Bright Smile

di Evie08
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo



Era una giornata fastidiosamente uggiosa.
Los Angeles era ricoperta da una leggera ma fastidiosa cappa di umidità che penetrava le ossa e infondeva una falsa sensazione di freddo interno.
Odiavo la pioggia.
Odiavo l’autunno, quella stagione a metà tra estate e inverno, una cosa indefinita che alla fine non aveva un significato, figuriamoci uno scopo.
Scesi dal taxi e corsi a ripararmi in un bar che non conoscevo nonostante abitassi lì da molto tempo.
Scrollai l’acqua dal giubbotto di pelle prima di entrare.
Il locale all’interno era caldo, forse troppo.
Una luce soffusa sui toni dell’amaranto sembrava voler proiettare i clienti in un mondo parallelo, lontano dal freddo e dalla pioggia di quell’ottobre particolare.
Quell’atmosfera così rilassante quasi mi distolse dal mio scopo: un caffè macchiato.
Ero entrato lì solo per quello.
I caffè che servivano agli aeroporti non reggevano il confronto.
Troppo annacquati per i miei gusti.
Mi sedetti sullo sgabello e ordinai.
Nell’attesa spizzicai con qualcuno di quegli invitanti stuzzichini salati tipici dei bar: c’era di tutto, dalle noccioline, a quei piccoli tramezzini i quali, nonostante le loro piccole dimensioni, riuscivano a contenere davvero di tutto.
Il barista arrivò con la mia ordinazione.
“Che noia la pioggia” .
Alzai lo sguardo.
“Già” dissi annoiato al barista lentigginoso.
“Sei stato in vacanza?” ,chiese lui indicando il borsone che giaceva ai miei piedi.
Già il borsone.
Non mi ero accorto di averlo portato con me.
Risi.
“Che sbadato… dovevo passare da casa, ma la pioggia…” mi giustificai più con me stesso che con il ragazzo che si allontanò per prendere una nuova ordinazione.
Mi guardai intorno sorseggiando il caffè bollente.
Alla mia sinistra solo due tavoli erano occupati da coppiette troppo impegnate a tubare per consumare le cioccolate calde che avevano davanti;  mentre alla mia destra una comitiva di ragazzini stava unendo i tavoli rotondi per sedersi tutti insieme.
Facevano un tale baccano che quasi non mi accorsi che un’altra persona era entrata nel bar.
Era una ragazza.
Si avvicinò velocemente al bancone, il giubbino rosso inzuppato d’acqua.
Il cappuccio, ancora alzato, le copriva il viso.
“Un cappuccino”, disse con uno spiccato accento italiano.
“Da consumare subito, o da portare via?”, chiese il cameriere in inglese.
“Portare via”, rispose nella nostra lingua.
Era visibilmente agitata.
Con le dita, affusolate e bianchissime, tamburellava sul bancone.
Ancora non ero riuscito a vederla in viso.
Il cappuccio continuava a nasconderla, e la pelliccia sintetica alla sua estremità, gocciolava bagnandole le guance ed il petto.
Solo una ciocca di capelli sfuggiva alla sua severa stretta : spiccavano, nella luce fioca del locale, le punte di un castano bruciato dal sole estivo, più simile ad un biondo scuro.
Si voltò di scatto per guardare l’orologio appeso alla parete e riuscii a vedere i suoi occhi, semisocchiusi, di uno splendido color ambrato.
“Ecco a te”, fece ritorno il barman con in mano il cappuccino chiesto dalla ragazza.
Lei infilò una mano nella tasca e posò dei soldi sul bancone, scappando via lasciando dietro di sé una fortissima scia di profumo, a metà tra il dolce e l’amaro.
Mi aveva lasciato una sensazione strana in bocca, come se avessi masticato il petalo di un fiore.
“Ehi, il tuo resto!”, gridò il ragazzo, ma era troppo tardi.
La ragazza era uscita dal locale come un fulmine.
Mi alzai di scattò abbandonando il mio caffè macchiato per correrle dietro.
La pioggia mi bagnò di nuovo. Maledetta!
Girai l’angolo ma lei sembrava essere sparita nel nulla.
E sicuramente io non l’avrei mai più rivista.



NOTE DELL'AUTRICE!

E come per sopresa, dopo un lunghissimooooo letargo, sono tornata con una storia nuova, che pubblico in una categoria nuova per il mio genere (e chi mi conosce lo sa bene).
Sicuramente in questa categoria ce ne saranno un sacco di storie come la mia, ma come dice la mia amica Sabry: "Quando una ff è bella sarà seguita ugualmente", ed io spero con tutto il cuore che sia così.
Inoltre avviso i lettori di "The Voice of Heart: Damned Souls", che il chappy è quasi pronto e presto verrà pubblicato!
Per ora che dire?? Buona lettura!

Un bacione



Evie


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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1



Con il passare dei giorni la pioggia sembrava volerci dare un po’ di tregua.
Io ero in pausa dal set.
Avevo bisogno di un paio di giorni di riposo da tutta quella frenesia, quel corri corri alle cinque del mattino, ma soprattutto dal suo rifiuto.
Kirsten diceva che quello che era successo, quello che c’eravamo detti, non avrebbe compromesso la nostra amicizia e tantomeno il nostro rapporto sul set.
Anche se sapevamo entrambi che niente sarebbe stato più lo stesso.
Ma d’altronde eravamo attori e mentire era il nostro mestiere.
Superato l’imbarazzo iniziale del mio rientro non ci sarebbero stati più problemi e nessuno si sarebbe accorto di niente.
Quella mattina decisi di  fare un giro per le incasinatissime vie di Los Angeles con la mia decappottabile, che più che una macchina sembrava una discarica a cielo aperto.
Non avevo né tempo né voglia per riordinarla.
A me piaceva così. Pazienza.
Un piccola sfera di sole era uscita allo scoperto da dietro le nuvole ancora minacciose. Era accecante e per questo decisi di indossare i Ray-Ban che avevo appena comprato.
Feci camminare la macchina seguendo il filo dei miei malinconici pensieri, senza avere una meta precisa.
Qualcuno mi aveva riconosciuto. Me ne accorsi da un paio di ragazzine che si sporsero dal marciapiede per guardarmi meglio, mentre fermo al semaforo, sintonizzavo la radio.
“E’ lui!!” disse una delle due.
“Ma va… Che dici?”
“Ti dico che è lui!!!!!!!!!! E’ Robert!!!!”
“Sei sicura??”.
Mi voltai incuriosito. Vidi le due ragazze arrossire violentemente e darsi colpetti a vicenda con i gomiti.
Sorrisi divertito e le salutai con un cenno della mano e ripartii.
Feci un altro paio di giri.
Alla radio davano “Don’t Cry” dei Guns’n’Roses e alzai il volume.
Mi persi nuovamente nei miei pensieri tanto da non accorgermi che il semaforo era appena diventato rosso.
“E sta’ un po’ attento cretino!!”, sentì urlare dal cofano della mia auto.
Inchiodai e rimasi lì a guardare il vuoto, finché una sagoma esagitata attirò la mia attenzione.
Una ragazzina stretta in un trench grigio mi fulminò con lo sguardo, tenendosi il polso destro con la mano sinistra.
“Ma ti pare modo questo? Sei cieco o non ci vedi??? Oppure sei daltonico, dai mettiamoci anche questa!”, continuava ad urlarmi contro, mentre un discreto numero di persone aveva circondato la cabriolet.
Scesi dall’auto e solo allora mi accorsi di aver quasi investito quella ragazza.
La sua borsa giaceva a terra accanto la ruota anteriore dell’auto. Poco distante un ombrellino rosso era scappato dalla sua fodera.
“Vorrei sapere chi ti ha dato la patente…”, continuò massaggiandosi il polso.
“E io vorrei sapere chi a dato a te il permesso di camminare. Per poco non ti mettevo sotto. La prossima volta fa più attenzione ragazzina”.
Lei aveva ragione da vendere, ma ero io a non volergliene dare.
“La prossima volta?? La prossima volta???”, sputava rabbia da ogni sillaba.
Avrei fatto meglio a starmi zitto.
“Ma te la do io la prossima volta! Rincoglionito che non sei altro! Per poco non mi ammazzavi perché da dietro i tuoi costosissimi occhialoni da sole non avevi visto che il semaforo era diventato rosso, e la colpa sarebbe pure mia??”.
Si abbassò per raccogliere i suoi effetti personali.
“Sei fortunato che non ti denuncio bamboccio che non sei altro..”, disse brandendomi contro l’ombrellino rosso.
“O mio Dio che paura… adesso voi mocciose vi mettete anche a minacciare la gente per strada. Ma per favore!”, mi avvalsi della mia altezza per tenerle testa.
Ero più alto di lei di un paio di spanne.
La sua testa arrivava al mio petto. Guardandola meglio mi accorsi che si, che era minuta, ma anche di bell’aspetto.
Portava i capelli raccolti in una coda di media altezza. I boccoli castani rilucevano alla luce di quel debole sole, di un rossiccio ramato, così come gli occhi.
Le iridi color caramello erano a tratti spruzzate da pagliuzze verde smeraldo.
“Che stupido…” sussurrò sistemando l’ombrello nella borsa.
Una signora le si avvicinò chiedendole se stesse bene.
La ragazza rispose con garbo che stava bene, liquidandola in un paio di secondi.
Buttai uno sguardo sul polso che si stava massaggiando poco prima, ed effettivamente era arrossato e leggermente gonfio.
“Avrei fatto meglio ad investirti ragazzina. Hai bloccato il traffico..”, indicai la fila d’auto che si era formata dietro la mia.
Mi si avvicinò sorridendo.
Un sorriso alquanto minaccioso.
“Attoruncolo da quattro soldi”, disse allontanandosi mentre risalivo in macchina.
E proprio mentre credevo di essermene liberato, lei appoggiò una mano sul cofano graffiandolo con l’anello d’argento che portava al dito.
Si voltò a guardarmi un’ultima volta, prima di scomparire tra la folla sorridendo soddisfatta.



NOTICINE -INE-INE-INE:

Salve salvino a tutti!!!
Mi scuso per la cortezza di questo capitolo, ma se continuerete a seguire questa storia, vi accorgerete che questo stile si riperterà spesso.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto e commentato il prologo!!! Vi lovvoooo!!!

_Bri: My loveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee <3!!! Non sapevo come rintracciarti e allora ti ho mandato il link su faccialibro! ^_^ Sono contenta ti sia piaciuto il prologhetto! muahmuahmuah!!! Aspettati grandi cose da questa ficcy!!! Ti lovvo!!!!!!!!!!

Cris91: Allora che ne dici del primo capitolo??? Sai una cosa?? Questa storia ispira anche meeeee un sacco!!! Spero continuerai a seguirla! Grazie! Un bacione!!!

Doddola93: Tesoro miioooooooooooooo!!!!!! Da quanto tempo non ci sentiamoooooooooooooooooooooo.... mi manchiiiiiiiii! avevo pensato di mandarti una mailuccia per avvisarti ,ma tu mi hai preceduta sul tempo! Allora ti piace l'idea??? Ti adorooooo!!!!!!!!! <3

Human_ : Grazie mille per avermi messa tra le seguite!! Sono contenta che la storia ti incuriosisca a tal punto!!!! Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Grazie! Un bacione!


In attesa di taaaanti vostri commentucci... vi auguro una buona fine domenica!!

Ps: qualcuno mi spiegherebbe come si fanno a mettere le immagini nei chappy?? perchè io l'ho letto dalla guida, le metto e poi non si vedonooooo ç_ç... HELP!!!!!!

A presto!!!!!!
Besos...


Evie

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2


L’aereo atterrò puntuale all’aeroporto di Vancouver.
Ma i bagagli arrivarono in ritardo.
Come se il fatto di essere lì non mi scocciasse abbastanza.
Nei giorni precedenti mi ero fatto il lavaggio del cervello, una sorta di violenza psicologica per convincermi che tutto sarebbe stato come prima.
Che nessuno mi avrebbe guardato diversamente.
Che le parole non avrebbero avuto un’altro significato.
Aspettai pazientemente le valigie prima di recarmi in albergo.
Ne avevo scelto uno ad oc, non molto lontano dal set, ma abbastanza per rilassarmi nella natura canadese.
Aveva la bellezza di quindici diverse uscite, da me usate all’occorrenza per fuggire dalle fan.
Non era bello a pensarci, ma quando loro erano nei paraggi per me era la fine.
Strattonamenti, urla, pennarelli e foto volanti, piedi pestati, cazzotti non voluti e scuse urlate di rimando.
Un vero e proprio putiferio!
Un’ora più tardi presi possesso della mia stanza, feci una bella doccia rilassante e mi accorsi con mio grande stupore che, nonostante tutto, erano ancora le due del pomeriggio.
Decisi di andare agli studios per ritrovare i miei colleghi e, perché no, riprendere un po’ di confidenza con il mio personaggio.
Già da lontano avvistai i volti familiari di Kellan ed Ashley, impegnati in una conversazione.
“Ciao ragazzi!” , salutai con entusiasmo scendendo dal taxi.
“Ehi Rob! Alla fine ti sei deciso a farti vedere da queste parti, eh?”, Kellan mi abbracciò.
Era l’unico del cast a sapere per certo ciò che mi aveva portato lontano da lì.
“E’ bello riaverti qui. Come è andata la visita medica?”, chiese Ashley.
Ah già. La visita medica, la mia scusa.
“Bene bene… è che sono un po’ stressato… cioè il dottore ha detto che sono stressato”.
Che babbeo.
Ashley annuì sorridendo.
“Avete sentito la novità?”, disse per deviare il discorso.
“No”, rispondemmo in coro Kellan ed io.
Lei sospirò.
“Ricordate il concorso che Stephanie Meyer aveva indetto tempo fa, prima dell’estate? Ricordi Rob, quando noi eravamo in Italia per le riprese?”.
Ci pensai un po’ su.
“No… “ , rispose Kellan in tutta franchezza.
Io continuavo a pensarci ma proprio non mi veniva in mente.
“Il concorso di scrittura! Ragazzi ma dove vivete? Sulla luna?”, ci rimproverò Ashley, le mani in fianco.
Giusto! Il concorso!
“Stephanie, in accordo con la sua casa editrice, ha indetto il concorso ‘La storia prima di tutto’, ovvero ha chiesto alle sue fan di tutto il mondo di scrivere una specie di mini romanzo ispirato a Twilight, partendo però dal 1918, l’anno della spagnola e della trasformazione di Edward, e raccontare tutto dal loro punto di vista. Ha dato anche la possibilità di inserire personaggi nuovi, ma le scrittrici/ gli scrittori non potevano stravolgere l’ordine temporale degli eventi…”, spiegò.
“E allora? Che c’entra adesso?”, domandò Kellan stringendosi nelle spalle.
“Kellan, ma sei di coccio? Succede che hanno trovato la vincitrice! E sarà qui domani!!! Non vedo l’ora di conoscerla! Ho già letto i primi capitoli del suo romanzo! Troppo bello! Non vedo l’ora di averlo tutto! La traduttrice lo deve ancora fotocopiare per noi”.
“Traduttrice? Perché di dov’è la vincitrice?”, chiesi mentre una leggera pioggerellina iniziava a bagnarci.
“E’ italiana! Chissà com’è fatta?”.
La pioggia diventò più insistente, costringendoci ad entrare per ripararci.
Che scocciatura. Mi perseguitava.
“Come vuoi che sia fatta Ash? Per me non sarà nulla di speciale… una mezza adolescente, con i brufoli, non molto alta, timida… e magari pure brutta.”
“Kellan! Che hai contro le ragazze brutte?”
“Nulla, ma di solito le scrittrici non sono molto belle… vero? Certamente, eccezione fatta per la nostra Stephanie”.
Ridemmo mentre ci incamminavamo verso la caffetteria.
Dalla porta a vetri la vidi da lontano.
Caspita. Non pensavo facesse così male.
Presi un bel respiro e seguii i miei amici all’interno.
Kirsten era seduta ad un tavolinetto intenta a chiacchierare con Nikki.
“Ciao ragazze! Sentita la novità?”, esordì Ashley tirando una sedia per sedersi.
“Appena saputa! Arriverà domani! Che curiosità….”, disse Nikki sorseggiando il suo the freddo.
“Noi abbiamo avuto in anteprima dalla traduttrice i primi capitoli della sua storia… che meraviglia!”, sospirò Kirsten.
Istintivamente la guardai ed i nostri occhi si incrociarono per un istante.
Imbarazzati.
Come se entrambi chiedessimo scusa per ciò che era successo.
Ma la colpa era ovviamente mia.
“Che cos’è questa mafia? A noi non hanno dato nulla!”, Kellan si sedette a cavalcioni su una della sedie grigie della caffetteria.
Io ne rubai una ad un tavolo vicino.
“Bè noi sappiamo come ottenere certe cose…”, si pavoneggiò Ashley soddisfatta.
“Ma non sarebbe… illegale?”, mi intromisi nella conversazione.
“No se Stephanie ci ha dato l’ok. Anche se non possiamo avere più di tre capitoli per ora… dobbiamo aspettare il suo arrivo per avere il manoscritto per intero.”, disse Kirsten.
“Ecco perché tanta curiosità di conoscerla… ora si capisce tutto”.
Restammo lì ancora un po’ a chiacchierare della sconosciuta che dall’indomani avrebbe piacevolmente stravolto le nostre giornate.



Noticine:
Salve a tutti! Eccomi qui di nuovo!
Prima dei ringraziamenti, sappiate che dovete ringraziare la mia amica Sabrina per la pubblicazione di questo capitolo! Se fosse stato per me l'avrei pubblicato la settimana prossima XDXDXDXD.
Comunque... parliamo di cose serie!
Grazie a tutti!!!!!!! Ma proprio tutti tutti tutti!!!!!
Sono contenta vi piaccia la mia nuova storia!!!!
Un grazie particolare alle persone che hanno recensito lo scorso capitolo:

_Bri:  Bella la scena di te che ridi da sola davanti lo schermo del pc!!!!!!! avrei voluto vedertiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!! ahahahahah! Sono contenta ti piaccia quella ragazza, anche perchè la rivedremo molto presto! muahmuahmuha! Grazie ti lovvo!!!! <3

_Miss_ : Ciao cara! e benvenuta tra le mie fan!!! Mi fa molto piacere che la storia ti sia piaciuta! Mi raccomando, continua a seguirla! Grazie mille!!! <3

Human_ : Ciauuuuuuuuuuuuu!!! Dai sono felicissima che il primo chappy ti abbia divertita così tanto!!! Cmq hai ragione a pensare che quel ragazzo non è tanto normale! Non immagini neanche quello che gli succederà... muahmuah!!! Grazie mille! <3

Cris91: ahahahah bella la scena di rob che mette sotto la ragazza vero?? pensa che mi è venuta così per caso.... non mi ricordo neanche come... XDXDXD Grazie mille! <3

Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaa

Besitos!!

Evie

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3


L’indomani arrivò e passò molto velocemente.
Come al solito, alle 5 in punto ci ritrovammo sul set per il trucco e il parrucco.
Il rientro sul set fu meno faticoso di quanto mi aspettassi.
Girammo un paio di scene nella mattinata, giusto per ingannare l’attesa della vincitrice del concorso come diceva Ashley.
Sarebbe stata agli studios per l’ora di pranzo.
Dal momento che nel pomeriggio non avevo scene da girare, decisi di struccarmi e lasciare momentaneamente i panni del perfettissimo Edward Cullen, e riprendere quelli di Robert il disastro Pattinson.
I miei colleghi avevano già assediato la sala relax.
Immaginavo quella povera ragazza spaesata, magari un po’ intimidita da noi, ma più che altro da ciò che noi rappresentavamo ai suoi occhi.
Gli occhi di una fan.
A dire il vero il suo arrivo un po’ di curiosità l’aveva scatenata anche in me.
Corsi verso la nostra sala relax, aprii la porta e vidi un muro di persone che si agitavano attorno a qualcosa.
O per meglio dire, a qualcuno.
“Deve essere Rob…”, sentii dire ad Ashley facendosi largo tra Jackson e Taylor.
“Vieni a conoscere la nostra ospite”, disse trascinandomi verso di lei.
La vidi.
Non poteva essere vero.
Ma tutte a me capitavano?
Tutte le sfortune sembravano essere le mie in quel periodo.
“Tuuuu!!! Che ci fai qui???”, quasi urlai per lo stupore.
Chi mi trovai davanti non era la ragazzina intimidita e spaesata che mi ero immaginato, ma la pazza esaltata che qualche giorno prima mi aveva rigato la cabriolet a Los Angeles.
“Ciao attoruncolo da quattro soldi.. anche tu da queste parti?”, disse con la stessa insolenza dimostratami a L.A.
“Che cosa significa questo? Ditemi che è uno scherzo!”, disse guardando i miei amici che invece mi fissavano come se il pazzo fossi io.
“Sai, stavo giusto spiegando ai ragazzi come mi fossi fatta questo…”, disse sollevando il polso destro fasciato.
Allora si era fatta male seriamente.
Cavolo.
“Robert ma che ti prende? Lei è la vincitrice del concorso…”, aggiunse Taylor.
“L’ho capito! Non ci credo… “.
“Come vi dicevo, mentre ero a Los Angeles un pazzo furioso, tale Robert Pattinson, mi ha quasi messo sotto invece di fermarsi al semaforo, rosso ovviamente.
Eh, gli imprevisti della vita”.
Attirò nuovamente l’attenzione su di sé.
Era una cosa che le riusciva benissimo.
In quei frangenti ebbi occasione di vederla meglio.
Kellan mi si avvicinò.
 “Alla faccia della ragazzina brutta e brufolosa… è uno schianto!”, commentò mentre la squadrava da capo a piedi, mordendosi il labbro inferiore.
Bè effettivamente era molto carina.
Non molto alta, fisico asciutto ma allo stesso tempo armonioso, lunghi boccoli castano-ramati, labbra carnose e di un particolare rosso ciliegia.
Ma furono soprattutto gli occhi a colpirmi ancora una volta: grandi, circondati da lunghe ciglia corvine, di un particolare color caramello, che cambiava di intensità e sfumatura a secondo della luce.
In quel momento li aveva sul ramato.
Improvvisamente mi si avvicinò sfoggiando uno splendido sorriso.
Mi porse la mano sinistra.
“Piacere. Emma Montalto.”
Strinsi la sua mano, fredda come il ghiaccio.
“Emma… “, sussurrai.
Aveva alzato una piccolissima bandiera bianca.
“Si. Ha origini germaniche, o almeno credo. Significa ‘potente, grande’. Mi si addice vero?”, spiegò senza abbandonare quel sorriso.
“Emma vieni qui. Parlaci della tua storia! Quando potremmo leggerla tutta?”, chiese curiosa Nikki.
“A dire il vero non so molto più di voi. Stephanie mi ha detto che avete avuto i primi capitoli. Che ne pensate?”.
“E’ fantastica!! E poi i personaggi… molto realistici, con le loro passioni, le insicurezze, le paure e tutto il resto… adoro Josephine! E a dire il vero non credevo vi somigliaste così tanto”, Ashley la guardò attentamente.
“Perché?”, chiese Emma.
“Bè di solito chi scrive di personaggi così belli non lo è altrettanto”.
Kirsten si portò una mano alla testa, mentre Nikki tirò uno gomitata ad Ash.
“Ops…”, sussurrò lei scoperta la gaffe.
Emma ci guardò tutti e scoppiò a ridere.
Una risata fresca e argentina penetrò le mie orecchie; era come se tanti piccoli campanellini si fossero messi a suonare all’unisono.
Quasi mi stordì.
La porta si aprì e Stephanie entrò accompagnata dalla sua agente, Jody.
“Vedo che vi state divertendo. Mi fa piacere tu ti sia integrata subito.”, Stephanie abbracciò Emma.
“Sono tutti così carini e simpatici… oddio.. quasi tutti”, mi fulminò con uno sguardo.
Tregua finita.
Di già?
Mi fece una piccola linguaccia.
“Bè, ora dobbiamo andare. L’editore ti vuole incontrare subito.”
“Ok. Ragazzi è stato un vero piacere conoscervi.. spero di rivedervi presto”, ci salutò prendendo le sue cose.
“Ci rivedremo sicuramente!”
“Vienici a trovare sul set”.
Uscì salutandoci con la mano.
“E’ adorabile…”
“Hai ragione!”
“Deve essere anche molto simpatica!”
“Rob ma che le hai fatto per essere così arrabbiata con lei?”
“Io? Nulla. È lei che è tutta matta… “.
Passarono ancora altri giorni prima che la rivedessi di nuovo.
Per fortuna.



Hola my fan!!!!!
Come ve la passate?? Spero bene nonostante questo pazzo pazzo tempo che impedisce (a chi potrebbe in teoria) di andare a mare....
Ma va bene così...
Allora che ne pensate di questo mio nuovo chappy??? (il 4 è quasi finto XD Yea!!!!!!!!!).
Mi date qualche parere???
Grazie Grazie Grazie veramente a tutti!!!!

Ginevrapotter: Benvenuta tra i miei lettori! Mi fa molto piacere che tu abbia voluto iniziare a leggere questa ff! Spero continuerai! Grazie mille! <3

_Miss_:  Visto?? muahmuahmuah... che ne pensi della new entry??? Grazie mille per il commento! <3

Cris91: ahahahah! indovinato!!!!! La ragazza dell'incidente è proprio la scrittrice!!! Kellan diventerà sempre più buffo e tonto, Ashley bè... è Ashley! Kristen sta sulle scatole anche a me (e credo te ne sia accorta... non la sopporto proprio...), e Rob... bè... muahmuahmuah.... Gazie mille per il commy! <3

Human_:  citazione [
Mi pare d'aver colto 'na traccia di sadismo nel tuo "Non immagini neanche quello che gli succederà".. Bene bene u__ù XD No, cioè, non bene, però bene.] Il sadismo c'era tuttooooooo muahmuahmuha!!!!!!!! Avviamo la campagna "Torturiamo un Robert Pattinson"!!!  Ahahahahah!!!!!! Grazie per il commy cara! <3

_Bri: e infine tu my unico loveeeeeeeeeeeeee <3<3<3<3<3..... Tesorooooooooooo ti adoroooooooo!!!!!!!!! Ti piace Emma???  Appena leggi il chappy fammi sapere ok??? Ci sentiamo su msn! TVB!!! <3

Bene, e che dire più??
Alla prossimissimaaaaaaaaaaa!!!!!!!
VVB

Evie



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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

La pioggia aveva iniziato a darci un po’ di tregua consentendoci di fare qualche ripresa all’esterno, ma faceva sempre più freddo.
Quel giorno erano arrivati i “Volturi” per girare la scena nella foresta.
Scena che aveva preso l’intera mattinata e parte del pomeriggio, facendo slittare la pausa pranzo alle 16 circa.
“Sono stanco morto…”, Charlie si buttò di peso sulla poltrona.
“Non ho nemmeno la forza di andarmi a cambiare..”, dissi sedendomi sul divano della sala relax.
“Però è andata bene!”
“Siamo stati grandi!”, furono i commenti di Ashley e Kris.
“Io vado a togliermi almeno le scarpe. Ci vediamo in mensa ragazzi!”, disse Dakota uscendo dalla stanza.
“A pensarci bene ho un leggero languorino…”, disse Charlie massaggiandosi lo stomaco.
“Andiamo a mangiare qualcosa? Il mio stomaco è in protesta.”.
Senza aspettare una risposta, Ashley scappò trascinando Kris con sé.
“Andiamo anche noi?”, proposi guardando Charlie.
Lui annuì e insieme ci avviammo.
Un allegro chiacchiericcio ci suggerì che eravamo quasi arrivati.
L’atmosfera era più allegra del solito.
Solitamente eravamo tutti troppo stanchi per parlare a pranzo dopo una ripresa impegnativa come lo era stata quella della foresta.
“Oh… ragazzi mi siete mancati!”
Una voce familiare tintinnò da uno dei tavoli accanto alle vetrate che davano sul set esterno.
“Ti sei persa! Sono giorni che non ti vedo.. Fatti abbracciare!”, Ashley si lanciò sulla figura di spalle che ricambiò l’abbraccio con lo stesso affetto.
“Diciamo che l’editore è una persona abbastanza possessiva… Mi ha segregata in un ufficio per tutta la settimana… per fortuna sono riuscita a scappare oggi.”, disse la ragazza sedendosi.
“L’edizione del romanzo come procede?”, chiese Kris prima di addentare il panino che aveva in mano.
“Bene. Tutte le bozze sono state corrette e adesso passeremo alla stampa! Non vedo l’ora! Abbiamo già fatto le foto per la copertina, ho posato anche con Stephanie per alcune riviste, fatto interviste per blog, giornali e anche un tg.. o almeno credo fosse un tg… comunque mi sto divertendo tantissimo!!”.
“Bene! Che titolo avrà la storia?”, Dakota si unì alla conversazione abbandonando momentaneamente la sua insalata.
“ ‘The Voice of Heart’ “.
“Bellissimo!”, Ashley saltellava da seduta sulla sedia.
“Sappiamo qualcosa sulla tua storia, ma non molto su di te… da dove vieni, Emma?”
“Come sapete sono italiana, più precisamente ho origini Calabresi ma da un po’ di anni , per motivi di lavoro di mio padre, abitiamo in Toscana.
A Volterra per la precisione.”
“Bene bene… sei una di noi”, disse Dakota sorridendo.
“Allora principessa… corri con i vampiri, con i licantropi, oppure con i Volturi?”, chiese Charlie attirando l’attenzione della ragazza che si voltò a quelle parole.
“Volturi. Tutta la vita.”, gli porse la mano da stringere, rivolgendomi il suo solito sorriso insolente.
Charlie la baciò.
“Tu sei la promessa della scrittura fantasy… o così mi pare di aver sentito dire. Io sono Charlie, benvenuta tra noi.”
“Grazie. Io sono Emma e sono…”
“… ancora tra i piedi”, la interruppi prendendo posto accanto ad Ashley.
“Bè figurati se l’attoruncolo da quattro soldi non doveva dire la sua. Dimmi, Pattinson, ti pagano a parte per dire certe stronzate oppure è tutto compreso nel tuo contratto?”
“Ha una percentuale aggiunta sulle cazzate che dice… “
“Hey Kellan! Che fine avevi fatto?”, mi alzai per salutare il mio amico, mentre Charlie ed Emma si sedevano parlando tra loro.
Ad un certo punto un cellulare suonò.
Tutti guardammo i nostri, ma era quello di Emma a squillare.
“Sabina! Ciao!”, disse salutando la persona all’altro capo del telefono, “cosa? Adesso? Puff.. e va bene arrivo… ciao”.
Riattaccò evidentemente seccata.
“Ragazzi, vi devo lasciare..”
“Come di già?”, chiese Ashley dispiaciuta.
“Alleluia…”, commentai io a bassa voce suscitando l’ilarità di Kellan.
“Si, era Sabina la mia cugina-traduttrice. Mi vogliono in sede adesso..”
“Come mai?”
“Hanno deciso di pubblicare il mio libro prima del previsto!!! Non è fantastico??”
“Ma è meraviglioso! Fatti abbracciare!”, Ashley si lanciò entusiasta al collo della ragazza.
“Che bello! Così lo leggeremo prima del previsto.”, disse Kirsten abbracciando Emma.
“Si ma chi sarebbe Sabina?”, chiesi incuriosito dalla particolare definizione che Emma le aveva dato.
“Sabina Crociati è la mia cugina preferita che sta facendo uno stage come traduttrice da queste parti e ci siamo ritrovate qui per caso! Sono due anni che non ci vediamo..”, spiegò Emma più alle ragazze che a me.
 “Ok adesso vado! A domani speriamo… Ciao ciao..”
“Ah, Emma! Senti domani sera andiamo al karaoke. Sei dei nostri vero?”, chiese Charlie.
“Ovvio”.

Quella sera tornai esausto in albergo.
Passai dalla hall, presi la chiave della mia stanza e mi diressi verso il bagno per fare una bella doccia calda.
Anzi bollente.
Ancora in accappatoio uscii fuori, sul balcone, per fumare l’ultima sigaretta della giornata.
Tirai fuori una delle poltroncine che erano nella mia camera e mi sedetti nella semi-oscurità.
Mi piaceva molto quella parte della giornata.
Significava relax allo stato puro.
Silenzio.
“Si, Vancouver è bellissima.. soprattutto questo periodo..”, bisbigliò qualcuno sul balcone accanto al mio.
Mi sporsi di poco, senza farmi vedere.
Una ragazza in pigiama e vestaglia girata di spalle parlava sottovoce al telefono.
“Anche tu mi manchi tantissimo… si mi sto divertendo e ho conosciuto tanta bella gente… E’ un sogno che si avvera.
Se solo fossi qui anche tu…”.
La ragazza si voltò.
Emma.
No.. anche qui?
Mi ritrassi talmente velocemente che rischiai di cadere dalla poltrona.
“Si il romanzo uscirà prima del previsto anche se tu l’hai già letto! Ok adesso vado a riposare un po’.. domani ho del lavoro da fare..
Buona notte my love..”.
Rientrò nella sua stanza chiudendo il balcone.





Salve a tutti e perdonate il ritardo ma tra il teatro (stancantissimo) e le varie feste di compleanno mi sono un pò distratta! XD
Il chappy non è un granchè ma il bello arriverà dal prossimo!!! Eh si perchè nel capitolo 5 ci sarà una svolta nel rapporto Robert-Emma ma non vi dico più nulla... anzi, ho anche detto troppo!
Comunque in questo chappy vediamo(o meglio immaginiamo) l'ingresso di due nuovi personaggi molto vicini ad Emma, che presto conosceremo: Sabina, sua cugina, e "my love"... chissà chi sarà..??
Lo scopriremo presto!!!
Infine ringrazio tutti tutti tutti (scusate se non vi ringrazio uno per uno perchè devo scappare...) e che dire??
Me lo lasciate un  commentino????
Grazie ^_^

Ps:  la storia qui citata The Voice Of Heart esiste davvero e l'ho scritta proprio e la trovate con le altre mie storie (tra cui il seguito di TheVoice :Damned Souls ).
Se vi va di saperne di più datele un'occhiata ok??
Un bacione!

Evie

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Piccolo avviso prima di intraprendere la lettura del seguente capitolo: il capitolo 5 di Bright Smile è un piccolo capitolino di transizione che segna il cambiamento del rapporto Robert/Emma.
Vi prometto che il prossimo sarà, innanzitutto, molto più lungo e ci sarà anche una sorpresina.....

Grazie a tuttti voi che con pazienza e affetto continuate a segurmi in questa mia strana avventura!

Bacioniiiiii


Capitolo 5


Sabato.
Il mio giorno preferito in assoluto.
Perché?
Bè perché il sabato non si lavora.
Pace e riposo assoluto.
Non fare niente per tutto il giorno.
Svegliarsi tardi la mattina e vegetare nel letto fino a mezzogiorno.
Poi una bella doccia, lunga… anzi lunghissima.
Il pranzo in santa pace. La sigaretta.
Forse due o tre. L’intero pacchetto finisce già subito.
Forse una passeggiata nel pomeriggio. Forse. Almeno per andare a comprare le sigarette.
La sera per locali con gli amici/colleghi.
E poi di nuovo a letto.
Stavo pregustando tutto questo quando il mio cellulare squillò prepotentemente.
“Accidenti! Ho scordato di spegnerlo!”, borbottai cercandolo nella confusione del mio comodino.
Non guardai nemmeno il display prima di rispondere.
“Hey, Rob! Stavi dormendo?”, la voce del mio manager dall’altro capo del telefono.
“Se sapevo che eri tu non rispondevo… Che vuoi?”, risposi assonnato.
“Siamo di buonumore vedo! La casa editrice che ha organizzato il concorso vinto da Emma avrebbe una proposta da farti…”
“Dì loro che scriverò le mie memorie tra una decina d’anni, quando sarò un vecchio barbone disoccupato e mi farò ospitare a scrocco nei talk show..”
“Simpatico. Ma mi dispiace dirti che non voglio le tue memorie. Anzi, vogliono che tu aiuti Emma.”
“A fare? Sai che non mi piace quella ragazzina…”
“A loro non interessa. Loro vogliono, anzi chiedono cortesemente che tu partecipi ad un servizio fotografico nei panni di Edward Cullen al fianco di Emma, che interpreterà Josephine, il suo personaggio di punta.”
“E se dico di no?”
“Ti aspettano alle 11 sul set.”
Riagganciò.
Ecco che il mio adorato sabato era stato rovinato da quella ragazzina.
Se prima mi era indigesta, ora lo era ancora di più.
Guardai l’orologio; erano le dieci passate.
Dovevo sbrigarmi o sarei arrivato tardi.
Per strada mangiai un cornetto al volo e pensai al perché lo stavo facendo.
Ovviamente non trovai una risposta sensata.
Magari non c’era. A volte fa bene fare cose senza senso. Ti movimentano la giornata.
Arrivai agli studi con dieci minuti di ritardo.
“Non è colpa mia..”, esordii.
Il mio manager mi lanciò un’occhiataccia.
“Non è mai colpa tua Pattinson”, disse una ragazza alle mie spalle.
Riconobbi immediatamente la voce: Emma.
Mi voltai per risponderle a tono, ma restai senza fiato.
Davanti ai miei occhi non c’era la stessa ragazza che tutti avevamo conosciuto, ma una bellissima donna, in abiti d’epoca, ben truccata, con i capelli sciolti sulle spalle e due grandi occhi azzurri al posto dei suoi cangianti marrone/verde.
“Non sbavare Pattinson. Qui sotto ci sono sempre io…”, ironizzò passandomi davanti.
“Robert al trucco”, mi chiamò una voce dalla stanza da dove era appena uscita Emma.
“Mmmm… qui fanno i miracoli vedo..”
“Non ti entusiasmare Pattinson. Sei senza speranze..”
Un’altra battuta al veleno prima di iniziare.
il fotografo ci chiamò entrambi sul set dandoci qualche dritta.
“Allora, Robert conosci il romanzo di Emma?”
“No”, risposi in tutta onestà.
“Non importa. L’Edward di Emma è lo stesso di quello descritto dalla Meyer, quindi non dovrai far altro che immedesimarti nel personaggio che già conosci.
Emma, bè tu sei la scrittrice: chi conosce Josephine meglio di te?
Forza ragazzi al lavoro!”.
Il fotografo iniziò a scattare mentre noi abbozzavamo delle pose storte e impacciate. Si vedeva a occhio nudo che non avevamo molta confidenza e che il contatto tra noi era escluso.
Semplicemente non funzionavamo bene insieme.
Anzi, non funzionavamo affatto.
“Stop stop. Fermatevi. Oddio, ragazzi! Ma si può sapere cos’era quello?”
“Mi dispiace.. è che sono un po’ rigida quando si tratta di foto…”, disse Emma.
“E tu Robert? Qual è la tua scusa? In foto vieni molto bene e ti ho visto fare di meglio su un set fotografico… c’è qualcosa che non va?”
Scossi la testa senza rispondere. Avevo trovato la soluzione.
Presi Emma da un braccio e la portai in un angolo per parlare.
“Allora, così non funziona. Siamo dei professionisti no? Questo è lavoro… e deve funzionare per forza. Quindi che ne dici di una tregua?”
Emma mi guardò sbalordita da dietro le lenti a contatto azzurre. Da tutti si aspettava quelle parole, ma non da me.
Mi continuava a guardare in silenzio, da qui il dubbio che non mi avesse capito.
Poi un sorriso.
Uno splendido sorriso sbocciò sulle sue labbra.
“Ok. Tregua”, disse porgendomi la mano.
Tornammo sul set diversi da prima.
Almeno ci provammo.
Ci rimettemmo in posa e con grande stupore di tutti, funzionavamo. E anche bene!
A fine servizio il fotografo si disse molto soddisfatto e ci mostrò alcuni scatti al computer.
“Sono stupendi!! Batti cinque!”, Emma mi mostrò il palmo della mano.
“Batti cinque! Siamo grandi!”, mi sbilanciai dandole un bacio sulla fronte.
Mi venne spontaneo reagire a quel modo.
“Senti io ho fame. Ti va di pranzare insieme? Ricordi? Tregua..”, propose dirigendosi ai camerini.
“Certo. Conosco un posto niente male qui fuori. Ti aspetto”
“Sicuramente mi cambierò più velocemente io… vanesio di un Pattinson!”
Mi fece l’occhiolino prima di sparire dietro la porta del suo camerino.




Evie

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