchine lungo la strada.
Sembrava di vivere in un deserto silenzioso però abbellito da lucine bianche e gialle lampeggianti: le stelle.
Così era il parco. Più bella cosa aveva oltre a quel deserto ed era la luna riflessa nel lago. Incantevole poteva apparire agli occhi felici ma malinconico a quelli che soffrivano in silenzio. In quel parco, così isolato e muto, si cominciò ad udire il crepitio di passi veloci.
Si scorgeva un figura nera, simile ad un’ombra, muovere velocemente. Era una donna che stava correndo senza sosta.
Quella donna era Lisa Cuddy.
Non sapeva perché proprio quella notte così fonda aveva deciso di fare jogging! Di solito correva allo spuntare dell’alba.
A quel silenzio si unì il sibilo di un venticello che le accarezzava i morbidi capelli legati a codino e d’altronde le stava sussurrando dolci noti melanconiche.
Continuava a correre velocemente come se volesse eliminare dei pensieri che la stavano torturando da chissà quanti giorni, settimane o mesi e che la rendevano molto triste!!!
D’un tratto si fermò e si sdraiò, stanca e affannata, su uno di quei tavoli di legno.
Sospirò e cominciò ad ammirare la graziosa luna e le stelle che sembravano ridere tra di loro.
Improvvisamente il grigio dei suoi occhioni si spegneva al contatto con ogni singola lacrima che le inumidiva il volto ormai troppo stanco tra lavoro e maternità.
Dentro di sé sentiva che le mancava qualcosa e non sapeva cosa.

“ Mi manchi...”

Ancora una lacrima le scivolò timida e leggera sulla guancia.
La sua mente cominciò a volare molto lontano. Cominciarono ad apparire delle immagini di lei giovane quando, distrattamente, andò a sbattere contro le forti braccia di lui; del loro incontro, dopo la laurea, in quell’ospedale e le emozioni che aveva provato nel rivederlo; le loro discussioni all’inizio e al termine della giornata, i loro continui battibecchi e prese in giro; la sua bastardaggine e il suo essere tremendamente un genio in tutto per tutto.
Sorrise.
Poi si ricordò di questo parco, soprattutto del tavolo sotto di lei. Era il luogo dove lui era solito rifugiarsi per evitare le ore in clinica.
Quante volte lo aveva visto così fragile e indifeso, quei suoi occhi blu oceano che le imploravano aiuto, la sua rara dolcezza che era riuscita a scovarlo, i suoi sguardi così intensi e provocanti. Tutte queste piccole cose le facevano sobbalzare il cuore.
Greg, i suoi occhi che sapevano esprimere dolcezza e serietà, quelle labbra che la facevano sempre arrabbiare e mettere in imbarazzo ogni qualvolta che si aprivano per dirle cose del tipo: < Sto cercando di pensare a tutto fuorché alla centrale del latte! >

“Idiota!”

Però raramente dalla sua bocca uscivano anche parole che la facevano arrossire come quella sera del bacio. Cosa avrebbe dato per sentire ancora quel contatto delle sue labbra così morbide e affettuose!!!

“Perché te ne sei voluto andare via?”

Non riusciva a smettere di pensare a quel fatidico giorno.
Il suo sguardo era triste, quegli occhi così profondi l’avevano guardata per l’ultima volta e le imploravano aiuto. Neanche una parola erano riusciti a scambiare.
Non le aveva detto niente, neanche una battuta sul suo corpo o su qualcos’altro, neppure un abbraccio… niente… era solo un arrivederci, sapeva che doveva andare in quell’ospedale psichiatrico e rispettava questa sua decisione anche se dentro di sé non ne capiva la ragione!!!

“Perché non sei più uscito da allora?”

Erano passati ormai novi mesi che lui era li dentro.
All’inizio si sentivano spesso, ma poi il telefono cominciò lentamente a non squillare più…

“Non ti sei più fatto sentire… Greg… mi hai dimenticata?”

Forse nel suo cuore non c’era più posto per lei eppure lui aveva promesso che appena uscito sarebbero andati a convivere insieme!!!

“Non può finire così… non prima che io ti abbia detto ciò che nutro per te…”

Si portò una mano all’altezza del cuore, una fitta di dolore cominciò a farsi più forte e le lacrime continuarono a scendere veloci e insidiose, non riusciva a smettere.
I ricordi le facevano così male, lei, sola, in quel parco, freddo e scuro senza di lui.
Si sentiva persa, svuotata, per lui che ormai era diventato indispensabile come l’aria e l’acqua. Voleva dirglielo, gridare al mondo che non ce la faceva a vivere senza di lui, un giorno, un’ora, un minuto, un secondo che l’avrebbe voluto accanto a se per sempre…

**********************



Anche qui era tutto silenzioso e buio. Solo una soffusa luce della luna si poteva scorgere fuori dalla finestra. A quell’ora era proibito tenere anche le candele accese! Stupide regole dell’ospedale!!!
Come gli mancava la propria casa! Se non fosse mai andato a quell’ospedale, a quest’ora avrebbe suonato il suo amatissimo pianoforte e bere qualche bicchiere di whisky!
Ah, che bei tempi!!!
Chiuse gli occhi blu oceano e cominciò a pensare a ciò che più davvero gli mancava.
Il PPTH, lo studio, i pazienti, il team, il suo migliore amico Jimmy e Lisa.
Quando arrivò a pensare a quest’ultima, non riuscì a trattenere una lacrima.

“Accidenti alla lacrima!!!”

Quante volte aveva sognato di uscire da quel maledetto ospedale e andarle incontro per abbracciarla, baciarla e perché no stuzzicarla!
Gli piaceva tanto prenderla in giro e vedere la sua faccia imbronciata pronta a dare ordini, oppure vederla sorridere con i suoi modi provocanti.
Sorrise.
Quando gli mancava la sua mammina, con i suoi occhioni grigi a fissarlo ordinandogli di filare al proprio dovere!!

“Chissà se in qualche modo stai sprecando tempo a pensare me!!!”

Erano molto distanti spiritualmente da troppo tempo... aveva voglia di telefonarla ma non poteva anzi non voleva.
Aveva paura di farla ancora soffrire e sentire lei implorargli di tornare oppure sentirla piangere. Non poteva sopportare tutto questo!!! Tutto per colpa delle allucinazioni che aveva deciso di farsi curare!! Sperava di eliminare quelle allucinazioni che gli faceva confondere la realtà! Questo gli succedeva troppe volte e purtroppo gli aveva fatto credere di aver passato una meravigliosa notte d’amore con Lisa! Però non andò come lui aveva sperato! Sperava di uscire subito e invece continuava a parlare con quei due fantasmi!!
Così aveva deciso di smettere di telefonare a Lisa sperando che col tempo lo avesse cancellato dalla sua vita.
D’altronde non poteva continuare a illuderla con la promessa che le aveva fatto: andare a convivere insieme appena fosse guarito!!!

“Chissà se in tutto questo tempo avrai trovato qualcuno che ti sappia rendere felice...”

Portò una mano all’altezza del cuore e lasciò che le lacrime scendessero veloci sulla guancia.
Il pensiero di lei con un altro lo faceva sentire male, più male della gamba!!
Se avesse potuto tornare indietro a quel giorno fatidico, avrebbe voluto averla tra le proprie braccia, stringerla a se e le avrebbe sussurrato di non preoccuparsi, che non l’avrebbe mai lasciata sola... Se però avesse fatto tutto questo,se ne sarebbe pentito e non sarebbe più andato a quell’ospedale.
Ma Lisa era molto speciale! Sapeva far nascere un sorriso dove le lacrime bagnavano il viso, tirarti su quando soffriva per il dolore alla gamba e renderti speciale!!
Quella notte del bacio lo aveva fatto sentire vivo, libero e felice!!
Non riusciva a dimenticare quell’emozione che aveva provato in quel momento.
Nel baciarla, aveva sentito le catene del proprio corpo sciogliersi come neve al sole e a sua volta migliaia di emozioni, sentimenti, paure e gioia si liberarono fondendosi insieme fino a formare una sola cosa: arcobaleno!!!
Questo è ciò che aveva provato: pace e serenità!
Sospirò.

“Ora non sono con te!”

Mosse entrambe le braccia e le portò dietro al collo.
Fece un altro sospiro però più prolungato e spostò di lato il viso in modo da ammirare la luna fuori dalla finestra.
Come avrebbe desiderato sentire le sue continue prediche, il suo fare da mamma, vedere i suoi occhi, il suo sorriso solare, sentire la sua delicata mano accarezzare il proprio viso, il contatto delle sue labbra delicate e affettuose sulle proprie.

“E già, questa volta non sarò io a baciarti... Raggio di Sole!”

**********************



Lisa asciugò le lacrime e tentò di accennare un sorriso.

“Piccolo idiota... io ti aspetterò...”

Si alzò dal tavolo, scosse la testa, non era quello il suo modo di pensare, non era da lei piangere come una bambina!!!
Era forte e sapeva che Greg sarebbe tornato.

“Greg...”

Doveva farsi coraggio nonostante la lontananza la stava uccidendo, anche se soffriva in silenzio da troppo tempo.

Uscì dal parco, mentre il silenzio avvolgeva le strade, i lampioni erano permeati da una brillante e fievole luce che illuminava delle coppiette intenti a ammirare la luna abbracciati.
Un’altra lacrima le solcò le guance...

“Cosa darei per essere al loro posto!”

Sentiva le forze abbandonarla, stava cedendo di nuovo alle lacrime. Scattò velocemente, correndo lungo la strada. Immagini spezzate e dolci ricordi le apparivano come flashback.
Vedeva Greg che la baciava, lo vedeva irrompere nel proprio ufficio, sabotare gli appuntamenti e infine lo vedeva allontanarsi da lei.

“Greg non è vero che sono forte... mi manchi... torna da me!!!”

Continuò a correre con gli occhi gonfi di lacrime. Non riusciva a controllarle, non ne aveva la forza. Aveva capito quanto aveva bisogno di lui, quanto la sua mancanza la rendeva triste e quanto avesse bisogno della sua presenza.
Ora le sue gambe camminavano quasi barcollando.
Era arrivata a casa. Aprì il portone e lo chiuse appoggiandosi con la schiena.

“Oh, Greg...”

**********************




Greg sentì un dolore acuto al petto.

“Lisa...”

Si sedette sul letto piegando la testa in avanti appoggiando la fronte contro le ginocchia e cingendo, con le braccia, le proprie gambe.
Sospirò profondamente.
Dio quanto le mancava!!!

“Perché è così complicato?”

Chissà cosa stava facendo ora Lisa, cosa avrebbe dato per saperlo...

“Idiota... sono un’idiota... devo chiamarla...”

Sorrise, prese il telefono e compose il numero di casa...

Tu-tu-tu-tu-tu-tu...

Il telefono era occupato.
Il pensiero gli balenò nella mente, come poteva essere stato così sciocco e infantile... forse lei si era già consolata con un altro... magari con Jimmy.
Scosse la testa, come poteva pensare ad una cosa del genere? La gelosia non era da lui... ma perché si sentiva così?
Riprovò a comporre il numero e stavolta era libero.
Il cuore di Greg cominciò a battere all’impazzata, gli sarebbe bastato anche solo sentirla una volta...

< Segreteria telefonica: sono Lisa Cuddy, al momento non ci sono! Lasciate un messaggio dopo il bip! Grazie!... Bip...>

Riagganciò il telefono.

“Come sospettavo!”

Abbassò lo sguardo

“Cosa mi dovevo aspettare dopo tutto questo tempo?”

Sospirò tristemente.

“Che mi avrebbe aspettato e accolto con le braccia aperte?”

Greg tornò di nuovo al letto, sdraiandosi completamente su di esso.
Lisa aveva bisogno di un uomo di polso, capace di farla sorridere e realizzare i suoi sogni, starle vicino nei suoi momenti no, e viziarla, non di un fantasma come lui.

**********************




Lisa era sotto la doccia quando sentì il telefono squillare e per questo motivo non era riuscita a rispondere.

“Chissà chi mi cercava.”

Pensò dopo essersi asciugata e indossato quella sua incantevole camicetta da notte di seta bianco.
Spinse il bottone per vedere l’ultima chiamata persa.
Nel leggere il numero sul display, le sue labbra s’incresparono in un dolce sorriso.

“Non si era dimenticato di me!”

Si gettò sul letto e prese la cornetta...

**********************




Greg stava fissando il telefono sperando magari in una sua chiamata. Quando improvvisamente sentì squillare, tolse la coperta e si sedette sul letto.
Sospirò e allungò la mano per afferrare la cornetta avvicinandola all’orecchio.
Si fece coraggio...

< Pronto?>

Disse con voce tentennante con la paura che dall’altra parte dell’interlocutore non fosse Lisa...

< Greg...>

Una vocina gli rispose.
La voce di Lisa eliminò ogni suo dubbio e cacciò la paura che aveva addosso.
Greg rimase qualche istante in silenzio.
Anche Lisa rimase in silenzio. Era buffo che due persone si cercassero e, una volta cercate, non trovassero le parole da dire...

< Ciao, come stai? >

Disse solamente Greg per spezzare quel silenzio così fastidioso.

“Idiota, che sto facendo? Perché non le dico quanto mi manca...”

L’orgoglio, purtroppo, non gli permetteva di superare la barriera... non ci riusciva...

< Bene, tu invece? >

Pronunciò quasi perplessa la ragazza.

< Bene... si... ehm... >

Rimasero ancora in silenzio, poi, Lisa cominciò a singhiozzare, rompendo così l’imbarazzo.

< Lisa, ma tu stai piangendo? >

Il cuore di Greg si strinse più forte perché la sentiva piangere e questo lo faceva soffrire.

< Non ti preoccupare, Greg... è... solo... che... non ti sei più fatto sentire per tutto questo tempo e... mi... manchi! Scusami sono una stupida! >

Greg si sentì male... lei aveva ragione, lui non si era fatto più vivo e tutto quello che le voleva dire era “Ciao”?

< No, non sei stupida... >

La sua voce era così melodiosa e dolce.

< Greg? >

Lisa strinse il cuscino ancora di più premendolo contro il petto mentre teneva ferma la cornetta vicino all’orecchio. Sul viso altre lacrime scesero a dirotto.

< Hai ragione, Lisa... non mi sono fatto più sentire per troppo tempo... mi... sei... mancata da morire... >

Quelle parole fecero correre brividi lungo la schiena della donna e mille emozioni le scorrevano lungo le vene.
Doveva essere duro per lui ammettere tutte queste cose!
Inoltre dietro a quella maschera di burbero, misantropo e cinico dottore batteva un cuore.

< Oh, Greg! Quanto torni? >

Chiese spaventata, quasi per paura di una risposta negativa da parte sua...

< Ti prometto... mio piccolo Raggio di Sole... che tornerò e da allora ti sarà difficile liberarmi perché quella promessa che ti ho fatto tanto tempo fa è ancora valida! >

Sorrisero.

< Dici davvero? >

La voce di Lisa stavolta aveva assunto un tono più allegro e dolce...

< Te lo prometto! >

Lisa sorrise, ora era felice... sapeva che avrebbe mantenuto al promessa, sapeva che teneva a lei.

< E ti prometto che ti chiamerò più spesso, Raggio di Sole! >

Disse con tono convinto e deciso.

< Ne sono sicura, buonanotte Greg... >

Fece per riattaccare... ma la voce calda e dolce di lui la bloccò.

< Lisa... aspetta... >

Greg deglutì, chiuse gli occhi e sorrise...

< Dimmi Greg... >

Disse impaziente la donna. Era curiosa di sapere cos’altro voleva dirle.

< Non vedo l’ora di stuzzicarti! >

Sorrise... poi riattaccò... non ce l’aveva fatta!
Maledetto orgoglio!!!

Lisa sorrise e strinse il telefono al petto, rimase seduta sul bordo del letto a lungo... poi si alzò, osservando la luna che in quel momento sembrava brillare più di prima...

Anche Greg fece lo stesso... si alzò affacciandosi alla finestra... sorrise osservando il chiarore della luna.

“Ti amo, Lisa! Chissà se prima o poi riuscirò mai a dirtelo...”

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Capitolo 2
*** Capitolo Secondo ***


Hola à todos
Ecco il seguito di questa fanfiction.
Un'altra cosa: il primo capitolo era nata come one-shot che, però grazie al sostegno delle altre del forum che mi spronavano a continuare, ho deciso di continuarlo sotto forma di raccolta di ben tre song-fic!!!
Se non vi piace ditemelo!!!
Mi raccomando commentate, please!!!
Pronti?

1

2

3

GO!!!

 



Il cielo era molto chiaro e freddo. Deboli raggi del sole illuminavano quello studio ormai da tanto tempo vuoto e mai usato.
Tutto era come Greg aveva lasciato prima di andare a Myfield.
Nonostante ieri era piovuto a dirotto, oggi leggeri e candidi fiocchi bianchi coprivano i tetti delle case.
Per evitare la confusione che c’era in clinica e per stare un po’ da sola con i propri pensieri, Lisa si era rifugiata in quello studio così grande e confortevole.
Accese l’i-pod di Greg e si coricò sulla poltrona appoggiando le gambe sul poggia piedi.
Si lasciò cullare da una dolce canzone di Laura Pausini intitolata "In assenza di te".

Io come un albero nudo senza te
senza foglie e radici ormai
abbandonata così
per rinascere mi servi qui


“Wow, quanto è vero che per dare un senso alla mia vita,
ormai assopita,ho bisogno di te!
Di te che rendi le mie giornate così frenetiche e piene...
Oh, non sai cosa mi manca di te!
I tuoi occhi così profondi e immensi come l’oceano,
la tua bocca così invitante e saporita,
il tuo viso così dolce e birichino.
Come desidero averti solo per me!
So che questo sa di egoismo.
Se tornassi indietro, non ti avrei più lasciato partire!
Questa lontananza mi fa troppo male, mi strugge l’anima e non riesco a darmi pace.”

non c'è una cosa che non ricordi noi
in questa casa perduta ormai
mentre la neve va giù
è quasi Natale e tu non ci sei più


“Questo ospedale è ormai privo di vita e si sta spegnendo sempre di più...
Giro la testa di lato e vedo la neve scendere melodicamente ,
sento il vociare allegro di persone che parlano con gli amici del Natale e dei regali.
So che tutto questo mi dovrebbe dare tanta gioia,
ma non ne ho propria voglia di sorridere.
Ecco che anche la cornamusa ci mette...”

E mi manchi amore mio
tu mi manchi come quando cerco Dio
e in assenza di te
io ti vorrei per dirti che


“I need you...
Mi manchi troppo!
Senza te mi sento inutile.
Da quando te ne sei andato, il mio cuore non batte più, ne prova emozioni...
Passo il tempo a consumare il pavimento di casa mia andando avanti e indietro come una pazza in attesa di una tua telefonata!
Dovrei andare io a quell’ospedale al posto tuo!!!
Quando sento la tua voce, odo un rimbombo di campane a festa nella mia testa,
il mio cuore comincia a battere in modo ritmico,
il respiro a farsi sempre più veloce,
i miei occhi brillare come stelle nell’universo,
il mio umore diventare più allegro
e la mia vita un arcobaleno di colori.
In qualche modo sentirti parlare mi dà protezione e sicurezza,
inoltre, mi fa sentire più vicina a te!
Vorrei tanto dirti che...”

tu mi manchi amore mio
il dolore è forte come un lungo addio
e l'assenza di te
è un vuoto dentro me


“Quando quel giorno mi hai detto di non sentirti bene,
ho sentito il mondo crollarmi addosso e,
peggio ancora,
quando hai deciso di farti ricoverare in quell’ospedale!
Avrei dovuto mancare a quel matrimonio,
rincorrerti dietro,
accarezzarti come un bambino,
starti vicino
e aiutarti ad alleviare le tue sofferenze,
stringerti tra le mie braccia
e non mollare più la presa...
Ah, se potessi ancora tornare indietro a quel fatidico giorno...
E da quel giorno ci siamo solo sentiti per telefono.
Tu che dicevi che te la cavavi bene
e io, con la bugia,
rispondevo che stavo bene...
Poi le telefonate cominciarono lentamente a diminuire.
Quando cominciai a credere che mi avevi probabilmente cancellata dal tuo cuore,
ecco arrivare, d’improvviso, la tua telefonata che mi ha restituito tutte le mie speranze!
Quella sera avevi promesso che saresti tornato il più presto possibile!
Passò un giorno, poi una settimana, un mese e
ancora dopo due mesi non sei ancora uscito!
Speravo di poter sentire una di quelle tue battute sul mio corpo e
vedere i tuoi occhi ammirare il mio didietro proprio stasera,
la Vigilia di Natale!”

perchè di noi
è rimasta l'anima
ogni piega, ogni pagina
se chiudo gli occhi sei qui
che mi abbracci di nuovo così


“Se mi perdo nei miei sogni,
vedo te che gironzoli nella mia clinica,
che fai esasperare le povere infermiere,
che scippi il pranzo di Jimmy,
che rendi le giornate un inferno al tuo team,
che cerchi in tutti i modi di farmi arrabbiare
e di rovinare tutti i miei appuntamenti...
E se appena apro gli occhi
vedo te che mi volti le spalle e ti allontani da me
e che cerco, invano, di afferrarti con le mie proprie mani...
Ancora non capisco di questa tua lontananza!
La verità è il cuore che non riesce ad accettare la tua assenza!
Purtroppo è molto dura affrontare la realtà...
e fa molto male!”

e vedo noi stretti dentro noi
legati per non slegarsi mai
in ogni lacrima tu sarai per non dimenticarti mai


“Come al solito è sempre colpa tua se io sto soffrendo le pene dell’inferno!
Se quando mi sveglio e non sento la tua voce di prima mattina al telefono
sprofondo in un abisso di lacrime...
Non c’è secondo che io non pensi a te...
a te... mio piccolo idiota!
Non sai quanto soffro nel vedere delle coppiette innamorate
che ammirano il tramonto abbracciati!
Non riesco a fare altro che provare invidia verso di loro...
Loro possono vedersi quando vogliono, sorridersi, baciarsi
e, invece, noi quando potremo almeno incontrarci?
Speravo almeno che uscissi per sempre da quell’ospedale
proprio oggi, visto che domani voglio passare un Natale con te!”

E mi manchi amore mio
così tanto che ogni giorno muoio anchi'io
ho bisogno di te
di averti qui per dirti che


“Da quando non sei più qui...
non sono più me stessa,
ho perso il mio sorriso,
il mio modo di vestirmi elegante,
la mia voglia di superare ostacoli,
la mia voglia di lavorare,
la mia voglia di uscire, fare sport e partecipare ai convegni,
ho perso la mia voglia di vivere!
Se potessi, seguirei il mio istinto...
ti tirerei a calci fuori da quell’ospedale psichiatrico
e ti ordinerei di recuperare tutte le ore arretrate in clinica.
Almeno così posso scrutarti dal vetro del mio studio
il tuo uscire ed entrare nelle sale visite!
Ma ogni volta che sto per seguire quel mio istinto,
il tuo migliore amico mi dissuade dal farlo
e cado nella profonda solitudine
nutrendomi con i ricordi di te!
E già...”

Tu mi manchi amore mio
Il dolore è freddo come un lungo addio
e in assenza di te
il vuoto è dentro me


”Se penso alla prima volta che ti ho conosciuto
e qualcuno avrebbe detto che mi sarei innamorata di te,
mi sarei messa a ridere!
Tu eri così maledettamente insopportabile!!!
Eppure , col passare del tempo, mi sei entrato nell’anima!
Ancora non capisco come hai fatto ad entrare nel mio cuore!
Sarà perché mi sorridevi,
mi parlavi,
gesticolavi con me anche da lontano,
mi seguivi come un’ombra,
mi coccolavi nei miei momenti bui,
mi aiutavi con lo studio...
Già queste piccole cose rende te una persona speciale e particolare...
E grazie a te, ho scoperto che significa amare e soffrire per amore!
E purtroppo questi ricordi si smaterializzano ogni volta che penso che tu non sei qui
e che sei lontano da me!
Ed ecco che il dolore sbuca in ogni parte del mio cuore...”

Tu mi manchi amore mio
e mi manchi come quando cerco Dio
ho bisogno di te
il vuoto è dentro me


“Mi manchi troppo, torna da me!!!
Il dolore non mi lascia tregua,
mi fa troppo male!
Sento il cuore stringere,
il respiro cessare lentamente,
la testa scoppiare a causa dei continui flashback...”

Grido il bisogno di te
perché non c'è più vita in me
Vivo in assenza in assenza di te.


“Vivere senza saperti vicino a me
È un vero e proprio tormento!
Solo quando tu tornerai e ti vedrò di fronte a me,
allora si che la mia vita riprende a colorare...
E allora riprendo il mio guardaroba che tanto ti piace,
tornerò a sorridere
e ad esasperarmi ogni qualvolta combinerai casini,
come rompere la risonanza magnetica,
oppure fare interventi rischiosissimi senza il mio consenso,
prepararmi a cacciare 50 mila dollari all’anno per pagare l’avvocato
che dovrà in tutti i modi pararti il sedere per ogni tua pazzia!
Già, non vedo l’ora!!!
E ricordati che smetterò di amarti
quando Venezia lascerà il mare!!!
Ah, dimenticavo:
ovunque ti trovi
sappi che io non mollerò mai la presa e
TI ASPETTERO’ PER SEMPRE
Finché morte non ci separi!!!”



La musica terminò.
Lisa, non sentendo più quel vociare allegro, si alzò dalla poltrona e si avviò verso l’uscita dello studio.
Si fermò un attimo all’uscio e si girò per vedere se ogni cosa era al proprio posto.
Sospirò profondamente e si diresse verso il proprio studio per prendere il giaccone e la borsa.
Spense tutte le luci, chiuse a chiavi la porta del proprio studio e si avviò verso la propria dimora.
Quando finalmente arrivò a destinazione, mise il SUV in garage. Uscì dal garage e aprì il portone di casa sua.
Camminò con passi felpati per non svegliare la piccola Rachel e si diresse nel salone per prendere respiro.
Quando accese la luce, sussultò nel vedere che non era sola in casa...

 

 

TO BE CONTINUED...

La canzone "In assenza di te" è di proprietà della mitica ed eccezionale Laura Pausini *__________*

 

 

 

 

L’angolo di ladyT:

 

@ huddy4e:  Grazie mille…. Aspetta e spera XDDD

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Capitolo 3
*** Capitolo Terzo ***


Eccomi qua con la seconda song-fic!!!
Spero che vi piaccia tanto questa songfic e soprattutto la canzone ( che adoro così tanto *____* ).
Pronte?


1

2

3

GO!!!

 

 



Notte fonda prima della Virgilia di Natale.
Piccole gocce cadevano rumorosamente andando a bagnare tutte le finestre di Myfield.
Un uomo, da una folta barba e dagli occhi azzurro oceano, stava preparando la valigia.
Finalmente era guarito. Non vedeva e ne parlava con i morti.
Sospirò profondamente.
Non vedeva l’ora di uscire definitivamente da quell’ospedale.
Doveva solo attendere l’alba e poi libero come un uccellino che non vedeva l’ora di lasciare la gabbia.
Per rompere quell’attesa, si mise a giocherellare con il bastone, l’unico compagno che veramente gli era stato vicino per tutto questo tempo.
Improvvisamente la porta si aprì e uno di quegli infermieri gli fece cenno di uscire.
Sorridendo, prese la valigia e uscì da quella camera.
Attraversò i grandi corridoi, salutò, fischiettando, gli altri infermieri e finalmente mise piedi fuori dal portone in cui era entrato tanto tempo fa.
Annusò l’aria e il profumo di piogge che non accennavano a smettere di scendere dal cielo ormai color arancione. Era l’alba.
Jimmy gli si avvicinò con l’ombrello e, dopo qualche scambio di parole, i due si diressero verso la macchina.
Finalmente in viaggio verso la propria casa. Non vedeva l’ora.
Jimmy accese la radio e in quel momento Greg si lasciò cullare da una dolce e malinconica canzone di Matteo Branciamore.

Piove anche qui
Ed aspetto che
Passi un pensiero
Diverso da te


Plip
Plip
Plip

“Fuori sta piovendo ancora e sto cercando di rilassarmi per tutto il tragitto.
Comincio a pensare a ciò che più mi è davvero mancato per tutto questo tempo.
La mia dolce casa, le avventure con la mia moto, le mie serate passate a suonare il pianoforte, i miei divertimenti nel rendere le giornate infernali al mio team e nel cercare di far impazzire il mio migliore amico con le mie deduzioni infantili.
Tutto questo però, e non so perché, non riescono a farmi sentire felice.
Cerco di capirne il motivo e appena penso a qualcos’altro, nella mia mente cominciano ad apparire delle immagini di lei, del mio piccolo raggio di sole.”

Uno sguardo per
Rendermi conto che
Che m’intristisco un po’


“Flash d’immagini di te che sorridi, che mi sgridi con quel viso imbronciato come una birbante bambina, che accarezzi il mio viso con quel tocco delicato e fatato che neanche mia madre aveva.
Immagini di te che cammini picchettando il povero corridoio col fare da modella.
Appena penso a questi piccoli momenti con te, il mio cuore piange, il respiro comincia a mancarmi, gli occhi non riescono a trattenere le lacrime di tristezza e nostalgia.”


E una fotografia
Rubata in casa tua
Quand’eri con me
Per me
con me


“Tento con tutte le mie forze di non far uscire le lacrime in modo da non farmi vedere così da Jimmy e tiro fuori dalla mia tasca una fotografia che ho preso di nascosto a casa di Lisa.
Sorrido malinconicamente nell’osservarla.
Non credevo che lei aveva conservato, per tutto questo tempo, questa fotografia! Noi due abbracciati con la Statua della Libertà alle nostre spalle! Quanto mi mancano quei momenti dove io e te eravamo una sola anima. Come vorrei tornare indietro e mai più lasciarti!”

Pensieri di te
Di tutti quei piccoli momenti
Che fan grande


“Ripenso al nostro primo incontro all’università, tu secchiona e impacciata, io bello e spensierato.
Al nostro primo appuntamento al ristorante con vista panoramica sul lago, al nostro ballo universitario, al nostro primo bacio sotto la luna piena e le stelle cadenti in un bel cielo d’agosto, al nostro primo Natale insieme a pattinare sulla pista ghiacciata, le nostre passeggiate tenendoci mano nella mano, alla nostra relazione finita, al nostro incontro al PPTH, i nostri continui battibecchi, le nostre giornate tu a rincorrermi e io a cercare di evitarti senza successo, al tuo essere mamma nei miei confronti, al tuo modo di tormentarmi ogni mattina cercando di ricordarmi i miei doveri...
Sorrido malinconicamente a tutto questo.
Ah, quanto è vero che quei piccoli momenti passati con te, mi hanno fatto maturare e crescere!”

Un giorno con te
Lo pagherei oro, argento
Riso e pianto
Tutto quello che ho


“Ah, cosa darei per stare con te!
Vorrei tanto stuzzicarti per vedere la tua faccia imbronciata di prima mattina.
Annusare il tuo profumo di agrumi e cocco.
Vedere i tuoi occhi brillare come stelle nell’universo, sentire la tua voce così melodiosa in ogni santo secondo, sentire il contatto delle tue mani sul mio petto quando mi schiaffi una di quelle noiose cartelle cliniche...
Ah, cosa darei per avere attimi con te!!!”

In fondo sai
Gli errori miei
Io li ho commessi
Inseguendo un se poi


“Sai qual è la verità?
La verità che è ho fatto uno dei più grandi sbagli della mia vita: quello di aver troncato la nostra storia d’amore.
E per cosa?
Per inseguire il mio sogno di plurilaurearmi!
Che idiota sono stato!”

Chiuso dentro di me
Senza un vero perché
Io non ne esco mai


“Altro sbaglio che non riesco ancora a perdonarmi: quello di andare a farmi ricoverare in questo stupido ospedale quando in realtà preferivo stare con te e che fossi tu a farmi da mamma cercando di farmi guarire dalle mie pazzie.
Perdonami tanto se poi improvvisamente non ti ho più chiamata per telefono.
Lo avevo fatto per il tuo bene e per il mio!
Non sentirsi per un po’ di tempo, mi sembrava il modo più giusto per alleviare la nostra sofferenza e per non farmi sentire quanto dannatamente mi mancavi in ogni singolo secondo!
Perdonami tanto!
E da quel momento che ho smesso di telefonarti mi sono chiuso in me stesso. Non mangiavo, non avevo voglia di camminare, non volevo sentire nessuno e stavo ore e ore chiuso solo in questa stanza al buio. Non riuscivo a reagire e ad andare avanti. Ero senza forze e senza il mio angelo custode vicino al mio fianco.”

Basta fotografie
Appese a nostalgie
Ti voglio per me
Con me
Per me


“Quando dopo nove mesi, che non ci siamo sentiti, ho avuto il coraggio di telefonarti, il mio mondo ha cominciato ad avere un senso e a colorarsi.
E da allora ho cominciato ad avere la forza di reagire e di andare avanti.
Basta immagini di te che non fanno altro che riempire il mio cuore di nostalgia e di tristezza.
Ora voglio solo vederti e averti egoisticamente per me!
Vedo già il cartellone stradale con il nome di Princeton.
Dio mio, quanto è forte questo desiderio di vederti!
Così forte che ordino a Jimmy di portarmi direttamente da te! Pochi minuti e finalmente...”

Ritorno da te
Da tutti quei piccoli momenti
Che fan grande


“Finalmente a casa tua! Saluto Jimmy e busso alla tua porta, ma non rispondi.
Sicuramente sarai ancora al lavoro e la babysitter, incosciente che è, avrà portato a spasso la piccola Raky con questa neve e freddo che tira fuori!
Vedo quel vaso, senza pensarci due volte, lo sposto e prendo le chiavi.
Apro il portone e vividi immagini mi si presentano come flash back.
Ricordi di molte notti passate a discutere sulle diagnosi dei pazienti, al nostro abbraccio e alla mia felicità nel palparti il tuo didietro, al tuo “Do you like me, House?” lasciandomi perplesso e impreparato a quella domanda, al nostro tenero bacio che avrei desiderato approfondirlo...
Accidenti... quanti ricordi e man mano che passa il tempo ci rendiamo conto che siamo crescendo...”

Un giorno con te
Lo pagherò oro, argento
Riso e pianto
Tutto quello che ho


“Darei qualsiasi cosa per stare con te, neanche immagini cosa!
Darei anche la mia genialità per averti egoisticamente solo per me anche per vedere le tue mille espressioni che solo io so decifrare.
Ah, cosa darei! Ora non vedo l’ora che si fa sera per vederti!”

La musica terminò.
Jimmy suonò il clacson e Greg si girò verso lui. Gli sorrise e gli fece cenno che era tutto a posto. Jimmy, preoccupato e a malincuore, salutò l'amico, chiuse il finestrino e mise in moto la macchina.
Greg entrò dentro casa e si mise a fare i suoi comodi.
Tagliò la folta barba lasciandola fine, si fece una rilassante doccia e una bella lavata ai capelli.
Quando finì tutto, uscì dal bagno e si avviò in camera per vestirsi.
Finito tutto questo, uscì dalla camera e fu sorpreso dall’urlo della babysitter che corse subito a telefonare alla polizia.
Senza perdere tempo, Greg si presentò e la babysitter annullò la chiamata e si presentò anche lei.
I due strinsero amicizia. Greg le mise al corrente di ciò che voleva fare per Lisa e la tata, detto fatto, lo realizzò.
Finito tutto e dopo aver fatto addormentare la piccola Raky, la tata si congedò dal lavoro e salutò Greg.
Lui spense tutte le luci e si mise a sedersi sul divano del salotto ad attendere il ritorno della donna dei suoi sogni.
Quando finalmente sentì aprire lentamente il portone d’ingresso, dentro di sé fu invaso da un mix di emozioni difficili da controllare.
La luce si accese e si ritrovò tete-à-tete con lei...




La canzone:
TUTTO QUELLO CHE HO è cantata da MATTEO BRANCIAMORE!!!
*____________________________*



Spero che vi sia piaciuta anche un pochino!
Forse era troppo banale, non so mi sembra che House sia un pò OOC!!!
Beh lasciamo perdere me, attendo impaziente il vostro verdetto!!!

Avanti, su commentate!!!

Ditemi anche le cose più negative che possano esistere al mondo!!! XDDDDD

 

 

 

L’angolo di ladyT:

@ huddy4e: Un attimino di pazienza e vedrai... XDDD Grazie per seguirmi in questa follia Huddy!!! XDDD

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Capitolo 4
*** Capitolo Quarto: Finalissima ***


Hola à todos!!!
Eccoci al culmine della puntata XDDDD
Bene senza andare OT, premetto che questa song fic mi ha fatta esasperareeeee e impazzireeee!!!
Bando alle chance, ecco a voi la finalissima del seguito di questa fanfiction che spero tanto che sia stata di vostro gradimento e un grazie a tutti voi che mi avete seguita!!!

P.S.
La canzone che vi presenterò è stata cantata da due persone eccezionali che elencherò a fondo pagina, quindi il testo color blu è cantato da lui quello in rosso da lei e quello in porpora da entrambi...

Buona lettura!!!




< Greg?!? >
Rimase stupita nel vederlo. Non se l’aspettava di trovarlo nella propria casa. Erano mesi che aveva atteso impaziente il suo ritorno. Il suo corpo fu percorso da brividi di caldo.
Aveva tanta voglia di stringerlo a sé e mai mollare l’abbraccio!
Gli occhi brillarono di una luce indescrivibile. Improvvisamente non riusciva a vedere bene la sua figura maschile appoggiata al bastone. I suoi occhi furono allargati da un maremoto di lacrime. Lacrime di gioia e felicità!
Greg, nel vederla in lacrime, sentì un groppo alla gola, una ferita acuta al cuore, il respiro mancargli.
Istintivamente le andò incontro, le sorrise, con una mano sollevò il suo delicato mento in modo da guardarla nei suoi occhi grigi e con l’indice curvato dell’altra mano le asciugò il volto.
< Piccolo Raggio di Sole, sono tornato! Non hai più scampo! >
I due sorrisero e si persero guardandosi negli occhi.
Dio quanto gli era mancato quei suoi occhioni grigi di una bambina birichina!
Dio quanto le era mancata perdersi nell’immenso e profondo blu oceano dei suoi occhi!
Sorrisero nuovamente e si lasciarono seguire dal proprio istinto e si abbracciarono.
Rimasero così per chissà quanto tempo.
Lei con il viso affondato nel suo morbido petto lasciandosi cullare dai battiti accelerati del cuore di lui.
Lui la teneva stretta tra le proprie braccia, con il viso metà coperto dai suoi morbidi capelli intento ad annusare quel profumo che gli era davvero mancato da morire: agrumi e cocco!
Per rompere quel silenzio, Greg fece scivolare lentamente una mano disegnando la forma della schiena di lei fino ad arrivare alla parte più tondeggiante e sodo del suo corpo.
< Wow, quanto mi sono mancati i tuoi airbairg! Avete fatto i bravi? >
Lisa sorrise di buon gusto. Non era cambiato per niente. Sempre il solito House e le sue battutine a sfondo sessuale.
I due si staccarono lentamente dall’abbraccio.
Greg, senza perdere tempo, tirò fuori dalla tasca un fazzoletto di seta rosso e lo lego al viso di lei oscurandole la vista.
< Greg, che fai? Così non vedo niente! >
Esclamò sorpresa la donna.
< Shhhhh, so quel che faccio! Ora dammi la mano e seguimi. >
La donna gli diede la mano e lui la strinse più forte.
I due uscirono dal salotto e si diressero verso la camera di lei.
< Eccoci arrivati! Ora ti tolgo la benda agli occhi! >
Quando la benda fu tolta, Lisa per assaporare la sorpresa aprì lentamente le palpebre.
Rimase sbalordita nel vedere cosa fosse la sorpresa!
Un tavolo rotondo, ben apparecchiato, con un bel candelabro color rosso brillantino. Inoltre vide che il letto era ricoperto di petali di rose rosse con al centro un bel orsetto che teneva tra le braccia un cuore con su scritto: “Strapazzami di coccole” .
Lisa, dalla gioia, abbracciò nuovamente Greg.
Il tempo passò velocemente tra chiacchiere di qualsiasi genere, risate e sguardi dolci.
Dopo aver finito il dessert, improvvisamente Greg si alzò e camminò zoppicando, senza il sostegno del bastone, verso l’angolo dove era collocato lo stereo.
Lo accese e inserì il disco con la canzone che la babysitter gli aveva consigliato.
< Vuoi ballare con me, Sunshiner? >
Domandò porgendole la mano.
Lisa gli fece cenno positivo con un sorriso che solo lei sapeva regalargli e si alzò porgendo la propria mano sulla sua.
I due cominciarono a ballare un lento perdendosi negli occhi.
In quel momento, a far compagnia a quella dolce atmosfera che si era creata tra loro, una musica dolcissima e tenerissima intitolata "Colpo di fulmine" iniziò a vibrare nei loro cuori.

Il cuore è chimico
che notte magica
tu lo sapevi
mi hai già incontrata



“Che bello sentire la tua mano stringere la mia, sentire il tuo caldo respiro su di me, i tuoi occhi perdersi nei miei. Che notte magica, non credevo che sapessi ballare così bene! Mi sento Cenerentola con il suo principe che danzano sotto le stelle! Sento dei brividi di caldo che scorrono nelle mie vene e questa sensazione indescrivibile aumenta sempre di più facendomi mancare il respiro. Passo dopo passo, il mio cuore danza, batte e corre come un matto. Non riesco più a stargli dietro! Appena ti ho visto nel salotto ho sentito dentro me un colpo di fulmine ancora più forte di quando t’incontrai per la prima volta all’università! Dì la verità! Sapevi che avrei provato queste emozioni appena ti avrei rivisto dopo tanto tempo? Idiota! Potevo rischiare un infarto! Oh, my God! Quanto cresce questo desiderio di dirti ciò che sento. Mi lascio travolgere nell’immenso blu oceano dei tuoi occhi!”

Non è possibile
ma quanto bella sei
muoio di luce
in fondo agli occhi



“Incredibile! Più passano i giorni più diventi bellissima ancora più della dea Venere! Sei tutto per me, una fata sempre pronta ad aiutarmi, un angelo che mi protegge, una strega che rende le mie giornate divertenti e infernali, un raggio di sole che illumina i miei passi e riscalda il mio cuore, un raggio di luna che mi culla di notte e non mi lascia mai solo. Che bello danzare con te! Mi sento come Bestia e tu la dolce Belle che, nonostante come sono conciato, fai tutto per me e mi fai sentire non più solo. Come brillano i tuoi occhi grigi, sembra di vivere tra le magie dell’universo! Non so cosa mi sia succedendo, devi aver fatto qualche sacrilegio, un incantesimo, qualsiasi cosa sia perché mi sento così attratto da te che ho una voglia matta di scoprirti più a fondo.”

Perdutamente mia
così impaziente e viva
un raggio della luna
caduto su di me



“L’attrazione è così forte che istintivamente porto la mia mano verso le tue incantevoli gote e le accarezzo lasciandomi perdere nella totale immensità della tua dolcezza.
Com’è soffice e delicato il tuo viso!
Così soffice e delicato che abbasso il mio viso avvicinandomi di più a te fino a sentire il contatto del tuo nasino con il mio.
Mi fermo un attimo per paura di una tua reazione, ma quando vedo che tu non reagisci e che mi sorridi, mi avvicino ancora di più fino a sentire le tue carnose labbra sulle mie. Sapore di vaniglia, poi cioccolato e infine caramello. Che buon sapore!”

Perdutamente tua
chissà da quanti inverni
che Dio mi fulmini
la morte in cuore avrò



“Sento premere la tua bocca contro la mia. Che delizia perdermi nel sapore di cioccolato delle tue labbra. Inizialmente le nostre labbra si sfiorano in modo così delicato. Che dolce! Mi bacia così delicatamente cercando di farmi rilassare e di sentirmi a mio agio. Allora a modo suo tiene veramente a me! Mi avvicino ancora di più a te, sollevo le mie braccia mettendole intorno al tuo collo invitandoti ad approfondire il bacio. Accidenti, ho aspettato tutto questo per più di vent’anni! Che stupida sono stata! Conficcherei le mani dentro il mio cuore per fermare i battiti poiché sono stata così stupida nel chiudere i miei sentimenti per te in un baule chiuso a chiave e dimenticato. Non sai quanto mi sei mancato! Ora accompagno il nostro bacio passionale affondando le mie dita nei tuoi morbidi capelli ricci.”

Ed era cieco il mio destino
così cieco a quel sorriso
chi lo ha scansato
chi tagliò la strada



“Continuo ad appoggiare le mie labbra sulle tue. Ti bacio con tanta delicatezza poiché non ho fretta di lasciarmi esplodere la passione. Ti voglio assaporare un po’ per volta. Sfioro con le mie labbra il viso, le tempie, le palpebre passando le dita lievi tra i tuoi morbidi capelli. Oh my God! Come mi manca l’aria, sento dei brividi di caldo che attraversano il mio corpo. Entrambi ci fermiamo ansimanti e ci guardiamo sorridendo. Quando sono stato veramente idiota a non accorgermi di quanto eri veramente importante per me! Sarà perché ti vedevo ogni singolo secondo e non mi ero mai accorto che il mio cuore danzava al ritmo di rock al solo sentire il tuo profumo in aria. Tutto per colpa della mia cecità e degli eventi che non hanno fatto altro che portarmi fuori strada!”

C’erano segni
c’erano segnali
numeri indecifrabili
forse nascosti sotto ai mari



“Mi sento sopraffatta da tutto ciò che sto provando. La mia testa si sta perdendo nell’immensità del meraviglioso mare di piacere, accompagnata dai tuoi incredibili apprezzamenti sul mio corpo.
Possibile che io sia stata così cieca a non accorgermi di quanto lui veramente contava per me?
Solo adesso comincio a capire cos’erano e dove mi conducevano quei segnali, quei codici che mi si presentavano di continuo e che io, nonostante ero la secchiona, non ero mai riuscita a decifrarli.
Che stupida sono stata!”

Perdutamente mia
così impaziente e viva
un raggio della luna
caduto su di me



“Questa volta non farò l’errore di essere così cieco e andrò fino in fondo. Voglio che tu diventi mia e di nessun altro! Ti accarezzo la nuca e, con entrambi le mani, ti attiro verso di me. Mi lascio travolgere dalla passione di fondermi con te. Solo con te! Tu che sei il mio raggio di sole che mi sveglia già di prima mattina e che mi sta accanto tutta la giornata, e il mio raggio di luna che mi canta la ninna nanna e mi accompagna nel mondo dei sogni!”

Perdutamente tua
chissà da quanti inverni
che Dio mi fulmini
la morte in cuore avrò



“Questa volta accoglierò a braccia aperte ogni singolo segnale che mi conduce a lui. Ah, com’è bello essere circondata dalle tue possenti braccia e assaporare il tuo bacio così passionale.
Ormai sono perduta di te e desidero con tutta me stessa che tu mi consideri tua e che tu sia l’unico uomo che può permettersi di farmi soffrire. Se ripenso a tutti questi anni, mi strapperei i capelli, urlerei di rabbia e mi farei colpire dai fulmini per essere stata così ottusa! Ancora non capisco come ho fatto a vivere per tutto questo tempo! Cretina!”

Bella bella bella
cerco scampo anch’io



“Mio Dio quanto sei dannatamente bella che mai ti lascerò più andare. Voglio fuggire da questo mondo insensato per cercare rifugio tra le tue calde braccia!”

Bello bello bello
nell’abbraccio mio



“Sei così maledettamente sexy che mai mollerò la presa. Voglio scappare da questo mondo per perdermi in questo caldo abbraccio di passione che ci unisce!”

Perdutamente noi
chissà da quanti inverni
che Dio ci fulmini
la morte in cuore avrò



Silenzio. Nessun rumore di pensieri da parte di loro. Entrambi erano impegnati ad aprire le porte del proprio cuore. Lui le privava dei suoi abiti e lo stesso fece lei. Lui l’avvolse nel suo abbraccio e la baciò con tanta passione. Con tanta passione che finirono in quel mare di petali di rose rosse sul letto. Ed ecco iniziare la danza dei loro corpi. Lui si muoveva con grazia felina rimanendo sospeso su di lei. Il corpo di lei fu invaso da ondate di calore. Sapeva benissimo che lui era completamente nudo sopra di lei e, inoltre, sapeva cosa sarebbe successo tra loro. Fiumi di emozioni percorrevano i loro corpi. Gemiti e sospiri si diffusero in quella stanza.

Perdutamente mia
ora più che mai viva
un raggio della luna
caduto su di me



“Mia! Solo mia! Mi muovo con calma cominciando a baciare il suo ombelico, poi lentamente salgo assaporando ogni sapore della sua pelle fino ad arrivare alla sua turgida bocca. Mi fermo un attimo chinando la mia testa verso di lei e mi perdo ancora in quel magico universo dei suoi occhi. Come incantato appoggio nuovamente le mie labbra sulle sue. La bacio ancora con più passione di prima lasciando le mie mani percorrere il febbrile corpo di lei finalmente libero di fare ciò che per tutto questo tempo avevo sognato.”

Perdutamente tua
d’amore e d’incoscienza



“Che bella sensazione sto provando. Ti tengo stretto tra le mia braccia mentre assapori ogni angolo del mio corpo. Sento il tuo respiro riscaldarmi , il tuo cuore danzare accanto al mio petto, le tue mani coccolare la mia pelle. Chiudo gli occhi per godermi ogni singola carezza di lui. Non mi sono mai sentita così con un altro uomo. Mi sento protetta, amata e desiderata. Sono così felice! Sono persa di te! Completamente persa di te che voglio che tu sia l’uomo della mia vita!”

prendimi sotto la pioggia



“Non ti fermare, ti voglio tenere stretto tra le mie braccia e ti prego di continuare a riscaldarmi in questa fredda notte d’inverno”

Stringimi sotto la pioggia
la vita ti darò



“Non mollare il tuo caldo abbraccio, anzi tienimi più stretto che puoi. Voglio che tu sia l’unica donna che può permettersi di farmi soffrire. Hai tutto il permesso di fare di me ciò che vuoi perché per te, solo per te, piccolo raggio di sole, darò la mia vita!”

La musica purtroppo terminò ma quei due non ci fecero caso. Erano così presi dalla passione di fondersi l’uno con l’altra.
Finalmente la danza dei loro corpi finì e si trovarono entrambi stesi sul letto colmo di petali di rose rosse.
Greg teneva Lisa stretta contro il suo petto giocherellando con i suoi capelli.
Improvvisamente il silenziò piombo tra loro.
Erano come immensi nei propri pensieri.
Con il viso affondato nel suo petto, Lisa si lasciava cullare dalle note dei battiti del cuore di lui.
Greg, oltre a giocherellare con i capelli di lei, annusava il suo profumo e, tra un pensiero e l’altro, gli venne l’impulso di sussurrarle qualcosa:
< I love you, Lisa! >
La donna si stupì e indirizzò gli occhi verso quelli di lui che non l’avevano mai smessa di osservarla.
Gli occhi le cominciarono a brillare come una galassia di stelle.
< I love you, Greg! >
Gli rispose appoggiando le proprie labbra sulle sue.
Teneri , ma intensi bacetti.
I due rimasero abbracciati e si persero nel mondo dei sogni.
E da quella notte di Natale non erano più lui e lei, ma la sua lui e il suo lei.
Mentre loro dormivano, qualcosa nell’aria cominciò a cambiare, precisamente nel ventre della donna...




La canzone "Colpo di fulmine" è scritta da Gianna Nannini e cantata dai sensazionali e mitici Lola Ponce e Jo Di Tonno ( LUI E' FIGHISSIMO *___________*)!!!


Verdetto?
*me pronta a ricevere qualsiasi ortaggio lanciato da voi*

 

 

L’angolo di ladyT:

 

@ Tigre94: Al primo capitolo ho scritto One shot,che inizialmente lo era, ma poi con il sostegno delle altre nel forum che mi spronavano a continuare, dopo un po’ di tempo, decisi di seguire il loro consiglio, che però ho voluto continuare sotto forma di long-fic con tre canzoni da presentare, ognuna per ogni capitolo. Quindi, in breve, compreso la one-shot, diventerebbero 4 capitoli! Scusa se ti ho fatta spaventare, ecco la finalissima! Spero che sia stata di tuo gradimento ^_^ Kiss, Terry

 

@ Miss_Sunshine: Mi fa piacere che ti è piaciuta questa fanfiction!! La parte più complicata era stata quella di esprimere i sentimenti di House senza andare OOC!!! Spero che ci sia riuscita!!! Ops, dimenticavo: ecco ho messo i colori al testo della canzone!!! Non ci avevo fatto caso!! Sorry. Kiss, Terry ^_^

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