In Bilico

di Mia Swatt
(/viewuser.php?uid=111649)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione. ***
Capitolo 2: *** UNO: Un arrivo molto atteso. ***
Capitolo 3: *** DUE: Di nuovo a scuola! ***
Capitolo 4: *** Terzo Capitolo : Il ragazzo nuovo. ***
Capitolo 5: *** Quarto Capitolo : Una giornata movimentata. ***
Capitolo 6: *** Quinto Capitolo : Lontani... ***
Capitolo 7: *** Sesto Capitolo : Quando cade la pioggia... ***
Capitolo 8: *** Settimo Capitolo : Pensieri. ***
Capitolo 9: *** Ottavo Capitolo : Welcome to Paris (1° Parte) ***
Capitolo 10: *** Nono Capitolo : Decisioni. ***
Capitolo 11: *** Decimo Capitolo : Welcome to Paris (2° Parte) ***
Capitolo 12: *** Undicesimo Capitolo : Segreti. ***
Capitolo 13: *** Dodicesimo Capitolo : Hear Me... ***
Capitolo 14: *** Tredicesimo Capitolo : This is Halloween! ***
Capitolo 15: *** Quattordicesimo Capitolo : Clair de Lune ***
Capitolo 16: *** Quindicesimo Capitolo : Un pò di Verità... ***
Capitolo 17: *** Sedicesimo Capitolo : Cambiamenti. ***
Capitolo 18: *** Diciassettesimo Capitolo : Contatto. ***
Capitolo 19: *** Diciottesimo Capitolo : Voci... ***
Capitolo 20: *** Diciannovesimo Capitolo : Verità Svelata. ***
Capitolo 21: *** Ventesimo Capitolo : Tormenti. ***
Capitolo 22: *** Ventunesimo Capitolo : Segreti Svelati. ***
Capitolo 23: *** Ventiduesimo Capitolo : Un tuffo nel Passato. ***
Capitolo 24: *** Ventritreesimo Capitolo : L'inizio dei Giochi. ***
Capitolo 25: *** Ventiquattresimo Capitolo : Calma Apparente. ***
Capitolo 26: *** Venticinquesimo Capitolo : Fire and Ice. ***
Capitolo 27: *** Ventiseiesimo Capitolo : Oblio. ***
Capitolo 28: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prefazione. ***


2O/O2/2O13 REVISIONE PREFAZIONE.
Come avevo annunciato nel gruppo, poco tempo fa, ho pensato di revisionare - nel mio periodo di pausa - la ff con cui sono "sbarcata" su Efp. Oggi avevo tempo, voglia e nostalgia di riprendere in mano, dopo molto tempo, In Bilico, perciò eccomi qui.
Un bacio a tutti (lettori vecchi e nuovi, magari) e buona lettura!


* * *
Data originaria di pubblicazione: 29/O9/2O1O
Ciao a tutti! Questa è la mia prima FF che pubblico... Ho sempre scritto tenendo per me le mie storie, quindi siate clementi! Fatemi sapere cosa ne pensate! Kiss kiss! ^^ B.

.: In Bilico :.

« Potranno recidere tutti i fiori, 
ma non potranno fermare la Primavera. »
Pablo Neruda.

PREFAZIONE

 

Pov. Edward

Pensavo. Non facevo altro che pensare da molti anni. E il mio pensiero andava sempre a lei: la mia salvezza e la mia rovina.
Quando percepii qualcuno arrivarmi alle spalle, sorrisi. Quel suo modo di saltellare invece che camminare, lo avrei riconosciuto tra mille.
<< Edward! >> urlò il folletto, affiancandomi << Cosa fai? Stai ancora pensando? >>
<< Ciao, Alice. >> risposi senza troppo entusiasmo. Non volevo darle soddisfazione.
<< Pensi ancora a lei? >> il mio sorriso svanì all’istante, e il mio lungo silenzio lo tramutò in un tacito assenso. << Oh, andiamo, Edward. Sono passati più di centocinquant'anni! >> quasi strillò spazientita, piantandosi davanti a me << Ridi un po’! Guardati intorno! Gli uccellini cantano, l’erba è verde, il sole splend… >> si fermò un attimo, alzando gli occhi al cielo << Ok, in questo posto ci sono più nuvole che altro però… La vita è bella! Goditela! >>
<< Vita?! >> persi la pazienza nel giro di un secondo << Tu questa la chiami vita, Alice? >> urlai, attirando l’attenzione di troppa gente. Decisi, così, di abbassare il tono di voce.
<< Questa non è vita, Alice, e tu lo sai. >>
<< Perché? Per me è vita, Edward! Io non mi pento di ciò che ho fatto! >>.
Era vero. Lei non si era mai pentita di avermi seguito, di aver lasciato tutto. Per me.
Mi allontanai dall’auto, iniziando a parlare a voce molto bassa, conscio che poteva sentirmi.
<< Lo sai ciò che penso: non dovevo fare ciò che ho fatto. Non doveva succedere. >> pronunciai a fatica quelle parole. 
<< Però è successo. >> disse dolcemente, appoggiando una mano sulla mia spalla << Perché tu l’amavi, Edward; perché tu l’ami ancora. >>
Quanta verità c’era nelle sue parole? Troppa. E quanto dolore si nascondeva dietro a quella verità? Sempre troppo. L’amaro in bocca del rimpianto, della colpa, della rabbia. Sempre troppa rabbia per quella debolezza.
<< Alice, smettila. >> volevo chiudere quel discorso una volta per tutte << Questo non la riporterà da me. Questo non ci servirà per tornare al nostro posto. E sai benissimo che è tutta colpa mia! Perché non sono stato forte, perché non l’ho salvata. Perché lei era… >> non terminai la frase, lasciando le parole spezzate a mezz'aria.
Una ragazza catturò la mia attenzione.
Scendeva dalla sua piccola auto nera, tenuta bene. Tutto di lei catturò la mia attenzione: il suo modo di fare, di camminare; la lucentezza dei suoi capelli, il suo sorriso.
Alice mi passò una mano davanti agli occhi, facendomi tornare alla realtà.
<< Edward, ci sei? Ma cos’hai visto? >> non risposi.
Lontane parole, però, mi tornarono alla mente.
Fino a quando non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo. Solo quando arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua tentazione e la vincerai, solo allora ritornare potrai.

Non ero mai riuscito a trovare il nesso. Mai. Prima di oggi.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** UNO: Un arrivo molto atteso. ***


O1/O3/2O13 REVISIONE PRIMO CAPITOLO.
Come avevo annunciato nel gruppo, poco tempo fa, ho pensato di revisionare - nel mio periodo di pausa - la ff con cui sono "sbarcata" su Efp. Oggi avevo tempo, voglia e nostalgia di riprendere in mano, dopo molto tempo, In Bilico, perciò eccomi qui.
Un bacio a tutti (lettori vecchi e nuovi, magari) e buona lettura!


* * *
Data originaria di pubblicazione: O1/1O/2O1O
Rieccomi! Ho fatto presto dai, ma volevo darvi almeno il primo capitolo dato che la Prefazione ha poco per esprimere un giudizio...

RISPONDO ALLE RECENSIONI
jennyvava : sono contenta di averti incuriosita jenny! =) sarà Bella la ragazza che vede Edward? Mha, chi lo sa... Tu credi di si, bhè stiamo a vedere! Se vuoi saperne di più continua a seguirmi! E grazie per la recensione!! Kiss kiss.
lilyanne89masen :  ciao Lily! Piacere mio ^^ bhè la tua recensione è proprio ehm WOW! Grazie mille!! per quanto riguarda la data della carta igenica, no, non mi ero mai posta quell'interrogativo, ma grazie comunque per avermelo detto! Non si finisce mai di imparare è proprio vero :P Per quanto riguarda Edward lo hai inquadrato bene... In questa ff sarà molto misterioso e si ci vorrà la tessera della premium ahauhauahuahau no dai scherzo XD però ci saranno molti enigmi è l'unica cosa che ti posso dire. Comuuuunque non ha in testa la puzzola di Walt Disney! Poverinooooo!! E per quanta riguarda il come è nata la storia ehm si c'è chi mi ha appoggiata ed è una totale pazza!! Ahauhauahuahu ma le voglio molto bene! Mi ha proprio dato una mano huahauahuahahau! Ma non mi dilungo oltre... Adesso vi lascio al primo capitolo! Kiss kiss!!

Adesso vi lascio al capitolo! BUONA LETTURA! ^^


uno
~¤~

Un arrivo molto atteso.

Pov. Bella

Stava per cominciare un nuovo anno di scuola. L’ultimo per l’esattezza. Ma per mia fortuna avevo ancora un’intera settimana di relax! Molte cose stavano per cambiare nella mia vita.
Punto primo. Avevo scoperto quanto realmente stronzo e viscido fosse il mio ragazzo (pardon, ex ragazzo) Jacob Black.

Non avevo mai prestato molta attenzione alle voci che giravano sul suo conto. Insomma, erano voci… Anche su di me ne giravano parecchie, ed erano tutte totalmente false. Perché avrei dovuto darci peso, quindi? Eppure tutto ciò che Jessica mi disse si rivelò essere vero. Jacob era il classico dongiovanni che si credeva così bello da sentirsi sprecato nel restare legato solo ad una ragazza, quindi ne aveva cinque! L’unica cosa che mi consolava era quella di non esserci andata a letto. 
Stavamo insieme da tre anni, eppure l’esigenza di legarmi a lui in quel modo non l’avevo mai sentita. Jacob era molto bello, questo era un dato oggettivo: capelli neri, corti; occhi profondi, castani; muscoli al punto giusto… Insomma, proprio un bel ragazzo! Eppure qualcosa mi aveva sempre bloccata. Non ero mai riuscita a spingermi oltre i baci, e quando lui lo faceva io mi tiravo indietro, inventando ogni tipo di scusa, una più assurda dell'altra, per tornare a casa mia. L’attrazione c’era, era l’amore che mancava. Ebbene sì: io non ero mai stata innamorata di Jacob Black.
Punto secondo. Stava per trasferirsi da me la mia pazza cugina da Phoenix! I suoi genitori, cioè i miei zii, dovevano partire per un anno. Direzione: Italia. Zio Sam era un importante medico, e una famosa clinica italiana richiedeva la sua presenza per alcuni consulti. Affiancato dalla sua assistente Emily, nonché sua moglie, Sam era il neurologo più famoso di tutta l’Arizona.
Punto terzo. Avevo rinunciato a cercare l’amore. Evidentemente, era solo un mito menzionato da pazzi poeti nelle loro poesie; un miraggio che scrittori e cantanti inserivano nei loro romanzi e canzoni, tanto per ricevere un po' di acclamazione in più. 
Non sapevo perché, ma l'avevo sempre pensata in quel modo. Facevo parte di quella corrente di pensieri che sosteneva quanto l’amore fosse una cosa bellissima, unica, un sentimento impareggiabile, impagabile. Qualcosa di talmente puro e fragile che se fosse stato visibile, avrebbe fatto male agli occhi. Forse, era proprio questo il problema: era troppo perfetto perché potesse esistere.
Punto quarto. Avevo una sensazione stranissima addosso, e non riuscivo proprio a definirla. Era come se sentissi che da lì a poco sarebbe successo qualcosa. Risi di me stessa: evidentemente, era solo l’ansia per il diploma.
<< Bells?! >> una voce mi riscosse dai miei pensieri. Mio padre.
<< Sì? >> risposi senza troppo entusiasmo.
<< Sei pronta? Lo sai che sta per arrivare Elisabeth, dobbiamo andare in aeroporto! >> urlava papà, dal piano di sotto.
<< Sono pronta, papà! Prendo la borsa e scendo! >>.
Adoravo mio padre, Charlie. 
Era il capo della Polizia di Forks, rispettato e al tempo stesso temuto da tutti, ma era anche un padre eccezionale. Tra di noi non c’erano molti gesti d’affetto, ma io sapevo che lui mi voleva bene, e questo valeva anche per lui. Amavo moltissimo anche mia madre, ma lei non era qui con noi.
Quando avevo tredici anni, lei conobbe Phill e se ne innamorò. Nel giro di un anno, si trasferirono a Jacksonville con l’idea di portarmi con sé, ma decisi di non andare. Non odiavo mia madre per aver lasciato me e mio padre, avevo, anzi, un ottimo rapporto con lei: ci sentivamo spesso per e-mail o telefono. Dopotutto, era come se fosse sempre accanto a me.
Finalmente arrivai di sotto.
<< Allora, guidi tu o guido io? >> chiesi sorridendo a mio padre.
<< Oh, Bells, sei così cresciuta! >> disse, facendomi roteare gli occhi.
Eccoci nuovamente a tirare fuori quella storia. Ogni volta che mi vedeva prendere la macchina, o quando ancora uscivo con Jacob e mettevo qualche vestito non tanto da bambina, Charlie si lasciava trasportare dai ricordi, uscendosene con frasi del tipo “sei così cresciuta” oppure “mi ricordo ancora quando all’età di cinque anni…” e via dicendo.
<< Ma papà! Ormai è da più di un anno che ho la patente, fatti coraggio! >> prese le chiavi dell’auto della Polizia e parlò.
<< Certo, ma per me resterai sempre la mia dolce piccolina! Comunque, guido io >>. Sbuffai, odiavo salire su quella macchina, ecco perché per il mio diciottesimo compleanno lo avevo pregato di regalarmi un’automobile tutta mia. Niente di troppo sfarzoso o grande. Qualcosa di piccolo e accogliente. E mio padre mi accontentò regalandomi una graziosa Nissan Micra. L’ideale per me! 
Ero così contenta che per tutta l’estate mi ero offerta di andare a fare la spesa solo per avere un’ottima scusa per guidarla. Avevo detto a Charlie di non fare nessuna festa, a causa dei soldi spesi per quel regalo, ma lui fece di testa sua e organizzò, con l’aiuto di Jacob, una grande festa di compleanno.
Persa nei miei pensieri, non mi resi conto di aver già raggiunto l'aeroporto.
Charlie parcheggiò non molto distante dall’entrata. Ci recammo, così, verso il Gate 2, dove di lì a poco sarebbe atterrata Elisabeth, o come si faceva chiamare lei, Lis.
Mia cugina aveva la mia età, diciotto anni. Nate lo stesso giorno dello stesso mese, il 26 Maggio, dello stesso anno. Già, era al quanto bizzarro, eppure…
Una voce annunciò che il volo proveniente da Phoenix stava atterrando, ed il mio cuore prese a battere più forte. Ero davvero emozionata! Adoravo mia cugina e non vedevo l’ora di riabbracciarla.
Quando le persone iniziarono ad uscire, dopo aver recuperato le loro valigie, quasi non stavo più nella pelle.
<< Eccola, Bells. >> disse mio padre, non appena una ragazza con dei pantaloncini beige e stivaletti marroni, trascinando un’enorme valigia blu elettrico, si precipitò verso di noi. Sbracciandosi e urlando.
<< ISABELLA! >> sapeva benissimo che odiavo il mio nome per intero e come ogni volta lo faceva apposta. << CHARLIE! DA QUANTO TEMPO! >> mi coprii il volto. L’intero aeroporto si era voltato verso di lei.
<< Ciao, Elisabeth. >> disse mio padre, abbracciandola << Allora, com’è andato il viaggio? >>.
<< Molto bene, Charlie, grazie! >> rispose staccandosi da lui, per poi guardare verso di me << Allora, cugina, non mi saluti? >>
<< Certo che ti saluto, Elisabeth! >> dissi, sottolineando il suo nome.
<< Ehi! Io sono Lis! >> disse con aria risoluta.
<< Se è per questo, io sono Bella! >>
<< Oh, d’accordo, Bella! Dai, vieni qui! >> mi tirò verso di lei e ci abbracciammo << Mi sei mancata tantissimo! >>
<< Anche tu mi sei mancata! >> risposi, con quasi le lacrime agli occhi.
Dopo qualche minuto ci staccammo.
<< Oh, dai, Bella. Non dirmi che cominci già a piangere. >> disse Lis, prendendo la sua borsa. 
Le sua mega valigia la stava portando mio padre.
<< Non piango, però sono contenta! >>
<< Non lo sarai per molto, tesoro! >> annunciò, per poi scoppiare a ridere.
<< Che vorresti dire? >> chiesi spaventata.
<< Dovremmo vivere insieme, per un anno. Ventiquattro ore su ventiquattro, Bellina! >>
<< Oh, mio Dio! >> non avevo ancora riflettuto abbastanza su alcuni dettagli. 
Mia cugina era una pazza, davvero fuori di testa. Non stava ferma un minuto. Questo sarebbe stato un lunghissimo anno per me.
<< Oh, dai, non fare quella faccia! >> disse, cingendomi le spalle con un braccio << Ci divertiremo! >> affermò seria, facendomi un vistoso occhiolino.
Aveva ragione: con lei mi sarei divertita moltissimo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** DUE: Di nuovo a scuola! ***


O2/O7/2O13 REVISIONE PRIMO CAPITOLO.
Come avevo annunciato nel gruppo, poco tempo fa, ho pensato di revisionare la ff con cui sono "sbarcata" su Efp. Oggi avevo tempo, voglia e nostalgia di riprendere in mano, dopo molto tempo, In Bilico, perciò eccomi qui.
Un bacio a tutti (lettori vecchi e nuovi, magari) e buona lettura!

* * *
Data originaria di pubblicazione: O9/1O/2O1O
Ciao a tutti! Ho aspettato un pò per vedere se la storia piacesse o meno... Capisco che questo è solo il secondo capitolo, però se vi piace o interessa fatemelo sapere! Non mi dilungo molto. Perciò dico un enorme GRAZIE a lilyanne89masen per le stupende recensioni che lascia! Grazie davvero!
Per quanto riguarda il capitolo precedente (Un arrivo molto atteso) vi posto il link di Polyvore con i vestiti di Lis, cosa che da ora in poi farò per ogni capitolo! http://www.polyvore.com/primo_capitolo/set?id=23859458
Adesso vi lascio davvero al nuoco chappy! BUONA LETTURA! Baci. B.

 due
~¤~

Di nuovo a scuola! 

Pov. Bella

Era passata una settimana da quando Lis era atterrata a Forks. Come avevo previsto non era riuscita a stare ferma un secondo! La Domenica sera, appena arrivata, ci aveva raccontato aneddoti divertenti su suo padre, facendo ridere Charlie per tutta la cena. Ovviamente, dopo era toccato a sua madre. Il Lunedì mi “prese in ostaggio” per aiutarla a personalizzare la sua nuova stanza e disfare i bagagli. Passammo l’intera giornata tra quelle mura, ma ne valse la pena. Le pareti gialle, verniciate da papà qualche settimana prima del suo arrivo, si intonavano perfettamente con il beige dei mobili: un armadio molto grande che ricopriva l’intera parete a sinistra della porta, una scrivania vicino alla finestra e un piccolo comodino, sul quale si appoggiavano un telefono fisso, una sveglia ed una piccola lampada. E per finire, il letto in ferro battuto color oro era perfetto con le tende di organza del medesimo colore che Lis si era portata da Phoenix.
Martedì passammo l’intera giornata fuori, per farle conoscere meglio tutte le vie utili, i negozi e i bar che si trovavano a Forks.
Mercoledì mattina, invece, avevo preso l’auto per farle conoscere Port Angeles. Tutta la vera vita era lì. A partire dai locali fino ad arrivare ai centri commerciali o ai semplici negozietti stracolmi di vestiti o, perché no, anche alle librerie. Per tutto il giorno, Lis, non aveva fatto altro che lamentarsi della mia piccola, ma graziosa, auto. Rimpiangeva la sua Maserati blu scuro, che le sarebbe arrivata nel giro di qualche settimana o mese.
Giovedì venne un grosso temporale che ci costrinse in casa. Solito di Forks. Purtroppo, Lis non era abituata. 
<< Uffa! Ma doveva piovere per forza? >>
<< Lis, è meglio che ti abitui, qui è sempre così. >> le risposi, andandomi a sedere sul divano, di fianco a lei << Sono rari i giorni di sole. >>
<< A Phoenix pioveva raramente. >>
<< Immagino, ma qui non siamo a Phoenix, Lis. >> feci per rialzarmi ma mi trattenne per un braccio. Aveva una strana luce negli occhi. << Cosa c’è? >>
<< Ma, quindi, quando diluvia così non si va a scuola, vero?! >> non credevo alle mie orecchie e ai miei occhi. Era maledettamente seria!
<< Ehm Lis… >> come facevo a dirle che questa sua speranza era vana?
<< Oh, uffa, ho capito! >> e si ributtò sul divano << Pioggia o no a scuola ci si va comunque. Che noia! >>.
Scossi la testa e andai in cucina a finire di preparare la cena. Charlie sarebbe rientrato tra qualche ora.
Venerdì sera decidemmo di andare a mangiare una pizza fuori, per poi proseguire la nostra uscita al cinema, per vedere “La dura verità”, commedia romantica, interpretata da Katherine Heigl e Gerard Butler.
Il Sabato pomeriggio lo dedicammo allo shopping, e passammo la serata all’Essence  un disco-pub molto carino e alla moda che si trovava a Port Angeles dove si rintanavano tutti i ragazzi di Forks per festeggiare, se così si può dire, l’ultimo Sabato sera prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
La Domenica passò tranquilla. Io avevo finito di sistemare i libri per il giorno seguente e Lis l’aveva trascorsa chiusa in camera a parlare con i suoi genitori e a scegliere i vestiti per l’indomani.
Già, domani. Stava per cominciare la scuola. Non che odiassi andarci, ma c’era troppa gente sicura di sé, a partire dai miei amici.
Mike Newton, il capitano della squadra di Basket, si credeva un divo del cinema. Jessica Stanley, capo cheerleader, credeva che tutti gli uomini dovessero cadere ai suoi piedi. L’unica che non si montava la testa era Angela, una ragazza bella, ma molto semplice. Eravamo sempre andate molto d’accordo.
Andai a farmi una doccia e misi il pigiama. Sprofondai nel letto, tra le coperte calde e il cuscino morbido. Avevo ancora quella strana sensazione, ma non volevo darci peso. Così, senza pensare a nulla, mi addormentai.

 Erano le otto meno dieci quando entrai in macchina. Stavo scaldando il motore in attesa dell’arrivo di Lis; le lezioni sarebbero cominciate alle otto e dieci, come sempre.
La scuola non distava molto da casa mia; dieci minuti in auto, dato che a Forks non c’era mai troppo traffico. Sbuffai. Non volevo arrivare in ritardo – almeno non il primo giorno.
<< Lis, ti muovi? >> urlai chiamandola.
<< Sì, sì, eccomi! >> un uragano uscì dalla porta di casa, sbattendola invece di chiuderla, e si precipitò in auto.
<< Lis, hai chiuso la porta a chiave? >> dissi alzando un sopracciglio.
<< Ops! >> rispose stendendo le labbra in un risolino.
Sospirai. << Ok, faccio io! >> scesi dall’auto e andai a chiuderla in tutta fretta, tornai in auto e partimmo.
Erano le otto e cinque quando posteggiai nel parcheggio della Forks High School, mentre Lis, seduta sul sedile del passeggero, si dimenava, anzi ballava, sotto le note di una canzone rock passata alla radio.
<< Dai, pazza, siamo arrivate >> dissi spegnendo il motore e scendendo dall’auto.
<< Ma questa scuola è piccolissima! >> si lamentò mia cugina guardandosi attorno. 
Eh, già, per lei, messa a confronto con quella che frequentava in Arizona, questa scuola doveva risultare davvero microscopica.
Mi scappò da ridere. Chiusi l’auto e misi le chiavi nello zaino.
<< Oddio! Oddio, oddio, oddio! Ah! >>
<< Lis, che hai? Cos’è successo? >> non aveva mai fatto niente del genere da quando la conoscevo.
<< Guarda quello! Guarda quelli! Cioè, mio Dio! >> disse tutta agitata.
Puntai gli occhi nella sua direzione e capii. 
Da una Bmw M3 rossa brillante, tirata a lucido, scendevano quattro ragazzi, sempre molto eleganti e posati, ma da una bellezza unica.
<< Quelli sono i Cullen. >> dissi con voce calma.
Si voltò verso di me. << Li conosci?! >>
<< No, purtroppo no. A dire il vero nessuno li conosce davvero. >> dissi mentre procedevo verso l’edificio scolastico.
<< Che vuoi dire? >> mi chiese Lis, curiosa.
<< Semplicemente quello che ho detto. Stanno quasi sempre per i fatti loro, specialmente la ragazza, Rosalie, e Jasper, il ragazzo con i capelli biondi. >>
<< E gli altri due? >>
<< Emmett e Jason sono più mmm aperti, diciamo così. >>
<< Ma sono gemelli?! >>
<< Già. >> non mi piaceva granché spettegolare, quello lo faceva Jessica, ma mia cugina era nuova. Stavo solo rispondendo alle sue domande << Emmett è quello che sembra più un grande orso, quello con i capelli più corti che ora porta un maglioncino marrone. È il fidanzato di Rosalie. >> sgranò gli occhi, così mi affrettai a spiegarle meglio << Non sono realmente fratelli. Il dottor Cullen e la moglie li hanno adottati tutti poiché che la moglie non può avere figli. Comunque, stanno sempre per i fatti loro, nella maggior parte dei casi. Jason ed Emmett sono realmente fratelli, questo lo noti benissimo anche tu. Fanno parte della squadra di basket della scuola. >>
<< Però! E gli altri due? Ma Jason è fidanzato? >>
<< Che io sappia no, nonostante molte ragazze gli facciano il filo. Lui è sempre molto cordiale con tutte, ma non l’ho mai visto uscire con nessuna. Rosalie è la prima del corso di pittura, mentre Jasper adora la storia contemporanea. >>
La vidi annuire. << Quindi Jason è single! >>
<< Cugina, non perderci troppo tempo, non credo ne valga la pena. >> non volevo che ci rimanesse male. I Cullen, se pur gentili con tutti, non erano inclini a socializzare molto.
<< Ma io voglio perderci tempo! Inoltre, nei libri la nuova arrivata conquista sempre il più bello della scuola. >> e affrettò il passo.
<< Sì, Lis, ma nei libri! >>
<< Oh, dai, Bella! Non smontarmi così! Lasciami sognare un po’. >> mi fece sorridere. Era sempre così allegra e spensierata.
<< Bella! >> una voce femminile mi fece voltare.
Una ragazza dai capelli castano chiaro, con qualche ciocca bionda, si avvicinava a grandi passi verso di me.
<< Ciao, Jessica! >> dissi con finto entusiasmo.
<< Bella, quanto tempo! Come stai? Come hai passato le vacanze? >> sapevo che non voleva realmente sentire ciò che avessi fatto io, così risposi di conseguenza.
<< Tutto bene, Jess, nulla di particolare. Tu, invece? >> i suoi occhi si illuminarono.
<< Oh, Bella, cosa non sai! Io e Mike ci siamo finalmente messi insieme! Non è grandioso? Siamo perfetti! Una sera siamo usciti, siamo andati all’Essence, sai dov’è, vero? Ah, giusto, qualche volta sei venuta con noi! Comunque, dicevo… >> scollegai il cervello. Odiavo starla a sentire, e quella sua vocina era terribilmente irritante.
<< Ma è sempre così logorroica o è il mio giorno fortunato? >> mi sussurrò mia cugina all’orecchio << E quando dico “fortunato”, intendo nel senso lato del termine. >> scoppiai a ridere e Jessica si zittì.
<< Scusa, Jess, non ridevo per te! >> mi affrettai a dire.
<< No, tranquilla. >> disse con fare irritato << E lei chi sarebbe? >>
Squadrò Lis da capo a piede.
Mia cugina era molto bella. Cappelli lunghi, con morbide onde castano scuro, due occhi da cerbiatta color nocciola. Bel fisico; magra al punto giusto con forme decise. Oggi, poi, indossava dei jeans chiari attillati, infilati dentro a degli stivaletti con tacco basso marroni, come la maglietta che aveva indosso.
<< Lei è mia cugina Elisabeth. Viene dall’Arizona. >>
<< Piacere, Jessica! >> intervenne Lis << Resterò qui per l’intero anno scolastico! Mi sembri simpatica, magari potremmo fare amicizia. >> mi passò un braccio in torno al collo e proseguì << Inoltre, starò molto spesso con Bella, quindi credo che ci vedremo parecchio. >> e le fece un sorriso porgendole la mano. Jessica l’afferrò e sorrise, non molto sicura.
<< Beh, allora piacere mio, Elisabeth. >> disse lei << Benvenuta alla Forks High. >>
<< Chiamami pure Lis, lo preferisco. >>
<< Certo, Lis. >> disse il suo nome con un tono di voce strano << Ah, Bella! Sai che oltre a tua cugina ci sono altri due studenti nuovi? >>
Strabuzzai gli occhi << Davvero? >>
<< Bello! Non sono già più la nuova arrivata! >> intervenne Lis al mio fianco.
<< Chi sono? >> chiesi interessata. 
Non seppi il perché, ma questa volta ero davvero curiosa di saperne qualcosa di più, su questi due ragazzi nuovi.
<< Non so di preciso. Me lo ha detto Mike qualche giorno fa. Sembra che si tratti di due fratelli, ragazzo e ragazza. Lui ha la nostra età e frequenterà l’ultimo anno, mentre lei è un anno più piccola. >>
Non feci in tempo a chiedere altro, che la campanella suonò e ognuno di noi si diresse nella propria aula.
Alla prima ora avrei avuto Spagnolo.
Io e Lis avevamo quasi tutte le ore in comune; Charlie aveva richiesto l’orario per farla ambientare senza che si sentisse troppo sola. Giusto qualche materia non coincideva: Francese, Biologia, Educazione fisica e qualcun’altra.
Entrate in classe mi si accese un enorme sorriso. Vicino alla finestra, a tenere due posti liberi, c’era Angela. Lei era l’unica a conoscenza dell’arrivo della mia matta cugina.
<< Angela! >> salutai allegra, tirando Lis dalla manica della maglia.
<< Ehi, Bella, calmati! Cugina, piano! >>
<< Bella! Come stai? >> mi chiese la mia amica, alzandosi per abbracciarmi << Tu devi essere Lis! Io sono Angela, piacere di conoscerti. >>
<< Piacere mio, Angela. >> le rispose Lis, sorridendo; sorridendo eealmente, questa volta.
<< Vi ho tenuto il posto. Non sapevo se aveste avuto Spagnolo alla prima ora, ma l’ho fatto per precauzione. >>
<< Grazie, Angela, sei sempre la migliore. >> ed era vero.
Angela era un’amica fantastica. Ti ascoltava se avevi problemi, ti consigliava. Rideva con te se volevi ridere e piangeva con te se dovevi sfogarti. Era l’unica vera amica che avessi a Forks.

 
Durante l’ora di Spagnolo, Angela e Lis fecero amicizia. Ne ero contenta. Erano le due persone a cui tenevo di più al mondo e non volevo che si creassero problemi tra loro.
Le ore seguenti passarono veloci, e la pausa pranzo arrivò in men che non si dica. Io e Lis ci andammo a sedere al tavolo con gli altri, colsi così l'occasione di presentarla a tutti: Mike, Erick, Ben, Lauren e Tayler.
<< Ma dimmi una cosa… >> mi disse Lis mentre gli altri parlavano.
<< Dimmi tutto, cuginetta. >> le risposi mentre mangiavo la mia mela.
<< Ma se l’orso sta insieme alla bionda e ha un gemello… Cioè, quella non si confonde? >> la guardai per un secondo e scoppiai a ridere.
<< Ma sei seria?! >> non riuscivo a calmarmi, non solo il mio tavolo, ma tutta la mensa mi guardava allibita. Dio, che figura!
<< Ovvio che sono seria! >>
<< Lis, guarda che si capisce! >>
<< Bella, ti dico di no! >>
<< Oh, dai, ma cosa te ne frega? >>
<< Come cosa me ne frega? Ma li hai visti? Sono stupendi! Uno è impegnato e ok, ma l’altro è libero. Ed io lo voglio! >>
<< Oddio! >> non riuscivo a crederci. Mia cugina era totalmente pazza!
Quasi come se ci avessero sentite, Jason ed Emmett risero.
Era una cosa impossibile, lo sapevo. Eravamo distanti da loro e, a parte la mia risata, il nostro discorso non poteva essere stato udito fin làggiù.
Jason si alzò salutando i suoi fratelli, ma prima di uscire dalla mensa si girò dalla nostra parte e fece un occhiolino a Lis, la quale tirò un mezzo urlo stritolandomi il braccio. << Oddio, Bella! Hai visto?! >>
<< Sì, Lis, sì! Ma mi fai male! >>
Senza saperne il motivo mi bloccai all’istante, diventando un blocco di ghiaccio. Lo stomaco mi si accartocciò e un brivido non identificato mi percorse la schiena.
<< Bella, stai bene? >> sentivo nella voce di Lis preoccupazione, ma non risposi.
Mi alzai guardandomi intorno. Qualcuno mi stava osservando, lo sentivo. Eppure, in quella stanza, non c’era nessuno che guardava me.


VESTITI DI LIS:
http://www.polyvore.com/secondo_capitolo/set?id=23860921
Allora cosa ne dite? Fatemi sapere! Ah scusate se ci sono alcuni errori, ma non ho una beta!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Terzo Capitolo : Il ragazzo nuovo. ***


Ciao a tutti! Eccomi di nuovo qui... Volevo solo ringraziare le persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite e quelle da ricordare, ma soprattutto voglio dire un enorme GRAZIE alle 13 persone che hanno messo la storia tra le seguite! Grazie davvero!
Per quanto riguarda le recensione non ho molto da fare. Rispondo volentieri a lilyanne89masen dicendo solo che purtroppo questa ff sarà mooooolto enigmatica e misteriosa e che terrò la bocca parecchio cucita! Sono contenta che ti piacciono le mie new entry! (Lis e Jason) e l'unica cosa che ti posso dire è che forse la risposta che cercavi non ci sarà in questo capitolo... O forse si? Bhè per capire qualcosa continua a leggere! Un bacio grande! Kiss

Terzo Capitolo : Il ragazzo nuovo.

 
Pov. Bella

Mancava un’ora alla fine di questo secondo giorno di scuola. La lezione di Letteratura Inglese era appena finita ed io mi stavo dirigendo a quella di Biologia. Per quest’ora io e Lis eravamo divise, lei avrebbe avuto Educazione Fisica. 
Quando arrivai in classe mi accorsi che c’erano già quasi tutti. Erick in ultima fila con Lauren, Mike, che mi fece l’occhiolino, e un’altra decina di studenti sparsi per i banchi. Erano liberi solo due posti in terza fila vicino alla finestra, così mi apprestai a raggiungere il mio.
Avevo trascorso tutta la giornata precedente a ripensare a quella sensazione. L’essere osservata, scrutata, mi era rimasta addosso come colla. Non ero riuscita a togliermela di dosso finché non presi sonno.
<< Salve a tutti ragazzi >> disse il professore entrando, risvegliandomi così dai miei pensieri. Mi accorsi che al seguito c’era un ragazzo.
Doveva essere alto più o meno 1.80, capelli scompigliati bronzei, fisico perfetto. Ricordava qualche Dio Greco. Pelle chiara, occhi di un verde sconosciuto, così acceso da farti perdere. << Voglio presentarvi un nuovo studente. Questo è Edward Masen >> proseguì il professore.
<< Ciao a tutti >> esordì il ragazzo << mi chiamo Edward Anthony Masen, vengo da Los Angeles, California >> la sua voce era melodiosa, diversa da ogni suono conosciuto, eppure, una parte di me, chissà quale e quanto importante, avrebbe giurato di averla già sentita prima. Molte volte.
<< Il Signor Masen passerà con noi l’intero anno. Mi raccomando fatelo sentire il benvenuto >> disse il professore dandogli una pacca sulla spalla << ora può prendere posto. Può accomodarsi vicino alla Signorina Swan >>.
Fu in quel momento che i nostri occhi si scontrarono per la prima volta. Il sorriso sul suo volto si spense, come se prima di allora non si fosse accorto della mia presenza ed ora, che mi aveva vista, fosse rimasto deluso. No, era arrabbiato, come se io non dovessi trovarmi lì.
Un brivido mi percosse la schiena. Nel suo sguardo c’era qualcosa di famigliare. Risi di me stessa. Che sciocca, pensai, un così bel ragazzo era impossibile non ricordarlo, se lo avessi già incontrato.
A grandi passi si sedette accanto a me, senza degnarmi di uno sguardo. Certo, non ero chissà quale bellezza, ma almeno salutare!
<< Ciao… >> dissi dopo un po’ incerta << sono Bella, ehm se hai bisogno di qualcosa puoi chiedere a me. Adesso siamo compagni di laboratorio… >>.
Non si voltò nemmeno! Poco dopo disse << No, grazie. So cavarmela da solo >>
Che razza di maleducato! Ma chi si credeva di essere? Certo un ragazzo dalla bellezza devastante, con addominali sicuramente scolpiti, muscoli al punto giusto, un viso d’angelo, dei capelli perfetti per infilare le dita mentre le tue labbra sono impegnate in un bacio focoso e appassionato con le sue… Oddio! Bella! Ma che diavolo di pensieri fai?!
<< Hai qualche problema? >> mi chiese Edward.
<< Eh? N…no ehm no, p…perché? >> oddio! Ci mancava solo che cominciassi a balbettare!
<< Non saprei. Ma sei diventata improvvisamente rossa quanto un pomodoro >>. Oh.Mio.Dio.
Ma cosa mi stava succedendo? Girai il viso fissando la cattedra in attesa che il professore iniziasse la lezione. Non posso giurarci, ma con la coda dell’occhio mi sembrò che Edward, accanto a me, si coprì la bocca per cercare di nascondere una piccola risatina.
Finalmente Mr. Tarner cominciò a parlare.
Durante tutta l’ora mi imposi di non voltarmi. Sentivo il suo sguardo addosso. Ed io avevo una voglia pazza di fissarlo negli occhi! Ma non potevo. Edward sembrava il classico galletto sicuro di sé, che ci provava con tutte le ragazze. Inoltre, con me, si era comportato da gran maleducato! Avevo cercato di essere gentile, ospitale. E lui? Lui nulla! Senza un briciolo di emozione aveva detto che “ sapeva cavarsela da solo ”! Ma per favore!
Quando la campanella suonò tirai un respiro di sollievo. Raccolsi i miei libri e mi affrettai a raggiungere la porta, ma in men che non si dica, Edward era già all’uscita. Mi aveva superata senza troppa difficoltà per precipitarsi fuori! Ma che grandissimo pezzo di…
<< Ehi Bella, ma cosa gli hai fatto? Lo hai già terrorizzato? >> e scoppiò in una risata glaciale.
<< No Lauren, veramente io non gli ho fatto proprio nulla! >>
Senza nemmeno aspettare la risposta me ne andai.

Arrivai all’auto in un batter d’occhio, l’aprii e mi infilai dentro quel piccolo abitacolo tanto accogliente. Girai la chiave nel quadro e accesi la radio.
<< Dio che figura! >> dissi a me stessa.
<< Che figura?! >>
Una voce squillante mi fece spaventare.
<< Cavolo Lis! Mi hai fatto prendere un colpo! >>
<< Oh chiedo scusa! >> disse lanciando la capiente borsa sui sedile posteriori.
<< Che grazia… >> dissi guardandola torva.
<< Trovi? Si lo so! >> disse allacciando la cintura << allora che figura hai fatto? E cos’è questa lagna? >>
<< Ehi! È Claire de Lune di Debussy >>
<< Ok! Allora che figura? Avanti racconta tutto alla tua dolce e fantastica cuginetta >>.
<< Non c’è molto da dire. Un ragazzo maleducato >> misi la retro e mi apprestai ad uscire dal parcheggio.
<< Ragazzo? Bene, argomento interessante! Chi è? E soprattutto com’è? >>
<< Edward Masen. Quello nuovo. Carino… >> ma cosa diamine raccontavo? Carino? Anche dire bellissimo o stupendo risultava essere un’offesa!
<< Ok, ti ascolto. Cos’ha combinato questo ragazzo carino? >>
Così, controvoglia, nel percorso verso casa le raccontai tutto.

<< Ma che stronzo! >> urlò Lis mentre cercavo di aprire la porta.
<< Lis! Ma che cavolo ti urli?! >>
<< Scusa, ma quando ci vuole, ci vuole! Cioè ma i suoi genitori come lo hanno educato?! >> si diresse verso il salotto andando a sedersi sul divano.
<< Bhè dai, magari i genitori non c’entrano. Insomma, possono avergli dato tutta l’educazione del mondo eppure lui agisce come vuole, no? >>
<< Si, si, ma resta stronzo >>.
Scossi il capo e mi diressi in camera mia per mettere via la roba e cambiarmi. Presi un paio di pantaloni grigi della tuta e una felpa a maniche lunghe rosa con strisce grigie. Poi tornai di sotto.
Sentii l’acqua della doccia scorrere. Lis ci avrebbe messo un po’ di più. Andai così a vedere nel frigo cosa ci fosse, facendomi qualche idea su cosa cucinare per cena. Erano le quattro, Charlie sarebbe rientrato alle otto, c’era ancora tempo. Andai a stendermi sul divano e accesi la Tv. Sbuffai, non c’era mai nulla da vedere. In meno di cinque minuti la spensi e chiusi gli occhi. Alla mente mi tornò Edward Masen.
Non riuscivo a capire il suo comportamento. Certo non pretendevo che si fidasse ciecamente di me, non mi conosceva nemmeno, però… Aprii gli occhi di scatto. Ma perché mi importava tanto? Era un compagno di corso e basta! Al di fuori di quelle mura nemmeno lo avrei rivisto. A quel pensiero mi si strinse il cuore. Cosa c’era che non andava in me? Non avevo mai provato queste sensazioni, nemmeno per Jacob. Ma Edward… Ero totalmente impazzita! Coraggio Bella! Lo conosci da quanto? Due ore? E quanto tempo ci hai passato insieme? Un’ora! Dovevo calmarmi, stavo veramente uscendo di senno.
Dei passi mi fecero voltare. Lis stava scendendo le scale con indosso un paio di pantaloni blu scuro e una T-shirt gialla. Aveva ancora l’asciugamani in testa. << Ho rubato il tuo shampoo! È davvero buonissimo! >>
<< Certo Lis, fai pure >>
<< Pensi ancora a Edward? >> mi chiese sedendosi sul tavolino di cristallo, di fronte al divano.
<< Che? Io? No! Cosa te lo fa pensare? >>
<< Vediamo… >> si mise un dito sul mente e assunse un’aria pensierosa << forse la tua aria da “ oddio perché quello schianto da paura non mi ha rivolto nemmeno un sorriso? Oddio cosa farò adesso? Sto diventando pazza! Mi piace uno che non conosco nemmeno! ” >>
<< LIS! >> c’era da dire che nel complesso ci aveva preso.
Mi alzai dal divano e la sentii ridere a crepapelle. Era proprio tutta matta.
<< Dai Bella! Scherzavo! >> e mi tirò un cuscino in pieno viso.
<< Questa me la paghi! >> corsi verso il divano, afferrandone un altro e glielo tirai addosso. Colpendola.
<< Isabella Swan questa è guerra aperta! >>
<< Non ho paura di lei, Elisabeth Swan! Fammi vedere di che pasta sei fatta! >>.
La guerra dei cuscini, per tutta la casa, durò per qualche ora. Alla fine, Lis, mi diede una mano e ripulire e a preparare la cena.

Charlie rincasò, come al solito, poco dopo le otto e tutti insieme mangiammo. Dopodiché Lis si chiuse in camera a parlare con sua madre mentre io accesi un po’ il mio fidato portatile e mi connessi alla rete, per passare un po’ di tempo prima di essere sopraffatta dal sonno, il quale non tardò ad arrivare. Decisi così di spegnere tutto e andare a farmi una doccia per poi mettere il pigiama e andare a letto.
Pronta per la notte, con indosso un semplice paio di pantaloni un po’ larghi lilla e una canotta viola, scesi a dare la buona notte a mio padre.
<< ’Notte Bells >> disse assorto a guarda la partita della sua squadra preferita di Baseball.
Andai a salutare Lis e tornai nella mia stanza. Mi misi a letto, cercando di non pensare ancora. La luna risplendeva nel cielo e il suo chiarore dava un tono luminoso a tutta la camera. Così, cullata da quel tenue bagliore, mi addormentai.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Quarto Capitolo : Una giornata movimentata. ***


Quarto Capitolo : Una giornata movimentata.

Pov. Bella

Era passata qualche settimana dall’inizio della scuola. Le cose a casa, con Lis, andavano a gonfie vele. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, mia cugina, si era presa una cotta stratosferica per Jason Cullen. E come biasimarla? Lui e i suoi fratelli erano i più belli della scuola! Oltre ai Masen, ovviamente. Qualche giorno dopo l’incontro con Edward, durante il corso di Chimica, conobbi Alice, sua sorella. Con mia grande sorpresa lei era totalmente diversa dal fratello. Più gentile, più cordiale, più allegra. Più pazza. Si, almeno quanto mai cugina, se non di più.
Aveva la carnagione chiara, capelli nero corvino corti che incorniciavano un viso perfetto, sul quale brillavano due occhi azzurro cielo. Fisicamente era magrolina con una statura, azzarderei dire, piuttosto bassa. Sembrava un folletto uscito da qualche libro per bambini. Ma ovunque andasse, portava allegria. Pura e semplice.
Ricordo perfettamente il giorno in cui l’ho presentata a Lis.

 << Lis! >> urlai vedendo mia cugina poco lontana da me, nel lungo corridoio.
<< Ohi Bella! >> rispose mentre si avvicinava << fatto altre conoscenze? >>
<< Ehm si, ecco lei è… >>
<< Sono Alice! >> intervenne il folletto al mio fianco << piacere di conoscerti! Tu devi essere Lis! Bella mi ha parlato moltissimo di te! >>
<< Piacere mio Alice! >> rispose Lis, abbracciandola di slancio << anche io so molte cose di te! E credo che andremo molto d’accordo! >>
<< Lo credo anche io! >>.

<< Bella? >> una voce mi risvegliò dai miei pensieri << ehi Bella, ci sei? >>
<< Eh? >> dissi strabuzzando gli occhi << si, Alice, scusami >>
<< A cosa pensavi di tanto intenso? >> mi chiese alzando un sopracciglio
<< A nulla di che Alice, davvero >>.
Fece spallucce, borbottando un “se lo dici tu”.
Eravamo in mensa, pausa pranzo, ed era da qualche giorno che Alice sedeva al nostro tavolo. Eravamo diventate un bel trio. Lei e Lis se la intendevano alla perfezione! Ed io le adoravo entrambe.
<< Credo che tua cugina abbia una cotta per Jason >> disse Alice
<< Togli il “ credo che ” >> dissi mentre condivo la mia insalata. Unica cosa commestibile di quella giornata.
<< Ehi! Vi ho sentite! >> si intromise Lis << e non è vero! Siete delle pettegole >> mettendo su l’aria da finta offesa.
<< Oh certo Lis… >> le dissi << pettegole eh? Guarda che tutta la scuola lo ha capito, forse persino lui, l’unica che non lo ammette sei tu, mia cara cugina >> mi arrivò un pezzo di pane in testa.
<< Lis non si gioca con il cibo >> la rimproverò Alice.
<< Ha ragione lei >> dissi in tono solenne << è maleducazione. Inoltre… Ammettilo e facciamola finita! >>
<< Non ci penso nemmeno! >> era diventata bordeaux << a me non piace. Si è bello, ma può esserlo suo fratello o l’altro ragazzo! >>
<< Ah si? >> chiese Alice maliziosamente << e perché ti mangi con gli occhi solo lui? Eh? Sentiamo >>
<< Siete proprio antipatiche! >> ci rispose Lis << cos’è vi siete messe a fare comunella?! Ed io che vi voglio così bene! Specialmente a te! >> disse puntandomi il dito << tu che sei mai cugina! Credevo che contassi qualcosa di più per te, invece… No sono ferita nell’animo! >>.
Alice scoppiò in una fragorosa risata ed io stavo per unirmi a lei, finché non mi accorsi che dal tavolo dei Cullen, Jason, stava venendo verso di noi. Più precisamente verso Lis, con un sorriso stampato in faccia.
<< E smettetela! >> quasi urlò mia cugina << ora me ne vado! Ecco >> disse mentre si alzava spingendo dietro di sé la sedia proprio nel momento in cui Jason le si avvicinava.
<< Oh no Lis! Stai ferma… >> cercai di dirle, ma troppo tardi.
La sedia era finita proprio addosso a Jason. Alice rise ancora più forte, mentre Lis, girandosi per constatare il danno, quasi svenne vedendo chi fosse a pochi centimetri da lei.
<< Oh… Ehm… Io… >> cercò di dire << scusami! Non ti avevo visto arrivare! Io mi stavo alzando e non pensavo che tu, cioè, insomma… >>
<< Sta tranquilla >> le rispose Jason, con tono dolce << è colpa mia. Non ti ho fatto percepire la mia presenza e tu ti stavi semplicemente alzando. Può succede. Non mi sono nemmeno fatto un graffio >> e le strizzò l’occhio
<< Oh…ehm…meglio… >>. Rimasero in silenzio per un po’ e solo allora mi accorsi che Emmett Cullen e la sua compagna Rosalie stavano ridendo a crepapelle per tutta la situazione, mentre Jasper, sedeva composto con un leggero risolino sulla faccia. Era sempre così…posato.
<< Volevi qualcosa Jason? >> chiese Alice, liberandoli dall’imbarazzo.
<< Eh? No, no. Avevo fatto una scommessa con mio fratello per sapere cos’era che vi faceva ridere tanto >> rispose lui
<< Ah! Ma te lo dico subito! >> urlò Alice << stavamo ridendo perché io e Bella pensiamo che a Lis piaccia… >> non riuscì a finire la frase che una mela, grande quanto una noce di cocco, le tappò la bocca. Ovviamente era stata mia cugina.
<< Alice, Alice, Alice! Hai detto che non si gioca col cibo, no? Quindi non si spreca nemmeno! Avanti mangia la tua mela! >>.
Scoppiai a ridere di gusto e con me anche Emmett dall’altro lato della sala. Jason si grattava la testa ed Alice quasi soffocava.
<< Bene ragazze, allora io vi saluto >> disse Jason << per questa volta credo che farò vincere mio fratello >> ci salutò con la mano e uscì dalla mensa.
<< TU! >> esordì mia cugina verso Alice << cosa volevi dire eh? >>
<< Che gli sbavi dietro! >> rispose tranquillamente lei <>.
Lasciò mia cugina senza parole. Cosa non facile!
Il pranzo proseguì tra le risate generali. Quando la campanella suonò Alice ci diede due baci veloci sulla guancia e sfrecciò al corso di Storia Contemporanea, mentre io e Lis uscimmo con calma. Lei avrebbe avuto Educazione Fisica, io Biologia. Con Mr “ ce l’ho con te, ma faccio finta di nulla, piuttosto ti ignoro dicendoti che non mi stai antipatica, però ti fisso per tutte le ore di lezione che abbiamo in comune per trattarti di merda dopo ” Masen.
<< Ora è il tuo turno >> disse Lis al mio fianco
<< Scusami? >> chiesi non capendo
<< Hai parlato tanto di me, ma perché non ti fai avanti con Edward? >>
Mi raggelai. Ma cosa le passava per la testa?!
<< Primo, non è la stessa cosa. E lo sai >> dissi decisa e forse anche un po’ tagliente << e secondo…a me non piace Edward Masen! >>.
Scoppiò a ridere di gusto.
<< Questa è bellissima! Cugina hai mai pensato ad una carriera comica?! >> e rideva!
<< Ah, ah, ah. Davvero divertente Lis >> dissi aumentando il passo.
<< Dai dico davvero! Si vede che ti piace >>
<< Forse… >> ammisi per la prima volta a voce alta << ma a lui non piaccio io, anzi mi detesta proprio! >>
<< Hai mai provato a chiedere ad Alice? >>
<< A dire il vero no. Non voglio che creda che mi ci sia affezionata solo per provarci con il fratello >>
<< Cavolo mi hai dato un’idea! >> disse improvvisamente Lis
<< Come scusa? >> non capivo. Che idea le avevo dato?!
<< Oh no, no! Poi, se va in porto, ti dico! >> e bevve un sorso di aranciata, andando addosso a qualcuno.
<< Ti sei fatta male? >> chiese il ragazzo.
Appena Lis capì che si trattava di Jason, gli sputò in faccia tutto il sorso di aranciata che aveva in bocca, bagnandogli tutta la faccia e il maglione scuro. Non mi trattenni. Scoppiai a ridere senza ritegno.
<< Oh mio Dio! Scusami tanto! >> era evidentemente imbarazzata e mortificata << ma oggi sono un impiastro! Oddio, guarda il tuo maglione! >>
Jason sorrise. << Tranquilla può succedere >> le disse.
<< No, cioè si, però… >> Lis cercò di darsi un tono << dammi il tuo maglione, te lo ripulisco! Cioè dopo Educazioni Fisica magari, così hai anche un cambio e…insomma…Bella stasera te lo lava e te lo riporto domani! >>.
Mi fermai di colpo << scusa perché io? >> chiesi
<< Perché non ho ancora capito come si usa la tua lavatrice! >>
<< Come tutte le altre, magari? >>
<< Ragazze non ce n’è bisogno, davvero! >> intervenne Jason << ora scappo che è tardi, Lis ti conviene sbrigarti o il Professore si arrabbierà per il ritardo >> Lis annuì < > disse e si dileguò.
<< Bella! >> disse correndo verso di me e abbracciandomi << oddio che figura! >>
<< Dai Lis, mi sembra un ragazzo gentile… Non se la sarà presa, su! >>.
Sbuffò staccandosi per salutarmi e si diresse verso la palestra.

Quando raggiungi il mio posto, a Biologia, ancora ridevo.
<< Perché ridi? >> la sua voce…
<< Nulla di importante >>.
Non sapevo mai come comportarmi con lui. Nei giorni precedenti avevo provato ad essere gentile e lui mi ha sempre trattata a pesci in faccia, gli ho detto che non capivo il suo comportamento, insomma, nemmeno mi conosceva! Eppure non era servito a niente. Avevo provato a far finta di nulla, a parlarci, ma lui non rispondeva, o quando lo faceva era sempre sgarbato. Non ne capivo il motivo. Sapevo solo che mi piaceva e non sapevo neppure darmi una ragione, un perché.
<< Ok >> disse semplicemente, lasciandomi scappare una risatina isterica.
<< Cosa? >> chiese evidentemente infastidito
<< Sei assurdo, lo sai? >>
<< Io? Senti chi parla >> offendeva anche!
<< Senti sei tu che mi hai chiesto cosa avessi da ridere e poi hai detto “ok”. Evidentemente nemmeno te ne fregava! Allora mi chiedo perché lo fai? >>
<< Infatti hai ragione. Non mi interessa. Volevo solo essere educato >>.
Mi voltai a guardare la cattedra, sperando che anche quell’ora, quella giornata e quella settimana, finissero in fretta.

Ero appoggiata al muro della palestra, aspettando che Lis finisse l’ora.
La vedevo ridere e scherzare con tutti, un po’ la invidiavo. Jason la guardava da lontano e quando i loro sguardi si incrociavano, lui le sorrideva.
Quando Lis mi vide mi salutò sbracciandosi e urlò.
<< Bella! Guarda che canestro! >> disse e lanciò la palla. Ma per sua sfortuna, non prese né il canestro, troppo lontano, né il muro. Bensì la testa di Jason. Oggi non era proprio giornata per quei due!
<< Oddio Jason, scusa! >> disse Lis correndogli incontro << stavo guardando Bella! Volevo farle vedere quanto fossi brava… ehm scusa ancora! >>
<< Tranquilla >> le rispose sorridendole a andando a cambiarsi.
Vidi Emmett avvicinarsi a lei. Non ero molto distante quindi riuscii a sentire, dopotutto, lui nemmeno aveva parlato in tono bassissimo.
<< Se vuoi uscire con mio fratello non ti conviene, non so, la butto lì, chiederglielo direttamente, invece di fare tutto questo? >> le scompigliò i capelli e se ne andò. Lis era rimasta impietrita, così mi avvicinai.
<< Lis stai bene? >> le chiesi scuotendola
<< Che figura! >>
<< Dai Lis! Però potresti seguire il consiglio di Emmett…così non lo rovini più quel povero ragazzo! >> dissi scoppiando a ridere
<< Perfida! Vado a cambiarmi! >>
<< Ok, ti aspetto in auto, occhio a non fare altri danni! >>.
Mi fece la linguaccia e se ne andò nello spogliatoio. Io a grandi passi uscii, andando a sbattere contro qualcuno.
<< Scusami! Ero soprapensiero, io… >> mi bloccai incrociando due occhi verdi.
<< Non mi sono fatto nulla >> rispose Edward << ma sta più attenta >>
<< Si, hai…hai ragione… >> non ero mai stata così vicino a lui.
E solo a quel punto mi accorsi quanto realmente vicini fossimo. Le mie mani erano sul suo torace e la sua mano destra sul mio fianco, forse per non farmi cadere all’indietro. Il mio cuore galoppò. Avrei voluto alzarmi in punta di piedi e baciarlo, baciarlo, e baciarlo ancora! Avvinghiarmi a lui, come mai avessi fatto con nessuno, sentire il suo corpo aderire al mio, sentire le sue mani sul mio corpo, sotto i vestiti… La sua lingua giocare con la mia, avide. E ancora…
<< Bella? >> Edward mi risvegliò da quei pensieri << Bella, stai bene? >>
<< Cosa? >>
<< Stai bene? Hai una strana espressione sul viso >>.
Dio che vergogna!
<< Si, si, tutto bene! >>
<< Bene, allora puoi staccarti, per favore? >> chiese << avrei fretta >>.
Senza farmelo ripetere mi allontanai da lui, che se ne andò in tutta fretta, lasciandomi lì, come una cretina a fissarlo.La sua assenza mi lasciava sempre un vuoto dentro. Quando c’era lui, se pur sulle sue, mi sentivo bene. Ma adesso dopo quel contatto, avevo capito quanto realmente mi piacesse Edward Masen. Finalmente lo ammettevo a me stessa. Ero totalmente, follemente, incondizionatamente presa da lui.

Ciao a tutti! Ma nemmeno una piccola recensione??? Uffy :( Sono comunque contenta delle persone che seguono la mia storia così volevo ringraziarvi! 

°Grazie a chi mi ha tra i Preferiti:

1 - bellsmarie80 [Contatta]
2 - ele196
[Contatta]
3 - lilyanne89masen
[Contatta]
4 - Lucile
[Contatta]

°Grazie a chi mi ha tra le Storie da Ricordare:
1 - fabyp [Contatta]
2 - ilaria2008
[Contatta]
3 - pixieandsoilder
[Contatta]

°Grazie a chi mi ha tra le Storie Seguite:
1 - alexia__18
[Contatta]
2 - AundreaMalfoy
[Contatta]
3 - belnina
[Contatta]
4 - bet98
[Contatta]
5 - Cullenuzza
[Contatta]
6 - Emy_
[Contatta]
7 - epril68
[Contatta]
8 - Fe
[Contatta]
9 - iaia_twl
[Contatta]
10 - jero
[Contatta]
11 - karman
[Contatta]
12 - malyegiro
[Contatta]
13 - Mary___02
[Contatta]
14 - Melucchia
[Contatta]
15 - ornella
[Contatta]
16 - rere18
[Contatta]
17 - scricciolo90
[Contatta]
18 - tamakisskiss
[Contatta]
19 - _giorgylr_
[Contatta]

Quasi dimenticavo... Per chi fosse interessato io e una mia amica conosciuta proprio qui su Efp, abbiamo aperto una Pagina Fb per sponsorizzare le nostre storie! Ci saranno News, Spoiler e anche qualche altra curiosità relative alle nostre Ff! Questo è il link:, la Pagina si chiama Betrayed and Lilyanne's stories: http://www.facebook.com/home.php?#!/pages/Betrayed-and-Lilyannes-stories/117415224984871
Se vi piacere passate ed iscrivetevi! Ora vi saluto davvero! Un bacione. Kiss kiss, B.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Quinto Capitolo : Lontani... ***


Quinto Capitolo :  Lontani...

Pov. Bella

Era già arrivata la metà di Ottobre. La Primavera aveva lasciato il posto all’Autunno e l’aria diventava sempre più grigia e fredda.
Le cose con Edward non andavamo migliorando, anzi peggioravano! Non lo capivo, quel ragazzo diventava ogni giorno di più un enorme punto interrogativo.
Quella pazza di mia cugina, invece, aveva avuto la brillante idea di iscriverci alle selezioni per Cheerleader. Tutto questo perché? Per poter stare vicina a Jason! Certo che le cose tra di loro erano strane. Lui le lanciava spesso delle occhiate molto eloquenti e lei ricambiava con sorrisi timidi. Ma quando lei si faceva avanti, chiedendo ad esempio di andare a mangiare una pizza o andare al cinema, lui inventava sempre una marea di scuse ridicole, che stavano arrivando al capolinea.
Unica nota positiva? La gita in Francia! Europa! Parigi! Tre giorno nella città più romantica del mondo! Saremmo partiti il prossimo fine settimana, passando lì tutto il week end, dal Venerdì alla Domenica.
<< Bella? >> una voce mi riscosse riportandomi nell’incubo. Aveva indosso una stupidissima gonnellina a piega bianca e viola, con sopra un, altrettanto ridicolo, top dello stesso colore. Non mi dispiacevano quei colori, erano gli abiti, se così si possono chiamare, a risultarmi troppo stretti. E non solo nel vero senso della parola.
<< Io sto ancora cercando di capire come diavolo hai fatto a convincermi >> risposi a Lis.
<< Perché sono la tua dolce e bellissima cuginetta, che deve adattarsi alla nuova scuola per non risultare un’emarginata! E che, cosa più importante, deve accaparrarsi quel figaccione di Jason Cullen! >> quando iniziava a parlare non si fermava più, solo Alice la superava in questo << e anche perché… Io per te lo avrei fatto! Ti basta come motivazione? >>.
Abbassai la testa sconfortata. << Si Lis, mi basta >>
<< Bene! >> squittì tutta contenta.
<< Ragazze attenzione! >> Jessica era sempre molto teatrale. Era salita in piedi sulla cattedra, posta vicino al muro est della palestra, sventolando i suoi odiosissimi pom-pom, solo per attirare l’attenzione su di sé.
<< Oggi ci saranno le selezioni e vi ricordo che solo cinque ragazze verranno scelte! E di queste cinque, tre saranno titolari, e due riserve! >> fece una pausa programmata per creare suspense e poi concluse << Tutto chiaro? >> un boato si sollevò dando una risposta affermativa.
<< Benissimo! Allora diamoci sotto con la musica ragazze e fate del vostro meglio! >>

Erano passate due ore e ancora né io né Lis ci eravamo esibite. Meglio, per me, ma ciò significava che non potevo ancora tornarmene a casa.
<< Bella! >> una voce mi fece voltare.
Sulle gradinate che circondavano la palestra, una ragazza con capelli nerissimi e pelle molto chiara si sbracciava per farsi notare.
<< Ehi Alice! >> mi alzai e mi avvicinai un po’ << che ci fai qui? >>
<< Non potevo certo perdermi l’audizione della mia migliore amica come Cheerleader! >>
<< Alice non c’è nulla da festeggiare… anzi veramente vorrei scappare da questo posto! >> la sentii ridere.
<< E dai Bella, non sei tanto male a ballare! >> rispose con convinzione
<< Ok, non sarò tanto male però… >> un attimo! Ma lei cosa ne sapeva? << e tu come lo sai? >>
Fece un enorme sorriso e rispose sicura si sé << Io lo so! >>
<< Grazie Alice >> risposi e tornai a sedermi.
<< Ah Bella!? >> mi voltai verso di lei << Dimmi Alice >>
<< La divisa ti sta uno schianto! >> e mi strizzò l’occhio sedendosi.
Mentre tornavo al mio posto ripensai a come fosse vestita lei. Jeans scuri stretti, maglioncino a collo alto verde scuro e scarpe col tacco alto dello stesso colore. Vicino a lei vi era appoggiata una borsa più o meno grande verde e una trench bianco sporco, forse panna. Io ero uno schianto? Alice era sempre molto bella e curata, in ogni minimo dettaglio. Era davvero bellissima. In un certo senso poteva competere con Rosalie.
<< Mi sa che tocca a noi >> disse Lis alla mia destra. Fantastico! Ma non potevo scappare?
<< Isabella e Elisabeth Swan >> annunciò la voce stridula di Lauren << tocca a voi >>.
Mi alzai contro voglia, mentre una strana sensazione mi colpii. Qualcuno mi guardava. Che sciocca… Praticamente avevo gli occhi di tutti i presenti puntati addosso! Ma era una sensazione strana, diversa, quasi famigliare. Come quella volta in mensa.
Quando la musica partì mi lasciai andare. Il balletto lo avevamo provato mille volte a casa e ora come ora era fatta, quindi, come si dice, o la va o la spacca! Ci destreggiavamo bene sotto le note di Pon de replay di Rihanna, tra ruote, rovesciate e qualche mossa di bacino. Ok, gli anni di ginnastica ritmica delle elementari erano serviti a qualcosa!
Quando la canzone finì, ci fu un grande applauso e qualche fischio, da parte dei ragazzi della scuola e anche dei giocatori di Basket.
<< Oddio Bella guarda! Jason mi sta salutando! >>
<< Sono contenta per te Lis, ora possiamo uscire di qui? >> ovviamente non mi degnò di una sguardo.
<< Grazie! Grazie a tutti! Si, lo so, siamo stupende e bravissime! Yuppi! Viva noi! >> tutti risero e qualcuno le dava anche corda!
<< Lis! Ci togliamo da qui o no?! >> ero imbarazzata!
<< Swan credo che abbiamo capito >> disse Tanya << ora potete anche tornare a sedervi >> trascinai via Lis, che sbuffò.
<< Irina Smith >> proseguì Lauren << tocca a te >>.

<< Mamma mia quanto non le sopporto! >> disse Lis mentre si cambiava
<< Dai Lis, sai come sono fatte lei e Tanya… Sono anche più insopportabili di Jessica >>
<< Si ma che tr… >>
<< Lis! >> la interruppi bruscamente << modera le parole! >>
<< Perché? Quelle sono proprio zoccole! >>
<< Si, ma anche tu cavolo! Perché ti sei messa a fare quello show? >>
<< Perché era divertente! >> e mi fece una boccaccia.
<< Ragazze! >> entrò nello spogliatoio, sotto gli occhi di tutte le altre, Alice << siete state fantastiche! Oddio ma dove avete imparato a ballare così? Strepitose! Brave, brave, brave! >> e ci saltò al collo.
<< Grazie Alice! Le ho insegnato tutto io! >> disse mia cugina dandosi un pugnetto sulla spalla con aria altezzosa.
<< Ah si? >> presi la bottiglietta d’acqua che avevo nello zaino << sicura? >> chiesi nascondendola dietro la schiena
<< Sicurissima cugina! Sono un mito! Mi stimo! >>.
Senza pensarci due volte tolsi il tappo e la spruzzai da capo a piede!
<< Oddio! >> dissi ridendo << questa te la sei cercata! >>
<< Ah si? >> afferrò la sua e me la tirò dietro
<< No! Ok Lis, dai scherzavo! >> dissi scappando via
<< Vieni qui! >>
<< Alice salvami! >> e corsi dietro di lei
<< No! No, no i miei capelli! Lis sta ferma! >>.
Troppo tardi. Mia cugina la bagnò da capo a piede. Alice era immobile. Sembrava quasi non respirasse. << Bella… >> disse in un sussurro.
<< Si Alice? >>
<< Potresti, cortesemente, prestarmi la tua bottiglietta d’acqua? >>
<< Oh… ehm dai Ali scherzavo su! Non… non fare così… >> disse Lis indietreggiando << ti… si, ti ripago il parrucchiere, eh? Ti va? >>
<< ELISABETH SWAN VIENI SUBITO QUI! HAI ROVINATO IL MIO MAGLIONCINO DI GUCCI!>> sembrava perfino che ringhiasse!
Lis tirò un urlo e scappò fuori dallo spogliatoio.
<< Alice è acqua non te l’ho rovinato, si lava! >> cercava di calmarla mia cugina. Invano.
<< Fermati subito! >> ordinò il piccolo folletto inferocito.
Le lasciai fare. Finii di mettere le mie fidate converse nere, presi il giubbotto, lo zaino e le loro borse e mi apprestai ad uscire.
<< E così vuoi diventare una Cheerleader >>.
Quella voce. La sua voce. Mi colpii. Mi voltai a rallentatore, vedendolo appoggiato al muro, le braccia conserte e un piede piegato appoggiato al muro. Aveva una maglietta grigia, a maniche corte, un giubbotto di pelle nera, che teneva in mano, e un paio di jeans stretti. Era semplicemente incantevole.
<< Edward? >> chiesi titubante << cosa…cosa ci fai tu qui? >>
Si guardò in torno << Bhè è una palestra, mi sembra. Non posso entrarci? >> disse staccandosi dal muro e mettendosi davanti a me.
Il mio cuore sembrava scoppiasse nel petto. Succedeva tutte le volte che lo avevo vicino!
<< Si. C…certo. Puoi venire tutte le volte che vuoi >> mio Dio, ma cosa andavo blaterando?
<< Grazie >> disse in tono ironico << comunque non hai risposto alla mia domanda >>
<< Quale? >> chiesi sentendomi molto cretina.
Si avvicinò pericolosamente al mio viso. Eravamo a meno di una spanna di distanza, sentivo il suo respiro sul mio e avrei tanto voluto alzarmi un po’ in punta di piedi e baciarlo. Ma non lo feci. I suoi occhi verdi mi avevano stregata, rapita. Se il mondo fosse finito in quell’istante non me ne sarei accorta.
<< Ma tu ci sei o ci fai? >> chiese e si allontanò.
Io cosa? Ok, il bell’idillio fu spezzato. Quanto mi stava sui nervi!
Non risposi, presi e iniziai a camminare. Volevo andare via, lontano da quell’imbecille patentato!
<< Bella? >> solo in quel momento mi accorsi che mi aveva seguito << dai questa volta te la sei cercata! È stata la prima cosa che ti ho chiesto! >>
<< No >> risposi semplicemente senza nemmeno voltarmi.
<< No cosa? >>
<< No. È la risposta alla tua domanda >>.
<< E allora perché hai fatto questi stupidi provini? >>
<< Ma cosa te ne importa?! >> non mi accorsi che stavo urlando << Edward davvero lasciami in pace! Io non ti capisco! Mi tratti sempre di merda, sempre! Cosa te ne importa se voglio diventare una Cheerleader o se magari volessi farmi tutta la squadra di Basket?! Eh? Cosa importa a te? Fammi capire, perché io non capisco! Se mi va bene mi saluti e poi non mi degni nemmeno di uno sguardo! E poi… >> non mi fece finire.
Mi ritrovai con le spalle al muro. Le sue mani sulle mie spalle che mi tenevano ferma. La sua stretta era decisa, ma non faceva male. La testa bassa mi impediva di guardarlo in viso, anche se ero certa che tenesse gli occhi chiusi. Tutta la mia roba cadde a terra.
<< Smettila >> sibillò << tu non capisci. Tu non puoi capire. Sei solo una ragazzina! >> mi lasciò andare. Prese la borsa della sorella e andò via.
Io restai lì, inerme. Non riuscivo a respirare, non riuscivo a parlare né tanto meno a muovermi. Gli occhi mi pungevano, avevo un magona in gola e un masso enorme che mi pesava sul petto. Cosa avevo fatto? Cosa era successo? Perché si comportava così? Sei solo una ragazzina! Ecco come mi considerava, una stupida ragazzina che non meritava il suo rispetto o la sua amicizia. Senza accorgermene scivolai a terra, sfregato la schiena contro il muro. Non dovevo piangere, non dovevo! Eppure mi faceva male. Poi all’improvviso, qualcosa mi invase, una rivelazione a cui non avevo dato peso prima. I suoi occhi. Dentro vi era tanta tristezza e rabbia. Malinconia e colpa.
<< Bella? >> una voce femminile mi riportò in superficie.
<< Bella stai bene? >> un’altra voce << Bella? Ci stai facendo preoccupare, cos’è successo? >>
<< Cugina? Ehi Bella! >>.
Mi voltai verso di loro. Lis e Alice era in piedi davanti a me, nei loro visi leggevo preoccupazione e paura.
<< Bella è successo qualcosa? >> mi chiese Alice piegandosi sulla ginocchia per arrivare a guardami dritta negli occhi.
<< No >> ricaccia giù le lacrime e mi alzai << è tutto apposto, grazie >>
<< Sei sicura? >> insistette lei
<< Si Alice, davvero è tutto ok >> e le sorrisi.
<< D’accordo. Farò finta di crederti >>
<< Anche io >> parlò Lis.
<< Ragazze davvero! Sto bene! >>
<< Ok Bella! >> risposero all’unisono.
Le guardai un secondo. Ero fortunata ad avere amiche come loro.
<< Tieni la borsa Lis >> dissi passandogliela.
<< Grazie! >>
<< E  la mia? >> chiese Alice << uffa potevi prendermela! >>
<< A te niente! >> rispose Lis facendole una linguaccia.
<< Lis cara, tesoro… >> iniziò a parlare Alice << la doccia non ti è bastata? >> disse agitando la mia bottiglietta completamente vuota
<< Ehm… no, no mi è bastata grazie! >>
<< La tua borsa ce l’ha Edward >> dissi senza un minimo di emozione iniziando a camminare verso la macchina.
<< Edward? >> chiese Alice confusa << mio fratello? >>
<< Si, tuo fratello. Per caso ne hai altri? >> chiesi tagliente.
Alice arrestò abbassando il capo. << Ah capisco >>
Mi diedi della stupida. Cosa centrava lei? Ero arrabbiata si, ma non potevo prendermela con lei! Era la mia migliore amica. Era molto diversa dal fratello. Alice mi voleva bene, davvero.
<< Scusami Alice! Scusa davvero! Sono stata una sciocca, non volevo! >>
<< Tranquilla Bella >> disse sorridendomi, con aria triste << posso sapere, però, cos’è successo? >>
<< C…cosa? Cosa deve essere successo? >> non mi aspettavo quella domanda.
<< Ti abbiamo trovata quasi in lacrime, scossa… >> rispose lei << e adesso vengo a sapere che hai visto mio fratello. Cosa ha fatto? Cosa ti ha detto? Si è comportato male? Dimmelo. Lo aggiusto per le feste quando torno a casa! >> era seria!
<< Ed io l’aiuto! >> intervenne Lis.
Mi fecero ridere. << Ragazze! Calme, non è successo niente di diverso dal solito >> risposi cercando di non pensare.
<< Mi dispiace Alice >> intervenne Lis << ma tuo fratello è proprio uno stronzo! >>
<< LIS! >> urlai. Ma che le saltava in mente?
<< Cosa c’è? >> chiese innocentemente.
<< Tranquilla Bella >> rispose Alice calma << va bene. Lis è solo preoccupata per te, ti vuole bene, la capisco. Il carattere di Edward può sembrare incomprensibile. Risultando stronzo, come ha detto lei, ma non lo è. Ha solo un passato complicato. Scusami per lui se ti ha trattata male. Credimi, non era sua intenzione. Forse, prima o poi, capirai >>.
Mi abbracciò forte, diede due baci veloci a mia cugina e si avviò verso la sua Porsche gialla. Salì in auto e andò via.
Restai interdetta. Cosa voleva dire? Quale passato? Perché si comportava così? Ed io cosa diavolo centravo? Se continuavo così mi sarebbe venuto il mal di testa!
<< Andiamo anche noi cugina? >> annuii a Lis e ci avviammo verso casa.

Era mercoledì. Erano già passati due giorni dall’audizione e dalla “ conversazione “ che avevo avuto con Edward. Il martedì non si presentò a scuola ed io presi una decisione. Non me ne sarebbe più importato nulla di Edward Masen. Dovevo togliermelo dalla testa e tanti saluti. Io a lui non interessavo e non gli sarei mai importata qualcosa.
Era l’ora di Francese e la professoressa entrò seguita proprio da… Edward.
<< Scusi >> disse lui, per il ritardo.
<< Tranquillo, va a sederti >> rispose l’insegnate.
Prese posto vicino a me, come durante le ore di Biologia.
Non lo guardai, non lo salutai, non feci nulla. Mi accorsi del suo sguardo puntato su di me, ma non mi voltai. Passò così la lezione. Io immersa nei miei pensieri a prendere appunti assurdi e lui a fissarmi spiazzato.
Quando la campanella suonò raccolsi le mie cose e uscii dall’aula.
<< Bella… >> disse lui afferrandomi per un braccio << possiamo parlare? Io volevo chiederti scusa… >> non lo lascia finire.
<< E per cosa? Non devi scusarti di nulla Edward. Non c’è bisogno >>
<< Invece si. Io non avevo il diritto di trattarti così >>
<< Tranquillo, è tutto apposto. Inoltre non dovrai più preoccuparti di rispondermi male o altro >>
<< Perché? >> si affrettò a chiedere.
Mi liberai dalla sua stretta e quel distacco mi fece male. Tanto male.
<< Perché io non ti conosco e tu non conosci me. Non ci vedremo mai fuori da qui. Siamo semplicemente due compagni di scuola che condividono qualche lezione. Ci vediamo nei corridoio se non in mensa, un’ora e basta. Non siamo amici. E ho capito che non potremmo mai esserlo. Siamo troppo diversi, Edward. Io ho provato a farti sentire il benvenuto a creare un rapporto sincero con te, ma mi hai sempre rifiutata ed io sono stanca. Perciò ci rinuncio, lascio perdere, ok? Ho degli amici qui, ho mia cugina, c’è tua sorella che è diventata la mia migliore amica in breve tempo. Sono apposto così. Mi va bene così >>.
Sembrava volesse dire qualcosa, ma immediatamente richiuse le labbra. Si allontanò un po’ da me. Il suo sguardo era serio, il viso in una smorfia dura, il corpo rigido.
<< Si >> disse poco dopo << credo che tu abbia assolutamente ragione >>.
Il mio cuore si frantumò a quelle parole. Bella sei stupida! Cosa credevi ti dicesse? Che non poteva vivere senza di te? Dovevi aspettartelo.
<< Io e te non diventeremo mai amici. È molto meglio così. Per entrambi >>.
Mi superò velocemente e si allontanò. Io rimasi lì, ferma, a guardarlo uscire dall’edificio. Quando la porta si richiuse portando via Edward dalla mia visuale, mi sentii vuota. Iniziai a camminare come un robot, per raggiungere la mia prossima lezione. Cercavo di pensare a tutto, a tutto tranne che a Edward Anthony Masen.
Domani avremmo scoperto gli esiti del provino fatto per le Cheerleader, chissà, forse se mi avessero presa avrei potuto cominciare una nuova vita. Una vita diversa da quella che avevo trascorso fino ad ora.Ora c’era solo una cosa che dovevo assolutamente fare: togliermi dalla testa quel ragazzo che era arrivato nella mia stravolgendola. Quel ragazzo dagli occhi verdi come smeraldi, quel ragazzo che mi aveva rapito il cuore.


Ciao a tutti! Come vedete ho anticipato di due giorni la pubblicazione del capitolo e questo per ringraziare chi mi ha recensito! Vedo che l'interesse per la mia storia cresce di giorno in giorno e ve ne sono grata! A tutti un GRAZIE MILLE di cuore! Spero che anche questo Quinto Capitolo vi sia piaciuto!

Ho deciso di lanciarvi una proposta... Dato che non sto avendo molte recensioni e non riesco a capirne il motivo o se è normale o meno, avrei un'ideuzza... Se entro Domenica 31 Ottobre ricevero qualche recensione in più, vi farò il regalo di Halloween postando il nuovo capitolo (che è già bello e finito) entro Domenica sera, altrimenti... Dovrete aspettare settimana prossima! Cosa mi dite? Io faccio la mia parte postandovi un piccolo Spoiler, poi vedete voi.
Ci tengo a sottolineare che non obbligo nessuno! Mi sembrava un'idea divertente anche per vedere  cosa ne pensate voi, che idea vi siste fatti dei personaggi, se questa Bella e questo Edward vi piacciono, se il linguaggio vi va bene o meno (dato tra questo capitolo e il prossimo si trasformerà un pò) e cose di questo genere.
RISPONDO ALLE RECENSIONI:
pollin81 : Grazie per il troppo carino e per il brava pollin! Spero di aver accorciato un pò la tua attesa... E spero che anche questo nuovo capitolo ti sia piaciuto! Lo aspettavi migliore? Peggiore? Spero di averti soddisfatta! Aspetto altre tue recensioni! Un bacioooo
lilyanne89masen : Ahuahauahuahauah ciao tesoraaaa grazieeee!! Si Lis ne combina sempre di tutti i colori!! Grazie per i complimentiii un bacioneeee
annina_thebest : Grazie mille annina! Leggo che vorresti tanto capire come mai Edward si comporta così con Bella... Mmmm eh già, chissà perchè? Posso solo dirti che il suo comportamento non migliorerà molto presto, ma se sei curiosa di scoprire il motivo continua a seguirmi! Tu hai qualche ideuzza sul perchè? Se ti sei fatta quale idea dimmela, magari ci hai preso! :P Un bacioooo

SPOILER:
Un rumore mi fece voltare. Non capivo perché Alice stesse applaudendo.
Con eleganza inumana scese la scalinata, saltando giù dalla piccola ringhiera che divideva gli spalchi dal pavimento beige della palestra.
Si avvicinò piano a noi e solo quando ci raggiunse la smise di battere le mani. La guardavo confusa.
<< Brave >> disse fissando quelle due oche. Cosa voleva dire? Anche lei la pensava così? Anche per lei ero una persona insignificante? No, non poteva essere. Non poteva pensarla così
<< Grazie! >> risposero in coro.

Vi ricordo, per ultima cosa, la Pagina di Fb che abbiamo io e
lilyanne89masen! Se siete curiose fateci un salto!
Adesso vi saluto! Un bacione enorme a tutti! Kiss Kiss! B.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Sesto Capitolo : Quando cade la pioggia... ***


Ciao a tutti! Come state? Vi ho fatto aspettare un pò per questo capitolo, mi perdonate? Volevo solo vedere se riuscivo ad aumentare qualche commentuccio... Non mi dilungo molto! Vi dico solo che dopo il capito ci saranno i link per i vestiti dei miei personaggi e un piccolissimo Spoiler sul capitolo successivo, ci sarà una novità eheheh quale? Bhè dopo leggere ;)
≈ Rispondo alle Recensioni:
pollin81 :  Oh pooooolliiii grazie mille!! Mi hai detto una cosa bellissima *----* Sono sempre felice di leggere i tuoi commenti, mi raccomando non smettere! Spero che ti piaccia il seguente capitolo e dimmi pure (se ti va) cosa ne penserai dello Spoiler che metterò in fondo alla pagina! Continua a seguirmi! Un bacioneee
sister_forever94 :  Ciao sister! Sono contenta che la mia storia ti sia piaciuta! Grazie per apprezzare il nuovo personaggio! Era per dare una novità alla storia e credo che la pazza Lis sia proprio quello che ci voleva :) per quanto riguarda Edward... eh si! Lui è sempre il bello e misterioso, ma in questa storia lo sarà davvero mooooolto! Non smettere di seguirmi se vuoi scoprire come andrà a finire! Un bacioneeee
lilyanne89masen : Grazie tesoraaaa!! Ma scusa xke Edward è cefalo? O.O non l'ho capita... Comunque scusa per aver postato così tardi, ma si sa... Mantengo ciò che dico :P Un abbraccioneee

Sesto Capitolo :  Quando cade la  pioggia...

Pov. Bella

Quando mi voltai per guardare la sveglia sul comodino, mi accorsi che era davvero presto.
<< Le sei… >> dissi in un sussurro.
Avevo passato la notte a fissare il soffitto. Non ero riuscita a chiudere occhio. Ero agitata e nervosa. Una parte di me, molto piccola, lo era perché oggi avremmo saputo chi sarebbe entrata a far parte delle Cheerleader. Non volevo diventare una di loro, però mi sarebbe piaciuto scoprire se mi ritenessero all’altezza di esserlo.
Poi improvvisamente un nome riecheggiò prepotente nella mia mente.
<< Edward… >> ogni volta che pronunciavo il suo nome era come una pugnalata nel petto. Ripensavo ai suoi occhi, alle sue labbra, al suo fisico scolpito… Mi alzai di scatto e mi misi a sedere. Una verità dolorosa mi colpì forte. Io non conoscevo realmente Edward. Io non sapevo nulla di lui. Né il suo carattere, né i suoi hobby, nulla sulla sua vita o sulla sua famiglia. E non avrei mai saputo niente.
Il suono della sveglia mi fece sobbalzare. Erano già le 7:15. Come volava il tempo. Mi alzai controvoglia e andai a svegliare Lis, che dormiva profondamente. Scesi a preparare la colazione e mangiai velocemente la mia tazza di latte e cereali.
Sentii l’acqua della doccia scorrere, segno che Lis si stava lavando, così le preparai la sua ciotola e sistemai un attimo la cucina. Charlie non c’era, il suo turno di lavoro cominciava alle 5:30, per dare il cambio all’agente del turno di notte. Quando ebbi finito tornai in camera mia, presi l’intimo pulito e scelsi cosa mettermi addosso. Optai per un maglioncino a collo alto sul bianco-beige, jeans scuri stretti, stivaletti, borsa e giacca marroni.
<< Buongiorno cuginetta! >> disse Lis invadendo la mia stanza << io ho finito, scendo a fare colazione, il bagno è tutto tuo! >> mi diede un rapido bacio sulla guancia e andò in cucina.
Era già vestita. Aveva un jeans blu, stretto, un maglioncino con collo largo a maniche corte grigio e un paio di stivaletti con tacco dello stesso colore della maglia. Stava benissimo!
Misi i libri nella borsa, presi i miei indumenti e andai a fare la doccia.
L’acqua calda mi scorreva addosso lentamente, donandomi tranquillità. La doccia mi aveva sempre rilassata, fin da piccola. Non come un buon bagno, ma riusciva ad infondermi quella calma che solo l’acqua riesce a donarti.

<< Lis ti muovi? >> urlai dalla macchina.
<< Si, si arrivo! >> rispose ancora dentro casa
<< Ma si può sapere cosa stai facendo? >>
<< Trovati! >> disse uscendo, mentre sventolava qualcosa. Chiuse la porta a chiave ed entrò in auto, mettendosi e mettendomi qualcosa in testa.
<< Un cappello? >> chiesi sbigottita
<< Si! Non sono adorabili? Si che lo sono! E poi si addicono perfettamente a come siamo vestite oggi! >>
Sorrisi ormai senza forze. Lis era pazza, ormai lo avevo capito!
Arrivammo a scuola alle otto in punto. Ad aspettarci, come sempre, c’era Alice. Indossava un pantalone stretto bianco, una maglia blu e un trench bianco. Scarpe e borsa blu.
<< Ragazze! Sono agitata per voi! Oggi scoprirete se siete diventate delle Cheerleaders! Wow! Avrò le amiche popolari! Oh mio Dio! Non dimenticatevi di me eh! >> disse Alice saltellando contenta.
<< Alice, Alice calmati! >> intervenni << primo, non sappiamo se siamo dentro o no, secondo, non ci penso minimamente a diventare come una di quelle troiette! >> sputai fuori la parola senza pensarci.
<< Ma guarda un po’! Isabella Swan che dice le parolacce! >> mi voltai di scatto. Cosa diavolo ci faceva lui qui? Così vicino poi!
<< Cosa vuoi fratellone? >> intervenne Alice.
<< Ti ho solo portato il portafoglio, ti è caduto nella macchina >> disse lui porgendole un oggetto rettangolare bombato sull’arancione scuro.
<< Oh grazie Eddy! >> disse lei e gli diede un bacio sulla guancia. Lui sorrise. Per la prima volta vidi il suo sorriso. Quando rideva davvero era ancora più bello! I denti bianchissimi e perfetti e gli occhi ancora più luminosi del solito. Era incredibile.
Come un vento forte e gelido, una consapevolezza mi piombò addosso. Io avevo già visto quel sorriso. Lui mi sorrideva così. Lui… No, non poteva essere. Era uno dei miei sogni, molto vivido e reale, ma pur sempre un’illusione dettata da un desiderio inconscio. Lui non mi aveva mai sorriso così, ero io che volevo che lo facesse.
<< Ah ma quindi sai anche essere gentile >>
Mi voltai molto lentamente verso Lis. Cosa diavolo le passava per la testa?
<< Scusami? >> chiese Edward
<< Noto che sai anche essere gentile >> ricalcò Lis
<< Si. Perché avevi dubbi? >> chiese lui
<< Bhè onestamente si >> disse lei decisa
<< Se hai qualcosa da dire, dilla e basta >> rispose Edward duro
<< Ehi ragazzi! >> intervenne Alice << mi sembra che qui gli animi si stiano scaldando. Perché non prendiamo tutti un bel respiro profondo e ci incamminiamo verso la scuola? Eh? Si? >> Santa Alice!
<< Credo che la tua amichetta abbia qualche problema con me >> disse lui, rivolto alla sorella
<< Amichetta? >> sibillò Lis, avvicinandosi a lui. Ok, basta!
<< Lis smettila! >> si voltarono tutti e tre verso di me
<< Bella… Ma perché? >> chiese tristemente lei
<< Perché si >> mi avvicinai prendendola sotto braccio e superai Edward << dai cuginetta, lascia stare… è meglio così >>
<< Come vuoi >> rispose Lis, circondandomi la vita con un braccio.
Sentii un debole sussurro venire dalle mie spalle. Era stata Alice a parlare. << Sei uno stupido >> disse al fratello e si unì a noi.

La giornata scolastica era passata velocemente. Erano le tre ed io, Lis ed Alice, eravamo in palestra ad attendere i risultato. Già, niente tabelloni. A Lauren era venuta la brillante idea di annunciare a voce, ma soprattutto personalmente, chi sarebbero state le news entry e chi no, così da poter tranquillamente ridere delle sfortunate. Ovviamente dipendeva dal punto di vista, io non mi sarei sentita sfortunata non entrando in squadra.
<< Oddio Bella, guarda! Ci sono anche i Dragon! >> disse Lis emozionata vedendo arrivare anche la squadra di Basket o, più precisamente, Jason.
Poco dopo entrarono anche Lauren e Tanya.
<< Bene ragazze >> iniziò a parlare la prima << è inutile girarci in torno. Noi non scegliamo ragazze incompetenti e non all’altezza delle aspettativi generali della squadra. Chi entra deve essere fedele a noi, leale e rispettosa verso di noi. Deve avere un carattere forte e deciso, deve essere sicura di sé. Deve avere un bell’aspetto e cosa più importante deve sapersi muovere. E deve sapersi gestire in ogni situazione >> mio Dio quanto parlava!
La traduzione del suo discorso era: una Cheerleader deve essere bella, avere un carattere di merda e saper muovere il culo! Ah e cosa più importante, deve essere una grandissima zoccola!
<< Detto ciò >> proseguì Tanya << non perderemo tempo ed elencheremo solo le cinque ragazze scelte, che ricordiamo, saranno tre titolari e due riserve >>.
Si scambiarono un’occhiata e tirarono fuori una lista.
<< Bene. Allora le tre titolari sono: Irina e Kate Smith >> Lauren si dovette fermare per il grande boato che esplose. Le sorelle Smith saltarono in piedi, cominciando ad urlare e saltellare dalla gioia, mentre il resto delle ragazze vociferava. Sentivo qualcuno dire che era palese che fossero entrate in squadra visto che erano le migliori amiche di Tanya.
<< Silenzio per favore >> continuò Lauren << terza e ultima titolare è… Victoria Sanders! >>
<< Oddio! >> urlò una ragazza molto alta e snella dai capelli rossi, ricci << sono entrata! Oh mio Dio! Grazie, grazie! >>
Sentii Lis sbuffare.
<< Uffa! E adesso come starò più vicina a Jason? >>
<< Dai non farne una tragedia… dopo tutto vuol dire che abbiamo classe e siamo migliori di loro se non siamo entrate, no? >>
<< Si, vabbè >> disse alzando le spalle << ma chi se ne frega della classe! Io volevo tifare per quel gran bello stallone! >>
Le mie labbra si stesero in un sorriso rassegnato. Lis era proprio andata!
Irina, Kate e Victoria si avvicinarono a Lauren e Tanya e ritirarono le loro divise ufficiali, con tanto di strette di mano e baci. Bleah.
<< E adesso >> riprese Tanya << le due riserve >>.
Lanciò uno strano sguardo a Lauren, che le rispose alzando le spalle come a voler dire “ già sono allibita quanto te “.
Lauren fece un passo avanti e cominciò a parlare.
<< Premetto che questa scelta non è stato molto condivisa. Ma si sa che è Jessica il nostro capitano e le sue decisioni non si discutono, perciò… Le due riserve di quest’anno sono Isabella ed Elisabeth Swan >>.
Io e Lis ci voltammo contemporaneamente con occhi sgranati. Avevamo sentito bene?
<< Coraggio >> disse Tanya << prima che l’assenza di Jessy ci faccia cambiare idea >>
<< Appunto >> la sostenne Lauren.
Si vede che non conoscevano mia cugina. Non solo l’avevano scelta come riserva, ma le stavano anche dicendo di non volerla! Brutto affare.
<< Come sarebbe a dire? >> disse Lis avvicinandosi a loro
<< Oh Lis! Lascia stare! >> le dissi seguendola
<< Ma non esiste, Bella! Non esiste proprio! >> disse a me e rivolgendosi a loro proseguì << io non voglio la carità di nessuno. Noi non vogliamo la carità di nessuno, ma se Jessica ci ha scelte un motivo ci sarà, quindi… qual è il vostro problema? >>.
Lauren e Tanya scoppiarono in una risata senza precedenti. E con loro anche le tre nuove cretine.
<< Sei seria, vero? >> le rispose Lauren
<< Ma vi siete viste? >> continuò Tanya << ok, magari tu no mia cara, ma tua cugina l’hai vista bene? Non ha nulla a che fare con noi. È solo una ragazzina che non sa vestire >>
<< E di certo non spicca bellezza da tutti i pori >> intervenne Lauren
<< Giustissimo amica! >> la spalleggiò Tanya.
Tutta la palestra era calata in un silenzio tombale.
Un rumore mi fece voltare. Non capivo perché Alice stesse applaudendo.
Con eleganza inumana scese la scalinata, saltando giù dalla piccola ringhiera che divideva gli spalchi dal pavimento beige della palestra.
Si avvicinò piano a noi e solo quando ci raggiunse la smise di battere le mani. La guardavo confusa.
<< Brave >> disse fissando quelle due oche. Cosa voleva dire? Anche lei la pensava così? Anche per lei ero una persona insignificante? No, non poteva essere. Non poteva pensarla così
<< Grazie! >> risposero in coro
<< Figuratevi ragazze >> rispose sorridendo << volevo proprio congratularmi con la vostra testa di cazzo! >> a quelle parole Lis scoppiò a ridere << ma davvero pensate tutto questo della gente? Mi fate pena. Il mondo va a rotoli per colpa di quelle come voi! Bella è una ragazza straordinaria e ha un cuore enorme! Voi al posto di quell’organo cosa avete? Eh? Nulla. E sapete perché? Perché potete essere belle quanto volete, ma siete delle oche. Senza un cervello, ma soprattutto senza un cuore >>
<< Già, inoltre non è che siete tutte queste bellezze… vorrei proprio vedervi di prima mattina. Inoltre si vede che avete le tette e il naso rifatto. Sapete perché fate colpo sui ragazzi? Perché la maggior parte di loro ragionano con un unico organo. Ah e se non vi è chiaro, non è il cervello, ma è molto, molto più in basso. E voi siete bravissime ad aprire subito le gambe >> intervenne Lis << secondo me dovreste cambiare nome. Da Cheerleader a Troie! E con la T maiuscola! >>
<< Come osi? Sei solo una piccola stronza! >> quasi ringhiò Tanya scagliandosi su Lis.
Alice mi spinse via, prima che mi arrivassero addosso.
<< LIS! >> urlai in preda al panico << lasciala andare! >>.
Tutto si svolse velocemente.
Jason afferrò da dietro Lis, che si dimenava, mentre Emmett teneva Tanya.
<< Finalmente qualcuno che gliene ha detto quattro >> disse una voce vicino a me, che non avevo mai sentito.
Mi voltai e vidi Rosalie, che sorrideva compiaciuta ad Alice, la quale ricambiava il sorriso.
Lauren si piantò davanti a me << Vedi? Ovunque vai fai casini. Non servi a nulla Swan, nessuno ti vuole. Jacob mentre stava con te se la faceva con altre quattro ragazze! Perché tu non gli bastavi. E vogliamo parlare di Edward? Ho visto come lo guardi e lui come ti evita. Per lui non sei assolutamente niente! Se non un fastidio >>
<< Perché non chiudi il becco oca? >> sembrava… no, non sembrava! Rosalie stava ringhiando davvero a Lauren, che indietreggiò spaventata.
Mi liberai dalla presa di Alice e corsi via, in lacrime.
Stava piovendo, anzi diluviava, ed io mi stavo inzuppando tutta. Ma non me ne importava. Volevo scappare lontano, non volevo più stare lì.
<< Bella fermati! >> una mano fredda mi afferrò il braccio. La stretta era decisa e anche non volendo, fui costretta ad arrestare.
<< Cosa vuoi? >> chiesi senza voltarmi
<< Parlare con te, provare a calmarti! Non lo so >>
<< Ma cosa te ne frega, Edward? Cosa? >> quasi urlai.
La sua stretta si fece più salda e mi costrinse a voltarmi. Aveva le mani sulle mie spalle e mi teneva nella sua presa ferrea.
<< Mi importa di te! Mi importa! >> sgranai gli occhi. Non capivo più nulla.
Restammo a fissarci per non so quanto tempo, mentre l’acqua fredda ci cadeva addosso. La sua felpa grigia, ormai, era diventata un paio di totalità più scure e i jeans stretti erano diventati ancora più scuri di quelli che erano. I capelli, dal solito ramato, sembravano quasi castano scuro. Ma l’unica cosa che era rimasta invariata e che non riuscivo a non fissare erano i suoi occhi. Due pozze di smeraldo puro. Accecante.
<< Che ne dici di spostarci da qui? Ti prenderai un malanno, Bella >>
<< Bhè anche tu… >> dissi timidamente
<< Andiamo >> disse e lo seguii sotto la tettoia più vicina.
Arrivati al coperto mi resi conto di avere un freddo terribile! Avevo i capelli completamente zuppi, il liscio non esisteva più, avevano presa la loro forma ondulata – mossa. Gli stivali, in camoscio, erano da buttare.
<< Non dare peso a quello che dicono >> mi voltai verso Edward, che aveva cominciato a parlare << tu non sei brutta, anzi. Sei molto bella, Isabella. E non sei una persona insignificante, hai carattere. Evidentemente non il carattere che vogliono loro. Sono solo marionette, Bella. Tu non sei fatta per stare in quel giro, sei fatta per emergere e fare grandi cose. Come ha detto Alice, tu hai un cervello e un cuore enorme. Non farti buttare giù da quelle… vipere >>.
Non sapevo cosa dire. Pensava davvero tutto questo di me? E allora perché mi trattava sempre così freddamente? Avrei voluto chiederglielo, parlarci a cuore aperto, dirgli che mi piaceva. Che mi piaceva da morire! Ma non lo feci. Non volevo rovinare il momento.
<< Grazie… >> gli risposi a tono molto basso. Forse non lo aveva nemmeno sentito. Restammo così per non so quanto.
Quando poi arrivarono Lis e Alice, Edward si allontanò ed io tornai a casa.

Era passato qualche giorno da quella spiacevole discussione in palestra. Ed era passato qualche giorno da quella piacevole conversazione con Edward.
Purtroppo le cose erano tornate esattamente come prima, tra me e lui. Era tornato l’Edward freddo e distaccato. Mi aveva detto che non dovevo darci troppo peso, perché lui era così. Aveva visto una ragazza in difficoltà ed avendo una sorella era suscettibile sull’argomento, perciò si fece in quattro per farmi tornare il sorriso, consolandomi, non perché fossi io. Lo avrebbe fatto con chiunque altra.
Tanya iniziò a seguirlo un po’ ovunque. Da prima sembrava infastidito, ma il sabato sera, della medesima settimana, io, Lis, Alice e Rosalie eravamo all’Essence, e l’avevamo vista in compagnia proprio di Edward.
Evidentemente non le considerava poi così tanto oche…
Le cose erano un po’ cambiate per noi tre e i Cullen. Da quella discussione Lis e Rosalie divennero molto amiche, così iniziò ad uscire con noi. Era una ragazza simpatica, molto sicura di sé, ma simpatica. Era fissata con la moda, proprio come Alice, per questo si erano affiatate subito. Noi avevamo un rapporto cordiale, amichevole, ma non troppo stretto. Conobbi meglio anche il resto dei Cullen. Adoravo Emmett! Era un orso enorme! Quando ti abbracciava ti stritolava. Vedevo Rosalie che non era gelosa del rapporto che si era creato tra me e il suo fidanzato, questo perché lei sapeva quanto lui l’amasse. Il loro rapporto era particolare. Sembrava quasi eterno, come se niente e nessuno avesse mai potuto separarli. Si erano scelti. Erano nati per stare insieme e lo sapevano. Il rapporto tra Jason e Lis si solidificò ancora un po’. Anche se avevamo rifiutato di far parte delle Cheerleader, Jason era sempre nei dintorni. Ed il motivo era palese: si era preso una cotta per mia cugina.
Ma anche il nostro piccolo folletto sembrava aver fatto colpo. Quando stavamo seduti a mensa, vedevo spesso strane occhiate tra lei e Jasper. Chissà se la mia migliore amica sarebbe riuscita a far aprire un po’ quel bel ragazzo.
Più passavo del tempo con i Cullen e più mi rendevo conto che c’era qualcosa di strano in loro. Erano sempre freddi, e si parla di temperatura corporea, i loro occhi erano strani. Erano dorati e non mangiavano mai. 

Anche Lis si stava facendo qualche domanda ed Alice sembrava saperne qualcosa, ma non si sbottava mai. Poco mi importava cosa avessero di strano, eravamo diventato tutti amici. E ne ero contenta!

Allora? Cosa ne pensate? Vi lascio i Link dei vestiti e poi lo Spoiler!

Vestiti di Bella: http://www.polyvore.com/heart/set?id=24283453

Vestiti di Lis: http://www.polyvore.com/life_is_grey/set?id=24278248

Vestiti di Alice: http://www.polyvore.com/blue_words/set?id=24343175

» Spoiler: Il prossimo capitolo sarà... Pov. Edward! Ed ecco un piccolo assaggio...  
La vidi arrossire, mentre si spostava una ciocca di capelli dietro all’orecchio e mi sorrise. Avrei voluto ricambiare il suo sorriso, ma non lo feci.
Girai lo sguardo altrove. Da perfetto stronzo.
Con la coda dell’occhio la vidi abbassare lo sguardo tristemente, ma subito mia sorella le fu accanto, trascinando le ragazze da Jasper e company.

Ricordo in fine che io e la mia amica Ely abbiamo una Pagine Fb per le nostre storie, non sta ingranando molto, quindi se vi va fatevi un salto! La Pagina si chiama Betrayed and Lilyanne's stories.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Settimo Capitolo : Pensieri. ***


Ciao a tutti! Come state, tutto bene? Eccomi con il nuovo capitolo e come vi avevo preannunciato è un Pov. Edward! Spero di averlo scritto nel modo giusto... Entrare nella testa del bel vampiro della Meyer è complicato, quindi spero di averlo "interpretato" nel migliore dei modi. Ditemi voi! Posso dirvi che questo non sarà l'unico capitolo visto dalla parte di Edward, ce ne saranno altri.
Ora... per quanto riguarda la pubblicazione dei nuovi capitoli, per non rallentare troppo la narrazione, avrei pensato (anche sotto suggerimento) di postare un paio di volte alla settimana. Precisamente il Lunedì e il Venerdì.... Ma chiamatemi pallosa o quello che volete, ma non vedo recensioni! E vedo che l'ultimo capitolo non è stato letto da molti, i lettori sono scesi :( non vi piace? Se la storia non è più di vostro gradimento mi fermo qui. Fatemi sapere, please!
Ringrazio comunque tutti! Grazie alle 8 persone che hanno la mia storia tra le Preferite, alle 3 che l'hanno messa in quelle da Ricordare e ai 23 che ce l'hanno tra le storie Seguite! Ma soprattutto a quelle persone che mi hanno Recensita in queste settimane! Ora rispondo alle due recensioni e poi vi lascio al capitolo! Baci!

belnina :  Ciao!! Come vedi ho seguito il tuo consiglio e non ho aspettato troppo nel pubblicare il nuovo capitolo e se leggi sopra vedrai che sarei intenzionata a raddoppiare la pubblicazione (ovviamente dovete darmi anche il tempo di scrivere xò ;P) certo è che dipende anche un pò da voi, perchè non vedo molta partecipazione credo che non piaccia e anche l'ispirazione si perde per strada... Ti ringrazio per i complimenti e spero vivamente che continuerai a seguirmi! Spero che questo capitolo ti piaccia e chi lo sa... Svelerà qualche mistero? O confonderà ancora un pò? Dimmi cosa ne pensi mi raccomando! Un bacio!
lilyanne89masen : Ciao tesora! Comunque si in effetti Edward è stranuccio... Chissà perchè! Mhà! Per quanto riguarda i tuoi beniamini chissà magari mi sono ispirata a qualcuno! Ahauhauahauahuahu grazie per i commenti! E per seguirmi e sostenermi sempre! Un bacione!

Se alcune vite formano un cerchio perfetto,
altre assumono delle forme che non possiamo prevedere
né comprendere appieno,
il dolore è stato parte integrante del mio percorso,
ma mi ha fatto capire che niente
è più prezioso di un grande amore. 
~ film Le parole che non ti ho detto ~

Settimo Capitolo :  Pensieri.

Pov. Edward

Noia. Questa vita era un’interminabile noia. La cosa che davvero mi infastidiva di più era la routine. Sempre le solite cose. Alzati, vestiti, vai a scuola, torna a casa, vai a letto e poi tutto da capo. Non so quanti diplomi avessimo preso io e mia sorella, ma questo era l’ennesimo. Ma se volevamo vivere come persone normali era indispensabile.
Ero sdraiato sul mio letto e guardavo il soffitto. Indosso avevo solo un paio di pantaloni della tuta e pensavo. Non capivo perché l’universo ce l’avesse con me. Cosa avevo fatto, in fondo, di così sbagliato? Mi ero innamorato. Molto tempo fa. E adesso? Chi era lei? Isabella… Cosa voleva da me? Stava diventando il mio inferno personale. Ma non dovevo cedere, non dovevo. Non potevo. Non potevo sbagliare, un’altra volta.
Dei passi mi fecero voltare verso la grande porta chiusa.

Edward posso entrare? I pensieri di Alice erano sempre forti e chiari.
<< Certo Alice >> dissi mettendomi a sedere sul grande letto d’oro, a gambe incrociate << entra pure >>.
La sua eleganza non mi fece attendere. Aprì la porta con grazia e quasi danzano si sedette vicino a me. Aveva addosso un paio di Leggins bianchi e una magliettina arancione. Scalza. Come sempre.
<< Alice, non credi di dare troppo nell’occhio? >>
<< Perché fratellone? >> chiese facendo la faccina da cucciola innocente
<< Alice siamo quasi a fine Ottobre. L’aria è fredda. E tu te ne vai in giro vestita come se fuori ci fossero 30°. Se arrivasse qualcuno all’improvviso? Come spiegheresti tutto questo? >> mi guardò per un attimo e poi rise.
<< Edward! Ma chi verrebbe mai qui? Nessuno sa dove abitiamo! E anche se dovesse venire qualcuno, io capterei la sua decisione. Lo vedrei arrivare in tempo e mi cambierei >> bhè come darle torto? Aveva indubbiamente ragione. Le sue doti di preveggenza erano molto utili.
<< Va bene >> dissi. Con lei perdevo sempre.
<< Edward hai fatto la valigia? >> mi chiese alzandosi e guardandosi in torno
<< Alice staremo via solo tre giorni. Più tardi metto qualcosa nel borsone e sono apposto >> era fissata per queste cose! << tu piuttosto… non ti porterai mica una valanga di vestiti, vero? >>
<< Ehi! Non offendere i miei bambini! Come osi chiamarli valanga? E poi io porto sempre e solo lo stretto indispensabile! >> rispose risoluta
<< Ah si? >> chiesi alzando un sopracciglio << come l’ultima volta? Per due giorni ti sei portata tre valigie, Alice >>
<< Infatti! Lo stretto indispensabile! >> rise mentre si avviava verso la porta
<< Sei impossibile! >> risposi ricadendo sul letto
<< Edward? >> mi chiamò senza voltarsi, avendo tra le mani la maniglia della porta
<< Dimmi mostriciattolo >> scherzai
<< Secondo me stai sbagliando con Bella >>.
Il mio sorriso svanì all’istante. La corazza dura che avevo, momentaneamente, tolto per parlare con lei, ritornò integra ricoprendoti in mezzo secondo. Lei non capiva. << Non sono affari tuoi >>
<< Ah non sono affari miei? >> mi voltai sconvolto. Stava urlando << non sono affari miei, Edward? Sei sicuro di quello che dici? Dopo tutto quello che IO ho fatto per te all’epoca! Adesso vieni a dirmi che non sono affari miei! Ma ti sei completamente bevuto il cervello? Se fossi intelligente ti avrei dovuto odiare! Avrei dovuto odiare LEI! Adesso dovrei odiare Bella! Ma sai cosa c’è? Che non vi odio! Anzi, IO mi sono schierata dalla tua parte perdendo tutto! TUTTO, capisci? Io credevo nel vostro amore, Edward! Ed ora credo in Bella! E se tu la smettessi di fare lo stronzo egoista, ci crederesti anche tu >> sbatté la porto e scomparve.
Una parte di me voleva andarle dietro. Calmarla. Dirle che mi dispiaceva. Che lei aveva ragione. Che stavo facendo davvero lo stronzo egoista, ma che era meglio così. Ma non lo feci.
Restai come un povero imbecille sul letto a fissare il soffitto.
Quando chiusi gli occhi, cercando di riposare, me ne pentii all’instante.
Immagini lontane mi colpirono all’improvviso. E lei era lì. Bella come non mai. I suoi capelli lunghi e ondulati, erano tenuti un po’ su in un mezzo chignon, mentre alcune ciocche le ricadevano sulla schiena e sulle spalle. L’abito lungo, color celeste chiaro, quasi da sembrare bianco, era candido, proprio come lei. Le labbra piene che sorridevano ogni volta che mi vedeva, riuscivano ad influenzare anche gli occhi. Era timida. Molto timida. Ma anche molto sola. Essere l’unica figlia di un ricco Borghese non l’aiutava. Specialmente perché era in età da marito e rifiutava chiunque.
Mi faceva tenerezza. Ma mi affascinava al tempo stesso. Sapevo che era una cosa sbagliata, che io e lei non potevamo avere un futuro. Era sbagliato. Lo impediva tutto. Eppure non riuscivo a stare lontano da lei. Passavo con lei più tempo del dovuto. La accompagnavo nelle sue passeggiate pomeridiane o passavamo tempo insieme nel contemperare le stelle nel suo giardino. E poi non so come successe, ma me ne innamorai… Le sue labbra sulle mie, i nostri corpi vicini, i vestiti lentamente fatti scivolare via, le sue mani sul mio copro, le mie sul suo… E amarla tutta la notte. E ancora, ancora e ancora…
Mi alzai di scatto aprendo gli occhi. << NO! >> lei non c’era più! Lei era morta, per colpa mia! Il nostro era un amore impossibile ed io avevo infranto tutte le regole.
Mi alzai andando alla grande vetrata. La luna splendeva in cielo. Grande, bianca. E le stelle le facevano da sfondo sublimemente. Era tutto così perfetto. << Perché non sei qui con me? >> chiesi guardando la luna.
Quando il volto di Bella mi sfrecciò davanti fu come prendere un colpo al centro del petto. Stavo impazzendo! Non mi sarei mai avvicinato a Bella! E avrei dimenticato anche… lei.

Erano le quattro di mattina.
<< Edward! Sei pronto? Tra mezzora dobbiamo essere a scuola! >> gridò Alice dal piano inferiore
<< Si, eccomi, ho finito >> dissi prendendo su un piccolo trolley blu scuro e scendendo di sotto << Fatto! >>
<< Fratellone sei lento >>
<< No mia cara sorellina, sei tu che sei troppo euforica questa mattina >> dissi spettinandole i corti capelli neri
<< Ehi! >> disse spostandosi << non ti allargare, sono ancora arrabbiata per quello che mi hai detto ieri! >> e mi fece la linguaccia
<< Veramente, se i miei ricordi non fanno acqua da tutte le parti, sei tu che hai sbraitato contro di me >> le risposi fingendo un’aria seria
<< Solo perché tu hai detto quella frase tanto brutta! >>.
Oh no! Gli occhioni languidi da cucciolo no! Ecco. Fregato.
<< Mi dispiace Alice, davvero >> dissi in tono colpevole << non volevo risponderti in quel modo. Potrai mai perdonarmi? >> la vidi riflettere. Aveva un’aria seria e pensierosa. Una mano sul fianco e l’altra sotto il mento, lo sguardo rivolto all’insù.
<< Va bene! Ti perdono! >> disse dopo un tempo interminabile
<< Ti voglio bene Alice >> le dissi abbracciandola
<< Te ne voglio anche io fratellone! >> mi rispose ricambiando l’abbraccio e dandomi un bacio sulla guancia <> mi chiese afferrando la sua valigia e dirigendosi verso la porta d’ingresso
<< Oui, oui ma petite mademoiselle! >> le risposi aprendole la porta per farla uscire. Un gran gesto da cavaliere.
<< Merci mon beau garçon >>.
Caricammo le valigie in auto e partimmo. Direzione: Forks High School.
<< Che orario ridicolo per partire >> dissi mentre guidavo la mia bellissima Volvo s60.
<< Andiamo Eddy… Come se ti desse fastidio alzarti così presto. Inoltre dobbiamo prendere due aerei e devi tenere conto del fuso orario! >>
<< D’accordo! >> dissi sbuffando
<< Comunque… >> disse lei cambiando tono. Da divertita era tornata seria << non riesci ancora a leggere la mente di Bella? >>
<< No >> dissi semplicemente. Era vero, non riuscivo a leggerle nella mente e questa cosa mi faceva impazzire! Avrei voluto sapere cosa pensava. Cosa pensava del mondo, di se stessa… di me. Improvvisamente mi venne in mente una cosa << e tu? >> chiesi ad Alice << riesci a vedere qualcosa? >>
<< Purtroppo no. Il suo futuro è completamente buio >>
<< Capisco >> risposi
<< Edward tu sai cosa penso. Non posso vedere il suo futuro, ma sai cos’ho visto. E sai cosa penso. Se solo la guardassi davvero, te ne renderesti conto anche tu. Sai che ho ragione. Ammettilo! >> e mi puntò il dito contro
<< Ok Alice, forse hai ragione. Ed è per questo che le starò lontano. La tua supposizione è diventata ormai una certezza. Per me >>
<< E allora perché Edward? >> il suo tono era confuso << perché la tieni così lontana? >>
<< Lo sai il perché >>.
Per il resto del viaggio nessuno parlò più. Sentivo solo i pensieri di mia sorella, tutt’altro che dolci e gentili, nei miei confronti.

Arrivati alla scuola parcheggiai nel grande spazio, presi le valigie e ci recammo vicino all’autobus che ci avrebbe portato a Seattle. All’aeroporto.
<< Coraggio Alice >> le sussurrai all’orecchio << pensa a Parigi e a quanto ti piace! Non preoccuparti troppo per me… O ti verranno le rughe! >> le dissi scherzando toccandole il nasino
<< Sono tua sorella. È ovvio che il tuo bene mi sta a cuore >>
<< E a me sta a cuore il tuo. Perciò, almeno per questi tre giorno, smettila di crucciarti! >>
<< E va bene! >> disse riprendendo il suo bel sorrisone << ma quando rientriamo cercherò di far tornare un po’ di sale in quella zucca vuota! Edward Anthony Masen! >> mi diede un bacio e corse dai suoi amici.
La vidi lanciare uno sguardo a Jasper Hale Cullen e la cosa non mi piacque molto. Io la vedevo sempre come la mia piccola sorellina. Innocente ed indifesa. E doveva restare tale. Aggiungi il fatto che i Cullen erano vampiri e la mia preoccupazione cresceva il triplo!

Alice, Alice… In che guai ti stai cacciando? Non abbiamo già troppi problemi? Pensai. Cacciai i miei pensieri e raggiunsi Ben. L’unico che mi stava simpatico in quella gabbia di matti egocentrici.
Un’auto nera arrivò sfrecciando a tutta velocità. Quella piccola Micra si faceva sempre notare! Quando le sue passeggere scesero dall’abitacolo sorrisi. Bella aveva una faccia stravolta e dei capelli totalmente scombinati.
<< Non siamo in ritardo, vero? >> urlò sua cugina. Una domanda rivolta ai professori.
<< No, Elisabeth, siete precisissime! Quattro e mezza spaccate signorine! >> rispose la professoressa di Francese
<< Ci scusi! >> rispose Bella dando una gomitata alla ragazza vicino a lei.
Imbarazzata cercò di dirigere il suo sguardo altrove e incrociò il mio. La vidi arrossire, mentre si spostava una ciocca di capelli dietro all’orecchio e mi sorrise. Avrei voluto ricambiare il suo sorriso, ma non lo feci.
Girai lo sguardo altrove. Da perfetto stronzo.
Con la coda dell’occhio la vidi abbassare lo sguardo tristemente, ma subito mia sorella le fu accanto, trascinando le ragazze da Jasper e company.
Quando il professore richiamò la nostra attenzione ci recammo tutti vicino a lui, fece l’appello, per vedere se mancava qualcuno, e poi ci fece salire sull’autobus.
Parigi, Francia. Da quanto tempo mancavo da quel posto? E perché ritornarci proprio ora? Il destino ce l’aveva sempre avuta con me.
Quando l’autobus partì mi resi conto che non potevo più scappare.

Parigi sto tornando. Per un pò.

Allora cosa ne pensate? Ditemi le vostre impressione! Spero di postare Lunedì, altrimenti al week end prossimo!
Ricordo come sempre la pagina di fb in collaborazione con l'Ely: Betrayed and Lilyanne's stories. Se vi va passate! Buon Sabato e buona Domenica a tutti! Bacioni! B.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Ottavo Capitolo : Welcome to Paris (1° Parte) ***


Ciao a tutti, rieccomi. Non vi annoio con i soliti preamboli e vado dritta al sodo. Spero che questo capitolo sia all'altezza degli altri, purtroppo a causa dell'università l'ho preso e lasciato varie volte e non mi ha molto convinta, ma la mia fidata amica dice che è molto bello quindi eccolo anche a voi! Il prossimo capitolo sarà un Pov. Edward, ma devo ancora scriverlo. Comunque non abbiate timore, sicuramente per  il prossimo week end sarà postato. Grazie a chi commenta la mia storia e chi l'ha aggiunta nelle Preferite, nella Seguite e in quelle da Ricordare. Vi ricordo la Pagina di Fb che condivido con l'Ely (lilyanne89masen): Betrayed and Lilyanne's stories.

Grazie a
belnina per aver recensito il capitolo! Spero di non averti fatta aspettare molto, allora cosa dici? Cosa ne penserai di questo capitolo? Grazie ancora per i consigli :) E continua a dirmi cosa pensi della mia storia, mi raccomando! Un bacione!

Ottavo Capitolo  :  Welcome to Paris (1°  Parte)

Pov. Bella

Parigi! Finalmente eravamo atterrati nella capitale francese! Eravamo in fila ad aspettare l’arrivo dei nostri bagagli, quando iniziai a perdermi nei miei pensieri. Il “Parigi Beauvais Tillé” era un aeroporto minore dell'area di Parigi, situato a circa 85 km a settentrione della capitale, tra le località di Tillé e Beauvais.
Parigi, costruita su un’ansa della Senna, era stata classificata, di recente, tra le città più importanti ed influenti del mondo, nonché centro culturale, polito ed economico molto forte sia a livello nazione che internazionale.
Tra i monumenti e i musei più importanti che troveremo e visiteremo in questi giorni, troviamo: il Louvre, straordinario ed enorme museo che richiama visitatori ed espone opere di tutto il mondo e di tutti i tempi.
Il Panthéon, chiesa e tomba dei maggior eroi francesi tra cui Voltaire, Victor Hugo, Jean Jaurès, Jean Moulin e Marie Curie.
Il Palazzo del Luxembourg, la sede del Senato francese. L'ampio parco centralissimo è attrezzato e assai frequentato.
La Sorbona, l’università fondata in epoca medievale.
La Tour Eiffel, Place de la Concorde, gli Champs-Élysées, l'Arco di Trionfo, al centro della Piazza de l'Etoile, che celebra le vittorie della Francia e rende onore ai suoi caduti. E molto altro!
<< Bella? >> la voce di Alice mi fece sobbalzare, mi girai a guardarla << ti eri di nuovo persa nelle tue fantasie? >> avvampai, imbarazzata.
<< Ehm mi sa di si… scusa Alice! >> risposi mortificata
<< Tranquilla! Comunque eccoti la valigia, eri così assorta che non ti sei accorta che era arrivata >>
<< Oh grazie… >> risposi prendendo il mio trolley viola e nero. Mi guardai in torno, ma com’era possibile? Non c’era quasi più nessuno!
<< È rimasto solo il nostro gruppo, Bella >> mi disse Alice accorgendosi del mio smarrimento << ci hanno divisi in gruppi da cinque per raggiungere l’Hotel e lasciare i bagagli, poi faremo un pranzo veloce al sacco e cominceremo il giro della città! >> mi spiegò euforica.
Mi prese per il braccio e ci dirigemmo fuori. Ad aspettarci la Professoressa d’Arte ed altre tre persone, due ragazzi e una ragazza.
<< Bella, Alice finalmente! Ma quanto ci avete messo? >> ci urlò Ben e solo quando, anche il ragazzo e la ragazza si voltarono, capii chi erano. Angela ed Edward. Ma cosa avevo fatto di male?
Una domanda mi sorse spontanea. << Scusa Alice, ma Lis? >>
<< Lei è andata con Rose, Emmett, Jasper e Jason >> rispose strizzandomi l’occhio.
<< Le fortune tutte a lei >> dissi a basso voce con finta invidia
<< Dai Bella! Tutto sommato non ti è andata così male, no? >> e lanciò un’occhiata al fratello.
<< Non è divertente Alice, non è divertente >> e rise
<< Andiamo Bella! Tre giorni a stretto contatto! Non dirmi che non ti entusiasma! >>
<< Frena Alice! Come tre giorni a stretto contatto? >> ero visibilmente allarmata! Cosa voleva dire?
<< Ah giusto! Tu eri assorta in chissà quali pensieri! >> rispose allegramente. Ogni tanto ti veniva voglia di strozzarla! << i professori hanno detto che visiteremo la città a blocchi di due gruppi. Noi siamo con i Cullen e tua cugina, quindi per questi tre giorni, volente o no, tu e mio fratello starete insieme 24 ore su 24! >> sbarrai gli occhi, ma la vidi riflettere << ok, magari 24 ore su 24 no… però la maggior parte del tempo! Ah e io e te siamo in camera insieme! E prima che tu lo chieda Lis è in stanza con Rosalie, proprio di fronte alla nostra! Non è bellissimo? Oh si che lo è! >> quando Alice cominciava a parlare non la finiva più. Tirai un sospiro arrivate al taxi. Edward prese la valigia di sua sorella, ignorandomi alla grande, e la caricò sull’auto. Tutto l’entusiasmo per quella gita scomparve all’istante. Sarebbero stati tre lunghi giorni. Molto, molto lunghi.

Eravamo nella Hall dell’albergo. L’hotel Prince Albert Louvre era situato nel centro della capitale, tra i grandi magazzini, il Louvre, l’Opera e Piazza Vendome e i giardini des Tuileries.
Tutto in torno a noi era arredato in oro e nero, con rifiniture antiche sul grigio perla. Molto elegante e raffinato.
<< Bella! Noi siamo nella stanza 45! Terzo piano! Su andiamo! >> disse Alice trascinandomi su per le scale.
<< Alice! Ma perché non possiamo salire in ascensore? E le valigie? >> chiesi urlando, tanto non mi ascoltava!
<< Oh e smettila di essere così perfettina! E comunque le valigie le sta portando su Edward! >> disse senza smettere di salire e trascinarmi << e comunque Lis ci sta aspettando, quindi muovi quelle gambe! >>
<< E tu come sai che Lis ci sta aspettando? >> la vidi titubare un attimo e poi il sorriso le ritornò stampato in faccia.
<< Perché io so tutto! >> rispose sicura di sé << e comunque è scontato, loro sono già arrivati da un pezzo! Quindi… >>
In effetti il suo ragionamento non faceva una piega.
Ci trovammo davanti un lungo corridoio, aventi due grandi lampadari antichi che penzolavano lungo il grande soffitto ed un tappeto verde in terra. Proprio come aveva detto Alice, mia cugina ci stava aspettando appoggiata alla porta, di quella che doveva essere la sua stanza, mentre gesticolava qualcosa a qualcuno all’interno di essa. Quando una chioma bionda si fece intravedere capii di chi si trattava. Rosalie.
<< Sono arrivate >> disse proprio quest’ultima, uscendo dalla stanza.
<< Bella, Alice! Finalmente! >> urlò Lis venendoci in contro
<< Scusate, è colpa di Bella >> disse Alice in tono serio
<< Ehi! Ma cosa dici?! >> cercai di difendermi. Che amica…
<< Si, lo avevo immaginato! >> le rispose Lis. Che cugina!
Sentii e vidi Rose sghignazzare << Poverina >> disse.
<< Ecco! Finalmente una che capisce! >> dissi guardando male Alice e Lis
<< Oh cugina, solo perché non ti conosce ancora bene! >> mi rispose Lis << dalle un po’ di tempo e poi darà ragione a noi! >> disse cingendo le spalle a Rosalie, la quale sorrise sussurrando un “ può darsi “.
Erano tutti contro di me!
<< Mary Alice Masen! >> una voce maschile, ma soprattutto molto arrabbiata, mi fece voltare
<< Si, mio bellissimo e adorato fratellone? >> rispose Alice, voltandosi con un sorriso a trentadue denti, sbattendo le sue grandi ciglia verso Edward, il quale era pieno di badagli. La sua valigia, quella di sua sorella e perfino la mia!
<< Alice… >> riprese Edward avvicinandosi alla sorella, mentre con un tonfo lasciò cadere tutti i bagagli sul pavimento << mi hai forse preso per il tuo facchino personale? >>
<< No fratellone, ma cosa mi dici mai? >> rispose lei con una vocina stridula
<< Alice, smettila di fare la bambina. Sono serio >>
<< Uffa! >> rispose lei incrociando le braccia al petto e sbuffando << non sai scherzare, prima non eri così… così… >> ci pensò su. Così? << così perfettino! E noioso! E dittatore! Monotono, antipatico, sempre di cattivo umore… Ah e poi… >> Edward le mise una mano sulla bocca.
<< Ok Alice, grazie! Ho capito… >> rispose lui, evidentemente imbarazzato.
Edward si guardò in torno, grattandosi la nuca con la mano destra e per mezzo secondo incrociò il mio sguardo. Avvampai all’istante. Un brivido mi percorse lungo la schiena. Le sentivo sempre queste sensazioni. Sempre, da quando lui era arrivato a Forks. Sempre, quando incrociavo i suoi occhi.
<< Ehm prendo la… >> oddio come si chiamava? << la mia valigia e… e… vado in camera… >> dissi avvicinandomi ai piedi di Edward per impossessarmi del mio piccolo Trolley.
Mi volta di scatto e, convinta che la porta della nostra camera fosse aperta, mi ci fiondai dentro, o meglio addosso, sbattendoci il naso. Dio che dolore!
<< Bella stai bene? >> chiese Rosalie avvicinandosi, mentre Alice e Lis se la stavano ridendo alla grande.
<< Si Rose, grazie. Ho solo sbattuto… >> davanti a Edward! Che vergogna!
<< Bella! >> cominciò a parlare Alice tra le risate << ma perché… ti sei… buttata se non… avevo ancora… aperto la porta?! >>
<< Oddio! Muoio! >> disse Lis piegata in due dalle risate.
L’unica seria era Rosalie, di fianco a me e Edward, che cercava di non ridere! La colpa era sue e rideva? Fantastico!
<< Non lo so! Ero convinta fosse aperta… >> dissi cercando di giustificare la mia imbarazzante goffaggine
<< A me sembrava più una fuga in piena regola >> rispose Edward
<< Bhè nessuno ti ha chiesto nulla se è per questo >> risposi in tono acido ed irritato. Che nervi!
Un odore forte mi fece venire mal di stomaco. Qualcosa di caldo e viscido mi era scivolato sulle labbra. Quando capii di cosa si trattava quasi non svenni sul pavimento. Sangue. Mi stava colando dal naso, a causa della grande botta presa pochi minuti prima.
Non so precisamente perché quella reazione, ma qualcosa di strano successe. Alice smise all’istante di ridere e fissava preoccupata Rosalie, la quale era diventata più bianca del solito. Gli occhi da oro erano diventati neri come la pece, teneva la mascella serrata, rigida, come la sua posa affianco a me. Sembrava stesse lottando con se stessa. Edward arrivò velocemente e si mise tra me e Rose, la quale indietreggiò lentamente, entrando in camera sua, chiudendosi dietro la porta, senza salutare nessuno.
<< Guarda che hai combinato >> disse Edward, mentre posò la mano sotto il mio mento sollevandomi il viso. Il cuore mi batteva all’impazzata, mentre la mia faccia, credo, divenne di un rosso acceso.
<< Sei sempre la solita pasticciona, Bella! >> disse Lis fissando la porta della sua stanza. Alice se ne accorse. Vidi quest’ultima scambiarsi un’occhiata col fratello e poi parlò.
<< Credo che Rose non possa vedere il sangue… >> il suo tono di voce era incerto, come se non sapesse cosa dire << avete visto com’è sbiancata appena Bella ha cominciato a sanguinare? Povera! >>
<< Forse è meglio che vada a vedere… >> disse Lis muovendosi << ci pensate voi a mia cugina? >>
<< Aspetta! >> disse Edward afferrandola per il polso, lasciando libera me. Mi piaceva quando mi toccava… meno quando non lo faceva!
<< Che vuoi? >> rispose Lis divincolandosi dalla sua stretta
<< Aspetta ad andare. Se ha problemi col sangue come minimo ora si starà sentendo male e vorrà un po’ di privacy, non credi? >> rispose lui
<< Infatti! >> intervenne Alice << io quando do di stomaco non vorrei nessuno in casa! Figurati in uno spazio così piccolo! Aspetta che ti chiami lei, Lis >>.
Non so perché, ma quelle loro ragioni mi sembravano tanto delle scuse.
Vidi nello sguardo di mia cugina le stesse perplessità che avevo anche io.

La giornata, dopo quel piccolo incidente, passò tranquilla. Tra risate e divertimento e molta, molta storia e cultura! Rosalie si era scusata per l’incresciosa situazione, Edward dopo essersene andato nella sua stanza a sistemare le sue cose, non mi aveva degnato di uno sguardo, uscendosene con qualche sua solita assurda battuta da stronzo antipatico.
Lis era sempre più appiccicata a Jason, il quale non sembrava lamentarsi. Eravamo al Louvre ed Alice era vicina a me, intenta a fissare Jasper.
<< Ti piace proprio, eh? >> le chiesi dandole una leggera gomitata
<< Chi? >> rispose lei arrossendo
<< Come chi? Jasper. Si vede lontano un miglio che sei cotta di lui >>
<< Bella non dire sciocchezze >> mi rispose allontanandosi
<< Dai Alice, perché non lo ammetti? Cosa ci sarebbe di male? >>
<< Bhè tutto! Sarebbe tutto sbagliato! >> rimasi sconvolta. Stava urlando! Da quando la conoscevo non l’avevo mai vista perdere le staffe in quel modo, con me. Tutti si voltarono a fissarci. A fissarla.
<< Masen e Swan per cortesia >> ci richiamò il Professore
<< Scusi è colpa mia >> rispose Alice << vedi cosa mi fai fare? >> proseguì guardandomi e abbassando il tono di voce.
<< Ma scusa che ho fatto? >> non rispose. Mi scompigliò i capelli e sorrise aumentando il passo per raggiungere Angela. Mhà!
Emmett e Rosalie erano poco più avanti di me. Camminavano a braccetto e ogni tanto si scambiavano qualche tenero bacio. Erano molto belli insieme.
Jasper affiancava il Professore e la guida scambiando qualche parola con loro, mentre Ben era accanto ad Edward, il quale fissava un quadro.
La tela ritraeva due persone. Un uomo e una donna. Lei era molto bella, indossava un abito lungo sul verde pastello, aveva un ombrellino per il sole e fissava il ragazzo. Lui poco più lontano da lei, in secondo piano, aveva un completo marrone scuro e ricambiava lo sguardo. Erano in un giardino, all’aria aperta e c’era molto sole.
La cosa che mi colpii fu il viso della ragazza. Sembrava triste, molto triste, ma anche molto sola. Sembrava la classica ragazza ricca di quell’epoca, che aveva tutto e nello stesso tempo non aveva niente.
Un vento gelido mi fece rabbrividire. Mi voltai, cercando qualche corrente d’aria, ma non ve n’erano. Da dove veniva quel gelo allora? Che centrasse il dipinto? Ma perché? Cosa aveva risvegliato in me?
<< È inutile che la guardi >> la sua voce, accanto al mio orecchio, mi fece sobbalzare << quel vestito non ti donerebbe molto >> rise sommessamente e tornò con gli altri.
Perché era sempre così dannatamente stronzo con me? Se non gli stavo simpatica, perché non mi lasciava semplicemente in pace? Evitai di pensare a ciò che aveva detto Edward e tornai anche io dalle altre.

Erano le sette di sera ed eravamo tutti seduti a tavola. L’albergo ci copriva colazione e cena, oltre che la camera per la notte.
Io ero seduta con Lis, Alice, Rosalie ed Angela, mentre Ben ed Edward dividevano il tavolo con i ragazzi Cullen. Durante la cena, Tanya e Loren andarono varie volte da loro a fare le oche e la cosa ci irritava tutte non poche.
<< Cioè ma guarda Tanya! >> cominciava Lis << ma non l’ha capito che Jason non la fila per niente? >>
<< Solo Jason? Guarda come ci prova con Jasper! >> continuava Alice << e vanno in giro a dire quanto sia strano, quanto sia noioso e poi? Poi ci provano senza ritegno! >>
<< Dovete solo farci l’abitudine >> le riprese calma Angela << fanno così da sempre. Le cose sono due: fidarsi dei vostri ragazzi oppure farvi il sangue amaro >>
<< Nostri ragazzi?! >> dissero all’unisono Lis e Alice << stiamo solo facendo notare di quanto siano ipocrite e incoerenti! >>
<< Strano >> disse Rosalie << sembravate così gelose… >>
Entrambe arrossirono e presero un corso d’acqua senza più fiatare.
Io guardai tutto in silenzio. E la scena che vidi mi fece passare la fame. Tanya si sedette sulle gambe di Edward dicendogli qualcosa all’orecchio, lui rise, lei si alzò, accarezzandogli la guancia, tornando al tavolo delle oche.
<< Ragazze io credo che andrò in camera >> dissi alzandomi
<< Non hai fame? >> chiese Lis
<< No, Lis. Onestamente mi è passata >>
<< Bella, non puoi farti condizionare la gita da lui >> mi disse Alice
<< Alice ha ragione >> intervenne Rose
<< Grazie ragazze, ma davvero non ho più fame >> sorrisi alle mie amiche e salii in camera.
La stanza era molto carina. Aveva un letto matrimoniale, che avrei condiviso con Alice. Le pareti erano di un tenue color pesca-arancio, il soffitto bianco, al centro un grosso lampadario in oro. Le tende erano bianche, sotto, e un arancio più intenso sopra, decorate con enormi fiori rossi. A lato della porta vi era una scrivania, con appoggiato sopra un piccolo televisore a schermo piatto e, seguendo la parete, trovavi la porta del bagno. Era molto carino anch’esso, come colore richiamava tutte le tonalità del verde pastello. Decisi così di farmi una doccia per rilassarmi.
Presi la mia roba e l’accappatoio e mi chiusi dentro, ma prima di mettermi sotto il getto d’acqua qualcuno bussò alla porta.
<< Bella, sono Alice. Mi apri? >>
Lasciai che l’acqua diventasse bella calda e mi precipitai ad aprire alla mia compagna di stanza, nonché migliore amica. << Eccomi Alice, arrivo! >>
Quando aprii la porta, la trovai come al solito sorridente.
<< Uh ti stavi facendo la doccia? >> chiese
<< Si Alice, così dopo il bagno era tutto tuo! >>
<< Benissimo! Allora io ti lascio tranquilla, al massimo faccio due chiacchiere con Rose e Lis. Lasciami la chiave magnetica >> annuii e gliela diedi. Mi stampò un bacio sulla guancia e mi lasciò da sola. Quando tornai in bagno il calore mi avvolse. L’acqua aveva raggiunto una bella temperatura. Tolsi i vestiti ed entrai.

Non so quanto stetti sotto l’acqua, ma mi ero rilassata davvero molto! Mi resi conto di aver lasciato accappatoio e vestiti sul letto quando ero andata ad aprire ad Alice. Cavolo! Così mi avvolsi in un piccolo asciugamani bianco e uscii. Ma restai di sasso appena aprii la porta. Cosa diavolo ci faceva qui? Ed io ero davvero in asciugamani davanti a lui? Dannazione!
<< Ed…Edward? >>
Lui si voltò e solo allora mi resi conto di quello che teneva in mano. Un piccolo indumento celeste. Il mio reggiseno! Mi catapultai verso di lui e glielo strappai di mano.
<< Ma come ti permetti di toccare la mia roba?! >>
<< Scusa! Pensavo fosse di Alice! >> cercò di giustificarsi
<< E fammi capire, maniaco che non sei altro, tu tocchi la biancheria di tua sorella?! >>
<< Certo che no! >> e solo in quel momento si accorse di ciò che avevo addosso. Sgranò i suoi fantastici occhi verdi e proseguì << ma tu sei… cioè sei nuda là sotto? >>
Avvampai. Dio che vergogna!
<< Ma che razza di domande fai? >> urlai
<< Domande sensate. Ma che ci fai in asciugamani? >>
<< Magari sono appena uscita dalla doccia? >>
<< Giusto, si. Ha senso >> disse continuando a fissarmi
<< Edward! Puoi guardare da un’altra parte? >>
<< Perché? >> ma era tutto suonato!
<< Come perché?! >> ero allibita << perché sono nuda, con solo un asciugamani addosso! >>
Iniziò ad avvicinarsi ed io, non so bene perché, indietreggiai, fino a sbattere contro il muro. Ero tra la parete ed il suo corpo e mi piaceva… mi sfiorò i capelli bagnati seguendo le loro onde con le dita.
<< Fresia e lavanda >> disse sussurrando. Le labbra mi sfioravano l’orecchio destro, dandomi sensazioni mai provate prima << quanto mi è mancato questo odore >> non ci stavo più capendo niente. Avrebbe potuto farmi quello che voleva, ero in mano sua. Completamente.
Tremavo, ma non di freddo, e anche la presa sull’asciugamani si stava facendo faticosa da prolungare. Dovevo fare qualcosa per allontanarlo. Ma cosa? E domanda più importante, lo volevo davvero?
<< Edward… che stai facendo? >> dissi con voce bassa e tremante
<< Shh… >> mi zittì lui posando il pollice sulle mie labbra, mentre con il resto della mano mi sfiorava la guancia << non parlare. Non roviniamo tutto, non di nuovo. Viviamo il momento Bella, solo questo… >>.
Il cuore quasi mi usciva dal petto e quando vidi le sue labbra avvicinarsi non capii più nulla. Volevo quel bacio. Lo volevo dalla prima volta che incrociai i suoi occhi.
<< Bella hai finito? >> Alice aprì la porta e si fiondò dentro, facendo spezzare l’idillio << non vorrei turbarti, ma sapevo che Edw… >> quando ci vide si zittì all’istante << ops! >>
<< Cosa ops? >> chiese Lis dietro di lei << ah ma allora tuo fratello non è scemo come credevo! >> proseguì non appena ci notò.
<< Ehm ecco io non sapevo… cioè, non volevo interrompere nulla, nel senso… >> Alice era mortificata.
Edward si staccò da me improvvisamente e si voltò verso la sorella.
<< Non hai interrotto nulla >> disse freddo, duro e distaccato << dovevo chiederti una cosa e sono passato >>
<< Che… che cosa volevi fratellone? >> chiese lei incerta
<< Non me lo ricordo più. Evidentemente non era importante >> superò mia cugina ed Alice e uscì dalla stanza più in fretta possibile.
Le gambe non mi ressero. Scivolai a terra sconvolta.
<< Oddio Bella! Scusami! >> disse Alice inginocchiandosi davanti a me, sul pavimento << non pensavo che saresti uscita così e che lui ci provasse! Se lo avessi saputo non sarei mai entrata così! Cioè davvero scusa! Non volevo! Mannaggia a me! Che ho combinato! >>
<< Alice, Alice calma >> non so descrivere la mia voce in quel momento << va tutto bene. Mi stava solo provando o non… non sarebbe mai scappato via così. Va bene, mi hai risparmia un grosso errore >>
<< Non sarebbe stato un errore, lo sai anche tu >> a quell’affermazione non risposi. Mi alzai e andai a cambiarmi. Quando rientrai in stanza notai che Lis era ancora qui ed Alice la stava pregando di raccontare qualcosa.
<< No! Alice devi aspettare che… oh Bella finalmente! Devo dirvi una cosa! >> disse Lis super contenta.
<< Dicci tutto cuginetta >> la esordì
<< Io e Jason ci siamo baciati! >>.
Strillammo tutte e tre, mentre io ed Alice ci buttammo su Lis.
Ci spiegò che era successo neanche mezzora prima, nel salone della musica, vicino alla Hall. Lo aveva trovavo a leggere su una poltrona, lei non aveva ancora voglia di cambiarsi per andare a dormire, così scese a farsi un giretto per l’Hotel. Appena l’ha vista, Jason l’ha fermata e mentre stavano chiacchierando lui l’ha tirata a sé baciandola, dicendo “ Non resistevo più “.
Lis aveva gli occhi che le brillavano mentre raccontava, era felice. Semplicemente e assolutamente felice.
Ero contenta per lei, ma non riuscivo a non pensare a quello che era accaduto che stava per accadere tra me ed Edward poco prima. Perché aveva detto quelle cose? Non trovavo il nesso. E perché mi aveva quasi baciata, per poi comportarsi in quel modo? E cosa sarebbe successo se non fossero entrare nella stanza Alice e Lis? Mi avrebbe baciata davvero? E poi? Cosa sarebbe successo dopo? Quanti interrogativi… E nessuna risposta.

Mi scuso se ci sono errori di battitura o altri, ma non ho una Beta e questa settimana è stata pienissima! Mi raccomando commentate... Al prossimo capitolo! Kiss, kiss! B.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Nono Capitolo : Decisioni. ***


Ciao a tutti! Parto dicendo che ringrazio le persone che mi hanno tra i Preferiti e le Seguite! Vedo che aumentano sempre *-* GRAZIE!!! Continuo dicendo che questa settimana posto prima perchè sia questo week end che il prossimo ho uno stage dell'università e quindi non avrei potuto farlo, ma per non lasciarvi senza i capitoli ho pensato di anticipare ad oggi la pubblicazione del Nono Capitolo e a mercoledì prossimo quella del Decimo! Non sono tenera? E non merito qualche recensione o commentuccio per questo? *-* Dai...
Comunque non mi dilungo, rispondo un secondo alla recensione e poi vi lascio al nuovo capitolo!
belnina : sono contenta che i miei capitoli e quindi la storia ti soddisfi! Sono sempre molto contenta di leggere i tuoi pensieri, sono costruttivi :) ma voglio specificarti una piccola cosa... Non so se si è capito molto, perchè il mio intento principale era quello di non farlo capire, volendo avvolgere questa storia nel mistero, ma chiarisco un punto (sperando di non dire troppo) Edward non ha bisogno d
i coraggio per fare una qualche mossa, Edward è bloccato, se così si può dire da altro, dal suo passato, appunto. La domanda qui è perchè? Qual è questo passato? Chi lo sa... (io lo so, ma ovviamente non posso dirtelo XD). Spero che questo tira e molla non ti annoi, ma è così che deve andare, fino a quando....... Bhé se ti interessa capire e dirmi cosa ne pensi, continua a seguirmi e a recensirmi! Ora ti lascio la capitolo, che è Pov. Edward :) Buona lettura! Baci!


Avrei preferito un solo respiro dei suoi capelli.
Avrei preferito un solo bacio della sua bocca.

Avrei preferito un solo tocco della sua mano,
che vivere un'eternità senza.
Uno solo.

Nono Capitolo : Decisioni

Pov. Edward

Sabato 23 Ottobre. Il secondo giorno a Parigi stava già per volgere al termine. Era pomeriggio inoltrato e noi avevamo già visitato quasi tutta la città. Questi tre giorni stavano per volgere al termine, ed io non vedevo loro di andarmene da qui. Troppi ricordi, troppa nostalgia, troppi rimpianti, troppo dolore, troppa rabbia. Troppo. Era sempre troppo. E non era solo il mio passato a darmi il tormento, sarebbe stato troppo facile.
Tanya non la smetteva di starmi addosso. Non la sopportavo per nulla. Era una ragazza molto bella, si, e qualcuno l’avrebbe anche definita sexy e attraente, ma non io. Tanya era una pedina e basta. Mi serviva. Punto.
Mio Dio ma cos’ero diventato? Da quanti decenni ero in circolazioni? Da quanti secoli? Non ero mai stato così! Mai! E ora? Adesso ero l’emblema dello stronzo! Quanto si cade in basso… e tutto per cosa? O meglio, per chi? Per lei. Per Isabella Swan. Se ripenso alla sera prima… Dio cosa mi era saltato in mente? Voleva baciarla! No, non volevo solo quello… Io la volevo.
Se non fosse entrata Alice non so se mi farei fermato. Magari le avrei anche detto tutto e lei mi avrebbe preso per un pazzo. Già pensava che fossi un maniaco… Il pensiero mi fece sorridere. Oh Bella, Bella…
<< Perché hai quel sorrisetto da ebete stampato in faccia? >> la solita folletta guastafeste.
<< Perché sto pensando ad un modo per farti fuori, mia cara sorellina >>
<< Addirittura? Edward sei proprio un diavoletto! >> e scoppiò a ridere.
Scossi la testa. Alice era proprio unica.
<< Eddy! >> oh no! Una ragazza, anzi pardon, piovra, mi si avventò addosso << allora questa sera usciamo insieme? Sai che ci lasciano libertà visto che domani rientriamo >>
<< Tanya devi per forza buttarti addosso? >> chiesi allontanandola
<< Non mi sembra che ieri sera ti sia dispiaciuto avermi addosso… >> disse lasciva, mentre mi accarezzava i pettorali da sopra la maglietta.
Nello stesso istante passò Bella, che vide e sentì tutto. Merda! Allontanai Tanya e feci un passo verso di lei, ma mi bloccai. Cosa stavo facendo? Non era quello il mio intento? Far credere a Bella che non mi importava di lei… Eppure, ogni volta che incrociavo i suoi grandi occhi cioccolato mi si spezzava il cuore. Aveva uno sguardo triste, ogni volta che incrociava il mio o veniva respinta, in qualunque modo, da me. Ma dovevo farlo. Dovevo. Per entrambi. Per lei. Che vita avrebbe avuto con uno come me?
Secondo me stai esagerando...
Alice. Mi voltai e la vidi allontanarsi con Bella, sua cugina e la vampira bionda. Pensa bene a quello che fai, Edward. Te ne prego. Tu lo sai che lei prova qualcosa di forte per te… lo sai bene. Come io so bene che tu ne sei innamorato. Perché vuoi distruggere entrambi, Edward? Pensaci, per favore…
Aveva ragione. Lei aveva sempre ragione. Ma forse ero troppo vigliacco per riprovare, forse ero troppo spaventato per quello che sarebbe potuto succedere a Bella, a mia sorella, a…me.

Fino a quando non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo. Solo quando arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua tentazione e la vincerai, solo allora ritornare potrai. Quelle parole mi avevano così tanto influenzato in questi anni. Ma era davvero un errore? Aver amato Lei era stato davvero un errore così grande? È vero… era la mia tentazione, la mia unica tentazione. Incontrarla diede una svolta alla mia esistenza. Per una volta non volevo essere ciò che ero. E adesso? Amare Bella sarebbe un errore? Ero così confuso. Ma non dovevo pensare solo a me, dovevo pensare anche ad Alice. Lei non meritava la mia stessa sorte. Non per un MIO errore.
<< Tanya >> la chiamai esitante
<< Dimmi tutto Edward >> mi rispose sorridente
<< Per questa sera, va bene >>
<< Davvero? >> i suoi occhi si illuminarono, ma il mio cuore restò fermo << che bello! Non vedo l’ora! >> mi stampò un bacio sulla guancia e raggiunse le sue amiche salutandomi da lontano.
<< Fammi capire, amico >> mi voltai verso la voce. Da quando loro parlavano con me? << a te la biondina-rossastra non piace, anzi, spasimi per la morettina. Ma allora perché non ci provi con lei, invece di fare tanto il Casanova? >>
<< Emmett sei sempre maleducato >> gli rispose il fratello
<< Non sono maleducato, solo curioso. Insomma di vede lontano un miglio che Eddino qui presente è stracotto di Bellina >> rimasi stralunato. Eddino? Bellina? Ma che razza di nomi erano?
<< D’accordo Emmett, ma almeno presentati >>
<< Oh giusto! >> rispose l’orso porgendomi la mano << piacere Edward, io sono Emmett Cullen e lui è mio fratello. Jason >>
<< Piacere Edward >> rispose Jason porgendomi la mano. Le accettai e mi presentai anche io.
<< Allora qual è il tuo problema? >> mi chiese l’orso
<< Perché dovrei avere qualche problema? >> risposi
<< Perché tu e tua sorella siete… diversi. Ce ne siamo accorti, sai? Quindi ho pensato, strani voi, strani noi, potremmo fare amicizia! >> ma era pazzo!
<< Emmett, fratello e poi ti lamenti che tutti ci evitano? >>
<< Oh insomma se sei tanto bravo parla tu! Mr so tutto io! >>
Scoppiai a ridere. Questi Cullen erano simpatici! Anche se vampiri…
<< Scusalo, quando era piccolo ha sbattuto la testa molto forte >> disse Jason guardando torvo Emmett
<< Figurati, siete divertenti >> ammisi
<< Benissimo! >> disse Emmett dandomi una pacca sulla spalle << ora che siamo in confidenza, quanti odi l’altro nostro fratellino da 1 a 10? >>
<< Stai parlando di Jasper? >> chiesi
<< Ovviamente Eddino! >>
<< Perché dovrei odiarlo, scusami? >>
<< Andiamo lo abbiamo capito tutti che è attratto da Alice. E se anche io avessi una sorellina come lei odierei chiunque le si avvicinasse! >>
<< E perché non sei geloso delle mie conquiste? >> chiese innocentemente Jason
<< Forte perché sei un maschio e prima di Lis non hai mai fatto conquiste? >> ribatté Emmett
<< Ah ah spiritoso >> gli rispose Jason.
Mi soffermai a guardarli un po’. Sapevo dei vampiri, ma non ne avevo mai visti da vicino. Erano molto somiglianti agli umani, a parte qualche peculiarità. La pelle, per esempio, era molto più bianca e liscia, sembrano delle statue. Gli occhi erano di un color oro acceso, che diventava nero quando erano assetati. I denti erano perfettamente bianchi e lucenti, da sembrare lame di coltelli per quanto affilati.
<< Quindi questa sera esci con Tanya? >> mi chiese Emmett
<< A quanto pare >> risposi senza troppo entusiasmo
<< Non mi sembri molto entusiasta >>
<< Infatti non lo sono >> ammisi
<< Non vorrei sembrarti indiscreto… >> fu Jason a parlare << ma perché lo fai? Si vede che ti piace Bella, anche se cerchi di nasconderlo >>
<< È complicato >> cercai di tagliare corto
<< Perché? Per me è complicato. Eppure non riesco trattare Lis con indifferenza. Mi è entrata dentro appena l’ho vista in mensa e mi è rimasta >> era serio mentre parlava. Ma perché confidarmi tutte questo? Non ci conoscevamo neanche dopotutto
<< Credo sia troppo presto per spiegarvi tutto >> non volevo sembrare scortese, mi stavano simpatici << un giorno vi racconterò >>
<< Quando vuoi Edward. Tanto abbiamo tutto il tempo del mondo! >> disse Emmett saltandomi sulle spalle per scompigliarmi tutti i capelli. Va bene erano vampiri, ma erano davvero simpatici! Ci sarei andato sicuramente molto d’accordo.

Erano le otto di sera ed io mi ritrovavo nella mia stanza, con solo un piccolo asciugamani alla vita. Ero appena uscito dalla doccia. Avevo mezz’ora di tempo per vestirmi, il ritrovo con gli altri era nella Hall alle otto e mezza. Mentre misi i boxer decisi cosa mettere. Saremmo andati in un Pub, quindi andai sul semplice. Un paio di jeans chiari, una camicia bianca col gilet nero, tenuto aperto, e un paio di converse nere. Decisi di mettere una cintura dello stesso colore delle scarpe e del gilet per, come diceva Alice, dare un tocco di classe. Lasciai che i capelli andassero dove volevano, presi la giacca e scesi di sotto.
Erano le otto e venti e, ovviamente, non c’era ancora nessuno. Tutti, specialmente la ragazze, sarebbero scese verso le nove. E se erano tutte come mia sorella… anche nove e mezza. Sbuffai. Mi sedetti sulla poltrona in attesa, quando i miei occhi si fermarono su un oggetto a me molto caro. Un pianoforte. Le mie gambe si mossero da sole. Mi alzai e lo raggiunsi. Era bianco, completamente. Spostai leggermente lo sgabello e mi ci sedetti sopra. Le dita corsero autonome sui tasti e la melodica partì. Da prima suonai un pezzo di Claire de Lune, di Debussy, poi però, le note cambiarono, trasformandosi una dolce ninna nanna.
<< Wow! >> mi voltai di scatto verso la voce << sei bravo. Non pensavo che… non sapevo che suonassi il piano >>.
Per il primi attimi restai imbambolato. Era semplicemente stupenda! Il vestito viola le stava un incanto. Era corto, non esageratamente, e le stringeva poco sotto il seno per poi ricadere morbido sul suo corpo. Aveva un piccolo copri spalle addosso, per il freddo, le gambe nude, mentre i piedi erano fasciati da un paio di stivaletto-sandalo dello stesso colore del vestito. Quella creatura era semplicemente perfetta.
<< Sei… >> Edward ma che cazzo dici? Sei bellissima? Ma ti sembra il caso? << Sei qui da molto? >> chiesi senza tono, cercando di rimediare alla tremenda gaffe che stavo per fare
<< Non proprio >> rispose lei timidamente
<< Ok >> risposi alzandomi. Chiuso il piano e andai via, superandola. Ma mi bloccai al suo fianco e le sussurrai << comunque tu non sai nulla di me. Non mi sorprende che non sai della mia passione per la musica >>.
Stavo per andarmene quando sentii la mano di Bella afferrarmi un braccio.
<< Aspetta >> il suo tono sembrava disperato << noi dobbiamo parlare >>
<< Se vuoi parlare dell’altra sera, bhè dimenticati tutto >> dissi e mi liberai con facilità dalla sua stretta e andai via.
<< Come sarebbe “ dimenticati tutto “? >> mi aveva seguito
<< Cosa credevi? Che contasse qualcosa per me? Apri gli occhi, Bella! >> ero duro. Volevo esserlo, dovevo << sono un ragazzo e tu una ragazza! Eravamo in una camera d’albergo, e tu eri quasi completamente nuda! Lo capisci cosa volevo o no? >> vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime e un altro pezzetto di me morì con lei. Scusami Bella…
La sua reazione mi stupii. Mi diede uno schiaffo molto forte.
<< Mi fai schifo! >> disse e scappò via.
Io restai lì, come un idiota. Portai la mano sulla guancia sinistra. Era calda e dolorante. C’era andata giù pensante. Lo meritavo. Odiami Bella, per favore.
<< C’è andata giù pesante la ragazza, eh? >>
<< Abbastanza >> risposi ad Emmett, che era apparso dal nulla!
<< Però te la sei cercata. Le hai praticamente detto che ci hai provato solo per il sesso! Sarò anche un porco, ma le ragazze le capisco, specialmente Rose. Se le dicessi una cosa del genere resterei a secco per non so quanto tempo >> si, ce la vedo la bionda fare una cosa del genere. Povero orso.
<< Emmett! Le ragazze ci aspettano! >> disse Jason << oh ciao Edward >> ricambiai il saluto << ti unisci a noi? >>
<< Non saprei… voi con chi andate? >> vidi che scambiò un’occhiata col fratello e lessi nella sua mente. Come immaginavo.
<< Fratellino, credo che Edward declasserà l’invito >> rispose Emmett
<< Come mai? >> chiese Jason << ancora problemi con Bella? >> annuii senza fiatare ed anche lui mosse il capo in cenno di assenso.
Quando anche gli altri arrivarono erano le nove. Emmett e gli altri uscirono per primi, io aspettai Ben e, purtroppo, Tanya. Quando anche lei e le sue amichette furono pronte erano le nove e mezza.

Arrivammo al Pub verso le dieci. Gli altri erano già seduti a bere e divertirsi. Cercai con lo sguardo mia sorella e Bella e le trovai al tavolo con i Cullen. Il locale era carino. Il bar, al centro, era lievemente rialzato e tutt’o in torno vi erano piccoli tavolini o divanetti ed anche una pista per ballare. Le tonalità erano sul bordeaux ed il nero. Mentre guardavo il posto, vidi Jasper arrivare con due bicchieri da cocktails, uno per lui e l’altro per Alice. << Fantastico >> dissi tra me e me.
<< Hai proprio ragione Eddy, questo posto è fantastico! >> disse Tanya allacciata al mio braccio. Ma non aveva sentito il mio tono di voce?
<< Non credo che Edward intendesse quello >> mi spalleggiò Ben
<< Oh chiudi il becco tu! >> gli rispose Tanya. Lui fece una smorfia per prenderla in giro e si allontanò con Angela
<< Vieni Edward, mi offri da bere? >> chiese Tanya
<< Certo >> risposi non troppo convinto.
La serata passò dannatamente piano. Tanya non fece altro che trascinarmi sulla pista da ballo e strusciarsi addosso a me, senza ottenere risultati, oppure provocarmi mentre eravamo seduti con gli altri. Non ce la facevo più, volevo andarmene da qui! Dal locale, da Tanya, da tutto.
<< Edward?! >> la preoccupazione nella voce di Alice mi fece sobbalzare. Mi levai Tanya di dosso e le corso incontro.
<< Cosa c’è? >>
<< Bella sta male >> disse lei trascinandomi al loro tavolo
<< Cos’è successo? >> chiesi allarmato.
In effetti non aveva un bell’aspetto, era più cadaverica del solito.
<< Ha voluto sperimentare il B-52 e non ha retto >> mi rispose tranquillo Jasper
<< Voglio un letto >> disse Bella in un sussurro completamente stesa sul divanetto
<< Secondo me dovresti vomitare per liberarti un po’ >> intervenne anche Rosalie
<< No, voglio un letto >> disse lei, lamentandosi
<< Edward non è che la riporteresti in albergo? >> mi chiese Alice. Era impazzita? Perché mi faceva questo?
<< Alice non credo che… >> i suoi pensieri mi interruppero.
Edward ho visto come guardi Tanya, te ne vuoi andare, perché non la sopporti più. Ti sto offrendo la possibilità più sicura per tornartene in albergo. Inoltre… io so come stanno realmente le cose, hai l’opportunità di stare un po’ con Bella e rimediare al pasticcio che hai fatto. Sfruttala!
<< E va bene >> dissi in fine
<< Non se ne parla neanche! >> l’urlo di Bella mi fece voltare verso di lei
<< Come sarebbe? >> chiese Lis << tu devi andare a letto, subito! Non fare tutte queste storie Isabella Marie Swan! Tu ora vai a dormire con Edward! >>.
Il silenzio cadde. Ci girammo tutti a guardarla << Ehm… non in quel senso! Cioè lui la porta a letto, ma lei dorme da sola! >>
<< Ci hai provato tesoro >> disse Jason circondandole le spalle. Non capivo. Come faceva a starle accanto così facilmente? Lui era un vampiro e lei un’umana, non sentiva la voglia di… berla? Eppure erano lì, abbracciati.
<< Bella basta con queste storie! >> Alice mi risvegliò da quei pensieri << ora tu torni in albergo con mio fratello, fine! Non vorrai mica che i professori ti vedano così! Li avverto io che eri stanca e se rientrata. Ma ora alzati e vai con lui >> vidi Bella sbuffare e alzarsi. Barcollò e mi finì in braccio. Brutto inizio, brutto, brutto inizio.
<< Non ti reggi neanche in piedi? >> chiesi
<< Prenditela con tua sorella, il tacco dodici è stata una sua idea >>.
Salutai tutti, mentre Alice andò a prendere la mia giacca e quella di Bella. Le cinsi la vita per evitare che cadesse. Tenerla così vicina era… piacevole.

<< Non farò sesso con te solo perché ho leggermente alzato il gomito >> mi disse lei, mentre raggiungevamo l’albergo in taxi.
<< Non mi approfitto di chi non si regge nemmeno in piedi >>
<< Meglio precisare, non si sa mai >> era tenera, non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti.
Arrivammo quasi subito, l’accompagnai alla camera e la feci sedere sul letto.
<< Ora puoi anche tornare là >> mi disse
<< Non mi va >>
<< Grazie per avermi riportata qui, ma… >> esitò qualche istante << credo di essere in grado di mettermi a letto da sola, puoi andare >>.
Non me lo feci ripetere. Mi alzai e mi diressi verso la porta, ma prima di andarmene le parole mi uscirono da sole << Mi dispiace Bella >> dissi e la lasciai lì.

La vita, l’esistenza, è complicata. Hai scelte da fare e conseguenze da affrontare in base alle tue decisione. Ed io la mia scelta l’ho fatta nel momento esatto in cui vidi Bella la prima volta, nel parcheggio della scuola. Non l’avrei messa in pericolo, mai.


Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Decimo Capitolo : Welcome to Paris (2° Parte) ***


Ciao a tutti! Come state? Come promesso eccomi qui con il nuovo capitolo XD e ho trovato anche quattro recensioni *-* grazie!!! Ringrazia anche le persone che hanno aggiunto la storia tra i Preferiti, nelle Seguite e tra quelle da Ricordare! Grazie! Ci tengo a dire una cosa, io "rompo" un pò per le Recensioni solo perchè credo che una storia non la fa solo chi la scrive, ma anche chi la legge. I libri, le saghe che più amiamo non sarebbero ciò che sono oggi se nessuno avesse comprato i libri... Per questo noi scrittori (o almeno parlo per me) apprezziamo davvero molto i vostri commenti! Detto questo rispondo alle Recensioni e vi lascio al capitolo, tengo a precisare che non è molto lungo, ma è un capitolo di passaggio, mi serviva e a causa dell'università non riuscita a scrivere troppo. BUON IMMACOLATA A TUTTI! Baci a tutti! B.

anna71 : Ciao Anna! Grazie per il commento e non so che dirti, cede? Cederà? Mmmh chi lo sa! Se sei curiosa continua a leggere ;)
maia96 : Maia carissima *-* ho adorato il tuo commento! Devo ammettere che sei la prima che mi pone queste domande... Che dire? Partiamo dall'inizio. Grazie per i complimenti :) anche a me piacciono molto i personaggi di Emmett, Jason e Lis! Sono frizzanti, allegri, portano un pò di vivacità ed è quello che volevo trasmettere con loro. Per quanto riguarda il resto... purtroppo è vero, Edward è strano e non si capisce perchè si comporti così con Bella. Anche se un motivo c'è e tu ci hai preso! Riguarda proprio il suo passato. Purtroppo per capire che cos'è, sempre SE è qualcosa, dovrai aspettare ancora un pò, cerco di seminare indizi, ma nello stesso tempo di camuffarli. Continua a seguirmi! E spero di non deludere le tue aspettative sulla storia. Per concludere, ho apprezzato la tua recensione e le tue domande! Non mi hai assolutamente tartassata anzi... Quindi in futuro non ti trattenere! Mi raccomando! Aspetterò con ansia il tuo prossimo commento! Un bacioneee
erika1975 : Ciao Erika! Ahauhauaha hai ragionissima! Ti svelo un segreto... anche a me Edward fa saltare i nervi così! Ma mi serve così... Però chi lo sa, magari rinsavisce mhà! Tu continua a seguirmi e vedi i nuovi sviluppi!
belnina : Ciao Belnina, ti stavo aspettando infatti XD spero di non averti fatto aspettare troppo, ma si sa l'università non aspetta te! )cioè me in questo caso ù.ù) ti lascio al capitolo e aspetto un tuo commento! Spero contiui ad incuriosirti così la mia storia! Un bacione!

Decimo Capitolo : Welcome to Paris (2° Parte)

Pov. Bella

Non so precisamente dove mi trovassi. Ero in una grande sala. Mi guardai in torno, era tutto molto bello. Antico, prestigioso e raffinato. Al centro dell’enorme stanza ricadeva un lampadario molto bello, era pieno di diamanti e aveva molte luci. Camminavo tranquilla quando mi accorsi di come fossi vestita: un abito color verde acqua e oro mi fasciava il corpo. Ai piedi avevo delle scarpe alte e i capelli mi ricadevano sciolti sulla spalle nude. Improvvisamente sentii dei passi dietro di me, qualcuno che si avvicinava. Le sue mani mi circondarono la vita e le sue labbra mi sfiorarono il collo, per poi risalire delicato a sfiorarmi l’orecchio e parlò.
<< Finalmente sei qui. Non credevo venissi… >>
Lo scenario cambiò improvvisamente. Era notte ed io mi ritrovavo al centro di una piazza. C’era molta gente, ero agitata, ansiosa. Mi guardai i piedi e mi accorsi di essere scalza, il vestito strappato. Cos’era successo? Perché?
<< Amore mio >> mi voltai verso quella voce. Lui stava chiamando me, ma perché? E chi era lui? << non dovresti essere qui, è pericoloso >>
<< Perché? Perché è pericoloso? >> mi tirò a sé e mi abbracciò e dimenticati tutto. Non mi importava dove fossi, il pericolo… Io ero con lui.
<< Devi tornare al palazzo, ti prego >> era implorante
<< Voglio restare con te >>
<< Lo voglio anche io, ma devo risolvere alcune questioni. Ti prego. Ora va a casa Principessa, riposa. Domani mattina tornerò da te, è una promessa >> mi baciò le labbra, come a voler sigillare con quel bacio le sue parole e poi scappò via. Io gli corsi dietro e accadde tutto molto in fretta. Un rumore assordante mi fece voltare e…

Mi svegliai di soprassalto.
Il cuore mi batteva furioso nel petto, ero sudata e agitata. E la testa mi scoppiava. Non reggevo molto l’alcool ma vedere Tanya ed Edward insieme e sentire ciò che lui mi aveva detto… Oh ma insomma! È possibile che lui sia il mio primo pensiero della mattina? Ero sveglia da quanto? Due minuti? E già pensavo ad Edward?
Mi dispiace Bella Quelle parole non le avevo sognate. Lui le aveva dette sul serio. Cosa gli dispiaceva? Che confusione! E che mal di testa! Solo in quel momento mi accorsi che ero sola in stanza.
<< Alice? >> chiamai, ma lei non c’era. Dove si era cacciata? Guardai l’orologio che era sul comodino: 7:45. Probabilmente era a fare colazione. Il nostro volo era alle due del pomeriggio. La nostra gita a Parigi era finita.
Decisi così di alzarmi. Mi sarei preparata e sarei scesa per la colazione. Anche se il mio stomaco era completamente chiuso.
Presi un paio di jeans, un maglia a collo alto, nera, leggera e la mia camicia preferita a maniche corte da mettere sopra. Ovviamente Converse.
Mentre scendevo non riuscivo a non pensare al sogno. Cosa voleva dire? Dove mi trovavo? E chi era quel ragazzo? Mi diedi della stupida. Era solo un sogno. Un sogno post-sbronia per giunta! Come poteva avere senso?
<< Bella! >> la voce di Lis mi risvegliò dai miei pensieri
<< Ehi Lis, ciao! >> le dissi abbracciandola << stai scendendo a fare colazione? >>
<< Si! Rose è andata prima con Alice, ma io non ero ancora pronta. E tu? >>
<< Anche io! Mi sono svegliata poco fa e sono scesa >>
<< Allora andiamo noi due! >> disse mentre si metteva sotto il mio braccio e mi trascinò giù per le scale.

La sala per la colazione era silenziosa. Solo qualche tavolo era occupato, evidentemente la maggior parte dei nostri compagni stava ancora dormendo. Mi voltai in torno in cerca di Alice, ma non la trovai.
<< Strano… >> come al solito mia cugina diede voce ai miei pensieri << Rose ha detto che sarebbe scesa a fare colazione con Alice e i suoi fratelli, ma… non vedo né i Cullen né tanto meno i Masen >>.
In effetti aveva ragione. C’era Angela al tavolo con Jessica, Ben e Mike. Tanya con Lauren, Kate ed Irina. E altri che nemmeno conoscevo, se non di vista nei corridoio o durante le ore di lezione, ma dei nostri amici neppure l’ombra.
<< Magari avranno finito e sono saliti >> dissi
<< E non li abbiamo incontrati? Inoltre Rose è scesa davvero poco tempo fa con Alice, non credo che abbiamo già finito di fare colazione >>
<< Lis, Lis, Lis! >> le dissi mettendole in disordine i capelli appena fatti << lascia 007 a casa e godiamoci una colazione tra cugine, ti va? >>
La vidi riflettere un momento << Credo proprio che questa volta seguirò il tuo consiglio, Bella! >> disse mentre raggiungemmo un tavolino << però non ti ci abituare! >>
<< Nhà, sta tranquilla! >>
Trascorremmo una colazione serena, tra battutine e scherzi. Lei mi raccontò di quanto fosse dolce e premuroso Jason, anche se ogni tanto lo vedeva freddo e distaccato e non ne capiva il motivo.
Appena finito ci alzammo entrambe e raggiungemmo le nostre camere per sistemare le ultime cose in valigie.
<< Bella potresti venire un secondo da me? >> mi chiese Lis
<< Certo. Come mai? Non dirmi che non hai ancora fatto i bagagli! >>
<< Scema! >> mi disse facendo la linguaccia << devo darti una cosa >>
Io la seguii in silenzio. La vidi rovistare in valigia e poi in borsa finché non emise un “ Trovate! “ e tornò da me, tenendo le mani dietro la schiena.
<< Che hai lì dietro? >> chiesi curiosa
<< Una cosa! Anzi due. Una per te e una per me >> vedevo nei suoi occhi gioia e felicità e mi contagiò.
<< Oh andiamo fa vedere allora! >> dissi in preda all’euforia
<< Ok! Ecco! >> disse e mi fece scivolare davanti agli occhi due splendide collane.
Quella che teneva nella mano destra era un ovale allungato, una pietra che aveva un colore che oscillava tra in viola ed il verde con riflessi bianchi. Era senza dubbio un occhio di gatto. Era incastonato in una cassa d’argento e tutto in torno vi era un serpente, ornato di brillantini di ametista, che finiva a formare il gancio. La collana, in argento, non era sottilissima, ma perfetta a tenere quel ciondolo. Nell’altra mano ricadeva la medesima collana con lo stesso pendente, ma con una differenza. La pietra oscillava tra il colore del giallo e del blu, mentre i brillantini che ornavano il serpente erano di ambra.
<< Wow! >> fu l’unica cosa che mi uscii dalle labbra
<< Lo so! Non sono stupende? >>
<< Si! Sono davvero magnifiche! >>
<< Bene, sono contenta che ti piacciano! >> disse mentre mi porgeva quella viola-verde << questa è tua! Le ho prese apposta ieri pomeriggio mentre giravamo per Parigi. Questa invece la tengo io! Che dici? >>
Rimasi senza parole. Che bel pensiero!
<< Grazie Lis! >> le dissi abbracciandola, mentre finimmo a terra << è un bellissimo pensiero! Così saremmo sempre e comunque unite! Avremmo qualcosa che ci ricorda l’altra ovunque saremo! >> ero contentissima
<< Quella era la mia idea… >> rispose lei
<< Grande idea! >>
<< Bella io ho sempre grandi idee! >> e scoppiamo entrambe a ridere.
Mettemmo le collane e restammo a chiacchierare ancora un po’. Entrambe avevamo tutto pronto, tra poco saremmo andate in aeroporto per tornare a casa. Sentimmo dei passi e ci girammo verso la porta, che si spalancò qualche secondo dopo. Rosalie.
<< Ciao ragazze >> disse lei entrando
<< Rose! >> salutò Lis andandole incontro << ma dove siete finite? >>
<< Siamo andate a farci un giro, scusate! Alice voleva prendere qualche regalino e fare un giro di Shopping e non ho saputo dirle di no >>
<< Cattiva! >> disse mia cugina, mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto << potevate chiedere se volevamo venire, lo sai che adoro fare compere! >>
<< Lo so tesoro, scusaci >>.
Salutai Rose e le lasciai ai loro finti battibecchi e andai in camera mia, dove sicuramente mi stava aspettando Alice, ma mi bloccai.
<< Alice non ricominciare con questa storia! >> disse Edward
<< Non voglio ricominciare proprio nulla, specialmente con te! Diamine Edward ma datti una mossa! >> rispose la sorella
<< Ma quale mossa? Lo sai cosa penso di lei, di me e di tutta questa assurda storia! >>
<< Come al solito decidi tutto tu! Cosa pretendi? Che tutto si sistemi così? Non succederà! Anche se ci faranno tornare dovremmo comunque scontare una pena e lo sai! Quindi perché tornare? >>
<< Aspetta… >> nella voce di Edward c’era confusione << tu non vuoi tornare? >> ma tornare dove? Non ci stavo capendo nulla!
<< Non lo so! >> rispose Alice esasperata
<< Non lo sai? Fammi indovinare, c’entra Jasper, vero? >>
<< Ma cosa diamine stai dicendo? >> colta in fallo Alice…
<< Alice ti rendi conto che non puoi? Che lui è un… >> in men che non si dica la porta si aprì. Cazzo! Beccata!
<< Non ti hanno mai detto che non si origliano le conversazioni degli altri? >> mi chiese Edward in tono di rimprovero. Mi sentivo una bambina sgridata dal papà perché era stata scoperta con le mani nella Nutella. Non sapevo cosa dire << Io non volevo. Io… >> cercai di rispondere
<< Lascia perdere >> rispose lui << Alice ne riparliamo a casa, visto che qui non si può. A quanto pare anche i muri hanno le orecchie… >> mi superò a andò via. Mi sentivo uno schifo! Questa volta aveva ragione. Non avevo alcun diritto di origliare la loro conversazione.
Entrai in camera e mi chiusi la porta alle spalle.
Alice in piedi, con il viso abbassato mi dava le spalle. Era arrabbiata? Bhè chi non lo sarebbe…
<< Alice, scusami… Io non volevo origliare i vostri discorsi, dico davvero. È che stavo entrando e ho sentito la voce di tuo fratello e… >>
<< Tranquilla Bella, non ce l’ho con te >> mi rispose interrompendo il mio quasi sproloquio << Edward esagera. Come sempre >>
<< Se non sono indiscreta >> chiesi titubante << qual è il problema? >>
<< È una lunga storia Bella. Un passato che non è facile da raccontare >>.
A quell’affermazione non chiesi più nulla. Mi limitai ad avvicinarmi a lei e a metterle una mano sulla spalla, volevo infonderle coraggio. Volevo dirle che, per qualsiasi cosa, io ci sarei stata per lei.

Ci trovavamo in aeroporto. Il nostro volo avrebbe ritardato mezzora.
Io, Alice, Lis e Rose ce ne andavamo in giro intrufolandoci nei negozietti che si trovavano all’interno dell’aeroporto, per passare il tempo.
Alice era ritornata la solita ragazza sempre allegra e pazza! E di questo ne ero contenta. Rose e Lis avevano fatto pace, dato che Rosalie aveva comprato un completino intimo a mia cugina per sedurre Jason e Lis aveva apprezzato il gesto. Vidi i Cullen parlare tra di loro. Come molti altri ragazzi e ragazze. Tanya, come al solito, era attaccata come una cozza allo scoglio al braccio di Edward, il quale non sembrava molto contento.

Una voce si diffuse per tutto
il “ Parigi Beauvais Tillé ”. il volo era arrivato e noi ci stavamo dirigendo all’imbarco. Arrivederci Parigi! Forks stiamo tornando.

COMPLETINO INTIMO CHE ROSE REGALA A LIS: http://showstalker.net/wp-content/uploads/2008/11/marisa-miller-miranda-kerr-lingerie-6.jpg

ABBIGLIAMENTO BELLA: http://www.polyvore.com/parigi_ha_la_chiave_del/set?id=25483772

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Undicesimo Capitolo : Segreti. ***


Ciao gente! Eccomi tornata con il nuovo Capitolo! Non sto a perdermi in discorsoni ù.ù voglio solo ringraziare chi mi segue e chi commenta ^^ (mi raccomando non smettete di recensire che adoro leggere le vostre impressioni, anche perchè da ora in poi le cose si fanno interessanti eheheh) ma ora basta! Rispondo alla recensioni e vi lascio al Capitolo! Che ricordo è un Pov. Edward (l'ultimo per un pò... ù.ù)


» Rispondo alle Recensioni :
Marie : Ciao ragazzuola eheheh come va? Ti ho fatto aspettare troppo? No dai XD Ecco il nuovo capitolo! Per quanto riguarda Edward si non è un gran comportamento il suo, ma... Vabbè leggi e continua a leggere! In fondo non è così stronzo... Aspetto un tuo commento anche su questo capitolo, mi raccomando! Un baciooo
maia96 : Ciao maia! Ahahahahah per quanto riguarda le performance di Lis e Jason dovrai aspettare tranquilla! Si è presto, ma Rosalie ci teneva ahahahahah e anche per lui inizieranno i tempi duri, purtroppo... Comunque volevo ringraziarti per le belle parole, io ci provo, cerco di credere in quello che scrivo in modo che anche chi legge possa crederci e vivere la storia... Quindi ti ringrazio ancora per i complimenti che mi dai! Ora eccoti il capitolo, buona lettura e aspetto la tua prossima recensione! Baciooo
lilyanne89masen : Eh tesora non avevo dubbi che quel completino ti piacesse ahahahahah comunque ah Eddy ti ricorda qualcuno? E chi sarà mai? Ahahahah oddio meglio non riderci troppo su questa cosa ù.ù adesso ti lascio al nuovo capitolo! Secondo me ti piace eheheheh un mega bacione tesò ;)



La realtà cancella la nostra fantasia,
la tua paura, è la stessa mia...
Ma poi ti svegli, e perdi quel che hai.
Perchè per noi è tardi ormai.
~
Così Vicini - Luca Velletri ~


Undicesimo Capitolo : Segreti.

Pov. Edward

Forks. Eravamo rientrati da cinque giorni ormai, ed io stavo evitando tutti. Mi nascondevo da Bella a scuola, da Alice a casa, da quell’insopportabile di Tanya che non mi dava un attimo di tregua. Volevo stare solo. Ecco come avevo trovato questo posto. Era una radura immensa, bellissima, immersa nel verde. Era molto più in alto rispetto alla città e di tanto in tanto riuscivo ad intravedere qualche raggio di sole. Era silenziosa, tranquilla. L’ideale per uno come me. Era il mio rifugio dal mondo. Il mio rifugio da tutto e da tutti. Uno spazio mio, solo mio, dove potevo essere me stesso, dove potevo sentirmi bene. Senza pensieri, senza emozioni, senza passato…
Ero disteso sull’erba, gli occhi chiusi, quando un rumore mi fece voltare.
<< Che ci fai qua? >> chiesi rimettendomi nella mia posizione precedente
<< Ero preoccupata. Non ti vedo da questa mattina a scuola e a casa non c’eri >> mi rispose Alice
<< Non ti devi preoccupare, lo sai. So cavarmela >>
<< Lo so Edward, ma sei sempre mio fratello >> a quell’affermazione sorrisi
<< Tu sai che non è vero >> dissi
<< Invece lo è! Tu sei mio fratello! >> urlò il piccolo folletto al mio fianco
<< Alice, sai che anche io ti considero veramente mia sorella, ma non siamo fratelli di sangue >> le risposi accarezzandole la guancia
<< Lo so >> disse << ma è come se lo fossimo. Abbiamo passato tutto insieme, Edward. I momenti belli e quelli brutti, le sconfitte e le vittorie, le emozioni belle… il dolore >> pronunciò l’ultima parola a bassa voce << inoltre sei il primo che ho incontrato e mi sei stato accanto come solo un fratello farebbe. Quindi non mi importa se non abbiamo avuto gli stessi genitori! Tu sei mio fratello Edward, mio fratello maggiore >> le sue parole mi commossero. Ero uno stupido. Mi misi in ginocchio e abbraccia la mia pazza, ma dolce, sorellina. Come avevo potuto allontanarla? Lei aveva solo me. L’avevo sempre considerata una sorella, dalla prima volta che la vidi. L’avevano affidata a me, per istruirla, e me ne affezionai. Era piccola, impaurita, mi faceva tanta tenerezza. Quando quegli occhioni azzurro cielo trovarono i miei lei sorrise e allora capii. Dovevo prendermene cura.
Non ho mai visto Alice sotto un’altra luce. Non ho mai pensato ad una possibile storia tra di noi, mai. Per dirla tutta a quei tempi non pensavo ad una possibile storia con nessuno. Ma anche ora, ripensandoci, non la vedo in quell’ottica. Lei è un folletto pazzo da proteggere. Lei è la mia sorellina completamente matta.
<< Edward mi stai stritolando! >> disse Alice cercando di liberarsi dalla mia stretta
<< Oh scusa Alice! >> le risposi sorridendole
<< Quel tuo sorrisino sghembo con me con funziona fratellone >>
<< Eh già. Peccato >>.
Restammo in silenzio per un po’, finché non fu lei a parlare.
<< È un bel posto. Come lo hai trovato? >> chiese
<< Qualche giorno fa, per caso >> risposi io guardandomi in torno
<< Per caso? Ma cosa ci facevi quassù? Come ci sei finito? >> chiese curiosa come sempre
<< Non so >> risposi scrollando le spalle << stavo camminando, non volevo tornare a casa, e mi sono messo a correre. Per sbaglio sono finito nel bosco e per rientrare, sbagliando strada, sono finito qui. Il giorno dopo ho ricercato questa radura e l’ho trovata. È molto bella, mi sarebbe dispiaciuto non potervi passare più qualche ora >>
<< Capisco >> disse mentre scrutava ogni angolo esistente di questo posto
<< Ti piace? >> chiesi
<< Assolutamente si! >> urlò il folletto felice e scattò in piedi << è così spaziosa! E luminosa! È a dir poco strepitosa! >>
Quando faceva così sembrava una bambina che inseguiva un aquilone. Era scalza e correva in tondo senza sosta.

Dopo qualche ora, finalmente, si era calmata. Era seduta di fianco a me e guardavamo il sole sparire all’orizzonte. Era il crepuscolo. Adoravo quel momento della giornata. I colori di cui si riempiva il cielo erano sublimi.
<< Tra due giorni è Halloween >> disse Alice
<< Già, l’ho sentito dire >> risposi senza troppo interesse
<< I Cullen daranno una festa a casa loro, siamo invitati >> ah ecco dovevo voleva arrivare! Piccolo e furbo folletto.
<< Tu ci andrai? >> le chiesi
<< Ovviamente Edward! E tu? >>
<< Sai che non mi piacciono queste feste. Sono stupide >>
<< E dai Eddy! >> mi disse spostandosi davanti a me, guardandomi con gli occhi languidi << ci sarà un sacco di gente! Ed è una festa in maschera! Dai vieni, ci divertiamo! >>
Cosa dovevo fare? Mi dispiaceva dirle sempre di no. Ma avevo paura. Si. Paura di incontrare Bella. Paura di commettere una qualsiasi stupidaggine. Di non riuscire a tenere alta la mia facciata da stronzo. Di avvicinarmi troppo a lei. La mia motivazione è forte e, cosa più importante, giusta. Ma il cuore… Il cuore urla il suo nome.
<< Edward non puoi sempre pensare a Bella. Non puoi sempre nasconderti da tutto ciò che la riguarda per paura di incontrarla! Devi solo lasciarti andare e se è destino che tra di voi nasca qualcosa… >> non la feci finire
<< Tra me e Bella non nascerà mai nulla, Alice. Mi sono spiegato? >> mi resi conto di quanto glaciale e duro fosse il mio tono di voce, così cercai di sdrammatizzare << e poi non sono io quello che legge nella mente? >>
Fortunatamente mia sorella capì il mio tentativo di scuse e sorrise.
<< Ovvio fratellone! Ma noi avremmo avuto questa conversazione tra cinque minuti, tu ti saresti imposto, io avrei fatto i miei occhioni da cucciola mettendo su anche il broncio e alla fine avresti ceduto! >> si alzo di scatto voltandomi le spalle << l’ho visto! >> e si mise a correre << come ho visto che ti batterò e arriverò a casa prima di te! >>
Una sfida? E quando mai Edward Anthony Masen aveva rifiutato una sfida? Senza pensarci scattai in piedi e le corsi dietro.
Amavo correre, era naturale. Avere il vento che ti solleticava il viso era piacevole. Ti faceva dimenticare tutto. C’eri solo tu.
Senza troppa fatica superai Alice facendole una linguaccia.
<< E dai non vale così! >> urlò poco dietro di me
<< Avanti folletto, vediamo cosa sai fare! >> dissi aumentando la velocità.
Noi correvamo veloci, certo non come i vampiri, ma molto di più rispetto agli umani. I nostri sensi erano amplificati e avevamo doti particolari. Non soffrivamo il freddo né il caldo, ed Alice ogni tanto dimenticava questo dettaglio. Uscendo dal bosco vidi apparire casa nostra.
Era una villa appartata, lontano dagli sguardi indiscreti della città. I muri erano bianchi, situata su due piani. C’erano molti balconi e vetrate. Vi si poteva accedere da più ingressi. Il primo, la porta principale posta sul vialetto, vicino al garage. Il secondo, la porta sul retro che ti portava direttamente in cucina e aveva accesso dal giardino. Il terzo, era una scalinata nel retro della casa, nascosta, che portava direttamente sul mio terrazzo e nella mia stanza.
Senza rendermene conto stavo sorridendo. Avevo vinto! Ma…
Sentii le mani di Alice sulla mia schiena e senza che me ne rendessi conto, con una rovesciata degna della migliore ginnastica olimpica, si portò di fronte a me, posando la mano sulla porta d’ingresso << Ho vinto! >> disse
<< Questo è barare! >> mi lamentai
<< Non ho detto che avrei vinto correttamente >> disse e scoppiò in una risata fragorosa, mentre inseriva la chiave per entrare in casa. Io la seguii scuotendo la testa. Faceva sempre così!
Le scombinai i capelli e mi diressi nella mia stanza. Decisi di farmi una doccia e di mettermi comodo. Tolsi i jeans e il maglione e presi un paio di pantaloni grigio chiaro e una canotta bianca ed entrai in bagno.

Quando finii scesi di sotto e trovai il folletto in cucina. Aveva in mano una busta di patatine al formaggio e un bicchiere di Coca-Cola sul ripiano.
<< Peccato di gola >> dissi avvicinandomi a lei, prendendole il pacchetto e mangiando qualche patatina << devo assolutamente salvarti da questa terribile fine >> e me ne andai in salotto
<< Edward ridammele! >> mi sgridò Alice seguendomi
<< Ma ti sto facendo un favore! Non vuoi dividerle? Ah bene, oltre che golosa sei anche avara! >> dissi ridendo
<< Stupido! >> mi diede un coppino e si riprese il sacchetto sedendosi di fianco a me << allora vieni alla festa o no? >>
<< Non so Alice >> risposi
<< E dai! Ho anche tutti i costumi pronti! Rose mi ha affidato l’abbigliamento per la serata! >> era sempre così allegra << e domani io, Lis e Bella andiamo dai Cullen per aiutare ad addobbare! >> mi gelai.
<< Scusami? >> chiesi allarmato << come sarebbe che Bella va a casa Cullen? >>
<< Non solo Bella! Ci saremo anche io e Lis. Poi i Cullen certo, ma credo solo Rosalie e forse la signora Cullen >> rispose tranquilla
<< Alice, come fai a stare così tranquilla? >> mi guardava confusa
<< Scusa perché? >>
<< Alice sono vampiri! È pericoloso per Bella! Specialmente perché il suo odore li fa impazzire tutti! Ti ricordi a Parigi con Rosalie? >>
<< Si. E ricordo anche quanto sia stata forte Rose. Si è controllata benissimo e non le ha torto un capello >>
<< Lei! Ma gli altri? Sappiamo tutti quanto Bella sia… >> ci pensai un attimo. Era assolutamente goffa, ma adorabile << impacciata in questo genere di cose. E se si fa male? E se la “ mamma vampiro “ non si sa trattenere? O se il tuo amato Jasper la attacca? O se… >> mi interruppe
<< Quanti se e quanti ma! Se sei così preoccupato vieni anche tu! E per la cronaca, non è il mio amato Jasper! >> disse alzandosi per tornare in cucina a prendere il bicchiere che aveva lasciato lì.
<< Per come lo guardi non si direbbe >> dissi a bassa voce, ma…
<< Ho detto che non lo è! Non che non vorrei che lo fosse! >> urlò lei
<< Ti rendi conto che è sbagliato e pericoloso? >> chiesi alzandomi per raggiungerla
<< Non è pericolo >> disse posando il bicchiere e voltandosi. Riconoscevo quello sguardo sicuro e fiero. Stava per mettere da parte la pazza Alice e affrontare un argomento molto serio << guarda Jason con Lis. Sono così felici! E lei è umana, capisci? Ma lui le sta accanto perché la ama e ucciderebbe se stesso piuttosto che far del male a lei. O prendi Emmett. Lui è quello che sta più vicino a Bella, ma non le ha mai fatto nulla. Mai! Questo perché le vuole molto bene. Ci hanno sempre insegnato che i vampiri e tutto il resto siano malvagi, cattivi, creature senza anima, senza coscienza e senza scrupoli, ma non è così! Vedo Jason quanto adora Lis ed Emmett quanto ama Rosalie! E allora mi chiedo… e se non fosse vero tutto quello che ci hanno detto? Se non fosse assoluto? Se esistessero delle eccezioni e i Cullen fossero una di quelle? So che è sbagliato amare Jasper e sperare di farmi amare da lui, per quello che siamo. Ma… non ho mai amato nessuno in questo modo. Ho visto molta gente crearsi una famiglia, amare qualcuno, ma a me non è mai successo. Perché non posso provare questo sentimento? Ti ricordi la frase di Shakespeare?
Ama ragazza, ama perdutamente. E se ti dicono che l’amore è peccato, ama il peccato e sarai innocente. Non voglio non amare per paura o per peccato, Edward. Non so com’è successo, non so cos’è cambiato, non so perché lui, ma mi sono innamorata. Mi sono innamorata di Jasper Hale Cullen >>.
Ero senza parole. Lei aveva ragione, l’aveva sempre.
<< Anche lui prova qualcosa per te >> dissi senza pensarci
<< Che… che cosa? >> chiese
<< Sento i suoi pensieri, Alice. So quello che sente quando è con te o quando ti guarda. Non so se è innamorato, ma so che lo affascini parecchio e se è questo quello che desideri, allora ti darò il mio appoggio >>
La vidi sorride e i suoi occhi illuminarsi.
<< Davvero? >> chiese invasa dalla felicità
<< Si, davvero >> la vidi correre verso di me e saltarmi in braccio
<< Oh Edward! Grazie, grazie, grazie! Sei il fratello migliore del mondo! >> mi diede un bacio sulla guancia e andò di sopra << comunque credo che tu dovresti prendere esempio da me! >> urlò mentre saliva
<< Non farmi cambiare idea, Alice >> le risposi e la sentii ridere.

Il Sabato passò tranquillo. Io ed Alice ci dividemmo i compiti e pulimmo la casa. Nel pomeriggio la accompagnai a Port Angeles, al negozio di costumi, e volle girarsi anche il centro commerciale. Fu proprio lì che incontrammo le cugine Swan. Ora era sicuro, l’universo ce l’aveva con me.
<< Ehi Bella! >> chiamò Alice
<< Era necessario? >> chiesi a bassa voce a mia sorella
<< Su Eddy, non essere maleducato. Sono nostre amiche >>
<< Alice! Ciao! >> urlò Lis abbracciando mia sorella << Idiota >> disse riferendosi a me. Questo dovrebbe essere un saluto?
<< Bambina >> ricambiai
<< Edward! >> mi ammonì Alice
<< Cosa c’è? >> chiesi con fare innocente

Sei uno scemo pensò Alice in risposta, fulminandomi con lo sguardo.
Solo allora mi accorsi della figura che si trovava dietro Lis.
Bella era in silenzio, lo sguardo basso. Teneva tra le mani un sacchetto. Era vestita molto carina, come sempre. In modo semplice. Un paio di pantaloni grigi, un maglioncino a collo alto blu, abbinato alle ballerine, un giubbotto nero ed una piccola sciarpa lasciata aperta, come la giacca. Si torturava il labbro inferiore con i denti. I capelli sciolti erano tenuti indietro da un piccolo cerchietto e le piccole, ma graziose, onde le ricadevano sulle spalle. Era bellissima.
<< Bella non mi saluti? >> chiese Alice avvicinandosi. Bella tirò su il viso e incrociò il mio sguardo. Merda! Si era accorta che la stavo fissando! Infatti le sue guancie si colorarono di rosso.
<< Certo Alice, vieni qui! >> disse e si abbracciarono
<< Cosa ci fate qui? >> chiese mia sorella alle ragazze
<< Nulla di che, Lis voleva fare un po’ di Shopping e l’ho accompagnata >>
<< Dovresti prendere esempio da tua cugina, Bella! >>
<< Ecco! >> si intromise Lis << senti cosa dice Alice? Prendi esempio! >>
<< Guardate che faccio Shopping, ma non come voi due! Siete malate per tutto quello che riguarda vestiti, scarpe e borse e… >>
<< Intimo! >> rispose in coro Alice e Lis. Vidi Bella sorridere. Non c’era che dire, il nome rispecchiava la sua proprietaria, era bella.
<< E voi? >> chiese lei << cosa ci fate qui? >>
<< Sono venuta a comprare il vestito per domani per il mio fratellone! >>
<< Perché viene anche lui? >> chiese Lis << e si veste? Ma non è già vestito? >> e scoppiò a ridere. Bella le diede una gomitata e la rimproverò a bassa voce
<< Scusala! >> mi disse
<< Potrei dire la stessa cosa di te, mia cara Lis >> risposi alla provocazione << da cosa ti vesti? Da strega? Direi che il costume è adatto! >> sentii il tacco di Alice perforarmi un piede, ma non le diedi soddisfazione e mi morsi un labbro per il dolore
<< Veramente la strega sono io >> disse Bella.
Bene! Di bene in meglio! Che figure di merde!

Te le cerchi fratellone… disse Alice mentalmente. Antipatica!
<< Oh >> cosa diamine dovevo dire adesso? << bhè penso che si addica di più a tua cugina! >>
<< Ok, ok! Stop! >> disse Alice << abbiamo capito che non vi sopportate, ma adesso basta >>
<< Concordo con Alice >> rispose Bella
<< Va bene! >> rispondemmo in sincrono io e Lis. Non capivo cosa avessi fatto per farmi odiare da questa ragazza! Che bugiardo, lo sapevo benissimo. Lei era la cugina di Bella, lei voleva bene a Bella e vedeva come io la trattassi, era ovvio che provasse odio verso di me.
<< Alice andiamo? Io mi sarei stancato di stare in giro se non ti dispiace. E questa sera dobbiamo anche uscire >> le dissi
<< Uffa! E va bene, andiamo! Ci siete anche voi questa sera all’Essence? >> chiese mia sorella a Bella e Lis
<< Ci ha invitate Rose, ma Bella dice di non averne voglia >> rispose Lis
<< Come mai? >> chiesi. Ma perché non stavo zitto a volte?
Incrociai due occhi cioccolato sorpresi.
<< Ehm perché non mi va di andare a quel Pub >> rispose Bella impacciata
<< È un posto carino >> le dissi
<< Si, senz’altro. Lo so che è un bel posto però non ne ho molta voglia. Tutto qui >>
<< Capisco >> dissi senza troppe emozioni. Non volevo che lei ci fosse, ma non volevo nemmeno saperla a casa, lontana da me. Ero un cretino!
<< Alice andiamo >> dissi iniziando a camminare
<< Ok, ok! Comunque ragazze veniamo a prendervi noi alle 21:30 questa sera! Mi raccomando fatevi trovare belle e pronte! >> disse Alice facendo un occhiolino a Bella. Era forse impazzita?
<< Ma Alice, davvero non mi va. Io non… >> provò a dire Bella, senza troppo successo
<< Niente ma! Lis convincila tu! Ci vediamo questa sera ragazze! Ciao! >>
Mentre raggiungevamo l’auto cercai di leggerle la mente. Stava traducendo una canzone italiana in latino! << Cosa mi nascondi, Alice? >>

<< Niente, perché? >> chiese innocentemente. La fulminai e sulle sue labbra apparse un sorriso poco rassicurante << vedrai Edward… vedrai! >>

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Dodicesimo Capitolo : Hear Me... ***


Ciao a tutti! Come va? Eccomi di nuovo per postare il Capitolo! ^^ Avrei dovuto postarlo domani, ho anticipato, sono brava, vero? Grazie lo so *-* Comunque spero che il capitolo sia di vostro gusto, a me personalmente piace. Credo che sia molto importante, perchè inizia a far prendere alla storia la giusta direzione. Il prossimo capitolo arriverà come regalo di Natale *-* infatti posterò Sabato 25 Dicembre! Ora rispondo alle Recensioni e vi lascio al capitolo! Grazie per seguirmi e un bacione a tutti! :)
≈ Risposte alle Recensioni :
Marie : Ciao carissima *-*!! Cioè con tutti questi complimenti mi imbarazzi *faccina che giocherella con gli indici* grazie mille per tutto! Ma non sono chissà che, ci provo! Comunque grazie, grazie e grazie ancora! Per quanto riguarda Alice ed Edward... Eh! Cosa sono? Chi lo sa!! Dovrai aspettare ancora un pò... Non hai proprio idea? :P diciamo che tenere segreto cosa sono era un mio intento eheheheh adesso ti lascio il capitolo e aspetto con ansia una tua prossima recensione, mi raccomando! Un bacione grande *-*
maia96 : Ahahahahah ciao maia! No tranquilla, non sono licantropi! Sarebbe troppo divertente farli diventare da vampiri a licantropi, ma... no XD Speri di non averti fatta aspettare troppo per questo capitolo! Quindi ti dico solo, continua a seguirmi e a commentare! E adesso goditi il capitolo. Buona lettura! Un bacio!
lilyanne89masen : Tesò ahahahahah ah si? Chissà ti ricordano quei due ahahahahah ù.ù Sei sempre matta, ma ti voglio bene! Un bacioneeeee
belnina : Ciao cara! Io sto ancora aspettando ansiosa di capire se hai capito bene cosa sono quei due o no O.O ma non dirlo in pubblico, dimmelo in privato ù.ù comunque si, ora si iniziano a capire alcune cose e si inizia finalmente a percorrere la strada giusta. I personaggi inizieranno a cambiare, ma come? In meglio o in meglio? Alcune situazioni mutano, altre si chiariscono e via dicendo. Mi raccomando seguimi e commenta sempre! Grazie per i complimenti :) un bacione


Hear me
I'm cryin' out, I'm ready now.
Turn my world upside down,
Find me
I'm lost inside the crowd, It's getting loud,
I need you to see
I'm screaming for you to please
Hear me, Hear me.
Hear me
Can you hear me?


Dodicesimo Capitolo : Hear me...

Pov. Bella

Ero in camera mia, fissavo i vestiti che Lis mi aveva preparato almeno mezzora prima sul letto. Ero appena uscita dalla doccia e avevo solo il mio accappatoio e una piccola asciugamani in testa.
<< Bella? Ti stai preparando o no? >> urlò Lis dal piano di sotto. Sbuffai.
Non avevo per niente voglia di passare una serata all’Essence e da quando sapevo che ci sarebbe stato anche Edward la mia voglia di restare a casa a guardare la tv era aumentata a dismisura. Sarebbe stato umiliante, per non dire doloroso, vederlo flirtare con qualche ragazza.
<< No! >> urla e mi buttai sul letto.
Nemmeno sue secondi dopo, Lis spalancò la mia porta, entrando come un uragano!
<< Ma sei impazzita? >> chiesi
<< Io? Tu lo sei! Come sarebbe a dire “ no “? >> era di fronte a me. Il vestito rosa già indosso, i capelli a metà opera, ancora struccata. Aveva le braccia incrociate e batteva sul pavimento col piede destro.
<< Lis non mi va >> mi pentii all’istante. Appena vidi gli occhi di Lis spalancarsi e arrivare proprio davanti a me, mi fece quasi paura!
<< Ascoltami bene signorina Swan! >> disse puntandomi il dito contro << ora tu ti infilerei quel grazioso vestito che abbiamo comprato oggi, ti sistemerai i capelli e ti lascerai truccare dalla sottoscritta! Uscirai da questa dannata camera e porterai il tuo grazioso culetto di sotto, dove ci sono le scarpe che ti aspettano e non ti lamenterai del tacco alto! È sabato sera, capito? Alle 21:30 saliremo su quell’auto e andremo a divertirci all’Essence. È tutto chiaro? >> rimasi senza parole. Contraddirla sarebbe stato da pazzi!
<< Ok, mi hai convinta! >> dissi sorridendole
<< Ne ero sicura! >> mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò, lasciandomi sola. Mia cugina era totalmente fuori di testa!
Dopo qualche minuto mi alzai, presi il vestito e l’intimo pulito e mi diressi in bagno. Non ci misi molto a vestirmi, giusto qualche minuto.
Guardai l’ora erano da poco passate le nove, Alice sarebbe passata tra poco meno di mezzora, ed io dovevo ancora truccarmi. Fantastico!
<< Bella, allora sei pronta? >> Lis fece capolino nella mia camera. Era splendida. I capelli erano tirati su e solo due piccole ciocche laterali le ricadevano sulle spalle. Le scarpe alte, oro, si intonavano perfettamente con la fascia dello stesso colore del vestito. Il viso era truccato, ma senza strafare. Aveva un leggero strato di fard, per far risaltare le guance. Sugli occhi una sfumatura dorata, tutto ornato da mascara e matita nera, e sulle labbra un lucido color pesca.
<< Lis, sei stupenda! Jason perderà la testa >> le dissi.
Lei sorrise, entrò nella stanza e fece un giro su se stessa << Trovi? >>
<< Assolutamente! >>
<< Grazie… >> disse facendo un leggero inchino << ma adesso pensiamo a te >> si mise in posa pensierosa e poi aggiunse << ho trovato il trucco perfetto per te! Su viene in camera mia, così hai finito anche tu! >>
Mi afferrò un polso e mi trascinò via.

Dopo quasi 15 minuti finalmente finì. << Voilà! >> disse << guardati! >> voltò la sedia e mi fece specchiare. Non stavo poi così male, dopo tutto.
Il vestito blu era semplice, arrivava alle ginocchia, la gonna era larga. Aveva delle piccole spalline che formavano una scollatura rettangolare e non molto azzardata. Sotto il seno una piccola fascia argentata dava la forma all’abito. Le scarpe alte richiamavano il colore del vestito. Il trucco era semplice. Lis non mi mise fard o fondotinta, sapeva che non mi facevano impazzire, si soffermò sugli occhi e sulle labbra. I primi sfoggiavano un ombretto blu, contornato di mascara e matita nera. Le seconde brillavano grazie ad un lucido colore carne. Mi piacevo.
<< Grazie Lis, sto davvero bene >>
<< Ovvio ti ho sistemata io! >> si mise dietro di me e mi sussurrò all’orecchio << e tu sei molto bella. Devi solo rendertene conto >>.
Ogni volta che qualcuno mi faceva un complimento non riuscivo a trattenere le mie emozioni e arrossivo. Lis se ne accorse e ridacchiò.
<< Va bene, va bene! >> disse prendendo un mollettone argentato << sistemiamo queste onde, ok? >> prese due ciocche laterali e me le portò indietro. Con un gesto deciso le arrotolò tra loro, formando una specie di fontanella. Sistemò i ciuffetti davanti e mi fece scivolare sulle spalle la lunghezza dei capelli << ecco così sei perfetta! >> la ringraziai nuovamente e ci apprestammo a scendere.
Charlie era spaparanzato sul divano. Sul tavolino il telecomando e due lattine di birra. Serata Baseball!
<< Papà noi usciamo >> dissi, cercando di richiamare la sua attenzione
<< Wow! >> disse lui voltandosi << siete bellissime >>
<< Grazie zio Charlie, tutto merito della tua nipotina preferita! >> rispose Lis
<< Tesoro sei anche la mia unica nipote >> sottolineò mio padre
<< Appunto! Perché non te ne sarebbero serviti altri! >>
Charlie si lasciò andare in una grossa risata << D’accordo Lis. Divertitevi e mi raccomando, state attente! >>
<< Certo papà >> gli risposi baciandogli una guancia << buona serata >>
<< Anche a te, piccola mia >>.
Ci avviammo all’ingresso per prendere giacche e borse, nello stesso momento il campanello suonò.
<< 21:30! >> disse Lis controllando l’ora << hanno spaccato il minuto >> e mentre armeggiava con la borsa e la giacca riuscì perfino ad aprire la porta.
<< Ciao ragazze! >> urlò il folletto che ci trovammo davanti
<< Ciao Alice! >> dicemmo in coro io e mia cugina
<< Pronte? >> chiese lei
<< Si, pronte. Infiliamo la giacca e possiamo andare >> risposi
<< Perfetto! >> disse il folletto con uno strano sorrisino stampato in faccia
<< Alice, sei venuta da sola? >> chiese Lis. Quanto sperai che la sua risposta fosse un si!
<< No, perché? >> rispose Alice. Eccomi tornata alla realtà << mio fratello è in macchina, ci sta aspettando >>
Ci avviammo tutte e tre all’auto grigia metallizzata parcheggiata in fondo al vialetto di casa mia. Era strano come solo la vista della sua auto mi faceva battere il cuore così forte.
<< Bella, tu vai pure davanti >> disse Alice salendo dietro, insieme a Lis
<< Stai scherzando, vero? >> le chiesi afferrandola per un braccio
<< No, perché? >>
<< Come perché? >>
<< Vi muovete? >> una voce maschile parlò << non mi importa chi si mette davanti, basta che entrate >>
Vidi Alice scivolare sul sedile posteriore. Stupendo. Feci un respiro profondo e aprii la portiera, scivolai all’interno e allacciai la cintura.
Era la prima volta che salivo sull’auto di Edward. Era molto bella. Sorrisi al pensiero. Che sciocca, come poteva essere diversamente? Un ragazzo così attraente non poteva di certo avere un’auto orribile. Mi resi conto che tutta la fretta di Edward era stranamente scomparsa, non c’eravamo mossi di un millimetro. Mi voltai e il cuore mi saltò in gola. Mi stava fissando. Perché mi guardava? Ma soprattutto, perché mi guardava in quel modo? Sembrava mi stesse facendo una radiografia. Vedevo i suoi occhi correre sul mio corpo, soffermandosi sulle gambe nude e sulla scollatura che si intravedeva dalla giacca. Seguii il suo sguardo e si poso sui miei capelli e sulle labbra. Era imbarazzante. Dannatamente imbarazzante! Eppure… Mi piaceva.
<< Edward che stai guardando così attentamente? >> chiese Alice
<< Che… che cosa? >> rispose lui voltandosi di scatto
<< A me sembra proprio che stesse fissando Bella. E quando “fissare “ è un eufemismo >> disse Lis
<< Non stavo fissando nessuno >> rispose Edward << coraggio, andiamo >> abbassò il freno a mano, ingranò la prima e partì sgommando.

Dopo un viaggio al quanto silenzioso, riuscimmo a parcheggiare non molto lontano dall’Essence. Stranamente non c’era la solita coda ed entrammo quasi subito.
<< Non dovremmo aspettare Rose? >> chiese Lis ad Alice
<< No, l’ho sentita prima di venire da voi, ha detto di aspettarla dentro, perché Emmett era in ritardo >>
<< Emmett in ritardo? >> chiesi io
<< Si, doveva prepararsi per farsi bello >> rispose Alice scoppiando a ridere e noi con lei. Mi accorsi di non vedere più Edward, così mi voltai. Andai a sbattere contro qualcuno. Riconoscevo il suo odore, lo riconoscevo sempre.
<< Scusa >> dissi cercando di allontanarmi, ma lui non me lo permise.
Sentii la sua mano scivolarmi dietro la schiena e attirarmi a sé. I nostri corpi aderivano perfettamente. Sentii l’altra mano posarsi sul fianco sinistro e alzai di scatto la testa. Grosso errore. I miei occhi si incatenarono ai suoi. Due pozze verdi mi fissavano in modo strano. Non avevo mai visto quello sguardo. C’era attrazione, eccitazione, desiderio… Non so perché lo feci, ma avevo perso completamente il controllo del mio corpo. Con la mano libera dalla borsa, gli tracciai una linea sui pettorali da sopra la camicia bianca. Risalii verso il collo, arrivando ai suoi capelli bronzei, dove infilai le dita aderendomi maggiormente al suo corpo. Non mi importava che fossimo in mezzo alla gente, ancora all’entrata del locale. Volevo baciarlo. Volevo farlo dalla prima volta in cui lo vidi.
<< Non farlo >> disse lui con voce roca. Sentii le sue mani lasciarmi andare ed io feci lo stesso. Indietreggiai lentamente, formando spazio tra di noi. Mi girava la testa e avevo il fiato corto. Quando avevo dimenticato come si respirasse?
<< S…scusa >> dissi balbettando << non so cosa mi sia preso, mi… mi dispiace >> gli voltai le spalle e mi allontanai
Quando incrocia gli occhi di Alice e Lis, capii. Avevano visto tutto.
<< Che succede tra voi due? >> chiese Lis
<< Nulla. Perché? >> risposi
<< Sembrava quasi che stesse per farlo all’entrata del locale >>
Sgranai gli occhi. Era per caso impazzita? Vidi Alice guardare il fratello. Sembrava gli stesse dicendo chissà cosa con una sguardo. Edward ci superò, senza degnarmi della minima attenzione.
<< Andiamo o no? >> chiese lui
<< Eccoci! >> rispose sua sorella << mamma mia che caratteraccio! >>
Dentro il locale cercammo un tavolo. Pensando che tra poco sarebbero arrivati anche i Cullen, ce ne serviva uno abbastanza ampio…
<< Quello va bene? >> chiese Edward, indicando un tavolo rettangolare lungo posizionato sul lato della pista da ballo. Aveva due divanetti bianchi e qualche sedia del medesimo colore.
<< Si, va bene >> risposi
<< Perfetto, andiamo >> disse lui e ci fece strada.
Solo quando si tolse la giacca nera capii esattamente come fosse vestito.
Aveva un paio di jeans stretti neri, la camicia bianca con le maniche arrotolate sui gomiti ed un gilet nero, lasciato aperto. Ai piedi delle normali scarpe nere. I capelli erano più spettinati del solito, ma gli davano un’aria, forse, più attraente del solito. Era assolutamente sexy.
<< Bella! >> mi voltai e vidi Angela
<< Angie! Ciao cosa ci fai qui? >> le chiesi alzandomi
<< Sono qui con Jessica, Ben, Mike e… >>
<< Isabella non mi saluti? >> chiese un ragazzo alto poco dietro di lei. I capelli erano neri, gli occhi verde acqua. Il fisico era slanciato, da nuotatore. Indossava un paio di jeans neri ed una camicia bianca con rifiniture del colore dei pantaloni. Non credevo ai miei occhi.
<< Oh mio Dio! Ian! >> gli dissi saltandogli in braccio. Sentii le sue braccia avvolgermi e sostenermi. Da quanto tempo che non lo vedevo!
<< Allora Bella addormentata, come stai? >> chiese lui
<< Ancora con questa storia? Non la smetterai mai? >> chiesi mentre riprendevo confidenza col pavimento
<< No, è troppo divertente farti arrabbiare >> mi disse picchiettandomi sul naso
<< Ma cosa ci fai qui? >>
<< Sono venuto a trovare la mia cuginetta >> rispose Ian scombinando i capelli di Angela
<< E dai scemo! >> disse lei, dandogli una leggera spinta
<< E quanto ti fermerai? >> chiesi io
<< Poco, purtroppo. Solo per questi due giorni, Lunedì mattina ho il volo per tornare a Firenze >>
Quando sentii dei colpi di tosse dietro di me, capii di non aver fatto ancora le presentazioni
<< Oh ehm scusate… Questo è Ian, è un mio carissimo amico, nonché cugino di Angela >>
<< Piacere di conoscervi >> disse Ian
<< Loro sono Lis, mia cugina… >> ma venni interrotta
<< Oh la famosa Lis! >> disse Ian << ho sentito tanto parlare di te, Bella ti adora! >>
<< Anche io ho sentito tanto parlare di te, il piacere è mio >>
<< E loro sono Alice ed Edward Masen >>
<< Piacere! >> disse Alice saltellando verso di lui, porgendo la mano
<< Il piacere è mio >> rispose Ian baciandole la mano
Edward per tutto il tempo non si mosse. Lo guardava dalla sua postazione, ma non si alzò neppure in piedi. Vidi Ian avvicinarsi a lui, tendendo la mano << Piacere Edward, io sono Ian >>
Dopo qualche secondo di indecisione anche lui allungò la mano. Perché faceva così? Che Ian non gli piacesse, ma perché?
<< Ragazzi! >> ci girammo tutti riconoscendo la voce di Rose. Adesso che c’erano anche i Cullen eravamo al completo!
Dopo aver fatto le presentazioni e unito i tavoli, decidemmo di passare la serata tutti insieme. Alice era seduta vicino ad Edward e Jasper, Lis tra Rose e Jason. Emmett vicino alla sua ragazza e a me. Io tra l’orso e Ian, a seguire Angela, Ben, Mike e Jessica.
Non pensavo che mi sarei divertita tanto. Eppure la serata stava trascorrendo allegra. Tra battute, risate e qualche cocktails. Dopo la strafata di Parigi, avevo deciso di non esagerare più con i drink, così presi una semplice Pina Colada e me la feci bastare. Solo in quel momento mi resi conto di come fossero vestite Alice e Rosalie.
La prima aveva un vestito nero, stretto con una gonna un po’ a sbuffo. Scarpe e giacca nera. La seconda aveva un vestito senza bretelline. Con due tonalità di colore, partiva dal seno con un viola scuro fino arrivare in fondo con una sfumatura che oscillava tra il bordeaux e il viola chiaro. Ai piedi un paio di scarpe aperte viola chiaro.
<< Oh adoro questa canzone! >> disse Lis alzandosi << andiamo a ballare? >> chiese rivolta a Jason
<< Non so tesoro, non mi va molto >> rispose lui
<< Uffa e dai! >> Lis cominciò a fare i suoi occhioni da cucciola.
Sentii una stretta alla vita e mi voltai in direzione di Ian, che avvicinò le sue labbra al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa << Vuoi vedere come il suo ragazzo si alza e fila sulla pista da ballo? >> lo guardai perplessa. Sorrise, in modo strano, e si alzò << vieni Lis, se lui non vuole ballare ti accompagno io >> ah ecco! Ora avevo capito tutto, il suo atteggiamento da playboy non lo aveva perso del tutto.
<< Ehm io non saprei, cioè… >> cercò di spiegare lei, arrossendo. In effetti Ian era molto bello.
<< Non ti scomodare >> disse Jason alzandosi e attirando a sé Lis << la porto io a ballare, tranquillo >>
<< Come vuoi >> disse Ian sorridendo alzando le mani in segno di resa
<< E tu, bella ragazza? >> chiese rivolto a Alice, la quale si guardò in torno puntandosi il dito contro
<< Dici a me? >> chiese lei
<< Certo! Chi altri? >> Ian sfoderò il suo sorriso irresistibile e, non lo giurerei, ma mi sembrò di vedere segni di cedimento nel volto di Alice
<< Lei non balla >> il mio sguardo si spostò abbastanza confuso su… Edward? Ma doveva essere Jasper, volendo, a fare un intervento simile?
<< Prego? >> chiese Ian
<< Non ci senti? >> rispose Edward alzandosi << mia sorella non balla. Non con te >> vidi Ian fare la sua solita smorfia con le labbra e si accostò più vicino ad Edward. Il panico mi assalì. Non ragionai, mi alzai di scatto e presi Ian per il braccio trascinandolo verso la pista da ballo << Oh suvvia Ian! Se vuoi proprio ballare mi offro io! >> dissi
<< Tu Bellina? >> chiese l’orso << ma se fai un passo e cadi? >> e scoppiò a ridere. Mi voltai per fargli una linguaccia e i miei occhi guizzarono su Edward. L’immagine che vidi mi fece raggelare. Era davvero molto, molto arrabbiato. I suoi occhi verdi sembravano così scuri… I volto teso, la mascella serrata. Faceva quasi… paura. Non capivo. Perché faceva così? Cosa gli aveva fatto Ian? Che fosse geloso? Ma perché? Non aveva senso.
<< Tu gli piaci >> disse Ian sedendosi sullo sgabello del bar
<< Scusami? A chi? >> ero interdetta
<< Ad Edward, mia cara. È pazzo di te >>
<< Stai scherzando, vero? >> il mio cuore prese qualche battito << lui mi odia, non mi sopporta >> risposi
<< E questo non ti fa capire nulla? >> mi chiese. Lo guardai, ma non risposi, così continuai << è una tattica vecchia come il mondo. Magari ha paura di amare, o ha un brutto passato, così cerca di allontanarti perché sa che se ti starebbe troppo vicino svelerebbe ciò che prova per te. Ma non può permetterselo >> quelle parole mi scossero. Era possibile che Edward provasse davvero interesse per me?

<< Se non sono indiscreta >> chiesi titubante << qual è il problema? >>
<< È una lunga storia Bella. Un passato che non è facile da raccontare >>.

La conversazione di Alice a Parigi mi ripiombò addosso come una doccia fredda. C’era qualcosa nel passato di Edward che lo aveva reso così. Ma cosa? Se Ian avesse avuto ragione ed Edward provava davvero qualcosa per me, mi sarei messa in moto per capire cosa si celava dietro al suo cuore. Cosa nascondeva il suo passato?
<< Ehi! >> disse Ian schioccando le dita davanti ai miei occhi << vedi perché ti chiamo Bella addormentata? Ti perdi in chissà quali pensieri >>
<< Si, scusami. Stavo riflettendo su quello che mi hai detto >>
<< E…? >>
<< E forse hai ragione >> dissi in un sussurro
<< Evviva! >>
<< Cos’hai capito? >> chiesi guardandolo in cagnesco << non parlo del suo interesse per me, ma del fatto che forse è così perché ha un passato difficile >>
<< E tu scoprilo, no? Magari sarà anche più facile rapportarti con lui >> in effetti non era una cattiva idea, e mi ero anche già decisa a farlo.
<< Comunque… >> disse Ian all’improvviso << io mi sono fidanzato >> sgranai gli occhi. Ian fidanzato? Davvero? << non fare quella faccia capita anche a me di innamorarmi, ogni tanto >>
<< Wow! >> dissi abbracciandolo << e chi è? Come si chiama? >>
<< Si chiama Elena. Ha 21 anni, due in meno di me. L’ho conosciuta all’università lo scorso semestre e abbiamo iniziato ad uscire. È una ragazza molto bella e simpatica >> disse alzando ripetutamente le sopraciglia << credo che ti piacerebbe >> concluse in fine
<< Sono davvero contenta per te! E non fare lo scemo, trattala bene! >>
<< Lei è la mia principessa >> mi scappò un sorriso e abbassai il viso.
In quel momento sentii una presenza di fianco a noi, mi voltai e lo vidi.
<< Scusate, disturbo? >> chiese in tono glaciale
<< Dipende dai punti di vista >> rispose Ian e gli tirai un calcio
<< No, non disturbi >> risposi io << cosa vuoi, Edward? >>
<< Potresti venire con me? >> mi chiese. Avevo capito bene? Voleva che, che andassi con lui? Dove? Come? Perché? Oh Bella respira!
<< Eh? >> mi diedi della stupida. Che razza di risposta è “ eh “?
<< Ti ho chiesto se potresti venire con me. Allora? >>
<< Ehm si, non so, cioè… >> mi voltai verso il mio amico, che stava sorseggiando qualcosa di trasparente << Ian ti dispiace? >>
<< No, tranquilla. Vai pure >> lo ringrazia. Scesi dallo sgabello e seguii Edward in silenzio.
Eravamo in un angolino del Pub, fuori dalla vista dei nostri amici.
<< Quel tipo non mi piace >> finalmente parlò
<< Ian? >> chiesi ridendo << è un ragazzo simpatico, ed è il cugino di Angela, è innocuo. Inoltre lo conosco da quando sono piccola >>
<< Bhè si cambia, Bella. Non vuol dire che, perché lui anni fa era un bravo ragazzo adesso lo sia ancora. Devi stare attenta >>
<< È quello che è successo a te? >> chiesi senza riflettere.
Vidi Edward voltarsi di scatto e fulminarmi con gli occhi. Cavolo!
<< Che vorresti dire? >> chiese lui
<< Nulla. Scusa non sono fatti miei >> provai a voltarmi e andare via, ma lui non me lo permise. Mi afferrò un braccio e mi fece scontrare contro il suo petto. Il contatto fu fuoco. Le mani di Edward erano entrambe sulle mie braccia, per tenermi ferma. Le mie mani, chiuse in un pugno, sul suo petto.
<< No, adesso parli >>
<< Edward davvero, scusami. Non so perché l’ho detto! >>
<< Che cosa sai tu di me? >>
<< Niente! Assolutamente niente! Io vorrei sapere qualcosa di te, ma tu non me lo permetti! Vorrei esserti almeno amica, ma tu non vuoi nemmeno questo >> le parole uscivano da sole
<< È meglio così, Bella. Credimi >>
<< Non voglio crederti, lo capisci? Io voglio viverti! E non so neanche il perché! Da quando sei arrivato a Forks sento questa attrazione nei tuoi confronti che non capisco! Non ha motivo per esistere, eppure c’è! È come se io fossi la Terra e tu il mio centro di gravità. Tutto mi riporta a te, ogni cosa! Anche se faccio finta di nulla, tu sei sempre là! >>
Lo vidi sgranare gli occhi, ma non riuscii a leggervi dentro.
<< Non va bene. Non è affatto salutare, Bella. Non lo è >>
<< Spiegami il perché >>
<< Non posso! Non posso spiegarti nulla! Devi solo dimenticarmi >>
<< Tu non mi ascolti. Non posso dimenticarmi di te, Edward >> arrivata a questo punto tanto valeva dirla tutta << non voglio dimenticarmi di te >>
Sentii la presa allentare e riuscii a staccarmi da lui. Non parlava, mi guardava, ma con uno sguardo indecifrabile.
<< Dovevo andare via non appena ti ho vista >>
Quelle parole mi trafissero il cuore, mandandolo in mille pezzi. Io per lui ero niente. Assolutamente niente. Ero un fastidio. Al dolore sopraggiunse la rabbia << E allora perché prima eri così geloso di Ian? Eh? Se non avresti neppure voluto conoscermi, perché diavolo hai fatto tutto quello? >>
<< Tutto quello cosa? Cosa? Stai vaneggiando >> disse e mi superò, tentando di andare via, ma gli bloccai un braccio
<< Allora perché sei venuto al bancone trascinandomi qui? Se non sei geloso e di me, non ti importa nulla, perché sei venuto a disturbare me e Ian? >>
<< Perché sei sotto la mia responsabilità, Bella >> rispose freddo, senza un briciolo di emozione << sei venuta con me e mia sorella. Se ti dovesse succedere qualcosa risponderei io a tuo padre e onestamente, se permetti, non mi va >> restai atona. Senza sapere cosa rispondere e con le orecchie che mi fischiavano << vai a chiamare tua cugina, io cerco Alice. È tardi, si torna a casa >> si diresse verso la grande sala, mentre io me ne stavo lì, imbambolata. Senza sapere cosa fare, cosa dire.

Il viaggio in auto aveva come sottofondo un silenzio davvero imbarazzante. Cercando di non piangere, ero avvolta nella mia giacca, sul sedile posteriore e guardavo fuori dal finestrino. Le luci della strada sembravano scomparire e fare strani giochi alla velocità che stavamo percorrendo. Non vedevo l’ora ti togliermi questo stupido vestito, queste dolorose scarpe, questo insensato trucco dalla faccia e mettermi a letto.
Arrivati a casa, scesi dall’auto senza salutare nessuno. Che maleducata, pensai. Ma se avessi aperto bocca nessuno avrebbe fermato il pianto che mi opprimeva il petto. Entrammo in casa e senza neppure aspettare Lis, mi diressi in camera mia, chiudendomi dentro. Scivolai lungo la porta, sentendo il pavimento sotto il mio corpo. Non potevo andare avanti così. Che cosa gli avevo fatto? Perché mi trattava in questo modo? Nascondeva qualcosa. Qualcosa di orribile, lui lo considerava orribile. Magari era stato ferito al cuore, qualcuno glielo aveva spezzato in passato ed ora è diventato così per proteggersi dal mondo, per… non riuscivo più a ragionare.
Sentii qualcosa di caldo e salato scivolarmi sulle labbra. Quando avevo cominciato a piangere? Senza che me ne rendessi conto stavo singhiozzando. Non ci pensai due volte. Mi alzai e mi buttai sul letto, nascondendo il viso tra i cuscini.
Era inutile prendersi in giro. Lui non voleva saperne di me. Non mi ascoltava, io urlavo, cercavo di chiamarlo, di fargli capire quanto fosse importante per me, quanto lo amassi… ma lui non mi ascoltava! Avrei potuto gridare, gridare e gridare ancora, ma la mia voce, per lui, sarebbe stata solo un tenue e debole sussurro in lontananza.

Vestito Lis : http://www.polyvore.com/night_is_gold/set?id=25801375
Vestito Bella : http://www.polyvore.com/blue_silver/set?id=25846796
Vestito Alice : http://www.polyvore.com/girl_in_black/set?id=25876200
Vestito Rosalie : http://www.polyvore.com/purple_night/set?id=25883226
Ian Weber (Cugino di Angela)

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Tredicesimo Capitolo : This is Halloween! ***


BUON NATALE A TUTTI! *-* e come promesso eccomi qui con il nuovo capitolo della mia storia XD ma non mi fermo qui! Ho creato anche un video-trailer per questa FanFiction, mi è venuto in mente scrivendo il precendente capitolo, cioè Hear Me, quindi dopo vi posto il link per farvelo vedere, se vi interessa! Purtroppo non so come postarlo direttamente, quando lo scoprirò magari lo rimetto eheheh comunque, basta parlare, rispondo alle recensioni e poi vi lascio al capitolo!

❦ Rispondo alle Recensioni :
Marie : Oddio Marika, non volevo farti piangere! (cioè magari si, ma non letteralmente!) purtroppo si, Edward è stronzo e devo deluderti perchè, con Bella, lo sarà ancora per un pò...Comunque grazie ancora dei complimenti! E forse riesco a far trasparire molto bene le emozioni di Bella perchè ci sono passata anche io, chi lo sa! E comunque anche tu scrivi bene XD spero che questo capitolo ti piaccia come gli altri e aspetto la tua recensione! Mi raccomando! Buon Natale carissima! Un bacione^^
bella cullen89 : Ciao Bella! Ahahahah alle tue domande purtroppo non posso rispondere! Se hai ragione o meno dovrai attendere, mi spiace XD per quanto riguarda Edward, si in effetti la mia intenzione era quella di farlo diventare un pò stronzo ahahahah e se ci sto riuscendo grazie mille ^^ Mi raccomando continua a seguirmi e avrai tutte le tue risposte e ti posso dire che non mancheranno i colpi di scena! Aspetto un'altra tua recensione! Buon Natale! Un bacione ^^
anna71 : Ciao Anna ahahahah vedo che hai apprezzato Ian, lo apprezzo anche io XD comunque grazie mille, continua a seguirmi! E a commentare XD Buon Natale anche a te! Un bacione^^
belnina : Ciao cara! Eh si, la gelosia è una brutta bestia! Quando arriva non risparmia nessuno... Grazie per le belle parole! Intrigante? Uh! Bhè è quello che volevo diventare ad ogni capitolo, misteriosa e intrigante, quindi ci sto riuscendo XD purtroppo Bella non è che non capisce, ma Edward la disorienta parecchio e il nostro caro Edward continuerà ancora per un pò ad "arrampicarsi sugli specchi" ma perchè? Eheheh è il motivo quello da capire mia adorata belnina!! Continua a seguirmi e a recensire, mi raccomando! Buon Natale cara, un bacione!^^
lilyanne89masen : Tesòòò tu sempre molto concisa ahahahah la scena di Jason che fa il gelosone? Dì la verità, tu segui questa storia solo per Lis e Jason, ormai lo hanno capito tutti ahahahah torna presto tesora già mi manchi! Buon Natale! Ti voglio bene tesò, bacione! ^^
maia96 : Ciao Maia! Ahahahah eh si Ian ha dato un tocco di classe ahahahahah ma cosa farà ora il nostro Edward? Per saperlo continua a leggere! Grazie per il complimento!! Ora ti lascio al capitolo, mi racconando continua a seguirmi e a recensire! Buon Natela cara! Un bacione^^

Prima del capitolo vi lascio il link del video-trailer, dateci un'occhiata, ci tengo! VIDEO - TRAILER, HEAR ME: IN BILICO




I deja-vu sono il modo che ha il destino per dirti che sei esattamente dove dovresti essere.
Ti sembra che tu ci sia già stata perché sei esattamente in linea col tuo destino.


Tredicesimo Capitolo : This is Halloween!

Pov. Bella

La giornata a casa Cullen era trascorsa velocemente. Nessuno mi chiese niente della serata precedente. Neppure Lis a colazione o Alice quando ci passò a prendere. Gliene ero grata. I ragazzi, ovviamente, non si erano fatti trovare e l’organizzazione della festa fu lasciata completamente nelle nostre mani.
La Signora
Cullen
, Esme, aveva insistito per farsi chiamare col nome di battesimo, era una donna giovane e gentile. La madre che tutti vorrebbero avere. Come il resto della sua famiglia era una donna bellissima, non dimostrava l’età che diceva di avere. Avevamo conosciuto anche il Signor Cullen. Carlisle, anche lui aveva gradito che usassimo un tono non formale, era rientrato a metà pomeriggio, dopo aver concluso l’ennesimo turno all’ospedale. Ebbene si. Carlisle era il primario dell’ospedale di Forks. Era un uomo giovane, gli si davano al massimo 33 o 35 anni, alto, capelli biondi e occhi color oro, esattamente come tutta la sua famiglia.
Era strano… Nessuno dei componenti della famiglia Cullen era realmente imparentato, discorso che escludeva Emmett e Jason, i quali erano evidentemente fratelli gemelli. Eppure erano tutti così dannatamente simili, di una bellezza unica nel loro genere.

<< Bella, potresti andare a prendere il resto delle decorazioni? >> mi chiese Rosalie

<< Certo, vado subito >> risposi, ma mi resi conto che non sapevo dove fossero << ehm Rose, dove sono? >> la vidi sorridere

<< Sono nel ripostiglio, la stanza vicino alla cucina >>

Annui e andai dove mi era stato detto. Trovai quello che cercavo molto facilmente, così tornai in salotto, ma mi bloccai. Stavano parlando. Di me.

<< Non ti ha detto proprio nulla? >> chiese Alice a Lis

<< No, io non ho chiesto, non mi sembrava una grande mossa >> rispose lei << ma so che ha pianto tutta la notte >>

<< Capisco >> disse il folletto

<< Ma Edward a te non ha detto nulla? >> chiese Rose ad Alice

<< No, lui di queste cose con me non parla >> vidi Alice sedersi sul bordo del divano, spostato in un angolo della sala, poi continuò << mio fratello non è cattivo, ma è così chiuso! Non capisce che il passato si può cambiare e non so se lo capirà mai >> decisi che mi ero stufata di starle ad ascoltare, così entrai nella stanza a grandi passi.

<< Ecco le vostre decorazioni >> dissi lanciandole sul divano << io me ne vado >> e mi diressi verso la porta d’ingresso

<< Cosa? Come? >> chiese Lis confusa << Bella? Ma cosa stai dicendo? >>

<< Sto dicendo che non mi va più di restare >> riposi mentre infilavo il giubbotto pesante. Nel giro di pochi giorni la temperatura di Forks era scesa velocemente. Faceva davvero molto freddo, oggi.

<< Ma perché? >>

<< Perché non mi piace che le mie amiche e mia cugina parlino di me alle mie spalle >> infilai la sciarpa, attorcigliandola al collo

<< Bella no, non è come pensi >> cercò di spiegarmi Lis << siamo solo preoccupate per te >>

<< E non potreste chiede alla sottoscritta, invece che fare supposizioni? >>

<< Ma Bella… >>

<< Sto bene Lis, ok? >> la interruppi << sto bene >>

<< Non stai bene cugina >> disse Lis avvicinandosi << ma se non vuoi pensarci o parlarne, va bene. Basta che tu non te ne vada di qui >>

<< Bella, Lis ha ragione >> disse Alice << la colpa è di mio fratello, ma tu meriti di stare qui. Forse sono io che sono di troppo >>

<< Non dite idiozie >> ci voltammo tutte verso Rosalie << nessuno è di troppo in questa casa, mi sono spiegata bene? Voi tre, tutte e tre, chi meno e chi più, siete le amiche che finalmente ho trovato dopo molto tempo. Non ho nessuna intenzione di perderne una. Bella sta male, e non provare a negare! >> disse puntandomi il dito, mentre aprivo bocca << Ma non vuoi piangerti addosso? Mi trovi d’accordo con te! Ma non per questo noi non abbiamo il diritto di preoccuparci per te. E tu, Alice, cos’è questa stronzata del “ forse sono io che sono di troppo “? Se hai un fratello idiota, non è colpa tua! Quindi ora basta musi lunghi, basta litigare, basta avere brutti pensieri. È Halloween e ci sta aspettando una grande festa, perciò… Tutte di sopra a prepararci! >>

Non sapevamo cosa dire. Così senza pensarci troppo, scoppiando a ridere, ci buttammo addosso a Rose abbracciandola.

<< Ti vogliamo bene anche noi! >> dimmi tutte e tre

<< Ok, ok! >> disse Rose staccandosi da noi << ma non chiedevo tutta questa dimostrazione di affetto >> era tornato il sereno.

Mancava poco alle dieci di sera e noi eravamo pronte.
Io avevo indosso una semplice maglietta a maniche corte, nera e beige, una gonna lunga con una struttura e un taglio particolare sul marrone – grigio, stivali neri. La maschera era nera e aveva un grande fiore sul lato destro.
Eh già, la festa di Halloween organizzata dai Cullen era in maschera. Non si poteva entrare senza indossarne una e l’unica regola della serate era quella di non toglierla mai, per nessun motivo.
<< Allora Bella, sei pronta? >> chiese Alice entrando in camera
<< Si, quasi! >> dissi mentre litigavo con la maschera << ma questa cosa non riesco a metterla! Mi faccio male ai capelli >> la sentii ridere e avvicinarsi a me
<< Dai dammi qui, ci penso io! >>
<< Grazie Alice >> dissi e mentre la vedevo armeggiare con i miei capelli diedi un’occhiata al suo costume.
Indossava un vestito rosso, corto. Il corsetto intrecciava qualche filo nero, senza spalline. Ai piedi calzava un paio di sandali alzi, intrecciati. La maschera era per metà nera e per l’altra metà rossa, e dove vi era la parte scura vi era un grande fiore rosso. Adornata con gioielli delle stesse tonalità del vestito e con corna e coda, Alice era una bellissima Diavoletta.
<< Non hai freddo vestita così? >> chiesi una volta che aveva finito
<< Nhà, non granché! >> mi rispose tranquilla
<< Attenta che rischi di prenderti un raffreddore >> nemmeno avevo finito la frase e già rideva!
<< Tranquilla Bella! Sono sana come un pesce! >>
<< Va bene, va bene! >>
Mi voltai quando sentii bussare alla porta << Ragazze sono Rosalie, posso? >>
<< Certo! >> rispondemmo io e Alice contemporaneamente
Quando Rosalie entrò mi resi conto che non era vestita. Aveva dei semplici jeans stretti, neri, un top a maniche corte, larghe, stretto da sotto il seno in poi dello stesso colore di pantaloni. Stivali neri. La maschera era molto vistosa, colorata e in un lato le ricadevano una serie di fili con perline. I capelli biondi mossi, lasciati sciolti.
<< Ma da cosa saresti vestita? >> chiese curiosa Alice
Rosalie sorrise << Veramente da nulla, ho solo la maschera per darmi un tono. Inoltre ho optato per vestirmi a tinta unica, che ognuno veda il costume che vuole vedere >>
<< Perché io non potevo fare come lei? >> chiesi con disappunto
<< Perché tu non puoi! >> risposero in coro e scoppiarono a ridere
<< Antipatiche >> dissi mentre sentimmo suonare alla porta
<< Saranno gli invitati! >> disse entusiasta Alice
<< Probabile, sono le dieci >> rispose Rose << Bella, noi scendiamo ad accoglierli, tu vai a vedere se Lis ha finito, si stava cambiando nella camera di Jason, la seconda a destra >> annuii mentre loro uscivano.
Trovai la camera senza problemi e bussai << Lis? Sei pronta? >>
<< Si, Bella entra! >> mi rispose
Quando entrai non credetti ai miei occhi. La camera era in ordine impeccabile. Attaccate alle pareti c’erano diverse chitarre, da quella classica a quella elettrica. La scrivania era ordinata e sopra vi era posto un Notebook blu metallizzato, la libreria aveva una marea di scaffali suddivisi tra Cd e libri. Ma la cosa che mi colpii di più fu il letto. Non c’era.
<< Bella? >> mi richiamò Lis << ci sei? Terra chiama Bella! >>
<< Si, scusami stavo guardando la stanza ma… è normale che non ci sia il letto? >> chiesi sentendomi molto stupida
<< È quello che ho chiesto anche io >> mi rispose Lis << ma mi ha detto che ha quello a scomparsa nell’armadio, o qualcosa del genere. Mi ha chiesto se dovesse tirarlo per appoggiare le mie cose, ma gli risposto che avrei usato la poltrona >> disse indicandola
<< Ah! Ora capisco >> già… eppure non mi convinceva molto quella storia.
Solo in quel momento mi soffermai a guardarla. Aveva un vestito molto corto, tutto nero. Era ornato di tulle sopra il seno e sotto la gonna, stretto a corsetto. Lunghi stivali neri di pelle arrivavano fin sopra le ginocchia. Il trucco era sul viola scuro. La maschera, era nera a scacchi rossi scuro e aveva in entrambi i lati piume nere. A completare l’opera un lungo mantello nero con cappuccio e dei canini appuntiti e bianchi.
<< Sei un vampiro >> le dissi
Lei fece una giravolta, giocando col mantello e rispose << Si! Attenta che ti mangio! >> e ridendo scendemmo di sotto.

Era mezzanotte ormai. Tutti si stavano divertendo, tranne me. Me ne stavo in disparte a guardare i miei amici. Alice non si era staccata un secondo da Jasper, il quale era vestito in modo semplice. Camicia bordeaux e jeans nero. Converse dello stesso colore del jeans e maschera del medesimo colore della camicia. Lis era sempre affianco a Jason, il quale non smetteva un attimo di baciarla. Erano belli insieme. Anche lui vestito semplice. Maglietta blu con scollo a V, jeans grigio come le scarpe. La maschera era azzurra e blu. Avevo notato che anche Emmett, come i suoi fratelli, non si era travestito, ma solo mascherato. La sua maschera era nera e verde scuro, richiamava il suo abbigliamento.
<< Ehi Bella! >> mi voltai trovandomi davanti delle zanne aguzze e molto, molto pelo << sono io, Mike! >>

<< Oh, ciao Mike >> risposi << da cosa ti saresti mascherato, scusa? >>

<< Come da cosa? Sono un Lupo Mannaro! >> e mi fece il verso

<< Oh… ehm bel costume allora >>

<< E tu? Sei una strega? >> chiese ammiccando

<< Si, una strega >>

<< Ma una strega buona. Non ti ci vedo a fare quella cattiva >>

Odiavo quando ci provava con me. Specialmente perché era il ragazzo – non ragazzo di Jessica. Mi infastidiva.

<< Scusa Mike, devo raggiungere Rose. Mi aveva chiesto aiuto per… >> pensa Bella, pensa << per una cosa! Tu divertiti eh, ci becchiamo in giro >>

<< Ok >> rispose semplicemente ed io ne approfittai per andare in giardino. Almeno quello era tranquillo. Non volevo stare qui, a questa festa. Volevo solo starmene da sola. Volevo buttare via ogni ricordo, ogni ferita, ogni contatto, ogni parola. Tutto. Volevo buttare via lui. Liberarmene, in qualche modo. In qualsiasi modo.

Quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla mi voltai di scatto e senza riflettere parlai << Mike, volevo starmene da sola se tu non… >> mi bloccai quando capii di essermi sbagliata.

<< Scusa! >> dissi alzandomi << pensavo fossi un altro >>

Il ragazzo davanti a me non parlava. Mi fissava, ma non riuscivo a vedere il volto o gli occhi perché indossava una maschera. Era alto. Fisico asciutto. Aveva un paio di jeans stretti, neri, una camicia dello stesso colore. E aveva un mantello bicolore. L’esterno era nero, mentre l’interno rosso.
Era imbarazzante. chi era questo ragazzo? E perché mi fissava?
<< Io devo, si insomma, io rientro. Ciao >> feci un passo ma lui mi afferrò per il braccio. Era una presa leggera, delicata. Calda. Mi voltai lentamente. Quel contatto mi aveva dato i brividi, ma non di paura.

<< Che… che cosa vuoi? >> chiesi balbettando. Lui alzo una mano e mi accarezzò il viso, dopodiché mi indicò.

<< Me? >> lo vidi annuire. Lui voleva… me? << forse hai sbagliato persona >> dissi cercando di rientrare, ma lui mi trattenne facendo di no con la testa. Chi diavolo era? E perché non parlava?

<< Chi sei? Perché non parli? Mi stai spaventando >> mi lasciò il braccio e abbassò la testa come mortificato. Non so perché, ma sentivo che non voleva farmi del male.

<< Non puoi parlare? >> chiesi e lui annuì sedendosi dove ero io prima

<< Sei nuovo da queste parti? Non esci spesso? >> ancora una volta negò col capo << perché sei qui? >> il ragazzo alzò la testa di scatto e mi fissò. Come pochi minuti prima alzò il dito e me lo puntò contro << sei qui per me? Perché? >> si avvicinò un po’ e non so perché, ma non mi scansai.

La sua mano finì sulla mia guancia che accarezzò piano e dolcemente. Un’altra volta quella sensazione. La sua carezza mi piaceva. Mi smuoveva qualcosa dentro e mi riscaldava il cuore. Aprii gli occhi di scatto e mi alzai. Chi era? Questa domanda mi torturava la mente.

<< Chi sei? >> ci riprovai, ma non ottenni risposta.

Lui si alzò con me e mi porse la mano. Afferrarla o no? La mia testa diceva no. Ma una voce, non so in quale parte del mio corpo diceva si.

C’era qualcosa nel suo modo di fare che mi era famigliare. Era come se lo conoscessi. Da molto, molto tempo.

Senza pensarci afferrai la sua mano e lo vidi sorridere. Riconoscevo quel sorriso caldo e affettuoso, ma dove lo avevo visto? E quando?

<< Non mi farai del male, vero? >> lui fece di no con la testa e mi portò più in profondità nel cortile.

Anche dopo aver camminato in tondo e avanti e indietro non mi lasciò la mano. Era come se avesse paura che scappassi, no… era come se la sua vita fosse aggrappata a quel contatto. Così come la mia.

<< Io non capisco. Chi sei e perché… >> mi interruppe posando un dito sulle mie labbra. Quel piccolo gesto mi fece vibrare il cuore e girare la testa.

La mano che fino ad un attimo prima aveva nella mia, ora era scivolata sul mio fianco, dolcemente. Mi tirò teneramente a sé, piano, molto piano. Come se mi volesse dare il tempo di scappare o allontanarlo, se avessi voluto. Già, se avessi voluto. Tracciò, poi, il contorno delle mia labbra e spostò il suo tocco sulla guancia e poi sul collo. Mi accarezzò la spalla e poi il braccio e tornò alla mia mano. Non mi resi conto che stavamo ballando. Quando era accaduto? Ma soprattutto, quanto tempo era passato da quando stavo con lui? Era tutto così confuso! Dolcemente mi fece allontanare da lui per farmi fare una giravolta, quasi inciampai. Mi mordicchiai il labbro, storcendo il naso. Mi fermò guardandomi. Era come se sapessi cosa volesse dire. La sua era una domanda muta, mi stava chiedendo cosa c’era che non andava.

<< Io non so ballare >> ammisi imbarazzata

Lo vidi sorridere e muovere le labbra lentamente “ puoi affidarti a me “ disse senza parlare.

<< Non ho paura di te >> dissi e fui sopraffatta dalla verità di quelle parole.

Il suo sorriso si illuminò maggiormente e si avvicinò di più a me. Posò entrambe le mani sul mio volto, accarezzandomi le guancie. Avevo la testa reclinata all’indietro e quando sentii il suo corpo aderire al mio capii cosa volesse fare. Le mie mani si posarono sui suoi fianchi, attirandolo di più a me. Sapevo che era sbagliato, che era una pazzia. Ma in quel momento non mi importava di niente. Stavo bene, lui mi faceva stare bene.

Quando sentii le sue labbra posarsi sulle mie mi dimenticai tutto. Chi ero? Chi era lui? Dove eravamo? Sentivo le sua labbra accarezzare le mie. Erano tocchi lievi, gentili, dolci. E finalmente il contatto si intensificò. Le mie labbra si muovevano in sincrono con le sue. Erano sempre dolci, ma più decide. Sentii qualcosa accarezzarmi le labbra… la sua lingua. Chiedeva il permesso ed io glielo diedi. Quando le nostre lingue si toccarono fu fuoco. Tutto di me si era acceso. Ne volevo di più, sempre di più. Volevo lui.

Il baciò durò a lungo. Nessuno dei due era intenzionato a smettere. Ma quando la mia mente fu libera ebbi una sorta di dejà-vu.

Sapevo chi era, sapevo chi ero, sapevo dove eravamo e cosa stavamo facendo. Ricordavo lui, soprattutto lui. Ricordavo il suo calore e la sua dolcezza. Era accaduto molto tempo fa, in un posto lontano, molto lontano da qui.

Vestito di Bella : http://www.polyvore.com/shes_witch/set?id=24467245
Vestito di Alice : http://www.polyvore.com/il_diavolo_veste_prada/set?id=24473376
Vestito di Lis : http://www.polyvore.com/shes_vampire/set?id=24471275

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Quattordicesimo Capitolo : Clair de Lune ***


BUON ANNO A TUTTI QUANTI! Come state? Bhé io maluccio, perchè ho la febbre XD ma vi ho postato come promesso il nuovo capitolo! Chiedo scusa se troverete errori, ma non sono in forma per rileggere tutto!! Quindi scusate! Non mi dilungo molto, rispondo a blocco alle recensioni e vi lascio al capitolo! Un bacione!

Cosa dirvi? Grazie infinitamente per le recensioni che vedo aumentano ogni capitolo di più! Mi raccomando non mi abbandonate :) MAIA96 la tua idea direi che è molto bella! Ma purtroppo Edward è un osso duro, o forse no? Continua a leggere e lo scoprirai! SWEET BLEEDING STAR se hai ragione lo scoprirai presto, ma per adesso no! Continua a recensire mi raccomando! La prossima volta ti risponderò in modo più appropiato, adesso è colpa dei 38 di febbre XD ANTONELLA64 sono contenta che la mia storia ti piaccia! E per scoprire cosa sono Edward e Alice dovrai aspettare ancora un pò, ma già nel prossimo capitolo qualcosa si scoprirà! BELNINA se pensavi che quella fosse una tortura devi vedere questo capitolo! Penso che scapperò in Groellandia per non essere uccisa da voi ahahahah MARIE grazie cara!! E non voglio liberarmi di te e delle tue recensioni! Purtroppo Edward resterà stronzo, ma già in questo capitolo qualcosina, molto -ina, cambia! LILYANNE89MASEN io ho la febbre per colpa tua! Sappilo ù.ù quindi per il prossimo capitolo voglio una recensione formidabile!! AMANTIDE Cinziolina! Sai già che ho la febbre XD quindi ti dico solo che dopo tutti i tartassamenti per avere spoiler eccoti qui il capitolo! Spero che ti piaccia!

Quattordicesimo Capitolo : Clair de Lune

Pov. Bella

Era ormai passata una settimana dalla festa di Halloween organizzata dai Cullen, proprio a casa loro. Eravamo a Dicembre. Per tutta la città si sentiva già aria natalizia. Alcune vetrine e strade erano addobbate e altre in fase di costruzione. Tra due settimane sarebbe arrivato Natale.
Nonostante facessi di tutto per non pensare, la mia mente tornava spesso a quel bacio, quella sera. Dio mio! Ma ero forse ubriaca? Come diavolo mi era saltato in mente di baciare un emerito sconosciuto? Non sapevo assolutamente nulla di lui! Dopo il bacio era semplicemente scomparso.
Le ragazze si erano preoccupate non trovandomi più, così, non appena mi voltai a rispondere, lui prese l’occasione per andare via. Quando mi rigirai per dirgli che forse era meglio che io tornassi dai miei amici, lui non c’era più. E come se non bastasse, Lis mi considera pazza!
Ricordo ancora la discussione del giorno dopo:

<< Ti ha baciata? E tu lo hai baciato? Oddio e chi è? Chi era? >> chiese lei sistemandosi meglio sul mio letto
<< Ehm non lo so >> dissi arrossendo. Mi sentivo una povera sciocca
<< Come sarebbe che non lo sai? >>
<< Non abbiamo parlato molto… >>
<< Ok Bella, ma saprai qualcosa! Che ne so >> mise l’indice sotto il mento e cominciò a pensare << come si chiama? >>
<< Non lo so >> risposi
<< Anni? >>
<< Non lo so >>
<< Che voce aveva? >>
<< Non lo so >>
<< Colore degli occhi? >>
<< Lis, non lo so! >>
<< Oh mio Dio, Bella! >> urlò spazientita, alzandosi dal letto << questa è facile! Dovrai saperla, spero! Quanto era alto? >>
Ci pensai un attimo << Mm direi sul metro e ottanta, si. Più o meno come… >> mi interruppe
<< Edward? >> chiese lei
<< Si, era alto quanto Edward >> ma non era Edward. Lui non mi avrebbe mai baciata o guardata o toccata in quel modo. Mai. Purtroppo.
<< Allora il mistero è risolto! >> disse Lis, enfatizzando il gesto con uno schiocco di dita << hai sognato Edward! Oppure ti sei semplicemente immaginata lui che ti baciava perché, diciamocelo, gli vuoi saltare addosso da quando ha messo piede in questa piccola città! >>
<< Lis! Ma cosa dici? E comunque non sono pazza! >>

<< Bella? Guarda che dovevi girare a destra! La scuola è là! >> mi richiamò Lis
<< Oddio è vero! Di qua andiamo a Port Angeles! >> cavolo! Così saremmo arrivate in ritardo!
<< Ma va? >> chiese sarcastica << ma cosa ti prende stamattina? >>
<< Niente scusa, ero solo soprapensiero e non mi sono accorta che eravamo già praticamente sulla via di scuola >> risposi in mia difesa
<< E a cosa pensavi? Oddio non dirmi che stavi ancora pensando al tipo mascherato?! >>
<< No, veramente stavo pensando al fatto che tu mi hai presa per una visionaria! >>
<< Andiamo non solo io! Anche Rose ti ha detto di non aver visto nessuno vicino a te quando siamo arrivate in cortile! E nemmeno Alice. E vogliamo ricordarci del piccolo particolare delle foto? >> oh no, ancora con questa storia no << Jason ed Emmett hanno spulciato tutte le foto fatte in quella serate, più i video, e non c’è nessuna traccia del ragazzo che tu hai descritto >>
<< Ma ti ho detto che non era alla festa! Cioè si, forse, ma io non l’ho visto all’interno della casa, ma fuori. Anche io ero alla festa e sulle foto non compaio >> dissi
<< Si, ma perché tu non te le fai mai fare! E non c’eri quando sono state scattate >> mi rispose, pentendosi di ciò che aveva appena detto. La sua teoria stava crollando miseramente
<< Appunto Lis! Io non c’ero nelle foto. Però ero presente alla festa. Quindi per la regola non può valere anche per lui? >>
Mentre aspettavo la risposta entrai nel parcheggio della scuola. Vidi l’auto di Rose così la affiancai. Spensi la radio, tirai il freno a mano e uscii dall’auto. Lis prese la sua borsa e mi parlò dal sopra il tettuccio.
<< Perché lui non lo ha visto nessuno! >>
<< Lui chi? >> la voce di Edward mi fece sobbalzare. Mi voltai e lo vedi a pochi centimetri da me. Cosa ci faceva così vicino?
<< E a te cosa te ne importa? >> rispose Lis
<< Sempre gentile, vero? >> disse lui
<< Bhè tu a gentilezza non sei secondo a nessuno >>
<< La volete finire? Ma non andate proprio d’accordo voi due, eh? >> intervenni, cercando di allontanarmi da Edward. Stranamente ci riuscii.
<< È tua cugina >> mi rispose lui
<< Bella scusa, bravo! >> ribatté lei, applaudendo
<< I bambini >> dissi sottovoce
<< Fratellone! Potresti aspettarmi però! >> disse il folletto Alice << ciao Bella! >> e mi abbracciò << Lis, buongiorno! >>
<< Ciao Alice! >> rispose sorridente mia cugina << wow, bella giacca! >>
<< Grazie! >>
<< Ciao ragazzi! >> dissero in coro i Cullen, ci voltammo verso di loro e salutammo. Jason si avvicinò a Lis, le mise un braccio in torno alla vita, lei si voltò e si scambiarono un tenero bacio. Emmett e Rose si tenevano per mano e Jasper fissava Alice, la quale gli si avvicinò dandogli un leggero bacio sulla guancia.
Con tutte quelle coppie mi sentivo a disagio. Mi voltai verso Edward e lo vidi guardarsi in torno. Sembrava imbarazzato anche lui.
<< Edward! >> sentii chiamare Tanya
<< Bhè ragazzi, il dovere mi chiama. Ciao a tutti >> ci disse lui e con passo svelto raggiunge la Barbie. Mi soffermai a guardarla. Aveva una coda di cavallo, tacchi alti, fin troppo, una minigonna, davvero mini! Nera. Il giubbotto, rosa, aveva un unico bottone all’altezza del seno e un collo di pellicciotto. Sembrava proprio una sgualdrina. Mi chiedevo cosa avesse di tanto speciale per attirare l’attenzione di Edward. Certo era molto bella, ma il resto? Non si poteva dire che brillasse in fatto di intelligenza, non era simpatica, forse antipatica quanto subdola. E aveva una risata agghiacciante.
<< Bella, andiamo? >> chiese Alice
<< Si, arrivo! >> mi affrettai a raggiungerla e ci dirigemmo tutti insieme verso l’edificio scolastico.
Con mia somma gioia, e in questo caso “ gioia “ è ironico, mi ricordai che alla prima ora ci sarebbe stata Biologia. Fantastico.

Quando arrivai nell’aula vidi Tanya seduta sul mio banco che chiacchierava con Edward. Il nervoso mi assalii. Raggiunsi la mia postazione a grandi passi, lanciai la borsa sulla sedia e le dissi, in tono tagliente << Questo è il mio posto, inoltre non ricordo che noi due abbiamo Biologia insieme, o mi sbaglio? Non dovresti essere a lezione, Tanya? >> mi fulminò e scese, agilmente, dal tavolo.
<< Ci vediamo, Eddy >> mi superò, urtandomi la spalla con la sua, e sempre senza degnarmi di uno sguardo uscì.
<< Sgualdrina >> mi accorsi troppo tardi di averlo detto a voce alta. Sperai solo che lui non avesse sentito
<< Isabella Swan che dice le parolacce >> speranza svanita << cosa ti ha fatto di tanto brutto Tanya? >>
<< Non credo che sia affari tuoi, Edward >> risposi senza voltarmi
<< Mm questa mattina siamo di cattivo umore, non è vero? >>
<< Ripeto. Non sono affari tuoi, Edward >>
Successe tutto in una frazione di secondo. Prese la mia sedia e la trascinò vicino a lui. Le sue labbra erano quasi appoggiate al mio orecchio. Potevo sentire il suo respiro solleticarmi la pelle, fresco. Sapeva di menta.
<< Non sarai forse… Gelosa? >> che razza di stronzo! In preda all’irritazione mi voltai a guardarlo. Mossa sbagliata. I nostri nasi si scontrarono. Era così…così vicino! Mise un braccio sullo schienale della sedia e l’altro sul tavolo del laboratorio. Ero paralizzata tra le sue braccia. I suoi occhi verdi erano ad un movimento dai miei. Ogni volta che stavamo così vicini sentivo qualcosa. Un calore sconosciuto mi invadeva il cuore. E avvertivo una sensazione famigliare, di tranquillità, di pace. Stare con lui, vicino a lui, mi faceva sentire completa. A casa.
<< Io non… Io… >> non riuscivo a parlare e lui sorrise. Quel sorriso sghembo che mi faceva perdere la testa! Era sicuro di sé, era furbo ed era stramaledettamente sexy!
<< Si? >> mi chiese << tu non… Cosa? >>
<< Non sono gelosa… Io non lo sono >> riuscii a dire, con voce tremante. Sentivo il cuore battere all’impazzita. Sicuri che non lo sentisse anche lui?
<< Chissà perché, ma non ci credo nemmeno un po’ >> e mi spinse via, tornando al suo posto. Ripresi così lucidità.
<< Non sono gelosa di te, razza di idiota! Anzi, spero proprio che tu e Tanya viviate felici e contenti! >>
<< Questa è una reazione da ragazza gelosa >> mio Dio se era irritante!
<< Ti ho detto che non sono gelosa! >>
<< Allora lui chi è? >> chiese di punto in bianco
<< Come scusa? >>
<< Il ragazzo di cui stavi parlando con la tua simpaticissima cugina >>
<< Ma cosa ti interessa, eh? >> dovevo mantenere il controllo << mi hai fatto capire più di una volta che di me, di quello che faccio, non ti importa niente. Quindi spiegami perché dovrei dirti quello che faccio della mia vita >>
<< Touché >> rispose nel momento stesso in cui arrivò il professore e ci richiamò all’ordine.
La lezione passò in fretta e quando la campanella suonò vidi Edward alzarsi e andare via. Non mi accorsi che si era soffermato dietro di me, finché con sentii la sua voce vicino al mio orecchio
<< Ci vediamo più tardi a Francese, Bella >> e si diresse verso la porta
<< Francese! Strepitoso >> qualcuno ce l’aveva con me. Senza ombra di dubbio.

Finalmente la giornata era quasi conclusa. Mi stavo dirigendo all’ora di Francese quando ebbi la terribile sensazione di essere spiata. Mi voltai più di una volta, ma il corridoio era deserto. Accelerai il passo e raggiunsi l’aula. Vidi Edward seduto vicino alla finestra. Era appoggiato allo schienale della sedia, una gambe appoggiata perpendicolarmente sull’altra e mi guardava sorridendo. Quella faccia da strafottente era da prendere a schiaffi. Io raggiunsi un banco accanto al muro, in fondo all’aula. Mi sedetti, appoggiando i libri, e gli rivolsi un sorriso più che falso.
<< Bene ragazzi, ora che ci siete tutti possiamo iniziare >> iniziò la professore << visto che tra poco è Natale ho pensato di chiudere qualche voto e per farlo ho intenzione di assegnarvi una relazione >> un mormorio di disapprovazione si levò dalla classe, ma la professoressa non gli diede peso << vi metterò a coppie. Ed ogni coppia dovrà portare una ricerca dettagliata su vita, modi e costumi della città francese che gli è stata assegnata. Avete dieci giorni >> tutti i ragazzi iniziarono a chiedere se potevano stare con uno piuttosto che con l’altro, ma subito la signorina Moreau ruppe le, cosiddette, uova nel paniere.
<< Le coppie sono già state scelte, da me. In base ai vostri voti >> quando cominciò a elencare pregai con tutte le mie forse di non finire con Edward
<< Cullen con Swan. A voi la capitale: Parigi >> ma perché ogni volta che speravo qualcosa succedeva sempre l’opposto? Mi voltai verso Edward, il quale mi fece cenno col capo e mi sorride. Sarebbero stati giorni molto lunghi.
Quando la campanella suonò lo vidi avvicinarsi al mio banco.
<< Ci ho pensato e sono arrivato alla conclusione che… >>
<< Tu pensi? Wow, questa si che è una scoperta >> dissi interrompendolo
<< Dicevo >> disse visibilmente irritato << la relazione posso farla io e poi la firmi anche tu. So molto sulla Francia, soprattutto di Parigi. Così non dovremo vederci più del dovuto >> ma stava dicendo sul serio?
<< Stai scherzando, vero? >>
<< Mai stato più serio >>
<< Edward, non so come funziona il tuo cervello, ma il mio mi dice che la tua è una proposta ridicola. Non sono scema, quindi la ricerca la si fa insieme, visto che vale come voto finale del primo semestre >>
<< D’accordo allora! Ci vediamo da me domani dopo la scuola >> lo guardai interdetta. Ma soffriva di qualche disturbo mentale?
<< I tuoi cambiamenti d’umore mi fanno girare la testa >> dissi prendendo la borsa e uscendo fuori. Lui mi seguì.
<< Perché? Ti ho fatto un’offerta, l’hai rifiutata. Cosa dovrei fare? Non posso obbligarti ad accettare. Vuoi collaborare, ti ho fornito il quando e il dove >>
<< Perfetto! >> risposi
<< Perfetto >> ribatté lui, facendomi eco
<< Me lo dai questo indirizzo o no? >>
Non rispose. Lo vidi strappare un foglio dal quaderno e scriverci sopra. Dopodiché me lo porse << Sai arrivarci? >> guardai il nome della strada
<< Ma non ci sono case da quelle parti >> risposi
<< Bhè ti sbagli >> mi disse << io e mia sorella abitiamo là. Quando arrivi al bosco taglia a sinistra, passato un viale stretto, ma accessibile in auto, c’è la casa >>
<< Va bene >>
<< Senti facciamo così, non si sa mai che il tuo senso dell’orientamento faccia schifo >> lo guardai stizzita << domani vieni direttamente con me, così vedi la strada >>
<< Come ti pare >>
<< Bene, allora io vado. A domani, Bella >>
<< Ciao! >> gli risposi in tono non molto gentile.
Arrivai alla mia auto e aspettai che Lis mi raggiungesse per poter tornare a casa. Le spiegai che l’indomani sarebbe dovuta tornare da sola perché, a causa di una stupidissima ricerca, io sarei dovuta andare a casa Masen.

Per mia sfortuna il giorno dopo arrivò molto in fretta.
Stavo aspettando Lis davanti alla mia Micra, per darle le chiavi. Edward accanto a me sbuffava.
<< Potresti smetterla? >> gli chiesi << sono infastidita quanto te >>
<< Se tu fossi davvero infastidita, adesso, saremo già a casa mia a fare quella stupida relazione >>
<< Non posso lasciarla a piedi! >>
<< Ma Jason non è ancora uscito >> mi fece notare. In effetti l’auto dei Cullen era ancora al suo posto << non avevano l’ora di Ginnastica insieme? >> mi chiese ed io annuii << benissimo, quindi saranno da qualche parte a sbaciucchiarsi! >> mio Dio quanto era irritante!
<< Edward non ho nessuna intenzione di… >> non mi fece finire. Mi sfilò le chiavi della macchina. La MIA macchina! E si diresse verso l’edificio
<< Emmett! >> mi sporsi un po’ e vidi l’orso uscire
<< Dimmi Eddy >>
<< Noi dovremmo andare via. Potresti dire a Lis che queste sono le chiavi dell’auto di Bella? >> e gli porse le chiave
<< Certo amico! Nessun problema! >>
<< Finalmente! >> disse voltandosi verso di me << Grazie! >> parlò ad Emmett << ora possiamo andare >> ero interdetta. Ma chi diavolo si credeva di essere? Non mi mossi. Incrociai le braccia e alzai un sopracciglio
<< D’accordo >> disse e mi afferrò il gomito trascinandomi verso la Volvo
<< Ehi! >> mi lamentai, ma nulla. Aprì la portiera col telecomando che aveva in tasca, mi fece scivolare sul sedile anteriore del passeggero e mi allacciò perfino la cintura! Dopodiché fece il giro dell’auto e salì anche lui.
<< Questo è sequestro di persona >> dissi mentre metteva in moto e uscivamo dal parcheggio della Forks High School
<< Non credo lo sia >> disse sorridendo << tu dovevi già venire da me, lo sa mezza scuola. Quindi, spiacente signorina Swan, ma la sua affermazione decade pietosamente >> decisi di non parlare e non starlo nemmeno a sentire. Mi voltai verso il finestrino e guardai fuori. Lui accese la radio, ma forse era un Cd, e la melodia che partì mi fece voltare
<< Clair de Lune? >> chiesi esterrefatta
<< Si, conosci Debussy? >> mi chiese, staccando per qualche secondo gli occhi dalla strada
<< Si, lo conosco. Mi piace quel genere di musica >>
Non so spiegare il motivo. Ma tutto ciò che era legato al pianoforte mi aveva sempre affascinata, più degli altri proprio Claude Debussy. Era stato un compositore e musicista francese. Ancora oggi è ricordato in patria e nel mondo come uno dei più importanti compositori francesi di tutti i tempi, nonché uno dei massimi protagonisti, insieme a Maurice Ravel, dell'impressionismo musicale, definizione che però lui disprezzava fortemente accostata alle sue opere.
<< Clair de Lune è molto bella, come melodia. Credo che in un certo senso si possa paragonare al corso della vita >> lo ascoltavo assorta << se l’ascolti bene, la sua melodia cambia man mano che si va avanti a suonarla. All’inizio è incerta, come un bambino che si trova davanti al mondo per la prima volta. È spaesato, insicuro. E poi qualcosa cambia. Le note diventano più decise, più sicure, più coraggiose. Si sa che si commetteranno sbagli, ma c’è coscienza nel compierli. E poi la musica cambia, un’altra volta. C’è determinazione, come se l’autore avesse capito cosa vuole davvero ed ora sa anche come ottenerlo. E, in fine, piano si ritorna al principio. La melodia perde decisione e si affievolisce. Ritornando a quello stato di tenerezza, di incertezza, di tristezza. Stando a quello che si dice Debussy si ispirò all’omonimo poema
Clair de Lune di Paul Vérlaine. Esso diceva:

Votre âme est un paysage choisi
Que vont charmant masques et bergamasques
Jouant du luth et dansant et quasi
Tristes sous leurs déguisements fantasques.

Tout en chantant sur le mode mineur
L’amour vainqueur et la vie opportune
Ils n’ont pas l’air de croire à leur bonheur
Et leur chanson se mêle au clair de lune,

Au calme clair de lune triste et beau,
Qui fait rêver les oiseaux dans les arbres
Et sangloter d’extase les jets d’eau,
Les grands jets d’eau sveltes parmi les marbres. >>

Ero senza parole. La sua pronuncia era impeccabile. Ma non era solamente il suo perfetto francese a lasciarmi di stucco, ma anche, soprattutto, la profondità che si nascondeva dietro quella maschera da duro che aveva eretto. Almeno con me.
<< La traduzione è… >> cercò di continuare ma lo anticipai

<< La tua anima è un paesaggio fantasioso
Dove vanno figure mascherate e travestite
Suonando il liuto e danzando, quasi
tristi sotto i loro costumi ingannevoli.

E tutte cantano in tono minore
di Amor che vince tutto e del Fato propizio
Non sembrano credere alla loro felicità
E il loro canto si confonde con il chiaro di luna.

Il chiaro di luna, immobile, triste e bello
Che fa sognare gli uccelli sugli alberi
E fa guizzare in estasi le fontane -
Le grandi e svelte fontane – tra i marmi. >>

Finii senza aggiungere altro. E poco dopo mi voltai verso di lui.
<< La conoscevi? >> mi chiese
<< Veramente no… >> era vero << l’ho tradotta al momento >> sperai di non aver fatto qualche gaffe.
<< Te la cavi bene col francese, vedo >>
<< Si, è una lingua che mi ha sempre affascinata. Ci sono semplicemente portata, credo. Lo parlo e leggo senza problemi fin da piccola >>
<< Capisco >> disse tirando il freno a mano e spegnendo il motore << comunque siamo arrivati >>
Ci eravamo così persi nei discorsi che non mi ero accorta neppure di aver passato venti minuti in macchina. Assurdo. Edward aveva il potere di farmi dimenticare tutto. Quando uscii dall’auto restai senza parole. La casa, anzi villa, era grandissima! Era completamente bianca, posta su due livelli, uno più visibile dell’altro. A sinistra c’era una piccola Dependance accerchiata da bellissimi ulivi secolari. L’edificio principale, invece, era circondato da
un parco con bellissime piante e pratino all'inglese. Era tutto meraviglioso.
<< È una casa molto bella >> dissi chiudendo la portiera << non l’avevo mai notata >> lo sentì ghignare
<< Perché, sei venuta da queste parti? >> chiese
<< Effettivamente no >> risposi mordendomi il labbro inferiore
Scosse la testa, in senso di negazione, e si diresse verso la porta d’ingresso. Lo seguii senza fiatare.
L’interno, come l’esterno, era immenso. Il grande salone, bianco anch’esso, era veramente enorme. C’erano pochi mobili, quindi lo spazio risaltava maggiormente. I due divani erano di pelle nera, al c’entro vi era un piccolo tavolino di cristallo, suppongo. La libreria occupava tutta la parete a destra rispetto all’entrata. Appeso al muro un grosso televisore al plasma di almeno 42 pollici. E nella parte opposta alla libreria un bellissimo tavolo in vetro con i piedi in ferro battuto, neri.
Edward si tolse la giacca e la posò sul divano più grande.
<< Fai come se fossi a casa tua. Io vado un momento di sopra a prendere i libri e il portatile, non si sa mai che possa ritornarci utile >> annuii con il capo e lo osservai salire la grande scala in legno.

Eravamo su quei libri da due ore ormai, forse di più. Il grande orologio appena al muro segnava le 18:00 passate. La ricerca era già a buon punto. La struttura era già impostata, dovevamo solo arricchirla con le informazioni vere e proprie. All’improvviso sentimmo un rumore. Un suono proveniva dalla mia borsa.
<< Il tuo cellulare >> disse Edward
Mi alzai di volata, quasi inciampando nei miei stessi piedi, e raggiunsi il divano. Afferrai la borsa ed estrassi il mio Balckberry. Sul Display la foto e il nome di Lis lampeggiavano.
<< Dimmi Lis >> dissi
<< Bella, ma dove sei? Ancora a casa di Mr. Stronzaggine? >>
<< Lis… >> la ammonì << comunque si, sono ancora da Edward >>
<< Ma abbiamo finito per oggi >> intervenne lui. Mi voltai e lo vidi chiudere libri e portatile e alzarsi dalla sedia
<< Ehm Lis abbiamo finito… il tempo di rientrare, ok? >>
<< Si, si. Ma tanto volevo avvisarti che per cena non ci sarò >> rispose lei
<< Come scusa? >> chiesi
<< Si, Jason mi ha invitato a cena! Quindi ho accettato. Ti ho chiamata solo perché non sapevo se avessi dietro le chiavi di casa o meno >>
<< Si le ho Lis, grazie >>
<< Bene! Allora corro a prepararmi che alle sette passerà a prendermi! Un bacione cugina, ti voglio bene! >>
<< Anche io Lis… >> troppo tardi, aveva già riagganciato
Sbuffai e rimisi il telefonino in borsa. Vedendo che Edward aveva già indossato la giacca lo feci anche io.
<< Allora sei pronta? >> mi chiese lui
<< Si, si, ho fatto! >>
Lo vidi trafficare, cercando qualcosa. Pensai stesse cercando le chiavi della macchina, infatti fu così. Le agitò, prese anche quelle di casa a ci avviammo all’ingresso. Proprio mentre Edward apriva la porta, Alice sbucò sotto il portico
<< Ciao ragazzi! >> disse il folletto stracolmo di borse
<< Ciao Alice >> risposi io
<< Alice, potrei sapere dove diamine sei stata tutto il pomeriggio? >> domandò Edward, esaminandola da capo a piede
<< Sono andata con Rose a Seattle! Pomeriggio shopping! >> urlò lei entrando, mentre agitava vigorosamente le borse
Edward alzò gli occhi al cielo e poi parlò << Io accompagno Bella a casa >>
<< Ok! Buona serata allora! >>
<< Alice, ho detto solo che la riaccompagno a casa >> spiegò lui
<< Si, si. Ho capito! Su andate o si fa tardi! Ciao fratellone, ciao Bella! >>
Salutammo quel piccolo uragano e andammo alla macchina.
Il viaggio di ritorno fu molto diverso da quello dell’andata. Nessuno parlava, la radio era spenta. C’era imbarazzo e tensione. Non ne capivo il motivo, eppure una vocina dentro di me mi diceva di starmene zitta, perché se avessi parlato avrei rovinato quella giornata.
Arrivati sul vialetto di casa, mi voltai per prendere la borsa dai sedili posteriori e mi limitai a salutarlo
<< Bhè allora grazie del passaggio e ci vediamo domani >> aprii la portiera e conclusi << ciao Edward >>
<< Ehi aspetta un minuto! >> mi richiamò lui. Mi sporsi sul finestrino aperto
<< Dimmi >> dissi
<< Come mai è tutto spento? >> chiese, si riferiva alla casa
<< Perché Lis è andata via dieci minuti fa, cenetta romantica con Jason suppongo >>
<< E tuo padre? >> da quando gli portava chi ci fosse in casa mia?
<< Ha il turno di notte alla centrale. Penso che cenerò da sola >>
Non rispose. Spense il motore dell’auto e uscì. Camminò fino ad arrivarmi davanti, era vicino. Troppo…
<< Ti piace la cucina italiana? >> domandò
<< Scusa? >> chiesi
<< Ti piace la cucina italiana? >> fece il suo sorrisetto sghembo e continuò << visto che dovresti mangiare da sola, mi offro di cucinare per te. E per me, ovviamente >> si staccò dall’auto e si avviò alla porta << ah non accetto un no come risposta >>
Fantastico. E adesso cosa diavolo dovevo fare?

TANYA (chi vedo per la mia Tanya è Taylor Swift non so perchè, ed ecco come è vestita nella storia)
CASA MASEN ; DEPENDANCE ; VIALETTO NEL BOSCO PER ARRIVARE ALLA CASA.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Quindicesimo Capitolo : Un pò di Verità... ***


Ciao a tutti! Come state? Eccomi di nuovo qui a proporvi un altro capitolo! Premette che questo sarà pubblicato in TRIPLICE POV.! Avete capito bene ù.ù ma bando alle ciance! Oggi ho parecchie novità per voi *-* quindi ora rispondo alle Recensioni, posto il capitolo e ci risentiamo a fondo pagina!!

RISPOSTE ALLE RECENSIONI
Amantide : Amantaaaaaaa *-* ahahahahah si, lo so, sono perfida! Ma è così che deve andare ù.ù tutto a tempo debito cara Cinzia, tutto a tempo debito. Spero che il capitolo soddisfi un pò le tue richieste! Mi raccomando, fammi sapere cosa ne pensi ù.ù e ci sentiamo in settimana per altri Spoilerini, va bene? Ahahahahahah tanto so che mi chiederesti di pubblicarne qualcuno ahahahahahah bacione amantaaaaa
alicecullen19 : Direi che la tua Recensione è stata molto concisa! XD grazie per aver lasciato comunque un segno e pensiero! GRAZIE! Baci
Marie : Marika cara *-* ma ciao! Ahahahahah grazie per i complimenti! Sono davvero contenta che la mia storia, soprattutto il capitolo dell'altra volta, ti piaccia così tanto! Oggi si svela qualcosa... Si fanno passi avanti. Ma saranno durati? Ti lascio uno Scoop: il succo della questione è vicino è vicino, e anche molti cambiamenti sono dietro l'angolo, ma saranno positivi o negativi? Bhè per saperlo devi leggere! Ti aspetto nel Gruppo e al prossimo capitolo con le tue fantastiche Recensioni! Un abbraccio!
Sweet Bleeding Star : Eh si il mistero si infittisce! Ma in questo capitolo alcune verità vengono svelate... Il tutto si sta condensando piano, piano... Spero ti piacerà!! Alla prossima Recensione! Baci
bella cullen89 : Anna che piacere ritrovarti! *-* come ti ho già detto adoro le tue Recensioni! E no XD non ti sei persa nulla! Ma il nostro Edward, oltre che essere stronzo, è anche molto, molto confuso! Comunque in questo capitolo si svelerà, almeno per noi, chi è il ragazzo mascherato! Spero di non deludere le tue aspettative... Ci sentiamo come sempre in settimana, con Spoiler e quant'altro! E al prossimo capitolo con la prossima Recensione! Un bacioneeeee
maia96 : Ciao Maia, grazie per l'interessamento! :) si ora sto molto meglio!! Ahahahahahahahah l'idea della botta in testa a Edward non è male come idea! Credo di farti contenta oggi, visto che credo che questo capilosancora più lug del peedente, quindi ne avrai da leggere! Comunque ho guardato le foto di Annalynne McCord e sono assolutamente d'accordo con te! Tanya dovrebbe essere lei, ma la mia Tanya è bella si, ma anche molto svampita e superficiale, ma soprattutto cattiva. Crede che tutto le sia dovuto solo perchè è popolare e non capisce che il mondo, fuori dalle mura scolastiche, non è così. Adesso ti lascio alla lettura! Un abbraccio!

E ADESSO BUONA LETTURA A TUTTI! CI SENTIAMO A FONDO PAGINA!


L’amore è la saggezza del folle e la follia del saggio.
(Samuel Johnson)

Quindicesimo Capitolo : Un pò di Verità

Pov. Bella

Era strano vedere Edward in casa mia. Nella mia cucina a destreggiarsi con i fornelli. Aveva detto che avrebbe preparato un po’ di pasta alla Bolognese, col ragù. Io nel frattempo mi godevo la scena seduta sul tavolo.
Edward aveva un grembiule bianco addosso, quello di mio padre. Non so perché ma la tenuta da cuoco lo rendeva ancora più sexy. La maglietta nera, aderente, metteva in evidenza i pettorali scolpiti. I jeans strappati, stretti, gli facevano un bel lato B.
<< Dov’è il pepe? >> chiese Edward
<< Vicino al sale, lì a sinistra del lavello >> risposi indicandolo
<< Ah bene! Grazie >>
Mentre lo vidi spostarsi, andai a sbirciare nella pentola. Il sughetto sembrava invitante. Tentai di assaggiarlo ma…
<< Ehi! Giù le mani dal mio Ragù >> disse picchiettandomi sulla mano un mestolo di legno
<< Ahio! Il Ragù sarà anche tuo, ma è casa mia! >>
<< Bhè dovrai aspettare >>
Mi allontani imbronciata e mi sedetti sul mobile.
<< Non ti hanno insegnato che non è educato sedersi in questo modo? >>
<< E a te non hanno insegnato che non è educato fare il padrone in casa altrui? >> lo vidi sorride e poi ridere di gusto
<< Sai non ti ricordavo così >> disse sussurrando e abbassando il tono della voce man mano che formava quella affermazione
<< Come scusa? >> chiesi. Che voleva dire?
<< No, niente. Scusa >> saltai giù dal mobile e mi avvicinai. Gli afferrai il braccio e lo costrinsi a guardarmi in faccia
<< No, cosa significava? Cosa vuol dire “ non ti ricordavo così “? >> non capivo. Ed ero stufa di questi enigmi, di sensazioni strane e tutto il resto. Lo aveva detto ed ora mi avrebbe spiegato senza troppi giri di parole.
<< Bella non vuol dire nulla >> si allontanò di fretta, togliendosi il grembiule e cercò di cambiare discorso << dove lo sistemo? Io ho cucinato, i piatti li lavi tu dopo. Ma non hai ancora apparecchiato? >>
<< Edward… >> ero seria
<< Bella >> rispose col mio stesso tono
<< Voglio sapere >>
<< Non credo proprio >> si stava innervosendo. Cavolo!
<< Se c’entra con il tuo passato io non volevo… >> senza che me ne rendessi conto mi ritrovai con le spalle al muro, vicino al mobile della cucina. I suoi occhi verdi era furenti.
<< Tu non sai niente del mio passato, ok? Niente >> sputò quelle parole con rabbia << perciò non cercare di capire. Perché non puoi >>
<< Scusami, io non… Io… >> le parole mi morivano in gola
<< E comunque… >> disse mentre mi spostava una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro << parlavo di te. Non abbiamo avuto molte occasioni di restare da soli e non ti ricordavo così sexy… >> il cuore iniziò a tamburellarmi nel petto, quando sentii le sue labbra sul mio collo e la mano sul mio fianco capii che ero vicina a perdere il controllo << ho ancora stampata in mente la tua esile figure in quell’asciugamani, ricordi? >> le sue labbra si spostarono sulla gola e la mano sul ventre, sotto la maglietta. Sentivo le sue dita giocare con la mia pelle. Uno strano calore mi invase.
Senza rendermene conto mi ritrovai seduta sul tavolo, le gambe leggermente divaricate e tra esse c’era… Edward.
Mentre le sua labbra mi torturavano il collo, le sue mani vagavano sulle mie cosce, ancora fasciate dai jeans. Istintivamente reclinai la testa e spinsi il bacino ancora di più contro il suo e lo sentii. Era eccitato. Gemetti.
Le sue mani risalirono la camicia cercando di sbottonarla, io non opponevo resistenza. Anzi, le mie mani si erano insinuate sotto la sua maglietta, sollevandola. Lui, di tutta risposta, si staccò un po’ e se la sfilò, lanciandola a terra. Quando arrivò all’ultimo bottone della mia camicetta i suoi occhi si soffermarono sulle mie forme. Indossavo un semplice reggiseno blu, con un leggero pizzo sulla scollatura. Edward fece scivolare sul tavolo la piccola camicia e restai mezza nuda, davanti a lui.
<< Sei splendida >> disse e le sue labbra si posarono sul mio decolté
<< Edward… >> dissi ansimando << Edward… >> le sue mani dai miei fianchi risalirono e andarono sulla mia schiena, spingendomi contro di lui. Io percorrevo i suoi pettorali sconvolgenti, i suoi addominali perfetti e mi soffermai sulla cintura. La slacciai.
<< Ti voglio >> dissi senza riflettere
Lo sentii sorridere, ma poi si fece serio.
<< Bella, no… >> cercò di allontanarsi ma lo fermai
<< Edward, io ti voglio >>
<< Lo so, ma no. Bella non si può >> e si allontanò da me << ho sbagliato a provarci, non era mia intenzione, non dovevo, non volevo >> raccolse la maglietta e se la mise << perdonami. Adesso devo andare >>
<< Che vuol dire tutto questo? Io non lo capisco! >> urlai esasperata, volevo piangere << tu mi hai spinta sul quel tavolo! Tu hai cominciato! Tu… Ed io… Io, io non ti capisco! >> raccolsi la camicia e me la infilai, allacciandola a caso << Ma cos’ho che non va? >>
<< Non hai nulla che non va >> nella sua voce c’era rassegnazione e tristezza. Si voltò e a passo lento si avvicinò a me << Tu sei perfetta, va bene? Sono io quello sbagliato, Bella. Prima lo capirai e meglio sarà per entrambi. Per te, soprattutto >> mi diede un leggero bacio sulla fronte e si avviò all’ingresso
<< Io mi sono innamorata di te >> chiusi gli occhi senza rendermi realmente conto di ciò che avevo appena detto. Le labbra si era mosse da sole, in perfetta autonomia. Riaprii gli occhi e vidi Edward completamente immobile, darmi le spalle. Non disse nulla.
I minuti passavano, interminabili. Nessuno apriva bocca, nessuno compiva un gesto. Due statue. Ovviamente a lui riusciva meglio, io mi stavo torturando il labbro inferiore.
<< Bella >> disse in fine << io non sono il ragazzo giusto per te >>
<< Perché? >> chiesi andandogli incontri
<< Bella non posso! >>
<< Però vorresti… >> non so da cosa fosse scaturita tutta la mia audacia, ma mi piaceva
<< Ma non posso >> disse duro. Cercai di parlare quando un rumore mi fece sobbalzare violentemente. Anche Edward si voltò. Qualcuno bussava alla porta, anzi, qualcosa la stava sfondando!
<< BELLA! APRIMI BELLA! >>
<< Jason? >> chiesi disorientata e aprii la porta << che succede? >> lui di tutta risposta si precipitò in casa come un fulmine.
<< Dov’è Lis? >> chiese
<< Lis? Non era con te? >> che diavolo stava succedendo?
<< No, cioè si! >> sembrava disperato
<< Jason calmati, dimmi cos’è successo >> disse Edward avvicinandosi a lui. Jason si trascinò fino a sedersi a terra, la testa tra le gambe, le mani nei capelli.
<< Lei sa tutto >> disse
<< Cosa? Come? >> la voce di Edward acquistò qualche ottava
<< Dopo la cena siamo andati a casa mia e… Pensavo di farcela, invece… >>
<< E invece cosa? Jason dov’è Elisabeth!? >> perché Edward era così preoccupato?
<< È scappata via! Si è rivestita ed è scappata via! >>
Un attimo. Si è rivestita? Senza pensarci mi precipitai su Jason spingendolo a terra
<< Che cazzo hai fatto a mia cugina?! >> stavo urlando. Sentii due braccia afferrarmi da dietro, mi dimenavo, ma non riuscivo a sfuggire a quella presa << Edward lasciami! Lasciami dannazione, lasciami! >>
<< Bella calmati! Non le ha fatto nulla! Ragiona! >>
No, non ragionavo per niente! Volevo sapere dov’era mia cugina. E volevo saperlo adesso!
<< Bella io amo tua cugina, non le ho fatto nulla. Ti prego credimi. Ma non ti posso spiegare, ma sono preoccupato. È notte e lei è scappata via, non riesco a trovarla! >> disse Jason
<< Hai chiesto ai tuoi fratelli? >> domandò Edward
<< No, non li ho trovati >>
<< D’accordo allora andiamo a cercarla >> replicò Edward << Bella resta qui, in caso tornasse… >>
<< Scordatelo! >> risposi interrompendolo << vengo anche io! >> afferrai chiavi e giubbotto e chiusi la porta. Solo in quel momento pensai di dare un’occhiata all’orologio. Era già l’una di notte. Com’era volato il tempo. Cavolo! Charlie!
<< Che hai? >> mi chiese Edward, forse perché avevo emesso un suono stridulo
<< Abbiamo quattro ore per ritrovarla e tornare a casa mia! Mio padre finisce di lavorare alle cinque! Abbiamo poco tempo! >>
<< Merda! >> sibilò Edward
<< Possiamo farcela, ma dobbiamo dividerci. Sarà più semplice >> propose Jason
<< Sei pazzo? >> il tono di voce di Edward mi fece sussultare << non può andarsene in giro di notte da sola! >> disse riferendosi a me
<< Bhè sono grande abbastanza per decidere per me, Edward >> dissi dura << e Jason ha ragione! Dividendoci sarà più facile >> feci per allontanarmi, ma lui mi trattenne
<< Non se ne parla. Non ti faccio andare in giro da sola! >> disse Edward
<< E se viene con me? Così voi ragazzi vi dividete >>
<< E tu cosa ci fai qui? >> chiesi allibita
<< Passavo da queste parti e ho sentito un putiferio >>
<< Ma sei da sola? In giro a quest’ora di notte? >> le chiesi e poi parlai a Edward << perché con me rompi, mentre tua sorella può andarsene liberamente in giro? >>
<< Su Bella, non è il momento >> mi rispose Alice, prendendomi sotto braccio << andiamo a cercare Lis >>
<< Io e te dopo facciamo i conti >> la rimproverò Edward
<< Certo capo >> rispose lei, facendogli la linguaccia.

Stavamo girando senza sosta da più di un’ora, ma senza un minimo risultato. Lis dove sei?

Meglio una Verità che uccide a una Bugia che illude...

Pov. Edward

Avevo perlustrato quasi tutta Forks. Possibile che quella ragazza fosse sparita nel nulla? Avevo letto nella mente di Jason quello che era successo. Lis sapeva. Era a conoscenza che i Cullen fossero vampiri, ma lo aveva scoperto nel modo più orribile. Jason aveva cercato di calmarla, di fermarla, di spiegarle. Ma lei, per paura forse, era semplicemente scappata via. Via dalla realtà, via dalle bugie, via da lui.
Sorrisi malinconico. Anche Bella sarebbe fuggita via se avesse saputo tutto. Che idiota che ero stato! Perché mi ero mascherato quella dannata sera? Perché l’avevo baciata? E perché cavolo prima, a casa sua, ci stavo quasi facendo l’amore! Era tutto sbagliato, tutto!
Dei singhiozzi mi fecero fermare all’entrata del parco di Forks. Che sciocco. Perché non ci avevo pensato prima? Mi precipitai nel piccolo luogo e la vidi.
Seduta in lacrime ai piedi della panchina più lontana, c’era Lis.
Con molta cautela mi avvicinai, cercando con tutte le mie forze di non fare rumore. Non volevo spaventarla, ma neppure farla correre via. Ero quasi certo che non volesse vedere nessuno al momento, ma doveva tornare a casa.
<< Lis >> dissi piano, una volta averla raggiunta
<< Vattene via >> mi rispose roca
<< Lis, per favore. Siamo tutti preoccupati. È tardi e devi rientrare prima che tuo zio torni a casa >>
<< Non mi interessa niente >> disse senza neppure alzare lo sguardo verso di me << lasciami sola, lasciatemi tutti in pace >>
<< Lis… >> cercai di convincerla, ma mi interruppe
<< Niente Lis, ok? >> quando si voltò capii quanto fosse distrutta. Il viso era rigato di lacrime e gli occhi ero completamenti rossi a causa del pianto. La matita nera colata e l’ombretto ormai inesistente << tu lo sapevi! Non è vero Signor Edward Anthony Masen? Tu e quella sottospecie di psicopatica che hai come sorella! Lo sapevate! E nessuno mi ha mai detto nulla! La mia migliore amica è un vampiro! Il mio ragazzo è un vampiro! Tutta la sua stramaledetta famiglia lo è! E nessuno si è mai preso la briga di dirlo a me! Vi siete divertiti? Vi siete divertiti a ridere alle nostre spalle? È per questo che tratti mia cugina in questo modo? Perché anche tu sei uno di loro? Perché non sei un semplice stronzo pomposo, che si crede chissà chi, ma sei un schifoso vampiro che si crede superiore a noi, semplici e mediocri esseri umani! Ma chi vi credete di essere, eh? Chi? >> prese un legnetto e me lo tirò. Sfortunatamente mi tagliai nel tentativo di toglierglielo dalle mani. Quando il sangue fuoruscì dal taglio, vidi Lis sgranare gli occhi.
<< Tu non sei un vampiro. Tu… >> cercava le parole << cosa sei allora tu? >> il taglio si rimarginò all’istante e la ragazza scattò in piedi, indietreggiando << Cosa sei tu? >> disse con voce rotta e piena di rabbia
<< Lis non ti farò del male, davvero! E neppure i Cullen. Ma dobbiamo tornare a casa prima che tu zio rientri. Non pensare a Jason come un vampiro, pensa a lui come il ragazzo che ti ha fatto innamorare >>
<< Ma lui mi ha ingannata! >> urlò
<< Ma non lo ha fatto perché voleva! >> alzai anche io la voce << c’era di mezzo una famiglia, Elisabeth! Tu tradiresti la tua famiglia? Metteresti in pericolo Bella per l’amore della tua vita? >>
<< No >> rispose subito, ma in un sussurro
<< Allora cerca di capire lui >>
<< Puoi portarmi a casa mia? >>
<< Certo >> risposi. Presi la giacca e gliela misi sulle spalle e ci avviammo verso casa Swan.

Guardai l’orologio sulla parere. Le quattro in punto. Ce l’avevamo fatta per un soffio. Charlie sarebbe rientrato tra un’ora e avrebbe trovato le sue ragazze sane e salve nei proprio letti.
<< Lis! >> chiamò Bella entrando in casa e abbracciando la cugina
<< Bella, calma. Sto bene >> tentò di rassicurarla
<< Mi hai fatto prendere un colpo >> disse Bella, togliendosi il giubbotto << ma cos’è successo? Che fine avevi fatto? >>
Vidi Lis lanciarmi un’occhiata.
Cosa devo fare? Cosa devo dirle? Pensò. Non sapeva del mio potere e i suoi occhi trasmettevano tutto.
<< Bella, lasciala riposare. Sono sicuro che domattina ti dirà tutto >> le dissi cercando di sorridere. Lei mi fulminò con lo sguardo
<< Da quanto sei così apprensivo? >> domandò tagliente
<< Bella, per una volta a ragione >> disse Lis. Ah grazie molte! << fammi andare a dormire e domani mattina ti dirò tutto >>
<< D’accordo >> disse Bella tornando con lo sguardo sulla cugina << allora tu resta qui. Io salgo, ti preparo un bagno caldo e il letto, sei gelata! >>
<< Grazie… >> rispose timidamente Lis.
Quando Bella fu al piano di sopra, mia sorella ruppe il silenzio.
<< Quindi lo sai che sono vampiri >> disse
<< Si. Ma come fate voi a saperlo? >> chiese Lis
Vidi Alice sedersi sul tavolo con disinvoltura e sorriderle << Tesoro non credi che per oggi di colpi ne hai avuti a sufficienza? >>
<< No, voglio sapere! >> diede un occhio veloce al piano superiore e continuò << anche lei deve sapere >>
<< No, scordatelo! >> le risposi sicuro << Bella non dovrà sapere proprio un bel niente, ok? Sei tu che stai con il vampiro, non è la sua vita questa. Lei deve vivere lontana dai mostri, dai pericoli. Lontana da tutto ciò che non sia normale >>
<< È per questo che la tieni alla larga? >> la sua domanda mi spiazzò
<< Colpito e affondato fratellino >> cantilenò Alice
<< Allora è per questo >> continuò Lis << è per quello che sei che ti comporti così da… Da… Imbecille e grandissimo stronzo! >>
Sgranai gli occhi restando senza parole. Al contrario Alice apprezzò i concetti di Lis e scoppiò a ridere.
<< Grazie Lis >> dissi ironico
<< Figurati >> ribatté lei. Ma scherziamo? << comunque se vuoi un consiglio, smettila. Piantala di fare così, lei ti ama lo stesso. A parer mio non ne capisco il motivo. Non sono cieca, vedo quanto tu sia bello, ma caratterialmente, fino ad ora, hai tirato fuori solo il peggio di te. Bella è grande abbastanza per decidere della sua vita, Edward. Lasciale la possibilità di scegliere >>
Che avesse ragione lei? Avrei dovuto davvero dare a Bella la possibilità di scegliere? E se la sua scelta fossi stato io? E se per questa decisione, per lei, arrivasse la morte? Non potevo rischiare così la sua vita e il mio destino. Né tanto meno quello di Alice.
Un colpo alla porta ci fece sobbalzare. I pensieri della persona dall’altra parte dell’uscio mi arrivavano martellanti in testa. Era disperato.
<< È Jason >> dissi
<< Fallo entrare >> mi rispose Lis
Andai ad aprire e il giovane vampiro entrò, superandomi senza dire una parola
<< Lis! >> le andò incontro, inginocchiandosi davanti a lei << scusami! Davvero scusami, sono imperdonabile. Avrei dovuto dirti tutto o starti alla larga, invece ti ho messa in grave pericolo questa notte! >>
<< Jason calmati, sto bene. Non è successo nulla >> cercò di tranquillizzarlo lei
<< Io ti ho morsa >> si alzò in piedi e continuò << Dio mio non so neanche come ho fatto a non iniettarti il veleno! >>
<< Il veleno? >> chiese allarmata << che veleno? Cosa diavolo stai dicendo? Non capisco, non ci capisco niente di tutto questo! >>
<< Ti spiegherò tutto >> disse Jason calmandosi << ma ti prego perdonami per non averti detto la verità fin dal principio, ma non potevo >>
Vidi Lis alzarsi e andargli incontro << Ti perdono Jason, perché ti amo >> lui sorrise debolmente e la prese fra le sue braccia
<< Scusami amore mio, sono stato uno stupido. Ma pensavo che tu avessi già… cioè che non fossi… voglio dire che tu… >> oh Dio dove era andato ad infilarsi. Lis si staccò lentamente da lui, per poi fissarlo negli occhi. Aveva un sopracciglio alzato
<< Che io cosa, scusa? >> chiese lei

Non ci posso credere! Certo che come vampiro non è un genio, si vede proprio che è fratello di Emmett. Pensò Alice sogghignando
<< Ehm che tu avessi già fatto… cioè si insomma che tu non fossi… >>
<< Vergine? >> domandò lei << credevi che io avessi già fatto sesso? >>
Jason non rispose, ma mentalmente si dava del pirla.
<< Ma ti sembrano domande da fare? >> chiesi, coprendomi il viso con una mano. E poi l’idiota ero io!
<< Ah maschi >> disse Alice scendendo dal tavolo, avviandosi verso la porta << comunque dovremmo andare e lasciare le cuginette in pace. Anche perché tra venti minuti rincaserà Charlie >>

<< D’accordo! Allora andiamo >> dissi << Jason, devi venire anche tu >>
<< Ok >> rispose lui << ci vediamo domani, per qualsiasi cosa chiamami, va bene? >> disse riferendosi a Lis
<< Certo >> si scambiarono un leggero bacio e uscimmo tutti.
<< Secondo me dovresti dar retta a Lis >> disse Alice in modo noncurante, mentre salivamo in auto
<< Non avevo alcun dubbio, sai? >>
La sentii ridere mentre mettevo in moto.
Ingranai la prima e sgommai via. Via da quella notte, da quella giornata. Via dal suo amore, dal mio. Via da Isabella Swan.

Pov. Bella

Era passato qualche giorno da quella brutta notte. Lis mi aveva spiegato, a grandi linee fortunatamente, ciò che era successo. Lei e Jason avevano fatto l’amore e dopo aveva scoperto che lui aveva già avuto rapporti sessuali in passato. Si era sentita inesperta, fuori luogo, così prese i suoi vestiti e scappò via. Non so perché, ma avevo sempre creduto a Lis, tranne questa volta. Avevo come la sensazione che la sua storia facesse acqua da tutte le parti. Che mi stesse mentendo, ma non ne sapevo il motivo.
Da quella sera il nostro rapporto era cambiato, lo avvertivo. Quando si parlava di Jason, o dei Cullen in generale, era come se dosasse bene le parole, le frasi, per non farsi scappare qualcosa. Avevo sempre avuto la sensazione che la famiglia Cullen nascondesse un segreto, ma ora avevo la certezza che anche mia cugina ne fosse a conoscenza ed era proprio per questo che se ne stava sempre sulle sue. Non voleva commettere errori.
<< Bella! >> mi voltai per rispondere proprio a mia cugina
<< Dimmi Lis >>
<< Volevo dirti, io vado a casa di Jason a studiare e mi fermo a cena da loro. Avvisi tu Charlie che rientro tardi? >> << Certo, ma lo sai che gradisce che tu sia a casa almeno entro mezzanotte >> le ricordai
<< Tranquilla! Sarò una perfetta Cenerentola! A mezzanotte precise sarò di ritorna a casa >> mi fece l’occhiolino, dandomi poi un bacio sulla guancia e sparì dal parcheggio.
Un altro pomeriggio in solitudine. Tirai un sospiro di rassegnazione e raggiunsi la mia Micra. Mentre mettevo la borsa sui sedili posteriori, vidi sfrecciare via la Porsche gialla di Alice, la quale suonò salutandomi con la mano. Ora che ci facevo caso, Edward oggi non era venuto a scuola. Saremmo dovuti andare avanti con la relazione, adesso cosa potevo fare?
Presentarmi ugualmente a casa sua? E se fosse malato? Bel guaio. Non avevo neppure il suo numero. Bhè per oggi avrei fatto da me. Avevo casa libera, quindi avrei avuto tutto il tempo per aprire il mio Notebook della Apple e tirare giù qualche informazione utile sulla capitale francese.
<< Ciao Bella >> disse una voce maschile alle mie spalle. Mi voltai. Cosa diavolo ci faceva lui qui?
<< Ti ho lasciata senza parole? >> chiese sfacciato
<< Veramente due paroline le avrei da dirti, ma sfocerei nel volgare >>
<< Addirittura? >> disse, appoggiandosi col braccio alla carrozzeria della mia macchina
<< Che cosa vuoi? >> chiesi abbastanza infastidita
<< So che sei alla ricerca di un ragazzo mascherato >>
<< E tu cosa ne sai? >>
<< Bhè credo sia arrivato il momento di dirti chi era quel ragazzo >>
Lo guardai irritata, come il tono che mi uscii di voce << E tu vorresti farmi credere che sai chi era? >> scoppiai a ridere << per favore! >> cercai di entrare in auto, ma lui mi afferrò avvicinandosi troppo a me
<< Ero io >> disse baciandomi. Non ci pensai due volte, lo allontani e gli tirai un ceffone, facendolo ridere
<< Cosa ti infastidisce tesoro? >> chiese sfacciato. Nella sua voce c’era un tono strano, quasi cattivo
<< Tu. Sei tu ad infastidirmi! Io ti odio >> salii in auto e inserii la chiave, ma lo sentii parlare
<< L’odio è ad un passo dall’amore, Bella >>.
Senza rispondergli ingrani la prima e sfrecciai via. Cosa diavolo era tornato a fare? Perché? E soprattutto, perché dire quella menzogna? Non sapevo chi fosse il ragazzo mascherato, ma di una cosa in fondo al cuore ero certa. Non era lui. Non poteva essere Jacob Black.


ECCO COM'ERA VESTITA BELLA : http://www.polyvore.com/dream_big_little_man/set?id=26659249

Adesso... cosa ne pensate del nuovo capitolo? Come vi avevo accennato all'inizio ho qualcosa da dirvi. In Primis, il prossimo capitolo sarà interamente Pov. Edward e segna un'altra evoluzione della storia, la quale man mano sta volgendo al termine. Il 16° e 17° Capitolo saranno DECISIVI per la storia! Quindi non mancate! Ma non vi abbandono (alcune diranno " meno male! " altre " oddio no, perchè? ") in quanto sto ancora decidendo se lasciare la storia per mettere più avanti le mani con un continuo, oppure concluderla definitivamente! Ma ho già in magazzino una nuova storia! Il Titolo sarà IN TRAPPOLA ed è sempre su Twilight. Di questa storia vi è già Cover, Prefazione e Primo Capitolo e verrà postata quando In Bilico sarà arrivata, finalmente, ad un punto cruciale. Per chi fosse interessato informazioni in più sulla nuova FanFiction sono già state pubblicate sul Gruppo di Facebook che condivido con Elisa (lilyanne89masen) quindi perchè non passate a trovarci? Vi seguito vi lascio tutti i Link. Spero che accorrerete in tante! Ci sono anche nuove informazioni sulle storie della mia amicona, sulle sue novità e quant'altro! Quindi accorrete, ci si diverte anche!! Noi vi aspettiamo! Ora vi saluto! E mi raccomando, RECENSITE ahahahahah si non mi smentisco mai XD Alla prossima settima! O forse prima...? Chi lo sa! Kiss, kiss. 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Sedicesimo Capitolo : Cambiamenti. ***


Ciao a tutti! Eccomi di nuovo a postare! Come avevo già annunciato, questo e il prossimo capitolo saranno cruciali per la storia! Iniziano a scoprirsi le carte e le cose cambieranno radicalmente! Ma non perdiamoci in chiacchiere, rispondo alle recensioni e poi vi lascio alla lettura! Un bacione!

RISPONDO ALLE RECENSIONI
bella cullen89 : Ciao Annina!! Partiamo dalle cose serie ù.ù madonna si Edward in grenbiule secondo me è proprio tanta, tanta roba Q______ Mio Dio! Sarebbe da vederlo!! *-* per quanto riguarda la storia eh si, avevi capito!! XD ma ovviamente non potevo svelarti nulla ù.ù sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che questo ti piaccia anche di più! Aspetto con ansia il tuo prossimo intervento e ci si sente su fb!! Un bacioneeeee
Sweet Bleeding Star : Ahahahahahah ohi ciao! No, non è nelle mie idee far morire nessuno XD comunque sono molto contenta che apprezzi la storia! Eh Jacob che ruolo avrà? Mhà Mhà chi lo sa ù.ù continua a seguirmi e lo scoprirai! Un bacio
Amantide : Ciao amanta ahahahahah Edward non è un cell! Ahahahahah ma tra poco si scoprirà tutto!! Spero che il seguente capitolo ti piaccia! XD Bacioneeeee
maia96 : Maia sono contenta che tu ti sia affezionata alla mia storia *-* solo per questo ti adoro ahahahah comunque eh purtroppo Edward è frenato, ma da cosa? Lo saprete presto, promesso! Ora alcune carte sono sul tavolo e questo porterà molti cambiamenti. Che ruolo avrà Jacob? Già da questo capitolo, spero, forse, si capisca un pò di più ù.ù adesso ti lascio al capitolo! Un bacioneeee
Marie : Ciao Marika *-* eccomi qui con il nuovo capitolo, spero di non averti fatto attendere troppo!! No dai, sono stata brava ù.ù la domanda di rito, com'è giusto che sia, è cosa vuole Jacob? Per scoprirlo dovrete solo leggere XD non mi dilungo molto e ti lascio al capitolo! Un bacioneeeeee
thecarnival : Ciao!! Grazie per i complimenti, ne sono lusingata!! :) quella scena è piaciuta molto anche a me eheheheh cosa sono i nostri carissimi fratelli Masen? Mmm tra qualche capitolo si scoprirà! Mi raccomando continua a seguirmi e a recensire! Un bacio!
lilyanne89masen : Ahahahahahahahahahahahahahahahah e io dovrei risponderti? Ahahahahahah vabè lo sai che su Jason ci doveva stare una cavolata del genere, non sarebbe gemello di Emmett se no ahahahahahah e tu sei sempre porca -.-" mamma mia tesò -.-" bhè adesso leggi va! E commenta ù.ù ti voglio bene!! Mega bacione <3


Volevo essere l'unica ragione di ogni suo sorriso,
quel dannato bisogno di essere tutto per lei.
Non avevo mai avuto particolari scopi nella vita,
ma in questo desiderio vedevo il vero motivo della mia esistenza.

Sedicesimo Capitolo : Cambiamenti.

Pov. Edward

Le parole di Lis continuavano a rimbombarmi nella testa. Avevo passato questi ultimi giorni ad evitare Bella, ma risultava difficile. Più tempo passavo in sua compagnia e più fingere di essere qualcuno che realmente non ero stava diventando un’impresa ardua. Ignorarla, ferirla, farmi vedere con altre… stava divenendo un tormento non solo per lei, ma anche per me. Io non ero quel genere di ragazzo, non lo ero mai stato. Mi facevo schifo. Mi stavo davvero sui nervi per come la trattavo! Ma era inevitabile.
Mentre lasciavo scorrere le dita sui tasti avorio del pianoforte, mi accorsi che la melodia era cambiata. Clair de Lune aveva lasciato il posto ad una dolce Ninna Nanna. Essa era calda, gioiosa, piena di vita e malinconica al tempo stesso. Trasmetteva bellezza, dolcezza, amore… proprio come la persona che l’aveva ispirata.
Quando la composizione cessò, mi affrettai a prendere un foglio di spartito e scriverci sopra le note, per non dimenticarla. Anche se sapevo che sarebbe stato impossibile.
Bella… scrissi in cima. Un sorriso stese le mie labbra, senza che me ne rendessi conto. Quando pensavo a lei, era inutile negarlo, ero felice.
<< Perché quel sorrisetto? >> chiese il folletto rientrando a casa
<< Così >> risposi, nascondendo il foglio << com’è andata la tua giornata scolastica mostriciattolo? >>
<< Niente male! Ho avuto parecchie lezioni con Jasper >> disse sedendosi sul divano << piuttosto, ho dovuto dare parecchie spiegazioni sulla tua assenza. Specialmente a Tanya >> pronunciò quel nome contorcendo il naso << e ovviamente ai professori >>
<< Non ti sta proprio simpatica, eh? >> chiesi alzandomi e sedendomi di fianco a lei
<< E come lo hai capito? >> chiese con finta aria sorpresa << ma allora c’è un genio sotto questa chioma bronzea da emerito imbecille! >> e mi scompigliò i capelli
<< Ah, ah Alice. Divertente >>
<< Comunque, Bella non se la sta passando molto bene >>
L’ansia mi assalii. Perché? Cos’era successo? Non feci in tempo a parlare che mia sorella mi rispose
<< Il rapporto con Lis è cambiato, da quando lei è a conoscenza del “ piccolo “ segreto della famiglia Cullen. Non sa come comportarsi con Bella, ha paura di farsi scappare qualcosa su di loro o su di noi… >>
<< Ma lei non sa nulla di noi, Alice >> le risposi interrompendola
<< Vero. Ma ha capito che non siamo umani mio caro. Perciò non vuole farsi scappare nulla. Ma credo che allontanare Bella non sia una grande mossa. Specialmente perché lo fa, ma non se ne rende conto >>
Bel problema. Un’idea totalmente matta e insensata mi balenò per la mente << E se le facessi dimenticare cosa sono i Cullen? >>
Alice mi fulminò con lo sguardo << E se ti facessi dimenticare quanto tu sia ritardato? Oh giusto, quella si che sarebbe un’impresa impossibile! >> disse e mi picchiettò sul capo << non puoi farlo, Edward. In primis, Jason ti ucciderebbe e secundis, Lis ha il diritto di sapere! >>
Sbuffai. Bhè non si poteva negare che avesse ragione.
<< Quindi che si fa? >> chiesi
<< Nulla. Dobbiamo solo attendere che Lis diventi padrona della cosa e intanto dobbiamo pregare che non sveli nulla su di noi. Perché tu non vuoi, vero Edward? Non vuoi instaurare nessuna relazione sentimentale con la nostra bella e dolce Isabella, ho capito bene? >> penso che il mio sguardo diceva tutto, visto che Alice alzò le mani in segno di resa << va bene, va bene! Era giusto per chiedere >>
<< Certamente Alice >> risposi ironico
<< Ah comunque non dovevate finire la relazione tu e Bella? >>
Merda! Me ne ero dimenticato! Senza pensarci salii in camera mia, mi cambiai velocemente, tornai giù, presi le chiavi dell’auto e mi avviai all’ingresso.
<< Scusami, ma dove stai andando? >> chiese Alice, uscendo dalla cucina con in mano uno Yogurt al cocco
<< Da Bella >> risposi
<< Fammi capire >> iniziò e già stava ridendo << tu oggi non sei venuto a scuola per non incontrarla ed ora cosa fai? Ti precipiti a casa sua? Certo che sei tutto matto fratellone! >>
<< Ti voglio bene anche io sorellina >> e aprii la porta
<< E almeno questa volta, se proprio volete farlo, portala in camera! >>
<< ALICE! >> maledetta lei e le sue visioni. Mi chiusi la porta alle spalle e la sentii ridere di gusto. Piccolo mostriciattolo impiccione!

Dopo venti minuti, ad una velocità quasi folle, parcheggiai davanti casa Swan. La macchina di Bella era posteggiata nel vialetto e le luci in salotto mi fecero capire, senza ombra di dubbio, che si trovava in casa.
<< Arrivo! >> la sentii dire, mentre si avvicinava alla porta.
Quando Bella aprì, vidi i suoi occhi color cioccolato diventare sempre più grandi, la bocca aprirsi leggermente e il suo cuore battere all’impazzata
<< Ciao >> le dissi cercando di non sorridere
<< Ed…Edward che cosa ci fai qui? >> adoravo quando balbettava
<< Sono passato per la relazione su Parigi. Mi fai entrare? >>
La vidi annuire e spostarsi leggermente e destra per permettermi di varcare la soglia di casa. Dopo aver richiuso mi fece segno di andare in salotto.
Sul tavolino c’era un Notebook nero, acceso. Forse stava studiando…
<< Studiavi? Forse avrei dovuto avvertirti >> dissi voltandomi
<< Cosa? No, no. Stavo cercando qualcosa per la relazione… non sapevo che ci saremmo visti, a scuola non c’eri, così ho pensato di fare qualche approfondimento >> era imbarazzata. Eppure c’era qualcosa che non andava, lo percepivo
<< Già. Scusa, ma questa mattina sono stato poco bene >> dissi inventando la prima balla, plausibile, che mi venne in mente << ma adesso sto meglio, così avevo pensato di venire per finire il lavoro >>
<< Hai fatto bene >> disse sedendosi sul divano. Poco dopo scattò in piedi << oddio scusa! Non ti ho offerto nulla, vuoi qualcosa da bere? Dammi il giubbotto te lo metto via e siediti dove vuoi >>
<< Bella, Bella calma. Ma c’è qualcosa che non va? >> chiesi
<< No, tutto bene. Perché? >> rispose, ma non mi convinceva granché
<< Non so, sei strana oggi >> ammisi
<< No, è tutto apposto >> mi superò, andando ad appendere la mia giacca all’ingresso e tornò velocemente. Solo in quel momento mi accorsi di come fosse vestita. Probabilmente non si era cambiata una volta rientrata a casa. Aveva una magliettina azzurra, un maglioncino corto nero. Sotto un jeans stretto e degli stivaletti neri. I capelli sciolti, tenuti indietro da un piccolo cerchietto. Era incantevole. Voltai lo sguardo e mi resi conto che era proprio come pensavo. Sulla poltrona, non molto lontana dal divano, c’erano il giubbotto e la borsa, anch’essi neri.
<< Sei rientrata da poco? >> chiesi
<< No, da almeno un’ora e mezza >> mi rispose mordicchiandosi il labbro
<< Allora come mai le tue cose sono ancora tutte qui? >>
Vidi Bella guardarsi in torno e sedersi sul divano, sembrava infastidita
<< Sei venuto qui per studiare o per sapere quello che faccio ogni secondo della mia schifosa vita? >> bingo! Qualcosa non andava, forse era giù per sua cugina
<< Bella… >> dissi sedendomi vicino a lei << tua cugina ti adora, anche se è strana da qualche giorno lei ti adora. Alice mi ha accennato a… >>
<< Non c’entra Lis >> e si alzò << e Alice dovrebbe chiudere quella bocca. Almeno con te >> prese il portatile e mi fece vedere ciò che aveva trovato, prima del mio inaspettato arrivo.

Era passata un’ora da quando aveva troncato quella conversazione. Ma non mi capacitavo. Se non era Lis il problema, allora cosa c’era che non andava? Non potevo essere io a renderla così nervosa e agitata.
<< Bella vuoi dirmi che cos’hai? >> chiesi alla fine esasperato
<< Il mio ex si è rifatto vivo >> sentii un colpo al cuore. Lei aveva avuto altre storie, altri ragazzi. Delle relazioni, dei contatti… La cosa mi faceva infuriare.
<< Bene >> dissi freddo << così non mi ronzerai più in torno >> mi lanciò un’occhiata furente. Che deficiente!
<< Sei proprio un coglione >> sibilò tra i denti alzandosi, io feci lo stesso
<< Scusami >> le dissi bloccandola per un braccio << non volevo dirlo. Credimi >> speravo di averla convinta, ma una domanda mi sorge spontanea << è per lui che sei così agitata oggi? È successo qualcosa? >> la risposta scintillò chiara nei suoi occhi. Si.
<< Non mi va di parlarne >> disse
<< Ti prego, dimmi >> cercavo di mantenere la calma, ma era difficile sapendo che il motivo per cui Bella era in quelle condizioni era il suo ex ragazzo! Se le aveva fatto qualcosa, io…
<< Mi ha baciata, al parcheggio della scuola. Ma non volevo! Capisci? Jacob mi fa schifo, come uomo! Quando stavamo insieme io non ho mai voluto… >> le sue guance si colorarono di rosso e capii << andare oltre il bacio, nonostante le sue insistenze. Così il nostro caro Jacob Black, si vedeva con altre cinque ragazze! Cinque! Dopo averlo lasciato è scomparso. Ora riappare, dopo mesi e cosa mi dice? Che il ragazzo mascherato era lui! >>
Ok, aspettate un secondo. Che cosa?!
<< Che cosa?! >> la vidi diventare ancora più rossa e si mordicchiò il labbro, facendosi uscire un po’ di sangue. Fortuna che non ero un vampiro.
<< Alla festa di Halloween ho conosciuto un ragazzo e… >> non sapeva cosa dire << si, insomma! Era mascherato da vampiro, ma non l’ho visto in faccia. Credo fosse muto, non mi ha mai parlato. Le ragazze mi credono pazza, perché loro non si sono accorte di questo tipo. Ma so che c’era! Ma non poteva essere Jacob. Il bacio era… diverso >>
<< Lo hai baciato? >> chiesi, come se non conoscessi già la risposta
<< Si, ma non è questo il punto! >> disse ormai diventata rossa come un pomodoro << quello non era Jacob Black! >>
<< Che bastardo >> dissi tornando serio e ripensando a ciò che mi aveva appena detto. Come si permetteva questo Jacob Black di dire una stronzata del genere? Non poteva essere lui, ovvio. Ero io! La rabbia mi invase.
<< Dove abita questo ragazzo? >> vidi Bella sgranare gli occhi
<< Cosa vorresti fare? >> chiese
<< Andare a farci due chiacchiere >> per cominciare
<< Edward no! Non puoi andare da Jacob, per favore! E poi perché? >>
<< Primo, perché una ragazza non si tocca se lei non vuole >> anche se poteva sembrare strano, per il mio modo di fare, io non avevo mai giocato con Bella. I nostri incontri ravvicinati erano avvenuti perché sapevo e sentivo che anche lei lo voleva << e secondo, non mi sembra il caso di spacciarsi per qualcun altro solo per far colpo, nuovamente aggiungerei, su qualcuno che si è perso tempo prima solo per la propria assurda stupidità >> quando mi voltai per uscire, sentii Bella ridere. La vidi quasi piegata e con le lacrime agli occhi. Da quando era impazzita?
<< Bella ti senti bene? >> chiesi allibito
<< Oddio si, ma… Sembravi quasi geloso! E infastidito, cioè… >> non riusciva a parlare per quanto rideva. E rideva di me! << Edward davvero potresti passare per un ragazzo geloso così! >>
<< Solo perché non tollero certe cose? >>
<< Per il modo! >> e continuava a ridere
<< Puoi smetterla? >> chiesi, mi stavo infastidendo davvero questa volta
<< Scusa, scusa! >> disse cercando di ricomporsi. Quando tornò seria, fui contento della sua reazione. Almeno adesso era serena.
<< Sai, sono contento >>
<< Perché ti ho riso in faccia? >> chiese divertita
<< No. Perché hai riso >> dissi avvicinandomi a lei
<< Edward… >> mi rispose in un sussurro
<< Non temere >> le dissi << non voglio farti nulla. Se non questo… >> posai delicatamente le labbra sulle sua fronte e chiusi gli occhi. Volevo fermare quel momento << se hai problemi vieni da me, ok Bella? >>
Lei rimase interdetta, riuscendo a dire solo un flebile si.
<< Ci vediamo domani allora >> dissi e senza aspettare la risposta, presi il giubbotto e uscii dalla porta.

Ero nel parcheggio della Forks High School, nella mia lucente Volto. Avevo pensato e ripensato a Bella, alle parole di Lis e a tutto il resto, arrivando ad una conclusione. Non potevo più comportarmi da stronzo con lei, la maschera non avrebbe retto ancora a lungo. Non potevo, d’altronde, permettermi di innamorarmi di lei e di costruire una relazione. Non l’avrei messa in pericolo, ma l’avrei protetta da tutto ciò che voleva nuocerla. Sarei stato un suo amico… Questa parola mi fece sorridere tristemente, solo un semplice amico. Ma si sa, quando tieni davvero ad una persona metti la sua felicità, la sua vita, davanti a tutto. Anche davanti a te stesso.
L’arrivo di una Micra nera mi fece decidere di uscire dalla mia auto e aspettare la bella guidatrice.
Vidi scendere le ragazze e Bella sorridermi timidamente.
<< Bella! >> dissi andandole incontro << ciao, come stai oggi? >>
<< Ciao Edward, direi meglio. Grazie >> adoravo quando si mordicchiava il labbro inferiore
<< Mi sono persa qualcosa? >> chiese Lis facendo capolino da dietro Bella
<< Ehm no, non credo >> rispose sua cugina
<< Sarà >> disse Lis << ma voi due non me la contate giusta >>
<< Ti trovo di buon umore, Lis >> le dissi
<< Si, lo so! Sono di ottimo umore! >> rispose quasi saltellando.
Ci raggiunsero poco dopo anche Alice e Rose con Jasper ed Emmett. Chissà come mai Jason non era con loro. La mia risposta arrivò subito. Un’auto blu scura, tirata a lucido, entrò con tutta la sua potenza nel piccolo parcheggio della scuola. Dalla fantastica Maserati uscì Jason.
<< E quella da dove spunta? >> chiese Rosalie
<< Oh mio Dio! >> urlò Lis correndo incontro al suo vampiro << la mia auto! Come fai ad averla tu? Oddio! >> disse saltandogli in braccio
<< Finalmente è arrivata >> parlò Bella << erano settimane che si lamentava per il ritardo >>
<< E ci credo, con quel gioiellino! >> disse, gioioso Emmett
<< Cavoli bella macchina >> concluse Alice << ma non c’è nulla da fare, la mia favolosa e veloce Porsche mi piace troppo per volerla cambiare >>
<< Non te ne avrei regalata un’altra, sorellina >> le dissi, mentre ci apprestavamo tutti a raggiungere l’ingresso della scuola
<< Uffa! >> si lamentò il mostriciattolo, mentre intrecciava la mano di Jasper. Allora tra di loro le cose si erano evolute. Ma quando era successo? Bhè a casa mi sarei fatto raccontare un po’. Rallentai il passo e finii affianco a Bella.
<< Sapevi qualcosa della macchina di tua cugina? >> chiesi
<< Poco e niente, so che era in ritardo e che qualche giorno fa Jason, mentre io e Lis eravamo a fare la spesa, è passato da casa parlando con Charlie >> quando era nervosa sembrava Alice, parlava senza respirare << ha detto a mio padre che ci avrebbe pensato lui e di non dire nulla a Lis, voleva farle una sorpresa. Io lo so perché Charlie se l’è lasciato sfuggire ieri mattina, ma non pensavo arrivasse lui alla guida dell’auto, a scuola e… >>
<< Bella, cosa ne dici di respirare tra una frase e l’altra? >> le domandai, interrompendola
<< Credo sia un buon consiglio >> rispose, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Era un gesto che mi piaceva da pazzi. Lei non se ne rendeva nemmeno conto, lo faceva quando era imbarazzata o nervosa, come il mordicchiare il labbro inferiore.
Salendo le scale dell’entrata, mi accorsi con la coda dell’occhio, di una moto nera che fece il suo grande ingresso, ma non ci feci troppo caso.
<< Perché sei cambiato? >> mi chiese improvvisamente Bella
<< Come? >>
<< Sei diverso. Con me >> cercò di spiegarsi
<< Ho solo pensato che non ha senso fingere di essere qualcuno che non sono >> le risposi << inoltre non ho mai detto realmente che non vorrei esserti amico, ma solo che non posso >> optai per la sincerità
<< E questo cosa vorrebbe dire? >> chiese
<< Che se fossi furba, accetteresti quei velati consigli che ti ho dato da quando sono arrivato qui. E mi staresti alla larga >>
<< Hai mai pensato che “ i velati consigli “ gli abbia deliberatamente ignorati perché ti considero troppo importante per starti alla larga? >>
Sorrisi. Il suo modo di esprimersi mi faceva stare bene. Lei mi faceva stare bene << Sai che sarebbe meglio che io e te non ci frequentassimo >> le ricordai
<< Credevo che avessi capito che su questo argomento sono un po’ testarda >> rispose alzando lo sguardo su di me
<< Un po’ testarda? >> le feci eco
<< Oh andiamo! Non esagerare! >>
<< Va bene, va bene >> risposi ridendo << come vuoi tu! >>
<< Allora amici? >> mi chiese fermandosi davanti a me, porgendomi la sua piccola mano
<< Amici >> le risposi afferrandola. Era bello vedere che per una volta, la prima volta, da quando ero arrivato in città rideva per me. Con me.
<< Ciao Bella >> disse un ragazzo mettendosi tra di noi << come stai oggi? Ancora nervosa? >> non so perché ma avevo una vaga idea di chi potesse essere.
<< Togliti di mezzo, Jacob >> gli rispose Bella, tornando vicino a me
<< Oh scusami tanto >> mi disse Jacob con finto rammarico << non ti avevo visto! Sei nuovo? Io sono Jacob Black >>
Lo guardai per bene. Aveva indosso un paio di jeans neri, anfibi dello stesso colore, una maglietta a maniche corte grigio scuro e, appoggiato sulla spalla sinistra, faceva bella mostra un giubbotto di pelle nera. Non so il motivo, ma quel ragazzo non mi piaceva per nulla. C’era qualcosa che non andava in lui.
<< Io sono Edward Masen >> risposi freddo, senza nemmeno ricambiare il sorrisetto beffardo che gli era stampato in faccia
<< Piacere di conoscerti >> disse
<< Edward andiamo? >> chiese Bella
<< Si, o faremo tardi >> le risposi e poi tornai con lo sguardo a Jacob << buona giornata >>
<< Ehi aspettate >> disse lui, afferrando Bella per il polso. La cosa mi fece infuriare
<< Mettiamo subito le cose in chiaro, Jacob Black >> il mio tono era freddo e minaccioso << non la devi toccare >>
<< Edward! >> mi richiamò lei << non ne vale la pena >>
<< Oh scusa, non avevo capito che te la portassi a letto >> questo era troppo << io ci ho provato, ma a me non l’ha mai data. Sei un ragazzo fortunato, Edward >> la sua risata mi fece perdere la pazienza. Gli tirai un destro, stendendolo
<< Io non mi porto a letto nessuno. E per la cronaca, anche se lo facessi, non sarebbero affari tuoi e di nessun altro >> presi Bella e ci dirigemmo in aula. Alla prima ora avremmo avuto Biologia.
<< Ti sei cacciato in un grosso guaio, Edward >> disse Bella a bassa voce
<< Non fa nulla. Se l’è cercata >>

Avevo avuto la sensazione che Jacob avesse programmato tutto. C’erano tante cose che non riuscivo a spiegarmi. La sensazione di pericolo, nel trovarmelo davanti, le sue battute e sorrisetti programmati, per provocarmi. Era come se sapesse dove toccare per colpirmi e farmi saltare i nervi. Ma c’era di più. Nei suoi occhi avevo visto come il guizzo di una fiamma rossa. C’erano tanti punti di domanda in questa faccenda, ma una cosa mi era chiara: in Jacob Black non c’era nulla di buono.

VESTITI DI BELLA : http://www.polyvore.com/dream_big_little_man/set?id=26659249

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Diciassettesimo Capitolo : Contatto. ***


Ciao a tutti! Come state? Eccomi con il nuovo capitol. Come già detto, questo e il prossimo saranno cruciali per la storia! Ma evito di dilungarmi, ora rispondo alle Recensioni e vi lascio alla storia! Ah volevo ringraziare le persone che mi hanno messa tra gli Auturi Preferiti *-* GRAZIE MILLE!!

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
Sweet Bleeding Star : Ciao!! Si Edward ha finalmente tolto la maschera da stronzo XD e ammetto che hai ragione, quello "cattivo" ha un suo lato attraente ihihihih Ah anhe io sono d'accordo con Eddy, il mio Jacob è un pò.... Vabè leggi XD per quanto riguarda il resto, non posso dirti nulla. Tutto si scoprirà a breve! Percià continua a seguirmi e a recensire! Un bacione!
Marie : Ciao Marika! Eh ù.ù io lo avevo detto che forse postavo a metà settimana ù.ù sono contenta che la sorpresa ti sia piaciuta XD Ahahahahah Jacob è parecchio idiota e odioso, per ora, lo ammetto! Ma chissà... migliorerà? O forse no... E tranquilla Marika, tra un paio di capitoli le carte verranno messe sul tavolo! Alla prossima recensione e ci si sente su fb! Un bacione <3
Amantide : Amanta!! Sono contenta che hai notato quel particolare, sai? Tutto a suo tempo, però ù.ù tutto a suo tempo. Le tue supposizioni mi piacciono ahahahahah continua così!! Ma tra non molto tutto verrà svelato! Ti lascio al Capitolo! Un bacione Cinziolina <3 ci sentiamo su fb ù.ù
bella cullen89 : Oh Anna, Anna... perchè se tu Anna? Ahahahahah madonna quanto sono fusa XD Ma ciao!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che questo, nel bene o nel male, ti piaccia!! Per quanto riguarda Alice, sono d'accordo con te. Alice anche nella Meyer è sempre stata un punto fermo per Edward, anche se è totalmente pazza ahahahah quindi si, credo che il piccolo folletto possa essere vista come hai detto tu :) dai ci sentiamo su fb ù.ù un bacione <3 Ps.: sono contenta che notato la frase all'inizio, sai se riusciste a trovare i punti di collegamento.............
belnina : Ohi ciao! Era da qualche capitolo che mi chiedevo dove fossi finita! XD Grazie per i complimenti! E gustati il prossimo capitolo! Un bacio
thecarnival : Ciao!! Concordo con te! Jacob è insopportabile! Eh si, questo Edward sembra più realisto, più umano in un certo senso... Comunque sono strafelice che la mia storia ti piaccia!! Non smettere di seguirmi e recensire, mi raccomando! Un bacio
essebi : Ciao Ely!! Onestamente sono norata che la mia storia ti piaccia... Ho letto qualcuno delle tue e secondo scrivi molto bene! Passando ad In Bilico, sono contenta che come abbia delineato i fili che intrecciato i personaggi per te sia fatto molto bene, ne sono lieta! Io ci ho provato a mischiare un pò le carte senza sapere cosa ne sarebbe venuto fuori! Per quanto riguarda Lis, si, lei è frizzante! E anche io adoro l'attice che la interpreta, anche perchè credo rispetti l'esuberanza, ma anche la dolcezza che possiede questo personaggio! Spero tu non smetta di seguirmi! Un bacione


L`amore è un castigo.
Siamo puniti di non aver saputo restare soli.

.Marguerite yourcenar.


Diciassettesimo Capitolo : Contatto.

Pov. Bella

Era passata un’altra settimana. Oggi era l’ultimo giorno di scuola. Essa si sarebbe interrotta per le feste Natalizie per poi riprendere a Gennaio, nel nuovo anno.
Stranamente ero serena. Le cose con Edward erano andate migliorando ogni giorno di più. Eravamo perfino andati al cinema e questo week end saremmo andati all’Essence con tutti gli altri.
Era proprio lui che stavo aspettando fuori dall’aula di Francese. La prima ora, oggi, sarebbe stata questa. Edward, purtroppo, dopo il pugno dato a Jacob si prese una punizione. Ovvero pulire tutte le aule scolastiche prima dell’inizio delle lezioni. Gli era andata bene, dopotutto aveva picchiato un suo compagno di scuola e il Preside non dava troppo importanza al fattore “ è stato provocato o meno “.
Finalmente lo vidi arrivare. Era perfetto come sempre. Aveva indosso un paio di jeans neri, stretti, un po’ scoloriti, una maglia azzurra e sopra una camicia grigia con le maniche arrotolate sui gomiti, lasciata aperta. I capelli bronzei sempre scompigliati e quel sorrisetto da mozzare il fiato. Era maledettamente bello.
<< Ehi Bella >> disse avvicinandosi
<< Edward >> lo salutai << ti ho portato la colazione. Spero vada bene >> dissi porgendogli un sacchettino di Starbucks, contenente un caffè e un muffin. Lui lo afferrò, aprendolo per vedere cosa ci fosse al suo interno.
<< Grazie mille, scricciolo >> disse sorridendo, baciandomi una guancia
<< Di niente… >> dissi timidamente. Era già da qualche giorno che aveva queste attenzioni per me, ma non mi ero ancora abituata al contatto. Il mio cuore galoppava, frenetico, quando mi era accanto e ancora di più quando mi sfiorava. Anche se succedeva per sbaglio, magari mentre camminavamo e il suo braccio toccava il mio, oppure mentre studiavamo e afferravamo lo stesso libro, avevo sempre le stesse reazioni. Diventano paonazza in volto, mi veniva caldo e iniziavo a tormentarmi quel povero labbro!
<< Bella? >>
<< Cosa? Si? >> risposi. Mi ero persa nei miei pensieri, di nuovo
<< Ti eri incantata >> mi disse Edward sorridendo
<< Oh scusami, si hai ragione >> che imbarazzo!
<< A cosa pensavi? Se posso… >> chiese lui, mentre stavamo raggiungendo i nostri posti nell’aula di Francese
<< A niente di importante, davvero >> risposi
<< D’accordo, fingerò di crederti >> e si sedette facendomi l’occhiolino. Ma voleva farmi davvero impazzire allora! Era stato difficile non saltargli addosso in questi giorni. Abbiamo passato parecchie ora in casa mia, in camera mia, o in casa sua, in camera sua. Solo per questa stupida relazione di Francese! Certo Edward con me era cambiato, anche se non riuscivo a capirne il motivo, ma non eravamo più tornati sull’argomento di quella sera. Gli avevo detto di essere innamorata di lui. E lui? Era come se quelle parole non fossero mai uscite dalla mia bocca. Un po’ mi dispiaceva.
Per quanto riguarda Jacob, aveva cercato di avvicinarmi parecchie altre volte, ma per mia fortuna c’era sempre Edward. Il ritorno di Jacob non mi piaceva. Non mi piaceva lui, era diverso, era cambiato. Era come se fino a quel momento non avessi visto, conosciuto, il vero Jacob Black. Era freddo, spietato. Cattivo. Pesava ogni parola con estrema cura. Ogni azione, ogni gesto. Tutto, pur di far saltare i nervi ad Edward. Ma poi perché? Nemmeno si conoscevano prima di una settimana fa. Dio questa storia, mi stava facendo soffrire di emicrania! E non sto parlando metaforicamente, avevo mal di testa da giorni. L’ultima volta che mi colpì svenni perfino. Me la ricordo, c’era anche Jacob…

Io ed Edward eravamo usciti per comprare qualcosa per cena. Eravamo in alto mare con Trigonometria e l’indomani avremmo avuto un compito. Rettifico, ero in alto mare con Trigonometria, perché lui era praticamente un genio! Mio padre avrebbe fatto la notte e Lis era a casa Cullen, così si era offerto di preparare la cena. Alice non ci sarebbe stata, aveva il suo primo appuntamento con Jasper e avrebbe passato la notte fuori. Così accettai l’invito di Edward e passai quasi tutta la notte da lui, addormentandoci sul divano come due sciocchi… Ma era stato bello. Almeno il dopo, il prima non molto… Eravamo al supermercato. Edward era nel reparto pasta, io avrei preso qualcosa di sfizioso per il secondo, quando sentii qualcuno afferrarmi da dietro.
<< Bella ciao, sola soletta oggi? >> chiese quella voce fastidiosamente vicina al mio orecchio. Cercai di divincolarmi dalla sua presa, senza troppo successo. Jacob era stato sempre più forte di me.
<< Lasciamo Jacob. Non mi toccare >>
<< Questo vizio non lo hai ancora perso, vero? >> sentii l’altra mano accarezzarmi la guancia, per poi spostarmi i capelli dal un lato << sempre a dirmi di non toccarti, perché non sei pronta, perché non vuoi… >> posò le sue schifose labbra sul mio collo, facendo scorrere l’altra mano sul mio ventre e poi sulla coscia. Volevo urlare, piangere, fare qualcosa, ma non ci riuscivo. Sentivo la testa pesante, le gambe cedermi. Volevo Edward…
Senza che me ne rendessi conto, mi ritrovai tra le braccia di qualcun altro. Egli mi sorreggeva per i fianchi.
<< Dimmi una cosa, ti sei bevuto completamente il cervello? >> urlò Edward << te l’ho già detto, ma evidentemente sei troppo idiota per capirlo, quindi ti ribadisco il concetto. Tu.Non.La.Devi.Toccare. Sono stato chiaro? >>
Mi aggrappai alle spalle di Edward cercando un sostegno. Ma Jacob era impazzito? Non era mai stato così, mai! Quando stavamo insieme aveva ricevuto molti no, ma non mi aveva mai toccata, o provato a toccarmi, senza il mio permesso. E adesso? Non era ubriaco, era lucidissimo.
<< Potrei denunciarti >> gli dissi
Lo vidi alzare un sopracciglio e ridermi in faccia << Denunciarmi? Tesoro non usare parole che non conosci. In tribunale, sempre se ci arriviamo, vincerei io. Guardati in torno >> disse e non so perché ma lo feci << non ci sono testimoni, nessuno ha visto o sentito niente. Chi ti crederebbe? Anche se fosse mi basterebbe dire che mi hai provocato tu, ci sei stata finché il tuo ragazzo non è sbucato fuori. Tu lo hai visto e per non litigare con lui hai finto di non apprezzare le mie lusinghe >> più parlava e più mi rendevo conto di una cosa. Io non conoscevo Jacob.
<< Sparisci dalla mia vista prima che decida di spaccarti la faccia una volta per tutte >> il tono glaciale e distaccato di Edward mi fece spaventare. Non lo avevo mai visto così, faceva paura. Sembrava quasi… quasi non umano.
Una fitta alla testa mi colpii forte e vidi Jacob ridere della minaccia di Edward. Disse qualcosa e se ne andò.
<< Tutto bene, scricciolo? >> mi chiese preoccupato
<< Si, credo >> risposi non del tutto sicura << mi è solo venuto un po’ di mal di testa >>
<< Passiamo in farmacia e rientriamo, va bene? >>
<< Si >> dissi solo, ma non appena feci un passo diventò tutto buio.
Mi risvegliai non so bene quanto tempo dopo a casa di Edward, il quale preoccupato, aveva addirittura chiamato Carlisle. Per fortuna il Dottor Cullen non disse nulla a nessuno e si precipitò mantenendo il segreto professionale. Odiavo essere vista malata o che la gente si preoccupasse per me. Stavo bene, dopotutto, era stato solo un lieve malore dovuto alla stanchezza.
Il resto della serata passò tranquillo. Finiti i compiti ci vedemmo un film alla televisione “ Se solo fosse vero “. Adoravo quel film, eppure, crollai neanche a metà. La stanchezza era arrivata prepotente.
Quando ci svegliammo erano passate le due di notte, così dovemmo correre a casa mia, prima che Charlie rincasasse. Anche se movimentata, era stata una bella giornata.

<< Scricciolo, tutto bene? >> chiese in un sussurro Edward, mentre i nostri compagni esponevano coppia per coppia la propria relazione
<< Si, tutto ok >> risposi sorridendo
<< Swan e Cullen >> la voce della Professoressa ci fece voltare << tocca a voi >>.

Ero in cucina e stavo preparando il pranzo per Charlie e Lis. Mio padre sarebbe rientrato da un momento all’altro, mentre mia cugina era di sopra a farsi una doccia. Non avevo molto tempo. Nel pomeriggio Edward sarebbe passato per andare a Seattle per comprare qualche regalo di Natale.
<< Allora cosa ci prepari? >> chiese Lis spaventandomi
<< Mio Dio Lis! Ma da dove sei sbucata? >>
<< Dal piano di sopra? >> le lancia uno sguardo e scoppiò a ridere << ok, ok scusa! Allora cosa stai preparando? >>
<< Niente di speciale. Penne con panna e zucchine, di secondo c’è il pollo. Spero vada bene >> risposi
<< Ma che brava mogliettina che sarai! Allora con Edward come prosegue? >> domandò Lis. La domanda, se pur infondata, mi fece arrossire
<< Siamo solo amici >>
<< Oh andiamo Bella! Vedo come ti guarda, ma soprattutto come tu guardi lui! Quelli non sono sguardi da amici >>
<< Questa volta ti sbagli mia cara >> dissi, spostandola per apparecchiare la tavola << per Edward sono solo un’amica e dopo tutto va bene così >>
<< Sei più falsa delle banconote false che ci sono in circolazione! >> mi urlò, mentre andava a prendere i tovaglioli
<< Lis, io gli ho detto che lo amo e lui non è mai tornato sull’argomento >> sentii dei piatti sfracellarsi. Mi voltai e Lis li aveva, appunto, fatti cadere per terra
<< Che cosa? Ma quando? Dove? Perché? >> bene era partita con le domande a raffica << ma soprattutto: sei completamente pazza? Mai e dico MAI una ragazza deve dire una cosa del genere per prima! Ma a cosa pensavi! Cielo! E lui? No, aspetta un secondo, perché cavolo non me lo hai detto!? >>
<< Ti vuoi calmare? >> le dissi andando a riparare al danno fatto << qualche settimana fa quando tu eri a cena con Jason ed è successo tutto quel putiferio. E non sono pazza… >> le dissi puntandole lo scopettino << era successa una cosa e… bhè l’ho detto senza rifletterci, ok? >>
<< Ops. Colpa mia >> rispose ripensando alla serata << ma cosa è successo per farti dire una cosa simile? >> non le risposi. Avvampai all’istante e finii di mettere i bicchieri
<< Oh.Mio.Dio! >> disse. E adesso cosa diavolo aveva capito? << ci sei andata a letto? Avete fatto… Oddio Bella!! Ma dove? Quando? E racconta! >> alzai un sopracciglio. Ma era pazza? E secondo lei, dopo averlo fatto, farei finta di niente? Oddio! Bhè di sicuro non eravamo stati proprio casti, ma… Oh insomma Bella! Smettila di avere certi pensieri! Lis voleva sapere? Bene, mi sarei divertita un po’…
<< Sul tavolo della cucina >> le risposi, vedendola seduta proprio a tavola, con i gomiti appoggiati, mentre sgranocchiava i grissini. Si voltò di scatto, sgranando gli occhi e spalancando la bocca. Si alzò di scatto, facendo cadere la sedia e si diresse in salotto, urlando
<< Che cosa? Oddio Bella, ma che schifo! La gente ci mangia su quel tavolo! >>
Sarei volentieri scoppiata a ridere, ma dovevo tenere un certo contegno se volevo continuare con la presa in giro.
<< Già >> risposi, con noncuranza << ma cosa vuoi farci? Eravamo qui, lui mi ha preparato la cena, il vino e… Insomma Lis! Non abbiamo resistito. Ha buttato giù tutto, dovevi vederlo! Mi ha presa, messa sul tavolo e… >>
<< Ok, ok! >> disse lei tappandosi le orecchie << va bene che ho detto racconta, ma non ogni singolo dettaglio! >> a quel punto non ce la feci più. Scoppiai a ridere di gusto!
<< Brutta stronza! >> disse Lis rientrando in cucina << non era vero un accidente, giusto? Ti sei presa gioco di me! >> non riuscivo a rispondere, continuavo solo a ridere! << questa me la pagherai!! >>
<< E dai Lis, ma anche tu! Cosa vai a pensare!? >>
<< Io? Siete voi che ogni volta che state insieme, vicini, fate scintille! Vogliamo ricordarci Parigi? Tu in asciugamani e lui praticamente addosso a te! Oppure all’Essence, quella scenetta erotica che avete fatto all’entrata! >>
<< Ok, Lis! Ricevuto il messaggio >> dissi, ormai rossa in volto
<< Comunque… >> riprese mia cugina, sedendosi a tavola << non me la racconti giusta. Qualcosa ci deve essere stato o non gli avresti detto che sei innamorata di lui >> che senso aveva nasconderle qualcosa? Certo lei con me lo faceva, ma forse aveva una giusta motivazione, inoltre io non le avevo mai nascosto nulla, perché cominciare proprio adesso? Spostai una sedia e presi posto anche io
<< Va bene >> iniziai a parlare << qualcosa c’è stato, si. Ma non è successo niente. Eravamo qui, lui stava preparando la cena e ha detto una frase strana, io ho domandato, perché volevo sapere e lui si è un po’ alterato e ha cominciato a provarci e… >> era imbarazzante raccontare << ci siamo spinti un po’ oltre, ma senza arrivare in fondo. Si è fermato lui, come sempre del resto. Mi sono sentita così sbagliata Lis… Così mentre se ne stava andando gli ho detto di essere innamorata di lui >>
<< Ed Edward? Cosa ti ha detto lui? >>
<< Non ha detto nulla. Se non che non può e che devo dimenticarmi di quello che provo e di lui >> come se fosse facile, aggiungerei. Adesso smettila Bella! Ora è un tuo amico, ok? Mio Dio sto diventando pazza! Comincio anche a parlare da sola!
<< Ancora con questa storia >> sussurrò Lis << ma quando la finirà? >>
<< Come scusa? >> chiesi
<< Non ho detto nulla, Bella >>
<< Come no. Lis tu sai qualcosa che non mi dici? >> chiesi. La sua risposta non tardò ad arrivare. La vidi spalancare gli occhi, segno che ci avevo preso
<< Ma cosa ti salta in mente, Bella? >> rispose e si alzò, allontanandosi.
Mi venne in mente quando, qualche giorno prima, la sentii parlare con i Cullen fuori dalla scuola…

Anche le ore pomeridiane erano finalmente volte al termine. Stavo cercando Lis. Non sapevo se sarebbe tornata con me o aveva da fare con Jason.
Stavo camminando sotto la tettoia del cortile, quando li vidi. Era lì, mia cugina, i fratelli Cullen e Alice. Ma cosa ci faceva con loro la mia migliore amica? Pensai di raggiungerli, quando li sentii parlare. Arrestai.
<< Non puoi dirglielo, tesoro >> disse Rosalie a Lis, accarezzandogli la spalla
<< Ma lei capirebbe! >> insistette mia cugina
<< Non possiamo correre rischi, lo capisci? >> intervenne duro Jasper
<< Jasper calmati >> lo richiamò Alice, accarezzandogli il braccio
<< Lei non è una di noi, Lis >> le ricordò Emmett << per quanto adori Bella, io, noi, dobbiamo proteggere la famiglia >>
<< Ma nemmeno io sono come voi >> disse Lis
<< Tu stai con me >> le ricordò Jason, cingendole un fianco, attirandola a sé << fai così parte della famiglia. E noi proteggiamo la famiglia >>
<< Anche Bella lo è. È mia cugina >>
<< Mi dispiace >> le rispose Rosalie << lei non dovrà mai sapere nulla di noi >>
Feci un passo per andare via, ma sfortunatamente pestai un legnetto. Si voltarono tutti e sei. Gli occhi erano puntati su di me.
<< Bella >> disse Lis
<< Io ero venuta a… >> non riuscivo a parlare. La testa mi pulsava, forte. Gli occhi mi pungevano << volevo sapere se venivi a casa con me o… o no. Ma credo di aver capito che tu preferisca andare con loro, quindi… >> nessuno parlava, era la cosa che più faceva male << io vado, ciao a tutti >> voltai loro le spalle e corsi via. Riuscii a sentire Alice dire “ lasciala andare. Adesso deve calmarsi, si sente tradita, è normale. Purtroppo “. Aveva ragione.
Corsi senza ombrello sotto la pioggia incessante di quella giornata. Arrivai all’auto e cercai di aprirla, invano. Le lacrime mi oscuravano la vista e la testa peggiorava. Volevo andarmene da qualche parte. Via da tutto e da tutti. Ero sola
<< Cazzo! >> dissi tra le lacrime, dando un calcio alla carrozzeria
<< Cosa ti ha fatto questa povera auto, per prendersi un calcione? >> mi voltai, dimenticandomi le lacrime e il dolore. Era arrivato lui.
Dovevo avere un aspetto tremendo, perché lo vidi sgranare gli occhi e farsi più vicino << Bella cos’è successo? >>
<< Sono sola >> dissi sussurrando
<< Cosa? Non è vero, io sono qui >> disse Edward. Senza pensarci mi fiondai tra le sue braccia forti << sono qui, Bella >> il suo abbraccio mi faceva sentire protetta, al sicuro. Mi staccò lui, poco dopo e mi guardò col suo sguardo dolce. Perché era come se lo conoscessi? Non capivo. Quando stavo con lui era come essere a casa. Io ero completa. Prima che arrivasse Edward nella mia vita, nel bene o nel male, mi ero sempre sentita fuori posto, adesso, invece, sapevo di appartenere a qualcosa…a qualcuno. La testa pulsava sempre di più.
<< Cosa ne dici di spostarci da qui? >> chiese Edward << sta diluviando e siamo sotto l’acqua. Rischi di prenderti un raffreddore >> annuii con la testa e raccolsi le chiavi dell’auto. Quando mi erano cadute? Non me lo ricordavo.
<< Dove pensi di andare? >> mi chiese, togliendomi il mazzo dalle mani << sei sconvolta, non puoi guidare in questa stato >>
<< Ma… E l’auto? Io non… >> non mi lasciò finire
<< Tu entra dentro, io porto le chiavi della Volvo ad Alice e ti riaccompagno a casa io con la tua macchina >>
<< No, poi come fai a tornare tu? >>
<< Non ti preoccupare, chiederò un passaggio a quel mostriciattolo di sorella che mi ritrovo >> e mi fece l’occhiolino. Il mio cuore impazzì << adesso Sali, su >> feci come mi aveva detto e attesi.

<< Vai tu o vado io? >> mi chiese Lis
<< Come scusa? Dove? Cosa? >> chiesi. Mi ero di nuova persa nei miei pensieri. Cavolo!
<< Hanno suonato alla porta, Bella >> mi informò Lis << credo sia lo zio >>
<< Si, vado io >> come un automa mi alzai e andai ad aprire
<< Ciao Bells >> disse mio padre, appendendo il giubbotto e togliendo la pistola, per nasconderla nel cassetto
<< Ciao papà, vieni è già tutto pronto >> risposi
<< Certo, vado a lavarmi le mani e arrivo >> mi diede un bacio veloce sul capo e si diresse in bagno << ciao Elisabeth! >> urlò
<< Ciao zio Charlie! Com’è andata al lavoro? >> domandò Lis
<< Molto bene, grazie >> rispose Charlie uscendo e sedendosi a tavola con noi << il vostro ultimo giorno di scuola? >>
<< Benissimo! >> disse Lis
<< Bene papà. Oggi abbiamo esposto la relazione, ci ha dato A+ >>
<< Molto bene, Bells! Ne sono molto contento >> disse, mangiando una forchettata di pasta << avete programmi per questo oggi? Io avevo pensato di andare con Billy a pesca nel pomeriggio, se si fa tardi starei a dormire alla riserva >>
<< Per me va benissimo! Credo che oggi andrò con Rose e Alice a Port Angeles per fare un po’ di shopping natalizio! Vieni con noi? >> mi chiese Lis
<< Ehm mi sa di no. Avevo promesso ad Edward di andare con lui a Seattle >> dissi e mi voltai verso Charlie << sempre se per te non è un problema >>
<< No, figurati. Poi sai che Edward mi piace >> rispose.
È vero. Charlie aveva conosciuto Edward, per sbaglio, ma subito mi disse quanto avrebbe approvato una relazione con lui. Pazzesco.

Il resto del pranzo passò allegro. Charlie e Lis continuarono a farmi battute su Edward, ed io la presi di mira con Jason, così papà le fece un interrogazione. In fondo era il suo mestiere!
Erano quasi le quattro ed io ero già vestita. Stavo mettendo solo un leggere tratto di matita nera sotto gli occhi e un po’ di Gloss sulle labbra.
Avevo indossato una gonna sopra il ginocchio, fantasia scozzese di tonalità grigio – nero – rosa, un dolcevita, ricamato sul davanti, grigio perla, come gli stivaletti. Faceva molto freddo, quindi per tenere le gambe un po’ più coperto avevo indossato un paio di collant color carne. Avevo rovistato nel portagioie alla ricerca dei miei cerchioni d’argento, appena trovai li misi alle orecchie, indossai anche un bracciale in argento con un cuore in Swarovski rosa, che mi regalò mamma al mio compleanno. Allacciai la collana che Lis mi regalò a Parigi e diedi una pettina ai capelli. Mi guardai allo specchio, tutto sommato oggi non stavo niente male.
<< Ehi Bella, posso fregarti lo shampoo? Il mio l’ho finito e… >> disse Lis entrando in stanza << wow! Stai benissimo cugina! >>
<< Grazie Lis >> dissi e andai a prenderle quello che mi aveva chiesto << ecco tieni >>
<< Secondo me Eddy apprezzerà! >> disse strizzando l’occhio
<< Lis! Ma la vuoi piantare? Siamo solo amici! A.m.i.c.i.! tu piuttosto devi vedere Rose ed Alice, tra meno di venti minuti e sei ancora in accappatoio! >>
<< Su questo hai ragione, bhè allora vado a finire! Tu divertiti e ci vediamo questa sera a cena! Ciao! >> e sparì in camera sua.
Di tutta risposta sentii il campanello suonare e il mio stomaco fare le capriole. Calma Bella! Mentre scendevo le scale il cuore mi batteva furioso nel petto. Possibile che doveva farmi sempre questo effetto?
Presi un profondo respiro e aprii la porta.
La visione che mi si presentò davanti mi fermò il respiro. Era bellissimo!
Aveva indosso un jeans stretto, scuro, un maglione sul grigio chiaro e sopra un giubbotto di pelle nera, e infilata sotto il colletto una piccola sciarpa a righe nere e bianche, ai piedi un paio di converse dello stesso colore. I capelli come al solito era scompigliati, ma perfetti. Era da saltargli addosso! Notai che anche lui mi stava guardando attento.
<< Ciao scricciolo >> disse dopo un po’
<< C…ciao Edward >> oh no, non ricominciare a balbettare proprio adesso!
<< Stai molto bene vestita così >> il suo complimento mi fece arrossire
<< Grazie… Stai molto bene anche tu >> come sempre del resto!
<< Vogliamo andare? >>
<< Si, prendo la giacca e andiamo >> presi il cappottino grigio e la borsa e avvisai Lis << Lis, io sto uscendo! >> le urlai
<< Ok, divertitevi! A dopo! >> rispose lei dal piano superiore.
Mi chiusi la porta alle spalle e seguii Edward lungo il vialetto, fino all’auto.
<< Prego >> disse mentre mi apriva la portiera del passeggero, facendomi salire
<< Ma come siamo galanti >> risposi per prenderlo in giro, cercando di togliermi da quell’imbarazzo
<< Io sono sempre galante, scricciolo >> e detto ciò fece il giro dell’auto e salì. Non avevo mai capito una cosa…
<< Edward, perché mi chiami scricciolo? >> chiesi
<< Non ti piace? >>
<< No, cioè si >> mio Dio, odiavo quando entravo in crisi << si, mi piace, ma perché proprio scricciolo? >>
<< Perché sei piccola e tenera >> disse guardandomi negli occhi. Quando fece quel suo bellissimo sorriso sghembo quando svenni. Quanto era bello!
Quando voltai, per non fargli capire che ero diventata rossa, mise in moto e sgommò vai.
Arrivammo a Seattle nel giro di un’ora o poco più. La strada era libera e la guida pazza di Edward ci fece guadagnare parecchio tempo. Avevamo un patto: lui mi avrebbe aiutata a portare tutto ciò che avrei comprato se io gli avessi suggerito un regalo d’effetto per sua sorella. Era facile, intimo o vestiti. Ma visto che il regalo glielo avrebbe dovuto fare suo fratello, avrei optato per la seconda idea.
Il primo negozio in cui andammo fu Tiffany. Avevo deciso di esaudire il sogno di Lis, cioè avere il braccialetto col cuore di Tiffany.
<< Vuoi che ti faccia la confezione regalo? >> mi chiese gentilmente la commessa
<< Si, grazie >> le risposi. Quella ragazza mi stava sul cavolo! Da quando eravamo entrati non aveva fatto altro che squadrare Edward dalla testa alla piedi! Le avrei spaccato volentieri la faccia. Certo Edward non era il mio ragazzo, però… Solo in quel momento mi accorsi che mi stava guardando.
<< Cosa c’è? >> chiesi
<< Nulla. Sto solo cercando di capire cosa stai pensando >> mi rispose
<< Oh niente di interessante, davvero >> gli risposi, cercando di sorridere. Avevo proprio bisogno che lui fosse a conoscenza dei miei pensieri! Assolutamente no.
<< Dai rendimi partecipe >> disse, dandomi una leggera gomitata
<< No Edward, sono cose private >>
<< Cose private? Mm così mi incuriosisci di più, scricciolo >>
<< Non ho alcuna intenzione di dirti a cosa pensavo, Edward. Davvero >> feci per voltarmi, ma non ci riuscii. Le mani di Edward erano finite sui miei fianchi e mi immobilizzavano tra lui e il bancone del negozio. Il suo viso era a pochi millimetri dal mio, i nostri sguardi incatenati. Le fronti si sfioravano, come i nasi e le labbra… << Sicura? >> parlò soffiando. Non poteva avere tutto questo effetto su di me. Ero di creta nelle sue mani. Avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa e me la sarei lasciata fare. stavo arrossendo, lo sentivo, come percepivo l’elettricità che si era creata in quel momento tra di noi. I miei occhi viaggiavano tra i suoi e le sue labbra e lui faceva lo stesso. Non riuscivo a credere al fatto che si stesse avvicinando ancora. Ci stavamo per baciare…
<< Scusate vi disturbo? >> si intromise la commessa << volevo ridarvi il bracciale, l’ho impacchettato. Ora potete pagare alla cassa >> disse sorridendo. Stronza!
Edward si staccò da me e afferrò il piccolo oggetto, poi mi fece un sorriso imbarazzato e mi fece strada. Pagammo ed uscimmo dal negozio.
Continuammo a girare per tutti i negozi, alla ricerca di qualche regalo anche per i Cullen. Per Rosalie e Alice andammo al negozio di Gucci.
Decisi infine di vedere in libreria qualche libro per Charlie sulla pesca e sulla caccia. Ne sarebbe stato felice.
Dopo una mezzora buona di ricerca, Edward ne trovò uno sulle tecniche infallibili per portare a casa un mucchio di pesce fresco, così decisi di prendere quello e togliermi il pensiero.
<< Mi sa che non glielo impacchetto >> dissi << guarda che coda! Ed è già ora di cena, se non torniamo faremo tardi >>
<< Ho un’idea >> mi rispose Edward << Alice adora fare regali e tutte queste cose, in casa ci sono un’infinità di cose del genere: carta colorata, fiocchetti. Se sai destreggiarti si può fare da me. Poi ti riporto a casa, se vuoi >>
<< Va bene! Affare fatto. Pago di là e andiamo >>
<< Ti aspetto all’entrata >> disse dandomi un bacio sulla fronte e togliendosi da quel casino.

<< Bella! Ma si può sapere dove sei? Sono le otto! Io avevo fame e ho ordinato una pizza >> parlò Lis all’altro capo del telefono
<< Lo so, abbiamo trovato parecchia coda nei negozi. Tra una ventina di minuti siamo a Forks, ma sto andando da Edward >> ammisi
<< Mm, mm brava cugina! >> disse lei
<< Scema, che diamine hai capito? Devo incartare il regalo per Charlie >>
<< Certo, certo. Adesso si dice così >>
<< Lis! >> dissi e sentii Edward ridere. Aveva capito tutto, che vergogna!
<< Ok, ok! Comunque volevo avvisarti che questa notte la passo con Jason >> disse. Che novità.
<< Poi ero io, vero? >> chiesi sarcastica, la sentii ridere

<< Dai Bella, in fondo lui è il mio ragazzo! Posso! >>
<< Va bene! Allora divertiti, ci vediamo domani! Ciao >>
<< Ciao, ciao! >> e riagganciò
<< Problemi? >> chiese Edward
<< No, figurati. Perché? >> chiesi
<< Come mai hai detto “ ci vediamo domani “? >>
<< Ah, niente. Lis passerà la notte con Jason >> risposi
<< Ciò che significa che dovresti restare a casa da sola? Tutta la notte? >>
<< Si, ma comunque non è un problema, ci sono abituata. Quando Lis non viveva con noi e Charlie faceva il turno di notte, passavo delle settimane a dormire da sola >>
<< Lo è per me, però >> sussurrò, ma riuscii a sentirlo
<< Perché dovrebbe esserlo? >>
<< Perché non mi va che una mia amica passi la notte a casa da sola >>
<< Che c’è, vorresti passarla con me? >> chiesi e si voltò di scatto. Non avevo valutato bene la frase, cavolo! Non era invito a… oddio, però lo sembrava! << ehm io non intendevo che si cioè, che tu volessi… >>
<< Si, Bella. Ho capito >> disse freddo. Quando stavo con lui dovevo valutare tutto ciò che dicevo. Lo avevo capito in queste ultime due settimane, ma era un prezzo che avrei pagato volentieri per averlo al mio fianco. Anche se solo come amico.
Parcheggiò davanti casa sua, ma prima di scendere, dopo essersi tolto la cintura, si voltò dalla mia parte. Sorrideva.
<< Io ho un’idea >> disse
<< Wow, quante idee oggi! Ma non ti andrà in fumo il cervello? >>
<< Spiritosa. Dicevo, ho un’idea, ti andrebbe di passare la notte qui? >>
Avevo capito male? Cosa aveva detto? << Scusami? >>
<< Hai capito >> mi disse, facendomi il suo sorriso sghembo da infarto << allora? Non so se Alice torna questa notte, ma abbiamo parecchie stanche. Ti va di fermarti qui per la notte? Starei più tranquillo >>
Oh cavolo! E adesso? Calma Bella, è Edward. Non ti farebbe nulla. Già…proprio nulla.
<< Si, d’accordo >> risposi mordicchiandomi il labbro
<< Perfetto! >> disse e si precipitò fuori dall’auto. Mi fece sorridere, era proprio pazzo! Un bellissimo pazzo.

Non so perché fossi così agitata. Forse perché era la prima volta che mi fermavo a dormire a casa di un ragazzo. Forse perché quel ragazzo era…Edward.
<< Vado a prenderti la carta per il regalo >> disse lui << o prima vuoi mangiare qualcosa? >> la mia risposta non si fece attendere. Un brontolio partì dal mio stomaco. Oh mamma che figuraccia!
<< Magari mangiamo prima qualcosa, ok? >> mi disse avvicinandosi per prendere la mia giacca. Gliela porsi e lui la mise in un piccolo stanzino, dove erano appesi altri giubbotti.
<< Edward ti va se ordiniamo due pizze? Non mi va di farti cucinare >> dissi, arrossendo
<< Non gradisci la mia cucina? >> chiese, mettendo su un finto broncio
<< Scemo, sai che l’adoro. Ma già mi stai, state, ospitando per la notte e non vorrei farti sgobbare. Le pizze vanno bene, sempre se a te va… >> aggiunsi. Non volevo costringerlo a fargli mangiare qualcosa che non gli andava. Lo vidi sorridere e prendere il suo cellulare dalla tasca dei jeans.
<< Preferenze? >> chiese
<< Quattro stagioni! >> risposi, forse con troppa enfasi, visto che ad Edward scappò un risolino
<< Andata. Io prenderò una capricciosa >> disse
<< La pizza adatta a te >> intervenni per prenderlo in giro
<< Ah si? Bene. Prepara i contatti signorina. Avevo intenzione di offrirtela, ma dopo questa affermazione paghi tu >> detto ciò digitò il numero e chiamò la pizzeria. Scoppiai a ridere, non lo avrebbe mai fatto davvero! Oh forse si? Da Edward, in fin dei conti c’era da aspettarsi di tutto.
<< Sembri un agnellino, ma mangi come un cinghiale, scricciolo >>
<< Ehi! Non è assolutamente vero! >> risposi in mia difesa
<< Ah no? Ti sei divorata una pizza intera e hai preso anche una fetta della mia >> rispose alzando un sopracciglio
<< Bhè tu hai assaggiato la mia >> dissi in mia difesa
<< Assaggiato? Ne ho preso due dita! >> e fece il gesto con le mani, per enfatizzare la grandezza del pezzo di pizza << tu te ne sei presa un quarto >>
<< Si, ma hai detto che non ne volevi più >> non so come uscì la mia voce, perché Edward si fece vicino e mi sorrise
<< Stavo solo scherzando >> disse << e con quel fisico puoi permetterti di mangiare quello che vuoi >> parlò senza riflettere. Io diventai un pomodoro e lui imbarazzato, si mosse impacciato andando a buttare le scatole.
Mi alzai dalla poltrona e andai a mettere via i bicchieri e la tovaglia.
Dato che non era chissà quale cena, Edward aveva deciso di mangiare in salotto, usando il piccolo tavolino. Io mi ero presa la poltrona, lui il divano.
Lavai i bicchieri e li riposi nel mobile. Ma quello che vidi mi lasciò un attimo disorientata.
Non c’erano piatti, né bicchieri. Non so perché lo feci. Aprii il primo cassetto della credenza e notai che le posate scarseggiavano.
Come era possibile? Certo erano solo in due, da quello che sapevo, ma dove erano finite tutte le cose? Si erano trasferiti ormai tra tre mesi, perché la casa era ancora così vuota?
<< Cosa stai facendo? >> sussultai, sentendo la voce dura e fredda di Edward vicino alla porta della cucina
<< Io… stavo… >> cavolo Bella! Una scusa plausibile, una, dannazione! Mi accorsi di avere le mani bagnate e colsi l’occasione << uno straccio! >>
<< Come? >> chiese Edward, avvicinandosi e chiudendo il cassetto
<< Ho lavato i bicchieri, ma non ho trovato uno straccio dove asciugarmi le mani >> dissi sventolandogli davanti agli occhi le mia mani gocciolanti.
Senza dire nulla, andò dall’altra parte della stanza e aprì un piccolo vago oggetti e ne estrasse un straccio blu scuro.
<< Tieni >> disse porgendomelo
<< Grazie >> risposi, imbarazzata e mi asciugai le mani. Cosa cavolo mi era saltato in mente? Volevi farlo incazzare, Bella? Complimenti, ci stavi riuscendo!
<< Bella? >> mi chiamò Edward
<< Eh? Si? >> risposi
<< Tutto bene? >>
<< Si, si. Tutto apposto >> risposi, ridandogli lo straccio. Lui lo stese sul lavello e mi fece segno di andare in salotto. Lo seguì.
<< Vado a prendere il necessario per il tuo libro, d’accordo? >> chiese
<< Si, grazie mille >> risposi, sorridendo
<< Aspettami qui >> disse e salì molto velocemente le scale. Non saprei spiegarlo, ma dietro le sue parole era come se si celasse un “ non muoverti e non toccare nulla! “ e così feci. Mi sedetti sul divano, in attesa.
Edward tornò giù pochi minuti dopo << Ecco >> disse e mi diede una carta rossa e un fiocco oro.
<< Molto Natalizio direi >> dissi e lo vidi sorridermi. Quel sorriso sghembo che tanto amavo. Mentre stavo facendo il pacchetto, il cellulare di Edward squillò.
<< È Alice >> disse e rispose << Ciao, cosa c’è? >>
Ovviamente non riuscivo a sentire cosa stesse dicendo sua sorella, perciò tentai di seguire il discorso da lui. Ma non era facile.
<< Ho capito… Va bene, si, però stai attenta cortesemente… No… Perché non c’è… Non sono uno stupido, Alice… Grazie, ciao! >> e riattaccò
<< Successo qualcosa? >> chiesi
<< No, ma ha detto che si fermerà a dormire da Jasper questa notte >> quella notizia mi destabilizzò. Il cuore prese a battermi furioso nel petto, iniziai a sentire caldo, troppo caldo. non mi accorsi neanche che le forbici mi fossero scivolate dalle mani. Io e Edward, soli? Avremmo passato la notte qui, a casa sua? Da soli?
<< Bella stai bene? >> chiese Edward porgendomi l’oggetto che mi era scivolato poco prima
<< S…si, s…scusa >> balbettai
<< Ti crea qualche problema restare qui…se Alice non c’è? >> vidi una velata tristezza nei suoi occhi, così mi affrettati a rispondere
<< No! No, figurati. Non mi crea nessun problema, sono solo molto maldestra >> dissi, finendo il pacco
<< Va bene >> rispose, ma sorrise forzato.
Non era come aveva capito lui. La mia reazione era dovuta al fatto che morivo dalla voglia di passare una notte con lui, forse più del lecito.
A quel pensiero avvampai.
<< Perché sei diventata tutta rossa? >> mi chiese
E cosa diavolo potevo dirgli? Nulla Edward, sai stavo fantasticando sul fatto che vorrei parecchio infilarmi nel tuo letto? Oddio! Ma che razza di pensieri stavo facendo?
<< No, no è che io non ho il pigiama >> oh fantastico! Che razza di argomento!
<< Mm già, non siamo passati a casa tua prima >> disse e si fece pensieroso << prova a vedere se puoi prendere qualcosa di Alice, avete più o meno la stessa taglia, no? >> annuii in fretta e lo seguii su per le scale.
La stanza del piccolo folletto era in un ordine perfetto. Le pareti erano sul blu pastello, una tonalità molto chiara. Il letto matrimoniale faceva bella mostra al centro della camera. Era bianco. Come tutto il resto. Un’enorme guardaroba faceva capolino a sinistra.
<< Entra tu, io non mi azzardo. Potrei perdere la testa se metto le mani nei suoi vestiti >> disse Edward, io sorrisi. Bhè se avessi un fratello nemmeno io vorrei che toccasse le mie cose.
I vestiti di Alice mi lasciarono a bocca aperta. Aveva di tutto! Da Dolce e Gabbana a Gucci, da Valentino a Chanel e via dicendo.
L’unico problema era che nulla era di mio gradimento. O meglio si, lo era! Ma non sarei mai andata a dormire, specialmente in casa di Edward, con una camicia da notte così corta e trasparente! Cosa potevo fare adesso?
<< Trovato qualcosa, scricciolo? >> chiese Edward, facendo capolino nell’armadio
<< Ehm purtroppo no. Ha un sacco di bella roba, ma… >> era imbarazzante << non credo sia il caso di indossare qualcosa di qua dentro >>
<< Perché? >> chiese Edward e lo fulminai con lo sguardo << ok, ok! Scusa! >> si fece pensieroso << mm bel problema… cosa ne dici di questi pantaloncini e di una mia camicia o maglietta? >> valutai per un momento la sua offerta e accettai
<< Direi che è una grande idea! >>
<< D’accordo prendi quelli e andiamo >> disse sorridendo. Feci ciò che mi aveva detto e lo seguii in quella che era la sua camera.
La stanza era enorme. Il letto, anch’esso matrimoniale, era in ferro battuto nero, vi era anche un divanetto nero, in pelle, vicino alla porta del balcone. Un’enorme libreria laccata bianca, occupata tutta la parete alla mia destra. I muri erano bianchi, ma il tutto era perfetto. Come lui.
<< Ehi, che ci fai lì imbambolata? Entra >> e mossi qualche passo incerta << spero che questa vada bene >> disse e mi porse una camicia azzurra. La presi e mi accorsi subito che sapeva di lui. Avrei potuto portarmela a casa? No, non credo… Peccato.
<< Grazie >> risposi, in un sussurro
<< Figurati. In bagno è quella porta lì >> disse indicandomela
<< Hai il bagno privato? >> chiesi
<< Ovvio, non hai idea delle ore che passa mia sorella là dentro! >> sorrisi, era da immaginarselo << bhè, ti lascio. Io scendo giù… a dopo! >> detto ciò uscì come un fulmine, richiudendosi la porta alle spalle. Ma cosa gli era preso? Senza pensarci troppo raggiunsi il bagno e mi cambiai. Decidi anche di farmi una doccia veloce, dopotutto avevo passato la giornata in giro, ci stava. Dopo venti minuti uscii e la cosa che vidi mi lasciò senza fiato.
Edward era in boxer in camera mia, cioè sua, cioè… << Oddio! >>
<< Bella! >> urlò lui, voltandosi << non pensavo uscissi proprio ora! >>
<< Ehm si ecco, io avevo finito e… non pensavo che tu… >> mio Dio che vergogna e che visione… Bella ricomponiti! << io scendo! >> urlai << tu cambiati con calma! >> e mi affrettai a raggiungere la porta chiusa, ma lui non me lo permise. Sentii la mano di Edward afferrarmi il polso e spingermi con le spalle al muro, anzi alla porta.
<< Scusa Bella, è colpa mia >> disse vicino, troppo vicino. Dannazione! << pensavo di fare in fretta e tornare giù. I jeans mi davano fastidio… >>
<< Si, non… non ti preoccupare è… è casa tua >> il cuore mi stava per esplodere dal petto. Ma quanto era bello? Le gambe erano sode e lisce, i muscoli tesi, gli addominali perfetti e i pettorali da urlo. Iniziavo a sragionare! Mi accorsi di una cosa che non avevo mai notato prima, nemmeno quella sera a casa mia, sul tavolo… Sulla parte sinistra, poco sopra del cuore, c’era un tatuaggio.
<< La mia camicia ti sta molto bene, sai? >> chiese accarezzandomi la spalla. Ebbi un fremito…
<< G…grazie >> ma la voce mi uscii roca
<< Sei davvero molto bella >> disse. Alzai lo sguardo, finalmente, e mi ritrovai persa in due pozze verdi. Cosa stava succedendo? Perché era cambiato così? Perché mi aveva afferrata, imprigionandomi tra le sue braccia?
<< Edward, cosa…? >> non finii di parlare. Edward aveva messo fine alla distanza tra di noi, posando le sue labbra sulle mie. Da quanto tempo lo stavo aspettando quel bacio? Persi il controllo, prendendo ciò che volevo.
Gli buttai le braccia al collo, infilando le dita tra i suoi capelli, lui di tutta risposta, mise le sue sui miei fianchi e mi attirò a sé. I nostri corpi combaciavano perfettamente e lì capii tutto. Sentii la sua lingua sulle mie labbra, chiedeva il permesso di entrare, e glielo diedi senza esitazione. Quando toccò la mia fu fuoco. Esse giocavano, si rincorrevano, si sfidavano…
<< Bella… >> disse Edward, tra un bacio e l’altro
<< Eri tu. Lo sapevo che eri tu, sei sempre tu >> dissi, ma subito le sue labbra tornarono sulle mie. In fondo al mio cuore ci speravo. Desideravo con tutte le mie forze che il ragazzo mascherato fosse Edward. E, almeno per una volta, il mio desiderò venne ascoltato.
Sentii le sue mani scorrere sul mio corpo caldo, mentre le mie scorrevano sul suo. Era strano come la sua temperatura fosse sempre così bassa. Non era gelido come i Cullen, ma nemmeno caldo come me.
I suoi tocchi mi fecero eccitare più del normale. Quando la sua mano sinistra si posò sul mio fondoschiena reclinai la testa gemendo, mentre le sue labbra finirono sul mio collo. Sentii la sua lingua leccarmi. Ebbi un altro fremito << Edward… Edward non ti fermare >> dissi
<< Mai >> disse serio, con voce roca << Bella, io ti desidero e non ce la faccio più a resistere >>
<< Non farlo allora >> dissi gemendo, mentre le sue mani erano ovunque << non resistere. Fammi sentire tu, Edward >> non se lo fece ripetere due volte. Fece scivolare le mani sulle mie cosce nude e mi sollevò in braccio, raggiungendo il letto. Mi ci adagiò sopra e lui con me.
Quando allacciai le gambe alla sua vita sentii quanto fosse eccitato… Mio Dio che sensazione! Il calore stava aumentando anche in me. Ero eccitata anche io. Mai avevo provato queste emozioni, mai avevo avuto il desiderio di essere spogliata da qualcuno, ma Edward… Lui risvegliava in me qualcosa che non credevo esistesse.
<< Sei stupenda >> disse venerando la mia figura nuda davanti ai suoi occhi. Quando aveva sbottonato la camicia? Persi subito lucidità quando sentii le labbra di Edward giocare coi miei seni. Ansimai senza ritegno.
Di tutta risposta feci scorrere le mie mani sulle sua braccia, fino alle spalle e poi sul collo e lungo la schiena. Quando il suo viso si spinse più in basso, leccandomi l’ombelico, inarcai la schiena per istinto, gemendo. Intrecciai le mie dita nei suoi capelli, mentre lui proseguì la sua corsa, sfilando i pantaloncini. Li lanciò lontano e mi fissò estasiato. Era tutto molto imbarazzante.
<< Sei una visione >> disse tracciando linee immaginarie sulle mie gambe. Il suo tocco mi faceva impazzire << così morbida >> e continuò ad accarezzarmi gli interno coscia << così perfetta >> e risalì lungo i fianchi, accarezzando i seni. Stavo impazzendo! Solo in quel momento mi resi conto di gemere ripetendo il suo nome, senza tregua.
<< Sei… sei… >> cercai di dire qualcosa senza successo
<< Sono? >> disse, soffiando sulle mie labbra, mentre con una leggera spinta mi fece andava in Paradiso. Lo attirai a me, mordendogli il labbro inferiore e baciandolo come mai prima. C’era amore, passione, desiderio. Lui contraccambiò il bacio con la medesima intensità e cominciò ad accarezzarmi le cosce. Chiuso gli occhi e inarcai la testa beandomi di quei tocchi, mentre lui era tornando a torturarmi i seni.
Sgranai gli occhi quando capii dove aveva spostato la mano che prima mi stava accarezzando la coscia << Oddio! Edward! >> dissi. Ma la mia voce più che scioccata uscì lussuriosa…
<< Shh Bella… >> disse Edward tornando a baciarmi le labbra << goditi il momento… è tutto per te >> non me lo feci ripete. Divaricai maggiormente le gambe per permettergli maggior movimento. Le mie unghie gli graffiarono la schiena, facendolo gemere e la cosa mi eccitò ancora di più.
Non so dove presi il coraggio, ma portai una mano sui suoi glutei, erano sodi e perfetti. Proseguii la mia corsa sui suoi fianchi e poi presi ad accarezzargli i boxer… Erano parecchio gonfi. Lo senti ansimare ed io con lui. Stavo impazzendo sotto le sue carezze, ed anche lui.
<< Dio! >> ansimò Edward << non ce la faccio più >>
<< Io… >> non riuscivo nemmeno a parlare << nemmeno io >>
I nostri sguardi si incrociarono, come se lui stesse chiedendo il permesso per andare oltre, io glielo diedi e lui ebbe il coraggio di sfilarmi anche l’ultimo indumento che separava le nostre intimità. I miei slip. Senza pensare al fatto che fossi nuda davanti lui, mi feci coraggio e gli tolsi i boxer. Edward era assolutamente perfetto. Ovunque. Mi stese nuovamente sul letto, posizionandosi meglio tra le mie gambe ed entrò con molta calma. Sapeva che non avevo mai avuto rapporti sessuali, quindi si muoveva con cura.
<< Fidami di me >> disse << non ti farò male >> annuii, mentre lo baciavo, ma lui si staccò per fissarmi negli occhi. Percepii un dolore tremendo che mano a mano divenne piacere. Puro piacere. Estasi assoluta.
<< Io ti amo Isabella Swan >> disse guardandomi intensamente, mentre eravamo una cosa sola. Finalmente eravamo insieme, completamente.
<< Ti amo anche io, Edward Masen >> le nostre labbra tornarono a toccarsi e il nostro amore si consumò in quel letto. Tutta la notte.

Sentivo gli uccellini cantare e percepivo un leggero chiarore sulla mia faccia. Era strano da dove provenisse. Feci sprofondare il viso nel cuscino bianco e l’odore che sentii mi fece trasalire. Era quella di… Edward!
Mi misi immediatamente seduta sul letto e mi guardai in torno. La camera era la sua. Osservai come fossi vestita. Indossavo solo gli slip e la sua camicia, abbottonata a casaccio. Allora era successo davvero! Avevo fatto l’amore con Edward! Il mio cuore esplodeva di gioia. Ma lui dov’era?
Quando il profumo di pancake mi arrivò prepotente, capii. Edward stava preparando la colazione! Non attesi a letto, mi precipitai giù in cucina.
<< Edward! Edward! >> dissi entrando come una pazza
<< Ciao Bella >> la persona che mi ritrovai davanti mi sorprese
<< Alice? Dov’è Edward? >> una folle idea mi balenò in mente. No, non lo avrebbe mai fatto. Aveva detto di amarmi.
<< Bella siediti >> mi incitò Alice
<< Dov’è Edward? >>
<< Bella… >>
<< Edward! >> avevo perso il controllo. Mi precipitai fuori, cercandolo in tutte le stanze, ma di lui nemmeno l’ombra. Uscii in giardino, andai in garage, ma nemmeno la sua macchina era lì. Dove sei Edward? Non puoi averlo fatto davvero. Ti prego. No.
<< Bella! Ti prego torna in casa, così prenderai un malanno >> disse Alice, trascinandomi in salotto << Edward mi ha detto di darti questa. Bella ho provato a farlo ragionare, davvero. Ma non ha voluto darmi retta >> le mie paure si stavano tramutando in realtà.
Aprii la busta e riconobbi la sua scrittura. Non poteva avermi lasciato solo una misera lettera, non poteva. Non poteva distruggermi in quel modo. Non lui. Ti prego, non lui.

Mia dolce Bella,
sono qui, accanto a te, e ti guardo dormire. Sei così bella… Ma io non sono stato forte e per l’ennesima volta ho sbagliato con te. Non fraintendermi, ti prego, non considero un errore l’aver fatto l’amore. Ma non doveva succedere. Ricordi cosa ti ho detto quella sera a casa tua? O tutte le altre volte? Io non sono il ragazzo giusto per te, Bella. Con me saresti sempre in pericolo ed io non voglio questo per te. Non posso chiederti di non odiarmi, perché non posso pretendere nulla da te. E con la morte nel cuore me ne vado. Vado via da Forks, vado via da ciò che sono, vado via da te, dal tuo amore, dal mio. Parto però con una certezza. Che incontrarti è stata la cosa più bella che mi potesse succedere. Parto con la certezza del tuo amore e con la consapevolezza del mio per te. Ma soprattutto parto con la sicurezza che mai ti accadrà qualcosa per colpa mia, sperando che un giorno, non molto lontano, io ti rincontri ancora, ma senza impedimenti. Parto con la speranza che nonostante tutto e tutti un giorno ci rivedremo e potremmo vivere il nostro amore. Non fare cose stupide, ti prego. Se avrai qualche problema non esitare di rivolgerti ad Alice. Vivi la tua vita, scricciolo. Io vivrò la mia pensando a te.
Con Amore,
Tuo Edward.

Non riuscivo a crederci. Lui mi aveva usata, ingannata, distrutta. Io mi ero fidata di lui. E adesso cosa mi restava? Una lettera. Un foglio di carta inutile. Il nulla. Lui era andato via portando con sé tutta me stessa. Il mio cuore, la mia anima, la mia vita. Cosa era rimasto di Isabella Swan? Nulla.
Improvvisamente tutto in torno a me si fece scuro. Sentivo come una forza che mi trascinava in basso. E dal fondo non riemersi.

Bene adesso non uccidetemi, vi prego!
VESTITI DI BELLA : http://www.polyvore.com/good_afternoon/set?id=26938472
EDWARD: Primo Abbigliamento ; Secondo Abbigliamento

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Diciottesimo Capitolo : Voci... ***


Eccomi con un nuovo capitolo!! Come state? Volevo subito ringraziarvi di cuore per le 10 Recensioni!! Wa *-* è un record per me, grazie, grazie, grazie <3 davvero di cuore! Ora però non abbandonatemi :P Avevo pensato di fare una piccola introduzione oggi, ma poi ripensandoci bene ho cambiato idea... Smuoviamo prima un pò le cose e vediamo cosa ne pensate!! Vi annuncio che questo e il capitolo di Sabato sono CRUCIALI per la storia!! Vi ricordo inoltre, che per chi avesse Facebook, io posso essere rintraccia là, cercando: Marta Betrayed Heart e con lilyanne89masen ho anche creato una PAGINA e un GRUPPO per le nostre storie!! Se volete raggiungerci noi ne saremmo ben liete!!

» RISPOSTE ALLE RECENSIONI :
bella cullen89 : Anna ciao!! Eh mi sa che sei stata l'unica a non attentarmi alla vita ahahahahahah comunque oggi rispondo velocemente a tutte XD così vi lascio al capitolo! Sono contentissima che la mia storia ti piace, davvero!! E so anche che tu hai le idee abbastanza chiare su cosa siano Edward e Alice, perciò l'unica cosa che posso dirti è... Il segreto sta per svelarsi! E già da questo capitolo si capiranno molte cose... Comunque no, non credo che la frasetta fosse di GossipGirl mmm io l'ho trovata e salvata perchè mi piaceva tempo fa e l'ho usata nel capitolo! Un baciotto tesoro, ci sentiamo su fb!! <3
Marie : Ciao Marika!! Adoro le Recensioni lunghe e tu non ti smentisci mai XD ne sono contenta!! Premetto che non volevo far morire nessuno XD e Edward si, ha fatto l'ennesima crudeltà a Bella, ma in questo capitolo si sveleranno molte cose. Quindi evito di girare in torno alle parole e ti dico solo: leggi e dimmi cosa ne pensi e spero che capirai qualcosa in più su cosa sono Alice ed Edward!! Apsetto la tua prossima Recensioni e ci si sente nel gruppo e su fb!! Un bacione carissima <3
monibiondina : Ciao!! :) grazie per aver lasciato un commento!! L'ho apprezzato!! Purtroppo Edward è stato molto cattivo, anche se ci terrei a precisare che il motivo dei suoi scatti di testa è più profondo di quello che si possa pensare. Noto che hai chiesto del tatuaggio, bene. Ricordatelo, perchè tra questo e il prossimo capitolo sarà un elemento molto importante!! Continua a dirmi cosa pensi della mia storia! Un bacio
immacolata : Ohi ciao!! Ahahahahah ho riso quando hai detto che Bella è sfigata! Povera, in fondo si è solo innamorata di un ragazzo, che da come si comporta, è sbagliato per lei... Edward lasciandola così l'ha fatta davvero grossa e Bella... Bhè continua a seguirmi e lo scoprirai!! Spero di non aver postato troppo tardi!! Un bacio
Amantide : Amantaaaa!! ù.ù" cioè che dire del tuo commento da scaricatore di porto? Ahahahahahah comunque io credo che quando ami qualcuno finchè questo amore non passa è una cagata metterti con qualcun altro, di fatti la mia Bela sarà coerente con se stessa, senza però, non fraintendere, ricadere nelle braccia di Edward quando e se tornerà. Ci sono molti modi per farsi rispettare, ma non credo che in questo frangente mettersi con un altro, che verrebbe illuso, sia la soluzione. Per quanto riguarda Lis e gli altri è strano... ma credo che l'amicizia a volte superi anche queste cose. Bella sa che loro le nascondono qualcosa, ma sa anche che le vogliono bene, quindi è più complicato. Ma anche in questo caso la nostra protagonista cambierà atteggiamenti... Cinziolina se non capisci cosa sono Edward e Alice alla fine di questo capitolo non so che ti combino!! >.< dai ti lascio leggere e spero che non mi ammazzerai ù.ù"" un baciotto e ci sentiamo su fb <3
thecarnival : Ciao Aleeeee!! Allora wow che recensione dettagliata XD spero che il capitolo ti piaccia come il precedente!! Ed è inutile riscriverlo ma si, Edward nel capitolo precendente ha fatto lo sbaglio più grosso che credo si possa commettere! Ma come reagirà Bella? Spero che questo capitolo soddisfi le tue aspettative! Ci sentiamo su fb, un bacione!! <3
bet98 : Ciao!! Oddio davvero? Grazie!! Non credevo quando ho letto le tue parole, ma grazie mille davvero, ne sono stracontenta!! Spero il continuo non sia da me :) un bacione
Sweet Bleeding Star : Ciao sweet!! Si anche io lo vedo meglio come fidanzati, ma Edward è un testardo! Comunque no, Bella non rimane incinta XD spiacente!! Ora ti lascio al capitolo!! Un bacione
essebi : Ciao Elisa! Bhè che altro dirti? XD la mia risposta te l'ho data in privato, perciò... Spero che la storia andando avanti faccia riscattare i personaggi ai tuoi occhi! E che capirai, non dico giustificherai, tutti i loro comportamenti, ma forse li comprenderai di pi. Buona lettura, un bacio!
maia96
: Ciao Hiba!! Ora piano, piano i nodi verranno al pettine e finalmente, dopo tanto tempo, si scoprirà anche cosa sono Edward e Alice!! Finalmente, no? Per il comportamento di Edward ci sarà anch'essa una spiegazione, ma Bella? L'accetterà? Come si comporterà? Leggi per scoprirlo!! Aspetto la prossima recensione!! Un bacione e ci si sente nel gruppo XD Ps.: si ador anche i que cfftea equellm!! Bacione!!


L’Amore è un Diavolo,
inganna e poi fa piangere...

~ Alessandra Amoroso - Il Cielo può Attendere ~

Diciottesimo Capitolo : Voci...

Pov. Edward

Avevo passato tutta la notte sotto queste lenzuola a fare l’amore con Bella. Non mi ero mai sentito così completo in tutta la mia esistenza, ed ero in giro da un bel po’. Sorrisi a quella affermazione.
<< Edward… >> parlò il piccolo angelo che ora dormiva tra le mie braccia. Era una sensazione piacevole tenerla così stretta. Il suo corpo minuto, ma perfetto, era caldo e ogni tanto lo sentivo muoversi sopra al mio.
La mia mente inaspettatamente mi riportò indietro nel tempo.

Era il 1855. Io ed Alice ci trovavamo in Francia in quel periodo. Gli abiti erano molto diversi da oggi, così come i modi di fare e la gente.
Tra tutte quelle persone una ragazza attirò la mia attenzione. Era molto bella, carnagione chiara, di nobili origini. Lo si capiva benissimo dal vestito che indossava.
<< Edward, è lei >> disse Alice sbucandomi accanto
<< Pensavo non tornassi più >> le risposi. Non volevo farle capire quanto mi importasse di quella sconosciuta
<< Non fingere con me >> disse lei, volteggiandomi in torno << il tuo cuore ha fatto bum –bum non appena l’hai vista scendere dalla carrozza >>
<< È lavoro, Alice. Solo lavoro >> quell’affermazione risultò falsa per me in primis, figurarsi a lei
<< Oh certo, facciamo finta di crederti >> una sua visione mi piombò addosso. Ma era sfuocata. Cosa voleva dire?
<< Alice, cosa hai visto? >> chiesi ansioso
<< Tutto e niente, mio caro >>
<< Tutto bene, ragazzi? >> ci voltammo verso quella voce. L’uomo che ci aveva parlato lo conoscevamo bene. Vidi Alice annuire
<< Si Signore, tutto bene >> risposi
<< Sapete cosa dovete fare. Perciò vi lascio. A presto, miei cari >> e sparì.
Non sapevo ancora che quella creatura stava per diventare la mia condanna…e la sua.

Il presente mi ripiombò addosso come una doccia fredda in pieno Inverno. Cosa avevo fatto? La stavo di nuovo condannando a morte! Che idiota! Ero stato un vero idiota! Ma lei era così bella… Ed era inutile negarlo. Io ero innamorato di Isabella Swan. Ero innamorato di questo dolce viso, dei suoi occhi color cioccolato, delle onde dei suoi capelli, del suo corpo… Potevo rendere la mia vita un Inferno, ma non le avrei augurato la stessa fine.
Con molta accortezza mi divincolai dalla sua presa e mi alzai. Trovai i boxer e me li infilai, così come i jeans. Quando Bella si voltò mi resi conto che anche lei era…nuda. Mi avvicinai piano, molto piano. Cercai di non pensare al fatto che stessi guardando il suo corpo… Mio Dio Edward! Ma sei diventato un maniaco! Presi le sue mutandine e la mia camicia e glieli misi addosso. Finii di vestirmi, ma un rumore e dei pensieri mi fecero capire di essere in un mare di guai.

Non pensarci neanche Edward Anthony Masen! Non pensarci neanche di fare una stronzata simile! Pensò Alice, salendo come un fulmine. Mi precipitai sulle scale, prima che la sua irruenza avesse svegliato Bella. Sapevo benissimo che se avessi visto la mia piccolina non me ne sarei mai andato. Ma dovevo farlo. Dovevo salvare la sua vita. Della mia mi importava ben poco al momento.
<< Edward, non puoi farlo! Ragiona! >>
<< E tu abbassa la voce o la sveglierai! >> le dissi, trascinandola in cucina
<< Che si svegli allora! Edward avete fatto l’amore, dannazione! Ormai è fatta lo capisci? Che cos’hai da perdere se rimani? Nulla! >>
<< Lei! >> quasi urlai, ma cercai di mantenere la calma
<< La perderai se te ne vai! Adesso sappiamo cosa aspettarci! >>
<< Io non corro rischi inutile, Alice! Non se in gioco c’è la vita di colei che amo! >>
<< E allora resti e combatti! >>
<< Ma se resto morirà! >> le urlai, facendola indietreggiare << scusa >> le dissi, abbassando il tono della voce e abbracciandola << non posso rischiare, Alice. Ti prego capiscimi. Non posso vederla morire. Non un’altra volta e non per colpa mia >>

Fa ciò che credi, Edward. Io resterò comunque tua sorella, ma non puoi chiedermi di lasciare tutto e venire con te. Io amo Jasper, e le cose con lui stanno finalmente prendendo una piega giusta, non voglio rinunciare ad una vita che mi piace. Inoltre qualcuno dovrà restare accanto a Bella, ne uscirà distrutta da questa storia… pensò lei. Io annuii.
Poco tempo dopo, appena passata l’alba, raccolsi qualche indumento in un borsone, lasciai ad Alice una lettera per Bella, pregandole di starle accanto, presi le chiavi della mia Aston Martin e sfrecciai via. Sarei andato lontano da qui. Non mi sarei mai più avvicinato a Bella. Fu in quel momento che sentii il mio cuore spezzarsi. Avevo perso tutto. Un’altra volta.

Pov. Bella

Dicembre.
Natale era passato, ed io non mi sarei mai perdonata per averlo rovinato a tutti. A Charlie, in primis, a Renee e Phil che erano venuti apposta per le feste. A Lis, che era con noi, lontana dalla sua famiglia. Ai Cullen, che erano stati così gentili a chiederci di unirci a loro. Ad Alice, che adesso era completamente sola. Ma era più forte di me. Lui era andato via e aveva portato con sé anche me stessa.

Gennaio.
L’anno appena concluso aveva lasciato posto al nuovo. Un altro cerchio si era chiuso. Ma di me restava poco e niente.

Erano quasi due settimane che la scuola era ricominciata. Ma qualcosa era cambiato. Io ero cambiata. Ero sempre stata solare, timida si, ma allegra. Non ero più Bella Swan. Lis diceva che mi ero spenta, come una lampadina che piano, piano si consuma. Apatica. Verso la vita, verso me stessa. Verso tutto. Mi ero allontanata persino da quei pochi amici che avevo. Da quando avevo deciso, stupidamente, lo so, di chiudermi in casa e non uscire più neppure i Sabato sera, Lis passava le serate con me, a tenermi compagnia, non volevo. Non volevo che rovinasse la sua vita sociale per colpa mia, inoltre le sue scuse erano quasi arrivate al capolinea.
Gli unici che mi erano rimasti accanto erano i Cullen, con le loro bugie, ed Alice.

Febbraio.
Il mese degli innamorati. Odiavo l’amore. Odiavo le coppiette felici che si baciavano allegramente per strada, a scuola. L’amore non era bello, non era come veniva descritto nei libri o raccontato nei film. Non c’era quel maledetto “ felici e contenti “. L’amore era un Inferno. Ti dilania il cuore e lo fa in mille pezzi. L’amore ti distrugge e non ti lascia più appigli a cui aggrapparti. E resti sola. Completamente sola.

Marzo.
Gli incubi erano sempre lì. Non mi lasciavano mai. Ripensavo spesso alla notte passata con…lui. Alle ultime settimane che avevamo trascorso insieme. E poi a quella maledetta lettera e quelle parole.

Io non sono il ragazzo giusto per te… Con me saresti in pericolo… Parto con la certezza del tuo amore e con la consapevolezza del mio per te… Parto con la sicurezza che mai ti accadrà qualcosa per colpa mia, sperando che un giorno, non molto lontano, io ti rincontri ancora, ma senza impedimenti.
Cosa voleva dire? Perché ero in pericolo secondo lui? Perché, perché?
<< Bella! Bella svegliati! >> mi svegliai sentendo la voce preoccupata di mio padre, seduto sul mio letto. Solo in quel momento mi resi conto di urlare, disperata. Non potevo andare avanti così.
<< Scusami papà >> dissi asciugando le lacrime << non volevo svegliarti. Un’altra volta >>
<< Non importa Bells. Ma questa volta voglio dirti una cosa, se permetti >> annuii e lui proseguì << io non so cosa sia successo tra te ed Edward >> risentire quel nome mi provocò una fitta al cuore << in fondo sono solo tuo padre >> disse cercando di sorridere << ma credo che tu così ti stia facendo solo male, bambina mia. So quanto si possa soffrire quando si perde la persona che si ama, ci sono passato con tua madre, non molto tempo fa, ma ho imparato qualcosa. Chiuderti in casa, ma soprattutto in te stessa, non ti farà mai stare bene. L’unico modo per andare avanti è sorridere alla vita, fare ciò che ti piace. A volte bisogna imparare ad amare ciò che si ha, non ciò che si è perso. Bisogna imparare ad amare ciò che ci fa stare bene >> detto quello mi diede un bacio sul capo e uscì dalla stanza.

Era passato qualche giorno da quella sera. E le parole di mio padre mi fecero capire, finalmente, molte cose. Avrei voltato pagina. Mi sarei rifatta una vita, avrei rivisto gli amici, ma prima c’era una cosa che dovevo fare. Scoprire il passato di Edward. Ero dell’idea che non si poteva chiudere una porta senza sapere prima cosa vi si nasconde al suo interno.
<< Bella >> mi chiamò Alice << vieni noi oggi a Port Angeles? >>
<< Mm non so, cosa dovete fare? >> chiesi, sapendo già la risposta
<< Shopping! >> urlarono in coro lei, Lis e perfino Rose
<< Va bene, verso che ora? >> chiesi, sperano che non fosse subito dopo scuola. Avevo in mente una cosa e volevo portarla a termine.
<< Non saprei… >> disse Lis << facciamo verso le cinque? Così magari mangiamo un boccone fuori >>
<< Andata! >> dissi subito, sperando che nessuno mi rompesse le uova nel paniere
<< Lis, lo sai che non mi va di mangiare fuori, io… >> provò Rose, ma la interruppi in fretta
<< Eh no Rose! Non se ne parla! Nemmeno io ho voglia di venire per negozi con voi tre, che siete assatanate di vestiti, ma vengo per la compagnia! Quindi si fa così e non si discute! >> dissi in tono perentorio
La vidi sgranare gli occhi e subito dopo scoppiare a ridere di gusto << Va bene, Bella! Si fa come dici tu! >>
Soddisfatta mi rimisi a sedere e finii il mio pranzo.

Vagavo nei corridoi della scuola, direzione: Ufficio del Preside. Sapevo che Lis sarebbe rientrata con Jason, quindi avevo tutto il tempo di introdurmi nell’archivio, dove erano conservati i fascicoli sugli studenti, leggere quello che mi interessava, tornare a casa, cambiarmi e poi uscire, come se nulla fosse, con le ragazze. Il piano era a dir poco perfetto, tranne che per un piccolissimo dettaglio. I cassetti contenenti ciò che volevo erano chiusi a chiave.
Mi assicurai subito che il Preside non ci fosse. Solitamente andava via subito dopo la pausa pranzo, ma meglio esserne certa. Fatto ciò sgattaiolai nella Segreteria, alla ricerca delle chiavi dell’ufficio, sperando che al suo interno avrei trovato le altre per l’archivio.
Avendo come padre il Capo della Polizia, sapevo che ciò che stavo facendo era un reato, ma poco mi importava. Avrei preso il fascicolo di Edward Anthony Masen e avrei scoperto ciò che volevo una volta per tutte.
La mia operazione “ recupero cartella “ stava andando meglio di quanto sperassi. Come pensavo le chiavi dell’archivio si trovavano in uno dei cassetti della scrivania del Preside White.
<< A – C >> era segnato su un enorme cassetto << D – F >> no, dovevo andare più in basso << L – N. Trovato! >> aprii e cominciai a cercare il fascicolo. Lo trovai poco dopo.
Era pieno di carte, pagelle, compiti. Tutti con ottimi voti. Ma sui dati personali c’era poco e nulla.
<< Prima di trasferirsi a Forks viveva a Los Angeles, imparentato con Mary Alice Masen. Sorella. Data di nascita: 20 Giugno 1988. Luogo di nascita: non reperibile. Orfano di entrambi i genitori. >> non sapevo che avessero perso i genitori fin da piccoli… Però era strano. Non c’erano dettagli sulla loro vita prima di Los Angeles, nulla che riguardasse Orfanotrofi o documenti di affido presso nonni, zii o qualche parente stretto. Insomma, non ero del giro però, non dovrebbero esserci cose del genere?
Senza pensarci due volte, misi apposto le carte di Edward e presi quelle di Alice. Diedi una veloce occhiata alla porta, ma non vidi ancora nessuno per mia fortuna.
<< Ha vissuto a Los Angeles, sorella di Edward Anthony Masen. Data di nascita: 16 Gennaio 1989. luogo di nascita: non reperibile. Orfana di entrambi i genitori. >> niente, nemmeno qui. Ma dov’erano tutte le loro informazioni? Era come se prima degli ultimi anni, non fossero esistiti.
<< Isabella Swan >> una voce mi fece sobbalzare. Cazzo! Tra tutte le persone che potevano sorprendermi, proprio lui? << guarda, guarda. Tra tutte di certo non mi aspettavo di trovare te qui dentro >>
<< Cosa ci fai qui, Jacob? >> chiesi, mentre mettevo via il fascicolo di Alice e mi rimettevo in piedi
<< Ho sentito dei rumori e sono venuto a controllare >> rispose avvicinandosi a me
<< Stavo andando via >> dissi. Chiusi il cassetto e misi la chiave al suo posto. Se qualcuno avesse trovato l’aula aperta avrebbe creduto che poteva trattarsi di una svista di qualche donna delle pulizie
<< No, aspetta un attimo >> disse Jacob, prendendomi per i polsi e sbattendomi contro il muro vicino la porta
<< Cosa vuoi? >> dissi cercando di far uscire calma la mia voce, ma il tentativo fallì. Ero spaventata da lui.
<< Ho saputo che la tua guardia del corpo è, come dire, scappata. Dico bene? >> chiese beffardo, sapeva già la risposta
<< Lui… >> dovevo essere forte, non potevo crollare, non davanti a lui << Edward è… è dovuto partire, per… per un po’ >>
<< Capisco >> disse lui, lasciandomi andare << bhè metti tutto in ordine qui dentro e vai via prima che qualcuno ti scopra, chiaro? >> mi lasciò lì, interdetta, e se ne andò. Decisi di fare come mi aveva detto, senza pensare troppo al suo strano comportamento. Richiusi tutto e tornai a casa.

Ero nella mia camera. Il cuore mi batteva all’impazzata. Era l’adrenalina a farlo correre così. Fortunatamente né Lis né Charlie erano ancora rientrati, così avrei avuto tutto il tempo di calmarmi e cambiarmi, prima di uscire con le altre. Tolsi il giubbotto e lo buttai sulla sedia della scrivania, così come la borsa, e mi diressi verso l’armadio. Lo aprii e cercai qualcosa.
“ Can we pretend that airplanes, in the night sky, are like shooting stars.
I could really use a wish right now (wish right now) (wish right now) “

La suoneria del mio cellulare mi fece trasalire. Mi fiondai a recuperare l’oggetto, dentro la borsa, e lessi sul display il nome di chi mi cercava: Lis.
<< Pronto? >> risposi
<< Bella, sono io! >> disse la voce squillante dall’altra parte << noi avremmo finito, io e Rose passiamo a prendere Alice e poi arriviamo. Tu sei pronta? >>
<< Ehm si, devo solo… >> cavolo! E adesso? Non mi ero nemmeno fatta una doccia! E loro non ci avrebbero messo più di venti minuti!
<< Bella, cosa diamine hai fatto nel pomeriggio? La scuola è finita più di un’ora fa, com’è possibile che non sia ancora pronta?! >>
<< Ehm io ecco… >> cosa diavolo potevo dirle? Mentre pensavo ad una scusa plausibile, mi accorsi di una busta sulla mia scrivania. Isabella, c’era scritto. La presi. Chi l’aveva portata qui? In casa non c’era nessuno. Solo allora mi resi conto della finestra aperta. Mi raggelai. Che qualcuno fosse entrato in casa?
<< Bella? Allora? >> mi risvegliò mia cugina dall’altra parte
<< Si, mi ero appisolata. Venti minuti e sono pronta, ok? A dopo! >> riattaccai, senza nemmeno aspettare la sua risposta.
Quella busta mi bruciava in mano, come se fosse fuoco.
La aprii con estrema attenzione. Estrassi un biglietto, vi era scritto qualcosa. Lessi.

Se vuoi sapere qualcosa sul passato di Edward Anthony Masen, io ti consiglierei di partire dalla sorellina. Poni domande a lei oppure… Apri gli occhi Isabella! Guarda ciò che hai davanti e poi cerca alla Thunderbird and Whale, una libreria di Port Angeles, un libro molto particolare e molto antico. Se saprai osservare, lo riconoscerai dalla copertina.

Che cosa significava tutto ciò? Il biglietto era scritto al Computer, perciò era impossibile risalire a chi l’avesse mandato.
Decisi di lasciar perdere per un po’ tutta la storia. Avevo quindici minuti e avrei dovuto farmi una doccia rapida e vestirmi il più in fretta possibile.

Esattamente quindici minuti dopo ero pronta. Avevo indossato un semplice jeans chiaro, stretto. Una camicia a scacchi e sopra un gilet. Ai piedi dei semplici stivaletti col tacco. Non ero riuscita a ravvivarmi i capelli, perciò decisi di legarli in una coda alta, lasciando i ciuffi davanti liberi. Un po’ di gloss e un lieve velo di matita nero sotto gli occhi ed il gioco era fatto.
Quando sentii la porta aprirsi e le chiacchiere delle ragazze, tirai un respiro di sollievo. Appena in tempo!
<< Bella, siamo noi! >> urlò Lis dal piano di sotto << sei pronta? >>
<< Si, ho finito! >> urlai per risposta << prendo la borsa e la giacca e scendo subito! >>
<< D’accordo, sbrigati! >>
Nascosi la busta, con il foglio al suo interno, nel piccolo comodino vicino al letto, presi ciò che avevo detto e scesi il più velocemente possibile, cercando di non rompermi l’osso del collo, correndo per le scale.
<< Eccomi! >>
<< Fatti vedere, Bella >> disse Alice << però tutto sommato il tuo stile è migliorato >>
<< Già, tutto merito della mia influenza >> parlò Lis
<< Sei semplice, come al solito >> disse Rose << ma stai davvero bene >>
<< Grazie a tutte >> guarda prima Alice e poi Lis << ma in modo differente >>
<< Oh dai che ci adori! >> dissero all’unisono Alice e Lis, abbracciandomi
Tirai un sospiro di rassegnazione. Dopotutto avevano ragione.

Una volta raggiunto Port Angeles, passammo le prime ore a girare senza sosta per i negozi. Abbigliamento, scarpe, accessori, intimo.
L’ultima volta che avevo fatto un’uscita del genere ero in compagnia di Edward. Il mio cuore perse qualche battito. Lui era andato via. Sorrisi amaramente a quel pensiero. Gli avevo dato tutto. Il mio cuore, la mia anima e quel giorno anche il mio corpo. Avevamo fatto l’amore. Gli avevo donato la mia prima volta, la mia purezza e lui cosa aveva fatto? Se n’era andato via! Io lo odiavo! Io odiavo Edward Anthony Masen con tutta me stessa!

Brava Isabella… disse una voce dentro di me, che… che non era mia. Odialo. Odia Edward per ciò che ti ha fatto. Odia Edward per ciò che è! Odialo e giuragli Vendetta! Trasalii, spaventandomi. Cosa diavolo era successo? Chi…cos’era quella voce? Era così intrisa d’odio e di cattiveria.
<< Bella, tutto apposto? >> mi chiese Alice, fissandomi. Non mi ero accorta di essermi fermata in mezzo alla Piazza
<< Si, tutto bene. Scusatemi io… mi ero solo persa nei miei pensieri >>
<< Vuoi tornare a casa? >> chiese Rosalie
<< No, no, continuami. È stato solo un momento >> già, un momento che mi ha fatto accapponare la pelle.
<< Sentite, ho un’idea >> disse Alice << voi andate a finire i vostri giri >> parlò a Lis e Rosalie << io e Bella andiamo a prendere posto in pizzeria, ok? >>
<< D’accordo, direi che è un’ottima idea >> rispose Lis << facciamo presto >> concluse e si incamminarono a passo sostenuto verso la folla.
In silenzio seguii Alice. Apri gli occhi Isabella, osserva. Parti dalla sorellina. Ancora quella voce. Una fitta alla testa mi fece lamentare.
<< Bella? Ehi tesoro, tutto ok? Non ti senti bene? >> chiese il folletto, preoccupato. Cercai di tranquillizzarla, accennando un sorriso.
<< Sto bene, Alice. Solo un po’ di emicrania >>
<< Mm forse hai carenza di zuccheri, oppure sei stanca. Oppure non hai mangiato come si deve. In questi mesi hai perso parecchi chili Bella, sei sciupata >> oddio, cominciava a parlare a macchinetta << su andiamo! >> disse prendendomi sotto braccio << cerchiamo di rifocillarti un po’! >>
<< Grazie Alice >> risposi, lasciando travolgere dal suo entusiasmo.

<< Ti rendi conto che hai ordinato una marea di roba? >> chiesi, osservando il tavolo stracolmo << primo, quelle due non sono ancora arrivate! Mentre ci trovano si raffredda tutto! E secondo, sai benissimo che Rosalie non mangia quasi mai, io non ho molto appetito e… >> ci pensai su un attimo << no, in effetti tu e Lis siete capaci di divorare tutto >>
Alice scoppiò a ridere di gusto, mentre tutto il locale si girò a fissarla. Proprio in quell’istante entrarono Lis e Rosalie. Alzai un braccio per farci notare e subito ci raggiunsero.
La cena passò lentamente, ma all’insegna dell’allegria. Era da mesi che non ridevo più così.
<< Oh Alice, bello quel bracciale! Me lo fai provare? >> chiese Lis, facendo gli occhi da cucciola. Alice annuì e sfilò l’oggetto porgendolo a mia cugina
<< Se ti piace tienilo, ne ho un casino così >> disse il folletto
<< No, davvero? Oh grazie, grazie!! >> disse mia cugina buttandosi su Alice, la quale fece scivola per terra il tovagliolo.
<< Lis sei un impiastro >> dissi, mentre mi chinavo a raccoglierlo
<< Uffa! >>
<< No dai Bella, lascia stare, faccio io >> disse Alice, compiendo il mio stesso gesto. Le mani si scontrarono sul piccolo oggetto e quando i miei occhi videro il suo polso, mi gelai.
Poco sotto il palmo della mano, faceva bella mostra un tatuaggio. Era identico a quello che Edward aveva sul petto, poco sopra il cuore.
<< Ma quello è… >> cercai di dire, ma le parole mi morirono in gola.
Vidi Alice coprire il piccolo particolare con la manica del maglione. Afferrò il tovagliolo e ritornò eretta sulla sedia. Fece finta di non sentire.

Guarda bene Isabella, osserva bene… che fosse quello che dovevo vedere?
<< Perché non ci hai mai fatto vedere quel tatuaggio? >> chiesi
<< Perché è… Ce l’ho da poco >> stava mentendo
<< Strano >> dissi fredda << è lo stesso di Edward. Solo che lui ce l’ha poco sopra il cuore, sul petto >> il silenzio calò.
Passarono minuti interminabili, che a me sembrarono ore, forse anni.
Nessuno mi diede una risposta. Lis non rispose, cosa molto strana. Rosalie disse di dover andare in bagno ed Alice non parlò più per tutto il resto della serata.
Quando rientrammo Lis provò a dirmi qualcosa, ma non l’ascoltai. Salii in camera, mi chiusi la porta alle spalle e raggiunsi il letto. Presi il biglietto che trovai il pomeriggio sulla scrivania e lo rilessi almeno cento volte.
Dovevo partire da Alice. Dovevo osservare. L’unica cosa, al di fuori della parentela, che legava lei ad Edward era quel tatuaggio.
Presi così la mia decisione. L’indomani non sarei andata a scuola, ma avrei cercato quel libro a Port Angeles. Misi il pigiama e andai a dormire.
Ma come sempre ebbi incubi. Questa volta, però, era diverso. Era tutto così sfuocato… Era qualcosa di antico. Due figure, due uomini, stavano lottando. Ma per cosa? Quando una mano bianca mi sfiorò la spalla e mi portò lontano da lì, mi sentii a casa. Edward mi teneva al sicuro nel suo abbraccio, ma poi, improvvisamente divenne tutto buio. E lui scomparve.

Mi sveglia di soprassalto, completamente sudata. Aspettai che il respiro tornasse regolare e poi diedi un’occhiata all’orologio. Erano le undici di mattina. Che strano. La sveglia non aveva suonato e nessuno mi aveva chiamata per andare a scuola. Meglio. Mi alzai controvoglia e mi buttai sotto l’acqua della doccia. Cercai di lavare via l’inquietudine, la paura. Tutto. Mi vestii velocemente e scesi di sotto. Attaccato al frigorifero c’era un biglietto di mio padre: “ Piccola mia, stavi dormendo così beatamente che non ho avuto il coraggio di svegliarti. Era da parecchio che non riposavi così bene. Prenditi la giornata per te e non pensare alla scuola, per un giorno non succede nulla. Baci, papà. “ sorrisi a quel messaggio. Ecco spiegato tutto. Presi un po’ di latte e lo mischiai al caffè, corsi a lavare i denti e uscii velocemente di casa. Mi recai alla mia Micra e misi in moto, destinazione: Port Angeles.
Trovai la libreria nel giro di mezzora, ma sfortunatamente era già chiusa. Avrebbe riaperto poco dopo pranzo. Così presi un panino al chiosco vicino e aspettai.
Quando alle tre, la Signora aprì la porta della Thunderbird and Whale, mi precipitai al suo interno.
<< Buon pomeriggio, signorina >> disse la donna << posso aiutarla? >>
<< Salve, ehm no, non credo >> risposi mordicchiandomi il labbro << vorrei solo sapere dove sono conservati i testi antichi >>
<< Certamente. Puoi trovarli in fondo sulla sinistra >> ringrazia e andai dove mi era stato detto.
Mi trovai davanti scaffali immensi, pieni di libri. Fantastico! E ora da dove potevo cominciare? Optai per partire dallo scaffale più alto scendendo man mano. Un tonfo mi fece voltare. Per terra, alla mia destra, un libro molto antico e molto grande faceva la sua bella mostra. Mi avvicinai per raccoglierlo e ciò che vidi mi lasciò stupita. Inciso in oro sulla copertina c’era il tatuaggio.
Presi il volume e mi andai a sedere ad uno dei tavoli.
Più sfogliavo e più non riuscivo a credere a ciò che stavo leggendo. Era…era impossibile! Queste cose non esistevano. Non potevano esistere. Possibile che Edward e Alice fossero realmente…? No, non potevo restare ancora con questo dubbio. Misi apposto il libro e mi precipitai fuori.
Non mi ero accorta che fosse già così tardi. Pigia parecchio il piede sull’acceleratore diretta a casa Masen.

Arrivai più o meno dopo un’ora. Senza neppure spegnere la macchina presi a bussare come una pazza, finché Alice non mi venne ad aprire.
<< Bella? Cosa… >>
<< Cos’è il Marchio di Lucifero? >> chiesi, senza giri di parole. La vidi sgranare gli occhi, stava cercando le parole. Senza troppo successo << cosa sei tu? Cosa siete tu e tuo fratello? >>

<< Se sai di quel Marchio, allora sai anche cosa siamo noi >> rispose, ma non c’era emozione nella sua voce.

VESTITI DI BELLA : http://www.polyvore.com/shopping/set?id=27244042

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Diciannovesimo Capitolo : Verità Svelata. ***


Eccomi qui con il capitolo tanto atteso XD siamo arrivati finalmente al punto cruciale!! Finalmente si scoprirà cosa sono Edward e Alice! Appunto per questo ho pensato di mettere il capitolo e poi rispondere alle Recensioni!! Perciò... Ci vediamo a fondo pagina! BUOONA LETTURA! XD


Ma il Paradiso è chiuso e sbarrato...
Dobbiamo viaggiare intorno al mondo
per vedere se un uscio è rimasto aperto.

 [Heinrich Von Kleist - Sul teatro di marionette]


Diciannovesimo Capitolo  :  Verità Svelata.

Pov. Bella

<< Se sai di quel Marchio, allora sai anche cosa siamo noi >> rispose con voce piatta.
<< No, non è possibile. Queste… queste cose non esistono! >> dissi, quasi urlando
<< Bella, spegni la macchina ed entra. Credo dovremmo parlare >>
Mi allontanai da lei e corsi verso l’auto. Ero indecisa, non sapevo cosa fare.
Andare via? Scappare lontano? E a cosa sarebbe servito? Mi ero stufata di scappare. Volevo sapere. Tirai un sospiro e spensi il motore.
Con molta calma scesi e mi recai verso Alice, la quale si scostò leggermente per farmi entrare. Una volta dentro, chiuse la porta. C’eravamo solo noi.
Era strano come ora tutto mi sembrava così strano, quasi spettrale. Non mettevo piede in questa casa da quando… Mi sembrava tutto così enorme. Una casa troppo grande per due persone, un soggiorno come ampio per due ragazzi. Sembrava tutto troppo sbagliato. Eppure prima lo vedevo così giusto…
<< Come lo hai scoperto? >> mi voltai verso Alice. Sembrava così diversa. Non era la solita ragazza solare, piena di vita. Era un fascio di nervi, tesa. Nella sua voce c’era ansia e preoccupazione.
<< Io...Ho fatto ricerche >> ammisi
<< Si, ma come sei arrivata a quel libro? >>
<< Cosa importa, Alice? Se questo è il tuo vero nome >> dissi fredda
<< Si, Alice è il mio vero nome >>
Non mi stava mentendo, lo sentivo. Ero sincera. Ma allora perché avevo questo senso di inquietudine addosso? Non mi avrebbe fatto del male. In fondo lei era… Non riuscivo nemmeno a dirlo! Era tutto così assurdo.
<< Bella? Bella, ti prego dì qualcosa >>
<< Io non ci capisco niente >> optai per la verità << puoi spiegarmi? >>
<< Devi prima dirmi che cosa sai tu >> rispose lei, facendo segno di andare sul divano. La seguii e ci accomodammo
<< Io volevo solo sapere qualcosa sul passato di Edward >> ammisi, con un po’ di vergogna << non pensavo di imbattermi in tutto questo! >>
<< Raccontami dall’inizio, Bella. Te ne prego >> disse e l’accontentai
<< Ieri mi sono introdotta nell’archivio del Preside, volevo cercare informazioni su Edward, ma non ho trovato nulla >> tirai un sospiro << sulle vostre cartelle non c’è scritto molto. Anche quello mi ha insospettita >> tirai su il capo per vedere come stava prendendo il mio racconto, ma non trovai nulla sul suo volto. Così continuai << Tornata a casa ho trovato una strana lettera sulla mia scrivani… >>
<< Una lettera? E da chi? >> mi sorprese il suo improvviso interesse
<< Ehm non lo so… Non era firmata >>
<< Ce l’hai qui? >> chiese, speranzosa
<< No, è a casa >>
<< Potresti dirmi cosa c’era scritto? >> chiese titubante
<< Diceva che dovevo aprire gli occhi e osservare ciò che avevo sotto il sotto e… >> cercai di rielaborare per bene ciò che diceva << e se fossi stata attenta, avrei trovato le risposte che cercavo ad una libreria di Port Angeles >> conclusi
<< Il tatuaggio. È sulla copertina >> sussurrò lei
<< Si >> le risposi solamente
<< Continua >> mi incitò Alice
<< Dopo essere uscita con voi ho capito cosa realmente volessero dire quelle parole. Quando ho visto… >>
<< Il mio tatuaggio >> mi interruppe lei
<< Si, non lo avevo mai notato. Com’è possibile? E poi era, è, identico a quello di tuo fratello >>
<< L’ho sempre tenuto nascosto, ecco perché non lo hai mai notato >> ammise e fece scivolare via l’enorme bracciale che lo copriva << prosegui >>
<< Il tuo atteggiamento di ieri, mi ha fatta infuriare. Mi credete davvero così stupida? >> non mi ero accorta di aver alzato la voce e con lei anche me stessa, dal divano << sono mesi che mi mentite, tutti! A partire dal mio stesso sangue, da Lis! Che mi mente costantemente! Tutti i giorni! Da quando si alza fino a quando va a dormire! Ma capisco che sta cercando di proteggere il suo ragazzo e ok, fa male, ma faccio finta di comprenderlo! Anche quando mi avete tagliata fuori da tutto! Ma tu, Alice, tu eri la mia migliore amica! Come hai potuto tenermi nascosto tutto questo? Come? E Edward? Mi ha detto che mi amava! Ha fatto l’amore con me, Alice! E poi è scappato via! Senza un perché, senza nulla! Mi ha lasciato una misera lettera, dove non mi ha spiegato nulla! Assolutamente niente! Se lui era ciò che è, perché mi è stato accanto nell’ultimo periodo, eh? Perché? Perché mi ha illusa se il nostro era un amore impossibile!? Perché!? >>
<< Bella… >> tentò, ma la interruppi
<< Non ci provare, non provare a difenderlo. Non provare a dirmi che anche lui ha sofferto, perché non ci credo. Se avesse avuto davvero il cuore a pezzi, non se ne sarebbe mai andato via da me >>
<< Non voglio difenderlo, Bella. Ma ci sono cose che non sai, ancora, e che quel libro non ha scritto >> disse, venendomi vicina << ci sono perché che non troverai in quel volume, Bella >> mi sottrassi alla sua delicata presa e tornai a sedermi.
<< Vado avanti nel racconto, cosa ne dici? >> chiesi tagliente. La vidi annuire, ma non rispose, si sedette solamente
<< Questa mattina non sono venuta a scuola. Ho preso coraggio e sono andata alla libreria, non sapevo esattamente cosa cercare, ma poi… >> ripensai al libro. Mi era caduto sotto gli occhi. Possibile che fosse solo una coincidenza? << è strano. Non c’era nessuno in quel reparto eppure il libro è caduto dalla scaffale. Me lo sono ritrovata per terra, proprio sotto il mio naso >> alzai lo sguardo e la vidi pensierosa, lo sguardo era vitreo. Aspettai qualche minuti, ma non parlò, così continuai << quando mi sono chinata per prenderlo non potevo credere ai miei occhi! Era un vecchio volume e sulla copertina c’era il vostro tatuaggio: delle piccole ali spiegate. Erano nere, poste su uno sfondo dorato. Sopra il titolo diceva… >>
<< Divine Balance - Genesis >> dicemmo all’unisono io ed Alice.
<< Che cosa hai letto? >> chiese
<< Tutto e niente >> ammisi << sfogliavo le pagine senza sapere realmente cosa cercare fino a quando non ho trovato il disegno del vostro tatuaggio anche all’interno del libro. Il paragrafo era intitolato “ Il Marchio di Lucifero “ e quando sono andata a cercare l’argomento di cui faceva parte, mi sono ritrovata davanti quelle parole >> ero agitata, non credevo che sarei riuscita a dirle ad altra voce, ma dovevo tentare << c’era scritto… >>
<< Angeli Caduti >> finì lei, ciò che io non riuscii a concludere.

 
Era passata una settimana dalla conversazione con Alice. Ora sapevo. Certo non ero a conoscenza di tutto, ma la maggior parte delle cose mi era chiara. Edward e Alice era due Angeli. Due Angeli Caduti, per la precisione. C’erano ancora molti punti che non riuscivo a capire. Come e quando fossero caduti, tanto per cominciare. Alice mi aveva spiegato del Marchio e di qualche altra cosa.

<< Il Marchio di Lucifero è stato creato per riconoscere tutti i Caduti, ma anche i più pericolosi. I Decaduti. Dio emanò un Proclamo, all’inizio dei tempi, quando Lucifero lo tradì e Michele, uno dei tre Arcangeli, lo scaraventò all’Inferno, insieme ai suoi seguaci. In questo Emendamento, Dio, ordinava che da ora in avanti ogni Angelo, che avesse disubbidito a lui, dovesse essere cacciato dal Paradiso e marchiato, così che il giorno del Giudizio Universale, Caduti e Decaduti, fossero facilmente identificabili e puniti, per l’affronto commesso. >>
<< Quindi gli Angeli Caduti sono Angeli che hanno perso le ali? E sono Caduti sulla Terra? >> mi sentii terribilmente idiota, ovvio che era così
<< Si. In attesa >>
<< In attesa di cosa? >> chiesi
<< Della Punizione >>
<< Ma perché? Se Dio è così tanto misericordioso, perché punire delle creature che egli stesso ha creato? >>
<< Purtroppo Dio non è come lo credete voi, Bella >> disse lei, alzandosi
<< E com’è? >>
<< Non lo so >> nella sua voce c’era tristezza << sai perché sono Caduta, Bella? >>
<< No >>
<< Per Secoli sono stata ciò che Dio voleva. Per Secoli ho fatto ciò che mi veniva detto, ma non sono mai stata all’altezza di poterlo incontrare >>
<< Vuoi dire che… che tu non lo hai mai visto? >> chiesi allibita
<< Nessuno lo ha mai visto, Bella. Capisci? >> era arrabbiata << di tutti noi, nessuno ha mai visto il suo volto! Noi dovevamo credergli per Fede. Solo quattro Angeli hanno avuto la fortuna di parlargli faccia a faccia, una volta sola. Gabriele, Michele, Lucifero e Uriel. Nessun altro. Ma il Paradiso sta perdendo la Fede >>
<< Che vuol dire? Come può il Paradiso perdere la Fede, se quello è il luogo di Dio? >>
<< Gli Angeli non posso provare emozioni, lo sapevi? >>
<< No >>
<< Noi dovevano essere devoti solamente a Dio, non potevamo provare nulla per nessun altro. Passavamo molto tempo nella beatitudine del Paradiso e, se eri fortunato, diventavi il Custode di qualcuno e di tanto in tanto potevi andare sulla Terra a farti un giro. Ovviamente senza avere contatti reali col tuo Protetto né con nessun altro. Gli Angeli non provano nulla. Né amore, né dolore, né compassione, né tristezza, né rabbia. Ci è negato tutto. Io persi le mie ali per Edward >>
<< Cosa? Tu eri… Tu non sei la sorella di Edward, vero? >>
<< Non pensare male >> disse sorridendomi, per rassicurarmi << non ho mai visto Edward sotto una luce diversa. Per me lui è e sarà sempre mio fratello. Ma quando lui fu condanno, io mi schierai dalla sua parte >>
<< Qual era stato il motivo? Perché Edward è Caduto? >> volevo sapere
<< Perché si era innamorato >>

Non volli sapere altro. Il solo pensare che lui fosse stato innamorato di un’altra mi faceva spezzare il cuore. Certo io prima di lui, ero stata con Jacob, ma non lo avevo mai amato. Mai, neanche per un secondo. Lui invece… Aveva addirittura perso le ali per lei.
Che stupida che ero stata. Il suo amore per me, se era realmente amore, poteva paragonarsi ad una misera cotta adolescenziale. Ma in fondo, che cos’era per me, Edward? Un’ossessione. Lo era stato non appena aveva messo piedi in questa piccola città, appena lo vidi a scuola. Magari aveva su di me qualche influenza angelica o che so io. Ero una calamita. C’era una forza che mi spingeva verso di lui, la stessa forza che mi faceva battere il cuore. Sempre. Quando lui c’era ancora.
Da quando ero a conoscenza di tutta questa storia, mi ero estraniata di mia spontanea volontà dagli altri. Ogni tanto facevo qualche chiacchiera con Alice, ma non mi andava di parlare molto. Almeno lei, ora, era stata sincera con me. Mi aveva spiegato quello che poteva e quello che io le avevo permesso. Gli altri invece… Loro continuavano a mentirmi. Non lo sopportavo più. Le bugie erano diventate soffocanti.
Non so bene perché, ma i miei pensieri tornarono a qualche giorno prima…

<< Bella? >> mi chiamò Alice. Eravamo a casa sua, mi aveva invitata per fare due chiacchiere e sapere come andavano le cose << devo darti una cosa. Non so se ti farà piacere o meno, ma l’ho trovata ieri pulendo un po’.
La vidi sparire dietro una porta nera. Non mi ero mai accorta di quella stanza. Era posta sotto la grande scalinata, quasi fosse stata, volutamente, tenuta lontana da occhi indiscreti. Mi chiesi se non fosse chissà qualche luogo particolare degli Angeli. Magari un posto in cui potevano spiegare le loro ali e… Ma Alice le aveva ancora? Oppure cadendo le ha perse? Che razza di domande! Ma come c’ero finita qui?
<< Tiene >> disse lei, porgendomi un foglio. Era uno spartito, c’erano delle note scritte sopra e in cima al foglio un titolo: Bella. La sua calligrafia.
<< L’ha scritta tempo fa. È per te, Bella. Credo sia una Ninna Nanna >>
<< Grazie >> risposi atona. Un altro pezzo di carta, inutile.

Mi riscossi da quel pensiero e salii in auto, per tornare a casa, ma con mai grande sfortuna mi accorsi di essere a secco. Magnifico. E adesso? Lis era già rientrata ed Alice era tornata con Jasper.
<< Ti serve un passaggio? >> mi voltai verso la voce e incrocia due occhi scuri
<< Grazie, ma credo che piuttosto di venire con te andrò a piedi >> risposi e comincia ad incamminarmi. Vidi Jacob seguirmi con la moto. Quanto era insistente << Jacob, ti ho detto che vado a piedi >>
<< Ti sto solo offrendo un passaggio, Bella >> disse porgendomi il casco
<< Ed io ti ho ringraziato, dicendoti però, che preferisco andare a piedi >>
<< Quanto sei cocciuta! >> sibilò tra i denti e si portò davanti a me, tagliandomi la strada << è solo un passaggio, Bella. Solo. Un. Passaggio >>
<< Ti ho detto di no! >> dannazione, ma perché era così stramaledettamente cocciuto! E stressante e opprimente! Sentii la sua mano afferrarmi il polso.
<< Sali >> ordinò duro. E adesso? Cosa potevo fare ora?
<< Fossi in te la lascerei stare >> disse una voce dietro di me. Quella voce. La sua voce. Mi voltai lentamente, il cuore prese a battermi veloce nel petto. Non poteva farmi ancora quest’effetto, non dopo quello che avevo passato per causa sua. Non dopo che mi aveva lasciata. Non dopo che era andato via, sparito. Per tre mesi.
<< Guarda chi è tornato >> disse Jacob intensificando la preso << Edward Masen. Ma non eri partito? >>
<< Sono tornato, Jacob >> i suoi occhi verdi saettarono sul mio polso << lasciala. O giuro su Dio che ti ammazzo >> sibilò tra i denti
<< Non ti sembra di esserti scaldato troppo per niente? >>
<< Lei… >> disse Edward, strappandomi alla presa di Jacob << non è niente >> mi cinse la vita e mi fece salire sulla Aston Martin, parcheggiata poco fuori il cancello della Forks High School. Mi feci trascinare, ma nessuno dei due parlò.   
Per tutto il tragitto il silenzio fece da sfondo al viaggio. Arrivati a casa mia, presi la borsa e aprii la portiera << Grazie del passaggio >> dissi e tentai di uscire, ma una sua mano me lo impedì.
<< Bella, ti prego aspetta >>
<< E cosa dovrei aspettare, Edward? Cosa? Sono tre mesi che aspetto >> dissi uscendo dall’auto << credo che siano stati abbastanza >>
<< Alice mi ha detto che sai tutto >> disse, uscendo anche lui dal veicolo
<< È per questo che sei tornato? Volevi assicurarti che tenessi la bocca chiusa? >> ero avvelenata << bhè notizia flash! Anche se lo dicessi a qualcuno nessuno mi crederebbe, quindi puoi stare tranquillo. Il tuo segreto è al sicuro con me >> voltai i tacchi e feci per andare via.
Edward mi afferrò per un braccio e mi costrinse a voltarmi verso di lui.
<< Non è questo che voglio e lo sai bene >> disse
<< E che cos’è che vuoi? Un’altra notte di sesso? È finito tutto, Edward! È finito nel momento in cui mi sono svegliata e tu non c’eri! È finito quando ho passato tre mesi nella disperazione, nella solitudine, nel vuoto! >>
<< Bella, mi dispiace >> disse, gli dispiace, lo percepivo ma… mi aveva fatto troppo male per dimenticare << ma ora sarà più semplice. Ora sai tutto e noi potremmo… >>
<< No, Edward! >> urlai strattonandomi per fargli lasciare la presa, ci riuscii << noi non esiste più, lo capisci? Mai è esistito e mai esisterà e sei stato tu a volerlo! Adesso lasciami tornare alla mia vita, e tu… tu vivi la tua >>
<< Cosa significa che non è mai esistito? >> vidi confusione nel suo sguardo. Quell’affermazione provocò dolore anche a me, ma in fin dei conti dicevo solo la verità. Ma allora perché mi faceva così male?
<< Alice non ti ha spiegato tutto allora >> disse e lasciò la presa << Bella, permettimi di spiegarti tutto quanto, tutto ciò che… >>
<< Smettila, smettila, smettila! >> urlai << Edward basta! Non mi interessa sapere più nulla! Lo hai capito che mi hai distrutta o no? Non me ne faccio niente delle tue patetiche scuse! Sai cosa c’è? Sai cos’ho capito? Che sei solo uno stronzo senza cuore! Sono contenta che mi hai dimostrato per l’ennesima volta di quanto tu sia un egoista e un egocentrico! Tu mi hai lasciata mentre dormivo! Ha ragione, Alice. Voi Angeli non potete provare nulla. L’amore non è un gioco, Edward! Non si può sparire e riapparire quando si vuole! Non è così che funziona. E se tu amassi veramente, sapresti cosa vuol dire. Ma no, anche in questo campo bisogna attenersi alle regole del grande Edward Masen! E adesso cosa c’è, eh? Ti è passata la paura? Hai fatto il grande rientro? Hai trovato la grande soluzione! Il grande atto di coraggio! Perché non è colpa tua se sei dovuto scappare, vero? No, certo! È per quello che sei, per le responsabilità, gli obblighi! Ma intanto il dramma del nostro amore impossibile l’ho tenuto io! La nostra storia, se così si può chiamare, è stata una partita a palla avvelenata, dove hai deciso sempre e solo tu! Con l’unica regola che la palla in questione non deve mai rimanere a te! Perciò sai cosa ti dico, Edward? Prendi le tue verità, le tue bugie. Prendi le tue scuse e i tuoi rimpianti,
prendi le tue canzoni, i tuoi mezzi piagnistei, i tuoi mezzi sorrisi, le tue lettere strappalacrime e vai dritto all’Inferno >> senza voltarmi indietro corsi verso casa, aprii la porta e mi precipitai in camera.  
Tra le lacrime una consapevolezza si fece strada nei miei pensieri: mi sarei dimenticata dell’Angelo Caduto che aveva riscaldato e poi mandato in frantumi il mio cuore.

Eccomi! Allora? Chi aveva capito che Edward e Alice erano Angeli Caduti?!?! Cosa ne pensate della mia idea? E il ritorno di Edward come lo avete preso? E il comportamento di Bella? Soddisfatte? Fatemi sapere, mi raccomando!! Ora rispondo velocemente alle Recensioni!! Un bacione!! Ah, prima di andare vi ricordo il GRUPPO su Facebook!! Fateci un salto, io e Lily vi aspettiamo!! 

°Risposte alle Recensioni :
immacolata : Ciao!! Allora finalmente adesso si è scoperto ciò che sono Edward e Alice!! Lui è tornato, ma la nostra Bellina non l'ha presa molto bene XD cosa succederà adesso per saperlo devi solo continuare a seguirmi!! Un bacione
monibiondina : Ciao!! Purtroppo non posso ancora rispondere alle tue domande, ma stai tranquilla perchè da adesso in avanti tutti i nodi verranno al pettine!! Continua a seguirmi, bacione!
bella cullen89 : Tesoraaa!! Ma ciao ahahahahah allora finalmente si scopre cosa sono Edward e Bella!! Ti vorrei far notare la frasetta del capitolo ù.ù e poi... ç_____________________ç ma io cosa devo risponderti, tu praticamente hai già capito tutto o quasi -.-" e io che volevo creare suspance -.-" dai ci sentiamo su fb pazzarella!! Un bacione <3
maia96 : Ciao Hiba!! Ecco svelato il mistero, i nostri cari fratelli Masen sono Angeli Caduti!! XD ma cosa succederà ora che il segreto è stato svelato? Continua a seguirmi e commentare e lo scoprirai!! Ci si sente su fb!! Un bacione :)
thecarnival : Amicaaaaa!! XD allora adesso hai capito? Edward e Alice sono Angeli Caduti!! Spero che la rivoluzione del Paradiso non sia troppo!! XD per scoop e altro ci sentiamo su fb!! Un baciotto <3
Amantide : Ciao amantaaa!! Ecco svelato il mistero ahahahah allora come ti è sembrata Bella? Non si sarà buttata su un altro ragazzo, però Edward non avrà una vita facile ora... Lei è ferita e non ha alcuna intenzione di ricascarci così facilmente!! Ma non credere che le novità siano finite qui eheheh ce ne saranno ancora tante!! Ci sentiamo su fb Cinziolina :) un baciotto <3
antonella64 : Ciao Antonella ahahahah in effetti non ci sono solo vampiri in questa storia XD ma spero che non sia venuta fuori troppo male ahahahah purtroppo non posso rispondere alla tua domanda, lo scoprirai da sola tra poco! Un bacione
Marie : Ciao Marika!! Eh si, Edward e ALice sono proprio Angeli Caduti XD comunque Alice non è diventata fredda con Bella, era solo spiazzata... Ma in questo capitolo si capisce di più! Purtroppo, o per fortuna, i colpi di scena non sono finiti qua XD quindi ti costerà sopportarmi ancora un pò ahahahah ci sentiamo su fb!! Un bacione, carissima <3
edbell96 : Ciaoo!! Sono contenta che la storia ti piaccia e l'ho fatta misteriosa apposta ahahahahah e i misteri non sono ancora finiti!! Spero che ora continui ad entusiasmarti come sempre!! Mi raccomando continua a seguirmi e recensire!! Sulla storia sai cosa penso e sono stata sincera! Quindi non farti scoraggiare e vai avanti!! Le lettrici e i commenti arriveranno, parlo per esperienza XD un bacione!
Sweet Bleeding Star : Ohi ciaoooo la tua recensione non so perchè è finita nell'altro capitolo o.O l'ho trovata per c..o XD ahahahahah la tua idea mi piace, ma purtroppo lo capirai da te, tra non molto, se hai ragione o meno!! Spero che il capitolo ti sia piaciuto!! Un bacio e continua a recensire, mi raccomando!! 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Ventesimo Capitolo : Tormenti. ***


Ciao a tutti!! Come state? Chi non ci segue nel Gruppo starà dicendo " oddio e questa cosa ci fa qui? " eh avete ragione, ma ho preso qualche minuto allo studio e ho pensato di postare!! Spero vi averti fatti contenti :) non mi dilungo più di tanto! Ringrazio solo chi segue la mia storia e soprattutto coloro che recensiscono! Grazie davvero^^ ve ne sono molto grata! Ma adesso basta parlucchiare, rispondo alle recensioni e vi lascio alla capitolo! Un bacione!!

≈ Risposte alle Recensioni :

bella cullen89
: Ma ciaoooooo tesorooooo!! Ahahahahah eh si tu lo sapevi!! E ci sei arrivata da sola anche!! Ma perché avevi letto i libri giusti XD Bella si l’ho resa un po’ più somigliante a me che alla Meyer :P in fondo Edward se l’è cercata! Bella è una ragazza ferita, per cui la reazione ci sta in pieno, anche se ci sono andata giù leggera XD ahahahah io adoro quando pensi! Comunque ti dico solo questo… Il tuo ragionamento è giusto, ma la mia storia è MIA, quindi non è per forza detto che io segua ciò che si dice in giro… Per l’altra domanda, cioè cosa c’entra Jacob con Edward e tutto il resto, non posso risponderti, ma in questi due capitoli (questo e quello di Sabato) ci saranno informazioni celate… Toccherà a voi scoprirle XD In Bilico II mmmmmm devo ammettere che ci avevo pensato! E Lily lo sa… Ma dipenderà dal tempo che ho a disposizione, quindi si! L’idea c’è, ma non è una certezza!! Ci sentiamo su fb tesoro, un bacione!! <3
Amantide
: Amanataaaa ciao!! Madonna ma sei fissata che lei si metta con qualcun altro! Fattene una ragione Cinziolina, Bella assomiglia molto a me ed io, per come sono fatta, non mi metto con qualcuno per dispetto >.< quindi nada ù.ù Edward è stato scemo, si, ma si scoprirà tutto nel prossimo capitolo, finalmente tutta la verità verrà a galla!! Pensa che Lily lo ha letto (perché lei mi consiglia se va bene o devo cambiare qualcosa) e si è commossa per Edward ù.ù quindi… Madonna mi stimo! *-* Ci sentiamo su fb amanta! Un bacione!! <3
essebi
: Ciao Elisa! Regina di ghiaccio? Ah però!! Comunque io ho reso Bella molto simile a me ed io, purtroppo o per fortuna, sono molto istintiva e questo può essere un pregio come un gigantesco difetto! E ti dirò a volte le parole fanno più male di una sberla o di uno sguardo assassino… Bella era arrivata all’apice, non ce la faceva più. Non dopo aver passato tre mesi in quelle condizione, aver scoperto la verità, e aver creduto che lui fosse tornato solo per quello. Quindi è scoppiata e la sua reazione ci sta… Per come sono fatta io ci sono andata giù leggera, anche perché se no dovevo passare al Raiting Rosso solo per la sfuriata ahahahah e non mi sembrava il caso! XD per quanto riguarda il seguito e cosa succederà tra quei due, credo che ora dovremmo staccarci da ciò che è giusto o sbagliato e da ciò che è umano o meno, perché da adesso le spiegazioni di Edward, quando e se ci saranno, non saranno per nulla comuni! Quindi, come si dice, chi vivrà vedrà! Un bacio!
thecarnival
: Amicaaaaa!! Ciao Ale! Bella canzone XD anche a me era venuta in mente quella ahahahah oppure l’altra, ma oddio ce ne sono parecchie ahahahah Comunque O.O oddio neanche due righe e già leggo LA UCCIDO! Non ti sembra un po’ affrettato? XD il mio concetto di Paradiso, almeno della storia eh! È molto diverso da ciò che tutti conosciamo, ma se non c’è un po’ di diversità e un pizzico di tensione e azione la storia non va avanti, non credi? Ma ciò che succederà lo vedrai tra non molto ù.ù Edward è tornato si, ma non perché Alice gli ha detto che è ora Bella sa, certo questo lo ha spronato, ma ha capito la cazzata che ha fatto, quindi vuole recuperare… Lui, scioccamente, sperava che Alice avesse raccontato a Bella TUTTA la storia e che ora lei capisse. Invece il nostro caro folletto le ha raccontato poco e niente! XD e Edward si è trovato davanti ad una Bella super infuriata! E per finire……… Ti adoro anche io! E sono stra contenta che la mia storia ti piaccia così tanto! Ci sentiamo su fb! Un bacione! <3
Sweet Bleeding Star
: Ciao!! Capitolo fantastico? Addirittura? Grazie *-* mmmm finalmente si è capito cosa sono Edward e Bella? o.O Edward e Alice volevi scrivere! Comunque si finalmente!! Sono contenta anche io di avervelo detto, così potrò scrivere più facilmente, senza troppo mistero ahahahah ma che dico? Quello ci sarà ancora un po’ ahahahah Jacob? Bhè Jacob… Continua a seguirmi e lo saprai! Un bacione! ^^
immacolata
: Ciao Immacolata! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! E tranquilla, non sei l’unica che non aveva capito cosa fossero i fratelli Masen XD la reazione di Bella non è neanche troppo forte, ti dirò io faccio di peggio ahahahah comunque ora tocca a Edward far vedere che a lei ci tiene davvero! E per quanto riguarda Jacob… Seguirmi e vedrai! Un bacio!
Marie
: Marika!! Ciao! Si, finalmente c’eri arrivata!! E finalmente anche io mi sono liberata di un peso! Ah! Anche a me dispiace per Edward, ma purtroppo la storia doveva andare così… Ora toccherà a Edward rimediare e Bella chissà cosa farà! XD io non è che mi sono proprio ispirata, di recente ho letto questi libri (non è uno, sono parecchi XD) e mi è venuta l’idea di scrivere la ff sugli Angeli Caduti! Ma non saprei dirti, mi sono basata su libri, film e telefilm e conoscenze mie nel campo e internet! Tu a quale hai pensato? Fallen? Se è quello a cui pensato, si ci hai preso. Tra le mie cose c’è anche quello! XD Ci sentiamo su fb tesoro!! Un bacione <3 e non ti preoccupare per la recensione e me fa piacere anche solo sapere che hai preso qualche minuto per scriverla!
maia96 : Ciao Hiba! Oddio cosa non hai capito? O.O però ci tengo a precisare che la mia storia non è legge e nemmeno l’idea che darò a Dio e a tutto il resto! Ma per la mia storia mi servono così… XD comunque Bella non gli renderà le cose facili ù.ù un po’ se lo merita! Comunque per vedere dovrai continuare a seguirmi!! Un bacione e ci sentiamo su fb :)
antonella64
: Ciao Antonella! Grazie, sono contenta che la mia idea sia stata definita originale! *-* onestamente a questa storia ci tenevo parecchio, ci tengo molto, e vedere che ha piano piano guadagnato tutto questo successo mi rende felicissima! Jasper, come i Cullen, sanno cosa sono Edward e Alice, lo sanno dall’inizio! Non l’ho mai detto palesemente, l’ho solo lasciato intendere… Comunque ora ti do la conferma, anche perché in questo capitolo verrà detto papale papale! Jasper sa che Alice è Caduta, ma ovviamente non gliene importa XD l’amore vince sempre! O almeno, dovrebbe essere così… Alla prossima recensione, un bacio!
edbell96
: Ciao!! Eh ahahahah non posso mica spiegare tutto in una volta! XD ogni cosa a suo tempo! Allora la domanda su Bella e i Cullen viene risposta in questa capitolo XD nemmeno a farlo apposta ahahahaha per le altre, purtroppo dovrai solo aspettare e vedere!! Grazie per i complimenti, sono contenta che la storia ti piaccia! E il mio intento era appunto farla diversa, quindi il tuo “ originale “ mi fa felicissima! *-* alla prossima recensione! Un bacio!
monibiondina : Ciao!! Tranquilla che tu sia ancora un po’ confusa è normale! XD è il mio scopo ahahahah tra poco si svelerà tutto e vedrai se la tua teoria è giusta. Purtroppo Edward ha sbagliato, anche se aveva degli ottimi motivi, ha sbagliato. Anche io sono Team Edward, quindi li voglio insieme, ma non sarà così facile, perché la mia Bella esige rispetto, è piena di dubbi, che aumenteranno sempre di più, e non riesce a fidarsi completamente di Edward… Per quanto riguarda il resto dovrai aspettare e continuare a seguirmi! Grazie per i complimenti è davvero importante e soddisfacente leggere che la propria storia si avvincente! *-* grazie!! Alla prossima recensione, un bacio!


L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo.
L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso.
Allora non sarà trascinato, ma trascinerà.
~ Hermann Hesse ~

Ventesimo Capitolo : Tormenti.

Pov. Bella

Anche il mese di Marzo aveva lasciato il posto a quello di Aprile.
Il tempo passava, i giorni, le settimane. Ed io non ci capivo più niente. Passavo intere giornate da sola. A pensare. Edward era tornato, ma non volevo avere più niente a che fare con lui. Da quel giorno fuori casa mia non ci eravamo più parlati, se non per svolgere qualche compito nell’aula di Biologia o Francese e via dicendo. Il Diploma si stava avvicinando e anche le verifiche interne era più frequenti e impegnative.
Avevo capito che i Cullen non erano umani, c’ero arrivata da sola, vedendo Emmett fare un salto disumano. Sembrava un animale. Misi a posto i pezzi, feci qualche ricerca ed eccoli lì. I Freddi. Così erano chiamati nelle leggende Quileute, gli Indiani che abitavano nella riserva di La Push, un’area poco lontana da qui. Ciò che scoprii mi lasciò senza fiato per non so quanto. Immortali. Freddi come il ghiaccio, pallidi. Le loro abilità era ampie, ma la loro natura li rendeva estremamente veloci e forti. I loro occhi cambiavo colore. Vampiri…
La mia mente era così confusa! Non avevo paura di loro. Non avevano mai fatto male a nessuno e vedevo come Jason trattava Lis, ma… Era possibile tutto questo? Era possibile che ogni certezza che avessi crollasse? Come se la vita si stesse divertendo ad abbattere ogni cosa. Angeli Caduti, Vampiri. Era possibile che non ci fosse più nulla di sensato o di normale?
<< Signora Swan!? >> una voce dura mi fece sobbalzare. Mi alzai dal banco e mi guardai in torno. Il Professor Molina mi fissava arrabbiato << non vorrei disturbarla, ma noi staremo facendo Biologia >> disse
<< Mi… mi scusi >> cercai di rispondere << pensavo ad altro >> ammisi
<< Qualcosa di interessante che gradirebbe condividere con la classe? >>
<< No >> risposi mortificata. Il Professore sospirò.
<< Si sieda >> disse poco dopo << e che non si ripeta più >>
<< Si >> dissi, sedendomi.
Sentivo i suoi occhi verdi puntati addosso, ma non disse nulla. Appena suonò la campana, che poneva fine a quell’interminabile giornata scolastica, raccolsi di fretta i libri e mi precipitai fuori.
Andai verso il mio armadietto per recuperare la giacca. A Forks, anche se era Aprile, faceva comunque abbastanza freddo.
Quando chiusi l’anta per poco non mi venne un infarto! Davanti a me con una maglietta a maniche corte, bianca, e dei jeans grigio scuro, c’era Edward.
<< Mio Dio! >> quasi urlai << sei impazzito? Mi hai fatto prendere un colpo! >>
<< Scusa, non volevo spaventarti >> rispose. Vedevo la tristezza nei suoi occhi. Ma non avrei cambiato idea.
<< Cosa vuoi? >> domandai fredda
<< Sapere come stai. Se non è troppo >>
<< Sto benissimo. Ciao >> voltai le spalle e andai via. O almeno ci provai.
<< Bella, ti prego >> disse Edward afferrandomi per un braccio << lasciami spiegare, per favore >> lo strattonai e mollò la presa.
<< Spiegare? Non hai pensato a spiegare in queste settimane! Non hai fatto nulla per recuperare questo rapporto! Quindi no Edward, i tempi per le spiegazioni si sono conclusi >> detto ciò, lo lasciai interdetto, per l’ennesima volta e mi diressi al parcheggio della scuola, pronta a tornare a casa.
Quando arrivai alla macchina non potei credere ai miei occhi.
Sulla moto di Jacob, seduta come una porno star, c’era Tanya. Lui le stava davanti, le mani appoggiate sul sellino e le diceva qualcosa all’orecchio. Da quando quei due se la intendevano? Il mondo si stava davvero ribaltando.
Quando arrivai a casa non c’era nessuno. Charlie sarebbe rientrato per cena e Lis… Onestamente non sapevo dove fosse lei. Forse con Jason da qualche parte. Salii le scale e andai in camera mia, poggiai la borsa e la giacca sulla sedia e mi diressi in bagno. Non avevo nulla in programma per la serata, perciò decisi di farmi una doccia e indossare i miei “ abiti da casa “. Un pantalone della tuta grigio e un felpa.

Mi trovavo davanti allo specchio. I capelli bagnati e un piccolo asciugamani a coprirmi il corpo. Ripensai a quella volta a casa di Edward. Sorrisi amaramente… quanto tempo era passato da allora. Quante cose erano cambiate. Io per prima lo ero. Non ero più una ragazzina, ero una donna. Avevo donato all’uomo che amavo, che amo, la mia innocenza, la mia purezza. Non mi ero mai fermata a pensarci seriamente, il ricordo faceva troppo male, ma fare l’amore con Edward era stato stupendo. Forse era dovuto al fatto che era un Angelo. Possibile? Una fitta alla testa mi fece accasciare al suolo. Lui ti ha ingannata, ancora quella voce, ha rubato la tua prima volta e poi è andato via! Come puoi amare un essere così ripugnante, Isabella? Come? Era vero. Lui si era portato via tutto quella notte! Mi aveva usata. Ed io, come una povera sciocca, mi ero fatta usare da lui.
Mi resi conto di aver dimenticato i vestiti sul letto, così mi rialzai e mi diressi lì.
<< Bella, era ora! >> la voce squillante di Alice mi fece spaventare. Cosa diavolo… Come aveva fatto ad entrare? << non guardarmi così, sono entrata dalla finestra! >>
<< Ma come fai a sapere quello che penso? >> mi pietrificai all’istante. Aveva detto che gli Angeli avessero doti particolari, ma… << non leggerai mica nel pensiero? >>
<< Cosa? Io? Ma figurati! >> e scoppiò a ridere << io ho doti preveggenti! Vedo il futuro. Quello che legge nella mente è Edward >> sgranai gli occhi
<< C…cosa? Che cosa? Come? Quando? Perché? >> perché? Che razza di domanda era perché? E quell’angioletto dispettoso non la smetteva di ridere! Dannata! << Alice! >> urlai
<< Scusa! Ma la tua faccia era spassosa >> disse e si ricompose << comunque sta tranquilla, Edward non riesce a leggere nella tua mente. Non c’è mai riuscito a dire la verità >> si fece pensierosa << che strano >>
<< Cosa significa “ mai riuscito “? >> non era, come dire, normale, ovvio che se non riuscisse a leggermi, chissà poi per quale motivo, non ci fosse riuscito fin dal nostro primo incontro? Eppure quella frase, sembrava voler dire molto altro.
<< Bella, ti ho già detto che ci sono cose di cui dovresti discutere con Edward >> disse alzandosi, porgendomi le mie cose << capisco che tu ce l’abbia con lui. Lo dico anche io, è stato uno stronzo, ma se vuoi chiarire il tutto, capire tutto, devi parlarne con lui >> afferrai i miei vestiti e tornai di là, ma prima di uscire una domanda mi venne spontanea
<< Alice? >>
<< Dimmi, Bella >>
<< Ma gli Angeli possono dire le parolacce? >> non avevo neppure finito la frase che già era scoppiata a ridere
<< Tecnicamente no! >> rispose, ma la sua risata era così contagiosa che influenzò anche me.

<< Perciò fammi capire bene >> dissi ad Alice, che si trovata seduta davanti a me sul letto della mia stanza << tu vedi il futuro. Ma allora perché non hai visto le mie mosse? >> chiesi
<< Me lo sono chiesta anche io >> ammise << tu sei un mistero, Bella. Mio fratello non riesce a leggerti nella mente e nemmeno io riesco a vedere chiaramente il tuo futuro. È sempre tutto sfocato >> si sistemò meglio << cerco di spiegarti come funziona… >> la vidi diventare pensierosa, schioccò la lingua improvvisamente e continuò << io riesco a vedere il futuro della persone, solo quando queste hanno preso una decisione. Ciò dipende dal cosiddetto Libero Arbitrio! Finché la persona non decide della sua vita, io non posso vedere nulla >>
<< Solo il mio futuro è sfocato? >> chiesi. Cosa avevo che non andava?
<< Bella, non pensarci >> disse alzandosi << magari è un problema nostro, siamo Caduti, no? Le nostre doti ne avranno risentito >>
<< Posso chiederti un’altra cosa? >> la vidi annuire << avete altri ehm poteri speciali? >>
<< Si >> rispose soltanto
<< E non ti va di rendermi partecipe? >> la vidi sorridere e tornò a sedersi
<< Bella, abbiamo molte doti >>
<< Dimmene qualcuna >> dissi e la vidi rifletterci su
<< Ad una condizione >> rispose. Aveva quella strana aria negli occhi… Se non sapessi che fosse un Angelo la prenderei per un Diavoletto beffardo!
<< Dimmi >> risposi dopo qualche minuto, anche se avevo una vaga idea di ciò che mi avrebbe chiesto
<< Io risponderò alle tue domande, o perlomeno a quelle a cui posso rispondere, ma tu… >> disse indicandomi << prometti di andare a parlare con Edward. Non voglio che tu lo perdoni, Bella. Ma almeno dagli la possibilità di raccontare la sua storia, ti prego >> lo sapevo.
Ci misi qualche minuto per decidermi, poi tirai un sospiro e risposi
<< D’accordo Alice, prometto che ci penserò >>
<< Oh grazie, grazie! >> disse lei, abbracciandomi
<< Ok, Alice! Ora devi rispondere alle mie domande, però! >>
<< Certo, non appena avrai, per lo meno, parlato con mio fratello >> disse schioccandomi un bacio sulla guancia e dirigendosi verso la finestra << puoi anche insultarlo! Ma almeno lascialo spiegare, ok? >>
<< Alice, questo è un ricatto! >>

<< Prendilo come un compresso >> disse strizzando l’occhio << ci vediamo Bella! >> detto ciò saltò giù. Scattai nella sua direzione e la vidi atterrare con grazia. Niente ali attutirono il suo volo. Chissà quali poteri avevano, oltre a quelli che conoscevo, gli Angeli Caduti.

Pov. Edward

Ero un idiota! Un coglione! Un babbeo! Stupido, stupido, stupido! Ma cosa diavolo mi era preso? Cadere in tentazione, fare l’amore con lei e poi? Andare via! Avevo sbagliato ogni cosa, lo sapevo. Non avrei dovuto far prevalere l’amore che provavo e provo per lei, ma dopo averlo fatto, non sarei dovuto scappare via. Lei aveva ragione, su tutto. Le sue parole di qualche settimana prima riecheggiavano nella mia testa come lame. Ma c’era una cosa che mi tormentava. Lei non sapeva. Non tutto almeno. Cosa avrei dovuto fare ora? Lasciarla stare alla sua vita umana, senza interferenze da parte mia? Oppure dirle tutto? Mi alzai dal divano e diedi un calcio alla poltrona. A cosa servirebbe ormai? La sua ora è segnata. Dannazione! L’unica cosa che ancora non sapevo era quando. Quando sarebbero tornati a ucciderla? Quante giorni le mancavano? Oppure ore? No! Non le sarebbe successo nulla, non questa volta! Non ancora! Lei sarebbe invecchiata, felice, come sarebbe dovuto andare se io fossi stato un semplice umano e non uno scherzo della natura! Che cos’ero in fondo? Un Caduto! Nemmeno più un Angelo potevo definirmi. Marchiato. Indicato come colui che tradì il nostro Dio la prima volta! Già, Dio… Ma quale Dio farebbe tutto ciò? Perché tutta questa sofferenza? Se solo tutti sapessero chi è realmente…
Senza pensarci presi la giacca e le chiavi della Volvo e mi diressi verso l’uscita. Ma quando aprii la porta un piccolo folletto mi parò la strada.
<< Dove stai andando, Edward? >> chiese Alice
<< Da Bella >> dissi uscendo, ma me lo impedì. I miei piedi si immobilizzarono all’istante. Sembravo una statua. Non riuscivo a muovere nulla, né una mano, né un braccio << Alice! >> dissi tra i denti. Non mi rispose. Entrò piano, chiudendosi la porta alle spalle e solo dopo aver detto << Sono appena stata da Bella, vengo appunto da lì >> mi lasciò libero di muovermi. Cos’era andata a fare a casa Swan?
<< Perché? Di cosa avete parlato? >> chiesi
<< Non credo siano affari tuoi, fratellone >> rispose, posando giacca e borsa sul grande divano << e non provare a leggermi nella mente, sto immaginando Jazz nudo >>
<< Ma che schifo! >> dissi. Conoscendola non stava affatto scherzando << Alice, comunque non vale usare le tue doti su di me >>
<< Dovevo fermarti in qualche modo. E poi, perché stavi andando da Bella? Non litigate, o vi ignorate o tutto il resto, già abbastanza? >>
<< Sono preoccupato >> ammisi, sprofondando nella poltrona
<< Edward, lo capisco. Ma la tua preoccupazione non risolverà un bel niente >> la vidi alzarsi << ormai è successo. Hai ceduto, sei stata a letto con lei. Magari ti stai preoccupando per niente, magari questa volta è diverso. Non sei più un Angelo, Edward. Ora sei un Caduto. Non devi più rispondere direttamente a Dio >> la vidi andare verso lo porta finestra, che divideva il salotto dal giardino. Fissava l’orizzonte << non ci sarà nuovamente il Paradiso per noi, Edward. Lo sai. Non ci avrebbero marchiati altrimenti. Dobbiamo solo aspettare >>

<< Lui disse: fino a quando non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo. Solo quando arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua tentazione e la vincerai, solo allora ritornare potrai. >> ripetei le esatte parole << non avrebbe senso dire tutto questo se fossimo già condannati, non credi? >>
<< Non ci credi nemmeno tu >> disse in un sussurro << il Marchio è una condanna. Hai mai visto un Angelo tornato una volta Caduto? Sii sincero. So che sai molto più di quello che mi stai dicendo, ascoltai a suo tempo ciò che dicesti a Castiel. Ero lì, nascosta dietro una colonna. Lui ti ha maledetto con quelle parole e lo sai anche tu.
Lei per te non era un errore. Come non lo è Bella, adesso. E di quale tentazione si parla? Di amare? È un peccato amare? Che stronzate! >>
<< Il Paradiso è entrato nel Caos, già da molto tempo >> ammisi e la vidi annuire << sai che non mi importa di tornare, Alice. Il Paradiso senza Bella per me sarebbe l’Inferno. Mi dispiace per te >>
<< Per me? >> chiese, scoppiando a ridere << e perché mai? Edward io sto benissimo! Da quando sono Caduta, sono viva! E ora che ho incontrato Jasper sto anche meglio! >> si avvicinò prendendomi le mani tra le sue << sai che il Paradiso mi è sempre stato stretto. Non voglio negare che, per certi aspetti, esso è migliore di qua, ma… Io voglio amare, Edward. E lì questo non è possibile >>.
Era inutile negarlo, lei aveva ragione.
<< Ora togliti quel muso, che abbiamo ospiti! >> disse, andando ad aprire la porta
<< Ospiti? >> e chi erano? Mi risposi da solo, sentendo i pensieri dei tre ragazzi che stavano per arrivare.
<< Ciao ragazzi! >> disse la vampira bionda entrando e abbracciando mia sorella
<< Eddy! >> urlò l’orso, venendo a sedersi di fianco a me << ho un nuovo gioco per la X-Box! Dobbiamo assolutamente provarlo! >>
<< Ehm Emmett >> iniziai. Adesso come glielo dicevo? << io, noi, non abbiamo la… >>
<< Stai scherzando, spero! >>
<< Mi spiace Emmett, ma niente giochi idioti in casa nostra! >> rispose Alice dal corridoio
<< Ma non è un gioco idiota! È divertente! >> lo sentii sbuffare << non ti preoccupare, te la regalo io, amico! >> si rivolse a me a voce bassa
<< Amore ti ho sentito! >> parlò Rose, entrando nel grande soggiorno. Poco dopo arrivarono anche Alice e Jasper, mano nella mano. I Vampiri non erano Demoni o Angeli Caduti che aveva scelto di vivere nel peccato o, peggio ancora, Decaduti. Ma questa storia avrebbe fatto scalpore nei Cieli. Un Angelo e un Vampiro. Era bizzarro.
<< Ma Lis e Jason? >> chiese Alice. Un brivido mi passò lungo la schiena. Elisabeth Swan era, come dire, incazzata a morte con me! Stavo aspettando una sua sfuriata o qualcosa di simile. Nelle ultime settimane, dopo il mio rientro, non mi aveva detto una parola, mi lanciava qualche sguardo assassino e basta. Chissà quando avrebbe colpito. In fin dei conti non aveva tutti i torti. Anche se le stava mentendo, Lis voleva molto bene a Bella, più che una cugina la considerava una sorella. Ed io ero il gran bastardo che l’aveva illusa, allontanata, tratta male e poi? Poi mi sono avvicinato, le sono diventato amico e in conclusione me la sono portata a letto! E come se non bastasse, sono andato via. Grande Edward! Bella mossa, davvero! Ti faccio i complimenti! Che testa di cazzo. Ora mi insultavo anche da solo. Magnifico.
<< Eddy, ti sei incantato? >> chiese Emmett
<< Non proprio, pensavo >> risposi
<< Oh.Mio.Dio! >> scandì perfettamente ogni singola parola. Sgranai gli occhi, che gli era preso?
<< Cosa c’è? >> chiedemmo tutti in coro
<< Stava pensando! >> rispose e scoppiarono tutti a ridere. Tutti, tranne il sottoscritto
<< Idiota >> dissi
<< Antipatico >> rispose
<< Vecchio >> stavo iniziando a divertirmi
<< Bambino >>
<< Succhia sangue >>
<< Pennuto! >>
<< Vampiro sbrilluccicoso >> e questa da dove mi era venuta?
<< Angelo
Caduto! >> disse accentuando la seconda parola
<< Caduto? >> mi immobilizzai e ci voltammo tutti verso la porta.
In piedi, vicino a Jason, c’era Lis. Merda!
<< Siete Angeli Caduti? >> chiese, ma non era troppo sorpresa
<< Lis… >> disse Alice, alzandosi
<< Tu sei molto bella. Alice >> disse e la cosa ci lasciò perplessi. Eh?
<< Ehm grazie, Lis >> rispose mia sorella
<< E tu, Edward. Ho una domanda… >> adesso mi avrebbe chiesto se Bella lo sapeva, ne ero sicuro << sei Caduto di faccia, per caso? >>
<< Lis, io non… >> aspetta! Cosa? Caduto di… Faccia? Mi scoppiò a ridere in faccia e a seguito tutti gli altri. Ma belli amici!
<< Non è divertente >> dissi, tornando a sedermi sul divano
<< E dai fratellone! Quanto sei permaloso >>
<< Tu pensi non sia divertente, per me lo è eccome! E dovresti solo chiudere il becco, mi hai capita? >> oh, oh, ecco la sfuriata di Lis << non ti ho detto nulla in questi giorni perché ho pensato che il comportamento di Bella fosse sufficiente, in fin dei conti a me non hai fatto niente, quindi la sua superficialità, il suo distacco, il suo trattarti come fosse solo un reietto di merda mi è piaciuto e l’ho lasciata fare. ma ora che sono qui, che Dio mi perdoni! Non mi interessa un cazzo di quello che sei, Edward! Angelo, non Angelo, millenario o semplice diciottenne! Tu per me resti un grandissimo pezzo di merda! Un codardo che non ha saputo affrontare le sue paure e le sue paranoie! Un mezzo uomo, che ha trattato una ragazza innamorata come un sgualdrina, che pensava di avere su di lei tutti i diritti di questo mondo! E poi? Ci hai ripensato? Hai fatto l’amico? E te la sei portata a letto! Gli hai tolto la sua innocenza in quel modo! E sei sparito, lasciandola a pezzi! Nel cuore, nel corpo e nell’anima! Perché? Solo perché sei un Angelo sceso dal Paradiso? Oh, mi scusi tanto sua santità per le mie deplorevoli parole, ma è ciò che penso! Edward Anthony Masen mi fai proprio schifo! >> senza pensarci, scattai in avanti a pochi centimetri dal suo viso.
<< Tu non sai nulla, ragazzina >>
<< E non mi interessa sapere nulla. Quella a cui dovrai dare spiegazioni, se le vorrà, è Bella. Per me, fino a quando non ti dimostrerai alla sua altezza, resterai sempre un coglione senza palle >>
Irritato a morte voltai le spalle a tutti e mi diressi al piano di sopra, in camera mia. Chiusi la porta sbattendola e mi buttai sul letto, supino.
Quando la rabbia passò mi fermai a pensare. Lis aveva tutto il diritto di dirmi quelle cose, che erano fondamentalmente vere.
Non mi accorsi nemmeno del tempo che passava. Restai in quella posizione per ore, per giorni. E non parlo in senso lato, ma nel vero senso della parola. Noi Angeli non avevamo bisogno di mangiare e tanto meno di dormire. Certo, ci cibavamo e riposavamo, ma se fossimo stati costretti avremmo anche potuto rinunciare a queste cose.
Sentii il cellulare vibrare sul materasso, lo presi. Il messaggio era di Alice.

“ Ehi Angelo Caduto in letargo! Sai quanti giorni sono passati? Sei! Perché non fai un favore al mondo, ti alzi, vai a farti una doccia e mangi qualcosa? Io torno tardi, Jasper mi ha invitata dai suoi per una sorta di presentazione ufficiale! Non fare guai mentre non ci sono, ok? Un bacione. Alice “
Sei giorni? Guardai la data sul Display del telefono. Era vero. Controvoglia mi alzai, mi spogliai e andai dritto in bagno. Sotto la doccia.

Dopo trenta minuti scesi di sotto. Indossavo solo un paio di boxer e un pantalone della tuta nero. Tamponando i capelli con il piccolo asciugamani, mi diressi in cucina.
Aprii il frigo, ma era piuttosto vuoto. Alice non aveva fatto la spesa, fantastico. Sbuffai, richiudendolo. Aprii l’anta della credenza e presi un pacco di biscotti. Proprio in quel momento qualcuno suonò alla porta.
<< Arrivo! >> urlai dirigendomi lì.
Quando aprii la porta non potevo credere ai miei occhi. Non me l’aspettavo.
<< Ciao >> disse la figura che, ora, si trovava davanti a me.
Era avvolta in un piccolo vestito, che le ricadeva morbido sulle forme. Sotto un paio di leggins neri e delle ballerine. La giacca che le copriva le spalle era sbottonata. Era sempre bellissima << Edward? Posso entrare? >>
<< Si. Si, scusami. Entra >> le risposi, scostandomi un po’ per farla passare. Il profumo dei suoi capelli mi solleticò il naso. Sapevano di fresie e more… erano castani, come li ricordavo, con delicate onde.
<< Forse ho scelto il momento sbagliato >> dissi e la vidi arrossire. Perché? Solo in quel momento mi accorsi di essere a petto nudo.
<< Scusami, prendo una maglietta e sono da te. Ma prima… >> dovevo sapere << perché sei venuta fin qui? Pensavo non volessi avere più nulla a che fare con me >> ammisi, tristemente.

<< Non ti sto perdonando >> rispose Bella << ma ho fatto una promessa ad Alice >>.

Vestiti di Bella : http://www.polyvore.com/tormenti/set?id=27543992

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Ventunesimo Capitolo : Segreti Svelati. ***


Buon pomeriggio! Eccomi qui con un nuovo capitolo!! Allora tutto bene? Oggi sono un pò di fretta, perchè voglio vedere il film sugli Angeli Caduti che inizierà tra poco su Italia1 XD ci tengo però a dire che questo capitolo (insieme al prossimo) è molto importante per me. Ci tendo particolarmente! Quindi spero davvero che piaccia anche a voi e che mi lasciate un commento anche piccolo per sapere cosa ne pensate! Adesso rispondo akke recensioni e vi lascio al capitolo! Baci ^^

Risposte alle Recensioni :

Marie : Ciao Marika!! Si, Bella ha deciso di andare a parlare con Edward, ma come dice lei non vuole perdonarlo, vuole solo sapere tutta la storia… Lis bhè si, da Lis c’era da aspettarsela una cosa del genere ahahahah per quanto riguarda Edward, oddio mi dispiace anche a me! Lui credeva di far ciò che ha fatto in buona fede, sbagliando però… E a questo mondo si è capito che ogni comportamento, ogni azione ha una sua conseguenza… Per quanto riguarda i libri O.O oddio la saga de I sangue blu l’ho sentita, ma non l’ho mai letta XD appena avrò un po’ di tempo magari ci darò un’occhiata! Credo di aver risposto a tutto XD spero che la connessione ti si sistemi presto così ci possiamo sentire meglio anche nel gruppo!! Alla prossima recensione e spero di sentirti di più anche nel gruppo! Un bacione <3
bella cullen89 : Ma ciao tesoro!! Noto che ti è piaciuto anche il titoletto del capitolo, grazie!! Per quanto riguarda la situazione Bella/Edward il problema è che lei è fondamentalmente buona e innamorata… Concordo sul fatto che la prima volta per noi è molto diversa e importante rispetto ai maschi, ma c’è da ricordarci che Edward comunque non l’ha mai voluta usare e lei questo lo sa, quindi vuole solo dimenticare lui e andare avanti senza abbassarsi ai livelli di nessuno… Concordo con te su Lis, magari ha esagerato un po’, ma il temperamento di quella pazza lo conosciamo tutti XD lei adora sua cugina, darebbe la vita per lei, quindi è normale che se provi tutto questo per una persona, dopo averla vista per mesi in agonia, “ vivere “ come un automa, in stato quasi catatonico, non ragioni, non pensi a cosa dovresti fare e agisci. Lis non odia Edward, ma lui è il motivo per cui Bella è stata male, perciò gli ha riversato tutto quello che sentiva nei suoi confronti. Oddio mi sono espressa anche abbastanza va XD spero che questo capitolo sia di tuo gradimento come gli altri!! Un abbraccio! Baci e ci sentiamo su fb! <3
thecarnival : Ciao amica! Ahahahahah grazie, in effetti Lis è molto divertente! E si sa, lei non sopporta moltissimo Edward, quindi quella battuta era inevitabile per lei ahahahah non posso dirti quello che farà Bella, ma questo capitolo è la chiave di tutto. Edward racconterà la sua storia, ma Bella… chi lo sa! Staremo a vedere! Ci sentiamo su fb!! Bacione grande <3
Amantide : Amanta! Oddio tu subito spoiler vuoi? Inoltre, ma tu sei fissata con un’altra storia!! Non può esserci nessun altro e questo e il prossimo capitolo capirai il perché su! ù.ù ci sentiamo su fb!! Un bacione <3
monibiondina : Ciao!! ^^ O.O oddio perché mi chiedi se Bella è sempre stata umana? Cosa pensi? Per rispondere al resto si scoprirà davvero tutto tra questo e il prossimo capitolo XD per quanto riguarda Lis, è vero lei ha avuto qualche segreto con Bella, c’è da dire però che il segreto che custodiva Lis non era suo, ma dei Cullen e lei, a differenza di Edward, non ha mai fatto del male alla cugina. Per concludere Edward avrà la sua possibilità di spiegazione, adesso sta a Bella decidere cosa fare… Alla prossima recensione! Un bacio
Sweet Bleeding Star : Ciao!! ^^ Bella non cede! E fa bene hai ragione. Insomma per quanto Edward sia mmm Edward ha sbagliato, anche se l’ha fatto in buona fede. Lei non sa tutta la storia quindi non riesce comunque ha capire fino in fondo il tormento di Edward… Ma finalmente anche questa verità sta per essere svelata! Sono contenta che trovi la mia storia sempre più bella *-* grazie!! Ci sentiamo alla prossima recensione! Un bacio

L'Amore impossibile ha una Virtù e... un Tormento:
sarà unico ed eterno e s'aggiungerà agli amori senza tempo.

Ventunesimo Capitolo : Segreti Svelati.

Pov. Bella

<< Non ti sto perdonando >> dissi con voce piatta, fredda << ma ho fatto una promessa ad Alice >> sottolineai il nome della sorella << per questo sono qui. Per mantenerla >>
<< Capisco >> rispose e si voltò. Solo in quel momento mi accorsi di due grandi cicatrici sulla sua schiena. Due segni, che partivano dal centro delle scapole fino a metà. Poteva sembrare una V capovolta. All’altezza delle spalle, la linea, era molto più spessa, ma man mano che scendeva si assottigliava fino a sparire.
<< Che… che cosa… >> ero interdetta. Come si era procurato un taglio simile? Quando? E perché?
<< Bella? >> la voce di Edward mi risvegliò << cosa c’è? Stai bene? >>
<< La tua schiena >> risposi in tutta fretta. Lo vidi rabbuiarsi.
<< Ho capito. Aspettami qui, io prendo una felpa e scendo >> annuii e lui scomparve su per le scale.
Tolsi la giacca e la misi sulla poltrona, vicino alla borsa. Mi sedetti sul divano in attesa. Mi guardai in torno. La casa sembrava più viva dall’ultima volta che ci avevo messo piede, ma anche più spenta, rispetto a mesi prima.
Pochi minuti dopo Edward tornò. Aveva indosso un pantalone della tuta nero e sopra una felpa con la zip rossa e grigia. I capelli erano di qualche tonalità più scura del normale, questo perché erano ancora bagnanti.
Cavolo, non ci avevo pensato! Ecco perché era in quelle condizioni. Aveva appena finito di fare la doccia… Mi morsi il labbro inferiore.
<< Qual è la promessa che hai fatto a mia sorella? >> chiese, sedendosi sulla poltrona libera
<< Che ti avrei lasciato spiegare >> risposi senza guardarlo in faccia << ma voglio che sia ben chiara una cosa >> alzai il viso e incatenai il suo sguardo al mio. Era possibile che i suoi occhi verde accesi, ora fossero così scuri? Era possibile realmente che lui stesse soffrendo, come stavo soffrendo io?
Lui è andato via. Ha preso da te ciò che voleva, la tua innocenza, ed è andato via! Nessun perdono, Isabella. Non merita nulla! Né il tuo dolore, né il tuo amore. Che quella fosse la mia coscienza? Ma poteva mai avere una voce così… cattiva?
<< Cosa? >> chiese Edward, risvegliandomi da quel pensieri
<< La tua spiegazione, qualunque essa sia, non cambierà nulla tra di noi. Non importa quello che dirai, Edward. Tra noi non ci sarà mai un futuro >> dissi fredda, distaccata. Lui annuì e si alzò, allontanandosi da me.
<< Cosa vuoi sapere? >> chiese, guardando fuori dalla finestra
<< Tutto >> risposi << dall’inizio e senza censure. Voglio sapere ogni cosa >> passò qualche minuto e poi cominciò a parlare.
<< Partirò dall’inizio allora >> continuava a darmi le spalle << cosa sai del Paradiso, Bella? >>
<< Come scusa? >> quella domanda non me l’aspettavo
<< Gli uomini conoscono Dio, il Paradiso, l’Inferno. Chi più, chi meno >> disse e si voltò a guardarmi << tu cosa sai? >>
Cercai di rielaborare le informazioni. Poco dopo risposi.
<< So che Dio creò tutto. Il mondo, gli uomini. So che vi è il Paradiso e l’Inferno e che entrambi sono divisi in gerarchie. Il primo è governato da Dio, il secondo da Lucifero >> mi sentivo una bambina alle elementari nell’ora di Religione << non sono stata mai un granché in questa materia, mi dispiace >>
<< D’accordo >> disse e tornò a guardare fuori << molti secoli fa, troppi per esprimerli esattamente, il Paradiso era l’unica cosa esistente. Tutti vivevano lassù in pace, nella beatitudine di Dio. Egli aveva un caro amico nei Cieli, Lucifero. Ma quest’ultimo, per invidia, lo tradì. Egli voleva comandare, da solo, e vedeva in Dio non più un amico, ma un rivale. Cominciò una Guerra nei Cieli e alcuni Angeli si schierarono con lui. Fu proprio Lucifero a diffondere l’idea del Libero Arbitrio e fu proprio lui a cominciare l’era dei Caduti >> era assorto nel racconto, lo capivo anche senza guardarlo in faccia << fu a quel punto che l’Arcangelo Michele lo fece precipitare, insieme ai suoi seguaci. Nacque così l’Infermo >>
<< Ma se Lucifero è un Angelo Caduto, perché lui è lì e voi… voi no? >>
<< Dipende dal peccato >> mi rispose Edward << non ci sono solo Angeli Caduti, ma anche Angeli Decaduti. Sono questi ultimi che non Cadono sulla terra, ma Decadono all’Inferno >> annuii, forse avevo capito la differenza << comunque, dopo essere stato tradito, Dio emanò un Proclamo. Egli ordinava che da ora in avanti ogni Angelo, che avesse disubbidito a lui, dovesse essere cacciato dal Paradiso e marchiato, così che il giorno del Giudizio Universale, Caduti e Decaduti, fossero facilmente identificabili e puniti, per l’affronto commesso >> si voltò e mi fissò << e questo ci porta a noi. Sai com’è suddivisa la Gerarchia nei Cieli? >> mi chiese. Negai con il capo, così continuò << il Paradiso è suddiviso in Tre Gerarchie, chiamate anche Sfere Celesti o Triadi di Angeli, ognuna di esse contiene tre Ordini o Cori. In discendente ordine di importanza troviamo la Prima Gerarchia, formata dai Serafini, dai Cherubini e dagli Arcangeli. La Seconda Gerarchia, comprende i Dominatori, le Virtù, i Principati, l’Autorità, i Podestà e i Troni. Nell’ultima Gerarchia, la Terza, ci sono solo gli Angeli. Alice faceva parte di quest’ultima quando la conobbi >> tacque e poi sorrise. Probabilmente stava ripensando alla prima volta che l’aveva vista << lei fu affidata a me. Dovevo istruirla, insegnarle i compiti di Angelo Custode e così feci. Ma era diversa da tutti gli altri, lei era particolare. Non solo per temperamento, ma anche per doti >>

<< Perché lei sapeva vedere nel futuro >> esposi a voce alta il mio pensiero.
<< Si, esatto >> rispose Edward
<< Aspetta, hai detto che ti era stata affidata? >> annuì, tenendo il suo sguardo fisso sul mio << perché a te? >> un brivido mi percorse la schiena. Una consapevolezza che non era mia mi scosse. Possibile che Edward non fosse un semplice Angelo, ma che fosse qualcosa di più? << a quale Gerarchia appartenevi tu, Edward? >>
<< Alla Prima >> rispose, voltandomi nuovamente le spalle
<< Eri un Arcangelo? >> chiesi
<< No >> quella risposta mi gelò il sangue. Edward era uno importante lassù e aveva rinunciato a tutto per… perché si era innamorato di una ragazza, chissà quanto tempo prima << io ero un Cherubino >> continuò, stendendo le labbra in un sorriso forzato << sai cosa sono? >> mi domandò. Mi sentivo molto piccola. Molto inesperta, molto sciocca. Di fronte a lui. Scossi la testa, facendo segno di no, così lui continuò il suo discorso.
<< I Cherubini, insieme ai Serafini, sono gli Angeli più vicini alla porta dei Cieli. Quelli più vicini a Dio >>
<< Ma allora Alice si sbaglia >> dissi
<< Cosa? >> domandò avvicinandosi
<< Mi ha detto che solo quattro Arcangeli hanno avuto il privilegio di parlare con Dio, faccia a faccia. Ma se tu eri più vicino a lui, questo vuol dire che… >>
<< Alice ha ragione >> rispose interrompendomi << solo quattro Arcangeli hanno parlato con Dio, faccia a faccia. Nessun Serafino o Cherubino ha mai avuto questo privilegio >> non capivo, ma com’era possibile una cosa del genere? << noi eravamo gli Angeli delle arti. In Paradiso ci occupavano della musica, delle luci, delle stelle. Promulgavamo la Saggezza, la Bontà, senza mai provare Invidia >> sorrise amaramente << senza mai provare niente, a dire il vero >> mi ricordai le parole di Alice. Aveva detto che gli Angeli non potevamo provare emozioni. Né gioia, né tristezza, né dolore, né rabbia. Né amore…
<< Ma poi tutto cambiò >> la voce di Edward mi riportò alla realtà << intercettai una visione di Alice, per sbaglio >>
<< Tu leggi nella mente >> dissi, senza pensarci
<< Si. Sai anche questo? >> chiese ed io annuii << come ti dicevo, intercettai una visione di Alice e tutto cambiò. All’inizio non la capivo. Non comprendevo perché quella ragazza, che vedevo nei pensieri di mia sorella, mi affascinasse tanto. Non riuscivo a capire che cos’era quel calore che mi avvolgeva ogni volta che pensavo a lei, ai suoi occhi tristi, al suo sorriso spento. Venni a sapere, poco tempo dopo, che l’incarico di Alice era stato affidato ad un altro Angelo, ma non sopportai l’idea, così chiesi un colloqui a Castiel >>
<< Castiel? Chi è? >> domandai, cercando di non pensare a come Edward aveva parlato di quella ragazza. Gli occhi pungevano, il cuore soffriva.
<< Castiel era, è, un Arcangelo. Molto amico di Uriel >> Uriel… Alice aveva detto che tra i quattro Arcangeli che ebbero la fortuna di parlare direttamente con Dio, uno si chiamava proprio così.
<< Chiesi così a Castiel di accordarmi l’idea di diventare io stesso il suo Custode. Ma non era così facile >>
<< Perché? >> chiesi, vedendo che non proseguiva
<< Perché ero un Cherubino, Bella. E i Cherubini, come i Serafini e gli Arcangeli, non possono mai muoversi dal Paradiso, né tanto meno diventare gli Angeli Custodi di qualcuno. Dovetti rinunciare al mio Ordine >> sgranai gli occhi, capendo ciò che aveva fatto. Lui aveva rinunciato al suo posto per stare accanto alla ragazza dagli occhi tristi…
<< Hai rinunciato al tuo stato per lei >> la mia voce era atona, senza emozione. Senza nulla.
<< Si. Divenni così un Angelo semplice e scesi sulla terra con Alice, accompagnati da Castiel. Era il 1855 quando la vidi realmente, davanti ai miei occhi >> non volevo più sapere nulla. Era fin troppo tutto quello. Mi alzai, prendendo le mie cose, e mi diressi alla porta. Dovevo uscire di lì, ma qualcosa me lo impedì. La sua mano aveva catturato il mio polso e mi tratteneva.
<< Edward, lasciami! Non voglio più saperne niente, ho sbagliato a venire. Adesso, per favore, lasciami andare! >> non mi ero accorta di essere scoppiata a piangere
<< Bella no, non posso. Tu devi ascoltare tutta la storia! Devi! >> disse, bloccandomi tra lui e la porta
<< Io non devo niente, Edward! Io non ti devo nulla! >> e lo spintonai via, lontano da me << tu mi hai usata, perché ti sentivi solo? Perché lei non c’è più, perché ti annoiavi? Per cosa, dannazione! Pensavo che avessi perso le ali per lei, non credevo che avessi perso tutto per quella ragazza! Lei ha il tuo cuore, nessuno potrebbe mai competere. Né io, né nessun altra! Ma ringrazio Dio per averlo capito! Così non vivrò più una patetica esistenza, sperando di riuscire a perdonarti per ciò che hai fatto, perché ora, finalmente, ho capito che niente potrà mai competere col tuo amore per lei! Tu hai perso tutto, senza pensarci, per LEI! >>
<< Io ho perso tutto per TE! >> urlò, portando le sue mani sulla mie spalle, bloccandomi di nuovo con lui troppo vicino << io ho perso tutto per te, Bella. E lo rifarei altre mille volte >> non capivo. Che cosa voleva dire? Non aveva senso << quella ragazza eri tu, Bella. Era un altro tempo, un’altra vita, un’altra età, un altro posto. Ma eri tu quella ragazza, Bella. Io sono sempre stato innamorato di una persona. E quella persona, sei sempre stata tu >>
<< Non capisco… >> ammisi confusa << non ha senso, non ha alcun senso >> una fitta alla testa mi fece urlare di dolore. Faceva male, troppo male.
<< Bella! Bella respira, per favore >> sentivo la voce terrorizzata di Edward, ma non riuscivo a vederlo. Come flash, lenti e confusi, vedevo tutti i miei sogni. O il mio passato. Una carrozza, un palazzo. Edward.
Quando la fitta diminuì, aprii gli occhi e ripresi a respirare.
<< Mi hai fatto spaventare >> disse, accarezzandomi una guancia. Mi allontani da lui, dai suoi gesti.
<< Continua >> dissi fredda << spiegami cosa c’entro io con te >>
<< Eri tu quella ragazza, Bella >> rispose Edward << era una tua vita precedente. Ed io ho rovinata anche quella. Per egoismo >> lo vidi allontanarsi e lo raggiunsi in salotto
<< Cos’è successo a quella ragazza? >> chiesi. Mi sembrava tutto così assurdo. La parte razionale di me non gli credeva, ma una voce, in fondo al cuore, mi diceva che stava dicendo la verità. Per questo ero ancora qui. Volevo sapere cosa fosse accaduto a lei, a me.
<< Si è innamorata di me. E questo le è costato la vita >> la voce di Edward era un sussurro. Ma percepivo ugualmente il dolore che provava e la colpa. La colpa per aver messo fine alla sua vita, la mia vita << aveva diciassette anni, proprio come te. Divenni il suo Custode, ma non mi bastava. Decisi così di conoscerla, facendomi passare per stalliere. Dormivo in casa sua, cenavo alla sua tavola. Suo padre mi aveva preso di buon occhio, ma per la figlia ambiva comunque a tutt’altro. Un uomo ricco, di alto rango, con una buona fama. Ma lei non voleva sposarsi >> lo vidi sorridere << sei sempre stata cocciuta >>
<< Non sono cocciuta >> risposi, in mia difesa
<< Oh si che lo sei >> disse e tornò serio << mi ero innamorato di quella ragazza. Prima di allora non credevo fosse possibile amare in quel modo, eppure mi era successo. E lei contraccambiava, ma… Era contro ogni legge esistente che un Custode si innamorasse della sua Protetta, così tentarono di separarci. Senza successo >> si sedette sulla poltrona. Il capo chino, le mani tra i capelli << io persi le mie Ali e lei perse la vita >>.
Era ridicolo! Come potevano essere così cattivi? Come poteva il Paradiso, il luogo di Dio, approvare tutto questo? non era forse ingiusto, predicare amore e perdono e poi negarlo agli altri?
<< Com’è successo? >> chiesi, volevo sapere come fossi morta in quel passato.
<< Io non lo so, non ne sono sicuro. Eri venuta a cercarmi. Sapevi ciò che ero, lo sapevi, ma mi hai seguito comunque! Mi sono allontanato da te, credendo di proteggerti e invece tu sei… >> era sconvolto. Mi avvicinai a lui e gli presi le mani, cercando di calmarlo.
<< Edward io sono qui, mi vedi? Sono qui davanti da te! Edward! >>
<< Per ora! Ma io sono stato maledetto, Bella! E stare con me significherebbe mettere la tua vita in pericolo, un’altra volta! >> avrei voluto dirgli che non mi importava. Che a me interessava solo stare con lui, ma non lo feci. Per orgoglio, credo. O perché le ferite nel mio cuore erano ancora aperte e brucianti. Mi allontani da lui, tornando al mio posto.
<< Com’è stato… Cadere? >> chiesi
Lo vidi irrigidirsi di colpo. Alzò di scatto il viso e i suoi occhi divennero vitrei. Mi faceva quasi paura.
<< Doloroso. Più in alto sei e più dolorosa è la Caduta >> lo vidi titubare un attimo << io non caddi dal basso. Ero un Cherubino in origine, la mia Caduta avvenne da uno dei piedistalli più alti >>
<< E le tue Ali? >> cercavo di restare calma, anche se l’unica cosa che volevo fare era abbracciarlo. In quella vita lui aveva rinunciato a tutto per me, ma in questa… mi aveva fatto così male.

<< Strappate >> rispose alzandosi. Tirò giù la cerniera della felpa e se la tolse, mostrandomi la schiena nuda. Il mio cuore fece le capriole. Il mio stomaco si contorse. Edward era semplicemente perfetto << i segni che vedi, che hai visto prima, sono i segni delle mie Ali. Adesso ci sono solo quelle due cicatrici >> il mio cervello si scollegò, i miei piedi si mossero da soli. Andai vicino a Edward e posai le dita su quelle linee, accarezzando debolmente.
Non mi aspettavo quello che successe dopo. Una forza sconosciuta mi trascinò con sé. E proprio in quel momento vidi ogni cosa, ricordando quel passato che mi era stato solo raccontato.

Eccomi!! Allora cosa ne pensate? Vi avviso che il PROSSIMO CAPITOLO sarà intitolato " Un tuffo nel Passato " e verrà postato, sperando che non ci siano intoppi, Martedì o Mercoledì XD
Ora vi saluto davvero!! Alla prossima XD bacioni^^

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Ventiduesimo Capitolo : Un tuffo nel Passato. ***


Ciao a tutti!! Eccomi con l'aggiornamento tanto agoniato *-* l'unica cosa che voglio dirvi è che tengo davvero molto a questo capitolo, che è un grande Flash Back. Esso sarà scritto in terza persona, come narratore esterno. Premetto che NON ho MAI scritto in terza persona XD quindi spero di non aver fatto un disastro e spero che appreziate! Adesso senza tergiversare vi lascio al capitolo e ci sentiamo in fondo pagina con le risposte alle recensioni e tutto il resto!
BUONA LETTURA!




Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo.

~ Pablo Neruda ~

Ventiduesimo Capitolo : Un tutto nel Passato.

Parigi. Francia. 1855.
Era una notte come un’altra. La luna risplendeva sulla città. Era Giugno, quando tre figure scesero dal cielo, atterrando in un piccolo capanno fuori la vista indiscreta di coloro che ancora non riuscivano a prendere sonno.
Due uomini e una donna.
Il primo, aveva capelli corti neri, un abito bianco, scarpe color argento. Era alto, più dell’altro, sguardo serio. Il ragazzo, aveva i capelli bronzei, più lunghi del primo, totalmente in disordine. Indossava un paio di pantaloni marroni e una camicia bianca. La ragazza, molto più bassa di entrambi, aveva i capelli corti, corvini, indossava un leggero vestito azzurro chiaro. Una cosa avevano in comune. Alle loro spalle splendevano grandi ali bianche con riflessi oro, per i giovani, e argento per la fanciulla.
<< Dove siamo? >> chiese la ragazza
<< Parigi >> rispose secco l’uomo
<< Perché siamo qui? >> domandò il giovane.
<< Volevi una chance, Edward. Giusto? Bene. Ecco la tua chance >>
<< Dici sul serio? >> rispose Edward
<< Non so perché Castiel mi abbia supplicato tanto, evidentemente gli stai a cuore. E non capisco nemmeno il tuo voler retrocedere per mescolarti col gli umani, ma va bene. Fa quello che devi, Edward. E nel frattempo, istruisci Alice nel migliore dei modi >>
<< Ti ringrazio, Uriel >> disse il ragazzo
<< Edward, non sei più un Cherubino >> lo ammonì Uriel << devi rivolgerti a me, dandomi del lei >>
<< Mi scusi, Signore. La ringrazio molto >>.

Era passato qualche giorno da quando i tre Angeli erano atterrati sulla Terra. Il ragazzo dai capelli bronzei, si trovava nascosto nell’ombra in quel momento. I suoi occhi puntavano la Piazza, colma di gente. La stava cercando. Lo sapeva. Ma non voleva accettarlo.
Quando una carrozza si fermò poco distante da lui, egli sentì il cuore battere nel petto. Sapeva chi sarebbe sceso.
Una ragazza. Aveva i capelli lunghi, castani, con morbide onde che le ricadevano sulle spalle. Un vestito lungo, color oro. La carnagione era molto chiara, sembrava quasi pallida.

<< Edward, è lei >> disse la ragazza bassa, tornando vicino al giovane
<< Pensavo non tornassi più >> le rispose. Non voleva farle capire quanto gli importasse di quella sconosciuta
<< Non fingere con me >> disse lei, volteggiandogli in torno << il tuo cuore ha fatto bum –bum non appena l’hai vista scendere dalla carrozza >>
<< È lavoro, Alice. Solo lavoro >> quell’affermazione era così falsa che neppure la ragazza gli credette
<< Oh certo, facciamo finta di crederci >> rispose la ragazza dai capelli corvini, la quale, poco dopo, ebbe una visione. Essa era sfuocata.
<< Alice, cosa hai visto? >> chiese ansioso Edward
<< Tutto e niente, mio caro >>
<< Tutto bene, ragazzi? >> chiese l’uomo, giungendo alle spalle dei giovani. Vide la piccola Alice annuire e sorrise, ma fu Edward a parlare.
<< Si Signore, tutto bene >> rispose
<< Sapete cosa dovete fare. Perciò vi lascio. A presto, miei cari >> e sparì.
Edward non sapevo ancora che quella creatura sarebbe diventata la sua condanna.
All’interno del grande palazzo la fanciulla dai capelli bruni, camminava lenta, sotto il braccio robusto di suo padre.
<< Ecco arrivati anche i Signori Dubois! Che piacere rivedervi >> disse un signore << oh ma vedo che avete portato anche la vostra giovane figlia >>
<< Salve Maurice, non so se voi conoscete la mia bambina di persona. In caso contrario provvedo subito >> il signor Dubois prese la sottile mano della figlia, spingendola davanti a sé << questa è mia figlia, Isobelle >> la ragazza, imbarazzata, fece un leggero inchino di fronte all’uomo
<< È un vero piacere fare la vostra conoscenza, mio padre mi ha parlato molto di lei >>
<< Che ragazza a modo, Philip. Sono davvero estasiato >>
<< Avevate qualche dubbio? >> chiese Philip Dubois
<< Assolutamente. Ma sa, è sempre un lavoro duro crescere una figlia da solo, non trova? >>
<< Isobelle è sempre stata una ragazza a modo e rispettosa >> pronunciando quelle parole, Philip, fece trasparire tutto il suo orgoglio di avere una figlia come lei << perciò non è stato un problema crescerla da solo >>.
Isobelle sentiva avvampare il viso. Istintivamente si morse il labbro inferiore. Era imbarazzata. Sapeva quanto suo padre impazzisse per lei, ma sapeva anche dei sacrifici fatti. Sua madre, Danielle, morì dando alla luce proprio la sua unica figlia. Isobelle non se l’era mai perdonato.
Ciononostante, non poteva lamentarsi di nulla. La sua famiglia, i Dubois, erano più che benestanti. Ammirati e invidiati da tutti. La sua vita era sempre stata circondata dal benessere e dai privilegi.
Adorava la sua casa e amava suo padre. Philip era così buono con lei, non la incolpò mai per la tragica fine della sua povera moglie, anzi. Non perdeva occasione per ricordare ad Isobelle quando sua madre, Danielle, l’avesse voluta. Ella sapeva che portare avanti quella gravidanza era pericoloso, per la sua salute, ma non cambiò mai idea. Avrebbe dato alla luce quella bambina perché aveva la certezza che sua figlia avrebbe cambiato il mondo. Così le aveva detto Dio in sogno, una notte. Danielle incanalò dentro di sé quelle parole e portò a termine il suo obbiettivo. Morendo, poi.
L’unica cosa che la giovane Isobelle non riusciva a perdonare a suo padre, era il suo volerla maritare al più presto. Lei non voleva. Non che non volesse sposarsi, ma credeva nell’amore. Quello con la A maiuscola. Quello che quando arriva riesce ad oscurare tutto il resto. Lei voleva incontrare un uomo che la rendesse felice, completa. Non voleva sposarsi con un pomposo, ricco e arrogante solo per… Per cosa? Casata? Facciata? Benessere? Tutto questo non le importava.
In quella stanza non vi erano molti ragazzi della sua età con cui conversare, perciò decise di andare a fare un piccolo giro in giardino.
<< Padre >> chiamò Isobelle << se non ti dispiace, io vorrei andare a prendere un po’ d’aria. Ho visto che c’è un giardino >>
<< Certo, vai pure >> rispose Philip << vuoi che ti faccia compagnia? >>
<< No, ma ti ringrazio >> gli rispose, baciandogli una guancia. E poi uscì.
L’aria era vita. Ed il cielo stellato era uno spettacolo. Isobelle non avrebbe creduto di vedere qualcosa di più perfetto di quello. Ma si sbagliava.
<< Posso avere l’onore di scambiare quattro chiacchiere con lei? >> chiese un giovane molto bello. La ragazza, non sentendolo arrivare, sussultò spaventata << mi perdoni >> sorrise il ragazzo << non era certo mia intenzione spaventarla >>
<< No, si figuri. È solo che io… ecco non l’avevo sentita arrivare >> rispose lei, imbarazzata. Quando guardò gli occhi del giovane, il cuore le uscì quasi dal petto. Sentiva qualcosa di strano espandersi per tutto il corpo. Cos’era quel calore sconosciuto?
<< Lasci che mi presenti >> disse lui, prendendole la mano tra le sue << io sono Edward Masen. E sono lieto di fare la vostra conoscenza >> concluse facendo il bacio a mano. La ragazza arrossì.
<< Io sono Isobelle Dubois, piacere mio >> rispose, cercando di mantenere un contegno.

Erano passate varie settimane da quando Isobelle aveva conosciuto Edward. Egli era diventato il capo stalliere della sua tenuta. Non si era mai spiegata come, un tutto fare, fosse riuscito ad introdursi in quella serata e dove avesse preso quell’abito così costoso. Ma non le importava. Da quando Edward era entrato a far parte della sua vita, ogni giorno valeva la pena di essere vissuto fino in fondo.
<< Edward! >> urlò Isobelle, entrando nella stalla
<< Mi dica, signorina >> rispose il giovane
<< Andiamo Edward >> disse lei, sbuffando << ti ho detto mille volte di darmi del tu e chiamarmi per nome! Sai che è imbarazzante tutto questo >> lo vide sorridere e il cuore fece mille capriole
<< Va bene, Isobelle >> disse Edward
<< Ecco! Così va bene >> rispose lei avvicinandosi, per potergli dare la lettere che teneva in mano
<< Che cos’è? >> chiese Edward, mentre si puliva le mani per afferrarla
<< È per te >> rispose Isobelle << credo sia tua cugina, Alice >>
<< Alice? >> che strano, pensava il giovane. Perché la sua protetta gli stava mandando una missiva? Non sarebbe stato più semplice aspettare la notte e volare da lui?
<< Brutte notizie? >> chiese Isobelle, vedendo la faccia preoccupata di Edward
<< No, affatto. Mi dice che verrà a farmi visita a breve >> la verità era che Alice si era stufata di stare nascosta, voleva conoscere Isobelle.
<< Ma è fantastico! >> disse la fanciulla, saltellando qua e là << non vedo l’ora di conoscerla, Edward! >>
<< Stai attenta >> disse lui << potresti farti male. Ci sono molti attrezzi qui dentro >>
<< Sono solo felice! >> disse, ma inciampò.
Le braccia forti di Edward l’avvolsero, senza pensarci un attimo. Isobelle sentì il suo cuore battere all’impazzita e quando percepì la terra sotto i piedi si accorse di una cosa. Lui non l’aveva ancora lasciata andare. Edward la stringeva a sé come se lei fosse la cosa più preziosa di questo mondo. Le mani erano appoggiate sulla schiena di lei, mentre quelle di lei sul petto di lui. La sua testa si incastrava perfettamente nell’incavo del collo, così senza pensarci ispirò il suo odore. Sentiva il mento di Edward appoggiato alla sua testa, delicatamente. Con un movimento lento, lui, le annusò i capelli. Non aveva mai provato quelle sensazione. Per entrambi erano sconosciute.
Molto tempo dopo, ma per Isobelle era comunque troppo presto, lui la lasciò andare.
<< Tutto bene, Isobelle? >> chiese Edward
<< Si >> rispose in un sussurro la fanciulla. Alzò gli occhi e incrociò due smeraldi verdi. Lui si immerse in due pozze color cioccolato e senza rifletterci, cominciò ad accarezzarle il viso.
<< Cosa stiamo facendo? >> chiese lui
<< Non lo so >> rispose lei << ma ti prego, non smettere >>
Edward si chinò piano sulla fanciulla. Voleva posare le sue labbra su quelle di lei e stringerla a sé. Tenerla con sé. Per sempre.
<< Isobelle? >> chiamò suo padre << dove sei? Potresti venire? È arrivato il tuo insegnante di Letteratura! Isobelle! >>
La ragazza sospirò, allontanandosi da Edward << Devo andare >> disse e si voltò. Il ragazzo annuì, vedendo la piccola figurata sparire piano, piano. Guardò la mano, ora calda, che aveva usato per tracciare quei lineamenti tanto perfetti. Nuove emozioni lo avvolsero. Ma cosa gli stava succedendo?

Era passato qualche giorno dall’episodio nella stalla.
Edward, non sapeva bene perché, ma evitava di restare da solo con Isobelle. La ragazza, vedendo il comportamento sfuggente e l’atteggiamento evasivo del ragazzo, soffriva. Non capiva perché il suo migliore amico, il suo unico amico, la trattasse in quel modo.
Lei sapeva di non essere perfetta, di non essere bellissima e forse, di essere stata avventata in quella situazione. Sapeva anche che mentiva a se stessa. Edward era diventato molto importante per lei. Lui non era un semplice amico a cui raccontare la giornata la sera, davanti al camino acceso. Edward era il ragazzo che sognava la notte, colui che serviva per respirare perché senza di lui, le mancava l’aria.
Ma il giovane non voleva far male a quella fragile ragazza. Lui era lì per vegliare il suo sonno, per proteggerla da tutto e da tutti. Lui era il suo Angelo Custode, non doveva, non poteva, innamorarsi di lei.
<< Però ti sei innamorato >> disse Alice
<< Non essere sciocca >> rispose Edward << sai che non è possibile >>
<< Io l’ho visto mio caro! E lo senti anche tu >> il ragazzo fece finta di non sentire.
Nell’altra stanza, Isobelle, non vedeva l’ora di passare un po’ di tempo con la ragazza appena arrivata al palazzo. Si chiamava Alice, era la cugina di Edward e da quel poco che aveva visto, doveva essere una ragazza molto simpatica. Era allegra e solare. Ma la sua bellezza l’aveva sconvolta.
Alice Brandon aveva i capelli corti, neri come il piumaggio di un corvo. Occhi azzurri, incredibilmente simili al cielo limpido in piena estate. Era magra, non troppo, giusta per le sue forme minute.
<< Isobelle? >> la chiamò Philip, entrando nella camera << cosa ci fai qui tutta sola? Perché non aiuti la cugina di Edward a sistemarsi? >>
<< Lo farei, padre >> rispose Isobelle, alzandosi << ma so che in camera vi è Edward, con lei >>
<< Capisco >> rispose l’uomo sedendosi su una piccola sedia << posso porti una domanda, figlia mia? >>
<< Certo >>
<< È, per caso, successo qualcosa con Edward? >> a quella domanda la ragazza arrossì. Tornò con la mente alla stalle. Le sue braccia che l’avvolgevano, le sue labbra che si stavano per scontrarsi con le sue…
<< Perché mi chiedete questo? >> chiese Isobelle
<< Nulla, curiosità. Ho solo notato un leggero distacco tra di voi. Pensavo ci fossero problemi >>
<< No padre, nessun problema >> disse la fanciulla, sorridendo.
Philip le andò vicino e le diede un leggero bacio sulla nuca e poi, silenziosamente, uscì dalla camera.
Isobelle raggiunse l’enorme vetrata del piccolo terrazzino. Le piaceva osservare il suo immenso giardino. al centro vi era una grande fontana, molto bella, e nell’acqua, la ragazza, vedeva specchiarsi la luna e le stelle.
La sua breve contemplazione fu interrotta da un rumore. Qualcuno bussava alla porta.
<< Si? >> chiese Isobelle << chi è? >>
<< Sono Edward >> disse la voce proveniente dal corridoio << posso entrare? >> il cuore della ragazza cominciò a battere furioso. Era possibile che quel ragazzo le faceva quell’effetto? Lo conosceva da qualche mese, era possibile provare già tutto quello per lui? Si ricordò che suo padre le aveva raccontato di quando e come conobbe Danielle, sua madre. Era stato amore a prima vista. Era possibile che anche per lei, Edward, era stato il tanto raccontato colpo di fulmine?
<< Isobelle? >> chiamò ancora il giovane
<< Oh si, scusami! >> rispose velocemente la ragazza << entrate pure >> entrate? Da quando gli dava del voi?
Quando la porta si aprì, la ragazza venne subito catturata dagli occhi di Edward. Essi erano di un verde così intenso, che anche gli smeraldi erano nulla confronto. Le sorrise e lei contraccambiò timidamente.
<< Finalmente ti conosco! >> urlò, entrando nella stanza, un piccolo folletto. Alice si precipitò ad abbracciare Isobelle, mentre quest’ultima ne era rimasta sconvolta << non vedevo l’ora di fare la tua conoscenza, Belle! >>
<< Belle? >> chiese la fanciulla
<< Si! Isobelle è un bel nome, ma è troppo lungo! Belle è più carino, non trovi? >>
<< Alice! >> l’ammonì Edward, prendendola per un braccio, allontanandola da Isobelle << ma cosa ti salta in mente? Non siamo a casa nostra, siamo ospiti in questo palazzo, ricordi? Calmati! E devi rivolgerti a lei dandole del lei, non del tu! >> la nuova arrivata sbuffò, strattonandolo. Si guardavano torvi.
Edward sei davvero antipatico! Io le sto simpatica, l’ho visto! Diventeremmo grandi amiche, perché devi sempre rovinare i miei piani? Sei peggio di quelli che stanno lassù! Anche se non sei più un Cherubino, non ti è passata la voglia di comandare e rompere, eh? Pensò il piccolo Angelo. Edward aprì la bocca per rispondere, ma… Una risata cristallina si espanse per tutta la stanza. Isobelle stava ridendo di gusto ed Edward non aveva mai visto nulla di più bello, nemmeno quando camminava nei Cieli del Paradiso. Ne rimase affascinato.
<< Suvvia non discutete! >> disse Isobelle << Edward, sai benissimo che ti ho detto che devi darmi del tu, quindi può farlo anche Alice! >> la ragazza si avvicinò a loro, prese le mani della giovane dai capelli corvini e la strinse nelle sue << il piacere è mio, Alice! E benvenuta a casa mia >> e si abbracciarono.

<< Come ti trovi qui, Alice? >> chiese Isobelle, mentre passeggiava nel grande cortile, insieme alla sua nuova amica
<< Molto bene >> rispose << Belle, posso farti una domanda? >>
<< Certo, dimmi pure >>
<< Ti piace Edward? >> Isobelle non si aspettava di certo una domanda di quel genere. Arrestò all’istante, diventando rossa come un pomodoro
<< Oddio! Si nota tanto? >> chiese
<< No, ma chi ha buon occhio, come me, lo capisce >> rispose Alice, strizzandole l’occhio
<< Ma non credo di piacere a tuo cugino >> ammise Isobelle, sospirando, mentre prendeva posta su una panchina vicino al roseto.
<< E perché mai? >> chiese Alice.
Isobelle non sapeva cosa risponderle. Decise così di raccontarle tutto. Le dissi come si erano conosciuti, quello che provava quando lui le era accanto, quello che facevano insieme. Le raccontò l’episodio della stalla e il comportamento distaccato di Edward subito dopo.
<< Capisco >> disse solo Alice, alzandosi << purtroppo Belle, Edward non è un semplice stalliere. Ci sono molte cose che ancora non sai, ma io so una cosa >> disse e si voltò, incrociando gli occhi cioccolato di lei << lui prova qualcosa di molto forte per te >>
<< Grazie Alice >> rispose timidamente Isobelle.
La sera stessa decise di andare a parlare con Edward. Doveva aprirgli il suo cuore, dire a lui ciò che provava.
Stava camminando per il grande corridoio illuminano dalla luce della luna, che si introduceva dentro casa dalle grandi vetrate. A passo svelto, ma silenzioso, raggiunse la sua meta. Il cuore le batteva, le mani sudavano. Aveva indossa una semplice camicia da notte bianca. Si diede della sciocca, forse avrebbe dovuto indossare qualcosa di più sobrio. Ma non voleva tornare indietro. Edward non era quel tipo di uomo, non avrebbe mai fatto nulla di male vedendola così e lei… Lei non si vergognava affatto.
Bussò piano << Edward, posso entrare? >> chiese, ma non ebbe rispose.
Il ragazzo, all’interno della stanza era in piedi, fuori il piccolo balcone e fissava il cielo. Era così assorto che non sentì nulla. La ragazza si fece coraggio ed entrò.
Quando i suoi occhi trovarono Edward per poco non svenne. Il ragazzo, sotto i raggi della luna, era ancora più bello. Era a dorso nudo, indossava solo dei semplici pantaloni bianchi. Le spalle erano larghe, la schiena perfetta. I muscoli al punto giusto.
Quando Edward si accorse che qualcuno lo stava fissando si voltò.
<< Isobelle! >> disse sorpreso, accorgendosi del rossore sulla guance della ragazza << cosa ci fai qui? >> chiese dolcemente, avvicinandosi a lei << ti serve qualcosa? >>
<< N…no io ehm volevo solo parlare, ma forse io ho…ho sbagliato momento. Si, credo c…che dovrei andare via. Buona notte! >> fece per voltarsi e andarsene, ma lui la trattenne per un braccio
<< Aspetta >> disse Edward << ti prego >> lei si voltò, annuendo e vide il ragazzo chiudere la porta. Il cuore le batteva furioso, le gambe le tremavano. Non era mai stata in quella stanza da quando era diventata di Edward, non era mai entrata nella camera di un ragazzo prima di allora.
<< Vieni >> disse lui, prendendola per la mano e la accompagnò fuori, dove si trovava lui poco prima << è una bella notte, non credi? >>
<< Si, ma adesso è ancora più bella >> rispose timida
<< So cosa vuoi dire >> disse lui. Isobelle trattenne il respiro. Possibile che avesse detto quelle parole?
<< Cosa hai detto, Edward? >> chiese
<< Forse non dovrei ripeterlo >>
<< Ti prego, ripeti ciò che hai detto >>
Edward si mosse, mettendosi davanti a Isobelle, che ora si trovava tra lui e la ringhiera. Il cuore quasi le usciva dal petto e quando la mano di lui cominciò ad accarezzarle il viso, sentì le gambe molli. Edward tracciò i lineamenti del viso di lei, delicatamente, ma senza dimenticare nessun punto. Le accarezzò la guancia, il mento, il collo, la gola fino ad arrivare alla spalla nuda e poi risalì, tracciando lo stesso percorso dal lato opposto. Isobelle teneva gli occhi chiusi, beandosi di quel contatto.
<< Sei così bella >> disse il ragazzo
<< Edward, io… >> provò a dire Isobelle, ma lui posò le dita sulle calde labbra di lei
<< Non dire nulla, ti prego >>
I loro occhi erano intrecciati e ognuno affogava dello sguardo intenso dell’altro. Senza pensarci troppo, Isobelle, si alzò in punta di piedi posando le sue labbra su quelle di Edward. Lui restò immobile. Non si aspettava il bacio, non si aspettava il senso di completezza e felicità che quel gesto gli aveva procurato, non si aspettava quel dolce calore, quelle sensazioni.
Isobelle si staccò troppo presto, fraintendendo i gesti del ragazzo.
<< Scusami, io… >> le lacrime le facevano pungere gli occhi, non riuscendo a parlare pensò di correre via. Ma non appena provò a fuggire, Edward la tirò a sé coinvolgendola in un vero bacio. Il loro primo bacio. Era carico di passione, di elettricità. Di amore.
Molto tempo dopo, ma sempre troppo presto per entrambi, si staccarono. Edward era così felice e così preso dal bacio che non si accorse delle sue ali spiegate. L’eccitazione gliele aveva fatte spiegare ed ora erano lì in tutto il loro splendore. Bianche, enormi, con riflessi dorati.
Quando le vide, Isobelle sgranò gli occhi << Che cosa… Ma cosa sei tu? >> chiese con voce tremante. Era sorpresa, non spaventata.
<< Non urlare, ti prego >> parlò ansioso il ragazzo << lasciami spiegare >>
Isobelle allungò una mano, timorosa, e accarezzò lentamente la lunga ala dietro la spalla di Edward. Era soffice. Non appena la sfiorò essa procurò un movimento che fece sobbalzare la ragazza.
<< Scusa >> disse Edward << non ci sono abituato >> si stava grattando la testa, era imbarazzato
<< Sei un Angelo? >> chiese Isobelle, si stava dando della stupida
<< Sono il tuo Angelo >> disse il ragazzo avvicinandosi a lei, posando le mani sulla sua vita per attirarla a sé << sono il tuo Angelo Custode >> e detto ciò, riprese possesso delle sue labbra avvolgendola in un abbraccio caldo formato da mani e da ali.

Erano passate parecchie settimane da quando i due giovani avevano trasformato la loro amicizia in amore. Le cose, apparentemente, sembravano andare bene. Isobelle era felice, come non lo era mai stata. Sentiva il suo amore per Edward crescere ogni giorno di più e percepiva le stesse emozioni crescere nel ragazzo.
Edward la amava, con tutto se stesso, ma era tormentato. Cosa sarebbe successo adesso? Era vietato, lo sapeva, che un Angelo si innamorasse di un umano, soprattutto se si parlava di Custodi e di Protetti. Secondo le leggi di Dio nessun Angelo poteva provare emozioni, se non quelle che egli stesso concedeva loro di provare, ma per nessuno. Se non per se stesso.
In Paradiso tutto ruotava in torno al Padre. Che Edward avesse trovato una creatura da amare più di lui, presto o tardi, sarebbe stato visto come un affronto.
<< A cosa pensi? >> chiese Alice, varcando le porte della scuderia
<< A tutto e a niente >> rispose Edward
<< Hai paura della loro reazione? >>
<< A dirti la verità si >> disse Edward, mettendo giù gli attrezzi e guardando il piccolo Angelo che si trovava in piedi davanti a lui << io la amo, Alice. E non posso più pensare ad un futuro senza di lei. Non riesco a pensare di tornare lassù se lei non c’è >> il suo sguardo divenne ancora più serio e finì il suo discorso << posso fare ciò che vogliono a me, ma non devono azzardarsi a toccarla >>
<< Edward… >> provò a dire Alice, avvicinandosi al ragazzo. Gli mise una mano sulla spalla e proprio mentre qualcun altro varcava quella soglia sussurrò << fatti coraggio, andrà tutto bene >>
<< Scusate >> disse Isobelle << ho interrotto qualcosa? >> chiese. Edward la raggiunge all’istante, avvolgendole con le braccia e le diede un dolce bacio sulla guancia
<< Tu non interrompi e non disturbi mai, intesi? >> la ragazza si morse il labbro inferiore e annuì debolmente. La vicinanza col ragazzo le faceva sempre saltare il cuore in gola. Era una sensazione piacevole.
<< Bhè piccioncini io vi lascio! Torno nella mia stanza! Ah Edward >> disse Alice << quel favore che mi hai chiesto, è tutto apposto! >> gli strizzò l’occhio << ciao Belle! >> e andò via.
<< Quale favore? >> chiese Isobelle, ancora stretta nell’abbraccio dell’Angelo
<< Tuo padre questa sera non c’è, quindi pensavo, se ti va è ovvio, se saresti così gentile da concedermi un po’ del tuo tempo >>
<< E per far cosa, di grazia? >> chiese maliziosa la giovane
<< Lo vedrai >> rispose e si chinò su di lei per baciarle le labbra. Lei catturò quelle di lui e si trovarono nuovamente avvolti in un vortice di passione << ti aspetto questa sera nel grande salone >> disse e Isobelle annuì, mentre il giovane tornò al suo lavoro.

Era sera. Isobelle si trovava nel salone centrale del grande Palazzo. Aveva indosso un abito da sera, lungo, verde acqua e oro. Ai piedi nelle scarpe alte. I capelli erano lasciati semi sciolti, con i morbidi boccoli che gli ricadevano sulle spalle nude. Il cuore le batteva all’impazzata. La sala sembrava allestita a festa. Il grande tavolo rettangolare e apparecchiato e sopra vi erano manicaretti di ogni tipo. Il grande lampadario, accesa, procurava una miriade di giochi di luce. Era tutto perfetto.
Piano il ragazzo la raggiunse, senza spaventarla. Le circondò la vita con le braccia e l’attirò a sé, portando le sue labbra contro l’orecchio della giovane
<< Finalmente sei qui >> disse, mentre ispirava l’odore della sua pelle e dei suoi capelli << non credevo venissi davvero >>
<< E perché? >> rispose Isobelle, cercando di recuperare un filo di voce senza troppo successo
<< Perché penso di non meritarti, Isobelle >> ammise Edward. La ragazza si voltò piano, fissando il giovane Angelo dritta negli occhi
<< Non devi dire queste cose, forse sono io a non meritarti >> disse lei, ma Edward le tappò la bocca sfiorandola con le dita
<< Non è vero e lo sai. Ma non voglio pensare a nulla, non stanotte >> e la baciò. Isobelle si perse in quel dolce e passionale contatto.
<< Ti amo >> gli sussurrò a fior di labbra << ti amo, Edward >>
<< Ti amo anche io, Isobelle >> e la strinse ancora di più a sé << tu sei tutta la mia vita >> concluse accarezzandole la guancia.
<< Isobelle? >>
<< Si? >> rispose la fanciulla
<< Hai fame? >>
<< Mm non proprio, perché? >>
<< Vorresti venire con me? >> domandò, incerto, Edward
<< Dove? >> chiese lei con sospetto
Edward la prese in braccio, facendola spaventare e ridere. Con uno sguardo spalancò la vetrata dell’enorme balcone e spiegò le ali che, senza troppi complimenti, si manifestarono possenti strappandogli la camicia e la giacca << Su una nuvola >> e spiccò il volo.
La risata cristallina della ragazza contagiò anche l’Angelo.
<< Ma sei pazzo! >> disse lei, mentre si aggrappava ancora di più a lui
<< Si, di te >> e la baciò, mentre insieme navigavano tra i cieli di una Parigi addormentata.

Qualche ora dopo i due innamorati atterrarono nella camera della ragazza.
Edward la posò delicatamente a terra, ritirando le ali. Lei gli si avvicinò guardandolo in viso, si alzò sulle punte e gli schioccò un veloce bacio
<< Grazie >> disse << è stato stupendo >> ricongiunse ancora le loro bocche, approfondendo il bacio sempre di più. Lui la voleva, in ogni modo umanamente possibile ed anche lei provava quelle sensazioni.
<< Isobelle… >> disse Edward, staccandosi contro voglia << credo che… che sarebbe meglio che io andassi >>
<< Perché? >> chiese la giovane, tracciando i contorni della giacca del ragazzo << non mi vuoi, Edward? >> chiese
<< Si, che ti voglio >> ammise lui, poggiando la fronte su quella di Isobelle << ti voglio come non ho mai voluto niente prima di adesso >>
<< E allora cosa ti trattiene? >> chiese lei << io ti voglio allo stello modo, Edward. Allo stesso modo >> disse e, riprendendo a baciarlo, lo trascinò nella stanza.
Tutte le loro barriere crollarono.
Edward la accarezzò piano da sopra il leggero abito. Seguì i contorni del collo, della spalla. Si soffermò qualche secondo in più sulle forme del seno, mentre Isobelle inarcò la testa. Il giovane posò le labbra sulla sua gola e riprese il suo cammino. La mano proseguì, scendendo a sfiorare la pancia e poi il ventre di Isobelle, per poi spostarsi sulla schiena. Accarezzò le natiche sode, facendo emetterò un gemito alla ragazza, e scese sulla coscia. Sollevò piano il vestito, palpando mentre avvolse la gambe di lei alla sua vita.
<< Io… >> cercò di parlare l’Angelo, ma il fiato era corto, quasi inesistente << io non so come si fa >>
<< Nemmeno io >> rispose Isobelle << lo scopriremo insieme >> disse slacciandosi il vestito, il quale scivolò a terra. Si dedicò, così, a liberare il ragazzo dai suoi scomodi indumenti. Edward, di tutta risposta, fece lo stesso conducendola sul grande letto. I suoi occhi color cioccolato aveva un velo che Edward non aveva mai visto prima. Vedendo così, sotto di sé, gli procurò un’eccitazione che non aveva mai provato prima. Erano Secoli che vagava nei Cieli del Paradiso, ma mai nulla gli aveva procurato tutte quelle sensazione, che avrebbe potuto descrivere come piacevoli.
Isobelle non credeva a se stessa. Era lì, nuda, sul suo letto e sopra di sé a venerarla, toccarla, baciarla c’era l’uomo più bello e più dolce che avesse mai conosciuto. Era un Angelo, nel vero senso della parola, ed era suo. Totalmente e assolutamente suo.
Edward la guardava estasiato. Il suo corpo era stupendo. Scollegò il cervello e seguì il cuore. Accarezzò ogni millimetro della sua pelle diafana, calda. Le mani di lei erano nei suoi capelli e lo guidavano. Si ritrovò a baciarle i seni, a leccare piano, avido quelle sporgenze così invitanti. La sentiva ansimare e questo lo eccitava fino all’inverosimile. Ma voleva di più. Voleva sentirla sua, solo sua. Portò la mano destra sul Monte di Venere e Isobelle sussultò. Non se lo aspettava.
<< Scusami >> disse ansimando Edward
<< No, è che non me lo aspettavo… >> era rosso in volto. Imbarazzata, eccitata << continua ti… ti prego >> disse accarezzando le spalle del giovane, per passare poi ai suoi pettorali definiti fino agli addominali scolpiti. Il ragazzo catturò le sue labbra mentre spostò la mano tra le sue gambe. Lei, di tutta risposta, le divaricò per facilitargli l’accesso. Quando le sue dita la toccarono così nel profondò, a Isobelle, sembrò di impazzire. Non resistente e sfiorò i glutei sodi e perfetti di Edward, portando le sue mani sul davanti. L’Angelo sussultò, ma poi le sorrise.
Si diedero piacere l’un l’altra per molto tempo, finché entrambi non giunsero l’apice. Edward si posizionò meglio tra le gambe della giovane e cominciò a scivolare nel suo personale peccato.
<< Fidati di me >> le disse accarezzandole una guancia << non ti farò male >>
<< Lo so >> rispose Isobelle << mi fido di te >> e si unirono in un piacere nuovo e sconosciuto a entrambi.

Quando il sole sorse, Isobelle percepì un corpo caldo sotto il suo e capì che non era stato solo un sogno. Il suo cuore faceva le capriole. Era diventata una donna. Aveva donato la sua purezza all’uomo che amava e lui, il suo Angelo Custode, la ricambiava. Con timore che tutto potesse svanire, aprì piano gli occhi, ma si trovò di fronte ad una situazione nuova.
il soffitto era troppo vicino. Guardò il letto, troppo in basso rispetto a loro e capì. Erano sospesi in aria. Il viso beato di Edward e le sue ali spiegate che battevano impercettibilmente, la fecero arrivare alla conclusione che il giovane non se ne fosse accorto. E così era.
<< Ehm Edward… >>
<< Buongiorno amore mio >> disse l’Angelo, aprendo gli occhi e baciandola teneramente << dormito bene? >>
<< Si, ma Edward ehm… >> non sapendo cosa dire indicò il letto sotto di loro con un dito. Il ragazzo si guardò in torno, sembrava imbarazzato.
<< Ops, scusa! >> disse, tornando giù << non sono abituato a tutto e questo e… Davvero scusa >>
<< Shh Edward >> disse lei, posandole un dito sulle labbra << è tutto bellissimo. E tu sei sorprendentemente stupendo >> e ripresero a baciarsi, finché che fu ora di alzarsi e tornare alla loro vita, apparentemente normale.

Era passata una settimana da quella notte e inspiegabilmente i due Angeli erano spariti, richiamati in Paradiso. Da Uriel.
<< Il vostro comportamento è stato imperdonabile >> disse << mi avete deluso, avete deluso tutti! Ma soprattutto il nostro Dio! >>
<< Ma non abbiamo fatto nulla >> provò a controbattere Alice
<< Silenzio! >> la zittì Castiel << forse tu, piccola Alice, ma Edward… >> disse spostando lo sguardo su di lui << tu ti sei innamorato della tua Protetta! Le hai donato il tuo cuore, il tuo corpo! >>
<< Io la amo, Signore >> ammise il giovane
<< Questo va contro tutto ciò in cui crediamo >> rispose Michele
<< Alice, tu potrai restare. Ma tu Edward, tu perderai tutto >> intervenne Gabriele
<< Cosa? >> urlò Alice, scattando in piedi << ma cos’ha fatto? Perché? Si è solo innamorato di una ragazza pura! Innocente, gentile! Buona! E viene punito per questo? >>
<< Silenzio! >> l’ammonì Uriel
<< No! >> si imputò lei << se punite lui, dovrete punire anche me! >>
<< Alice! >> Edward scattò in piedi e le andò vicino, prendendola per le spalle << ragione, ti supplico! >>
<< L’ha detto >> pronunciò quelle parole, Uriel, in tono freddo << ora tornate sulla terra e attendete la nostra chiamata >>.
I due Angeli annuirono.
Nella Piazza centrale, la giovane Isobelle, correva alla ricerca del suo Angelo. Era sparito nel nulla, la mattina precedente e ancora non era tornato da lei. Era mezzanotte e la ragazza si trovava lì, mezza vestita e a piedi scalzi.
<< Edward! >> lo chiamava a gran voce << Edward dove sei? Ti prego torna da me! Edward! >>
<< Isobelle >> quella voce l’avrebbe riconosciuta ovunque << amore mio, non dovresti essere qui. È pericoloso >>
<< Perché? Perché è pericoloso? Cosa succede? >> il ragazzo l’attirò a sé e l’abbracciò. A quel punto tutto tacque. Non le importava cosa fosse accaduto, lei era con lui. Importava solo questo.
<< Devi tornare al Palazzo, ti prego >> il tuo di Edward era implorante
<< Io voglio restare con te >>

<< Lo voglio anche io, ma devo risolvere alcune questioni. Ti prego. Ora va a casa Principessa, riposa. Domani mattina tornerò da te, è una promessa >> si chinò su di lei e la baciò. Quel contatto durò troppo poco, ma Edward era già scappato via.
Devi tornare Edward disse Alice nella sua mente stanno per dare il Verdetto, devi fare presto!
Si assicurò che nessuno lo stesse guardando. Spiegò le ali e spiccò il volo.
Solo quando raggiunse il Paradiso si rese conto di quello che aveva lasciato.
In mezzo alla Piazza, una ragazza, giaceva a terra. Morta.
<< NO! >> urlò l’Angelo
, accasciandosi << non erano questi i patti! Questa è la mia punizione? Perdere lei? L’avete uccisa voi! >>
<< Questa è solo una conseguenza, Edward! >> disse Uriel << noi non siamo assassini. Questa è solo una conseguenza a ciò che hai fatto, a ciò che avete fatto entrambi >>
L’Angelo non capiva più nulla. Non gli importava più nulla. L’unica persona che aveva mai amato ora giaceva al suolo, priva di vita. Per colpa sua.
<< Fatelo >> disse freddo
<< Sai cosa comporta Cadere? >> chiese Castiel
<< Non mi importa >> rispose, privo di vita << non mi importa più niente, adesso >>
<< Ascolta bene, Edward. Ascolta attentamente queste parole.
Fino a quando non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo. Solo quando arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua tentazione e la vincerai, solo allora ritornare potrai >> detto ciò, il grande Angelo guardò il giovane dritto negli occhi e lo spinse giù.
Egli Cadde. Il tempo sembrava non passare mai. Sentiva il dolore delle Ali, che piano si spezzavano, strappandosi. Ma non gli importava.
Quando sentì la terra sotto i piedi, capì che non gli restava più nulla.
<< Lei non centrava >> disse alla piccola figura mal ridotta, accanto a lui

<< Lo so >> rispose. Alice lo abbracciò, lasciandolo sfogare. Lasciandogli versare tutte le lacrime che gli opprimevano il cuore.

Eccomi qui! Allora cosa ne pensate? Io come già detto prima tengo moltissimo a questo capitolo... Perchè spiega bene il tutto. Tutto quello che è successo in quella vita tra Edward e Bella (Isobelle). Spero che vi sia piaciuto....

Risposte alle Recensioni

Amantide : Ciao amanta!! Fissata con gli spoiler eh? Ahahah allora cosa ne pensi di questo capitolo, è stato soddisfacente? Ha risposto alle tue domande, spero! XD bhè che altro dirti, ci sentiamo su fb! Bacione <3
bella cullen89 : Ciao tesoro! Non è per nulla la tua solita recensione, ma studiavi quindi va bene XD spero che il capitolo ti sia piaciuto e che ora il quadro sia ancora più chiaro! Ci sentiamo su fb! Bacione <3
Sweet Bleeding Star : Ciao^^ Eh si, finalmente tutta la verità è venuta a galla! Era ora, no? XD Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto! E spero che questo sia stato anche più bello! Per rispondere alle tue domande dovrai solo attendere e leggere… per il resto, non mi sono ispirata a Patch! L’ho letto, eh! Però da lui ho preso solo un pò la stronzaggine di Edward e il fatto delle cicatrici, perché mi sembra una cosa molto realista! Alla prossima recensione! Un bacio
monibiondina : Ciao^^ Wow sono contenta di averti procurato una tale emozione! *-* tutte le tue domande presto avranno risposta! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto come è davvero piaciuto a me scriverlo! Alla prossima recensione! Un bacio
edbell96 : Ciao^^ sono contenta che tu abbia capito! Ma credo che adesso, dopo questo capitolo, le cose siano moooolto più chiare, no? Grazie per il crudele ahahahah ma ci vuole un po’ di suspance XD alla prossima recensione! Un bacio
thecarnival : Ciao amica!! Scopiazzato? Mmm diciamo che ho preso spunto, ma le cose anche mettendo insieme libri, film e telefilm non arriveranno mai a ciò che ho fatto io ahahahah si sono contorta!! È Martedì come puoi vedere e come promesso, visto il tuo esame, ho postato il continuo!! Spero che ti sia piaciuto!! Ci sentiamo su fb! Un bacione <3
Marie : Ciao Marika!! Meno male che non ti stancherai mai di leggerla!! Anche se sta volgendo al termine *me triste* Edward è caduto da molto in alto, hai detto bene!! Ha rinunciato a tutto per lei… Spero che questo tuffo nel passato di sia piaciuto come è piaciuto a me scriverlo!! Ora ti saluto e ci sentiamo su fb! <3 ah quando hai bisogno di qualcosa chiedi pure! Mi fa piacere! Un bacione!
lilyanne89masen : Tesora mia bella!! *-* ecco il tuo capitolo preferito, contenta?? Ah e grazie per avermi fatto capire come si mettono le immagini ù.ù ahahahahah ti voglio bene <3 un abbraccione!

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Ventritreesimo Capitolo : L'inizio dei Giochi. ***


Ciao a tutti! Come state? Eccomi con un altro capitolo!
Allora ATTENZIONE! Premetto che questo capitolo potrebbe essere un pochino forte... Prima di postarlo mi sono guardata bene i Rating, infatti avevo paura di aver sfociato, ma riesco ancora a stare nell'arancione! Vi avviso però che non è il classico capitolo. Le cose si smuovon, i cattivi si rivelano, ma si riveleranno in un pò estremo. Ora vi lascio al capitolo e ci sentiamo con le recensioni e il restto a fondo pagina. BUONA LETTURA!

Ventitreesimo Capitolo : L'inizio dei Giochi.

Pov. Bella

Mi riscossi da quello stato di torpore che mi aveva avvolta e mi allontanai da lui, mettendo fine al contatto. Vidi Edward tirarsi su la felpa e voltarsi molto lentamente verso di me. Quando i nostri sguardi si incrociarono, sprofondai nei suoi occhi verdi e ciò che provai mi sconvolse.
Adesso non sentivo solo il mio amore, ora percepivo anche quello di Isobelle. La me stessa del passato. Era un sentimento così forte quello che ci univa in quell’altra vita che per poco non persi l’equilibrio.
<< Come hai fatto? >> chiese Edward. Aveva gli occhi sgranati
<< Fatto cosa? >> e allora capii << lo hai visto anche tu? Anche tu hai rivissuto tutto quanto? >>
<< Si, ma com’è possibile? Io non ti ho dato il permesso >> sembrava una domanda posta più a se stesso che a me
<< Cosa stai dicendo? >> chiesi, fregandomene che forse non sarei dovuta rimanere ad ascoltare
<< Sai tutto ora, vero? >> mi domandò, ricordandosi improvvisamente che c’ero anche io in quella stanza con lui
<< Si >> risposi, abbassando lo sguardo << ho visto te, le tue ali… >> guardai la mano che in quel passato le aveva sfiorate, erano così soffici << il tuo amore, il mio. Ho visto quello che siamo stati e che saremmo potuti essere se… >> sentivo le lacrime arrivare prepotenti, questo era troppo per me << se non mi avessero uccisa! >> urlai << se tu non fossi scappato via, in questo presente, dopo aver fatto l’amore con me! >> e cominciai a piangere. Possibile che il mio tormento non poteva avere fine?
<< Io sono tornato, Bella >> disse Edward, avvicinandosi << io non so nulla, ok? Non so se la storia potrebbe ripetersi. Non lo so. Ma so che questa volta non permetterei a niente e a nessuno di portarti via da me. Sono stato uno sciocco, un vigliacco. Ma l’ho fatto in buona fede, conterà pur qualcosa no? Lo so che lasciarti e andarmene in quel modo è stata la cosa più squallida che potessi fare. Lo so questo! Ma pensavo che fosse meglio per te. Che così facendo ti avrei salvato la vita. Sono stato stupido e stronzo e tutto quello che pensi di me, si lo sono stato. Ma sono anche follemente, pazzamente, incondizionatamente innamorato di te, Isabella Marie Swan. E mi rifiuto di credere che, dopo tutto quello che abbiamo passato, in questa e nell’altra vita, non ci sia un futuro per noi >>
Il cuore mi diceva che aveva ragione, ma la testa… Essa mi diceva tutt’altro. Cosa doveva fare? Credergli? Non era questo il punto.
<< Le tue sono solo parole, Edward >> risposi atona, cercando di contenere il pianto << belle parole. Devo ammetterlo questo. Ma un rapporto non si basa solo su di esse, ma anche e soprattutto sui fatti. E sulla fiducia >>
<< E tu non hai più fiducia in me >> disse, ma non era una domanda. Quando si accorse che non rispondevo, parlò ancora << Bella, se è questo quello che ti serve, se tu mi ami ancora, io ti giuro qui e adesso, che farò tutto quello che è umanamente e angelicamente possibile per riconquistare la tua fiducia. Ti chiedo solo di non voltarmi le spalle, di non andartene via da me perché… >> chiuse gli occhi e ispirò profondamente. Sul suo volto comparve un’espressione sofferente << in tutti questi anni senza di te è stato l’Inferno >> disse e riaprì gli occhi << io non mi sono mai pentito di Cadere né di aver fatto ciò che ho fatto. Perché tutto quello mi aveva portato a te. Ma perderti, dopo che mi avevi insegnato cosa voleva dire ridere, essere felice, amare, sentire… è stato una pugnalata dritta al cuore. Io ero morto, Bella. Senza di te io non sono niente >>
La mia mente era in subbuglio. Potevo dimenticare i mesi in cui mi aveva lasciata sola? Potevo dimenticare tutto il male che mi aveva fatto?
<< Io ti amo, Edward >> dissi, ma quando lo vidi avvicinarsi lo fermai con un gesto << e forse sono stupida, perché tutti mi prenderebbero per pazza. Insomma, tu mi hai fatto così male… eppure sono ancora innamorata così profondamente di te, e dopo aver visto l’altra mia vita credo di amarti ancora più di prima. Ma ci sono troppi “ ma “ >> mi fermai un secondo per riprendere il controllo della mia voce << devi darmi tempo >> conclusi, non sapendo cos’altro dire. Sapevo solo che volevo andarmene da lì. Avevo bisogno di stare lontana da lui, per riflettere. Per capire se questo tempo, che gli avevo appena chiesto, sarebbe stato sufficiente per ricominciare. Dovevo togliermi di dosso quella visione, Isobelle, la mia vita precedente. Perché avevo paura che tutto quello avrebbe potuto condizionare la mia scelta. E non volevo. Non volevo decidere il mio futuro basandomi su un passato troppo lontano, su una storia che non ricordavo fino a pochi minuti fa, su un amore che, dopotutto, non avevo vissuto direttamente io.
Dovevo allontanare dalla mia mente il sorriso spensierato di Edward, i suoi abbracci così incerti, eppure tanto voluti. Non dovevo basare la mia scelta su quella vita. E per fare quello dovevo tornare al presente. Riavere i miei spazi, la mia casa, la mia camera. Ricordarmi di come lui mi avesse trattata con freddezza i primi tempi. Ricordare quanto sia stato vile e spietato, quando se n’è andato, dopo che gli avevo donato tutto quello che avevo.
<< È giusto >> disse non so quanto tempo dopo << avrai il tuo tempo, Bella. Ho un’eternità davanti >> e sorrise sghembo. Il cuore fece una capriola e lo stomaco mi si riempì di farfalle. Mi lasciai scappare un sorriso e mi accorsi di essere arrossita. Cavolo! Era giunto il momento di tornare a casa. Mi avvicinai al divano, riprendendo le mie cose.
<< Cosa fai? >> chiese Edward, vedendomi indossare la giacca
<< Devo rientrare, Edward >> risposi, facendo cenno di guardare fuori. Ormai il cielo era scuro << è tardi >> conclusi afferrando la borsa
<< Ti accompagno >>
<< No! >> quasi urlai << non mi sembra il caso. Inoltre ho la macchina, posso rientrare da sola >> dissi, con voce meno isterica, dirigendomi all’entrata << comunque grazie >> conclusi, aprendo la porta e uscendo.

“ How can I decide what’s right? When you’re clouding up my mind. I can’t win your losing fight, all the time. […]How did we get here. When I used to know you so well, but how did we get here. I think I know “ percorrevo la statale buia. Non andavo velocissima, quanto bastava per arrivare a casa non troppo tardi.
Let me give my love to you. Let me take your hand. As we walk in the dimming light […]Let me lay beside you, Darling. Let me be your man, and let our bodies intertwine. But always understand. […]A window, an opened tomb. The sun crawls across your bedroom. A halo. A waiting room. Your last breaths, moving through you” ma cosa stava succedendo? La musica, per qualche strana ragione, ce l’aveva con me? Cambiai stazione radio. Sperando di non imbattermi in qualche altra canzone di questo genere. Ma sbagliavo.
“ I was searching. You were on a mission. Then our hearts combined like a neutron star collision. I have nothing left to lose. You took your time to choose. Then we told each other with no trace of fear that… Our love would be forever, and if we die. We die together. And lie, I said never. ‘Cause our love would be forever “ spensi la radio, infuriate. Adoravo i Muse, erano la mia band preferita, ma questo era troppo!
Sentii un rumore improvviso e mi accorsi di aver perso velocità.
<< Oh no! Non farlo macchinina! Non ti fermare in mezzo al nulla, proprio adesso! >> purtroppo la mia preghiera non venne ascoltata. E adesso capivo anche il perché. Lassù mi odiavano, mi avevano anche fatta fuori! Magnifico. Che gran fortuna, Bella!
Scesi dall’auto e l’accostai lentamente al ciglio della strada. Dopodiché aprii il cofano e mi resi conto di una cosa. Di meccanica non ne sapevo assolutamente niente! Che avessi fuso il motore? Oppure erano le candele? Ma potevano le candele farti fermare in mezzo alla strada? Oh cielo! Rimpiangevo le lezioni dell’auto scuola!
<< Ti serve un passaggio? >> chiese una voce conosciuta, tanto quanto fastidiosa, alle mie spalle. Mi voltai lentamente.
Jacob era seduto a cavalcioni sulla sua moto e teneva un casco in mano. Indossava un paio di jeans di pelle neri, una maglietta grigia e un giubbotto in jeans, sempre scuro. Dio mi odiava davvero.
<< Posso sapere perché ogni volta che ho problemi con la macchina, tu spunti fuori? >> chiesi irritata
<< Forse perché sono il tuo Angelo Custode >> pronunciò quelle parole in modo strano. Quasi come se sapesse qualcosa. Il suo sorrisetto, sempre stampato in faccia, mi faceva venire i brividi. Possibile che sapesse? Mi diedi mentalmente della cretina. Andiamo Bella, cosa può sapere il tuo ex, stronzo di prima categoria, ragazzo Jacob Black?
<< Certo >> risposi, chiaramente infastidita e tornai a guardare all’interno del cofano. Senza sapere, però, cosa fare.
<< Andiamo, Bella! >> disse, ridendo, Jacob << non sai neanche da che parte cominciare! Non ti conviene lasciarla qui, salire con me, farti accompagnare a casa e poi dire a tuo padre di passarla a prendere? Magari con un meccanico >>
<< Il problema, Jacob, è che non ho alcuna intenzione di venire con te >> risposi, chiudendo lo sportello, dirigendomi sul lato del passeggero << ora chiamo mia cugina e mi faccio venire a prendere >> conclusi aprendo e afferrando la borsa. Trovai il mio cellulare e composi il numero di Lis.
Solo dopo averlo messo all’orecchio mi resi conto che non c’era campo. Ma com’era possibile?
<< Problemi? >> domandò Jacob
<< Affatto >> rifiutavo l’idea di essere costretta a tornare a casa con lui.
Ripetei l’operazione “ chiama Lis “ almeno dieci volte. Non c’era campo. Assurdo! E come se non bastasse anche la batteria era scarica. Non sarebbe durato a lungo.
<< Allora? >> insistette, per l’ennesima volta, Jacob << lo vuoi questo passaggio o no? >> non sapevo cosa fare. Ma non potevo di certo restare lì tutta la notte spettando che Edward, il mattino dopo, prendesse la macchina per andare a scuola. Ero in un vicolo cieco e ciò che c’era in fondo non mi piaceva per niente. Sbuffando chiusi l’auto con il telecomando, impostando anche l’antifurto, misi la borsa sulla spalla e presi il casco, che Jacob mi stava porgendo.
<< Alleluja! >> disse
<< Sono contenta che a te piaccia questa sistemazione >> risposi, salendo in sella << ma non ti ci abituare. Sto venendo con te solo perché non ho altra via d’uscita >> appena conclusi la frase lo sentii ridere di gusto e mettere in moto. Il mezzo fece un rombo assordante.
<< Tieniti forte, bellezza! >> disse sfrecciò nell’ombra.

Ero su quella moto da più di mezzora. Possibile che non fossimo ancora arrivati? Mi sembrava strano. Mi guardai in torno e mi resi conto di non conoscere quel quartiere.
<< Jacob dove diavolo stiamo andando? >> urlai per farmi sentire, mentre lui sfrecciata sicuro sulla strada senza degnarmi di un briciolo di interesse << dovevi accompagnarmi a casa! >> continuai imperterrita << non portarmi chissà dove! >> stavo cominciando davvero ad innervosirmi.
Cinque minuti dopo si fermò.
Eravamo in un quartiere non propriamente rassicurante. Il vicolo dove Jacob si era fermato era molto buio. Non mi sentivo per niente tranquilla. Mi diedi della stupida da sola! Edward aveva proposto di accompagnarmi e io? No grazie, ho la macchina! Grande mossa, Bella. davvero!
<< Si può sapere dove siamo? >> chiese togliendomi il casco e scendendo dalla moto
<< Aspettiamo una persona >> disse lui in tono freddo. Quasi brutale.
<< E chi sarebbe? >> non dovevo farmi vedere spaventata, ma il panico mi attanagliava lo stomaco << e perché mi hai portata qui? Cosa vuoi da me? >>
<< Oh ma sta zitta! >> urlò Jacob, scendendo dalla moto << vuoi chiudere quella cazzo di bocca ogni tanto? >> restai immobile. E adesso cosa gli prendeva? Più lo guardavo e più mi rendevo conto che c’era qualcosa che non andava in lui << quanto ti ho sopportata quando stavamo insieme, eh? Quanto? Ho finto di amarti in un modo perfetto! E cosa ho ottenuto? Un bel niente! E poi? Poi arriva Edward Masen e ottiene da te quello che io non sono mai riuscito neanche ad avvicinare! >> era impazzito! Provai a scappare, ma non so come, sentii un dolore lancinante alla schiena. Jacob mi aveva spintonata sul muro di mattoni con tutta la sua forza. Quando alzai la testa me lo ritrovai vicino, troppo vicino. Mi teneva per le spalle e tracciava col naso segni inesistenti sul mio collo, da dietro l’orecchio, fino alla gola << hai un odore delizioso, Bella. Un corpo così perfetto, le forme al punto giusto… >> mi accarezzò la spalla e senza complimenti iniziò a palparmi il seno sinistro, da sopra la maglietta.
<< Non toccarmi! Lasciarmi! Dannazione spostati! Non mi toccare! >> con la mano libera provai a dargli un pugno, ma non lo sentì neppure.
Di tutta risposta lui mi schiaffeggiò rin… ringhiando. Che fosse un Vampiro? No, era impossibile. Sarebbe dovuto essere freddo, invece Jacob era sempre molto caldo, inoltre aveva gli occhi neri con striature rosse, di cui mi accorgevo solo ora, non oro come quelli dei Cullen. E la sua pelle era stata sempre piuttosto scura, abbronzata. No. Jacob non era un Vampiro.
Mi imprigionò i polsi nella sua mano sinistra e me li mise sopra la testa. Ora ero completamente alla sua mercé. Calde lacrimane mi scendevano sulle guance. Non volevo che mi toccasse, non volevo neppure pensare a quello che avrebbe voluto farmi. Le sue intenzioni era chiare, fin troppo. Ma io ero di Edward, non sarei voluta essere di nessun altro. Tanto meno di uno stronzo schifoso, quale era Jacob Black.
<< Tu dovevi essere mia >> sputò Jacob, mentre mi leccava l’orecchio sinistro, tentando di sollevarmi la maglietta con la mano libera
<< Io non sono tua! Non lo sono mai stata! Jacob, ti prego. Lasciami andare. Tu non sei cattivo… >> nemmeno finii di dire la frase, che lo sentii ridere. La sua era una risata liberatoria, acuta, ma molto inquietante e gelida.
<< Io non sono cattivo? Oh piccola sognatrice, quanto ti sbagli >> sentii il suo dito giocare col mio ombelico e risalire fino al reggiseno << mmm io direi di toglierlo… >> e portò la mano sulla mia schiena, slacciandolo
<< così va meglio >> cominciai ad urlare e a dimenarmi, senza successo. Non riuscivo a liberarmi e nessuno accorreva, nonostante sentissero le mie urla. Ero spacciata. Jacob riportò la mano sul mio seno, ora che non c’era più il piccolo indumento a proteggermi riuscivo a sentire meglio la sua mano bollente. Mi veniva da vomitare. Non gli avevo mai permesso di fare una cosa simile quando stavamo insieme, figurarsi adesso. Non mi eccitava nemmeno, al contrario mi terrorizzava. Senza pensarci gli tirai una ginocchiata proprio in mezzo alla gambe e sentii la presa su di me indebolirsi. Lo spinsi via e scappai.
La mia fuga durò molto poco. Jacob mi riprese per la caviglia e mi butto a terra, intrappolandomi tra lui e l’asfalto ghiacciato.
<< Maledetta sgualdrina! L’unica cosa che puoi fare al momento è godere >> con tutta la rabbia che avevo gli sputai in faccia.
<< Ma si, hai ragione tu. Se stai inerme non è divertente >> divertente? Dio, ti prego aiutami! Mi strappò la maglietta tuffandosi nel mio seno, mentre con la mano mi stava accarezzando violentemente la coscia, fasciata ancora dai miei leggins neri. Non sapevo più che fare. Urlavo, mi dimenavo, piangevo. Ma tutto questo, mi resi conto solo in un secondo momento, non faceva altro che eccitarlo di più. Quando percepii la sua mano sul mio ventre tremai.
<< Non farlo >> dissi in un sussurro, tra le lacrime << per favore >> lo sentii sorridere, mentre la mano si insinuava lenta, fino ad arrivare a sfiorare il mio slip. Avevo perso le speranze, credevo davvero che sarei morta. Perché per me quello sarebbe successo se lui avesse abusato ancora di più di me. Sarei morta dentro. E morire dentro è peggio di morire davvero. Fu un attimo e non sentii più il suo peso addosso.
<< Quante volte ti devo dire di non toccarla?! >> la voce proveniva dalla figura che teneva Jacob a terra
<< Ti stavo proprio aspettando, Angioletto >> rispose Jacob
Cosa? Mentre arrancavo per raggiungere il muro e alzarmi mi resi conto di ciò che aveva detto. Jacob sapeva. Lui era a conoscenza del segreto di Edward, ma perché? Vidi Edward venire scagliato poco distante da me e lo raggiunsi.
<< Edward! Oddio stai bene? >> stavo ancora piangendo
<< Io si, tu piuttosto… >> rispose accarezzandomi la guancia, mentre i suoi occhi si soffermarono sui miei indumenti ridotti quasi a brandelli. Con un gesto istintivo, cercai di coprirmi il più possibile, ma sentii le braccia di Edward avvolgermi << mi dispiace, dovevo arrivare prima >> iniziai a singhiozzare pesantemente e mi lasciai cullare dal suo abbraccio.
<< Ma quanto siete carini >> disse Jacob, contornando il tutto con un fastidioso applauso << dopo anni non siete cambiati per nulla >>
<< Anni? >> chiese Edward alzandosi, mentre mi teneva ancora stretta << cosa vuoi dire? Chi sei tu? >>
<< Davvero non mi riconosci, mio caro Cherubino? >> il mio cuore smise di battere e sentii Edward irrigidirsi. Come diavolo faceva lui a sapere queste cose? << davvero non ti ricordi di me, è assurdo >>
<< Evidentemente perché ricordo solo chi merita di essere ricordato >> rispose, tagliente, Edward
<< Ti ricorderesti di me se violentassi Bella davanti ai tuoi occhi? >> la stretta di Edward si fece quasi soffocante, ma mi faceva sentire meglio. Mi avvinghiai anche io maggiormente a lui. Ero terrorizzata.
<< Non ti azzarderai a toccarla. Ci sono io adesso, non riusciresti a fare un passo >>
<< Lo credi davvero? >> chiese Jacob con un sorrisetto non molto rassicurante sulle labbra. Mi sentii allontanare da Edward e vidi lui steso a terra, contorcersi nel dolore. Cos’era successo?
<< Edward! >> provai ad avvicinarmi, ma Jacob mi ributtò a terra. Bloccandomi col suo corpo.
<< Finalmente sei arrivata >> disse, guardando sopra la mia testa. Diressi lo sguardo anche io e vidi un paio di scarpe con tacco a spillo rosse
<< Scusa il ritardo, ma sai come sono fatta >> rispose la ragazza << non esco di casa se non preparata a dovere >>
<< Ti ho mandato un messaggio appena sono partito, non credi di averci messo troppo? >>
<< Eddai Jake! >> rispose lei, eppure ero sicura di conoscerla quella voce fastidiosa << le donne si fanno aspettare, non lo sapevi? >>
<< D’accordo >> rispose lui, sogghignando << ora blocca Edward e mi raccomando… >> puntò i suoi occhi su di me << non fargli perdere neppure un passaggio >>
<< Come desideri >> disse lei, scoppiando a ridere. Riconobbi, senza ombra di dubbio, quella risata. Era sempre stata fastidiosa.
<< Tanya! >> urlò Edward, che veniva bloccato da lei << cosa diavolo fai? Lasciami! >> cercava di liberarsi, ma non poteva. Tanya era forte. Molto forte.
<< Potevi essere mio, Eddy >> disse lei << ora vedrai il tuo grande amore appartenere ad un altro >> e riscoppiò a ridere.
<< In fin dei conti… >> disse Jacob, mentre mi accarezzava il fianco con la sua lurida mano << è così che sarebbe dovuta andare nel 1855 >>.

Il respiro mi si mozzò in gola. Chi era veramente Jacob Black?

Pov. Edward

Non riuscivo a muovermi. Tanya mi teneva fermo non solo tenendomi le mani dietro la schiena, ma immobilizzandomi anche al suolo.
Era come il potere di Alice, col la differenza che mia sorella non mi avrebbe mai messo davanti uno spettacolo tanto ripugnante.
Jacob era sopra Bella, la teneva ferma trattenendole i polsi sopra la testa con una mano, mentre con quella libera le toccava i seni, i fianchi, le gambe… La sentivo urlare, piangere, ma non potevo fare assolutamente nulla. Vedevo il bacino di Jacob muoversi, tra le gambe di Bella, da sopra i jeans di lui e i leggins di lei.

Immagina i movimenti veri Edward pensò Jacob nudi, qui per terra. Io dentro di lei che spingo, mentre lei non vuole…
<< Maledetto bastardo! Lasciala! >> urlai, cercando in tutti i modi liberarmi da quella presa con ogni mezzo. Ma era impossibile! << Tanya lasciami andare! O giuro su Dio che appena mi libero me ne frego che tu sia una donna! >> sputai fuori. Sentii il suo respiro farsi più lento, evidentemente si era spaventata da quella minaccia. Bene!
<< No, Jacob, no ti prego lasciami! >> Bella urlava, si dimenava senza tregua. Assistere a quello spettacolo era straziante. Osservai la mano di Jacob accarezzarle l’interno coscia. L’unica nota positiva, se poteva essercene qualcuna in tutto questo schifo, era che non le aveva ancora strappato quei pantaloni di dosso. Lo avrei ucciso. Me ne sarei infischiato di cosa fosse Jacob Black, appena libero gli avrei strappato il cuore dal petto e poi lo avrei ridotto in piccoli pezzettini.
<< Doveva andare così >> disse Jacob, continuando il suo disgustoso lavoro << mi riprendo solo ciò che doveva essere mio di diritto, Edward >>
<< Cosa diavolo stai dicendo? >> gli urlai, non riuscivo a capire. Come faceva a sapere che fossi un Angelo e che avessi incontrato Bella più di 150 anni fa? << Jacob io lo so che tu sei stato con lei prima di me, ma è una storia vecchia! >> provai ad ignorare la rabbia che provavo per quel ragazzo, cercando di farlo ragionare con la cosiddetta psicologia inversa << io posso capire che tu l’abbia amata un tempo e che tra di voi non ci fosse quella intimità, ma… non puoi prendertela con la forza! E lei non vuole, non vedi? >>
<< Sai cosa me ne importa >> rispose, mentre tracciò con la lingua il ventre piatto di Bella. Questo era troppo! << e comunque stai sbagliando >>

Lei doveva appartenere a me disse Jacob, mentalmente dovevo essere io a proteggerla nel 1855, non tu! Tu eri un Cherubino, non potevi compiere tali compiti! Ma no, ti bastò una parola con Castiel e il mio incarico fu affidato a te! Sgranai gli occhi. Ora capivo tutto.
<< Tu sei l’Angelo a cui era stata affidata Bella, dopo che Alice era stata sollevata dall’incarico >> dissi atono. Per l’ennesima volta, lei stava soffrendo a causa mia.
<< Bravo, finalmente ci sei arrivato >> disse e cominciò a strappare i leggins della donna che amavo. Una gamba alla volta.
<< Jacob fermati! >> urlai, per l’ennesima volta << perché devi farle questo? E' con me che ce l’hai! Prenditela con me! >> per la prima volta da quando aveva cominciato quella tortura si fermò per voltarsi a guardarmi.
Quando nei suoi occhi lampeggiò una fiamma rossa di puro odio capii. Lui non era più un Angelo. Jacob era diventato un Decaduto.
<< Prendermela con te? Ma Edward lo sto già facendo! Il tuo punto debole, il tuo unico punto debole, è questa ragazza. È sempre stata lei >> eppure c’era qualcosa che mi sfuggiva. Un dettaglio che non quadrava. Bella mi aveva raccontato di essere stata con lui anni fa, prima del mio arrivo.
<< Se ti stai chiedendo come può essere possibile tutto questo, visto che io ero qui prima del tuo arrivo, la risposta è semplice >> rispose lui, stupendomi << quando arrivai in questo paesino sperduto avevo già adocchiato Bella. La somiglianza con Isobelle era assolutamente sconvolgente, così indagai. Quando scoprì che lei e Bella erano la stessa persona, ma in due vissuti differenti, pensai che fosse una grande idea corteggiarla e lo feci. Lei ci stette, per un po’. Ma era così puritana… >> e mentre disse quella parola, le sfiorò il seno e poi il c’entro, fortunatamente ancora coperto. La rabbia mi stava facendo impazzire! << così mi stancai e decisi di trovare il piacere altrove. La lussuria è un bel peccato… >> sorrise << purtroppo la nostra ragazza lo venne e sapere e mi liquidò senza troppi complimenti. Nel frattempo girai un po’ e ciò che scoprii su di lei mi lasciò interdetto. Com’era possibile che non me ne fossi mai accorto? Certo la sua passata morte non era un bell’indizio, anzi… >> ma cosa stava dicendo? Cominciavo a credere che fosse realmente pazzo.
<< Jacob ti muovi o no? >> chiese Tanya << non riuscirò a tenerlo a bada ancora per molto. Se devi farci sesso, fallo però spicciati! >> quell’oca bionda aveva proprio passato ogni limite!
Le urla di Bella mi spronarono a dimenarmi maggiormente. Jacob non l’avrebbe avuta e lei non avrebbe dovuto convivere con un sofferenza simile.

Edward, quando ti dico di alzarti, alzati! Mi bloccai, quando percepii il pensiero di Alice. ADESSO! Feci come mi aveva detto e il potere di Tanya si interruppe, questo perché Alice aveva usato il suo su di lei.
Senza aspettare un secondo di più, mi avventai su Jacob, appena in tempo. Gli diedi un pugno atterrandolo. Lo avrei ucciso a suon di botte se una voce non mi avesse interrotto.
<< Edward… >> mi voltai verso di Bella. Era in piedi, tremante, instabile, dietro di me << tu non sei come lui. Non macchiarti di una cosa tanto deplorevole >> mi voltai verso Jacob, dandogli un altro cazzotto. Aveva un occhio nero, il naso rotto e il labbro inferiore gonfio a sanguinante.
<< Edward! Ha ragione lei, lascialo! >> Alice…
Con molta riluttanza mi staccai da lui, rialzandomi. Mi avvicinai a Bella e la presi tra le braccia. Aveva un aspetto devastato. I capelli umidi, i vestiti quasi del tutto distrutti. Tremava e singhiozzava. Mio Dio! Mi tolsi la giacca e l’avvolsi, riprendendola tra le braccia.
<< Come hai saputo dov’eravamo? >> chiesi ad Alice
<< Ho avuto una visione. Dopo che Lis ti ha chiamato per avvertirti che Bella non era ancora rientrata mi sono messa in allerta. Non capisco come hai fatto tu a trovarla >> mi rispose
<< Io non lo so >> ammisi. Era come se mi chiamasse, come se ci fosse un legame. << quando ho ricevuto la chiamata di Lis sono schizzato fuori e ti ho avvertita, ma mi è bastato trovare la sua auto sul ciglio della strada per dirigermi qui >>
<< Ah l’amore! >> cinguettò il folletto
<< Alice, ti sembra il caso? >> l’ammonii e la sentii sbuffare
<< Dov’è andato Jacob? >> chiese una Bella tremante. Mi voltai e mi resi conto che a terra non c’era più. Né lui né Tanya.

Sono scappati… pensò Alice e annuii.
<< Non ti farà più nulla, intesi? >> risposi a Bella, guardandola dritta negli occhi << staremo sempre con te. Non rimarrai sola un attimo >> la vidi annuire e stringersi ancora nel mio abbraccio. Quanto lo avevo desiderato? Ma non doveva andare così.
<< Alice >> chiamai << dobbiamo scoprire tutto quello che può servirci su Jacob e Tanya. E ci serve una mano >>

Parli dei Cullen? Chiese mentalmente ed io annuii. Certo, portiamo Bella via di qui e poi vado subito a parlare con Jasper. Dico a Carlisle di passare a controllare Bella? annuii nuovamente e ci avviammo verso casa nostra.
Non volevo lasciare Bella, avevo paura che quello che era successo potesse riaccadere e comunque non sarebbe potuta rientrare in queste condizioni. Charlie era il capo della Polizia, avrebbe certamente capito tutto. Ma cosa avrebbe potuto fare? Arrestare un Angelo Decaduto? Un Demone? Non sarebbe comunque servito a niente. Inoltre conoscevo Bella fin troppo bene, non avrebbe mai voluto dire una cosa del genere a suo padre.
Ci recammo alla Porsche di Alice. Direzione: casa Masen.

Era da ormai venti minuti, che il Dottor Cullen stava visitando Bella. leggevo nei suoi pensieri che a livello di stupro, come avevo visto chiaramente, non c’erano segni. In compenso aveva qualche ematoma e una guancia livida e gonfia. Le mise delle bende e un po’ di pomata.
<< Come ti senti ora? >> chiese Carlisle
<< Meglio >> rispose Bella, si vedeva lontano un miglio che mentiva
<< Hai solo bisogno di riposo adesso, ok? >> chiese lui e Bella annuii. Carlisle si alzò mettendo a posto i suoi oggetti nella borsa e salutò Bella dandole un bacio sulla fronte. Carlisle doveva essere un padre meraviglioso. Anche se Vampiro, la sua forte umanità si vedeva e si percepiva da ogni angolo. Era una persona buona e aveva un’aura pura.
<< Edward >> mi chiamò, mentre lo stavo scortando alla porta. Non risposi, ma aspettai che proseguisse e così fece << a livello fisico sta bene, ma credo che sia un po’ sotto shock. Certo, non ha subito uno stupro vero e proprio, ma è stata aggredita e questo influisce molto, soprattutto su una ragazza come Bella. alice mi ha spiegato il tutto prima di mandarmi qui, so che non potete denunciare l’accaduto, ma se avrete bisogno di una mano non esitate a chiedere. Non mi piace combattere o mettere in un possibile pericolo la mia famiglia, ma tua sorella è diventata molto importante per mio figlio Jasper e questo vi rende parte della famiglia. E tu tieni molto a Bella, ed anche noi, perciò se ti servirà aiuto, chiamaci >> detto ciò mi porse la mano, che non esitai a stringere.
<< Grazie Carlisle >>.
Tornai da Bella, poco dopo e la trovai stesa sul mio letto. Pensando che dormisse le accarezzai un braccio e sussultò spaventata.
<< Scusa, pensavo ti fossi addormentata >>
<< No >> rispose soltanto
<< Bella è colpa mia, mi dispiace tanto >> le dissi
<< Edward, tu non puoi assumerti le colpe di tutti quanti >> rispose << non è stata colpa tua se nella mia vita precedente sono morta. Non è stata colpa tua se Jacob è Caduto o Decaduto. Non è stata colpa tua se mi ha aggredita e ha tentati di… di… >> non riusciva a pronunciare quella parola. E come darle torto? << perciò non chiedere scusa e non dire che ti dispiace. Perché tu, Edward Anthony Masen, non hai colpe >> le sorrisi e l’abbracciai. Non oppose resistenza.
<< Devo riaccompagnarti a casa >> dissi controvoglia << tuo padre si preoccuperà se non rientri. Alice gli ha detto che eri con noi, ma se non torni a casa potrebbe preoccuparsi >> la sentii annuire. Scese dal letto mettendosi le scarpe e afferrò la giacca. Alice le aveva dato alcuni vestiti, il più possibile somiglianti a quelli che aveva, e scendemmo di sotto per raggiungere l’auto.

Il viaggio fu silenzioso.
Io guidavo, senza neppure a voglia di accendere la radio, mentre Bella guardava fuori dal finestrino. Quando arrivammo davanti casa sua, nemmeno se ne rese conto.
<< Siamo arrivati >> le dissi
<< Già è vero >> rispose, stava giocando le con le dita delle mani << potresti accompagnarmi alla porta? >> chiese poi, titubante
<< Certo >> sorrisi per rassicurarla. Non avrei permesso che le succedesse di nuovo qualcosa. Andai ad aprire la sua portiera e l’accompagnai all’ingresso. Inserette la chiave nella serratura e quando vidi la porta aprirsi la salutai. A casa sarebbe stata al sicura.
<< Allora buona notte, Bella… >> le baciai la fronte e mi voltai, a malincuore, per andarmene. Ma la sua mano me lo impedì. Mi aveva afferrato il giubbotto. Aveva il viso basso e i capelli le coprivano la faccia, lasciando visibili solo il naso e le labbra.
<< Resti con me questa notte? >> non riuscivo a capire. Lo aveva detto davvero? << io sarei più sicura se…se tu fossi in camera con me >>
<< D’accordo >> le risposi << vai su, io ti raggiungo subito >>
<< Grazie >> disse ed entrò.
Feci il giro della casa e con un abile slancio usai il ramo dell’albero come appiglio per entrare dalla finestra, fortunatamente aperta.
Proprio mentre entrai nella stanza, Bella fece il suo ingresso dalla porta.
<< Metto il pigiama e torno, visto che la doccia l’ho fatta poco fa da voi >> mi comunicò diventando rossa in viso
<< Certo, fai con calma >>.
Sei minuti e quarantacinque minuti dopo, Bella, tornò nella stanza. Aveva indosso un tenero pigiamino sul viola. I pantaloni arrivavano appena sotto il ginocchio, stretti. Sopra, la maglietta aveva le spalle larghe, e un piccolo nastrino bianco si allacciava sotto il seno. Era bellissima.
Richiuse la porta dietro di sé e si avvicinò al letto. Io presi posto sulla poltrona, accanto alla finestra.
<< Ho avuto paura >> disse improvvisamente Bella, qualche minuto dopo << avevo paura che nessuno sarebbe venuto ad aiutarmi, che tu non saresti venuto. Ed io non riuscivo a fermarlo! Sento ancora le sue mani addosso, la sua lingua. Ho avuto paura che non si sarebbe fermato, che non sarei stata in grado di fermalo >> mi avvicinai al letto e le asciugai le lacrime.
<< È tutto finito >> le dissi << non succederà mai più, te lo giuro questo >> annuì e mi fece spazio nel letto
<< Non voglio sapere niente, ho solo bisogno di star bene adesso, Edward. E l’unica certezza che ho è che tu mi fai stare così >> non sapevo cosa dirle. Non volevo metterle fretta. Così non feci altro che stringerla a me, mentre lei poggiava la testa sul mio petto. Nessuno dei due parlò, restammo solo abbracciati. Bella si addormentò poco tempo dopo, mentre io restai sveglio a guardarla dormire.

Ma ciao!! *-* quanto sono nei casini?
Vedete il lato positivo, no? Finalmente siamo arrivati agli sgoccioli, anche i cattivi saltano fuori e si è scoperto chi è davvero Jacob Black! E Tanya? Avreste mai pensato che anche lei fosse un Angelo Decaduto? In Bilico sta volgendo al termine, ci saranno anche pochi capitolo dove tutto è destinato a cambiare. Altre verità nascoste verranno a galla. Perciò... non abbandonatemi proprio adesso!

Risposte alle Recensioni :

Sweet Bleeding Star : Ciao!^^ ti sei commossa? Oddio questa si che è una soddisfazione per chi scrive XD grazie per i complimenti e spero che la mia storia continuerà sempre a farti emozionare! Un bacio!
bella cullen89 : Ciao tesoro!! Stai tranquilla, l’importante è che non mi abbandoni ù.ù comunque grazie!! *-* era la prima volta che scrivevo in terza persona e sentire che mi è uscito bene lo stesso è un gran traguardo! XD grazie per la dritta sui cioccolatini! Ti voglio bene anche io, ci sentiamo su fb!! Un bacione <3
dorababe78 : Ciao Dora! Io sono Marta, piacere^^ sei assuefatta? Addirittura? *me gongola* grazie mille per i tuoi complimenti! Mi raccomando continua a darmi la tua opinione sui capitoli e spero che continuerà a piacerti così tanto! Un bacio!
essebi : Ciao Elisa! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e che abbia addirittura emozionata! +me contentissima* comunque il comportamento di Edward magari non si può capire, comprendere o totalmente perdonare… Ma non si può dire che abbia avuto un passato facile, anzi. Ha sbagliato, ma lo ha fatto in buona fede perché perdere chi si ama, veder morire chi si ama ti fa fare cose molte stupide nel tentativo di tutelare quelli che restano… Edward ha avuto la fortuna, o sfortuna dipende dai casi in questa storia, di ritrovare il suo amore perduto e ha commesso tanti errori, ma credo che in fondo, alla luce di queste nuove informazioni il suo comportamento è anche un po’ più capibile… Continua a seguirmi e scoprirai cosa succederà! Un bacio!
maia96 : Ciao!!^^ ma non ti preoccupare, figurati! Anzi spero che ti sia passata adesso!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! E si nel passato quei due ne hanno patite parecchie… Speriamo che ora possano ricostruire qualcosa XD grazie per i complimenti!! Ci si senta nel gruppo, un bacione!!
monibiondina : Ciao Moni!! Grazie mille! Sono contenta che il mio esperimento in terza persona sia riuscito! *me saltella felice* purtroppo non posso rispondere alla tua domanda, dovrai solo aspettare e vedere cosa succede! Ci sentiamo alla prossima recensione, mi raccomando!! Un bacio!
antonella64 : Ciao Antonella! Mmm a dire il vero no… Il film lo conosco (Brad Pitt Q_____ *-*) ma onestamente non ci avevo proprio pensato o.O cosa ti ricorda di quel film? E per quanto riguarda il libro, non lo conosco! Io non mi sono ispirata a nulla. Nel senso, tempo fa ho avuto tra le mani Fallen e mi è venuta l’idea di usare gli angeli caduti… La storia si può ritrovare un po’ in quello, anche se non tutto, in quanto ci ho messo parecchio di testa mia! Comunque concordo con te! L’amore dovrebbe essere un sentimento accecante che nessuno riesce a dividere o infangare… Purtroppo anche nella realtà ci sono tanti problemi legato ad esso… Spero che tu continua a seguirmi e a recensire! Un bacione!!
Marie : Ciao Marika!! Oddio si ho leggermente alterato il Paradiso! E mi sa che dopo questo finisco all’Inferno ahahahahahah comunque lassù, nella mia storia, ci sono regole ferree e come dice un detto cinese “ troppo bene uguale al male è, ed il male tante volte il bene porta in sé “ credo sia vero e l’ho voluto applicare al concetto universale. Nella storia gli angeli stanno sbagliando tanto, anche se fondamentalmente sono buoni! Ma credo che questo loro sbagliare sia dovuto al fatto che anche nel bene c’è sempre un po’ di male e viceversa… Eheheheh di chi sarà la voce? Mi sa che lo scopri presto XD ci sentiamo su fb e alla prossima recensione!! Un bacione <3
thecarnival : Ciao amica!! Oddio paragoni questo capitolo a dopo aver letto un capolavoro come Romeo e Giulietta? *-* oddio Ale così mi fai commuovere, imbarazzare e GONGOLARE!! *-* per quanto riguarda le tue domande ù.ù” non posso risponderti ù.ù”” in questo capitolo si capiranno altre cose, ma per il resto dovrai aspettare… Sei un mito anche tu <3 e grazie per i complimento *-* ci sentiamo su fb ragazza!! Un bacione!
Amantide : Ciao amanta!! Ehm si da te, assolutamente ù.ù” eh lo so Cinzia ù.ù ho leggermente ribaltato la concezione di paradiso, ma si sa sono queste idee che fanno di una storia una bella storia, no? E spero che continuerà ad essere così come mi avete sempre detto *-* ci sentiamo su fb amanta!! Un bacione <3
edbell96 : Ciao!! Bhè ora si torna al presente e vediamo cosa farà Bella con Edward… Ma le sorprese non finiscono qui!! Alla prossima recensione! Un bacio!


Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Ventiquattresimo Capitolo : Calma Apparente. ***


Buon pomeriggio a tutti!! Come state? La prima notizia che vi do è che In Bilico sta giungendo davvero al termine!! Oggi posterò il 14° Capitolo, dopodichè ci saranno solo altri due capitolo e l'Epilogo :( e la mia storia, che è diventata anche un pò vostra visto che l'avete seguita con così tanto interesse, giungerà al termine! Adesso posto il Capitolo e poi ci risentiamo in fondo pagina, per rispondere alle recensioni e darvi altre piccole curiosità! ;) BUONA LETTURA!!

Per il tuo cuore basta il mio petto, per la mia libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino al cielo, ciò che era addormentata sulla tua anima.
~ Pablo Neruda ~


Ventiquattresimo Capitolo : Calma Apparente.

Pov. Bella

Era passata una settimana dallo spiacevole incontro con Jacob.
Edward, Alice, Lis e i Cullen non mi perdevano d’occhio nemmeno per un attimo.
A scuola avevo quasi tutte le lezioni con un uno di loro, a mensa stavamo sempre in gruppo. Fuori dall’edificio scolastico ero costantemente scortata da Alice o Lis, a volte da entrambe, mentre la mattina e la sera stavo con Edward. Il mio ex Angelo Custode vegliava costantemente su di me.
Mi veniva a prendere tutte le mattine in auto, portandomi anche la colazione, e dopo cena, quando salivo in camera lo trovavo intento a leggere qualche libro seduto alla poltrona vicino alla finestra.
<< Bella! >> mi chiamò mio padre, dal piano inferiore << sbrigati, ho visto l’auto di Edward qui davanti! Non mi sembra carino farlo aspettare >> mi diedi un’ultima occhiata allo specchio e scesi ridendo, mentre scuotevo il capo. Charlie adorava Edward, anche se qualche mese prima ero stata male a causa sua, mio padre aveva capito che senza di lui non potevo stare e aveva accettato, ma non senza poco sforzo, il fatto di averlo in torno. Lo avevo rassicurato che non stavamo insieme, che comunque non ero ancora pronta per ricominciare una storia con lui. Ed era vero. Non sapevo cosa sarebbe successo tra di noi, non sapevo se la nostra storia sarebbe potuta risorgere dalle ceneri, più forte di prima, come l’Araba Fenice. Non lo sapevo. Ma non volevo precludere nulla. Inoltre, Edward, era stato a colloquio con mio padre, qualche sera fa e gli spiegò, a grandissime linee, anzi enormi! Il motivo della sua partenza. Non so come, ma quando il ragazzo dagli occhi verdi chiese “ se lei sapesse che alcuni conti in sospeso col suo passato, rischierebbero di rovinare la vita della persona che ama, chiuderebbe gli occhi? Oppure si allontanerebbe per proteggere l’oggetto del suo amore? “ mio padre capì che il suo comportamento non era stato totalmente egoistico, forse, e gli diede il bentornato. Sottolineando il fatto che se lo avesse rifatto, lui sarebbe stato il primo di cui avrebbe dovuto aver paura.
<< Vai ancora a scuola con l’Angioletto pitino pitò? >> chiese Lis, appoggiata sulla ringhiera della scala. Mi fermai e voltai il capo.
<< Pitino pitò? >> chiesi alzando un sopracciglio e scoppiammo a ridere << ma dove ti è venuta? >>
<< Oddio Bella, proprio non lo so! Jason mi fa male! >> rispose, mentre stava ancora ridendo. Indossava un paio di jeans chiari, stretti, una maglietta a maniche corte a righe bianche e blu e degli stivaletti, che ricordavano delle francesine un po’ più alte, blu. [ -> link: http://www.polyvore.com/elisabeth_swan/set?id=27992955 ]
<< Lo consumerai quel Vampiro >> dissi, riprendendo a scendere di sotto
<< Antipatica! >> mi rispose a denti stretti, facendomi la linguaccia per andare a finire di truccarsi.
Erano cambiate molte cose in questi giorni.
Edward aveva deciso che anche io dovessi sapere tutto, in quanto Lis, anche se per sbaglio, aveva scoperto cosa fossero i fratelli Masen in realtà. Stupii tutti quando li battei sul tempo…

<< Bella >> diceva Lis, torturandosi le mani << noi dovremmo dirti una cosa >> davanti a me ed Edward, c’era tutti i Cullen, più Alice, vicina a Jasper e Lis, vicina a Jason << ecco si, però non devi spaventarti… >>
<< Lis così si fa notte >> disse Emmett
<< Zitto orso! >> lo ammonì lei, lui sbuffò
<< Vuoi che glielo dica io? >> si propose Alice
<< No, devo farlo io. Almeno questo glielo devo >> rispose Lis
<< Ehm ragazzi, se volete io… >> cercai di dire
<< Bella, lasciali parlare >> mi disse Edward << non spaventarti, non è nulla di che >> ma io non ero spaventata, cioè avevo capito cosa volessero dirmi. Volevo solo facilitargli il compito.
<< Bella, sai che Edward e Alice non sono umani >> riprovò Lis << bene, nemmeno i Cullen lo sono >>
<< Lo so, sono Vampiri >> dissi tutto d’un fiato. Restarono tutti ammutoliti per il tono, calmo, che avevo usato.
<< Si… >> mi rispose Lis << ma non è questo il punto >> ci voltammo tutto, abbastanza sconvolti, a fissarla. Eh? << loro sono… Aspetta cosa hai detto? >> scoppiai a ridere e con me anche Emmett, che rotolò sull’erba.
<< Che sono Vampiri >> le risposi << Lis, l’ho scoperto qualche tempo fa, ma mi sta bene! Siamo un gruppo assortito, no? Umani, Angeli e Vampiri! Non si può dire che qualcuno possa superarci in fatto di stramberie >> e scoppiamo tutti a ridere. Finalmente tutto, o quasi, era tornato al suo posto.

<< Scricciolo, ma cosa fai dormi in piedi? >> chiese Edward, appoggiato alla sua auto
<< Eh? No, scusa stavo pensando! >> io e le mie solite figure…
<< In questo caso >> disse staccandosi dalla vettura per baciarmi la guancia << buongiorno Bella >> e mi diede il sacchetti con cornetti e frappuccino
<< Grazie… >> risposi, imbarazzata. Mentre entravamo nella sua Volvo, lo guardai per bene. Indossava un jeans nero, una maglietta grigio perla e un trench leggero, lasciato aperto, nero, Converse grigie ai piedi. I capelli sempre tutti in disordine.
<< Sei molto bella oggi >> disse improvvisamente Edward
<< C…cosa? >> possibile che dovessi sempre sembrare una balbuziente con lui? << ehm grazie, ma non ho messo nulla di che addosso… >> era vero. Indossavo una maglietta un po’ particolare grigia, manica lunga con un fiocco all’altezza del seno e sotto una canotta dello stesso colore, un paio di pantaloni stretti neri, stivali e borsa dello stesso colore della maglia. [ -> link: http://www.polyvore.com/isabella_swan/set?id=27996024 ]
<< Nulla di che? Bella, tu ti sottovaluti troppo >>
<< Tu sei di parte >> rispose
<< Forse. Ma ciò non toglie che tu sia molto bella >> evitai di rispondere alla sua affermazione. Preso il croissant dal sacchetto e lo mangiai, bevendo successivamente il mio frappuncino, mentre Edward correva tranquillo sulla strada che ci portava a scuola.
Il giorno dopo l’aggressione, ancora non riuscivo a pronunciare quella parola, non riuscivo ancora a visualizzare bene l’accaduta pensando realmente a cosa Jacob volesse farmi, ero terrorizzata dall’idea di recarmi in quell’edificio. Avevo paura di incontrarlo, di rischiare di restare da sola con lui, che provasse a dire o fare qualcosa contro di me. Ma con mia grande sorpresa Jacob non c’era e neanche il giorno dopo si fece vedere. Erano giorni che non si presentava a scuola e la cosa mi faceva piacere. Al contrario, Edward e gli altri, credevano che stesse tramando qualcosa.
<< Siamo arrivati >> mi risvegliò Edward dai miei pensieri, misi a fuoco il tutto e mi accorsi che aveva ragione. La Forks High School faceva bella nostra fuori dal finestrino. Slacciai la cintura, afferrai la borsa e scesi. Notai che Alice era già qui con Jasper, Emmett e Rose. Attesi Edward e ci recammo da loro.
<< Ciao ragazzi >> dissi
<< Oh sorellina! Come stai oggi? >> mi chiese Alice, abbracciandomi
<< Sto bene grazie >> risposi. È vero, non mi ero ancora ripresa del tutto. Lui non mi aveva realmente violentata, ma ripensare alle sue mani addosso o alla sua bocca, mi faceva schifo. Era strano come sobbalzavo se qualcuno mi toccava all’improvviso, anche solo il braccio, senza che me ne accorgessi.
<< Sicura? >> chiese Rose, annuii. Era incredibile che tra tutti, fu proprio lei a farmi passare, se così si può dire, la paura di uscire di casa.
Venni a sapere che, molti anni prima, quando era ancora umana aggiungo io adesso, venne aggredita da colui che credeva l’amasse. La violentò e poi la lasciò in mezzo ad una strada, ferita. Solo dopo qualche giorno, dopo aver “ scoperto “ cosa erano realmente i Cullen, venni a conoscenza di un particolare. Il più grande, direi. Rosalie Hale rimase uccisa quella notte. Se non fosse stato per Carlisle, la sua vita sarebbe cessata in quel modo tanto disgustoso quanto ingiusto, per colpa di un animale. Si, animale, perché non poteva definirsi uomo un mostro del genere.
<< La nostra bellina è forte! >> intervenne Emmett, avvicinandosi molto lentamente, per farmi capire le sue intenzioni << vero? >> e mi prese tra le braccia, facendomi letteralmente volare. Era un orso! E lo adoravo.
<< Inoltre… >> proseguì, mettendomi giù << adesso ci siamo tutti noi! Deve solo riprovarci! >> e ringhiò. La lotta gli piaceva proprio! Scoppiammo a ridere, ma quello che vidi alle spalle di Jasper, mi fece gelare il sangue nelle vele.
<< Che c’è? >> chiese Edward, probabilmente vedendo la mia reazione. Non riuscivo a parlare, indicai con un dito la persona che avevo visto.
La sua chioma bionda sembrava più lucente dell’ultima volta che l’avevo vista. Indossava un paio di pantaloni di pelle nera, un maglietta abbastanza succinta e delle scarpe, con tacco vertiginoso, nere.
<< Che diavolo ci fa qui? >> ringhiò Emmett
<< Non lo so >> rispose calmo, Jasper
<< Che ci sia anche lui? >> domandò Rose a Alice
<< Non mi interessa. Questa è la volta buona che la rispedisco in Paradiso! O magari all’Inferno! >> quasi ruggì Edward e prese a camminare spedito
<< Edward! >> gli dissi, correndogli dietro << fermati, cosa vuoi fare davanti a tutti? >> non mi ascoltava. Dio quanto era cocciuto!
<< Cosa diavolo ci fai qui? >> chiese con rabbia, arrivando davanti alla bionda. Se fosse stato un Vampiro avrebbe sicuramente ringhiato.
<< È una scuola libera, Eddy. E comunque io ero qui prima di te >> rispose Tanya, girando i tacchi ed entrando nell’edificio
<< Questa storia non mi piace >> parlò sotto voce Edward
<< Hai sentito qualcosa? >> chiesi
<< No, è questo il punto >> si voltò a guardarmi << non ho sentito alcun pensiero >> restai interdetta, com’era possibile? Lo vidi prendermi per mano e tornare dagli altri << Emmett, pensa a qualunque cosa! >>
<< Perché? >> chiese lui, inarcando un sopracciglio
<< Fallo! >>
<< Ok, ok! Va bene! >>
<< Ti ho detto di pensare a qualcosa! Non di immaginare te e Rosalie farlo nella foresta! >> urlò Edward, forse un po’ troppo forte. Rose si avvicinò a suo marito, già avevo scoperto anche che erano sposati, e gli diede uno scappellotto piuttosto forte
<< Ahia! >> si lamentò l’orso
<< Così impari! Idiota! >> disse lei
<< Tu non leggi i suoi pensieri, io non vedo il suo futuro né quello di Jacob >> disse improvvisamente Alice << è un buco nero, Edward. Siamo nei guai se non sappiamo le loro mosse >>
<< Fantastico >> commentò il fratello.
Arrivati anche Lis e Jason, con l’umore sotto i piedi e tutti i sensi in allerta, ci dirigemmo verso le nostre aule.

Anche l’ennesima giornata scolastica giunse al termine.
<< Stavo pensando… >> disse Lis, sbucando da non so dove e prendendomi a braccetto << visto che è Venerdì, perché non organizziamo una seratina all’Essence? >>
<< Con quello che sta succedendo? >> chiese Rose, di fianco a me. Avevamo avuto insieme l’ora di Spagnolo.
<< E cosa sta succedendo? Alice e Edward hanno le mani legate, voi anche avendo doti particolari, abbiamo appurato che sugli Angeli non hanno effetto. Cosa dovremmo fare? Aspettare che Jacob e tutta la sua truppa Infernale venga a dichiarare guerra? Non possiamo precluderci la vita, non trovate? >> controbatté Lis
<< Non lo so… >> provai a dire, ma mi bloccò
<< E dai Bella! Ci saremo comunque tutti! Però almeno ci divertiamo, no? >> forse non aveva tutti i torti…
<< D’accordo >> rispose Rose, improvvisamente << io ci sto >>
<< Perfetto! Avvisa tu i Cullen, io avverto Alice! Bella tu pensa a Edward! >>
<< Perché Edward dovrebbe toccare a me? >> sapevo già la risposta
<< Perché lui sarà quello più difficile da convincere! Quindi in caso faccia troppo il Matusa, tu gliela sganci e lo convinci! >> Rose scoppiò letteralmente a ridere, mentre io fulminavo mia cugina, che sbuffò << uffa! Ok, va bene! Ma hai comunque più possibilità tu di convincerlo di me! >> detto ciò si diresse a cercare Alice
<< Non si può dire che abbia torto >> disse Rose, buttando lì la frase
<< Non vorrai cominciare anche tu? >> le domandai
<< No, no! Oh guarda Emmett e Edward! Bhè Bella a questa sera allora! >>
<< Ciao! >> le urlai e mi avvicinai alla sua Volva metallizzata
<< Allora, tutto bene? >> chiese Edward
<< Si, si. Lis vuole che andiamo a ballare questa sera e… Cavolo Edward ma non mi ero accorta di quanto favolosa fosse la tua giacca! >> cercai di cambiare argomento, ma…
<< Cosa? È forse impazzita? >> chiese
<< Tutti credono che abbia ragione, in fondo un po’ di divertimento non guasta, no? >>
<< Divertimento? Non so tu, ma io non mi sono affatto divertito una settimana fa >> gli tirai un ceffone non appena finì di parlare
<< Sei proprio un idiota >> dissi, cercando di andare via
<< Bella, Bella, scusami! >> disse, mentre mi afferrò il braccio costringendomi a guardarlo << non volevo dirlo, ho perso la pazienza. Perdonami >> posò le sue mani poco sopra i miei fianchi, sulla vita, e mi tirò a sé. Appoggiò la sua fronte alla mia e continuò a parlare << è stato orribile anche e soprattutto per te, davvero non dovevo dirlo. Ma mi sono spaventato anche io vedendo quello che ti stava facendo, mi sono sentito così inutile… Ma ho sbagliato uscendomene con quella frase poco fa. Perciò ti chiedo scusa >> la sua voce era dolce, carezzevole. Sincera.
Gli accarezzai una guancia fredda e piano mi avvicinai a baciargliela. Non so perché lo feci, avevo posto dei paletti nel nostro rapporto. È vero lui mi baciava la mattina, sempre sulla guancia, ma il gesto non era così…intimo. Da quella notte, la prima che passò con me nella mia camera, a Edward non era stato più permesso di dormire con me, nel mio letto. Infatti passava il suo tempo a leggere o a guardare fuori dalla finestra. Avevo scoperto che, se i Vampiri non dormivano per niente, gli Angeli potevano non dormire per giorni, mesi e forse anni, senza sentire un apparente e vero bisogno, ciò non toglieva però, che essi mangiassero e dormissero tutte le volte che ne avevano la possibilità.
Mi soffermai più del dovuto sulla sua guancia, portando la mia mano sinistra sulla sua spalla e la destra sul suo viso. Le sue mani, invece, si era posate sulle mia schiena e mi spingevano più vicina a lui. Mi allontanai piano, forse troppo, perché Edward si volto dalla mia parte. Sentivo il suo respiro sulle mie labbra. I suoi occhi erano così vicini…
<< Edward… >> sussurrai, quando temetti di perdere il controllo di lì a poco
<< Scusa… >> rispose lui, allontanandosi un po’, senza lasciarmi andare. Era imbarazzato. Lo si capiva perché, quando lo era, si passava un mano tra i capelli.
<< Sai cosa vorrei fare? >> chiesi, provando a spezzare l’imbarazzo
<< No, cosa? >>
<< Accarezzarti un’ala >> misi le mani, a pugno, davanti alle labbra e feci gli occhi da cucciola << eri così dolce mentre lo facevo nel passato! >>
<< Oh dai! >> disse e tornò alla macchina. Io scoppiai a ridere e lo seguii
<< Allora questa sera? Ti va o no di andare all’Essence? >> lo vidi rifletterci su un attimo, ma poi finalmente parlò
<< D’accordo, ma non voglio perderti di vista >> disse entrando in auto
<< Affare fatto! >> risposi. Come se mi dispiacesse…

<< Bella! >> urlò Lis, bussando alla porta del bagno << ti muovi? Mi serve la luce di quello specchio per truccarmi a dovere! Sei lì dentro da più di mezzora! >>
<< Lo so, lo so! Ho finito, scusa! >> diedi un ultima arricciata ai capelli, misi il tutto a posto e uscii dal bagno
<< Era ora! >> disse mia cugina, squadrandomi << però ne è valsa la pena! Sei una bomba! >> indossavo un paio di short di jeans, una maglietta a maniche corte piena di brillantini blu scura e degli stivali in tinta con essa. [ -> link: http://www.polyvore.com/essence_darkblue/set?id=28027810 ]
<< Grazie… >> risposi, guardando il suo abbigliamento. Lis aveva un vestito nero, con gonna a palloncino tutta arricciata, con delle striature azzurre sui fianchi e un paio di decolté molto alte azzurre [ -> link: http://www.polyvore.com/essence_blue/set?id=28027241 ]<< stai molto bene anche tu, cugina >>
<< Ma lo so! >> rispose scoppiando a ridere e si chiuse in bagno per il tocco finale.
Erano le nove in punto, di sera. Edward e Alice sarebbero passati tra mezzora. L’appuntamento con gli altri era fissato per le nove e mezza - dieci, davanti al locale, ma con la guida spericolata dei Cullen e di Edward probabilmente saremmo arrivati molto prima.
Decisi di scendere di sotto per chiacchierare un po’ con Charlie, mentre Lis finiva di prepararsi, visto che io ero già pronta. Presi borsa e cellulare, che misi al suo interno e andai in salotto.
<< Bells, sei bellissima! Ma non avrai freddo con quei pantaloncini così corti? Hai preparato la giacca? >> chiese Charlie, che era stravaccato sul divano a guardare qualche partita in tv
<< Si, papà. Ho preso tutto e comunque… grazie >> risposi per il complimento fatto e mi sedetti sulla poltrona
<< Lis? >> chiese Charlie
<< Si sta ancora preparando, ma credo che abbia quasi finito >>
<< Tra poco la scuola finirà >> disse Charlie << idee sul college? >> ci pensai un po’ su, con tutti i casini che era successi in questi mesi, non ci avevo proprio pensato!
<< A dire il vero, non ancora… >> risposi
<< Ma come? Bella la settimana prossima entriamo nel mese di Maggio. Capisco che non essendo molto presente a casa, per il mio lavoro, non riesco a controllarti tutti i giorni, ma cavolo Isabella! >> oh no, aveva usato il nome completo << come puoi non aver ancora fatto domanda da nessuna parte? >>
<< No, ma ecco cioè ho dato varie occhiate in giro! >> dissi alzandomi e indietreggiando, sperando che Lis avesse finito, che Edward suonasse alla porta e tutti noi potessimo andarcene in tutta fretta! Sentii mio padre sospirare pesantemente
<< D’accordo >> disse poco dopo << tra poco farai gli anni, 18 anni per la precisione, hai in mente qualcosa? Inoltre tu e Lis li compiete lo stesso giorno, grande festa? >> era vero. Entrambe eravamo nate il 26 Maggio. A dire il vero non avevamo ancora toccato l’argomento. Chissà se avremmo festeggiato. Per me era indifferente, ma per lei…
Stavo per rispondere a mio padre, quando il campanello di casa suonò.
<< Lis! >> urlai << muoviti sono arrivati! >> e andai ad aprire la porta.
Edward era lì, all’ingresso, con il suo sorriso sghembo tutto per me. Indossava una giacca nera, una camicia grigio scuro, jeans e dei mocassini in tinta con la giacca. Stava sempre benissimo.
<< Ciao scricciolo >> disse, mentre mi faceva una radiografia accurata
<< Ciao… >> risposi, timidamente. Com’era possibile che non mi fosse ancora passato questo senso di inadeguatezza che provavo, quando lui era nelle vicinanze? La risposta era semplice. Edward era quel tipo di ragazzo a cui non ti potevi abituare. Mai.
<< Sono pronta!! >> disse Lis, scendendo le scale << possiamo andare. Ciao zio Charlie! >> urlò, mentre mi spingeva fuori, quasi addosso a Edward
<< Mi raccomando! Buona serata, ragazze. Ciao Edward! >> urlò Charlie
<< Arrivederci Capo Swan >> rispose lui.
Ci dirigemmo alla macchina e vidi Alice uscire dalla vettura e correrci incontro.
<< Wow ragazze state benissimo! >> disse il piccolo folletto, squadrandomi da capo a piedi << mm io avrei messo magari una gonnellina e una canotta a sbuffo, ma tutto sommato anche l’idea degli short non è niente male! >>
<< Grazie Alice! >> risposi. Alice era semplicemente divina. Aveva un vestito con varie tonalità di marrone, una fascia bianca sporca, arricciata, a coprirle il seno, senza spalline. Un copri spalla bianco. Ai piedi due decolté con tacco molto alto dello stesso colore del vestito e della borsa. [ -> link: http://www.polyvore.com/essence_brown/set?id=28004522 ]
<< Bhè cosa stiamo aspettando? Andiamo? >> chiese Lis
<< Certo >> rispose Edward, entrando tutti nella sua Volvo.

Arrivammo all’Essence venti minuti dopo. La strada era particolarmente libera e senza impedimenti. Edward trovò parcheggio quasi subito e senza troppi complimenti ci fermammo davanti al locale ad aspettare i Cullen.
<< Ma non dovrebbero essere già qui? >> chiese Edward << ma in quanto Vampiri non dovrebbero essere, che ne so, un po’ più svelti? >>
<< E tu come Angelo non dovresti essere più, non so la butto lì, più celestiale? >> gli rispose Lis
<< Ma non la finirete mai voi due? >> chiesi, mentre sentivo Alice ridere
<< No >> rispose Lis << prenderlo per il culo è il mio passatempo preferito! >>
<< Ne sono lieto >> ironizzò Edward, lasciandomi scappare un risolino per il modo in cui aveva pronunciato quelle parole.
Mi voltai quando sentii qualcuno fischiare.
<< Ehi dolcezze >> disse un ragazzo, insieme ad altri due << siete tre splendori, avete voglia di divertirvi un po’? >>
<< Spiacente, lei è con me >> disse brutale Edward, afferrandomi per vita e tirandomi a sé. Alice e Lis lo fulminarono, minando un “ grazie “ ironico con le labbra
<< Che peccato >> rispose lo stesso ragazzo di prima << ma le altre due sono libere… >> disse avvicinandosi a mia cugina. Provai a scappare alla presa di Edward, senza successo, alzai lo sguardo e lo vidi sorridere
<< Aspetta >> mi sussurrò all’orecchio
<< Fossi in te io non la toccherei >> disse Jason, sbucando di fianco a Lis << sempre se non vuoi perdere un arto. Quello sarebbe un problema tuo anche abbastanza doloroso, non credi? >> e gli sorrise.
Improvvisamente Jasper, apparve dietro ad Alice, circondandole la vita e anche Emmett e Rose, mano nella mano, fecero il loro ingresso.
I tre ragazzi di poco prima impallidirono nel vederli e blaterando qualcosa di incomprensibile sparirono nel giro di pochi minuti. Edward e i tre Cullen scoppiarono a ridere.
<< Neppure avessero visto un fantasma! >> disse Jason
<< Bhè tecnicamente siamo morti >> rispose, tra le risate, il fratello orso
<< Entriamo? >> chiese Rose e annuendo tutti ci dirigemmo all’ingresso.
Prendemmo un grande tavolo, su un piccolo ritaglio rialzato circondato da una ringhiera di legno. Era un bel posto. Tranquillo per chiacchierare, ma anche buono per tener d’occhio il locale e la pista da ballo.
<< Vado a prendere da bere, cosa ne dite? >> si offrì Edward
<< Bravo fratellino! Io voglio un Manhattan! >> esordì Alice
<< Per me un Cosmopolitan >> si pronunciò Rose
<< Caipiroska alla Fragola per me! >> disse Lis
<< Edward, per me un Martini se non ti dispiace >> disse Jasper
<< Io e Jason Vodka liscia >> disse Emmett
<< Io voglio il Blue Lagoon >> dissi. Povero Edward!
<< Qualcosa di meno forte? >> mi chiese
<< E dai Edward, sono con voi! E mi è sempre piaciuto >> feci gli occhi da cucciola << per favore! >> lo sentii sospirare. Avevo vinto!
<< Va bene! Io prenderò un Invisibile >> disse e si diresse vero il bancone
<< E poi io che dovevo prendere qualcosa di meno forte, eh? >> lo vidi ridere, ma non disse nulla. Mentre aspettavamo i cocktails diedi un’occhiata a come erano vestiti gli altri.
Rosalie indossava una gonna squadrata nera, con strass oro, una maglietta con collo a barca, senza maniche, in tinta con la gonna, con un fiocco piuttosto grande sulla sinistra. Delle decolté, leggermente aperte davanti, nere, con tacco a spillo vertiginoso. Un leggero copri spalla appoggiato alla piccola borsa. [ -> link: http://www.polyvore.com/essence_black/set?id=28003080 ] Emmett aveva una camicia verde scuro, con un gilet nero in tinta con i pantaloni e le scarpe. Jason indossava una maglietta a maniche corte beige, in tinta con le scarpe e la cintura, e dei jeans chiari. In fine, Jasper, aveva una camicia semplice blu, pantaloni grigio scuro e converse in tinta con il pezzo di sopra. Stavano tutti molto bene.
La serata passava allegra, un po’ per l’alcool e un po’ per la compagnia, non la smettevo un attimo di ridere. Mi stavo proprio divertendo.
<< Ci buttiamo in pista? >> disse Alice, prendendo per mano Jasper
<< Si dai! Amore si dai accompagnami anche tu! >> disse Lis, facendo il labbruccio a Jason, in quale le posò un bacio sulla labbra e la accompagnò
<< Edward, dai andiamo anche noi! >> urlò Emmett, prendendo me e Rose e facendo cenno all’Angelo di seguirci. Così ci trovammo tutti in mezzo alla pista, con altra gente, a ballare sulla canzone di Katy Perry, California Gurls.
<< Cambio di coppie ragazzi! >> urlò Emmett, mentre mi trascinava davanti a lui << io voglio ballare con Bellina! >>
<< Occhio che pesta i piedi! >> scherzò Alice
<< Divertente EX migliore amica! >> risposi, facendole una linguaccia
<< Bene allora io ballo con mia sorella >> disse Edward, trascinandola via da Jasper. E così ci ritrovammo io con Emmett, Edward con Alice, Jason con Rose e Jasper con Lis. Continuammo a scambiarci finchè ognuno non tornò col proprio partner. Io e Edward non stavamo insieme, ma eravamo anche gli unici a non essere in coppia, perciò non potevamo pretendere di ballare con qualcun altro.
<< Ti diverti? >> mi disse, quando la musica si tranquillizzò un po’
<< Si >> risposi soltanto, sorridendo << tu? >>
<< Moltissimo. Soprattutto adesso >> mi morsi il labbro ed evitai di rispondere.

Erano le tre del mattino quando io e Lis varcammo la porta di casa. Mia cugina mi diede il bacio della buona notte e sfrecciò in bagno a cambiarsi e poi camera sua. Jason la stava aspettando lì.
Dopo essermi cambiata uscii anche io, pronta a dirigermi nella mia stanza dove, sapevo bene, anche qualcuno attendeva me. Misi la mano sulla maniglia, ma non riuscii ad abbassarla. Era tutto così strano… Lui era qui proprio adesso che, forse, non doveva starci. Chissà cosa sarebbe successo se non se fosse andato. Magari ora saremmo qui, insieme, e ad aspettarmi dietro questa porta non ci sarebbe solo un amico o quello che è, ma ci sarebbe un ragazzo, il mio ragazzo, che aspetta solo il momento di riabbracciarmi e di coccolarmi o baciarmi, per poi dormire insieme. Stretti, stretti e amarci. Come sarebbe giusto che sia.

Ma lui se n’è andato! Sgranai gli occhi, ancora quella voce! Erano settimane che non la percepivo più, perché ora tornava a tormentarmi? Non puoi perdonarlo, Isabella! Non puoi! Non puoi amare, Edward! Tu devi odiarlo! La testa cominciò a pulsarmi forte, troppo forte. Caddi con le ginocchia a terra, aprendo la porta.
<< Bella >> il tono di voce di Edward era preoccupato << cosa c’è? Cos’hai? >> tenevo le mani sulle tempie, volevo che il dolore andasse via
<< La testa, mi scoppia >> sussurrai. Improvvisamente non sentii più il pavimento freddo del corridoio. Edward mi aveva presa in braccio, chiudendo la porta e adagiandomi al letto << grazie >> gli dissi
<< Che ti prende? >> chiese
<< Non lo so, ma ora passa >> dissi << passa sempre >>
<< Cosa vuol dire? >> chiese
<< Non è la prima volta che succede >> ammisi << è come se la mia coscienza mi parlasse e poi mi vengono queste fitte atroci >>
<< Spiegati meglio >>
<< Sono mesi che succede, da quando mi sono messa ad indagare su di te. Ogni volta che… >> potevo dirglielo? Dovevo dirglielo? Succedeva ogni volta che pensavo a lui, a noi. Solo il pensiero di rivelargli questa verità mi faceva battere il cuore a mille, procurandomi, ne ero sicura, un rossore alle guance
<< Ogni volta che? Bella continua >>
<< Ogni volta che penso a te >> sputai fuori, tutto d’un fiato
<< Cosa… che cosa vuol dire? >> chiese, evidentemente confuso
<< Quando mi fermo a pensare a te, a noi. Al nostro amore, succede. Una voce nella mia testa mi dice che sto sbagliando che dovrei lasciarti perdere, perché non posso provare amore per una persona come te, che mi hai usata. Che non devo amarti, devo… >>
<< Odiarmi >> concluse lui
<< Si >> risposi
<< Credo di aver capito >> disse e si avvicinò alla finestra, guardando fuori << è un potere degli Angeli Decaduti, dei Demoni >>
<< Che cosa? >> chiesi, con voce troppo alta, forse
<< Gli Angeli hanno il dono di far capire alle persone cosa è giusto e cosa non lo è, qual è la strada più corretta da seguire. Ma senza interferire troppo con il Libero Arbitrio. I seguaci di Lucifero utilizzano il controllo nella mente, iniettando pensieri non tuoi, per portarti nel Peccato. Più anime Lucifero riesce a portare all’Inferno e più possibilità avrà di vincere quando ci sarà la grande Guerra >>
<< La grande Guerra? >> chiesi
<< Si. È stato predetto, molti secoli fa, che ci sarà una lotta tra Paradiso e Inferno per la dominazione del Mondo. Lucifero ha sempre visto Dio come un rivale, egli così sta aspettando il tempo giusto per cominciare questa Guerra. Fin dall’inizio Angeli e Demoni si sfidano, mai direttamente. Ma se i Demoni vogliono corrompere l’anima umana, gli Angeli vogliono salvarla. Ma è tutto un concetto molto egoistico e per niente altruistico verso di voi. Dio è a conoscenza che giungerà un Angelo, prima o poi, che dovrà schierarsi. Egli è l’Angelo più potente di tutti, in quanto possiede l’anima di un essere umano ma anche tutte le doti dei Potenti. Egli è il Salvatore e solo lui porrà fine alla Guerra. Se si schiererà con gli Angeli, sarà la fine dell’Inferno. In caso contrario… >>
<< Sarà il Paradiso a perdere. E sulla terra si riverserà ogni tipo di Inferno >> conclusi, vedendo che aveva lasciato la frase a metà
<< Esatto >>
<< Quindi pensi che sia Jacob a mandarmi quei pensieri? >> chiesi
<< Si. Lui vuole colpire me >> disse tornando sul letto << e quale tormento sarebbe più eterno che vederti stare dalla sua parte? >> sorrise forzato, così gli accarezzai la guancia
<< Edward non succederà mai. Credo di sapere cosa sia il Bene e il Male e Jacob è quest’ultimo. Inoltre se c’è qualcuno che non mi viene difficile da odiare è proprio lui >>
<< Non mi odio quindi? >> chiese, nei suoi occhi c’era speranza
<< Anche se volessi non potrei >> ammisi. Restammo a fissarci per qualche istante interminabile.
Specchiandomi nei suoi occhi verdi, quasi mi dimenticavo di tutto il resto del mondo, perché non c’era altro posto in cui volessi stare.
<< Credo sia ora per te di andare a dormire >> disse, annuii solamente. Avevo paura di come sarebbe potuta uscire la mia voce. Mi infilai sotto le coperte, mentre Edward prese posto sulla poltrona << Buona notte, Bella >> e l’ultima cosa che vidi, prima di crollare, fu il suo magnifico sorriso.

Era buio. Era notte. Non so dove mi trovassi. Alzai gli occhi al cielo e vidi molte figure alate danzare. No, non stavano ballando. Stavano lottando! Tra la folla riconobbi le ali di Edward, che avevo visto nella mia vita passata, ed altre ali. Nere. Volevo fare qualcosa, ma non sapevo cosa. E poi Edward cadde, mentre la figura scura gli si avventò addosso. Dovevo aiutarlo, ma i piedi erano incollati al suolo.
Le maestose figure alate si scontreranno nel Cielo. Quando si farà notte in pieno giorno, Paradiso e Inferno si riverseranno sulla Terra per sostenere i due Caduti. Così è stato deciso, e così sarà.
La voce cessò di parlare ed io mi svegliai di soprassalto.
<< Bella? cosa c’è? >> chiese Edward
<< Ho fatto un incubo, credo >>
<< Raccontamelo >> disse e così feci.

Era Maggio ormai. A Forks non faceva troppo caldo, come sempre. Era Venerdì, e con i Cullen avevamo deciso di andare a fare un giro a Seattle, visto che per oggi i compiti per i voti finali erano conclusi.
Edward e Alice non riuscirono a decifrare quel mio sogno. Il primo pensava che mi fossi solo lasciata prendere dal racconto che mi fece, la seconda era sempre nervosa, dato che era cieca. Alice non riusciva più a vedere il futuro, non del tutto almeno, e questa cosa la faceva impazzire.
Al momento ci trovavamo a casa Cullen, saremmo andati con le loro auto, per evitare di prenderne troppe.
<< Ragazzi, volete una fetta di torta? >> chiese, gentilmente Esme
<< No, grazie >> risposi, sorridendole
<< Oh Esme grazie! >> rispose Lis, buttandosi nel vero senso della parola sul vassoio << sei sempre così gentile! >>
<< E tu mi dai soddisfazioni, mia cara >>
<< Occhio che così ingrassi >> disse Emmett, tornando al piano inferiore
<< Sei solo invidioso perché io posso mangiarla e tu no! >> rispose lei
<< Ehi fratello, non ti permetto di offendere la mia ragazza >> intervenne Jason << lei è stupenda >> e le baciò una guancia
<< C’è aria di amore in questa casa >> disse Carlisle, cingendo la vita a sua moglie, per poi baciarle dolcemente una tempie. La donne sorrise.
<< Si, caro. Ed è bellissimo >>
<< Oh mio Dio! >> urlò, improvvisamente, Alice << adesso ho capito! >>
<< Cosa? >> chiesero in coro Edward e Rosalie
<< Le mie visioni, il sogno di Bella, la frase che ha sentito! Ho visto tutto! Ma è troppo tardi, è cominciata! >>
<< Cosa? >> chiese Edward, nel panico, mentre si portava accanto a me
<< Guardate il cielo >> disse Rosalie, che era uscita in veranda. La seguimmo tutti e ciò che vedemmo ci lasciò senza fiato.
<< Oddio >> dissi, in un sussurro
<< Ha ragione Alice, è cominciata >> nello stesso instante che Rosalie concluse la frase sentii un piatto rompersi. Mi voltai.
Lis era a terra, agonizzante.
<< LIS! >> urlai, mentre Jason cercava di capire cosa le era preso.

Che diavolo stava succedendo?

Eccomi qua! :D allora cosa ne pensate? Come potete vedere I SET ABITI li ho messi all'interno del capitolo, perchè erano troppi per fare l'elenco della spesa qui sotto XD poi... Volevo dirvi che, e chi è iscritto al Gruppo di fb già lo so, sto scrivendo una nuova storia, dato che In Bilico sta volgendo al termine. Vi posto qui sotto una piccola Trama e mi fate sapere cosa ne pensate?
TITOLO: In Trappola.
TRAMA: Marie Swan vive una vita tranquilla a Forks, Washington, finché una sera tornando a casa dopo un cinema con le sue migliori amiche, Angela e Jessica, la sua vita cambia radicalmente. Dopo un mese passato in ospedale due agenti le spiegano che per lei non è più sicuro stare lì, così munita di nuova identità Bella cambia tutta la sua vita.
Questo episodio la segna, cambiandola profondamente. Diventa introversa, chiusa, ma soprattutto muta. Si rifiuta di parlare con le nuove famiglie, rendendo difficoltoso il rapporto con esse, finché non viene mandata a San Francisco, dai Cullen.
Ma può il passato rimanere tale? E il futuro, può tornare a splendere quando il destino ti porta via tutto?

Risposte alle Recensioni :

Amantide : Ciao amanta!! Eh ma tecnicamente ora Jacob è un Demone!! Anche se vien e definito Angelo Decaduto, per come la vedo io i Decaduti sono Demoni, solo che sono impuri! In quanto prima erano Angeli del Paradiso XD Tanya è STATA un Angelo, Cinzia!! Adesso non lo è più, ma lo è stata comunque per poco, anche su Tanya si saprà tutto nel prossimo capitolo ù.ù spero che questo sia stato di tuo gradimento!! Ci sentiamo su fb, ah e voglio sapere com’è andata l’esame!! ù.ù un bacione <3
thecarnival : Ciao amica!! Tu per quel –ciao! Sei da fucilare!! Ora voglio bunga bunga per essere ripagata ù.ù la tua domanda su Tanya è molto interessante e troverà risposta nel prossimo capitolo, ma ci sarà anche una news su Jacob XD perché è vero che è stato permaloso, ma… Povera Bella si!! Tutte a lei succedono! Per fortuna il suo angelo è sempre lì (beata lei >.<) spero che anche questo capitolo sia piaciuto! Ci sentiamo su fb!! Un bacione <3
antonella64 : Ciao Antonella!! Già, la storia si sta concludendo e adesso vedremo gli atti finali! Spero che continuerà a piacerti!! Anche se sta finendo… Alla prossima recensione, spero XD un bacio!!
mimi_cullen : Ciao Mimi!! Grazie mille!! ^^ spero di non averti fatta aspettare troppo XD e spero che il capitolo ti sia piaciuto! Se ti va fammi sapere! Un bacio!
bella cullen89 : Ciao tesoro!! Come mi hai promesso adesso mi aspetto una SUPER RECENSIONE ù.ù per quanto riguarda le tue teorie le so tutte e mi hanno sempre lasciata a bocca aperta, perché ci prendevi quasi sempre XD mi faccio i complimenti da sola per la sorpresa di Tanya ahahahah non te lo aspettavi!! Wow!! Per quanto riguarda i funerali…non ci sono stati ahahahah spero che il capitolo ti sia piaciuto, ci sentiamo su fb!! Un bacione <3
monibiondina : Ciao Moni!! Oddio ahahahahah non era mia intenzione!! Vero avevo letto anche precedentemente, e a quanto il lieto arrivo? *-* per quanto riguarda la storia si manca poco per il finale… Sono arrivati i cattivi, e anche i buoni hanno messo le carte in tavola! Sono contenta che ti sia piaciuto il precedente capitolo così tanto!! E spero che anche questo ti sia piaciuto! Ci sentiamo alla prossima recensione, spero XD un bacione!!^^
edbell96 : Ciao!!^^ sono contenta che la mia storia non sia scontata e banale! Era mia intenzione infatti farla venire com’è
venuta! Un misto di mistero, fantasy e suspance XD ma soprattutto colpi di scena!! Nella mia storia, come ho sempre detto, nulla è come sembra! La tua domanda credo abbia ricevuto risposta nel capitolo appena postato, Bella ci sta provando! Vedremo come si concluderà! Alla prossima recensione, un bacio!
ambrycullen90 : Ciao Ambry! Sono contenta che la mia storia ti sia sempre piaciuta così tanto *-* e grazie per i complimenti!! Oddio ho un’immaginazione davvero grande, diciamo che ci provo! Perché non voglio pubblicare nulla di banale XD spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! E aspetto e spero un’altra recensione, che fanno sempre piacere!! Un bacione^^
danybor : Ciao Dany! ^^ sono contenta che la storia ti piaccia!! Grazie mille^^ e spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento! Alla prossima recensione, spero XD un bacio!
essebi : Ciao Elisa!! Eh si, giù la maschera i cattivi sono proprio Jacob e Tanya!! Ho volutamente buttato indizi su Jacob, ma anche volutamente celato l’identità di Tanya per l’effetto sorpresa! Scema, scema l’ha messa in quel posto a tutti XD per quanto riguarda Edward, lui non si è MAI fidato di Tanya! Lui voleva solo allontanare Bella per paura di rivederla morire e ha usato Tanya, senza usarla realmente!! Perché alla fine, non ci ha mai fatto nulla. Edward non si è mai accorto che Tanya fosse un Angelo Decaduto, un Demone come Jacob, ma questo perché sulla terra, i Caduti e Decaduti, non si riconoscono, non hanno un segnalino radar diciamo XD Edward si è rinsavito, ha capito che è inutile scappare, che deve lottare questa volta per il suo amore e per la vita di chi ama, per questo motivo, si può dire, che è maturato. Ma credo che il dolore porti a questo…prima ti fa fare tante sciocchezze, ma poi ti fa crescere… Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e aspetto, visto che ormai è davvero quasi finita, una super recensione con un commento generale! Mi raccomando, all’Epilogo l’aspetto!! Ci si sente nel gruppo quando vuoi XD un bacio!


Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Venticinquesimo Capitolo : Fire and Ice. ***


Ciao a tutte e BUON SAN VALENTINO A TUTTI GLI INNAMORATI!! E anche a chi è da solo ù.ù come me XD
Pian piano ci stiamo avvicinando alla fine di questa lunga FanFiction :( che tristezza... Prima di postarvi il Capitolo, volevo precisare una cosa: Leggendo alcune Recensioni ho visto che la maggior parte di voi ha capito che l'Angelo Salvatore sia un Nephilim (ossia un essere umano che ha i poteri angelici, essi nascono quando umani e angeli si incontrano) ecco no. O meglio non è proprio così... Il Salvatore è UN ANGELO come lo è Edward o Alice! Dell'esistenza di questo Angelo ne sono a conoscenza solo Dio e Lucifero. Esso è un Angelo, con tutte le caratteristiche e i poteri angelici, ma, a differenza di tutti gli altri che NON possono provare nulla (come spiega Alice chiaramente capitoli indietro) questo Angelo è il più potente di tutti perchè fin dalla sua nascita, egli sa provare tutte le emozioni umane. Ora è un pò più chiaro? Spero di si... Detto ciò, vi lascio al Capitolo e ci sentiamo in fondo pagina :) BUONA LETTURA!!


Dicono alcuni che finirà nel fuoco
il mondo; altri nel ghiaccio.
Del desiderio ho gustato quel poco
Che mi fa scegliere il fuoco,
Ma se dovesse due volte finire,
So pure che cosa è odiare,
E per la distruzione posso dire
Che anche il ghiaccio è terribile
E può bastare.

Fuoco e Ghiaccio (Robert Frost)

Venticinquesimo Capitolo : Fire and Ice.

Pov. Edward

Lo spettacolo che mi si presentava davanti era agghiacciante. Nel cielo, il sole stava pian piano scomparendo, coperto dalla luna. Un’eclissi.
<< LIS! >> sentii Bella urlare e mi voltai. Sul pavimento di casa Cullen una figura era stesa a terra, Lis. Mi avvicinai a Jason, che cercava di capire cosa le stesse accadendo.
<< Che succede? >> chiesi
<< Non lo so! Non respira! >> rispose lui
<< Non riesco… >> Lis cercava di dire qualcosa, senza troppo successo << fa troppo male! >> urlò improvvisamente, impazzendo dal dolore
<< Dovete portarla via di qui >> parlò Carlisle << Bella e sua cugina sono due semplici umane, se questo scontro è cominciato e riguarda te e tua sorella noi vi daremo una mano, ma bisogna portare al sicuro le ragazze >> aveva ragione.
<< Hai ragione, Carlisle >> disse Alice << Edward tu devi venire con me. Rosalie e Emmett, voi porterete Bella e Lis a casa o in ospedale, ma lontano dalla radura >>
<< Quale radura? >> chiese Jasper
<< Quella che si estende alla fine del bosco, in alto rispetto a dove siamo noi, vicino alle montagne >> rispose lei
<< È lì che si terrà la battaglia >> dissi. Che ironia… io avevo trovato quel posto e mi era sembrato così tranquillo e sereno, ed ora proprio lì Caduti e Decaduti si sarebbero scontrati.
<< Io non ci penso neanche a lasciarvi da soli >> disse d’un tratto Bella << Lis è in buone mani, anzi se fate andare Jason con lei sarebbe meglio, ma io non ti lascio >> concluse guardandomi negli occhi
<< Bella >> dissi, avvicinandomi << ti prego. Non è la Grande Guerra, ok? Non è il momento o lo avremmo percepito, è Jacob. Possiamo battere lui e i suoi, ma devo saperti al sicuro, lontana da qui >>
<< No, Edward >>
<< Dobbiamo muoverci! >> disse Alice improvvisamente << basta, andremo tutti, ma dobbiamo sbrigarci! >>
<< Lis ha bisogno di un dottore! >> ringhiò Jason
<< No >> rispose la cugina di Bella << dobbiamo andare là, è tempo >>.
Non riuscivo a capire cosa le fosse preso. Era pallida in volto, ma il dolore sembravo cessato. I suoi occhi, fino a poco tempo prima vitali, solari, ora erano vitrei. Quasi spenti.
<< Lis, ma tu non… >> tentò di dire Bella
<< Dobbiamo andare >> disse fredda << tutti >> e svenne. Fortunatamente Jason le fu accanto e la prese al volo.

<< La radura è quella >> dissi indicandola, mentre stavamo correndo per raggiungerla. Sulle mie spalle, Bella, si teneva aggrappata più del dovuto. Ero contento di sentire il suo corpo, il suo cuore, così vicini a me, ma al tempo stesso ero spaventato. Era stata una sciocchezza portarla con noi. Se le fosse successo qualcosa, io cosa avrei fatto?
Poco più avanti a me, vedevo Lis, ancora priva di sensi, tra le braccia di Jason. Era preoccupato, lo percepivo. E i suoi pensieri erano identici ai miei. Alla mia destra, Emmett e Rose, correvano tenendosi per mano. Ma la loro non era una stretta d’amore, anche certo, ma c’era l’intenzione di non mollare mai la presa, perché se fosse successo avrebbero perso troppo.
Alla mia sinistra, Alice guardava preoccupata Jasper. Sapeva quanto fosse forte il suo vampiro e bravo in battaglia, ma era anche a conoscenza del fatto che i Decaduti di Lucifero erano terribilmente forti. Alle mie spalle, Carlisle ed Esme, ci seguivano.
Scambiai un’occhiata con Alice.
Li stiamo rallentando… pensò questa non è la loro velocità, è la nostra. I Cullen sarebbero già arrivati se non fosse per noi. Aveva ragione. Ma quella era la nostra battaglia, non la loro.
<< Siamo arrivati >> dissi, quando l’immensa distesa verde si stagliò davanti ai nostri occhi. Era diversa da come la ricordavo. Aveva un aspetto più antico, più trascurato. Più tetro. Il sole ormai era completamente coperto dalla luna ed il cielo, adesso, era completamente oscurato.
<< Sapevo che non appena la tua cara sorellina avesse riacquistato le sue doti, ti saresti catapultato qui >> disse Jacob, spuntando dalla porta opposta, rispetto alla nostra << non pensavo però che ti saresti portato la cavalleria e… >> inclinò la testa di lato, puntando il suo sguardo su Bella << il premio in palio >>.
Cinsi la vita di Bella, portandola ancora più vicina a me e la sentii sprofondare nel mio petto. I suoi pugni, stritolavano la mia camicia. Era spaventata. Tremava.
<< Lei non è un premio in palio, Jacob >> dissi << lei non sarà mai tua! >>
<< Questo è ancora tutto da vedere >> sibilò tra i denti.
Sorrideva, anzi no, ghignava. Era un risolino cattivo, calcolatore. Di uno che sa molto più di quello che dice. Non capivo perché non riuscissi a leggergli nel pensiero, né tanto meno perché non avessero ancora tentato di attaccare.
<< Stanno aspettando >> disse Alice, alle mi spalle
<< Aspettando cosa? >> chiese Jasper, battendomi sul tempo
<< Non lo so >> rispose lei, sconfortata.
I minuti passavano e tutto mi sembrava una grossa pantomima. Perché attirarci in questo posto? Perché dichiarare guerra, mettendo in palio Bella, la mia Bella, e poi non alzare un dito? Jacob era furbo. Era scaltro. Freddo, deciso in tutto quello che faceva, ma c’era una cosa che lo rendeva profondamente diverso da tutti. Jacob era cattivo. Realmente cattivo.
<< È tempo >> disse Jacob. E ciò che vidi mi lasciò senza fiato.
Lui, Tanya e tutte Decaduti spalancarono enormi ali nere, con sfumature rosse e viola, alzandosi nel cielo.
<< Non è possibile! >> urlò Alice << siamo Caduti, non possiamo farlo! >>
<< Ecco cosa stava aspettando >> dissi. Non so come, ma Jacob aveva recuperato le sue ali e con esse tutti i suoi poteri. Eravamo spacciati. Presi Bella e la spinsi dietro di me, mentre Jacob richiamava a sé la forza della terra e la potenza del fuoco.
<< Non vinceremo mai così >> sussurrò Alice, al mio fianco << non possiamo governare il resto degli elementi nelle nostre condizioni >>.
Era vero. Da tempi antichi era stato decretato che i Demoni, puri o impuri, avrebbero governato abilmente gli elementi del Caos: terra e fuoco. Mentre gli Angeli avrebbero avuto pieni poteri sugli elementi della Quiete: aria e acqua. Ma adesso eravamo svantaggiati. Io ed Alice ne eravamo sprovvisti. La Caduta non ti strappava solo le ali, ti toglieva anche quel titolo che serviva ad evocare tali forze.
<< Cosa c’è Angeli Caduti? >> urlò Jacob, mentre sorvolava il cielo, pronto ad attaccare << avete paura per caso? >>
<< Mai >> disse Alice, facendo qualche passo avanti << immobile >> sussurrò, e Jacob, non riuscendo più a sbattere le ali con forza sufficiente per restare in cielo, precipitò procurando un grosso boato. Il potere di Alice era incredibilmente utile.
<< Bel colpo! >> urlò Emmett
<< Rose >> la chiamai << prendi Bella, fa che non le succeda nulla >>
<< Certo >> rispose la vampira, portando Bella vicino a Lis, ancora a terra, e ad Esme.
<< Io esisto >> sentii controbattere alla mio piccolo scricciolo << non puoi trascinarmi così! >> disse a Rosalie. Sorriso per la sua esuberanza, ma ora dovevo concentrarmi su Jacob. Bella era in ottime mani, né Esme né Rosalie avrebbero permesso che le accadesse qualcosa.
<< Alice >> chiamai, la vidi voltarsi e continuai << tu occupati di Tanya, dì agli altri di occuparsi dei Decaduti, ma ricordate che Jacob è mio >> annuì e sfrecciò, seguita da Jasper, all’attacco. Emmett e Jason, sentendo le mie parole, si scaraventarono sugli altri, evitando abilmente le loro emissioni di fuoco. Raggiunsi Jacob, il quale si era rimesso in piedi.
Eravamo uno di fronte all’altro.
<< Lo sai che perderai >> disse << perderete tutti. Siamo più forti, abbiamo pieni poteri. E i Vampiri non ci spaventano >>
<< Potrei anche perdere, Jacob, e morire qui. Adesso. Ma tu morirai con me, è una promessa! >> senza dargli il tempo di capire le mie parole, mi avventai su di lui, buttandolo a terra. Di tutta risposta, Jacob, mi spinse lontano, ribaltando la situazione. Cercò di darmi un pugno, ma riuscii a schivarlo in tempo. Voltai la testa e colpì la terra umida.
<< Ora ci divertiamo >> disse, e mi sentii imprigionare da rami robusti. Sentivo le mie caviglie bloccate, così come i polsi. Un ramo molto rugoso si attorcigliò al mio collo, iniziando a stringere. Non riuscivo a muovermi, stavo soffocando << vedi Edward? Questa volta vinco io >> si alzò in volo, spiegando le sue maestose ali e modellò il fuoco fino a fargli assumere la forma di una spada, molto affilata. Se in ballo ci fosse stata solo la mia vita non avrei mosso un dito, ma la mia sconfitta avrebbe influito anche su Bella e questo non potevo assolutamente permetterlo. Riuscii a fatica a liberare il polso destro, con il quale cercai di sciogliere la presa ferrea che mi attanagliava il collo. Se solo avessi potuto tramutarlo in ghiaccio, sarebbe stato più semplice spaccarlo. Non so cosa successe, ma la mia preghiera si trasformò in realtà. Diedi un colpo secco e il ramo, ormai gelato, si sbriciolò sotto i miei occhi. Saltai all’indietro, nel momento esatto in cui Jacob conficcò la lama nel terreno.
<< Merda >> sibilò tra i denti e capii. Non era solo Jacob, o i suoi Decaduti, ad aver riottenuto i poteri e le ali. Era l’Eclissi. Il Cielo veniva oscurato, così come gli occhi dei Potenti o degli Arcangeli, che erano puntati su di noi. Finché quel fenomeno fosse rimasto attivo, noi non saremmo stati più Caduti. Potevamo vincere, ora che sapevamo di poter lottare ad armi pari.
Un urlo mi riscosse da quel veloce pensiero. Alice era per terra e cercava di togliersi Tanya di dosso.
<< Alice! >> le urlai << vola! >>
<< Cosa? >> chiese, guardandomi come se fossi pazzo
<< Fallo! >> con un’abile mossa di karate si tolse l’oca bionda di dosso, spiccando il volo. Jacob tornò alla carica, ma prima di essermi addosso, spiegai le ali e raggiunsi Alice. In alto nel cielo.
<< Come diavolo è possibile? >> chiese mia sorella, non appena la raggiunsi
<< È l’eclissi >> le spiegai << ed è anche per opera sua che non riusciamo a vedere nulla. Deve aver procurato una sorta di Black Out, non lo so. Ma i poteri psichici sono fuori uso >>
<< E cosa ce ne importa? >> disse, sorridendo << abbiamo quelli più putenti >> richiamò a sé l’acqua, gelandola, e modellò un perfetto arco con delle frecce. La sua arma era scintillante quanto letale
<< Concordo con te >> risposi, modellando anche io la mia via di salvezza. Era una spada dalla lama molto lunga, facile da impugnare. Era bianca, fatta di puro ghiaccio, ma soprattutto letale.
Scendemmo in picchiata, ferendo molti Decaduti. Non volevamo uccidere, era questo che ci differenziava. Con la coda dell’occhio vidi Bella con gli occhi sgranati, di sicuro non si aspettava un tale colpo di scena. Come nessuno del resto.
<< Credi davvero che questo servirà a qualcosa? >> chiese Jacob, iniziando, senza preavviso, il vero combattimento. La lama della sua spada di fuoco si scontrò con la mia, provocando un stridio. Indietreggiai di poco, parando il colpo, mentre lui subito ne affondò un altro << noi siamo più forti di voi! >>
<< E questo chi lo dice? >> chiesi, aprendo le ali, volandogli alle spalle. Gli diedi un calcio sulla schiena e perse l’equilibrio. Tornò in piedi in un batter d’occhio, spiegando anch’egli le ali.
<< Il Ghiaccio non può nulla contro il Fuoco, Edward! >> spiccammo il volo, mentre le nostre spade continuavano a scontrarsi senza tregua.
<< Ah no? >> chiesi ironico << lo scopriremo presto! >> richiamai l’aria, che strattonò Jacob facendogli perdere la concentrazione. Non ci pensai un attimo, affondai la spada, ferendogli il polso, mentre la sua cadde e scomparve prima di toccare il campo di battaglia, sotto di noi.
<< Maledetto bastardo! >> sibilò lui tra i denti.
Costruii una catena d’aria e gli legai i polsi con un gesto veloce.
<< Com’era? >> chiesi << il Ghiaccio non può vincere contro il Fuoco? >>
<< Non hai ancora vinto, Cherubino! >> disse e mi sentii arpionare la caviglia e sbattere al suolo. L’urto fu potente, il respirò mi mancò.
<< Edward! >> sentii Bella urlai e vidi Rose, trattenerla dal raggiungermi
<< Tutto bene, ma stai là! Ti prego! >> per rispondere a Bella, non mi resi conto della mia gamba ancora imprigionata in quella radice. Mi sentii sbattere, con forza, contro una vecchia quercia secolare.
<< È inutile che ci provi, Edward >> disse Jacob, scendendo dal cielo, proprio davanti a me << sono più forte di te >>. Nei suoi occhi c’era solo odio, puro e semplice. Richiamò a sé il fuoco, plasmando due pugnali affilati << dì le tue preghiere, Angioletto >> non finì nemmeno la frase, che una freccia argentata gli colpì il braccio, facendolo urlare.
<< Hai bisogno di una mano, fratellino? >> chiese Alice
<< Ora non più >> le sorrisi, mentre mi rialzavo, liberandomi << ma grazie >> vidi Emmett e Jason alle strette. Jasper sembrava cavarsela proprio bene, così come Carlisle.
Io Jason, tu Emmett! Pensò Alice.
Spalancai le ali e mi scaraventati sul Decaduto che stava dando filo da torcere a Emmett. Era grosso, robusto, forse più del Vampiro, le ali erano spiegate e aveva due piccole lame appuntite di fuoco. Lo sbalzai lontano, mentre mi diressi a liberare Emmett dalla presa della terra.
<< Forte! >> disse guardando le mie ali << ma sono vere? Madonna le voglio anche io! >>
<< Emmett, ti sembra il momento? >> risposi, scuotendo la testa
<< Perché no? >> chiese. Stavo per rispondere, quando l’urlo di Rosalie ci fece voltare. Esme era in piedi, in posizione di difesa, davanti a Bella, che teneva tra le braccia Lis, ancora incosciente. La Vampira bionda, invece, era a terra e si teneva un braccio con la mano.
<< Ora lo uccido >> ringhiò Emmett e in men che non si dica, si scaraventò sul Decaduto, strappandogli la testa a morsi. Lo raggiunsi, atterrando vicino a Rose.
<< Cos’è successo? >> le chiesi
<< Il braccio… >> non riusciva a parlava << me l’hanno spezzato, non so come non me l’abbiamo strappato via >>
<< Ok, adesso calmati. Voi Vampiri non guarite in fretta? >>
<< Si, ma il dolore inferto fa male nello stesso modo! >>
<< Amore mio >> disse Emmett, inginocchiandosi vicino a sua moglie << quel bastardo è morto >>
<< Edward! >> sentii Bella chiamarmi. Esme era in difficoltà e Carlisle era troppo impegnato a togliersi di dosso due Decaduti per accorrere. Richiamai la mia spada di ghiaccio e ferì il Decaduto ad un piede, per poi finendolo con un colpo in testa.
<< State bene? >> chiesi
<< Si, grazie figliolo >> rispose Esme
<< Tu stai bene? >> domandai a Bella. La vidi annuire e catapultarsi tra le mie braccia. Lei era viva, ancora, e questo mi bastava per star bene.
<< Edward! >> urlò Alice dall’altra parte della radura << alle spalle! >>.
Mi voltai tardi. L’arma di Jacob era troppo vicina, così feci l’unica cosa giusta da fare. Strinsi forte a me Bella, pregando che la lama infuocata non colpisse anche lei. Chiusi gli occhi e attesi. I minuti passarono, ma il dolore non arrivò. Lo schiocco di ferri sfregati riecheggiò nelle mie orecchie.
<< L’Inferno non ti ha spiegato niente, vero Jacob Black? >> quella voce era… << ti abbiamo esiliato, ti abbiamo cacciato. Ti abbiamo strappato le ali e reso Decaduto per la tua nuova politica di “ sosteniamo Lucifero “ e ora? Eccoti di nuovo qui a dare problemi. Mm no, non si fa così >> alzai lo sguardo e ciò che vidi mi raggelò. Ma com’era possibile? Un Angelo, un Dominatore per la precisione, si era messo tra me e la lama di Jacob, parandone il colpo col suo scudo. Le ali spiegate, bianche e maestose, i capelli castani, lunghi che si muovevano a causa del vento che lei stessa emanava.
<< Lis? >> chiese Bella, con voce sconvolta. L’Angelo si voltò piano verso di noi e sorrise, sussurrando un “ sorpresa “. Si voltò poi verso Jacob, scaraventandolo il più lontano possibile da noi.
Lis si voltò del tutto, incrociando le braccia << Cosa fareste senza di me? Si, si lo so. Ora siete tutti su “ oh mio Dio! Ma com’è possibile? “ eh dopo vi spiego, ok? Prima perché non sfruttiamo la grande fortuna di avere un Dominatore dalla vostra parte e rimandiamo tutta questa marmaglia all’Inferno? >> non aspettò la risposta. Si gettò alla carica, lasciando solo morti al suo passaggio. Lis era un Angelo Dominatore. Essi prendevano ordini direttamente dagli appartenenti alla Prima Gerarchia, il loro compito era quello di far rispettare la legge nei Cieli. Solitamente essi si spingevano sulla terra per visionare l’andamento dei Caduti. Dio affidava loro la forza del Dominare, compongono l’esercito dell’Apocalisse e da loro dipende l’ordine universale e la disciplina ferrea alla quale gli Angeli si rivolgono per mantenerlo. Sono gli Angeli più forti a livello fisico e battagliero.

Pov. Bella

Ero interdetta. Mia cugina era un Angelo? Ma era impossibile! La conoscevo dalla nascita. L’avevo vista crescere, maturare. Non era possibile! Eppure le sue ali lasciavano poco tempo al dubbio, come la sua abilità nel combattere ed evocare poteri di certo non umani.
<< Devo dare una mano >> mi disse Edward. Incrociai i suoi occhi verdi, colmi di speranza. Non volevo lasciarlo andare. Non potevo. Non riuscivo. Non dopo aver visto Jacob combattere. Non dopo aver visto Edward spacciato più volte. Ero egoista, stavo pensando solo a me stessa. Si, perché se avessi perso Edward non avrei più voluto vivere. Ma lui doveva andare. Doveva aiutare i Cullen, sua sorella. Lis. Decisi che il tempo per pensare era finito, quello per prendere decisioni, al contrario, bussava prepotente nella mia testa e nel mio cuore. Edward mi prese per mano, aiutandomi ad alzarmi. Era bello, oggi più che mai. Le grandi ali bianche, che avevo visto solo come un ricordo passato, ora si spiegavano dietro la sua schiena, proprio davanti ai miei occhi. Sentii le sue labbra sulla mia fronte, ma prima che potesse buttarsi nuovamente nel combattimento, lo afferrai per un braccio. Mi alzai sulle punte e posai le mie labbra sulle sue. Lì per lì restò immobile, non si aspettava un gesto del genere. Non da me, non dopo l’ultimo periodo. Ma non appena si riprese ricambiò il bacio con amore e passione, stringendomi a sé con veemenza.
<< Torna da me >> dissi, appena ci staccammo << ti prego >>
<< Te lo prometto >> rispose << ora ho un motivo in più per vincere >> concluse quella frase e volò via. Non volevo guardare, avevo troppa paura per Edward, per Lis, per Alice. Per tutti. Pregavo. Speravo che finisse tutto bene. Decisi di andare da Rose, così che Emmett fosse più tranquillo.
<< Mi prendo io cura di lei >> dissi, inginocchiandomi di fianco alla mia amica ferita. Un Decaduto, usando il fuoco, le aveva bruciato il braccio sinistro, rompendole tutte le ossa.
<< Mi raccomando, Bella >> rispose Emmett. Diede un bacio veloce sulle labbra a Rose e tornò ad aiutare Jason, che adesso combatteva accanto a Lis.
I movimenti di mia cugina erano impeccabili. Decisi, precisi. Letali. Uno dopo l’altro i Decaduti, stavano cadendo sul campo di una battaglia che erano stati proprio loro a cominciare. A volere.
Alice brandiva un arco, senza mancare mai un bersaglio. Al sua fianco Jasper non lasciava via di fuga. Carlisle, al contrario di tutti gli altri, feriva, ma non uccideva. Proprio come Edward, lo faceva solo se era estremamente necessario.
<< Ce la faranno sicuramente >> disse Esme, sbucando davanti a me. In mezzo a noi c’era Rosalie.
<< Lo spero >> sussurrai.

Dopo più di un’ora lo scontro era ancora in atto. La nostra parte era sicuramente più illesa dell’altra, la quale era stata decimata.
Tanya era stata messa fuori gioco da Alice, mentre Lis, Jason e gli altri Cullen avevano immobilizzato, ucciso o portato alla resa gli altri. Su nel cielo, invece, due figure alate stavano ancora combattendo senza esclusione di colpi. Vedevo il fuoco della lama di Jacob battere su quella di Edward. Ero agitata, nervosa, ansiosa. Volevo solo che quello scontro cessasse il prima possibile e che Edward tornasse da me. Il mio cuore perse qualche battito quando vidi due ali bianche precipitare. Jacob aveva disarmato Edward, sbattendolo a terra, ed ora gli stava planando addosso.
<< Edward! >> urlai, mentre le mie gambe si stavano già muovendo da sole
<< Bella, no! >> disse Lis, atterrandomi davanti per bloccarmi
<< Devo andare da lui, devo aiutarlo! >>
<< Non facendoti ammazzare! Smettila! >>.
Mentre mia cugina, mi trascinava nuovamente tra gli alberi, vidi Edward schivare il colpo di Jacob, atterrandolo. Questa volta con maggior forza. I secondi passavano, così come i minuto, ma il Decaduto non si rialzò. Poco distante da lui, Edward, era inginocchiato per terra. Vedevo la grosse ali sulla schiena fare su e giù, questo a causa del respiro pesante. La camicia che indossava era strappata, sporca. I capelli erano più in disordine del solito e il suo volto era stanco, segnato dalla lotta che era appena finita. Quel pensiero mi fece riprendere un respiro regolare. Era finita e noi eravamo i vincitori. Quando uno spiraglio di sole fece capolino dal grande buio, mi resi conto che era la verità. Anche l’eclissi era giunta al termine. Solo a quel punto, Lis mi lasciò andare. Incespicai qualche volta nei miei passi, ma non mi importava. Stavo raggiungendo Edward.
Quando ero ad un passo da lui, un fulmine squarciò il cielo e delle frecce dorate, che sembravano più delle lance, si frapposero tra me e il mio Angelo.
<< Stanno arrivando >> dissero all’unisono Alice e Lis
<< Chi arriva? >> chiesi, voltandomi
<< Gli Arcangeli >> mi rispose a voce bassa, Edward.
Più l’eclisse scompariva e più le ali bianche di Edward, Alice e di tutti i Decaduti lì presenti, si assottigliavano. Fino a sparire. Stavano tornando ad essere Caduti. La cosa che mi sorprese fu che quelle di Lis, a differenza loro, oscillavano lievemente ed erano ancora compatte, enormi. Perfette.
<< Che cosa vogliono gli Arcangeli? >> chiese Carlisle a Lis
<< Lo scoprirete presto >> rispose lei. Mi voltai verso Edward e mi resi conto che Jacob non era più per terra. Il panico mi assalì.
<< Dov’è Jacob? >> chiesi con voce quasi isterica. Edward si voltò, sgranando gli occhi quando tornò a fissare i miei.
<< No! Bella! >> urlò. Alzai lo sguardo al cielo. Jacob cercava di tenersi in volo con quelle misere ali nere che, ancora per poco, erano situate sulla sua schiena. Era ferito, avrebbe dovuto essere morto e invece non lo era. Il suo volto era una maschera d’odio e i suoi occhi, completamente rossi, puntavano su di me. Brandì la sua fiamma, facendole prendere una forma ad arco con una freccia al suo interno.
<< Non posso ucciderti, Isabella >> disse puntando la freccia versa di me << ma posso farti soffrire parecchio >>
<< NO! >> urlò Edward, il quale spiccò un leggero volo scavalcando il muro dorato di lance, dirigendosi verso di me. Fu un attimo e vidi Jacob cambiare traiettoria. La freccia non puntava più su di me, ma su Lis.
<< Se non ti fossi risvegliata, io avrei vinto! >> e schioccò.
Avvenne tutto a rallentatore, ma anche molto velocemente. Feci qualche passo indietro, spingendo via Lis, diventando io stessa il bersaglio. Chiusi gli occhi e attesi. Sentii grandi urli in torno a me e poi percepii qualcosa di avvolgente cadermi addosso e il suolo freddo, umido, sotto di me.
<< Perché lo hai fatto? Mi sarei difesa da sola, Bella! >> era Lis.
<< Bastardo! Questa volta ti uccido davvero! >> così tanta rabbia… eppure la voce era quella di Alice.
<< Alice no, ti prego! >> urlò Jasper.
Sentivo il suo odore tanto vicino, ecco perché non riuscivo ad aprire gli occhi. Perché, anche se non avevo visto, sapevo cosa era successo. Lo percepivo sempre quando era accanto a me. Vivo oppure… Spalancai gli occhi.
<< Edward! No, no, NO! >> si era messo tra me e la freccia. Perché? Che domanda idiota, per lo stesso motivo per cui io, scioccamente, avevo spinto via Lis << Edward! Edward, Edward, Edward… EDWARD! >> le lacrime cominciarono a scendere prepotenti. Ma lui non rispondeva. Lo scossi, senza risultati. Non poteva essere… non poteva! Eppure la verità era sotto i miei occhi. Non respirava. Non poteva lasciarmi, non ora che lo avevo ritrovavo. Uno schianto mi fece sobbalzare. Alice aveva atterrato Jacob. Ora gli stava sopra, piangeva e picchiava. Picchiava e piangeva. Jasper le si avvicinò rapidamente allontanandola e prendendola tra le braccia.
Mi guardai in torno. Rosalie era in braccio a Emmett, Carlisle teneva Esme per la vita, Jason e Lis si stringevano la mano e a quel punto capii.
Avevo perso tutto. Guardai Edward, steso a terra. Morto. Per salvare la mia vita. La vita di una ragazzina egoista, che non aveva capito quanto realmente soffrisse quando le stava lontano, che non aveva capito che lui voleva risparmiarle tutto questo, che non aveva capito quanto lui l’amasse davvero. Ed ero che lo sapeva, cosa le restava? Nulla.

Mi sdraiai accanto a lui, posando la testa sul suo petto, mentre gli accarezzavo il viso perfetto. Baciai le sue labbra per l’ultima volta e compresi. Non c’era più nulla di vivo in me. Il mio cuore era morto, aveva smesso di battere quando Edward aveva perso la vita. Per me. In quell’istante erano morte due persone.
Si, perché anche io, Isabella Swan, ero morta. Insieme a Edward Masen.

ù.ù"" *L'autrice scappa in Brasile o da qualche altra parte per non essere uccisa* dai su non guardatemi così O.O aspettate un secondo! C'è ancora l'ultimo capitolo! Almeno aspettate quello... Prima di lasciarvi alle risposte delle Recensioni, vi ricordo che ho postato la PREFAZIONE della mia nuova storia, che è sotto Rating Rosso, In Trappola [ la potete raggiungere seguendo questo link, se siete interessate -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=655914&i=1 ]

Risposte alle Recensioni :

thecarnival : Ciao amica!! ù.ù eh la suspance ci vuole…era giusto che il capitolo precedente finisse in quel mondo! E poi o.O come Isobelle? Lei è finita sotto una carrozza, non è collassata di punto in bianco ù.ù per quanto riguarda Lis, in questo capitolo si è svelata un’altra cosa, forse l’ultima di questa grande storia misteriosa XD te lo saresti aspettata che la cara Lis fosse un Angelo? Per il finale di questo, si che mi sto già scavando la fossa ù.ù”” aspetto con ansia un commento! Ci sente su fb amica!! Un bacione <3
ambrycullen90 : Ciao Ambry!! La tua domanda ha avuto risposta XD Lis ha solo ricordato chi era, e questo le ha provocato tutti i malori ù.ù grazie ancora per i complimenti! Diciamo che In Bilico mi è stata molto a cuore come storia, quindi ci ho messo l’anima per farla diventare stupenda o almeno ci ho provato!! Ora che sta per finire mi dispiace un casino! Ma chissà… Aspetto la tua prossima recensione! Un bacio!
monibiondina : Ciao Moni!! Oh oddio il 23 Agosto *-* oh ma che cucciolo!! Ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per tutto allora!! Per quanto riguarda il capitolo ahahahah si lo ammetto un po’ apposta lo faccio XD ma almeno una cosa si è risolta per il meglio… Lis non stava male, stava solo ricordando ciò che era… Non so se lo sai, ma la nuova storia .In Trappola. l’ho già postata XD spero che ti piacerà anche quella, come questa! Che purtroppo sta volgendo al termine :( un bacio cara! E alla prossima recensione!!
bella cullen89 : Ciao tesoro!! Ribadisco il GRAZIE per il tuo “ hai gusto ragazza “ ahahahahah teso sai che adoro lasciarti di stucco? Ahahahahah prima con Tanya, adesso Lis eheheheh mi stimo XD allora? Ti aspettavi che anche lei fosse un Angelo? E tutto il resto? Ti ho sorpresa? Sul fatto di voler un angelo che dorma con te *-* concordo!! Lo voglio anche io uffy >.< arriviamo pian piano alla fine di questa storia… Ci sentiamo su fb!! Ti voglio bene anche io, bacio! <3
antonella64 : Ciao Antonella!! Brava sull’eclissi ci avevi preso! XD mi serviva un fenomeno d’effetto per fare una battaglia d’effetto e credo che l’eclissi sia stata perfetta!! Aspetto la prossima recensione, e ci sentiamo all’ultimo capitolo!! Un bacione!
edbell96 : Ciao!!^^ La battaglia è cominciata!! Ma adesso come finirà? Tutte le vostre risposte verranno svelate nel prossimo capitolo, che è anche l’ultimo, purtroppo :( sono contenta di continuare a sorprenderti ad ogni capitolo! La mia intenzione era quella!! XD alla prossima recensione, un bacio!
Scaxa_Swan : Ciao Vanessa!! Io sono Marta^^ non so perché la tua recensione è finita nell’altro capito, ma fortunatamente l’ho rintracciata qualche giorno fa!! E sono riuscita ad infilarla giusta nella cronologia XD sono contentissima che la mia storia ti sia piaciuta!! E sei arrivata proprio nel momento clue, visto che il prossimo sarà l’ultimo capitolo :( ma se ti piace come scrivo, non perdere l’altra mia storia, di cui ho già postato la Prefazione, che si intitola .In Trappola. Spero che avrai tempo e voglia di lasciare ancora qualche commento! Alla prossima, un bacio!!
Marie : Ciao Marika!! Dai non fare quella faccia!! Capita di dimenticare le cose XD non ti preoccupare se non hai recensito (ma ora non farlo più se no divento una iena ù.ù) Grazie alla tua domanda, mi hai fatto capire che dovevo dare una spiegazione, e come hai già potuto leggere sopra, ma è giusto rispondere anche a te direttamente, no… Io non ho parlato di Nephilim. L’Angelo di cui parla Edward è proprio un Angelo, ma con diversità… Egli ha tutti i poteri degli Angeli, ma ha una cosa che lo contraddistingue, la sensibilità umana e cioè il fatto di saper provare emozioni. Egli non sa chi è realmente, ma quando Lucifero Cadde venne stipulata questa profezia che diceva che un giorno, arriverà un Angelo che non avendo ancora preso una decisione, dovrà schierarsi, ma essendo così potente porterà la pace o la distruzione. Spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto, ci ho messo un po’ perché proprio non veniva XD ci sentiamo su fb!! Un bacione <3
maia96 : Ciao Hiba! Come hai potuto capire dal nuovo capitolo, la battaglia che è cominciata NON è la Grande Guerra di cui parlava Edward XD sarebbe stato un po’ troppo presto, non credi? Anche un po’ troppo inverosimile XD Lis si è rivelata, finalmente! Te lo aspettavi? Mi dispiace davvero tantissimo che non potrai seguirmi con In Trappola!! :( ma ci saranno altre storie e spero che tu sarai lì a seguirmi quando posterò ancora!! Ci sentiamo su fb!! Un bacione <3

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Ventiseiesimo Capitolo : Oblio. ***


Buon pomeriggio gente!! Eccomi qui con l'ultimo capitolo :( ricordo che comunque ci sarà un EPILOGO quindi non perdetevelo!! Come al solito, vi lascio al capitolo e ci sentiamo a fondo pagina con le recensioni e altro :) BUONA LETTURA!

Il mio amore cadde tra le tue braccia;
il tuo amore tremò nelle mie.
Pablo Neruda


Ventiseiesimo Capitolo : Oblio.

Pov. Bella

Vuoto. Ecco cosa c’era dentro di me.
Nulla. Ecco cosa percepivo in torno a me.
Freddo. Faceva molto freddo. Edward era freddo. Non era mai stato così gelido.
Cosa ti resta quando perdi tutto? Quando l’unica cosa che davvero ti importava ti viene strappata via, cosa fai? Come ti comporti? Puoi continuare a vivere? Oppure il tuo è solo uno sforzo? Un sopravvivere.
Sentivo voci disconnesse. Urla. Alice… lei stava piangendo.
<< È sotto shock >> mm chi? E perché? << Bella? Bella alzati… >> Bella? Era me che quella voce chiamava?
<< Carlisle, dobbiamo spostarla di lì. Quando gli Arcangeli arriveranno non so cosa succederà >>
<< Non mi ascolta >> ancora voci. Perché non mi lasciavano in pace?
<< Bella? Bella, ti prego. Bella sono Alice, tesoro ti supplico, vieni con me >> perché piangeva? Alice. Lei era la mia migliore amica. Si. E perché stava singhiozzando?
<< Ora mi sono stufata. Bella, ora tu ti alzi di lì! >>
<< LIS, NO! >> chi aveva urlato? Quando sentii due mani prendermi le spalle e allontanarmi da Edward, persi il controllo.
<< NO! NO, LASCIAMI STARE!! >> urlavo, senza ritegno e piangevo. Versavo tutte le lacrime che avevo in corpo << lasciami! Edward! No! Devo stare con Edward, Lis lasciami! EDWARD! >>
<< Bella, è morto! >> mi urlò mia cugina, in pieno volto << e tu devi venire con me, prima che arrivino gli Arcangeli. O il sacrificio di Edward non sarà valso a nulla. Bella ascoltami, lui ha dato la sua vita per te. Ti prego, non buttarla via. Non farlo proprio adesso >>
<< Io devo restare con lui >> dissi atona << gliel’ho promesso. Lui ha promesso. Ha detto che sarebbe tornato da me, che… >> non finii di parlare. Un dolore sorto alla guancia mi fece cadere a terra. Lis mi aveva schiaffeggiata. Alzai gli occhi e vidi i suoi lucenti, colmi di lacrime che non voleva far uscire fuori
<< Adesso piantala! Torna in te, cazzo! >>
<< Tesoro, non credo sia il modo più… >> tentò Jason, ma Lis lo interruppe
<< Non mi importa quale sia il modo più consono, ok? Loro stanno arrivando! Ma sembra che di questo sia preoccupata solo io! >> tornò a fissarmi << ascoltami bene, Bella. Io lo so che tu lo ami, che lo hai amato sempre e tanto, troppo forse. Ma prima di pensare a lui devi pensare a te! >>
<< Ascoltala >> disse Alice << mio fratello non vorrebbe vederti in queste condizioni, te ne prego >> per la prima volta, da non so quanto, mettevo a fuoco qualcosa. Alice, sorretta da Jasper, era in piedi di fronte a me. Il suo volto era una maschera di dolore, solcato da fresche lacrime.
Il mio cervello e il mio cuore non volevano accettare quello che era appena successo. Forse aveva ragione Carlisle, ero davvero sotto shock. Era come se fossi entrata in una fase di annebbiamento. Nulla era chiaro in torno a me, definito. Era tutto confuso. Ricordavo Jacob e la freccia. Ricordavo Edward. Il suo sorriso, il suo bacio. E poi? Non riuscivo a capire, a ricordare. O forse non volevo. Mi rialzai a fatica. Le gambe tremavano, non riuscivano a sostenere il mio peso. Senti due braccia fredde afferrarmi per la vita. Esme. Era sempre così cara…
Improvvisamente un tuono irruppe in quel silenzio assordante e un lampo, tremendamente accecante, squarciò il cielo.
<< Sono arrivati >> disse Lis, stringendosi maggiormente nell’abbraccio di Jason. Solo ora notavo che aveva ritratto le ali.
Dal cielo, quattro figure avvolte in una luce dorata, scendevano elegantemente sulla terra. Le loro ali erano molto più grandi e più brillanti di quelle che avevo visto fino ad ora. Il primo aveva i capelli neri, non molto lunghi, indossava una giacca e dei pantaloni bianchi. Gli indumenti erano uguali per tutti. Il secondo era leggermente più basso, i capelli erano comunque neri, più corti. Il terzo era il più basso di tutti, pur essendo molto alto, e aveva capelli castani. L’ultimo, di media statura, era biondo.
<< Finalmente ci rincontriamo, Elisabeth >> disse il primo Arcangelo, posando i piedi sul campo di una battaglia appena conclusa
<< Castiel >> rispose Lis, inchinandosi davanti a lui.
Man mano anche gli altri tre si schierarono di fronte a noi. Erano belli, non c’era che dire, eppure i loro occhi erano vuoi. Privi di ogni spirito di vita. Erano molto diversi da Lis, Alice… Edward.
<< Uriel >> disse Lis, inchinandosi al secondo uomo << Michele >> si riferì all’Arcangelo dai capelli castani << Gabriel >> ripeté il gesto davanti al biondo.
<< L’Eclissi ha oscurato i nostri occhi >> parlò Gabriel << non abbiamo potuto vedere ciò che è accaduto finchè essa non è scomparsa >>
<< Lo scontro appena finito non è stata opera del Padrone dell’Inferi >> proseguì Michele << siamo desolati dell’incresciosa situazione >>
<< Ma dato che stai bene >> concluse Uriel << e la tua missione è conclusa, credo che sia ora di tornare in Cielo, mia cara >>
<< Cosa? >> urlò, isterico, Jason << ma cosa diavolo state dicendo? >>
<< Jason, non ti sembra sconveniente dire “ diavolo “ ad un Arcangelo? >> chiese Emmett, col tentativo di alleggerire la situazione
<< Non me ne frega nulla! >> rispose il fratello << voglio sapere di cosa parla, Lis. E lo voglio sapere adesso >> disse, afferrandole un braccio, costringendola a voltarsi
<< Jason, io… >> tentò di rispondere, ma Uriel glielo impedì
<< Non sei tenuta a dare spiegazioni a tale abominio >> disse l’Arcangelo
<< Abominio? >> sibilò tra i denti Alice, stretta ancora nell’abbraccio di Jasper << sono più umani di tutti voi Angeli di Dio messi insieme >> era fredda, diretta. Spietata << siete scesi sulla terra da neanche cinque minuti e già pretendete di comandare tutti e non vi siete nemmeno accorti di ciò che vi è in torno o di chi è per terra, ai vostri piedi >> abbassai lo sguardo, seguendo le parole di Alice e lo trovai.
Edward giaceva al suolo. I vestiti troppo sgualciti per appartenere a lui, il torace troppo piatto per scorgere anche il barlume di un respiro. La pelle troppo pallida per sperare ancora in qualcosa. Morto.
<< Piccola Alice, non cambi mai? >> chiese Uriel << non ti sembra un po’ azzardato rispondere a noi in tali toni? >>
<< E perché? >> rispose lei << cosa potreste togliermi ancora? Le ali? Lo avete già fatto. I miei compiti? Ve li siete già presi. Mio fratello? È già morto >> la sua voce si incrinò << perciò non chiedetemi di pormi a voi come santità scese dall’alto, perché non avrete soddisfazioni da parte mia >>.
<< Elisabeth >> chiamò Michele << dobbiamo tornare, presto >>
<< Prendete anche il corpo del Cherubino >> disse Gabriel. Quelle parole mi fecero sussultare << gli daremmo un degno addio >> non appena vidi Castiel abbassarsi per afferrare Edward, mi divincolai dalla presa di Esme
<< NO! Non potete toccarlo! Lui deve restare con me! >> urlai, ma non mi ascoltarono << dovete lasciarlo! Dovete lasciare il corpo! >> l’ultima parola mi morì in gola. Un corpo. Era quello tutto ciò che restava del mio amore adesso? Un corpo vuoto? Privo di vita, di anima, di tutto? Caddi a terra, sbattendo sonoramente le ginocchia sul terreno.
I tre Arcangeli mi guardavano come se fossi pazza. E forse lo ero diventata.
Gattonai fino a raggiungere Edward. Gli accarezzai il braccio destro. Era freddo, troppo freddo. Ma gli Angeli non erano immortali? Non avrebbero dovuto esserlo? E allora lui perché non c’era più? Perché era morto? Perché Dio mi puniva, ci puniva, di nuovo? Non ne avevamo già passate tante, troppe? Evidentemente no. Risalii piano, posando le dita sulle sue guance. Ricordai il suo sorriso sghembo. Era sempre e solo per me. Gli accarezzai il collo, liscio e perfetto, fino a posare le mani sul suo cuore. Muto.
<< Voi dovete rimandarlo a me >> dissi atona
<< Come? >> chiese Castiel
<< Voi siete Angeli, voi potete farlo >> dissi, alzando lo sguardo colpo di lacrime << voi dovete ridargli la vita. Glielo dovete >>
<< Noi non dobbiamo proprio niente, ragazzina >> sibilò Uriel << lui era un Caduto. E per la sua stupidità è morto >>
<< Stupidità? >> chiese Lis << e quale sarebbe questa stupidità che tanto decantate? L’aver salvato la vita di Bella? Aver sacrificato se stesso per amore? >>
<< Lascia perdere, Lis >> rispose Alice << loro non lo capiscono. Non lo capiranno mai >>
<< Edward sapeva i rischi che correva >> disse Castiel << era a conoscenza del fatto che nessuna arma umana può ferire o uccidere un Angelo. È rimasto ucciso in uno scontro soprannaturale. E noi non possiamo fare nulla, se non piangere questa perdita >>
<< Bugiardi >> dissi con rabbia
<< Come hai detto, scusa? >> chiese Gabriel
<< Bugiardi. Siete solo dei patetici bugiardi! >> urlavo << è questo che vi insegna il vostro Dio? Ma che razza di Arcangeli siete? L’Inferno farà schifo, ma il Paradiso non è migliore! Entrambe la parti sono egoiste, ma voi… Voi che dovreste rappresentare la Fede, la Salvezza, la Misericordia mi fate pena >>
<< Abbiamo sentito anche abbastanza >> disse Michele << Elisabeth è tempo di tornare a casa >>
<< Lei non va da nessuna parte! >> urlò Jason, spingendo Lis dietro di sé. Successe in un secondo. Egli cadde a terra, privo di ogni movimento e con lui, tutti i Cullen che stavamo partendo all’attacco per aiutare un membro della loro famiglia.
<< Adesso basta! Smettetela! >> urlarono Lis e Alice
<< Gli devo delle spiegazioni >> proseguì Lis << per favore >>
<< E sia >> disse calmo Castiel
<< Sono stata mandata qui otto mesi fa >> cominciò lei
<< Otto mesi fa? >> chiesi sconvolta. Com’era possibile? Io la conoscevo da una vita… Lei era mia cugina.
<< Si. I tuoi ricordi, Bella, sono stati cambiati da noi >> spiegò lei << tu mi conosci solo da otto mesi, non da 18 anni come pensavi. Come anche io credevo >>
<< Cosa vuol dire questo? >> chiese Jason << perché non mi hai mai detto niente? O agli altri? Qual era la tua missione? >>
<< Io non lo sapevo >> rispose << non lo ricordavo. Nei patti c’era la cancellazione momentanea della mia vita angelica. Io non dovevo ricordare nulla del Paradiso o del fatto di essere un Dominatore, dovevo credere fermamente alla mia umanità, all’essere Elisabeth Swan, cugina di Bella, nipote di Charlie e Renée, figlia di Sam ed Emily. Dovevo avere anche io questa visione e così è stato. Fino all’eclissi… >>
<< Non se l’aspettava nessuno >> rispose Castiel << è stato un fulmine a ciel sereno anche per noi. Ridonando temporaneamente i poteri e le ali ai Caduti ha anche riportato i ricordi e la tua vera natura a te >>
<< Lo sospettavo >> rispose lei
<< E qual era la tua missione? >> chiese Alice
<< Tenere il Cherubino Caduto e Isabella lontani >>
<< Cosa? >> chiesi sconvolta
<< Ma come facevi ad adempiere a questo compito, se non ricordavi nemmeno chi eri in realtà? >> chiese Jasper
<< La mia doveva essere più una sorveglianza >> spiegò << tutto ciò che sapevo, che percepito arrivava direttamente agli Arcangeli Uriel e Castiel. Inconsciamente non sapevo quello che facevo >>
<< Noi saremmo intervenuti se le cose fossero andate troppo oltre >> parlò Uriel
<< Perché avete sempre ostacolato la nostra unione? >> chiesi con rabbia << perché non ci avete mai voluti insieme? >>
<< Non ti è dato saperlo questo >> rispose Gabriel
<< Non me ne importa delle vostre patetiche spiegazioni >> dissi << io rivoglio solo Edward. Voi potete salvarlo, vi scongiuro… >>
<< Non possiamo >> disse duro Uriel
<< Posso io >> sentire quelle parole, era come vedere l’arcobaleno dopo l’uragano. Mi voltai verso Lis, che si stava avvicinando a me e ad Edward.
<< Non ne hai il permesso >> quasi urlò Uriel
<< Non mi serve il permesso >> ribatté lei
<< Tu devi sottostare ai nostri ordini! E ti non stiamo dando il permesso di farlo! >>
<< Non me ne importa un cavolo dei tuoi ordini! Dei tuoi permessi o della tua filosofia di vita, Uriel! Lo vuoi capire? >>
<< Ma come osi…? >>
<< Lei è mia cugina! E non la lascerò vivere con un tale tormento nel cuore >> e si inginocchiò accanto a me
<< Lei non è tua cugina! È un’umana e tu sei un Angelo! >> continuò Uriel
<< Si, che lo è! Ma proprio non capisci? Voi non avete creato solo dei ricordi fittizi nella mia mente, avete costruito un passato, un legame! Mi avete fatto capire cosa significa amare e voler bene, soffrire ed essere felice! E tutto questo non si cancella con un colpo di spugna! Ogni gesto ha una conseguenza, e questa è quella che avete creato voi! Non vi sta bene quello che sono diventata? Non me ne importa! Strappatemi le ali, fatemi Cadere! Io preferisco diventare umana e morire, amando un vampiro, piuttosto che vagare in eterno sola, vuota nei Cieli di un Paradiso che non riconosco più! Edward ha dato la sua vita per salvare quella di Bella, se non è amore questo cos’altro lo è? >>
<< Non ti permetterò di disubbidirci! >> urlò Uriel impugnando una lunga lancia d’oro, puntandola contro l’Angelo, appena scoperto, che avevo accanto.
<< NO! >> urlammo all’unisono io e Jason, troppo spaventati per muovere un muscolo. Non volevo vedere qualcun altro morire. Non adesso. E non Lis. Chiusi gli occhi, aspettando. Ma un tuono, più potente degli altri squarciò il cielo, provocando diverse venature su di esso. E Uriel si fermò.
<< Hai il permesso di farlo >> sentenziò qualche minuto dopo, Castiel.
Vidi Lis tirare un sospiro di sollievo. E anche io con lei. Mi spostai un po’, sotto suo suggerimento e le lasciai completo spazio.
Sentii Alice avvicinarsi a me, e prendermi per mano. La teneva stretta e anche io. Nel frattempo Lis, aveva spiegato le ali, posando le mani sulla fronte e il petto di Edward. Chiuse gli occhi e si concentrò.
I minuti passavano, lenti, interminabili. Ma non succedeva niente. Mi stavo chiedendo se non fosse troppo tardi, se la guarigione che Lis gli volesse dare, non fosse arrivata troppo in là rispetto ai tempi concessi. E subito dopo mi chiesi, quali fossero questi tempi. Esistevano? Non lo sapevo, ma volevo sperare che fossero solo domande di una sciocca mente umana.
Immaginai Edward aprire gli occhi, alzarsi e abbracciarmi stretta, mentre mi diceva che mi amava e che sarebbe restato con me per sempre. Ma questo non avvenne.
Edward era ancora lì, steso a terra. Senza vita.
<< Evidentemente non era destino >> sussurrò Castiel, parlando al cielo piuttosto che a noi.
<< Evidentemente ci avete messo troppo a decidere >> rispose, ad un’affermazione non diretta a lei, Alice, con voce tagliente.
E poi qualcosa accadde. Lis si spostò giusto in tempo per vedere muoversi un dito della mano di Edward. Lasciai la presa di Alice e mi buttai a terra.
<< Edward! >> dissi, fosse un po’ troppo forte. Le palpebre si stavano schiudendo e la bocca si mosse << Edward… >> sussurrai, mentre la voce stava scemando, sostituita da singhiozzi interminabili. Si, perché se avessi ricominciato a piangere non avrei più smesso.
<< Bella >> disse, aprendo gli occhi e fissandomi << stai bene? >> i suoi occhi verdi mi perforarono l’anima. Edward era vivo e stava bene.
<< Oddio Edward >> scoppiai a piangere, gettandomi tra le sue braccia
<< Ehi scricciolo, che c’è? >> chiese stringendomi a sé
<< Sei tornato… sei davvero tornato da me >>
<< Te lo avevo promesso >>
<< Sempre il solito egocentrico >> disse Lis << mannaggia a me, a saperlo ti lasciavo morto >> ma sentii nella sua voce una nota incrinata. Si era commossa e non voleva darlo a vedere
<< Fratellino, non farlo mai più >> lo rimproverò Alice
<< Promesso >> rispose, senza lasciarmi andare nemmeno un secondo.

Eravamo tutti in piedi, adesso. Edward, ancora un po’ acciaccato si appoggiava a me. Davanti a noi, gli Arcangeli, non erano ancora volati via.
<< Siamo contenti della tua guarigione, Edward >> disse Castiel
<< Ma davvero? Cavolaccio, eppure mezzora fa lo volevate lasciare morto! >> constatò brioso, Emmett
<< Concordo con lui >> lo spalleggiò Alice
<< Suvvia >> prese la parola Uriel << tutto è bene quel che finisce bene, no? >>
<< È sempre stata la tua filosofia, vero Uriel? >> chiese Edward << non importa se tutto in torno a te piange o cade in disgrazia, l’importante è come si conclude >> l’Arcangelo sorrise, ma non ribatté
<< Cosa ci fate ancora qui? >> chiese Lis << io non torno con voi >>
<< Lo sappiamo, tranquilla >> disse Castiel
<< Dobbiamo darvi una notizia che credo vi farà piacere >> disse Michele
<< I piani di Dio per voi sono mutati >> esordì Gabriel << i due Caduti hanno dimostrato grande valore e coraggio. Proprio per questo motivo, la vostra cacciata dai Cieli vedrà la parola fine qui >>
<< Cosa? >> chiese sconvolta, Alice. Non capivo. Cosa significava? Che avrei perso Edward, di nuovo, perché costretto a tornare al suo posto? Sentii la sua presa farsi più ferrea, in torno alla mie spalle.
<< Hai capito bene, Alice >> rispose Castiel << non siete più Caduti, ma Angeli. A tutti gli effetti >>
<< Semplici Angeli, però >> proseguì Gabriel, fissando Edward << e con una missione, voluta espressamente dal Grande Padre >>
<< Che missione? >> domandò Edward
<< Cercare il Salvatore >> rispose, schietto, Gabriel << Lucifero ha scoperto di chi si tratta e ora darò ad egli la caccia. Vuole portarlo dalla sua parte e cominciare la Grande Guerra, noi dobbiamo batterlo sul tempo. Voi dovrete trovarlo, lasciandogli libertà di scelta >>
<< Solo quando l’Angelo, destinato a Salvarci o a Condannarci tutti, si rivelerà ad entrambe le parti e si schiererà, solo allora Paradiso e Inferno giungeranno sulla terra, scontrandosi una volta per tutte >>
<< Questo cosa significa? >> chiese Edward << che possiamo restare? >>
<< Dovete restare >> rispose Michele << l’Angelo è sulla terra, dall’inizio dei tempi. Deve essere solo trovato >>
<< Dopodiché? >> chiese Alice
<< Tutto a suo tempo >> tagliò corto Castiel.
I quattro Arcangeli spiegarono improvvisamente le ali, spiccando il volo e sparirono. Su nel cielo.
<< Questo vuol dire che abbiamo vinto? >> chiese qualche minuto dopo Emmett
<< Credi di si, Emmett >> rispose Edward << abbiamo vinto >>
<< Cosa ne facciamo di tutti questi Decaduti, o di Jacob? >> chiese Carlisle
<< Non ti preoccupare >> rispose Edward << appena non vi sarà più nessuno nelle vicinanze, manderanno i pulitori >>
<< Come fai a saperlo? >>
<< Castiel l’ha pensato mentre volava via >>.
Restammo in silenzio a guardarci tutti per qualche minuto. Era tutto finito adesso. Saremmo potuti tornare a casa, alle nostre vite. Dedicandoci a ciò che più ci interessava, a chi ci interessava. Eravamo tutti vivi e innamorati.
<< Edward non può correre >> dissi, spezzando il silenzio, stranamente tranquillo e sereno, che era calato << né tanto meno volare, non si regge in piedi >> aggiunsi
<< Credo sia normale >> disse Lis
<< Un po’ di riposo e passa tutto >> disse, sorridendo felice, Alice
<< Ho un’idea >> intervenne Emmett << io corro a casa, con Rosalie. Carlisle, Esme, Jason e Lis vengono con noi, così mando gli ultimi due a riprendervi con la Jeep. Che ne dite? >>
<< Dico che ogni tanto hai delle buone idee >> rispose Jasper
<< Grazie, fratello! >> rispose e sfrecciarono via.
Notai con la coda dell’occhio Alice e Jasper scambiarsi un bacio dolce e passionale, al tempo stesso.
<< Non farlo più >> disse improvvisamente Edward, così mi voltai
<< Cosa? >>
<< Rischiare di prenderti una freccia in pieno petto per salvare la vita di qualcuno. Chiunque esso sia. Mi hai capito bene? >>
<< Lo stesso vale per te >> risposi, a pochi centimetri dalle sue labbra.
Mi accarezzò una guancia, sistemando una ciocca di capelli dietro il mio orecchio. Io non smettevo di fissarlo. Edward stava bene, era vivo. Ed era bellissimo. Ma la cosa che più mi riempiva il cuore di gioia era che finalmente lo avevo perdonato, per tutto. Ora lo capivo. Ora volevo amarlo davvero, senza se e senza ma, senza barriere e senza bugie.
<< Ti amo, Edward >> dissi, sorridendogli

<< Ti amo anche io, Bella >> rispose, posando le sue labbra sulle mie. Sentii la sua lingua giocare con la mia, lo sentii sorridere e stringermi a sé. Il bacio durò molto a lungo, ma non mi dispiacque. Riuscii a percepire tutta la sua paura di perdermi, ma anche la felicità di avermi ritrovata. Quel contatto era pieno di complicità, intimità, completezza, passione. Ma soprattutto, era un bacio intriso di amore. Puro e vero amore.

Risposte alle Recensioni :

sayuri_88 : Ciao!!^^ Ahahahahah oddio dopo il capitolo precedente ho ricevuto più minacce di morte in una settimana che in tutta la mia vita XD dai, visto? Tutto è bene quel che finisce bene ù.ù non avrei fatto morire Edward, sarebbe stato impossibile, ma sarebbe stato anche assurdo che nessuno si facesse male… I colpi di scena ci vogliono XD per quanto riguarda Lis, no. Non è lei l’Angelo di cui parla Edward e in questo capitolo si è capito, spero :P mi raccomando non perderti l’Epilogo di questo week end!! Spero di sentirti lì!! Un bacione
thecarnival : Amica!! -.-“ quanto sei melodrammatica! Non era neanche l’ultimo capitolo!!! Questo era l’ultimo e mi sembra che il lieto fine che vi avevo promesso ci sia stato ù.ù ecco! Ed invece mi sono presa così tante minacce ç________ç il mio cuoricino è spezzato!! Ma come avete fatto a credere davvero che avrei fatto morire Edward? Cioè EDWARD!!! Mai e poi mai ù.ù ma avevo in mente questo colpo di scena e questa fine da molte settimane, ormai… Per quanto riguarda Lis, lo so! Nessuno se lo aspettava. Lei era il mio ultimo colpo di scena…adesso davvero i giochi sono chiusi e il sipario su In Bilico sta calando… Spero che quest’ultimo capitolo ti sia piaciuto amica! e spero che la storia di Lis sia stata spiegata bene… Ci sentiamo su fb, spero o.O sei sparita!!! Un bacione amica!! <3
Sweet Bleeding Star : Ciao!! Oddio addirittura da piangere? *-* tu non sai che queste parole per me sono poesie!! Sono felice che quello che scriva piaccia ed emozioni così tanto!! Per quanto riguarda Edward ci sei andata vicina XD non sono stati gli Arcangeli, ma Lis stessa!! E spero che abbia capito che l’Angelo di cui parla Edward, il Salvatore, NON è Lis! Devono ancora trovarlo… Spero che la storia di Lis ti sia piaciuta e che abbia spiegato molte cose!! Non perderti l’Epilogo mi raccomando!! Un bacione

ambrycullen90 : Ciao Ambry!! Visto? Non sono così cattiva ù.ù Edward è vivo e vegeto ed è persino di nuovo un Angelo *-* Lis era l’ultimo colpo di scena e spero abbia avuto l’effetto desiderato e a quanto pare sembra di si! Non perderti l’Epilogo, mi raccomando!! Un bacione
monibiondina : Ciao Moni!! Dai tutto è bene quel che finisce bene ù.ù pensala così, dopo una fine tragica arriva il lieto fine XD spero che questo ultimo capitolo ti sia piaciuto e mi raccomando, non perdere l’Epilogo!! Un bacione e alla prossima ;)
bella cullen89 : Tesoro!! Ciao! Uffa ma a te non si può nascondere nulla e pensare che confidavo nel colpo di scena di Lis-Angelo! Uffy!! Comunque ah non ci hai pensato neanche un secondo a farmi fuori? -.-“ eppure la descrizione era al quanto accurata!! Bhè che altro dire… spero che come si sia conclusa la storia ti sia piaciuto!! Ma manca ancora l’Epilogo XD quindi aspetta ad esprimerti!! Ci sentiamo su fb, spero o.O ma come ho detto ad Alessia, dove sei finita?? Un bacione teso <3
immacolata : Ciao Imma!! Oddio come sono morti entrambi? No, era morto solo Edward… Bella dice che vedendo il corpo di Edward senza vita, è morta anche lei, ma è una morte apparente la sua non reale… E infatti per la maggior parte di questo ultimo capitolo la ragazza è sotto shock per la perdita. Per fortuna che c’è Lis! E finisce tutto nel migliore dei modi… Spero che questo ultimo capitolo ti sia piaciuto e mi raccomando non perdere l’Epilogo che posto nel week end!! Un bacione
Amantide : Amanta ciao!! -.-“ Cinzia neanche le recensioni adesso? Ahahahahahah oddio scherzo, ma in questi giorni internet va da schifo! Facebook e i suoi “ meravigliosi “ aggiornamenti -.-“ e poi mi sa che anche Efp aveva avuto qualche problema sarà stato quello bho! O.o comunque… Tu vorresti picchiare me??? E hai visto che non sono perfida? Edward è tornato anche con un bel premio! Infatti sia lui che Alice hanno riavuto le ali ù.ù non sono così cattiva susu ma questo era finale che avevo in mente già da molte settimane… Doveva andare così. Lis e la morte/resurrezione di Edward erano gli ultimi colpi di scena…adesso deve calare il sipario. Non perderti l’Epilogi! Ci sentiamo su fb amanta!! Un bacione <3
Scaxa_Swan : Ciao!!^^ si Lis è stata una grande!! Si è risvegliata al momento giusto XD per quanto riguarda Edward la sua morte serviva a qualcosa XD ma non lo avrei mai lasciato morto davvero!! Anche perché la storia era una Bella/Edward quindi non avrebbe avuto molto senso eheheh ma era così che doveva andare… Non perdere l’Epilogo che posterò nel week end, mi raccomando!! Un bacione
P.s.: mi spiace che non puoi seguire In Trappola, ma ho in mente altre storie, spero che quando le pubblicherò tornerai a seguirmi!!
mimi_cullen : Ciao Miry!! Le tue minacce di morte erano molto esplicite anche nel gruppo XD comunque hai visto che non sono cattiva? Edward è tornato! E gli Arcangeli hanno anche ridato a lui e a sua sorella le ali!! La morte di Edward mi serviva, era così che doveva andare… Mi raccomando non perderti l’Epilogo di questo week edn!! Ci sentiamo su fb! Un bacione :)


Vi ricordo inoltre che ho postato una nuova storia a RATING ROSSO con il titolo di .In Trappola. [ se vi interessa ecco il link -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=655914&i=1 ]

RICORDATE DOMENICA L'EPILOGO DI .: In Bilico :.
Baci a tutti!!

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Epilogo. ***


Ciao gente :( eccomi qui con l'Epilogo!!! Che dirvi? Mmm facciamo così, ora qui in alto vi do alcuni Link direttivi e poi vi lascio alla lettura e ci risentiamo infondo alla pagina, ma MI RACCOMANDO!!! QUESTA VOLTA, LEGGETE TUTTO INFONDO!! Ci tengo e ci saranno anche delucidazioni sulle svariate domande che mi sono state poste, tra cui: CI SARà IL CONTINUO DI IN BILICO? La risposta è infondo XD
Vi ricordo ancora che ho pubblicato, sempre su Efp, una nuova storia di cui per ora vi è solo la Prefazione, che si intitola IN TRAPPOLA, il Rating è ROSSO. Se potete, e soprattutto volete, darci un'occhiata, qui c'è il link -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=655914
E ora... BUONA LETTURA! :)

Epilogo

Erano passate diverse settimana dallo scontro nella Radura. Molte cose erano cambiate. Avevo scoperto che Lis non era mia cugina, o per meglio dire, non lo era parlando a livello di consanguineità, perché per quanto riguardava il resto l’avevo sempre considerata, e avrei continuato a considerarla, una sorella. Avevo scoperto, quello che tutta Forks si stava chiedendo da quando la famiglia “ stramba “ si era trasferita dall’Alaska diversi anni fa, il segreto dei Cullen. Erano Vampiri. Ma non pericolosi, anzi. Non si nutrivano di sangue umano, bensì di quello animale, ecco perché i loro occhi erano sempre di strane tonalità ambra o nere.
Ma la cosa che più mi rendeva felice era che Edward ed Alice, avevano finalmente riottenuto le ali, dopo più di 150 anni. Da quando i fratelli Masen erano arrivati in città, ero cambiata moltissimo. Avevo scoperto tante verità nascoste, molti mondi misteriosi. Sentimenti mai provati prima. La paura, quella vera. Quella che ti blocca il respiro e ti fa tremare le ginocchia perché temi che a chi ami possa accadere qualcosa. Il dolore. Quello che ti squarcia il petto e non ti fa dormire. L’amicizia. Quella vera non di facciata. E l’amore… quello con la A maiuscola. Quello per cui sei disposta a morire 100 volte pur di stare accanto alla persona che desideri, che ami. Quell’amore che con uno sguardo ti porta in Paradiso, ma nello modo può scaraventarti all’Inferno. Ero cresciuta, maturata. Perché avevo capito che al mondo nulla è come sembra e, spesso e volentieri, devi vedere nel cuore delle persone per capire chi realmente esse siano, non puoi basarti solo sui loro occhi, sui loro comportamenti. Devi andare oltre.
A volte questo ti ferisce, ti spaventa. Ma la maggior parte delle volte ti fa scoprire delle persone fantastiche.
Avevo 18 anni adesso, e per la prima volta in tutta la mia vita potevo dire di essere felice!
<< Bella, allora? Ti sei incantata? >> chiese Lis, seduta accanto a me << schiacci sull’acceleratore o no? Dovevamo essere a scuola dieci minuti fa o vuoi perderti la cerimonia per la consegna dei Diplomi? >>
<< No, certo che no >> risposi, spingendo la mia fidata Micra un po’ di più
<< Non vedo l’ora di vedere Edward in giallo, perdonami cugina, ma quello non è proprio il suo colore! >> e scoppiò a ridere << mio Dio lo prenderò per il culo tutta la giornata! >>
<< Lis ti ricordo che Edward e Alice ci hanno, gentilmente, messo a disposizione la casa per la festa del Diploma e il nostro diciottesimo >>
<< Il tuo diciottesimo, io ho un migliaio di anni, quindi tecnicamente… >> smise di parlare di colpo << oh Dio! Sono vecchissima! Ok, il NOSTRO diciottesimo, ripartiamo da 18 anni. Si, credo sia meglio >>.
Angelo o no, Lis era sempre Lis.
Pochi minuti dopo entrammo nel parcheggio della Forks High School. Vidi la Jeep di Emmett già parcheggiata e accanto ad essa c’erano il proprietario con la sua bellissima e intera, fortunatamente, moglie, Rosalie. Jason, che attendeva scalpitante Lis. Jasper e Alice che scherzavano, scambiandosi qualche bacio. Accanto all’auto dei Cullen, faceva bella mostra una Volva argentata, tirata a lucido, come sempre. Appoggiato alla vettura, con indosso un paio di occhiali da sole, c’era Edward.
<< Occhiali da sole? >> chiese Lis << madonna sempre il figo della situazione deve fare >>
<< Ammetti che è affascinante >> risposi
<< Mm mhà sarà, a me non ispira niente >> detto ciò, parcheggiai accanto a Edward e Lis uscì, precipitandosi ad abbracciare Jason.
Il mio Angelo mi aprì la portiera, facendomi uscire.
<< Grazie >> dissi, arrossendo
<< Tutto qui? >> chiese
<< Mm… >> ci pensai un secondo << buongiorno? >> mi regalò il suo bel sorriso sghembo e mi attirò a sé, incatenando i suoi occhi nei miei. Sapeva l’effetto che aveva su di me e, spesso e volentieri, ne approfittava. Sentii la testa pesante, e mi dimenticai di respirare. Edward appoggiò la sua fronte sulla mia e parlò, alitandomi sulle labbra…
<< Io faccio il galante, aprendoti anche lo sportello dell’auto e mi dici solo buongiorno? >>
<< Mm, mm >> mugugnai in risposta, il cuore mi batteva a mille
<< Eh no, scricciolo >> disse avvicinandosi << non basta >> e posò le sue labbra sulle mie, trascinandomi in un bacio coinvolgente e passionale.
La vita amorosa con Edward andava splendidamente, in tutti gli ambiti.
<< Ehi piccioncini! >> ci chiamò Alice << andiamo in palestra, su >> ci staccammo controvoglia e seguimmo gli altri.
<< Jason fai schifo, sei uscito con il massimo dei voti >> sentenziò Lis
<< Ma amore, come faccio schifo? >> domandò lui << sono solo un gran talento >> si vantò lui
<< Ma per favore! >> risposero in coro Emmett, Rose e Jasper
<< Il fatto, Lis, è che si sono diplomati tutti svariate volte >> disse Alice
<< Quante di preciso? >> domandò Lis a Jason
<< Ah però! >> esordì Edward, vedendo che il Vampiro non rispondeva << 56 volte? Complimenti! >>
<< Cosa? >> strillò Lis << no, fai proprio schifo >>
<< Ma cosa c’entro io? >> si lamentò Jason, mettendo su un finto broncio << dai amore, io ti amo >>
<< Non attacca Mr “ mi sono diplomato 56 volte ecco perché sono il più genio di tutti “ >> Jason sbuffò, voltandosi verso di noi
<< Si può sapere perché non ti sei tenuto per te il mio pensiero? >> chiese a Edward, il quale sorrise come a volersi scusare
<< Perdonami, ma mi ha salvato la vita qualcosa gliela devo >> e scoppiammo tutti a ridere. In fin dei conti aveva ragione.
Tra risate, battute e frecciatine amichevoli arrivammo in Palestra, prendendo posto.
Quest’anno il discorso per il Diploma era toccato a Jessica. Quando tutti prendemmo posto, alunni, genitori e insegnanti, lei cominciò a parlare.
<< All'età di cinque anni ci chiedevano che cosa volevamo fare da grandi, e noi rispondevamo cose come l'Astronauta, Presidente, o nel mio caso, Principessa >> tutti risero, mentre io scambiai una veloce occhiata a Edward, il quale mi strinse la mano << quando ce lo richiedevano a dieci anni, noi rispondevamo rock star, cow boy, o nel mio caso, medaglia d'oro olimpica. Ma ora siamo cresciuti, perciò ci chiedono una risposta seria, quindi noi rispondiamo: e chi cavolo lo sa? >> tutti gli studenti in quella sala, compresi Emmett e Jason, i quali trovarono quel passaggio particolarmente esilarante, applaudirono di gusto << questo non è il momento di prendere decisioni definitive, adesso è il momento di sbagliare! Di prendere il treno sbagliato per arrivare chissà dove. Di innamorarsi. Spesso >> sorrisi, stringendo la mano di Edward. Quello non era il nostro caso. Eravamo destinati ad amarci e non lo avrei cambiato per nulla al mondo. Mai << di prendere filosofia perché nessuno farà mai carriera con filosofia, di cambiare idea e poi ricambiarla perché niente è immutabile. Perciò fate più sbagli che potete. Così quando ci chiederanno cosa vogliamo fare, non tireremo più ad indovinare .. Lo sapremo! >>.
Il discorso di Jessica era stato perfetto. Ci alzammo per applaudirla e ricevette anche qualche fischio di maggior approvazione da Mike, Angela, Ben ed Eric. La cerimonia si concluse con il Preside White che ci chiamava in ordine alfabetico, dandoci quel pezzo di carta così misero, ma anche tanto importante per il nostro futuro.
Per l’occasione erano venuti anche mia madre con Phil. Ero contenta.

La festa era perfetta. Alice era una maga nell’organizzazione.
<< Finalmente siete arrivate! >> saltellò Alice, venendo ad aprirci la porta. Non avevamo ancora bussato, ma sicuramente aveva visto il nostro arrivo << la festa sta andando benissimo! Almeno la parte del Diploma, ma mancavano le festeggiate! >> disse e ci trascinò in casa. La osservai bene. Indossava un pantalone lucido molto, molto stretto nero, come la maglietta sbarazzina a maniche corte e le scarpe. Tra i capelli, faceva bella mostra un cerchietto con un fiocco laterale sulla destra. [ Link vestito: http://www.polyvore.com/team_alice/set?id=28312323 ]Stava benissimo.
<< Io non ho ancora capito come si spegne >> mi sussurrò Lis, facendomi sorridere. Alice era esuberante, pazza, ma anche molto simpatica e gentile. Era la migliore amica che potessi trovare.
<< Eccoti finalmente >> esordì Jason, prendendo Lis tra le braccia, donandole un dolce bacio << ciao Bella >> sorrisi in segno di saluto. Erano stupendi insieme. Lei indossava un grazioso abito a balze rosa cipria, con una fascia nera poco sotto il seno. Scarpe alte nere. [ Link vestito: http://www.polyvore.com/team_elisabeth/set?id=28315616 ] Lui indossava un paio di jeans scuri, converse ai piedi. Una maglietta a scollo a V nera, con linee bianche e una giaccia bianca con strisce nere.
<< Lis, Bella! >> disse Angela, venendo a salutarci con Jessica << auguri ragazze, buon compleanno! >>
<< Anche se in ritardo di qualche settimana! >> finì Jessy
<< Grazie mille >> ringraziammo in coro io e Lis << bel discorso! >> aggiunse mia cugina
<< Si? Vi è piaciuto? >> chiese
<< È stato perfetto! >> asserii, sorridendole
<< Come te >> disse un voce calda dietro di me. Sentii due mani scivolarmi lungo i fianchi e attirarmi a sé, mentre le sue braccia mi stringevano << questa sera sei assolutamente perfetta >> sussurrò al mio orecchio, posandomi un bacio sulla guancia e poi sulle labbra.
<< Grazie… >> risposi timidamente, arrossendo in viso. Edward mi faceva sempre saltare il cuore in gola e dimenticare anche le cose più elementari. Ad esempio come si respira.
<< Ehi Bellina, buon compleanno! >> disse Emmett, un po’ imbarazzato. Era un orso e se non diceva qualcosa di spiritoso si sentiva a disagio. Essere spiritoso, sempre e comunque, era la sua forza.
<< Ehi è anche il mio! >> gli ricordò Lis
<< Quanti ne fai tu? 8652? >> chiese, scoppiando a ridere. Di tutta risposta, Lis, guardò che in torno non ci fosse nessuno. Con una torsione del polso richiamò l’aria, sposato il calore della fiamma di una candela sul sedere di Emmett, il quale urlò, facendo voltare tutta la sala, saltellando come un matto.
<< Dicevi? >> domandò Lis, sorridendo ironica. Scoppiammo tutti a ridere.
<< Che sei una diciottenne stupenda! >> rispose lui
<< Oh il mio scimmione >> disse Rose, dandogli un bacio a fior di labbra << fatto male? >> e gli diede una pacca sul sedere. Emmett di tutta risposta, la prese per i fianchi, attirandola a sé, sussurrandole qualcosa nell’orecchio. Lei rise. Indossava un bel vestito viola scuro, abbinato alle scarpe. I capelli, tirati su, lasciavano ricadere sulle spalle solo qualche ciuffo biondo. [ Link vestito: http://www.polyvore.com/team_rosalie/set?id=28313428 ] Lui, invece, indossava un paio di jeans, camicia marrone con un piccolo cravattino nero, che richiamava le scarpe.
<< Per favore >> disse Jasper << prendetevi una stanza almeno, riesco a sentire i vostri bollori da qui >>
<< Ah si? >> chiese Alice, aggiustandogli il colletto della camicia bianca << potresti conservare questi bollori per noi, dopo… >>
<< Oh per favore! >> urlò pochi secondi dopo, Edward
<< Come se tu e Bella non lo faceste >> parlò Lis << siete rumorosi di notte, lo sapete? >> divenni paonazza in volto, mentre gli altri scoppiarono tutti a ridere di gusto
<< ELISABETH! >> urlammo all’unisono io e Edward
<< Che c’è? Le mie povere orecchie, la mia povera innocenza >> disse, facendo una scena drammatica
<< Povera innocenza? >> domandai << guarda che prima che mi rimettessi con Edward, qualcosa la sentivamo anche noi >>
<< Anche parecchio >> aggiunse il mio ragazzo. Mio ragazzo… era bello come suonava.
<< Ok! Basta, che argomenti! >> concluse lei.
Sentii la presa di Edward farsi più intensa, così voltai leggermente il viso verso di lui << Ti va di venire con me? Vorrei mostrarti una cosa >> disse
<< Certo >> risposi, mi prese la mano e ci accingemmo a raggiungere la scalinata di casa Masen, ma una braccio ci bloccò.
<< Sentimi bene >> disse Lis, rivolta a Edward << sono contenta che tu e Bella possiate vivere il vostro amore impossibile e bla, bla, bla, ma fai un’altra stronzata come all’inizio. Falla soffrire, piangere o qualunque altra cosa e ti giuro, Edward Anthony Masen: io ti ho ridato la vita e io te la tolgo >> restai a bocca aperta. Faceva quasi paura. Edward al contrario rise.
<< D’accordo Lis >> disse << messaggio ricevuto, forte e chiaro >>
<< Bene >> rispose risoluta << su, su andate pure >>.
Afferrai la mano che Edward mi porse e salimmo di sopra. Solo in quel momento feci caso a come era vestito. Aveva un completo grigio scuro, una camicia blu notte e un paio di mocassini in tinta con la giacca e i pantaloni. Stava benissimo. Entrammo in camera sua e spalancò la vetrata dell’ampio balcone.
<< Cosa fai? >> chiesi, non capendo le sue intenzioni. Si tolse la giacca, lanciandola sul letto, e si avvicinò a me.
<< Non vorrei che ti sporcassi il tuo bel vestito >> disse
<< Perché? >> chiesi. Non capivo, ma non era comunque difficile sporcarlo. Indossavo un abito bianco, corto, senza spalline. Aveva una fascia molto ampia sotto il seno, nera, così come i decori sul fondo della gonna e le scarpe che avevo abbinato. Al collo, il ciondolo a cuore lavoravo che mi aveva regalato il giorno del mio diciottesimo compleanno. [ Link vestito: http://www.polyvore.com/team_bella/set?id=28319487 ] Mi si avvicinò maggiormente, sorridendo sghembo, posando le mani sui miei fianchi.
<< Ti porto in Paradiso >> disse poco tempo dopo. Mi prese in braccio, facendomi ridere, spiegò le grandi ali bianche e volammo via. Verso il cielo.
Da quell’altezza, Forks, sembrava così piccola… Riuscivo a vedere Port Angeles, La Push e perfino Seattle. Strinsi più forte le braccia attorno al collo del mio Angelo, mentre egli planava piano.
Quando atterrammo non riuscii a credere ai miei occhi. Il posto era incredibile. Gli alberi erano grandi, maestosi. L’erba alta mi faceva il solletico, ma i fiori che crescevano erano magnifici. Fresie di tutti i colori, Gelsomini, Lillà. Era un posto magico.
<< Hai capito dove siamo? >> chiese Edward, mentre si attorcigliava fino ai gomiti, le maniche della camicia
<< Non proprio. Anche se…no, non può essere. È così diversa >>
<< Hai capito >> disse sedendosi sull’erba, tra i fiori, facendomi segno di raggiungerlo << è la radura. Ma è questo il suo vero aspetto, non quello che hai visto l’altra volta >>
<< È stupenda >> ammisi, mentre prendevo posto tra le braccia di Edward.
<< Come te. Sei assolutamente incantevole, Isabella Swan >> arrossii, girando il viso fino a far scontrare le mie labbra con le sue. Sorrise, ricambiando il bacio. Approfondendolo. Amavo Edward, e adoravo baciarlo. Avrei tranquillamente passato tutta la mia vita compiendo solo quel piccolo, ma fondamentale, gesto << ti amo >> disse << più di qualsiasi altra cosa al mondo >> concluse. Sorrisi, capendo quanta verità era racchiusa in quelle parole.
<< Ti amo anche io, amore mio >> risposi
<< Amore mio, mm… suona bene >>
<< Benissimo >> replicai << adesso cosa succederà, Edward? >> chiesi
<< Non lo so >> rispose, accarezzandomi i capelli e il viso << inizieremo a cercare quest’Angelo e poi chissà… >> si fermò un attimo << ci vorrà del tempo. E in tutto questo tempo noi staremo insieme >>
<< Sempre? >> chiesi

<< Per sempre >> rispose, sicuro di sè, ci scambiammo un altro bacio. Colmo di speranza, verso il futuro, di passione, di amore. E stretta in quell’abbraccio, capii che quello era il mio posto. Lo era sempre stato.

Per il tuo cuore basta il mio petto,
per la mia libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino al cielo,
ciò che era addormentata sulla tua anima.

Pablo Neruda









Risposte alle Recensioni :

Amantide : Ciao amanta!! O.O” cioè ma ti sei fatta un film mentale O.O ma chi l’ha detto che Bella è il salvatore? E poi… FORSE ci sarà il seguito, purtroppo non lo so, dipende dai tempi che ho e dall’ispirazione ù.ù inoltre -.-“ magari non sarà come hai detto tu ù.ù chissà, chissà… Spero che la storia nel complesso vi sia piaciuta! E con essa anche questo Epilogo :) ci sentiamo su fb amanta, un bacione! <3
Scaxa_Swan : Ciao!!^^ Sono contenta che il Capitolo conclusivo ti sia piaciuto così tanto!! Spero che anche l’intera storia ti abbia fatto emozionare così XD cosa ne pensi dell’Epilogo? Non so se ci sarà un seguito, come puoi notare la fine è una conclusione aperta… Se avrò tempo e ispirazione, probabilmente ci sarà un seguito!! Alla prossima recensione! Un bacione!!
antonella64 : Ciao Antonella!! Grazie mille!! *-* oh davvero la tieni nelle Ricordare? Ma grazie <3
ambrycullen90 : Ciao Ambry!! Grazie mille!! Oddio grande, addirittura? ù.ù *me gongola* sono stracontenta che la storia ti sia piaciuta :) se puoi seguirla, e ti va di seguirla, ho postato una nuova storia a Rating Rosso con il titolo di .In Trappola. se sei curiosa e ti può interessare vai a dare un’occhiata, anche se sarà molto differente da In Bilico, ma è sempre basata su Twilight!! Ci sentiamo alla prossima (e ultima per questa storia L) recensione! Un bacione!
thecarnival : Amica!! Ciao!! Meno male che non mi uccidi più ù.ù”” mi sono spaventata XD eh si, gran finale si può dire! Lis si è rivelata, svelando anche il suo misterioso passato, ha salvato Edward e tutto è bene quello che finite bene! Il salvatore eh chissà se lo troveranno! Altre avventure aspettano i nostri eroi senza dubbio, ma vedremo se le leggerete!! Il tutto sul POSSIBILE ma NON sicuro seguito di In Bilico, lo trovate sotto XD ci sentiamo su fb amica mia!! Sei stata una recensitrice (esiste? O.o) fantastica!! Un bacione!! <3
_sophy_ : Ciao Sophy!! Oddio non far tribulare la mamma che se no sono guai!! :P sono felice che ti sia piaciuta la mia storia!! Oddio si in effetti Edward all’inizio era un po’ stronzo XD ma credo si sia ripreso bene, no? Purtroppo per scoprire chi è questo salvatore (se mai si scoprirà) dovrai aspettare un possibile continuo (trovi tutte le informazioni sotto, mi raccomando leggi così capisci meglio) quindi non prometto nulla XD ma chissà… Se sei maggiorenne comunque ho già postato una nuova storia, è proprio agli anzi, se puoi e ti interessa dacci un’occhiata!! Un bacio!
monibiondina : Ciao Moni!! Si, in effetti ho fatto patire tutte XD ma doveva andare così! Infondo prima del sole si scatena quasi sempre la tempesta :) l’importante è che dopo esca l’arcobaleno, no? Sono contenta di averti trovata tra i miei recensori!! Dico davvero e spero mi seguirai anche nell’altra storia!! Come ti è sembrato l’Epilogo? Dai era tranquillo… Ci sentiamo alla prossima! Un abbraccio!!
bella cullen89 : Ciao tesoro!! Fb disgraziato >.< comunque grazie *-* sono contenta che la mia storia ti sia piaciuta! Come ti è sembrato l’Epilogo? È stato un degno finale? Spero di si… Dai amica allora ci sentiamo su fb e sono contenta che mi seguirai anche nell’altra storia!! Un bacione tesoro!! <3
Sweet Bleeding Star : Ciao!! Oddio mi hai fatto stragongolare!! Oddio ma davvero sono riuscita così tanto nel mio intento? Addirittura sembrava reale? Wow! *me felice* spero che anche l’Epilogo sia di tuo gradimento e se ti interessa e puoi seguire anche la mia storia ne sarei felice! :) Un bacio
sayuri_88 : Ciao!!^^ purtroppo le tue domande, almeno per il momento, non avranno risposta! Chi è il salvatore? Non era nei piano di In Bilico far emergere questa verità… FORSE ci sarà un seguito che svelerà anche questo, ma come scriverò sotto voglio avere un’ispirazione tale da rendere la storia alla pari di questa. Spero che In Bilico ti sia piaciuta! Un bacio
edbell96 : Ciao!! Sono contenta che la mia storia ti sia piaciuta!! Spero che l’Epilogo sia di tuo gradimento :) appena ho un po’ di tempo materiale passerò a leggere la tua ff! (ma non era quella a cui avevo già dato un’occhiata? O mi sto sbagliando o.O) un bacione!!

Salve ragazze!! Ciao a tutti XD che dire… La storia è finita :’( *me piange* mi sono affezionata molto ad .: In Bilico :. E alcune di voi lo sanno quanto ho sempre tenuto a questa storia e come è stato difficile adempiere a ciò che avevo in testa! Spero di averlo fatto nel migliore dei modi, sia per me ma anche e soprattutto per voi che l’avete seguita con così tanto entusiasmo! Ma come tutte le cose, si sa, prima o poi deve esserci la parola FINE e .: In Bilico :. la vede arrivare oggi. Tutto è bene quel che finisce bene XD Edward, il nostro caro e bello, ma all’inizio troppo stronzo, Angioletto si è riscattato, secondo me nel migliore dei modi, Bella ha trovato l’amore, finalmente! I cattivi sono stati metti in gattabuia (anche se angelica ù.ù) e come succede nelle favole, perché nella vita non succede quasi mai, ma in fin dei conti uno legge queste storie per allontanarsi dalla realtà, no? Dicevo ù.ù i cattivi sono finiti in gattabuia e i buoni hanno vinto!
Adesso passo ai RINGRAZIAMENTI *me si schiarisce la voce e diventa seria* allora…
Grazie alla mia amico Ely!! Che voi tutti conoscete come la bravissima scrittrice lilyanne89masen. Ti dico GRAZIE perché se non ci fossi stata tu non avrei mai avuto il coraggio di pubblicarla o addirittura di scriverla! Tu hai visto In Bilico nascere, diventare da un’idea ad una storia vera, mi hai consigliato e spronato quando determinate cose non mi venivano e mi hai puntato una pistola alla tempia (ù.ù””) quando facendoti leggere i capitoli, per avere un parere, ti dicevo che mi non mi piaceva! Quindi se ho scritto questa storia e l’ho pubblicata e ha avuto il successo che ha avuto è anche grazie a te! TI VOGLIO TANTO BENE AMICA MIA!! <3
Ringrazio anche TUTTE quelle che hanno sempre recensito, Marie(Marika) grazie, tu sei stata anche la prima ad essere attiva sulla Pagina di fb!! Sweet Bleending Star!! Monibiondina!! E tutte le altre davvero è stato importante leggere i vostri commenti e vedere che la storia piaceva :D in particolare ringrazio alcune fanciulle:

- Anna!! Amica mia!! Tu sei stata una delle prime a partecipate attivamente al Gruppo e farmi capire che la storia interessava davvero! Ti voglio bene <3
- Cinzia!! Sono contenta di averti conosciuta!! Anche se il nostro “ incontro “ è avvenuto a prescindere dalla storia ù.ù” una volta presa in mano sei stata una lettrice fantastica! Ti voglio bene <3
- Alessia!! Amica mia! Tu e le tue minacce di morte ù.ù” spero che con l’altra non sarai proprio così ù.ù ah no, hai già cominciato a chiedere del primo capitolo -.-“ ahahahah scherzo, va più che bene così! Mi fai, e mi fate sentire tutte, all’altezza di ciò che sto facendo! Ti voglio bene! <3
- Mary e Laura! Voi siete arrivate da poco, ma vi siete subito integrate molto bene!! E sono stra contenta di aver conosciuto anche voi!
LILY, ANNA, CINZIA, ALE, MARY E LAURA VI VOGLIO BENE!! <3 <3 <3
E adoro anche tutte altre voi che siete iscritte al gruppo, che avete recensito o siete state semplice appassionate alla mia storia, in silenzio, aspettando il prossimo aggiornamento! VI ADORO! <3

Per quanto riguarda il POSSIBILE SEGUITO DI .: IN BILICO :. non c’è nulla di certo! Come avrete notato dall’Epilogo, il finale è aperto. Questo perché vorrei proseguirlo, facendo un Sequel, ma ci sono tanti ma:
1. Il tempo scarseggia e posso seguire, scrivere, una storia alla volta, a causa dell’università. Quindi non vorrei promettervi qualcosa che magari non accadrà mai. Perciò TEMPO PERMETTENDO e non subito, probabilmente ci sarà un seguito di questa storia.
2. Non voglio scrivere una boiata! Come ho già detto mi sono affezionata molto a questa storia, perciò non mi va di fare in seguito solo perché deve essere fatto, trovo questa una cosa insensata. Perciò se avrò un’ispirazione e una trama che potrà competere con quella di In Bilico, allora il seguito ci sarà, in caso contrario NO.
3. Se ci sarà In Bilico 2 (titolo che non rappresenterà di certo quello ufficiale XD) non lo leggerete molto presto! Mi concentrerò prima sulla nuova storia e su un’altra che avevo in mente, quindi prima di questa primavera inoltrata non verrebbe postato.

Che altro dirvi? Ci sentiamo presto!! Un bacione a tutte!!! Vi abbraccio forteeeee!!!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=576386