La figlia dei fiori.

di elanorkirk
(/viewuser.php?uid=83962)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Figlia Dei Fiori ***
Capitolo 2: *** Zolfanello City ***
Capitolo 3: *** Cedimento...o quasi? ***
Capitolo 4: *** Cedimento? Naaah! ***
Capitolo 5: *** La mia giornata da Devil.. Parte prima. ***
Capitolo 6: *** La mia giornata da Devil.. Parte seconda ***
Capitolo 7: *** La mia serata da Devil ***
Capitolo 8: *** La Mattina Seguente. ***
Capitolo 9: *** AVVISO ***
Capitolo 10: *** Un ritorno.. Imperfetto. ***



Capitolo 1
*** La Figlia Dei Fiori ***


lafigliadeifiori01

La figlia dei fiori.

 

 

«Si svegli signorina, oggi è un giorno importante!» Una voce femminile mi risvegliò dal torpore da cui ero dolcemente cullata, che non riconobbi al primo istante. Successivamente, aprendo gli occhi, mi accorsi che quella a parlare era stata la mia balia, Nadia.

Nadia era una signora sulla cinquantina, mi accudiva sin da quando ero piccola. I capelli rossi erano striati da frequenti strisce argentate, raccolti in uno chignon, mentre gli occhi grigi mi stavano osservando severamente. Vi starete chiedendo come mai abbia una balia e…beh, io ero figlia dei regnanti di Angie Town, re Varhand e regina Elys, e loro non avevano tempo di occuparsi di me.

«Salve Nadia...cosa devo fare oggi di così importante da essere svegliata in questo modo?» Le chiesi con la voce impastata dal sonno. Lei mi guardò come se stessi dando i numeri.

«Mi sta prendendo in giro, signorina? Oggi deve incontrare il principe di una città lontana. Quel ragazzo vorrebbe tanto diventare suo sposo e, a quanto mi sembra d’aver capito, è anche molto bello e dolce. Ha solo un anno più di lei!» Mi ricordò Nadia con gli occhi che le scintillavano. Insomma, avevo solo 15 anni e già parlavamo di matrimonio? Mi venne un nodo allo stomaco, uno di quei nodi che sono capaci di rovinarti la giornata. Quel principe poteva essere bello e gentile quanto voleva, ma io non mi sposerò finché non sarò io a deciderlo! E’ mai possibile che siano gli altri a decidere per me chi dovrò sposare? Nadia mi stava lanciando occhiate seccate, rimproverandomi con lo sguardo.

«Se ai tempi che furono mi fosse capitato di sposare un principe, avrei accettato subito!» Aggiunse, guardandomi severa.

«Io non voglio sposarmi a quindici anni! E comunque, i miei genitori mi hanno detto che se io non mi sento pronta a sposarmi adesso, aspetteranno che io lo sia. Però vogliono che in ogni caso io incontri questi aspiranti sposi.» Le dissi, sorridendo e facendo una linguaccia.

Alzandomi e stiracchiandomi per risvegliare i muscoli intorpiditi, mi diressi verso il guardaroba, seguita da Nadia.

«Adesso vada a farsi un bel bagno al latte, io provvederò a scegliere il suo abbigliamento.» Mi spinse verso il bagno, per poi tornare in tutta fretta in camera e cominciare a frugare nei miei cassetti.

«Okay, ma non scegliermi delle cose troppo antiquate!» Le raccomandai io, per poi dedicarmi a me stessa e riempire la vasca di latte con la magia. Mi tolsi la camicia da notte e mi ci immersi dentro. Stavo per riaddormentarmi, quando una fatina mi rovesciò addosso un secchio di acqua gelata. Mi girai a guardarla, sbuffando contrariata. Rideva, estremamente divertita. Vedendo poi la mia espressione corrucciata, si avvicinò con il suo visino dolce e mi sorrise dolcemente. Io ricambiai, era impossibile tenere il broncio a una di quelle creature così piccole e tremendamente carine...e in effetti mi aveva fatto un favore, a momenti mi stavo per addormentare...chi l’avrebbe sentita Nadia..? Schioccai le dita e al posto del latte comparve dell’acqua tiepida. Mi lavai i capelli con lo shampoo alle rose di bosco e mi lavai con il bagnoschiuma al limone. Poi tremante, perché l’acqua ormai era diventata fredda, uscii dalla vasca e mi avvolsi in un asciugamano bianco, candido. Mi pettinai i capelli e li asciugai. Poi tornai nella mia stanza, era deserta. Mi avvicinai al letto e sopra vi trovai i vestiti che mi aveva preparato Nadia. Sorrisi. Cosa avrei fatto senza di lei? Gli abiti che aveva scelto erano una mini di jeans e un top blu, con degli scalda muscoli, anch’essi del medesimo colore, e delle scarpe da ginnastica azzurre.

Ormai il principe doveva essere arrivato. Non volevo incontrarlo. “Sarà il solito figlio di papà tirato a lucido con la puzza sotto al naso” pensai. Raggiunsi la sala del trono di malavoglia, per poi affiancare i miei genitori, guardandoli imbronciata. Dell’ospite non c’era traccia.

«Salve madre. Salve padre.» Li salutai. Loro mi guardarono divertiti, sorridendo.

«Salve figlia mia. Dormito bene?» Mi chiese mia madre Elys, che stava sprizzando felicità da tutti i pori.

«Benissimo, almeno fino a quando Nadia non mi ha svegliata, ricordandomi i miei impegni di oggi!» Le risposi a tono. Lei mi sorrise e mi fece cenno di girarmi. Avevo l’ospite indesiderato dietro di me, accompagnato da quello che doveva essere il padre. A dire la verità il principe non era come me lo aspettavo. Aveva dei capelli biondi scompigliati e portava dei jeans e una T-shirt.

«Piacere di fare la vostra conoscenza regina Elys e re Varhand.» Disse lui. Ed io? Poteva almeno salutarmi visto che si era presentato come candidato alle nozze con la sottoscritta!

«Piacere Nicholas.» Dissero sorridenti i miei genitori. Il “fantomatico” ragazzo rispose con un cordiale cenno del capo.

«Vostra figlia?» Chiese compostamente ai miei. Feci un colpo di tosse e lo guardai seccata. Lui posò il suo sguardo su di me, guardandomi sorpreso. Evidentemente pensava che io fossi una con la puzza sotto il naso, come del resto capitava la maggior parte delle volte che qualcuno doveva incontrarmi e non mi aveva mai vista prima.  

«Bene. Voi due avrete tutto il tempo di conoscevi meglio questa sera al vostro appuntamento...» Disse mio padre sorridendo complice all’alto re. Io lo guardai con gli occhi che sembravano dei punti di domanda arrabbiati. Oh, molto arrabbiati. Invece “Nicholas” mi guardava imbambolato. Era tutta una serie di sguardi di ogni genere.

«Di grazia potreste spiegarmi di quale appuntamento state parlando? Non erano questi i piani!» Sbottai infastidita verso mio padre, guardando con la coda dell’occhio il principe. Non la piantava di fissarmi con una strana luce negli occhi.

«Io e re Ray abbiamo deciso di farvi uscire stasera insieme in uno di quei locali terreni...non ti dispiace, vero?» Mi domandò cordiale, guardandomi però seriamente. Non voleva che io gli facessi fare una figuraccia evidentemente. Ai miei genitori non importava niente di me, soltanto quando c’erano ospiti importanti al palazzo mi trattava come se fossi un fiore. E pretendeva che io sorridessi a tutti, dimostrandomi gentile e parlando sempre bene di lui e del regno.

«Ovviamente...» Dissi io tra i denti, facendo spuntare sulle mie labbra un sorriso tirato. A lui scomparvero subito le rughe di avvertimento dal viso e tornò subito a sorridere a re Ray.

«Bene, ora Raf sarà felice di far fare un giro a Nicholas per il regno. Dovete tornare per le sei, perché dopo dovete prepararvi per stasera...» Disse guardandomi. Nel suo sguardo si poteva benissimo notare una nota d’avvertimento nella voce. Se non ubbidivo ai suoi ordini, mi avrebbe punita.

«Bene Nicholas, dove ti piacerebbe andare?» Chiesi brusca, rivolgendomi alla persona con cui avrei passato l’intera giornata e guardando con la coda dell’occhio i miei genitori che mi sorridevano.

«Dai giardini se non ti dispiace...» Disse meravigliato, guardando con curiosità all’esterno della grande finestra presente nella sala. Strano. Ogni ragazzo che si era presentato come mio “candidato sposo” aveva chiesto sempre di visitare le mie stanze e, ovviamente, ogni volta rispondevo di tornarsene al regale paese dal quale era venuto.

 

«Certo...» Annuii con un po’ più di gentilezza. Mi porse il suo braccio sorridendo ed io, lentamente, lo afferrai, dirigendolo al fuori dalla porta sala del trono. Ci avviammo verso una fontana e ci sedemmo su una panchina.

«Se vuoi non ti obbligherò a passare il pomeriggio con me...» Mi disse osservandomi pensieroso. Io sgranai i miei occhi azzurri. Decisi comunque di dirgli la verità. Non capivo perché, ma mi fidavo di quel ragazzo.

«Non dipende da me. Se io non passerò il pomeriggio con te, mio padre mi metterà in punizione. Bella proporzione, eh?» Gli dissi in un sussurro, attenta a non farmi sentire da nessuno.

«Beh, insomma...comunque io sono Nicholas Findest, e tu Raf...giusto?» Mi chiese, cercando di iniziare una conversazione.

«Raf, giusto.» Gli risposi io. Non avevo voglia di parlare.

«Beh, come mai non ti vuoi sposare?» Mi chiese curioso. Immaginavo che una principessa che non si volesse sposare, fosse come un alieno sul mio mondo. Io lo guardai infastidita, ma lui non ci fece caso.

«Non mi voglio sposare perché sono troppo giovane e perché sinceramente non me ne può fregar di meno di dover regnare, di avere un marito e di avere obblighi!» Gli risposi io, cercando di mantenere la calma.

«Ah capisco...sei proprio come me, per fortuna. Mio padre mi ha costretto a venire qui. Oltretutto,  io sono già innamorato...» Mi disse pensieroso lui. Io gli sorrisi.

«Quindi solo amici?» Gli chiesi, tendendogli la mano. Mi guardò per un attimo confuso, per poi sorridermi a sua volta.

«Solo amici! E adesso sarai un po’ più socievole con me?» Mi diede conferma Nicholas, stringendomi la mano. Io annuii soddisfatta.

«Dimmi qualcosa di te...» Gli dissi, osservandolo curiosa. Eravamo amici, no? Bene, volevo sapere qualcosa di più sul suo conto!

«Beh, non è che ci sia molto da dire...i miei mi considerano soltanto quando degli ospiti giungono al mio palazzo. Sono cresciuto con il mio maggiordomo, una persona fantastica!» Mi disse, scuotendo il capo sorridendo ironicamente. Io lo guardai stupita.

«E’ la stessa identica cosa per me.» Gli confidai. Per tutto il pomeriggio parlammo e parlammo, fino a quando non giunsero le sei. Era ora di rientrare. Arrivati nella sala del trono i miei genitori e Ray ci guardarono ansiosi.

«Papà, mamma, io e Nicholas abbiamo deciso di essere solo amici.» Annunciai io rivolta ai miei.

«Già, è così, lo sai come la penso papà!» Disse lui sorridendo.

«Però non credevo che vostra figlia fosse così simpatica.» Aggiunse poi. I tre regnanti si guardarono esterrefatti.

«Quindi stasera non uscirete più?» Ci chiese mio padre deluso.

«Certo che usciremo, ho detto che siamo amici, no?» Risposi. Evidentemente stava già pensando a chi presentarmi. Mi guardò stupito e poi mi sorrise. Un sorriso sincero, il suo primo sorriso sincero.

«Bene, allora credo che adesso possiate riposarvi un po’, fino alle sette. Poi ci penseranno le vostre mascotte a tirarvi per bene a lucido!» Ci congedò mia madre Elys. Io in effetti ero stanca, allora salutai tutti e mi diressi verso la mia camera da letto. Sdraiandomi sul letto, mi misi a pensare alla giornata trascorsa. Non era stata così terribile come avevo pensato, anzi, a dire la verità era stata molto divertente. Finalmente avevo scoperto un amico sincero, un amico che non mi si dimostri tale solo perché sono l’unica erede del re di Angie Town, quindi la futura regina. Lui, che era un principe come me, non poteva essere sicuramente interessato al trono o ai soldi. Pian piano i pensieri che martellavano la mia testa si dissolsero, facendomi addormentare e finire nelle braccia di un Morfeo estremamente affascinante e dai capelli neri.

Sentii all’improvviso una piccola mano scrollarmi le spalle. Indolenzita ma estremamente riposata, aprii gli occhi. Era la fatina che questa mattina mi aveva versato addosso il secchio di acqua ghiacciata. Le sorrisi.

«Ciao piccolina, come mai qui?» Le chiesi dolcemente.

«Ahaha...mi hanno detto che dovevo svegliarti, stasera devi andare ad un appuntamento con Nicholas!» Mi rispose, ridacchiando. Aveva la solita espressione divertita di qualche ora prima. Io sgranai gli occhi. Che ore erano? La fatina, intuendo la mia domanda mi rispose:

«Sono le sette meno cinque! Ahaha!» Mi alzai come una molla, rischiando di perdere l’equilibrio.
«Come ti chiami piccolina?» Le chiesi dolcemente, curiosa di sapere il nome della mia salvatrice.

«Stella!» Rispose, facendomi una linguaccia. Io schioccai le dita e un vestitino giallo delicato prese il posto di quello che Stella indossava sempre. Poi feci comparire una rosa gialla sui suoi capelli e una borsetta con delle scarpette a tono. Lei mi guadò confusa, non capendo il mio gesto.

«Beh, ti dovevo un favore!» Dissi, sorridendole. Mi guardò con felicità e mi diede un bacino sulla guancia. Dopodiché volai fuori dalla porta, salutandola con una mano. Arrivai nella sala del trono di corsa, erano ormai le sette e dieci.
«Scusate il ritardo, ma mi sono addormentata!» Mi scusai, raggiungendo Nicholas.

«Bene, adesso andiamo?» Mi chiese lui, divertito. Io annuii, salutando i miei genitori. Scendemmo sulla terra e ci trasformammo in Terreni. Lui indossava dei Jeans neri e una camicia bianca, e io indossavo un vestito lungo fino a mezza coscia bianco, un copri spalle azzurro e degli stivali lunghi fino al ginocchio neri, come la borsetta a tracolla. Nicholas mi prese a braccetto e mi indicò un ristorante poco distante da noi. Io lo guardai incuriosita. Come faceva a sapere che il ristorante era li?

«Mi hanno spiegato prima dove era il ristorante. I soldi per pagare dovresti averli tu nella borsa.» Mi spiegò lui. Entrammo nel locale, molto carino a dire la verità. Ci sedemmo ad un tavolo ed ordinammo. Io presi un’insalata di polpo e lui una pizza coi funghi. Finito di mangiare chiacchierammo per un po’. Nicholas era davvero divertente.

«Ehi, che ne dici se andiamo a fare un giro? Sono le nove ed il coprifuoco è alle dieci! Non mi capita mai di uscire!» Propose Nicholas, guardandomi speranzoso. Io accettai con esultanza. Pagammo ed uscimmo dal ristorante. Guardammo un po’ di vetrine, ma dato che non sopportavo lo shopping, come lui, ci sedemmo su una panchina un po’ isolata in riva al mare. Mi strinsi a lui, stavo veramente bene. Non mi era mai successo di riuscire ad avere un rapporto così magico con qualcuno ed era stupido dirlo, ma sentivo che Nicholas ed io saremmo stati insieme per sempre. Non come fidanzati, ma come amici, come compagni di avventure. Avremmo viaggiato insieme, esplorato il mondo dei Terreni, condiviso esperienze indimenticabili. Era una sensazione che avevo e di solito non mi sbagliavo mai su queste cose. Nicholas ricambiò la stretta, poggiando la testa sulla mia.

Rimanemmo così per decine di minuti, fino a quando vedemmo dei tizi molto affascinanti avvicinarsi a noi. Avevo già visto quelle facce, ma dove? I lineamenti ricordavano quelli dei Devil. Senza che potessimo allontanarci, uno di loro colpì Nicholas alle tempie, che svenne, accasciandosi al suolo. Poi quei tizi si avvicinarono a me e mi legarono. Io scalciai e mi dimenai, cercai di urlare, ma mi tapparono la bocca. Uno di loro, molto “robusto”, mi prese in braccio e mi portò dentro ad un camion. Dentro c’era un ragazzo bellissimo, con gli occhi ambrati e i capelli neri, quasi blu. La cosa più strana, però, era una stella rossa disegnata intorno all’occhio sinistro.

«Sulfus, adesso pensaci tu, io sto al volante.» Sbottò il ragazzo che mi teneva immobile. Questo “Sulfus” lo guardò divertito e poi guardò me, leccandosi le labbra. Un brivido mi attraversò la schiena.

«Tranquillo Gas, qui me ne occupo io...» Disse a quell’individuo chiamato Gas, mentre mi depositava a terra.

«Calmo Sulfus, il re ha detto che...» Lo ammonì un ragazzo uguale a Sulfus, ma coi capelli biondi.

«Calma Caleb, lo so quello che ha detto nostro padre!» Replicò il giovane coi capelli neri, chiudendo la portiera, aspettando che Gas andasse a sedersi al volante. Provai a trasformarmi in Sempiterna, ma non ci riuscii. Ero spaventata a morte!

«Dolcezza, qui non puoi trasformarti in Sempiterna, non siamo mica così stupidi sai?» Mi disse Caleb,  guardandomi lascivamente. Chi erano quei tipi? Cosa diamine volevano da me? Non ci capisco più nulla...sono così confusa!  Sulfus mi si avvicinò e mi tolse la benda dalla bocca. Nel farlo, mi sfiorò la vita ed io ebbi un brivido che mi attraversò tutta la schiena. Lui ghignò.

«Chi cavolo siete?! Perché mi avete rapita?!» Domandai, pensando a quanto sarebbe stato bello strozzarli. Ora che potevo parlare ed esprimermi, loro mi avrebbero dovuto dare delle risposte! Ero la principessa di Angie Town per qualcosa, no? Pretendevo spiegazioni, all’istante.

«Oh, che agguerrito l’angioletto!» Soffiò Caleb, rivolgendosi all’altro ragazzo.

«Già, pensavo che avesse un caratterino un po’ più collaborativo!» Commentò a sua volta Sulfus. Io li guardai arrabbiata, per lo più terrorizzata.

«Tranquilla bellezza, tutto ti sarà spiegato a tempo debito!» Mi rispose il ragazzo biondo, osservandomi.

«Non  intendiamo alzare un dito su di te...per ora...» Annunciò l’altro scambiandosi una sguardo d’intesa con l’altro ragazzo. Poi mi si avvicinarono e Sulfus mi attirò a se è cominciò a baciarmi la parte sinistra del collo. Caleb invece la parte destra.

«Lasciatemi...lasciatemi!» Dissi io, cercando di staccarmi dai due ragazzi. Loro si allontanarono da me e mi guardarono con gli occhi pieni di desiderio. Poi distolsero lo sguardo, dedicandosi ad altro. Caleb si mise a leggere e Sulfus a smanettare col telefonino.

«Tranquilla angelo mio, puoi anche dormire, io e mio fratello non ti faremo niente...» Mi disse il ragazzo moro, guardandomi sbadigliare. Io non gli risposi e inconsciamente scivolai in un sonno senza sogni. Non proprio senza sogni. Le immagini di quei due che mi baciavano il collo purtroppo non mi abbandonava...

 

 

 

 

Ho maldestramente corretto questo capitolo oggi, il 30 agosto 2012. Mi sento uno schifo per aver lasciato incompleta questa storia...voglio iniziarne altre tremila su Star Trek, ma ho deciso che prima di cimentarmi in altro, devo finire tutte le mie fanfiction...quindi correggerò questi capitoli e poi la continuerò, fino a quando non sarà arrivata alla fine.

Detto questo, spero che vi piaccia...ci tengo molto <3

Elanor. :*

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Zolfanello City ***


lafigliadeifiori02

Capitolo secondo

POV Sulfus.

«Ehi Sulfus, guarda...si è addormentata!» Esclamò mio fratello, strappandomi le cuffiette dalle orecchie e rischiando così  di farmi volare il cellulare via dalle mani. Lo guardai infastidito, per posare poi lo sguardo su Raf. Era vero, l’angioletto stava dormendo! Chissà, magari potrei approfittarne per spassarmela un po’... Pensai, fremendo già a quel pensiero. Caleb mi guardò male, tirandomi una sberla.

«Guarda che è inutile che fai tanto il santarellino! Lo so benissimo che anche tu non vedi l’ora di mettere le mani su quest’angioletto! E’ la ragazza più bella che io abbia mai visto!» Sbuffai io, guardandolo stralunato e portando le mani alle spalle, scrollando la testa.

«Sulfus...sono già innamorato, te l’avrò detto un migliaio di volte minimo! Vuoi fartelo entrare in quella zucca vuota?!» Ribatté Caleb, sbuffando.

«Strano, non mi sembra tu sia poi così tanto innamorato! Dici di esserlo, ma allora come mai prima stavi guardando l’angioletto in quel modo?» Gli ricordai io, guardandolo negli occhi. Ai miei occhi non si poteva sfuggire, avevano il potere di inchiodare chiunque e di fargli sputare fuori a sangue qualsiasi cosa avessi voluto sapere. Ovviamente, però, il mio fascino diabolico con mio fratello non aveva effetto. Alla fine era meglio così, Raf sarebbe stata soltanto mia. Caleb mi lanciò un’occhiata di rimorso, evidentemente si sentiva in colpa. Okay, forse sarebbe stato meglio se avessi tenuto il becco chiuso, una volta tanto.

«La ragazza di cui ti sei innamorato è Demetra, giusto?» Gli domandai io. Lui fece per rispondermi, ma si bloccò quando uno sonoro sbadiglio ci interruppe, facendoci girare verso il nostro prelibato ostaggio.

 

POV Raf.

Mi svegliai senza avere il coraggio di aprire gli occhi. Speravo che tutto quello successo il giorno prima fosse soltanto un incubo, lo speravo con tutta me stessa. Purtroppo, a dissimulare le mie vaghe speranze, arrivarono alle mie orecchie le chiacchiere dei due ragazzi che evidentemente mi facevano ancora “compagnia”. Non riuscivo a capire quello che stessero dicendo e sinceramente non mi interessava granché. Tutto ciò a cui davo importanza era il ritornare a casa, il sapere come stesse Nicholas, l’essere svegliata come ogni mattina da Nadia. Forse le mie giornate non sarebbero più state così.

 Mi trovavo dentro ad un furgone ed ero sdraiata su qualcosa di duro, una cassa di birre avrei scommesso. Sentivo prudere una gamba, così, inconsciamente, mi grattai. Non ero più legata. Cercai di non fare rumore, non volevo che si accorgessero che ero sveglia...volevo sapere il più possibile su quei due, trovare un qualsiasi modo per uscire, apprendere tutte le informazioni che potevano lasciarsi sfuggire dalle labbra...ma uno sbadiglio mi tradì. Non li sentivo più parlare, era ovvio che mi avessero scoperta, ma feci comunque finta di dormire.

«So che sei sveglia, Angelo mio!» Esclamò Sulfus con voce annoiata. Finsi di non sentirlo, continuando a tenere gli occhi chiusi.

«Beh, allora non rimane altro da fare se non svegliarti a modo mio!» Aggiunse con un tono di voce estremamente malizioso, facendomi scattare subito a sedere. Vidi lui e suo fratello ridere mentre sbuffavo, arrabbiata. Che nervi!

«Perché sono stata rapita?! Ditemelo!» Domandai spazientita. Era inutile dire che fossi spaventata, ma ero veramente seccata da quella situazione. Odiavo essere presa in giro ed ogni mia incertezza sul reagire in maniera troppo alterata andò a farsi friggere. Caleb mi guardò pensieroso.

«Non se ne parla. Avrai le tue risposte a tempo debito!» Mi rispose duramente, facendomi arrabbiare ancora più di prima. Insomma, non potevo scappare, darmi una cavolo di risposta era così pericoloso e difficile per loro? Femminucce!

«Volete ricattare mio padre per ricevere del denaro?!» Insistetti. Ero quasi sicura che il mio rapimento fosse dovuto a quello, fino a quando non vidi scuotere la testa a Sulfus.

«Mmh, un po’ è per quel motivo, ma manca la parte più importante, angioletto. E’ inutile cercare di indovinarla, non ce la farai mai.» Rispose il moro, guardandomi intensamente. Non ne potevo più del suo sguardo posato su di me, era come se mi spogliasse con gli occhi! Per fortuna c’era il V.E.T.O. da rispettare, sarei stata al sicuro! Purtroppo però una regola era già stata infranta. Vietato toccare. Prima mi avevano baciato il collo, dove sentivo ancora una scia bollente. Mi vennero i brividi alla schiena. Non mi piaceva affatto come Sulfus mi guardava. Caleb si lasciava sfuggire soltanto qualche sguardo, ma più che altro guardava fuori da un finestrino del furgone, pensieroso. Io chiusi gli occhi. Ero stufa di quella situazione. Smisi di chiedere cosa stesse succedendo, evidentemente non mi avrebbero risposto! Speravo soltanto che tutto si risolvesse il prima possibile. Anche se un po’ d’avventura nelle mie solite giornate ci voleva.

«Com’è li da voi ad Angie Town?» Mi chiese Caleb, guardandomi curioso e cercando di creare una qualche conversazione. Lo ringraziai con lo sguardo, non ne potevo più di quel silenzio. Così magari avrei potuto scoprire qualcosa di più sul loro conto.

«Angie Town è un posto molto bello, in proporzione alla sua tranquillità.» Gli risposi io, senza aggiungere altro.

«Deve essere un posto proprio paradisiaco, eh?» Scherzò Caleb ed io repressi un sorriso.

«Beh, da noi a Zolfanello City è tutto bellissimo...e le avventure, soprattutto con le ragazze, non mancano mai...» Mi spiegò Sulfus, ridendo. Possibile che già alla sua giovane età fosse un tale donnaiolo? Lo guardai indignata.

«Oh insomma Raf, vuoi dirmi che sei ancora vergine?» Mi domandò il ragazzo biondo con scetticismo.

«Certo. Essendo di sangue reale sono controllatissima, non mi lasciano mai libera. Tranne per quanto riguarda stasera, ero con il mio...» Ma mi fermai. Del resto loro non mi dicevano niente e io non gli avrei detto altrettanto. I due ragazzi si guardarono storditi. Cosa diamine andavano pensando? Che fossi una facile?! Poi notai che Sulfus mi guardava scocciato.

«Con il tuo..? Avanti, continua!» Mi spronò infatti. Io, stufa del suo sguardo insistente, cedetti.

«Con il mio candidato sposo, va bene?!» Risposi. Si guardarono e poi scoppiarono a ridere.

«Vuoi dirmi che a quindici anni già stai parlando di matrimonio?» Mi chiese Caleb, ridendo. Io annuii, trattenendomi dallo sferrare ad entrambi un pugno ben assestato.

«Guardate che non è una mia scelta! E’ da quando sono diventata donna che mi cercano uno sposo!» Dissi ai due, cercando di difendere il mio orgoglio in qualche modo. Avevo già chiarito di odiare l’essere presa in giro, no?

«Quando?» Mi chiese Sulfus, incuriosito. Lo guardai arrabbiata, facendogli una linguaccia. Non erano cose che lo riguardavano!

«Non credo che siano affari tuoi!» Affermai infatti io. Lui fece qualche passo verso di me, era troppo vicino. Mi “schiacciava” contro lo sportello del furgone, guardandomi dritto negli occhi. Era veramente troppo vicino. Potevo sentire il suo profumo di cannella e menta mischiati che, anche se non poteva non sembrare, stavano molto bene insieme. Era troppo, troppo vicino.

«Non sono affari tuoi...» Gli dissi nuovamente, mentre lui rafforzava la presa delle sue mani sulle mie braccia.

«Dimmelo. Altrimenti mi sa che un bacio non me lo toglie nessuno.» Affermò, con fare deciso. Accidenti, cosa cavolo voleva da me? Glielo dovetti dire. Se mi avesse baciato sulle labbra, avremmo dato vita ad un sacrilegio.

«Undici anni, soddisfatto?» Sospirai, cercando di allontanarmi e supplicando Caleb con lo sguardo. Non che pensassi che il ragazzo biondo fosse affidabile, ma se proprio dovevo fidarmi di uno di quei due Devil, sicuramente avrei scelto Caleb, anche se Sulfus mi affascinava terribilmente. Basta! Dovevo smetterla di pensare certe cose! Sì, ma...sì, ma niente! Caleb mi guardò divertito, per poi rivolgersi al fratello.

«Dai Sulfus, lasciala un po’ in pace!» Gli disse infatti, anche non sembrava tanto convinto di ciò che aveva appena detto. Beh, mi dovevo accontentare.

«Va bene, fratellino...ma accidenti!» Sbottò il ragazzo affianco a me, rischiando di perdere l’equilibrio per l’improvvisa frenata. Io soffocai una risata e per fortuna non se ne accorse. Ci eravamo fermati. Oddio, sudavo freddo. Eravamo arrivati chissà dove, fuori dal furgone poteva esserci qualunque cosa. I due Devil sembrarono notare la mia preoccupazione e mi affiancarono.

«Tranquilla angioletto, non ti verrà torto un capello.» Mi rassicurò Caleb, aprendo le portiere del furgone e facendomi scendere, seguita da Sulfus che, come al solito, non mi toglieva gli occhi di dosso.

Camminammo per un po’. Intanto mi guardai intorno; ero finita sicuramente a Zolfanello City. Dopo del tempo vidi un palazzo issarsi in aria. Era molto grande, all’incirca come quello di Angie Town. Senza dire una parola, Sulfus mi legò le mani con una corda sotto il mio sguardo estremamente seccato. Non si fidavano di un “angioletto” come me?

«Quand’è che potrò tornare Sempiterna?!» Chiesi ai ragazzi, che mi ignorarono completamente. Era inutile che continuassi a perdere energie cercando di trasformarmi. Quelle corde avevano un qualcosa che me lo impediva. Oppure...no, non poteva essere, dovevano aver fatto un qualche incantesimo molto potente! Non poteva essere vero, nelle vicinanze non poteva esserci il mio vero amore. Non era possibile, non doveva essere possibile! Non doveva...una leggenda diceva che quando si era vicini al compagno destinato a stare con sé per il resto della vita,  non si poteva fare incantesimi e non ci si poteva trasformare...a meno che i due in questione non si dichiarassero. Pff, sicuramente erano le corde a essere stregate, non c’era dubbio, anche perché una relazione con un Devil sarebbe stata pericolosa. Un bacio sulle labbra provocherebbe un sacrilegio, a meno che l’amore non sia puro. Si sa però che dai Devil non c’era da aspettarsi purezza, ed io non amavo nessuno qui. Questa era l’unica cosa che sapevo.

In quel momento entrammo nel castello, passando per un “giardino” composto da rocce e qualche arbusto secco qua e là. I massi erano messi in modo tale da affascinare le persone, ma immagino che conducano a delle trappole. Sulfus mi mise un braccio intorno alle spalle e mi guardò serio, serio per la prima volta da quando l’avevo incontrato.

«Angioletto, vedi di fare la brava finché resterai qui a Zolfanello City e stacci vicina, intendo a me e a mio fratello.. Non sono tutti come noi, se vedessero una Angel girare da sola...beh, arrivaci!» Mi disse, avvicinandosi, per poi lasciarmi andare. Io guardai Caleb e lui annuì. Fantastico, ero ancora più in pericolo di quanto immaginassi.

«Caleb, se sto vicina a te non mi accadrà niente, vero?» Chiesi al ragazzo biondo. Lui ridacchiando annuì.

«Tranquilla Raf, io non ti torcerò  un capello, come ho detto prima e puoi fidarti anche di Sulfus!  Beh...» Mi rassicurò infatti, senza smettere di ridacchiare.

 «Angioletto, guarda che non mordo, a meno che non me lo sia chiesto...» Aggiunse maliziosamente Sulfus. Uffa, ero stufa di quella situazione, Caleb che rideva tra sé e sé, Sulfus che mi guardava e faceva battutine scadenti ed io tesa come una corda di violino, spaventata. Anche arrabbiata per essere stata rapita. Preoccupata per Nicholas, preoccupata per la mia famiglia e preoccupata per la mia vita. All’improvviso mi venne un dubbio. Non è che quei due erano di sangue reale? Prima avevano nominato loro padre ed era riferito ad un re. Erano dei principi anche loro?

«Siete di sangue nobile?» Chiesi io, curiosa. Sembrava che loro sapessero tanto su di me, ma io di loro non sapevo niente. Proprio niente. Il ragazzo biondo smise di ridere e mi guardò come per analizzarmi.

«Come l’hai capito?» Mi chiese con voce bassa, in maniera che solo io ed il fratello potessimo sentirlo.

«Prima avete nominato un re, facendo riferimento a vostro padre...» Risposi io sulla difensiva.

«Hai indovinato, adesso sono alla tua portata?» Scherzò Sulfus, rompendo il silenzio che si era creato. Io lo guardai arrabbiata. Era mai possibile che dovesse sempre pensare a portarmi a letto?! Caleb si rilasso e tornò a sorridere, notando il mio sguardo seccato nei confronti del fratello, che intanto rideva sonoramente. Non voleva che io sapessi la loro identità. Del resto era comprensibile. Senza che me ne fossi accorta, eravamo entrati nel palazzo ed ora ci eravamo fermati davanti ad un portone nero. Mi guardai intorno, i colori che dominavano erano il nero e il rosso.

«Ora; rispondi solo se interpellata e non mancare di rispetto al sovrano, non lascia impuniti i maleducati...» Mi disse Caleb, che intanto aveva aperto il portone. I due Devil non accennavano a muoversi. Non volevo andare là da sola! Istintivamente li presi per una manica e cercai di farli entrare nella stanza con me. Sulfus mi guardò scuotendo la testa e facendomi l’occhiolino. Io, prendendo un profondo respiro, entrai nella stanza...

Nikkita: Neanche a me piace tanto quella scena lì.. Povera Raf! Comunque loro non l’anno baciata sulle labbra, ma sul collo.. Ti ringrazio tantissimo per aver recensito la mia storia, e spero veramente che ti sia piaciuta.

Ringrazio nuovamente tutti quelli che hanno recensito o aggiunto tra i preferiti o le seguite la mia storia, anche soltanto chi l’ha letta!!

N.B.

Aggiornerò dopo le vacanza natalizie, perdonatemi, ma ho un sacco di storie da aggiornare e da sistemare.. E poi andrò in vacanza, dove non c’è la rete quindi non potrei postare nessun capitolo.. Kiss, Elly!!

BUON NATALE A TUTTI QUANTI!!!!!

Kiss la vostra ChaneyRossa!!

( Elly )

 

Capitolo corretto il 3 settembre 2012.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cedimento...o quasi? ***


khbfwkjvs

Salve a tutti! Mi fa piacere che leggiate la mia storia in molti...grazie mille!

Kiriku: Ti ringrazio! Mi fa piacere che la storia ti sia piaciuta, e anche a me piacerebbe essere rapita da Sulfus..! E grazie per la recensione, mi ha riempito il cuore di felicità!!

“Io, prendendo un profondo respiro, entrai nella stanza.”

Fine capitolo 2.

Camminavo lungo un tappetino rosso, dirigendomi verso l’uomo seduto compostamente sopra il grande trono, completamente d’oro, rivestito di  rubini ed ossidiane. Evidentemente doveva essere il re, il padre dei due ragazzi che mi avevano rapita.

Era un uomo sulla quarantina dai capelli biondi, identici a quelli di Caleb, e gli occhi color oro, l’immagine riflessa di quelli di Sulfus. Già, perché Caleb aveva gli occhi verdi, di un verde smeraldo capace di farti venire le vertigini. Sul volto c’era una barbetta ben curata ed anche se era seduto, si poteva benissimo capire che fosse piuttosto alto. Accanto a lui, sopra ad un altro trono leggermente meno sfarzoso, c’era una donna all’incirca della stessa età dell’uomo, capelli neri come la pece di Sulfus e gli occhi verde intenso di Caleb. Inutile dire che fossero veramente bellissimi. Assomigliavano incredibilmente ai figli.

Quando arrivai davanti a loro, decisi di non dire nulla. Mi avevano rapita per parlare? Che parlassero!

«Salve principessa Raf...» Salutò la donna, madre dei due Devil che stavano aspettando compostamente fuori dalla porta. La sua voce aveva un non so che di esotico e diverso...decretai che fosse proprio una bella.

«Salve...» Risposi io titubante, abbozzando un sorriso, anche se dentro di me facevo tutt’altro al di fuori di sorridere. Provavo una rabbia irrefrenabile nei loro confronti, inutile ripeterlo.

«Io sono Sulfurius e lei è mia moglie Callie. Penso che tu abbia già conosciuto i nostri figli...e ti starai chiedendo cosa tu, la principessa degli Angel, faccia qua...» Si presentò il re, molto cordialmente, tirando subito in ballo il motivo del mio rapimento. Bene, evidentemente non aveva voglia di perdere tempo, come del resto valeva anche per me.

 «...ma vedi, non posso dirtelo.» Lo fulminai con lo sguardo, senza però smettere di sorridere. Bastardo!

«Piacere mio. A quanto pare non c’è bisogno che io mi presenti, sembra che sappiate tutto di me...» Ricambiai io con un tono falsamente gentile. Mio padre mi aveva insegnato a non esprimere mai le mie emozioni a corte, sarebbe stato inopportuno e pericoloso. Sempre carini e coccolosi, per quanto messa in questo modo possa far ridere. Sì, mi diceva sempre così. Sembrava che quella frase l’avesse presa da un film.

 Callie mi guardò sorridendo dolcemente. Rimasi interdetta per qualche secondo, poi mi ripresi, decretando che il suo sguardo dolce doveva essere chiaramente una presa in giro, nonostante sembrasse sincera.

«Cara Raf, non ti preoccupare, non vogliamo farti del male! Si sistemerà tutto al più presto!» prendendo un respiro, aggiunse:

«...e, dato che non disponiamo di stanze libere al momento, alloggerai nella stanza di Sulfus. Spero che questo non ti rechi disturbo» Mi fremevano le mani. Eccome se mi disturbava! Con quello lì non c’era da aspettarsi nulla di buono, nulla! Dovetti ammettere che però una parte di me ne era contenta...mah, dovevano essere gli ormoni. Beh, era meglio che adesso non facessero il loro effetto, perché sarei stata nei guai...in grossi guai!

In quel momento, ad un cenno di Sulfurius, i due ragazzi entrarono nella stanza e si fermarono accanto a me.

«Bene, allora...Caleb, vai nella tua stanza, Demetra ti sta aspettando da un po’! Sulfus, accompagna gentilmente Raf in camera...aiutala ad ambientarsi, mi raccomando!» Comunicò il re ai suoi due figli, lanciando un’occhiata piena di sottintesi a Sulfus. Scrollai le spalle, era meglio non pensarci.

Callie salutò i due figli baciandoli sulle guance e, una volta arrivata a me, fece altrettanto. Sulfus mi porse un braccio ed io lo presi gentilmente, facendo di tutto per non entrare in contatto con la sua pelle. Ogni volta che ci sfioravamo, rimanevo come scottata, anche se a dirla tutta era una sensazione piacevole. Mi dava leggermente fastidio ma stranamente mi elettrizzava.

Caleb si avviò verso un corridoio alla destra dei troni mentre noi ci dirigemmo verso quello a  sinistra. Il corridoio che stavamo attraversando era pieno di quadri ed ognuno di essi rappresentava una coppia. Evidentemente quelle dovevano essere le persone appartenenti alla famiglia reale.

«Beh angioletto, a quanto pare dovrai sopportarmi ancora per un bel po’...» Mi sussurrò all’orecchio Sulfus, prendendomi per la vita ed attirandomi a sé, facendo sì che io rimanessi intrappolata tra lui e il muro. Lo guardai, sbuffando contrariata e cercando di togliermelo di dosso, inutilmente. Era molto più forte di me, non sarei mai riuscita a batterlo. In un paio di secondi, che a me parvero un’eternità, mi si avvicinò e poggiò le labbra sul mio collo, depositandovi un bacio. Con i suoi canini leggermente allungati mi graffiava, senza farmi male, lasciandomi dei segni rossi. La mia schiena fu pervasa da brividi, non di paura, non di freddo...di piacere. Quel ragazzo riusciva a farmi provare delle emozioni così intense da farmi girare la testa. Senza accorgermene mi lasciai sfuggire un piccolo gemito. Lui lo sentì e si spinse di più contro di me, carezzandomi lentamente i fianchi. Io, che nel frattempo ero rimasta ferma, incantata dalle gesta del ragazzo, mi riscossi, e lo allontanai bruscamente. Ero rossa in viso e stavo scoppiando dal caldo. Lui mi guardava avidamente, col desiderio negli occhi.

«Visto caro angioletto? Anche tu non riesci a resistermi...ti ho sentita tremare dal piacere e gemere...devi ammettere che sono incredibilmente bravo...se vuoi te lo posso dimostrare un’altra volta...» Mi disse con voce roca. Io lo guardai sbuffando. Era vero, aveva ragione, ma io non l’avrei mai ammesso, mai, e comunque, se per caso ci fossimo baciati, o peggio avessimo avuto un rapporto sessuale, sarebbe successo qualcosa di terribile. Come ho detto prima, se l’amore non è puro questo atto provocherebbe un sacrilegio. Solo se io e lui condividessimo un amore puro non succederebbe niente, ma dal momento che io non ero innamorato di lui e di sicuro lui non lo era di me, non avremmo potuto fare niente...ovvio che comunque non l’avrei voluto, neanche se mi avessero pagato!

«Allora, dov’è la tua camera?» Gli chiesi impaziente. Mi accorsi solo adesso di non aver le mani più legate. Provai a trasformarmi in Sempiterna ma nuovamente non ci riuscii. Il che voleva dire solo una cosa. Che Sulfus era il mio vero Amore, il che non era possibile, non poteva essere possibile. Magari ero troppo scossa dai fatti avvenuti e non riuscivo a trasformarmi perché ero stanca ed avevo bisogno di riposare, anche se...avevo dormito poco fa! Non potevo essere tanto stanca! Cercai di scacciare quei pensieri, pensando tra me che fosse solo una coincidenza. Mi indicò una porta di fronte a noi, aprendola e facendomi entrare. Mi guardai intorno; nel complesso quella stanza era molto bella. Ovviamente i colori che prevalevano erano il nero ed il rosso. Al centro di essa c’era un grande letto matrimoniale. Non riuscii a notare nient’altro, ero troppo preoccupata di dover dividere quel letto enorme con Sulfus. Il Devil entrò nella stanza e mi circondò la vita con le braccia. Io sussultai e cercai di levarmelo di dosso. Lui mi trattenne, ed io, smettendo di lottare, incrociai le braccia al petto, aspettando che mi mollasse lui stesso.

«Eh sì Angioletto, hai capito bene...dovremmo dividere quel letto insieme...» Affermò, soffiando sul mio collo e facendomi rabbrividire. Lentamente si separò da me e mi indicò una porta al lato destro della stanza.

«Quello è il bagno, lì ti puoi cambiare e dare una ripulita. Tranquilla, non entrerò, per ottenere ciò che voglio non faccio così, o almeno non faccio così per le ospiti “speciali”...per chiunque altra, stai pur certa che ne approfitterei subito, ma con te...voglio gustarmi il gusto della vittoria.» Grazie a quella frase venni colpita come con una secchiata di acqua gelida. Per un attimo avevo creduto di interessargli almeno un po’ e mi ero completamente dimenticata della sua intensa attività notturna. Anche se mi riteneva superiore alle altre, mi considerava sempre come una delle sue puttanelle che gli riscaldavano il letto. Non sapendo perché, la rabbia mi montò dentro, alla pari della gelosia. Non potevo essere gelosa di Sulfus, non dovevo.

Lentamente tornai ad assumere un aspetto calmo e, senza dire niente, mi avviai verso il bagno, chiudendo la porta. Arrivata al suo interno, notai che era rosso e nero anche quello. Si sapeva che i colori preferiti dei Devil fossero il rosso e il nero, ma questa era pura esagerazione! Sul lavandino erano appoggiati dei vestiti che non volevo assolutamente indossare. L’intimo era composto da un reggiseno nero con del pizzo rosso, di una taglia in meno della mia, e da uno slip che lasciava molto a desiderare, nero ed anch’esso con del pizzo rosso. Poi c’era una gonna di raso nero, quasi trasparente, che arrivava fino all’inguine, con un top dello stesso tessuto che si fermava fin sopra all’ombelico e che aveva una profonda scollatura. Okay, non mi sarei mai messa quei vestiti.

Mi tolsi gli indumenti che avevo addosso e li appoggiai di fianco a quelli che avevano scritto “scandalo” ovunque, entrando nella vasca e lavandomi senza bagnarmi i capelli. Appena uscii da lì, notai che al posto dei miei abiti, c’era un cumulo di cenere. Avevano perso fuoco senza che me ne accorgessi evidentemente. Mi morsi un labbro, non volevo mettere quei...quei cosi! Ero però costretta, meglio quelli piuttosto di uscire nuda. Li infilai e mi pettinai i capelli. Poi, prendendo un profondo respiro, uscii dalla stanza. Trovai Sulfus sdraiato sul letto con in mano il cellulare. Rimasi incantata a guardarlo; indossava solo dei boxer neri, che facevano a pugni con la sua pelle pallida, quasi bianca. I muscoli venivano messi in risalto grazie alla luce soffusa che ne faceva intravedere i lineamenti perfetti. Mi accorsi che anche lui mi guardava, mi guardava come se avesse visto il sole per la prima volta. Io arrossii violentemente, già ero a disagio ad indossare quegli abiti, se poi venivo osservata in quel modo!

 «Piantala...» Dissi piano io, facendo in modo che il ragazzo mi sentisse, ma lui, al contrario, mi si avvicinò e cominciò a girarmi introno, osservandomi.

«Certo che vuoi proprio farmi impazzire, Angioletto...» Confessò. Io alzai le mani.

«Guarda che questi vestiti li ho trovati in bagno e che i miei si sono bruciati!» Dissi io, portandomi sulla difensiva. Lui sorrise maliziosamente e mi si avvicinò. Per tutta la giornata era successo così. Lui mi si avvicinava, ma per fortuna non era successo niente. Ogni volta però, si era spinto un po’ più oltre di quella precedente.

Mi prese per la vita adagiandomi sul letto, sdraiandosi sopra di me. Io cercai di allontanarlo, ma non ci riuscii. I nostri copri aderivano perfettamente l’uno all’altro e lui aveva ricominciato a baciarmi il collo, mentre mi carezzava una gamba. Io, senza rendermene conto, gli cinsi il collo con le braccia, aggrappandomi di più a lui. Lo sentii ghignare sulla mia pelle. L’altra mano mi carezzava la schiena e mi pervasero i soliti brividi. Dovevo riacquistare la mia lucidità, altrimenti sarebbe successo. Non doveva succedere, ma...non volevo riacquistare la mia lucidità. Non volevo, ma dovevo.

Salve a tutti!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!! Vi aspetto tutti nel prossimo capitolo!! Kiss ELly!

Capitolo corretto il 7 ottobre 2012.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Cedimento? Naaah! ***


jhewngkjewbgkjwebgwkjebglewkjghnewkj

La figlia dei fiori

Quarto capitolo

 

 

 

«Sulfus, fermati...ti prego...» Lo implorai, mentre mi stava togliendo la camicetta di raso. Cominciai a percorrere con le mani il suo torace, nonostante fossi completamente contraria a quella situazione. Avevo un mal di testa spaventoso per la confusione che la percorreva costantemente e questo mi spaventava, mi spaventava tantissimo.

«Perché? Non riesci a fermarti da sola?» Mi chiese ghignando divertito e percorrendo con le labbra il mio braccio. Io rabbrividii, cingendogli il collo con le mani ed affondandole nei suoi capelli soffici. Se Sulfus era il mio vero amore, potevo abbandonarmi ad una notte di piacere, no? E non lo fosse stato? Cosa sarebbe successo? Io non lo amavo, anche se quella era la voce della mia coscienza. Il mio cuore diceva tutt’altro. No, non potevo correre il rischio, non sarebbe dovuto neanche passarmi per la mente!

Bruscamente mi separai da Sulfus, scendendo dal letto ed ansimando. Ero ancora scossa dalle emozioni che quel ragazzo mi faceva provare e sentivo un violento calore al bassoventre. Volevo avere Sulfus, volevo infischiarmene di essere un’Angel, volevo abbandonarmi a lui, ma...non potevo, per quanto volessi. Lui rimase fermo un attimo, per poi avvicinarsi, senza però sfiorarmi minimamente.

«Qual è il problema?» Mi domandò, offeso. Come, non sapeva nulla del sacrilegio?

«Ti ricorda qualcosa la parola “sacrilegio”, per caso?» Gli chiesi ironicamente, sollevando le sopracciglia. Lui ci pensò un attimo, poi annuì.

«Certo che ne sono a conoscenza, ma sinceramente non mi interessa...» Mi rispose, squadrandomi. Io ressi il suo sguardo.

«Non hai paura di quello che potrebbe succedere?» Gli domandai io, esasperata.

«No, perché quello che avrei in una notte, basterebbe a farmi dimenticare ogni maledizione...» Rispose maliziosamente, lanciandomi occhiate eloquenti. Restammo in silenzio per qualche attimo.

«Tu riesci a trasformarti in Sempiterno?» Gli chiesi improvvisamente, con voce tremante. Se lui riusciva a trasformarsi, voleva dire che io ero stata colpita da un incantesimo e che era tutto a posto, anche se...mi piacerebbe che non fosse un incantesimo. Cosa diamine vado a pensare?!

«Ehm...no, credevo che tu mi avessi lanciato una specie d’incantesimo...» Rispose Sulfus, guardandomi leggermente preoccupato. Oh no! Il che voleva dire che...no, non può essere, non può essere una coincidenza!

«E tu riesci a trasformarti in Sempiterna, angioletto?» Mi domandò poi, interrompendo le mie riflessioni.

«No, ed è questo che mi preoccupa...» Risposi. Lui mi guardò senza capire, poi spalancò gli occhi.

«Vuoi dire che non hai fatto nessun incantesimo?» Mi domandò.

«Nessuno...il che vuol dire che...»

«Beh, allora...»

«Sulfus, non ci provare neanche!» Lo ammonii io. Lui, che mi si era avvicinato, mi guardò ghignando.

«Dai...» Mi supplicò, accarezzandomi i fianchi. Io lo guardai male, allontanandolo. Lui fece per riavvicinarsi, ma io mi spostai nuovamente.

«Sei proprio impossibile...mi arrendo! Solo per stanotte però, domani tornerò all’attacco...» Affermò, avviandosi verso la sua parte del letto ed alzando le mani in segno di “pace momentanea”. Io, titubante, andai a sdraiarmi dalla mia parte, dandogli le spalle. Sentii diversi fruscii, poi il braccio di Sulfus prendermi per la vita e attirarmi a sé. Io feci per allontanarmi, ma lui mi trattenne.

«Tranquilla Angioletto, io mantengo le sempre le mie promesse...» Mi disse dandomi un bacio sul collo. Io mi tranquillizzai. Dal tono della voce sembrava sincero. Mi girai verso di lui, dandogli un bacio sulla guancia e mi accoccolai nel suo abbraccio caldo, addormentandomi.

La mattina seguente, quando mi svegliai, trovai tutto in ordine, anche se avevo una sensazione di freddo...poi mi ricordai; Sulfus! Ci siamo addormentati abbracciati, ma adesso dov’era finito? Mi alzai e mi guardai intorno, vedendolo seduto su una sedia, tutto vestito, che mi fissava.

«Giorno Angioletto! Vai pure in bagno, lì ci sono i vestiti che ti dovrai mettere oggi. Io ti aspetterò qui, ho in programma una giornata speciale...» Mi disse, sorridendo. Io, senza farmelo ripetere due volte, abbozzai un “Giorno” e mi precipitai in bagno. Sul lavandino c’era un tubino nero, che arrivava leggermente sotto l’inguine, ed un copri spalle in pelle, rosso. Poi c’erano anche una cintura con disegnato sopra un teschio rossa e delle calze a rete che arrivavano fino a metà coscia, che potevano essere agganciate al vestito tramite un elastico rosso, in modo che camminando non cadessero. Per finire, vidi un paio di stivali, uno rosso ed uno nero. Le ragazze Devil avevano davvero un modo strano di vestire! Purtroppo dovevo mettermi quei vestiti, non potevo fare altrimenti. Notai che ci fosse anche la biancheria. Avevo bisogno di fare un bagno, ma quando guardai la vasca, mi scappò un urlo di sorpresa. Era piena di lava!

«Ahaha! Immagino che sia stata la lava a farti urlare, eh? Voi angioletti non siete abituati a fare un bagno come si deve a quanto pare! Tranquilla, è speciale, non ti brucerai.» Mi informò Sulfus dall’altra parte della porta. Io, titubante, provai a toccarla. In effetti non scottava, anzi! Dava una sensazione estremamente rinfrescante! Mi tolsi gli indumenti che mi ero messa la sera prima ed entrai, andando sotto completamente, incurante di aver “bagnato” anche i capelli.

Quando riemersi, notai che ero completamente asciutta ed incredibilmente pulita. Wow! Uscii dalla vasca e mi misi l’intimo ed i vestiti. Sotto al tubino c’era una borsetta rossa e, curiosa, guardai al suo interno. Vi era inserito un biglietto, sul quale avevano scritto:

 

Portati ovunque questa borsetta, è molto importante aver sempre del trucco dietro. Se guarderai bene, noterai ci sono dei gioielli fantasmagorici, indossali! Piacere, mi chiamo Demetra ed oggi mi conoscerai! Ciao, ciao!

 

Okay, oggi avrei incontrato una ragazza di nome Demetra. Avevo già sentito quel nome...ma dove? Giusto, sì! Il re aveva detto a Caleb che ad aspettarlo nella sua stanza c’era una ragazza di nome Demetra...beh, dalla lettera sembrava che fosse simpatica e solare, fatto che mi risultava alquanto strano per una Devil. Finii di allacciarmi il vestito e mi truccai leggermente, guardandomi allo specchio e sorridendo. Anche se quegli abiti non erano nel mio stile, dovevo ammettere che stessi veramente bene.

Quando uscii, trovai Sulfus fuori dalla porta del bagno che fumava una sigaretta. Non appena posò lo sguardo su di me, la fece cadere a terra, senza preoccuparsene minimamente. Per nostra fortuna, quella schifezza si spense subito. Mi venne incontro, porgendomi un braccio, che io  presi, e mi fermò, facendomi finire tra lui ed il muro, proprio come il giorno prima. Stavolta non lottai per liberarmi, rimasi ferma a guardare quello che avrebbe fatto, curiosa.

«Devo vedermi con una certa Demetra, ho trovato un biglietto qui dentro...» Affermai, indicando la borsetta. Lui mi mise un braccio intorno alle spalle, avviandosi verso la porta della sua camera.

«Andiamo?» Mi chiese, ed io annuii entusiasta. Una volta fuori dalla stanza di Sulfus, vidi Caleb ed una ragazza mora con gli occhi verdi. Lei mi sorrise e lo fece anche Caleb. Io ricambia. Sarebbe stata una giornata molto divertente, questo era sicuro.

 

 

Ciao a tutti!!! Innanzitutto ci tengo a ringraziare miliardi di volte Kiriku, Scorpiusthebest, Krystal86, La Mangaka per aver recensito e mi fa piacere che la storia vi sia piaciuta!! Ringrazio anche solamente chi l’ha letta.. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto come il rpecedente.. Kiss Elly!!!

 

 

 

Capitolo corretto il 7 ottobre 2012. Quanto scrivevo male? D:

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** La mia giornata da Devil.. Parte prima. ***


La mia giornata da Devil.. Perte prima.

La figlia dei fiori

Capitolo 5: La mia giornata da Devil.. Parte Prima.

 

 

< Ciao!! > Mi disse la ragazza mora che avevo di fronte a me. Poi mi si avvicinò, prendendomi per mano e correndo via dai due ragazzi. Vidi Caleb e Sulfus sorridere. Io corsi via insieme a lei. Ci fermammo davanti ad una porta, molto simile a quella della stanza del ragazzo che non riuscivo a togliermi dalla testa. (Sulfus!! NdA) Solo che era molto più sfarzosa. Intendo la porta. Chissà come sarà all’interno.. Pensai.

< Demetra, giusto? > Le chiesi. Lei annuì facendomi l’occhiolino.

< Raf, giusto? > Mi chiese a sua volta, prendendomi in giro. Ma non c’era cattiveria nella voce, ed io risi. Era da un sacco di tempo che non ridevo sinceramente. A dire la verità non me ne ricordavo. E un solo giorno a Zolfanello City era bastato a colmare una laguna di freddezza che da troppo tempo governava sul mio cuore.

Entrammo nella stanza. Era moltoo più sfarzosa della porta. Ovviamente i colori erano il nero e il rosso. Ma c’era anche il rosa. Più che rosa fucsia.. Comunque nel complesso era molto bella.

< Benvenuta nella mia stanza! > Mi disse Demetra, dirigendosi verso una porticina fucsia con sopra scritto in rosso e nero: “Bagno di Demi”. La seguii, incerta.

< Cosa ci facciamo qui? > Le chiesi.

< Sulfus mi ha chiesto di prepararti per oggi.. > Fu la risposta vaga che mi diede la ragazza che avevo di fronte.

< Ok.. Tu sei insieme a Caleb? > Le domandai, curiosa. La vidi arrossire violentemente. Non sapevo che anche i Devil sapessero arrossire. Incatenò i suoi occhi ai miei. Solo ora notai che erano dello stesso colore di Caleb, solo con qualche striatura argento.

< No, non sono insieme a Caleb, ma.. Mi piacerebbe esserlo, purtroppo per noi Devil è considerata una cosa stupida l’amore.. Una volta ne ho parlato con mia madre, che non mi ha più parlato per giorni e giorni, fino a quando le ho detto che era stata una cotta leggera e che mi era passata subito.. > Mi rispose tristemente. Mi morsi la lingua. Avrei dovuto stare zitta, zitta e basta.

< Io.. Scusa, non lo sapevo, mi dispiace.. > Le dissi.

< Tranquilla, non potevi saperlo.. Comunque io continuerò a sperare che quello che tanto desidero possa succedere. >

< Scusa l’ignoranza, ma se non si è innamorati come ci si fa a sposare? > Le chiesi. Lei mi guardò stupita.

< Ma come, sei proprio tu a chiedermelo? Tu che sei una principessa e che devi comunque sposarti con un nobile? Magari qualcuno che non ami? Finora i tuoi ti hanno lasciato tempo perché sei troppo giovane, ma poi ti avrebbero costretta, lo sai. > Mi spiegò. Io annuii. Ne ero consapevole, adesso non mi hanno mai costretta a sposare nessuno, però più avanti non avrei più potuto avere libero arbitrio.

Demetra mi fece cenno di sedermi su uno gabellino fucsia ed io lo feci. Poi guardai il suo vestito. Era simile al mio, solo più sfarzoso. E al posto del rosso c’era il fucsia. Poi prese dei trucchi da una borsetta nera e cominciò a truccarmi. Quando ebbe finito mi guardai allo specchio. Avevo dell’ombretto rosso contornato da dell’ombretto nero. Intorno all’occhi c’era della matita nera. Sulle labbra mi aveva messo un lucidalabbra tendente al rosso. Poi sul viso aveva cosparso dei brillantini. Mi guardai estasiata. Il trucco era piuttosto semplice rispetto a quello delle altre Devil.. E rispetto a quello di molte altre Angel. Era molto bello, anche se descritto così a parole non rende molto l’idea. Poi passò alle mie mani. Mi sistemò le unghie e ci passò sopra dello smalto nero e una volta sfumato ci fece delle sfumature rosse sopra. Infine mi tolse i gioielli che avevo indossato e me ne mise di più elaborati. Gli orecchini erano in oro bianco, piuttosto lunghi, con una pietra sferica nera incastata sul fondo. Poi mi mise una collana lunga, molto articolata, di pietre rosse e perle nere. Mi fece alzare e mi portò davanti al grande specchio. Mi guardai bene. Ero bellissima. Non per vantarmi, certo, ma quegli abiti mi stavano proprio bene, come quelli da Angel, quelli da sera e da cerimonia. Non ero abituata a vedermi così. Ma mi piaceva.

< Grazie mille.. Non so cosa dire.. Ma posso farti una domanda? > Le chiesi io.

< Prego.. Comunque si, chiedi pure.. >

< Cosa faremo oggi?? > Le domandai al massimo della curiosità.

< Stasera andremo in discoteca.. Poi oggi.. Dato che ormai è l’una andremo a mangiare in un ristorante stile Devil poi nel pomeriggio andremo ad una festa.. Piena di ragazzi bellissimi.. Poi avremo due orette per stare tranquilli e cambiarci e poi ci ritroveremo davanti alla camera tua e di Sulfus per andare a mangiare e andare in discoteca.. Ti piace l’idea?? > Mi rispose lei. Io la guardai strabuzzando gli occhi. Intensa la giornata!!

< Certo ma.. Toglimi una curiosità.. Le giornate di voi Devil sono sempre così? Non andate mai a scuola? >

< A scuola ci andiamo una volta alla settimana.. E’ così qua da noi.. Comunque le giornate da noi sono così, ma ho tralasciato quello che succede di notte.. > Mi rispose lei maliziosa. Io sbiancai. Naturalmente ripensai a quello che stava per succedere questa notte e alle emozioni intense che Sulfus riusciva a farmi provare. Mi lasciai sfuggire un sospiro impotente. E questo a Demetra non sfuggì.

< E’ successo qualcosa tra te e Sulfus? > Mi chiese maliziosamente.

< Mi posso fidare di te? > Le chiesi con voce debole. Lei annuì. Io le spiegai quello che era successo tra me e Sulfus, raccontandole del fatto che nessuno dei due riusciva a trasformarsi in Sempiterno.. E che se fosse successo qualcosa tra loro due ci sarebbe stato un sacrilegio.

< E se l’amore tra voi due fosse puro? > Mi domandò lei. Io scossi la testa.

< Sicuramente lui mi considera solo come un trofeo.. Ed io non lo amo.. Per carità, lo desidero con tutta me stessa ma.. Insomma, l’amore non può sbocciare così, all’improvviso. E poi io non credo nell’amore. > Le risposi io. I miei occhi si riempirono di malinconia. Quando ero piccola i miei genitori continuavano a litigare.. Lo fanno tuttora ma ormai ci sono abituata. Loro stanno insieme solo perché sarebbe sconveniente separarsi, per entrambi. Lo dissi a Demetra. Lei mi raccontò che i suoi genitori si erano separati, ma che non per questo non amava. Io le sorrisi. Intanto, mentre parlavamo, lei si era preparata.

< Sei pronta? > Mi chiese, facendomi l’occhiolino. Io annuii titubante. Non ero sicura che mi sarei trovata a mio agio tra tutti quei Devil.

< Ah, un’ultima cosa.. Noi per festeggiare e andare in discoteca, o cose simili, quindi non credo che noteranno che tu sei una Angel.. >
< Ok.. Va bene! > Risposi io, prendendola a braccetto. Quando uscimmo ci trovammo di fronte i due fratelli gemelli. (Sulfus e Caleb, tanto per essere più chiari.. ^^ NdA) Sulfus mi si avvicinò, guardandomi incantato. Lo stesso fece Caleb con Demi. Il ragazzo biondo la guardava come se avesse visto la salvezza sul punto di morte. Si vedeva lontano un chilometro che quei due erano innamorati. Solo che se qualcuno avesse scoperto il loro sentimento sarebbero stati esiliati. Però potevano sempre amarsi di nascosto, magari sposandosi e facendo finta di non amarsi, ma la situazione tra me e Sulfus era molto più complicata. Ma cosa penso??? Insomma, come posso lontanamente pensare di interessare a Sulfus?? E cosa mi interessa se gli interesso o meno?? Mi rimproverai mentalmente. Mentivo a me stessa a pensare queste cose. Sicuramente provavo qualcosa per Sulfus, ma non sapevo ancora cosa. Era sicuramente solo attrazione fisica, attrazione fisica e basta. Non poteva esserci dell’altro. Non doveva. Lo vidi avvicinarsi a me, passandomi un braccio intorno alla vita. Io fui percorsa da brividi, ma ormai c’ero abituata. Ogni volta che mi toccava, li sentivo. Io cercai di non badarci più di tanto, cercando di mascherarli. Ma lui se ne accorse, stringendomi di più a lui, ghignando. Ci incamminammo verso un corridoio che andava dalla parte opposta di quello di ieri sera. Uscimmo nel giardino reale e poi ci dirigemmo verso una città, molto vicina al castello. Mi guardai intorno e vidi che era molto affollata. Piena di Devil, vestiti come noi, anche più sensuali. (Sia ragazze che ragazzi) Tutte le ragazze si girarono a guardarci. O meglio, guardarono i due ragazzi che ci accompagnavano, specialmente Sulfus. E lo stesso facevano i ragazzi, guardando specialmente me. Vidi il ragazzo moro che ghignava a tutte complice. Qualcosa dentro alla mia pancia si mosse. Era forse rabbia? Inconsciamente cominciai a sorridere maliziosamente ai ragazzi che mi guardavano. Mi stavo comportando come una stupida, ma era più forte di me. Entrammo dentro ad un locale dove c’era della musica spaccatimpani.

< Non dovevamo andare questa sera in discoteca? > Chiesi a Sulfus, che tornò a fissarmi.

< Certo, infatti questo è il ristorante.. > Mi rispose.

< Cosa te ne pare angioletto? > Mi chiese Caleb.

< Carino.. > Risposi vaga, guardandomi intorno. Era molto bello come posto, ma non gliela avrei data vinta.

Prendemmo posto in un tavolo da quattro. Il cameriere arrivò subito. A dire la verità non appena l’avevo visto avevo pensato che fosse un cliente, non un cameriere.

Era un ragazzo sui diciassette anni, molto bello. I capelli castani, come i suoi occhi, erano un po’ lunghi e la carnagione chiarissima, come ogni Devil che si rispetti. Indossava una camicia nera, con gli ultimi bottoni aperti, e dei jeans dello stesso colore. All’orecchio destro portava un orecchino. Mi sorrise malizioso, un sorriso bellissimo. Bello certo, ma mai quanto Sulfus.. Pensai. Scacciai subito quel pensiero. Io ricambiai il sorriso. Sentii il ragazzo accanto a me (Sulfus) irrigidirsi.

< Posso portarvi qualcosa? > Domando il ragazzo. Io presi quello che presero gli altri anche se non avevo la minima idea di cosa fosse. Poi il ragazzo si rivolse a me.

< Sei nuova? Non ti ho mai visto da queste parti.. > Mi disse porgendomi la mano. Io la presi.

< Si, sono qui da poco.. Come ti chiami? > Gli chiesi.

< Abrax.. E tu? > Mi rispose.

< Raf.. Piacere d’averti conosciuto Abrax.. >

< Piacere mio.. Raf.. > Mi disse facendomi l’occhiolino. Poi mi salutò e si diresse verso il bancone, a preparare quello che avevamo ordinato, immagino.

< Hai fatto colpo Raf! > Mi disse Demetra sorridendo.  Io annuii.

< Sei stata fortunata! Abrax è proprio un bel ragazzo.. E’ difficile attirare la sua attenzione.. > Continuò. Io arrossii leggermente.

< Devi stare attenta a quello lì.. Non è un tipo di cui fidarsi.. > Mi sussurrò Sulfus all’orecchio. Si sentiva chiaramente dalla voce che era arrabbiato.

< Senti da che pulpito! > Gli sussurrai io a mia volta. Lui mi lanciò un’occhiata seccata, poi posò lo sguardo su una Devil. Ora quella ad essere arrabbiata ero io. Ma è mai possibile che quel ragazzo dovesse comportarsi sempre così? A volte mi sembrava che fosse il più bel ragazzo del mondo. Ma adesso mi sono resa conto che non era così.. Era solo uno stupido…

 

 

Continua..

 

 

Ciao a tutti!!!!!!!!! Scusate per il ritardo di 23 giorni, ma sono stata impegnata, tra scuola e altro non sono riuscita ad aggiornare.. Scusatemi ancora.. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, e ringrazio tantissimo chi ha recensito, chi ha aggiunto tra le seguite o le preferite la mia storia o chi solamente l’ha letta!! Kiss Elly!!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La mia giornata da Devil.. Parte seconda ***


La mia giornata da Devil.. Parte seconda

La figlia dei fiori

Capitolo6: La mia giornata da Devil.. Parte seconda

 

 

< Ehm.. Demetra? > Chiesi alla ragazza mora che mi stava di fianco.

< Si? >

< Come mai tutta la gente sta andando dove ci stiamo dirigendo noi? > Domandai, facendole notare la marea di devil che stava andando nello stesso edificio in cui eravamo appena entrati.

< Oh, ma qui a Zolfanello City ogni devil è invitato ad ogni festa organizzata! Non andarci significherebbe perdere d’importanza.. E poi la festa di oggi è una delle più importanti.. > Mi rispose lei, prendendo sottobraccio Caleb. Io non sapevo cosa fare.. Demetra stava andando via col proprio ragazzo e Sulfus mi si era diretto verso una devil mora con un vestito che lasciava molto a desiderare. Improvvisamente mi sentii prendere da un braccio. Quando mi voltai a guardare chi avesse osato anche soltanto a toccarmi, mi sciolsi. Era stato un ragazzo bellissimo, con gli occhi azzurri, i capelli biondi ed un sorriso da favola. Non potevo sapere se era un Angel o un Devil, perché a Zolfanello City per andare da qualche parte ci si doveva sempre trasformare in terreni.

< Ciao. Io sono Zagor. E lei è mia sorella Elanor. Piacere di fare la tua conoscenza..? > Disse il ragazzo, con voce profonda e suadente. In quel momento mi accorsi della ragazza vicina a lui, e vidi che si assomigliavano molto. Stessi occhi, stessa altezza, stessi capelli stesso sorriso.. L’unica cosa che cambiava era la fisionomia e la lunghezza dei capelli.

Cercai di ricompormi.

< Mi chiamo Raf. Piacere di aver fatto la vostra conoscenza.. > Dissi io, sorridendo incoraggiata dalla mano che mi porgeva Elanor.

< Sei nuova di qui? Non ti ho mai vista da queste parti.. > Mi chiese la ragazza. Io annuii.

< Con chi sei? > Domandò il ragazzo biondo. Io indicai Demetra e Caleb e poi indicai anche Sulfus, che era accerchiato da una cerchia di ragazzine. Ma è mai possibile che io debba essere gelosa di lui in questo modo??

< Con i reali? Wow, allora devi essere un pezzo importante.. > Commentò la bionda. Io abbassai la testa, imbarazzata. Non dovevano scoprire chi ero, quindi cercai di non lasciare trasparire niente.
< Beh.. Allora, sai che siamo noi due che compiamo gli anni oggi? > Mi dissero i due fratelli in coro. Io sorrisi ad entrambi.

< Ma allora siete fratelli gemelli! TANTI AUGURI!!! > Dissi io. Elanor mi ringraziò e mi abbracciò e lo stesso fece Zagor. Solo che mentre mi abbracciava sussurrò una frase al mio orecchio.

< Tu sei la principessa Raf, vero? Sei stata rapita? > Mi domandò. Io rabbrividii.

< Tranquilla, anche io sono un Angel, io e mia sorella siamo infiltrati qui.. Ma non possiamo fare niente per aiutarti, manderemmo tutto a monte se ci scoprissero.. Capisci? Cerca di tener duro.. > Mi disse, sciogliendo l’abbraccio.

< Si.. > Risposi io, felice di non essere sola.

< Dato che Sulfus ti ha lasciata qua da sola e Demetra e Caleb si sono dileguati a chissà fare cosa, direi che potresti unirti a noi! Cosa ne dici? Ti andrebbe l’idea? > Mi domandò la ragazza, che aveva ascoltato la conversazione. Io annuii entusiasta, seguendo i due gemelli che si facevano strada tra la folla. Purtroppo tutto procedeva lento dato che i due ragazzi si dovevano fermare ogni cinque secondi per rispondere e non accettare i baci che molto cortesemente venivano regalati ad entrambi. Io sorridevo sotto ai baffi.

Improvvisamente una Devil mi si scagliò contro, urlando cose tipo: “ Non ti avvicinare al mio Zagor, è solo mio, stagli lontana brutta sgualdrina” Eccetera, eccetera, eccetera. Io stavo per ribellarmi quando il ragazzo infiltrato (Zagor) venne in mio aiuto, allontanando la Devil impazzita da me. Quella pazza mi aveva fatto un graffio sul braccio ed uno sulla gamba, ed entrambi perdevano un bel po’ di sangue. Ma che cavolo di unghie aveva? Probabilmente finte.. Elanor corse subito verso di me, domandandomi se stavo bene. Io risposi di si, ma lei mi prese per mano e corse dentro all’edificio, con me dietro che ansimavo. Correva veramente veloce! Quando fummo dentro lei mi guidò verso ad una porta chiusa a chiave. Lei l’aprì ed entrò, facendomi segno di seguirla. Una volta entrate, mi fece sedere sopra ad una sedia dall’aria antica e fece comparire un kit di pronto soccorso.

< Ma guarda che non c’è bisogno.. > Dissi io, ma lei non mi lasciò continuare e cominciò a medicarmi i graffi.

< Invece c’è bisogno, mia principessa.. > Rispose lei.

< Sono solo Raf.. Solo Raf.. > Le dissi io.. Lei mi guardò e sorrise.

< Ma se voi vi comportante così gentilmente con me Sulfus & company non si insospettiranno? > Le domandai. Cavolo, di solito i Devil sono sempre scontrosi e non aiutano mai nessuno.. Invece i due fratelli mi trattavano sempre bene.. Ok che sono degli Angel, ma agli occhi di tutti qui sono Devil!!

< Oh beh, tranquilla, noi siamo piuttosto gentili qui.. Lo sanno tutti.. E comunque penseranno che io e mio fratello vogliamo qualcosa da te, molta gente si comporta così per ottenere qualcosa. > Mi rispose Elanor. Non ci avevo pensato. Fa parte della natura dei Devil essere approfittatrici.. Ma allora Demetra si comportava da vera amica oppure da falsa amica?

< Però ci sono sempre delle eccezioni. Alcuni Devil sono gentili e premurosi.. Ho avuto l’occasione di conoscerne qualcuno.. Ad esempio quella ragazza dai capelli neri con cui giravi prima.. > Io tirai un sospiro di sollievo.

< Sai.. Non solo i Devil sono di natura malvagia.. Ad Esempio molti Angel a corte sono approfittatrici e meschini.. > Le dissi io. Lei mi guardò tristemente e sospirò.

< Lo so.. Lo so.. Purtroppo il nostro regno sta cadendo a pezzi.. > Mi disse lei. Io spalancai gli occhi.

< Come sta cadendo a pezzi?? >

< Hai capito bene.. Ormai ogni persona reale ad Angie Town si comporta come un Devil.. Non c’è più l’aiuto verso il prossimo, ormai è tutto un rubarsi i domini o accaparrare più ricchezze possibili.. Si sta per scatenare una guerra ad Angie Town.. I tuoi genitori non te lo avevano detto? > Mi spiegò. Io feci segno di no. Boccheggiai. Il mio mondo stava cadendo a pezzi.

< C’è un modo per riaggiustare le cose? > Domandai preoccupata. Ci doveva pur essere un modo per salvare Angie Town. Non potevo permettere che il mio popolo soffrisse per i capricci della nobiltà e non potevo permettere che venissero uccise un sacco di persone..

< Si, un modo ci sarebbe, ma è a dir poco impossibile.. > Io la incitai a continuare. Non mi interessava se era impossibile.. Io l’avrei reso possibile.

< I due regni nemici, i Devil e gli Angel, devono ritornare in amicizia. E come sai questa è una cosa impossibile.. > Oh no.. Oh no, no, no. E’ veramente una cosa impossibile.

< E c’è di più. Anche i Devil stanno cadendo in rovina. Per il motivo opposto al nostro. I reali, secondo la gente comune, si stanno rammollendo. Sarebbe un vantaggio per entrambi.. Ma non accetterebbero mai.. > Finì lei. Poi entrò nella stanza Zagor, dicendoci che la festa stava per incominciare.. Allora lasciai cadere il discorso lì. Ma prima di uscire chiesi ai due gemelli quando ci saremmo potuti rivedere faccia a faccia in privato.

< Presto.. Domani noi siamo ospiti dei genitori di Sulfus.. Quindi riusciremo a trovare un po’ di tempo per parlare.. > Disse il ragazzo spingendoci fuori dalla stanza. Io annuii, ed uscendo, notai che Sulfus si guardava intorno preoccupato. Quando mi vide si rasserenò, e mi venne incontro.

< Dove cavolo eri finita?? > Mi domandò, guardando il mio braccio e la mia gamba che, anche se non sanguinavano più, avevano ancora i segni rossi dei graffi.

< E cosa ti sei fatta? >

< Tranquillo, ero con Elanor in infermeria perché una Devil, dato che ho parlato con Zagor, mi è saltata addosso. > Gli spiegai io. Lui mi guardò stupito.

< Conosci i due gemelli?! >

< Ho avuto modo.. > Risposi io vaga. Mi guardai intorno. Il pavimento e il soffitto dell’edificio erano neri, mentre i muri erano rosso sangue. Non me stupii, ormai ero abituata a vivere in quei colori..

< Sulfus.. Perché mi avete rapita? > Domandai. Lui mi guardò e mi tappò la bocca con un dito, guardandosi intorno.

< Sei impazzita?! Non parlare di queste cose quando non siamo al castello! Se qualcuno dovesse.. >

< E va bene! Ma adesso rispondimi! > Lo interruppi, mettendo le mani sui fianchi. Lui mi squadrò un attimo e poi mi attirò a se. Io arrossii ma cercai di non farglielo vedere.

< Ma sei matto? Adesso mi aggredirà qualcun’altra.. > Gli dissi io, cercando di spingerlo via, senza farmi notare dagli altri. Lui sogghignò.

< O beh, tanto ci sono io a proteggerti.. Comunque.. Non voglio che prendi troppa confidenza con gli altri ragazzi.. Capito? > Mi domandò guardandomi negli occhi. Io mi sciolsi sotto al suo sguardo. Cercai di ricompormi, mi mancava l’aria. Possibile che guardarlo negli occhi mi facesse sempre venire le famose farfalle nello stomaco??

< Come mai? > Gli domandai a testa alta. Adesso cosa mi avrebbe risposto? Sulfus aumento di più la presa sulla mia vita, avvicinando le sue labbra al mio orecchio.

< Perché tu sei solo mia, principessa. Mia e di nessun altro Devil o Angel. Ricordalo.. > Io spalancai gli occhi. Avevo sentito male, forse? Veramente mi aveva detto quelle cose? Non sapevo perché, ma in quel momento ero felicissima.. Però.. Scusatemi, e lui poteva avere tutte le donne che voleva? Io, con questo pensiero pungente in testa, mi irrigidii. Lui se ne accorse.

< E, ovviamente, per avere te rinuncerei a qualunque altra Devil al mondo.. Fidati di me.. > Mi rassicurò. Io non ne ero tanto sicura, ma cercai di lasciare perdere i miei dubbi.

Poco dopo la nostra dolce conversazione partì una musica penetrante, non quelle solite canzoni armoniose che si ascoltavano ogni giorno ad Angie Town.. E, dovevo ammettere, mi piaceva. Incominciammo a ballare e a scatenarci, fino a quando non fu il momento di tornare a casa. Con la coda vidi i due gemelli che mi salutavano, ed io ricambiai loro il saluto. Ora c’erano due orette libere per rinfrescarsi e per riposarsi, poi io e gli altri saremmo dovuti andare in discoteca. Quando arrivai in camera di Sulfus dove alloggiavo anche io, Lo vidi dirigersi verso il bagno. Allora io mi sdraiai sul letto, pensando a quello che Sulfus mi aveva detto oggi. Mi addormentai.

 

 

 

Quando mi svegliai era passata un’ora e Sulfus era uscito dal bagno, infatti lo vidi sdraiato vicino a me che probabilmente dormiva. Indossava dei Jeans neri ed una camicia bianca. Io decisi di andare in bagno e prepararmi, pronta all’oscenità che anche adesso avrei dovuto indossare. Ma quando entrai in bagno vidi che dentro alla vasca c’era del latte con delle rose blu che galleggiavano in superficie e il vestito che dovevo indossare non era in stile Devil, ma in stile Angel. Era un vestito lungo fino al ginocchio, piuttosto attillato, con uno spacco fino a metà coscia, indaco. Poi, accanto c’erano dei sandali bianchi con incastonate sopra delle pietre lunari. E anche una giacca, che assomigliava più che altro ad una felpa, bianca. Feci il bagno e mi misi i vestiti. Come trucco c’era soltanto una matita blu, il mascara, l’ombretto bianco e un lucidalabbra. Scettica, mi truccai. E come gioielli c’erano degli orecchini con le stesse pietre dei sandali, con anche la collana ed il braccialetto. Cos’aveva in mente Sulfus? Come mai mi aveva preparato dei vestiti da Angel? Mi guardai allo specchio. Mi stavano bene.

Uscii dal bagno, e vidi che Sulfus non si era ancora svegliato.

Cosa mi aspettava quella serata??

 

 

Salve a tutti!!! Innanzitutto mi voglio scusare per il ritardo mostruoso..E poi ci tengo veramente tantissimo a ringraziare chi ha recensito, aggiunto a preferiti o seguite o storie da ricordare, o chi semplicemente ha letto!! Mi avete fatto veramente felice.. Grazie di tutto, e se avete domande non fatevi scrupoli a farne!! Spero che stiate tutti bene, Kiss ChaneyRossa! =)

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La mia serata da Devil ***


La mia serata da Devil

La figlia dei fiori

Capitolo7: La mia serata da Devil.

 

 

 

Guardai l’orologio. Mancava mezzora all’appuntamento con gli altri e Sulfus stava ancora dormendo. Dovevo svegliarlo. Quando mi avvicinai a lui, notai che era in smoking. Lo chiamai a bassa voce e lui aprì subito gli occhi.

< Che ore sono? > Mi domandò, stropicciandosi gli occhi.

< Manca mezzora all’appuntamento con Caleb e Demetra! > Gli risposi agitata, facendogli segno di alzarsi dal letto.

< Beh siamo in largo anticipo! > Disse lui, girandosi dall’altra parte.

< Dai, non voglio arrivare in ritardo! > Lo supplicai, fingendo di piagnucolare. Li si girò nuovamente verso di me, appoggiandosi sul gomito. Aveva una giacca nera aperta sopra ad una camicia bianca. Al collo aveva una catenina d’argento.

Mi chiese con voce maliziosa. Io arrossii, ma cercai di non darlo a vedere. Ora ricominciava?

< Sulfus.. > Cominciai, ma lui mi interruppe, alzando le mani in segno di resa.

< Ok, ok, ho capito.. Andiamo. > Disse alzandosi. Gli abiti erano perfettamente stirati, non avevano preso nessuna piega e lui profumava di vaniglia e menta. I miei gusti di gelato preferiti.. Era un caso?

< Ma.. Non dovevamo andare in discoteca stasera? E come mai abbiamo dei vestiti in stile Angel? > Gli domandai curiosa.

< C’è stato un cambio di programma.. Questa sera andiamo a mangiare a corte.. E, ovviamente staremo li anche per il resto della serata.. > Mi spiegò. Io sgranai gli occhi. Allora era vero che la nobiltà dei Devil si stava rammollendo. Cercai delle soluzioni per far tornare la pace tra il mondo degli Angel e dei Devil. Ma non mi veniva in mente niente.

< Questa sera ci sarà qualcuno che conosco? >

< Si.. Ci saranno Zagor e Elanor.. > Mi disse. Il mio volto si illuminò. Lui mi guardò con circospezione. Cavolo.. Non dovevo farmi vedere così felice di vederli.. Avrebbe sicuramente sospettato qualcosa altrimenti.

< Ah, bene.. > Dopo quella frase calò un silenzio interrotto solo dai nostri passi leggeri.

Improvvisamente capii come far ritornare in pace i due mondi. Mi bloccai. Un matrimonio! Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima? E quel matrimonio doveva avvenire tra me e Sulfus! Ora mi era tutto chiaro.. Ecco il perché del rapimento.. I devil lo sapevano che questo era l’unico modo.. E gli Angel volevano farmi sposare ad ogni costo qualcuno per impedire che questo accadesse. Ora mi era tutto chiaro.. Ma come..? Come avrebbe convinto gli Angel? Dovevo sposarlo.. Dovevo per salvare le due razze.. E poi.. Mi resi conto che mi ero innamorata di lui.. Ma se lui non fosse innamorato di me?

Guardai il mio accompagnatore, che intanto aveva chiesto se andava tutto bene..

< Ora ho capito.. > Sussurrai. Lo vidi sbiancare.

< Cosa hai capito? >

< Ho capito perché mi avete rapita.. Lo avete fatto perché volete la pace tra i due mondi? Vero? > Gli chiesi.

< Non so di cosa stai parlando.. >

< Oh, invece lo sai.. Mi avete rapita perché l’unico modo e quello di fare sposare la principessa Angel col Principe Devil con un contratto di vero amore.. > Gli dissi. Lui mi guardò.

< Ora che l’hai capito.. Tutti i miei sforzi per farti innamorare di me sono andati in fumo, vero? Mi considererai uno a cui interessa solamente la propria esistenza e.. > Ma io scossi la testa.

< Tuttaltro! Non lo penso affatto! Invece non so quello che pensi tu.. > Gli dissi io. Finalmente avrei scoperto cosa gli girava per la testa. Se in questo momento fossi trasformata in Angel avrei capito subito se le parole da lui pronunciate fossero il vero od il falso. Ma ora ero una semplice terrena, e mi sarei dovuta basare sul solo istinto.

< Quello che penso io? >

< Si.. Rispondi sinceramente.. >

< Ok.. Allora.. Ecco io.. Io mi sono innamorato di te dal primo momento che ti ho vista. Ero scettico all’inizio, devo ammetterlo.. > mi disse, e vidi che aveva fatto un grande sforzo nel dirlo. Mi convinse, da un lato. Ma dall’altro no. Era di mia natura essere sospettosa.

< Ma allora perché ti comportavi in quella maniera quando mi hai conosciuta? > Gli domandai. Lui sorrise ironicamente.

< Perché sono un Devil! > mi rispose.

Sulfus cercò di baciarmi, ma io mi scansai, arrossendo violentemente.

< Sarebbe il tuo primo bacio questo, giusto? > mi chiese, ghignando. Io abbassai la testa, sussurrando un si. Sulfus mi cinse la vita con le braccia e mi baciò. ( FINALMENTEEEE xD NdA)

Inizialmente era un bacio calmo e tranquillo. Delicato. Mi lasciava il tempo di imparare il ritmo giusto. Pensavo che lui mi avesse sbattuta al muro come tutte le altre volte, pensavo che mi baciasse in maniera rude, come pensavo facesse un Devil. Invece mi teneva stretta a se, dolcemente. Io mi sciolsi. Capii che lui ormai mi era entrato nell’anima. E niente e nessuno avrebbe potuto togliermelo da dentro.

Cominciai a rispondere al bacio, e questo si fece più insistente, più passionale. Il contatto della mia pelle calda con la sua fredda mi ricordava quanto piacevolmente io e lui eravamo diversi. Purtroppo dovemmo interrompere quel contatto tanto desiderato da entrambi. Quel contatto che mi aveva fatto capire che Sulfus era il mio vero amore. Non c’era stato nessun sacrilegio, e tutto mi pareva più semplice. E poi lui baciava in maniera meravigliosa. Comunque adesso eravamo veramente in ritardo! Ci dirigemmo verso un portone d’oro massiccio, con incastonate delle perle nere e dei rubini rossi.

< Non dovevamo vederci con Demetra e Caleb? > Gli domandai.

< Cambio di programma.. > fu l’unica risposta che mi diede. Poi mi guardò e mi sorrise. Io ricambiai. Sentivo un gioia immensa nascere dentro di me. Ed ero sicura che fosse lo stesso che stava provando lui. Non appena le nostre labbra si erano toccate era come se riuscissi a percepire le sue emozioni. Era una cosa stupenda. Mi rimproverai. Mi stavo trasformando in una ragazza a dir poco troppo sdolcinata.

< Ah, tieniti pronta.. Stasera devi affrontare i miei.. Perché dovrò digli cos’è successo.. > Mi disse. Io annuii. Fin da piccola ero stata addestrata in maniera tale da rispondere in maniera corretta ad ogni tipo di conversazione. Quindi non mi preoccupai.

Io e Sulfus entrammo dentro alla sala, a venti centimetri di distanza. Vidi che tutti quanti erano trasformati in Devil. Ma se non erano trasformati in terreni cosa avrebbero fatto Elanor e Zagor? E cosa avrei fatto io? Cercai con lo sguardo i due gemelli. Li trovai. Erano seduti ad un tavolo vicino ai reali. Ed avevano le corna e le ali da Devil. Li guardai furiosa. Mi avevano mentito! Però la mia rabbia svanì quasi subito. Era per merito loro che io e Sulfus ci eravamo dichiarati. Quando loro incrociarono il mio sguardo, ghignarono, soddisfatti. Poi anche gli altri Devil si accorsero della nostra presenza e nella stanza calò un silenzio pieno di aspettative. Mi guardai intorno, e capii che ogni persona lì presente sapeva che io ero Raf, la principessa degli Angel e che aspettavano qualche segno di riuscita del loro piano. Sentii la mano del ragazzo prendere la mia con una presa decisa, spiegando a voce alta, in maniera che lo sentissero tutti, quello che era successo. Si alzò un grido di vittoria da ogni tavolo, e le ragazze presenti a corte, anche se erano visibilmente seccate, mi sorrisero. Io tenni la testa alta, anche se quello che avrei voluto fare sarebbe stato scappare via da tutti quegli occhi che mi guardavano. Fortunatamente non lo feci. Andammo a sederci a tavola vicino ad Sulfurius e Callie. Demi e Caleb erano già lì. Passammo la cena a parlare. Beh, la gente intorno a noi faceva domande ed io rispondevo. Sulfus lanciava loro delle occhiate fatali, da far indietreggiare anche io più curiosi. Io, che non disponevo dello stesso dono, rimasi a rispondere, mentre lui ascoltava annoiatamente il discorso dei suoi genitori. “Così avremo più tempo per stare insieme dopo..” Mi aveva detto. Io, a quelle parole, arrossii violentemente. Ma ritornai del mio colorito normale velocemente, anche perché divenni bianca come un cadavere. Voleva dire che.. Io lo volevo, ma avevo paura.. Tanta.. Oh insomma, non dovrei avere paura, sono una principessa, e fin da piccola mi avevano abituata ad ogni tipo di dolore possibile ed inimmaginabile. Ma avevo paura lo stesso.

Passarono circa due ore, ed ormai la sala da pranzo (cena) si stava svuotando. Sulfus si alzò e lo imitai. Salutammo tutti e silenziosamente ci avviammo verso la camera del ragazzo. Quando entrammo, Sulfus mi attirò a se, baciandomi sulla bocca. Fu all’incirca come quello di prima, solo molto più passionale ed esigente. Io gli cinsi il collo con le braccia, e lui mi teneva stretta a se, dolcemente, con fare protettivo, come impaurito della mia immagine distante. Ma io ero li vicino a lui, felice, e per un momento mi dimenticai di tutto. Poi, quando mi adagiò sul letto, mi risvegliai. Involontariamente mi irrigidii e se ne accorse.

< Raf.. Se non vuoi posso aspettare.. > mi disse con gli occhi pieni di desiderio. Io scossi la testa. Avevo solo un po’ di paura. Lui mi sorrise.

< Tranquilla, non ti farò male. > Quella fu l’ultima frase, prima dell’appagamento di entrambi. All’inizio aveva fatto un po’ male, ma il dolore era scomparso subito.

Lo abbracciai, accoccolandomi contro il suo petto marmoreo.

< Ti amo.. > Sussurrai.

< Anche io.. Ti amo.. > Mi rispose. Piano piano scivolai nel sonno. Ed anche lui. Quella era stata la giornata più bella della mia vita. Ed ero convinta che quella sarebbe stata una delle tante uguali a quella, se non migliori.

 

Salve a tutti!!! Grazie mille, veramente, grazie!! Le vostre recensioni mi hanno riempito il cuore di gioia!! Ora vi risponderò..E vi ringrazierò ad uno ad uno..

PrettyVitto: Ecco qua il nuovo capitolo.. Spero che ti sia piaciuto! Grazie mille per la recensione.. =D

Kikka97: Ciao!!! Grazie mille veramente… Ecco cosa ha in mente Sulfus.. Spero che ti piaccia il capitolo, lo spero tanto! J

Silvj: Ti ringrazio tantissimo per la tua recensione!! Ed ecco cosa prova Sulfus.. Come vedi prova dei sentimenti reali per Raf! I due infiltrati non sono veramente infiltrati, ma erano una parte del piano per far innamorare Raf di Sulfus.. Spero che il capitolo ti abbia soddisfatta!! Ciao! :D

Vespa4e: Grazie per la tua recensione!!! Mi fa piacere che l’idea del mondo che va a rotoli ti sia piaciuta.. ^^ Un bacio!

La Mangaka: Hai indovinato!! Sulfus si è innamorato di lei.. =) Grazie per la recensione.. ^^ A presto!

Marrion: Ecco il nuovo capitoo!! Spero che ti abbia soddisfatto.. E grazie per la recensione!! Ciao, un bacio! =)

Girl95Devil:  Ehehe, anche a me piacerebbe essere al posto di Raf! ^^ Spero veramente che il cappy ti sia piaciuto, grazie per la recensione, baci !!! =D

Martysquit: Grazie mille, mi rendi veramente felice scrivendomi così! ^^ Spero che ti sia piaciuto, baci!! =)

__Ale: Ecco il capitolo! Spero ti sia piaciuto.. E grazie per la recensione!! Baci J

TheLadysolly: Ecco la continuazione, spero ti piaccia.. ^^

Favola08: Grazie mille per la bellissima recensione!! Mi fa piacere che ti piaccia, e spero che questo capitolo non ti abbia delusa!! =)

Luna di ghiaccio: Ecco il nuovo cappy!! Mi fa piacere quello che hai scritto, perché volevo proprio esprimere le emozioni di Raf!! =) Bacia e a presto! =D

Valecullen_thedevil93: Grazie mille per la tua fantasmagorica recensione! Spero che il capitolo ti abbia soddisfatta.. Hai indovinato su Zagor ed Elanor, loro due non sono degli Angel, ma dei Devil! Faceva tutto parte del piano per fare innamorare Raf! =) Cmq il perché del rapimento è stato spiegato nel testo.. Baci e a presto! ^^

 

A prestooo!!!!!!!!!!!!!!!! Baci ChaneyRossa!!!!!!!!!!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La Mattina Seguente. ***


rag sulfus

La figlia dei fiori.

Capitolo 8.


Mi sveglia, indolenzita.. Avevo un dolore bruciante nel bassoventre, anche se non capivo il perché. Poi ricordai, la dichiarazione.. Il bacio. La notte.. Oddio! Avevo appena fatto l’amore? Non fraintendete, è stato bellissimo ma.. Ora cosa accadrà? Per di più non mi sarei mai immaginata di farlo a quindici anni. Beh, la vita si sa, sconvolge anche le cose più banali! Cercai di tirarmi a sedere ma una mano mi bloccava, stringendomi ad un corpo freddo. Sulfus! Lentamente mi girai verso il bellissimo ragazzo con cui avevo condiviso i momenti più belli e magici della mia vita. Sul viso aveva stampata un’espressione serena e tranquilla, non il solito ghigno da devil che di solito portava come se fosse parte di se. Beh, in fondo era parte di se.. L’essere innamorato non vuol dire per forza non essere stronzo o prepotente.. O semplicemente Devil!

Gli spostai una ciocca di capelli ribelli dal volto e lui sospirò, stringendomi di più a se. Sorrisi, beandomi quei momenti che speravo tanto si potessero ripetere.

Improvvisamente aprì gli occhi ed entrai in contatto con una tempesta ambrata, che quel giorno però non aveva malizia o cattiveria.

-Ciao..- Sussurrai piano, impaurita di rompere quell’atmosfera tanto perfetta da essere quasi irreale.

-Hey..- Mi salutò lui, nascondendo la testa sul mio collo e respirando il mio profumo.

-Come va?- Mi domandò cauto, consapevole che la prima volta per una ragazza non è mai una passeggiata.

-Un po’ intontita.. E mi fa male la pancia ma.. In fondo sto bene.- Gli risposi, chiudendo gli occhi. Portò una mano al mio ventre, poggiandocela sopra delicatamente. Lo sentii sussurrare delle parole e poi una luce violacea la illuminò. In quel preciso momento un formicolio si fece strada dentro di me ed il dolore scomparve.

-Non sapevo che avessi dei poteri curativi..- Gli dissi io, stupita. I Devil non dovrebbero avere dei poteri curativi, bensì gli Angel!

-Beh ecco.. Molti di noi Devil ultimamente hanno dei poteri curativi o che originano vita. Hai presente far crescere delle piante o delle cose simili? Sembra quasi che Devil ed Angel si siano scambiati i ruoli in questo ultimo periodo..- Mi spiegò, con la voce impasta dal sonno, tornando a posare la testa sul cuscino e guardandomi.

-Si lo penso anche io.- Ammisi, scrollando le spalle. Rimanemmo a fissarci per dei minuti che parvero una dolce eternità, poi qualcuno bussò alla porta.

-Non voglio essere interrotto, chiunque sia se ne può benissimo andare!- Sbottò Sulfus seccato, stringendomi di più a se. Io mi abbandonai al suo petto, stranamente stanca.

-Ma Sulfieee! Sono io, Shana! Andiamo apri, ho una sorpresina per te!- Una voce estremamente fastidiosa pronunciò delle parole che mi fecero gelare il sangue. Il “mio” ragazzo sembrò accorgersene perché mi baciò la bocca, delicatamente.

-Shana, chiunque tu sia, vattene!- Ordinò, tornando a concentrarsi su di me.

Improvvisamente una ragazza molto bella entrò nella stanza di Sulfus, vestita solo dello stretto indispensabile, peggio di una prostituta. Quando ci vide così vicini, sgranò gli occhi.

-Perché state così?! Senza fare sesso?! Cos'è questa storia?!- Domandò con la sua vocetta petulante, infastidendomi fino al punto da farmi evocare delle fiamme nelle mani. Sulfus mi tenne stretta, impedendo di dare loro vita.

-Ma non hai ancora capito? Vattene via, sono insieme alla mia metà e non voglio interruzioni!- Rispose lui, tirandosi a sedere ed indicando la porta.

-Se la tua nuova sgualdrina è d'accordo a me andrebbe benissimo un incontro a tre!- tentò di nuovo la gallina, facendomi bollire il sangue nelle vene. Chi si credeva di essere per darmi della puttana? Per dare della puttana alla principessa degli Angel?

-Raf, tranquilla.. Senti... Xantia o chi cazzo sei.. Una puttana sarai tu primo, e secondo ti avrò scopata da ubriaco, non mi ricordo neanche del tuo brutto grugno!- Disse Sulfus alzando il livello della voce, alterato. Agli angoli degli occhi della ragazza spuntarono delle lacrime, quindi corse via, sbattendosi la porta alle spalle.

-Senti Raf.. Spero che quanto accaduto non ti abbia infastidita..- Mormorò Sulfus mortificato. Io alzai gli occhi al cielo, guardandolo male.

-E' ovvio!- Sbottai, per niente contenta. Era una cosa naturale che mi avesse infastidita.. Ma se Sulfus non mi amasse veramente a quest'ora penso che non saremmo qui, dopo tutto quello che era successo!

A quel pensiero arrossii e lui se ne accorse, sogghignando.

-A cosa stai pensando, Raf?- Mi domandò infatti, alzandosi sui gomiti. Io nascosi la testa su cuscino, imbarazzata. Lui mi strinse nuovamente a se, baciandomi il collo.

-Sulfus..- Un nome, un bellissimo nome che mi apparteneva ma che in quel momento risuonava con una nota di rimprovero.

-Mh?-

-Non dovremmo alzarci?- Gli ricordai. Quella mattina mi era stato detto che ci sarebbero state delle presentazioni, anche se non sapevo bene riguardo a che cosa.

-Si, infatti, dovremmo.. Non dovremo. Ed ora silenzio!- Mi rispose, stringendomi ancora di più.

-Sulfus!- Lo rimproverai e lui, arrendendosi, mi baciò sulla fronte. Poi mi sorrise.

-Okay, angelo mio! Ti spiace se vado prima io in bagno?- Feci cenno di no e quando fu uscito dalla doccia, mi ero messa qualcosa addosso in maniera tale da nascondermi.

-Ti preferisco senza camicia, sappilo!- Mi comunicò ed io in risposta gli feci una linguaccia, fiondandomi a mia volta in bagno.

Niente di strano! Che bello! Quella mattina mi sarei dovuta mettere una camicia con le manche a tre quarti e una gonnellina che arrivava a qualche centimetro più su del ginocchio, scozzese. Quando uscii lo vidi anche lui con una camicia, nera, e dei jeans, bianchi.

Mi baciò ed io lo respinsi un attimo, non ero ancora abituata a quegli scambi.. Sebbene quella notte avessi condiviso tutto con lui, non riuscivo a lasciarmi andare definitivamente.

-Ogni cosa a suo tempo!- Mi disse, sorridendo sconsolato.

Uscimmo dalla sua camera e ci dirigemmo verso il salone dove eravamo stati circa dieci ore fa.

Ero nuovamente nervosa..

Come avrei fatto a guardare in faccia Caleb, Demetra ed i suoi genitori? Chissà perché, ero convinta che sapessero benissimo cosa era successo nella stanza del mio Devil.. Mah!


Salve a tutti!

Bene.. Ecco.. Io..

MI DISPIACEEEEE!!!! D:

Lo so che sono stata lentissima a pubblicare il capitolo, che tra l'altro è anche abbastanza corto!

Questa volta voglio farvi una promessa, che voglio mantenere con tutta me stessa..

A Natale pubblicherò il prossimo capitolo, lungo e pieno di sorprese.

Ho già un'idea.
Sarà il mio regalo per voi. E' bello dedicare le proprie fanfiction a qualcuno..

Bene! Spero che vi sia piaciuto.. Beh, è solo un capitolo di passaggio, per cui nulla di speciale..

Aspetto un commentino per sapere cosa ne pensate!

Grazie mille delle recensioni che mi avete fatto.

Mi hanno riempito il cuore di felicità, anche le critiche, che sono sempre bene accette!

Scusate ma non riuscirò a rispondere alla recensioni..

Nel prossimo capitolo cercherò di farlo! :D

Bene..

Al 25 allora!

A presto, ElanorFantaGreen!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** AVVISO ***


avviso

Salve a tutti!

Volevo dirvi che in questo periodo mi impegnerò correggere i capitoli precedenti, perché ho notato che, un po' per l'html e per la mia inesperienza, ci sono numerosi errori.

E dato che ci sono penso che aggiungerò qualcosa in più sulla loro nottata, in fondo l'avete detto voi, questa è una fanfiction a livello arancione, no?

Spero che a voi vada bene..

Continuerò a scrivere il capitolo nove..

E spero di poterlo pubblicare presto.

In ogni caso, se volete seguirmi su facebook, ho creato una pagina che si chiama ElanorFantaGreen EFP.

Ecco qua il link:

http://www.facebook.com/update_security_info.php?wizard=1#!/pages/ElanorFantaGreen-EFP/110868622312157


Ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Un ritorno.. Imperfetto. ***


raf sulfus

La figlia dei fiori

Capitolo09.


Arrivammo alla sala con mezz'ora di ritardo. Oh, incominciamo bene!

Una volta dentro notai però che era praticamente vuota, nemmeno i genitori di Sulfus c'erano. Oddio, non potevano essersene andati, no?

-Sulfus! Guarda quanto siamo in ritardo, non c'è più nessuno!-

-Calma, calma angioletto. Per noi Devil le dieci sarebbero le undici. Ogni Devil che si rispetti arriva con un'ora di ritardo!- Mi spiegò, guardandomi con fare serio. Io sgranai gli occhi..

-Oh.- Dissi soltanto. Che abitudini bizzarre. Ci accomodammo tranquillamente al tavolo più grande e centrato della sala, in quanto eravamo i personaggi che andavano acclamati. Quella situazione non mi piaceva, non mi piaceva per niente. Com'era possibile che tutti i Devil fossero diventati così.. Cortesi? Non mi sentivo al sicuro in quel castello. Giravano delle persone dall'aura malvagia. Non sapevo spiegarmi il perché di così tanta paura, ma.. Insomma, lo sapevo e basta!

L'altra sera, quando siamo entrati in questa stanza dopo esserci baciati, c'era un tavolo di persone sicuramente d'alto rango che mi guardavano sogghignando. Malignamente. Possibile che avessi dei nemici?

Che domanda. Era ovvio! Avevo nemici infidi e viscidi sia dalla parte degli Angel che dalla parte dei Devil.

In ogni caso.. Non me ne ero accorta subito. Solo in quel momento ci avevo fatto caso.

Erano quattro uomini e sette donne. Vestiti di tutto punto, con trucchi pesanti le donne e con orologi d'oro gli uomini.

Sulfus dovette accorgersi del mio disagio perché mi passò un braccio attorno alla vita chiedendomi se stavo bene. Gli spiegai delle mie sensazioni, tralasciando il gruppo che tanto mi spaventava.

-Oh non preoccuparti.. Finché sarai con me non ti succederà nulla. Puoi starne certa.- Mi rassicurò. Lentamente annuii, per niente convinta.

Piano, piano la sala cominciava a riempirsi ed anche le persone da me temute presero posto, cominciando a ridere altezzosamente e a bere. Cosa non lo potevo sapere, ma aveva una consistenza densa ed era di colore vermiglio.

Meglio non pensarci. Se avessi fantasticato su quei cocktail per un altro po' probabilmente me la sarei data a gambe.

Ma dov'era finito il mio coraggio? Chissà!

Alla fine anche i reali fecero la loro comparsa, sedendosi vicino a noi.

-Allora Raf.. Come stai?- Le chiede premurosa Callie, mettendole una mano sul braccio. Raf arrossì, cercando però di non darlo a vedere.

-Sto bene, grazie.- Risposi, guardando golosa le prelibatezze presenti sul tavolo.

Forse la giornata sarebbe diventata migliore se avessi potuto assaggiare un po' di tutto. Ad Angie Town ai banchetti c'erano delle porzioni piccolissime e insapori.
Ripensandoci, mi sarebbe piaciuto vivere a Zolfanello City.

Ricacciai quel pensiero, prendendomi una porzione di torta al cioccolato.


Eravamo nella stanza Sulfus ed erano presenti anche Callie e Sulfurius. C'erano anche Demetra e Caleb.

-Cara, forse sarebbe meglio se tu tornassi a casa tua, insieme a Sulfus, Caleb, Demetra, Zagor e Elanor. Così da spiegare gli avvenimenti accaduti.. E beh, se potessi tralasciare il fatto che ti abbiamo rapita in maniera così brusca.. Sai, forse renderebbe più facili le cose.- Mi disse Callie ed io annuii, sorridendole. Sembrava tanto che fosse mia madre, tranne per il fatto che non mi aveva mai parlato così gentilmente e non si era mai preoccupata. Infatti la Devil mi aveva abbracciata più di una volta stamattina, dicendomi di fare attenzione. Era una donna veramente adorabile.

Dopo pranzo mi diressi in camera con Sulfus, a fare una doccia ed a pensare. Stranamente non aveva tentato nessuna avance e mi aveva lasciata un po' di tempo sola. Forse voleva farmi schiarire le idee e di questo gli ero grata, ma..

Lo volevo avere vicino.

-Sulfus?- Chiamai, sdraiata sul letto. Era da un po' di tempo che era in bagno e stavo incominciando a preoccuparmi.

-Mmh?- Fu la sua risposta.

-Tutto bene?-

-Si, tutto perfetto. Se vuoi entrare, entra, tanto ho finito.- Mi disse, ed io entrai. Arrossii, indossava solo un asciugamano nero che lo copriva nell'intimità e che lasciava scoperto il fisico perfetto. In più aveva delle gocce di lava fredda che gli colavano dai capelli e lungo il busto.

Lo vidi ghignare mentre mi si avvicinava.

-Sono bellissimo, no?- Mi domandò, stringendomi per la vita. Io gli tirai un piccolo pugno sulla spalla, sorridendo involontariamente.

-Si.- Ammisi, schiacciata dall'innegabile verità. Sulfus era bellissimo.

-Tu però lo sei più di me!- A quelle parole diventai ancora più rossa ma prima che potessi ribattere, mi baciò e con la lingua mi chiese l'accesso. Io schiusi le labbra, facendole entrare in contatto e danzare.

Bastarono cinque minuti per farmi raggiungere il paradiso. Ci separammo ansanti.

-Sulfus.. No. Voglio andare a casa con un po' di energia in corpo.- Gli dissi, poggiando la testa sulla sua spalla. Sorrise, baciandomi i capelli.

-Certamente, angelo mio! Dai, ora preparati che dobbiamo andare tra poco.- Mi disse e dopo un ultimo interminabile bacio, lo lasciai tranquillo in bagno.

Mi sistemai i vestiti, che ovviamente non erano scandalosi come quelli che avevo indossato in questi giorni, e mi pettinai i capelli.

Quando uscì dal bagno, ci dirigemmo insieme verso il salone, dove c'erano già Zagor e Elanor. Li salutai e loro ricambiarono. Sulfus, invece, non salutò né l'uno, né l'altra. Evidentemente non gli stavano simpatici. Mi dovevo ricordare di chiedergli il motivo, una volta presentata l'occasione. Eppure si sono dimostrati così gentili nei miei confronti che.. Boh! In ogni caso, essendo dei Devils, forse avrei dovuto stare comunque allerta.

Passò parecchio tempo prima che arrivassero anche Caleb e Demi, ed ancora di più prima che lo facessero Callie e Sulfurius.

-...Hai capito?- Callie mi fece nuovamente una serie di raccomandazioni. Non potei non domandarmelo. Tutto ciò lo faceva perché si era affezionata a me oppure per il fatto che non voleva inimicarsi gli Angels? Mah! Comunque l'unica cosa che a mio riguardo importava, era il fatto che dimostrasse di volermi bene. Magari non era così, ma.. Per lo meno sembrava!

-Stia attenta, Raf. Soprattutto a questa massa di Devils ignoranti!- Mi disse Sulfurius, con voce imperiosa. Però vidi che vi era una nota di divertimento in quella frase, sicuramente verso l'ultima frase.

I Devils in questione si fecero sull'attenti, sghignazzando. Io, sconcertata, borbottai un “Si, certamente”, prima di montare su quel furgone che qualche giorno prima mi aveva sottratta alla mia normalità. Per fortuna!

Il viaggio trascorse più o meno in silenzio.

Beh, Caleb e Demetra stavano chiacchierando tra di loro, cercando di inserire nella conversazione anche me, Sulfus, Zagor ed Elanor.

Soltanto che io avevo troppi pensieri per la testa e dopo un po' non riuscivo più a seguire il dialogo, Sulfus si era appisolato abbracciato a me e Zagor ed Elanor..

Beh, stavano sulle loro, a sussurrarsi parole all'orecchio, guardandosi con occhi dolci. Che magari stessero insieme, anche se fratelli?

Però forse non erano neanche fratelli. Semplicemente potevano aver preso due Devils molto simili per fingerli fratelli per attuare il piano.. Ma.. Non saprei.

Svegliai Sulfus, che nascose il viso nei miei capelli.

-Angelo.. Perché mi hai svegliato?- Mi domandò con la voce impastata dal sonno. Io inevitabilmente sorrisi. Perché sorridevo sempre?

-Ecco, volevo chiederti due cose.- Mi giustificai, stringendomi a lui. Tanto valeva abituarmi a quel contatto. Tutto mi sembrava così nuovo, che.. Non riuscivo ad abituarmici.

Alzò la testa, facendomi cenno di continuare.

-Elanor e Zagor.. Sono..-

-Si.- Rispose, prima che gli ponessi la domanda. Lo guardai, curiosa.

-Si, stanno assieme. Da noi Devils è una cosa piuttosto normale, soprattutto tra nobili.- Mi spiegò.

-Sono stato fortunato. Caleb per fortuna è un maschio. Altrimenti, se non avessi trovato presto una sposa, avrei dovuto sposarlo. Od almeno credo. Se fosse stato una femmina, ovviamente.- Aggiunse, sbadigliando e passandosi una mano nei capelli. Che usanza strana.

-Ma la prole dopo non..-

-No, affatto. La cosa strana di noi Devils è che anche se il sangue ad unirsi sono due della stessa famiglia.. Il figlio non ne risente. Ultimamente comunque si usa far sposare persone di famiglie diverse, sai, per fare alleanze.-

Rimasi un po' interdetta. Ma pensa te! Ogni secondo che passava, volevo essere nata Devils. Però.. Io volevo bene ai miei genitori. E volevo bene alla mia balia.

-Ma perché tu ce l'hai tanto con loro?- Domandai nuovamente, ancora con quella domanda che mi frullava per la mente. Il suo viso si indurì leggermente.

-Semplice. Spesso le nostre famiglie si trovavano a chiacchierare o a mangiare insieme. Con Zagor è stato odio a prima vista, anche se non saprei dirti bene il perché. Ed Elanor è la versione in femminile di Zagor. Forse è per la loro aria da snob, non lo so. In ogni caso, ora ho veramente sonno. C'è altro che vorresti chiedermi?- Rispose alla mia ultima domanda, per cui scossi la testa, dandogli un casto bacio, e poi lo lasciai riposare, appisolandomi anche io.


Ci svegliammo quando ormai eravamo arrivati al castello di Angie Town, dove abitavo io. Che ironia, adesso sarei stata io a guidare i Devils in un nuovo regno sconosciuto.

Era Gas a guidare il furgoncino ed una volta che scendemmo e scaricammo le valige dei miei “amici”, ripartì, senza rivolgerci una parola. Che tipo strano.

Ci avviammo verso il portone principale. Non c'erano guardie, cosa insolita.

Solitamente non mancava nessuna guardia, e ce ne erano per ogni porta, addirittura per ogni finestra. E lo stesso valeva all'interno. Solo che dentro ce n'erano anche svoltato un angolo.

Che mancassero proprio all'entrata principale era una cosa assurda. Assurda a dir poco.

Lentamente ci avviammo verso l'interno del palazzo e non potei fare a meno di sorridere. Quella era casa mia, ma.. Mi sentivo molto più a casa a Zolfanello City. Basta con questi pensieri, altrimenti con che coraggio avrei potuto affrontare i miei?

-Lasciate pure i bagagli qua nell'atrio.- Dissi ai miei compagni, per poi dirigermi verso la camera dei miei genitori. Ancora nessuno a bloccarci per chiedere spiegazioni. Mi feci incredibilmente sospettosa.

-Sentite, qua c'è qualcosa di strano. Non mi piace. Trasformatevi in Sempiterni e fate silenzio. Vi raggiungerò subito.- Spiegai, continuando ad avanzare. Sulfus fu subito al mio fianco, ed io non obbiettai. Ci trasformammo e lo presi per mano, inviandolo a seguirmi.

Stavamo per svoltare un altro angolo quando sentii delle voci.

-Signorina Findest.. Se si presentasse qua, cosa dovremmo fare?- Era a voce del capo delle guardie, Luca. Mi piaceva ricordarmi il nome di ognuna delle persone che mi circondavano, trovavo antipatico chiamare qualcuno con “hey tu”!

Ma a chi si stava riferendo? E con chi stava parlando? Ci bloccammo, io avevo una bruttissima sensazione.

Findest, Findest.. Dove avevo già sentito quel nome? Ma certo! Era il cognome di Nicholas! Sbirciai, attenta a non farmi vedere. Era una donna sulla quarantina circa, e assomigliava molto a Nicholas. Doveva essere sua madre. Ma cosa stava succedendo?

-Raf? Non credo che ritorni, i Devils l'avranno già uccisa, ma.. Se lo facesse.. Uccidetela.- Rispose, finendo con una risata fredda e malvagia. Mi si ghiacciò il sangue nelle vene. Ma dovevo saperne di più.

-Nicholas ha ancora chiesto di essere liberato.- Questa era la voce di un'altra guardia, Markus. Nicholas era stato imprigionato?

-Digli che finché non passerà dalla mia parte e non vorrà salvare la principessa in ogni modo possibile, può sognarsi di vedere di nuovo la luce del sole.- A quella frase una rabbia sovrumana montò in me, fortunatamente però avevo Sulfus accanto, che aveva fatto una leggera pressione sul mio braccio. Mi girai di scatto, stringendogli ancora di più la mano e tornando dai nostri compagni.

-Presto, prendete i bagagli ed uscite! Presto!- Dissi loro, sebbene con un tono di voce talmente basso che ero meravigliata dal fatto che mi avessero sentita. La paura penetrò nei loro occhi, ed insieme ci tuffammo fuori dal castello.

-Ora vi porto in un posto sicuro. Poi io e Sulfus dovremmo tornare dentro a salvare un mio amico. E' veramente importante!- Lo supplicai con gli occhi e lui annuì impercettibilmente.

Volammo veloci, tanto veloci e li portai in una foresta poco distante da Angie Town.

Dopodiché io e Sulfus ci allontanammo ed entrammo di nuovo nel castello.

Non saprei dire bene come, ma comunicammo col pensiero.

Ci dirigemmo verso la prigione dopo aver controllato che ci fosse ancora quel piccolo raduno. Erano ancora fermi lì a parlare. Mah!

Non appena arrivati, vidi che invece le guardie lì c'erano. Accidenti! Questo avrebbe completato le cose. C'erano tantissime celle dentro le prigioni di Angie Town, ma solamente tre guardie. Evidentemente dovevano esserci tre prigionieri.

Però.. Si, erano sul punto di appisolarsi! Stavano per addormentarsi!

Aspettammo e per nostra fortuna un lasso di tempo molto corto. Furtivamente entrammo nella prigione, scrutando le varie celle.

Vi guardai dentro: in una c'era Nicholas, in una la fatina di nome Stella e nell'altra c'era un altro ragazzo, bellissimo. Aveva i capelli rosso fuoco e fissava davanti a se. Quando ci vide, un barlume di speranza attraversò i suoi occhi verde intenso. Era pallidissimo, chissà quanto tempo aveva passato lì dentro. I primi due erano privi di senso.

-Sono Matthew.. Voi siete?- Domandò. Aveva la voce roca, flebile. Scossi la testa.

-Non importa, dobbiamo tirarvi fuori da qui!- Risposi. Notai che era in forma terrena, ed aveva corde azzurre legate alle caviglie ed ai polsi. Come quelle che avevano legato a me nel furgone.

Sentii Sulfus pronunciare “Body Fly” e vidi la sua massa corporea aumentare a dismisura. Tentò di forzare le sbarre, con scarso successo. Io gli misi una mano sul braccio, per aumentare la sua energia. Riprovò e riprovò, riuscendo finalmente nell'intento. Io mi intrufolai all'interno della cella, liberando Matthew che si appoggiò a me. Lo portai al di fuori del suo inferno e poi aiutai Sulfus a fare lo stesso con Stella. Alla fine liberammo anche Nicholas ed una volta che si trasformarono a loro volta in Sempiterni, sgusciammo fuori dalla prigione. Nessuno osava parlare.

Involontariamente Nicholas urtò contro un'armatura, facendola rovinare a terra. Fu tutto così confuso.. L'unica cosa che mi ricordai fu un dolore potentissimo alla spalla e delle braccia forti circondarmi, mentre sentivo finalmente l'aria fresca attraversarmi il viso.

Non riuscivo a distinguere bene le forme, vedevo solo tanto verde e poi la velocità a cui stavo andando smise. Mi fermai di colpo, almeno credo. La vista mi si appannò, l'ultima cosa che sentii fu la voce del mio Sulfus.

-Va tutto bene, angelo mio. Ce l'abbiamo fatta!-

Poi nient'altro.


Salve a tutti!!

Okay, ora basta, non posso mantenere la parola data. Non riuscirò mai ad aggiornare per una data precisa.. Sono un caso perso, lo so. XD

In ogni caso, ecco qua il capitolo! Spero che vi sia piaciuto, perché io devo ammettere che ne sono soddisfatta!

Pensate.. Volevo farlo finire con Raf che sveniva dentro alla prigione ma.. Non volevo lasciarvi troppo sulle spine. Non l'avrei sopportato nemmeno io! :D


Spazio recensioni:


prettyvitto: Purtroppo no, non sono riuscita a farlo arrivare come regalo di Natale ma.. Spero ti accontenterai di un regalo di felice anno nuovo! Buon 2011! :D


Cfrancy: Grazie della recensione, spero che anche questo capitolo ti piaccia! Non preoccuparti per Shana.. Se non avesse un ruolo abbastanza importante, non l'avrei fatta comparire.. Per ora non ti posso dire niente, comunque sarà una bella palla al piede per i nostri protagonisti! A presto, buon 2011! :D


_stellina999: Grazie mille per la recensione Nady, spero che anche il prossimo capitolo ti piaccia! Buon 2011, ci vediamo a scuola! ;D


maria95: Grazie mille, mi fa piacere che il capitolo precedente ti sia piaciuto e spero che anche questo ti lasci soddisfatta! Si, Sulfus appartiene assolutamente e indiscutibilmente a Raf. In ogni caso, ci hai visto giusto. No, il padre di Raf non attaccherà Zolfanello City, ma.. Come vedi, qualcuno si è impossessato di Angie Town! Al prossimo chappy! :D


nini97: Grazie mille, come promesso ecco qui il capitolo! :D


kiriku: Hey eccomi qui! Beh.. Non ho proprio aggiornato a Natale, però.. Buon anno nuovo! :D Grazie mille per la recensione, mi ha fatto molto piacere che ti sia piaciuto il precedente capitolo e spero che ti piaccia anche questo! Non so perché, ma ci sono molto affezionata.. A questo capitolo intendo.. Forse perché ci ho messo l'anima.. ^^ Fammi sapere cosa ne pensi, a presto! :D


Ici Drive: Grazie mille, spero che anche questo ti sia piaciuto! :D


kikka97: Grazie mille per la recensione, spero tantissimo che anche questo si attenga alle tue aspettative! :D Comunque mentre scrivevo.. Si, avrei voluto uccidere anche io Shana.. Non sai che nervi! XD Beh.. Si, ho cercato di migliorare nello scrivere e con un po' di pratica c'è l'ho fatta. Non che adesso sia tutta questa bravura, ma me la cavicchio! ^^' Alla prossima! :D Buon 2011! :D


TheBlackAngel: Grazie mille, sono lusingata! :D Spero veramente che anche questo capitolo ti piaccia.. A presto, e buon 2011! :D


Alessionix: Ciao! Non ho intenzione di scrivere qualcosa di porno.. Se lo facessi dovrei alzare il rating.. XD Semplicemente volevo farla un po' più spinta. ^^

Riguardo al fatto di leggerne, beh. Ho letto tantissime fanfiction a rating rosso un sacco di volte, anche se non sulle Angel's Friends. Ormai sono abituata. XD Buon anno nuovo, al prossimo capitolo! :D


Salve ragazzi al prossimo capitolo!!


NB!!!!!!!!! Se volete seguirmi su facebook, ecco il link della mia fanpage!


http://www.facebook.com/update_security_info.php?wizard=1#!/pages/ElanorFantaGreen-EFP/110868622312157




A presto ragazzi!!

ElanorFantaGreen! ;D

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=439549