Warcraft Legends V2 Volume 1

di Shala
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E dura non farsi dei Pregiudizi - Parte 1 ***
Capitolo 2: *** Notte e Sangue ***
Capitolo 3: *** O la borsa o la vita! ***
Capitolo 4: *** I segreti di Ulduar! ***



Capitolo 1
*** E dura non farsi dei Pregiudizi - Parte 1 ***


Lugubre e tetra era quella notte senza luna e stelle,una foschia putrida e pestilenziale ammorbava l’aria e circondava tutto ciò che si stagliava su quella terra morta,oscurità e silenzio dominavano sulla foresta senza vita. In lontananza,come un faro al di là del mare,i fuochi eterni della città fantasma ardevano arcani,proiettando la malvagità che al di là vi si celava su quella nebbia velenosa che come un manto verdastro celava agli occhi il cielo notturno.
Il tempo pareva non aver più cognizione,come se la stessa volontà di Nozdormu fosse stata cacciata come qualsiasi altra cosa di vivo ancor si celasse tra le ombre.
Portai una mano a coprire il muso,nauseato da quella piaga che si insediava sul corpo,sulle armi,sul ferro e sul cotone…quello non era un posto per i vivi,qualsiasi creatura vivente avesse provato a restarvi troppo a lungo sarebbe stata contaminata dalla follia,divenendo molto più simile a un Non-morto che a un vivente.
Scuoto energicamente le spalle nel vano tentativo di spolverarmi di dosso quella schifezza,sento il ferro della mia armatura strusciarsi contro il mio pelo,producendo un sinistro rumore di ferro battente.
Gli altri si voltano verso di me fissandomi con fare severo.
“Stupido bestione con le corna,vuoi farci scoprire?” mi ringhia dietro quel farabutto di uno stregone che ci fa da guida. Non gli rispondo,mi limito a scostare il capo scocciato,odio quel non-morto,anzi odio tutti i Forsaken…sempre non-morti sono,sempre generati da quel flagello che tanto ha contaminato la madre terra. Sento una mano poggiarsi sulla spalla,e in un secondo il mio amico orco è accanto a me,mentre lo stregone ha ripreso a muoversi seccato.
“Siamo tutti agitati,in fondo siamo in territorio nemico,non dargli colpa per il suo carattere acido!” mi mormora lo sciamano. Ne abbiamo passate tante assieme io e lui,quando il Signore della guerra Thrall gli ordinò di formare una piccola scorta per lo stregone inviato dalla signora di Undercity nelle oscure terre di Eastern Plaguelands,subito ha chiesto il mio aiuto.
La missione era piuttosto delicata,infiltrarsi nella città fantasma di Stratholme e raccogliere informazioni sui piani del flagello.
“Non è questo…”borbotto”…è che non i fido di lui,è un Non-morto esattamente come quelli che tra poco dovremo macellare prima che macellino noi!”
Lui mi guarda con occhio severo,posso capire cosa ora stia pensando.”L’alleanza ci dà battaglia ogni giorno da tempi immemorabili proprio a causa di questi sfacciati pregiudizi,non dovremo averne noi quando siamo i primi a criticare chi ne ha!”
Sono spiazzato…ha perfettamente ragione,e io non so come rispondergli. Quasi mi viene voglia di ringraziare lo stregone quando,proprio in quell’istante,si intromette nella nostra discussione.”Siamo arrivati!” ci dice semplicemente. Il suo tono è freddo e metallico…una voce sinistra,allenata a recitare oscuri incantesimi.
Mi soffermo ad ammirare il paesaggio artistico che ci si sovrappone dinnanzi. I cancelli di Stratholme,spalancati e decadenti si innalzano nella loro sinistra magnificenza! Un tempo quella doveva essere una città guerriera formidabile!
Ma ora era solo un’ombra di ciò che era,un fantasma corroso dalle fiamme eterne,popolato di morti che la infestavano. I giorni di gloria per quel luogo erano finiti per sempre,ma tra le sue strade si sarebbero presto svolte nuove battaglie.
Già pregusto il suono delle piccole ossa di quei gracili non-morti che i sfracassano contro il mio possente scudo,della carne che cadrà,dilaniata dalla mia ascia.
Comincio ad avviarmi verso il varco,dopotutto sono un guerriero,il mio compito è proprio quello di essere il muro contro cui gli attacchi nemici si infrangeranno. Lancio un’occhiata complice allo sciamano,sa cosa fare. Sino a che lui terrà in piedi me,noi vinceremo.
I miei allenati sensi da guerriero improvvisamente si mettono all’erta,sento lo scalpitare tanto familiare stivali pestare il pavimento,il raschiare delle armature contro i corpi dei portatori,lo stridio delle armi sguainate. Non c’è nemmeno bisogno che mi volti verso i miei compagni,che le porte della città brulicano di Zombie armati. Mi soffermo a fissare disgustato quella massa brulicante di carne morta e metallo,alcuni di loro sono mutilati,altri hanno tutti gli organi interni in bella vista,persino alcuni senza testa ci sono.
Slaccio rapidamente lo scudo dalla mia schiena e lo afferro saldamente con la mano sinistra,mentre la destra stringe l’impugnatura dell’ascia sul mio fianco.
Senza troppi complimenti mi getto contro quell’ammasso di burattini morbosi,la mia voce riecheggia nella zona forte e severa,mentre intono un canto di morte e di guerra.
Nemmeno il tempo di comprendere cosa sia successo,che già tre di quei guerrieri sono all’altro mondo…possano i loro spiriti riposare in pace. Sventolando lo scudo,colpisco altri due di loro fracassandogli il cranio. Ecco che un audace guerriero si fionda sul mio petto scoperto,ma io sono più rapido e gli taglio il collo con la lama della mia ascia.
Intanto noto con piacere che i due Troll si stanno dando da fare con gli archi e i pugnali da lancio,tenendomi lontani gli altri guerrieri in modo da impedirgli di colpirmi alle spalle.
Anche lo stregone ci sta dando dentro,qualsiasi nemico su cui poggia l’occhio finisce carbonizzato o in mille pezzi.
Improvvisamente sento qualcosa penetrare nella mia gamba destra,seguito da un qualcosa di caldo che comincia a percorrerla fino a cadere a terra. Chino il volto e la vedo,una freccia si è conficcata di una buona metà nella mia coscia. Non ci voleva,sento i miei sensi da guerriero venirmi meno…deve essere avvelenata.
Mi accascio a terra improvvisamente svuotato delle mie forze,vedo i nemici avvicinarsi pericolosamente a me,cerco di imporre al mio corpo di alzarsi,ma non ci riesco… i nemici sono a pochi passi da me quando un gigante di energia oscura e maligna si piazza tra me e gli abomini. Lo vedo alzare le sue mani artigliate,le sue braccia muscolose sono coperte da due grandi polsini in cotone variopinti,di tonalità dorate e verdi. Lo vedo calare le braccia sui nemici,facendo volare via ben cinque scheletri.
Lo sciamano è subito accanto,e in pochi istanti ha estratto la freccia dalla mia gamba e ha iniziato a rimuovere il veleno con la magia della madre terra. Mentre recupero piano piano le forze,mi volto a fissare lo stregone che silente osserva l’operato della sua creatura mentre lascia cadere a terra una gemma grigia che si frantuma a contatto con il suolo.
Riafferro con rinnovato vigore le mie armi ed eccomi a fianco del demone blu,colpendo i nemici con colpi d’ascia e scudo,anche i due Troll si sono uniti alla battaglia,prendendo alle spalle i nemici e sgozzandoli. Anche lo stregone si dà da fare,nonostante lo splendido operato della sua creatura, lo vedo lanciare incantesimi a ripetizione,e dalle se mani partono maledizioni,sfere oscure,fiamme infernali,piaghe mortali. In pochi attimi i nemici sono stati massacrati.
Ci fermiamo a riprendere fiato mentre i due Troll controllano i corpi dei nemici morti,in cerca di qualcosa di utile.
Con gesti goffi e affaticati,lo stregone si avvicina alla sua creatura,aiutandosi con il bastone a causa dell’enorme sforzo compiuto. Lo vedo alzare una mano verso il demone,mente mormora parole antiche e le stesse ombre che lo compongono cominciano a divorarlo per poi sparire completamente.
Mi avvicino finche non mi innalzo in tutta la mia altezza dinnanzi a lui,il quale mi osserva con occhi di sfida. ”Mi hai salvato la vita,sono in debito!” mi limito a dirgli.
Lui mi fissa con la sua solita espressione tipica degli incantatori,e sorpassandomi senza troppi complimenti mi risponde “Allora vedi di sopravvivere,e noi con te,guerriero!”

E inutile…per quanto continui a ripetermi che se continuo a pensarla in questo modo non sono altro che un ipocrita…non posso farci niente,è dura non farsi dei pregiudizi!






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Capitolo 2
*** Notte e Sangue ***





Calata ormai è la notte,tenebre e ombre avvolgono la materia,paura,incertezza,rischio costringono i cuori di coloro che impavidi marciano senza una meta.
Una notte senza pace,una notte senza ne luna ne stelle. Nessun sogno accompagna il sonno delle creature ma incubi! Demoni più antichi della stessa legione allungano i loro artigli verso la preda,pregustando il banchetto imminente.
Persino le creature che popolano il regno di Elune,madre della luna e portatrice della notte,giacciono coricate nei loro nidi,nelle loro case,nelle tane e nei buchi.
Ma questa … non è una notte per dormire!

Il silenzio regna sovrano,quasi impercettibile il rumore della pelle livida che carezza le piume dell’estremità della freccia. Celata dalle ombre,come parte di esse,silente l’elfa della notte si fonde con il paesaggio circostante pronta alla lotta.
Dolce e aggraziata la figura dalle sinuose forme procede il suo passo,lento e velato come un soffio di vento su una piuma. La pelle violacea si mimetizza,camaleontica,tra i colori della foresta, i seni alti e sodi si alzano e si abbassano ad ogni respiro profondo,seppur impercettibile. Trasparente è la ruda pelle che l’avvolge,trasparente nel celare una tale bellezza. Zirconi d’argento,felini e attenti scrutano ogni mutamento dell’ambiente,sete dei colori dello zaffiro ricadono sulle spalle,legate in una chioma velata.

Analizza il terreno come se ne conoscesse ogni curva,ogni forma,ogni minima conformazione. Come un predatore in cerca della sua preda,fende l’aria con lo sguardo,l’arco teso e pronto a incoccare la freccia,desiderosa di conficcarsi nel cuore dell’ennesimo nemico. Non conta che sia notte,non conta che egli sia vicino o lontano,non conta se sia armato o nudo … vederlo! Le bastava solo vederlo,e letale come una pantera,il dardo fatale si avrebbe penetrato la sua carne,le sue ossa,il suo cuore,la sua vita!
Una bellezza così perfetta,così letale … eppure così ingenua!

Tale pensiero popolava la mente della preda! Immobile,invisibile,celata nelle ombre alle spalle dell’ignara cacciatrice. Verdi zaffiri brillanti di magia,filigrane d’oro lasciate libere da ogni nastro, pelle lattea e morbida percorsa da fini tatuaggi tribali,curve sinuose e tentatrici,seni perfetti e immobili,un corpo perfetto,avvolto da sete pregiate e trasparenti,che provocanti esaltavano le forme dell’incantatrice.
Con impegno tratteneva la sua voce dolce e ipnotica dal ridere divertita,chi stava cacciando chi? Come quell’elfa della notte avrebbe potuto scovare la preda che si muoveva sfruttando le vie della magia? La giovane elfa del sangue si protese dal suo riparo per poter ammirare la sua inseguitrice. Un raggio di luna solitario oltrepassò le tenebre del cielo,rivelando la figlia di Elune al culmine della sua bellezza. La maga si concesse un breve istante per ammirare la bellezza della cacciatrice. Una bellezza per nulla sminuita dalla muscolatura lievemente scolpita in quella pelle fragile, così come una rosa,anche quell’aspetto fragile nascondeva le sue spine!

Pronunciando nella mente gli arcani testi,l’elfa del sangue si preparò a concludere la caccia. Un bagliore, che non passò inosservato all’inseguitrice,esplose dove prima vi era l’incantatrice,lasciando al suo posto il vuoto assoluto.
Fu un istante,il tempo stesso pareva essersi fermato,il cuore di entrambe perse un battito quando le sensuali forme dell’elfa del sangue,premettero sulla schiena nuda e vellutata della cacciatrice. Purtroppo per lei,non avrebbe mai saputo a chi appartenessero.
Un freddo mortale pervase il corpo violaceo dell’elfa della notte,la consapevolezza del mondo circostante venne meno,la percezione delle cosa si spense.
Lo sguardo di zaffiro dell’elfa del sangue ammirò estasiato quella bellezza racchiusa in quella bara di ghiaccio da lei creata.
Protese la mano accarezzando il freddo involucro che la separava dalla pelle morbida e carezzevole della sua preda. Immediatamente quella sensazione di freddo risalì dalla mano lungo tutto il braccio che l’incantatrice ritrasse d istinto.
Fissò ancora un istante la creatura imprigionata,non potendosi non chiedere come sarebbe stata la sua espressione se avesse potuto rendersi conto che stava per morire!
Potendo finalmente dar sfogo al ghigno che tanto a lungo aveva trattenuto,l’elfa del sangue pronunciò l’incantesimo…e infine energie arcane infransero in mille pezzi la bara di ghiaccio,e colei che essa avvolgeva.

Alla fine la preda era divenuto la predatrice.




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Capitolo 3
*** O la borsa o la vita! ***





O la borsa o la vita!


Mi chiamo Salforth,sono un umano e sono un ladro,un traditore,un assassino.
Sono nato in un piccolo villaggio poco distante da Stormwind quando ancora Lordaeron si ergeva gloriosa al centro dell’impero umano,quando ancora le energie magiche degli Elfi impregnavano il territorio segno della loro grandezza,quando gli orchi ancora erano rinchiusi nelle gabbie come animali da addomesticare.
Ero un bambino cupo e spesso evitato,avevo lunghi capelli neri e occhi verdi come solo le più preziose gemme di un tesoro nanico se ne poteva trovare. Andavo a scuola,ero uno dei pochi fortunati a poterci andare sebbene figlio di contadino. I miei genitori volevano che io un giorno potessi divenire un uomo importante,un nobile o magari un politico. A scuola ero snobbato da tutti,i ricconi mi stavano alla larga perché non facevo un bagno tutti i giorni,gli altri perché volevo fare sempre cose pericolose.

La prima volta che mi sporcai le mani di sangue…sangue vero,avevo solo sette anni! Lui era un bambino Biondo,con grandi occhi azzurri e un volto da imbranato. Era figlio di un ambasciatore di Lordaeon,e lo uccisi perché mi avevano pagato dieci bronzi per farlo. Lo seppellii nella foresta in modo che sembrasse che fossero gli avanzi lasciati da parte dai lupi e tornai a casa. Quello stesso giorno un gruppo di soldati venne a cercarmi,ma io non ero ancora li e quando li vidi da lontano decisi di scappare. I miei genitori furono giustiziati al posto mio,non sono mai andato alla loro tomba a trovarli. Io cambiai nome,mi trasferii tra le strade della città capitale e riuscii a sopravvivere rubando alcuni soldi alle ricche signore o chiedendo la carità ai viaggiatori.

Un giorno vidi un uomo avvolto da un grande mantello nero,portarne un altro in un vicolo. Li seguii e l’uomo dal mantello nero e il volto coperto tirò fuori dal nulla un coltello e lo affondò nella gola dell’altro,poi velocemente scappò. Io mi avvicinai all’uomo morto,frugai tra le sue tasche e ne trovai molte monete d’oro. Con quelle mi comprai dei vestiti decenti,così da sembrare un ragazzo ricco,poi mi diressi dal venditore di armi e comprai un pugnale con il manico a forma di drago. Con quello iniziai a minacciare molte signore per soldi,non riuscirono mai a prendermi.
Con i primi guadagni comprai un mantello così da non essere riconosciuto e potermi muovere anche di giorno,in poco tempo apparve una piccolissima taglia di pochi argenti sulla mia testa.
Dopo alcuni anni la mi taglia crebbe a una decine di ori,decisi di assoldare un gruppo di assassini perché uccidesse la guarnizione di soldati che era stata incaricata di trovarmi. Con ingegno e furbizia appena morti tutti i soldati,avvelenai gli assassini grazie a delle frecce avvelenate che gli avevo sottratto al nostro primo incontro.
Con i soldi trovati nelle tasche dei soldati e degli assassini,noleggiai un carro e trasportai i corpi degli assassini fino a Lordaeon dove incassai la taglia di cinquemila ori che pendeva sopra la loro testa. Con quella somma comprai un equipaggiamento da assassino e una spada da portare assieme al coltello,poi uccisi il venditore che era un ricercato per aver truffato il primo ministro,e con la sua taglia affittai una stanza in una locanda per cinque mesi.
Una sera arrivò un paladino per riposarsi la notte,sapevo che sul mercato nero c’era una taglia sulla sua testa,così di notte mi addentrai in camera sua ma lui mi scoprì. Per fortuna lui era mezzo addormentato e io più veloce,gli trafissi la gola con un coltello da cucina. Avevo 16 anni e avevo avuto la meglio su un paladino. La notte stessa portai il suo cadavere nei borghi cittadini e ricavai ben novemila ori per il suo cadavere. Con quei soldi corruppi dei soldati e feci incastrare il proprietario della locanda per la morte del paladino. I due soldati morirono alcuni giorni dopo,avvelenati.
Come premio per aver “scoperto” cosa era successo,mi è stata data in dono la locanda dell’oste. Poco tempo dopo ho sposato la figlia,una splendida ragazza dai capelli rossi e gli occhi castani,e un corpo sensuale e formoso. Avevo 18 anni.
Il nostro matrimonio è durato un anno,poi una sera l’ho drogata e l’ho venduta a dei mercanti di schiave. Poi vendetti la locanda. Con quei soldi assoldai un gruppo di mercenari per distruggere il mio villaggio. Dopo il massacro,guidai una guarnizione di soldati al loro rifugio e i mercenari furono sterminati. Guadagnai ben trentanovemila ori alla loro morte.
Con quei soldi mi sono unito a una gilda…con la quale sono riuscito a sopravvivere alla venuta del flagello e della legione.
Iniziata l’era della ricostruzione delle grandi città e il conflitto con l’orda si è riavviato,ho ucciso uno a uno tutti i miei compagni e ho venduto i loro corpi ad una gilda rivale. Ci ho guadagnato ben centotrentasettemila ori,e mi sono unito a una nuova gilda.
Oggi ho 34 anni,indosso vesti pregiate e armi magiche,i miei vecchi vestiti e la mia spada li ho bruciati,il mio coltello,il mio primo coltello l’ho seppellito al centro delle rovine del villaggio dove sono nato e che ho distrutti. Li ho incontrato un piccolo Non-morto,da vivo doveva essere un bambino,i capelli erano ancora biondi da ciò che rimaneva degli occhi,dovevano essere stati azzurri. Era la mia prima vittima! È strana l’ironia della vita,ma ero stato pagato proprio per uccidere quel piccolo non-morto…e il ciclo sarebbe ricominciato.



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Capitolo 4
*** I segreti di Ulduar! ***





Gloria all’Orda...Onore ai guerrieri caduti,con la speranza, un giorno, di morire degnamente trafitti dalle lame nemiche... canti di guerra, leggende senza tempo, storie che accompagnano i nostri cuccioli sino all’istante in cui essi divengono guerrieri,e scrivino poi loro...la propria storia! Fantasie senza tempo,onori inimmaginabili...questo narrano quelle storie...


Ma questo...




- Serrate i ranghi,ogni guerrieri sia affiancato da almeno altre quattro Braccia,avanzate uniti!Ricacciateli indietro! – Urla il generale alle nostre truppe d’assalto.
Orikor è un orco,un veterano delle guerre contro la legione e il flagello... un grande guerriero,un grande capo,un grande amico...Ed ora eccolo li,a dare ordini alle truppe per spezzare la lama di attacco delle forze nemiche ai confini dei Cancelli del tempio dei Creatori.
Barbari dalla pelle di roccia,nani dalle armature di ferro ghiacciato,abomini secolari ci caricano da ogni lato.
Ma noi resistiamo!


- Le porte sono conquistate capitano … carichiamo verso il cortile interno ora che non sono in grado di riorganizzarsi - Gli urlò io sebbene sia a pochi piedi di distanza da lui.
Lui mi rivolge un cenno di assenso,e con un gesto della mano invita le nostre truppe a penetrare nell’area interna alle mura. Un fiume di lame affilate e armature scintillanti si riversa all’interno creando un caos sconvolgente. Persino quei principini dell’alleanza si sono uniti alla carica... fanno la loro parte di baccano!
Possenti Tauren,feroci Orchi,Forsaken,troll,elfi,nani,uomini...un’ondata di furia che si scatena temeraria contro i difensori della fortezza. Cadono a centinaia mentre noi...noi resistiamo!
Ma la fine della battaglia si presenta ancora al di là dell’orizzonte dei nostri pensieri!
Oscuri corni all’orizzonte presagiscono il giungere di altri problemi! E non tardano molto ad arrivare!
Giganti di roccia e furia,macchine antiche eppure nuove ai nostri occhi,si fanno strada contro di noi schiacciando e bruciando,distruggendo e sparando...
Scorgo gli eserciti di Ironforge caricare con furia cieca le macchine bellicose,come a rivendicarne la proprietà. – COMBATTANO I NANI LE DIAVOLERIE DEI NANI! – Urla il Comandante – PENETRIAMO NELLA FORTEZZA,NESSUNO FACCIA PRIGIONIERI,OGNI NEMICO VIVO E UN AMICO MORTO RICORDATELO! – Ci urla già da lontano. Noi lo seguiamo senza esitare, percorriamo quell’augusta lastra di pietra sovrastata da torri di luce che la popolano come scacchi pronti a muovere battaglia. Nani meccanici e Golem di pietra ci sbarrano la strada,e le loro anime entrano a far parte della storia delle nostre armi. Le armature si infrangono contro le nostre Asce, le loro spade di spezzano contro i nostri scudi...ma noi avanziamo!
Creature divine nate dalla terra stessa ci si frappongono dinnanzi...fiamme che paiono provenire dalla fornace dei Titani,fasci di energia che non lasciano che cenere dei nemici che abbattono, famigli delle ombre giunti in difesa dei loro padroni ci si frappongono sulla nostra strada...ma noi proseguiamo!
Mi soffermo un istante a pensare quanti amici io abbia già perso...non lo so,davvero non lo so...ma per loro io continuo,per tutti coloro che sono anche fuori da questo inferno di cristallo,noi continuiamo ad avanzare!
Persio per un orco come mè,queste catacombe sono uno spettacolo unico e degno dei Creatori che hanno forgiato il mondo!
Volte celesti sono raccolte sui piedistalli d’oro massiccio,le pareti paiono di ghiaccio mentre vetrate variopinte e meravigliose raffiguranti i Creatori e il loro creato,mutano ogni istante mostrando i mille volti della grandezza dei Titani.



- I guardiani ci caricano!In guardia guerrieri,in guardia!!- Mi sorprendo a rammaricarmi di dover distogliere lo sguardo da quell’opera immensa e meravigliosa. Nuovi nemici ci si presentano dinnanzi...nuove creature celestiali,Dei immortali giunti sul mondo secoli orsono e oggi risvegliati.
I ranghi di ambedue gli eserciti perdono ogni minimo equilibrio militare,la stabilità delle nostre forze vhà al diavolo mentre ogni guerriero carica all’impazzata i protettori della volta celeste.
Tutt’intorno a me scorgo Tauren scontrarsi con le creature della loro stessa,acclamata, madre terra ; Gnomi e Nani schiacciati sotto altre diavolerie meccaniche; Umani,Elfi,Orchi folgorati dai fulmini e abbattuti dal gelo.
Poi un boato...la terra stessa pare desiderosa di esplodere. Difensori e Attaccanti paiono scordatisi della loro battaglia. Ovunque i guerrieri cercano di scappare al riparo dall’ira degli Dei. – Ripiegate all’esterno,ripiegate all’esterno! – Urlano i comandanti...nel frattempo la secolare dimora degli Dei comincia a crollare su se stessa...





E bello poter respirare nuovamente la fredda aria del nord! La terra ancora e percorsa dalle convulsioni del male celato sotto di essa. Gli eserciti di Orda e Alleanza si stanno riorganizzando nel cortile esterno;i guardiani a quanto pare cercano inutilmente di fermare il delirio stesso del mondo...in vano a quanto pare.
Le gigantesche porte alle nostre spalle sono sparite,seppellite dal cumolo di macerie caduto dalle montagne durante il terremoto. Siamo in trappola!
Le truppe cercano di risistemare i ranghi,fino a quando...eccoli apparire dal nulla!
Orrori sconosciuti...o meglio,dimenticati...risalgono la superficie e la tanto bramata libertà. I carcerieri sono oramai morti e la prigione stà cessando di esistere. Ora comprendo...ora posso vedere,posso provare,posso sentire ls follia che serpeggiava sotto il tempio...un’ombra maligna che brama la libertà...solo ora comprendo quanto siamo stati sciocchi...
-Ci siamo compagni … Urla il nostro comandante in un ultimo,disperato, tentativo di ristabilire l’ordine delle truppe. - ...è giunta l’ora di scrivere la parola fine alle nostre storie!...- In questo momento queste sue parole suonano come una premonizione non troppo lontana dall’avverarsi. – Solo perché la nostra fine è imminente non dobbiamo dimenticare,non dobbiamo scordare il nostro compito … per la gloria dell’Orda! – Innalza la sua Ascia in cielo come per farsi ben vedere da ogni soldato li presente. E noi tutti alziamo le nostre, in un impeto di forza,urlando e imprecando il nostro ultimo momento di gloria. – La morte ci attende! Possano gli spiriti accompagnarvi verso la dimora dei vostri antenati! – Stringo ancora più forte l’impugnatura della mia arma,tanto che le nocche delle mie mani pare stiano perdendo il colore verde acceso tipico della nostra razza,divenendo quasi bianche! – Carica!!!! – E come un solo individuo ci scagliamo contro la nostra fine,dimenando e scalciando, urlando e massacrando. Un’entità più oscura e imponente delle altre appare improvvisamente dalle rovine della prigione. Occhi gialli e ripugnanti, una corazza d’acciaio come pelle e un aspetto da crostaceo. Con le sue chele inizia a fare scempio delle vite dei nostri compagni. Scorgo il comandante correre verso di lui urlando,l’Ascia stretta tra le mani. Accade tutto in un istante...il comandante evita un’affondo della creatura e con un salto incredibile,si scaglia contro la sua brutta faccia. E come se avesse messo le ali ai piedi. L’arma si infrange nel cranio del mostro con un suono acuto e metallico,penetrando la carne e l’osso,conficcandosi nel sistema nervoso di quell’essere. Ma invece di morire,il maledetto comincia a muoversi convulsivamente ,cercando di scagliare lontano il comandante. – ABBATTETELO1ABBATTETELO!- Ci urla,mantenendo la sua posizione. Gli lanciamo tutto quello che possiamo,Frecce,Pietre,Fuochi..li copiamo entrambi con furia Cieca sino a quando l’abominio non cade a terra morto.
In quell’istante la terra riprende a tremare...e infine...





Ognuno ha idee differenti su come possa essere la morte...c’è chi la definisce come una creatura ammantata che brandisce un’infame falce tra le mani;chi come una donna bellissima e Ceca...ma io ora posso vederla per quello che è veramente...
Un orrore senza tempo,imponente quanto la sua stessa prigione,fauci gigantesche pronte a divorare il mondo stesso,la pelle verde e puntinata da altre centinaia di bocche azzannatrici.Questo è il mostro che è la vera morte!
Infidi tentacoli si innalzano come gigantesche colonne portanti da terra,schiacciando e frantumando,stritolando e tranciando...Questa è la nostra fine...
Il mio ultimo pensiero và a tutti quelli ancora in vita,al di là di quelle mura cadute...chissà se scriveranno delle canzoni su quanto è successo qui. Venite tutti,udite la storia dell’assalto del tempio degli Dei e della morte dei valorosi che hanno affrontato un Dio,e sono stati massacrati dai mostri della terra...non credo lo faranno.
Uno di quei tentacoli mi afferra,avvolgendomi il torace,e con un movimento secco mi spezza in due il corpo. Poi mi getta via come la spazzatura che sono dinnanzi al Dio. La morte stata quasi immediata,eppure prima di lasciare il mio mondo...il mio amato mondo...ho potuto chiaramente avvertire i guardiani rimettere le catene al prigioniero,e in un modo o nell’altro ricondurlo nella sua cella.
Chissà cosa succederà ora. La prigione deve essere ricostruita e il mondo non è più al sicuro come prima...perchè i Segreti di Ulduar gli sono stati svelati!




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