DEEP BLUE

di STACY
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi inizia la giornata con un gioco di magia... ***
Capitolo 2: *** HAI PROGRAMMI PER STASERA? ***
Capitolo 3: *** la festa di inaugurazione ***
Capitolo 4: *** UN SOSPETTATO? ***
Capitolo 5: *** nervosismo ***
Capitolo 6: *** QUANDO SI DICE HO FATTO UNA CAZZATA... ***
Capitolo 7: *** risvegli ***
Capitolo 8: *** I PEZZI DEL PUZZLE ***
Capitolo 9: *** é ora di cominciare ***
Capitolo 10: *** L'IMPRESA FINALE ***
Capitolo 11: *** spalla a spalla ***
Capitolo 12: *** Fuga e pianificazioni ***
Capitolo 13: *** è la mia battaglia! ***
Capitolo 14: *** Fine ***



Capitolo 1
*** Chi inizia la giornata con un gioco di magia... ***


Allora finalmente sono tornata a postare nella sezione di Naruto!

Vorrei dire due righe di presentazione alla storia, onde evitare ritardi assurdi dovuti all’università la storia è già scritta tranne l’ultimo capitolo che può essere sempre soggetto a variazioni e quindi preferisco non scrivere.

 

Non sarà a rating rosso perche non vedo proprio dove mettercela una lemon, ma ovviamente ci sarà una buona spruzzata di yaoi qua e là, ma dovrete aspettare un pochetto.

 

La storia parla di un ladro/mago che si diverte a rubare e a far sfigurare la polizia o almeno così sembra.

Mentre scrivevo la trama e i capitoli ho notato che c’è in giro un'altra storia con più o meno questa tematica, che ho preferito non leggere per evitare di non essere assolutamente influenzata, ma giusto per dovere io avviso e chiedo scusa per eventuali somiglianze.

 

Preciso che il personaggio che mi ha ispirato è Kaito Kid  (in Detective Conan)

 

Credo che aggiornerò regolarmente ogni lunedì.

Buona lettura!

 

STACY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con un salto aggraziato atterrò nel vicolo proprio accanto alla scuola.

Lo zaino sbattè contro la sua schiena.

Si sistemò meglio la camica nei pantaloni, sbottonò il primo bottone.

Perfetto.

Come in un gesto spontaneo si portò una mano tra i capelli biondissimi per sconpigliarli e dar loro l'aspetto di capelli attraversati dal vento, come se avesse fatto la strada di corsa…

Gli altri di sicuro erano già in classe, doveva solo entrare come suo solito e salutare il suo migliore amico.

Poi avrebbe fatto arrabbiare la ragazza per cui aveva una colta da tempi immemorabili e infine si sarebbe fatto perdonare con qualche trucchetto che gli riusciva bene.

Perfetto.

La sua giornata sarebbe stata perfetta mente normale.

Avanzò con passo deciso verso l'edificio scolastico superando qualche altro ritardatario.

Si fermò solo davanti alla porta della sua classe, l'unica su cui mancava al cartello “ 5 B” in quanto era stato usato proprio da lui qualche giorno prima per fare un'interessante giochino con le carte.

Inspirò e sorrise aprendo la porta con un leggero calcio.

 

 

- Buon giorno gente!  - fece Naruto sorridente entrando in classe.

A mo' di buon giorno ricevette l’occhiata truce di Sasuke: lui odiava le persone che facevano casino e Naruto era il casino fatto persona.

Il biondo ridacchiò per la reazione del compagno, mentre rispondeva ai saluti che gli altri compagni di classe gli rivolgevano.

- Ehi biondo come va?- gli aveva urlato Kiba dall'altro lato della classe, avanzando  verso di lui con una mano alzata, la camicia sbottonata e i capelli castani più scompigliati del solito.

Nanto gettò malamente lo zaino sul banco e battè forte un “ cinque “  a Kiba, abbracciandolo subito dopo.

- Benissimo fratello! –

- Passata la febbre?-

- sono mai stato a letto più di una sera per una semplice febbre? –

- Si, la settimana scorsa quando ti sei assentato appunto TUTTA LA SETTIMANA! - intervenne una voce femminile.

 

Naruto mise su un broncio adorabile, scuotendo leggermente i capelli dorati.

- Sakura quelli sono dettagli! – aggiunse Kiba in difesa del suo amico e Sakura inarcò un sopracciglio fissando i due con i suoi intensi occhi verdi.

Naruto si riprese quasi subito e con un gesto estremamente elegante schioccò le dita facendo apparire uno sbuffo di fumo.

Sakura tossì mentre il resto della classe voltava la testa per vedere quello che stava succedendo.

Quando il fumo si diradò pochi secondi dopo, nella mano di Naruto apparve un grazioso mazzo di fiori di una tonalità di rosa molto delicato.

 

- Ecco, per te mia gentile donzella, dello stesso colore dei tuoi capelli - fece il ragazzo con un mezzo inchino, scatenando gli applausi divertiti di Kiba, le risatine stupite degli altri e una leggera irritazione da parte di Sakura.

La ragazza prese il mazzo e lo schiaffò poco gentilmente in testa al biondo.

- Sei un IDIOTA! Siamo in una scuola, smettila di esibire i tuoi stupidi giochi di magia – e tornò irritata a sedersi al suo posto.

Kiba battè una mano sulla spalla dell'amico in maniera comprensiva .

- ti è andata male, ma tranquillo prima o poi cadrà ai tuoi piedi! -  disse non troppo convinto mentre scoccava uno sguardo in direzione di Ino, la bella biondina della prima fila con cui ci stava provando dai tempi del primo anno di superiori, senza successo.

Naruto sorrise ringraziando Kiba dell'incoraggiamento e si diresse verso il banco della compagna dai capelli rosa, che lo guardava furente.

Prese posto accanto a lei.

- Sakura-chan ti sei arrabbiata? Il mio era solo un giochino! –

- Non mi piace la magia! - rispose decisa Sakura - lo sai che sono mesi che mio padre cerca di catturare quel maledetto ladro che si crede un grande mago e tu continui ad emularlo come un imbecille! –

Naruto passò di nuovo una mano fra i capelli (nelle situazioni di imbarazzo era un gesto che faceva spesso), mentre nei profondi azzurri appariva un luccichio divertito.

- Via SaKura! Tu la prendi tropposeriamente!... da quello che dicono i giornali Kyo è molto amato dalla gente, restituisce sempre quello che ruba e non ha mai fatto male a nessuno, e...-

-  E' un LADRO! un criminale rimane sempre un criminale, e per di più é anche un buffone visto che si crede un grande mago ! –

Naruto (più per farla smettere di urlare che per altro, ma questo non lo avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura ) ripeté un gesto repentino della mano e questa volta fece apparire un unico fiore che mise tra i capelli della ragazza.

- A me piace. – disse con una semplicità unica.

Per evitare che la rosa ricominciasse ad urlare prese ad argomentare questa sua affermazione.

- magari ha imparato i suoi trucchi in una scuola di magia come quella di nonna Tsunade, e compie quelle azioni eclatanti per rendere fiero il suo maestro o ricordarlo in qualche modo. Sarebbe una storia così affascinante! Magari anche io un giorno diventerò abastanza bravo da indossare un mantello bianco e divertirmi a sfidare la polizia …-

Stava parlando senza riflettere troppo su quello che diceva ma a giudicare dalla faccia scura che aveva assunto la ragazza, decisamente le sue parole dovevano aver peggiorato la situazione.

Sakura si alzò in piedi fissando il biondo con aria minacciosa e dichiarò a gran voce :

-  prima che arrivi quel giorno mio padre avrà già catturato quel ladruncolo da strapazzo, oppure ci avrà pensato Sasuke, non è vero Sasuke-Kun?-

Nel sentire pronunciare il suo nome il moro alzò la testa dai fogli che aveva sul banco per rivolgere la sua attenzione alla ragazza che lo aveva Interpellato.

Naruto poté sentire chiaramente Sakura sospirare e mormorare sottovoce "Quanto è bello”. Fece una smorfia.

Giusto: nel suo programma della giornata perfetta aveva dimenticato la parte più divertente: SFOTTERE SASUKE.

Con un sorrisetto irriverente si voltò verso il ragazzo.

Il moro distolse subito l'attenzione da Sakura puntando i suoi occhi scuri in quelle azzurri dell'altro.

Era sempre così che cominciava: si fissavano, poi il biondo ghignava e diceva qualcosa di stupido e Sasuke per qualche strano motivo invece di ignorarlo, come faceva con gli altri, era portato a rispondere con quel suo tono saccente che li faceva finire sempre, inevitabilmente a litigare.

Sarebbe successo anche quel giorno, in quel preciso momento, nella stesso identico modo delle altre volte.

Naruto sorrise e, come se si fosse ricordato solo in quel momento disse:

- Giusto! Sasuke tu vuoi diventare un investigatore privato! E sentiamo come procedono le tue indagini sul famoso Kyo? -

Ferirlo nell'orgoglio! Era il modo migliore se volevi bisticciare con Sasuke.

Il moro non ebbe il tempo di controbattere che l’altro si avvicinò a lui sparpagliandogli i fogli che aveva sul banco.

Mentre imprecava, appellandolo in modi non molto simpatici ne educati, un foglio attirò la sua attenzione.

Riportava una notizia presa dal quotidiano in data odierna.

Naruto lo raccolse e lesse con una certa soddisfazione.

 

 

“ ENNESIMO COLPO DI KYO”

Il ladro vestito di bianco ha colpito ancora rubando “ La stella del mare”, un prezioso zaffiro conservato nel museo di Tokio, durante la scorsa serata mentre al museo era gremito di gente.

Come dal nulla, il ladro è apparso nel bel mezzo della sala salutato dagli

applausi della gente mentre.. “

 

 

Non fece in tempo a leggere nient’altro che Sasuke gli strappò il foglio dalle mani.

- Non ti azzardare a farlo mai più DOBE ! Ogni volta che ti avvicini fai danni! –

- oh scusami tanto mister perfettino! - fece il biondo sedendosi di fronte a lui.

Non aveva bisogno di leggere il resto dell'articolo per sapere quello che era successo al museo.

La notizia aveva già fatto il giro della città.

Il ladro Kyo amava apparire in mezzo alla folla e ai poliziotti, confondendoli con i suoi trucchi di magia.

Quella volta aveva fatto lo stesso, era apparso al Museo e aveva rubato la gemma azzurra chiamata “STELLA DEL MARE”  beffando tutti, agenti e sistemi di sicurezza,  per poi restituire la gemma qualche ora dopo.

- Allora - chiese -  hai fatto qualche progresso?-

Sasuke sbuffò e raccolse velocemente i fogli mettendoli sotto il banco.

- Commetterà qualche errore - disse risoluto - e quando succederà io sarò lì -.

A Naruto sembrò tanto una di quelle frasi che si pronunciavano in quei film noir ambientati nei quartieri malavitosi.

Avrebbe tranquillamente preso in giro l’altro ragazzo per questo paragone, ma il suo sguardo determinato indicava che non stava affatto scherzando.

Qualsiasi commento avesse voluto fare fu bloccato sul nascere dal’ingresso in ula del professore che li costrinse a prendere posto e a ritenere quella conversazione ufficialmente conclusa.

 

 

 

 

Questo capitolo ovviamente era solo di presentazione.

Abbiamo inquadrato i personggi (non tutti)  e i ruoli che avrenno in questa storia.

Ringrazio chi ha letto il capitolo e lo aspetto a lunedi prossimo.

Se volete lasciare un commento ne sarei felice.

 

p.s.

credetemi, l’identità del ladro kyo, non è così scontata come sembra^^

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Capitolo 2
*** HAI PROGRAMMI PER STASERA? ***


Allora allora, eccomi qui lunedi come promesso.

Il fatto che io sia stata puntuale mi gasa^^

 

Innanzi tutti chiedo scusa per eventuali errori in quanto non scrivo direttamente al pc ma uso un programma che mi edita i testi scritti a mano e a volte scrive moooolte fesserie, può capitare che non mi accorga di tutte.

 

Secondo ringrazio chi ha messo la storia tra seguite e preferiti e spero che vi piacerà anche questo secondo capitolo, un po’ più illuminante rispetto al primo.

 

Terzo ringrazio YUKO CHAN (ti voglio bene piccola spero di non deluderti ) SHIMI E YUREI (siete due rompiscatole, ma siete adorabili^^) per aver commentato anche se shimi come al solito imbroglia e ha scoperto la trama prima che io pubblicassi la fiction …bha!

 

Quarto vi lascio al capitolo, buona lettura E CI VEDIAMO LUNEDI PROSSIMO!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre il professor Asuma continuava, con voce monotona la sua lezione di storia, Naruto stava giocando con un paio di monete.

Era uno dei primi giochi di magia che aveva imparato e non era stata Tsunade ad insegnarglielo.

Gli piaceva far ruotare le monete tra le dita, farne apparire 3, poi 2, poi 1 e infine farle sparire completamente. Era un trucco molto semplicemente.

Tutte le magie avevano un trucco. In fondo la magia non stava nell’eseguire il trucco ma nell’essere  talmente abili da emozionare il pubblico senza che questi pensi al trucco o si accorga di esso.

Il pubblico deve guardare il mago e ricordardarlo come colui che è in grado di fare cose straordinarie, non devono guardare la magia e ossessionarsi per capire il trucco.

Per questo motivo disprezzava i detective, bhe i tipi come Sasuke.

Lui non capiva il fascino di Kyo, non vedeva il suo carisma, l’allegria che portava tra la gente. Continuava a guardarsi intorno per cercare di capire il trucco.

Era suo dovere morale sfotterlo.

Se si fosse spinto appena un po’ più in là della semplice apparenza avrebbe adorato pure lui Kyo.

Strappò un foglio di carta dal quaderno.

Prese a piegarlo con abilità fino a formare una ranocchia. Armava le rane ed era bravo con gli orgami.

Puntò la sua ranocchia in direzione del moro. Perfetto.

Con l'indice fece pressione e la ranocchia di carta spiccò un balzo verso Il banco di Sasuke, capovolgendosi. Peccato, non era caduta in piedi.

Sasuke guardò torvo la ranocchia capendo immediatamente chi fosse il mittente.

Prese il fioglietto e lo spiegazzò, aprendolo. Dentro,com'era prevedibile, c'era un messaggio.

-      ALLORA GRANDE DETECTIVE, PERCHé INVECE DI FARE IL MUSONE E RINCORRERE AVANTI E INDIETRO KYO,  NON SORRIDI UN PO’ DI Più E VIENI NELLA SCUOLA DI NONNA TSUNADE AD IMPARARE QUALCHE TRUCCHETTO??

Sasuke finì di leggere e prese la penna.

Almeno ogni 2 giorni Naruto gli chiedeva di andare in quella scuola di magia, dove passava la maggior parte delle giornate, e di sorridere un po’ di più.

Questo lui lo considerava un'enorme scocciatura perché:

PRIMO lui voleva fare il detective non il mago.

SECONDO lui era una persona seria e non se ne andava in giro a sorridere alla gente come invece faceva il biondo.

TERZO, cosa che Naruto non sapeva e non voleva ammettere, lui era un musone solitario.

Dopo la morte dei suoi genitori era diventato ancora più isolato e taciturno. E poi dal nulla 2 anni prima era arrivato Naruto e gli aveva fatto tornare la voglia di arrabbiarsi per la sua stupidità, di sfotterlo per la sua assurda testardaggine e qualche volta, ma molto più raramente, la volgia di sorridere.

Questo in ogni caso non glielo avrebbe mai detto.

Scrisse velocemente la risposta sentendosi estremamente stupido mentre lanciava il bigliettino indietro.

 

-      Non sono mica un dobe come te

 

La risposta era sempre lo stessa.

Naruto sorrise, rispondendo.

 

-      Di SICURO SENZA QUELL 'ARIA TETRA SARESTI MOLTO PIÙ AFFASCINANTE. -

Era quello che pensava seriamente ma sapeva che l'argomento metteva in imbarazzo Sasuke e quindi era sempre divertente ripeterglielo.

Il moro nel leggere quelle parole perse per un attimo il suo sangue freddo.

Era sempre più convinto che Naruto adorasse prenderlo in giro.

Decise di continuare a rispondere a tono, mandando totalmente all'aria la lezione di storia.

L’avrebbe recuperata nel pomeriggio, per conto suo.

 

- IO SONO GIÀ ABBASTANZA AFFASCINANTE, LO SI DEDUCE DAL NUMERO DI RAGAZZE CHE VENGONO DIETRO A ME, E SOTTOLINEO ME, NON TE. –

 

- AH MA SE LA METTIAMO COSÌ, IL NUMERO DELLE TUE AMMIRATRICI NON E’ NEMMENO PARAGONABILE A QUELLO DELLE FANS DI KYO. COME VEDI MIO CARO, I LADRI HANNO PIù SUCCESSO DEI DETECTIVE.

 

 Aveva toccato una nota dolente.

 

 - QUELL' IDIOTA E’ UN LADRO E NON E’ AFFASCINANTE. –

 

- AHAHH ADESSO HO CAPITO PERCHE’ GLI DAI LA CACCIA, SEI GELOSO!

 

Sasuke si stava alterando.

 

- IO NON SONO ASSOLUTAMENTE GELOSO…Di UN TIPO COME LUI E POI, COSA CENTRA IL PARAGONE FRA ME E QUEL LADRUNCOLO? STIANO PARLANDO DI TE!

 

- E CHI TI DICE CHE IL FAMOSO LADRUNCOLO NON SIA IO? -

 

Sasuke ghignò.

Quel dobe faceva quasi sempre allusioni simili, come se lui ci credesse.

Semplicemente non poteva essere, Kyo era qualcosa di completamente diverso da Naruto.

 

- CERTO DOBE CONTNUA A SOGNARE, UNA PERSONA COME TE CHE INCIAMPA PURE QUANDO CAMMINA SULLA TERRA FERMA, NON SAREBBE IN GRADO DI FREGARE UNO COME ME.

 

- AH! COME OSI BRUTTO TEME! SEI SOLO UN ESSERE ANTIPATICO E PRESUNTUOSO....

 

Sasuke continuava a leggere gli insulti del dobe con un sorrisetto.

In realtà pensava che Naruto fosse troppo puro per fare qualcosa di cosi meschino come rubare.

Anche questo non glielo avrebbe mai detto…

Nonostante tutto quello che il biondo gli diceva e nonostante l'indifferenza che mostrava, lui teneva all'amicizia di Naruto in una maniera quasi morbosa, tanto da irritarsi quando qualcun altro (sia uomo sia donna) si avvicinava a lui.

 

Era spaventato da questo suo eccessivo attaccamento e quindi cercava di stare con lui il meno possibile, per attenuare quella sensazione fastidiosa.

Certo era che a Naruto doveva molto.

Quando i suoi genitori erano morti in un incidente stradale aveva perso l'unico appoggio che aveva nella vita e si era trovato improvvisamente solo e senza più nessuna voglia di vivere se non per realizzare il suo sogno: diventare detective.

Si era gettato anima e corpo su questo, creando attorno a se una specie di barriera di gelo, invisibile e impenetrabile.

Quando aveva incontrato Naruto, aveva rivisto in lui molto di se stesso, un ragazzo solo , senza genitori e con un sogno.

Ma pur essendo così simili, nello stesso tempo si era accorto che erano completamente diversi.

Questo miscuglio di aspetti l'aveva irrimediabilmente attratto come una calamita.

Naruto gli aveva fatto tornare capire che poteva impegnarsi a fondo e con tutte le sue forze in qualcosa senza dover necessariamente isolarsi, ma che doveva solo dimostrare agli altri quanto valeva.

E poi era apparso Kyo, come se qualcuno in cielo avesse saputo che lui cercava un'occasione per dimostrare il suo valore e avesse mandato quel ladro prorpio nella sua città, apposta per lui.

Adesso, nonostante non poteva dire che fosse uno dei periodi più belli della sua vita, poteva affermare per certo che aveva ritrovato una certa serenità.

 Andava tutto bene.

 

 

 

 

 

 

- Primo! mi dispiace Naruto ma continui ad essere troppo lento!.-  fece Kiba appoggiandosi al cancello d’ ingresso dell'istituto scolastico per riprendere fiato…

Qualche secondo dopo arrivò Naruto, anch' egli con il fiato corto a causa della gara di corsa, che tra l’altro aveva perso.

- Ehi, non mi lasciare indietro aspetta kiba!... Aspettiamo Sakura! -

- Ma dovevamo andare a mangiare!-

- con Sakura c'è anche Ino... -

- Certo che le aspettiamo, allora! Eccola! Sakura, Ino vi stavamo aspettando! Facciamo la strada insieme?-

Le due ragazze li fissarono con sguardo di sufficienza.

-  che tipi sciatti! – fece lo bionda fissando soprattutto il castano.

- Noi andiamo a mangiare un panino, venite con noi?.

Sakura parve prendere seriamente in considerazione l’idea

- Volendo prima di tornare a casa si potrebbe fare un salto a... papà? cosa ci fai qui? –

Sakura smise di parlare per rivolgersi al signore in divisa che si stava avvicinando.

L'uomo la salutò con un sorriso.

- Ciao Sakura, ehm hai visto il tuo compagno di classe,Uchina?-

La ragazza lo fissò di sottecchi, mentre Ino fissava l'uomo estasiata sospirando qualcosa che somigliava molto a "il fascino della divisa"…

- Perchè vuoi parlare con Sasuke? Kyo non avrà mandato un' altra delle sue lettere, vero? - L'uomo arrossì e si guardò intorno valutando la quantità eccessiva di sguardi che stava attirando. L'ultima cosa che voleva era far ulteriore pubblicità al ladro.

- Ehm no cara, cosa te lo fa pensare?-

Sapeva di essere un pessimo bugiardo.

Lo sguardo della figlia sembrò farsi ancora più severo.

In quel momento il commissario Haruno pensò che somigliava davvero terribilmente a sua moglie, quando faceva quello sguardo era meglio cambiare aria.

- Commissario Haruno, cosa ci fa qui?-

L’arrivo di Sasuke, che aveva notato il suo superiore tra gli studenti, fu provvidenziale.

Senza troppi complimenti il signor Haruno sequestrò il moretto e si dileguò in fretta cercando di ignorare gli sguardi curiosi dei liceali.

Naruto ridacchiò.

- che ti ridi, fratello?chissà perché cercavano quel noioso di Sasuke - fece kiba pensieroso.

- io lo so. - fu la risposta saputa dell'altro ragazzo - Questa mattina kyo ha mandato un'altra lettera alla polizia, dicendo di aver intenzione di rubare “l'occhio della sirena” , il pezzo forte esposto nel museo che si inaugurerà stasera...

- Cazzo Naruto! Come fai a sapere sempre tutto? -

Naruto accentuò la sua aria misteriosa e saputa dicendo un ambiguo -Ho le mie fonti –

Allo sguardo scettico dell'amico aggiunse:

- Tsunade frequenta parecchie persone interessanti ed è una grande chiacchierona…-

- Per questo sei arrivato tardi stamattina?-

- Già…ascoltavo le chiacchiere…-

- E sentiamo, nelle chiacchiere hai ascoltato anche quando avverrà il furto?-

- Ovvio! Stanotte durante la festa di inuaugurazione! -

Kiba lo guardava con gli occhi sgranati, sempre più senza parole...

- Kiba perché non vai a dirlo ad Ino? Scommetto che parlerà con te più che volentieri se le dici una cosa del genere… -

- Fratello sei grande, vado subito... ah ma non dovevamo mangiare insieme? -

- Tranquillo kiba, possiamo farlo domani, io vado un po’ alla scuola di nonna Tsunade, così mi esercito un po’ -

- mi raccomando non ti stancare troppo! –

Mentre gridava quest'ultima frase le era partito già alla volta della ragazza tanto sognata, adottando la sua aria da PREDATORE SEXI.

Il biondo sorridendo cominciò ad incamminarsi verso casa.

- Naruto-kun! -

Una voce sottile attirò la sua attenzione.

- Oh, ciao Hinata... vieni con me alla scuola di magia?- le disse sorridendole appena, avava infatti imparato a non essere troppo affettuoso con la ragazza, ogni volta che lo faceva lei aveva reazioni strane e imprevedibili.

Hinata, una ragazzina dagli occhi chiarissimi e i capelli neri molto corti, sembrò andare a fuoco. Divenne improvvisamente rossa e cominciò a bofonchiare parole incomprensibili, almeno per Naruto.

Ecco questa era esattamente una delle reazioni che temeva.

- Hinata? Che succede? Ho detto qualcosa di male? Non ti senti bene?- chiese poggiandole una mano sulla spalla.

Se possibile la ragazza diventò ancora più rossa e si scostò bruscamente.

- No, no sto benissimo, adesso andiamo da Tsunade, alla scuola di magia...- fece accelerando il passo e precedendo Naruto di un paio di metri.

“quella ragazza proprio non la capisco…”

Era arrivato alla conclusione che chiedersi il perché delle sue azioni era inutile.

“pensare che è una ragazza talmente carina… ma ogni volta che le parlo arrossisce e combina disastri...''

Con un'alzata di spalle continuò a camminare immerso nei suoi pensieri e non si accorse di essere arrivato fino a quando non vide il grande ingresso della scuola.

“scuola di magia diretta da Tsunade”

Raggiunse la ragazza e insieme varcarono la porta d’ingresso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine?....  ma no, un altro po’

 

 

 

 

 

 

 

La scuola era molto ampia.

L'atrio consisteva in una piccola recepition che precedeva un'enorme salone con le pareti anteriori ricoperte di specchi.

Anticamente era usata come palestra di Kendo, ma Tsunade l'aveva ritrasformata ed ora sparsi per il salone c'erano mazzi di fiori, fazzoletti colorati annodati tra loro, decine di cappelli a cilindro e molti altri oggetti bizzarri.

Salutò distrattamente gli altri allievi ( lui era un veterano , li conosceva più o meno tutti ) .

Non si fermò nella sala ma si diresse verso il retro.

Nel retro e al primo piano c'erano gli alloggi, che ospitavano i ragazzi trasferiti in quella città per studiare ( c’era una grande università poco distante ), o semplicemente gli allievi che si allenavano lì tutto il giorno nel periodo in cui c'erano gare a livello nazionale.

Naruto abitava stabilmente lì, Tsunade era una sua parente e quindi non aveva fatto molte storie, anzi l'aveva accolto a braccia aperte.

I piani di Naruto erano molto semplici: voleva andare nella sua stanza, togliersi di dosso la divisa scolastica e magari dormire per tutto il pomeriggio, ma a metà strada una donna attirò la sua attenzione.

Stava appoggiata al muro con le braccia conserte che mettevano in evidenza il seno già prosperoso di suo, aveva i lunghi capelli biondi legati in 2 codini e sembrava piuttosto giovane.

- Naruto - lo chiamò la donna a mo’ di saluto.

- Nonna Tsunade,  come va?- fece il biondino con il suo solito tono scherzoso.

Tsunade fece partire un pugno che lo avrebbe di sicuro colpito in pieno se questi non si fosse spostato all'ultimo secondo.

- Non ti azzardare mai più a chiamarmi nonna! sono ancora giovane e bella ! –

E detto questo entrò nella sua stanza, invitando il biondo a seguirla.

Naruto esuguì borbottando.

- Giovane? ma se hai più di 50 anni… -

Per tutta risposta ricevette una sveglia tirata appresso.

Se voleva rimanere vivo forse doveva smetterla di stuzzicare Tsunade.

Si richiuse la porta alle spalle e fece scattare la serratura.

Tsunade lo fissò mentre si sedeva di fronte a lei.

Prese 2 tazzine decorate con un simpatico maialino rosa e versò del caffè dall'interno di un termos dello stesso colore, porgendone poi una al ragazzo.

Naruto la sollevò dal tavolo appena un attimo prima che la donna sbattesse il pugno sul ripiano.

Si sentì uno scatto metallico e si aprì quello che doveva essere uno scompartimento segreto della scrivania di legno.

Nessuna delle 2 persone presenti nella stanza sembrò particolarmente sorpresa.

Tsunade ne estrasse con cura un foglio ripiegato e rimise a posto il cassetto facendolo di nuovo sparire.

Mentre apriva il foglio alzò lo sguardo su Naruto e chiese con un sorriso

- con lui ne ho gia parlato, allora tu hai programmi per stasera?-

Naruto fissò il foglio sbirciandone il contenuto: rappresentava la piantina di un edificio.

- Certo - disse con tranquillità – devo andare ad una festa di inaugurazione….

 

 

 

 

ME LO LASCIATE UN COMMENTINO??? FA SEMPRE PIACERE…

 

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Capitolo 3
*** la festa di inaugurazione ***


Alloooora rieccomi lunedì come promesso.

Oggi rischiavo veramente di non aggiornare ma la colpa in quel caso sarebbe stata tutta di YUKO CHAN in quanto mi sono persa nel leggere la sua fiction e mi sono dimenticata di fare tutto il resto.

Yuko mi avrai sulla coscienza ! ti ringrazio tantissimo per i commenti e spero che potrò continuare a rallegrarti il lunedì.

NARUKO_UCHIHA in questo capitolo ci sarà una brevissima descrizione di Kyo sparsa qua e là … chissà, potrebbe essere come non potrebbe essere^^ grazie mille per il commento^^

DARKSHIN a almeno sono sicura che a Dnangel non è ispirata perché non lo conosco… mi stai mettendo una curiosità immensa, è il caso di leggerlo? Ti ringrazio per il commento^^

SUMIRE01 oltre a ringraziarti spero tantissimo che questo capitolo continui ad intrigarti e ad appassionarti.

ALLEN e KAROLALPHA grazie di cuore. Anche io era appassionata di Lisa e Seya e vi devo dire la verità non ci avevo fatto davvero caso alle somiglianze^^ diciamo che magari all’inizio sembra più o meno simile ma lo sviluppo della storia si allontana parecchio^^ ma ora non vi anticipo nulla è troppo presto!^^ ciaoo!

ELEIN ciao amoricino^^ che sei bella grazie mille per il comento alla prox ro!

 

Grazie a tutti quelli che hanno messo la storia tra seguite, preferite o in qualsiasi altro elenco, va bene anche quello della spesa.

 

Vi auguro buona lettura e vi chiedo di scusarmi se ci sono troppi errori ma non stando a casa non ho tutto il tempo per controllare.

Baci  stacy.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla centrale di polizia aleggiava un’atmosfera sommessa.

Sembravano tutti piuttosto preoccupati per la nuova minaccia mandata dal ladro Kyo.

Sasuke era stato messo al corrente della situazione e adesso stringeva tra le mani il foglio bianco che aveva scatenato quello stato di allerta.

Cominciò ad esaminare la lettera incriminata.

Era scritta con un normografo come sempre, in modo da non far scorgere segni di riconoscimento nella scrittura né difetti di stampa che potrebbero far risalire ad un particolare tipo di stampante.

Nulla, un comune normografo e un ancor più comune inchiostro nero.

Insomma non c'era niente.

Come al solito.

La lettera diceva:

 

PARTECIPERÒ ANCHE IO A QUESTA INAUGURAZIONE, ANZI SONO PIUTTOSTO OLTRAGGIATO PER NON ESSERE STATO INVITATO.  SPERO ALMENO CHE MI ACCOGLIERETE IN MODO ADEGUATO!

KYO

 

Un biglietto semplice.

Sembrava mandato da un ragazzino sbruffone e presuntuoso.

 Nulla faceva pensare che fosse l'avvertimento di un ladro.

Loro però avevano ormai imparato il suo modus operandi: Kyo per qualche strana ragione a loro ancora ignota rubava solo pietre azzurre. Ogni volta che in città arrivava qualche gioiello di rara bellezza Kyo mandava una di queste lettere senza specificare nulla del furto ma definendosi offeso per non poter vedere la pietra.

La questione delle lettere di avvertimento poteva essere a loro vantaggio ma in realtà non lo era per niente.

Per prima cosa la notizia delle lettere  era sfuggito alla polizia ed era stata data in pasto alla stampa.

Da quel momento in poi il numero delle lettere inviate alla centrale e firmate “Kyo” si era moltiplicato causando parecchia confusione.

Per seconda cosa il carattere ambiguo delle lettere di Kyo aveva reso quasi impossibile riconoscere quali fossero quelle autentiche, ma l'arrivo in città dell’ “occhio della sirena”  in concomitanza con l'inaugurazione del nuovo museo aveva spinto il commissario Haruno a credere che quella fosse una lettera autentica.

Kyo voleva rubare un'altra pietra azzurra.

Certo, dopo averle rubate le restituiva sempre ma il problema principale era che si prendeva gioco della polizia e riusciva ad eludere i sistemi di sicurezza più sofisticati: per questo era una minaccia.

Poi era da aggiungere il fatto che Sasuke lo riteneva particolarmente insopportabile.

- Allora Sasuke potremmo contare su di te questa sera? -

la voce del commissario Haruno lo risvegliò dalle sua macchinazioni mentali.

- Si... - disse –si, ci sarò.- metre i suoi pensieri erano gia concentrati sull’abito elegante che sarebbe stato costretto ad indossare quella sera per mimetizzarsi tra gli invitati.

 

Il commissario Haruno decise di lasciare il ragazzo solo a riflettere e si diresse nel suo ufficio.

Non appena entrato trovò ad aspettarlo un ragazzo non di molto più grande di quello che aveva lasciato nell’ altra stanza: poteva avere circa 23-24 anni, con i capelli di uno strano colore tendente al grigio e degli occhialetti tondi sul viso.

Dall'espressione sembrava che lo stesse aspettando da parecchio.

Sospirò.

- Buon giorno Kabuto. -

- Salve signor Haruno, dov'era? –

Al commissario Haruno Kabuto non piaceva, non piaceva per niente; oltre a pensare che fosse una persona fastidiosa lo riteneva  troppo ambiguo.

Il commissario si sedette alla sua scrivania cercando di reprimere l'immenso senso di fastidio che gli trasmetteva quell'uomo e sforzandosi per comportarsi da persona civile e non mandarlo subito a quel paese.

-ero da Sasuke – rispose infine con enorme sforzo – a parlare con lui del nostro pano per stasera-

- mi scusi se la interrompo signore -

Ecco, l'aveva detto.

Kabuto faceva sempre così : ogni qual volta aveva qualche commento da fare o qualcosa da ridere su chiunque cominciava con la frase “mi scusi se la interrompo”.

Odiava quando faceva così.

Era sicuro che si sarebbe trovato molto meglio se avesse intrapreso la carriera di avvocato, avrebbe guadagnato di più e avrebbe potuto interrompere chiunque senza fargli saltare i nervi.

In effetti si chiedeva spesso come avesse fatto un tipo come lui ad entrare in polizia.

Kabuto  riprese a parlare.

- Non le sembra piuttosto avventato parlarne con Sasuke? lui è solo un ragazzo e…-

- Ne parlo con lui proprio perché e un ragazzo - ripeté esausto il commissario.

Questo discorso l'avevano affrontato almeno mille volte e ogni volta Kabuto trovava un modo più o meno irritante per prendersela con Sasuke.

- Sappiamo che anche Kyo è un ragazzo che può avere l'età di Sasuke se non di meno, proprio per questo ci avvaliamo della sua collaborazione sperando che possa prevenire qualche suo comportamento o, con un pizzico di fortuna riconoscerlo. – ripeté  il commissario per l'ennesima volta - inoltre Sasuke è molto intelligente,  la maggior parte dei progressi che abbiamo fatto sono merito suo –

Aggiunse quest'ultima  frase soprattutto per indispettire il ragazzo davanti a se cosa che, a giudicare dalla faccia scura e lo sguardo furioso di Kabuto, gli era riuscita benissimo.

 

 

 

 

Sasuke camminava per la sala con passo deciso ed elegante.

C'era tanta gente.

Fra gli invitati poteva riconoscere alcune facce conosciute che appartenevano ad agenti di polizia, molti altri erano solo curiosi che erano riusciti in un modo o nell'altro ad entrare nel museo

Come sempre, senza che loro lo volessero e che ne fossero responsabili, la notizia della lettera di kyo si era diffusa a macchia d'olio.

Alla fine quel ladro era stato accontentato, aveva avuto l'accoglienza che aveva chiesto.

C'erano un sacco di invitati ed intrusi oltre i poliziotti in borghese, troppi per i gusti di Sasuke.

Questa era un'altra caratteristica di Kyo:  appariva solo se c'era tanta gente.

Ovviamente era Il modo migliore per confondersi.  Sasuke aveva cercato di farlo notare ma ogni volta non c'era possibilità di evitare il gran numero di persone accalcate.

La situazione inoltre era più complicata del previsto.

Kyo mandava spesso messaggi provocatori alla polizia, quando si riusciva a riconoscere gli originali era difficile interpretarli.

Sasuke ripensò all'ultimo messaggio : erano più o meno tutti così.

Nessuno diceva che avrebbe rubato qualcosa o l'ora in cui sarebbe apparso, semplicemente con i suoi messaggi lanciava una provocazione.

Era capitato altre volte che si presentasse senza rubare niente o che non si presentasse affatto, mandando il giorno dopo una lettera di scuse.

Era semplicemente un idiota.

E gli idioti, si sa, sono sempre i più pericolosi.

Proprio perché non sapevano mai se Kyo sarebbe venuto o meno all'appuntamento che lui stesso fissava non potevano organizzare una difesa adeguata.

Non si poteva perquisire ogni persona che entrava alla festa di inaugurazione perché c'era la possibilità che Kyo non si presentasse affatto.

Per  questo motivo Il numero di agenti era sempre così elevato: per cercare di tenere sotto controllo il maggior numero di persone.

Questo sistema però aumentava la gente presente in sala e quindi la possibilità di confondersi tra la folla.

Non avevano ancora trovato una soluzione a questo situazione ambigua…

Si diresse verso un tavolo e prese da bere.

Passò davanti ad una parete di vetro lanciando un’ occhiata di sfuggita alla sua figura.

Era stupendo nel suo abito blu, estremamente elegante. Non sembrava neanche un ragazzo di soli 19 anni.

Oltre al suo riflesso nello specchio vedeva quello di tantissime altre persone che si muovevano per la stanza.

Sasuke sapeva che doveva  tenere gli occhi aperti, sondare ogni persona e ogni comportamento sospetto... Eppure riflessa in quella parete di vetro vedeva solo una massa informe e colorata che si muoveva.

E in mezzo a quella massa poteva esserci Kyo.

Riprese a camminare ma non fece che un passo e si fermò di nuovo.

La suola  si appiccicava sul pavimento. Qualcuno doveva averci  versato dei drink e non solo quelli.

Calciò quella che sembrava una piccola pallina nera.

Ce ne erano altre poco più in là sparse sul pavimento.

Forse si era rotta una collana o semplicemente qualcuno si era comportato da incivile.

La gente è sempre incivile.

Qualcuno aveva proposto un brindisi... sentì la gente applaudire.

Non gli interessava. Continuò a fissare il vetro come incantato.

Poi lo vide.

Forse fu solo una sua impressione eppure qualcosa gli diceva che non era cosi.

Gli avevano sempre insegnato a credere nel suo istinto.

 Nella massa informe di colori gli era sembrato di vedere chiaramente la figura vestita di banco tipica del ladro.

Si girò di scatto e com’era prevedibile non trovò nessuno che somigliasse, anche solo lontanamente a quello che aveva visto.

C’era troppa gente che continuava a muoversi per la sala per osservare le opere esposte.

Kyo poteva essersi spostato, poteva essersi nascosto oppure poteva… , poteva aver visto semplicemente qualcuno dello staff, anche loro erano vestiti di bianco.

Probabilmente era stata solamente un’impressione.

Eppure, nonostante la ragione gli fornisse numerosi motivi per dubitare, Il suo istinto stava gridando ad altra voce che ne era certo. Kyo era lì.

Lasciò il suo drink, non seppe dire dove lo poggiò.

Si diresse a passo veloce verso il centro della sala, dove si trovava la bellissima statua della sirena, e si guardò intorno.

Niente.

Non c'era nessuno appare le guardie in divisa.

Eppure sentiva che stava per succedere qualcosa…

Sentiva l'adrenalina salire e le pulsazioni aumentare...

D'improvviso sentì un urlo e la testa di molte persone si rivolse verso l'alto.

La sua fece lo stesso sospirando quasi di sollievo nello scoprire che aveva ragione. Kyo era apparso.

- SALVE GENTE!-

Urlò il ragazzo vestito di bianco dalla ringhiera delle scale che portavano al piano superiore.

Tutti smisero immediatamente di parlare, fu incredibile la velocità con cui il silenzio aveva preso il posto delle chiacchiere.

Qualcuno cominciò a battere le mani, qualcun’ altro lo salutò allegramente.

C'era persino qualcuno che chiedeva autografi.

Kyo era apparso come sempre in maniera spettacolare.

La luce gialla del lampadario creava un suggestivo gioco di luci e ombre attorno alla sua figura ma non occorreva che fosse completamente visibile per capire che era proprio lui.

Quei pantaloni chiari, la giacca bianca, la maschera di stoffa anch’essa bianca che copriva gran parte del viso,il cappello a cilindro sulla testa.

Era sicuramente Kyo.

- come state tutti? vi sono mancato? Scommetto di si, allora non vi faccio attendere oltre.Oggi sono venuto qui per mostrarvi un'altro dei miei giochi di magia... siete pronti?-

Aveva parlato a voce alta con il solito tono da sbruffone. Nonostante ciò la gente cominciò ad acclamarlo.

Sasuke trovava inspiegabile tetta questa eccitazione per un idiota del genere.

Vide alcuni agenti in borghese dirigersi verso il centro della sala, dove si trovava la statua della sirena, qualcun’ altro invece stava salendo le scale per il piano superiore in modo da sorprenderlo alle spalle.

Kyo ricominciò a parlare con quella voce indistinguibile che sembrava quasi metallica, decisamente contraffatta.

- uno dei giochi più semplici e spettacolari per un mago è l'illusione, cioè la capacità di far vedere cose che in realtà non sono vere. Per esempio questa è un'illusione. –

Disse quest'ultima frase proprio mentre 2 agenti erano arrivati sulle scale,  alla sua altezza e avevano cercato di afferrarlo, ma in realtà si ritrovarono ad afferrare l'aria.

Ci misero un po’ di secondi per capire quello che era successo, ma finalmente l'illuminazione arrivò : quello sulla scala era solo un ologramma.

- Mi dispiace ragazzi ma siete caduti vittime della mia illusione - continuò a dire l'ologramma sulla scala.

Sasuke lo guardò con rabbia.

Se non era li dov’era?

Come in risposta sentì di nuovo la voce metallica ma questa volta proveniva da qualche parte alle sue spalle.

Si girò di scatto così come fecero altre persone.

Kyo era accanto allo specchio dove si trovava lui pochi istanti prima. Stava per correre in quella direzione quando si accorse che anche quello era un ologramma.

- Una illusione non deve essere solo visiva, e no miei cari spettatori, deve abbracciare tutti i sensi...

Sasuke guardò l’ennesimo ologramma apparire nel bel mezzo della sala e anche quello parlava.

Quel ladro era fottutamente bravo...

Come diavolo era possibile? Quanti ologrammi c'erano?

E soprattutto, tra tutti quei falsi c'era il vero Kyo?

Vide apparire un'altro paio di ologrammi sparsi per la sala, alcuni anche molto vicini a lui.

La sala si stava riempiendo di ologrammi di Kyo.

Ormai tutti continuavano a guardarsi intorno gridando quando una copia appariva proprio accanto a loro.

Per di più le copie erano tutte dotate di “audio” e ripetevano quello che probabilmente era un messaggio registrato. La copie non parlavano in maniera sincrona ma la voce metallica si sovrapponeva creando una confusione immensa, mischiata alle urla e al vociare dei presenti.

Quasi tutti avevano provato a toccare gli ologrammi finendo per afferrare l’aria, qualcuno gridava giurando di aver trovato quello vero.

Gli agenti erano totalmente disorientati e si ritrovarono a correre da una parte all’altra della sala inseguendo mere illusioni. Era il massimo della confusione.

Sasuke si vide apparire una copia di Kyo davanti agli occhi  e tentò di afferrarlo fallendo miseramente come tutti gli altri.

Fu allora che notò un particolare che prima non aveva notato a causa della confusione.

Per terra, dal punto in cui partiva l'immagine del ladro, c'era una strana placchetta nera, forse una pallina.

Si ricordò delle strane palline nere che aveva calpestato prima davanti alla specchio.

Diede una rapida occhiata in giro.

C'erano palline del genere sparse in tutta la sala.

Possibile che nessuno se ne fosse accorto?

Pensandoci bene neanche lui aveva dato troppo peso alla cosa.

Dovevano trovare il vero Kyo e per farlo dovevano cambiare strategia.

Decise di camminare guardando per terra, sentiva la voce de Kyo circondarlo, vedeva le sue scarpe nere e i pantaloni banchi un po’ ovunque ma tutti provenivano da quelle stupide palline nere che sembravano proiettore miniaturizzati.

Si abbasso velocemente per raccoglierne una, magari dopo poteva analizzarla.

Accelerò il passo dirigendosi, sempre verso il centro della sala e tenendo sempre lo sguardo fisso verso il basso.

Vide ancora una volta quelle scarpe nere e quei pantaloni chiari, solo che stavolta c’era qualcosa di diverso, questa volta i piedi erano poggiati sul pavimento e sembravano decisamente più reali.

Alzò lo sguardo come a rallentatore e si ritrovò a fissare la figura del ladro: quegli occhi chiarissimi che luccicavano sotto la  maschera bianca, quel sorrisetto beffardo e i capelli nerissimi che incorniciavano il viso fuoriuscendo ribelli da sotto il cappello a cilindro.

- Kyo...-  pronunciò quasi sottovoce come per paura che anche questa figura potesse dissolversi come gli ologrammi.

Kyo si voltò verso di lui fissandolo dapprima stupito poi tornò a ghignare.

Fu lì che Sasuke ebbe la conferma che si trattava proprio di quello vero, ma non ebbe il tempo di reagire. Vide Kyo afferrare la statua (quando si erano avvicinati così tanto alla statua? E le guardie dov’erano?)

Fece per allungare il braccio e bloccarlo ma come per magia (maledettissima magia!)  Kyo si sollevò dal suolo e preso a volare.

Sasuke rimase a bocca aperta per qualche istante.  Come diamine aveva fatto?

Anche gli altri alzarono la testa esterrefatti nel vedere Il mago librarsi in aria e raggiungere così il piano superiore dell'edificio, dove era apparso il primo ologramma.

Le illusioni stavano inesorabilmente cominciando a sparire uno dopo l'altra.

Il momento di sconcerto terminò quando lo videro raggiungere la ringhiera della scala e atterrare su di essa con un balzo.

Gli agenti , compreso lui, cominciarono ad estrarre la pistola puntandogliela contro.

Ci avrebbe pensato dopo a capire come una persona normale poteva riuscire a "volare".

 

 

Kyo atterrò sulla ringhiera del secondo piano con la statua della sirena stretta tra le mani.

Cercando di non farsi notare sganciò la corda attaccata sotto il mantello che lo aveva trasportato fin lì.

In basso tutti lo stavano osservando a bocca aperta.

Qualche poliziotto aveva puntato la pistola contro di lui <-

Fece una faccia fintamente offesa.

- Come vorrete spararmi veramente? Da quando degli agenti sparano ad una persona disarmate che non ha mai fatto nulla di male?

Qualcuno dei poliziotti in basso sembrò vacillare a quella affermazione.

- vogliamo solo che ti arrendi Kyo arrenditi e lascia stare la statua - disse il commissario Haruno a voce alta.

Kyo lo guardò sorridente e poi sospirò fintamente afflitto.

- E va bene mi arrendo! –

Questa frase sembrò riecheggiare nel silenzio.

Ormai tutti gli ologrammi erano spariti e il mormorio della gente era notevolmente diminuito per ascoltare la conversazione tra ladro e polizia.

 

- cosa?- chiese il commissario sorpreso dall'arrendevolezza del ragazzo a cui non era abituato.

Aveva detto quello frase più per prassi che per altro, sapeva che Kyo non si sarebbe arreso così facilmente. Che stava succedendo?

- Ho detto che mi arrendo, non ha capito signor commissario?- fece il ragazzo vestito di bianco, quasi sbuffando per non essere stato compreso.

- Non ho più niente da fare qui - continuò - ho finito la mia lezione di magia quindi posso anche andarmene e restituire la statua.-

Mentre ancora parlava prese la statua a due mani e se la portò sopra alla testa.

- Mi raccomando, al volo! - gridò lanciando con forza la statua verso il basso.

Sasuke vide la statua cadere e istintivamente si sporse in avanti per afferrarla come fecero molti altri, perdendo di vista il ladro per un momento.

Fecero appena in tempo ad afferrarla prima che questa toccasse terra rompendosi, quando sentirono la voce di Kyo, nuovamente amplificata e proveniente dai vari angoli della stanza, che diceva:

- Mi RACCOMANDO ATTENTI AL FUMO!-

- Fumo?-

 Non fecero in tempo a formulare il pensiero che una serie di scoppi invase la sala.

Il moro sentì uno scoppio provenire anche dalla sua tasca e allora capì.

Quelle maledette palline nere erano esplose!

Come se non bastasse le esplosioni furono seguite da un’intensa nuvola di fumo rosa che cominciò a diffondersi e a riempire l’intera sala.

Cominciarono tutti a tossire e a lacrimare, tutti cercavano di coprirsi nella maniera migio per evitare di inalare troppo fumo.

Kyo aveva ricreato in pochi secondo il massimo della confusione.

Qualcuno tentò di aprire la finestra per far diradare il fumo.

Ci volle comunque qualche minuto per tornare a respirare decentemente.

Quando ciò avvenne fu subito chiaro una cosa: Kyo era sparito.

La seconda cosa, molto più grave della prima, che Sasuke e gli altri agenti notarono subito dopo, fu che la statua della sirena che Kyo aveva lanciato e che loro avevano preso al volo era decisamente ed inequivocabilmente FALSA.

 

 

Finito anche questo capitolo.

Sempre per problemi con l’aggeggio che mi edita la scrittura naturale, che adesso ha preso un piccio assurdo con le maiuscole, mi scuso se ci sono troppi errori.

Se mi indicate almeno i più grossolani provvederò a correggerli.

Nel frattempo spero che il capitolo vi sia piaciuto, e vi rammento l’appuntamento a lunedì prossimo.

 

ME LO LASCIATE UN COMMENTINO? MI INCORAGGIANO!

 

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Capitolo 4
*** UN SOSPETTATO? ***


E rieccomi quà eccezionalmente di domenica.

Domani purtroppo vado all’università dalla mattina presto e non avrei avuto il tempo di aggiornare.

Mamma mia non vedo l’ora che arrivino le vacanze di Pasqua!

Allora diciamo che nelL’atmosfera di festa ho voluto fare un piccolo regalo.

Non solo ho aggiornato prima ma ho anche allungato più del dovuto il capitolo che non doveva includere le ultime due pagine , ma non fa nulla.

Spero vivamente che anche questo capitolo vi attiri e non vi annoi.

Ringrazio chi ha messo la storia in tutti gli elenchi e soprattutto chi commenta.

Un super bacione a Yuko e Quistis, … ehi ragazze voi siete troppo sveglie! Non è giusto che vi avvicinate così tanto alla verità! ^^  Quistis io non ho le capacità di Gosho quindi non mi odierai se non infilo fili da pesca nei trucchi di kyo vero? XD

Per Yuko spero lo stesso che il suo lunedì sia positivo^^

Ringrazio Shimi e Yurei che verranno picchiate dolorosamente se continuano a chiedermi una lemon!

E ringrazio sumire01 sperando che la storia non duri veramente in eterno ma sono contenta che ti troverò sempre^^

E infine ringrazio martyXV promettendole che prima o poi darò una revisione ai capitoli appena l’università mi da un po’ di tregua, magari imparare ad usare il flash e a programmare in java per scienza infusa non sarebbe male^^ ti ringrazio tantissimo per il commento^^

 

Piccolo appunto:

vorrei farvi notare che la storia è vista più o meno tutta dal punto di vista di Sasuke, e quindi le descrizioni dei personaggi, gli aspetti sia fisici che caratteriali evidenziati sono più o meno quelli che percepisce Sasuke e non è detto che corrispondano a realtà .

buona lettura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Camminava tranquillamente per la strada, in lontananza vedeva le luci del museo appena inaugurato, le auto della polizia fuori e la folla di curiosi che non era riuscita ad entrare tutt’attorno, a cui si stava unendo la folla di invitati del museo che fuoriuscivano per riprendere aria, intossicati dal fumo.

Ghignò.

A questore probabilmente lo stavano cercando.

Aveva spalancato la finestra che dava sul retro e ci avrebbe scommesso che gli agenti  lo avrebbero cercato in quella direzione.

Idioti.

Lui se l'era squagliata tranquillamente passando dalla porta principale.

Fra poco il suo complice l'avrebbe raggiunto.

Questo era un'altro punto a suo favore: gli idioti non sospettavano minimamente che lui avesse un complice.

Erano talmente in sintonia che potevano benissimo scambiarsi i ruoli qualche volta.

Scosse la testa, non era quello il momento di perdere tempo.

Doveva muoversi.

Posò la sacca che portava a tracolla per terra, si diede una rapida occhiata intorno.

Non passava nessuno, tutti erano attirati dal caos proveniente dal museo ed erano quindi diretti nella direzione opposta alla sua.

Aprì  la sacca per terra quel tanto che bastava per vederne il contenuto.

C'era un giubbotto di jeans, lo estrasse togliendosi la giacca bianca e Il mantello e lo indossò velocemente.

Sotto il giubbotto spiccava la statua d’oro della sirena.

 

La guardò.

Non era la statua ad interessargli, ormai l'aveva capito pure la polizia che il suo vero obbiettivo erano le pietre azzurre.

Da quello che era riuscito a capire era stato Sasuke a notare per primo la cosa facendola poi notare anche agli altri.

Si doveva ricordare di non sottovalutarlo troppo.

Estrasse dalla tasca del giubbotto di jeans uno strumento simile ad una grossa pinzetta e con delicatezza ed estrema precisione estrasse la gemma incastonata nella statua d'oro al posto dell'occhio della sirena.

Finalmente poté toccare con mano il prezioso zaffiro. Doveva fare in fretta, qualcuno poteva accorgersi di lui.

La lucina azzurra, quasi fluorescente, che emanava il gioiello sembrava perfetta.

Forse questa volta l'aveva trovata.

Con mani tremanti alzò la pietra sopra la sua testa facendola risplendere sotto la luce fioca del lampione Poteva vedere la sua trasparenza...

MERDA!

Era Trasparente!

Non era  nemmeno questa.

 

Represse la voglia di tirare un calcio al lampione e gettare la pietra all'aria.

Sentì dei passi avvicinarsi a una mano posarsi sulla spalla.

Si voltò ed andò a specchiarsi negli occhi del suo complice, anch’essi  chiarissimi, che lo fissavano interrogativi.

Scosse la testa sconsolato.

- Pensaci tu a riparare la statua- disse tono  brusco, mandando all'aria il resto del piano - Io torno a casa! -

 

Forse era stato un po’ troppo brusco, ma era frustrato per l'ennesimo buco nell'acqua.

Dopo doveva ricordarsi di fare delle scuse al suo complice.

Adesso voleva solo tornare a casa e riposarsi.

Forse, se faceva attenzione riusciva ad evitare di farsi sentire da Tsunade...

~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~

Si poggiò esausto sul letto portandosi un braccio sopra la testa per coprire gli occhi.

I capelli scuri ricadevano morbidi sul cuscino.

Non si era neanche svestito, indossava ancora l'abito blu che aveva scelto per la festa di inaugurazione del museo.

Poteva anche addormentarsi così per quanto era stanco.

Girò un momento la testa per controllare l'orario sul  piccolo orologio-sveglia digitale che aveva sul comodino.

Le 3 e 45.

Era paurosamente tardi.

La festa doveva terminare entro mezzanotte, era ritornato a casa 3 ore + tardi del previsto.

Aveva lasciato il commissario Haruno ancora ad organizzare le squadre di ricerca per vedere se perlustrando i dintorni, riuscivano a trovare qualche traccia di Kyo.

Sasuke sapeva chiaramente che sarebbe stato inutile,  Kyo era stato troppo bravo.

La loro difesa era stata un fallimento totale, quel ladro aveva organizzato tutto in maniera impeccabile.

Ecco appunto, TROPPO impeccabile per aver fatto tutto da solo.

Era un'idea che gli stava girando in testa da un po’, ma non l'aveva ancora detto a nessuno:  Kyo doveva avere un complice.

Che ci fosse qualcuno che lo aiutava questo era certo, di sicuro Kyo  aveva un sacco di contatti qua e là, persone che lo aiutavano ad organizzare i suoi piani così dettagliatamente, probabilmente c'erano parecchie persone che lo "aiutavano" ad organizzare le strategie, a reperire informazioni e a nascondersi.

Sasuke però non intendeva quel genere di complice.

Era convinto che Kyo avesse un complice "operativo” qualcuno che poteva tranquillamente sostituirsi a lui in qualsiasi momento.

Aveva avuto quest'impressione quelle poche volte che era riuscito ad avvicinarsi al ladro come quella sera.

Quando era vicino a Kyo, quello vero, sentiva una carica di elettricità statica nell'aria provenire dalla stessa persona che aveva di fronte.

Altre volte invece non aveva questa sensazione.

Lo sapeva che questa era una motivazione  stupida e insensata  ma l'aveva  portato a credere che si trattassero di 2 o più persone diverse.

Non c'erano prove per questa una teoria per questo non aveva detto nulla a nessuno.

Appuntava tutto su una serie di quaderni, una teoria per ogni pagina.

Quando trovava delle prove a sostengo le scriveva nella pagina corrispondente e quando questa si riempiva andava a parlare delle sue teorie con il commissario.

Era una persona molto meticolosa.

Annotava tutto il giorno stesso, quando i ricordi erano ancora freschi.

Avrebbe dovuto farlo anche quel giorno ma era davvero tardi e l'indomani sarebbe dovuto andare a scuola. Sentiva tutta la stanchezza della serata addosso.

Magari adesso si riposava qualche secondo poi andava a scrivere… solo qualche secondo.

Vide il buio amplificarsi e circondarlo mentre teneva gli occhi chiusi e le braccia lungo il corpo.

L'immagine di Kyo appariva in formato gigante nei suoi pensieri, leggermente distorta.

Gli occhi chiari erano senza pupilla e quel ghigno continuava ad irritarlo e ad allargarsi fino a tramutarsi in una  risata squarciata...

I capelli neri  ondeggiavano attorno alla giacca bianca come se fossero serpenti dotati di vita propria, mentre sentiva  la voce di Kyo che continuava a ridere e a ripetere

-         Tu  mi conosci Sasuke, non è vero? Mi conosci e sei talmente stupido da non avere capito chi sono Ah Ah ah...!

 

Poi pian piano il volto gigantesco di Kyo si sdoppiava, diventando una serie di copie di se stesso.

Accanto cominciavano ad apparire i volti delle persone che lui conosceva, a cominciare dai suoi genitori, passando per tutti gli agenti di polizia, i suoi compagni di classe, di scuola...  per finire con un altro sorriso meno beffardo e più stupido, quello di Naruto che continuava a ripetergli “ chi ti dice che io non sia Kyo? “

Sasuke si svegliò di soprassalto leggermente sudato.

Aveva fatto incubo.

Era decisamente stanco se si riduceva anche a sognarlo.

Ma c'era un'altra cosa che quell’incubo gli aveva ricordato: più passava il tempo più aveva la netta sensazione che lui conoscesse la vera identità del ladro.

 

~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~

 

Sasuke stava camminando con passo affrettato verso la scuola.

Indossava gli occhiali da sole per nascondere le occhiaie. Dopo l'incubo era riuscito a riposare poco.

Aveva scritto le sue considerazioni sui quaderni e aveva chiamato il commissario Haruno per informarsi di come procedevano le inagini.

Aveva così saputo che gli agenti stavano pattugliando i luoghi dove, con molta probabilità Kyo avrebbe lasciato la statua, visto che restituiva sempre ciò che rubava.

Sasuke invece aveva intenzione di seguire un'altra pista: voleva affidarsi al suo intuito che gli gridava di cercare fra le sue conoscenze.

Si era fatto dare il nome di tutti gli studenti che avevano preso ufficialmente parte alla festa di inaugurazione (escludendo gli infiltrati che pure erano tanti)

In particolare, aveva selezionato gli studenti della sua scuola.

Forse, così facendo, riusciva a selezionare qualcuno su cui indagare.

Mentre stava per varcare il cancello un po’ in  anticipo sull'orario di ingresso, sentì il telefono squillare.

- Pronto? -fece assonnato.

- Sasuke sono io, la statua della sirena, l'abbiamo trovata!-

La voce del commissario Haruno lo fece sentire improvvisamente molto sveglio.

- Dove?-chiese curioso.

- Nel Parco,tra i cespugli –

- in un posto così in vista ? avrebbe potuto prenderla chiunque!-

- no, non credo, stavamo già perlustrando le zone vicine quando l'abbiamo trovata,la zona era piena di agenti,  sembra che qualcuno l'abbia messa lì apposta per noi e comunque non più tardi di dieci minuti fa –

- 10 minuti fa?  Perché?  -

- è stato  l'unico momento in cui il parco era privo di agenti. -

Sasuke rimase stranamente in silenzio colpito da una strana intuizione.

- tutto ok Sasuke?- Chiese il commissario incuriosito dal suo improvviso silenzio.

- Si, si tutto ok, sono solo un po’ stanco -

- Si ti capisco hai dormito poco stanotte, ora va a riposarti . ti Terrò informato. -

- La ringrazio commissario.-

 La chiamata si interruppe.

Sasuke si diresse meccanicamente verso la sua aula mentre un’ idea si faceva strada nella sua mente.

Lui era convinto di conoscere Kyo.

Con molta probabilità Kyo frequentava la sua scuola.

Kyo aveva restituito la statua 10 minuti fa al parco,  che si trovava dall'altra parte della città.

Se si metteva a correre ci volevano  minimo 30 minuti di corsa per arrivare fin alla scuola.

Se poi aveva un mezzo, con tutto il traffico ce ne volevano molti più.

Non ce l'avrebbe mai fatta ad arrivare in tempo,sarebbe arrivato in ritardo.

Il suo banco era vicino alla finestra e aveva un’ottima visuale del cancello d'ingresso.

Con un  po’ di fortuna avrebbe ristretto il campo dei sospettati.

Entrò in classe.

Avrebbe annotato tutti gli studenti che sarebbero entrati nell’istituto entro i prossimi 10/20 minuti.

Magari poteva prestare una attenzione particolare a quelli dagli occhi chiari, non sembrava che kyo portasse delle lenti.

Occhi chiari, capelli scuri, 10/20 minuti di ritardo e l'area affannata.

Intanto la classe cominciava a riempirsi.

Se tra i sospettati rientrava qualcuno della sua classe era anche meglio visto la pressante  impressione di conoscere bene l'identità di Kyo.

Vide Naruto  arrivare trafelato seguita da Kiba. Si chiese se inserirli tra i sospettati.

Scosse la testa, decisamente Naruto non rientrava nelle categoria di persone che stava cercando.

Tanto per cominciare era biondo con dei capelli talmente luminosi che lui era convinto di poterlo riconoscere senza ombra di dubbio anche in mezzo alla folla a  parecchi metri da distanza.

E poi Naruto arrivava sempre in ritardo, trafelato e rumoroso.

Non rientrava nella categoria.

Continuò a fissare l'ingresso.

Annotò  un paio di nomi non troppo convinto. Possibile che quella mattina i ritardatari fossero così pochi?

Forse era una di quelle giornate sfigate o semplicemente la sua teoria era campata in aria.

Ignorò Sakura che tentò di parlargli 2 volte (con sommo disappunto della ragazza)

Una volta cominciata la lezione della prima ora ascoltò solo distrattamente la voce del professore. Non diede retta nemmeno a Naruto che gli stava facendo delle boccacce.

Continuava a guardare fuori dalla finestra in attesa di nemmeno lui sapeva cosa.

Quando aveva ormai deciso di rinunciare, vide arrivare qualcuno che attirò la sua attenzione.

Diede una rapida occhiata in classe.

Giusto, il suo banco era vuoto.

Vide la ragazza indugiare davanti al cancello chiuso.

La vide gettare una rapida occhiata intorno e poi fare un balzo e afferrare l'estremità superiore del cancello per poi saltare con agilità dall'altra parte.

Per poco Sasuke non spalancò la bocca.

Ma non era timida e impacciata? Che ne avevano fatto della vera Hinata?

Dopo qualche minuto bussarono alla porta della classe.

- Avanti - fece il professore.

- M.... mi scusi,  posso entrare?-

 - Hinata! Ti ci metti anche tu ad arrivare in ritardo?-

Hinata diventò completamente rossa nascondendo il viso sotto i capelli neri.

- Ho avuto un piccolo contrattempo -disse con voce flebile.

Il professore continuò a lagnarsi ancora un po’, poi la mandò a posto.

Video Naruto rivolgerle un penetrante sguardo interrogativo e avvertì chiaramente la ragazza rispondergli sottovoce  - ho avuto un problema al parco, dopo ti spiego -

Naruto sorrise e fece anno di aver capito.

Sasuke era allibito.

Hinata aveva i capelli scuri, una folta chioma di capelli assolutamente neri, e gli occhi chiari,  chiarissimi!

Ed era arrivata in ritardo dichiarando di essere stata al parco, IL PARCO!

Non potevano esserci così tante coincidenze.

Vide Naruto girarsi e, senza farsi notare dal professore, cercare di attirare l'attenzione della ragazza.

-          Hinata! ricordami che dopo ti devo delle scuse, ricordamelo e basta OK? Prima di arrivare alla scuola di Tsunade, mi raccomando. ! –

La giovane spalancò gli occhi chiarissimi  per la sorpresa e annuì poco convinta.

Sasuke era stordito come se avesse fissato troppo a lungo il sole.  Forse, forse questa volta aveva avuto un colpo di fortuna.

 

Ripensò alla frase di Naruto.

La scuola di Tsunade...

LA SCUOLA DI MAGIA DI TSUNADE!

Hinata frequentava quella scuola e probabilmente era allenata a fare trucchi strani, per questo era così agile, cosa che però sembrava nascondere.

Si voltò verso il biondo cominciando a fissarlo intensamente. Con un’ euforia  malsana prese un foglietto e cominciò a scrivere.

- Naruto, oggi non mi hai ancora invitato a visitare quella tua stupida scuola di magia? –

                    .

 

Naruto  quando vide il biglietto rimase interdetto.

Fissò di sottecchi il moro che...SORRIDEVA?

Possibile?

Quello     scorbutico di Sasuke che sorrideva?

Voleva venire alla scuola di magia dopo che aveva passato gli ultimi 3 mesi a convincerlo a fare una visita?

 

Che cosa aveva in mente quel teme?

Decise di reggergli il gioco.

- CHE COSA MI DAI IN CAMBIO ? – scrisse con un vago tono malizioso.

Vide il sorriso di Sasuke allargarsi. La situazione stava diventando seriamente preoccupante.

Lo vide scrivere qualcosa ma prima che potesse capire cosa, sentì la voce del professore chiamarlo .

- Uzumaki! visto che oggi stai facendo tutto fuorché seguire suppongo che tu conosca il modo per risolvere la disequazione e che sarai cosi gentile da mostrarcelo alla lavagna, vero? -

Naruto imprecò sommessamente, mentre rassegnato si alzava per andare alla lavagna sentì la voce di Sasuke sussurrargli:

- potrei darti la soluzione dell'esercizio. –

 In effetti, come si rese conto adocchiando la lavagna, quella di Sasuke era  un'offerta più che vantaggiosa.

  

 

~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~

 

- Avanti sputa il Rospo, che cosa vuoi? - disse  sete fermandosi a metà strada.

Il moro stava camminando accanto a lui e rispose senza fermarsi.

- Non ho nessun rospo. Che cosa c'è di strano? Per una volta che volevo accontentarti e venire a vedere dove abiti  -

- Tu non vuoi mai accontentarmi tu vuoi sempre e solo rompere teme! –

Sasuke lo ignorò.

- Naruto!- sentirono  sussurrare il nome del ragazzo e si girarono in contemporanea per ritrovarsi di fronte la ragazza che aveva ossessionato il moro per tutta la mattinata.

- Hinata se volevi venire con noi potevi dirlo, non mi sarei fatto la strada da solo con il teme...-

Sasuke lo guardò male.

- se proprio c'é qualcuno che si deve lamentare quello sono io, sei rumoroso  e anche stupido! Non si sa mai  mi contagi con la tua stupidità! –

Naruto per tutta risposta gli fece una linguaccia e cominciò ad inseguirlo stile zombie cercando di “contagiarlo”.

Sasuke cercò di rimanere indifferente di fronte a tanto sfoggio di idiozia ma, anche se tentava di evitarlo, non potè fare a meno di farsi scappare un sorriso.

La ragazza sgranò gli occhi a quella scena. Non ci poteva credere.

Sasuke  Uchiha che parlava cosi tanto, rideva e si prestava ai giochini di Naruto? Possibile che fosse lo stesso che in classe parlava a grugniti? Lo Stesso che pronunciava si e no 3 sillabe di fila ed era scorbutico 6 giorni su 7? Possibili che Naruto avesse questo effetto su di lui?

- Sei davvero Sasuke?-pronunciò incredulo.

Il moro si bloccò mentre tirava un pugno in testa al biondo. Si era fatto vedere dalla sua principale indiziata mentre faceva l’idiota. Era tutta colpa del dobe, era sempre colpa sua.

Fisso la ragazza negli occhi.

- che vuoi?-chiese, forse un po’ troppo brusco.

Hinata indietreggiò, leggermente intimorita.

- Niente... - solo... mi sembravi diverso dal solito, … ecco… sembravi felice....-

Il moro indurì lo sguardo.  Che significava  “sembravi felice”?

Ignorò il commento, non avrebbe permesso ad una come lei di infastidirlo.

-Tnks – fece  dando un ultimo sguardo alla ragazza per poi riprendere ad ignorarla.

Non parlò più per tutto il tragitto immergendosi nei suoi pensieri.

Quando varcarono la porta della scuola di magia Sasuke si era fatto un’idea precisa sul coinvolgimento di Hinata nel “caso Kyo”.

 

 

ME LO LASCIATE UN COMMENTINO VERO?  MI FAREBBE PIACERE !

ALLA PROSSIMA!

 

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Capitolo 5
*** nervosismo ***


sono tornata a casa oggi.

Avevo sperato di poter toccare il computer ieri e invece no.

Diciamocelo, alla Pasquetta era un po’ difficile riuscire ad aggiornare.

In ogni caso ringrazio tantissimo YUKO CHAN   QUISTIS18  YUREI  EROL89 però questa volta non ho intenzione di rispondervi personalmente. Siete troppo sveglie e non avete idea di quanto vi siete avvicinate alla verità , magari facendo così riesco a tenere ancora un altro po’ nascosta la situazione.

Mi ha fatto un piacere immenso leggere i vostri commenti vi ringrazio di cuore, e ringrazio anche tutti quelli che seguono.

Spero di riuscire ad aggiornare di nuovo lunedi in ogni caso ci sentiamo la settimana prossima!

 

Ciao a tutti e buona lettura!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sasuke quel pomeriggio era di umore pessimo.

Per quale motivo?

Beh ce ne erano svariati di motivi, non sapeva metterli in ordine di irritazione.

Tanto per convincere odiavo quella scuola di stupidi trucchi e odiava quello stupido dobe.

No, non era geloso, semplicemente odiava tutti quegli sguardi che lanciavano verso Naruto, tutti quelli che lo guardavano ammirati.

E poi quel dobe era dannatamente bravo.

L'aveva visto far sparire oggetti di grosse dimensioni e giocare con gli anelli con un’abilita che non credeva possibile. che

 

Il fatto che Naruto non facesse caso a tutti quegli sguardi gli dava immensamente sui nervi… forse lui era infastidito perché per una volta non era al centro dell'attenzione? Era invidioso?

Gli Uchiha non sono invidiosi ne tanto meno gelosi, non di tipi come Naruto.

Il suo livello di nervosismo poi era salito ad un livello più allarmante quando uno degli altri idioti che frequentavano quella palestra che usavano per allenamento aveva deciso di trovare un modo per distrarre Naruto mentre eseguiva uno dei suoi trucchi, e il suddetto modo consisteva nell’ abbassargli quegli orrendi pantaloni color arancione.

Il tutto era terminato con il dobe per eccellenza che aveva deciso di rincorrere il disturbatore in quelle condizioni per tutto il parametro della palestra urlando "Deidara ti faccio esplodere io!” .

Le cretinate di questo tipo gli facevano salire il sangue alla testa.

Si, erano decisamente il comportamento cretino ad irritarlo anche se Naruto poteva evitare di continuare a girare seminudo. Aveva represso più volte la voglia di picchiarlo e rivestirlo a forza (anzi diciamo pure strozzarlo con i suoi pantaloni!)

Cercando di calmarsi si era messo ad analizzare la situazione appuntandosi mentalmente nomi e facce delle persone che frequentavano quel posto.

Oltre a Naruto c'era Deidara (quello che l’aveva importunato) che aveva dei capelli lunghi e biondi ed era fissato con gli effetti speciali e le esplosioni ; un certo Sasori dai capelli rosso fuoco che faceva il ventriloquo ed evidentemente non si accorgeva che le sue marionette no erano ne simpatiche ne divertenti ma piuttosto inquietanti.

Ancora c'erano Hinata e una sua amica con capelli corti e verdini che non aveva mai visto.

In seguito erano arrivati Tenten, una ragazza di un anno più grande di loro con due stupide palline sulla testa a Neji (incredibile! anche lui che si era sempre mostrato così composto e distaccato) che non appena l'aveva visto aveva cominciato a blaterare scuse sul fatto di dover solo “controllare l’incolumità della cugina”.

Infine erano arrivati altri due ragazzi che aveva intravisto nell’istituto scolastico ma con cui non aveva mai avuto a che fare, una biondina con 4 codini e una gonna con uno spacco allucinante, e un ragazzino dall’aria scontroso e dai capelli rossi che aveva scoperto si chiamava Gaara.

Naruto, con sommo disappunto di Sasuke, aveva salutato tutti fin troppo calorosamente (lui non approvava quelle smancerie!)  incluso questo insulso rossino su cui si era praticamente gettato addosso.

E il suo livello di nervosismo aveva raggiunto picchi che credeva non potevano essere raggiunti da un semplice umano.

Poi si era corretto, lui era un’ Uchiha non un semplice umano. Cercando di Trattenere i suoi istinti omicidi verso tuto il resto del mondo si era alzato ed era semplicemente uscito da quella bolgia senza avvisare nessuno, conscio (dolorosamente) che nessuno si sarebbe accorto della sua mancanza, nemmeno Naruto.

Il biondo era evidentemente troppo occupato con i suoi amici.

Questo fatto lo rendeva furioso e lo innervosiva al tempo stesso poiché non riusciva a comprendere il motivo della sua rabbia.

Mentre camminava per mettere più distanza possibile tra lui e quella scuola malefica individuò un ultimo irritante motivo per cui il suo umore era pessimo: di tutti quei tipi strambi radunati in quella palestra non ce ne era nessuno che aveva i capelli scuri e gli occhi chiari esclusa Hinata.

Ma ormai era giunto alla conclusione che Hinata non poteva essere la persona che cercava.

Certo nascondeva una certa abilità e sinuosità che non avrebbe mai creduto possedesse, ma sicuramente non poteva essere Kyo o il suo complice.

Era una donna! Non che lui avesse non so quali idee maschiliste ma il fisico di una donna era pur sempre riconoscibile rispetto a quello di un uomo e poi una donna non gli avrebbe mai potuto procurare quella scarica elettrica che sentiva quando era vicino Kyo.

Cercò di sorvolare sulle implicazioni che comportava quella frase che il suo cervello aveva formulato.

Cercò di riconcentrarsi su argomenti utili come capire come poteva scovare altre informazioni su Kyo.

O la sua intuizione era sbagliata e  Kyo non era una persona che conosceva e che frequentava la sua scuola oppure semplicemente si mascherava.

Poteva usare una parrucca o tingersi i capelli.

In fondo non era difficile scovare oggetti del genere… una parrucca e delle lenti colorate…

Era ufficialmente tornato al punto di partenza…Kyo poteva essere chiunque…

o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~  

 

-Naruto vuoi lasciarmi andare? -

- scusami Temari! Ma davvero era da tanto che non ti vedevo e non ti salutano per bene -

- io in questi giorni sono venuta, eri tu che eri sempre irraggiungibile! -

- giusto, avevo i miei buoni motivi - fece sorridendo sornione.

La ragazza ricambiò il sorriso.

Mentre vagava con lo sguardo Naruto intravide la figura di Hinata impegnata a maneggiare dei cerchi colorati.

Imprecò mentalmente.

Meno male che si era ripromesso di chiederle scusa il prima possibile.

Si congedò da Temari e le corse incontro.

Inutile dire che la mora vedendolo arrivare arrossì di botto.

- Hinata-chan ti posso parlare? -

La ragazza ancora sorpresa annuì.

Naruto fece cenno di seguirla in disparte.

- Prima ti avevo detto di ricordarmi, ho mille cose per la testa e mi passano di mente con facilità!     Comunque ti devo delle scuse      -

- per cosa? - balbettò non capendo seriamente a cosa il biondo si riferisse.

- Per ieri! Dovevamo allenarci insieme! poi  sono salito un secondo in camera ma ho incontrato Tsunade a mi sono dimenticato del resto. Scommetto che sei rimasta ad aspettarmi vero? -

L'aumentare del rossore fu una chiara risposta affermativa.

- Se ti va possiamo recuperare oggi il pomeriggio che non abbiamo passato ieri insieme, ti va? Possiamo anche uscire e andare a mangiare una fetta di torta!

Hinata lo  fissò sgranando gli occhi.

Possibile che quello fosse … Forse davvero poteva essere...

un appuntamento?

Prima che potesse rispondere però Naruto la interruppe di nuovo.

- Ah Hinata, che ci facevi stamattina al parco? Hai detto che eri al parco vero? -

Hinata scosse la testa.

- Veramente Naruto non potrei dirtelo... è un segreto…-

Naruto sfoderò il suo miglior sguardo da cucciolo indifeso e prese tra le sue le mani dalla ragazza.

- Nooo Hina-chan così mi offendi !credi che io vada in giro a spifferare i segreti altrui? Oppure vuoi nascondere qualcosa proprio a me? ti ho fatto qualcosa di male?

Hinata guardò gli occhi azzurri e poi le sue mani.

Sembrò pensarci seriamente prima di rispondere.

-mi prometti che non riderai di me?-disse poi seria.

Anche Naruto fece una faccia seria.

- prometto –

Hinata prese a parlare fissando con molto interesse le sue scarpe

- Veramente, state preparando un'esibizione sui pattini vero? … ecco io non ci so andare…-

- Hinata ! poteva dirmelo! Quando Tsunade ha chiesto se andava bene per tutti non hai detto nulla!

- Non volevo dare fastidio!  Ho pensato se mi allenavo tutti i giorni potevo anche farcela a provare con voi e a rallentare nessuno!-

Naruto tirò su il viso di Hinata costringendola a guardarlo.

-     Me lo dovevi dire, qui non si fa nulla da soli, ci dobbiamo aiutare tutti ok? Per questo eri al parco stamattina prima di venire a scuola? –

-     Sisi, ci vado tutte le mattine da due settimane …-

-     E stamattina come  mai hai fatto tardi? Di la verità hai perso la concezione del tempo? –

-     a dire la verità no,  stamattina al parco c'erano un sacco di agenti che pattugliavano le strade… hanno fatto un po’ di storie per lasciarmi andare e hanno perquisito il mio zaino, tanto avevo solo i roller e i libri non ho mica capito cosa stessero cercando... -

-     Vedi che ti cacci nei  guai quando sei da sola?  La prossima volta ci andremo insieme, anzi potremmo provarci acne ades

Poi improvvisamente Naruto si blocco.

Hinata avverti una strana sensazione come un brivido che risaliva lungo la schiena.

Era come se qualcuno li stesse fissando intensamente .

Quando alzò la testa non vide nessuno.

Osservò Naruto guardarsi leggermente intorno e fermarsi come per riflettere.

- Hinata scusami ma sono costretto a rimandare anche oggi.

Mi sono appena ricordato di un impegno.-

Hinata lo guardò dispiaciuta, il suo quasi appuntamento era

appena sfumato.

-     Non fa niente – mormorò.

- Davvero mi dispiace ma oggi devo chiedere scusa ad un’altra persona –

E così dicendo saluto la ragazza e si diresse sicuro verso l’uscita dalla palestra.

La persona che voleva avrebbe capito e l'avrebbe seguito.

E cosi avrebbe risolto anche quella situazione...

Un momento... dove era finto Sasuke?

o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ 

- DriiiiIN

- Sasuke riconobbe il suono anonimo del suo cellulare.

Chi poteva essere?

Si fermò. Avrebbe ritardato il suo ritorno a casa.

Tanto meglio, non aveva sicuramente fretta di tornare in quella casa vuota in cui viveva da solo.

Quando si sentiva giù o irritato faceva uno squillo o si trovava "per caso” nelle vicinanze di Naruto.

Quel giorno però era il biondo che gli aveva fatto girare le scatole.

Dopo un paio di squilli decise di degnare il mittente della chiamata di una risposta.

Anonimo.

Forse doveva farlo aspettare di più, in fondo a lui cosa importava?

Era quello sconosciuto che aveva deciso di importunarlo con l'anonimo ed era già tanto se rispondeva alla chiamata.

- chi è? - fece aspro.

- Oh come mai cosi scontroso Sasuke-kun ? Giornata storta?-

- Kabuto- disse gelido cercando di far trasparire tutto il suo disprezzo.

Se quell’ essere aveva chiamato significava che c'erano buone notizie, buone per Kabuto ovviamente, per lui erano sicuramente pessime notizie.

- Oh deduco che non sei contento di sentirmi -

- Sto per chiudere-

-Allora non vuoi sapere le ultime novità? Che peccato, sono così interessanti … -

Sasuke malgrado tutto rimase incuriosito e non chiuse la chiamata.

Sentì l'altro attendere qualche secondo, sicuramente per vedere la sua reazione.

Si maledisse per la sua curiosità e fu quasi sicuro di poter vedere un ghigno sadico allargarsi sul volto di Kabuto.

- Allora ti interessa...-

"Non rispondere Sasuke, vuole solo provocarti” si ritrovò a pensare come un mantra per mantenere l'autocontrollo .

- Sai Sasuke-kun, poco fa, per caso l'ispettore è venuto a conoscenza del fatto che tu sospetti di conoscere la vera identità di Kyo, magari fra qualcuno dei tuoi compagni di classe....

Sasuke capì subito quello che era successo.

- Hai letto i miei appunti bastardo! –

Ricordò la vaga sensazione avvertita la sera prima di non trovare uno dei suoi quaderni, ma era troppo stanco per controllare.

Kabuto allargò il suo ghigno.

- Mi sono accidentalmente capitati sotto gli occhi e ho deciso di mettere al corrente l'ispettore della tua geniale supposizione e ti farà piacere sapere che non era per niente contento del fatto che glielo hai tenuto nascosto…-

Sasuke dall’altra parte del telefono ringhiò.

Si appuntò mentalmente di dover trovare un modo per uccidere Kabuto e farlo passare per un incidente...

- Ovviamente ho fatto notare che se c’è veramente questa possibilità che Kyo sia nella scuola ci vorrebbe un contatto all'interno, un contatto più affidabili di te, che non nasconda nessuna informazione....-

- si può sapere che cazzo stai dicendo kabuto? –

- Le mie capacità di oratore hanno persuaso quasi tutti ad inviare una persona affidabile -

0k, Sasuke ci aveva ripensato: non voleva farlo passare per un incidente, voleva prendersi il merito per aver ucciso quel verme.

- Serve un qualcuno di esterno con la mente lucida, che non sia troppo coinvolto... -

- che cazzo hai combinato stronzo?-

- Lo scoprirai presto Sasuke-kun, ora purtroppo devo chiudere, sento che sta cadendo la linea …-

- Non ti azzardare a chiudere la chiamata! Kabuto?? STRONZO!-

Aveva riattaccato.

Preso da un attacco di rabbia improvvisa gettò all'aria il cellulare.

-     Sasuke... –

Sentì qualcuno chiamarlo.

Ancora furioso ma già pronto a riprendere la sua maschera di indifferenza si girò ma si ritrovò di fronte lo sguardo preoccupato di Naruto.

Un pensiero stupido gli attraversò testa, proprio come aveva riflettuto prima, quando era nervoso o triste,  anche se  agli altri non lo faceva vedere, Naruto se ne accorgeva ed era sempre, sempre accanto a lui.

Però quella volta lo aveva fatto arrabbiare.

Si voltò dalla parte opposta al biondo e continuò a camminare verso casa.

Naruto lo seguì, aveva capito subito che per qualche motivo Sasuke era “nero”, sarebbe scoppiato da un momento all'altro. Prese a camminargli accanto in silenzio.

In queste situazioni delicate bisognava attendere se si voleva ottenere qualcosa.

Il biondo in genere non era un tipo paziente ma conosceva bene il suo compagno.

Sasuke cambiò bruscamente direzione svoltando a sinistra. Lui venne colto di sorpresa ci mise un po’ per raggiungerlo di nuovo.

Quando lo raggiunse quasi non ci andò a sbattere contro.

- che vuoi?- gli abbaiò contro il moro.

Naruto sospirò capendo la situazione: Sasuke non era solo arrabbiato, era arrabbiato con lui.

- Niente volevo passeggiare con te, ce l'hai con me?- chiese a bruciapelo.

- Si - rispose altrettanto di getto Sasuke.

Naruto apparve leggermente offeso da quella risposta.

- E posso sapere per quale motivo?-

- Perché sei un dobe e mi dai fastidio, tutti gli idioti mi danno fastidio, tu quegli idioti di quella tua dannatissima palestra e quello stronzio con gli occhiali e...-

Il biondo aveva alzato un dito per ogni nome pronunciato dall’altro contandoli, poi alzò un quarto dito anticipando le parole del moro.

- e quel pagliaccio che si crede un mago ma invece è solo un ladruncolo. –

Sasuke lo guardò furente e riprese a camminare velocemente con lo scopo di levarsi Naruto dalle scatole.

- Eh Scusa! Saske aspetta! Scherzavo, eddai aspettami!-

Con una corsa riusci a raggiungerlo di nuovo.

- cercavo solo di alleggerire l’atmosfera! –

Sasuke continuava a non rispondere.

-0k cominciamo dall'inizio, cosa ti ho fatto? E poi perché te ne sei andato? Non ti divertivi in palestra? -

- No - fece secco l'altro - non mi piace vedere idioti in mutande -continuò accorgendosi solo dopo di aver pronunciato quella frase ad alta voce.

- Guarda che è stata colpa di quel cretino di Deidara, mica mi metto su un cubo a fare spogliarelli.... –

A Sasuke venne in mente un flash del biondo circondato da luci soffuse che ballava a ritmo di musica.

Scosse la testa.

Non era davvero il momento di pensare a questa cosa, soprattutto perché i pensieri prendevano delle strade strane e pericolose.

Era tutta colpa di Naruto, solo lui era capace di fargli venire in mente certe cose... assurde!

Per un momento si ritrovò ancora più incazzato.

- E che centra Kabuto allora? - disse il biondo ricordandosi che nell’elenco c’era lo “ stronzo con gli occhiali” epiteto rivolto solo a Kabuto

-è stronzo e sta combinando qualcosa!- fece Sasuke sorprendendosi nel constatare quanto profondamente Naruto lo conoscesse.

Mentre Nasuto stava per rispondere sentirono un urlo in lontananza

-Sasuke-kun  -

La chioma rosa di Sakura si stava avvicinando a loro. Sembrava diretta ad una festa o qualcosa del genere perché indossava un abito elegantissimo color turchese. Era meravigliosa.

Naruto sorrise; aveva rinunciato a Sakura molto tempo prima, sapeva che nel suo cuore c'era solo il moro.

- Sta arrivando lei quindi ti lascio, mi raccomando Saske non farti mettere sotto da quello sbruffone, sei mille volte più intelligente di lui... io ho fiducia in te - disse sorridendo.

Sasuke ebbe un sussulto.

Naruto rivolse il suo sguardo alla ragazza che ormai li aveva quasi raggiunti.

Apprezzò ancora di più il vestito che lasciava generosamente scoperte le gambe e le spalle e notò che al collo indossava una scintillante catenina con un ciondolo... azzurro?

Sgranò gli occhi impercettibilmente poi scosse la testa. Non ora.

Salutò la ragazza poi allontanandosi diede una pacca sulla spalla del compagno sussurrando -ti lascio in buone mani Saske - .... sussurro che non sfuggì all' Uchiha.

Sasuke vide come a rallentatore il biondo allontanarsi e lo ragagazza arrivare e salutarlo con un bacio sulla guancia.

Sentì il profumo fin troppo forte che aveva addosso la ragazza mentre un solo pensiero lo investiva.

“Sei davvero convinto che le mani in cui mi lasci sono davvero migliore delle tue, Naruto?”

Nonostante non trovava una risposta a quella domanda si rese conto che la sola presenza di Naruto aveva fatto scemare il nervosismo che aveva addosso.

 

 

ME LO LASCIATE UN PICCOLO COMMENTINO PLEASE?

GRAZIE.

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Capitolo 6
*** QUANDO SI DICE HO FATTO UNA CAZZATA... ***


 

Ok rieccomi di lunedi puntuale. Sorvoliamo che ho fatto l’una per finire di correggere il capitolo, suppongo che il risultato sia molto assonnato ma fa niente.

Diciamo che è un capitolo rivelatore, forse.

Svela qualcosa ma mette in mezzo altri casini.

E si la storia fra un  paio di capitoli entra nel suo cuore, cioè siamo quasi a metà.

Spero che non sia troppo deludente!

Intanto vi auguro come sempre buon lunedi, ringrazio chi legge e spero che gradisca anche questo capitolo.

 

Particolarmente ringrazio QUISTIS18 (lo sai che ho letto la gilda degli assassini??? Ma che stile quella storia! Ti ho anche lasciato un commentino e ho visto che hai fatto un seguito…peccato il finale in sospeso mi piaceva^^ )

YUKO CHAN (che adoro veramente con tutta me stessa, non sai quanto mi fa piacere leggere i tuoi commenti piccola, davvero tantissimo, mi rallegrano^^)

DARKShIN (uao  sei la stesso dark con cui ho chiacchierato fino ad un paio di giorni fa??? XDXD grazie^^)

EROL89 (a cui mando un bacione e che continua a sostenere la sua ipotesi , mi sa mi sa che questo capitolo qualche conferma te la tesoro…diciamo che la coppia dovrebbe essere quelle salvo modifiche in corso o ripensamenti da parte di Naruto, non lo vedo molto convinto il ragazzo U.U XD )

 

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

Un silenzio irreale regnava quella sera come l'avviso prudente di qualcuno che voleva avvertire di quanto fosse pericoloso camminare per le strade.

C'era troppo silenzio, un silenzio sospetto.

In un tale silenzio pure i propri passi fanno fin troppo rumore e ogni suono risulta fuori posto e dissonante.

Muoversi in quel silenzio era non solo inquietante ma anche rischioso.

Eppure, sprezzante dei chiari avvertimenti che l’ambiente gli mandava, una figura si muoveva agile in quel silenzio camminando silenzioso sui cornicioni e balzando da un balcone all'altro.

I suoi passi veloci e furtivi non sembravano disturbare poi troppo il silenzio della notte.

Questa volta stava rischiando e lo sapeva, ma non gliene importava. Il rischio era il suo pane.

E poi doveva controllare subito, non poteva perdere tempo per avvisare gli altri o organizzare piani.

Arrivò alla palazzina desiderata e fece un salto aggraziato sul balcone. Ringraziò di non aver trovato piante o altri impedimenti ad ostacolargli l’atterraggio, mentre si ripeteva che questa volta stava facendo tutto un po’ troppo “all'avventura”.

Si accorse appena in tempo di un oggetto non meglio identificato e lo saltò con agilità ringraziando madre natura di questo dono innato. Si girò un momento per fissare il tetto dove aveva lasciato il suo fidato deltaplano.

Aveva cominciato ad adorare quel deltaplano, serviva a fuggire abbastanza lontano per poi disfarsi degli abili banchi di Kyo e mimetizzarsi tra la folla. Gli dava ancora di più un'atmosfera magica perché sembrava veramente che lui volasse ma oltre l’effetto scenico era veramente utile, infatti sia a piedi sia in macchina sarebbe stato impossibile per gli agenti seguire qualcuno che invece usava come mezzo di trasporto un paio d'ali e come strada l'intero cielo.

Si mise una mano in tasca. Aveva ancora quelle mimi bombe che aveva costruito quel pazzo di Deidara e che gli erano servite al museo. In caso di necessità le avrebbe usate.

Sorrise pensando che anche un tipo come Deidara alla fine si era rivelato utile mentre si immaginava la faccia che avrebbe fatto se il biondo avesse scoperto l'utilizzo di quella sua invenzione. Probabilmente avrebbe esultato di gioia.

Guardò il suo orologio. Erano più o meno la 4 e 30 di notte.

Tsunade l'avrebbe ucciso, questa volta ne era sicuro.

Sicuramente il giorno dopo sarebbe stato uno straccio a scuola, come sempre del resto.

Scosse la testa allontanando i pensieri. Basta cazzate... concentrazione.

Prese dalla tasca del pantalone bianco quella che sembrava una scheda telefonica e la infilò nello spessore che c’era tra le ante a vetro che chiudevano il balcone.

Con un paio di movimenti esperti fece scattare la serratura. Apri la porta a vetro attento a non fare il minimo rumore e la richiuse dietro di se. Scostò la tenda (tende! Con delle tapparelle avrebbe avuto molto più difficoltà ad entrare invece c'erano solo tende! La gente non avrebbe imparato mai!) e si introdusse nella camera da letto.

Vide i 2 coniugi dormire abbracciati: il commissario Haruno teneva inconsciamente stretta la vita di sua moglie con un braccio.

Gli scappò un sorriso.

Diede un'occhiata sul comodino della signora.

Non c'era quello che cercava.

Nemmeno sopra al mobile di fronte al letto matrimoniale c'era nulla.

Orecchini di oro, collane, bracciali, orologi, persino il distintivo, ma non "quello".

Strano eppure avrebbe giurato che doveva essere suo, quel gioiello non poteva essere della figlia non glielo aveva mai visto al collo prima di quel giorno e lei di solito era un tipo che ostentava tutti i gioielli che possedeva. Per questo aveva pensato che fosse di sua madre. Forse si era sbagliato…

In ogni caso avrebbe dovuto cercare altrove.

Uscì dalla camera passando dalla porta socchiusa e prese a camminare nella casa buia. Ringraziò mentalmente il fatto di esserci già stato altre volte altrimenti,  ne era sicuro,

la sua proverbiale sbadataggine avrebbe sopraffatto la sua aglità innata e avrebbe causato un casino unico.

Trovò la porta desiderata contrassegnata da un cartellino rosa con delle fragoline con su scritto "SAKURA’S ROOM”

Anche la sua porta era socchiusa.

Vide la ragazza addormentata con i morbidi capelli rosei sparsi sul cuscino. Sorrise.

Era proprio bella.

Cercò di non fare rumori mentre apriva il portagioie sul suo comodino.

Si sentiva quasi un ladro con tutta quella circospezione nei movimenti… Anzi a pensarci bene lui era un ladroa ma in fin dei conti non aveva rubato niente.ù

Lui aveva indossato i panni di kyo per due motivi.

Il primo era l'ovvia pubblicità che ne sarebbe derivata…ripensò a quanto avesse bisogno di farsi pubblicità per raggiungere il suo scopo e a quando Tsunade gli aveva proposto quel modo assurdo e divertente per farsi conoscere.

Non pensava che avrebbe funzionato e invece...

Il secondo motivo era che cercava qualcosa, qualcosa che era suo di diritto… e ovviamente non l'aveva ancora trovato.

Mentre frugava fra i gioielli la vide, nascosta in fondo al portagioie: una collanina con appesa una splendida pietra azzurra.

Non poteva crederci, allora non si era sbagliato, c'era.

Adesso che l'aveva trovata però si rese conto che in quel preciso momento non poteva fare assolutamente nulla. Non c’era abbastanza luco per esaminarla e non poteva portarla via, in fondo non era un vero ladro e non aveva intenzione di andare contro il suo onore sottraendo qualcosa in piena notte senza neanche preavvisare. Sarebbe dovuto tornare e questa volta doveva organizzare le cose per bene.

Mentre era assorto in quei pensieri sentì la ragazza mugugnare nel sonno.

Giusto, Sakura.

Gli venne un'idea.

Si avvicinò all’orecchio della ragazza mentre i ciuffi neri ricadevano sulla fronte e ai lati delle guance.

- Sakura-chan – sussurrò alitandole piano nel padiglione auricolare. Aveva usato la sua vera voce ma la stava camuffando abilmente. Se avesse sentito il suono metallico del distorsore vocale probabilmente sarebbe morta di paura e non voleva farle questo.

La ragazza spalancò gli occhi.

Aveva sentito benissimo quel sussurro.

La prima cosa che notò fu un intenso odore di vaniglia, troppo intenso.

Era sicura che non fosse profumo, forse bagnoschiuma o shampoo. Subito dopo si accorse della persona accovacciata accanto a lei.

Il primo istinto fu quello di gridare ma una mano gli fu premuta prontamente sulla bocca.

Un po’ per il buio un po’ per il sonno non riuscì a distinguere bene la figura che aveva di fronte ma non potè non pensare che fosse bellissimo con gli occhi e i vestiti chiarissimi che parevano risplendere nel buio.

Solo dopo, molto dopo, si accorse che quella descrizione nella sua testa poteva essere collegata con un solo nome: kyo.       

Non sapeva quale reazione avere.

Kyo si portò un dito alle labbra e fece cenno alla ragazza di tacere.

Lei rimasta affascinata da quella figura magnetica non poteva comunque fare altro

- Ciao Sakura-chan sono Kyo - disse in un sussurro , con un tono che lei dovette avvicinarsi un po’ per sentirlo.

-Adesso non gridare per favore e ascoltami, mi ascolterai? -

Quando la ragazza fece un cenno affermativo con la testa Kyo tolse la mano dalla sua bocca.

Sakura non urlò, non fiatò nemmeno, sembrava trattenere il respiro.

-     Scusami se mi sono introdotto così in camera tua ma cercavo questa -

E così dicendo mostrò alla ragazza la collana. Sakura fece per dire qualcosa ma Kyo le fece nuovamente cenno di tacere.

- Non ti preoccupare non ho intenzione di prenderla, non adesso in ogni caso. Non sarebbe cortese prendere qualcosa senza prima avvisare e stanotte ho fatto già qualcosa di scortese entrando senza permesso nella camera di una signorina …-

 Sorrise, uno splendido sorriso che la fece rabbrividire.

- Adesso io me ne andrò -continuò Kyo - facendo un po' di confusione e tu chiamerai tuo padre ok? gli riferirai esattamente queste parole. Capito Sakura-chan? Devi dirgli che tornerò presto a prendere in prestito questa collana per qualche giorno. Te lo prometto Sakura-chan solo per qualche giorno - aggiunse infine alzandosi in piedi.

Sakura vide la figura in ombra prendere qualcosa dalla tasca e posarlo per terra, poi lo vide dirigersi verso la finestra e voltarsi un'ultima volta verso di lei e sussurrare - ora puoi gridare, ci vediamo Sakura-chan-

Nel momento stesso in cui apri la finestra l'oggetto misterioso esplose riempiendo la stanza di fumo mentre la voce di Sakura risuonava nella notte.

- PAPAAAAAAAAA’!!!!!!!!-

o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~

 

Cazzo. Cazzo Cazzo Cazzo Cazzo.

Lo stava ripetendo dal momento in cui aveva messo un piede fuori dal letto accorgendosi che era orribilmente in ritardo per la scuola.

Era per strada correndo in mezzo al traffico e alla gente, stava morendo di sono e questo significava che inevitabilmente durante la lezione si sarebbe addormentato.

- Cazzo - disse stravolto ad alta voce mentre faceva uno strano balletto per non cadere visto che era inciampato in un gradino che non aveva assolutamente visto.

Da quando li c'era un gradino? E cosa ce lo avevano messo a fare? Aveva troppo sonno. Non aveva dormito per niente quella volta. Tsunade gli aveva fatto una paternale chilometrica e poi aveva dovuto cambiarsi. Se ne sarebbero accorti tutti, le sue capacità di attori non sarebbero servite ad un'emerito cazzo!

Si fermò a 3 bar diversi lungo la strada in ognuno dei quali bevve 3 caffè amari (blah ! amaro! Tutti sapevano quanto gli faceva schifo il caffè completamente amaro!)

Brontolò sistemandosi meglio lo zaino sulla spalla.

- Avanzi Naruto svegliati! Se ti addormenti in classe Tsunade ti ammazza davvero.-  e con quella convinzione varcò i cancelli della scuola.

o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~

 

- Buon Giorno! – disse con il suo solito tono allegro.

Ricevette dei saluti distratti dai suoi amici, saluti che significavano “si, ci siamo accorti della tua presenza ma abbiamo altro a cui pensare”

Naruto li guardò indispettito.

- Be? che succede?-chiese avvicinandosi alla folla.

Sembrava che fossero tutti riuniti attorno a qualcuno. Quando fu abbastanza vicino notò che quel “qualcuno” era Sakura che si stava sventolando teatralmente con un quaderno mentre aveva una mano sul petto e uno strano sorrisetto in volto.

- Non potete immaginare che emozione. –

Vide Ino sospirare accanto alla ragazza e Kiba borbottare che “era la solita fortunata”

Naruto assunse una faccia perplessa.

- ahh... Naruto, non puoi capire come mi sento, stasera nella mia camera è entrato kyo, capisci? Kyo!-

Naruto si precipitò verso di lei.

-     Ti  ha fatto qualcosa? -

Sakura scosse la testa.

- mi ha premuto una mano sulla bocca e mi ha chiesto di non urlare... oh era magnifico…-

- Sakura ma tu non lo odiavi? –

- Oh ma Naruto era così, così... Ahhh...-sospirò estasiata.

- Ahhh.... - fece Naruto scimmiottando il verso della ragazza.

- Ma come Sakura-chan hai davanti a tuoi occhi un pezzo di ragazzo come me e fai “Ahhh” solo perché Kyo viene a trovarti? -

- oh sta zitto stupido non puoi assolutamente capire! Era così elegante e raffinato e aveva quegli occhi che sembravano 2 fari … e … -

- Sakura non dirmi che adesso ti innamori di kyo, già dimenticato Sasuke-teme?

- Certo che no! Sasuke è stata la prima persona con cui ho parlato dopo mio padre naturalmente, e gli ho raccontato tutto!-

- Tutto? Lo ha visto in faccia?- chiese Ino golosa di altri dettagli.

- No! Portava la maschera e col buio era impossibile riuscire a

vederlo. -

- E la voce? era sempre la voce metallica che usa durante i furti?-

- Kiba non ci crederai mai ma non ha usato nessun camuffamento! Era la sua voce naturale !-

- Incredibile Sakura! e l'hai riconosciuto? -

- Beh veramente non è che ho proprio sentito la sua voce... più che altro sussurrava...-

- E cosa hai raccontato a Sasuke e a tuo padre? –

- altri particolari! delle sue mani che indossavano dei guanti, del profumo di vaniglia, del...-

Sakura si era bloccata di colpo e fissava la porta.

- Vaniglia? - chiese Naruto cercando di nascondere la leggera nota di panico che lo stava invadendo, ma vide la ragazza concentrata a  fissare qualcosa a bocca aperta. Anche gli altri fissavano la porta. Decise di girarsi anche lui per vedere cosa ci fosse di tanto interessante.

Quando si voltò vide che sulla porta c'era solamente Sasuke e...Sasuke?

Sbattè le palpebre un paio di volte.

Aveva davvero dormito così poco da vedere 2 Sasuke ?

Dopo un' analisi un po’ più attenta notò il colore leggermente diverso dei loro vestiti, il taglio di capelli leggermente più corto e quasi a caschetto del Sasuke clone e capì che dovevano essere 2 persone diverse.

Il Sasuke originale aveva uno sguardo furioso mentre il clone dietro di lui sembrava piuttosto tranquillo e sorridente.

A parte questi piccoli dettagli potevano essere scambiati tranquillamente per gemelli.

-Cazzo sembrano uguali- sussurrò.

Il sussurro fu evidentemente sentito dal Sasuke originali che lo fulminò con lo sguardo come se fosse profondamente offeso dalle parole del biondo.

Ecco, l'aveva fatto arrabbiare, adesso poteva ufficialmente dire addio a qualsiasi spiegazione da parta di Sasuke.

Di sicuro quel tipo non doveva stargli simpatico.

Cominciarono a propagarsi una serie di mormorii sommessi rivolti al nuovo arrivato dalla pelle chiara e i capelli scuri come Sasuke. Qualcuno si azzardò a chiedere chi fosse.

Un "mio cucinò” gelido fu l'unica risposta che ricevettero da parte dell'Uchiha.. .

Il suo tono sottintendeva chiaramente la frase “Se provi a chiedere non otterrai nessun’ altra risposta, al massimo un pugno quindi taci”

L'arrivo del professore di filosofia li zittì tutti e li spinse a sedersi nei loro banchi.

 

Il nuovo studente si chiamava Sai Himura (il cognome di Sai è come sempre inventato in quanto mi è ignoto ndA) e venne presentato come il cugino di Sasuke costretto a vivere insieme a Sasuke per qualche mese per problemi familiari dei genitori. Neanche il professore aggiunse nulla di più lasciando la parola al ragazzo.

Questi parlò brevemente di se, disse che amava consegnare che non aveva molti amici a causa del lavoro dei suoi genitori che lo costringeva a spostarsi.

In fin dei conti sembrava un ragazzo normale, anzi probabilmente

era un ragazzo normale.

Eppure Naruto lo trovò estremamente inquietante.

Nei venti secondi in cui era stato presentato aveva scrutato uno per uno tutte le persone presenti nella classe e su qualcuno si era soffermato particolarmente, regalando un grande (e secondo lui finto) sorriso.

L'aveva fatto anche con lui, anzi stava continuando a fissarlo.

Si sentiva leggermente a disagio... perché lo fissava?

Cercò con lo sguardo Kiba, giusto per avere conferma che non fosse solo una sua impressione.

Purtroppo per lui Kiba era troppo intento a fissare torvo Ino che guardava con occhi sognanti quel Sai.

Ok forse era meglio non interpellare Kiba per un po’.

 

Stranamente non aveva più neanche tanto sonno …. Si sentiva addosso un pesante senso di inquietudine .

Lo sapeva che ieri notte doveva dormire invece di andare in giro a fare cazzate non programmate.

E poi quella frase di Sakura... sperò di aver capito male.

Il professore chiese gentilmente a Sai di prendere posto.

Naruto ringraziò il cambio dei posti che l'aveva portato a sedersi in ultima fila, almeno quel tipo non poteva stare tutto il tempo girato a fissarlo.

Durante  la lezione il senso di inquietudine di Naruto non diminuì.

Il suo sguardo continuava a fissarsi su quel Sai (ma perché cazzo continuava a sorridere? Metteva i brividi!) e su Sasuke che non si era mosso dalla sua posizione di completo mutismo.

Non aveva risposto nemmeno a suoi foglietti che scherzavano sulla sua brutta cera, sembrava pure lui tenere sotto controllo il cugino. Durante il cambio dei professori e un ora buca Sai era stato circondato dai compagni e aveva riscosso parecchio successo abbozzando dei ritratti di ognuno di essi. Aveva fatto anche il suo ma lui si era tenuto a debita distanza, meglio evitare i guai.

Aveva deciso che doveva andare urgentemente a parlare con il suo compagno per riferire della cazzata che aveva fatto quella notte, sempre che Tsunade non l'avesse già messo al corrente, e per confessargli anche quel senso di inquietudine.

Anche lui era in quella scuola, magari potevano fingere di incontrarsi in bagno… magari all'intervallo...

Quello che Naruto non si aspettava, che avrebbe scombinato tutti i suoi piani, successe proprio durante la pausa per la ricreazione.

Come al solito durante la ricreazione usciva dall'aula per fare due passi, e quel giorno era ancor più motivato in quanto doveva cercare quella persona.

Sakura e le altre ragazze avevano chiuso la porta dell'aula per appoggiarsi e avevano circondato Sai per, testuali parole, “fare qualche domanda di rito ed aiutarlo ad inserirsi nella vita scolastica”.

Si erano accalcate tante altre persone, a quanto pareva la notizia che a scuola fosse arrivato un clone di Sasuke si era sparsa velocemente.

La situazione non lo toccava più di tanto, se non fosse per il fatto che i corridoi erano molto stretti e avevano praticamente ostruito il passaggio. Naruto era fuggito prima della creazione della calca e poteva avere una visione di insieme del passaggio bloccato da tutte quelle persone, stupendosi di come anche chi non era interessato a fare la conoscenza di quel Sai si fermasse a vedere il motivo di quella calca e spinto dalla curiosità si fermava non accorgendosi di contribuire così a formarla.

La prima cosa strana che avvertì Naruto fu la presenza della persona che stava cercando tra la folla.

Strano. Lui non si muoveva quasi mai dalla sua classe.

Intercettò il suo sguardo, sembrava parecchio incazzato.

Urgevano spiegazioni.

Bloccato dalla calca ovviamente Naruto non riuscì ad avvicinarsi. Cercando il suo sguardo mormorò “scusa ho fatto una cazzata” sperando che capisse il movimento delle sue labbra.

Maledetta folla e maledetti corridoi stretti! E maledetto anche quel Sai! Quando rialzò lo sguardo per vedere se l'altro avesse capito o meno il messaggio vide la seconda cosa strana in dieci minuti.

L'altro lo stava guardando con uno sguardo... terrorizzato?!

Durò pochi secondi e poi lo vide sparire tra la folla.

 

Due cose strane facevano un indizio e lui dovevano e lui avrebbe dovuto pensarci  prima di fare quello che decise di fare.

Purtroppo per lui quella mattina non era decisamente sveglissimo e credendo di fare una cosa gradita e giusta, cercò di avvicinarsi al punto in cui era sparito il suo amico, spintonando qua a là.

- Scusi.. permesso… mi scusi! ehi che hai da guardare tu! Tieniti nel .. ouch

Non finì mai la frase che qualcuno, impossibile dire chi fosse stato in mezzo a quel casino, gli fece uno sgambetto spingendolo verso il pavimentò e facendolo cadere di testa a terra.

Nella caduta travolse un altro ragazzo, Rock-lee un anno più grande di lui, facendolo finire steso per terra e rischiò di mandare a gambe all'aria anche Sakura (cosa che fortunatamente evitò se no la ragazza si sarebbe certamente vendicata) ritrovandosi praticamente steso sotto le sue gambe.

Avrebbe trovato anche la cosa divertente se non avesse sbattuto la testa così forte.

Maledisse chiunque fosse stato e cercò di rialzarsi con la vista leggermente appannata e un brusio di risate di sottofondo.

Vide qualcuno offrirgli una mano tesa e la afferrò senza porsi troppe domande.

Si accorse solo dopo che quella teneva proprio a quello strano “Sai”.

 

- Ciao Naruto - fece sorridendo mentre lo aiutava ad alzarsi.

Ok, Naruto era sempre più spaventato, da quando si chiamavano per nome? Diede un’occhiata in giro per vedere se c’era Sasuke, lui sicuramente poteva dargli una mano a tenere a bada quel suo strano cugino…

Ma dove era finito?

-Ehm… ciao…- rispose incerto, per un momento dimenticò persino il  dolore alla testa.

Vide il ragazzo moro avvicinarsi sempre di più, quasi a rallentatore vide il suo viso farsi sempre più grande e più vicino.

Si avvicinò ai suoi capelli e li annusò profondamente.

Naruto sentì un brivido salirgli lungo la schiena.

Sai si allontanò e lo fissò intensamente.

- Non so se te ne sei accorto - disse mantenendo quel sorriso inquietante.

Naruto ebbe l'improvvisa voglia di indietreggiare

- Emh cosa? - chiese cercando una via di fuga. Sai senza distaccarsi troppo dal suo viso  disse – hai uno strano odore sembra vaniglia... –

Naruto non sembrò avere reazioni particolarmente tragiche, ma si rese conto che da lì a collegare il tutto con la storia di Sakura ci voleva veramente poco.

- mah non saprei …può essere bagnoschiuma?- disse fingendo di cercare una spiegazione logica.

- Sei anche sporco di nero -aggiunse allungando un braccio e afferrando una ciocca di capelli biondi

-Sembra....

- INCHIOSTRO! CHE SCHIFO! Naruto ti odo profondamente! mi hai fatto cadere su dell'inchiostro nero! Se non ti fossi sporcato anche tu adesso ti costringerei a rotolarti per terra! Anzi ecco -

Dicendo così Rock-lee si alzò e passò le mani completamente nere sulla maglia bianca di Naruto che guardò inorridito la macchia che si andava a creare.

Oltraggiato decise di vendicarsi e cominciò ad ingaggiare una lotta con il ragazzo per terra mentre la folla si diradava scappando per non essere coinvolta e l'episodio con Sai, durato in realtà solo una frazione di secondo, veniva dimenticato e soppiantato dalla rissa scoppiata per Terra tra i 2 che aveva mietuto illustri vittime come Sakura e lo stesso Sai.

Nella lotta Naruto incrociò solo una volta lo sguardo della persona con cui voleva parlare e capì al volo che gli aveva appena salvato il culo.

 

o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~

Alcune ore più tardi.

 

 

- tu sei completamente coglione! –

Lo aveva detto con una voce calma e con una freddezza tale che l'effetto era paragonabile solo a quello di uno schiaffo in pieno viso.

Naruto ne rimase turbato.

Si fece piccolo piccolo cercando di non perdersi di fronte agli occhi dell'altro.

Gli aveva appena fatto una mega strigliata Tsunade e aveva veramente rischiato di fargli male.

Ma in confronto a questo, quello era stato niente.

-     Scusa – riuscì a mormorare, seriamente pentito.

- ieri ho visto quella pietra al collo di Sakura e ho agito d'impulso, questa volta dovrebbe essere quella giusta! Ha la stessa forma e lo stesso colore, devo solo controllare all'interno! Io ero cosi vicino ... e ho fatto un po' di cazzate penso... –

- Ci hai fatto preoccupare, MI hai fatto preoccupare! -

Sollevò il braccio e Naruto chiuse gli occhi aspettandosi uno schiaffo che si sarebbe meritato.

Lo schiaffo non arrivò mai.

La mano dell'altro si andò ad appoggiare sulla sua testa scompigliandogli i capelli e portando il capo del biondo verso il suo petto.

- Non lo fare più Naruto. Sai che ti appoggio sempre e comunque, ma non voglio che corri rischi inutili ok? -

- 0k scusami ancora... e grazie-

- E sta lontano da quel tipo! Non mi piace! –

- neanche a me! ma l'hai visto che sorriso inquietante?! E parla anche in modo strano! Sembra che non piaccia nemmeno a Sasuke... che poi non ho visto che fine ha fatto stamattina a... eh aspetta dove mi porti? -

- In bagno! - fece l'altro trascinandolo.

Naruto lo guardò interrogativo.

- Ti porto a lavare questi capelli. E questa volta lo faccio io! Se lo facessi tu ti avrebbero scoperto da non so quanto tempo!

- E’ colpa di quella stupida tinta!- rispose sulla difensiva – non ho avuto il tempo di farla asciugare e puzzava di tinta! Altro che vaniglia! come gli è venuto in mente a quella?-

- Avevi i capelli ancora sporchi a scuola…-

- Sta scherzando?!-

- Secondo te ho organizzato tutta quella sceneggiata solo per divertirmi?-

- Oh ma io ti adoro! - fece Naruto saltandogli addosso - lo sapevo che eri stato tu!Ma come   diavolo hai fatto?-        

- Mi sono fatto aiutare -rispose serafico l’atro con un sorrisetto.

- E poi mi sono accorto della cosa da stamattina non sono riuscito ad avvisarti , la tua classe era inavvicinabile oggi. –

Naruto ripensò al motivo e storse il naso.

Nemmeno quando si riuniva il fan-club dell’ Uchiha c’era tanto caos.

Sentì l’acqua cominciare a scorrere nel lavandino e chinò il capo. Le dita dell’altro ragazzo presero a massaggiargli delicatamente la cute e  un sorirsetto si allargò sul volto. Era fortunato ad avere persone come lui a sostenerlo.

Non si accorse che il massaggio fu troppo delicato e che un sorriso era andato a comparve anche sul volto dell’altro.

Non era da Naruto accorgersi di queste cose.

Lui intanto avrebbe continuato a vegliare e a proteggerlo poi magari, una volta finita tutta questa storia, poteva provare a parlargli.

ME LO LASCIATE UN COMMENTINO??? GRAZIE.

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Capitolo 7
*** risvegli ***


ALLORA RIECCOMI QUA, CON L’ACQUA ALLA GOLA STAVOLTA.

PURTROPPO HO A DISPOSIIZONE SOLO LA DOMENICA E IL  LUNEDì PER PASSARE AL PC IL TUTTO E CORREGGERE E TRA L’UNIVERSITà E I PREPARATIVI PER IL COMICON A NAPOLI IL TEMPO è SEMPRE POCO.

PRONMETTO CHE RIVEDRò TUTTI I CAPITOLI CORREGGENDO GLI ERRORI E MI SCUSO CON CHI NON LI SOPPORTA MA CERCO DI FARE IL POSSIBILE.

RINGRAZIO TUTTI TANTISSIMO, CHI LEGGE E CHI HA MESSO LA STORIA TRA PREFERITE /SEGUITE/ RICORDATE.

IN PARTICOLAR MODO RINGRAZIO

YUREI (SCRIVITELA UNA LEMON! :P AHAHAHA)

EROL89 ( E VA BENE MI SA CHE SU CHI SIA IL COMPLICE NON RIUSCIRò A FARTI CAMPBIARE IDEA, Tranquilla avrai presto conferme o smentite^^)

ELEIN ( SE SEI DISPONIBILE A CORREGGERMI LE STORIE IN AULA DURANTE LE ORE DI INGEGNIERIA O DI RETI IO SONO Più CHE CONTENTA ! AHAHAH E COMUNQUE NON SBIRCERAI MAI QUELLO CHE SCRIVO! LA MIA SCRITTURA ASTROGOTA GIOCA A MIO FAVORE! MUIHUHAUHAUHA!)

KUROLALPHA (SPERO CHE NON TI DISPIACCIA NEMMENO UESTO CAPITOLO VISTO CHE NON è UN GRANCHè MA TI RINGRAZIO TANTISSIMO DEL COMMENTO!)

QUISTIS18 (TU SEI UNA RAGAZZA MALEFICA! UNA CHE SCRIVE  “STO POSTANDO L’ULTIMO CAPITOLO E HIHIHI” MI ACCENDE TUTTA LA CURIOSITà DI QUESTO MONDO , E POI CONOSCENDOTI QUEL “HIHIHI” è PERICOLOSAMENTE INTERESSANTE … E VA BHENE CON 6 LETTERE MI HAI CONVINTO A LEGGERE.. OH AVREI USATO QUALCHE JUTSU??? Xd)

YUKO CHAN (PER YUKO I GRAZIE NON BASTANO, MI FA SEMPRE UN PIACERE IMMENSO LEGGERE I TUOI COMMENTI , SUL SERIO SEI LA LETTRICE CHE OGNI SCRITTORE VORREBBE AVERE OLTRE CHE AD ESSERMI AFFEZIONATA A TE, ORMAI IL LUNEDì è DIVENTATO UN MIO APPUNTAMENTO FISSO SAI CERCO DI FARE DI TUTTO PER AGGIORNARE PRIMA CHE TU VADA AL LAVORO COSì TI TENGO COMPAGNIA! TI VOGLIO BENE! )

VI LASCIO AL CAPITOLO AVVISANDO CHE è UN Po’ Più CORTO DEGLI ALTRI MA NECESSARIO, QUINDI SPERO NON VI DISPIACCIA TROPPO.

CIAO A TUTTI!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quella mattina Sasuke si alzò di pessimo umore, con un grande mal di testa e con ancora parecchio sonno. Accanto a lui vide il letto vuoto di "suo cugino Sai”.

Erano passati 3 giorni da quando lo ospitava.

Tutto era cominciato quando Kabuto aveva proposto questo sconosciuto come infiltrato nella sua classe, e la sua vita aveva subito un brusco cambiamento.

Visto che viveva da solo si era ritrovato quel tipo in camera come "ospite”, per nulla desiderato tra l'altro, e avrebbe dovuto dividere con lui l'appartamento a condizione che contribuisse alle spese ovviamente. Sembrava che il fatto che gli somigliasse mettesse Kabuto particolarmente di buon umore e questo lo irritava.

Lo avrebbe pestato a sangue e sfigurato e solo dopo avrebbe restituito il suo corpo... forse.

 In ogni caso la loro somiglianza era servita per far si che gli altri si bevessero la storia dei cugini.

Diede un occhiata alla casa alla ricerca dell'intruso.

Individuò subito Sai in cucina seduto sulla sua sedia.

Lui si era svegliato presto ma quello sembrava sveglio da molto prima.

Gli venne il dubbio che non avesse dormito affatto.

Si avvicinò alla camera cercando di riacquistare un aspetto decente. Odiava  dover fingere di avere un aspetto decente fin dai appena sveglio.

Lui la mattina aveva sonno e voleva avere un aspetto assonnato, voleva trascinarsi fino ad una sedia e bere una tazza di caffè con ancora gli occhi socchiusi… Ma non poteva con quello in casa, non poteva certo farsi vedere così. Nessuno aveva visto il Sasuke scomposto. .. Forse solo Naruto. Ora che ci pensava era sempre Naruto che lo trovava quando era arrabbiato, di cattivo umore o quando semplicemente non era perfetto. Permetteva solo a lui di vederlo  così senza arrabbiarsi troppo.

Entrò in cucina ignorando la figura di Sai e dirigendosi verso la sua fidata macchinetta del caffè.

Sai  alzò a malapena lo sguardo per poi riabbassarlo sui fogli che aveva in mano.

-          Buon giorno cugino… - fece con tono fintamente amorevole.

Sasuke lo guardò truce.

-         Non c'è un buon giorno visto che ho degli estranei che girovagano per casa mia svegliandomi. –

Più il tempo passava più quel tipo gli stava su quella parte che anatomicamente le donne non potevano avere.

-         Scusa è che dormo poco, poi dovevo finire questi… - disse indicando i fogli sparsi sul tavolo.

Sasuke li notò solo in quel momento: erano disegni e a giudicare dalla matita nelle mani di Sai e dai trucioli di gomma sparsi per terra, li aveva appena fatti.

Erano per lo più ritratti e rappresentavano  i volti dei loro compagni di classe, anche se più di uno aveva sempre la soggetto.

Fu solo in un secondo momento che si rese conto che il soggetto ricorrente era Naruto.

Sentì una rabbia salirgli in maniera irrazionale

- Perché stai disegnando  lui?-Non pronunciò il suo nome volutamente.

Quel tizio non doveva neanche permettersi di guardarlo, figurarti disegnarlo.

- Naruto? bhe mi è sembrato un tipo interessante, ha dei tratti particolari, mi ha impressionato. ..-

Sasuke aveva uno sguardo omicida. Sai parve non notarlo.

- Ho inviato questi disegni a Kabuto e all'ispettore Haruno, magari potrebbero inserire qualcuno dei nostri compagni nella lisa dei sospettati, oppure organizzare degli appostamenti…-

Il padrone di casa ringraziò di aver deciso di mettere il caffè nella tazzina e non nel bicchiere di plastica, altrimenti lo avrebbe frantumato per quanto stava stringendo.

Fortunatamente la ceramica era più resistente.

-         Lui  non può essere un sospettato - disse stupendosi lui stesso delle parole  uscite dalla sua bocca.

Degli altri non gli importava ma Naruto non poteva essere Kyo.

Sospettare di  Naruto significava sospettare della sua sincerità e della fiducia che riponeva in lui. Anche se in effetti  Naruto  gli avevo sempre detto in quegli stupidi biglietti che gli lanciava durante le lezioni, nelle battutine che sparava quà e là, che lui poteva essere kyo. Sempre. Era stato lui a non volerlo mai credere. Poteva davvero essere quella una confessione?

- Perché no? - fece Sai pensieroso - non mi dire che lo stai proteggendo? E' il tuo ragazzo Sasuke? È molto carino in effetti…-

 Sasuke furioso come non mai posò la tazzina sul tavolo.

Certo non c'era il rischio che rompesse la ceramica ma poteva sempre lanciarla addosso al suo coinquilino.

- Fammi capire… - disse ignorando l'illazione che l'altro aveva fatto su Naruto -  che cosa centra il fatto che sia carino con il fatto che potrebbe essere kyo? –

Sai lo guardò in faccia alzando gli occhi dal suo foglio.

- Fammi capire – fece imitando le parole dell'altro - perchè tu non accetti l'idea che lui potrebbe essere kyo?-

Sasuke si rese conto di non avere una risposta. Perchè era suo amico? Non ci credeva nemmeno lui, non poteva essere solo, era  un tipo troppo razionale per accontentarsi di “è mio amico” come risposta.

Allora perché non riusciva ad accettare questa ipotesi? Perché odiava kyo, gli suggerì la sua mente come risposta…

Odiava  kyo ma non Naruto ... E se non lo odiava allora cosa…?

Improvvisamente si rese conto  che non aveva neppure negato quando Sai lo aveva definito come....

Fu allora che capì di aver bisogno di un'altro caffè.

 ~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~

Quella mattina anche Kabuto si alzò presto.

Da quando era entrato in polizia si alzava sempre presto. Aveva bisogno di tenersi aggiornato su tutto.

Gli piaceva quel lavoro, poteva accedere ad quantità di informazioni quasi illimitate e ovviamente poteva passarle a chi riteneva opportuno al giusto prezzo.

Doveva ammettere che questo aspetto collaterale di quel lavoro gli fruttava piuttosto bene.

 A volte gli capitava di conoscere persone interessanti ed influenti,oltre  che schifosamente piene di soldi, come quella volta che aveva collaborato con quel tale... Orochimaru.

Nulla di illegale ovviamente, o meglio a voler essere precisi,  lui non aveva materialmente mai fatto nulla, non era un tipo da sporcarsi le mani, era più quello che consideravano un “ tipo da laboratorio”.

Lui gestiva le informazioni, quello a cui servivano non gli era mai interessato.

Anche se alzarsi presto era nelle sue abitudini, quella mattina si era alzato ancora più presto del solito. C'era stato qualcosa che l'aveva angosciato tutta la notte e  che non era ancora riuscito ad inquadrare, quindi  non aveva dormito bene e si era svegliato sin troppo presto.

Pensò a quale poteva essere la causa della sua inquietudine. Non era qualche informazione scottante, non sentiva i suoi contatti da un bel po’.

Ultimamente tutti i suoi sforzi, così come quelli di tutta la polizia, erano incentrati a smascherare (e magari rendere inoffensivo)il ladro Kyo.

Il collegamento Kyo -Sasuke fu breve.

Sorrise. Forse in questo stesso momento Sasuke lo stava maledicendo per la presenza di Sai.

Da quando  il moro aveva cominciato a collaborare con la polizia lui aveva perso buona parte del suo secondo lavoro.

Col cognome che si ritrovava era stato fatto entrare subito come "apprendista investigatore” a fianco dell'Ispettore Haruno.

 Certo, nessuno aveva osato rischiare di non accettarlo per non inimicarsi il presidente dell'Uchiha corporation.

Si aspettava di ritrovarsi di fronte un moccioso viziato che voleva giocare a fare il detective per un ma che ben presto si sarebbe stancato.

In realtà Sasuke si era rivelato un ragazzo concreto e convinto delle proprie idee. E una delle suddette idee era che voleva diventare un detective professionista.

Per  ironia della sorte qualche tempo dopo i coniugi Uchiha erano rimasti coinvolti in un disastroso incidente stradale.

Il maggiore dei figli aveva preso il comando  dell'azienda e lui aveva creduto che Sasuke da bravo fratello minore avrebbe seguito  il fratello, trasferendosi.

E invece no.

Aveva  preso la decisione di terminare il suo apprendistato in quella città, anzi la sua determinazione sembrava essersi rafforzata.

Questo l'aveva fatto entrare nella grazia del commissario.

La cosa non gli aveva dato fastidio almeno fin quando non si era reso conto che  il moccioso aveva un fiuto eccezionale (oltre che un ego e un arroganza  smisurati) e aveva iniziato a sospettare che ci fosse una "fuga d’informazioni “.

Solo per sua enorme fortuna non era riuscito a scoprire che ci fosse proprio lui dietro quella fuga.

Da quel momento aveva cominciato a fare molta più attenzione e accedere a tutte le informazioni per poi riuscire a passarle stava diventando sempre più difficile e rischioso.

Per questo motivo fra lui e il moro scorreva odio profondo ogni occasione per fare qualche tiro mancino andava presa al volo.

 

Quando aveva “casualmente” trovato i suoi appunti sul presunto profilo del ladro Kyo per poco non aveva fatto i salti di gioia.

Ancora si chiedeva perché l’idiota non avesse rivelato  a nessuno il fatto che stesse sospettando dei suoi compagni di classe. Il suo cervello si era messo in moto ed era arrivato alla proposta di mandare qualcuno come infiltrato nella scuola (qualcuno che non fosse Sasuke).

 Quando tra i possibili candidati aveva visto quel ragazzino, Sai, paradossalmente cosi simile al moro, aveva fatto di tutto per favorirlo.

La faccia imbufalita di Sasuke aveva ripagato in pieno il suo sforzo.

Ovviamente aveva fatto un accordo con Sai facendogli notare che aveva ottenuto quel posto grazie a lui, e aveva strappato la promessa che qualsiasi informazione sarebbe arrivata prima sulla sua scrivania e poi su quella di chiunque altro , ispettore incluso.

Proprio la sera precedente Sai gli aveva inviato dei bozzetti dei membri della classe di Sasuke e di altre persone che riteneva interessanti.

Distrattamente li prese in mano e cominciò a sfogliarli.

Riconobbe la figlia dell'ispettore Haruno, un paio di ragazzine carine, un orrendo ragazzo con un caschetto e  con delle sopracciglia enormi (Sicuramente aveva esagerato nel disegnare, non poteva essere realmente così quel tipo…)

La sua attenzione cadde sull'immagine di un ragazzo biondo, "Naruto Uzumaki” ma quel cognome non gli diceva proprio niente.

Eppure anche il giorno prima si era fermato su quello stesso foglio che ritraeva quel Naruto.

Cosa c'era che non capiva? Cosa c'era che mancava.?

Rimase in silenzio qualche minuto osservando l'immagine.

Poi all'improvviso fu colto come da un'ondata ... gli tornò in mente un'altra persona.

Ecco perché gli sembrava familiare, non era il nome ma il volto.

Aveva visto quel volto fra i file di Orochimaru. Non era lui, ma chiunque fosse gli somigliava tantissimo...

Un ghigno si allargò sul volto... chissà Orochimaru quanto avrebbe pagato per quella informazione...

       ~ o no no ~ o ~

 Naruto quella mattina aveva sonno.

Non si era alzato presto, praticamente non aveva dormito.

Aveva passato tutta la notte con Tsunade a pianificare il prossimo furto e, con buona probabilità anche l'ultimo.

Passare la notte con Tsunade era un incubo: quella donna era petulante, pericolosa e fin troppo meticolosa. E soprattutto si preoccupava in un modo spropositato.

Mai avevano studiato tanto nei dettagli un piano. Naruto  di solito si lamentava tantissimo per ogni secondo in più del necessario che la donna passava a fargli raccomandazioni,  ma  questa  volta sapeva che un pochino ne era responsabile. Tutta l'apprensione della donna era dovuta alla sua geniale (per non dire disastrosa) visita a casa di Sakura e quindi aveva evitato di lamentarsi, era stato zitto e non aveva fiatato. Sentiva l'aria carica della tensione tipica che c'era prima di una grande impresa, l'adrenalina in corpo e la mente straordinariamente lucida .

Quando Tsunade riepilogava gli ultimi dettagli si sentiva stranamente euforico ed era proprio la voce della donna  a trasmettergli quella sensazione.

Eppure quella sera era stato diverso, parecchio diverso.

La voce di Tsunade era sembrata pesante, stanca oltre che preoccupata.

Tsunade non era stata mai preoccupata, almeno non così tanto.

Era stata sua l'idea di creare il personaggio del "ladro kyo” credendolo una trovata divertente e al contempo utile ai loro scopi.

Aveva avuto sempre molto fiducia in Naruto e gli aveva insegnato  dei trucchi e dei giochetti di abilità che molte persone comuni nemmeno immaginavamo.

Ma quella sera sembrava tutto fuorché fiduciosa.

Naruto non aveva resistito e glielo aveva chiesto interrompendo il suo sproloquio sui rischi e la sicurezza.

-Tsunade... si può sapere che c'è? –

 Tsunade si interruppe fissando il ragazzo negli occhi e sospirando.

- Non lo so -disse stancamente. - sul serio Naruto, non lo so…-

- e allora perché sta qui a sospirare dall'inizio della nostra discussione? sembra che tu stia parlando con un condannato a morte senza più alcuna speranza di salvezza. E’ solo un furto!L'ho fatto altre volte e in posti più impenetrabili, che cosa c'è che non va? -

- E solo una sensazione. Nulla di serio... solo.. questa volta potrebbe essere la pietra giusta...-

- E questo dovrebbe essere negativo? Sarebbe fantastico!-

- Si…- disse cercando di frenare il suo entusiasmo - ma questa volta potresti non essere l'unico a cercare quella pietra… hai fatto parecchio scalpore entrando nella casa dell'ispettore l’altra notte, la notizia si sarà sparsa e potrebbe essere arrivata alle orecchie di…-

- Tsunade calmati. Calmati e ascolta, quando abbiamo cominciato questa cosa lo sapevamo che sarebbe stato pericoloso . Lo sapevi tu e lo sapevo anche io, E lo abbiamo fatto comunque proprio perché volevamo che la notizia arrivasse a quella persona. Doveva uscire allo scoperto! e abbiamo scelto questo metodo… Tanto per cominciare non siamo sicuri che si farà vivo, quindi vedi di non fasciarti la testa prima di romperla

- Ma se...-

- Se si farà vivo sarò pronto. E poi non sarò da solo. Tu sarai qui  a coordinare tutto e con ma ci sarà lui...- Con un grande sorriso aveva indicato il suo complice che era appena entrato nella stanza.

Senza farsi vedere Naruto aveva tirato un sospiro di sollievo, anche se erano le 2 Tsunade non si sarebbe arresa e avere qualcuno al suo fianco come sostegno era quanto mai auspicabile, almeno avrebbe smesso di ammorbarlo e si sarebbe dedicata un po’ anche all'altro.

Durante la notte avevano affrontato viari argomenti.

In primis, come previsto  l'argomento "Sai Himura”.

Tsunade era riuscita a scoprire in qualche modo che Sai non era il cugino di Sasuke,  quella era solo una copertura.

Pensava che fosse una trovata dell'ispettore Haruno per tenere sotto controllo il maggior numero possibile  di studenti  insieme a Sasuke.

Lui non era d'accordo visto che Sasuke sembra sopportare a stento la presenza dell'altro.

Poi (com’era Ovvio) la conversazione passò sull'argomento 'Sasuke.

Lei era convinta che dovessero guardarsi anche dal moro  in quanto stava diventando troppo sospettoso.., Naruto non concordava nemmeno su questo.

Sasuke non era un problema e se lo avesse scoperto... bhe una parte di se voleva che lo scoprisse per smettere di mentirgli, mentre un'altro parte non voleva perchè in realtà aveva paura di deluderlo.

La discussione in seguito era tornata sui dettagli del piano, su Sakura, l'ispettore Haruno e su quella maledetta pietra azzurra.

I dettagli furono ultimati che erano ormai le 6 del mattino e non valeva assolutamente la pena di mettersi a dormire per poi svegliarsi da lì ad una mezz’ oretta.

Sospirò.

Tra due giorni avrebbe compiuto quel maledetto furto. E fra 2 giorni forse avrebbe trovato la pietra giusta e avrebbe esaudito il desiderio di suo padre.

Mentre era assorto nei suoi pensieri sentì una mano posarsi sulla spalla e si girò convinto di incontrare gli occhi color nocciola di Tsunade.Invece incontrò un'altro paio di occhi chiari quasi quanto  i Suoi.

- Ah se tu…-

- chi credevi che fosse?-

- Tsunade, ma sinceramente sono molto più contento di vedere te e non lei.

- C'è qualcosa che non va?-

Naruto si voltò appoggiandosi al muro.

- Non lo so – disse -  quella vecchiaccia è riuscita a trasmettermi la sua inquietudine, se non fossi arrivato tu probabilmente mi avrebbe convinto a rinunciare... Dice che ha un brutto presentimento tu credi in questi presentimenti? –

L’ altro si avvicinò a lui posandogli un leggero bacio sulla guancia, come portafortuna, che ebbe l ‘effetto di farlo rilassare.

- Non preoccuparti andrà tutto bene come sempre....-

- Ah vedi sono contento di non essere l'unico a pensarla così ! grazie! Ora  posso affrontare la giornata di oggi, persino se il sensei portasse un compito a sorpresa! –

Così dicendo Naruto se ne andò allegro diretto verso la sua stanza.

Mentre lo vide allontanarsi l'altro non poté fare a meno di sentire una stretta a livello dello stomaco.

Nonostante quello che aveva detto lui concordava con Tsunade, aveva un bruttissimo presentimento.

       FiNE

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** I PEZZI DEL PUZZLE ***


Allora oggi in fretta e furia che sto aggiornando dall’università.

Sabato e domenica prossima sono a Napoli per il comicon e quindi credo che non ce la farò ad aggiornare lunedi , forse rimando a martedi , spero che la cosa non vi dia troppo fastidio.

Ringrazio velocemente  YUKO, QUISTIS, EROL, ELEIN e mi scuso con loro per non poter rispondere ma vi voglio troppo bene e i vostri commenti li adoro!

Vi lascio alla storia con uno dei primi capitoli che ho scritto, (un giorno la smetterò di scrivere prima il centro e poi tutto il resto ^^) e mi scuso per gli eventuali errori.

Spero che la storia vi continui ad appassionare, ci vediamo la settimana prossima !

Grazie a tutti.

 

 

 

 

Orochimaru era una persona abbastanza conosciuto nel suo quartiere, un imprenditore a prima vista, un uomo elegante.

Indossava sempre una giacca ma mai di colore scuro, prediligeva i colori chiari come il bianco,il beige,il lilla…

Forse era questo a renderlo un po’ inquietante: quelle giacche chiare si confondevano con il viso pallidissimo.

La cosa che spiccava di più erano però i capelli nerissimi e lunghi.

I bambini che lo incontravano per strada giuravano di aver visto un fantasma, per gli adulti era semplicemente un uomo d'affari un po’ originale, forse troppo magro.

Se non fosse stato così magro qualcuno forse avrebbe pensato che fosse un bell'uomo.

Quella mattina Orochimaru stava passeggiando per strada tranquillamente con le mani dietro la schiena. Aveva l'aria abbastanza felice, anche se il ghigno che aveva sul volto poteva essere definito più sadico che felice.

Era in una zona della città che non conosceva e quindi, di conseguenza, nessuno conosceva lui. Poteva essere scambiato per uno di quei turisti stranieri che si guardavano intorno curiosi. Ogni tanto si fermava ad osservare le vetrine senza cercare qualcosa in particolare, solo per il gusto di guardare.

Era fermo davanti a quella vetrina di giocattoli da più di cinque minuti ma non gli importava.

In realtà non era interessato minimamente ai giocattoli, ma da quella vetrina, lucida come uno specchio, se poteva guardare bene la strada alle sue spalle e la gente che camminava frettolosa. A lui non restava che aspettare...

°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

Sakura quella mattina era uscita più che volentieri dalla sua casa, il via vai degli agenti di polizia la infastidiva. Erano persino entrati in camera sua!

Si era sentita morire dalla vergogna quando  alcuni agenti frugando nei cassetti alla ricerca di non sapeva quali tracce (eppure glielo aveva detto che Kyo non aveva toccato nulla!) aveva trovato alcune foto di Sasuke. Aveva cominciato a sbraitare come una pazza. Stava maledicendo il giorno in cui aveva deciso di mettersi quella collana.

L'aveva trovata in una scatola nell'armadio di sua madre e l'aveva indossata senza pensarci troppo né chiedere il permesso perchè stava troppo bene abbinata con il suo vestito nuovo. Come poteva immaginare che quella collana avrebbe attirato l'attenzione di Kyo?

E per di più sua madre l'aveva rimproverata aspramente dicendo che quella collana era un prezioso ricordo e che non doveva toccarla per nessuna ragione al mondo. Non aveva voluto aggiungere altro ma lei aveva origliato quando aveva raccontato la storia a suo padre e quindi adesso sapeva la provenienza di quella collana e non vedeva l'ora di raccontarlo ai suoi amici

-0PS...-

Una botta le fece perdere l'equilibrio finendo con il sedere per terra. Lo zaino volò in mezzo alla strada. Chiunque fosse stato il cretino o la cretina che gli era finito addosso in quel momento stava per morire...lo avrebbe pestato!

- Mi scusi signorina ma non l'ho proprio vista, si è fatta troppo male? –

Sakura alzò lo sguardo arrabbiata ma tutta la rabbia passò non appena incrociò gli occhi della persona che le era di fronte. Un uomo dai lunghi capelli neri e la giacca bianca le porgeva la mano per farla alzare e la osservava in maniera penetrante.

Sakura come incantata accettò la mano e l'aiuto per rimettersi in piedi. L'uomo le sorrise mentre la ragazza si ripuliva la gonna e andò a prenderle la cartella.

- Grazie - borbottò Sakura rimettendosi lo zaino sulle spalle.

- Prego, Signorina..?-

- Sakura - rispose ancora incantata.

- Allora mi scuso ancora signorina Sakura per il disturbo e per la brutta spinta, ma ero veramente sovrappensiero. Mi sento terribilmente in colpa... c'é qualcosa che posso fare per sdebitarmi? - fece con un tono che alla ragazza sembrò estremamente malizioso.

- No, si figuri è stato solo un incidente, davvero non è successo niente. .. - fece imbarazzata rendendosi conto che stava parlando con uno sconosciuto

- Se posso fare qualcosa per farmi perdonare... magari accompagnarla nel luogo dove era diretta?-

Sakura cominciò ad andare nel panico e continuò a balbettare frasi del tipo "non è successo niente” , "davvero non occorre”, “ si figuri non è necessario “.

Alla fine l'uomo si convinse e scusandosi ancora se ne andò lasciando Sakura molto più tranquilla. Quello strano scontro le aveva fatto sparire dalla mente quanto i pensieri sulla collana.

Intanto Orochimaru pareva soddisfatto della mattina e con il solito sorriso sghembo in volto riprese a passeggiare per le vie della città prendendo di tanto in tanto il suo cellulare in mano.

°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

Come sempre ogni volta che avevano un’ora buca si riunivano sulle scalinate dietro di uscita di emergenza per chiacchierare in tranquillità ed evitare il caos. C'erano Naruto e Kiba inseparabili, Ino e Sakura che si trascinavano dietro Sasuke all'apparenza sempre controvoglia.

Ogni tanto si univa con loro qualcun’ altro. Spesso e volentieri c'era Hinata,  a volte anche Shikamaru , quando non dormiva. Quel giorno si era auto-invitato Sai e a nulla erano valse le occhiatacce di Sasuke e le lievi lamentele di Naruto (altro che non gli aveva detto Tsunade...)

kiba non aiutava a migliorare la situazione. Da quella mattina fissava il biondo continuando a fargli notare che era strano. Sembrava malato, era troppo silenzioso, meno esagitato del solito, quasi imbronciato. Naruto scherzava sulla improvvisa ed eccessiva apprensione del castano ma in cuor suo non poteva dargli tanto torto. Da quando era rimasto solo aveva continuato a riflettere su quello che doveva fare, e più lo faceva più aumentava la sgradevole sensazione che stessa per accadere qualcosa di brutto... E poi si stava anche avvicinando quella data...

 

 Per nulla convinto delle scuse l’amico lanciò uno sguardo dubbioso a Sakura come per dirle:" vedi un tu se riesci a fare qualcosa “.

Sakura recependo il messaggio si avvicinò al ragazzo.

“Naruto c'é qualcosa che non va?”

Naruto che non si era accorto della vicinanza della ragazza se la ritrovò di fronte e disse la prima cosa che gli venne in mente.

- Cavolo Sakura-chan sei bellissima, vuoi uscire con me?>>

Sakura come di consueto gli diede un pugno intesa scatenando la risata di Ino e le pacche consolatorie sulle spalle di kiba.

 

Dopo questo breve intermezzo comico... i dubbi di Kiba furono dimenticati e l'atmosfera si alleggerì. Parlando del più e del meno e dopo un po’ Sakura cominciò a tenere banco.

- ormai la mia casa è piena di agenti!non posso entrare nemmeno in camera mia! –

- e come ti cambi? – fece Ino  profondamente colpita dalla disgrazia capitata all'amica.

- mi cambio in bagno… non immagini che seccatura! –

-oh non ti lamentare per una visita di Kyo in piena notte io sacrificherei volentieri la mia stanza!

- Oh ma purtroppo Kyo non voleva me - disse la rosa addentando una patatina che Kiba le aveva gentilmente offerto. – voleva la collana…-

- Quale collana? –

-Ah parli del fatto della pietra blu? -fece Naruto ingenuamente.

Ad un'occhiata penetrante di Sasuke aggiunse – Ehi sei stato tu a dirmelo ! pensavo fosse una cosa nota no?-

-         Si lo sapevo anche io- fece Kiba in soccorso dell'amico. Anche Ino e Sakura annuirono.

-         Io sapevo che era attratto dalle pietre azurre ma non pensavo che fosse attratto proprio da quella collana ! -

-  Ma quale collana, tu non ha una collana blu..-

- Io no Ino, - fece sapiente - ma mentre frugavo tra le cose di mia madre ne ho trovato una a me la sono messa !

- E com' era? – chiese la bionda perdendo di vista per un momento l'obbiettivo della discussione e lasciandosi affascinare dalla presunta bellezza della collana.

- Era molto semplice in effetti ma luccicava tantissimo! -

- E per che non te la sei messa altre volte? -

- Non è che avevo propriamente il permesso!  mia madre si è leggermente incazzata dopo...-

- Come mai non voleva che tu la prendessi era forse un regalo dell'amante? -fece kiba malizioso.

Sakura per tutta risposta gli tirò un calcio degno del campione di karatè che aveva visto ieri sera in televisione, facendogli andare le patatine di traverso e procurandogli un livido notevole. Massaggiandosi la gamba indolenzito kiba sussurrò a Naruto

-Fratello, quella donna è troppo violenta, sei ancora deciso a volerla conquistare?-

Sia Naruto che Sakura lo ignorarono.

-          ho per caso origliato una conversazione tra i miei genitori.,. parlavano di quella collana, mio padre voleva sapere da dove veniva ma mia madre non sembrava molto intenzionata a parlarne....-

 Poi Sakura gettò uno sguardo incerto verso Sai che era praticamente un estraneo. Sembrò valutare attentamente se fosse il caso di parlare davanti a lui ... evidentemente riteneva il tutto una questione piuttosto importante e alquanto segreta.

- Allora da dove veniva?- disse spazientito Sasuke gettando poi alla ragazza uno sguardo che equivaleva a dire "ignora la presenza di Sai”

Sakura all'idea di poter essere utile al “suo” odorato Sasuke si convinse a vuotare il sacco.

-         Bhe ho sentito che diceva che quella collana era un regalo e non di un amante! - aggiunse fulminando con lo sguardo Kiba.

- Ho sentito che era un regalo di una sua cara amica Avevano passato l'infanzia insieme e anche le superiori. Poi Mamma ha detto che lei si era innamorata di un ragazzo di un'altro paese e quindi avevano cominciato a vedersi sempre meno. Lei non ha mai neanche visto la faccia di questo ragazzo. -

- siamo sicuri che esistesse davvero questo ragazzo? Secondo me era solo una scusa per scaricarla.... –

- Certo che esisteva brutto cretino! Perchè devi sempre fare il guastafeste? - fece Ino oltraggiata picchiandolo. Lei difendeva a spada tratta tutte le storie come una piccola parvenza di romanticismo.

 

- E la collana che cosa centra?-

-Eh un attimo, ci sto arrivando! stava dicendo a papà che ad un certo punto ha perso completamente i contatti con questa donna. Ha cambiato numero di telefono e persino indirizzo. Non aveva lasciato il nuovo recapito a nessuno e quindi non aveva avuto più modo di contattarla. -

- visto? voleva scaricarlo! -fece ancora kiba ma a voce non troppo alta, non voleva scatenare di nuovo le ire delle ragazze.

Sakura fece una pausa strategica per catalizzare ancora una volta l'attenzione su di se sul suo racconto.

- Adesso arriva la cosa interessante. Mamma ha raccontato che parecchi anni fa, una decina o forse più, questa sua amica è riapparsa e gli ha chiesto aiuto.

- Aiuto?..

- gli ha dato questa famosa collana con questo ciondolo azzurro e le ha chiesto di conservarla fino a quando non fosse tornata a riprenderla... sembrava una questione di vita o di morte...-

- Sakura non inventare dettagli...-

- Te lo giuro! Mia madre ha detto proprio cosi!-

- OK, diciamo che potremmo crederti, e poi?-

- E poi? e poi il nulla! nessuna spiegazione, nessuna chiamata, PUFF! Sparita! - disse abbassando la voce per rendere tutto più suggestivo.

- Non l'ha più vista? - chiese Ino incantata, questa storia le piaceva un sacco.

- No, niente.-

- non può essere che se ne sia dimenticata? insomma è una semplice collana no? Adesso sarà sposata con un sacco di marmocchi tra piedi e l'ultima cosa a cui starà pensando è a quella collana  - commentò Kiba in maniera  molto realista dimenticandosi di tenere basso il tono.

 

-         Mia madre sembra convinta del contrario. Mi ha molto rimproverata quando ha scoperto che mi ero messa quella collana . Lei continua a conservarla con cura.-

-         E se a quella donna fosse successo qualcosa?-

Ino tendeva sempre rendere  tragiche le cose. - e se magari le è capitato qualcosa di brutto? forse è in ospedale e non può muoversi, oppure ha perso la memoria e non si ricorda più della promessa oppure … oppure è … -

- è morta. - fece Naruto con noncuranza andando in aiuto alla ragazza.

- Naruto! Io non volevo essere cosi indelicata! comunque si, può essere una possibilità…-

-No, non è una possibilità. - disse in maniera molto semplice - è morta –

Sembrava piuttosto tranquillo nel dirlo.

Tutta l'attenzione adesso era focalizzata su di lui.

-         E tu come fai a saperlo?- chiese un po’ aspra Sakura

-         Tsunade - rispose tranquillamente e senza nemmeno mentire. - Lei mi ha raccontato la stessa storia stamattina, ha detto di averla sentita in centrale da dei colleghi di tuo padre. Solo che lei ha aggiunto che quella donna è morta. -

 

La campanella di ripresa delle lezioni interruppe ogni possibile commento.. .

Si riproposero di voler aspettare la fine dell'orario scolastico per riprendere il discorso ma Naruto e Kiba furono trattenuti per un tempo indeterminato dal professor Asuma e quindi i loro progetti andarono in fumo  e non ebbero più la possibilità di chiedere nulla.

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 Nel pomeriggio Sasuke andò in centrale insieme a Sai trovando conferma alla storia che gli aveva raccontato Sakura, anzi trovando conferma alla versione di Naruto.

Il commissario aveva raccontato a tutti la storia e aveva mostrato loro un pezzo di giornale di parecchi anni prima.  Parlava della morte in un singolare incidente dei signori Namikaze.

La maglie si chiamava Kushina e il marito Minato era un famoso imprenditore del sud dell'Inghilterra. La signora Haruno avevo confermato che il nome dell'amica era proprio Kushina e che uno dei luoghi che amava era proprio l'Inghilterra.

Sasuke  dopo un che fissava l’articolo notò qualcosa di strano che prima gli era sfuggito.

L'articolo era scritto in giapponese non in inglese.

- Perchè l'articolo è in giapponese se erano una coppa inglese..? –

Il commissario Haruno guardò Sasuke quasi compiaciuto del fatto che l’avesse notato.

-perché sono morti in Giappone, neanche troppo lontani da konoa in effetti, schiacciati da un camion che aveva perso il controllo e si trovavano in una zona dove non era concesso l’accesso ai pedoni...-

 A Sasuke la cosa puzzava, non erano intervenute le autorità inglesi? Perché?

-Non ci sono foto dei 2 coniugi ne dell'incidente - commento un agente  alla sinistra del moro.

- Per avere la foto  mi sa che dovremo aspettare parecchi giorni-disse il commissario parecchio contrariato per la cosa.

- Giorni? Perché? Non riusciamo a chiedere alla polizia inglese di accedere ai loro database? Sono troppo occupati? –

Il commissario lo fulminò con lo sguardo.

-         No - fece seccato - non riusciamo a convincere i servizi segreti inglesi a mandare una foto visto che nei comuni database questa 2 persone non sembrano mai esistite… -

 La rivelazione colse più o meno tutti di sorpresa.

I servizi segreti inglesi... ma loro non stavano dando la caccia ad un semplice ladro buffone?

-          Se centrano i servizi segreti allora vuol dire che ci sono  o informazioni riservate o un bel po’ di soldo in mezzo. - fece Sai che fino a quel momento era stato in silenzio centrando perfettamente il punto della questione.

- Più di quanti immagini. - fece cupamente il commissario. - Sentite sono 2 giorni che sono al telefono con qualcuno in Inghilterra e sono 2 giorni che mi mettono in attesa o si rifiutano di darmi informazioni. Sono comunque riuscito a raccogliere un po’di notizie frammentarie e a metterle insieme. Da quello che ho capito questi 2 tizi facevano qualcosa sotto copertura. Per questo non ci sono informazioni riguardo a loro. Quando sono morti hanno lasciato una fortuna fra soldi e informazioni segrete. Questo patrimonio ora è bloccato. Fin qui le informazioni sono piuttosto chiare, ma da questo momento in poi cominciano a farsi vaghe. Di sicuro so solo che sapevano di morire perché se no non avrebbero bloccato il tutto. I servizi inglesi stanno blaterando di un erede scomparso e di un codice per poter sbloccare questi maledetti soldi. Di più non sono riuscito a fare. Ho informato i miei superiori e si stanno muovendo loro per riuscire ad ottenere altre Informazioni. Possiamo sperare di ottenere qualcosa di utile visto che la donna è giapponese. Forse.... –

In quel momento il trillo acuto di un cellulare interruppe il commissario.

- Kabuto! vuoi spegnere quel dannato cellulare? È da questa mattina che te lo sto dicendo e che continua a squillare! –

Kabuto più bianco del solito si affrettò a scusarsi e ad uscire dalla stanza per rispondere alla chiamata.

Il commissario riprese il discorso.

- Qualcosa è cambiato – disse - i pezzi del puzzle si stanno incastrando… kyo cerca questa collana e forse è coinvolto nell'incidente dei Namikaze, ma per  il momento non ci interessa. Il nostro compito rimane sempre lo stesso. Evitare che prenda la collana e cercare di catturarlo. Dimenticate le vostre supposizioni e il resto e concentratevi su questo. Io ho finito.-

E così dicendo uscì anche lui dalla stanza

°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

 

 Nello stesso istante 2 persone ricevettero lo stesso messaggio sul cellulare. Una di queste  era Tsunade. Lesse il mittente. Naruto.

Se lo aspettava.

 Lesse il messaggio sorridendo appena quando comprese ciò che c’era scritto.

“ La persona di cui mamma si era fidata non l'ha tradita.

Stavolta è quella questa.

 Non dobbiamo Sbagliare.

Fra un paio di giorni è il loro anniversario di matrimonio.

 Voglio esaudire il loro ultimo desiderio”.

 

 

FINE.

 

 

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Capitolo 9
*** é ora di cominciare ***


Eccomi lunedi come promesso.

La settimana scorsa ho saltato causa comicon a Napoli… la mia testa è stata altrove tutta la settimana^^

 

Purtroppo appena tornata ho avuto la brutta notizia di un esonero imminente e quindi cerco di scrivere nei ritagli di tempo che si sono fatti davvero pochi.

Spero che il capitolo non ne risenta troppo.

In ogni caso ringrazio tutti quelli che leggono e suguono la storia con un bacione particolare a chi commenta, grazie mi fate felicissima!

 

Vi lascio al capitolo e ci vediamo la settimana prossima!

 

p.s. ringrazio anche chi ha letto MARINELLA , una piccola shottina che ho pubblicato.

 

 

 

Si infilò con cura quasi maniacale i pantaloni bianchi lisciandone il tessuto, rimanendo a torso nudo.

Avvolto sulla testa c'era il suo asciugamano verde. Se lo tolse con cura mentre i capelli bagnati si appiccicavano sul viso e si studiò per un momento allo specchio. Gli piaceva farlo, soprattutto quando i suoi capelli erano cosi.

-Fatto?-  si girò di scatto per vedere da chi proveniva la voce anche se l'aveva già capito.

Sorrise e annui.

- Anche tu... sei strano con i capelli neri - disse avvicinandosi e sfiorando i capelli bagnati del compagno.

- Io? Figurati tu!  Sei irriconoscibile Naruto! - rispose sorridendo.

Poi si avvicinò appena egli sussurrò - anche se i tuoi occhi sono unici –

Naruto  addolcì lo sguardo.

- Ehi tu i ci stai per caso provando con me, bel tipo?-fece con voce maliziosa.

Era quasi un rito, ogni volta prima di un furto fare quello scambio di battutine.

- Potrei anche... che ne dici stasera posso offrirti una cena o sei impegnato? –

Naruto finse di pensarci un po’ su.

- Vediamo... stasera... ah mi sa che ho un impegno, che peccato! ho deciso di suicidarmi andando a compiere un furto in una casa piena di poliziotti, dopo aver avvisato del mio arrivo .

- oh e pensi che ti impegnerà tutta la serata? Perché se saltiamo la cena c’è sempre il dopocena...-

- anhahh

Scoppiarono a ridere tutti e 2.

- Forse è meglio se ci asciughiamo i capelli - disse voltandosi e allontanandosi prima di essere fermato dall'altro.

- E se ci provassi sul serio?-

Naruto lo fissò incerto e poi rispose

- non ci crederei mai - rispose saputo mentre l’altro si allontanava con una scrollata di spalle.

Naruto accese il phon e diede una passata veloce ai capelli. Lo shampo colorante che usava copriva perfettamente i ciuffi biondi e veniva via con un paio di lavaggi. Prese la camicia che aveva poggiato sulla sedia, una camicia nera.

Il suo compagno ovviamente si sarebbe vestito nello stesso modo, così si potevano confondere  e potevano confondere anche gli altri.

La giacca l'avrebbe indossato in macchina. La maschera era in tasca. Quando finì di abbottonarsi la camicia prese un oggetto molto simile ad un dispositivo acustico, diede un paio di colpetti e lo mise nel suo orecchio. Dopo un po’ sentì una voce provenire dal dispositivo.

- Naruto ci sei? –

- Affermativo! -rispose gioioso.

Perfetto, funzionava tutto.

Mancava solo un particolare.

Prese una specie di piastrina  metallica che era appoggiata accanto al dispositivo e se la mise in bocca facendola  aderire al palato.

- prova.. Prova - fece e la sua voce venne fuori molto più bassa del normale con una leggera nota metallica. Adorò Tsunade e tutte le diavolerie che passava loro per renderei  trucchi di magia quasi perfetti.

Tutto era al proprio posto e Naruto non era mai stato più concentrato.

E neanche più determinato.

 

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Sasuke guardò l'orologio.

Si erano fatte già le nove di sera e loro erano ancora là a pattugliare l'esterno della casa dell'ispettore Haruno. C'erano altri agenti all'interno.

La collana era sul tavolo della cucina ovviamente sorvegliatissima.  Non era stata nascosta, quella era una vera e propria esca per catturare Kyo.

L'ispettore Haruno era in cucina insieme a sua moglie che non era aveva voluto sentire ragioni e non aveva voluto abbandonare la sua casa.

Anche Sakura avrebbe voluto rimanere ma suo padre non si era lasciato convincere e l'aveva spedita lontano sorvegliata da Sai. ( viste le circostanze le avevano detto che Sai in realtà era un agente sotto copertura )

Sai d’altra parte non sembrava per nulla felice di essersi ridotto a fare da baby sitter ma aveva obbedito agli ordini e sorrideva falsamente alle parole della ragazza, mentre la accompagnava lontano dalla casa.

Stavano camminando da un ma Sakura non aveva smesso un secondo di lamentarsi.

- Uh! e io che volevo vedere Kyo, ma chi altro può avere un occasione del genere? Lo  capisci? Kyo che arriva in casa tua! Capisci come creperebbero di invidia tutte le altre se io fossi lì mentre Kyo entra in casa?-

- Uhm Uhm -

 

-E proprio stasera mi ero persino stirata i capelli per vederlo! ma mio padre NO! è troppo pericoloso! Figurati se mi faceva restare! Non capisce quello che prova una ragazza!

- Già...-

- oh non so davvero perché gli do retta! Potrebbe essere l'occasione della mia vita...-

Si fermò un secondo per dare un'occhiata alla sua casa ormai lontana.

- Oh che rabbia, dovrò sapere le notizie di seconda mano come al solito! - fece arrabbiata riprendendo a camminare.

Ormai Sai aveva smesso di far finta di annuire ma si limitava ad ignorarla e a seguirla.

Dopo altri 10 minuti di sproloqui Sakura si accorse di non avvertire più i mugolii di assenso provenienti  da Sai.

Sapeva di essere petulante ma Sai come minimo doveva stare ad ascoltarla per compensare il fatto che era stata cacciata.

Stava per girarsi per rimproverare il compagno quando andò a sbattere contro qualcosa, anzi qualcuno.

- Cavolo Sai ma non puoi stare un po’ più attento quando cammini? Quando alzò la testa per completare le sue parole con uno sguardo duro, si rese conto che la persona in questione non era Sai.

Le venne in mente un brutto presentimento ma non fece in tempo nemmeno a formularlo che sentì un panno umido che veniva premuto contro la sua bocca e un odore acre salirgli su per il naso.

L'ultima cosa di cui si rese conto prima di chiudere gli occhi fu la figura distesa per terra poco lontano da lei... poi più niente.

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Sasuke adesso si trovava dentro la casa dell'ispettore

Era entrato quando la folla dei curiosi e dei giornalisti era diventata troppa e gli agenti  sembravano essere diventati dei  buttafuori all'ingresso di una affollata discoteca.

Si era messo nella stanza di Sakura, una delle camere più spaziose e dotate di una finestra abbastanza grande da cui era possibile avere una buona visuale della strada e della gente che si era accalcata.

Non aveva ancora capito come, ma qualcuno aveva avvertito i giornalisti e le televisioni locali dell'arrivo di Kyo proprio quel giorno.

In men che non si dica si era fatta un sacco di pubblicità e si era formata una calca non indifferente davanti alla casa.

I giornali avevano riparato la notizia con un titolo troppo appariscente per non avere quella reazione : ”L’ULTIMO COLPO DI KYO, L'IMPRESA FINALE”  

Che poi voleva capire chi avesse detto loro che questa doveva essere "l'impresa finale di Kyo”.

Davanti e dietro  la casa c'erano due auto con dentro 3 agenti ciascuno, pronte a partire in caso di inseguimento.

Un'altro paio di auto perlustravano la zona.

Poi c'erano gli agenti a piedi e qualcuno in borghese.

Sasuke adocchiò ancora la folla.

Era un male, se Kyo si confondeva fra la folla non l'avrebbero mai trovavo.

Più gente c'era e più era un bene per lui e un male per loro.

Ormai aveva capito che quella era l'arma che kyo amava usare più di tutti: il CAOS. Nella confusione lui si nascondeva e faceva perdere le sue tracce.

Era convinto che avesse qualche contatto con i giornali, le informazioni sui luoghi dove doveva agire si diffondevano troppo facilmente.

Era inutile cercarlo tra la folla e se riusciva a scappare non lo avrebbero preso.  

Sentiva che questa volta non potevano assolutamente farlo scappare. Forse erano i titoli dei giornali che gli avevano messo addosso quella sensazione… L'ultimo colpo di Kyo...l’impresa Finale...

Se quello che dicevano era vero quella sarebbe stata la loro ultima possibilità di prenderlo.

Sospirò guardandosi intorno.

Una cosa che si era sempre chiesto gli tornò alla mente: dove andava Kyo dopo che aveva rubato?

Tornava direttamente alla sua base? No... non credeva...  Forse si nascondeva tra la folla e li osservava mentre lo cercavano ovunque.

D'altronde da uno sbruffone come lui ci si poteva aspettare benissimo una cosa del genere.

Eppure qualcosa gli diceva che era uno sbruffone, ma uno sbruffone furbo.

Che cosa faceva dopo?

Sasuke sentì che dietro quella risposta c'era la strada che conduceva a Kyo.

Cercò di riflettere e di mettersi nei panni di quello stupido ladruncolo.

Lui era sicuramente molto più intelligente e allora perché erano mesi che ci provava ma non era giunto a nessuna conclusione?

Poi un pensiero gli attraversò la mente. E se Kyo non fosse stato uno  stupido ladruncolo?

Lui era sempre partito del presupposto di essere molto più intelligente.

Questo, nonostante portasse una notevole gratificazione al suo orgoglio, lo aveva portato a scartare una serie di azioni che avrebbe potuto compiere Kyo se solo non lo avesse classificato come un idiota-sbruffone.

Improvvisamente la domanda nella sua testa cambiò e divenne: “che cosa farei io se avessi appena rubato un gioiello e non volessi tornare subito a casa?”

Gli si aprirono nuove prospettive.

Poteva giocarsela quella carta e vedere che succedeva.

Cercò di rilassarsi e immedesimarsi:  si figurò vestito di bianco in un punto imprecisato fuori da quella casa, magari tra la folla.

Vide i contorni della casa e gli agenti  intorno.

In quel momento, nei panni di Kyo, loro erano i nemici.

Nella sua mente si vide afferrare la collana che era in cucina, sfuggire miracolosamente alle guardie e uscire fuori dalla casa.

La sua immaginazione si bloccò. E adesso?

Sentì una strana adrenalina scorrergli addosso come se stesse veramente facendo quello che immaginava. Lui con la collana in mano circondato dagli agenti, cosa avrebbe dovuto fare?

La prima risposta che si diede fu : scappare.

Però era troppo ovvia come risposta, era una cosa logica che avrebbero pensato anche gli altri...

Quindi perché non rimanere?

Però sarebbe stato troppo rischioso anche quello

E se qualcuno lo notava? E se lo riconoscevano?

C'era anche il rischio che la polizia perquisisse tutti. Ma lui non avrebbe corso questo rischio.E probabilmente nemmeno Kyo.

E allora che avrebbe fatto?

Si  sarebbe nascosto? Forse.

Sasuke strizzò gli occhi e ci pensò un attimo.

Doveva essere un posto non troppo vicino ma nemmeno troppo distante, magari un posto dove nessuno si sarebbe insospettito nel vedere gente entrare ad un orario tardo...  un bar? NO, troppo frequentato e i baristi hanno buona memoria.

Un posto magari con un terrazzo o un balcone, da cui era possibile avere una buona della casa per tenere sotto controllo la situazione ...

Si guardò intorno.

C'erano palazzine, abitazioni, un ristorantino cinese sulla destra e  un supermercato chiuso.

No, erano tutti posti che non andavano bene.

Cercò di allargare il suo campo di perlustrazione.

Più dietro c'era un campetto da calcio... troppo deserto e non offriva una buona visuale...

 Accanto una piccola lavanderia e ... una lavanderia? Perchè no?

In fondo era un luogo frequentato spesso anche di sera e in genere da studenti, dove non era strano vedere qualcuno che si cambiava per mettere a lavare la propria maglia.

E funzionava in maniera automatica, non c'era nessuno a controllare.

Anche se vi erano altra gente erano per lo più studenti impegnati a studiare qualche materia o a giocare a qualche videogioco in attesa del temine del lavaggio, troppo distratti per accorgersi di qualcuno di sospetto, soprattutto quando il qualcuno in questione era un semplice ragazzo che si sfilava una giacca bianca.

Quel posto era semplicemente perfetto, lui sarebbe andato dritto filato lì.

Poi, se non ricordava male, quel tipo di lavanderia avevano  un terrazzo per stendere il bucato.

Da lì si poteva vedere la casa!

Suo padre una volta gli aveva detto che il posto migliore per nascondere qualcosa era metterla sotto il naso di chi cercava.

Che Kyo avesse fatto così per tutto quel tempo?

Suo padre, quando gli aveva detto di voler diventare detective, aveva sorriso e annuito.

Non aveva fiatato sul fatto che non voleva continuare a gestire l'azienda di famiglia (cosa che faceva già suo fratello maggiore).

 Lo incoraggiava anche se era un tipo burbero e aveva giurato sulla sua tomba che sarebbe stato fiero  di lui e che si sarebbe impegnato al massimo per realizzare in suo sogno di diventare un grande detective.

Magari poteva cominciare catturando Kyo…

Se la sua intuizione era corretta allora...

Però, se non lo era?

Se voleva seguire la sua intuizione avrebbe dovuto allontanarsi di parecchio.

E se Kyo non scappava in quella direzione che avrebbe fatto?

L'avrebbe catturato un'altra volta...

Si, però… Il titolo dei giornali diceva che quello era Il suo ultimo colpo... certo i giornalisti potevano essersi inventati tutto... però...

... se la notizia era vera!

Se davvero dopo quella volta Kyo non si sarebbe fatto più vivo?

se lui si allontanava andando in quella lavanderia avrebbe potuto sprecare la sua ultima occasione per catturalo per... vederlo...

 Voleva vederlo?

Ma poi era giusto credere che Kyo sarebbe riuscito a scappare?

Probabilmente questa volta avrebbe fallito, c'erano troppi uomini, oppure avrebbe semplicemente rinunciato.

No, forse non avrebbe rinunciato ma semplicemente non poteva farcela con tutti quegli agenti di guardia.

E poi anche ammesso che Kyo si fosse recato veramente verso quella lavanderia, che cosa avrebbe fatto da solo faccia a faccia con lui? Cosa poteva fare da solo? Smascherarlo?

Se davvero Kyo era collegato alla storia di quegli imprenditori inglesi bastava aspettare ed entro un paio di giorni avrebbero avuto a disposizione foto e informazioni e probabilmente anche un nome da dare al ladro. Era inutile rischiare e la sua parte razionale gli andava dato mille buoni motivi per non farlo ma, mentre stava ancora pensando a quei motivi, le sue gambe avevano già preso a muoversi verso l'uscita.

- Dove vai Sasuke?-

Si fermò.

Ecco ora cosa avrebbe detto all'ispettore Haruno?

- Devo uscire un secondo, ispettore. Mi sono accorto di una cosa che devo assolutamente controllare, torno subito – e, senza pensare al fatto che aveva appena mentito, si diresse verso la sua meta lasciando alle spalle l'ispettore che borbottava spazientito .

- Maledetti ragazzi, prima sparisce Kabuto, poi Sasuke, se non fossero intelligenti li avrei già presi a calci.... -

Così dicendo ritornò a sorvegliare la collana.

 

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Altrove  Naruto era inattesa, calmo come non mai mentre dentro ribolliva.

Sentì un rumore alle sue spalle e vide il suo complice.

- Finalmente - disse con tono inquieto che tradiva il suo nervosismo.

La sua voce uscì fuori modificato dal distorsore che aveva in bocca.

- Hai fatto? – fece senza guardare l’altro.

- certo, c’è voluto più tempo  del previsto ma adesso è tutto pronto. –

Anche lui aveva in bocca un distorsore.

Naruto sorrise.

- Perfetto - disse indossando la maschera bianca.

- Se quella faccenda è sistemata direi che è ora di cominciare –

 

Fine capitolo.

 

ME LO LASCERESTE UN COMMENTINO PER FAVORE?

GRAZIE !

 

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Capitolo 10
*** L'IMPRESA FINALE ***


Capitolo difficile, uno dei più difficili da scrivere.

Ragazze vi chiedo scusa per gli errori  ma l’orario in cui sto scrivendo è indecente, non ho un secondo libero.

Sto studiando e la settimana prossima ho un esame.

Non so se riesco ad aggiornare perche ho davvero bisogno di passare del tempo a stretto contatto con i libri e null’altro.

Chiedo scusa se non rispondo personalmente ai commenti ma vi ringrazio tutti e vi adoro particolarmente.

Vi lascio al capitolo.

Ciao a tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poco  prima che scoccasse la mezzanotte Naruto nei panni di Kyo fece la sua apparizione.

Non fu un 'apparizione eclatante ne spettacolare.

Semplicemente comparve nel bel mezzo della folla e prese a camminare facendosi spazio.

Inizialmente qualcuno lo urtò dicendo di  farsi più in là perché c'era prima lui e rimanendo subito dopo a bocca aperta.

Naruto era riconoscibilissimo nel suo completo bianco con tanto di cappello a cilindro e mascherina sul volto.

Pian piano nella folla i pochi che si erano accorti della sua presenza cominciarono a richiamare gli altri e ad additarlo.

Qualcuno scattava foto, i giornalisti spingevano per avvicinarsi.

La folla in pochi secondi cominciò ad acclamarlo.

- Guardate è Kyo!-

- Non posso credere di trovarmi così vicino a lui! -

- Ti prego sposami!-

e come incantati facevano spazio per non intralciarlo.

Quando fu sicuro che l'attenzione di tutti, inclusa quella degli agenti, fu su di lui Kyo prese a correre verso le transenne e poco prima dell'urto spiccò un salto finendo in perfetto equilibrio in piedi su di esse.

Ridacchiò ripensando alla prima volta che aveva provato quel salto in palestra da Tsunade.

Era finito dritto nel muro di fronte rischiando di rompersi l'osso del collo, oltre che il setto nasale.

Ora invece ci riusciva benissimo.

Davanti alla casa gli agenti lo accerchiarono puntandogli le pistole contro e pronti a saltargli addosso.

Kyo li guardò con un sorriso, fece un respiro profondo e cominciò a parlare..

- Buona sera signore e signori e grazie per essere venuti numerosi al mio ultimo spettacolo di magia. Spero che anche questa volta non ne rimaniate delusi. –

Qualcuno degli agenti gli stava gridando di arrendersi e di consegnarsi con le mani in alto ma lui semplicemente li ignorò continuando a parlare al suo pubblico.

- come sapete oggi non sono qui per insegnarvi qualcosa. Il mio obbiettivo è prendere in prestito una collana che appartiene alla splendida signora Haruno. Ovviamente, con è mio uso, gliela restituirò subito dopo. Questa volta mi scuso in anticipo ma non vi mostrerò nessun trucco particolare poiché vado al quanto di fretta...  

Un coro di “ohh” delusi salirono dalla folla.

-          … Ma per compensare comincio subito! .-

A quelle parole la folla tornò ad acclamarlo bendisposta.

Un agente aveva tentato di afferrarlo al volo ma Kyo aveva fatto un piccolo saltello camminando in bilico sulla transenna e l'agente aveva finito per afferrare l'aria.

Tutti  erano  scoppiati in un applauso ammirato.

Kyo come segno di ringraziamento si era tolto il cappello e aveva fatto un piccolo inchino con la testa.

Poi aveva cominciato a far roteare il cappello a cilindro che aveva in mano mostrando il suo interno vuoto al pubblico.

-Signore e Signori come potete vedere qui non c'è nulla ma se faccio cosi....-

Passò velocemente un paio di volte la mano sul cappello poi lo lanciò per aria.

Tutti gli agenti seguirono il cappello con lo sguardo come se dovesse esplodere da un momento all'altro.

“non siete molto lontani dalla verità” pensò Naruto mentre aspettava il cappello, che scese con una precisione millimetrica esattamente nella sua mano tesa.

Solo che adesso non era più vuoto, sembrava contenere tanti carboni... o forse erano...palline?

Senza che potessero fermarlo Kyo lanciò per aria il cappello pieno di palline che si diffusero tra la folla. Prima ancora di toccare terra queste esplosero facendo fuoriuscire un sacco di fumo.

Tutti cominciarono a tossire e a coprirsi la faccia mentre la visibilità diventava sempre minore. Contemporaneamente agli scoppi provocati dalle palline esplosive si sentirono il rumore di vetri che andavano in frantumi.

Probabilmente non tutti lo notarono, ma quello era il segnale che Kyo stava aspettando, il segnale che il suo complice era entrato in azione.

Si  sfilò velocemente la        giacca e i pantaloni lasciandoli per  terra.  Vide  il suo complice passargli accanto e raccoglierli.

Sorrise mentre indossava un'altro cappello e si dirigeva verso la casa.

 

 

 ~ o ~ o ~ o ~ o ~

 

 

- che cosa diavolo è successo?-

L'ispettore Haruno aveva gridato non appena aveva sentito il rumore delle esplosioni ma subito dopo c'era stato quello dei vetri infranti e con sua immensa rabbia si era accorto che era il rumore dei vetri della sua casa.

Stavano esplodendo inesorabilmente uno dopo l'altro.

Istintivamente lui, insieme agli altri agenti, aveva cercato di  allontanarsi il più possibile dalle finestre per non essere colpito .

Così avevano perso la possibilità di vedere cosa stava accadendo fuori.

Si accorse che del fumo stava entrando nella casa e avvertì il rumore di altre esplosioni  fin troppo vicine; capì che Kyo doveva aver fatto esplodere qualcun' altro dei suoi odiosissimi congegni.

Cercò di impartire ordini ma la confusione delle voci degli agenti, il rumore degli scoppi e dei colpi di tosse sovrastavano la sua voce.  

Se fuori c'era tanta confusione quanta ce ne era dentro significava che non c'era nessuno che controllava chi entrava o usciva dalla casa! Per di più adesso chiunque poteva entrare passando per le finestre rotte.

Sovrastando il frastuono che s'era creato l'ispettore cercò riportare l’ordine in casa :

- Fermi, restate dove siete, ehi voi 2! ho detto fermi! -

I 2 agenti nella stanza si immobilizzarono sul posto ma furono gli unici. Gli altri continuava no ad agitare le braccia per scacciare il fumo, a tossire e a cercare riparo nelle stanze che non erano ancora state invase.

Si era creato più scompiglio di quanto poteva immaginare.

C'erano stati alcuni agenti che dovevano pattugliare l'esterno che erano corsi in casa per cercare riparo dal fumo, non sapendo che era penetrato anche all'Interno;  altri al suono dei vetri rotti si erano diretti verso le finestre abbandonando le loro postazioni;  altri ancora si erano diretti verso la cucina per proteggere la moglie dell'ispettore e la collana...

Fuori la situazione non era migliore: il fumo e le esplosioni erano stati come un mantello rosso sventolato sotto il naso di una mandria di tori. Adesso la gente urlava e si spingeva creando ancora più confusione.

E nel frattempo, ovviamente,, Kyo era sparito.

Il rumore sinistro di sassi che rotolavano fece capire all'ispettore che qualcuno di quei maledetti congegni che esplodevano era  stato lanciato anche in cucina, giusto un istante prima che il fumo invadesse la stanza. Questa volta non ci furono rumori assordanti, solo tantissimo fumo rosato.

L'ispettore cominciò a tossire, gli lacrimavano gli occhi... cominciava a mancare l’aria.

Sentì  chiaramente la voce di sua moglie in preda ad un attacco di tosse.

La situazione stava degenerando … Cercando di sovrastare i colpi di tosse, coprendosi il vaso con la manica, afferrò la giacca di un agente che era accanto a lui in quel momento e gli ordinò di portare sua moglie al sicuro nello stanzino sul retro che non aveva finestre e quindi era sicuramente più tranquillo.

L’ agente annuì, anche lui coprendosi la bocca e il naso con la manica per non inspirare il fumo, e si diresse verso la signora. Insieme sparirono nello stanzino sul retro.

Il commissario Haruno li guardò fin quando non vide la porta chiudersi.

Bene, ora che sua moglie era al sicuro poteva riprendere a sorvegliare la collana e a dirigere le operazioni. Non avrebbe permesso a Kyo di avvicinarsi.

 

 

°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

 

La signora Haruno e l'agente erano entrati nello stanzino. Il fumo era meno denso lì e si riusciva quindi a respirare meglio.

La donna entrata nella stanza inspirò profondamente l'aria come se fino ad allora avesse trattenuto il fato. L'agente entrato subito dopo si chiuse la porta alle spalle

- Oh finalmente-  fece la donna continuando ad inspirare forte.

Fu solo quando sente il “click”della serratura che scattava che capì che qualcosa non andava.

Si girò con estrema lentezza cominciando a capire in che situazione si trovava realmente, e man mano che fissava più attentamente il viso dell'agente non fu sorpresa di notare i capelli scuri in contrasto con gli occhi chiarissimi.

- Kyo - fece con un filo di voce capendo che non era il caso di urlare, in mezzo a quella confusione non l'avrebbe sentita nessuno.

Con sua somma sorpresa Kyo le rivolse un sorriso dolce e rassicurante.

- In persona .- disse esibendosi in un piccolo inchino.

In quel momento non indossava la maschera e la donna si rese conto che era veramente solo un ragazzino.

- Cosa vuoi da me? -  chiese non osando muoversi.

- sono venuto qui per prendere la sua collana Signora -

- E’in cucina, non...-

- NO -fece Kyo, interrompendola - quella in cucina non è la collana che cerco signora,è un falso.-

La donna sussultò impercettibilmente.

- come fai ad esserne così sicuro?-fece con una spavalderia che non aveva cercando di prendere tempo.

- Dal colore e dal peso, la trasparenza non ho potuto controllarla per via del fumo. come lei sa, io ho già visto l'originale e quindi sono in grado di riconoscerla. Mi scuso signora ma non ho molto tempo, quindi vorrebbe essere così gentile da consegnarmi la collana per favore? -

- E tu come fai a sapere che ce l'ho io?-

-  perché non è rimasta sorpresa quando  le ho detto che la collana era un falso, ma questo ha solo confermato la mia tesi. Ho soltanto ragionato : se fossi stato nei panni dell' ispettore Haruno non avrei mai messo la collana in bella vista ma l'avrei affidata ad una persona di cui mi fido ciecamente ,in questo caso lei. Inoltre lei ha conservato la collana per tutto questo tempo in maniera così premurosa, non credo che avrebbe permesso a qualcun altro di toccarla…–

La donna sembrava rapita da quel ragazzo, restava immobile ad ascoltarlo mentre parlava con una dolcezza incredibile.

Mise una mano nella tasca e tirò fuori la collana, questa volta l'originale.

Gli occhi di Kyo brillarono.

- Per favore signora, me la dia, mi creda è davvero importante per me prendere quella collana…! –

La signora Haruno rimase quasi a bocca aperta.

Kyo aveva allungato una mano e la stava pregando? Avrebbe sicuramente potuto prendersela con la forza e invece glielo stava chiedendo.

Quella collana per lei era importante, non solo era un ricordo ma rappresentava anche una promessa… ma quel ragazzo...

Qualcosa scattò nella sua testa.

Allungò la mano verso quella tesa del ragazzino e lasciò cadere la collana. Prima di farlo però si rivolse a Kyo.

- Dimmi la verità – disse –tu sei il figlio della mia amica Kushina, non è vero?-

Kyo parve perdere per un momento la sua compostezza ma si ricompose e sorrise.

La donna lo prese per un si.

- Lo sai che Se tu me l'avessi chiesta io te l'avrei consegnata senza tutta questa confusione?-

Kyo sorrise ancora, la donna era in attesa di una risposta quando sentì  uno strano vapore provenire dalla manica del ragazzo.

Le aveva spruzzato qualcosa ma avevo fatto appena in tempo ad accorgersene che perse i sensi.

Naruto la afferrò al volo e la posò per terra mentre mormorava “ mi scusi ma non è così semplice “

Sistemò la signora adagiandola dolcemente sul pavimento poi si diresse verso la porta con la collana nascosta nella tasca.

Prima di aprire la porta sollevò leggermente la manica della giacca ammirando l'orologio che aveva al polso. Con un gesto rapido premette il pulsante che era sul quadrante e attese qualche secondo.

Dopo poco una luce rossa cominciò a lampeggiare un paio di volte.

Perfetto.  Aveva mandato il segnale al suo complice e ora lui sarebbe apparso all'esterno della casa annunciando di  aver raggiunto il suo scopo e poi scappando.

Tutta l'attenzione degli agenti si sarebbe riversata su di lui mentre l'ispettore sarebbe corso verso lo stanzino capendo immediatamente quello che era successo ma ormai sarebbe stato troppo tardi: lui approfittando della confusione se la sarebbe svignata insieme agli altri fingendo di inseguire il suo complice.

Per  il suo complice poi non sarebbe stato un problema essere inseguito,  si sarebbe confuso tra la folla e una volta liberatosi dei vestiti di Kyo, che erano riconoscibili, sarebbe stato in salvo. Tanto anche se lo perquisivano non era lui ad avere la collana.

E così il vero Kyo se la sarebbe svignata sotto il loro naso.

Era un piano geniale e semplice, quindi ottimo.

La voce metallica del suo complice che annunciava di aver compiuto la sua “ultima grande impresa”  gli fece capire che era il momento per fuggire.

E sapeva anche dove avrebbe dovuto nascondersi… lì nelle vicinanze c’era un posticino niente male…

 

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Sasuke  stava correndo quando  aveva sentito gli scoppi e il relativo caos proveniente dalla casa dell’ispettore.

Quello voleva significare una sola cosa: Kyo era entrato in azione.

Si fermo in mezzo alla strada chiedendosi cosa avrebbe dovuto fare : proseguire o tornare indietro?

Stette lì fermo un paio di minuti poi si accorse che in quel punto e in quella posizione immobile sembrava veramente uno stupido e decise di proseguire mandando al diavolo tutto!

Lui era un Uchiha  e non tornava sulle sue decisioni.

Arrivò alla lavanderia e si sedette ansioso.

Lui era un Uchiha ma ancor prima era un essere umano e non era infallibile...

Se avesse sbagliato...

In quel momento si ripetè che lui non sbagliava mai, non tanto per presunzione,  quanto per auto-convincimento.

Senza accorgersene si era alzato in piedi e aveva preso a girare intorno.

Quanto tempo era passato? Parecchio vero?

Quello che stava facendo era estremamente stupido.

Fece per tornare a sedersi. Nonostante non mostrasse insofferenza all'esterno era davvero teso come una corda di violino. Represse l'impulso di cominciare a sbattere nervosamente il piede per terra.

Trovava la sedia estremamente scomoda nonostante fosse dotata di imbottiture morbide.

Si sentiva talmente teso che trovava fastidioso ogni minimo rumore come il ticchettio snervante dell'orologio o il ronzio fisso del neon luminoso o i clacson provenienti dalla strada o il cigolio della...

... il cigolio della porta?

Si girò per fissare la  persona che era appena entrata ed era così teso che ci mise e un po’ a metabolizzare che quello che stava fissando era Kyo.

In effetti non era proprio semplice riconoscerlo visto che non indossava ne la classica giacca bianca ne la maschera.

 Sasuke notò che senza la maschera i suoi lineamenti erano più fanciulleschi e sempre più familiari.

il “Sasuke…”  pronunciato quasi con terrore del ladro gli fece riprenderei sensi

 Si alzò di scatto con un solo pensiero in testa “AVEVA RAGIONE!”

0k forse in testa aveva due pensieri: il primo era quello, mentre il secondo era ”KYO CONOSCE IL MIO NOME ED è QUI DAVANTI A ME”

- Non  muoverti! – fece estraendo la pistola e ringraziando i suoi riflessi che si erano ripresi dallo shock abbastanza in fretta.

Kyo non si mosse ma non sembrò neanche spaventato.

-non ho intenzione di muovermi Sasuke, ma tu credi di potermi tenere a bada? sei qui tutto solo?-

Sasuke notò che aveva una voce diversa… quasi normale.. non portava  il distorsore! Ecco perché teneva il tono di voce così basso.

 Non rispose continuando a tenerlo sotto tiro.

L'altro dovette intendere il suo silenzio come una risposta affermativa.

- sai non mi aspettavo per nulla di Trovavi qui, questo complica parecchio le cose... -

Come se nulla fosse prese ad avvicinarsi.

Sasuke non indietreggiò ma cominciò a trovare una pessima idea il fatto di essere lì da solo.

Kyo aveva uno sguardo strano, quasi duro.

- Sasuke VATTENE-

Lo disse con un tono deciso e minaccioso nonostante fosse lui quello ad avere una pistola In mano.

- non me ne vado senza portarti con me - disse con la sensazione che avrebbe fatto meglio a seguire quel consiglio. Ma lui non era una persona che ascoltava i consigli e ne tantomeno rinunciava ai propri obbiettivi.

- Davvero Sasuke se tutto va come penso io rimanere qui è molto pericoloso stasera, tu…-

Kyo non finì mai quella frase.

Una serie di persone armate entrarono d'improvviso nella lavanderia.

Sasuke si accorse subito che non erano agenti.

Ma allora chi erano?

Kyo invece non parve sorpreso, parve quasi determinato.

Prima di girarsi verso i nuovi arrivati sussurrò al moro : - Dovevi andartene prima, ora non puoi più farlo -

- Non ti muovere e fa silenzio! – fece uno dei bestioni rasati e robusti che li stavano circondando.

- non ho alcuna intenzione di muovermi. Cercate me giusto? Bene come potete immaginare la ricerca era reciproca… -

Quello che sembrava il capo, visto che era più grosso e più brutto degli altri, si avvicinò a Kyo.

- tu adesso ci seguirai e..-

La risata del ragazzo interruppe il bestione.

- Io? seguirvi? e per quale motivo? Fino a prova contraria la pietra è in mano mia e con essa anche il codice. Quindi anche se adesso mi ammazzate quello che vi serve muore con me. Fine dei giochi, ho vinto in ogni caso. Non avete nessun motivo valido per spingermi a seguirvi e per di più sono capace di andarmene e seminarvi in qualsiasi momento. Non siete voi a dover dettare le condizioni...-

La faccia di Kyo sembrava tranquilla, come se stesse giocando a qualcosa di molto noioso.

Sasuke non aveva capito ancora nulla di quello che stava succedendo.

Il bestione fece una smorfia alle parole del ragazzo e un grugnito che poteva assomigliare ad una risata.

- il capo ci ha detto che potevi scappare quindi abbiamo preso precauzioni … -

Sasuke vide per la prima volta Kyo impallidire mentre un'altro gorilla trascinava verso di loro il corpo di una ragazza.

Solo dopo  si accorse che la ragazza svenuta tra le mani del gorilla era Sakura.

- Lei non centra niente. – fece Kyo glaciale.

- la libereremo solo nel momento in cui tu verrai con noi … -

Kyo non ci pensò due volte.

- va bene – disse dirigendosi verso di loro con le mani alzate.

Sasuke vide uno dei gorilla avvicinarsi a lui con un panno bagnato , probabilmente imbevuto di cloroformio , ma non  potè realizzare nessun’altro pensiero coerente perché sentì una mano premere anche contro il suo volto e di li a poco fu tutto buio.

 

ME LO LASCIATE UN COMMENTINO VERO?
GRAZIE

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Capitolo 11
*** spalla a spalla ***


C'era il buio.

Si sentiva strano, dolorante.

Ricordò l'odore intenso del cloroformio mentre pian piano cercava di riprendere i sensi.

Aprì  gli occhi non notando nessun cambiamento a causa del buio intenso e cercò di muoversi capendo quasi subito che non poteva farlo.

Era legato. Sentiva ai polsi doloranti una corda tenuta stretta e avvolta più volte attorno ad essi.

Un brivido gli percorse la schiena. Era a torso nudo.

Tentò di sollevare la testa che teneva ancora bassa poggiando le spalle al muro quando si accorse che il suddetto muro emanava calore.

Calore?

Gli occhi si erano pian piano abituati al buio che ora pareva meno intenso.

Riuscì a vedere una stanza vuota eccezion fatta per una finestra alla sua destra e la porta di fronte a lui. Subito dopo si accorse di uno presenza alle sue spalle e capi che il muro caldo non era altro che una schiena, o meglio un altro corpo legato come il suo.

Tentando di torcersi più che poteva, dato l'impossibilità di muoversi, cercò di capire chi fosse la persona alle sue spalle.

Riuscì a scorgere solamente una spalla, anch’essa  nuda, di quello che doveva essere sicuramente un ragazzo.

Con non 'altro movimento brusco Intravede i capelli neri.

I polsi legati facevano male ogni volta che tentava di girarsi ma non rinunciò

Il terzo tentativo fu stroncato sul nascere della voce dell'altro ragazzo.

- stai fermo o ti farai solo male

La sua voce era alterata, poco più di un sussurro, udibile solo grazie all'immenso e irreale silenzio.

Improvvisamente Sasuke ricordò quello che era successo e capì che il ragazzo alle sue spalle era Kyo.

Ed era nudo, ma questo non doveva essere importante o almeno doveva esserlo meno del fatto che fossero legati ad una sedia.

Il suo cervello aveva una strana scala delle priorità.

Il ragazzo alla sue spalle si mosse leggermente e Sasuke capi che non stava dormendo, anzi sembrava piuttosto tranquillo.

Questa cosa lo irritò parecchio visto che il sangue freddo era una sua prerogativa e non intendeva smentirsi.

- Dove sono? -chiese cercando di utilizzare il tono giusto; un tono che doveva trasmettere tutta la sua sicurezza e la consapevolezza di avere la situazione sotto controllo.

Kyo ridacchiò.

-sembri tranquillo.-disse- io prima che ti svegliassi ho provato a liberarmi in tutti i modi, ho anche rischiato di farci cadere-

Lo disse sempre con quel tono soffiato. ma pareva avere una nota scherzosa, derisoria. A Sasuke sembrava un tono fin troppo familiare, come se gli stesse confidando che neanche lui era perfetto, anzi era piuttosto idiota, quindi poteva smetterla di far finta di essere perfetto.

Sembrava che Kyo tentasse di metterlo a suo agio.

Questa sensazione Zane la conosceva già, c'era qualcuno che gli infondeva la stessa sensazione di sicurezza, qualcuno su cui aveva ragionato nei giorni precedenti, qualcuno che il suo cervello si rifiutava di coinvolgere, e quella persona era...

- cosa è successo? -aveva parlato senza che ce ne fosse effettivamente bisogno, semplicemente le parole erano uscite dalla sua bocca e basta come se cercasse una scusa per interrompere quel flusso di pensieri prima che arrivassero ad una conclusione a cui non voleva arrivare.

- In effetti ti devo una spiegazione, anche se ora come ora non posso scendere nei dettagli.-

Sasuke si accorse, più che altro percepì, che Kyo stava lanciando sguardi verso la finestra, come per paura di essere ascoltato.

- Sarebbe pure ora. Vedi di sbrigarti.-fece sgarbato ma senza pentirsene. Era legato e voleva sapere il perché?

Sgranò gli occhi quando la sua mente gli giocò un brutto scherzo, infatti gli era sembrato che Kyo avesse mormorato "teme” Ma non poteva averlo fatto, no?

- Quei tipi erano lì per me, per questo ti avevo detto di andartene-

- Per la collana?-

Kyo parve pensarci.

- Anche -disse- ma principalmente gli servivo io non la collana e non mi avrebbero mai preso se non fosse stato per Sakura -

Sasuke sussultò. Giusto..Sakura.

Aveva completamente rimosso il fatto che quei tipi avessero rapito la ragazza ma poi chi erano quei tipi?

rivolse la domanda a Kyo.

Anche questa volta il ladro parve pensarci prima di rispondere con il solito tono sussurrato.

- Persone cattive-decretò infine dopo averci ragionato parecchio e sembrava estremamente convinto.

Che significava quella risposta? come se "persone cattive” fosse una risposta.

E la cosa incredibile era che evidentemente kyo considerava quella risposta soddisfacente.

-È proprio un dobe- pensò rimangiandosi il pensiero quasi subito, di dobe ce ne era uno solo.

Decise di insistere.

- Ti vuoi decidere a dirmi qualcos’altro? Guarda che non sono ancora capace di leggere nei pensieri.-

Kyo prese quella risposta parecchio male tento che quasi si dimenticò di sussurrare.

- No. Non dovevi immischiarti in questa storia, anzi io dovevo fare in modo che non venissi coinvolto ma sono stato uno stupido, ti ho sottovalutato. Adesso devi solo trovare un modo per andare via da qui, poi penserò io a quelli lì e a salvare Sakura.-

- Non ho nessuna intenzione di lasciarti da solo contro quelli.- fece il moro alterato.

E adesso da dove usciva fuori quel suo lato protettivo? PROTETTIVO?. Verso Kyo?

- e salveremo Sakura - disse consapevole di averlo aggiunto solo per mettere a tacere il suo cervello che gli proponeva pensieri strani.

- Quelli stanno cercando me, lo vuoi capire o no? Secondo te ho cominciato a fare furti e a farmi pubblicità così, senza motivo, solo perché sono idiota?-soffiò sempre più irritato e ignorò il borbottare di Sasuke che probabilmente era realmente convinto che lui fosse idiota.

- Bhe nel caso non ti fosse ancora chiaro volevo farmi trovare e adesso che ci sono riuscito ho intenzione di vendicarmi….-

- fino a prova contraria sei legato.-

- Fino a prova contraria sono un mago, ho i miei metodi per uscire da questa situazione.-

Sasuke esitò, non aveva intenzione di ritirarsi, non ora che era cosi vicino.

-Se credi che me ne vada cosi ti sbagli di grosso....-

- Sasuke...-

- E smettila di pronunciare il mio nome come se mi conoscessi!-

Questa volta toccò a Kyo esitare.

Stava parlando come se non vestisse i panni di Kyo, pian piano si stava dimenticando di camuffare, anche la voce. Semplicemente stava parlando come Naruto.

Ci pensò: possibile che Sasuke non se ne fosse accorto? che non si fosse neppure minimamente insospettito? oppure faceva finta di non accorgersene? Perché? Non volevo credere che lui gli avesse mentito? oppure non voleva credere di essere stato messo nel sacco da una persona che considerava stupida?

- E poi devo salvare Sakura.- aggiunse il moro.

Giusto, Sakura.

Lui effettivamente non sapeva se la ragazza dagli insoliti capelli rosati piaceva anche al moro ma in ogni caso era una sua amica e aveva tutto il diritto di salvarla

Anche se questo voleva dire smascherarsi.

In fondo era la fine dei giochi. Peccato.

Qualcosa gli diceva che lo avrebbe deluso. In fin dei conti Kyo gli aveva dato un motivo per credere nel suo futuro e cercare di affermarsi come giovane detective parecchio dotato.

Sapere che Kyo era un suo amico, il suo migliore amico, probabilmente l'avrebbe ferito oltre che fatto fare la figura dell'idiota.

Ma se voleva uscire da li doveva esporsi, e magari sperare che Sasuke collaborasse.

- Allora grande mago, hai un piano? –

si riscosse dai suoi pensieri.

- si-

Dopo un paio di minuti di silenzio in cui nessuno parlò Sasuke si decise a chiedere.

- E quale sarebbe?-

Kyo sospirò.

- Ascoltami bene, hai il diritto di rimanere qui e di capire cosa sta succedendo, hai il diritto di salvare Sakura, ma ti, libero solo se accetti le mie due condizioni...

- due condizioni? Non ti sembrano troppe?-

- Le mie condizioni o niente.

Sasuke prese a ringhiare irritato.

- Sentiamo.-cedette dopo un po’.

- la prima condizione è che non cercherai di catturarmi o ostacolarmi prima che questa storia sia finita e che Sakura sia stata messa in salvo. -

Sasuke grugnì. Kyo ridacchiò mentalmente cercando di interpretare quel suono animalesco.Dopo poco decisa che lo avrebbe preso per un “si”e continuò.

- La seconda condizione è che tu non mi chiedo nulla, nessuna spiegazione.-

- stai scherzando?-

- No, sono serissimo,non posso assolutamente perdere del tempo prezioso per la vita di Sakura per spiegarti i motivi delle mie azioni. –

- mi chiedi di seguirti e far finta che non ti stia dando la caccia da tutti questi mesi, così senza una motivazione? -

- ti sto chiedendo di fidarti di me, capirai tutto a tempo debito, ma ti prego fidato di me.... Perfavore...

L'ultima parola era stata pronunciata dal ragazzo con il suo tono di voce naturale e questo fece vacillare la

determinazione di Sasuke. La sua decisione sembrò particolarmente sofferta.

Stette in silenzio per un po’ conscio che non avrebbe dovuto accettare. Ma quel perfavore detto alla fine dall'altro sembrava quasi una supplica e sebbene fosse un Uchiha freddo e stronzo non se la sentiva di dire no ad una persona che supplicava.

Soprattutto se era una persona legato ad una sedia di spalle a te che prometteva di aiutare a liberarti.

- Va bene -  disse infine. Anche se non poteva vederlo Kyo alle sue spalle sorrise di nuovo con forza.

- Bene, grazie – fece di nuovo con voce sussurrata.

 

- vedi di non perderti in chiacchiere e muoviti!-

- si, per prima cosa dobbiamo liberarci, ma non possiamo farlo da soli...-

- E che cosa vuoi fare? Non è che possiamo alzarci e semplicemente chiamare aiuto dalla finestra! -

- e invece faremo esattamente questo, ti ricordo che io sono un mago…-

- Sto aspettando signor mago, stupiscimi…-

Kyo represse la voglia di picchiarlo, aveva sempre quel tono derisorio e superiore... ma in fondo era il suo carattere.

- Posso chiamare un mio amico, di sicuro mi starà cercando… Se riesce ad identificare la provenienza del segnale della ricetrasmittente che ho addosso, ci trova e ci libera,  avevo previsto una cosa del genere... -

Sasuke ascoltò le parole dell'altro in maniera incredula, lo fece finire di parlare poi inspirò profondamente cercando de calmarsi.

-tu non sei un mago- fece rabbioso  - sei un imbecille!!! FORSE non hai notato che addosso non hai NIENTE! Qualsiasi giochetto o trucco o ricetrasmittente che avevi, se la sono portati via quando ci hanno rapito! -

- Non hanno cercato bene, fidati...-

Sasuke alzò un sopracciglio, già probabilmente non avevano cercato nel buco del...

Cercò di non esprimere il suo pensiero a parole.

- E dove la nasconderesti ? –disse,  accorgendosi che il suo tono era più malizioso del previsto.

Se ne accorse pure Kyo perchè rispose subito,

- NON DOVE STAI PENSANDO TU! Ce l'ho in bocca I -

Attese qualche secondo in cui Sasuke non capì cosa stessa facendo, sembrava immobile. Dopo un po’ prese a parlare ma la sua voce non era più sussurrata o camuffata, aveva un suono metallico, il tipico tono della voce di Kyo quando si presentava nelle grandi occasioni.

- sei soddisfatto adesso? Come vedi in bocca ho ancora il distorsore! –

Sasuke fece un suono sarcastico per far vedere che non ne era per nulla impressionato mentre Kyo sbuffò.

Lui stava svelando  i suoi trucchi e stava per svelare la sua identità... si era aspettato che il momento fosse più carico di tensione, ma litigare con Sasuke lo faceva stare meglio.

Ora come ora però era inutile temporeggiare.

- Ascoltami bene -disse al moro usando la voce metallica e dandosi dell’idiota per non averci pensato prima, era stancante sussurrare tutto il tempo, -  ho una placca di metallo sotto la lingua che modifica la mia voce, ora la sputo per terra e poi, visto che siamo legati insieme,  ci sporgiamo entrambi per recuperarla. Mi basta schiacciare un pulsante di reset per attivare il segnale. Vedrai tempo 10 minuti e il mio amico arriverà a salvarci. Ricordati, che mi hai promesso di non fare commenti….-

Sasuke annuì in risposta, movimento che percepì anche Kyo.

Senza perdere tempo il ladro sputò la placchetta di metallo posizionata sotto la lingua.

Sasuke la notò lucida sul pavimento.

Ecco allora come modificava la voce…

Quasi attratto da quel dispositivo ingegnoso si abbassò istintivamente per raccoglierlo e Kyo dietro di lui assecondò i suoi movimenti.

Strinse le dita attorno alla placchetta liscia ancora cosparsa di saliva, ma quasi subito le mani del ladro gli sottrassero l’oggetto e con la coda dell’occhio vide le sue dita premerlo.

Una lucetta intermittente rossa cominciò a lampeggiare .

-         Fatto? Ora dobbiamo solo aspettare il tuo amico? – chiese per conferma.

Ma questa volta non ricevette risposta, Kyo era immobile e stranamente inerme con le braccia molli.

In quel momento anche Sasuke capì l’importanza di quella situazione: stava per scoprire la vera identità di Kyo.

Il momento parve stranamente carico di tensione, una tensione che fin quando Kyo aveva continuato a parlare non aveva avvertito, e per qualche ragione strana lui non lui non era più troppo ansioso di conoscere l'identità del ladro.

Cadde un silenzio insopportabile. Sperò che il famoso complice di Kyo arrivasse presto, stava cominciando a diventare inquieto.

Passarono solo pochi minuti quando sentì dei rumori provenire dalla finestra.

Si mise in attesa per vedere la reazione di Kyo ma quello sembrava ancora immobile.

Tornò a fissare la finestra. Vide un paio di mani poggiarsi sul muretto seguite da una testa.

- Era ora. - disse Kyo alla sue spalle senza più preoccuparsi di camuffare la voce ma con un tono troppo basse per poter essere riconosciuto.

Lui intanto fissava la finestra mentre finalmente nell'oscurerà si distinsero i capelli rosso fuoco del ragazzo...

- Subaku… -

Riconobbe quel ragazzo come Gaara Subaku, un loro compagno di scuola, silenzioso e scontroso, ma su di lui non aveva nessun 'altra informazione.

Non ricordava se frequentasse qualcuno o se aveva interessi particolari. Solo dopo un po’ la sua mente gli inviò un’immagine residua della sua unica visita alla scuola di magia che frequentava Naruto.

Si ricordò che quel giorno il ragazzo si trovava lì insieme ad una di nome Temari a cui  Naruto era praticamente saltato addosso.

Gaara stava per parlare quando vide lui e si zittì.

Cominciò a fissarlo con uno sguardo gelido ovviamente ricambiato in pieno.

Dopo quella che sembrò un'infinità Kyo richiamò la loro attenzione con un colpo di tosse.

Gaara distolse il suo sguardo da lui.

- Sono passate 4 ore -disse mentre scendeva dalla finestra e si dirigeva verso il suo compagno - 4 ore in cui sei sparito. cominciavo a preoccupatimi….Sono stato in giro tutta la notte per cercarti. Come cazzo hanno fatto a catturarti? –

- Gaara liberami poi ti darò le spiegazioni che vuoi.-

- Oh come minimo mi darai spiegazioni, magari cominciando dal motivo per cui lui è qui!.-

Sasuke non aveva reagito all’avvicinarsi del rosso, non aveva reagito nemmeno di fronte al tono scontroso con cui aveva pronunciato quel “lui”.

Era distratto dalla voce di Kyo.

Quella voce…

Sentì un  peso scendere fino al suo stomaco e  farsi sempre più consistente.

Quando percepì che le corde che lo legavano si erano fatte più lente non ebbe la forza di portarsi le braccia in avanti, ma le lasciò cadere lungo i fianchi.

Dopo poco era completamente libero ma provava l'assurdo desiderio di restare in quella posizione per sempre.

Quasi costretto da una forza invisibile e indiscutibile si girò per guardare finalmente la persona che aveva in seguito negli ultimi mesi con la consapevolezza di quello che avrebbe trovato.

Un ultima speranza era ancora accesa in lui ma quando si voltò incontro il suo viso che lo fissava con espressione determinata e al contempo dispiaciuta.

Guardare quegli occhi fu il colpo di grazia.

Nonostante i capelli scuri quello era decisamente Naruto.

 

 

Un piccolo appunto, la prima volta che Sasuke sente la voce di Kyo nella lavanderia un po’ per il susseguirsi degli eventi, un po’ per la sorpresa e poi per il fatto che viene addormentato non collega subito la voce a Naruto, anche e soprattutto perche il suo cervello si rifiuta di calcolare questa possibilità.

Quindi non è Sasuke che è particolarmente scemo, semplicemente si rifiuta di vedere la verità che invece per altri sarebbe stata palese già da parecchio tempo.

E finalmente si scopre chi è il complice, in effetti ci eravate arrivati, anche se una grande bandierona in segno di vittoria va ad  EROLO89 che è stata la prima ad intuirlo.

Un altro grazie immenso vanno anche a QUISTIS18 che mi incoraggia sempre con le sue recensioni e ad ELEIN che sa perche non aggiorno visto che l’ultima settimana l’ha passata con me dalle 7 di mattina alle 9 di sera a studiare calcolo numerico.

Vi giuro che oggi tocco per la prima volta il pc da una settimana.

Non posso aggiornare più settimanalmente ma non ritarderò più di due settimane.

Vi ringrazio per la lettura.

Me lo lasciate un commentino per favore? Grazie^^

 

 

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Capitolo 12
*** Fuga e pianificazioni ***


le scuse sotto, adesso i ringraziamenti!

Ringrazio:

erol89

YUKO CHAN

Sarhita

Shi_Angel

Quistis18

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naruto fissava incerto Sasuke mentre si liberava delle corde. Al suo fianco Gaara faceva lo stesso.

Il moro invece lo guardava negli occhi inespressivo.

Era là, fermo, immobile a guardarlo e non aveva avuto nessuna reazione.

Non che Naruto, conoscendo il carattere, si aspettasse una reazione eclatante che sò, un urlo,uno sguardo assassino,un commento deluso o anche un pugno, perché no?

Ovviamente Sasuke non aveva fatto niente di tutto questo, come già aveva detto non era nel suo carattere.

Ma che non reagisse per nulla, bhe questo non se lo aspettava proprio.

Non aveva fatto ne uno sguardo sorpreso, ne deluso, ne arrabbiato.

Non sembrava nemmeno particolarmente infastidito dalla situazione (in fondo erano stati rapiti da degli sconosciuti!)

Sembrava veramente intenzionato ad ignorarli se non fosse stato per il fatto che da loro dipendesse la sua unica possibilità di uscita da quella stanza.

Li stava osservando con lo stesso interesse che un passante frettoloso rivolge alla gente che gli cammina di fronte, costretto a guardarla solo per evitare di andarci a sbattere, altrimenti ne farebbe volentieri a meno.

Naruto si allarmò parecchio a quella non reazione tanto che cominciò persino a chiedersi se l'avesse riconosciuto...

L'aveva riconosciuto, vero? Vero? o no?

Certo che l'aveva fatto non era stupido.... e allora perche lo guardava con quell'indifferenza che a lui non aveva mai rivolto, ma che riservava sempre e solo agli altri?

Un leggero panico cominciò a salirgli addosso.

Guardò Gaara come in cerca di consiglio ma trovò a ricambiare il suo sguardo uno quietamente furioso del rosso.

Quando Gaara diventava quietamente furioso c'era davvero da preoccuparsi.

Quando era completamene furioso allora sapevi come poteva finire, se proprio andava male ti pestava e ti riempiva di lividi, ma poi si calmava.

Un pò di ghiaccio, qualche cerotto e passava la paura.

Ma quando entrava in quello stato, che Naruto aveva definito di "furia quieta" allora non sapevi mai cosa poteva fare, se gli girava poteva anche piantarti in asso nel bel mezzo di qualsiasi cosa si stava facendo, e quello che dovevano fare loro era troppo importante per rischiare una cosa del genere.

Ma in che razza di casino si era cacciato ?

Aveva accanto a se due persone arrabbiate a morte con lui che fingevano calma e indifferenza e lui doveva interpretare i loro stati d'animo dai segnali che mandavano.

Cominciò a guardarsi intorno spostando il suo sguardo prima sul rosso e poi sul moro in maniera alternata, senza però dare l'impressione di essere andato in panico.

Doveva fare qualcosa, no?

Andare a parlare, chiarire si, ma con chi?

Ad interrompere i suoi pensieri ci pensò la voce gelida di Gaara (era arrabbiato! quella voce ne era la conferma!) che disse seccamente:

- SPIEGA. - con un tono che non ammetteva repliche.

Naruto si voltò leggermente verso di lui dando un fianco a Sasuke.

- Hanno rapito Sakura - disse senza troppi giri di parole.

- Non ho potuto fare niente, avevano in mano la ragazza priva di sensi, per questo mi sono distratto e ci hanno catturati. lo scommetto che è stato quello stronzo schifoso di…-

Mentre stava dicendo quella parole il tono di Naruto diminuì fino a zittirsi improvvisamente quando si ricordò di non essere solo, e lanciò un breve sguardo a Sasuke come per valutare la sua vicinanza.

Quel comportamento fu ovviamene percepito dall'altro e andò se possibile a peggiorare l’umore già pessimo di quest’ultimo che disse:

- uscirei dalla stanza se ne avessi la possibilità, visto che non ho il diritto di avere spiegazioni, ma se volete mi allontano così potete finire di parlare dei fatti vostri con comodo…-

E cosi dicendo voltò le spalle deciso a dirigersi verso il punto più lontano della stanza rispetto ai 2 ragazzi.

Naruto rimase profondamente ferito da quelle parole e dal tono neutro e allo stesso tempo gelido che aveva usato, che non si rese nemmeno conto di essersi girato per corrergli dietro e aver allungato un braccio per fermarlo.

Che. Cosa. Stupida.

E adesso?

Si ritrovò il viso del suo migliore amico, (ex-migliore amico probabilmente dopo tutta quella storia) che lo fissava in attesa.

L'unico pensiero coerente che lo sfiorò mentre valutava quello che doveva dire o non dire fu quello di definirsi un "ASSOLUTO COGLIONE” o un”Dobe" se si voleva citare Sasuke.

Perchè l'aveva fermato? Perché?

Aveva imposto lui stesso le condizioni di “non chiedere spiegazioni” e Sasuke stava sottostando senza battere ciglia. Quelle condizioni erano giuste lui non poteva spiegare tutto,non ne aveva il tempo, e allora perché adesso stava lì a cercare un modo per riparare l'orgoglio di Sasuke che sicuramente aveva subito un brutto colpo?

Era decisamente più importante spiegare la situazione a Gaara e mettere a punto un piano di fuga…

Allora perchè si sentiva così in colpa nei confronti di Sasuke da non avere la forza di lasciarlo ?

 Fece l'unica cosa che gli venne in mente e che si sentiva di fare

- Scusa – disse, sperando che il moro captasse la sincerità dei suoi sentimenti, sebbene la ragione continuasse a ripetergli che non aveva nessun motivo per cui si doveva scusare.

- ti spiegherò tutto te lo giuro, ma non adesso – aggiunse - adesso non posso… non c’è tempo. Ti prego per adesso fidati di me e i...-

- fidarmi? Fidarmi di te? Come puoi chiedermi una cosa simile dopo tutta questa storia? Dopo tutta questa messinscena? Come potrei fidarmi di te? –

Lo disse mettendoci quanto più veleno poteva in ogni parola, lasciando finalmente captare la rabbia che provava.

Naruto lo lasciò come scottato.

Non era la reazione che voleva ma almeno era una reazione; fu quasi contento.

Capiva esattamente che adesso non c’erano possibilità di essere trattato come un “amico” dal moro.

Peccato perchè lui non riusciva a fare diversamente.

- Infatti non puoi – rispose Naruto comprendendo – devi. Purtroppo devi fidarti che tu lo voglia o no, anche se a me piace continuare a credere che tu lo faccia di tua spontanea volontà, perché la nostra amicizia vale ancora qualcosa...-

Poi voltò le spalle pronto a tornare mesto verso Gaara.

Sasuke mentalmente imprecò...

Non poteva dire cose del genere… “ti fidi”,  “voglio credere nella nostra amicizia” …

Quel grandissimo stronzo era capace con poche semplici parole di mandare al diavolo tutto il suo irremovibile e ostinato orgoglio, che gli aveva imposto di essere  arrabbiato, e di convincerlo a fidarsi o quanto meno a non diffidare.

Credere nell’amicizia… ma era consapevole che lui era l’unica persona che considerasse degno della parola amico?

Sospirando e chiedendosi perchè fosse cosi incapace di far valere il suo carattere ostinato ed orgoglioso su Naruto, si voltò per seguirlo e ritornare sui suoi passi, ma prima doveva mettere bene in chiaro una cosa che, amici o no, gli stava rodendo il cuore dal momento in cui aveva scoperto (o meglio ammesso) che Naruto era Kyo.

- Naruto - disse reclamando l'attenzione del biondo (che aveva ancora i capelli tinti di nero). Pronunciare quel nome era stato così faticoso e aveva lasciato in bocca un gusto amaro. Sembrava che avesse avuto uno strano effetto anche sull’aria circostante perché era diventata improvvisamente gelida.

O forse era perchè erano seminudi in una stanza vuota che sentiva quel freddo? Eppure la sensazione di freddo opprimente durò solo un attimo, attimo in cui fu acutizzata ai massimi  livelli, ma comunque solo un attimo.

Fu come se pronunciare quel nome avesse posto fine al periodo di dubbi e incertezze che continuavano a roderlo e lesionarlo, e l'accettazione della verità era stata come un panno bagnato sulla fronte febbricitante, un vero sollievo.

Dopo il breve silenzio che aveva seguito la pronuncia di quel nome Sasuke fissò con nuova forza e determinazione lo sguardo di Naruto e, incapace di odiarlo come voleva, continuò:

- Quando questo sarà finito mi spiegherai tutto! Per filo e per segno… ma sappi che non servirà. Io ti arresterò come ho sempre detto di voler fare. E anche lui. Nessuna motivazione valida che tu mi darai servirà a farmi cambiare idea. Nessuna. Questa è solo una tregua . –

Disse quasi faticando.

Naruto sorrise, uno di quei sorrisi sghembi che Sasuke poteva attribuire al ladro Kyo ma che non sembravano cosi estranei al viso di Naruto.

Era un buon compromesso, la parola tregua significava che avrebbe potuto contare su Sasuke, magari non come amico ma come aiuto per uscire da quella situazione. E soprattutto non sarebbe stato d’intralcio.

Erano entrambe buone notizie.

-Allora ci vogliamo muovere?-

La voce fredda e imperturbabile di Gaara lo fece tornare in se. Sasuke fu infastidito dal tono scocciato usato dal rosso per rivolgersi a lui e quando alzo lo sguardo per fronteggiarlo vi trovò nell’altro una velata aria minacciosa rivolta esclusivamente a lui.

Lo vide mettere una mano sulla spalla di Naruto per richiamare la sua attenzione senza che questo sembrasse infastidito dal gesto, come se fosse una casa normale, mentre i suoi occhi restavano fissi su di lui.

- Allora ricapitoliamo un secondo – fece Naruto ignaro dello scambio di sguardi tra i due  - tanto per cominciare dovete sapere che l’essere che sta dietro a tutto questo ha un nome e si chiama Orochimaru.-

- Orochimaru? e chi è?-

- non è questo il momento di fornire informazioni dettagliate sbaglio o Naruto ha detto che non abbiamo tempo? –

Le parole di Gaara permearono Sasuke lasciando una vaga voglia omicida nei confronti del rosso.

- Non ho tempo per spiegarti tutto, c’è solo una cosa da capire. Lui è perfido. Non vi dovete assolutamente intromettere, nemmeno tu Gaara! Anzi se vogliamo continuare questa cosa mi dovete assicurare che non farete cazzate, con lui me la vedo solo ed esclusivamente io. Sono stato chiaro in questo? -

Gaara annuì, Sasuke rimase in silenzio.

 

- Ora la cosa più importante da fare è salvare Sakura, non posso fare nulla se hanno un ostaggio.-

- come mai l'hanno catturata? – chiese Sasuke costretto ad ottenere risposte alle sue domande solo mettendo insieme quel poco che diceva Naruto.

- Questo risulta un mistero anche per me - fece piano Gaara – come facevano a sapere di potere usare Sakura come esca?-

- Non penso che l’abbiamo scelta. Mi sarei comportato cosi per qualsiasi persona non solo per Sakura…non avrei mai potuto colpire nessuno se avevo un ostaggio in mano.-

- si ma non hanno scelto una persona qualsiasi bensì una delle tue amiche, tra l'altro la persona di cui Naruto è innamorato -

- Sakura è solo un’amica Gaara, lo sai bene che in realtà non sono innamorato di lei … -

- Ma non è quello che può sembrare ad una persona che ti conosce da poco. Non hai afferrato quello che intendevo dire. Hanno usato un’amico di Naruto per costringere Kyo ad arrendersi … -

- Non capisco dove vuoi arrivare… -

- Non ti viene proprio in mente? -

- Sai...-

La voci di Sasuke sorprese entrambi i ragazzi.

Naruto sgranò leggermente gli occhi cominciando a capire come era arrivata quell’ informazione nelle mani di Orochimaru mentre Gaara assumeva uno sguardo rivolto a Sasuke del tipo “allora non sei completamente stupido come sembra”

- impossibile - sentenziò Naruto - Non può lavorare con Orochimaru, non una persona come Sai.-

- Perché no? - feci il moro duro, non aveva mai avuto tanta simpatia per quel Sai ed era infastidito dal modo in cui il biondo difendeva a spada tratta un perfetto sconosciuto, da quando Naruto era cosi altruista?

- Questa volta do ragione a lui: Perché no? È l'unica spiegazione possibile. E’ l'unica persona di cui non abbiamo informazioni, non sappiamo da dove venga realmente ne per chi lavori.

- Non è possibile. Magari ha passato le informazioni a qualcun altro ma Sai non è proprio il tipo di persona da poter lavorare con Orochimaru, devi essere viscido quanto lui per potergli stare accanto. -

- Ma questa certezza non....

- Gaara ho detto No. Ti assicuro che è cosi. Io so riconoscere le persone e il loro animo, e non puoi permetterti di smentirmi perchè se non fosse vero quel giorno avrei dovuto credere alla tua colpevolezza e portarti alla polizia.-

Questa frase detta da Naruto ebbe il potere di far sbiancare l’altro ragazzo, se mai era possibile. Il suo sguardo era fiero e determinato.

Di quale evento stavano parlando? cosa era successo tra quei due che lui non sapeva?

Si rese conto improvvisamente che sapeva molto poco di Naruto e questo lo fece innervosire parecchio, anche perché l'altro pareva conoscere molte più cose di lui ed essere in qualche modo più vicino all’amico.

Cos’era quello che stava provando, gelosia? E perche mai doveva essere geloso di un tipo , per di più bugiardo come Naruto? Se solo avessero smesso di fissarsi in quel modo…

- Scusa - disse infine Gaara cedendo allo sguardo di Naruto - Non volevo dubitare di te. Mi fido del tuo giudizio. Se dici che Sai non lavora con Orochimaru ci credo...-

Sul volto di Naruto si allargò uno splendido sorriso.

- Orochimaru è subdolo e meschino, ma è molto carismatico. È capace di farti fidare di lui per poi pugnalarti nel momento in cui meno te l'aspetti, quando te ne accorgi è già troppo tardi per poter fare qualcosa. Per lavorare con una persona viscida come lui ed essere ancora vivo ci vuole una persona altrettanto viscida e meschina …-

Sasuke vide una mano del rosso andare a stringere quella dell'altra ragazzo per tirargli su il morale. Sentì il fastidio aumentare, tanto più quando si accorse che il rosso teneva lo sguardo fisso su di lui con un sorriso strafottente. Perche lo guardava in quel modo? Voleva forse sfidarlo ?

Era una sfida per conquistare la fiducia di Naruto?

Si rese conto che era una cosa stupida su cui impuntarsi ma il suo cervello non potè fare a meno di pensare che Naruto, su lui non fosse stato il suo acerrimo nemico e se non avessero appena litigato per la piccola questione che gli aveva mentito, sarebbe stato sicuramente più legato a lui che non a quella sottospecie di semaforo.

Stava davvero pensando quelle cose?

Doveva esserci un grosso sbaglio in tutta quella storia.

Stava perdendo i suoi punti fermi: lui era il detective, il buono e stava con i buoni e Naruto, Kyo, era il cattivo.

E il cattivo doveva perdere ed essere sconfitto da loro. Perché non poteva essere  ancora tutto così semplice?

Da quando la figura di Kyo e quella di Naruto si erano sovrapposte non riusciva più ad inquadrare dove fosse il bene e il male e chi avesse ragione e chi torto . Non era più bianco o nero ma i colori si erano mischiati in un'assurda poltiglia  grigiastra che lo mandava in confusione. Se oltre a questo si aggiungeva la consapevolezza di quello che lui... per Naruto...

Portò una mano per massaggiassi le tempie doloranti, sentiva che stava per scoppiargli un mal di testa  terribile. Doveva farsi una ragione di quello che stava succedendo se non voleva impazzire.

Gettò un'occhiata a Naruto che continuava a spiegare i motivi per cui Sai non poteva lavorare con quel tale Orochi-qualcosa quando lo vide rabbrividire per il freddo.

Con gli occhi ridotti a due fessure osservò Gaara avvolgere un braccio attorno alle spalle del più piccolo per dargli calore e dovette ringraziare tutta la sua buona volontà per non dire qualcosa di profondamente offensivo che sarebbe stato di certo fuori luogo.

Non poteva permettersi anche un mal di testa se voleva uscire sano di mente da quel posto e così giunse ad un tacito accordo mentale che avrebbe almeno per un po’ messo a tacere le collisioni nel suo cervello.

Quello che ora era davanti a lui era Naruto, non Kyo, ed era un suo amico, o quasi. Quindi lui non stava collaborando con un ladro ma con un amico.

Questo i suoi principi morali l’avrebbero permesso, la sua coscienza l’avrebbe accettato.

E il fastidio che provava era solo premura per il suo amico che aveva una specie di sanguisuga dai capelli rossi attaccata addosso.

- Sasuke hai qualche idea? -

La domanda lo spiazzò e si scoprì completamente all'oscuro di quello che quei due si erano detti.

- probabilmente non ne ha idea, o non vuole aiutarci - fece Gaara consapevole che l’altro non avesse la minima idea di quello che gli avevano chiesto.

Naruto lo ignorò e ripetè la domanda:

- C'e qualcuno da cui dobbiamo stare lontani e che dobbiamo identificare, ed è qualcuno che collabora con Orochimaru, e sono più che sicuro che è qualcuno ripugnante almeno quanto lui, falso e doppiogiochista, abbastanza esperto e insospettabile per essere arrivato cosi vicino a Sakura senza suscitare sospetti tonto da riuscire a catturarla. Non ci vuole molte a fare a più due, suppongo che i dettagli del modo in cui sono entrato nella camera di Sakura non sono di dominio pubblico. Deve essere per forza uno tra gli agenti. Forse più di uno anche se dubito che ci possano essere più persone viscide concentrate nello stesso posto.-

Sasuke alle parole “viscido” e “uno tra gli agenti” riuscì a collegare solo un nome. E forse era quello giusto. Kabuto.

La descrizione di Naruto gli calzava a pennello. Era sempre stato sospettoso nei suoi confronti e una volta aveva pure sospettato che passasse informazioni all'esterno in cambio di denaro, ma questi suoi sospetti non avevano trovato conferma.

- Kabuto!-disse con una certa urgenza – sono sicuro che è lui, è l’unico in grado di fare una cosa del genere e non era presenta a casa del commissario quando tu  … -

Naruto parve pensarci su.

-      Un tipo con gli occhiali e la faccia strana e dei capelli tipo così? – fece gesticolando in maniera ridicola.

Sasuke si chiese come un tale idiota avesse potuto fregarlo più di una volta e soprattutto come potesse attrarlo in quel modo.

- uhm -  fece annuendo.

- Bene –Naruto sembrava soddisfatto. - Perfetto.-

- Perché perfetto?-

- Perchè potremo farci dire dove si trovano Sakura e Orochimaru e senza neanche troppa difficoltà ho gia un piano. –

Sasuke  continuava a non capire mentre Naruto e Gaara si scambiavano uno sguardo di intesa.

- Per prima cosa dobbiamo uscire da qui… e farlo in fretta è già tardi.- fece Gaara alzandosi e dirigendosi verso la finestra.

Nanto lo imitò. Sasuke pur non capendo fece lo stesso.

- Scendiamo dalla finestra? -

- si, ho portato una corda.-

- Non c'erano delle guardie?-

- Sistemate, saranno ancora dormendo.

- Perfetto. Quante erano?-

- 2 al piano terra e una per ogni piano. Siamo al 5 piano quindi spero che qualcuno qui non soffra di vertigini – fece ghignando rivolto verso Sasuke.

- le guardie dietro la porta avevano l'ordine di avvisare non appena sentivano dei rumori provenire da questa stanza segno che vi eravate svegliati. Le ho fatte allontanare con una scusa ma non dovrebbero essere di ritorno a momenti, non mi ero accorto che fosse cosi tardi…-

- Perfetto quindi se passiamo dalla finestra dovrebbero continuare a credere che siamo rinchiusi.

- Si-

- Gaara ci servono anche dei vestiti. -

- possiamo utilizzare quelli delle guardie svenute al piano terra sperando che siano ancora lì e che nessuno si sia accorto di loro.

- ottimo ! ti adoro gacchan , vado a fissare la corda –

- chiamami di nuovo in quel modo Naruto e ti lego insieme alla corda facendoti rimanere qua … -

Con una risatina Naruto prese dalle mani del rosso uno spago dall’aspetto molto resistente e si diresse in un angolo della stanza cercando un punto in cui fissarlo.

- Sei riuscito a rovinare un piano quasi perfetto detective dei miei stivali … -

Sasuke sgranò gli occhi non sicuro di quello che aveva sentito.

Il roso si era rivolto a lui con un tono cosi basso e carico di odio che non poteva essere certo di non esserselo sognato , ma il suo sguardo diceva il contrario.

Prima che potesse controbattere Gaara continuò:

- Naruto ha aspettato tanto il momento di ritrovare Orochimaru per fargliela pagare, e tu con quell’altra stupida dai capelli rosa rischiate di far saltare tutto, ma sappi una cosa , non ti permetterò di intralciarlo…  e ne tantomeno di conquistarlo, perché solo io so come renderlo felice … -

A Sasuke quella parve una vera e propria dichiarazione di guerra, mai una persona l’aveva guardato con tanto odio …

Non potè rispondere, in fondo non sapeva neanche cosa rispondere, perche Naruto era tornato tutto allegra e gli porgeva l’estremità della corda.

- Andrà prima Gaara, - disse – tu sarai in mezzo a noi e io scenderò per ultimo, in questo modo non dovresti correre rischi. Ricordati di afferrare la corda in questo modo o rischi di tagliarti  - fece Naruto serio mostrando a Sasuke il modo in cui doveva afferrare la corda.

Gaara intanto aveva afferrato l’estremità e si era calato dalla finestra.

- Avanti afferrala e calati! – fece serio il biondo.

Sasuke non si fece ripetere due volte le istruzioni.

Trovava quella situazione quasi surreale mentre teneva le mani ben salde sulla corda e cercava un qualche appoggio sul muro per poggiare i piedi ed evitare di scivolare. Si sentiva quasi un ladro.

Gaara non si era ancora calato completamente, lo stava aspettando come aveva detto Naruto.

Sentiva le mani surriscaldarsi e dolere nei punti in cui la corda si attorcigliava, era sicuro che sulla sua pelle sarebbero rimasti dei segni rossastri, se non addirittura dei tagli.

Invidiò per un attimo la naturalezza con cui quei due sembravano poter fare quel genere di cose.

Cominciò a scivolare piano lungo la parete sentendo di colpo la forza di gravità che lo attirava verso il basso. Chiuse gli occhi istintivamente, vide Gaara scendere di qualche altro metro.

Si fece forza e segui il suo esempio mentre Naruto sopra di lui si calava dalla finestra aggiungendo nuovo peso alla corda.

Sasuke per un folle momento pensò che quel misero filo non avrebbe potuto reggere il peso di loro tre tutti insieme, augurandosi sinceramente di sbagliarsi.

Non potè fare a meno però di notare che anche Gaara aveva accelerato la sua discesa quindi smise di farsi domande inutili su come sarebbe stato schiantarsi al suolo e si concentrò sulla discesa.

Dopo un paio di metri risultò tutto più facile come se fosse una cosa abitudinale e si arrischio ad alzare la faccia verso Naruto per vedere a che punto era.

Quando si ritrovò una visuale completa del fondoschiena dell’amico con la schiena ancora scoperta e i muscoli delle gambe e delle spalle in tensione, decise che non avrebbe fatto più un’azione tanto avventata come quella di alzare lo sguardo, se no si deconcentrava e rischiava veramente di sfracellarsi al suolo.

Toccare con i piedi la terra di nuovo fu una sensazione davvero sollevante.

Gaara gli diede una mano più per dimostrare la sua superiorità che per vero senso di altruismo, cosa che lo fece infuriare nuovamente, mentre Naruto atterrò con molta agilità qualche metro più in là.

Lo vide poi armeggiare con la corda e dare un paio di forti strattoni in direzioni diverse.

Dopo pochi colpi la corda venne giù cancellando le tracce del loro metodo di fuga.

Quando notò lo sguardo stupefatto di Sasuke, Naruto gli rivolse un piccolo ghigno sussurrando “ i trucchi del mestiere”.

Gaara si era allontanato, non sapeva dire verso quale direzione e lui era rimasto da solo con il suo (ex) migliore amico e un silenzio irreale a circondarlo.

Fu Naruto ad interrompere quel silenzio.

-      Gaara sarà andato a procurarci dei vestiti o per lo meno una giacca da indossare … - siegò semplicemente.

-      Uhn… - fece Sasuke non trovando altre parole sensate da pronunciare.

Involontariamente si andò a toccare con le dita in palmi delle mani su cui vi era un evidente segno rosso dovuto allo sfregamento.

-      Ti sei fatto male? È stata la corda vero? –

-      Certo che no idiota, non è niente! –

Naruto ignorò i suoi commenti e gli prese le mani studiando i segni.

-      L’ho sempre detto che avevi una pelle delicata, non saresti prorpio adatto a questo genere di cose Sask’e, - fece giudicando i segni rossi non troppo gravi.

Sasuke ritrasse le mani quasi offeso. Quello stupido voleva forse dire che lui non era capace di calarsi da una finestra senza arrossarsi i palmi e quella sottospecie di pomodoro con le gambe invece si?

-      Non era mica un’offesa teme! Fa parte del tuo essere, non fare il permaloso! –

Segui un altro momento di silenzio imbarazzato in cui i due si scrutarono diffidenti.

Naruto poi fece una risatina e voltò la testa.

-      Che c’è? –

-      Cosa? –

-      Ho detto che c’è dobe!-

-      Niente …-

-      Non ci provare…cos’era quella risatina? –

-      Ah … solo un pensiero-

-      Dillo ! –

-      Era una cosa stupida! Stavo solo pensando che adesso noi due ci somigliamo, cioè ho i capelli scuri come i tuoi solo gli occhi sono diversi, potrebbero scambiarci per fratelli^^ …-

-      Dobe! … -

Sasuke aveva fatto quella considerazione da un po di tempo ormai , ma davvero non voleva essere per  Naruto solo un fratello…

-      Ecco ! – fece Gaara spuntando da dietro dei cespugli mentre gli porgeva due giacche di pelle trafugate a qualche losco individuo che era sicuramente di guardia.

-      Dormono ancora? –

-      Si profondamente, devi ringraziare quel pazzo bombarolo perchè il gas soporifero che ha ideato stavolta batte tutti i tentativi precedenti!-

-      Ahahah, ma dei non ha la minima idea dell’utilizzo dei suoi marchingegni!-

-      Non gli dispiacerebbe, credimi! Ah, Naruto ti ho preso anche questo.-

-      Cos’è? –

-      Un cellulare! –

-      E che dovrei farci? –

-      Chiamare Tsunade! –

-      Nono no! Non se ne parla nemmeno quella mi ammazza! Inventa un modo per uccidermi al telefono , si mete ad urlare finchè non svengo ! sul serio ! non è una buona idea! –

-      Invece è un’idea ottima, tu chiami Tsunade ti prostri in mille scuse e le fornisci le spiegazioni necessarie pregando che seriamente non conosca un modo per ucciderti al telefono e poi organizziamo un piano per stanare Orochimaru prendendolo di sorpresa e salvare Sakura… -

Pur terrorizzato all’idea Naruto dovette ammettere che era la sola cosa da fare.

Rassegnato prese il cellulare dalle mani di Gaara e compose il numero.

-      Pronto? –

-      Ehm… baa-chan? –

-      Tu brutto maledettissimo idiota! COME OSI CHIAMARMI COSI ORE DOPO CHE SEI SCOMPARSO COME SE NULLA FOSSE SUCCESSO? –

Le urla di Tsunade furono tranquillamente udite anche dagli altri due ragazzi che non erano al telefono, man mano la donna continuava a sfogarsi più Naruto si faceva piccolo piccolo pigolando scuse a non finire.

Dopo dieci minuti buoni Tsunade smise di urlare dando a Naruto la possibilità di spiegare quanto era successo.

Dopo un momento di silenzio Sasuke vide il più piccolo avvicinarsi a loro e staccare il telefono dall’orecchio.

-      Tsunade vuole parlare con tutti – disse schiacciando il pulsante per attivare il vivavoce.

-      Buonasera a tutti marmocchi. Bene abbiamo poco tempo perciò statemi a sentire o l’effetto sorpresa potrebbe saltare. Uchiha sei lì giusto? Non voglio sapere come tu ti sia trovato in mezzo a questa situazione ma adesso sei in ballo e devi ballare . hai il numero di telefono di questo Kabuto . –

Un po’ offeso e un po’ sorpreso per i modi burberi che dimostrava la donna Sasuke si sentì chiamato in ballo facendo appena in tempo a registrare l’informazione che la donna dall’altro capo del telefono si chiamava Tsunade e che , se ricordava bene, doveva gestire quella stupida scuola di magie…

-      Certo che ho quel numero – fece

-      Bene allora dimmelo, vedrò se posso rintracciare la posizione del telefonino e fornirvela. –

-      Può farlo davvero? –

-      Per chi mi hai preso, moccioso? Certo che posso farlo! In men che non si dica vi porterò da questo Kabuto, e lui ci porterà da Orochimaru… Ho già un piano in mente ma dovrete prestare la massima attenzione tutti quanti … -

 

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- non posso crederci, l’ha trovato davvero …- fece Sasuke nascosto dietro un paio di cassonetti mentre osservava la sagoma occhialuta di Kabuto fumarsi una sigaretta in un vicolo solitario.

- mai dubitare di Tsunade, riesce a fare tutto quella donna! –

- volete stare zitti? Ci faremo scoprire… -

- credete che il piano funzionerà? –

- Gaara è bravissimo in queste cose, fidati di lui.-

Sasuke trovava estremamente irritante l’immensa fiducia che Naruto riponeva in quel tipo ma non disse nulla.

- io sono pronto posso cominciare anche subito. –

- fa attenzione mi raccomando –

- si non ti preoccupare! Naruto? –

-si? –

- non mi auguri buona fortuna? –

Sasuke non capì cosa volesse il rosso ma Naruto parve capire e sorridendo si avvicinò a Gaara.

Sasuke vide la scena come se fosse rallentata: Naruto che metteva un braccio attorno al collo di Gaara, il suo viso che si avvicinava, le labbra che si sfioravano, gli occhi chiusi del biondino e quelli aperti agghiaccianti dell’altro ragazzo fissi sui suoi.

Il contatto in realtà durò neanche un secondo ma Sasuke non l’avrebbe mai detto.

-      Buona fortuna Gaara! – fece sorridente Naruto.

 

Fine.

 

Il seguito al prossimo capitolo, adesso sono tornata a ritmo regolare!

L’estate per me è deleteria tra le sessioni estive degli esami, la settimana del ferragosto e la settimana di vacanza e poi la sessione d’esame di settembre.

Praticamente per tre mesi non ho potuto ne scrivere ne commentare ma adesso ho ripreso a ritmo regolare!

Sto fine settimana vado a romics a fare cosplay e a vedere se se riusciamo a partecipare alla gara quindi ci rivediamo la settimana prossima con i resoconti del romics e il prossimo capitolo.

Vi voglio bene.

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Capitolo 13
*** è la mia battaglia! ***


Ringrazio di cuore:
yukochan
quistisù18
shi_angel
 
 
vi lascio al capitolo
  HO LITIGATO CON IL CODICE HTML NON RIESCO A FARLO IN MANIERA PIù DECENTE METTE SPAZI A CACCHIO MA SPERO NON INFLUISCA CON LA LETTURA! SE SI DITEMENTLO CHE VEDO DI FARE QUALCOSA!
 

 
 
 
 
Kabuto se ne stava tranquillo a fumare una sigaretta poggiato di spalle al muro che dava su un vicoletto buio, non lontano dalla sede centrale di una famosa industria automobilistica che contava numerose filiali sparse in tutto il mondo.
Kabuto  trovava qui molti dei suoi “soci” interessati a qualche scambio proficuo di informazioni per poter permettere il passaggio di qualche camion che non trasportava solamente pezzi di automobili, o permettere a qualche autista non proprio in regola l’ingresso in Giappone.
Piccoli favori insomma, niente che comportasse un suo impegno in prima persona, lui non era tipo da sporcarsi le mani. Al massimo i suoi sforzi erano rivolti nel passare le informazioni a chi di dovere e sviare l’attenzione dei suoi colleghi al momento giusto.
Ma le sue regole erano chiare, non si sarebbe mai intromesso in prima persona in uno di quegli “affari”
Peccato che quella sera aveva mandato a puttane proprio quella regola!
Non solo aveva partecipato attivamente al rapimento di Sakura ma adesso si ritrovava a fare la guardia ad un ragazzino e ad un suo quasi collega in attesa del loro risveglio.
Se solo pensava al mega guaio in cui si era cacciato questa volta non poteva diventava nervoso a livelli assurdi.
Gettò la sigaretta a metà resosi conto del sapore amarognolo del tabacco che gli impregnava la lingua, ma era consapevole che di li a poco ne avrebbe accesa un'altra.
Aveva rapito Sakura, quello era stato orribile.
Aveva dovuto agire non solo in prima persona ma addirittura a volto scoperto per avvicinarla e poi tramortirla. Non che si preoccupasse troppo della ragazzina in se ma quanto del fatto che quella ragazzina era la figlia del suo capo.
Ma perché diavolo ci era dovuto andare lui?
Quando aveva ricontattato Orochimaru sperava in un guadagno facile e veloce e soprattutto consistente.
E Orochimaru alla notizia della somiglianza di quel ragazzino con un tale di qualche anno prima era sembrato raggiante e gli aveva promesso tutto quello che voleva.  Avrebbe dovuto subito che c’era un inganno, Orochimaru non era persona a cui potevi dire di no.
Aveva preteso di poter avvicinare quella ragazzina e poi aveva preteso, senza possibilità di replica, che fosse lui a doversi occupare di quella parte del piano.
Come già detto Orochimaru pagava bene ma non accettava un no come risposta.
Sospirò indeciso se continuare a stare ed accendersi un'altra sigaretta o provare a chiamare quegli idioti che erano di guardia nel deposito, per sapere se c’erano novità.
Si era cacciato in un a brutta situazione.
Se mai si fosse risolta in positivo non avrebbe potuto uscirne senza fornire spiegazioni.
Sperava solo che Orochimaru ammazzasse Sakura, cosi non poteva più riconoscerla …
Mentre aveva deciso di prendere il cellulare in mano sentì un verso dolorante provenire alle sue spalle .
Rimise velocemente il cellulare in tasca, poteva essere benissimo un ladruncolo che voleva guadagnarsi la serata.
Vide invece una sagoma barcollare verso di lui, tenendosi una mano alla testa, una chioma di capelli rossi e dei vestiti in condizioni pessime.
Era indeciso se accorrere ad aiutarlo ( perche mai sporcarsi senza tornaconto?) o far finta di non averlo visto.
Il giovane (adesso che si stava avvicinando e poteva vederlo meglio poteva dire con certezza che era un ragazzo) barcollò ancora verso di lui e alzo il volto mostrando due occhi vacui di un colore chiarissimo. Sembrava alquanto smarrito e, si teneva la testa, probabilmente aveva avuto un colpo da qualche delinquente, i jeans erano stappati sulle ginocchia e semi aperti mentre la camicia era completamente sbottonata.
Non ci voleva molto a capire cosa fosse successo ad un ragazzo cosi carino che girava solo a quell’ora della notte, o almeno cosa stava per succedere visto che il ragazzo sembrava essere scappato via.
Visto la situazione lo stress accumulato forse poteva…. Si era già compromesso troppo in questa giornata doveva davvero rischiare?
Intanto il ragazzo pareva averlo visto.

 

  • Chi…chi sei ? – disse impaurito strizzando gli occhi. Evidentemente la botta in testa che aveva preso era stata più forte del previsto.
  • Sono un agente  - rispose avvicinandosi e sfruttando il fatto di indossare la divisa di ordinanza.

il ragazzo si avvicinò di corsa inciampando nei propri pantaloni che continuavano a scendere lasciando scoperte sempre più ampie porzioni di pelle e finendo quasi addosso all’albino.
Kabuto lo afferrò per le spalle sentendo sotto le dita la pelle liscia e la leggera muscolatura .

 

  • Tu …tu … chi sei? …chi? -

Il suo sguardo sembrava non riuscire a metterlo bene a fuoco e pareva vagare nei dintorni,  sembrava abbastanza stordito per ricordarsi qualcosa una volta ripreso  … e per di più il vicolo era buio  …
 

  • Kabuto   - disse con sicurezza cambiando la sua espressione in un ghigno vero e proprio.

Quello era decisamente un regalo mandato li da qualcuno per alleviare il suo stress.
Il ragazzo dai capelli rossi si aggrappò con forza alla sua giacca mentre la camicia scivolava giù lungo le spalle  e fisso i suoi occhi chiari sul viso dell’altro.

 

  • Tu … tu … aiuto! Tu mi aiuterai vero? Mi aiuti? –
  • Oh non ti devi preoccupare, - fece Kabuto in tono malizioso – ci penso io , mi occupo io di tutto – quasi mancava la risata finale per coronare quella frase ambigua.

Quello che Kabuto non si aspettava fu che a quelle parole lo sguardo vacuo del ragazzo dai capelli rossi cambiò immediatamente e si trasformò in uno sguardo duro e determinato.
 

  • Grazie tante era esattamente quello che volevo sentirmi dire! -

La sua espressione persa mutò in un sorriso di scherno e questo suo mutamento improvviso bastò a lasciare confuso l’agente che non si accorse della ginocchiata in pieno stomaco fino a che non senti il fiato corto e la fitta dolorosa che lo costrinse ad indietreggiare perdendo l’equilibrio e cadendo rovinosamente sulla schiena.
Non fece nemmeno in tempo a realizzare il fatto che fosse finito per terra che sentì un rumore sospetto seguito subito dopo da un braccio che gli passò attorno al collo abbastanza stretto da poter avvertire la minaccia chiara che trasmetteva : fa qualcosa che non devi e stringo fino a soffocarti.
Kabuto capì in quel momento che quella giornata era stata un completo disastro, iniziata male a andata a finire peggio.
Con il fiato che si stava facendo corto e il cuore che aumentava i suoi battiti Kabuto vide il ragazzo dai capelli rossi di frante a lui alzarsi i pantaloni e richiuderli.  Poi lo vide estrarre dalla tasca un oggetto simile ad un cellulare. Con aria ghignante lo portò vicino alla bocca.

 

  • Hai registrato tutto? –
  • Certo, dammi dieci minuti e ti invio quello che ti serve , fatevi dire quello che vi serve e legate quel verme schifoso. Lasciatelo lì ci penserò io ad avvisare l’ispettore non appena sarete partiti. –
  • Perfetto. – fece il rosso e premette un tasto sul ricevitore come per spegnerlo.

Poi il suo sguardo andò sulla persona alla sue spalle che lo teneva stretto con il braccio intorno al collo.
Il rosso gli passò il ricevitore e quello allungò una mano e lo prese. Kabuto non osò alzare lo sguardo per capire chi fosse la persona che lo teneva bloccato per terra.
Il rosso infine riportò il suo sguardo su di lui.
Ghignò.

 

  • Bene Kabuto abbiamo scoperto un altro dei tuoi brutti vizi oltre ad essere una spia sei anche un pervertito. Queste cose non ti saranno favorevoli una volta che arriveranno alle orecchie dell’ispettore Haruno, non credi? –

Kabuto provò a divincolarsi ma il braccio intorno al suo collo si fece più stretto segno che non poteva e non doveva muoversi.
 

  • Che cosa vuoi? – chiese ritenendola una domanda più utile di “chi sei“, a cui sicuramente non ci sarebbe stata risposta.
  • Soldi? Vuoi entrare nel giro? Caschi male io non comando un bel niente qui.-

Il ragazzo dai capelli rossi proruppe in una fragorosa risata che non durò poi molto.
 

  • Lo so benissimo verme. – disse abbottonandosi la camicia con estrema lentezza.
  • Quello che ci serviva da te lo abbiamo già preso. Ci serve un ultima cosa che ci dirai in questo preciso istante . –
  • non vi darò un informazione così facilmente, se mi conosci così bene come dici sai che sono abituato a trattare  -
  • oh ma vedi tu adesso non sei assolutamente in condizioni di poter trattare Kabuto – disse una voce diversa che proveniva da qualche parte alle sue spalle ma che Kabuto, con orrore riconobbe immediatamente .
  • Sasuke… -

Sasuke Uchiha spuntò davanti ai suoi occhi con in mano una pistola puntata contro di lui e lo sguardo gelido.
 

  • Tu non dovresti essere chiuso in una stanza con Kyo? –
  • Come sai bene non tutte le cose sono come sembrano  - fece freddo avvicinando la pistola alla sua fronte.

Kabuto cominciò a sudare freddo. Sasuke lo odia così tanto da arrivare a spararlo a sangue freddo senza motivo?
 

  • Non lo faresti mai – disse non troppo convinto. – dovresti dare troppe spiegazioni e la tua carriera da ispettore? Hai già rinunciato? –
  • Pensi davvero che se dicessi che ti ho sparato per legittima difesa l’ispettore Haruno non mi crederebbe? Abbiamo la tua voce registrata potrei fingere di essere io il ragazzo attaccato … non mi dovrei nemmeno sforzare ad inventare una scusa…-

Kabuto stava andando in serio panico. Erano in tre contro uno, non poteva fare nulla se lo volevano morto… ma davvero quel pivellino aveva un senso di giustizia troppo profondo per uccidere qualcuno a sangue freddo.
 

  • Sasuke , tu non puoi… uccidere non sarebbe giusto e lo sai anche tu , … sei andato contro  i tuoi stessi ideali? –
  • Oh ma io non ho intenzione di ucciderti, sarebbe molto più comodo darti in pasto ad Orochimaru … -

Kabuto sbiancò; Sasuke non seppe dire per quale motivo, forse perché lui era a conoscenza del suo legame con Orochimaru, o forse perché quel tale era davvero cosi terribile come aveva detto Naruto.
Fatto sta che vide Kabuto cambiare atteggiamento e cominciare a pigolare e a supplicare di risparmiarlo.
Rimase senza parole… era esattamente la reazione che avevano pronosticato Naruto e Gaara.
Avevano ideato quel piano assurdo in cui Gaara doveva adescare Kabuto, insieme a quella pazza dall’altra parte del telefono.
Non poteva funzionare, aveva pensato e l’aveva anche detto a voce alta ma gli altri sembravano più che convinti di avere buone possibilità.
Gaara non poteva adescare Kabuto, era contro tutte le leggi della natura…. Ma quando poi l’aveva visto in quelle condizioni … mezzo svestito , con una faccia impaurita… era rimasto senza parole. Chiunque, e sottolineiamo chiunque, avrebbe avuto cattivi pensieri dopo quella visione.
Si era voltato verso Naruto e aveva detto che quello che stavano facendo non solo non era ortodosso ma era chiaramente pericoloso.
Naruto aveva risposto al suo stupore con un’alzata di spalle dicendo semplicemente che avevano imparato a fare un po’ di tutto per cavarsela in ogni situazione.
Da lì a sostituire  l’immagine di Gaara con quella dell’amico biondo ci volle molto poco e davvero non sapeva dire se era più arrabbiato o… o… o altro!
Gaara con quella messinscena doveva riuscire a registrare un paio di frasi dette da Kabuto per poterle riutilizzare per la seconda parte del piano, e sebbene l’idea gli era sembrata assurda il ragazzo dai capelli di fuoco ci era riuscito in pieno.
Lui non doveva fare nulla doveva servire solamente a spaventare ulteriormente Kabuto e a farsi dire l’ultima importante informazione.
Ignorando i lamenti do Kabuto lo fissò negli occhi e con ancora la istola puntata alla tempia disse:

 

  • Se ci tieni alla tua vita come dici, dimmi dove si trovano Sakura e Orochimaru. –

Il suo tono era risultato freddo come non mai e non aveva mostrato esitazioni.
 

  • Se scopre che ti ho detto dov’è mi ammazza! Tu davvero non capisci? Se … -
  • Se tu non ci dici dov’è lo troveremo esattamente come abbiamo rintracciato te e ti ammazzo io. Non cedo che tu abbia molta scelta…-

E effettivamente non l’aveva.
Non ne avrebbe avuta nemmeno se fosse stato libero, erano pur sempre tre contro uno.
Kabuto provò l’ultima volta a divincolarsi cercando con gli occhi disperatamente una soluzione, una via d’uscita…
Ma capì di non averne.
E finalmente cedette.

 

  • Va bene, vi dirò dove sono… -

 
 
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Erano arrivati davanti ad un grande palazzo che ospitava uffici.
Visto l’ora tarda tutte le stanze avevano la luce spenta ma loro sapevano benissimo che da qualche parte all’ultimo piano di quel palazzo vi erano Orochimaru e Sakura, tenuta prigioniera.
Avevano lasciato Kabuto legato e imbavagliato dietro un bidone.
L’avevano bendato e l’avevano fatto girare su se stesso e poi in tondo per fargli perdere il senso dell’orientamento.
Poi l’avevano fissato al bidone legando anche mani e piedi in modo che non potesse in nessun modo alzarsi e scappare via o fare in qualche modo rumore per attirare l’attenzione.
Gaara aveva proposto di stordirlo in qualche modo ma Naruto si era opposto categoricamente.
Aveva anche rifiutato di sciacquarsi i capelli, dicendo che per il momento era meglio se continuavano tutti a credere che Kyo fosse scuro.
Tsunade gli aveva richiamati passandogli un file con le parti della voce di Kabuto che sarebbero servite per entrare nell’ufficio dove tenevano Sakura.
Il problema era Orochimaru.
Se seguivano il piano di Tsunade avevano il tempo contato.
Tsunade avrebbe avvertito la polizia che c’erano persone legate nei pressi del palazzo dove li tenevano prigionieri.
Se aveva ragione allora Orochimaru ascoltava le informazioni della polizia e avrebbe capito che c’era qualcosa che non andava. Si sarebbe allontanato dall’ufficio e allora loro avrebbero avuto campo libero.
Avrebbero potuto liberare Sakura.
Ma dal momento in cui faceva quella telefonata non avrebbero potuto sbagliare più niente, avevano i minuti contati.

 

  • Voi prendete Sakura, la liberiamo e la portate in salvo e poi sparite! Non fatemi ripetere questa cosa, me la vedo io non voglio altri coinvolgimenti! –

A quel punto per Sasuke era stato troppo non poteva continuare a far finta di nulla.
Bloccò Naruto per un braccio e lo costrinse a girarsi e a guardarlo negli occhi.
Nonostante i capelli scuri quegli occhi non mentivano.

 

  • Adesso basta sono stato al tuo gioco fino ad ora, ma adesso basta, che cosa vuole questo tipo da te? –
  • Sasuke adesso non è proprio il momento per …-
  • Non me ne frega nulla delle tue scuse, se non mi dici almeno questo io ti arresto in questo momento, o ti pesto cosi non potrai più fare nulla di quello che hai in mente di fare. Parli come se c’è sul serio il rischio che ti ammazzino… -

Le parole di Sasuke erano state dettate un po’ dal trasporto del momento un po’ dalla voglia di sapere qualcosa, ma la reazione che ebbe Naruto non gli piacque per nulla.
Abbassò gli occhi, come se stesse cercando le parole giuste per dirlo o semplicemente il coraggio.

 

  • Credo che voglia dei soldi , o meglio una combinazione che conosco solo io così potrà prendersi il denaro che non è riuscito a prendersi un po di anni fa… -

Fu solo in quel momento che a Sasuke venne un illuminazione e si ricordò di quell’articolo di giornale che aveva letto e della storia dell’incidente in cui erano morti una coppia di imprenditori inglesi, che tutto pareva tranne che un incidente…
I pezzi cominciarono a ritornare alla mente

 

  • Parli della coppia dell’incidente? Naruto tu sei? –
  • Non è stato un incidente. I miei genitori sapevano benissimo che li avrebbe fatti uccidere e non potevano fare niente. Hanno fatto l’unica cosa che era rimasta nelle loro possibilità, mettermi in salvo e assicurarsi che avessi un buon futuro. mi hanno lasciato una piccola fortuna, la stessa su cui Orochimaru tenta di mettere le mani, e hanno fatto in modo che Orochimaru non potesse toccarla. Sai Orochimaru ha degli avvocati potenti, li ha incastrati. Alla loro morte avrebbe incassato tutto. Ma i miei hanno deciso di prendere qualche precauzione. Hanno lasciato una chiave e una combinazione per aprire il caveau alla banca e prima di partire quella sera maledetta mi hanno fatto imparare quella stupida serie di numeri che non capivo a cosa servisse. Mamma poi è sparita per qualche giorno, adesso so che è andata a nascondere la collana, il secondo tassello per arrivare ai soldi. Quando Orochimaru l’ha saputo è andato in bestia, aveva speso troppo tempo per quell’impresa e non aveva ottenuto nulla. Io dovevo essere in macchina con loro , mi hanno dato per morto ma il mio corpo non risulta essere stato trovato. Tsunade si è presa cura di me. Sapevamo che l’ultimo luogo in cui era stata mia madre era questa città e mi sono trasferito qui. E lo sapeva anche Orochimaru. Per questo abbiamo inventato il giochino di Kyo e delle pietre azzurre, sicuramente prima o poi quel verme si sarebbe fatto vivo e così è stato. Lo capisci adesso Sasuke? È la mia battaglia! Non posso permettere che qualcun altro la combatta al posto mio ne tantomeno posso permettere che tu o Gaara ne rimaniate coinvolti, vi prego non voglio perdere altre vite per colpa sua. ,mi devi promettere che non ti intrometterai. Devi farlo Sasuke! Tsunade mi ha addestrato a scampare alle situazioni pericolose se mai mi fossi trovato faccia a faccia con Orochimaru, ero preparato a questo, io stavo aspettando questo momento, non voglio assolutamente che qualcuno si faccia male! Voi dovete portare Sakura fuori di qui e assicurarmi che stia bene! -
    Nel dire questa parole aveva stretto i pugni attorno alla manica della giacca di Sasuke.
    Non aveva afferrato tutti i dettagli della storia, Naruto non era mai stato bravo a spiegare, sempre confusionario, ma aveva capito perfettamente quello che c’era da capire.
    Quasi in trans poggiò le sue mani su quelle dell’altro ragazzo … che doveva fare? Dire – lo giuro ? prometto che non mi intrometterò? – quando tutto il suo essere gridava che  Naruto non poteva essere lasciato da solo?
    Cosa avrebbe dovuto fare?
    Naruto lo prese per una conferma e tornando con il sorriso in volto disse

     

    • Non ti preoccupare, non mi farò uccidere così facilmente! Continuerò a tormentati Sas’ke. Tsunade siamo pronti fa quella telefonata.-
    • Ok d’accordo. Vi richiamo . –

    Solo in quel momento Sasuke si ricordò che esisteva anche il resto del mondo e che Tsunade era ancora in linea al cellulare mentre Gaara li stava fissando gelidamente.
    E forse in quel momento Sasuke si convinse che Naruto non era poi così tanto dalla parte del torto.
    Stranamente dopo quel discorso il tempo sembrò volare.
    Tsunade richiamò praticamente un secondo dopo aver attaccato.

     

    • Ho chiamato, avete i minuti contati andate avanti con il piano adesso immediatamente! Ah e Naruto? Se ti fai uccidere io ti ammazzo! Chiaro? –
    • Trasparente baa-chan! Andiamo! –

     
    +.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+.+
     
     
    Arrivarono alla porta del palazzo. Naruto fece segno a Sasuke di fermarsi mentre lui e Gaara si occupavano di disattivare le telecamere.
    Sasuke si rese conto per la prima volta di quanto fossero affiatati e soprattutto veloci. Si capivano mediante uno sguardo. Nella sua mente si fece strada l’idea che Gaara sarebbe stato un rivale difficile da battere…
    Dopo un paio di minuti i due avevano finito e riuscirono ad entrare ne palazzo tranquillamente.
    Non presero l’ascensore ma si fecero di corsa tutte le scale fino all’ultimo piano, quello che dava sulla terrazza.
    Le informazioni di Tsunade erano pressoché perfette, evidentemente Orochimaru stava ascoltando perche mentre loro erano appostati in un punto sicuro usci di corsa dicendo ad un tizio alto di dover sistemare una questione importante.
    Sasuke ebbe occasione così di vedere per la prima volta il famoso Orochimaru.
    Era un signore molto alto pallido dai lunghi capelli neri, sembrava anche vestito piuttosto elegante. Non se lo sarebbe mai immaginato così, sembrava magrolino quasi fragile. Davvero un tipo del genere poteva fare tutte le cose che aveva descritto Naruto?
    Non ebbe tempo di rifletterci otre su questa cosa che il suo amico gli fece segno di procedere.
    Gaara estrasse dalla tasca il registratore su cui Tsunade aveva salvato la voce di Kabuto.
    Naruto bussò alla porta e cercò di dire con una voce bassa : - apri devo entrare! –
    Ovviamente l’energumeno dall’altra parte della porta si mise subito in allarme

     

    • Chi sei? Rispondi! Nessuno può entrare qui senza il consenso di Orochimaru! –

    Gaara allora azionò il registratore
     

    • Kabuto… -

    La guardia parve rifletterci un attimo.
     

    • Ah scusate signore, ma noi, io non posso qui abbiamo un ospite e …. –
    • Oh non ti preoccupare, ci penso io, mi occupo io di tutto…-

    La guardia era ancora titubante ma aprì la porta.
    Gaara e Naruto lo colpirono in pieno stomaco e in pochi secondi lo misero fuori gioco anche se lui era armato.

     

    • Gaara sistema la corda e pronti a scappare, è sufficiente scendere di qualche piano dalla terrazza e poi userete le scale, Sasuke va a svegliare Sakura! –

    In quel momento vide la ragazza. Era seduta su una sedia con le mani legate dietro le spalle, un po’ di scotch per imbavagliarla ed era chiaramente addormentata.
    Si precipitò verso di lei e cosi fece Naruto.

     

    • Sakura? Sakura avanti svegliati! Sakura muoviti dobbiamo andarcene! Sakura! –

    La ragazza ci mise qualche secondo per aprire gli occhi.
    Ci mise molto di più per capire la situazione e guardarsi intorno spaventata circondata da sconosciuti, legata e imbavagliata.
    Voltò il suo sguardo verso l’unica faccia nota, non sapeva ancora se era amica o no, e implorò con lo sguardo Sasuke di aiutarla.
    Sasuke la guardò aiutandola a slegarsi.

     

    • Scusami Sakura ma è meglio che rimani imbavagliata, non posso spiegarti nulla adesso. Fidati di me ok?-

    Sakura ancora terrorizzata annuì.
     

    • Va da quel ragazzo laggiù e tieniti stretta a lui , ti aiuterà a scendere ok? –

    Gaara aveva finito di fissare la corda e prese la ragazza.
    Le disse di cingergli la vita e di tenersi forte.

     

    • Io vado tu seguimi subito dopo! – fece riferito a Sasuke che annuì.

    Poi si rivolse a Naruto fissandolo per pochi secondi.
     

    • Buona fortuna – disse e scese dalla corda.

    Sasuke decise che non avrebbe detto nulla a Naruto nonostante il suo brutto presentimento.
    Fece un cenno con la testa e stava per prendere la corda tra le mani quando sentirono rumori provenire dalla porta.
    Forse il loro tempo era scaduto.
     
     
     
     


















     
     
    Allora allora non ho aggiornato lunedi ma almeno non ho fatto èassare la settimana, è una buona cosa no?
    Il romics è stato fantastico! Mi sono divertita un mondo e adesso sto cercando di recuperare tutte le foto in cosplay ma il viaggio fino a roma è stato terribile!
    Per chi me lo ha chiesto si decisamente siamo agli ultimi capitoli e come avrete potuto notare la situazione tra Gaara Naruto e Sasuke non si evolve più di tanto a livello sentimentale.
    Questo perche non è in questa fic il momento per parlare di questo, la testa di Naruto è impegnata e non c’è posto per altro se non vedersela con Orochimaru.
    In questa fic Naruto e Gaara si conoscono da più tempo e quindi come è ovvio che sia sono più legati ma ho gia in mente esattamente il modo come si deve evolvere il loro rapporto.
    Quindi anche se non avrei voluto vi do una piccola anticipazione, quando finirò questa fic ci sarà un seguito a sfondo scolastico in cui ci saranno ovvi riferimenti a questo prequel e in cui vedremo l’evolversi della vita normale dei nostri “eroi”.
     
    Spero che questa per voi non sia una brutta notizia! In ogni caso ringrazio tutti di cuore e se vorreste lasciare un commentino è sempre cosa gradita!
    Ciao a tuttiiiiii!
     
     

     
     

     

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Capitolo 14
*** Fine ***


 
Allora ci ho riflettuto molto e alla fine ho deciso che questo ultimo capitolo, ahimè siamo alla fine! , lo vedrete solo con gli occhi di Sasuke perche insomma lui è quello più estraneo alla faccenda e quindi più simile all’animo dei lettori!
Spero che sia di vostro gradimento come sempre anche se forse risulterà un po’ corto.
E mi raccomando non saltate le note finali!
 
 

 
 
 
 
Naruto, non sapeva con quali riflessi, spinse Sasuke da qualche parte nascosto.
Il moro no si lamentò nemmeno per essere finito per terra tanto avvenne tutto velocemente. Fece solo in tempo a realizzare la porta che si apriva e i passi di un uomo che si avvicinavano.
Era finito dietro una scrivania, in fondo era in uno studio era plausibile che ci fosse quella scrivania, ma vi si aggrappò ad essa come se fosse un riparo apparso dal nulla in un deserto, … un miraggio.
Si sentì stupido per quel suo momento di fifa incredibile? Da quando aveva questa paura addosso? Che si fosse lasciato condizionare e suggestionare da quello che Naruto aveva detto, dalle sue espressioni, dalla sua aria preoccupata?
Continuava a pensarlo, quel ragazzo aveva troppo potere su di lui ed era una cosa a cui si doveva rimediare.
Quasi per trovare sollievo alla sensazione di agitazione che stava provando poggiò la faccia per terra riuscendo a intravedere qualcosa nello spiraglio sotto la scrivania dietro cui si stava nascondendo.
Poteva vedere della scarpe eleganti nere su cui spuntavano dei pezzi di stoffa bianchi, probabilmente i pantaloni di un abito elegante bianco.
Lo aveva visto prima erano i pantaloni che indossava Orochimaru, anche quel leggero profumo che aleggiava nell’aria… non c’erano dubbi su chi fosse entrato in quella stanza.
Era Orochimaru.
Nonostante non vedesse quasi per niente la figura dell’uomo potè immaginarla benissimo nella sua mente: un viso pallido gli  occhi scavati e penetranti fissi sul ragazzo davanti a lui e un mezzo sorriso sghembo tendente all’inquietante che spiccava sul viso.
Non si era più mosso dopo essere entrato nella stanza, di certo non si stava guardando intorno e aveva notato Naruto. Ma Sasuke poteva affermare con certezza che dopo un attimo di stupore il viso di quell’uomo era tornato calmo e adesso stava lì ad osservare il suo inatteso (?) ospite.
Naruto invece era perfettamente visibile.
Stava con le spalle rivolte al piccolo balconcino da cui poco prima erano fuggiti Gaara e Sakura. Anche lui era immobile e la sua figura era composta e statica. Aveva un’espressione fredda e seria senza denotare particolarmente preoccupazione o altro ma Sasuke poteva sentire benissimo la rabbia aleggiare intorno a lui.
Stavano con lo sguardo fisso uno negli occhi dell’altro e nessuno dei due si muoveva.
Poi vide Naruto cambiare espressione e anche modo di fare.
Sorrise in maniera palesemente falsa e incrociò le gambe piegandosi fino a poggiare un gomito sulla scrivania dove era nascosto lui, in maniera naturale e molto casuale?
Che stesse cercando di sviare l’attenzione da lui o di nasconderlo? Di proteggerlo?

  • Buonasera Orochimaru-sama –
L’onorifico sembrava quanto mai forzato e imbevuto di veleno pronunciato da quelle labbra.
  • Buona sera Naruto-kun. E da molto che non ci vediamo, vero?
La voce del tale di nome Orochimaru era, secondo Sasuke, perfetta per lui. Era esattamente come l’aveva immaginata, sibilante bassa e viscida …come …come un serpente. Che paragone stupido.
  • Le dispiacer sapere che la sua assenza non mi è pesata per niente Orochimaru-sama –
Orochimaru sorrise studiando la situazione.
Sasuke deglutì ripensando al paragone del serpente… forse non era tanto stupido… un serpente che prima studia la situazione per poi attaccare fulmineo e velenoso…. Sperò di sbagliarsi.

  • Ti trovo un po’ diverso Naruto, cos’è hai deciso di tingere i capelli per depistarmi? –
Naruto sbuffò sonoramente.
  • Tu non sei il centro di tutto quello che faccio Orochimaru, sei rimasto il solito egocentrico vedo. –
  • È il mio carattere, ormai sono troppo vecchio per poterlo cambiare, arrivati a questa età un uomo dovrebbe sedersi su una sdraio e andare in pensione godendosi i frutti del suo lavoro, non credi? –
L’allusione era più che ovvia persino per Sasuke. “ i frutti del suo lavoro” … si stava chiaramente riferendo ai soldi che non era riuscito ad ottenere dalla famiglia di Naruto.
  • Perché tu lavori? Adesso imbrogliare ed uccidere persone è considerato un lavoro? –
  • Ti sorprenderà sapere quanto sia stancante il mio lavoro, Naruto! Soprattutto quando non porta a quello che speravo , non subito almeno… -
Il tono di Orochimaru era volutamente provocatorio.
Era sicuro che Naruto impulsivo e testa calda com’era gli si sarebbe scagliato addosso e…
A Sasuke mancò il fiato per un momento.
E … ?
Per la prima volta da quando era stato legato, da quando aveva riconosciuto Naruto come Kyo e giurato di non intromettersi si poneva quella fatidica domanda.
Che cosa aveva intenzione di fare Naruto ad Orochimaru?
Per quanto si sforzasse e sebbene il suo stomaco stesse risentendo dei pensieri non fatti, non riusciva a trovare una risposta.
Provò a chiedersi che cosa avrebbe fatto lui al suo posto.
Chiuse gli occhi sentendo il peso sullo stomaco aumentare.
Non c’erano molti dubbi su cosa avrebbe fatto… sapere che una persona ha imbrogliato e ucciso i tuoi genitori per rubare dei soldi, lasciandoti orfano e poi cercandoti poiché non ne era ancora entrato pienamente in possesso, covare una vendetta per un paio d’anni e organizzare una cosa come la storia di Kyo per attirare l’attenzione …
Lui al posto di Naruto avrebbe voluto fare una sola cosa: … Ucciderlo.
 
Naruto avrebbe ucciso Orochimaru?
Ne aveva tutti i diritti ma, lo avrebbe ucciso davvero?
Si sentì strano.
Ripensò alle parole che aveva detto quando erano ancora rinchiusi in quella stanza : “ sappi che qualunque cosa accada, qualsiasi spiegazione tu mi dia io ti arresterò come ho sempre detto di voler fare”
Lo aveva detto con una tale determinazione che si chiedeva come avesse potuto perderla tutta nel giro di qualche ora.
Insomma adesso che sapeva il suo intento di arrestarlo era del tutto scemato, c’erano tantissime attenuanti , poi Kyo non aveva mai fatto male a nessuno mentre il vero cattivo era proprio lì davanti ai loro occhi…
Anzi in cuor suo aveva anche cominciato a pensare un modo per proteggerlo, per farlo scappare dalla polizia, coprire le tracce…
Ma Kyo, Naruto , non aveva mai fatto male a nessuno.
Se adesso lui… se lui … Naruto voleva davvero uccidere Orochimaru?
Lo conosceva! Era un ragazzo gentile, onesto  ( se escludiamo la sua doppia vita da ladro) sarebbe stato capace di fare del male a qualcuno?
Se Naruto lo voleva uccidere, voleva uccidere una persona, seppur spregevole come quel tale, lui non potava stare fermo a guardare senza impedirglielo.
Se lui l’avrebbe ucciso davvero non poteva certo nasconderlo e proteggerlo ! avrebbe dovuto arrestarlo, il suo senso di giustizia glielo imponeva, lo stava gridando a gran voce!
Doveva bloccarlo a tutti i costi, non poteva permettergli di fare una cretinata del genere …lui…
Lui aveva promesso di non intromettersi.
L’aveva promesso.
Si rendeva conto del peso di quella promessa solo adesso.
Allora Gaara sapeva? Sapeva quello che stava per fare ?
Provò una fitta di gelosia che lo fece quasi ridere, in quella situazione disperata era l’ultimo sentimento che doveva provare.

  • Cosa sei venuto a fare qui Naruto ? hai deciso di offrirmi spontaneamente le informazioni in tuo possesso?  -
  • Questa credo che sia una cosa che non capiterà mai Orochimaru. Come vedi sono venuto a rimettere in pari la situazione.-
  • In pari? –
  • Certo! Tu avevi un ostaggio che non centrava niente con noi due e io ho dovuto liberarlo e farti capire che questa storia deve risolversi tra noi, noi due e basta.-
  • Oh ma hai frainteso, mio caro Naruto-kun lei era solo un messaggio per farti capire che ero arrivato in città! Un messaggio che ha avuto il suo effetto a quanto pare… -
  • Non dire cretinate Orochimaru. Mi sono stancato dei tuoi giochi. Hai rapito me e un agente di polizia, intendevi ricattarmi vero? Con due persone da poter uccidere pensavi che avrei parlato prima? Bhe a quanto pare i tuoi piani sono andati all’aria. -
  • Hai molta fantasia Naruto-kun, io personalmente non ti ho mai toccato o toccato in nessun modo qualsiasi altra persona e… -
Le parole di Orochimaru vennero troncate sul nascere.
Naruto aveva fatto un movimento fulmineo e aveva preso una pistola ( la stessa che aveva usato lui poco tempo prima per minacciare Kabuto) e ora in piedi dritto la stava puntando contro Orochimaru.
Sasuke fu tentato da alzarsi immediatamente e levargliela dalle mani, il suo istinto da agente di polizia parlava per lui.
Ma un formicolio alle gambe gli impedì di fare movimenti bruschi fortunatamente quel tanto che bastava per far arrivare al cervello la realizzazione di quello che stava per fare. Non poteva semplicemente uscire da li sotto e disarmare Naruto.

  • Che cosa hai intenzione di fare Naruto ? – chiese Orochimaru fin troppo sicuro di se per uno che aveva una pistola puntata contro.
Senza avere il tempo di realizzarlo Sasuke senti uno sparo che gli fece ghiacciare le vene.
Stava per alzarsi e uscire dal suo nascondiglio ma sentiva che le gambe ancora non lo reggevano… o non volevano reggerlo perché era il suo cervello che non voleva accettare?
Poco dopo sentì la voce di Naruto.

  • Come vedi è carica e io non sto scherzando – disse con voce gelida.
Sasuke quasi non si fece scoprire mentre si voltava di nuovo verso lo spiraglio sotto la scrivania dove poteva vedere ancora le scarpe e i pantaloni di Orochimaru stare in piedi esattamente dove erano prima.
Non gli aveva sparato?
Dove aveva sparato ? poteva averlo ferito?

  • Cosa vuoi allora Naruto? Sembri abbastanza sicuro di te ! con un arma in mano…  vuoi uccidermi? –
Naruto rise. Sasuke pensava che era assolutamente idiota visto che non c’era proprio niente da ridere ma era ansioso quanto Orochimaru di sapere la risposta di Naruto.
  • Sarebbe troppo facile ucciderti. Come hai detto tu sei vecchio e malgrado non hai raccolto tutti i frutti che volevi hai vissuto la tua vita. Ucciderti significherebbe farti fare la fine dell’eroe, un indistinto uomo d’affari che è stato ucciso da un delinquente di strada. No grazie mi farebbe vomitare a vita sapere di averti dato questa ultima soddisfazione. –
  • Ahahah oh Naruto mi lusinghi . visto che non vuoi uccidermi che intensioni hai ? –
  • Oh Orochimaru le mie intenzioni sono quelle di scoprire le tue intenzioni. Mi spiego meglio – disse e così dicendo prese qualcosa dalla tasca.
Con forza la sbatte sul tavolo.
Sasuke non poteva sapere cosa fosse anche se un mezza idea si stava facendo strada dentro di lui.

  • Cos’è? –
  • Un registratore. –
  • Interessante, intendi intraprendere la carriera canora Naruto?
  • Oh no non è per me ! è per te. La morte non ti farebbe nulla Orochimaru e probabilmente neanche il carcere ma io voglio che la verità su quello che hai fatto ai miei genitori e a chissà quante altre persone. Tu adesso fai una confessione in piena regola e poi la consegnerò alla polizia in modo che tu marcisca per sempre in qualche cella ammuffita e isolata. E anche se i tuoi avvocati ti pulissero il culo per l’ennesima volta almeno la verità verrà a galla e saranno riabilitate le reputazioni di parecchie persone.  –
  • Ahahah stai vaneggiando –
  • O non credo proprio, sai il prossimo colpo potrebbe arrivare in un braccio o che so in una spalla… nonostante tu sia talmente viscido da non temere la morte non credo che sopporti il dolore. O sbaglio Orochimaru-sama? –
Orochimaru sembrava per la prima volta infastidito come se Naruto avesse punto sul vivo. Evidentemente sapeva altre cose di cui lui era all’oscuro ma al momento non gliene importava. Era sollevato, quasi contento, Naruto non voleva uccidere nessuno.
 

  • Non porterai a termine il tuo piano… -
  • Ah si e mi fermerai tu? –
  •  Naruto sei sempre stato buono ed onesto, fin troppo. Hai deciso di non uccidermi adesso e hai fatto uno sbaglio enorme.-
  • L’unico ad aver commesso un sbaglio qui sei tu. Voglio una confessione e deve essere spontanea. –
 
 
Quello che successe dopo a Sasuke parve quasi un sogno , un racconto lontano.
Sentire Orochimaru che confessava spontaneamente ( o a detta sua raccontava sadicamente) il suo piano per uccidere i genitori di Naruto era una cosa fuori dagli schemi.
Quel verme si soffermava a fare commenti per stuzzicare Naruto e spingerlo a reagire. Si chiese come mai il compagno non lo avesse già pestato a sangue e buttato in un braciere per bruciarlo vivo.
Stava parlando fin troppo, se quel nastro fosse stato consegnato alla polizia Orochimaru non avrebbe avuto scampo e nessun avvocato avrebbe potuto difenderlo, era fin troppo compiaciuto mentre raccontava che non potevano nemmeno usare come scusante il fatto che era stato costretto sotto minaccia a fare quella confessione.
Appunto… perche era fin troppo compiaciuto?
La famosa razionalità di Sasuke stava tornando adesso che il suo corpo e la sua mente si erano abituati a quello stato di pericolo costante. E anche il suo intuito stava gridando allarme.
Ma per che cosa?
Si sentì di nuovo agitato con la terribile sensazione di dover fare qualcosa di importante, e di doverla fare subito.
Era sicuro che aveva dimenticato qualcosa, un pezzo importante in tutta quella storia che non stavano tenendo in considerazione.
L’arrivo imminente della polizia?
Ma quello doveva essere un fattore positivo, no?
Quasi a voler confermare la sua teoria in lontananza si cominciarono a sentire le sirene spiegate dell’auto della polizia.
La sua mente gli mandò vagamente il ricordo che erano a notte fonda e che probabilmente tutto l’isolato aveva sentito quelle sirene ancora più forti poiché immerse nel silenzio.
Orochimaru aveva finito di parlare. Sentì il suono metallico del registratore che veniva preso dal tavolo e probabilmente spento.
Avrebbe pagato per vedere l’espressione dei due.
Le sirene della polizia si stavano avvicinando e qualcuna aveva smesso, segno che la volante si era chiaramente fermata sotto il palazzo.
Si chiese se Sakura e Gaara fossero andati incontro agli agenti.
C’era qualcosa che non andava… che aveva dimenticato…se solo riusciva a ricordare…

  • È finita – disse Naruto – adesso saliranno e ti porteranno in carcere per la vita e farò in modo che tu rimanga da solo ad ammuffire fino alla pazzia! –
  • No riuscirai ad uscirne indenne, sei coinvolto quanto me –
  • Non importa, io ho degli amici delle persone che mi aiuteranno anche se sarò rinchiuso, tu ti sei fatto solo nemici per questo sarai solo per sempre. Mi dispiace Orochimaru ma hai perso! –
Non capì bene cosa successe dopo.
Orochimaru doveva aver avuto un attimo di rabbia o di disperazione improvvisa.
Si era lanciato verso Naruto, forse per afferrare il registratore , o la pistola , o quella che riusciva ad afferrare prima.
Naruto saggiamente prevedendo la sua reazione aveva fatto cadere il registratore proprio dietro la scrivania.
Vide al scatoletta metallica cadere mentre sentiva confusione provenire da sopra e decise di prenderla senza pensarci.
L’avrebbe consegnata lui se qualcosa andava storto anche se nulla doveva andare storto.

  • Chiunque ci sia dietro quella porta aprite immediatamente! Polizia! –
Si voltarono tutti verso la porta anche se Sasuke non poteva vederla.
L’attimo di sorpresa fece distogliere lo sguardo a Naruto e diede il tempo ad Orochimaru di scappare verso il balcone.
Ora la scena era di nuovo completamente visibile agli occhi di Naruto.

  • Che vuoi fare codardo vuoi ucciderti? Sei davvero cosi ignobile? –
  • Polizia! APRITE O SFONDIAMO LA PORTA! –
Orochimaru non rispose alla provocazione di Naruto ma si porta una mano verso il taschino.
In quel momento una consapevolezza investì Sasuke, prima ancora che le dita pallide e lunghe toccassero la stoffa della giacca.
Aveva capito cosa mancava, cosa si era dimenticato e subito iniziò a maledirsi per non averlo ricordato prima, bastava anche qualche secondo prima.
Mancava una cosa in tutta quella storia.
La collana con la pietra azzurra.
Con orrore vide Orochimaru prenderla dalla tasca e mostrarla a Naruto mentre diceva:

  • Questa è più importante per te che per me vieni prendertela! –
Allargò il braccio pronto a lanciarla dal balcone.
 
 
Fu tutto contemporaneo.
Vide Naruto sgranare gli occhi e perdere completamente la concentrazione mentre si lanciava verso il balcone per afferrare la collana.
Orochimaru in un niente lo disarmò bloccandogli un braccio dietro la schiena e puntando la pistola contro la sua testa.
Uscì d’impeto dal suo nascondiglio gridando di fermarsi che era un agente di polizia ma le sue parole furono coperte dalle urla dei poliziotti che annunciavano di stare sfondando la porta.
Vide a rallentatore Orochimaru puntargli la pistola contro e si ricordò di essere disarmato mentre Naruto urlava di spostarsi.
Il rumore della porta sfondata fece distrarre l’uomo che sbaglio il colpo mentre Sasuke, guidato da neanche lui sapeva quali riflessi, rotolò di lato evitando di essere colpito.
Sasuke vede il commissario Haruno guidare il convoglio dei poliziotti e comincia ad urlare che ci sono kyo e un criminale che sta cercando di ucciderlo. Gli altri agenti si posizionano intorno gridando di mettere le mani in alto e di gettare l’arma.

  • Sasuke cosa… ? –
  • Dopo le do tutte le spiegazioni che vuole adesso bisogna fermare quel verme e kyo – gridò ringraziando mentalmente il fatto che Naruto avesse ancora i capelli tinti di nero.
  • Metti le mani in alto e getta l’arma!-
  • Getta l’arma ho detto! Fermo! COSA HAI INTENZIONE DI FARE? –
Orochimaru si era fatto indietro fino alla ringhiera tenendo sempre intrappolato Naruto.
Sasuke si gira lentamente e lo vede avvicinarsi all’orecchio del ragazzo per pronunciare delle parole che capisce benissimo nonostante la confusione e il frastuono.
- hai ragione, preferisco morire piuttosto che perdere reputazione e potere, ma ti tormenterò fino alla morte ti porterò con me –
Cominciò d urlare e a correre verso il balcone spostando i poliziotti che intralciavano il suo passaggio ma non potè fare nulla mentre vide l’uomo  darsi una spinta e trascinare l’amico con se giù da quel piccolo balcone.
Non aveva avuto il tempo neanche di guardarlo negli occhi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Una settimana dopo
 
 
Sasuke era seduto al suo posto composto come sempre e stava ascoltando le lesioni apparentemente con attenzione.
Se qualcuno avesse dovuto descriverlo avrebbe detto che era solo più scorbutico del solito ma nulla di più.
Ma nessuno sapeva la verità li.
Il banco di Sakura era vuoto. La ragazza era ancora in convalescenza ma stava bene, sapevano che se non veniva era solo colpa del padre fin troppo apprensivo.
Vide il banco vuoto di Naruto … lui…
Voltò la testa tornando ad ascoltare. O almeno a fare finta.
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Era pomeriggio ed era quasi arrivato. Ormai era sua abitudine passare sempre dalla caserma dopo pranzo anche se non vi erano molte novità o casi urgenti.
Varcò la soglia facendo un segno di saluto alla guardia.
Stava fissando con interesse la televisione.
I telegiornali stavano mandando ancora una volta in onda la confessione registrata che lui aveva consegnato alla polizia e ai media. La fotografia di Orochimaru spiccava con quel sorriso finto.
Nessuno avrebbe pianto la sua morte, di questo ne era certo.
Distolse lo sguardo. Non voleva sentire, non ne aveva bisogno. Ricordava fin troppo tutte le parole impresse a fuoco nella sua memoria.
Si recò nella stanza del commissario Haruno e lo trovò impegnato in una conversazione telefonica. Come lo vide fece un cenno di saluto e si sbrigò a terminare la conversazione.
- kabuto sta soggiornando in una cella da una settimana e continua a dire imprecazioni su te. – disse abbassando la cornetta senza nascondere una certa soddisfazione.
Sasuke però fece un verso di comprensione insicuro di quale reazione dovesse avere. Doveva sorridere?

  • Mi scusi commissario , posso ? –
Un agente dal’aria smarrita si era affacciato all’ufficio.
  • Si che c’è? –
  • Niente e che volevo sapere queste cose dove vanno… sono le scatole contenenti i dati di Kyo e le altre informazioni sul suo caso. –
Il commissario guardò per un attimo Sasuke, giusto il tempo di incrociare il suo sguardo inespressivo, poi si rivolse di nuovo verso l’agente.
  • il caso è stato archiviato. kyo è morto davanti ai nostri occhi. Chiudi quella scatola e archiviala come caso risolto. –
  • certo commissario! –
  • ah aspetta un secondo! –
  • ? –
  • Per favore potresti distruggere questi fogli? Sono informazioni che ci hanno passato i servizi segreti ma ormai non servono più e vanno distrutte. –
  • Certo commissario! – disse e prese dalla mani del commissario dei fogli.
Sasuke intravide in mezzo ai documenti una foto di famiglia con un uomo biondo e alto, una donna dai capelli rossi e dal bel sorriso e al centro quello che doveva essere il loro figlio … Naruto…
Per un momento Sasuke guardò il commissario con espressione indecifrabile.

  • Sasuke senti avevo intenzione di andare… si insomma di andare a trovarlo … con Sakura anche … vuoi, vieni con noi? –
Fece un cenno con la testa. Non si scambiarono più una parola.
 
 
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Quando Sakura entrò in macchina trovò già Sasuke seduto sul sedile posteriore mentre sua madre si posizionava sul sedile passeggeri. Gli sorrise composta prese a fissare il paesaggio fuori dal finestrino mentre la macchina partiva.
Sapevano tutti dove erano diretti e non servivano parole.
Il silenzio era diventato una costante senza la presenza di Naruto.
Si cominciava a vedere l’atmosfera pacata e silenziosa già da qualche metro prima di arrivare.
Prima ancora di scendere dalla macchina intravidero una figura dai capelli rosso fuoco.
Sasuke assotigliò gli occhi. Quel ragazzo continuava a non andargli a genio. Sakura lo salutò sorridente, sembrava ancora riconoscente per averla salvata.
Gaara fissò i due con indifferenza, con un’espressione scura in volto che non cambiò, ma si fermò per aspettarli e restare al passo con loro.
Era meglio andare tutti insieme da lui…
Cominciarono a comminare assorti fino al luogo in cui sapevano esserci Naruto, ignorando tutte le altre persone, in fondo ognuno era li per trovare un parente o un amico , ognuno assorto nei suoi pensieri.
Quando arrivarono a destinazione Gaara prese n mano la situazione e decise di aprire la porta.
La scena che si presentò davanti ai loro occhi fu indescrivibile.
Rimasero un momento a bocca aperta finchè non sentirono gli spintoni di una donna che premeva per passare che si mise davanti a loro e gridò a pieni polmoni:

  • Naruto brutto moccioso! che cosa diavolo pensi di fare? –
La voce di Tsunade risuonò nell’intero ospedale e fece tremare Naruto che tentò di farsi piccolo piccolo non potendo nascondere quello che stava facendo.
Con ancora il collare a tenergli il collo e bende qua e là, con una gamba tenuta ferma da una fasciatura stretta, Naruto era intento a crearsi una corda con delle lenzuola strappate per poter scappare dall’ospedale e fuggire dalla finestra.
I mugolii di spiegazione che tentò di dare alla figura imponente e gigantesca di Tsunade fecero scoppiare tutti in un’allegra risata, parecchio contagiosa anche per un musone come Sasuke.
Ci voleva ancora un po’ di tempo ma si sarebbe sistemato tutto.
 
 
FINE.
 
 
 
 
 
 
Spero che la fine non abbia fatto poi così schifo ma davvero è difficile rendere a parole una scena che hai in mente^^
 
 
Ringrazio quistis18, Shi_Angel e Yuko_chan
Ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia fra le seguite, le preferite e le ricordate.
Ringrazio chi ha letto e commentato i capitolo e chi ha solo letto senza lasciar traccia e chi ha deciso di aspettare questi mesi che ho smesso di scrivere.
Grazie davvero.
Devo approfittare qui anche per ringraziare chi continua a leggere e a commentare, oltre che a mette in un elenco, le mie shot su Naruto, la 001 e la 002 e probabilmente presto farò la 003^^ .
E per chi importa no, non finisce così questa storia continua diventando una AU a sfondo scolastico anche se ci saranno ovvi riferimenti a questa specie di prequel gigante.
Datemi il tempo di riordinare le idee e metto il primo capitolo della nuova storia.
Spero che continuerete a seguirmi e a starmi vicina.
Vi voglio bene.
Stacy.
 

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