Bright Smile di Evie08 (/viewuser.php?uid=52958)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Era una giornata
fastidiosamente uggiosa.
Los
Angeles era ricoperta da una leggera ma fastidiosa cappa di
umidità che penetrava le ossa e infondeva una falsa
sensazione di freddo interno.
Odiavo la
pioggia.
Odiavo
l’autunno, quella stagione a metà tra estate e
inverno, una cosa indefinita che alla fine non aveva un significato,
figuriamoci uno scopo.
Scesi dal taxi e
corsi a ripararmi in un bar che non conoscevo nonostante abitassi
lì da molto tempo.
Scrollai
l’acqua dal giubbotto di pelle prima di entrare.
Il locale
all’interno era caldo, forse troppo.
Una luce soffusa
sui toni dell’amaranto sembrava voler proiettare i clienti in
un mondo parallelo, lontano dal freddo e dalla pioggia di
quell’ottobre particolare.
Quell’atmosfera
così rilassante quasi mi distolse dal mio scopo: un
caffè macchiato.
Ero entrato
lì solo per quello.
I
caffè che servivano agli aeroporti non reggevano il
confronto.
Troppo
annacquati per i miei gusti.
Mi sedetti sullo
sgabello e ordinai.
Nell’attesa
spizzicai con qualcuno di quegli invitanti stuzzichini salati tipici
dei bar: c’era di tutto, dalle noccioline, a quei piccoli
tramezzini i quali, nonostante le loro piccole dimensioni, riuscivano a
contenere davvero di tutto.
Il barista
arrivò con la mia ordinazione.
“Che
noia la pioggia” .
Alzai lo
sguardo.
“Già”
dissi annoiato al barista lentigginoso.
“Sei
stato in vacanza?” ,chiese lui indicando il borsone che
giaceva ai miei piedi.
Già
il borsone.
Non mi ero
accorto di averlo portato con me.
Risi.
“Che
sbadato… dovevo passare da casa, ma la
pioggia…” mi giustificai più con me
stesso che con il ragazzo che si allontanò per prendere una
nuova ordinazione.
Mi guardai
intorno sorseggiando il caffè bollente.
Alla mia
sinistra solo due tavoli erano occupati da coppiette troppo impegnate a
tubare per consumare le cioccolate calde che avevano davanti;
mentre alla mia destra una comitiva di ragazzini stava unendo i tavoli
rotondi per sedersi tutti insieme.
Facevano un tale
baccano che quasi non mi accorsi che un’altra persona era
entrata nel bar.
Era una ragazza.
Si
avvicinò velocemente al bancone, il giubbino rosso inzuppato
d’acqua.
Il cappuccio,
ancora alzato, le copriva il viso.
“Un
cappuccino”, disse con uno spiccato accento italiano.
“Da
consumare subito, o da portare via?”, chiese il cameriere in
inglese.
“Portare
via”, rispose nella nostra lingua.
Era visibilmente
agitata.
Con le dita,
affusolate e bianchissime, tamburellava sul bancone.
Ancora non ero
riuscito a vederla in viso.
Il cappuccio
continuava a nasconderla, e la pelliccia sintetica alla sua
estremità, gocciolava bagnandole le guance ed il petto.
Solo una ciocca
di capelli sfuggiva alla sua severa stretta : spiccavano, nella luce
fioca del locale, le punte di un castano bruciato dal sole estivo,
più simile ad un biondo scuro.
Si
voltò di scatto per guardare l’orologio appeso
alla parete e riuscii a vedere i suoi occhi, semisocchiusi, di uno
splendido color ambrato.
“Ecco
a te”, fece ritorno il barman con in mano il cappuccino
chiesto dalla ragazza.
Lei
infilò una mano nella tasca e posò dei soldi sul
bancone, scappando via lasciando dietro di sé una fortissima
scia di profumo, a metà tra il dolce e l’amaro.
Mi aveva
lasciato una sensazione strana in bocca, come se avessi masticato il
petalo di un fiore.
“Ehi,
il tuo resto!”, gridò il ragazzo, ma era troppo
tardi.
La ragazza era
uscita dal locale come un fulmine.
Mi alzai di
scattò abbandonando il mio caffè macchiato per
correrle dietro.
La pioggia mi
bagnò di nuovo. Maledetta!
Girai
l’angolo ma lei sembrava essere sparita nel nulla.
E sicuramente io
non l’avrei mai più rivista.
NOTE
DELL'AUTRICE!
E
come per sopresa, dopo un lunghissimooooo letargo, sono tornata con una
storia nuova, che pubblico in una categoria nuova per il mio genere (e
chi mi conosce lo sa bene).
Sicuramente
in questa categoria ce ne saranno un sacco di storie come la mia, ma
come dice la mia amica Sabry:
"Quando una ff
è bella sarà seguita ugualmente", ed
io spero con tutto il cuore che sia così.
Inoltre
avviso i lettori di "The
Voice of Heart: Damned Souls", che il chappy è
quasi pronto e presto verrà pubblicato!
Per
ora che dire?? Buona lettura!
Un
bacione
Evie
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
Capitolo
1
Con
il passare dei giorni la pioggia sembrava volerci dare un po’
di tregua.
Io ero in pausa
dal set.
Avevo bisogno di
un paio di giorni di riposo da tutta quella frenesia, quel corri corri
alle cinque del mattino, ma soprattutto dal suo rifiuto.
Kirsten diceva
che quello che era successo, quello che c’eravamo detti, non
avrebbe compromesso la nostra amicizia e tantomeno il nostro rapporto
sul set.
Anche se
sapevamo entrambi che niente sarebbe stato più lo stesso.
Ma
d’altronde eravamo attori e mentire era il nostro mestiere.
Superato
l’imbarazzo iniziale del mio rientro non ci sarebbero stati
più problemi e nessuno si sarebbe accorto di niente.
Quella mattina
decisi di fare un giro per le incasinatissime vie di Los
Angeles con la mia decappottabile, che più che una macchina
sembrava una discarica a cielo aperto.
Non avevo
né tempo né voglia per riordinarla.
A me piaceva
così. Pazienza.
Un piccola sfera
di sole era uscita allo scoperto da dietro le nuvole ancora minacciose.
Era accecante e per questo decisi di indossare i Ray-Ban che avevo
appena comprato.
Feci camminare
la macchina seguendo il filo dei miei malinconici pensieri, senza avere
una meta precisa.
Qualcuno mi
aveva riconosciuto. Me ne accorsi da un paio di ragazzine che si
sporsero dal marciapiede per guardarmi meglio, mentre fermo al
semaforo, sintonizzavo la radio.
“E’
lui!!” disse una delle due.
“Ma
va… Che dici?”
“Ti
dico che è lui!!!!!!!!!! E’ Robert!!!!”
“Sei
sicura??”.
Mi voltai
incuriosito. Vidi le due ragazze arrossire violentemente e darsi
colpetti a vicenda con i gomiti.
Sorrisi
divertito e le salutai con un cenno della mano e ripartii.
Feci un altro
paio di giri.
Alla radio
davano “Don’t Cry” dei
Guns’n’Roses e alzai il volume.
Mi persi
nuovamente nei miei pensieri tanto da non accorgermi che il semaforo
era appena diventato rosso.
“E
sta’ un po’ attento cretino!!”,
sentì urlare dal cofano della mia auto.
Inchiodai e
rimasi lì a guardare il vuoto, finché una sagoma
esagitata attirò la mia attenzione.
Una ragazzina
stretta in un trench grigio mi fulminò con lo sguardo,
tenendosi il polso destro con la mano sinistra.
“Ma ti
pare modo questo? Sei cieco o non ci vedi??? Oppure sei daltonico, dai
mettiamoci anche questa!”, continuava ad urlarmi contro,
mentre un discreto numero di persone aveva circondato la cabriolet.
Scesi
dall’auto e solo allora mi accorsi di aver quasi investito
quella ragazza.
La sua borsa
giaceva a terra accanto la ruota anteriore dell’auto. Poco
distante un ombrellino rosso era scappato dalla sua fodera.
“Vorrei
sapere chi ti ha dato la patente…”,
continuò massaggiandosi il polso.
“E io
vorrei sapere chi a dato a te il permesso di camminare. Per poco non ti
mettevo sotto. La prossima volta fa più attenzione
ragazzina”.
Lei aveva
ragione da vendere, ma ero io a non volergliene dare.
“La
prossima volta?? La prossima volta???”, sputava rabbia da
ogni sillaba.
Avrei fatto
meglio a starmi zitto.
“Ma te
la do io la prossima volta! Rincoglionito che non sei altro! Per poco
non mi ammazzavi perché da dietro i tuoi costosissimi
occhialoni da sole non avevi visto che il semaforo era diventato rosso,
e la colpa sarebbe pure mia??”.
Si
abbassò per raccogliere i suoi effetti personali.
“Sei
fortunato che non ti denuncio bamboccio che non sei altro..”,
disse brandendomi contro l’ombrellino rosso.
“O mio
Dio che paura… adesso voi mocciose vi mettete anche a
minacciare la gente per strada. Ma per favore!”, mi avvalsi
della mia altezza per tenerle testa.
Ero
più alto di lei di un paio di spanne.
La sua testa
arrivava al mio petto. Guardandola meglio mi accorsi che si, che era
minuta, ma anche di bell’aspetto.
Portava i
capelli raccolti in una coda di media altezza. I boccoli castani
rilucevano alla luce di quel debole sole, di un rossiccio ramato,
così come gli occhi.
Le iridi color
caramello erano a tratti spruzzate da pagliuzze verde smeraldo.
“Che
stupido…” sussurrò sistemando
l’ombrello nella borsa.
Una signora le
si avvicinò chiedendole se stesse bene.
La ragazza
rispose con garbo che stava bene, liquidandola in un paio di secondi.
Buttai uno
sguardo sul polso che si stava massaggiando poco prima, ed
effettivamente era arrossato e leggermente gonfio.
“Avrei
fatto meglio ad investirti ragazzina. Hai bloccato il
traffico..”, indicai la fila d’auto che si era
formata dietro la mia.
Mi si
avvicinò sorridendo.
Un sorriso
alquanto minaccioso.
“Attoruncolo
da quattro soldi”, disse allontanandosi mentre risalivo in
macchina.
E proprio mentre
credevo di essermene liberato, lei appoggiò una mano sul
cofano graffiandolo con l’anello d’argento che
portava al dito.
Si
voltò a guardarmi un’ultima volta, prima di
scomparire tra la folla sorridendo soddisfatta.
NOTICINE
-INE-INE-INE:
Salve
salvino a tutti!!!
Mi
scuso per la cortezza di questo capitolo, ma se continuerete a seguire
questa storia, vi accorgerete che questo stile si riperterà
spesso.
Voglio
ringraziare tutti coloro che hanno letto e commentato il prologo!!! Vi
lovvoooo!!!
_Bri: My
loveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee <3!!! Non sapevo come
rintracciarti e allora ti ho mandato il link su faccialibro! ^_^ Sono
contenta ti sia piaciuto il prologhetto! muahmuahmuah!!! Aspettati
grandi cose da questa ficcy!!! Ti lovvo!!!!!!!!!!
Cris91: Allora
che ne dici del primo capitolo??? Sai una cosa?? Questa storia ispira
anche meeeee un sacco!!! Spero continuerai a seguirla! Grazie! Un
bacione!!!
Doddola93:
Tesoro miioooooooooooooo!!!!!! Da quanto tempo non ci
sentiamoooooooooooooooooooooo.... mi manchiiiiiiiii! avevo pensato di
mandarti una mailuccia per avvisarti ,ma tu mi hai preceduta sul tempo!
Allora ti piace l'idea??? Ti adorooooo!!!!!!!!! <3
Human_ : Grazie
mille per avermi messa tra le seguite!! Sono contenta che la storia ti
incuriosisca a tal punto!!!! Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di
questo capitolo! Grazie! Un bacione!
In
attesa di taaaanti vostri commentucci... vi auguro una buona fine
domenica!!
Ps: qualcuno mi
spiegherebbe come si fanno a mettere le immagini nei chappy??
perchè io l'ho letto dalla guida, le metto e poi non si
vedonooooo ç_ç... HELP!!!!!!
A
presto!!!!!!
Besos...
Evie
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
Capitolo
2
L’aereo
atterrò puntuale all’aeroporto di Vancouver.
Ma i bagagli arrivarono in ritardo.
Come se il fatto di essere lì non mi scocciasse abbastanza.
Nei giorni precedenti mi ero fatto il lavaggio del cervello, una sorta
di violenza psicologica per convincermi che tutto sarebbe stato come
prima.
Che nessuno mi avrebbe guardato diversamente.
Che le parole non avrebbero avuto un’altro significato.
Aspettai pazientemente le valigie prima di recarmi in albergo.
Ne avevo scelto uno ad oc, non molto lontano dal set, ma abbastanza per
rilassarmi nella natura canadese.
Aveva la bellezza di quindici diverse uscite, da me usate
all’occorrenza per fuggire dalle fan.
Non era bello a pensarci, ma quando loro erano nei paraggi per me era
la fine.
Strattonamenti, urla, pennarelli e foto volanti, piedi pestati,
cazzotti non voluti e scuse urlate di rimando.
Un vero e proprio putiferio!
Un’ora più tardi presi possesso della mia stanza,
feci una bella doccia rilassante e mi accorsi con mio grande stupore
che, nonostante tutto, erano ancora le due del pomeriggio.
Decisi di andare agli studios per ritrovare i miei colleghi e,
perché no, riprendere un po’ di confidenza con il
mio personaggio.
Già da lontano avvistai i volti familiari di Kellan ed
Ashley, impegnati in una conversazione.
“Ciao ragazzi!” , salutai con entusiasmo scendendo
dal taxi.
“Ehi Rob! Alla fine ti sei deciso a farti vedere da queste
parti, eh?”, Kellan mi abbracciò.
Era l’unico del cast a sapere per certo ciò che mi
aveva portato lontano da lì.
“E’ bello riaverti qui. Come è andata la
visita medica?”, chiese Ashley.
Ah già. La visita medica, la mia scusa.
“Bene bene… è che sono un po’
stressato… cioè il dottore ha detto che sono
stressato”.
Che babbeo.
Ashley annuì sorridendo.
“Avete sentito la novità?”, disse per
deviare il discorso.
“No”, rispondemmo in coro Kellan ed io.
Lei sospirò.
“Ricordate il concorso che Stephanie Meyer aveva indetto
tempo fa, prima dell’estate? Ricordi Rob, quando noi eravamo
in Italia per le riprese?”.
Ci pensai un po’ su.
“No… “ , rispose Kellan in tutta
franchezza.
Io continuavo a pensarci ma proprio non mi veniva in mente.
“Il concorso di scrittura! Ragazzi ma dove vivete? Sulla
luna?”, ci rimproverò Ashley, le mani in fianco.
Giusto! Il concorso!
“Stephanie, in accordo con la sua casa editrice, ha indetto
il concorso ‘La storia prima di tutto’, ovvero ha
chiesto alle sue fan di tutto il mondo di scrivere una specie di mini
romanzo ispirato a Twilight, partendo però dal 1918,
l’anno della spagnola e della trasformazione di Edward, e
raccontare tutto dal loro punto di vista. Ha dato anche la
possibilità di inserire personaggi nuovi, ma le scrittrici/
gli scrittori non potevano stravolgere l’ordine temporale
degli eventi…”, spiegò.
“E allora? Che c’entra adesso?”,
domandò Kellan stringendosi nelle spalle.
“Kellan, ma sei di coccio? Succede che hanno trovato la
vincitrice! E sarà qui domani!!! Non vedo l’ora di
conoscerla! Ho già letto i primi capitoli del suo romanzo!
Troppo bello! Non vedo l’ora di averlo tutto! La traduttrice
lo deve ancora fotocopiare per noi”.
“Traduttrice? Perché di dov’è
la vincitrice?”, chiesi mentre una leggera pioggerellina
iniziava a bagnarci.
“E’ italiana! Chissà
com’è fatta?”.
La pioggia diventò più insistente, costringendoci
ad entrare per ripararci.
Che scocciatura. Mi perseguitava.
“Come vuoi che sia fatta Ash? Per me non sarà
nulla di speciale… una mezza adolescente, con i brufoli, non
molto alta, timida… e magari pure brutta.”
“Kellan! Che hai contro le ragazze brutte?”
“Nulla, ma di solito le scrittrici non sono molto
belle… vero? Certamente, eccezione fatta per la nostra
Stephanie”.
Ridemmo mentre ci incamminavamo verso la caffetteria.
Dalla porta a vetri la vidi da lontano.
Caspita. Non pensavo facesse così male.
Presi un bel respiro e seguii i miei amici all’interno.
Kirsten era seduta ad un tavolinetto intenta a chiacchierare con Nikki.
“Ciao ragazze! Sentita la novità?”,
esordì Ashley tirando una sedia per sedersi.
“Appena saputa! Arriverà domani! Che
curiosità….”, disse Nikki sorseggiando
il suo the freddo.
“Noi abbiamo avuto in anteprima dalla traduttrice i primi
capitoli della sua storia… che meraviglia!”,
sospirò Kirsten.
Istintivamente la guardai ed i nostri occhi si incrociarono per un
istante.
Imbarazzati.
Come se entrambi chiedessimo scusa per ciò che era successo.
Ma la colpa era ovviamente mia.
“Che cos’è questa mafia? A noi non hanno
dato nulla!”, Kellan si sedette a cavalcioni su una della
sedie grigie della caffetteria.
Io ne rubai una ad un tavolo vicino.
“Bè noi sappiamo come ottenere certe
cose…”, si pavoneggiò Ashley
soddisfatta.
“Ma non sarebbe… illegale?”, mi
intromisi nella conversazione.
“No se Stephanie ci ha dato l’ok. Anche se non
possiamo avere più di tre capitoli per ora…
dobbiamo aspettare il suo arrivo per avere il manoscritto per
intero.”, disse Kirsten.
“Ecco perché tanta curiosità di
conoscerla… ora si capisce tutto”.
Restammo lì ancora un po’ a chiacchierare della
sconosciuta che dall’indomani avrebbe piacevolmente stravolto
le nostre giornate.
Noticine:
Salve
a tutti! Eccomi qui di nuovo!
Prima
dei ringraziamenti, sappiate che dovete ringraziare la mia amica
Sabrina per la pubblicazione di questo capitolo! Se fosse stato per me
l'avrei pubblicato la settimana prossima XDXDXDXD.
Comunque...
parliamo di cose serie!
Grazie
a tutti!!!!!!! Ma proprio tutti tutti tutti!!!!!
Sono
contenta vi piaccia la mia nuova storia!!!!
Un
grazie particolare alle persone che hanno recensito lo scorso capitolo:
_Bri:
Bella la scena di te che ridi da sola davanti lo schermo del
pc!!!!!!! avrei voluto vedertiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!! ahahahahah!
Sono contenta ti piaccia quella ragazza, anche perchè la
rivedremo molto presto! muahmuahmuha! Grazie ti lovvo!!!! <3
_Miss_ : Ciao
cara! e benvenuta tra le mie fan!!! Mi fa molto piacere che la storia
ti sia piaciuta! Mi raccomando, continua a seguirla! Grazie mille!!!
<3
Human_ :
Ciauuuuuuuuuuuuu!!! Dai sono felicissima che il primo chappy ti abbia
divertita così tanto!!! Cmq hai ragione a pensare che quel
ragazzo non è tanto normale! Non immagini neanche quello che
gli succederà... muahmuah!!! Grazie mille! <3
Cris91:
ahahahah bella la scena di rob che mette sotto la ragazza vero?? pensa
che mi è venuta così per caso.... non mi ricordo
neanche come... XDXDXD Grazie mille! <3
Alla
prossimaaaaaaaaaaaaaaaa
Besitos!!
Evie
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
L’indomani
arrivò e passò molto velocemente.
Come al solito,
alle 5 in punto ci ritrovammo sul set per il trucco e il parrucco.
Il rientro sul
set fu meno faticoso di quanto mi aspettassi.
Girammo un paio
di scene nella mattinata, giusto per ingannare l’attesa della
vincitrice del concorso come diceva Ashley.
Sarebbe stata
agli studios per l’ora di pranzo.
Dal momento che
nel pomeriggio non avevo scene da girare, decisi di struccarmi e
lasciare momentaneamente i panni del perfettissimo Edward Cullen, e
riprendere quelli di Robert il disastro Pattinson.
I miei colleghi
avevano già assediato la sala relax.
Immaginavo
quella povera ragazza spaesata, magari un po’ intimidita da
noi, ma più che altro da ciò che noi
rappresentavamo ai suoi occhi.
Gli occhi di una
fan.
A dire il vero
il suo arrivo un po’ di curiosità
l’aveva scatenata anche in me.
Corsi verso la
nostra sala relax, aprii la porta e vidi un muro di persone che si
agitavano attorno a qualcosa.
O per meglio
dire, a qualcuno.
“Deve
essere Rob…”, sentii dire ad Ashley facendosi
largo tra Jackson e Taylor.
“Vieni
a conoscere la nostra ospite”, disse trascinandomi verso di
lei.
La vidi.
Non poteva
essere vero.
Ma tutte a me
capitavano?
Tutte le
sfortune sembravano essere le mie in quel periodo.
“Tuuuu!!!
Che ci fai qui???”, quasi urlai per lo stupore.
Chi mi trovai
davanti non era la ragazzina intimidita e spaesata che mi ero
immaginato, ma la pazza esaltata che qualche giorno prima mi aveva
rigato la cabriolet a Los Angeles.
“Ciao
attoruncolo da quattro soldi.. anche tu da queste parti?”,
disse con la stessa insolenza dimostratami a L.A.
“Che
cosa significa questo? Ditemi che è uno scherzo!”,
disse guardando i miei amici che invece mi fissavano come se il pazzo
fossi io.
“Sai,
stavo giusto spiegando ai ragazzi come mi fossi fatta
questo…”, disse sollevando il polso destro
fasciato.
Allora si era
fatta male seriamente.
Cavolo.
“Robert
ma che ti prende? Lei è la vincitrice del
concorso…”, aggiunse Taylor.
“L’ho
capito! Non ci credo… “.
“Come
vi dicevo, mentre ero a Los Angeles un pazzo furioso, tale Robert
Pattinson, mi ha quasi messo sotto invece di fermarsi al semaforo,
rosso ovviamente.
Eh, gli
imprevisti della vita”.
Attirò
nuovamente l’attenzione su di sé.
Era una cosa che
le riusciva benissimo.
In quei
frangenti ebbi occasione di vederla meglio.
Kellan mi si
avvicinò.
“Alla
faccia della ragazzina brutta e brufolosa… è uno
schianto!”, commentò mentre la squadrava da capo a
piedi, mordendosi il labbro inferiore.
Bè
effettivamente era molto carina.
Non molto alta,
fisico asciutto ma allo stesso tempo armonioso, lunghi boccoli
castano-ramati, labbra carnose e di un particolare rosso ciliegia.
Ma furono
soprattutto gli occhi a colpirmi ancora una volta: grandi, circondati
da lunghe ciglia corvine, di un particolare color caramello, che
cambiava di intensità e sfumatura a secondo della luce.
In quel momento
li aveva sul ramato.
Improvvisamente
mi si avvicinò sfoggiando uno splendido sorriso.
Mi porse la mano
sinistra.
“Piacere.
Emma Montalto.”
Strinsi la sua
mano, fredda come il ghiaccio.
“Emma…
“, sussurrai.
Aveva alzato una
piccolissima bandiera bianca.
“Si.
Ha origini germaniche, o almeno credo. Significa ‘potente,
grande’. Mi si addice vero?”, spiegò
senza abbandonare quel sorriso.
“Emma
vieni qui. Parlaci della tua storia! Quando potremmo leggerla
tutta?”, chiese curiosa Nikki.
“A
dire il vero non so molto più di voi. Stephanie mi ha detto
che avete avuto i primi capitoli. Che ne pensate?”.
“E’
fantastica!! E poi i personaggi… molto realistici, con le
loro passioni, le insicurezze, le paure e tutto il resto…
adoro Josephine! E a dire il vero non credevo vi somigliaste
così tanto”, Ashley la guardò
attentamente.
“Perché?”,
chiese Emma.
“Bè
di solito chi scrive di personaggi così belli non lo
è altrettanto”.
Kirsten si
portò una mano alla testa, mentre Nikki tirò uno
gomitata ad Ash.
“Ops…”,
sussurrò lei scoperta la gaffe.
Emma ci
guardò tutti e scoppiò a ridere.
Una risata
fresca e argentina penetrò le mie orecchie; era come se
tanti piccoli campanellini si fossero messi a suonare
all’unisono.
Quasi mi
stordì.
La porta si
aprì e Stephanie entrò accompagnata dalla sua
agente, Jody.
“Vedo
che vi state divertendo. Mi fa piacere tu ti sia integrata
subito.”, Stephanie abbracciò Emma.
“Sono
tutti così carini e simpatici… oddio.. quasi
tutti”, mi fulminò con uno sguardo.
Tregua finita.
Di
già?
Mi fece una
piccola linguaccia.
“Bè,
ora dobbiamo andare. L’editore ti vuole incontrare
subito.”
“Ok.
Ragazzi è stato un vero piacere conoscervi.. spero di
rivedervi presto”, ci salutò prendendo le sue cose.
“Ci
rivedremo sicuramente!”
“Vienici
a trovare sul set”.
Uscì
salutandoci con la mano.
“E’
adorabile…”
“Hai
ragione!”
“Deve
essere anche molto simpatica!”
“Rob
ma che le hai fatto per essere così arrabbiata con
lei?”
“Io?
Nulla. È lei che è tutta matta…
“.
Passarono ancora
altri giorni prima che la rivedessi di nuovo.
Per fortuna.
Hola
my fan!!!!!
Come
ve la passate?? Spero bene nonostante questo pazzo pazzo tempo che
impedisce (a chi potrebbe in teoria) di andare a mare....
Ma
va bene così...
Allora
che ne pensate di questo mio nuovo chappy??? (il 4 è quasi
finto XD Yea!!!!!!!!!).
Mi
date qualche parere???
Grazie
Grazie Grazie veramente a tutti!!!!
Ginevrapotter:
Benvenuta tra i miei lettori! Mi fa molto piacere che tu abbia voluto
iniziare a leggere questa ff! Spero continuerai! Grazie mille! <3
_Miss_:
Visto?? muahmuahmuah... che ne pensi della new entry???
Grazie mille per il commento! <3
Cris91:
ahahahah! indovinato!!!!! La ragazza dell'incidente è
proprio la scrittrice!!! Kellan diventerà sempre
più buffo e tonto, Ashley bè... è
Ashley! Kristen sta sulle scatole anche a me (e credo te ne sia
accorta... non la sopporto proprio...), e Rob... bè...
muahmuahmuah.... Gazie mille per il commy! <3
Human_:
citazione [Mi pare d'aver colto 'na
traccia di sadismo nel tuo "Non immagini neanche quello che gli
succederà".. Bene bene u__ù XD No,
cioè, non bene, però bene.] Il
sadismo c'era tuttooooooo muahmuahmuha!!!!!!!! Avviamo la campagna
"Torturiamo un Robert Pattinson"!!! Ahahahahah!!!!!! Grazie
per il commy cara! <3
_Bri: e infine
tu my unico loveeeeeeeeeeeeee
<3<3<3<3<3..... Tesorooooooooooo ti
adoroooooooo!!!!!!!!! Ti piace Emma??? Appena leggi il chappy
fammi sapere ok??? Ci sentiamo su msn! TVB!!! <3
Bene,
e che dire più??
Alla
prossimissimaaaaaaaaaaa!!!!!!!
VVB
Evie
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
Capitolo
4
La
pioggia aveva iniziato a darci un po’ di tregua consentendoci
di fare qualche ripresa all’esterno, ma faceva sempre
più freddo.
Quel giorno
erano arrivati i “Volturi” per girare la scena
nella foresta.
Scena che aveva
preso l’intera mattinata e parte del pomeriggio, facendo
slittare la pausa pranzo alle 16 circa.
“Sono
stanco morto…”, Charlie si buttò di
peso sulla poltrona.
“Non
ho nemmeno la forza di andarmi a cambiare..”, dissi sedendomi
sul divano della sala relax.
“Però
è andata bene!”
“Siamo
stati grandi!”, furono i commenti di Ashley e Kris.
“Io
vado a togliermi almeno le scarpe. Ci vediamo in mensa
ragazzi!”, disse Dakota uscendo dalla stanza.
“A
pensarci bene ho un leggero languorino…”, disse
Charlie massaggiandosi lo stomaco.
“Andiamo
a mangiare qualcosa? Il mio stomaco è in
protesta.”.
Senza aspettare
una risposta, Ashley scappò trascinando Kris con
sé.
“Andiamo
anche noi?”, proposi guardando Charlie.
Lui
annuì e insieme ci avviammo.
Un allegro
chiacchiericcio ci suggerì che eravamo quasi arrivati.
L’atmosfera
era più allegra del solito.
Solitamente
eravamo tutti troppo stanchi per parlare a pranzo dopo una ripresa
impegnativa come lo era stata quella della foresta.
“Oh…
ragazzi mi siete mancati!”
Una voce
familiare tintinnò da uno dei tavoli accanto alle vetrate
che davano sul set esterno.
“Ti
sei persa! Sono giorni che non ti vedo.. Fatti abbracciare!”,
Ashley si lanciò sulla figura di spalle che
ricambiò l’abbraccio con lo stesso affetto.
“Diciamo
che l’editore è una persona abbastanza
possessiva… Mi ha segregata in un ufficio per tutta la
settimana… per fortuna sono riuscita a scappare
oggi.”, disse la ragazza sedendosi.
“L’edizione
del romanzo come procede?”, chiese Kris prima di addentare il
panino che aveva in mano.
“Bene.
Tutte le bozze sono state corrette e adesso passeremo alla stampa! Non
vedo l’ora! Abbiamo già fatto le foto per la
copertina, ho posato anche con Stephanie per alcune riviste, fatto
interviste per blog, giornali e anche un tg.. o almeno credo fosse un
tg… comunque mi sto divertendo tantissimo!!”.
“Bene!
Che titolo avrà la storia?”, Dakota si
unì alla conversazione abbandonando momentaneamente la sua
insalata.
“
‘The Voice of Heart’ “.
“Bellissimo!”,
Ashley saltellava da seduta sulla sedia.
“Sappiamo
qualcosa sulla tua storia, ma non molto su di te… da dove
vieni, Emma?”
“Come
sapete sono italiana, più precisamente ho origini Calabresi
ma da un po’ di anni , per motivi di lavoro di mio padre,
abitiamo in Toscana.
A Volterra per
la precisione.”
“Bene
bene… sei una di noi”, disse Dakota sorridendo.
“Allora
principessa… corri con i vampiri, con i licantropi, oppure
con i Volturi?”, chiese Charlie attirando
l’attenzione della ragazza che si voltò a quelle
parole.
“Volturi.
Tutta la vita.”, gli porse la mano da stringere, rivolgendomi
il suo solito sorriso insolente.
Charlie la
baciò.
“Tu
sei la promessa della scrittura fantasy… o così
mi pare di aver sentito dire. Io sono Charlie, benvenuta tra
noi.”
“Grazie.
Io sono Emma e sono…”
“…
ancora tra i piedi”, la interruppi prendendo posto accanto ad
Ashley.
“Bè
figurati se l’attoruncolo da quattro soldi non doveva dire la
sua. Dimmi, Pattinson, ti pagano a parte per dire certe stronzate
oppure è tutto compreso nel tuo contratto?”
“Ha
una percentuale aggiunta sulle cazzate che dice… “
“Hey
Kellan! Che fine avevi fatto?”, mi alzai per salutare il mio
amico, mentre Charlie ed Emma si sedevano parlando tra loro.
Ad un certo
punto un cellulare suonò.
Tutti guardammo
i nostri, ma era quello di Emma a squillare.
“Sabina!
Ciao!”, disse salutando la persona all’altro capo
del telefono, “cosa? Adesso? Puff.. e va bene
arrivo… ciao”.
Riattaccò
evidentemente seccata.
“Ragazzi,
vi devo lasciare..”
“Come
di già?”, chiese Ashley dispiaciuta.
“Alleluia…”,
commentai io a bassa voce suscitando l’ilarità di
Kellan.
“Si,
era Sabina la mia cugina-traduttrice. Mi vogliono in sede
adesso..”
“Come
mai?”
“Hanno
deciso di pubblicare il mio libro prima del previsto!!! Non
è fantastico??”
“Ma
è meraviglioso! Fatti abbracciare!”, Ashley si
lanciò entusiasta al collo della ragazza.
“Che
bello! Così lo leggeremo prima del previsto.”,
disse Kirsten abbracciando Emma.
“Si ma
chi sarebbe Sabina?”, chiesi incuriosito dalla particolare
definizione che Emma le aveva dato.
“Sabina
Crociati è la mia cugina preferita che sta facendo uno stage
come traduttrice da queste parti e ci siamo ritrovate qui per caso!
Sono due anni che non ci vediamo..”, spiegò Emma
più alle ragazze che a me.
“Ok
adesso vado! A domani speriamo… Ciao ciao..”
“Ah,
Emma! Senti domani sera andiamo al karaoke. Sei dei nostri
vero?”, chiese Charlie.
“Ovvio”.
Quella sera
tornai esausto in albergo.
Passai dalla
hall, presi la chiave della mia stanza e mi diressi verso il bagno per
fare una bella doccia calda.
Anzi bollente.
Ancora in
accappatoio uscii fuori, sul balcone, per fumare l’ultima
sigaretta della giornata.
Tirai fuori una
delle poltroncine che erano nella mia camera e mi sedetti nella
semi-oscurità.
Mi piaceva molto
quella parte della giornata.
Significava
relax allo stato puro.
Silenzio.
“Si,
Vancouver è bellissima.. soprattutto questo
periodo..”, bisbigliò qualcuno sul balcone accanto
al mio.
Mi sporsi di
poco, senza farmi vedere.
Una ragazza in
pigiama e vestaglia girata di spalle parlava sottovoce al telefono.
“Anche
tu mi manchi tantissimo… si mi sto divertendo e ho
conosciuto tanta bella gente… E’ un sogno che si
avvera.
Se solo fossi
qui anche tu…”.
La ragazza si
voltò.
Emma.
No.. anche qui?
Mi ritrassi
talmente velocemente che rischiai di cadere dalla poltrona.
“Si il
romanzo uscirà prima del previsto anche se tu
l’hai già letto! Ok adesso vado a riposare un
po’.. domani ho del lavoro da fare..
Buona notte my love..”.
Rientrò
nella sua stanza chiudendo il balcone.
Salve
a tutti e perdonate il ritardo ma tra il teatro (stancantissimo) e le
varie feste di compleanno mi sono un pò distratta! XD
Il
chappy non è un granchè ma il bello
arriverà dal prossimo!!! Eh si perchè nel
capitolo 5 ci sarà una svolta nel rapporto Robert-Emma ma
non vi dico più nulla... anzi, ho anche detto troppo!
Comunque
in questo chappy vediamo(o meglio immaginiamo) l'ingresso di due nuovi
personaggi molto vicini ad Emma, che presto conosceremo: Sabina, sua
cugina, e "my love"... chissà chi sarà..??
Lo
scopriremo presto!!!
Infine
ringrazio tutti tutti tutti (scusate se non vi ringrazio uno per uno
perchè devo scappare...) e che dire??
Me
lo lasciate un commentino????
Grazie
^_^
Ps: la storia qui
citata The
Voice Of Heart esiste
davvero e l'ho scritta proprio e la trovate con le altre mie storie
(tra cui il seguito di TheVoice :Damned
Souls ).
Se
vi va di saperne di più datele un'occhiata ok??
Un
bacione!
Evie
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
Piccolo
avviso prima di intraprendere la lettura del seguente capitolo: il
capitolo 5 di Bright
Smile è un piccolo capitolino di transizione
che segna il cambiamento del rapporto Robert/Emma.
Vi
prometto che il prossimo sarà, innanzitutto, molto
più lungo e ci sarà anche una sorpresina.....
Grazie
a tuttti voi che con pazienza e affetto continuate a segurmi in questa
mia strana avventura!
Bacioniiiiii
Capitolo 5
Sabato.
Il mio giorno
preferito in assoluto.
Perché?
Bè
perché il sabato non si lavora.
Pace e riposo
assoluto.
Non fare niente
per tutto il giorno.
Svegliarsi tardi
la mattina e vegetare nel letto fino a mezzogiorno.
Poi una bella
doccia, lunga… anzi lunghissima.
Il pranzo in
santa pace. La sigaretta.
Forse due o tre.
L’intero pacchetto finisce già subito.
Forse una
passeggiata nel pomeriggio. Forse. Almeno per andare a comprare le
sigarette.
La sera per
locali con gli amici/colleghi.
E poi di nuovo a
letto.
Stavo
pregustando tutto questo quando il mio cellulare squillò
prepotentemente.
“Accidenti!
Ho scordato di spegnerlo!”, borbottai cercandolo nella
confusione del mio comodino.
Non guardai
nemmeno il display prima di rispondere.
“Hey,
Rob! Stavi dormendo?”, la voce del mio manager
dall’altro capo del telefono.
“Se
sapevo che eri tu non rispondevo… Che vuoi?”,
risposi assonnato.
“Siamo
di buonumore vedo! La casa editrice che ha organizzato il concorso
vinto da Emma avrebbe una proposta da farti…”
“Dì
loro che scriverò le mie memorie tra una decina
d’anni, quando sarò un vecchio barbone disoccupato
e mi farò ospitare a scrocco nei talk show..”
“Simpatico.
Ma mi dispiace dirti che non voglio le tue memorie. Anzi, vogliono che
tu aiuti Emma.”
“A
fare? Sai che non mi piace quella ragazzina…”
“A
loro non interessa. Loro vogliono, anzi chiedono cortesemente che tu
partecipi ad un servizio fotografico nei panni di Edward Cullen al
fianco di Emma, che interpreterà Josephine, il suo
personaggio di punta.”
“E se
dico di no?”
“Ti
aspettano alle 11 sul set.”
Riagganciò.
Ecco che il mio
adorato sabato era stato rovinato da quella ragazzina.
Se prima mi era
indigesta, ora lo era ancora di più.
Guardai
l’orologio; erano le dieci passate.
Dovevo sbrigarmi
o sarei arrivato tardi.
Per strada
mangiai un cornetto al volo e pensai al perché lo stavo
facendo.
Ovviamente non
trovai una risposta sensata.
Magari non
c’era. A volte fa bene fare cose senza senso. Ti movimentano
la giornata.
Arrivai agli
studi con dieci minuti di ritardo.
“Non
è colpa mia..”, esordii.
Il mio manager
mi lanciò un’occhiataccia.
“Non
è mai colpa tua Pattinson”, disse una ragazza alle
mie spalle.
Riconobbi
immediatamente la voce: Emma.
Mi voltai per
risponderle a tono, ma restai senza fiato.
Davanti ai miei
occhi non c’era la stessa ragazza che tutti avevamo
conosciuto, ma una bellissima donna, in abiti d’epoca, ben
truccata, con i capelli sciolti sulle spalle e due grandi occhi azzurri
al posto dei suoi cangianti marrone/verde.
“Non
sbavare Pattinson. Qui sotto ci sono sempre io…”,
ironizzò passandomi davanti.
“Robert
al trucco”, mi chiamò una voce dalla stanza da
dove era appena uscita Emma.
“Mmmm…
qui fanno i miracoli vedo..”
“Non
ti entusiasmare Pattinson. Sei senza speranze..”
Un’altra
battuta al veleno prima di iniziare.
il fotografo ci
chiamò entrambi sul set dandoci qualche dritta.
“Allora,
Robert conosci il romanzo di Emma?”
“No”,
risposi in tutta onestà.
“Non
importa. L’Edward di Emma è lo stesso di quello
descritto dalla Meyer, quindi non dovrai far altro che immedesimarti
nel personaggio che già conosci.
Emma,
bè tu sei la scrittrice: chi conosce Josephine meglio di te?
Forza ragazzi al
lavoro!”.
Il fotografo
iniziò a scattare mentre noi abbozzavamo delle pose storte e
impacciate. Si vedeva a occhio nudo che non avevamo molta confidenza e
che il contatto tra noi era escluso.
Semplicemente
non funzionavamo bene insieme.
Anzi, non
funzionavamo affatto.
“Stop
stop. Fermatevi. Oddio, ragazzi! Ma si può sapere
cos’era quello?”
“Mi
dispiace.. è che sono un po’ rigida quando si
tratta di foto…”, disse Emma.
“E tu
Robert? Qual è la tua scusa? In foto vieni molto bene e ti
ho visto fare di meglio su un set fotografico…
c’è qualcosa che non va?”
Scossi la testa
senza rispondere. Avevo trovato la soluzione.
Presi Emma da un
braccio e la portai in un angolo per parlare.
“Allora,
così non funziona. Siamo dei professionisti no? Questo
è lavoro… e deve funzionare per forza. Quindi che
ne dici di una tregua?”
Emma mi
guardò sbalordita da dietro le lenti a contatto azzurre. Da
tutti si aspettava quelle parole, ma non da me.
Mi continuava a
guardare in silenzio, da qui il dubbio che non mi avesse capito.
Poi un sorriso.
Uno splendido
sorriso sbocciò sulle sue labbra.
“Ok.
Tregua”, disse porgendomi la mano.
Tornammo sul set
diversi da prima.
Almeno ci
provammo.
Ci rimettemmo in
posa e con grande stupore di tutti, funzionavamo. E anche bene!
A fine servizio
il fotografo si disse molto soddisfatto e ci mostrò alcuni
scatti al computer.
“Sono
stupendi!! Batti cinque!”, Emma mi mostrò il palmo
della mano.
“Batti
cinque! Siamo grandi!”, mi sbilanciai dandole un bacio sulla
fronte.
Mi venne
spontaneo reagire a quel modo.
“Senti
io ho fame. Ti va di pranzare insieme? Ricordi? Tregua..”,
propose dirigendosi ai camerini.
“Certo.
Conosco un posto niente male qui fuori. Ti aspetto”
“Sicuramente
mi cambierò più velocemente io…
vanesio di un Pattinson!”
Mi fece
l’occhiolino prima di sparire dietro la porta del suo
camerino.
Evie
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