Star Trek

di ArinMiriamKane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Flashback 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 4: *** Flashback 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ed eccoci ad un'altra mia storiella. Questa volta è ambientata nel futuro, quando James Tiberius Kirk è ammiraglio nella Federazione. Spero che vi piaccia.

 

Prologo

 

 

 

Kathrina Preckbeth Kirk camminava a passo svelto lungo il corridoio bianco. Indossava al divisa della Federazione su cui sfoggiava il da poco conquistato grado di Tenente. I capelli, di un colore simile al grano, erano sciolti e ricadevano lungo la schiena, e ondeggiavano ad ogni passo della giovane, che mostrava appena vent'anni. Gli occhi verdi si fermarono sulla targhetta di una porta, bianca come il corridoio. Vi era scritto: Sezione Oggetti Pericolosi. Kathrina si guardò un po' intorno e l'aprì.

Non guardò gli oggetti stipati nella stanza. Li conosceva a memoria, e si diresse decisa verso un armadietto di legno con le ante in vetro. Era chiuso a chiave, e dentro si potevano trovare un cannocchiale, una borsa marrone con le borchie in ferro e una vecchia pergamena. Se Kat non avesse saputo che cosa fossero, avrebbe pensato che arrivavano dal 1600, un'epoca per lei lontana.

Aprì l'armadietto con la chiave che si era procurata e infilò i tre oggetti dentro uno zaino che si era portata dietro.

Non fece in tempo a chiudere l'armadietto che una voce piatta e molto conosciuta parlò poco distante da lei.

“Che cosa stai facendo, Kathrina?” Kat si morse un labbro. Imprecò a mezza voce, poi si voltò.

“Ehm... Ciao, Spock! Io stavo solo...”

“Rubando tre degli oggetti che la Federazione ha marchiato come i più pericolosi mai esistiti?” completò lui, alzando un sopracciglio. Se fosse stato umano, il suo tono avrebbe dovuto essere sarcastico. Ma Spock era un Vulcaniano, quindi era già tanto che sapeva cosa fosse il sarcasmo grazie a James.

Kat si avvicinò a lui, sinuosa, come se stesse cercando di sedurlo, benché sapesse benissimo che non ci sarebbe riuiscita. Qualsiasi altro avrebbe perso qualche attimo per scrutare le forme sensuali della ragazza, ma Spock continuò a guardarla in viso, apparentemente insensibile ai movimenti della ragazza.

“Rubare non è la parola esatta, Spock. E' più corretto dire che mi stavo riprendendo ciò che è mio.” rispose, piegando la testa di lato e con un sorriso malizioso. Spock aprì la bocca per parlare, ma prima che potesse dire qualcosa si sentirono delle voci alla fine del corridoio.

Kat guardò oltre la porta e la richiuse di scatto, sbiancando.

“Oh no!” esclamò, sgranando gli occhi. “Sono tornati prima del previsto.” poi guardò Spock, e un velo di speranza si dipinse sul suo viso.

“Tu sai come uscire. Io lo so che c'è un'altra porta, ma non sono mai riuscita a scoprire dove. Lo so che sai dov'è. Ti prego, aiutami ad uscire. Ti assicuro che lo sto facendo per un buon motivo.”

“Un motivo logico?” domandò il Vulcaniano, il sopracciglio alzato, guardandola quasi esasperato... Per quanto un Vulcaniano possa essere esasperato.

Kat sospirò.

“Diciamo... Si e no.” le voci si fecero più vicine, e Kat guardò la porta impaziente. “Ti prego, Spock, aiutami!” esclamò sussurrando. Spock la guardò per qualche secondo, poi decise che dopotutto Kat sapeva quasi sempre quello che faceva.

“Seguimi.” le disse, voltandosi e andando verso una porta su cui era scritto Vietato L'Accesso Per Lavori. Spock la aprì digitando un codice senza alcun indugio e si fece da parte, facendola passare.

Kat vi guardò dentro, stupita, poi cominciò a percorrere il lungo corridoio buio oltre la porta. Spock la seguì, richiudendo l'uscio dietro di se.

Un secondo dopo, i sorveglianti entrarono nella stanza e ne uscirono poco dopo, i phaser in mano.

 

“Dove stiamo andando?” sussurrò Kat a Spock, guardandosi intorno con aria preoccupata.

“Questo corridoio arriva direttamente nell'Ufficio dell'Ammiraglio. E' stato costruito con la stanza, serve per mandare segretamente gli oggetti dal suo ufficio alla camera. E arriva nell'ufficio dell'Ammiraglio Kirk.” sul viso di Kat si formò un sorriso sollevato.

James avrebbe capito.

Sfortunatamente, l'ufficio era vuoto. Oltre la porta sentirono i passi dei due sorveglianti.

Kat si guardò rapidamente in giro.

“Qui!” esclamò, aprendo un armadio. Spock la guardò scettico. Kat sospirò, rivolgendogli uno sguardo esasperato.

“Oh, avanti! Mi hai aiutato a fuggire da quella stanza, non vorrai che ci becchino adesso?” Spock la guardò ancora per qualche secondo, poi entrò nell'armadio, seguito da Kat.

Un secondo dopo, i sorveglianti aprirono la porta dell'ufficio, e Kat e Spock sentirono la voce di James Kirk insieme a quella dei due ragazzi.

“Vi ripeto che non c'è nessuno qui.” disse, esasperato. “Quindi, adesso, vi ordino di andarvene, o dovrò darvi una punizione che non dimenticherete tanto presto!” Kat poteva immaginare le facce dei sorveglianti e si trattenne dal ridere. Udirono la porta chiudersi e Kat sentì gli occhi di Kirk posarsi sull'armadio.

“Kathrina? Se sei lì dentro ti conviene uscire.” disse. Kat aprì la porta dell'armadio ridacchiando e uscì, con Spock al fianco.

James guardò il Vulcaniano di sottecchi.

“Signor Spock, non mi sarei mai aspettato di trovarla lì dentro in compagnia di una ragazza.” disse, sorpreso. Kat ridacchiò di nuovo, attirandosi l'attenzione di James.

“E tu, signorina? Che cosa hai fatto di tanto grave da farti rifugiare nel mio armadio in compagnia del mio Ufficiale Scientifico?” Kat smise subito di ridacchiare, si morse il labbro e pensò molto bene a cosa rispondere.

“Ecco... Vedi, James, io...” Kirk sospirò, allungando una mano.

“Fammi vedere che cosa hai preso, Kat.” la ragazza sospirò, poi gli porse lo zaino.

“Non ti arrabbiare e prima di dire qualcosa fammi spiegare.” gli disse, mentre Kirk prendeva lo zaino e lo apriva.

Quando ci guardò dentro sgranò gli occhi per qualche secondo, poi richiuse lo zaino.

“Ok, Kathrina. Spiega. E vedi di essere convincente.” gli disse, posando lo zaino della ragazza a terra. Kat fece un respiro profondo e guardò l'Ammiraglio negli occhi.

“Ieri, mentre sbirciavo nello scatolone di mio padre, ho trovato una lettera. Conoscevi mio padre, sai quanto adorasse l'antichità. Era scritta su un foglio di carta.” cominciò, prendendo lo zaino e tirando fuori vari fogli di carta bianca. “Spiegano come utilizzare il cannocchiale, la pergamena e la borsa. Non sono pericolosi come ci ha sempre detto la Federazione. Bisogna solo saperli usare.” James osservò la lettera ancora per qualche istante, prima di sollevare lo sguardo sulla figlia adottiva.

“E' indirizzata a te.” Kat annuì e lo fissò intensamente. James ricambiò lo sguardo e capì. “No, Kat.”

“James...”

“Non ci penso nemmeno.”

“Lo so che muori dalla voglia!”

“No, non ci sto!”

“James! Te lo sto chiedendo per favore!”

“Kathrina, vuoi farmi degradare?”

“Tanto lo so che i gradi sono l'ultima cosa a cui pensi.”

“Kathrina, è troppo pericoloso.”

“Ti è sempre piaciuto il pericolo!”

“Kathrina, no.”

“James! Non ho una nave, è la mia unica possibilità!”

“No!”

“Lo so che non vuoi che l'Enterprise finisca in mano a Stolbar! Lui è un'idiota!”

“Non parlare così del tuo prossimo Capitano.”

“Non ho intenzione di ubbidire agli ordini di un idiota. Sai anche tu che lo è, distruggerebbe l'Enterprise nel giro di un mese.”

“Kathrina Preckbeth Kirk!”

“James, per favore! Fallo per la figlia del tuo migliore amico!”

Kirk non ribatté. La guardò per qualche secondo, poi si voltò verso Spock.

“Lei è con me, signor Spock?”

Spock lo guardò alzando un sopracciglio, per una volta veramente sorpreso.

“Questa missione mi sembra alquanto illogica, Ammiraglio.” James sembrò infastidito.

“Oh, Spock, al diavolo la logica! Voglio sapere se sarà con me anche questa volta.”

Spock aspettò a rispondere. Osservò Kat, che lo guardava mordendosi un labbro, e Kirk, che lo fissava impaziente. Alla fine, annuì.

“Bene. Chiami Uhura, Scott, Sulu e Chekov. Partiamo tra un'ora, fatevi trovare sull'Enterprise. E non fatene parola con nessuno. A McCoy ci penso io.” Spock chinò leggermente la testa e uscì.

Kat rimase lì, guardandolo trionfante.

“Non cantare vittoria tanto presto, tu. Sei nei guai e lo sai.” ma la reazione di Kat prese James alla sprovvista. La ragazza, invece che rispondere con una delle sue solite battute ironiche, si lanciò e lo abbracciò.

“Grazie, papà.” disse solo. Kirk, all'inizio un po' sorpreso, ricambiò l'abbraccio.

“Di nulla.”

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Capitolo 2
*** Flashback 1 ***


Ed ecco il seguito!!! E' un flashback, perchè intendo iniziarvi al passato di Kat ^^ Spero vi piaccia! In fondo, trovate le risposte alle recensioni (che per il momento è una sola xD)

 

Kathrina giocava in camera sua.

Era una stanza ordinata, piena di poster di astronavi e di foto di lei e suo padre. Il letto aveva le coperte viola, ed era leggermente grinzoso in un punto su cui sedeva una giovane bimba.

Aveva i capelli color del grano, lunghi fino alla schiena, due grandi occhi verdi e un vestitino azzurro.

Giocava con delle astronavi giocattolo, aspettando. Quella era la sua stanza nella casa di James, e aspettava che suo padre la venisse a prendere.

Solo un mese prima, il padre l'aveva portata nell'appartamento del suo migliore amico, chiedendogli di occuparsi della bambina fino alla fine della sua missione.

Con se, aveva dei fogli, che lasciò a James senza farle leggere alla figlia.

Poi, era partito, salutando la piccola Kat con un bacio sulla fronte.

James aprì la porta della camera, vestito in jeans e maglietta e con i capelli bagnati.

Kat?” chiamò, rimanendo sull'uscio. “Posso entrare?” chiese, sorridendo.

La bimba alzò le spalle.

Sto giocando con l'astronave di papà.” rispose, senza alzare lo sguardo. James la prese come una risposta affermativa.

Entrò, richiuse la porta e si avvicinò alla bimba, sedendosi di fianco a lei sul letto.

E cosa sta facendo il tuo papà?” chiese, sporgendosi un po' verso di lei.

Kat alzò lo sguardo per un momento, fermando l'astronave nel bel mezzo di una manovra.

Combatte contro gli alieni cattivi.” disse, facendo completare alla nave l'azione interrotta. “Che vogliono distruggere la Terra.”

Come ha fatto il capitano Archer?” chiese James, osservando l'espressione concentrata della bimba. Kat scosse la testa.

Meglio del capitano Archer.” rispose, con un sorriso malizioso.

James aprì la bocca per parlare, ma qualcuno suonò alla porta.

Kathrina alzò di scatto la testa, illuminandosi in un sorriso radioso.

Sarà papà?” chiese, una nota speranzosa nella voce. James si alzò dal letto, dandole una carezza sulla testa.

Vado a vedere.”

Kathrina lo guardò uscire dalla camera e sparire dietro l'angolo.

Sentì che apriva la porta dell'appartamento, e udì delle voci sconosciute parlare con lui.

Si alzò dal letto, lasciando le astronavi sul lenzuolo e tenendone una sola, e si avvicinò alla porta.

Vide James, ancora sull'uscio, che parlava con due strani individui, di cui uno dalla pelle blu.

James...” cominciò la bimba, spaventata. James si voltò di scatto verso di lei, sul viso un'espressione sconvolta.“Chi sono queste persone?”

James spostò lo sguardo da lei agli uomini sulla porta, poi di nuovo verso la bimba.

Vi lasciamo soli.” disse l'uomo blu, e lui e il suo compagno se ne andarono.

James richiuse la porta e si avvicinò a Kat.

Perché non c'è papà?” chiese quest'ultima, stringendo l'astronave giocattolo che ancora aveva in mano. James esitò.

E' successa una cosa, piccola.” rispose, abbassandosi per poterla guardare negli occhi.

Kat era sempre più spaventata.

E' successa una cosa a papà?” chiese, mentre il cuore accelerava il battito nel petto. James abbassò lo sguardo, poi annuì, lo sguardo pieno di dolore.

James... Che cosa è successo a papà?” domandò la bimba, terrorizzata dalle continue esitazioni di James.

Kat... Il tuo papà non c'è più. E' morto durante uno scontro a fuoco contro un alieno.” rispose, guardando la bimba negli occhi.

L'astronave giocattolo cadde, rompendosi in tanti piccoli pezzi.



 

Allora...

Spero vi sia piaciuto! Ecco la risposta:

Lady Amber: Grazie mille per aver recensito! Mi fa piacere sapere che ti ho incuriosito, spero che questo "intermezzo" ti piaccia! Si, Kat considera Spock e McCoy come degli zietti, hai colto nel segno! Spero che recensirai anche questo capitolo e spero che ti sia piaciuto! Kiz, Lunga Vita e Prosperità, Arin.

 

Grazie mille ancora a Lady Amber per aver recensito questa FF e per averla messa tra le seguite e per aver messo His Sacrifice... tra le storie da ricordare e la ringrazio ancora, insieme a MkBDiapason, per averla recensita. Grazie sul serio!

P.S.: quando scopro come si mette il link al profilo, giuro che lo faccio!!! ^^

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Capitolo 3
*** Capitolo 1 ***


Ed ecco il famigerato capitolo 1!!!! In fondo la rrisposta, al solito xD Spero vi piaccia!!!!

 

Kat e James non ebbero problemi a trovare Leonard McCoy. Era nell'infermeria del Quartier Generale, e stava visualizzando delle cartelle cliniche. Ed era solo.

James e Kat si avvicinarono, attirando la sua attenzione.

“James! Kat! Non ci vediamo da un po'.” esclamò, mettendo giù il foglio elettronico. “Complimenti per il grado conquistato, Tenente.” Kat sorrise, mormorando un 'grazie' imbarazzato. James si appoggiò con le mani alla scrivania.

“Vado al dunque, Bones. Ho bisogno di te per una missione. Sei con me?” McCoy lo guardò di sottecchi.

“Una missione autorizzata dalla Federazione?”

“Sono un Ammiraglio.” rispose James. “Decido io se partire o no.” Bones lanciò uno sguardo a Kat, che scalpitava impaziente, poi rispostò lo sguardo sull'amico.

“Che cosa ha detto per convincerti, questa volta?” Kirk sospirò.

“Michael Preckbeth.” disse solo, e sul volto di Bones si formò un'espressione terrorizzata e stupita al contempo. Si alzò in modo da guardare Kirk negli occhi.

“Stai scherzando? James, che cosa ti salta in mente?” Kat li guardò interessata.

“No. Forse c'è una possibilità di capire, Bones. Devo coglierla.” Bones era accigliato.

“James, faremo la sua stessa fine.” sussurrò, per non farsi sentire dalla ragazza poco distante da loro. Ma Kat aveva sentito, e si avvicinò, incredula.

“Di cosa state parlando, voi due? Che fine ha fatto mio padre?” James sospirò. Kathrina non sapeva la verità sulla morte del padre.

“Leonard, ho bisogno dei miei ufficiali più fidati per questa missione...”

“Aspetta, James, di cosa stavate parlando?” Kat si appoggiò alla scrivania, fissandolo.

“...quindi decidi in fretta...”

“James, rispondimi!”

“...che cosa vuoi fare, Bones!” esclamò James, per sovrastare la voce di Kathrina. Bones guardò prima Kat, che stava fissando James aspettando una sua risposta.

“Va bene.” disse infine. James si avviò alla porta, ma Kat fu più veloce. Si mise davanti, impedendo l'uscita.

“Kat, spostati.” gli intimò James, ma la ragazza rimase dov'era.

“Non mi muovo finché non mi dici cos'è successo a mio padre!” Kathrina era determinata a non spostarsi, James lo sapeva bene. Sospirò.

“Lo sai già cosa è successo a tuo padre, Kat.” rispose. Lei lo fissò, determinata a sapere la verità.

“No, Leonard ha detto una cosa diversa. Ha detto 'faremo la sua stessa fine'. Che cosa significa, James? Non è morto durante uno scontro a fuoco con un alieno ostile, vero? C'entra con i tre oggetti, non è così?” James le mise le mani sulle spalle, mentre dietro di lui McCoy osservava la scena preoccupato.

“Kat, ti prego, calmati...”

“Mi calmo solo se mi dici cosa è successo a mio padre, James!” urlò Kat, infuriata. James si avvicinò a lei, tanto che i loro respiri si confondevano. La guardò negli occhi.

“Kathrina Preckbeth, ti giuro che ti spiegherò la verità. Ma non ora. Non è il momento.”

“E perché non è il momento? Ho il diritto di sapere cosa è successo a mio padre, James.” Kat sembrava più calma, ma Kirk sapeva bene che poteva scoppiare di nuovo da un momento all'altro.

Kathrina, ora dobbiamo andare. Ci aspettano sull'Enterprise. Se ti fidi di me, sai che te lo spiegherò, ma al momento opportuno. Ora fai un respiro profondo e calmati.” Kat chiuse gli occhi, fece un respiro profondo come gli aveva detto James e li riaprì.

Va bene, James. Mi fido di te, quindi so che lo farai. Ma ricordati che lo hai giurato.” disse, spostandosi dalla porta. James annuì, aprì la porta e si fece da parte, per far passare Kat. Lei lo guardò intensamente e uscì.

 

Ammiraglio! E' in ritardo!” disse Scott, sorridendo. Lui, Uhura, Chekov e Sulu erano lì, alle loro postazioni.

James e Kat sorrisero.

Sono contento di vedervi qui.” disse James, guardandoli ad uno ad uno.

Chekov parò, con il suo marcato accento russo.

Come mai ci ha fatto chiamare, Ammiraglio?” Kirk spostò lo sguardo su di lui, soppesò le parole e sospirò.

Abbiamo una missione. Kathrina mi ha chiesto un aiuto, e io ho accettato di darglielo. E' una mia iniziativa, la Federazione non sa niente, quindi se non volete partire potete andarvene, non ve ne vorrò per questo.” Kat e James scorsero i presenti, ma nessuno si mosse. Kathrina sorrise e James si avviò alla sua poltrona, cominciando a dare ordini.

Bene. Signor Chekov, imposti la rotta. Usciamo da qui.”

 

Nella torre di controllo, un ufficiale chiamò il suo superiore presente in quel momento.

Ammiraglio Stolbar, c'è una partenza non autorizzata nel settore C.”

Stolbar, un uomo sulla quarantina, un po' stempiato e dal viso squadrato si avvicinò allo schermo.

Che cosa? Qual'è la nave?” disse, cercando il nome della nave che stava partendo sullo schermo dell'ufficiale.

La NCC-1701 Enterprise, signore.” Stolbar si lasciò sfuggire un'imprecazione.

Passami il microfono.” quando accese il microfono, la sua voce era dura e secca.

Ammiraglio Kirk, qui è l'Ammiraglio Stolbar che parla. Vi ordino di scendete immediatamente dalla nave e di fornire una spiegazione sufficientemente plausibile per la vostra presenza su di essa.”

 

Uhura si voltò verso Kirk.

Signore, l'ammiraglio Stolbar ci sta intimando di scendere a terra.” James si scambiò un'occhiata con Kat, che sorrise, e rispose:

Lo lasci parlare, Uhura. Kat, come andiamo con l'apertura dei cancelli?”

Ci sono quasi, Signore.” rispose la ragazza. Poco dopo, sullo schermo si aprirono le porte dell'hangar di lancio.

Signor Chekov, ci porti fuori.”

 

Ammiraglio Kirk, ve lo ripeto per l'ultima volta. Scendete immediatamente dalla nave!” l'ufficiale, una donna dal viso tondo e paffuto, lo guardò.

Signore, credo non abbiano intenzione di rispondere.” disse. Stolbar divenne rosso di rabbia. Quella era la nave che gli era stata assegnata, non poteva perderla in quel modo.

Chiuda l'hangar, Guardiamarina.” disse, lanciando via il microfono.

 

Ammiraglio! Stanno chiudendo le porte dalla torre di controllo!” James si alzò e si avvicinò a Kat.

Ce la fai a tenerle aperte?” Kat fece una smorfia.

Si, ma per poco. Dobbiamo uscire in fretta.” Kirk annuì e si spostò poco dietro ai Timonieri.

Ha sentito, signor Chekov? Dobbiamo uscire, subito!”

 

Stanno tenendo aperte le porte, signore. Non riesco a contrastare i loro comandi.” Stolbar imprecò di nuovo.

Mi chiami il mio equipaggio, Guardiamarina. Devo fermare una nave.”

 

Allora? Vi è piaciuto?

secretdiary: grazie sore! Sono contenta che ti piaccia *-* Ecco il tanto agognato seguito xD So già che ti piace (visto che lo hai letto in anteprima) ma vabbè xD Kiz!!!

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Capitolo 4
*** Flashback 2 ***


Ed ecco qui il secondo Flashback. Se riesco voglio cercare di tenere questo ritmo, cioè capitolo-flashback-capitolo-flashback. Ma non sono sicura di riuscirci xD Vabbè, leggete e recensite xD



Stava piovendo.

Le gocce cadevano lente sul viso di Kathrina, mescolandosi alle lacrime, mentre guardava la lapide bianca su cui era inciso il nome di suo padre.

Nessun corpo era stato riportato sulla Terra. Quella era solo una tomba vuota.

Poco lontano, tutti con abiti e ombrelli neri, l'equipaggio di Kirk, le facce scure sotto la pioggia scrosciante. Dell'equipaggio di Michael Preckbeth non era tornato nessuno.

Kirk si avvicinò a Kathrina, coprendola con l'ombrello nero. La tirò a se, abbracciandola. Era bagnata fradicia, ma a nessuno dei due importava.

Mancherà anche a me, Kat.” gli sussurrò Jim, mentre la bimba ricominciava a singhiozzare. “Mancherà a tutti.”

 

Poco dopo, a casa di Jim, Kathrina era seduta sul suo letto.

Nell'altra stanza erano arrivati gli stessi signori che erano arrivati il giorno in cui era diventata orfana.

Ad un tratto, qualcuno bussò alla porta. Kathrina alzò la testa, spalancando i grandi occhi verdi, saltò giù dal letto e andò ad aprire. Sulla soglia comparve Spock.

Salve Kathrina. Posso entrare? Ho qualcosa per te.” Kat lo guardò per qualche secondo, sorpresa. Poi annuì e si scostò, per lasciarlo passare. Chiuse la porta e si sedette di nuovo sul letto, seguita da Spock, che la osservava. Kat posò le mani sulle ginocchia, osservandole insistentemente.

Ho trovato questo. Era rotto, e te l'ho riparato.” disse, tirando fuori un piccolo modellino di astronave. Kat si voltò e lo guardò, e Spock poté vedere i grandi occhi verdi della bimba spalancarsi per un momento, prima che lei prendesse l'astronave e la rigirasse tra le mani. Poi, senza dire nulla, Kat si sporse di lato e posò la testa sul petto di Spock, chiudendo gli occhi.

Spock la guardò per un momento, alzando il sopracciglio. Poi, istintivamente, posò il braccio sulle spalle della bimba.

 

Kathrina era sotto le coperte, l'astronave giocattolo riparata stretta al petto.

James aprì la porta ma rimase sulla soglia.

Posso entrare?” chiese. Kat alzò la testa e lo guardò, poi alzò le spalle, tornando a guardare la piccola astronave che teneva tra le braccia. Kirk entrò e si sedette sul letto, guardandola con un sorriso.

La vuoi sapere una buona notizia?” chiese, attirando l'attenzione della bimba.

Una notizia buona buona?” chiese Kat. Era la prima frase che diceva da quel mattino, e Jim si ritrovò a sorridere un po' di più. Annuì.

Si, una notizia buona buona.” rispose. Kat lo guardò, impaziente.

Allora, qual'è la notizia?” chiese, curiosa. Kirk si portò un dito alla bocca, come se stesse pensando alle parole da dire.

Vediamo... Che ne diresti se ti dicessi che da oggi questa è casa tua?”

Kathrina si mise seduta sul letto, e lo guardò aggrottando la fronte.

Che cavolo stai dicendo, Kirk?*” disse, provocando una risatina in Jim.

Quello che ti ho detto. Da oggi tu vivi con me. Che sia qui o sull'Enterprise, tu vivrai con me.”

Gli occhi di Kathrina, da sospettosi com'erano, si illuminarono, diventando se possibile ancora più grandi.

Poi, lo abbracciò di slancio, urlando: “WOW!” Kirk rise e ricambiò l'abbraccio, per poi scostarsi e guardarla negli occhi.

Benvenuta in famiglia!” disse, ridendo, contagiando anche la bimba.

E ora, a letto! Domani abbiamo un sacco di cose da fare!” continuò poi, sempre ridendo.

Agli ordini, Capitano!” esclamò la bimba, infilandosi sotto le coperte. Kirk si chinò, le diede un bacio sulla fronte e si avviò verso la porta.

Buonanotte, Kat.” disse, guardandola dolcemente. Kat alzò gli occhi e sorrise.

Buonanotte, James.” disse. Jim, sorridendo, spense la luce e chiuse la porta.



*Frase presa dal Telefilm Arnold.

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