Wizard Rock School di lifeistooshort_ (/viewuser.php?uid=81603)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono gocce di memoria... ***
Capitolo 2: *** o Ermione. ***
Capitolo 3: *** Mi sei mancata, puoi non crederci, ma è così. ***
Capitolo 4: *** Wow? ***
Capitolo 1 *** Sono gocce di memoria... ***
Wizard Rock School (in costruzione)
"E ricordati tesoro, ambientati subito, non rimanere troppo sola...poi con il tuo carattere..."
"Si mamma lo so....grazie di avermelo ricordato..."
"Hermione cara, ma ti rendi conto di dove stai andando? Sei stata
ammessa alla Wizard Rock School! La scuola di musica più
prestigiosa del mondo della magia!"
"Hai imparato a memoria il deplian papà? Lo so benissimo dove sto andando..."
"Oh ecco il treno...divertiti!"
Finalmente....
Hermione Granger, ragazza di 18 anni, si sedette in una carrozza,
guardando fuori dal finestrino i genitori salutarla, e, dopo pochi
minuti, vide la campagna inglese passarle davanti agli occhi.
Ancora non ci poteva credere.
Lei. La studiosissima Hermione, era stata ammessa per caso alla scuola
più prestigiosa di musica di tutta l'inghilterra. Dopo aver
passato 4 anni a casa ci voleva proprio...specialmente dopo...
Basta pensarci, è acqua passata, fine.
"Annunciamo i gentili passeggeri, che siamo arrivati nello Yorkshire, tra poco arriveremo alla stazione principale."
*******************************************
"Lei è...la signorina Granger, giusto?"
Hermione si guardò intorno con gli occhi sbarrati. La sala
principale del College era veramente molto lussuosa, piena di gingilli,
e la signorina dietro il bancone sembrava più una ragazza della
receptions che altro.
"Si...si sono io." rispose la ragazza.
"Benissimo, lasci la valigia qui, è arrivata giusto in tempo per
la lezione di canto....lei è la sezione C, giusto?"
Hermione controllò in un piccolo quadernino dove teneva tutti
gli appunti che gli avevano dato i collabboratori della WRS. "Si.
Esattamente la C."
"Benissimo, mi segua."
Varcarono un corridoglio fino ad arrivare ad un parco circondato da un
portico quadrato che lo racchiudeva. Sotto di esso erano messi degli
armadietti almeno il doppio di quelli normali americani.
"Qui dentro troverà tutto quello che le serve per le lezioni...o
eccola qui." disse prendendo una cartellina. "Normalmente vi facciamo
trovare i testi della canzone della lezione direttamente in questa
cartellina, ma visto che non sapevo a che ora sarebbe
arrivata...dovrebbe essere Gocce di Memoria oggi...ecco il testo."
disse la signorina facendo con un veloce colpo di bacchetta facendo
comparire dal nulla un foglio." L'aula è la seconda a destra del
corridoio davanti a lei. Dopo la lezione avrete Letteratura Antica,
fatevi indicare da qualcuno la classe. Il libro è nel suo
armadietto. David Copperfilde, di Charles Dikens. Si sbrighi!"
Hermione, ancora intontita da tutte quelle informazioni, si diresse all'aula indicatele.
"Elizabeth vieni canta per prim..."
Toc Toc
"Ehm...si?"
"Salve...salve signore, scusi il disturbo ma..mi hanno detto di venire
qui....e....sa com'è..." balbettò la ragazza.
"Ah si tu devi essere..." il professore diede un veloce sguardo al registro "La signorina...Gran...Granger giusto? Hermione?"
La ragazza annuì "Si sono io..."
"Bene, benvenuta, stavamo giusto per iniziare...siediti. Ora, signorina Stuart, inizi pure."
La ragazza aveva capelli ricci color miele, occhi azzurri, alta e
dall'aria fiera di se. Si schiarì la gola sulle note iniziali
della canzone. Poi cominciò.
Sono gocce di memoria
queste lacrime nuove
siamo anime in una
storia
incancellabile
le infinite volte che
mi verrai a
cercare
nelle mie stanze vuote
inestimabile, inafferrabile
la tua
assenza che mi appartiene
mi appartiene
siamo indivisibili
siamo uguali
e fragili
siamo gia' cosi' lontani
lontani
La canzone si interruppe, lasciando tutti un po' interdetti, per
prima la ragazza, che guardò confusa e allo stesso tempo
stizzita il professore.
"Ebbene? Le ricordo che la canzone non è ancora finita!"
"Lo so Elizabeth, ma ti volevo far notare alcuni punti della canzone
dove hai peccato, e ormai mi sono veramente stancato di ripetertelo."
il professore si passò una mano in faccia togliendosi gli
occhiali. "Non devi alzare il tono di voce per far vedere che sei
brava, perchè qui dentro lo sappiamo tutti. In più vai
più veloce della canzone, e quindi perdi il ritmo. Hai persino
stonato."
La ragazza tornò al suo posto senza dire una parola, evidentemente irritata.
"Signorina Granger" Hermione sussultò, e, da che stava fissando la ragazza, guardò il professore "Si?"
Il signor Anderson gli fece cenno di avvicinarsi "Vuoi continuare tu la canzone?"
Hermione, resosi conto che non poteva rifiutare, fece un cenno di assenso, prese la cartellina e si diresse alla cattedra.
"Bene, ora faccio partire la musica siamo arrivati a..."
"Con il gelo nella mente, lo so." rispose pronta la ragazza.
"Giusto...pronta? Via!"
La canzone riprese, e Hermione cominciò a cantare.
Con il gelo nella mente
sto correndo verso te
stiamo nella stessa
sorte
che tagliente ci cambiera'
aspettiamo solo un segno
un destino
un'eternita'
e dimmi come posso fare
per raggiungerti adesso
per
raggiungerti adesso
per raggiungere te
siamo gocce di un
passato
che non puo' piu' tornare
questo tempo ci ha tradito
e'
inafferrabile
raccontero' di te
inventero' per te
quello che non
abbiamo
le promesse sono infrante
come pioggia su di noi
le parole
sono stanche
ma so che tu mi ascolterai
aspettiamo un altro viaggio
un
destino una verita'
e dimmi come posso fare
per raggiungerti adesso
per
raggiungerti adesso
per raggiungere te
Alla fine della melodia, la classe rimase per un secondo senza
parole. La nuova arrivata, infatti, aveva una voce melodiosa a dir
poco, come nessun altra, solo un po' timida e bassa.
Clap Clap
Un ragazzo all'ultimo banco con i capelli rossi cominciò ad
applaudire, seguito dal resto della classe tranne la ragazza che aveva
cantato prima e altre sue amiche. Persino il professore si unì
al flagoroso applauso.
Driiiin
"Ok basta così! Per la prossima volta, dovrete scrivermi un tema
sul significato della canzone e, Hermione" disse fermando la ragazza
che si era già diretta verso l'uscita "Vorrei che tu continassi
ad esercitarti su questa canzone, ok?" lei annuì. "Bene, allora
alla prossima ragazzi."
***********************************************
"Stupida...ochetta....raccomandata....senza talento....raccomandata....aaaaaaaa!"
Elizabeth stava lanciando a destra e manca i suoi trucchi nel bagno con
fare furioso, seguita dalle sue amiche che la guardavano preoccupate.
"Ely...smettila!" cercò di fermarla una con i capelli neri a caschetto.
"Come posso fermarmi? Sono incavolata nera, Anne!"
"Ma perchè? Per quella sciaquetta?" chiese un'altra che si stava ritoccando il lucidalabbra.
"Si! Ma l'avete vista? Arriva e si crede già la regina della
scuola! E poi il professore che le dava filo! E...e Ron..."
improvvisamente la ragazza si sedette su una poltroncina del bagno, con
lo sguardo perso nel vuoto.
Anne si chinò davanti a lei "Ely...non ti preoccupare...lui
è il TUO ragazzo e...gli piaci molto si vede...ha applaudito
perchè oggettivamente è stata molto brava ecco..."
"Già..."
Speriamo.
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Cazzo cazzo cazzo! E adesso? Come faccio? Sicuramente mi verrà a cercare e....
"Ma guarda chi si vede da queste parti!"
Hermione, che aveva la testa infilata nel suo armadietto, si irriggidì di colpo.
Merda!
Ooooook, questo è il primo capitolo...che posso dire...a
me l'idea è piaciuta molto, devo dire che ho preso un po' spunto
dal film Nata per Vincere per alcune cose, ma credo di essere stata
abbastanza originale in altre...ho tutte le idee in testa...insomma,
frecensite e ditemi se vale la pena continuarla! Siate oggettivi eh xD
Baci, Veronica.
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Capitolo 2 *** o Ermione. ***
hyufu
Hermione si girò lentamente, con un falso sorriso stampato sulle labbra:
"Ron! Ma cosa ci fai qui? Com'è piccolo il mondo!" disse,
sforzandosi di fare la nostalgica e scoppiando in una falsa risata alla
fine.
Ron la guardava con un sorrisetto divertito. Sorrisetto che Hermione aveva sempre odiato.
Poco a poco il sorriso della ragazza fece spazio ad un cipiglio irritato: "Beh? Che hai tanto da fare il beffardo?"
Ron alzò le spalle "Nulla, penso solo che sei diventata molto carina in questi 4 anni."
Hermione avvampò. Carina? Lei? Ma in quale mondo? E soprattutto,
non si sarebbe mai aspettata un complimento da quell'essere.
"Beh, grazie..." rispose abbassando lo sguardo.
"Beh...come mai sei qui, nel senso...come hai fatto ad essere ammessa? Pensavo avessi chiuso con..."
"RON!"
I due si girarono verso la voce squillante. Hermione l'aveva subito
riconosciuta anche prima di girarsi e vedere una riccioluta chioma
bionda fare capolino nel suo campo visivo.
"Ron, ti cercavo dappertutto." lo baciò lievemente sulle labbra.
Vuoto.
Vuoto, tutto nero.
Chi aveva spento le luci? Era giorno, tutte le finestre aperte...e poi era nel cortile!
Sei sconvolta, sei caduta in una specie di trans, tonta.
Ok, quello non era normale. Avere una vocetta beffarda al proprio interno non era AFFATTO normale.
E sentiamo, perchè dovrei essere caduta in trans? Genio?
Per quello che hai appena visto. Ti ha semplicemente sconvolta.
Ma...ma...che dici? Perchè dovrebbe sconvolgermi vedere una coppia che si da un bacio?
Vedere una coppia che si da un bacio non ti fa nessun effetto. Vedere Ron che bacia una ragazza ti manda in palla, invece.
Ma...CHE COSA? Stai delirando vocina impertinente!
Si, perchè mi vuoi dire che te lo sei dimenticato vero? Si
è visto, infatti con Josh è andato tuttto a meraviglia.
LASCIA DA PARTE QUESTA STORIA!
Ah beh, si hai ragione. E' normalissimo chiamare il proprio ragazzo con
un altro nome mentre si è in atteggiamente, ecco,
diciamo...intimi.
E'...è...è stato solo un caso!
Si vabbè, fai come ti pare.
"Herm...Hermione?"
Adesso rispondi, sennò farai la parte della decelebrata mentale davanti al ragazzo dei tuoi sogni.
NON è IL RAGAZZO DEI MIEI SOGNI!
"Oh Herm ti senti bene? E' tutto apposto? Rispondi!"
"Oh...ehm....si tutto perfetto. Ora...ora dovrei andare. Ciao."
***********************************************************
"Ehm...non per essere scortese ma...quello sarebbe il mio quaderno ecco."
Hermione si risvegliò dall'innesima trans. in cui vedeva cose
molto spiacevoli. La vocina irritante era sparita, lasciando posto a
ricordi e fantasie. Ricordi e fantasie che non avrebbe mai dovuto
avere. Era così distratta che aveva messo un piede sul quaderno
di una ragazza e era da 5 minuti che quest'ultima cercava invano di
spostare Hermione.
"Oddio! Scusami tanto, io...." si chinò per raccogliere il libro.
La ragazza rise "Ma non ti preoccupare, è tutto ok. Piuttosto sei tu che non sei ok, avevi uno sguardo..."
"Oh lo so...scusa ancora, perdonami." le restituì il volume,
guadandola meglio. Era una ragazza minuta, dai capelli mori e mossi.
Gli occhi erano profondi e neri, aveva il classico aspetto mediterraneo.
Portava i lunghi capelli sciolti, con un fermaglio di lato. Indossava una
salopette di jeans molto larga per le sue dimensioni, ma che le donava
un aspetto quasi esotico.
"Ma certo che ti perdono! Figurati! Piuttosto...io sono Perla. Perla
Hamilton. E tu...devi essere Hermione vero? La nuova arrivata.
Piacere." disse porgendo la mano alla ragazza.
"Piacere. Beh, sai già chi sono a quanto vedo." disse Hermione sorridendo.
"Beh, diciamo che so un po' tutto della scuola....ma adesso è
meglio che entriamo, il professor Laton è abbastanza rigido
sugli orari."
**********************************************************
"Bene ragazzi, oggi leggeremo una poesia, analizzeremo solo il primo
pezzo, perchè voglio che vi concentriate parecchio su questa
opera."
Così dicendo, il professore, con un elastico colpo di bacchetta, fece adaggiare dei fogli sui banchi.
"Prof...ma non stavamo leggendo David Copperfilde? Non c'entra molto..."
"Decido io cosa fare! Ora leggete, poi mi farete un'analisi accurata
del tutto. Dovrete anche farmi una dettagliata ricerca sull'autore
babbano: Gabriele D'annunzio, quindi vi consiglio di cominciare qui
l'analisi."
Hermione volse lo sguardo al foglio. Conosceva quasi a memoria quella
poesia, non solo perchè riportava il suo nome, ma anche perchè le piaceva
moltissimo.
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma
odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta.
Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed
arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i
mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri
folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su
le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi
pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che
ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Driiiin.
********************************************
Ok, me si nasconde. Sono pessima, me lo dico da sola. Non
aggiorno da più di un mese, non merito neanche una letta. Per
tutte le persona caritatevoli che volessere farlo, ve ne sono
infinitamente grata. Ringrazio di cuore i commenti del primo capitolo,
e spero di non avervi deluso con questo che, mi rendo conto, è
abbastanza corto.
Scusate ancora.
Veronica.
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Capitolo 3 *** Mi sei mancata, puoi non crederci, ma è così. ***
cap3
"Bella poesia, vero?"
Hermione camminava freddolosamente, cercando di scollarsi quel rosso da dosso.
"Si Ron, bella, si."
"Solo questo mi dici?" ormai il ragazzo l'aveva raggiunta, e
camminavano fianco a fianco, cosa che a Hermione non piaceva affatto.
La mano di lui entrava continuamente in contatto con la sua, e
per un momento le sembrò che volesse afferrarla, stringerla tra
le sue. Le sembrò, appunto.
"Che dovrei dirti?" accennando una risata, la mora svoltò
l'angolo, dirigendosi verso la lezione successiva, quella di Musica
Strumentale. Avrebbe proseguito indisturbata la sua corsa, se non che
Ron le si parò davanti, poggiandole le mani sulle spalle.
"Allora, ragiona. Manca ancora un quarto d'ora all'inizio della
lezione, e noi non ci vediamo da quattro lunghi anni" le regalò
uno dei suoi sorrisi migliori "Mi sei mancata, puoi non crederci, ma
è così." sospirò, come rassegnato al fatto.
Hermione, dal canto suo, non poteva credere alle proprie orecchie. Le era mancata? Dopo quello che le aveva fatto?
Si
morse il labbro inferiore, soppesando bene le parole. "Ron.." tolse le
mani di lui dalle spalle, sentendosi immediatamente vuota. "Ti rendi
conto di quello che stai dicendo?" cercò di rivolgergli uno sguardo
duro, che non accettava repliche "Io, io ti sono mancata? Stai
scherzando, vero? Non puoi venire qui e parlarmi come se non fosse
successo niente.. senti." abbassò il capo, cercando di non fargli
vedere gli occhi lucidi. "Incontrarti qui è stato un caso" Il caso più bello della mia vita "Ma
ora direi di proseguire per strade diverse. Non posso dimenticare
quello che è successo...non posso, capisci? Adesso tu hai la tua vita e
io la mia."
Così dicendo girò sui tacchi, asciugandosi una lacrima clandestina.
*********************************************************
"Capisci cosa ha avuto il coraggio di dirmi? Ti rendi conto?"
Hermione
faceva avanti e indietro dentro la stanza che divideva con Perla. Aveva
raccontato tutta la lunga storia di Ron, Harry, Hogwarts e tutto il
resto alla povera ragazza, e ora era arrivato il momento di addossare
tutte le colpe al rosso.
"Herm..."
"Ha anche il coraggio di rivolgermi la parola! Io non lo capisco."
"Mione..."
"Ha
la memoria corta? Beh, non è un problema mio. Ha sempre avuto la sfera
emotiva di un cucchiaino dopotutto, me lo dovevo aspettare da lui."
"Hermione..."
"Allora, ragiona. Manca ancora un quarto d'ora all'inizio della
lezione, e noi non ci vediamo da quattro lunghi anni" ribattè
la bruna imitando la voce di Ron "E non ti sei chiesto, testa di
gallina, perché non abbia voluto sentirti per-"
"HERMIONE GRANGER!"
La riccia sobbalzò, voltandosi di scatto verso Perla. "Cosa?" le rivolse uno sguardo confuso.
"Fammi
parlare almeno, per Merlino!" l'amica si sedette di nuovo sul letto
sospirando. "Da quello che ho capito in tutta questa faccenda, tu Ron
l'ami ancora, no?"
"I-io? Pfff, figurati, tsk, tzè, uno..come..ma che dici? Lui..."
"Bene,
lo ami, questa è l'unica cosa certa." si passò una mano sul viso.
"L'unico tuo problema al momento, è che il rosso della situazione è
fidanzato felicemente con la puttanella della situazione."
Hermione aggrottò le sopracciglia "Parli di Elizabeth? Lo so, sembrano..." fissò il vuoto "Felici."
"No,
non lo sono. Ti svelerò una cosa. Ron non è mai stato..felice, qui.
Sembrava gli mancasse sempre qualcosa, ma nessuno ha mai saputo cosa.
Nemmeno Mark lo sa, ed è il suo attuale migliore amico. Ma da quando ci
sei tu..vedo che il suo sguardo è...diverso. Gli sei veramente mancata."
Hermione, come al solito, si morse il labbro.
"Dici?"
"Dico, dico. Adesso tocca a te, però."
**************************************************
"Mi vuoi spiegare chi è quella?"
"Quella chi?"
"La brunetta con la voce da pap-usignolo."
"Oh, una vecchia amica, non so cosa ci faccia qui."
"Sei
strano da quando è arrivata. Ti ha fatto qualcosa in passato? E' per
quella vip-ragazza che non sei mai contento di niente? Neanche con me?"
Elizabeth fermò la corsa del suo ragazzo, verso il cortile, parandoglisi davanti.
Ron
sospirò, esausto "Ely, non è un problema tuo, e io non sono
intenzionato a dirti niente. Vivere nell'ignoranza è sempre meglio che
sapere cose spiacevoli, credimi."
Così dicendo la superò girandole intorno.
"Ah, e se provi di nuovo a chiamarla vipera, o voce da papera, puoi scordarti me. Chiaro?"
Ehm..salve.
Beh, non c'è molto da dire. Credo che questo sarà il terzultimo
capitolo. Non riesco a continuare questa storia, pensavo sarebbe stata
interessante e piena di suspense, ma mi sbagliavo. Nel progetto
iniziale che mi ero fatta in testa, era geniale, ma ovviamente sono
così testarda da non appuntarmi niente, da nessuna parte. Per questo,
ancora due capitoli e si chiude. Spero che questo vi piaccia, anche se ne dubito.
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Capitolo 4 *** Wow? ***
Cap3
"Quindi, fammi capire. Non vuoi venire alla festa, solo per non vedere quei due che limonano?"
Perla era abbracciata al suo adoratissimo cuscino rosa -che Hermione,
personalmente, non riusciva a sopportare- a pancia in sotto. Guardava
la sua compagna di stanza fare avanti e indietro nell'intento di
mettere in ordine le camera.
La riccia si voltò per l'ennesima volta verso l'amica, con
un'espressione tra il rassegnato e il nervoso "No, Perla, te l'ho
già detto. Non mi va di venire perchè non conosco
praticamente nessuno, a parte te e Mark, mi troverei a disagio con
tutti quanti, tutto qui." Sospirò mettendo l'ultimo golfino ben
piegato nel cassetto. "Voi avete già degli amici, ovviamente,
non voglio essere di troppo."
Perla alzò gli occhi al cielo, sbuffando "Senti, sai che
è come ho detto io. In più, non credere che io abbia poi
così tanti amici. La mia unica vera amica sei tu qui."
così dicendo si strinse nelle spalle, sprofondando nelle coperte
color lilla.
Hermione non sapeva bene cosa dire: voleva bene a Perla, ma Ginny era
la sua migliore amica storica, anche se da quando l'aveva lasciata
entrando nella scuola l'aveva degnata di una chiamata o due. Si
avvicinò cauta al letto della moretta, sedendosi vicino a lei.
"Anche io ti voglio tanto bene Perla, e..." si passò una mano
sul viso "Ok, verrò."
Non fece in tempo a accennare un sorriso, che venne travolta da un involucro di coperte.
"Siii! Grazie grazie grazie!" Perla le stampò un bacio sulla guancia, per poi alzarsi freddolosamente.
"Allora, per prima cosa dobbiamo scegliere il vestito. E i capelli. E le unghie. E le scarpe. E..."
"Tappati quella boccaccia!"
Si guardarono entrambe per un momento, più serie che mai.
Scoppiando a ridere fragorosamente.
******************************************
Cortile esterno della Wizard Rock School. Ore 21. Giorno della Festa indetta dal comitato studentesco.
"Sei sicura che vada bene?"
"Sicurissima, sei uno schianto!"
"Se lo dici tu. Ricorda, Hamilton, se mi fai fare una brutta figura di fronte a..."
"....Ron mi scotenni viva, si, si, ho capito."
Il cortile principale della scuola non era mai stato tanto affollato:
studenti che già si dirigevano verso il banchetto, altri che si
intrattenevano chiacchierando, altri in altro modo.
Ron si aggiustò di nuovo la cravatta, per poi allentarsela
nuovamente. Odiava quel completo, ma mamma Molly aveva tanto insistito.
"Ehi, rosso!"
"Mark!"
Mark Miller, era uno dei ragazzi più carini dell'istituto: occhi
scuri e profondi, capelli castani, fisico scolpito, il solito playboy
che se la tira. In effetti, era esattamente il contrario, e con Ron
erano una squadra infallibile di simpatia e divertimento. I due si
erano presi da subito, anche se a Ron c'era voluto del tempo per
dimenticarsi della sua duratura amicizia con Harry. Era scomparso,
volatilizzato, come Hermione d'altronde. Era rimasto solo, solo, dopo quel giorno ad Hogwarts.
"Come va fratello?"
"Io? Tutto bene." Ron si guardò per l'ennesima volta attorno: Perla gli aveva assicurato che Hermione sarebbe venuta, quella sera.
"Che fai, cerchi Ely?" trattenendo una risata, il moro seguì lo sguardo del rosso che scrutava la sala
"Cosa? Oh, no, è andata a...incipriarsi il naso." fece una smorfia, odiava quando la sua ragazza faceva la smorfiosa.
"Oh, ecco Perla, vado a salutarla, con permesso." Mark fece per andarsene, quando venne trattenuto da una presa possente.
"Dove? Dov'è?" gli chiese Ron guardandolo negli occhi, incredibilmente serio.
"Calmo amico, è lì." Indicò un punto alle loro spalle.
Ron si girò di scatto. Notò prima la piccola figura di
Perla, fasciata da un vestitino a pieghe arancione. Lo sguardo blu
però si andò a posare su un'altra figura accanto alla
precedente, e rimase incantato per parecchi secondi.
Hermione indossava un abito a fascia, blu notte, fino al ginocchio. I
capelli erano raccolti in un elegante chignon, trattenuto da un
fermaglio azzurro. Alcune ciocche le ricadevano lungo le gote, appena
accentuate dal poco trucco. Gli occhi erano quelli di sempre, poca
matita, con l'eccezione di un pizzico d'ombretto sempre blu. I sandali
dello stesso colore del vestito erano leggermente rialzati con un
piccolo tacco, rendendo le sue gambe ancora più snelle.
La riccia (anche se quella sera riccia non era.) si era accorta dello
sguardo insistente del ragazzo. Gli rivolse un'occhiata perplessa, ma,
non vedendo reazioni, si congedò dal piccolo gruppetto di
persone con cui stava parlando e si diresse verso Ron.
Lui dal conto suo, non riusciva veramente a toglierle gli occhi di
dosso: le sue forme, il suo portamento, i suoi occhi, la sua bocca,
tutto era perfetto. Non gli sarebbe importato, avrebbe anche potuto
stuprarla davanti a tutti, se si fosse avvicinata ancora un poco.
Dovette però placare i suoi istinti sessuali quando Hermione gli
si presentò davanti, mettendo le mani suoi fianchi.
"Uhm, Ron, puoi anche smettere di guardarmi. Ah, non voglio sapere cosa" calcò bene sull'ultima parola "Guardi, grazie."
"Oh, scusami, veramente, è solo che..." deglutì,
squadrandola un'ultima volta "Sei davvero..." chiuse gli occhi per un
secondo . Cosa stai facendo? Cazzo
Ron, ne hai viste mille di ragazze anche con gonne più corte e
più formose, cosa ti succede? "Bellissima."
Hermione rimase a bocca aperta davanti alle parole del rosso, senza
proferire parola. La trovava..bella? Lei? Hermione Granger, quella che
era una ragazza solo al quarto anno? Quella che non poteva essere
invitata al Ballo del Ceppo?
"Addirittura Ronald, facciamo passi avanti da quando avevi 14 anni, ti
sembravo appena una ragazza." fece per sdrammatizzare, accennando una
risata finta.
"Ah, molto divertente. Io vado, c'è... Elizabeth che mi cerca, ciao."
Hermione guardò basita il ragazzo che poco prima l'aveva guardato costantemente il corpo che si allontanava, girandosi però di tanto in tanto ad osservarla un'ultima volta.
**********************************************
"RONALD BILIUS WEASLEY!"
"Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, perdonami Herm.."
"NIENTE HERM! GUARDA COSA HAI FATTO! IL VESTITO!"
"Lo so, lo so, scusa, scusa, scusa, non smetterò mai di ripeterlo, lascia che ti aiuti..."
"NON HO BISOGNO DEL TUO AIUTO, GRAZIE!"
Due figure litigavano nella semioscurità del giardino antistante
il cortile principale. Una si guardava l'abito che aveva indosso,
mentre l'altra cercava invano di passare uno straccio bagnato sulla
macchia che si era andata a creare sul tessuto dell'interlocutore.
"E dai, ferma!"
Ron prese la mano di Hermione, facendola tacere. Soddisfatto del
risultato che aveva ottenuto con quel semplice gesto, cominciò a
pulire nervosamente la macchia che le aveva procurato versandole del
punch per sbaglio.
"G-grazie... Ora puoi lasciarmi la mano Ron."
Ora o mai più Weasley, Elizabeth è fuori portata e pure mezza ubriaca, su.
"No."
"Come sarebbe a dire no?"
"Che non voglio lasciarti la mano. O.." posò cautamente lo
straccio imbevuto d'acqua a terra, avvicinandosi appena alla ragazza.
"Non voglio lasciare te, meglio." si grattò il capo,
socchiudendo gli occhi.
"Che cavolo dici Ron? Ti avevo detto di non ubriacarti, diamine. Lasciami, prima che mi stupri."
"Oh beh, quello lo farei anche da sobrio per come sei messa stasera Hermione." accennò una risata, guardando altrove.
"Co-COSA HAI DETTO?! Sei matto?" Hermione rimase basita, senza trattenere un sorrisetto.
"E' così. Diciamo che sei sempre bella, ma oggi sei... wow."
"Wow?"
"Wow."
"Wow."
Labbra su labbra, pelle su pelle.
Ok, ehm, si, mi avete commossa.
Mi vergogno di me stessa perchè non aggiorno prima, ma devo dire
la verità non avevo molta voglia di scrivere, e se l'avessi
fatto sentendomi in qualche modo costretta, sarebbe venuto uno schifo.
Spero vi piaccia, specialmente la parte della descrizione di Hermione,
della reazione di Ron, della fine, di Perla e Herm... insomma un po'
tutto, come è piaciuto a me scriverlo.
Perchè questi si, saranno anche i personaggi di Zia Row, ma nelle FF sono miei, in qualche modo.
Grazie ancora, ho risposto a tutti con la nuova e bellissima a parer mio applicazione di EFP *-*
Veronica.
P.S.: Non è il penultimo capitolo, don't worry. Mi avete fatto rivenire la voglia di scrivere, contenti? <3
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