Zexion, Demyx e il tesoro perduto

di vul95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap.5 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


-Che

Zexion, Demyx e il tesoro perduto

Cap.1

 

-Che? No, no, scordatevelo- Demyx scuoteva la testa, seriamente intenzionato a rimanere sulle sue –Io rimango qui- si impuntò incrociando le braccia al petto e sedendosi su una delle poltroncine bianche della stanza.

-Demyx, non servissi non te lo chiederei. Ma, ops, guarda caso non è una richiesta, ma un ordine. E da parte del superiore. Non so, vuoi farti un paio di giornate all’aperto oppure preferisci essere punito a dovere!?- Saix lo fissava con i suoi occhi felini, parlando pacatamente, senza alterarsi. I capelli blu gli ricadevano ordinatamente sulle spalle.

-Ma perché proprio io?- si lamentò il biondino, prossimo alle lacrime, mettendo il broncio.

-Vediamo, ehm…Nuovo mondo. Isola. Mare intorno all’isola. Ci servi tu, perché di certo il numero VI non può crearsi l’illusione di una barca e navigare tutto contento- spiegò il numero VII.

-Ah, vado con Zexion?- gia che il Notturno Melodico fosse passato dal dovrei andare al vado, era una buona cosa. Cominciò a riconsiderare la proposta –Bhe, non basta un varco oscuro? E poi è un po’ d’acqua, non vorrai mica dire che…-

-Non sa nuotare, Demyx- chiaro, conciso.

-Ah- non sapeva nuotare. Zexion, membro fondatore, numero VI dell’Organizzazione XIII, non sapeva nuotare. Si trattenne dallo scoppiare a ridere –Capisco…- fosse stata un’impresa facile…

-Ora, per evitare che affoghi, vuoi andare con lui in quell’isola si o no!?- perché, poteva affogare? Poteva davvero correre un rischio del genere? Demyx si irrigidì. Gli veniva spontaneo, preoccuparsi per gli altri. Sempre che provare preoccupazione fosse una cosa normale, per un nessuno.

Annuì, incerto.

Era per evitare che un povero nessuno affogasse. Avrebbe sopportato il supplizio.

-Quanto durerebbe la cosa?- chiese un po’ più interessato. Il Mago che danza sulla Luna sorrise lievemente, vittorioso –Non più di un paio di giorni.- sospirò –Capiscimi, Xaldin, Xigbar e Lexaeus sono in missione; Vexen meglio evitare; il Superiore al momento non è in grado di fare una cosa del genere…- “Certo, troppo impegnato a guardare il grande cuore” pensò Demyx amareggiato –Axel e Larxene stanno svolgendo delle ricerche, e Marluxia…Marluxia è meglio non disturbarlo. Si sta preparando per un nuovo incarico, a Crepuscopoli- spiegò il ragazzo con la cicatrice, spostandosi un ciuffo di capelli ribelli da davanti gli occhi –E’ una missione importante, Demyx. Potrebbe dare una svolta decisiva a questo- si guardò intorno per confermare le sue parole.

Il biondino annuì ancora.

-Ci vediamo tra un paio d’ore per chiarire i dettagli. Zexion gia sa tutto.- il numero VII si girò –A dopo, numero IX- e detto questo andò via.

 

Una missione con Demyx.

Sarebbe stata una cosa abbastanza estenuante. Perché oltre a portare a termine la missione, avrebbe dovuto anche badare a quel ragazzo iperattivo che non riusciva a stare mai fermo.

Sospirò, rassegnato. Tanto valeva muoversi e terminare in fretta.

Era una missione importante, non poteva sbagliare.

Anche se, non riusciva proprio a capirlo, per quale motivo Demyx doveva andare con lui? Insomma, lui era Zexion, un membro fondatore. Ed era anche abbastanza potente. Non poteva andare da solo? Demyx non poteva capire la gravità della situazione: se avessero portato a termine quell’incarico, riottenere un cuore sarebbe stato più semplice.

Ah! Lo sapeva il perché. Dannata incapacità di nuotare!

Non era colpa sua se aveva paura anche solo di entrare nella vasca da bagno! Che ci poteva fare, se dentro l’acqua era totalmente impedito e riusciva solo a schiaffeggiarla, dimenandosi come un pazzo!?

D’altronde, Lexaeus aveva problemi a comunicare. Ma a lui non mettevano un supporto.

Scosse la testa. Demyx? Supporto!?

Ah, si, quella si che era bella.

Entrò nella Sala Grigia psicologicamente provato, mentre tentava di trovare una risposta a quelle domande, che vennero bruscamente interrotte dalla voce di Saix –Si chiama Isola che non c’è- spiegava al Notturno Melodico, che sembrava seriamente interessato, mentre piegava il capo in segno di saluto al suo superiore –Dovete trovare questo- porse al numero VI, che intanto aveva ricambiato il saluto con uno stesso cenno del capo, un foglio di carta, dove spiccava vivace l’immagine di uno specchio dalle ornature dorate –Dicono sia in grado di esaudire desideri- nonostante Zexion sapesse che fosse una cosa da prendere sul serio, non riuscì a non sorridere sarcastico. Uno specchio che esaudisce desideri…davvero assurdo.

-Il vostro compito è quello di cercarlo, trovarlo, e portarlo qui. Non azzardatevi ad esprimere nulla, mi raccomando- il Mago che Danza sulla Luna si rivolse al biondino, che fissava l’immagine incerto.

Dai suoi occhi trasparivano perplessità e malcelato entusiasmo. Per lui era così facile, farsi trasportare da quei racconti, si ritrovo a pensare Zexion tra sé e sé, mentre guardava la mano del compagno stringere il foglio.

Il suo ragionamento venne stroncato nuovamente dalla calda voce del numero VII –L’isola è inesplorata. Non sappiamo nulla. Nemmeno cosa potrebbe esserci. La paura di Vexen è che ci siano specie di Heartless a noi sconosciute- ah, che assurdità. Gli Heartless con gli emblemi, li avevano creati loro. Come potevano essere a loro sconosciuti!? –Abbiamo un solo indizio, per trovare lo specchio- ammise continuando il ragazzo –Una vecchia leggenda del luogo.-

-Fammi indovinare, fate- Zexion si lasciò scappare nuovamente un sorrisetto, che Saix notò con disappunto –Esatto, fate. Vedo che ti sei documentato, Zexion.- che insolenza. Rivolgersi così ad un superiore –Quindi, lo specchio è…A misura di fata- non poteva negarlo, Saix era imbarazzato da quella storia. Erano davvero così disperati da dover ricorrere a leggende su fate, folletti ed animali parlanti, per riottenere un cuore?

Demyx, che se ne era stato in silenzio per tutto quel tempo, alzò lo sguardo sui suoi compagni e sorrise contento –Quindi dobbiamo rimpicciolirci?- rise, con la sua voce cristallina.

Deduzione stupida, ma purtroppo vera. Grandi come erano non erano in grado di trovare un oggetto grande quanto un rubino di piccole dimensioni.

Saix arrossì dalla vergogna. O meglio, simulò, vergogna –Una cosa del genere. Vexen ha messo appunto un dispositivo…- tirò fuori un piccolo anello, un cerchio perfetto, di colore metallico. Sopra svettavano due minuscoli bottoncini. Uno rosso, ed uno verde.

-Ok! Si, quello verde ci fa diventare piccoli, quello rosso ci fa diventare normali! Nei film è sempre così!- Demyx sorrise soddisfatto, tentando di premere uno dei due bottoni. Saix gli tolse il piccolo oggetto da sotto al naso –No, è il contrario. Il rosso vi fa diventare piccoli, il verde grandi- sospirò il numero VII allo sguardo abbattuto del biondino.

Zexion fissò il ragazzo con la cicatrice perplesso. Molto, perplesso –Bene.- aveva scordato le fate, le leggende, le isole e i folletti.

Un solo pensiero, si stava facendo largo nella sua mente.

Acqua. Acqua, acqua, acqua e solo acqua.

Se lui diventava più piccolo, voleva dire che l’acqua diventava di più. E che quindi…Scrollò le spalle e scosse la testa, terrorizzato al sol pensiero.

-Tranquillo, Zexy, ci penso io a non farti affogare- sorrise ben poco rassicurante il numero IX, provocando la rabbia del numero VI –Io non…- se non fosse stato per Saix che prontamente gli aveva messo in mano il piccolo oggetto inventato da Vexen, Demyx non sarebbe finito troppo bene –Credo sia ora che voi partiate. Prima trovate quello specchio, meglio è.- spiegò, allungando un braccio e aprendo un varco oscuro con la mano guantata.

Zexion annuì, seguito dal biondino, che senza pensarci spinse il compagno dentro il passaggio, riuscendo ad udire appena il “Zexion ti spiegherà meglio” del numero VII.

 

Le nere spire del varco comparirono nel nuovo mondo.

Un’isola, completamente circondata dal mare, verde e rigogliosa si stagliava davanti agli occhi di Demyx e Zexion –Wow! Bella!- esclamò il biondino guardandosi attorno, affascinato –Ma, ehm…Zexion, non credi che…-

-Acqua! ACQUA!- il numero VI era sorretto dal Notturno Melodico, che lo teneva in braccio mentre si dimenava, indicando l’acqua pulita del mare che li circondava –Z-Zexy…- mormorò perplesso, aumentando la presa sul corpo del membro fondatore, che continuava ad agitarsi “Calmo, Zexion, calmo…” si ripeteva questo senza successo, mentre si aggrappava al collo di Demyx –Zexy, siamo…-

-Non mi lasciare! Non ci pensare nean…- il biondino allargò le braccia, facendo cadere il ragazzo dai capelli grigio-viola con un tonfo per terra –…Sulla terraferma- terminò con un sospiro.

-Ahi! Ma com…eh!?- Zexion si guardò intorno. Effettivamente, erano sulla terraferma –Ah. Si, terraferma- biascicò, rialzandosi in piedi. Se avesse avuto un cuore, avrebbe senza dubbio provato imbarazzo. Tanto, imbarazzo.

Borbottò qualcosa come un “Su, muoviamoci a trovare quello specchio”, mentre Demyx ridacchiava sotto ai baffi della sua espressione stralunata.

-Si si, certo, ma…Da dove cominciamo a cercare?- chiese perplesso al compagno.

Ehm…Si, quello era un problema.

 

*

 

Bene bene bene ù.ù

Dato che non sclero abbastanza, ho deciso di scrivere questa fic.

Tranquilli, non durerà più di 5 capitoli xDD

Perché questa fic? Bhè, è semplice: guardare Trilli fa male. Fa seriamente, male.

Specialmente ad una come me xDD

Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo^^

 

Greta.

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Dirigiti a nord, oltre l’Isola che non c’è,

Dirigiti a nord, oltre l’Isola che non c’è,

Finchè un’altra isola lontana non vedrai di fronte a te,

Ti sei perduto, ma non sei solo,

l’arco di pietra guiderà il volo,

Se il nordico crinale dell’isola vorrai attraversare,

c’è un pedaggio, al vecchio ponte dei troll, che dovrai pagare,

Alla fine del viaggio l’asse calcherai,

della nave che affondò, ma non affondò mai.

Un desiderio è ancora là,

e un giorno diventerà realtà.

 

Zexion recitò le parole a memoria e ad occhi chiusi, sotto lo sguardo ammirato di Demyx, che lo osservava estasiato –E questa cos’è?- chiese, curioso.

Il numero VI gli lanciò un’occhiata esasperata, poi cominciò a spiegare –Sono riuscito a trovare questa leggenda in un libro della biblioteca del castello. E’ un punto di partenza per trovare lo specchio…Almeno spero.- sospirò.

-Come in una caccia al tesoro!- gridò eccitato il biondino, con una nuova luce neglio occhi.

Zexion si chiese come fosse possibile vhe il Notturno Melodico riuscisse a simulare così bene dei sentimenti. A volte poteva sembrare anche reale, ciò che simulava; lui non ci riusciva, rimaneva spesso apatico, come la faccia di una bambola adagiata su un comò da tantissimo tempo.

-Allora, dobbiamo andare a nord, ora…- Demyx corrugò la fronte, poi lanciò un veloce sguardo al compagno –Zex, dobbiamo attraversare il mare, per arrivare all’altra isola.- mormorò preoccupato allo sguardo stralunato di Zexion, che era indietreggiato leggermente, scuotendo la testa –No, no, scordatelo- biascicò deglutendo a vuoto e spostando rapidamente lo sguardo dal mare al numero IX, dal mare al numero IX, in preda al panico.

-Zex, è una missione importante, ricordi…?- Demyx piegò lievemente la testa di lato, avvicinandosi al ragazzo dai capelli indaco, il quale prontamente scacciò via la mano che il biondino gli stava offrendo.

Che vergogna, pensò, ansimando. Era solo acqua, non poteva dimostrarsi così debole di fronte a un suo sottoposto!!

Non fece in tempo a finire di pensare, che si ritrovò a un metro da terra, ben sorretto dalle braccia del Notturno Melodico, il quale si muoveva di buon passo verso la riva del mare, non tanto lontana da quello spazio verdeggiante.

-Mettimi subito giu!- gridò Zexion, agitando goffamente le gambe.

Demyx scosse la testa –Zex...- sembrò pensarci su, poi scosse la testa –Dobbiamo muoverci, sennò Saix si arrabbia- sorrise innocente, mentre le sue scarpe nere venivano bagnate dall’acqua salata del mare. Se le tolse, rimanendo a piedi nudi, e avanzò dentro quell’enorme pozza azzurra.

-Demyx, per favore, prima che mi arrabbi seriamente, fammi scendere!!- sbraitò il numero VI che, contrariamente alle sue parole, si era aggrappato al collo del compagno. Quest’ultimo lo guardò come per dire “non puoi arrabbiarti” e continuò ad andare avanti.

Zexion piegò il capo, rassegnato. Gli prudeva il petto.

I piedi di Demyx cominciarono a velocizzarsi, mentre, invece di affondare, rimanevano a pelo d’acqua –Reggiti forte!- esclamò, per poi cominciare a correre, seguito dalle grida di Zexion.

 

-Brutto idiota!- Zexion puntò il dito contro il numero IX –Potevi ammazzarci, lo sai!?- gridò. Si accorse che sapeva simulare la rabbia in modo impeccabile.

-Zex, ma siamo arrivati!- Demyx allargò le braccia, come a dimostrare quanto aveva detto, e in effetti era vero: un’isola leggermente più piccola dell’altra, sempre ricca di vegetazione ed animali, si stendeva di fronte a loro, e sullo sfondo svettava un enorme arco di pietra grigia.

-…- Zexion rimase un attimo in silenzio, valutando la situazione -…Dove hai imparato a camminare sull’acqua?- chiese.

Il Notturno Melodico si strinse nelle spalle –Era la prima volta che lo facevo.- sorrise innocentemente.

-…COSA!?- aveva rischiato di affogare perché Demyx non aveva mai provato una tecnica di quella portata. Aveva rischiato di affogare perché Demyx non aveva mai provato una tecnica di quella portata!! –Demyx...- lo fissò malissimo –Cos’è, mi prendi in giro?-

Il numero IX scosse la testa, sincero –Voglio finire presto questa missione, così sarai contento!- regalò al ragazzo dai capelli scuri uno dei suoi meravigliosi sorrisi.

Ma quest’ultimo non la prese bene –Io non provo gioia. O felicità. Nemmeno tu. Non serve fingere, di fronte ad un tuo simile. Noi non proviamo, Demyx.- se avesse avuto un cuore, quelle parole lo avrebbero colpito talmente forte da togliergli il respiro.

Zexion alzò il mento e fece qualche passo in avanti –Non voglio essere in squadra con un pazzo iperattivo senza un minimo di buonsenso.- gli dava le spalle –Io procedo da solo, tu fai come ti pare- e si incamminò.

-Ma, Zex…-

-Mi chiamo Zexion. E sono un tuo superiore, non devi mancarmi di rispetto!- ringhiò, voltandosi di scatto e incrociando i suoi occhi scuri con quelli acquamarina del compagno, il quale abbassò la testa, dispiaciuto.

Quando la rialzò, Zexion non c’era più.

 

Non sarebbe tornato a casa. Insomma, Zexion rischiava di affogare ogni minuto che passava, non poteva di certo lasciarlo solo su quell’isola!

E poi, era troppo chiuso a riccio. Era vero, erano Nessuno. Però… Non avere un cuore significa non provare qualsiasi sentimento, nemmeno la rabbia che il numero VI aveva provato qualche minuto prima.

Ma forse aveva solo finto…?

Ah, non ci capiva proprio niente di tutta quella storia sui cuori e sulle anime.

Perché a lui, quando era in compagnia del numero VI, capitava spesso di sentirsi contento. Sentiva uno strano calore pervadergli il petto, e gli veniva da sorridere.

Demyx non fingeva.

E non fingeva nemmeno in quell’occasione: si era fatto buio, e tutt’intorno a lui si udivano rumori agghiaccianti. E non riusciva a capire dove stesse andando.

Sarebbe probabilmente inciampato su un intricato cunicolo di rametti alto circa mezzo metro, se un gruppo di lucciole non fosse passato in quel momento facendoglielo notare.

Incuriosito, si abbassò per analizzarlo meglio, ma venne preso d’assalto da due figuri che gli arrivavano si e no al ginocchio.

Cadde malamente all’indietro –Fermo tu!- una vocina stridula gli perforò le orecchie –Da qui non si passa, straniero!- si aggiunse una voce più bassa, quasi baritonale, che aggravò ancor di più la situazione del suo apparato uditivo.

-Argh…- biascicò tentando di scollarsi di dosso quei due…esseri?

Uno basso e tarchiato, l’altro leggermente più altro e longilineo. Dalla pelle olivastra, tendente al marroncino sbiadito, e con grandi occhioni neri che parevano perforare tutto ciò che osservavano.

Vestiti in modo improponibile, Demyx arrivò a capire che si trattasse dei troll di cui parlava la leggenda. E che quindi quel labirinto di legnetti e rami secchi era il percorso giusto da seguire.

-Ragazzi, parliamone con calm…- una raffica di pugni e calci totalmente innocui si abbattè sul biondo, che tentava di liberarsi dalla presa dei due troll.

-Il passaggio è chiuso. Dietrofront!- urlò quello basso.

-Ma devo passare!- piagnucolò Demyx, dimenandosi per tentare di liberarsi –Devo arrivare alla nave!- e, al tentativo di resistenza dei due assalitori, evocò il Sitar, colpendoli con un getto d’acqua che li fece barcollare all’indietro.

Il troll più alto inciampò su una pietra, e cadde malamente addosso al compagno, trascinandolo con sé lungo disteso per terra.

Demyx si rialzò un po’ intontito, facendo sparire la sua adorata arma.

Sospirò, dirigendosi verso i due poveri troll, che erano svenuti, e gli sventolò di fronte al volto una mano, per assicurarsi che non fossero svegli –Cavolo, per un pochino d’acqua…- perplesso, estrasse dalla tasca il piccolo anellino argentato che Saix aveva dato a lui e Zexion e se lo infilò al dito.

Si, credo vi siate persi qualche pezzo, nevvero?

Eravamo rimasto che l’anello lo aveva Zexion.

Però Demyx, durante la traversata del mare, per paura che il piccolo oggetto cadesse in acqua, lo aveva preso dalla tasca del compagno e lo aveva riposto nella sua, per evitare qualsiasi inconveniente.

Quindi Demyx, invaso da una strana eccitazione, premette il pulsante rosso.

 

*

 

-T’oh, che male…- i troll si tirarono su a fatica, barcollando.

-Tutto bene, amico?- domandò quello più basso al compagno, aiutandolo a tenersi in piedi.

-La mia testa…- biascicò per tutta risposta quello, tenendosi il capo.

-Ehm…- l’attenzione dei due venne attirata da un figuro alto e snello, coperto da una tunica scura, che altri non era che Zexion.

-Intruso!!- sbottò uno dei troll, zompandogli addosso.

Ma il ragazzo dai capelli scuri evitò l’esserino, che cadde a faccia in avanti, come il suo compagno, che ritentò l’impresa di acchiapparlo.

-Non puoi passare!- gracchiarono, tentando di afferrare il numero VI.

Spostandosi agilmente, il Burattinaio Mascherato evocò il Lexicon, svanendo immediatamente agli occhi dei troll.

-…Sparito…- mugolò allibito quello alto, indicando come in trance il punto in cui prima si trovava il ragazzo.

-…- il troll basso, invece, si guardò intorno -…Meno lavoro, fratello.- rassicurò il compagno -…Io vado a farmi una dormita.- e così dicendo si sistemò sotto un albero lì vicino, e poco dopo venne raggiunto dall’altro.

“Perfetto…” Zexion si gustò la scena, complimentandosi da solo per la sua efficienza. Molto probabilmente Demyx non era nemmeno a metà strada, si ritrovò a pensare. “Bene, ora devo solo infilare l’anello e…Oh…Oh no…No no…” cominciò a dimenarsi, cercando nelle tasche della tunica il piccolo oggetto, che ovviamente non trovò.

“Dannazione! Ma dove…” la traversata con Demyx. Come un lampo a ciel sereno, Zexion trovò la risposta “Sarà caduto n-nell’acqua…” rabbrividì al solo pensare a quel piccolo anello sperduto nei meandri più remoti e profondi degli abissi.

“Tutta colpa di Demyx!” sbraito dentro di sé, maledicendo il numero IX, Xemnas che se ne era uscito con quella missione, e Saix che gliel’aveva affidata “Tutta colpa sua!” senza che se ne accorgesse, il Lexicon gli scivolò di mano, cadendo a terra.

-Ohi, hai sentito?- il troll più alto si alzò da sotto l’albero, scrutando in lontananza.

-Ehi, è lo straniero di prima!- tuonò l’altro, alzandosi e cominciando a correre verso Zexion.

-No…No no no no!- il numero VI raccolse in tutta fretta il suo libro e cominciò a correre, inseguito dai troll.

L’unica cosa che gli rimaneva da fare, era seguire il passaggio di rami dall’esterno, prima o poi sarebbe sbucato fuori dalla foresta. Perciò, armato di tutta la forza fisica che aveva (quindi, ben poca) si inoltrò nel fitto del bosco, con le urla dei due troll che lo inseguivano alle calcagna.

 

*

 

Ed ecco il secondo capitolo dello sclero!

Si, lo so, scelta infelice quella di farli litigare gia al secondo capitolo, ma ciò serve per scopi ben più alti, muahahahah xDD!!

Povero Zexion, in ogni mia fic, è sempre lui quello a cui va tutto storto xDD Forse perché a Demyx è impossibile che qualcosa vada storto xD E’ una cosa naturale xDD

Bene, ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno letto, Lusty (*O* Grazie *O*) che ha messo la fic tra le seguite, e chi ha recensisto*^*:

 

Tikal: Mi trovo d’accordo con te… E’ davvero difficile vedere quei due (adorabili, meravigliosi) ragazzi in situazioni diverse dal fluff ò-ò Si, anche io penso sia per via di Demyx xDD Povero Zexion, che deve sempre badare a lui… (anche se secondo me…mmm, sotto sotto gli fa piacere…xDD).

Per quanto riguarda Trilli…Si, fa davvero taanto male O.o E’ pericolosa!! xDD E anche io mi faccio i filmini mentali sui pairing che mi piacciono *^* E mi piace *O* xDD

Mi fa davvero piacere che la fic ti piaccia, e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto^^

 

Lusty: Ciao*^* No! Le Winx no, ti prego xDD!! Mi guardo tutto Winnie The Pooh, ma le Winx no xDD!!

Finalmente ho trovato qualcuno che adora la Zemyx ai miei livelli *ç* Sono ossessivo-compulsiva se si tratta di quei due ragassuoli *çç*!! Sono perfetti insieme *^^*!!

Ce lo vedevo troppo bene Zexion che ha paura dell’acqua xDD E poi, quale miglior paura per farlo avvicinare a Demyx che oh! Guarda caso con l’acqua ci sa fare… *andata xDD*

Spero che la trama non deludi le tue aspettative*O* e che continuerai a seguirmi >.

Grazie mille per la recensione^^

 

Grazie a ancora a tutti >.<

 

Greta

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


Spiaggia

Spiaggia.

Metri e metri di fina, gialla sabbia.

Gli occhi di Demyx non riuscivano a scorgere nient’altro che questo. Niente navi, niente ponti, niente pezzi di legno…Solo sabbia.

Si era allontanato parecchio dalla foresta, e la voglia di tornarci, con quel fresco e quella vegetazione, era molta.

Ma purtroppo aveva una missione, quindi doveva sopportare il sole cocente, e trovare quella stramaledettissima bagnarola che custodiva lo specchio.

Aveva seguito l’intricato percorso di rametti, mettendoci tre ore buone, ed era sbucato su quella spiaggia enorme. Si era incamminato circa un’ora prima, ed era esausto.

All’improvviso, un urlo disumano lo fece sussultare –Dannazione! Dannazione, dannazione, dannazione!- poi, un piede.

Si, un piede. A qualche millimetro dal suo naso.

Un piede enorme.

-Oh mammina…-

 

 

-Ehi, amico, lo vedi?-

-…No, non lo vedo…- il troll basso batté un pugno contro la corteccia ruvida di un albero –L’abbiamo perso, fratello!- chinò il capo, dispiaciuto.

-Oh…- il compagno lo imitò. Poi, alzò lo sguardo -…Bhè, che si fa?-

-…- l’altro lo guardò -…Beh, io avrei un certo languorino… Che ne dici di uno spuntino?- sorrise sdentato.

-Funghi selvatici?- chiese speranzoso il troll alto.

-Ci sto!- e tenendosi per mano, tornarono indietro.

-… Uh…- da dietro un albero dal tronco largo uscì Zexion, che con un sospiro di sollievo, si sistemò la tunica -…Scampato pericolo.- sorrise trionfante, voltandosi poi verso l’ultimo tratto di bosco che doveva fare per arrivare alla spiaggia.

Mosso il primo passo, inciampò malamente su una piccola roccia seminascosta dalle foglie giallognole cadute dagli arbusti vicini, e finì irrimediabilmente a faccia in avanti, lasciando il Lexicon, che gli scivolò di mano andando a sbattere contro un alberello alquanto fragile dove, oh!, era attaccato un alveare di modeste dimensioni.

Imprecando in tutti i modi che conosceva, e lasciando da parte il suo solito lato razionale, si rialzò, barcollando, e raccogliendo il suo adorato libro, pulendolo dalla terra e dalle foglie.

Tenendosi la testa dolorante, mosse un passo, ma un rumore tutto fuorchè rassicurante, lo fece voltare. Lentamente.

Un singulto disperato, mentre cominciava a correre, di nuovo, verso la spiaggia, inseguito da uno sciame di api impazzite.

-Dannazione!- con un balzo saltò l’ultimo masso prima di atterrare di ginocchia sulla sabbia dorata –Dannazione, dannazione, dannazione!- era arrivato. Salvo, e senza punture in posti poco piacevoli.

Colpa di Demyx, tutta colpa sua, continuava a pensare, distrutto.

Aveva anche la gola secca. E di certo l’acqua del mare non era la soluzione migliore per placare la sete.

“Basta lamentarsi” doveva trovare la nave, lo specchio, e tornare a casa. Era gia il secondo giorno che sostava su quell’isola, e l’isolamento cominciava a diventare insopportabile.

Di nuovo in piedi, quindi, si guardò intorno, senza scorgere nulla he somigliasse minimamente ad una zattera un po’ troppo cresciuta.

Quindi puntò verso un orizzonte poco definito e si mosse verso quello, affondando i piedi nella sabbia bollente, un po’ affaticato.

-Oh mammina!-

-Mh?- aveva sentito una voce. Era sicuro. O era una voce, o un’allucinazione.

Cominciava a diventare pazzo.

-Aah! Stai attento!- no, era una voce, diamine! Ed era…Sotto di lui?

Cautamente abbassò lo sguardo, socchiudendo gli occhi per evitare di accecarsi con la luce del sole cocente, che alto nel cielo, non voleva proprio saperne di essere coperto da delle nuvole e sparire, lasciandolo in pace.

Ma cos’era quella figurina che saltellava spaventata in mezzo ai suoi piedi? Zexion si chinò, tentando di capire cosa fosse.

-Wewe, stai attento!- non era possibile.

Una volta presa in mano, quella minuscola figura si rivelò essere Demyx. Demyx. E questo voleva dire molte cose, per Zexion: prima di tutto, il numero IX era arrivato prima di lui. Secondo, l’anello l’aveva lui, e non era poi tanto un male, in fondo. Terzo, era un completo idiota. Demyx, non Zexion.

Il numero VI si lasciò cadere all’indietro. Perché? Perché? Cosa aveva fatto di male?

-Zex? Ehi, Zex? Ti senti bene?- la vocina distorta del Notturno Melodico gli giunse flebile alle orecchie, mentre il biondino zampettava verso il colletto della sua tunica, strattonandola debolmente.

Avesse avuto un cuore, per tutta risposta, il Burattinaio Mascherato si sarebbe messo a piangere dalla disperazione.

Demyx, dal canto suo, mentre torturava il tessuto nero della tunica del compagno, si rese conto del perché avesse impiegato tanto tempo ad allontanarsi dalla foresta; ma quanto poteva essere ottuso? Nelle dimensioni in cui si trovava, era normale che le distanze si triplicassero!

Dandosi dell’imbecille, si sedette imbronciato sul petto di Zexion, godendo dentro di sé del contatto così…ravvicinato, e girò l’anello al suo dito, premendo il pulsante verde.

-Ma cos…- tossendo per il peso improvviso, Zexion spintonò il compagno, che intanto era tornato alla sua normale statura, tentando di toglierselo di dosso.

Demyx, accorgendosi della stupidata che aveva commesso, si tolse immediatamente dal petto (cavolo, com’era confortev…ehm…) del numero VI, sedendosi al suo fianco –Ciao, ZeZexion- sottolineò il nome completo.

-Numero IX…- alzando debolmente una mano, esausto, il Burattinaio Mascherato rimase sdraiato sulla sabbia ocra. Il respiro pian piano si regolarizzò.

-…- in silenzio, Demyx si sdraiò di fianco al compagno, portando le braccia dietro la testa. Doveva trovare un modo per fare pace. Per risolvere.

La nave era lì intorno, e dentro di essa si trovava lo specchio. Grazie a quello, la loro meta, la meta dei Nessuno, sarebbe stata più vicina. E forse, avrebbe visto Zexion sorridere.

-…Ehi, Zexion…- uno sferruzzare e cozzare di metallo distrasse il Notturno Melodico. Il numero VI alzò il capo, ritrovandosi circondato da tanti, amabili e infuriati Heartless.

-Perché…- si ributtò per terra con voce lamentosa.

Soldati. Tanti, soldati. E sembravano intenzionati a combattere.

-Uffa, io lo sapevo! Lo sapevo!- evocando il Sitar, Demyx balzò in piedi, sotto lo sguardo perplesso e stupito del Burattinaio Mascherato.

Un paio di accordi, qualche effetto speciale e qualche mossa ad effetto. Si, le sue esibizioni erano impeccabili. Utilizzando lo strumento talvolta come arma, colpendo gli Heartless, talvolta come mezzo per evocare il suo adorato elemento, Demyx fece fuori una decina di Soldati.

Ma quelli si moltiplicavano, arrivando a circondarlo, mentre altri si dirigevano verso l’altro Nessuno, alzatosi.

Stridii fastidiosi uscivano dalle bocche di quelle creature d’oscurità, che si avventavano contro i due ragazzi, che ben presto si ritrovarono schiena contro schiena.

Zexion lanciò un paio di Firaga, e mentre il numero IX faceva cadere cascate d’acqua sulla testa dei nemici, lo aiutava congelando il liquido.

La sabbia sotto i loro piedi veniva lanciata in aria dai movimenti rapidi dei combattenti, finendogli tra i capelli, sulla tunica, negli occhi.

Si concessero un minuto per riprendere fiato, confortati l’uno dalla presenza dell’altro, dopo aver eliminato anche l’ultimo Soldato.

 

-Ti avevo detto di proseguire da solo.- con voce dura, Zexion affondò l’ennesimo passo nella sabbia.

-Ma io sto proseguendo da solo.- spiegò gonfiando il petto Demyx, che gli camminava dietro –Non è colpa mia se ci siamo incontrati a metà strada.- si giustificò, ridacchiando all’espressione scocciata del compagno.

-Bhe, perlomeno evita di parlarmi.- piantando per qualche secondo il suo sguardo indaco in quello acquamarina del numero IX, Zexion terminò di parlarmi.

-…Nemmeno per dirti che davanti a noi c’è una nave enorme arenata nella sabbia?- domandò Demyx innocentemente.

-Nemmeno per dirmi che davanti a noi c’è una nave enorme arenata nella sabbia, si.- cominciava a non sopportare più il comportamento del biondo. Non ce la faceva più.

-Ok, allora ci vediamo dentro!- e sorridendo a trentadue denti, il Notturno melodico si fiondò verso l’enorme imbarcazione che si ergeva maestosa di fronte a loro.

In un primo momento interdetto, Zexion alzò lo sguardo, fissando il vecchio legno che costituiva la barca.

Imprecò, dandosi una manata in fronte.

Davanti a loro c’era una nave enorme arenata nella sabbia!

 

*

 

Ed ecco finito il terzo capitolo!

Cavolo, allora è proprio vero… Mi piace far disperare Zexion ò-ò xDD Poverino xDD

Ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno letto, NekoRika che ha aggiunto la fic alle seguite, Isuzu che l’ha messa tra le preferite e a chi ha commentato*^*

 

Tikal: Felice che ti piaccia*^* Ah-ah, si rpesta davvero troppo bene alla sfiga ù.ù xDD Oh, si, per quei due ho una bella ideuzza in mente… Muahahahahah xDD

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto*^*

 

Isuzu: Grazie O////O, sono davvero felice che ti piaccia! Spero che continuerà a prenderti, e che questo capitolo non sia stato da meno dei precedenti^^

 

Grazie a tutti*^*

 

Greta.

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


Buio

Buio.

Tanto buio.

Era agghiacciante: Demyx non aveva mai avuto brividi freddi come quelli in tutta la sua non-esistenza. E pensare che di lì a poco, quel buio sarebbe raddoppiato.

Il Notturno Melodico stringeva convulsamente il piccolo anello nella mano destra -…Devo proprio farlo?- chiese più a sé stesso che al compagno, che lo aveva raggiunto proprio in quel momento.

-Se vuoi vado io e tu te ne torni al castello.- elargì il Burattinaio Mascherato, sperando in una risposta affermativa.

-No!- la foga con cui il biondino rispose lo lasciò un attimo interdetto, poi vide la figura del numero IX premere il bottone rosso e rimpicciolirsi. Prese al volo l’anello che gli aveva tirato e lo seguì.

Si sentì davvero troppo più basso del solito. Già era una sofferenza essere preso in giro per la sua statura non esageratamente elevata, figuriamoci essere alto una decina di centimetri. Che sensazione orripilante.

Davanti a loro si potevano notare solo drappi rovinati e monete d’oro che rilucevano leggermente per via della fioca luce che passava dalle fessure che sostavano sul fianco del relitto, marce.

Zexion mosse un passo, deciso a trovare lo specchio nel più breve tempo possibile, ma si fermò subito, strattonato per la tunica -…Posso tenerti la mano?- la voce di Demyx risuonò tremendamente tremolante e impaurita, in mezzo a quel silenzio soffocante.

-…- il numero VI voltò lievemente lo sguardo verso il compagno, permettendogli così di vedere la parte del suo volto coperta dal ciuffo di capelli cerulei –Non c’è bisogno di fingere- confuso si liberò dalla presa del numero IX –Non puoi provare paura, quindi che problema c’è?- sbuffò. Doveva sempre correggerlo.

-Ma…ma…- la voce del biondino si fece piagnucolosa, mentre il Membro Fondatore riprendeva a camminare –Uffa.- incrociando le braccia al petto, lo seguì, sobbalzando ad ogni minimo rumore.

Balzò letteralmente all’indietro, quando in lontananza si udì uno squittio. Uno squittio acuto, degno dei film dell’orrore –Per favore, Zexion…- e ignorando la voce contrariata del numero VI, si avvinghiò al suo braccio.

-Demyx, per favo…-

Squiiiit!

A quel punto, il Notturno Melodico percepì distintamente il Burattinaio Mascherato deglutire a vuoto –Non è niente. Niente. Di. Niente.- e, rassegnato a trascinare il biondo, ricominciò a guardarsi intorno, in cerca di una qualsiasi cosa che somigliasse ad uno specchio.

Sacchetti strabordanti d’argento, collane, bracciali intarsiati, pugnali d’oro e fermacarte di bellissima e raffinata fattura riempivano la nave in ogni angolo, ma dell’oggetto della ricerca dei due Nessuno, non c’era traccia.

-Brillo! Taci!- Zexion si fermò di colpo, e Demyx battè malamente il naso sulla sua spalla.

Un ronzio si levò leggero nell’aria umida –C’è qualcuno?- sussurrò il biondo all’orecchio del Burattinaio Mascherato, che trasalì nel percepire il respiro caldo del compagno sul collo. Annuì, ed evocando il Lexicon si guardò intorno, socchiudendo gli occhi color indaco.

Squiiiit!

Il numero VI, con mani tremanti, indietreggiò leggermente, riuscendo a sciogliere la presa di Demyx, che si appiattì contro il legno della parete.

Otto coppie di occhietti gialli si fecero largo tra i tesori della nave, rivelando un gruppo di…topi. Enormi. Orribili. Che a quanto pareva, avevano anche fame.

-Ok, Demyx. Calmo, sono solo….solo…- Zexion tentò di evitare una scenata del compagno che, al contrario, si era rilassato con un sospiro.

Uno degli animali squittì nuovamente, partendo alla carica contro il Membro Fondatore -…Ratti!- che si ritrovò, di nuovo in meno di due giorni, in braccio al numero IX, che cominciò a ridere di gusto, piegandosi dolorante sul pavimento, reggendo alla ben’e meglio il numero VI.

-Non ridere! Non c’è niente da ridere!- avesse avuto un cuore, si sarebbe vergognato da morire. In quel momento, ringraziò di non averlo, perché una simile scena di fronte al Notturno Melodico non se la sarebbe mai perdonata.

Intanto i sette topi avevano raggiunto l’altro, che inveiva, a modo suo, contro i Nessuno.

Esattamente trenta secondi dopo, suddetti topi scappavano con la coda fra le gambe, bagnati fradici.

E Demyx continuava a ridere, piegato in due.

-Aaaah! Topiiii!- smise, quando udì una voce che, no, proprio non poteva essere quella di Zexion (che, per inciso, teneva in mano il Lexicon con sguardo inquietante, pronto a far del male al compagno). Alzò lo sguardo e, in perfetta simbiosi con il numero VI, seguì con gli occhi la figura di una ragazza, seguita da un insetto, scappare dallo stesso gruppo di ratti di poco prima.

-…Eh…eh…Quella era…- il biondo balbettò, indicando il punto in cui era passata la ragazza, reggendosi ancora alla parete, affannato per le troppe risate.

-Aveva le ali.- constatò Zexion, l’occhio non coperto dal ciuffo spalancato –Una fata?- non era una cosa possibile. Perlomeno, non era concepibile.

-Una fata! Zex! Abbiamo visto una fata!- Demyx saltò in piedi, incredulo, raggiungendo il compagno.

 

Quella missione andava di male in peggio.

Non bastavano l’acqua, gli Heartless, i topi, il braccio dolorante per via di Demyx che ci si era avvinghiato peggio di una cozza. No, anche le fate.

E come se non bastasse, lo specchio non si trovava.

Zexion cominciò a dubitare della sanità mentale di Xemnas e Saix. E cominciò a dubitarne fortemente.

-Demyx, per favore! Staccati!- agitò il braccio, ma il Notturno Melodico sembrava intenzionato a non mollarlo più.

C’è anche da dire che ci provava un certo gusto a stare così vicino al numero VI, ma questo Zexion non lo sapeva, e non l’avrebbe di certo saputo.

O almeno, così Demyx sperava.

Ma, evidentemente, sperava male –Ma è così bello darmi fastidio?- domandò acido, facendo in modo che i suoi occhi incontrassero quelli acquamarina del numero IX, che scosse silenziosamente la testa in segno di diniego –E allora per quale motivo devo sempre ritrovarmi appiccicato a te?- usava il tono che solitamente si utilizza con i bambini piccoli.

Demyx rimase zitto, non sapeva cosa dire. E poi, se parlava, come minimo si sarebbe ritrovato sbattuto contro un muro, quindi era meglio tacere.

A quel punto, il Burattinaio distolse lo sguardo da quello del Melodico, incapace forse di sostenere quelle pozze chiare così ingenue e dal quel volto dannatamente…Adorabile.

Scacciò quel pensiero, e sentì uno strano calore invadergli le guance –Potresti lasciarmi il braccio, per cortesia?- domandò nel tono più gentile di cui era capace.

Ma, vedendo che evidentemente Demyx non ci pensava proprio, cominciò a perdere la pazienza –Senti, se ora tu non mi molli questo stramaledetto braccio, o me lo amputo, o amputo il tu…-

-…Lo specchio…- biascicò il biondo con voce flebile, lasciando di malavoglia la presa sull’arto del compagno e dirigendosi verso un’asse di legno probabilmente caduta dal soffitto che fungeva da passaggio fino ad un piccolo rialzo, dove luccicava l’oggetto tanto cercato –L’abbiamo trovato, Zex…- mormorò, mentre una sensazione piacevole si allargava nel suo petto, non appena il numero VI gli arrivò di fianco, accucciandosi per osservare il piccolo specchio.

Zexion lo raccolse con cautela, sfiorandone il vetro freddo.

Quella…cosa, poteva davvero aiutarli? Poteva davvero aiutare tredici persone ad ottenere un cuore? Era in grado?

La mente del Burattinaio Mascherato era talmente concentrata su queste domande, che non udì la voce di Demyx farsi sempre più nervosa –Zexion, abbiamo un problemino…-

Sentendosi strattonato, il Membro Fondatore alzò lo sguardo.

Rabbrividì. Quelli davanti a loro non erano otto, ma almeno trenta ratti che avevano l’irresistibile voglia di azzuffarsi. E non sarebbe bastata una doccia fredda, per farli andare via.

Si alzò con cautela, mettendo lo specchio in un angolo seminascosto da un drappo rosso, e raggiungendo Demyx evocò nuovamente il Lexicon.

Materializzando il Sitar tra le sue mani, allora, il Notturno Melodico cominciò a contrastare un gruppo di animali che, emettendo squittii e gridi striduli, erano partiti alla carica verso di lui.

-Non possiamo tornare alle nostre normali dimensioni?- il biondo parò, sistemando di piatto il Sitar, un paio di dentini tutto fuorchè rassicuranti di un topo dalla pelliccia scura, saltando all’indietro.

-Il suffisso è troppo basso, non riusciremmo a muoverci…- un firaga colpì in pieno un altro ratto, che zoppicò via di lì il più presto possibile.

-Capisco… E pensare che a me sono sempre piaciuti i topi…- ridacchiando Demyx fece scrosciare una cascata dal potente getto sulla testa di un paio di roditori.

Erano riusciti senza sforzo a farne scappare più della metà, e la situazione era in loro favore, ma fu quando vennero circondati, che la situazione divenne ingestibile.

-Lo specchio! Zexion, si sta avvicinando allo specchio!- un paio di accordi e altri tre topi se ne andarono.

Un loro compagno, però, approfittando della confusione generale, si era lanciato contro il piccolo oggetto con un balzo, e ci si stava avvicinando sempre più velocemente, e non servì nemmeno lo slancio di Zexion, a impedire che lo specchio cadesse molto più in basso, infilandosi in un sacchetto colmo di monete d’oro difficile da raggiungere.

-Dannazione!- e prima che potesse finire di parlare, il legno sotto ai piedi del numero VI, cedette improvvisamente.

 

*

 

No! Lo specchio è caduto! E Zexion potrebbe raggiungerlo da un momento all’altro!

Dannati topi xDD!!

Cavolo, prima o poi devo riscattarmi con il povero Zexy, che comincia ad odiarmi seriamente ò-ò xDD Tutte a lui succedono, poverino xDD

Ma, senza ulteriori indugi, vorrei ringraziare Midna che ha messo la fic tra le seguite, Achi che l’ha inserita tra le preferite, e chi ha recensito!!

 

Lusty: Zemyx rulla *O*!! *sventola striscioni* xDD Ti ringrazio infinitamente per i complimenti *arrossisce >.<*

Quei due mi piacciono sempre di più*^*

xDD Per l’ “oh mammina” di Demyx… Ci ho messo secoli a decidere cosa scriverci, e alla fine mi è sembrata una delle espressioni che Demyx avrebbe detto xDD *andata xDD*

Sono davvero contenta che ti piaccia il modo in ci caratterizzo Zexion… Personalmente, lo trovo uno dei personaggi più difficili ç_ç *sbatte testa contro il muro*

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che il prossimo non ti deluda!!

 

Tikal: See, lo penso anch’io…*comincia a sbavare senza ritegno*. Per i gatti direi che non c’è problema, volendo si può prendere anche la mini versione di Zexion, così inseguono lui e Demyx sta tranquillo… Povero Zex xDD Gliene faccio capitare di tutti i colori xDD

Bhe, Zexion saltellante dire che sarebbe alquanto inquietante O.O Meglio non pensarci, già ù.ù’ xDD *sviene pure lei* xDD

Alla prossima*^*

 

Grazie ancora a tutti*^*!!

 

Greta.

 

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Capitolo 5
*** Cap.5 ***


-Brillo, vorrei tanto che stessi zitto per almeno un minuto

-Brillo, vorrei tanto che stessi zitto per almeno un minuto.- con voce leggermente incrinata dal nervosismo, la piccola fata bionda strinse convulsamente il bordo dello specchio, che dopo qualche istante si illuminò di un’accecante bagliore.

-Oh no. No, ti prego. No!- il ronzio che la piccola lucciola emetteva fino a qualche minuto prima, si spense di colpo.

 

-Zexion, cavolo, prendi la mia mano!- e Membro Fondatore si, intelligente ok, ma, Santo Cielo, voleva morire?

-No! Devo prendere lo specchio!- una vena pulsante di rabbia diventò ben visibile sulla tempia di Demyx, che sporgendosi ancor di più afferrò il polso del compagno, il quale cominciò a divincolarsi –Mollami!-

 

Un casco di capelli indaco fece capolino dalle assi di legno oramai andate in pezzi, e un paio di occhi cerulei si concentrarono sull’esile figura della fata, che aveva cominciato a sbattere furiosamente i pugni sul pavimento –No! N-Non era il mio desiderio! Su, specchietto, non fare il capriccioso…-

Zexion sentì all’altezza del petto un’orribile sensazione. Sperò che non fosse successo ciò che pensava.

 

-C-Ci sono quasi…- allungò il braccio, mancando di qualche centimetro il sacchetto nel quale era caduto l’oggetto magico per il quale, cavolo, stava rischiando la vita.

-Per favore, Zexion! Lascia perdere quel coso!- sbottò il Notturno Melodico, duramente.

Fu forse il suo tono autoritario che stonava troppo con il suo modo di essere, a far desistere il Burattinaio Mascherato, che finendo di dimenarsi si fece tirare sulle assi rotte dal numero IX.

-Ora scendiamo giù e lo prendiamo, in qualche modo.- tentò di rassicurare il Burattinaio Mascherato, che però scosse la testa.

 

-No…no…- un pianto sommesso –Se solo Terence fosse qui… No…- ripetè, la voce smossa dai singhiozzi.

Lei, almeno, poteva piangere.

A Zexion, non era permesso.

 

-Brillo! Lo specchio!- forse fu la prima volta, ma Demyx imprecò mentalmente alla voce squillante della fata di poco tempo prima. Si sporse e notò i suoi capelli biondo.

-Ecco…Ora lo prendo…-

Un inquietante e terribile rumore di oggetti che cadono a terra.

-Eccolo! Brillo, possiamo esprimere il desiderio!- Demyx vide perfettamente il piccolo oggetto nelle mani della fata.

 

-Scusa Terence…Scusa, io non… Dovevo, dirti quelle cose! Oh, se solo fossi qui…- un flebile rumore di passi –Trilli, ma io…Io sono qui.-

Non fu difficile, ignorare le risate di gioia della ragazza bionda.

Il Notturno Melodico, vedeva solo gli occhi del compagno farsi sempre più opachi, alla vista dello specchio dorato che, esauditi i tre desideri, aveva perso tutta la sua lucentezza.

Qualche squittio, un paio di fruscii, un urlo, una rista, poi il silenzio.

Forse erano passati alcuni minuti, forse un paio d’ore.

Il numero IX si tirò su a sedere, continuando a fissare il corpo immobile del compagno.

Come avrebbe voluto dirgli “Dai, piangi! Sfogati!” e sentire le lacrime calde sulla sua spalla. Ma, ovviamente, non era possibile.

Da alcune fessure si faceva largo un fascio di luce arancio, segno che oramai, la giornata stava per finire.

-…E’ andato.- un sussurro talmente lieve che Demyx dovette avvicinarsi di più al Membro Fondatore, per udirlo –Lo specchio è andato. Ho fallito.- nella sua voce, non sapeva spiegarsi né il come, né il perché, c’era lo sconforto più totale. La rabbia, la rassegnazione.

Era la prima volta, che non portava a termine un incarico: li aveva portati tutti a buon fine in modo a dir poco eccellente, velocemente e senza farsi notare, com’era nel suo stile.

Il Melodico piegò leggermente la testa di lato –Abbiamo.- il fascio di luce gli illuminò per qualche secondo gli occhi chiari.

Zexion biascicò un “Eh?” disinteressato.

-Abbiamo, Zexion. Abbiamo. A-B-B-I-A-M-O. Capito? Io e te, tu ed io, il Burattinaio Mascherato e il Notturno Melodico. Ce li hai presenti, in testa?- e si alzò in piedi. Il tono si era fatto più alto, e il numero VI si era voltato, basito più che mai, ad guardarlo.

-Capisco che non sono esattamente di aiuto, non sono un genio nel combattimento, non capisco un’emerita ceppa e mi rompo altamente le scatole ad andare in giro, ma in questa dannata missione del cavolo, ci sono anche io!- off, bel modo di tirare su un mezzo depresso, davvero, pensò Zexion, dopo un attimo di stupore.

Poi, si ritrovò di nuovo Demyx seduto al suo fianco, che sbuffando sonoramente mise le mani sotto al mento, appoggiandosi sulle ginocchia –Eddai. Sei un Membro Fondatore! Non hai mai sbagliato! E sei anche puntiglioso, schifettoso e schizofrenico, quando si parla di missioni.-

-…Grazie.- biascicò con disappunto il tirato in causa, mettendosi debolmente a sedere.

-Dovresti fare come me.- allo sguardo decisamente poco rassicurante del Burattinaio, il numero IX si affrettò ad aggiungere un “qualche volta” –Non importa se hai sbagliato.- addolcì il tono, voltandosi leggermente verso il compagno, che reclinando il capo in avanti, scosse la testa –No. Non dovevamo permettere una cosa del genere.- si ricordò di usare la prima persona plurale, per evitare altre scazzate del biondo –Questo poteva…-

-Aiutarci nei nostri intenti. Si, lo so.- come spiegargli che non gliene doveva fregare nulla? –Zexion, tu non mi hai mai visto come un tipo…adatto a fare ciò che l’Organizzazione vuole.- tossicchiò nervoso il Notturno Melodico –Però, sai… La verità, è che a me non importa.-

Una falsa risata sarcastica sibilò nell’aria.

-Io mi diverto abbastanza già così. Certo, metà di noi è asociale e antipatica, ma che ci posso fare, non tutti sono perfetti…- sospiro di commiserazione –Averlo o non riaverlo, un cuore… Zexion, io dall’altra parte non ho nessuno.- fu una frase detta velocemente, secca, che lasciò il numero VI totalmente spiazzato.

-E’ un po’ egoista dirlo, ma a me piacciono le cose come stanno. Una volta riottenuto il cuore, ognuno di noi se ne andrà per la sua strada, probabilmente. Quando ci penso, mi chiedo spesso “E io dove vado? Che strada devo scegliere?”, ma non mi so dare, una risposta.- calò un silenzio imbarazzante, quando in un soffio aggiunse –In un certo senso, voi siete una grande famiglia. E con voi non ci si annoia di certo- con una risatina.

E Zexion, pur respingendo quella strana sensazione, si sentì stupido.

Aveva sempre pensato che la vita all’Organizzazione fosse una cosa passeggera, che sarebbe durata solo il tempo necessario per riottenere ciò che gli spettava.

Non si era mai guardato realmente intorno, e si che parlava solo con Lexaeus, quando quello apriva bocca.

Titubante, Demyx piantò il suo sguardo acquamarina in quello ceruleo del compagno –Sai perché ho accettato questa missione?- see, la risposta non è “perché sennò Saix avrebbe fatto di te un mucchietto di polvere informe”, vorrei precisare.

Demyx sa essere profondo.

Quando vuole.

-Perché?- sospirò Zexion, che in quel momento voleva solamente scavare una buca e seppellircisi dentro.

Forse era la luce, ma in quel momento gli sembrò di vedere arrossire il biondo –Oh, ma che domande! In famiglia e tra gli amici ci si aiuta, no?- tossì ancora –E mi sembrava che per te fosse importante…- oh. Perché aveva piegato la testa? –Oh, cavolo… Non sono stato di nessuno aiuto! Sono totalmente inutile! Altro che amico…- e no eh! Quello depresso lì era Zexion, non Demyx!

-N-non fare così…- biascicò il numero VI, allungando una mano verso la spalla del compagno, che in mezzo secondo era balzato in piedi, come se non fosse successo niente (lunatico, il ragazzo…)

-Su! Ho fallito in questo, ma essere un amico vuol dire anche tirare su di morale, no!? Quindi, caro Zexy, ora ti insegno come si fa!-

 

 

-Non è vero che penso che tu non sia utile all’organizzazione- sviò allegramente discorso Zexion, distogliendo gli occhi da Demyx, che camminava a piedi scalzi sulla sabbia che pian piano stava perdendo il proprio calore sotto un cielo stellato.

Erano stati un altro quarto d’ora a parlare, e anche se non aveva sortito molto effetto, il Burattinaio Mascherato poteva definirsi riconoscente, verso il compagno.

-Mh?-

-Dico sul serio.-

Un varco oscuro fece la sua apparizione dalla mano guantata del numero VI, che spintonando il numero IX ci entrò dentro –Forse non è così male, stare in tua compagnia.- aveva sussurrato in quell’attimo in cui l’oscurità li aveva avvolti.

 

-NON IMPORTA!?- ok, Saix aveva preso qualcosa di bello forte, di sicuro. Uff, e lui che gli raccomandava sempre di non dare retta a Xigbar, che il whisky non era vero che era un alcolico leggero…

-No. Abbiamo scoperto che lo specchio non avrebbe avuto alcun effetto.- la voce calda del numero VII rispose con calma all’esclamazione di Zexion.

Demyx scoppiò a ridere.

-Semplicemente, non aveva potere sufficiente ad aiutarci tutti. Quindi, non c’è problema.- scrollò le spalle, fissando i suoi occhi dorati sui due Nessuno di fronte a lui –Anzi, Xemnas vi fa i complimenti. Avete fatto presto, a trovarlo. Non sapevamo nemmeno se ci fosse sul serio, dentro quella nave.-

-A-aspetta… Mi stai dicendo che…- balbettò Zexion.

-…Che no, non avete fatto un viaggio a vuoto perché si, Demyx ha sconfitto qualche Heartless e tu ora non hai paura, perlomeno, di entrare nella vasca da bagno?- eh gia, almeno quello era superato. Ora, c’era il problema “bagno al mare”.

-Comunque- Continuò Saix, facendo finta di non vedere il volto oramai violaceo di Zexion –Avete un’altra missione. Domani. Un Heartless bello grosso è apparso nelle Terre del Branco.- li liquidò in fretta, per poi uscire dalla Sala Grigia.

-No, un’altra missione nooooo!!- Demyx battè reiteratamente la testa contro il bracciolo di uno dei divani presenti nella stanza.

 

-Z…Zexion q-questo posto mette i b-brividi…- un immenso spazio arido illuminato solo dalla fioca luce delle stelle si stagliava di fronte ai due Nessuno, che terminata la missione si stavano avviando verso il varco oscuro che li avrebbe riportati al Castello –Posso tenerti la mano?- chiese il biondo, supplicante.

-Va bene.- sospirò Zexion, afferrando la mano del compagno per evitare di sentirlo parlare ancora.

Arrivati di fronte al corridoio intriso d’oscurità, non fu esattamente sicuro, ma forse Demyx disse, sorridendo perversamente –Uhm, e ora te lo posso dare un bacio?- o forse era qualcos’altro.

Sta di fatto che quello che sentì premersi sulle labbra, non era di certo il cappuccio della tunica…

 

 

*

 

…Ok.

…E’ finita.

…Santo Cielo, l’ho finita!

Non so come sia venuta, non so cosa pensare.

Però, sono felice, di averla terminata, e provo un profondo senso di orgoglio *eeeh xDD*… Ringrazio infinitamente tutti coloro che mi hanno seguito fino alla fine.

 

shiny Milotic: Ti ringrazio molto per i complimenti^^ Spero che la fic ti sia piaciuta, e che non ti abbia deluso.

Per la Zemyx… Bhe, sono gusti xDD Spero che questo piccolo sclero ti abbia fatto cambiare almeno un po’ idea su di loro^^

Un grande abbraccio^^

 

Tikal: Sisi, credo si possa fare… *porge Roxas in miniatura* Ecco qua xDD

Si per i ratti ti do assolutamente ragione °[]° Se sei alto dieci centimetri devono fare davvero…brr, lasciamo perdere O.O xDD

Eh già, più fluff di così ò-ò xDD

E comunque si, intendevo il soffitto xDD errore di battitura, perdonatemi *inchino*

Spero che questa fic ti sia piaciuta.

Ti voglio ringraziare tantissimo, per avermi seguito fino alla fine *commossa* grazie.

 

E ancora un grandissimo abbraccio a Lusty, Midna, NekoRika, Achi13 e Isuzu che l’hanno messa tra le preferite e le seguite!

Grazie tantissimo!

 

Greta.

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