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Capitolo 1 *** Chi inizia la giornata con un gioco di magia... ***
Allora finalmente sono tornata a postare nella sezione di Naruto!
Vorrei dire due righe di presentazione alla storia, onde evitare
ritardi assurdi dovuti all’università la storia è già scritta tranne l’ultimo
capitolo che può essere sempre soggetto a variazioni e quindi preferisco non
scrivere.
Non sarà a rating rosso perche non vedo proprio dove mettercela una lemon, ma ovviamente ci sarà una buona spruzzata di yaoi qua e là, ma dovrete aspettare un pochetto.
La storia parla di un ladro/mago che si diverte a rubare e a far
sfigurare la polizia o almeno così sembra.
Mentre scrivevo la trama e i capitoli ho notato che c’è in giro un'altra
storia con più o meno questa tematica, che ho preferito non leggere per evitare
di non essere assolutamente influenzata, ma giusto per dovere io avviso e
chiedo scusa per eventuali somiglianze.
Preciso che il personaggio che mi ha ispirato è KaitoKid(in
Detective Conan)
Credo che aggiornerò regolarmente ogni lunedì.
Buona lettura!
STACY
Con un salto aggraziato atterrò nel vicolo proprio accanto
alla scuola.
Lo zaino sbattè contro la sua schiena.
Si sistemò meglio la camica nei pantaloni, sbottonò il primo
bottone.
Perfetto.
Come in un gesto spontaneo si portò una mano tra i capelli
biondissimi per sconpigliarli e dar loro l'aspetto di capelli attraversati dal
vento, come se avesse fatto la strada di corsa…
Gli altri di sicuro erano già in classe, doveva solo entrare
come suo solito e salutare il suo migliore amico.
Poi avrebbe fatto arrabbiare la ragazza per cui aveva una
colta da tempi immemorabili e infine si sarebbe fatto perdonare con qualche trucchetto
che gli riusciva bene.
Perfetto.
La sua giornata sarebbe stata perfetta mente normale.
Avanzò con passo deciso verso l'edificio scolastico superando
qualche altro ritardatario.
Si fermò solo davanti alla porta della sua classe, l'unica su
cui mancava al cartello “ 5 B” in quanto era stato usato proprio da lui qualche
giorno prima per fare un'interessante giochino con le carte.
Inspirò e sorrise aprendo la porta con un leggero calcio.
- Buon giorno gente! -
fece Naruto sorridente entrando in classe.
A mo' di buon giorno ricevette l’occhiata truce di Sasuke: lui
odiava le persone che facevano casino e Naruto era il casino fatto persona.
Il biondo ridacchiò per la reazione del compagno, mentre
rispondeva ai saluti che gli altri compagni di classe gli rivolgevano.
- Ehi biondo come va?- gli aveva urlato Kiba dall'altro lato
della classe, avanzando verso di lui con
una mano alzata, la camicia sbottonata e i capelli castani più scompigliati del
solito.
Nanto gettò malamente lo zaino sul banco e battè forte un “
cinque “ a Kiba, abbracciandolo subito
dopo.
- Benissimo fratello! –
- Passata la febbre?-
- sono mai stato a letto più di una sera per una semplice
febbre? –
- Si, la settimana scorsa quando ti sei assentato appunto
TUTTA LA SETTIMANA! - intervenne una voce femminile.
Naruto mise su un broncio adorabile, scuotendo leggermente i
capelli dorati.
- Sakura quelli sono dettagli! – aggiunse Kiba in difesa del
suo amico e Sakura inarcò un sopracciglio fissando i due con i suoi intensi
occhi verdi.
Naruto si riprese quasi subito e con un gesto estremamente
elegante schioccò le dita facendo apparire uno sbuffo di fumo.
Sakura tossì mentre il resto della classe voltava la testa
per vedere quello che stava succedendo.
Quando il fumo si diradò pochi secondi dopo, nella mano di
Naruto apparve un grazioso mazzo di fiori di una tonalità di rosa molto delicato.
- Ecco, per te mia gentile donzella, dello stesso colore dei
tuoi capelli - fece il ragazzo con un mezzo inchino, scatenando gli applausi
divertiti di Kiba, le risatine stupite degli altri e una leggera irritazione da
parte di Sakura.
La ragazza prese il mazzo e lo schiaffò poco gentilmente in testa
al biondo.
- Sei un IDIOTA! Siamo in una scuola, smettila di esibire i
tuoi stupidi giochi di magia – e tornò irritata a sedersi al suo posto.
Kiba battè una mano sulla spalla dell'amico in maniera
comprensiva .
- ti è andata male, ma tranquillo prima o poi cadrà ai tuoi
piedi! - disse non troppo convinto
mentre scoccava uno sguardo in direzione di Ino, la bella biondina della prima fila
con cui ci stava provando dai tempi del primo anno di superiori, senza
successo.
Naruto sorrise ringraziando Kiba dell'incoraggiamento e si diresse
verso il banco della compagna dai capelli rosa, che lo guardava furente.
Prese posto accanto a lei.
- Sakura-chan ti sei arrabbiata? Il mio era solo un giochino! –
- Non mi piace la magia! - rispose decisa Sakura - lo sai che sono mesi che mio padre cerca di catturare quel maledetto
ladro che si crede un grande mago e tu continui ad emularlo come un imbecille! –
Naruto passò di nuovo una mano fra i capelli (nelle
situazioni di imbarazzo era un gesto che faceva spesso), mentre nei profondi
azzurri appariva un luccichio divertito.
- Via SaKura! Tu la prendi tropposeriamente!... da quello che
dicono i giornali Kyo è molto amato dalla gente, restituisce sempre quello che
ruba e non ha mai fatto male a nessuno, e...-
- E' un LADRO! un
criminale rimane sempre un criminale, e per di più é anche un buffone visto che
si crede un grande mago ! –
Naruto (più per farla smettere di urlare che per altro, ma
questo non lo avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura ) ripeté un gesto
repentino della mano e questa volta fece apparire un unico fiore che mise tra i
capelli della ragazza.
- A me piace. – disse con una semplicità unica.
Per evitare che la rosa ricominciasse ad urlare prese ad
argomentare questa sua affermazione.
- magari ha imparato i suoi trucchi in una scuola di magia come
quella di nonna Tsunade, e compie quelle azioni eclatanti per rendere fiero il
suo maestro o ricordarlo in qualche modo. Sarebbe una storia così affascinante!
Magari anche io un giorno diventerò abastanza bravo da indossare un mantello
bianco e divertirmi a sfidare la polizia …-
Stava parlando senza riflettere troppo su quello che diceva
ma a giudicare dalla faccia scura che aveva assunto la ragazza, decisamente le
sue parole dovevano aver peggiorato la situazione.
Sakura si alzò in piedi fissando il biondo con aria
minacciosa e dichiarò a gran voce :
- prima che arrivi
quel giorno mio padre avrà già catturato quel ladruncolo da strapazzo, oppure
ci avrà pensato Sasuke, non è vero Sasuke-Kun?-
Nel sentire pronunciare il suo nome il moro alzò la testa dai
fogli che aveva sul banco per rivolgere la sua attenzione alla ragazza che lo aveva
Interpellato.
Naruto poté sentire chiaramente Sakura sospirare e mormorare
sottovoce "Quanto è bello”. Fece una smorfia.
Giusto: nel suo programma della giornata perfetta aveva
dimenticato la parte più divertente: SFOTTERE SASUKE.
Con un sorrisetto irriverente si voltò verso il ragazzo.
Il moro distolse subito l'attenzione da Sakura puntando i
suoi occhi scuri in quelle azzurri dell'altro.
Era sempre così che cominciava: si fissavano, poi il biondo
ghignava e diceva qualcosa di stupido e Sasuke per qualche strano motivo invece
di ignorarlo, come faceva con gli altri, era portato a rispondere con quel suo
tono saccente che li faceva finire sempre, inevitabilmente a litigare.
Sarebbe successo anche quel giorno, in quel preciso momento,
nella stesso identico modo delle altre volte.
Naruto sorrise e, come se si fosse ricordato solo in quel
momento disse:
- Giusto! Sasuke tu vuoi diventare un investigatore privato!
E sentiamo come procedono le tue indagini sul famoso Kyo? -
Ferirlo nell'orgoglio! Era il modo migliore se volevi
bisticciare con Sasuke.
Il moro non ebbe il tempo di controbattere che l’altro si
avvicinò a lui sparpagliandogli i fogli che aveva sul banco.
Mentre imprecava, appellandolo in modi non molto simpatici ne
educati, un foglio attirò la sua attenzione.
Riportava una notizia presa dal quotidiano in data odierna.
Naruto lo raccolse e lesse con una certa soddisfazione.
“ ENNESIMO COLPO DI KYO”
Il ladro vestito di bianco ha colpito ancora rubando “ La
stella del mare”, un prezioso zaffiro conservato nel museo di Tokio, durante la
scorsa serata mentre al museo era gremito di gente.
Come dal nulla, il ladro è apparso nel bel mezzo della sala salutato
dagli
applausi della gente mentre.. “
Non fece in tempo a leggere nient’altro che Sasuke gli strappò
il foglio dalle mani.
- Non ti azzardare a farlo mai più DOBE ! Ogni volta che ti
avvicini fai danni! –
- oh scusami tanto mister perfettino! - fece il biondo
sedendosi di fronte a lui.
Non aveva bisogno di leggere il resto dell'articolo per
sapere quello che era successo al museo.
La notizia aveva già fatto il giro della città.
Il ladro Kyo amava apparire in mezzo alla folla e ai
poliziotti, confondendoli con i suoi trucchi di magia.
Quella volta aveva fatto lo stesso, era apparso al Museo e
aveva rubato la gemma azzurra chiamata “STELLA DEL MARE” beffando tutti, agenti e sistemi di sicurezza,
per poi restituire la gemma qualche ora
dopo.
- Allora - chiese - hai fatto qualche progresso?-
Sasuke sbuffò e raccolse velocemente i fogli mettendoli sotto
il banco.
- Commetterà qualche errore - disse risoluto - e quando
succederà io sarò lì -.
A Naruto sembrò tanto una di quelle frasi che si pronunciavano
in quei film noir ambientati nei quartieri malavitosi.
Avrebbe tranquillamente preso in giro l’altro ragazzo per
questo paragone, ma il suo sguardo determinato indicava che non stava affatto
scherzando.
Qualsiasi commento avesse voluto fare fu bloccato sul nascere
dal’ingresso in ula del professore che li costrinse a prendere posto e a
ritenere quella conversazione ufficialmente conclusa.
Questo capitolo ovviamente era solo di
presentazione.
Abbiamo inquadrato i personggi (non tutti)e i ruoli che avrenno in questa storia.
Ringrazio chi ha letto il capitolo e lo aspetto a
lunedi prossimo.
Se volete lasciare un commento ne sarei felice.
p.s.
credetemi, l’identità del ladro kyo, non è così
scontata come sembra^^
Innanzi tutti
chiedo scusa per eventuali errori in quanto non scrivo direttamente al pc ma
uso un programma che mi edita i testi scritti a mano e a volte scrive moooolte
fesserie, può capitare che non mi accorga di tutte.
Secondo ringrazio
chi ha messo la storia tra seguite e preferiti e spero che vi piacerà anche
questo secondo capitolo, un po’ più illuminante rispetto al primo.
Terzo ringrazio
YUKO CHAN (ti voglio bene piccola
spero di non deluderti ) SHIMI E YUREI (siete
due rompiscatole, ma siete adorabili^^) per aver commentato anche se shimi come
al solito imbroglia e ha scoperto la trama prima che io pubblicassi la fiction …bha!
Quarto vi
lascio al capitolo, buona lettura E CI VEDIAMO LUNEDI PROSSIMO!
Mentre il professor
Asuma continuava, con voce monotona la sua lezione di storia, Naruto stava
giocando con un paio di monete.
Era uno dei primi
giochi di magia che aveva imparato e non era stata Tsunade ad insegnarglielo.
Gli piaceva far ruotare
le monete tra le dita, farne apparire 3, poi 2, poi 1 e infine farle sparire
completamente. Era un trucco molto semplicemente.
Tutte le magie
avevano un trucco. In fondo la magia non stava nell’eseguire il trucco ma
nell’essere talmente abili da emozionare
il pubblico senza che questi pensi al trucco o si accorga di esso.
Il pubblico deve
guardare il mago e ricordardarlo come colui che è in grado di fare cose
straordinarie, non devono guardare la magia e ossessionarsi per capire il
trucco.
Per questo motivo
disprezzava i detective, bhe i tipi come Sasuke.
Lui non capiva il
fascino di Kyo, non vedeva il suo carisma, l’allegria che portava tra la gente.
Continuava a guardarsi intorno per cercare di capire il trucco.
Era suo dovere morale
sfotterlo.
Se si fosse spinto
appena un po’ più in là della semplice apparenza avrebbe adorato pure lui Kyo.
Strappò un foglio di
carta dal quaderno.
Prese a piegarlo con
abilità fino a formare una ranocchia. Armava le rane ed era bravo con gli
orgami.
Puntò la sua
ranocchia in direzione del moro. Perfetto.
Con l'indice fece
pressione e la ranocchia di carta spiccò un balzo verso Il banco di Sasuke,
capovolgendosi. Peccato, non era caduta in piedi.
Sasuke guardò torvo
la ranocchia capendo immediatamente chi fosse il mittente.
Prese il fioglietto e
lo spiegazzò, aprendolo. Dentro,com'era prevedibile, c'era un messaggio.
-ALLORA GRANDE DETECTIVE, PERCHé
INVECE DI FARE IL MUSONE E RINCORRERE AVANTI E INDIETRO KYO,NON SORRIDI UN PO’ DI Più E VIENI NELLA
SCUOLA DI NONNA TSUNADE AD IMPARARE QUALCHE TRUCCHETTO?? –
Sasuke finì di leggere
e prese la penna.
Almeno ogni 2 giorni
Naruto gli chiedeva di andare in quella scuola di magia, dove passava la
maggior parte delle giornate, e di sorridere un po’ di più.
Questo lui lo
considerava un'enorme scocciatura perché:
PRIMO lui voleva fare
il detective non il mago.
SECONDO lui era una
persona seria e non se ne andava in giro a sorridere alla gente come invece
faceva il biondo.
TERZO, cosa che Naruto
non sapeva e non voleva ammettere, lui era un musone solitario.
Dopo la morte dei
suoi genitori era diventato ancora più isolato e taciturno. E poi dal nulla 2
anni prima era arrivato Naruto e gli aveva fatto tornare la voglia di
arrabbiarsi per la sua stupidità, di sfotterlo per la sua assurda testardaggine
e qualche volta, ma molto più raramente, la volgia di sorridere.
Questo in ogni caso
non glielo avrebbe mai detto.
Scrisse velocemente
la risposta sentendosi estremamente stupido mentre lanciava il bigliettino
indietro.
-Non sono mica un dobe come te –
La risposta era
sempre lo stessa.
Naruto sorrise,
rispondendo.
-Di SICURO SENZA QUELL 'ARIA TETRA
SARESTI MOLTO PIÙ AFFASCINANTE. -
Era quello che
pensava seriamente ma sapeva che l'argomento metteva in imbarazzo Sasuke e
quindi era sempre divertente ripeterglielo.
Il moro nel leggere
quelle parole perse per un attimo il suo sangue freddo.
Era sempre più
convinto che Naruto adorasse prenderlo in giro.
Decise di continuare
a rispondere a tono, mandando totalmente all'aria la lezione di storia.
L’avrebbe recuperata
nel pomeriggio, per conto suo.
- IO SONO GIÀ ABBASTANZA AFFASCINANTE, LO SI DEDUCE DAL
NUMERO DI RAGAZZE CHE VENGONO DIETRO A ME, E SOTTOLINEO ME, NON TE. –
- AH MA SE LA METTIAMO COSÌ, IL NUMERO DELLE TUE
AMMIRATRICI NON E’ NEMMENO PARAGONABILE A QUELLO DELLE FANS DI KYO. COME VEDI
MIO CARO, I LADRI HANNO PIù SUCCESSO DEI DETECTIVE. –
Aveva toccato una nota dolente.
- QUELL' IDIOTA E’ UN LADRO E NON E’ AFFASCINANTE. –
- AHAHH ADESSO HO CAPITO PERCHE’ GLI DAI LA CACCIA, SEI
GELOSO! –
Sasuke si stava
alterando.
- IO NON SONO ASSOLUTAMENTE GELOSO…Di UN TIPO COME LUI E
POI, COSA CENTRA IL PARAGONE FRA ME E QUEL LADRUNCOLO? STIANO PARLANDO DI TE! –
- E CHI TI DICE CHE IL FAMOSO LADRUNCOLO NON SIA IO? -
Sasuke ghignò.
Quel dobe faceva
quasi sempre allusioni simili, come se lui ci credesse.
Semplicemente non
poteva essere, Kyo era qualcosa di completamente diverso da Naruto.
- CERTO DOBE CONTNUA A SOGNARE, UNA PERSONA COME TE CHE
INCIAMPA PURE QUANDO CAMMINA SULLA TERRA FERMA, NON SAREBBE IN GRADO DI FREGARE
UNO COME ME. –
- AH! COME OSI BRUTTO TEME! SEI SOLO UN ESSERE ANTIPATICO
E PRESUNTUOSO....
Sasuke continuava a
leggere gli insulti del dobe con un sorrisetto.
In realtà pensava che
Naruto fosse troppo puro per fare qualcosa di cosi meschino come rubare.
Anche questo non
glielo avrebbe mai detto…
Nonostante tutto
quello che il biondo gli diceva e nonostante l'indifferenza che mostrava, lui
teneva all'amicizia di Naruto in una maniera quasi morbosa, tanto da irritarsi
quando qualcun altro (sia uomo sia donna) si avvicinava a lui.
Era spaventato da
questo suo eccessivo attaccamento e quindi cercava di stare con lui il meno
possibile, per attenuare quella sensazione fastidiosa.
Certo era che a Naruto
doveva molto.
Quando i suoi genitori
erano morti in un incidente stradale aveva perso l'unico appoggio che aveva
nella vita e si era trovato improvvisamente solo e senza più nessuna voglia di
vivere se non per realizzare il suo sogno: diventare detective.
Si era gettato anima
e corpo su questo, creando attorno a se una specie di barriera di gelo,
invisibile e impenetrabile.
Quando aveva
incontrato Naruto, aveva rivisto in lui molto di se stesso, un ragazzo solo ,
senza genitori e con un sogno.
Ma pur essendo così
simili, nello stesso tempo si era accorto che erano completamente diversi.
Questo miscuglio di
aspetti l'aveva irrimediabilmente attratto come una calamita.
Naruto gli aveva
fatto tornare capire che poteva impegnarsi a fondo e con tutte le sue forze in
qualcosa senza dover necessariamente isolarsi, ma che doveva solo dimostrare
agli altri quanto valeva.
E poi era apparso
Kyo, come se qualcuno in cielo avesse saputo che lui cercava un'occasione per
dimostrare il suo valore e avesse mandato quel ladro prorpio nella sua città,
apposta per lui.
Adesso, nonostante
non poteva dire che fosse uno dei periodi più belli della sua vita, poteva
affermare per certo che aveva ritrovato una certa serenità.
Andava tutto bene.
- Primo! mi dispiace
Naruto ma continui ad essere troppo lento!.- fece Kiba appoggiandosi al cancello d’
ingresso dell'istituto scolastico per riprendere fiato…
Qualche secondo dopo
arrivò Naruto, anch' egli con il fiato corto a causa della gara di corsa, che tra
l’altro aveva perso.
- Ehi, non mi
lasciare indietro aspetta kiba!... Aspettiamo Sakura! -
- Ma dovevamo andare
a mangiare!-
- con Sakura c'è
anche Ino... -
- Certo che le
aspettiamo, allora! Eccola! Sakura, Ino vi stavamo aspettando! Facciamo la
strada insieme?-
Le due ragazze li
fissarono con sguardo di sufficienza.
- che tipi sciatti! – fece lo bionda fissando
soprattutto il castano.
- Noi andiamo a
mangiare un panino, venite con noi?.
Sakura parve prendere
seriamente in considerazione l’idea
- Volendo prima di
tornare a casa si potrebbe fare un salto a... papà? cosa ci fai qui? –
Sakura smise di
parlare per rivolgersi al signore in divisa che si stava avvicinando.
L'uomo la salutò con
un sorriso.
- Ciao Sakura, ehm
hai visto il tuo compagno di classe,Uchina?-
La ragazza lo fissò
di sottecchi, mentre Ino fissava l'uomo estasiata sospirando qualcosa che
somigliava molto a "il fascino della divisa"…
- Perchè vuoi parlare
con Sasuke? Kyo non avrà mandato un' altra delle sue lettere, vero? - L'uomo
arrossì e si guardò intorno valutando la quantità eccessiva di sguardi che stava
attirando. L'ultima cosa che voleva era far ulteriore pubblicità al ladro.
- Ehm no cara, cosa
te lo fa pensare?-
Sapeva di essere un
pessimo bugiardo.
Lo sguardo della
figlia sembrò farsi ancora più severo.
In quel momento il
commissario Haruno pensò che somigliava davvero terribilmente a sua moglie,
quando faceva quello sguardo era meglio cambiare aria.
- Commissario Haruno,
cosa ci fa qui?-
L’arrivo di Sasuke,
che aveva notato il suo superiore tra gli studenti, fu provvidenziale.
Senza troppi complimenti
il signor Haruno sequestrò il moretto e si dileguò in fretta cercando di
ignorare gli sguardi curiosi dei liceali.
Naruto ridacchiò.
- che ti ridi,
fratello?chissà perché cercavano quel noioso di Sasuke - fece kiba pensieroso.
- io lo so. - fu la
risposta saputa dell'altro ragazzo - Questa mattina kyo ha mandato un'altra
lettera alla polizia, dicendo di aver intenzione di rubare “l'occhio della
sirena” , il pezzo forte esposto nel museo che si inaugurerà stasera...
- Cazzo Naruto! Come
fai a sapere sempre tutto? -
Naruto accentuò la
sua aria misteriosa e saputa dicendo un ambiguo -Ho le mie fonti –
Allo sguardo scettico
dell'amico aggiunse:
- Tsunade frequenta
parecchie persone interessanti ed è una grande chiacchierona…-
- Per questo sei
arrivato tardi stamattina?-
- Già…ascoltavo le
chiacchiere…-
- E sentiamo, nelle
chiacchiere hai ascoltato anche quando avverrà il furto?-
- Ovvio! Stanotte
durante la festa di inuaugurazione! -
Kiba lo guardava con
gli occhi sgranati, sempre più senza parole...
- Kiba perché non vai
a dirlo ad Ino? Scommetto che parlerà con te più che volentieri se le dici una
cosa del genere… -
- Fratello sei
grande, vado subito... ah ma non dovevamo mangiare insieme? -
- Tranquillo kiba,
possiamo farlo domani, io vado un po’ alla scuola di nonna Tsunade, così mi
esercito un po’ -
- mi raccomando non
ti stancare troppo! –
Mentre gridava
quest'ultima frase le era partito già alla volta della ragazza tanto sognata, adottando
la sua aria da PREDATORE SEXI.
Il biondo sorridendo
cominciò ad incamminarsi verso casa.
- Naruto-kun! -
Una voce sottile
attirò la sua attenzione.
- Oh, ciao Hinata...
vieni con me alla scuola di magia?- le disse sorridendole appena, avava infatti
imparato a non essere troppo affettuoso con la ragazza, ogni volta che lo
faceva lei aveva reazioni strane e imprevedibili.
Hinata, una ragazzina
dagli occhi chiarissimi e i capelli neri molto corti, sembrò andare a fuoco.
Divenne improvvisamente rossa e cominciò a bofonchiare parole incomprensibili,
almeno per Naruto.
Ecco questa era
esattamente una delle reazioni che temeva.
- Hinata? Che
succede? Ho detto qualcosa di male? Non ti senti bene?- chiese poggiandole una
mano sulla spalla.
Se possibile la
ragazza diventò ancora più rossa e si scostò bruscamente.
- No, no sto benissimo,
adesso andiamo da Tsunade, alla scuola di magia...- fece accelerando il passo e
precedendo Naruto di un paio di metri.
“quella ragazza
proprio non la capisco…”
Era arrivato alla
conclusione che chiedersi il perché delle sue azioni era inutile.
“pensare che è una
ragazza talmente carina… ma ogni volta che le parlo arrossisce e combina
disastri...''
Con un'alzata di
spalle continuò a camminare immerso nei suoi pensieri e non si accorse di
essere arrivato fino a quando non vide il grande ingresso della scuola.
“scuola di magia diretta
da Tsunade”
Raggiunse la ragazza
e insieme varcarono la porta d’ingresso.
Fine?....ma no, un altro po’
La scuola era molto
ampia.
L'atrio consisteva in
una piccola recepition che precedeva un'enorme salone con le pareti anteriori
ricoperte di specchi.
Anticamente era usata
come palestra di Kendo, ma Tsunade l'aveva ritrasformata ed ora sparsi per il
salone c'erano mazzi di fiori, fazzoletti colorati annodati tra loro, decine di
cappelli a cilindro e molti altri oggetti bizzarri.
Salutò distrattamente
gli altri allievi ( lui era un veterano , li conosceva più o meno tutti ) .
Non si fermò nella
sala ma si diresse verso il retro.
Nel retro e al primo
piano c'erano gli alloggi, che ospitavano i ragazzi trasferiti in quella città
per studiare ( c’era una grande università poco distante ), o semplicemente gli
allievi che si allenavano lì tutto il giorno nel periodo in cui c'erano gare a
livello nazionale.
Naruto abitava
stabilmente lì, Tsunade era una sua parente e quindi non aveva fatto molte
storie, anzi l'aveva accolto a braccia aperte.
I piani di Naruto
erano molto semplici: voleva andare nella sua stanza, togliersi di dosso la
divisa scolastica e magari dormire per tutto il pomeriggio, ma a metà strada
una donna attirò la sua attenzione.
Stava appoggiata al
muro con le braccia conserte che mettevano in evidenza il seno già prosperoso
di suo, aveva i lunghi capelli biondi legati in 2 codini e sembrava piuttosto
giovane.
- Naruto - lo chiamò la
donna a mo’ di saluto.
- Nonna Tsunade, come va?- fece il biondino con il suo solito
tono scherzoso.
Tsunade fece partire
un pugno che lo avrebbe di sicuro colpito in pieno se questi non si fosse
spostato all'ultimo secondo.
- Non ti azzardare
mai più a chiamarmi nonna! sono ancora giovane e bella ! –
E detto questo entrò
nella sua stanza, invitando il biondo a seguirla.
Naruto esuguì
borbottando.
- Giovane? ma se hai
più di 50 anni… -
Per tutta risposta
ricevette una sveglia tirata appresso.
Se voleva rimanere
vivo forse doveva smetterla di stuzzicare Tsunade.
Si richiuse la porta
alle spalle e fece scattare la serratura.
Tsunade lo fissò
mentre si sedeva di fronte a lei.
Prese 2 tazzine
decorate con un simpatico maialino rosa e versò del caffè dall'interno di un
termos dello stesso colore, porgendone poi una al ragazzo.
Naruto la sollevò dal
tavolo appena un attimo prima che la donna sbattesse il pugno sul ripiano.
Si sentì uno scatto
metallico e si aprì quello che doveva essere uno scompartimento segreto della
scrivania di legno.
Nessuna delle 2
persone presenti nella stanza sembrò particolarmente sorpresa.
Tsunade ne estrasse
con cura un foglio ripiegato e rimise a posto il cassetto facendolo di nuovo
sparire.
Mentre apriva il
foglio alzò lo sguardo su Naruto e chiese con un sorriso
- con lui ne ho gia
parlato, allora tu hai programmi per stasera?-
Naruto fissò il foglio
sbirciandone il contenuto: rappresentava la piantina di un edificio.
- Certo - disse con tranquillità
– devo andare ad una festa di inaugurazione….
ME LO
LASCIATE UN COMMENTINO??? FA SEMPRE PIACERE…
Oggi rischiavo veramente di non aggiornare ma
la colpa in quel caso sarebbe stata tutta di YUKO CHAN in quanto mi sono persa
nel leggere la sua fiction e mi sono dimenticata di fare tutto il resto.
Yuko mi avrai sulla coscienza !
ti ringrazio tantissimo per i commenti e spero che potrò continuare a
rallegrarti il lunedì.
NARUKO_UCHIHAin questo capitolo ci sarà una
brevissima descrizione di Kyo sparsa qua e là … chissà, potrebbe essere come
non potrebbe essere^^ grazie mille per il commento^^
DARKSHIN a almeno sono sicura che a Dnangel non è ispirata perché non lo conosco… mi stai
mettendo una curiosità immensa, è il caso di leggerlo? Ti ringrazio per il
commento^^
SUMIRE01 oltre a ringraziarti spero
tantissimo che questo capitolo continui ad intrigarti e ad appassionarti.
ALLEN e KAROLALPHA grazie di cuore. Anche io era appassionata di Lisa e Seya e vi devo dire la verità non ci avevo fatto davvero
caso alle somiglianze^^ diciamo che magari all’inizio sembra più o meno simile
ma lo sviluppo della storia si allontana parecchio^^ ma ora non vi anticipo
nulla è troppo presto!^^ ciaoo!
ELEIN ciao amoricino^^ che sei bella
grazie mille per il comento alla prox
ro!
Grazie a tutti quelli che hanno messo la
storia tra seguite, preferite o in qualsiasi altro elenco, va bene anche quello
della spesa.
Vi auguro buona lettura e vi chiedo di
scusarmi se ci sono troppi errori ma non stando a casa non ho tutto il tempo
per controllare.
Baci stacy.
Alla centrale di polizia aleggiava un’atmosfera
sommessa.
Sembravano tutti piuttosto preoccupati per la nuova
minaccia mandata dal ladro Kyo.
Sasuke era stato messo al corrente della situazione e
adesso stringeva tra le mani il foglio bianco che aveva scatenato quello stato
di allerta.
Cominciò ad esaminare la lettera incriminata.
Era scritta con un normografo come sempre, in modo da non
far scorgere segni di riconoscimento nella scrittura né difetti di stampa che
potrebbero far risalire ad un particolare tipo di stampante.
Nulla, un comune normografo e un ancor più comune
inchiostro nero.
Insomma non c'era niente.
Come al solito.
La lettera diceva:
PARTECIPERÒ ANCHE IO A QUESTA INAUGURAZIONE, ANZI SONO PIUTTOSTO
OLTRAGGIATO PER NON ESSERE STATO INVITATO.SPERO ALMENO CHE MI ACCOGLIERETE IN MODO
ADEGUATO!
KYO
Un biglietto semplice.
Sembrava mandato da un ragazzino sbruffone e presuntuoso.
Nulla faceva
pensare che fosse l'avvertimento di un ladro.
Loro però avevano ormai imparato il suo modus operandi:
Kyo per qualche strana ragione a loro ancora ignota rubava solo pietre azzurre.
Ogni volta che in città arrivava qualche gioiello di rara bellezza Kyo mandava
una di queste lettere senza specificare nulla del furto ma definendosi offeso
per non poter vedere la pietra.
La questione delle lettere di avvertimento poteva
essere a loro vantaggio ma in realtà non lo era per niente.
Per prima cosa la notizia delle lettereera sfuggito alla polizia ed era stata data
in pasto alla stampa.
Da quel momento in poi il numero delle lettere inviate
alla centrale e firmate “Kyo” si era moltiplicato causando parecchia
confusione.
Per seconda cosa il carattere ambiguo delle lettere di
Kyo aveva reso quasi impossibile riconoscere quali fossero quelle autentiche,
ma l'arrivo in città dell’ “occhio della sirena”in concomitanza con l'inaugurazione del nuovo museo aveva spinto il commissario Haruno a credere che quella fosse una lettera autentica.
Kyo voleva rubare un'altra pietra azzurra.
Certo, dopo averle rubate le restituiva sempre ma il problema principale era che si prendeva gioco della polizia e riusciva ad
eludere i sistemi di sicurezza più sofisticati: per questo era una minaccia.
Poi era da aggiungere il fatto che Sasuke lo riteneva
particolarmente insopportabile.
- Allora Sasuke potremmo contare su di te questa sera? -
la voce del commissario Haruno lo risvegliò dalle sua
macchinazioni mentali.
- Si... - disse –si, ci sarò.- metre i suoi pensieri erano
gia concentrati sull’abito elegante che sarebbe stato costretto ad indossare
quella sera per mimetizzarsi tra gli invitati.
Il commissario Haruno decise di lasciare il ragazzo
solo a riflettere e si diresse nel suo ufficio.
Non appena entrato trovò ad aspettarlo un ragazzo non
di molto più grande di quello che aveva lasciato nell’ altra stanza: poteva
avere circa 23-24 anni, con i capelli di uno strano colore tendente al grigio e
degli occhialetti tondi sul viso.
Dall'espressione sembrava che lo stesse aspettando da
parecchio.
Sospirò.
- Buon giorno Kabuto. -
- Salve signor Haruno, dov'era? –
Al commissario Haruno Kabuto non piaceva, non piaceva
per niente; oltre a pensare che fosse una persona fastidiosa lo ritenevatroppo ambiguo.
Il commissario si sedette alla sua scrivania cercando
di reprimere l'immenso senso di fastidio che gli trasmetteva quell'uomo e
sforzandosi per comportarsi da persona civile e non mandarlo subito a quel
paese.
-ero da Sasuke – rispose infine con enorme sforzo – a
parlare con lui del nostro pano per stasera-
- mi scusi se la interrompo signore -
Ecco, l'aveva detto.
Kabuto faceva sempre così : ogni qual volta aveva qualche commento da fare o qualcosa da ridere su chiunque cominciava con la
frase “mi scusi se la interrompo”.
Odiava quando faceva così.
Era sicuro che si sarebbe trovato molto meglio se avesse intrapreso la carriera di avvocato, avrebbe guadagnato di più e avrebbe
potuto interrompere chiunque senza fargli saltare i nervi.
In effetti si chiedeva spesso come avesse fatto un tipo come lui ad entrare in polizia.
Kabutoriprese a parlare.
- Non le sembra piuttosto avventato parlarne con Sasuke? lui è solo un ragazzo e…-
- Ne parlo con lui proprio perché e un ragazzo - ripeté
esausto il commissario.
Questo discorso l'avevano affrontato almeno mille volte
e ogni volta Kabuto trovava un modo più o meno irritante per prendersela con
Sasuke.
- Sappiamo che anche Kyo è un ragazzo che può avere
l'età di Sasuke se non di meno, proprio per questo ci avvaliamo della sua
collaborazione sperando che possa prevenire qualche suo comportamento o, con un pizzico di fortuna riconoscerlo. – ripetéil commissario per l'ennesima volta - inoltre Sasuke è molto intelligente,la maggior parte dei
progressi che abbiamo fatto sono merito suo –
Aggiunse quest'ultimafrase soprattutto per indispettire il ragazzo
davanti a se cosa che, a giudicare dalla faccia scura e lo sguardo furioso di
Kabuto, gli era riuscita benissimo.
Sasuke camminava per la sala con passo deciso ed
elegante.
C'era tanta gente.
Fra gli invitati poteva riconoscere alcune facce
conosciute che appartenevano ad agenti di polizia, molti altri erano solo
curiosi che erano riusciti in un modo o nell'altro ad entrare nel museo
Come sempre, senza che loro lo volessero e che ne
fossero responsabili, la notizia della lettera di kyo
si era diffusa a macchia d'olio.
Alla fine quel ladro era stato accontentato, aveva
avuto l'accoglienza che aveva chiesto.
C'erano un sacco di invitati ed intrusi oltre i
poliziotti in borghese, troppi per i gusti di Sasuke.
Questa era un'altra caratteristica di Kyo:appariva solo se c'era tanta gente.
Ovviamente era Il modo migliore per confondersi.Sasuke aveva cercato di farlo notare ma ogni
volta non c'era possibilità di evitare il gran numero di persone accalcate.
La situazione inoltre era più complicata del previsto.
Kyo mandava spesso messaggi provocatori alla polizia,
quando si riusciva a riconoscere gli originali era difficile interpretarli.
Sasuke ripensò all'ultimo messaggio : erano più o meno
tutti così.
Nessuno diceva che avrebbe rubato qualcosa o l'ora in
cui sarebbe apparso, semplicemente con i suoi messaggi lanciava una
provocazione.
Era capitato altre volte che si presentasse senza
rubare niente o che non si presentasse affatto, mandando il giorno dopo una
lettera di scuse.
Era semplicemente un idiota.
E gli idioti, si sa, sono sempre i più pericolosi.
Proprio perché non sapevano mai se Kyo sarebbe venuto o
meno all'appuntamento che lui stesso fissava non potevano organizzare una
difesa adeguata.
Non si poteva perquisire ogni persona che entrava alla
festa di inaugurazione perché c'era la possibilità che Kyo non si presentasse
affatto.
Perquesto
motivo Il numero di agenti era sempre così elevato: per cercare di tenere sotto
controllo il maggior numero di persone.
Questo sistema però aumentava la gente presente in sala
e quindi la possibilità di confondersi tra la folla.
Non avevano ancora trovato una soluzione a questo
situazione ambigua…
Si diresse verso un tavolo e prese da bere.
Passò davanti ad una parete di vetro lanciando un’
occhiata di sfuggita alla sua figura.
Era stupendo nel suo abito blu, estremamente elegante.
Non sembrava neanche un ragazzo di soli 19 anni.
Oltre al suo riflesso nello specchio vedeva quello di
tantissime altre persone che si muovevano per la stanza.
Sasuke sapeva che dovevatenere gli occhi aperti, sondare ogni persona
e ogni comportamento sospetto... Eppure riflessa in quella parete di vetro
vedeva solo una massa informe e colorata che si muoveva.
E in mezzo a quella massa poteva esserci Kyo.
Riprese a camminare ma non fece che un passo e si fermò
di nuovo.
La suolasi
appiccicava sul pavimento. Qualcuno doveva averciversato dei drink e non solo quelli.
Calciò quella che sembrava una piccola pallina nera.
Ce ne erano altre poco più in là sparse sul pavimento.
Forse si era rotta una collana o semplicemente qualcuno
si era comportato da incivile.
La gente è sempre incivile.
Qualcuno aveva proposto un brindisi... sentì la gente
applaudire.
Non gli interessava. Continuò a fissare il vetro come
incantato.
Poi lo vide.
Forse fu solo una sua impressione eppure qualcosa gli
diceva che non era cosi.
Gli avevano sempre insegnato a credere nel suo istinto.
Nella massa
informe di colori gli era sembrato di vedere chiaramente la figura vestita di
banco tipica del ladro.
Si girò di scatto e com’era prevedibile non trovò
nessuno che somigliasse, anche solo lontanamente a quello che aveva visto.
C’era troppa gente che continuava a muoversi per la
sala per osservare le opere esposte.
Kyo poteva essersi spostato, poteva essersi nascosto
oppure poteva… , poteva aver visto semplicemente qualcuno dello staff, anche
loro erano vestiti di bianco.
Probabilmente era stata solamente un’impressione.
Eppure, nonostante la ragione gli fornisse numerosi
motivi per dubitare, Il suo istinto stava gridando ad altra voce che ne era
certo. Kyo era lì.
Lasciò il suo drink, non seppe dire dove lo poggiò.
Si diresse a passo veloce verso il centro della sala,
dove si trovava la bellissima statua della sirena, e si guardò intorno.
Niente.
Non c'era nessuno appare le guardie in divisa.
Eppure sentiva che stava per succedere qualcosa…
Sentiva l'adrenalina salire e le pulsazioni aumentare...
D'improvviso sentì un urlo e la testa di molte persone
si rivolse verso l'alto.
La sua fece lo stesso sospirando quasi di sollievo
nello scoprire che aveva ragione. Kyo era apparso.
- SALVE GENTE!-
Urlò il ragazzo vestito di bianco dalla ringhiera delle
scale che portavano al piano superiore.
Tutti smisero immediatamente di parlare, fu incredibile
la velocità con cui il silenzio aveva preso il posto delle chiacchiere.
Qualcuno cominciò a battere le mani, qualcun’ altro lo
salutò allegramente.
C'era persino qualcuno che chiedeva autografi.
Kyo era apparso come sempre in maniera spettacolare.
La luce gialla del lampadario creava un suggestivo
gioco di luci e ombre attorno alla sua figura ma non occorreva che fosse
completamente visibile per capire che era proprio lui.
Quei pantaloni chiari, la giacca bianca, la maschera di
stoffa anch’essa bianca che copriva gran parte del viso,il cappello a cilindro
sulla testa.
Era sicuramente Kyo.
- come state tutti? vi sono mancato? Scommetto di si,
allora non vi faccio attendere oltre.Oggi sono venuto
qui per mostrarvi un'altro dei miei giochi di magia... siete pronti?-
Aveva parlato a voce alta con il solito tono da
sbruffone. Nonostante ciò la gente cominciò ad acclamarlo.
Sasuke trovava inspiegabile tetta questa eccitazione
per un idiota del genere.
Vide alcuni agenti in borghese dirigersi verso il
centro della sala, dove si trovava la statua della sirena, qualcun’ altro
invece stava salendo le scale per il piano superiore in modo da sorprenderlo
alle spalle.
Kyo ricominciò a parlare con quella voce
indistinguibile che sembrava quasi metallica, decisamente contraffatta.
- uno dei giochi più semplici e spettacolari per un
mago è l'illusione, cioè la capacità di far vedere cose che in realtà non sono
vere. Per esempio questa è un'illusione. –
Disse quest'ultima frase proprio mentre 2 agenti erano
arrivati sulle scale,alla sua altezza e
avevano cercato di afferrarlo, ma in realtà si ritrovarono ad afferrare l'aria.
Ci misero un po’ di secondi per capire quello che era
successo, ma finalmente l'illuminazione arrivò : quello sulla scala era solo un
ologramma.
- Mi dispiace ragazzi ma siete caduti vittime della mia
illusione - continuò a dire l'ologramma sulla scala.
Sasuke lo guardò con rabbia.
Se non era li dov’era?
Come in risposta sentì di nuovo la voce metallica ma
questa volta proveniva da qualche parte alle sue spalle.
Si girò di scatto così come fecero altre persone.
Kyo era accanto allo specchio dove si trovava lui pochi
istanti prima. Stava per correre in quella direzione quando si accorse che
anche quello era un ologramma.
- Una illusione non deve essere solo visiva, e no miei
cari spettatori, deve abbracciare tutti i sensi...
Sasuke guardò l’ennesimo ologramma apparire nel bel
mezzo della sala e anche quello parlava.
Quel ladro era fottutamente bravo...
Come diavolo era possibile? Quanti ologrammi c'erano?
E soprattutto, tra tutti quei falsi c'era il vero Kyo?
Vide apparire un'altro paio di ologrammi sparsi per la
sala, alcuni anche molto vicini a lui.
La sala si stava riempiendo di ologrammi di Kyo.
Ormai tutti continuavano a guardarsi intorno gridando
quando una copia appariva proprio accanto a loro.
Per di più le copie erano tutte dotate di “audio” e
ripetevano quello che probabilmente era un messaggio registrato. La copie non
parlavano in maniera sincrona ma la voce metallica si sovrapponeva creando una
confusione immensa, mischiata alle urla e al vociare dei presenti.
Quasi tutti avevano provato a toccare gli ologrammi
finendo per afferrare l’aria, qualcuno gridava giurando di aver trovato quello
vero.
Gli agenti erano totalmente disorientati e si
ritrovarono a correre da una parte all’altra della sala inseguendo mere
illusioni. Era il massimo della confusione.
Sasuke si vide apparire una copia di Kyo davanti agli
occhie tentò di afferrarlo fallendo
miseramente come tutti gli altri.
Fu allora che notò un particolare che prima non aveva
notato a causa della confusione.
Per terra, dal punto in cui partiva l'immagine del
ladro, c'era una strana placchetta nera, forse una pallina.
Si ricordò delle strane palline nere che aveva
calpestato prima davanti alla specchio.
Diede una rapida occhiata in giro.
C'erano palline del genere sparse in tutta la sala.
Possibile che nessuno se ne fosse accorto?
Pensandoci bene neanche lui aveva dato troppo peso alla
cosa.
Dovevano trovare il vero Kyo e per farlo dovevano
cambiare strategia.
Decise di camminare guardando per terra, sentiva la
voce de Kyo circondarlo, vedeva le sue scarpe nere e i pantaloni banchi un po’
ovunque ma tutti provenivano da quelle stupide palline nere che sembravano
proiettore miniaturizzati.
Si abbasso velocemente per raccoglierne una, magari
dopo poteva analizzarla.
Accelerò il passo dirigendosi, sempre verso il centro
della sala e tenendo sempre lo sguardo fisso verso il basso.
Vide ancora una volta quelle scarpe nere e quei
pantaloni chiari, solo che stavolta c’era qualcosa di diverso, questa volta i
piedi erano poggiati sul pavimento e sembravano decisamente più reali.
Alzò lo sguardo come a rallentatore e si ritrovò a
fissare la figura del ladro: quegli occhi chiarissimi che luccicavano sotto
lamaschera bianca, quel sorrisetto
beffardo e i capelli nerissimi che incorniciavano il viso fuoriuscendo ribelli
da sotto il cappello a cilindro.
- Kyo...-pronunciò quasi sottovoce come per paura che anche questa figura potesse
dissolversi come gli ologrammi.
Kyo si voltò verso di lui fissandolo dapprima stupito
poi tornò a ghignare.
Fu lì che Sasuke ebbe la conferma che si trattava
proprio di quello vero, ma non ebbe il tempo di reagire. Vide Kyo afferrare la
statua (quando si erano avvicinati così tanto alla statua? E le guardie
dov’erano?)
Fece per allungare il braccio e bloccarlo ma come per
magia (maledettissima magia!)Kyo si
sollevò dal suolo e preso a volare.
Sasuke rimase a bocca aperta per qualche istante.Come diamine aveva fatto?
Anche gli altri alzarono la testa esterrefatti nel
vedere Il mago librarsi in aria e raggiungere così il piano superiore
dell'edificio, dove era apparso il primo ologramma.
Le illusioni stavano inesorabilmente cominciando a
sparire uno dopo l'altra.
Il momento di sconcerto terminò quando lo videro
raggiungere la ringhiera della scala e atterrare su di essa con un balzo.
Gli agenti , compreso lui, cominciarono ad estrarre la
pistola puntandogliela contro.
Ci avrebbe pensato dopo a
capire come una persona normale poteva riuscire a "volare".
Kyo atterrò sulla ringhiera del secondo piano con la
statua della sirena stretta tra le mani.
Cercando di non farsi notare sganciò la corda attaccata
sotto il mantello che lo aveva trasportato fin lì.
In basso tutti lo stavano osservando a bocca aperta.
Qualche poliziotto aveva puntato la pistola contro di
lui <-
Fece una faccia fintamente offesa.
- Come vorrete spararmi veramente? Da quando degli
agenti sparano ad una persona disarmate che non ha mai fatto nulla di male?
Qualcuno dei poliziotti in basso sembrò vacillare a
quella affermazione.
- vogliamo solo che ti arrendi Kyo arrenditi e lascia
stare la statua - disse il commissario Haruno a voce alta.
Kyo lo guardò sorridente e poi sospirò fintamente
afflitto.
- E va bene mi arrendo! –
Questa frase sembrò riecheggiare nel silenzio.
Ormai tutti gli ologrammi erano spariti e il mormorio
della gente era notevolmente diminuito per ascoltare la conversazione tra ladro
e polizia.
- cosa?- chiese il commissario sorpreso
dall'arrendevolezza del ragazzo a cui non era abituato.
Aveva detto quello frase più per prassi che per altro,
sapeva che Kyo non si sarebbe arreso così facilmente. Che stava succedendo?
- Ho detto che mi arrendo, non ha capito signor
commissario?- fece il ragazzo vestito di bianco, quasi sbuffando per non essere
stato compreso.
- Non ho più niente da fare qui - continuò - ho finito
la mia lezione di magia quindi posso anche andarmene e restituire la statua.-
Mentre ancora parlava prese la statua a due mani e se
la portò sopra alla testa.
- Mi raccomando, al volo! - gridò lanciando con forza
la statua verso il basso.
Sasuke vide la statua cadere e istintivamente si sporse
in avanti per afferrarla come fecero molti altri, perdendo di vista il ladro
per un momento.
Fecero appena in tempo ad afferrarla prima che questa
toccasse terra rompendosi, quando sentirono la voce di Kyo, nuovamente amplificata e proveniente dai
vari angoli della stanza, che diceva:
- Mi RACCOMANDO ATTENTI AL FUMO!-
- Fumo?-
Non fecero in
tempo a formulare il pensiero che una serie di scoppi invase la sala.
Il moro sentì uno scoppio provenire anche dalla sua
tasca e allora capì.
Quelle maledette palline nere erano esplose!
Come se non bastasse le esplosioni furono seguite da
un’intensa nuvola di fumo rosa che cominciò a diffondersi e a riempire l’intera
sala.
Cominciarono tutti a tossire e a lacrimare, tutti
cercavano di coprirsi nella maniera migio per evitare
di inalare troppo fumo.
Kyo aveva ricreato in pochi secondo il massimo della
confusione.
Qualcuno tentò di aprire la finestra per far diradare
il fumo.
Ci volle comunque qualche minuto per tornare a
respirare decentemente.
Quando ciò avvenne fu subito chiaro una cosa: Kyo era
sparito.
La seconda cosa, molto più grave della prima, che
Sasuke e gli altri agenti notarono subito dopo, fu che la statua della sirena
che Kyo aveva lanciato e che loro avevano preso al volo era decisamente ed
inequivocabilmente FALSA.
Finito anche questo capitolo.
Sempre per problemi con l’aggeggio che mi
edita la scrittura naturale, che adesso ha preso un piccio
assurdo con le maiuscole, mi scuso se ci sono troppi errori.
Se mi indicate almeno i più grossolani
provvederò a correggerli.
Nel frattempo spero che il capitolo vi sia
piaciuto, e vi rammento l’appuntamento a lunedì prossimo.
Domani purtroppo vado all’università dalla
mattina presto e non avrei avuto il tempo di aggiornare.
Mamma mia non vedo l’ora che arrivino le
vacanze di Pasqua!
Allora diciamo che nelL’atmosfera di festa ho
voluto fare un piccolo regalo.
Non solo ho aggiornato prima ma ho anche
allungato più del dovuto il capitolo che non doveva includere le ultime due
pagine , ma non fa nulla.
Spero vivamente che anche questo capitolo vi
attiri e non vi annoi.
Ringrazio chi ha messo la storia in tutti gli
elenchi e soprattutto chi commenta.
Un super bacione a Yuko e Quistis, … ehi ragazze voi
siete troppo sveglie! Non è giusto che vi avvicinate così tanto alla verità!
^^Quistisio non ho le capacità di Gosho quindi
non mi odierai se non infilo fili da pesca nei trucchi di kyo
vero? XD
Per Yuko spero lo stesso che il suo lunedì sia positivo^^
Ringrazio Shimi e Yureiche verranno picchiate dolorosamente se continuano a chiedermi una
lemon!
E ringrazio sumire01 sperando che la storia non duri veramente in eterno ma
sono contenta che ti troverò sempre^^
E infine ringrazio martyXV promettendole che prima
o poi darò una revisione ai capitoli appena l’università mi da un po’ di
tregua, magari imparare ad usare il flash e a programmare in java per scienza
infusa non sarebbe male^^ ti ringrazio tantissimo per il commento^^
Piccolo appunto:
vorrei farvi notare che la storia è vista più
o meno tutta dal punto di vista di Sasuke, e quindi le descrizioni dei
personaggi, gli aspetti sia fisici che caratteriali evidenziati sono più o meno
quelli che percepisce Sasuke e non è detto che corrispondano a realtà .
buona lettura.
Camminava tranquillamente per la strada, in lontananza
vedeva le luci del museo appena inaugurato, le auto della polizia fuori e la
folla di curiosi che non era riuscita ad entrare tutt’attorno, a cui si stava
unendo la folla di invitati del museo che fuoriuscivano per riprendere aria,
intossicati dal fumo.
Ghignò.
A questore probabilmente lo stavano cercando.
Aveva spalancato la finestra che dava sul retro e ci
avrebbe scommesso che gli agentilo
avrebbero cercato in quella direzione.
Idioti.
Lui se l'era squagliata tranquillamente passando dalla
porta principale.
Fra poco il suo complice l'avrebbe raggiunto.
Questo era un'altro punto a suo favore: gli idioti non
sospettavano minimamente che lui avesse un complice.
Erano talmente in sintonia che potevano benissimo
scambiarsi i ruoli qualche volta.
Scosse la testa, non era quello il momento di perdere
tempo.
Doveva muoversi.
Posò la sacca che portava a tracolla per terra, si
diede una rapida occhiata intorno.
Non passava nessuno, tutti erano attirati dal caos
proveniente dal museo ed erano quindi diretti nella direzione opposta alla sua.
Aprìla sacca
per terra quel tanto che bastava per vederne il contenuto.
C'era un giubbotto di jeans, lo estrasse togliendosi la
giacca bianca e Il mantello e lo indossò velocemente.
Sotto il giubbotto spiccava la statua d’oro della
sirena.
La guardò.
Non era la statua ad interessargli, ormai l'aveva
capito pure la polizia che il suo vero obbiettivo erano le pietre azzurre.
Da quello che era riuscito a capire era stato Sasuke a
notare per primo la cosa facendola poi notare anche agli altri.
Si doveva ricordare di non sottovalutarlo troppo.
Estrasse dalla tasca del giubbotto di jeans uno
strumento simile ad una grossa pinzetta e con delicatezza ed estrema precisione
estrasse la gemma incastonata nella statua d'oro al posto dell'occhio della
sirena.
Finalmente poté toccare con mano il prezioso zaffiro.
Doveva fare in fretta, qualcuno poteva accorgersi di lui.
La lucina azzurra, quasi fluorescente, che emanava il
gioiello sembrava perfetta.
Forse questa volta l'aveva trovata.
Con mani tremanti alzò la pietra sopra la sua testa
facendola risplendere sotto la luce fioca del lampione Poteva vedere la sua
trasparenza...
MERDA!
Era Trasparente!
Non era nemmeno questa.
Represse la voglia di tirare un calcio al lampione e
gettare la pietra all'aria.
Sentì dei passi avvicinarsi a una mano posarsi sulla
spalla.
Si voltò ed andò a specchiarsi negli occhi del suo
complice, anch’essi chiarissimi, che lo
fissavano interrogativi.
Scosse la testa sconsolato.
- Pensaci tu a riparare la statua- disse tono brusco, mandando all'aria il resto del piano -
Io torno a casa! -
Forse era stato un po’ troppo brusco, ma era frustrato
per l'ennesimo buco nell'acqua.
Dopo doveva ricordarsi di fare delle scuse al suo
complice.
Adesso voleva solo tornare a casa e riposarsi.
Forse, se faceva attenzione riusciva ad evitare di
farsi sentire da Tsunade...
~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~
o • o ~
Si poggiò esausto sul letto portandosi un braccio sopra
la testa per coprire gli occhi.
I capelli scuri ricadevano morbidi sul cuscino.
Non si era neanche svestito, indossava ancora l'abito
blu che aveva scelto per la festa di inaugurazione del museo.
Poteva anche addormentarsi così per quanto era stanco.
Girò un momento la testa per controllare l'orario
sulpiccolo orologio-sveglia digitale
che aveva sul comodino.
Le 3 e 45.
Era paurosamente tardi.
La festa doveva terminare entro mezzanotte, era ritornato
a casa 3 ore + tardi del previsto.
Aveva lasciato il commissario Haruno ancora ad
organizzare le squadre di ricerca per vedere se perlustrando i dintorni, riuscivano
a trovare qualche traccia di Kyo.
Sasuke sapeva chiaramente che sarebbe stato inutile, Kyo era stato troppo bravo.
La loro difesa era stata un fallimento totale, quel
ladro aveva organizzato tutto in maniera impeccabile.
Ecco appunto, TROPPO impeccabile per aver fatto tutto da
solo.
Era un'idea che gli stava girando in testa da un po’, ma
non l'aveva ancora detto a nessuno: Kyo
doveva avere un complice.
Che ci fosse qualcuno che lo aiutava questo era certo,
di sicuro Kyo aveva un sacco di contatti
qua e là, persone che lo aiutavano ad organizzare i suoi piani così
dettagliatamente, probabilmente c'erano parecchie persone che lo "aiutavano"
ad organizzare le strategie, a reperire informazioni e a nascondersi.
Sasuke però non intendeva quel genere di complice.
Era convinto che Kyo avesse un complice "operativo”
qualcuno che poteva tranquillamente sostituirsi a lui in qualsiasi momento.
Aveva avuto quest'impressione quelle poche volte che
era riuscito ad avvicinarsi al ladro come quella sera.
Quando era vicino a Kyo, quello vero, sentiva una
carica di elettricità statica nell'aria provenire dalla stessa persona che
aveva di fronte.
Altre volte invece non aveva questa sensazione.
Lo sapeva che questa era una motivazionestupida e insensatama l'avevaportato a credere che si trattassero di 2 o più persone diverse.
Non c'erano prove per questa una teoria per questo non aveva
detto nulla a nessuno.
Appuntava tutto su una serie di quaderni, una teoria per
ogni pagina.
Quando trovava delle prove a sostengo le scriveva nella
pagina corrispondente e quando questa si riempiva andava a parlare delle sue teorie
con il commissario.
Era una persona molto meticolosa.
Annotava tutto il giorno stesso, quando i ricordi erano
ancora freschi.
Avrebbe dovuto farlo anche quel giorno ma era davvero
tardi e l'indomani sarebbe dovuto andare a scuola. Sentiva tutta la stanchezza
della serata addosso.
Magari adesso si riposava qualche secondo poi andava a
scrivere… solo qualche secondo.
Vide il buio amplificarsi e circondarlo mentre teneva
gli occhi chiusi e le braccia lungo il corpo.
L'immagine di Kyo appariva in formato gigante nei suoi
pensieri, leggermente distorta.
Gli occhi chiari erano senza pupilla e quel ghigno
continuava ad irritarlo e ad allargarsi fino a tramutarsi in una risata squarciata...
I capelli neri ondeggiavano attorno alla giacca bianca come
se fossero serpenti dotati di vita propria, mentre sentiva la voce di Kyo che continuava a ridere e a
ripetere
-Tu mi conosci Sasuke, non è vero? Mi conosci e
sei talmente stupido da non avere capito chi sono Ah Ah ah...!
Poi pian piano il volto gigantesco di Kyo si sdoppiava,
diventando una serie di copie di se stesso.
Accanto cominciavano ad apparire i volti delle persone
che lui conosceva, a cominciare dai suoi genitori, passando per tutti gli
agenti di polizia, i suoi compagni di classe, di scuola... per finire con un altro sorriso meno beffardo
e più stupido, quello di Naruto che continuava a ripetergli “ chi ti dice che
io non sia Kyo? “
Sasuke si svegliò di soprassalto leggermente sudato.
Aveva fatto incubo.
Era decisamente stanco se si riduceva anche a sognarlo.
Ma c'era un'altra cosa che quell’incubo gli aveva
ricordato: più passava il tempo più aveva la netta sensazione che lui
conoscesse la vera identità del ladro.
~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~
o • o ~
Sasuke stava camminando con passo affrettato verso la
scuola.
Indossava gli occhiali da sole per nascondere le
occhiaie. Dopo l'incubo era riuscito a riposare poco.
Aveva scritto le sue considerazioni sui quaderni e
aveva chiamato il commissario Haruno per informarsi di come procedevano le inagini.
Aveva così saputo che gli agenti stavano pattugliando i
luoghi dove, con molta probabilità Kyo avrebbe lasciato la statua, visto che
restituiva sempre ciò che rubava.
Sasuke invece aveva intenzione di seguire un'altra
pista: voleva affidarsi al suo intuito che gli gridava di cercare fra le sue
conoscenze.
Si era fatto dare il nome di tutti gli studenti che
avevano preso ufficialmente parte alla festa di inaugurazione (escludendo gli
infiltrati che pure erano tanti)
In particolare, aveva selezionato gli studenti della sua
scuola.
Forse, così facendo, riusciva a selezionare qualcuno su
cui indagare.
Mentre stava per varcare il cancello un po’ inanticipo sull'orario di ingresso, sentì il telefono
squillare.
- Pronto? -fece assonnato.
- Sasuke sono io, la statua della sirena, l'abbiamo
trovata!-
La voce del commissario Haruno lo fece sentire improvvisamente
molto sveglio.
- Dove?-chiese curioso.
- Nel Parco,tra i cespugli –
- in un posto così in vista ? avrebbe potuto prenderla
chiunque!-
- no, non credo, stavamo già perlustrando le zone
vicine quando l'abbiamo trovata,la zona era piena di agenti,sembra che qualcuno l'abbia messa lì apposta
per noi e comunque non più tardi di dieci minuti fa –
- 10 minuti fa?Perché?-
- è statol'unico momento in cui il parco era privo di agenti. -
Sasuke rimase stranamente in silenzio colpito da una strana
intuizione.
- tutto ok Sasuke?- Chiese il commissario incuriosito
dal suo improvviso silenzio.
- Si, si tutto ok, sono solo un po’ stanco -
- Si ti capisco hai dormito poco stanotte, ora va a
riposarti . ti Terrò informato. -
- La ringrazio commissario.-
La chiamata si
interruppe.
Sasuke si diresse meccanicamente verso la sua aula
mentre un’ idea si faceva strada nella sua mente.
Lui era convinto di conoscere Kyo.
Con molta probabilità Kyo frequentava la sua scuola.
Kyo aveva restituito la statua 10 minuti fa al
parco,che si trovava dall'altra parte
della città.
Se si metteva a correre ci volevano minimo 30 minuti di corsa per arrivare fin
alla scuola.
Se poi aveva un mezzo, con tutto il traffico ce ne
volevano molti più.
Non ce l'avrebbe mai fatta ad arrivare in tempo,sarebbe
arrivato in ritardo.
Il suo banco era vicino alla finestra e aveva un’ottima
visuale del cancello d'ingresso.
Con unpo’ di
fortuna avrebbe ristretto il campo dei sospettati.
Entrò in classe.
Avrebbe annotato tutti gli studenti che sarebbero
entrati nell’istituto entro i prossimi 10/20 minuti.
Magari poteva prestare una attenzione particolare a
quelli dagli occhi chiari, non sembrava che kyo
portasse delle lenti.
Occhi chiari, capelli scuri, 10/20 minuti di ritardo e
l'area affannata.
Intanto la classe cominciava a riempirsi.
Se tra i sospettati rientrava qualcuno della sua classe
era anche meglio visto la pressanteimpressione di conoscere bene l'identità di Kyo.
Vide Narutoarrivare trafelato seguita da Kiba. Si chiese se inserirli tra i
sospettati.
Scosse la testa, decisamente Naruto non rientrava nelle
categoria di persone che stava cercando.
Tanto per cominciare era biondo con dei capelli
talmente luminosi che lui era convinto di poterlo riconoscere senza ombra di
dubbio anche in mezzo alla folla aparecchi metri da distanza.
E poi Naruto arrivava sempre in ritardo, trafelato e
rumoroso.
Non rientrava nella categoria.
Continuò a fissare l'ingresso.
Annotò un paio
di nomi non troppo convinto. Possibile che quella mattina i ritardatari fossero
così pochi?
Forse era una di quelle giornate sfigate o
semplicemente la sua teoria era campata in aria.
Ignorò Sakura che tentò di parlargli 2 volte (con sommo
disappunto della ragazza)
Una volta cominciata la lezione della prima ora ascoltò
solo distrattamente la voce del professore. Non diede retta nemmeno a Naruto
che gli stava facendo delle boccacce.
Continuava a guardare fuori dalla finestra in attesa di
nemmeno lui sapeva cosa.
Quando aveva ormai deciso di rinunciare, vide arrivare
qualcuno che attirò la sua attenzione.
Diede una rapida occhiata in classe.
Giusto, il suo banco era vuoto.
Vide la ragazza indugiare davanti al cancello chiuso.
La vide gettare una rapida occhiata intorno e poi fare
un balzo e afferrare l'estremità superiore del cancello per poi saltare con
agilità dall'altra parte.
Per poco Sasuke non spalancò la bocca.
Ma non era timida e impacciata? Che ne avevano fatto
della vera Hinata?
Dopo qualche minuto bussarono alla porta della classe.
- Avanti - fece il professore.
- M.... mi scusi,posso entrare?-
- Hinata! Ti ci metti
anche tu ad arrivare in ritardo?-
Hinata diventò completamente rossa nascondendo il viso
sotto i capelli neri.
- Ho avuto un piccolo contrattempo -disse con voce
flebile.
Il professore continuò a lagnarsi ancora un po’, poi la
mandò a posto.
Video Naruto rivolgerle un penetrante sguardo
interrogativo e avvertì chiaramente la ragazza rispondergli sottovoce- ho avuto un problema al parco, dopo ti
spiego -
Naruto sorrise e fece anno di aver capito.
Sasuke era allibito.
Hinata aveva i capelli scuri, una folta chioma di
capelli assolutamente neri, e gli occhi chiari, chiarissimi!
Ed era arrivata in ritardo dichiarando di essere stata
al parco, IL PARCO!
Non potevano esserci così tante coincidenze.
Vide Naruto girarsi e, senza farsi notare dal professore,
cercare di attirare l'attenzione della ragazza.
-Hinata! ricordami che dopo ti devo delle scuse,
ricordamelo e basta OK? Prima di arrivare alla scuola di Tsunade, mi
raccomando. ! –
La giovane spalancò gli occhi chiarissimi per la sorpresa e annuì poco convinta.
Sasuke era stordito come se avesse fissato troppo a
lungo il sole. Forse, forse questa volta
aveva avuto un colpo di fortuna.
Ripensò alla frase di Naruto.
La scuola di Tsunade...
LA SCUOLA DI MAGIA DI TSUNADE!
Hinata frequentava quella scuola e probabilmente era
allenata a fare trucchi strani, per questo era così agile, cosa che però
sembrava nascondere.
Si voltò verso il biondo cominciando a fissarlo
intensamente. Con un’ euforia malsana
prese un foglietto e cominciò a scrivere.
- Naruto, oggi non mi hai ancora invitato a visitare
quella tua stupida scuola di magia? –
.
Narutoquando
vide il biglietto rimase interdetto.
Fissò di sottecchi il moro che...SORRIDEVA?
Possibile?
Quelloscorbutico
di Sasuke che sorrideva?
Voleva venire alla scuola di magia dopo che aveva
passato gli ultimi 3 mesi a convincerlo a fare una visita?
Che cosa aveva in mente quel teme?
Decise di reggergli il gioco.
- CHE COSA MI DAI IN CAMBIO ? – scrisse con un vago
tono malizioso.
Vide il sorriso di Sasuke allargarsi. La situazione
stava diventando seriamente preoccupante.
Lo vide scrivere qualcosa ma prima che potesse capire
cosa, sentì la voce del professore chiamarlo .
- Uzumaki! visto che oggi stai facendo tutto fuorché
seguire suppongo che tu conosca il modo per risolvere la disequazione e che sarai
cosi gentile da mostrarcelo alla lavagna, vero? -
Naruto imprecò sommessamente, mentre rassegnato si
alzava per andare alla lavagna sentì la voce di Sasuke sussurrargli:
- potrei darti la soluzione dell'esercizio. –
In effetti, come
si rese conto adocchiando la lavagna, quella di Sasuke era un'offerta più che vantaggiosa.
~ o • o ~~ o • o ~~ o • o
~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~
- Avanti sputa il Rospo, che cosa vuoi? - disse sete fermandosi a metà strada.
Il moro stava camminando accanto a lui e rispose senza
fermarsi.
- Non ho nessun rospo. Che cosa c'è di strano? Per una
volta che volevo accontentarti e venire a vedere dove abiti-
- Tu non vuoi mai accontentarmi tu vuoi sempre e solo
rompere teme! –
Sasuke lo ignorò.
- Naruto!- sentirono sussurrare il nome del ragazzo e si girarono
in contemporanea per ritrovarsi di fronte la ragazza che aveva ossessionato il
moro per tutta la mattinata.
- Hinata se volevi venire con noi potevi dirlo, non mi sarei
fatto la strada da solo con il teme...-
Sasuke lo guardò male.
- se proprio c'é qualcuno che si deve lamentare quello
sono io, sei rumoroso e anche stupido!
Non si sa mai mi contagi con la tua
stupidità! –
Naruto per tutta risposta gli fece una linguaccia e
cominciò ad inseguirlo stile zombie cercando di “contagiarlo”.
Sasuke cercò di rimanere indifferente di fronte a tanto
sfoggio di idiozia ma, anche se tentava di evitarlo, non potè
fare a meno di farsi scappare un sorriso.
La ragazza sgranò gli occhi a quella scena. Non ci
poteva credere.
Sasuke Uchiha che parlava cosi tanto, rideva e si prestava ai giochini di Naruto? Possibile che fosse lo stesso che in
classe parlava a grugniti? Lo Stesso che pronunciava si e no 3 sillabe di fila ed
era scorbutico 6 giorni su 7? Possibili che Naruto avesse questo effetto su di
lui?
- Sei davvero Sasuke?-pronunciò incredulo.
Il moro si bloccò mentre tirava un pugno in testa al
biondo. Si era fatto vedere dalla sua principale indiziata mentre faceva l’idiota.
Era tutta colpa del dobe, era sempre colpa sua.
Fisso la ragazza negli occhi.
- che vuoi?-chiese, forse un po’ troppo brusco.
Hinata indietreggiò, leggermente intimorita.
- Niente... - solo... mi sembravi diverso dal solito, …
ecco… sembravi felice....-
Il moro indurì lo sguardo. Che significava “sembravi felice”?
Ignorò il commento, non avrebbe permesso ad una come
lei di infastidirlo.
-Tnks –
fece dando un ultimo sguardo alla
ragazza per poi riprendere ad ignorarla.
Non parlò più per tutto il tragitto immergendosi nei
suoi pensieri.
Quando varcarono la porta della scuola di magia Sasuke
si era fatto un’idea precisa sul coinvolgimento di Hinata nel “caso Kyo”.
ME LO LASCIATE UN COMMENTINO VERO?MI FAREBBE PIACERE !
Avevo sperato di poter toccare il computer
ieri e invece no.
Diciamocelo, alla Pasquetta era un po’ difficile
riuscire ad aggiornare.
In ogni caso ringrazio tantissimo YUKO CHANQUISTIS18YUREI
EROL89 però questa volta non ho intenzione di rispondervi
personalmente. Siete troppo sveglie e non avete idea di quanto vi siete
avvicinate alla verità , magari facendo così riesco a tenere ancora un altro po’
nascosta la situazione.
Mi ha fatto un piacere immenso leggere i
vostri commenti vi ringrazio di cuore, e ringrazio anche tutti quelli che
seguono.
Spero di riuscire ad aggiornare di nuovo lunedi in ogni caso ci sentiamo la settimana prossima!
Ciao a tutti e buona lettura!
Sasuke quel pomeriggio era di umore pessimo.
Per quale motivo?
Beh ce ne erano svariati di motivi, non sapeva metterli
in ordine di irritazione.
Tanto per convincere odiavo quella scuola di stupidi
trucchi e odiava quello stupido dobe.
No, non era geloso, semplicemente odiava tutti quegli sguardi
che lanciavano verso Naruto, tutti quelli che lo guardavano ammirati.
E poi quel dobe era
dannatamente bravo.
L'aveva visto far sparire oggetti di grosse dimensioni
e giocare con gli anelli con un’abilita che non credeva possibile. che
Il fatto che Naruto non facesse caso a tutti quegli
sguardi gli dava immensamente sui nervi… forse lui era infastidito perché per
una volta non era al centro dell'attenzione? Era invidioso?
Gli Uchiha non sono invidiosi
ne tanto meno gelosi, non di tipi come Naruto.
Il suo livello di nervosismo poi era salito ad un
livello più allarmante quando uno degli altri idioti che frequentavano quella
palestra che usavano per allenamento aveva deciso di trovare un modo per
distrarre Naruto mentre eseguiva uno dei suoi trucchi, e il suddetto modo
consisteva nell’ abbassargli quegli orrendi pantaloni color arancione.
Il tutto era terminato con il dobe
per eccellenza che aveva deciso di rincorrere il disturbatore in quelle
condizioni per tutto il parametro della palestra urlando "Deidara ti faccio esplodere io!” .
Le cretinate di questo tipo gli facevano salire il
sangue alla testa.
Si, erano decisamente il comportamento cretino ad
irritarlo anche se Naruto poteva evitare di continuare a girare seminudo. Aveva
represso più volte la voglia di picchiarlo e rivestirlo a forza (anzi diciamo
pure strozzarlo con i suoi pantaloni!)
Cercando di calmarsi si era messo ad analizzare la
situazione appuntandosi mentalmente nomi e facce delle persone che frequentavano
quel posto.
Oltre a Naruto c'era Deidara
(quello che l’aveva importunato) che aveva dei capelli lunghi e biondi ed era
fissato con gli effetti speciali e le esplosioni ; un certo Sasori
dai capelli rosso fuoco che faceva il ventriloquo ed evidentemente non si accorgeva
che le sue marionette no erano ne simpatiche ne divertenti ma piuttosto inquietanti.
Ancora c'erano Hinata e una sua amica con capelli corti
e verdini che non aveva mai visto.
In seguito erano arrivati Tenten,
una ragazza di un anno più grande di loro con due stupide palline sulla testa a
Neji (incredibile! anche lui che si era sempre
mostrato così composto e distaccato) che non appena l'aveva visto aveva cominciato
a blaterare scuse sul fatto di dover solo “controllare l’incolumità della
cugina”.
Infine erano arrivati altri due ragazzi che aveva
intravisto nell’istituto scolastico ma con cui non aveva mai avuto a che fare,
una biondina con 4 codini e una gonna con uno spacco allucinante, e un ragazzino
dall’aria scontroso e dai capelli rossi che aveva scoperto si chiamava Gaara.
Naruto, con sommo disappunto di Sasuke, aveva salutato
tutti fin troppo calorosamente (lui non approvava quelle smancerie!) incluso questo insulso rossino
su cui si era praticamente gettato addosso.
E il suo livello di nervosismo aveva raggiunto picchi
che credeva non potevano essere raggiunti da un semplice umano.
Poi si era corretto, lui era un’ Uchiha
non un semplice umano. Cercando di Trattenere i suoi istinti omicidi verso tuto il resto del mondo si era alzato ed era semplicemente
uscito da quella bolgia senza avvisare nessuno, conscio (dolorosamente) che nessuno
si sarebbe accorto della sua mancanza, nemmeno Naruto.
Il biondo era evidentemente troppo occupato con i suoi
amici.
Questo fatto lo rendeva furioso e lo innervosiva al
tempo stesso poiché non riusciva a comprendere il motivo della sua rabbia.
Mentre camminava per mettere più distanza possibile tra
lui e quella scuola malefica individuò un ultimo irritante motivo per cui il
suo umore era pessimo: di tutti quei tipi strambi radunati in quella palestra non
ce ne era nessuno che aveva i capelli scuri e gli occhi chiari esclusa Hinata.
Ma ormai era giunto alla conclusione che Hinata non
poteva essere la persona che cercava.
Certo nascondeva una certa abilità e sinuosità che non avrebbe
mai creduto possedesse, ma sicuramente non poteva essere Kyo o il suo complice.
Era una donna! Non che lui avesse non so quali idee
maschiliste ma il fisico di una donna era pur sempre riconoscibile rispetto a
quello di un uomo e poi una donna non gli avrebbe mai potuto procurare quella
scarica elettrica che sentiva quando era vicino Kyo.
Cercò di sorvolare sulle implicazioni che comportava
quella frase che il suo cervello aveva formulato.
Cercò di riconcentrarsi su argomenti utili come capire
come poteva scovare altre informazioni su Kyo.
O la sua intuizione era sbagliata e Kyo non era una persona che conosceva e che
frequentava la sua scuola oppure semplicemente si mascherava.
Poteva usare una parrucca o tingersi i capelli.
In fondo non era difficile scovare oggetti del genere…
una parrucca e delle lenti colorate…
Era ufficialmente tornato al punto di partenza…Kyo
poteva essere chiunque…
o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~
-Naruto
vuoi lasciarmi andare? -
- scusami Temari! Ma davvero era
da tanto che non ti vedevo e non ti salutano per bene -
- io in questi giorni sono venuta, eri tu che eri
sempre irraggiungibile! -
- giusto, avevo i miei buoni motivi - fece sorridendo
sornione.
La ragazza ricambiò il sorriso.
Mentre vagava con lo sguardo Naruto intravide la figura
di Hinata impegnata a maneggiare dei cerchi colorati.
Imprecò mentalmente.
Meno male che si era ripromesso di chiederle scusa il
prima possibile.
Si congedò da Temari e le
corse incontro.
Inutile dire che la mora vedendolo arrivare arrossì di
botto.
- Hinata-chan ti posso
parlare? -
La ragazza ancora sorpresa annuì.
Naruto fece cenno di seguirla in disparte.
- Prima ti avevo detto di ricordarmi, ho mille cose per
la testa e mi passano di mente con facilità!Comunque
ti devo delle scuse-
- per cosa? - balbettò non capendo seriamente a cosa il
biondo si riferisse.
- Per ieri! Dovevamo allenarci insieme! poisono salito un secondo in camera ma ho
incontrato Tsunade a mi sono dimenticato del resto. Scommetto che sei rimasta
ad aspettarmi vero? -
L'aumentare del rossore fu una chiara risposta affermativa.
- Se ti va possiamo recuperare oggi il pomeriggio che
non abbiamo passato ieri insieme, ti va? Possiamo anche uscire e andare a
mangiare una fetta di torta!
Hinata lofissò
sgranando gli occhi.
Possibile che quello fosse … Forse davvero poteva
essere...
un appuntamento?
Prima che potesse rispondere però Naruto la interruppe di
nuovo.
- Ah Hinata, che ci facevi stamattina al parco? Hai
detto che eri al parco vero? -
Hinata scosse la testa.
- Veramente Naruto non potrei dirtelo... è un segreto…-
Naruto sfoderò il suo miglior sguardo da cucciolo
indifeso e prese tra le sue le mani dalla ragazza.
- NoooHina-chan
così mi offendi !credi che io vada in giro a spifferare i segreti altrui? Oppure
vuoi nascondere qualcosa proprio a me? ti ho fatto qualcosa di male?
Hinata guardò gli occhi azzurri e poi le sue mani.
Sembrò pensarci seriamente prima di rispondere.
-mi prometti che non riderai di me?-disse poi seria.
Anche Naruto fece una faccia seria.
- prometto –
Hinata prese a parlare fissando con molto interesse le
sue scarpe
- Veramente, state preparando un'esibizione sui pattini
vero? … ecco io non ci so andare…-
- Hinata ! poteva dirmelo! Quando Tsunade ha chiesto se
andava bene per tutti non hai detto nulla!
- Non volevo dare fastidio!Ho pensato se mi allenavo tutti i giorni
potevo anche farcela a provare con voi e a rallentare nessuno!-
Naruto tirò su il viso di Hinata costringendola a
guardarlo.
-Me lo dovevi dire, qui non si fa nulla da
soli, ci dobbiamo aiutare tutti ok? Per questo eri al parco stamattina prima di
venire a scuola? –
-Sisi,
ci vado tutte le mattine da due settimane …-
-E stamattina comemai hai fatto tardi? Di la verità hai perso la
concezione del tempo? –
-a dire la verità no, stamattina al parco c'erano un sacco di agenti
che pattugliavano le strade… hanno fatto un po’ di storie per lasciarmi andare
e hanno perquisito il mio zaino, tanto avevo solo i roller e i libri non ho
mica capito cosa stessero cercando... -
-Vedi che ti cacci neiguai quando sei da sola?La prossima volta ci andremo insieme, anzi
potremmo provarci acne ades…
Poi improvvisamente Naruto
si blocco.
Hinata avverti una strana
sensazione come un brivido che risaliva lungo la schiena.
Era come se qualcuno li
stesse fissando intensamente .
Quando alzò la testa non
vide nessuno.
Osservò Naruto guardarsi
leggermente intorno e fermarsi come per riflettere.
- Hinata scusami ma sono
costretto a rimandare anche oggi.
Mi sono appena ricordato di
un impegno.-
Hinata lo guardò dispiaciuta,
il suo quasi appuntamento era
appena sfumato.
-Non fa niente – mormorò.
- Davvero mi dispiace ma oggi
devo chiedere scusa ad un’altra persona –
E così dicendo saluto la
ragazza e si diresse sicuro verso l’uscita dalla palestra.
La persona che voleva
avrebbe capito e l'avrebbe seguito.
E cosi avrebbe risolto
anche quella situazione...
Un momento... dove era
finto Sasuke?
o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o
~
- DriiiiIN
–
- Sasuke riconobbe il
suono anonimo del suo cellulare.
Chi poteva essere?
Si fermò. Avrebbe
ritardato il suo ritorno a casa.
Tanto meglio, non aveva
sicuramente fretta di tornare in quella casa vuota in cui viveva da solo.
Quando si sentiva giù o
irritato faceva uno squillo o si trovava "per caso” nelle vicinanze di Naruto.
Quel giorno però era il biondo
che gli aveva fatto girare le scatole.
Dopo un paio di squilli
decise di degnare il mittente della chiamata di una risposta.
Anonimo.
Forse doveva farlo aspettare
di più, in fondo a lui cosa importava?
Era quello sconosciuto che
aveva deciso di importunarlo con l'anonimo ed era già tanto se rispondeva alla
chiamata.
- chi è? - fece aspro.
- Oh come mai cosi
scontroso Sasuke-kun ? Giornata storta?-
- Kabuto-
disse gelido cercando di far trasparire tutto il suo disprezzo.
Se quell’ essere aveva
chiamato significava che c'erano buone notizie, buone per Kabuto ovviamente,
per lui erano sicuramente pessime notizie.
- Oh deduco che non sei
contento di sentirmi -
- Sto per chiudere-
-Allora non vuoi sapere le
ultime novità? Che peccato, sono così interessanti … -
Sasuke malgrado tutto rimase
incuriosito e non chiuse la chiamata.
Sentì l'altro attendere
qualche secondo, sicuramente per vedere la sua reazione.
Si maledisse per la sua
curiosità e fu quasi sicuro di poter vedere un ghigno sadico allargarsi sul
volto di Kabuto.
- Allora ti interessa...-
"Non rispondere Sasuke,
vuole solo provocarti” si ritrovò a pensare come un mantra per mantenere
l'autocontrollo .
- Sai Sasuke-kun,
poco fa, per caso l'ispettore è venuto a conoscenza del fatto che tu sospetti
di conoscere la vera identità di Kyo, magari fra qualcuno dei tuoi compagni di
classe....
Sasuke capì subito quello
che era successo.
- Hai letto i miei appunti
bastardo! –
Ricordò la vaga sensazione
avvertita la sera prima di non trovare uno dei suoi quaderni, ma era troppo
stanco per controllare.
Kabuto allargò il suo
ghigno.
- Mi sono accidentalmente
capitati sotto gli occhi e ho deciso di mettere al corrente l'ispettore della
tua geniale supposizione e ti farà piacere sapere che non era per niente
contento del fatto che glielo hai tenuto nascosto…-
Sasuke dall’altra parte
del telefono ringhiò.
Si appuntò mentalmente di
dover trovare un modo per uccidere Kabuto e farlo passare per un incidente...
- Ovviamente ho fatto
notare che se c’è veramente questa possibilità che Kyo sia nella scuola ci vorrebbe
un contatto all'interno, un contatto più affidabili di te, che non nasconda nessuna
informazione....-
- si può sapere che cazzo
stai dicendo kabuto? –
- Le mie capacità di
oratore hanno persuaso quasi tutti ad inviare una persona affidabile -
0k, Sasuke ci aveva
ripensato: non voleva farlo passare per un incidente, voleva prendersi il merito
per aver ucciso quel verme.
- Serve un qualcuno di
esterno con la mente lucida, che non sia troppo coinvolto... -
- che cazzo hai combinato
stronzo?-
- Lo scoprirai presto Sasuke-kun, ora purtroppo devo chiudere, sento che sta
cadendo la linea …-
- Non ti azzardare a chiudere
la chiamata! Kabuto?? STRONZO!-
Aveva riattaccato.
Preso da un attacco di
rabbia improvvisa gettò all'aria il cellulare.
-Sasuke... –
Sentì qualcuno chiamarlo.
Ancora furioso ma già
pronto a riprendere la sua maschera di indifferenza si girò ma si ritrovò di
fronte lo sguardo preoccupato di Naruto.
Un pensiero stupido gli
attraversò testa, proprio come aveva riflettuto prima, quando era nervoso o
triste,anche seagli altri non lo faceva vedere, Naruto se ne
accorgeva ed era sempre, sempre accanto a lui.
Però quella volta lo aveva
fatto arrabbiare.
Si voltò dalla parte
opposta al biondo e continuò a camminare verso casa.
Naruto lo seguì, aveva
capito subito che per qualche motivo Sasuke era “nero”, sarebbe scoppiato da un
momento all'altro. Prese a camminargli accanto in silenzio.
In queste situazioni
delicate bisognava attendere se si voleva ottenere qualcosa.
Il biondo in genere non
era un tipo paziente ma conosceva bene il suo compagno.
Sasuke cambiò bruscamente direzione
svoltando a sinistra. Lui venne colto di sorpresa ci mise un po’ per
raggiungerlo di nuovo.
Quando lo raggiunse quasi
non ci andò a sbattere contro.
- che vuoi?- gli abbaiò
contro il moro.
Naruto sospirò capendo la
situazione: Sasuke non era solo arrabbiato, era arrabbiato con lui.
- Niente volevo
passeggiare con te, ce l'hai con me?- chiese a bruciapelo.
- Si - rispose altrettanto
di getto Sasuke.
Naruto apparve leggermente
offeso da quella risposta.
- E posso sapere per quale
motivo?-
- Perché sei un dobe e mi dai fastidio, tutti gli idioti mi danno fastidio,
tu quegli idioti di quella tua dannatissima palestra e quello stronzio con gli
occhiali e...-
Il biondo aveva alzato un dito per ogni nome
pronunciato dall’altro contandoli, poi alzò un quarto dito anticipando le parole
del moro.
- e quel pagliaccio che si crede un mago ma invece è solo
un ladruncolo. –
Sasuke lo guardò furente e riprese a camminare
velocemente con lo scopo di levarsi Naruto dalle scatole.
-0k cominciamo dall'inizio, cosa ti ho fatto? E poi
perché te ne sei andato? Non ti divertivi in palestra? -
- No - fece secco l'altro - non mi piace vedere idioti
in mutande -continuò accorgendosi solo dopo di aver pronunciato quella frase ad
alta voce.
- Guarda che è stata colpa di quel cretino di Deidara, mica mi metto su un cubo a fare spogliarelli.... –
A Sasuke venne in mente un flash del biondo circondato
da luci soffuse che ballava a ritmo di musica.
Scosse la testa.
Non era davvero il momento di pensare a questa cosa, soprattutto
perché i pensieri prendevano delle strade strane e pericolose.
Era tutta colpa di Naruto, solo lui era capace di
fargli venire in mente certe cose... assurde!
Per un momento si ritrovò ancora più incazzato.
- E che centra Kabuto
allora? - disse il biondo ricordandosi che nell’elenco c’era lo “ stronzo con
gli occhiali” epiteto rivolto solo a Kabuto
-è stronzo e sta
combinando qualcosa!- fece Sasuke sorprendendosi nel constatare quanto
profondamente Naruto lo conoscesse.
Mentre Nasuto stava per rispondere sentirono un urlo in
lontananza
-Sasuke-kun-
La chioma rosa di Sakura si stava avvicinando a loro. Sembrava
diretta ad una festa o qualcosa del genere perché indossava un abito elegantissimo
color turchese. Era meravigliosa.
Naruto sorrise; aveva rinunciato a Sakura molto tempo
prima, sapeva che nel suo cuore c'era solo il moro.
- Sta arrivando lei quindi
ti lascio, mi raccomando Sas’ke
non farti mettere sotto da quello sbruffone, sei mille volte più intelligente
di lui... io ho fiducia in te - disse sorridendo.
Sasuke ebbe un sussulto.
Naruto rivolse il suo
sguardo alla ragazza che ormai li aveva quasi raggiunti.
Apprezzò ancora di più il
vestito che lasciava generosamente scoperte le gambe e le spalle e notò che al
collo indossava una scintillante catenina con un ciondolo... azzurro?
Sgranò gli occhi
impercettibilmente poi scosse la testa. Non ora.
Salutò la ragazza poi
allontanandosi diede una pacca sulla spalla del compagno sussurrando -ti lascio
in buone mani Sas’ke - ....
sussurro che non sfuggì all' Uchiha.
Sasuke vide come a
rallentatore il biondo allontanarsi e lo ragagazza
arrivare e salutarlo con un bacio sulla guancia.
Sentì il profumo fin
troppo forte che aveva addosso la ragazza mentre un solo pensiero lo investiva.
“Sei davvero convinto che le
mani in cui mi lasci sono davvero migliore delle tue, Naruto?”
Nonostante non trovava una
risposta a quella domanda si rese conto che la sola presenza di Naruto aveva
fatto scemare il nervosismo che aveva addosso.
Capitolo 6 *** QUANDO SI DICE HO FATTO UNA CAZZATA... ***
Ok rieccomi di lunedi puntuale. Sorvoliamo che ho fatto l’una per finire
di correggere il capitolo, suppongo che il risultato sia molto assonnato ma fa
niente.
Diciamo che è un capitolo rivelatore,
forse.
Svela qualcosa ma mette in mezzo altri
casini.
E si la storia fra unpaio di capitoli entra nel suo cuore, cioè
siamo quasi a metà.
Spero che non sia troppo deludente!
Intanto vi auguro come sempre buon lunedi, ringrazio chi legge e spero che gradisca anche
questo capitolo.
Particolarmente ringrazio QUISTIS18 (lo
sai che ho letto la gilda degli assassini??? Ma che stile quella storia! Ti ho
anche lasciato un commentino e ho visto che hai fatto un seguito…peccato il
finale in sospeso mi piaceva^^ )
YUKO CHAN (che adoro veramente con tutta
me stessa, non sai quanto mi fa piacere leggere i tuoi commenti piccola,
davvero tantissimo, mi rallegrano^^)
DARKShIN (uaosei la stesso dark con cui ho chiacchierato fino ad un paio di giorni
fa??? XDXD grazie^^)
EROL89 (a cui mando un bacione e che
continua a sostenere la sua ipotesi , mi sa mi sa che questo capitolo qualche
conferma te la tesoro…diciamo che la coppia dovrebbe essere quelle salvo
modifiche in corso o ripensamenti da parte di Naruto, non lo vedo molto
convinto il ragazzo U.U XD )
BUONA LETTURA!!!
Un silenzio irreale regnava quella sera come l'avviso
prudente di qualcuno che voleva avvertire di quanto fosse pericoloso camminare
per le strade.
C'era troppo silenzio, un silenzio sospetto.
In un tale silenzio pure i propri passi fanno fin troppo
rumore e ogni suono risulta fuori posto e dissonante.
Muoversi in quel silenzio era non solo inquietante ma
anche rischioso.
Eppure, sprezzante dei chiari avvertimenti che
l’ambiente gli mandava, una figura si muoveva agile in quel silenzio camminando
silenzioso sui cornicioni e balzando da un balcone all'altro.
I suoi passi veloci e furtivi non sembravano disturbare
poi troppo il silenzio della notte.
Questa volta stava rischiando e lo sapeva, ma non
gliene importava. Il rischio era il suo pane.
E poi doveva controllare subito, non poteva perdere tempo
per avvisare gli altri o organizzare piani.
Arrivò alla palazzina desiderata e fece un salto
aggraziato sul balcone. Ringraziò di non aver trovato piante o altri impedimenti
ad ostacolargli l’atterraggio, mentre si ripeteva che questa volta stava
facendo tutto un po’ troppo “all'avventura”.
Si accorse appena in tempo di un oggetto non meglio
identificato e lo saltò con agilità ringraziando madre natura di questo dono
innato. Si girò un momento per fissare il tetto dove aveva lasciato il suo
fidato deltaplano.
Aveva cominciato ad adorare quel deltaplano, serviva a
fuggire abbastanza lontano per poi disfarsi degli abili banchi di Kyo e
mimetizzarsi tra la folla. Gli dava ancora di più un'atmosfera magica perché
sembrava veramente che lui volasse ma oltre l’effetto scenico era veramente
utile, infatti sia a piedi sia in macchina sarebbe stato impossibile per gli
agenti seguire qualcuno che invece usava come mezzo di trasporto un paio d'ali
e come strada l'intero cielo.
Si mise una mano in tasca. Aveva ancora quelle mimi
bombe che aveva costruito quel pazzo di Deidara e che
gli erano servite al museo. In caso di necessità le avrebbe usate.
Sorrise pensando che anche un tipo come Deidara alla fine si era rivelato utile mentre si
immaginava la faccia che avrebbe fatto se il biondo avesse scoperto l'utilizzo
di quella sua invenzione. Probabilmente avrebbe esultato di gioia.
Guardò il suo orologio. Erano più o meno la 4 e 30 di
notte.
Tsunade l'avrebbe ucciso, questa volta ne era sicuro.
Sicuramente il giorno dopo sarebbe stato uno straccio a
scuola, come sempre del resto.
Scosse la testa allontanando i pensieri. Basta
cazzate... concentrazione.
Prese dalla tasca del pantalone bianco quella che
sembrava una scheda telefonica e la infilò nello spessore che c’era tra le ante
a vetro che chiudevano il balcone.
Con un paio di movimenti esperti fece scattare la
serratura. Apri la porta a vetro attento a non fare il minimo rumore e la
richiuse dietro di se. Scostò la tenda (tende! Con delle tapparelle avrebbe
avuto molto più difficoltà ad entrare invece c'erano solo tende! La gente non
avrebbe imparato mai!) e si introdusse nella camera da letto.
Vide
i 2 coniugi dormire abbracciati: il commissario Haruno teneva inconsciamente
stretta la vita di sua moglie con un braccio.
Gli
scappò un sorriso.
Diede
un'occhiata sul comodino della signora.
Non
c'era quello che cercava.
Nemmeno
sopra al mobile di fronte al letto matrimoniale c'era nulla.
Orecchini
di oro, collane, bracciali, orologi, persino il distintivo, ma non
"quello".
Strano
eppure avrebbe giurato che doveva essere suo, quel gioiello non poteva essere
della figlia non glielo aveva mai visto al collo prima di quel giorno e lei di
solito era un tipo che ostentava tutti i gioielli che possedeva. Per questo
aveva pensato che fosse di sua madre. Forse si era sbagliato…
In
ogni caso avrebbe dovuto cercare altrove.
Uscì
dalla camera passando dalla porta socchiusa e prese a camminare nella casa
buia. Ringraziò mentalmente il fatto di esserci già stato altre volte
altrimenti, ne era sicuro,
la sua proverbiale sbadataggine avrebbe sopraffatto la
sua aglità innata e avrebbe causato un casino unico.
Trovò la porta desiderata contrassegnata da un
cartellino rosa con delle fragoline con su scritto "SAKURA’S ROOM”
Anche la sua porta era socchiusa.
Vide
la ragazza addormentata con i morbidi capelli rosei sparsi sul cuscino.
Sorrise.
Era
proprio bella.
Cercò
di non fare rumori mentre apriva il portagioie sul suo comodino.
Si
sentiva quasi un ladro con tutta quella circospezione nei movimenti… Anzi a
pensarci bene lui era un ladroa ma in fin dei conti
non aveva rubato niente.ù
Lui
aveva indossato i panni di kyo per due motivi.
Il
primo era l'ovvia pubblicità che ne sarebbe derivata…ripensò a quanto avesse
bisogno di farsi pubblicità per raggiungere il suo scopo e a quando Tsunade gli
aveva proposto quel modo assurdo e divertente per farsi conoscere.
Non
pensava che avrebbe funzionato e invece...
Il secondo motivo era che cercava qualcosa, qualcosa
che era suo di diritto… e ovviamente non l'aveva ancora trovato.
Mentre frugava fra i gioielli la vide, nascosta in
fondo al portagioie: una collanina con appesa una splendida pietra azzurra.
Non poteva crederci, allora non si era sbagliato,
c'era.
Adesso che l'aveva trovata però si rese conto che in
quel preciso momento non poteva fare assolutamente nulla. Non c’era abbastanza
luco per esaminarla e non poteva portarla via, in fondo non era un vero ladro e
non aveva intenzione di andare contro il suo onore sottraendo qualcosa in piena
notte senza neanche preavvisare. Sarebbe dovuto tornare e questa volta doveva
organizzare le cose per bene.
Mentre era assorto in quei pensieri sentì la ragazza
mugugnare nel sonno.
Giusto, Sakura.
Gli venne un'idea.
Si avvicinò all’orecchio della ragazza mentre i ciuffi
neri ricadevano sulla fronte e ai lati delle guance.
- Sakura-chan – sussurrò alitandole
piano nel padiglione auricolare. Aveva usato la sua vera voce ma la stava camuffando
abilmente. Se avesse sentito il suono metallico del distorsore vocale
probabilmente sarebbe morta di paura e non voleva farle questo.
La ragazza spalancò gli occhi.
Aveva sentito benissimo quel sussurro.
La prima cosa che notò fu un intenso odore di vaniglia,
troppo intenso.
Era sicura che non fosse profumo, forse bagnoschiuma o
shampoo. Subito dopo si accorse della persona accovacciata accanto a lei.
Il primo istinto fu quello di gridare ma una mano gli
fu premuta prontamente sulla bocca.
Un po’ per il buio un po’ per il sonno non riuscì a
distinguere bene la figura che aveva di fronte ma non potè
non pensare che fosse bellissimo con gli occhi e i vestiti chiarissimi che
parevano risplendere nel buio.
Solo dopo, molto dopo, si accorse che quella
descrizione nella sua testa poteva essere collegata con un solo nome: kyo.
Non sapeva quale reazione avere.
Kyo si portò un dito alle labbra e fece cenno alla
ragazza di tacere.
Lei rimasta affascinata da quella figura magnetica non
poteva comunque fare altro
- Ciao Sakura-chan sono Kyo -
disse in un sussurro , con un tono che lei dovette avvicinarsi un po’ per
sentirlo.
-Adesso non gridare per favore e ascoltami, mi
ascolterai? -
Quando la ragazza fece un cenno affermativo con la
testa Kyo tolse la mano dalla sua bocca.
Sakura non urlò, non fiatò nemmeno, sembrava trattenere
il respiro.
-Scusami se mi sono introdotto così in
camera tua ma cercavo questa -
E così dicendo mostrò alla ragazza la collana. Sakura
fece per dire qualcosa ma Kyo le fece nuovamente cenno di tacere.
- Non ti preoccupare non ho intenzione di prenderla,
non adesso in ogni caso. Non sarebbe cortese prendere qualcosa senza prima
avvisare e stanotte ho fatto già qualcosa di scortese entrando senza permesso
nella camera di una signorina …-
Sorrise, uno
splendido sorriso che la fece rabbrividire.
- Adesso io me ne andrò -continuò Kyo - facendo un po'
di confusione e tu chiamerai tuo padre ok? gli riferirai esattamente queste
parole. Capito Sakura-chan? Devi dirgli che tornerò
presto a prendere in prestito questa collana per qualche giorno. Te lo prometto
Sakura-chan solo per qualche giorno - aggiunse infine
alzandosi in piedi.
Sakura vide la figura in ombra prendere qualcosa dalla
tasca e posarlo per terra, poi lo vide dirigersi verso la finestra e voltarsi
un'ultima volta verso di lei e sussurrare - ora puoi gridare, ci vediamo Sakura-chan-
Nel momento stesso in cui apri la finestra l'oggetto
misterioso esplose riempiendo la stanza di fumo mentre la voce di Sakura
risuonava nella notte.
- PAPAAAAAAAAA’!!!!!!!!-
o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~
o ~ o ~
Cazzo. Cazzo CazzoCazzoCazzo.
Lo stava ripetendo dal momento in cui aveva messo un
piede fuori dal letto accorgendosi che era orribilmente in ritardo per la
scuola.
Era per strada correndo in mezzo al traffico e alla
gente, stava morendo di sono e questo significava che inevitabilmente durante
la lezione si sarebbe addormentato.
- Cazzo - disse stravolto ad alta voce mentre faceva
uno strano balletto per non cadere visto che era inciampato in un gradino che
non aveva assolutamente visto.
Da quando li c'era un gradino? E cosa ce lo avevano
messo a fare? Aveva troppo sonno. Non aveva dormito per niente quella volta.
Tsunade gli aveva fatto una paternale chilometrica e poi aveva dovuto cambiarsi.
Se ne sarebbero accorti tutti, le sue capacità di attori non sarebbero servite
ad un'emerito cazzo!
Si fermò a 3 bar diversi lungo la strada in ognuno dei
quali bevve 3 caffè amari (blah ! amaro! Tutti
sapevano quanto gli faceva schifo il caffè completamente amaro!)
Brontolò sistemandosi meglio lo zaino sulla spalla.
- Avanzi Naruto svegliati! Se ti addormenti in classe Tsunade
ti ammazza davvero.- e con quella convinzione
varcò i cancelli della scuola.
o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~
o ~ o ~
- Buon Giorno! – disse con il suo solito tono allegro.
Ricevette dei saluti distratti dai suoi amici, saluti
che significavano “si, ci siamo accorti della tua presenza ma abbiamo altro a
cui pensare”
Naruto li guardò indispettito.
- Be? che succede?-chiese avvicinandosi alla folla.
Sembrava che fossero tutti riuniti attorno a qualcuno.
Quando fu abbastanza vicino notò che quel “qualcuno” era Sakura che si stava
sventolando teatralmente con un quaderno mentre aveva una mano sul petto e uno
strano sorrisetto in volto.
- Non potete immaginare che emozione. –
Vide Ino sospirare accanto
alla ragazza e Kiba borbottare che “era la solita fortunata”
Naruto assunse una faccia perplessa.
- ahh... Naruto, non puoi
capire come mi sento, stasera nella mia camera è entrato kyo,
capisci? Kyo!-
Naruto si precipitò verso di lei.
-Ti ha fatto qualcosa? -
Sakura scosse la testa.
- mi ha premuto una mano sulla bocca e mi ha chiesto di
non urlare... oh era magnifico…-
- Sakura ma tu non lo odiavi? –
- Oh ma Naruto era così, così... Ahhh...-sospirò
estasiata.
- Ahhh.... - fece Naruto scimmiottando
il verso della ragazza.
- Ma come Sakura-chan hai
davanti a tuoi occhi un pezzo di ragazzo come me e fai “Ahhh”
solo perché Kyo viene a trovarti? -
- oh sta zitto stupido non puoi assolutamente capire!
Era così elegante e raffinato e aveva quegli occhi che sembravano 2 fari … e …
-
- Sakura non dirmi che adesso ti innamori di kyo, già dimenticato Sasuke-teme?
- Certo che no! Sasuke è stata la prima persona con cui
ho parlato dopo mio padre naturalmente, e gli ho raccontato tutto!-
- Tutto? Lo ha visto in faccia?- chiese Ino golosa di altri dettagli.
- No! Portava la maschera e col buio era impossibile
riuscire a
vederlo. -
- E la voce? era sempre la voce metallica che usa
durante i furti?-
- Kiba non ci crederai mai ma non ha usato nessun
camuffamento! Era la sua voce naturale !-
- Incredibile Sakura! e l'hai riconosciuto? -
- Beh veramente non è che ho proprio sentito la sua
voce... più che altro sussurrava...-
- E cosa hai raccontato a Sasuke e a tuo padre? –
- altri particolari! delle sue mani che indossavano dei
guanti, del profumo di vaniglia, del...-
Sakura si era bloccata di colpo e fissava la porta.
- Vaniglia? - chiese Naruto cercando di nascondere la
leggera nota di panico che lo stava invadendo, ma vide la ragazza concentrata a
fissare qualcosa a bocca aperta. Anche
gli altri fissavano la porta. Decise di girarsi anche lui per vedere cosa ci
fosse di tanto interessante.
Quando si voltò vide che sulla porta c'era solamente Sasuke
e...Sasuke?
Sbattè le
palpebre un paio di volte.
Aveva davvero dormito così poco da vedere 2 Sasuke ?
Dopo un' analisi un po’ più attenta notò il colore
leggermente diverso dei loro vestiti, il taglio di capelli leggermente più corto
e quasi a caschetto del Sasuke clone e capì che dovevano essere 2 persone
diverse.
Il Sasuke originale aveva uno sguardo furioso mentre il
clone dietro di lui sembrava piuttosto tranquillo e sorridente.
A parte questi piccoli dettagli potevano essere
scambiati tranquillamente per gemelli.
-Cazzo sembrano uguali- sussurrò.
Il sussurro fu evidentemente sentito dal Sasuke
originali che lo fulminò con lo sguardo come se fosse profondamente offeso
dalle parole del biondo.
Ecco, l'aveva fatto arrabbiare, adesso poteva ufficialmente
dire addio a qualsiasi spiegazione da parta di Sasuke.
Di sicuro quel tipo non doveva stargli simpatico.
Cominciarono a propagarsi una serie di mormorii
sommessi rivolti al nuovo arrivato dalla pelle chiara e i capelli scuri come Sasuke.
Qualcuno si azzardò a chiedere chi fosse.
Un "mio cucinò” gelido fu l'unica risposta che
ricevettero da parte dell'Uchiha.. .
Il suo tono sottintendeva chiaramente la frase “Se
provi a chiedere non otterrai nessun’ altra risposta, al massimo un pugno
quindi taci”
L'arrivo del professore di filosofia li zittì tutti e
li spinse a sedersi nei loro banchi.
Il nuovo studente si chiamava Sai Himura
(il cognome di Sai è come sempre inventato in quanto mi è ignoto ndA) e venne presentato come il cugino di Sasuke costretto
a vivere insieme a Sasuke per qualche mese per problemi familiari dei genitori.
Neanche il professore aggiunse nulla di più lasciando la parola al ragazzo.
Questi parlò brevemente di se, disse che amava
consegnare che non aveva molti amici a causa del lavoro dei suoi genitori che
lo costringeva a spostarsi.
In fin dei conti sembrava un ragazzo normale, anzi
probabilmente
era un ragazzo normale.
Eppure Naruto lo trovò estremamente inquietante.
Nei venti secondi in cui era stato presentato aveva scrutato
uno per uno tutte le persone presenti nella classe e su qualcuno si era soffermato
particolarmente, regalando un grande (e secondo lui finto) sorriso.
L'aveva fatto anche con lui, anzi stava continuando a
fissarlo.
Si sentiva leggermente a disagio... perché lo fissava?
Cercò con lo sguardo Kiba, giusto per avere conferma
che non fosse solo una sua impressione.
Purtroppo per lui Kiba era troppo intento a fissare torvo
Ino che guardava con occhi sognanti quel Sai.
Ok forse era meglio non interpellare Kiba per un po’.
Stranamente non aveva più neanche tanto sonno …. Si
sentiva addosso un pesante senso di inquietudine .
Lo sapeva che ieri notte doveva dormire invece di
andare in giro a fare cazzate non programmate.
E poi quella frase di Sakura... sperò di aver capito
male.
Il professore chiese gentilmente a Sai di prendere
posto.
Naruto ringraziò il cambio dei posti che l'aveva
portato a sedersi in ultima fila, almeno quel tipo non poteva stare tutto il
tempo girato a fissarlo.
Durante la
lezione il senso di inquietudine di Naruto non diminuì.
Il suo sguardo continuava a fissarsi su quel Sai (ma
perché cazzo continuava a sorridere? Metteva i brividi!) e su Sasuke che non si
era mosso dalla sua posizione di completo mutismo.
Non aveva risposto nemmeno a suoi foglietti che
scherzavano sulla sua brutta cera, sembrava pure lui tenere sotto controllo il
cugino. Durante il cambio dei professori e un ora buca Sai era stato circondato
dai compagni e aveva riscosso parecchio successo abbozzando dei ritratti di
ognuno di essi. Aveva fatto anche il suo ma lui si era tenuto a debita
distanza, meglio evitare i guai.
Aveva deciso che doveva andare urgentemente a parlare
con il suo compagno per riferire della cazzata che aveva fatto quella notte,
sempre che Tsunade non l'avesse già messo al corrente, e per confessargli anche
quel senso di inquietudine.
Anche lui era in quella scuola, magari potevano fingere
di incontrarsi in bagno… magari all'intervallo...
Quello che Naruto non si aspettava, che avrebbe scombinato
tutti i suoi piani, successe proprio durante la pausa per la ricreazione.
Come al solito durante la ricreazione usciva dall'aula per
fare due passi, e quel giorno era ancor più motivato in quanto doveva cercare quella
persona.
Sakura e le altre ragazze avevano chiuso la porta
dell'aula per appoggiarsi e avevano circondato Sai per, testuali parole, “fare
qualche domanda di rito ed aiutarlo ad inserirsi nella vita scolastica”.
Si erano accalcate tante altre persone, a quanto pareva
la notizia che a scuola fosse arrivato un clone di Sasuke si era sparsa velocemente.
La situazione non lo toccava più di tanto, se non fosse
per il fatto che i corridoi erano molto stretti e avevano praticamente ostruito
il passaggio. Naruto era fuggito prima della creazione della calca e poteva
avere una visione di insieme del passaggio bloccato da tutte quelle persone,
stupendosi di come anche chi non era interessato a fare la conoscenza di quel
Sai si fermasse a vedere il motivo di quella calca e spinto dalla curiosità si
fermava non accorgendosi di contribuire così a formarla.
La prima cosa strana che avvertì Naruto fu la presenza
della persona che stava cercando tra la folla.
Strano. Lui non si muoveva quasi mai dalla sua classe.
Intercettò il suo sguardo, sembrava parecchio
incazzato.
Urgevano spiegazioni.
Bloccato dalla calca ovviamente Naruto non riuscì ad
avvicinarsi. Cercando il suo sguardo mormorò “scusa ho fatto una cazzata”
sperando che capisse il movimento delle sue labbra.
Maledetta folla e maledetti corridoi stretti! E
maledetto anche quel Sai! Quando rialzò lo sguardo per vedere se l'altro avesse
capito o meno il messaggio vide la seconda cosa strana in dieci minuti.
L'altro lo stava guardando con uno sguardo...
terrorizzato?!
Durò pochi secondi e poi lo vide sparire tra la folla.
Due cose strane facevano un indizio e lui dovevano e
lui avrebbe dovuto pensarci prima di
fare quello che decise di fare.
Purtroppo per lui quella mattina non era decisamente
sveglissimo e credendo di fare una cosa gradita e giusta, cercò di avvicinarsi
al punto in cui era sparito il suo amico, spintonando qua a là.
- Scusi.. permesso… mi scusi! ehi che hai da guardare
tu! Tieniti nel .. ouch –
Non finì mai la frase che qualcuno, impossibile dire
chi fosse stato in mezzo a quel casino, gli fece uno sgambetto spingendolo
verso il pavimentò e facendolo cadere di testa a terra.
Nella caduta travolse un altro ragazzo, Rock-lee un anno più grande di lui, facendolo finire steso
per terra e rischiò di mandare a gambe all'aria anche Sakura (cosa che
fortunatamente evitò se no la ragazza si sarebbe certamente vendicata)
ritrovandosi praticamente steso sotto le sue gambe.
Avrebbe trovato anche la cosa divertente se non avesse
sbattuto la testa così forte.
Maledisse chiunque fosse stato e cercò di rialzarsi con
la vista leggermente appannata e un brusio di risate di sottofondo.
Vide qualcuno offrirgli una mano tesa e la afferrò
senza porsi troppe domande.
Si accorse solo dopo che quella teneva proprio a quello
strano “Sai”.
- Ciao Naruto - fece sorridendo mentre lo aiutava ad
alzarsi.
Ok, Naruto era sempre più spaventato, da quando si
chiamavano per nome? Diede un’occhiata in giro per vedere se c’era Sasuke, lui
sicuramente poteva dargli una mano a tenere a bada quel suo strano cugino…
Ma dove era finito?
-Ehm… ciao…- rispose incerto, per un momento dimenticò
persino il dolore alla testa.
Vide il ragazzo moro avvicinarsi sempre di più, quasi a
rallentatore vide il suo viso farsi sempre più grande e più vicino.
Si avvicinò ai suoi capelli e li annusò profondamente.
Naruto sentì un brivido salirgli lungo la schiena.
Sai si allontanò e lo fissò intensamente.
- Non so se te ne sei accorto - disse mantenendo quel
sorriso inquietante.
Naruto ebbe l'improvvisa voglia di indietreggiare
- Emh cosa? - chiese cercando
una via di fuga. Sai senza distaccarsi troppo dal suo viso disse – hai uno strano odore sembra
vaniglia... –
Naruto non sembrò avere reazioni particolarmente tragiche,
ma si rese conto che da lì a collegare il tutto con la storia di Sakura ci
voleva veramente poco.
- mah non saprei …può essere bagnoschiuma?- disse fingendo
di cercare una spiegazione logica.
- Sei anche sporco di nero -aggiunse allungando un
braccio e afferrando una ciocca di capelli biondi
-Sembra....
- INCHIOSTRO! CHE SCHIFO! Naruto ti odo profondamente! mi
hai fatto cadere su dell'inchiostro nero! Se non ti fossi sporcato anche tu
adesso ti costringerei a rotolarti per terra! Anzi ecco -
Dicendo così Rock-lee si alzò
e passò le mani completamente nere sulla maglia bianca di Naruto che guardò
inorridito la macchia che si andava a creare.
Oltraggiato decise di vendicarsi e cominciò ad
ingaggiare una lotta con il ragazzo per terra mentre la folla si diradava
scappando per non essere coinvolta e l'episodio con Sai, durato in realtà solo
una frazione di secondo, veniva dimenticato e soppiantato dalla rissa scoppiata
per Terra tra i 2 che aveva mietuto illustri vittime come Sakura e lo stesso
Sai.
Nella lotta Naruto incrociò solo una volta lo sguardo
della persona con cui voleva parlare e capì al volo che gli aveva appena
salvato il culo.
o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~ o ~
o ~ o ~
Alcune
ore più tardi.
- tu sei completamente coglione! –
Lo aveva detto con una voce calma e con una freddezza
tale che l'effetto era paragonabile solo a quello di uno schiaffo in pieno
viso.
Naruto ne rimase turbato.
Si fece piccolo piccolo
cercando di non perdersi di fronte agli occhi dell'altro.
Gli aveva appena fatto una mega strigliata Tsunade e
aveva veramente rischiato di fargli male.
Ma in confronto a questo, quello era stato niente.
-Scusa – riuscì a mormorare, seriamente
pentito.
- ieri ho visto quella pietra al collo di Sakura e ho
agito d'impulso, questa volta dovrebbe essere quella giusta! Ha la stessa forma
e lo stesso colore, devo solo controllare all'interno! Io ero cosi vicino ... e
ho fatto un po' di cazzate penso... –
- Ci hai fatto preoccupare, MI
hai fatto preoccupare! -
Sollevò il braccio e Naruto chiuse gli occhi
aspettandosi uno schiaffo che si sarebbe meritato.
Lo schiaffo non arrivò mai.
La mano dell'altro si andò ad appoggiare sulla sua
testa scompigliandogli i capelli e portando il capo del biondo verso il suo
petto.
- Non lo fare più Naruto. Sai che ti appoggio sempre e
comunque, ma non voglio che corri rischi inutili ok? -
- 0k scusami ancora... e grazie-
- E sta lontano da quel tipo! Non mi piace! –
- neanche a me! ma l'hai visto che sorriso inquietante?!
E parla anche in modo strano! Sembra che non piaccia nemmeno a Sasuke... che
poi non ho visto che fine ha fatto stamattina a... eh aspetta dove mi porti? -
- In bagno! - fece l'altro trascinandolo.
Naruto lo guardò interrogativo.
- Ti porto a lavare questi capelli. E questa volta lo
faccio io! Se lo facessi tu ti avrebbero scoperto da non so quanto tempo!
- E’ colpa di quella stupida tinta!- rispose sulla
difensiva – non ho avuto il tempo di farla asciugare e puzzava di tinta! Altro
che vaniglia! come gli è venuto in mente a quella?-
- Avevi i capelli ancora sporchi a scuola…-
- Sta scherzando?!-
- Secondo te ho organizzato tutta quella sceneggiata solo
per divertirmi?-
- Oh ma io ti adoro! - fece Naruto saltandogli addosso
- lo sapevo che eri stato tu!Ma comediavolo
hai fatto?-
- Mi sono fatto aiutare -rispose serafico l’atro con un
sorrisetto.
- E poi mi sono accorto della cosa da stamattina non
sono riuscito ad avvisarti , la tua classe era inavvicinabile oggi. –
Naruto ripensò al motivo e storse il naso.
Nemmeno quando si riuniva il fan-club dell’ Uchiha c’era tanto caos.
Sentì l’acqua cominciare a scorrere nel lavandino e
chinò il capo. Le dita dell’altro ragazzo presero a massaggiargli delicatamente
la cute eun sorirsetto
si allargò sul volto. Era fortunato ad avere persone come lui a sostenerlo.
Non si accorse che il massaggio fu troppo delicato e che
un sorriso era andato a comparve anche sul volto dell’altro.
Non era da Naruto accorgersi di queste cose.
Lui intanto avrebbe continuato a vegliare e a
proteggerlo poi magari, una volta finita tutta questa storia, poteva provare a
parlargli.
ALLORA RIECCOMI QUA, CON L’ACQUA ALLA
GOLA STAVOLTA.
PURTROPPO HO A DISPOSIIZONE SOLO LA
DOMENICA E IL LUNEDì
PER PASSARE AL PC IL TUTTO E CORREGGERE E TRA L’UNIVERSITà
E I PREPARATIVI PER IL COMICON A NAPOLI IL TEMPO è SEMPRE POCO.
PRONMETTO CHE RIVEDRò
TUTTI I CAPITOLI CORREGGENDO GLI ERRORI E MI SCUSO CON
CHI NON LI SOPPORTA MA CERCO DI
FARE IL POSSIBILE.
RINGRAZIO TUTTI TANTISSIMO, CHI LEGGE E
CHI HA MESSO LA STORIA TRA PREFERITE /SEGUITE/ RICORDATE.
IN PARTICOLAR MODO RINGRAZIO
YUREI (SCRIVITELA UNA LEMON! :P
AHAHAHA)
EROL89 ( E VA BENE MI SA CHE SU CHI SIA IL COMPLICE NON RIUSCIRò
A FARTI CAMPBIARE IDEA, Tranquilla avrai presto conferme o smentite^^)
ELEIN ( SE SEI DISPONIBILE A
CORREGGERMI LE STORIE IN AULA DURANTE LE ORE DI
INGEGNIERIA O DI RETI IO SONO Più CHE CONTENTA !
AHAHAH E COMUNQUE NON SBIRCERAI MAI QUELLO CHE SCRIVO! LA MIA SCRITTURA ASTROGOTA
GIOCA A MIO FAVORE! MUIHUHAUHAUHA!)
KUROLALPHA (SPERO CHE NON TI
DISPIACCIA NEMMENO UESTO CAPITOLO VISTO CHE NON è UN GRANCHè
MA TI RINGRAZIO TANTISSIMO DEL COMMENTO!)
QUISTIS18 (TU SEI UNA RAGAZZA
MALEFICA! UNA CHE SCRIVE“STO POSTANDO L’ULTIMO
CAPITOLO E HIHIHI” MI ACCENDE TUTTA LA CURIOSITàDI QUESTO MONDO , E POI
CONOSCENDOTI QUEL “HIHIHI” è PERICOLOSAMENTE INTERESSANTE … E VA BHENE CON 6
LETTERE MI HAI CONVINTO A LEGGERE.. OH AVREI USATO
QUALCHE JUTSU??? Xd)
YUKO CHAN (PER YUKO I GRAZIE NON
BASTANO, MI FA SEMPRE UN PIACERE IMMENSO LEGGERE I
TUOI COMMENTI , SUL SERIO SEI LA LETTRICE CHE OGNI SCRITTORE VORREBBE AVERE
OLTRE CHE AD ESSERMI AFFEZIONATA A TE, ORMAI IL LUNEDì
è DIVENTATO UN MIO APPUNTAMENTO FISSO SAI CERCO DI
FARE DI TUTTO PER AGGIORNARE PRIMA CHE TU VADA AL
LAVORO COSì TI TENGO COMPAGNIA! TI VOGLIO BENE! )
VI
LASCIO AL CAPITOLO AVVISANDO CHE è UN Po’ Più CORTO DEGLI ALTRI MA NECESSARIO,
QUINDI SPERO NON VI DISPIACCIA TROPPO.
CIAO A TUTTI!
Quella mattina Sasuke si alzò di pessimo umore, con un
grande mal di testa e con ancora parecchio sonno. Accanto a lui vide il letto
vuoto di "suo cugino Sai”.
Erano passati 3 giorni da quando lo ospitava.
Tutto era cominciato quando Kabuto aveva proposto questo
sconosciuto come infiltrato nella sua classe, e la sua vita aveva subito un
brusco cambiamento.
Visto che viveva da solo si era ritrovato quel tipo in
camera come "ospite”, per nulla desiderato tra l'altro, e avrebbe dovuto
dividere con lui l'appartamento a condizione che contribuisse alle spese
ovviamente. Sembrava che il fatto che gli somigliasse mettesse Kabuto
particolarmente di buon umore e questo lo irritava.
Lo avrebbe pestato a sangue e sfigurato e solo dopo
avrebbe restituito il suo corpo... forse.
In ogni caso la
loro somiglianza era servita per far si che gli altri si bevessero la storia
dei cugini.
Diede un occhiata alla casa alla ricerca dell'intruso.
Individuò subito Sai in cucina seduto sulla sua sedia.
Lui si era svegliato presto ma quello sembrava sveglio
da molto prima.
Gli venne il dubbio che non avesse dormito affatto.
Si avvicinò alla camera cercando di riacquistare un
aspetto decente. Odiava dover fingere di
avere un aspetto decente fin dai appena sveglio.
Lui la mattina aveva sonno e voleva avere un aspetto
assonnato, voleva trascinarsi fino ad una sedia e bere una tazza di caffè con
ancora gli occhi socchiusi… Ma non poteva con quello in casa, non poteva certo
farsi vedere così. Nessuno aveva visto il Sasuke scomposto. .. Forse solo Naruto.
Ora che ci pensava era sempre Naruto che lo trovava quando era arrabbiato, di
cattivo umore o quando semplicemente non era perfetto. Permetteva solo a lui di
vederlo così senza arrabbiarsi troppo.
Entrò in cucina ignorando la figura di Sai e dirigendosi
verso la sua fidata macchinetta del caffè.
Sai alzò a
malapena lo sguardo per poi riabbassarlo sui fogli che aveva in mano.
-Buon
giorno cugino… - fece con tono fintamente amorevole.
Sasuke lo guardò truce.
-Non c'è un buon giorno visto che ho degli
estranei che girovagano per casa mia svegliandomi. –
Più il tempo passava più quel tipo gli stava su quella
parte che anatomicamente le donne non potevano avere.
-Scusa è che dormo poco, poi dovevo finire
questi… - disse indicando i fogli sparsi sul tavolo.
Sasuke li notò solo in quel momento: erano disegni e a
giudicare dalla matita nelle mani di Sai e dai trucioli di gomma sparsi per
terra, li aveva appena fatti.
Erano per lo più ritratti e rappresentavano i volti dei loro compagni di classe, anche se
più di uno aveva sempre la soggetto.
Fu solo in un secondo momento che si rese conto che il
soggetto ricorrente era Naruto.
Sentì una rabbia salirgli in maniera irrazionale
- Perché stai disegnando lui?-Non pronunciò il suo nome volutamente.
Quel tizio non doveva neanche permettersi di guardarlo,
figurarti disegnarlo.
- Naruto? bhe mi è sembrato
un tipo interessante, ha dei tratti particolari, mi ha impressionato. ..-
Sasuke aveva uno sguardo omicida. Sai parve non notarlo.
- Ho inviato questi disegni a Kabuto e all'ispettore Haruno,
magari potrebbero inserire qualcuno dei nostri compagni nella lisa dei
sospettati, oppure organizzare degli appostamenti…-
Il padrone di casa ringraziò di aver deciso di mettere
il caffè nella tazzina e non nel bicchiere di plastica, altrimenti lo avrebbe
frantumato per quanto stava stringendo.
Fortunatamente la ceramica era più resistente.
-Lui non può essere un sospettato - disse
stupendosi lui stesso delle parole uscite dalla sua bocca.
Degli altri non gli importava ma Naruto non poteva
essere Kyo.
Sospettare di Naruto
significava sospettare della sua sincerità e della fiducia che riponeva in lui.
Anche se in effetti Narutogli avevo sempre detto in quegli stupidi biglietti
che gli lanciava durante le lezioni, nelle battutine che sparava quà e là, che lui poteva essere kyo.
Sempre. Era stato lui a non volerlo mai credere. Poteva davvero essere quella
una confessione?
- Perché no? - fece Sai pensieroso - non mi dire che lo
stai proteggendo? E' il tuo ragazzo Sasuke? È molto carino in effetti…-
Sasuke furioso
come non mai posò la tazzina sul tavolo.
Certo non c'era il rischio che rompesse la ceramica ma
poteva sempre lanciarla addosso al suo coinquilino.
- Fammi capire… - disse ignorando l'illazione che
l'altro aveva fatto su Naruto - che cosa
centra il fatto che sia carino con il fatto che potrebbe essere kyo? –
Sai lo guardò in faccia alzando gli occhi dal suo
foglio.
- Fammi capire – fece imitando le parole dell'altro - perchè tu non accetti l'idea che lui potrebbe essere kyo?-
Sasuke si rese conto di non avere una risposta. Perchè era suo amico? Non ci credeva nemmeno lui, non
poteva essere solo, eraun tipo troppo
razionale per accontentarsi di “è mio amico” come risposta.
Allora perché non riusciva ad accettare questa ipotesi?
Perché odiava kyo, gli suggerì la sua mente come
risposta…
Odiava kyo ma non Naruto ... E se non lo odiava allora cosa…?
Improvvisamente si rese conto che non aveva neppure negato quando Sai lo aveva
definito come....
Fu allora che capì di aver bisogno di un'altro caffè.
~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~~ o ~ ~ o ~
Quella mattina anche Kabuto si alzò presto.
Da quando era entrato in polizia si alzava sempre
presto. Aveva bisogno di tenersi aggiornato su tutto.
Gli piaceva quel lavoro, poteva accedere ad quantità di
informazioni quasi illimitate e ovviamente poteva passarle a chi riteneva
opportuno al giusto prezzo.
Doveva ammettere che questo aspetto collaterale di quel
lavoro gli fruttava piuttosto bene.
A volte gli
capitava di conoscere persone interessanti ed influenti,oltre che schifosamente piene di soldi, come quella
volta che aveva collaborato con quel tale... Orochimaru.
Nulla di illegale ovviamente, o meglio a voler essere
precisi, lui non aveva materialmente mai
fatto nulla, non era un tipo da sporcarsi le mani, era più quello che
consideravano un “ tipo da laboratorio”.
Lui gestiva le informazioni, quello a cui servivano non
gli era mai interessato.
Anche se alzarsi presto era nelle sue abitudini, quella
mattina si era alzato ancora più presto del solito. C'era stato qualcosa che
l'aveva angosciato tutta la notte eche
non era ancora riuscito ad inquadrare, quindi non aveva dormito bene e si era svegliato sin
troppo presto.
Pensò a quale poteva essere la causa della sua
inquietudine. Non era qualche informazione scottante, non sentiva i suoi
contatti da un bel po’.
Ultimamente tutti i suoi sforzi, così come quelli di
tutta la polizia, erano incentrati a smascherare (e magari rendere inoffensivo)il
ladro Kyo.
Il collegamento Kyo -Sasuke
fu breve.
Sorrise. Forse in questo stesso momento Sasuke lo stava
maledicendo per la presenza di Sai.
Da quando il
moro aveva cominciato a collaborare con la polizia lui aveva perso buona parte
del suo secondo lavoro.
Col cognome che si ritrovava era stato fatto entrare subito
come "apprendista investigatore” a fianco dell'Ispettore Haruno.
Certo, nessuno
aveva osato rischiare di non accettarlo per non inimicarsi il presidente dell'Uchiha corporation.
Si aspettava di ritrovarsi di fronte un moccioso
viziato che voleva giocare a fare il detective per un pò
ma che ben presto si sarebbe stancato.
In realtà Sasuke si era rivelato un ragazzo concreto e
convinto delle proprie idee. E una delle suddette idee era che voleva diventare
un detective professionista.
Per ironia della
sorte qualche tempo dopo i coniugi Uchiha erano rimasti
coinvolti in un disastroso incidente stradale.
Il maggiore dei figli aveva preso il comando dell'azienda e lui aveva creduto che Sasuke da
bravo fratello minore avrebbe seguito il
fratello, trasferendosi.
E invece no.
Aveva preso la decisione
di terminare il suo apprendistato in quella città, anzi la sua determinazione
sembrava essersi rafforzata.
Questo l'aveva fatto entrare nella grazia del
commissario.
La cosa non gli aveva dato fastidio almeno fin quando
non si era reso conto cheil moccioso aveva
un fiuto eccezionale (oltre che un ego e un arroganzasmisurati) e aveva iniziato a sospettare che
ci fosse una "fuga d’informazioni “.
Solo per sua enorme fortuna non era riuscito a scoprire
che ci fosse proprio lui dietro quella fuga.
Da quel momento aveva cominciato a fare molta più
attenzione e accedere a tutte le informazioni per poi riuscire a passarle stava
diventando sempre più difficile e rischioso.
Per questo motivo fra lui e il moro scorreva odio
profondo ogni occasione per fare qualche tiro mancino andava presa al volo.
Quando aveva “casualmente” trovato i suoi appunti sul presunto
profilo del ladro Kyo per poco non aveva fatto i salti di gioia.
Ancora si chiedeva perché l’idiota non avesse rivelato a nessuno il fatto che stesse sospettando dei
suoi compagni di classe. Il suo cervello si era messo in moto ed era arrivato
alla proposta di mandare qualcuno come infiltrato nella scuola (qualcuno che
non fosse Sasuke).
Quando tra i
possibili candidati aveva visto quel ragazzino, Sai, paradossalmente cosi
simile al moro, aveva fatto di tutto per favorirlo.
La faccia imbufalita di Sasuke aveva ripagato in pieno
il suo sforzo.
Ovviamente aveva fatto un accordo con Sai facendogli notare
che aveva ottenuto quel posto grazie a lui, e aveva strappato la promessa che qualsiasi
informazione sarebbe arrivata prima sulla sua scrivania e poi su quella di
chiunque altro , ispettore incluso.
Proprio la sera precedente Sai gli aveva inviato dei
bozzetti dei membri della classe di Sasuke e di altre persone che riteneva
interessanti.
Distrattamente li prese in mano e cominciò a
sfogliarli.
Riconobbe la figlia dell'ispettore Haruno, un paio di
ragazzine carine, un orrendo ragazzo con un caschetto e con delle sopracciglia enormi (Sicuramente
aveva esagerato nel disegnare, non poteva essere realmente così quel tipo…)
La sua attenzione cadde sull'immagine di un ragazzo
biondo, "Naruto Uzumaki” ma quel cognome non gli diceva proprio niente.
Eppure anche il giorno prima si era fermato su quello
stesso foglio che ritraeva quel Naruto.
Cosa c'era che non capiva? Cosa c'era che mancava.?
Rimase in silenzio qualche minuto osservando
l'immagine.
Poi all'improvviso fu colto come da un'ondata ... gli
tornò in mente un'altra persona.
Ecco perché gli sembrava familiare, non era il nome ma
il volto.
Aveva visto quel volto fra i file di Orochimaru. Non
era lui, ma chiunque fosse gli somigliava tantissimo...
Un ghigno si allargò sul volto... chissà Orochimaru
quanto avrebbe pagato per quella informazione...
~ o no no ~ o ~
Naruto quella
mattina aveva sonno.
Non si era alzato presto, praticamente non aveva
dormito.
Aveva passato tutta la notte con Tsunade a pianificare
il prossimo furto e, con buona probabilità anche l'ultimo.
Passare la notte con Tsunade era un incubo: quella
donna era petulante, pericolosa e fin troppo meticolosa. E soprattutto si
preoccupava in un modo spropositato.
Mai avevano studiato tanto nei dettagli un piano. Naruto
di solito si lamentava tantissimo per
ogni secondo in più del necessario che la donna passava a fargli raccomandazioni,ma questa volta sapeva che un pochino ne era
responsabile. Tutta l'apprensione della donna era dovuta alla sua geniale (per
non dire disastrosa) visita a casa di Sakura e quindi aveva evitato di
lamentarsi, era stato zitto e non aveva fiatato. Sentiva l'aria carica della
tensione tipica che c'era prima di una grande impresa, l'adrenalina in corpo e
la mente straordinariamente lucida .
Quando Tsunade riepilogava gli ultimi dettagli si
sentiva stranamente euforico ed era proprio la voce della donna a trasmettergli quella sensazione.
Eppure quella sera era stato diverso, parecchio
diverso.
La voce di Tsunade era sembrata pesante, stanca oltre
che preoccupata.
Tsunade non era stata mai preoccupata, almeno non così
tanto.
Era stata sua l'idea di creare il personaggio del
"ladro kyo” credendolo una trovata divertente e
al contempo utile ai loro scopi.
Aveva avuto sempre molto fiducia in Naruto e gli aveva
insegnato dei trucchi e dei giochetti di
abilità che molte persone comuni nemmeno immaginavamo.
Ma quella sera sembrava tutto fuorché fiduciosa.
Naruto non aveva resistito e glielo aveva chiesto
interrompendo il suo sproloquio sui rischi e la sicurezza.
-Tsunade...
si può sapere che c'è? –
Tsunade si
interruppe fissando il ragazzo negli occhi e sospirando.
- Non lo so -disse stancamente. - sul serio Naruto, non
lo so…-
- e allora perché sta qui a sospirare dall'inizio della
nostra discussione? sembra che tu stia parlando con un condannato a morte senza
più alcuna speranza di salvezza. E’ solo un furto!L'ho fatto altre volte e in
posti più impenetrabili, che cosa c'è che non va? -
- E solo una sensazione. Nulla di serio... solo..
questa volta potrebbe essere la pietra giusta...-
- E questo dovrebbe essere negativo? Sarebbe
fantastico!-
- Si…- disse cercando di frenare il suo entusiasmo - ma
questa volta potresti non essere l'unico a cercare quella pietra… hai fatto
parecchio scalpore entrando nella casa dell'ispettore l’altra notte, la notizia
si sarà sparsa e potrebbe essere arrivata alle orecchie di…-
- Tsunade calmati. Calmati e ascolta, quando abbiamo
cominciato questa cosa lo sapevamo che sarebbe stato pericoloso . Lo sapevi tu
e lo sapevo anche io, E lo abbiamo fatto comunque proprio perché volevamo che
la notizia arrivasse a quella persona. Doveva uscire allo scoperto! e abbiamo
scelto questo metodo… Tanto per cominciare non siamo sicuri che si farà vivo,
quindi vedi di non fasciarti la testa prima di romperla
- Ma se...-
- Se si farà vivo sarò pronto. E poi non sarò da solo. Tu
sarai quia coordinare tutto e con ma ci
sarà lui...- Con un grande sorriso aveva indicato il suo complice che era
appena entrato nella stanza.
Senza farsi vedere Naruto aveva tirato un sospiro di sollievo,
anche se erano le 2 Tsunade non si sarebbe arresa e avere qualcuno al suo
fianco come sostegno era quanto mai auspicabile, almeno avrebbe smesso di ammorbarlo
e si sarebbe dedicata un po’ anche all'altro.
Durante la notte avevano affrontato viari argomenti.
In primis, come previsto l'argomento "Sai Himura”.
Tsunade era riuscita a scoprire in qualche modo che Sai
non era il cugino di Sasuke, quella era
solo una copertura.
Pensava che fosse una trovata dell'ispettore Haruno per
tenere sotto controllo il maggior numero possibile di studenti insieme a Sasuke.
Lui non era d'accordo visto che Sasuke sembra
sopportare a stento la presenza dell'altro.
Poi (com’era Ovvio) la conversazione passò sull'argomento
'Sasuke.
Lei era convinta che dovessero guardarsi anche dal moro
in quanto stava diventando troppo
sospettoso.., Naruto non concordava nemmeno su questo.
Sasuke non era un problema e se lo avesse scoperto... bhe una parte di se voleva che lo scoprisse per smettere di
mentirgli, mentre un'altro parte non voleva perchè in
realtà aveva paura di deluderlo.
La discussione in seguito era tornata sui dettagli del
piano, su Sakura, l'ispettore Haruno e su quella maledetta pietra azzurra.
I dettagli furono ultimati che erano ormai le 6 del
mattino e non valeva assolutamente la pena di mettersi a dormire per poi
svegliarsi da lì ad una mezz’ oretta.
Sospirò.
Tra due giorni avrebbe compiuto quel maledetto furto. E
fra 2 giorni forse avrebbe trovato la pietra giusta e avrebbe esaudito il
desiderio di suo padre.
Mentre era assorto nei suoi pensieri sentì una mano
posarsi sulla spalla e si girò convinto di incontrare gli occhi color nocciola di
Tsunade.Invece incontrò un'altro paio di occhi chiari quasi quantoi Suoi.
- Ah se tu…-
- chi credevi che fosse?-
- Tsunade, ma sinceramente sono molto più contento di vedere
te e non lei.
- C'è qualcosa che non va?-
Naruto si voltò appoggiandosi al muro.
- Non lo so – disse - quella vecchiaccia è riuscita a trasmettermi
la sua inquietudine, se non fossi arrivato tu probabilmente mi avrebbe convinto
a rinunciare... Dice che ha un brutto presentimento tu credi in questi presentimenti?
–
L’ altro si avvicinò a lui posandogli un leggero bacio
sulla guancia, come portafortuna, che ebbe l ‘effetto di farlo rilassare.
- Non preoccuparti andrà tutto bene come sempre....-
- Ah vedi sono contento di non essere l'unico a
pensarla così ! grazie! Ora posso affrontare
la giornata di oggi, persino se il sensei portasse un
compito a sorpresa! –
Così dicendo Naruto se ne andò allegro diretto verso la
sua stanza.
Mentre lo vide allontanarsi l'altro non poté fare a
meno di sentire una stretta a livello dello stomaco.
Nonostante quello che aveva detto lui concordava con Tsunade,
aveva un bruttissimo presentimento.
Allora
oggi in fretta e furia che sto aggiornando dall’università.
Sabato
e domenica prossima sono a Napoli per il comicon e
quindi credo che non ce la farò ad aggiornare lunedi ,
forse rimando a martedi , spero che la cosa non vi
dia troppo fastidio.
Ringrazio
velocementeYUKO, QUISTIS, EROL, ELEIN e
mi scuso con loro per non poter rispondere ma vi voglio troppo bene e i vostri
commenti li adoro!
Vi
lascio alla storia con uno dei primi capitoli che ho scritto, (un giorno la
smetterò di scrivere prima il centro e poi tutto il resto ^^) e mi scuso per
gli eventuali errori.
Spero
che la storia vi continui ad appassionare, ci vediamo la settimana prossima !
Grazie
a tutti.
Orochimaru
era una persona abbastanza conosciuto nel suo quartiere, un imprenditore a
prima vista, un uomo elegante.
Indossava
sempre una giacca ma mai di colore scuro, prediligeva i colori chiari come il
bianco,il beige,il lilla…
Forse era
questo a renderlo un po’ inquietante: quelle giacche chiare si confondevano con
il viso pallidissimo.
La cosa che
spiccava di più erano però i capelli nerissimi e lunghi.
I bambini
che lo incontravano per strada giuravano di aver visto un fantasma, per gli
adulti era semplicemente un uomo d'affari un po’ originale, forse troppo magro.
Se non fosse
stato così magro qualcuno forse avrebbe pensato che fosse un bell'uomo.
Quella
mattina Orochimaru stava passeggiando per strada tranquillamente con le mani
dietro la schiena. Aveva l'aria abbastanza felice, anche se il ghigno che aveva
sul volto poteva essere definito più sadico che felice.
Era in una
zona della città che non conosceva e quindi, di conseguenza, nessuno conosceva
lui. Poteva essere scambiato per uno di quei turisti stranieri che si guardavano
intorno curiosi. Ogni tanto si fermava ad osservare le vetrine senza cercare
qualcosa in particolare, solo per il gusto di guardare.
Era fermo
davanti a quella vetrina di giocattoli da più di cinque minuti ma non gli
importava.
In realtà
non era interessato minimamente ai giocattoli, ma da quella vetrina, lucida
come uno specchio, se poteva guardare bene la strada alle sue spalle e la gente
che camminava frettolosa. A lui non restava che aspettare...
Sakura
quella mattina era uscita più che volentieri dalla sua casa, il via vai degli
agenti di polizia la infastidiva. Erano persino entrati in camera sua!
Si era
sentita morire dalla vergogna quandoalcuni
agenti frugando nei cassetti alla ricerca di non sapeva quali tracce (eppure
glielo aveva detto che Kyo non aveva toccato nulla!) aveva trovato alcune foto
di Sasuke. Aveva cominciato a sbraitare come una pazza. Stava maledicendo il
giorno in cui aveva deciso di mettersi quella collana.
L'aveva
trovata in una scatola nell'armadio di sua madre e l'aveva indossata senza
pensarci troppo né chiedere il permesso perchè stava
troppo bene abbinata con il suo vestito nuovo. Come poteva immaginare che
quella collana avrebbe attirato l'attenzione di Kyo?
E per di più
sua madre l'aveva rimproverata aspramente dicendo che quella collana era un
prezioso ricordo e che non doveva toccarla per nessuna ragione al mondo. Non
aveva voluto aggiungere altro ma lei aveva origliato quando aveva raccontato la
storia a suo padre e quindi adesso sapeva la provenienza di quella collana e
non vedeva l'ora di raccontarlo ai suoi amici
-0PS...-
Una botta le
fece perdere l'equilibrio finendo con il sedere per terra. Lo zaino volò in
mezzo alla strada. Chiunque fosse stato il cretino o la cretina che gli era
finito addosso in quel momento stava per morire...lo avrebbe pestato!
- Mi scusi
signorina ma non l'ho proprio vista, si è fatta troppo male? –
Sakura alzò
lo sguardo arrabbiata ma tutta la rabbia passò non appena incrociò gli occhi
della persona che le era di fronte. Un uomo dai lunghi capelli neri e la giacca
bianca le porgeva la mano per farla alzare e la osservava in maniera penetrante.
Sakura come
incantata accettò la mano e l'aiuto per rimettersi in piedi. L'uomo le sorrise
mentre la ragazza si ripuliva la gonna e andò a prenderle la cartella.
- Grazie - borbottò
Sakura rimettendosi lo zaino sulle spalle.
- Prego,
Signorina..?-
- Sakura -
rispose ancora incantata.
- Allora mi
scuso ancora signorina Sakura per il disturbo e per la brutta spinta, ma ero
veramente sovrappensiero. Mi sento terribilmente in colpa... c'é qualcosa che
posso fare per sdebitarmi? - fece con un tono che alla ragazza sembrò estremamente
malizioso.
- No, si
figuri è stato solo un incidente, davvero non è successo niente. .. - fece
imbarazzata rendendosi conto che stava parlando con uno sconosciuto
- Se posso
fare qualcosa per farmi perdonare... magari accompagnarla nel luogo dove era
diretta?-
Sakura
cominciò ad andare nel panico e continuò a balbettare frasi del tipo "non
è successo niente” , "davvero non occorre”, “ si figuri non è necessario “.
Alla fine
l'uomo si convinse e scusandosi ancora se ne andò lasciando Sakura molto più
tranquilla. Quello strano scontro le aveva fatto sparire dalla mente quanto i
pensieri sulla collana.
Intanto
Orochimaru pareva soddisfatto della mattina e con il solito sorriso sghembo in
volto riprese a passeggiare per le vie della città prendendo di tanto in tanto
il suo cellulare in mano.
Come sempre
ogni volta che avevano un’ora buca si riunivano sulle scalinate dietro di
uscita di emergenza per chiacchierare in tranquillità ed evitare il caos.
C'erano Naruto e Kiba inseparabili, Ino e Sakura che
si trascinavano dietro Sasuke all'apparenza sempre controvoglia.
Ogni tanto
si univa con loro qualcun’ altro. Spesso e volentieri c'era Hinata,a volte anche Shikamaru
, quando non dormiva. Quel giorno si era auto-invitato Sai e a nulla erano valse
le occhiatacce di Sasuke e le lievi lamentele di Naruto (altro che non gli
aveva detto Tsunade...)
kiba non
aiutava a migliorare la situazione. Da quella mattina fissava il biondo
continuando a fargli notare che era strano. Sembrava malato, era troppo
silenzioso, meno esagitato del solito, quasi imbronciato. Naruto scherzava
sulla improvvisa ed eccessiva apprensione del castano ma in cuor suo non poteva
dargli tanto torto. Da quando era rimasto solo aveva continuato a riflettere su
quello che doveva fare, e più lo faceva più aumentava la sgradevole sensazione
che stessa per accadere qualcosa di brutto... E poi si stava anche avvicinando
quella data...
Per nulla convinto delle scuse l’amico lanciò
uno sguardo dubbioso a Sakura come per dirle:" vedi un pò
tu se riesci a fare qualcosa “.
Sakura
recependo il messaggio si avvicinò al ragazzo.
“Naruto c'é
qualcosa che non va?”
Naruto che
non si era accorto della vicinanza della ragazza se la ritrovò di fronte e
disse la prima cosa che gli venne in mente.
- Cavolo Sakura-chan sei bellissima, vuoi uscire con me?>>
Sakura come
di consueto gli diede un pugno intesa scatenando la risata di Ino e le pacche consolatorie sulle spalle di kiba.
Dopo questo
breve intermezzo comico... i dubbi di Kiba furono dimenticati e l'atmosfera si
alleggerì. Parlando del più e del meno e dopo un po’ Sakura cominciò a tenere
banco.
- ormai la
mia casa è piena di agenti!non posso entrare nemmeno in camera mia! –
- e come ti
cambi? – fece Inoprofondamente colpita dalla disgrazia capitata
all'amica.
- mi cambio
in bagno… non immagini che seccatura! –
-oh non ti
lamentare per una visita di Kyo in piena notte io sacrificherei volentieri la
mia stanza!
- Oh ma
purtroppo Kyo non voleva me - disse la rosa addentando una patatina che Kiba le
aveva gentilmente offerto. – voleva la collana…-
- Quale
collana? –
-Ah parli
del fatto della pietra blu? -fece Naruto ingenuamente.
Ad
un'occhiata penetrante di Sasuke aggiunse – Ehi sei stato tu a dirmelo !
pensavo fosse una cosa nota no?-
-Si
lo sapevo anche io- fece Kiba in soccorso dell'amico. Anche Ino
e Sakura annuirono.
-Io
sapevo che era attratto dalle pietre azurre ma non
pensavo che fosse attratto proprio da quella collana ! -
- Ma quale collana, tu non ha una collana blu..-
- Io no Ino, - fece sapiente - ma mentre frugavo tra le cose di mia
madre ne ho trovato una a me la sono messa !
- E com'
era? – chiese la bionda perdendo di vista per un momento l'obbiettivo della
discussione e lasciandosi affascinare dalla presunta bellezza della collana.
- Era molto
semplice in effetti ma luccicava tantissimo! -
- E per che
non te la sei messa altre volte? -
- Non è che
avevo propriamente il permesso! mia
madre si è leggermente incazzata dopo...-
- Come mai
non voleva che tu la prendessi era forse un regalo dell'amante? -fece kiba malizioso.
Sakura per
tutta risposta gli tirò un calcio degno del campione di karatè che aveva visto
ieri sera in televisione, facendogli andare le patatine di traverso e
procurandogli un livido notevole. Massaggiandosi la gamba indolenzito kiba sussurrò a Naruto
-Fratello,
quella donna è troppo violenta, sei ancora deciso a volerla conquistare?-
Sia Naruto
che Sakura lo ignorarono.
-ho per caso origliato una conversazione tra i
miei genitori.,. parlavano di quella collana, mio padre voleva sapere da dove
veniva ma mia madre non sembrava molto intenzionata a parlarne....-
Poi Sakura gettò uno sguardo incerto verso Sai
che era praticamente un estraneo. Sembrò valutare attentamente se fosse il caso
di parlare davanti a lui ... evidentemente riteneva il tutto una questione
piuttosto importante e alquanto segreta.
- Allora da
dove veniva?- disse spazientito Sasuke gettando poi alla ragazza uno sguardo
che equivaleva a dire "ignora la presenza di Sai”
Sakura
all'idea di poter essere utile al “suo” odorato Sasuke si convinse a vuotare il
sacco.
-Bhe ho sentito che diceva che quella collana era un regalo e non di un
amante! - aggiunse fulminando con lo sguardo Kiba.
- Ho sentito
che era un regalo di una sua cara amica Avevano passato l'infanzia insieme e
anche le superiori. Poi Mamma ha detto che lei si era innamorata di un ragazzo
di un'altro paese e quindi avevano cominciato a vedersi sempre meno. Lei non ha
mai neanche visto la faccia di questo ragazzo. -
- siamo
sicuri che esistesse davvero questo ragazzo? Secondo me era solo una scusa per
scaricarla.... –
- Certo che
esisteva brutto cretino! Perchè devi sempre fare il
guastafeste? - fece Ino oltraggiata picchiandolo. Lei
difendeva a spada tratta tutte le storie come una piccola parvenza di
romanticismo.
- E la
collana che cosa centra?-
-Eh un
attimo, ci sto arrivando! stava dicendo a papà che ad un certo punto ha perso
completamente i contatti con questa donna. Ha cambiato numero di telefono e
persino indirizzo. Non aveva lasciato il nuovo recapito a nessuno e quindi non
aveva avuto più modo di contattarla. -
- visto?
voleva scaricarlo! -fece ancora kiba ma a voce non
troppo alta, non voleva scatenare di nuovo le ire delle ragazze.
Sakura fece
una pausa strategica per catalizzare ancora una volta l'attenzione su di se sul
suo racconto.
- Adesso
arriva la cosa interessante. Mamma ha raccontato che parecchi anni fa, una
decina o forse più, questa sua amica è riapparsa e gli ha chiesto aiuto.
- Aiuto?..
- gli ha
dato questa famosa collana con questo ciondolo azzurro e le ha chiesto di
conservarla fino a quando non fosse tornata a riprenderla... sembrava una
questione di vita o di morte...-
- Sakura non
inventare dettagli...-
- Te lo
giuro! Mia madre ha detto proprio cosi!-
- OK, diciamo
che potremmo crederti, e poi?-
- E poi? e
poi il nulla! nessuna spiegazione, nessuna chiamata, PUFF! Sparita! - disse
abbassando la voce per rendere tutto più suggestivo.
- Non l'ha
più vista? - chiese Ino incantata, questa storia le
piaceva un sacco.
- No, niente.-
- non può
essere che se ne sia dimenticata? insomma è una semplice collana no? Adesso sarà
sposata con un sacco di marmocchi tra piedi e l'ultima cosa a cui starà
pensando è a quella collana - commentò
Kiba in maniera molto realista dimenticandosi
di tenere basso il tono.
-Mia
madre sembra convinta del contrario. Mi ha molto rimproverata quando ha
scoperto che mi ero messa quella collana . Lei continua a conservarla con cura.-
-E
se a quella donna fosse successo qualcosa?-
Ino tendeva sempre rendere tragiche le cose. - e se magari le è capitato
qualcosa di brutto? forse è in ospedale e non può muoversi, oppure ha perso la
memoria e non si ricorda più della promessa oppure … oppure è … -
- è morta. -
fece Naruto con noncuranza andando in aiuto alla ragazza.
- Naruto! Io
non volevo essere cosi indelicata! comunque si, può essere una possibilità…-
-No, non è
una possibilità. - disse in maniera molto semplice - è morta –
Sembrava
piuttosto tranquillo nel dirlo.
Tutta
l'attenzione adesso era focalizzata su di lui.
-E
tu come fai a saperlo?- chiese un po’ aspra Sakura
-Tsunade
- rispose tranquillamente e senza nemmeno mentire. - Lei mi ha raccontato la
stessa storia stamattina, ha detto di averla sentita in centrale da dei
colleghi di tuo padre. Solo che lei ha aggiunto che quella donna è morta. -
La
campanella di ripresa delle lezioni interruppe ogni possibile commento.. .
Si
riproposero di voler aspettare la fine dell'orario scolastico per riprendere il
discorso ma Naruto e Kiba furono trattenuti per un tempo indeterminato dal
professor Asuma e quindi i loro progetti andarono in
fumo e non ebbero più la possibilità di
chiedere nulla.
Nel pomeriggio Sasuke andò in centrale insieme
a Sai trovando conferma alla storia che gli aveva raccontato Sakura, anzi
trovando conferma alla versione di Naruto.
Il
commissario aveva raccontato a tutti la storia e aveva mostrato loro un pezzo
di giornale di parecchi anni prima.Parlava
della morte in un singolare incidente dei signori Namikaze.
La maglie si
chiamava Kushina e il marito Minato era un famoso
imprenditore del sud dell'Inghilterra. La signora Haruno avevo confermato che
il nome dell'amica era proprio Kushina e che uno dei
luoghi che amava era proprio l'Inghilterra.
Sasuke dopo un pò che
fissava l’articolo notò qualcosa di strano che prima gli era sfuggito.
L'articolo
era scritto in giapponese non in inglese.
- Perchè l'articolo è in giapponese se erano una coppa
inglese..? –
Il commissario
Haruno guardò Sasuke quasi compiaciuto del fatto che l’avesse notato.
-perché sono
morti in Giappone, neanche troppo lontani da konoa in effetti, schiacciati da
un camion che aveva perso il controllo e si trovavano in una zona dove non era
concesso l’accesso ai pedoni...-
A Sasuke la cosa puzzava, non erano intervenute
le autorità inglesi? Perché?
-Non ci sono
foto dei 2 coniugi ne dell'incidente - commento un agente alla sinistra del moro.
- Per avere
la fotomi sa che dovremo aspettare
parecchi giorni-disse il commissario parecchio contrariato per la cosa.
- Giorni?
Perché? Non riusciamo a chiedere alla polizia inglese di accedere ai loro
database? Sono troppo occupati? –
Il
commissario lo fulminò con lo sguardo.
-No
- fece seccato - non riusciamo a convincere i servizi segreti inglesi a mandare
una foto visto che nei comuni database questa 2 persone non sembrano mai
esistite… -
La rivelazione colse più o meno tutti di
sorpresa.
I servizi
segreti inglesi... ma loro non stavano dando la caccia ad un semplice ladro
buffone?
-Se centrano i servizi segreti allora vuol dire
che ci sonoo informazioni riservate o un
bel po’ di soldo in mezzo. - fece Sai che fino a quel momento era stato in
silenzio centrando perfettamente il punto della questione.
- Più di
quanti immagini. - fece cupamente il commissario. - Sentite sono 2 giorni che
sono al telefono con qualcuno in Inghilterra e sono 2 giorni che mi mettono in
attesa o si rifiutano di darmi informazioni. Sono comunque riuscito a
raccogliere un po’di notizie frammentarie e a metterle insieme. Da quello che
ho capito questi 2 tizi facevano qualcosa sotto copertura. Per questo non ci
sono informazioni riguardo a loro. Quando sono morti hanno lasciato una fortuna
fra soldi e informazioni segrete. Questo patrimonio ora è bloccato. Fin qui le
informazioni sono piuttosto chiare, ma da questo momento in poi cominciano a
farsi vaghe. Di sicuro so solo che sapevano di morire perché se no non
avrebbero bloccato il tutto. I servizi inglesi stanno blaterando di un erede
scomparso e di un codice per poter sbloccare questi maledetti soldi. Di più non
sono riuscito a fare. Ho informato i miei superiori e si stanno muovendo loro
per riuscire ad ottenere altre Informazioni. Possiamo sperare di ottenere
qualcosa di utile visto che la donna è giapponese. Forse.... –
In quel
momento il trillo acuto di un cellulare interruppe il commissario.
- Kabuto!
vuoi spegnere quel dannato cellulare? È da questa mattina che te lo sto dicendo
e che continua a squillare! –
Kabuto più
bianco del solito si affrettò a scusarsi e ad uscire dalla stanza per rispondere
alla chiamata.
Il
commissario riprese il discorso.
- Qualcosa è
cambiato – disse - i pezzi del puzzle si stanno incastrando… kyo cerca questa collana e forse è coinvolto nell'incidente
dei Namikaze, ma per il momento non ci interessa. Il nostro compito
rimane sempre lo stesso. Evitare che prenda la collana e cercare di catturarlo.
Dimenticate le vostre supposizioni e il resto e concentratevi su questo. Io ho
finito.-
La settimana scorsa ho saltato causa comicon a Napoli… la mia testa è stata altrove tutta la
settimana^^
Purtroppo appena tornata ho avuto la brutta
notizia di un esonero imminente e quindi cerco di scrivere nei ritagli di tempo
che si sono fatti davvero pochi.
Spero che il capitolo non ne risenta troppo.
In ogni caso ringrazio tutti quelli che
leggono e suguono la storia con un bacione
particolare a chi commenta, grazie mi fate felicissima!
Vi lascio al capitolo e ci vediamo la
settimana prossima!
p.s. ringrazio anche chi ha letto MARINELLA , una piccola shottina che ho pubblicato.
Si infilò con cura quasi maniacale i pantaloni bianchi
lisciandone il tessuto, rimanendo a torso nudo.
Avvolto sulla testa c'era il suo asciugamano verde. Se
lo tolse con cura mentre i capelli bagnati si appiccicavano sul viso e si
studiò per un momento allo specchio. Gli piaceva farlo, soprattutto quando i
suoi capelli erano cosi.
-Fatto?- si girò
di scatto per vedere da chi proveniva la voce anche se l'aveva già capito.
Sorrise e annui.
- Anche tu... sei strano con i capelli neri - disse
avvicinandosi e sfiorando i capelli bagnati del compagno.
- Io? Figurati tu! Sei irriconoscibile Naruto! - rispose
sorridendo.
Poi si avvicinò appena egli sussurrò - anche se i tuoi
occhi sono unici –
Naruto addolcì
lo sguardo.
- Ehi tu i ci stai per caso provando con me, bel
tipo?-fece con voce maliziosa.
Era quasi un rito, ogni volta prima di un furto fare
quello scambio di battutine.
- Potrei anche... che ne dici stasera posso offrirti
una cena o sei impegnato? –
Naruto finse di pensarci un po’ su.
- Vediamo... stasera... ah mi sa che ho un impegno, che
peccato! ho deciso di suicidarmi andando a compiere un furto in una casa piena
di poliziotti, dopo aver avvisato del mio arrivo .
- oh e pensi che ti impegnerà tutta la serata? Perché
se saltiamo la cena c’è sempre il dopocena...-
- anhahh –
Scoppiarono a ridere tutti e 2.
- Forse è meglio se ci asciughiamo i capelli - disse voltandosi
e allontanandosi prima di essere fermato dall'altro.
- E se ci provassi sul serio?-
Naruto lo fissò incerto e poi rispose
- non ci crederei mai - rispose saputo mentre l’altro
si allontanava con una scrollata di spalle.
Naruto accese il phon e diede una passata veloce ai
capelli. Lo shampo colorante che usava copriva
perfettamente i ciuffi biondi e veniva via con un paio di lavaggi. Prese la camicia
che aveva poggiato sulla sedia, una camicia nera.
Il suo compagno ovviamente si sarebbe vestito nello
stesso modo, così si potevano confondere e potevano confondere anche gli altri.
La giacca l'avrebbe indossato in macchina. La maschera era
in tasca. Quando finì di abbottonarsi la camicia prese un oggetto molto simile
ad un dispositivo acustico, diede un paio di colpetti e lo mise nel suo
orecchio. Dopo un po’ sentì una voce provenire dal dispositivo.
- Naruto ci sei? –
- Affermativo! -rispose gioioso.
Perfetto, funzionava tutto.
Mancava solo un particolare.
Prese una specie di piastrina metallica che era appoggiata accanto al
dispositivo e se la mise in bocca facendola aderire al palato.
- prova.. Prova - fece e la sua voce venne fuori molto
più bassa del normale con una leggera nota metallica. Adorò Tsunade e tutte le
diavolerie che passava loro per renderei trucchi di magia quasi perfetti.
Tutto era al proprio posto e Naruto non era mai stato
più concentrato.
Si erano fatte già le nove di sera e loro erano ancora
là a pattugliare l'esterno della casa dell'ispettore Haruno. C'erano altri
agenti all'interno.
La collana era sul tavolo della cucina ovviamente sorvegliatissima. Non era stata nascosta, quella era una vera e
propria esca per catturare Kyo.
L'ispettore Haruno era in cucina insieme a sua moglie
che non era aveva voluto sentire ragioni e non aveva voluto abbandonare la sua
casa.
Anche Sakura avrebbe voluto rimanere ma suo padre non
si era lasciato convincere e l'aveva spedita lontano sorvegliata da Sai. (
viste le circostanze le avevano detto che Sai in realtà era un agente sotto
copertura )
Sai d’altra parte non sembrava per nulla felice di
essersi ridotto a fare da baby sitter ma aveva
obbedito agli ordini e sorrideva falsamente alle parole della ragazza, mentre
la accompagnava lontano dalla casa.
Stavano camminando da un pò
ma Sakura non aveva smesso un secondo di lamentarsi.
- Uh! e io che volevo vedere Kyo, ma chi altro può
avere un occasione del genere? Lo capisci? Kyo che arriva in casa tua! Capisci
come creperebbero di invidia tutte le altre se io fossi lì mentre Kyo entra in
casa?-
- Uhm Uhm -
-E proprio stasera mi ero persino stirata i capelli per
vederlo! ma mio padre NO! è troppo pericoloso! Figurati se mi faceva restare!
Non capisce quello che prova una ragazza!
- Già...-
- oh non so davvero perché gli do retta! Potrebbe
essere l'occasione della mia vita...-
Si fermò un secondo per dare un'occhiata alla sua casa
ormai lontana.
- Oh che rabbia, dovrò sapere le notizie di seconda
mano come al solito! - fece arrabbiata riprendendo a camminare.
Ormai Sai aveva smesso di far finta di annuire ma si
limitava ad ignorarla e a seguirla.
Dopo altri 10 minuti di sproloqui Sakura si accorse di
non avvertire più i mugolii di assenso provenienti da Sai.
Sapeva di essere petulante ma Sai come minimo doveva
stare ad ascoltarla per compensare il fatto che era stata cacciata.
Stava per girarsi per rimproverare il compagno quando
andò a sbattere contro qualcosa, anzi qualcuno.
- Cavolo Sai ma non puoi stare un po’ più attento
quando cammini? Quando alzò la testa per completare le sue parole con uno sguardo
duro, si rese conto che la persona in questione non era Sai.
Le venne in mente un brutto presentimento ma non fece
in tempo nemmeno a formularlo che sentì un panno umido che veniva premuto
contro la sua bocca e un odore acre salirgli su per il naso.
L'ultima cosa di cui si rese conto prima di chiudere
gli occhi fu la figura distesa per terra poco lontano da lei... poi più niente.
Sasuke adesso si trovava dentro la casa dell'ispettore
Era entrato quando la folla dei curiosi e dei giornalisti
era diventata troppa e gli agenti sembravano essere diventati dei buttafuori all'ingresso di una affollata
discoteca.
Si era messo nella stanza di Sakura, una delle camere
più spaziose e dotate di una finestra abbastanza grande da cui era possibile
avere una buona visuale della strada e della gente che si era accalcata.
Non aveva ancora capito come, ma qualcuno aveva
avvertito i giornalisti e le televisioni locali dell'arrivo di Kyo proprio quel
giorno.
In men che non si dica si era
fatta un sacco di pubblicità e si era formata una calca non indifferente
davanti alla casa.
I giornali avevano riparato la notizia con un titolo
troppo appariscente per non avere quella reazione : ”L’ULTIMO COLPO DI KYO, L'IMPRESA FINALE”
Che poi voleva capire chi avesse detto loro che questa
doveva essere "l'impresa finale di Kyo”.
Davanti e dietro la casa c'erano due auto con dentro 3 agenti
ciascuno, pronte a partire in caso di inseguimento.
Un'altro paio di auto perlustravano la zona.
Poi c'erano gli agenti a piedi e qualcuno in borghese.
Sasuke adocchiò ancora la folla.
Era un male, se Kyo si confondeva fra la folla non
l'avrebbero mai trovavo.
Più gente c'era e più era un bene per lui e un male per
loro.
Ormai aveva capito che quella era l'arma che kyo amava usare più di tutti: il CAOS. Nella confusione lui
si nascondeva e faceva perdere le sue tracce.
Era convinto che avesse qualche contatto con i
giornali, le informazioni sui luoghi dove doveva agire si diffondevano troppo
facilmente.
Era inutile cercarlo tra la folla e se riusciva a
scappare non lo avrebbero preso.
Sentiva che questa volta non potevano assolutamente
farlo scappare. Forse erano i titoli dei giornali che gli avevano messo addosso
quella sensazione… L'ultimo colpo di Kyo...l’impresa Finale...
Se quello che dicevano era vero quella sarebbe stata la
loro ultima possibilità di prenderlo.
Sospirò guardandosi intorno.
Una cosa che si era sempre chiesto gli tornò alla
mente: dove andava Kyo dopo che aveva rubato?
Tornava direttamente alla sua base? No... non
credeva... Forse si nascondeva tra la
folla e li osservava mentre lo cercavano ovunque.
D'altronde da uno sbruffone come lui ci si poteva
aspettare benissimo una cosa del genere.
Eppure qualcosa gli diceva che era uno sbruffone, ma
uno sbruffone furbo.
Che cosa faceva dopo?
Sasuke sentì che dietro quella risposta c'era la strada
che conduceva a Kyo.
Cercò di riflettere e di mettersi nei panni di quello
stupido ladruncolo.
Lui era sicuramente molto più intelligente e allora
perché erano mesi che ci provava ma non era giunto a nessuna conclusione?
Poi un pensiero gli attraversò la mente. E se Kyo non
fosse stato uno stupido ladruncolo?
Lui era sempre partito del presupposto di essere molto
più intelligente.
Questo, nonostante portasse una notevole gratificazione
al suo orgoglio, lo aveva portato a scartare una serie di azioni che avrebbe
potuto compiere Kyo se solo non lo avesse classificato come un idiota-sbruffone.
Improvvisamente la domanda nella sua testa cambiò e
divenne: “che cosa farei io se avessi appena rubato un gioiello e non volessi
tornare subito a casa?”
Gli si aprirono nuove prospettive.
Poteva giocarsela quella carta e vedere che succedeva.
Cercò di rilassarsi e immedesimarsi:si figurò vestito di bianco in un punto
imprecisato fuori da quella casa, magari tra la folla.
Vide i contorni della casa e gli agenti intorno.
In quel momento, nei panni di Kyo, loro erano i nemici.
Nella sua mente si vide afferrare la collana che era in
cucina, sfuggire miracolosamente alle guardie e uscire fuori dalla casa.
La sua immaginazione si bloccò. E adesso?
Sentì una strana adrenalina scorrergli addosso come se
stesse veramente facendo quello che immaginava. Lui con la collana in mano
circondato dagli agenti, cosa avrebbe dovuto fare?
La prima risposta che si diede fu : scappare.
Però era troppo ovvia come risposta, era una cosa
logica che avrebbero pensato anche gli altri...
Quindi perché non rimanere?
Però sarebbe stato troppo rischioso anche quello
E se qualcuno lo notava? E se lo riconoscevano?
C'era anche il rischio che la polizia perquisisse
tutti. Ma lui non avrebbe corso questo rischio.E probabilmente
nemmeno Kyo.
E allora che avrebbe fatto?
Si sarebbe
nascosto? Forse.
Sasuke strizzò gli occhi e ci pensò un attimo.
Doveva essere un posto non troppo vicino ma nemmeno
troppo distante, magari un posto dove nessuno si sarebbe insospettito nel
vedere gente entrare ad un orario tardo... un bar? NO, troppo frequentato e i baristi
hanno buona memoria.
Un posto magari con un terrazzo o un balcone, da cui
era possibile avere una buona della casa per tenere sotto controllo la
situazione ...
Si guardò intorno.
C'erano palazzine, abitazioni, un ristorantino cinese
sulla destra e un supermercato chiuso.
No, erano tutti posti che non andavano bene.
Cercò di allargare il suo campo di perlustrazione.
Più dietro c'era un campetto da calcio... troppo
deserto e non offriva una buona visuale...
Accanto una
piccola lavanderia e ... una lavanderia? Perchè no?
In fondo era un luogo frequentato spesso anche di sera
e in genere da studenti, dove non era strano vedere qualcuno che si cambiava
per mettere a lavare la propria maglia.
E funzionava in maniera automatica, non c'era nessuno a
controllare.
Anche se vi erano altra gente erano per lo più studenti
impegnati a studiare qualche materia o a giocare a qualche videogioco in attesa
del temine del lavaggio, troppo distratti per accorgersi di qualcuno di
sospetto, soprattutto quando il qualcuno in questione era un semplice ragazzo
che si sfilava una giacca bianca.
Quel posto era semplicemente perfetto, lui sarebbe
andato dritto filato lì.
Poi, se non ricordava male, quel tipo di lavanderia
avevano un terrazzo per stendere il
bucato.
Da lì si poteva vedere la casa!
Suo padre una volta gli aveva detto che il posto
migliore per nascondere qualcosa era metterla sotto il naso di chi cercava.
Che Kyo avesse fatto così per tutto quel tempo?
Suo padre, quando gli aveva detto di voler diventare
detective, aveva sorriso e annuito.
Non aveva fiatato sul fatto che non voleva continuare a
gestire l'azienda di famiglia (cosa che faceva già suo fratello maggiore).
Lo incoraggiava anche
se era un tipo burbero e aveva giurato sulla sua tomba che sarebbe stato fiero di lui e che si sarebbe impegnato al massimo
per realizzare in suo sogno di diventare un grande detective.
Magari poteva cominciare catturando Kyo…
Se la sua intuizione era corretta allora...
Però, se non lo era?
Se voleva seguire la sua intuizione avrebbe dovuto
allontanarsi di parecchio.
E se Kyo non scappava in quella direzione che avrebbe
fatto?
L'avrebbe catturato un'altra volta...
Si, però… Il titolo dei giornali diceva che quello era
Il suo ultimo colpo... certo i giornalisti potevano essersi inventati tutto...
però...
... se la notizia era vera!
Se davvero dopo quella volta Kyo non si sarebbe fatto
più vivo?
se lui si allontanava andando in quella lavanderia
avrebbe potuto sprecare la sua ultima occasione per catturalo per... vederlo...
Voleva vederlo?
Ma poi era giusto credere che Kyo sarebbe riuscito a
scappare?
Probabilmente questa volta avrebbe fallito, c'erano
troppi uomini, oppure avrebbe semplicemente rinunciato.
No, forse non avrebbe rinunciato ma semplicemente non
poteva farcela con tutti quegli agenti di guardia.
E poi anche ammesso che Kyo si fosse recato veramente
verso quella lavanderia, che cosa avrebbe fatto da solo faccia a faccia con
lui? Cosa poteva fare da solo? Smascherarlo?
Se davvero Kyo era collegato alla storia di quegli
imprenditori inglesi bastava aspettare ed entro un paio di giorni avrebbero
avuto a disposizione foto e informazioni e probabilmente anche un nome da dare
al ladro. Era inutile rischiare e la sua parte razionale gli andava dato mille
buoni motivi per non farlo ma, mentre stava ancora pensando a quei motivi, le
sue gambe avevano già preso a muoversi verso l'uscita.
- Dove vai Sasuke?-
Si fermò.
Ecco ora cosa avrebbe detto all'ispettore Haruno?
- Devo uscire un secondo, ispettore. Mi sono accorto di
una cosa che devo assolutamente controllare, torno subito – e, senza pensare al
fatto che aveva appena mentito, si diresse verso la sua meta lasciando alle
spalle l'ispettore che borbottava spazientito .
- Maledetti ragazzi, prima sparisce Kabuto, poi Sasuke,
se non fossero intelligenti li avrei già presi a calci.... -
Capitolo difficile, uno dei più difficili da scrivere.
Ragazze vi chiedo scusa per gli errorima l’orario in cui sto scrivendo è indecente,
non ho un secondo libero.
Sto studiando e la settimana prossima ho un esame.
Non so se riesco ad aggiornare perche ho davvero bisogno di passare
del tempo a stretto contatto con i libri e null’altro.
Chiedo scusa se non rispondo personalmente ai commenti ma vi
ringrazio tutti e vi adoro particolarmente.
Vi lascio al capitolo.
Ciao a tutti.
Pocoprima che
scoccasse la mezzanotte Naruto nei panni di Kyo fece la sua apparizione.
Non fu un 'apparizione eclatante ne spettacolare.
Semplicemente comparve nel bel mezzo della folla e
prese a camminare facendosi spazio.
Inizialmente qualcuno lo urtò dicendo difarsi più in là perché c'era prima lui e
rimanendo subito dopo a bocca aperta.
Naruto era riconoscibilissimo nel suo completo bianco
con tanto di cappello a cilindro e mascherina sul volto.
Pian piano nella folla i pochi che si erano accorti della
sua presenza cominciarono a richiamare gli altri e ad additarlo.
Qualcuno scattava foto, i giornalisti spingevano per
avvicinarsi.
La folla in pochi secondi cominciò ad acclamarlo.
- Guardate è Kyo!-
- Non posso credere di trovarmi così vicino a lui! -
- Ti prego sposami!-
e come incantati facevano spazio per non intralciarlo.
Quando fu sicuro che l'attenzione di tutti, inclusa
quella degli agenti, fu su di lui Kyo prese a correre verso le transenne e poco
prima dell'urto spiccò un salto finendo in perfetto equilibrio in piedi su di esse.
Ridacchiò ripensando alla prima volta che aveva provato
quel salto in palestra da Tsunade.
Era finito dritto nel muro di fronte rischiando di
rompersi l'osso del collo, oltre che il setto nasale.
Ora invece ci riusciva benissimo.
Davanti alla casa gli agenti lo accerchiarono
puntandogli le pistole contro e pronti a saltargli addosso.
Kyo li guardò con un sorriso, fece un respiro profondo
e cominciò a parlare..
- Buona sera signore e signori e grazie per essere venuti
numerosi al mio ultimo spettacolo di magia. Spero che anche questa volta non ne
rimaniate delusi. –
Qualcuno degli agenti gli stava gridando di arrendersi
e di consegnarsi con le mani in alto ma lui semplicemente li ignorò continuando
a parlare al suo pubblico.
- come sapete oggi non sono qui per insegnarvi
qualcosa. Il mio obbiettivo è prendere in prestito una collana che appartiene
alla splendida signora Haruno. Ovviamente, con è mio uso, gliela restituirò
subito dopo. Questa volta mi scuso in anticipo ma non vi mostrerò nessun trucco
particolare poiché vado al quanto di fretta... –
Un coro di “ohh” delusi
salirono dalla folla.
-… Ma per compensare comincio subito! .-
A quelle parole la folla tornò ad acclamarlo
bendisposta.
Un agente aveva tentato di afferrarlo al volo ma Kyo
aveva fatto un piccolo saltello camminando in bilico sulla transenna e l'agente
aveva finito per afferrare l'aria.
Tutti eranoscoppiati in un applauso ammirato.
Kyo come segno di ringraziamento si era tolto il cappello
e aveva fatto un piccolo inchino con la testa.
Poi aveva cominciato a far roteare il cappello a cilindro
che aveva in mano mostrando il suo interno vuoto al pubblico.
-Signore e Signori come potete vedere qui non c'è nulla
ma se faccio cosi....-
Passò velocemente un paio di volte la mano sul cappello
poi lo lanciò per aria.
Tutti gli agenti seguirono il cappello con lo sguardo
come se dovesse esplodere da un momento all'altro.
“non siete molto lontani dalla verità” pensò Naruto
mentre aspettava il cappello, che scese con una precisione millimetrica
esattamente nella sua mano tesa.
Solo che adesso non era più vuoto, sembrava contenere tanti
carboni... o forse erano...palline?
Senza che potessero fermarlo Kyo lanciò per aria il
cappello pieno di palline che si diffusero tra la folla. Prima ancora di
toccare terra queste esplosero facendo fuoriuscire un sacco di fumo.
Tutti cominciarono a tossire e a coprirsi la faccia
mentre la visibilità diventava sempre minore. Contemporaneamente agli scoppi
provocati dalle palline esplosive si sentirono il rumore di vetri che andavano
in frantumi.
Probabilmente non tutti lo notarono, ma quello era il
segnale che Kyo stava aspettando, il segnale che il suo complice era entrato in
azione.
Si sfilò
velocemente la giacca e i pantaloni
lasciandoli per terra. Vide il
suo complice passargli accanto e raccoglierli.
Sorrise mentre indossava un'altro cappello e si
dirigeva verso la casa.
~ o ~ o ~ o ~ o
~
- che cosa diavolo è successo?-
L'ispettore Haruno aveva gridato non appena aveva
sentito il rumore delle esplosioni ma subito dopo c'era stato quello dei vetri
infranti e con sua immensa rabbia si era accorto che era il rumore dei vetri
della sua casa.
Stavano esplodendo inesorabilmente uno dopo l'altro.
Istintivamente lui, insieme agli altri agenti, aveva
cercato di allontanarsi il più possibile
dalle finestre per non essere colpito .
Così avevano perso la possibilità di vedere cosa stava
accadendo fuori.
Si accorse che del fumo stava entrando nella casa e
avvertì il rumore di altre esplosioni fin troppo vicine; capì che Kyo doveva aver
fatto esplodere qualcun' altro dei suoi odiosissimi congegni.
Cercò di impartire ordini ma la confusione delle voci
degli agenti, il rumore degli scoppi e dei colpi di tosse sovrastavano la sua
voce.
Se fuori c'era tanta confusione quanta ce ne era dentro
significava che non c'era nessuno che controllava chi entrava o usciva dalla
casa! Per di più adesso chiunque poteva entrare passando per le finestre rotte.
Sovrastando il frastuono che s'era creato l'ispettore
cercò riportare l’ordine in casa :
- Fermi, restate dove siete, ehi voi 2! ho detto fermi!
-
I 2 agenti nella stanza si immobilizzarono sul posto ma
furono gli unici. Gli altri continuava no ad agitare le braccia per scacciare
il fumo, a tossire e a cercare riparo nelle stanze che non erano ancora state invase.
Si era creato più scompiglio di quanto poteva
immaginare.
C'erano stati alcuni agenti che dovevano pattugliare
l'esterno che erano corsi in casa per cercare riparo dal fumo, non sapendo che era
penetrato anche all'Interno; altri al
suono dei vetri rotti si erano diretti verso le finestre abbandonando le loro
postazioni; altri ancora si erano
diretti verso la cucina per proteggere la moglie dell'ispettore e la collana...
Fuori la situazione non era migliore: il fumo e le
esplosioni erano stati come un mantello rosso sventolato sotto il naso di una mandria
di tori. Adesso la gente urlava e si spingeva creando ancora più confusione.
E nel frattempo, ovviamente,, Kyo era sparito.
Il rumore sinistro di sassi che rotolavano fece capire
all'ispettore che qualcuno di quei maledetti congegni che esplodevano era stato lanciato anche in cucina, giusto un
istante prima che il fumo invadesse la stanza. Questa volta non ci furono rumori
assordanti, solo tantissimo fumo rosato.
L'ispettore cominciò a tossire, gli lacrimavano gli
occhi... cominciava a mancare l’aria.
Sentìchiaramente la voce di sua moglie in preda ad un attacco di tosse.
La situazione stava degenerando … Cercando di
sovrastare i colpi di tosse, coprendosi il vaso con la manica, afferrò la
giacca di un agente che era accanto a lui in quel momento e gli ordinò di portare
sua moglie al sicuro nello stanzino sul retro che non aveva finestre e quindi
era sicuramente più tranquillo.
L’ agente annuì, anche lui coprendosi la bocca e il
naso con la manica per non inspirare il fumo, e si diresse verso la signora.
Insieme sparirono nello stanzino sul retro.
Il commissario Haruno li guardò fin quando non vide la
porta chiudersi.
Bene, ora che sua moglie era al sicuro poteva
riprendere a sorvegliare la collana e a dirigere le operazioni. Non avrebbe
permesso a Kyo di avvicinarsi.
°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°
La signora Haruno e l'agente erano entrati nello
stanzino. Il fumo era meno denso lì e si riusciva quindi a respirare meglio.
La donna entrata nella stanza inspirò profondamente
l'aria come se fino ad allora avesse trattenuto il fato. L'agente entrato
subito dopo si chiuse la porta alle spalle
- Oh finalmente- fece la donna continuando ad inspirare forte.
Fu solo quando sente il “click”della serratura che scattava
che capì che qualcosa non andava.
Si girò con estrema lentezza cominciando a capire in
che situazione si trovava realmente, e man mano che fissava più attentamente il
viso dell'agente non fu sorpresa di notare i capelli scuri in contrasto con gli
occhi chiarissimi.
- Kyo - fece con un filo di voce capendo che non era il
caso di urlare, in mezzo a quella confusione non l'avrebbe sentita nessuno.
Con sua somma sorpresa Kyo le rivolse un sorriso dolce e
rassicurante.
- In persona .- disse esibendosi in un piccolo inchino.
In quel momento non indossava la maschera e la donna si
rese conto che era veramente solo un ragazzino.
- Cosa vuoi da me? -chiese non osando muoversi.
- sono venuto qui per prendere la sua collana Signora -
- E’in cucina, non...-
- NO -fece Kyo, interrompendola - quella in cucina non
è la collana che cerco signora,è un falso.-
La donna sussultò impercettibilmente.
- come fai ad esserne così sicuro?-fece con una spavalderia
che non aveva cercando di prendere tempo.
- Dal colore e dal peso, la trasparenza non ho potuto
controllarla per via del fumo. come lei sa, io ho già visto l'originale e
quindi sono in grado di riconoscerla. Mi scuso signora ma non ho molto tempo,
quindi vorrebbe essere così gentile da consegnarmi la collana per favore? -
- E tu come fai a sapere che ce l'ho io?-
-perché non è
rimasta sorpresa quando le ho detto che
la collana era un falso, ma questo ha solo confermato la mia tesi. Ho soltanto
ragionato : se fossi stato nei panni dell' ispettore Haruno non avrei mai messo
la collana in bella vista ma l'avrei affidata ad una persona di cui mi fido ciecamente
,in questo caso lei. Inoltre lei ha conservato la collana per tutto questo
tempo in maniera così premurosa, non credo che avrebbe permesso a qualcun altro
di toccarla…–
La donna sembrava rapita da quel ragazzo, restava immobile
ad ascoltarlo mentre parlava con una dolcezza incredibile.
Mise una mano nella tasca e tirò fuori la collana,
questa volta l'originale.
Gli occhi di Kyo brillarono.
- Per favore signora, me la dia, mi creda è davvero
importante per me prendere quella collana…! –
La signora Haruno rimase quasi a bocca aperta.
Kyo aveva allungato una mano e la stava pregando?
Avrebbe sicuramente potuto prendersela con la forza e invece glielo stava chiedendo.
Quella collana per lei era importante, non solo era un
ricordo ma rappresentava anche una promessa… ma quel ragazzo...
Qualcosa scattò nella sua testa.
Allungò la mano verso quella tesa del ragazzino e
lasciò cadere la collana. Prima di farlo però si rivolse a Kyo.
- Dimmi la verità – disse –tu sei il figlio della mia
amica Kushina, non è vero?-
Kyo parve perdere per un momento la sua compostezza ma si
ricompose e sorrise.
La donna lo prese per un si.
- Lo sai che Se tu me l'avessi chiesta io te l'avrei
consegnata senza tutta questa confusione?-
Kyo sorrise ancora, la donna era in attesa di una
risposta quando sentì uno strano vapore
provenire dalla manica del ragazzo.
Le aveva spruzzato qualcosa ma avevo fatto appena in
tempo ad accorgersene che perse i sensi.
Naruto la afferrò al volo e la posò per terra mentre
mormorava “ mi scusi ma non è così semplice “
Sistemò la signora adagiandola dolcemente sul pavimento
poi si diresse verso la porta con la collana nascosta nella tasca.
Prima di aprire la porta sollevò leggermente la manica
della giacca ammirando l'orologio che aveva al polso. Con un gesto rapido
premette il pulsante che era sul quadrante e attese qualche secondo.
Dopo poco una luce rossa cominciò a lampeggiare un paio
di volte.
Perfetto. Aveva
mandato il segnale al suo complice e ora lui sarebbe apparso all'esterno della
casa annunciando di aver raggiunto il
suo scopo e poi scappando.
Tutta l'attenzione degli agenti si sarebbe riversata su
di lui mentre l'ispettore sarebbe corso verso lo stanzino capendo immediatamente
quello che era successo ma ormai sarebbe stato troppo tardi: lui approfittando
della confusione se la sarebbe svignata insieme agli altri fingendo di
inseguire il suo complice.
Per il suo
complice poi non sarebbe stato un problema essere inseguito, si sarebbe confuso tra la folla e una volta
liberatosi dei vestiti di Kyo, che erano riconoscibili, sarebbe stato in salvo.
Tanto anche se lo perquisivano non era lui ad avere la collana.
E così il vero Kyo se la sarebbe svignata sotto il loro
naso.
Era un piano geniale e semplice, quindi ottimo.
La voce metallica del suo complice che annunciava di
aver compiuto la sua “ultima grande impresa”gli fece capire che era il momento per fuggire.
E sapeva anche dove avrebbe dovuto nascondersi… lì
nelle vicinanze c’era un posticino niente male…
Sasuke stava
correndo quandoaveva sentito gli scoppi
e il relativo caos proveniente dalla casa dell’ispettore.
Quello voleva significare una sola cosa: Kyo era
entrato in azione.
Si fermo in mezzo alla strada chiedendosi cosa avrebbe
dovuto fare : proseguire o tornare indietro?
Stette lì fermo un paio di minuti poi si accorse che in
quel punto e in quella posizione immobile sembrava veramente uno stupido e
decise di proseguire mandando al diavolo tutto!
Lui era un Uchihae non tornava sulle sue decisioni.
Arrivò alla lavanderia e si sedette ansioso.
Lui era un Uchiha ma ancor
prima era un essere umano e non era infallibile...
Se avesse sbagliato...
In quel momento si ripetè che
lui non sbagliava mai, non tanto per presunzione, quanto per auto-convincimento.
Senza accorgersene si era alzato in piedi e aveva preso
a girare intorno.
Quanto tempo era passato? Parecchio vero?
Quello che stava facendo era estremamente stupido.
Fece per tornare a sedersi. Nonostante non mostrasse
insofferenza all'esterno era davvero teso come una corda di violino. Represse
l'impulso di cominciare a sbattere nervosamente il piede per terra.
Trovava la sedia estremamente scomoda nonostante fosse
dotata di imbottiture morbide.
Si sentiva talmente teso che trovava fastidioso ogni
minimo rumore come il ticchettio snervante dell'orologio o il ronzio fisso del
neon luminoso o i clacson provenienti dalla strada o il cigolio della...
... il cigolio della porta?
Si girò per fissare lapersona che era appena entrata ed era così teso che ci mise e un po’ a
metabolizzare che quello che stava fissando era Kyo.
In effetti non era proprio semplice riconoscerlo visto
che non indossava ne la classica giacca bianca ne la maschera.
Sasuke notò che
senza la maschera i suoi lineamenti erano più fanciulleschi e sempre più
familiari.
il “Sasuke…” pronunciato quasi con terrore del ladro gli
fece riprenderei sensi
Si alzò di
scatto con un solo pensiero in testa “AVEVA RAGIONE!”
0k forse in testa aveva due pensieri: il primo era quello,
mentre il secondo era ”KYO CONOSCE IL MIO NOME ED è QUI DAVANTI A ME”
- Nonmuoverti!
– fece estraendo la pistola e ringraziando i suoi riflessi che si erano ripresi
dallo shock abbastanza in fretta.
Kyo non si mosse ma non sembrò neanche spaventato.
-non ho intenzione di muovermi Sasuke, ma tu credi di
potermi tenere a bada? sei qui tutto solo?-
Sasuke notò che aveva una voce diversa… quasi normale..
non portavail distorsore! Ecco perché teneva
il tono di voce così basso.
Non rispose
continuando a tenerlo sotto tiro.
L'altro dovette intendere il suo silenzio come una
risposta affermativa.
- sai non mi aspettavo per nulla di Trovavi qui, questo
complica parecchio le cose... -
Come se nulla fosse prese ad avvicinarsi.
Sasuke non indietreggiò ma cominciò a trovare una pessima
idea il fatto di essere lì da solo.
Kyo aveva uno sguardo strano, quasi duro.
- Sasuke VATTENE-
Lo disse con un tono deciso e minaccioso nonostante
fosse lui quello ad avere una pistola In mano.
- non me ne vado senza portarti con me - disse con la
sensazione che avrebbe fatto meglio a seguire quel consiglio. Ma lui non era
una persona che ascoltava i consigli e ne tantomeno rinunciava ai propri
obbiettivi.
- Davvero Sasuke se tutto va come penso io rimanere qui
è molto pericoloso stasera, tu…-
Kyo non finì mai quella frase.
Una serie di persone armate entrarono d'improvviso
nella lavanderia.
Sasuke si accorse subito che non erano agenti.
Ma allora chi erano?
Kyo invece non parve sorpreso, parve quasi determinato.
Prima di girarsi verso i nuovi arrivati sussurrò al
moro : - Dovevi andartene prima, ora non puoi più farlo -
- Non ti muovere e fa silenzio! – fece uno dei bestioni
rasati e robusti che li stavano circondando.
- non ho alcuna intenzione di muovermi. Cercate me
giusto? Bene come potete immaginare la ricerca era reciproca… -
Quello che sembrava il capo, visto che era più grosso e
più brutto degli altri, si avvicinò a Kyo.
- tu adesso ci seguirai e..-
La risata del ragazzo interruppe il bestione.
- Io? seguirvi? e per quale motivo? Fino a prova contraria
la pietra è in mano mia e con essa anche il codice. Quindi anche se adesso mi
ammazzate quello che vi serve muore con me. Fine dei giochi, ho vinto in ogni
caso. Non avete nessun motivo valido per spingermi a seguirvi e per di più sono
capace di andarmene e seminarvi in qualsiasi momento. Non siete voi a dover
dettare le condizioni...-
La faccia di Kyo sembrava tranquilla, come se stesse
giocando a qualcosa di molto noioso.
Sasuke non aveva capito ancora nulla di quello che
stava succedendo.
Il bestione fece una smorfia alle parole del ragazzo e
un grugnito che poteva assomigliare ad una risata.
- il capo ci ha detto che potevi scappare quindi
abbiamo preso precauzioni … -
Sasuke vide per la prima volta Kyo impallidire mentre
un'altro gorilla trascinava verso di loro il corpo di una ragazza.
Solo dopo si
accorse che la ragazza svenuta tra le mani del gorilla era Sakura.
- Lei non centra niente. – fece Kyo glaciale.
- la libereremo solo nel momento in cui tu verrai con
noi … -
Kyo non ci pensò due volte.
- va bene – disse dirigendosi verso di loro con le mani
alzate.
Sasuke vide uno dei gorilla avvicinarsi a lui con un
panno bagnato , probabilmente imbevuto di cloroformio , ma non potè realizzare
nessun’altro pensiero coerente perché sentì una mano premere anche contro il
suo volto e di li a poco fu tutto buio.
Ricordò
l'odore intenso del cloroformio mentre pian piano cercava di riprendere i
sensi.
Aprì gli occhi non notando nessun cambiamento a
causa del buio intenso e cercò di muoversi capendo quasi subito che non poteva
farlo.
Era legato.
Sentiva ai polsi doloranti una corda tenuta stretta e avvolta più volte attorno
ad essi.
Un brivido
gli percorse la schiena. Era a torso nudo.
Tentò di
sollevare la testa che teneva ancora bassa poggiando le spalle al muro quando
si accorse che il suddetto muro emanava calore.
Calore?
Gli occhi si
erano pian piano abituati al buio che ora pareva meno intenso.
Riuscì a
vedere una stanza vuota eccezion fatta per una finestra alla sua destra e la porta
di fronte a lui. Subito dopo si accorse di uno presenza alle sue spalle e capi
che il muro caldo non era altro che una schiena, o meglio un altro corpo legato
come il suo.
Tentando di
torcersi più che poteva, dato l'impossibilità di muoversi, cercò di capire chi
fosse la persona alle sue spalle.
Riuscì a
scorgere solamente una spalla, anch’essa nuda, di quello che doveva essere sicuramente
un ragazzo.
Con non
'altro movimento brusco Intravede i capelli neri.
I polsi
legati facevano male ogni volta che tentava di girarsi ma non rinunciò
Il terzo
tentativo fu stroncato sul nascere della voce dell'altro ragazzo.
- stai fermo
o ti farai solo male
La sua voce
era alterata, poco più di un sussurro, udibile solo grazie all'immenso e
irreale silenzio.
Improvvisamente
Sasuke ricordò quello che era successo e capì che il ragazzo alle sue spalle
era Kyo.
Ed era nudo,
ma questo non doveva essere importante o almeno doveva esserlo meno del fatto
che fossero legati ad una sedia.
Il suo
cervello aveva una strana scala delle priorità.
Il ragazzo
alla sue spalle si mosse leggermente e Sasuke capi che non stava dormendo, anzi
sembrava piuttosto tranquillo.
Questa cosa
lo irritò parecchio visto che il sangue freddo era una sua prerogativa e non intendeva
smentirsi.
- Dove sono?
-chiese cercando di utilizzare il tono giusto; un tono che doveva trasmettere
tutta la sua sicurezza e la consapevolezza di avere la situazione sotto
controllo.
Kyo ridacchiò.
-sembri
tranquillo.-disse- io prima che ti svegliassi ho provato a liberarmi in tutti i
modi, ho anche rischiato di farci cadere-
Lo disse
sempre con quel tono soffiato. ma pareva avere una nota scherzosa, derisoria. A
Sasuke sembrava un tono fin troppo familiare, come se gli stesse confidando che
neanche lui era perfetto, anzi era piuttosto idiota, quindi poteva smetterla di
far finta di essere perfetto.
Sembrava che
Kyo tentasse di metterlo a suo agio.
Questa sensazione
Zane la conosceva già, c'era qualcuno che gli infondeva la stessa sensazione di
sicurezza, qualcuno su cui aveva ragionato nei giorni precedenti, qualcuno che
il suo cervello si rifiutava di coinvolgere, e quella persona era...
- cosa è successo?
-aveva parlato senza che ce ne fosse effettivamente bisogno, semplicemente le
parole erano uscite dalla sua bocca e basta come se cercasse una scusa per
interrompere quel flusso di pensieri prima che arrivassero ad una conclusione a
cui non voleva arrivare.
- In effetti
ti devo una spiegazione, anche se ora come ora non posso scendere nei dettagli.-
Sasuke si
accorse, più che altro percepì, che Kyo stava lanciando sguardi verso la
finestra, come per paura di essere ascoltato.
- Sarebbe
pure ora. Vedi di sbrigarti.-fece sgarbato ma senza pentirsene. Era legato e voleva
sapere il perché?
Sgranò gli
occhi quando la sua mente gli giocò un brutto scherzo, infatti gli era sembrato
che Kyo avesse mormorato "teme” Ma non poteva averlo fatto, no?
- Quei tipi
erano lì per me, per questo ti avevo detto di andartene-
- Per la
collana?-
Kyo parve pensarci.
- Anche -disse-
ma principalmente gli servivo io non la collana e non mi avrebbero mai preso se
non fosse stato per Sakura -
Sasuke
sussultò. Giusto..Sakura.
Aveva
completamente rimosso il fatto che quei tipi avessero rapito la ragazza ma poi
chi erano quei tipi?
rivolse la
domanda a Kyo.
Anche questa
volta il ladro parve pensarci prima di rispondere con il solito tono
sussurrato.
- Persone
cattive-decretò infine dopo averci ragionato parecchio e sembrava estremamente
convinto.
Che
significava quella risposta? come se "persone cattive” fosse una risposta.
E la cosa
incredibile era che evidentemente kyo considerava
quella risposta soddisfacente.
-È proprio un
dobe- pensò rimangiandosi il pensiero quasi subito,
di dobe ce ne era uno solo.
Decise di insistere.
- Ti vuoi
decidere a dirmi qualcos’altro? Guarda che non sono ancora capace di leggere
nei pensieri.-
Kyo prese
quella risposta parecchio male tento che quasi si dimenticò di sussurrare.
- No. Non
dovevi immischiarti in questa storia, anzi io dovevo fare in modo che non venissi
coinvolto ma sono stato uno stupido, ti ho sottovalutato. Adesso devi solo
trovare un modo per andare via da qui, poi penserò io a quelli lì e a salvare
Sakura.-
- Non ho
nessuna intenzione di lasciarti da solo contro quelli.- fece il moro alterato.
E adesso da
dove usciva fuori quel suo lato protettivo? PROTETTIVO?. Verso Kyo?
- e
salveremo Sakura - disse consapevole di averlo aggiunto solo per mettere a
tacere il suo cervello che gli proponeva pensieri strani.
- Quelli
stanno cercando me, lo vuoi capire o no? Secondo te ho cominciato a fare furti e
a farmi pubblicità così, senza motivo, solo perché sono idiota?-soffiò sempre più
irritato e ignorò il borbottare di Sasuke che probabilmente era realmente
convinto che lui fosse idiota.
- Bhe nel caso non ti fosse ancora chiaro volevo farmi
trovare e adesso che ci sono riuscito ho intenzione di vendicarmi….-
- fino a
prova contraria sei legato.-
- Fino a
prova contraria sono un mago, ho i miei metodi per uscire da questa situazione.-
Sasuke
esitò, non aveva intenzione di ritirarsi, non ora che era cosi vicino.
-Se credi
che me ne vada cosi ti sbagli di grosso....-
- Sasuke...-
- E smettila
di pronunciare il mio nome come se mi conoscessi!-
Questa volta
toccò a Kyo esitare.
Stava
parlando come se non vestisse i panni di Kyo, pian piano si stava dimenticando
di camuffare, anche la voce. Semplicemente stava parlando come Naruto.
Ci pensò: possibile
che Sasuke non se ne fosse accorto? che non si fosse neppure minimamente
insospettito? oppure faceva finta di non accorgersene? Perché? Non volevo
credere che lui gli avesse mentito? oppure non voleva credere di essere stato messo
nel sacco da una persona che considerava stupida?
- E poi devo
salvare Sakura.- aggiunse il moro.
Giusto, Sakura.
Lui
effettivamente non sapeva se la ragazza dagli insoliti capelli rosati piaceva
anche al moro ma in ogni caso era una sua amica e aveva tutto il diritto di
salvarla
Anche se
questo voleva dire smascherarsi.
In fondo era
la fine dei giochi. Peccato.
Qualcosa gli
diceva che lo avrebbe deluso. In fin dei conti Kyo gli aveva dato un motivo per
credere nel suo futuro e cercare di affermarsi come giovane detective parecchio
dotato.
Sapere che Kyo
era un suo amico, il suo migliore amico, probabilmente l'avrebbe ferito oltre
che fatto fare la figura dell'idiota.
Ma se voleva
uscire da li doveva esporsi, e magari sperare che Sasuke collaborasse.
- Allora
grande mago, hai un piano? –
si riscosse
dai suoi pensieri.
- si-
Dopo un paio
di minuti di silenzio in cui nessuno parlò Sasuke si decise a chiedere.
- E quale
sarebbe?-
Kyo sospirò.
- Ascoltami
bene, hai il diritto di rimanere qui e di capire cosa sta succedendo, hai il
diritto di salvare Sakura, ma ti, libero solo se accetti le mie due condizioni...
- due condizioni?
Non ti sembrano troppe?-
- Le mie condizioni
o niente.
Sasuke prese
a ringhiare irritato.
- Sentiamo.-cedette
dopo un po’.
- la prima
condizione è che non cercherai di catturarmi o ostacolarmi prima che questa
storia sia finita e che Sakura sia stata messa in salvo. -
Sasuke
grugnì. Kyo ridacchiò mentalmente cercando di interpretare quel suono animalesco.Dopo poco decisa che lo avrebbe preso per un
“si”e continuò.
- La seconda
condizione è che tu non mi chiedo nulla, nessuna spiegazione.-
- stai
scherzando?-
- No, sono
serissimo,non posso assolutamente perdere del tempo prezioso per la vita di Sakura
per spiegarti i motivi delle mie azioni. –
- mi chiedi
di seguirti e far finta che non ti stia dando la caccia da tutti questi mesi,
così senza una motivazione? -
- ti sto
chiedendo di fidarti di me, capirai tutto a tempo debito, ma ti prego fidato di
me.... Perfavore...
L'ultima
parola era stata pronunciata dal ragazzo con il suo tono di voce naturale e
questo fece vacillare la
determinazione
di Sasuke. La sua decisione sembrò particolarmente sofferta.
Stette in
silenzio per un po’ conscio che non avrebbe dovuto accettare. Ma quel perfavore detto
alla fine dall'altro sembrava quasi una supplica e sebbene fosse un Uchiha freddo e stronzo non se la sentiva di dire no ad una
persona che supplicava.
Soprattutto
se era una persona legato ad una sedia di spalle a te che prometteva di aiutare
a liberarti.
- Va bene -disse infine. Anche se non poteva vederlo Kyo
alle sue spalle sorrise di nuovo con forza.
- Bene,
grazie – fece di nuovo con voce sussurrata.
- vedi di
non perderti in chiacchiere e muoviti!-
- si, per
prima cosa dobbiamo liberarci, ma non possiamo farlo da soli...-
- E che cosa
vuoi fare? Non è che possiamo alzarci e semplicemente chiamare aiuto dalla
finestra! -
- e invece
faremo esattamente questo, ti ricordo che io sono un mago…-
- Sto
aspettando signor mago, stupiscimi…-
Kyo represse
la voglia di picchiarlo, aveva sempre quel tono derisorio e superiore... ma in
fondo era il suo carattere.
- Posso chiamare
un mio amico, di sicuro mi starà cercando… Se riesce ad identificare la
provenienza del segnale della ricetrasmittente che ho addosso, ci trova e ci
libera,avevo previsto una cosa del
genere... -
Sasuke
ascoltò le parole dell'altro in maniera incredula, lo fece finire di parlare
poi inspirò profondamente cercando de calmarsi.
-tu non sei
un mago- fece rabbioso- sei un
imbecille!!! FORSE non hai notato che addosso non hai NIENTE! Qualsiasi
giochetto o trucco o ricetrasmittente che avevi, se la sono portati via quando
ci hanno rapito! -
- Non hanno
cercato bene, fidati...-
Sasuke alzò
un sopracciglio, già probabilmente non avevano cercato nel buco del...
Cercò di non
esprimere il suo pensiero a parole.
- E dove la
nasconderesti ? –disse, accorgendosi che
il suo tono era più malizioso del previsto.
Se ne
accorse pure Kyo perchè rispose subito,
- NON DOVE
STAI PENSANDO TU! Ce l'ho in bocca I -
Attese
qualche secondo in cui Sasuke non capì cosa stessa facendo, sembrava immobile. Dopo
un po’ prese a parlare ma la sua voce non era più sussurrata o camuffata, aveva
un suono metallico, il tipico tono della voce di Kyo quando si presentava nelle
grandi occasioni.
- sei
soddisfatto adesso? Come vedi in bocca ho ancora il distorsore! –
Sasuke fece
un suono sarcastico per far vedere che non ne era per nulla impressionato mentre
Kyo sbuffò.
Lui stava svelandoi suoi trucchi e stava per svelare la sua
identità... si era aspettato che il momento fosse più carico di tensione, ma
litigare con Sasuke lo faceva stare meglio.
Ora come ora
però era inutile temporeggiare.
- Ascoltami
bene -disse al moro usando la voce metallica e dandosi dell’idiota per non
averci pensato prima, era stancante sussurrare tutto il tempo, -ho una placca di metallo sotto la lingua che
modifica la mia voce, ora la sputo per terra e poi, visto che siamo legati
insieme,ci sporgiamo entrambi per
recuperarla. Mi basta schiacciare un pulsante di reset per attivare il segnale.
Vedrai tempo 10 minuti e il mio amico arriverà a salvarci. Ricordati, che mi
hai promesso di non fare commenti….-
Sasuke annuì
in risposta, movimento che percepì anche Kyo.
Senza perdere
tempo il ladro sputò la placchetta di metallo posizionata sotto la lingua.
Sasuke la
notò lucida sul pavimento.
Ecco allora
come modificava la voce…
Quasi attratto
da quel dispositivo ingegnoso si abbassò istintivamente per raccoglierlo e Kyo
dietro di lui assecondò i suoi movimenti.
Strinse le
dita attorno alla placchetta liscia ancora cosparsa di saliva, ma quasi subito
le mani del ladro gli sottrassero l’oggetto e con la coda dell’occhio vide le
sue dita premerlo.
Una lucetta intermittente rossa cominciò a lampeggiare .
-Fatto?
Ora dobbiamo solo aspettare il tuo amico? – chiese per conferma.
Ma questa volta
non ricevette risposta, Kyo era immobile e stranamente inerme con le braccia molli.
In quel
momento anche Sasuke capì l’importanza di quella situazione: stava per scoprire
la vera identità di Kyo.
Il momento
parve stranamente carico di tensione, una tensione che fin quando Kyo aveva
continuato a parlare non aveva avvertito, e per qualche ragione strana lui non lui
non era più troppo ansioso di conoscere l'identità del ladro.
Cadde un
silenzio insopportabile. Sperò che il famoso complice di Kyo arrivasse presto,
stava cominciando a diventare inquieto.
Passarono solo
pochi minuti quando sentì dei rumori provenire dalla finestra.
Si mise in
attesa per vedere la reazione di Kyo ma quello sembrava ancora immobile.
Tornò a
fissare la finestra. Vide un paio di mani poggiarsi sul muretto seguite da una
testa.
- Era ora. -
disse Kyo alla sue spalle senza più preoccuparsi di camuffare la voce ma con un
tono troppo basse per poter essere riconosciuto.
Lui intanto fissava
la finestra mentre finalmente nell'oscurerà si distinsero i capelli rosso fuoco
del ragazzo...
- Subaku… -
Riconobbe
quel ragazzo come GaaraSubaku,
un loro compagno di scuola, silenzioso e scontroso, ma su di lui non aveva
nessun 'altra informazione.
Non
ricordava se frequentasse qualcuno o se aveva interessi particolari. Solo dopo
un po’ la sua mente gli inviò un’immagine residua della sua unica visita alla
scuola di magia che frequentava Naruto.
Si ricordò
che quel giorno il ragazzo si trovava lì insieme ad una di nome Temari a cui Naruto era
praticamente saltato addosso.
Gaara stava
per parlare quando vide lui e si zittì.
Cominciò a
fissarlo con uno sguardo gelido ovviamente ricambiato in pieno.
Dopo quella
che sembrò un'infinità Kyo richiamò la loro attenzione con un colpo di tosse.
Gaara
distolse il suo sguardo da lui.
- Sono
passate 4 ore -disse mentre scendeva dalla finestra e si dirigeva verso il suo
compagno - 4 ore in cui sei sparito. cominciavo a preoccupatimi….Sono stato in
giro tutta la notte per cercarti. Come cazzo hanno fatto a catturarti? –
- Gaara liberami poi ti darò le spiegazioni che vuoi.-
- Oh come
minimo mi darai spiegazioni, magari cominciando dal motivo per cui lui è qui!.-
Sasuke non
aveva reagito all’avvicinarsi del rosso, non aveva reagito nemmeno di fronte al
tono scontroso con cui aveva pronunciato quel “lui”.
Era
distratto dalla voce di Kyo.
Quella voce…
Sentì un peso scendere fino al suo stomaco e farsi sempre più consistente.
Quando percepì
che le corde che lo legavano si erano fatte più lente non ebbe la forza di
portarsi le braccia in avanti, ma le lasciò cadere lungo i fianchi.
Dopo poco
era completamente libero ma provava l'assurdo desiderio di restare in quella
posizione per sempre.
Quasi
costretto da una forza invisibile e indiscutibile si girò per guardare
finalmente la persona che aveva in seguito negli ultimi mesi con la
consapevolezza di quello che avrebbe trovato.
Un ultima speranza
era ancora accesa in lui ma quando si voltò incontro il suo viso che lo fissava
con espressione determinata e al contempo dispiaciuta.
Guardare
quegli occhi fu il colpo di grazia.
Nonostante i
capelli scuri quello era decisamente Naruto.
Un piccolo appunto, la
prima volta che Sasuke sente la voce di Kyo nella lavanderia un po’ per il
susseguirsi degli eventi, un po’ per la sorpresa e poi per il fatto che viene
addormentato non collega subito la voce a Naruto, anche e soprattutto perche il
suo cervello si rifiuta di calcolare questa possibilità.
Quindi non è Sasuke che è
particolarmente scemo, semplicemente si rifiuta di vedere la verità che invece
per altri sarebbe stata palese già da parecchio tempo.
E finalmente si scopre chi
è il complice, in effetti ci eravate arrivati, anche se una grande bandierona in segno di vittoria va ad EROLO89 che è stata la prima ad intuirlo.
Un altro grazie immenso
vanno anche a QUISTIS18 che mi incoraggia sempre con le sue recensioni e ad
ELEIN che sa perche non aggiorno visto che l’ultima settimana l’ha passata con
me dalle 7 di mattina alle 9 di sera a studiare calcolo numerico.
Vi giuro che oggi tocco per
la prima volta il pc da una settimana.
Non posso aggiornare più
settimanalmente ma non ritarderò più di due settimane.
Naruto fissava incerto Sasuke mentre si liberava delle corde. Al suo fianco Gaara faceva lo stesso.
Il moro invece lo guardava negli occhi inespressivo.
Era là, fermo, immobile a guardarlo e non aveva avuto nessuna reazione.
Non che Naruto, conoscendo il carattere, si aspettasse una reazione eclatante che sò, un urlo,uno sguardo assassino,un commento deluso o anche un pugno, perché no?
Ovviamente Sasuke non aveva fatto niente di tutto questo, come già aveva detto non era nel suo carattere.
Ma che non reagisse per nulla, bhe questo non se lo aspettava proprio.
Non aveva fatto ne uno sguardo sorpreso, ne deluso, ne arrabbiato.
Non sembrava nemmeno particolarmente infastidito dalla situazione (in fondo erano stati rapiti da degli sconosciuti!)
Sembrava veramente intenzionato ad ignorarli se non fosse stato per il fatto che da loro dipendesse la sua unica possibilità di uscita da quella stanza.
Li stava osservando con lo stesso interesse che un passante frettoloso rivolge alla gente che gli cammina di fronte, costretto a guardarla solo per evitare di andarci a sbattere, altrimenti ne farebbe volentieri a meno.
Naruto si allarmò parecchio a quella non reazione tanto che cominciò persino a chiedersi se l'avesse riconosciuto...
L'aveva riconosciuto, vero? Vero? o no?
Certo che l'aveva fatto non era stupido.... e allora perche lo guardava con quell'indifferenza che a lui non aveva mai rivolto, ma che riservava sempre e solo agli altri?
Un leggero panico cominciò a salirgli addosso.
Guardò Gaara come in cerca di consiglio ma trovò a ricambiare il suo sguardo uno quietamente furioso del rosso.
Quando Gaara diventava quietamente furioso c'era davvero da preoccuparsi.
Quando era completamene furioso allora sapevi come poteva finire, se proprio andava male ti pestava e ti riempiva di lividi, ma poi si calmava.
Un pò di ghiaccio, qualche cerotto e passava la paura.
Ma quando entrava in quello stato, che Naruto aveva definito di "furia quieta" allora non sapevi mai cosa poteva fare, se gli girava poteva anche piantarti in asso nel bel mezzo di qualsiasi cosa si stava facendo, e quello che dovevano fare loro era troppo importante per rischiare una cosa del genere.
Ma in che razza di casino si era cacciato ?
Aveva accanto a se due persone arrabbiate a morte con lui che fingevano calma e indifferenza e lui doveva interpretare i loro stati d'animo dai segnali che mandavano.
Cominciò a guardarsi intorno spostando il suo sguardo prima sul rosso e poi sul moro in maniera alternata, senza però dare l'impressione di essere andato in panico.
Doveva fare qualcosa, no?
Andare a parlare, chiarire si, ma con chi?
Ad interrompere i suoi pensieri ci pensò la voce gelida di Gaara (era arrabbiato! quella voce ne era la conferma!) che disse seccamente:
- SPIEGA. - con un tono che non ammetteva repliche.
Naruto si voltò leggermente verso di lui dando un fianco a Sasuke.
- Hanno rapito Sakura - disse senza troppi giri di parole.
- Non ho potuto fare niente, avevano in mano la ragazza priva di sensi, per questo mi sono distratto e ci hanno catturati. lo scommetto che è stato quello stronzo schifoso di…-
Mentre stava dicendo quella parole il tono di Naruto diminuì fino a zittirsi improvvisamente quando si ricordò di non essere solo, e lanciò un breve sguardo a Sasuke come per valutare la sua vicinanza.
Quel comportamento fu ovviamene percepito dall'altro e andò se possibile a peggiorare l’umore già pessimo di quest’ultimo che disse:
- uscirei dalla stanza se ne avessi la possibilità, visto che non ho il diritto di avere spiegazioni, ma se volete mi allontano così potete finire di parlare dei fatti vostri con comodo…-
E cosi dicendo voltò le spalle deciso a dirigersi verso il punto più lontano della stanza rispetto ai 2 ragazzi.
Naruto rimase profondamente ferito da quelle parole e dal tono neutro e allo stesso tempo gelido che aveva usato, che non si rese nemmeno conto di essersi girato per corrergli dietro e aver allungato un braccio per fermarlo.
Che. Cosa. Stupida.
E adesso?
Si ritrovò il viso del suo migliore amico, (ex-migliore amico probabilmente dopo tutta quella storia) che lo fissava in attesa.
L'unico pensiero coerente che lo sfiorò mentre valutava quello che doveva dire o non dire fu quello di definirsi un "ASSOLUTO COGLIONE” o un”Dobe" se si voleva citare Sasuke.
Perchè l'aveva fermato? Perché?
Aveva imposto lui stesso le condizioni di “non chiedere spiegazioni” e Sasuke stava sottostando senza battere ciglia. Quelle condizioni erano giuste lui non poteva spiegare tutto,non ne aveva il tempo, e allora perché adesso stava lì a cercare un modo per riparare l'orgoglio di Sasuke che sicuramente aveva subito un brutto colpo?
Era decisamente più importante spiegare la situazione a Gaara e mettere a punto un piano di fuga…
Allora perchè si sentiva così in colpa nei confronti di Sasuke da non avere la forza di lasciarlo ?
Fece l'unica cosa che gli venne in mente e che si sentiva di fare
- Scusa – disse, sperando che il moro captasse la sincerità dei suoi sentimenti, sebbene la ragione continuasse a ripetergli che non aveva nessun motivo per cui si doveva scusare.
- ti spiegherò tutto te lo giuro, ma non adesso – aggiunse - adesso non posso… non c’è tempo. Ti prego per adesso fidati di me e i...-
- fidarmi? Fidarmi di te? Come puoi chiedermi una cosa simile dopo tutta questa storia? Dopo tutta questa messinscena? Come potrei fidarmi di te? –
Lo disse mettendoci quanto più veleno poteva in ogni parola, lasciando finalmente captare la rabbia che provava.
Naruto lo lasciò come scottato.
Non era la reazione che voleva ma almeno era una reazione; fu quasi contento.
Capiva esattamente che adesso non c’erano possibilità di essere trattato come un “amico” dal moro.
Peccato perchè lui non riusciva a fare diversamente.
- Infatti non puoi – rispose Naruto comprendendo – devi. Purtroppo devi fidarti che tu lo voglia o no, anche se a me piace continuare a credere che tu lo faccia di tua spontanea volontà, perché la nostra amicizia vale ancora qualcosa...-
Poi voltò le spalle pronto a tornare mesto verso Gaara.
Sasuke mentalmente imprecò...
Non poteva dire cose del genere… “ti fidi”, “voglio credere nella nostra amicizia” …
Quel grandissimo stronzo era capace con poche semplici parole di mandare al diavolo tutto il suo irremovibile e ostinato orgoglio, che gli aveva imposto di essere arrabbiato, e di convincerlo a fidarsi o quanto meno a non diffidare.
Credere nell’amicizia… ma era consapevole che lui era l’unica persona che considerasse degno della parola amico?
Sospirando e chiedendosi perchè fosse cosi incapace di far valere il suo carattere ostinato ed orgoglioso su Naruto, si voltò per seguirlo e ritornare sui suoi passi, ma prima doveva mettere bene in chiaro una cosa che, amici o no, gli stava rodendo il cuore dal momento in cui aveva scoperto (o meglio ammesso) che Naruto era Kyo.
- Naruto - disse reclamando l'attenzione del biondo (che aveva ancora i capelli tinti di nero). Pronunciare quel nome era stato così faticoso e aveva lasciato in bocca un gusto amaro. Sembrava che avesse avuto uno strano effetto anche sull’aria circostante perché era diventata improvvisamente gelida.
O forse era perchè erano seminudi in una stanza vuota che sentiva quel freddo? Eppure la sensazione di freddo opprimente durò solo un attimo, attimo in cui fu acutizzata ai massimi livelli, ma comunque solo un attimo.
Fu come se pronunciare quel nome avesse posto fine al periodo di dubbi e incertezze che continuavano a roderlo e lesionarlo, e l'accettazione della verità era stata come un panno bagnato sulla fronte febbricitante, un vero sollievo.
Dopo il breve silenzio che aveva seguito la pronuncia di quel nome Sasuke fissò con nuova forza e determinazione lo sguardo di Naruto e, incapace di odiarlo come voleva, continuò:
- Quando questo sarà finito mi spiegherai tutto! Per filo e per segno… ma sappi che non servirà. Io ti arresterò come ho sempre detto di voler fare. E anche lui. Nessuna motivazione valida che tu mi darai servirà a farmi cambiare idea. Nessuna. Questa è solo una tregua . –
Disse quasi faticando.
Naruto sorrise, uno di quei sorrisi sghembi che Sasuke poteva attribuire al ladro Kyo ma che non sembravano cosi estranei al viso di Naruto.
Era un buon compromesso, la parola tregua significava che avrebbe potuto contare su Sasuke, magari non come amico ma come aiuto per uscire da quella situazione. E soprattutto non sarebbe stato d’intralcio.
Erano entrambe buone notizie.
-Allora ci vogliamo muovere?-
La voce fredda e imperturbabile di Gaara lo fece tornare in se. Sasuke fu infastidito dal tono scocciato usato dal rosso per rivolgersi a lui e quando alzo lo sguardo per fronteggiarlo vi trovò nell’altro una velata aria minacciosa rivolta esclusivamente a lui.
Lo vide mettere una mano sulla spalla di Naruto per richiamare la sua attenzione senza che questo sembrasse infastidito dal gesto, come se fosse una casa normale, mentre i suoi occhi restavano fissi su di lui.
- Allora ricapitoliamo un secondo – fece Naruto ignaro dello scambio di sguardi tra i due - tanto per cominciare dovete sapere che l’essere che sta dietro a tutto questo ha un nome e si chiama Orochimaru.-
- Orochimaru? e chi è?-
- non è questo il momento di fornire informazioni dettagliate sbaglio o Naruto ha detto che non abbiamo tempo? –
Le parole di Gaara permearono Sasuke lasciando una vaga voglia omicida nei confronti del rosso.
- Non ho tempo per spiegarti tutto, c’è solo una cosa da capire. Lui è perfido. Non vi dovete assolutamente intromettere, nemmeno tu Gaara! Anzi se vogliamo continuare questa cosa mi dovete assicurare che non farete cazzate, con lui me la vedo solo ed esclusivamente io. Sono stato chiaro in questo? -
Gaara annuì, Sasuke rimase in silenzio.
- Ora la cosa più importante da fare è salvare Sakura, non posso fare nulla se hanno un ostaggio.-
- come mai l'hanno catturata? – chiese Sasuke costretto ad ottenere risposte alle sue domande solo mettendo insieme quel poco che diceva Naruto.
- Questo risulta un mistero anche per me - fece piano Gaara – come facevano a sapere di potere usare Sakura come esca?-
- Non penso che l’abbiamo scelta. Mi sarei comportato cosi per qualsiasi persona non solo per Sakura…non avrei mai potuto colpire nessuno se avevo un ostaggio in mano.-
- si ma non hanno scelto una persona qualsiasi bensì una delle tue amiche, tra l'altro la persona di cui Naruto è innamorato -
- Sakura è solo un’amica Gaara, lo sai bene che in realtà non sono innamorato di lei … -
- Ma non è quello che può sembrare ad una persona che ti conosce da poco. Non hai afferrato quello che intendevo dire. Hanno usato un’amico di Naruto per costringere Kyo ad arrendersi … -
- Non capisco dove vuoi arrivare… -
- Non ti viene proprio in mente? -
- Sai...-
La voci di Sasuke sorprese entrambi i ragazzi.
Naruto sgranò leggermente gli occhi cominciando a capire come era arrivata quell’ informazione nelle mani di Orochimaru mentre Gaara assumeva uno sguardo rivolto a Sasuke del tipo “allora non sei completamente stupido come sembra”
- impossibile - sentenziò Naruto - Non può lavorare con Orochimaru, non una persona come Sai.-
- Perché no? - feci il moro duro, non aveva mai avuto tanta simpatia per quel Sai ed era infastidito dal modo in cui il biondo difendeva a spada tratta un perfetto sconosciuto, da quando Naruto era cosi altruista?
- Questa volta do ragione a lui: Perché no? È l'unica spiegazione possibile. E’ l'unica persona di cui non abbiamo informazioni, non sappiamo da dove venga realmente ne per chi lavori.
- Non è possibile. Magari ha passato le informazioni a qualcun altro ma Sai non è proprio il tipo di persona da poter lavorare con Orochimaru, devi essere viscido quanto lui per potergli stare accanto. -
- Ma questa certezza non....
- Gaara ho detto No. Ti assicuro che è cosi. Io so riconoscere le persone e il loro animo, e non puoi permetterti di smentirmi perchè se non fosse vero quel giorno avrei dovuto credere alla tua colpevolezza e portarti alla polizia.-
Questa frase detta da Naruto ebbe il potere di far sbiancare l’altro ragazzo, se mai era possibile. Il suo sguardo era fiero e determinato.
Di quale evento stavano parlando? cosa era successo tra quei due che lui non sapeva?
Si rese conto improvvisamente che sapeva molto poco di Naruto e questo lo fece innervosire parecchio, anche perché l'altro pareva conoscere molte più cose di lui ed essere in qualche modo più vicino all’amico.
Cos’era quello che stava provando, gelosia? E perche mai doveva essere geloso di un tipo , per di più bugiardo come Naruto? Se solo avessero smesso di fissarsi in quel modo…
- Scusa - disse infine Gaara cedendo allo sguardo di Naruto - Non volevo dubitare di te. Mi fido del tuo giudizio. Se dici che Sai non lavora con Orochimaru ci credo...-
Sul volto di Naruto si allargò uno splendido sorriso.
- Orochimaru è subdolo e meschino, ma è molto carismatico. È capace di farti fidare di lui per poi pugnalarti nel momento in cui meno te l'aspetti, quando te ne accorgi è già troppo tardi per poter fare qualcosa. Per lavorare con una persona viscida come lui ed essere ancora vivo ci vuole una persona altrettanto viscida e meschina …-
Sasuke vide una mano del rosso andare a stringere quella dell'altra ragazzo per tirargli su il morale. Sentì il fastidio aumentare, tanto più quando si accorse che il rosso teneva lo sguardo fisso su di lui con un sorriso strafottente. Perche lo guardava in quel modo? Voleva forse sfidarlo ?
Era una sfida per conquistare la fiducia di Naruto?
Si rese conto che era una cosa stupida su cui impuntarsi ma il suo cervello non potè fare a meno di pensare che Naruto, su lui non fosse stato il suo acerrimo nemico e se non avessero appena litigato per la piccola questione che gli aveva mentito, sarebbe stato sicuramente più legato a lui che non a quella sottospecie di semaforo.
Stava davvero pensando quelle cose?
Doveva esserci un grosso sbaglio in tutta quella storia.
Stava perdendo i suoi punti fermi: lui era il detective, il buono e stava con i buoni e Naruto, Kyo, era il cattivo.
E il cattivo doveva perdere ed essere sconfitto da loro. Perché non poteva essere ancora tutto così semplice?
Da quando la figura di Kyo e quella di Naruto si erano sovrapposte non riusciva più ad inquadrare dove fosse il bene e il male e chi avesse ragione e chi torto . Non era più bianco o nero ma i colori si erano mischiati in un'assurda poltiglia grigiastra che lo mandava in confusione. Se oltre a questo si aggiungeva la consapevolezza di quello che lui... per Naruto...
Portò una mano per massaggiassi le tempie doloranti, sentiva che stava per scoppiargli un mal di testa terribile. Doveva farsi una ragione di quello che stava succedendo se non voleva impazzire.
Gettò un'occhiata a Naruto che continuava a spiegare i motivi per cui Sai non poteva lavorare con quel tale Orochi-qualcosa quando lo vide rabbrividire per il freddo.
Con gli occhi ridotti a due fessure osservò Gaara avvolgere un braccio attorno alle spalle del più piccolo per dargli calore e dovette ringraziare tutta la sua buona volontà per non dire qualcosa di profondamente offensivo che sarebbe stato di certo fuori luogo.
Non poteva permettersi anche un mal di testa se voleva uscire sano di mente da quel posto e così giunse ad un tacito accordo mentale che avrebbe almeno per un po’ messo a tacere le collisioni nel suo cervello.
Quello che ora era davanti a lui era Naruto, non Kyo, ed era un suo amico, o quasi. Quindi lui non stava collaborando con un ladro ma con un amico.
Questo i suoi principi morali l’avrebbero permesso, la sua coscienza l’avrebbe accettato.
E il fastidio che provava era solo premura per il suo amico che aveva una specie di sanguisuga dai capelli rossi attaccata addosso.
- Sasuke hai qualche idea? -
La domanda lo spiazzò e si scoprì completamente all'oscuro di quello che quei due si erano detti.
- probabilmente non ne ha idea, o non vuole aiutarci - fece Gaara consapevole che l’altro non avesse la minima idea di quello che gli avevano chiesto.
Naruto lo ignorò e ripetè la domanda:
- C'e qualcuno da cui dobbiamo stare lontani e che dobbiamo identificare, ed è qualcuno che collabora con Orochimaru, e sono più che sicuro che è qualcuno ripugnante almeno quanto lui, falso e doppiogiochista, abbastanza esperto e insospettabile per essere arrivato cosi vicino a Sakura senza suscitare sospetti tonto da riuscire a catturarla. Non ci vuole molte a fare a più due, suppongo che i dettagli del modo in cui sono entrato nella camera di Sakura non sono di dominio pubblico. Deve essere per forza uno tra gli agenti. Forse più di uno anche se dubito che ci possano essere più persone viscide concentrate nello stesso posto.-
Sasuke alle parole “viscido” e “uno tra gli agenti” riuscì a collegare solo un nome. E forse era quello giusto. Kabuto.
La descrizione di Naruto gli calzava a pennello. Era sempre stato sospettoso nei suoi confronti e una volta aveva pure sospettato che passasse informazioni all'esterno in cambio di denaro, ma questi suoi sospetti non avevano trovato conferma.
- Kabuto!-disse con una certa urgenza – sono sicuro che è lui, è l’unico in grado di fare una cosa del genere e non era presenta a casa del commissario quando tu … -
Naruto parve pensarci su.
- Un tipo con gli occhiali e la faccia strana e dei capelli tipo così? – fece gesticolando in maniera ridicola.
Sasuke si chiese come un tale idiota avesse potuto fregarlo più di una volta e soprattutto come potesse attrarlo in quel modo.
- uhm - fece annuendo.
- Bene –Naruto sembrava soddisfatto. - Perfetto.-
- Perché perfetto?-
- Perchè potremo farci dire dove si trovano Sakura e Orochimaru e senza neanche troppa difficoltà ho gia un piano. –
Sasuke continuava a non capire mentre Naruto e Gaara si scambiavano uno sguardo di intesa.
- Per prima cosa dobbiamo uscire da qui… e farlo in fretta è già tardi.- fece Gaara alzandosi e dirigendosi verso la finestra.
Nanto lo imitò. Sasuke pur non capendo fece lo stesso.
- Scendiamo dalla finestra? -
- si, ho portato una corda.-
- Non c'erano delle guardie?-
- Sistemate, saranno ancora dormendo.
- Perfetto. Quante erano?-
- 2 al piano terra e una per ogni piano. Siamo al 5 piano quindi spero che qualcuno qui non soffra di vertigini – fece ghignando rivolto verso Sasuke.
- le guardie dietro la porta avevano l'ordine di avvisare non appena sentivano dei rumori provenire da questa stanza segno che vi eravate svegliati. Le ho fatte allontanare con una scusa ma non dovrebbero essere di ritorno a momenti, non mi ero accorto che fosse cosi tardi…-
- Perfetto quindi se passiamo dalla finestra dovrebbero continuare a credere che siamo rinchiusi.
- Si-
- Gaara ci servono anche dei vestiti. -
- possiamo utilizzare quelli delle guardie svenute al piano terra sperando che siano ancora lì e che nessuno si sia accorto di loro.
- ottimo ! ti adoro gacchan , vado a fissare la corda –
- chiamami di nuovo in quel modo Naruto e ti lego insieme alla corda facendoti rimanere qua … -
Con una risatina Naruto prese dalle mani del rosso uno spago dall’aspetto molto resistente e si diresse in un angolo della stanza cercando un punto in cui fissarlo.
- Sei riuscito a rovinare un piano quasi perfetto detective dei miei stivali … -
Sasuke sgranò gli occhi non sicuro di quello che aveva sentito.
Il roso si era rivolto a lui con un tono cosi basso e carico di odio che non poteva essere certo di non esserselo sognato , ma il suo sguardo diceva il contrario.
Prima che potesse controbattere Gaara continuò:
- Naruto ha aspettato tanto il momento di ritrovare Orochimaru per fargliela pagare, e tu con quell’altra stupida dai capelli rosa rischiate di far saltare tutto, ma sappi una cosa , non ti permetterò di intralciarlo… e ne tantomeno di conquistarlo, perché solo io so come renderlo felice … -
A Sasuke quella parve una vera e propria dichiarazione di guerra, mai una persona l’aveva guardato con tanto odio …
Non potè rispondere, in fondo non sapeva neanche cosa rispondere, perche Naruto era tornato tutto allegra e gli porgeva l’estremità della corda.
- Andrà prima Gaara, - disse – tu sarai in mezzo a noi e io scenderò per ultimo, in questo modo non dovresti correre rischi. Ricordati di afferrare la corda in questo modo o rischi di tagliarti - fece Naruto serio mostrando a Sasuke il modo in cui doveva afferrare la corda.
Gaara intanto aveva afferrato l’estremità e si era calato dalla finestra.
- Avanti afferrala e calati! – fece serio il biondo.
Sasuke non si fece ripetere due volte le istruzioni.
Trovava quella situazione quasi surreale mentre teneva le mani ben salde sulla corda e cercava un qualche appoggio sul muro per poggiare i piedi ed evitare di scivolare. Si sentiva quasi un ladro.
Gaara non si era ancora calato completamente, lo stava aspettando come aveva detto Naruto.
Sentiva le mani surriscaldarsi e dolere nei punti in cui la corda si attorcigliava, era sicuro che sulla sua pelle sarebbero rimasti dei segni rossastri, se non addirittura dei tagli.
Invidiò per un attimo la naturalezza con cui quei due sembravano poter fare quel genere di cose.
Cominciò a scivolare piano lungo la parete sentendo di colpo la forza di gravità che lo attirava verso il basso. Chiuse gli occhi istintivamente, vide Gaara scendere di qualche altro metro.
Si fece forza e segui il suo esempio mentre Naruto sopra di lui si calava dalla finestra aggiungendo nuovo peso alla corda.
Sasuke per un folle momento pensò che quel misero filo non avrebbe potuto reggere il peso di loro tre tutti insieme, augurandosi sinceramente di sbagliarsi.
Non potè fare a meno però di notare che anche Gaara aveva accelerato la sua discesa quindi smise di farsi domande inutili su come sarebbe stato schiantarsi al suolo e si concentrò sulla discesa.
Dopo un paio di metri risultò tutto più facile come se fosse una cosa abitudinale e si arrischio ad alzare la faccia verso Naruto per vedere a che punto era.
Quando si ritrovò una visuale completa del fondoschiena dell’amico con la schiena ancora scoperta e i muscoli delle gambe e delle spalle in tensione, decise che non avrebbe fatto più un’azione tanto avventata come quella di alzare lo sguardo, se no si deconcentrava e rischiava veramente di sfracellarsi al suolo.
Toccare con i piedi la terra di nuovo fu una sensazione davvero sollevante.
Gaara gli diede una mano più per dimostrare la sua superiorità che per vero senso di altruismo, cosa che lo fece infuriare nuovamente, mentre Naruto atterrò con molta agilità qualche metro più in là.
Lo vide poi armeggiare con la corda e dare un paio di forti strattoni in direzioni diverse.
Dopo pochi colpi la corda venne giù cancellando le tracce del loro metodo di fuga.
Quando notò lo sguardo stupefatto di Sasuke, Naruto gli rivolse un piccolo ghigno sussurrando “ i trucchi del mestiere”.
Gaara si era allontanato, non sapeva dire verso quale direzione e lui era rimasto da solo con il suo (ex) migliore amico e un silenzio irreale a circondarlo.
Fu Naruto ad interrompere quel silenzio.
- Gaara sarà andato a procurarci dei vestiti o per lo meno una giacca da indossare … - siegò semplicemente.
- Uhn… - fece Sasuke non trovando altre parole sensate da pronunciare.
Involontariamente si andò a toccare con le dita in palmi delle mani su cui vi era un evidente segno rosso dovuto allo sfregamento.
- Ti sei fatto male? È stata la corda vero? –
- Certo che no idiota, non è niente! –
Naruto ignorò i suoi commenti e gli prese le mani studiando i segni.
- L’ho sempre detto che avevi una pelle delicata, non saresti prorpio adatto a questo genere di cose Sask’e, - fece giudicando i segni rossi non troppo gravi.
Sasuke ritrasse le mani quasi offeso. Quello stupido voleva forse dire che lui non era capace di calarsi da una finestra senza arrossarsi i palmi e quella sottospecie di pomodoro con le gambe invece si?
- Non era mica un’offesa teme! Fa parte del tuo essere, non fare il permaloso! –
Segui un altro momento di silenzio imbarazzato in cui i due si scrutarono diffidenti.
Naruto poi fece una risatina e voltò la testa.
- Che c’è? –
- Cosa? –
- Ho detto che c’è dobe!-
- Niente …-
- Non ci provare…cos’era quella risatina? –
- Ah … solo un pensiero-
- Dillo ! –
- Era una cosa stupida! Stavo solo pensando che adesso noi due ci somigliamo, cioè ho i capelli scuri come i tuoi solo gli occhi sono diversi, potrebbero scambiarci per fratelli^^ …-
- Dobe! … -
Sasuke aveva fatto quella considerazione da un po di tempo ormai , ma davvero non voleva essere per Naruto solo un fratello…
- Ecco ! – fece Gaara spuntando da dietro dei cespugli mentre gli porgeva due giacche di pelle trafugate a qualche losco individuo che era sicuramente di guardia.
- Dormono ancora? –
- Si profondamente, devi ringraziare quel pazzo bombarolo perchè il gas soporifero che ha ideato stavolta batte tutti i tentativi precedenti!-
- Ahahah, ma dei non ha la minima idea dell’utilizzo dei suoi marchingegni!-
- Non gli dispiacerebbe, credimi! Ah, Naruto ti ho preso anche questo.-
- Cos’è? –
- Un cellulare! –
- E che dovrei farci? –
- Chiamare Tsunade! –
- Nono no! Non se ne parla nemmeno quella mi ammazza! Inventa un modo per uccidermi al telefono , si mete ad urlare finchè non svengo ! sul serio ! non è una buona idea! –
- Invece è un’idea ottima, tu chiami Tsunade ti prostri in mille scuse e le fornisci le spiegazioni necessarie pregando che seriamente non conosca un modo per ucciderti al telefono e poi organizziamo un piano per stanare Orochimaru prendendolo di sorpresa e salvare Sakura… -
Pur terrorizzato all’idea Naruto dovette ammettere che era la sola cosa da fare.
Rassegnato prese il cellulare dalle mani di Gaara e compose il numero.
- Pronto? –
- Ehm… baa-chan? –
- Tu brutto maledettissimo idiota! COME OSI CHIAMARMI COSI ORE DOPO CHE SEI SCOMPARSO COME SE NULLA FOSSE SUCCESSO? –
Le urla di Tsunade furono tranquillamente udite anche dagli altri due ragazzi che non erano al telefono, man mano la donna continuava a sfogarsi più Naruto si faceva piccolo piccolo pigolando scuse a non finire.
Dopo dieci minuti buoni Tsunade smise di urlare dando a Naruto la possibilità di spiegare quanto era successo.
Dopo un momento di silenzio Sasuke vide il più piccolo avvicinarsi a loro e staccare il telefono dall’orecchio.
- Tsunade vuole parlare con tutti – disse schiacciando il pulsante per attivare il vivavoce.
- Buonasera a tutti marmocchi. Bene abbiamo poco tempo perciò statemi a sentire o l’effetto sorpresa potrebbe saltare. Uchiha sei lì giusto? Non voglio sapere come tu ti sia trovato in mezzo a questa situazione ma adesso sei in ballo e devi ballare . hai il numero di telefono di questo Kabuto . –
Un po’ offeso e un po’ sorpreso per i modi burberi che dimostrava la donna Sasuke si sentì chiamato in ballo facendo appena in tempo a registrare l’informazione che la donna dall’altro capo del telefono si chiamava Tsunade e che , se ricordava bene, doveva gestire quella stupida scuola di magie…
- Certo che ho quel numero – fece
- Bene allora dimmelo, vedrò se posso rintracciare la posizione del telefonino e fornirvela. –
- Può farlo davvero? –
- Per chi mi hai preso, moccioso? Certo che posso farlo! In men che non si dica vi porterò da questo Kabuto, e lui ci porterà da Orochimaru… Ho già un piano in mente ma dovrete prestare la massima attenzione tutti quanti … -
- non posso crederci, l’ha trovato davvero …- fece Sasuke nascosto dietro un paio di cassonetti mentre osservava la sagoma occhialuta di Kabuto fumarsi una sigaretta in un vicolo solitario.
- mai dubitare di Tsunade, riesce a fare tutto quella donna! –
- volete stare zitti? Ci faremo scoprire… -
- credete che il piano funzionerà? –
- Gaara è bravissimo in queste cose, fidati di lui.-
Sasuke trovava estremamente irritante l’immensa fiducia che Naruto riponeva in quel tipo ma non disse nulla.
- io sono pronto posso cominciare anche subito. –
- fa attenzione mi raccomando –
- si non ti preoccupare! Naruto? –
-si? –
- non mi auguri buona fortuna? –
Sasuke non capì cosa volesse il rosso ma Naruto parve capire e sorridendo si avvicinò a Gaara.
Sasuke vide la scena come se fosse rallentata: Naruto che metteva un braccio attorno al collo di Gaara, il suo viso che si avvicinava, le labbra che si sfioravano, gli occhi chiusi del biondino e quelli aperti agghiaccianti dell’altro ragazzo fissi sui suoi.
Il contatto in realtà durò neanche un secondo ma Sasuke non l’avrebbe mai detto.
- Buona fortuna Gaara! – fece sorridente Naruto.
Fine.
Il seguito al prossimo capitolo, adesso sono tornata a ritmo regolare!
L’estate per me è deleteria tra le sessioni estive degli esami, la settimana del ferragosto e la settimana di vacanza e poi la sessione d’esame di settembre.
Praticamente per tre mesi non ho potuto ne scrivere ne commentare ma adesso ho ripreso a ritmo regolare!
Sto fine settimana vado a romics a fare cosplay e a vedere se se riusciamo a partecipare alla gara quindi ci rivediamo la settimana prossima con i resoconti del romics e il prossimo capitolo.
vi lascio al capitolo
HO LITIGATO CON IL CODICE HTML NON RIESCO A FARLO IN MANIERA PIù DECENTE METTE SPAZI A CACCHIO MA SPERO NON INFLUISCA CON LA LETTURA! SE SI DITEMENTLO CHE VEDO DI FARE QUALCOSA!
Kabuto se ne stava tranquillo a fumare una sigaretta poggiato di spalle al muro che dava su un vicoletto buio, non lontano dalla sede centrale di una famosa industria automobilistica che contava numerose filiali sparse in tutto il mondo.
Kabuto trovava qui molti dei suoi “soci” interessati a qualche scambio proficuo di informazioni per poter permettere il passaggio di qualche camion che non trasportava solamente pezzi di automobili, o permettere a qualche autista non proprio in regola l’ingresso in Giappone.
Piccoli favori insomma, niente che comportasse un suo impegno in prima persona, lui non era tipo da sporcarsi le mani. Al massimo i suoi sforzi erano rivolti nel passare le informazioni a chi di dovere e sviare l’attenzione dei suoi colleghi al momento giusto.
Ma le sue regole erano chiare, non si sarebbe mai intromesso in prima persona in uno di quegli “affari”
Peccato che quella sera aveva mandato a puttane proprio quella regola!
Non solo aveva partecipato attivamente al rapimento di Sakura ma adesso si ritrovava a fare la guardia ad un ragazzino e ad un suo quasi collega in attesa del loro risveglio.
Se solo pensava al mega guaio in cui si era cacciato questa volta non poteva diventava nervoso a livelli assurdi.
Gettò la sigaretta a metà resosi conto del sapore amarognolo del tabacco che gli impregnava la lingua, ma era consapevole che di li a poco ne avrebbe accesa un'altra.
Aveva rapito Sakura, quello era stato orribile.
Aveva dovuto agire non solo in prima persona ma addirittura a volto scoperto per avvicinarla e poi tramortirla. Non che si preoccupasse troppo della ragazzina in se ma quanto del fatto che quella ragazzina era la figlia del suo capo.
Ma perché diavolo ci era dovuto andare lui?
Quando aveva ricontattato Orochimaru sperava in un guadagno facile e veloce e soprattutto consistente.
E Orochimaru alla notizia della somiglianza di quel ragazzino con un tale di qualche anno prima era sembrato raggiante e gli aveva promesso tutto quello che voleva. Avrebbe dovuto subito che c’era un inganno, Orochimaru non era persona a cui potevi dire di no.
Aveva preteso di poter avvicinare quella ragazzina e poi aveva preteso, senza possibilità di replica, che fosse lui a doversi occupare di quella parte del piano.
Come già detto Orochimaru pagava bene ma non accettava un no come risposta.
Sospirò indeciso se continuare a stare ed accendersi un'altra sigaretta o provare a chiamare quegli idioti che erano di guardia nel deposito, per sapere se c’erano novità.
Si era cacciato in un a brutta situazione.
Se mai si fosse risolta in positivo non avrebbe potuto uscirne senza fornire spiegazioni.
Sperava solo che Orochimaru ammazzasse Sakura, cosi non poteva più riconoscerla …
Mentre aveva deciso di prendere il cellulare in mano sentì un verso dolorante provenire alle sue spalle .
Rimise velocemente il cellulare in tasca, poteva essere benissimo un ladruncolo che voleva guadagnarsi la serata.
Vide invece una sagoma barcollare verso di lui, tenendosi una mano alla testa, una chioma di capelli rossi e dei vestiti in condizioni pessime.
Era indeciso se accorrere ad aiutarlo ( perche mai sporcarsi senza tornaconto?) o far finta di non averlo visto.
Il giovane (adesso che si stava avvicinando e poteva vederlo meglio poteva dire con certezza che era un ragazzo) barcollò ancora verso di lui e alzo il volto mostrando due occhi vacui di un colore chiarissimo. Sembrava alquanto smarrito e, si teneva la testa, probabilmente aveva avuto un colpo da qualche delinquente, i jeans erano stappati sulle ginocchia e semi aperti mentre la camicia era completamente sbottonata.
Non ci voleva molto a capire cosa fosse successo ad un ragazzo cosi carino che girava solo a quell’ora della notte, o almeno cosa stava per succedere visto che il ragazzo sembrava essere scappato via.
Visto la situazione lo stress accumulato forse poteva…. Si era già compromesso troppo in questa giornata doveva davvero rischiare?
Intanto il ragazzo pareva averlo visto.
Chi…chi sei ? – disse impaurito strizzando gli occhi. Evidentemente la botta in testa che aveva preso era stata più forte del previsto.
Sono un agente - rispose avvicinandosi e sfruttando il fatto di indossare la divisa di ordinanza.
il ragazzo si avvicinò di corsa inciampando nei propri pantaloni che continuavano a scendere lasciando scoperte sempre più ampie porzioni di pelle e finendo quasi addosso all’albino.
Kabuto lo afferrò per le spalle sentendo sotto le dita la pelle liscia e la leggera muscolatura .
Tu …tu … chi sei? …chi? -
Il suo sguardo sembrava non riuscire a metterlo bene a fuoco e pareva vagare nei dintorni, sembrava abbastanza stordito per ricordarsi qualcosa una volta ripreso … e per di più il vicolo era buio …
Kabuto - disse con sicurezza cambiando la sua espressione in un ghigno vero e proprio.
Quello era decisamente un regalo mandato li da qualcuno per alleviare il suo stress.
Il ragazzo dai capelli rossi si aggrappò con forza alla sua giacca mentre la camicia scivolava giù lungo le spalle e fisso i suoi occhi chiari sul viso dell’altro.
Tu … tu … aiuto! Tu mi aiuterai vero? Mi aiuti? –
Oh non ti devi preoccupare, - fece Kabuto in tono malizioso – ci penso io , mi occupo io di tutto – quasi mancava la risata finale per coronare quella frase ambigua.
Quello che Kabuto non si aspettava fu che a quelle parole lo sguardo vacuo del ragazzo dai capelli rossi cambiò immediatamente e si trasformò in uno sguardo duro e determinato.
Grazie tante era esattamente quello che volevo sentirmi dire! -
La sua espressione persa mutò in un sorriso di scherno e questo suo mutamento improvviso bastò a lasciare confuso l’agente che non si accorse della ginocchiata in pieno stomaco fino a che non senti il fiato corto e la fitta dolorosa che lo costrinse ad indietreggiare perdendo l’equilibrio e cadendo rovinosamente sulla schiena.
Non fece nemmeno in tempo a realizzare il fatto che fosse finito per terra che sentì un rumore sospetto seguito subito dopo da un braccio che gli passò attorno al collo abbastanza stretto da poter avvertire la minaccia chiara che trasmetteva : fa qualcosa che non devi e stringo fino a soffocarti.
Kabuto capì in quel momento che quella giornata era stata un completo disastro, iniziata male a andata a finire peggio.
Con il fiato che si stava facendo corto e il cuore che aumentava i suoi battiti Kabuto vide il ragazzo dai capelli rossi di frante a lui alzarsi i pantaloni e richiuderli. Poi lo vide estrarre dalla tasca un oggetto simile ad un cellulare. Con aria ghignante lo portò vicino alla bocca.
Hai registrato tutto? –
Certo, dammi dieci minuti e ti invio quello che ti serve , fatevi dire quello che vi serve e legate quel verme schifoso. Lasciatelo lì ci penserò io ad avvisare l’ispettore non appena sarete partiti. –
Perfetto. – fece il rosso e premette un tasto sul ricevitore come per spegnerlo.
Poi il suo sguardo andò sulla persona alla sue spalle che lo teneva stretto con il braccio intorno al collo.
Il rosso gli passò il ricevitore e quello allungò una mano e lo prese. Kabuto non osò alzare lo sguardo per capire chi fosse la persona che lo teneva bloccato per terra.
Il rosso infine riportò il suo sguardo su di lui.
Ghignò.
Bene Kabuto abbiamo scoperto un altro dei tuoi brutti vizi oltre ad essere una spia sei anche un pervertito. Queste cose non ti saranno favorevoli una volta che arriveranno alle orecchie dell’ispettore Haruno, non credi? –
Kabuto provò a divincolarsi ma il braccio intorno al suo collo si fece più stretto segno che non poteva e non doveva muoversi.
Che cosa vuoi? – chiese ritenendola una domanda più utile di “chi sei“, a cui sicuramente non ci sarebbe stata risposta.
Soldi? Vuoi entrare nel giro? Caschi male io non comando un bel niente qui.-
Il ragazzo dai capelli rossi proruppe in una fragorosa risata che non durò poi molto.
Lo so benissimo verme. – disse abbottonandosi la camicia con estrema lentezza.
Quello che ci serviva da te lo abbiamo già preso. Ci serve un ultima cosa che ci dirai in questo preciso istante . –
non vi darò un informazione così facilmente, se mi conosci così bene come dici sai che sono abituato a trattare -
oh ma vedi tu adesso non sei assolutamente in condizioni di poter trattare Kabuto – disse una voce diversa che proveniva da qualche parte alle sue spalle ma che Kabuto, con orrore riconobbe immediatamente .
Sasuke… -
Sasuke Uchiha spuntò davanti ai suoi occhi con in mano una pistola puntata contro di lui e lo sguardo gelido.
Tu non dovresti essere chiuso in una stanza con Kyo? –
Come sai bene non tutte le cose sono come sembrano - fece freddo avvicinando la pistola alla sua fronte.
Kabuto cominciò a sudare freddo. Sasuke lo odia così tanto da arrivare a spararlo a sangue freddo senza motivo?
Non lo faresti mai – disse non troppo convinto. – dovresti dare troppe spiegazioni e la tua carriera da ispettore? Hai già rinunciato? –
Pensi davvero che se dicessi che ti ho sparato per legittima difesa l’ispettore Haruno non mi crederebbe? Abbiamo la tua voce registrata potrei fingere di essere io il ragazzo attaccato … non mi dovrei nemmeno sforzare ad inventare una scusa…-
Kabuto stava andando in serio panico. Erano in tre contro uno, non poteva fare nulla se lo volevano morto… ma davvero quel pivellino aveva un senso di giustizia troppo profondo per uccidere qualcuno a sangue freddo.
Sasuke , tu non puoi… uccidere non sarebbe giusto e lo sai anche tu , … sei andato contro i tuoi stessi ideali? –
Oh ma io non ho intenzione di ucciderti, sarebbe molto più comodo darti in pasto ad Orochimaru … -
Kabuto sbiancò; Sasuke non seppe dire per quale motivo, forse perché lui era a conoscenza del suo legame con Orochimaru, o forse perché quel tale era davvero cosi terribile come aveva detto Naruto.
Fatto sta che vide Kabuto cambiare atteggiamento e cominciare a pigolare e a supplicare di risparmiarlo.
Rimase senza parole… era esattamente la reazione che avevano pronosticato Naruto e Gaara.
Avevano ideato quel piano assurdo in cui Gaara doveva adescare Kabuto, insieme a quella pazza dall’altra parte del telefono.
Non poteva funzionare, aveva pensato e l’aveva anche detto a voce alta ma gli altri sembravano più che convinti di avere buone possibilità.
Gaara non poteva adescare Kabuto, era contro tutte le leggi della natura…. Ma quando poi l’aveva visto in quelle condizioni … mezzo svestito , con una faccia impaurita… era rimasto senza parole. Chiunque, e sottolineiamo chiunque, avrebbe avuto cattivi pensieri dopo quella visione.
Si era voltato verso Naruto e aveva detto che quello che stavano facendo non solo non era ortodosso ma era chiaramente pericoloso.
Naruto aveva risposto al suo stupore con un’alzata di spalle dicendo semplicemente che avevano imparato a fare un po’ di tutto per cavarsela in ogni situazione.
Da lì a sostituire l’immagine di Gaara con quella dell’amico biondo ci volle molto poco e davvero non sapeva dire se era più arrabbiato o… o… o altro!
Gaara con quella messinscena doveva riuscire a registrare un paio di frasi dette da Kabuto per poterle riutilizzare per la seconda parte del piano, e sebbene l’idea gli era sembrata assurda il ragazzo dai capelli di fuoco ci era riuscito in pieno.
Lui non doveva fare nulla doveva servire solamente a spaventare ulteriormente Kabuto e a farsi dire l’ultima importante informazione.
Ignorando i lamenti do Kabuto lo fissò negli occhi e con ancora la istola puntata alla tempia disse:
Se ci tieni alla tua vita come dici, dimmi dove si trovano Sakura e Orochimaru. –
Il suo tono era risultato freddo come non mai e non aveva mostrato esitazioni.
Se scopre che ti ho detto dov’è mi ammazza! Tu davvero non capisci? Se … -
Se tu non ci dici dov’è lo troveremo esattamente come abbiamo rintracciato te e ti ammazzo io. Non cedo che tu abbia molta scelta…-
E effettivamente non l’aveva.
Non ne avrebbe avuta nemmeno se fosse stato libero, erano pur sempre tre contro uno.
Kabuto provò l’ultima volta a divincolarsi cercando con gli occhi disperatamente una soluzione, una via d’uscita…
Ma capì di non averne.
E finalmente cedette.
Erano arrivati davanti ad un grande palazzo che ospitava uffici.
Visto l’ora tarda tutte le stanze avevano la luce spenta ma loro sapevano benissimo che da qualche parte all’ultimo piano di quel palazzo vi erano Orochimaru e Sakura, tenuta prigioniera.
Avevano lasciato Kabuto legato e imbavagliato dietro un bidone.
L’avevano bendato e l’avevano fatto girare su se stesso e poi in tondo per fargli perdere il senso dell’orientamento.
Poi l’avevano fissato al bidone legando anche mani e piedi in modo che non potesse in nessun modo alzarsi e scappare via o fare in qualche modo rumore per attirare l’attenzione.
Gaara aveva proposto di stordirlo in qualche modo ma Naruto si era opposto categoricamente.
Aveva anche rifiutato di sciacquarsi i capelli, dicendo che per il momento era meglio se continuavano tutti a credere che Kyo fosse scuro.
Tsunade gli aveva richiamati passandogli un file con le parti della voce di Kabuto che sarebbero servite per entrare nell’ufficio dove tenevano Sakura.
Il problema era Orochimaru.
Se seguivano il piano di Tsunade avevano il tempo contato.
Tsunade avrebbe avvertito la polizia che c’erano persone legate nei pressi del palazzo dove li tenevano prigionieri.
Se aveva ragione allora Orochimaru ascoltava le informazioni della polizia e avrebbe capito che c’era qualcosa che non andava. Si sarebbe allontanato dall’ufficio e allora loro avrebbero avuto campo libero.
Avrebbero potuto liberare Sakura.
Ma dal momento in cui faceva quella telefonata non avrebbero potuto sbagliare più niente, avevano i minuti contati.
Voi prendete Sakura, la liberiamo e la portate in salvo e poi sparite! Non fatemi ripetere questa cosa, me la vedo io non voglio altri coinvolgimenti! –
A quel punto per Sasuke era stato troppo non poteva continuare a far finta di nulla.
Bloccò Naruto per un braccio e lo costrinse a girarsi e a guardarlo negli occhi.
Nonostante i capelli scuri quegli occhi non mentivano.
Adesso basta sono stato al tuo gioco fino ad ora, ma adesso basta, che cosa vuole questo tipo da te? –
Sasuke adesso non è proprio il momento per …-
Non me ne frega nulla delle tue scuse, se non mi dici almeno questo io ti arresto in questo momento, o ti pesto cosi non potrai più fare nulla di quello che hai in mente di fare. Parli come se c’è sul serio il rischio che ti ammazzino… -
Le parole di Sasuke erano state dettate un po’ dal trasporto del momento un po’ dalla voglia di sapere qualcosa, ma la reazione che ebbe Naruto non gli piacque per nulla.
Abbassò gli occhi, come se stesse cercando le parole giuste per dirlo o semplicemente il coraggio.
Credo che voglia dei soldi , o meglio una combinazione che conosco solo io così potrà prendersi il denaro che non è riuscito a prendersi un po di anni fa… -
Fu solo in quel momento che a Sasuke venne un illuminazione e si ricordò di quell’articolo di giornale che aveva letto e della storia dell’incidente in cui erano morti una coppia di imprenditori inglesi, che tutto pareva tranne che un incidente…
I pezzi cominciarono a ritornare alla mente
Parli della coppia dell’incidente? Naruto tu sei? –
Non è stato un incidente. I miei genitori sapevano benissimo che li avrebbe fatti uccidere e non potevano fare niente. Hanno fatto l’unica cosa che era rimasta nelle loro possibilità, mettermi in salvo e assicurarsi che avessi un buon futuro. mi hanno lasciato una piccola fortuna, la stessa su cui Orochimaru tenta di mettere le mani, e hanno fatto in modo che Orochimaru non potesse toccarla. Sai Orochimaru ha degli avvocati potenti, li ha incastrati. Alla loro morte avrebbe incassato tutto. Ma i miei hanno deciso di prendere qualche precauzione. Hanno lasciato una chiave e una combinazione per aprire il caveau alla banca e prima di partire quella sera maledetta mi hanno fatto imparare quella stupida serie di numeri che non capivo a cosa servisse. Mamma poi è sparita per qualche giorno, adesso so che è andata a nascondere la collana, il secondo tassello per arrivare ai soldi. Quando Orochimaru l’ha saputo è andato in bestia, aveva speso troppo tempo per quell’impresa e non aveva ottenuto nulla. Io dovevo essere in macchina con loro , mi hanno dato per morto ma il mio corpo non risulta essere stato trovato.
Tsunade si è presa cura di me. Sapevamo che l’ultimo luogo in cui era stata mia madre era questa città e mi sono trasferito qui. E lo sapeva anche Orochimaru. Per questo abbiamo inventato il giochino di Kyo e delle pietre azzurre, sicuramente prima o poi quel verme si sarebbe fatto vivo e così è stato. Lo capisci adesso Sasuke? È la mia battaglia! Non posso permettere che qualcun altro la combatta al posto mio ne tantomeno posso permettere che tu o Gaara ne rimaniate coinvolti, vi prego non voglio perdere altre vite per colpa sua. ,mi devi promettere che non ti intrometterai. Devi farlo Sasuke! Tsunade mi ha addestrato a scampare alle situazioni pericolose se mai mi fossi trovato faccia a faccia con Orochimaru, ero preparato a questo, io stavo aspettando questo momento, non voglio assolutamente che qualcuno si faccia male! Voi dovete portare Sakura fuori di qui e assicurarmi che stia bene! -
Nel dire questa parole aveva stretto i pugni attorno alla manica della giacca di Sasuke.
Non aveva afferrato tutti i dettagli della storia, Naruto non era mai stato bravo a spiegare, sempre confusionario, ma aveva capito perfettamente quello che c’era da capire.
Quasi in trans poggiò le sue mani su quelle dell’altro ragazzo … che doveva fare? Dire – lo giuro ? prometto che non mi intrometterò? – quando tutto il suo essere gridava che Naruto non poteva essere lasciato da solo?
Cosa avrebbe dovuto fare?
Naruto lo prese per una conferma e tornando con il sorriso in volto disse
Non ti preoccupare, non mi farò uccidere così facilmente! Continuerò a tormentati Sas’ke. Tsunade siamo pronti fa quella telefonata.-
Ok d’accordo. Vi richiamo . –
Solo in quel momento Sasuke si ricordò che esisteva anche il resto del mondo e che Tsunade era ancora in linea al cellulare mentre Gaara li stava fissando gelidamente.
E forse in quel momento Sasuke si convinse che Naruto non era poi così tanto dalla parte del torto.
Stranamente dopo quel discorso il tempo sembrò volare.
Tsunade richiamò praticamente un secondo dopo aver attaccato.
Ho chiamato, avete i minuti contati andate avanti con il piano adesso immediatamente! Ah e Naruto? Se ti fai uccidere io ti ammazzo! Chiaro? –
Arrivarono alla porta del palazzo. Naruto fece segno a Sasuke di fermarsi mentre lui e Gaara si occupavano di disattivare le telecamere.
Sasuke si rese conto per la prima volta di quanto fossero affiatati e soprattutto veloci. Si capivano mediante uno sguardo. Nella sua mente si fece strada l’idea che Gaara sarebbe stato un rivale difficile da battere…
Dopo un paio di minuti i due avevano finito e riuscirono ad entrare ne palazzo tranquillamente.
Non presero l’ascensore ma si fecero di corsa tutte le scale fino all’ultimo piano, quello che dava sulla terrazza.
Le informazioni di Tsunade erano pressoché perfette, evidentemente Orochimaru stava ascoltando perche mentre loro erano appostati in un punto sicuro usci di corsa dicendo ad un tizio alto di dover sistemare una questione importante.
Sasuke ebbe occasione così di vedere per la prima volta il famoso Orochimaru.
Era un signore molto alto pallido dai lunghi capelli neri, sembrava anche vestito piuttosto elegante. Non se lo sarebbe mai immaginato così, sembrava magrolino quasi fragile. Davvero un tipo del genere poteva fare tutte le cose che aveva descritto Naruto?
Non ebbe tempo di rifletterci otre su questa cosa che il suo amico gli fece segno di procedere.
Gaara estrasse dalla tasca il registratore su cui Tsunade aveva salvato la voce di Kabuto.
Naruto bussò alla porta e cercò di dire con una voce bassa : - apri devo entrare! –
Ovviamente l’energumeno dall’altra parte della porta si mise subito in allarme
Chi sei? Rispondi! Nessuno può entrare qui senza il consenso di Orochimaru! –
Gaara allora azionò il registratore
Kabuto… -
La guardia parve rifletterci un attimo.
Ah scusate signore, ma noi, io non posso qui abbiamo un ospite e …. –
Oh non ti preoccupare, ci penso io, mi occupo io di tutto…-
La guardia era ancora titubante ma aprì la porta.
Gaara e Naruto lo colpirono in pieno stomaco e in pochi secondi lo misero fuori gioco anche se lui era armato.
Gaara sistema la corda e pronti a scappare, è sufficiente scendere di qualche piano dalla terrazza e poi userete le scale, Sasuke va a svegliare Sakura! –
In quel momento vide la ragazza. Era seduta su una sedia con le mani legate dietro le spalle, un po’ di scotch per imbavagliarla ed era chiaramente addormentata.
Si precipitò verso di lei e cosi fece Naruto.
La ragazza ci mise qualche secondo per aprire gli occhi.
Ci mise molto di più per capire la situazione e guardarsi intorno spaventata circondata da sconosciuti, legata e imbavagliata.
Voltò il suo sguardo verso l’unica faccia nota, non sapeva ancora se era amica o no, e implorò con lo sguardo Sasuke di aiutarla.
Sasuke la guardò aiutandola a slegarsi.
Scusami Sakura ma è meglio che rimani imbavagliata, non posso spiegarti nulla adesso. Fidati di me ok?-
Sakura ancora terrorizzata annuì.
Va da quel ragazzo laggiù e tieniti stretta a lui , ti aiuterà a scendere ok? –
Gaara aveva finito di fissare la corda e prese la ragazza.
Le disse di cingergli la vita e di tenersi forte.
Io vado tu seguimi subito dopo! – fece riferito a Sasuke che annuì.
Poi si rivolse a Naruto fissandolo per pochi secondi.
Buona fortuna – disse e scese dalla corda.
Sasuke decise che non avrebbe detto nulla a Naruto nonostante il suo brutto presentimento.
Fece un cenno con la testa e stava per prendere la corda tra le mani quando sentirono rumori provenire dalla porta.
Forse il loro tempo era scaduto.
Allora allora non ho aggiornato lunedi ma almeno non ho fatto èassare la settimana, è una buona cosa no?
Il romics è stato fantastico! Mi sono divertita un mondo e adesso sto cercando di recuperare tutte le foto in cosplay ma il viaggio fino a roma è stato terribile!
Per chi me lo ha chiesto si decisamente siamo agli ultimi capitoli e come avrete potuto notare la situazione tra Gaara Naruto e Sasuke non si evolve più di tanto a livello sentimentale.
Questo perche non è in questa fic il momento per parlare di questo, la testa di Naruto è impegnata e non c’è posto per altro se non vedersela con Orochimaru.
In questa fic Naruto e Gaara si conoscono da più tempo e quindi come è ovvio che sia sono più legati ma ho gia in mente esattamente il modo come si deve evolvere il loro rapporto.
Quindi anche se non avrei voluto vi do una piccola anticipazione, quando finirò questa fic ci sarà un seguito a sfondo scolastico in cui ci saranno ovvi riferimenti a questo prequel e in cui vedremo l’evolversi della vita normale dei nostri “eroi”.
Spero che questa per voi non sia una brutta notizia! In ogni caso ringrazio tutti di cuore e se vorreste lasciare un commentino è sempre cosa gradita!
Ciao a tuttiiiiii!
Allora ci ho riflettuto molto e alla fine ho deciso che questo ultimo capitolo, ahimè siamo alla fine! , lo vedrete solo con gli occhi di Sasuke perche insomma lui è quello più estraneo alla faccenda e quindi più simile all’animo dei lettori!
Spero che sia di vostro gradimento come sempre anche se forse risulterà un po’ corto.
E mi raccomando non saltate le note finali!
Naruto, non sapeva con quali riflessi, spinse Sasuke da qualche parte nascosto.
Il moro no si lamentò nemmeno per essere finito per terra tanto avvenne tutto velocemente. Fece solo in tempo a realizzare la porta che si apriva e i passi di un uomo che si avvicinavano.
Era finito dietro una scrivania, in fondo era in uno studio era plausibile che ci fosse quella scrivania, ma vi si aggrappò ad essa come se fosse un riparo apparso dal nulla in un deserto, … un miraggio.
Si sentì stupido per quel suo momento di fifa incredibile? Da quando aveva questa paura addosso? Che si fosse lasciato condizionare e suggestionare da quello che Naruto aveva detto, dalle sue espressioni, dalla sua aria preoccupata?
Continuava a pensarlo, quel ragazzo aveva troppo potere su di lui ed era una cosa a cui si doveva rimediare.
Quasi per trovare sollievo alla sensazione di agitazione che stava provando poggiò la faccia per terra riuscendo a intravedere qualcosa nello spiraglio sotto la scrivania dietro cui si stava nascondendo.
Poteva vedere della scarpe eleganti nere su cui spuntavano dei pezzi di stoffa bianchi, probabilmente i pantaloni di un abito elegante bianco.
Lo aveva visto prima erano i pantaloni che indossava Orochimaru, anche quel leggero profumo che aleggiava nell’aria… non c’erano dubbi su chi fosse entrato in quella stanza.
Era Orochimaru.
Nonostante non vedesse quasi per niente la figura dell’uomo potè immaginarla benissimo nella sua mente: un viso pallido gli occhi scavati e penetranti fissi sul ragazzo davanti a lui e un mezzo sorriso sghembo tendente all’inquietante che spiccava sul viso.
Non si era più mosso dopo essere entrato nella stanza, di certo non si stava guardando intorno e aveva notato Naruto. Ma Sasuke poteva affermare con certezza che dopo un attimo di stupore il viso di quell’uomo era tornato calmo e adesso stava lì ad osservare il suo inatteso (?) ospite.
Naruto invece era perfettamente visibile.
Stava con le spalle rivolte al piccolo balconcino da cui poco prima erano fuggiti Gaara e Sakura. Anche lui era immobile e la sua figura era composta e statica. Aveva un’espressione fredda e seria senza denotare particolarmente preoccupazione o altro ma Sasuke poteva sentire benissimo la rabbia aleggiare intorno a lui.
Stavano con lo sguardo fisso uno negli occhi dell’altro e nessuno dei due si muoveva.
Poi vide Naruto cambiare espressione e anche modo di fare.
Sorrise in maniera palesemente falsa e incrociò le gambe piegandosi fino a poggiare un gomito sulla scrivania dove era nascosto lui, in maniera naturale e molto casuale?
Che stesse cercando di sviare l’attenzione da lui o di nasconderlo? Di proteggerlo?
Buonasera Orochimaru-sama –
L’onorifico sembrava quanto mai forzato e imbevuto di veleno pronunciato da quelle labbra.
Buona sera Naruto-kun. E da molto che non ci vediamo, vero?
La voce del tale di nome Orochimaru era, secondo Sasuke, perfetta per lui. Era esattamente come l’aveva immaginata, sibilante bassa e viscida …come …come un serpente. Che paragone stupido.
Le dispiacer sapere che la sua assenza non mi è pesata per niente Orochimaru-sama –
Orochimaru sorrise studiando la situazione.
Sasuke deglutì ripensando al paragone del serpente… forse non era tanto stupido… un serpente che prima studia la situazione per poi attaccare fulmineo e velenoso…. Sperò di sbagliarsi.
Ti trovo un po’ diverso Naruto, cos’è hai deciso di tingere i capelli per depistarmi? –
Naruto sbuffò sonoramente.
Tu non sei il centro di tutto quello che faccio Orochimaru, sei rimasto il solito egocentrico vedo. –
È il mio carattere, ormai sono troppo vecchio per poterlo cambiare, arrivati a questa età un uomo dovrebbe sedersi su una sdraio e andare in pensione godendosi i frutti del suo lavoro, non credi? –
L’allusione era più che ovvia persino per Sasuke. “ i frutti del suo lavoro” … si stava chiaramente riferendo ai soldi che non era riuscito ad ottenere dalla famiglia di Naruto.
Perché tu lavori? Adesso imbrogliare ed uccidere persone è considerato un lavoro? –
Ti sorprenderà sapere quanto sia stancante il mio lavoro, Naruto! Soprattutto quando non porta a quello che speravo , non subito almeno… -
Il tono di Orochimaru era volutamente provocatorio.
Era sicuro che Naruto impulsivo e testa calda com’era gli si sarebbe scagliato addosso e…
A Sasuke mancò il fiato per un momento.
E … ?
Per la prima volta da quando era stato legato, da quando aveva riconosciuto Naruto come Kyo e giurato di non intromettersi si poneva quella fatidica domanda.
Che cosa aveva intenzione di fare Naruto ad Orochimaru?
Per quanto si sforzasse e sebbene il suo stomaco stesse risentendo dei pensieri non fatti, non riusciva a trovare una risposta.
Provò a chiedersi che cosa avrebbe fatto lui al suo posto.
Chiuse gli occhi sentendo il peso sullo stomaco aumentare.
Non c’erano molti dubbi su cosa avrebbe fatto… sapere che una persona ha imbrogliato e ucciso i tuoi genitori per rubare dei soldi, lasciandoti orfano e poi cercandoti poiché non ne era ancora entrato pienamente in possesso, covare una vendetta per un paio d’anni e organizzare una cosa come la storia di Kyo per attirare l’attenzione …
Lui al posto di Naruto avrebbe voluto fare una sola cosa: … Ucciderlo.
Naruto avrebbe ucciso Orochimaru?
Ne aveva tutti i diritti ma, lo avrebbe ucciso davvero?
Si sentì strano.
Ripensò alle parole che aveva detto quando erano ancora rinchiusi in quella stanza : “ sappi che qualunque cosa accada, qualsiasi spiegazione tu mi dia io ti arresterò come ho sempre detto di voler fare”
Lo aveva detto con una tale determinazione che si chiedeva come avesse potuto perderla tutta nel giro di qualche ora.
Insomma adesso che sapeva il suo intento di arrestarlo era del tutto scemato, c’erano tantissime attenuanti , poi Kyo non aveva mai fatto male a nessuno mentre il vero cattivo era proprio lì davanti ai loro occhi…
Anzi in cuor suo aveva anche cominciato a pensare un modo per proteggerlo, per farlo scappare dalla polizia, coprire le tracce…
Ma Kyo, Naruto , non aveva mai fatto male a nessuno.
Se adesso lui… se lui … Naruto voleva davvero uccidere Orochimaru?
Lo conosceva! Era un ragazzo gentile, onesto ( se escludiamo la sua doppia vita da ladro) sarebbe stato capace di fare del male a qualcuno?
Se Naruto lo voleva uccidere, voleva uccidere una persona, seppur spregevole come quel tale, lui non potava stare fermo a guardare senza impedirglielo.
Se lui l’avrebbe ucciso davvero non poteva certo nasconderlo e proteggerlo ! avrebbe dovuto arrestarlo, il suo senso di giustizia glielo imponeva, lo stava gridando a gran voce!
Doveva bloccarlo a tutti i costi, non poteva permettergli di fare una cretinata del genere …lui…
Lui aveva promesso di non intromettersi.
L’aveva promesso.
Si rendeva conto del peso di quella promessa solo adesso.
Allora Gaara sapeva? Sapeva quello che stava per fare ?
Provò una fitta di gelosia che lo fece quasi ridere, in quella situazione disperata era l’ultimo sentimento che doveva provare.
Cosa sei venuto a fare qui Naruto ? hai deciso di offrirmi spontaneamente le informazioni in tuo possesso? -
Questa credo che sia una cosa che non capiterà mai Orochimaru. Come vedi sono venuto a rimettere in pari la situazione.-
In pari? –
Certo! Tu avevi un ostaggio che non centrava niente con noi due e io ho dovuto liberarlo e farti capire che questa storia deve risolversi tra noi, noi due e basta.-
Oh ma hai frainteso, mio caro Naruto-kun lei era solo un messaggio per farti capire che ero arrivato in città! Un messaggio che ha avuto il suo effetto a quanto pare… -
Non dire cretinate Orochimaru. Mi sono stancato dei tuoi giochi. Hai rapito me e un agente di polizia, intendevi ricattarmi vero? Con due persone da poter uccidere pensavi che avrei parlato prima? Bhe a quanto pare i tuoi piani sono andati all’aria. -
Hai molta fantasia Naruto-kun, io personalmente non ti ho mai toccato o toccato in nessun modo qualsiasi altra persona e… -
Le parole di Orochimaru vennero troncate sul nascere.
Naruto aveva fatto un movimento fulmineo e aveva preso una pistola ( la stessa che aveva usato lui poco tempo prima per minacciare Kabuto) e ora in piedi dritto la stava puntando contro Orochimaru.
Sasuke fu tentato da alzarsi immediatamente e levargliela dalle mani, il suo istinto da agente di polizia parlava per lui.
Ma un formicolio alle gambe gli impedì di fare movimenti bruschi fortunatamente quel tanto che bastava per far arrivare al cervello la realizzazione di quello che stava per fare. Non poteva semplicemente uscire da li sotto e disarmare Naruto.
Che cosa hai intenzione di fare Naruto ? – chiese Orochimaru fin troppo sicuro di se per uno che aveva una pistola puntata contro.
Senza avere il tempo di realizzarlo Sasuke senti uno sparo che gli fece ghiacciare le vene.
Stava per alzarsi e uscire dal suo nascondiglio ma sentiva che le gambe ancora non lo reggevano… o non volevano reggerlo perché era il suo cervello che non voleva accettare?
Poco dopo sentì la voce di Naruto.
Come vedi è carica e io non sto scherzando – disse con voce gelida.
Sasuke quasi non si fece scoprire mentre si voltava di nuovo verso lo spiraglio sotto la scrivania dove poteva vedere ancora le scarpe e i pantaloni di Orochimaru stare in piedi esattamente dove erano prima.
Non gli aveva sparato?
Dove aveva sparato ? poteva averlo ferito?
Cosa vuoi allora Naruto? Sembri abbastanza sicuro di te ! con un arma in mano… vuoi uccidermi? –
Naruto rise. Sasuke pensava che era assolutamente idiota visto che non c’era proprio niente da ridere ma era ansioso quanto Orochimaru di sapere la risposta di Naruto.
Sarebbe troppo facile ucciderti. Come hai detto tu sei vecchio e malgrado non hai raccolto tutti i frutti che volevi hai vissuto la tua vita. Ucciderti significherebbe farti fare la fine dell’eroe, un indistinto uomo d’affari che è stato ucciso da un delinquente di strada. No grazie mi farebbe vomitare a vita sapere di averti dato questa ultima soddisfazione. –
Ahahah oh Naruto mi lusinghi . visto che non vuoi uccidermi che intensioni hai ? –
Oh Orochimaru le mie intenzioni sono quelle di scoprire le tue intenzioni. Mi spiego meglio – disse e così dicendo prese qualcosa dalla tasca.
Con forza la sbatte sul tavolo.
Sasuke non poteva sapere cosa fosse anche se un mezza idea si stava facendo strada dentro di lui.
Cos’è? –
Un registratore. –
Interessante, intendi intraprendere la carriera canora Naruto?
Oh no non è per me ! è per te. La morte non ti farebbe nulla Orochimaru e probabilmente neanche il carcere ma io voglio che la verità su quello che hai fatto ai miei genitori e a chissà quante altre persone. Tu adesso fai una confessione in piena regola e poi la consegnerò alla polizia in modo che tu marcisca per sempre in qualche cella ammuffita e isolata. E anche se i tuoi avvocati ti pulissero il culo per l’ennesima volta almeno la verità verrà a galla e saranno riabilitate le reputazioni di parecchie persone. –
Ahahah stai vaneggiando –
O non credo proprio, sai il prossimo colpo potrebbe arrivare in un braccio o che so in una spalla… nonostante tu sia talmente viscido da non temere la morte non credo che sopporti il dolore. O sbaglio Orochimaru-sama? –
Orochimaru sembrava per la prima volta infastidito come se Naruto avesse punto sul vivo. Evidentemente sapeva altre cose di cui lui era all’oscuro ma al momento non gliene importava. Era sollevato, quasi contento, Naruto non voleva uccidere nessuno.
Non porterai a termine il tuo piano… -
Ah si e mi fermerai tu? –
Naruto sei sempre stato buono ed onesto, fin troppo. Hai deciso di non uccidermi adesso e hai fatto uno sbaglio enorme.-
L’unico ad aver commesso un sbaglio qui sei tu. Voglio una confessione e deve essere spontanea. –
Quello che successe dopo a Sasuke parve quasi un sogno , un racconto lontano.
Sentire Orochimaru che confessava spontaneamente ( o a detta sua raccontava sadicamente) il suo piano per uccidere i genitori di Naruto era una cosa fuori dagli schemi.
Quel verme si soffermava a fare commenti per stuzzicare Naruto e spingerlo a reagire. Si chiese come mai il compagno non lo avesse già pestato a sangue e buttato in un braciere per bruciarlo vivo.
Stava parlando fin troppo, se quel nastro fosse stato consegnato alla polizia Orochimaru non avrebbe avuto scampo e nessun avvocato avrebbe potuto difenderlo, era fin troppo compiaciuto mentre raccontava che non potevano nemmeno usare come scusante il fatto che era stato costretto sotto minaccia a fare quella confessione.
Appunto… perche era fin troppo compiaciuto?
La famosa razionalità di Sasuke stava tornando adesso che il suo corpo e la sua mente si erano abituati a quello stato di pericolo costante. E anche il suo intuito stava gridando allarme.
Ma per che cosa?
Si sentì di nuovo agitato con la terribile sensazione di dover fare qualcosa di importante, e di doverla fare subito.
Era sicuro che aveva dimenticato qualcosa, un pezzo importante in tutta quella storia che non stavano tenendo in considerazione.
L’arrivo imminente della polizia?
Ma quello doveva essere un fattore positivo, no?
Quasi a voler confermare la sua teoria in lontananza si cominciarono a sentire le sirene spiegate dell’auto della polizia.
La sua mente gli mandò vagamente il ricordo che erano a notte fonda e che probabilmente tutto l’isolato aveva sentito quelle sirene ancora più forti poiché immerse nel silenzio.
Orochimaru aveva finito di parlare. Sentì il suono metallico del registratore che veniva preso dal tavolo e probabilmente spento.
Avrebbe pagato per vedere l’espressione dei due.
Le sirene della polizia si stavano avvicinando e qualcuna aveva smesso, segno che la volante si era chiaramente fermata sotto il palazzo.
Si chiese se Sakura e Gaara fossero andati incontro agli agenti.
C’era qualcosa che non andava… che aveva dimenticato…se solo riusciva a ricordare…
È finita – disse Naruto – adesso saliranno e ti porteranno in carcere per la vita e farò in modo che tu rimanga da solo ad ammuffire fino alla pazzia! –
No riuscirai ad uscirne indenne, sei coinvolto quanto me –
Non importa, io ho degli amici delle persone che mi aiuteranno anche se sarò rinchiuso, tu ti sei fatto solo nemici per questo sarai solo per sempre. Mi dispiace Orochimaru ma hai perso! –
Non capì bene cosa successe dopo.
Orochimaru doveva aver avuto un attimo di rabbia o di disperazione improvvisa.
Si era lanciato verso Naruto, forse per afferrare il registratore , o la pistola , o quella che riusciva ad afferrare prima.
Naruto saggiamente prevedendo la sua reazione aveva fatto cadere il registratore proprio dietro la scrivania.
Vide al scatoletta metallica cadere mentre sentiva confusione provenire da sopra e decise di prenderla senza pensarci.
L’avrebbe consegnata lui se qualcosa andava storto anche se nulla doveva andare storto.
Chiunque ci sia dietro quella porta aprite immediatamente! Polizia! –
Si voltarono tutti verso la porta anche se Sasuke non poteva vederla.
L’attimo di sorpresa fece distogliere lo sguardo a Naruto e diede il tempo ad Orochimaru di scappare verso il balcone.
Ora la scena era di nuovo completamente visibile agli occhi di Naruto.
Che vuoi fare codardo vuoi ucciderti? Sei davvero cosi ignobile? –
Polizia! APRITE O SFONDIAMO LA PORTA! –
Orochimaru non rispose alla provocazione di Naruto ma si porta una mano verso il taschino.
In quel momento una consapevolezza investì Sasuke, prima ancora che le dita pallide e lunghe toccassero la stoffa della giacca.
Aveva capito cosa mancava, cosa si era dimenticato e subito iniziò a maledirsi per non averlo ricordato prima, bastava anche qualche secondo prima.
Mancava una cosa in tutta quella storia.
La collana con la pietra azzurra.
Con orrore vide Orochimaru prenderla dalla tasca e mostrarla a Naruto mentre diceva:
Questa è più importante per te che per me vieni prendertela! –
Allargò il braccio pronto a lanciarla dal balcone.
Fu tutto contemporaneo.
Vide Naruto sgranare gli occhi e perdere completamente la concentrazione mentre si lanciava verso il balcone per afferrare la collana.
Orochimaru in un niente lo disarmò bloccandogli un braccio dietro la schiena e puntando la pistola contro la sua testa.
Uscì d’impeto dal suo nascondiglio gridando di fermarsi che era un agente di polizia ma le sue parole furono coperte dalle urla dei poliziotti che annunciavano di stare sfondando la porta.
Vide a rallentatore Orochimaru puntargli la pistola contro e si ricordò di essere disarmato mentre Naruto urlava di spostarsi.
Il rumore della porta sfondata fece distrarre l’uomo che sbaglio il colpo mentre Sasuke, guidato da neanche lui sapeva quali riflessi, rotolò di lato evitando di essere colpito.
Sasuke vede il commissario Haruno guidare il convoglio dei poliziotti e comincia ad urlare che ci sono kyo e un criminale che sta cercando di ucciderlo. Gli altri agenti si posizionano intorno gridando di mettere le mani in alto e di gettare l’arma.
Sasuke cosa… ? –
Dopo le do tutte le spiegazioni che vuole adesso bisogna fermare quel verme e kyo – gridò ringraziando mentalmente il fatto che Naruto avesse ancora i capelli tinti di nero.
Metti le mani in alto e getta l’arma!-
Getta l’arma ho detto! Fermo! COSA HAI INTENZIONE DI FARE? –
Orochimaru si era fatto indietro fino alla ringhiera tenendo sempre intrappolato Naruto.
Sasuke si gira lentamente e lo vede avvicinarsi all’orecchio del ragazzo per pronunciare delle parole che capisce benissimo nonostante la confusione e il frastuono.
- hai ragione, preferisco morire piuttosto che perdere reputazione e potere, ma ti tormenterò fino alla morte ti porterò con me –
Cominciò d urlare e a correre verso il balcone spostando i poliziotti che intralciavano il suo passaggio ma non potè fare nulla mentre vide l’uomo darsi una spinta e trascinare l’amico con se giù da quel piccolo balcone.
Non aveva avuto il tempo neanche di guardarlo negli occhi.
Una settimana dopo
Sasuke era seduto al suo posto composto come sempre e stava ascoltando le lesioni apparentemente con attenzione.
Se qualcuno avesse dovuto descriverlo avrebbe detto che era solo più scorbutico del solito ma nulla di più.
Ma nessuno sapeva la verità li.
Il banco di Sakura era vuoto. La ragazza era ancora in convalescenza ma stava bene, sapevano che se non veniva era solo colpa del padre fin troppo apprensivo.
Vide il banco vuoto di Naruto … lui…
Voltò la testa tornando ad ascoltare. O almeno a fare finta.
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Era pomeriggio ed era quasi arrivato. Ormai era sua abitudine passare sempre dalla caserma dopo pranzo anche se non vi erano molte novità o casi urgenti.
Varcò la soglia facendo un segno di saluto alla guardia.
Stava fissando con interesse la televisione.
I telegiornali stavano mandando ancora una volta in onda la confessione registrata che lui aveva consegnato alla polizia e ai media. La fotografia di Orochimaru spiccava con quel sorriso finto.
Nessuno avrebbe pianto la sua morte, di questo ne era certo.
Distolse lo sguardo. Non voleva sentire, non ne aveva bisogno. Ricordava fin troppo tutte le parole impresse a fuoco nella sua memoria.
Si recò nella stanza del commissario Haruno e lo trovò impegnato in una conversazione telefonica. Come lo vide fece un cenno di saluto e si sbrigò a terminare la conversazione.
- kabuto sta soggiornando in una cella da una settimana e continua a dire imprecazioni su te. – disse abbassando la cornetta senza nascondere una certa soddisfazione.
Sasuke però fece un verso di comprensione insicuro di quale reazione dovesse avere. Doveva sorridere?
Mi scusi commissario , posso ? –
Un agente dal’aria smarrita si era affacciato all’ufficio.
Si che c’è? –
Niente e che volevo sapere queste cose dove vanno… sono le scatole contenenti i dati di Kyo e le altre informazioni sul suo caso. –
Il commissario guardò per un attimo Sasuke, giusto il tempo di incrociare il suo sguardo inespressivo, poi si rivolse di nuovo verso l’agente.
il caso è stato archiviato. kyo è morto davanti ai nostri occhi. Chiudi quella scatola e archiviala come caso risolto. –
certo commissario! –
ah aspetta un secondo! –
? –
Per favore potresti distruggere questi fogli? Sono informazioni che ci hanno passato i servizi segreti ma ormai non servono più e vanno distrutte. –
Certo commissario! – disse e prese dalla mani del commissario dei fogli.
Sasuke intravide in mezzo ai documenti una foto di famiglia con un uomo biondo e alto, una donna dai capelli rossi e dal bel sorriso e al centro quello che doveva essere il loro figlio … Naruto…
Per un momento Sasuke guardò il commissario con espressione indecifrabile.
Sasuke senti avevo intenzione di andare… si insomma di andare a trovarlo … con Sakura anche … vuoi, vieni con noi? –
Fece un cenno con la testa. Non si scambiarono più una parola.
Quando Sakura entrò in macchina trovò già Sasuke seduto sul sedile posteriore mentre sua madre si posizionava sul sedile passeggeri. Gli sorrise composta prese a fissare il paesaggio fuori dal finestrino mentre la macchina partiva.
Sapevano tutti dove erano diretti e non servivano parole.
Il silenzio era diventato una costante senza la presenza di Naruto.
Si cominciava a vedere l’atmosfera pacata e silenziosa già da qualche metro prima di arrivare.
Prima ancora di scendere dalla macchina intravidero una figura dai capelli rosso fuoco.
Sasuke assotigliò gli occhi. Quel ragazzo continuava a non andargli a genio. Sakura lo salutò sorridente, sembrava ancora riconoscente per averla salvata.
Gaara fissò i due con indifferenza, con un’espressione scura in volto che non cambiò, ma si fermò per aspettarli e restare al passo con loro.
Era meglio andare tutti insieme da lui…
Cominciarono a comminare assorti fino al luogo in cui sapevano esserci Naruto, ignorando tutte le altre persone, in fondo ognuno era li per trovare un parente o un amico , ognuno assorto nei suoi pensieri.
Quando arrivarono a destinazione Gaara prese n mano la situazione e decise di aprire la porta.
La scena che si presentò davanti ai loro occhi fu indescrivibile.
Rimasero un momento a bocca aperta finchè non sentirono gli spintoni di una donna che premeva per passare che si mise davanti a loro e gridò a pieni polmoni:
Naruto brutto moccioso! che cosa diavolo pensi di fare? –
La voce di Tsunade risuonò nell’intero ospedale e fece tremare Naruto che tentò di farsi piccolo piccolo non potendo nascondere quello che stava facendo.
Con ancora il collare a tenergli il collo e bende qua e là, con una gamba tenuta ferma da una fasciatura stretta, Naruto era intento a crearsi una corda con delle lenzuola strappate per poter scappare dall’ospedale e fuggire dalla finestra.
I mugolii di spiegazione che tentò di dare alla figura imponente e gigantesca di Tsunade fecero scoppiare tutti in un’allegra risata, parecchio contagiosa anche per un musone come Sasuke.
Ci voleva ancora un po’ di tempo ma si sarebbe sistemato tutto.
FINE.
Spero che la fine non abbia fatto poi così schifo ma davvero è difficile rendere a parole una scena che hai in mente^^
Ringrazio quistis18, Shi_Angel e Yuko_chan
Ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia fra le seguite, le preferite e le ricordate.
Ringrazio chi ha letto e commentato i capitolo e chi ha solo letto senza lasciar traccia e chi ha deciso di aspettare questi mesi che ho smesso di scrivere.
Grazie davvero.
Devo approfittare qui anche per ringraziare chi continua a leggere e a commentare, oltre che a mette in un elenco, le mie shot su Naruto, la 001 e la 002 e probabilmente presto farò la 003^^ .
E per chi importa no, non finisce così questa storia continua diventando una AU a sfondo scolastico anche se ci saranno ovvi riferimenti a questa specie di prequel gigante.
Datemi il tempo di riordinare le idee e metto il primo capitolo della nuova storia.
Spero che continuerete a seguirmi e a starmi vicina.
Vi voglio bene.
Stacy.