Let me in

di Cuccola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovo mondo ***
Capitolo 2: *** Scudo ***
Capitolo 3: *** Apriti con me ***
Capitolo 4: *** Ballo ***
Capitolo 5: *** Vendetta ***
Capitolo 6: *** Verità ***
Capitolo 7: *** Concorso ***
Capitolo 8: *** Che cosa mi sta succedendo? ***
Capitolo 9: *** Anche tu! ***
Capitolo 10: *** Incidente ***
Capitolo 11: *** Ricordo ***
Capitolo 12: *** Chi siete? ***
Capitolo 13: *** Discendente di Anne Marie Wonder ***
Capitolo 14: *** Guerra ***
Capitolo 15: *** Per ora ***
Capitolo 16: *** Fammi entrare ***
Capitolo 17: *** Incubo ***
Capitolo 18: *** Controllare ***
Capitolo 19: *** Ti amo ***
Capitolo 20: *** Dolore ***
Capitolo 21: *** Lasciami andare ***
Capitolo 22: *** Addio ***
Capitolo 23: *** Caccia ***
Capitolo 24: *** Ti devo lasciare ***
Capitolo 25: *** Vittoria ***
Capitolo 26: *** Pensieri ***
Capitolo 27: *** Chi sei veramente? ***
Capitolo 28: *** Voglia di te ***
Capitolo 29: *** Scontro ***
Capitolo 30: *** Verrò con te ***
Capitolo 31: *** L'immancabile lieto fine! ***
Capitolo 32: *** Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Nuovo mondo ***


Dando un ultimo addio alla tomba di mia madre asciugai la lacrima che scorgeva dai miei occhi e andai all’aereo porto.
Pagato il biglietto per gli Stati Uniti mi diressi verso uno dei sedili dell’aereo e aspettai l’atterraggio.
Passato un po’ di tempo arrivai a destinazione e andando a prendere i miei bagagli incontrai Charlie, il mio adorato padre che non vedevo da anni, era passato così tanto tempo... Ero tanto contenta di rivederlo, poi era il mio unico parente stretto rimasto e non potevo perdere anche lui. Ne avrei sofferto troppo.
“Ciao papà”
“Ciao Bells, è andato bene il viaggio?”
“Sì, tutto bene papà!” risposi gremita di felicità di risentire la sua voce.
Charlie mise i bagagli sul baule della macchina di polizia e mi accomodai nel sedile di davanti, e appena Charlie acese il motore si senti un forte rombo prevenire dalla macchina, risentire questo suono mi rese ancora più felice.
Arrivati nella nostra nuova residenza, spalancai la bocca vedendo quanto fosse bella la nuova casa che Charlie aveva comprato per noi due perché dove abitava prima non c’era abbastanza spazio per me così lui ha venduto la vecchia casa ad un ottimo offerente è ha comprato questa bellissima casa, e devo ammettere che è grandiosa!
La parete della dimora era bianca come il latte e davanti c’era un portone marrone con una maniglia circolare d’oro, si vedevano due finestre alla stessa misura della porta e quattro più in alto. Il tetto era piatto e anch’esso bianco.
Aprì l’entrata e incominciai a guardarmi intorno vedendo che all’interno era ancora migliore di come me lo immaginassi.
Davanti c’era un corridoio luminoso e largo, la casa era tutta ridipinta di un bellissimo bianco proprio come l’esterno, andando avanti e girando a destra c’era la cucina che era molto ampia e così avrei potuto cucinare facilmente per Charlie.
Uscita dalla cucina mi ritrovai di fronte un muro ma andando avanti di qualche passo, intravidi un’apertura a forma d’arco e quello era il salotto, era così spazioso, lucente e bellissimo c’era anche il mio caro pianoforte.
Salii le scale in legno con i miei bagagli e accanto a me c’era Charlie che mi indicò quale fossi la mia camera da letto. Aprii la porta in bianco e vidi la mia camera: c’era un letto con un comodino accanto e sopra al comodino c’era la foto della mamma, vedendo quella foto mi venne da piangere ma trattenni le lacrime perché mi promisi di non piangere della sua morte.
Nella stanza c’era anche una scrivania, il mio armadio e una porta, l’aprii e notai che quello era il mio bagno, era abbastanza piccolo ma non mi potevo permettere il lusso di avere un mega bagno gigante!
Appoggiai le mie valige sul pavimento della camera e sentii la voce di Charlie. “Bella vieni con me in garage, ho una sorpresa per te!”.
Seguii Charlie nel garage e vidi che c’era una Ford Fiesta nera.
“Questa è la tua nuova macchina, ti piace?” mi chiede se mi piace? Mamma mia questa è la mia nuova macchina? Non riesco a crederci!
“Certo che mi piace, ma dove hai trovato i soldi?” non riuscivo ancora a crederci, questa macchina era tutta mia.
“Beh, sono andato in banca è ho preso un po’ di soldi, quello che me la venduta è un mio caro amico è mi ha fatto uno sconto”.
Andai ad abbracciare Charlie e lo ringraziai con tutto il mio cuore. Ero così contenta.
Corsi in camera mia a disfare le mie valige e mi buttai nel letto a riposare dopo un lungo viaggio da Phoenix.
Mi svegliai che erano già le sette di mattina e corsi subito nel mio nuovo bagno a farmi la doccia perché oggi era il mio primo giorno di scuola e non potevo arrivare in ritardo.
Dopo di che indossai i miei jeans preferiti con una maglietta bianca con gli strass. I miei capelli li lasciai ondulati e aperti.
Feci svelta la colazione con Charlie e mi infilai nella mia nuova bellissima Ford Fiesta, accesi il motore e mi diressi nella scuola di Forks. Arrivai nel parcheggio della scuola e mi introdussi in uno dei posti liberi. Non c’era molta gente ma quella che vedevo mi continuava a fissare come se fossi in mutande.
Andai a prendere i miei orari e mi ritrovai un ragazzo tutto muscoli ma niente cervello, da come appariva. Si presentò con il nome Mike e mi segui dappertutto, tranne quando lui doveva andare a un'altra lezione. A mensa mi fece accomodare nel suo tavolo dove c’erano tre ragazze e tre ragazzi con lui facevano quattro, ci presentammo e a vedere le facce delle tre ragazze alle quali avevo già dimenticato i loro nomi mi accorsi che non erano molto contente del mio arrivo.
Mi guardai intorno e notai un gruppo di ragazzi che continuava a fissarmi, io distolsi subito lo sguardo e a salvarmi fu la campanella che indicò la fine della pausa pranzo.
Mi alzai e Mike mi accompagnò all’aula seguente. Ora dovevo fare spagnolo e dopo di che biologia, una delle mie materie preferite. Ma mentre andavo nel mio armadietto, per lasciare i libri di spagnolo, mi caddero e al mio intervento ci fu un ragazzo molto pallido ma molto affascinante. Sembrava il tipico ragazzo bello fuori ma niente dentro. Mi aiutò con i libri.
“Tieni” mi disse con quel suo sguardo magnetico.
“Grazie” gli risposi con un tono un po’ gelido. Mi guardò come se non capisse qualcosa, ma feci finta di niente.
“Io sono Edward Cullen”
“Isabella Swan ma preferisco Bella” e me ne andai nell’aula di biologia, il ragazzo sembrò seguirmi ma invece anche lui faceva il mio stesso corso.
Mi sedetti in un banco dove non c’era nessuno e lui fece lo stesso. Distolsi il mio sguardo da lui e incominciai a guardare il professore appena entrato in classe.
“Giorno, lei deve essere la signorina Swan!”.
“Sì” gli risposi.
“Bene ragazzi oggi abbiamo una nuova allieva, su fatti vedere dai tuoi nuovi compagni!” il professore mi fece presentare alla classe e capii subito da quel momento che lo avrei odiato per avermi messo al centro dell’attenzione.
Si sentivano delle voci nell’aula erano di due ragazzi che dicevano:
“Certo che la nuova arrivata è veramente molto carina!” a sentire questo pettegolezzo mi accorsi che non saremmo andati d’accordo, anche perché lui non mi interessava.
Grazie al cielo la lezione finì e mi diressi verso la mia macchina per andarmene da questo posto. A tutto gas misi in moto la macchina e andai nella mia nuova residenza.

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Capitolo 2
*** Scudo ***


Arrivata a casa misi la macchina in garage lo zaino in camera e andai nel bosco che intravidi mentre venivo qua.
Giunta nel bosco incominciai ad arrampicarmi nell’albero con molta facilità arrivai verso la metà dell’enorme pianta e mi sedetti sopra ad un ramo resistente.
Non so perché ma mi viene voglia di piangere, ma non posso, l’ho promesso alla mamma. Cara mamma perché mi hai lasciata, perché te ne sei andata senza nemmeno avermi detto che stavi male, in tutto questo tempo ho sempre pensato…
“Che cosa fai là su?” distolsi lo sguardo dal cielo e misi i miei occhi scuri nella figura che aprì bocca facendomi questa domanda. Era Edward, ma che cosa era venuto a fare in un posto simile?
“Pensavo” gli risposi senza dargli troppa importanza.
“Perché non scendi? Potresti farti male e cadere”
“Non sono così maldestra” scostai lo sguardo da lui e tagliai corto sperando che se ne andasse per permettermi di restare a pensare alla mamma.
“Cosa ci fai qua su?” chiesi, scorgendomelo a pochi centimetri da me.
“Visto che tu non venivi da me sono venuto io da te! Allora, a cosa pensavi?” pensavo fosse poco intelligente ma mi sbagliavo, sembra… dolce.
“A niente” non capivo perché avrei dovuto dirlo a lui che lo conoscevo da meno di un’ora. “Ma poco fa hai detto che stavi pensando, non me lo vuoi dire?”.
“Capisci in fretta!”
“Non ti sto molto a genio, vero?”
“Non ti conosco nemmeno”
“Sai il mio nome non ti basta?”
“Anche se ti conoscessi non penso che te ne parlerei.”
“Perché hai creato questa barriera tra te e il mondo intero?”.
Non c’è la facevo più a sentirlo così mi alzai in piedi dal ramo feci un bel salto e mi aggrappai al ramo disotto. E così facendo mi ritrovai a terra ed incomincia a dirigermi verso casa.
“Mi sbaglio?” Era di nuovo quel ragazzo.
“No” dissi a voce bassissima, sapendo che non mi aveva sentita.
Ormai ero a destinazione, bastava aprire la porta, ma non ne avevo la forza. Continuava a gironzolarmi in testa le parole di Edward. Perché hai creato questa barriera tra te e il mondo intero? Non sapevo dare una risposta a questa domanda.
Mi feci coraggio ed entrai dentro chiudendomi nella mia stanza.
Non mi accorsi che era già mattina ma questa volta mi svegliai abbastanza presto, erano ancora le sei di mattina, però ormai ero sveglia tanto valeva prepararmi per la scuola!
Ormai erano le sette quindi potevo anche incominciare ad andare a scuola. Parcheggiai in un posto qualunque in tanto non c’era nessuno a parte una Volvo argentata. Aspettai in macchina che arrivasse qualcuno.
Sentii picchiettare al finestrino della macchina, mi volto e vedo che era ancora lui, Edward.
“Ciao”
“Ciao Bella”
“Posso esserti utile?”
“Stavo pensando a quello che ci siamo detti ieri…”.
“Dimenticatelo” detto questo incominciai a chiudere il finestrino e aprii la portiera.
“Perché sei così scortese con tutti?”
“Non sono affari tuoi”
“Perché non vuoi far entrare nessuno nel tuo mondo?”.
A sentire queste parole mi accorgo di essere stata troppo dura con lui, ma non posso farci niente se non riesco a fidarmi di nessuno ora che la persona più cara che avevo non c’è più. Gli occhi incominciano ad essere bagnati ma cacciai via il pensiero. Spero che non se ne sia accorto che stavo per piangere.
“Scusa, ho detto qualcosa che non va?”
“No” gli rispondo
Ormai a scuola arrivarono tutti e io mi diressi verso la palestra per fare ginnastica e sfortunatamente c’era anche Edward. Mi cambiai alla svelta e misi i miei pantaloncini corti da ginnastica e una camicia.
“Bene ragazzi, oggi giochiamo a pallavolo. Isabella e Edward, voi due fate le squadre”
“Che vinca il migliore Bella”
“Mi stai sfidando Edward?”
“Capisci in fretta” disse le stesse parole che pronunciai ieri.
Il professore fischiò l’inizio della partita. Andai alla battuta e lanciai una pallonata, forse era un po’ troppo forte.
“Scusa”esclamai perché con la mia battuta l’avevo mandata a terra, anche se avevamo fatto punto. Toccava ancora a me lanciai la palla ma questa volta vidi di non esagerare con la potenza e la prese Edward.
Era passato qualche minuto ma tutti quelle presenti avevano capito che tra me ed Edward c’era rivalità.
“Mi sa che Cullen ha combinato qualcosa, perché sembra che Bella c’è l’abbia con lui”.
Dovevo darmi una calmata.
Il professore fischiò la fine della partita ed eravamo pari.
“Certo che la novellina è veramente brava, è riuscita a tenere testa ad un Cullen!”.
Vuol dire che ha anche dei fratelli, spero che non siano tutti ficcanasi!
Oh no, ritorna Mike! Quand’ è che mi lascerà stare?
“Bella sei stata grandiosa! Vieni con me a mensa?”
“Sì”
Negli spogliatoi non parlavo con nessuno, mi ero fatta un bel po’ di nemici ed è solo il mio secondo giorno di scuola. Spero tanto che non si mettano anche a fare degli scherzi! Ma le peggiori erano Jessica, Angela.
A pranzo non dissi nulla tranne quando Mike mi metteva in mezzo.
Stranamente oggi la giornata mi è sembrato durare meno del solito ma meglio così.
“Che ci fai qui?” chiesi a Edward che si trovava vicino alla mia macchina.

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Capitolo 3
*** Apriti con me ***


grazie Uchiha_chan per i consiglio, mi sono molto utili nel prossimo capito li utilizzerò!!! ^^

grazie nanerottola sono contenta che mi segui, e ancor di più che ti piaccia la mia ff ^^





“Voglio farti vedere un posto, vieni con me”.
“E la mia macchina?”
“Allora segui me con la tua macchina”
Seguii Edward fino ad arrivare sulle coste di una spiaggia.
“Perché mi hai portata qui?” gli chiesi appena scesi dalla macchina.
“Per parlare in tranquillità” il suo sguardo, con quegli occhi topazio, è la sua pelle perfetta, mi sembra così strano che qualcuno al mondo possa essere così perfetto.
“Parlare di cosa?”
“Per esempio il perché sei così triste, non sorridi mai, perché mi tratti con tanta freddezza e come mai sei così brava a pallavolo”. I suo occhi bellissimi sembravano… preoccupati.
“Addio” dissi aprendo la portiera della macchina.
“Ti prego, non scappare un’altra volta” la sua voce era così dolce, non seppi dire di no e ci accomodammo in una scogliera.
“Primo, la pallavolo” disse, partendo dalla domanda più facile.
“Beh, quando ero piccola ho fatto danza fino all’età di sedici anni, quindi per me e facile muovermi e prendere le pallonate, saltare in alto, avere potenza nelle braccia…”.
“Secondo, perché mi tratti con tanto distacco?”. “Perché preferisco stare sola, non sono abituata ad avere gente che gli importi di quel che faccio”.
“Terzo, perché non sorridi mai?”
“Perché non c’è niente da sorridere”
“E’ la risposta più sciocca che abbia mai sentito. Quarta, perché sei triste?”
“A questa domanda preferirei non rispondere!”.
“Per favore?” non riuscivo, non c’è la facevo a dire no.
“Un mese fa, è morta mia madre perché stava male. Per precisare aveva dolori al cuore. Mia madre non mi aveva mai detto niente per non farmi preoccupare, ma un giorno non riusciva a respirare così ho chiamato l’ambulanza ma disse che ci avrebbe impiegato mezz’ora per arrivare così la portai io. Pochi minuti dopo il dottore mi disse che era morta” dicendo l’ultima parola mi venne un nodo alla gola.
“E’ per questo che te ne stai sempre per i fatti tuoi, tieni tutti a debita distanza? Sai, quando ero piccolo morirono i miei genitori. Però fui fortunato, perché mi prese in adozione Carlisle con sua moglie Esme. Lui poi adottò anche Emmett, Rosalie Hale, Alice e Jasper Hale.
Ora, perché non togli questo scudo? Perché non mi lasci entrare nel tuo cuore? Quando mi hai raccontato la storia di tua madre non hai nemmeno fatto scendere una lacrima, Perché?”.
“Perché non posso” dissi a voce bassa ma capii che mi aveva sentita, perché fece una faccia, come se non avesse afferrato.
“Beh, ora è tardi devo tornare a casa” avrei detto qualunque cosa pur di non vedere la sua faccia di compassione, era per questo che non volevo parlarne con nessuno, non voglio essere compatita da nessuno ben che meno da lui.
Ma sembrava così deluso, nel suo viso perfetto c’era quel musone come se volesse dire di non andare però non volevo più che mi facesse domande. Salii in macchina e me ne andai.
“Papà sono tornata” proferii gridando in modo che mi sentisse.
“Ciao Bells”
“Vado in camera mia a dormire”
“D’accordo”
Mi sdraiai sul mio letto chiudendo gli occhi.
“Mamma dove stai andando, anche tu papà. Edward non lasciarmi sola E’ così buio qui, non ve ne andate, per favore. Ho paura. Ho paura di rimanere sola. Tutti, tutti scappano via da me. Perché, perché?” mi svegliai.
“Era solo un sogno” farfugliai affannosamente. Ero tutta sudata. L’incubo che avevo appena fatto… sembrava così reale.
Questa fu la prima volta che sognai Edward, perché?
“Buon giorno Bella”
“Ciao”
“Perché ieri sei scappata così in fretta? Non hai risposto alla mia ultima domanda”.
“Senti perché non mi lasci stare Edward”.
Me ne andai, ma a sostituirlo arrivò Mike.

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Capitolo 4
*** Ballo ***


sono contenta che ti piaccia la ff lory_lost_in_her_dreams.

e sono sontenta che Uchiha_chan mi segui sempre^^






“Sai il ballo, beh… ecco… mi chiedevo se ti andava di venire con me?”. Mi faceva così pena. Quel ragazzo non aveva nessuna possibilità.
“No grazie” con queste due parole me ne andai.
Ma si vedeva lontano un miglio che era rimasto deluso.
“Ciao Erik” esclamai vedendolo avvicinarsi a me.
“Ciao Bella...” ora ho paura che anche questo mi voglia chiedere del ballo, si vede sta diventando tutto rosso e tiene lo sguardo basso, voglio scappare via! “Mm... mi inviteresti al ballo?”
“Scusami, ma non sei il mio tipo” lo so sono stata troppo dura ma non potevo fare a meno, ma mi viene spontaneo essere così... così distaccata.
“Oh” quella fu la sua ultima parola e se ne andò sparendo dietro ad un angolo.
Si sentì provenire una risatina bassissima, mi voltai per vedere chi fosse.
“Mi da fastidio che tu ascolti le mie conversazioni, ma quello che mi da fastidio e che stai ridendo di me” il suo sorrisino scomparve. Ma appena lo vidi negli occhi notai che erano più scuri del solito e che si teneva a dedita distanza.
“Non stavo ridendo di te ma di Erik, si era fatto così tante illusioni e tu con poche parole gli hai infranto tutto, certo che di delicatezza non sei professionista” sembrava sempre più divertito, però si allontanò di un altro passo e il suo sguardo sembrò ancora più scuro, non dissi nulla però ero così curiosa di sapere.
“Lì ho detto solo la verità e se non ti sta bene il problema e solo tuo” mi voltai lasciando i miei capelli toccargli il viso e sembrò per soffocare. Non capii il perché ma feci finta di niente e me ne andai.
Grazie al cielo la giornata finì. Durate tutto il giorno ebbi almeno una decina di richieste per il ballo, tutte declinate.
Mi diressi verso la mia macchina e me ne ritornai a casa. Presi un libro, il mio Ipod e andai a farmi una passeggiata sentendo un po’ di musica e leggendo.
“Ahia” esclamai andando a sbattere contro qualcuno.
“Scusa” quella voce, così melodiosa, possibile che fosse lui? Alzai lo sguardo era proprio lui.
Fermai la musica e mi tolsi le cuffie.
“Cime tempestose, mica male come libro” sembrava affascinato, ma guardandolo più attentamente notai che aveva gli occhi color d’oro.
“Cosa ascoltavi di bello?” chiese curioso.
“Debussy Claire de lune”
“Ti piace questo genere, è raro incontrare qualcuno che senta ancora questa musica” era affascinato.
“Ascolto un po’ di tutto” risposi breve.
“Posso farti una domanda?”
“Sentiamo”
“Perché hai rifiutato tutte le proposte del ballo?”
“Perché non mi interessava nessuno”
“C’era molta più gente che te lo voleva chiedere, ma la maggior parte sapeva che non aveva nessuna speranza, e hai infranto molti cuori oggi.”
“Allora?” chiesi non sapendo dove volesse arrivare.
“Beh, niente, ma tu mi sorprendi” disse con il suo sguardo da incantatore.
“Perché?”
“Chiunque avrebbe voluto essere al tuo posto ma tu niente, hai conquistato tutti a scuola e nemmeno te ne sei resa conto, ma allo stesso tempo ti sei fatta un bel po’ di nemiche”
“Ho conquistato anche te?” domandai curiosa.
“Sì” ammise “Tu sei diversa da tutti, quando penso che fai una cosa ne fai un'altra, mi sbigottisci sempre, devo ammettere che sei unica.” Ero un po’ sorpresa da quello che mi stava dicendo.
“Grazie, ma come mai sei qui, di sicuro non sei venuto per dirmi questo”.
“Sono venuto per avvertirti di fare attenzione domani”.
“Perché?”
“Jessica e Angela anno in mente qualcosa per metterti in ridicolo durante il ballo, quindi fai attenzione” era preoccupato per me, qualcosa che non capitava da molto.
“Grazie per avermi avvisata, ma già lo immaginavo, non so perché ma c’è l’hanno con me”.
“Non hai ancora capito il motivo?” disse sbigottito.
“No, perché?” all’improvviso si mise a ridacchiare.
“Ma sei cieca? Sono gelose di te”
“E perché?”
“Perché tu ora sei la ragazza più carina della scuola e hai affascinato tutti con il tuo modo di fare”.
“Io sarei che cosa?” io la più carina della scuola, mi sa che mi sta prendendo in giro.
“Non mi dire che non te ne sei accorta?” si mise a ridere di più.
“Senti, mi stai dando fastidio quindi me ne vado” mi ero stancata di essere schernita.
Me ne andai a riposare nel mio letto.
Perché tu ora sei la ragazza più carina della scuola e hai affascinato tutti con il tuo modo di fare. Ripensavo a quello che aveva detto Edward, possibile che fosse vero?
Ma, è meglio che mi faccia una bella dormita, domani c’è il ballo.
“Giorno Bells”
“Buon giorno papà”
“Vai al ballo sta sera?”
“Sì” era sorpreso “Io vado a comprarmi il vestito, a dopo papà”.
“Fai attenzione Bella, mi raccomando”
“Non ti preoccupare” e detto questo misi in moto e andai a Seattle, per cercare il mio vestito.
“Benvenuta” era la commessa del negozio.
Andai nei reparti vestiti, cercavo qualcosa di comodo per poter ballare, ma anche bello.
Poi, eccolo, il mio vestito, color acqua marina, senza spalline, lungo fino alle ginocchia con un taglio nel piede sinistro.
“Questo è il vestito che cercavo” andai alla cassa e lo comprai. Ormai era il momento di prepararmi.
Arrivata a casa lo indossai, presi le mie scarpe con il tacco basso e i miei orecchini di perle.
Andai allo specchio per vedere che acconciatura fare, li lascio sciolti, mi stanno molto meglio. Pensai.
Mi misi il mio lucida labbra al gusto ciliegia e l’ombretto color rosa carne, non voglio esagerare con il trucco.
“Ok, ora sono pronta”
Scesi le scale e ad aspettarmi c’era Charlie.
“Sei bellissima” disse sbalordito.
“Grazie papà” e partii per la scuola di Forks.
Trovare parcheggio fu difficile, perché ormai c’erano un bel po’ di macchina, c’era anche la Volvo di Edward.
Entrai in palestra, era ben arredata, ma però quando feci un altro passo in avanti, vidi tutti gli sguardi su di me.

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Capitolo 5
*** Vendetta ***


sono contenta Shinalia he ti piaccia!! ^^

e a te Tede ti accontento subito con un nuovo capitolo!! ^_^





Vedere tutta quella gente, che mi fissava come se avessi qualcosa di ridicolo, mi guardavano con quei occhi disorientati. Avrei tanto desiderato andarmene, ma non potevo, ormai mi avevano vista tutti, chissà se anche lui mi stava fissando, mi girai verso di lui e notai che era sbigottito, vedere il suo sguardo d’oro così... mi rese un po’ felice.
La musica cambiò ora c’era valzer.
“Mi permetti questo ballo?”
“Ehm, d’accordo” non sono molto sicura di voler ballare con lui, ma... non so... mi sento il dovere di farlo.
Mi afferrò le mani e mi condusse. Appena mi sfiorò sentii un freddo provenire da lui, possibile che qualcuno possa essere così freddo?
Ma non diedi troppa importanza a questo ma a come balla bene Edward.
“Sei bravo con il valzer!”
“Ma tu mi batti!”
“Ti ho detto che io facevo danza”
“Però non mi hai ancora detto perché hai smesso, da quel che vedo se molto brava, potresti avere una carriera come ballerina”.
“La danza non mi interessa, mi piace di più la musica”.
“Suoni qualche strumento o canti?”
“Suono il pianoforte e canto, mia madre mi costrinse a provare all’età di sette anni e alla fine mi piacque”.
“Suoni il piano forte, anch’io” sembrava sorpreso di vedere che sapessi suonare il pianoforte.
Questa fu la nostra ultima parola perché poi ci occupammo di ballare e dopo qualche secondo mi accorsi di avere tutti gli occhi fissi su me e il mio conducente.
Tutti i presenti erano rimasti sconcertati, si erano tutti posizionati formano un cerchio e io ed il mio partner eravamo nel mezzo.
Grazie al cielo la musica si concluse così noi finimmo di danzare in grande stile.
Devo ammettere, avere tutti gli occhi puntati su di me mi da un po’ fastidio, ma allo stesso tempo mi emoziona molto, perché mi ricorda quando andavo a fare le gare di ballo!
Io ed Edward ci lasciammo le meni ed io feci per andare ma qualcosa o qualcuno me lo impedì, mi girai per vedere chi fosse e rimasi scioccata vedendo il suo volto, non potevo crederci che lei mi volesse parlare. Mi girai verso Edward e mi fece l’occhiolino, così mi ricordo ciò che mi disse:
“Jessica e Angela anno in mente qualcosa per metterti in ridicolo durante il ballo, quindi fai attenzione”.
Di sicuro Jessica voleva fare qualcosa.
“Bella vieni a bere qualcosa, di sicuro sarai assetata!” aveva una voce così meschina poi con il suo sguardo, si capiva benissimo che aveva brutte intenzioni. Dovevo andarmene subito via da lei.
“Certo” le risposi, dovevo aspettare il mento adatto per andarmene.
“Bella, vieni qua” non poteva essere, lui il mio salvatore, avevo proprio bisogno di qualcuno che mi voleva.
Mi girai alle spalle di Jessica e andai verso Edward. Appena mi giro sento un suono, qualcosa si è rovesciato, guardo, ed era il bicchiere di Jessica.
Ecco quale era il suo piano, non è niente di che, ho visto cose peggiori.
Mi voleva sporcare il vestito di punch.
“Sai come amica fai pena, ma con le vendette sei ancora peggio!” le dissi lasciandola sola.
“Grazie” dichiarai andando da Edward.
“Prego, ma non pensare che con Jessica sia finita, ora farà di tutto per rovinare la tua reputazione” concluse preoccupato, ma vedere i suoi occhi topazio angosciati mi rese stranamente... felice.
Possibile?

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Capitolo 6
*** Verità ***


Grazie Tede e Uchiha_chan delle vostre recenzioni, mi fanno molto piacere, e mi fa più piacere che vi piaccia la mia ff !!





“Che reputazione avrei?” chiesi non sapendo di avere un giudizio da difendere!
“Quella più carina, atletica, intelligente della scuola”
“Se lo dici tu allora ci devo credere!” affermai ironica.
“Beh, direi di sì!” mi rispose con quel suo sorriso sfavillante.
“Ok, ma ora devo andare” a sentire queste parole rimase deluso ma restando ancora, solamente un attimo in più, ho paura che gli rivelerei tutto su di me. Non so come, ma lui riesce a penetrare nel mio cuore e in questo modo mi rende tutto più difficile perché io non voglio nessuno che sappia le mie paure, le mie incertezze e le mie sofferenze.
Anche se fosse lui, colui che sembra interessarsi più a me di chiunque altro, probabilmente più di mio padre, Charlie.
“Allora a domani?” domandò speranzoso.
“Sì” detto questo me ne andai. Ormai nel mio letto, mi metto a pensare a lui, non so il perché ma sento di averlo già conosciuto nel mio passato, sento di averlo già visto da qualche parte nella mia infanzia, ma sarà vero? Però, può darsi che sia solo la mia immaginazione.
Non lo so, non lo so. Mi agitai nel mio letto, cercando di ricordare, ma invano.
“E’ già mattina” esclamai.
“Giorno Bells!”
“Giorno papà, io vado a scuola a dopo”
“D’accordo”
Arrivai a scuola e scendendo dalla macchina, noto Edward che parla con i suoi fratelli.
Cerco di ricordare come lo già conosciuto, ma niente, non ricordo.
Ma se l’avessi già incontrato lui di sicuro me lo avrebbe detto, no?
Magari lui non si ricorda di me. C’è anche questa come probabilità.
AAAAAAAH! Se continuo a pensare così ossessivamente di lui non me lo levo più dalla testa.
Devo pensare ad altro. Già, come se fosse possibile!
Va beh, è meglio che vada a lezione.
La giornata arrivò quasi al termine, ma andando al mio armadietto incontrai Edward, visto che il suo armadietto è accanto al mio.
“Ciao”
“Ciao”
“C’è qualcosa che non va?”
“No, no. Va tutto bene” risposi un po’ sconcertata.
“Sta mattina, mi sei sembrata un po’ strana” lui riusciva a capirmi, ma bastava solo un'altra parola in più e avrei detto tutta la verità.
“Sto bene, adesso incominciano le lezioni è meglio che vada”.
Non so che fare, stare con lui mi rende strana, che cosa mi sta succedendo?
Come può questo ragazzo riuscire a darmi così tanti pensieri... così tante domande e così tanti problemi?
Da quando l’ho incontrato ho perso tutto il mio equilibrio.
Forse dovrei stargli alla larga per un po’.
Ma sarà la cosa giusta da fare?
Sì. Devo assolutamente ritrovare il mio equilibrio.
Ormai ho deciso.
La giornata finì ed arrivata a casa, appoggiai lo zaino e andai nel bosco, forse se sono fortunata lo incontrerò.
Ok, sono arrivata, ma di lui nessuna traccia, beh tanto vale che faccia una passeggiata nel bosco.
Oh no, quello è Edward, ma cosa sta facendo... non riesco a crederci... possibile... no, magari mi sto immaginando tutto.
No, questo non è un sogno è realtà, Edward si sta cibando di quel animale.
Quindi... è un vampiro. Ma non è possibile i vampiri non... però lui è davanti a me, e sto vedendo che è così.
Non riesco a restare un secondo di più. Sconvolta scappo nel tentativo di trovare una spiegazione.
Ma ne esiterà una?

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Capitolo 7
*** Concorso ***


Sono contenta di avervi incuriosito un po' !!! ^^






Incespicai in un ramo trovatosi per terra, ma disorientata da ciò che vidi non riesco a rialzarmi.
Sarà vero? Ho davvero visto bene? Non è che sia un sogno? Ma la sapevo già la risposta a queste domande, però non ho la forza di crederci, possibile?
Ormai incomincia a farsi buio e devo ritornare a casa prima che Charlie si preoccupi.
“Bella, ma dove sei stata ero in pena per te”si vedeva benissimo che non aveva un’ottima cera, lo avevo fatto preoccupare.
“Scusa papà e che ho perso la cognizione del tempo, non preoccuparti” era così dura sorridere facendo finta di niente, ma non volevo che si preoccupasse ulteriormente.
“Sei sicura di stare bene?”
“Certo, non si vede?”gli risposi con un sorriso smagliante “Ora vado a dormire, sono un po’ stanca” e detto questo mi scomparsi dietro alla porta della mia stanza.
Mi scagliai nel letto.
I vampiri esistono e Edward è uno di loro. Ma mi potrò fidare di lui? Se fino adesso non mi ha fatto del male sarà buono, no? Poi lui mi ha anche aiutata e io li ho raccontato la mia vita. In oltre con lui mi sento protetta. E ora che ci penso non ho paura di lui.
Cos’è... questa sensazione? Non riesco a capire, non provo né paura né animosità, che sia affetto verso i suoi confronti? No, non è possibile. Lui per me è solo un amico, ma perché provo tutto questo?
Adesso basta! Non voglio più pensare a lui! E’ meglio che mi metta a dormire.
“Chi sei?” chi era colui che mi proteggeva? Cosa voleva da me? E da che cosa mi difendeva?
Queste erano le domande che mi assillavano.
Mi svegliai.
Era solo un sogno, ma sembrava così reale.
E’ meglio che vada a scuola.
Parcheggiata la macchina vidi Edward e lì compresi che non avevo terrore di lui.
Per ora è meglio che faccia finta di niente.
Aprendo la porta della scuola c’era un volantino su scritto un concorso con il pianoforte che si terrà a scuola.
Me ne andai subito via, non avrei più suonato il pianoforte.
Finite le lezioni mi diressi verso la mia auto, ma ad aspettarmi c’era lui, Edward.
“Ciao Bella”
“Che ci fai qui?”
“Posso farti una domanda?” chiese corrugando la fronte.
“Sentiamo” risposi curiosa, ma trattandosi di lui non dovrebbe essere niente di buono.
“Mi chiede il perché non partecipi al concorso, se ricordo bene tu suoni il pianoforte... ”
“Suonavo” lo interruppi correggendolo.
“Perché, ora non suoni più?”
“Esatto”
Ed entrai in autovettura andandomene.
Arrivata a casa appoggiai il mio zaino e sentii suonare il campanello, vado ad aprire e guarda chi c’è!
“Che ci fai qui?” chiesi “Mi hai seguita?”
“Esatto”
“Perché?”
“Per sapere il perché non suoni più”
“Lo sai che sei un ficcanaso?”
“Sì” rispose fiero di se.
Lo feci entrare ed incominciai a parlare.
“Quando c’era ancora mia madre suonavo il pianoforte per lei, ma ora non ci riesco”.
“Per quale motivo?”chiese curioso.
“Perché non mi sembra giusto suonare il pianoforte e in questo modo fare finta di niente, come se lei non se ne sia mai andata, però è così e non posso fare niente, sai, fino adesso non ho ancora toccato questo piano”.
“Invece, sì, suonare di nuovo, perché a tua madre farebbe piacere, faresti solo uno sbaglio e te ne pentiresti” era così premuroso “Incomincio prima io a suonare qualcosa poi tocca a te, d’accordo?” Annui, facendolo accomodare nel pianoforte.
Quella melodia, era così soave, sarei potuta stare ore ed ore ad ascoltarla, ma ad un certo punto si interruppe.
“Ora prova tu” disse facendomi accomodare nella seggiola.
Incominciai a rifare la stessa melodia fatta prima da lui, e mi accorsi che io l’avevo già sentita, ma dove? Sapevo anche come finiva.
E invece di fermarmi dove si era fermato Edward, continuai fino alla fine.
“Come facevi a sapere la fine della musica?” chiese turbato, il suo sguardo era preoccupato, che ci sia qualche problema?
“L’ho già sentita una volta da qualche parte ma non mi ricordo dove”.
“L’hai sentita solo una volta e te la ricordi tutta?” era molto sorpreso “La tua memoria è impressionante” il suo sguardo, era così smanioso.
Che mi nascondesse qualcosa? Ma cosa?
Incapace di dare una risposta a queste domande resto qui, a fare niente in attesa che ritorni la mia memoria.

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Capitolo 8
*** Che cosa mi sta succedendo? ***


Ho appena finito di scrivere! Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. ^^





All’improvviso squillò il telefono.
“Pronto” rispondo io.
“Grazie” mi rispose lo sconosciuto con cui parlavo.
“Pronto?” ha riattaccato. Riaggancio la cornetta.
“C’è qualcosa che non va?” chiede preoccupato.
“No, no va tutto bene” vedevo dagli occhi di Edward che non ero riuscita a convincerlo, era anche frustrato per qualcosa, ma chissà per cosa!
“Il concorso quando si terrà?” chiesi, per cambiare argomento.
“Domani”
“E secondo te dovrei partecipare?”
“Sì”
“E che canzone suono?”
“Quella che hai appena suonato”
“D’accordo” gli risposi con un sorriso, e ora che ci penso è il primo sorriso che faccio da quando sono qui a Forks. Lui rimase stupito dal vermi sorridere ed anche io.
“Sai, tu sei veramente molto dotata, hai fatto danza, piano, canto e per di più hai anche avuto a che fare con la scuola, mi chiedo come hai fatto a trovare il momento per fare tutto ciò, sei unica Isabella Swan!” ma nei suoi occhi non c’era ammirazione per me, ma qual cos altro, però cosa? Non riesco a comprendere ciò che sta accadendo. So che Edward mi sta nascondendo qualcosa, qualcosa che ha a che fare con me, qualcosa che non mi vuole dire, qualcosa che mi sta nascondendo da tempo, qualcosa che devo scoprire il prima possibile, qualcosa che ho dimenticato ma che devo ricordare, qualcosa sul mio passato. Ma cosa?
“Grazie!” risposi “si è fatto tardi, forse dovresti andare a casa” dovevo restare da solo a pensare.
“Oh... sì, allora ci vediamo al concorso, stracciali tutti!”
“Ok”
Edward ormai partito via con la sua Volvo, mi dirigo verso il piano, incomincio a suonare quella melodia.
“Basta! Basta! Basta!” Cos è quello? Chi è quella persona? Cosa sono queste immagini? Cosa hanno a che fare con me?
“Il telefono” il telefono rincomincia a squillare.
“Pronto?” questa volta la mia voce è un po’ traballante.
“Ah, ah, ah” quella voce, la stessa persona di prima.
“Che vuole da me?”
“Lo scoprirai ben presto” riagganciò il telefono. Chi è questa persona?
Che cosa mi sta succedendo? Mi fa male la testa.
E’ meglio che vada a riposare.
Le telefonate, le ho ricevute tutte e due dopo che ho suonato quel brano.
“Chi sei?” gli chiesi “Da cosa mi stai proteggendo?” non mi rispose “per favore, ho bisogno di una risposta, ho bisogno di sapere”. Di nuovo, di nuovo quel sogno. Perché? Perché proprio adesso?
Basta, oggi ho il concorso devo pensare solo a quello.
“Sei pronta?”
“Certo Edward!” gli risposi.
Era il mio turno, ora toccava a me. Sono pronta, pensai.
Suonai la melodia cantando una canzone da me scritta quando c’era ancora la mamma.
Finito di suonare, vidi tutti quegli applausi, quei fischi, quanto mi mancavano.
Uscita dal palcoscenico ebbi una telefonata nel mio cellulare.
Era un numero sconosciuto.
“Pronto?”
“Sei stata molto brava” di nuovo lui “ah, ah, ah”.
Agganciò di nuovo.
Questa musica, che cosa nascondeva?
Devo scoprirlo!

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Capitolo 9
*** Anche tu! ***


Ecco un nuovo capitolo!
Scusate se è così corto!! ^^"




Corro alla ricerca dell’uomo che mi ha mandato la telefonata, ma non vedo nessuno con il cellulare in mano, quando andai a sbattere addosso a qualcuno.
“Scusami”
“Bella stai bene?”
“Certo, non si vede Edward?”gli risposi sperano che non si fosse accorto di niente.
“Comunque sei stata bravissima, la tua voce... ne sono rimasto estasiato, sei formidabile!”
“E adesso ecco a voi la vincitrice di questa gara, Isabella Swan!” urlò un professore.
“Hai vinto, bravissima!” disse sorridente Edward.
“Grazie!” andai sul palcoscenico, e ringraziai il pubblico. Ma la mia mente vagava da qualche altra parte, pensavo alle telefonate, alla melodia e a Edward.
Perché? Perché proprio adesso? E’ da quando sono arrivata qua a Forks che succedono cose strane: l’esistenza dei vampiri e una di quelle, che Edward ne faccia parte.
Parcheggiai la macchina in garage, e mi diressi verso il salotto.
“Papà, papà, che cosa hai?” andai a prendere il telefono e composi il numero dell’ambulanza.
“Pronto, disteso a terra c’è mio padre che respira a fatica, vi prego fate presto!” dissi con un nodo in gola, riuscivo a parlare a malapena.
“Sta tranquillo papà, tra poco arriverà l’ambulanza” cercai di parlare con lui “ti prego, non puoi andartene via anche tu!”
Si sentiva il suono della sirena, andai a vedere alla finestra e c’era l’ambulanza.
Li feci entrare e presero Charlie, lo misero in una barella e lo appoggiarono nell’autovettura.
Mi lasciarono entrare dentro. Vedere Charlie così, mi riportò alla mente ciò che accadde alla mamma, senza dirmi niente mi lasciò, andandosene via, e Charlie sta facendo lo stesso, non mi a detto niente, e lui stava così male e io sempre ignara di tutto.
Perché? Perché mi avete fatto questo? Perché non mi avete detto niente? Perché?
Non riuscivo a far cadere nemmeno una lacrima, non ci riuscivo... non c’è la facevo.
Arrivati all’ospedale, portarono Charlie in una stanza lasciandomi fuori, rimasi ad aspettare, aspettai ed aspettai fino a quando uscì un dottore bello, giovane, bianco come il latte e alto.
“Sono il dottor Cullen, tu devi essere Isabella Swan, giusto?”
“Sì” gli risposi con il fiato smorzato.
“Sono il padre di Edward e le devo dare una brutta notizia...” lui era il padre di Edward, è così giovane “Suo padre purtroppo è venuto a mancare, mi dispiace, ma... è morto”.
Non è possibile! Non è possibile! Non è possibile! Mi continuavo a ripetere, ma tutto ciò è vero, non è un sogno, è la verità. Lui se ne andato via insieme alla mamma, perche? Perche, anche tu? Perché anche tu te ne sei andato? Perché mi avete lasciata sola? Perché mi hai abbandonato anche tu?
Non riuscendo a stare in piedi mi sedetti. Il dottore se ne andò lasciandomi sola con il mio dolore.
“Stai bene?” è una voce famigliare ma non riesco a muovere la testa per vedere chi sia. Non ho nemmeno un granello di energia nel mio corpo, il dolore che provo è più forte di me e mi sta divorando il cuore. Voglio liberarmi di questo peso facendo uscire il dolore con le lacrime, ma non ho più forza per piangere, non ho più energie.
E’ così strana la vita! Un momento ti sorride con la felicità e il momento dopo il dolore ti rapisce.
La felicità non può mai durare a lungo, questa è la verità.

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Capitolo 10
*** Incidente ***


Charlie è morto naturalmente, tranquille!!!!
Visto che siete così curiose vi ho postato un altro capitolo, spero vi piaccia!!!!! ^^





Ma sarò mai stata felice?
“Sì” risposi alla persona sconosciuta che era accanto a me “cosa fai?” gli chiesi “Mettimi giù!” esclamai.
“Ti porto a casa, in queste condizioni non puoi fare niente” queste braccia, le conosco, mi voltai per vedere il suo viso. Era lui, Edward.
Non so il perché ma stare tra le sue braccia mi dava forza, coraggio, energia per andare avanti.
“Grazie” e mi addormentai in un sonno profondo, dal quale non volli svegliarmi.
“Buon giorno” esclamò Edward con un sorriso.
“Che ci fai qui?”
“Visto che mi sembravi molto triste ti ho portata a casa e ho pensato di farti compagnia, così appena ti saresti svegliata non saresti rimasta sola”.
“Beh è ora di andare a scuola”
“Vuoi andare a scuola?”
“Sì”
“Ok, allora ti accompagno io!”
“Grazie per tutto quello che fai”
“Prego”
Devo ammetterlo, cerco in tutti i modi di essere forte, di sorridere, ma la cosa incomincia a pesarmi.
Come faccio a sorridere in un momento come questo?
Edward mi portò a scuola con la sua macchina, e gli occhi della gente attorno a noi furono immediatamente verso la nostra direzione. Ma in realtà tutti guardavano me. Essere sulla bocca di tutti, sembra bello ma non se provano pena per te.
Ma gli occhi di Jessica e Angela non erano affatto cambiati, erano sempre gli stessi, così viscidi, gelosi, maligni. Non basterebbe una vita per descrivere il loro odio verso i miei confronti.
Edward mi accompagnò a tutte le lezioni e a mensa occupò un tavolo solo per noi due, è così gentile, invece tutti gli altri continuavano a chiedermi se stavo bene per quello che era successo, io dicevo sì con un sorriso, ma dentro avrei tanto voluto esplodere di tristezza, rabbia e dolore.
Le stesse emozioni che ho provato quando la mamma se né andata.
Edward mi portò a casa, volle restare a farmi compagnia, ma lo convinsi ad andare a casa.
Non ho voglia di stare qui, in questo posto dove tutto mi ricorda Charlie. Forse è meglio che vado a farmi una passeggiata.
Ormai, rimasta sola, senza più una famiglia e abbandonata da tutti, mi resta solo il bel ricordo trascorso insieme a voi, ma che ben presto svanirà anche quello.
Sapendo che non ritornerete mai più, mi tocca restare da sola, nel mio mondo, dove nessuno mi può amare come voi due, dove nessuno si occuperà più di me, dove nessuno si preoccuperà di me, dove nessuno mi cercherà.
Ormai si è fatto buio.
Davanti a me vedo una macchina rossa con le luci accecanti davanti hai miei occhi, va circa i settanta allora. Quel rosso... sangue, sangue nel viso di una neonata... una persona distesa a terra, ricoperta di sangue, rosso, rosso come le camelie rosse. I suoi denti, canini affilati... un vampiro, due vampiri. Lui mi ha salvata. Colui davanti a me, ricoperto di sangue nelle sue dita perfette, anche il viso perfetto ricoperto di gocce di sangue. Lui mi a salvata da un destino peggiore dell’inferno.
Io non sono Isabella Swan, sono Isabella Marie Wonder.
La macchina si avvicina sempre più e non accenna a diminuire solo quando si accorge che io sono davanti la macchina rallenta, ma è troppo tardi.

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Capitolo 11
*** Ricordo ***


Tede ti accontento subito con un nuovo capitolo, ma non è un granché.
Beh, commentate in tanti!!! ^^




“Dove mi trovo?” chiesi ritrovandomi con la testa fasciata e il gesso nel braccio sinistro.
“In ospedale, sei stata investita da una macchina” rispose Edward accanto a me.
La macchina. Ricordo, ricordo tutto, ogni minimo particolare, ricordo ogni cosa.
“Ricordo, ricordo tutto” dissi ad alta voce.
“Cosa ricordi?” chiese curioso.
“Tu, il mio salvatore, colui che mi salvò la vita appena nacqui” risposi, i miei occhi erano pieni di gratitudine verso i suoi confronti, ma la mia voce era seria.
“Allora fosti tu colei che salvai” rimanendo intimorito, invece di stupito “Ma ricordo che i tuoi ricordi furono cancellati e poi tu eri troppo piccola per ricordare tutto ciò”.
“Se è per questo so anche che sei un vampiro” dissi come se niente fosse, come se i vampiri si incontrano tutti i giorni!
“E non hai paura di me?”
“No”
“Posso chiederti ciò che ricordi?”
“Quando venni al mondo, mia madre naturale fu uccisa da un vampiro, mio padre se ne andò appena seppe che lei era incinta, io rimasi in un bosco ma, davanti a me si parò un vampiro, voleva bere il mio sangue ma arrivati tu, tu uccisi quel vampiro, lasciandolo cadere a terra, tu mi presi in braccio leggesti il mio nome nella mia copertina, Isabella Marie, ma io mi ricordo anche il mio cognome, Wonder, mi portasti a casa tua e andasti da Carlisle per sapere cosa avreste fatto con me, Carlisle, sapendo che io ero un’umana a deciso di farmi adottare dai Swan che erano appena sposati, ma Reneè non poteva avere bambini, così avete deciso di farmi adottare da loro”.
“Come fai a ricordarti tutto?” chiese “Avevi forse un giorno o due dalla nascita”.
“Non lo so... me lo ricordo e basta!” gli risposi.
“Bene, il gesso lo potrà togliere tra una settimana” disse il dottor Cullen mentre mi toglieva le bende dalla testa.
“Carlisle, si ricorda tutto”
“Tutto?”
“Sì, proprio tutto”
“Ma come fa a ricordarsi tutto?”
“Me lo chiedo anch’io”
“Guardate che io ci sento!” dissi sentendomi esclusa dalla conversazione.
“Scusaci” rispose Edward.
“Posso farle una domanda signor Cullen?” chiesi.
“Certamente, ma mi chiami pure Carlisle”
“Anche lei è un vampiro?”
“Beh... sì” disse sorpreso dalla mia reazione naturale, poi si rivolse a Edward “ma va sempre al punto con naturalezza?”
“Sì” l’espressione di Edward cambiò subito, divenne cupo in volto “Carlisle ha detto che si chiama Wonder”.
“Wonder, non è possibile, tutti i discendenti di Wonder sono morti, è impossibile che ci sia ancora qualcuno della famiglia, ormai tutti la credono estinta” il viso di Carlisle era... era spaventato. “Beh, si dovranno ricredere, perché qui c’è una discendente”.
“Posso sapere di che parlate?”
“Forse è meglio che tu non lo sappia, non è il momento” Carlisle è preoccupato, è preoccupato di qualcosa di cui sono del tutto ignara, qualcosa di cui non sono a conoscenza, qualcosa che riguarda il passato, qualcosa che riguarda soprattutto me.

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Capitolo 12
*** Chi siete? ***


scusatemi se vi ho fatto aspettare tanto!!!!
ecco qui con un nuovo capitolo, ma sfortunatamente non mi è venuto molto bene!!! ^^"





Passata una settimana, andai da Carlisle e mi tolse il gesso.
Con Edward sento un forte legame, ma non riesco ancora a fidarmi, non voglio più che nessuno mi menta, non voglio più soffrire, e ora che ho perso le persone più care al mondo, non ho più niente da perdere.
A lezione non riuscivo a seguire, continuavo a pensare chi fossero i Wonder, una famiglia alla quale faccio parte, ma che non conosco. Perché non posso sapere la verità? Perché è meglio per me non saperla? Perché tutti i Wonder sono stati uccisi?Che cosa nasconde la famiglia Wonder ormai estinta? Queste sono le domande che continuano a tormentarmi.
“Voi chi siete?” chiese il professore vedendo entrare tre persone in giacca e cravatta. Sembravano delle guardie del corpo di qualcuno.
“Siamo venuti qua per Isabella Marie Swan” che cosa? Sono venuti qua per me? Che cosa avrò fatto?
“Sembrano persone della Cia, chissà cosa ha combinato Bella!” era un ragazzo che parlava con il suo vicino.
Due ragazzi mi presero e mi portarono via.
Appena usciti di scuola, feci togliere le loro mani dalle mie braccia.
“Scusate, cosa volete da me?”
“Portarla a Volterra”
“Per quale motivo?”
“Lo scoprirà”
“Io non vengo con gente che nemmeno conosco”.
“Ragazzi” l’uomo più alto e muscoloso, ordinò agli altri due di prendermi.
Feci una capriola ponte all’indietro, per cercare di allontanarmi da quei due.
“Il capo aveva detto che sarebbe stato difficile prenderla” il capo? Chi è questa persona che mi vuole?
Dalla finestra dell’aula che avevo appena lasciato intravedevo tutti i miei compagni che mi guardavano.
“Alec, usa il tuo potere” potere? Che potere poteva mai avere un ragazzino come lui?
“Non funziona”
“Non è possibile, che sia questo il potere di una Wonder?” sapevano da dove venivo? Chi erano questi?
“Che cosa avresti fatto?” gli chiesi curiosa.
“Tu dovresti aver perso tutti i tuoi sensi: l’olfatto, la vista e l’udito”.
“Ma io ci sento, vedo e odoro benissimo!” il ragazzino di nome Alec sembrava irritato, che fossi stata io a infastidirlo?
“Cosa ci fate qua?” era Edward, era venuto a salvarmi. Il mio volto si riempì di gioia.
“Sbrigatevi, prendetela e andiamo” i due ragazzi più grandi mi presero in braccio e mi portarono via ad una velocità pazzesca, non riuscivo più a sentire le miei braccia essendo state prese da questi due.
Riuscì a malapena guardare, figuriamoci a parlare.
Ma questi chi erano? Che cosa volevano? Che cosa avevo fatto? E cosa più importante, come facevano a conoscermi?
Voglio delle risposte a queste domande, ma me le daranno?

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Capitolo 13
*** Discendente di Anne Marie Wonder ***


Lady cat ti acconteto subito con un nuovo capitolo !!!! ^^





“Siamo arrivati” disse Alec. I due mi lasciarono le braccia e mi misero a terra, lasciandomi camminare.
“Fortunatamente siamo riusciti a scappare via dai Cullen” disse quello più alto.
“Già” e fece un sorriso quello poco più basso.
“Andiamo” Alec sembrava arrabbiato.
“Aro ti abbiamo portato la ragazza”
“Grazie Felix, Marcus e Alec”
I tre lasciarono passare Aro, sembrava il capo di questa banda.
“Tu devi essere Isabella Marie Wonder” sembrava impressionato mentre mi toccava il viso. Che cosa avevo fatto da impressionarlo tanto?
“Lei chi è?” chiesi freddamente.
“Sono Aro uno dei Volturi, colui che uccise tua madre, Margarite Wonder, e devo ammettere che il suo sangue era piuttosto buono, chissà se il tuo sarà alla sua altezza!”
“Perché dovrebbe volere la mia vita?”
“Perché tu sei la discendente di Anne Marie Wonder, quella fu la donna più potente mai esistita sulla terra, dovemmo ucciderla per la sua grande potenza”.
“Solo perché era forte?”
“Lei era un’umana con tre poteri, mai esistito essere con queste tre doti, nemmeno i vampiri”.
“Quali sarebbero?”
Intelligenza, agilità, capacità e telecinesi, sapeva tutto, su ogni argomento lei era sempre informata, la sua intelligenza era nettamente superiore alla nostra, poteva muoversi con un’agilità e velocità, era capace di fare tutto, poteva fare ogni mestiere che esiste sulla terra e ultimo ma non meno importante poteva muovere gli oggetti solo con la forza del pensiero, tutto questo poteva farlo solo una miserabile, fragile umana”.
“Avevate paura di una persona?” avrei tanto voluto ridere ma mi trattenni.
“Lei poteva distruggerci tutti, l’unica Wonder potente, l’unica con queste capacità, l’unica che ci metteva timore”.
“Allora perché avete dovuto uccidere tutti i Wonder?”
“Per sicurezza, ma purtroppo tua madre, Margarite Wonder, riuscì a metterti alla luce e a nasconderti, dopo lunghi diciassette anni di ricerca, siamo riusciti a ritrovarti, abbiamo sentito quella melodia, quella melodia che richiama i vampiri, quella melodia fu scritta da Edward Cullen, l’unico vampiro dotato”.
“Sì, ma con me non centra niente io non ho nessun potere...”prima che potessi finire la frase mi interruppe.
“Tu hai un potere più grande di Anne Marie Wonder, tu puoi contrastare i nostri poteri: prima, quando ti ho toccato il viso, avrei dovuto leggerti il pensiero, ma non ci sono riuscito, non sono riuscito a leggere ciò che pensavi, anche Edward Cullen possiede il potere di leggere il pensiero, ma lui non devo toccare nessuno” l’uomo sembrava un po’spaventato “dimmi, anche lui non riesce a penetrare nella tua mente?”
“Non lo so, ma penso di sì, perché la prima volta che ci incontrammo mi guardo con sguardo scrutatore, sembrava che non capisse qualcosa”.
“Tu vai uccisa all’istante, perché tu possiedi cinque poteri, e non posso permettere che un’umana distrugga l’equilibrio umano e vampiresco”.
“Io mi dovrei far uccidere da uno che ha paura di me?” questa volta invece di trattenere le miei risate le feci uscire. Non riuscì a trattenermi dal ridergli in faccia “Arriva qualcuno” riuscì a sentire qualcosa, qualche movimento, qualcuno stava arrivando, erano cinque persone.
“Il tuo potere è immaginabile, io che sono un vampiro dovrei avere l’udito più sviluppato del tuo, ma tu sei riuscita a sentire dei movimenti troppo distanti anche solo per i vampiri” l’uomo era sorpreso, spaventato.
“Ah, i Cullen sono venuti a trovarmi anche tu piccola Jane”.
“Sì Aro” quella ragazza era arrabbiata, era arrabbiata con me.
“Jane, smettila” quella voce, era proprio lui, era Edward.
“Edward!” esclamai. Appena mi voltai scorsi il suo volto... era spaventato, ma cambiò subito in confuso e sollevato “Cosa c’è Edward?”
“Niente e che Jane ti aveva colpita con il suo potere ma non ha funzionato”.
Ecco perché era arrabbiata con me!
“Comunque sia, voi Cullen no mi farete cambiare idea, la ragazza deve morire”.
Aro tirò fuori i canini, io feci la verticale ponte in aria all’indietro, allontanandomi da lui e avvicinandomi ai Cullen.
“Sei veramente molto agile Bella!” era una voce squillante che non avevo mai sentito, per la prima volta parlai con Alice.
“Grazie”
“Questo è il potere di una Wonder” Aro era del tutto infuriato.
“Questo lo può fare chiunque!” esclamai.
“Per la verità io non riesco a farlo” ammise Edward.
“Nemmeno io” aggiunse Alice.
“Pure io” si intromise Jasper.
“Neanche io” concluse Carlisle.
“La ragazza è stata la migliore ballerina a Phoenix, se avrebbe continuato sarebbe diventata la più brava in tutto il mondo, la sua agilità non è da esseri umani, essere la più intelligente della sua classe prendendo sempre dieci, mai un nove, capace di fare tutto: pianoforte, danza, studio, canto...”
Quest’uomo, perché aveva paura di me? Perché mi voleva morta? Perché aveva ucciso tutte le mie discendenti? Perché faceva tutto questo? Perché disprezzava i Wonder?

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Capitolo 14
*** Guerra ***


Grazie Tede che mi commenti sempre ^^





Vorrei tanto che quel masso a terra gli andasse addosso, anche se è piccolo.
Come è possibile la pietra sta fluttuando, il suo bersaglio è Aro. Che Aro abbia ragione, che io abbia dei poteri?
La pietra va ad una velocità incontrollabile, lo sta per raggiungere.
“Cosa è stato?” Aro non ha nessuno graffio per la pietra ormai arrivatagli sulla guancia sinistra. La famiglia Cullen rimane ad occhi aperti, Aro, sempre più arrabbiato, Jane e Alec vanno in soccorso dell’uomo, che ora si avvicina sempre più verso di me.
“Sei stata tu, giusto?” il suo tono era arrabbiato, ma pieno di vendetta, i suoi occhi erano come le tenebre.
“Non l’ho fatto apposta” ammisi.
“Sei stata tu Bella?” chiese Edward.
Feci di sì con la testa.
Alice si parò davanti a me, non voleva che Aro arrivasse a me e che mi uccidesse. Meno di due secondi e tutti i Cullen presenti si misero dinanzi a me.
Cosa stava per succedere? Ero in pericolo?
“Cosa succede?” chiesi.
“Aro ha intenzione di decapitarti la testa in questo momento, lo appena vinto in una mia visione” Alice poteva vedere il futuro? Qui sono tutti matti!
“State attenti, Aro è molto furioso, la sua rabbia, riesco a leggere che ci salterà sopra che prenderà Bella, la scaraventerà a terra”.
“Ti correggo, io non mi farò buttare a terra da uno che ha paura di me!”
“Aro a paura di te?”
“Pare che abbia paura che io rovini l’equilibrio del mondo, pensa che i miei poteri sia più potenti dei vampiri, crede che io possa uccidervi tutti in poco tempo”.
“Ma è impossibile” aggiunse Carlisle.
“No Carlisle, quella ragazza sarà pure un’umana ma i suoi poteri sono più potenti dei nostri, è più potente di Anne Marie Wonder...” Carlisle appena sentì quel nome rimase a bocca aperta.
“Non è possibile che sia più potente di lei, è anche troppo giovane per possedere dei poteri, figuriamoci usarli e controllarli”.
“La ragazza lo ha appena dimostrato, possiede gli stessi poteri, ma lei ne ha uno in più: l’annullamento, non posso leggerle la mente, Jane non può farle sentire dolore e Alec non può toglierle i sensi”.
“Alice non può vederla, Edward non può leggerle la mente e Jasper non può controllare i suoi sentimenti” Carlisle era impressionato.
Ma io cosa avevo fatto? Possedevo dei poteri e nemmeno me ne sono accorta.
“La ragazza è troppo potente, deve morire all’istante, non possiamo permettere che un potere così forte sopravviva”.
“O non possiamo permettere che una ragazza di diciassette anni ti batta, giusto?” Edward era veramente disgustato da Aro.
Jane Infastidita da ciò che aveva appena detto Edward, gli si scaglia contro, Edward giace a terra e le mani sulla testa. Che cosa gli stava succedendo?
“Basta, basta, basta!” urlai “Lascialo andare Jane” Edward si mise in piedi, che Jane aveva smesso di attaccarlo? Ma il suo sguardo non era da chi aveva smesso! Stava continuando ad attaccare, ma perché a Edward non faceva più niente?
“Come mai non funziona, Aro?” urlò piena di collera Jane.
“La ragazza, lo sta proteggendo”
“Ma come è possibile, come può proteggerlo se è lontano da lei?” la ragazzina era confusa, lo sono anche io, sono più confusa di lei. Come potevo essere io? Come potevo proteggerlo? Come potevo farlo se avevo lo scudo solamente attorno a me? Come potevo?

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Capitolo 15
*** Per ora ***


Sono contenta che vi sia piaciuto questo capitolo! ^^
Ecco in arrivo un altro appena scritto ^^
Spero sia di vostro gradimento!




“E’ probabile che Bella abbia il potere di neutralizzare quello altrui” spiegò Carlisle.
“Cioè ha il potere dell’annullamento” disse Edward esaltato.
Tutti i Volturi erano arrabbiati, i loro occhi erano pieni d’odio, irritazione e risentimento.
Ma quello che più mi faceva paura era Aro che incominciò a tirare fuori i canini: erano così affilati, bianchi e lucenti. Come poteva un vampiro avere dei denti così prefetti? Anche se questa doveva essere l’ultima delle miei preoccupazioni!
Il mio cuore provava una strana sensazione verso quell’uomo, che sia odio? Non riesco ancora a capire i miei sentimenti, non riesco a capire come mai c’è l’abbia così tanto con i Wonder, non riesco a capire come mai odia di più me che chiunque altro, non riesco a capire come mai mi voglia vedere morta.
Ci sono ancora molte cose che non capisco e che vorrei capire. Solo una cosa è in comune con tutte.
“Non è che tu abbia paura che ti batta e che diventi io il capo dei Volturi?” dissi ad alta voce senza nemmeno accorgermene.
“Cosa stai dicendo ragazzina?” chiese sorpreso “Come potresti tu diventare il capo dei Volturi?” il suo sguardo... aveva paura di questo, ora ne sono più che certa.
“Tu non hai pensato al mondo, ma solo a te stesso!”
“Come puoi parlare così al nostro capo, sei solo un’umana stupida, come puoi pensare che il nostro grande e potente sovrano abbia paura di questo?” Jane si intromise nella nostra conversazione.
“Riesco a sentire ciò che sta pensando, tu hai fatto uccidere al rogo Anne Marie Wonder perché lei disse che ti avrebbe preso il trono, e che un giorno ti avrebbe uccisa con le sue stesse mai, l’hai uccisa solo perché avevi paura di lei, sapevi che avrebbe avuto il potere per governare i Volturi, sapevi che ti avrebbe sconfitto e che sarebbe riuscita ad ucciderti, l’hai fatta uccidere prima che tutto ciò sia avvenuto e senza pietà hai ucciso tutti i discendenti dei Wonder, l’hai fatto solo per restare al potere” Edward era disgustato da quello che riusciva a sentire nella mente di Aro, riusciva a capire quanto era indegno di quel titolo, quanto meritasse la morte, quanto avrebbe voluto farlo lui!
Aro incominciò ad indietreggiare, cercando qualcosa da ribattezzare, ma sapeva benissimo che avevamo capito ogni cosa e che per lui non c’era nient’altro da fare che non lasciarci andare.
“Per ora non ti ucciderò, ma commetti un passo falso e tutti i vampiri a mia disposizione verranno a cercarti” Aro era determinato, aveva sempre più intenzione di uccidermi, ma non poteva fare altro che mettere in un cassetto il suo sogno malvagio che ben presto tutti i vampiri capiranno, e senza pietà si ritroverà con le mani al muro in cerca di sostegno che non troverà mai.
Però devo ammettere che non riesco a provare odio nei suoi confronti, non riesco ad avere sete di vendetta che avrebbe chiunque, non riesco a non perdonarlo per tutto ciò che ha fatto. Il mio cuore mi dice di non essere ostile e di perdonarlo. Spero di fare la cosa giusta, spero che faccia bene a lasciarlo andare; senza fargli niente.
Io e i Cullen c’è ne andammo, Edward mi prese a spalle e incominciò a correre ad una velocità pazzesca, era anche più veloce di quei due uomini che mi avevano portato a Volterra.
Pochi minuti ed arrivammo ad una residenza sconosciuta, che fosse la loro dimora?
Perché Edward mi aveva portata a casa sua? Perché non mi aveva portata nella mia abitazione? Perché mi aveva portata proprio qui?
Appena ebbi risposta a delle domande, ne arrivavano altre.

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Capitolo 16
*** Fammi entrare ***


scusatemi tanto se ci ho impiegato tanto ad aggiornare !!! ^^"




“Perché mi hai portata qui?” gli chiesi perplessa.
“Ho pensato che è meglio che tu stia qui per oggi, visto che ha casa tua non c’è nessuno che ti aspetta... forse è meglio per te” disse lasciandomi scivolare giù dalla sua schiena e facendomi appoggiando i piedi a terra.
“Grazie” il mio tono di voce era basso ma ora so che lui mi può sentire benissimo essendo un vampiro.
Edward mi mostrò la casa ed era veramente molto grande e bella. Alla fine del tragitto mi fece entrare nella sua stanza.
“Perché non hai il letto?” chiesi inconsapevole.
“Perché noi vampiri non dormiamo” non dormono? Come faranno?
“Oh no... mi sono dimenticata”
“Ti sei dimenticata cosa?” chiese Edward ignaro di tutto.
“Beh, prima di far il concorso, ricevetti delle telefonate anonime, poi dopo il concerto ne ricevetti un'altra, tutto questo succedevo dopo che suonavo il piano, volevo chiedere ad Aro se fosse stato lui, però me ne sono completamente dimenticata”.
“Non penso sia stato Aro, lui non fa certe cose, poi, figuriamoci se ha un telefono o un cellulare!”
“Allora chi può essere stato?” ero preoccupata, sapevo benissimo che lui non poteva sapere chi fosse, ma dovevo tentate, forse lui avrebbe saputo.
“Non lo so, ma di sicuro... è un vampiro” solo a sentire mi venne un po’ di timore.
Lasciai scorrere l’argomento, non volevo più sapere nulla su questa storia per adesso.
Lo sguardo di Edward era scrutatore, perché mi fissava a quel modo?
“Cosa c’è?”
“Niente e che mi chiedo a che cosa pensi”
“Dovrei pensare a qualcosa?”
“Non sai quanto sia irritante non poterti leggere nella mente, tu ragioni in modo diverso da chiunque altra persona, tu sei sempre calma, non perdi mai la ragione, e dopo la morte di tuo padre non hai più sorriso veramente, quel sorriso che fai a tutti non viene dal tuo cuore e non lasci mai trapelare i tuoi veri sentimenti, perché non ti sfoghi un po’?” ma lui che cosa ne sapeva di me? Però sapeva abbastanza, lui aveva capito tutto di me, lui comprendeva i miei sentimenti, lui era l’unico che si era accorto di me.
“Non ci riesco, non c’è la faccio a piangere e non voglio piangere”.
“Ti farà solo bene, sfogati, libera tutto quello che hai dentro, fammi entrare nel tuo cuore, fammi conoscere la tua vera persona, fammi vedere i tuoi sentimenti, fammi vedere quello che sei” sentire quelle parole... il suo volto... era un sogno, non riuscivo a trattenere le lacrime, non riuscivo più a mantenere la forza che prima mi invadeva, lui è in grado di sconfiggere la mia barriera che ho creato tanto duramente per non soffrire più. Chi sei tu per che vuoi tanto entrare in un mondo dove io non voglio nessuno al di fuori di me.
Le lacrime continuavano a sgorgare dai miei occhi, attraversando le mie guance rosee e cadendo a terra.
Andai contro il petto di Edward nel tentativo di smettere di piangere, ma non ci riuscivo, non riuscivo a smettere.
Le poderose braccia di Edward mi rinchiusero in un abraccio appassionato che non avrei mai potuto immaginare. Lui era freddo ma io sentivo calore provenire da me, un calore che attraversò la sua schiena.
Le lacrime diminuirono, ma il nostro abbraccio rimase intatto. Dopo pochi minuti mi persi nel sonno e nulla più vidi.
Perché stare tra le sue braccia mi dava conforto? Perché stare accanto a lui mi faceva stare bene? Perché lui era in grado di entrare nel mio mondo? Perché voleva entrare nel mio mondo? Perché non si staccava più dall’abbraccio che sentivo, anche se la mia mente ormai era spenta.

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Capitolo 17
*** Incubo ***


ecco qui un nuovo capitolo !!!
recensite mi raccomando ^^




“Chi sei?” chiesi ad un volto che non riuscivo a vedere.
“Colui se si prenderà i tuoi poteri” esclamò lo sconosciuto di fronte a me.
“Perché?”
“Perché io voglio possedere il potere più potente in assoluto che tu custodisci” i suoi occhi si fecero neri, ma il volto di quella persona era... era spaventosa.
“Io non ho nessun potere”
“Oh si che c’è l’hai!”
Sentii pronunciare il mio nome più volte da qualcuno. Aprii gli occhi e vidi la famiglia Cullen al completo che mi fissava.
Era solo un sogno.
“Che succede?” chiesi inconsapevole della loro preoccupazione.
“Tu stavi parlando nel sonno” mi rispose Emmett, era la prima volta che lo sentivo parlare con me.
“E da quel che dicevi sembrava un incubo” concluse Alice.
“Perché, cosa ho detto?”
“Dicevi: chi sei? Perché? Non ho nessun potere ” rispose Esme.
“Che cosa hai sognato?” chiese curioso Carlisle.
Mi misi a raccontare il sogno, che per me non aveva nessun significato. Ma sembrava così reale...
“Che significhi qualcosa?” chiese Jasper.
“Questo non lo possiamo sapere” rispose Carlisle.
Mi accorsi di essere ancora nelle braccia di Edward. Mi piacque molto.
“Io dovrei ritornare a casa, oggi c’è la scuola!” esclamai nel tentativo che Edward mi lasciasse alzarmi in piedi.
“Vuoi andare a scuola?” chiese confuso Edward.
“Certo” gli risposi con il mio sorrisino carino.
“Io lo dicevo che eri pazza ma ora ne sono certo” esclamò beffardo.
Edward mi accompagnò a casa, così mi cambiai i vestiti. Poi mi portò a scuola con la sua macchina.
Io insistevo che potevo andare da sola con la mia, ma l’ebbe vinta lui!
Eravamo arrivati a scuola. Tutti gli sguardi su di noi.
Le ragazze piene di invidia, odio, gelosia... i ragazzi erano sorpresi ma allo stesso tempo arrabbiati con Edward.
Vedere tutti gli sguardi puntati su di noi...
“Ma hai visto che Bella sta con Edward?” Angela era molto arrabbiata.
“Sì, quella c’è la pagherà cara” le rispose Jessica.
Anche i ragazzi non erano da meno, stavano escogitando qualcosa contro Edward, ma sapevamo entrambi che non sarebbero riusciti a fare proprio niente contro un vampiro.
Erano così illusi e sciocchi a pensare certe cose. Mi venne da ridere solo a guardarli!
Edward mi cinse la sua mano e l’accettai con entusiasmo. Stare accanto a lui mi faceva stare bene, chissà il perché!
Gli sguardi di Jessica e Angela... così gelosi... così ipocriti. All’improvviso si misero a ridere, la loro risata così meschina. Mi ricordò tanto il mio sogno. Quella persona che rideva e che voleva qualcosa che io non avevo. Si avevo qualche potere però non erano così potenti, chi mai voleva avere un potere come il mio.
Dovevo assolutamente scoprire se era un incubo e basta o forse di più.
Chi era questa persona? Perché bramava i miei poteri? Perché voleva propri i miei? Perché mi era apparso in sogno? Perché voleva me? Che sia colui che mi faceva le telefonate?
Impossibile!

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Capitolo 18
*** Controllare ***


Tede scoprirai tra poco chi è che le da la caccia, ed anche cosa molto belle!!!!
Ora però ti ho scritto troppe informazioni!! ^^"





Il parlare delle persone mi distrasse dai miei pensieri e ritornai con i piedi a terra.
Gli sguardi della gente erano sempre più maligni, non pensavo di poter vedere tanta perfidia.
Le prime ore avevo ginnastica, l’unica materia che si addiceva a me.
“Bene ragazzi oggi faremo: ruote, verticali... questo sarà molto importante perché sarà il voto finale di educazione fisica” il professore non poteva darmi notizia migliore, ma i miei compagni erano tutt’altro che contenti. Solo un ragazzo dal quale non sapevo il nome sorrideva, chissà il perché!
“Bene vuoi incominciare tu David?” chiese il professore.
“Certo” quel viso, lo avevo visto da qualche parte, ma dove?
David doveva una verticale, cosa che mi sarebbe venuta bene.
Il ragazzo non si limitò solo a quello: fece ruote, verticale ponte, e molto altro ancora...
Notai che stava per cadere in una delle sue imprese, ma fortunatamente non cadde, e nessuno se ne accorse.
“Perfetto David Endriu, nessun’imperfezione” si congratulò l’insegnante. Però quel nome, Endriu... ma certo è un campione olimpico di ginnastica artistica.
“Per la verità un errore l’ha fatto, non era di molta importanza ma l’ha fatto”.
“E dimmi Isabella Swan che errore avrebbe fatto?” mi chiese l’istitutore.
“Beh... prima quando stava facendo la ruota stava per perdere l’equilibrio...”
“Allora se sei così brava perché non ci fai vedere qualcosa” Jessica si intromise interrompendomi.
“Perché no!”
Mi misi in posizione ed incominciai a fare tutto ciò che avevo imparato, forse anche meglio del ragazzo.
“Hai visto David quella ragazzina si è accorta del tuo errore”.
“Certo che non se la cava male”
“E’ anche molto carina”
Alle mie spalle c’erano tre ragazzi che stavano spettegolando di me. Notai che Angela aveva messo un piede vicino a me, se non stavo attenta avrei fatto la figura della scema. Vorrei tanto che quella penna le andasse addosso.
Ma cosa sta accadendo, la penna del professore le sta andando nella sua direzione, accidenti! La penna le finì in testa la ragazza tolse il piede io finì la mia esibizione con gran successo.
“Ma cosa è stato?” chiese Angela accarezzandosi la testa.
Per sbaglio ho usato i miei poteri, ma non posso mica andarle a dire questo!
“Complimenti, sei molto brava” David mi porse la mano e la accettai.
“Grazie”
Gli sguardi sempre più invidiosi delle ragazze si facevano più maligni anzi meschini.
Ma quelli dei ragazzi erano stupiti insieme a quella del professore.
A pranzo Edward mi invitò al tavolo nel quale c’erano tutti i figli adottivi del dottor Cullen.
“Ho sentito che ha ginnastica hai fatto un figurone!” esclamò Emmett.
“Già” esclamai.
“Devi stare più attenta con i tuoi poteri Bella” mi riprese Edward.
“Ma non è stata colpa mia... beh in pratica sì, però non l’ho fatto apposta”.
“Ammettilo che ti è piaciuto vendicarti di Angela!”
“Devo ammetterlo Jasper, mi è piaciuto, però non so come controllare i poteri, ogni volta che mi fanno arrabbiare penso cosa le dovrebbe andare addosso e accade”.
“Devi imparare a controllare i tuoi poteri”.
“Sì, ma come faccio?”
“Basta un po’ di pratica”
“Se lo dici tu” e con questo concluse la discussione.
Edward mi portò a casa sua a farmi allenare. Andammo nel suo giardino, lì si trovava ogni tipo di oggetto che io potessi spostare.
“Allora, prova a prendere quel vaso con la telecinesi” mi ordinò Edward.
Mi concentrai solo sul vaso, intorno a me non c’è niente a parte il vaso ed io, solo noi due.
Vieni qua.
“Ci sono riuscita!” esclamai piena di gioia.
Lasciai cadere il recipiente e mi fiondai su Edward. Quell’abbraccio, pur essendo freddo mi riscaldò il cuore ed è in questo momento che capì tutto. Ogni cosa. Ed è che io sono innamorata di Edward.
Io amo il vampiro Edward Cullen.

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Capitolo 19
*** Ti amo ***


Mi misi in punta di piedi ed afferrai il volto di pietra bianca che mi fissava senza comprendere il motivo del mio atteggiamento.
Preso quel volto bellissimo, appoggiai le miei labbra calde sulle sue fredde. I miei occhi chiusi si aprirono per vedere il volto affascinante di colui che stavo baciando appassionatamente. Le sue labbra si muovevano contemporaneamente con le miei. Mi prese in braccio senza staccare la sua bocca perfetta dalla mia e mi mise in una panchina trovatasi lì, accanto a me.
Ci osservammo per una frazione di secondo, lui rimise il suo volto freddo accanto al mio, e le labbra si unirono di nuovo. So che dovevo sentire freddo, duro... ma sentivo caldo e morbido.
Quella sensazione si rivelava al quanto strana, ma tremendamente vera. Il nostro amore era vero. Non pensavo di amare Edward Cullen, e nemmeno che lui amasse me. Ma di una cosa ne sono certa, noi due non ci separeremo mai. Noi due resteremo uniti per sempre. Noi due staremo insieme fino alla morte.
Ci guardammo... quegli occhi dorati osservavano i miei color cioccolato. Non mi ero mai accorta di quanta bellezza avesse Edward. Come potevo essere ceca fino a questo punto. Sarà passato quasi un anno da quando sono accanto a lui e fino adesso non mi ero resa conto del mio amore verso questo bellissimo vampiro.
“Ti amo” mi sussurrò.
Non potei fare a meno di dirgli: “Ti amo anch’io”.
Non avevo mai provato nulla di simile per qualcuno, nessuno era riuscito ad entrare nel mo piccolo cuore, nessuno era in grado di entrare, ma lui sì, lui il mio Edward è stato l’unico ad trovare la chiave per entrare; e sarà l’unico al mondo ad averla.
Non passò nemmeno un secondo che mi ritrovai nella sua stanza, così accogliente. Mi appoggiò nel suo divano in pelle nero. E mi misi ad osservare la sua collezione di musica che si trovava nello scaffale acanto all’armadio in legno bianco. La finestra che era posizionata davanti al divano mi fece notare la prima stella trovatasi nel cielo che orami si fece di un azzurro scuro. Edward si mise accanto a me e guardò come se non capisse. Che abbia fatto qualcosa di male?
“Sei strana Isabella Swan” enunciò Edward intrappolandomi nei suoi occhi.
“Perché?”
“Il battito del tuo cuore è regolare”
“E come dovrebbe essere?”
“Beh... tutte le ragazze della scuola solo a vedermi le pulsazioni dei loro cuori sono irregolari, potrebbero esplodere da un momento all’altro, ma il tuo è calmo, come se fosse una cosa naturale”il mio volto si fece rosso solo al pensare ciò che era appena successo.
“Ma io non sono tutte le ragazze della scuola, io sono Isabella Swan e nessun’altra!” gli occhi di Edward continuavano a fissarmi, non distoglievano più lo sguardo dal mio e io non potei fare a meno di restare lì, immobile a fissarlo. Sì è vero, non ero ferma come lui, ma ci bastava solo un’occhiata per capire ciò che pensiamo ed è: ti amo.
Il mio sguardo ora è rapito da un cielo che ha milioni di stelle accese nel buio della notte.
“Era da anni che non mi interessavo a nessuna, non ho mai provato questi sentimenti per nessuno” Edward incominciò ad aprire il suo cuore “Sai, la prima volta che ti ho vista mi hai rapito subito dalla tua bellezza e soprattutto dal tuo modo di fare, così distaccata, fredda... non so; ma ho capito che provavo qualcosa per te, che non eri una semplice ragazzina...” io rimasi lì, ad ascoltare ciò che mi diceva, ma poi i miei occhi incominciarono a sentire una lieve stanchezza e si chiusero, ma preferibilmente era meglio rimanere sveglia, per tutta la notte.
“Ancora tu... che cosa vuoi da me?” di nuovo lo stesso sogno, di nuovo quell’uomo. Questa volta riuscivo a sgorgare il suo volto, ero in grado di vederlo chiaramente. I suoi lineamenti perfetti, la sua carnagione chiara come la neve, ma altrettanto brutale. I lunghi capelli biondi ricoprirono metà del suo viso spaventoso. I suoi occhi neri assetati di sangue mi fissavano, mi guardavano famelici.
Non potevo fare altro che stare lì, a guardare questo vampiro che mi fissava senza distogliere lo sguardo e senza dire una parola. L’unico rumore del luogo era il cinguettio degli uccelli anch’essi spaventati e la pioggia scendere giù, a passo lesto cadendo sulle foglie, sul terreno ormai fradicio e sul suo volto, ricoperto di pioggia.
Aprì la bocca mostrando i suoi canini ben affilati, e con la lingua ci passò sopra come per pulirli bene.
Perché questo vampiro non parlava, ma si limitava a osservarmi? Che cosa stava cercando? Che cosa voleva da me? Ma la domanda più importante: perché io mi ritrovavo in un luogo a me sconosciuto?




Finalmento ho incominciato la love story, spero vi sa piaciuto!!!! ^^

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Capitolo 20
*** Dolore ***


scusate tanto se il capitolo è più corto del solito, ma spero lo stesso che sia di vostro gradimento.
E se volete lasciate una recenzione, mi fa sempre piacere leggere ciò di pensate!!! ^^




Mi alzai di scatto e notai che mi trovavo nel divano in pelle nero di Edward.
“Finalmente ti sei svegliata” esclamò Edward accanto a me “Continuavi a parlare nel sonno dicendo: chi sei... e cose varie” sembrò molto preoccupato.
“No, e che ho fatto un brutto sogno” per ora forse era meglio non dire niente, non voglio che si preoccupi inutilmente, ma nel mio volto si leggeva chiaramente che qualcosa non andava.
“Che cosa hai sognato?”
“E’ un giorno piovoso, mi trovo in un bosco che non ho mai visto, e accanto a me si trova un vampiro, sembra assetato di sangue...” nel mio volto incomincia a vedersi la paura, il mio battito incomincia ad aumentare e le mie mani a tremare.
“C’è qualcosa che non va?” chiese preoccupato Edward.
“Per la prima volta sento di avere paura, sento che accadrà qualcosa di brutto”.
Colui che sta accanto a me prende le sue braccia e le avvolge in torno al mio corpo tremante. La consapevolezza di averlo vicino a me incomincia a calmarmi e il sapere che queste braccia staranno per sempre al mio fianco mi da sicurezza, ma soprattutto felicità.
Ormai è diventata un abitudine essere accompagnata da Edward a scuola. E ancora tutti si chiedono se ci sia del tenero tra noi due. Ora sono odiata da tutte le ragazze della scuola. I loro volti sono sempre più meschini. Se riesco ancora a sopportarle e grazie a Edward, che mi sta sempre accanto, mi protegge da ogni eventualità e mi da conforto. Ormai e più di una settimana che stiamo sempre insieme, e ciò mi piace... anche molto.
Ormai è sera e me ne sto nel giardino della casa dei Cullen. Le nuvole ricoprono la luce delle stelle e della luna, lasciandomi nel buio più assoluto. Non so il perché... sento il dovere di cantare, di far sentire la mia voce a chi sta la su.
La mia bocca incomincia a dire parole mai accettate ma sempre pur vere, tolgo tutto ciò che ho dentro lasciandolo uscire dalle mie labbra, e le nuvole che sembrano voler restare incominciano ad andare illuminando la prima stella, poi la seconda e via dicendo. La mezza luna mi guarda. E’ triste quanto lo sono io, ma la mia tristezza e qualcosa di più forte, sapendo che ho già perso le persone più care al mondo ora me ne resta solo più una e se perdo anch’essa, mi chiedo che senso ha vivere ulteriormente. I battiti del mio cuore incominciano a ristringersi, e mi sembra di soffocare dal dolore che provo, ma devo farmi forza, devo opprimere tutto e andare avanti, senza voltarmi mai, altrimenti morirei dal dolore.
Inizio a sentire una voce, la mia si placa subito e intravedo Jasper che parla con Edward. Riesco a sentire tutto, ma io sono distante dal loro, com’è possibile tutto ciò.
“Edward, sono preoccupato per Bella”
“Perché?”
“Non posso controllare i suoi sentimenti, ma posso percepirli, e sono pieni di angoscia, tristezza, solitudine e malinconia. Non so come una semplice umana possa provare tutto questo e non ostante sopportarlo, vivere e sorridere. Nessuno al mondo sarebbe sopravissuto, di certo sarebbe morto dal dolore. Ma questa ragazza è diversa da tutti, mi fa provare tutto ciò di doloroso che esiste in questo mondo e mi accorgo quanto sia difficile la sua vita. Non vorrei essere nei suoi panni per nulla al mondo.” Jasper, non sai quanto tu abbia ragione, ma non voglio far’soffrire qualcun altro per i miei di problemi, se puoi, perdonami, però d’ora in poi il mio cuore non sarà più triste ma dentro avrà tanta felicità in modo che tu non soffra più.
Al mio fianco mi ritrovo il bel visto dell’unica persona speciale rimasta nella mia miserabile vita.
Mi abbandono in un abbraccio dal quale non volli più far ritorno.
Perché il tempo non si ferma in questo instante? Perché non posso restare così per sempre? Perché devo far soffrire chi mi sta accanto? Perché è capitato a me tutto ciò?
Ne vale veramente la pena di vivere?
Ormai non so più ciò che voglio veramente.

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Capitolo 21
*** Lasciami andare ***


Vi accontento subito con un nuovo capitolo, anche se devo dire che non mi è venuto molto bene!! ^^"




“Sai, la tua voce è così melodiosa, non posso credere che esista qualcuno al mondo con una voce così” le parole di Edward mi distolsero dai miei pensieri, e mi accorsi di avere qualcuno di veramente fantastico al mio fianco.
Mi riportò nella sua stanza, e li incominciai ad attaccare le mie labbra alle sue. Ogni bacio che ci davamo è una forte emozione per me. Sento tutto il mio amore per lui crescere di secondo in secondo.
“Non ci separeremo mai, vero?”
“Io non ti lascerò mai andare Isabella Swan” la sua voce melodiosa, ricoprì la stanza. Non so come ho fatto a non accorgermi del mio amore verso questo bellissimo, dolcissimo e gentilissimo vampiro. Sempre meglio tardi che mai!
Sentì dei rumori di sotto.
“Cosa è stato?”
“Sono Emmett e Rosalie, ma tu come hai fatto a sentirli?”
“Non avrei dovuto?”
“No, voglio dire che solo l’udito di un vampiro poteva sentirlo”.
“Anche prima, ho sentito che Jasper ti stava parlando, ma io ero fuori nel giardino...”
“Hai sentito tutto?”
“Sì, perché?”
“Non smetterai mai di sorprendermi!” esclamò divertito “Domani andrò a parlare a Carlisle di questo” e così concluse la nostra chiacchierata.
“E’ il momento” parlò sempre quella voce.
“Momento di cosa?”
“Di impossessarmi dei tuoi poteri”
“C’è gente che ha dei poteri maggiori ai miei, allora perché proprio io?”
“Perché i tuoi poteri sono i più potenti dell’universo intero, e tu lo scoprirai” il volto del vampiro si affievolì lentamente, sparendo nel nulla, lasciandomi nel vuoto... nel buio.
“Ho paura, ho paura di tutto ciò”
Fui svegliata da un filtro di sole che attraversava la finestra. Era la prima volta che vedevo il sole qui a Forks. Non era splendente come a Phoenix, ma un velo di calore lo percepivo.
“Anche oggi un incubo?” chiese preoccupato Edward.
Annuì con la testa, non ho ancora la forza di parlare, ho ancora paura, quella persona... vuole me, ma perché?
“Carlisle dice che tu hai affinato il tuo udito, non essendo del tutto umana è possibile” il volto di Edward si riempì di preoccupazione, non sopportavo il fatto di angosciarlo.
“Vado a fare una passeggiata, forse mi farà bene” mi lasciò andare, dandomi un bacio sulla nuca e andò da Alice.
Tesi le orecchi per sapere di cosa parlavano.
“Puoi vedere se a Bella capiterà qualcosa di brutto?”
“Ci provo” lo squittio di Alice era ridotto, forse non dovevo sentire “Non ci riesco, ogni cosa che fa quella ragazza non riesco a vederlo, qualunque o chiunque le sia attorno non riesco a vederlo, vedo solo un buco nero” la ragazza era triste e tutto questo era a causa mia. Non c’è la faccio più, faccio preoccupare chiunque mi stia vicino.
Uscii da casa Cullen e mi imbarcai nel bosco. Gli alberi immensi mi fecero sentire piccola e il verde dell’erba e delle foglie ricoprivano tutto. L’aria era limpida, respirarla è un vero tocca sana. Il sole mi illumina, sembra guardarmi ed essere spaventato. Sento dei passi, solo lievi ma udibili. Mi volto per scorgere ciò che ho dietro. Una presenza vampiresca. Il vampiro del sogno ora è brillante, che sia l’effetto del sole?
Incomincia a mostrare i sui denti affilati.
“Cosa vuoi da me?” la mia voce stranamente è tranquilla.
“I tuoi poteri” no, non è possibile, che sia stato un sogno premonitore? No... non posso crederci. Devo scappare, devo trovare un posto dove rifugiarmi, devo andare da Edward.
Corro, corro il più veloce possibile, l’uomo sembra non muoversi, non accenna ad rincorrermi, ma ne approfitto e me ne vado. Dove sono finita? Questa non è la residenza di Edward, che abbia sbagliato direzione?
Qui non sono mai venuta, ora come faccio ad orientarmi?
“Pensavi veramente che saresti riuscita a scappare?” ancora lui, in un istante si ripiombò davanti hai miei occhi.
“Chi sei?”
“Sono James, e voglio i tuoi poteri” i suoi occhi piano piano diventano scuri vino ad essere di un nero intenso “Non sembri spaventata”.
“Perché so che arriverà Edward a salvarmi” il vampiro davanti a me incomincia a ridere, la sua risata e penetrante, da incominciare a spaventarmi. Gli occhi sembrano famelici.
Cosa devo fare? Edward perché non vieni a salvarmi? Perché questo vampiro non mi lascia andare?

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Capitolo 22
*** Addio ***


Sto incominciando a fare un'altra ff, sarà molto diversa da TWILIGHT e l'amore ci sarà ma solo alla fine. Sarà una ff sovrannaturale. per ora sto ancora elaborando l'inizio, ma appena la posto qui vi dico il titolo se vi farà piacere!!! ^^




“Sai ragazzina, tua madre naturale è stata uccisa dai Volturi, perché anche lei aveva dei poteri, ma con quelli che si ritrovava non poteva fare male a nessuno, però Aro aveva paura, prima che lei morisse riuscì a metterti al mondo, nascondendoti. Uccisero anche tuo padre biologico, perché sapeva troppe cose...”
“Perché mi stai dicendo questo?”
“Aspetta, la cosa più bella deve ancora arrivare, ad uccidere la tua cara madre fui proprio io, per ordine dei Volturi, Aro non voleva sporcarsi le mani. Tuo padre non è morto di infarto ma fu Jane ad ucciderlo, chiunque sappia della tua esistenza deve morire” non è possibile, non è possibile continuai a ripeterlo, ma invano.
Dai miei occhi continuavano ad uscire lacrime, rigando il mio viso. Erano le lacrime che non avevo usato per mia madre e mio padre, lacrime che avrei già dovuto far uscire tempo fa, lacrime che ora non servono a niente, lacrime che non riesco più a placare.
Tutta la tristezza che provo in questo momento si sta evolvendo in qualcosa che non ho mai provato. La rabbia.
Ho sempre cercato di odiarli, arrabbiarmi con loro ma inutilmente.
“Ora è il momento di uccidere tutti i Cullen e te, piccola discendente di Anne Marie Wonder”.
Questo vampiro mi stava provocando, è sta funzionando. Tutta la tristezza ora e rabbia, una rabbia che non posso controllare, qualcosa che devo tirare fuori, in modo da non morire per tutto ciò che provo: dolore, angoscia, tristezza, amarezza... ora queste quattro emozioni sono rabbia, furia, odio e forza. La forza che mi da per andare avanti.
Il cielo che un attimo fa era sereno, ora è rabbioso, il sole è ricoperto dalle nuvole grigiastre. Sopra di me si sentono i lampi, i fulmini e i tuoni. Una scia gialla si scaglia contro un albero che adesso si trova a terra. Il vampiro ha paura... ha paura di me. Che sia io a governare tutto ciò?
La terra sotto ai miei piedi trema, provocando delle crepe, gli alberi hanno paura. Per colpa mia stanno soffrendo.
Non riesco a controllare questa forza che proviene dal mio cuore, che ora batte a mille. L’unico desiderio che voglio è rivedere ancora un’ultima volta il suo volto, voglio ricordarmi per sempre dell’unica persona che mi sia rimasta a questo mondo pieno di persone false, meschine, senza cuore. Tu sei l’unico che mi abbia capita, l’unico che mi sia rimasto accanto, l’unico che mi abbia amata.
Il vampiro prova sofferenza e terrore a causa mia. Solo perché non riesco a controllare tutto ciò. Il cielo diventa sempre più intenso, i fulmini sempre più forti e i lampi più ripetitivi.
Si sentono grida di terrore da parte degli umani. Tutti spaventati.
Incominciano a cadere altri alberi.
Tutte le mie energie mi stanno abbandonando, ma sembrano non esaurirsi mai, tutto ciò continua senza smettere.
Il cielo mi sta portando via tutta la mia forza, un urlo di dolore proviene dalla mia bocca senza cessare un attimo.
“Bella, Bella, Bella” quella voce... è lui, è arrivato.
Vorrei dirti che sono qui, ma la mia voce non vuole e continua a gridare.
Il suo volto e dinnanzi a me. E’ arrivato, mi ha trovata. Tutte le mie energie svaniscono. Il cielo incomincia a cacciare via le nuvole, e una fitta luce incomincia ad intravedersi.
Ma i miei occhi più nulla vedono se non l’ammazzare del vampiro accanto a me.
“Edward” questa è l’ultima parola che voglio pronunciare e così è.
Il mio corpo cade a terra.
Non sento più battere il mio cuore. Ho sprecato tutte le mie energie in cerca di cosa... della morte?
Ma sono contenta perché ho visto per un’ultima volta il tuo visto, l’unica cosa che rimpiango è di non aver passato più tempo con te, Edward.
Ora più nulla si può fare e la mia esistenza è scomparsa. Tutto ciò che vedo è il nulla.
La mia morte è arrivata. Adesso posso riposare in pace e venire da voi, cari mamma e papà.
Vorrei piangere ma la mia anima me lo impedisce.
Addio Edward.





Spero che non mi odierete per aver ucciso Bella !!! ^^"

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Capitolo 23
*** Caccia ***


Vedo fuoco, il mio cervello sta andando in vampa, ogni cellula del mio corpo è immobilizzata dal dolore.
Mi sentivo divorare dalle fiamme, ogni munito che passava il bruciore si diffondeva pian piano su tutto il mio corpo, provocandomi allucinanti dolori. In quel momento non ho mai sentito un male così forte, desideravo solo che quella tortura avesse fine.
Passarono ore, giorni o settimane, questo non lo sapevo, ma di una cosa ne ero certa, ogni dolore scomparve ora sentivo solo il ghiaccio, tutto il mio corpo è in ibernazione.
“Bella, ti prego rispondimi”
“Edward, calmati, sono sicura che tutto andrà bene”
“Sono passati tre giorni e non è ancora successo niente, se ne sta lì, immobile con gli occhi chiusi” sento delle voci.
Sono ancora viva. Quelle voci... sono Edward e Alice.
Apro gli occhi, il volto di Edward e del tutto affranto, se potesse piangere in questo momento lo farebbe.
“Che cosa succede?” chiedo confusa, ma in meno di due secondi mi trovo tutta la famiglia Cullen davanti hai miei occhi.
“Ti sei svegliata” un grido di gioia da parte di Emmett.
“Benvenuta tra noi” vedo un bel sorriso da parte di Jasper.
“Visto fratellone che non ti dovevi preoccupare” Alice era più che entusiasta.
“Buon giorno” era l’unica cosa che sapesse dire Rosalie, ma lo apprezzo.
“Nessuno però ha risposto alla mia domanda” correggo io. Mi alzo dal divano e mi siedo.
“Beh, quando siamo arrivati, tu eri distesa a terra, ormai priva di vita...” Carlisle si avvicinò “Edward per salvarti ti ha morsa, iniettandoti il veleno, che ti permette di diventare una vampira”.
“Ciò vuol dire che sono una vampira?” chiesi.
“Sì” disse amareggiato.
“Forte!” esclamai “Perché hai quel muso lungo Edward?” chiesi osservandolo, passato un secondo il suo volto si ristabilì, mostrando i suoi denti bianchissimi.
“Ma stai dicendo veramente?” chiese confuso.
“Sì”
“Non ti senti un po’ strana?” domandò improvvisamente Esme.
“No, perché?”
“Ti brucia la gola?” interpellò Carlisle.
“No” tutti incominciarono a lanciarsi delle strane occhiate. Che ci fosse qualcosa di strano i me?
“Non hai sete, nel senso non desideri sangue?” continuò Carlisle.
“Dovrei?” ero confusa.
“Ma siamo sicuri che Edward l’abbia trasformata in una vampira?” chiese scettico Emmett.
“Certo, e pallidissima e poi ha gli occhi color topazio” si intromise Alice.
“Ma pallida l’ho era già prima” si lamentò Rosalie.
“Pronto... sono qui, guardate che riesco a sentirvi”
“Scusaci Bella, ma un umano appena trasformato, non desidera altro che il sangue” spiegò Edward.
“Quindi c’è qualcosa che non va in me?”
“No, ma hai un’auto controllo formidabile, sembra che tu sia vampira da secoli” proferisce Carlisle.
Ora che ci penso mi brucia un pochino la gola, che mi sia presa il raffreddore?
“Qualcuno di voi ha una caramella alla menta?” chiesi.
“Perché?” domandarono in coro.
“Mi brucia la gola” neanche finita la frase, tutti si misero a ridere.
“Non ti serve una caramella” disse Edward ancora sghignazzando.
“A no?”
“Ti serve sangue”
“Non né che ne vada molto pazza”
“Ora che sei una vampira ti piacerà molto” Edward mi fece segno di seguirlo e si buttò giù dalla finestra. Saranno almeno sette metri.
“Vieni”
“Ma se mi faccio male?”
“Non ti farai niente” mi buttai di sotto ed ero ancora viva, senza nessun graffio.
Edward incominciò a correre, ed ogni secondo che passava era più veloce, grazie alla mia vista da vampiro riuscivo a vederlo.
“Corri” mi incitò Edward.
Incominciai a correre ed ero velocissima. Nel bosco si sentiva lo squittire degli uccelli, il saltellare dei cervi e il passo felpato di Edward.
“Devi cacciare un animale”
“Ma perché?” chiesi “Sono così carini!” era sorpreso dal mio comportamento.
“Tu in questo momento dovresti desiderare ardentemente il sangue, invece ti preoccupi di cose futili”.
Osservai attentamente come fece Edward, e lo imitai cacciando un cervo.
Senti dei passi, non sono umani, sono vampiri.



★ Note dell'autrice ★

Vi ho accontentati con un nuovo capitolo !!! ^^
spero sia stato di vostro gradimento!!!
Ho appena fatto una nuova ff, all'inizio non è un granché, ma di segiuto sono siguro che vi piacerà.


Twilight Salvation (titolo della ff)

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Capitolo 24
*** Ti devo lasciare ***


“Ritorniamo a casa” mi sussurra, e iniziamo a correre.
“Cosa sta succedendo?” Edward non risponde, è spaventato, ma chi c’era nel bosco da farlo guizzare via?
Ormai eravamo arrivati.
“Carlisle, stanno arrivando” chi stava arrivando?
“Lo so, mi ha appena informata Alice, che ha avuto una visione”.
“Alice, perché stanno tornando?”
“Non lo so, non riesco a vedere, perché c’è Bella che me lo impedisce”.
I passi di prima, si fanno sempre più intensi, si avvicinano sempre più veloci. Chi potrà mai essere?
Iniziano ad intravedersi dei volti, volti che ho già visto, volti famigliari, ma non amichevoli. I loro sguardi pieni di rabbia, collera, furia...
Sono in cinque.
“Stanno venendo per me” bisbiglio.
Sono entrati in casa Cullen, e con i loro sguardi penetranti mi immobilizzano.
Tolgono il mantello che li copriva, e continuano a scrutarmi con odio, amarezza, rabbia.
“Salve Aro, come mai questa visita?” lo avevamo capito tutti che non era una visita di piacere.
“Siamo venuti per questa stolta ragazzina, che ha rovinato l’equilibrio dei vampiri” la sua voce asprigna individua tutta la sua irritazione. E poi, io che avrei fatto?
“Non ti seguiamo” ammette Carlisle. Mi volto verso Edward, in lui vedo il nulla. E’ immobilizzato.
“Tutti i vampiri, hanno percepito un forte potere, sono tutti in allerta, spaventati dalla potenza di questa ragazza, la performance che ha fatto tre giorni fa, ha scombussolato tutti” spiega Aro, continua a fissarmi, e la sua voce è sempre più arrabbiata.
“Ma come mai, sei venuto qua?” Carlisle e sempre più confuso.
“Per portarmi via” spiego in un sussurro. Se potessi pianger lo farei in questo momento.
“La volete solo per il vostro interesse” le mani di Edward tremano... tremano dalla collera.
“La ragazza è troppo potente, verrà con noi” Aro, finalmente toglie lo sguardo dal mia e incomincia a fissare Edward.
“Per cosa? Per le vostre torture a cui la sottoporrete? Per utilizzarla alle vostre missioni? Per approfittarvene di lei? Per pensare al vostro egoismo?” le sue labbra incominciano a tremare. Mi dovrei separare dal mio Edward?
Mai! Io non lo lascerò mai!
“Non importa ciò che direte, lei verrà con noi”.
Non ho più scampo, chiunque ami deve soffrire, ed ora tocca ad Edward. L’unico che mi abbia mai amata, l’unico che io abbia mai amato, l’unico che mi sia stato accanto, ora non lo rivedrò mai più, ora mi staccherò da lui, abbandonandolo per sempre e non rivedrò il suo dolce e bellissimo viso incomparabile a quello di nessuno.
Il disdegno si vede nelle facce di tutti, ma impotenti di fare qualcosa, mi rassegno, lasciandomi al mio destino. Infondo la felicità l’ho provata e non mi posso pentire di niente. Ti ho incontrato, e ho saputo che cosa sia l’amore, ho provato la felicità e un sacco di cose che non ho mai pensato di provare. Che non ho mai pensato che esistessero, ma grazie a te ho passato i mesi più belli di tutta la mia vita.
Ma il destino è stato crudele. Ora che ho trovato l’amore lo dovrò lasciare.
Le mie braccia vengono afferrate da due vampiri. Senza darmi il tempo di salutare Edward, incominciano a correre, lasciandomi il ricordo del suo volto amareggiato, insieme a quello di tutti. Corrono, corrono incessantemente, attraversando il bosco, ricoperto di alberi, con le loro foglie verdi, sembrando tristi per ciò che sta accadendo.





Note dell'autrice

Grazie mille Tede che commenti sempre, mi fai veramente felice, e sono contenta anche per chi legge e basta, per chi mi ha messo tra i seguiti e tra i preferiti.
Chi vuole recensisca.
Scusate anche per il corto capitolo



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Capitolo 25
*** Vittoria ***


Anche il sole che brillava il mio dolce viso ora è coperto dalle nuvole che vogliono piangere, lasciare la loro pioggia nella città.
Sapevo benissimo che mi potevo liberare delle loro mani possenti, ma sapevo anche che se me ne sarei andata da Edward, i Volturi di sicuro avrebbero fatto del male anche a lui.
Ora, a me, basta sapere che almeno tu sei vivo e stai bene. Sei l’unica persona di cui mi importi veramente qualcosa, e non ti farò morire per un mio capriccio. Preferisco soffrire l’eternità, piuttosto di sottrarti alla tua vita.
Passarono pochi minuti, che arrivammo a destinazione.
Tutti gli sguardi, di umani, vampiri, erano puntati su di me. Chi di terrore, di rabbia, di malinconia... ma nessuno di loro, osò muoversi di un passo.
I due vampiri dolsero le loro mani pallide dalle mie braccia, e mi fecero segno di seguirli. Un po’ esitante li segui, lasciando i miei capelli accarezzare il loro volto. I due rimasero immobili per una frazione di secondo poi si ripresero e mi sorpassarono, mostrandomi la direzione da prendere.
Aro era dinanzi a me.
“Bene Isabella Marie Wonder, tu ci hai causato non pochi problemi con i tuoi poteri, nemmeno la famigerata Anne Marie Wonder era talmente potente, i tuoi poteri ci saranno di grande aiuto...” non gli lasciai finire la frase che lo interruppi.
“Tanto per non provocare malintesi, sia chiaro che io non farò assolutamente niente, sono stata portata qui con la forza di volontà e non mi è nemmeno stato potuto scegliere, quindi non farò assolutamente niente, capito?”
“Senti ragazzina, e meglio per te che non fai tanto la difficile...” uno dei Volturi incominciava a scaldarsi, se ricordo bene si chiamava Felix, mi prese per il braccio come segno di calmarmi. Ma dalla rabbia non ci vidi più che lo scaraventai a terra.
“Senti tu, non osare più mettermi le mani addosso, chiaro?” il ragazzo non rispose, si rimise solamente in piedi, e si diresse verso Aro.
“Calmati Isabella Marie Wonder...”
“Bella” mi da fastidio il nome intero.
“Come vuoi, ma parliamone normalmente, tu devi fare ciò che noi ti ordiniamo” incominciava ad arrabbiarsi dei miei modi di fare, tanto meglio.
“Primo, non scaldarti tanto, secondo, io non devo niente, terzo, non farò niente” dissi decisa delle mie idee. I vampiri, incominciarono ad avvicinarsi e a ringhiare, ma loro non potevano fare niente contro di me.
Mi guardai attorno, vidi che c’era di tutto. Gli oggetti che decoravano la stanza, erano adante addosso hai vampiri, la quale sembravano non gradire. Sapevo che quello non gli faceva niente. Ma sapevo che li avrebbe fermati.
Aro indignato incomincia ad osservarmi. Il mio sguardo e poco più che amichevole. E’ da sfida.
“Fai quello che vuoi, ma poi sarai tu che vorrai unirti a noi” il suo volto rassegnato mi avverte della mia vittoria.





Note dell'autrice

Lo so che il capitolo è il più corto di tutti però non mi veniva molta ispirazione oggi e non sono riuscita a continuarlo, così ho deciso di postarlo costo !! ^^"
Comunque Tede la tua ff mi piace molto, sono ancora ai primi capitoli, ma cerco di arrivare fino in fondo, da avere modo di recensire!! XDDDD



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Capitolo 26
*** Pensieri ***


Tutto il tempo me ne sto rintanata in un angolo del loro covo, non faccio niente, seduta a fissarli, ma l’unica cosa che fanno è andare avanti e indietro.
Edward, chissà che cosa stai facendo in questo momento. Non sapevo che cosa fosse la solitudine fino a questo momento. Mi sento così sola, ma forse quello che soffre maggiormente sei tu. Perché io almeno so che stai bene, tu invece, di me non sai niente, mi chiedo tanto se faccio bene a restarmene qui, in disparte.
Forse mi dovrei unire a loro e incominciare una nuova vita, forse dovrei solo dimenticarti dalla mia mente, cancellare ogni tuo ricordo. Ma sarà possibile? Come posso dimenticarmi del mio unico amore? Non posso dimenticare i baci che ci siamo dati, quella volta che mi hai salvata nel bosco, ero ancora in fasce, però me lo ricordo molto bene, anche se ora sono una vampira, mi ricordo tutto ciò che riguardi te e me alla perfezione. Non posso fare finta di niente e continuare serenamente la mia vita. Non posso toglierti dal mio cuore, non posso tradirti unendomi hai Volturi, non posso nemmeno restare qui con loro, ma come posso fare?
Al mondo non mi resta più nessuno, i Volturi hanno ucciso mia madre e mio padre, se avessi avuto qualche fratello o sorella di sicuro sarebbero morti anche loro e se ora torno da te, ti uccideranno. Ma dove posso andare? Non ho soldi, non ho niente di niente, se me ne andassi loro di sicuro mi troverebbero, però di certo non posso rimanere.




“Carlisle, dobbiamo fare qualcosa, non possiamo lasciarla nelle mani dei Volturi” tutta la mia famiglia cerca in qualche modo un’idea per riportarti a casa mia casa Bella, ma noi che cosa possiamo fare?
Non abbiamo niente per farti ritornare.
L’unica cosa che faccio è stare nella mia stanza a sentire il tuo squisito profumo, ma anche quello sta svanendo.
Mi ricordo la prima volta che sei venuta a Forks.

Flash Back

“Alice che cos’hai?” le chiesi “ Nelle tue visioni si vede solo nero, praticamente il nulla”. Non è colpa mia, domani succederà qualcosa.
Qualcosa o qualcuno sta bloccando le mie visioni. Si riescono a vedere solo alcune scene. “Come è possibile?”

Non lo so, deve essere che c’è qualcuno in grado di annullare il mio potere.

“Chi?”

Forse qualcuno dei Volturi ha questo potere, e domani arriverà uno di loro.

“E per cosa?”

Non lo so.

Qualcosa succederà domani, chissà chi è l’individuo in gradi di annullare il potere di Alice.
La notte sembrava non finisse mai. Durava più lunga del solito.
Pare che quando vuoi che succeda un avvenimento e tu non hai niente da fare e ti annoi, il tempo sembra andare più lentamente.
“Buon giorno Edward, finalmente oggi scopriremo chi mi blocca le miei visioni.
“Già” feci l’indifferente, anche se dentro di me ero ardentemente curioso di sapere che vampiro aveva il potere di annullare le visioni.
Prendemmo la mia adorata Volvo, ma appena arrivati vidi parcheggiata la seconda macchina decente della scuola. Certo non si poteva paragonare una Ford Fiesta nera con la mia Volvo argentata, però non era male.
Mi intrufolai nei pensieri di qualche persona per sapere di chi era la macchina.

Certo che la nuova arrivata è veramente molto carina!

Meglio uscire dalla mente di Newton, troppe volgarità.
“Pare ci sia una nuova” dissi freddamente.
“Che sia lei ad annullare le mie visioni?”
“E’ probabile, Newton la descrive come una dea, quindi forse è una vampira siccome noi vampiri siamo come Dei!” esclamai con un sorrisino.
Per fortuna ora c’è la pausa pranza, noi non mangiamo niente, ma almeno possiamo stare tutti insieme e chiacchierare, anche se mi sento il terzo in comodo.

Ecco che fa ingresso la nuova, voglio vedere se è una vampira e anche se batte Rose di bellezza.

Emmett non si smentisce mai!





Note dell'autrice

Scusate immensamente per il lughissimo ritardo!! ^^" Comunque spero che il cappy vi sia piaciuto. Non è dei migliori lo so, ma non mi veniva di meglio.
Mi vergono un po' per aver postato un capitolo tanto noioso, ma spero che mi possiate perdonare !!
Comunque tra poco la ff sarà finita. Non so ancora tra quanti capitoli e non so nemmeno come finirla, ma non durerà ancora a lungo!!
Ho fatto una nuova ff spero sia di vostro gradimento !!!
Recensite mi raccomando :)


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Capitolo 27
*** Chi sei veramente? ***





La ragazza a fatto la sua entrata nella mensa.
Mike Newton le stava attaccata come una cozza.

Quanto vorrei che tu fossi solo mia, Bella.

Ma quanto poteva essere volgare la mente di quel ragazzo?
Mi fiondai nei pensieri della Stanely.

Quella non la sopporto, è appena arrivata è già mezza scuola le va dietro. E’ meglio che me la tenga come amica, così potrò vedere ogni mossa e non mi ruberà il mio Mike.

Sempre peggio.

Quella sciacquetta deve assolutamente avere una lezione. Bella, io non ti cederò molto facilmente Eric.

Ogni ragazza della scuola pensava cose sgradevoli di lei. Era arrivata solo da qualche ora ma a quanto pare non è molto gradita.
La fissai mentre andava a sedersi nel tavolo in cui Mike Newton le aveva proposto di sedersi. La osservai attentamente.

Non poteva essere una vampira, è vero, era molto pallida, ma i suoi occhi nocciola, aggiungo bellissimi, erano umani. I capelli marrone/rossicci le ricadevano lungo la schiena ondulati. E’ molto carina!
Volli assolutamente scoprire ciò che pensava.
Nulla, il vuoto. Che forse non pensasse?
Impossibile. Doveva per forza essere lei a contrastare il potere di Alice.

Edward che hai?

Mi domandò mentalmente Jasper. “La ragazza... non riesco a leggerle la mente” spiegai.
“Come non riesci a leggerle la mente?” sibilò Emmett “Vuoi dire che è lei...”
“Sì”
La ragazza si guardò intorno, fino ad arrivare a noi, tutta la mia famiglia la stava fissando come se fosse un’aliena. Distolse subito lo sguardo e appena suonò la campanella la splendida fanciulla scomparve dietro la porta.
Mi diressi verso il mio armadietto, un rumore mi distolse dai miei pensieri, la nuova, aveva appena fatto cadere i suoi libri, andai subito in suo soccorso, raccogliendoli tutti e porgendoglieli.
“Tieni” gli dissi con il mio sorriso che fa svenire tutte le ragazze. Ma lei era calma, tranquilla e con tono gelido mi ringraziò.
Sentì il suo dolce profumo pervadere tutto il corridoio. Non avevo mai sentito un odore più buono, vorrei tanto assaggiare il suo sangue, chissà come sarà buono. Però poi avrei dovuto spiegare la sua sparizione!
Basta Edward, concentrati.
Mi riconcentrai sul suo bel viso e mi presentai.
“Sono Edward Cullen” smisi di respirare, nel tentativo di non azzannarla.
“Isabella Swan, ma preferisco Bella” e se ne andò lasciandomi lì come un idiota. Bella aveva proprio un bel caratterino. Ma non riesco ancora a capire come faccia a neutralizzare i nostri poteri, e come fa a non accorgersi della mia bellezza?
Seguii la ragazza che si stava dirigendo a biologia, proprio come me. Seduta in un banco vuoto, distolse lo sguardo dal mio e si concentro sul professore che incominciò a presentarla.
Bella provò un grande odio verso il professore, ma non capivo il perché. Forse non le piaceva stare al centro dell’attenzione.
Di una cosa però ne ero certo, non l’avrei dimenticata molto facilmente. Il suo modo di fare, la sua voce angelica, il suo dolce viso... Bella aveva fatto centro nel mio cuore.
Ma cosa sto dicendo? Mi devo essere fuso il cervello, è meglio che la smetta di pensare a questa stupida umana.
Finita la scuola e ritornato a casa andai subito a caccia, ne avevo bisogno, dopo quell’incontro, dovevo assolutamente saziarmi, altrimenti il giorno dopo l’avrei sbranata viva.
Avendo cacciato tre cervi e un orso, mi sentì pieno.
Dirigendomi a casa un profumino mi catturò, la ragazza si trovava nel bosco, seguendo la scia, la trovai, era in cima ad un albero. Ma coma aveva fatto a salire fino a lassù?
Era una semplice umana, come poteva arrivare in cima ad un albero con tanta leggerezza.
Notai il suo sguardo. Era triste. Maledizione a questa ragazza che non potevo leggerle la mente! Non so cosa avrei dato per entrare nella sua testa.
“Che cosa fai là su?” chiesi, distolse lo sguardo dal cielo e lo appoggiò al mio viso, quanto erano belli i suoi occhi.
“Pensavo” ancora fredda come un aisberg.
“Perché non scendi? Potresti farti male e cadere” almeno potremmo chiacchierare.
“Non sono così maldestra” ci rimasi così male, voleva che me ne andassi, ma io non mi arrendo tanto facilmente.
Mi arrampicai sull’albero e in pochi secondi ero accanto a lei, annusai il suo dolce profumo, ora che ero sazio non le avrei fatto niente. Come potevo?
“Cosa ci fai qua su?” era sorpresa di vedermi accanto a lei.
“Visto che tu non venivi da me sono venuto io da te! Allora, a cosa pensavi?” i suoi occhi che poco prima erano diventati dolci all’improvviso divennero di nuovo freddi, inespressivi.
“A niente” ma se poco prima aveva detto che pensava!
“Ma poco fa hai detto che stavi pensando, non me lo vuoi dire?”.
“Capisci in fretta!”
“Non ti sto molto a genio, vero?”
“Non ti conosco nemmeno”
“Sai il mio nome non ti basta?”
“Anche se ti conoscessi non penso che te ne parlerei.” Era così costante, non permetteva a nessuno di starle accanto, di sapere qualcosa su di lei. Perché?
“Perché hai creato questa barriera tra te e il mondo intero?”.
La ragazza stancatasi di me si alza e con molta agilità scende giù dall’albero.
Quella non era umana!
“Mi sbaglio?” cercai di continuare la nostra conversazione, ma con una sola parola mi liquidò: “NO” credeva che non lo avessi sentito, ma le miei orecchie sentono di tutto mia cara!

Fine Flash Back
Note dell'autrice

Sono molto contenta che la il cappy precendente vi sia piaciuto, ma non credo che questo sarà altrettanto come l'altro
Spero tanto che possiate perdonarmi.


Giulia miao: sì, è vero, è la prima volta che metto il pov di Edward !!! ^^

Tede: Grazie mille!! Sono contenta che ti sia piaciuto!! ^^

MaryAc_Cullen: Ti accontento subito con un nuovo cappy XDDDD


Recensite mi raccomando :)



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Capitolo 28
*** Voglia di te ***





Non so cosa mi avesse attirato così tanto a lei. Forse la sua bellezza o la sua indifferenza, oppure la curiosità di sapere come mai cercasse in tutti i modi di stare alla larga dalla gente. Poteva anche essere il fatto che lei era l’unica che non potessi leggerle la mente, ma era l’unica alla quale volevo farlo.
Non ho ancora capito chi sia veramente, ne sono innamorato pazzo, ma non so ancora chi sei Isabella Swan.
Alle volte ti vedo sorridere, quel sorriso che mi fa mozzare il fiato, però vedo in te che sei anche triste, quegli occhi nocciola che cercano in tutti i modi di essere felici ma senza risultati.
Dopo la giornata in spiaggia che avevamo trascorso insieme, volli assolutamente sapere tutto su di te, ma tu non me lo permisi. Così decisi di fare una visitina notturna nella tua stanza.

Quel giorno, quando entrai nella finestra della tua stanza, mi accorsi, che non eri solo una semplice umana, eri qualcosa di più, ma non riuscivo a capire cosa, non capivo ciò che provavo nei tuoi confronti, non capivo come mai, io Edward Cullen mi interessasi tanto ad una semplice umana, una che se ne fregava altamente di me, una che mi aveva dato non pochi problemi.
Appena varcasti la porta della scuola tu avevi scompigliato la mia vita.
Ma quando entrai nella tua dimora, nella tua stanza, nel tuo piccolo mondo, notai che non eri come quelle oche giulive della scuola, non eri una qualunque.
Trofei di danza, canto, sport, e chissà quant’altro, ma la cosa che mi sorprese di più era nel vedere uno scaffale pieno di libri, libri che io avevo già letto e li avevo reputati i più decenti in questo miserabile mondo.

Sentii il tuo dolce profumo pervadermi le narici, un impulso dentro me mi diceva di azzannarti in quell’istante, di immergere le mie zanne nel tuo candido collo pallido, di succhiare tutto il nettare che si trovava all’interno del tuo corpo, senza lasciarne una goccia, senza trapelare una piccola quantità di sangue, ma se fosse successo l’avrei leccata via, immergendolo nel mio stomaco. Ma immobilizzai quelle immagini ripugnanti, lasciandole scivolare via come acqua. Perché solo il pensiero che non avrei mai avuto l’occasione di rivederti, risentire questo fragrante aroma, riascoltare la tua soave voce e sopratutto il fatto che non avrei saputo niente di te mi pietrificò, e ritrassi immediatamente quei pensieri.

Non ho mai pensato che tu flebile, piccola umana, avresti rapito il mio cuore, che per molti anni era spento, tu in qualche istante l’hai acceso. Mi sentivo rinato, incominciai a sentirmi come un normale essere umano, la costanza che un giorno ti avrei persa, alla fine si è fatta realtà. Mi hai abbandonato, lasciandomi solo i bei ricordi, che orami incominciano a svanire. Se potessi piangere in questo momento sprecherei tutte le lacrime, rigando il mio viso perfetto e lasciando attraversare solo da una cascata di acqua salata nel mio volto pieno di tristezza, malinconia, angoscia, amarezza, sofferenza e solitudine. Il mio dolce sorriso che sfoggiavo solo per te, ora è rinchiuso nel mio cuore, alla ricerca di una buona ragione per riaprirlo, di essere felice ancora una volta, ma tu sei la mia metà, il pezzo mancante, senza di esso non posso vivere. Non posso continuare con la mia non-vita. Tu eri riuscita a completarmi, eri riuscita a fare ingresso nel mio cuore morto, eri riuscita a farmi continuare la mia vita, senza paragonarla a quella di nessuno, perché sapevo perfettamente che ero io la persona più felice in tutto l’universo intero. Ero io quello più fortunato, e non dovevo essere geloso di nessuno.

Perché dovevi essere la discendente di questa persona? Perché dovevi essere la persona più potente? Perché hai voluto usare i tuoi poteri quel giorno? Non posso dare la colpa a quel vampiro, anche se non so come potesse conoscerti, non posso affibbiare tutta la colpa a lui, e nemmeno a te, perché in questo momento, quella che soffre di più sei tu.
Tu che stai sopportando i Volturi per tutti e due, tu che sei costretta a tenere dentro di te un potere che forse nemmeno desideri. Ma chi mai vorrebbe essere la persona con dei poteri talmente potenti? Come poi custodirli nel tuo fievole, debole, piccolo e impacciato corpicino? Come puoi sopportare tutto ciò?
Sembro così patetico... ma penso che qualcuno là su voglia il nostro male. Tu che sei la persona più buona, gentile e altruista in tutto il mondo se costretta a patire tutto ciò. Mi chiedo perché? Perché? Perché?
Saprò mai dare risposta a queste domande?

Mi ricordo la prima notte che entrai nella tua stanza, dormivi in modo ordinato, proprio come una principessina ben educata, ma una lacrima rigò il tuo dolce viso, ero intento nel svegliarti, nel chiederti come mai eri triste, nel sapere ciò che sognavi, nel scoprire assolutamente ciò che ti stava accadendo, ma come lo avrei spiegato il fatto che mi trovavo nella tua stanza?
Appoggiai la mai fredda mano sulla tua guancia sinistra, e tolsi quel dolore che copriva la tua faccia.




Note dell'autrice

Giulia miao: grazie, non pensavo di essere brava a scrivere !!! ^^"
Non è che sono quel granchè di scrittrice per i miei standard.

Tede: grazie che mi hai seguita fino adesso, e sono contenta che il cappy ti sia piaciuto, spero altrettanto anche con questo.

MaryAc_Cullen: ti accontento subito con un nuovo capitolo, spero proprio che ti sia piaciuto !! ^^

Lo so, forse ho fatto Edward un po' troppo piagnone, ma non mi veniva di meglio!!! ^^"
Penso anche che questo capitolo sia dei più noiosi, ma mi auguro lo stesso che vi piaccia.

Comunque vi vorrei chiedere qualcosa: sono indecisa se troncare tra qualche capitolo la storia, ho continuarla...
Vi prego di consigliarmi. se vi piace la storia, e volete che continui o che smetta di scrivere questa ff, scrivetemelo in una recenzione! ^^

Recensite mi raccomando :)



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Capitolo 29
*** Scontro ***





Me ne sto qui seduta da qualche settimana, senza accennare a muovermi. Non mi cibo, ma Aro cerca a tutti i costi di farmi alimentare, io non accetto, però le forze incominciano ad abbandonarmi, ogni istante, secondo, minuto, ora e giorno mi sento sempre più debole, ormai i miei occhi dorati come quelli di Edward ora sono opachi. Nessuno osa avvicinarsi a me perché sa che lo sbranerei vivo dalla sete che ho, non so ancora come faccio a resistere, forse il fatto che spero un giorno di rivederlo, lo vorrei tanto, almeno un’ultima volta, lui è stato l’unico a donarmi la felicità dopo la perdita dei miei cari, anch’essi morti per causa mia, se Edward verrebbe qua di sicuro verrebbe ammazzato dai Volturi, ma io ho un forte bisogno di rivederlo, ho necessità di riabbracciarlo, baciarlo, toccarlo, guardarlo e sentire la sua voce melodiosa, quella melodia che nessuno riuscirebbe ad avere, solo lui possiede una voce tanto meravigliosa, solo lui possiede la sua interminabile bellezza, solo lui possiede il mio cuore e solo lui avrà accesso ad esso.
La solitudine... fino adesso ho sempre pensato di viverci su essa, ma in realtà non capivo che fosse, ora lo so, e ci sto passando giorno per giorno. Sento il bisogno di parlare con qualcuno, ma qui non c’è nessuno al quale posso confidarmi, non sento la mia voce da tanto, così tanto che incomincio a dimenticarmi come sia. Il mio sguardo è sempre rivolto al pavimento, non scorgo il volto di nessuno, nessuno lo rivolge a me, forse solo Aro, ma lo fa solo per cercare di convincermi ad unirmi a loro, cosa che non farò mai. Non posso unirmi ad una persona che ha osato staccarmi da mio amore, dalla persona che amo con tutta l’anima. Se potessi piangere, vorrei tanto farlo, ma la mia natura me lo impedisce, non posso far scendere tutta l’amarezza che provo e che vorrei tanto togliermi di dosso. Vorrei tanto poter alleviare questo dolore, ma come? Voglio liberarmi di tutta la sofferenza che ho dentro, ma non sono in grado di farlo. Ho bisogno di qualcuno, ho bisogno del mio Edward, ho bisogno del suo sostegno. Ho assoluto bisogno di lui.
Che sciocca. Fino adesso ho pensato solo a me, unicamente a me stessa. Ma non ho provato a pensare a lui, chissà quanto soffre, e io pensavo a me. Sono solo un egoista.
Sento qualcuno, qualcuno si sta avvicinando ai Volturi, sono in sei. No in sette. Chi potrà mai essere?
Per la prima volta alzo lo sguardo e lo introduco ad Aro, lui a sua volta mi fissa, ma distolgo subito i miei occhi dai sui e lo dirigo verso i passi che sento avvicinarsi sempre più.
“Bella, hai deciso di unirti a noi?” chiede Aro falsamente gentile.
“No”
“Mi meraviglia il tuo auto controllo, riesci ancora a vivere senza bere, ma non durerai a lungo” “Lo vedremo” sapevo perfettamente che aveva ragione. Il mio corpo era sempre più magro, le ossa incominciavano a vedersi, ma dovevo resistere.
La gola esordì a bruciarmi, non dovevo pensarci, ma si faceva sempre più forte, sentivo sempre più il bisogno di bere, iniziò ad annebbiarsi la vista, ma non cedetti.
“Arriva qualcuno” riuscì solo a pronunciare. Tutti i Volturi recarono lo sguardo sul mio, Aro si avvicinò fino a prendermi per il collo e alzarmi.
“Chi?”
“Non lo so, ma anche se lo sapessi non lo direi mai a una persona viscida e meschina come te” mi scagliò dall’altra parte del salone, fino a farmi ad arrivare addosso ad un muro che si frantumò in mille pezzi.
Sapevo che loro non riuscivano ancora a sentire i movimenti degli ospiti che sarebbero venuti, nessuno distolse lo sguardo dal mio.
“Come è possibile che la ragazza riesca ancora a stare in piedi, le forze dovrebbero averla già abbandonata, e come è possibile che riesca a sentire l’avvicinarsi di qualcuno, noi non sentiamo niente” la voce frustrata di Felix era ineguagliabile.
“Lei possiede un udito maggiore del nostro, nessuno vampiro lo ha, ma questa ragazza ha superato le mie aspettative” Aro si avvicinò nuovamente a me, io ero già in piedi ad aspettare che mi attaccasse, ma questa volta non mi avrebbe colta alla sprovvista. Questa volta ero più che preparata. “Non potrai più toccarmi” sibilai. Si voltò subito dalla porta d’ingresso, aveva percepito che si stava avvicinando qualcuno.
Prima che arrivasse qualcuno mi prese per la camicia, e mi alzò da terra. Mossa falsa.
Tutte le pietre del muro al quale lui mi aveva scagliato poco fa gli si piombarono addosso. Aro tolse la mano da me e cadde a terra. Il cumulo di rocce lo aveva seppellito. Lui si rialzò, scrollandosi di dosso tutto.
“Non avrai più la possibilità di fare niente” detto ciò un sacco di vampiri mi vennero addosso. “Se pensi che mi arrenda così facilmente ti sbaglia” ringhiai dalla rabbia, ogni cosa che si trovava accanto a me la scagliai addosso hai vampiri che mi si avvicinavano, ma ciò non bastò per fermarli. Così presi un vampiro, lo volteggiai in aria, fino a farlo ruzzolare su di un altro, ma erano troppi, dovevo prenderne di più, con cinque o sei vampiri, che arrivarono fino al soffitto, li feci cadere a terra e mi inginocchiai dalle energie appena sprecate inutilmente. I vampiri aprirono un varco al quale arrivò Aro.
“Facciamola finita, stanno per arrivare degli ospiti, e tu...” mi scagliò di nuovo via, ma questa volta sapevo che fare. Con la telecinesi mi tenni in aria, senza cadere, era come volare.
“Wow” una voce famigliare mi piombò nell’orecchio. Con un sorriso nei loro volti sorrisi anch’io, e scesi a terra. Emmett era più che estasiato. Ma appena mi arrestai a terra le forze mi abbandonarono, ritrovandomi a sdraiata a terra. Se fossi stata un’umana, a quest’ora sarei svenuta. Forse anche morta.
Tutti i Cullen mi vennero in contro, sentii Edward gridare il mio nome e prendermi in braccio. “Carlisle, sei venuto a farmi visita” quello ingenuo di Aro, col cavolo che era venuto per lui, loro erano venuti per me “Vedo anche che hai portato tutta la tua famiglia”
“Noi siamo venuti per riprenderci Bella”
“Lo sai benissimo che noi non possiamo ridarvela” il suo sorriso scomparve e lo cambiò in un volto serio.
“Cosa te ne fai di Bella se nemmeno ti aiuta con i tuoi lavoretti?” chiese Alice agguerrita “La usi solo per scaricare la tua rabbia?” chiese sempre più infuriata.
Jasper la calmò. Edward mi mise giù, ora avevo forze abbastanza da stare in piedi.
Non mi ero resa conto, avevo accanto a me il mio adorato Edward, per un’ultima volta ho potuto rivederlo. Dico ultima, perché ora lui se ne deve andare, di sicuro i Volturi faranno a pezzi tutta la mia nuova famiglia se continueranno a disobbedirgli.
“Dovete andarvene via da qui”
“Bella, ma cosa stai dicendo?” chiede Edward perplesso “Noi siamo venuti qua per te, anche se sapevamo di correre il rischio di morire, ma per te ne vale la pena” quanto avrei pianto in quel momento... appoggiò le sue labbra sulla mia fronte, e incominciò a incalzare Aro.
“Se non ci dai Bella con le buone, dovremo prendercela con le cattive” disse ringhiando.
“Prendeteli” ordinò Aro furibondo, tutti i cui presenti andarono incontro ai Cullen, alcuni di loro erano stai fatti a pezzi, ma erano troppi per riuscire ad eliminarli tutti.
Ci presero tutti, incominciarono a portarli via, lasciandomi da sola. Edward si voltò un’ultima volta vero di me, la rabbia prese il sopravvento.
Mi stavano portando via il mio amore. Stavo provando vari sentimenti, alcuni di loro mai avuti. Rabbia, odio, amarezza, tristezza, disdegno, dolore, frustrazione, paura, irritazione...
Una forza mi avvolgeva, tutte le energie che avevo in corpo le stavo utilizzando in questo momento, il vampiro che mi teneva ferma si stacco dalla paura, tutti i vampiri che tenevano imprigionati i Cullen li lasciarono per vedere ciò che mi stava accadendo.
Avrei tanto voluto smettere di emanare tutta quest’energia, ma non riuscivo più a controllarmi. Grida di dolore e rabbia avvolsero tutto il rifugio dei Volturi, una luce azzurrognola mi avvolse. L’unica cosa che percepii furono le grida di Edward.
“Bella!”




Note dell'autrice

Giulia miao: Come vedi Edward e Bella sono ritornati insieme, anche se per poco!!

Tede: Sono contenta che ti piacciano i pov di Edward, nel prossimo capitolo sarà di nuovo suo.

MaryAc_Cullen: grazie mille per i consigli, perchè mi è venuta un idea per come farla concludere, non so se a tutti piacerà la mia scelta, ma spero in bene !!! ^^"

Questo non era un granchè come capitolo, comunque vi informo che ci sono ancora altri due o tre capitoli, poi la storia finirà. Il prossimo pov sarà di Edward.

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Capitolo 30
*** Verrò con te ***


Spero solo che non mi odierete per quello che ho scritto.





Bella stava emanando un’energia a dir poco accecante, dall’azzurro si trasformava in giallo, fino a diventare rosso come il sangue.
Gridava, sempre più forte, non capivo se era rabbia o dolore, ma di una cosa ne ero certo, era la stessa cosa che successe con James, la stessa sensazione.
La terra incominciò a tremare, sotto i miei piedi e quelli di tutti, il pavimento si stava spaccando. Attorno a noi una vampata arrestò.
Ma non attaccava noi ma bensì i Volturi, che fosse Bella?
Dovevo fermarla, altrimenti avrebbe fatto una brutta fine, proprio come accadde quella volta nella foresta.
Morì.
No, non posso pensare che lei perda la vita per salvare la nostra. Preferirei perire.
Altre fiamme avvolsero i Volturi, ma per ora nessuno illeso.
Corsi il più veloce possibile verso la mia adorata Bella, la donna della mia vita, la ragazza che amo, colei che ha rapito il mio cuore con la sua eleganza e bellezza. Soprattutto per la sua bontà.
Arrivato a destinazione, mi bloccai, toccai la luce rossa che l’avvolgeva, mi scansò buttandomi dall’altra parte, vedevo nel volto della mia piccolina dolore e dispiacere.
Non potevo avvicinarmi a lei, non potevo salvarla dal destino che le avrebbe riservato. Ero impotente, non potevo fare niente.
I miei fratelli corsero in mio aiuto. Tutti si facevano la stessa domanda, la domanda che continuava a occuparmi la mente: “Che cosa sta succedendo?”
Devo salvarla, devo salvare l’unica cosa che mi tiene in vita. Devo andare a proteggere il mio amore, devo correre verso di lei. Ma per fare cosa? Non posso avvicinarmi.
All’improvviso vengo distratto da delle grida, non sono di Bella, anche se continua con il suo urlo di dolore, sono tutti i cui presenti, eccetto tutta la mia famiglia.
Il fuoco si stava espandendo sui Volturi, cera chi aveva perso piedi o braccia, anche chi non aveva più vita, Aro, per ora, aveva solo qualche scottatura, ma chissà se questa sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei visto.
Non dovevo perdere tempo a pensare a queste cose. Dovevo trovare un modo per salvarla, la persona che abbia saputo riaccendere la luce nella mia vita, quella luce che è sempre stata spenta.
“BELLA!!!” gridai in preda alla disperazione. Lei mi guardò sfoggiando il suo sorriso e mimando un “mi dispiace”. Quello che capì mi immobilizzò di botto.
Era come aver preso un camion in faccia, forse anche peggio, come essere mangiato a morsi da un licantropo.
Non poteva finire così, dovevo salvarla.
Ti prego Bella aspettami, non te ne andare, non puoi sacrificarti per noi. Non posso permettertelo, ma come posso fare?
La terra smise di tremare, il fuoco aumentò d’improvviso, fece fuori la maggior parte dei vampiri ma Aro, Marcus e Caius erano vivi, si trovavano solo delle lesioni.
Questo era per causa loro.
Non potevo lasciarmi andare dalla rabbia per quei maledetti che mi stavano portando via, la mia unica ragione di vita.
Avrei voluto piangere, come a un bambino che gli portano via il suo giocattolo preferito.
Come posso salvarti amore mio, dimmelo ti prego, sono in preda alla disperazione, ho bisogno che tu me lo dica, devo salvare il mio angelo caduto dal cielo che mi ha portato la serenità nella vita. Devo salvare il mio amore.
Amore mio, angelo mio, Bella mia, ti prego non te ne andare.
Destino che sei tanto avverso nei nostri confronti, ti prego non portare via la mia vita, non portare via la persona che amo di più in questo mondo, ti prego, non portare via la mia gioia.
Bella continuò a guardarmi, senza staccare i suoi occhi dai miei, era triste ma contemporaneamente era anche felice.
Era triste di doversene andare, ma felice che noi siamo liberi e vivi.
Il fuoco all’improvviso sparì, la luce che avvolgeva Bella si arrestò. Ma qualcosa che non avevo previsto è che cadde a terra tramortita.
Corro da lei.
“Bella ti prego riprenditi” la supplicai.
“Sei vivo... mi dispiace tanto per quello che ho fatto, ma non sono riuscita a fermarmi” la voce le si spezzava in gola, quella melodia soave ora era roca “Perdonami se puoi”
“Tu non hai niente da farti perdonare” se avrei potuto in quel momento le lacrime sarebbero scese.
“Ti amo”
“Anch’io ti amo angelo mio”
“Mi dispia...” disse un ultima volta. I suoi occhi neri dalla sete si chiusero.
Non potevo crederci, la persona che amo non c’era più, tanto valeva morire con lei.
Non potevo restare per l’eternità senza il mio angioletto.
Ho preso la mia decisione, andrò con lei, che sia all’inferno o al paradiso, non importa, io morirò insieme a lei. Noi due non ci separeremo mai. E’ di sicuro non sarà la morte a separarci.
Nulla ci dividerà nemmeno questo destino avverso.
Mi voltai verso i miei familiari, erano tutti amareggiati. Anche Rosalie, che di solito non è mai triste per nessuno.
Emmett che è sempre stato sorridente nel suo volto c’è era la tristezza, soprattutto sul volto di Alice, per lei Bella era come una sorella.
Jasper... Beh Jasper un filo di tristezza c’è l’aveva. Ma lui nascondeva sempre i suoi sentimenti.
Esme e Carlisle, per loro è come aver perso una figlia, una figlia stupenda.
Avevo preso la mia decisione.
“Carlisle, ho deciso di andare con Bella” i volti stupiti dei miei fratelli si fiondarono sui miei occhi.
“Figliolo, ma cosa stai dicendo?”
“Voglio stare con lei, lei è la persona che amo, non riuscirei a vivere per l’eternità senza chi amo”
“D’accordo” disse la voce squillante di Alice che in questo momento non era più tanto felice.
Lo devo ammettere, mi aveva stupita, pensavo che sarebbe stata la più difficile da convincere, ma mi sbagliavo, lei capiva ciò che provavo e capiva anche che io l’amavo più della mia stessa vita.
Nessuno si oppose. Presi tra le braccia la mia Bella, saremmo andati via insieme.
Alice aveva in mano l’accendino, ma non aveva il coraggio di scagliarlo verso di noi.
Jasper le prese le mani in cui c’era l’oggetto e insieme lo lanciarono.
Non mi pentii di niente, sarei stato con lei, non c’era niente di male.
Avremmo vissuto per l’eternità insieme, saremmo stati inseparabili.
Non pensavo che per amore avrei dato la mia vita. Non pensavo che avrei amato tanto qualcuno da morire.
Però ora saremmo stati insieme. Non potevo che essere felice. Avevo tra le braccia la mia donna. Le fiamme ci avvolsero. Non sentii nessun dolore, l’unico dolore proveniva dal mio cuore nel vedere che questa volta sarebbe stata l’ultima. Non avrei più rivisto i loro teneri volti che in questo momento erano amareggiati.
“Vi prego, sorridete ancora un’ultima volta” gli supplicai.
Gli squadrai uno ad uno, Esme, Carlisle, Emmett, Rosalie, Jasper ed Alice, per me fecero tutti un sorriso, anche se era sforzato. Ne fui felice.
Me ne sarei andato per l’amore che provavo. Non c’era morte più felice di questa.




Note dell'autrice

Giulia miao: Ne sono felice il cappy precendente ti sia piaciuto, ma non so se sarà lo stesso con questo ^^"

Tede:Ti ho accontentata un nuovo capitolo, spero che sia stato di tuo gradimente, anche se ne dubito.

MaryAc_Cullen: Beh, i Cullen stanno bene, ma Edward e Bella non ritorneranno a casa XDDDD
Però andaranno in paradiso insieme, non è fantastico ^^"

Lo so, mi odiate tutti per quello che ho fatto, ma ho pensato di farlo finire con la loro morte per far vedere l'amore che prova Edward...
Forse non ci sono giustifica per questo. Spero solo che continuiate a seguirmi, anche perchè manca solo un capitolo, poi la storia sarà finita.

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Capitolo 31
*** L'immancabile lieto fine! ***





Sono passati quattro anni da quando non ci sono più Bella e Edward. La mia famiglia piano, piano si sta riprendendo. Ma è ancora difficile per noi credere che non ci siano più. Dovrei pensare che ora sono felici, di nuovo uniti, nessuno li dividerà, però mi mancano molto. Non so se potrò mai abituarmi a questa situazione.
Carlisle, in segno del suo affetto nei loro confronti, ha voluto scrivere un libro sulla loro vita d’amore e quanti contrasti che hanno dovuto subire.
Ovviamente ha tralasciato il fatto di essere vampiri e tutto il resto dei poteri di Bella. Ancora non riesco a credere che dentro di se possedesse un potere tanto grande. E quanta energia potesse avere nel suo piccolo corpo.
I Volturi non immaginavano nulla di simile. Non immaginavano che Bella fosse così potente. Ma Jasper, anche se non volevano ammetterlo, aveva captato un lieve senso di colpa per quello che avevano fatto subire hai nostri eroi.
Bella ci ha salvato la vita, e noi glie ne saremo eternamente grati.

Il libro di Carlisle ha avuto un noto successo. Tutti quelli della scuola avevano letto questo libro ancora increduli del loro eterno amore. Tutte le nemiche di Bella ora non la odiano più come una volta, provano compassione per lei.
Al loro funerale c’era così tanta gente che non potevo immaginare che erano tutti qui per loro, non potevo sapere che c’era così tanta gente che gli voleva bene. E glie l’hanno dimostrato egregiamente.
Abbiamo deciso di trasferirci in un altro posto, dove non siamo molto in vista, anche se è quasi impossibile perché il libro ha avuto un noto successo che ci sono migliaia di copie in tutto il mondo, speriamo di trovare un po’ di pace in Italia.
Ora però sono contenta, ho capito in parte i loro sentimenti.
L’amore che provavano era tanto forte da sacrificare la loro vita. Non immaginavo che per amore si arrivasse a tanto, ma ora ho una prospettiva diversa nell’amore.
Spero solo che nel posto in cui si trovino siano felici. So che ci osservano, e che vegliano su di noi. Beh, queste parole non vengono tutte dal mio sacco, vengono da Esme, che ha saputo recepire il messaggio che ci hanno dato Edward e Bella.
Capisco i loro sentimenti, e li provo verso il mio Jasper, come Emmett per Rosalie e Carlisle per Esme.
Ognuno di noi ha la sua metà nel mondo, basta cercarla, ma non bisogna mai essere troppo frettolosi, altrimenti si rischia di sbagliare con la scelta che si fa.
Io ho capito che il mio cuore era legato a quello di Jasper come tutta la mia famiglia. Tutti capiscono a chi si vuole veramente bene.
“Alice, vieni, è ora di andare!” Urlò Jasper, anche se non c’era bisogno visto che ci sento benissimo.
“Arrivo subito” dissi con la mia voce squillante, è così che la definiva Edward. Purtroppo non ho passato molto tempo con te Bella, ma io ti voglio bene, proprio come una sorella.
Appoggiai i fiori nelle loro tombe.
Ora saremmo partiti per l’Italia, ma non vi scorderemo per l’eternità. Vedo che il futuro ora sarà raggiante per noi e il merito è vostro.
Grazie!
Che siate felici.

“Aspettami Jasper! Sto arrivando” squillai e gli sorsi incontro appropriandomi del suo baraccio che me lo mise sulle spalle.
In questo momento tutti sono proprio felici come noi due. Appoggiai le miei labbra sulle sue in un bacio appassionato.




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Note dell'autrice

Giulia miao: Perdonami se puoi, ma sono morti, ma almeno sono felici, giusto?

Tede:Non pensavo di aver descritto bene il dolore che provava Edward, grazie ^^

MaryAc_Cullen: Perdonami anche tu se puoi T__T

Rori95: Sono felice che la storia ti sia piaciuta, spero altrettanto anche per il finale. ^^

Prego solo che a fine vi sia piaciuta!!! ^^
Non sono brava con il termine delle ff, ma spero di essere stata all'altezza XDD
Siamo giunti all'ultimo capitolo, prego che vi piaccia ^^

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Capitolo 32
*** Ringraziamenti ***


Vi volevo dedicare un ultimo capitolo, in segno del mio riconoscimento per chi mi ha seguito, e farvi sapere come stanno i nostri beniamini, ma non ci sono riuscita, ho provato a fare questo capitolo ma senza risultati, così ho deciso di raccontarvi come stanno.

Ora vivono felici e contenti, beh... vivono... è una grossa parola, ma voi sapete cosa intendo.
Comunque, Edward e Bella si trovano in paradiso, essendo stati brave persono, pur essendo dei vampiri, si meritano di trascorrere la loro vita da fantasmi serenamente, non lo pensate anche voi??? ^^

Bella è ancora incredula per ciò che ha fatto Edward, ha sacrificato la sua vita in segno del loro eterno amore, una cosa che non tutti sanno fare.

C'è gente che soffre per tutto ciò, ma gente anche che è felice che niente e nessuno gli abbia separati, ora sono felici, si scambiano baci, abbracci e quant'altro...

Per non dire che loro ci osservano dall'alto e ci augurano una vita felice, una vita in cui possiamo trovare la nostra anima gemella, la nostra metà, ma c'è gente che l'amore non riesce a trovare, c'è chi si dispera per non aver trovato l'uomo perfetto o la donna perfetta, ma nessuno e dico nessuno avrà mai la perfezione, ci si può provare a raggiungerla, ma nessuno protrà averla, quindi accontentatevi delle persone che vi stanno accanto, accontentatevi di quello che siete.
L'amore si può trovare, basta cercarlo. Edward ha dovuto cercarlo per quasi cent'anni, ma lo ha trovato, e per tenere unito questo legame si è sacrificato, cosa da non tutti.
Se pensate di trovare l'amore buttatevi, non pensate di non esserne all'altezza, mal che vada, avrete scoperte che non è quello che fa per voi, ma dopo un po' di esperienza, di aver compreso che cosa sia veramente l'amore all'ora sì che la persona adatta busserà alla vostra porta !!! ^^

Loro vivranno eternamente felici, cosa che spero lo sia per tutti, spero che tutti trovino ciò che cerchino, spero che ognuno trascorra una vita indimenticabile, una vita dove avete trovatociò che cercate !!! ^^

Beh... questa ora è veramente la fine della ff spero solo di non aver deluso nessuno, spero che nessuno c'è l'abbia con me per averli fatti morire !!! ^^"
Sono grata infinitamente per chi mi ha seguito fino alla fine, senza stancarsi di me e della mia ff, sono grata per tutti coloro che mi hanno messa tra i seguiti e i preferiti (non immaginavo così tanti!! XDDD) sono grata per chi ha commentato, per chi ha letto e per chi mi ha sopportato con questa ff.
Vi ringrazio di tutto, e che tutti viviate felici e contenti con chi amate !! ^^

Se invece volete ancora seguirmi leggete le mie ff !!!




http://i29.tinypic.com/255qur6.png



Note dell'autrice

Giulia miao: Perdonami se non sono riuscita a fare il cappy d'addio !! T__T

Tede:Grazie per avermi seguita fino adesso ^^



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