Zexion, Demyx e il
tesoro perduto
Cap.1
-Che?
No, no, scordatevelo- Demyx scuoteva la testa, seriamente intenzionato a
rimanere sulle sue –Io rimango qui- si impuntò
incrociando le braccia al petto e sedendosi su una delle poltroncine bianche
della stanza.
-Demyx,
non servissi non te lo chiederei. Ma,
ops, guarda caso non è una richiesta, ma un ordine. E
da parte del superiore. Non so, vuoi farti un paio di giornate all’aperto
oppure preferisci essere punito a dovere!?- Saix lo
fissava con i suoi occhi felini, parlando pacatamente, senza alterarsi. I
capelli blu gli ricadevano ordinatamente sulle spalle.
-Ma
perché proprio io?- si lamentò il biondino, prossimo alle lacrime, mettendo il
broncio.
-Vediamo,
ehm…Nuovo mondo. Isola. Mare intorno all’isola. Ci servi tu, perché di certo il
numero VI non può crearsi l’illusione di una barca e navigare tutto contento-
spiegò il numero VII.
-Ah, vado
con Zexion?- gia che il Notturno Melodico fosse passato dal dovrei andare al vado, era una
buona cosa. Cominciò a riconsiderare la proposta –Bhe, non
basta un varco oscuro? E poi è un po’ d’acqua, non vorrai mica dire che…-
-Non sa
nuotare, Demyx- chiaro, conciso.
-Ah-
non sapeva nuotare. Zexion, membro fondatore, numero VI dell’Organizzazione
XIII, non sapeva nuotare. Si trattenne dallo scoppiare a
ridere –Capisco…- fosse stata un’impresa facile…
-Ora, per
evitare che affoghi, vuoi andare con lui in quell’isola si
o no!?- perché, poteva affogare? Poteva davvero
correre un rischio del genere? Demyx si irrigidì. Gli
veniva spontaneo, preoccuparsi per gli altri. Sempre che provare preoccupazione
fosse una cosa normale, per un nessuno.
Annuì,
incerto.
Era per
evitare che un povero nessuno affogasse. Avrebbe sopportato il supplizio.
-Quanto durerebbe la cosa?- chiese un po’ più interessato. Il Mago
che danza sulla Luna sorrise lievemente, vittorioso –Non più di un paio di
giorni.- sospirò –Capiscimi, Xaldin, Xigbar e Lexaeus sono in missione; Vexen
meglio evitare; il Superiore al momento non è in grado di fare una cosa del
genere…- “Certo, troppo impegnato a guardare il grande cuore” pensò Demyx amareggiato –Axel e Larxene stanno svolgendo
delle ricerche, e Marluxia…Marluxia è meglio non disturbarlo. Si sta preparando
per un nuovo incarico, a Crepuscopoli- spiegò il ragazzo con la cicatrice,
spostandosi un ciuffo di capelli ribelli da davanti gli occhi
–E’ una missione importante, Demyx. Potrebbe dare una
svolta decisiva a questo- si guardò
intorno per confermare le sue parole.
Il
biondino annuì ancora.
-Ci
vediamo tra un paio d’ore per chiarire i dettagli. Zexion gia sa tutto.- il numero VII si girò –A dopo, numero IX- e detto
questo andò via.
Una
missione con Demyx.
Sarebbe
stata una cosa abbastanza estenuante. Perché oltre a
portare a termine la missione, avrebbe dovuto anche badare a quel ragazzo
iperattivo che non riusciva a stare mai fermo.
Sospirò,
rassegnato. Tanto valeva muoversi e terminare in fretta.
Era una missione importante, non poteva sbagliare.
Anche
se, non riusciva proprio a capirlo, per quale motivo Demyx doveva andare con
lui? Insomma, lui era Zexion, un membro fondatore. Ed
era anche abbastanza potente. Non poteva andare da solo? Demyx non poteva
capire la gravità della situazione: se avessero portato a termine
quell’incarico, riottenere un cuore sarebbe stato più semplice.
Ah! Lo
sapeva il perché. Dannata incapacità di nuotare!
Non era
colpa sua se aveva paura anche solo di entrare nella vasca da bagno! Che ci
poteva fare, se dentro l’acqua era totalmente impedito e riusciva solo a
schiaffeggiarla, dimenandosi come un pazzo!?
D’altronde,
Lexaeus aveva problemi a comunicare. Ma a lui non
mettevano un supporto.
Scosse la
testa. Demyx? Supporto!?
Ah, si,
quella si che era bella.
Entrò
nella Sala Grigia psicologicamente provato, mentre tentava di trovare una
risposta a quelle domande, che vennero bruscamente
interrotte dalla voce di Saix –Si chiama Isola che non c’è- spiegava al
Notturno Melodico, che sembrava seriamente interessato, mentre piegava il capo
in segno di saluto al suo superiore –Dovete trovare questo- porse al numero VI,
che intanto aveva ricambiato il saluto con uno stesso cenno del capo, un foglio
di carta, dove spiccava vivace l’immagine di uno specchio dalle ornature dorate
–Dicono sia in grado di esaudire desideri- nonostante Zexion sapesse che fosse
una cosa da prendere sul serio, non riuscì a non sorridere sarcastico. Uno
specchio che esaudisce desideri…davvero assurdo.
-Il
vostro compito è quello di cercarlo, trovarlo, e portarlo qui. Non azzardatevi
ad esprimere nulla, mi raccomando- il Mago che Danza sulla Luna si rivolse al
biondino, che fissava l’immagine incerto.
Dai suoi
occhi trasparivano perplessità e malcelato entusiasmo. Per lui era così facile,
farsi trasportare da quei racconti, si ritrovo a
pensare Zexion tra sé e sé, mentre guardava la mano del compagno stringere il
foglio.
Il suo
ragionamento venne stroncato nuovamente dalla calda
voce del numero VII –L’isola è inesplorata. Non sappiamo nulla. Nemmeno cosa potrebbe esserci. La paura di Vexen è che ci
siano specie di Heartless a noi sconosciute- ah, che assurdità. Gli Heartless
con gli emblemi, li avevano creati loro. Come potevano
essere a loro sconosciuti!? –Abbiamo un solo indizio, per trovare lo specchio-
ammise continuando il ragazzo –Una vecchia leggenda del luogo.-
-Fammi
indovinare, fate- Zexion si lasciò scappare nuovamente un sorrisetto, che Saix
notò con disappunto –Esatto, fate. Vedo che ti sei documentato, Zexion.- che
insolenza. Rivolgersi così ad un superiore –Quindi, lo specchio è…A misura di
fata- non poteva negarlo, Saix era imbarazzato da
quella storia. Erano davvero così disperati da dover ricorrere a leggende su
fate, folletti ed animali parlanti, per riottenere un cuore?
Demyx,
che se ne era stato in silenzio per tutto quel tempo,
alzò lo sguardo sui suoi compagni e sorrise contento –Quindi dobbiamo rimpicciolirci?-
rise, con la sua voce cristallina.
Deduzione
stupida, ma purtroppo vera. Grandi come erano non
erano in grado di trovare un oggetto grande quanto un rubino di piccole
dimensioni.
Saix
arrossì dalla vergogna. O meglio, simulò, vergogna
–Una cosa del genere. Vexen ha messo appunto un dispositivo…- tirò fuori un
piccolo anello, un cerchio perfetto, di colore metallico. Sopra svettavano due
minuscoli bottoncini. Uno rosso, ed uno verde.
-Ok! Si,
quello verde ci fa diventare piccoli, quello rosso ci fa diventare normali! Nei
film è sempre così!- Demyx sorrise soddisfatto,
tentando di premere uno dei due bottoni. Saix gli tolse il piccolo oggetto da
sotto al naso –No, è il contrario. Il rosso vi fa
diventare piccoli, il verde grandi- sospirò il numero
VII allo sguardo abbattuto del biondino.
Zexion
fissò il ragazzo con la cicatrice perplesso. Molto,
perplesso –Bene.- aveva scordato le fate, le leggende, le isole e i folletti.
Un solo
pensiero, si stava facendo largo nella sua mente.
Acqua. Acqua, acqua, acqua e solo acqua.
Se
lui diventava più piccolo, voleva dire che l’acqua diventava di più. E che quindi…Scrollò le spalle e scosse la testa,
terrorizzato al sol pensiero.
-Tranquillo,
Zexy, ci penso io a non farti affogare- sorrise ben poco rassicurante il numero
IX, provocando la rabbia del numero VI –Io non…- se non fosse
stato per Saix che prontamente gli aveva messo in mano il piccolo
oggetto inventato da Vexen, Demyx non sarebbe finito troppo bene –Credo sia ora
che voi partiate. Prima trovate quello specchio, meglio è.- spiegò, allungando
un braccio e aprendo un varco oscuro con la mano guantata.
Zexion
annuì, seguito dal biondino, che senza pensarci spinse il compagno dentro il
passaggio, riuscendo ad udire appena il “Zexion ti spiegherà meglio” del numero
VII.
Le nere
spire del varco comparirono nel nuovo mondo.
Un’isola,
completamente circondata dal mare, verde e rigogliosa si stagliava davanti agli
occhi di Demyx e Zexion –Wow! Bella!- esclamò il biondino guardandosi attorno,
affascinato –Ma, ehm…Zexion, non credi che…-
-Acqua!
ACQUA!- il numero VI era sorretto dal Notturno Melodico, che lo teneva in
braccio mentre si dimenava, indicando l’acqua pulita del mare che li circondava
–Z-Zexy…- mormorò perplesso, aumentando la presa sul corpo del membro fondatore,
che continuava ad agitarsi “Calmo, Zexion, calmo…” si ripeteva questo senza
successo, mentre si aggrappava al collo di Demyx –Zexy, siamo…-
-Non mi
lasciare! Non ci pensare nean…- il biondino allargò le
braccia, facendo cadere il ragazzo dai capelli grigio-viola con un tonfo per
terra –…Sulla terraferma- terminò con un sospiro.
-Ahi! Ma
com…eh!?- Zexion si guardò intorno. Effettivamente,
erano sulla terraferma –Ah. Si, terraferma- biascicò, rialzandosi in piedi. Se avesse avuto un cuore, avrebbe senza dubbio provato
imbarazzo. Tanto, imbarazzo.
Borbottò
qualcosa come un “Su, muoviamoci a trovare quello specchio”, mentre Demyx
ridacchiava sotto ai baffi della sua espressione
stralunata.
-Si si,
certo, ma…Da dove cominciamo a cercare?- chiese perplesso
al compagno.
Ehm…Si,
quello era un problema.
*
Bene bene bene ù.ù
Dato che
non sclero abbastanza, ho deciso di scrivere questa
fic.
Tranquilli,
non durerà più di 5 capitoli xDD
Perché
questa fic? Bhè, è semplice: guardare Trilli fa male. Fa seriamente, male.
Specialmente
ad una come me xDD
Spero vi
sia piaciuto questo primo capitolo^^
Greta.