Io, che amo solo te...

di Betti
(/viewuser.php?uid=110627)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il viaggio ***
Capitolo 2: *** Nuvoloso ***



Capitolo 1
*** Il viaggio ***


Il viaggio

Noticine dell'autrice: prima long-fic che scrivo, seconda su Robert, tre capitoli quasi pronti da pubblicare. I numeri mi sembra che ci siano tutti. Adesso non ci resta che iniziare.

Mi scuso in anticipo nel caso in cui i capitoli possano essere pubblicati lentamente, ma non è per volontà mia ma del poco tempo che ho a disposizione per pubblicare, recensire e stare dietro a tutti gli altri miei impegni.

Mi scuso ancora, buona lettura... Baci BiEsSe

A Lucia,

la prima che ha letto questa fanf

e l'unica che, mi ha sempre incoraggiato ad andare avanti a scrivere.

Sara pov: Il Viaggio

Mi sveglio di soprassalto, spaventata dal cellulare che suona incostantemente sul comodino accanto al letto. Alzo la testa dal cuscino nonostante siano le 5.40 del mattino e ogni essere umano abbia il diritto inviolabile di dormire. Maledicendo in tutte le lingue del mondo chiunque si trovi all’altro capo del telefono, prendo il cellulare e rispondo con la voce impastata dal sonno:- Pronto?-.

- Good morning, I’m talking with Sara Venchi?-. L’interlocutore, sicuramente non italiano, mi spinge a rispolverare il mio inglese con cui parlo solitamente al telefono con chi non appartiene al bel paese:- Sì, sono io. In che modo posso esserle utile?-.

- Sono Chris Weitz…-. L’uomo misterioso con cui sono al telefono fa una pausa aspettando che io dica qualcosa ma, siccome il nome non mi dice assolutamente niente, continua a parlare con un tono di voce reverenziale, manco fossi il presidente degli Stati Uniti:- il regista de “La bussola d’oro”-.

- Annnn! Adesso ho capito… Scusi-.

- Si figuri. Dirigerò il secondo film della saga di Twilight, “New Moon” e sarei lieto di averla come costumista nel mio film. Lei è molto conosciuta ed ha vestito molti attori famosi, per non parlare del “Diavolo veste Prada” dove ha tirato fuori tutto il suo talento…-.

Rossa fino alla punta dei capelli a causa di tutte queste attenzioni ringrazio Chris per avermi chiamata:- Ehm, grazie… ma non ho capito… mi sta offrendo un lavoro?-.

Dall’altra parte sento una risata fragorosa, poi Chris si fa sentire di nuovo:- Certo! E cosa sennò? Comunque, bando alle ciance, le riprese inizieranno mercoledì, le consiglio di arrivare almeno un giorno prima per vedere la casa e conoscere i suoi futuri colleghi… le case dei tecnici e degli attori sono in Oregon Street 47. Al suo arrivo le verrà consegnato un passepartout con tutte le chiavi necessarie… la ringrazio per aver accettato e alla prossima settimana!-.

-Grazie, arrivederci…- dico al telefono ormai muto.

Che strani questi registi, sono sempre tutti su di giri…

Mi alzo agitatissima nonostante l’ora e mi dirigo direttamente in bagno, dove riempio la vasca con l’acqua calda e m’immergo fino alle spalle. Per placare tutte le emozioni che circolano nel mio corpo come una scarica elettrica scelgo un bagnoschiuma al cioccolato bianco e cocco, il mio preferito. Dopo circa mezz’ora di ammollo nell’acqua, esco, mi avvolgo nell’accappatoio giallo limone acquistato l’estate prima e mi dirigo verso la cabina armadio per decidere come vestirmi. Valutando ogni capo possibile, opto per un top bianco leggero, un paio di shorts e delle ballerine marroni e blu, decisamente comode per una giornata di shopping folle. Prendo la borsa e varco la soglia di casa con il pensiero fisso della carta di credito, che sono impaziente di usare.

 

All’una meno un quarto rientro a casa carica di sacchetti colorati di tutte le misure; il mio bottino di guerra comprende: dei completini intimi, pigiami “Victoria’s secret”, due paia di jeans, una felpa azzurra, un paio di orecchini e una pochette “Chanel”.

Poso il tutto nella cabina armadio, dove dopo sistemerò per decidere come organizzare le mie valigie e controllo i tre messaggi che ho in segreteria: il primo è di mia madre, il secondo è della mia migliore amica Agnese e il terzo è della fiorista, la quale mi informa che la composizione da regalare ad Agnese per il suo compleanno è pronta per essere ritirata. Decido di chiamare mia madre e di passare dalla fiorista nel pomeriggio. Prendo il telefono e compongo il numero della mia ex casa; al quarto squillo la voce allegra di mia madre risponde:- Pronto?-.

- Ciao mamma sono io. Mi hai chiamato prima?- Che domanda ovvia ho appena sentito il suo messaggio.

- Si tesoro. Non ti fai mai sentire eh?-

- Ma mamma! Ci siamo viste l’altro giorno!-

- Si lo so. Però sei sempre via per lavoro e quando sei in Italia non vieni molto spesso a trovarmi. -

- Okay mi impegnerò di più. A proposito di lavoro… questa mattina mi ha chiamato Chris Weitz, un regista e mi ha offerto di lavorare nella penisola di Olimpia per girare “New moon”!-.

- New che?-

- New moon! Sai quel film con i vampiri che è uscito l’anno scorso? Ecco il secondo film della saga!-

- An! Ho capito! Quello con quel bel fustacchione del vampiro! Comunque digli quando lo incontri che deve mangiare un po’ di più perché non vorrei che si ammalasse! È così bianco!-

- Mamma, fa il vampiro, lo truccano di bianco apposta!-

- An! Okay! E… quando parti?-

- Domenica mattina, le riprese iniziano martedì-

- E perché parti domenica?-

- Perché ci sono dodici ore di viaggio e devo abituarmi al fuso orario-. Rispondo con un tono di voce che risalta l’ovvietà della cosa.

- Oddio la mia bambina! Stai attenta eh? E portati via le pillole anticoncezionali… non si sa mai…-

- Mamma! Basta! Non ho dodici anni!-.

- Okay, okay… ma sai ho paura… sei così lontana da casa e non ci vedremo più tanto spesso…-.

Sento dalla voce che le viene da piangere così cerco di consolarla il meglio possibile:- Mamma, senti verrò a trovarti ogni tanto! Stai tranquilla… ti telefono anche e ti scriverò delle mail okay?-.

- Va bene tesoro… non posso accompagnarti all’aeroporto domenica, quindi passa da me un giorno okay?-

- Ma certo! Che domande sono? Ovvio! Ci vediamo domani okay?-

- Certo… A domani… E ricordati che la tua mamma ti vorrà sempre bene. -

- Si mamma lo so. Non iniziare con frasi fatte e sdolcinate per favore. Ti voglio bene anch’io. A domani, bacio. Ciao. -

- Ciao. - Click.

 

Il mio stomaco inizia a brontolare per la fame così prelevo dal frigorifero un piatto di lasagne al forno di ieri sera e le metto a scaldare nel microonde. Durante la cottura preparo la tavola, mi lavo le mani e bevo del succo all’ananas poi, accendo il televisore su una puntata che ho già visto de “I Simpson” e mi siedo a tavola per mangiare. Appena assaggio un boccone di lasagne mi scotto la lingua cosicché sono costretta a bere un paio di bicchieri di succo prima di placare il dolore. Ovviamente, nello stesso istante squilla il cellulare e, con il succo in bocca, lo prendo, deglutisco e rispondo cercando di ignorare il mio principio di soffocamento:- Pronto?-.

- Pronto, sono Chris Weitz…-. Eh che palle! Ma non ha nient’altro da fare che stressarmi in continuazione?

- Sì, buongiorno. Mi dica-. Cerco di essere il più cortese possibile, nonostante abbia un’ustione di terzo grado sulla lingua.

- Volevo informarla che il suo stipendio sarà di circa ottomila dollari al mese, per tutta la durata della realizzazione e la casa gliela diamo noi. È una delle villette vicine al set, confinante con Robert Pattinson e Ashley Greene. Gli attori hanno le chiavi di tutte le porte quindi, nel caso in cui lei smarrisse quelle che le verranno consegnate al suo arrivo, può chiedere al cast, ai tecnici o a me personalmente. E, comunque, d’ora in poi possiamo pure darci del “tu”. Se non altro perché lavoreremo a stretto contatto tutto il giorno per un bel po’ di tempo.-

- Okay, allora…. Ciao…-. Rispondo esitante, non essendo sicura di dare del “tu” a questo pseudo - sconosciuto che mi ha offerto un lavoro proprio stamattina.

- Ciao! A presto!- . Clic.

 Sperando che nel frattempo si siano raffreddate un po’ torno alle mie lasagne, che finisco in una decina circa di minuti, sparecchio, carico la lavastoviglie e me ne vado in camera mia per cambiarmi i vestiti, lasciando la puntata de “I Simpson” accesa in cucina.

Tolgo il top bianco e gli shorts, buttando tutto sul letto. In completo intimo apro l’armadio per indossare la mia vestaglia di lino azzurro, un regalo del mio scorso compleanno. Nel momento esatto in cui ho la testa completamente all’interno dell’armadio… suona la porta. Due colpi secchi, veloci che riconosco immediatamente. Per sicurezza, con la vestaglia ancora in mano, mi dirigo verso la porta e guardo dallo spioncino alzandomi leggermente in punta di piedi: è Agnese, ovviamente, la mia migliore amica dalla terza media, le apro la porta e le sorrido infilandomi la vestaglia contemporaneamente. Oggi sono proprio incline alle imprese impossibili.

- Come mai non mi hai richiamato?- La ragazza bassetta dai capelli rossi entra in casa mia come una furia e, altrettanto delicatamente sprofonda nel divano del salotto:- Allora, hai intenzione di non venire? Perché?- inizia  una lunga serie di domande tipo terzo grado ed aspetto che si calmi prima di rispondere ma, ad un certo punto, in un preciso istante, si blocca come se qualcosa l’avesse paralizzata da capo a piedi. Sgrana gli occhi ed inizia ad emettere strani suoni con le labbra facendole schioccare e urlando allo stesso tempo. La guardo con un sopracciglio alzato (una cosa che ho imparato a fare all’inizio della prima superiore e che mi serve spesso per far capire agli altri quando a non capire sono io), poi lei mi indica come fossi una strana cosa della serie “hai otto braccia e tre orecchie di cui una in fronte” o “hai una macchia di sugo sulla tua camicia bianca di seta al tuo primo colloquio di lavoro” ed emette un gridolino soffocato:- Oh marietta!- Marietta? E chi è la sua nuova vicina di casa? –Non d-i-r-m-e-l-o, è  un completino “Victoria’s secret”!-

Finalmente capendo a cosa si riferisce l’arcana creatura che si trova di fronte a me, mi tolgo la vestaglia con una velocità degna di un’atleta olimpico e glielo mostro:- Oh marietta!- Ancora? Ma si può sapere chi è questa marietta?- E’ favoloso! Anzi fantastico! Anzi tutti e due! Comunque… quanto l’hai pagato?-

- Solo… 35 euro!- Mi rimetto la vestaglia e mi siedo sul bracciolo assieme ad Agnese.

- Allora…- inizia guardandosi l’unghia del mignolo laccata di blu:- Stasera vieni o no? E come mai non mi hai richiamato?-

- Certo che vengo! Che domande sono? Comunque perché ho fatto compere prima della partenza e perché ho sentito il tuo messaggio prima di pranzare così ti avrei chiamato più tardi..-

- Frena, frena, frena… PRIMA DELLA PARTENZA? Perché dove vai?-

- Penisola di Olimpia… costumista per… New Moon!!!! Non so quanto starò via ma mi pagano bene-. Le sorrido sperando che sia felice per me ma… gli occhi le si riempiono di lacrime e mi guarda con una faccia da “Koda fratello orso” impressionante:- Perché sei così disperata?-

- Piango per due motivi, uno perché incontrerai… Robert Pattinson! E sono felice e così me lo saluti, e uno perché…- le scappa un singhiozzo:- perché non sai quanto starai via e mi mancherai tantissimo e non ci vedremo spesso e… per tutto!-

Abbracciandomi inizia a piangere di brutto così la scosto e la guardo negli occhi, nonostante anche i miei siano un po’ lucidi e non possa vederla bene, poi le dico:- Non devi preoccuparti! Perché io e te ci sentiremo e poi qualche volta puoi venire te, a volte io qui a Firenze.- Le sorrido e continuo:- E poi ci vedremo stasera, e potrai venire con me in aeroporto… alla fine mi serva qualcuno che mi accompagni-.

- Okay, va bene almeno devo vederti per un ultimo addio! Però quando ti metti con Robertino me lo devi far conoscere eh! Sennò mi offendo!-.

- Si certo, come no… quale famoso attore non si metterebbe con me?-

- Guarda, non iniziamo con i soliti discorsi sai? Perché sei bellissima, anzi molto bellissima-.

Le guancie mi si infiammano subito, così cambio discorso:- A proposito, questa sera dov’è la festa? Perché mi hai detto talmente tenti nomi di ristoranti che non ho capito niente-.

- Allora, alle 20.00 al ristorante “da Felice”, in piazza San Jacopino, mi raccomando non ritardare.-

- Okay, okay ho capito.-

- Ciao allora, ci vediamo stasera. Comunque il vestito che mi hai fatto comprare mi sta benissimo-. Mi sorride finché esce dalla porta.

- Non faccio mica il mio mestiere per niente io! Ciao bella a stasera-. Mi chiudo la porta alle spalle e torno in camera da letto per rivestirmi e andare dalla fiorista a prendere i fiori per la festa di Agnese. Poi scendo in strada e mi precipito in macchina. Giro la chiave nel quadro e parto. In una decina di minuti circa arrivo da Paola, la fiorista che dista poche stradine dalla piazza in cui abito io, e quando entro un odore di fiori mi arriva fino alla punta del naso. Mi avvicino alla signora piccola e cicciottella che conosco da una vita e prendo la mia ordinazione, quando squilla il cellulare:- Pronto?- rispondo finchè pago il conto della composizione.

- Ciao Sara, sono Marco…- Oh cavolo, devo passare a ritirare il suo di regalo per il compleanno.

- Si, dimmi-. Metto il resto del conto nel portafogli ed esco dal negozio salutando Paola con un gesto della mano.

- Volevo dirti che sono in giro per lavoro ed il regalo lo passo a prendere io, tanto sono in zona-. Una cosa di meno da fare, per fortuna.

- Okay, allora, siccome l’ho scelto io è la camicetta di seta verde smeraldo a manica corta. Taglia 42 okay? E il cardigan bianco con le cuciture verdi sempre della stessa taglia. Quello di cotone. La borsa bianca falla incartare a parte che quello è il mio regalo assieme ai fiori. Mi raccomando non sbagliarti perché ad Agnese piacevano quelle cose. Le ho anche fatte mettere da parte apposta-.

- Okay capo. Grazie a stasera-.

- Ciao ci vediamo-. Click.

Salgo in auto e torno a casa, passando nel frattempo a prendere i biglietti di auguri per il compleanno.

Arrivata a casa vado in terrazza per prendere un po’ di sole e leggere un libro. Ma dopo poche pagine, a causa del poco sonno della notte precedente, mi addormento al sole.

 

Pochi giorni dopo…

- Dai, dai, dai, DAI! Corri che siamo in ritardo! Merda ma non c’è neanche un parcheggio in questo aeroporto?-

- Cazzo sto guardando… ma porca miseria! Spostati grassona!-

La mia inseparabile amica ed io siamo imbottigliate nel parcheggio dell’aeroporto alla disperata ricerca di un posto auto. Con la benevolenza divina riusciamo a trovare un buco nei pressi dell’entrata così, finchè Agnese mi scarica i bagagli, io mi catapulto al check-in per fare il biglietto. Mi metto in fila davanti alla cassa, ma dietro alla grassona del parcheggio, che ahimè non ha fatto la doccia questa mattina ed aspetto il mio turno. Dopo circa quindici minuti la fronte di Moby Dick inizia a zampillare di sudore, così mi sposto un po’ indietro per non essere invasa da una cascata di pioggia salata ed attendo ancora un po’. Quando la balenottera si sposta da davanti chiedo un biglietto di sola andata alla signorina dietro al bancone.

- Quale destinazione?-

- Vancouver, grazie-.

La bionda ossigenata con il naso rifatto mi risponde con aria annoiata:- Ecco a lei, buon viaggio-.

- Grazie-. Rispondo tra i denti allontanandomi dalla cassa velocemente seguita da Agnese che ha pesato i bagagli e li ha fatti imbarcare.

- Dobbiamo prendere l’imbarco…- La sua voce viene confusa con quella dello speaker:- I signori viaggiatori dell’imbarco tre sono pregati di recarsi al gate -.

Agnese prende a correre come una dannata ma, siccome non ho capito l’imbarco la seguo a ruota.

Con il fiato corto, arrivate a destinazione, abbraccio la mia migliore amica con la lacrime che mi annebbiano la vista e mi dirigo verso la navetta che mi porterà all’aereo.

Da distante sento la sua voce che mi ricorda:- Portati Robertino al ritorno eh!-

Mi volto e vedo che mi sorride e mi saluta, nonostante il mascara le sia colato completamente sulle guancie per il pianto. Anch’io mi sforzo di sorridere, poi mi volto e varco la soglia dell’entrata al gate.

 

All’arrivo scendo dall’aereo ed entro nell’aeroporto. Un uomo non molto carino mi sorride e si avvicina a me presentandosi:- Piacere Chris -.

- Sara -.

- Andiamo? Non vedo l’ora di lavorare con lei -.

- Grazie, si andiamo-.

L’aria gelida di Vancouver mi fa venire la pelle d’oca ma Chris trova subito un taxi e vi saliamo.

- Oregon Street 47, grazie-. Annuncia al tassista.

Mi accomodo meglio sul sedile, conscia del fatto che adesso si inizia davvero.

Eccoci qua (ovviamente) con i soliti grazie...

Iniziamo: Marti_18... Grazie! Sono contenta di averti colpito con questa nuova fanf (é la primissima che ho scritto nonostante l'abbia postata per terza XD) spero di continuare a farlo e... ti aspetto al prossimo capitolo! Bacio...

Numero.... Due! dfdfdfdfd (uh mamma mia che nome difficile da scrivere... con tutte queste f e queste d XD) Grazie anche a te dear! Mi piace la frase: Sai scrivere molto bene... Speriamo! Aspetto anche te al prossimo capitolo! Tanti saluti con la manina! 

Cara ela new cullen... ti stavo aspettando! Finalmente hai commentato... grazie grazie grazie! Che ne dici di fare un salto nella sezione telefilm? Ci sono anche lì sai? Sono dappertutto, come il prezzemolo XD... a parte gli scherzi mi farebbe piacere che ne pensi delle altre mie fanf nonostante tu sia una patita di Twilight e di Robertino (si capisce dal nick XD) (almeno spero che tu sia team Edward sennò... sono guai!!!). Scusa stavo divagando... comunque... ti aspetto nelle altre sezioni... ciao!

Scusateeeee! E' passato ancora un secolo e non ho ringraziato... Non va bbene, no, no... Vabbè iniziamo sennò ne passano due di secoli! Allora... Numero... Quattro! Grazie Lucy o meglio... Jodie XDD grazie grazie grazie!! Ma i ringraziamenti quando posso è meglio se li faccio di persona quindi... Grazie!

Grazie Isabel! Vabbè ti ho già detto che hai salvato questa fanf quindi doppio grazie! Mi dispiace se il carattere dell'altro ringraziamento è tutto strano per via di grandezza però non riesco a sistemarlo!... Spero tu ci veda bene! Grazie!

Ma ciaooooooooo!!! Eheheheheheh.... Ultima ma solo per ordine... (spero per ora) alice_cassedy! Grazie mille della recensione! Visto che cerco di soddisfare il più possibile le richieste dei miei lettori??? Sempre che mi facciano sapere se qualcosa non va sennò.... Non leggo ancora nella mente come il nostro ADORATO Edward!! O no?!? Comunque... basta baggianate! Devo ancora capire il carattere per le recensioni ma vabbè...! Davvero la preferisci all'altra??? Secondo me solo perchè è a favore di Robertino!! Eh? XD Non ho capito la roba che scrivi fanf... perchè per vantarti (non so se hai capito la domanda)? e... vedo che hai una buona memoria! Con un po' di sforzo... Non so comunque se sarà una sorpresa o no perchè non mi ricordo se avevi letto anche l'altro capitoluccio (anche se non mi sembra... ma ho la memoria peggio della tua (forse (nel senso che non posso saperlo (come dice la Lucy.. parentesi dentro la parentesi dentro la parentesi)))... Sono più vecchiotta di te!XD) Ultima cosa (forse) eh, non so quando aggiornerò perchè ho non pochi problemi di ispirazione (ero quasi arrivata al punto di volerla cancellare questa fanf -.-') e mi ricordo (da una tua recensione che avevo letto su una fanf, forse di Wildfire?) che tu uccidi la gente che non aggiorna giustoooo? Allora devo avere paura.... Vabbè ho finito di dirti tutto... Ciaooooo! BiEsSe (P.S.: Guardi NCIS? Perchè la Lucy mi ha detto che guardi tanta roba allora... forse... se non lo guardi GUARDALO! E' un'ordine! Ho già convertito la Lucy a venerarlo... fossi in te avrei paura..) Spero tu legga questo papiro.. sennò pazienza... ciaoooo!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nuvoloso ***


Nuvoloso

Muahahahahahahahah! Eccomi ancora qui con un altro capitoluzzo! (l'ho detto che non scomparisco tanto facilmente!!!!) Spero vi gusti anche questo... ovviamente aspetto con impazienza che mi facciate sapere che ve ne pare (A discapito delle mie unghie che ne risentiscono se non trovo commenti XD).... Non posso far altro che augurarvi buona lettura! Kiss kiss... BiEsSe (questa parte fa molto Gossip Girl XD)


Capitolo 2

Robert pov: “Nuvoloso”

 

Continuo a correre imperterrito sulla spiaggia, ripensando continuamente alla scena di ieri sera.

-Tanti… auguri a… teeee!- gli applausi mi invadono completamente e spengo le candeline con un soffio. Sorrido ai vari flash delle macchine fotografiche dei miei amici ed inizio a tagliare la torta.

- Robert, ti devo parlare- Kristen mi prende per la mano e, nonostante io cerchi in tutti i modi di divincolarmi e tornare alla festa per il mio ventitreesimo compleanno quando lei si volta verso di me,  mi ruba un bacio dal quale mi stacco subito:- Hey, ma che stai facendo?-

- Senti non posso vivere senza di te e tu mi piaci ancora tanto e…-

- Kristen, Kristen…- lei continua a parlare senza darmi minimamente retta:- Kris porco cane ascoltami!- si blocca per un momento guardandomi stranita, convinta come sempre che io le dia ragione:- Ci siamo lasciati per un motivo no? E’ successo ben due mesi e mezzo fa e, sinceramente, non intendo tornare indietro. Mi manca una ragazza con cui passare il tempo ma io e te non siamo compatibili… non credo che lo saremmo stati mai. Alla fine sei tu che te la sei spassata con tre camerieri finchè ero a Londra dai miei e per favore smettila di sparare cazzate-

I decibel della mia voce raggiungono un tono decisamente elevato e ringrazio che ci sia mia sorella a cantare sul palco del locale, per intrattenere gli invitati.

- Ma, io, te… noi-

Riprova a farmi cambiare idea, ma testardo come non lo sono mai stato ribatto:- Kristen, un noi probabilmente non c’è mai stato. Eravamo un io e te, basta, nient’altro. Possibile che tu non riesca a capirlo? Era un continuo tira e molla, non siamo mai stati davvero insieme. Per favore non complicare tutto, capiscimi tu per una buona volta… adesso, se non ti dispiace, devo tornare alla mia festa di compleanno-. La lascio lì in mezzo ai divanetti rossi del locale e, nonostante io mi accorga che qualche lacrima le righi le guance, torno alla torta e ai flash senza provare a compatirla per l’ultima volta.

 

Ma si può sapere che le è successo ieri sera? Forse le mancava qualcuno con cui divertirsi e ha pensato al primo idiota che ha trovato in giro, con cui però è stata insieme per almeno sei mesi. Però questa volta l’imbecille di turno non sarò di certo io, sono stanco di lei e delle sue scuse da quattro soldi con cui si è sempre giustificata. Sono stanco anche di me, che ero sempre lì ad aspettarla sveglio la sera, credendo davvero che a lei importasse qualcosa del sottoscritto.

La spiaggia bianca si stende per molti chilometri sotto i miei piedi, ma sebbene la voglia di scaricare sia ancora troppa, il fiatone mi impone si fermarmi per riprendere aria. Mi incammino lentamente verso la corte di casette basse e tutte uguali dove abito e, entrando dal cancelletto, noto Jackson e Kellan nella veranda di casa Greene così decido di unirmi a loro per quattro chiacchiere.

- Buongiorno! Come mai siamo così sportivi stamattina?- esordisce Kellan con un sorriso smagliante stampato sul muso.

- Niente di che, sono andato a correre sulla spiaggia per buttare giù qualche chilo che ho accumulato ultimamente.- Butto giù vago per non affrontare l’argomento “Kristen”.

 

- Beh ma ti sei alzato un po’ troppo presto questa mattina o no? Secondo me c’entra qualche ragazza… o sbaglio Robbino?-

Maledetto Jack. I pettegolezzi sono il punto forte di questi due trogloditi che considero come fratelli.

- Ehm… quale ragazza? E poi le sette e mezzo non è presto. Poi dipende dal tuo orologio biologico ovviamente.

- Dai lo sai meglio di me, non cercare di cambiare discorso. Quando ieri sera Kris ti ha rubato un bacio subito dopo aver tagliato la torta-.

- Si può sapere come cavolo fai a saperlo?- inizio ad innervosirmi un po’ e il viso mi si infiamma. Era meglio se nessuno sapesse di tutto questo, dannazione.

- Un bacio? Chi? Dove? Quando? Che bacio? Perché nessuno mi informa mai di queste cose qui?- Kellan salta sul sedere assumendo ormai il suo consolidato spirito pettegolo e si avvicina a noi per “assorbire”, da buona comare, tutte le informazioni più succulente. Sfortunatamente per noi, il Kellan pettegolo è sempre presente dietro qualsiasi conversazione, ma osservando i lati positivi, al massimo può raccontare quello che sente ad Ashley, la quale ci conosce meglio di chiunque altro e quindi si limita ad ascoltare e darci consigli.

Jackson, accendendosi una sigaretta, mi guarda con uno risolino sulle labbra e, con la sigaretta penzoloni risponde:- Ero vicino a te, anche non volendo vi ho visti… mi pare ovvio o no? A quanto pare la coppia “Robsten” si riavvicina; non sai quanto pagheranno i tabloid per vedervi ancora insieme-. Lo schiocco dell’accendino, e la fiamma brucia la parte iniziale della sigaretta, mentre Jack aspira con piacere dal piccolo bastoncino di tabacco.

- La vuoi capire o no che non me ne frega più niente di lei? Ieri sera mi ha preso il polso e finchè mi sono girato mi ha baciato.. tutto qui. Ma le ho detto che quando ci siamo lasciati più due mesi fa per me è finita definitivamente. E’ ora di andare avanti.-

- Aspettate perché qui sono un po’ lento…- Kellan si strofina la fronte un secondo e sbatte gli occhi un paio di volte.

- Sei sempre lento Kell..- ribatto io con un sorriso sulla faccia.

- Guarda, oggi non accetto provocazioni.. comunque stavamo dicendo…- il bestione mi guarda storto e riprende:- Ieri, alla tua festa, Kristen ti ha dato un bacio e tu le hai detto che è finita e che non ha più possibilità e che è ora di trovarsene una giusta eccetera?-

- La parte di quella giusta non mi sembra di averla detta però se vuoi che la mettiamo così… Sì…- Nonostante io odi confidare tutto nei minimi particolari ai miei compari, oggi, come sempre quando succede, mi sento davvero sollevato di essermi liberato da tutto quello che ho dentro.

- Amico mio sei un grande!- tuona Kellan alzandosi e venendo a darmi una pacca sulla schiena:- Adesso posso proprio dirlo… Kristen non mi è mai andata a genio, anzi! Finalmente! Adesso vedrai che sarai più felice! Guarda, mi congratulo con te perché non ne potevo proprio più di sentir parlare di quella la! Adesso colleghi e basta?- gli occhi gli brillano perfino per l’emozione.

- …e basta..- concludo, soddisfatto pienamente della mia scelta.

Per festeggiare brindiamo con delle birre e, all’una e mezza circa del pomeriggio propongo:- Che ne dite di una pizzetta e del baseball? Mi sembra ci siano Red Socks contro Yankees –

- Io dico che è un’idea grandiosa… ma a che ora è la partita?- Jackson scende dai gradini del porticato e si volta verso di noi, Kell risponde:- Alle sei e mezza penso. Ma possiamo anche fare le cose con calma.-

- Okay, io vado dalla mia topa a salutarla e le chiedo se le va. A dopo ragazzi!-

- Ciao!- salutiamo in coro io e Kellan.

- Aspetta guardo se Ash è vestita, stava ancora dormendo quando sono andato a prendere le birre…-

- Va bene non c’è problema… aspetto anche qui semmai, finchè non è pronta.-

- Grazie…-

Kellan apre la porta d’ingresso e urla:- Ash! Sei nuda?-

- Più o meno orsacchiotto perché?-

Orsacchiotto? Kellan che si fa chiamare “orsacchiotto?”

Me la rido sotto i baffi per non farmi notare da Kell finchè lui, ovviamente urlando, risponde:- Perché io, Rob, Jack e Lucy pensavamo di prendere qualche pizza e di guardarci la partita di baseball alla tv… per te va bene?-

- Okaaaay non c’è problema…. Aspettate un secondo che mi vesto… nel frattempo volete che chieda anche a Kris e Nikki?-

Io e Kellan, guardandoci spaventati, spalanchiamo gli occhi e le diciamo all’unisono:- NO!-

- Ah Robert ci sei anche tu! Ma… perché no?-

- Storia complicata Ash, storia complicata…- rispondo sorridendo a Kellan e facendogli l’occhiolino.

- Da te Rob ne ho sentite di storie complicate… una più, una meno non cambia niente…- Ashley esce sulla porta sorridente come sempre e dà un bacio a Kellan sulle labbra, molto, molto intenso.

Vengo preso da un qualcosa alla bocca dello stomaco detto anche vomito, ma mi trattengo perché fino a poco tempo fa anch’io ero così.

Ashley, dopo essersi ripresa dall’apnea si rivolge a me e con aria interrogativa mi fa capire che le devo raccontare tutto. Kell entra in casa per ordinare le pizze e così, io ed Ash ci accomodiamo di nuovo (io, non lei) sul divanetto nel piccolo porticato davanti a casa loro.

- Dimmi dai, anche se non ti vedo così preoccupato-. Lei mi sorride sedendosi vicino a me e raccogliendo i lunghi capelli in una coda.

- Infatti non lo sono. Sono felice, non preoccupato. Finalmente adesso non sono più incatenato a Kristen, e ne sono davvero soddisfatto -.

Ash mi mette una mano sul ginocchio e piega leggermente le testa da un lato, aspettando pazientemente che io continui con la storia:- Praticamente ieri sera, dopo aver spento le candeline, Kristen mi ha portato in un angolo appartato del locale e, dopo avermi baciato, mi ha detto che mi ama ancora e che non possiamo vivere separati e bla, bla, bla… ma le ho risposto che per me è finita del tutto ancora due mesi e mezzo fa. Adesso mi cerco quella giusta. Sono stanco di essere preso in giro -.

- Secondo me hai fatto bene, hai sofferto non poco per lei e ti meriti qualcuno si serio, che ti ami veramente. E’ ora di andare avanti-.

- Grazie Ash, sapevo che mi avresti capito. Ti adoro. Sei la ragazza migliore che io abbia mai potuto conoscere -.

- Sai che ci sarò sempre quando vorrai parlare. Ti voglio bene Rob. -

- Vale lo stesso per me, Ashley -.

Entrambi ci abbracciamo e Kellan esce di casa, rimproverandomi scherzosamente di non provarci con la sua ragazza.

- Tranquillo, non mi permetterei mai. Davvero.-

- Lo so, lo so. Le pizze arrivano tra mezz’ora circa. Possiamo rilassarci un po’.- si accomoda sul divano accanto ad Ash e la posiziona tra le sue braccia appoggiandole la guancia sui capelli corvini.

Credo che due persone come loro siano nate per stare assieme. Quando si guardano negli occhi non si può fare a meno di notare che nelle pupille di entrambi c’è un luccichio strano, come se fossero dei campi magnetici ad attirarli. Ultimamente inizio a credere nel destino; due persone, quando sono assieme, se non hanno quella luce negli occhi perennemente vuol dire che non sono stati scelti davvero. Probabilmente nella vita bisogna fare tante esperienze per trovare davvero chi ti stia accanto. Con Kristen non mi è successo questo, probabilmente non eravamo fatti davvero l’uno per l’altra. Ma la vita va avanti, e vado avanti anch’io con lei.

Dopo una mezz’ora passata a parlare e riflettere arrivano Jake e Lucy mano nella mano, anche loro con una strana luce negli occhi; il loro è stato amore a prima vista. Lucy non lavora con noi ma vive con Jake. Si sono conosciuti ad una festa di Halloween l’anno scorso, è un’amica di Nikki. E’ molto, molto carina: ha i capelli biondi lunghi e leggermente mossi, gli occhi azzurri e le labbra carnose e rosee. E’ molto magra e lavora come commessa da Prada, prima a New York ora, qui a Vancouver. Fino al momento di andare a recuperare il pranzo al cancello le coppie si scambiano volentieri alcune tenerezze, anche se non esagerano per non farmi stare male. Nonostante loro continuino a sforzarsi qualcosa nel petto mi provoca un vuoto strano, come se mi mancasse davvero qualcosa. Quando, dentro, suona il citofono, per liberarmi del peso che mi prende alla bocca dello stomaco, decido io di andare a prendere le pizze. Sono oramai le due e un quarto del pomeriggio ma, a dir la verità, non ho molta fame.

Quando raggiungo il cancelletto d’entrata un ragazzino in groppa ad un motorino un po’ scassato mi sorride imbarazzato e, appena apro, mi consegna le pizze a tutta velocità.

- quant’è?- apro il portafoglio in attesa di una risposta che tarda ad arrivare.

- eh?- il ragazzo mi guarda stranito, anche se non capisco il perché.

- quanto ti devo pagare?- cerco di essere il più chiaro possibile, anche se la domanda mi sembra ovvia.

- ah, scusa. Sono… 20 dollari.-

- okay… ecco a te. Ciao buona serata-. Recupero pizze e portafogli e mi volto per tornare dentro. Dopo circa quattro o cinque passi la voce appena udibile del ragazzo mi chiama:- Sc – scusa…-

Mi volto con un mezzo sorriso stampato in faccia e gli rispondo:- Si?-

Il ragazzo assume un colore grigio-pallido e inizio a preoccuparmi che si senta male:- Stai male è successo qualcosa?-

- no, no. Ma volevo chiederti.. sei tu quello che ha fatto il film sui vampiri? Edmund…-

- Edward - lo correggo immediatamente:- comunque si, sono io perché?-

- Ecco, mia sorella è una tua fan e… non è che mi firmeresti qualcosa? E… ultima richiesta, posso farti anche una foto?-

- Va bene… allora… come si chiama tua sorella?-

- Susan… grazie e scusa se ti stresso; immagino ti stresseranno tutti ma… scusa lo stesso. Mi dispiace farti perdere tempo, tu che sarai sempre impegnato e tutti che ti rompono per foto e autografi e…- finchè continua a scusarsi in ogni maniera possibile e immaginabile, tira fuori circa una quindicina di foto mie e poster vari.

- Allora… A Susan, un abbraccio.- Firmo la dedica con uno scarabocchio veloce e mi affretto ad autografare anche le altre carte. Quando sono tutto concentrato a ultimare il mio lavoro, manco dovessi fare la dichiarazione dei redditi con tutte queste firme, l’omino brufoloso che mi ritrovo davanti mi scatta svariate foto e, dopo tutta questa performance mi riconsegna le pizze e se ne va sorridente.

Pranziamo scherzando e parlando di tutti i ricordi che affiorano delle riprese dell’anno scorso, fino a quando non viene il momento di piazzarci davanti alla tv con una birra in mano per guardare la partita.

Prima del fischio d’inizio io, Kell, e Jack ci ritiriamo in camera per cambiarci le maglie e prepararci al tifo per i Red Socks.

La partita è sofferente ma, al termine del terzo inning ci alziamo esultando più che mai per incitare i giocatori e, grazie a qualche buona stella, vinciamo 7-5.

- Ragazzi si è fatto tardi, io me ne vado a casa!- esordisco alzandomi pigramente dal divano e salutando i presenti.

- Ma come, te ne vai già? Sono solo le nove!- Interviene Lucy guardandomi strano.

- Si, lo so che sono solamente le nove ma ieri c’è stata la festa e questa mattina mi sono alzato presto...-

- Voleva riflettere il ragazzo…- una voce fuori campo interviene che riconosco come quella di Jackson, il caro, vecchio Jackson. Lo fulmino con lo sguardo e gli impongo con gli occhi di stare zitto cosa che, se non vuole rischiare che mi arrabbi, gli conviene fare. Prontamente, al perché della sua ragazza cambia discorso ed io, salutando tutti, esco da casa Lutz.

Fuori l’aria è fredda e la mano con cui tengo la bottiglietta della birra mi fa male per il vento. Due fari accesi girano per il vialetto che porta alla corte e un taxi si ferma davanti al cancello dopo qualche secondo le portiere posteriori si aprono e ne scendono Chris e una ragazza. La ragazza è alta anche senza tacchi, mora e magra ma a causa della luce non riesco a vedere bene come è fatta. Dopo che ha tirato giù i bagagli il taxi fa inversione e noto meglio alcuni particolari. Dopo averla osservata bene la bottiglietta mi cade dalla mano infrangendosi con un rumore sordo sull’asfalto.

 

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:

Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.


(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)

© elyxyz

Mi scuso con tutti quelli che mi leggono ma questa fanfiction è momentaneamente sospesa per un blocco d'ispirazione e la mancanza di voglia a proseguirla (almeno per il momento). 
Per quelli che hanno gradito la storia: vi ringrazio immensamente mandandovi un bacio ad uno a uno. Mi scuso ancora, con la speranza di tornare a scrivere la fic presto.  Tenetela d'occhio che non si sa mai.
Un bacio ancora, con affetto BiEsSe.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=574013