Se tu te ne vai

di Spuffyna_93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dopo l'Apocalisse ***
Capitolo 2: *** La dimensione dei travagli ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** Forza Invisibile ***
Capitolo 5: *** Chiarimenti ***



Capitolo 1
*** Dopo l'Apocalisse ***


Sono passati circa due anni dall’Apocalisse condotta dal Primo,ma l’unica ad aver tenuto il conto di quei giorni ormai inutili,in tutto questo tempo,era proprio Buffy. La speranza era la sola ragione che la spingeva a non perdersi nell’immensità di quegli alternarsi del sole e della luna che scorrevano lenti e privi di ogni significato,privi di ogni emozione. Ma nonostante ciò Buffy,in cuor suo,continuava ad avere fiducia e ad alimentare quello che era il più grande sogno che sperava prima o poi si sarebbe avverato:il ritorno di quel vampiro che per quattro lunghi anni aveva cercato di combattere,imponendogli l’odio che provava verso di lui,sferrandogli calci e pugni,ma del quale si era poi profondamente innamorata,senza rendersene nemmeno conto,convinta che il legame che c’era tra di loro fosse solamente basato sul disprezzo dell’uno per l’altra.
Solo nell’istante in cui Buffy sapeva che lo avrebbe perso per sempre aveva capito. Aveva compreso che in realtà i sentimenti che provava verso quel vampiro dai capelli ossigenati non erano l’odio o il ripudio,ma l’amore e la passione…Quell’amore che solamente una volta nella vita lo si incontra,quell’amore così vero che ti regala gioie immense,che ogni giorno cresce sempre di più e diventa più forte,pronto a scavalcare qualsiasi ostacolo gli si pari davanti.
Non si era mai resa conto di quanto Spike fosse importante per lei,di quanto fosse parte di se stessa e della sua vita,ma soprattutto della sua forza,quella della cacciatrice….Difatti era solamente grazie a lui che Buffy era riuscita a prendere la falce che le aveva permesso di vincere la sua battaglia,anche se il vero campione di quella lotta,questa volta,non era stata lei,ma Spike. Lei stessa aveva impiegato dei giorni per distruggere un solo Tulo-kan…mentre Spike grazie alla forza dell’amore che provava per lei aveva impiegato una frazione di secondo per sconfiggerne un esercito. E lei sapeva che l’unico ideale che aveva dato la forza a Spike di poter vincere quella guerra era la speranza di poter un giorno essere ricambiato. E si sentiva vuota e in colpa per avergli confessato i suoi reali sentimenti solamente quando la terra stava per essere distrutta,quando lui stava salvando quel dannato mondo,nel quale senza di lui sarebbe stato completamente impossibile viverci,e lei dalla distruzione totale, a costo della sua non-vita,perché per lei,Spike avrebbe fatto di tutto,e questo Buffy lo sapeva,l’ha sempre saputo,in fondo,ma non lo voleva ammettere. Forse era solamente mossa dall’orgoglio e accettare di amare un vampiro,di amare William il Sanguinario,sarebbe stato troppo per il muro che si era costruita intorno a se in tutti questi anni,cercando di tenere l’amore al di là di questa barriera indistruttibile,che solamente Spike aveva saputo abbattere e anche con estrema facilità.
Un senso di tristezza e voglia di abbandonare tutto l’attanagliava durante l’assenza di Spike. Non riusciva ad essere felice senza lui al suo fianco e senza le sue dolci e confortanti parole,quelle che solo lui le sapeva rivolgere quando era abbattuta. Era l’unico che riuscisse a farle continuare a vivere la sua vita,a consolarla, a darle speranza. E le mancava terribilmente quel suo sorriso strafottente che le rivolgeva per tirarla su, e quell’immenso oceano che erano i suoi occhi…vicino ai quali Buffy si sentiva protetta,al sicuro dal mondo,quel mondo tanto crudele che le aveva recato tante sofferenze,troppe per una sola persona,anche per la cacciatrice. Nonostante tutte le volte lei avesse salvato la terra dalle Apocalissi,il mondo era stato ingrato nei suoi confronti,la privava delle persone che amava giorno dopo giorno,cercando di renderla più debole,più vulnerabile. Era proprio quel dannato universo che si ostinava tanto a proteggere a tutti i costi il suo più grande nemico. Nonostante tutto continuava ad essere forte,ad essere un diavolo di donna,e tutto questo grazie alla sua presenza,alla sua essenza,quell‘essenza che negli ultimi tempi era diventata così effimera ma che ad un solo suo tocco le faceva sfiorare il cielo con un dito,gli regalava veramente la voglia di continuare a vivere,di svegliarsi la mattina solo per poterlo abbracciare,per poterlo baciare e dirgli quanto lo amasse. Ma da quando Spike le era stato strappato con forza dalla sua vita lei si sentiva persa…come se una parte di se,quella più importante senza la quale non avrebbe potuto vivere,fosse morta insieme al suo vampiro.
Forse se avesse contato i giorni in cui Spike era distante da lei,probabilmente lui sarebbe ricomparso davanti ai suoi occhi come lei era riapparsa a Spike dopo la sua morte,dopo essere stata strappata dal paradiso dai suoi amici per essere riportata nell’inferno…
Ma purtroppo queste erano solo sue speranze…e la mancanza dei suoi amici di certo non l’aiutava a continuare la sua vita come se non fosse accaduto nulla.
Buffy si trovava in camera sua,a casa sua,a Sunnydale,che grazie a Spike e alla ricostruzione parziale,era riuscita a sopravvivere all’Apocalisse del Primo. Sola,come lo è sempre stata…Down era andata al college,a Yale,il signor Giles era ritornato di nuovo in Inghilterra,Willow e Kennedy,ormai felicemente fidanzate,si erano trasferite a New York per prendersi una specie di vacanza,con la promessa che sarebbero tornate presto a Sunnydale. Xander ed Andrew,invece,erano gli unici che erano rimasti con Buffy,ma pur avendoli al suo fianco era comunque molto triste. L’unica cosa che la distraeva dal pensiero di Spike,anche se per breve tempo, erano le Slayer che lei,Faith e tutta la scoobye gang continuavano ad allenare. Essendo sparse nel mondo anche Willow dava una mano e allenava quelle che si trovavano a New York,mentre Faith allenava le altre insieme a Buffy e Giles quelle in Inghilterra.

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Capitolo 2
*** La dimensione dei travagli ***


Tutto in quel maledetto inferno bruciava intorno a lui. Era una sensazione orribile,sentirsi le fiamme sfiorare il corpo e non poter far niente per fermarle…sentire tutti quei lamenti di quegli spiriti che torturavano lui e la sua nuova anima per tutte le sofferenze che gli erano state inflitte da quello spietato vampiro che aveva trucidato mezza Europa insieme alla sua banda. Quell’essere che non aveva avuto alcuna pietà di quelle povere creature alle quali la vita gli aveva voltato le spalle con addio troppo doloroso e senza pietà. Ma sebbene il dolore fosse grande e inesorabilmente atroce c’era una cosa che ancora gli dava la forza di riuscire a sconfiggere il fantasma del suo mostro,quel mostro che lo aveva perseguitato e che solamente una persona aveva saputo cambiare,aveva saputo apprezzare. Il solo pensare a quel nome da lui tanto desiderato e tanto amato aveva scatenato la sua forza,quella buona,quella che Buffy,con tanto impegno aveva saputo tirargli fuori. Nella sua mente era vivido e limpido il ricordo di lei,dei suoi occhi color smeraldo,della sua voce,di quei capelli dorati che lui tanto amava e che avrebbe sperato,un giorno forse,di ritornare ad assaporarne l’odore e la consistenza. Perciò con tutte le sue forze scagliò con forza il piccolo mostriciattolo infuocato che gli impediva di salire verso quella scalinata che sembrava tanto lontana dalla terra ma altrettanto vicina al suo vero ed unico mondo: Buffy. Mentre saliva la lunga scalinata provò strane emozioni provenire dal suo cuore,sentimenti contrastanti uniti alla paura. Era felice che Buffy finalmente gli avesse detto quelle due parole da lui tanto desiderate,ma era anche impaurito al pensiero che lei,dopo l’Apocalisse,si fosse creata una vita tutta sua,una vita della quale lui non avrebbe mai fatto parte. D’altronde l’amava così tanto che avrebbe preferito si mettesse con il suo peggior nemico,purché questo contribuisse alla sua felicità. Perciò,con estremo coraggio e cercando di scacciare quei pensieri dal suo cuore e dalla sua mente,si sbarazzò di un altro mostriciattolo e continuò la sua camminata verso quella scalinata che attendeva solo di essere attraversata. Mentre si arrampicava per cercare di arrivare alla sua meta sentiva strane voci e intravedeva volti…Vedeva la sua amata Buffy alle prese con combattimenti contro altri vampiri,era come se si trovava davanti ad un grande schermo e stesse vedendo un film d’avventura. E senza nemmeno rendersene conto sussurrava parole,suggerimenti,consigli che impedivano a Buffy di perdere contro il suo avversario e di uscire dalla battaglia ferita. Vedeva Buffy schivare i colpi del suo avversario senza problemi ma soprattutto senza essere consapevole che ad aver pensato a quelle mosse fosse stata la sua testa. D’altronde Spike non rimase sorpreso dalla scoperta di possedere un altro nuovo potere,visto quanto era accaduto la notte prima della grande battaglia,prima della sua disfatta,prima dell’ultima comparsa di Buffy…Riviveva tutto così nitidamente e si abbandonò ai ricordi,consapevole che in qualche modo Buffy ne avrebbe fatto parte e lui finalmente avrebbe potuto vederla di nuovo.

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Capitolo 3
*** Ricordi ***


Tutto d’un tratto quella dimensione demoniaca svanì,anche se non realmente ma solamente nel suo subconscio,per lasciare liberi i ricordi di Spike.
Era sdraiato sul letto di quella casa,ormai da poco abbandonata,e accanto a lui c’era Buffy che dormiva,più bella che mai. Si avvicinò a lei,le sfiorò i capelli,le guance e gli diede un bacio in testa,una specie di saluto prima di lasciarla,prima di non poter mai più nemmeno sfiorarla con un solo dito. Ormai si era rassegnato al suo destino,ma avrebbe preferito che la sua non-vita si fosse svolta in un altro modo. Ma non poteva fare nulla,non poteva cambiare il suo destino,soprattutto se questo avrebbe potuto distruggere il mondo;le sue visioni erano state chiare,e si abbandonò ai ricordi,ai particolari dei suoi ultimi attimi di esistenza.
Si trovava nella bocca dell’inferno insieme a tutta la scoobye gang e le potenziali,ed accanto a lui c‘era Buffy che stringeva tra le mani la falce. Nei suoi occhi color smeraldo leggeva il terrore,quel terrore che non aveva mai osato dominarla,prima d’ora. Ma la paura non era solo nel suo sguardo impietrito,ma bensì negli animi di tutti,perfino lui provò terrore,ma ciò che provava era ben diverso da quello che sentivano Buffy e gli altri. Spike era terrorizzato dal fatto che,nel giro di una trentina di minuti,il medaglione che portava al collo e che lo rendeva un campione avrebbe cominciato a brillare e a provocargli un dolore accecante,che poi lo avrebbe portato alla polverizzazione. Tremava al solo pensiero che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto la sua adorata Buffy ma cercò di reprimere il terrore dentro di se e di nasconderlo,perché non voleva che l’ultima cosa che Buffy vedesse nei suoi occhi,nell’oceano che lei tanto amava, fosse la paura e la disperazione. Perciò si buttò nella mischia e incominciò a distruggere i soldati del Primo,il First Evil,l’origine primordiale di tutti i mali nell’universo. Sapeva che era inutile combattere perché la fine era inesorabilmente vicina ma voleva morire da campione,voleva meritarsi la fiducia di Buffy e quel maledetto medaglione,e voleva essere quel vampiro spietato che lei voleva emergesse per poter vincere la battaglia. Intorno a se vedeva morte e disperazione,s’impietrì nel veder cadere le potenziali a terra prive di vita e con quel terrore negli occhi che aveva provocato loro la morte e che non le aveva abbandonate. Ma lui non temeva quei dannati mostri,lui non temeva la morte,o quel dannato inferno che lo avrebbe atteso,temeva ben altro.

Con una specie di paletto che aveva trovato per terra aveva trafitto il petto di uno di quei mostri,cercava di fare del suo meglio,anche se sapeva che poi tutto sarebbe finito presto,tutto si sarebbe concluso bene per alcune potenziali,parte della scoobye gang e soprattutto per l’unica sua ragione di “vita“,Buffy. Mentre per alcuni,come Anya e lui,le cose sarebbero andate diversamente. Nonostante ciò era abbastanza “contento” di finire la sua esistenza in quel modo,da eroe,perché finalmente avrebbe cessato di esistere con la consapevolezza che l’ultima cosa che avesse visto e sentito non sarebbero state la tristezza,la disperazione o il terrore ma l’amore e questo lo rincuorava.
Uccise un altro Tulo-Kan,e sentì una stretta al petto,il medaglione incominciò a brillare e a bruciare più che mai,avrebbe voluto toglierlo ma non avrebbe avuto senso farlo. Si aggrappò ad una parte della grotta che lo circondava,mentre dentro di lui tutto bruciava e ardeva,e urlò il nome di Buffy,per attirare la sua attenzione e poterla rivedere prima che quell’amuleto lo annientasse del tutto. Il dolore era troppo forte,era come se dentro di lui esplodesse un vulcano. D’un tratto senti Buffy gridare il suo nome,e nella sua voce si poteva percepire la frustrazione e la sofferenza,come se lei stesse soffrendo al posto suo. Non appena si avvicinò a lui,tutto il dolore che fino a poco fa lo squarciava da dentro e lo divorava con incredibile foga,sembrava essere scomparso,dissolto in quegli occhi color smeraldo,così lucenti che lo fissavano,preoccupati per il suo avvenire. Erano così belli,così sinceri che era difficile per lui continuare a guardarli senza versare nemmeno una lacrima,ma non voleva e non doveva. Aveva promesso a se stesso di non aver paura e soprattutto di non piangere davanti a lei,anche perché se avesse dato il permesso alle lacrime di solcare il suo viso,l’ultima immagine che avrebbe avuto di Buffy sarebbe stata sfocata,e non avrebbe potuto ricordare tutti quei particolari che tanto amava del suo viso. Perciò ricacciò le lacrime,che minacciavano impetuose di uscire,dentro di se e cercò di parlare senza che il tremolio nella sua voce lo tradisse,senza lasciar trapelare quanto in quel momento stesse soffrendo e quanto il dolore che provava lo dilaniava,lo sentiva dentro di se,dentro la sua anima incandescente. Dalla sua anima si sprigionò un enorme ondata di energia ardente che si unificò nel medaglione che portava al collo,il quale era collocato al centro del suo petto. Un dolore lacerante lo riempì e sentiva che era più vicino che mai alla fine,alla fine di tutto. L’enorme luce abbagliante liberatasi dalla sua anima percorreva l’intera caverna,travolgendo tutti i Tulo-Kan che gli si paravano davanti,non ne risparmiò nemmeno uno e sbalordito dalla potenza che lui stesso emanava si apprestò a parlare,cercando di non lasciarsi gemiti dietro ogni parola:

La sento Buffy…” disse ansimante e con un piccolo accenno di tremore nella sua voce,anche se la sofferenza era ben mascherata.
Cosa?” disse Buffy,il suo tono era più agitato che mai e i suoi occhi lasciavano ricadere piccole lacrime,perché non riusciva a capire quale fosse la causa della sofferenza di Spike,e a cosa lui si riferisse.
La mia anima”disse,il suo tono ora era diverso,era sorpreso...fece un pausa e continuò.“Ce l‘ho davvero…punge anche un po’…” cercò di far sembrare il suo tono un po’ sarcastico ma le circostanze in cui si trovava non glielo permettevano del tutto…
Buffy fece un sospiro e si girò per rendersi conto che ormai il nemico era stato abbattuto,i Tulo-Kan e il Primo erano stati annientati,e non era stata lei o le potenziali a farlo,ma Spike…Ora tutte le cacciatrici e la scoobye gang scappavano e abbandonavano quella grotta che nell’arco di pochi secondi si sarebbe dissolta nel nulla,come del resto anche la città di Sunnydale. Ma Buffy non aveva la benché minima intenzione di abbandonare Spike,anche se questo le sarebbe costato la vita. Era come se,in quell’istante,il tempo si fosse fermato,e non voleva sprecare gli ultimi secondi di felicità,gli ultimi attimi che gli rimanevano da vivere insieme alla persona che più di ogni altro al mondo aveva amato e amava,a scappare,ma a sentire la sua voce,a guardare i suoi capelli e il suo viso e a perdersi nell’incredibile oceano che erano i suoi occhi e che non avrebbe mai più potuto rivedere. Sentiva Spike ripetere “Tu vai…” ma lei
non voleva andare e la prima cosa che gli venne in mente fu cercare di persuaderlo,convincerlo a rimanere accanto a lei,perché come gli aveva già detto prima della grande battaglia,non era pronta al fatto che lui se ne andasse,al fatto che lui la lasciasse da sola in quel mondo crudele. Perciò con tutta la forza che gli rimaneva cercò di marcare il tono della sua voce e di far sembrare le parole che avrebbe pronunciato un ordine: “No,No…hai fatto abbastanza,vieni anche tu” la maniera in cui accentuò le ultime tre parole era notevole ma la frase che aveva appena pronunciato non aveva niente a che fare con un ordine…era piuttosto simile ad una richiesta,lo stava implorando,perché senza di lui la sua vita non avrebbe avuto più alcun senso,senza di lui non avrebbe più avuto il suo fuoco
Ma nonostante Spike fosse tremendamente felice di sentir dire Buffy di andare con lei,lui sapeva bene che se avrebbe accettato la sua proposta le conseguenze sarebbero state incancellabili e perché allora avrebbe dovuto seguirla,sapendo che se l’avesse fatto l’avrebbe persa per sempre? Sarebbe riuscito a vivere
di nuovo con la consapevolezza di essere stato la causa della morte della persona per la quale valeva la pena di morire? No,non se lo sarebbe mai perdonato,se fosse accaduto ciò...preferiva di gran lunga bruciare all’inferno piuttosto che iniziare la giornata sapendo che lei non c’era più e che lui ne era il responsabile…Non lo avrebbe mai permesso anche perché non solo avrebbe condannato a morte la persona che amava ma avrebbe reso impossibile l’esistenza anche a se stesso perché se l’unica cosa che c’è di bello al mondo per te,l’unica ragione per la quale reprimi il mostro che alberga dentro la tua anima e ti controlla,se l’unica tua fonte di felicità ti viene portata via e sei tu stesso a privarti di essa,che senso avrebbe continuare ad esistere? Sarebbe veramente un inferno…perciò,dopo essersi posto tutti quei quesiti che tra poco non avrebbero avuto più alcuna ragione,e dopo aver cercato di formulare ipotesi sulle conseguenze che avrebbero provocato le sue azioni “non previste” indurì la sua voce e cercando di nascondere nuovamente la sofferenza che ad ogni parola,ad ogni respiro,lo spiazzava,si rivolse a lei: “NO! Tu li hai battuti,e io farò pulizia” non voleva che le parole che aveva pronunciato la ferissero ma era l’unico modo per evitare che lei soffrisse più di quanto già non stesse facendo. D’un tratto entrambi sentirono Faith incitare Buffy ad andarsene,a scappare. Da un lato Spike sperava che lei se ne andasse,non perché era quello che realmente desiderava,ma perché era troppo difficile da sopportare,vederla li vicino a lui,sapendo che non accadrà mai più,perché più lei rimaneva accanto a lui,più lui desiderava continuare a vivere la sua non-vita e poterle rimanere accanto,perché Buffy era la sua speranza…e poi non voleva che lei rimanesse in quel posto a lungo perché prima o poi sarebbe crollato e lei avrebbe rischiato di morire,e questo non era accettabile,perché era inutile,stava facendo tutto questo per Buffy e sarebbe stato atroce se fosse morta nonostante lui avesse tentato di salvarla…Dall’altro lato,Buffy non diede minimamente ascolto alle parole di Faith,perché ciò che più desiderava era poter rimanere il più possibile vicino a Spike,non le importava del mondo che crollava…ormai il nemico era stato abbattuto e perché allora non poteva,per una volta,essere felice? Perché ogni volta che salvava il mondo doveva rinunciare a delle persone fondamentali nella sua vita? Per combattere Glory non si era resa conto della malattia terminale della madre e aveva finito per perderla senza poterla salutare,aveva perso Angel…la cosa che più le provocava dolore era la perdita,la paura di rimanere sola,paura di comportarsi come le altre cacciatrici,prive di una vita al di fuori della caccia ai mostri,private dell’amore…Perché proprio lei che tra tutte le cacciatrici aveva svolto il suo lavoro in modo più esemplare,lei che aveva accettato tutta l’orrenda verità che al mondo esistesse il male in forma reale e solida,perché adesso doveva soffrire così? Non bastava il fatto che a soli sedici anni era stata privata di una vita,di andare alle feste,al ballo liceale,di fare sciocchezze come tutte le ragazze della sua età? Perché tra tutta la popolazione femminile mondiale proprio lei è stata scelta per essere l’unica e la sola cacciatrice di vampiri? Ma soprattutto perché non aveva avuto la possibilità di rinunciare,di dire NO,NON VOGLIO FARLO? In tutti i sette anni che aveva combattuto contro il male non si era mia opposta al suo destino,non aveva mai tentato di rifiutare il suo incarico e aveva portato con sé quel peso per tutta la sua adolescenza rubata,e ora che finalmente aveva distrutto la fonte di tutti i mali esistenti,l’energia negativa che alimentava le forme di vita delle tenebre che lei aveva combattuto per tutto questo tempo,perché non poteva tener con sé l’unica persona che in tutti questi anni l’aveva aiutata e confortata senza mai chiederle niente? Era assurdamente ingiusto e non si oppose alle lacrime che ormai invadevano il suo volto e si generavano intorno allo smeraldo.
Spike,vedendola in quello stato e non potendolo sopportare,decise di interrompere le sofferenze di Buffy e di alimentare le sue,convincendola nuovamente ad abbandonarlo: “Puoi andare,la scuola è sospesa per questa maledetta estate” disse accennando ad un piccolo sorriso che assomigliava,però,più a una smorfia di dolore ma di nuovo ben mascherato.
Ma questo non fece cambiare idea a Buffy,che girandosi verso le pareti della grotta ormai in procinto di dissolversi,urlò nuovamente,implorante il suo nome…Spike allora tentò di nuovo di convincerla,ma ormai il dolore era talmente forte che nasconderlo era diventato impossibile. Perciò allungando una mano per allontanarla e costringerla ad andarsene,ripeté di nuovo “LASCIAMI,DEVO FARLO…”disse,ma ormai la sua voce era trasfigurata dal dolore e Buffy soffrì ancora di più nel sentirlo e vederlo stare così male,per colpa del medaglione che lei gli aveva dato…Avrebbe preferito di gran lunga che lo avesse indossato Angel,perché comunque sapeva che,in qualche maniera,se la sarebbe cavata…e poi non poteva sopportare di perdere Spike,non proprio adesso che aveva capito che lui era veramente il suo unico e più grande amore. Perciò lo guardò e vide che ormai nel suo oceano si era spenta la luce,la luce della speranza,e finalmente capì che,anche se ormai aveva aspettato troppo tempo per farlo,adesso era il momento per dirlo,sperando che quelle parole lo avrebbero convinto a non abbandonarla,a seguirla e condividere per sempre la vita con lei. La mano del vampiro era ancora tesa ma non aveva intenzione di incitarla ad andare via,era solamente perché ormai non aveva più le forze necessarie per potersi muovere bene…Così Buffy,lo guardò negli occhi,ma lui non si girò verso di lei,non voleva che lo vedesse in quello stato,e nel preciso istante in cui lei poggiò delicatamente la mano nella sua e la strinse,lui si voltò verso di lei,sorpreso ma felice di quel piccolo grande gesto,e finalmente Buffy vide di nuovo quella luce di speranza che rendeva l’oceano immenso dei suoi occhi tremendamente bellissimi e significativi,perché solamente rispecchiandosi nel suo sguardo si sentiva viva,realizzata,si poteva perdere nell’immensità dei suoi occhi e capiva quanto lo amasse da sempre,e quanto lui fosse dentro di lei ormai da tanto tempo. Le loro mani presero fuoco ma Buffy non sentì il minimo dolore,avrebbe sopportato la morte pur di poterlo stringere. Così sorrise,perché anche se lei sarebbe morta quello sarebbe stato il momento più felice di tutta la sua vita e avrebbe voluto durasse per sempre. Presa dalla paura di non potergli dire quanto lui fosse importante per lei,si affrettò a parlare,timorosa che sarebbe scomparso di li a poco. “
TI AMO” gli disse,finalmente sorrideva,e lui era felice perché la cosa più bella era vederla sorridere,vederla viva e sorridente,anche senza di lui. Anche Spike sorrise e rimase sorpreso da quelle parole,quelle due parole che aspettava di sentirsele dire da tantissimo tempo…E questo fece riaprire la voragine dentro di lui perché quella frase era un’altra fondamentale ragione per la quale lui voleva continuare a starle accanto. Ma sapendo che stava per morire e non voleva che lei soffrisse ancora,o si illudesse della sua esistenza ma bensì che si facesse una vita tutta sua,a malincuore le disse “NO,non è vero,ma grazie per averlo detto” In quel momento il suo sorriso si spense,perché non voleva che lui morisse con la consapevolezza che quello che gli aveva detto era solamente per compassione e pietà di lui…Perciò le lacrime invasero di nuovo il suo volto,e in quel preciso istante Spike si pentì amaramente delle parole che aveva pronunciato poco prima. All’improvviso ci fu una terribile scossa e le mani di Buffy si staccarono da quelle di Spike,e piangendo si allontanò,accompagnata dalle sue parole che gli dicevano di andare…Poi senti ancora di più il dolore,finché la sua anima e quel maledetto medaglione lo disintegrarono e rimase intrappolato in esso.
Nella stessa rapidità in cui quei brutti ricordi l’avevano sovrastato,se ne andarono,,lasciando spazio di nuovo alla dimensione infernale che fino a poco prima aveva cercato di intrappolarlo,all’interno del medaglione che Buffy portava al collo.

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Capitolo 4
*** Forza Invisibile ***


Seduta sul letto della sua camera,nella casa della madre,a Sunnydale,Buffy giocava con il medaglione che teneva intorno al collo e dal quale non si era mai separata. Era strano,non riusciva a capire come quel semplice medaglione color ametista,che brillava di mille sfaccettature di viola e tempestato di brillanti,avesse potuto portargli via il suo unico amore….Come poteva un oggetto così piccolo essere fonte di un dolore così grande? A questo Buffy non sapeva rispondere…Una lacrima cadde sul piccolo oggetto che teneva con estrema cura tra le sue mani,e il medaglione emise una strana luce,ma che poi si esaurì subito,tanto da farle pensare che avesse avuto un allucinazione. Ma non si stupì dalla reazioni che i suoi occhi avevano quando osservava il ciondolo,forse era la stanchezza. Decise di non permettere alle lacrime di scorrere come un fiume in piena sul suo viso perché a Sunnydale,fuori,era buio e questo significava piccole bambine o ragazze appariscenti e indifese in pericolo,possibili prede di qualche vampiro appena nato o di qualche altro mostro sopravvissuto alla bocca dell’inferno. Lentamente,per paura di cadere,per l’ennesima volta,si alzò dal letto,rimise il medaglione attorno al suo collo che sfiorò la cicatrice a forma di morso che aveva,e che la fece sussultare. Poi scese le scale,si avvicinò al baule di legno,che conteneva le sue armi,lo aprì,prese la balestra,la sua preferita,due paletti di legno, e qualche coltello…infilò il tutto nella sua giacca di pelle nera,quella che le aveva regalato Down per il suo compleanno,e aprendo la porta di casa uscì avvolta nella nebbia e nell’oscurità della notte.
Camminava piano,attraversando tutti gli isolati che distavano dal cimitero di Sunnydale e mentre camminava,come durante tutte le sue ronde,la sua mente lasciava libero arbitrio ai suoi ricordi,a quelli migliori e a quelli più tristi,tutti riguardanti Spike. Mentre camminava sentì una fitta,come se il medaglione che portava al collo fosse vivo,e si fosse stretto ad esso,facendola sussultare,ma non così potentemente da destarla dal suo sogno ad occhi aperti. Arrivata al cimitero,sentì una grossa fitta attraversarla,e uno schianto che la fece cadere a terra,contro una lapide,che si disintegrò al suo contatto…Sentiva un liquido caldo e denso colarle dalla testa e un graffio si aprì alla base del collo. Improvvisamente un ringhio possente e assetato la richiamò alla realtà e si rese conto di quello che era successo: un vampiro l’aveva presa alla sprovvista,le aveva tirato un calcio,in conseguenza al quale era andata a sbattere contro la lapide e si era provocata la ferita alla testa,che le aveva inferto un graffio,abbastanza profondo,alla base del collo…E tutto ciò aveva scatenato ancora di più la sete della creatura della notte che si era ritrovata davanti. La cosa strana era che,prima che tutto ciò accadesse,il medaglione aveva reagito,come se cercasse di metterla all’erta,di avvertirla dell’imminente pericolo che incombeva su di lei. In un istante capì che quello non era il momento giusto per abbandonarsi alle riflessioni: bisognava reagire,bisognava combattere! Di scatto si alzò,diede un calcio al vampiro in pieno torace,e approfittando della distrazione del nemico sfoderò dalla sua giacca il paletto,che fino a poco fa premeva sul suo petto,e con un’incredibile capriola in aria incastonò il piccolo frammento di frassino nel cuore,ormai privo di battiti e pulsazioni,del vampiro,che con un espressione piuttosto sorpresa ma allo stesso tempo sofferente,svanì nell’aria,lasciando solo piccole ceneri,che il vento avrebbe portato via,sul campo di battaglia.

Tuttavia,nonostante la sua vittoria, Buffy non mollò il paletto,perché oltre al senso di cacciatrice che le diceva di no farlo,sentiva una voce,profonda,calda e a lei famigliare,che le diceva di non abbassare la guardia per nessun motivo. Non ebbe neanche il tempo di sorprendersi di ciò,che alle sulle spalle un’altro vampiro le si avvicinò con un ringhio furibondo,quasi come se lei fosse una persona che lui conoscesse e verso la quale provasse un odio profondo. Nuovamente la sorpresa non la dominò,d’altronde è normale che un vampiro provi un risentimento verso la prescelta,pensò Buffy. Subito il vampiro le fu sopra. Di nuovo la voce profonda e calda di pochi minuti fa sussurrò dolcemente nel suo orecchio “spostati e dagli un pugno,non tanto forte,allo stomaco” non se lo fece ripetere due volte e fece come la voce le aveva ordinato. Tirò un calcio leggero alla pancia del demone,che cadde a terra,piegandosi del dolore. “Come facevi a sapere che ho una ferita proprio qui?” disse il vampiro scoprendo gli addominali,marcati da un profondo taglio,che si era riaperto con il calcio di Buffy. “Sono o non sono la cacciatrice? Chiamalo sesto senso” disse,accentuando la frase con una piccola porzione di sarcasmo che adoperava durante le sue ronde,prima che il mondo sprofondasse sotto ai sui piedi. Il vampiro si rialzò,pronto a schiantarsi contro la cacciatrice;di nuovo la voce melodiosa che aveva udito prima si fece risentire e stavolta sussurrò “spostati…” lei obbedì,incantata da un tono così tanto armonioso ma allo stesso tempo letale. Il vampiro sorpreso si rivolse a Buffy “Tu! Lurido bastardo,non eri forse morto disintegrato,disonorando la stirpe degli immortali? Come hai fatto a tornare?” ma il vampiro non ebbe neanche il tempo di terminare che una disorientata Buffy lo colpì con il paletto e lo polverizzò. Confusa ancora più di prima,ritornò a casa,svuotò la giacca riponendo le armi nel baule e si precipitò al telefono. Compose un numero che già era stato digitato molte altre volte e mettendosi la cornetta all’orecchio attese che una voce rispondesse a tutte le sue domande.

-Pronto?- rispose la voce al di là del filo,con un accento piuttosto inglese ma di chi la sa lunga sulla vita.

-Salve,sono Buffy,posso parlare con Rupert Giles?-

-Buffy? Sono io che c‘è?-

-Scusi signor Giles non l’avevo riconosciuta-

-Non ti preoccupare Buffy,dimmi pure,dal tono della tua voce si direbbe che è successo qualcosa…-

-Si…veramente non so neanche come spiegarlo,è successo così velocemente che non me ne sono nemmeno resa conto….E poi…-

-Santo cielo Buffy cosa diavolo è successo??? Così mi fai preoccupare seriamente,c’è qualcosa che dovrei sapere? Ti è capitato qualcosa?-

-No,no io sto bene signor Giles...Però…-

Ci fu una breve pausa.

-Buffy? Pronto ci sei?-

-Si,si mi scusi…E‘ solo che è una cosa delicata,una cosa di cui non possiamo parlarne al telefono!-

-Buffy io posso tornare,lo sai che se hai bisogno non hai altro che da chiederlo!-

-Va bene….Signor Giles?-

-Si?-

-Grazie,grazie di tutto-

-Prego Buffy! Sarò li da te tra tre giorni,mi dispiace ma non posso fare altrimenti….-

-Va Benissimo,non si preoccupi…Ora…emmh…vado-

-Ok! Ci vediamo tra tre giorni,non fare niente di avventato-

-Va bene!-
Detto questo riagganciò. Detestava mentire,specialmente a Giles,non se lo meritava…Ma come poteva promettergli di non fare niente in questi tre giorni? Aveva passato due anni senza reagire,e ora che aveva una speranza per poter andare avanti,come poteva non aggrapparsi ad essa? Se l’unica cosa che ti da la forza di combattere,l’unica cosa che da un senso alla tua vita,tutto ad un tratto scompare che altro puoi fare se non smettere di respirare?…isolarsi,soffrire,piangere,urlare,questo era quello che aveva fatto la cacciatrice per tutto questo tempo,ma sembrava che non fosse mai abbastanza. Perché più si soffre e più non si riesce ad andare avanti,perché non riusciva a togliersi dalla testa quel maledetto vampiro,che tanto aveva odiato?
Perché proprio quel dannato vampiro si era sacrificato per proteggerla,per non distruggere il mondo? Non poteva essere morte lei,di nuovo,al suo posto? E ora che dentro di lei,nella sua testa,o forse nel suo lacerato cuore,sentiva di nuovo quella voce tanto meravigliosa da toglierle il fiato,per quale motivo avrebbe dovuto arrendersi e ritornare di nuovo nell’oblio della sofferenza? L’eco della voce meravigliosa,che secondo lei proveniva dal medaglione che si rifiutava di togliersi,scatenava dentro di lei emozioni inimmaginabili,e tutte diverse e reali. Provava amore,perché aveva amato,e tutt’ora amava,l’essere a cui apparteneva quel suono ma risentire nuovamente quella voce la faceva sentire anche triste,perché si rendeva conto che ormai lui non c’era più e niente sarebbe più tornato come prima. Non avrebbe potuto sopportare il dolore che avrebbe provato se si fosse illusa della sua esistenza e se avesse provato a cercarlo,scoprendo poi che era stato tutto frutto della sua mente e del suo dolore. Perché lei sperava nell’esistenza di Spike,sperava che un giorno lui sarebbe tornato da lei o che,tutto ad un tratto,si fosse destata da quell’incubo,ritrovandosi nel suo letto e con accanto il suo adorato vampiro. Perciò risentire quel suono dentro di lei la fece tremare,perché aveva paura di ricadere nel baratro della disperazione. Ma avrebbe sopportato quel dolore atroce per riaverlo con se,perciò non poteva fare quello che le aveva chiesto Giles:niente. Non era forse giusto,una volta nella vita,che Buffy si illudesse di non aver perso quello che amava più di ogni altra cosa e trovare una via d’uscita a quel dolore tanto straziante,cercare di dimostrare che lui è ancora da qualche parte chissà dove?
Troppe volte il mondo era stato crudele con lei e troppe volte aveva sopportato inerme la perdita di qualcuno che amava,perciò era giunto il momento di reagire,il momento di combattere e comportarsi come una vera cacciatrice,senza badare ai fantasmi del passato che incombevano su di lei e senza permettere alla depressione,alla tristezza e alla disperazione causata dalla perdita di devastarla e di dominare i suoi istinti.
Perciò scese le scale in fretta e in furia,e visto che era sola in casa,incominciò le sue ricerche. Decise di iniziare con i libri che aveva a casa. Prese quelli che più le interessavano come “Gli Immortali”, “La morte dei Vampiri”, “Ritorno dall’Aldilà” ma in nessuno di questi manoscritti trovò la risposta che cercava.
Mentre rifletteva su quello che doveva cercare si rese conto che stava seguendo la strada sbagliata e che la soluzione ai suoi problemi,le risposte alle sue domande, erano state con lei sin dall’inizio. Lei stessa se n’era resa conto la scorsa notte,quando il medaglione le aveva “suggerito” come affrontare quel vampiro che l’aveva messa in difficoltà. Forse se fosse risalita alla persona che aveva avuto tra le mani quel medaglione avrebbe potuto saperne di più. L’unica persona che Buffy fosse in grado di raggiungere e che aveva un collegamento con il medaglione era Angel. Perciò decise di andare a fargli una visita a Los Angeles.

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Capitolo 5
*** Chiarimenti ***


Durante il viaggio per Los Angeles l’unico pensiero che accompagnava Buffy era quello di ricevere informazioni,perché voleva capire,voleva vederci chiaro e mettere a fuoco,una volta per tutte,la situazione. Ripensò a quando Angel le aveva portato il medaglione e a quando lei lo aveva baciato…un bacio d’addio c’era stato ma agli occhi di qualcun altro era risultato qualcosa di più. Ed era più che ovvio il motivo per cui Spike non aveva creduto alle sue parole,alle sue confessioni,al suo amore…Come poteva crederci se un momento prima l’aveva vista baciarsi con un altro? Ma per quel bacio non significava niente e Buffy lo sapeva….E avrebbe voluto che anche lui lo sapesse. Sapeva che non avrebbe mai potuto cancellare il passato ne tanto meno cambiarlo,non ne aveva la forza. Ma avrebbe potuto fare qualcosa per cercare di rendere il suo futuro di nuovo piacevole e di migliorarlo. La visita ad Angel sarebbe stata come il vento sulla foschia della prima mattina,avrebbe schiarito tutti i suoi pensieri,o almeno sperava che ciò accadesse.
Arrivata davanti la porta della Wolfram&Art Buffy si distolse dai suoi pensieri,fece un lungo respiro e bussò alla porta,aspettando che qualcuno la invitasse ad entrare.
-Avanti!-disse una voce forte e potente. Buffy entrò nella stanza mostrandosi convinta e risoluta,pronta ad ottenere quello che voleva.
Davanti a se trovò Angel,lo stesso di sempre,con un aria stupita dipinta sul viso marmoreo.
- Ciao…Angel…- -Ciao Buffy,che sorpresa….A cosa devo la tua visita? Puro piacere?-
-Spiritoso come sempre,eh? Comunque no sono venuta qui per chiederti una cosa molto importante…- -E a che riguardo?- -Riguarda il medaglione che mi hai dato prima della grande battaglia contro il Primo…Quello che doveva essere indossato da un campione ma più forte di un umano…- -Intendi quello che avrei voluto indossare io e che invece hai dato a…Spike…?- -Si…esatto…proprio quello!- Una fitta di dolore attraversò il corpo della cacciatrice al suono di quel nome,ma cercò di non badarci o perlomeno di reprimerla. Non era il momento giusto per crollare in mille pezzi,ne avrebbe avuto dopo il tempo,quando sarebbe stato troppo tardi per riparare alla sua felicità.
-Come mai tutto d’un tratto hai tutto questo interesse per quel medaglione? Come vedo l’hai conservato,visto che lo porti al collo…- -Si…l’ho conservato,ma non è questo che mi interessa adesso…Vorrei sapere chi ti ha dato questo medaglione,e che poteri ha….E come ha potuto distruggere il Primo e tutto il suo esercito…- -Non credo di potertelo dire,è troppo pericoloso e del tutto inutile visto che non ci sono state conseguenze disastrose.- -E' proprio qui che ti sbagli perché Spike è stato completamente annientato da quel medaglione e io intendo scoprirne il perché.- -Si,mi è stato riferito di Spike ma sinceramente,che vuoi che sia? Hai salvato il mondo,è questo che conta!- - No per me non è questo che conta,ti prego ho bisogno di saperlo.- -Lo ami vero? Ma questo non cambia le cose,non lo riporterà indietro da te,quel che è stato fatto ormai è irreversibile,fattene una ragione e cerca di non rendere il suo sacrificio vano.- -Si lo amo e so che non tornerà ma non credi che ho il diritto di sapere come l'ho perso? Da due anni a questa parte ho smesso di sperare perché un parte di me mi ha abbandonata e saperne il motivo mi darebbe un motivo per soffrire di meno.- -E va bene....se proprio ci tieni a saperlo... Quel medaglione è molto particolare,possiede una forza incredibile di cui purtroppo non ho scoperto la provenienza. L'unica soddisfazione che posso darti è dirti da chi l'ho preso. Sono stati i Redentori,coloro che si occupano della purificazione delle anime che un tempo hanno albergato in un corpo umano,come quella del tuo amato Spike. Questo è tutto quello che posso dirti,non sono a conoscenza della loro dimora,sono venuti loro a cercarmi,non fanno parte di questo mondo. Diciamo che si trovano in una specie di limbo, a metà tra il mondo terrestre e quello che c'è al di la di esso.- -I Redentori?? Non li avevo mai sentiti prima...Ti ringrazio per avermi messa al corrente. Ora devo andare Angel.- Il vampiro non ebbe neanche il tempo di fermarla che la cacciatrice era già in cammino per ritornare a casa. Non poteva crederci, i Redentori. Non aveva mai pensato ad esseri simili ma era certa che Giles ne era al corrente,doveva esserlo altrimenti come avrebbe potuto cercare con tutta se stessa di salvare Spike? Tornata a casa si accorse di non essere sola. Nel corridoio c'erano delle valigie e subito Buffy pensò a Giles. Corse in cucina e lo trovò con la testa nel frigorifero,intento a cercare qualcosa da mangiare. -Signor Giles- urlò Buffy,contenta per il ritorno del suo osservatore. -Buffy,come stai?? La tua chiamata mi ha scosso,dove eri?- -Sono andata a trovare Angel- e detto questo incominciò a raccontargli tutto ciò che aveva attraversato la sua testa in questa ultima settimana e quello che aveva scoperto parlando con Angel. -Cosa può dirmi quindi di questi Redentori?- -Bhe a parte quello che ti ha detto Angel posso dirti che sono esseri neutrali,che non si adoperano per combattere il male ma solo per limitarne gli effetti e credo che è questo che abbiano fatto con il medaglione che porti al collo. Penso che lo abbiamo purificato in modo tale che chi lo avesse portato al collo potesse espirare i suoi peccati. E' ovvio che l'espiazione è proporzionale alla pena e quindi credo che sia per questo che Spike sia scomparso. Sono certo che il medaglione abbia utilizzato la potenza della nuova anima di Spike per distruggere il male che lo circondava e di conseguenza ha distrutto tutto ciò che di malvagio gli si trovava vicino: il Primo e le sue creature. Ma adesso che lo sai Buffy cosa vorresti fare?- -Signor Giles lei sa che io lo amo davvero con tutta me stessa e che nonostante in questi due anni abbia cercato di farmene una ragione,non riesco ad andare avanti senza di lui,è come se mi mancasse una parte di me stessa. Io so quello che ho sentito l'altra notte. La sua voce mi ha salvato e sono cerca che Spike sia ancora vivo,credo che sia rimasto intrappolato nel medaglione. Se quello che lei afferma è giusto allora Spike potrebbe essere rimasto intrappolato nel medaglione a scontare le sue pene. E io ho intenzione di liberarlo,a qualunque costo.- -Si ma anche se ciò fosse possibile non credi che prima di tutto bisognerebbe rintracciare i Redentori per poterlo liberare? Da quello che so è impossibile perché serve l'intervento di una dea,una dea buona.- In quel momento nella mente di Buffy scorrevano velocemente una serie di fotogrammi che la riportarono al momento della preparazione per la grande lotta,quando Willow aveva provveduto a preparare la falce. In quel momento Willow aveva esercitato su di essa un potere enorme,un potere che solamente una dea sarebbe stata in grado di esercitare. Con la stessa velocità con la quale era giunta a questa straordinaria deduzione ritornò al presente e fissando Giles parlò: -Willow- -Willow- ripeté Giles. - Ma certo come ho fatto a non pensarci prima. Dopotutto avendo usato il suo grande potere una volta potrebbe farlo di nuovo- Negli occhi di Buffy brillava quella speranza che da tempo si era estinta. La felicità che provava in quel momento era indescrivibile e l'amore che la dominava era così grande che Giles non ebbe il coraggio di persuaderla dal suo intento. Dopotutto Buffy aveva subito troppe perdite ed era giusto che per una volta fosse felice. E l'unico che poteva renderla veramente felice era Spike perciò Giles le promise che avrebbe fatto di tutto per riportarlo tra di loro. Così Buffy e Giles si misero subito al lavoro e si adoperarono per cercare le informazioni di cui avrebbero avuto bisogno,che avrebbero permesso loro di poter convocare i Redentori. Avevano sfogliato tanti di quei libri che avevano acquisito una vasta cultura sulle specie che dominavano gli Inferi ed erano rimasti stupefatti dalla numerosità di queste creature malvagie. Ciò che avevano scoperto riguardo i Redentori era alquanto sconvolgente poiché queste creature immortali erano creature del tutto neutrali che non prendevano mai parte all'infinita battaglia tra Bene e Male. L'unico obbiettivo che conseguivano era quello di purificare le anime,come le aveva detto Angel. Scorrendo il testo Buffy aveva avuto modo,però, di scoprire qualcosa che l'aveva del tutto terrorizzata e aveva offuscato la speranza che poco prima l'aveva dominata. Secondo quanto era scritto nei libri nelle capacità dei Redentori rientrava anche quella di purificare delle anime che un tempo erano state malvagie ma secondo le leggende nessun vampiro o qualsiasi altra creatura infernale era sopravvissuta alla purificazione. Buffy sapeva che Spike era forte ma in cuor suo sentiva anche che in quel momento e dovunque si trovasse poteva comunque trovarsi in pericolo e perciò bisognava agire al più presto. Il signor Giles si era dato da fare e aveva trovato il modo per evocare queste creature: il sangue della cacciatrice. In quando prescelta per sconfiggere il Male,il sangue della cacciatrice è un richiamo per qualsiasi creatura al mondo,benefica o malefica che sia. Non passò molto tempo dall'arrivo di Willow e senza sprecare un solo attimo Buffy le raccontò di come la sua vita,negli ultimi giorni,era stata completamente stravolta da queste informazioni che per lei erano così vitali,così necessarie per combattere,per andare avanti. Si affrettarono a preparare tutto il necessario per l'incantesimo che richiedeva una concentrazione massima nonché uno sforzo tremendo per Willow che però lei stessa era ben contenta di affrontare se questo avrebbe ridato a Buffy la felicità. Willow afferrò il braccio dell'amica e incominciò a mormorare incantesimi mentre con l'altra mano incise un piccolo taglio sulla mano di Buffy. Improvvisamente Buffy chiuse gli occhi e cadde distesa a terra mentre Willow,senza lasciarle la mano,continuava a mormorare incantesimi.
La mente di Buffy viaggiava imperterrita lungo spazi ignoti finché finalmente si fermò e come travolta da un ondata di potere immenso e indecifrabile riaprì gli occhi sbalordita nel ritrovarsi dove non avrebbe mai pensato di poter capitare.

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