Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Era sola e la cosa le stava bene. Non era sicura se fosse
perché era un animo solitario o semplicemente perché quella era la sua
condizione e non poteva fare niente per cambiarla, quindi tanto valeva
accettarla.
C’era stato un tempo in cui aveva avuto amici e amiche, ma
poi, a causa del suo carattere orgoglioso, ostinato e intransigente, aveva
piano piano tagliato fuori dalla sua vita molte persone. Non era superba o
presuntuosa, semplicemente non era in grado di scendere a compromessi. O bianco
o nero. Per lei non c’era spazio per il grigio. Aveva sempre faticato a fidarsi
delle persone e quando quelle che lei considerava amiche l’avevano pesantemente
delusa, lei non era stata disposta a dare una seconda possibilità. Così come
aveva dato tutto, aveva tolto tutto. E ora si ritrovava con poche amiche che
però, essendo loro fidanzate, vedeva pochissimo. E così aveva imparato a stare
sola e si era accorta che, grazie alla sua abitudine di contare sempre e solo
su sé stessa in ogni occasione, non era poi così difficile.
Ma ora il silenzio che le rimbombava nelle orecchie le
portava alla mente pensieri poco felici. Sua cugina Lily l’aveva eletta sua
confidente già da tempo. Più o meno da quando aveva capito che tra lei e Scorpius c’era solo una grande amicizia, niente di tenero,
nonostante si scambiassero spesso abbracci e dormissero nello stesso letto
quando andavano in vacanza. Lily si era prese una cotta per lui due anni prima
e aveva subito preso in antipatia Rose, a causa della gelosia che provava nei
suoi confronti. Poi Rose era finalmente riuscita a farle capire che tra loro
due non c’era assolutamente nulla di tenero, omettendo abilmente che certo non
era perchélei non lo volesse. E da quel
momento aveva iniziato ad ascoltare tutte le pene della cuginetta.
Inizialmente sembrava che tra i due potesse nascere
qualcosa, ma lei aveva accortamente provveduto a sabotare il tutto, stando bene
attenta a non farsi scoprire. Senza destare sospetti aveva persuaso Scorpius che forse Lily non era la persona adatta a lui e
che avrebbe dovuto pensare a divertirsi. Non fu difficile, visto che il ragazzo
non era già molto convinto di suo. Le era costato molto e si era sentita molto
in colpa, soprattutto quando vide Lily piangere disperata per il rifiuto
ricevuto, però non avrebbe mai sopportato di vederli insieme.
Scorpius non sembrava molto
turbato dalla situazione, mentre Lily non riusciva a superarla. Poi lentamente
ne era uscita anche lei e aveva ripreso a vivere. Ma con grande rammarico di
Rose riprese anche i contatti con Scorpius, che ora
voleva avere come amico. E fu così che Scorpius la
mise da parte. Se prima la cercava una volta ogni tanto, ora aveva smesso del
tutto, mentre al contrario mandava messaggi a Lily e la incontrava spesso. E
lei alla fine aveva smesso a sua volta di cercarlo: aveva sempre l’impressione
di disturbarlo e di dargli fastidio quando lo faceva. Così si limitava a
seguire la sua vita da lontano, attraverso i racconti dettagliati che le faceva
la cugina, visto che, orgogliosa com’era, non avrebbe mai ammesso di sentire la
sua mancanza, né tantomeno di provare per lui un sentimento più forte
dell’amicizia.
Lily sembrava davvero vederlo come un amico, infatti era
uscita con altri ragazzi nel frattempo. Eppure poco prima era corsa nella sua
stanza, dicendole che aveva capito di non aver mai dimenticato il biondino. Il
che, considerando che da due mesi a quella parte Scorpius
le dimostrava attenzioni particolari, per Rose era catastrofico. Ormai era
sicura che non avrebbe potuto fare niente per impedire che si mettessero
assieme. Era felice per sua cugina, infondo le voleva bene sinceramente, ma non
poteva fare a meno di starci male.
Ricordava bene come all’inizio Scorpius
le stesse antipatico, più per presa di posizione che per altro, visto che suo
padre lo aveva sempre criticato in quanto figlio di DracoMalfoy. Solo che poi, il primo anno di scuola, aveva
fatto amicizia con Albus e di conseguenza durante le
vacanze estive era andato in vacanza con loro e Rose lo aveva rivalutato. E
così, da quattro anni a quella parte, era innamorata di lui. Ma non aveva mai
avuto il coraggio di dirglielo. Gli era sempre stata vicino, pronta ad
ascoltarlo quando ne aveva avuto bisogno, pronta a fargli sentire tutto l’affetto
che provava nei suoi confronti. Ed ora lo stava perdendo. Sorrise ironicamente.
Lo aveva perso già da tempo, da quando Lily si era intromessa sgomitando nelle
loro vite.
Rose le voleva bene, certo, ma non sopportava il suo modo di
fare. Se si fissava su una cosa continuava a insistere fino a che non la
otteneva. Pochi mesi prima si era fissata a voler uscire con il gruppo di amici
di Scorpius e aveva pestato i piedi e piagnucolato
fino a quando alla fine una ragazza del giro era riuscita ad accontentarla. E
aveva preso il suo posto. Scorpius la invitava sempre
ad uscire con lui e i suoi amici e ogni volta Lily tornava da Rose con una
novità.
L’ultima era stata l’invito a passare il capodanno con loro
nella villa di Zabini. Ovviamente Lily non aspettava
altro, erano giorni che assillava tutti, Scorpius
compreso, perché voleva passare il capodanno con loro. Quando l’attesissimo
invito alla fine era arrivato, poche ore prima del capodanno, lei non aveva
esitato ad accettare, lasciando così Rose sola. Lei sarebbe rimasta al castello
con i pochi studenti che non avevano come lei un programma. Non poteva nemmeno
tornare a casa perché quando i suoi glie lo avevano chiesto lei aveva rifiutato
per stare con Lily e così loro erano partiti con i suoi zii. Lily non aveva
nemmeno finto di essere dispiaciuta:
“Tu mi capisci Rose… è una grande occasione per me! Una
settimana con lui!!! Vedrai che riuscirò a far sì che succeda qualcosa tra noi!
Infondo ha solo bisogno di una spintarella! Non ti dispiace vero? Ho chiesto a Scorpius se potevi venire ma lui ha detto che c’era solo un
posto, il mio, quindi per quest’anno va così…Magari se lo avesse saputo prima…”
E lei era stata zitta. Malignamente aveva avuto anche il
dubbio che non avesse chiesto proprio niente a nessuno: si era presa il suo
posto e lo difendeva con i denti. Non voleva nessuno tra i piedi, men che meno
Rose, che notoriamente aveva avuto un rapporto particolare con la sua preda.
Guardando la neve che cadeva fitta fuori dalla finestra Rose
sospirò. Sua cugina era fatta così… Viziata fin da piccola, prepotente ed
egoista. L’ unica figlia femmina di casa Potter, super desiderata sia dallo zio
che dalla zia, che da quando era arrivata non erano mai stati capaci di dirle
di no. Infondo non era colpa sua: era stata abituata fin da bambina a
comportarsi in un certo modo e a ragionare come se i suoi desideri e le sue
esigenze fossero più importanti di quelle degli altri, ad agire secondo il
motto “il fine giustifica i mezzi”. Era sempre arrivata dove voleva, a volte
calpestando altre persone, e l’unica cosa che per lei aveva importanza era il
fatto che avesse avuto successo. Non si era mai voltata in dietro, aveva sempre
tirato dritto per la sua strada.
-Rose…-
Non ci credeva. Da quanto tempo non sentiva quella voce? O
almeno, non rivolta a lei. Si era rassegnata da tempo a non sentirla più, si
era abituata al fatto che Scorpius la guardasse senza
in realtà vederla. Ed ora era lì, vicino a lei. E per un attimo sentì il suo
stomaco cadere in qualche punto indefinito del suo corpo.
-Si?-
Dentro di lei turbinava una serie infinita di emozioni,
eppure come al solito si era mostrata fredda e controllata, come se niente
riuscisse a scalfirla.
-Tutto ok? È un po’ che non ci si vede!-
-Si grazie. Tu?-
Aveva deliberatamente ignorato il suo commento. Avrebbe
voluto rispondere con cattiveria che non solo non si vedevano da molto, ma che
lei avrebbe tranquillamente potuto essere morta e lui non se ne sarebbe
accorto. Ma mai gli avrebbe dato la soddisfazione di mostrargli che c’era
rimasta male.
-Anche io…-
Silenzio. Ok, forse era stata eccessivamente fredda e lui
era rimasto spiazzato. Forse per lui non aveva fatto nulla di male. O forse non
aveva dato la stessa importanza che aveva dato lei alla loro amicizia.
-Avevi bisogno di qualcosa?-
-Perché?-
-Perché sei un Serpeverde, e sei
nella torre Grifondoro. Non è una cosa usuale.-
O almeno non lo era da quando non si parlavano praticamente
più. Prima invece era sempre accampato in quella torre a scherzare con lei, a
fare l’idiota e a prenderla in giro, tanto che anche gli altri Grifoni avevano
iniziato a considerare la sua presenza una cosa normale e nemmeno ci facevano
più casa.
- Non è usuale! Andiamo Rose, quasi quasi ho passato più
tempo qui che nella mia sala comune!-
-Questo accadeva molto tempo fa, mi sembra. Ora è tornata ad
essere una cosa strana. Comunque… Cosa c’è?-
-Quanto è passato dall’ultima volta che abbiamo passato del
tempo insieme, io e te?-
-Non saprei…Non è una cosa a cui ho fatto caso. Un po’…-
Schifosa bugiarda. Sapeva benissimo che non stavano assieme
da ben 124 giorni e qualche ora, giorni passati a logorarsi e a morire sempre
un po’ di più dentro!
-Già…Mi dispiace…-
-Di cosa?-
-Del fatto che ci siamo un po’ allontanati…-
-Ok. Non è proprio il caso.-
-Si che lo è. Mi dispiace davvero!-
-No, intendo che non è proprio il caso che tu usi il
plurale. TU ti sei allontanato, anche perché se ci pensi un attimino magari ti
viene in mente che io ti ho cercato, ci ho provato almeno a non fare andare
tutto a scatafascio, ma tu ti sei sempre fatto negare. “Devo studiare,
Rose…Scusa Rose, ho promesso ad Al che stasera saremmo usciti assieme…Oggi
proprio non posso Rose, ho gli allenamenti…” e non so quante altre cavolate mi
hai propinato. Quindi, per forza di cose, io ho reagito non cercandoti più!E adesso vieni qui a dirmi che CI SIAMO allontanati,
come se io, passivamente, non avessi fatto nulla per impedirlo. Non c’è stata
una volta, dico UNA, in cui tu abbia preso in mano la tua stupida piuma per
farti sentire, ed era inevitabile che io mi stancassi di farlo no?-
Il suo tono di voce si era progressivamente alzato. Aveva
perso il controllo. E si sentiva una perfetta idiota.
-Hai ragione-
-Si bè, capita di rado che io non ce l’abbia.-
Ok. Doveva smetterla. Prima gli sbraitava addosso, poi
sostituiva le urla con il suo tono acido e sarcastico. Quello che usava con lui
prima di conoscerlo veramente. Quello che era stata la causa dei loro
innumerevoli litigi, perché lui giustamente non lo sopportava e quando lei lo
usava le rispondeva a tono. E sarebbe successo ancora. Avrebbero litigato.
-Rose, ti prego. Sono stato un cretino, su questo non ci
piove. Ti ho trascurato. Però sono qui, adesso.-
-Grazie! Ma che gentile! Ti aspetti davvero che io mi
dimentichi che non ci sei stato per mesi solo perché tu SEI QUI ADESSO?-
-No. Mi aspetto che tu ti renda conto che io sono qui perché
mi sono accorto di aver sbagliato e spero che tu mi dia una possibilità per
recuperare.-
-E come scusa?-
-Se smetti di stare sulla difensiva te lo dico.-
-Va bene. Metto da parte la mia aggressività passiva per
qualche secondo. Usa bene il tuo tempo.-
-Vieni da Marcus?-
-No! Scusami, mi dici che sei qui per recuperare, e lo fai
portandomi da Zabini?-
-Ma no! Non dico adesso! A capodanno!-
-Non capisco.-
-Cosa c’è da capire? Ti sto chiedendo di venire con noi per
stare un po’ con te…-
-Si, ma Lily mi aveva detto che c’era solo un posto ed ha
specificato bene che era il SUO posto.-
-No, deve aver capito male, c’è eccome il posto!-
Certo! Avrà SICURAMENTE capito male. Infida strega! Non
aveva esitato un attimo a mentirle per stare con Scorpius!
Tipico di Lily!
-Ti ringrazio Scorpius, davvero.
Ma non sei obbligato.-
-Te l’ho chiesto perché voglio davvero che le cose tornino
come prima. Ho molte cose da spiegarti, ma ho bisogno di tempo. Per favore,
vieni!-
-D’accordo allora! Però fammi un favore: non lo dire a Lily,
le facciamo una sorpresa!-
Ed il fatidico giorno era arrivato. Come pattuito con Scorpius Lily non sapeva nulla e saltellava per la stanza
continuando la sua recita.
-Mi dispiace così tanto Rose che tu non possa venire! Ci
saremmo divertite un sacco! Oddio, tra dieci minuti devo andare. Da sola fra
l’altro, Scorpius mi ha detto che ci raggiungerà
dopo, non mi ha ben spiegato perché! Ma ti prego Rose, dimmi che davvero non ce
l’hai con me!-
-No, Lily, non ce l’ho con te perché vai a casa di Zabini.- “Anche perché ci vengo pure io. Ce l’ho con te perché
sei una schifosa bugiarda!”
-Mi fa sentire meglio. Se solo ci fosse stato posto!-
-Già! Ma non preoccuparti, io me la passerò benissimo! E
sono sicura che per te ci saranno molte sorprese!-
-Davvero? Ti ha detto qualcosa qualcuno?-
-Diciamo di si! Ora vai, se no fai tardi! Divertiti!-
Divertiti. Si, come no. Avrebbe fatto di tutto per
impedirglielo. Non le importava niente se era sua cugina e se avevano lo stesso
sangue. Le aveva mentito, e non l’aveva fatto in buona fede. E lei l’avrebbe
fatta pentire di averlo fatto.
-Rose sei pronta?-
-Entra pure eh!-
-Come se fosse la prima volta che faccio irruzione qui
dentro!-
-Comunque si, sono pronta!-
-Ma ancora non ho capito una cosa: perché non hai voluto
dire niente a Lily?-
-E’ andata avanti fino a pochi minuti fa a ripetermi che le
dispiaceva un sacco che non ci fosse posto per me eccetera eccetera, e io
voglio godermi la sua espressione quando mi vedrà arrivare.-
-Sicuramente non se lo aspetta!-
-No di certo. Andiamo?-
Scorpius la prese per mano e la
condusse nel camino con una manciata di polvere volante e gridando il nome del
luogo in cui erano diretti. Arrivarono in un lampo, sempre tenendosi per mano,
tutti sporchi di fuliggine. E subito sentirono molti occhi puntarsi su di loro.
Rose vide subito il verde smeraldino degli occhi di Lily, che la squadrava
truce. Dalla sua espressione, come previsto, tutto si aspettava fuor che
vederla. E il fatto che fosse lì di certo per lei non era una bella sorpesa!
-Ciao a tutti! Lily hai visto che bella sorpresa che ti
abbiamo fatto?-
Sottinteso lei e Scorpius. Giusto
per mettere in chiaro che non solo sapeva che aveva raccontato un sacco di
bugie, ma soprattutto che loro due erano uniti in quella decisione.
Lily non era mai stata brava a mascherare il suo disappunto
per qualcosa, quindi le rispose con un tono molto irritato.
-Certo, bellissima. Perché non vieni con me, ti mostro dove
dormi e mi racconti TUTTO.-
E Rose la seguì, ben decisa a non farsi mettere i piedi in
testa e a non farsi ammaliare da quello che avrebbe potuto dirle la
cugina.La casa era grande e Lily
aspettò di essere al secondo piano prima di parlare di nuovo.
-Hai chiesto a Scorp di
invitarti?-
-No. È stato lui. È venuto da me e me lo ha chiesto.-
-Non ci credo.-
-E perché no?-
-Perché io ho dovuto chiederglielo un sacco di tempo prima
per essere invitata. Non vedo perché avrebbe invitato te spontaneamente
all’ultimo minuto.-
-Non è stato all’ultimo minuto. Lo so da giorni-
-Non mi hai detto niente!-
-Non mi sembra che tu mi abbia detto che c’era posto. Anzi,
con aria afflitta mi hai detto che ti dispiaceva che non potessi venire anche
io, quando invece sapevi benissimo che non era così perché c’è una quantità di
spazio. Se fosse stato per te sarei ad Hogwarts da
sola in questo momento.-
-Ma figurati! Se avessi saputo ti avrei invitato! E poi per
favore, cerca solo di lasciare che io e Scorp
possiamo stare un po’ da soli…aspetto questo momento da mesi!-
-Quindi sei contenta che io sia qui!-
-Si, certo…-
-Scusa, ma stavolta sono io che non ti credo. E, fra
l’altro, per quanto riguarda Scorpius, non ci sperare
troppo. Mi ha invitato per stare un po’ con me, parole sue. E ora, se non ti
dispiace, penso che questa sia la mia camera, visto che c’è sopra il mio nome.
Ci vediamo più tardi-
Rose Weasly non si sentiva mai in colpa. La
trovava una cosa inutile. Così come trovava inutile chiedere scusa dopo aver
fatto qualcosa che si voleva fare.
Lily era andata da lei il giorno dopo il loro arrivo, molto probabilmente
su richiesta di qualcuno che sospettava fosse Scorpius,
dicendole che si era comportata male e porgendole le sue scuse.
Sarebbe stato un bel tentativo e sicuramente, visto i legami che c’erano
tra loro, forse Rose avrebbe anche fatto un’eccezione per lei, se non fosse
stato per il piccolo particolare del modo in cui lo aveva fatto. Sembrava che le
stesse facendo un favore. Tutto, i suoi modi e il tono della sua voce, ogni
cosa in lei sembrava dire: ti sto facendo questa cortesia, dovresti sentirti
onorata della cosa.
E ovviamente dopo averla ascoltata e averle lanciato uno sguardo omicida le
aveva semplicemente detto che apprezzava lo sforzo ma che le sue scuse non
cambiavano niente, visto che non aveva agito in buona fede. E avevano finito
col litigare di nuovo. Lily se l’era presa perché “dopo che lei era venuta a
parlarle, si vedeva pure trattata così”. Come se fosse stata lei a
chiederglielo!
E altrettanto ovviamente era lei a subirsi la ramanzina di Scorpius, che stava comodamente sdraiato sul suo letto da
mezz’ora a predicare.
-Dai Rose, ti ha chiesto scusa!-
- Certo, e quindi basta questo? Non ho capito! Lei si comporta malissimo
con me e io puff, dovrei dimenticarmelo solo perché
mi ha chiesto scusa. Che poi, fra l’altro, sospetto che la sua improvvisa
redenzione non sia esattamente farina del suo sacco, non so se capisci a cosa
mi riferisco…-
-Non ho idea di cosa tu stia parlando…-
-Sei sempre stato pessimo a raccontare cavolate…-
-Solo quando non mi conviene! Mica come qualcuno…-
-Io dico bugie solo quando ho qualcosa da guadagnarci e sono bravissima a
dirle. Tu invece le dici anche quando non ce n’è bisogno, e lo fai male
oltretutto!-
-Talmente male che non valgono come bugie…-
-Si. E oltretutto fai schifo anche quando si tratta di cercare di cambiare discorso-
-E va bene. Lo ammetto, è stato un mio suggerimento. E allora?-
-E allora è una cosa che va a mio favore. Le sue non erano scuse sincere,
lo ha fatto solo per far contento te.-
-E perché avrebbe dovuto farlo?-
Non ci credeva. Lui non si era davvero accorto di piacerle? O stava solo
cercando conferme? Ma dopotutto lei lo capiva subito quando mentiva e in quel
momento era sinceramente curioso. Sarebbe bastata una sola parola per
allontanarla definitivamente da lui. Se lei gli avesse riferito dell’ossessione
che sua cugina aveva per lui, lui avrebbe sicuramente assunto un atteggiamento
distaccato nei suoi confronti perché aveva bisogno dei suoi tempi per elaborare
le cose. Bastavano tre stupide parole. Tre parole che non avrebbe mai detto
perché lei, al contrario della rossa, giocava pulito.
-Perché tiene alla tua amicizia e sa che tu in qualche modo tieni alla mia.-
-Davvero?-
-In effetti non vedo come possa fare a saperlo lei visto che non lo so
nemmeno io…-
-Cosa vuol dire che non lo sai?-
-Che non lo so. Non è che abbia molti significati come frase…-
-E sentiamo, quale assurda spiegazione ti sei data per il fatto che io sia
qui adesso?-
Una spiegazione in effetti se l’era data. Ma se glie l’avesse detta lo avrebbe
innervosito ancora di più di quanto non avesse già fatto.
-Non me ne sono data nessuna. Sei qui e va bene così. Possono esserci
milioni di motivi che giustificano la tua presenza in questa stanza…-
-Dimmene uno!-
-Ti stai fossilizzando su una stupida frase senza significato e non mi
sembra il caso.-
-Senza significato per te forse! Io ce l’ho una spiegazione, è perché ci
tengo a te!-
-Ok, ho sbagliato. Calmati però, o ti farai venire una sincope!-
-Grazie, è bello sapere che anche per te è lo stesso!-
-Non mi sembra di averti mai dato motivi di dubitare che per me sia lo
stesso.-
-Perché io invece si?-
Rose alzò un sopracciglio, limitandosi a lanciargli un’occhiata eloquente
prima di andare a sedersi accanto a lui.
-Tre mesi di silenzio non ti dicono niente? Anzi, per la precisione 124
giorni, diciotto ore e 26 minuti. I secondi non lo so, si fa fatica a tenerne
il conto…-
-Avevi detto che non ci avevi fatto caso! Che bugiarda! Comunque hai
ragione tu. Mi dispiace…-
Se non altro era riuscita a farlo rilassare. Se non fosse stato che non
voleva litigare con lui e averlo lontano di nuovo non se ne sarebbe mai uscita
con quella frase. Il suo smisurato orgoglio non glie lo avrebbe mai permesso.
Ma si era rassegnata già da tempo al fatto che con Scorpius
era così: i lati spigolosi del suo carattere scomparivano, il suo orgoglio
andava allegramente a farsi benedire e tutte le risposte acide e sarcastiche e
le battutine cattive che di solito sfoderava in molte occasioni si dissolvevano
non appena lo guardava. E si era arresa all’evidenza del fatto che se era così
solo con lui un motivo c’era. Non avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura, qual’era quel motivo, però sapeva che c’era.
-Scorpius?-
-Dimmi-
-Me la fai una coccola?-
-Vieni qui!-
E quanto ci stava bene lei tra le sue braccia! Ma durava sempre poco: a lui
non piacevano le manifestazioni d’affetto. Diceva di non essere capace a fare
le coccole… capace a fare che poi lo sapeva solo lui, visto che a lei bastava
che l’abbracciasse ed era felicissima. Lui però si sentiva a disagio e lei lo
percepiva benissimo quindi dopo poco fu lei ad interrompere quel contatto, per
quanto gradito.
-Scendiamo?-
-Si, andiamo dagli altri dai…-
-E cercherai di non essere acida con tua cugina?-
-Io non sono mai acida!-
-Tsè, come no! Andiamo và!-
ﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜ
La ignorava semplicemente. Lei faceva la vittima, dicendo che non capiva
perché Rose la ignorasse in quel modo, che non si capacitava e che la cosa la
faceva soffrire.
E Rose stava zitta perché fare piazzate napoletane non era il suo stile. Le
avrebbe parlato più tardi, quando sarebbero state sole. Solo la infastidiva il
fatto che ad essersi comportata male era Lily, ed ora era lei a passare per
quella cattiva agli occhi degli altri, che ovviamente conoscevano Lily da più
tempo di lei e quindi le tenevano la parte.
-Sentite, ma con tutto quello di cui c’è da parlare doppiamo per forza
fissarci sulle questioni private di Rose e Lily?-
-No. Ci dispiaceva vedere Lily così e abbiamo chiesto…poi Rose non vuole
dare la sua versione dei fatti…-
-Avrà sicuramente i suoi motivi per non farlo, così come avrà i suoi motivi
per avercela con sua cugina. E sono sicuro che anche Lily lo saquesto, quindi può smetterla.-
Non se l’era aspettato. Lui non prendeva mai le sue difese apertamente. Si
avvicinò a lui per parlargli senza che gli altri sentissero.
-Grazie…-
-Lo sai che mi dispiace che non vi parliate, però anche se non condivido le
tue scelte, sappi che io sono dalla tua parte. Sempre.-
Dopo l’intervento del biondo anche gli altri ragazzi iniziarono a
socializzare con Rose. Sembrò strano a tutti che Scorpius,
pur conoscendola da tanto tempo, non l’avesse mai presentata loro.
-Voleva tenerti tutta per lui! Oppure non sono poi così amici…-
A parlare era stata Elise, una ragazza che non le piaceva molto. Le
ricordava Lily nei modi di fare. L’aveva sentita parlare con un’altra ragazza
dicendo che avrebbe fatto tutto il possibile per far finire insieme sua cugina
e Scorpius, perché secondo lei stavano benissimo
insieme e lei sarebbe stata felicissima della cosa. Lei. Come se il fine ultimo
dell’universo fosse stato la sua felicità, come se quello che voleva il ragazzo
non contasse. Secondo la mente eccelsa le cose dovevano essere così e questo
era un motivo sufficiente a mettersi in mezzo e organizzare la vita degli
altri.
Mascherando un sorriso Rose si ritrovò a pensare che non si stupiva per nientedel fatto che lei e sua cugina andassero così
d’accordo.
Quella sera fu oltretutto piena di rivelazioni per Rose, che capì che Scorpiusnon era l’unico motivo per cui Lily non la voleva
lì. Le aveva sempre raccontato di piacere a tutti, di essersi integrata
benissimo nel gruppo, le aveva persino raccontato aneddoti divertenti in cui
lei o faceva ridere tutti con una battuta sagace o al contrario riusciva a
zittire con una battuta ironica e spiazzante qualcuno che la infastidiva. Ma
ora, vedendola seduta zitta su una sedia, capiva che si era inventata tutto di
sana pianta. E la cosa non la sorprendeva, visto che le era capitato altre
volte che sua cugina facesse la superdonna facendo mille proposte che
puntualmente finivano in uno sbuffo di fumo, visto che tutti i suoi “andiamo,
facciamo…” non aveva mai il coraggio di metterli in pratica. Eppure credeva che
dopo mesi si fosse almeno inserita. Invece non era così: aveva legato con un
paio di persone singolarmente, ma il gruppo ancora non l’aveva inglobata e lei
certo non faceva niente perché accadesse. Non interveniva mai nel discorso, probabilmente
timorosa di essere giudicata o troppo presa dal pensare a qualcosa di
intelligente o divertente da dire che però non le veniva in mente, e parlava
solo con Scorpius, che cercava di coinvolgerla nel
discorso con risultati parecchio scarsi.
Lei invece riuscì ad inserirsi nel discorso perfettamente. Il fatto che
leggesse molto la aiutò a socializzare, infatti interveniva sempre dicendo cose
non solo intelligenti, ma anche interessanti, a volte dicendo cose curiose, che
in pochi sapevano, senza mai però farlo come la professorina che insegna. In
poco tempo si guadagnò la simpatia della maggior parte dei ragazzi, mentre
dalle ragazze ricevette per lo più sguardi truci, tutt’altro che amichevoli.
Ma d’altronde era sempre stato così per lei: aveva sempre fatto una fatica
immensa a fare amicizia con le ragazze, forse perché era cresciuta in un
ambiente composto prettamente da figura maschili: James, Albus,
Hugo… era con loro che aveva passato la maggior parte della sua infanzia e
anche in quel momento era così. E così si era ritrovata ad essere una ragazza
particolare: si truccava ma non ne faceva una malattia, non disdegnava le gonne
ma preferiva i jeans, non le piaceva lo shopping e soprattutto non le piaceva
per niente spettegolare ed era ostile a chi lo faceva. Diceva le cose che
pensava, sempre, badando spesso più al contenuto che alla forma e questo spesso
giocava a suo sfavore ma lei era dell’idea che una brutta verità è meglio di
cento belle bugie, anche se riconosceva che sarebbe stata buona cosa lavorare
sul modo in cui questa verità veniva detta. Aveva gusti molto particolari su
tutto, gusti che discostavano molto da quelli della ragazza media. James diceva
sempre che aveva il corpo di una ragazza ma che la sua mente era quella di un
ragazzo.
-Allora che si fa stasera?-
-Potremmo uscire e andare a ballare! Ho comprato un vestitino che non vedo
l’ora di mettere!-
-Io passo, preferisco stare a casa-
-Ma dai, è così una bella idea quella di andare in discoteca-
-Se fossimo stati tra di noi si, ma quando andiamo nella Londra babbanava sempre a finire che facciamo casino con la
magia…-
-Solo perché non siete capaci di stare lontano dagli alcolici babbani!-
-Ci divertiamo così, che problema c’è? E poi parla lei! Che ogni volta
bisogna riportarti in braccio perché sei storta!-
-Allora mettiamola ai voti…-
-Mettila come vuoi, io non vengo uguale. Chi vuole vada, non siamo
obbligati a fare tutti la stessa cosa!-
-Ok… Chi viene a ballare?-
Si alzarono le mani di un paio di ragazzi mentre le ragazze alzarono tutte
la mano. Tutte tranne Rose. Ma questo sembrò non dispiacere alle ragazze, che
anzi si lanciarono nei preparativi, ben felici di ignorarla.
-Noi invece come ci organizziamo?-
-Non lo so…-
-Bho, fate voi…-
-Io non ne ho idea, a me va bene tutto…-
-Io un’idea ce l’avrei….-
-Senti senti…Rose Weasly ha un’idea…come mai non
vai con le ragazze?-
-Stasera non mi va molto…non sono dell’umore da discoteca…Se però ti do
fastidio qui vado con loro, non c’è problema…-
-Ma figurati! Chiedevo solo! Poi a quanto pare sei l’unica ad avere delle
idee…-
-Grazie Zabini, molto gentile...-
-Adoro il tuo sarcasmo!-
-E io il tuo!-
-Ok…allora, queste idea?-
-Siamo nella Londra babbana vero?-
-Si, perché?-
-Perché allora gli aggeggi babbani funzionano qui
dentro. Ne hai?-
-Definisci aggeggi babbani…-
-Televisore, lettore DVD e playstation-
-Si, nella camera dei miei c’è un televisore full hd
55 pollici con lettore DVD e impianto dolby surround. La Playstation ce l’ho in
camera mia ma non l’ho mai usata…non so come si fa…-
-Alla faccia Zabini! Hai una tv gigante! È il
paradiso! Possiamo usarla?-
-Si certo, i miei non ci sono e non vengono quasi mai qui. Ma non capisco a
cosa ci servano gli arnesi babbani…-
-Facciamo una serata“allababbana”
. non preoccuparti, organizzo tutto io, tu procurati il cibo: chiama una
pizzeria d’asporto e fatti portare delle pizze. Gusti semplici, niente di
troppo elaborato così mangiamo tutti!-
E senza spiegare altro Rose corse in camera dei genitori del padrone di
casa a preparare per la serata. Come previsto, oltre al lettore, era presente
una vasta varietà di DVD. Ne trovò alcuni che facevano al caso suo e li mise
vicino al televisore. Poi andò in camera di Marcus e prese la Playstation ancora
inscatolata e la portò nella camera per attaccarla.
Finì i preparativi giusto in tempo per salutare i ragazzi che uscivano. Con
sua grande sorpresa tra questi c’era anche Scorpius.
-Pensavo rimanessi…-
-L’idea era quella…poi però Elise è venuta a pregarmi di andare perché dice
che è da quando siamo qui che ignoro lei e Lily. Se non l’avessi accontentata
non l’avrebbe finita più..-
-Oh. Capisco. Beh, divertitevi…-
-Mi dispiace che tu non venga… se torno presto ci vediamo dopo…-
-Non preoccuparti per me! Vai, io sono in buona compagnia…-
Chi, se non Elise e Lily, avrebbe potuto rovinare quella serata?
Maledicendole mentalmente Rose si affrettò a radunare i ragazzi per dare inizio
alla serata, ben decisa a non farsela rovinare da loro due.
ﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜﺜ
-E Rose Weaslyvince ancora! Ritiratevi ragazzi!-
-Ehi Weasly, non vale! Tu non dovreti
essere ammessa a giocare, sei allenata! Per noi è la prima volta!-
-Come Zabini? Non avevi detto che mi avresti
battuta a occhi chiusi e con una mano sola? Se vuoi ti do la rivincita!-
-Sono arrivati gli altri. Più tardi ok?-
-Sono le tre e mezza…più tardi significa a data da destinarsi? Dì un po’,
stai cercando di ritirarti elegantemente?-
-Assolutamente no! Vado a parlare con i domestici e torno!-
Rose approfittò per andare a fare un salutino a Scorpius,
che però trovò seduto sul divano in stato di semi-incoscienza causata
dall’alcol. Accanto a lui le due oche giulive, anche loro brille ma non quanto Scorpius.
-Lo avete fatto bere?-
-Ci stavamo solo divertendo un po’…poi lui è degenerato…-
-Siete due idiote! Potrebbe stare male sul serio!-
-E chi sei tu? Sua madre?-
Visto lo stato in cui erano era inutile parlare con loro. Capivano poco o
niente da sobrie, figurarsi da ubriache! Cercò di sollevarlo per portarlo in
camera ma era troppo pesante per lei.
-Rose, non preoccuparti, ci penso io tra un secondo. Tu intanto vai su…
però mi dispiace, tu e Marcus la rivincita ve la dovrete giocare da soli. Noi
andiamo a dormire, siamo stanchi…-
-Va bene, lo dico a Zabini. Non vede l’ora di
avere una scusa per smettere di giocare! Sono troppo forte per lui!
Buonanotte!-
-Anche a te. Ah e Rose! È stata davvero una serata grandiosa! Hai avuto
un’idea strepitosa, brava!-
Con un sorriso Rose si diresse verso la stanza di Zabini,
che però non era ancora rientrato. Arrivò poco dopo, seguito a distanza da due
ragazzi che sostenevano Scorpius, che si era un
po’ripreso. Prima di seguire Marcus nella sua stanza Rose lanciò al biondo
un’occhiata di rimprovero. Lui la guardò a sua volta con una maschera
impassibile a coprirgli il volto. Poi lei entrò nella stanza, chiudendosi la
porta alle spalle ma senza riuscire a lasciare fuori il pensiero di Scorpius.
Scusate, questo capitolo non è proprio il
massimo….diciamo che è più che altro un capitolo di transizione. Ringrazio
molto Saphira2, mAdwOrLd e ElseW
che mi hanno recensito: anche a me LilY non piace per
niente! Aggiungo che comunque le recensioni sono sempre molto bene accette!
Non riusciva a dormire. Era preoccupata per Scorpius,
temeva potesse stare male. Certo, se fosse successo sarebbe stata solo colpa
sua, se l’era cercata. E se ci fosse stata un’altra persona al suo posto
sicuramente si sarebbe limitata a esprimere il suo pensiero, lasciando che se
la cavasse da sola. Se ci fosse stata un’altra persona. Ma non c’era.
Si rigirò nel letto, indecisa su come comportarsi. Poi alla fine capì che
era inutile. Lo disapprovava, ma aveva bisogno di sapere che stava bene. E così
si alzò e in punta di piedi si inoltrò nel corridoio buio, a far luce solo la
debole luce della sua bacchetta. Davanti alla porta del ragazzo esitò, insicura
se bussare o entrare e basta. Alla fine prese un respiro e aprì la porta,
entrando nella camera.
La luce che proveniva dall’esterno mostrava la sagoma del grande letto.
Aguzzando lo sguardo riuscì a distinguere anche la figura di Scorpius, immobile. Probabilmente dormiva. E se era così
lei poteva mettersi l’anima in pace e tornare nella sua stanza. E avrebbe
dovuto farlo. Invece, ben attenta a non fare rumore, si avvicinò ancora e si
sedette sulla poltrona a fianco del letto. Con le ginocchia strette al petto si
mise a guardarlo. Aveva sempre adorato guardarlo dormire. Aveva un’aria
diversa, rilassata. Ed era bellissimo. Certo, lo era anche da sveglio, ma quando
dormiva Rose era sicura di poter vedere il suo vero volto, quello che per un
motivo o per l’altro durante il giorno veniva oscurato.
Sarebbe rimasta lì per ore, fino all’alba, se non fosse stata disturbata
dalla porta che si apriva. L’ombra della poltrona la nascondeva, rendendola
invisibile agli occhi del visitatore. Ma poi, quando si rese conto di chi era
quella persona, non riuscì a non rivelare la sua presenza.
-Lily!-
-Rose? Cosa ci fai qui?-
-Shh! Abbassa la voce! Potrei farti la stessa
domanda…-
-L’ho chiesto prima io!-
-Complimenti per la maturità! Volevo solo essere sicura che stesse bene…-
-Certo, e lo fai acquattata in un angolo, al buio?-
-Mi ero solo seduta un attimo. E tu invece?-
-Me lo ha chiesto lui.-
-Cioè?-
-Cioè mi ha chiesto di passare a trovarlo stanotte.-
-E quando l’avrebbe fatto?-
-Prima, mentre eravamo fuori. Sembri sorpresa…te lo avevo detto che era
solo questione di tempo, che ci stavamo avvicinando molto…-
Nonostante l’ombra Rose vide spuntare un sorriso sul volto della cugina. Un
sorriso cattivo, vittorioso e soddisfatto.
-Sono sicura che non vedi l’ora di infilarti nel suo letto, ma forse è
meglio che lo lasci dormire…Era ubriaco fradicio quando è rientrato…-
-Molto gentile da parte tua, ma non penso siano affari tuoi. Se mi ha
invitata qui stasera ci sarà un motivo.-
-Quanta fretta! Cos’è, hai paura che domani, passata la sbronza, rinsavisca
e cambi idea?-
-Come ti permetti? Sei solo invidiosa di me perché sono molto più carina di
te e sono riuscita a conquistarlo…-
-Già…Chissà che sforzo sedurre un ubriaco!-
-Non era affatto ubriaco quando mi ha invitata qui. E mi sembra che, visto
l’invito, io al contrario di te ho il diritto di rimanerci. Quindi, se non ti
dispiace, levati di torno.-
Avrebbe voluto picchiarla. Ma non poteva. E non poteva contestare le sue
parole perché non era sicura che fossero false. E così non le restò che
dargliela vinta. Si alzò dalla poltroncina, premurandosi, mentre le passava
accanto, di urtarla con la spalla, cercando di cancellare l’espressione
trionfante dal suo volto.
Ma non fu lei a riuscirci. Era quasi arrivata alla porta quando Scorpius si svegliò, ancora piuttosto intontito. Non degnò
di uno sguardo Lily.
-Rose…mi era sembrato di sentire la tua voce…-
-Si scusa…Sono solo passata a vedere come stavi. Ora me ne vado…-
-No! Resta qui con me…-
-Lily è venuta apposta per farti compagnia….-
-Lily? Non ti avevo vista! Cosa fai qui?-
-A quanto pare l’hai invitata tu a passare la notte con te…-
-So rispondere da sola, non serve che lo faccia tu per me!-
-Io? Non ricordo…-
-Me lo hai chiesto poco dopo essere arrivati in discoteca…-
-Mi dispiace…ho ricordi molto vaghi della serata…-
La piccola Potter era a dir poco furiosa e si vedeva da lontano, anche al
buio. L’ennesima bugia che aveva detto era stata scoperta. Ed oltretutto era
stata umiliata anche davanti agli occhi del ragazzo che le piaceva. E Rose
sapeva che la riteneva direttamente responsabile dell’accaduto e che avrebbe
trovato il modo di fargliela pagare cara.
-Non preoccuparti. Io me ne vado a dormire, ti lascio nelle mani di Rose.-
E sia il tono che l’espressione tradivano tutto il veleno che la invadeva.
Stizzita si incamminò verso la stanza, premurandosi di lanciare un’occhiata
risentita alla cugina prima di chiudersi la porta alle spalle.
Rose si avvicinò di nuovo al letto. Non sapeva che fare. Era la prima volta
che le chiedeva espressamente di stare con lui. Di solito succedeva sempre che
si addormentavano l’uno in camera dell’altro e viceversa mentre chiacchieravano,
mai perché uno chiedeva all’altro di restare.
Indecisa andò a sedersi sulla poltrona.
-Cosa fai?-
-Mi siedo…non vorrai farmi restare in piedi-
-Certo che no! Ma non capisco perché ti metti lì…C’è spazio in abbondanza
nel letto…-
A quel punto ringraziò tutti i santi del fatto che fosse buio, visto che
era arrossita visibilmente. Lentamente si alzò e andò a sdraiarsi vicino a lui,
ben attenta a non toccarlo.
-Rose, che cos’hai? Ti comporti come se non avessimo mai dormito insieme!-
-Non voglio darti fastidio.-
-Se mi avessi dato fastidio non ti avrei chiesto di restare.-
-Come ti senti?-
-Stordito…e stanco…-
-Ok. Allora la polemica la rimando a domani. Adesso ti lascio riposare. Sei
comodo?-
Per tutta risposta lui si girò verso di lei e la strinse in un abbraccio.
-Adesso si!-
I loro visi erano vicinissimi. Rose sentiva il respiro del ragazzo
mescolarsi al suo. Le sarebbe bastato muoversi appena per annullare la distanza
che c’era tra le loro labbra. E avrebbe voluto farlo, ma la paura di rovinare tutto
era troppo grande. Se lui l’avesse respinta? Rose era sicura che sarebbe andata
a finire così…Dopotutto se avesse voluto baciarla lo avrebbe fatto.
Evidentemente averla così vicina non suscitava nessun tipo di istinto in lui.
Alla fine Rose decise di smetterla di pensarci, o sarebbe diventata matta.
ﻯﻯﻯﻯﻯﻯﻯﻯ
Non ricordava di essersi addormentata. Eppure era successo. Era quasi nella
stessa posizione in cui era rimasta la sera prima. Le braccia di Sorpiusl’avvolgevano, solo che nel sonno era scivolata un
po’ più in basso, appoggiando la testa nell’incavo del suo collo. E,come ogni volta in cui si era svegliata abbracciata a
lui, si ritrovò a pensare che si sentiva al suo posto.
Lui dormiva ancora. Avrebbe voluto alzare la testa per osservarlo ma non voleva
che si svegliasse, così restò ferma, beandosi di quegli attimi che lui
involontariamente le stava regalando. Poi improvvisamente lui si mosse,
lasciandola libera di muoversi. Lei si mise a sedere e gli scostò i capelli dal
viso. Si disse che, per quanto stesse bene con lui, si stava facendo solo del
male, che si stava illudendo perché per lui era solo un’amica e niente di più.
Doveva smetterla di fare castelli in aria, doveva smetterla di avere i brividi
quando la toccava anche per sbaglio e doveva smetterla di sentire freddo quando
lui smetteva di abbracciarla. Se lo ripeteva di continuo ma ogni volta ci
ricadeva perché non era affatto facile. Era bello fare finta di essere speciale
più di qualunque altra per lui, fare finta che avrebbe potuto esserci qualcosa
di più. Ma poi la realtà, inesorabile, non mancava di presentarsi a chiedere il
conto e allora Rose capiva che stava sbagliando. E smetterla di fantasticare
diventava sempre più difficile.
Era stata una notte speciale per lei, bellissima sotto certi punti di
vista. Ma era stata anche l’ennesima conferma che Scorpius
non era attratto da lei fisicamente. Probabilmente la vedeva come una sorella o
come un essere asessuato. Anche perché sicuramente se non fosse stato così si
sarebbe comportato diversamente. Gli sarebbe bastato muoversi appena. E invece
niente. Ed era Frustrante per Rose, che sentiva le parole della cugina
rimbombarle nelle orecchie…
“sono molto più carina di te…sono riuscita
a conquistarlo…si è molto avvicinato a me in questo periodo…spesso mi fa dei
complimenti, mi dice che sono bella…”.
E lei aveva sempre pensato che fosse meglio che essere tra la folla e
intelligente com’era lei, piuttosto che bellissima e vuota come sua cugina. Ma
per una volta le sarebbe piaciuto che Scorpius la vedesse
bella, che le facesse dei complimenti. Se significava essere considerata di più
da lui, per una volta avrebbe voluto essere bella e vuota. Avrebbe voluto avere
i capelli rossi e lisci e gli occhi verdi.
E non si accorgeva che in lei non c’era niente di sbagliato, che seppure in
modo poco convenzionale, anche lei era una bellissima ragazza, a cui parecchi
ragazzi andavano dietro. Ma come sempre, quando è il ragazzo che ci piace a non
corteggiarci, si sentiva inadeguata e indesiderabile.
Alla fine decise di tornare in camera sua e di accantonare i brutti
pensieri, prendendo atto di essere stata bene e lasciando da parte le paranoie.
Quando Scorpiussi svegliò e si ritrovò da solo,
per un attimo pensò di essersi sognato tutto. Poi però, quando sentì il profumo
della crema idratante alla ciliegia che usava Rose, capì che lei era davvero
stata con lui. Però doveva essersene andata e non si spiegava il perché.
Già si sentiva un idiota, visto che si era addormentato di sasso quasi
subito. Avrebbe voluto dirle molte cose ma era stanco e intontito e così era
scivolato nel mondo dei sogni.
Ma ripensando alla sera precedente si disse che forse non le avrebbe mai
detto proprio tutto. Quando le aveva chiesto di restare le era sembrata
riluttante, quasi infastidita. E aveva specificato che c’era sua cugina se
voleva che qualcuno gli facesse compagnia. Non gli passò per la mente nemmeno
per un secondo che fosse proprio la presenza di Lily ad infastidirla…
E poi si era messa prima sulla poltrona, poi quando l’aveva invitata nel
letto era stata molto distaccata. E adesso si svegliava e non la trovava. Molto
probabilmente anche la sera precedente era rimasta solo per farlo contento, non
perché le faceva piacere rimanere. E poi l’aveva anche vista entrare nella
stanza di Marcus la sera prima.
Marcus era totalmente diverso da lui, con i capelli scuri e gli occhi di un
azzurro cupo particolare, ereditato dal padre. A suo modo era molto
affascinante. Lui e Rose si punzecchiavano spesso ed era evidente che si
divertissero a farlo. Forse si piacevano ma lei, riservata com’era, non glie lo
avrebbe detto mai.
E lui avrebbe voluto spiegarle che se si era allontanato da lei per tre
mesi c’era un motivo più che valido, che aveva smesso di vederla solo come
un’amica ma che non riusciva ad ammetterlo per paura di perderla, che si era
avvicinato a sua cugina per poterle stare vicino anche se da lontano, ma che
poi la lontananza lo stava distruggendo e così era tornato indietro.
All’inizio aveva pensato che il loro distacco non le avesse cambiato molto
la vita, ma era deciso a passarci sopra pur di tornare a passare del tempo con
lei. Il giorno prima invece lei aveva confessato che ci era stata male come lui
e lui era stato contentissimo. Ora però si ritrovava a pensare che forse aveva sentitola sua mancanza come una sorella sente la mancanza
del fratello lontano.
E tutte queste cose già sapeva che non solo difficilmente le avrebbe chiesto
risposte, ma anche forse non le avrebbe mai detto la verità sui suoi
sentimenti. Sapeva per esperienza che non sarebbe riuscito a stare lontano da
lei e non avrebbe mai rischiato di allontanarla un’altra volta. Si sarebbe
tenuto per sé i suoi pensieri e i suoi segreti visto che in gioco c’era una
cosa troppo importante per lui. Preferiva avere Rose vicina, anche se solo come
amica, che vederla uscire dalla sua vita.
Capitoletto… Adesso si capisce anche cosa
passa in testa a Scorpius…J.
Era seduta al tavolo della cucina a mescolare il suo caffè con aria
pensierosa. Accanto a lei Marcus aveva rinunciato ad attirare la sua attenzione
e si limitava a guardarla interrogativo. Anche quando iniziarono ad arrivare
gli altri lei non se ne curò. Si riscosse dai suoi pensieri solo quando arrivò Scorpius, che però non fece molto caso a lei.
Fantastico! Probabilmente quando le aveva chiesto di restare da lui era
ancora mezzo andato e ora nemmeno se lo ricordava. E poi diceva che era Lily
l’illusa! Irritata dal suo comportamento si alzò, senza dire una parola, e se
ne andò nel salotto. Si stava comportando da idiota. E la cosa la irritava
ancora di più. Infondo non poteva avercela con lui perché non gli piaceva. Non
si può piacere a tutti e non si può essere ostili con una persona solo perché
non prova le stesse cose che proviamo per lei. Lo sapeva ma non poteva farne a
meno. Alla faccia di chi diceva che lei era una ragazza intelligente e
razionale. Le sarebbe tanto piaciuto che la vedessero adesso!
-Weasly! Ci siamo alzati con il piede sbagliato
stamattina?-
-Lasciami in pace Zabini!-
-Non sarà per quello che è successo ieri sera? Andiamo, infondo è successo
solo una volta, non devi farne un dramma!-
-Non è per ieri sera. Ieri sera è stata ok-
-Solo ok? Ci siamo divertiti un sacco!-
-Si, d’accordo, è stata una serata bellissima. Dico sul serio, non è per
ieri sera. Ho altre cose per la testa.-
-Senti, quando avrai voglia di tirati su il morale io sono pronto a
replicare quando vuoi…-
-Non avevo dubbi…Grazie Zabini-
Non l’avrebbe mai ammesso ma Marcus le era simpatico. Si era divertita con
lui la sera precedente. Peccato solo che mentre facevano l’ultima partita alla
Playstation lei aveva per la testa un certo biondo e così, approfittando della
sua distrazione, lui aveva vinto. Avrebbe dovuto riorganizzare un torneino per
fargli capire che la campionessa era lei! E ancora non sapeva che quello era
l’ultimo dei suoi problemi, perché Scorpius li aveva
sentiti parlare e aveva totalmente frainteso tutto il senso del discorso e
aveva già girato tutto un film per conto suo.
Ormai era sicuro che tra quei due ci fosse qualcosa: “è successo solo una volta…ci siamo divertiti…è stata una serata
bellissima…sono pronto a replicare quando vuoi…”
E poi l’aveva vista entrare nella sua stanza a notte inoltrata. Mise
insieme tutti i pezzi e giunse ovviamente alla conclusione sbagliata. E a quel
punto si convinse ancora di più del fatto che non doveva dirle cosa provava per
lei. Sembrava stesse bene con Marcus, non era giusto scombinarle tutto. E poi
non era proprio il tipo che correva dietro alle ragazze se sapeva di non
interessare loro. Lui non interessava a Rose e questo l’aveva capito bene,
quindi si sarebbe messo l’anima in pace, o almeno ci avrebbe provato.
E alla stessa conclusione era arrivata anche Rose.
Mancavano poche ore ormai alla fine dell’anno e loro due ancora non si
erano parlati. Rose era in camera sua, a prepararsi per la serata. Nei limiti
del possibile voleva essere bellissima, voleva che lui vedesse che cosa stava
perdendo. Aveva lisciato i capelli, che ora le arrivavano fino alla vita, e li
aveva raccolti lateralmente con delle forcine. Poi li aveva cosparsi di
brillantini.
Era indecisa su come vestirsi ma alla fine scartò la minigonna in pelle:
glie l’aveva regalata Lily ed era proprio un indumento da lei. Non l’aveva mai
indossata fino in quel momento e non le sembrava il caso di iniziare. Così
indossò una minigonna di tessuto nero con le pieghettature rosse e una maglia
senza maniche, morbida, con uno scollo a V rossa. Non metteva mai i tacchi, non
c’era abituata. Di solito le facevano male dopo pochissimo tempo. Però per
quella sera decise di fare un’eccezione così indossò delle decolté nere con il
tacco rosso altissimo.
Poi passò al trucco. In quel campo invece era ferratissima, adorava
truccarsi e trovare ogni volta qualcosa di strano ed elegante. Per quella sera
optò per una combinazione rosso e nero, per restare in tema con il vestito.
Senza però esagerare, non voleva assomigliare a un pagliaccio. Il tocco finale
fu la cipria brillanti nata, con cui si cosparse le braccia, le gambe e il
decolté.
Mentre si guardava allo specchio con occhio critico pensò che poteva andare.
Anche se come al solito non riusciva a vedere quanto fosse carina in realtà.
Arrivata in salotto, insieme agli altri, vide che come al solito Lily aveva
esagerato. Indossava una minigonna marrone scuro, che più che mini era micro
visto che arrivava a coprire giusto il minimo in dispensabile, ed un top bronzo
lucido che copriva solamente il seno e parte della pancia grazie ad un lembo di
stoffa che scendeva a triangolo rovesciato sul davanti, lasciando nuda la
schiena e i fianchi. E come suo solito civettava con i ragazzi. Si era messa un
rossetto molto forte e si era truccata pesantemente. A guardarla bene Rose
pensò malignamente che sembrava una appena presa dalla strada…
Lei e la sua amica Elise, ovviamente, che non era da meno, con i suoi
pantaloncini viola, molto somiglianti a mutande, e il suo corpino fucsia che
arrivava a malapena a coprire le costole. Sostanzialmente erano più nude chevestite. Per amor di Dio, se lo potevano permettere,
avevano un bellissimo fisico, ma a lei sembravano abbastanza volgari.
-Ullallà! Piacere, Marcus Zabini!
Tu non puoi essere la Weasly!-
-Molto spiritoso. Davvero!-
-Sul serio, dov’è finita la
Weaslydelle
felpe, i jeans e le scarpe da ginnastica?-
-Quando è il momento giusto anche io so mettermi elegante, cosa credi?-
-Vedo, vedo! Non avrei mai pensato di vederti indossare una minigonna e dei
tacchi!-
-Solo perché non mi conosci. Vedi che fa male avere dei pregiudizi!-
-Senti chi parla! Tu non avevi pregiudizi su di me invece!-
-Assolutamente no!-
-Saresti una pessima giocatrice di poker. Non sai bluffare!-
-Sei il primo che me lo dice!-
-Forse sono il primo ad averti osservata molto attentamente…-
Era una frase che si prestava a mille significati e Rose non sapeva cosa
rispondere. Non aveva voglia di farsi idee sbagliate, ma non le andava comunque
di fare la figura dell’idiota, quindi preferì cambiare argomento.
-Si beh…comunque anche tu stai molto bene…-
E lo pensava davvero. Non se n’era mai accorta ma Marcus era davvero un
gran bel ragazzo. Non bello quanto Scorpius, ma aveva
un non so che… E soprattutto in quel momento, con il gilet bianco attillato
messo sopra la camicia rosa, che esaltava il suo fisico asciutto, Rose lo trovò
molto sexy. Formulò quel pensiero ancora prima di accorgersene e divenne subito
rossa.
-Grazie Weasly! Non esagerare però, non vorrei
mai montarmi la testa! Stai bene?-
-Si perché?-
-Sei bordeaux…-
-Si va tutto benissimo…vado a prendermi qualcosa da bere.-
E si allontanò velocemente. Non aveva ancora visto Scorpius
e suo malgrado lo cercava. Scambiò qualche parola con i ragazzi, con cui aveva
fatto amicizia da subito e così il tempo le passò un po’ più velocemente. Alla
fine però non ce la fece più e tornò da Marcus.
-Ehi Zabini!-
-Weasly…-
-Senti…non è che hai visto Scorpius?-
-L’ho visto prima, è arrivato poco dopo che sei andata a prendere da
bere…ma era più di un’ora fa…poi non l’ho più visto. E sicuramente non è qui,
cioè, va bene che le stanze sono grandi, ma siamo tutti o qui o nella stanza
accanto…se fosse qui lo vedrei.-
-Già…-
-Però non so se hai notato…manca anche Lily-
-Non ci avevo fatto caso…-
-Quanto scommetti che sono da qualche parti imboscati, loro due da soli?!?-
Lo aveva detto scherzando, come se fosse stata un’ipotesi assurda. Ma lei
sapeva che non lo era per niente. E non era per niente preparata a vederli
insieme, mano nella mano, a scambiarsi ogni sorta di effusioni.
-Senti, io salgo un attimo in camera, ho dimenticato una cosa…-
-Se vuoi ti accompagno-
-Ma no, figurati. Torno subito-
La casa era enorme, potevano essere ovunque. Che poi magari non erano
nemmeno insieme…magari era solo un caso. Si, Rose, credici!
Cominciò con la camera di Lily, che però era vuota. Allora andò in quella
di Scorpius. Prima di entrare prese un respiro
profondo, poi lentamente aprì la porta e sbirciò dentro. Vuota.
Girare a vuoto per la casa non aveva senso, così decise di tornare di
sotto. Arrivata davanti alla porta del tinello sentì però la risata stridula e
fastidiosa di Lily. Ecco: li aveva trovati. E adesso che c’era riuscita non era
nemmeno più tanto sicura di voler entrare.
-Rose! Cosa fai lì impalata?-
-Marcus! Niente, mi era parso di sentire qualcosa, ma mi sarò sicuramente
sbagliata…-
-Ci stavi mettendo un sacco, così sono venuto a cercarti… cos’hai sentito?-
-Ma niente. Me lo sono immaginata…-
-Vediamo dai-
E ad aprire la porta fu lui. Rose guardava il pavimento, non aveva il
coraggio di alzare gli occhi da terra. Le risatine di Lily cessarono
immediatamente, non appena si accorse che era entrato qualcuno nella stanza. Il
silenzio era di piombo. Alla fine Rose si decise ad alzare lo sguardo: Scorpius, seduto sul divano, aveva sopra di sé Lily, che
stava seduta a cavalcioni sulle sue gambe.
L’ultima cosa che vide furono i suoi occhi grigi, un’occhiata piena di
qualcosa che non si sforzò nemmeno di capire. Colpevole? Dispiaciuta? Non ebbe
tempo di capirlo perché nel momento in cui lui l’aveva guardata lei s’era
voltata e se n’era andata, lasciandosi quella scena alle spalle e cercando di
dimenticarla.
Si fermò ma non si girò. Aveva bisogno di un attimo per ricomporsi, per
indossare una maschera di falsa indifferenza.
-Perché sei andata via in quel modo?-
-Mi sembrava di aver interrotto qualcosa…-
-Non era niente!-
-Niente? Non so te, ma a me quel niente sembrava l’inizio di tutto…-
-Ma dai! Credi davvero che a Scorpius piaccia
Lily?-
-Credo che non abbia importanza quello che penso io. I fatti parlano da
soli…-
-E tu ci stai male.-
-Cosa te lo fa credere?-
-Il modo in cui te ne sei andata-
-Non mi sembrava il caso di restare…non so se l’hai notato, ma in quella
stanza c’erano due persone di troppo. Io e te.-
-Facciamo un giro fuori?-
-Ci sono meno tre gradi…-
-Ti stai forse dimenticando che sei a casa mia?-
-Ho visto il giardino quando sono arrivata. E a giudicare dalla vegetazione
fa freddo.-
-Ti vuoi fidare?-
Non capiva perché ci tenesse tanto ma lo accontentò: infondo non le costava
niente!
-La porta è dall’altra parte-
-Weasly, la pianti? So dove sto andando!-
Capiva sempre meno. Poi ad un tratto si ritrovò di fronte ad una grande
tenda di velluto in una stanza in cui non era mai entrata.
-Adesso chiudi gli occhi…-
-Senti Zabini…-
-Chiudili e basta!-
-Era più semplice assecondarlo. Se non altro dopo avrebbe potutoandarsene nella sua stanza ed isolarsi a suo
piacimento. Lo sentì trafficare con la tenda e poi aprire una finestra. Poi la
prese per mano e la tirò avanti. Lei fece qualche passo, insicura, ma si fermò
di colpo quando lui la lasciò.
-Ok. Ora aprili-
Tutto avrebbe pensato di vedere, tranne lo spettacolo che aveva davanti.
Sembrava che in quel giardino non esistessero le stagioni. C’erano fiori
ovunque, che spargevano il loro profumo nell’aria. Non era molto grande, infattisi trovava in quello che originariamente era un
cortile interno. Al centro troneggiava una grande fontana, circondata da aiuole
fiorite e da alberi enormi. L’illuminazione faceva sì che sembrasse giorno,
anche se era quasi mezzanotte, e a lei parve persino di vedere delle farfalle
svolazzare dall’altra parte del giardino. Era senza parole.
-Allora Rose? Cosa ne pensi?-
-È…è…wow!-
-Già! È l’orgoglio di mia madre. Mio padre l’ha stregato per lei, facendo
in modo che la temperatura sia sempre abbastanza alta, così è sempre fiorito…-
- Marcus, penso di non aver mai visto una cosa così bella!-
-Io ne ho davanti una che la supera di gran lunga!-
Sorrise imbarazzata. Era confusa. Non voleva illudere Marcus e non voleva
fare qualcosa di sbagliato. Lo avrebbe certamente respinto con dolcezza e fermezza,
se non fosse stato per la vocina cattiva nella sua testa che le sussurrava che
si stava tenendo libera per uno che aveva sorpreso insieme ad un’altra. Era
ormai chiaro come il sole che Scorpius si era deciso
a farsi avanti con sua cugina. Era ora che la smettesse di fantasticare su loro
due insieme e lo lasciasse andare. E Marcus era lì, dolce, gentile e
bellissimo. E soprattutto era lì per lei. Magari se solo gli avesse dato una
possibilità…
-Grazie davvero. Sono contenta che tu mi abbia portato qui…-
-Figurati…Rientriamo, è quasi mezzanotte e c’è un’altra stanza dove
dobbiamo andare per accogliere l’anno nuovo-
Prima che se ne andasse lei si avvicinò e lo baciò su una guancia, cambiano
immediatamente colore. Poi lo precedette nella sala dove erano tutti. Compresi
Lily e Scorpius, che lei evitò accuratamente di
guardare. Non voleva sapere cosa stessere facendo.
-Marcus?-
-Dimmi-
- Com’è quell’altra stanza?-
-Sorpresa! Ci ho preso gusto a lasciarti senza parole!-
Le offrì il braccio e lei lo accettò con un sorriso sincero. Le stava
dimostrando un sacco di attenzioni e nonostante tutto non poteva che farle
piacere.
Era evidente che lei fosse interessata a Marcus. Ed era altrettanto chiaro
che tra loro due c’era stato qualcosa la sera del loro arrivo. Ecco perché non
voleva dormire con lui. Temeva che Marcus fraintendesse. Oppure doveva tornare
da lui.
A quel punto tutto era inutile. Inutile tentare di farle capire qualcosa.
Inutile sperare che qualcosa potesse accadere tra loro. Era il caso che
prendesse atto della cosa e che ne uscisse dignitosamente. E il modo più
dignitoso che gli venne in mente fu farsi vedere anche lui impegnato con
un’altra ragazza. E chi meglio di Lily? Infondo era stata Rose stessa quella notte
a tentare di spingerlo tra le sue braccia! Aveva capito di piacerle, anche
perché spesso lei esagerava negli atteggiamenti ed era difficile non notarlo.
La sua adorazione sarebbe stata la giusta medicina per sanare il suo ego
ferito.
E come previsto non ci era voluto niente. Era bastato andare da lei
all’inizio della serata, fare due sorrisi, dire una parola tanto gentile quanto
falsa sul suo abbigliamento, e il gioco era fatto.
Il tutto mentre Rose, strepitosa e affascinante più che mai, chiacchierava
amabilmente con Marcus, senza degnare lui di uno sguardo.
-Balliamo?-
-No-
-Parliamo un po’…?-
-No-
-Ci appartiamo?-
Si girò a guardare Lily. Era esagerata, troppo vistosa, troppo sfacciata.
Tutto troppo, in senso negativo. Ma aveva bisogno di non pensare. E visto che
Rose non se ne faceva proprio, perché avrebbe dovuto farseli lui, i problemi?
-Si. Andiamo-
La seguì fino al tinello. Non era troppo convinto di quello che stava
facendo. Poi però pensò che si era sempre comportato cosìcon
tutte le ragazze che aveva avuto: era sempre stato con loro, anche se non
provava nulla sul piano emotivo. Per assurdo invece provava qualcosa per Rose,
ma non era mai stato con lei. E doveva smetterla di pensarla. E di provare
qualcosa per lei.
Così, quando lei lo spinse sul divano, non oppose resistenza. Non gli
interessava. Avrebbe voluto che al posto di Lily ci fosse sua cugina, ma non
era così. L’importante era che lei non se ne accorgesse: già era una piattola
di suo!
Poi si avvicinò, con quella che secondo lei era una camminata sensuale e si
mise sopra di lui, prendendogli le mani e posizionandole sui suoi fianchi,
mentre lei gli cingeva il collo con le braccia.
Si strofinava su di lui, mimando quello che inequivocabilmente era l’atto
sessuale. Poi si avvicinò lentamente al suo viso, con la chiara intenzione di
baciarlo. Lui non si mosse e la lasciò fare.
A pochi centimetri dalle sue labbra emise una risatina stridula, che lo
irritò parecchio, ma decise di non farci caso.
-Non sai quanto ho aspettato questo momento!-
Avrebbe voluto risponderle“non sai quanto mi
sarebbe piaciuto farti aspettare all’infinito!” ma non era il caso. Chiuse gli
occhi, aspettando. Ma il tempo passava ed era sceso il silenzio. Aprì gli occhi
e la vide. Rose stava ferma sulla porta, con gli occhi bassi, mentre Marcus ci
guardava sbalordito.
Prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa Rose lo guardò. Non fece in
tempo a scorgere niente nei suoi occhi, perché se ne andò subito.
Marcus rimase giusto il tempo di lanciargli un’altra occhiata sconcertata e
poi la seguì. Mai come in quel momento si era sentito così stupido. Spostò Lily
da sopra di sé, scuotendo la testa pentito. A lei non sembrava importare
niente, non capiva il motivo del suo improvviso cambiamento d’umore.
-Scorp? Cosa c’è?-
Odiava essere chiamato in quel modo. tutti lo sapevano e tutti evitavano di
farlo. Ma non lei. Lei si era convinta che odiasse che lo facessero gli altri e
che lui apprezzasse quando era lei a farlo. Non le rispose neanche e sotto
certi aspetti fu un grave errore, infatti lei continuò il suo monologo.
-Voglio dire, anche a me infastidisce parecchio il fatto che ci abbiano
interrotti, però non mi sembra il caso di farne un dramma. Se ne sono andati,
possiamo tranquillamente continuare da dove eravamo rimasti!-
Non era giusto prendersela con lei. Era stato lui il cretino. Lui aveva
sbagliato. E non voleva dare addosso a lei che, anche se era irritante e
appiccicosa, in quel caso non c’entrava niente.
-No, scusa Lily ma s’è spezzata la magia…-
-Posso sempre ricrearla!-
- È quasi mezzanotte, è meglio se andiamo di là con gli altri.-
-Rimandiamo ad un altro momento?-
-Si…un altro momento…più avanti…-
Lasciarono il tinello giusto in tempo per vedere Rose e Marcus che
entravano in un’altra stanza.
E lui che aveva creduto che la scena di lui e Lily potesse averla ferita in
qualche modo! Era chiaro come il sole che stava solo cercando una stanza libera
per appartarsi con Marcus! E a quanto pare ora l’avevano trovata. Amareggiato e
abbattuto tornò dagli altri e si versò da bere.
Poco tempo dopo Marcus e Rose tornarono. Lei sorrideva. Sembrava contenta.
La guardò mentre parlava con lui e non poté fare a meno di notare che non lo
degnava di uno sguardo. Gli sembrava di non esistere. Poi Marcus invitò tutti a
seguirlo nella stanza del Capodanno e a lui non restò che seguirlo insieme a
tutti gli altri, guardando invidioso il braccio che Rose gli stringeva.
-Questa volta è tutta opera mia!-
Con questa premessa Marcus aprì la porta, facendosi da parte per farla
entrare nella stanza buia. E per la seconda volta in quella sera gli occhi di
Rose si riempirono di meraviglia.
Le pareti della stanza erano buie, tempestate di piccole luci. Era come
trovarsi circondata dal cielo notturno. E il tocco di classe era la luna,
enorme e pallida, che troneggiava in mezzo alla miriade di stelle.
Si girò per commentare ma di fianco a lei non c’era più Marcus, maLily.
-Sarai contenta!-
-Per quale motivo?-
-Per aver interrotto me e Scorpius. Di nuovo.-
-Non era nelle mie intenzioni. E comunque è stato Marcus ad aprire la
porta, non io.-
-Certo. Vuoi che ti dica come la penso?-
-Se ci tieni…-
-Ci sei venuta dietro perché non volevi che tra me e lui succedesse
qualcosa. Ti rode terribilmente che lui abbia scelto me!-
-Che importanza ha, scusa? Ha scelto te. Lo hai detto tu stessa. Non vedo
perché venire qui a tormentarmi adesso! Hai avuto quello che volevi, ti sei
presa il tuo giocattolino. Hai vinto.-
-Io lo amo!-
-Vuoi che ti dica come la penso?-
-Non mi interessa molto, ma dì pure!-
-Tu sei talmente presa da te stessa che non sei in grado di amare
nessun’altro all’infuori di te. E puoi proclamare al mondo il tuo amore per
lui, ma le parole non valgono niente. Sono i fatti che contano!-
-Te lo saprò dimostrare anche con i fatti, non dubitare!-
-Lo vedi? Non stai facendo tutto questo perché “lo ami”. Lo stai facendo
per fare dispetto a me. Sei riuscita nel tuo intento comunque. È tutto tuo.
Prenditelo.-
Non aspettò neanche la sua risposta. Non le interessava. Si mise a cercare
Marcus, che sicuramente le sarebbe stato vicino, ma al buio della sala non
distingueva troppo le persone. Il risultato fu che andò a finire addosso
proprio all’ultima persona con cui avrebbe voluto parlare in quel momento.
Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno
letto, che hanno messo questa storia tra i seguiti e quelli che l’hanno
inserita tra i seguiti. Un grazie di cuore anche a Ariadne,
SailorUranus, alletta e potterina1993 che mi hanno
recensito: penso si sia capito che Lily non è proprio il mio personaggio
preferito, anzi!
Comunque presto la storia avrà una svolta,
ma devo ancora decidere in che modo si risolveranno le cose e soprattutto se si
risolveranno per il meglio!
-Per essermi venuta addosso o per avermi ignorato per tutta la sera?-
-Non ho avuto occasione di parlarti. Tutto qui-
-Certo. E adesso non hai occasione di guardarmi in faccia-
Aveva regione lui. Non alzava gli occhi dalla punta delle sue scarpe. E non
sapeva cosa rispondergli, così pensò che la cosa migliore erastarsene
zitta.
-Potevi dirmelo comunque…-
-Che cosa?-
-Che hai una storia con Marcus-
-Prego?-
-Andiamo Rose, lo so che ami proteggere la tua privacy, ma non sono uno
qualunque! Se mi conoscessi da due giorni capirei, ma ci conosciamo da anni!-
-Già! Eppure non mi sembra che tu sia corso da me a raccontarmi di Lily!-
-Se anche avessi voluto avrei prima dovuto riuscire a fare il modo che tu
la smettessi di ignorarmi! E poi, come se ci fosse qualcosa da raccontare!-
-Nel tinello mi sembrava decisamente qualcosa…-
-Si, qualcosa. Stavamo per fare quello che tu e Marcus avete fatto la sera
che siamo arrivati!-
-Ma come ti permetti! Solo perché tu vai con chiunque ti aggradi anche solo
un minimo, non vuol dire che lo faccia anche io!-
-Olè! Passiamo ai giudizi morali? Da quello che
so non sei la santarellina che vuoi far credere!-
-Ancora! A parte che, anche quando io fossi andata a letto con Marcus, non
sarebbero affari tuoi!-
-Nemmeno quello che faccio con Lily sono fatti tuoi!-
-Infatti non sono io quella che ha aggredito qualcuno pretendendo di essere
informata su qualcosa!-
-Scusami se credevo che fossimo amici!-
-Scusami se dal mio punto di vista un amico non fa insinuazioni offensive
sul mio conto! Credevo che mi conoscessi. Che sapessi che non andrei mai con il
primo che capita. Ma evidentemente mi sbagliavo-
Non aspettò la sua risposta. Girò sui tacchi e andò a cercare Marcus. Se Scorpius si era fatto quell’idea sicuramente non era tutta
farina del suo sacco.
L’aveva aggredita. E ancora una volta aveva sbagliato tutto. Era sicuro di
quello che aveva sentito e visto e non capiva perché le riuscisse così
difficile ammettere di avere una relazione con il suo migliore amico. La guardò
mentre si allontanava, dandole le spalle. Gli faceva male pensare che nelle
ultime ore la cosa che aveva visto più spesso erano le sue spalle che si
allontanavano da lui.
Alla fine, nel buio della sala, riuscì ad individuarlo. Era al tavolo dello
champagne che dava disposizione agli elfi per il brindisi di mezzanotte. Con
passo svelto lo raggiunse.
-Si può sapere cos’hai detto a Scorpius?-
-Riguardo a cosa?-
-Riguardo a noi!-
-Niente…Avrei dovuto dirgli qualcosa in particolare?-
-Non lo so. Spiegami perché è convinto che io venga a letto con te allora!-
-Non ne ho idea! Ti giuro che non è grazie a me che si è fatto questa idea!-
-Sicuramente non sono stata io a dirglielo!-
-Credi davvero che cadrei così in basso? Che mi inventerei di essere andato
a letto con una ragazza così giusto per?-
-Qualcuno deve pur averglielo detto!-
-Non io. Sono stato a letto con parecchie ragazze. Non ho motivo di
inventarmi di esserci stato con te.-
A quel punto Rose si sentiva una cretina. In effetti era un bellissimo
ragazzo ed era stato presuntuoso da parte sua accusarlo di essersi inventato
quella storia. Non aveva certo bisogno di lei, le ragazze facevano la fila per
lui…
-Scusami. È solo che lui mi ha appena accusato di questa cosa e io sono
caduta dal pero…-
-Non preoccuparti. Scusa tu se ti ho risposto male-
-Non è che avessi tutti i torti. Ti ho assalito, verbalmente parlando, e
sono stata parecchio arrogante-
-Non fraintendere quello che ho detto. Penso che tu abbia capito cosa penso
di te…-
-Si, lo so che ti sono simpatica-
-Rose, piantala. Non insultare la mia intelligenza e la tua. Tu mi piaci. E
appunto perché mi piaci non racconterei mai una cosa del genere a nessuno in
generale, a Scorpius in particolare-
-Perché a lui in particolare?-
-Quanto pensi che sia stupido? L’ho capito che a te piace lui!-
-Si vede così tanto?-
-Se lui non se n’è accorto evidentemente no…-
-Mi dispiace Marcus…-
-Non preoccuparti…non puoi scegliere a chi voler bene…-
-Non è che non ti voglio bene-
-Lo so… Ma per lui è diverso, e non puoi farci niente. Lo capisco.-
Non sapeva cosa dire. In quel momento avrebbe voluto con tutto il cuore
poter provare qualcosa di diverso dall’amicizia per lui.
-Con Scorpiusparlo io, non ti preoccupare…-
-Non ce n’è bisogno, davvero! Non ti devi sentire obbligato…-
-Nessun problema, devo dirgli un paio di cose. Tranquilla, si sistemerà
tutto!-
-Grazie Marcus. Sei un vero amico!-
Si avvicinò a lui e lo abbracciò. Lui ricambiò l’abbraccio e la strinse a
sé per un attimo. Poi però la lasciò andare e senza dire una parola si
allontanò da lei, lasciandola sola e dispiaciuta.
-Scorpius, ti posso parlare un secondo?-
-Cosa devi dirmi?-
-Che sei un idiota!-
-Ha parlato la mente eccelsa! Cosa vuoi da me, si può sapere?-
-Spiegami per quale stupido motivo hai accusato Rose di una cosa che non ha
fatto!-
-E cos’è che non avrebbe fatto, sentiamo…-
-Non è stata a letto con me. E mi piacerebbe sapere chi te l’ha messo in
testa!-
-Le mie fonti sono attendibilissime. Non c’è bisogno che vi nascondiate
più…-
-Talmente attendibili che ti hanno raccontato un mucchio di cazzate!-
-Qui se c’è una persona che spara stronzate sei tu, visto che vi ho sentiti
parlare. È così che ho saputo!-
-Non so cosa tu abbia sentito, ma hai frainteso. Non posso credere che tu
sia così cieco!-
-Cosa vorresti dire scusa?-
-Chiedilo a Rose. E per la cronaca, se la farai star male, non mi interessa
se sei il mio migliore amico, giuro che ti crucio!-
E per la seconda volta durante la serata Scorpius
si ritrovò da solo, con più domande che risposte. Avrebbe voluto fare
l’orgoglioso e fingere che le parole dell’amico non l’avessero toccato ma si
trattava di Rose. E chissà perché quando c’era di mezzo lei, lui mandava il suo
orgoglio a farsi benedire. E non gli dispiaceva neanche tanto farlo.
Così si mise a cercarla e la trovò seduta davanti alla luna, ammirandola
affascinata.
-Posso sedermi?-
-Dipende… Sei qui per accusarmi di qualcosa che non ho fatto?-
-Mi dispiace. Ho frainteso.-
Era quanto più di vicino a delle scuse ci si potesse aspettare da lui e lei
lo sapeva, così gli fece cenno di sedersi. Rimasero in silenzio per un po’. Lui
cercava le parole, lei aspettava che fosse lui a dire qualcosa. Infondo era
stato lui a cercarla.
-Ti ho sentito parlare con Marcus, la mattina dopo che siamo arrivati.
Avete detto delle cose e io la sera prima ti avevo vista entrare nella sua
stanza. Ho collegato e ho tratto le mie conclusioni…-
-Quella sera abbiamo giocato alla Playstation! E il momento di massima
intimità che c’è stato tra noi è stato quando prima che tornassi in camera mia
mi ha dato una pacca sulla spalla!-
-Adesso lo so-
-Che poi quella notte io ho dormito con te! Che razza di persona credi che
sia?-
-Lo so. Ma ho dovuto pregarti per restare. E quando mi sono svegliato te
n’eri già andata. Ho pensato che lo avessi fatto per darmi il contentino e che
in realtà non ti facesse piacere…-
-E che preferissi tornare a passare una focosa notte con Marcus!-
-Si-
-Sei un idiota. E non hai capito niente.-
-E allora spiegami!-
-Scusami eh, eri ubriaco perso, avevi invitato Lily, poi mi hai chiesto di
restare. Cosa avrei dovuto pensare?-
-Che volevo stare con te magari?-
-O magari che il tuo era il delirio di un ubriaco, che non distingue un
palo da un albero!-
-Io non ho invitato Lily!-
-Me lo ha detto lei. Perché mi avrebbe detto una bugia?-
-Che ne so?-
-Scusami se te lo dico, a malincuore davvero, ma credo che in questo caso
lei sia più attendibile di te-
-E perché, sentiamo?-
-Perché vista la scena del tinello mi sembra palese che ci sia attrazione
tra voi-
-Lei è attratta da me-
-Si, ho notato come ti divincolavi per togliertela di dosso. Sembravi
disperato e assolutamente schifato dalla situazione-
-Cosa avrei dovuto fare secondo te?-
-Hai fatto quello che ritenevi giusto. Ma non venire qui adesso a
raccontare favolette a me!-
-Ero davvero convinto che tu e Marcus vi foste messi assieme!-
-E adesso cosa c’entra?-
-Non ci arrivi?-
No. Non ci arrivava. O meglio, ci arrivava, ma le sembrava impossibile. Era
semplicemente assurdo che lui fosse interessato a lei. Lily era molto più
carina, molto più sensuale…era Lily. E per quanto in quel periodo lei non la
sopportasse, aveva accettato la sconfitta, aveva accettato il fatto che lui
preferisse lei. Le sembrava l’ordine naturale degli eventi. Quindi per forza di
cose stava capendo fischi per fiaschi. E rischiava di fare nuovamente la figura
della scema.
-Mi sembra che non ci sia nessun nesso tra le due cose. Assumiti la
responsabilità delle tue azioni per cortesia, e non scaricare le colpe sugli
altri. Su chi non c’entra niente.-
-Non sto cercando giustificazioni. Ti sto solo dicendo qualcosa che
probabilmente avrei dovuto dirti molto prima!-
-Non sono sicura di voler ascoltare in questo momento. Perdonami.-
Si alzò di scatto. Aveva aspettato quel momento per tutta la vita. Lo aveva
aspettato come si aspetta disperatamente qualcosa che si sa che non arriverà
mai. Era sicura che la sua era un’attesa inutile, ma lo aveva sperato e sognato
lo stesso. E invece quel momento era arrivato. E lei aveva paura, una
fottutissima paura. Non l’aveva messo in conto. Era stato bello immaginarsi il
momento, ma non aveva fatto progetti su cosa sarebbe successo dopo. Era certa
che quel momento non sarebbe mai arrivato nella realtà. E invece lo aveva
appena vissuto. E con ogni probabilità se l’era giocato.
Grande Rose! Lo aspettavi da una vita e hai perso l’attimo!
Sentiva le lacrime scendere copiose. Lei odiava piangere! Era la tipica
cosa che avrebbe fatto una qualsiasi ragazza debole nella sua situazione. E lei
non era una debole!
Uscì di corsa dalla stanza, senza sapere esattamente dove andare. Tutto
quello che voleva era andarsene da lì, lontano dal sogno che lei stessa, con le
sue mani, aveva infranto.
Il penultimo capitolo! Grazie sempre a chi legge, a chi mi ha messo tra i
preferiti e i seguiti e ad Ariadne e mAdwOrLdche hanno recensito:
purtroppo però dovrete aspettare l’ultimo capitolo per sapere come finirà tra
quei due! Spero di non deludere troppo le aspettative!
Stava seduta sul bordo della fontana, muovendo la mano pigramente dentro
l’acqua e dandosi dell’idiota. Era il suo momento e non sarebbe tornato mai
più. Probabilmente in quel momento lui era tornato da Lily e l’aveva mandata al
diavolo. E a ragione! Tra l’altro magari voleva dirle qualcosa di diverso da
quello che lei si era immaginata e, in quel caso, aveva fatto ulteriormente la
figura dell’idiota. In ogni caso, il punto fisso della situazione, l’unica cosa
certa, era che lei era un’idiota.
-Rose!-
Un’idiota visionaria. Dopo come si era comportata non poteva essere venuto
a cercarla…
-Prima di alzarti e andartene chissà dove un’altra volta, ti prego di
ascoltarmi. Mi merito che tu mi ascolti e, dopo tutto quello che è successo, mi
merito una risposta.-
E invece ancora una volta lui aveva agito in modo completamente opposto a
come lei si sarebbe aspettata. E ora era lì, davanti a lei, più deciso che mai.
-Non ci ho fatto mai caso, almeno all’inizio. Poi dopo averti conosciuta
meglio ho capito. Ho capito che sei tu. Tra tutte le persone che ho conosciuto
nella mia vita, non ce n’è stata una che mi abbia colpito nemmeno la metà di
quanto sia riuscita a farlo tu. E mi hai spinto a non stare sempre rannicchiato
dietro agli altri, mi hai spinto ad essere una persona migliore. E mi hai messo
paura, una paura che tu capisci benissimo, perché immagino che sia la stessa
che ti sto mettendo io in questo momento. E allora ti ho allontanato e ho fatto
uno sbaglio immenso. Sia perché mi sono negato quella che avrebbe potuto essere
la cosa più bella della mia vita, sia perché non ha funzionato. Ci sei sempre
tu, in ogni cosa, in ogni parola e gesto, continui a rimbalzare tra i miei
pensieri e le mie emozioni. E lo so che magari tu non provi la stessa cosa, ma
ti prego. TIPREGO. Non allontanarti da me. Non andartene, perché sento che se
te ne vai adesso, io potrei morire.-
Aveva ascoltato tutto il suo discorso, pronunciato peraltro quasi senza
respirare, ed ora lo fissava tra l’affascinata e l’incredula. Non riusciva a
pensare, figuriamoci a mettere insieme due parole.
Lui l’aveva sempre guardata negli occhi mentre parlava, ma ora fissava
l’acqua della fontana, timoroso di quello che lei avrebbe detto. Ma lei non
diceva e questo non faceva presagire niente di buono. Non sapeva cosa fare. Per
la prima volta in tutta la sua vita, ScorpiusMalfoysi sentiva a disagio davanti ad una ragazza.
-Hai intenzione di rispondere qualcosa?-
-Non ho afferrato la domanda…-
-Hai ascoltato quello che ho detto?-
-Si!-
-E cosa ne pensi?-
-Non lo so…-
-Bene. Allora forse è meglio che me ne vada…Infondo me l’avevi detto che
non ti interessava quello che avevo da dirti…-
-Scorpius! Non te ne andare!-
-Perché?-
-Perché non so come dire, non cosa dire. Mi hai colto di sorpresa. Mi hai
detto le ultime cose che mi sarei aspettata di sentire dalla tua bocca!-
-E cosa vorresti dirmi?-
-Che dalla prima volta che ti ho visto, ti ricordi a casa di Albus?, mi sei piaciuto. Eri sdraiato sull’amaca in
giardino. Non lo avrei mai ammesso, nemmeno sotto tortura, ma mi piacevi
eccome. Ma tu sei sempre stato così…come sei. Ed io sono sempre stata
semplicemente io. E me ne sono fatta una ragione subito, non appena ho potuto
constatare che il tipo di ragazze con cui uscivi erano diametralmente opposte a
quello che ero e sono tuttora io. E così mi sono detta che l’amicizia era
meglio di niente. E poi ti sei allontanato senza preavviso e soprattutto senza
motivo. Ho pensato che ti fossi accorto che nel mio attaccamento a te c’era
qualcosa di anomalo e che tu non lo volessi. E l’ho accettato. Non so come ho
fatto a fare a meno di te…ho cercato di pensarti il meno possibile, di non
ricordare. Ma per quanto mi sforzassi tu sei sempre stato lì, o meglio, qui- e
si portò la mano sulla sinistra del petto. Prima di iniziare a parlare di nuovo
prese un respiro profondo, cercando accuratamente le parole.
-E poi c’è stata Lily. Lei è tutto quello che non sono e che vorrei essere.
E mi è sembrato normale che tu volessi stare con lei, doloroso, ma normale. E
adesso piombi qui e mi dici… quello che hai detto. E mi sembra strano. Assurdo.-
-Mi stai dicendo che non mi credi?-
-No. Sto dicendo che non ti capisco-
-Lo so che mi sono comportato da scemo…-
-No! Cioè, si, ma non intendo questo! Non capisco come tu possa essere qui
a dire queste cose a me, quando potresti avere qualunque altra ragazza.-
-Io non voglio una “qualunque altra ragazza”!-
Suo malgrado si ritrovò a sorridere di quell’affermazione.
-E se ti stessi sbagliando? Voglio dire, se domani ti accorgessi che hai
fatto un errore di valutazione?-
-Sono sicuro di quello che dico. E soprattutto di quello che sento.-
E il suo sguardo confermava le sue parole. Si avvicinò sempre di più a lei,
tanto che lei riusciva a distinguere le ombre più scure nei suoi occhi grigi.
-Ti fidi di me?-
Le soffiò queste parole sulle labbra. Lei si sentiva svenire. Il suo
cervello si era decisamente preso una vacanza e provava un senso di vuoto allo
stomaco.
-Si!-
Lo disse con un sussurro appena percettibile e non ci fu più bisogno di
parole. Scorpius aveva annullato la distanza che
c’era tra le loro labbra e ora la stava baciando.
Proprio in quel momento, sopra di loro, il cielo venne illuminato da una
cascata di fuochi d’artificio colorati. Era arrivata la mezzanotte e Rose era
più felice che mai. Quello che si fa a capodanno si fa per tutto l’anno, si sa,
e lei non poteva augurarsi niente di meglio.
Già sapeva che quello forse non sarebbe stato esattamente il capodanno più
bello della sua vita, ma sarebbe stato un capodanno che sicuramente avrebbe portato
per sempre nel cuore come uno dei giorni più felici.