An Deiner Seite

di Iris of Goodbye
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Avviso ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Hallo Leute! ho deciso di tornare. Finalmente la storia è quasi ultimata,manca qualche capitolo e poi posso finirla qui. Forse dopo ci sarà un'altra sorpresa che però non so se posterò (Amore sta tranquilla che tu la leggerai sicuro xD). Dunque voglio prima dirvi qualcosa. Lo so che questa storia può sembrare banale, stupida, da ragazzine. Ma ci tengo a precisare che tutto ciò che leggete sono sogni e pensieri Miei.
Ora, gradirei davvero ricevere più recensioni (più che altro lo spero) rispetto a quelle che avete lasciato per Freiheit. Ecco altra cosa importante chi non avesse letto la storia, lo faccia xD altrimenti non capità un emerito nulla. Come sempre prima di lasciarvi il capitolo voglio ringraziare MakeSomeNoise, perchè senza il mio amoruccio non avrei MAI e dico MAI portato a termine ne Freiheit ne An Deiner Seite ( e tra le varie cose il merito del titolo va tutto a lei, io con i nomi sono una capra).
Adesso u.u Datemi pure della cianciona xD lo so che sono logorroica (Solo quando scrivo, perchè se mi vedete da vicino potrei sembrarvi una statua di sale).
Eccovi il capitolo, e come si dice al cinema BUONA VISIONE =)

Freiheit

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~ Aи Dєιиєя Sєιтє

 

Erano passati gia cinque anni, cinque anni da quando era andava via dalla Germania. Cinque anni che era tornata alla sua vita normale, o quasi.
Tolse la macchinetta del caffè dal fuoco non appena sentì che gorgogliava.
- Amyyyyyyyyyy!- urlò una vocetta stridula entrando dalla porta e dirigendosi frettolosamente in cucina
- Tesoro- sorrise lei guardando la bionda sedersi e posare delle buste sul tavolo
- ho portato la colazione! Ho due notizie da darti, una bella e una brutta. Quale preferisci prima?- la guardò
Ridacchiò portando due tazzine fumanti di caffè vicino all'amica - Prima la bella dai, cosi mi sveglio bene.-
sorrise - La bella notizia è che io e David abbiamo trovato casa qui vicino, cosi quando vuoi puoi portare Erdbeben da noi!-
La guardò soffiando sul liquido nero - Sono contentissima per voi Sara!- rispose sinceramente.
Riuscirono a fare colazione giusto in tempo e non appena Amylee si alzò un urlò invase la casa.
- Ti stavo appunto chiedendo come mai dormiva ancora- ridacchiò la bionda.
- Arriva..- sospirò appoggiandosi al lavello
- Mamma!- un piccolo esserino saltellò giu per le scale mantenendosi allo scorrimano per evitare di inciampare, piombando come un uragano in cucina.
- ho fame ho fame ho fame- si lamentò arrampicandosi sulla sedia -Tao zia sara!- salutò poi esibendo uno dei suoi sorrisi perfetti.
- Ciao piccolo Erdbeben- sorrise la ragazza difronte a lei.
Erdbeben era il nomignolo che le avevano appioppato. Il più ovvio per una bambina come lei. Era un terremoto sotto tutti gli aspetti, tanto che a soli cinque
anni faceva mettere le mani tra i capelli a chiunque cercasse di farle da babysitter.
Isabelle Julia Kaulitz era il suo nome completo.
Capelli biondo cenere e occhi color oro, naso perfetto e bocca non troppo carnosa. Una piccola modella in fasce.
- Grazie mammina- sorrise quando si vide posare davanti un cornetto pieno di cioccolata ed una tazza di latte caldo. Si fiondò a capofitto in ciò che le era
stato dato senza aspettare un secondo.
Era incredibile quanto gli assomigliasse. Ma d'altronde era normale, era sua figlia.
Dio com'era stata stupida! ancora una volta era scappata dai suoi problemi, ancora una volta aveva sbagliato.
Aveva voluto evitare a Bill i casini, ed era tornata in Francia, senza dirgli nulla. Senza dargli spiegazioni.
Quante telefonate e messaggi che le aveva mandato, forse le aveva dato troppe attenzioni.
C'era stata male. Voleva sentirlo, rispondergli e dirgli che lo amava ancora e che se lui voleva potevano diventare una famiglia. Ma quella non era la vita scelta
per uno come lui. Non era la vita per una Rockstar.
- Che ne dici se andiamo a pranzare fuori io e te?- intervenne Sara richiamando la sua attenzione. Sapeva che ancora una volta l'amica si era soffermata a pensare
al cantante. Lo faceva giorno e notte nonstante fossero passati cinque anni. Lo ricordava ogni volta che guardava Isabelle, perchè quel piccolo scricciolo che
era nato qualche anno fa era indentico a lui. Una piccola Bill in miniatura.
- E Belle dove la lascio?- mormorò accarezzando i capelli leggermente riccioluti di sua figlia
- Da tua madre..- propose la bionda.
Già, sua madre. Da quando era tornata in Francia aveva recuperato i rapporti con la sua famigia e spesso e volentieri la madre le teneva la bambina.
- Mi dispiace, l'ha tenuta anche ieri pomeriggio..-
- ma dai, a lei fa piacere e lo sai!- sbuffò Sara
- E va bene- si convinse poi.
Sparecchiò il macello che aveva lasciato Isabelle sul tavolo e poi la prese in braccio, salendo al piano superiore.
Dopo averle fatto la doccia, con un po' di fatica in più riusci a vestirla.
-Posso poltale la mia bambola dalla nonna?- domandò frugando nella cesta ricca di giocattoli
- ma certo, puoi portare quello che vuoi.- sorrise intenerita sua madre.
Verso mezzogiorno le ragazze s'infilarono i cappotti uscendo di casa.
- Belle dammi la mano per favore- disse Amy allungandole il braccio. La bimba afferrò saldamente la mano di sua madre camminando velocemente e cercando di non
inciampare nei suoi stessi piedini.
- Dai un bacio alla mamma- sussurrò la ragazza, una volta arrivata difronte la casa, stringendo la piccola tra le sue braccia
- Tao a dopo mammina, ti vollio bene- ridacchiò la peste salutandola.
Amylee si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, per quanto le dispiacesse ogni volta che qualcuno si occupava di Erdbeben anche per qualche ora, riusciva a recuperare
quelle poche energie che le servivano per tirare avanti.
- Come stai?- chiese sara non appena si misero sedute al tavolo del fastfood
- Bene- sorrise lei
- Intendo in generale..-
- Sono stanca, ma felice- assicurò la ragazza.
Sara annuì e poi sospirò. Non le aveva ancora dato la cattiva notizia.
- Comunque, c'è un altra cosa che devo dirti.- si schiari la voce osservandola.
Amy annuì - dimmi- rispose tranquillamente
- Ecco...ieri..ieri ho sentito Tom- iniziò
- è favoloso, che vi siete detti?-
- beh, lui..mi ha detto che saranno...qui tra due giorni. Rimarranno due settimane.-
il cuore sembrò arrestarsi nel suo petto. Guardò la bionda come se avesse appena detto una parola Tabù.
- non m'interessa- sussurrò abbassando il volto verso il suo panino e staccandone un pezzo
- Amy, lo so che adesso mi ucciderai. Tom mi ha chiesto di incontrarci, e gli ho detto che dopo tanto tempo sarebbe stato meraviglioso..-
- Sei pazza?! e David come l'ha presa?- si allarmò
- Non si tratta di un incontro da soli. Ci saranno anche Bill Gustav e Georg. E gli ho detto che verrai anche tu.-
Dopo aver sentito bene cio che le era stato appena detto la ragazza scoppiò a ridere a crepapelle.
-sei...sei simpatica- cercò di trattenere le lacrime ridendo ancora.
Sara rimase imperterrita davanti a lei guardandola male - forse non hai capito bene, tu vieni perchè l'ho deciso io. E vieni con Isabelle perchè è ora che
quella povera bambina conosca suo padre.-
-scordatelo-
- E' inutile che neghi l'evidenza! Tu stai male senza lui e sopratutto per una volta metti da parte l'orgoglio e l'egoismo. Tua figlia ha bisogno anche di una
figura maschile.-
- Belle sta benissimo cosi.- borbottò contrariata.
- Vuoi davvero che cresca senza padre? Che Bill non sia mai a conoscenza della sua esistenza?- chiese l'amica alzando un sopraciglio.
La guardò seria, in un silenzioso assenso
- sei una stupida testarda- ringhiò la bionda. Sbattè la mano sul tavolo prima di raccimolare la sua roba e frettolosamente, uscire dal fastfood.
Dopo aver buttato i soldi sul tavolo Amylee infilò il cappotto e si precipitò dietro l'amica.
-E va bene.- sbuffò - hai vinto tu-.
Sara si girò sorridente - Sapevo che avresti capito!- esultò.
- Non cantare vittoria così presto.- la guardò
- Io sono sicura che dopo questo incontro tutte le carte torneranno al loro posto- l'abbracciò l'amica.
Passarono tutto il pomeriggio in giro per i negozi. La paura che aveva cercato di seppellire dentro il suo cuore stava riaffiorando man mano che le ore
scorrevano.
Solo quarantotto ore la separavano da lui.
Aveva evitato di senitre chiunque appartenesse alla Band in quegli anni.
Niente più Battute di Georg o consigli saggi di Gustav. Niente più canzoni suonate assieme a Tom.
L'unica che ovviamente continuava a contattare era la sua migliore amica Tedesca, Lily.
Dio quanto le mancava scherzare con lei e spettegolare insieme sui ragazzi. Non l'avava più vista dall'ultima volta che avava messo piede in Germania.
Non la vedeva da cinque anni.
- Mi manchi- continuava a dirle a telefono - torna ti prego, torna qui da noi!- ma le sue richieste erano tutte vane.
Non sapeva nulla di Isabelle, nessuno sapeva della bambina li. neanche Hayley.
Quando era tornata in Francia insieme a Sara, aveva subito cercato di chiarire con la madre.
- Te l'avevo detto io! Se fossi rimasta a Parigi non sarebbe mai successo nulla. Perchè proprio con quel ragazzo Androgino poi!- aveva strillato la signora
- Il tuo problema e che nonostante tu sia adulta, non hai ancora messo la testa apposto-.
E in realtà era vero, perchè in tutti quegli anni aveva sempre agito d'impulso cercando ciò che era meglio per lei.
Quando il sole calò le due ragazze decisero che forse era davvero ora di tornare.
- Sei sicura che non vuoi una mano a casa?- domandò apprensiva Sara mentre l'accompagnava verso casa della madre
- Sicurissima- sorrise
- Neanche per preparare la cena?- tentò ancora
- Davvero Tesoro, vai da David. Ti starà aspettando da un secolo ormai- la rassicurò.
- Ci vediamo domattina allora- l'abbracciò dirigendosi alla macchina con la quale scomparve poco dopo.
Amylee si girò premendo il campanello due volte, in attesa che sua madre l'aprisse
- Eccoti- esordì la vecchia signora mettendosi da parte per farla entrare.
-Scusa per il ritardo- la guardò -Isabelle?-
La madre le indicò le scale tornando poi in cucina dove stava facendo alcune cose.
Salì al piano superiore aprendo silenziosamente la camera da letto.
Stesa tra i cuscini c'era sua figlia che dormiva profondamente. Le palpebre calate, le ciglia a solleticargli le guancie leggermente rossastre e
un sorriso infinitamente dolce che incorniciava il visino perfetto.
La prese tra le sue braccia coprendola per bene e scendendo nuovamente al piano di sotto.
-Da quanto tempo dorme?- chiese a sua madre
- Si è addormentata un oretta fa-
La biondina annuì salutandola e tornando a casa sua insieme ad Isabelle.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Oh, Grazie a tutti per aver letto =) Sono contenta che anche questa storia piaccia. Mancano pochi capitoli e potrò dirle finalmente Tschuss *-*
Anche se un po' mi dispiace xD
Comunque un Grazie speciale va a MakeSomeNoise e memy881 e Raffuz che hanno commentato. You make me sooo happy <3
eccovi il Capitolo, è abbastanza corto lo so, ma non posso spezzertarlo diversamente.=)

Capitolo 2

 

-Bill..Bill- lo chiamò ancora la bruna.
Erano circa dieci minuti che il ragazzo stava fermo sul divano a fissare la Tv. Ma il programma che tanto gli interessava era gia bello che finito.
Il moro si voltò verso di lei -mmh?- domandò
- Stai bene?- chiese apprensiva sedendogli accanto
- Certo, come sempre- rispose atono.
Invece erano cinque anni che Bill non stava bene. Non stava bene da quando lei se n'era andata.
Così senza un motivo, una mattina di Aprile. Il letto vuoto senza Amy ed un semplice Biglietto di addio.
Lily lo osservò a lungo, perso ancora tra i suoi pensieri.
Cantava svogliatamente, ai concerti non saltellava più qui e li, e addirittura aveva smesso di battibeccare con Tom.
Se ne stava semplicemente in disparte svolgendo il suo lavoro a macchinetta.
Dov'era finito il vero Bill Kaulitz? Dov'era la Rockstar sempre sorridente che tutti amavano?.
Nessuno sapeva più rispondere.
- Bill..- cercò di portarlo alla realtà la mora.
Aveva cercato di stargli vicino, tirandolo su di morale, ma tutto era inutile.
Lei stessa era stupita del comportamento della sua migliore amica. La sentiva quando capitava, e non aveva mai smesso di implorarla a tornare. Ma tutte le
sacrosante volte si sentiva un flebile "no" di risposta.
- Ehi che ne dici se parliamo un po' ti va?-
- Non c'è nulla di cui parlare- rispose mogio alzando gli occhi verso i suoi.
Quegli occhi che adesso apparivano così neri e cupi le facevano sentire un macignio sullo stomaco.
Sospirò raccogliendo dei fogli che distrattamente aveva fatto cadere per terra. Sopra di essi vi era un semplice testo di canzone ripetutto migliaia di volte.
La conosceva bene quella canzone, la conoscevano tutti.
- Love is dead..- mormorò ad alta voce.
Il vocalist sembrò uscire dalla sua improvvisa ipnosi guardandola. La cantava dovunque quella canzone, nel letto, la sera, nella doccia, e persino quando lo
costringevano ad andare a fare la spesa. Perchè per lui quelle parole ora più che mai avevano un senso. Noi moriamo quando l'amore è morto.
- Lo so che stai male. Ti si legge in faccia- esordì Lily strattonandogli un braccio - Ma diamine Bill reagisci! Hai tutta una vita davanti, e sono sicura
che Amylee ha i suoi buoni motivi per essere andata via!-
Il moro portò le mani a coprire le orecchie come se qualcosa stesse cercando di perforargli i timpani - non dire il suo nome- sussurrò roco.
La ragazza lo guardò, con un enorme groppo alla gola, se Bill stava male automaticamente anche Tom era triste e lei nonostante tutti gli sforzi non riusciva
a tirarli via da quella spiacevole situazione.
Abbracciò l'esile figura del ragazzo che si rannicchiò prontamente al suo petto.
-Ci sono io con te Bill..Ci sono io al tuo fianco- gli accarezzò i capelli osservando il pavimento che si bagnava sotto le sue lacrime.
Perchè lui non aveva paura di mostrare i suoi veri sentimenti
perchè lui non li sapeva nascondere, e piangeva. Piangeva quando stava male quando era estremamente felice,Piangeva quando era arrabbiato.
- Grazie- sussurrò lui ripresosi dal suo crollo emotivo.
Un piccolo sorriso si aprì sulle labbra della Bruna.
Doveva capirci anche lei qualcosa, perchè come Bill, in questi cinque anni si era riempita di domande.
Se era andata via senza dire nulla a nessuno aveva qualcosa da nascondere. Se quel pomeriggio avesse approfondito il discorso con lei probabilmente avrebbe
capito che cosa non andava. Conosceva i sentimenti dell'amica e sapeva che le cose con Bill andavano a gonfie vele.
Si dicevano tutto loro. O forse era quello che pensava lei.
-Devo andare..- disse all'improvviso alzandosi.
Il cantante la osservo stranito senza proferir parola, convinto che la Bruna avesse continuato di li a poco il discorso.
- dopodomani partite per parigi giusto?- domandò.
Bill annuì, mentre il suo cuore continuava ad accellerare di battiti
- Ci vediamo li allora- gli baciò la fronte, sparendo velocemente dalla sua vista proprio come aveva fatto Amylee.
Lily salì al piano di sopra, intralciando per sua sfortuna il cammino di Tom
- Ehi, dove vai così di fretta?- domandò il ragazzo osservandola mentre riempiva con un po' di roba la sua valigia
- A Parigi- rispose lei continuando il suo lavoro
- Ma dobbiamo partire dopodomani amore..-
- No. Io vado prima- si avvicinò al moro - non ce la faccio più a vederlo così Tom, a vedervi così.
Sono cinque anni che provo ad aggiustare tutto e non ci sono riuscita, dunque prenderò un fottutissimo aereo per la Francia e
andrò a parlare con Amylee che lo voglia o no.- gli prese il volto tra le mani costringendolo a puntare gli occhi nei suoi.
Li aveva sempre amati. Quelle pagliuzze dorate riuscivano a farla sciogliere in pochissimo tempo - Ti amo- sussurrò unendo le sue labbra a quelle soffici del
ragazzo.
- anche io- rispose - sta attenta- le schioccò un altrò bacio leggero prima di scendere in salotto dove suo fratello era ancora immobile a guardare la Tv.
- Ehi..- lo salutò con un timido sorriso sulle labbra.
Bill gli fece cenno con la testa spostandosi di lato per farlo sedere.
- Bill..- Tom lo chiamò ormai sull'orlo di una crisi - Per favore non tenere fuori anche me. Sono tuo fratello! Sangue del tuo sangue! non sai quanto mi fa male
vederti cosi!- la voce gli tremò e dovette farsi forza per evitare di piangere
- Tomi..- sussurrò il moro osservandolo. Lo aveva visto poche volte così.
Aprì le sue esili braccia stringendole poi attorno al corpo del ragazzo di fianco a lui, così strette che pensò quasi di farlo male.
Il chitarrista rimase per un attimo interdetto, certo si volevano bene, ma erano rare le volte che si scambiavano "effusioni".
-Ti voglio bene- ammisero all'unisono sorridendo.
Loro si facevano forza a vicenda, se erano insieme il resto non contava.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sono di fretta e non posso commentare le recensioni, ma comunque Grazie a tutte :) Mi fa sempre piacere che lasciate un commentino. Alla prossima Kuss <3


Capitolo 3

Prese il cellulare in mano, osservando per qualche minuto il numero sullo schermo.
Lo stava davvero per fare?!. Insomma se la chiamava doveva davvero essere disperata.
Piggiò il tastino verde e portò il telefono all'orecchio -Pronto?- provò quando qualcuno rispose
-Sara..sono Lily- deglutì il groppo in gola e iniziò la conversazione.
Era la prima volta che si parlavano dopo quello che era successo. Della ragazza non si era più saputo niente,
solo che era in Francia assieme ad Amylee. Quando si era lasciata con Tom, la bruna si era sentita estremamente in colpa.
Non voleva certo essere la causa di un male! Eppure gli altri l'avevano tranquillizzata dicendo che non era neanche in parte
colpevole. Solo che lo pensavano tutti tranne la diretta interessata.
Dopo una decina di minuti chiuse la chiamata e posò il telefono nella sua tasca. Non era andata male come pensava.
Recuperò il borsone e scese giù - Allora io vado.Ci vediamo li e fate i bravi- avvisò i quattro.
Tom si alzò baciandola dolcemente seguito da Georg e Gustav
- Mi mancherete, anche se sono solo due giorni- sorrise.
- Fa la brava anche tu- mormorò il moro con chiaro stupore degli altri. Lily si allungò verso di lui
stringendolo dolcemente prima di uscire dal portone.

Al sorgere del sole lo scricciolino dai capelli riccioluti piombò in camera di Amylee facendola svegliare di botto.
-Mamma mamma!- esclamò pimpante saltando sul letto - c'è il sole! usciamo usciamo!-la guardò.
La bionda si strofinò gli occhi semichiusi per via del sonno, concedendosi un lungo sbadiglio.
Si alzò dal letto prendendo a cavalluccio la bambina -Andiamo a fare colazione, Forza!-.
La posò su una sedia prendendo una tazza e riempiendola di latte tiepido. La mise davanti a sua figlia insieme ad una busta di biscotti.
-Glazie- le sorrise la piccolina.
Dopo aver fatto una colazione più che abbondante, si prepararono entrambe uscendo finalmente di casa dirette verso
il parco.
Quando l'aereo atterrò, la bruna scese recuperando in fretta le valigie
-Lily- la chiamò una voce. Sara si avvicinò aiutandola a caricare i bagagli in macchina
- Grazie- sorrise timidamente la ragazza
- Figurati, quando vuoi-.
A differenza di ciò che credeva Sara si era mostrata più che disponibile nei suoi confronti
- come stanno andando le cose lì?- domandò la bionda.
Lily sospirò torturandosi le mani - Bill sta parecchio male..e immagino anche lei-
- Gia, non lo fa vedere ma è così-
- Ma allora perchè è scappata?! Io proprio non la capisco- piagniucolò
Sara sorrise pigiando di più il piede sull'accelleratore - lo scoprirai non appena arriveremo a casa-
- speriamo- sussurrò appoggiando la testa al finestino e lasciandosi andare.
-mamma mamma gualdami!- urlò Isabelle che intanto si dondolava sull'altalena
- Sta attenta mi raccomando- sorrise sua madre.
Corse dietro la bambina per tutta la mattinata, tra scivoli e altalene e giochini vari riuscì a farla scaricare almeno un po.
Ad ora di pranzo la prese in braccio - forza torniamo a casa che è tardi-
-va bene!- sorrise lei aggrappandosi con le piccole braccine al collo della madre.

Lily posò le borse per terra guardandosi, incuriosita, attorno.
La casa, modesta e completamente nuova, era cosparsa di bambole e giocattoli ovunque. Aggrottò le sopracciglia prendendone uno in mano
non potevano essere di un cane, erano troppo puliti.
Si voltò verso di Sara che intanto si era rifuggiata in cucina accendendo una pentola con l'acqua.
- chi abita qui?- le chiese
- Amylee..-.
- Sara, ci sei tu?- quella voce. Da quanti anni non la sentiva, quasi le tremarono le gambe per la gioia.
- Si, sono in cucina!- urlò la bionda - preparati.- disse semplicemente
- Zia zia! tiamo andate al palco stamattina!- urlò Erdbeben entrando in cucina.
Gli occhi della Bruna si sgranarono per la sorpresa. Fu come ricevere una secchiata d'acqua fredda in faccia.
Era indentica a lui.
Gli occhi il naso la bocca, tutto. Quella era....
- Sono sfinita non è stata un attimo..- Amylee si bloccò di colpo osservando l'amica in cucina
-Lily- sussurrò portandosi una mano alla bocca.
Non ce la fece, gli si precipitò addosso stringendola a se
- mi sei mancata- ammise chiudendo per qualche secondo gli occhi.
La bruna sorrise - anche tu, tanto-. Si scostò dopo qualche minuto - posso avere delle spiegazioni ora?- domandò appogiandosi di nuovo al tavolo.
Amylee annuii e si sedette prendendo Isabelle sulle sue gambe
- E' sua figlia..- sussurrò semplicemente accarezzandole i capelli riccioluti.
l'amica la guardò a lungo con un piccolo sorriso sulle labbra -perchè non glielo hai detto?- chiese apparentemente tranquilla 
- Perchè non è la vita per lui. Sarei stata solo d'intralcio e non volevo..-
- Sei un idiota! ecco cosa sei.- si scaldò - Sei così cieca che non hai mai capito realmente quanto Bill ti amasse. Così codarda da non avere il coraggio
di affrontare la realtà. Così stupida da averlo fatto soffrire per cinque anni solo per paura.- scosse la testa - forse ti ho dato troppa fiducia-.
In quel momento due lacrime scesero sulle soffici guancie della Bionda, quelle parole l'avevano ferita e in qualche modo anche rassicurata.
Doveva affrontare il vocalist a testa alta senza aver paura delle conseguenze, perchè infondo quella bambina era anche sua priorità.
- Mi dispiace- tirò su col naso strofinandosi gli occhi.
Lily si lasciò andare in un sorriso - è davvero bellissima- farfugliò osservando lo scricciolino giocare per conto suo.
- Glazie- Belle piegò le labbra all'insù. Anche se era distratta aveva sentito il discorso appena fatto dalle due, e una cosa l'aveva capita. Fra poco avrebbe
finalmente incontrato suo padre.
- ich muss durch den monsun..- iniziò a canticchiare poi muovendo la testa del pupazzo a ritmo. Aveva perennemente in mente quella canzone, che in un modo o nell'altro
l'affascinava. Non sapeva di chi era, ma era una delle canzoni che sua madre aveva nel Cd che ascoltava sempre quando faceva le pulizie.
La bruna la guardò affascinata mentre continuava a canticchiare, aveva una vocina così pulita che sembrava quasi di essere tornata indietro nel tempo, quando
i quattro crucchi avevano appena sfondato.
- come la conosci quella canzone?- domandò sedendosi difronte a lei e aiutandola con le costruzioni
- La cantava sempre mamma- rispose ponendo un cubo sopra l'altro
- e ti piace?-
- Si tantissimo!- annuì con vigore.
Lily sorrise, e insieme al Piccolo Erdbeben passò una delle serate più dolci e divertenti della sua vita.
Quando la Bimba cadde tra le braccia di morfeo, amylee la prese tra le braccia posandola nel lettino e dopo un dolce bacio sulla tempia, la lasciò riposare
ritornando al piano inferiore.
- Ehi..- la salutò la mora con una tazza di cioccolata calda tra le mani
- Ehi- sorrise. Si accomodò sul divano osservandola -non hai sonno?-
- Gia..- ammise ridacchiando. Era incredibile come la conoscesse bene.
-sai cosa mi ha chiesto Bill poco prima che partissi?- iniziò. La bionda non rispose,convinta che l'amica avrebbe continuato di li a poco - Mi ha chiesto
disperatamente di riportarti da lui. E' diventato un fantasma vivente- si voltò verso l'amica - è dimagrito parecchio e quasi non scherza più. Amy io non so cosa tu
gli abbia fatto, ma giuro che non ho mai visto Bill Kaulitz ridotto così per amore-.
Quei sensi di colpa che aveva cercato di seppellire in profondità tornarono a galla come se nulla fosse, stringendole il petto in una morsa stritolatrice
- non ce la faccio più- scoppiò in lacrime coprendosi il viso - Non so più che fare o quali decisioni prendere perchè so che in un modo o nell'altro saranno comunuque
sbagliate. Isabelle ha bisogno di un padre, lo so! ma non voglio che Bill abbia un peso così grande da tenere sulle spalle!- singhiozzò
- ma tu non hai più la forza per andare avanti da sola! Guardati- la indicò - Sei scavata! da quanto non dormi?!-
- non me lo ricordo più- sussurrò tirando su col naso.
- Hai bisogno di lui Amy, avete bisogno entrambi di costruire una famiglia per sopravvivere!- si avvicinò abbracciandola - e noi vi aiuteremo, in qualsiasi momento e
per qualsiasi cosa-.
La bionda si lasciò andare in un dolce abbraccio, era da tanto che non si sentiva così. In qualche modo Lily la faceva sentire protetta, a casa.
Aveva sbagliato a lasciarla fuori in quei cinque anni, infondo non lo meritava. Era sempre stata presente e sapeva che poteva contare sul suo aiuto in qualsiasi occasione.
-ti voglio bene, grazie per essere qui- la guardò
- anche io, e lo sai che voglio solo che tutto ritorni come prima- le accarezzò i capelli.
Amy annuì e poi si alzò - Adesso è meglio andare a riposare-
- Hai ragione, la cioccolata mi ha messo sonno- ridacchiò Lily.
Si abbracciarono ancora lungo il corridoio e poi entrambe caddero tra le braccia di morfeo con un piccolo sorriso ad incorniciare i loro volti.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Come è strana la vita.. Proprio mentre stavo postando il capitolo è partita An Deiner Seite al mio pc. Quella canzone più la sento e più mi emoziona.
Sarà la sua voce, sarà il testo, o sarò io che sono completamente partita per sti quattro che ...bho.
Ho il Dvd del concerto ancora impacchettato sulla scrivania, appena l'ho preso in mano in libreria sono scoppiata a piangere ci credete?!
Ho chiamato la mia Cucciola (MakeSomeNoise) che non sapevo più che fare, mi guardavano tutti come se fossi pazza
Forse lo sono.
Comunque vi posto il capitolo che fino al 2 non avrò tempo da dedicarvi ahimè.
Ringrazio di cuore
Memy881
MakeSomeNoise
e in particolare la nuova arrivata Splash_BK, Grazie per aver letto l'intera storia non hai idea di come mi faccia stare bene c: anche io ogni tanto ho la mania di leggere le mie storie dall'inizio e come al solito non faccio altro che modificarle e rimodificarle..
Quando torno da questa piccola "vacanza" posterò una One-Shot, l'unica che non ho ancora postato, dedicata a Tom.
A presto mie care

Capitolo 4

Quando la luna tramontò lasciando posto ad un sole da spaccare le pietre, il piccolo Erdbeben decise che forse era ora di alzarsi.
Scese piano dal suo lettino e aprii la porta della camera arrivando in cucina.
Non le andava di svegliare la madre, ne la zia o l'altra ragazza che aveva riposato li, quindi prese una sedia e l'avvicinò, spingendola con le piccole braccine,
alla credenza. Riuscii ad arrampicarsi e dopo una certa fatica raggiunse la busta di biscotti che le interessava tanto.
Si piegò sulle ginocchia e fece attenzione a non cadere nello scendere dalla sedia.
Si mise seduta sul divano e accese la televisione sgranocchiando il cibo e guardando i cartoni alla televisione.
Circa mezz'ora più tardi una voce familiare catturò la sua attenzione. L'aveva gia sentita quella canzone, eppure in casa nessuno stava cantando.
Osservò un oggetto vibrare sul tavolino vicino all'entrata e allungandosi un po' riuscii ad afferrarlo. Era un cellulare che stava squillando.
Che cosa doveva fare?
La mamma le aveva insegnato a rispettare la privacy altrui ma era così curiosa di rispondere che non ci pensò due volte. Piggiò il tastino verde portandosi la cornetta
all'orecchio
-Amore!- rispose subito una voce maschile.
Isabelle rise, aveva uno strano accento e un timbro così gutturale
- Amole!- ripetè.
Tom corrugò le sopracciglia guardando il cellulare per vedere se effettivamente aveva sbagliato numero.
- Ok, non è divertente, Passami Lily subito!- borbottò.
- chi tei?- chiese la bimba che intanto si era riseduta sul divano
- no Tu chi sei!-
- io mi chiamo Isabelle!- rispose pimpante. Quel giochino le piaceva.
Dove diamine si trova la mia ragazza pensò su di giri.
- Ok Isabelle, adesso per favore mi passi Lily?- sospirò esasperato
- Mmmh.- ci pensò su - La lagazza bluna che ha dolmito qui dici?-.
Ascoltò attentamente la voce, era impossibile cio che stava pensando, che ci faceva una bambina li?
- Belle! ma che stai facendo!- Amylee osservò sua figlia con un telefono in mano
Lo prese senza pensarci due volte - Pronto?- rispose
- Amy...- sorrise appena il ragazzo sentendola
- T-tom- balbettò. Osservò il cellulare, era quello di Lily. - te la passo- rispose in fretta allungandosi verso l'amica che era in cucina.
La bruna le sorrise lasciandosi andare poi in una lunga chiacchierata con il ragazzo che, per fortuna, si era completamente dimenticato di chiedere chi era quella bambina.
- Ieri ho parlato con Amylee- interruppe Lily allontanandosi dalla cucina e uscendo in giardino
Tom non rispose, rimase semplicemente in attesa
- Sta male..per ovvi motivi che quando verrai capirai anche tu.. non so che fare!- sospiro - pensavo che venendo qui avrei sistemato le cose, che il suo fuggire fosse semplicemente
per paura che Bill un giorno la lasciasse-
- E invece?- domandò il chitarrista
- E invece poi lo capirai. Adesso devo andare che la bambina sta frugando nella mia borsa e non vorrei trovasse qualcosa. A domani ti amo Tom-
- Aspet..- provò a dire, ma la ragazza aveva gia attaccato.
Posò il telefono in tasca ritornando dentro dove le due ragazze erano intente a correre per prendere la piccola.
- Isabelle Julia Kaulitz! fermati immediatamente- urlò la bionda afferrando sua figlia per un braccio - e sta buona cinque minuti! non ce la faccio più!-
La vide piegare il labbro inferiore all'ingiù e subito dopo il suo piccolo faccino fu invaso da lacrime
- Andiamo Amy non la sgridare!- Sara prese in braccio la bambina - Lascia stare Belle, mamma è solo un po' nervosa- la strinse a se buttando un occhiataccia all'amica.
- Ehi..- Lily la raggiunse affiancandola - Perchè non ci concediamo una giornata io e te, come ai vecchi tempi?- le propose
Amylee non rispose, semplicemente indicò il mostriciattolo riccioluto che sorrideva di nuovo come se nulla fosse
- La puoi lasciare a me.- la tranquillizzò Sara - Verrà David qui, e beh..lo sai che Erdbeben va pazza per lui- scrollò le spalle.
- Allora?- sorrise la bruna incitandola
- E va bene- accettò la ragazza portandosi una mano ai capelli spettinati e spenti, come ormai era anche il suo viso. Forse una giornata per lei le avrebbe fatto bene.
Si cambiò in circa dieci minuti - possiamo andare-. Prese borsa e chiavi dando un frettoloso bacio alla sua bambina prima di uscire da li.
Camminarono in silenzio per un bel po', fin quando, dopo aver raggiunto il centro, Lily non si voltò verso di lei.
-Voglio sapere che hai fatto in questi cinque anni..-
Amy la guardò sorridendo - Non ti stanchi mai tu vero?-
- No!- affermò convinta
- Mi ero dimenticata di quanto fossi simile a Bill in questo..- ridacchio. Era la prima volta che pronunciava il nome del ragazzo senza sentire un senso di vuoto dentro di se.
E forse sapeva anche perchè. Lo avrebbe rivisto, domani. Dopo cinque anni avrebbe rivisto il suo ragazzo, o meglio Ex ragazzo.
- ci farai di nuovo l'abitudine- scherzò lei - Allora??-
- Allora nulla, per fortuna c'era Sara. Quando sono arrivata qui non sapevo che fare ne dove andare. Ho passato nove mesi d'inferno. Volevo vedervi e sopratutto
avevo bisogno di voi. Ma non potevo tornare indietro, non più. Così ho chiesto aiuto a mia madre e insieme a Sara sono riuscite a darmi una mano.-
Scrollai le spalle - E sono ancora viva e vegeta, con una bambina e una casa sulle spalle- sorrise
-Dove lavori?- le domandò sgranocchiando delle patatine appena comprate
- In un bar vicino casa. Ma vado poche volte alla settimana, con Isabelle è praticamente impossibile. Non posso ne portarmela ne lasciarla sempre a qualcuno, quindi mi arrangio.-
- Ti sei creata un mare di problemi inutili!- borbottò la mora ancora contrariata per ciò che era successo.
Camminarono a lungo tra una chiacchiera e un negozio, fin quando non decisero di fermarsi per pranzare.
- Fare shopping con te è sempre stancante- ridacchiò posando qualche busta accanto alla sedia
- mmh lo so! ma in compenso faccio aumentare il volume dell'armadio!- sorrise osservando il menù del bar.
Amylee voltò lo sguardo e notò, poco distante da li due giornali lasciati in bella vista al pubblico
-Gossip!- esclamò afferrandone uno.
Sfoglio le pagine rapidamente, soffermandosi sulla vita distrutta di alcune celebrità, su divorzi e sceneggiate assurde successe in Tv.
Un articolo in particolare però catturò la sua attenzione.
"Bill kaulitz colpito da una Depressione acuta!" e ancora " il cantante dei Tokio Hotel sprofonda nel pozzo nero" oppure " che fine ha fatto il tanto amato e sorridente Bill Kaulitz?".
Le tremarono quasi le mani a vedere quelle foto. Non si era resa conto di averlo ridotto così male. Aveva sempre creduto che la sua lontananza non avrebbe fatto
differenza e invece guardare la sua espressione vuota e le sue risposte fredde alle interviste la facevano sentire colpevole.
- ehi che stai leggendo?- domandò Lily notando la strana smorfia che contraeva il viso della biondina. La ragazza allungò il giornale verso di lei facendole
leggere rapidamente l'articolo.
- Tranquilla. Si riprenderà presto- ma quelle parole non convinsero neanche lei. Era così terrorizzata dal comportamento di Bill in quegli ultimi mesi che davvero
non sapeva se il ragazzo si sarebbe mai ripreso.
- Ehi- esordì ancora la bruna alzandosi dalla sedia -Forza torniamo a casa che è tardi- la prese per mano e proprio come ai vecchi tempi, passarono quel piccolo
tragitto verso casa a ridere e scherzare.

Perchè Lily avrebbe fatto di tutto pur di uscire da quel caos totale.


Ps: (capitolo corto me ne scuso)

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Capitolo 5
*** Capitolo 6 ***


Ho trovato il capitolo magicamente da una mail. Vi prego perdonatemi per questa assenza prolungata ma il mio pc (scusate il termine) è andato a puttane e ho dovuto resettare tutto. Sono riuscita a recuperare le storie ma quando stasera ho inserito il cd mi si è bloccato tutto il mondo. Io spero solo che si sia salvato ho è la volta buona che salto giu al posto di Bill. La mia bimba forse è sparita T__________T
Comunque ringrazio Memy881, Splash_BK e P_sunshine per le recensioni. Tutti quelli che hanno inserito la storia tra le preferite e/o seguite, e coloro che leggono solo. Mi fate felice (: Al prossimo capitolo che, spero, posterò presto.
Kuss <3
(scusate gli errori,non ho riletto)

Capitolo 6

 

Una volta usciti l'aria Parigina investì i quattro con un buonissimo odore di fiori primaverili.
- Ho proprio voglia di una Crepes!- mormorò Georg massaggiandosi la pancia più volte
- Dopo, a tempo debito. Ora voglio fare solo un bel giro per i negozi!- sorrise il moro
- No! avevamo deciso che andavamo a Mangiare!- Protestò Gustav spalleggiando il bassista.
- Qui deciso io- borbottò Tom mettendo fine alla discussione, tre paia di occhi si voltarono alquanto straniti verso di lui
- Dobbiamo andare a recuperare Lily. E poi abbiamo appuntamento con Sara, ricordate?. Bene, andremo più tardi con loro a mangiare- concluse iniziando a camminare
in direzione sud.
-Tomi..- intervenne Bill guardandolo. Il chitarrista si girò alzando un sopracciglio pronto a dire un "no" per qualsiasi obiezione dei tre.
-Quella è la direzione sbagliata. Gli Champs Elisee sono da quella parte- sorrise.
Tom sbuffò per la figuraccia appena fatta - E' uguale!- borbottò girando i tacchi e proseguendo nella direzione opposta.
Bum Bum Bum
il cuore sembrava quasi volerle sfondare il petto. Per quanti cavolo di anni aveva aspettato di poterlo vedere ancora?!.
Si diede della stupida da sola per quel pensiero, infondo era stata lei ad allontanarlo. Era stato lei a lasciarlo nonostante il suo cuore non la smettesse di
sanguinare.
- Mamma mamma!- Isabelle corse in camera mostrando, con fare da modella, il suo nuovo abitino color Lilla regalatole da Lily - come sto?- chiese facendo un giro
su se stessa.
- Sei bellissima- rispose amylee prendendola in braccio - Ora andiamo o faremo tardi. Oggi sarà una giornata davvero pesante- le diede un bacio sulla guancia
e raggiunse le altre due ragazze al piano inferiore.
-Sei pronta?- domandò Sara indossando il giubotto.
Bum Bum Bum
Sospirò guardandola con il terrore negli occhi. No, no che non era pronta Diamine!. Non lo sarebbe mai stata.
Come poteva presentarsi dopo cinque anni dicendogli che era padre?! Con quale coraggio lo avrebbe fatto!?. E Isabelle come avrebbe reagito?. Probabilmente
l'avrebbe odiata fino alla morte.
- Ehi, per qualsiasi cosa ci sono io- David le posò una mano sulla spalla guardandola con dolcezza.
- Grazie Dave, sei un amico-.
Infilò la giacca e prese la piccola manina della figlia seguendo le altre per strada.
- Allora!- spezzò il silenzio Lily - Ho proprio voglia di andare agli Champes Elisee sta mattina!- ridacchiò
Ma chi sa per quale stranissimo motivo, pensò la biondina accanto a lei.
Era contenta di vedere Tom dopo tanto tempo. La loro era stata una storia importante, e naturalmente non vedeva l'ora di abbracciare i ragazzi che le mancavano da morire.
Voleva però, forse più di tutto,a che la situazione si risolvesse. Non ne poteva più di vedere Amylee ridotta così.
Era una bella ragazza, lo era sempre stata, ma le occhiaie marcate e il corpo ormai troppo magro l'avevano peggiorata davvero tanto. E poi, naturalmente, c'era
il piccolo Erdbeben che gravava solo sulle sue spalle.
- Sur le pont D'avignon!- Isabelle si mise a cantare allegramente passeggiando per i vialottoli e tirando con se la madre che sorrideva guardandola così contenta
- Eccoli!- esclamò poi la bruna indicando un gruppetto di ragazzi, decisamente non del luogo, che si guardavano intorno spaesati.
- Amore!- urlò ancora alzando il braccio in aria.
Tom le sorrise dolcemente tirando la Band dietro di lui. Il più nascosto tra tutti o meglio, nascosto per metà data la sua altezza smisurata,era Bill che camminava
a testa bassa, visibilmente nervoso.
Amylee trattenne il respiro tenendo la bambina accanto a lei. Aveva gli occhi fissi su di loro, come se dopo tanto tempo una calamita tanto potente stesse cercando
di portarla verso di loro.
- Andrà tutto bene- sussurrò ancora Sara accarezzandole la schiena. Gli occhi verdi dell'amica si voltarono verso di lei, lucidi per l'emozione
- vorrei tanto poterti credere- ammise facendo un respiro profondo e ricacciando indietro le lacrime che prepotenti tentavano di uscire.
Mister treccina si avvicinò insieme agli altri, andando subito a posare un dolce bacio sulle labbra della sua fidanzata. Salutò David con lentezza e poi guardò
Sara. Un Sorriso visibilmente contento nel vederla, da fare quasi invidia.
- Piccola!- si avvicinò abbracciandola. La biondina ricambiò l'abbraccio baciandogli più volte la guancia - ti sei fatto proprio un bel fustacchione!- lo prese in giro.
- Come sempre!- si autocommemorò.
Sara si staccò dalle sue braccia stringendo a se anche gli altri tre ragazzi. Soffermandosi decisamente di più su Bill, che ci mise cinque buoni minuti prima di stringerla a se.
- Amy..- Il chitarrista si avvicinò assieme agli altri tre ragazzi. Espressioni indecifrabili calcavano i loro volti.
- Ehi- gli sorrise lei baciando le guancie di ogniuno - sono davvero contenta di vedervi- abbracciò Gustav, che si era quasi commosso.
Tom la scrutò a lungo, osservando il volto stanco più del dovuto. Che le era successo?
-Stai bene?- le domandò avvicinandosi.
Ma non riuscì ad udirvi risposta perchè Lily si avvicinò a lui cingendogli la vita con le braccia
- Perchè non andiamo a farci un giro?- sorrise
- è un ottima idea! magari ci fate vedere qualcosa..- rispose il moro intromettendosi nella discussione. Osservò di sottecchi la sua ex fidanzata prima di snobbarla completamente
e dedicarsi alla sua migliore amica -Ho voglia di comprare qualcosa!-
Lily lo guardò, non sapeva come dirglielo, ma voleva che per un po' quei due stessero da soli per chiarire. Era difficile però persuadere Bill a non andare con loro.
- E va bene- gli sorrise. Aveva gia un piano in mente, e gli altri volenti o nolenti l'avrebbero aiutarla.
- Mammina!- Cazzo. Gli occhi terrorizzati di Amy alzarono lo sguardo incontrando altri quattro paia che la fissavano increduli.
Ad uno in particolare sembrava che il cuore fosse completamente fermo. Aveva sentito bene?. Quella bambina l'aveva chiamata mamma?.
La bionda prese in braccio sua figlia sussurrandole in francese qualcosa, probabilmente un rimprovero.
Bill osservò la bambina in viso, aveva un aria familiare eppure non riusciva proprio a capire cosa centrasse con lui. Che fosse..?
Si maledisse mentalmente per averlo solo pensato. Era impossibile.
-Credo che voi due dobbiate parlare- intervenne Sara notando l'amica a capo chino - Da soli.- continuò.
Magicamente tutti i cervelli dei  presenti si accesero facendo muovere le gambe in direzione sud.
- No!- intervenne Lily accorgendosi che il moro stava per fare lo stesso - Voi due restate qui. Anzi, voi tre- si corresse. Poi prese il suo ragazzo per mano
allontanandosi insieme al gruppetto.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Donzellineeeee! Scusate il ritardo >.< Ma sono davvero davvero tanto impegnata con lo studio. Sta sera è una seratina un po' no (si c'entra un ragazzo u.u).
Ahah, non ho il tempo materiale ne la forza per rispondere alle recensioni ma come al solito.

DENG IU SO MAC! AI LOV IU GAI AND AI WONNA WELCOM IU TU DE IUMANOID CITI!
Ahahah xD Vi voglio bene (:

Capitolo 5

- Mammina mammina! la zia dice che domani mi devo fare bella- si avvicinò alla bionda allungando le braccia per farsi prendere - perchè?- domandò una volta
raggiunta la stessa altezza della madre. Amylee fulminò Sara con lo sguardo. Dannata lei e la sua boccaccia.
- Perchè..- cercò una balla plausibile, ma in mente non le veniva nulla adesso. Ogni volta che si pronunciava la parola "domani" entrava in panico.
- Perchè andremo al parco! e tutte le bambine carine come te si devono vestire per bene!- spiegò Lily alleviando la tensione.
Prese la piccola dalle braccia dell'amica e se la portò in salotto a giocare.
"sei la mia salvezza" pensò la biondina osservandola.
Sara si avvicinò posandole una mano sulla spalla -sei pronta?-
-è una domanda retorica questa. La risposta gia la sai- sospirò
- Filerà tutto liscio come l'olio- la rassicurò.
- Grazie-
- E per cosa?- le domandò l'amica abbracciandola
-perchè se non ci fossi stata tu in questi cinque anni non so che fine avrei fatto. Tu e David mi avete sempre incoraggiata ad andare avanti quando volevo mollare-
- è mio dovere sciocchina!- le accarezzò i capelli e poi si allontanò - Domani verrà anche lui. Visto l'amore incondizionato che Isabelle prova per lui, ho pensato che
se fosse successo qualcosa sarebbe stato la persona ideale per tenerla.-
Annuì - sei un angelo grazie-.
Le bacio la guancia dirigendosi poi dalla bruna che era intenta a costruire un non si sa cosa assieme al piccolo Erdbeben.
Bill salì al piano superiore, trascinando i piedi pesanti da uno scalino all'altro. Non aveva ancora fatto la valigia e il solo pensiero lo annoiava terribilmente.
In realtà aveva una fottutissima paura di prendere quell'aereo per andare li e rivederla. Dopo cinque anni di attesa, con il desidero di vederla, abbracciarla e stringerla forte,
a ventiquattro ore il folle terrore di incontrarla gli attanagliava lo stomaco e il cuore, in una morsa così stretta da fargli quasi male.
Si mise seduto sul letto con la valigia di fianco ancora vuota, e aprì il cassetto. Ne estrasse un foglietto vagamente familiare.
Era macchiato da alcune parti, dalle sue lacrime. Quel foglietto che gli aveva scritto la stessa notte in cui si erano amati per l'ultima volta.
Lo aveva conservato quasi fosse di cristallo, era l'unico oggetto che aveva di lei. Perchè la collana che prima portava al collo, con una A incisa sopra, regalatagli
dalla sua stessa ragazza, l'aveva buttata giu da un ponte in un attimo di follia.
Sospirò rimettendo accuratamente a posto il pezzo di carta, lasciandosi poi cadere all'indietro sul letto.
Erano le quattro del pomeriggio. Stranamente uno dei pochi in cui non dovevano fare le corse per qualche intervista o servizio fotografico.
Georg e Gustav ne avevano approfittato per uscire, e suo fratello invece si era chiuso in camera ad ascoltare samy deluxe.
Si sentiva solo senza Lily, in quei momenti era l'unica che gli teneva compagnia.
Due colpi alla porta lo destarono dai suoi pensieri
- Avanti- rispose alzandosi per iniziare a preparare la sua roba
-Ehi- una testa contornata di treccine fece capolino nella camera
- Tomi- lo salutò il gemello abbozzando un lieve sorriso. Il ragazzo interpretò quel gesto come un muto consenso. Chiuse la porta dietro le sue spalle e si mise
seduto sopra il letto disfatto osservando suo fratello.
Il moro prese un po' di roba posandola distrattamente dentro la valigia - E' successo qualcosa?- interruppe il silenzio
Tom scosse la testa giocherellando con un peluche di Bill - volevo solo vedere se stavi bene..-
- Sto bene Tomi non preoccuparti- lo rassicurò prendendo la sua giacca di pelle e mettendola sugli altri vestiti
- Agitato?- chiese ancora. Bill sorrise scostando il bagaglio per potersi sedere accanto al ragazzo - un po'. Ma credo sia normale- lo guardò - Tu non sei agitato
sapendo che rivedrai Sara dopo tanto tempo?- gli domandò.
Il chitarrista annuì mordendosi il labbro - Per te è diverso però-. Il moro sospirò e scrollò le spalle - Finalmente avrò delle spiegazioni. E giuro che non andrò via
da Parigi finchè non me ne darà di buone- strinse i pugni facendo diventare le nocche quasi bianche per la rabbia.
- Hai ben due settimane di Tempo fratellino.- lo guardò - sono più che sicuro che Amylee ha avuto le sue ragioni-
Bill sorrise - Meglio per lei!- diede una gomitata al fratello e poi si alzò - Adesso smamma, ho altro da fare-. Il ragazzo lo guardò sinceramente sorpreso, poi
si avvicinò alla porta - A domani Mackie- piegò le labbra all'insù e sparì dietro la porta.
Il moro si lasciò cadere sul letto portandosi una mano sulla fronte, gli costava tanto fare finta di nulla. Ma se c'era una cosa di cui era più che sicuro, era che
avrebbe fatto qualsiasi cosa per far contento Tom. E se suo fratello lo voleva vedere felice allora avrebbe cercato di ritrovare il sorriso che gli aveva sempre
illuminato le labbra.
Il mattino seguente i gemellini si svegliarono piuttosto presto, elettrizzati quasi, all'idea di partire
- Giorno- lo salutò il moro prendendo una tazza di caffè.
Il chitarrista gli fece un cenno con la testa troppo intento com'era a ingozzarsi di cereali.
- A che ora è l'aereo?- domandò sedendosi al tavolo e prendendo da mangiare
- Tra un ora dobbiamo stare in aeroporto- sbadigliò
- Bene- inzuppò un biscotto nel latte portandoselo alla bocca. Era eccitato e contemporaneamente terrorizzato all'idea di partire. Ma tutto sommato era normale.
Dopo cinque anni avrebbe rivisto la sua ragazza, perchè lui la considerava ancora tale visto che non c'erano motivi buoni per essersi lasciati.
E la doveva salutare? se si come?. Non sapeva neanche lui la reazione che avrebbe avuto appena sarebbe stata li ad un passo da lui.
Forse, anzi molto probabilmente, l'avrebbe strangolata urlandole quanto fosse stato male per colpa sua.
Si alzò non appena finì la colazione e andò a fare una doccia veloce.
Circa mezz'ora dopo i Gemelli si trovarono in salone e, acciuffato il cane, uscirono scortati da un paio di guardie del corpo diretti verso l'aeroporto.
-Eccovi finalmente!- Georg fece cenno ai due ragazzi di raggiungerli
- Abbiamo gia imbarcato i bagagli noi, muovetevi che tra un po' fanno salire- avvisò Gustav.
Tom prese Bill per un braccio e lo tirò verso le hostess per la registrazione prima di raggiungere tutto il gruppetto sul volo diretto a Parigi.
- Buongiorno!- salutò allegra Lily dando un piccolo bacino sulla guancia ad Isabelle. Si mise a sedere accanto a Sara e guardò l'unico posto vuoto a tavola
- Dov'è?- domandò terrorizzata di una sua possibile fuga durante la notte
- A fare una doccia. E' parecchio nervosa sta mattina- rispose la biondina finendo di mangiare il suo Cornetto alla crema.
- Tio Dave mi alliuti a prepararmi per bene?- Erdbeben sbattè un paio di volte le lunghe ciglia prima di allungare le braccia verso il suo adorato David.
Lo considerava il suo fidanzato, e gli voleva così tanto bene che in mezzo ad una montaglia di orsacchiotti di peluche avrebbe sicuramente scelto lui.
Il Moro la prese sulle spalle e corse di sopra tra le risate della bimba.
- E' molto legata a lui- constatò Lily aiutando Sara a pulire la cucina
- David è stato come un padre per lei. Ne ha sempre sentito la mancanza e per questo abbiamo cercato di aiutarla-
- Non oso immaginare cosa farà appena vedrà Bill-
Gli occhi azzurri della bionda finirono dritti dritti in quelli castani della ragazza accanto - Spero solo che vada tutto bene- sospirò spaventata.
- Ne sono sicura- Stese le labbra in un sorriso e salì al piano superiore per prepararsi.
Il volo passò tranquillo nonostante Tom continuasse a propinare ai ragazzi le canzoni del suo adoratissimo rapper imitando gesti alquanto stupidi.
- Arrivati!- urlò Bill una volta che l'aereo si fosse fermato definitivamente.
I tre si guardarono velocemente e poi, senza perdere altro tempo raggiunsero l'hotel con la berlina.
- Je adore le France!- sospirò il moro osservando il paesaggio dal balcone della camera. Il sole splendente illuminava i vialottoli colmi di gente.
Quella città era sempre stata un sogno per lui. Shopping Shopping e ancora Shopping!. Quale posto migliore se no?.
- Ehi fratellino, noi stiamo andando, sei pronto?- Tom bussò un paio di volte alla porta prima di entrare.
- Certo, arrivo subito- ciccò ancora una volta fuori prima di spegnere la sigaretta contro la ringhiera buttandola poi nel posacenere.
Fece un enorme sorriso e recuperò la sua amatissima giacca di Pelle prima di raggiungere il gemello giu per le scale.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Mi sono accorta che se non posto più velocemente non ce la farò mai prima della partenza. Vi annuncio che il  settembre partirò per tre mesi di studio in Germania e li sicuramente non avrò modo di continuare a postare (io spero di si comunque T_T). Quindi se mai non ce la dovessi fare a finire la storia in tempo vi avviso con un Post sempre in questa sezione.
La storia è finita ma sono una quindicina di capitoli e se non aggiorno tutti i giorni non ce la farò mai Ahimè.
Comunque bando alle ciance ed eccovi il capitolo. Non vi ho fatto restare sulle spine molto vedere? U_U sono buona io <3
Grazie a Splash_BK, P_Sunshine, Memy881 e MakeSomeNoise per la partecipazione alle idee di questa Fan Fiction

 

Capitolo 7

 

Passarono così tanti minuti di silenzio a fissare la punta delle loro scarpe che a breve si sarebbe fatta anche sera!.
-Di qualcosa..- lo pregò lei sentendo l'aria mancare.
- Cosa devo dirti?- rispose sprezzante - Sei tu che invece dovresti parlare!-.
Amylee sospirò posando la bambina per terra che corse verso il parco giochi poco distante da li
- è...è.. tua..- non riusciva a proseguire, le lacrime spingevano troppo forte per essere fermate -Dio Bill, è tua figlia!- continuò lasciandosi poi rigare il viso.
Non vi udì risposta, se non una breve risata ironica.
- vuoi che ti dica qualcosa?- si avvicinò pericolosamente, tanto che la biondina dovette indietreggiare di qualche passo per guardarlo negli occhi, dove non vi era
nessuna sfumatura di felicità.
- Ti dico grazie! Grazie per avermi rovinato questi cinque anni di vita, grazie per essertene andata e non esserti più fatta viva lasciandomi con dubbi e incertezze
per così tanto!- riprese fiato - ma sopratutto, Grazie per avermi tolto mia figlia per bene cinque anni!- urlò poi.
Lo sapeva, lo sapeva benissimo che niente sarebbe andato bene!. Si mise a sedere su una panchina cercando di trattenere la crisi isterica che voleva impadronirsi di lei.
- Mi...mi dispiace- singhiozzò - ho sbagliato, ne sono consapevole, ma..-
-Ma cosa? C'è anche un ma?!-
- volevo solo.. risparmiarti i problemi.. e invece sono stata una stupida- pianse ancora.
Bill scosse la testa passandosi una mano tra i capelli, furioso era dire poco. In quel momento avrebbe volentieri spaccato tutto.
Non riusciva neanche a guardarla negli occhi tanta la rabbia.
Perchè lo aveva fatto proprio non capiva.
- Mi ero immaginato di tutto- disse poi - ma non questo.- la prese per un braccio, non le importava neanche di farla male.
- Che..che vuoi ancora?- amylee lo guardò quasi spaventata. C'erano scintille di follia nei suoi occhi
-Lei verrà con me- indicò la bambina - Cinque anni con me-.
La biondina lo fissò sconvolta aprendo e chiudendo la bocca un paio di volte senza che nessun suono riuscisse ad uscire -Co..cosa?- urlò poi - no! No che non viene con te!-
- Oh si invece! Sono suo padre e ho tutto il diritto di stare con mia figlia- ringhiò - me l'hai proibita per cinque anni ed è la stessa cosa che adesso farò io con te-.
La lasciò andare avvicinandosi poi al parco dove stava giocando Erdbeben.
La bambina giocherellava seduta sul prato, voleva raccogliere tanti fiori per la sua mamma. Non sapeva chi erano quei tizi ne tanto meno che c'entravano con lei
ma poco le importava.
Raccimolò un po'di margheritine nel suo piccolo pugno e si alzò da terra ma non appena si girò trovò il ragazzone che prima parlava con sua madre a due metri
dalla sua faccia.
Presa alla sprovvista si lasciò scappare un urlo
- ehi ehi tranquilla non voglio farti male..- le sorrise abbassandosi di più per arrivare alla sua altezza - io sono Bill- le porse la mano perfettamente smaltata.
La bambina lo guardò con la fronte aggrottata - Isabelle- si presentò.
Il moro rimase a fissarla ancora, dio come gli assomigliava. Lo stesso naso, gli stessi occhi, e anche la stessa bocca.
- Ti sei incantato?- mormorò la piccola schioccando le sue dita davanti al ragazzo.
- no, certo che no- sorrise ancora - Sai chi sono io...?-
Non sapeva in realtà se Amylee avesse mai parlato di lui prima d'ora.
Belle scosse energicamente la testa - no. Ma sei bello- ricambiò il sorriso.
Il cuore di Bill mancò di un battito. Sua figlia gli aveva appena detto che era Bello. E nessuno gli aveva mai fatto un complimento migliore.
- aspettami qui- sussurrò poi accarezzandole i ricciolini biondastri.
Isabelle annuì con vigore correndo ancora una volta verso gli scivoli.
- Perchè non le hai detto neanche questo?- Il moro si mise seduto accanto alla ragazza in lacrime.
Le sue spalle, scosse da singhiozzi pesanti, le impedivano di emettere suoni.
Lo guardò semplicemente negli occhi, puntando le sue iridi ora rossastre in quelle color oro del Vocalist.
Voleva fargli capire quanta paura avesse avuto e quanto si sentiva sciocca in quel momento, ma semplicemente nessuno poteva capire ciò che aveva dovuto fare
in cinque anni e sopratutto quanto era dovuta crescere in pochi mesi.
-Bill..-
Il moro la zittì con un dito sulle labbra
- Non voglio sentire nulla. Ne un Ma ne un Mi dispiace. Voglio solo che dici a Isabelle che sono suo padre. E sia chiaro che non cambio idea su ciò che ho detto prima.
La bambina verrà con me in Germania.-
Amylee lo guardò, calmandosi, nonostante la sua presenza gli facesse ancora uno strano effetto. Si asciugò gli occhi più volte cercando di far vedere il meno
possibile che erano evidentemente arrossati.
- Bill..- lo chiamò ancora
Il moro si girò verso di lei
- Trattala bene per favore..- mormorò con voce tremante - è la ragione per cui vivo- sussurrò poi
Il ragazzo annuì deglutendo, non voleva farle vedere che era rimasto scosso dalle sue parole. Il suo orgoglio maschile gli impediva di prendere una decisione
razionale perchè lui stesso sapeva che la cosa migliore da fare era prenderla e baciarla li davanti a tutti sussurrandole all'orecchio che non vedeva l'ora
di tornare a casa con lei e la piccola Isabelle.
Ma non poteva.
Non poteva perchè era cambiato.
Non poteva perchè soffriva ancora nonostante una piccola parte del suo cuore si fosse rimarginata.
Non poteva perchè era deluso ed era proprio questo sentimento che lo aveva fatto parlare fino ad ora.
- Mammina mammina!- Belle fece una corsa saltando poi addosso alla sua mamma
- Dimmi piccolina-
- Ti avevo raccolto dei fiori ma quando è arrivato Bill mi sono distratta e li ho persi!- accompagnò la frase con gesti confusi.
La biondina sorrise intenerita - Non fa nulla amore. Ma adesso mi devi stare a sentire-
Si mise seduta sull'altalena prendendo la bambina sulle sue gambe.
Isabelle annuì con vigore osservando poi il moro inginocchiarsi accanto a loro.
- amore, ti ricordi il discorso che ti fece mamma un po' di tempo fa?- iniziò accarezzandole i capelli.
La piccola non rispose aspettando che sua madre continuasse.
Non sapeva perchè, ma sentiva puzza di bruciato.
- Ecco.. in realtà un papà ce l'hai..-
- Davvero? e dov'è?!- gli occhi le brillarono per la contentezza e forse anche per la paura.
Ci furono un po' di secondo di silenzio, forse troppi, quando Bill prese la parola aiutando la ragazza seduta al suo fianco
- Sono io piccolina..- le sorrise.
Isabelle rimase pietrificata, non sapeva se urlare o se piangere. Se ridere o se correre per tutto il parco.
Che doveva fare? Era solo una bambina che forse era cresciuta con idee sbagliate e storie fasulle.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Vi annuncio ufficialmente che: HO PERSO TUTTA LA STORIA.
Dire che sono arrabbiata e poco, per fortuna alcuni capitoli li ho ancora ma vi giuro che sono proprio a pezzi ç.ç Ci avevo messo tutto il cuore in questa storia ed ero riuscita anche a finirla. Perchè la sfiga mi vuole così bene?!
Ringrazio tutti quelli che leggono come sempre. Grazie, grazie grazie.
Al prossimo capitolo.


Capitolo 8

 

- Isa..di qualcosa- la incitò la madre.
Il suo cervello parve immagazinare solo in quel momento le parole di Bill.
Gli saltò addosso stringendo le piccole braccine dietro il suo collo.
Il moro si trovò spiazzato per qualche secondo, e poi sorridendo abbracciò la bambina.
-Ti voglio bene- mormorò con voce bassa.
Due lacrime, in contemporanea a quelle di Amy, rigarono le guancie del vocalist - Ti voglio bene anche io- sussurrò tremante.
Intanto in un Bar poco distante dal parco giochi, Lily Tom e Sara si guardavano piuttosto preoccupati.
- Che pensate si stiano dicendo?- domandò la Biondina la cui ansia era palpabile
- Beh, dopo cinque anni ne avranno di cose di cui parlare- rispose Tom che aveva appena appreso tutta la vicenda.
Era rimasto alquanto sconcertato dopo aver saputo di essere diventato Zio. Ma la cosa, per quanto strana potesse sembrare, non gli dispiaceva affatto.
Anzi, non vedeva l'ora di conoscere per bene quello scriccioletto che gli assimigliava tanto.
- Speriamo che Amylee non abbia fatto un altra delle sue stronzate..- ribeccò Lily
- Speriamo che Bill non si sia incazzato troppo..- la corresse Tom baciandole il dorso della mano.
La brunetta sorrise accoccolandosi tra le sue braccia - Vorrei solo che trovassero entrambi un po' di pace, ma sembra un'impresa alquanto impossibile- sussurrò
contro il petto del ragazzo. Il chitarrista le accarezzò i capelli dolcemente -Sono sicuro che chiariranno. Tu non preoccuparti piccolina- le baciò lievemente
le labbra e Sara sorrise osservandoli. Tutto sommato non era gelosa, solo felice di vedere un Tom finalmente davvero innamorato.
- Bene.. direi di tornare verso di loro- guardò l'orologio - infondo sono passate quasi due ore e non ci hanno ancora raggiunto-
I ragazzi annuirono - Forse è meglio-
Si alzarono tutti e passeggiando per le vie alberate di Parigi si persero ogniuno nei proprio pensieri.
- papà- Isabelle lo fissò negli occhi giocherellando con la sua chioma corvina
-Dimmi piccolina- rispose dolcemente allentando un po' l'abbraccio
- Quindi tu adesso starai sempre con me e la mamma vero?- i suoi occhioni si fecero più grandi, nella speranza che il suo desiderio si avverasse finalmente.
Non voleva più vedere sua madre soffrire in quel modo per la mancanza di una figura maschile al suo fianco. E ora che aveva la certezza che era quell'uomo
ad averla messa al mondo assieme ad Amylee, forse la sua famiglia sarebbe stata finalmente completa.
Bill spostò lo sguardo dalla bambina ad Amy la quale stringeva convulsamente le mani sulle sue ginocchia, non voleva sentire la risposta. La paura l'attanagliava.
- Allora?- lo incitò la più piccola.
Negli occhi del moro niente più rabbia, ma solo tanta tristezza per un futuro incerto.
- Non lo so Isabelle, è un po' complicato tra la me e la mamma.- sorrise - ma da oggi non ti lascerò più, te lo prometto- la strinse ancora a se, come a voler
riempire gli spazi di quei cinque anni passati troppo lentamente.
Da lontano Tom, abbracciato alla brunetta, osservava la scena estasiato.
Aveva sempre pensato che Bill sarebbe stato un ottimo padre. E ora ne aveva la prova.
- Andiamo..- Lily si avvicinò al parco insieme agli altri e prontamente Amy corse a rifugiarsi tra le braccia di Sara scoppiando finalmente a piangere.
-Ehi..- sussurrò la biondina spiazzata.
Non aspettò neanche un secondo prima di circondare le spalle, scosse da singhiozzi, dell'amica.
Guardò per un attimo Bill che non le rivolse nemmeno un occhiata, impegnato com'era a spiegare a sua figlia che quel ragazzo dalle "braghe larghe" che assomigliava
tanto ad entrambi era suo fratello.
- Quindi tu sei mio zio?- rispose perspicace tirandogli una treccina lentamente.
Il ragazzo annuì sorridendo -Esatto mostriciattolo!-
Isabelle corrugò la fronte - non sono un mostriciattolo. Sono la bambina più bella di tutta Parigi!- sorrise soddisfatta della recente affermazione.
Bill ridacchio prendendola in braccio - E sei anche modesta come una Kaulitz!-
Tom le scompigliò i capelli amorevolmente, tornando poi da Lily.
- E' carinissima- farfugliò con gli occhi leggermente lucidi. La ragazza si sorprese, era quello il suo Sex-gott?!.
-Tom?!- ridacchiò osservandolo.
Il ragazzo si ricompose in fretta abbracciandola - che c'è?! sono solo felice di aver conosciuto mia nipote- si difese.
Lily gli mollò uno scappellotto, e scuotendo la testa si diresse verso l'amica ancora in lacrime.
- Se non ti calmi non riuscirò mai a capire cosa è successo- le spiegò con tranquillità Sara porgendole un fazzoletto.
Amylee lo prese asciugandosi gli occhi e ,facendo un respiro profondo, guardò le amiche.
- Bill.. ha..ha detto che- tirò su con il naso - Che vuole portarsi Isa in Germania..- pausa.
Le ragazze aggrottarono la fronte - E allora?- continuò una delle due
- E allora vuole tenerla per cinque anni- le guardò imploranti - Sapete quanto ci tenga a mia figlia. E' la mia vita. Lily convincilo tu- singhiozzò.
Sara trattenne il fiato stringendo poi Amy al suo petto. No, lei non meritava questo.
- Ti aiuteremo noi tranquilla- le promise la bruna accarezzandole dolcemente i capelli.
Non era così che voleva andasse a finire.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Buongiorno Leute (:
Eccovi un altro dei Capitoli recuperati, ringrazio Splash_BK, memy881 e P_Sunshine per aver commentato.
E anche coloro che hanno aggiunto la storia alle seguite (:
Alla prossima <3

 

Capitolo 9

 

Il sole tramontò ben presto e sulle vie Parigine si poteva osservare la bellezza della luna che ignara delle vicende appena accadute illuminava dall'alto tutta
la città.
- Siete sicuri di non voler rimanere? La casa è piccola ma se ci stringiamo c'entriamo- chiese ancora Amylee
Georg le sorrise teneramente - Tranquilla piccola, ci vediamo domani. Io e Gus stiamo bene in albergo- Lasciò un bacio sulla guancia di ogniuna e assieme
al biondino sparì.
Amy chiuse la porta e si girò verso Isabelle che, ancora pimpante, saltellava tra Bill e Tom senza mai fermarsi.
- Sono esausto- esordì il chitarrista posando la testa sul divano.
Lily si sedette accanto a lui accarezzandogli i capelli - Non siete stati fermi un attimo al parco-
- Zio Tom zio Tom!- Belle passò dalle braccia del moro a quelle del gemello tirandogli appena una treccina - Visto che dormirete qui domani mattina possiamo
stare ancora insieme!- sorrise contenta.
Tom la guardò con infinita dolcezza - Certo piccola. Adesso però è meglio andare a dormire-.
La bimba annuì e si rifuggiò nuovamente tra le braccia del moro - Sta notte voglio dormire tra te e la mamma- i suoi occhi si ingrandirono diventando appena
lucidi.
-Isa.. non credo che sia il caso- la madre la guardò con un piccolo sorriso increspato sulle labbra
- No no e no- si lamentò osservandoli - Perchè non volete?- la voce le si incrinò appena
- E va bene Isa, dormiremo con te- Bill le accarezzò i capelli alzandosi poi e posizionandosela su un fianco.
Lily sorrise osservandoli.
- Bene, noi andiamo a dormire- Tirò tom per una mano, ancora intento a fare faccie buffe alla bambina e poi sparì assieme al ragazzo nella camera assegnatagli.
-Speriamo che questa nottata faccia bene ad entrambi- sussurrò sedendosi sul letto.
- Di che hai paura?- le domandò il chitarrista mettendosi accanto a lei.
Lily lo guardò, non sapeva se dirlo o meno. Con lui poteva parlare di tutto, ma se gliel'avesse detto Tom si sarebbe arrabbiato di brutto con suo
fratello.
-Ecco..- sospirò - Bill ha detto che vuole portarsi Isabelle in Germania-
- beh mi sembra una cosa positiva no?! Così tornerà tutto come prima- sorrise.
-Tom..- la brunetta alzò gli occhi verso i suoi - Vuole portarsi solo Isa, e non anche Amylee- spiegò.
Il ragazzo sussultò appena ossevandola. Non sembrava scherzare, non l'avrebbe mai fatto se in mezzo c'era la sua migliore amica.
Ma allora, dov'era finito il tanto dolce e premuroso Bill?.
Non si sapeva. Ora al suo posto c'era solo il ragazzino egoista che pensava a se stesso e non agli altri.
- To..torno subito- mormorò alzandosi.
-Tom no!- lo pregò la ragazza bloccandogli il polso. La sua presa debole però non riuscì a fermare un ragazzo, forse troppo arrabbiato.
Scese a passi pesanti al piano di sotto dove c'era ancora suo fratello con la bambina.
- Isa..puoi andare un attimo dalla mamma?- domandò gentilmente cercando di nascondere le due fiamme che gli incendiavano gli occhi.
La piccola non se lo fece ripetere due volte, e con un grande sorriso sparì in cucina.
- Che c'è?- gli chiese cautamente il moro sistemandosi sul divano.
- C'è che sei uno stronzo fratellino-
- Ti voglio bene anche io Tomi-
- Cazzo Bill ma che ti salta in mente!?- sbottò il ragazzo
- Non capisco di cosa parli-
- E invece lo sai benissimo!-
- no che non lo so cazzo!- si infervorì
- Pensi che sia così facile gestire una bambina di cinque anni? Dev'essere tenuta d'occhio ventiquattro ore su ventiquattro. Deve avere attenzioni e una casa
stabile.-
Il moro lo guardò in silenzio, forse la consapevolezza di quelle parole lo stava letteralmente travolgendo.
- Tu non puoi darle tutto questo Bill! Non puoi perchè sei una star!- terminò.
Il ragazzo abbassò appena la testa osservando le sue mani perfettamente smaltate - Voglio che stia con me. Voglio recuperare questi cinque anni in cui non ho
potuto godermela.- sussurrò.
- Non puoi. E non potrai mai.- ripetè Tom. Si alzò augurandogli buonanotte e ritirandosi nuovamente nella stanza assieme a Lily dolcemente addormentata.
Una testa di riccioli biondi spuntò da dietro la poltrona inchiodando gli occhi color miele in quelli spenti del padre.
-mamma è salita già su, mi ha detto di chiamarti- si avvicinò cautamente, quasi avesse paura di infastidirlo.
- Grazie piccolina- sorrise leggerissimamente e si alzò.
Isabelle saltò giu dalla poltrona dove era seduta e ,aggrappandosi allo scorrimano, iniziò a salire lentamente le scale,troppo alte per le sue gambine.
Una mano le sfiorò la spalla facendola sussultare appena.
Bill le sorrise e racchiudendo la manina nella sua tre volte più grande, l'aiutò ad arrivare al piano superiore.
-Isa- amylee uscì dalla camera - vieni a metterti il pigiama-.
La bimba saltellò arrampicandosi sul letto e iniziandosi a spogliare.
-Posso spogliarmi anche io qui o devo chiuderemi in bagno?- domandò il moro con una punta di Ironia.
Amy lo osservò con un sopracciglio inarcato mentre infilava la maglietta a sua figlia
- Ti ho già visto nudo. E non mi fai schifo. Dunque puoi anche rimanere qui- precisò scoprendo il letto.
Isabelle vi si posizionò al centro coprendosi fino al mento.
-Venite?- mormorò sbattendo le lunghe ciglia e colpendo leggermente i posti, ancora vuoti, accanto a lei.
La bionda osservò a lungo la figlia, palesemente convinta di ciò che stava facendo. Dio che situazione imbarazzante!.
Il vocalist intanto si era gia posizionato sul lato sinistro del letto accanto alla bambina che giocherellava con il suo peluche a forma di orsacchiotto
-Mamma ti muovi?!- domandò imbronciandosi appena
- mmh, arrivo- borbottò sedendosi anche lei.
La piccolina sorrise contenta e li abbracciò entrambi facendo avvicinare i loro visi più del dovuto.
Bum Bum Bum
Merda merda merda. Calmati Amy, sei arrabbiata con lui e lui con te.
Bum Bum Bum
Lo sapevo che mi faceva questo effetto la sua vicinanza. Dio che occhi che hai. Ho voglia di baciarti Amy...
Bill si avvicinò appena posandole un dolce, ma pur sempre casto, bacio sulle labbra.
La ragazza,rimasta di stucco, staccò il braccio della figlia dal suo collo per posizionarsi meglio e soprattutto più lontana da lui.
Le gote le erano andate a fuoco, lo sentiva e il caldo si era impossessato del suo corpo.
-Beh..buonanotte- spezzò il silenzio la piccola - Vi voglio bene- posò un bacio sulle guancie di entrambi e si accoccolò al suo piccolo amico peloso, prima
di lasciarsi andare a morfeo.

I due si guardarono per un momento prima di voltarsi in direzioni opposte
- Che ne sarà di noi Bill?- domandò la ragazza con gli occhi lucidi.
- Non lo so. In questo momento sono privo di certezze-. sussurrò tristemente.
Si augurarono nuovamente una buonanotte prima di addormentarsi.
Entrambi abbracciati ad Isabelle.
Entrambi con troppi perchè nella mente.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Sera (: Eccovi il capitolo. Sto postando velocemente nella speranza di riuscire a finire la storia prima della partena, ma ahimè ho qualche dubbio.
Ringrazio P_Sunshine, Splash_BK, memy881 e la nuova arrivata _Symbio Tk mi fa davvero piacere che la storia ti piaccia (:
Grazie anche a tutti quelli che mi hanno aggiunta ai preferiti e alle seguite <3


Capitolo 10

 

Il giorno seguente lasciò posto a qualcosa di completamente nuovo. Era una mattina di primavera, una qualsiasi, quando Amylee si alzò dal letto per andare
a fare colazione. Osservò brevemente Bill abbracciato alla piccola Isabelle e poi scese le scale che la separavano dalla cucina.
Quella mattina stranamente si era svegliata di buon umore. Preparò la macchinetta del caffè aspettando qualche minuto prima che gorgogliasse facendone fuoriuscire
il liquido scuro dall'aroma inconfondibile.
Prese due tazze e le posò su un vassoio.
La prima la riempì con Latte e cioccolato, la seconda con il caffè.
Mise il pacco di biscotti dietro di queste e poi salii al piano superiore.
-Buongiorno mammina- salutò allegra la piccola non appena vide la madre spingere la porta per entrare in silenzio.
Gli fece segno di abbassare voce e poi posò il vassogliò sul comò sedendosi sul letto.
Isabelle si rifugiò tra le sue braccia e la strinse forte schioccando un rumoroso bacio sulla sua guancia.
-Hai portato la colazione qui!- esclamò piacevolmente colpita dalla novità.
La madre sorrise abbracciandola ancora e coccolandola dolcemente, attenzioni che Belle non rifiutò affatto.
Dopo circa una decina di minuti Amy le indicò la figura di Bill ancora addormentata. La bimba senza farsi dire altro intuì il messaggio.
Si avvicinò piano accarezzandogli con la piccola manina i capelli corvini -Papino..- sussurrò baciandogli la guancia.
Il moro fece qualche smorfia ma non si mosse.
Allora ritentò -Papà è tardi svegliati!-
-Altri cinque minuti..- biascicò inumidendosi le labbra.
La biondina sorrise e, accarezzando i riccioli della figlia, le fece segno di passare alle maniere forti.
Isabelle si sedette sulla schiena del Vocalist e senza aver pietà iniziò a saltellare facendolo decisamente svegliare.
-Isa Isa! Sei pazza!?- borbottò voltandosi di scatto e bloccando la bambina che sorrideva suadente.
-Buongiorno papi!- lo salutò - la mamma ha portato la colazione qui e se non ti svegli si fredda!-.
Bill spostò lo sguardo dalla piccola a Amy. Un piccolo sorriso timido ad incresparle le labbra.
- Ciao- alzò il palmo della mano sventolandola appena in aria.
Il moro le sorrise dolcemente e si mise seduto sistemandosi la bambina sulle gambe magre.
La biondina prese il vassoio e lo posò sul letto davanti ai due ragazzi.
- Il caffè dovrebbe essere ancora tiepido- stenziò abbassando lo sguardo verso la tazza rossa tra le mani del moro
- è perfetto, Grazie.- rispose lui una volta che il liquido aveva rimesso in moto il suo cervello.
- Tom e Lily?- domandò. Forse fare un po' di conversazione li avrebbe scioliti da quel totale imbarazzo.
Amy incrociò il suo sguardo, stranamente sereno, e parlò - Si sono svegliati circa mezz'ora fa. Sono usciti a fare una passeggiata. Avevano voglia di fare
colazione fuori-.
- Zio Tom giocherà con me oggi vero?- chiese speranzosa la bimba una volta finito di masticare il biscotto.
-Certo piccolina- la rassicurò il padre baciandole i riccioli biondo cenere.
Isa sorrise felice e poi si dedicò ancora alla colazione.
Una volta finita Amylee portò la roba giu iniziando a lavare le stoviglie.
- ehm..dove sono i cambi di Belle?- domandò impacciato il Moro.
La ragazza lo guardò prima di asciugarsi le mani - vieni, ti faccio vedere- rispose tranquilla.
Salì nuovamente su, andando nella camera riservata alla piccola.
Dentro una cassettiera vi erano tutti i vestitini della bambina divisi per stagione.
- Ecco, mettile questo- mormorò prendendo un abitino giallo con alcune sfumature Arancioni.
- Bene.-
- E..Bill- continuò poi - Sta attento quando la lavi. Inizia a schizzare ovunque. Se lo fa dalle la sua paperella- sorrise.
Il ragazzo annuì e si diresse verso il bagno dove lo aspettava Isabelle. Che ci voleva a lavare una bambina?!.
La risposta la ebbe ben presto, quando, finito di lavarla, si ritrovò completamente bagnato e pieno di schiuma.
Una risata alle sue spalle lo fece voltare - Sei uno spettacolO!- ridacchiò Amy avvicinandosi alla figlia per sistemarle il vestito e pettinarle i capelli.
Il vocalist sbuffò - Non sono pratico- si giustifico.
La ragazza gli sorrise - Ci farai l'abitudine- scrollò le spalle.
Si scambiarono uno sguardo di intesa e poi si diressero entrambi verso il bagno.
- oh, vai prima tu- farfugliarono all'unisono imbarazzati.
Bill abassò lo sguardo - Davvero va prima tu-
-No, tranquillo. Io finisco di sistemare alcune cose. Va prima tu-
- Possiamo andare insieme..- stenziò alla fine. Quell'affermazione provocò un brivido ad entrambi.
- Bill..-sussurrò Amylee piuttosto rossa in volto - Non credo sia il caso-
- Si hai ragione scusa, non so che mi sia preso- agitò le mani in gesti confusi e poi le sorrise chiudendosi in bagno.
L'aria era pesante e tra i due c'era troppa tensione.
Entrambi si volevano, questo era innegabile. Ma troppe carte dovevano ancora tornare apposto ed era troppo presto per rivangare il passato.
Forse, tra qualche mese sarebbe cambiato qualcosa. Ma per ora, finchè si poteva, era meglio mantenere le distanze.
-Buongiorno!- sorrise Lily entrando in casa assieme a Tom.
Isabelle si fiondò nelle braccia dello zio iniziando a parlare coincitatamente - Ehi ehi piccola vacci piano!- ridacchiò lui osservando il fratello.
Salirono entrambi insieme alla Bambina che felice, tirava le treccine di Tom facendo faccie buffe al padre.
Amylee guardò l'amica piuttosto sorridente
- e quell'espressione?- domandò curiosa.
La bruna si voltò facendo finta di nulla - cosa scusa?- simulò un colpo di tosse
- Tu sorridi e sei felice- affermò la bionda.
Passò pochissimo prima che Lily si fiondasse tra le braccia dell'amica stringendola.
-Ne abbiamo parlato!- ridacchiò contenta
- mmh?- Amylee aggrottò la fronte, senza capire.
- Tom, mi ha detto..che si.. che insomma- balbettò emozionata
- Che?- domandò l'altra sinceramente in ansia
- Che è pronto per avere un bambino.. e che se succederà..ben venga!- il sorriso si ampliò lasciando gli occhi color cioccolato leggermente lucidi.
- Oh mio dio!- fu tutto quello che l'amica riuscì a dire.
Insomma, parliamoci chiaro. Era una proposta uscita dalla bocca dell'ex Sex-Gott.
E poi un bambino non era una cosa facile, ma forse loro non se ne rendevano conto.
- Senti Li..- iniziò Amy.
Notare la faccia dell'amica così contenta però la turbò abbastanza da ricacciare indietro tutto ciò che stava per dirle - Sono contenta per voi- sussurrò.
Si abbracciarono ancora, più a lungo.
- So che c'è qualcosa che non mi vuoi dire adesso, e so anche che lo fai per non ammazzarmi l'entusiasmo- la bruna la guardò - Voglio solo dirti che ascolterò
tutte le cose negative che vorrai propinarmi. E soprattutto ci penserò comunque due volte- strizzò l'occhio poi.
La bionda la osservò per qualche minuto. Per quanto ci provasse, era un libro aperto per Lily.
-Ti voglio bene- sussurrò poi sorridendo.
L'amica ridacchiò con occhio furbo - Lo so!. E ti voglio bene anche io-
Quel pomeriggio, lo passarono ancora insieme, come ai vecchi tempi. Giocarono tutti e quattro con la bambina e poi sfiniti si addormentarono con il sorriso
pronti per un nuovo giorno.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Ultimo capitolo salvato ç.ç Poi mi tocca riscriverli. Sperando di farcela con il tempo.. Mi mancherà postare qui *-*
Ringrazio P_Sunshine memy881 Splash_BK e Symbio TK per aver commentato. E poi tutti quelli che hanno aggiunto la storia alle seguite e alle preferite.
Vielen Dank Leute (:

 

Capitolo 11

 

La sveglia quella mattina fu sostituita dalle urla di Isabelle che correva per tutto il salotto cantando le canzoni dei suoi cartoni animati preferiti
- Mio dio..- sussurrò Amylee coprendo un grande sbadiglio con la mano. Si alzò dal letto mettendo un golfino sopra le spalle nude e scese di sotto
- Si può sapere perchè urli alle otto del mattino?- domandò ancora in coma.
La bambina sorrise e si avvicinò - Buongiorno mammina! Ha appena finito di nevicare!- annunciò indicando la finestra.
Amy guardò distrattamente il paesaggio imbiancato prima di prendere in braccio la figlia
- Fortuna che hai svegliato solo me- sbuffò portandola in cucina
- e me..- mormorò una voce seguendoli
- papààà! - urlò felice la piccolina. Posò nuovamente i piedini per terra correndo poi verso le gambe lunge e affusolate del ragazzo
- Giorno Isabelle- sorrise Bill accarezzandole i riccioli - Giorno Amy- salutò educatamente.
La ragazza piegò le labbra all'insù voltandosi appena - Ciao- ricambiò.
Si mise ai fornelli e abilmente iniziò a preparare la colazione.
- Caffè?- domandò. Il ragazzo annuì e aspetto che la tazza fosse piena prima di portarla alle labbra per assaporarne un po'.
Fecero tutti e tre colazione tranquillamente prima che il telefono squillasse.
- Pronto?- rispose Amy in francese
- Bonjour!- Squittì una vocina dall'altro capo
- Hayley?- chiese stupita
- Oui oui mon amour!- sorrise appena - Come stai?-
- Benissimo, e tu? Sei ancora da Timo?-
- Si, ed è proprio per questo che ti ho chiamata-
Amylee si arrestò un attimo, che fosse successo qualcosa di grave?
- Stai..bene?- chiese apprensiva
- Tra pochi giorni riceverai una lettera a casa, chiamami quando arriva. Adesso vado- ridacchiò - Ti voglio bene-
-Hay..- ma la bionda non fece in tempo a finire la frase che l'amica aveva gia attaccato.
Posò il telefono e si diresse in salotto dove Tom e Isabelle giocavano.
- Mammina mammina! Zio oggi mi porta a mangiare fuori!- urlò contenta.
La ragazza la prese in braccio e poi guardò il chitarrista - Ci porta- sottolineò.
Tom alzò gli occhi al soffitto e poi le sorrise dirigendosi verso la sua ragazza.
- Preparati- la baciò - vi porto fuori a mangiare- un altro bacio.
Lily gli accarezzò dolcemente la guancia e poi si avvicinò ad Isabelle - Andiamo a vestirci principessa?-
- Certo!- la piccola si fiondò tra le braccia della mora con la quale si apprestò a salire le scale per sparire nella camera piena di nuovi vestiti.
Amy si mise seduta sul divano accanto a Bill. Anche se la situazione era instabile, le piaceva sentire quel dolce odore sulla sua pelle.
Il moro la osservò con la coda dell'occhio e lentamente si avvicinò.
- Io..credo che..che insomma dovremo parlare di..-
- è stato solo un bacio Bill.E' tutto ok..- cercò di tagliare corto la bionda
- Ah..io credevo che..- arrossì lievemente.
Amy lo guardò in viso, in vita sua non aveva mai visto nulla di più dolce e bello. Bill era fragile e contemporaneamente così uomo
Senza pensarci due volte gli alzò lo sguardo posando la mano sotto il suo mento - Credevi bene.. ma, c'è bisogno di tempo.. non tutto è ritornato al proprio
posto.-
Il ragazzo le sorrise accarezzandole la guancia - Mi manchi..- ammise dolcemente
- E io che credevo che mi odiassi- ridacchiò la bionda
- Adesso non più..- sussurrò. Si avvicinò piano al suo viso riducendo la distanza tra loro. Ma proprio quando le loro labbra erano sul punto di sfiorarsi, Tom
irruppe nella stanza - Fratellone..- si arrestò subito dopo - Scu..scusate non volevo disturbarvi!- indietreggiò
- Tranquillò Tom!- Amy lo fermò - Io.. vado a vestirmi- Si alzò salendo al piano di sopra velocemente.
Il chitarrista si avvicinò al fratello osservandolo attentamente, qualcosa era cambiato in lui.
Si era ovviamente accorto che da quando erano arrivati a Parigi gli occhi di Bill avevano ripreso un po' della loro vitalità. A velarli però c'era ancora
un pizzico di preoccupazione e forse paura.
- Stai bene?- domandò raggiungendolo
- Certo- lo rassicurò lui con un ampio sorriso, accarezzandogli leggermente le treccine.
Il gemello abbassò lo sguardo soddisfatto e poi si alzo - Sono contento. Insomma..che qualcosa si sia risolto- iniziò impacciato
- Va da Lily Tom- ridacchiò Bill
Mister treccina sorrise ancora - Sono felice Bill. Con lei lo sono davvero.. e sono felice che tu ti sia fatto una famiglia- si avvicinò abbracciandolo.
-Adesso basta smancerie! La mia donna mi aspetta!- si lisciò la maglia extra-large uscendo dalla camera a passo rappato.
Quei due giorni erano bastati per far ritrovare la felicità ai due gemellini.
Erano bastati a Lily per capire che presto le cose si sarebbero evolute.
Erano bastati ad Isabelle per affezionarsi alla sua vera famiglia.
Ma non erano bastati ad Amylee. Lei ne voleva ancora, voleva che quei giorni durassero per sempre. Voleva che loro non andassero via, e forse
più di tutto voleva Bill. Perchè aveva capito che adesso qualcosa si poteva costruire. Una famiglia o un qualcosa di simile, non per lei, ma per la sua bambina.
Osservò il suo faccino felice mentre volteggiava contenta davanti allo specchio e sorrise.
Il suo futuro era ancora incerto.
Ma una cosa la sapeva.
Il presente era tutto da vivere e con lui i mille nuovi giorni che lo componevano.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Mi dispiace aggiornare così velocemente, ma purtroppo ho nove giorni di tempo per finire questa storia. Odio lasciare le cose a metà ò.ò
(e odio anche gli ultimatum xD). Bene, adesso ringrazio P_Sunshine Splash_BK e memy881 per aver commentato :D

 

Capitolo 12

 

- E così hanno fatto pace..- constatò Dave appoggiato ad una panchina nel bel mezzo degli Champs Elisée
- Gia, così pare-
- Non sembri molto contenta..-
- Lo sono Amore, non fraintendermi. E che, Bill sembrava così arrabbiato con lei. E poi tutto ad un tratto ha cambiato idea-
Sara giocherellò con la mano del ragazzo immersa nei suoi pensieri.
- Si amano, è normale..-
- Lei gli ha nascosto una bambina per ben cinque anni. Lui vieni qui per un concerto, lo scopre, litigano. E il giorno dopo sono l'immagine della famigliola felice-
storse la bocca - Secondo me, qualcosa succederà-
- Il tuo pessimismo e unico- sospirò il chitarrista.
Si alzò e la prese sotto braccio continuando la passeggiata.
- E per quanto riguarda Tom e Lilien?- domandò poi - Sembravi parecchio contenta di rivederlo..- mormorò
- Dave, non iniziare ancora. Tra me e Kaulitz è tutto finito. Io amo te e solo te - si alzò sulle punte posandogli un dolce bacio sulle labbra
- Non metto in dubbio questo. Ma so che tra lei e te non scorreva buon sangue- la guardò
La biondina scrollò le spalle - Lily è una apposto. Forse è un po' esuberante per i miei gusti, ma davvero credo che Tom sia innamorato di lei. Probabilmente
ha qualcosa in più che io non ho saputo dargli-
- Lei non ha nulla più di te- precisò il ragazzo sulla difensiva
- Non ho detto questo- ridacchiò - Comunque sia sono contenta per loro-
Si fermarono in un grande bar e proprio come il detto " parli del diavolo e spuntano le corna" la coppietta di cui poco prima si discuteva comparve alle loro
spalle.
- Ehi- Tom alzò la mano in segno di saluto invitandoli ad accomodarsi accanto a loro
- Buongiorno- sorrise educatamente La bruna.
Si scambiarono un saluto collettivo prendendo poi il menù per ordinare
- Come mai siete usciti così presto?- domandò Sara -Non ti credevo così mattiniero Tom-
- Ci si fa l'abitudine quando si sta con lei- indicò la ragazza al suo fianco
Lily sorrise - Siamo usciti presto perchè volevo fare un po' di shopping. Avevo chiesto ad Amy ma non voleva lasciare Isabelle insieme a questi due squilibrati-
- E come dargli torto?- ridacchiò l'altra.
- Voi come mai siete qui?- Tom riprese il discorso, cambiando argomento.
- Facciamo sempre colazione fuori- spiegò David bevendo il suo cappuccino.
Rimasero tutta la mattinata a chiacchierare al bar, quasi fossero amici di vecchia data.
Gli argomenti che fuoriuscivano dalla bocca delle due ragazze non sembravano essere mai stati così tanti.Perchè quelle due tipette tanto diverse, si assomigliavano
più del dovuto.
Isabelle era in camera sua a giocherellare con una bambola, il solito sorriso dolce stampato sul viso.
Adesso poteva considerarsi la bambina più felice della terra, aveva finalmente conosciuto il suo papà e anche se non sapeva molto di lui gia lo adorava.
Vedeva poi la sua mamma sorridere sempre e per lei non c'era cosa più bella.
- Tesoro..- Bill bussò leggermente alla porta della cameretta rosa
- Vati!- Belle gli mostrò un gran sorriso mentre posava la sua bambola per prendere un orsacchiotto di peluche
- Che fai?- il moro le si avvicinò sedendosi, con un po' di fatica, per terra.
Osservò la cameretta, troppo composta per una bambina di cinque anni, e allora rise. Amylee era sempre stata una maniaca dell'ordine e a quanto pare non
era cambiata affatto
La piccola si avvicinò a lui accucciandosi nello spazio tra le sue gambe - Che c'è?- domandò poi, sapendo che quella visita non era affatto casuale.
- Volevo stare un po' con te- scrollò le spalle lui accarezzandole i capelli.
Isabelle sorrise, nonostante i suoi cinque anni era una bambina molto intelligente - E la mamma dov'è?-
- è andata a fare la spesa- rispose lui osservando il peluche di sua figlia.
Rimasero in silenzio per un po' coccolandosi come non avevano forse mai fatto e poi, d'improvviso, Bill riprese a parlare arrivando al nocciolo della questione.
- Piccola, la mamma vede ancora un certo..Franky?- chiese accarezzandole i capelli, cercando di essere più naturale possibile.
- Hai guardato il suo telefono?- Belle aggrottò la fronte
- Nono!- si affrettò a dire lui - Solo..curiosità-
- zio Frank scende qualche volta dalla Germania, viene da dove vieni tu!- sorrise
- E..perchè viene qui?-
Isabelle portò il dito sul piccolo mento, picchiettandolo appena - Escono insieme..quando viene. A volte mi portano con loro ma non sempre-
Il sangue ribollì nelle vene di Bill. Era..geloso?.
Diamine si!.
Aveva sempre odiato quel tipo, e sapere che dopo cinque anni si vedevano ancora lo faceva stare male. Perchè aveva escluso lui e non Franky?.
- Papi..- Isa lo riportò alla realtà
-mmh?-
- Tu e la mamma vi volete bene vero?- lo guardò - E tu non andrai via ancora?-
il nodo alla gola si fece più stretto.
Si maledì mentalmente per aver intrapreso quella carriera, come faceva a spiegargli che per tre mesi all'anno non ci sarebbe stato. Che non ci sarebbe stato
quasi mai, perchè le persone lo cercavano e lui doveva viaggiare.
- Si, voglio molto bene alla mamma e spero che lei ne voglia a me..-
-ma..?- domandò la bambina convinta che la frase non fosse terminata
- ne parleremo un altro giorno va bene?- sentì la porta al piano inferiore aprirsi - Forza andiamo a vedere cosa ha comprato di buono Amy- se la caricò sulle
spalle e velocemente corse giù tirando un sospiro di sollievo. Per quella volta l'aveva scampata.
- Ehi..- Amylee sorrise guardandoli. Si avvicinò dando un bacino sulla guancia di sua figlia e poi tornò in cucina a mettere apposto la spesa.
Bill posò Belle per terra e andò dietro la biondina bloccandole un polso - E a me nessun bacio?- domandò sorridendo.
- Scemo- ridacchiò lei dandogli un coppino dietro la testa.
Il ragazzo la lasciò sedendosi su una sedia in cucina
- Isa.. mi ha detto che ti vedi ancora con il tuo amico-
- Amico?- domandò la ragazza non capendo.
- Franky..- spiegò Bill. Osservò le sue unghie sempre perfette, ma questa volta senza smalto, con aria vaga
- Bill..- sospirò Amy capendo il motivo di quel discorso
- Mi da fastidio ok? Mi ha sempre dato fastido adesso ancora di più!- borbottò incrociando le braccia al petto.
- La tua gelosia non mi riguarda- incaricò lei mettendo una pentola sul fuoco.
- cosa?!- il moro la guardò leggermente stizzito
- Non stiamo insieme! E poi sai meglio di me che Frank è il mio migliore amico!- sbottò voltandosi - io posso vedere tutte le persone che voglio perchè sono
libera. Libera chiaro?-.
Bill si zittì all'istante. Quelle parole l'avevano ferito in qualche modo. Erano vere certo, ma lui sperava sempre di mettere da parte quei cinque anni e tornare
come una volta. Tutti felici e contenti.
Stupido eh?.
Un piccolo sorriso amaro si fece largo sul suo viso.
A venticinque anni credeva ancora nei lieto fine. Pensava che i problemi si risolvessero da soli. Eppure non era così.
Doveva ingoiare quell'enorme pillola e farsene una ragione.
La amo pensò ancora, ingenuamente.
Ma l'amore a volte non basta.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Ho riscritto il capitolo, ma non mi piace più di tanto. Naturalmente nessuno dei capitoli che scriverò di nuovo mi piacerà. Mi conosco =.=
Adesso, Ringrazio P_Sunshine memy881 Splash_BK e Claudia9: ho letto tutte le tue recensioni e mi hai fatta anche ridere xD Sono contenta che la storia di piaccia (: E si, tutto ciò che leggi lo scrivo io. Se trovi frasi poetiche è perchè sono una persona abbastanza profonda ( a volte fin troppo e la gente mi prende per vecchia!).
Non credo che riuscirò a finire la storia prima della partenza ma spero comunque che mi aspetterete (:

Capitolo 13

 

Lily e Tom tornarono qualche ora più tardi a casa
- Ciao Mondo!- esclamò la brunetta chiudendo la porta di casa.
Isabelle scese di corsa le scale e si butto tra le braccia del suo zietto preferito
- Finalmente siete tornati!- li rimproverò bonariamente
- è successo qualcosa piccolina?- domandò il chitarrista posizionandosela su un fianco. Non riusciva proprio a fare a meno di essere dolce con lei
- Mamma e papà hanno litigato!- sospirò con la faccia afflitta.
Tom e Lily si scambiarono un occhiata complice.
- E non sai per quale motivo?- chiese ancora
Erdbeben scosse la testa giocherellando con le sue treccine - Ho sentito solo le urla- rispose.
Tom la passò tra le braccia di Lily - Vado a parlare io con Amy ok?-
- Sei sicuro?-
Il ragazzo annuì e le bacio leggermente le labbra salendo su.
Bussò un paio di volte alla porta della camera - Amy, posso?-
-Tom- la ragazza parve parecchio sorpresa - Certo vieni pure-
si mise seduto accanto alla biondina sul letto e poi la guardò - Volevo..volevo parlare con te-
Amylee sorrise - Lo sai che con me puoi parlare sempre di tutto-
- Ecco..Isabelle mi ha detto che hai litigato con Bill- alzò gli occhi incontrando quelli della ragazza - Che è successo?-
Sospirò, sua figlia non sapeva proprio tenere la bocca chiusa, e in un modo o nell'altro capiva sempre tutto.
- Allora?- domandò ancora il chitarrista

Prima, in cucina.. ha fatto una scenata di Gelosia assurda- scrollò le spalle - e io gli ho detto che è inutile, perchè non è il mio ragazzo-
Il ragazzò sgranò appena gli occhi, conoscendo suo fratello, quelle parole lo avevano colpito come un pugnale in pieno petto.
- Amy- sbuffò - Perchè non cercate di andare daccordo e di far tornare le cose come prima senza troppi intoppi?- domandò
-Perchè non ci riesco Tom. Ho paura-.
Ci fu qualche minuto di silenzio. Neanche lui sapeva cosa era meglio per entrambi in quel momento.
- Devi buttarti, o le cose non si aggiusteranno mai- la guardo.
Gli occhi sinceri di chi ti vuole davvero bene, quelli di un amico che non ti abbandonerà mai. Erano questi gli occhi di Tom.
La biondina si sporse ad abbracciarlo - Sei sempre il migliore Kaulitz!-
sorrise
- Ti voglio bene- le disse sinceramente.
Le baciò la guancia e poi scese di sotto per giocare assieme alla sua piccola nipotina.
Amy sospirò appena. Posò la fronte contro il vetro freddo della finestra, non si era mai accorta seriamente di quanto fosse cambiato Tom.
Quando lo aveva conosciuto era il solito modesto e timido ragazzo che aveva timore di mostrare i suoi sentimenti agli altri.
Invece adesso non si vergognava di abbracciare suo fratello in pubblico e non aveva paura di dire Ti voglio bene.
Questo era il vero Tom Kaulitz, ne era sicura.
- Sei riuscito a capire cosa era successo?- domandò la bruna che accarezzava i capelli ad Isabelle profondamente addormentata in braccio a lei
- Si, ma non è nulla di grave sta tranquilla- sorrise.
- Tom..- mormorò la ragazza mentre con gesti lenti e delicati posava la bambina nel suo lettino
Il ragazzo si limitò a guardarla aspettando che continuasse la frase.
- pensi davvero che ce la faranno a superare tutto?- afferrò la sua grande mano e lo trascinò in camera per evitare di fare rumore.
- Magari era così che doveva andare..e aiutandoli stiamo solo intralciando il destino.-
Il moro aggrottò la fronte - Amore..- provò, ma la ragazza lo interruppe
- Non sto dicendo che non sarei contenta se tornassero assieme. Ma a volte penso davvero che l'unica cosa che li tenga uniti sia quello scricciolo che dorme nella camera
accanto e che non sta mai fermo..- sospirò
Il chitarrista la prese dolcemente per il polso e la fece sedere sulle sue gambe - Ascolta. Io conosco Bill, e so che i suoi sentimenti per Amy sono veri.- iniziò - Probabilmente nulla sarà
semplice. Perchè la nostra vita è caotica e movimentata. Non adatta ad una bambina.-
La guardò - Ma se in un futuro ce la faremo noi.. possono farcela anche loro.-
La ragazza lo baciò e annui.
- Ti amo- sussurrò contro le morbide labbra del ragazzo.
Ti amo. Era l'unica parola che Bill aveva bisogno di sentire.
Forse aveva fatto bene a svalutare così a lungo questo sentimento, perchè alla fine era riuscito in qualche modo a trovare la ragazza giusta per lui.
Aspettò che Lilien fosse completamente nel mondo dei sogni per abbandonare per qualche minuto quella stretta tanto protettiva con cui vegliava su di lei.
Si alzò e scese al piano inferiore.
In salotto, Bill sonnecchiava tranquillo raggomitolato sul divano.
Il moro sospirò appena, e si chinò accanto al fratello accarezzandogli qualche ciocca ribelle per scostarla dagli occhi.
- Ti voglio bene Bi..- sussurrò.
Un sorriso amaro si impossessò del suo viso. Mancavano pochi giorni al loro ritorno in Germania. Aveva il bisogno di sapere con certezza che non avrebbe più rivisto
Il volto di suo fratello in lacrime. Perchè era straziante non poter fare nulla:
E poi adesso c'era Isabelle, lo scricciolino che sostituiva il sole anche nelle fredde mattinate d'inverno.
- Andrà tutto bene.- Promise più a se stesso che a suo fratello.
Si alzò e lasciando li il corpo addormentato di Bill salìì sopra. Sulle scale il volto stanco di Amylee.
- non riesci a dormire?- domandò timidamente.
Il ragazzo scosse la testa - Avevo solo sete. A domani.- le fece una carezza sui capelli e continuò a camminare.
Si fermò a pochi passi dalla sua camera; curioso tornò sui propri passi e sbirciò appena di sotto.
I biondi capelli della giovane chini su suo fratello a sfiorargli piano il petto. Un dolce bacio sulla tempia calda e qualche parola che non riuscì a decifrare.
Sorrise e tornò in camera.
Questa volta lo sapeva, non era come aveva detto Lily.
Il destino non gli era avverso; semplicemente quei due avevano bisogno di una mano.
E lui non si sarebbe di certo rifiutato.
Perchè la felicità di suo fratello era anche la sua.

 

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


uhm, ho cambiato praticamente tutta la storia -.-" Vabbè -.-" Non ce la farò mai a finirla prima di partire, credo comunque (anzi spero) che da li qualche sera riuscirò a continuare.
Comqunue eccovi il capitolo. Grazie a chi ha aggiunto la storia alle preferite e alle seguite e poi grazie a Claudia9 Splash_Bk P_Sunshine memy881 e la nuova arrivata nAna483 (Anche io amo molto questa canzone ed è proprio per questo motivo che ho deciso di intitolare la storia così anche perchè devo ammettere che è proprio sul rapporto " ich bin da" che la storia si basa, non so se mi sono spiegata xD).
Alla prossima (:

Capitolo 14

Quella mattina decise di godersi l'alba.
Mancava davvero poco al suo ritorno in Germania assieme alla Band, e lui non sapeva cosa fare.
Si alzò dal divano e attraversò il piccolo salotto avvicinandosi alla finestra.
Vi poggiò la fronte sopra e sospirò. Un po' per il freddo e un po' per tutti i pensieri che confusi vorticavano nella sua mente.
Che fine avrebbe fatto il rapporto con sua figlia?
L'aveva ritrovata da così poco, non poteva permettersi di perderla ancora. Ma il distacco sarebbe stato inevitabile se le cose non si fossero
aggiustate.
Da quando erano arrivati a Parigi la vita da Rockstar iniziava a stargli stretta. Voleva dire passare meno tempo con Isabelle,e lui si odiava per questo.
Ma non poteva abbandonare il sogno di una vita.
Non poteva abbandonare la sua Band.
- Bill..- sussurrò una voce scendendo lentamente le scale.
Il ragazzo si voltò distendendo le labbra in un sorriso.
La bruna gli si avvicinò posandogli una mano sulla schiena per carezzarla dolcemente.
- Come stai?- chiese conoscendo la risposta più che ovvia.
Scrollò le spalle - Confuso e spaventato..- ammise con una punta di rammarico
- Bi..- la ragazza lo guardò - ti va di parlarne?-
Parlarne. Come se lei non lo capisse al volo ogni volta che qualcosa non andava.
Annuì e si voltò completamente verso di lei, dando le spalle al sole appena sorto.
- Non so che fare Lily. Ho paura di tornare in Germania.. Ho paura di lasciare nuovamente Isabelle.- abbassò lo sguardo - Ho paura di perdere nuovamente Amy..-
i suoi occhi si fecero improvvisamente lucidi.
Forse era la cosa che più lo spaventava. Perderla per sempre.
Non voleva che l'unica cosa che li legasse fosse Isabelle, perchè lui l'amava più di prima. Più di tutto.
- Andrà tutto bene Bill..Tornerà tutto come prima.- era una frase ovvia, che gli avevano detto tutti, ma Lily davvero lo pensava.
- Lo spero..- farfugliò ingoiando quel grosso groppo alla Gola che gli si formava ogni qual volta rifletteva su certe cose.
- Goditi la giornata con Belle e non ci pensare..- gli baciò la guancia dolcemente e poi sparì.
Il moro rimase ancora qualche momento fermo li poi, sentendo lo stomaco brontolare per la fame, si diresse in cucina.
- Ciao..- mormorò una voce alle sue spalle.
I suoi capelli biondi ondeggiarono lenti sfiodando appena il braccio di Bill.
- Ciao- rispose lui accomodandosi sulla sedia.
La guardò di sottecchi, i suoi gesti automatici anche alle sette di mattina, le sue labbra piegate in una piccola smorfia di concentrazione.
Le sue mani. Già, quelle mani che lo avevano toccato senza pudore più e più volte, che lo avevano accarezzato e tranquillizzato.
Adesso erano distanti, sempre attente a nessun minimo contatto con le sue.
- Bill..- disse improvvisamente voltandosi di scatto e facendo tremare le tazzine di caffè sul piano cucina.
Il ragazzo la guardò spaesata. il suo sguardo privo di ogni sentimento.
- Mi dispiace per ieri. Ho esagerato e ti chiedo scusa- mormorò passandosi una mano dietro al collo.
Quel gesto gli ricordava tanto suo fratello quando era in imbarazzo.
In realtà la ragazza avrebbe voluto aprire quella fontana di emozioni lasciando che scorressero tutte dalla sua bocca scivolando addosso al ragazzo.
- non fa nulla- il moro scrollò le spalle con noncuranza. Che altro poteva dirle?.
- Ok- rispose semplicemente lei prima di prendere il vassoio e portarlo in tavola.
- Senti..- interruppe dopo un po' Bill pulendosi la bocca con un tovagliolo - Credo che dovremmo parlare con Isabelle..-
- Di cosa precisamente?- domandò la ragazza
- Di noi.. E di quello che succederà se ci trasferiremo tutti o meno in Germania.-
-oh.- Rispose semplicemente Amylee. Si alzò appena finì di fare la sua colazione e annuì - Va bene.-
Proprio in quel momento il piccolo uragano si svegliò, saltellando come un folletto al piano di sotto.
- Buongiornoo!- urlò pimpante baciando entrambi i genitori.
- Ciao Piccola..- sorrise il padre. La prese in braccio facendola sedere sulle proprie gambe e la guardò - ci siamo svegliate di buon umore oggi vero?-
La bambina annuì - Certo Papi! Io sono sempre allegra! - esibì il suo solito faccino furbetto e poi si voltò verso sua madre
- Andiamo alle giostre?- domandò sporgendo il labbro inferiore all'infuori.
Dannata faccia alla Kaulitz! pensò la ragazza che senza neanche pensarci annuì.
Belle saltellò appena e guardò il padre - Vieni anche tu? - chiese - E magari anche lo zio tom! Così gioca con me!- esultò
- Qualcuno mi ha chiamato?- mister Treccina entrò in cucina prendendo La bambina in braccio facendola volare
- Dai ziooo Ho pauraa!- rise contenta.
Bill guardò suo fratello e sorrise intenerito poi si alzò - Vado a prepararmi allora..-
Amylee acconsentì e poco dopo salì al piano superiore seguendo il ragazzo.
- Ho fatto bene?- domandò la vocina di Isabelle allo Zio.
Tom annuì deciso - Sei un Genio piccolina.- le baciò la guancia - Sei proprio identica a me!-
Entrambi risero contenti, contagiando tutto l'ambiente attorno.
Per quanto fosse piccola, Belle era pur sempre una bambina intelligente e perspicace.
Era bastata una sua semplice richiesta per far cadere ambedue i Genitori in trappola.
- Credi che finalmente la smetteranno di litigare?- domandò giocando con una treccina color mogano di Tom.
Il chitarrista scrollò le spalle - Noi faremo di tutto per lasciarli da soli oggi, e se non funzionerà passeremo al piano B-
- Piano B? - domandò ridendo Lilien.
- Amore..- il ragazzo si voltò e poi sorrise - Abbiamo poco tempo ormai!-
- ..Tu sei pazzo-
- Ed è per questo che mi ami- rispose suadente.
La bruna ridacchiò e annuì avvicinandosi a loro.
- Sei dei nostri?- chiese la piccolina ossevandola.
- potete contare su di me!- rispose decisa la Zia.
Sorrisero in contemporanea, gli occhi velati da un pizzico d'ansia.
Dovevano farcela. Dovevano cercare in tutti i modi di far chiarire quei due che per troppo tempo erano stati lontani.
Erano pochi i tasselli del Puzzle ancora scoperti. Bastava trovare i pezzi giusti ed inserirli nel riquadro.
Quale sarebbe stato Il finale? Una famiglia,finalmente unita.

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Capitolo 15
*** Avviso ***


STORIA SOSPESATEMPORANEAMENTE PER BORSA DI STUDIO IN GERMANIA.

Se avrò tempo per aggiornare,ovviamente lo farò.
Chiedo davvero scusa per il disagio ma non sono riuscita a concludere la fan Fiction.

A Dicembre.

Isabella (:

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Allora, premetto col dire che questo capitolo non e´ che mi piaccia tanto.
Poi.. Io sono in Germania quindi la tastiera non e´ italiana e non ha accenti, non prendetemi per ignorante se non li trovate su tutte le parole,per favore.
Cerchero di andare avanti ogni volta che posso. Ma non prometto nulla.
Ringrazio tutti i commenti del capitolo precedente, i nuovi arrivati e quelli che sono andati via (:
Alla prossima


Capitolo 15

 


Non sapeva perché aveva quella strana sensazione addosso.

Ma  di una cosa era certa, quel giorno qualcosa sarebbe successo.

Indossó dei pantalonicini di jeans e una semplice maglia azzurra senza disegni. Non era mai stata una tipa attenta al look

e forse questa era una delle tante cose che la dividevano da Bill.

Pensandoci in effetti, nessuno dei due aveva molto in comune con l´altro

Tranne una cosa, la piú importante.

Isabelle.

Aprí il cassetto dei gioielli per prendere un paio di orecchini quando qualcosa cascó  per terra.

-Oh..- sussurró semplicemente prendendo il piccolo oggetto tra le mani.

Era una catenina color argento con un ciondolo a forma di chiave. All‘apparenza di poco conto ma che per lei valeva piu di ogni altra cosa al mondo.

-Questo lo terrai finche non diremo basta..- sussurró legando un lucchetto piccolo al collo del ragazzo.

- E quando in un futuro remoto vorró toglierlo?.- domandó lui sorridendo appena.

La ragazza sventolo un‘altra catenina davanti alla faccia del moro.

- Ecco, questa la terró io- ne apri le estemitá e se la portó al collo. - Quando vorrai finirla dovrai solo chiedermi la chiave e allora sapró che sono uscita dal tuo cuore.-

Il ragazzo la strinse in un tenero abbraccio - Tranquilla amore mio, non succederá mai..-

E poi un semplice bacio che suggelló quella promessa.

Amy sorrise appena a quei ricordi, l‘aveva tolta quando era nata Isabelle, troppi sentimenti tristi le venivano in mente con quell‘oggetto.

Prese un respiro profondo e si mise davanti allo specchio indossando nuovamente la chiave.

Non aveva fatto caso al collo del moro, ma non le importava se lui la teneva ancora o meno; solo adesso aveva capito che non era finita.

Non per lei.

-Amy sei pronta?- lily bussó piano alla porta prima di affacciarsi

- Si, Si arrivo- prese un giacchino di cotone e la seguí giu.

Isa, mano nella mano con Bill, saltellava sul posto elencando tutti i giochi che avrebbe voluto fare.

- E poi potremmo fare le montagne russe! Se ci sei tu non ho paura papi! Vedrai ci divertiremo!-

- Ne sono sicuro piccola- sorrise Bill.

Entrarono in macchina scortati da due bodyguard e insieme partirono.

- Georg, Gustav! - esclamó la ragazza guardandoli. Era una settimana e piu che si trovavano a Parigi ma li aveva visti solo poche volte.

 Il rosso le bació la guancia e sorrise - Ci andava di stare un po con Isabelle - rispose.

Non appena entrarono nel LunaPark la bambina inizió a correre a destra e manca tirandosi dietro i grandi che , divertiti ed esasperati dalla sua vitalitá, assecondavano ogni suo desiderio.

Verso ora di pranzo, sfiniti, si fermarono a fare un Piknik nel parco li vicino.

- Belle per favore non sporcare anche questo vestito.- mormoro la madre dandole un tramezzino. E proprio come se non avesse udito, la piccola inizió a divorare il suo cibo.

-Sono sfinita!- sussurro la ragazza quando la bambina chiese nuovi giri su altre giostre.

- Ti accompagna zia dai- propose Lilien dando un occhiata fugace a Tom.

Il ragazzo annuí e si caricó la piccola a mo‘ di sacco di Patate, facendo cenno a Georg e Gustav di seguirli.

- Aiuto zio!- rise la biondina aggrappandosi alla sua maglia larga.

- Bill vieni anche tu?- domandó la bruna acciuffando la sua borsa.

- Sono stanco.. Resto qui..- le rispose, indicando brevemente la ragazza accanto a lui.

Lily esibí un gran sorriso soddisfatto e si dileguó assieme al resto del gruppo.

D‘improvviso tutto intorno caló il silenzio, fatta eccezione per le foglie mosse dal vento.

Il moro resto a guardare il corpo steso supino della ragazza accanto a lui.

- Che c‘é?- domandó lei sentendosi osservata.

Bill scosse le spalle - Nulla..- rispose tranquillo stendendosi anche lui.

Un brivido corse lungo la schiena di entrambi quando i loro corpi si sfiorarono.

Troppo desiderio represso.

Troppo amore da darsi.

COn la coda dell‘occhio il moro scrutó l‘espressione di Amylee. Gli occhi puntati verso l‘alto, probabilmente per pensare, le labbra serrate.

Dio se gli mancava!

- Sai...Non credevo che Belle ti avrebbe accettato cosí facilmente- inizió la bionda.

L‘altro restó semplicemente in ascolto.

- Avevo paura che, in un certo senso, conoscendoti gia, mi avrebbe dato della bugiarda e non avesse piu parlato ne con me ne con te.-

Bill la guardó - In effetti all‘inizio ho sperato che non ti parlasse piu. Volevo che tu provassi ció che ho provato io quando l‘ho vista per la prima volta- Si fermó sospirando

- io Ho una figlia! Appena ventenne sono diventato padre e solo cinque anni dopo l‘ho saputo- scosse la testa ricacciando indietro il magone che si era appropiato di lui.

- Tu, tu non sai io come mi senta ancora in colpa- sussurró la bionda tremante - Ti ho mentito, ti ho abbandonato e il tutto perche avevo paura-

- Di cosa?- domando non riuscendo a capire i suoi timori.

Non sarebbe piu riuscito a tirarle fuori nulla, ne doveva approfittare.

- io..- i suoi occhi si fecero lucidi - Avevo paura che tu non l‘avresti accettato, che mi avresti cacciata perché non potevi occupartene.Sei una rockstar! e sono poche le volte in cui sei a casa..-

lasció che le goccie salate le invadessero il viso annebbiandole la vista. - Non volevo essere un problema perché ti amavo troppo- fini.

Il moro rimase in silenzio, interdetto dalle sue parole. Dopo cinque anni aveva avuto le sue spiegazioni.

Perche ti amavo troppo

Le accarezzó piano la guancia bagnata - Forse avere un bambino non era nei miei piani, ma é successo e avrei venduto l‘anima pur di aiutarti.- La guardó dolcemente, forse un po deluso.

Amylee tiró su con il naso e annuó - Scusami-

- Va bene- sorrise il moro - ma smettila di piangere-

La bionda ridacchió appena e lasció che il ragazzo le asciugasse le lacrime avvicinandosi al suo viso. Era incredibile come, il solo tocco della sua mano le infondesse tanta tranquillitá.

Come la sua sola vicinanza la facesse sentire viva.

Con un po´di timore Bill posó le labbra su quelle della ragazza. Morbidi e dolci come le ricordava iniziarono subito a modellarsi con le sue.

Amylee schiiuse la bocca permettendo cosí al bacio di approfondirsi.

Due occhietti vispi da dietro un albero non lontano li guardavano contenti.

Forse era questo di cui avevano davvero bisogno. Un semplice tocco di labbra che spiegasse ció che la voce non puó fare.

Ti amo.

Ecco cos‘altro li accomunava.

L‘amore.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Eeeh Aggiorno anche qui (:
Questo capitolo era pronto ieri ma mi annoiavo di stare al computer e scrivere xD
Comunuque.. ribadisco che la Germania NON mi rende Romantica u_u
Ringrazio memy881 P_Sunshine Splash_BK (-.-) MakeSomeNoise (-.-) e o0edda0o ( mi sento onorata :D)
Al prossimo capitolo (:



Capitolo 16



Non ci fu nessuna parola dopo quel bacio.

Nulla. Se non qualche sguardo imbarazzato.

-Mammina!- Belle saltelló dai suoi genitori lasciandosi poi cadere tra le braccia della bionda.

- Ehi.. divertita?- domandó quest‘utima accarezzandole i capelli.

La piccola annuí - e voi che avete fatto?- chiese sorridendo.

Ci fu un attimo di silentio in cui nessuno dei due seppe cosa risponderle. Poi Bill prese la parola - Ci siamo riposati, e abbiamo parlato un po´...-

- E di cosa?-

Il moro osservó per qualche secondo la ragazza accanto a lui

- Ecco piccola, io tra qualche giorno dovró tornare in Germania-  inizió, ma non sapeva proprio come spiegarle che non voleva abbandonarla.

Non piú.

- Vai via di nuovo..- mormoró Isabelle sporgendo il labbro inferiore all´infuori.

- No no!- si affrettó ad intervenire - Vorrei solo sapere se ti piacerebbe venire con me..- disse con un tono un po´incerto per paura di una risposta negativa.

Aveva giá affrontato questo argomento con Amylee qualche giorno prima, ma gli occhi sorpresi ed un po´arrabbiati della ragazza gli fecero ben capire che non si  aspettava lo mettesse in mezzo tanto presto.

- Ma non posso lasciare la mamma da sola- sussurró la bambina scrollando le piccole spalle. Le sarebbe tanto piaciuto adare in Germania.

Sua madre fin da piccola l´aveva abituata a parlare tedesco a casa e lei non ne aveva mai capito il motivo. Fino all‘arrivo di Bill.

Amylee sospiró - Io...io verró con te se é questo che vuoi. Sempre...se per te va bene!- si affrettó ad aggiungere spostando lo sguardo verso Bill.

Il moro le sorrise dolcemente e annuí - La casa é abbastanza grande-

Era davvero la fine di quella patetica Agonia?.

Non appena misero piede a casa i due genitori portarono a letto lo scricciolo dormiente, donandole entrambi un bacio dolce sulla fronte.

- Perché hai tirato fuori quella domanda al parco?- domandó la ragazza richiudendo la porta della stanzetta.

- Prima o poi avremmo duvotu parlargliene- rispose tranquillo seguendola in camera.

- Lo so..- farfuglió afflitta

- E allora..adesso qual´é il problema?-

- Bill, sono tornata in Francia gattonando da mia madre, dicendole tra le lacrime che ero incinta. Mi ha odiata, Ti ha odiato. Eppure ha deciso di rimanermi accanto.. E poi.. Sara si é fatta in quattro per me..-

Il moro restó ad ascoltarla - Non posso andarmene cosí..- lo guardó.

- Pensaci almeno! si tratta del nostro futuro. Della Nostra famiglia- le accarezzó piano i capelli.

- Va bene..- sussurró appena prima che il ragazzo la zittisse con le proprie labbra.

A differenza di quelli di prima, questo bacio fu subito passionale.

Un bacio di due persone che si cercano, che si desiderano troppo.

- A..aspetta- ansimó Amylee bloccandogli la mano sotto la propria maglia - Isa é di la.. non...non mi sembra il caso-

Bill la guardó, sinceramente dispiaciuto. Poi da genitore maturo, quale doveva sforzarsi di essere, annuí.

- Va bene..- le schiccó un ultimo bacio a fior di labbra prima di addormentarsi accanto a lei.

Mano nella mano.

A differenza della prima coppia, nella terza stanza di destra del corridoio al piano superiore, Lilien e Tom sembravano non volerla smettere di scambiarsi tenerezze.

- Tom!- sorrise la bruna quando il ragazzo infiló le mani gelate sotto la maglia, provocandole un brivido.

- mmh- grugní lui inento a mordicchiarle la pelle tenera del collo.

La ragazza si lasció completamente prendere dalle sue attenzioni. Infondo con Tom era sempre cosí. Impossibile dirgli di no.

Uno per uno tutti gli indumenti volarono via, finendo sparsi per il pavimento di legno.

- T..tom- sussurró la ragazza rabbrividendo appena - il...il pres..-

Ma il chitarrista non la lasció finire.

- No..- la guardó serio, senza aggiungere altro. Lui era fatto cosí.

A volte non riusciva a parlare e lasciava che fossero gli occhi ad esprimere i suoi sentimenti.

E solo allora Lily capí che il suo rapporto con il chitarrista si stava in qualche modo evolvendo. Che quella sera qualcosa stava forse cambiando.

- Sei..sicuro?- sussurró impercettibilmente quasi per paura di rovinare l‘atmosfera.

Ancora uno sguardo complice.

Un calore al basso ventre la raggiunse quando Tom entró in lei senza protezione, strappandole un Gemito.

Baci dolci per imprimere il loro amore.

Ansiti uniti a formare una dolce melodia

Corpi confusi per creare un qualcosa di nuovo.

- Ti amo-

E quelle parole ad incorniciare il tutto.

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


Non sono Morta come qualcuno di voi sperava u.u Semplicemente non ho potuto scrivere. Ma adesso ho gia un altro capitolo pronto e spero di trascriverlo prima possibile.
Ringrazio P_Sunshine memy881 MakeSomeNoise SplashedAlcoholic e o0edda0o ( Sono io quella che non sa piú scrivere italiano, non me ne sono manco accorta del tuo errore :))

 

Capitolo 17

 

Celare l´imbarazzo dietro un sorriso non sempre riesce. Ma quella mattina ambedue ci provarono.

Solo il giorno prima stavano per fare l´amore e adesso erano l´uno difronte all´altra, nello stesso letto, che si guardavano di sfuggita.

Pieni di domande.

Stavano di nuovo assieme?

-Mammina, papi- Isabelle bussó lievemente alla porta prima di entrare.

Esibí un candido sorriso accomodandosi tra i suoi genitori . Buongiorno-

- Giorno piccola- Bill le fece una lieve carezza sulla testa

- Ho fame- farfuglió guardandoli.

Amylee colse quell´affermazione come un invito a nozze per uscire da quella situazione a dir poco ridicola.

- Si amore, adesso scendiamo- si alzó indossando al posto del pigiama una tuta e allungó una mano afferrando quella piccola di sua figlia.

- Vieni anche tu?- Domandó guardando il vocalist

- Si, arrivo tra poco- le sorrise.

In quel momento pensó che il suo cuore avesse smesso per qualche secondo di battere. Per un sorriso.

Ma che diavolo le prendeva?!

Scosse la testa come a voler cacciare via quei pensieri e andó di sotto

- Buongiorno- la salutó cordialmente Sara sorseggiando il suo caffé

- Ehi, e tu che ci fai qui?. chiese stupita. Posó Belle sulla sedia e si avvicinó alla cucina per prepararle la colazione.

- Ho una sorpresa per te- rispose vaga senza guardarla, concentrandosi sulla bambina che cercava di leggere il fumetto marchiato sulla scatola di cereali.

Non aveva sorriso sul volto, era semplicemente immersa nei suoi pensieri, e questo fece piú che preoccupare la bionda.

- Oddio! Oddio! Sei incinta?!- buttó lá voltandosi - David sta bene?!-

L´amica sgranó gli occhi. Ne aveva sentite tante di idiozie sparate dalla bocca di Amy, ma queste le battevano di gran lunga tutte.

- No! Per l´amor di Dio No!- si affrettó a dire - E si, David sta bene!-

Tiró fuori dalla tasca un cartoncino bianco appoggiandolo sul tavolo.

Amy mise la tazza di cioccolata davanti alla figlia e poi si allungó a guardare il foglioi. Sull´esterno, in azzurro chiaro vi era il suo nome.

La raagaza guardó l´amica con la fronte aggrottata appena

- non capisco..-

- Beh, aprilo!- suggerí l´altra - Non é di certo da mangiare..-

Prese il pezzo di carta di riso e lo aprí lentamente, leggendo.

Poche righe in scrittura elegante annunciavano un matrimonio.

- Oh.Mio.Dio.- fu tutto quello che riuscí a dire.

- É ...cioé ... no, no non ci credo.- alzó gli occhi verdi verso quelli di Sara

- Credici invece, perché é cosí. Hayley e Timo si sposano.-

Timo, il suo Timo, il suo primo ragazzo stava per unirsi per sempre alla sua migliore amica.

- Ieri ho chiamato Hayley per avere un po´di informazioni- spiegó Sara - Timo glielo ha chiesto circa sei mesi fa, ma non erano ancora sicuri. Comunque vorrebbe che tu e Bill faceste da testimoni.

Io e Dave saremo dal lato di Timo-

- Sono sconvolta, e tu continui a parlare a vanvera- mosse caoticamente le mani finendo per colpire il moro appena arrivato.

No, no anche lui ora no!

-Buongiorno anche a te..- borbottó massaggiandosi la parte offesa - che é successo?-

- Niente di cosí catastrofico- intervenne Sara - Caffé?- domandó dopo.

Bill annuí e si mise seduto accanto a sua figlia tirando sulle sue gambe Amy.

- Bill..- farfuglió imbarazzata tentando di sgusciare fuori da quella presa. Ma il vocalist pareva aver cacciato le ventose.

- Tranquilla Mami! Non sono gelosa- mormoró la piccola esibendo un gran sorriso.

Sara se la rise beatamente allungando la tazza a Bill.

La veritá era che conosceva Amylee, e oltre ad imbarazarla le effusioni in pubblico, aveva ancora il terrore di appendere quel quadretto perfetto alle pareti del suo cuore.

- Bill..- disse quando il ragazzo smise di baciarla. Abbassó gli occhi osservando le sue mani stringerla dolcemente - Penso che dovresti aggiungere altri quattro voli per l´aereo di Dopodomani-

Il moro aprí un po´ di piú gli occhi - Perché quattro?- domandó.

-Hayley si sposa e siamo invitati al suo matrimonio..- lo guardó poi voltó il viso verso la bionda - E se per te va bene.. dopo potrei restare Li...con Isabelle-

Lo aveva detto davvero?

Sara si sciolse in un sorriso e corse ad abbracciarla - Ma si tesoro! Certo che si.- li osservó - Ero sicura che ce l´avreste fatta.-

La bionda tiró un sospiro di sollievo e sorrise mentre le sue gote si coloravano di rosso.

Sulla faccia del moro, un espressione ebete di compiacimento.

Amy aveva finalmente deciso di riprovarci.

Aveva paura, tremava al solo pensiero che non ce l´avrebbero fatta di nuovo, ma per una volta in vita sua voleva essere ottimista.

Proprio come Sara, Hayley e Lilien le avevano insegnato a fare.

Tornava a vivere in Germania..

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


Dove stanno finendo le recensioni? ._. É vero che non aggiorno sempre ma non mi abbandonate cosí! Siamo quasi alla fine lo giuro T_T
Ringrazio comunque memy881 o0Edda0o ( si sono ancora in Germania fino a Dicembre) e SchwarzeMeer483 che ( correggimi se sbaglio) é nuova :))
Eccovi il capitolo ( dopo questo so che mi odierete.) Vi voglio bene :))


Capitolo 18

 

Il sole sorse ancora piú in alto quella mattina, quasi fosse contento per gli avvenimenti accaduti negli ultimi giorni.

-Buongiorno!- una vocina quillante fece capolino tra due corpi dormienti. La notte scorsa aveva pianto facendo i capricci tutto il tempo fino a quando i suoi genitori, esausti, non le avevano concesso un po´di spazio nel grande lettone.

-Isa..- borbottó il moro arrabbiato - Voglio dormire ancora, va a giocare giú-

- Bill..- sbuffó la sua ragazza tirandosi la bambina sulle gambe.

Il labbro inferiore tremolante e gli occhi lucidi fecero ben capire a suo padre che forse era stato un po´cafone.

- No, No! scusami! scusa piccoli..- ma non fece in tempo a concludere la frase che sua figlia, mortificata, scoppió in un pianto senza precedenti.

- Sei sempre il solito!- borbottó la bionda con voce che cercava di sovrastare il tono di qualche decina decibel piú alto di Belle. Lo colpí ad un braccio per poi concentrarsi a coccolare la bambina.

- Scusa, non volevo davvero Isa!- riprovó.

Ma tutti i tentativi di Bill non servirono a nulla, Isabelle, indispettita dal trattamento del padre, aveva deciso di non parlargli.

Passó tutta la mattinata in Braccio a Zio Tom che rapito dal suo faccino ancora arrossato per il pianto, se la coccolava.

-Tom, sei sicuro che non hai intenzione di portarti a letto anche lei?- ridacchió Sara.

- mmmh, mi sa che devo diventare gelosa anche di mia nipote- ribatté con un sorriso Lilien.

Era passato troppo poco tempo da quella notte con Tom, eppure si sentiva diversa, come se una parte di lei fosse giá cambiata.

Era possibile?.

-smettetela..- borbottó mister treccina arrossendo e facendo aumentare le risate nella stanza.

- Mammina, andiamo al parco?- domandó la candida vocina della piccola raggiungendo sua madre sull´altra sponda del divano.

- Amore, io devo iniziare a preparare la roba da portare via, non posso..-

- Ti accompagno io- si offrí il vocalist

Tutto pur di fare pace con la bambina.

- No, non ci vollio piú andare- borbottó lei.

Amy e Bill incrociarono gli sguardi per un momento - Dai amore, va con papá- le accarezzó i capelli e si chinó a sussurrarle all´orecchio - Visto che ha fatto il cattivo ti fai comprare anche un mega Gelato!-

Allettata da quell´idea, Isabelle sorrise.

- Va bene..- bacío il sacro zio Tom sulla guancia e poi prese il cappottino rosso seguendo il padre, decisamente perplesso, fuori.

il moro non si aspettava di certo un cambiamento del genere da parte della bambina, ma si sá con i Piccoli ci vuole poco.  E anche a lui in passato lo avevano comprato molte volte con un pacchetto di Gummibären.

La bionda sorrise guardandoli - Non ci sa proprio fare..-

- è solo imbranato- Ridacchió il fratello.

- Tu sarai lo stesso?- mormoró spontaneamente la sua ragazza

- Io sono bravo in tutto, mi é impossibile fallire!-

- Il solito modesto..- lo canzonó sorridendo Sara. Prese la mano di Amy e salí in camera con l´amica per preparare la sua nuova vita.

- Lo pensi davvero?- chiese la bruna, non contenta della risposta precedente, al ragazzo.

- Devo farlo adesso?- domandó il chitarrista leggermente confuso.

La ragazza rimase muta, decisa a non rispondergli.

- Tom- ruppe il silenzio dopo diverso tempo. Il ragazzo arrestó la mano che giocava tra i suoi soffici capelli

- Ho voglia di cioccolato- sussurró semplicemente.

In quel momento, il cuore di entrambi sembró arrestarsi nel petto.

-Papá, vado a giocare!- Isa sciolse la mano da quella lunga e affusolata del vocalist.

il moro si voltó ad osservarla mentre saltellando come un folletto si dirigeva al parco giochi.

Era incredibile quanto fosse gia diventata grande, eppure quanto fosse ancora tanto piccola.

Avrebbe tanto voluto esserci alla sua prima parola, al suo primo bagnetto e perfino al suo primo passo da sola. Ma non c´era stato. E non per sua scelta.

Scacció via quel pensiero dalla testa, ormai non poteva tornare indietro, e anche se in passato non c´era stato adesso l´avrebbe protetta anche a costo della sua stessa vita.

I suoi occhi la seguirono incantati e amorevoli fino a quando non vennero catturati dalle pagine gossip di un giornale Locale.

Non ci capisco un cavolo..

pensó provando a leggere quella lingua totalmente diversa dalla sua.

Almeno in foto sono carino.

sorrise complimentandosi con se stesso.

- Papá guarda! Una farfalla viola!- mormoró la piccola.

Rapita da quei colori sgargianti si diresse lontana dal parco, verso l´altro lato della strada.

Accadde tutto in un attimo, l´auto che apparve all´improvviso, gli occhi del moro che si alzarono proprio come richiamati.

Poi l´impatto.

E il cuore di Bill morto per la paura.

Una sola parola nella sua mente.

Isabelle..

 

Note dell´Autore: Allora, Innanzitutto mi scuso per questo avvenimento " catastrofico" ma mi serviva per i capitoli successivi e in particolare per il finale. Seconda cosa, ho scritto il colore della farfalla, appunto viola, un giorno che, mentre ero con la famiglia Tedesca in vacanza in Italia, siamo stati attaccati da uno sciame di vespe.
Ho creduto sinceramente di morire per la paura quel giorno, perché beh, io ne ho la fobia. (fortunatamente non mi hanno punta perché sono corsa in macchina).
Comunque, qualche ora prima dell´avvenimento una farfalla viola mi si é posata vicino la scarpa e beh, l´ho vista piú volte in quella giornata ed era davvero bellissima.
Ecco X) volevo solo spiegare questa piccola cosa :)
Alla prossima!

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


Scusate per il ritardo. Dovevo riprendermi dopo essere tornata in questa *bip* di Italia. Ringrazio memy881 SplashedAlcoholic SchwarzeMeer483 o0edda0o e MakeSomeNoise

 

Capitolo 19

 

-isa..isa..per l'amor di Dio Isabelle rispondi!-
-Signore, ho già chiamato l'ambulanza- Avvertì un uomo abbastanza grasso in un inglese stentato.
-Grazie..- rispose atono il moro tenendo sua figlia tra le braccia.
Doveva essere svenuta, semplicemente svenuta.
Ma l' ansia e la pauta lo stavano corrodendo.
-Si muova! I servizi sanitari non sono per nulla buoni qui!- urlò sull'orlo di una crisi.
Si mise seduto accanto alla figlia senza lasciarle neanche per un istante la mano.
E poi la corsa in ospedale.
-Adesso lei aspetta qui, mentre noi facciamo tutto il necessario per controllare la bambina-
- Ma io ho bisogno di saperlo subito!- borbottò esasperato
Il medico lo guardò alzando gli occhi al soffitto voltandosi poi per andar via.
Il vocalist si lasciò cadere sulle sedie bianche in sala d'aspetto cercando di stabilizzare il suo battito cardiaco. Se avesse continuato così
il cuore gli sarebbe uscito dal petto.
- Lo faccio, lo devo fare..-sussurrò a se stesso prendendo il cellulare.
Cercò tra i contatti il numero che gli interessava e premette il bottone verde.
-Bill?- la voce dall'altro capo del telefono rispose.
- E si, sono io..-
-Dove sei?-
Prese un bel respiro e iniziò a parlare
-Tom...senti non fare domande e vieni con Amy all'ospedale vicino la Tour Effel.-
- Ospedale?..Bill? Bill che diavolo è successo? stai bene?-
-Tom.  Tom per favore vieni qui. Isa...- non riuscì a finire la frase e dovette pregare con tutto se stesso di non crollare proprio in quel momento.
- Ehi, ehi sta calmo. Arriviamo subito-
Il moro attaccò chiudendo gli occhi per un secondo. Era distrutto
Aveva una strana sensazione allo stomaco che non gli permetteva di respirare bene.
Isa. La sua piccola Isa era li dentro da più di dieci minuti ormai.
Pregò che fosse sveglia e che stesse chiedendo di lui e della sua mamma. Di tornare a casa per giocare con le sue bambole.
Ancora una volta chiuse gli occhi e cercò di non pensare al peggio.
- Tom, Si può sapere dove stiamo andando così di corsa?- Amy era seduta in macchina con la cintura malamente allacciata;
Tom aveva già superato tre semafori rossi senza neanche accorgersene e la sua espressione seria le metteva una certa paura.
- Tom, per l'ultima volta. Dove-stiamo-andando?- scandì lentamente le parole ma non riuscì ad udire risposta perchè proprio in quel momento l'audi si fermò nel parcheggio dell'ospedale Santa Fe.
La bionda trattenne il respiro per una manciata di minuti. Non voleva neanche immaginare che cosa fosse successo.
Solo un ginocchio sbucciato.
Continuava a ripetersi, ma in cuor suo sapeva che quella corsa per arrivare qui non prometteva nulla di buono.
Riprese coscienza di se e a tempo record si precipitò all' interno dell'edificio senza badare che Tom fosse dietro di lei o meno.
-Bill, Bill! che diavolo è successo?- si avvicinò al moro scuotendolo per le spalle - Dov'è Isabelle? Dov'è?- continuò penetrando quasi il suo giobotto di pelle con le unghie.
il vocalist tentò di risponderle vano. La bionda continuava a parlare e fare domande a raffica.
-Amy! Ti vuoi calmare?- la riprese Tom afferrandola per le spalle e facendola sedere - Se continui a parlare Bill non potrà spiegarsi-
- Stavamo al parco, E io ero seduto sulla panchina mentre Isa giocava. Poi deve essersi allontanata e .. e quando mi sono voltato ..quella macchina è comparsa dal nulla..-si portò le mani al viso.
- La mia bambina..la mia piccola bambina..- gli occhi verdi di sua madre si fecero improvvisamente lucidi.
- Non dovevo fidarmi così tanto. Lo sapevo- borbottò asciugandosi le lacrime.
-Ehi! Adesso non prendertela con me!-
- Per l'amore del cielo Bill! è Una bambina! Va tenuta d'occhio venti quattro ore su ventiquattro!-
- Io l'ho fatto!- si difese il moro
- Non abbastanza bene evidentemente.- Gli occhi si puntarono in quelle due pietre color nocciola trasmettendogli la verità dei propri sentimenti.
-Puoi anche tornare a casa adesso. A lei ci penso io- sussurrò quasi impercettibilmente stringendo le mani in pugno.
Odiava doverlo fare, odiava che le cose andassero storto proprio quando tutto sembrava aggiustarsi.
Un sorriso amaro le incorniciò il volto stanco. Ormai doveva esserci abituata.
- Signor Kaulitz?- domandò il dottore uscendo dalla saletta dove poco fa aveva portato la bambina.
Amylee scattò in piedi - Sono la madre della bambina la prego mi dica come sta.- scongiurò avvicinandosi.
Il medico sospirò appena guardando la cartella -Non ci sono danni permanenti. Ha subito un forte schock, e un lieve trauma cranico.La terremo qui per un paio di giorni- spiegò - La camera è quella, se vi volete accomodare-
- Grazie.- sussurrò la ragazza precipitandosi all'interno della saletta.
Dovette usare tutta la forza che le era rimasta per non crollare sul pavimento in un pianto senza fine mentre osservava il piccolo corpicino di sua figlia steso ed immobile sul letto bianco.
Bill guardò Tom e poi sospirò - Torniamo a casa?-
- Non..Non vuoi entrare?-
- Non sono il benvenuto..- sussurrò più a se stesso.
Si avvicinò alla porta e osservò la mano della madre carezzare dolcemente la pelle pallida sul dorso di Isa.
La bocca sussurrarle qualcosa decisamente incomprensibile per lui.
I suoi occhi si puntarono su tutti quei tubicini che avvolgevano sua figlia.
Che cosa aveva fatto?.
I sensi di colpa lo attanagliarono fino a fargli male al cuore. Non c'era spazio per lui in quella casa. Ne come fidanzato, ne come padre.
Lui non era all'altezza di tutto ciò.
-portami via Tom..- pregò con voce strozzata lasciandosi afferrare dal fratello.
Recuperò la giacca e uscì da quella struttura macabra appena in tempo per lasciare che le lacrime gli rigassero la guancia perfetta.
Quello era senza dubbio un altro ostacolo da superare.

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


Scusate per il ritardo sto avendo un sacco di problemi. Spero vivamente di riuscire a finire presto questa Fan Fiction e a continuare anche l'altra.
Grazie per le recensioni e per chi ha aggiunto tra le preferite e le seguite (:


Capitolo 20

 

-Non voglio essere insistente, ma dovresti andare in ospedale- ripetè per l'ennesima volta il Rosso osservando l'amico steso a pancia all'aria sul letto della camera d'hotel.
- Concordo con Georg, Bill. Sei steso li da ieri sera, perchè non ti vesti e vai a trovare Isabelle?- incaricò Gustav.
-Lasciatelo stare ragazzi.- Intervenne Tom posando il nuovo numero di "Playboy" - Lo sapete come si è ridotto. Ormai non reagisce più per nulla-
- E tu credi sia una cosa buona?- domandò uno degli amici sinceramente sconvolto.
No. Tom sapeva che non era per nulla bello. Ma cosa ci poteva fare?.
Aveva provato più volte a spiegare al fratello che doveva reagire, ma il moro si limitava sempre ad annuire senza prendere davvero in considerazione le sue parole.
E lui era stanco.
Stanco e preoccupato per tante altre cose di cui non era sicuro.
è così difficile essere padre.
Lasciò che quei pensieri invadessero la sua mente condizionando il suo stato d'animo.
Qualcuno improvvisamente bussò alla porta distogliendo i quattro ragazzi dalla loro trance.
-Ehi- Sara entrò accompagnata dalla bruna dentro la camera d'hotel - Noi stiamo andando a dare il cambio ad Amy.-
si voltò verso il moro - Perchè non vieni anche tu?-
-non sono il benvenuto - rispose flebile cercando di soffocarsi con un cuscino.
- Non dire balle!- sbottò la bionda avvicinandosi - Alza quel culo e vieni in ospedale con noi.- asserì tirandolo per un braccio.
Il vocalist mugugnò e dopo l'ennesimo strattone si arrese alzandosi - ho capito, ho capito-
- ci vuole sempre la violenza con te- ridacchiò Gustav ricevendo subito uno sguardo fulminante dal diretto interessato.
- Ehi..- Tom si avvicinò alla propria ragazza accarezzandole appena i capelli - Tutto bene?-
-Certo. Perchè no?- Sorrise lei tranquillizzandolo
- Tu..insomma...io..- la guardò arrossendo visibilmente mentre la sua bocca si impastava senza riuscire a formulare frasi di senso compiuto.
- Shh- lo riprese lei carezzandogli una guancia e posandogli un lieve bacio sulle labbra.
Per il resto del viaggio non parlarono. In macchina regnò l'assoluto silenzio, fatta eccezione per i mugolii tristi del moro che aveva provato più volte a buttarsi fuori dal veicolo.
- Tomi..- mormorò non appena varcata la soglia del grande edificio bianco
-mmh?- rispose l'altro guardandolo
- Io.. Se non mi volesse vedere?-
- Bill- lo riprese lui - Ascolta. Io credo davvero che una volta e per tutte voi dobbiate parlare. Entra in quella stanza e falle capire che su di te può contare in qualsiasi momento. Io sarò qui fuori pronto a sorreggerti- gli sorrise, con tutto l'amore fraterno che poteva donargli in quel momento.
- Non sono un buon padre ne un buon fidanzato..- rispose sconsolato
- Oh si che lo sei, Tu sei il migliore- proferì il Gemello scompigliandogli i capelli ed accennando, ancora, un piccolo sorriso.
E solo allora il Vocalist, preso un bel respiro, riuscii a recuperare la sua dignità entrando nella piccola stanzetta dalle pareti ingrigite.
- Amy..- sussurrò osservando la bambina dormire.
La bionda si voltò incrociando il suo sguardo.
Lasciò temporaneamente la mano della figlia e si avvicinò a lui - Ciao..- ricambiò poi.
Bill si permise di alzare appena le dita per carezzare la pelle liscia della sua guancia - Sono venuto a darti il cambio- si ritrasse lentamente
- Sto bene. Posso stare ancora io qui.-
- Amy- la ammonì con lo sguardo - hai bisogno di riposare. Va a casa, tornerai stasera se vuoi- la pregò.
La ragazza lo osservò a lungo.
I capelli legati in una leggera coda, le occhiaie marchiate segno di una nottata passata male, e lo sguardo malinconico da cucciolo bastonato.
Come poteva ancora resistere a tutto quello?
-Bill..-
- Per favore- farfugliò lui prendendola per la vita dolcemente.
Si guardarono a lungo senza dire una parola - Va bene- sussurrò alla fine, arresa.
Le labbra del moro si piegarono in un sorriso raggiante e preso dall'euforia si avvicinò alla ragazza schioccandole un tenero bacio sulle labbra.
- Ladro..- arrossi lei allontanandosi.
- sc..scusa- mormorò per niente pentito.
La ragazza sorrise e dopo aver dato un'ultima dolce carezza sui capelli della figlia prese il cappotto indossandolo.
- Bill.- lo richiamò una volta tirata la maniglia della porta
Il vocalist non rispose, voltò semplicemente il capo nella sua direzione
- Questo non vuol dire che ti ho perdonato- chiarii sparendo poi dalla sua vista.
Per quanto gli si era scaldato il cuore per quei piccoli gesti, doveva ancora finire di ingoiare il suo orgoglio, piuttosto grande, prima di perdonarlo completamente.
Ma infondo Bill lo sapeva. Dopo tanti anni aveva imparato a conoscerla abbastanza bene, a trovare perfino adorabile il modo in cui si faceva rincorrere e corteggiare.
Si affacciò fuori e invitò il suo gemello ad entrare nella piccola stanza.
Quando incontrò quegli occhi così simili ai suoi, sorrise.
Perchè per quanto poteva essere ridicolo, senza Tom non ce l'avrebbe mai fatta.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


Buonasera (: Buone feste  (anche se in ritardo). Io le sto passando tra letto e divano con la febbre ç.ç Qualche lettrice deve avermi mandato una maledizione per qualche mia storia finita male!
Ahahah!. Scherzo naturalmente (: Oggi sono quasi felice, perchè? Perchè vi posto il terzultimo capitolo di questa stressante storia!
Essì u_u ho quasi finito di scrivere anche l'ultimo capitolo e non sapete quanto sia entusiasta di ciò.
Anche perchè ho una nuova e commovente Fan fiction da scrivere.
Comunque Bando alle ciance e ringrazio le mie ragazze memy881 SchwarzeMeer483 MakeSomeNoise e P_Sunshine che hanno commentato. E ovviamente coloro che leggono solo e perdono del tempo prezioso davanti alle mie stupidaggini u_u (vi voglio bene :)! )
Eccovi il capitolo ;)


Capitolo 21

 

Se ne stava con quel sorriso da ebete da circa venti minuti ormai.
Fermo, nella stessa posizione da quando era tornato a casa dall'ospedale.
- Oggi esce la piccola, è per questo che sei contento?- indagò il suo migliore amico passandogli una mano avanti al viso.
Ma l'unica risposta che ricevette fu un vigoroso dissenso.
- Tom, cristo. Sembri entrato in Catalessi. Stai bene? -
Il moro si voltò puntando le iridi di oro colato dentro quelle verde-Grigiastro del bassista
- Sono... Felice- urlò alla fine quasi a volersi rendere conto delle proprie parole.
Un nuovo sorriso ebete gli spuntò sulla faccia
-Lo vedo- osservò l'altro allontanandosi cautamente proprio come era solito farsi con gli squilibrati mentali.
Afferrò la prima persona che uscì dalla cucina e la tirò nell'angusto spazio tra lo sgabuzzino e le scale
- Tom è uscito fuori di senno. Devi aiutarmi a mettergli una camicia di forza-
- A quanto pare tu non sei da meno- lo ribeccò divertita Sara notando le sue iridi sgranate.
Si affacciò, mantenendosi allo stipite della porta e osservò il chitarrista fermo ancora nella stessa posizione.
-Sarà entrato in Coma- ipotizzò scrollando le spalle
- Sara. - sbuffò il rosso stanco della sua ironia.
- E va bene, sai cosa faccio adesso? Me lo porto in ospedale a prendere la famigliola felice. Isabelle lo distrarrà dalla sua euforia-
- Grazie- soffiò lui sotto una risatina divertita dell'amica, sicura che quel Grazie fosse riferito al fatto che da solo si sentisse molto più sicuro
che con Tom in tali condizioni.
- Ehi bel fusto- lo richiamò piombandogli come una saetta accanto - Vado in ospedale, vieni con me?-
Il moro si voltò e annuii, ancora una volta vigorosamente, alzandosi con un solo scatto.
- andiamo!- esclamò saltellando su se stesso per sgranchirsi.
- ...ok- rispose lei tra lo spaventato e il ridicolo.
Una volta nell'abitacolo si assicurò che il ragazzo fosse saldamente attaccato al sedile con la cintura di sicurezza e che non tentasse un suicidio in piena regola.
- Si torna a casa!- annunciò contenta la Bambina mentre il padre le allacciava premurosamente la scarpina destra.
Un sorriso gli sfuggì dalle labbra.
- E domani si parte per la Germania- la guardò - Sai la nuova casa è Grandissima e avrai una camera e una stanza dei giochi tutta tua- affermò
Belle annuì raggiante e strinse le piccole braccia attorno al collo del padre - Non vedo l'ora- ammise.
Sara e Tom raggiunsero la famiglia ben presto, trovandosi quasi difronte ad un quadretto perfetto.
- Siete qui!- mormorò Amy sollevando la testa appesantita dalla spalla di Bill
L'amica annuì - Si, possiamo andare - le sorrise.
Isabelle corse subito giù dalle gambe del padre e dopo una piccola corsa si rifuggiò in quelle più grandi e forti, seppur meno rassicuranti per lei, dello zio.
- Come ti senti principessa?- le chiese con il tono insolitamente dolce che riservava solo a lei
- Benissimo! Oggi la zia Lily mi ha detto che mi aiuta a fare la valigia- lo guardò - mi ha anche detto che deve dirmi una cosa molto bella!-
Tom ridacchiò pensando al modo in cui avrebbe reagito Isabelle,probabilmente urlando e saltando, proprio come avrebbe fatto suo fratello.
Già, Bill.
Nonostante avessero passato un intera vita insieme, lui si vergognava come un ladro a doverglielo dire.
Ma era qualcosa di Bello, giusto?
Bello
pensò di nuovo, ma totalmente fuori dalla sua portata.
- Siamo a casa!- urlò come al solito la biondina posando le chiavi nello svuotatasche all'ingresso.
- oh eccovi- Lilien scese giù trotterellando verso la sua piccola nipotina - Sei pronta a fare la valigia? -
- siii!- annunciò del tutto entusiasta l'altra dimenandosi nelle braccia dello zio affinchè i suoi piedini toccassero nuovamente terra.

***

Anche l'ultimo giorno a Parigi era passato quasi volando, osò dire.
E proprio da quando aveva riincontrato i Tokio Hotel si era resa conto che il tempo continuava a sfuggirle di mano sempre più velocemente.
Ho paura
Ammise osservando la luna dalla finestra del proprio appartamento.
Paura. Era lecito averne?
Si domandò anche questo, ma non seppe trovare risposta.
Aveva passato cinque anni a riempirsi di quesiti a cui non poteva dare una spiegazione, o forse a cui non voleva darla.
Poi ci era riuscita, e li aveva messi via, assieme al passato.
Ma quelle due settimane erano bastate per far riaffiorare tutti i dubbi che le vorticavano attorno ogni qual volta era con Bill.
- Ehi- mormorò quella voce tanto conosciuta; l'unica che trovava così confortante.
- Ehi- ricambiò voltandosi.
Bill avanzò felino verso di lei, fermandosi ad un palmo dal suo viso. Le accarezzò la guancia morbida e poi sorrise
- è tutto pronto?-
- Così pare..- annuì stirando appena le labbra.
- Amy..- la richiamò lui alzandole il viso.
Si specchiò in quelle bellissime pozze di smeraldo che si accorse di amare più di se stesso - Sei sicura?- domandò.
Non seppe neanche perchè glielo chiedeva. Non voleva assolutamente perdere l'occasione di vivere accanto alla donna che aveva bramato per anni, con sua figlia.
Come una famiglia.
Ma si sentiva dannatamente in dovere di essere sincero con lei.
- Certo- rispose la biondina dopo qualche secondo.
Si avvicinò e senza pensarci posò le labbra su quelle del ragazzo, in un leggero e dolcissimo bacio a stampo.
- Buonanotte Bill- sussurrò.
Il moro restò li a fissare la luna con lo stesso sorriso ebete che portava suo fratello quella mattina.
Ancora troppo imbambolato per dire qualcosa di sensato, si rese conto di un unica cosa.
Domani, sarebbe tornato a casa. Con la sua famiglia.
Proprio, come si era ripromesso.

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