Sometime

di Monster_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bullone ***
Capitolo 2: *** Indifferenza ***
Capitolo 3: *** Non è destino... ***
Capitolo 4: *** Parteza?!? ***
Capitolo 5: *** Amami per sempre ***



Capitolo 1
*** Bullone ***


                     Sometime...





"Perchè?" La vocina flebile, risuonò per il grande parco ora deserto.

Le lacrime si fermarono, finalmente. Dopo minuti di pianto ininterrotto, cessarono.
Le gote leggermente rosee, le pizzicavano.
"Perchè è la cosa migliore da fare." La solita risposta, alla solita domanda.
Un sorriso triste le si dipinse in volto.
"Per chi sarebbe giusto, Edward?" Rare volte usava chiamarlo con il suo nome completo. I casi potevano essere due: la rabbia, o la delusione.
Il biondino si decise a continuare il discorso. "Per tutti. Ma non peggiorare di più la situazione Win..."
-Rimane di spalle, il codardo. -pensò la bambina, imbronciata.
Non si voltava per guardarla negli occhi.
Dalla sua postazione, la piccola Winry, vedeva solamente le spalle dell'amico d’infanzia scosse da piccoli fremiti. Non capiva se per colpa del freddo o stesse piangendo.

No. Non era possibile, il grande Edward Elric non piange mai.


La piccola biondina si fece avanti. "Va bene Ed. Come vuoi tu." Lo lasciò vincere, come sempre, infondo erano solo bambini.

Per una piccola sgridata Edward non sarebbe di certo morto. Anche se la zia Trisha, pensò la bambina, a volte faceva davvero paura.
Scosse un poco la testolina bionda, facendo ricadere i capelli a ricoprire la spalla destra.
Un fruscio. Ed, finalmente si era girato verso di lei.
Il bambino stringeva i pugni e i denti. Aveva paura di mettere anche un sol piede a casa.
A cosa sarebbe andato incontro? La rabbia gli ofuscò la vista per un secondo. Tutta colpa di Al.
Lui lo aveva avvertito di non giocare con le pozzanghere, il fratellino non lo aveva ascoltato.
Morale della storia era tornato a casa piangente, completamente fradicio, dando la colpa a Ed. Sospirò.
Il suo sguardo dorato si posò sulla bambina al suo fianco.
Tra le ciglia erano ancora intrappolate alcune lacrime. Il visino era leggermente imbronciato e si contorceva le manine.

Sorrise. Winry, si era subito opposta, appena saputo che Edward si sarebbe preso la colpa. Ma alla fine, lui l'aveva avuta vinta.

Timidamente allungò la mano verso quella della bambina, per ricevere un pò di coraggio.
La biondina sorrise, mentre stringeva tra la sua quella di Ed.
Piano, piano i due si incamminarono verso casa. Edward ora, era pronto per affrontare la mamma.
Ergo: Chiedere scusa in ginocchio. Ma non l'avrebbe mai ammesso con Win accanto.
Il calore e il coraggio che gli infondeva quella piccola mano tra la sua era immenso. Non riusciva a capire nemmeno lui da dove arrivava.
Sorrise, involontariamente, e sereno, guardando la bambina al suo fianco e sentendosi in pace con se stesso.
Certe volte, si chiedeva se la sua amica di infanzia fosse un angelo,
perchè, si ripeteva Ed, la faccia ce l’aveva…


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"Che strazio..." Il maggiore degli Elric sospirò pesantemente, mentre, con la mano libera cercava a tastoni il bullone.

Sbuffò, accovacciandosi per terra. "Ci rinuncio!" Urlò di rimando.
Una testolina bionda spuntò fuori. "Allora, l'hai trovato?" Chiese, con aria minacciosa.
Il sedicenne scattò a sedere. "No W-Win." Rispose, rigido come un mattone.
La ragazza lo fulminò. "Edwad Elric, se per sta sera non trovi il bullone che mi serve per rimontarti il braccio, puoi tornare a Central anche senza arto destro!" Chiarì, facendo mostra di ben due chiavi inglesi in mano.
Il ragazzo cominciò a sudare freddo. "O-Ok." Rispose.
Lei di rimando annuì, tornando poi alla ricerca del 'bullone scomparso'.
Edward si rilassò visibilmente. E pensare che da piccolo definiva quella strega un angelo...
Aveva seriamente qualche problema. Ok, era vero, Win c'era sempre stata per loro, anche se non con dei modi proprio 'aggraziati'.
Ma era li. Li aspettava e pregava per loro. Anche se, lui compreso, non la trattava molto bene, con quel suo carattere burbero che si ritrovava.
Quando erano bambini era tutto più semplice...

“Fratellone! Trovato il bullone?” Chiese, la voce metallica di Al, appena entrato dal giardino.
Edward sbuffò sonoramente, accasciandosi sul divano. “No. Nessuna traccia. Winry mi ha minacciato di lasciarmi senza braccio, se non trovo il bullone. Non capisco perché non possa mettermene uno di ricambio.” Si lamentò.
“Perché Win è fatta così. Se non è tutto in ordine, va fuori di testa. Se parliamo di auto-mail poi...” Finì sghignazzando Alphonse.
Edward lo imitò subito, pensando al caratteraccio cinico che possedeva la sua meccanica.
“Hey. Deduco che il bullone è stato ritrovato, visto che parlate tanto.” La persona dei pensieri di Ed e Al, si materializzò dinnanzi a loro.
Edward rise nervoso. “N-No Win, niente bullone.”
La ragazza lo fulminò con uno sguardo infuriato, poi, mentre alzava la sua fidata chiave inglese, per farle fare una visita alla fronte di Ed, vide un qualcosa luccicare sotto il piede dell’alchimista. “Ed, alza il piede destro.” Ordinò risoluta.
Edward la guardò confuso. “Prego?” Chiese.
La ragazza, abbassò l’arnese, poggiando una mano sulla spalla sinistra del ragazzo e tirandolo indietro.
Ora il bullone era allo scoperto. “Eccoti, brutto infame!” Commentò il ragazzo, fissando il pezzo mancante del suo braccio.
La meccanica lo raccolse sbuffando. “E vi reputate ‘bravi’ alchimisti? Non riuscite nemmeno a trovare un bullone, per giunta, sotto il piede.” Stuzzicò Win.
Edward, si voltò, era abbastanza stanco, non aveva assolutamente voglia di litigare.
“Vado a riposare.” Affermò. “Domani mattina partiamo per Central, se non ti pesa, avrei fretta di riavere il mio braccio.” Disse scherzando, per poi salire le scale, senza voltarsi.
Al salutò Winry, raggiungendolo.
La ragazza, era rimasta ferma, a capo chino. Non aveva mantenuto la promessa, come sempre, sarebbe partito prima del giorno prestabilito. Una settimana da passare con lei e Pinako? Ma che scherziamo!
Sospirò, sapeva che era la cosa giusta. Doveva mantenere almeno una promessa, Al lo meritava. Doveva riavere al più presto il suo corpo, in fondo, lei era semplicemente la meccanica.
Piano, si diresse al bancone da lavoro e prese gli attrezzi.









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Storia assolutamente senza pretese. Soltanto, che mi ero proprio stancata di vedere solo yaoi, non che ne sono contro certo, ma io sono una EdxWinry per la vita, quindi...
Questa storia è interamente dedicata alla mia amica Astrid. Che conosco da poco, ma ha già un posto grandissimo nel mio cuore.
Bhe spero che il primo capitolo vi abbia incuriosito.
Vi ringrazio in anticipo, Un grazie moltp grande va anche a chi ha commentato la mia shot.
Grazie di cuore!
Un bacio a tutti ^^

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Capitolo 2
*** Indifferenza ***


Sometime




“Sei sempre delicato, fratellone.” Puntualizzò Alphonse, appena chiusa la porta della camera sua e di suo fratello.
“Cosa intendi?” Chiese guardingo il maggiore. Sapendo benissimo a cosa si riferisse l’armatura di fronte a lui.
“Lo sai benissimo. Perché devi essere sempre sgarbato con lei? Le avevi promesso che saremmo rimasti una settimana.” Disse.
“Lo so. Ma il bullone è stato trovato, poi non mi piace rimanere fermo in un posto, quando non sono costretto.” Mentì spudoratamente il più grande.
“Sei proprio complicato.” Sbuffò Al.
Il silenzio calò nella stanza come un macigno, Al guardava Ed, mentre Edward trovava interessanti le crepe del soffitto.
Un leggero bussare alla porta li fece sobbalzare. Winry, aprì l’uscio il più piano possibile, entrando nella stanza con un sorrisone felice, cercando di celare la tristezza.
“Ed, scusa il disturbo, ma ho messo insieme tutti i pezzi per rimontarti il braccio, dove sono quelli rimanenti?” Chiese garbata.
Edward la fissò stupito, Winry non era solita parlare con una tale compostezza.
“Emh... Lì, sul comò.” Indicò. La vide focalizzare il punto, per poi annuire, entrare nella stanza, dirigersi al comò e prendere i pezzi mancanti.
Tornata alla porta, la ragazza si girò sorridendo, pronunciò un “Grazie”, per poi uscire, richiudendosi l’uscio dietro di se.
“Ok; chi era quella e che cosa ne ha fatto della vera Win?” Chiese Edward al fratello minore, che ora lo osservava con aria seccata.
“Non capisci proprio, eh?” Chiese Al, sbuffando esasperato.
Edward si grattò la nuca con un dito. “Cosa dovrei capire?”
Al non rispose, l’ottusità di suo fratello faceva davvero paura, così uscì.

Edward, rimasto solo, si sdraiò sul letto. Certo che lo capiva, eccome se lo capiva.
Il suo fratellino pensava davvero che non ci fosse arrivato? Pensava davvero che non capiva i sentimenti di Winry?
Sapeva che la ragazza, ormai, provasse qualcosa per lui, che andava oltre il semplice essere amici, anche se non capiva esattamente cosa.
Sbuffò, girandosi su un fianco. E lui?
Cosa provava lui? Mistero, questa domanda era complicata, difficile.
Anche per il grande Alchimista D’Acciaio!
Certo, Voleva bene a Winry, ma che tipo di bene? Fraterno? Poteva comparare il bene che voleva ad Al, per quello che voleva a Win? No, due cose completamente differenti.
Amicizia? No. Aveva capito ormai da tempo, che non era semplice amicizia. Anche perché, quando la vedeva sorridere o piangere, il cuore gli scoppiava nel petto, in entrambi i casi.
No, decisamente, non era semplice amicizia. Cosa, allora?
Era anche per questo che aveva deciso di partire tre giorni prima, si stava confondendo. Più che altro stava confondendo e illudendo lei.
Illuderla? Come? Fingendo di riuscire a vivere una vita normale? No, suo fratello aveva la priorità!
Non poteva permettersi errori, doveva capire cosa provava, ma allo stesso tempo lasciarla stare e dimenticare.
“Ed, è pronta la cena!” Sentì la voce di Al, farsi strada.
Senza voglia, si alzò dal letto, dirigendosi in bagno per lavarsi le mani.

Chiusa la porta del bagno, si diresse in cucina. Appena messo piede nella stanza, intravide Winry parlare con Al, ridere.
Con lui, la ragazza non rideva. Almeno non così, aveva le lacrime agli occhi per le tante risa.
Lui non riusciva a farla ridere, ma piangere. Solo Dio, se esisteva, sapeva quante volte, avevo visto il viso della sua amica di infanzia rigato dalle lacrime.
Il ragazzo si schiarì la voce.
I due sobbalzarono; Winry smise subito di ridere, e con un rapido “Scusami Al.” Si alzò dal divano per andare ad aiutare la nonna.
Al invece, restò a guardarla allontanarsi, per poi rivolgersi al fratello. “Fratellone, tutto bene?”
“Se.” Rispose Edward, mettendosi seduto stancamente su una sedia, mentre Winry serviva i piatti.
La vedeva muoversi con velocità, sorridendo ad Al, ogni qual volta gli poggiasse qualcosa vicino.
Con lui era una storia diversa, quando gli si avvicinava il suo sguardo cambiava direzione, per non incrociare gli occhi del ragazzo.

Il gioco di deviazione andò avanti per tutta la cena.
“Bene, vado a lavare i piatti.” Mormorò la ragazza, appena finito di mangiare.
Si alzò da tavola, facendo segno alla nonna di rimanere seduta e riposarsi.
Portando via piatti, bicchieri e quant’altro la ragazza sfiorò una mano di Ed; mentre lui sobbalzava, lei restò impassibile, continuando come se niente fosse.

La sera scese presto, mentre Al era fuori in giardino con la nonna, Edward si riposava sul divano. Winry faceva avanti e indietro, con attrezzi vari, per il braccio del ragazzo.
Appena finito, avvisò Ed di mettersi seduto. Il suo tono era freddo, ma allo stesso tempo normale.
Il rumore che produceva il cacciavite sul suo arto meccanico gli piaceva, unica cosa che rompeva quello strano silenzio imbarazzante creatosi fra i due.
“Perché mi eviti?” Chiese il ragazzo, di punto in bianco, guardando altrove.
“Non so di cosa parli.” Rispose pacata lei, non alzando lo sguardo.
Edward fece una smorfia. “Oh, andiamo! Mi stai evitando, non mi guardi nemmeno!”
“Stai sbagliando. Adesso per favore non ti muovere, devo stringere l’ultimo bullone.” Dichiarò, alzandosi in piedi e stringendo.
Il ragazzo sbuffò sonoramente, per poi chiudere gli occhi.
Sentiva le mani di lei armeggiare con il suo arto in acciaio, pensava che sarebbe stato molto più piacevole se avesse potuto sentirla. Se magari, avesse lavorato sull’arto sinistro.
“Devo allacciare i nervi.” Informò la ragazza. Per un secondo il suo tono sembrò tornato quello normale, perennemente preoccupato. Il suo tono da... Da Winry, insomma. Ma si sbagliava.
Lui strinse i denti, mentre la ragazza girò la levetta.
Diamine se faceva male! Chiuse gli occhi, non sentì Winry recitare la solita frase: “Ora riposati, non ti muovere.” No, non sentiva proprio la ragazza.
Quando girò il volto si accorse, infatti, che Winry era sparita dalla sua visuale.
Sbuffò. La ragazza doveva avercela proprio a morte con lui... e pensare, che la mattina seguente, sarebbe partito.

***

Winry si agitava nel letto, non riusciva a chiudere occhio.
Sarebbe partito, di nuovo. Quell’idiota sarebbe partito, tre giorni in anticipo, perché non poteva sforzarsi di rimanere?
Si alzò di scatto sbuffando. “Idiota.” Mormorò senza enfasi.
Piano poggiò un piede sul freddo pavimento, il contatto la fece sobbalzare, intravedendo la sua camicia da notte la raggiunse, indossandola.
Tirò indietro i lunghi capelli biondi, sciolti. Posò un mano sulla maniglia in ottone e gentilmente la tirò a se.

Scese piano le scale, entrando in cucina.
Appena scesa l’ultimo scalino, vide qualcosa luccicare; Immediatamente, riconobbe l’auto-mail di Edward.





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Eccomi qui con il secondo capitolo di questa storia. Vi avviso sarà corta, ma spero vi piacerà ugualmente.
Jeannina Live 4ever: Grazie mille, sei stata la prima a commentare, non so come ringraziarti!^^ Adoro Edward, Winry e Al da bambini e nel capitolo seguente ne farò un accenno, spero lo seguirai!  Spero anche che questo capitolo sia stato di tuo gradimento; se continuerai a commentarmi ne sarò ben felice^_^ Grazie e ciao.
ladybird0490: Eyly!!!!!!!!!! ciao more, che bello sentirti! Davvero la storia ti piace? sono contentissima e spero che il secondo capitolo non sarà da meno! Grazie per aver commentato, ci sentiamo! ciauuuu^^

In oltre un Grazie davvero enorme va a chi ha messo la storia tra le seguite e le preferite, GRAZIE MILLE!
Al prossimo capitolo, ciao un bacio^^

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Capitolo 3
*** Non è destino... ***


Sometime

La ragazza si avvicinò piano a quel tenue luccichio, pregando in fondo al cuore di sbagliarsi. Aveva voglia di vedere Edward? Non lo sapeva.

“Winry?” La voce del ragazzo, roca e interrogativa, la fece sobbalzare.
La bionda si girò subito verso la sua direzione; Lo vide seduto ad una sedia del tavolo, un grosso libro aperto e la mano in auto-mail a penzoloni.
“E-Ed. Ciao.” Sorrise. Sciocca! Si diede subito della stupida; aveva fatto tanto per mantenere la sua aria impassibile il giorno prima, ed ora…
Il ragazzo ricambiò il sorriso, soffermandosi un attimo sull’ ‘abbigliamento’ notturno di Winry. Quello doveva essere il suo pigiama. Una corta camicia da notte bianca, perfettamente aderente al suo corpo. L’Alchimista deglutì involontariamente, distogliendo lo sguardo dalla figura slanciata della ragazza.
“C-Cosa ci fai qui?” Riuscì a balbettare, dopo un attimo di smarrimento.
“La stessa cosa che ci fai tu. Ammazzo il tempo, perché non riesco a dormire.” Chiarì la bionda, dirigendosi verso il frigo, aprendolo e versando un po’ di latte in una tazza.
Edward fece una smorfia; In tutti questi anni non era riuscito a capire come potesse piacere alla gente quel liquido biancastro.
“Non guardarmi così – cominciò la ragazza, posando la tazza sul tavolo e accomodandosi vicino a lui - sei tu l’anormale che non beve latte.”
“Tks.” Grugnì l’Alchimista contrariato, sfogliando l’enorme libro rilegato in pelle.
Winry gli si avvicinò, senza tuttavia riuscire a vedere cosa leggesse il ragazzo. “Studi ancora Alchimia?” Chiese.
Edward sorrise, spostandosi di poco, per far entrare il contenuto del libro nella visuale della ragazza. “Non mi pare sia Alchimia.” Rise.
Winry si sporse. Un sorriso spontaneo le si dipinse sulle labbra rosee. “No, decisamente non è Alchimia.” Confermò, prendendo il libro e mettendolo centrale.
Sulla pagina destra, vi erano delle foto. Non delle foto qualunque, delle foto che ritraevano tre bambini.
Una, attrasse Winry più delle altre: Una bambina bionda sorrideva felice, cingendo per il collo due bambini. Uno basso alla sua destra, con l’espressione esasperata, e uno più alto, alla sua sinistra che sorrideva, anche’esso, divertito.
“Chi mai saranno questi tre marmocchi?” Chiese Edward di punto in bianco imitando una voce estranea, facendo sorridere la ragazza.
“Erano bei tempi.” Si limitò a dire questa. Gli occhi color dello zaffiro vagavano per le pagine dell’ album, guardando le foto con nostalgia.
La sua aria triste, colpì profondamente Edward. Vedeva come Winry guardava quelle foto. Tutto sembrava oltre che felice.
Poi, un’ immagine sgualcita attirò la sua attenzione.
“Ricordi questa foto?” Chiese il ragazzo, staccando l’immagine dal riquadro e porgendola alla ragazza.
“Oh, ma certo! Quel giorno deve essere stato il più terribile della tua vita!” Rise lei.
La foto rappresentava due bambini, con arie tristi. La biondina, guardava l’amico affianco a lei con gli occhioni luccicanti; Sintomo di un pianto recente.
Il bambino, più basso di lei, con gli occhi color dell’oro, aveva un espressione contrariata e rassegnata allo stesso tempo.
I due si tenevano per mano mentre, il sole, tramontava dietro di loro.
“Quel giorno, se non ricordo male, Al cadde nelle pozzanghere.” Cominciò Winry, posando la foto e mettendosi seduta sul divano.
Edward sbuffò. “Esattamente. Anche dopo i continui avvertimenti che gli avevo, praticamente, gridato.” L’alchimista sentì la ragazza ridere. Era così contento che l’ostilità dimostrata il giorno prima, fosse svanita.
“Ricordo che tornò a casa della zia Trisha fradicio e piangente. Urlando che la colpa era stata tua.” Annuì la ragazza, mentre la memoria si stava sforzando di tornare.
“Già. Io decisi di prendermi la colpa e tu…” Cominciò il ragazzo, mentendosi seduto accanto alla bionda sul divano.
“E io da brava bambina, quale sono, [E qui si meritò un occhiataccia da parte dell’Alchimista.] ho cercato di difenderti. Opponendomi.” Ridacchiò.
“Ma non ci sei riuscita!” Precisò lui trionfante. La sua solita aria da spavaldo non tardò a farsi sentire.
La ragazza abbassò lo sguardo. “Ma non ci sono riuscita... Non ci riesco mai.” Sussurrò, più a se stessa, che al ragazzo.
Edward guardò Winry stralunato, ma quando lei si girò per incontrare il suo sguardo, lui abbassò gli occhi dorati, facendo spuntare un debole sorriso malinconico sulle labbra di lei.
Un imbarazzante silenzio calò fra i due.
“Sai... -cominciò l’Alchimista, non conscio di quello che diceva- Quando eravamo piccoli, molte volte, e anche quella volta, mi capitava spesso di pensare che tu ... assomigliassi ad un angelo. Lo penso ancora...”

CRACK.

Ecco. Nel momento esatto in cui aveva voltato lo sguardo, rielaborando ciò che aveva detto, incontrando gli occhi umidi di lei, lo sentì perfettamente.
Qualcosa si era spezzato; quel confine tra loro che stabiliva fino a che punto dovevano spingersi. Quel confine che gli comunicava sempre, la solita frase: “Siete solo amici.” Quel confine... Non esisteva più.
Winry lo fissava stranita, come se le cose appena uscite dalla bocca di Edward fossero state dette in arabo.
Lui ricambiava lo sguardo, non capendo ancora bene, quello che aveva appena pronunciato.

“I-Io...” Cercò di balbettare la ragazza, girando lo sguardo, rossa in viso.
Edward sorrise a tale imbarazzo, che gli procurò uno sfarfallio allo stomaco.
Winry sospirò, pentendosi di quello che stava per dire; Ma non voleva essere illusa. “Senti Edward, è tardi. Domani devi partire. Forse è meglio andare a dormire.”
Il ragazzo la guardò a lungo, cercando di decifrare il suo sguardo, poi capì che si trattava di una supplica. Lei non voleva oltrepassare il confine, anche se ormai il muro era stato buttato giù. Aveva paura.
“Forse hai ragione.” Si limitò a dire, alzandosi in piedi, stiracchiandosi gli arti delle braccia.
Winry aveva voglia di piangere, possibile che un essere umano possa essere così stupido da dire, nel momento più bello, “Scusa ma è tardi e ho sonno?”. Bhè, lei lo era stata.

La ragazza vide Edward alzarsi e porgerle la mano in acciaio per farle fare altrettanto. Decise che poteva farlo; Poteva concedersi di prendergli la mano.
Piano, allungò il braccio verso quello dell’alchimista, che le afferrò la mano con gentilezza. Si rattristò però: Non poteva sentire il calore della piccola mano di Winry sulla sua. Nel pensare ciò non badò alla forza che metteva nell’aiutarla ad alzarsi, così esagerò.
In un momento si ritrovò la ragazza con la faccia in fiamme poggiata sul suo petto, lui- se ne accorse in seguito- era appoggiato al tavolo con la mano in carne, mentre quella in auto-mail teneva ancora quella piccola di Winry, che praticamente, era attaccata a lui.
Il volto dell’Alchimista avvampò a dismisura. Ritrovandosi in una posizione tanto strana con una ragazza bellissima addosso, mezza svestita... I suoi pensieri non erano dei più casti.
Sentiva il corpo della sua ‘amica’ completamente schiacciato sul suo, una sensazione di calore che lo faceva andare in estasi.
“S-Scusa.” Pigolò piano lei, alzando il volto, ritrovandolo a due centimetri da quello del ragazzo.
Edward deglutì nel guardarla. I capelli biondi le incorniciavano il viso, gli occhioni azzurri erano spalancati e leggermente lucidi, la pelle pallida risplendeva con la fioca luce della luna che entrava dalla finestra, e quel rossore sulle guance la rendeva tenera.
Senza pensarci, il ragazzo si chinò su di lei, socchiudendo gli occhi; Winry fece per allontanarsi, ma la presa ferrea di lui sulla sua mano non la fece muovere.
Così accettò l’idea di stare per baciare il suo migliore amico, il ragazzo da lei segretamente amato da anni.
Chiuse gli occhi, mandò al diavolo tutto e tutti. Si avvicinò anche lei, ad uno scocco di ciglia di distanza, un abbaiare, li fece separare di scatto.
I ragazzi guardarono increduli Den, il cane della ragazza, che li fissava scodinzolando contento.
Edward era praticamente del colore si un pomodoro maturo, Winry gli faceva concorrenza.
La ragazza si avvicinò al cane, accarezzandolo. Non sapeva cosa dire, come dimenticare. Stava per baciarlo!
“Emh… forse è meglio andare a letto.” Sussurrò il giovane, dietro di lei.
Winry annuì, ancora di spalle, cominciando a salire la scalinata. Domani sarebbe partito. E se si fosse sentito in colpa... solo un problema, cera una frase che non riusciva a togliersi dalla testa. Doveva dirla, anche solo sussurrarla.
“Forse... – cominciò rimanendo di spalle, sentendolo sussultare- Non è destino.” Sussurrò.
“Come?” Chiese sbalordito il ragazzo.
“Niente, buona notte.” La ragazza si congedò, entrando in camera sua.
Edward rimase lì, immobile sull’ultimo gradino della rampa. L’aveva sentita, eccome.
Ma non voleva crederci. Perché aveva detto così? Lo sapeva, adesso era sicuro di essere innamorato della sua amica di infanzia. E lui voleva fosse Destino. Doveva esserlo. E lo sarebbe stato...





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Salve! Eccomi con un nuovo capitolo! Spero tanto sia di vostro gradimento!!

ladybird0490:
Eyly, ma lo sai no, che nano Eddolo prima che capisce le cose... Si insomma , ce ne vuole... però alla fine ci arriva, ci vuole solo taaaanta pazienza! Povera Winry O_o
Spero che ti piaccia questo capitolo, TVTTTB baciXXimi!*_*
Jeannina Live 4ever: Hola! Lo so, Winry sembrava crudele, ma è anche giusto che Edward soffra un pò per come tratta sempre la ragazza! Anche se mi dispiaceeee ç____ç
Spero tanto che il capitolo ti sia piaciuto, ciauuu **
yaya_sana: Ma chi si vedeeeee!!!!!! La mia beniamina!!!! Ciau, sono contentissima che tu abbia recensito una mia storia, grande onore per me **! Amo le tue storie, specie quella con Kimbli!!! ** Scrivi benissimo!!!
Comunque, ti ringrazio mooooltissimo per i complimenti, spero tanto che il capitolo ti piaccia, un salutone, ciauuuu *____*
RainbowDiamond:Amore mio *_______* Ma certo che la storia è per te, oddende che bello che mi hai commentata, GRAZIE! Spero tantissimo che questo capitolo ti piaccia, ti voglio un casino di bene **
App, domani svaligiamo il tabbaccaio, Vivaaaa! E pestiamo Mirko e Andrea U_U Ti adoro, ciao more ^_^
(E stiamo alla larga da Ugly O_o xD)

Ancora Grazie a chi ha messo la storia tra le seguite e le preferite, Grazie mille!

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Capitolo 4
*** Parteza?!? ***


Sometime


Per quanto si sforzasse, la ragazza non riuscì a chiudere occhio quella notte.

Ripensava a quel bacio mai dato e ricevuto, al viso del ragazzo così vicino, alle sensazioni che aveva provato...
Niente. Spiegatemi voi come si fa a dormire con questi pensieri in testa?.
“Partirà.” Gli ripeteva una vocina nella sua testa. “Partirà, e tu rimarrai di nuovo sola.”
Winry si girò di fianco, sprofondando la faccia nel cuscino, cercando si non darle ascolto; ma si sa, la verità fa male.
“Bene, grazie di tutto zietta.” La voce di Ed gli arrivò al cuore come una lama. Stava andando, partendo. Chissà quando e come l’avrebbe rivisto.
Si alzò di scatto dal letto, correndo al balconcino, scostando le tende ed uscendo, affacciandosi.
“Tornate a trovarci.” Sorrise la vecchietta.
La grande armatura si piegò un poco in avanti. “Contaci zia.”
“Tornare? – cominciò Edward, con tono beffardo- Si, per farmi riparare l’auto-mail.” L’anziana lo guardò di traverso.
“Non si smentisce mai!” Pronunciò la ragazza, imbronciata.
Quando poi, tornò a guardare alla direzione dei ragazzi, si accorse di essere fissata.
Edward aveva alzato, involontariamente, lo sguardo al balconcino di Winry, sapendo che lei sarebbe rimasta al letto.
Con sua grande sorpresa invece, la ragazza era lì e lo fissava.

In un secondo, fu come se Pinako ed Alphonse se ne fossero andati, ora c’erano solo loro, sembrava tutto così semplice.
Non esisteva più il tempo, la partenza, il quasi bacio di ieri notte.
Esisteva solo lo zaffiro nell’ambra. Gli occhi che si erano trovati e non volevano saperne di lasciarsi.

Ma come tutte le cose belle prima o poi finiscono... anche se vorresti avere una seconda possibilità...per rimediare...

“Fratellone?” La voce interrogativa di Al che lo chiamava, spezzò l’atmosfera.
“Cosa?” Rispose in tono seccato.
L’armatura assunse un aria severa, Ed cominciò a sudare. Che Al avesse capito?
“A che ora parte il treno per Central?” Chiese invece, in tono duro.
Edward sembrò rifletterci. “Alle 6.30, perché?”
“Fratellone... Ho detto per Central! Non da Central a Resembool!” Spiegò.
Edward rispose sicuro, come senza pensarci. “Alle 6.00... ops!” Era sbiancato.
“E ora, che ore sono?” Chiese l’armatura.
“Le 6.15” Sorrise mesto lui.
“Sei sempre il solito fratellone, non posso mai fare affidamento su di te!” Gli rimbeccò Al.
“Hey, hey! Mica l’ho fatta apposta! Che ne sapevo io!” Ribattè l’Alchimista punto nell’orgoglio.
“Sembra che tra di noi, il più piccolo sia tu!” Si lamentò Alphonse; ma poi fece un passo indietro non appena vide la vena sulla fronte del fratello pulsare pericolosamente.
“A CHI HAI DATO DEL MICRONANO CHE NON SI VEDE NEMMENO CON LA LENTE ULTRA MEGA POTENZIATA? A CHI?” Sbraitò, cominciando a rincorrere il povero Al.

...E a volte...qualcuno ti concede un'altra chance...

A quella scena, una ragazza su un balcone, non poté fare a meno di ridere di cuore.
Alla fin fine, la zia li invitò a pranzo, così che avrebbero preso il treno del tardo pomeriggio.
“Buongiorno.” Esclamò la meccanica, scendendo le scale, sorridendo.
“Buongiorno Winry.” Salutò Al, con l’espressione di chi è riuscito a raggiungere il suo scopo.
“Giorno.” Biascicò l’Alchimista, guardandola di sfuggita e tornando a leggere un libro.
Pinako si fece avanti asciugandosi le mani sullo straccio. “Edward, Winry; dovreste andarmi a fare la spesa.”
I due si girarono sconvolti, sudando freddo.
“L-La spesa?” Balbettò la ragazza.
La vecchietta annuì. “Si. Sai non ho praticamente niente da farvi mangiare.”
In quel mentre il ragazzo si alzò, praticamente di scatto. “Ma non ti preoccupare, ci accontentiamo di poco.” Sorrise nervoso.
Winry annuiva con aria grave.
Pinako sospirò. “Andate a farmi la spesa. ORA!” Praticamente, li buttò fuori casa.

**

I due non si guardavano, ognuno pensava a come evitare l’altro.
Camminavano uno di fianco all’altra, guardando le varie bancarelle, ogni qual volta le loro mani si sfioravano, i due le ritiravano sobbalzando.
Si sentivano due sciocchi.
“Signorina Winry!” Una voce infantile, li fece balzare.
La ragazza bionda si girò, appena vide chi fosse sorrise. “Testu. Che bello vederti.”
Testu; un bambino di dieci-undici anni, gamba destra in auto-mail.
Il bambino sorrise a Winry che ricambiò.
“Allora, come va la gamba, l’auto-mail è troppo pesante?” chiese.
“Benissimo, non mi da fastidio per niente. La prossima volta torno da te!” Rispose solenne, per poi sentire il richiamo della mamma e salutare. “Ciao Winry, ci vediamo.”
“Certamente, e non farti male!” Lo salutò a sua volta la ragazza.
Quando si girò, due occhi ambra la fissavano son un sorriso dolce sulle labbra.
“Cosa?” Chiese lei arrossendo e abbassando lo sguardo.
“Niente.” Rispose lui, sorridendo e guardandola di sottecchi.

La mattinata passò tranquilla, finito di fare la spesa, i due si avviarono verso casa.
Winry aveva un tarlo fisso, una piccola domanda da porgergli, ma forse, avrebbe rovinato tutto. Anche perché... piccola; Definiamola più , Grande e complicata.
Ma la paura di non essere compresa la fece restare zitta. Per tutto il tragitto a capo chino.
Sul ponte che univa due rive, dove loro giocavano da bambini, lui si fermò all’improvviso, facendo fermare e voltare lei.
“Tutto bene?” chiese la biondina.
Lui scosse la testa in segno di diniego. “Cosa succede?” Gli chiese la meccanica avvicinandosi.
“Succede che così non va bene... non va proprio bene.” Sospirò lui.
Winry lo guardò con aria accigliata. “Cosa non va bene, Ed?”
Le guance dell’alchimista si imporporarono, mentre una mano andò a grattare la nuca. “Ecco, quello che hai detto tu.”
“Cosa ho detto io?” chiese ancora più spaesata.
“La frase di ieri sera.” Era intenzionato a capire. Intenzionato a farle capire quello che provava, gli era stata data una seconda possibilità. Non l’avrebbe sprecata!
“Oh. Allora avevi sentito.” Sorrise malinconica lei, sedendosi su il bordo della ringhiera del ponte.
“Forte e chiaro.” Rispose, sedendosi anche lui.
“Cosa intendevi?” Le chiese, girandosi per guardarla.
“Quello che ho detto, forse non è destino.” Disse, abbassano lo sguardo e facendo spallucce.
Quel comportamento faceva saltare i nervi al povero ragazzo li di fianco a lei. Decise di metterla in difficoltà.
“Non sarebbe destino, per cosa?” Sulla faccia dell’Alchimista si aprì un sorrisetto di scherno. Vide Winry agitarsi, cercando di trovare le parole.
“S-Si, per quello che stava per accadere.” Borbottò la bionda.
“Cosa stava per accadere?” Si sentì chiedere.
“Hai capito no? Ti ricordi!” Si agitò, distogliendo lo sguardo.
“Affatto.” Concluse lui.
In quel momento la ragazza gonfiò le guance in un espressione infantile.
“Pensa quanto te ne importa, se nemmeno lo ricordi!” Tutta infuriata, lasciò le buste a terra e si diresse a casa.
Edward scoppiò a ridere raggiungendola, prendendo anche le sue buste. “Dai Win, guarda che scherzavo!”
“Certo, certo. TKS!” La bionda aumentò il passo.
Il ragazzo la prese per un polso. “La smetti?” Le chiese.
“NO!” Urlò lei, riuscendo a sfuggire dalla sua presa.
“Dio, Winry, quanto sei complicata!” Sbuffò quello, rincorrendola.
“Senti chi parla!”
“Io non sono complicato!”
“Eccome!”
“Non è vero!”
“Credici Edward!”
Nemmeno se ne accorsero, che i due si stavano urlando contro naso a naso.
Il primo a rendersene conto fu l’Alchimista, che, neanche a dirlo, diventò porpora e si allontanò di scatto.
Lei lo guardò accigliata, mentre un accenno di rossore sulle guance faceva capolinea.
“Forza, andiamo a casa.” Le disse imbronciato lui, affiancandola e prendendole una mano.
Winry ora sorrideva, strinse la mano del biondo e lo affiancò.

**

Edward aveva finito la sua lettura da poco, guardò il grande orologio della sua stanza che segnava le tre.
Tra quattro ore sarebbe partito. Sospirò. In casa non c’era il minimo rumore.
Al e la zia erano fuori in giardino, a godersi il venticello caldo ed ammirare il panorama.
Winry era in camera sua, dalla fine del pranzo.
Erano tornati a casa mano nella mano, rossi per l’imbarazzo, nemmeno stessero facendo poi chissà cosa.
L’alchimista si alzò dal divano stiracchiandosi gli arti, decidendo di andare di sopra da lei per... per?! In quel momento non trovava una scusa credibile, gli sarebbe venuta più tardi.

Salì le scale con calma, pensando ad ogni parola che voleva dirle, che desiderava lei ascoltasse. Ma quando bussò e nessuno rispose, capì che non tutto sarebbe andato come desiderato.






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Hola *_*
Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Spero tanto vi sia piaciuto!! (Ma finisci sempre a cavolo NdEd =.=)
Zitto tu! Io amo finire a cavolo e poi sono io che scrivo! U_U (Nessuno da più retta a noi, poveri protagonisti T_T NdEd)
Passiamo alla mia passione, rispondere alle rece ** :

Kami: La mia sensei! La mia luce mi ha commentata (me salta come un canguro xD) Che bello, sono contentissima che la storia ti piaccia Silvy! Lo sai che il tuo parere per me è importantissimo U_U
Aspetto di sapere se questo capitolo ti è piaciuto, TADB Baci!!!
RaibowDiamond: Ciao amore, come ti sembra il cappy? *_* Alluuuura, Ugly, purtroppo è ancora viva! DHO!
Bisogna farla fuori insieme a Mirko[Tutta colpa sua x oggi grr], domani porta la benzina xDDD Te amo, more! Bacionissimiiii!!!!!!!
Jeannina Live 4ever: Sai, stavo pensando anche io di castrare il came O_o xDD No, scherzo, povero Den! Sono contenta che tu continui a seguire la storia, scommetto che ti deve costare fatica, sei una RoyxEd, mi dispiace! Ma per questo te ne sono ancora più grata! Salutoni.
ladybird0490: Eylyyyyyyy *_____* Visto, Eddolo ci è arrivato *coro alleluja* Non mi chiedere come ha fatto... non l'ho ancora capito è_è (E meno male che scriveva lei -.- ndEd) Comunque, spero che il capitolo ti piaccia, Ti voglio benissimo x sempre, baci **
yaya_sana: Scusa, ti ho lasciata per ultimo perchè la tua sarà una risposta un pò lunghetta ^^"
In anzi tutto, quando hai detto che avresti aggiornato in settimana, ti giuro che mi sono messa a saltare per casa, mamma mi ha vista, non voglio sapere cosa ha pensato, coooomunque; Tu davvero sei bravissima a scrive, adoro anche l'altra tua storia di FMA [Il mio posto]! Le amo tutte *_*
Miracolo vero? Edward ci è arrivato da solo, e io non gli ho dato nemmeno un indizio, giuro xDDD
Spero tanto che il capitolo ti sia piaciuto, l'ho fatto un pò scherzoso, si deve ridere a volte e spero di essere riuscita a strappare dei sorrisi. Comunque, ti ringrazio ancora per la rece *_* Un salutone enorme, ciauuuuu ^_^

Ancora Grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti e le seguite! GRAZIE!
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** Amami per sempre ***


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Sometime




Salì le scale con calma, pensando ad ogni parola che voleva dirle, che desiderava lei ascoltasse. Ma quando bussò e nessuno rispose, capì che non tutto sarebbe andato come desiderato.


Il ragazzo trattenne il fiato mentre poggiava la mano sulla maniglia della camera di Winry. Mentalmente stava già componendo il numero dell’ufficio di Mustang, pronto per avvisare della scomparsa dell’amica di infanzia, e far preparare una squadra di ricerca.

Aprì la porta di scatto, con tutta la forza in corpo, facendo irruzione.
Un sorriso ebete gli si dipinse in faccia, vedendo Winry dormire profondamente, sdraiata sul suo letto.
Sospirò di sollievo. Ora l’idea che la ragazza fosse stata rapita dagli alieni, Homunculus o cose varie, poteva lasciare la sua mente.

Piano, a passo felpato, si diresse verso il letto della ragazza.
Winry dormiva tranquilla, serena. Sul volto un sorriso leggero, beato.
Edward sorrise. La sua amica d’infanzia non era bella. No, oltre che bellissima era speciale. E lui lo sapeva da tanto, ma aveva sempre rifiutato l’idea di pensare a Winry, come un qualcosa di diverso da una semplice amica.
L’unico pensiero fisso nella mente di Ed, era sempre stato – E lo è tutt’ora- Al.
Non poteva permettersi di sbagliare, o di affezionarsi, o... come in questo caso, di innamorarsi. Di Winry, per giunta!
L’ Alchimista sospirò pesantemente, sedendosi piano sul lato del letto.
Guardò la ragazza dormire, il suono del suo respiro lo tranquillizzava; Levò la mano sinistra a sfiorargli lievemente la guancia. Era morbida e calda.
Continuò ad accarezzarla per un tempo infinito, grato a qualunque Dio, -Anche se lui stesso, non credeva nella sua esistenza. – che quella ragazza meravigliosa dormisse, e che suo fratello e la zia non fossero in casa.  
Sentì Winry muoversi, così di scatto levò la mano.
“E-Ed...” Il maggiore degli Elric cominciò a sudare. Ecco, si era svegliata, e adesso? Già sentiva la sua fronte dolere per le chiavi inglesi.
Si girò furtivo verso la ragazza, ma la vide ad occhi chiusi. Edward si impensierì.
Che si fosse immaginato il richiamo di Winry.
Sospirò, meglio così. Il suo sguardo cadde sull’abbigliamento della ragazza. Bhè, tutti conosciamo Edward Elric; Dire che avvampò alla vista delle gambe scoperte di Winry, è dire niente.
Diciamo piuttosto, che faceva concorrenza alla giacca rossa che amava tanto.
Di scatto guardò altrove, sperando che il rossore fosse svanito. Vide che la ragazza tremava impercettibilmente, così prese una coperta e la coprì.
L’ Alchimista guardò la piccola sveglia posta sul comò della ragazza. Le tre e mezza; tra poche ore sarebbe partito. Chissà quando avrebbe rivisto il suo angelo, o meglio: L’Arpia con le chiavi inglesi. Una piccola risata gli scappò dalle labbra.
Ma si fermò quasi subito per paura di svegliare la bionda.


Un raggio di sole entrò piano dalla finestra, posandosi sul viso candido di Winry. La ragazza aprì gli occhi, mettendo a fuoco la sagoma di Ed.
L' Alchimista si girò di scatto, non sentendo più il respiro regolare, ma sentendolo accelerato.
“Oh, sei sveglia.” Bisbigliò. Winry annuì, vedendo la coperta adagiata sul suo corpo, un sorriso leggero le si dipinse in viso. “Grazie.”
Edward voltò lo sguardo, arrossendo. “Stavi prendendo freddo.” Borbottò.
Winry si addolcì. “Che ore sono, Ed?” chiese, ricordando l’ora in cui i fratelli sarebbero dovuti partire. Di nuovo.
“Quasi le quattro. – sospirò, guardandola.- Mancano tre ore.” Vide la ragazza chinare il capo e annuire.
“Parte, parte, parte, parte.” La voce nella testa di Winry non cessava un attimo di torturarla. Lo sapeva, dannazione! Sapeva che sarebbe partito. Sapeva che avrebbe rischiato la vita, di nuovo. Ancora, senza fermarsi.
Voleva averlo accanto, ancora un poco, giusto per sentirlo vicino.
Con il viso in fiamme, si spostò di lato, mentre Edward assumeva una faccia stralunata.
Con la piccola mano, Winry, gli fece segno di sdraiarsi accanto a lei.
L’Alchimista non sapeva che fare. Era diventato color cremisi, mentre, non rendendosene conto, annuì.
Piano, cercando di non fare rumore, si coricò vicino a lei, mentre la ragazza cercava di mantenere le distanze.
Edward sbuffò, girandosi e dando la schiena alla ragazza. Gli incontri ravvicinati non erano il suo meglio.
“Cosa c’è Ed?” Gli chiese gentilmente la ragazza, notando il suo disappunto.
“Niente.” Solita risposta.
Winry sprofondò la faccia nel cuscino. “Non c’è mai niente con te.” Borbottò.
Sentì un movimento forte, un fruscio. “Che stai dicendo?” Si sentì chiedere con rabbia.
“Nulla, nulla.” Voltò lo sguardo dall’altra parte.
Uno strano silenzio calò tra i due.
Winry prese il coraggio a due mani, era stufa di aspettarlo sempre, anche nel parlare.
Vedeva Edward distante, come sempre. Triste.

“Sai Ed – Cominciò la meccanica, ottenendo l’attenzione del ragazzo- Quando mi hai chiamata, dicendomi che saresti venuto per una settimana, per la manutenzione, mi sono sentita così felice.” Disse la ragazza, mettendosi seduta, imitata subito dall’Alchimista.

“Winry...” Cercò di dire lui, ma lei lo bloccò continuando.
“Ma poi, non ho avuto nemmeno il tempo di abbracciarti, metaforicamente parlando, che tu già vai via...
Non ho avuto il tempo di dirti ciao, di chiederti come te la passi, se stai bene moralmente, spiritualmente. Tu non mi dai mai il tempo di fare niente.
Ma è sempre stato così vero Ed? Non hai mai potuto stare troppo con noi. Con me.” La voce le si spezzò. Edward aveva abbassato lo sguardo, sapeva che le parole della ragazza erano piene di verità, ma non tutta. No, neanche lontamente, tutta la verità.
“I-Io, lo capisco. So che Al viene prima di tutto, e deve essere così. Ma Ed, certe volte, potresti anche sorride, o piangere, o sfogarti. No, tu devi essere quello duro, che si tiene tutto dentro.” L’Alchimista stringeva i pugni, sentendo le lacrime di Winry.
“E sai qual è la cosa che detesto di più di te?” Chiese con voce flebile, tra l’arrabbiato e l’angosciato.
Edward sospirò, pronto ad una bella sfuriata.
“Che costringi anche gli altri a non piangere.
Quando mi vedi piangere, sei subito pronto a consolarmi, con una frase stupida o con quel tuo mezzo sorriso stampato in faccia. Non hai mai pensato che tante volte, io abbia bisogno di piangere? E non di qualcuno che mi consoli, ma di qualcuno che mi stia vicino?” Edward era profondamente scosso dalle parole della ragazza.
“... E anche tu, avresti bisogno di qualcuno che ti ascolti, invece che di qualcuno che ti freni dal piangere. Di qualcuno che non si aspetti nulla da te, tranne che tu sia umano.” Finì la frase con un sussulto, mentre calde stille luminose le scivolarono dalle gote. Ma contrariamente a quello che aveva appena detto, si girò dal lato opposto a quello dell’Alchimista. Voleva far sfogare lui, e aveva finito col piangere lei, stupida!
Edward guardava la piccole spalle di Winry scosse dai singhiozzi, ripensò alle parole di lei. Vere, dette con semplicità e coraggio.
Sorrise piano. “E ora perché piangi?” Chiese sussurrando.
“Va al diavolo!” Fu la risposta pronta di lei.
Ma Winry non si sarebbe mai aspettata che il “Grande Alchimista di stato” La prendesse per le spalle, delicatamente, e le facesse appoggiare il viso al suo petto, circondandola poi, con tutti e due gli arti.
“Ho chiesto perché piangi, non che devi smettere.” Le sussurrò all’orecchio lui.
E allora lei pianse. Per lui, pregando per la sua anima; per Al, che il suo corpo l’attendeva. Per i suoi genitori, morti ormai da anni. Per il giorno in cui tutto cominciò, anche l'amore per quello strano e burbero ragazzo. Per tutto. Pianse per tutto,
stringendo convulsamente la camicia dell’ Alchimista, aggrappata a lui, sia con il corpo, che con lo spirito.
Edward la fece sfogare senza dire niente, la strinse a se, cercando di trasmetterle tutto il coraggio che possedeva.

Quando la ragazza, finalmente, smise di piangere, restò in quella posizione, non accennando minimamente a muoversi. Dal petto dell’ amico arrivava un calore mai sentito o provato prima.
Socchiuse gli occhi quando sentì la mano in carne di lui carezzarle i capelli.
“Mi dispiace.” Bisbigliò lei, la voce rauca reduce del pianto.
“Per cosa?” Chiese Ed, non smettendo di stringerla a se.
“Ti ho rovinato la camicia.” Sorrise la ragazza. Alzando lo sguardo.
“Scema.” Si limitò a dire lui dolcemente, guardando nella direzione della ragazza.
Naso a naso. Questa situazione ricordò qualcosa ad entrambi.
Piano, lui cominciò ad avvicinarsi, mentre lei faceva lo stesso.
A un centimetro dalle labbra della ragazza, Edward sussurrò. “Den è fuori, vero?”
Winry sorrise, annuendo.
Ed annullò completamente le distanze tra di loro, sfiorando le labbra della ragazza, circondandole il collo con un braccio.
Winry chiuse gli occhi, una sensazione di infinita dolcezza la invase, alzò piano il braccio destro, portandolo ad accarezzare la treccia dell’Alchimista.
Quel bacio voleva dire tante cose, troppe. Edward non voleva saperne di staccarzi, alzarsi, per un secondo, nemmeno di partire.
Winry si stringeva a lui come se fosse la sua ancora di salvezza.
Il bacio finì solamente quando i due, furono costretti a prendere aria, restando abbracciati, senza smettere di guardarsi.
La ragazza aveva le gote, leggermente rosse, mentre l’Alchimista sorrideva all’imbarazzo di lei, per non sentirsi a disagio per il proprio.
“L’ho detto che piangere, alcune volte, è una cosa buona.” Sorrise lei, nel dire quella frase tanto vera.
Edward scoppiò a ridere, dandole ragione. Senza il pianto di Winry, non ci sarebbe stato nessun bacio. Ora mancava sola una cosa da fare.
Ed prese fiato, diventando rosso al solo pensiero per le piccole parole che doveva dirle. “Winry... io ti...” Ma si fermò. Dio quanto odiava il proprio imbarazzo!.
“Ti amo? lo so. Ti amo anche io.” Lo spiazzò lei, dicendolo. Le sorrise, piegandosi di nuovo a darle un casto bacio a fior di labbra.
“Si. L’unica cosa, di cui sono pienamente certo. Ti amo.”

Winry non poté fare a meno di ringraziare la sbadataggine di Ed quella mattina, sennò non ci sarebbe stata nessuna dichiarazione. Sapeva che doveva partire. Ma non si sarebbe più sentita così sola, ora un pezzo del suo cuore era con lei. E ci sarebbe stato sempre.

**

Il resto del pomeriggio passò velocemente, tra altri baci, scherzi e preparativi; arrivò il momento della partenza.
Winry era ancora sdraiata sul letto, mentre osservava Ed mettere le ultime cose nella solita valigia.
“Sicuro che non vuoi che ti accompagni?” Chiese la ragazza.
Lui finì di fare i bagagli, poi si girò verso Winry. “No Win, rimani qui e riposa, anzi, perché non dormi?” Le chiese gentilmente sedendosi vicino a lei.
“Non ho sonno.” Rispose lei, scocciata.
Sentì l’Alchimista ridere. “Va bene, va bene. Allora, riposa gli occhi.”
La ragazza gli afferrò la mano in auto-mail. “Ed... Ho paura.”
“Di cosa?” Le chiese gentilmente, scostandole una ciocca di capelli.
“Che non tornerai, Ed. Che morirai da qualche parte, e che mi consegnino una maledetta lettera, facendomi le condoglianze. Che mi lascerai sola. ” Gli rispose lei.
“Non accadrà. Non accadrà, perché adesso ho qualcuno da cui tornare. Perché adesso ho qualcuno che amerò per sempre.” Le rispose.
Winry arrossì leggermente. “Per sempre?” Chiese poi.
“Bhè, finché non incontrerò qualcuna che non mi tira chiavi inglesi in testa ogni qualvolta torno a casa.” Rise.
Winry lo guardò con una luce assassina, sfoderando la sua amica inglese.
“Winry, scherzavo!!!!.” La fermò l’Alchimista, mettendosi le mani a riparare il volto.
“Ti conviene.” Annuì lei, riposando l’arnese. Aspettando ancora la risposta di lui.
“Certo che sarà per sempre, scema.” Confermò, poi il ragazzo, ricevendo un sorriso radioso.
“Ora però, riposati.” Le disse dolcemente. Winry annuì, mettendosi sotto le coperte, che profumavano di lui.
Edward le posò un leggero bacio sulla fronte, per poi prendere la valigia e salutarla.
“Ti amo.” Bisbigliò.

La ragazza non rispose, si era assopita. Edward uscì, chiudendo piano la porta.


Winry lo avrebbe aspettato, perché lui sarebbe tornato. Perché era con lui che voleva dividere la sua vita. Perché era di lui che era innamorata.
L’avrebbe aspettato, guardando l’orizzonte ogni giorno dal balconcino di quella piccola stanza, avrebbe pregato per lui.
Lo avrebbe aspettato; perché lui, sarebbe tornato. Per lei, e per sempre.



The End










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Eccomi con l'ultimo capitolo, non ci credo è finita ç_ç
Mi mancherà moltissimo questa ficcy, anche se è stata breve.  (A me no U.UNdEd) (St zitto Ndme)
Mi ci ero affezionata, lo devo ammettere! Questa fic è stata interamente dedicata alla mia teshora: Astrid. Spero che
questa storiella ti sia piaciuta. TVTTTB
Devo fare, prima di rispondere alle rece, un altra cosa. Un grazie particolare va a yaya_sana, che mi ha dedicato un capitolo della sua stupenda fic. GRAZIE MILLE!

Bene ed ora *______* :

Jeannina Live 4ever: Grazie davvero per aver seguito la storia fin dall'inizio, non so cosa dire. Spero tanto che il finale ti sia piaciuto! Un salutone, grazie ancora^_^ ps: Visto alla fine ce l'hanno fatta a dirsi 'Ti amo' xD
araya: Grazie mille, sono contenta ti sia piaciuta e spero ti piaccia anche il finale, un salutone ^^
ladybird0490: Eylyyyyyy, visto la storia è finita ç_ç Spero tanto che il finale ti abbia appassionato come gli altri cappy. Ti voglio un mondo di bene! ciau e grazie mille per l'appoggio! **
kami: Ma che ti metto in imbarazzo, è tutto merito tuo se adesso scrivo 'decentemente' xD Spero tanto che il finale ti sia piaciuto. Si, ha perso il treno, proprio una cosa da Ed U_U (HEY ndEd)
RainbowDiamond: Teshoooora, purtroppo la storia è finita, ma spero tanto che ti sia piaciuta! Ho un fatto un capitolo pieno di melassa xDD
Spero tanto di riuscire a venire lunedì, ed io ce l'ha farò *___________* TADB amore, ti adoro , baciXXImi!
yaya_sana: Si *_________* Le campane le sento anche io xDDDD
Volevo ringraziarti di nuovo per avermi dedecato un capitolo della tua storia Grazie mille! Bellissimo, stupendo! (Ecco che ricomincia =.= ndEd) E non solo, grazie anche per aver recensito i cappy ^^
Spero che anche quest' ultimo ti sia piaciuto! Un bacione grosso, e GRAZIE ancora!!

E adesso un grazie speciale a chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite, quindi Grazie a :


Preferite:


1 - araya 
2 - BloodyRose00
3 - Jeannina Live 4ever 
4 - ladybird0490
5 - mattiuzza
6 - Obito Uchiha 
7 - Rain e Ren
8 - RainbowDiamond
9 - sigaretta_93
10 - yaya_sana



Seguite:



1 - BULMA0219
2 -
ladybird0490
3 -
mattiuzza
4 - tak10



Un salutone a tutti, alla prossima ^_^


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