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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Prefazione. *** Capitolo 2: *** UNO: Un arrivo molto atteso. *** Capitolo 3: *** DUE: Di nuovo a scuola! *** Capitolo 4: *** Terzo Capitolo : Il ragazzo nuovo. *** Capitolo 5: *** Quarto Capitolo : Una giornata movimentata. *** Capitolo 6: *** Quinto Capitolo : Lontani... *** Capitolo 7: *** Sesto Capitolo : Quando cade la pioggia... *** Capitolo 8: *** Settimo Capitolo : Pensieri. *** Capitolo 9: *** Ottavo Capitolo : Welcome to Paris (1° Parte) *** Capitolo 10: *** Nono Capitolo : Decisioni. *** Capitolo 11: *** Decimo Capitolo : Welcome to Paris (2° Parte) *** Capitolo 12: *** Undicesimo Capitolo : Segreti. *** Capitolo 13: *** Dodicesimo Capitolo : Hear Me... *** Capitolo 14: *** Tredicesimo Capitolo : This is Halloween! *** Capitolo 15: *** Quattordicesimo Capitolo : Clair de Lune *** Capitolo 16: *** Quindicesimo Capitolo : Un pò di Verità... *** Capitolo 17: *** Sedicesimo Capitolo : Cambiamenti. *** Capitolo 18: *** Diciassettesimo Capitolo : Contatto. *** Capitolo 19: *** Diciottesimo Capitolo : Voci... *** Capitolo 20: *** Diciannovesimo Capitolo : Verità Svelata. *** Capitolo 21: *** Ventesimo Capitolo : Tormenti. *** Capitolo 22: *** Ventunesimo Capitolo : Segreti Svelati. *** Capitolo 23: *** Ventiduesimo Capitolo : Un tuffo nel Passato. *** Capitolo 24: *** Ventritreesimo Capitolo : L'inizio dei Giochi. *** Capitolo 25: *** Ventiquattresimo Capitolo : Calma Apparente. *** Capitolo 26: *** Venticinquesimo Capitolo : Fire and Ice. *** Capitolo 27: *** Ventiseiesimo Capitolo : Oblio. *** Capitolo 28: *** Epilogo. ***
2O/O2/2O13
REVISIONE PREFAZIONE. Come avevo annunciato
nel gruppo, poco tempo fa, ho pensato di revisionare - nel mio periodo
di pausa - la ff con cui sono "sbarcata" su Efp. Oggi avevo tempo,
voglia e nostalgia di riprendere in mano, dopo molto tempo, In Bilico,
perciò eccomi qui. Un bacio a tutti
(lettori vecchi e nuovi, magari) e buona lettura!
* * *
Data originaria di pubblicazione:
29/O9/2O1O
Ciao a tutti! Questa è la mia prima FF che pubblico... Ho
sempre scritto tenendo per me le mie storie, quindi siate clementi!
Fatemi sapere cosa ne pensate! Kiss kiss! ^^ B.
« Potranno
recidere tutti i fiori, ma
non potranno fermare la Primavera. » Pablo Neruda.
PREFAZIONE
Pov. Edward
Pensavo. Non facevo altro che
pensare
da molti
anni. E il mio pensiero andava sempre a lei: la mia salvezza e la mia
rovina.
Quando percepii qualcuno arrivarmi alle
spalle, sorrisi.
Quel suo modo di saltellare invece che camminare, lo avrei riconosciuto
tra
mille.
<< Edward!
>> urlò il folletto, affiancandomi
<< Cosa fai? Stai ancora pensando?
>>
<< Ciao, Alice.
>> risposi senza
troppo entusiasmo. Non volevo darle soddisfazione.
<<
Pensi
ancora a lei?
>> il mio sorriso svanì
all’istante, e il mio lungo silenzio lo tramutò in
un tacito assenso. << Oh, andiamo, Edward. Sono
passati più di centocinquant'anni! >> quasi
strillò spazientita, piantandosi davanti a me
<< Ridi un
po’! Guardati intorno! Gli uccellini cantano,
l’erba è verde, il sole
splend… >> si fermò un attimo,
alzando gli
occhi al cielo << Ok, in
questo posto ci sono più nuvole che altro
però… La vita è bella! Goditela!
>>
<< Vita?!
>> persi la pazienza nel giro di un secondo
<< Tu questa
la chiami vita, Alice?
>> urlai, attirando
l’attenzione di troppa gente. Decisi, così, di
abbassare il tono di
voce.
<< Questa non
è vita, Alice, e tu lo
sai. >>
<< Perché?
Per me è vita, Edward! Io non
mi pento di ciò che ho fatto! >>.
Era vero. Lei non si era mai pentita di avermi
seguito, di aver lasciato tutto. Per me.
Mi allontanai dall’auto, iniziando a parlare a voce molto
bassa, conscio che poteva sentirmi.
<< Lo sai
ciò che penso: non dovevo
fare ciò che ho fatto. Non doveva succedere.
>> pronunciai a fatica quelle parole.
<< Però
è successo. >> disse
dolcemente, appoggiando una mano sulla mia spalla <<
Perché tu l’amavi,
Edward; perché tu l’ami ancora. >>
Quanta verità c’era nelle sue parole? Troppa. E
quanto dolore si nascondeva
dietro a quella verità? Sempre troppo. L’amaro in
bocca del rimpianto, della
colpa, della rabbia. Sempre troppa rabbia per quella debolezza.
<< Alice, smettila.
>> volevo chiudere quel discorso una volta per tutte
<< Questo non la riporterà da me.
Questo non ci servirà per
tornare al nostro posto. E sai benissimo che è tutta colpa
mia!
Perché non sono
stato forte, perché non l’ho salvata.
Perché lei era… >> non terminai la
frase, lasciando le parole spezzate a mezz'aria.
Una
ragazza catturò la mia attenzione.
Scendeva dalla sua piccola auto nera, tenuta bene. Tutto di lei
catturò la mia attenzione: il suo modo di fare, di
camminare; la lucentezza dei suoi capelli, il suo sorriso.
Alice mi
passò una
mano davanti agli occhi, facendomi tornare alla realtà.
<< Edward, ci sei? Ma
cos’hai
visto? >> non risposi.
Lontane parole, però, mi tornarono alla
mente. Fino
a quando non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo. Solo
quando
arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua tentazione e
la vincerai, solo
allora ritornare potrai.
Non
ero
mai riuscito a trovare il nesso. Mai. Prima di oggi.
O1/O3/2O13
REVISIONE PRIMO CAPITOLO. Come avevo annunciato
nel gruppo, poco tempo fa, ho pensato di revisionare - nel mio periodo
di pausa - la ff con cui sono "sbarcata" su Efp. Oggi avevo tempo,
voglia e nostalgia di riprendere in mano, dopo molto tempo, In Bilico,
perciò eccomi qui. Un bacio a tutti
(lettori vecchi e nuovi, magari) e buona lettura!
* * *
Data originaria di pubblicazione:
O1/1O/2O1O Rieccomi!
Ho fatto presto dai, ma volevo darvi almeno il primo capitolo dato che
la Prefazione ha poco per esprimere un giudizio...
RISPONDO
ALLE RECENSIONI jennyvava:
sono contenta di averti incuriosita jenny! =) sarà Bella la
ragazza che vede Edward? Mha, chi lo sa... Tu credi di si,
bhè stiamo a vedere! Se vuoi saperne di più
continua a seguirmi! E grazie per la recensione!! Kiss kiss. lilyanne89masen
:
ciao Lily! Piacere mio ^^ bhè la tua recensione
è proprio ehm WOW! Grazie mille!! per quanto riguarda la
data della carta igenica, no, non mi ero mai posta quell'interrogativo,
ma grazie comunque per avermelo detto! Non si finisce mai di imparare
è proprio vero :P Per quanto riguarda Edward lo hai
inquadrato bene... In questa ff sarà molto misterioso e si
ci vorrà la tessera della premium ahauhauahuahau no dai
scherzo XD però ci saranno molti enigmi è l'unica
cosa che ti posso dire. Comuuuunque non ha in testa la puzzola di Walt
Disney! Poverinooooo!! E per quanta riguarda il come è nata
la storia ehm si c'è chi mi ha appoggiata ed è
una totale pazza!! Ahauhauahuahu ma le voglio molto bene! Mi ha proprio
dato una mano huahauahuahahau! Ma non mi dilungo oltre... Adesso vi
lascio al primo capitolo! Kiss kiss!!
Adesso
vi lascio al capitolo! BUONA LETTURA! ^^
uno ~¤~
Un
arrivo molto atteso.
Pov.
Bella
Stava per cominciare un nuovo anno
di scuola.
L’ultimo per l’esattezza. Ma per mia fortuna avevo
ancora un’intera settimana
di relax! Molte cose stavano per cambiare nella mia vita.
Punto primo. Avevo scoperto quanto
realmente
stronzo e viscido fosse il mio ragazzo (pardon, ex ragazzo) Jacob
Black.
Non avevo mai prestato molta
attenzione alle voci che
giravano sul suo conto. Insomma, erano voci… Anche su di me
ne giravano
parecchie, ed erano tutte totalmente false. Perché avrei
dovuto darci peso, quindi? Eppure
tutto ciò che Jessica
mi disse si rivelò essere vero. Jacob era il classico
dongiovanni che si
credeva così bello da sentirsi sprecato nel restare legato
solo ad una ragazza,
quindi ne aveva cinque! L’unica cosa che mi consolava era
quella di non esserci andata a
letto.
Stavamo insieme da tre anni, eppure l’esigenza di
legarmi a lui in
quel modo non l’avevo mai sentita. Jacob era molto bello,
questo era un dato
oggettivo: capelli neri, corti; occhi profondi, castani; muscoli al
punto
giusto… Insomma, proprio un bel ragazzo! Eppure qualcosa mi
aveva
sempre bloccata. Non ero mai riuscita a spingermi oltre i
baci, e quando lui lo faceva
io mi
tiravo indietro, inventando ogni tipo di scusa, una più
assurda dell'altra, per tornare a casa
mia.
L’attrazione c’era, era l’amore che
mancava. Ebbene sì: io non ero mai stata innamorata
di Jacob Black.
Punto secondo. Stava per
trasferirsi da me la mia pazza
cugina da Phoenix! I suoi genitori, cioè i miei zii,
dovevano partire per un
anno. Direzione: Italia. Zio Sam era un importante medico, e una famosa
clinica
italiana richiedeva la sua presenza per alcuni consulti. Affiancato
dalla sua
assistente Emily, nonché sua moglie, Sam era il neurologo
più famoso di tutta
l’Arizona.
Punto terzo. Avevo
rinunciato a cercare l’amore.
Evidentemente, era solo un mito menzionato da pazzi poeti nelle loro
poesie; un
miraggio che scrittori e cantanti inserivano nei loro romanzi e
canzoni, tanto per ricevere un po' di acclamazione in
più.
Non sapevo
perché, ma l'avevo sempre pensata in quel modo. Facevo parte
di quella corrente di pensieri che sosteneva quanto l’amore
fosse una cosa
bellissima, unica, un sentimento impareggiabile, impagabile. Qualcosa
di talmente
puro e fragile che se fosse stato visibile, avrebbe fatto male agli
occhi. Forse, era proprio questo il problema: era troppo
perfetto
perché potesse esistere.
Punto quarto. Avevo una
sensazione stranissima addosso, e non riuscivo proprio a definirla. Era
come se sentissi che da lì a
poco sarebbe successo
qualcosa. Risi di me stessa: evidentemente, era solo l’ansia
per il diploma.
<< Bells?!
>> una voce mi riscosse dai miei
pensieri. Mio padre.
<< Sì?
>> risposi senza troppo entusiasmo.
<< Sei pronta?
Lo sai che sta per arrivare Elisabeth, dobbiamo andare in aeroporto!
>> urlava papà,
dal piano di sotto.
<< Sono pronta,
papà! Prendo la borsa e
scendo! >>.
Adoravo mio padre, Charlie.
Era il capo della Polizia di
Forks, rispettato e al tempo stesso temuto da tutti, ma era anche un
padre
eccezionale. Tra di noi non c’erano molti gesti
d’affetto, ma io sapevo che lui
mi voleva bene, e questo valeva anche per lui. Amavo moltissimo anche
mia madre, ma
lei non era
qui con noi.
Quando avevo tredici anni,
lei conobbe Phill e se
ne innamorò. Nel giro di un anno, si trasferirono a
Jacksonville
con l’idea di
portarmi con sé, ma decisi di non andare. Non odiavo mia
madre per aver
lasciato
me e mio padre, avevo, anzi, un ottimo rapporto con lei: ci sentivamo
spesso per
e-mail o
telefono. Dopotutto, era come se fosse sempre accanto a me.
Finalmente arrivai di sotto.
<< Allora,
guidi tu o guido io? >> chiesi
sorridendo a mio padre.
<< Oh, Bells,
sei così cresciuta! >> disse, facendomi
roteare gli occhi.
Eccoci nuovamente a tirare fuori quella storia. Ogni volta che mi
vedeva prendere la macchina, o quando ancora
uscivo con
Jacob e mettevo qualche vestito non tanto da bambina, Charlie si
lasciava
trasportare dai ricordi, uscendosene con frasi del tipo “sei
così cresciuta”
oppure “mi ricordo ancora quando
all’età di cinque anni…” e
via dicendo.
<< Ma
papà! Ormai è da più di un anno che ho
la
patente, fatti coraggio! >> prese le chiavi
dell’auto della
Polizia e parlò.
<< Certo, ma
per me resterai sempre la mia dolce
piccolina! Comunque, guido io >>. Sbuffai, odiavo salire
su quella
macchina, ecco perché per il mio diciottesimo compleanno lo
avevo pregato di
regalarmi un’automobile tutta mia. Niente di troppo sfarzoso
o grande. Qualcosa
di piccolo e accogliente. E mio padre mi accontentò
regalandomi una graziosa
Nissan Micra.
L’ideale per me!
Ero così contenta
che per tutta l’estate mi ero
offerta di andare a fare la spesa solo per avere un’ottima
scusa per guidarla.
Avevo detto a Charlie di non fare nessuna festa, a causa dei soldi
spesi
per
quel regalo, ma lui fece di testa sua e organizzò, con
l’aiuto di Jacob, una
grande festa di compleanno.
Persa nei miei pensieri, non
mi resi conto di aver già raggiunto l'aeroporto.
Charlie
parcheggiò non molto distante dall’entrata. Ci
recammo, così, verso il Gate 2, dove di lì a poco
sarebbe atterrata Elisabeth, o
come si faceva chiamare lei, Lis.
Mia cugina aveva la mia
età, diciotto anni. Nate lo stesso
giorno dello stesso mese, il 26 Maggio, dello stesso anno.
Già, era al quanto bizzarro,
eppure…
Una voce annunciò
che il volo proveniente da Phoenix
stava atterrando, ed il mio cuore prese a battere più forte.
Ero davvero
emozionata! Adoravo mia cugina e non vedevo l’ora di
riabbracciarla.
Quando le persone iniziarono
ad uscire, dopo aver
recuperato le loro valigie, quasi non stavo più nella pelle.
<< Eccola,
Bells. >> disse mio padre, non appena
una ragazza con dei pantaloncini beige e stivaletti marroni,
trascinando
un’enorme
valigia blu elettrico, si precipitò verso di noi.
Sbracciandosi e urlando.
<< ISABELLA!
>> sapeva benissimo che odiavo il
mio nome per intero e come ogni volta lo faceva apposta.
<< CHARLIE! DA
QUANTO TEMPO! >> mi coprii il volto. L’intero
aeroporto si era voltato
verso di lei.
<< Ciao,
Elisabeth. >> disse mio padre,
abbracciandola << Allora, com’è
andato il viaggio? >>.
<< Molto bene,
Charlie, grazie! >> rispose
staccandosi da lui, per poi guardare verso di me <<
Allora, cugina, non mi
saluti? >>
<< Certo che
ti saluto, Elisabeth!
>> dissi,
sottolineando il suo nome.
<< Ehi! Io
sono Lis! >> disse con aria
risoluta.
<< Se
è per questo, io sono Bella! >>
<< Oh,
d’accordo, Bella! Dai, vieni qui! >> mi
tirò verso di lei e ci abbracciammo << Mi sei
mancata tantissimo! >>
<< Anche tu mi
sei mancata! >> risposi, con quasi
le lacrime agli occhi.
Dopo qualche minuto ci
staccammo.
<< Oh, dai,
Bella. Non dirmi che cominci già a piangere.
>>
disse Lis, prendendo la sua borsa.
Le sua mega valigia la stava portando
mio
padre.
<< Non piango,
però sono contenta! >>
<< Non lo
sarai per molto, tesoro! >> annunciò, per poi
scoppiare
a ridere.
<< Che
vorresti dire? >> chiesi spaventata.
<< Dovremmo
vivere insieme, per un anno. Ventiquattro ore su ventiquattro, Bellina!
>>
<< Oh, mio Dio!
>> non avevo ancora
riflettuto abbastanza su alcuni dettagli.
Mia cugina era una pazza, davvero fuori di testa. Non stava
ferma un
minuto. Questo sarebbe stato un lunghissimo anno per me.
<< Oh, dai, non
fare quella faccia! >> disse,
cingendomi le spalle con un braccio << Ci divertiremo!
>> affermò seria, facendomi un vistoso
occhiolino.
Aveva ragione: con lei mi
sarei divertita moltissimo.
O2/O7/2O13
REVISIONE PRIMO CAPITOLO. Come avevo annunciato
nel gruppo, poco tempo fa, ho pensato di revisionare la ff con cui sono
"sbarcata" su Efp. Oggi avevo tempo,
voglia e nostalgia di riprendere in mano, dopo molto tempo, In Bilico,
perciò eccomi qui. Un bacio a tutti
(lettori vecchi e nuovi, magari) e buona lettura!
* * *
Data
originaria di pubblicazione:
O9/1O/2O1O Ciao
a tutti! Ho aspettato un pò per vedere se la storia piacesse
o meno... Capisco che questo è solo il secondo capitolo,
però se vi piace o interessa fatemelo sapere! Non mi dilungo
molto. Perciò dico un enorme GRAZIE a lilyanne89masenper
le stupende recensioni che lascia! Grazie davvero! Per
quanto riguarda il capitolo precedente (Un arrivo molto atteso) vi
posto il link di Polyvore con i vestiti di Lis, cosa che da ora in poi
farò per ogni capitolo! http://www.polyvore.com/primo_capitolo/set?id=23859458 Adesso
vi lascio davvero al nuoco chappy! BUONA LETTURA! Baci. B.
due ~¤~
Di nuovo a scuola!
Pov.
Bella
Era
passata una settimana da quando Lis era atterrata a Forks. Come avevo
previsto
non era riuscita a stare ferma un secondo! La Domenica
sera, appena
arrivata, ci aveva raccontato aneddoti divertenti su suo padre, facendo
ridere
Charlie per tutta la cena. Ovviamente, dopo era toccato a sua madre. Il
Lunedì
mi “prese in ostaggio” per aiutarla a
personalizzare la sua nuova stanza e
disfare i bagagli. Passammo l’intera giornata tra quelle
mura, ma ne valse la pena.
Le pareti gialle, verniciate da papà qualche settimana prima
del suo arrivo, si
intonavano perfettamente con il beige dei mobili: un armadio molto
grande che
ricopriva l’intera parete a sinistra della porta, una
scrivania vicino alla
finestra e un piccolo comodino, sul quale si appoggiavano un telefono
fisso,
una sveglia ed una piccola lampada. E per finire, il letto in ferro
battuto
color oro era perfetto con le tende di organza del medesimo colore che
Lis si
era portata da Phoenix.
Martedì passammo l’intera giornata fuori, per
farle conoscere meglio tutte le
vie utili, i negozi e i bar che si trovavano a Forks.
Mercoledì mattina, invece, avevo preso l’auto per
farle conoscere Port Angeles.
Tutta la vera vita era lì. A partire dai locali fino ad
arrivare ai centri
commerciali o ai semplici negozietti stracolmi di vestiti o,
perché no, anche
alle librerie. Per tutto il giorno, Lis, non aveva fatto altro che
lamentarsi
della mia piccola, ma graziosa, auto. Rimpiangeva la sua Maserati blu
scuro,
che le sarebbe arrivata nel giro di qualche settimana o mese.
Giovedì venne un grosso temporale che ci costrinse in casa.
Solito di Forks.
Purtroppo, Lis non era abituata.
<< Uffa! Ma doveva piovere per forza? >>
<< Lis, è meglio che ti abitui, qui
è sempre così. >> le risposi,
andandomi a sedere sul divano, di fianco a lei << Sono
rari i giorni di
sole. >>
<< A Phoenix pioveva raramente. >>
<< Immagino, ma qui non siamo a Phoenix, Lis.
>> feci per rialzarmi
ma mi trattenne per un braccio. Aveva una strana luce negli occhi.
<<
Cosa c’è? >>
<< Ma, quindi, quando diluvia così non si va a
scuola, vero?! >>
non credevo alle mie orecchie e ai miei occhi. Era maledettamente seria!
<< Ehm Lis… >> come facevo a
dirle che questa sua speranza era
vana?
<< Oh, uffa, ho capito! >> e si
ributtò sul divano << Pioggia
o no a scuola ci si va comunque. Che noia! >>.
Scossi la testa e andai in cucina a finire di preparare la cena.
Charlie
sarebbe rientrato tra qualche ora.
Venerdì sera decidemmo di andare a mangiare una pizza fuori,
per poi proseguire
la nostra uscita al cinema, per vedere “La dura
verità”, commedia romantica,
interpretata da Katherine Heigl e Gerard Butler.
Il Sabato pomeriggio lo dedicammo allo shopping, e passammo la serata
all’Essence –
un disco-pub molto carino
e alla moda che si trovava a Port Angeles – dove
si rintanavano tutti i ragazzi di Forks per festeggiare, se
così si può dire,
l’ultimo Sabato sera prima dell’inizio del nuovo
anno scolastico.
La Domenica passò tranquilla. Io avevo finito di sistemare i
libri per il
giorno seguente e Lis l’aveva trascorsa chiusa in camera a
parlare con i suoi
genitori e a scegliere i vestiti per l’indomani.
Già, domani. Stava per cominciare la scuola. Non che odiassi
andarci, ma c’era
troppa gente sicura di sé, a partire dai miei amici.
Mike Newton, il capitano della squadra di Basket, si credeva un divo
del
cinema. Jessica Stanley, capo cheerleader, credeva che tutti gli uomini
dovessero cadere ai suoi piedi. L’unica che non si montava la
testa era Angela,
una ragazza bella, ma molto semplice. Eravamo sempre andate molto
d’accordo.
Andai a farmi una doccia e misi il pigiama. Sprofondai nel letto, tra
le
coperte calde e il cuscino morbido. Avevo ancora quella strana
sensazione, ma
non volevo darci peso. Così, senza pensare a nulla, mi
addormentai.
Erano
le otto meno dieci quando entrai in macchina. Stavo scaldando il motore
in
attesa dell’arrivo di Lis; le lezioni sarebbero cominciate
alle otto e dieci,
come sempre.
La scuola non distava molto da casa mia; dieci minuti in auto, dato che
a Forks
non c’era mai troppo traffico. Sbuffai. Non volevo arrivare
in ritardo – almeno
non il primo giorno.
<< Lis, ti muovi? >> urlai chiamandola.
<< Sì, sì, eccomi! >>
un uragano uscì dalla porta di casa,
sbattendola invece di chiuderla, e si precipitò in auto.
<< Lis, hai chiuso la porta a chiave? >>
dissi alzando un
sopracciglio.
<< Ops! >> rispose stendendo le labbra in
un risolino.
Sospirai. << Ok, faccio io! >> scesi
dall’auto e andai a chiuderla
in tutta fretta, tornai in auto e partimmo.
Erano le otto e cinque quando posteggiai nel parcheggio della Forks
High
School, mentre Lis, seduta sul sedile del passeggero, si dimenava, anzi
ballava, sotto le note di una canzone rock passata alla radio.
<< Dai, pazza, siamo arrivate >> dissi
spegnendo il motore e
scendendo dall’auto.
<< Ma questa scuola è piccolissima!
>> si lamentò mia cugina
guardandosi attorno.
Eh, già, per lei, messa a confronto con quella che
frequentava in Arizona,
questa scuola doveva risultare davvero microscopica.
Mi scappò da ridere. Chiusi l’auto e misi le
chiavi nello zaino.
<< Oddio! Oddio, oddio, oddio! Ah! >>
<< Lis, che hai? Cos’è successo?
>> non aveva mai fatto niente del
genere da quando la conoscevo.
<< Guarda quello! Guarda quelli! Cioè, mio
Dio! >> disse tutta agitata.
Puntai gli occhi nella sua direzione e capii.
Da una Bmw M3 rossa brillante, tirata a lucido, scendevano quattro
ragazzi,
sempre molto eleganti e posati, ma da una bellezza unica.
<< Quelli sono i Cullen. >> dissi con voce
calma.
Si voltò verso di me. << Li conosci?!
>>
<< No, purtroppo no. A dire il vero nessuno li conosce
davvero. >>
dissi mentre procedevo verso l’edificio scolastico.
<< Che vuoi dire? >> mi chiese Lis, curiosa.
<< Semplicemente quello che ho detto. Stanno quasi sempre
per i fatti
loro, specialmente la ragazza, Rosalie, e Jasper, il ragazzo con i
capelli
biondi. >>
<< E gli altri due? >>
<< Emmett e Jason sono più mmm aperti, diciamo
così. >>
<< Ma sono gemelli?! >>
<< Già. >> non mi piaceva
granché spettegolare, quello lo faceva Jessica,
ma mia cugina era nuova. Stavo solo rispondendo alle sue domande
<<
Emmett è quello che sembra più un grande orso,
quello con i capelli più corti
che ora porta un maglioncino marrone. È il fidanzato di
Rosalie. >>
sgranò gli occhi, così mi affrettai a spiegarle
meglio << Non sono
realmente fratelli. Il dottor Cullen e la moglie li hanno adottati
tutti poiché
che la moglie non può avere figli. Comunque, stanno sempre
per i fatti loro,
nella maggior parte dei casi. Jason ed Emmett sono realmente fratelli,
questo
lo noti benissimo anche tu. Fanno parte della squadra di basket della
scuola.
>>
<< Però! E gli altri due? Ma Jason
è fidanzato? >>
<< Che io sappia no, nonostante molte ragazze gli
facciano il filo. Lui è
sempre molto cordiale con tutte, ma non l’ho mai visto uscire
con nessuna.
Rosalie è la prima del corso di pittura, mentre Jasper adora
la storia
contemporanea. >>
La vidi annuire. << Quindi Jason è single!
>>
<< Cugina, non perderci troppo tempo, non credo ne valga
la pena.
>> non volevo che ci rimanesse male. I Cullen, se pur
gentili con tutti,
non erano inclini a socializzare molto.
<< Ma io voglio perderci tempo!
Inoltre, nei libri la nuova
arrivata conquista sempre il più bello della scuola.
>> e affrettò il
passo.
<< Sì, Lis, ma nei libri! >>
<< Oh, dai, Bella! Non smontarmi così!
Lasciami sognare un po’. >>
mi fece sorridere. Era sempre così allegra e spensierata.
<< Bella! >> una voce femminile mi fece
voltare.
Una ragazza dai capelli castano chiaro, con qualche ciocca bionda, si
avvicinava
a grandi passi verso di me.
<< Ciao, Jessica! >> dissi con finto
entusiasmo.
<< Bella, quanto tempo! Come stai? Come hai passato le
vacanze? >>
sapevo che non voleva realmente sentire ciò che avessi fatto
io, così risposi
di conseguenza.
<< Tutto bene, Jess, nulla di particolare. Tu, invece?
>> i suoi
occhi si illuminarono.
<< Oh, Bella, cosa non sai! Io e Mike ci siamo finalmente
messi insieme!
Non è grandioso? Siamo perfetti! Una sera siamo usciti,
siamo andati
all’Essence, sai dov’è, vero? Ah,
giusto, qualche volta sei venuta con noi!
Comunque, dicevo… >> scollegai il cervello.
Odiavo starla a sentire, e
quella sua vocina era terribilmente irritante.
<< Ma è sempre così logorroica o
è il mio giorno fortunato? >> mi
sussurrò mia cugina all’orecchio <<
E quando dico “fortunato”, intendo
nel senso lato del termine. >> scoppiai a ridere e
Jessica si zittì.
<< Scusa, Jess, non ridevo per te! >> mi
affrettai a dire.
<< No, tranquilla. >> disse con fare
irritato << E lei chi
sarebbe? >>
Squadrò Lis da capo a piede.
Mia cugina era molto bella. Cappelli lunghi, con morbide onde castano
scuro,
due occhi da cerbiatta color nocciola. Bel fisico; magra al punto
giusto con
forme decise. Oggi, poi, indossava dei jeans chiari attillati, infilati
dentro
a degli stivaletti con tacco basso marroni, come la maglietta che aveva
indosso.
<< Lei è mia cugina Elisabeth. Viene
dall’Arizona. >>
<< Piacere, Jessica! >> intervenne Lis
<< Resterò qui per
l’intero anno scolastico! Mi sembri simpatica, magari
potremmo fare amicizia. >>
mi passò un braccio in torno al collo e proseguì
<< Inoltre, starò molto
spesso con Bella, quindi credo che ci vedremo parecchio.
>> e le fece un
sorriso porgendole la mano. Jessica l’afferrò e
sorrise, non molto sicura.
<< Beh, allora piacere mio, Elisabeth. >>
disse lei <<
Benvenuta alla Forks High. >>
<< Chiamami pure Lis, lo preferisco. >>
<< Certo, Lis. >> disse il suo nome con un
tono di voce strano
<< Ah, Bella! Sai che oltre a tua cugina ci sono altri
due studenti
nuovi? >>
Strabuzzai gli occhi << Davvero? >>
<< Bello! Non sono già più la nuova
arrivata! >> intervenne Lis al
mio fianco.
<< Chi sono? >> chiesi
interessata.
Non seppi il perché, ma questa volta ero davvero curiosa di
saperne qualcosa di
più, su questi due ragazzi nuovi.
<< Non so di preciso. Me lo ha detto Mike qualche giorno
fa. Sembra che
si tratti di due fratelli, ragazzo e ragazza. Lui ha la nostra
età e
frequenterà l’ultimo anno, mentre lei è
un anno più piccola. >>
Non feci in tempo a chiedere altro, che la campanella suonò
e ognuno di noi si
diresse nella propria aula.
Alla prima ora avrei avuto Spagnolo.
Io e Lis avevamo quasi tutte le ore in comune; Charlie aveva richiesto
l’orario
per farla ambientare senza che si sentisse troppo sola. Giusto qualche
materia
non coincideva: Francese, Biologia, Educazione fisica e
qualcun’altra.
Entrate in classe mi si accese un enorme sorriso. Vicino alla finestra,
a
tenere due posti liberi, c’era Angela. Lei era
l’unica a conoscenza dell’arrivo
della mia matta cugina.
<< Angela! >> salutai allegra, tirando Lis
dalla manica della
maglia.
<< Ehi, Bella, calmati! Cugina, piano! >>
<< Bella! Come stai? >> mi chiese la mia
amica, alzandosi per
abbracciarmi << Tu devi essere Lis! Io sono Angela,
piacere di
conoscerti. >>
<< Piacere mio, Angela. >> le rispose Lis,
sorridendo; sorridendo
eealmente, questa volta.
<< Vi ho tenuto il posto. Non sapevo se aveste avuto
Spagnolo alla prima
ora, ma l’ho fatto per precauzione. >>
<< Grazie, Angela, sei sempre la migliore.
>> ed era vero.
Angela era un’amica fantastica. Ti ascoltava se avevi
problemi, ti consigliava.
Rideva con te se volevi ridere e piangeva con te se dovevi sfogarti.
Era
l’unica vera amica che avessi a Forks.
Durante l’ora di Spagnolo, Angela e Lis fecero
amicizia. Ne ero
contenta. Erano le due persone a cui tenevo di più al mondo
e non volevo che si
creassero problemi tra loro.
Le ore seguenti passarono veloci, e la pausa pranzo arrivò
in men che non si
dica. Io e Lis ci andammo a sedere al tavolo con gli altri, colsi
così
l'occasione di presentarla a tutti: Mike, Erick, Ben, Lauren e Tayler.
<< Ma dimmi una cosa… >> mi
disse Lis mentre gli altri parlavano.
<< Dimmi tutto, cuginetta. >> le risposi
mentre mangiavo la mia
mela.
<< Ma se l’orso sta insieme alla bionda e ha un
gemello… Cioè, quella non
si confonde? >> la guardai per un secondo e scoppiai a
ridere.
<< Ma sei seria?! >> non riuscivo a
calmarmi, non solo il mio
tavolo, ma tutta la mensa mi guardava allibita. Dio, che figura!
<< Ovvio che sono seria! >>
<< Lis, guarda che si capisce! >>
<< Bella, ti dico di no! >>
<< Oh, dai, ma cosa te ne frega? >>
<< Come cosa me ne frega? Ma li hai visti? Sono stupendi!
Uno è impegnato
e ok, ma l’altro è libero. Ed io lo voglio!
>>
<< Oddio! >> non riuscivo a crederci. Mia
cugina era totalmente pazza!
Quasi come se ci avessero sentite, Jason ed Emmett risero.
Era una cosa impossibile, lo sapevo. Eravamo distanti da loro e, a
parte la mia
risata, il nostro discorso non poteva essere stato udito fin
làggiù.
Jason si alzò salutando i suoi fratelli, ma prima di uscire
dalla mensa si girò
dalla nostra parte e fece un occhiolino a Lis, la quale tirò
un mezzo urlo
stritolandomi il braccio. << Oddio, Bella! Hai visto?!
>>
<< Sì, Lis, sì! Ma mi fai male!
>>
Senza saperne il motivo mi bloccai all’istante, diventando un
blocco di
ghiaccio. Lo stomaco mi si accartocciò e un brivido non
identificato mi
percorse la schiena.
<< Bella, stai bene? >> sentivo nella voce
di Lis preoccupazione,
ma non risposi.
Mi alzai guardandomi intorno. Qualcuno mi stava osservando, lo sentivo.
Eppure,
in quella stanza, non c’era nessuno che guardava me.
Capitolo 4 *** Terzo Capitolo : Il ragazzo nuovo. ***
Ciao
a tutti! Eccomi di nuovo qui... Volevo solo ringraziare le persone che
hanno aggiunto la mia storia tra le preferite e quelle da ricordare, ma
soprattutto voglio dire un enorme GRAZIE alle 13 persone che hanno
messo la storia tra le seguite! Grazie davvero! Per
quanto riguarda le recensione non ho molto da fare. Rispondo volentieri
a lilyanne89masen
dicendo solo che purtroppo questa ff sarà mooooolto
enigmatica e misteriosa e che terrò la bocca parecchio
cucita! Sono contenta che ti piacciono le mie new entry! (Lis e Jason)
e l'unica cosa che ti posso dire è che forse la risposta che
cercavi non ci sarà in questo capitolo... O forse si?
Bhè per capire qualcosa continua a leggere! Un bacio grande!
Kiss
Terzo
Capitolo : Il ragazzo nuovo.
Pov.
Bella
Mancava un’ora
alla fine di questo secondo giorno di
scuola. La lezione di Letteratura Inglese era appena finita ed io mi
stavo
dirigendo a quella di Biologia. Per quest’ora io e Lis
eravamo divise, lei
avrebbe avuto Educazione Fisica.
Quando arrivai in classe mi accorsi che
c’erano già quasi tutti. Erick in ultima fila con
Lauren, Mike, che mi fece
l’occhiolino, e un’altra decina di studenti sparsi
per i banchi. Erano liberi
solo due posti in terza fila vicino alla finestra, così mi
apprestai a
raggiungere il mio.
Avevo trascorso tutta la giornata precedente a ripensare
a quella sensazione. L’essere osservata, scrutata, mi era
rimasta addosso come
colla. Non ero riuscita a togliermela di dosso finché non
presi sonno.
<< Salve a tutti ragazzi >> disse il
professore
entrando, risvegliandomi così dai miei pensieri. Mi accorsi
che al seguito
c’era un ragazzo.
Doveva essere alto più o meno 1.80, capelli scompigliati
bronzei, fisico perfetto. Ricordava qualche Dio Greco. Pelle chiara,
occhi di
un verde sconosciuto, così acceso da farti perdere.
<< Voglio presentarvi
un nuovo studente. Questo è Edward Masen >>
proseguì il professore.
<< Ciao a tutti >> esordì il
ragazzo << mi
chiamo Edward Anthony Masen, vengo da Los Angeles, California
>> la sua
voce era melodiosa, diversa da ogni suono conosciuto, eppure, una parte
di me,
chissà quale e quanto importante, avrebbe giurato di averla
già sentita prima.
Molte volte.
<< Il Signor Masen passerà con noi
l’intero anno. Mi
raccomando fatelo sentire il benvenuto >> disse il
professore dandogli una
pacca sulla spalla << ora può prendere posto.
Può accomodarsi vicino alla
Signorina Swan >>.
Fu in quel momento che i nostri occhi si scontrarono per
la prima volta. Il sorriso sul suo volto si spense, come se prima di
allora non
si fosse accorto della mia presenza ed ora, che mi aveva vista, fosse
rimasto
deluso. No, era arrabbiato, come se io non dovessi trovarmi
lì.
Un brivido mi percosse la schiena. Nel suo sguardo c’era
qualcosa di famigliare. Risi di me stessa. Che sciocca, pensai, un
così bel
ragazzo era impossibile non ricordarlo, se lo avessi già
incontrato.
A grandi passi si sedette accanto a me, senza degnarmi di
uno sguardo. Certo, non ero chissà quale bellezza, ma almeno
salutare!
<< Ciao… >> dissi dopo un
po’ incerta
<< sono Bella, ehm se hai bisogno di qualcosa puoi
chiedere a me. Adesso
siamo compagni di laboratorio… >>.
Non si voltò nemmeno! Poco dopo disse << No,
grazie.
So cavarmela da solo >>
Che razza di maleducato! Ma chi si credeva di essere?
Certo un ragazzo dalla bellezza devastante, con addominali sicuramente
scolpiti, muscoli al punto giusto, un viso d’angelo, dei
capelli perfetti per
infilare le dita mentre le tue labbra sono impegnate in un bacio focoso
e
appassionato con le sue… Oddio! Bella! Ma che diavolo di
pensieri fai?!
<< Hai qualche problema? >> mi chiese
Edward.
<< Eh? N…no ehm no,
p…perché? >> oddio! Ci
mancava solo che cominciassi a balbettare!
<< Non saprei. Ma sei diventata improvvisamente
rossa quanto un pomodoro >>. Oh.Mio.Dio.
Ma cosa mi stava succedendo? Girai il viso fissando la
cattedra in attesa che il professore iniziasse la lezione. Non posso
giurarci,
ma con la coda dell’occhio mi sembrò che Edward,
accanto a me, si coprì la
bocca per cercare di nascondere una piccola risatina.
Finalmente Mr. Tarner cominciò a parlare.
Durante tutta l’ora mi imposi di non voltarmi. Sentivo il
suo sguardo addosso. Ed io avevo una voglia pazza di fissarlo negli
occhi! Ma
non potevo. Edward sembrava il classico galletto sicuro di
sé, che ci provava
con tutte le ragazze. Inoltre, con me, si era comportato da gran
maleducato!
Avevo cercato di essere gentile, ospitale. E lui? Lui nulla! Senza un
briciolo
di emozione aveva detto che “ sapeva cavarsela da solo
”! Ma per favore!
Quando la campanella suonò tirai un respiro di sollievo.
Raccolsi i miei libri e mi affrettai a raggiungere la porta, ma in men
che non
si dica, Edward era già all’uscita. Mi aveva
superata senza troppa difficoltà
per precipitarsi fuori! Ma che grandissimo pezzo di…
<< Ehi Bella, ma cosa gli hai fatto? Lo hai
già
terrorizzato? >> e scoppiò in una risata
glaciale.
<< No Lauren, veramente io non gli ho fatto proprio
nulla! >>
Senza nemmeno aspettare la risposta me ne andai.
Arrivai
all’auto in un batter d’occhio, l’aprii e
mi
infilai dentro quel piccolo abitacolo tanto accogliente. Girai la
chiave nel
quadro e accesi la radio.
<< Dio che figura! >> dissi a me stessa.
<< Che figura?! >>
Una voce squillante mi fece spaventare.
<< Cavolo Lis! Mi hai fatto prendere un
colpo! >>
<< Oh chiedo scusa! >> disse lanciando la
capiente borsa sui sedile posteriori.
<< Che grazia… >> dissi
guardandola torva.
<< Trovi? Si lo so! >> disse allacciando la
cintura << allora che figura hai fatto? E
cos’è questa lagna? >>
<< Ehi! È Claire de Lune di Debussy
>>
<< Ok! Allora che figura? Avanti racconta tutto alla
tua dolce e fantastica cuginetta >>.
<< Non c’è molto da dire. Un ragazzo
maleducato >> misi la retro e mi apprestai ad uscire dal
parcheggio.
<< Ragazzo? Bene, argomento interessante! Chi
è? E
soprattutto com’è? >>
<< Edward Masen. Quello nuovo. Carino…
>> ma
cosa diamine raccontavo? Carino? Anche dire bellissimo o stupendo
risultava
essere un’offesa!
<< Ok, ti ascolto. Cos’ha combinato questo
ragazzo
carino? >>
Così, controvoglia, nel percorso verso casa le raccontai
tutto.
<<
Ma che stronzo! >> urlò Lis mentre cercavo
di aprire la porta.
<< Lis! Ma che cavolo ti urli?! >>
<< Scusa, ma quando ci vuole, ci vuole! Cioè
ma i
suoi genitori come lo hanno educato?! >> si diresse verso
il salotto
andando a sedersi sul divano.
<< Bhè dai, magari i genitori non
c’entrano.
Insomma, possono avergli dato tutta l’educazione del mondo
eppure lui agisce
come vuole, no? >>
<< Si, si, ma resta stronzo >>.
Scossi il capo e mi diressi in camera mia per mettere via
la roba e cambiarmi. Presi un paio di pantaloni grigi della tuta e una
felpa a
maniche lunghe rosa con strisce grigie. Poi tornai di sotto.
Sentii l’acqua della doccia scorrere. Lis ci avrebbe
messo un po’ di più. Andai così a
vedere nel frigo cosa ci fosse, facendomi
qualche idea su cosa cucinare per cena. Erano le quattro, Charlie
sarebbe
rientrato alle otto, c’era ancora tempo. Andai a stendermi
sul divano e accesi
la Tv. Sbuffai, non c’era mai nulla da vedere. In meno di
cinque minuti la
spensi e chiusi gli occhi. Alla mente mi tornò Edward Masen.
Non riuscivo a capire il suo comportamento. Certo non
pretendevo che si fidasse ciecamente di me, non mi conosceva nemmeno,
però…
Aprii gli occhi di scatto. Ma perché mi importava tanto? Era
un compagno di
corso e basta! Al di fuori di quelle mura nemmeno lo avrei rivisto. A
quel
pensiero mi si strinse il cuore. Cosa c’era che non andava in
me? Non avevo mai
provato queste sensazioni, nemmeno per Jacob. Ma Edward… Ero
totalmente
impazzita! Coraggio Bella! Lo conosci da quanto? Due ore? E quanto
tempo ci hai
passato insieme? Un’ora! Dovevo calmarmi, stavo veramente
uscendo di senno.
Dei passi mi fecero voltare. Lis stava scendendo le scale
con indosso un paio di pantaloni blu scuro e una T-shirt gialla. Aveva
ancora
l’asciugamani in testa. << Ho rubato il tuo
shampoo! È davvero
buonissimo! >>
<< Certo Lis, fai pure >>
<< Pensi ancora a Edward? >> mi chiese
sedendosi sul tavolino di cristallo, di fronte al divano.
<< Che? Io? No! Cosa te lo fa pensare? >>
<< Vediamo… >> si mise un dito
sul mente e
assunse un’aria pensierosa << forse la tua aria
da “ oddio perché quello
schianto da paura non mi ha rivolto nemmeno un sorriso? Oddio cosa
farò adesso?
Sto diventando pazza! Mi piace uno che non conosco nemmeno! ”
>>
<< LIS! >> c’era da dire che nel
complesso ci
aveva preso.
Mi alzai dal divano e la sentii ridere a crepapelle. Era
proprio tutta matta.
<< Dai Bella! Scherzavo! >> e mi
tirò un
cuscino in pieno viso.
<< Questa me la paghi! >> corsi verso il
divano, afferrandone un altro e glielo tirai addosso. Colpendola.
<< Isabella Swan questa è guerra aperta!
>>
<< Non ho paura di lei, Elisabeth Swan! Fammi vedere
di che pasta sei fatta! >>.
La guerra dei cuscini, per tutta la casa, durò per
qualche ora. Alla fine, Lis, mi diede una mano e ripulire e a preparare
la
cena.
Charlie rincasò,
come al solito, poco dopo le otto e
tutti insieme mangiammo. Dopodiché Lis si chiuse in camera a
parlare con sua
madre mentre io accesi un po’ il mio fidato portatile e mi
connessi alla rete,
per passare un po’ di tempo prima di essere sopraffatta dal
sonno, il quale non
tardò ad arrivare. Decisi così di spegnere tutto
e andare a farmi una doccia per
poi mettere il pigiama e andare a letto.
Pronta per la notte, con indosso un semplice paio di
pantaloni un po’ larghi lilla e una canotta viola, scesi a
dare la buona notte
a mio padre.
<< ’Notte Bells >> disse assorto
a guarda la
partita della sua squadra preferita di Baseball.
Andai a salutare Lis e tornai nella mia stanza. Mi misi a
letto, cercando di non pensare ancora. La luna risplendeva nel cielo e
il suo
chiarore dava un tono luminoso a tutta la camera. Così,
cullata da quel tenue
bagliore, mi addormentai.
Capitolo 5 *** Quarto Capitolo : Una giornata movimentata. ***
Quarto
Capitolo : Una giornata movimentata.
Pov.
Bella
Era passata qualche
settimana dall’inizio della scuola.
Le cose a casa, con Lis, andavano a gonfie vele. Anche se non lo
avrebbe mai
ammesso, mia cugina, si era presa una cotta stratosferica per Jason
Cullen. E
come biasimarla? Lui e i suoi fratelli erano i più belli
della scuola! Oltre ai
Masen, ovviamente. Qualche giorno dopo l’incontro con Edward,
durante il corso
di Chimica, conobbi Alice, sua sorella. Con mia grande sorpresa lei era
totalmente diversa dal fratello. Più gentile, più
cordiale, più allegra. Più
pazza. Si, almeno quanto mai cugina, se non di più.
Aveva la carnagione chiara, capelli nero corvino corti
che incorniciavano un viso perfetto, sul quale brillavano due occhi
azzurro
cielo. Fisicamente era magrolina con una statura, azzarderei dire,
piuttosto
bassa. Sembrava un folletto uscito da qualche libro per bambini. Ma
ovunque
andasse, portava allegria. Pura e semplice.
Ricordo perfettamente il giorno in cui l’ho presentata a
Lis.
<< Lis!
>> urlai vedendo mia cugina poco
lontana da me, nel lungo corridoio.
<< Ohi Bella! >> rispose mentre si
avvicinava
<< fatto altre conoscenze? >>
<< Ehm si, ecco lei è…
>>
<< Sono Alice! >> intervenne il folletto al
mio
fianco << piacere di conoscerti! Tu devi essere Lis!
Bella mi ha parlato
moltissimo di te! >>
<< Piacere mio Alice! >> rispose Lis,
abbracciandola di slancio << anche io so molte cose di
te! E credo che
andremo molto d’accordo! >>
<< Lo credo anche io! >>.
<<
Bella? >> una voce mi risvegliò dai miei
pensieri << ehi Bella, ci sei? >>
<< Eh? >> dissi strabuzzando gli occhi
<< si, Alice, scusami >>
<< A cosa pensavi di tanto intenso? >> mi
chiese alzando un sopracciglio
<< A nulla di che Alice, davvero >>.
Fece spallucce, borbottando un “se lo dici tu”.
Eravamo in mensa, pausa pranzo, ed era da qualche giorno
che Alice sedeva al nostro tavolo. Eravamo diventate un bel trio. Lei e
Lis se
la intendevano alla perfezione! Ed io le adoravo entrambe.
<< Credo che tua cugina abbia una cotta per
Jason >> disse Alice
<< Togli il “ credo che ”
>> dissi mentre condivo
la mia insalata. Unica cosa commestibile di quella giornata.
<< Ehi! Vi ho sentite! >> si intromise Lis
<< e non è vero! Siete delle pettegole
>> mettendo su l’aria da finta
offesa.
<< Oh certo Lis… >> le dissi
<< pettegole
eh? Guarda che tutta la scuola lo ha capito, forse persino lui,
l’unica che non
lo ammette sei tu, mia cara cugina >> mi
arrivò un pezzo di pane in testa.
<< Lis non si gioca con il cibo >> la
rimproverò Alice.
<< Ha ragione lei >> dissi in tono solenne
<< è maleducazione. Inoltre…
Ammettilo e facciamola finita! >>
<< Non ci penso nemmeno! >> era diventata
bordeaux << a me non piace. Si è bello, ma
può esserlo suo fratello o
l’altro ragazzo! >>
<< Ah si? >> chiese Alice maliziosamente
<< e perché ti mangi con gli occhi solo lui?
Eh? Sentiamo >>
<< Siete proprio antipatiche! >> ci rispose
Lis
<< cos’è vi siete messe a fare
comunella?! Ed io che vi voglio così bene!
Specialmente a te! >> disse puntandomi il dito
<< tu che sei mai
cugina! Credevo che contassi qualcosa di più per te,
invece… No sono ferita
nell’animo! >>.
Alice scoppiò in una fragorosa risata ed io stavo per
unirmi a lei, finché non mi accorsi che dal tavolo dei
Cullen, Jason, stava
venendo verso di noi. Più precisamente verso Lis, con un
sorriso stampato in
faccia.
<< E smettetela! >> quasi urlò
mia cugina
<< ora me ne vado! Ecco >> disse mentre si
alzava spingendo dietro di
sé la sedia proprio nel momento in cui Jason le si
avvicinava.
<< Oh no Lis! Stai ferma… >>
cercai di dirle,
ma troppo tardi.
La sedia era finita proprio addosso a Jason. Alice rise
ancora più forte, mentre Lis, girandosi per constatare il
danno, quasi svenne
vedendo chi fosse a pochi centimetri da lei.
<< Oh… Ehm… Io…
>> cercò di dire
<< scusami! Non ti avevo visto arrivare! Io mi stavo
alzando e non pensavo
che tu, cioè, insomma… >>
<< Sta tranquilla >> le rispose Jason, con
tono
dolce << è colpa mia. Non ti ho fatto
percepire la mia presenza e tu ti
stavi semplicemente alzando. Può succede. Non mi sono
nemmeno fatto un
graffio >> e le strizzò l’occhio
<< Oh…ehm…meglio…
>>. Rimasero in silenzio per
un po’ e solo allora mi accorsi che Emmett Cullen e la sua
compagna Rosalie
stavano ridendo a crepapelle per tutta la situazione, mentre Jasper,
sedeva
composto con un leggero risolino sulla faccia. Era sempre
così…posato.
<< Volevi qualcosa Jason? >> chiese Alice,
liberandoli dall’imbarazzo.
<< Eh? No, no. Avevo fatto una scommessa con mio
fratello per sapere cos’era che vi faceva ridere tanto
>> rispose lui
<< Ah! Ma te lo dico subito! >>
urlò Alice
<< stavamo ridendo perché io e Bella pensiamo
che a Lis piaccia… >>
non riuscì a finire la frase che una mela, grande quanto una
noce di cocco, le
tappò la bocca. Ovviamente era stata mia cugina.
<< Alice, Alice, Alice! Hai detto che non si gioca
col cibo, no? Quindi non si spreca nemmeno! Avanti mangia la tua mela!
>>.
Scoppiai a ridere di gusto e con me anche Emmett
dall’altro lato della sala. Jason si grattava la testa ed
Alice quasi
soffocava.
<< Bene ragazze, allora io vi saluto >>
disse
Jason << per questa volta credo che farò
vincere mio fratello >> ci
salutò con la mano e uscì dalla mensa.
<< TU! >> esordì mia cugina
verso Alice
<< cosa volevi dire eh? >>
<< Che gli sbavi dietro! >> rispose
tranquillamente lei <>.
Lasciò mia cugina senza parole. Cosa non facile!
Il pranzo proseguì tra le risate generali. Quando la
campanella suonò Alice ci diede due baci veloci sulla
guancia e sfrecciò al
corso di Storia Contemporanea, mentre io e Lis uscimmo con calma. Lei
avrebbe
avuto Educazione Fisica, io Biologia. Con Mr “ ce
l’ho con te, ma faccio finta
di nulla, piuttosto ti ignoro dicendoti che non mi stai antipatica,
però ti
fisso per tutte le ore di lezione che abbiamo in comune per trattarti
di merda
dopo ” Masen.
<< Ora è il tuo turno >> disse
Lis al mio
fianco
<< Scusami? >> chiesi non capendo
<< Hai parlato tanto di me, ma perché non ti
fai
avanti con Edward? >>
Mi raggelai. Ma cosa le passava per la testa?!
<< Primo, non è la stessa cosa. E lo sai
>>
dissi decisa e forse anche un po’ tagliente <<
e secondo…a me non piace
Edward Masen! >>.
Scoppiò a ridere di gusto.
<< Questa è bellissima! Cugina hai mai pensato
ad
una carriera comica?! >> e rideva!
<< Ah, ah, ah. Davvero divertente Lis >>
dissi
aumentando il passo.
<< Dai dico davvero! Si vede che ti piace >>
<< Forse… >> ammisi per la prima
volta a voce
alta << ma a lui non piaccio io, anzi mi detesta proprio!
>>
<< Hai mai provato a chiedere ad Alice? >>
<< A dire il vero no. Non voglio che creda che mi ci
sia affezionata solo per provarci con il fratello >>
<< Cavolo mi hai dato un’idea! >>
disse
improvvisamente Lis
<< Come scusa? >> non capivo. Che idea le
avevo
dato?!
<< Oh no, no! Poi, se va in porto, ti dico!
>>
e bevve un sorso di aranciata, andando addosso a qualcuno.
<< Ti sei fatta male? >> chiese il ragazzo.
Appena Lis capì che si trattava di Jason, gli
sputò in
faccia tutto il sorso di aranciata che aveva in bocca, bagnandogli
tutta la
faccia e il maglione scuro. Non mi trattenni. Scoppiai a ridere senza
ritegno.
<< Oh mio Dio! Scusami tanto! >> era
evidentemente imbarazzata e mortificata << ma oggi sono
un impiastro!
Oddio, guarda il tuo maglione! >>
Jason sorrise. << Tranquilla può succedere
>>
le disse.
<< No, cioè si, però…
>> Lis cercò di darsi un
tono << dammi il tuo maglione, te lo ripulisco!
Cioè dopo Educazioni
Fisica magari, così hai anche un cambio
e…insomma…Bella stasera te lo lava e te
lo riporto domani! >>.
Mi fermai di colpo << scusa perché io?
>>
chiesi
<< Perché non ho ancora capito come si usa la
tua
lavatrice! >>
<< Come tutte le altre, magari? >>
<< Ragazze non ce n’è bisogno,
davvero! >>
intervenne Jason << ora scappo che è tardi,
Lis ti conviene sbrigarti o il
Professore si arrabbierà per il ritardo >> Lis
annuì < > disse e si dileguò.
<< Bella! >> disse correndo verso di me e
abbracciandomi << oddio che figura! >>
<< Dai Lis, mi sembra un ragazzo gentile… Non
se la
sarà presa, su! >>.
Sbuffò staccandosi per salutarmi e si diresse verso la
palestra.
Quando
raggiungi il mio posto, a Biologia, ancora ridevo.
<< Perché ridi? >> la sua
voce…
<< Nulla di importante >>.
Non sapevo mai come comportarmi con lui. Nei giorni
precedenti avevo provato ad essere gentile e lui mi ha sempre trattata
a pesci
in faccia, gli ho detto che non capivo il suo comportamento, insomma,
nemmeno
mi conosceva! Eppure non era servito a niente. Avevo provato a far
finta di
nulla, a parlarci, ma lui non rispondeva, o quando lo faceva era sempre
sgarbato. Non ne capivo il motivo. Sapevo solo che mi piaceva e non
sapevo
neppure darmi una ragione, un perché.
<< Ok >> disse semplicemente, lasciandomi
scappare
una risatina isterica.
<< Cosa? >> chiese evidentemente infastidito
<< Sei assurdo, lo sai? >>
<< Io? Senti chi parla >> offendeva anche!
<< Senti sei tu che mi hai chiesto cosa avessi da
ridere e poi hai detto “ok”. Evidentemente nemmeno
te ne fregava! Allora mi
chiedo perché lo fai? >>
<< Infatti hai ragione. Non mi interessa. Volevo
solo essere educato >>.
Mi voltai a guardare la cattedra, sperando che anche
quell’ora, quella giornata e quella settimana, finissero in
fretta.
Ero
appoggiata al muro della palestra, aspettando che Lis
finisse l’ora.
La vedevo ridere e scherzare con tutti, un po’ la
invidiavo. Jason la guardava da lontano e quando i loro sguardi si
incrociavano, lui le sorrideva.
Quando Lis mi vide mi salutò sbracciandosi e urlò.
<< Bella! Guarda che canestro! >> disse e
lanciò la palla. Ma per sua sfortuna, non prese
né il canestro, troppo lontano,
né il muro. Bensì la testa di Jason. Oggi non era
proprio giornata per quei
due!
<< Oddio Jason, scusa! >> disse Lis
correndogli
incontro << stavo guardando Bella! Volevo farle vedere
quanto fossi brava…
ehm scusa ancora! >>
<< Tranquilla >> le rispose sorridendole a
andando a cambiarsi.
Vidi Emmett avvicinarsi a lei. Non ero molto distante
quindi riuscii a sentire, dopotutto, lui nemmeno aveva parlato in tono
bassissimo.
<< Se vuoi uscire con mio fratello non ti conviene,
non so, la butto lì, chiederglielo direttamente, invece di
fare tutto
questo? >> le scompigliò i capelli e se ne
andò. Lis era rimasta
impietrita, così mi avvicinai.
<< Lis stai bene? >> le chiesi scuotendola
<< Che figura! >>
<< Dai Lis! Però potresti seguire il consiglio
di
Emmett…così non lo rovini più quel
povero ragazzo! >> dissi scoppiando a
ridere
<< Perfida! Vado a cambiarmi! >>
<< Ok, ti aspetto in auto, occhio a non fare altri
danni! >>.
Mi fece la linguaccia e se ne andò nello spogliatoio. Io
a grandi passi uscii, andando a sbattere contro qualcuno.
<< Scusami! Ero soprapensiero, io…
>> mi
bloccai incrociando due occhi verdi.
<< Non mi sono fatto nulla >> rispose
Edward
<< ma sta più attenta >>
<< Si, hai…hai ragione…
>> non ero mai stata
così vicino a lui.
E solo a quel punto mi accorsi quanto realmente vicini
fossimo. Le mie mani erano sul suo torace e la sua mano destra sul mio
fianco,
forse per non farmi cadere all’indietro. Il mio cuore
galoppò. Avrei voluto
alzarmi in punta di piedi e baciarlo, baciarlo, e baciarlo ancora!
Avvinghiarmi
a lui, come mai avessi fatto con nessuno, sentire il suo corpo aderire
al mio,
sentire le sue mani sul mio corpo, sotto i vestiti… La sua
lingua giocare con
la mia, avide. E ancora…
<< Bella? >> Edward mi risvegliò
da quei
pensieri << Bella, stai bene? >>
<< Cosa? >>
<< Stai bene? Hai una strana espressione sul
viso >>.
Dio che vergogna!
<< Si, si, tutto bene! >>
<< Bene, allora puoi staccarti, per favore?
>>
chiese << avrei fretta >>.
Senza farmelo ripetere mi allontanai da lui, che se ne
andò in tutta fretta, lasciandomi lì, come una
cretina a fissarlo.La
sua assenza mi lasciava sempre un vuoto dentro. Quando c’era
lui, se
pur sulle sue, mi sentivo bene. Ma adesso dopo quel contatto, avevo
capito
quanto realmente mi piacesse Edward Masen. Finalmente lo ammettevo a me
stessa.
Ero totalmente, follemente, incondizionatamente presa da lui.
Ciao a tutti! Ma nemmeno una
piccola recensione??? Uffy :( Sono comunque contenta delle persone che
seguono la mia storia così volevo ringraziarvi!
Quasi
dimenticavo... Per chi fosse interessato io e una mia amica conosciuta
proprio qui su Efp, abbiamo aperto una Pagina Fb per sponsorizzare le
nostre storie! Ci saranno News, Spoiler e anche qualche altra
curiosità relative alle nostre Ff! Questo è il
link:, la Pagina si chiama Betrayed
and Lilyanne's stories:http://www.facebook.com/home.php?#!/pages/Betrayed-and-Lilyannes-stories/117415224984871 Se
vi piacere passate ed iscrivetevi! Ora vi saluto davvero! Un bacione.
Kiss kiss, B.
Era già arrivata
la metà di Ottobre. La Primavera
aveva lasciato
il posto all’Autunno e l’aria diventava sempre
più grigia e fredda.
Le cose con Edward non andavamo migliorando, anzi
peggioravano! Non lo capivo, quel ragazzo diventava ogni giorno di
più un
enorme punto interrogativo.
Quella pazza di mia cugina, invece, aveva avuto la
brillante idea di iscriverci alle selezioni per Cheerleader. Tutto
questo
perché? Per poter stare vicina a Jason! Certo che le cose
tra di loro erano
strane. Lui le lanciava spesso delle occhiate molto eloquenti e lei
ricambiava
con sorrisi timidi. Ma quando lei si faceva avanti, chiedendo ad
esempio di
andare a mangiare una pizza o andare al cinema, lui inventava sempre
una marea
di scuse ridicole, che stavano arrivando al capolinea.
Unica nota positiva? La gita in Francia! Europa! Parigi!
Tre giorno nella città più romantica del mondo!
Saremmo partiti il prossimo
fine settimana, passando lì tutto il week end, dal
Venerdì alla Domenica.
<< Bella? >> una voce mi riscosse
riportandomi nell’incubo. Aveva indosso una stupidissima
gonnellina a piega bianca
e viola, con sopra un, altrettanto ridicolo, top dello stesso colore.
Non mi
dispiacevano quei colori, erano gli abiti, se così si
possono chiamare, a
risultarmi troppo stretti. E non solo nel vero senso della parola.
<< Io sto ancora cercando di capire come diavolo
hai fatto a convincermi >> risposi a Lis.
<< Perché sono la tua dolce e bellissima
cuginetta,
che deve adattarsi alla nuova scuola per non risultare
un’emarginata! E che,
cosa più importante, deve accaparrarsi quel figaccione di
Jason Cullen!
>> quando iniziava a parlare non si fermava
più, solo Alice la superava
in questo << e anche perché… Io per
te lo avrei fatto! Ti basta come
motivazione? >>.
Abbassai la testa sconfortata. << Si Lis, mi basta
>>
<< Bene! >> squittì tutta
contenta.
<< Ragazze attenzione! >> Jessica era
sempre
molto teatrale. Era salita in piedi sulla cattedra, posta vicino al
muro est
della palestra, sventolando i suoi odiosissimi pom-pom, solo per
attirare
l’attenzione su di sé.
<< Oggi ci saranno le selezioni e vi ricordo che
solo cinque ragazze verranno scelte! E di queste cinque, tre saranno
titolari,
e due riserve! >> fece una pausa programmata per creare
suspense e poi
concluse << Tutto chiaro? >> un boato si
sollevò dando una risposta
affermativa.
<< Benissimo! Allora diamoci sotto con la musica
ragazze e fate del vostro meglio! >>
Erano
passate due ore e ancora né io né Lis ci eravamo
esibite. Meglio, per me, ma ciò significava che non potevo
ancora tornarmene a
casa.
<< Bella! >> una voce mi fece voltare.
Sulle gradinate che circondavano la palestra, una ragazza
con capelli nerissimi e pelle molto chiara si sbracciava per farsi
notare.
<< Ehi Alice! >> mi alzai e mi avvicinai un
po’ << che ci fai qui? >>
<< Non potevo certo perdermi l’audizione della
mia
migliore amica come Cheerleader! >>
<< Alice non c’è nulla da
festeggiare… anzi
veramente vorrei scappare da questo posto! >> la sentii
ridere.
<< E dai Bella, non sei tanto male a ballare!
>> rispose con convinzione
<< Ok, non sarò tanto male
però… >> un attimo!
Ma lei cosa ne sapeva? << e tu come lo sai?
>>
Fece un enorme sorriso e rispose sicura si sé
<< Io
lo so! >>
<< Grazie Alice >> risposi e tornai a
sedermi.
<< Ah Bella!? >> mi voltai verso di lei
<< Dimmi Alice >>
<< La divisa ti sta uno schianto! >> e mi
strizzò l’occhio sedendosi.
Mentre tornavo al mio posto ripensai a come fosse vestita
lei. Jeans scuri stretti, maglioncino a collo alto verde scuro e scarpe
col
tacco alto dello stesso colore. Vicino a lei vi era appoggiata una
borsa più o
meno grande verde e una trench bianco sporco, forse panna. Io ero uno
schianto?
Alice era sempre molto bella e curata, in ogni minimo dettaglio. Era
davvero
bellissima. In un certo senso poteva competere con Rosalie.
<< Mi sa che tocca a noi >> disse Lis alla
mia destra. Fantastico! Ma non potevo scappare?
<< Isabella e Elisabeth Swan >>
annunciò la
voce stridula di Lauren << tocca a voi >>.
Mi alzai contro voglia, mentre una strana sensazione mi
colpii. Qualcuno mi guardava. Che sciocca… Praticamente
avevo gli occhi di
tutti i presenti puntati addosso! Ma era una sensazione strana,
diversa, quasi
famigliare. Come quella volta in mensa.
Quando la musica partì mi lasciai andare. Il balletto lo
avevamo provato mille volte a casa e ora come ora era fatta, quindi,
come si
dice, o la va o la spacca! Ci destreggiavamo bene sotto le note di Pon
de
replay di Rihanna, tra ruote, rovesciate e qualche mossa di bacino. Ok,
gli
anni di ginnastica ritmica delle elementari erano serviti a qualcosa!
Quando la canzone finì, ci fu un grande applauso e
qualche fischio, da parte dei ragazzi della scuola e anche dei
giocatori di
Basket.
<< Oddio Bella guarda! Jason mi sta salutando!
>>
<< Sono contenta per te Lis, ora possiamo uscire di
qui? >> ovviamente non mi degnò di una sguardo.
<< Grazie! Grazie a tutti! Si, lo so, siamo
stupende e bravissime! Yuppi! Viva noi! >> tutti risero e
qualcuno le
dava anche corda!
<< Lis! Ci togliamo da qui o no?! >> ero
imbarazzata!
<< Swan credo che abbiamo capito >> disse
Tanya << ora potete anche tornare a sedervi
>> trascinai via Lis,
che sbuffò.
<< Irina Smith >> proseguì
Lauren <<
tocca a te >>.
<<
Mamma mia quanto non le sopporto! >> disse
Lis mentre si cambiava
<< Dai Lis, sai come sono fatte lei e Tanya…
Sono
anche più insopportabili di Jessica >>
<< Si ma che tr… >>
<< Lis! >> la interruppi bruscamente
<<
modera le parole! >>
<< Perché? Quelle sono proprio zoccole!
>>
<< Si, ma anche tu cavolo! Perché ti sei messa
a
fare quello show? >>
<< Perché era divertente! >> e
mi fece una
boccaccia.
<< Ragazze! >> entrò nello
spogliatoio, sotto
gli occhi di tutte le altre, Alice << siete state
fantastiche! Oddio ma
dove avete imparato a ballare così? Strepitose! Brave,
brave, brave! >> e
ci saltò al collo.
<< Grazie Alice! Le ho insegnato tutto io!
>>
disse mia cugina dandosi un pugnetto sulla spalla con aria altezzosa.
<< Ah si? >> presi la bottiglietta
d’acqua
che avevo nello zaino << sicura? >> chiesi
nascondendola dietro la
schiena
<< Sicurissima cugina! Sono un mito! Mi stimo!
>>.
Senza pensarci due volte tolsi il tappo e la spruzzai da
capo a piede!
<< Oddio! >> dissi ridendo <<
questa te
la sei cercata! >>
<< Ah si? >> afferrò la sua e me
la tirò
dietro
<< No! Ok Lis, dai scherzavo! >> dissi
scappando via
<< Vieni qui! >>
<< Alice salvami! >> e corsi dietro di lei
<< No! No, no i miei capelli! Lis sta ferma!
>>.
Troppo tardi. Mia cugina la bagnò da capo a piede. Alice
era immobile. Sembrava quasi non respirasse. <<
Bella… >> disse in
un sussurro.
<< Si Alice? >>
<< Potresti, cortesemente, prestarmi la tua bottiglietta
d’acqua? >>
<< Oh… ehm dai Ali scherzavo su!
Non… non fare
così… >> disse Lis indietreggiando
<< ti… si, ti ripago il
parrucchiere, eh? Ti va? >>
<< ELISABETH SWAN VIENI SUBITO QUI! HAI ROVINATO IL
MIO MAGLIONCINO DI GUCCI!>> sembrava perfino che
ringhiasse!
Lis tirò un urlo e scappò fuori dallo spogliatoio.
<< Alice è acqua non te l’ho
rovinato, si lava!
>> cercava di calmarla mia cugina. Invano.
<< Fermati subito! >> ordinò il
piccolo
folletto inferocito.
Le lasciai fare. Finii di mettere le mie fidate converse
nere, presi il giubbotto, lo zaino e le loro borse e mi apprestai ad
uscire.
<< E così vuoi diventare una Cheerleader
>>.
Quella voce. La sua voce. Mi colpii. Mi voltai a
rallentatore, vedendolo appoggiato al muro, le braccia conserte e un
piede
piegato appoggiato al muro. Aveva una maglietta grigia, a maniche
corte, un
giubbotto di pelle nera, che teneva in mano, e un paio di jeans
stretti. Era
semplicemente incantevole.
<< Edward? >> chiesi titubante
<<
cosa…cosa ci fai tu qui? >>
Si guardò in torno << Bhè
è una palestra, mi
sembra. Non posso entrarci? >> disse staccandosi dal muro
e mettendosi
davanti a me.
Il mio cuore sembrava scoppiasse nel petto. Succedeva
tutte le volte che lo avevo vicino!
<< Si. C…certo. Puoi venire tutte le volte che
vuoi
>> mio Dio, ma cosa andavo blaterando?
<< Grazie >> disse in tono ironico
<<
comunque non hai risposto alla mia domanda >>
<< Quale? >> chiesi sentendomi molto
cretina.
Si avvicinò pericolosamente al mio viso. Eravamo a meno
di una spanna di distanza, sentivo il suo respiro sul mio e avrei tanto
voluto
alzarmi un po’ in punta di piedi e baciarlo. Ma non lo feci.
I suoi occhi verdi
mi avevano stregata, rapita. Se il mondo fosse finito in
quell’istante non me
ne sarei accorta.
<< Ma tu ci sei o ci fai? >> chiese e si
allontanò.
Io cosa? Ok, il bell’idillio fu spezzato. Quanto mi stava
sui nervi!
Non risposi, presi e iniziai a camminare. Volevo andare
via, lontano da quell’imbecille patentato!
<< Bella? >> solo in quel momento mi
accorsi
che mi aveva seguito << dai questa volta te la sei
cercata! È stata la
prima cosa che ti ho chiesto! >>
<< No >> risposi semplicemente senza
nemmeno
voltarmi.
<< No cosa? >>
<< No. È la risposta alla tua domanda
>>.
<< E allora perché hai fatto questi stupidi
provini?
>>
<< Ma cosa te ne importa?! >> non mi
accorsi
che stavo urlando << Edward davvero lasciami in pace! Io
non ti capisco!
Mi tratti sempre di merda, sempre! Cosa te ne importa se voglio
diventare una
Cheerleader o se magari volessi farmi tutta la squadra di Basket?! Eh?
Cosa
importa a te? Fammi capire, perché io non capisco! Se mi va
bene mi saluti e
poi non mi degni nemmeno di uno sguardo! E poi…
>> non mi fece finire.
Mi ritrovai con le spalle al muro. Le sue mani sulle mie
spalle che mi tenevano ferma. La sua stretta era decisa, ma non faceva
male. La
testa bassa mi impediva di guardarlo in viso, anche se ero certa che
tenesse
gli occhi chiusi. Tutta la mia roba cadde a terra.
<< Smettila >> sibillò
<< tu non
capisci. Tu non puoi capire. Sei solo una ragazzina! >>
mi lasciò andare.
Prese la borsa della sorella e andò via.
Io restai lì, inerme. Non riuscivo a respirare, non
riuscivo a parlare né tanto meno a muovermi. Gli occhi mi
pungevano, avevo un
magona in gola e un masso enorme che mi pesava sul petto. Cosa avevo
fatto?
Cosa era successo? Perché si comportava così? Sei solo una ragazzina! Ecco come mi
considerava, una stupida
ragazzina che non meritava il suo rispetto o la sua amicizia. Senza
accorgermene scivolai a terra, sfregato la schiena contro il muro. Non
dovevo
piangere, non dovevo! Eppure mi faceva male. Poi
all’improvviso, qualcosa mi
invase, una rivelazione a cui non avevo dato peso prima. I suoi occhi.
Dentro
vi era tanta tristezza e rabbia. Malinconia e colpa.
<< Bella? >> una voce femminile mi
riportò in
superficie.
<< Bella stai bene? >> un’altra
voce <<
Bella? Ci stai facendo preoccupare, cos’è
successo? >>
<< Cugina? Ehi Bella! >>.
Mi voltai verso di loro. Lis e Alice era in piedi davanti
a me, nei loro visi leggevo preoccupazione e paura.
<< Bella è successo qualcosa? >>
mi chiese
Alice piegandosi sulla ginocchia per arrivare a guardami dritta negli
occhi.
<< No >> ricaccia giù le lacrime
e mi alzai
<< è tutto apposto, grazie >>
<< Sei sicura? >> insistette lei
<< Si Alice, davvero è tutto ok
>> e le
sorrisi.
<< D’accordo. Farò finta di crederti
>>
<< Anche io >> parlò Lis.
<< Ragazze davvero! Sto bene! >>
<< Ok Bella! >> risposero
all’unisono.
Le guardai un secondo. Ero fortunata ad avere amiche come
loro.
<< Tieni la borsa Lis >> dissi
passandogliela.
<< Grazie! >>
<< Ela
mia?
>> chiese Alice << uffa potevi prendermela!
>>
<< A te niente! >> rispose Lis facendole
una
linguaccia.
<< Lis cara, tesoro… >>
iniziò a parlare
Alice << la doccia non ti è bastata?
>> disse agitando la mia bottiglietta
completamente vuota
<< Ehm… no, no mi è bastata grazie!
>>
<< La tua borsa ce l’ha Edward >>
dissi senza
un minimo di emozione iniziando a camminare verso la macchina.
<< Edward? >> chiese Alice confusa
<<
mio fratello? >>
<< Si, tuo fratello. Per caso ne hai altri?
>> chiesi tagliente.
Alice arrestò abbassando il capo. << Ah
capisco
>>
Mi diedi della stupida. Cosa centrava lei? Ero arrabbiata
si, ma non potevo prendermela con lei! Era la mia migliore amica. Era
molto
diversa dal fratello. Alice mi voleva bene, davvero.
<< Scusami Alice! Scusa davvero! Sono stata una
sciocca, non volevo! >>
<< Tranquilla Bella >> disse sorridendomi,
con aria triste << posso sapere, però,
cos’è successo? >>
<< C…cosa? Cosa deve essere successo?
>> non
mi aspettavo quella domanda.
<< Ti abbiamo trovata quasi in lacrime,
scossa…
>> rispose lei << e adesso vengo a sapere
che hai visto mio
fratello. Cosa ha fatto? Cosa ti ha detto? Si è comportato
male? Dimmelo. Lo
aggiusto per le feste quando torno a casa! >> era seria!
<< Ed io l’aiuto! >> intervenne
Lis.
Mi fecero ridere. << Ragazze! Calme, non è
successo
niente di diverso dal solito >> risposi cercando di non
pensare.
<< Mi dispiace Alice >> intervenne Lis
<< ma tuo fratello è proprio uno stronzo!
>>
<< LIS! >> urlai. Ma che le saltava in
mente?
<< Cosa c’è? >> chiese
innocentemente.
<< Tranquilla Bella >> rispose Alice calma
<< va bene. Lis è solo preoccupata per te, ti
vuole bene, la capisco. Il
carattere di Edward può sembrare incomprensibile. Risultando
stronzo, come ha
detto lei, ma non lo è. Ha solo un passato complicato.
Scusami per lui se ti ha
trattata male. Credimi, non era sua intenzione. Forse, prima o poi,
capirai
>>.
Mi abbracciò forte, diede due baci veloci a mia cugina e
si avviò verso la sua Porsche gialla. Salì in
auto e andò via.
Restai interdetta. Cosa voleva dire? Quale passato?
Perché si comportava così? Ed io cosa diavolo
centravo? Se continuavo così mi
sarebbe venuto il mal di testa!
<< Andiamo anche noi cugina? >> annuii a
Lis
e ci avviammo verso casa.
Era
mercoledì. Erano già passati due giorni
dall’audizione e dalla “ conversazione “
che avevo avuto con Edward. Il martedì
non si presentò a scuola ed io presi una decisione. Non me
ne sarebbe più
importato nulla di Edward Masen. Dovevo togliermelo dalla testa e tanti
saluti.
Io a lui non interessavo e non gli sarei mai importata qualcosa.
Era l’ora di Francese e la professoressa entrò
seguita
proprio da… Edward.
<< Scusi >> disse lui, per il ritardo.
<< Tranquillo, va a sederti >> rispose
l’insegnate.
Prese posto vicino a me, come durante le ore di Biologia.
Non lo guardai, non lo salutai, non feci nulla. Mi
accorsi del suo sguardo puntato su di me, ma non mi voltai.
Passò così la
lezione. Io immersa nei miei pensieri a prendere appunti assurdi e lui
a
fissarmi spiazzato.
Quando la campanella suonò raccolsi le mie cose e uscii
dall’aula.
<< Bella… >> disse lui
afferrandomi per un
braccio << possiamo parlare? Io volevo chiederti
scusa… >> non lo
lascia finire.
<< E per cosa? Non devi scusarti di nulla Edward.
Non c’è bisogno >>
<< Invece si. Io non avevo il diritto di trattarti
così >>
<< Tranquillo, è tutto apposto. Inoltre non
dovrai
più preoccuparti di rispondermi male o altro >>
<< Perché? >> si
affrettò a chiedere.
Mi liberai dalla sua stretta e quel distacco mi fece
male. Tanto male.
<< Perché io non ti conosco e tu non conosci
me.
Non ci vedremo mai fuori da qui. Siamo semplicemente due compagni di
scuola che
condividono qualche lezione. Ci vediamo nei corridoio se non in mensa,
un’ora e
basta. Non siamo amici. E ho capito che non potremmo mai esserlo. Siamo
troppo
diversi, Edward. Io ho provato a farti sentire il benvenuto a creare un
rapporto sincero con te, ma mi hai sempre rifiutata ed io sono stanca.
Perciò
ci rinuncio, lascio perdere, ok? Ho degli amici qui, ho mia cugina,
c’è tua
sorella che è diventata la mia migliore amica in breve
tempo. Sono apposto
così. Mi va bene così >>.
Sembrava volesse dire qualcosa, ma immediatamente
richiuse le labbra. Si allontanò un po’ da me. Il
suo sguardo era serio, il
viso in una smorfia dura, il corpo rigido.
<< Si >> disse poco dopo <<
credo che
tu abbia assolutamente ragione >>.
Il mio cuore si frantumò a quelle parole. Bella sei
stupida! Cosa credevi ti dicesse? Che non poteva vivere senza di te?
Dovevi
aspettartelo.
<< Io e te non diventeremo mai amici. È molto
meglio così. Per entrambi >>.
Mi superò velocemente e si allontanò. Io rimasi
lì,
ferma, a guardarlo uscire dall’edificio. Quando la porta si
richiuse portando
via Edward dalla mia visuale, mi sentii vuota. Iniziai a camminare come
un
robot, per raggiungere la mia prossima lezione. Cercavo di pensare a
tutto, a
tutto tranne che a Edward Anthony Masen.
Domani avremmo scoperto gli esiti del provino fatto per
le Cheerleader, chissà, forse se mi avessero presa avrei
potuto cominciare una
nuova vita. Una vita diversa da quella che avevo trascorso fino ad ora.Ora
c’era solo una cosa che dovevo assolutamente fare: togliermi
dalla
testa quel ragazzo che era arrivato nella mia stravolgendola. Quel
ragazzo
dagli occhi verdi come smeraldi, quel ragazzo che mi aveva rapito il
cuore.
Ciao a tutti! Come vedete ho anticipato di due giorni la pubblicazione
del capitolo e questo per ringraziare chi mi ha recensito! Vedo che
l'interesse per la mia storia cresce di giorno in giorno e ve ne sono
grata! A tutti un GRAZIE MILLE di cuore! Spero che anche questo Quinto
Capitolo vi sia piaciuto! Ho
deciso di lanciarvi una proposta... Dato che non sto avendo molte
recensioni e non riesco a capirne il motivo o se è normale o
meno, avrei un'ideuzza... Se entro Domenica 31 Ottobre ricevero qualche
recensione in più, vi farò il regalo di Halloween
postando il nuovo capitolo (che è già bello e
finito) entro Domenica sera, altrimenti... Dovrete aspettare settimana
prossima! Cosa mi dite? Io faccio la mia parte postandovi un piccolo
Spoiler, poi vedete voi. Ci
tengo a sottolineare che non obbligo nessuno! Mi sembrava un'idea
divertente anche per vedere cosa ne pensate voi, che idea vi
siste fatti dei personaggi, se questa Bella e questo Edward vi
piacciono, se il linguaggio vi va bene o meno (dato tra questo capitolo
e il prossimo si trasformerà un pò) e cose di
questo genere. RISPONDO
ALLE RECENSIONI: pollin81 : Grazie per
il troppo carino e per il brava pollin! Spero di aver accorciato un
pò la tua attesa... E spero che anche questo nuovo capitolo
ti sia piaciuto! Lo aspettavi migliore? Peggiore? Spero di averti
soddisfatta! Aspetto altre tue recensioni! Un bacioooo lilyanne89masen : Ahuahauahuahauah ciao
tesoraaaa grazieeee!! Si Lis ne combina sempre di tutti i colori!!
Grazie per i complimentiii un bacioneeee annina_thebest : Grazie mille annina!
Leggo che vorresti tanto capire come mai Edward si comporta
così con Bella... Mmmm eh già, chissà
perchè? Posso solo dirti che il suo comportamento non
migliorerà molto presto, ma se sei curiosa di scoprire il
motivo continua a seguirmi! Tu hai qualche ideuzza sul
perchè? Se ti sei fatta quale idea dimmela, magari ci hai
preso! :P Un bacioooo
SPOILER:
Un rumore mi
fece
voltare. Non capivo perché Alice stesse applaudendo. Con eleganza
inumana scese la scalinata, saltando giù dalla piccola
ringhiera che divideva
gli spalchi dal pavimento beige della palestra. Si
avvicinò piano
a noi e solo quando ci raggiunse la smise di battere le mani. La
guardavo
confusa. <<
Brave
>> disse fissando quelle due oche. Cosa voleva dire?
Anche lei la pensava
così? Anche per lei ero una persona insignificante? No, non
poteva essere. Non
poteva pensarla così <<
Grazie!
>> risposero in coro.
Vi ricordo, per
ultima cosa, la Pagina di Fb che abbiamo io e lilyanne89masen!
Se siete curiose fateci un salto!
Capitolo 7 *** Sesto Capitolo : Quando cade la pioggia... ***
Ciao
a tutti! Come state? Vi ho fatto aspettare un pò per questo
capitolo, mi perdonate? Volevo solo vedere se riuscivo ad aumentare
qualche commentuccio... Non mi dilungo molto! Vi dico solo che dopo il
capito ci saranno i link per i vestiti dei miei personaggi e un
piccolissimo Spoiler sul capitolo successivo, ci sarà una
novità eheheh quale? Bhè dopo leggere ;) ≈
Rispondo alle Recensioni: pollin81 : Oh pooooolliiii grazie mille!!
Mi hai detto una cosa bellissima *----* Sono sempre felice di leggere i
tuoi commenti, mi raccomando non smettere! Spero che ti piaccia il
seguente capitolo e dimmi pure (se ti va) cosa ne penserai dello
Spoiler che metterò in fondo alla pagina! Continua a
seguirmi! Un bacioneee sister_forever94 : Ciao sister! Sono contenta che
la mia storia ti sia piaciuta! Grazie per apprezzare il nuovo
personaggio! Era per dare una novità alla storia e credo che
la pazza Lis sia proprio quello che ci voleva :) per quanto riguarda
Edward... eh si! Lui è sempre il bello e misterioso, ma in
questa storia lo sarà davvero mooooolto! Non smettere di
seguirmi se vuoi scoprire come andrà a finire! Un bacioneeee lilyanne89masen : Grazie tesoraaaa!! Ma scusa xke
Edward è cefalo? O.O non l'ho capita... Comunque scusa per
aver postato così tardi, ma si sa... Mantengo ciò
che dico :P Un abbraccioneee
Sesto Capitolo :
Quando cade la pioggia...
Pov.
Bella
Quando
mi voltai
per guardare la sveglia sul comodino, mi accorsi che era davvero presto.
<< Le sei…
>> dissi in un sussurro.
Avevo passato la
notte a fissare il soffitto. Non ero riuscita a chiudere occhio. Ero
agitata e
nervosa. Una parte di me, molto piccola, lo era perché oggi
avremmo saputo chi
sarebbe entrata a far parte delle Cheerleader. Non volevo diventare una
di
loro, però mi sarebbe piaciuto scoprire se mi ritenessero
all’altezza di
esserlo.
Poi improvvisamente
un nome riecheggiò prepotente nella mia mente.
<< Edward…
>> ogni volta che pronunciavo il suo nome era come una
pugnalata nel
petto. Ripensavo ai suoi occhi, alle sue labbra, al suo fisico
scolpito… Mi
alzai di scatto e mi misi a sedere. Una verità dolorosa mi
colpì forte. Io non
conoscevo realmente Edward. Io non sapevo nulla di lui. Né
il suo carattere, né
i suoi hobby, nulla sulla sua vita o sulla sua famiglia. E non avrei
mai saputo
niente.
Il suono della
sveglia mi fece sobbalzare. Erano già le 7:15. Come volava
il tempo. Mi alzai
controvoglia e andai a svegliare Lis, che dormiva profondamente. Scesi
a
preparare la colazione e mangiai velocemente la mia tazza di latte e
cereali.
Sentii l’acqua
della doccia scorrere, segno che Lis si stava lavando, così
le preparai la sua
ciotola e sistemai un attimo la cucina. Charlie non c’era, il
suo turno di
lavoro cominciava alle 5:30, per dare il cambio all’agente
del turno di notte.
Quando ebbi finito tornai in camera mia, presi l’intimo
pulito e scelsi cosa
mettermi addosso. Optai per un maglioncino a collo alto sul
bianco-beige, jeans
scuri stretti, stivaletti, borsa e giacca marroni.
<<
Buongiorno cuginetta! >> disse Lis invadendo la mia
stanza << io ho
finito, scendo a fare colazione, il bagno è tutto tuo!
>> mi diede un
rapido bacio sulla guancia e andò in cucina.
Era già vestita. Aveva
un jeans blu, stretto, un maglioncino con collo largo a maniche corte
grigio e
un paio di stivaletti con tacco dello stesso colore della maglia. Stava
benissimo!
Misi i libri
nella borsa, presi i miei indumenti e andai a fare la doccia.
L’acqua calda mi
scorreva addosso lentamente, donandomi tranquillità. La
doccia mi aveva sempre
rilassata, fin da piccola. Non come un buon bagno, ma riusciva ad
infondermi
quella calma che solo l’acqua riesce a donarti.
<<
Lis ti
muovi? >> urlai dalla macchina.
<< Si, si
arrivo! >> rispose ancora dentro casa
<< Ma si
può sapere cosa stai facendo? >>
<< Trovati!
>> disse uscendo, mentre sventolava qualcosa. Chiuse la
porta a chiave ed
entrò in auto, mettendosi e mettendomi qualcosa in testa.
<< Un
cappello? >> chiesi sbigottita
<< Si! Non
sono adorabili? Si che lo sono! E poi si addicono perfettamente a come
siamo
vestite oggi! >>
Sorrisi ormai
senza forze. Lis era pazza, ormai lo avevo capito!
Arrivammo a
scuola alle otto in punto. Ad aspettarci, come sempre, c’era
Alice. Indossava
un pantalone stretto bianco, una maglia blu e un trench bianco. Scarpe
e borsa
blu.
<< Ragazze!
Sono agitata per voi! Oggi scoprirete se siete diventate delle
Cheerleaders!
Wow! Avrò le amiche popolari! Oh mio Dio! Non dimenticatevi
di me eh! >>
disse Alice saltellando contenta.
<< Alice,
Alice calmati! >> intervenni << primo, non
sappiamo se siamo dentro
o no, secondo, non ci penso minimamente a diventare come una di quelle
troiette! >> sputai fuori la parola senza pensarci.
<< Ma
guarda un po’! Isabella Swan che dice le parolacce!
>> mi voltai di
scatto. Cosa diavolo ci faceva lui qui? Così vicino poi!
<< Cosa
vuoi fratellone? >> intervenne Alice.
<< Ti ho
solo portato il portafoglio, ti è caduto nella macchina
>> disse lui
porgendole un oggetto rettangolare bombato sull’arancione
scuro.
<< Oh
grazie Eddy! >> disse lei e gli diede un bacio sulla
guancia. Lui
sorrise. Per la prima volta vidi il suo sorriso. Quando rideva davvero
era
ancora più bello! I denti bianchissimi e perfetti e gli
occhi ancora più
luminosi del solito. Era incredibile.
Come un vento
forte e gelido, una consapevolezza mi piombò addosso. Io
avevo già visto quel
sorriso. Lui mi sorrideva così. Lui… No, non
poteva essere. Era uno dei miei
sogni, molto vivido e reale, ma pur sempre un’illusione
dettata da un desiderio
inconscio. Lui non mi aveva mai sorriso così, ero io che
volevo che lo facesse.
<< Ah ma
quindi sai anche essere gentile >>
Mi voltai molto
lentamente verso Lis. Cosa diavolo le passava per la testa?
<< Scusami?
>> chiese Edward
<< Noto che
sai anche essere gentile >> ricalcò Lis
<< Si.
Perché avevi dubbi? >> chiese lui
<< Bhè
onestamente si >> disse lei decisa
<< Se hai
qualcosa da dire, dilla e basta >> rispose Edward duro
<< Ehi
ragazzi! >> intervenne Alice << mi sembra
che qui gli animi si
stiano scaldando. Perché non prendiamo tutti un bel respiro
profondo e ci incamminiamo
verso la scuola? Eh? Si? >> Santa Alice!
<< Credo
che la tua amichetta abbia qualche problema con me >>
disse lui, rivolto
alla sorella
<<
Amichetta? >> sibillò Lis, avvicinandosi a
lui. Ok, basta!
<< Lis
smettila! >> si voltarono tutti e tre verso di me
<< Bella…
Ma perché? >> chiese tristemente lei
<< Perché
si >> mi avvicinai prendendola sotto braccio e superai
Edward <<
dai cuginetta, lascia stare… è meglio
così >>
<< Come
vuoi >> rispose Lis, circondandomi la vita con un braccio.
Sentii un debole
sussurro venire dalle mie spalle. Era stata Alice a parlare.
<< Sei uno
stupido >> disse al fratello e si unì a noi.
La
giornata
scolastica era passata velocemente. Erano le tre ed io, Lis ed Alice,
eravamo
in palestra ad attendere i risultato. Già, niente tabelloni.
A Lauren era
venuta la brillante idea di annunciare a voce, ma soprattutto
personalmente,
chi sarebbero state le news entry e chi no, così da poter
tranquillamente
ridere delle sfortunate. Ovviamente dipendeva dal punto di vista, io
non mi
sarei sentita sfortunata non entrando in squadra.
<< Oddio
Bella, guarda! Ci sono anche i Dragon! >> disse Lis
emozionata vedendo
arrivare anche la squadra di Basket o, più precisamente,
Jason.
Poco dopo
entrarono anche Lauren e Tanya.
<< Bene
ragazze >> iniziò a parlare la prima
<< è inutile girarci in torno.
Noi non scegliamo ragazze incompetenti e non all’altezza
delle aspettativi
generali della squadra. Chi entra deve essere fedele a noi, leale e
rispettosa
verso di noi. Deve avere un carattere forte e deciso, deve essere
sicura di sé.
Deve avere un bell’aspetto e cosa più importante
deve sapersi muovere. E deve
sapersi gestire in ogni situazione >> mio Dio quanto
parlava!
La traduzione del
suo discorso era: una Cheerleader deve essere bella, avere un carattere
di
merda e saper muovere il culo! Ah e cosa più importante,
deve essere una
grandissima zoccola!
<< Detto
ciò >> proseguì Tanya
<< non perderemo tempo ed elencheremo solo le
cinque ragazze scelte, che ricordiamo, saranno tre titolari e due
riserve
>>.
Si scambiarono
un’occhiata e tirarono fuori una lista.
<< Bene.
Allora le tre titolari sono: Irina e Kate Smith >> Lauren
si dovette
fermare per il grande boato che esplose. Le sorelle Smith saltarono in
piedi,
cominciando ad urlare e saltellare dalla gioia, mentre il resto delle
ragazze
vociferava. Sentivo qualcuno dire che era palese che fossero entrate in
squadra
visto che erano le migliori amiche di Tanya.
<< Silenzio
per favore >> continuò Lauren <<
terza e ultima titolare è…
Victoria Sanders! >>
<< Oddio!
>> urlò una ragazza molto alta e snella dai
capelli rossi, ricci <<
sono entrata! Oh mio Dio! Grazie, grazie! >>
Sentii Lis
sbuffare.
<< Uffa! E
adesso come starò più vicina a Jason?
>>
<< Dai non
farne una tragedia… dopo tutto vuol dire che abbiamo classe
e siamo migliori di
loro se non siamo entrate, no? >>
<< Si,
vabbè >> disse alzando le spalle
<< ma chi se ne frega della
classe! Io volevo tifare per quel gran bello stallone! >>
Le mie labbra si
stesero in un sorriso rassegnato. Lis era proprio andata!
Irina, Kate e
Victoria si avvicinarono a Lauren e Tanya e ritirarono le loro divise
ufficiali, con tanto di strette di mano e baci. Bleah.
<< E adesso
>> riprese Tanya << le due riserve
>>.
Lanciò uno strano
sguardo a Lauren, che le rispose alzando le spalle come a voler dire
“ già sono
allibita quanto te “.
Lauren fece un
passo avanti e cominciò a parlare.
<< Premetto
che questa scelta non è stato molto condivisa. Ma si sa che
è Jessica il nostro
capitano e le sue decisioni non si discutono,
perciò… Le due riserve di
quest’anno sono Isabella ed Elisabeth Swan >>.
Io e Lis ci
voltammo contemporaneamente con occhi sgranati. Avevamo sentito bene?
<< Coraggio
>> disse Tanya << prima che
l’assenza di Jessy ci faccia cambiare
idea >>
<< Appunto
>> la sostenne Lauren.
Si vede che non
conoscevano mia cugina. Non solo l’avevano scelta come
riserva, ma le stavano
anche dicendo di non volerla! Brutto affare.
<< Come
sarebbe a dire? >> disse Lis avvicinandosi a loro
<< Oh Lis!
Lascia stare! >> le dissi seguendola
<< Ma non
esiste, Bella! Non esiste proprio! >> disse a me e
rivolgendosi a loro
proseguì << io non voglio la carità
di nessuno. Noi non vogliamo la
carità di nessuno, ma se Jessica ci ha scelte un motivo ci
sarà, quindi… qual è
il vostro problema? >>.
Lauren e Tanya
scoppiarono in una risata senza precedenti. E con loro anche le tre
nuove
cretine.
<< Sei
seria, vero? >> le rispose Lauren
<< Ma vi
siete viste? >> continuò Tanya
<< ok, magari tu no mia cara, ma tua
cugina l’hai vista bene? Non ha nulla a che fare con noi.
È solo una ragazzina
che non sa vestire >>
<< E di
certo non spicca bellezza da tutti i pori >> intervenne
Lauren
<<
Giustissimo amica! >> la spalleggiò Tanya.
Tutta la palestra
era calata in un silenzio tombale.
Un rumore mi fece
voltare. Non capivo perché Alice stesse applaudendo.
Con eleganza
inumana scese la scalinata, saltando giù dalla piccola
ringhiera che divideva
gli spalchi dal pavimento beige della palestra.
Si avvicinò piano
a noi e solo quando ci raggiunse la smise di battere le mani. La
guardavo
confusa.
<< Brave
>> disse fissando quelle due oche. Cosa voleva dire?
Anche lei la pensava
così? Anche per lei ero una persona insignificante? No, non
poteva essere. Non
poteva pensarla così
<< Grazie!
>> risposero in coro
<< Figuratevi
ragazze >> rispose sorridendo << volevo
proprio congratularmi con
la vostra testa di cazzo! >> a quelle parole Lis
scoppiò a ridere
<< ma davvero pensate tutto questo della gente? Mi fate
pena. Il mondo va
a rotoli per colpa di quelle come voi! Bella è una ragazza
straordinaria e ha
un cuore enorme! Voi al posto di quell’organo cosa avete? Eh?
Nulla. E sapete
perché? Perché potete essere belle quanto volete,
ma siete delle oche. Senza un
cervello, ma soprattutto senza un cuore >>
<< Già,
inoltre non è che siete tutte queste bellezze…
vorrei proprio vedervi di prima
mattina. Inoltre si vede che avete le tette e il naso rifatto. Sapete
perché
fate colpo sui ragazzi? Perché la maggior parte di loro
ragionano con un unico
organo. Ah e se non vi è chiaro, non è il
cervello, ma è molto, molto più in
basso. E voi siete bravissime ad aprire subito le gambe
>> intervenne Lis
<< secondo me dovreste cambiare nome. Da Cheerleader a
Troie! E con la
T maiuscola! >>
<< Come
osi? Sei solo una piccola stronza! >> quasi
ringhiò Tanya scagliandosi su
Lis.
Alice mi spinse
via, prima che mi arrivassero addosso.
<< LIS!
>> urlai in preda al panico << lasciala
andare! >>.
Tutto si svolse
velocemente.
Jason afferrò da
dietro Lis, che si dimenava, mentre Emmett teneva Tanya.
<< Finalmente
qualcuno che gliene ha detto quattro >> disse una voce
vicino a me, che
non avevo mai sentito.
Mi voltai e vidi
Rosalie, che sorrideva compiaciuta ad Alice, la quale ricambiava il
sorriso.
Lauren si piantò
davanti a me << Vedi? Ovunque vai fai casini. Non servi a
nulla Swan,
nessuno ti vuole. Jacob mentre stava con te se la faceva con altre
quattro
ragazze! Perché tu non gli bastavi. E vogliamo parlare di
Edward? Ho visto come
lo guardi e lui come ti evita. Per lui non sei assolutamente niente! Se
non un
fastidio >>
<< Perché
non chiudi il becco oca? >> sembrava… no, non
sembrava! Rosalie stava
ringhiando davvero a Lauren, che indietreggiò spaventata.
Mi liberai dalla
presa di Alice e corsi via, in lacrime.
Stava piovendo,
anzi diluviava, ed io mi stavo inzuppando tutta. Ma non me ne
importava. Volevo
scappare lontano, non volevo più stare lì.
<< Bella
fermati! >> una mano fredda mi afferrò il
braccio. La stretta era decisa
e anche non volendo, fui costretta ad arrestare.
<< Cosa
vuoi? >> chiesi senza voltarmi
<< Parlare
con te, provare a calmarti! Non lo so >>
<< Ma cosa
te ne frega, Edward? Cosa? >> quasi urlai.
La sua stretta si
fece più salda e mi costrinse a voltarmi. Aveva le mani
sulle mie spalle e mi
teneva nella sua presa ferrea.
<< Mi importa
di te! Mi importa! >> sgranai gli occhi. Non capivo
più nulla.
Restammo a
fissarci per non so quanto tempo, mentre l’acqua fredda ci
cadeva addosso. La
sua felpa grigia, ormai, era diventata un paio di totalità
più scure e i jeans
stretti erano diventati ancora più scuri di quelli che
erano. I capelli, dal
solito ramato, sembravano quasi castano scuro. Ma l’unica
cosa che era rimasta
invariata e che non riuscivo a non fissare erano i suoi occhi. Due
pozze di
smeraldo puro. Accecante.
<< Che ne
dici di spostarci da qui? Ti prenderai un malanno, Bella
>>
<< Bhè
anche tu… >> dissi timidamente
<< Andiamo
>> disse e lo seguii sotto la tettoia più
vicina.
Arrivati al
coperto mi resi conto di avere un freddo terribile! Avevo i capelli
completamente zuppi, il liscio non esisteva più, avevano
presa la loro forma
ondulata – mossa. Gli stivali, in camoscio, erano da buttare.
<< Non dare
peso a quello che dicono >> mi voltai verso Edward, che
aveva cominciato
a parlare << tu non sei brutta, anzi. Sei molto bella,
Isabella. E non
sei una persona insignificante, hai carattere. Evidentemente non il
carattere
che vogliono loro. Sono solo marionette, Bella. Tu non sei fatta per
stare in
quel giro, sei fatta per emergere e fare grandi cose. Come ha detto
Alice, tu
hai un cervello e un cuore enorme. Non farti buttare giù da
quelle… vipere
>>.
Non sapevo cosa
dire. Pensava davvero tutto questo di me? E allora perché mi
trattava sempre
così freddamente? Avrei voluto chiederglielo, parlarci a
cuore aperto, dirgli
che mi piaceva. Che mi piaceva da morire! Ma non lo feci. Non volevo
rovinare
il momento.
<< Grazie…
>> gli risposi a tono molto basso. Forse non lo aveva
nemmeno sentito.
Restammo così per non so quanto.
Quando poi
arrivarono Lis e Alice, Edward si allontanò ed io tornai a
casa.
Era
passato
qualche giorno da quella spiacevole discussione in palestra. Ed era
passato
qualche giorno da quella piacevole conversazione con Edward.
Purtroppo le cose
erano tornate esattamente come prima, tra me e lui. Era tornato
l’Edward freddo
e distaccato. Mi aveva detto che non dovevo darci troppo peso,
perché lui era
così. Aveva visto una ragazza in difficoltà ed
avendo una sorella era
suscettibile sull’argomento, perciò si fece in
quattro per farmi tornare il
sorriso, consolandomi, non perché fossi io. Lo avrebbe fatto
con chiunque
altra.
Tanya iniziò a
seguirlo un po’ ovunque. Da prima sembrava infastidito, ma il
sabato sera,
della medesima settimana, io, Lis, Alice e Rosalie eravamo
all’Essence, e
l’avevamo vista in compagnia proprio di Edward.
Evidentemente non
le considerava poi così tanto oche…
Le cose erano un
po’ cambiate per noi tre e i Cullen. Da quella discussione
Lis e Rosalie
divennero molto amiche, così iniziò ad uscire con
noi. Era una ragazza
simpatica, molto sicura di sé, ma simpatica. Era fissata con
la moda, proprio
come Alice, per questo si erano affiatate subito. Noi avevamo un
rapporto
cordiale, amichevole, ma non troppo stretto. Conobbi meglio anche il
resto dei
Cullen. Adoravo Emmett! Era un orso enorme! Quando ti abbracciava ti
stritolava. Vedevo Rosalie che non era gelosa del rapporto che si era
creato
tra me e il suo fidanzato, questo perché lei sapeva quanto
lui l’amasse. Il
loro rapporto era particolare. Sembrava quasi eterno, come se niente e
nessuno
avesse mai potuto separarli. Si erano scelti. Erano nati per stare
insieme e lo
sapevano. Il rapporto tra Jason e Lis si solidificò ancora
un po’. Anche se
avevamo rifiutato di far parte delle Cheerleader, Jason era sempre nei
dintorni. Ed il motivo era palese: si era preso una cotta per mia
cugina.
Ma anche il
nostro piccolo folletto sembrava aver fatto colpo. Quando stavamo
seduti a
mensa, vedevo spesso strane occhiate tra lei e Jasper.
Chissà se la mia
migliore amica sarebbe riuscita a far aprire un po’ quel bel
ragazzo.
Più passavo del
tempo con i Cullen e più mi rendevo conto che
c’era qualcosa di strano in loro.
Erano sempre freddi, e si parla di temperatura corporea, i loro occhi
erano
strani. Erano dorati e non mangiavano mai.
Anche Lis si
stava facendo qualche domanda ed Alice sembrava saperne qualcosa, ma
non si
sbottava mai. Poco mi importava cosa avessero di strano, eravamo
diventato
tutti amici. E ne ero contenta!
Allora? Cosa ne pensate? Vi
lascio i Link dei vestiti e poi lo Spoiler!
» Spoiler:
Il prossimo capitolo sarà... Pov. Edward!
Ed ecco un piccolo assaggio... La vidi
arrossire, mentre si spostava una ciocca di capelli dietro
all’orecchio e mi
sorrise. Avrei voluto ricambiare il suo sorriso, ma non lo feci. Girai lo sguardo
altrove. Da perfetto stronzo. Con la coda
dell’occhio la vidi abbassare lo sguardo tristemente, ma
subito mia sorella le
fu accanto, trascinando le ragazze da Jasper e company.
Ricordo in fine che io e
la mia amica Ely abbiamo una Pagine Fb per le nostre storie, non sta
ingranando molto, quindi se vi va fatevi un salto! La Pagina si chiamaBetrayed and Lilyanne's stories.
Ciao
a tutti! Come state, tutto bene? Eccomi con il nuovo capitolo e come vi
avevo preannunciato è un Pov. Edward! Spero di averlo
scritto nel modo giusto... Entrare nella testa del bel vampiro della
Meyer è complicato, quindi spero di averlo "interpretato"
nel migliore dei modi. Ditemi voi! Posso dirvi che questo non
sarà l'unico capitolo visto dalla parte di Edward, ce ne
saranno altri. Ora...
per quanto riguarda la pubblicazione dei nuovi capitoli, per non
rallentare troppo la narrazione, avrei pensato (anche sotto
suggerimento) di postare un paio di volte alla settimana. Precisamente
il Lunedì e il Venerdì.... Ma chiamatemi pallosa
o quello che volete, ma non vedo recensioni! E vedo che
l'ultimo capitolo non è stato letto da molti, i lettori sono
scesi :( non vi piace? Se la storia non è più di
vostro gradimento mi fermo qui. Fatemi sapere, please! Ringrazio
comunque tutti! Grazie alle 8 persone che hanno la mia storia tra le
Preferite, alle 3 che l'hanno messa in quelle da Ricordare e ai 23 che
ce l'hanno tra le storie Seguite! Ma soprattutto a quelle persone che
mi hanno Recensita in queste settimane! Ora rispondo alle due
recensioni e poi vi lascio al capitolo! Baci! belnina
: Ciao!!
Come vedi ho seguito il tuo consiglio e non ho aspettato troppo nel
pubblicare il nuovo capitolo e se leggi sopra vedrai che sarei
intenzionata a raddoppiare la pubblicazione (ovviamente dovete darmi
anche il tempo di scrivere xò ;P) certo è che
dipende anche un pò da voi, perchè non vedo molta
partecipazione credo che non piaccia e anche l'ispirazione si perde per
strada... Ti ringrazio per i complimenti e spero vivamente che
continuerai a seguirmi! Spero che questo capitolo ti piaccia e chi lo
sa... Svelerà qualche mistero? O confonderà
ancora un pò? Dimmi cosa ne pensi mi raccomando! Un bacio! lilyanne89masen
: Ciao
tesora! Comunque si in effetti Edward è stranuccio...
Chissà perchè! Mhà! Per quanto
riguarda i tuoi beniamini chissà magari mi sono ispirata a
qualcuno! Ahauhauahauahuahu grazie per i commenti! E per seguirmi e
sostenermi sempre! Un bacione!
Se alcune vite formano un
cerchio perfetto, altre assumono delle
forme che non possiamo prevedere né
comprendere appieno, il dolore è
stato parte integrante del mio percorso, ma mi ha fatto capire
che niente è
più prezioso di un grande amore. ~ film Le parole che
non ti ho detto ~
Settimo Capitolo :
Pensieri.
Pov. Edward
Noia.
Questa vita
era un’interminabile noia. La cosa che davvero mi infastidiva
di più era la
routine. Sempre le solite cose. Alzati, vestiti, vai a scuola, torna a
casa,
vai a letto e poi tutto da capo. Non so quanti diplomi avessimo preso
io e mia
sorella, ma questo era l’ennesimo. Ma se volevamo vivere come
persone normali
era indispensabile.
Ero sdraiato sul
mio letto e guardavo il soffitto. Indosso avevo solo un paio di
pantaloni della
tuta e pensavo. Non capivo perché l’universo ce
l’avesse con me. Cosa avevo
fatto, in fondo, di così sbagliato? Mi ero innamorato. Molto
tempo fa. E
adesso? Chi era lei? Isabella… Cosa voleva da me? Stava
diventando il mio
inferno personale. Ma non dovevo cedere, non dovevo. Non potevo. Non
potevo
sbagliare, un’altra volta.
Dei passi mi
fecero voltare verso la grande porta chiusa. Edward posso entrare?I pensieri di Alice erano sempre forti e
chiari.
<< Certo
Alice >> dissi mettendomi a sedere sul grande letto
d’oro, a gambe
incrociate << entra pure >>.
La sua eleganza
non mi fece attendere. Aprì la porta con grazia e quasi
danzano si sedette
vicino a me. Aveva addosso un paio di Leggins bianchi e una magliettina
arancione. Scalza. Come sempre.
<< Alice,
non credi di dare troppo nell’occhio? >>
<< Perché
fratellone? >> chiese facendo la faccina da cucciola
innocente
<< Alice
siamo quasi a fine Ottobre. L’aria è fredda. E tu
te ne vai in giro vestita
come se fuori ci fossero 30°. Se arrivasse qualcuno
all’improvviso? Come
spiegheresti tutto questo? >> mi guardò per un
attimo e poi rise.
<< Edward!
Ma chi verrebbe mai qui? Nessuno sa dove abitiamo! E anche se dovesse
venire
qualcuno, io capterei la sua decisione. Lo vedrei arrivare in tempo e
mi
cambierei >> bhè come darle torto? Aveva
indubbiamente ragione. Le sue
doti di preveggenza erano molto utili.
<< Va bene
>> dissi. Con lei perdevo sempre.
<< Edward
hai fatto la valigia? >> mi chiese alzandosi e
guardandosi in torno
<< Alice
staremo via solo tre giorni. Più tardi metto qualcosa nel
borsone e sono
apposto >> era fissata per queste cose! <<
tu piuttosto… non ti
porterai mica una valanga di vestiti, vero? >>
<< Ehi! Non
offendere i miei bambini! Come osi chiamarli valanga? E poi io porto
sempre e
solo lo stretto indispensabile! >> rispose risoluta
<< Ah si?
>> chiesi alzando un sopracciglio << come
l’ultima volta? Per due
giorni ti sei portata tre valigie, Alice >>
<< Infatti!
Lo stretto indispensabile! >> rise mentre si avviava
verso la porta
<< Sei
impossibile! >> risposi ricadendo sul letto
<< Edward?
>> mi chiamò senza voltarsi, avendo tra le
mani la maniglia della porta
<< Dimmi mostriciattolo
>> scherzai
<< Secondo
me stai sbagliando con Bella >>.
Il mio sorriso
svanì all’istante. La corazza dura che avevo,
momentaneamente, tolto per
parlare con lei, ritornò integra ricoprendoti in mezzo
secondo. Lei non capiva.
<< Non sono affari tuoi >>
<< Ah non
sono affari miei? >> mi voltai sconvolto. Stava urlando
<< non sono
affari miei, Edward? Sei sicuro di quello che dici? Dopo tutto quello
che IO ho
fatto per te all’epoca! Adesso vieni a dirmi che non sono
affari miei! Ma ti sei
completamente bevuto il cervello? Se fossi intelligente ti avrei dovuto
odiare!
Avrei dovuto odiare LEI! Adesso dovrei odiare Bella! Ma sai cosa
c’è? Che non
vi odio! Anzi, IO mi sono schierata dalla tua parte perdendo tutto!
TUTTO,
capisci? Io credevo nel vostro amore, Edward! Ed ora credo in Bella! E
se tu la
smettessi di fare lo stronzo egoista, ci crederesti anche tu
>> sbatté la
porto e scomparve.
Una parte di me
voleva andarle dietro. Calmarla. Dirle che mi dispiaceva. Che lei aveva
ragione. Che stavo facendo davvero lo stronzo egoista, ma che era
meglio così.
Ma non lo feci.
Restai come un
povero imbecille sul letto a fissare il soffitto.
Quando chiusi gli
occhi, cercando di riposare, me ne pentii all’instante.
Immagini lontane
mi colpirono all’improvviso. E lei era lì. Bella
come non mai. I suoi capelli
lunghi e ondulati, erano tenuti un po’ su in un mezzo
chignon, mentre alcune
ciocche le ricadevano sulla schiena e sulle spalle. L’abito
lungo, color
celeste chiaro, quasi da sembrare bianco, era candido, proprio come
lei. Le
labbra piene che sorridevano ogni volta che mi vedeva, riuscivano ad
influenzare anche gli occhi. Era timida. Molto timida. Ma anche molto
sola.
Essere l’unica figlia di un ricco Borghese non
l’aiutava. Specialmente perché
era in età da marito e rifiutava chiunque.
Mi faceva
tenerezza. Ma mi affascinava al tempo stesso. Sapevo che era una cosa
sbagliata, che io e lei non potevamo avere un futuro. Era sbagliato. Lo
impediva tutto. Eppure non riuscivo a stare lontano da lei. Passavo con
lei più
tempo del dovuto. La accompagnavo nelle sue passeggiate pomeridiane o
passavamo
tempo insieme nel contemperare le stelle nel suo giardino. E poi non so
come
successe, ma me ne innamorai… Le sue labbra sulle mie, i
nostri corpi vicini, i
vestiti lentamente fatti scivolare via, le sue mani sul mio copro, le
mie sul suo…
E amarla tutta la notte. E ancora, ancora e ancora…
Mi alzai di
scatto aprendo gli occhi. << NO! >> lei non
c’era più! Lei era
morta, per colpa mia! Il nostro era un amore impossibile ed io avevo
infranto
tutte le regole.
Mi alzai andando
alla grande vetrata. La luna splendeva in cielo. Grande, bianca. E le
stelle le
facevano da sfondo sublimemente. Era tutto così perfetto.
<< Perché non
sei qui con me? >> chiesi guardando la luna.
Quando il volto
di Bella mi sfrecciò davanti fu come prendere un colpo al
centro del petto.
Stavo impazzendo! Non mi sarei mai avvicinato a Bella! E avrei
dimenticato
anche… lei.
Erano
le quattro
di mattina.
<< Edward!
Sei pronto? Tra mezzora dobbiamo essere a scuola! >>
gridò Alice dal
piano inferiore
<< Si,
eccomi, ho finito >> dissi prendendo su un piccolo
trolley blu scuro e
scendendo di sotto << Fatto! >>
<<
Fratellone sei lento >>
<< No mia
cara sorellina, sei tu che sei troppo euforica questa mattina
>> dissi
spettinandole i corti capelli neri
<< Ehi!
>> disse spostandosi << non ti allargare,
sono ancora arrabbiata
per quello che mi hai detto ieri! >> e mi fece la
linguaccia
<<
Veramente, se i miei ricordi non fanno acqua da tutte le parti, sei tu
che hai
sbraitato contro di me >> le risposi fingendo
un’aria seria
<< Solo
perché tu hai detto quella frase tanto brutta!
>>.
Oh no! Gli
occhioni languidi da cucciolo no! Ecco. Fregato.
<< Mi
dispiace Alice, davvero >> dissi in tono colpevole
<< non volevo
risponderti in quel modo. Potrai mai perdonarmi? >> la
vidi riflettere.
Aveva un’aria seria e pensierosa. Una mano sul fianco e
l’altra sotto il mento,
lo sguardo rivolto all’insù.
<< Va bene!
Ti perdono! >> disse dopo un tempo interminabile
<< Ti
voglio bene Alice >> le dissi abbracciandola
<< Te ne
voglio anche io fratellone! >> mi rispose ricambiando
l’abbraccio e
dandomi un bacio sulla guancia <> mi
chiese afferrando la sua valigia e dirigendosi verso la porta
d’ingresso
<< Oui, oui
ma petite mademoiselle! >> le risposi aprendole la porta
per farla
uscire. Un gran gesto da cavaliere.
<< Merci
mon beau garçon >>.
Caricammo le
valigie in auto e partimmo. Direzione: Forks High School.
<< Che
orario ridicolo per partire >> dissi mentre guidavo la
mia bellissima
Volvo s60.
<< Andiamo
Eddy… Come se ti desse fastidio alzarti così
presto. Inoltre dobbiamo prendere
due aerei e devi tenere conto del fuso orario! >>
<<
D’accordo! >> dissi sbuffando
<<
Comunque… >> disse lei cambiando tono. Da
divertita era tornata seria
<< non riesci ancora a leggere la mente di Bella?
>>
<< No
>> dissi semplicemente. Era vero, non riuscivo a leggerle
nella mente e
questa cosa mi faceva impazzire! Avrei voluto sapere cosa pensava. Cosa
pensava
del mondo, di se stessa… di me. Improvvisamente mi venne in
mente una cosa
<< e tu? >> chiesi ad Alice
<< riesci a vedere qualcosa?
>>
<<
Purtroppo no. Il suo futuro è completamente buio
>>
<< Capisco
>> risposi
<< Edward
tu sai cosa penso. Non posso vedere il suo futuro, ma sai
cos’ho visto. E sai
cosa penso. Se solo la guardassi davvero, te ne renderesti conto anche
tu. Sai
che ho ragione. Ammettilo! >> e mi puntò il
dito contro
<< Ok
Alice, forse hai ragione. Ed è per questo che le
starò lontano. La tua
supposizione è diventata ormai una certezza. Per me
>>
<< E allora
perché Edward? >> il suo tono era confuso
<< perché la tieni così
lontana? >>
<< Lo sai
il perché >>.
Per il resto del
viaggio nessuno parlò più. Sentivo solo i
pensieri di mia sorella, tutt’altro
che dolci e gentili, nei miei confronti.
Arrivati
alla
scuola parcheggiai nel grande spazio, presi le valigie e ci recammo
vicino
all’autobus che ci avrebbe portato a Seattle.
All’aeroporto.
<< Coraggio
Alice >> le sussurrai all’orecchio
<< pensa a Parigi e a quanto ti
piace! Non preoccuparti troppo per me… O ti verranno le
rughe! >> le
dissi scherzando toccandole il nasino
<< Sono tua
sorella. È ovvio che il tuo bene mi sta a cuore
>>
<< E a me
sta a cuore il tuo. Perciò, almeno per questi tre giorno,
smettila di crucciarti!
>>
<< E va
bene! >> disse riprendendo il suo bel sorrisone
<< ma quando
rientriamo cercherò di far tornare un po’ di sale
in quella zucca vuota! Edward
Anthony Masen! >> mi diede un bacio e corse dai suoi
amici.
La vidi lanciare
uno sguardo a Jasper Hale Cullen e la cosa non mi piacque molto. Io la
vedevo
sempre come la mia piccola sorellina. Innocente ed indifesa. E doveva
restare
tale. Aggiungi il fatto che i Cullen erano vampiri e la mia
preoccupazione
cresceva il triplo! Alice,
Alice… In che guai ti stai cacciando?
Non abbiamo già troppi problemi? Pensai. Cacciai i miei pensieri e raggiunsi Ben.
L’unico che mi stava
simpatico in quella gabbia di matti egocentrici.
Un’auto nera
arrivò sfrecciando a tutta velocità. Quella
piccola Micra si faceva sempre
notare! Quando le sue passeggere scesero dall’abitacolo
sorrisi. Bella aveva
una faccia stravolta e dei capelli totalmente scombinati.
<< Non
siamo in ritardo, vero? >> urlò sua cugina.
Una domanda rivolta ai
professori.
<< No,
Elisabeth, siete precisissime! Quattro e mezza spaccate signorine!
>>
rispose la professoressa di Francese
<< Ci
scusi! >> rispose Bella dando una gomitata alla ragazza
vicino a lei.
Imbarazzata cercò
di dirigere il suo sguardo altrove e incrociò il mio. La
vidi arrossire, mentre
si spostava una ciocca di capelli dietro all’orecchio e mi
sorrise. Avrei
voluto ricambiare il suo sorriso, ma non lo feci.
Girai lo sguardo
altrove. Da perfetto stronzo.
Con la coda
dell’occhio la vidi abbassare lo sguardo tristemente, ma
subito mia sorella le
fu accanto, trascinando le ragazze da Jasper e company.
Quando il
professore richiamò la nostra attenzione ci recammo tutti
vicino a lui, fece
l’appello, per vedere se mancava qualcuno, e poi ci fece
salire sull’autobus.
Parigi, Francia.
Da quanto tempo mancavo da quel posto? E perché ritornarci
proprio ora? Il
destino ce l’aveva sempre avuta con me.
Quando l’autobus
partì mi resi conto che non potevo più scappare.
Parigi sto tornando. Per un pò.
Allora
cosa ne pensate? Ditemi le vostre impressione! Spero di postare
Lunedì, altrimenti al week end prossimo! Ricordo come sempre la
pagina di fb in collaborazione con l'Ely:Betrayed
and Lilyanne's stories.
Se vi va passate! Buon Sabato e buona Domenica a tutti! Bacioni! B.
Capitolo 9 *** Ottavo Capitolo : Welcome to Paris (1° Parte) ***
Ciao
a tutti, rieccomi. Non vi annoio con i soliti preamboli e vado dritta
al sodo. Spero che questo capitolo sia all'altezza degli altri,
purtroppo a causa dell'università l'ho preso e lasciato
varie volte e non mi ha molto convinta, ma la mia fidata amica dice che
è molto bello quindi eccolo anche a voi! Il prossimo
capitolo sarà un Pov. Edward, ma devo ancora scriverlo.
Comunque non abbiate timore, sicuramente per il prossimo week
end sarà postato. Grazie a chi commenta la mia storia e chi
l'ha aggiunta nelle Preferite, nella Seguite e in quelle da Ricordare.
Vi ricordo la Pagina di Fb che condivido con l'Ely (lilyanne89masen):
Betrayed
and Lilyanne's stories.
Grazie abelninaper
aver recensito il capitolo! Spero di non averti fatta aspettare molto,
allora cosa dici? Cosa ne penserai di questo capitolo? Grazie ancora
per i consigli :) E continua a dirmi cosa pensi della mia storia, mi
raccomando! Un bacione!
Ottavo Capitolo
: Welcome to Paris (1° Parte)
Pov.
Bella
Parigi!
Finalmente eravamo atterrati nella capitale francese! Eravamo in fila
ad
aspettare l’arrivo dei nostri bagagli, quando iniziai a
perdermi nei miei pensieri.
Il “Parigi Beauvais
Tillé” era un
aeroporto minore dell'area di Parigi, situato a circa 85 km
a settentrione della
capitale, tra le località di Tillé e Beauvais.
Parigi, costruita su un’ansa della Senna, era stata
classificata, di recente, tra le città più
importanti ed influenti del mondo,
nonché centro culturale, polito ed economico molto forte sia
a livello nazione
che internazionale.
Tra i monumenti e i musei più importanti che troveremo e
visiteremo in questi giorni, troviamo: il Louvre, straordinario ed
enorme museo
che richiama visitatori ed espone opere di tutto il mondo e di tutti i
tempi.
Il Panthéon, chiesa e tomba dei maggior eroi francesi tra
cui Voltaire, Victor Hugo, Jean Jaurès, Jean Moulin e Marie
Curie.
Il Palazzo del Luxembourg, la sede del Senato francese.
L'ampio parco centralissimo è attrezzato e assai frequentato. La
Sorbona, l’università
fondata in epoca medievale. La
Tour Eiffel,
Place
de la
Concorde,
gli Champs-Élysées, l'Arco
di Trionfo, al centro della Piazza de l'Etoile,
che
celebra le vittorie della Francia e rende onore ai suoi caduti. E molto
altro!
<< Bella? >> la voce di Alice mi fece
sobbalzare, mi girai a guardarla << ti eri di nuovo persa
nelle tue
fantasie? >> avvampai, imbarazzata.
<< Ehm mi sa di si… scusa Alice!
>> risposi
mortificata
<< Tranquilla! Comunque eccoti la valigia, eri
così
assorta che non ti sei accorta che era arrivata >>
<< Oh grazie… >> risposi
prendendo il mio
trolley viola e nero. Mi guardai in torno, ma com’era
possibile? Non c’era
quasi più nessuno!
<< È rimasto solo il nostro gruppo, Bella
>>
mi disse Alice accorgendosi del mio smarrimento << ci
hanno divisi in
gruppi da cinque per raggiungere l’Hotel e lasciare i
bagagli, poi faremo un
pranzo veloce al sacco e cominceremo il giro della città!
>> mi spiegò
euforica.
Mi prese per il braccio e ci dirigemmo fuori. Ad
aspettarci la Professoressa
d’Arte ed altre tre persone, due ragazzi e una
ragazza.
<< Bella, Alice finalmente! Ma quanto ci avete
messo? >> ci urlò Ben e solo quando, anche il
ragazzo e la ragazza si
voltarono, capii chi erano. Angela ed Edward. Ma cosa avevo fatto di
male?
Una domanda mi sorse spontanea. << Scusa Alice, ma
Lis? >>
<< Lei è andata con Rose, Emmett, Jasper e
Jason
>> rispose strizzandomi l’occhio.
<< Le fortune tutte a lei >> dissi a basso
voce con finta invidia
<< Dai Bella! Tutto sommato non ti è andata
così
male, no? >> e lanciò un’occhiata al
fratello.
<< Non è divertente Alice, non è
divertente
>> e rise
<< Andiamo Bella! Tre giorni a stretto contatto!
Non dirmi che non ti entusiasma! >>
<< Frena Alice! Come tre giorni a stretto contatto?
>> ero visibilmente allarmata! Cosa voleva dire?
<< Ah giusto! Tu eri assorta in chissà quali
pensieri! >> rispose allegramente. Ogni tanto ti veniva
voglia di
strozzarla! << i professori hanno detto che visiteremo la
città a blocchi
di due gruppi. Noi siamo con i Cullen e tua cugina, quindi per questi
tre
giorni, volente o no, tu e mio fratello starete insieme 24 ore su 24!
>>
sbarrai gli occhi, ma la vidi riflettere << ok, magari 24
ore su 24 no…
però la maggior parte del tempo! Ah e io e te siamo in
camera insieme! E prima
che tu lo chieda Lis è in stanza con Rosalie, proprio di
fronte alla nostra!
Non è bellissimo? Oh si che lo è!
>> quando Alice cominciava a parlare
non la finiva più. Tirai un sospiro arrivate al taxi. Edward
prese la valigia
di sua sorella, ignorandomi alla grande, e la caricò
sull’auto. Tutto
l’entusiasmo per quella gita scomparve all’istante.
Sarebbero stati tre lunghi
giorni. Molto, molto lunghi.
Eravamo
nella Hall dell’albergo. L’hotel Prince Albert
Louvre era situato nel centro della capitale, tra i grandi magazzini,
il
Louvre, l’Opera e Piazza Vendome e i giardini des Tuileries.
Tutto in torno a noi era arredato in oro e nero, con
rifiniture antiche sul grigio perla. Molto elegante e raffinato.
<< Bella! Noi siamo nella stanza 45! Terzo piano!
Su andiamo! >> disse Alice trascinandomi su per le scale.
<< Alice! Ma perché non possiamo salire in
ascensore? E le valigie? >> chiesi urlando, tanto non mi
ascoltava!
<< Oh e smettila di essere così perfettina! E
comunque le valigie le sta portando su Edward! >> disse
senza smettere di
salire e trascinarmi << e comunque Lis ci sta aspettando,
quindi muovi
quelle gambe! >>
<< E tu come sai che Lis ci sta aspettando?
>> la vidi titubare un attimo e poi il sorriso le
ritornò stampato in
faccia.
<< Perché io so tutto! >>
rispose sicura di
sé << e comunque è scontato, loro
sono già arrivati da un pezzo! Quindi…
>>
In effetti il suo ragionamento non faceva una piega.
Ci trovammo davanti un lungo corridoio, aventi due grandi
lampadari antichi che penzolavano lungo il grande soffitto ed un
tappeto verde
in terra. Proprio come aveva detto Alice, mia cugina ci stava
aspettando
appoggiata alla porta, di quella che doveva essere la sua stanza,
mentre gesticolava
qualcosa a qualcuno all’interno di essa. Quando una chioma
bionda si fece
intravedere capii di chi si trattava. Rosalie.
<< Sono arrivate >> disse proprio
quest’ultima, uscendo dalla stanza.
<< Bella, Alice! Finalmente! >>
urlò Lis
venendoci in contro
<< Scusate, è colpa di Bella >>
disse Alice
in tono serio
<< Ehi! Ma cosa dici?! >> cercai di
difendermi. Che amica…
<< Si, lo avevo immaginato! >> le rispose
Lis. Che cugina!
Sentii e vidi Rose sghignazzare << Poverina
>> disse.
<< Ecco! Finalmente una che capisce! >>
dissi
guardando male Alice e Lis
<< Oh cugina, solo perché non ti conosce
ancora
bene! >> mi rispose Lis << dalle un
po’ di tempo e poi darà ragione
a noi! >> disse cingendo le spalle a Rosalie, la quale
sorrise
sussurrando un “ può darsi “.
Erano tutti contro di me!
<< Mary Alice Masen! >> una voce maschile,
ma
soprattutto molto arrabbiata, mi fece voltare
<< Si, mio bellissimo e adorato fratellone?
>> rispose Alice, voltandosi con un sorriso a trentadue
denti, sbattendo
le sue grandi ciglia verso Edward, il quale era pieno di badagli. La
sua
valigia, quella di sua sorella e perfino la mia!
<< Alice… >> riprese Edward
avvicinandosi
alla sorella, mentre con un tonfo lasciò cadere tutti i
bagagli sul pavimento
<< mi hai forse preso per il tuo facchino personale?
>>
<< No fratellone, ma cosa mi dici mai? >>
rispose lei con una vocina stridula
<< Alice, smettila di fare la bambina. Sono serio
>>
<< Uffa! >> rispose lei incrociando le
braccia al petto e sbuffando << non sai scherzare, prima
non eri così…
così… >> ci pensò su.
Così? << così perfettino! E noioso!
E
dittatore! Monotono, antipatico, sempre di cattivo umore… Ah
e poi… >>
Edward le mise una mano sulla bocca.
<< Ok Alice, grazie! Ho capito…
>> rispose
lui, evidentemente imbarazzato.
Edward si guardò in torno, grattandosi la nuca con la
mano destra e per mezzo secondo incrociò il mio sguardo.
Avvampai all’istante.
Un brivido mi percorse lungo la schiena. Le sentivo sempre queste
sensazioni.
Sempre, da quando lui era arrivato a Forks. Sempre, quando incrociavo i
suoi
occhi.
<< Ehm prendo la… >> oddio come
si chiamava?
<< la mia valigia e… e… vado in
camera… >> dissi avvicinandomi ai
piedi di Edward per impossessarmi del mio piccolo Trolley.
Mi volta di scatto e, convinta che la porta della nostra
camera fosse aperta, mi ci fiondai dentro, o meglio addosso,
sbattendoci il
naso. Dio che dolore!
<< Bella stai bene? >> chiese Rosalie
avvicinandosi, mentre Alice e Lis se la stavano ridendo alla grande.
<< Si Rose, grazie. Ho solo sbattuto…
>>
davanti a Edward! Che vergogna!
<< Bella! >> cominciò a parlare
Alice tra le
risate << ma perché… ti
sei… buttata se non… avevo ancora…
aperto la
porta?! >>
<< Oddio! Muoio! >> disse Lis piegata in
due
dalle risate.
L’unica seria era Rosalie, di fianco a me e Edward, che
cercava di non ridere! La colpa era sue e rideva? Fantastico!
<< Non lo so! Ero convinta fosse aperta…
>>
dissi cercando di giustificare la mia imbarazzante goffaggine
<< A me sembrava più una fuga in piena regola
>> rispose Edward
<< Bhè nessuno ti ha chiesto nulla se
è per questo
>> risposi in tono acido ed irritato. Che nervi!
Un odore forte mi fece venire mal di stomaco. Qualcosa di
caldo e viscido mi era scivolato sulle labbra. Quando capii di cosa si
trattava
quasi non svenni sul pavimento. Sangue. Mi stava colando dal naso, a
causa
della grande botta presa pochi minuti prima.
Non so precisamente perché quella reazione, ma qualcosa
di strano successe. Alice smise all’istante di ridere e
fissava preoccupata
Rosalie, la quale era diventata più bianca del solito. Gli
occhi da oro erano
diventati neri come la pece, teneva la mascella serrata, rigida, come
la sua
posa affianco a me. Sembrava stesse lottando con se stessa. Edward
arrivò
velocemente e si mise tra me e Rose, la quale indietreggiò
lentamente, entrando
in camera sua, chiudendosi dietro la porta, senza salutare nessuno.
<< Guarda che hai combinato >> disse
Edward,
mentre posò la mano sotto il mio mento sollevandomi il viso.
Il cuore mi
batteva all’impazzata, mentre la mia faccia, credo, divenne
di un rosso acceso.
<< Sei sempre la solita pasticciona, Bella!
>> disse Lis fissando la porta della sua stanza. Alice se
ne accorse.
Vidi quest’ultima scambiarsi un’occhiata col
fratello e poi parlò.
<< Credo che Rose non possa vedere il sangue…
>>
il suo tono di voce era incerto, come se non sapesse cosa dire
<< avete
visto com’è sbiancata appena Bella ha cominciato a
sanguinare? Povera! >>
<< Forse è meglio che vada a
vedere… >> disse
Lis muovendosi << ci pensate voi a mia cugina?
>>
<< Aspetta! >> disse Edward afferrandola
per
il polso, lasciando libera me. Mi piaceva quando mi toccava…
meno quando non lo
faceva!
<< Che vuoi? >> rispose Lis divincolandosi
dalla sua stretta
<< Aspetta ad andare. Se ha problemi col sangue
come minimo ora si starà sentendo male e vorrà un
po’ di privacy, non credi?
>> rispose lui
<< Infatti! >> intervenne Alice
<< io
quando do di stomaco non vorrei nessuno in casa! Figurati in uno spazio
così
piccolo! Aspetta che ti chiami lei, Lis >>.
Non so perché, ma quelle loro ragioni mi sembravano tanto
delle scuse.
Vidi nello sguardo di mia cugina le stesse perplessità
che avevo anche io.
La
giornata, dopo quel piccolo incidente, passò
tranquilla. Tra risate e divertimento e molta, molta storia e cultura!
Rosalie
si era scusata per l’incresciosa situazione, Edward dopo
essersene andato nella
sua stanza a sistemare le sue cose, non mi aveva degnato di uno
sguardo,
uscendosene con qualche sua solita assurda battuta da stronzo
antipatico.
Lis era sempre più appiccicata a Jason, il quale non
sembrava lamentarsi. Eravamo al Louvre ed Alice era vicina a me,
intenta a
fissare Jasper.
<< Ti piace proprio, eh? >> le chiesi
dandole
una leggera gomitata
<< Chi? >> rispose lei arrossendo
<< Come chi? Jasper. Si vede lontano un miglio che sei
cotta di lui >>
<< Bella non dire sciocchezze >> mi rispose
allontanandosi
<< Dai Alice, perché non lo ammetti? Cosa ci
sarebbe di male? >>
<< Bhè tutto! Sarebbe tutto sbagliato!
>>
rimasi sconvolta. Stava urlando! Da quando la conoscevo non
l’avevo mai vista
perdere le staffe in quel modo, con me. Tutti si voltarono a fissarci.
A
fissarla.
<< Masen e Swan per cortesia >> ci
richiamò
il Professore
<< Scusi è colpa mia >> rispose
Alice
<< vedi cosa mi fai fare? >>
proseguì guardandomi e abbassando il
tono di voce.
<< Ma scusa che ho fatto? >> non rispose.
Mi
scompigliò i capelli e sorrise aumentando il passo per
raggiungere Angela. Mhà!
Emmett e Rosalie erano poco più avanti di me. Camminavano
a braccetto e ogni tanto si scambiavano qualche tenero bacio. Erano
molto belli
insieme.
Jasper affiancava il Professore e la guida scambiando
qualche parola con loro, mentre Ben era accanto ad Edward, il quale
fissava un
quadro.
La tela ritraeva due persone. Un uomo e una donna. Lei
era molto bella, indossava un abito lungo sul verde pastello, aveva un
ombrellino per il sole e fissava il ragazzo. Lui poco più
lontano da lei, in
secondo piano, aveva un completo marrone scuro e ricambiava lo sguardo.
Erano
in un giardino, all’aria aperta e c’era molto sole.
La cosa che mi colpii fu il viso della ragazza. Sembrava
triste, molto triste, ma anche molto sola. Sembrava la classica ragazza
ricca
di quell’epoca, che aveva tutto e nello stesso tempo non
aveva niente.
Un vento gelido mi fece rabbrividire. Mi voltai, cercando
qualche corrente d’aria, ma non ve n’erano. Da dove
veniva quel gelo allora?
Che centrasse il dipinto? Ma perché? Cosa aveva risvegliato
in me?
<< È inutile che la guardi >> la
sua voce,
accanto al mio orecchio, mi fece sobbalzare << quel
vestito non ti donerebbe
molto >> rise sommessamente e tornò con gli
altri.
Perché era sempre così dannatamente stronzo con
me? Se
non gli stavo simpatica, perché non mi lasciava
semplicemente in pace? Evitai
di pensare a ciò che aveva detto Edward e tornai anche io
dalle altre.
Erano
le sette di sera ed eravamo tutti seduti a tavola.
L’albergo ci copriva colazione e cena, oltre che la camera
per la notte.
Io ero seduta con Lis, Alice, Rosalie ed Angela, mentre
Ben ed Edward dividevano il tavolo con i ragazzi Cullen. Durante la
cena, Tanya
e Loren andarono varie volte da loro a fare le oche e la cosa ci
irritava tutte
non poche.
<< Cioè ma guarda Tanya! >>
cominciava Lis
<< ma non l’ha capito che Jason non la fila per
niente? >>
<< Solo Jason? Guarda come ci prova con Jasper!
>> continuava Alice << e vanno in giro a
dire quanto sia strano,
quanto sia noioso e poi? Poi ci provano senza ritegno! >>
<< Dovete solo farci l’abitudine
>> le
riprese calma Angela << fanno così da sempre.
Le cose sono due: fidarsi
dei vostri ragazzi oppure farvi il sangue amaro >>
<< Nostri ragazzi?! >> dissero
all’unisono
Lis e Alice << stiamo solo facendo notare di quanto siano
ipocrite e
incoerenti! >>
<< Strano >> disse Rosalie <<
sembravate così gelose… >>
Entrambe arrossirono e presero un corso d’acqua senza
più
fiatare.
Io guardai tutto in silenzio. E la scena che vidi mi fece
passare la fame. Tanya si sedette sulle gambe di Edward dicendogli
qualcosa
all’orecchio, lui rise, lei si alzò,
accarezzandogli la guancia, tornando al
tavolo delle oche.
<< Ragazze io credo che andrò in camera
>>
dissi alzandomi
<< Non hai fame? >> chiese Lis
<< No, Lis. Onestamente mi è passata
>>
<< Bella, non puoi farti condizionare la gita da
lui >> mi disse Alice
<< Alice ha ragione >> intervenne Rose
<< Grazie ragazze, ma davvero non ho più fame
>> sorrisi alle mie amiche e salii in camera.
La stanza era molto carina. Aveva un letto matrimoniale,
che avrei condiviso con Alice. Le pareti erano di un tenue color
pesca-arancio,
il soffitto bianco, al centro un grosso lampadario in oro. Le tende
erano
bianche, sotto, e un arancio più intenso sopra, decorate con
enormi fiori
rossi. A lato della porta vi era una scrivania, con appoggiato sopra un
piccolo
televisore a schermo piatto e, seguendo la parete, trovavi la porta del
bagno.
Era molto carino anch’esso, come colore richiamava tutte le
tonalità del verde
pastello. Decisi così di farmi una doccia per rilassarmi.
Presi la mia roba e l’accappatoio e mi chiusi dentro, ma
prima di mettermi sotto il getto d’acqua qualcuno
bussò alla porta.
<< Bella, sono Alice. Mi apri? >>
Lasciai che l’acqua diventasse bella calda e mi
precipitai ad aprire alla mia compagna di stanza, nonché
migliore amica.
<< Eccomi Alice, arrivo! >>
Quando aprii la porta, la trovai come al solito sorridente.
<< Uh ti stavi facendo la doccia? >> chiese
<< Si Alice, così dopo il bagno era tutto tuo!
>>
<< Benissimo! Allora io ti lascio tranquilla, al
massimo faccio due chiacchiere con Rose e Lis. Lasciami la chiave
magnetica
>> annuii e gliela diedi. Mi stampò un bacio
sulla guancia e mi lasciò da
sola. Quando tornai in bagno il calore mi avvolse. L’acqua
aveva raggiunto una
bella temperatura. Tolsi i vestiti ed entrai.
Non
so quanto stetti sotto l’acqua, ma mi ero rilassata
davvero molto! Mi resi conto di aver lasciato accappatoio e vestiti sul
letto
quando ero andata ad aprire ad Alice. Cavolo! Così mi
avvolsi in un piccolo
asciugamani bianco e uscii. Ma restai di sasso appena aprii la porta.
Cosa
diavolo ci faceva qui? Ed io ero davvero in asciugamani davanti a lui?
Dannazione!
<< Ed…Edward? >>
Lui si voltò e solo allora mi resi conto di quello che
teneva in mano. Un piccolo indumento celeste. Il mio reggiseno! Mi
catapultai
verso di lui e glielo strappai di mano.
<< Ma come ti permetti di toccare la mia roba?!
>>
<< Scusa! Pensavo fosse di Alice! >>
cercò di
giustificarsi
<< E fammi capire, maniaco che non sei altro, tu
tocchi la biancheria di tua sorella?! >>
<< Certo che no! >> e solo in quel momento
si
accorse di ciò che avevo addosso. Sgranò i suoi
fantastici occhi verdi e
proseguì << ma tu sei…
cioè sei nuda là sotto? >>
Avvampai. Dio che vergogna!
<< Ma che razza di domande fai? >> urlai
<< Domande sensate. Ma che ci fai in asciugamani?
>>
<< Magari sono appena uscita dalla doccia?
>>
<< Giusto, si. Ha senso >> disse
continuando
a fissarmi
<< Edward! Puoi guardare da un’altra parte?
>>
<< Perché? >> ma era tutto
suonato!
<< Come perché?! >> ero allibita
<<
perché sono nuda, con solo un asciugamani addosso!
>>
Iniziò ad avvicinarsi ed io, non so bene perché,
indietreggiai, fino a sbattere contro il muro. Ero tra la parete ed il
suo
corpo e mi piaceva… mi sfiorò i capelli bagnati
seguendo le loro onde con le
dita.
<< Fresia e lavanda >> disse sussurrando.
Le
labbra mi sfioravano l’orecchio destro, dandomi sensazioni
mai provate prima
<< quanto mi è mancato questo odore
>> non ci stavo più capendo
niente. Avrebbe potuto farmi quello che voleva, ero in mano sua.
Completamente.
Tremavo, ma non di freddo, e anche la presa
sull’asciugamani si stava facendo faticosa da prolungare.
Dovevo fare qualcosa
per allontanarlo. Ma cosa? E domanda più importante, lo
volevo davvero?
<< Edward… che stai facendo? >>
dissi con
voce bassa e tremante
<< Shh… >> mi zittì
lui posando il pollice
sulle mie labbra, mentre con il resto della mano mi sfiorava la guancia
<< non parlare. Non roviniamo tutto, non di nuovo.
Viviamo il momento
Bella, solo questo… >>.
Il cuore quasi mi usciva dal petto e quando vidi le sue
labbra avvicinarsi non capii più nulla. Volevo quel bacio.
Lo volevo dalla
prima volta che incrociai i suoi occhi.
<< Bella hai finito? >> Alice
aprì la porta e
si fiondò dentro, facendo spezzare l’idillio
<< non vorrei turbarti, ma
sapevo che Edw… >> quando ci vide si
zittì all’istante << ops!
>>
<< Cosa ops? >> chiese Lis dietro di lei
<< ah ma allora tuo fratello non è scemo come
credevo! >> proseguì
non appena ci notò.
<< Ehm ecco io non sapevo… cioè,
non volevo
interrompere nulla, nel senso… >> Alice era
mortificata.
Edward si staccò da me improvvisamente e si voltò
verso la
sorella.
<< Non hai interrotto nulla >> disse
freddo,
duro e distaccato << dovevo chiederti una cosa e sono
passato >>
<< Che… che cosa volevi fratellone?
>> chiese
lei incerta
<< Non me lo ricordo più. Evidentemente non
era
importante >> superò mia cugina ed Alice e
uscì dalla stanza più in
fretta possibile.
Le gambe non mi ressero. Scivolai a terra sconvolta.
<< Oddio Bella! Scusami! >> disse Alice
inginocchiandosi davanti a me, sul pavimento << non
pensavo che saresti
uscita così e che lui ci provasse! Se lo avessi saputo non
sarei mai entrata
così! Cioè davvero scusa! Non volevo! Mannaggia a
me! Che ho combinato!
>>
<< Alice, Alice calma >> non so descrivere
la
mia voce in quel momento << va tutto bene. Mi stava solo
provando o non…
non sarebbe mai scappato via così. Va bene, mi hai risparmia
un grosso errore
>>
<< Non sarebbe stato un errore, lo sai anche tu
>> a quell’affermazione non risposi. Mi alzai e
andai a cambiarmi. Quando
rientrai in stanza notai che Lis era ancora qui ed Alice la stava
pregando di
raccontare qualcosa.
<< No! Alice devi aspettare che… oh Bella
finalmente! Devo dirvi una cosa! >> disse Lis super
contenta.
<< Dicci tutto cuginetta >> la
esordì
<< Io e Jason ci siamo baciati! >>.
Strillammo tutte e tre, mentre io ed Alice ci buttammo su
Lis.
Ci spiegò che era successo neanche mezzora prima, nel
salone della musica, vicino alla Hall. Lo aveva trovavo a leggere su
una
poltrona, lei non aveva ancora voglia di cambiarsi per andare a
dormire, così
scese a farsi un giretto per l’Hotel. Appena l’ha
vista, Jason l’ha fermata e
mentre stavano chiacchierando lui l’ha tirata a sé
baciandola, dicendo “ Non
resistevo più “.
Lis aveva gli occhi che le brillavano mentre raccontava,
era felice. Semplicemente e assolutamente felice.
Ero contenta per lei, ma non riuscivo a non pensare a
quello che era accaduto che stava per accadere tra me ed Edward poco
prima.
Perché aveva detto quelle cose? Non trovavo il nesso. E
perché mi aveva quasi
baciata, per poi comportarsi in quel modo? E cosa sarebbe successo se
non
fossero entrare nella stanza Alice e Lis? Mi avrebbe baciata davvero? E
poi?
Cosa sarebbe successo dopo? Quanti interrogativi… E nessuna
risposta.
Mi
scuso se ci sono errori di battitura o altri, ma non ho una Beta e
questa settimana è stata pienissima! Mi raccomando
commentate... Al prossimo capitolo! Kiss, kiss! B.
Ciao
a tutti! Parto dicendo che ringrazio le persone che mi hanno tra i
Preferiti e le Seguite! Vedo che aumentano sempre *-* GRAZIE!!!
Continuo dicendo che questa settimana posto prima perchè sia
questo week end che il prossimo ho uno stage dell'università
e quindi non avrei potuto farlo, ma per non lasciarvi senza i capitoli
ho pensato di anticipare ad oggi la pubblicazione del Nono Capitolo e a
mercoledì prossimo quella del Decimo! Non sono tenera? E non
merito qualche recensione o commentuccio per questo? *-* Dai... Comunque
non mi dilungo, rispondo un secondo alla recensione e poi vi lascio al
nuovo capitolo! belnina
: sono contenta che
i miei capitoli e quindi la storia ti soddisfi! Sono sempre molto
contenta di leggere i tuoi pensieri, sono costruttivi :) ma voglio
specificarti una piccola cosa... Non so se si è capito
molto, perchè il mio intento principale era quello di non
farlo capire, volendo avvolgere questa storia nel mistero, ma chiarisco
un punto (sperando di non dire troppo) Edward non ha bisogno di coraggio per fare una
qualche mossa, Edward è bloccato, se così si
può dire da altro, dal suo passato, appunto. La domanda qui
è perchè? Qual è questo passato? Chi
lo sa... (io lo so, ma ovviamente non posso dirtelo XD). Spero
che questo tira e molla non ti annoi, ma è
così che deve andare, fino a quando....... Bhé se
ti interessa capire e dirmi cosa ne pensi, continua a seguirmi e a
recensirmi! Ora ti lascio la capitolo, che è Pov. Edward :)
Buona lettura! Baci!
Avrei
preferito un solo respiro dei suoi capelli.
Avrei preferito un solo bacio della sua bocca. Avrei preferito un
solo tocco della sua mano, che vivere
un'eternità senza. Uno solo.
Nono
Capitolo : Decisioni
Pov.
Edward
Sabato
23
Ottobre. Il secondo giorno a Parigi stava già per volgere al
termine. Era
pomeriggio inoltrato e noi avevamo già visitato quasi tutta
la città. Questi
tre giorni stavano per volgere al termine, ed io non vedevo loro di
andarmene
da qui. Troppi ricordi, troppa nostalgia, troppi rimpianti, troppo
dolore,
troppa rabbia. Troppo. Era sempre troppo. E non era solo il mio passato
a darmi
il tormento, sarebbe stato troppo facile.
Tanya non la
smetteva di starmi addosso. Non la sopportavo per nulla. Era una
ragazza molto
bella, si, e qualcuno l’avrebbe anche definita sexy e
attraente, ma non io.
Tanya era una pedina e basta. Mi serviva. Punto.
Mio Dio ma
cos’ero diventato? Da quanti decenni ero in circolazioni? Da
quanti secoli? Non
ero mai stato così! Mai! E ora? Adesso ero
l’emblema dello stronzo! Quanto si
cade in basso… e tutto per cosa? O meglio, per chi? Per lei.
Per Isabella Swan.
Se ripenso alla sera prima… Dio cosa mi era saltato in
mente? Voleva baciarla!
No, non volevo solo quello… Io la volevo.
Se non fosse
entrata Alice non so se mi farei fermato. Magari le avrei anche detto
tutto e
lei mi avrebbe preso per un pazzo. Già pensava che fossi un
maniaco… Il
pensiero mi fece sorridere. Oh Bella, Bella…
<< Perché
hai quel sorrisetto da ebete stampato in faccia? >> la
solita folletta
guastafeste.
<< Perché
sto pensando ad un modo per farti fuori, mia cara sorellina
>>
<<
Addirittura? Edward sei proprio un diavoletto! >> e
scoppiò a ridere.
Scossi la testa.
Alice era proprio unica.
<< Eddy!
>> oh no! Una ragazza, anzi pardon, piovra, mi si
avventò addosso
<< allora questa sera usciamo insieme? Sai che ci
lasciano libertà visto
che domani rientriamo >>
<< Tanya
devi per forza buttarti addosso? >> chiesi allontanandola
<< Non mi
sembra che ieri sera ti sia dispiaciuto avermi addosso…
>> disse lasciva,
mentre mi accarezzava i pettorali da sopra la maglietta.
Nello stesso
istante passò Bella, che vide e sentì tutto.
Merda! Allontanai Tanya e feci un
passo verso di lei, ma mi bloccai. Cosa stavo facendo? Non era quello
il mio
intento? Far credere a Bella che non mi importava di lei…
Eppure, ogni volta
che incrociavo i suoi grandi occhi cioccolato mi si spezzava il cuore.
Aveva
uno sguardo triste, ogni volta che incrociava il mio o veniva respinta,
in
qualunque modo, da me. Ma dovevo farlo. Dovevo. Per entrambi. Per lei.
Che vita
avrebbe avuto con uno come me? Secondo me stai
esagerando... Alice. Mi voltai e la vidi
allontanarsi con
Bella, sua cugina e la vampira bionda. Pensa
bene a quello che fai, Edward. Te ne prego. Tu lo sai che lei prova
qualcosa di
forte per te… lo sai bene. Come io so bene che tu ne sei
innamorato. Perché
vuoi distruggere entrambi, Edward? Pensaci, per favore…
Aveva ragione.
Lei aveva sempre ragione. Ma forse ero troppo vigliacco per riprovare,
forse
ero troppo spaventato per quello che sarebbe potuto succedere a Bella,
a mia
sorella, a…me. Fino
a quando non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo. Solo
quando
arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua tentazione e
la vincerai, solo
allora ritornare potrai. Quelle parole
mi avevano
così tanto influenzato in questi anni. Ma era davvero un
errore? Aver amato Lei era stato
davvero un errore così grande? È vero…
era la mia
tentazione, la mia unica tentazione. Incontrarla diede una svolta alla
mia
esistenza. Per una volta non volevo essere ciò che ero. E
adesso? Amare Bella
sarebbe un errore? Ero così confuso. Ma non dovevo pensare
solo a me, dovevo
pensare anche ad Alice. Lei non meritava la mia stessa sorte. Non per
un MIO
errore.
<< Tanya >> la
chiamai esitante
<< Dimmi tutto Edward
>> mi rispose sorridente
<< Per questa sera, va bene
>>
<< Davvero? >> i suoi
occhi si illuminarono, ma il mio cuore restò fermo
<< che bello! Non vedo
l’ora! >> mi stampò un bacio sulla
guancia e raggiunse le sue amiche
salutandomi da lontano.
<< Fammi capire, amico
>> mi voltai verso la voce. Da quando loro parlavano con
me? << a
te la biondina-rossastra non piace, anzi, spasimi per la morettina. Ma
allora
perché non ci provi con lei, invece di fare tanto il
Casanova? >>
<< Emmett sei sempre
maleducato >> gli rispose il fratello
<< Non sono maleducato,
solo curioso. Insomma di vede lontano un miglio che Eddino qui presente
è
stracotto di Bellina >> rimasi stralunato. Eddino?
Bellina? Ma che razza
di nomi erano?
<< D’accordo Emmett, ma
almeno presentati >>
<< Oh giusto! >>
rispose l’orso porgendomi la mano << piacere
Edward, io sono Emmett
Cullen e lui è mio fratello. Jason >>
<< Piacere Edward >>
rispose Jason porgendomi la mano. Le accettai e mi presentai anche io.
<< Allora qual è il tuo
problema? >> mi chiese l’orso
<< Perché dovrei avere
qualche problema? >> risposi
<< Perché tu e tua sorella
siete… diversi. Ce ne siamo accorti, sai? Quindi ho pensato,
strani voi, strani
noi, potremmo fare amicizia! >> ma era pazzo!
<< Emmett, fratello e poi
ti lamenti che tutti ci evitano? >>
<< Oh insomma se sei tanto
bravo parla tu! Mr so tutto io! >>
Scoppiai a ridere. Questi Cullen
erano simpatici! Anche se vampiri…
<< Scusalo, quando era
piccolo ha sbattuto la testa molto forte >> disse Jason
guardando torvo
Emmett
<< Figurati, siete
divertenti >> ammisi
<< Benissimo! >>
disse Emmett dandomi una pacca sulla spalle << ora che
siamo in
confidenza, quanti odi l’altro nostro fratellino da 1 a
10? >>
<< Stai parlando di Jasper?
>> chiesi
<< Ovviamente Eddino!
>>
<< Perché dovrei odiarlo,
scusami? >>
<< Andiamo lo abbiamo
capito tutti che è attratto da Alice. E se anche io avessi
una sorellina come
lei odierei chiunque le si avvicinasse! >>
<< E perché non sei geloso
delle mie conquiste? >> chiese innocentemente Jason
<< Forte perché sei un
maschio e prima di Lis non hai mai fatto conquiste? >>
ribatté Emmett
<< Ah ah spiritoso >>
gli rispose Jason.
Mi soffermai a guardarli un po’.
Sapevo dei vampiri, ma non ne avevo mai visti da vicino. Erano molto
somiglianti agli umani, a parte qualche peculiarità. La
pelle, per esempio, era
molto più bianca e liscia, sembrano delle statue. Gli occhi
erano di un color
oro acceso, che diventava nero quando erano assetati. I denti erano
perfettamente bianchi e lucenti, da sembrare lame di coltelli per
quanto
affilati.
<< Quindi questa sera esci
con Tanya? >> mi chiese Emmett
<< A quanto pare >>
risposi senza troppo entusiasmo
<< Non mi sembri molto
entusiasta >>
<< Infatti non lo sono
>> ammisi
<< Non vorrei sembrarti
indiscreto… >> fu Jason a parlare
<< ma perché lo fai? Si vede che
ti piace Bella, anche se cerchi di nasconderlo >>
<< È complicato >>
cercai di tagliare corto
<< Perché? Per me è
complicato. Eppure non riesco trattare Lis con indifferenza. Mi
è entrata
dentro appena l’ho vista in mensa e mi è rimasta
>> era serio mentre
parlava. Ma perché confidarmi tutte questo? Non ci
conoscevamo neanche
dopotutto
<< Credo sia troppo presto
per spiegarvi tutto >> non volevo sembrare scortese, mi
stavano simpatici
<< un giorno vi racconterò >>
<< Quando vuoi Edward.
Tanto abbiamo tutto il tempo del mondo! >> disse Emmett
saltandomi sulle
spalle per scompigliarmi tutti i capelli. Va bene erano vampiri, ma
erano
davvero simpatici! Ci sarei andato sicuramente molto
d’accordo.
Erano
le otto di sera ed io mi
ritrovavo nella mia stanza, con solo un piccolo asciugamani alla vita.
Ero
appena uscito dalla doccia. Avevo mezz’ora di tempo per
vestirmi, il ritrovo
con gli altri era nella Hall alle otto e mezza. Mentre misi i boxer
decisi cosa
mettere. Saremmo andati in un Pub, quindi andai sul semplice. Un paio
di jeans
chiari, una camicia bianca col gilet nero, tenuto aperto, e un paio di
converse
nere. Decisi di mettere una cintura dello stesso colore delle scarpe e
del
gilet per, come diceva Alice, dare un tocco di classe. Lasciai che i
capelli
andassero dove volevano, presi la giacca e scesi di sotto.
Erano le otto e venti e,
ovviamente, non c’era ancora nessuno. Tutti, specialmente la
ragazze, sarebbero
scese verso le nove. E se erano tutte come mia sorella…
anche nove e mezza.
Sbuffai. Mi sedetti sulla poltrona in attesa, quando i miei occhi si
fermarono
su un oggetto a me molto caro. Un pianoforte. Le mie gambe si mossero
da sole.
Mi alzai e lo raggiunsi. Era bianco, completamente. Spostai leggermente
lo
sgabello e mi ci sedetti sopra. Le dita corsero autonome sui tasti e la
melodica partì. Da prima suonai un pezzo di Claire de Lune,
di Debussy, poi
però, le note cambiarono, trasformandosi una dolce ninna
nanna.
<< Wow! >> mi voltai
di scatto verso la voce << sei bravo. Non pensavo
che… non sapevo che
suonassi il piano >>.
Per il primi attimi restai
imbambolato. Era semplicemente stupenda! Il vestito viola le stava un
incanto.
Era corto, non esageratamente, e le stringeva poco sotto il seno per
poi
ricadere morbido sul suo corpo. Aveva un piccolo copri spalle addosso,
per il
freddo, le gambe nude, mentre i piedi erano fasciati da un paio di
stivaletto-sandalo dello stesso colore del vestito. Quella creatura era
semplicemente perfetta.
<< Sei… >> Edward ma
che cazzo dici? Sei bellissima? Ma ti sembra il caso? <<
Sei qui da
molto? >> chiesi senza tono, cercando di rimediare alla
tremenda gaffe
che stavo per fare
<< Non proprio >>
rispose lei timidamente
<< Ok >> risposi
alzandomi. Chiuso il piano e andai via, superandola. Ma mi bloccai al
suo
fianco e le sussurrai << comunque tu non sai nulla di me.
Non mi
sorprende che non sai della mia passione per la musica >>.
Stavo per andarmene quando sentii
la mano di Bella afferrarmi un braccio.
<< Aspetta >> il suo
tono sembrava disperato << noi dobbiamo parlare
>>
<< Se vuoi parlare
dell’altra sera, bhè dimenticati tutto
>> dissi e mi liberai con facilità
dalla sua stretta e andai via.
<< Come sarebbe “
dimenticati tutto “? >> mi aveva seguito
<< Cosa credevi? Che
contasse qualcosa per me? Apri gli occhi, Bella! >> ero
duro. Volevo
esserlo, dovevo << sono un ragazzo e tu una ragazza!
Eravamo in una
camera d’albergo, e tu eri quasi completamente nuda! Lo
capisci cosa volevo o
no? >> vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime e un altro
pezzetto di me
morì con lei. Scusami Bella…
La sua reazione mi stupii. Mi
diede uno schiaffo molto forte.
<< Mi fai schifo! >>
disse e scappò via.
Io restai lì, come un idiota.
Portai la mano sulla guancia sinistra. Era calda e dolorante.
C’era andata giù
pensante. Lo meritavo. Odiami Bella, per favore.
<< C’è andata giù pesante
la ragazza, eh? >>
<< Abbastanza >>
risposi ad Emmett, che era apparso dal nulla!
<< Però te la sei cercata.
Le hai praticamente detto che ci hai provato solo per il sesso!
Sarò anche un
porco, ma le ragazze le capisco, specialmente Rose. Se le dicessi una
cosa del
genere resterei a secco per non so quanto tempo >> si, ce
la vedo la
bionda fare una cosa del genere. Povero orso.
<< Emmett! Le ragazze ci
aspettano! >> disse Jason << oh ciao Edward
>> ricambiai il
saluto << ti unisci a noi? >>
<< Non saprei… voi con chi
andate? >> vidi che scambiò
un’occhiata col fratello e lessi nella sua
mente. Come immaginavo.
<< Fratellino, credo che
Edward declasserà l’invito >>
rispose Emmett
<< Come mai? >>
chiese Jason << ancora problemi con Bella?
>> annuii senza fiatare
ed anche lui mosse il capo in cenno di assenso.
Quando anche gli altri arrivarono
erano le nove. Emmett e gli altri uscirono per primi, io aspettai Ben
e,
purtroppo, Tanya. Quando anche lei e le sue amichette furono pronte
erano le
nove e mezza.
Arrivammo
al Pub verso le dieci.
Gli altri erano già seduti a bere e divertirsi. Cercai con
lo sguardo mia
sorella e Bella e le trovai al tavolo con i Cullen. Il locale era
carino. Il bar,
al centro, era lievemente rialzato e tutt’o in torno vi erano
piccoli tavolini
o divanetti ed anche una pista per ballare. Le tonalità
erano sul bordeaux ed
il nero. Mentre guardavo il posto, vidi Jasper arrivare con due
bicchieri da
cocktails, uno per lui e l’altro per Alice. <<
Fantastico >> dissi
tra me e me.
<< Hai proprio ragione
Eddy, questo posto è fantastico! >> disse
Tanya allacciata al mio
braccio. Ma non aveva sentito il mio tono di voce?
<< Non credo che Edward
intendesse quello >> mi spalleggiò Ben
<< Oh chiudi il becco tu!
>> gli rispose Tanya. Lui fece una smorfia per prenderla
in giro e si
allontanò con Angela
<< Vieni Edward, mi offri
da bere? >> chiese Tanya
<< Certo >> risposi
non troppo convinto.
La serata passò dannatamente
piano. Tanya non fece altro che trascinarmi sulla pista da ballo e
strusciarsi
addosso a me, senza ottenere risultati, oppure provocarmi mentre
eravamo seduti
con gli altri. Non ce la facevo più, volevo andarmene da
qui! Dal locale, da
Tanya, da tutto.
<< Edward?! >> la
preoccupazione nella voce di Alice mi fece sobbalzare. Mi levai Tanya
di dosso
e le corso incontro.
<< Cosa c’è? >>
<< Bella sta male >>
disse lei trascinandomi al loro tavolo
<< Cos’è successo? >>
chiesi allarmato.
In effetti non aveva un
bell’aspetto, era più cadaverica del solito.
<< Ha voluto sperimentare
il B-52 e non ha retto >> mi rispose tranquillo Jasper
<< Voglio un letto >>
disse Bella in un sussurro completamente stesa sul divanetto
<< Secondo me dovresti
vomitare per liberarti un po’ >> intervenne
anche Rosalie
<< No, voglio un letto
>> disse lei, lamentandosi
<< Edward non è che la
riporteresti in albergo? >> mi chiese Alice. Era
impazzita? Perché mi
faceva questo?
<< Alice non credo che…
>> i suoi pensieri mi interruppero. Edward ho visto
come guardi Tanya, te ne vuoi
andare, perché non la sopporti più. Ti sto
offrendo la possibilità più sicura
per tornartene in albergo. Inoltre… io so come stanno
realmente le cose, hai
l’opportunità di stare un po’ con Bella
e rimediare al pasticcio che hai fatto.
Sfruttala!
<< E va bene >> dissi
in fine
<< Non se ne parla neanche!
>> l’urlo di Bella mi fece voltare verso di lei
<< Come sarebbe? >>
chiese Lis << tu devi andare a letto, subito! Non fare
tutte queste
storie Isabella Marie Swan! Tu ora vai a dormire con Edward!
>>.
Il silenzio cadde. Ci girammo
tutti a guardarla << Ehm… non in quel senso!
Cioè lui la porta a letto,
ma lei dorme da sola! >>
<< Ci hai provato tesoro
>> disse Jason circondandole le spalle. Non capivo. Come
faceva a starle
accanto così facilmente? Lui era un vampiro e lei
un’umana, non sentiva la
voglia di… berla? Eppure erano lì, abbracciati.
<< Bella basta con queste
storie! >> Alice mi risvegliò da quei pensieri
<< ora tu torni in
albergo con mio fratello, fine! Non vorrai mica che i professori ti
vedano
così! Li avverto io che eri stanca e se rientrata. Ma ora
alzati e vai con lui
>> vidi Bella sbuffare e alzarsi. Barcollò e
mi finì in braccio. Brutto
inizio, brutto, brutto inizio.
<< Non ti reggi neanche in
piedi? >> chiesi
<< Prenditela con tua
sorella, il tacco dodici è stata una sua idea
>>.
Salutai tutti, mentre Alice andò
a prendere la mia giacca e quella di Bella. Le cinsi la vita per
evitare che
cadesse. Tenerla così vicina era… piacevole.
<<
Non farò sesso con te
solo perché ho leggermente alzato il gomito >>
mi disse lei, mentre
raggiungevamo l’albergo in taxi.
<< Non mi approfitto di chi
non si regge nemmeno in piedi >>
<< Meglio precisare, non si
sa mai >> era tenera, non riusciva nemmeno a tenere gli
occhi aperti.
Arrivammo quasi subito,
l’accompagnai alla camera e la feci sedere sul letto.
<< Ora puoi anche tornare
là >> mi disse
<< Non mi va >>
<< Grazie per avermi
riportata qui, ma… >> esitò qualche
istante << credo di essere in
grado di mettermi a letto da sola, puoi andare >>.
Non me lo feci ripetere. Mi alzai
e mi diressi verso la porta, ma prima di andarmene le parole mi
uscirono da
sole << Mi dispiace Bella >> dissi e la
lasciai lì.
La vita,
l’esistenza, è complicata. Hai scelte da fare e
conseguenze da affrontare in
base alle tue decisione. Ed io la mia scelta l’ho fatta nel
momento esatto in
cui vidi Bella la prima volta, nel parcheggio della scuola. Non
l’avrei messa
in pericolo, mai.
Capitolo 11 *** Decimo Capitolo : Welcome to Paris (2° Parte) ***
Ciao
a tutti! Come state? Come promesso eccomi qui con il nuovo capitolo XD
e ho trovato anche quattro recensioni *-* grazie!!! Ringrazia anche le
persone che hanno aggiunto la storia tra i Preferiti, nelle Seguite e
tra quelle da Ricordare! Grazie! Ci tengo a dire una cosa, io "rompo"
un pò per le Recensioni solo perchè credo che una
storia non la fa solo chi la scrive, ma anche chi la legge. I libri, le
saghe che più amiamo non sarebbero ciò che sono
oggi se nessuno avesse comprato i libri... Per questo noi scrittori (o
almeno parlo per me) apprezziamo davvero molto i vostri commenti! Detto
questo rispondo alle Recensioni e vi lascio al capitolo, tengo a
precisare che non è molto lungo, ma è un capitolo
di passaggio, mi serviva e a causa dell'università non
riuscita a scrivere troppo. BUON IMMACOLATA A TUTTI! Baci a tutti! B.
anna71 : Ciao Anna! Grazie per il
commento e non so che dirti, cede? Cederà? Mmmh chi lo sa!
Se sei curiosa continua a leggere ;) maia96:
Maia carissima *-*
ho adorato il tuo commento! Devo ammettere che sei la prima che mi pone
queste domande... Che dire? Partiamo dall'inizio. Grazie per i
complimenti :) anche a me piacciono molto i personaggi di Emmett, Jason
e Lis! Sono frizzanti, allegri, portano un pò di
vivacità ed è quello che volevo trasmettere con
loro. Per quanto riguarda il resto... purtroppo è vero,
Edward è strano e non si capisce perchè si
comporti così con Bella. Anche se un motivo c'è e
tu ci hai preso! Riguarda proprio il suo passato. Purtroppo per capire
che cos'è, sempre SE è qualcosa, dovrai aspettare
ancora un pò, cerco di seminare indizi, ma nello stesso
tempo di camuffarli. Continua a seguirmi! E spero di non deludere le
tue aspettative sulla storia. Per concludere, ho apprezzato la tua
recensione e le tue domande! Non mi hai assolutamente tartassata
anzi... Quindi in futuro non ti trattenere! Mi raccomando!
Aspetterò con ansia il tuo prossimo commento! Un bacioneee erika1975:
Ciao Erika!
Ahauhauaha hai ragionissima! Ti svelo un segreto... anche a me Edward
fa saltare i nervi così! Ma mi serve così...
Però chi lo sa, magari rinsavisce mhà! Tu
continua a seguirmi e vedi i nuovi sviluppi! belnina:
Ciao Belnina, ti
stavo aspettando infatti XD spero di non averti fatto aspettare troppo,
ma si sa l'università non aspetta te! )cioè me in
questo caso ù.ù) ti lascio al capitolo e aspetto
un tuo commento! Spero contiui ad incuriosirti così la mia
storia! Un bacione!
Decimo
Capitolo
: Welcome to Paris (2° Parte)
Pov. Bella
Non so
precisamente dove mi trovassi. Ero in una
grande sala. Mi guardai in torno, era tutto molto bello. Antico,
prestigioso e
raffinato. Al centro dell’enorme stanza ricadeva un
lampadario molto bello, era
pieno di diamanti e aveva molte luci. Camminavo tranquilla quando mi
accorsi di
come fossi vestita: un abito color verde acqua e oro mi fasciava il
corpo. Ai
piedi avevo delle scarpe alte e i capelli mi ricadevano sciolti sulla
spalle
nude. Improvvisamente sentii dei passi dietro di me, qualcuno che si
avvicinava. Le sue mani mi circondarono la vita e le sue labbra mi
sfiorarono
il collo, per poi risalire delicato a sfiorarmi l’orecchio e
parlò.
<< Finalmente sei qui. Non credevo venissi…
>>
Lo scenario cambiò improvvisamente. Era notte ed io
mi ritrovavo al centro di una piazza. C’era molta gente, ero
agitata, ansiosa.
Mi guardai i piedi e mi accorsi di essere scalza, il vestito strappato.
Cos’era
successo? Perché?
<< Amore mio >> mi voltai verso quella
voce. Lui stava chiamando me, ma perché? E chi era lui?
<< non dovresti
essere qui, è pericoloso >>
<< Perché? Perché è
pericoloso? >> mi
tirò a sé e mi abbracciò e dimenticati
tutto. Non mi importava dove fossi, il
pericolo… Io ero con lui.
<< Devi tornare al palazzo, ti prego >>
era implorante
<< Voglio restare con te >>
<< Lo voglio anche io, ma devo risolvere
alcune questioni. Ti prego. Ora va a casa Principessa, riposa. Domani
mattina
tornerò da te, è una promessa >> mi
baciò le labbra, come a voler
sigillare con quel bacio le sue parole e poi scappò via. Io
gli corsi dietro e
accadde tutto molto in fretta. Un rumore assordante mi fece voltare
e…
Mi
svegliai di soprassalto.
Il cuore mi batteva furioso nel petto, ero sudata e
agitata. E la testa mi scoppiava. Non reggevo molto l’alcool
ma vedere Tanya ed
Edward insieme e sentire ciò che lui mi aveva
detto… Oh ma insomma! È possibile
che lui sia il mio primo pensiero della mattina? Ero sveglia da quanto?
Due
minuti? E già pensavo ad Edward? Mi
dispiace Bella… Quelle parole
non le avevo sognate. Lui le aveva
dette sul serio. Cosa gli dispiaceva? Che confusione! E che mal di
testa! Solo
in quel momento mi accorsi che ero sola in stanza.
<< Alice? >> chiamai, ma lei non
c’era.
Dove si era cacciata? Guardai l’orologio che era sul
comodino: 7:45.
Probabilmente era a fare colazione. Il nostro volo era alle due del
pomeriggio.
La nostra gita a Parigi era finita.
Decisi così di alzarmi. Mi sarei preparata e sarei
scesa per la colazione. Anche se il mio stomaco era completamente
chiuso.
Presi un paio di jeans, un maglia a collo alto,
nera, leggera e la mia camicia preferita a maniche corte da mettere
sopra.
Ovviamente Converse.
Mentre scendevo non riuscivo a non pensare al
sogno. Cosa voleva dire? Dove mi trovavo? E chi era quel ragazzo? Mi
diedi
della stupida. Era solo un sogno. Un sogno post-sbronia per giunta!
Come poteva
avere senso?
<< Bella! >> la voce di Lis mi
risvegliò dai miei pensieri
<< Ehi Lis, ciao! >> le dissi
abbracciandola << stai scendendo a fare colazione?
>>
<< Si! Rose è andata prima con Alice, ma io
non ero ancora pronta. E tu? >>
<< Anche io! Mi sono svegliata poco fa e sono
scesa >>
<< Allora andiamo noi due! >> disse
mentre si metteva sotto il mio braccio e mi trascinò
giù per le scale.
La sala per la
colazione era silenziosa. Solo
qualche tavolo era occupato, evidentemente la maggior parte dei nostri
compagni
stava ancora dormendo. Mi voltai in torno in cerca di Alice, ma non la
trovai.
<< Strano… >> come al solito mia
cugina
diede voce ai miei pensieri << Rose ha detto che sarebbe
scesa a fare
colazione con Alice e i suoi fratelli, ma… non vedo
né i Cullen né tanto meno i
Masen >>.
In effetti aveva ragione. C’era Angela al tavolo
con Jessica, Ben e Mike. Tanya con Lauren, Kate ed Irina. E altri che
nemmeno
conoscevo, se non di vista nei corridoio o durante le ore di lezione,
ma dei
nostri amici neppure l’ombra.
<< Magari avranno finito e sono saliti
>> dissi
<< E non li abbiamo incontrati? Inoltre Rose
è scesa davvero poco tempo fa con Alice, non credo che
abbiamo già finito di
fare colazione >>
<< Lis, Lis, Lis! >> le dissi mettendole
in disordine i capelli appena fatti << lascia 007 a
casa e godiamoci una
colazione tra cugine, ti va? >>
La vidi riflettere un momento
<< Credo proprio che questa volta seguirò il
tuo consiglio, Bella!
>> disse mentre raggiungemmo un tavolino <<
però non ti ci
abituare! >>
<< Nhà, sta tranquilla!
>>
Trascorremmo una colazione
serena, tra battutine e scherzi. Lei mi raccontò di quanto
fosse dolce e
premuroso Jason, anche se ogni tanto lo vedeva freddo e distaccato e
non ne
capiva il motivo.
Appena finito ci alzammo entrambe
e raggiungemmo le nostre camere per sistemare le ultime cose in valigie.
<< Bella potresti venire un
secondo da me? >> mi chiese Lis
<< Certo. Come mai? Non
dirmi che non hai ancora fatto i bagagli! >>
<< Scema! >> mi disse
facendo la linguaccia << devo darti una cosa
>>
Io la seguii in silenzio. La vidi
rovistare in valigia e poi in borsa finché non emise un
“ Trovate! “ e tornò da
me, tenendo le mani dietro la schiena.
<< Che hai lì dietro?
>> chiesi curiosa
<< Una cosa! Anzi due. Una
per te e una per me >> vedevo nei suoi occhi gioia e
felicità e mi
contagiò.
<< Oh andiamo fa vedere
allora! >> dissi in preda all’euforia
<< Ok! Ecco! >> disse
e mi fece scivolare davanti agli occhi due splendide collane.
Quella che teneva nella mano
destra era un ovale allungato, una pietra che aveva un colore che
oscillava tra
in viola ed il verde con riflessi bianchi. Era senza dubbio un occhio
di gatto.
Era incastonato in una cassa d’argento e tutto in torno vi
era un serpente,
ornato di brillantini di ametista, che finiva a formare il gancio. La
collana,
in argento, non era sottilissima, ma perfetta a tenere quel ciondolo.
Nell’altra mano ricadeva la medesima collana con lo stesso
pendente, ma con una
differenza. La pietra oscillava tra il colore del giallo e del blu,
mentre i
brillantini che ornavano il serpente erano di ambra.
<< Wow! >> fu l’unica
cosa che mi uscii dalle labbra
<< Lo so! Non sono
stupende? >>
<< Si! Sono davvero
magnifiche! >>
<< Bene, sono contenta che
ti piacciano! >> disse mentre mi porgeva quella
viola-verde <<
questa è tua! Le ho prese apposta ieri pomeriggio mentre
giravamo per Parigi.
Questa invece la tengo io! Che dici? >>
Rimasi senza parole. Che bel
pensiero!
<< Grazie Lis! >> le
dissi abbracciandola, mentre finimmo a terra <<
è un bellissimo pensiero!
Così saremmo sempre e comunque unite! Avremmo qualcosa che
ci ricorda l’altra
ovunque saremo! >> ero contentissima
<< Quella era la mia idea…
>> rispose lei
<< Grande idea! >>
<< Bella io ho sempre
grandi idee! >> e scoppiamo entrambe a ridere.
Mettemmo le collane e restammo a
chiacchierare ancora un po’. Entrambe avevamo tutto pronto,
tra poco saremmo
andate in aeroporto per tornare a casa.Sentimmo
dei passi e ci girammo verso la porta, che si
spalancò qualche
secondo dopo. Rosalie.
<< Ciao ragazze >>
disse lei entrando
<< Rose! >> salutò
Lis andandole incontro << ma dove siete finite?
>>
<< Siamo andate a farci un
giro, scusate! Alice voleva prendere qualche regalino e fare un giro di
Shopping e non ho saputo dirle di no >>
<< Cattiva! >> disse
mia cugina, mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto
<<
potevate chiedere se volevamo venire, lo sai che adoro fare compere!
>>
<< Lo so tesoro, scusaci
>>.
Salutai Rose e le lasciai ai loro
finti battibecchi e andai in camera mia, dove sicuramente mi stava
aspettando
Alice, ma mi bloccai.
<< Alice non ricominciare
con questa storia! >> disse Edward
<< Non voglio ricominciare
proprio nulla, specialmente con te! Diamine Edward ma datti una mossa!
>>
rispose la sorella
<< Ma quale mossa? Lo sai
cosa penso di lei, di me e di tutta questa assurda storia!
>>
<< Come al solito decidi
tutto tu! Cosa pretendi? Che tutto si sistemi così? Non
succederà! Anche se ci
faranno tornare dovremmo comunque scontare una pena e lo sai! Quindi
perché tornare?
>>
<< Aspetta… >> nella
voce di Edward c’era confusione << tu non vuoi
tornare? >> ma
tornare dove? Non ci stavo capendo nulla!
<< Non lo so! >>
rispose Alice esasperata
<< Non lo sai? Fammi
indovinare, c’entra Jasper, vero? >>
<< Ma cosa diamine stai
dicendo? >> colta in fallo Alice…
<< Alice ti rendi conto che
non puoi? Che lui è un… >> in men
che non si dica la porta si aprì.
Cazzo! Beccata!
<< Non ti hanno mai detto
che non si origliano le conversazioni degli altri? >> mi
chiese Edward in
tono di rimprovero. Mi sentivo una bambina sgridata dal papà
perché era stata
scoperta con le mani nella Nutella. Non sapevo cosa dire
<< Io non
volevo. Io… >> cercai di rispondere
<< Lascia perdere >>
rispose lui << Alice ne riparliamo a casa, visto che qui
non si può. A
quanto pare anche i muri hanno le orecchie… >>
mi superò a andò via. Mi
sentivo uno schifo! Questa volta aveva ragione. Non avevo alcun diritto
di
origliare la loro conversazione.
Entrai in camera e mi chiusi la
porta alle spalle.
Alice in piedi, con il viso
abbassato mi dava le spalle. Era arrabbiata? Bhè chi non lo
sarebbe…
<< Alice, scusami… Io non
volevo origliare i vostri discorsi, dico davvero. È che
stavo entrando e ho
sentito la voce di tuo fratello e… >>
<< Tranquilla Bella, non ce
l’ho con te >> mi rispose interrompendo il mio
quasi sproloquio <<
Edward esagera. Come sempre >>
<< Se non sono indiscreta
>> chiesi titubante << qual è il
problema? >>
<< È una lunga storia
Bella. Un passato che non è facile da raccontare
>>.
A quell’affermazione non chiesi
più nulla. Mi limitai ad avvicinarmi a lei e a metterle una
mano sulla spalla,
volevo infonderle coraggio. Volevo dirle che, per qualsiasi cosa, io ci
sarei
stata per lei.
Ci
trovavamo in aeroporto. Il
nostro volo avrebbe ritardato mezzora.
Io, Alice, Lis e Rose ce ne
andavamo in giro intrufolandoci nei negozietti che si trovavano
all’interno
dell’aeroporto, per passare il tempo.
Alice era ritornata la solita
ragazza sempre allegra e pazza! E di questo ne ero contenta. Rose e Lis
avevano
fatto pace, dato che Rosalie aveva comprato un completino intimo a mia
cugina
per sedurre Jason e Lis aveva apprezzato il gesto. Vidi i Cullen
parlare tra di
loro. Come molti altri ragazzi e ragazze. Tanya, come al solito, era
attaccata
come una cozza allo scoglio al braccio di Edward, il quale non sembrava
molto
contento. Una voce si
diffuse per tutto il “ Parigi Beauvais Tillé
”. il volo era arrivato e noi ci stavamo
dirigendo all’imbarco. Arrivederci Parigi! Forks stiamo
tornando.
Ciao
gente! Eccomi tornata con il nuovo Capitolo! Non sto a perdermi in
discorsoni ù.ù voglio solo ringraziare chi mi
segue e chi commenta ^^ (mi raccomando non smettete di recensire che
adoro leggere le vostre impressioni, anche perchè da ora in
poi le cose si fanno interessanti eheheh) ma ora basta! Rispondo alla
recensioni e vi lascio al Capitolo! Che ricordo è un Pov.
Edward (l'ultimo per un pò... ù.ù)
»
Rispondo alle Recensioni : Marie
: Ciao
ragazzuola eheheh come va? Ti ho fatto aspettare troppo? No dai XD Ecco
il nuovo capitolo! Per quanto riguarda Edward si non è un
gran comportamento il suo, ma... Vabbè leggi e continua a
leggere! In fondo non è così stronzo... Aspetto
un tuo commento anche su questo capitolo, mi raccomando! Un baciooo maia96
: Ciao maia! Ahahahahah per
quanto riguarda le performance di Lis e Jason dovrai aspettare
tranquilla! Si è presto, ma Rosalie ci teneva ahahahahah e
anche per lui inizieranno i tempi duri, purtroppo... Comunque volevo
ringraziarti per le belle parole, io ci provo, cerco di credere in
quello che scrivo in modo che anche chi legge possa crederci e vivere
la storia... Quindi ti ringrazio ancora per i complimenti che mi dai!
Ora eccoti il capitolo, buona lettura e aspetto la tua prossima
recensione! Baciooo lilyanne89masen
: Eh
tesora non avevo dubbi che quel completino ti piacesse ahahahahah
comunque ah Eddy ti ricorda qualcuno? E chi sarà mai?
Ahahahah oddio meglio non riderci troppo su questa cosa
ù.ù adesso ti lascio al nuovo capitolo! Secondo
me ti piace eheheheh un mega bacione tesò ;)
La realtà
cancella la nostra fantasia,
la tua paura, è la stessa mia...
Ma poi ti svegli, e perdi quel che hai.
Perchè per noi è tardi ormai.
~ Così Vicini - Luca Velletri ~
Undicesimo
Capitolo
: Segreti.
Pov. Edward
Forks. Eravamo
rientrati da cinque giorni ormai, ed
io stavo evitando tutti. Mi nascondevo da Bella a scuola, da Alice a
casa, da
quell’insopportabile di Tanya che non mi dava un attimo di
tregua. Volevo stare
solo. Ecco come avevo trovato questo posto. Era una radura immensa,
bellissima,
immersa nel verde. Era molto più in alto rispetto alla
città e di tanto in
tanto riuscivo ad intravedere qualche raggio di sole. Era silenziosa,
tranquilla. L’ideale per uno come me. Era il mio rifugio dal
mondo. Il mio
rifugio da tutto e da tutti. Uno spazio mio, solo mio, dove potevo
essere me
stesso, dove potevo sentirmi bene. Senza pensieri, senza emozioni,
senza
passato…
Ero disteso sull’erba, gli occhi chiusi, quando un
rumore mi fece voltare.
<< Che ci fai qua? >> chiesi
rimettendomi nella mia posizione precedente
<< Ero preoccupata. Non ti vedo da questa
mattina a scuola e a casa non c’eri >> mi
rispose Alice
<< Non ti devi preoccupare, lo sai. So
cavarmela >>
<< Lo so Edward, ma sei sempre mio fratello
>> a quell’affermazione sorrisi
<< Tu sai che non è vero >> dissi
<< Invece lo è! Tu sei mio fratello!
>>
urlò il piccolo folletto al mio fianco
<< Alice, sai che anche io ti considero
veramente mia sorella, ma non siamo fratelli di sangue >>
le risposi
accarezzandole la guancia
<< Lo so >> disse << ma
è come se
lo fossimo. Abbiamo passato tutto insieme, Edward. I momenti belli e
quelli
brutti, le sconfitte e le vittorie, le emozioni belle… il
dolore >>
pronunciò l’ultima parola a bassa voce
<< inoltre sei il primo che ho
incontrato e mi sei stato accanto come solo un fratello farebbe. Quindi
non mi
importa se non abbiamo avuto gli stessi genitori! Tu sei mio fratello
Edward,
mio fratello maggiore >> le sue parole mi commossero. Ero
uno stupido. Mi
misi in ginocchio e abbraccia la mia pazza, ma dolce, sorellina. Come
avevo
potuto allontanarla? Lei aveva solo me. L’avevo sempre
considerata una sorella,
dalla prima volta che la vidi. L’avevano affidata a me, per
istruirla, e me ne
affezionai. Era piccola, impaurita, mi faceva tanta tenerezza. Quando
quegli
occhioni azzurro cielo trovarono i miei lei sorrise e allora capii.
Dovevo
prendermene cura.
Non ho mai visto Alice sotto un’altra luce. Non ho
mai pensato ad una possibile storia tra di noi, mai. Per dirla tutta a
quei
tempi non pensavo ad una possibile storia con nessuno. Ma anche ora,
ripensandoci, non la vedo in quell’ottica. Lei è
un folletto pazzo da
proteggere. Lei è la mia sorellina completamente matta.
<< Edward mi stai stritolando! >> disse
Alice cercando di liberarsi dalla mia stretta
<< Oh scusa Alice! >> le risposi
sorridendole
<< Quel tuo sorrisino sghembo con me con
funziona fratellone >>
<< Eh già. Peccato >>.
Restammo in silenzio per un po’, finché non fu lei
a parlare.
<< È un bel posto. Come lo hai trovato?
>> chiese
<< Qualche giorno fa, per caso >>
risposi io guardandomi in torno
<< Per caso? Ma cosa ci facevi quassù? Come
ci sei finito? >> chiese curiosa come sempre
<< Non so >> risposi scrollando le
spalle << stavo camminando, non volevo tornare a casa, e
mi sono messo a
correre. Per sbaglio sono finito nel bosco e per rientrare, sbagliando
strada,
sono finito qui. Il giorno dopo ho ricercato questa radura e
l’ho trovata. È
molto bella, mi sarebbe dispiaciuto non potervi passare più
qualche ora
>>
<< Capisco >> disse mentre scrutava
ogni angolo esistente di questo posto
<< Ti piace? >> chiesi
<< Assolutamente si! >> urlò il
folletto felice e scattò in piedi <<
è così spaziosa! E luminosa! È a dir
poco strepitosa! >>
Quando faceva così sembrava una bambina che
inseguiva un aquilone. Era scalza e correva in tondo senza sosta.
Dopo
qualche ora, finalmente, si era calmata. Era
seduta di fianco a me e guardavamo il sole sparire
all’orizzonte. Era il
crepuscolo. Adoravo quel momento della giornata. I colori di cui si
riempiva il
cielo erano sublimi.
<< Tra due giorni è Halloween >>
disse
Alice
<< Già, l’ho sentito dire
>> risposi
senza troppo interesse
<< I Cullen daranno una festa a casa loro,
siamo invitati >> ah ecco dovevo voleva arrivare! Piccolo
e furbo
folletto.
<< Tu ci andrai? >> le chiesi
<< Ovviamente Edward! E tu? >>
<< Sai che non mi piacciono queste feste.
Sono stupide >>
<< E dai Eddy! >> mi disse spostandosi
davanti a me, guardandomi con gli occhi languidi << ci
sarà un sacco di gente!
Ed è una festa in maschera! Dai vieni, ci divertiamo!
>>
Cosa dovevo fare? Mi dispiaceva dirle sempre di no.
Ma avevo paura. Si. Paura di incontrare Bella. Paura di commettere una
qualsiasi stupidaggine. Di non riuscire a tenere alta la mia facciata
da
stronzo. Di avvicinarmi troppo a lei. La mia motivazione è
forte e, cosa più
importante, giusta. Ma il cuore… Il cuore urla il suo nome.
<< Edward non puoi sempre pensare a Bella.
Non puoi sempre nasconderti da tutto ciò che la riguarda per
paura di incontrarla!
Devi solo lasciarti andare e se è destino che tra di voi
nasca qualcosa…
>> non la feci finire
<< Tra me e Bella non nascerà mai nulla,
Alice. Mi sono spiegato? >> mi resi conto di quanto
glaciale e duro fosse
il mio tono di voce, così cercai di sdrammatizzare
<< e poi non sono io
quello che legge nella mente? >>
Fortunatamente mia sorella capì il mio tentativo di
scuse e sorrise.
<< Ovvio fratellone! Ma noi avremmo avuto
questa conversazione tra cinque minuti, tu ti saresti imposto, io avrei
fatto i
miei occhioni da cucciola mettendo su anche il broncio e alla fine
avresti
ceduto! >> si alzo di scatto voltandomi le spalle
<< l’ho visto!
>> e si mise a correre << come ho visto che
ti batterò e arriverò a
casa prima di te! >>
Una sfida? E quando mai Edward Anthony
Masen aveva
rifiutato una sfida? Senza pensarci scattai in piedi e le corsi dietro.
Amavo correre, era naturale. Avere il vento che ti
solleticava il viso era piacevole. Ti faceva dimenticare tutto.
C’eri solo tu.
Senza troppa fatica superai Alice facendole una
linguaccia.
<< E dai non vale così! >>
urlò poco
dietro di me
<< Avanti folletto, vediamo cosa sai fare!
>> dissi aumentando la velocità.
Noi correvamo veloci, certo non come i vampiri, ma
molto di più rispetto agli umani. I nostri sensi erano
amplificati e avevamo
doti particolari. Non soffrivamo il freddo né il caldo, ed
Alice ogni tanto
dimenticava questo dettaglio. Uscendo dal bosco vidi apparire casa
nostra.
Era una villa appartata, lontano dagli sguardi
indiscreti della città. I muri erano bianchi, situata su due
piani. C’erano
molti balconi e vetrate. Vi si poteva accedere da più
ingressi. Il primo, la
porta principale posta sul vialetto, vicino al garage. Il secondo, la
porta sul
retro che ti portava direttamente in cucina e aveva accesso dal
giardino. Il
terzo, era una scalinata nel retro della casa, nascosta, che portava
direttamente sul mio terrazzo e nella mia stanza.
Senza rendermene conto stavo sorridendo. Avevo
vinto! Ma…
Sentii le mani di Alice sulla mia schiena e senza che
me ne rendessi conto, con una rovesciata degna della migliore
ginnastica
olimpica, si portò di fronte a me, posando la mano sulla
porta d’ingresso
<< Ho vinto! >> disse
<< Questo è barare! >> mi
lamentai
<< Non ho detto che avrei vinto correttamente
>> disse e scoppiò in una risata fragorosa,
mentre inseriva la chiave per
entrare in casa. Io la seguii scuotendo la testa. Faceva sempre
così!
Le scombinai i capelli e mi diressi nella mia
stanza. Decisi di farmi una doccia e di mettermi comodo. Tolsi i jeans
e il
maglione e presi un paio di pantaloni grigio chiaro e una canotta
bianca ed
entrai in bagno.
Quando
finii scesi di sotto e trovai il folletto in
cucina. Aveva in mano una busta di patatine al formaggio e un bicchiere
di
Coca-Cola sul ripiano.
<< Peccato di gola >> dissi
avvicinandomi a lei, prendendole il pacchetto e mangiando qualche
patatina
<< devo assolutamente salvarti da questa terribile fine
>> e me ne
andai in salotto
<< Edward ridammele! >> mi
sgridò Alice
seguendomi
<< Ma ti sto facendo un favore! Non vuoi
dividerle? Ah bene, oltre che golosa sei anche avara! >>
dissi ridendo
<< Stupido! >> mi diede un coppino e si
riprese il sacchetto sedendosi di fianco a me << allora
vieni alla festa
o no? >>
<< Non so Alice >> risposi
<< E dai! Ho anche tutti i costumi pronti!
Rose mi ha affidato l’abbigliamento per la serata!
>> era sempre così
allegra << e domani io, Lis e Bella andiamo dai Cullen
per aiutare ad
addobbare! >> mi gelai.
<< Scusami? >> chiesi allarmato
<< come sarebbe che Bella va a casa Cullen?
>>
<< Non solo Bella! Ci saremo anche io e Lis.
Poi i Cullen certo, ma credo solo Rosalie e forse la signora Cullen
>>
rispose tranquilla
<< Alice, come fai a stare così tranquilla?
>> mi guardava confusa
<< Scusa perché? >>
<< Alice sono vampiri! È pericoloso per
Bella! Specialmente perché il suo odore li fa impazzire
tutti! Ti ricordi a
Parigi con Rosalie? >>
<< Si. E ricordo anche quanto sia stata forte
Rose. Si è controllata benissimo e non le ha torto un
capello >>
<< Lei! Ma gli altri? Sappiamo tutti quanto
Bella sia… >> ci pensai un attimo. Era
assolutamente goffa, ma adorabile
<< impacciata in questo genere di cose. E se si fa male?
E se la “ mamma
vampiro “ non si sa trattenere? O se il tuo amato Jasper la
attacca? O se… >>
mi interruppe
<< Quanti se e quanti ma! Se sei così
preoccupato vieni anche tu! E per la cronaca, non è il mio
amato Jasper!
>> disse alzandosi per tornare in cucina a prendere il
bicchiere che
aveva lasciato lì.
<< Per come lo guardi non si direbbe >>
dissi a bassa voce, ma…
<< Ho detto che non lo è! Non che non vorrei
che lo fosse! >> urlò lei
<< Ti rendi conto che è sbagliato e
pericoloso? >> chiesi alzandomi per raggiungerla
<< Non è pericolo >> disse
posando il
bicchiere e voltandosi. Riconoscevo quello sguardo sicuro e fiero.
Stava per
mettere da parte la pazza Alice e affrontare un argomento molto serio
<<
guarda Jason con Lis. Sono così felici! E lei è
umana, capisci? Ma lui le sta
accanto perché la ama e ucciderebbe se stesso piuttosto che
far del male a lei.
O prendi Emmett. Lui è quello che sta più vicino
a Bella, ma non le ha mai
fatto nulla. Mai! Questo perché le vuole molto bene. Ci
hanno sempre insegnato
che i vampiri e tutto il resto siano malvagi, cattivi, creature senza
anima,
senza coscienza e senza scrupoli, ma non è così!
Vedo Jason quanto adora Lis ed
Emmett quanto ama Rosalie! E allora mi chiedo… e se non
fosse vero tutto quello
che ci hanno detto? Se non fosse assoluto? Se esistessero delle
eccezioni e i
Cullen fossero una di quelle? So che è sbagliato amare
Jasper e sperare di
farmi amare da lui, per quello che siamo. Ma… non ho mai
amato nessuno in
questo modo. Ho visto molta gente crearsi una famiglia, amare qualcuno,
ma a me
non è mai successo. Perché non posso provare
questo sentimento? Ti ricordi la
frase di Shakespeare? Ama ragazza,
ama
perdutamente. E se ti dicono che l’amore è
peccato, ama il peccato e sarai
innocente. Non voglio non
amare per paura o per peccato, Edward. Non so
com’è
successo, non so cos’è cambiato, non so
perché lui, ma mi sono innamorata. Mi
sono innamorata di Jasper Hale Cullen >>.
Ero senza parole. Lei aveva ragione, l’aveva
sempre.
<< Anche lui prova qualcosa per te >>
dissi senza pensarci
<< Che… che cosa? >> chiese
<< Sento i suoi pensieri, Alice. So quello
che sente quando è con te o quando ti guarda. Non so se
è innamorato, ma so che
lo affascini parecchio e se è questo quello che desideri,
allora ti darò il mio
appoggio >>
La vidi sorride e i suoi occhi illuminarsi.
<< Davvero? >> chiese invasa dalla
felicità
<< Si, davvero >> la vidi correre verso
di me e saltarmi in braccio
<< Oh Edward! Grazie, grazie, grazie! Sei il
fratello migliore del mondo! >> mi diede un bacio sulla
guancia e andò di
sopra << comunque credo che tu dovresti prendere esempio
da me! >>
urlò mentre saliva
<< Non farmi cambiare idea, Alice >> le
risposi e la sentii ridere.
Il
Sabato passò tranquillo. Io ed Alice ci
dividemmo i compiti e pulimmo la casa. Nel pomeriggio la accompagnai a
Port
Angeles, al negozio di costumi, e volle girarsi anche il centro
commerciale. Fu
proprio lì che incontrammo le cugine Swan. Ora era sicuro,
l’universo ce
l’aveva con me.
<< Ehi Bella! >> chiamò Alice
<< Era necessario? >> chiesi a bassa
voce a mia sorella
<< Su Eddy, non essere maleducato. Sono
nostre amiche >>
<< Alice! Ciao! >> urlò Lis
abbracciando mia sorella << Idiota >> disse
riferendosi a me.
Questo dovrebbe essere un saluto?
<< Bambina >> ricambiai
<< Edward! >> mi ammonì Alice
<< Cosa c’è? >> chiesi
con fare
innocente Sei uno
scemo
pensò
Alice in risposta, fulminandomi con lo sguardo.
Solo allora mi accorsi della figura che
si trovava dietro Lis.
Bella era in silenzio, lo sguardo basso. Teneva tra
le mani un sacchetto. Era vestita molto carina, come sempre. In modo
semplice.
Un paio di pantaloni grigi, un maglioncino a collo alto blu, abbinato
alle
ballerine, un giubbotto nero ed una piccola sciarpa lasciata aperta,
come la
giacca. Si torturava il labbro inferiore con i denti. I capelli sciolti
erano
tenuti indietro da un piccolo cerchietto e le piccole, ma graziose,
onde le
ricadevano sulle spalle. Era bellissima.
<< Bella non mi saluti? >> chiese Alice
avvicinandosi. Bella tirò su il viso e incrociò
il mio sguardo. Merda! Si era
accorta che la stavo fissando! Infatti le sue guancie si colorarono di
rosso.
<< Certo Alice, vieni qui! >> disse e
si abbracciarono
<< Cosa ci fate qui? >> chiese mia
sorella alle ragazze
<< Nulla di che, Lis voleva fare un po’ di
Shopping e l’ho accompagnata >>
<< Dovresti prendere esempio da tua cugina,
Bella! >>
<< Ecco! >> si intromise Lis
<<
senti cosa dice Alice? Prendi esempio! >>
<< Guardate che faccio Shopping, ma non come
voi due! Siete malate per tutto quello che riguarda vestiti, scarpe e
borse e…
>>
<< Intimo! >> rispose in coro Alice e
Lis. Vidi Bella sorridere. Non c’era che dire, il nome
rispecchiava la sua
proprietaria, era bella.
<< E voi? >> chiese lei <<
cosa
ci fate qui? >>
<< Sono venuta a comprare il vestito per
domani per il mio fratellone! >>
<< Perché viene anche lui? >>
chiese
Lis << e si veste? Ma non è già
vestito? >> e scoppiò a ridere.
Bella le diede una gomitata e la rimproverò a bassa voce
<< Scusala! >> mi disse
<< Potrei dire la stessa cosa di te, mia cara
Lis >> risposi alla provocazione << da cosa
ti vesti? Da strega?
Direi che il costume è adatto! >> sentii il
tacco di Alice perforarmi un
piede, ma non le diedi soddisfazione e mi morsi un labbro per il dolore
<< Veramente la strega sono io >> disse
Bella.
Bene! Di bene in meglio! Che figure di merde! Te le cerchi
fratellone…disse
Alice mentalmente. Antipatica!
<< Oh >> cosa diamine dovevo dire
adesso? << bhè penso che si addica di
più a tua cugina! >>
<< Ok, ok! Stop! >> disse Alice
<< abbiamo capito che non vi sopportate, ma adesso basta
>>
<< Concordo con Alice >> rispose Bella
<< Va bene! >> rispondemmo in sincrono
io e Lis. Non capivo cosa avessi fatto per farmi odiare da questa
ragazza! Che
bugiardo, lo sapevo benissimo. Lei era la cugina di Bella, lei voleva
bene a
Bella e vedeva come io la trattassi, era ovvio che provasse odio verso
di me.
<< Alice andiamo? Io mi sarei stancato di
stare in giro se non ti dispiace. E questa sera dobbiamo anche uscire
>>
le dissi
<< Uffa! E va bene, andiamo! Ci siete anche
voi questa sera all’Essence? >> chiese mia
sorella a Bella e Lis
<< Ci ha invitate Rose, ma Bella dice di non
averne voglia >> rispose Lis
<< Come mai? >> chiesi. Ma
perché non
stavo zitto a volte?
Incrociai due occhi cioccolato sorpresi.
<< Ehm perché non mi va di andare a quel Pub
>> rispose Bella impacciata
<< È un posto carino >> le dissi
<< Si, senz’altro. Lo so che è un
bel posto
però non ne ho molta voglia. Tutto qui >>
<< Capisco >> dissi senza troppe
emozioni. Non volevo che lei ci fosse, ma non volevo nemmeno saperla a
casa,
lontana da me. Ero un cretino!
<< Alice andiamo >> dissi iniziando a
camminare
<< Ok, ok! Comunque ragazze veniamo a
prendervi noi alle 21:30 questa sera! Mi raccomando fatevi trovare
belle e
pronte! >> disse Alice facendo un occhiolino a Bella. Era
forse
impazzita?
<< Ma Alice, davvero non mi va. Io non…
>>
provò a dire Bella, senza troppo successo
<< Niente ma! Lis convincila tu! Ci vediamo
questa sera ragazze! Ciao! >>
Mentre raggiungevamo l’auto cercai di leggerle la
mente. Stava traducendo una canzone italiana in latino!<< Cosa mi nascondi, Alice?
>>
<< Niente, perché? >> chiese
innocentemente. La fulminai e sulle sue labbra apparse un sorriso poco
rassicurante << vedrai Edward… vedrai!
>>
Ciao a
tutti! Come va? Eccomi di nuovo per postare il Capitolo! ^^ Avrei
dovuto postarlo domani, ho anticipato, sono brava, vero? Grazie lo so
*-* Comunque spero che il capitolo sia di vostro gusto, a me
personalmente piace. Credo che sia molto importante, perchè
inizia a far prendere alla storia la giusta direzione. Il prossimo
capitolo arriverà come regalo di Natale *-* infatti
posterò Sabato 25 Dicembre! Ora rispondo alle Recensioni e
vi lascio al capitolo! Grazie per seguirmi e un bacione a tutti! :) ≈
Risposte alle Recensioni : Marie : Ciao carissima *-*!!
Cioè con tutti questi complimenti mi imbarazzi *faccina che
giocherella con gli indici* grazie mille per tutto! Ma non sono
chissà che, ci provo! Comunque grazie, grazie e grazie
ancora! Per quanto riguarda Alice ed Edward... Eh! Cosa sono? Chi lo
sa!! Dovrai aspettare ancora un pò... Non hai proprio idea?
:P diciamo che tenere segreto cosa sono era un mio intento eheheheh
adesso ti lascio il capitolo e aspetto con ansia una tua prossima
recensione, mi raccomando! Un bacione grande *-* maia96 : Ahahahahah ciao maia! No
tranquilla, non sono licantropi! Sarebbe troppo divertente farli
diventare da vampiri a licantropi, ma... no XD Speri di non averti
fatta aspettare troppo per questo capitolo! Quindi ti dico solo,
continua a seguirmi e a commentare! E adesso goditi il capitolo. Buona
lettura! Un bacio! lilyanne89masen : Tesò ahahahahah ah
si? Chissà ti ricordano quei due ahahahahah
ù.ù Sei sempre matta, ma ti voglio bene! Un
bacioneeeee belnina : Ciao cara! Io sto ancora
aspettando ansiosa di capire se hai capito bene cosa sono quei due o no
O.O ma non dirlo in pubblico, dimmelo in privato
ù.ù comunque si, ora si iniziano a capire alcune
cose e si inizia finalmente a percorrere la strada giusta. I personaggi
inizieranno a cambiare, ma come? In meglio o in meglio? Alcune
situazioni mutano, altre si chiariscono e via dicendo. Mi raccomando
seguimi e commenta sempre! Grazie per i complimenti :) un bacione
Hear me I'm cryin' out, I'm ready now. Turn my world
upside down, Find me I'm lost
inside the crowd, It's getting loud, I need you to
see I'm screaming
for you to please Hear me, Hear me. Hear me Can you hear
me?
Dodicesimo
Capitolo
: Hear me...
Pov. Bella
Ero in camera
mia, fissavo i vestiti che Lis mi
aveva preparato almeno mezzora prima sul letto. Ero appena uscita dalla
doccia
e avevo solo il mio accappatoio e una piccola asciugamani in testa.
<< Bella? Ti stai preparando o no? >>
urlò Lis dal piano di sotto. Sbuffai.
Non avevo per niente voglia di passare una serata
all’Essence e da quando sapevo che ci sarebbe stato anche
Edward la mia voglia
di restare a casa a guardare la tv era aumentata a dismisura. Sarebbe
stato
umiliante, per non dire doloroso, vederlo flirtare con qualche ragazza.
<< No! >> urla e mi buttai sul letto.
Nemmeno sue secondi dopo, Lis spalancò la mia
porta, entrando come un uragano!
<< Ma sei impazzita? >> chiesi
<< Io? Tu lo sei! Come sarebbe a dire “ no
“?
>> era di fronte a me. Il vestito rosa già
indosso, i capelli a metà
opera, ancora struccata. Aveva le braccia incrociate e batteva sul
pavimento
col piede destro.
<< Lis non mi va >> mi pentii
all’istante. Appena vidi gli occhi di Lis spalancarsi e
arrivare proprio
davanti a me, mi fece quasi paura!
<< Ascoltami bene signorina Swan! >>
disse puntandomi il dito contro << ora tu ti infilerei
quel grazioso
vestito che abbiamo comprato oggi, ti sistemerai i capelli e ti
lascerai
truccare dalla sottoscritta! Uscirai da questa dannata camera e
porterai il tuo
grazioso culetto di sotto, dove ci sono le scarpe che ti aspettano e
non ti
lamenterai del tacco alto! È sabato sera, capito? Alle 21:30
saliremo su
quell’auto e andremo a divertirci all’Essence.
È tutto chiaro? >> rimasi
senza parole. Contraddirla sarebbe stato da pazzi!
<< Ok, mi hai convinta! >> dissi
sorridendole
<< Ne ero sicura! >> mi diede una pacca
sulla spalla e se ne andò, lasciandomi sola. Mia cugina era
totalmente fuori di
testa!
Dopo qualche minuto mi alzai, presi il vestito e
l’intimo pulito e mi diressi in bagno. Non ci misi molto a
vestirmi, giusto
qualche minuto.
Guardai l’ora erano da poco passate le nove, Alice
sarebbe passata tra poco meno di mezzora, ed io dovevo ancora
truccarmi.
Fantastico!
<< Bella, allora sei pronta? >> Lis
fece capolino nella mia camera. Era splendida. I capelli erano tirati
su e solo
due piccole ciocche laterali le ricadevano sulle spalle. Le scarpe
alte, oro,
si intonavano perfettamente con la fascia dello stesso colore del
vestito. Il
viso era truccato, ma senza strafare. Aveva un leggero strato di fard,
per far
risaltare le guance. Sugli occhi una sfumatura dorata, tutto ornato da
mascara
e matita nera, e sulle labbra un lucido color pesca.
<< Lis, sei stupenda!Jason
perderà la testa >> le
dissi.
Lei sorrise, entrò nella stanza e fece un giro su
se stessa << Trovi? >>
<< Assolutamente! >>
<< Grazie… >> disse facendo un
leggero
inchino << ma adesso pensiamo a te >> si
mise in posa pensierosa e
poi aggiunse << ho trovato il trucco perfetto per te! Su
viene in camera
mia, così hai finito anche tu! >>
Mi afferrò un polso e mi trascinò via.
Dopo
quasi 15 minuti finalmente finì. <<
Voilà! >> disse << guardati!
>> voltò la sedia e mi fece
specchiare. Non stavo poi così male, dopo tutto.
Il vestito blu era semplice, arrivava alle
ginocchia, la gonna era larga. Aveva delle piccole spalline che
formavano una
scollatura rettangolare e non molto azzardata. Sotto il seno una
piccola fascia
argentata dava la forma all’abito. Le scarpe alte
richiamavano il colore del
vestito. Il trucco era semplice. Lis non mi mise fard o fondotinta,
sapeva che
non mi facevano impazzire, si soffermò sugli occhi e sulle
labbra. I primi
sfoggiavano un ombretto blu, contornato di mascara e matita nera. Le
seconde
brillavano grazie ad un lucido colore carne. Mi piacevo.
<< Grazie Lis, sto davvero bene >>
<< Ovvio ti ho sistemata io! >> si mise
dietro di me e mi sussurrò all’orecchio
<< e tu sei molto bella. Devi
solo rendertene conto >>.
Ogni volta che qualcuno mi faceva un complimento
non riuscivo a trattenere le mie emozioni e arrossivo. Lis se ne
accorse e
ridacchiò.
<< Va bene, va bene! >> disse prendendo
un mollettone argentato << sistemiamo queste onde, ok?
>> prese due
ciocche laterali e me le portò indietro. Con un gesto deciso
le arrotolò tra
loro, formando una specie di fontanella. Sistemò i ciuffetti
davanti e mi fece
scivolare sulle spalle la lunghezza dei capelli << ecco
così sei
perfetta! >> la ringraziai nuovamente e ci apprestammo a
scendere.
Charlie era spaparanzato sul divano. Sul tavolino
il telecomando e due lattine di birra. Serata Baseball!
<< Papà noi usciamo >> dissi,
cercando
di richiamare la sua attenzione
<< Wow! >> disse lui voltandosi
<< siete bellissime >>
<< Grazie zio Charlie, tutto merito della tua
nipotina preferita! >> rispose Lis
<< Tesoro sei anche la mia unica nipote
>> sottolineò mio padre
<< Appunto! Perché non te ne sarebbero
serviti altri! >>
Charlie si lasciò andare in una grossa risata
<< D’accordo Lis. Divertitevi e mi raccomando,
state attente! >>
<< Certo papà >> gli risposi
baciandogli
una guancia << buona serata >>
<< Anche a te, piccola mia >>.
Ci avviammo all’ingresso per prendere giacche e
borse, nello stesso momento il campanello suonò.
<< 21:30! >> disse Lis controllando
l’ora << hanno spaccato il minuto
>> e mentre armeggiava con la
borsa e la giacca riuscì perfino ad aprire la porta.
<< Ciao ragazze! >> urlò il
folletto
che ci trovammo davanti
<< Ciao Alice! >> dicemmo in coro io e
mia cugina
<< Pronte? >> chiese lei
<< Si, pronte. Infiliamo la giacca e possiamo
andare >> risposi
<< Perfetto! >> disse il folletto con
uno strano sorrisino stampato in faccia
<< Alice, sei venuta da sola? >> chiese
Lis. Quanto sperai che la sua risposta fosse un si!
<< No, perché? >> rispose Alice.
Eccomi
tornata alla realtà << mio fratello
è in macchina, ci sta aspettando
>>
Ci avviammo tutte e tre all’auto grigia
metallizzata parcheggiata in fondo al vialetto di casa mia. Era strano
come
solo la vista della sua auto mi faceva battere il cuore così
forte.
<< Bella, tu vai pure davanti >> disse
Alice salendo dietro, insieme a Lis
<< Stai scherzando, vero? >> le chiesi
afferrandola per un braccio
<< No, perché? >>
<< Come perché? >>
<< Vi muovete? >> una voce maschile
parlò
<< non mi importa chi si mette davanti, basta che entrate
>>
Vidi Alice scivolare sul sedile posteriore.
Stupendo. Feci un respiro profondo e aprii la portiera, scivolai
all’interno e
allacciai la cintura.
Era la prima volta che salivo sull’auto di Edward.
Era molto bella. Sorrisi al pensiero. Che sciocca, come poteva essere
diversamente? Un ragazzo così attraente non poteva di certo
avere un’auto
orribile. Mi resi conto che tutta la fretta di Edward era stranamente
scomparsa, non c’eravamo mossi di un millimetro. Mi voltai e
il cuore mi saltò
in gola. Mi stava fissando. Perché mi guardava? Ma
soprattutto, perché mi
guardava in quel modo? Sembrava mi stesse facendo una radiografia.
Vedevo i
suoi occhi correre sul mio corpo, soffermandosi sulle gambe nude e
sulla
scollatura che si intravedeva dalla giacca. Seguii il suo sguardo e si
poso sui
miei capelli e sulle labbra. Era imbarazzante. Dannatamente
imbarazzante!
Eppure… Mi piaceva.
<< Edward che stai guardando così
attentamente? >> chiese Alice
<< Che… che cosa? >> rispose lui
voltandosi di scatto
<< A me sembra proprio che stesse fissando
Bella. E quando “fissare “ è un
eufemismo >> disse Lis
<< Non stavo fissando nessuno >>
rispose Edward << coraggio, andiamo >>
abbassò il freno a mano,
ingranò la prima e partì sgommando.
Dopo
un viaggio al quanto silenzioso, riuscimmo a
parcheggiare non molto lontano dall’Essence. Stranamente non
c’era la solita
coda ed entrammo quasi subito.
<< Non dovremmo aspettare Rose? >>
chiese Lis ad Alice
<< No, l’ho sentita prima di venire da voi,
ha detto di aspettarla dentro, perché Emmett era in ritardo
>>
<< Emmett in ritardo? >> chiesi io
<< Si, doveva prepararsi per farsi bello
>> rispose Alice scoppiando a ridere e noi con lei. Mi
accorsi di non
vedere più Edward, così mi voltai. Andai a
sbattere contro qualcuno.
Riconoscevo il suo odore, lo riconoscevo sempre.
<< Scusa >> dissi cercando di
allontanarmi, ma lui non me lo permise.
Sentii la sua mano scivolarmi dietro la schiena e
attirarmi a sé. I nostri corpi aderivano perfettamente.
Sentii l’altra mano
posarsi sul fianco sinistro e alzai di scatto la testa. Grosso errore.
I miei
occhi si incatenarono ai suoi. Due pozze verdi mi fissavano in modo
strano. Non
avevo mai visto quello sguardo. C’era attrazione,
eccitazione, desiderio… Non
so perché lo feci, ma avevo perso completamente il controllo
del mio corpo. Con
la mano libera dalla borsa, gli tracciai una linea sui pettorali da
sopra la
camicia bianca. Risalii verso il collo, arrivando ai suoi capelli
bronzei, dove
infilai le dita aderendomi maggiormente al suo corpo. Non mi importava
che
fossimo in mezzo alla gente, ancora all’entrata del locale.
Volevo baciarlo.
Volevo farlo dalla prima volta in cui lo vidi.
<< Non farlo >> disse lui con voce
roca. Sentii le sue mani lasciarmi andare ed io feci lo stesso.
Indietreggiai
lentamente, formando spazio tra di noi. Mi girava la testa e avevo il
fiato
corto. Quando avevo dimenticato come si respirasse?
<< S…scusa >> dissi balbettando
<< non so cosa mi sia preso, mi… mi dispiace
>> gli voltai le
spalle e mi allontanai
Quando incrocia gli occhi di Alice e Lis, capii.
Avevano visto tutto.
<< Che succede tra voi due? >> chiese
Lis
<< Nulla. Perché? >> risposi
<< Sembrava quasi che stesse per farlo
all’entrata del locale >>
Sgranai gli occhi. Era per caso impazzita? Vidi
Alice guardare il fratello. Sembrava gli stesse dicendo
chissà cosa con una
sguardo. Edward ci superò, senza degnarmi della minima
attenzione.
<< Andiamo o no? >> chiese lui
<< Eccoci! >> rispose sua sorella
<< mamma mia che caratteraccio! >>
Dentro il locale cercammo un tavolo. Pensando che
tra poco sarebbero arrivati anche i Cullen, ce ne serviva uno
abbastanza ampio…
<< Quello va bene? >> chiese Edward,
indicando un tavolo rettangolare lungo posizionato sul lato della pista
da
ballo. Aveva due divanetti bianchi e qualche sedia del medesimo colore.
<< Si, va bene >> risposi
<< Perfetto, andiamo >> disse lui e ci
fece strada.
Solo quando si tolse la giacca nera capii
esattamente come fosse vestito.
Aveva un paio di jeans stretti neri, la camicia
bianca con le maniche arrotolate sui gomiti ed un gilet nero, lasciato
aperto.
Ai piedi delle normali scarpe nere. I capelli erano più
spettinati del solito,
ma gli davano un’aria, forse, più attraente del
solito. Era assolutamente sexy.
<< Bella! >> mi voltai e vidi Angela
<< Angie! Ciao cosa ci fai qui? >> le
chiesi alzandomi
<< Sono qui con Jessica, Ben, Mike e…
>>
<< Isabella non mi saluti? >> chiese un
ragazzo alto poco dietro di lei. I capelli erano neri, gli occhi verde
acqua.
Il fisico era slanciato, da nuotatore. Indossava un paio di jeans neri
ed una
camicia bianca con rifiniture del colore dei pantaloni. Non credevo ai
miei
occhi.
<< Oh mio Dio! Ian! >> gli dissi
saltandogli in braccio. Sentii le sue braccia avvolgermi e sostenermi.
Da
quanto tempo che non lo vedevo!
<< Allora Bella addormentata, come stai?
>> chiese lui
<< Ancora con questa storia? Non la smetterai
mai? >> chiesi mentre riprendevo confidenza col pavimento
<< No, è troppo divertente farti arrabbiare
>> mi disse picchiettandomi sul naso
<< Ma cosa ci fai qui? >>
<< Sono venuto a trovare la mia cuginetta
>> rispose Ian scombinando i capelli di Angela
<< E dai scemo! >> disse lei, dandogli
una leggera spinta
<< E quanto ti fermerai? >> chiesi io
<< Poco, purtroppo. Solo per questi due
giorni, Lunedì mattina ho il volo per tornare a Firenze
>>
Quando sentii dei colpi di tosse dietro di me,
capii di non aver fatto ancora le presentazioni
<< Oh ehm scusate… Questo è Ian,
è un mio
carissimo amico, nonché cugino di Angela >>
<< Piacere di conoscervi >> disse Ian
<< Loro sono Lis, mia cugina… >>
ma
venni interrotta
<< Oh la famosa Lis! >> disse Ian
<< ho sentito tanto parlare di te, Bella ti adora!
>>
<< Anche io ho sentito tanto parlare di te,
il piacere è mio >>
<< E loro sono Alice ed Edward Masen >>
<< Piacere! >> disse Alice saltellando
verso di lui, porgendo la mano
<< Il piacere è mio >> rispose
Ian
baciandole la mano
Edward per tutto il tempo non si mosse. Lo guardava
dalla sua postazione, ma non si alzò neppure in piedi. Vidi
Ian avvicinarsi a
lui, tendendo la mano << Piacere Edward, io sono Ian
>>
Dopo qualche secondo di indecisione anche lui
allungò la mano. Perché faceva così?
Che Ian non gli piacesse, ma perché?
<< Ragazzi! >> ci girammo tutti
riconoscendo la voce di Rose. Adesso che c’erano anche i
Cullen eravamo al
completo!
Dopo aver fatto le presentazioni e unito i tavoli,
decidemmo di passare la serata tutti insieme. Alice era seduta vicino
ad Edward
e Jasper, Lis tra Rose e Jason. Emmett vicino alla sua ragazza e a me.
Io tra
l’orso e Ian, a seguire Angela, Ben, Mike e Jessica.
Non pensavo che mi sarei divertita tanto. Eppure la
serata stava trascorrendo allegra. Tra battute, risate e qualche
cocktails.
Dopo la strafata di Parigi, avevo deciso di non esagerare
più con i drink, così
presi una semplice Pina Colada e me la feci bastare. Solo in quel
momento mi
resi conto di come fossero vestite Alice e Rosalie.
La prima aveva un vestito nero, stretto con una
gonna un po’ a sbuffo. Scarpe e giacca nera. La seconda aveva
un vestito senza
bretelline. Con due tonalità di colore, partiva dal seno con
un viola scuro
fino arrivare in fondo con una sfumatura che oscillava tra il bordeaux
e il
viola chiaro. Ai piedi un paio di scarpe aperte viola chiaro.
<< Oh adoro questa canzone! >> disse
Lis alzandosi << andiamo a ballare? >>
chiese rivolta a Jason
<< Non so tesoro, non mi va molto >>
rispose lui
<< Uffa e dai! >> Lis cominciò a
fare i
suoi occhioni da cucciola.
Sentii una stretta alla vita e mi voltai in
direzione di Ian, che avvicinò le sue labbra al mio orecchio
per sussurrarmi
qualcosa << Vuoi vedere come il suo ragazzo si alza e
fila sulla pista da
ballo? >> lo guardai perplessa. Sorrise, in modo strano,
e si alzò
<< vieni Lis, se lui non vuole ballare ti accompagno io
>> ah ecco!
Ora avevo capito tutto, il suo atteggiamento da playboy non lo aveva
perso del
tutto.
<< Ehm io non saprei, cioè…
>> cercò di
spiegare lei, arrossendo. In effetti Ian era molto bello.
<< Non ti scomodare >> disse Jason
alzandosi e attirando a sé Lis << la porto io
a ballare, tranquillo
>>
<< Come vuoi >> disse Ian sorridendo
alzando le mani in segno di resa
<< E tu, bella ragazza? >> chiese
rivolto a Alice, la quale si guardò in torno puntandosi il
dito contro
<< Dici a me? >> chiese lei
<< Certo! Chi altri? >> Ian
sfoderò il
suo sorriso irresistibile e, non lo giurerei, ma mi sembrò
di vedere segni di cedimento nel volto di Alice
<< Lei non balla >> il mio sguardo si
spostò abbastanza confuso su… Edward? Ma doveva
essere Jasper, volendo, a fare
un intervento simile?
<< Prego? >> chiese Ian
<< Non ci senti? >> rispose Edward
alzandosi << mia sorella non balla. Non con te
>> vidi Ian fare la
sua solita smorfia con le labbra e si accostò più
vicino ad Edward. Il panico
mi assalì. Non ragionai, mi alzai di scatto e presi Ian per
il braccio
trascinandolo verso la pista da ballo << Oh suvvia Ian!
Se vuoi proprio
ballare mi offro io! >> dissi
<< Tu Bellina? >> chiese l’orso
<< ma se fai un passo e cadi? >> e
scoppiò a ridere. Mi voltai per
fargli una linguaccia e i miei occhi guizzarono su Edward.
L’immagine che vidi
mi fece raggelare. Era davvero molto, molto arrabbiato. I suoi occhi
verdi
sembravano così scuri… I volto teso, la mascella
serrata. Faceva quasi… paura.
Non capivo. Perché faceva così? Cosa gli aveva
fatto Ian? Che fosse geloso? Ma
perché? Non aveva senso.
<< Tu gli piaci >> disse Ian sedendosi
sullo sgabello del bar
<< Scusami? A chi? >> ero interdetta
<< Ad Edward, mia cara. È pazzo di te
>>
<< Stai scherzando, vero? >> il mio
cuore prese qualche battito << lui mi odia, non mi
sopporta >>
risposi
<< E questo non ti fa capire nulla? >>
mi chiese. Lo guardai, ma non risposi, così continuai
<< è una tattica
vecchia come il mondo. Magari ha paura di amare, o ha un brutto
passato, così
cerca di allontanarti perché sa che se ti starebbe troppo
vicino svelerebbe ciò
che prova per te. Ma non può permetterselo >>
quelle parole mi scossero.
Era possibile che Edward provasse davvero interesse per me? <<
Se non sono indiscreta >> chiesi titubante
<< qual è il problema?
>>
<<
È una lunga storia Bella. Un passato che non è
facile da raccontare >>.
La conversazione di Alice a
Parigi mi ripiombò addosso come una doccia fredda.
C’era qualcosa nel passato
di Edward che lo aveva reso così. Ma cosa? Se Ian avesse
avuto ragione ed
Edward provava davvero qualcosa per me, mi sarei messa in moto per
capire cosa
si celava dietro al suo cuore. Cosa nascondeva il suo passato?
<< Ehi! >> disse Ian
schioccando le dita davanti ai miei occhi << vedi
perché ti chiamo Bella
addormentata? Ti perdi in chissà quali pensieri
>>
<< Si, scusami. Stavo
riflettendo su quello che mi hai detto >>
<< E…? >>
<< E forse hai ragione
>> dissi in un sussurro
<< Evviva! >>
<< Cos’hai capito? >>
chiesi guardandolo in cagnesco << non parlo del suo
interesse per me, ma
del fatto che forse è così perché ha
un passato difficile >>
<< E tu scoprilo, no?
Magari sarà anche più facile rapportarti con lui
>> in effetti non era
una cattiva idea, e mi ero anche già decisa a farlo.
<< Comunque… >> disse
Ian all’improvviso << io mi sono fidanzato
>> sgranai gli occhi.
Ian fidanzato? Davvero? << non fare quella faccia capita
anche a me di
innamorarmi, ogni tanto >>
<< Wow! >> dissi
abbracciandolo << e chi è? Come si chiama?
>>
<< Si chiama Elena. Ha 21
anni, due in meno di me. L’ho conosciuta
all’università lo scorso semestre e
abbiamo iniziato ad uscire. È una ragazza molto bella e
simpatica >>
disse alzando ripetutamente le sopraciglia << credo che
ti piacerebbe
>> concluse in fine
<< Sono davvero contenta
per te! E non fare lo scemo, trattala bene! >>
<< Lei è la mia principessa
>> mi scappò un sorriso e abbassai il viso.
In quel momento sentii una
presenza di fianco a noi, mi voltai e lo vidi.
<< Scusate, disturbo?
>> chiese in tono glaciale
<< Dipende dai punti di
vista >> rispose Ian e gli tirai un calcio
<< No, non disturbi
>> risposi io << cosa vuoi, Edward?
>>
<< Potresti venire con me?
>> mi chiese. Avevo capito bene? Voleva che, che andassi
con lui? Dove?
Come? Perché? Oh Bella respira!
<< Eh? >> mi diedi
della stupida. Che razza di risposta è “ eh
“?
<< Ti ho chiesto se
potresti venire con me. Allora? >>
<< Ehm si, non so, cioè…
>> mi voltai verso il mio amico, che stava sorseggiando
qualcosa di
trasparente << Ian ti dispiace? >>
<< No, tranquilla. Vai pure
>> lo ringrazia. Scesi dallo sgabello e seguii Edward in
silenzio.
Eravamo in un angolino del Pub, fuori
dalla vista dei nostri amici.
<< Quel tipo non mi piace
>> finalmente parlò
<< Ian? >> chiesi
ridendo << è un ragazzo simpatico, ed
è il cugino di Angela, è innocuo.
Inoltre lo conosco da quando sono piccola >>
<< Bhè si cambia, Bella.
Non vuol dire che, perché lui anni fa era un bravo ragazzo
adesso lo sia
ancora. Devi stare attenta >>
<< È quello che è successo
a te? >> chiesi senza riflettere.
Vidi Edward voltarsi di scatto e
fulminarmi con gli occhi. Cavolo!
<< Che vorresti dire?
>> chiese lui
<< Nulla. Scusa non sono fatti
miei >> provai a voltarmi e andare via, ma lui non me lo
permise. Mi
afferrò un braccio e mi fece scontrare contro il suo petto.
Il contatto fu
fuoco. Le mani di Edward erano entrambe sulle mie braccia, per tenermi
ferma.
Le mie mani, chiuse in un pugno, sul suo petto.
<< No, adesso parli
>>
<< Edward davvero, scusami.
Non so perché l’ho detto! >>
<< Che cosa sai tu di me?
>>
<< Niente! Assolutamente
niente! Io vorrei sapere qualcosa di te, ma tu non me lo permetti!
Vorrei
esserti almeno amica, ma tu non vuoi nemmeno questo >> le
parole uscivano
da sole
<< È meglio così, Bella.
Credimi >>
<< Non voglio crederti, lo
capisci? Io voglio viverti! E non so neanche il perché! Da
quando sei arrivato
a Forks sento questa attrazione nei tuoi confronti che non capisco! Non
ha
motivo per esistere, eppure c’è! È come
se io fossi la
Terra e tu il mio centro di
gravità. Tutto mi riporta a te, ogni cosa! Anche se faccio
finta di nulla, tu
sei sempre là! >>
Lo vidi sgranare gli occhi, ma
non riuscii a leggervi dentro.
<< Non va bene. Non è
affatto salutare, Bella. Non lo è >>
<< Spiegami il perché
>>
<< Non posso! Non posso
spiegarti nulla! Devi solo dimenticarmi >>
<< Tu non mi ascolti. Non
posso dimenticarmi di te, Edward >> arrivata a questo
punto tanto valeva
dirla tutta << non voglio dimenticarmi di te
>>
Sentii la presa allentare e
riuscii a staccarmi da lui. Non parlava, mi guardava, ma con uno
sguardo
indecifrabile.
<< Dovevo andare via non
appena ti ho vista >>
Quelle parole mi trafissero il
cuore, mandandolo in mille pezzi. Io per lui ero niente. Assolutamente
niente.
Ero un fastidio. Al dolore sopraggiunse la rabbia << E
allora perché
prima eri così geloso di Ian? Eh? Se non avresti neppure
voluto conoscermi,
perché diavolo hai fatto tutto quello? >>
<< Tutto quello cosa? Cosa?
Stai vaneggiando >> disse e mi superò,
tentando di andare via, ma gli
bloccai un braccio
<< Allora perché sei venuto
al bancone trascinandomi qui? Se non sei geloso e di me, non ti importa
nulla,
perché sei venuto a disturbare me e Ian? >>
<< Perché sei sotto la mia
responsabilità, Bella >> rispose freddo, senza
un briciolo di emozione
<< sei venuta con me e mia sorella. Se ti dovesse
succedere qualcosa
risponderei io a tuo padre e onestamente, se permetti, non mi va
>>
restai atona. Senza sapere cosa rispondere e con le orecchie che mi
fischiavano
<< vai a chiamare tua cugina, io cerco Alice.
È tardi, si torna a casa
>> si diresse verso la grande sala, mentre io me ne stavo
lì,
imbambolata. Senza sapere cosa fare, cosa dire.
Il
viaggio in auto aveva come
sottofondo un silenzio davvero imbarazzante. Cercando di non piangere,
ero
avvolta nella mia giacca, sul sedile posteriore e guardavo fuori dal
finestrino.
Le luci della strada sembravano scomparire e fare strani giochi alla
velocità
che stavamo percorrendo. Non vedevo l’ora ti togliermi questo
stupido vestito,
queste dolorose scarpe, questo insensato trucco dalla faccia e mettermi
a
letto.
Arrivati a casa, scesi dall’auto
senza salutare nessuno. Che maleducata, pensai. Ma se avessi aperto
bocca
nessuno avrebbe fermato il pianto che mi opprimeva il petto. Entrammo
in casa e
senza neppure aspettare Lis, mi diressi in camera mia, chiudendomi
dentro.
Scivolai lungo la porta, sentendo il pavimentosotto il mio corpo. Non potevo andare avanti
così. Che cosa gli avevo
fatto? Perché mi trattava in questo modo? Nascondeva
qualcosa. Qualcosa di
orribile, lui lo considerava orribile. Magari era stato ferito al
cuore,
qualcuno glielo aveva spezzato in passato ed ora è diventato
così per
proteggersi dal mondo, per… non riuscivo più a
ragionare.
Sentii qualcosa di caldo e salato scivolarmi sulle
labbra. Quando avevo cominciato a piangere? Senza che me ne rendessi
conto
stavo singhiozzando. Non ci pensai due volte. Mi alzai e mi buttai sul
letto,
nascondendo il viso tra i cuscini. Era inutile
prendersi in giro. Lui non voleva
saperne di me. Non mi ascoltava, io urlavo, cercavo di chiamarlo, di
fargli
capire quanto fosse importante per me, quanto lo amassi… ma
lui non mi
ascoltava! Avrei potuto gridare, gridare e gridare ancora, ma la mia
voce, per
lui, sarebbe stata solo un tenue e debole sussurro in lontananza.
Capitolo 14 *** Tredicesimo Capitolo : This is Halloween! ***
BUON
NATALE A TUTTI! *-* e come promesso eccomi qui con il nuovo capitolo
della mia storia XD ma non mi fermo qui! Ho creato anche un
video-trailer per questa FanFiction, mi è venuto in mente
scrivendo il precendente capitolo, cioè Hear Me, quindi dopo
vi posto il link per farvelo vedere, se vi interessa!
Purtroppo non so come postarlo direttamente, quando lo
scoprirò magari lo rimetto eheheh comunque, basta parlare,
rispondo alle recensioni e poi vi lascio al capitolo!
❦
Rispondo alle Recensioni : Marie : Oddio Marika, non volevo
farti piangere! (cioè magari si, ma non letteralmente!)
purtroppo si, Edward è stronzo e devo deluderti
perchè, con Bella, lo sarà ancora per un
pò...Comunque grazie ancora dei complimenti! E forse riesco
a far trasparire molto bene le emozioni di Bella perchè ci
sono passata anche io, chi lo sa! E comunque anche tu scrivi bene XD
spero che questo capitolo ti piaccia come gli altri e aspetto la tua
recensione! Mi raccomando! Buon Natale carissima! Un bacione^^ bella cullen89 : Ciao Bella! Ahahahah alle tue
domande purtroppo non posso rispondere! Se hai ragione o meno dovrai
attendere, mi spiace XD per quanto riguarda Edward, si in effetti la
mia intenzione era quella di farlo diventare un pò stronzo
ahahahah e se ci sto riuscendo grazie mille ^^ Mi raccomando continua a
seguirmi e avrai tutte le tue risposte e ti posso dire che non
mancheranno i colpi di scena! Aspetto un'altra tua recensione! Buon
Natale! Un bacione ^^ anna71 : Ciao Anna ahahahah vedo che
hai apprezzato Ian, lo apprezzo anche io XD comunque grazie mille,
continua a seguirmi! E a commentare XD Buon Natale anche a te! Un
bacione^^ belnina : Ciao cara! Eh si, la gelosia
è una brutta bestia! Quando arriva non risparmia nessuno...
Grazie per le belle parole! Intrigante? Uh! Bhè è
quello che volevo diventare ad ogni capitolo, misteriosa e intrigante,
quindi ci sto riuscendo XD purtroppo Bella non è
che non capisce, ma Edward la disorienta parecchio e il nostro caro
Edward continuerà ancora per un pò ad
"arrampicarsi sugli specchi" ma perchè? Eheheh è
il motivo quello da capire mia adorata belnina!! Continua a seguirmi e
a recensire, mi raccomando! Buon Natale cara, un bacione!^^ lilyanne89masen : Tesòòò
tu sempre molto concisa ahahahah la scena di Jason che fa il gelosone?
Dì la verità, tu segui questa storia solo per Lis
e Jason, ormai lo hanno capito tutti ahahahah torna presto tesora
già mi manchi! Buon Natale! Ti voglio bene tesò,
bacione! ^^ maia96 : Ciao Maia! Ahahahah eh si Ian
ha dato un tocco di classe ahahahahah ma cosa farà ora il
nostro Edward? Per saperlo continua a leggere! Grazie per il
complimento!! Ora ti lascio al capitolo, mi racconando continua a
seguirmi e a recensire! Buon Natela cara! Un bacione^^
I deja-vu sono il modo che ha
il destino per dirti che sei esattamente dove dovresti essere. Ti sembra che tu ci
sia già stata perché sei esattamente in linea col
tuo destino.
Tredicesimo
Capitolo
: This is Halloween!
Pov. Bella
La giornata a
casa Cullen era trascorsa
velocemente. Nessuno mi chiese niente della serata precedente. Neppure
Lis a
colazione o Alice quando ci passò a prendere. Gliene ero
grata. I ragazzi,
ovviamente, non si erano fatti trovare e
l’organizzazione della festa fu lasciata completamente nelle
nostre mani.
La Signora Cullen, Esme,
aveva insistito per farsi chiamare col nome di battesimo, era una donna
giovane
e gentile. La madre che tutti vorrebbero avere. Come il resto della sua
famiglia era una donna bellissima, non dimostrava
l’età che diceva di avere.
Avevamo conosciuto anche il Signor Cullen. Carlisle, anche lui aveva
gradito
che usassimo un tono non formale, era rientrato a metà
pomeriggio, dopo aver
concluso l’ennesimo turno all’ospedale. Ebbene si.
Carlisle era il primario
dell’ospedale di Forks. Era un uomo giovane, gli si davano al
massimo 33 o 35
anni, alto, capelli biondi e occhi color oro, esattamente come tutta la
sua
famiglia.
Era strano… Nessuno dei componenti della famiglia
Cullen era realmente imparentato, discorso che escludeva Emmett e
Jason, i
quali erano evidentemente fratelli gemelli. Eppure erano tutti
così
dannatamente simili, di una bellezza unica nel loro genere.
<< Bella, potresti andare a prendere il resto
delle decorazioni? >> mi chiese Rosalie
<< Certo, vado subito >> risposi, ma mi
resi conto che non sapevo dove fossero << ehm Rose, dove
sono? >>
la vidi sorridere
<< Sono nel ripostiglio, la stanza vicino
alla cucina >>
Annui e andai dove mi era stato detto. Trovai
quello che cercavo molto facilmente, così tornai in salotto,
ma mi bloccai.
Stavano parlando. Di me.
<< Non ti ha detto proprio nulla? >>
chiese Alice a Lis
<< No, io non ho chiesto, non mi sembrava una
grande mossa >> rispose lei << ma so che ha
pianto tutta la notte
>>
<< Capisco >> disse il folletto
<< Ma Edward a te non ha detto nulla?
>> chiese Rose ad Alice
<< No, lui di queste cose con me non parla
>> vidi Alice sedersi sul bordo del divano, spostato in
un angolo della
sala, poi continuò << mio fratello non
è cattivo, ma è così chiuso! Non
capisce che il passato si può cambiare e non so se lo
capirà mai >>
decisi che mi ero stufata di starle ad ascoltare, così
entrai nella stanza a
grandi passi.
<< Ecco le vostre decorazioni >> dissi
lanciandole sul divano << io me ne vado >>
e mi diressi verso la
porta d’ingresso
<< Cosa? Come? >> chiese Lis confusa
<< Bella? Ma cosa stai dicendo? >>
<< Sto dicendo che non mi va più di restare
>> riposi mentre infilavo il giubbotto pesante. Nel giro
di pochi giorni
la temperatura di Forks era scesa velocemente. Faceva davvero molto
freddo,
oggi.
<< Ma perché? >>
<< Perché non mi piace che le mie amiche e
mia cugina parlino di me alle mie spalle >> infilai la
sciarpa,
attorcigliandola al collo
<< Bella no, non è come pensi >>
cercò
di spiegarmi Lis << siamo solo preoccupate per te
>>
<< E non potreste chiede alla sottoscritta,
invece che fare supposizioni? >>
<< Ma Bella… >>
<< Sto bene Lis, ok? >> la interruppi
<< sto bene >>
<< Non stai bene cugina >> disse Lis
avvicinandosi << ma se non vuoi pensarci o parlarne, va
bene. Basta che
tu non te ne vada di qui >>
<< Bella, Lis ha ragione >> disse Alice
<< la colpa è di mio fratello, ma tu meriti di
stare qui. Forse sono io che
sono di troppo >>
<< Non dite idiozie >> ci voltammo
tutte verso Rosalie << nessuno è di troppo in
questa casa, mi sono
spiegata bene? Voi tre, tutte e tre, chi meno e chi più,
siete le amiche che
finalmente ho trovato dopo molto tempo. Non ho nessuna intenzione di
perderne
una. Bella sta male, e non provare a negare! >> disse
puntandomi il dito,
mentre aprivo bocca << Ma non vuoi piangerti addosso? Mi
trovi d’accordo
con te! Ma non per questo noi non abbiamo il diritto di preoccuparci
per te. E
tu, Alice, cos’è questa stronzata del “
forse sono io che sono di troppo “? Se
hai un fratello idiota, non è colpa tua! Quindi ora basta
musi lunghi, basta
litigare, basta avere brutti pensieri. È Halloween e ci sta
aspettando una
grande festa, perciò… Tutte di sopra a
prepararci! >>
Non sapevamo cosa dire. Così senza pensarci troppo,
scoppiando a ridere, ci buttammo addosso a Rose abbracciandola.
<< Ti vogliamo bene anche noi! >> dimmi
tutte e tre
<< Ok, ok! >> disse Rose staccandosi da
noi << ma non chiedevo tutta questa dimostrazione di
affetto >> era
tornato il sereno.
Mancava poco
alle dieci di sera e noi eravamo
pronte.
Io avevo
indosso una semplice maglietta a maniche
corte, nera e beige, una gonna lunga con una struttura e un taglio
particolare
sul marrone – grigio, stivali neri. La maschera era nera e
aveva un grande
fiore sul lato destro.
Eh
già, la festa di Halloween organizzata dai
Cullen era in maschera. Non si poteva entrare senza indossarne una e
l’unica
regola della serate era quella di non toglierla mai, per nessun motivo.
<<
Allora Bella, sei pronta? >> chiese
Alice entrando in camera
<<
Si, quasi! >> dissi mentre litigavo
con la maschera << ma questa cosa non riesco a metterla!
Mi faccio male
ai capelli >> la sentii ridere e avvicinarsi a me
<<
Dai dammi qui, ci penso io! >>
<<
Grazie Alice >> dissi e mentre la
vedevo armeggiare con i miei capelli diedi un’occhiata al suo
costume.
Indossava un
vestito rosso, corto. Il corsetto
intrecciava qualche filo nero, senza spalline. Ai piedi calzava un paio
di
sandali alzi, intrecciati. La maschera era per metà nera e
per l’altra metà
rossa, e dove vi era la parte scura vi era un grande fiore rosso.
Adornata con gioielli
delle stesse tonalità del vestito e con corna e coda, Alice
era una bellissima
Diavoletta.
<<
Non hai freddo vestita così? >>
chiesi una volta che aveva finito
<<
Nhà, non granché! >> mi rispose
tranquilla
<<
Attenta che rischi di prenderti un raffreddore
>> nemmeno avevo finito la frase e già rideva!
<<
Tranquilla Bella! Sono sana come un pesce!
>>
<<
Va bene, va bene! >>
Mi voltai
quando sentii bussare alla porta <<
Ragazze sono Rosalie, posso? >>
<<
Certo! >> rispondemmo io e Alice
contemporaneamente
Quando Rosalie
entrò mi resi conto che non era
vestita. Aveva dei semplici jeans stretti, neri, un top a maniche
corte,
larghe, stretto da sotto il seno in poi dello stesso colore di
pantaloni.
Stivali neri. La maschera era molto vistosa, colorata e in un lato le
ricadevano una serie di fili con perline. I capelli biondi mossi,
lasciati
sciolti.
<<
Ma da cosa saresti vestita? >>
chiese curiosa Alice
Rosalie sorrise
<< Veramente da nulla, ho
solo la maschera per darmi un tono. Inoltre ho optato per vestirmi a
tinta
unica, che ognuno veda il costume che vuole vedere >>
<<
Perché io non potevo fare come lei?
>> chiesi con disappunto
<<
Perché tu non puoi! >> risposero in
coro e scoppiarono a ridere
<<
Antipatiche >> dissi mentre sentimmo
suonare alla porta
<<
Saranno gli invitati! >> disse
entusiasta Alice
<<
Probabile, sono le dieci >> rispose
Rose << Bella, noi scendiamo ad accoglierli, tu vai a
vedere se Lis ha
finito, si stava cambiando nella camera di Jason, la seconda a destra
>>
annuii mentre loro uscivano.
Trovai la
camera senza problemi e bussai <<
Lis? Sei pronta? >>
<<
Si, Bella entra! >> mi rispose
Quando entrai
non credetti ai miei occhi. La camera
era in ordine impeccabile. Attaccate alle pareti c’erano
diverse chitarre, da
quella classica a quella elettrica. La scrivania era ordinata e sopra
vi era
posto un Notebook blu metallizzato, la libreria aveva una marea di
scaffali
suddivisi tra Cd e libri. Ma la cosa che mi colpii di più fu
il letto. Non
c’era.
<<
Bella? >> mi richiamò Lis <<
ci sei? Terra chiama Bella! >>
<<
Si, scusami stavo guardando la stanza ma…
è normale che non ci sia il letto? >> chiesi
sentendomi molto stupida
<<
È quello che ho chiesto anche io >>
mi rispose Lis << ma mi ha detto che ha quello a
scomparsa nell’armadio,
o qualcosa del genere. Mi ha chiesto se dovesse tirarlo per appoggiare
le mie
cose, ma gli risposto che avrei usato la poltrona >>
disse indicandola
<<
Ah! Ora capisco >> già… eppure non
mi convinceva molto quella storia.
Solo in quel
momento mi soffermai a guardarla. Aveva
un vestito molto corto, tutto nero. Era ornato di tulle sopra il seno e
sotto
la gonna, stretto a corsetto. Lunghi stivali neri di pelle arrivavano
fin sopra
le ginocchia. Il trucco era sul viola scuro. La maschera, era nera a
scacchi
rossi scuro e aveva in entrambi i lati piume nere. A completare
l’opera un
lungo mantello nero con cappuccio e dei canini appuntiti e bianchi.
<<
Sei un vampiro >> le dissi
Lei fece una
giravolta, giocando col mantello e
rispose << Si! Attenta che ti mangio! >> e
ridendo scendemmo di
sotto.
Era mezzanotte
ormai. Tutti si stavano divertendo,
tranne me. Me ne stavo in disparte a guardare i miei amici. Alice non
si era
staccata un secondo da Jasper, il quale era vestito in modo semplice.
Camicia
bordeaux e jeans nero. Converse dello stesso colore del jeans e
maschera del
medesimo colore della camicia. Lis era sempre affianco a Jason, il
quale non
smetteva un attimo di baciarla. Erano belli insieme. Anche lui vestito
semplice. Maglietta blu con scollo a V, jeans grigio come le scarpe. La
maschera era azzurra e blu. Avevo notato che anche Emmett, come i suoi
fratelli, non si era travestito, ma solo mascherato. La sua maschera
era nera e
verde scuro, richiamava il suo abbigliamento.
<< Ehi Bella! >> mi voltai trovandomi
davanti delle zanne aguzze e molto, molto pelo << sono
io, Mike! >>
<< Oh, ciao Mike >> risposi
<< da
cosa ti saresti mascherato, scusa? >>
<< Come da cosa? Sono un Lupo Mannaro!
>> e mi fece il verso
<< Oh… ehm bel costume allora >>
<< E tu? Sei una strega? >> chiese
ammiccando
<< Si, una strega >>
<< Ma una strega buona. Non ti ci vedo a fare
quella cattiva >>
Odiavo quando ci provava con me. Specialmente
perché era il ragazzo – non ragazzo di Jessica. Mi
infastidiva.
<< Scusa Mike, devo raggiungere Rose. Mi
aveva chiesto aiuto per… >> pensa Bella, pensa
<< per una cosa! Tu
divertiti eh, ci becchiamo in giro >>
<< Ok >> rispose semplicemente ed io ne
approfittai per andare in giardino. Almeno quello era tranquillo. Non
volevo
stare qui, a questa festa. Volevo solo starmene da sola. Volevo buttare
via
ogni ricordo, ogni ferita, ogni contatto, ogni parola. Tutto. Volevo
buttare
via lui. Liberarmene, in qualche modo. In qualsiasi modo.
Quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla mi
voltai di scatto e senza riflettere parlai << Mike,
volevo starmene da
sola se tu non… >> mi bloccai quando capii di
essermi sbagliata.
<< Scusa! >> dissi alzandomi
<<
pensavo fossi un altro >>
Il ragazzo davanti a me non parlava. Mi fissava, ma
non riuscivo a vedere il volto o gli occhi perché indossava
una maschera. Era
alto. Fisico asciutto. Aveva un paio di jeans stretti, neri, una
camicia dello
stesso colore. E aveva un mantello bicolore. L’esterno era
nero, mentre
l’interno rosso. Era
imbarazzante. chi era questo ragazzo? E perché
mi fissava?
<< Io devo, si insomma, io rientro. Ciao
>> feci un passo ma lui mi afferrò per il
braccio. Era una presa leggera,
delicata. Calda. Mi voltai lentamente. Quel contatto mi aveva dato i
brividi,
ma non di paura.
<< Che… che cosa vuoi? >> chiesi
balbettando.
Lui alzo una mano e mi accarezzò il viso,
dopodiché mi indicò.
<< Me? >> lo vidi annuire. Lui
voleva…
me? << forse hai sbagliato persona >> dissi
cercando di rientrare,
ma lui mi trattenne facendo di no con la testa. Chi diavolo era? E
perché non
parlava?
<< Chi sei? Perché non parli? Mi stai
spaventando >> mi lasciò il braccio e
abbassò la testa come mortificato.
Non so perché, ma sentivo che non voleva farmi del male.
<< Non puoi parlare? >> chiesi e lui
annuì sedendosi dove ero io prima
<< Sei nuovo da queste parti? Non esci
spesso? >> ancora una volta negò col capo
<< perché sei qui?
>> il ragazzo alzò la testa di scatto e mi
fissò. Come pochi minuti prima
alzò il dito e me lo puntò contro
<< sei qui per me? Perché? >> si
avvicinò un po’ e non so perché, ma non
mi scansai.
La sua mano finì sulla mia guancia che accarezzò
piano e dolcemente. Un’altra volta quella sensazione. La sua
carezza mi
piaceva. Mi smuoveva qualcosa dentro e mi riscaldava il cuore. Aprii
gli occhi
di scatto e mi alzai. Chi era? Questa domanda mi torturava la mente.
<< Chi sei? >> ci riprovai, ma non
ottenni risposta.
Lui si alzò con me e mi porse la mano. Afferrarla o
no? La mia testa diceva no. Ma una voce, non so in quale parte del mio
corpo
diceva si.
C’era qualcosa nel suo modo di fare che mi era
famigliare. Era come se lo conoscessi. Da molto, molto tempo.
Senza pensarci afferrai la sua mano e lo vidi
sorridere. Riconoscevo quel sorriso caldo e affettuoso, ma dove lo
avevo visto?
E quando?
<< Non mi farai del male, vero? >> lui
fece di no con la testa e mi portò più in
profondità nel cortile.
Anche dopo aver camminato in tondo e avanti e
indietro non mi lasciò la mano. Era come se avesse paura che
scappassi, no… era
come se la sua vita fosse aggrappata a quel contatto. Così
come la mia.
<< Io non capisco. Chi sei e
perché… >>
mi interruppe posando un dito sulle mie labbra. Quel piccolo gesto mi
fece
vibrare il cuore e girare la testa.
La mano che fino ad un attimo prima aveva nella
mia, ora era scivolata sul mio fianco, dolcemente. Mi tirò
teneramente a sé,
piano, molto piano. Come se mi volesse dare il tempo di scappare o
allontanarlo, se avessi voluto. Già, se avessi voluto.
Tracciò, poi, il
contorno delle mia labbra e spostò il suo tocco sulla
guancia e poi sul collo. Mi
accarezzò la spalla e poi il braccio e tornò alla
mia mano. Non mi resi conto
che stavamo ballando. Quando era accaduto? Ma soprattutto, quanto tempo
era
passato da quando stavo con lui? Era tutto così confuso!
Dolcemente mi fece
allontanare da lui per farmi fare una giravolta, quasi inciampai. Mi
mordicchiai il labbro, storcendo il naso. Mi fermò
guardandomi. Era come se
sapessi cosa volesse dire. La sua era una domanda muta, mi stava
chiedendo cosa
c’era che non andava.
<< Io non so ballare >> ammisi imbarazzata
Lo vidi sorridere e muovere le labbra lentamente “
puoi affidarti a me “ disse senza parlare.
<< Non ho paura di te >> dissi e fui
sopraffatta dalla verità di quelle parole.
Il suo sorriso si illuminò maggiormente e si
avvicinò di più a me. Posò entrambe le
mani sul mio volto, accarezzandomi le
guancie. Avevo la testa reclinata all’indietro e quando
sentii il suo corpo
aderire al mio capii cosa volesse fare. Le mie mani si posarono sui
suoi
fianchi, attirandolo di più a me. Sapevo che era sbagliato,
che era una pazzia.
Ma in quel momento non mi importava di niente. Stavo bene, lui mi
faceva stare
bene.
Quando sentii le sue labbra posarsi sulle mie mi
dimenticai tutto. Chi ero? Chi era lui? Dove eravamo? Sentivo le sua
labbra
accarezzare le mie. Erano tocchi lievi, gentili, dolci. E finalmente il
contatto si intensificò. Le mie labbra si muovevano in
sincrono con le sue.
Erano sempre dolci, ma più decide. Sentii qualcosa
accarezzarmi le labbra… la
sua lingua. Chiedeva il permesso ed io glielo diedi. Quando le nostre
lingue si
toccarono fu fuoco. Tutto di me si era acceso. Ne volevo di
più, sempre di più.
Volevo lui.
Il baciò durò a lungo. Nessuno dei due era
intenzionato a smettere. Ma quando la mia mente fu libera ebbi una
sorta di
dejà-vu.
Sapevo chi era, sapevo chi ero, sapevo dove eravamo
e cosa stavamo facendo. Ricordavo lui, soprattutto lui. Ricordavo il
suo calore
e la sua dolcezza. Era accaduto molto tempo fa, in un posto lontano,
molto
lontano da qui.
Capitolo 15 *** Quattordicesimo Capitolo : Clair de Lune ***
BUON
ANNO A TUTTI QUANTI! Come state? Bhé io maluccio,
perchè ho la febbre XD ma vi ho postato come promesso il
nuovo capitolo! Chiedo scusa se troverete errori, ma non sono in forma
per rileggere tutto!! Quindi scusate! Non mi dilungo molto, rispondo a
blocco alle recensioni e vi lascio al capitolo! Un bacione!
Cosa
dirvi? Grazie infinitamente per le recensioni che vedo aumentano ogni
capitolo di più! Mi raccomando non mi abbandonate :) MAIA96
la tua idea direi che è molto bella! Ma purtroppo Edward
è un osso duro, o forse no? Continua a leggere e lo
scoprirai! SWEET
BLEEDING STAR se hai ragione lo scoprirai presto, ma per
adesso no! Continua a recensire mi raccomando! La prossima volta ti
risponderò in modo più appropiato, adesso
è colpa dei 38 di febbre XD
ANTONELLA64
sono contenta che la mia storia ti piaccia! E per scoprire cosa sono
Edward e Alice dovrai aspettare ancora un pò, ma
già nel prossimo capitolo qualcosa si scoprirà! BELNINA
se pensavi che quella fosse una tortura devi vedere questo capitolo!
Penso che scapperò in Groellandia per non essere uccisa da
voi ahahahah MARIE
grazie cara!! E non voglio liberarmi di te e delle tue recensioni!
Purtroppo Edward resterà stronzo, ma già in
questo capitolo qualcosina, molto -ina, cambia! LILYANNE89MASEN
io ho la febbre per colpa tua! Sappilo ù.ù quindi
per il prossimo capitolo voglio una recensione formidabile!! AMANTIDE
Cinziolina! Sai già che ho la febbre XD quindi ti dico solo
che dopo tutti i tartassamenti per avere spoiler eccoti qui il
capitolo! Spero che ti piaccia!
Quattordicesimo
Capitolo : Clair de Lune
Pov. Bella
Era ormai
passata una settimana dalla festa di
Halloween organizzata dai Cullen, proprio a casa loro. Eravamo a
Dicembre. Per
tutta la città si sentiva già aria natalizia.
Alcune vetrine e strade erano
addobbate e altre in fase di costruzione. Tra due settimane sarebbe
arrivato
Natale.
Nonostante facessi di tutto per non pensare, la mia
mente tornava spesso a quel bacio, quella sera. Dio mio! Ma ero forse
ubriaca?
Come diavolo mi era saltato in mente di baciare un emerito sconosciuto?
Non
sapevo assolutamente nulla di lui! Dopo il bacio era semplicemente
scomparso.
Le ragazze si erano preoccupate non trovandomi più,
così, non appena mi voltai a rispondere, lui prese
l’occasione per andare via.
Quando mi rigirai per dirgli che forse era meglio che io tornassi dai
miei
amici, lui non c’era più. E come se non bastasse,
Lis mi considera pazza!
Ricordo ancora la discussione del giorno dopo: << Ti ha baciata?
E
tu lo hai baciato? Oddio e chi è? Chi era? >>
chiese lei sistemandosi
meglio sul mio letto << Ehm non
lo so
>> dissi arrossendo. Mi sentivo una povera sciocca << Come
sarebbe che
non lo sai? >> << Non
abbiamo
parlato molto… >> << Ok
Bella, ma
saprai qualcosa! Che ne so >> mise l’indice
sotto il mento e cominciò a
pensare << come si chiama? >> << Non lo
so >>
risposi << Anni?
>> << Non lo
so >> << Che
voce aveva?
>> << Non lo
so >> << Colore
degli
occhi? >> << Lis,
non lo so!
>> << Oh mio
Dio, Bella!
>> urlò spazientita, alzandosi dal letto
<< questa è facile! Dovrai
saperla, spero! Quanto era alto? >> Ci pensai un attimo
<< Mm direi sul metro e ottanta, si. Più o
meno come… >> mi
interruppe << Edward?
>>
chiese lei << Si, era
alto
quanto Edward >> ma non era Edward. Lui non mi avrebbe
mai baciata o
guardata o toccata in quel modo. Mai. Purtroppo. << Allora
il mistero
è risolto! >> disse Lis, enfatizzando il gesto
con uno schiocco di dita
<< hai sognato Edward! Oppure ti sei semplicemente
immaginata lui che ti
baciava perché, diciamocelo, gli vuoi saltare addosso da
quando ha messo piede
in questa piccola città! >> << Lis! Ma
cosa dici?
E comunque non sono pazza! >>
<<
Bella? Guarda che dovevi girare a destra!
La scuola è là! >> mi
richiamò Lis
<< Oddio è vero! Di qua andiamo a Port
Angeles! >> cavolo! Così saremmo arrivate in
ritardo!
<< Ma va? >> chiese sarcastica
<<
ma cosa ti prende stamattina? >>
<< Niente scusa, ero solo soprapensiero e non
mi sono accorta che eravamo già praticamente sulla via di
scuola >>
risposi in mia difesa
<< E a cosa pensavi? Oddio non dirmi che
stavi ancora pensando al tipo mascherato?! >>
<< No, veramente stavo pensando al fatto che
tu mi hai presa per una visionaria! >>
<< Andiamo non solo io! Anche Rose ti ha
detto di non aver visto nessuno vicino a te quando siamo arrivate in
cortile! E
nemmeno Alice. E vogliamo ricordarci del piccolo particolare delle
foto?
>> oh no, ancora con questa storia no <<
Jason ed Emmett hanno
spulciato tutte le foto fatte in quella serate, più i video,
e non c’è nessuna
traccia del ragazzo che tu hai descritto >>
<< Ma ti ho detto che non era alla festa!
Cioè si, forse, ma io non l’ho visto
all’interno della casa, ma fuori. Anche io
ero alla festa e sulle foto non compaio >> dissi
<< Si, ma perché tu non te le fai mai fare! E
non c’eri quando sono state scattate >> mi
rispose, pentendosi di ciò che
aveva appena detto. La sua teoria stava crollando miseramente
<< Appunto Lis! Io non c’ero nelle foto.
Però
ero presente alla festa. Quindi per la regola non può valere
anche per lui?
>>
Mentre aspettavo la risposta entrai nel parcheggio
della scuola. Vidi l’auto di Rose così la
affiancai. Spensi la radio, tirai il
freno a mano e uscii dall’auto. Lis prese la sua borsa e mi
parlò dal sopra il
tettuccio.
<< Perché lui non lo ha visto nessuno!
>>
<< Lui chi? >> la voce di Edward mi
fece sobbalzare. Mi voltai e lo vedi a pochi centimetri da me. Cosa ci
faceva
così vicino?
<< E a te cosa te ne importa? >>
rispose Lis
<< Sempre gentile, vero? >> disse lui
<< Bhè tu a gentilezza non sei secondo a
nessuno >>
<< La volete finire? Ma non andate proprio
d’accordo voi due, eh? >> intervenni, cercando
di allontanarmi da Edward.
Stranamente ci riuscii.
<< È tua cugina >> mi rispose lui
<< Bella scusa, bravo! >>
ribatté lei,
applaudendo
<< I bambini >> dissi sottovoce
<< Fratellone! Potresti aspettarmi però!
>> disse il folletto Alice << ciao Bella!
>> e mi abbracciò
<< Lis, buongiorno! >>
<< Ciao Alice! >> rispose sorridente
mia cugina << wow, bella giacca! >>
<< Grazie! >>
<< Ciao ragazzi! >> dissero in coro i
Cullen, ci voltammo verso di loro e salutammo. Jason si
avvicinò a Lis, le mise
un braccio in torno alla vita, lei si voltò e si scambiarono
un tenero bacio.
Emmett e Rose si tenevano per mano e Jasper fissava Alice, la quale gli
si
avvicinò dandogli un leggero bacio sulla guancia.
Con tutte quelle coppie mi sentivo a disagio. Mi
voltai verso Edward e lo vidi guardarsi in torno. Sembrava imbarazzato
anche
lui.
<< Edward! >> sentii chiamare Tanya
<< Bhè ragazzi, il dovere mi chiama. Ciao a
tutti >> ci disse lui e con passo svelto raggiunge la Barbie.
Mi soffermai a guardarla.
Aveva una coda di cavallo, tacchi alti, fin troppo, una minigonna,
davvero
mini! Nera. Il giubbotto, rosa, aveva un unico bottone
all’altezza del seno e
un collo di pellicciotto. Sembrava proprio una sgualdrina. Mi chiedevo
cosa
avesse di tanto speciale per attirare l’attenzione di Edward.
Certo era molto
bella, ma il resto? Non si poteva dire che brillasse in fatto di
intelligenza,
non era simpatica, forse antipatica quanto subdola. E aveva una risata
agghiacciante.
<< Bella, andiamo? >> chiese Alice
<< Si, arrivo! >> mi affrettai a
raggiungerla e ci dirigemmo tutti insieme verso l’edificio
scolastico.
Con mia somma gioia, e in questo caso “ gioia “
è
ironico, mi ricordai che alla prima ora ci sarebbe stata Biologia.
Fantastico.
Quando
arrivai nell’aula vidi Tanya seduta sul mio
banco che chiacchierava con Edward. Il nervoso mi assalii. Raggiunsi la
mia
postazione a grandi passi, lanciai la borsa sulla sedia e le dissi, in
tono
tagliente << Questo è il mio posto, inoltre
non ricordo che noi due
abbiamo Biologia insieme, o mi sbaglio? Non dovresti essere a lezione,
Tanya?
>> mi fulminò e scese, agilmente, dal tavolo.
<< Ci vediamo, Eddy >> mi
superò,
urtandomi la spalla con la sua, e sempre senza degnarmi di uno sguardo
uscì.
<< Sgualdrina >> mi accorsi troppo
tardi di averlo detto a voce alta. Sperai solo che lui non avesse
sentito
<< Isabella Swan che dice le parolacce
>> speranza svanita << cosa ti ha fatto di
tanto brutto Tanya?
>>
<< Non credo che sia affari tuoi, Edward
>> risposi senza voltarmi
<< Mm questa mattina siamo di cattivo umore,
non è vero? >>
<< Ripeto. Non sono affari tuoi, Edward
>>
Successe tutto in una frazione di secondo. Prese la
mia sedia e la trascinò vicino a lui. Le sue labbra erano
quasi appoggiate al
mio orecchio. Potevo sentire il suo respiro solleticarmi la pelle,
fresco.
Sapeva di menta.
<< Non sarai forse… Gelosa? >>
che
razza di stronzo! In preda all’irritazione mi voltai a
guardarlo. Mossa
sbagliata. I nostri nasi si scontrarono. Era
così…così vicino! Mise un braccio
sullo schienale della sedia e l’altro sul tavolo del
laboratorio. Ero paralizzata
tra le sue braccia. I suoi occhi verdi erano ad un movimento dai miei.
Ogni volta
che stavamo così vicini sentivo qualcosa. Un calore
sconosciuto mi invadeva il
cuore. E avvertivo una sensazione famigliare, di
tranquillità, di pace. Stare
con lui, vicino a lui, mi faceva sentire completa. A casa.
<< Io non… Io… >> non
riuscivo a
parlare e lui sorrise. Quel sorriso sghembo che mi faceva perdere la
testa! Era
sicuro di sé, era furbo ed era stramaledettamente sexy!
<< Si? >> mi chiese << tu
non…
Cosa? >>
<< Non sono gelosa… Io non lo sono
>>
riuscii a dire, con voce tremante. Sentivo il cuore battere
all’impazzita.
Sicuri che non lo sentisse anche lui?
<< Chissà perché, ma non ci credo
nemmeno un
po’ >> e mi spinse via, tornando al suo posto.
Ripresi così lucidità.
<< Non sono gelosa di te, razza di idiota!
Anzi, spero proprio che tu e Tanya viviate felici e contenti!
>>
<< Questa è una reazione da ragazza gelosa
>> mio Dio se era irritante!
<< Ti ho detto che non sono gelosa! >>
<< Allora lui chi è? >> chiese
di punto
in bianco
<< Come scusa? >>
<< Il ragazzo di cui stavi parlando con la
tua simpaticissima cugina >>
<< Ma cosa ti interessa, eh? >> dovevo
mantenere il controllo << mi hai fatto capire
più di una volta che di me,
di quello che faccio, non ti importa niente. Quindi spiegami
perché dovrei dirti
quello che faccio della mia vita >>
<< Touché >> rispose nel momento
stesso
in cui arrivò il professore e ci richiamò
all’ordine.
La lezione passò in fretta e quando la campanella
suonò vidi Edward alzarsi e andare via. Non mi accorsi che
si era soffermato
dietro di me, finché con sentii la sua voce vicino al mio
orecchio
<< Ci vediamo più tardi a Francese, Bella
>> e si diresse verso la porta
<< Francese! Strepitoso >> qualcuno ce
l’aveva con me. Senza ombra di dubbio.
Finalmente
la giornata era quasi conclusa. Mi stavo
dirigendo all’ora di Francese quando ebbi la terribile
sensazione di essere
spiata. Mi voltai più di una volta, ma il corridoio era
deserto. Accelerai il
passo e raggiunsi l’aula. Vidi Edward seduto vicino alla
finestra. Era
appoggiato allo schienale della sedia, una gambe appoggiata
perpendicolarmente
sull’altra e mi guardava sorridendo. Quella faccia da
strafottente era da
prendere a schiaffi. Io raggiunsi un banco accanto al muro, in fondo
all’aula.
Mi sedetti, appoggiando i libri, e gli rivolsi un sorriso
più che falso.
<< Bene ragazzi, ora che ci siete tutti
possiamo iniziare >> iniziò la professore
<< visto che tra poco è
Natale ho pensato di chiudere qualche voto e per farlo ho intenzione di
assegnarvi una relazione >> un mormorio di
disapprovazione si levò dalla
classe, ma la professoressa non gli diede peso << vi
metterò a coppie. Ed
ogni coppia dovrà portare una ricerca dettagliata su vita,
modi e costumi della
città francese che gli è stata assegnata. Avete
dieci giorni >> tutti i
ragazzi iniziarono a chiedere se potevano stare con uno piuttosto che
con
l’altro, ma subito la signorina Moreau ruppe le, cosiddette,
uova nel paniere.
<< Le coppie sono già state scelte, da me. In
base ai vostri voti >> quando cominciò a
elencare pregai con tutte le mie
forse di non finire con Edward
<< Cullen con Swan. A voi la capitale: Parigi
>> ma perché ogni volta che speravo qualcosa
succedeva sempre l’opposto?
Mi voltai verso Edward, il quale mi fece cenno col capo e mi sorride.
Sarebbero
stati giorni molto lunghi.
Quando la campanella suonò lo vidi avvicinarsi al
mio banco.
<< Ci ho pensato e sono arrivato alla
conclusione che… >>
<< Tu pensi? Wow, questa si che è una
scoperta >> dissi interrompendolo
<< Dicevo >> disse visibilmente
irritato << la relazione posso farla io e poi la firmi
anche tu. So molto
sulla Francia, soprattutto di Parigi. Così non dovremo
vederci più del dovuto
>> ma stava dicendo sul serio?
<< Stai scherzando, vero? >>
<< Mai stato più serio >>
<< Edward, non so come funziona il tuo
cervello, ma il mio mi dice che la tua è una proposta
ridicola. Non sono scema,
quindi la ricerca la si fa insieme, visto che vale come voto finale del
primo
semestre >>
<< D’accordo allora! Ci vediamo da me domani
dopo la scuola >> lo guardai interdetta. Ma soffriva di
qualche disturbo
mentale?
<< I tuoi cambiamenti d’umore mi fanno girare
la testa >> dissi prendendo la borsa e uscendo fuori. Lui
mi seguì.
<< Perché? Ti ho fatto un’offerta,
l’hai
rifiutata. Cosa dovrei fare? Non posso obbligarti ad accettare. Vuoi
collaborare, ti ho fornito il quando e il dove >>
<< Perfetto! >> risposi
<< Perfetto >> ribatté lui,
facendomi eco
<< Me lo dai questo indirizzo o no? >>
Non rispose. Lo vidi strappare un foglio dal
quaderno e scriverci sopra. Dopodiché me lo porse
<< Sai arrivarci?
>> guardai il nome della strada
<< Ma non ci sono case da quelle parti
>> risposi
<< Bhè ti sbagli >> mi disse
<<
io e mia sorella abitiamo là. Quando arrivi al bosco taglia
a sinistra, passato
un viale stretto, ma accessibile in auto, c’è la
casa >>
<< Va bene >>
<< Senti facciamo così, non si sa mai che il
tuo senso dell’orientamento faccia schifo >> lo
guardai stizzita <<
domani vieni direttamente con me, così vedi la strada
>>
<< Come ti pare >>
<< Bene, allora io vado. A domani, Bella
>>
<< Ciao! >> gli risposi in tono non
molto gentile.
Arrivai alla mia auto e aspettai che Lis mi
raggiungesse per poter tornare a casa. Le spiegai che
l’indomani sarebbe dovuta
tornare da sola perché, a causa di una stupidissima ricerca,
io sarei dovuta
andare a casa Masen.
Per
mia sfortuna il giorno dopo arrivò molto in
fretta.
Stavo aspettando Lis davanti alla mia Micra, per
darle le chiavi. Edward accanto a me sbuffava.
<< Potresti smetterla? >> gli chiesi
<< sono infastidita quanto te >>
<< Se tu fossi davvero infastidita, adesso,
saremo già a casa mia a fare quella stupida relazione
>>
<< Non posso lasciarla a piedi! >>
<< Ma Jason non è ancora uscito
>> mi
fece notare. In effetti l’auto dei Cullen era ancora al suo
posto << non
avevano l’ora di Ginnastica insieme? >> mi
chiese ed io annuii <<
benissimo, quindi saranno da qualche parte a sbaciucchiarsi!
>> mio Dio quanto
era irritante!
<< Edward non ho nessuna intenzione di…
>> non mi fece finire. Mi sfilò le chiavi
della macchina. La
MIA macchina! E si diresse
verso l’edificio
<< Emmett! >> mi sporsi un po’ e
vidi
l’orso uscire
<< Dimmi Eddy >>
<< Noi dovremmo andare via. Potresti dire a
Lis che queste sono le chiavi dell’auto di Bella?
>> e gli porse le
chiave
<< Certo amico! Nessun problema! >>
<< Finalmente! >> disse voltandosi
verso di me << Grazie! >> parlò
ad Emmett << ora possiamo
andare >> ero interdetta. Ma chi diavolo si credeva di
essere? Non mi
mossi. Incrociai le braccia e alzai un sopracciglio
<< D’accordo >> disse e mi
afferrò il
gomito trascinandomi verso la Volvo
<< Ehi! >> mi lamentai, ma nulla.
Aprì
la portiera col telecomando che aveva in tasca, mi fece scivolare sul
sedile
anteriore del passeggero e mi allacciò perfino la cintura!
Dopodiché fece il
giro dell’auto e salì anche lui.
<< Questo è sequestro di persona
>>
dissi mentre metteva in moto e uscivamo dal parcheggio della Forks High
School
<< Non credo lo sia >> disse sorridendo
<< tu dovevi già venire da me, lo sa mezza
scuola. Quindi, spiacente
signorina Swan, ma la sua affermazione decade pietosamente
>> decisi di
non parlare e non starlo nemmeno a sentire. Mi voltai verso il
finestrino e guardai
fuori. Lui accese la radio, ma forse era un Cd, e la melodia che
partì mi fece
voltare
<< Clair de Lune? >> chiesi
esterrefatta
<< Si, conosci Debussy? >> mi chiese,
staccando per qualche secondo gli occhi dalla strada
<< Si, lo conosco. Mi piace quel genere di
musica >>
Non so spiegare il motivo. Ma tutto ciò che era
legato al pianoforte mi aveva sempre affascinata, più degli
altri proprio
Claude Debussy. Era stato un compositore e musicista francese. Ancora
oggi è
ricordato in patria e nel mondo come uno dei più importanti
compositori
francesi di tutti i tempi, nonché uno dei massimi
protagonisti, insieme a
Maurice Ravel, dell'impressionismo musicale, definizione che
però lui
disprezzava fortemente accostata alle sue opere.
<< Clair de Lune è molto bella, come melodia.
Credo che in un certo senso si possa paragonare al corso della vita
>> lo
ascoltavo assorta << se l’ascolti bene, la sua
melodia cambia man mano
che si va avanti a suonarla. All’inizio è incerta,
come un bambino che si trova
davanti al mondo per la prima volta. È spaesato, insicuro. E
poi qualcosa
cambia. Le note diventano più decise, più sicure,
più coraggiose. Si sa che si
commetteranno sbagli, ma c’è coscienza nel
compierli. E poi la musica cambia,
un’altra volta. C’è determinazione, come
se l’autore avesse capito cosa vuole
davvero ed ora sa anche come ottenerlo. E, in fine, piano si ritorna al
principio. La melodia perde decisione e si affievolisce. Ritornando a
quello
stato di tenerezza, di incertezza, di tristezza. Stando a quello che si
dice
Debussy si ispirò all’omonimo poema Clair
de Lune di Paul
Vérlaine. Esso diceva:
Votre âme est un paysage
choisi
Que vont charmant masques et bergamasques
Jouant du luth et dansant et quasi
Tristes sous leurs déguisements fantasques.
Tout en chantant sur le mode mineur
L’amour vainqueur et la vie opportune
Ils n’ont pas l’air de croire à leur
bonheur
Et leur chanson se mêle au clair de lune,
Au calme clair de lune triste et beau,
Qui fait rêver les oiseaux dans les arbres
Et sangloter d’extase les jets d’eau,
Les grands jets d’eau sveltes parmi les marbres.
>>
Ero
senza parole. La sua pronuncia era impeccabile.
Ma non era solamente il suo perfetto francese a lasciarmi di stucco, ma
anche,
soprattutto, la profondità che si nascondeva dietro quella
maschera da duro che
aveva eretto. Almeno con me.
<< La traduzione è…
>> cercò di
continuare ma lo anticipai
<< La tua anima
è un paesaggio
fantasioso
Dove vanno figure mascherate e travestite
Suonando il liuto e danzando, quasi
tristi sotto i loro costumi ingannevoli.
E tutte cantano
in tono minore
di Amor che vince tutto e del Fato propizio
Non sembrano credere alla loro felicità
E il loro canto si confonde con il chiaro di luna.
Il chiaro di
luna, immobile, triste
e bello
Che fa sognare gli uccelli sugli alberi
E fa guizzare in estasi le fontane -
Le grandi e svelte fontane – tra i marmi. >>
Finii
senza aggiungere altro. E poco dopo mi voltai verso di lui.
<<
La conoscevi? >> mi chiese
<<
Veramente no… >> era vero <<
l’ho tradotta al momento >> sperai
di non aver fatto qualche gaffe.
<<
Te la cavi bene col francese, vedo >>
<<
Si, è una lingua che mi ha sempre affascinata. Ci sono
semplicemente portata,
credo. Lo parlo e leggo senza problemi fin da piccola >>
<<
Capisco >> disse tirando il freno a mano e spegnendo il
motore <<
comunque siamo arrivati >>
Ci
eravamo così persi nei discorsi che non mi ero accorta
neppure di aver passato
venti minuti in macchina. Assurdo. Edward aveva il potere di farmi
dimenticare
tutto. Quando uscii dall’auto restai senza parole. La casa,
anzi villa, era
grandissima! Era completamente bianca, posta su due livelli, uno
più visibile
dell’altro. A sinistra c’era una piccola Dependance
accerchiata da bellissimi
ulivi secolari. L’edificio principale, invece, era circondato
da
un parco
con bellissime piante e pratino all'inglese. Era tutto meraviglioso.
<< È una casa molto bella >>
dissi
chiudendo la portiera << non l’avevo mai notata
>> lo sentì
ghignare
<< Perché, sei venuta da queste parti?
>> chiese
<< Effettivamente no >> risposi
mordendomi il labbro inferiore
Scosse la testa, in senso di negazione, e si
diresse verso la porta d’ingresso. Lo seguii senza fiatare.
L’interno, come l’esterno, era immenso. Il grande
salone, bianco anch’esso, era veramente enorme.
C’erano pochi mobili, quindi lo
spazio risaltava maggiormente. I due divani erano di pelle nera, al
c’entro vi
era un piccolo tavolino di cristallo, suppongo. La libreria occupava
tutta la
parete a destra rispetto all’entrata. Appeso al muro un
grosso televisore al plasma
di almeno 42 pollici.
E nella parte opposta alla libreria un bellissimo tavolo in vetro con i
piedi
in ferro battuto, neri.
Edward si tolse la giacca e la posò sul divano
più
grande.
<< Fai come se fossi a casa tua. Io vado un
momento di sopra a prendere i libri e il portatile, non si sa mai che
possa
ritornarci utile >> annuii con il capo e lo osservai
salire la grande
scala in legno.
Eravamo
su quei libri da due ore ormai, forse di
più. Il grande orologio appena al muro segnava le 18:00
passate. La ricerca era
già a buon punto. La struttura era già impostata,
dovevamo solo arricchirla con
le informazioni vere e proprie. All’improvviso sentimmo un
rumore. Un suono
proveniva dalla mia borsa.
<< Il tuo cellulare >> disse Edward
Mi alzai di volata, quasi inciampando nei miei
stessi piedi, e raggiunsi il divano. Afferrai la borsa ed estrassi il
mio
Balckberry. Sul Display la foto e il nome di Lis lampeggiavano.
<< Dimmi Lis >> dissi
<< Bella, ma dove sei? Ancora a casa di Mr.
Stronzaggine? >>
<< Lis… >> la ammonì
<< comunque
si, sono ancora da Edward >>
<< Ma abbiamo finito per oggi >>
intervenne lui. Mi voltai e lo vidi chiudere libri e portatile e
alzarsi dalla
sedia
<< Ehm Lis abbiamo finito… il tempo di
rientrare, ok? >>
<< Si, si. Ma tanto volevo avvisarti che per
cena non ci sarò >> rispose lei
<< Come scusa? >> chiesi
<< Si, Jason mi ha invitato a cena! Quindi ho
accettato. Ti ho chiamata solo perché non sapevo se avessi
dietro le chiavi di
casa o meno >>
<< Si le ho Lis, grazie >>
<< Bene! Allora corro a prepararmi che alle
sette passerà a prendermi! Un bacione cugina, ti voglio
bene! >>
<< Anche io Lis… >> troppo
tardi, aveva
già riagganciato
Sbuffai e rimisi il telefonino in borsa. Vedendo
che Edward aveva già indossato la giacca lo feci anche io.
<< Allora sei pronta? >> mi chiese lui
<< Si, si, ho fatto! >>
Lo vidi trafficare, cercando qualcosa. Pensai
stesse cercando le chiavi della macchina, infatti fu così.
Le agitò, prese
anche quelle di casa a ci avviammo all’ingresso. Proprio
mentre Edward apriva
la porta, Alice sbucò sotto il portico
<< Ciao ragazzi! >> disse il folletto
stracolmo di borse
<< Ciao Alice >> risposi io
<< Alice, potrei sapere dove diamine sei
stata tutto il pomeriggio? >> domandò Edward,
esaminandola da capo a
piede
<< Sono andata con Rose a Seattle! Pomeriggio
shopping! >> urlò lei entrando, mentre agitava
vigorosamente le borse
Edward alzò gli occhi al cielo e poi parlò
<<
Io accompagno Bella a casa >>
<< Ok! Buona serata allora! >>
<< Alice, ho detto solo che la riaccompagno a
casa >> spiegò lui
<< Si, si. Ho capito! Su andate o si fa
tardi! Ciao fratellone, ciao Bella! >>
Salutammo quel piccolo uragano e andammo alla
macchina.
Il viaggio di ritorno fu molto diverso da quello
dell’andata. Nessuno parlava, la radio era spenta.
C’era imbarazzo e tensione.
Non ne capivo il motivo, eppure una vocina dentro di me mi diceva di
starmene
zitta, perché se avessi parlato avrei rovinato quella
giornata.
Arrivati sul vialetto di casa, mi voltai per
prendere la borsa dai sedili posteriori e mi limitai a salutarlo
<< Bhè allora grazie del passaggio e ci
vediamo domani >> aprii la portiera e conclusi
<< ciao Edward
>>
<< Ehi aspetta un minuto! >> mi
richiamò lui. Mi sporsi sul finestrino aperto
<< Dimmi >> dissi
<< Come mai è tutto spento? >>
chiese,
si riferiva alla casa
<< Perché Lis è andata via dieci
minuti fa,
cenetta romantica con Jason suppongo >>
<< E tuo padre? >> da quando gli
portava chi ci fosse in casa mia?
<< Ha il turno di notte alla centrale. Penso
che cenerò da sola >>
Non rispose. Spense il motore dell’auto e uscì.
Camminò fino ad arrivarmi davanti, era vicino.
Troppo…
<< Ti piace la cucina italiana? >>
domandò
<< Scusa? >> chiesi
<< Ti piace la cucina italiana? >> fece
il suo sorrisetto sghembo e continuò << visto
che dovresti mangiare da
sola, mi offro di cucinare per te. E per me, ovviamente
>> si staccò
dall’auto e si avviò alla porta <<
ah non accetto un no come risposta
>>
Fantastico. E adesso cosa diavolo dovevo fare?
Capitolo 16 *** Quindicesimo Capitolo : Un pò di Verità... ***
Ciao
a tutti! Come state? Eccomi di nuovo qui a proporvi un altro capitolo!
Premette che questo sarà pubblicato in TRIPLICE POV.! Avete
capito bene ù.ù ma bando alle ciance! Oggi ho
parecchie novità per voi *-* quindi ora rispondo alle
Recensioni, posto il capitolo e ci risentiamo a fondo pagina!!
●
RISPOSTE
ALLE RECENSIONI ● Amantide : Amantaaaaaaa *-* ahahahahah
si, lo so, sono perfida! Ma è così che deve
andare ù.ù tutto a tempo debito cara Cinzia,
tutto a tempo debito. Spero che il capitolo soddisfi un pò
le tue richieste! Mi raccomando, fammi sapere cosa ne pensi
ù.ù e ci sentiamo in settimana per altri
Spoilerini, va bene? Ahahahahahah tanto so che mi chiederesti di
pubblicarne qualcuno ahahahahahah bacione amantaaaaa alicecullen19 : Direi che la tua Recensione
è stata molto concisa! XD grazie per aver lasciato comunque
un segno e pensiero! GRAZIE! Baci Marie : Marika cara *-* ma ciao!
Ahahahahah grazie per i complimenti! Sono davvero contenta che la mia
storia, soprattutto il capitolo dell'altra volta, ti piaccia
così tanto! Oggi si svela qualcosa... Si fanno passi avanti.
Ma saranno durati? Ti lascio uno Scoop: il succo della questione
è vicino è vicino, e anche molti cambiamenti sono
dietro l'angolo, ma saranno positivi o negativi? Bhè per
saperlo devi leggere! Ti aspetto nel Gruppo e al prossimo capitolo con
le tue fantastiche Recensioni! Un abbraccio! Sweet Bleeding Star : Eh si il mistero si
infittisce! Ma in questo capitolo alcune verità vengono
svelate... Il tutto si sta condensando piano, piano... Spero ti
piacerà!! Alla prossima Recensione! Baci bella cullen89 : Anna che piacere ritrovarti!
*-* come ti ho già detto adoro le tue Recensioni! E no XD
non ti sei persa nulla! Ma il nostro Edward, oltre che essere stronzo,
è anche molto, molto confuso! Comunque in questo capitolo si
svelerà, almeno per noi, chi è il ragazzo
mascherato! Spero di non deludere le tue aspettative... Ci sentiamo
come sempre in settimana, con Spoiler e quant'altro! E al prossimo
capitolo con la prossima Recensione! Un bacioneeeee maia96 : Ciao Maia, grazie per
l'interessamento! :) si ora sto molto meglio!! Ahahahahahahahah l'idea
della botta in testa a Edward non è male come idea! Credo di
farti contenta oggi, visto che credo che questo capilosancora
più lug del peedente, quindi ne avrai da leggere! Comunque
ho guardato le foto di Annalynne McCord e sono assolutamente d'accordo
con te! Tanya dovrebbe essere lei, ma la mia Tanya è bella
si, ma anche molto svampita e superficiale, ma soprattutto cattiva.
Crede che tutto le sia dovuto solo perchè è
popolare e non capisce che il mondo, fuori dalle mura scolastiche, non
è così. Adesso ti lascio alla lettura! Un
abbraccio!
E
ADESSO BUONA
LETTURA A TUTTI! CI SENTIAMO A FONDO PAGINA!
L’amore
è la saggezza del folle e la follia del saggio. (Samuel
Johnson)
Quindicesimo
Capitolo
: Un pò di Verità
Pov. Bella
Era strano
vedere Edward in casa mia. Nella mia
cucina a destreggiarsi con i fornelli. Aveva detto che avrebbe
preparato un po’
di pasta alla Bolognese, col ragù. Io nel frattempo mi
godevo la scena seduta
sul tavolo.
Edward aveva un grembiule bianco addosso, quello di
mio padre. Non so perché ma la tenuta da cuoco lo rendeva
ancora più sexy. La
maglietta nera, aderente, metteva in evidenza i pettorali scolpiti. I
jeans
strappati, stretti, gli facevano un bel lato B.
<< Dov’è il pepe? >>
chiese Edward
<< Vicino al sale, lì a sinistra del lavello
>> risposi indicandolo
<< Ah bene! Grazie >>
Mentre lo vidi spostarsi, andai a sbirciare nella
pentola. Il sughetto sembrava invitante. Tentai di assaggiarlo
ma…
<< Ehi! Giù le mani dal mio Ragù
>>
disse picchiettandomi sulla mano un mestolo di legno
<< Ahio! Il Ragù sarà anche tuo, ma
è casa
mia! >>
<< Bhè dovrai aspettare >>
Mi allontani imbronciata e mi sedetti sul mobile.
<< Non ti hanno insegnato che non è educato
sedersi in questo modo? >>
<< E a te non hanno insegnato che non è
educato fare il padrone in casa altrui? >> lo vidi
sorride e poi ridere
di gusto
<< Sai non ti ricordavo così >>
disse
sussurrando e abbassando il tono della voce man mano che formava quella
affermazione
<< Come scusa? >> chiesi. Che voleva
dire?
<< No, niente. Scusa >> saltai
giù dal
mobile e mi avvicinai. Gli afferrai il braccio e lo costrinsi a
guardarmi in
faccia
<< No, cosa significava? Cosa vuol dire “ non
ti ricordavo così “? >> non capivo.
Ed ero stufa di questi enigmi, di
sensazioni strane e tutto il resto. Lo aveva detto ed ora mi avrebbe
spiegato
senza troppi giri di parole.
<< Bella non vuol dire nulla >> si
allontanò di fretta, togliendosi il grembiule e
cercò di cambiare discorso
<< dove lo sistemo? Io ho cucinato, i piatti li lavi tu
dopo. Ma non hai
ancora apparecchiato? >>
<< Edward… >> ero seria
<< Bella >> rispose col mio stesso tono
<< Voglio sapere >>
<< Non credo proprio >> si stava
innervosendo. Cavolo!
<< Se c’entra con il tuo passato io non
volevo… >> senza che me ne rendessi conto mi
ritrovai con le spalle al
muro, vicino al mobile della cucina. I suoi occhi verdi era furenti.
<< Tu non sai niente del mio passato, ok?
Niente >> sputò quelle parole con rabbia
<< perciò non cercare di
capire. Perché non puoi >>
<< Scusami, io non… Io…
>> le parole mi
morivano in gola
<< E comunque… >> disse mentre
mi
spostava una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro
<< parlavo di te.
Non abbiamo avuto molte occasioni di restare da soli e non ti ricordavo
così
sexy… >> il cuore iniziò a
tamburellarmi nel petto, quando sentii le sue
labbra sul mio collo e la mano sul mio fianco capii che ero vicina a
perdere il
controllo << ho ancora stampata in mente la tua esile
figure in
quell’asciugamani, ricordi? >> le sue labbra si
spostarono sulla gola e
la mano sul ventre, sotto la maglietta. Sentivo le sue dita giocare con
la mia
pelle. Uno strano calore mi invase.
Senza rendermene conto mi ritrovai seduta sul
tavolo, le gambe leggermente divaricate e tra esse
c’era… Edward.
Mentre le sua labbra mi torturavano il collo, le
sue mani vagavano sulle mie cosce, ancora fasciate dai jeans.
Istintivamente
reclinai la testa e spinsi il bacino ancora di più contro il
suo e lo sentii.
Era eccitato. Gemetti.
Le sue mani risalirono la camicia cercando di
sbottonarla, io non opponevo resistenza. Anzi, le mie mani si erano
insinuate
sotto la sua maglietta, sollevandola. Lui, di tutta risposta, si
staccò un po’
e se la sfilò, lanciandola a terra. Quando arrivò
all’ultimo bottone della mia camicetta
i suoi occhi si soffermarono sulle mie forme. Indossavo un semplice
reggiseno
blu, con un leggero pizzo sulla scollatura. Edward fece scivolare sul
tavolo
la piccola camicia e restai mezza nuda, davanti a lui.
<< Sei splendida >> disse e le sue
labbra si posarono sul mio decolté
<< Edward… >> dissi ansimando
<<
Edward… >> le sue mani dai miei fianchi
risalirono e andarono sulla mia
schiena, spingendomi contro di lui. Io percorrevo i suoi pettorali
sconvolgenti, i suoi addominali perfetti e mi soffermai sulla cintura.
La
slacciai.
<< Ti voglio >> dissi senza riflettere
Lo sentii sorridere, ma poi si fece serio.
<< Bella, no… >>
cercò di allontanarsi
ma lo fermai
<< Edward, io ti voglio >>
<< Lo so, ma no. Bella non si può
>> e
si allontanò da me << ho sbagliato a provarci,
non era mia intenzione,
non dovevo, non volevo >> raccolse la maglietta e se la
mise <<
perdonami. Adesso devo andare >>
<< Che vuol dire tutto questo? Io non lo
capisco! >> urlai esasperata, volevo piangere
<< tu mi hai spinta
sul quel tavolo! Tu hai cominciato! Tu… Ed io…
Io, io non ti capisco! >>
raccolsi la camicia e me la infilai, allacciandola a caso
<< Ma cos’ho
che non va? >>
<< Non hai nulla che non va >> nella
sua voce c’era rassegnazione e tristezza. Si voltò
e a passo lento si avvicinò
a me << Tu sei perfetta, va bene? Sono io quello
sbagliato, Bella. Prima
lo capirai e meglio sarà per entrambi. Per te, soprattutto
>> mi diede un
leggero bacio sulla fronte e si avviò all’ingresso
<< Io mi sono innamorata di te >>
chiusi gli occhi senza rendermi realmente conto di ciò che
avevo appena detto.
Le labbra si era mosse da sole, in perfetta autonomia. Riaprii gli
occhi e vidi
Edward completamente immobile, darmi le spalle. Non disse nulla.
I minuti passavano, interminabili. Nessuno apriva
bocca, nessuno compiva un gesto. Due statue. Ovviamente a lui riusciva
meglio,
io mi stavo torturando il labbro inferiore.
<< Bella >> disse in fine <<
io
non sono il ragazzo giusto per te >>
<< Perché? >> chiesi andandogli
incontri
<< Bella non posso! >>
<< Però vorresti… >>
non so da cosa
fosse scaturita tutta la mia audacia, ma mi piaceva
<< Ma non posso >> disse duro. Cercai
di parlare quando un rumore mi fece sobbalzare violentemente. Anche
Edward si
voltò. Qualcuno bussava alla porta, anzi, qualcosa la stava
sfondando!
<< BELLA! APRIMI BELLA! >>
<< Jason? >> chiesi disorientata e
aprii la porta << che succede? >> lui di
tutta risposta si
precipitò in casa come un fulmine.
<< Dov’è Lis? >> chiese
<< Lis? Non era con te? >> che diavolo
stava succedendo?
<< No, cioè si! >> sembrava
disperato
<< Jason calmati, dimmi cos’è
successo
>> disse Edward avvicinandosi a lui. Jason si
trascinò fino a sedersi a
terra, la testa tra le gambe, le mani nei capelli.
<< Lei sa tutto >> disse
<< Cosa? Come? >> la voce di Edward
acquistò qualche ottava
<< Dopo la cena siamo andati a casa mia e…
Pensavo di farcela, invece… >>
<< E invece cosa? Jason dov’è
Elisabeth!?
>> perché Edward era così
preoccupato?
<< È scappata via! Si è rivestita
ed è
scappata via! >>
Un attimo. Si è rivestita? Senza pensarci mi
precipitai su Jason spingendolo a terra
<< Che cazzo hai fatto a mia cugina?!
>> stavo urlando. Sentii due braccia afferrarmi da
dietro, mi dimenavo,
ma non riuscivo a sfuggire a quella presa << Edward
lasciami! Lasciami
dannazione, lasciami! >>
<< Bella calmati! Non le ha fatto nulla!
Ragiona! >>
No, non ragionavo per niente! Volevo sapere dov’era
mia cugina. E volevo saperlo adesso!
<< Bella io amo tua cugina, non le ho fatto
nulla. Ti prego credimi. Ma non ti posso spiegare, ma sono preoccupato.
È notte
e lei è scappata via, non riesco a trovarla!
>> disse Jason
<< Hai chiesto ai tuoi fratelli? >>
domandò Edward
<< No, non li ho trovati >>
<< D’accordo allora andiamo a cercarla
>> replicò Edward << Bella resta
qui, in caso tornasse… >>
<< Scordatelo! >> risposi interrompendolo
<< vengo anche io! >> afferrai chiavi e
giubbotto e chiusi la
porta. Solo in quel momento pensai di dare un’occhiata
all’orologio. Era già
l’una di notte. Com’era volato il tempo. Cavolo!
Charlie!
<< Che hai? >> mi chiese Edward, forse
perché avevo emesso un suono stridulo
<< Abbiamo quattro ore per ritrovarla e
tornare a casa mia! Mio padre finisce di lavorare alle cinque! Abbiamo
poco
tempo! >>
<< Merda! >> sibilò Edward
<< Possiamo farcela, ma dobbiamo dividerci.
Sarà più semplice >> propose Jason
<< Sei pazzo? >> il tono di voce di
Edward mi fece sussultare << non può andarsene
in giro di notte da sola!
>> disse riferendosi a me
<< Bhè sono grande abbastanza per decidere
per me, Edward >> dissi dura << e Jason ha
ragione! Dividendoci
sarà più facile >> feci per
allontanarmi, ma lui mi trattenne
<< Non se ne parla. Non ti faccio andare in giro
da sola! >> disse Edward
<< E se viene con me? Così voi ragazzi vi
dividete >>
<< E tu cosa ci fai qui? >> chiesi
allibita
<< Passavo da queste parti e ho sentito un
putiferio >>
<< Ma sei da sola? In giro a quest’ora di
notte? >> le chiesi e poi parlai a Edward
<< perché con me rompi,
mentre tua sorella può andarsene liberamente in giro?
>>
<< Su Bella, non è il momento >>
mi
rispose Alice, prendendomi sotto braccio << andiamo a
cercare Lis
>>
<< Io e te dopo facciamo i conti >> la
rimproverò Edward
<< Certo capo >> rispose lei,
facendogli la linguaccia.
Stavamo girando senza sosta da più di un’ora, ma
senza un minimo risultato. Lis dove sei?
Meglio una
Verità che uccide a una Bugia che illude...
Pov. Edward
Avevo
perlustrato quasi tutta Forks. Possibile che
quella ragazza fosse sparita nel nulla? Avevo letto nella mente di
Jason quello
che era successo. Lis sapeva. Era a conoscenza che i Cullen fossero
vampiri, ma
lo aveva scoperto nel modo più orribile. Jason aveva cercato
di calmarla, di
fermarla, di spiegarle. Ma lei, per paura forse, era semplicemente
scappata
via. Via dalla realtà, via dalle bugie, via da lui.
Sorrisi malinconico. Anche Bella sarebbe fuggita
via se avesse saputo tutto. Che idiota che ero stato! Perché
mi ero mascherato
quella dannata sera? Perché l’avevo baciata? E
perché cavolo prima, a casa sua,
ci stavo quasi facendo l’amore! Era tutto sbagliato, tutto!
Dei singhiozzi mi fecero fermare all’entrata del
parco di Forks. Che sciocco. Perché non ci avevo pensato
prima? Mi precipitai
nel piccolo luogo e la vidi.
Seduta in lacrime ai piedi della panchina più
lontana, c’era Lis.
Con molta cautela mi avvicinai, cercando con tutte
le mie forze di non fare rumore. Non volevo spaventarla, ma neppure
farla
correre via. Ero quasi certo che non volesse vedere nessuno al momento,
ma
doveva tornare a casa.
<< Lis >> dissi piano, una volta averla
raggiunta
<< Vattene via >> mi rispose roca
<< Lis, per favore. Siamo tutti preoccupati.
È tardi e devi rientrare prima che tuo zio torni a casa
>>
<< Non mi interessa niente >> disse
senza neppure alzare lo sguardo verso di me << lasciami
sola, lasciatemi
tutti in pace >>
<< Lis… >> cercai di
convincerla, ma mi
interruppe
<< Niente Lis, ok? >> quando si
voltò
capii quanto fosse distrutta. Il viso era rigato di lacrime e gli occhi
ero
completamenti rossi a causa del pianto. La matita nera colata e
l’ombretto
ormai inesistente << tu lo sapevi! Non è vero
Signor Edward Anthony
Masen? Tu e quella sottospecie di psicopatica che hai come sorella! Lo
sapevate! E nessuno mi ha mai detto nulla! La mia migliore amica
è un vampiro!
Il mio ragazzo è un vampiro! Tutta la sua stramaledetta
famiglia lo è! E
nessuno si è mai preso la briga di dirlo a me! Vi siete
divertiti? Vi siete
divertiti a ridere alle nostre spalle? È per questo che
tratti mia cugina in
questo modo? Perché anche tu sei uno di loro?
Perché non sei un semplice
stronzo pomposo, che si crede chissà chi, ma sei un schifoso
vampiro che si
crede superiore a noi, semplici e mediocri esseri umani! Ma chi vi
credete di
essere, eh? Chi? >> prese un legnetto e me lo
tirò. Sfortunatamente mi
tagliai nel tentativo di toglierglielo dalle mani. Quando il sangue
fuoruscì
dal taglio, vidi Lis sgranare gli occhi.
<< Tu non sei un vampiro. Tu… >>
cercava le parole << cosa sei allora tu? >>
il taglio si rimarginò
all’istante e la ragazza scattò in piedi,
indietreggiando << Cosa sei tu?
>> disse con voce rotta e piena di rabbia
<< Lis non ti farò del male, davvero! E
neppure
i Cullen. Ma dobbiamo tornare a casa prima che tu zio rientri. Non
pensare a
Jason come un vampiro, pensa a lui come il ragazzo che ti ha fatto
innamorare
>>
<< Ma lui mi ha ingannata! >>
urlò
<< Ma non lo ha fatto perché voleva!
>>
alzai anche io la voce << c’era di mezzo una
famiglia, Elisabeth! Tu
tradiresti la tua famiglia? Metteresti in pericolo Bella per
l’amore della tua
vita? >>
<< No >> rispose subito, ma in un
sussurro
<< Allora cerca di capire lui >>
<< Puoi portarmi a casa mia? >>
<< Certo >> risposi. Presi la giacca e
gliela misi sulle spalle e ci avviammo verso casa Swan.
Guardai
l’orologio sulla parere. Le quattro in
punto. Ce l’avevamo fatta per un soffio. Charlie sarebbe
rientrato tra un’ora e
avrebbe trovato le sue ragazze sane e salve nei proprio letti.
<< Lis! >> chiamò Bella entrando
in
casa e abbracciando la cugina
<< Bella, calma. Sto bene >>
tentò di
rassicurarla
<< Mi hai fatto prendere un colpo >>
disse Bella, togliendosi il giubbotto << ma
cos’è successo? Che fine
avevi fatto? >>
Vidi Lis lanciarmi un’occhiata. Cosa devo fare?
Cosa devo dirle?
Pensò. Non
sapeva del mio potere e i suoi occhi trasmettevano tutto.
<< Bella, lasciala riposare. Sono sicuro che
domattina ti dirà tutto >> le dissi cercando
di sorridere. Lei mi fulminò
con lo sguardo
<< Da quanto sei così apprensivo?
>>
domandò tagliente
<< Bella, per una volta a ragione >>
disse Lis. Ah grazie molte! << fammi andare a dormire e
domani mattina ti
dirò tutto >>
<< D’accordo >> disse Bella
tornando
con lo sguardo sulla cugina << allora tu resta qui. Io
salgo, ti preparo
un bagno caldo e il letto, sei gelata! >>
<< Grazie… >> rispose
timidamente Lis.
Quando Bella fu al piano di sopra, mia sorella
ruppe il silenzio.
<< Quindi lo sai che sono vampiri >>
disse
<< Si. Ma come fate voi a saperlo? >>
chiese Lis
Vidi Alice sedersi sul tavolo con disinvoltura e
sorriderle << Tesoro non credi che per oggi di colpi ne
hai avuti a
sufficienza? >>
<< No, voglio sapere! >> diede un
occhio veloce al piano superiore e continuò <<
anche lei deve sapere
>>
<< No, scordatelo! >> le risposi sicuro
<< Bella non dovrà sapere proprio un bel
niente, ok? Sei tu che stai con
il vampiro, non è la sua vita questa. Lei deve vivere
lontana dai mostri, dai
pericoli. Lontana da tutto ciò che non sia normale
>>
<< È per questo che la tieni alla larga?
>> la sua domanda mi spiazzò
<< Colpito e affondato fratellino >>
cantilenò Alice
<< Allora è per questo >>
continuò Lis
<< è per quello che sei che ti comporti
così da… Da… Imbecille e
grandissimo stronzo! >>
Sgranai gli occhi restando senza parole. Al
contrario Alice apprezzò i concetti di Lis e
scoppiò a ridere.
<< Grazie Lis >> dissi ironico
<< Figurati >> ribatté lei. Ma
scherziamo? << comunque se vuoi un consiglio, smettila.
Piantala di fare
così, lei ti ama lo stesso. A parer mio non ne capisco il
motivo. Non sono
cieca, vedo quanto tu sia bello, ma caratterialmente, fino ad ora, hai
tirato
fuori solo il peggio di te. Bella è grande abbastanza per
decidere della sua
vita, Edward. Lasciale la possibilità di scegliere
>>
Che avesse ragione lei? Avrei dovuto davvero dare a
Bella la possibilità di scegliere? E se la sua scelta fossi
stato io? E se per
questa decisione, per lei, arrivasse la morte? Non potevo rischiare
così la sua
vita e il mio destino. Né tanto meno quello di Alice.
Un colpo alla porta ci fece sobbalzare. I pensieri
della persona dall’altra parte dell’uscio mi
arrivavano martellanti in testa.
Era disperato.
<< È Jason >> dissi
<< Fallo entrare >> mi rispose Lis
Andai ad aprire e il giovane vampiro entrò,
superandomi senza dire una parola
<< Lis! >> le andò incontro,
inginocchiandosi davanti a lei << scusami! Davvero
scusami, sono
imperdonabile. Avrei dovuto dirti tutto o starti alla larga, invece ti
ho messa
in grave pericolo questa notte! >>
<< Jason calmati, sto bene. Non è successo
nulla >> cercò di tranquillizzarlo lei
<< Io ti ho morsa >> si alzò in
piedi e
continuò << Dio mio non so neanche come ho
fatto a non iniettarti il
veleno! >>
<< Il veleno? >> chiese allarmata
<< che veleno? Cosa diavolo stai dicendo? Non capisco,
non ci capisco
niente di tutto questo! >>
<< Ti spiegherò tutto >> disse
Jason
calmandosi << ma ti prego perdonami per non averti detto
la verità fin
dal principio, ma non potevo >>
Vidi Lis alzarsi e andargli incontro << Ti
perdono Jason, perché ti amo >> lui sorrise
debolmente e la prese fra le
sue braccia
<< Scusami amore mio, sono stato uno stupido.
Ma pensavo che tu avessi già… cioè che
non fossi… voglio dire che tu… >>
oh Dio dove era andato ad infilarsi. Lis si staccò
lentamente da lui, per poi
fissarlo negli occhi. Aveva un sopracciglio alzato
<< Che io cosa, scusa? >> chiese lei Non ci
posso credere! Certo
che come vampiro non è un genio, si vede proprio che
è fratello di Emmett.
Pensò
Alice sogghignando
<< Ehm che tu avessi già fatto…
cioè si
insomma che tu non fossi… >>
<< Vergine? >> domandò lei
<<
credevi che io avessi già fatto sesso? >>
Jason non rispose, ma mentalmente si dava del
pirla.
<< Ma ti sembrano domande da fare? >>
chiesi, coprendomi il viso con una mano. E poi l’idiota ero
io!
<< Ah maschi >> disse Alice scendendo
dal tavolo, avviandosi verso la porta << comunque
dovremmo andare e
lasciare le cuginette in pace. Anche perché tra venti minuti
rincaserà Charlie
>> <<
D’accordo! Allora andiamo >> dissi
<<
Jason, devi venire anche tu >>
<< Ok >> rispose lui << ci
vediamo domani, per qualsiasi cosa chiamami, va bene? >>
disse
riferendosi a Lis
<< Certo >> si scambiarono un leggero
bacio e uscimmo tutti.
<< Secondo me dovresti dar retta a Lis
>> disse Alice in modo noncurante, mentre salivamo in auto
<< Non avevo alcun dubbio, sai? >>
La sentii ridere mentre mettevo in moto. Ingranai
la prima e sgommai via. Via da quella notte, da quella giornata. Via
dal suo
amore, dal mio. Via da Isabella Swan.
Pov. Bella
Era passato
qualche giorno da quella brutta notte.
Lis mi aveva spiegato, a grandi linee fortunatamente, ciò
che era successo. Lei
e Jason avevano fatto l’amore e dopo aveva scoperto che lui
aveva già avuto
rapporti sessuali in passato. Si era sentita inesperta, fuori luogo,
così prese
i suoi vestiti e scappò via. Non so perché, ma
avevo sempre creduto a Lis,
tranne questa volta. Avevo come la sensazione che la sua storia facesse
acqua
da tutte le parti. Che mi stesse mentendo, ma non ne sapevo il motivo.
Da quella sera il nostro rapporto era cambiato, lo
avvertivo. Quando si parlava di Jason, o dei Cullen in generale, era
come se
dosasse bene le parole, le frasi, per non farsi scappare qualcosa.
Avevo sempre
avuto la sensazione che la famiglia Cullen nascondesse un segreto, ma
ora avevo
la certezza che anche mia cugina ne fosse a conoscenza ed era proprio
per
questo che se ne stava sempre sulle sue. Non voleva commettere errori.
<< Bella! >> mi voltai per rispondere
proprio a mia cugina
<< Dimmi Lis >>
<< Volevo dirti, io vado a casa di Jason a
studiare e mi fermo a cena da loro. Avvisi tu Charlie che rientro
tardi?
>> << Certo, ma lo
sai che gradisce che tu sia a
casa almeno entro mezzanotte >> le ricordai
<< Tranquilla! Sarò una perfetta Cenerentola!
A mezzanotte precise sarò di ritorna a casa >>
mi fece l’occhiolino,
dandomi poi un bacio sulla guancia e sparì dal parcheggio.
Un altro pomeriggio in solitudine. Tirai un sospiro
di rassegnazione e raggiunsi la mia Micra. Mentre mettevo la borsa sui
sedili
posteriori, vidi sfrecciare via la Porsche
gialla di Alice, la quale suonò salutandomi con la
mano. Ora che ci facevo caso, Edward oggi non era venuto a scuola.
Saremmo
dovuti andare avanti con la relazione, adesso cosa potevo fare?
Presentarmi ugualmente a casa sua? E se fosse malato?
Bel guaio. Non avevo neppure il suo numero. Bhè per oggi
avrei fatto da me.
Avevo casa libera, quindi avrei avuto tutto il tempo per aprire il mio
Notebook
della Apple e tirare giù qualche informazione utile sulla
capitale francese.
<< Ciao Bella >> disse una voce
maschile alle mie spalle. Mi voltai. Cosa diavolo ci faceva lui qui?
<< Ti ho lasciata senza parole? >>
chiese sfacciato
<< Veramente due paroline le avrei da dirti,
ma sfocerei nel volgare >>
<< Addirittura? >> disse, appoggiandosi
col braccio alla carrozzeria della mia macchina
<< Che cosa vuoi? >> chiesi abbastanza
infastidita
<< So che sei alla ricerca di un ragazzo
mascherato >>
<< E tu cosa ne sai? >>
<< Bhè credo sia arrivato il momento di dirti
chi era quel ragazzo >>
Lo guardai irritata, come il tono che mi uscii di
voce << E tu vorresti farmi credere che sai chi era?
>> scoppiai a
ridere << per favore! >> cercai di entrare
in auto, ma lui mi
afferrò avvicinandosi troppo a me
<< Ero io >> disse baciandomi. Non ci
pensai
due volte, lo allontani e gli tirai un ceffone, facendolo ridere
<< Cosa ti infastidisce tesoro? >>
chiese sfacciato. Nella sua voce c’era un tono strano, quasi
cattivo
<< Tu. Sei tu ad infastidirmi! Io ti odio
>> salii in auto e inserii la chiave, ma lo sentii parlare
<< L’odio è ad un passo
dall’amore, Bella
>>. Senza rispondergli
ingrani la prima e sfrecciai
via. Cosa diavolo era tornato a fare? Perché? E soprattutto,
perché dire quella
menzogna? Non sapevo chi fosse il ragazzo mascherato, ma di una cosa in
fondo
al cuore ero certa. Non era lui. Non poteva essere Jacob Black.
Adesso...
cosa ne pensate del nuovo capitolo? Come vi avevo accennato all'inizio
ho qualcosa da dirvi. In Primis, il prossimo capitolo sarà
interamente Pov. Edward e segna un'altra evoluzione della storia, la
quale man mano sta volgendo al termine. Il 16° e 17°
Capitolo saranno DECISIVI per la storia! Quindi non mancate! Ma non vi
abbandono (alcune diranno " meno male! " altre " oddio no,
perchè? ") in quanto sto ancora decidendo se lasciare la
storia per mettere più avanti le mani con un continuo,
oppure concluderla definitivamente! Ma ho già in magazzino
una nuova storia! Il Titolo sarà IN TRAPPOLA ed è
sempre su Twilight. Di questa storia vi è già
Cover, Prefazione e Primo Capitolo e verrà postata quando In
Bilico sarà arrivata, finalmente, ad un punto cruciale. Per
chi fosse interessato informazioni in più sulla nuova
FanFiction sono già state pubblicate sul Gruppo di Facebook
che condivido con Elisa (lilyanne89masen) quindi perchè non
passate a trovarci? Vi seguito vi lascio tutti i Link. Spero che
accorrerete in tante! Ci sono anche nuove informazioni sulle storie
della mia amicona, sulle sue novità e quant'altro! Quindi
accorrete, ci si diverte anche!! Noi vi aspettiamo! Ora vi saluto! E mi
raccomando, RECENSITE ahahahahah si non mi smentisco mai XD Alla
prossima settima! O forse prima...? Chi lo sa! Kiss, kiss.
Ciao
a tutti! Eccomi di nuovo a postare! Come avevo già
annunciato, questo e il prossimo capitolo saranno cruciali per la
storia! Iniziano a scoprirsi le carte e le cose cambieranno
radicalmente! Ma non perdiamoci in chiacchiere, rispondo alle
recensioni e poi vi lascio alla lettura! Un bacione!
●
RISPONDO
ALLE RECENSIONI ● bella cullen89 : Ciao Annina!! Partiamo
dalle cose serie ù.ù madonna si Edward in
grenbiule secondo me è proprio tanta, tanta roba Q______ Mio
Dio! Sarebbe da vederlo!! *-* per quanto riguarda la storia eh si,
avevi capito!! XD ma ovviamente non potevo svelarti nulla
ù.ù sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto
e spero che questo ti piaccia anche di più! Aspetto con
ansia il tuo prossimo intervento e ci si sente su fb!! Un bacioneeeee Sweet Bleeding Star : Ahahahahahah ohi ciao! No,
non è nelle mie idee far morire nessuno XD comunque sono
molto contenta che apprezzi la storia! Eh Jacob che ruolo
avrà? Mhà Mhà chi lo sa
ù.ù continua a seguirmi e lo scoprirai! Un bacio Amantide : Ciao amanta ahahahahah
Edward non è un cell! Ahahahahah ma tra poco si
scoprirà tutto!! Spero che il seguente capitolo ti piaccia!
XD Bacioneeeee maia96 : Maia sono contenta che tu
ti sia affezionata alla mia storia *-* solo per questo ti adoro
ahahahah comunque eh purtroppo Edward è frenato, ma da cosa?
Lo saprete presto, promesso! Ora alcune carte sono sul tavolo e questo
porterà molti cambiamenti. Che ruolo avrà Jacob?
Già da questo capitolo, spero, forse, si capisca un
pò di più ù.ù adesso ti
lascio al capitolo! Un bacioneeee Marie : Ciao Marika *-* eccomi qui
con il nuovo capitolo, spero di non averti fatto attendere troppo!! No
dai, sono stata brava ù.ù la domanda di rito,
com'è giusto che sia, è cosa vuole Jacob? Per
scoprirlo dovrete solo leggere XD non mi dilungo molto e ti lascio al
capitolo! Un bacioneeeeee thecarnival : Ciao!! Grazie per i
complimenti, ne sono lusingata!! :) quella scena è piaciuta
molto anche a me eheheheh cosa sono i nostri carissimi fratelli Masen?
Mmm tra qualche capitolo si scoprirà! Mi raccomando continua
a seguirmi e a recensire! Un bacio! lilyanne89masen : Ahahahahahahahahahahahahahahahah
e io dovrei risponderti? Ahahahahahah vabè lo sai che su
Jason ci doveva stare una cavolata del genere, non sarebbe gemello di
Emmett se no ahahahahahah e tu sei sempre porca -.-" mamma mia
tesò -.-" bhè adesso leggi va! E commenta
ù.ù ti voglio bene!! Mega bacione <3
Volevo essere l'unica
ragione di ogni suo sorriso, quel dannato
bisogno di essere tutto per lei. Non avevo mai
avuto particolari scopi nella vita, ma in questo
desiderio vedevo il vero motivo della mia esistenza.
Sedicesimo
Capitolo
: Cambiamenti.
Pov. Edward
Le parole di
Lis continuavano a rimbombarmi nella
testa. Avevo passato questi ultimi giorni ad evitare Bella, ma
risultava
difficile. Più tempo passavo in sua compagnia e
più fingere di essere qualcuno
che realmente non ero stava diventando un’impresa ardua.
Ignorarla, ferirla,
farmi vedere con altre… stava divenendo un tormento non solo
per lei, ma anche
per me. Io non ero quel genere di ragazzo, non lo ero mai stato. Mi
facevo
schifo. Mi stavo davvero sui nervi per come la trattavo! Ma era
inevitabile.
Mentre lasciavo scorrere le dita sui tasti avorio
del pianoforte, mi accorsi che la melodia era cambiata. Clair de Lune
aveva
lasciato il posto ad una dolce Ninna Nanna. Essa era calda, gioiosa,
piena di
vita e malinconica al tempo stesso. Trasmetteva bellezza, dolcezza,
amore…
proprio come la persona che l’aveva ispirata.
Quando la composizione cessò, mi affrettai a
prendere un foglio di spartito e scriverci sopra le note, per non
dimenticarla.
Anche se sapevo che sarebbe stato impossibile. Bella… scrissi in
cima. Un sorriso stese le mie labbra,
senza che me ne rendessi conto. Quando pensavo a lei, era inutile
negarlo, ero
felice.
<< Perché quel sorrisetto? >>
chiese il
folletto rientrando a casa
<< Così >> risposi, nascondendo
il
foglio << com’è andata la tua
giornata scolastica mostriciattolo?
>>
<< Niente male! Ho avuto parecchie lezioni
con Jasper >> disse sedendosi sul divano <<
piuttosto, ho dovuto
dare parecchie spiegazioni sulla tua assenza. Specialmente a Tanya
>>
pronunciò quel nome contorcendo il naso << e
ovviamente ai professori
>>
<< Non ti sta proprio simpatica, eh? >>
chiesi alzandomi e sedendomi di fianco a lei
<< E come lo hai capito? >> chiese con
finta aria sorpresa << ma allora c’è
un genio sotto questa chioma bronzea
da emerito imbecille! >> e mi scompigliò i
capelli
<< Ah, ah Alice. Divertente >>
<< Comunque, Bella non se la sta passando
molto bene >>
L’ansia mi assalii. Perché? Cos’era
successo? Non
feci in tempo a parlare che mia sorella mi rispose
<< Il rapporto con Lis è cambiato, da quando
lei è a conoscenza del “ piccolo “
segreto della famiglia Cullen. Non sa come
comportarsi con Bella, ha paura di farsi scappare qualcosa su di loro o
su di
noi… >>
<< Ma lei non sa nulla di noi, Alice >>
le risposi interrompendola
<< Vero. Ma ha capito che non siamo umani mio
caro. Perciò non vuole farsi scappare nulla. Ma credo che
allontanare Bella non
sia una grande mossa. Specialmente perché lo fa, ma non se
ne rende conto
>>
Bel problema. Un’idea totalmente matta e insensata
mi balenò per la mente << E se le facessi
dimenticare cosa sono i Cullen?
>>
Alice mi fulminò con lo sguardo << E se ti
facessi dimenticare quanto tu sia ritardato? Oh giusto, quella si che
sarebbe
un’impresa impossibile! >> disse e mi
picchiettò sul capo << non
puoi farlo, Edward. In primis, Jason ti ucciderebbe e secundis, Lis ha
il
diritto di sapere! >>
Sbuffai. Bhè non si poteva negare che avesse
ragione.
<< Quindi che si fa? >> chiesi
<< Nulla. Dobbiamo solo attendere che Lis
diventi padrona della cosa e intanto dobbiamo pregare che non sveli
nulla su di
noi. Perché tu non vuoi, vero Edward? Non vuoi instaurare
nessuna relazione
sentimentale con la nostra bella e dolce Isabella, ho capito bene?
>>
penso che il mio sguardo diceva tutto, visto che Alice alzò
le mani in segno di
resa << va bene, va bene! Era giusto per chiedere
>>
<< Certamente Alice >> risposi ironico
<< Ah comunque non dovevate finire la relazione
tu e Bella? >>
Merda! Me ne ero dimenticato! Senza pensarci salii
in camera mia, mi cambiai velocemente, tornai giù, presi le
chiavi dell’auto e
mi avviai all’ingresso.
<< Scusami, ma dove stai andando? >>
chiese Alice, uscendo dalla cucina con in mano uno Yogurt al cocco
<< Da Bella >> risposi
<< Fammi capire >> iniziò e
già stava ridendo
<< tu oggi non sei venuto a scuola per non incontrarla ed
ora cosa fai?
Ti precipiti a casa sua? Certo che sei tutto matto fratellone!
>>
<< Ti voglio bene anche io sorellina >>
e aprii la porta
<< E almeno questa volta, se proprio volete
farlo, portala in camera! >>
<< ALICE! >> maledetta lei e le sue
visioni. Mi chiusi la porta alle spalle e la sentii ridere di gusto.
Piccolo
mostriciattolo impiccione!
Dopo
venti minuti, ad una velocità quasi folle,
parcheggiai davanti casa Swan. La macchina di Bella era posteggiata nel
vialetto e le luci in salotto mi fecero capire, senza ombra di dubbio,
che si
trovava in casa.
<< Arrivo! >> la sentii dire, mentre si
avvicinava alla porta.
Quando Bella aprì, vidi i suoi occhi color
cioccolato diventare sempre più grandi, la bocca aprirsi
leggermente e il suo cuore
battere all’impazzata
<< Ciao >> le dissi cercando di non
sorridere
<< Ed…Edward che cosa ci fai qui?
>>
adoravo quando balbettava
<< Sono passato per la relazione su Parigi.
Mi fai entrare? >>
La vidi annuire e spostarsi leggermente e destra
per permettermi di varcare la soglia di casa. Dopo aver richiuso mi
fece segno
di andare in salotto.
Sul tavolino c’era un Notebook nero, acceso. Forse
stava studiando…
<< Studiavi? Forse avrei dovuto avvertirti
>> dissi voltandomi
<< Cosa? No, no. Stavo cercando qualcosa per
la relazione… non sapevo che ci saremmo visti, a scuola non
c’eri, così ho
pensato di fare qualche approfondimento >> era
imbarazzata. Eppure c’era
qualcosa che non andava, lo percepivo
<< Già. Scusa, ma questa mattina sono stato
poco bene >> dissi inventando la prima balla, plausibile,
che mi venne in
mente << ma adesso sto meglio, così avevo
pensato di venire per finire il
lavoro >>
<< Hai fatto bene >> disse sedendosi
sul divano. Poco dopo scattò in piedi << oddio
scusa! Non ti ho offerto
nulla, vuoi qualcosa da bere? Dammi il giubbotto te lo metto via e
siediti dove
vuoi >>
<< Bella, Bella calma. Ma c’è
qualcosa che
non va? >> chiesi
<< No, tutto bene. Perché? >>
rispose,
ma non mi convinceva granché
<< Non so, sei strana oggi >> ammisi
<< No, è tutto apposto >> mi
superò,
andando ad appendere la mia giacca all’ingresso e
tornò velocemente. Solo in
quel momento mi accorsi di come fosse vestita. Probabilmente non si era
cambiata una volta rientrata a casa. Aveva una magliettina azzurra, un
maglioncino corto nero. Sotto un jeans stretto e degli stivaletti neri.
I
capelli sciolti, tenuti indietro da un piccolo cerchietto. Era
incantevole.
Voltai lo sguardo e mi resi conto che era proprio come pensavo. Sulla
poltrona,
non molto lontana dal divano, c’erano il giubbotto e la
borsa, anch’essi neri.
<< Sei rientrata da poco? >> chiesi
<< No, da almeno un’ora e mezza
>> mi rispose
mordicchiandosi il labbro
<< Allora come mai le tue cose sono ancora
tutte qui? >>
Vidi Bella guardarsi in torno e sedersi sul divano,
sembrava infastidita
<< Sei venuto qui per studiare o per sapere
quello che faccio ogni secondo della mia schifosa vita?
>> bingo!
Qualcosa non andava, forse era giù per sua cugina
<< Bella… >> dissi sedendomi
vicino a
lei << tua cugina ti adora, anche se è strana
da qualche giorno lei ti
adora. Alice mi ha accennato a… >>
<< Non c’entra Lis >> e si
alzò
<< e Alice dovrebbe chiudere quella bocca. Almeno con te
>> prese
il portatile e mi fece vedere ciò che aveva trovato, prima
del mio inaspettato
arrivo.
Era passata un’ora da quando
aveva troncato quella
conversazione. Ma non mi capacitavo. Se non era Lis il problema, allora
cosa
c’era che non andava? Non potevo essere io a renderla
così nervosa e agitata.
<< Bella vuoi dirmi che cos’hai?
>>
chiesi alla fine esasperato
<< Il mio ex si è rifatto vivo
>>
sentii un colpo al cuore. Lei aveva avuto altre storie, altri ragazzi.
Delle
relazioni, dei contatti… La cosa mi faceva infuriare.
<< Bene >> dissi freddo <<
così
non mi ronzerai più in torno >> mi
lanciò un’occhiata furente. Che
deficiente!
<< Sei proprio un coglione >>
sibilò
tra i denti alzandosi, io feci lo stesso
<< Scusami >> le dissi bloccandola per
un braccio << non volevo dirlo. Credimi >>
speravo di averla
convinta, ma una domanda mi sorge spontanea <<
è per lui che sei così
agitata oggi? È successo qualcosa? >> la
risposta scintillò chiara nei
suoi occhi. Si.
<< Non mi va di parlarne >> disse
<< Ti prego, dimmi >> cercavo di
mantenere la calma, ma era difficile sapendo che il motivo per cui
Bella era in
quelle condizioni era il suo ex ragazzo! Se le aveva fatto qualcosa,
io…
<< Mi ha baciata, al parcheggio della scuola.
Ma non volevo! Capisci? Jacob mi fa schifo, come uomo! Quando stavamo
insieme
io non ho mai voluto… >> le sue guance si
colorarono di rosso e capii
<< andare oltre il bacio, nonostante le sue insistenze.
Così il nostro
caro Jacob Black, si vedeva con altre cinque ragazze! Cinque! Dopo
averlo
lasciato è scomparso. Ora riappare, dopo mesi e cosa mi
dice? Che il ragazzo
mascherato era lui! >>
Ok, aspettate un secondo. Che cosa?!
<< Che cosa?! >> la vidi diventare
ancora più rossa e si mordicchiò il labbro,
facendosi uscire un po’ di sangue.
Fortuna che non ero un vampiro.
<< Alla festa di Halloween ho conosciuto un
ragazzo e… >> non sapeva cosa dire
<< si, insomma! Era mascherato
da vampiro, ma non l’ho visto in faccia. Credo fosse muto,
non mi ha mai
parlato. Le ragazze mi credono pazza, perché loro non si
sono accorte di questo
tipo. Ma so che c’era! Ma non poteva essere Jacob. Il bacio
era… diverso
>>
<< Lo hai baciato? >> chiesi, come se
non conoscessi già la risposta
<< Si, ma non è questo il punto!
>>
disse ormai diventata rossa come un pomodoro << quello
non era Jacob
Black! >>
<< Che bastardo >> dissi tornando serio
e ripensando a ciò che mi aveva appena detto. Come si
permetteva questo Jacob
Black di dire una stronzata del genere? Non poteva essere lui, ovvio.
Ero io!
La rabbia mi invase.
<< Dove abita questo ragazzo? >> vidi
Bella sgranare gli occhi
<< Cosa vorresti fare? >> chiese
<< Andare a farci due chiacchiere >>
per cominciare
<< Edward no! Non puoi andare da Jacob, per
favore! E poi perché? >>
<< Primo, perché una ragazza non si tocca se
lei non vuole >> anche se poteva sembrare strano, per il
mio modo di
fare, io non avevo mai giocato con Bella. I nostri incontri ravvicinati
erano
avvenuti perché sapevo e sentivo che anche lei lo voleva
<< e secondo,
non mi sembra il caso di spacciarsi per qualcun altro solo per far
colpo,
nuovamente aggiungerei, su qualcuno che si è perso tempo
prima solo per la
propria assurda stupidità >> quando mi voltai
per uscire, sentii Bella
ridere. La vidi quasi piegata e con le lacrime agli occhi. Da quando
era
impazzita?
<< Bella ti senti bene? >> chiesi
allibito
<< Oddio si, ma… Sembravi quasi geloso! E
infastidito, cioè… >> non riusciva
a parlare per quanto rideva. E rideva
di me! << Edward davvero potresti passare per un ragazzo
geloso così!
>>
<< Solo perché non tollero certe cose?
>>
<< Per il modo! >> e continuava a
ridere
<< Puoi smetterla? >> chiesi, mi stavo
infastidendo davvero questa volta
<< Scusa, scusa! >> disse cercando di
ricomporsi. Quando tornò seria, fui contento della sua
reazione. Almeno adesso
era serena.
<< Sai, sono contento >>
<< Perché ti ho riso in faccia?
>>
chiese divertita
<< No. Perché hai riso >> dissi
avvicinandomi a lei
<< Edward… >> mi rispose in un
sussurro
<< Non temere >> le dissi <<
non
voglio farti nulla. Se non questo… >> posai
delicatamente le labbra sulle
sua fronte e chiusi gli occhi. Volevo fermare quel momento
<< se hai
problemi vieni da me, ok Bella? >>
Lei rimase interdetta, riuscendo a dire solo un
flebile si.
<< Ci vediamo domani allora >> dissi e
senza aspettare la risposta, presi il giubbotto e uscii dalla porta.
Ero
nel parcheggio della Forks High School, nella
mia lucente Volto. Avevo pensato e ripensato a Bella, alle parole di
Lis e a
tutto il resto, arrivando ad una conclusione. Non potevo più
comportarmi da
stronzo con lei, la maschera non avrebbe retto ancora a lungo. Non
potevo,
d’altronde, permettermi di innamorarmi di lei e di costruire
una relazione. Non
l’avrei messa in pericolo, ma l’avrei protetta da
tutto ciò che voleva
nuocerla. Sarei stato un suo amico… Questa parola mi fece
sorridere
tristemente, solo un semplice amico. Ma si sa, quando tieni davvero ad
una
persona metti la sua felicità, la sua vita, davanti a tutto.
Anche davanti a te
stesso.
L’arrivo di una Micra nera mi fece decidere di
uscire dalla mia auto e aspettare la bella guidatrice.
Vidi scendere le ragazze e Bella sorridermi
timidamente.
<< Bella! >> dissi andandole incontro
<< ciao, come stai oggi? >>
<< Ciao Edward, direi meglio. Grazie >>
adoravo quando si mordicchiava il labbro inferiore
<< Mi sono persa qualcosa? >> chiese
Lis facendo capolino da dietro Bella
<< Ehm no, non credo >> rispose sua
cugina
<< Sarà >> disse Lis
<< ma voi
due non me la contate giusta >>
<< Ti trovo di buon umore, Lis >> le
dissi
<< Si, lo so! Sono di ottimo umore! >>
rispose quasi saltellando.
Ci raggiunsero poco dopo anche Alice e Rose con
Jasper ed Emmett. Chissà come mai Jason
non era con loro. La mia risposta arrivò subito.
Un’auto blu scura, tirata a lucido, entrò con
tutta la sua potenza nel piccolo
parcheggio della scuola. Dalla fantastica Maserati uscì
Jason.
<< E quella da dove spunta? >> chiese
Rosalie
<< Oh mio Dio! >> urlò Lis
correndo
incontro al suo vampiro << la mia auto! Come fai ad
averla tu? Oddio!
>> disse saltandogli in braccio
<< Finalmente è arrivata >>
parlò Bella
<< erano settimane che si lamentava per il ritardo
>>
<< E ci credo, con quel gioiellino! >>
disse, gioioso Emmett
<< Cavoli bella macchina >> concluse
Alice << ma non c’è nulla da fare,
la mia favolosa e veloce Porsche mi
piace troppo per volerla cambiare >>
<< Non te ne avrei regalata un’altra,
sorellina >> le dissi, mentre ci apprestavamo tutti a
raggiungere
l’ingresso della scuola
<< Uffa! >> si lamentò il
mostriciattolo, mentre intrecciava la mano di Jasper. Allora tra di
loro le
cose si erano evolute. Ma quando era successo? Bhè a casa mi
sarei fatto
raccontare un po’. Rallentai il passo e finii affianco a
Bella.
<< Sapevi qualcosa della macchina di tua
cugina? >> chiesi
<< Poco e niente, so che era in ritardo e che
qualche giorno fa Jason, mentre io e Lis eravamo a fare la spesa,
è passato da
casa parlando con Charlie >> quando era nervosa sembrava
Alice, parlava
senza respirare << ha detto a mio padre che ci avrebbe
pensato lui e di
non dire nulla a Lis, voleva farle una sorpresa. Io lo so
perché Charlie se l’è
lasciato sfuggire ieri mattina, ma non pensavo arrivasse lui alla guida
dell’auto, a scuola e… >>
<< Bella, cosa ne dici di respirare tra una
frase e l’altra? >> le domandai, interrompendola
<< Credo sia un buon consiglio >>
rispose, sistemandosi una ciocca di capelli dietro
l’orecchio. Era un gesto che
mi piaceva da pazzi. Lei non se ne rendeva nemmeno conto, lo faceva
quando era
imbarazzata o nervosa, come il mordicchiare il labbro inferiore.
Salendo le scale dell’entrata, mi accorsi con la
coda dell’occhio, di una moto nera che fece il suo grande
ingresso, ma non ci
feci troppo caso.
<< Perché sei cambiato? >> mi
chiese
improvvisamente Bella
<< Come? >>
<< Sei diverso. Con me >> cercò
di
spiegarsi
<< Ho solo pensato che non ha senso fingere
di essere qualcuno che non sono >> le risposi
<< inoltre non ho mai
detto realmente che non vorrei esserti amico, ma solo che non posso
>>
optai per la sincerità
<< E questo cosa vorrebbe dire? >>
chiese
<< Che se fossi furba, accetteresti quei
velati consigli che ti ho dato da quando sono arrivato qui. E mi
staresti alla
larga >>
<< Hai mai pensato che “ i velati consigli
“
gli abbia deliberatamente ignorati perché ti considero
troppo importante per
starti alla larga? >>
Sorrisi. Il suo modo di esprimersi mi faceva stare
bene. Lei mi faceva stare bene << Sai che sarebbe meglio
che io e te non
ci frequentassimo >> le ricordai
<< Credevo che avessi capito che su questo
argomento sono un po’ testarda >> rispose
alzando lo sguardo su di me
<< Un po’ testarda? >> le feci eco
<< Oh andiamo! Non esagerare! >>
<< Va bene, va bene >> risposi ridendo
<< come vuoi tu! >>
<< Allora amici? >> mi chiese
fermandosi davanti a me, porgendomi la sua piccola mano
<< Amici >> le risposi afferrandola.
Era bello vedere che per una volta, la prima volta, da quando ero
arrivato in
città rideva per me. Con me.
<< Ciao Bella >> disse un ragazzo
mettendosi tra di noi << come stai oggi? Ancora nervosa?
>> non so
perché ma avevo una vaga idea di chi potesse essere.
<< Togliti di mezzo, Jacob >> gli
rispose Bella, tornando vicino a me
<< Oh scusami tanto >> mi disse Jacob
con finto rammarico << non ti avevo visto! Sei nuovo? Io
sono Jacob Black
>>
Lo guardai per bene. Aveva indosso un paio di jeans
neri, anfibi dello stesso colore, una maglietta a maniche corte grigio
scuro e,
appoggiato sulla spalla sinistra, faceva bella mostra un giubbotto di
pelle
nera. Non so il motivo, ma quel ragazzo non mi piaceva per nulla.
C’era
qualcosa che non andava in lui.
<< Io sono Edward Masen >> risposi
freddo, senza nemmeno ricambiare il sorrisetto beffardo che gli era
stampato in
faccia
<< Piacere di conoscerti >> disse
<< Edward andiamo? >> chiese Bella
<< Si, o faremo tardi >> le risposi e
poi tornai con lo sguardo a Jacob << buona giornata
>>
<< Ehi aspettate >> disse lui,
afferrando Bella per il polso. La cosa mi fece infuriare
<< Mettiamo subito le cose in chiaro, Jacob
Black >> il mio tono era freddo e minaccioso
<< non la devi toccare
>>
<< Edward! >> mi richiamò lei
<<
non ne vale la pena >>
<< Oh scusa, non avevo capito che te la
portassi a letto >> questo era troppo << io
ci ho provato, ma a me
non l’ha mai data. Sei un ragazzo fortunato, Edward
>> la sua risata mi
fece perdere la pazienza. Gli tirai un destro, stendendolo
<< Io non mi porto a letto nessuno. E per la
cronaca, anche se lo facessi, non sarebbero affari tuoi e di nessun
altro
>> presi Bella e ci dirigemmo in aula. Alla prima ora
avremmo avuto
Biologia.
<< Ti sei cacciato in un grosso guaio, Edward
>> disse Bella a bassa voce
<< Non fa nulla. Se l’è cercata
>>
Avevo avuto la
sensazione che Jacob avesse
programmato tutto. C’erano tante cose che non riuscivo a
spiegarmi. La
sensazione di pericolo, nel trovarmelo davanti, le sue battute e
sorrisetti
programmati, per provocarmi. Era come se sapesse dove toccare per
colpirmi e
farmi saltare i nervi. Ma c’era di più. Nei suoi
occhi avevo visto come il
guizzo di una fiamma rossa. C’erano tanti punti di domanda in
questa faccenda,
ma una cosa mi era chiara: in Jacob Black non c’era nulla di
buono.
Ciao
a tutti! Come state? Eccomi con il nuovo capitol. Come già
detto, questo e il prossimo saranno cruciali per la storia! Ma evito di
dilungarmi, ora rispondo alle Recensioni e vi lascio alla storia! Ah
volevo ringraziare le persone che mi hanno messa tra gli Auturi
Preferiti *-* GRAZIE MILLE!!
RISPOSTE
ALLE RECENSIONI: Sweet
Bleeding Star : Ciao!! Si Edward ha
finalmente tolto la maschera da stronzo XD e ammetto che hai ragione,
quello "cattivo" ha un suo lato attraente ihihihih Ah anhe io sono
d'accordo con Eddy, il mio Jacob è un pò....
Vabè leggi XD per quanto riguarda il resto, non posso dirti
nulla. Tutto si scoprirà a breve! Percià continua
a seguirmi e a recensire! Un bacione! Marie
: Ciao Marika! Eh
ù.ù io lo avevo detto che forse postavo a
metà settimana ù.ù sono contenta che
la sorpresa ti sia piaciuta XD Ahahahahah Jacob è parecchio
idiota e odioso, per ora, lo ammetto! Ma chissà...
migliorerà? O forse no... E tranquilla Marika, tra un paio
di capitoli le carte verranno messe sul tavolo! Alla prossima
recensione e ci si sente su fb! Un bacione <3 Amantide
: Amanta!! Sono contenta che
hai notato quel particolare, sai? Tutto a suo tempo, però
ù.ù tutto a suo tempo. Le tue supposizioni mi
piacciono ahahahahah continua così!! Ma tra non molto tutto
verrà svelato! Ti lascio al Capitolo! Un bacione Cinziolina
<3 ci sentiamo su fb ù.ù bella
cullen89 : Oh Anna, Anna...
perchè se tu Anna? Ahahahahah madonna quanto sono fusa XD Ma
ciao!! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero che
questo, nel bene o nel male, ti piaccia!! Per quanto riguarda Alice,
sono d'accordo con te. Alice anche nella Meyer è sempre
stata un punto fermo per Edward, anche se è totalmente pazza
ahahahah quindi si, credo che il piccolo folletto possa essere vista
come hai detto tu :) dai ci sentiamo su fb
ù.ù un bacione <3 Ps.: sono contenta che
notato la frase all'inizio, sai se riusciste a trovare i punti di
collegamento............. belnina
: Ohi ciao! Era da qualche
capitolo che mi chiedevo dove fossi finita! XD Grazie per i
complimenti! E gustati il prossimo capitolo! Un bacio thecarnival
: Ciao!! Concordo con te!
Jacob è insopportabile! Eh si, questo Edward sembra
più realisto, più umano in un certo senso...
Comunque sono strafelice che la mia storia ti piaccia!! Non smettere di
seguirmi e recensire, mi raccomando! Un bacio essebi
: Ciao
Ely!! Onestamente sono norata che la mia storia ti piaccia... Ho letto
qualcuno delle tue e secondo scrivi molto bene! Passando ad In Bilico,
sono contenta che come abbia delineato i fili che intrecciato i
personaggi per te sia fatto molto bene, ne sono lieta! Io ci ho provato
a mischiare un pò le carte senza sapere cosa ne sarebbe
venuto fuori! Per quanto riguarda Lis, si, lei è frizzante!
E anche io adoro l'attice che la interpreta, anche perchè
credo rispetti l'esuberanza, ma anche la dolcezza che
possiede questo personaggio! Spero tu non smetta di seguirmi! Un bacione
L`amore è un
castigo.
Siamo puniti di non aver saputo restare soli.
.Marguerite
yourcenar.
Diciassettesimo
Capitolo : Contatto.
Pov. Bella
Era passata
un’altra settimana. Oggi era l’ultimo
giorno di scuola. Essa si sarebbe interrotta per le feste Natalizie per
poi
riprendere a Gennaio, nel nuovo anno.
Stranamente ero serena. Le cose con Edward erano
andate migliorando ogni giorno di più. Eravamo perfino
andati al cinema e
questo week end saremmo andati all’Essence con tutti gli
altri.
Era proprio lui che stavo aspettando fuori
dall’aula di Francese. La prima ora, oggi, sarebbe stata
questa. Edward,
purtroppo, dopo il pugno dato a Jacob si prese una punizione. Ovvero
pulire
tutte le aule scolastiche prima dell’inizio delle lezioni.
Gli era andata bene,
dopotutto aveva picchiato un suo compagno di scuola e il Preside non
dava
troppo importanza al fattore “ è stato provocato o
meno “.
Finalmente lo vidi arrivare. Era perfetto come
sempre. Aveva indosso un paio di jeans neri, stretti, un po’
scoloriti, una
maglia azzurra e sopra una camicia grigia con le maniche arrotolate sui
gomiti,
lasciata aperta. I capelli bronzei sempre scompigliati e quel
sorrisetto da
mozzare il fiato. Era maledettamente bello.
<< Ehi Bella >> disse avvicinandosi
<< Edward >> lo salutai << ti
ho
portato la colazione. Spero vada bene >> dissi
porgendogli un sacchettino
di Starbucks, contenente un caffè e un muffin. Lui lo
afferrò, aprendolo per
vedere cosa ci fosse al suo interno.
<< Grazie mille, scricciolo >> disse
sorridendo, baciandomi una guancia
<< Di niente… >> dissi
timidamente. Era
già da qualche giorno che aveva queste attenzioni per me, ma
non mi ero ancora
abituata al contatto. Il mio cuore galoppava, frenetico, quando mi era
accanto
e ancora di più quando mi sfiorava. Anche se succedeva per
sbaglio, magari
mentre camminavamo e il suo braccio toccava il mio, oppure mentre
studiavamo e
afferravamo lo stesso libro, avevo sempre le stesse reazioni. Diventano
paonazza in volto, mi veniva caldo e iniziavo a tormentarmi quel povero
labbro!
<< Bella? >>
<< Cosa? Si? >> risposi. Mi ero persa
nei miei pensieri, di nuovo
<< Ti eri incantata >> mi disse Edward
sorridendo
<< Oh scusami, si hai ragione >> che
imbarazzo!
<< A cosa pensavi? Se posso… >>
chiese
lui, mentre stavamo raggiungendo i nostri posti nell’aula di
Francese
<< A niente di importante, davvero >>
risposi
<< D’accordo, fingerò di crederti
>> e
si sedette facendomi l’occhiolino. Ma voleva farmi davvero
impazzire allora!
Era stato difficile non saltargli addosso in questi giorni. Abbiamo
passato parecchie
ora in casa mia, in camera mia, o in casa sua, in camera sua. Solo per
questa
stupida relazione di Francese! Certo Edward con me era cambiato, anche
se non
riuscivo a capirne il motivo, ma non eravamo più tornati
sull’argomento di
quella sera. Gli avevo detto di essere innamorata di lui. E lui? Era
come se
quelle parole non fossero mai uscite dalla mia bocca. Un po’
mi dispiaceva.
Per quanto riguarda Jacob, aveva cercato di
avvicinarmi parecchie altre volte, ma per mia fortuna c’era
sempre Edward. Il
ritorno di Jacob non mi piaceva. Non mi piaceva lui, era diverso, era
cambiato.
Era come se fino a quel momento non avessi visto, conosciuto, il vero
Jacob
Black. Era freddo, spietato. Cattivo. Pesava ogni parola con estrema
cura. Ogni
azione, ogni gesto. Tutto, pur di far saltare i nervi ad Edward. Ma poi
perché?
Nemmeno si conoscevano prima di una settimana fa. Dio questa storia, mi
stava
facendo soffrire di emicrania! E non sto parlando metaforicamente,
avevo mal di
testa da giorni. L’ultima volta che mi colpì
svenni perfino. Me la ricordo,
c’era anche Jacob…
Io
ed Edward eravamo usciti
per comprare qualcosa per cena. Eravamo in alto mare con Trigonometria
e
l’indomani avremmo avuto un compito. Rettifico, ero in alto
mare con
Trigonometria, perché lui era praticamente un genio! Mio
padre avrebbe fatto la
notte e Lis era a casa Cullen, così si era offerto di
preparare la cena. Alice
non ci sarebbe stata, aveva il suo primo appuntamento con Jasper e
avrebbe
passato la notte fuori. Così accettai l’invito di
Edward e passai quasi tutta
la notte da lui, addormentandoci sul divano come due
sciocchi… Ma era stato
bello. Almeno il dopo, il prima non molto… Eravamo al
supermercato. Edward era
nel reparto pasta, io avrei preso qualcosa di sfizioso per il secondo,
quando
sentii qualcuno afferrarmi da dietro. << Bella
ciao, sola
soletta oggi? >> chiese quella voce fastidiosamente
vicina al mio
orecchio. Cercai di divincolarmi dalla sua presa, senza troppo
successo. Jacob
era stato sempre più forte di me. <<
Lasciamo Jacob.
Non mi toccare >> << Questo
vizio non
lo hai ancora perso, vero? >> sentii l’altra
mano accarezzarmi la
guancia, per poi spostarmi i capelli dal un lato <<
sempre a dirmi di non
toccarti, perché non sei pronta, perché non
vuoi… >> posò le sue schifose
labbra sul mio collo, facendo scorrere l’altra mano sul mio
ventre e poi sulla
coscia. Volevo urlare, piangere, fare qualcosa, ma non ci riuscivo.
Sentivo la
testa pesante, le gambe cedermi. Volevo Edward… Senza che me ne rendessi
conto, mi ritrovai tra le braccia di qualcun altro. Egli mi sorreggeva
per i
fianchi. << Dimmi
una cosa, ti
sei bevuto completamente il cervello? >> urlò
Edward << te l’ho già
detto, ma evidentemente sei troppo idiota per capirlo, quindi ti
ribadisco il
concetto. Tu.Non.La.Devi.Toccare. Sono stato chiaro? >> Mi aggrappai alle spalle
di
Edward cercando un sostegno. Ma Jacob era impazzito? Non era mai stato
così,
mai! Quando stavamo insieme aveva ricevuto molti no, ma non mi aveva
mai
toccata, o provato a toccarmi, senza il mio permesso. E adesso? Non era
ubriaco, era lucidissimo. << Potrei
denunciarti
>> gli dissi Lo vidi alzare un
sopracciglio e ridermi in faccia << Denunciarmi? Tesoro
non usare parole
che non conosci. In tribunale, sempre se ci arriviamo, vincerei io.
Guardati in
torno >> disse e non so perché ma lo feci
<< non ci sono testimoni,
nessuno ha visto o sentito niente. Chi ti crederebbe? Anche se fosse mi
basterebbe dire che mi hai provocato tu, ci sei stata finché
il tuo ragazzo non
è sbucato fuori. Tu lo hai visto e per non litigare con lui
hai finto di non
apprezzare le mie lusinghe >> più parlava e
più mi rendevo conto di una
cosa. Io non conoscevo Jacob. <<
Sparisci dalla mia
vista prima che decida di spaccarti la faccia una volta per tutte
>> il
tono glaciale e distaccato di Edward mi fece spaventare. Non lo avevo
mai visto
così, faceva paura. Sembrava quasi… quasi non
umano. Una fitta alla testa mi
colpii forte e vidi Jacob ridere della minaccia di Edward. Disse
qualcosa e se
ne andò. << Tutto
bene,
scricciolo? >> mi chiese preoccupato << Si,
credo >>
risposi non del tutto sicura << mi è solo
venuto un po’ di mal di testa
>> <<
Passiamo in
farmacia e rientriamo, va bene? >> << Si
>> dissi
solo, ma non appena feci un passo diventò tutto buio. Mi risvegliai non so
bene
quanto tempo dopo a casa di Edward, il quale preoccupato, aveva
addirittura
chiamato Carlisle. Per fortuna il Dottor Cullen non disse nulla a
nessuno e si
precipitò mantenendo il segreto professionale. Odiavo essere
vista malata o che
la gente si preoccupasse per me. Stavo bene, dopotutto, era stato solo
un lieve
malore dovuto alla stanchezza. Il resto della serata
passò
tranquillo. Finiti i compiti ci vedemmo un film alla televisione
“ Se solo
fosse vero “. Adoravo quel film, eppure, crollai neanche a
metà. La stanchezza
era arrivata prepotente. Quando ci svegliammo
erano
passate le due di notte, così dovemmo correre a casa mia,
prima che Charlie
rincasasse. Anche se movimentata, era stata una bella giornata.
<<
Scricciolo, tutto bene? >> chiese in
un sussurro Edward, mentre i nostri compagni esponevano coppia per
coppia la
propria relazione
<< Si, tutto ok >> risposi sorridendo
<< Swan e Cullen >> la voce della
Professoressa ci fece voltare << tocca a voi
>>.
Ero
in cucina e stavo preparando il pranzo per
Charlie e Lis. Mio padre sarebbe rientrato da un momento
all’altro, mentre mia
cugina era di sopra a farsi una doccia. Non avevo molto tempo. Nel
pomeriggio
Edward sarebbe passato per andare a Seattle per comprare qualche regalo
di
Natale.
<< Allora cosa ci prepari? >> chiese
Lis spaventandomi
<< Mio Dio Lis! Ma da dove sei sbucata?
>>
<< Dal piano di sopra? >> le lancia uno
sguardo e scoppiò a ridere << ok, ok scusa!
Allora cosa stai preparando?
>>
<< Niente di speciale. Penne con panna e
zucchine, di secondo c’è il pollo. Spero vada bene
>> risposi
<< Ma che brava mogliettina che sarai! Allora
con Edward come prosegue? >> domandò Lis. La
domanda, se pur infondata,
mi fece arrossire
<< Siamo solo amici >>
<< Oh andiamo Bella! Vedo come ti guarda, ma
soprattutto come tu guardi lui! Quelli non sono sguardi da amici
>>
<< Questa volta ti sbagli mia cara >>
dissi, spostandola per apparecchiare la tavola << per
Edward sono solo
un’amica e dopo tutto va bene così >>
<< Sei più falsa delle banconote false che ci
sono in circolazione! >> mi urlò, mentre
andava a prendere i tovaglioli
<< Lis, io gli ho detto che lo amo e lui non
è mai tornato sull’argomento >>
sentii dei piatti sfracellarsi. Mi voltai
e Lis li aveva, appunto, fatti cadere per terra
<< Che cosa? Ma quando? Dove? Perché?
>> bene era partita con le domande a raffica
<< ma soprattutto: sei
completamente pazza? Mai e dico MAI una ragazza deve dire una cosa del
genere
per prima! Ma a cosa pensavi! Cielo! E lui? No, aspetta un secondo,
perché
cavolo non me lo hai detto!? >>
<< Ti vuoi calmare? >> le dissi andando
a riparare al danno fatto << qualche settimana fa quando
tu eri a cena
con Jason ed è successo tutto quel putiferio. E non sono
pazza… >> le
dissi puntandole lo scopettino << era successa una cosa
e… bhè l’ho detto
senza rifletterci, ok? >>
<< Ops. Colpa mia >> rispose ripensando
alla serata << ma cosa è successo per farti
dire una cosa simile?
>> non le risposi. Avvampai all’istante e finii
di mettere i bicchieri
<< Oh.Mio.Dio! >> disse. E adesso cosa
diavolo aveva capito? << ci sei andata a letto? Avete
fatto… Oddio
Bella!! Ma dove? Quando? E racconta! >> alzai un
sopracciglio. Ma era
pazza? E secondo lei, dopo averlo fatto, farei finta di niente? Oddio!
Bhè di
sicuro non eravamo stati proprio casti, ma… Oh insomma
Bella! Smettila di avere
certi pensieri! Lis voleva sapere? Bene, mi sarei divertita un
po’…
<< Sul tavolo della cucina >> le
risposi, vedendola seduta proprio a tavola, con i gomiti appoggiati,
mentre
sgranocchiava i grissini. Si voltò di scatto, sgranando gli
occhi e spalancando
la bocca. Si alzò di scatto, facendo cadere la sedia e si
diresse in salotto,
urlando
<< Che cosa? Oddio Bella, ma che schifo! La
gente ci mangia su quel tavolo! >>
Sarei volentieri scoppiata a ridere, ma dovevo
tenere un certo contegno se volevo continuare con la presa in giro.
<< Già >> risposi, con
noncuranza
<< ma cosa vuoi farci? Eravamo qui, lui mi ha preparato
la cena, il vino
e… Insomma Lis! Non abbiamo resistito. Ha buttato
giù tutto, dovevi vederlo! Mi
ha presa, messa sul tavolo e… >>
<< Ok, ok! >> disse lei tappandosi le
orecchie << va bene che ho detto racconta, ma non ogni
singolo dettaglio!
>> a quel punto non ce la feci più. Scoppiai a
ridere di gusto!
<< Brutta stronza! >> disse Lis
rientrando in cucina << non era vero un accidente,
giusto? Ti sei presa
gioco di me! >> non riuscivo a rispondere, continuavo
solo a ridere!
<< questa me la pagherai!! >>
<< E dai Lis, ma anche tu! Cosa vai a
pensare!? >>
<< Io? Siete voi che ogni volta che state insieme,
vicini, fate scintille! Vogliamo ricordarci Parigi? Tu in asciugamani e
lui
praticamente addosso a te! Oppure all’Essence, quella
scenetta erotica che
avete fatto all’entrata! >>
<< Ok, Lis! Ricevuto il messaggio >>
dissi, ormai rossa in volto
<< Comunque… >> riprese mia
cugina,
sedendosi a tavola << non me la racconti giusta. Qualcosa
ci deve essere
stato o non gli avresti detto che sei innamorata di lui
>> che senso
aveva nasconderle qualcosa? Certo lei con me lo faceva, ma forse aveva
una
giusta motivazione, inoltre io non le avevo mai nascosto nulla,
perché
cominciare proprio adesso? Spostai una sedia e presi posto anche io
<< Va bene >> iniziai a parlare
<< qualcosa c’è stato, si. Ma non
è successo niente. Eravamo qui, lui
stava preparando la cena e ha detto una frase strana, io ho domandato,
perché
volevo sapere e lui si è un po’ alterato e ha
cominciato a provarci e… >>
era imbarazzante raccontare << ci siamo spinti un
po’ oltre, ma senza
arrivare in fondo. Si è fermato lui, come sempre del resto.
Mi sono sentita
così sbagliata Lis… Così mentre se ne
stava andando gli ho detto di essere
innamorata di lui >>
<< Ed Edward? Cosa ti ha detto lui? >>
<< Non ha detto nulla. Se non che non può e
che devo dimenticarmi di quello che provo e di lui >>
come se fosse
facile, aggiungerei. Adesso smettila Bella! Ora è un tuo
amico, ok? Mio Dio sto
diventando pazza! Comincio anche a parlare da sola!
<< Ancora con questa storia >>
sussurrò
Lis << ma quando la finirà? >>
<< Come scusa? >> chiesi
<< Non ho detto nulla, Bella >>
<< Come no. Lis tu sai qualcosa che non mi
dici? >> chiesi. La sua risposta non tardò ad
arrivare. La vidi
spalancare gli occhi, segno che ci avevo preso
<< Ma cosa ti salta in mente, Bella? >>
rispose e si alzò, allontanandosi.
Mi venne in mente quando, qualche giorno prima, la
sentii parlare con i Cullen fuori dalla scuola…
Anche
le ore pomeridiane
erano finalmente volte al termine. Stavo cercando Lis. Non sapevo se
sarebbe
tornata con me o aveva da fare con Jason. Stavo camminando sotto
la
tettoia del cortile, quando li vidi. Era lì, mia cugina, i
fratelli Cullen e
Alice. Ma cosa ci faceva con loro la mia migliore amica? Pensai di
raggiungerli, quando li sentii parlare. Arrestai. << Non
puoi
dirglielo, tesoro >> disse Rosalie a Lis, accarezzandogli
la spalla << Ma lei
capirebbe!
>> insistette mia cugina << Non
possiamo
correre rischi, lo capisci? >> intervenne duro Jasper << Jasper
calmati
>> lo richiamò Alice, accarezzandogli il
braccio << Lei non
è una di
noi, Lis >> le ricordò Emmett <<
per quanto adori Bella, io, noi,
dobbiamo proteggere la famiglia >> << Ma
nemmeno io sono
come voi >> disse Lis << Tu stai
con me
>> le ricordò Jason, cingendole un fianco,
attirandola a sé << fai
così parte della famiglia. E noi proteggiamo la famiglia
>> << Anche
Bella lo è.
È mia cugina >> << Mi
dispiace
>> le rispose Rosalie << lei non
dovrà mai sapere nulla di noi
>> Feci un passo per andare
via, ma sfortunatamente pestai un legnetto. Si voltarono tutti e sei.
Gli occhi
erano puntati su di me. << Bella
>>
disse Lis << Io ero
venuta a…
>> non riuscivo a parlare. La testa mi pulsava, forte.
Gli occhi mi
pungevano << volevo sapere se venivi a casa con me
o… o no. Ma credo di
aver capito che tu preferisca andare con loro, quindi…
>> nessuno parlava,
era la cosa che più faceva male << io vado,
ciao a tutti >> voltai
loro le spalle e corsi via. Riuscii a sentire Alice dire “
lasciala andare.
Adesso deve calmarsi, si sente tradita, è normale. Purtroppo
“. Aveva ragione. Corsi senza ombrello
sotto
la pioggia incessante di quella giornata. Arrivai all’auto e
cercai di aprirla,
invano. Le lacrime mi oscuravano la vista e la testa peggiorava. Volevo
andarmene da qualche parte. Via da tutto e da tutti. Ero sola << Cazzo!
>>
dissi tra le lacrime, dando un calcio alla carrozzeria << Cosa ti
ha fatto
questa povera auto, per prendersi un calcione? >> mi
voltai,
dimenticandomi le lacrime e il dolore. Era arrivato lui. Dovevo avere un aspetto
tremendo, perché lo vidi sgranare gli occhi e farsi
più vicino << Bella
cos’è successo? >> << Sono
sola >>
dissi sussurrando << Cosa?
Non è vero,
io sono qui >> disse Edward. Senza pensarci mi fiondai
tra le sue braccia
forti << sono qui, Bella >> il suo
abbraccio mi faceva sentire
protetta, al sicuro. Mi staccò lui, poco dopo e mi
guardò col suo sguardo
dolce. Perché era come se lo conoscessi? Non capivo. Quando
stavo con lui era
come essere a casa. Io ero completa. Prima che arrivasse Edward nella
mia vita,
nel bene o nel male, mi ero sempre sentita fuori posto, adesso, invece,
sapevo
di appartenere a qualcosa…a qualcuno. La testa pulsava
sempre di più. << Cosa ne
dici di
spostarci da qui? >> chiese Edward << sta
diluviando e siamo sotto
l’acqua. Rischi di prenderti un raffreddore >>
annuii con la testa e
raccolsi le chiavi dell’auto. Quando mi erano cadute? Non me
lo ricordavo. << Dove
pensi di
andare? >> mi chiese, togliendomi il mazzo dalle mani
<< sei
sconvolta, non puoi guidare in questa stato >> <<
Ma… E l’auto? Io
non… >> non mi lasciò finire << Tu
entra dentro,
io porto le chiavi della Volvo ad Alice e ti riaccompagno a casa io con
la tua
macchina >> << No, poi
come fai a
tornare tu? >> << Non ti
preoccupare, chiederò un passaggio a quel mostriciattolo di
sorella che mi
ritrovo >> e mi fece l’occhiolino. Il mio cuore
impazzì << adesso
Sali, su >> feci come mi aveva detto e attesi.
<<
Vai tu o vado io? >> mi chiese Lis
<< Come scusa? Dove? Cosa? >> chiesi.
Mi ero di nuova persa nei miei pensieri. Cavolo!
<< Hanno suonato alla porta, Bella >>
mi informò Lis << credo sia lo zio
>>
<< Si, vado io >> come un automa mi
alzai e andai ad aprire
<< Ciao Bells >> disse mio padre,
appendendo il giubbotto e togliendo la pistola, per nasconderla nel
cassetto
<< Ciao papà, vieni è
già tutto pronto
>> risposi
<< Certo, vado a lavarmi le mani e arrivo
>> mi diede un bacio veloce sul capo e si diresse in
bagno << ciao
Elisabeth! >> urlò
<< Ciao zio Charlie! Com’è andata al
lavoro?
>> domandò Lis
<< Molto bene, grazie >> rispose
Charlie uscendo e sedendosi a tavola con noi << il vostro
ultimo giorno
di scuola? >>
<< Benissimo! >> disse Lis
<< Bene papà. Oggi abbiamo esposto la
relazione, ci ha dato A+ >>
<< Molto bene, Bells! Ne sono molto contento
>> disse, mangiando una forchettata di pasta
<< avete programmi per
questo oggi? Io avevo pensato di andare con Billy a pesca nel
pomeriggio, se si
fa tardi starei a dormire alla riserva >>
<< Per me va benissimo! Credo che oggi andrò
con Rose e Alice a Port Angeles per fare un po’ di shopping
natalizio! Vieni
con noi? >> mi chiese Lis
<< Ehm mi sa di no. Avevo promesso ad Edward
di andare con lui a Seattle >> dissi e mi voltai verso
Charlie <<
sempre se per te non è un problema >>
<< No, figurati. Poi sai che Edward mi piace
>> rispose.
È vero. Charlie aveva conosciuto Edward, per
sbaglio, ma subito mi disse quanto avrebbe approvato una relazione con
lui.
Pazzesco.
Il
resto del pranzo passò allegro. Charlie e Lis
continuarono a farmi battute su Edward, ed io la presi di mira con
Jason, così
papà le fece un interrogazione. In fondo era il suo mestiere!
Erano quasi le quattro ed io ero già vestita. Stavo
mettendo solo un leggere tratto di matita nera sotto gli occhi e un
po’ di
Gloss sulle labbra.
Avevo indossato una gonna sopra il ginocchio,
fantasia scozzese di tonalità grigio – nero
– rosa, un dolcevita, ricamato sul
davanti, grigio perla, come gli stivaletti. Faceva molto freddo, quindi
per
tenere le gambe un po’ più coperto avevo indossato
un paio di collant color
carne. Avevo rovistato nel portagioie alla ricerca dei miei cerchioni
d’argento,
appena trovai li misi alle orecchie, indossai anche un bracciale in
argento con
un cuore in Swarovski rosa, che mi regalò mamma al mio
compleanno. Allacciai la
collana che Lis mi regalò a Parigi e diedi una pettina ai
capelli. Mi guardai
allo specchio, tutto sommato oggi non stavo niente male.
<< Ehi Bella, posso fregarti lo shampoo? Il
mio l’ho finito e… >> disse Lis
entrando in stanza << wow! Stai
benissimo cugina! >>
<< Grazie Lis >> dissi e andai a
prenderle quello che mi aveva chiesto << ecco tieni
>>
<< Secondo me Eddy apprezzerà!
>> disse
strizzando l’occhio
<< Lis! Ma la vuoi piantare? Siamo solo
amici! A.m.i.c.i.! tu piuttosto devi vedere Rose ed Alice, tra meno di
venti
minuti e sei ancora in accappatoio! >>
<< Su questo hai ragione, bhè allora vado a
finire! Tu divertiti e ci vediamo questa sera a cena! Ciao!
>> e sparì in
camera sua.
Di tutta risposta sentii il campanello suonare e il
mio stomaco fare le capriole. Calma Bella! Mentre scendevo le scale il
cuore mi
batteva furioso nel petto. Possibile che doveva farmi sempre questo
effetto?
Presi un profondo respiro e aprii la porta.
La visione che mi si presentò davanti mi fermò il
respiro. Era bellissimo!
Aveva indosso un jeans stretto, scuro, un maglione
sul grigio chiaro e sopra un giubbotto di pelle nera, e infilata sotto
il
colletto una piccola sciarpa a righe nere e bianche, ai piedi un paio
di
converse dello stesso colore. I capelli come al solito era
scompigliati, ma
perfetti. Era da saltargli addosso! Notai che anche lui mi stava
guardando
attento.
<< Ciao scricciolo >> disse dopo un
po’
<< C…ciao Edward >> oh no, non
ricominciare a balbettare proprio adesso!
<< Stai molto bene vestita così
>> il
suo complimento mi fece arrossire
<< Grazie… Stai molto bene anche tu
>>
come sempre del resto!
<< Vogliamo andare? >>
<< Si, prendo la giacca e andiamo >>
presi il cappottino grigio e la borsa e avvisai Lis <<
Lis, io sto
uscendo! >> le urlai
<< Ok, divertitevi! A dopo! >> rispose
lei dal piano superiore.
Mi chiusi la porta alle spalle e seguii Edward
lungo il vialetto, fino all’auto.
<< Prego >> disse mentre mi apriva la
portiera del passeggero, facendomi salire
<< Ma come siamo galanti >> risposi per
prenderlo in giro, cercando di togliermi da quell’imbarazzo
<< Io sono sempre galante, scricciolo
>> e detto ciò fece il giro
dell’auto e salì. Non avevo mai capito una
cosa…
<< Edward, perché mi chiami scricciolo?
>> chiesi
<< Non ti piace? >>
<< No, cioè si >> mio Dio,
odiavo
quando entravo in crisi << si, mi piace, ma
perché proprio scricciolo?
>>
<< Perché sei piccola e tenera
>> disse
guardandomi negli occhi. Quando fece quel suo bellissimo sorriso
sghembo quando
svenni. Quanto era bello!
Quando voltai, per non fargli capire che ero
diventata rossa, mise in moto e sgommò vai.
Arrivammo a Seattle nel giro di un’ora o poco più.
La strada era libera e la guida pazza di Edward ci fece guadagnare
parecchio
tempo. Avevamo un patto: lui mi avrebbe aiutata a portare tutto
ciò che avrei
comprato se io gli avessi suggerito un regalo d’effetto per
sua sorella. Era
facile, intimo o vestiti. Ma visto che il regalo glielo avrebbe dovuto
fare suo
fratello, avrei optato per la seconda idea.
Il primo negozio in cui andammo fu Tiffany. Avevo
deciso di esaudire il sogno di Lis, cioè avere il
braccialetto col cuore di
Tiffany.
<< Vuoi che ti faccia la confezione regalo?
>> mi chiese gentilmente la commessa
<< Si, grazie >> le risposi. Quella
ragazza mi stava sul cavolo! Da quando eravamo entrati non aveva fatto
altro
che squadrare Edward dalla testa alla piedi! Le avrei spaccato
volentieri la
faccia. Certo Edward non era il mio ragazzo,
però… Solo in quel momento mi
accorsi che mi stava guardando.
<< Cosa c’è? >> chiesi
<< Nulla. Sto solo cercando di capire cosa
stai pensando >> mi rispose
<< Oh niente di interessante, davvero
>> gli risposi, cercando di sorridere. Avevo proprio
bisogno che lui
fosse a conoscenza dei miei pensieri! Assolutamente no.
<< Dai rendimi partecipe >> disse,
dandomi una leggera gomitata
<< No Edward, sono cose private >>
<< Cose private? Mm così mi incuriosisci di
più, scricciolo >>
<< Non ho alcuna intenzione di dirti a cosa
pensavo, Edward. Davvero >> feci per voltarmi, ma non ci
riuscii. Le mani
di Edward erano finite sui miei fianchi e mi immobilizzavano tra lui e
il
bancone del negozio. Il suo viso era a pochi millimetri dal mio, i
nostri
sguardi incatenati. Le fronti si sfioravano, come i nasi e le
labbra… <<
Sicura? >> parlò soffiando. Non poteva avere
tutto questo effetto su di
me. Ero di creta nelle sue mani. Avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa e
me la
sarei lasciata fare. stavo arrossendo, lo sentivo, come percepivo
l’elettricità
che si era creata in quel momento tra di noi. I miei occhi viaggiavano
tra i
suoi e le sue labbra e lui faceva lo stesso. Non riuscivo a credere al
fatto
che si stesse avvicinando ancora. Ci stavamo per baciare…
<< Scusate vi disturbo? >> si intromise
la commessa << volevo ridarvi il bracciale,
l’ho impacchettato. Ora
potete pagare alla cassa >> disse sorridendo. Stronza!
Edward si staccò da me e afferrò il piccolo
oggetto, poi mi fece un sorriso imbarazzato e mi fece strada. Pagammo
ed
uscimmo dal negozio.
Continuammo a girare per tutti i negozi, alla
ricerca di qualche regalo anche per i Cullen. Per Rosalie e Alice
andammo al
negozio di Gucci.
Decisi infine di vedere in libreria qualche libro
per Charlie sulla pesca e sulla caccia. Ne sarebbe stato felice.
Dopo una mezzora buona di ricerca, Edward ne trovò
uno sulle tecniche infallibili per portare a casa un mucchio di pesce
fresco,
così decisi di prendere quello e togliermi il pensiero.
<< Mi sa che non glielo impacchetto >>
dissi << guarda che coda! Ed è già
ora di cena, se non torniamo faremo
tardi >>
<< Ho un’idea >> mi rispose
Edward
<< Alice adora fare regali e tutte queste cose, in casa
ci sono
un’infinità di cose del genere: carta colorata,
fiocchetti. Se sai
destreggiarti si può fare da me. Poi ti riporto a casa, se
vuoi >>
<< Va bene! Affare fatto. Pago di là e
andiamo >>
<< Ti aspetto all’entrata >>
disse
dandomi un bacio sulla fronte e togliendosi da quel casino.
<< Bella! Ma si
può
sapere dove sei? Sono le otto! Io avevo fame e ho ordinato una pizza
>>
parlò Lis all’altro capo del telefono <<
Lo so, abbiamo trovato parecchia coda nei
negozi. Tra una ventina di minuti siamo a Forks, ma sto andando da
Edward
>> ammisi << Mm, mm
brava
cugina! >> disse lei <<
Scema, che diamine hai capito? Devo
incartare il regalo per Charlie >> << Certo,
certo.
Adesso si dice così >> <<
Lis! >> dissi e sentii Edward
ridere. Aveva capito tutto, che vergogna! << Ok, ok!
Comunque
volevo avvisarti che questa notte la passo con Jason >>
disse.
Che
novità.
<< Poi ero io, vero? >> chiesi
sarcastica, la sentii ridere << Dai Bella,
in
fondo lui è il mio ragazzo! Posso! >> <<
Va bene! Allora divertiti, ci vediamo
domani! Ciao >> << Ciao,
ciao! >>
e riagganciò <<
Problemi? >> chiese Edward
<< No, figurati. Perché? >>
chiesi
<< Come mai hai detto “ ci vediamo domani
“?
>>
<< Ah, niente. Lis passerà la notte con Jason
>> risposi
<< Ciò che significa che dovresti restare a
casa da sola? Tutta la notte? >>
<< Si, ma comunque non è un problema, ci sono
abituata. Quando Lis non viveva con noi e Charlie faceva il turno di
notte,
passavo delle settimane a dormire da sola >>
<< Lo è per me, però
>> sussurrò, ma
riuscii a sentirlo
<< Perché dovrebbe esserlo? >>
<< Perché non mi va che una mia amica passi
la notte a casa da sola >>
<< Che c’è, vorresti passarla con
me?
>> chiesi e si voltò di scatto. Non avevo
valutato bene la frase, cavolo!
Non era invito a… oddio, però lo sembrava!
<< ehm io non intendevo che si
cioè, che tu volessi… >>
<< Si, Bella. Ho capito >> disse
freddo. Quando stavo con lui dovevo valutare tutto ciò che
dicevo. Lo avevo
capito in queste ultime due settimane, ma era un prezzo che avrei
pagato
volentieri per averlo al mio fianco. Anche se solo come amico.
Parcheggiò davanti casa sua, ma prima di scendere,
dopo essersi tolto la cintura, si voltò dalla mia parte.
Sorrideva.
<< Io ho un’idea >> disse
<< Wow, quante idee oggi! Ma non ti andrà in
fumo il cervello? >>
<< Spiritosa. Dicevo, ho un’idea, ti andrebbe
di passare la notte qui? >>
Avevo capito male? Cosa aveva detto? <<
Scusami? >>
<< Hai capito >> mi disse, facendomi il
suo sorriso sghembo da infarto << allora? Non so se Alice
torna questa
notte, ma abbiamo parecchie stanche. Ti va di fermarti qui per la
notte? Starei
più tranquillo >>
Oh cavolo! E adesso? Calma Bella, è Edward. Non ti
farebbe nulla. Già…proprio nulla.
<< Si, d’accordo >> risposi
mordicchiandomi il labbro
<< Perfetto! >> disse e si
precipitò
fuori dall’auto. Mi fece sorridere, era proprio pazzo! Un
bellissimo pazzo.
Non
so perché fossi così agitata. Forse
perché era
la prima volta che mi fermavo a dormire a casa di un ragazzo. Forse
perché quel
ragazzo era…Edward.
<< Vado a prenderti la carta per il regalo
>> disse lui << o prima vuoi mangiare
qualcosa? >> la mia
risposta non si fece attendere. Un brontolio partì dal mio
stomaco. Oh mamma
che figuraccia!
<< Magari mangiamo prima qualcosa, ok?
>> mi disse avvicinandosi per prendere la mia giacca.
Gliela porsi e lui
la mise in un piccolo stanzino, dove erano appesi altri giubbotti.
<< Edward ti va se ordiniamo due pizze? Non
mi va di farti cucinare >> dissi, arrossendo
<< Non gradisci la mia cucina? >>
chiese, mettendo su un finto broncio
<< Scemo, sai che l’adoro. Ma già mi
stai,
state, ospitando per la notte e non vorrei farti sgobbare. Le pizze
vanno bene,
sempre se a te va… >> aggiunsi. Non volevo
costringerlo a fargli mangiare
qualcosa che non gli andava. Lo vidi sorridere e prendere il suo
cellulare
dalla tasca dei jeans.
<< Preferenze? >> chiese
<< Quattro stagioni! >> risposi, forse
con troppa enfasi, visto che ad Edward scappò un risolino
<< Andata. Io prenderò una capricciosa
>> disse
<< La pizza adatta a te >> intervenni
per prenderlo in giro
<< Ah si? Bene. Prepara i contatti signorina.
Avevo intenzione di offrirtela, ma dopo questa affermazione paghi tu
>>
detto ciò digitò il numero e chiamò la
pizzeria. Scoppiai a ridere, non lo
avrebbe mai fatto davvero! Oh forse si? Da Edward, in fin dei conti
c’era da
aspettarsi di tutto.
<< Sembri un agnellino, ma mangi come un
cinghiale, scricciolo >>
<< Ehi! Non è assolutamente vero!
>>
risposi in mia difesa
<< Ah no? Ti sei divorata una pizza intera e
hai preso anche una fetta della mia >> rispose alzando un
sopracciglio
<< Bhè tu hai assaggiato la mia
>>
dissi in mia difesa
<< Assaggiato? Ne ho preso due dita! >>
e fece il gesto con le mani, per enfatizzare la grandezza del pezzo di
pizza
<< tu te ne sei presa un quarto >>
<< Si, ma hai detto che non ne volevi più
>> non so come uscì la mia voce,
perché Edward si fece vicino e mi
sorrise
<< Stavo solo scherzando >> disse
<< e con quel fisico puoi permetterti di mangiare quello
che vuoi
>> parlò senza riflettere. Io diventai un
pomodoro e lui imbarazzato, si
mosse impacciato andando a buttare le scatole.
Mi alzai dalla poltrona e andai a mettere via i
bicchieri e la tovaglia.
Dato che non era chissà quale cena, Edward aveva
deciso di mangiare in salotto, usando il piccolo tavolino. Io mi ero
presa la
poltrona, lui il divano.
Lavai i bicchieri e li riposi nel mobile. Ma quello
che vidi mi lasciò un attimo disorientata.
Non c’erano piatti, né bicchieri. Non so
perché lo
feci. Aprii il primo cassetto della credenza e notai che le posate
scarseggiavano.
Come era possibile? Certo erano solo in due, da
quello che sapevo, ma dove erano finite tutte le cose? Si erano
trasferiti
ormai tra tre mesi, perché la casa era ancora
così vuota?
<< Cosa stai facendo? >> sussultai,
sentendo la voce dura e fredda di Edward vicino alla porta della cucina
<< Io… stavo… >>
cavolo Bella! Una
scusa plausibile, una, dannazione! Mi accorsi di avere le mani bagnate
e colsi
l’occasione << uno straccio! >>
<< Come? >> chiese Edward,
avvicinandosi e chiudendo il cassetto
<< Ho lavato i bicchieri, ma non ho trovato
uno straccio dove asciugarmi le mani >> dissi
sventolandogli davanti agli
occhi le mia mani gocciolanti.
Senza dire nulla, andò dall’altra parte della
stanza e aprì un piccolo vago oggetti e ne estrasse un
straccio blu scuro.
<< Tieni >> disse porgendomelo
<< Grazie >> risposi, imbarazzata e mi
asciugai le mani. Cosa cavolo mi era saltato in mente? Volevi farlo
incazzare,
Bella? Complimenti, ci stavi riuscendo!
<< Bella? >> mi chiamò Edward
<< Eh? Si? >> risposi
<< Tutto bene? >>
<< Si, si. Tutto apposto >> risposi,
ridandogli lo straccio. Lui lo stese sul lavello e mi fece segno di
andare in
salotto. Lo seguì.
<< Vado a prendere il necessario per il tuo
libro, d’accordo? >> chiese
<< Si, grazie mille >> risposi,
sorridendo
<< Aspettami qui >> disse e salì
molto
velocemente le scale. Non saprei spiegarlo, ma dietro le sue parole era
come se
si celasse un “ non muoverti e non toccare nulla! “
e così feci. Mi sedetti sul
divano, in attesa.
Edward tornò giù pochi minuti dopo
<< Ecco
>> disse e mi diede una carta rossa e un fiocco oro.
<< Molto Natalizio direi >> dissi e lo
vidi sorridermi. Quel sorriso sghembo che tanto amavo. Mentre stavo
facendo il
pacchetto, il cellulare di Edward squillò.
<< È Alice >> disse e rispose
<<
Ciao, cosa c’è? >>
Ovviamente non riuscivo a sentire cosa stesse
dicendo sua sorella, perciò tentai di seguire il discorso da
lui. Ma non era
facile.
<< Ho capito… Va bene, si, però
stai attenta
cortesemente… No… Perché non
c’è… Non sono uno stupido,
Alice… Grazie, ciao!
>> e riattaccò
<< Successo qualcosa? >> chiesi
<< No, ma ha detto che si fermerà a dormire
da Jasper questa notte >> quella notizia mi
destabilizzò. Il cuore prese
a battermi furioso nel petto, iniziai a sentire caldo, troppo caldo.
non mi
accorsi neanche che le forbici mi fossero scivolate dalle mani. Io e
Edward,
soli? Avremmo passato la notte qui, a casa sua? Da soli?
<< Bella stai bene? >> chiese Edward
porgendomi l’oggetto che mi era scivolato poco prima
<< S…si, s…scusa >>
balbettai
<< Ti crea qualche problema restare qui…se
Alice non c’è? >> vidi una velata
tristezza nei suoi occhi, così mi
affrettati a rispondere
<< No! No, figurati. Non mi crea nessun
problema, sono solo molto maldestra >> dissi, finendo il
pacco
<< Va bene >> rispose, ma sorrise
forzato.
Non era come aveva capito lui. La mia reazione era
dovuta al fatto che morivo dalla voglia di passare una notte con lui,
forse più
del lecito.
A quel pensiero avvampai.
<< Perché sei diventata tutta rossa?
>>
mi chiese
E cosa diavolo potevo dirgli? Nulla Edward, sai
stavo fantasticando sul fatto che vorrei parecchio infilarmi nel tuo
letto?
Oddio! Ma che razza di pensieri stavo facendo?
<< No, no è che io non ho il pigiama
>>
oh fantastico! Che razza di argomento!
<< Mm già, non siamo passati a casa tua prima
>> disse e si fece pensieroso << prova a
vedere se puoi prendere
qualcosa di Alice, avete più o meno la stessa taglia, no?
>> annuii in
fretta e lo seguii su per le scale.
La stanza del piccolo folletto era in un ordine
perfetto. Le pareti erano sul blu pastello, una tonalità
molto chiara. Il letto
matrimoniale faceva bella mostra al centro della camera. Era bianco.
Come tutto
il resto. Un’enorme guardaroba faceva capolino a sinistra.
<< Entra tu, io non mi azzardo. Potrei
perdere la testa se metto le mani nei suoi vestiti >>
disse Edward, io
sorrisi. Bhè se avessi un fratello nemmeno io vorrei che
toccasse le mie cose.
I vestiti di Alice mi lasciarono a bocca aperta.
Aveva di tutto! Da Dolce e Gabbana a Gucci, da Valentino a Chanel e via
dicendo.
L’unico problema era che nulla era di mio
gradimento. O meglio si, lo era! Ma non sarei mai andata a dormire,
specialmente in casa di Edward, con una camicia da notte
così corta e
trasparente! Cosa potevo fare adesso?
<< Trovato qualcosa, scricciolo? >>
chiese Edward, facendo capolino nell’armadio
<< Ehm purtroppo no. Ha un sacco di bella
roba, ma… >> era imbarazzante <<
non credo sia il caso di indossare
qualcosa di qua dentro >>
<< Perché? >> chiese Edward e lo
fulminai con lo sguardo << ok, ok! Scusa!
>> si fece pensieroso
<< mm bel problema… cosa ne dici di questi
pantaloncini e di una mia
camicia o maglietta? >> valutai per un momento la sua
offerta e accettai
<< Direi che è una grande idea!
>>
<< D’accordo prendi quelli e andiamo
>>
disse sorridendo. Feci ciò che mi aveva detto e lo seguii in
quella che era la
sua camera.
La stanza era enorme. Il letto, anch’esso
matrimoniale, era in ferro battuto nero, vi era anche un divanetto
nero, in
pelle, vicino alla porta del balcone. Un’enorme libreria
laccata bianca, occupata
tutta la parete alla mia destra. I muri erano bianchi, ma il tutto era
perfetto. Come lui.
<< Ehi, che ci fai lì imbambolata? Entra
>> e mossi qualche passo incerta << spero
che questa vada bene
>> disse e mi porse una camicia azzurra. La presi e mi
accorsi subito che
sapeva di lui. Avrei potuto portarmela a casa? No, non
credo… Peccato.
<< Grazie >> risposi, in un sussurro
<< Figurati. In bagno è quella porta
lì
>> disse indicandomela
<< Hai il bagno privato? >> chiesi
<< Ovvio, non hai idea delle ore che passa
mia sorella là dentro! >> sorrisi, era da
immaginarselo << bhè, ti
lascio. Io scendo giù… a dopo! >>
detto ciò uscì come un fulmine,
richiudendosi la porta alle spalle. Ma cosa gli era preso? Senza
pensarci
troppo raggiunsi il bagno e mi cambiai. Decidi anche di farmi una
doccia
veloce, dopotutto avevo passato la giornata in giro, ci stava. Dopo
venti
minuti uscii e la cosa che vidi mi lasciò senza fiato.
Edward era in boxer in camera mia, cioè sua,
cioè…
<< Oddio! >>
<< Bella! >> urlò lui,
voltandosi
<< non pensavo uscissi proprio ora! >>
<< Ehm si ecco, io avevo finito e… non
pensavo che tu… >> mio Dio che vergogna e che
visione… Bella ricomponiti!
<< io scendo! >> urlai << tu
cambiati con calma! >> e
mi affrettai a raggiungere la porta chiusa, ma lui non me lo permise.
Sentii la
mano di Edward afferrarmi il polso e spingermi con le spalle al muro,
anzi alla
porta.
<< Scusa Bella, è colpa mia >>
disse
vicino, troppo vicino. Dannazione! << pensavo di fare in
fretta e tornare
giù. I jeans mi davano fastidio… >>
<< Si, non… non ti preoccupare
è… è casa tua
>> il cuore mi stava per esplodere dal petto. Ma quanto
era bello? Le
gambe erano sode e lisce, i muscoli tesi, gli addominali perfetti e i
pettorali
da urlo. Iniziavo a sragionare! Mi accorsi di una cosa che non avevo
mai notato
prima, nemmeno quella sera a casa mia, sul tavolo… Sulla
parte sinistra, poco
sopra del cuore, c’era un tatuaggio.
<< La mia camicia ti sta molto bene, sai?
>> chiese accarezzandomi la spalla. Ebbi un
fremito…
<< G…grazie >> ma la voce mi
uscii roca
<< Sei davvero molto bella >> disse.
Alzai lo sguardo, finalmente, e mi ritrovai persa in due pozze verdi.
Cosa
stava succedendo? Perché era cambiato così?
Perché mi aveva afferrata,
imprigionandomi tra le sue braccia?
<< Edward, cosa…? >> non finii
di
parlare. Edward aveva messo fine alla distanza tra di noi, posando le
sue
labbra sulle mie. Da quanto tempo lo stavo aspettando quel bacio? Persi
il
controllo, prendendo ciò che volevo.
Gli buttai le braccia al collo, infilando le dita
tra i suoi capelli, lui di tutta risposta, mise le sue sui miei fianchi
e mi
attirò a sé. I nostri corpi combaciavano
perfettamente e lì capii tutto. Sentii
la sua lingua sulle mie labbra, chiedeva il permesso di entrare, e
glielo diedi
senza esitazione. Quando toccò la mia fu fuoco. Esse
giocavano, si
rincorrevano, si sfidavano…
<< Bella… >> disse Edward, tra
un bacio
e l’altro
<< Eri tu. Lo sapevo che eri tu, sei sempre
tu >> dissi, ma subito le sue labbra tornarono sulle mie.
In fondo al mio
cuore ci speravo. Desideravo con tutte le mie forze che il ragazzo
mascherato
fosse Edward. E, almeno per una volta, il mio desiderò venne
ascoltato.
Sentii le sue mani scorrere sul mio corpo caldo,
mentre le mie scorrevano sul suo. Era strano come la sua temperatura
fosse
sempre così bassa. Non era gelido come i Cullen, ma nemmeno
caldo come me.
I suoi tocchi mi fecero eccitare più del normale.
Quando la sua mano sinistra si posò sul mio fondoschiena
reclinai la testa
gemendo, mentre le sue labbra finirono sul mio collo. Sentii la sua
lingua
leccarmi. Ebbi un altro fremito << Edward…
Edward non ti fermare >>
dissi
<< Mai >> disse serio, con voce roca
<< Bella, io ti desidero e non ce la faccio
più a resistere >>
<< Non farlo allora >> dissi gemendo,
mentre le sue mani erano ovunque << non resistere. Fammi
sentire tu, Edward
>> non se lo fece ripetere due volte. Fece scivolare le
mani sulle mie
cosce nude e mi sollevò in braccio, raggiungendo il letto.
Mi ci adagiò sopra e
lui con me.
Quando allacciai le gambe alla sua vita sentii
quanto fosse eccitato… Mio Dio che sensazione! Il calore
stava aumentando anche
in me. Ero eccitata anche io. Mai avevo provato queste emozioni, mai
avevo
avuto il desiderio di essere spogliata da qualcuno, ma
Edward… Lui risvegliava
in me qualcosa che non credevo esistesse.
<< Sei stupenda >> disse venerando la
mia figura nuda davanti ai suoi occhi. Quando aveva sbottonato la
camicia?
Persi subito lucidità quando sentii le labbra di Edward
giocare coi miei seni.
Ansimai senza ritegno.
Di tutta risposta feci scorrere le mie mani sulle
sua braccia, fino alle spalle e poi sul collo e lungo la schiena.
Quando il suo
viso si spinse più in basso, leccandomi
l’ombelico, inarcai la schiena per
istinto, gemendo. Intrecciai le mie dita nei suoi capelli, mentre lui
proseguì
la sua corsa, sfilando i pantaloncini. Li lanciò lontano e
mi fissò estasiato.
Era tutto molto imbarazzante.
<< Sei una visione >> disse tracciando
linee immaginarie sulle mie gambe. Il suo tocco mi faceva impazzire
<<
così morbida >> e continuò ad
accarezzarmi gli interno coscia <<
così perfetta >> e risalì lungo i
fianchi, accarezzando i seni. Stavo
impazzendo! Solo in quel momento mi resi conto di gemere ripetendo il
suo nome,
senza tregua.
<< Sei… sei… >>
cercai di dire qualcosa
senza successo
<< Sono? >> disse, soffiando sulle mie
labbra, mentre con una leggera spinta mi fece andava in Paradiso. Lo
attirai a
me, mordendogli il labbro inferiore e baciandolo come mai prima.
C’era amore,
passione, desiderio. Lui contraccambiò il bacio con la
medesima intensità e
cominciò ad accarezzarmi le cosce. Chiuso gli occhi e
inarcai la testa beandomi
di quei tocchi, mentre lui era tornando a torturarmi i seni.
Sgranai gli occhi quando capii dove aveva spostato
la mano che prima mi stava accarezzando la coscia <<
Oddio! Edward!
>> dissi. Ma la mia voce più che scioccata
uscì lussuriosa…
<< Shh Bella… >> disse Edward
tornando
a baciarmi le labbra << goditi il momento…
è tutto per te >> non me
lo feci ripete. Divaricai maggiormente le gambe per permettergli
maggior
movimento. Le mie unghie gli graffiarono la schiena, facendolo gemere e
la cosa
mi eccitò ancora di più.
Non so dove presi il coraggio, ma portai una mano
sui suoi glutei, erano sodi e perfetti. Proseguii la mia corsa sui suoi
fianchi
e poi presi ad accarezzargli i boxer… Erano parecchio gonfi.
Lo senti ansimare
ed io con lui. Stavo impazzendo sotto le sue carezze, ed anche lui.
<< Dio! >> ansimò Edward
<< non
ce la faccio più >>
<< Io… >> non riuscivo nemmeno a
parlare << nemmeno io >>
I nostri sguardi si incrociarono, come se lui
stesse chiedendo il permesso per andare oltre, io glielo diedi e lui
ebbe il
coraggio di sfilarmi anche l’ultimo indumento che separava le
nostre intimità.
I miei slip. Senza pensare al fatto che fossi nuda davanti lui, mi feci
coraggio e gli tolsi i boxer. Edward era assolutamente perfetto.
Ovunque. Mi
stese nuovamente sul letto, posizionandosi meglio tra le mie gambe ed
entrò con
molta calma. Sapeva che non avevo mai avuto rapporti sessuali, quindi
si
muoveva con cura.
<< Fidami di me >> disse <<
non
ti farò male >> annuii, mentre lo baciavo, ma
lui si staccò per fissarmi
negli occhi. Percepii un dolore tremendo che mano a mano divenne
piacere. Puro
piacere. Estasi assoluta.
<< Io ti amo Isabella Swan >> disse
guardandomi intensamente, mentre eravamo una cosa sola. Finalmente
eravamo
insieme, completamente.
<< Ti amo anche io, Edward Masen >> le
nostre labbra tornarono a toccarsi e il nostro amore si
consumò in quel letto.
Tutta la notte.
Sentivo
gli uccellini cantare e percepivo un
leggero chiarore sulla mia faccia. Era strano da dove provenisse. Feci
sprofondare il viso nel cuscino bianco e l’odore che sentii
mi fece trasalire.
Era quella di… Edward!
Mi misi immediatamente seduta sul letto e mi
guardai in torno. La camera era la sua. Osservai come fossi vestita.
Indossavo
solo gli slip e la sua camicia, abbottonata a casaccio. Allora era
successo
davvero! Avevo fatto l’amore con Edward! Il mio cuore
esplodeva di gioia. Ma
lui dov’era?
Quando il profumo di pancake mi arrivò prepotente,
capii. Edward stava preparando la colazione! Non attesi a letto, mi
precipitai
giù in cucina.
<< Edward! Edward! >> dissi entrando
come una pazza
<< Ciao Bella >> la persona che mi
ritrovai davanti mi sorprese
<< Alice? Dov’è Edward?
>> una folle
idea mi balenò in mente. No, non lo avrebbe mai fatto. Aveva
detto di amarmi.
<< Bella siediti >> mi incitò
Alice
<< Dov’è Edward? >>
<< Bella… >>
<< Edward! >> avevo perso il controllo.
Mi precipitai fuori, cercandolo in tutte le stanze, ma di lui nemmeno
l’ombra.
Uscii in giardino, andai in garage, ma nemmeno la sua macchina era
lì. Dove sei
Edward? Non puoi averlo fatto davvero. Ti prego. No.
<< Bella! Ti prego torna in casa, così
prenderai un malanno >> disse Alice, trascinandomi in
salotto <<
Edward mi ha detto di darti questa. Bella ho provato a farlo ragionare,
davvero. Ma non ha voluto darmi retta >> le mie paure si
stavano
tramutando in realtà.
Aprii la busta e riconobbi la sua scrittura. Non
poteva avermi lasciato solo una misera lettera, non poteva. Non poteva
distruggermi in quel modo. Non lui. Ti prego, non lui.
Mia
dolce Bella, sono qui, accanto a te,
e
ti guardo dormire. Sei così bella… Ma io non sono
stato forte e per l’ennesima
volta ho sbagliato con te. Non fraintendermi, ti prego, non considero
un errore
l’aver fatto l’amore. Ma non doveva succedere.
Ricordi cosa ti ho detto quella
sera a casa tua? O tutte le altre volte? Io non sono il ragazzo giusto
per te,
Bella. Con me saresti sempre in pericolo ed io non voglio questo per
te. Non posso
chiederti di non odiarmi, perché non posso pretendere nulla
da te. E con la
morte nel cuore me ne vado. Vado via da Forks, vado via da
ciò che sono, vado
via da te, dal tuo amore, dal mio. Parto però con una
certezza. Che incontrarti
è stata la cosa più bella che mi potesse
succedere. Parto con la certezza del
tuo amore e con la consapevolezza del mio per te. Ma soprattutto parto
con la
sicurezza che mai ti accadrà qualcosa per colpa mia,
sperando che un giorno,
non molto lontano, io ti rincontri ancora, ma senza impedimenti. Parto
con la
speranza che nonostante tutto e tutti un giorno ci rivedremo e potremmo
vivere
il nostro amore. Non fare cose stupide, ti prego. Se avrai qualche
problema non
esitare di rivolgerti ad Alice. Vivi la tua vita, scricciolo. Io
vivrò la mia pensando
a te. Con Amore, Tuo Edward.
Non riuscivo a
crederci. Lui mi aveva usata,
ingannata, distrutta. Io mi ero fidata di lui. E adesso cosa mi
restava? Una
lettera. Un foglio di carta inutile. Il nulla. Lui era andato via
portando con
sé tutta me stessa. Il mio cuore, la mia anima, la mia vita.
Cosa era rimasto
di Isabella Swan? Nulla. Improvvisamente
tutto in torno a me si fece scuro.
Sentivo come una forza che mi trascinava in basso. E dal fondo non
riemersi.
Eccomi con un nuovo
capitolo!! Come state? Volevo subito ringraziarvi di cuore per le 10
Recensioni!! Wa *-* è un record per me, grazie, grazie,
grazie <3 davvero di cuore! Ora però non
abbandonatemi :P Avevo pensato di fare una piccola introduzione oggi,
ma poi ripensandoci bene ho cambiato idea... Smuoviamo prima un
pò le cose e vediamo cosa ne pensate!! Vi annuncio che
questo e il capitolo di Sabato sono CRUCIALI per la storia!! Vi ricordo
inoltre, che per chi avesse Facebook, io posso essere rintraccia
là, cercando:Marta
Betrayed Hearte con lilyanne89masen ho
anche creato unaPAGINA e unGRUPPO
per le nostre storie!! Se volete raggiungerci noi ne saremmo ben
liete!!
L’Amore
è un Diavolo,
inganna e poi fa piangere...
~ Alessandra Amoroso - Il Cielo può Attendere ~
Diciottesimo
Capitolo
: Voci...
Pov. Edward
Avevo passato
tutta la notte sotto queste lenzuola
a fare l’amore con Bella. Non mi ero mai sentito
così completo in tutta la mia
esistenza, ed ero in giro da un bel po’. Sorrisi a quella
affermazione.
<< Edward… >> parlò
il piccolo angelo
che ora dormiva tra le mie braccia. Era una sensazione piacevole
tenerla così
stretta. Il suo corpo minuto, ma perfetto, era caldo e ogni tanto lo
sentivo
muoversi sopra al mio.
La mia mente inaspettatamente mi riportò indietro
nel tempo.
Era il 1855. Io ed Alice ci
trovavamo in Francia in quel periodo. Gli abiti erano molto diversi da
oggi,
così come i modi di fare e la gente. Tra tutte quelle persone
una ragazza attirò la mia attenzione. Era molto bella,
carnagione chiara, di
nobili origini. Lo si capiva benissimo dal vestito che indossava. << Edward,
è lei
>> disse Alice sbucandomi accanto << Pensavo
non
tornassi più >> le risposi. Non volevo farle
capire quanto mi importasse
di quella sconosciuta << Non
fingere con me
>> disse lei, volteggiandomi in torno << il
tuo cuore ha fatto bum
–bum non appena l’hai vista scendere dalla carrozza
>> <<
È lavoro, Alice.
Solo lavoro >> quell’affermazione
risultò falsa per me in primis,
figurarsi a lei << Oh
certo, facciamo
finta di crederti >> una sua visione mi piombò
addosso. Ma era sfuocata.
Cosa voleva dire? << Alice,
cosa hai
visto? >> chiesi ansioso << Tutto e
niente,
mio caro >> << Tutto
bene,
ragazzi? >> ci voltammo verso quella voce.
L’uomo che ci aveva parlato lo
conoscevamo bene. Vidi Alice annuire << Si
Signore, tutto
bene >> risposi << Sapete
cosa dovete
fare. Perciò vi lascio. A presto, miei cari >>
e sparì. Non sapevo ancora che
quella creatura stava per diventare la mia condanna…e la sua.
Il presente mi
ripiombò addosso come una doccia
fredda in pieno Inverno. Cosa avevo fatto? La stavo di nuovo
condannando a
morte! Che idiota! Ero stato un vero idiota! Ma lei era così
bella… Ed era
inutile negarlo. Io ero innamorato di Isabella Swan. Ero innamorato di
questo
dolce viso, dei suoi occhi color cioccolato, delle onde dei suoi
capelli, del
suo corpo… Potevo rendere la mia vita un Inferno, ma non le
avrei augurato la
stessa fine.
Con molta accortezza mi divincolai dalla sua presa
e mi alzai. Trovai i boxer e me li infilai, così come i
jeans. Quando Bella si
voltò mi resi conto che anche lei era…nuda. Mi
avvicinai piano, molto piano.
Cercai di non pensare al fatto che stessi guardando il suo
corpo… Mio Dio
Edward! Ma sei diventato un maniaco! Presi le sue mutandine e la mia
camicia e
glieli misi addosso. Finii di vestirmi, ma un rumore e dei pensieri mi
fecero
capire di essere in un mare di guai. Non pensarci neanche Edward
Anthony Masen! Non pensarci neanche di fare una stronzata simile!Pensò
Alice, salendo come un fulmine. Mi precipitai sulle scale, prima che la
sua
irruenza avesse svegliato Bella. Sapevo benissimo che se avessi visto
la mia
piccolina non me ne sarei mai andato. Ma dovevo farlo. Dovevo salvare
la sua
vita. Della mia mi importava ben poco al momento.
<< Edward, non puoi farlo! Ragiona! >>
<< E tu abbassa la voce o la sveglierai!
>> le dissi, trascinandola in cucina
<< Che si svegli allora! Edward avete fatto
l’amore, dannazione! Ormai è fatta lo capisci? Che
cos’hai da perdere se
rimani? Nulla! >>
<< Lei! >> quasi urlai, ma cercai di
mantenere la calma
<< La perderai se te ne vai! Adesso sappiamo
cosa aspettarci! >>
<< Io non corro rischi inutile, Alice! Non se
in gioco c’è la vita di colei che amo!
>>
<< E allora resti e combatti! >>
<< Ma se resto morirà! >> le
urlai,
facendola indietreggiare << scusa >> le
dissi, abbassando il tono
della voce e abbracciandola << non posso rischiare,
Alice. Ti prego
capiscimi. Non posso vederla morire. Non un’altra volta e non
per colpa mia
>> Fa
ciò che credi, Edward.
Io resterò comunque tua sorella, ma non puoi chiedermi di
lasciare tutto e
venire con te. Io amo Jasper, e le cose con lui stanno finalmente
prendendo una
piega giusta, non voglio rinunciare ad una vita che mi piace. Inoltre
qualcuno
dovrà restare accanto a Bella, ne uscirà
distrutta da questa storia… pensò
lei. Io annuii.
Poco tempo dopo, appena passata l’alba, raccolsi
qualche indumento in un borsone, lasciai ad Alice una lettera per
Bella,
pregandole di starle accanto, presi le chiavi della mia Aston Martin e
sfrecciai via. Sarei andato lontano da qui. Non mi sarei mai
più avvicinato a
Bella. Fu in quel momento che sentii il mio cuore spezzarsi. Avevo
perso tutto.
Un’altra volta.
Pov. Bella
Dicembre.
Natale era passato, ed io non mi sarei mai
perdonata per averlo rovinato a tutti. A Charlie, in primis, a Renee e
Phil che
erano venuti apposta per le feste. A Lis, che era con noi, lontana
dalla sua
famiglia. Ai Cullen, che erano stati così gentili a
chiederci di unirci a loro.
Ad Alice, che adesso era completamente sola. Ma era più
forte di me. Lui era
andato via e aveva portato con sé anche me stessa.
Gennaio.
L’anno appena concluso aveva lasciato posto al
nuovo. Un altro cerchio si era chiuso. Ma di me restava poco e niente. Erano
quasi due settimane che la scuola era ricominciata. Ma qualcosa era
cambiato.
Io ero cambiata. Ero sempre stata solare, timida si, ma allegra. Non
ero più Bella
Swan. Lis diceva che mi ero spenta, come una lampadina che piano, piano
si
consuma. Apatica. Verso la vita, verso me stessa. Verso tutto. Mi ero
allontanata persino da quei pochi amici che avevo. Da quando avevo
deciso,
stupidamente, lo so, di chiudermi in casa e non uscire più
neppure i Sabato
sera, Lis passava le serate con me, a tenermi compagnia, non volevo.
Non volevo
che rovinasse la sua vita sociale per colpa mia, inoltre le sue scuse
erano
quasi arrivate al capolinea.
Gli
unici che mi erano rimasti accanto erano i Cullen, con le loro bugie,
ed Alice.
Febbraio.
Il
mese degli innamorati. Odiavo l’amore. Odiavo le coppiette
felici che si
baciavano allegramente per strada, a scuola. L’amore non era
bello, non era
come veniva descritto nei libri o raccontato nei film. Non
c’era quel maledetto
“ felici e contenti “. L’amore era un
Inferno. Ti dilania il cuore e lo fa in
mille pezzi. L’amore ti distrugge e non ti lascia
più appigli a cui
aggrapparti. E resti sola. Completamente sola.
Marzo.
Gli
incubi erano sempre lì. Non mi lasciavano mai. Ripensavo
spesso alla notte
passata con…lui. Alle ultime settimane che avevamo trascorso
insieme. E poi a
quella maledetta lettera e quelle parole. Io
non sono il ragazzo
giusto per te… Con me saresti in pericolo… Parto
con la certezza del tuo amore
e con la consapevolezza del mio per te… Parto con la
sicurezza che mai ti
accadrà qualcosa per colpa mia, sperando che un giorno, non
molto lontano, io
ti rincontri ancora, ma senza impedimenti. Cosa
voleva dire? Perché ero in pericolo secondo lui?
Perché, perché?
<<
Bella! Bella svegliati! >> mi svegliai sentendo la voce
preoccupata di
mio padre, seduto sul mio letto. Solo in quel momento mi resi conto di
urlare,
disperata. Non potevo andare avanti così.
<<
Scusami papà >> dissi asciugando le lacrime
<< non volevo svegliarti.
Un’altra volta >>
<<
Non importa Bells. Ma questa volta voglio dirti una cosa, se permetti
>>
annuii e lui proseguì << io non so cosa sia
successo tra te ed Edward
>> risentire quel nome mi provocò una fitta al
cuore << in fondo
sono solo tuo padre >> disse cercando di sorridere
<< ma credo che
tu così ti stia facendo solo male, bambina mia. So quanto si
possa soffrire
quando si perde la persona che si ama, ci sono passato con tua madre,
non molto
tempo fa, ma ho imparato qualcosa. Chiuderti in casa, ma soprattutto in
te
stessa, non ti farà mai stare bene. L’unico modo
per andare avanti è sorridere
alla vita, fare ciò che ti piace. A volte bisogna imparare
ad amare ciò che si
ha, non ciò che si è perso. Bisogna imparare ad
amare ciò che ci fa stare bene
>> detto quello mi diede un bacio sul capo e
uscì dalla stanza.
Era
passato qualche giorno da quella sera. E le parole di mio padre mi
fecero
capire, finalmente, molte cose. Avrei voltato pagina. Mi sarei rifatta
una
vita, avrei rivisto gli amici, ma prima c’era una cosa che
dovevo fare.
Scoprire il passato di Edward. Ero dell’idea che non si
poteva chiudere una
porta senza sapere prima cosa vi si nasconde al suo interno.
<<
Bella >> mi chiamò Alice <<
vieni noi oggi a Port Angeles? >>
<<
Mm non so, cosa dovete fare? >> chiesi, sapendo
già la risposta
<<
Shopping! >> urlarono in coro lei, Lis e perfino Rose
<<
Va bene, verso che ora? >> chiesi, sperano che non fosse
subito dopo
scuola. Avevo in mente una cosa e volevo portarla a termine.
<<
Non saprei… >> disse Lis <<
facciamo verso le cinque? Così magari
mangiamo un boccone fuori >>
<<
Andata! >> dissi subito, sperando che nessuno mi rompesse
le uova nel
paniere
<<
Lis, lo sai che non mi va di mangiare fuori, io…
>> provò Rose, ma la
interruppi in fretta
<<
Eh no Rose! Non se ne parla! Nemmeno io ho voglia di venire per negozi
con voi
tre, che siete assatanate di vestiti, ma vengo per la compagnia! Quindi
si fa
così e non si discute! >> dissi in tono
perentorio
La
vidi sgranare gli occhi e subito dopo scoppiare a ridere di gusto
<< Va
bene, Bella! Si fa come dici tu! >>
Soddisfatta
mi rimisi a sedere e finii il mio pranzo.
Vagavo
nei corridoi della scuola, direzione: Ufficio del Preside. Sapevo che
Lis
sarebbe rientrata con Jason, quindi avevo tutto il tempo di introdurmi
nell’archivio, dove erano conservati i fascicoli sugli
studenti, leggere quello
che mi interessava, tornare a casa, cambiarmi e poi uscire, come se
nulla
fosse, con le ragazze. Il piano era a dir poco perfetto, tranne che per
un
piccolissimo dettaglio. I cassetti contenenti ciò che volevo
erano chiusi a
chiave.
Mi
assicurai subito che il Preside non ci fosse. Solitamente andava via
subito
dopo la pausa pranzo, ma meglio esserne certa. Fatto ciò
sgattaiolai nella
Segreteria, alla ricerca delle chiavi dell’ufficio, sperando
che al suo interno
avrei trovato le altre per l’archivio.
Avendo
come padre il Capo della Polizia, sapevo che ciò che stavo
facendo era un
reato, ma poco mi importava. Avrei preso il fascicolo di Edward Anthony
Masen e
avrei scoperto ciò che volevo una volta per tutte.
La
mia operazione “ recupero cartella “ stava andando
meglio di quanto sperassi.
Come pensavo le chiavi dell’archivio si trovavano in uno dei
cassetti della
scrivania del Preside White.
<<
A – C >> era segnato su un enorme cassetto
<< D – F >> no,
dovevo andare più in basso << L – N.
Trovato! >> aprii e cominciai
a cercare il fascicolo. Lo trovai poco dopo.
Era
pieno di carte, pagelle, compiti. Tutti con ottimi voti. Ma sui dati
personali
c’era poco e nulla.
<<
Prima di trasferirsi a Forks viveva a Los
Angeles, imparentato con Mary Alice Masen. Sorella. Data di nascita: 20
Giugno
1988. Luogo di nascita: non reperibile. Orfano di entrambi i genitori.
>> non sapevo che avessero perso i genitori fin da
piccoli… Però era
strano. Non c’erano dettagli sulla loro vita prima di Los
Angeles, nulla che
riguardasse Orfanotrofi o documenti di affido presso nonni, zii o
qualche
parente stretto. Insomma, non ero del giro però, non
dovrebbero esserci cose
del genere?
Senza
pensarci due volte, misi apposto le carte di Edward e presi quelle di
Alice.
Diedi una veloce occhiata alla porta, ma non vidi ancora nessuno per
mia
fortuna.
<<
Ha vissuto a Los Angeles, sorella di
Edward Anthony Masen. Data di nascita: 16 Gennaio 1989. luogo di
nascita: non
reperibile. Orfana di entrambi i genitori. >>
niente, nemmeno qui. Ma
dov’erano tutte le loro informazioni? Era come se prima degli
ultimi anni, non fossero
esistiti.
<<
Isabella Swan >> una voce mi fece sobbalzare. Cazzo! Tra
tutte le persone
che potevano sorprendermi, proprio lui? << guarda,
guarda. Tra tutte di
certo non mi aspettavo di trovare te qui dentro >>
<<
Cosa ci fai qui, Jacob? >> chiesi, mentre mettevo via il
fascicolo di
Alice e mi rimettevo in piedi
<<
Ho sentito dei rumori e sono venuto a controllare >>
rispose
avvicinandosi a me
<<
Stavo andando via >> dissi. Chiusi il cassetto e misi la
chiave al suo
posto. Se qualcuno avesse trovato l’aula aperta avrebbe
creduto che poteva
trattarsi di una svista di qualche donna delle pulizie
<<
No, aspetta un attimo >> disse Jacob, prendendomi per i
polsi e
sbattendomi contro il muro vicino la porta
<<
Cosa vuoi? >> dissi cercando di far uscire calma la mia
voce, ma il
tentativo fallì. Ero spaventata da lui.
<<
Ho saputo che la tua guardia del corpo è, come dire,
scappata. Dico bene?
>> chiese beffardo, sapeva già la risposta
<<
Lui… >> dovevo essere forte, non potevo
crollare, non davanti a lui
<< Edward è… è dovuto
partire, per… per un po’ >>
<<
Capisco >> disse lui, lasciandomi andare <<
bhè metti tutto in
ordine qui dentro e vai via prima che qualcuno ti scopra, chiaro?
>> mi
lasciò lì, interdetta, e se ne andò.
Decisi di fare come mi aveva detto, senza
pensare troppo al suo strano comportamento. Richiusi tutto e tornai a
casa.
Ero
nella mia camera. Il cuore mi batteva all’impazzata. Era
l’adrenalina a farlo
correre così. Fortunatamente né Lis né
Charlie erano ancora rientrati, così
avrei avuto tutto il tempo di calmarmi e cambiarmi, prima di uscire con
le
altre. Tolsi il giubbotto e lo buttai sulla sedia della scrivania,
così come la
borsa, e mi diressi verso l’armadio. Lo aprii e cercai
qualcosa. “ Can we pretend that airplanes, in
the night sky, are like shooting
stars.
I could really use a wish right now (wish right now) (wish right now)
“ La suoneria
del mio cellulare mi fece trasalire. Mi fiondai a
recuperare l’oggetto, dentro la borsa, e lessi sul display il
nome di chi mi
cercava: Lis.
<< Pronto? >> risposi
<< Bella, sono io! >> disse la voce
squillante
dall’altra parte << noi avremmo finito, io e
Rose passiamo a prendere
Alice e poi arriviamo. Tu sei pronta? >>
<< Ehm si, devo solo… >> cavolo!
E adesso? Non mi ero
nemmeno fatta una doccia! E loro non ci avrebbero messo più
di venti minuti!
<< Bella, cosa diamine hai fatto nel pomeriggio? La
scuola è
finita più di un’ora fa,
com’è possibile che non sia ancora pronta?!
>>
<< Ehm io ecco… >> cosa diavolo
potevo dirle? Mentre
pensavo ad una scusa plausibile, mi accorsi di una busta sulla mia
scrivania. Isabella,
c’era scritto. La presi. Chi
l’aveva portata qui? In casa non c’era nessuno.
Solo allora mi resi conto della
finestra aperta. Mi raggelai. Che qualcuno fosse entrato in casa?
<< Bella? Allora? >> mi
risvegliò mia cugina
dall’altra parte
<< Si, mi ero appisolata. Venti minuti e sono pronta, ok?
A
dopo! >> riattaccai, senza nemmeno aspettare la sua
risposta.
Quella busta mi bruciava in mano, come se fosse fuoco.
La aprii con estrema attenzione. Estrassi un biglietto, vi era
scritto qualcosa. Lessi.
Se vuoi
sapere qualcosa sul passato di Edward Anthony Masen, io ti consiglierei
di
partire dalla sorellina. Poni domande a lei oppure… Apri gli
occhi Isabella!
Guarda ciò che hai davanti e poi cerca alla Thunderbird and
Whale, una libreria
di Port Angeles, un libro molto particolare e molto antico. Se saprai
osservare, lo riconoscerai dalla copertina.
Che cosa significava
tutto ciò? Il biglietto era scritto al
Computer, perciò era impossibile risalire a chi
l’avesse mandato.
Decisi di lasciar perdere per un po’ tutta la storia. Avevo
quindici minuti e avrei dovuto farmi una doccia rapida e vestirmi il
più in
fretta possibile.
Esattamente
quindici minuti dopo ero pronta. Avevo indossato un
semplice jeans chiaro, stretto. Una camicia a scacchi e sopra un gilet.
Ai
piedi dei semplici stivaletti col tacco. Non ero riuscita a ravvivarmi
i
capelli, perciò decisi di legarli in una coda alta,
lasciando i ciuffi davanti
liberi. Un po’ di gloss e un lieve velo di matita nero sotto
gli occhi ed il
gioco era fatto.
Quando sentii la porta aprirsi e le chiacchiere delle ragazze,
tirai un respiro di sollievo. Appena in tempo!
<< Bella, siamo noi! >> urlò Lis
dal piano di sotto
<< sei pronta? >>
<< Si, ho finito! >> urlai per risposta
<<
prendo la borsa e la giacca e scendo subito! >>
<< D’accordo, sbrigati! >>
Nascosi la busta, con il foglio al suo interno, nel piccolo
comodino vicino al letto, presi ciò che avevo detto e scesi
il più velocemente
possibile, cercando di non rompermi l’osso del collo,
correndo per le scale.
<< Eccomi! >>
<< Fatti vedere, Bella >> disse Alice
<< però
tutto sommato il tuo stile è migliorato >>
<< Già, tutto merito della mia influenza
>> parlò Lis
<< Sei semplice, come al solito >> disse
Rose <<
ma stai davvero bene >>
<< Grazie a tutte >> guarda prima Alice e
poi Lis
<< ma in modo differente >>
<< Oh dai che ci adori! >> dissero
all’unisono Alice e
Lis, abbracciandomi
Tirai un sospiro di rassegnazione. Dopotutto avevano ragione.
Una
volta raggiunto Port Angeles, passammo le prime ore a girare
senza sosta per i negozi. Abbigliamento, scarpe, accessori, intimo.
L’ultima volta che avevo fatto un’uscita del genere
ero in
compagnia di Edward. Il mio cuore perse qualche battito. Lui era andato
via.
Sorrisi amaramente a quel pensiero. Gli avevo dato tutto. Il mio cuore,
la mia
anima e quel giorno anche il mio corpo. Avevamo fatto
l’amore. Gli avevo donato
la mia prima volta, la mia purezza e lui cosa aveva fatto? Se
n’era andato via!
Io lo odiavo! Io odiavo Edward Anthony Masen con tutta me stessa! Brava
Isabella… disse una voce
dentro di me, che… che non era mia. Odialo.
Odia Edward per ciò che ti ha fatto.
Odia Edward per ciò che è! Odialo e giuragli
Vendetta! Trasalii,
spaventandomi. Cosa diavolo era successo?
Chi…cos’era quella voce? Era così
intrisa d’odio e di cattiveria.
<< Bella, tutto apposto? >> mi chiese
Alice,
fissandomi. Non mi ero accorta di essermi fermata in mezzo alla Piazza
<< Si, tutto bene. Scusatemi io… mi ero solo
persa nei miei
pensieri >>
<< Vuoi tornare a casa? >> chiese Rosalie
<< No, no, continuami. È stato solo un momento
>> già,
un momento che mi ha fatto accapponare la pelle.
<< Sentite, ho un’idea >> disse
Alice << voi
andate a finire i vostri giri >> parlò a Lis e
Rosalie << io e
Bella andiamo a prendere posto in pizzeria, ok? >>
<< D’accordo, direi che è
un’ottima idea >> rispose
Lis << facciamo presto >> concluse e si
incamminarono a passo
sostenuto verso la folla.
In silenzio seguii Alice. Apri
gli occhi Isabella, osserva. Parti dalla sorellina. Ancora
quella voce. Una
fitta alla testa mi fece lamentare.
<< Bella? Ehi tesoro, tutto ok? Non ti senti bene?
>>
chiese il folletto, preoccupato. Cercai di tranquillizzarla, accennando
un
sorriso.
<< Sto bene, Alice. Solo un po’ di emicrania
>>
<< Mm forse hai carenza di zuccheri, oppure sei stanca.
Oppure non hai mangiato come si deve. In questi mesi hai perso parecchi
chili
Bella, sei sciupata >> oddio, cominciava a parlare a
macchinetta <<
su andiamo! >> disse prendendomi sotto braccio
<< cerchiamo di
rifocillarti un po’! >>
<< Grazie Alice >> risposi, lasciando
travolgere dal
suo entusiasmo.
<<
Ti rendi conto che hai ordinato una marea di roba?
>> chiesi, osservando il tavolo stracolmo
<< primo, quelle due non
sono ancora arrivate! Mentre ci trovano si raffredda tutto! E secondo,
sai
benissimo che Rosalie non mangia quasi mai, io non ho molto appetito
e…
>> ci pensai su un attimo << no, in effetti
tu e Lis siete capaci
di divorare tutto >>
Alice scoppiò a ridere di gusto, mentre tutto il locale si
girò a
fissarla. Proprio in quell’istante entrarono Lis e Rosalie.
Alzai un braccio
per farci notare e subito ci raggiunsero.
La cena passò lentamente, ma all’insegna
dell’allegria. Era da
mesi che non ridevo più così.
<< Oh Alice, bello quel bracciale! Me lo fai provare?
>> chiese Lis, facendo gli occhi da cucciola. Alice
annuì e sfilò
l’oggetto porgendolo a mia cugina
<< Se ti piace tienilo, ne ho un casino così
>> disse
il folletto
<< No, davvero? Oh grazie, grazie!! >>
disse mia
cugina buttandosi su Alice, la quale fece scivola per terra il
tovagliolo.
<< Lis sei un impiastro >> dissi, mentre mi
chinavo a
raccoglierlo
<< Uffa! >>
<< No dai Bella, lascia stare, faccio io >>
disse
Alice, compiendo il mio stesso gesto. Le mani si scontrarono sul
piccolo
oggetto e quando i miei occhi videro il suo polso, mi gelai.
Poco sotto il palmo della mano, faceva bella mostra un tatuaggio.
Era identico a quello che Edward aveva sul petto, poco sopra il cuore.
<< Ma quello è… >>
cercai di dire, ma le parole mi
morirono in gola.
Vidi Alice coprire il piccolo particolare con la manica del
maglione. Afferrò il tovagliolo e ritornò eretta
sulla sedia. Fece finta di non
sentire. Guarda
bene Isabella, osserva bene… che fosse quello che
dovevo
vedere?
<< Perché non ci hai mai fatto vedere quel
tatuaggio?
>> chiesi
<< Perché è… Ce
l’ho da poco >> stava mentendo
<< Strano >> dissi fredda <<
è lo stesso di
Edward. Solo che lui ce l’ha poco sopra il cuore, sul petto
>> il
silenzio calò.
Passarono minuti interminabili, che a me sembrarono ore, forse
anni.
Nessuno mi diede una risposta. Lis non rispose, cosa molto strana.
Rosalie disse di dover andare in bagno ed Alice non parlò
più per tutto il
resto della serata.
Quando rientrammo Lis provò a dirmi qualcosa, ma non
l’ascoltai.
Salii in camera, mi chiusi la porta alle spalle e raggiunsi il letto.
Presi il
biglietto che trovai il pomeriggio sulla scrivania e lo rilessi almeno
cento
volte.
Dovevo partire da Alice. Dovevo osservare. L’unica cosa, al
di
fuori della parentela, che legava lei ad Edward era quel tatuaggio.
Presi così la mia decisione. L’indomani non sarei
andata a scuola,
ma avrei cercato quel libro a Port Angeles. Misi il pigiama e andai a
dormire.
Ma come sempre ebbi incubi. Questa volta, però, era diverso.
Era
tutto così sfuocato… Era qualcosa di antico. Due
figure, due uomini, stavano
lottando. Ma per cosa? Quando una mano bianca mi sfiorò la
spalla e mi portò
lontano da lì, mi sentii a casa. Edward mi teneva al sicuro
nel suo abbraccio,
ma poi, improvvisamente divenne tutto buio. E lui scomparve.
Mi
sveglia di soprassalto, completamente sudata. Aspettai che il
respiro tornasse regolare e poi diedi un’occhiata
all’orologio. Erano le undici
di mattina. Che strano. La sveglia non aveva suonato e nessuno mi aveva
chiamata per andare a scuola. Meglio. Mi alzai controvoglia e mi buttai
sotto
l’acqua della doccia. Cercai di lavare via
l’inquietudine, la paura. Tutto. Mi
vestii velocemente e scesi di sotto. Attaccato al frigorifero
c’era un
biglietto di mio padre: “ Piccola mia, stavi dormendo
così beatamente che non
ho avuto il coraggio di svegliarti. Era da parecchio che non riposavi
così
bene. Prenditi la giornata per te e non pensare alla scuola, per un
giorno non
succede nulla. Baci, papà. “ sorrisi
a quel messaggio. Ecco spiegato tutto.
Presi un po’ di latte e lo mischiai al caffè,
corsi a lavare i denti e uscii
velocemente di casa. Mi recai alla mia Micra e misi in moto,
destinazione: Port
Angeles.
Trovai la libreria nel giro di mezzora, ma sfortunatamente era
già
chiusa. Avrebbe riaperto poco dopo pranzo. Così presi un
panino al chiosco vicino
e aspettai.
Quando alle tre, la Signora aprì
la porta della Thunderbird and Whale, mi
precipitai al suo interno.
<< Buon pomeriggio, signorina >> disse la
donna
<< posso aiutarla? >>
<< Salve, ehm no, non credo >> risposi
mordicchiandomi
il labbro << vorrei solo sapere dove sono conservati i
testi antichi
>>
<< Certamente. Puoi trovarli in fondo sulla sinistra
>> ringrazia e andai dove mi era stato detto.
Mi trovai davanti scaffali immensi, pieni di libri. Fantastico! E
ora da dove potevo cominciare? Optai per partire dallo scaffale
più alto
scendendo man mano. Un tonfo mi fece voltare. Per terra, alla mia
destra, un
libro molto antico e molto grande faceva la sua bella mostra. Mi
avvicinai per
raccoglierlo e ciò che vidi mi lasciò stupita.
Inciso in oro sulla copertina
c’era il tatuaggio.
Presi il volume e mi andai a sedere ad uno dei tavoli.
Più sfogliavo e più non riuscivo a credere a
ciò che stavo
leggendo. Era…era impossibile! Queste cose non esistevano.
Non potevano
esistere. Possibile che Edward e Alice fossero realmente…?
No, non potevo
restare ancora con questo dubbio. Misi apposto il libro e mi precipitai
fuori.
Non mi ero accorta che fosse già così tardi.
Pigia parecchio il
piede sull’acceleratore diretta a casa Masen.
Arrivai
più o meno dopo un’ora. Senza neppure spegnere la
macchina
presi a bussare come una pazza, finché Alice non mi venne ad
aprire.
<< Bella? Cosa… >>
<< Cos’è il Marchio di Lucifero?
>> chiesi, senza giri
di parole. La vidi sgranare gli occhi, stava cercando le parole. Senza
troppo
successo << cosa sei tu? Cosa siete tu e tuo fratello?
>>
<< Se sai di quel Marchio, allora sai anche cosa siamo
noi
>> rispose, ma non c’era emozione nella sua
voce.
Eccomi
qui con il capitolo tanto atteso XD siamo arrivati finalmente al punto
cruciale!! Finalmente si scoprirà cosa sono Edward e Alice!
Appunto per questo ho pensato di mettere il capitolo e poi rispondere
alle Recensioni!! Perciò... Ci vediamo a fondo pagina!
BUOONA LETTURA! XD
Ma il Paradiso
è chiuso e sbarrato... Dobbiamo
viaggiare intorno al mondo per vedere se un
uscio è rimasto aperto. [Heinrich
Von Kleist - Sul teatro di marionette]
Diciannovesimo
Capitolo : Verità Svelata.
Pov. Bella
<< Se
sai di quel Marchio, allora sai anche cosa siamo noi
>> rispose con voce piatta.
<< No, non è possibile. Queste…
queste cose non esistono!
>> dissi, quasi urlando
<< Bella, spegni la macchina ed entra. Credo dovremmo
parlare >>
Mi allontanai da lei e corsi verso l’auto. Ero indecisa, non
sapevo cosa fare.
Andare via? Scappare lontano? E a cosa sarebbe servito? Mi ero
stufata di scappare. Volevo sapere. Tirai un sospiro e spensi il
motore.
Con molta calma scesi e mi recai verso Alice, la quale si
scostò
leggermente per farmi entrare. Una volta dentro, chiuse la porta.
C’eravamo
solo noi.
Era strano come ora tutto mi sembrava così strano, quasi
spettrale.
Non mettevo piede in questa casa da quando… Mi sembrava
tutto così enorme. Una
casa troppo grande per due persone, un soggiorno come ampio per due
ragazzi. Sembrava
tutto troppo sbagliato. Eppure prima lo vedevo così
giusto…
<< Come lo hai scoperto? >> mi voltai verso
Alice.
Sembrava così diversa. Non era la solita ragazza solare,
piena di vita. Era un
fascio di nervi, tesa. Nella sua voce c’era ansia e
preoccupazione.
<< Io...Ho fatto ricerche >> ammisi
<< Si, ma come sei arrivata a quel libro? >>
<< Cosa importa, Alice? Se questo è il tuo
vero nome
>> dissi fredda
<< Si, Alice è il mio vero nome
>>
Non mi stava mentendo, lo sentivo. Ero sincera. Ma allora
perché
avevo questo senso di inquietudine addosso? Non mi avrebbe fatto del
male. In
fondo lei era… Non riuscivo nemmeno a dirlo! Era tutto
così assurdo.
<< Bella? Bella, ti prego dì qualcosa
>>
<< Io non ci capisco niente >> optai per la
verità
<< puoi spiegarmi? >>
<< Devi prima dirmi che cosa sai tu >>
rispose lei,
facendo segno di andare sul divano. La seguii e ci accomodammo
<< Io volevo solo sapere qualcosa sul passato di Edward
>> ammisi, con un po’ di vergogna
<< non pensavo di imbattermi in
tutto questo! >>
<< Raccontami dall’inizio, Bella. Te ne prego
>> disse
e l’accontentai
<< Ieri mi sono introdotta nell’archivio del
Preside, volevo
cercare informazioni su Edward, ma non ho trovato nulla
>> tirai un
sospiro << sulle vostre cartelle non
c’è scritto molto. Anche quello mi
ha insospettita >> tirai su il capo per vedere come stava
prendendo il
mio racconto, ma non trovai nulla sul suo volto. Così
continuai <<
Tornata a casa ho trovato una strana lettera sulla mia
scrivani… >>
<< Una lettera? E da chi? >> mi sorprese il
suo
improvviso interesse
<< Ehm non lo so… Non era firmata
>>
<< Ce l’hai qui? >> chiese,
speranzosa
<< No, è a casa >>
<< Potresti dirmi cosa c’era scritto?
>> chiese
titubante
<< Diceva che dovevo aprire gli occhi e osservare
ciò che
avevo sotto il sotto e… >> cercai di
rielaborare per bene ciò che diceva
<< e se fossi stata attenta, avrei trovato le risposte
che cercavo ad una
libreria di Port Angeles >> conclusi
<< Il tatuaggio. È sulla copertina
>> sussurrò lei
<< Si >> le risposi solamente
<< Continua >> mi incitò Alice
<< Dopo essere uscita con voi ho capito cosa realmente
volessero
dire quelle parole. Quando ho visto… >>
<< Il mio tatuaggio >> mi interruppe lei
<< Si, non lo avevo mai notato.
Com’è possibile? E poi era,
è, identico a quello di tuo fratello >>
<< L’ho sempre tenuto nascosto, ecco
perché non lo hai mai
notato >> ammise e fece scivolare via l’enorme
bracciale che lo copriva
<< prosegui >>
<< Il tuo atteggiamento di ieri, mi ha fatta infuriare.
Mi
credete davvero così stupida? >> non mi ero
accorta di aver alzato la
voce e con lei anche me stessa, dal divano << sono mesi
che mi mentite,
tutti! A partire dal mio stesso sangue, da Lis! Che mi mente
costantemente!
Tutti i giorni! Da quando si alza fino a quando va a dormire! Ma
capisco che
sta cercando di proteggere il suo ragazzo e ok, fa male, ma faccio
finta di comprenderlo!
Anche quando mi avete tagliata fuori da tutto! Ma tu, Alice, tu eri la
mia
migliore amica! Come hai potuto tenermi nascosto tutto questo? Come? E
Edward?
Mi ha detto che mi amava! Ha fatto l’amore con me, Alice! E
poi è scappato via!
Senza un perché, senza nulla! Mi ha lasciato una misera
lettera, dove non mi ha
spiegato nulla! Assolutamente niente! Se lui era ciò che
è, perché mi è stato
accanto nell’ultimo periodo, eh? Perché?
Perché mi ha illusa se il nostro era
un amore impossibile!? Perché!? >>
<< Bella… >> tentò,
ma la interruppi
<< Non ci provare, non provare a difenderlo. Non provare
a
dirmi che anche lui ha sofferto, perché non ci credo. Se
avesse avuto davvero
il cuore a pezzi, non se ne sarebbe mai andato via da me
>>
<< Non voglio difenderlo, Bella. Ma ci sono cose che non
sai, ancora, e che quel libro non ha scritto >> disse,
venendomi vicina
<< ci sono perché che non troverai in quel
volume, Bella >> mi
sottrassi alla sua delicata presa e tornai a sedermi.
<< Vado avanti nel racconto, cosa ne dici?
>> chiesi
tagliente. La vidi annuire, ma non rispose, si sedette solamente
<< Questa mattina non sono venuta a scuola. Ho preso
coraggio e sono andata alla libreria, non sapevo esattamente cosa
cercare, ma
poi… >> ripensai al libro. Mi era caduto sotto
gli occhi. Possibile che
fosse solo una coincidenza? << è strano. Non
c’era nessuno in quel
reparto eppure il libro è caduto dalla scaffale. Me lo sono
ritrovata per
terra, proprio sotto il mio naso >> alzai lo sguardo e la
vidi
pensierosa, lo sguardo era vitreo. Aspettai qualche minuti, ma non
parlò, così
continuai << quando mi sono chinata per prenderlo non
potevo credere ai
miei occhi! Era un vecchio volume e sulla copertina c’era il
vostro tatuaggio:
delle piccole ali spiegate. Erano nere, poste su uno sfondo dorato.
Sopra il
titolo diceva… >>
<< Divine Balance - Genesis >> dicemmo
all’unisono io
ed Alice.
<< Che cosa hai letto? >> chiese
<< Tutto e niente >> ammisi
<< sfogliavo le
pagine senza sapere realmente cosa cercare fino a quando non ho trovato
il
disegno del vostro tatuaggio anche all’interno del libro. Il
paragrafo era
intitolato “ Il Marchio di Lucifero “ e quando sono
andata a cercare
l’argomento di cui faceva parte, mi sono ritrovata davanti
quelle parole
>> ero agitata, non credevo che sarei riuscita a dirle ad
altra voce, ma
dovevo tentare << c’era scritto…
>>
<< Angeli Caduti >> finì lei,
ciò che io non riuscii a
concludere.
Era passata una settimana dalla conversazione con Alice. Ora
sapevo. Certo non ero a conoscenza di tutto, ma la maggior parte delle
cose mi
era chiara. Edward e Alice era due Angeli. Due Angeli Caduti, per la
precisione. C’erano ancora molti punti che non riuscivo a
capire. Come e quando
fossero caduti, tanto per cominciare. Alice mi aveva spiegato del
Marchio e di
qualche altra cosa.
<<
Il Marchio di Lucifero è stato creato per riconoscere tutti
i Caduti, ma anche
i più pericolosi. I Decaduti. Dio emanò un
Proclamo, all’inizio dei tempi,
quando Lucifero lo tradì e Michele, uno dei tre Arcangeli,
lo scaraventò
all’Inferno, insieme ai suoi seguaci. In questo Emendamento,
Dio, ordinava che
da ora in avanti ogni Angelo, che avesse disubbidito a lui, dovesse
essere
cacciato dal Paradiso e marchiato, così che il giorno del
Giudizio Universale,
Caduti e Decaduti, fossero facilmente identificabili e puniti, per
l’affronto
commesso. >>
<<
Quindi gli Angeli Caduti sono Angeli che hanno perso le ali? E sono
Caduti
sulla Terra? >> mi sentii terribilmente idiota, ovvio che
era così
<<
Si. In attesa >>
<<
In attesa di cosa? >> chiesi
<<
Della Punizione >>
<<
Ma perché? Se Dio è così tanto
misericordioso, perché punire delle creature che
egli stesso ha creato? >>
<<
Purtroppo Dio non è come lo credete voi, Bella
>> disse lei, alzandosi
<< E
com’è? >>
<<
Non lo so >> nella sua voce c’era tristezza
<< sai perché sono
Caduta, Bella? >>
<<
No >>
<<
Per Secoli sono stata ciò che Dio voleva. Per Secoli ho
fatto ciò che mi veniva
detto, ma non sono mai stata all’altezza di poterlo
incontrare >>
<<
Vuoi dire che… che tu non lo hai mai visto? >>
chiesi allibita
<<
Nessuno lo ha mai visto, Bella. Capisci? >> era
arrabbiata << di
tutti noi, nessuno ha mai visto il suo volto! Noi dovevamo credergli
per Fede.
Solo quattro Angeli hanno avuto la fortuna di parlargli faccia a
faccia, una
volta sola. Gabriele, Michele, Lucifero e Uriel. Nessun altro. Ma il
Paradiso
sta perdendo la
Fede
>>
<<
Che vuol dire? Come può il Paradiso perdere la Fede,
se quello è il luogo di Dio? >>
<<
Gli Angeli non posso provare emozioni, lo sapevi? >>
<<
No >>
<<
Noi dovevano essere devoti solamente a Dio, non potevamo provare nulla
per
nessun altro. Passavamo molto tempo nella beatitudine del Paradiso e,
se eri
fortunato, diventavi il Custode di qualcuno e di tanto in tanto potevi
andare
sulla Terra a farti un giro. Ovviamente senza avere contatti reali col
tuo
Protetto né con nessun altro. Gli Angeli non provano nulla.
Né amore, né
dolore, né compassione, né tristezza,
né rabbia. Ci è negato tutto. Io persi le
mie ali per Edward >>
<<
Cosa? Tu eri… Tu non sei la sorella di Edward, vero?
>>
<<
Non pensare male >> disse sorridendomi, per rassicurarmi
<< non ho
mai visto Edward sotto una luce diversa. Per me lui è e
sarà sempre mio
fratello. Ma quando lui fu condanno, io mi schierai dalla sua parte
>>
<<
Qual era stato il motivo? Perché Edward è Caduto?
>> volevo sapere
<<
Perché si era innamorato >>
Non volli sapere
altro. Il solo pensare che lui fosse stato
innamorato di un’altra mi faceva spezzare il cuore. Certo io
prima di lui, ero
stata con Jacob, ma non lo avevo mai amato. Mai, neanche per un
secondo. Lui
invece… Aveva addirittura perso le ali per lei.
Che stupida che ero stata. Il suo amore per me, se era realmente
amore, poteva paragonarsi ad una misera cotta adolescenziale. Ma in
fondo, che
cos’era per me, Edward? Un’ossessione. Lo era stato
non appena aveva messo
piedi in questa piccola città, appena lo vidi a scuola.
Magari aveva su di me
qualche influenza angelica o che so io. Ero una calamita.
C’era una forza che
mi spingeva verso di lui, la stessa forza che mi faceva battere il
cuore.
Sempre. Quando lui c’era ancora.
Da quando ero a conoscenza di tutta questa storia, mi ero
estraniata di mia spontanea volontà dagli altri. Ogni tanto
facevo qualche
chiacchiera con Alice, ma non mi andava di parlare molto. Almeno lei,
ora, era
stata sincera con me. Mi aveva spiegato quello che poteva e quello che
io le
avevo permesso. Gli altri invece… Loro continuavano a
mentirmi. Non lo
sopportavo più. Le bugie erano diventate soffocanti.
Non so bene perché, ma i miei pensieri tornarono a qualche
giorno
prima…
<<
Bella? >> mi chiamò Alice. Eravamo a casa sua,
mi aveva invitata per fare
due chiacchiere e sapere come andavano le cose << devo
darti una cosa.
Non so se ti farà piacere o meno, ma l’ho trovata
ieri pulendo un po’.
La vidi
sparire dietro una porta nera. Non mi ero mai accorta di quella stanza.
Era
posta sotto la grande scalinata, quasi fosse stata, volutamente, tenuta
lontana
da occhi indiscreti. Mi chiesi se non fosse chissà qualche
luogo particolare
degli Angeli. Magari un posto in cui potevano spiegare le loro ali
e… Ma Alice
le aveva ancora? Oppure cadendo le ha perse? Che razza di domande! Ma
come
c’ero finita qui?
<<
Tiene >> disse lei, porgendomi un foglio. Era uno
spartito, c’erano delle
note scritte sopra e in cima al foglio un titolo: Bella. La sua
calligrafia.
<<
L’ha scritta tempo fa. È per te, Bella. Credo sia
una Ninna Nanna >>
<<
Grazie >> risposi atona. Un altro pezzo di carta, inutile.
Mi riscossi da quel
pensiero e salii in auto, per tornare a casa,
ma con mai grande sfortuna mi accorsi di essere a secco. Magnifico. E
adesso?
Lis era già rientrata ed Alice era tornata con Jasper.
<< Ti serve un passaggio? >> mi voltai
verso la voce e
incrocia due occhi scuri
<< Grazie, ma credo che piuttosto di venire con te
andrò a
piedi >> risposi e comincia ad incamminarmi. Vidi Jacob
seguirmi con la
moto. Quanto era insistente << Jacob, ti ho detto che
vado a piedi
>>
<< Ti sto solo offrendo un passaggio, Bella
>> disse
porgendomi il casco
<< Ed io ti ho ringraziato, dicendoti però,
che preferisco
andare a piedi >>
<< Quanto sei cocciuta! >>
sibilò tra i denti e si
portò davanti a me, tagliandomi la strada <<
è solo un passaggio, Bella.
Solo. Un. Passaggio >>
<< Ti ho detto di no! >> dannazione, ma
perché era
così stramaledettamente cocciuto! E stressante e opprimente!
Sentii la sua mano
afferrarmi il polso.
<< Sali >> ordinò duro. E
adesso? Cosa potevo fare
ora?
<< Fossi in te la lascerei stare >> disse
una voce
dietro di me. Quella voce. La sua voce. Mi voltai lentamente, il cuore
prese a
battermi veloce nel petto. Non poteva farmi ancora
quest’effetto, non dopo
quello che avevo passato per causa sua. Non dopo che mi aveva lasciata.
Non
dopo che era andato via, sparito. Per tre mesi.
<< Guarda chi è tornato >> disse
Jacob intensificando
la preso << Edward Masen. Ma non eri partito?
>>
<< Sono tornato, Jacob >> i suoi occhi
verdi
saettarono sul mio polso << lasciala. O giuro su Dio che
ti ammazzo
>> sibilò tra i denti
<< Non ti sembra di esserti scaldato troppo per niente?
>>
<< Lei… >> disse Edward,
strappandomi alla presa di
Jacob << non è niente >> mi
cinse la vita e mi fece salire sulla
Aston Martin, parcheggiata poco fuori il cancello della Forks High
School. Mi
feci trascinare, ma nessuno dei due parlò.
Per tutto il tragitto il silenzio fece da sfondo al viaggio.
Arrivati a casa mia, presi la borsa e aprii la portiera
<< Grazie del
passaggio >> dissi e tentai di uscire, ma una sua mano me
lo impedì.
<< Bella, ti prego aspetta >>
<< E cosa dovrei aspettare, Edward? Cosa? Sono tre mesi
che
aspetto >> dissi uscendo dall’auto
<< credo che siano stati
abbastanza >>
<< Alice mi ha detto che sai tutto >>
disse, uscendo
anche lui dal veicolo
<< È per questo che sei tornato? Volevi
assicurarti che
tenessi la bocca chiusa? >> ero avvelenata
<< bhè notizia flash!
Anche se lo dicessi a qualcuno nessuno mi crederebbe, quindi puoi stare
tranquillo. Il tuo segreto è al sicuro con me
>> voltai i tacchi e feci
per andare via.
Edward mi afferrò per un braccio e mi costrinse a voltarmi
verso
di lui.
<< Non è questo che voglio e lo sai bene
>> disse
<< E che cos’è che vuoi?
Un’altra notte di sesso? È finito
tutto, Edward! È finito nel momento in cui mi sono svegliata
e tu non c’eri! È
finito quando ho passato tre mesi nella disperazione, nella solitudine,
nel
vuoto! >>
<< Bella, mi dispiace >> disse, gli
dispiace, lo
percepivo ma… mi aveva fatto troppo male per dimenticare
<< ma ora sarà
più semplice. Ora sai tutto e noi potremmo…
>>
<< No, Edward! >> urlai strattonandomi per
fargli
lasciare la presa, ci riuscii << noi non esiste
più, lo capisci? Mai è
esistito e mai esisterà e sei stato tu a volerlo! Adesso
lasciami tornare alla
mia vita, e tu… tu vivi la tua >>
<< Cosa significa che non è mai esistito?
>> vidi
confusione nel suo sguardo. Quell’affermazione
provocò dolore anche a me, ma in
fin dei conti dicevo solo la verità. Ma allora
perché mi faceva così male?
<< Alice non ti ha spiegato tutto allora >>
disse e
lasciò la presa << Bella, permettimi di
spiegarti tutto quanto, tutto ciò
che… >>
<< Smettila, smettila, smettila! >> urlai
<<
Edward basta! Non mi interessa sapere più nulla! Lo hai
capito che mi hai
distrutta o no? Non me ne faccio niente delle tue patetiche scuse! Sai
cosa
c’è? Sai cos’ho capito? Che sei solo uno
stronzo senza cuore! Sono contenta che
mi hai dimostrato per l’ennesima volta di quanto tu sia un
egoista e un
egocentrico! Tu mi hai lasciata mentre dormivo! Ha ragione, Alice. Voi
Angeli
non potete provare nulla. L’amore non è un gioco,
Edward! Non si può sparire e
riapparire quando si vuole! Non è così che
funziona. E se tu amassi veramente,
sapresti cosa vuol dire. Ma no, anche in questo campo bisogna attenersi
alle
regole del grande Edward Masen! E adesso cosa c’è,
eh? Ti è passata la paura?
Hai fatto il grande rientro? Hai trovato la grande soluzione! Il grande
atto di
coraggio! Perché non è colpa tua se sei dovuto
scappare, vero? No, certo! È per
quello che sei, per le responsabilità, gli obblighi! Ma
intanto il dramma del
nostro amore impossibile l’ho tenuto io! La nostra storia, se
così si può
chiamare, è stata una partita a palla avvelenata, dove hai
deciso sempre e solo
tu! Con l’unica regola che la palla in questione non deve mai
rimanere a te! Perciò
sai cosa ti dico, Edward? Prendi le tue verità, le tue
bugie. Prendi le tue scuse
e i tuoi rimpianti, prendi
le tue canzoni, i tuoi mezzi piagnistei, i tuoi mezzi sorrisi, le tue
lettere
strappalacrime e vai dritto
all’Inferno >>
senza voltarmi indietro corsi verso casa, aprii la porta e mi
precipitai in
camera.
Tra le lacrime una consapevolezza si fece strada nei miei
pensieri: mi sarei dimenticata dell’Angelo Caduto che aveva
riscaldato e poi
mandato in frantumi il mio cuore.
Eccomi! Allora? Chi aveva
capito che Edward e Alice erano Angeli Caduti?!?! Cosa ne pensate della
mia idea? E il ritorno di Edward come lo avete preso? E il
comportamento di Bella? Soddisfatte? Fatemi sapere, mi raccomando!! Ora
rispondo velocemente alle Recensioni!! Un bacione!! Ah, prima di andare
vi ricordo ilGRUPPOsu Facebook!! Fateci un
salto, io e Lily vi aspettiamo!!
Ciao
a tutti!! Come state? Chi non ci segue nel Gruppo starà
dicendo " oddio e questa cosa ci fa qui? " eh avete ragione, ma ho
preso qualche minuto allo studio e ho pensato di postare!! Spero vi
averti fatti contenti :) non mi dilungo più di tanto!
Ringrazio solo chi segue la mia storia e soprattutto coloro che
recensiscono! Grazie davvero^^ ve ne sono molto grata! Ma adesso basta
parlucchiare, rispondo alle recensioni e vi lascio alla capitolo! Un
bacione!! ≈
Risposte alle
Recensioni : bella
cullen89 : Ma ciaoooooo tesorooooo!!
Ahahahahah eh si tu lo sapevi!! E ci sei arrivata da sola anche!! Ma
perché
avevi letto i libri giusti XD Bella si l’ho resa un
po’ più somigliante a me
che alla Meyer :P in fondo Edward se l’è cercata!
Bella è una ragazza ferita,
per cui la reazione ci sta in pieno, anche se ci sono andata
giù leggera XD
ahahahah io adoro quando pensi! Comunque ti dico solo
questo… Il tuo ragionamento
è giusto, ma la mia storia è MIA, quindi non
è per forza detto che io segua ciò
che si dice in giro… Per l’altra domanda,
cioè cosa c’entra Jacob con Edward e
tutto il resto, non posso risponderti, ma in questi due capitoli
(questo e
quello di Sabato) ci saranno informazioni celate…
Toccherà a voi scoprirle XD
In Bilico II mmmmmm devo ammettere che ci avevo pensato! E Lily lo
sa… Ma
dipenderà dal tempo che ho a disposizione, quindi si!
L’idea c’è, ma non è una
certezza!! Ci sentiamo su fb tesoro, un bacione!! <3 Amantide
: Amanataaaa
ciao!! Madonna ma sei fissata che lei si metta con qualcun altro!
Fattene una ragione Cinziolina, Bella assomiglia molto a me ed io, per
come
sono fatta, non mi metto con qualcuno per dispetto >.<
quindi nada ù.ù
Edward è stato scemo, si, ma si scoprirà tutto
nel prossimo capitolo,
finalmente tutta la verità verrà a galla!! Pensa
che Lily lo ha letto (perché
lei mi consiglia se va bene o devo cambiare qualcosa) e si è
commossa per
Edward ù.ù quindi… Madonna mi stimo!
*-* Ci sentiamo su fb amanta! Un bacione!!
<3 essebi
: Ciao Elisa!
Regina di ghiaccio? Ah però!! Comunque io ho reso Bella
molto
simile a me ed io, purtroppo o per fortuna, sono molto istintiva e
questo può
essere un pregio come un gigantesco difetto! E ti dirò a
volte le parole fanno
più male di una sberla o di uno sguardo
assassino… Bella era arrivata
all’apice, non ce la faceva più. Non dopo aver
passato tre mesi in quelle
condizione, aver scoperto la verità, e aver creduto che lui
fosse tornato solo
per quello. Quindi è scoppiata e la sua reazione ci
sta… Per come sono fatta io
ci sono andata giù leggera, anche perché se no
dovevo passare al Raiting Rosso
solo per la sfuriata ahahahah e non mi sembrava il caso! XD per quanto
riguarda
il seguito e cosa succederà tra quei due, credo che ora
dovremmo staccarci da
ciò che è giusto o sbagliato e da ciò
che è umano o meno, perché da adesso le
spiegazioni di Edward, quando e se ci saranno, non saranno per nulla
comuni!
Quindi, come si dice, chi vivrà vedrà! Un bacio! thecarnival : Amicaaaaa!! Ciao Ale! Bella
canzone XD anche
a me era venuta in mente quella ahahahah oppure l’altra, ma
oddio ce ne sono
parecchie ahahahah Comunque O.O oddio neanche due righe e
già leggo LA UCCIDO!
Non ti sembra un
po’ affrettato? XD il mio concetto di Paradiso, almeno della
storia eh! È molto
diverso da ciò che tutti conosciamo, ma se non
c’è un po’ di diversità e un
pizzico di tensione e azione la storia non va avanti, non credi? Ma
ciò che
succederà lo vedrai tra non molto ù.ù
Edward è tornato si, ma non perché Alice
gli ha detto che è ora Bella sa, certo questo lo ha
spronato, ma ha capito la
cazzata che ha fatto, quindi vuole recuperare… Lui,
scioccamente, sperava che
Alice avesse raccontato a Bella TUTTA la storia e che ora lei capisse.
Invece
il nostro caro folletto le ha raccontato poco e niente! XD e Edward si
è
trovato davanti ad una Bella super infuriata! E per
finire……… Ti adoro anche
io! E sono stra contenta che la mia storia ti piaccia così
tanto! Ci sentiamo
su fb! Un bacione! <3 Sweet Bleeding Star : Ciao!! Capitolo fantastico?
Addirittura? Grazie *-* mmmm finalmente si è capito cosa
sono Edward e Bella?
o.O Edward e Alice volevi scrivere! Comunque si finalmente!! Sono
contenta
anche io di avervelo detto, così potrò scrivere
più facilmente, senza troppo
mistero ahahahah ma che dico? Quello ci sarà ancora un
po’ ahahahah Jacob? Bhè
Jacob… Continua a seguirmi e lo saprai! Un bacione! ^^ immacolata : Ciao Immacolata! Sono
contenta che il
capitolo ti sia piaciuto! E tranquilla, non sei l’unica che
non aveva capito
cosa fossero i fratelli Masen XD la reazione di Bella non è
neanche troppo
forte, ti dirò io faccio di peggio ahahahah comunque ora
tocca a Edward far
vedere che a lei ci tiene davvero! E per quanto riguarda
Jacob… Seguirmi e
vedrai! Un bacio! Marie : Marika!! Ciao! Si,
finalmente c’eri arrivata!! E
finalmente anche io mi sono liberata di un peso! Ah! Anche a me
dispiace per
Edward, ma purtroppo la storia doveva andare
così… Ora toccherà a Edward
rimediare e Bella chissà cosa farà! XD io non
è che mi sono proprio ispirata,
di recente ho letto questi libri (non è uno, sono parecchi
XD) e mi è venuta
l’idea di scrivere la ff sugli Angeli Caduti! Ma non saprei
dirti, mi sono
basata su libri, film e telefilm e conoscenze mie nel campo e internet!
Tu a
quale hai pensato? Fallen? Se è quello a cui pensato, si ci
hai preso. Tra le
mie cose c’è anche quello! XD Ci sentiamo su fb
tesoro!! Un bacione <3 e non
ti preoccupare per la recensione e me fa piacere anche solo sapere che
hai
preso qualche minuto per scriverla! maia96
: Ciao Hiba! Oddio
cosa non hai
capito? O.O però ci tengo a precisare che la mia storia non
è legge e nemmeno
l’idea che darò a Dio e a tutto il resto! Ma per
la mia storia mi servono così…
XD comunque Bella non gli renderà le cose facili
ù.ù un po’ se lo merita! Comunque
per vedere dovrai continuare a seguirmi!! Un bacione e ci sentiamo su
fb :) antonella64 : Ciao Antonella! Grazie,
sono
contenta che la mia idea sia stata definita originale! *-* onestamente
a questa
storia ci tenevo parecchio, ci tengo molto, e vedere che ha piano piano
guadagnato tutto questo successo mi rende felicissima! Jasper, come i
Cullen,
sanno cosa sono Edward e Alice, lo sanno dall’inizio! Non
l’ho mai detto
palesemente, l’ho solo lasciato intendere…
Comunque ora ti do la conferma,
anche perché in questo capitolo verrà detto
papale papale! Jasper sa che Alice
è Caduta, ma ovviamente non gliene importa XD
l’amore vince sempre! O almeno,
dovrebbe essere così… Alla prossima recensione,
un bacio! edbell96 : Ciao!! Eh ahahahah non
posso
mica spiegare tutto in una volta! XD ogni cosa a suo tempo! Allora la
domanda
su Bella e i Cullen viene risposta in questa capitolo XD nemmeno a
farlo
apposta ahahahaha per le altre, purtroppo dovrai solo aspettare e
vedere!!
Grazie per i complimenti, sono contenta che la storia ti piaccia! E il
mio
intento era appunto farla diversa, quindi il tuo “ originale
“ mi fa
felicissima! *-* alla prossima recensione! Un bacio! monibiondina
: Ciao!!
Tranquilla che tu sia
ancora un po’ confusa è normale! XD è
il mio scopo ahahahah tra poco si svelerà
tutto e vedrai se la tua teoria è giusta. Purtroppo Edward
ha sbagliato, anche
se aveva degli ottimi motivi, ha sbagliato. Anche io sono Team Edward,
quindi
li voglio insieme, ma non sarà così facile,
perché la mia Bella esige rispetto,
è piena di dubbi, che aumenteranno sempre di più,
e non riesce a fidarsi
completamente di Edward… Per quanto riguarda il resto dovrai
aspettare e
continuare a seguirmi! Grazie per i complimenti è davvero
importante e
soddisfacente leggere che la propria storia si avvincente! *-* grazie!!
Alla
prossima recensione, un bacio!
L'amore non bisogna implorarlo
e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di
attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà
trascinato, ma trascinerà. ~ Hermann Hesse ~
Ventesimo
Capitolo : Tormenti.
Pov. Bella
Anche il mese di
Marzo aveva lasciato il posto a quello di Aprile.
Il tempo passava, i giorni, le settimane. Ed io non ci capivo
più
niente. Passavo intere giornate da sola. A pensare. Edward era tornato,
ma non
volevo avere più niente a che fare con lui. Da quel giorno
fuori casa mia non
ci eravamo più parlati, se non per svolgere qualche compito
nell’aula di
Biologia o Francese e via dicendo. Il Diploma si stava avvicinando e
anche le verifiche
interne era più frequenti e impegnative.
Avevo capito che i Cullen non erano umani, c’ero arrivata da
sola,
vedendo Emmett fare un salto disumano. Sembrava un animale. Misi a
posto i
pezzi, feci qualche ricerca ed eccoli lì. I Freddi.
Così erano chiamati nelle
leggende Quileute, gli Indiani che abitavano nella riserva di La Push,
un’area poco lontana da
qui. Ciò che scoprii mi lasciò senza fiato per
non so quanto. Immortali. Freddi
come il ghiaccio, pallidi. Le loro abilità era ampie, ma la
loro natura li
rendeva estremamente veloci e forti. I loro occhi cambiavo colore.
Vampiri…
La mia mente era così confusa! Non avevo paura di loro. Non
avevano mai fatto male a nessuno e vedevo come Jason trattava Lis,
ma… Era
possibile tutto questo? Era possibile che ogni certezza che avessi
crollasse?
Come se la vita si stesse divertendo ad abbattere ogni cosa. Angeli
Caduti,
Vampiri. Era possibile che non ci fosse più nulla di sensato
o di normale?
<< Signora Swan!? >> una voce dura mi fece
sobbalzare.
Mi alzai dal banco e mi guardai in torno. Il Professor Molina mi
fissava
arrabbiato << non vorrei disturbarla, ma noi staremo
facendo Biologia
>> disse
<< Mi… mi scusi >> cercai di
rispondere <<
pensavo ad altro >> ammisi
<< Qualcosa di interessante che gradirebbe condividere
con
la classe? >>
<< No >> risposi mortificata. Il Professore
sospirò.
<< Si sieda >> disse poco dopo
<< e che non si
ripeta più >>
<< Si >> dissi, sedendomi.
Sentivo i suoi occhi verdi puntati addosso, ma non disse nulla. Appena
suonò la campana, che poneva fine a
quell’interminabile giornata scolastica,
raccolsi di fretta i libri e mi precipitai fuori.
Andai verso il mio armadietto per recuperare la giacca. A Forks,
anche se era Aprile, faceva comunque abbastanza freddo.
Quando chiusi l’anta per poco non mi venne un infarto!
Davanti a
me con una maglietta a maniche corte, bianca, e dei jeans grigio scuro,
c’era
Edward.
<< Mio Dio! >> quasi urlai <<
sei impazzito? Mi
hai fatto prendere un colpo! >>
<< Scusa, non volevo spaventarti >>
rispose. Vedevo la
tristezza nei suoi occhi. Ma non avrei cambiato idea.
<< Cosa vuoi? >> domandai fredda
<< Sapere come stai. Se non è troppo
>>
<< Sto benissimo. Ciao >> voltai le spalle
e andai
via. O almeno ci provai.
<< Bella, ti prego >> disse Edward
afferrandomi per un
braccio << lasciami spiegare, per favore >>
lo strattonai e mollò
la presa.
<< Spiegare? Non hai pensato a spiegare in queste
settimane!
Non hai fatto nulla per recuperare questo rapporto! Quindi no Edward, i
tempi
per le spiegazioni si sono conclusi >> detto
ciò, lo lasciai interdetto,
per l’ennesima volta e mi diressi al parcheggio della scuola,
pronta a tornare
a casa.
Quando arrivai alla macchina non potei credere ai miei occhi.
Sulla moto di Jacob, seduta come una porno star, c’era Tanya.
Lui
le stava davanti, le mani appoggiate sul sellino e le diceva qualcosa
all’orecchio. Da quando quei due se la intendevano? Il mondo
si stava davvero
ribaltando.
Quando arrivai a casa non c’era nessuno. Charlie sarebbe
rientrato
per cena e Lis… Onestamente non sapevo dove fosse lei. Forse
con Jason da
qualche parte. Salii le scale e andai in camera mia, poggiai la borsa e
la
giacca sulla sedia e mi diressi in bagno. Non avevo nulla in programma
per la
serata, perciò decisi di farmi una doccia e indossare i miei
“ abiti da casa “.
Un pantalone della tuta grigio e un felpa.
Mi
trovavo davanti allo specchio. I capelli bagnati e un piccolo
asciugamani a coprirmi il corpo. Ripensai a quella volta a casa di
Edward. Sorrisi
amaramente… quanto tempo era passato da allora. Quante cose
erano cambiate. Io
per prima lo ero. Non ero più una ragazzina, ero una donna.
Avevo donato
all’uomo che amavo, che amo, la mia innocenza, la mia
purezza. Non mi ero mai
fermata a pensarci seriamente, il ricordo faceva troppo male, ma fare
l’amore
con Edward era stato stupendo. Forse era dovuto al fatto che era un
Angelo.
Possibile? Una fitta alla testa mi fece accasciare al suolo. Lui ti ha ingannata, ancora quella voce,
ha rubato la tua prima volta e poi
è
andato via! Come puoi amare un essere così ripugnante,
Isabella? Come? Era
vero. Lui si era portato via tutto quella notte! Mi aveva usata. Ed io,
come
una povera sciocca, mi ero fatta usare da lui.
Mi resi conto di aver dimenticato i vestiti sul letto, così
mi
rialzai e mi diressi lì.
<< Bella, era ora! >> la voce squillante di
Alice mi
fece spaventare. Cosa diavolo… Come aveva fatto ad entrare?
<< non
guardarmi così, sono entrata dalla finestra! >>
<< Ma come fai a sapere quello che penso?
>> mi
pietrificai all’istante. Aveva detto che gli Angeli avessero
doti particolari,
ma… << non leggerai mica nel pensiero?
>>
<< Cosa? Io? Ma figurati! >> e
scoppiò a ridere
<< io ho doti preveggenti! Vedo il futuro. Quello che
legge nella mente è
Edward >> sgranai gli occhi
<< C…cosa? Che cosa? Come? Quando?
Perché? >> perché?
Che razza di domanda era perché? E
quell’angioletto dispettoso non la smetteva
di ridere! Dannata! << Alice! >> urlai
<< Scusa! Ma la tua faccia era spassosa >>
disse e si
ricompose << comunque sta tranquilla, Edward non riesce a
leggere nella
tua mente. Non c’è mai riuscito a dire la
verità >> si fece pensierosa
<< che strano >>
<< Cosa significa “ mai riuscito “?
>> non era, come
dire, normale, ovvio che se non riuscisse a leggermi, chissà
poi per quale
motivo, non ci fosse riuscito fin dal nostro primo incontro? Eppure
quella
frase, sembrava voler dire molto altro.
<< Bella, ti ho già detto che ci sono cose di
cui dovresti
discutere con Edward >> disse alzandosi, porgendomi le
mie cose <<
capisco che tu ce l’abbia con lui. Lo dico anche io,
è stato uno stronzo, ma se
vuoi chiarire il tutto, capire tutto, devi parlarne con lui
>> afferrai i
miei vestiti e tornai di là, ma prima di uscire una domanda
mi venne spontanea
<< Alice? >>
<< Dimmi, Bella >>
<< Ma gli Angeli possono dire le parolacce?
>> non
avevo neppure finito la frase che già era scoppiata a ridere
<< Tecnicamente no! >> rispose, ma la sua
risata era
così contagiosa che influenzò anche me.
<<
Perciò fammi capire bene >> dissi ad Alice,
che si
trovata seduta davanti a me sul letto della mia stanza <<
tu vedi il
futuro. Ma allora perché non hai visto le mie mosse?
>> chiesi
<< Me lo sono chiesta anche io >> ammise
<< tu
sei un mistero, Bella. Mio fratello non riesce a leggerti nella mente e
nemmeno
io riesco a vedere chiaramente il tuo futuro. È sempre tutto
sfocato >>
si sistemò meglio << cerco di spiegarti come
funziona… >> la vidi
diventare pensierosa, schioccò la lingua improvvisamente e
continuò << io
riesco a vedere il futuro della persone, solo quando queste hanno preso
una
decisione. Ciò dipende dal cosiddetto Libero Arbitrio!
Finché la persona non
decide della sua vita, io non posso vedere nulla >>
<< Solo il mio futuro è sfocato?
>> chiesi. Cosa avevo
che non andava?
<< Bella, non pensarci >> disse alzandosi
<<
magari è un problema nostro, siamo Caduti, no? Le nostre
doti ne avranno
risentito >>
<< Posso chiederti un’altra cosa?
>> la vidi annuire
<< avete altri ehm poteri speciali? >>
<< Si >> rispose soltanto
<< E non ti va di rendermi partecipe? >> la
vidi
sorridere e tornò a sedersi
<< Bella, abbiamo molte doti >>
<< Dimmene qualcuna >> dissi e la vidi
rifletterci su
<< Ad una condizione >> rispose. Aveva
quella strana
aria negli occhi… Se non sapessi che fosse un Angelo la
prenderei per un
Diavoletto beffardo!
<< Dimmi >> risposi dopo qualche minuto,
anche se
avevo una vaga idea di ciò che mi avrebbe chiesto
<< Io risponderò alle tue domande, o perlomeno
a quelle a
cui posso rispondere, ma tu… >> disse
indicandomi << prometti di
andare a parlare con Edward. Non voglio che tu lo perdoni, Bella. Ma
almeno
dagli la possibilità di raccontare la sua storia, ti prego
>> lo sapevo.
Ci misi qualche minuto per decidermi, poi tirai un sospiro e
risposi
<< D’accordo Alice, prometto che ci
penserò >>
<< Oh grazie, grazie! >> disse lei,
abbracciandomi
<< Ok, Alice! Ora devi rispondere alle mie domande,
però!
>>
<< Certo, non appena avrai, per lo meno, parlato con mio
fratello >> disse schioccandomi un bacio sulla guancia e
dirigendosi
verso la finestra << puoi anche insultarlo! Ma almeno
lascialo spiegare,
ok? >>
<< Alice, questo è un ricatto!
>>
<< Prendilo come un compresso >> disse
strizzando
l’occhio << ci vediamo Bella! >>
detto ciò saltò giù. Scattai nella
sua direzione e la vidi atterrare con grazia. Niente ali attutirono il
suo
volo. Chissà quali poteri avevano, oltre a quelli che
conoscevo, gli Angeli
Caduti.
Pov. Edward
Ero un idiota! Un
coglione! Un babbeo! Stupido, stupido, stupido!
Ma cosa diavolo mi era preso? Cadere in tentazione, fare
l’amore con lei e poi?
Andare via! Avevo sbagliato ogni cosa, lo sapevo. Non avrei dovuto far
prevalere l’amore che provavo e provo per lei, ma dopo averlo
fatto, non sarei
dovuto scappare via. Lei aveva ragione, su tutto. Le sue parole di
qualche
settimana prima riecheggiavano nella mia testa come lame. Ma
c’era una cosa che
mi tormentava. Lei non sapeva. Non tutto almeno. Cosa avrei dovuto fare
ora?
Lasciarla stare alla sua vita umana, senza interferenze da parte mia?
Oppure
dirle tutto? Mi alzai dal divano e diedi un calcio alla poltrona. A
cosa
servirebbe ormai? La sua ora è segnata. Dannazione!
L’unica cosa che ancora non
sapevo era quando. Quando sarebbero tornati a ucciderla? Quante giorni
le
mancavano? Oppure ore? No! Non le sarebbe successo nulla, non questa
volta! Non
ancora! Lei sarebbe invecchiata, felice, come sarebbe dovuto andare se
io fossi
stato un semplice umano e non uno scherzo della natura! Che
cos’ero in fondo?
Un Caduto! Nemmeno più un Angelo potevo definirmi.
Marchiato. Indicato come
colui che tradì il nostro Dio la prima volta!
Già, Dio… Ma quale Dio farebbe
tutto ciò? Perché tutta questa sofferenza? Se
solo tutti sapessero chi è realmente…
Senza pensarci presi la giacca e le chiavi della Volvo e mi
diressi verso l’uscita. Ma quando aprii la porta un piccolo
folletto mi parò la
strada.
<< Dove stai andando, Edward? >> chiese
Alice
<< Da Bella >> dissi uscendo, ma me lo
impedì. I miei
piedi si immobilizzarono all’istante. Sembravo una statua.
Non riuscivo a
muovere nulla, né una mano, né un braccio
<< Alice! >> dissi tra i
denti. Non mi rispose. Entrò piano, chiudendosi la porta
alle spalle e solo
dopo aver detto << Sono appena stata da Bella, vengo
appunto da lì
>> mi lasciò libero di muovermi.
Cos’era andata a fare a casa Swan?
<< Perché? Di cosa avete parlato?
>> chiesi
<< Non credo siano affari tuoi, fratellone
>> rispose,
posando giacca e borsa sul grande divano << e non provare
a leggermi
nella mente, sto immaginando Jazz nudo >>
<< Ma che schifo! >> dissi. Conoscendola
non stava
affatto scherzando << Alice, comunque non vale usare le
tue doti su di me
>>
<< Dovevo fermarti in qualche modo. E poi,
perché stavi
andando da Bella? Non litigate, o vi ignorate o tutto il resto,
già abbastanza?
>>
<< Sono preoccupato >> ammisi, sprofondando
nella
poltrona
<< Edward, lo capisco. Ma la tua preoccupazione non
risolverà un bel niente >> la vidi alzarsi
<< ormai è successo. Hai
ceduto, sei stata a letto con lei. Magari ti stai preoccupando per
niente,
magari questa volta è diverso. Non sei più un
Angelo, Edward. Ora sei un
Caduto. Non devi più rispondere direttamente a Dio
>> la vidi andare
verso lo porta finestra, che divideva il salotto dal giardino. Fissava
l’orizzonte << non ci sarà
nuovamente il Paradiso per noi, Edward. Lo
sai. Non ci avrebbero marchiati altrimenti. Dobbiamo solo aspettare
>> <<
Lui disse:fino a quando
non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo.
Solo quando arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua
tentazione e la
vincerai, solo allora ritornare potrai.
>> ripetei le esatte parole << non avrebbe
senso dire tutto questo
se fossimo già condannati, non credi? >>
<< Non ci credi nemmeno tu
>> disse in un sussurro << il Marchio
è una condanna. Hai mai visto
un Angelo tornato una volta Caduto? Sii sincero. So che sai molto
più di quello
che mi stai dicendo, ascoltai a suo tempo ciò che dicesti a
Castiel. Ero lì,
nascosta dietro una colonna. Lui ti ha maledetto con quelle parole e lo
sai
anche tu. Lei per te non era
un errore. Come non lo è Bella, adesso. E di quale
tentazione si parla? Di amare? È un peccato amare? Che
stronzate! >>
<< Il Paradiso è entrato
nel Caos, già da molto tempo >> ammisi e la
vidi annuire << sai che
non mi importa di tornare, Alice. Il Paradiso senza Bella per me
sarebbe
l’Inferno. Mi dispiace per te >>
<< Per me? >> chiese,
scoppiando a ridere << e perché mai? Edward io
sto benissimo! Da quando
sono Caduta, sono viva! E ora che ho incontrato Jasper sto anche
meglio!
>> si avvicinò prendendomi le mani tra le sue
<< sai che il
Paradiso mi è sempre stato stretto. Non voglio negare che,
per certi aspetti,
esso è migliore di qua, ma… Io voglio amare,
Edward. E lì questo non è
possibile >>.
Era inutile negarlo, lei aveva
ragione.
<< Ora togliti quel muso,
che abbiamo ospiti! >> disse, andando ad aprire la porta
<< Ospiti? >> e chi
erano? Mi risposi da solo, sentendo i pensieri dei tre ragazzi che
stavano per
arrivare.
<< Ciao ragazzi! >>
disse la vampira bionda entrando e abbracciando mia sorella
<< Eddy! >> urlò
l’orso, venendo a sedersi di fianco a me << ho
un nuovo gioco per la X-Box! Dobbiamo
assolutamente provarlo! >>
<< Ehm Emmett >>
iniziai. Adesso come glielo dicevo? << io, noi, non
abbiamo la… >>
<< Stai scherzando, spero!
>>
<< Mi spiace Emmett, ma
niente giochi idioti in casa nostra! >> rispose Alice dal
corridoio
<< Ma non è un gioco
idiota! È divertente! >> lo sentii sbuffare
<< non ti preoccupare,
te la regalo io, amico! >> si rivolse a me a voce bassa
<< Amore ti ho sentito!
>> parlò Rose, entrando nel grande soggiorno.
Poco dopo arrivarono anche
Alice e Jasper, mano nella mano. I Vampiri non erano Demoni o Angeli
Caduti che
aveva scelto di vivere nel peccato o, peggio ancora, Decaduti. Ma
questa storia
avrebbe fatto scalpore nei Cieli. Un Angelo e un Vampiro. Era bizzarro.
<< Ma Lis e Jason? >>
chiese Alice. Un brivido mi passò lungo la schiena.
Elisabeth Swan era, come
dire, incazzata a morte con me! Stavo aspettando una sua sfuriata o
qualcosa di
simile. Nelle ultime settimane, dopo il mio rientro, non mi aveva detto
una
parola, mi lanciava qualche sguardo assassino e basta.
Chissà quando avrebbe
colpito. In fin dei conti non aveva tutti i torti. Anche se le stava
mentendo,
Lis voleva molto bene a Bella, più che una cugina la
considerava una sorella.
Ed io ero il gran bastardo che l’aveva illusa, allontanata,
tratta male e poi?
Poi mi sono avvicinato, le sono diventato amico e in conclusione me la
sono
portata a letto! E come se non bastasse, sono andato via. Grande
Edward! Bella
mossa, davvero! Ti faccio i complimenti! Che testa di cazzo. Ora mi
insultavo
anche da solo. Magnifico.
<< Eddy, ti sei incantato?
>> chiese Emmett
<< Non proprio, pensavo
>> risposi
<< Oh.Mio.Dio! >>
scandì perfettamente ogni singola parola. Sgranai gli occhi,
che gli era preso?
<< Cosa c’è? >>
chiedemmo tutti in coro
<< Stava pensando! >>
rispose e scoppiarono tutti a ridere. Tutti, tranne il sottoscritto
<< Idiota >> dissi
<< Antipatico >>
rispose
<< Vecchio >> stavo
iniziando a divertirmi
<< Bambino >>
<< Succhia sangue >>
<< Pennuto! >>
<< Vampiro sbrilluccicoso
>> e questa da dove mi era venuta?
<< Angelo Caduto!
>> disse accentuando la seconda parola
<< Caduto? >> mi
immobilizzai e ci voltammo tutti verso la porta.
In piedi, vicino a Jason, c’era
Lis. Merda!
<< Siete Angeli Caduti?
>> chiese, ma non era troppo sorpresa
<< Lis… >> disse
Alice, alzandosi
<< Tu sei molto bella. Alice
>> disse e la cosa ci lasciò perplessi. Eh?
<< Ehm grazie, Lis >>
rispose mia sorella
<< E tu, Edward. Ho una
domanda… >> adesso mi avrebbe chiesto se Bella
lo sapeva, ne ero sicuro
<< sei Caduto di faccia, per caso? >>
<< Lis, io non… >>
aspetta! Cosa? Caduto di… Faccia? Mi scoppiò a
ridere in faccia e a seguito
tutti gli altri. Ma belli amici!
<< Non è divertente
>> dissi, tornando a sedermi sul divano
<< E dai fratellone! Quanto
sei permaloso >>
<< Tu pensi non sia
divertente, per me lo è eccome! E dovresti solo chiudere il
becco, mi hai
capita? >> oh, oh, ecco la sfuriata di Lis
<< non ti ho detto nulla
in questi giorni perché ho pensato che il comportamento di
Bella fosse
sufficiente, in fin dei conti a me non hai fatto niente, quindi la sua
superficialità, il suo distacco, il suo trattarti come fosse
solo un reietto di
merda mi è piaciuto e l’ho lasciata fare. ma ora
che sono qui, che Dio mi
perdoni! Non mi interessa un cazzo di quello che sei, Edward! Angelo,
non
Angelo, millenario o semplice diciottenne! Tu per me resti un
grandissimo pezzo
di merda! Un codardo che non ha saputo affrontare le sue paure e le sue
paranoie!
Un mezzo uomo, che ha trattato una ragazza innamorata come un
sgualdrina, che
pensava di avere su di lei tutti i diritti di questo mondo! E poi? Ci
hai
ripensato? Hai fatto l’amico? E te la sei portata a letto!
Gli hai tolto la sua
innocenza in quel modo! E sei sparito, lasciandola a pezzi! Nel cuore,
nel
corpo e nell’anima! Perché? Solo perché
sei un Angelo sceso dal Paradiso? Oh,
mi scusi tanto sua santità per le mie deplorevoli parole, ma
è ciò che penso!
Edward Anthony Masen mi fai proprio schifo! >> senza
pensarci, scattai in
avanti a pochi centimetri dal suo viso.
<< Tu non sai nulla,
ragazzina >>
<< E non mi interessa
sapere nulla. Quella a cui dovrai dare spiegazioni, se le
vorrà, è Bella. Per
me, fino a quando non ti dimostrerai alla sua altezza, resterai sempre
un
coglione senza palle >>
Irritato a morte voltai le spalle
a tutti e mi diressi al piano di sopra, in camera mia. Chiusi la porta
sbattendola e mi buttai sul letto, supino.
Quando la rabbia passò mi fermai
a pensare. Lis aveva tutto il diritto di dirmi quelle cose, che erano
fondamentalmente vere.
Non mi accorsi nemmeno del tempo
che passava. Restai in quella posizione per ore, per giorni. E non
parlo in
senso lato, ma nel vero senso della parola. Noi Angeli non avevamo
bisogno di
mangiare e tanto meno di dormire. Certo, ci cibavamo e riposavamo, ma
se
fossimo stati costretti avremmo anche potuto rinunciare a queste cose.
Sentii il cellulare vibrare sul
materasso, lo presi. Il messaggio era di Alice. “
Ehi Angelo Caduto in letargo! Sai quanti giorni sono passati? Sei!
Perché non
fai un favore al mondo, ti alzi, vai a farti una doccia e mangi
qualcosa? Io
torno tardi, Jasper mi ha invitata dai suoi per una sorta di
presentazione
ufficiale! Non fare guai mentre non ci sono, ok? Un bacione. Alice
“ Sei
giorni? Guardai la data sul
Display del telefono. Era vero. Controvoglia mi alzai, mi spogliai e
andai
dritto in bagno. Sotto la doccia.
Dopo
trenta minuti scesi di
sotto. Indossavo solo un paio di boxer e un pantalone della tuta nero.
Tamponando i capelli con il piccolo asciugamani, mi diressi in cucina.
Aprii il frigo, ma era piuttosto
vuoto. Alice non aveva fatto la spesa, fantastico. Sbuffai,
richiudendolo.
Aprii l’anta della credenza e presi un pacco di biscotti.
Proprio in quel
momento qualcuno suonò alla porta.
<< Arrivo! >> urlai
dirigendomi lì.
Quando aprii la porta non potevo
credere ai miei occhi. Non me l’aspettavo.
<< Ciao >> disse la
figura che, ora, si trovava davanti a me.
Era avvolta in un piccolo
vestito, che le ricadeva morbido sulle forme. Sotto un paio di leggins
neri e
delle ballerine. La giacca che le copriva le spalle era sbottonata. Era
sempre
bellissima << Edward? Posso entrare? >>
<< Si. Si, scusami. Entra
>> le risposi, scostandomi un po’ per farla
passare. Il profumo dei suoi
capelli mi solleticò il naso. Sapevano di fresie e
more… erano castani, come li
ricordavo, con delicate onde.
<< Forse ho scelto il
momento sbagliato >> dissi e la vidi arrossire.
Perché? Solo in quel
momento mi accorsi di essere a petto nudo.
<< Scusami, prendo una
maglietta e sono da te. Ma prima… >> dovevo
sapere << perché sei
venuta fin qui? Pensavo non volessi avere più nulla a che
fare con me >>
ammisi, tristemente.
<< Non ti sto perdonando
>> rispose Bella << ma ho fatto una
promessa ad Alice >>.
Buon
pomeriggio! Eccomi qui con un nuovo capitolo!! Allora tutto bene? Oggi
sono un pò di fretta, perchè voglio vedere il
film sugli Angeli Caduti che inizierà tra poco su Italia1 XD
ci tengo però a dire che questo capitolo (insieme
al prossimo) è molto importante per me. Ci tendo
particolarmente! Quindi spero davvero che piaccia anche a voi e che mi
lasciate un commento anche piccolo per sapere cosa ne pensate! Adesso
rispondo akke recensioni e vi lascio al capitolo! Baci ^^
≈ Risposte
alle Recensioni :
Marie :
Ciao Marika!! Si, Bella ha deciso di andare a
parlare con Edward, ma come dice lei non vuole perdonarlo, vuole solo
sapere
tutta la storia… Lis bhè si, da Lis
c’era da aspettarsela una cosa del genere
ahahahah per quanto riguarda Edward, oddio mi dispiace anche a me! Lui
credeva
di far ciò che ha fatto in buona fede, sbagliando
però… E a questo mondo si è
capito che ogni comportamento, ogni azione ha una sua
conseguenza… Per quanto
riguarda i libri O.O oddio la saga de I sangue blu l’ho
sentita, ma non l’ho
mai letta XD appena avrò un po’ di tempo magari ci
darò un’occhiata! Credo di
aver risposto a tutto XD spero che la connessione ti si sistemi presto
così ci
possiamo sentire meglio anche nel gruppo!! Alla prossima recensione e
spero di
sentirti di più anche nel gruppo! Un bacione <3 bella
cullen89 :
Ma ciao tesoro!! Noto che
ti è piaciuto anche il titoletto del capitolo, grazie!! Per
quanto riguarda la
situazione Bella/Edward il problema è che lei è
fondamentalmente buona e
innamorata… Concordo sul fatto che la prima volta per noi
è molto diversa e
importante rispetto ai maschi, ma c’è da
ricordarci che Edward comunque non
l’ha mai voluta usare e lei questo lo sa, quindi vuole solo
dimenticare lui e
andare avanti senza abbassarsi ai livelli di nessuno…
Concordo con te su Lis,
magari ha esagerato un po’, ma il temperamento di quella
pazza lo conosciamo
tutti XD lei adora sua cugina, darebbe la vita per lei, quindi
è normale che se
provi tutto questo per una persona, dopo averla vista per mesi in
agonia, “
vivere “ come un automa, in stato quasi catatonico, non
ragioni, non pensi a
cosa dovresti fare e agisci. Lis non odia Edward, ma lui è
il motivo per cui
Bella è stata male, perciò gli ha riversato tutto
quello che sentiva nei suoi
confronti. Oddio mi sono espressa anche abbastanza va XD spero che
questo
capitolo sia di tuo gradimento come gli altri!! Un abbraccio! Baci e ci
sentiamo su fb! <3 thecarnival: Ciao amica! Ahahahahah
grazie, in effetti Lis è molto divertente! E si sa, lei non
sopporta moltissimo
Edward, quindi quella battuta era inevitabile per lei ahahahah non
posso dirti
quello che farà Bella, ma questo capitolo è la
chiave di tutto. Edward
racconterà la sua storia, ma Bella… chi lo sa!
Staremo a vedere! Ci sentiamo su
fb!! Bacione grande <3 Amantide: Amanta! Oddio tu subito
spoiler
vuoi? Inoltre, ma tu sei fissata con un’altra storia!! Non
può esserci nessun
altro e questo e il prossimo capitolo capirai il perché su!
ù.ù ci sentiamo su
fb!! Un bacione <3 monibiondina: Ciao!! ^^ O.O oddio
perché
mi chiedi se Bella è sempre stata umana? Cosa pensi? Per
rispondere al resto si
scoprirà davvero tutto tra questo e il prossimo capitolo XD
per quanto riguarda
Lis, è vero lei ha avuto qualche segreto con Bella,
c’è da dire però che il
segreto che custodiva Lis non era suo, ma dei Cullen e lei, a
differenza di
Edward, non ha mai fatto del male alla cugina. Per concludere Edward
avrà la
sua possibilità di spiegazione, adesso sta a Bella decidere
cosa fare… Alla
prossima recensione! Un bacio Sweet
Bleeding Star :
Ciao!! ^^ Bella non
cede! E fa bene hai ragione. Insomma per quanto Edward sia mmm Edward
ha
sbagliato, anche se l’ha fatto in buona fede. Lei non sa
tutta la storia quindi
non riesce comunque ha capire fino in fondo il tormento di
Edward… Ma
finalmente anche questa verità sta per essere svelata! Sono
contenta che trovi
la mia storia sempre più bella *-* grazie!! Ci sentiamo alla
prossima
recensione! Un bacio
L'Amore
impossibile ha una Virtù e... un Tormento:
sarà unico ed eterno e s'aggiungerà agli amori
senza tempo.
Ventunesimo
Capitolo
: Segreti Svelati.
Pov. Bella
<<
Non ti sto perdonando >> dissi con
voce piatta, fredda << ma ho fatto una promessa ad Alice
>>
sottolineai il nome della sorella << per questo sono qui.
Per mantenerla
>>
<< Capisco >> rispose e si
voltò. Solo
in quel momento mi accorsi di due grandi cicatrici sulla sua schiena.
Due
segni, che partivano dal centro delle scapole fino a metà.
Poteva sembrare una
V capovolta. All’altezza delle spalle, la linea, era molto
più spessa, ma man
mano che scendeva si assottigliava fino a sparire.
<< Che… che cosa… >>
ero interdetta.
Come si era procurato un taglio simile? Quando? E perché?
<< Bella? >> la voce di Edward mi
risvegliò << cosa c’è?
Stai bene? >>
<< La tua schiena >> risposi in tutta
fretta. Lo vidi rabbuiarsi.
<< Ho capito. Aspettami qui, io prendo una
felpa e scendo >> annuii e lui scomparve su per le scale.
Tolsi la giacca e la misi sulla poltrona, vicino
alla borsa. Mi sedetti sul divano in attesa. Mi guardai in torno. La
casa
sembrava più viva dall’ultima volta che ci avevo
messo piede, ma anche più
spenta, rispetto a mesi prima.
Pochi minuti dopo Edward tornò. Aveva indosso un
pantalone della tuta nero e sopra una felpa con la zip rossa e grigia.
I
capelli erano di qualche tonalità più scura del
normale, questo perché erano
ancora bagnanti.
Cavolo, non ci avevo pensato! Ecco perché era in
quelle condizioni. Aveva appena finito di fare la doccia… Mi
morsi il labbro
inferiore.
<< Qual è la promessa che hai fatto a mia
sorella? >> chiese, sedendosi sulla poltrona libera
<< Che ti avrei lasciato spiegare >>
risposi senza guardarlo in faccia << ma voglio che sia
ben chiara una
cosa >> alzai il viso e incatenai il suo sguardo al mio.
Era possibile
che i suoi occhi verde accesi, ora fossero così scuri? Era
possibile realmente
che lui stesse soffrendo, come stavo soffrendo io? Lui
è andato via. Ha preso da te ciò che voleva, la
tua innocenza, ed è andato via! Nessun perdono, Isabella.
Non merita nulla! Né
il tuo dolore, né il tuo amore.Che quella
fosse la mia
coscienza? Ma poteva mai avere una voce così…
cattiva?
<< Cosa? >> chiese Edward,
risvegliandomi da quel pensieri
<< La tua spiegazione, qualunque essa sia,
non cambierà nulla tra di noi. Non importa quello che dirai,
Edward. Tra noi
non ci sarà mai un futuro >> dissi fredda,
distaccata. Lui annuì e si
alzò, allontanandosi da me.
<< Cosa vuoi sapere? >> chiese,
guardando fuori dalla finestra
<< Tutto >> risposi <<
dall’inizio e senza censure. Voglio sapere ogni cosa
>> passò qualche
minuto e poi cominciò a parlare.
<< Partirò dall’inizio allora
>>
continuava a darmi le spalle << cosa sai del Paradiso,
Bella? >>
<< Come scusa? >> quella domanda non me
l’aspettavo
<< Gli uomini conoscono Dio, il Paradiso,
l’Inferno. Chi più, chi meno >>
disse e si voltò a guardarmi << tu
cosa sai? >>
Cercai di rielaborare le informazioni. Poco dopo
risposi.
<< So che Dio creò tutto. Il mondo, gli
uomini. So che vi è il Paradiso e l’Inferno e che
entrambi sono divisi in
gerarchie. Il primo è governato da Dio, il secondo da
Lucifero >> mi
sentivo una bambina alle elementari nell’ora di Religione
<< non sono
stata mai un granché in questa materia, mi dispiace
>>
<< D’accordo >> disse e
tornò a
guardare fuori << molti secoli fa, troppi per esprimerli
esattamente, il
Paradiso era l’unica cosa esistente. Tutti vivevano
lassù in pace, nella
beatitudine di Dio. Egli aveva un caro amico nei Cieli, Lucifero. Ma
quest’ultimo, per invidia, lo tradì. Egli voleva
comandare, da solo, e vedeva
in Dio non più un amico, ma un rivale. Cominciò
una Guerra nei Cieli e alcuni
Angeli si schierarono con lui. Fu proprio Lucifero a diffondere
l’idea del
Libero Arbitrio e fu proprio lui a cominciare l’era dei
Caduti >> era
assorto nel racconto, lo capivo anche senza guardarlo in faccia
<< fu a
quel punto che l’Arcangelo Michele lo fece precipitare,
insieme ai suoi
seguaci. Nacque così l’Infermo >>
<< Ma se Lucifero è un Angelo Caduto,
perché
lui è lì e voi… voi no?
>>
<< Dipende dal peccato >> mi rispose
Edward << non ci sono solo Angeli Caduti, ma anche Angeli
Decaduti. Sono
questi ultimi che non Cadono sulla terra, ma Decadono
all’Inferno >>
annuii, forse avevo capito la differenza << comunque,
dopo essere stato
tradito, Dio emanò
un Proclamo. Egli ordinava che da
ora in avanti ogni Angelo, che avesse disubbidito a lui, dovesse essere
cacciato dal Paradiso e marchiato, così che il giorno del
Giudizio Universale,
Caduti e Decaduti, fossero facilmente identificabili e puniti, per
l’affronto
commesso >> si voltò e mi fissò
<< e questo ci porta a noi. Sai
com’è suddivisa la Gerarchia
nei Cieli? >> mi chiese. Negai con il capo,
così continuò << il
Paradiso è suddiviso in Tre Gerarchie, chiamate anche Sfere
Celesti o Triadi di
Angeli, ognuna di esse contiene tre Ordini o Cori. In discendente
ordine di
importanza troviamo la Prima Gerarchia,
formata dai Serafini, dai Cherubini e dagli Arcangeli. La Seconda
Gerarchia,
comprende i Dominatori, le Virtù, i Principati,
l’Autorità, i Podestà e i
Troni. Nell’ultima Gerarchia, la Terza,
ci sono solo gli Angeli. Alice faceva parte di
quest’ultima quando la conobbi >> tacque e poi
sorrise. Probabilmente
stava ripensando alla prima volta che l’aveva vista
<< lei fu affidata a
me. Dovevo istruirla, insegnarle i compiti di Angelo Custode e
così feci. Ma
era diversa da tutti gli altri, lei era particolare. Non solo per
temperamento,
ma anche per doti >> <<
Perché lei sapeva vedere nel futuro
>> esposi a voce alta il mio pensiero.
<< Si, esatto >> rispose Edward
<< Aspetta, hai detto che ti era stata
affidata? >> annuì, tenendo il suo sguardo
fisso sul mio << perché
a te? >> un brivido mi percorse la schiena. Una
consapevolezza che non
era mia mi scosse. Possibile che Edward non fosse un semplice Angelo,
ma che
fosse qualcosa di più? << a quale Gerarchia
appartenevi tu, Edward?
>>
<< Alla Prima >> rispose, voltandomi
nuovamente le spalle
<< Eri un Arcangelo? >> chiesi
<< No >> quella risposta mi gelò
il
sangue. Edward era uno importante lassù e aveva rinunciato a
tutto per… perché
si era innamorato di una ragazza, chissà quanto tempo prima
<< io ero un
Cherubino >> continuò, stendendo le labbra in
un sorriso forzato <<
sai cosa sono? >> mi domandò. Mi sentivo molto
piccola. Molto inesperta,
molto sciocca. Di fronte a lui. Scossi la testa, facendo segno di no,
così lui
continuò il suo discorso.
<< I Cherubini, insieme ai Serafini, sono gli
Angeli più vicini alla porta dei Cieli. Quelli
più vicini a Dio >>
<< Ma allora Alice si sbaglia >> dissi
<< Cosa? >> domandò avvicinandosi
<< Mi ha detto che solo quattro Arcangeli
hanno avuto il privilegio di parlare con Dio, faccia a faccia. Ma se tu
eri più
vicino a lui, questo vuol dire che… >>
<< Alice ha ragione >> rispose
interrompendomi << solo quattro Arcangeli hanno parlato
con Dio, faccia a
faccia. Nessun Serafino o Cherubino ha mai avuto questo privilegio
>> non
capivo, ma com’era possibile una cosa del genere?
<< noi eravamo gli
Angeli delle arti. In Paradiso ci occupavano della musica, delle luci,
delle
stelle. Promulgavamo la Saggezza, la Bontà,
senza mai provare Invidia >> sorrise amaramente
<< senza mai provare niente, a dire il vero
>> mi ricordai le
parole di Alice. Aveva detto che gli Angeli non potevamo provare
emozioni. Né
gioia, né tristezza, né dolore, né
rabbia. Né amore…
<< Ma poi tutto cambiò >> la
voce di
Edward mi riportò alla realtà <<
intercettai una visione di Alice, per
sbaglio >>
<< Tu leggi nella mente >> dissi, senza
pensarci
<< Si. Sai anche questo? >> chiese ed
io annuii << come ti dicevo, intercettai una visione di
Alice e tutto
cambiò. All’inizio non la capivo. Non comprendevo
perché quella ragazza, che
vedevo nei pensieri di mia sorella, mi affascinasse tanto. Non riuscivo
a
capire che cos’era quel calore che mi avvolgeva ogni volta
che pensavo a lei,
ai suoi occhi tristi, al suo sorriso spento. Venni a sapere, poco tempo
dopo,
che l’incarico di Alice era stato affidato ad un altro
Angelo, ma non sopportai l’idea,
così chiesi un colloqui a Castiel >>
<< Castiel? Chi è? >> domandai,
cercando di non pensare a come Edward aveva parlato di quella ragazza.
Gli
occhi pungevano, il cuore soffriva.
<< Castiel era, è, un Arcangelo. Molto amico
di Uriel >> Uriel… Alice aveva detto che tra i
quattro Arcangeli che
ebbero la fortuna di parlare direttamente con Dio, uno si chiamava
proprio
così.
<< Chiesi così a Castiel di accordarmi
l’idea
di diventare io stesso il suo Custode. Ma non era così
facile >>
<< Perché? >> chiesi, vedendo
che non
proseguiva
<< Perché ero un Cherubino, Bella. E i
Cherubini, come i Serafini e gli Arcangeli, non possono mai muoversi
dal
Paradiso, né tanto meno diventare gli Angeli Custodi di
qualcuno. Dovetti
rinunciare al mio Ordine >> sgranai gli occhi, capendo
ciò che aveva
fatto. Lui aveva rinunciato al suo posto per stare accanto alla ragazza
dagli
occhi tristi…
<< Hai rinunciato al tuo stato per lei
>> la mia voce era atona, senza emozione. Senza nulla.
<< Si. Divenni così un Angelo semplice e
scesi sulla terra con Alice, accompagnati da Castiel. Era il 1855
quando la
vidi realmente, davanti ai miei occhi >> non volevo
più sapere nulla. Era
fin troppo tutto quello. Mi alzai, prendendo le mie cose, e mi diressi
alla
porta. Dovevo uscire di lì, ma qualcosa me lo
impedì. La sua mano aveva
catturato il mio polso e mi tratteneva.
<< Edward, lasciami! Non voglio più saperne
niente, ho sbagliato a venire. Adesso, per favore, lasciami andare!
>>
non mi ero accorta di essere scoppiata a piangere
<< Bella no, non posso. Tu devi ascoltare
tutta la storia! Devi! >> disse, bloccandomi tra lui e la
porta
<< Io non devo niente, Edward! Io non ti devo
nulla! >> e lo spintonai via, lontano da me
<< tu mi hai usata,
perché ti sentivi solo? Perché lei non
c’è più, perché ti annoiavi?
Per cosa,
dannazione! Pensavo che avessi perso le ali per lei, non credevo che
avessi
perso tutto per quella ragazza! Lei ha il tuo cuore, nessuno potrebbe
mai
competere. Né io, né nessun altra! Ma ringrazio
Dio per averlo capito! Così non
vivrò più una patetica esistenza, sperando di
riuscire a perdonarti per ciò che
hai fatto, perché ora, finalmente, ho capito che niente
potrà mai competere col
tuo amore per lei! Tu hai perso tutto, senza pensarci, per LEI!
>>
<< Io ho perso tutto per TE! >>
urlò,
portando le sue mani sulla mie spalle, bloccandomi di nuovo con lui
troppo
vicino << io ho perso tutto per te, Bella. E lo rifarei
altre mille volte
>> non capivo. Che cosa voleva dire? Non aveva senso
<< quella
ragazza eri tu, Bella. Era un altro tempo, un’altra vita,
un’altra età, un
altro posto. Ma eri tu quella ragazza, Bella. Io sono sempre stato
innamorato
di una persona. E quella persona, sei sempre stata tu >>
<< Non capisco… >> ammisi
confusa
<< non ha senso, non ha alcun senso >> una
fitta alla testa mi fece
urlare di dolore. Faceva male, troppo male.
<< Bella! Bella respira, per favore >>
sentivo la voce terrorizzata di Edward, ma non riuscivo a vederlo. Come
flash,
lenti e confusi, vedevo tutti i miei sogni. O il mio passato. Una
carrozza, un
palazzo. Edward.
Quando la fitta diminuì, aprii gli occhi e ripresi
a respirare.
<< Mi hai fatto spaventare >> disse,
accarezzandomi
una guancia. Mi allontani da lui, dai suoi gesti.
<< Continua >> dissi fredda
<<
spiegami cosa c’entro io con te >>
<< Eri tu quella ragazza, Bella >>
rispose Edward << era una tua vita precedente. Ed io ho
rovinata anche
quella. Per egoismo >> lo vidi allontanarsi e lo
raggiunsi in salotto
<< Cos’è successo a quella ragazza?
>>
chiesi. Mi sembrava tutto così assurdo. La parte razionale
di me non gli
credeva, ma una voce, in fondo al cuore, mi diceva che stava dicendo la
verità.
Per questo ero ancora qui. Volevo sapere cosa fosse accaduto a lei, a
me.
<< Si è innamorata di me. E questo le
è
costato la vita >> la voce di Edward era un sussurro. Ma
percepivo
ugualmente il dolore che provava e la colpa. La colpa per aver messo
fine alla
sua vita, la mia vita << aveva diciassette anni, proprio
come te. Divenni
il suo Custode, ma non mi bastava. Decisi così di
conoscerla, facendomi passare
per stalliere. Dormivo in casa sua, cenavo alla sua tavola. Suo padre
mi aveva
preso di buon occhio, ma per la figlia ambiva comunque a
tutt’altro. Un uomo
ricco, di alto rango, con una buona fama. Ma lei non voleva sposarsi
>>
lo vidi sorridere << sei sempre stata cocciuta
>>
<< Non sono cocciuta >> risposi, in mia
difesa
<< Oh si che lo sei >> disse e
tornò
serio << mi ero innamorato di quella ragazza. Prima di
allora non credevo
fosse possibile amare in quel modo, eppure mi era successo. E lei
contraccambiava, ma… Era contro ogni legge esistente che un
Custode si
innamorasse della sua Protetta, così tentarono di separarci.
Senza successo
>> si sedette sulla poltrona. Il capo chino, le mani tra
i capelli
<< io persi le mie Ali e lei perse la vita
>>.
Era ridicolo! Come potevano essere così cattivi?
Come poteva il Paradiso, il luogo di Dio, approvare tutto questo? non
era forse
ingiusto, predicare amore e perdono e poi negarlo agli altri?
<< Com’è successo? >>
chiesi, volevo
sapere come fossi morta in quel passato.
<< Io non lo so, non ne sono sicuro. Eri
venuta a cercarmi. Sapevi ciò che ero, lo sapevi, ma mi hai
seguito comunque!
Mi sono allontanato da te, credendo di proteggerti e invece tu
sei… >>
era sconvolto. Mi avvicinai a lui e gli presi le mani, cercando di
calmarlo.
<< Edward io sono qui, mi vedi? Sono qui
davanti da te! Edward! >>
<< Per ora! Ma io sono stato maledetto,
Bella! E stare con me significherebbe mettere la tua vita in pericolo,
un’altra
volta! >> avrei voluto dirgli che non mi importava. Che a
me interessava
solo stare con lui, ma non lo feci. Per orgoglio, credo. O
perché le ferite nel
mio cuore erano ancora aperte e brucianti. Mi allontani da lui,
tornando al mio posto.
<< Com’è stato… Cadere?
>> chiesi
Lo vidi irrigidirsi di colpo. Alzò di scatto il
viso e i suoi occhi divennero vitrei. Mi faceva quasi paura.
<< Doloroso. Più in alto sei e più
dolorosa è
la
Caduta
>> lo vidi titubare un attimo << io non
caddi dal basso. Ero un
Cherubino in origine, la mia Caduta avvenne da uno dei piedistalli
più alti
>>
<< E le tue Ali? >> cercavo di restare
calma, anche se l’unica cosa che volevo fare era
abbracciarlo. In quella vita
lui aveva rinunciato a tutto per me, ma in questa… mi aveva
fatto così male.
<<
Strappate >> rispose alzandosi. Tirò
giù la cerniera della felpa e se la
tolse, mostrandomi la schiena nuda. Il mio cuore fece le capriole. Il
mio
stomaco si contorse. Edward era semplicemente perfetto <<
i segni che
vedi, che hai visto prima, sono i segni delle mie Ali. Adesso ci sono
solo
quelle due cicatrici >> il mio cervello si
scollegò, i miei piedi si
mossero da soli. Andai vicino a Edward e posai le dita su quelle linee,
accarezzando debolmente.
Non mi aspettavo quello che successe dopo. Una forza
sconosciuta mi trascinò con sé. E proprio in quel
momento vidi ogni cosa,
ricordando quel passato che mi era stato solo raccontato.
Eccomi!! Allora cosa ne pensate?
Vi avviso che il PROSSIMO CAPITOLO sarà intitolato
" Un tuffo nel Passato " e verrà postato, sperando che non
ci siano intoppi, Martedì o Mercoledì XD
Ora vi saluto davvero!! Alla prossima XD bacioni^^
Capitolo 23 *** Ventiduesimo Capitolo : Un tuffo nel Passato. ***
Ciao
a tutti!! Eccomi con l'aggiornamento tanto agoniato *-* l'unica cosa
che voglio dirvi è che tengo davvero molto a questo
capitolo, che è un grande Flash Back. Esso sarà
scritto in terza persona, come narratore esterno. Premetto che NON ho
MAI scritto in terza persona XD quindi spero di non aver fatto un
disastro e spero che appreziate! Adesso senza tergiversare vi lascio al
capitolo e ci sentiamo in fondo pagina con le risposte alle recensioni
e tutto il resto!
BUONA LETTURA!
Due amanti felici non
hanno fine né morte, nascono e muoiono
più volte vivendo. ~ Pablo Neruda ~
Ventiduesimo Capitolo
: Un tutto nel Passato.
Parigi.
Francia. 1855. Era
una notte come un’altra. La luna risplendeva
sulla città. Era Giugno, quando tre figure scesero dal
cielo, atterrando in un
piccolo capanno fuori la vista indiscreta di coloro che ancora non
riuscivano a
prendere sonno.
Due uomini e una donna.
Il primo, aveva capelli corti neri, un abito
bianco, scarpe color argento. Era alto, più
dell’altro, sguardo serio. Il
ragazzo, aveva i capelli bronzei, più lunghi del primo,
totalmente in
disordine. Indossava un paio di pantaloni marroni e una camicia bianca.
La
ragazza, molto più bassa di entrambi, aveva i capelli corti,
corvini, indossava
un leggero vestito azzurro chiaro. Una cosa avevano in comune. Alle
loro spalle
splendevano grandi ali bianche con riflessi oro, per i giovani, e
argento per
la fanciulla.
<< Dove siamo? >> chiese la ragazza
<< Parigi >> rispose secco l’uomo
<< Perché siamo qui? >>
domandò il
giovane.
<< Volevi una chance, Edward. Giusto? Bene.
Ecco la tua chance >>
<< Dici sul serio? >> rispose Edward
<< Non so perché Castiel mi abbia supplicato
tanto, evidentemente gli stai a cuore. E non capisco nemmeno il tuo
voler
retrocedere per mescolarti col gli umani, ma va bene. Fa quello che
devi,
Edward. E nel frattempo, istruisci Alice nel migliore dei modi
>>
<< Ti ringrazio, Uriel >> disse il
ragazzo
<< Edward, non sei più un Cherubino
>>
lo ammonì Uriel << devi rivolgerti a me,
dandomi del lei >>
<< Mi scusi, Signore. La ringrazio molto
>>.
Era
passato qualche giorno da quando i tre Angeli
erano atterrati sulla Terra. Il ragazzo dai capelli bronzei, si trovava
nascosto nell’ombra in quel momento. I suoi occhi puntavano la Piazza,
colma di gente. La
stava cercando. Lo sapeva. Ma non voleva accettarlo.
Quando una carrozza si fermò poco distante da lui,
egli sentì il cuore battere nel petto. Sapeva chi sarebbe
sceso.
Una ragazza. Aveva i capelli lunghi, castani, con
morbide onde che le ricadevano sulle spalle. Un vestito lungo, color
oro. La
carnagione era molto chiara, sembrava quasi pallida. <<
Edward, è lei >> disse la ragazza
bassa, tornando vicino al giovane
<< Pensavo non tornassi più >>
le
rispose. Non voleva farle capire quanto gli importasse di quella
sconosciuta
<< Non fingere con me >> disse lei,
volteggiandogli in torno << il tuo cuore ha fatto bum
–bum non appena
l’hai vista scendere dalla carrozza >>
<< È lavoro, Alice. Solo lavoro
>>
quell’affermazione era così falsa che neppure la
ragazza gli credette
<< Oh certo, facciamo finta di crederci
>> rispose la ragazza dai capelli corvini, la quale, poco
dopo, ebbe una
visione. Essa era sfuocata.
<< Alice, cosa hai visto? >> chiese
ansioso Edward
<< Tutto e niente, mio caro >>
<< Tutto bene, ragazzi? >> chiese
l’uomo,
giungendo alle spalle dei giovani. Vide la piccola Alice annuire e
sorrise, ma
fu Edward a parlare.
<< Si Signore, tutto bene >> rispose
<< Sapete cosa dovete fare. Perciò vi lascio.
A presto, miei cari >> e sparì.
Edward non sapevo ancora che quella creatura sarebbe
diventata la sua condanna.
All’interno del grande palazzo la fanciulla dai
capelli bruni, camminava lenta, sotto il braccio robusto di suo padre.
<< Ecco arrivati anche i Signori Dubois! Che
piacere rivedervi >> disse un signore << oh
ma vedo che avete
portato anche la vostra giovane figlia >>
<< Salve Maurice, non so se voi conoscete la
mia bambina di persona. In caso contrario provvedo subito
>> il signor
Dubois prese la sottile mano della figlia, spingendola davanti a
sé <<
questa è mia figlia, Isobelle >> la ragazza,
imbarazzata, fece un leggero
inchino di fronte all’uomo
<< È un vero piacere fare la vostra
conoscenza, mio padre mi ha parlato molto di lei >>
<< Che ragazza a modo, Philip. Sono davvero
estasiato >>
<< Avevate qualche dubbio? >> chiese
Philip Dubois
<< Assolutamente. Ma sa, è sempre un lavoro
duro crescere una figlia da solo, non trova? >>
<< Isobelle è sempre stata una ragazza a modo
e rispettosa >> pronunciando quelle parole, Philip, fece
trasparire tutto
il suo orgoglio di avere una figlia come lei <<
perciò non è stato un
problema crescerla da solo >>.
Isobelle sentiva avvampare il viso. Istintivamente
si morse il labbro inferiore. Era imbarazzata. Sapeva quanto suo padre
impazzisse per lei, ma sapeva anche dei sacrifici fatti. Sua madre,
Danielle,
morì dando alla luce proprio la sua unica figlia. Isobelle
non se l’era mai
perdonato.
Ciononostante, non poteva lamentarsi di nulla. La
sua famiglia, i Dubois, erano più che benestanti. Ammirati e
invidiati da
tutti. La sua vita era sempre stata circondata dal benessere e dai
privilegi.
Adorava la sua casa e amava suo padre. Philip era
così buono con lei, non la incolpò mai per la
tragica fine della sua povera
moglie, anzi. Non perdeva occasione per ricordare ad Isobelle quando
sua madre,
Danielle, l’avesse voluta. Ella sapeva che portare avanti
quella gravidanza era
pericoloso, per la sua salute, ma non cambiò mai idea.
Avrebbe dato alla luce
quella bambina perché aveva la certezza che sua figlia
avrebbe cambiato il
mondo. Così le aveva detto Dio in sogno, una notte. Danielle
incanalò dentro di
sé quelle parole e portò a termine il suo
obbiettivo. Morendo, poi.
L’unica cosa che la giovane Isobelle non riusciva a
perdonare a suo padre, era il suo volerla maritare al più
presto. Lei non
voleva. Non che non volesse sposarsi, ma credeva nell’amore.
Quello con la
A maiuscola. Quello che quando arriva
riesce ad oscurare tutto il resto. Lei voleva incontrare un uomo che la
rendesse felice, completa. Non voleva sposarsi con un pomposo, ricco e
arrogante solo per… Per cosa? Casata? Facciata? Benessere?
Tutto questo non le
importava.
In quella stanza non vi erano molti ragazzi della
sua età con cui conversare, perciò decise di
andare a fare un piccolo giro in
giardino.
<< Padre >> chiamò Isobelle
<< se
non ti dispiace, io vorrei andare a prendere un po’
d’aria. Ho visto che c’è un
giardino >>
<< Certo, vai pure >> rispose Philip
<< vuoi che ti faccia compagnia? >>
<< No, ma ti ringrazio >> gli rispose,
baciandogli una guancia. E poi uscì.
L’aria era vita. Ed il cielo stellato era uno
spettacolo. Isobelle non avrebbe creduto di vedere qualcosa di
più perfetto di
quello. Ma si sbagliava.
<< Posso avere l’onore di scambiare quattro
chiacchiere con lei? >> chiese un giovane molto bello. La
ragazza, non
sentendolo arrivare, sussultò spaventata << mi
perdoni >> sorrise
il ragazzo << non era certo mia intenzione spaventarla
>>
<< No, si figuri. È solo che io…
ecco non
l’avevo sentita arrivare >> rispose lei,
imbarazzata. Quando guardò gli
occhi del giovane, il cuore le uscì quasi dal petto. Sentiva
qualcosa di strano
espandersi per tutto il corpo. Cos’era quel calore
sconosciuto?
<< Lasci che mi presenti >> disse lui,
prendendole la mano tra le sue << io sono Edward Masen. E
sono lieto di
fare la vostra conoscenza >> concluse facendo il
bacio a mano. La ragazza
arrossì.
<< Io sono Isobelle Dubois, piacere mio
>> rispose, cercando di mantenere un contegno.
Erano
passate varie settimane da quando Isobelle
aveva conosciuto Edward. Egli era diventato il capo stalliere della sua
tenuta.
Non si era mai spiegata come, un tutto fare, fosse riuscito ad
introdursi in
quella serata e dove avesse preso quell’abito così
costoso. Ma non le
importava. Da quando Edward era entrato a far parte della sua vita,
ogni giorno
valeva la pena di essere vissuto fino in fondo.
<< Edward! >> urlò Isobelle,
entrando
nella stalla
<< Mi dica, signorina >> rispose il
giovane
<< Andiamo Edward >> disse lei,
sbuffando << ti ho detto mille volte di darmi del tu e
chiamarmi per
nome! Sai che è imbarazzante tutto questo >>
lo vide sorridere e il cuore
fece mille capriole
<< Va bene, Isobelle >> disse Edward
<< Ecco! Così va bene >> rispose
lei
avvicinandosi, per potergli dare la lettere che teneva in mano
<< Che cos’è? >>
chiese Edward, mentre
si puliva le mani per afferrarla
<< È per te >> rispose Isobelle
<< credo sia tua cugina, Alice >>
<< Alice? >> che strano, pensava il
giovane. Perché la sua protetta gli stava mandando una
missiva? Non sarebbe
stato più semplice aspettare la notte e volare da lui?
<< Brutte notizie? >> chiese Isobelle,
vedendo la faccia preoccupata di Edward
<< No, affatto. Mi dice che verrà a farmi
visita a breve >> la verità era che Alice si
era stufata di stare
nascosta, voleva conoscere Isobelle.
<< Ma è fantastico! >> disse la
fanciulla, saltellando qua e là << non vedo
l’ora di conoscerla, Edward!
>>
<< Stai attenta >> disse lui
<<
potresti farti male. Ci sono molti attrezzi qui dentro >>
<< Sono solo felice! >> disse, ma
inciampò.
Le braccia forti di Edward l’avvolsero, senza
pensarci un attimo. Isobelle sentì il suo cuore battere
all’impazzita e quando
percepì la terra sotto i piedi si accorse di una cosa. Lui
non l’aveva ancora
lasciata andare. Edward la stringeva a sé come se lei fosse
la cosa più
preziosa di questo mondo. Le mani erano appoggiate sulla schiena di
lei, mentre
quelle di lei sul petto di lui. La sua testa si incastrava
perfettamente
nell’incavo del collo, così senza pensarci
ispirò il suo odore. Sentiva il
mento di Edward appoggiato alla sua testa, delicatamente. Con un
movimento
lento, lui, le annusò i capelli. Non aveva mai provato
quelle sensazione. Per
entrambi erano sconosciute.
Molto tempo dopo, ma per Isobelle era comunque
troppo presto, lui la lasciò andare.
<< Tutto bene, Isobelle? >> chiese
Edward
<< Si >> rispose in un sussurro la
fanciulla. Alzò gli occhi e incrociò due smeraldi
verdi. Lui si immerse in due
pozze color cioccolato e senza rifletterci, cominciò ad
accarezzarle il viso.
<< Cosa stiamo facendo? >> chiese lui
<< Non lo so >> rispose lei
<< ma
ti prego, non smettere >>
Edward si chinò piano sulla fanciulla. Voleva
posare le sue labbra su quelle di lei e stringerla a sé.
Tenerla con sé. Per
sempre.
<< Isobelle? >> chiamò suo padre
<< dove sei? Potresti venire? È arrivato il
tuo insegnante di
Letteratura! Isobelle! >>
La ragazza sospirò, allontanandosi da Edward
<< Devo andare >> disse e si
voltò. Il ragazzo annuì, vedendo la
piccola figurata sparire piano, piano. Guardò la mano, ora
calda, che aveva
usato per tracciare quei lineamenti tanto perfetti. Nuove emozioni lo
avvolsero. Ma cosa gli stava succedendo?
Era
passato qualche giorno dall’episodio nella
stalla.
Edward, non sapeva bene perché, ma evitava di
restare da solo con Isobelle. La ragazza, vedendo il comportamento
sfuggente e
l’atteggiamento evasivo del ragazzo, soffriva. Non capiva
perché il suo
migliore amico, il suo unico amico, la trattasse in quel modo.
Lei sapeva di non essere perfetta, di non essere
bellissima e forse, di essere stata avventata in quella situazione.
Sapeva
anche che mentiva a se stessa. Edward era diventato molto importante
per lei.
Lui non era un semplice amico a cui raccontare la giornata la sera,
davanti al
camino acceso. Edward era il ragazzo che sognava la notte, colui che
serviva
per respirare perché senza di lui, le mancava
l’aria.
Ma il giovane non voleva far male a quella fragile
ragazza. Lui era lì per vegliare il suo sonno, per
proteggerla da tutto e da
tutti. Lui era il suo Angelo Custode, non doveva, nonpoteva, innamorarsi
di
lei.
<< Però ti sei innamorato >>
disse
Alice
<< Non essere sciocca >> rispose Edward
<< sai che non è possibile >>
<< Io l’ho visto mio caro! E lo senti anche
tu >> il ragazzo fece finta di non sentire.
Nell’altra stanza, Isobelle, non vedeva l’ora di
passare un po’ di tempo con la ragazza appena arrivata al
palazzo. Si chiamava
Alice, era la cugina di Edward e da quel poco che aveva visto, doveva
essere
una ragazza molto simpatica. Era allegra e solare. Ma la sua bellezza
l’aveva
sconvolta.
Alice Brandon aveva i capelli corti, neri come il
piumaggio di un corvo. Occhi azzurri, incredibilmente simili al cielo
limpido
in piena estate. Era magra, non troppo, giusta per le sue forme minute.
<< Isobelle? >> la chiamò
Philip,
entrando nella camera << cosa ci fai qui tutta sola?
Perché non aiuti la
cugina di Edward a sistemarsi? >>
<< Lo farei, padre >> rispose Isobelle,
alzandosi << ma so che in camera vi è Edward,
con lei >>
<< Capisco >> rispose l’uomo
sedendosi
su una piccola sedia << posso porti una domanda, figlia
mia? >>
<< Certo >>
<< È, per caso, successo qualcosa con Edward?
>> a quella domanda la ragazza arrossì.
Tornò con la mente alla stalle.
Le sue braccia che l’avvolgevano, le sue labbra che si
stavano per scontrarsi
con le sue…
<< Perché mi chiedete questo? >>
chiese
Isobelle
<< Nulla, curiosità. Ho solo notato un
leggero distacco tra di voi. Pensavo ci fossero problemi
>>
<< No padre, nessun problema >> disse
la fanciulla, sorridendo.
Philip le andò vicino e le diede un leggero bacio
sulla nuca e poi, silenziosamente, uscì dalla camera.
Isobelle raggiunse l’enorme vetrata del piccolo
terrazzino. Le piaceva osservare il suo immenso giardino. al centro vi
era una
grande fontana, molto bella, e nell’acqua, la ragazza, vedeva
specchiarsi la
luna e le stelle.
La sua breve contemplazione fu interrotta da un
rumore. Qualcuno bussava alla porta.
<< Si? >> chiese Isobelle <<
chi
è? >>
<< Sono Edward >> disse la voce
proveniente dal corridoio << posso entrare?
>> il cuore della
ragazza cominciò a battere furioso. Era possibile che quel
ragazzo le faceva
quell’effetto? Lo conosceva da qualche mese, era possibile
provare già tutto
quello per lui? Si ricordò che suo padre le aveva raccontato
di quando e come
conobbe Danielle, sua madre. Era stato amore a prima vista. Era
possibile che
anche per lei, Edward, era stato il tanto raccontato colpo di fulmine?
<< Isobelle? >> chiamò ancora il
giovane
<< Oh si, scusami! >> rispose
velocemente la ragazza << entrate pure >>
entrate? Da quando gli
dava del voi?
Quando la porta si aprì, la ragazza venne subito
catturata dagli occhi di Edward. Essi erano di un verde così
intenso, che anche
gli smeraldi erano nulla confronto. Le sorrise e lei
contraccambiò timidamente.
<< Finalmente ti conosco! >>
urlò,
entrando nella stanza, un piccolo folletto. Alice si
precipitò ad abbracciare
Isobelle, mentre quest’ultima ne era rimasta sconvolta
<< non vedevo
l’ora di fare la tua conoscenza, Belle! >>
<< Belle? >> chiese la fanciulla
<< Si! Isobelle è un bel nome, ma è
troppo
lungo! Belle è più carino, non trovi?
>>
<< Alice! >> l’ammonì
Edward,
prendendola per un braccio, allontanandola da Isobelle <<
ma cosa ti
salta in mente? Non siamo a casa nostra, siamo ospiti in questo
palazzo,
ricordi? Calmati! E devi rivolgerti a lei dandole del lei, non del tu!
>>
la nuova arrivata sbuffò, strattonandolo. Si guardavano
torvi. Edward sei davvero antipatico!
Io le sto simpatica,
l’ho visto! Diventeremmo grandi amiche, perché
devi sempre rovinare i miei
piani? Sei peggio di quelli che stanno lassù! Anche se non
sei più un
Cherubino, non ti è passata la voglia di comandare e
rompere, eh?Pensò
il
piccolo Angelo. Edward aprì la bocca per rispondere,
ma… Una risata cristallina
si espanse per tutta la stanza. Isobelle stava ridendo di gusto ed
Edward non
aveva mai visto nulla di più bello, nemmeno quando camminava
nei Cieli del
Paradiso. Ne rimase affascinato.
<< Suvvia non discutete! >> disse
Isobelle << Edward, sai benissimo che ti ho detto che
devi darmi del tu,
quindi può farlo anche Alice! >> la ragazza si
avvicinò a loro, prese le
mani della giovane dai capelli corvini e la strinse nelle sue
<< il
piacere è mio, Alice! E benvenuta a casa mia
>> e si abbracciarono.
<<
Come ti trovi qui, Alice? >> chiese
Isobelle, mentre passeggiava nel grande cortile, insieme alla sua nuova
amica
<< Molto bene >> rispose <<
Belle, posso farti una domanda? >>
<< Certo, dimmi pure >>
<< Ti piace Edward? >> Isobelle non si
aspettava di certo una domanda di quel genere. Arrestò
all’istante, diventando
rossa come un pomodoro
<< Oddio! Si nota tanto? >> chiese
<< No, ma chi ha buon occhio, come me, lo
capisce >> rispose Alice, strizzandole l’occhio
<< Ma non credo di piacere a tuo cugino
>> ammise Isobelle, sospirando, mentre prendeva posta su
una panchina
vicino al roseto.
<< E perché mai? >> chiese Alice.
Isobelle non sapeva cosa risponderle. Decise così
di raccontarle tutto. Le dissi come si erano conosciuti, quello che
provava
quando lui le era accanto, quello che facevano insieme. Le
raccontò l’episodio
della stalla e il comportamento distaccato di Edward subito dopo.
<< Capisco >> disse solo Alice,
alzandosi << purtroppo Belle, Edward non è un
semplice stalliere. Ci sono
molte cose che ancora non sai, ma io so una cosa >> disse
e si voltò,
incrociando gli occhi cioccolato di lei << lui prova
qualcosa di molto
forte per te >>
<< Grazie Alice >> rispose timidamente
Isobelle.
La sera stessa decise di andare a parlare con
Edward. Doveva aprirgli il suo cuore, dire a lui ciò che
provava.
Stava camminando per il grande corridoio illuminano
dalla luce della luna, che si introduceva dentro casa dalle grandi
vetrate. A
passo svelto, ma silenzioso, raggiunse la sua meta. Il cuore le
batteva, le
mani sudavano. Aveva indossa una semplice camicia da notte bianca. Si
diede
della sciocca, forse avrebbe dovuto indossare qualcosa di
più sobrio. Ma non
voleva tornare indietro. Edward non era quel tipo di uomo, non avrebbe
mai
fatto nulla di male vedendola così e lei… Lei non
si vergognava affatto.
Bussò piano << Edward, posso entrare?
>> chiese, ma non ebbe rispose.
Il ragazzo, all’interno della stanza era in piedi,
fuori il piccolo balcone e fissava il cielo. Era così
assorto che non sentì
nulla. La ragazza si fece coraggio ed entrò.
Quando i suoi occhi trovarono Edward per poco non
svenne. Il ragazzo, sotto i raggi della luna, era ancora più
bello. Era a dorso
nudo, indossava solo dei semplici pantaloni bianchi. Le spalle erano
larghe, la
schiena perfetta. I muscoli al punto giusto.
Quando Edward si accorse che qualcuno lo stava
fissando si voltò.
<< Isobelle! >> disse sorpreso,
accorgendosi del rossore sulla guance della ragazza <<
cosa ci fai qui?
>> chiese dolcemente, avvicinandosi a lei
<< ti serve qualcosa?
>>
<< N…no io ehm volevo solo parlare, ma forse
io ho…ho sbagliato momento. Si, credo c…che
dovrei andare via. Buona notte!
>> fece per voltarsi e andarsene, ma lui la trattenne per
un braccio
<< Aspetta >> disse Edward <<
ti
prego >> lei si voltò, annuendo e vide il
ragazzo chiudere la porta. Il
cuore le batteva furioso, le gambe le tremavano. Non era mai stata in
quella
stanza da quando era diventata di Edward, non era mai entrata nella
camera di
un ragazzo prima di allora.
<< Vieni >> disse lui, prendendola per
la mano e la accompagnò fuori, dove si trovava lui poco
prima << è una
bella notte, non credi? >>
<< Si, ma adesso è ancora più bella
>>
rispose timida
<< So cosa vuoi dire >> disse lui.
Isobelle trattenne il respiro. Possibile che avesse detto quelle
parole?
<< Cosa hai detto, Edward? >> chiese
<< Forse non dovrei ripeterlo >>
<< Ti prego, ripeti ciò che hai detto
>>
Edward si mosse, mettendosi davanti a Isobelle, che
ora si trovava tra lui e la ringhiera. Il cuore quasi le usciva dal
petto e
quando la mano di lui cominciò ad accarezzarle il viso,
sentì le gambe molli.
Edward tracciò i lineamenti del viso di lei, delicatamente,
ma senza
dimenticare nessun punto. Le accarezzò la guancia, il mento,
il collo, la gola
fino ad arrivare alla spalla nuda e poi risalì, tracciando
lo stesso percorso
dal lato opposto. Isobelle teneva gli occhi chiusi, beandosi di quel
contatto.
<< Sei così bella >> disse il
ragazzo
<< Edward, io… >>
provò a dire
Isobelle, ma lui posò le dita sulle calde labbra di lei
<< Non dire nulla, ti prego >>
I loro occhi erano intrecciati e ognuno affogava
dello sguardo intenso dell’altro. Senza pensarci troppo,
Isobelle, si alzò in
punta di piedi posando le sue labbra su quelle di Edward. Lui
restò immobile.
Non si aspettava il bacio, non si aspettava il senso di completezza e
felicità
che quel gesto gli aveva procurato, non si aspettava quel dolce calore,
quelle
sensazioni.
Isobelle si staccò troppo presto, fraintendendo i
gesti del ragazzo.
<< Scusami, io… >> le lacrime le
facevano pungere gli occhi, non riuscendo a parlare pensò di
correre via. Ma
non appena provò a fuggire, Edward la tirò a
sé coinvolgendola in un vero
bacio. Il loro primo bacio. Era carico di passione, di
elettricità. Di amore.
Molto tempo dopo, ma sempre troppo presto per
entrambi, si staccarono. Edward era così felice e
così preso dal bacio che non
si accorse delle sue ali spiegate. L’eccitazione gliele aveva
fatte spiegare ed
ora erano lì in tutto il loro splendore. Bianche, enormi,
con riflessi dorati.
Quando le vide, Isobelle sgranò gli occhi <<
Che cosa… Ma cosa sei tu? >> chiese con voce
tremante. Era sorpresa, non
spaventata.
<< Non urlare, ti prego >> parlò
ansioso il ragazzo << lasciami spiegare >>
Isobelle allungò una mano, timorosa, e accarezzò
lentamente la lunga ala dietro la spalla di Edward. Era soffice. Non
appena la
sfiorò essa procurò un movimento che fece
sobbalzare la ragazza.
<< Scusa >> disse Edward <<
non
ci sono abituato >> si stava grattando la testa, era
imbarazzato
<< Sei un Angelo? >> chiese Isobelle,
si stava dando della stupida
<< Sono il tuo Angelo >> disse il
ragazzo avvicinandosi a lei, posando le mani sulla sua vita per
attirarla a sé
<< sono il tuo Angelo Custode >> e detto
ciò, riprese possesso
delle sue labbra avvolgendola in un abbraccio caldo formato da mani e
da ali.
Erano
passate parecchie settimane da quando i due
giovani avevano trasformato la loro amicizia in amore. Le cose,
apparentemente,
sembravano andare bene. Isobelle era felice, come non lo era mai stata.
Sentiva
il suo amore per Edward crescere ogni giorno di più e
percepiva le stesse
emozioni crescere nel ragazzo.
Edward la amava, con tutto se stesso, ma era
tormentato. Cosa sarebbe successo adesso? Era vietato, lo sapeva, che
un Angelo
si innamorasse di un umano, soprattutto se si parlava di Custodi e di
Protetti.
Secondo le leggi di Dio nessun Angelo poteva provare emozioni, se non
quelle
che egli stesso concedeva loro di provare, ma per nessuno. Se non per
se stesso.
In Paradiso tutto ruotava in torno al Padre. Che
Edward avesse trovato una creatura da amare più di lui,
presto o tardi, sarebbe
stato visto come un affronto.
<< A cosa pensi? >> chiese Alice,
varcando le porte della scuderia
<< A tutto e a niente >> rispose Edward
<< Hai paura della loro reazione? >>
<< A dirti la verità si >> disse
Edward, mettendo giù gli attrezzi e guardando il piccolo
Angelo che si trovava
in piedi davanti a lui << io la amo, Alice. E non posso
più pensare ad un
futuro senza di lei. Non riesco a pensare di tornare lassù
se lei non c’è
>> il suo sguardo divenne ancora più serio e
finì il suo discorso
<< posso fare ciò che vogliono a me, ma non
devono azzardarsi a toccarla
>>
<< Edward… >> provò a
dire Alice,
avvicinandosi al ragazzo. Gli mise una mano sulla spalla e proprio
mentre
qualcun altro varcava quella soglia sussurrò
<< fatti coraggio, andrà
tutto bene >>
<< Scusate >> disse Isobelle
<<
ho interrotto qualcosa? >> chiese. Edward la raggiunge
all’istante,
avvolgendole con le braccia e le diede un dolce bacio sulla guancia
<< Tu non interrompi e non disturbi mai,
intesi? >> la ragazza si morse il labbro inferiore e
annuì debolmente. La
vicinanza col ragazzo le faceva sempre saltare il cuore in gola. Era
una
sensazione piacevole.
<< Bhè piccioncini io vi lascio! Torno nella
mia stanza! Ah Edward >> disse Alice <<
quel favore che mi hai
chiesto, è tutto apposto! >> gli
strizzò l’occhio << ciao Belle!
>> e andò via.
<< Quale favore? >> chiese Isobelle,
ancora stretta nell’abbraccio dell’Angelo
<< Tuo padre questa sera non c’è,
quindi
pensavo, se ti va è ovvio, se saresti così
gentile da concedermi un po’ del tuo
tempo >>
<< E per far cosa, di grazia? >> chiese
maliziosa la giovane
<< Lo vedrai >> rispose e si
chinò su
di lei per baciarle le labbra. Lei catturò quelle di lui e
si trovarono
nuovamente avvolti in un vortice di passione << ti
aspetto questa sera
nel grande salone >> disse e Isobelle annuì,
mentre il giovane tornò al
suo lavoro.
Era
sera. Isobelle si trovava nel salone centrale
del grande Palazzo. Aveva indosso un abito da sera, lungo, verde acqua
e oro.
Ai piedi nelle scarpe alte. I capelli erano lasciati semi sciolti, con
i
morbidi boccoli che gli ricadevano sulle spalle nude. Il cuore le
batteva
all’impazzata. La sala sembrava allestita a festa. Il grande
tavolo
rettangolare e apparecchiato e sopra vi erano manicaretti di ogni tipo.
Il
grande lampadario, accesa, procurava una miriade di giochi di luce. Era
tutto
perfetto.
Piano il ragazzo la raggiunse, senza spaventarla.
Le circondò la vita con le braccia e
l’attirò a sé, portando le sue labbra
contro l’orecchio della giovane
<< Finalmente sei qui >> disse, mentre
ispirava l’odore della sua pelle e dei suoi capelli
<< non credevo
venissi davvero >>
<< E perché? >> rispose
Isobelle,
cercando di recuperare un filo di voce senza troppo successo
<< Perché penso di non meritarti, Isobelle
>> ammise Edward. La ragazza si voltò piano,
fissando il giovane Angelo
dritta negli occhi
<< Non devi dire queste cose, forse sono io a
non meritarti >> disse lei, ma Edward le tappò
la bocca sfiorandola con
le dita
<< Non è vero e lo sai. Ma non voglio pensare
a nulla, non stanotte >> e la baciò. Isobelle
si perse in quel dolce e
passionale contatto.
<< Ti amo >> gli sussurrò a fior
di
labbra << ti amo, Edward >>
<< Ti amo anche io, Isobelle >> e la
strinse ancora di più a sé << tu
sei tutta la mia vita >> concluse
accarezzandole la guancia.
<< Isobelle? >>
<< Si? >> rispose la fanciulla
<< Hai fame? >>
<< Mm non proprio, perché? >>
<< Vorresti venire con me? >>
domandò,
incerto, Edward
<< Dove? >> chiese lei con sospetto
Edward la prese in braccio, facendola spaventare e
ridere. Con uno sguardo spalancò la vetrata
dell’enorme balcone e spiegò le ali
che, senza troppi complimenti, si manifestarono possenti strappandogli
la
camicia e la giacca << Su una nuvola >> e
spiccò il volo.
La risata cristallina della ragazza contagiò anche
l’Angelo.
<< Ma sei pazzo! >> disse lei, mentre
si aggrappava ancora di più a lui
<< Si, di te >> e la baciò,
mentre insieme
navigavano tra i cieli di una Parigi addormentata.
Qualche
ora dopo i due innamorati atterrarono nella
camera della ragazza.
Edward la posò delicatamente a terra, ritirando le
ali. Lei gli si avvicinò guardandolo in viso, si
alzò sulle punte e gli schioccò
un veloce bacio
<< Grazie >> disse <<
è stato
stupendo >> ricongiunse ancora le loro bocche,
approfondendo il bacio
sempre di più. Lui la voleva, in ogni modo umanamente
possibile ed anche lei
provava quelle sensazioni.
<< Isobelle… >> disse Edward,
staccandosi contro voglia << credo che… che
sarebbe meglio che io andassi
>>
<< Perché? >> chiese la giovane,
tracciando i contorni della giacca del ragazzo << non mi
vuoi, Edward?
>> chiese
<< Si, che ti voglio >> ammise lui,
poggiando la fronte su quella di Isobelle << ti voglio
come non ho mai
voluto niente prima di adesso >>
<< E allora cosa ti trattiene? >>
chiese lei << io ti voglio allo stello modo, Edward. Allo
stesso modo
>> disse e, riprendendo a baciarlo, lo
trascinò nella stanza.
Tutte le loro barriere crollarono.
Edward la accarezzò piano da sopra il leggero abito.
Seguì i contorni del
collo, della spalla. Si soffermò qualche secondo in
più sulle forme del seno,
mentre Isobelle inarcò la testa. Il giovane posò
le labbra sulla sua gola e riprese
il suo cammino. La mano proseguì, scendendo a sfiorare la
pancia e poi il
ventre di Isobelle, per poi spostarsi sulla schiena.
Accarezzò le natiche sode,
facendo emetterò un gemito alla ragazza, e scese sulla
coscia. Sollevò piano il
vestito, palpando mentre avvolse la gambe di lei alla sua vita.
<< Io… >> cercò di
parlare l’Angelo, ma
il fiato era corto, quasi inesistente << io non so come
si fa >>
<< Nemmeno io >> rispose Isobelle
<< lo scopriremo insieme >> disse
slacciandosi il vestito, il quale
scivolò a terra. Si dedicò, così, a
liberare il ragazzo dai suoi scomodi
indumenti. Edward, di tutta risposta, fece lo stesso conducendola sul
grande
letto. I suoi occhi color cioccolato aveva un velo che Edward non aveva
mai
visto prima. Vedendo così, sotto di sé, gli
procurò un’eccitazione che non
aveva mai provato prima. Erano Secoli che vagava nei Cieli del
Paradiso, ma mai
nulla gli aveva procurato tutte quelle sensazione, che avrebbe potuto
descrivere come piacevoli.
Isobelle non credeva a se stessa. Era lì, nuda, sul
suo letto e sopra di sé a venerarla, toccarla, baciarla
c’era l’uomo più bello
e più dolce che avesse mai conosciuto. Era un Angelo, nel
vero senso della
parola, ed era suo. Totalmente e assolutamente suo.
Edward la guardava estasiato. Il suo corpo era
stupendo. Scollegò il cervello e seguì il cuore.
Accarezzò ogni millimetro
della sua pelle diafana, calda. Le mani di lei erano nei suoi capelli e
lo
guidavano. Si ritrovò a baciarle i seni, a leccare piano,
avido quelle
sporgenze così invitanti. La sentiva ansimare e questo lo
eccitava fino
all’inverosimile. Ma voleva di più. Voleva
sentirla sua, solo sua. Portò la
mano destra sul Monte di Venere e Isobelle sussultò. Non se
lo aspettava.
<< Scusami >> disse ansimando Edward
<< No, è che non me lo aspettavo…
>>
era rosso in volto. Imbarazzata, eccitata << continua
ti… ti prego
>> disse accarezzando le spalle del giovane, per passare
poi ai suoi
pettorali definiti fino agli addominali scolpiti. Il ragazzo
catturò le sue
labbra mentre spostò la mano tra le sue gambe. Lei, di tutta
risposta, le
divaricò per facilitargli l’accesso. Quando le sue
dita la toccarono così nel
profondò, a Isobelle, sembrò di impazzire. Non
resistente e sfiorò i glutei
sodi e perfetti di Edward, portando le sue mani sul davanti.
L’Angelo sussultò,
ma poi le sorrise.
Si diedero piacere l’un l’altra per molto tempo,
finché entrambi non giunsero l’apice. Edward si
posizionò meglio tra le gambe
della giovane e cominciò a scivolare nel suo personale
peccato.
<< Fidati di me >> le disse
accarezzandole una guancia << non ti farò male
>>
<< Lo so >> rispose Isobelle
<<
mi fido di te >> e si unirono in un piacere nuovo e
sconosciuto a
entrambi.
Quando
il sole sorse, Isobelle percepì un corpo
caldo sotto il suo e capì che non era stato solo un sogno.
Il suo cuore faceva
le capriole. Era diventata una donna. Aveva donato la sua purezza
all’uomo che
amava e lui, il suo Angelo Custode, la ricambiava. Con timore che tutto
potesse
svanire, aprì piano gli occhi, ma si trovò di
fronte ad una situazione nuova.
il soffitto era troppo vicino. Guardò il letto, troppo in
basso rispetto a loro
e capì. Erano sospesi in aria. Il viso beato di Edward e le
sue ali spiegate
che battevano impercettibilmente, la fecero arrivare alla conclusione
che il giovane
non se ne fosse accorto. E così era.
<< Ehm Edward… >>
<< Buongiorno amore mio >> disse
l’Angelo, aprendo gli occhi e baciandola teneramente
<< dormito bene?
>>
<< Si, ma Edward ehm… >> non
sapendo
cosa dire indicò il letto sotto di loro con un dito. Il
ragazzo si guardò in
torno, sembrava imbarazzato.
<< Ops, scusa! >> disse, tornando
giù
<< non sono abituato a tutto e questo e…
Davvero scusa >>
<< Shh Edward >> disse lei, posandole
un dito sulle labbra << è tutto bellissimo. E
tu sei sorprendentemente
stupendo >> e ripresero a baciarsi, finché che
fu ora di alzarsi e
tornare alla loro vita, apparentemente normale.
Era
passata una settimana da quella notte e
inspiegabilmente i due Angeli erano spariti, richiamati in Paradiso. Da
Uriel.
<< Il vostro comportamento è stato
imperdonabile >> disse << mi avete deluso,
avete deluso tutti! Ma
soprattutto il nostro Dio! >>
<< Ma non abbiamo fatto nulla >>
provò
a controbattere Alice
<< Silenzio! >> la zittì Castiel
<< forse tu, piccola Alice, ma Edward…
>> disse spostando lo
sguardo su di lui << tu ti sei innamorato della tua
Protetta! Le hai
donato il tuo cuore, il tuo corpo! >>
<< Io la amo, Signore >> ammise il
giovane
<< Questo va contro tutto ciò in cui crediamo
>> rispose Michele
<< Alice, tu potrai restare. Ma tu Edward, tu
perderai tutto >> intervenne Gabriele
<< Cosa? >> urlò Alice,
scattando in
piedi << ma cos’ha fatto? Perché? Si
è solo innamorato di una ragazza
pura! Innocente, gentile! Buona! E viene punito per questo?
>>
<< Silenzio! >>
l’ammonì Uriel
<< No! >> si imputò lei
<< se
punite lui, dovrete punire anche me! >>
<< Alice! >> Edward scattò in
piedi e
le andò vicino, prendendola per le spalle <<
ragione, ti supplico!
>>
<< L’ha detto >>
pronunciò quelle
parole, Uriel, in tono freddo << ora tornate sulla terra
e attendete la
nostra chiamata >>.
I due Angeli annuirono.
Nella Piazza centrale, la giovane Isobelle, correva
alla ricerca del suo Angelo. Era sparito nel nulla, la mattina
precedente e
ancora non era tornato da lei. Era mezzanotte e la ragazza si trovava
lì, mezza
vestita e a piedi scalzi.
<< Edward! >> lo chiamava a gran voce
<< Edward dove sei? Ti prego torna da me! Edward!
>>
<< Isobelle >> quella voce
l’avrebbe
riconosciuta ovunque << amore mio, non dovresti essere
qui. È pericoloso >>
<< Perché? Perché è
pericoloso? Cosa succede?
>> il ragazzo l’attirò a
sé e l’abbracciò. A quel punto tutto
tacque. Non
le importava cosa fosse accaduto, lei era con lui. Importava solo
questo.
<< Devi tornare al Palazzo, ti prego >>
il tuo di Edward era implorante
<< Io voglio restare con te >> <<
Lo voglio anche io, ma devo risolvere
alcune questioni. Ti prego. Ora va a casa Principessa, riposa. Domani
mattina
tornerò da te, è una promessa >> si
chinò su di lei e la baciò. Quel
contatto durò troppo poco, ma Edward era già
scappato via. Devi tornare
Edwarddisse
Alice nella sua mente stanno per dare il Verdetto,
devi fare
presto!
Si assicurò che nessuno lo stesse guardando.
Spiegò
le ali e spiccò il volo.
Solo quando raggiunse il Paradiso si rese conto di
quello che aveva lasciato.
In mezzo alla Piazza, una ragazza, giaceva a terra.
Morta.
<< NO! >> urlò l’Angelo,
accasciandosi << non erano questi i patti! Questa
è la mia
punizione?
Perdere lei? L’avete uccisa voi! >>
<< Questa è solo una conseguenza, Edward!
>> disse Uriel << noi non siamo assassini.
Questa è solo una
conseguenza a ciò che hai fatto, a ciò che avete
fatto entrambi >>
L’Angelo non capiva più nulla. Non gli importava
più nulla. L’unica persona che aveva mai amato ora
giaceva al suolo, priva di
vita. Per colpa sua.
<< Fatelo >> disse freddo
<< Sai cosa comporta Cadere? >> chiese
Castiel
<< Non mi importa >> rispose, privo di
vita << non mi importa più niente, adesso
>>
<< Ascolta bene, Edward. Ascolta attentamente
queste parole. Fino
a quando non capirai il tuo errore tornare non potrai. Ricordalo. Solo
quando
arriverà il giorno in cui rincontrerai la tua tentazione e
la vincerai, solo
allora ritornare potrai>>
detto ciò, il
grande Angelo guardò il giovane dritto negli occhi e lo
spinse giù.
Egli Cadde. Il tempo sembrava non
passare mai. Sentiva il dolore delle Ali, che piano si spezzavano,
strappandosi. Ma non gli importava.
Quando sentì la terra sotto i
piedi, capì che non gli restava più nulla.
<< Lei non centrava
>> disse alla piccola figura mal ridotta, accanto a lui
<< Lo so >> rispose. Alice
lo abbracciò, lasciandolo sfogare. Lasciandogli versare
tutte le lacrime che
gli opprimevano il cuore.
Eccomi qui! Allora cosa ne
pensate? Io come già detto prima tengo moltissimo a questo
capitolo... Perchè spiega bene il tutto. Tutto quello che
è successo in quella vita tra Edward e Bella (Isobelle).
Spero che vi sia piaciuto....
≈ Risposte
alle Recensioni
Amantide: Ciao amanta!!
Fissata con gli spoiler eh? Ahahah allora cosa ne pensi di
questo capitolo, è stato soddisfacente? Ha risposto alle tue
domande, spero! XD
bhè che altro dirti, ci sentiamo su fb! Bacione <3 bella
cullen89:
Ciao tesoro! Non è per
nulla la tua solita recensione, ma studiavi quindi va bene XD spero che
il
capitolo ti sia piaciuto e che ora il quadro sia ancora più
chiaro! Ci sentiamo
su fb! Bacione <3 Sweet
Bleeding Star
: Ciao^^ Eh si,
finalmente tutta la verità è venuta a galla! Era
ora, no? XD Sono contenta che
il capitolo precedente ti sia piaciuto! E spero che questo sia stato
anche più
bello! Per rispondere alle tue domande dovrai solo attendere e
leggere… per il
resto, non mi sono ispirata a Patch! L’ho letto, eh!
Però da lui ho preso solo un pò la
stronzaggine di Edward e il fatto
delle cicatrici, perché mi sembra una cosa molto realista!
Alla prossima
recensione! Un bacio monibiondina: Ciao^^ Wow sono
contenta di
averti procurato una tale emozione! *-* tutte le tue domande presto
avranno
risposta! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto come è
davvero piaciuto a
me scriverlo! Alla prossima recensione! Un bacio edbell96: Ciao^^ sono
contenta che tu
abbia capito! Ma credo che adesso, dopo questo capitolo, le cose siano
moooolto
più chiare, no? Grazie per il crudele ahahahah ma ci vuole
un po’ di suspance
XD alla prossima recensione! Un bacio thecarnival: Ciao amica!!
Scopiazzato? Mmm
diciamo che ho preso spunto, ma le cose anche mettendo insieme libri,
film e
telefilm non arriveranno mai a ciò che ho fatto io ahahahah
si sono contorta!!
È Martedì come puoi vedere e come promesso, visto
il tuo esame, ho postato il
continuo!! Spero che ti sia piaciuto!! Ci sentiamo su fb! Un bacione
<3 Marie: Ciao Marika!!
Meno male che non ti
stancherai mai di leggerla!! Anche se sta volgendo al termine *me
triste*
Edward è caduto da molto in alto, hai detto bene!! Ha
rinunciato a tutto per
lei… Spero che questo tuffo nel passato di sia piaciuto come
è piaciuto a me
scriverlo!! Ora ti saluto e ci sentiamo su fb! <3 ah quando hai
bisogno di
qualcosa chiedi pure! Mi fa piacere! Un bacione! lilyanne89masen: Tesora mia
bella!! *-*
ecco il tuo capitolo preferito, contenta?? Ah e grazie per avermi fatto
capire come si mettono le immagini ù.ù ahahahahah
ti voglio bene <3 un
abbraccione!
Capitolo 24 *** Ventritreesimo Capitolo : L'inizio dei Giochi. ***
Ciao
a tutti! Come state? Eccomi con un altro capitolo! AlloraATTENZIONE!Premetto che
questo capitolo potrebbe essere un pochino forte... Prima di postarlo
mi sono guardata bene i Rating, infatti avevo paura di aver sfociato,
ma riesco ancora a stare nell'arancione! Vi avviso però che
non è il classico capitolo. Le cose si smuovon, i cattivi si
rivelano, ma si riveleranno in un pò estremo. Ora vi lascio
al capitolo e ci sentiamo con le recensioni e il restto a fondo pagina.
BUONA LETTURA!
Ventitreesimo
Capitolo : L'inizio dei Giochi.
Pov. Bella
Mi riscossi da
quello stato di torpore che mi aveva
avvolta e mi allontanai da lui, mettendo fine al contatto. Vidi Edward
tirarsi
su la felpa e voltarsi molto lentamente verso di me. Quando i nostri
sguardi si
incrociarono, sprofondai nei suoi occhi verdi e ciò che
provai mi sconvolse.
Adesso non sentivo solo il mio amore, ora percepivo
anche quello di Isobelle. La me stessa del passato. Era un sentimento
così
forte quello che ci univa in quell’altra vita che per poco
non persi
l’equilibrio.
<< Come hai fatto? >> chiese Edward.
Aveva gli occhi sgranati
<< Fatto cosa? >> e allora capii
<< lo hai visto anche tu? Anche tu hai rivissuto tutto
quanto? >>
<< Si, ma com’è possibile? Io non ti
ho dato
il permesso >> sembrava una domanda posta più
a se stesso che a me
<< Cosa stai dicendo? >> chiesi,
fregandomene che forse non sarei dovuta rimanere ad ascoltare
<< Sai tutto ora, vero? >> mi
domandò,
ricordandosi improvvisamente che c’ero anche io in quella
stanza con lui
<< Si >> risposi, abbassando lo sguardo
<< ho visto te, le tue ali… >>
guardai la mano che in quel passato
le aveva sfiorate, erano così soffici << il
tuo amore, il mio. Ho visto
quello che siamo stati e che saremmo potuti essere se…
>> sentivo le
lacrime arrivare prepotenti, questo era troppo per me <<
se non mi
avessero uccisa! >> urlai << se tu non
fossi scappato via, in
questo presente, dopo aver fatto l’amore con me!
>> e cominciai a
piangere. Possibile che il mio tormento non poteva avere fine?
<< Io sono tornato, Bella >> disse
Edward, avvicinandosi << io non so nulla, ok? Non so se
la storia potrebbe
ripetersi. Non lo so. Ma so che questa volta non permetterei a niente e
a
nessuno di portarti via da me. Sono stato uno sciocco, un vigliacco. Ma
l’ho
fatto in buona fede, conterà pur qualcosa no? Lo so che
lasciarti e andarmene
in quel modo è stata la cosa più squallida che
potessi fare. Lo so questo! Ma
pensavo che fosse meglio per te. Che così facendo ti avrei
salvato la vita.
Sono stato stupido e stronzo e tutto quello che pensi di me, si lo sono
stato.
Ma sono anche follemente, pazzamente, incondizionatamente innamorato di
te,
Isabella Marie Swan. E mi rifiuto di credere che, dopo tutto quello che
abbiamo
passato, in questa e nell’altra vita, non ci sia un futuro
per noi >>
Il cuore mi diceva che aveva ragione, ma la testa…
Essa mi diceva tutt’altro. Cosa doveva fare? Credergli? Non
era questo il
punto.
<< Le tue sono solo parole, Edward >>
risposi atona, cercando di contenere il pianto << belle
parole. Devo
ammetterlo questo. Ma un rapporto non si basa solo su di esse, ma anche
e
soprattutto sui fatti. E sulla fiducia >>
<< E tu non hai più fiducia in me
>>
disse, ma non era una domanda. Quando si accorse che non rispondevo,
parlò
ancora << Bella, se è questo quello che ti
serve, se tu mi ami ancora, io
ti giuro qui e adesso, che farò tutto quello che
è umanamente e angelicamente
possibile per riconquistare la tua fiducia. Ti chiedo solo di non
voltarmi le
spalle, di non andartene via da me perché…
>> chiuse gli occhi e ispirò
profondamente. Sul suo volto comparve un’espressione
sofferente << in
tutti questi anni senza di te è stato l’Inferno
>> disse e riaprì gli
occhi << io non mi sono mai pentito di Cadere
né di aver fatto ciò che ho
fatto. Perché tutto quello mi aveva portato a te. Ma
perderti, dopo che mi
avevi insegnato cosa voleva dire ridere, essere felice, amare,
sentire… è stato
una pugnalata dritta al cuore. Io ero morto, Bella. Senza di te io non
sono
niente >>
La mia mente era in subbuglio. Potevo dimenticare i
mesi in cui mi aveva lasciata sola? Potevo dimenticare tutto il male
che mi
aveva fatto?
<< Io ti amo, Edward >> dissi, ma
quando lo vidi avvicinarsi lo fermai con un gesto << e
forse sono
stupida, perché tutti mi prenderebbero per pazza. Insomma,
tu mi hai fatto così
male… eppure sono ancora innamorata così
profondamente di te, e dopo aver visto
l’altra mia vita credo di amarti ancora più di
prima. Ma ci sono troppi “ ma “
>> mi fermai un secondo per riprendere il controllo della
mia voce
<< devi darmi tempo >> conclusi, non
sapendo cos’altro dire. Sapevo
solo che volevo andarmene da lì. Avevo bisogno di stare
lontana da lui, per
riflettere. Per capire se questo tempo, che gli avevo appena chiesto,
sarebbe
stato sufficiente per ricominciare. Dovevo togliermi di dosso quella
visione,
Isobelle, la mia vita precedente. Perché avevo paura che
tutto quello avrebbe
potuto condizionare la mia scelta. E non volevo. Non volevo decidere il
mio
futuro basandomi su un passato troppo lontano, su una storia che non
ricordavo
fino a pochi minuti fa, su un amore che, dopotutto, non avevo vissuto
direttamente
io.
Dovevo allontanare dalla mia mente il sorriso
spensierato di Edward, i suoi abbracci così incerti, eppure
tanto voluti. Non
dovevo basare la mia scelta su quella vita. E per fare quello dovevo
tornare al
presente. Riavere i miei spazi, la mia casa, la mia camera. Ricordarmi
di come
lui mi avesse trattata con freddezza i primi tempi. Ricordare quanto
sia stato vile e
spietato, quando se n’è andato, dopo che gli avevo
donato tutto quello che
avevo.
<< È giusto >> disse non so
quanto
tempo dopo << avrai il tuo tempo, Bella. Ho
un’eternità davanti >>
e sorrise sghembo. Il cuore fece una capriola e lo stomaco mi si
riempì di
farfalle. Mi lasciai scappare un sorriso e mi accorsi di essere
arrossita.
Cavolo! Era giunto il momento di tornare a casa. Mi avvicinai al
divano,
riprendendo le mie cose.
<< Cosa fai? >> chiese Edward,
vedendomi indossare la giacca
<< Devo rientrare, Edward >> risposi,
facendo cenno di guardare fuori. Ormai il cielo era scuro
<< è tardi
>> conclusi afferrando la borsa
<< Ti accompagno >>
<< No! >> quasi urlai << non
mi
sembra il caso. Inoltre ho la macchina, posso rientrare da sola
>> dissi,
con voce meno isterica, dirigendomi all’entrata
<< comunque grazie
>> conclusi, aprendo la porta e uscendo.
“ How
can I decide what’s right? When you’re clouding up
my mind. I
can’t win your losing fight, all the time. […]How
did we get here. When I used
to know you so well, but how did we get here. I think I know
“ percorrevo la
statale buia. Non andavo velocissima,
quanto bastava per arrivare a casa non troppo tardi. “
Let me give my
love to you. Let me take your hand. As we walk in the dimming light
[…]Let me
lay beside you, Darling. Let me be your man, and let our bodies
intertwine. But
always understand. […]A window, an opened tomb. The sun
crawls across your
bedroom. A halo. A waiting room. Your last breaths, moving through
you” ma cosa stava succedendo? La
musica, per qualche strana ragione, ce l’aveva con me?
Cambiai stazione radio.
Sperando di non imbattermi in qualche altra canzone di questo genere. Ma sbagliavo. “ I was searching. You
were on a mission. Then our hearts combined like
a neutron star collision. I have nothing left to lose. You took your
time to
choose. Then we told each other with no trace of fear that…
Our love would be
forever, and if we die. We die together. And lie, I said never.
‘Cause our love
would be forever “spensi
la radio, infuriate. Adoravo i Muse,
erano la mia band preferita, ma
questo era troppo!
Sentii un rumore improvviso e mi accorsi di aver
perso velocità.
<< Oh no! Non farlo macchinina! Non ti
fermare in mezzo al nulla, proprio adesso! >> purtroppo
la mia preghiera
non venne ascoltata. E adesso capivo anche il perché.
Lassù mi odiavano, mi
avevano anche fatta fuori! Magnifico. Che gran fortuna, Bella!
Scesi dall’auto e l’accostai lentamente al ciglio
della strada. Dopodiché aprii
il cofano e mi resi conto di una cosa. Di meccanica non ne sapevo
assolutamente
niente! Che avessi fuso il motore? Oppure erano le candele? Ma potevano
le
candele farti fermare in mezzo alla strada? Oh cielo! Rimpiangevo le
lezioni
dell’auto scuola!
<< Ti serve un passaggio? >> chiese una
voce conosciuta, tanto quanto fastidiosa, alle mie spalle. Mi voltai
lentamente.
Jacob era seduto a cavalcioni sulla sua moto e teneva un casco in mano.
Indossava un paio di jeans di pelle neri, una maglietta grigia e un
giubbotto
in jeans, sempre scuro. Dio mi odiava davvero.
<< Posso sapere perché ogni volta che ho
problemi con la macchina, tu spunti fuori? >> chiesi
irritata
<< Forse perché sono il tuo Angelo Custode
>> pronunciò quelle parole in modo strano.
Quasi come se sapesse
qualcosa. Il suo sorrisetto, sempre stampato in faccia, mi faceva
venire i
brividi. Possibile che sapesse? Mi diedi mentalmente della cretina.
Andiamo Bella, cosa può sapere il tuo ex, stronzo di prima
categoria, ragazzo
Jacob Black?
<< Certo >> risposi, chiaramente
infastidita e tornai a guardare all’interno del cofano. Senza
sapere, però,
cosa fare.
<< Andiamo, Bella! >> disse, ridendo,
Jacob << non sai neanche da che parte cominciare! Non ti
conviene
lasciarla qui, salire con me, farti accompagnare a casa e poi dire a
tuo padre
di passarla a prendere? Magari con un meccanico >>
<< Il problema, Jacob, è che non ho alcuna
intenzione di venire con te >> risposi, chiudendo lo
sportello,
dirigendomi sul lato del passeggero << ora chiamo mia
cugina e mi faccio
venire a prendere >> conclusi aprendo e afferrando la
borsa. Trovai il
mio cellulare e composi il numero di Lis.
Solo dopo averlo messo all’orecchio mi resi conto
che non c’era campo. Ma com’era possibile?
<< Problemi? >> domandò Jacob
<< Affatto >> rifiutavo l’idea di
essere costretta a tornare a casa con lui.
Ripetei l’operazione “ chiama Lis “
almeno dieci
volte. Non c’era campo. Assurdo! E come se non bastasse anche
la batteria era
scarica. Non sarebbe durato a lungo.
<< Allora? >> insistette, per
l’ennesima volta, Jacob << lo vuoi questo
passaggio o no? >> non
sapevo cosa fare. Ma non potevo di certo restare lì tutta la
notte spettando
che Edward, il mattino dopo, prendesse la macchina per andare a scuola.
Ero in
un vicolo cieco e ciò che c’era in fondo non mi
piaceva per niente. Sbuffando
chiusi l’auto con il telecomando, impostando anche
l’antifurto, misi la borsa
sulla spalla e presi il casco, che Jacob mi stava porgendo.
<< Alleluja! >> disse
<< Sono contenta che a te piaccia questa
sistemazione >> risposi, salendo in sella
<< ma non ti ci abituare.
Sto venendo con te solo perché non ho altra via
d’uscita >> appena
conclusi la frase lo sentii ridere di gusto e mettere in moto. Il mezzo
fece un
rombo assordante.
<< Tieniti forte, bellezza! >> disse
sfrecciò nell’ombra.
Ero
su quella moto da più di mezzora. Possibile che
non fossimo ancora arrivati? Mi sembrava strano. Mi guardai in torno e
mi resi
conto di non conoscere quel quartiere.
<< Jacob dove diavolo stiamo andando?
>> urlai per farmi sentire, mentre lui sfrecciata sicuro
sulla strada
senza degnarmi di un briciolo di interesse << dovevi
accompagnarmi a
casa! >> continuai imperterrita << non
portarmi chissà dove!
>> stavo cominciando davvero ad innervosirmi.
Cinque minuti dopo si fermò.
Eravamo in un quartiere non propriamente
rassicurante. Il vicolo dove Jacob si era fermato era molto buio. Non
mi
sentivo per niente tranquilla. Mi diedi della stupida da sola! Edward
aveva
proposto di accompagnarmi e io? No grazie, ho la macchina! Grande
mossa, Bella.
davvero!
<< Si può sapere dove siamo? >>
chiese
togliendomi il casco e scendendo dalla moto
<< Aspettiamo una persona >> disse lui
in tono freddo. Quasi brutale.
<< E chi sarebbe? >> non dovevo farmi
vedere spaventata, ma il panico mi attanagliava lo stomaco
<< e perché mi
hai portata qui? Cosa vuoi da me? >>
<< Oh ma sta zitta! >> urlò
Jacob,
scendendo dalla moto << vuoi chiudere quella cazzo di
bocca ogni tanto?
>> restai immobile. E adesso cosa gli prendeva?
Più lo guardavo e più mi
rendevo conto che c’era qualcosa che non andava in lui
<< quanto ti ho
sopportata quando stavamo insieme, eh? Quanto? Ho finto di amarti in
un modo
perfetto! E cosa ho ottenuto? Un bel niente! E poi? Poi arriva Edward
Masen e
ottiene da te quello che io non sono mai riuscito neanche ad
avvicinare!
>> era impazzito! Provai a scappare, ma non so come,
sentii un dolore
lancinante alla schiena. Jacob mi aveva spintonata sul muro di mattoni
con
tutta la sua forza. Quando alzai la testa me lo ritrovai vicino, troppo
vicino.
Mi teneva per le spalle e tracciava col naso segni inesistenti sul mio
collo,
da dietro l’orecchio, fino alla gola << hai un
odore delizioso, Bella. Un
corpo così perfetto, le forme al punto giusto…
>> mi accarezzò la spalla
e senza complimenti iniziò a palparmi il seno sinistro, da
sopra la maglietta.
<< Non toccarmi! Lasciarmi! Dannazione
spostati! Non mi toccare! >> con la mano libera provai a
dargli un pugno,
ma non lo sentì neppure.
Di tutta risposta lui mi schiaffeggiò rin…
ringhiando. Che fosse un Vampiro? No, era impossibile. Sarebbe dovuto
essere
freddo, invece Jacob era sempre molto caldo, inoltre aveva gli occhi
neri con
striature rosse, di cui mi accorgevo solo ora, non oro come quelli dei
Cullen.
E la sua pelle era stata sempre piuttosto scura, abbronzata. No. Jacob
non era
un Vampiro.
Mi imprigionò i polsi nella sua mano sinistra e me
li mise sopra la testa. Ora ero completamente alla sua
mercé. Calde lacrimane
mi scendevano sulle guance. Non volevo che mi toccasse, non volevo
neppure
pensare a quello che avrebbe voluto farmi. Le sue intenzioni era
chiare, fin
troppo. Ma io ero di Edward, non sarei voluta essere di nessun altro.
Tanto
meno di uno stronzo schifoso, quale era Jacob Black.
<< Tu dovevi essere mia >> sputò
Jacob,
mentre mi leccava l’orecchio sinistro, tentando di sollevarmi
la maglietta con
la mano libera
<< Io non sono tua! Non lo sono mai stata!
Jacob, ti prego. Lasciami andare. Tu non sei cattivo…
>> nemmeno finii di
dire la frase, che lo sentii ridere. La sua era una risata liberatoria,
acuta,
ma molto inquietante e gelida.
<< Io non sono cattivo? Oh piccola
sognatrice, quanto ti sbagli >> sentii il suo dito
giocare col mio
ombelico e risalire fino al reggiseno << mmm io direi di
toglierlo…
>> e portò la mano sulla mia schiena,
slacciandolo
<< così va meglio >> cominciai
ad
urlare e a dimenarmi, senza successo. Non riuscivo a liberarmi e
nessuno
accorreva, nonostante sentissero le mie urla. Ero spacciata. Jacob
riportò la
mano sul mio seno, ora che non c’era più il
piccolo indumento a proteggermi
riuscivo a sentire meglio la sua mano bollente. Mi veniva da vomitare.
Non gli
avevo mai permesso di fare una cosa simile quando stavamo insieme,
figurarsi adesso.
Non mi eccitava nemmeno, al contrario mi terrorizzava. Senza pensarci
gli tirai
una ginocchiata proprio in mezzo alla gambe e sentii la presa su di me
indebolirsi. Lo spinsi via e scappai.
La mia fuga durò molto poco. Jacob mi riprese per la
caviglia e mi butto a
terra, intrappolandomi tra lui e l’asfalto ghiacciato.
<< Maledetta sgualdrina! L’unica cosa che
puoi fare al momento è godere >> con tutta la
rabbia che avevo gli sputai
in faccia.
<< Ma si, hai ragione tu. Se stai inerme non
è divertente >> divertente? Dio, ti prego
aiutami! Mi strappò la
maglietta tuffandosi nel mio seno, mentre con la mano mi stava
accarezzando
violentemente la coscia, fasciata ancora dai miei leggins neri. Non
sapevo più
che fare. Urlavo, mi dimenavo, piangevo. Ma tutto questo, mi resi conto
solo in
un secondo momento, non faceva altro che eccitarlo di più.
Quando percepii la
sua mano sul mio ventre tremai.
<< Non farlo >> dissi in un sussurro,
tra le lacrime << per favore >> lo sentii
sorridere, mentre la mano
si insinuava lenta, fino ad arrivare a sfiorare il mio slip. Avevo
perso le
speranze, credevo davvero che sarei morta. Perché per me
quello sarebbe
successo se lui avesse abusato ancora di più di me. Sarei
morta dentro. E
morire dentro è peggio di morire davvero. Fu un attimo e non
sentii più il suo
peso addosso.
<< Quante volte ti devo dire di non
toccarla?! >> la voce proveniva dalla figura che teneva
Jacob a terra
<< Ti stavo proprio aspettando, Angioletto
>> rispose Jacob
Cosa? Mentre arrancavo per raggiungere il muro e
alzarmi mi resi conto di ciò che aveva detto. Jacob sapeva.
Lui era a
conoscenza del segreto di Edward, ma perché? Vidi Edward
venire scagliato poco
distante da me e lo raggiunsi.
<< Edward! Oddio stai bene? >> stavo
ancora piangendo
<< Io si, tu piuttosto… >>
rispose
accarezzandomi la guancia, mentre i suoi occhi si soffermarono sui miei
indumenti ridotti quasi a brandelli. Con un gesto istintivo, cercai di
coprirmi
il più possibile, ma sentii le braccia di Edward avvolgermi
<< mi
dispiace, dovevo arrivare prima >> iniziai a singhiozzare
pesantemente e
mi lasciai cullare dal suo abbraccio.
<< Ma quanto siete carini >> disse
Jacob, contornando il tutto con un fastidioso applauso <<
dopo anni non
siete cambiati per nulla >>
<< Anni? >> chiese Edward alzandosi,
mentre mi teneva ancora stretta << cosa vuoi dire? Chi
sei tu? >>
<< Davvero non mi riconosci, mio caro
Cherubino? >> il mio cuore smise di battere e sentii
Edward irrigidirsi.
Come diavolo faceva lui a sapere queste cose? << davvero
non ti ricordi
di me, è assurdo >>
<< Evidentemente perché ricordo solo chi
merita di essere ricordato >> rispose, tagliente, Edward
<< Ti ricorderesti di me se violentassi Bella
davanti ai tuoi occhi? >> la stretta di Edward si fece
quasi soffocante,
ma mi faceva sentire meglio. Mi avvinghiai anche io maggiormente a lui.
Ero terrorizzata.
<< Non ti azzarderai a toccarla. Ci sono io
adesso, non riusciresti a fare un passo >>
<< Lo credi davvero? >> chiese Jacob
con un sorrisetto non molto rassicurante sulle labbra. Mi sentii
allontanare da
Edward e vidi lui steso a terra, contorcersi nel dolore.
Cos’era successo?
<< Edward! >> provai ad avvicinarmi, ma
Jacob mi ributtò a terra. Bloccandomi col suo corpo.
<< Finalmente sei arrivata >> disse,
guardando sopra la mia testa. Diressi lo sguardo anche io e vidi un
paio di
scarpe con tacco a spillo rosse
<< Scusa il ritardo, ma sai come sono fatta
>> rispose la ragazza << non esco di casa
se non preparata a dovere
>>
<< Ti ho mandato un messaggio appena sono
partito, non credi di averci messo troppo? >>
<< Eddai Jake! >> rispose lei, eppure
ero sicura di conoscerla quella voce fastidiosa << le
donne si fanno
aspettare, non lo sapevi? >>
<< D’accordo >> rispose lui,
sogghignando << ora blocca Edward e mi
raccomando… >> puntò i suoi
occhi su di me << non fargli perdere neppure un passaggio
>>
<< Come desideri >> disse lei,
scoppiando a ridere. Riconobbi, senza ombra di dubbio, quella risata.
Era
sempre stata fastidiosa.
<< Tanya! >> urlò Edward, che
veniva
bloccato da lei << cosa diavolo fai? Lasciami!
>> cercava di
liberarsi, ma non poteva. Tanya era forte. Molto forte.
<< Potevi essere mio, Eddy >> disse lei
<< ora vedrai il tuo grande amore appartenere ad un altro
>> e
riscoppiò a ridere.
<< In fin dei conti… >> disse
Jacob,
mentre mi accarezzava il fianco con la sua lurida mano <<
è così che
sarebbe dovuta andare nel 1855 >>.
Il respiro mi si mozzò in gola. Chi era veramente
Jacob Black?
Pov. Edward
Non riuscivo a
muovermi. Tanya mi teneva fermo non
solo tenendomi le mani dietro la schiena, ma immobilizzandomi anche al
suolo.
Era come il potere di Alice, col la differenza che
mia sorella non mi avrebbe mai messo davanti uno spettacolo tanto
ripugnante.
Jacob era sopra Bella, la teneva ferma
trattenendole i polsi sopra la testa con una mano, mentre con quella
libera
le toccava i seni, i fianchi, le gambe… La sentivo urlare,
piangere, ma non
potevo fare assolutamente nulla. Vedevo il bacino di Jacob muoversi,
tra le
gambe di Bella, da sopra i jeans di lui e i leggins di lei. Immagina i movimenti veri
Edwardpensò
Jacob nudi, qui per
terra.
Io dentro di lei che spingo, mentre lei non vuole…
<< Maledetto bastardo! Lasciala! >>
urlai, cercando in tutti i modi liberarmi da quella presa con ogni
mezzo. Ma
era impossibile! << Tanya lasciami andare! O giuro su Dio
che appena mi
libero me ne frego che tu sia una donna! >> sputai fuori.
Sentii il suo
respiro farsi più lento, evidentemente si era spaventata da
quella minaccia.
Bene!
<< No, Jacob, no ti prego lasciami! >>
Bella urlava, si dimenava senza tregua. Assistere a quello spettacolo
era
straziante. Osservai la mano di Jacob accarezzarle l’interno
coscia. L’unica
nota positiva, se poteva essercene qualcuna in tutto questo schifo, era
che non
le aveva ancora strappato quei pantaloni di dosso. Lo avrei ucciso. Me
ne sarei
infischiato di cosa fosse Jacob Black, appena libero gli avrei
strappato il
cuore dal petto e poi lo avrei ridotto in piccoli pezzettini.
<< Doveva andare così >> disse
Jacob,
continuando il suo disgustoso lavoro << mi riprendo solo
ciò che doveva
essere mio di diritto, Edward >>
<< Cosa diavolo stai dicendo? >> gli
urlai, non riuscivo a capire. Come faceva a sapere che fossi un Angelo
e che
avessi incontrato Bella più di 150 anni fa? <<
Jacob io lo so che tu sei
stato con lei prima di me, ma è una storia vecchia!
>> provai ad ignorare
la rabbia che provavo per quel ragazzo, cercando di farlo ragionare con
la
cosiddetta psicologia inversa << io posso capire che tu
l’abbia amata un
tempo e che tra di voi non ci fosse quella intimità,
ma… non puoi prendertela
con la forza! E lei non vuole, non vedi? >>
<< Sai cosa me ne importa >> rispose,
mentre tracciò con la lingua il ventre piatto di Bella.
Questo era troppo!
<< e comunque stai sbagliando >> Lei
doveva appartenere a me
disse
Jacob, mentalmente dovevo
essere io a proteggerla nel 1855, non tu! Tu eri un Cherubino, non
potevi
compiere tali compiti! Ma no, ti bastò una parola con
Castiel e il mio incarico
fu affidato a te!Sgranai gli
occhi. Ora capivo tutto.
<< Tu sei l’Angelo a cui era stata affidata
Bella, dopo che Alice era stata sollevata dall’incarico
>> dissi atono.
Per l’ennesima volta, lei stava soffrendo a causa mia.
<< Bravo, finalmente ci sei arrivato >>
disse e cominciò a strappare i leggins della donna che
amavo. Una gamba alla
volta.
<< Jacob fermati! >> urlai, per
l’ennesima volta << perché devi
farle questo? E' con me che ce l’hai!
Prenditela con me! >> per la prima volta da quando aveva
cominciato
quella tortura si fermò per voltarsi a guardarmi.
Quando nei suoi occhi lampeggiò una fiamma rossa di puro
odio capii. Lui non era più un Angelo. Jacob era diventato
un Decaduto.
<< Prendermela con te? Ma Edward lo sto già
facendo! Il tuo punto debole, il tuo unico punto
debole, è questa ragazza. È
sempre stata lei >> eppure c’era qualcosa che
mi sfuggiva. Un dettaglio
che non quadrava. Bella mi aveva raccontato di essere stata con lui
anni fa,
prima del mio arrivo.
<< Se ti stai chiedendo come può essere
possibile tutto questo, visto che io ero qui prima del tuo arrivo, la
risposta è
semplice >> rispose lui, stupendomi <<
quando arrivai in questo
paesino sperduto avevo già adocchiato Bella. La somiglianza
con Isobelle era
assolutamente sconvolgente, così indagai. Quando
scoprì che lei e Bella erano
la stessa persona, ma in due vissuti differenti, pensai che fosse una
grande
idea corteggiarla e lo feci. Lei ci stette, per un po’. Ma
era così puritana…
>> e mentre disse quella parola, le sfiorò il
seno e poi il c’entro,
fortunatamente ancora coperto. La rabbia mi stava facendo impazzire!
<<
così mi stancai e decisi di trovare il piacere altrove. La
lussuria è un bel
peccato… >> sorrise << purtroppo
la nostra ragazza lo venne e
sapere e mi liquidò senza troppi complimenti. Nel frattempo
girai un po’ e ciò
che scoprii su di lei mi lasciò interdetto.
Com’era possibile che non me ne
fossi mai accorto? Certo la sua passata morte non era un
bell’indizio, anzi…
>> ma cosa stava dicendo? Cominciavo a credere che fosse
realmente pazzo.
<< Jacob ti muovi o no? >> chiese Tanya
<< non riuscirò a tenerlo a bada ancora per
molto. Se devi farci sesso,
fallo però spicciati! >> quell’oca
bionda aveva proprio passato ogni
limite!
Le urla di Bella mi spronarono a dimenarmi
maggiormente. Jacob non l’avrebbe avuta e lei non avrebbe
dovuto convivere con
un sofferenza simile. Edward, quando ti dico di
alzarti, alzati!Mi bloccai,
quando percepii il pensiero di Alice. ADESSO! Feci come mi
aveva detto e il
potere di Tanya si interruppe, questo perché Alice aveva
usato il suo su di
lei.
Senza aspettare un secondo di più, mi avventai su
Jacob, appena in tempo. Gli diedi un pugno atterrandolo. Lo avrei
ucciso a suon
di botte se una voce non mi avesse interrotto.
<< Edward… >> mi voltai verso di
Bella.
Era in piedi, tremante, instabile, dietro di me << tu non
sei come lui.
Non macchiarti di una cosa tanto deplorevole >> mi voltai
verso Jacob,
dandogli un altro cazzotto. Aveva un occhio nero, il naso rotto e il
labbro
inferiore gonfio a sanguinante.
<< Edward! Ha ragione lei, lascialo! >>
Alice…
Con molta riluttanza mi staccai da lui,
rialzandomi. Mi avvicinai a Bella e la presi tra le braccia. Aveva un
aspetto
devastato. I capelli umidi, i vestiti quasi del tutto distrutti.
Tremava e
singhiozzava. Mio Dio! Mi tolsi la giacca e l’avvolsi,
riprendendola tra le
braccia.
<< Come hai saputo dov’eravamo?
>>
chiesi ad Alice
<< Ho avuto una visione. Dopo che Lis ti ha
chiamato per avvertirti che Bella non era ancora rientrata mi sono
messa in
allerta. Non capisco come hai fatto tu a trovarla >> mi
rispose
<< Io non lo so >> ammisi. Era come se
mi chiamasse, come se ci fosse un legame. << quando ho
ricevuto la chiamata di Lis
sono schizzato fuori e ti ho avvertita, ma mi è bastato
trovare la sua auto sul
ciglio della strada per dirigermi qui >>
<< Ah l’amore! >>
cinguettò il folletto
<< Alice, ti sembra il caso? >>
l’ammonii e la sentii sbuffare
<< Dov’è andato Jacob?
>> chiese una
Bella tremante. Mi voltai e mi resi conto che a terra non
c’era più. Né lui né
Tanya. Sono
scappati…
pensò
Alice e annuii.
<< Non ti farà più nulla, intesi?
>>
risposi a Bella, guardandola dritta negli occhi <<
staremo sempre con te.
Non rimarrai sola un attimo >> la vidi annuire e
stringersi ancora nel
mio abbraccio. Quanto lo avevo desiderato? Ma non doveva andare
così.
<< Alice >> chiamai <<
dobbiamo
scoprire tutto quello che può servirci su Jacob e Tanya. E
ci serve una mano
>> Parli dei Cullen?Chiese
mentalmente ed io annuii. Certo,
portiamo
Bella via di qui e poi vado subito a parlare con Jasper. Dico a
Carlisle di
passare a controllare Bella?annuii
nuovamente e ci avviammo verso casa
nostra.
Non volevo lasciare Bella, avevo paura che quello
che era successo potesse riaccadere e comunque non sarebbe potuta
rientrare in
queste condizioni. Charlie era il capo della Polizia, avrebbe
certamente capito
tutto. Ma cosa avrebbe potuto fare? Arrestare un Angelo Decaduto? Un
Demone?
Non sarebbe comunque servito a niente. Inoltre conoscevo Bella fin
troppo bene,
non avrebbe mai voluto dire una cosa del genere a suo padre.
Ci recammo alla Porsche di Alice. Direzione: casa
Masen.
Era
da ormai venti minuti, che il Dottor Cullen
stava visitando Bella. leggevo nei suoi pensieri che a livello di
stupro, come
avevo visto chiaramente, non c’erano segni. In compenso aveva
qualche ematoma e
una guancia livida e gonfia. Le mise delle bende e un po’ di
pomata.
<< Come ti senti ora? >> chiese
Carlisle
<< Meglio >> rispose Bella, si vedeva
lontano un miglio che mentiva
<< Hai solo bisogno di riposo adesso, ok?
>> chiese lui e Bella annuii. Carlisle si alzò
mettendo a posto i suoi
oggetti nella borsa e salutò Bella dandole un bacio sulla
fronte. Carlisle
doveva essere un padre meraviglioso. Anche se Vampiro, la sua forte
umanità si
vedeva e si percepiva da ogni angolo. Era una persona buona e aveva
un’aura
pura.
<< Edward >> mi chiamò, mentre
lo stavo
scortando alla porta. Non risposi, ma aspettai che proseguisse e
così fece
<< a livello fisico sta bene, ma credo che sia un
po’ sotto shock. Certo,
non ha subito uno stupro vero e proprio, ma è stata
aggredita e questo
influisce molto, soprattutto su una ragazza come Bella. alice mi ha
spiegato il
tutto prima di mandarmi qui, so che non potete denunciare
l’accaduto, ma se
avrete bisogno di una mano non esitate a chiedere. Non mi piace
combattere o
mettere in un possibile pericolo la mia famiglia, ma tua sorella
è diventata
molto importante per mio figlio Jasper e questo vi rende parte della
famiglia.
E tu tieni molto a Bella, ed anche noi, perciò se ti
servirà aiuto, chiamaci
>> detto ciò mi porse la mano, che non esitai
a stringere.
<< Grazie Carlisle >>.
Tornai da Bella, poco dopo e la trovai stesa sul
mio letto. Pensando che dormisse le accarezzai un braccio e
sussultò
spaventata.
<< Scusa, pensavo ti fossi addormentata
>>
<< No >> rispose soltanto
<< Bella è colpa mia, mi dispiace tanto
>> le dissi
<< Edward, tu non puoi assumerti le colpe di
tutti quanti >> rispose << non è
stata colpa tua se nella mia vita
precedente sono morta. Non è stata colpa tua se Jacob
è Caduto o Decaduto. Non
è stata colpa tua se mi ha aggredita e ha tentati
di… di… >> non riusciva
a pronunciare quella parola. E come darle torto? <<
perciò non chiedere
scusa e non dire che ti dispiace. Perché tu, Edward Anthony
Masen, non hai
colpe >> le sorrisi e l’abbracciai. Non oppose
resistenza.
<< Devo riaccompagnarti a casa >> dissi
controvoglia << tuo padre si preoccuperà se
non rientri. Alice gli ha
detto che eri con noi, ma se non torni a casa potrebbe preoccuparsi
>> la
sentii annuire. Scese dal letto mettendosi le scarpe e
afferrò la giacca. Alice
le aveva dato alcuni vestiti, il più possibile somiglianti a
quelli che aveva,
e scendemmo di sotto per raggiungere l’auto.
Il
viaggio fu silenzioso.
Io guidavo, senza neppure a voglia di accendere la
radio, mentre Bella guardava fuori dal finestrino. Quando arrivammo
davanti
casa sua, nemmeno se ne rese conto.
<< Siamo arrivati >> le dissi
<< Già è vero >>
rispose, stava
giocando le con le dita delle mani << potresti
accompagnarmi alla porta?
>> chiese poi, titubante
<< Certo >> sorrisi per rassicurarla.
Non avrei permesso che le succedesse di nuovo qualcosa. Andai ad aprire
la sua
portiera e l’accompagnai all’ingresso. Inserette la
chiave nella serratura e
quando vidi la porta aprirsi la salutai. A casa sarebbe stata al sicura.
<< Allora buona notte, Bella… >>
le
baciai la fronte e mi voltai, a malincuore, per andarmene. Ma la sua
mano me lo
impedì. Mi aveva afferrato il giubbotto. Aveva il viso basso
e i capelli le
coprivano la faccia, lasciando visibili solo il naso e le labbra.
<< Resti con me questa notte? >> non
riuscivo a capire. Lo aveva detto davvero? << io sarei
più sicura se…se
tu fossi in camera con me >>
<< D’accordo >> le risposi
<< vai
su, io ti raggiungo subito >>
<< Grazie >> disse ed entrò.
Feci il giro della casa e con un abile slancio usai
il ramo dell’albero come appiglio per entrare dalla finestra,
fortunatamente
aperta.
Proprio mentre entrai nella stanza, Bella fece il
suo ingresso dalla porta.
<< Metto il pigiama e torno, visto che la
doccia l’ho fatta poco fa da voi >> mi
comunicò diventando rossa in viso
<< Certo, fai con calma >>.
Sei minuti e quarantacinque minuti dopo, Bella,
tornò nella stanza. Aveva indosso un tenero pigiamino sul
viola. I pantaloni
arrivavano appena sotto il ginocchio, stretti. Sopra, la maglietta
aveva le
spalle larghe, e un piccolo nastrino bianco si allacciava sotto il
seno. Era
bellissima.
Richiuse la porta dietro di sé e si avvicinò al
letto. Io presi posto sulla poltrona, accanto alla finestra.
<< Ho avuto paura >> disse
improvvisamente Bella, qualche minuto dopo << avevo paura
che nessuno
sarebbe venuto ad aiutarmi, che tu non saresti venuto. Ed io non
riuscivo a
fermarlo! Sento ancora le sue mani addosso, la sua lingua. Ho avuto
paura che
non si sarebbe fermato, che non sarei stata in grado di fermalo
>> mi avvicinai
al letto e le asciugai le lacrime.
<< È tutto finito >> le dissi
<<
non succederà mai più, te lo giuro questo
>> annuì e mi fece spazio nel
letto << Non
voglio sapere niente, ho solo bisogno
di star bene adesso, Edward. E l’unica certezza che ho
è che tu mi fai stare
così >> non sapevo cosa dirle. Non volevo
metterle fretta. Così non feci
altro che stringerla a me, mentre lei poggiava la testa sul mio petto.
Nessuno
dei due parlò, restammo solo abbracciati. Bella si
addormentò poco tempo dopo,
mentre io restai sveglio a guardarla dormire.
Ma ciao!! *-*
quanto sono nei casini?
Vedete il lato positivo, no? Finalmente siamo arrivati agli sgoccioli,
anche i cattivi saltano fuori e si è scoperto chi
è davvero Jacob Black! E Tanya? Avreste mai pensato che
anche lei fosse un Angelo Decaduto? In Bilico sta volgendo al termine,
ci saranno anche pochi capitolo dove tutto è destinato a
cambiare. Altre verità nascoste verranno a galla.
Perciò... non abbandonatemi proprio adesso!
≈
Risposte alle
Recensioni :
Sweet
Bleeding Star
:Ciao!^^
ti sei commossa? Oddio
questa si che è una soddisfazione per chi scrive XD grazie
per i complimenti e
spero che la mia storia continuerà sempre a farti
emozionare! Un bacio! bella
cullen89
:Ciao
tesoro!! Stai
tranquilla, l’importante è che non mi abbandoni
ù.ù comunque grazie!! *-* era
la prima volta che scrivevo in terza persona e sentire che mi
è uscito bene lo
stesso è un gran traguardo! XD grazie per la dritta sui
cioccolatini! Ti voglio
bene anche io, ci sentiamo su fb!! Un bacione <3 dorababe78 :Ciao Dora! Io sono Marta,
piacere^^ sei assuefatta? Addirittura? *me gongola* grazie mille per i
tuoi
complimenti! Mi raccomando continua a darmi la tua opinione sui
capitoli e
spero che continuerà a piacerti così tanto! Un
bacio! essebi :Ciao Elisa! Sono contenta
che il
capitolo ti sia piaciuto e che abbia addirittura emozionata! +me
contentissima*
comunque il comportamento di Edward magari non si può
capire, comprendere o
totalmente perdonare… Ma non si può dire che
abbia avuto un passato facile,
anzi. Ha sbagliato, ma lo ha fatto in buona fede perché
perdere chi si ama,
veder morire chi si ama ti fa fare cose molte stupide nel tentativo di
tutelare
quelli che restano… Edward ha avuto la fortuna, o sfortuna
dipende dai casi in
questa storia, di ritrovare il suo amore perduto e ha commesso tanti
errori, ma
credo che in fondo, alla luce di queste nuove informazioni il suo
comportamento
è anche un po’ più capibile…
Continua a seguirmi e scoprirai cosa succederà! Un
bacio! maia96 :Ciao!!^^ ma non ti
preoccupare,
figurati! Anzi spero che ti sia passata adesso!! Sono contenta che il
capitolo
ti sia piaciuto! E si nel passato quei due ne hanno patite
parecchie… Speriamo
che ora possano ricostruire qualcosa XD grazie per i complimenti!! Ci
si senta
nel gruppo, un bacione!! monibiondina :Ciao Moni!! Grazie mille!
Sono contenta che il mio esperimento in terza persona sia riuscito! *me
saltella felice* purtroppo non posso rispondere alla tua domanda,
dovrai solo
aspettare e vedere cosa succede! Ci sentiamo alla prossima recensione,
mi
raccomando!! Un bacio! antonella64 :Ciao Antonella! Mmm a dire
il
vero no… Il film lo conosco (Brad Pitt Q_____ *-*) ma
onestamente non ci avevo
proprio pensato o.O cosa ti ricorda di quel film? E per quanto riguarda
il
libro, non lo conosco! Io non mi sono ispirata a nulla. Nel senso,
tempo fa ho
avuto tra le mani Fallen e mi è venuta l’idea di
usare gli angeli caduti… La
storia si può ritrovare un po’ in quello, anche se
non tutto, in quanto ci ho
messo parecchio di testa mia! Comunque concordo con te!
L’amore dovrebbe essere
un sentimento accecante che nessuno riesce a dividere o
infangare… Purtroppo
anche nella realtà ci sono tanti problemi legato ad
esso… Spero che tu continua
a seguirmi e a recensire! Un bacione!! Marie :Ciao Marika!! Oddio si ho
leggermente alterato il Paradiso! E mi sa che dopo questo finisco
all’Inferno
ahahahahahah comunque lassù, nella mia storia, ci sono
regole ferree e come
dice un detto cinese “ troppo bene uguale al male
è, ed il male tante volte il
bene porta in sé “ credo sia vero e l’ho
voluto applicare al concetto
universale. Nella storia gli angeli stanno sbagliando tanto, anche se
fondamentalmente sono buoni! Ma credo che questo loro sbagliare sia
dovuto al
fatto che anche nel bene c’è sempre un
po’ di male e viceversa… Eheheheh di chi
sarà la voce? Mi sa che lo scopri presto XD ci sentiamo su
fb e alla prossima
recensione!! Un bacione <3 thecarnival :Ciao amica!! Oddio
paragoni
questo capitolo a dopo aver letto un capolavoro come Romeo e Giulietta?
*-*
oddio Ale così mi fai commuovere, imbarazzare e GONGOLARE!!
*-* per quanto
riguarda le tue domande ù.ù” non posso
risponderti ù.ù”” in questo
capitolo si
capiranno altre cose, ma per il resto dovrai aspettare… Sei
un mito anche tu
<3 e grazie per i complimento *-* ci sentiamo su fb ragazza!! Un
bacione! Amantide :Ciao amanta!! Ehm si da
te,
assolutamente ù.ù” eh lo so Cinzia
ù.ù ho leggermente ribaltato la concezione
di paradiso, ma si sa sono queste idee che fanno di una storia una
bella
storia, no? E spero che continuerà ad essere così
come mi avete sempre detto
*-* ci sentiamo su fb amanta!! Un bacione <3 edbell96 :Ciao!! Bhè ora
si torna al
presente e vediamo cosa farà Bella con Edward… Ma
le sorprese non finiscono
qui!! Alla prossima recensione! Un bacio!
Buon
pomeriggio a tutti!! Come state? La prima notizia che vi do
è che In
Bilico sta giungendo davvero al termine!! Oggi
posterò il 14° Capitolo, dopodichè ci saranno solo altri
due capitolo e l'Epilogo :( e la mia storia, che
è diventata anche un pò vostra visto che l'avete
seguita con così tanto interesse, giungerà al
termine! Adesso posto il Capitolo e poi ci risentiamo in fondo pagina,
per rispondere alle recensioni e darvi altre piccole
curiosità! ;) BUONA LETTURA!!
Per il tuo cuore basta il
mio petto, per la mia libertà bastano le mie ali. Dalla mia bocca
arriverà fino al cielo, ciò che era addormentata
sulla tua anima. ~ Pablo Neruda ~
Ventiquattresimo
Capitolo : Calma Apparente.
Pov. Bella
Era passata una
settimana dallo spiacevole incontro
con Jacob.
Edward, Alice, Lis e i Cullen non mi perdevano d’occhio
nemmeno per
un attimo.
A scuola avevo quasi tutte le lezioni con un uno di
loro, a mensa stavamo sempre in gruppo. Fuori dall’edificio
scolastico ero
costantemente scortata da Alice o Lis, a volte da entrambe, mentre la
mattina e
la sera stavo con Edward. Il mio ex Angelo Custode vegliava
costantemente su di
me.
Mi veniva a prendere tutte le mattine in auto,
portandomi anche la colazione, e dopo cena, quando salivo in camera lo
trovavo
intento a leggere qualche libro seduto alla poltrona vicino alla
finestra.
<< Bella! >> mi chiamò mio
padre, dal
piano inferiore << sbrigati, ho visto l’auto di
Edward qui davanti! Non
mi sembra carino farlo aspettare >> mi diedi
un’ultima occhiata allo
specchio e scesi ridendo, mentre scuotevo il capo. Charlie adorava
Edward, anche
se qualche mese prima ero stata male a causa sua, mio padre aveva
capito che
senza di lui non potevo stare e aveva accettato, ma non senza poco
sforzo, il
fatto di averlo in torno. Lo avevo rassicurato che non stavamo insieme,
che
comunque non ero ancora pronta per ricominciare una storia con lui. Ed
era
vero. Non sapevo cosa sarebbe successo tra di noi, non sapevo se la
nostra
storia sarebbe potuta risorgere dalle ceneri, più forte di
prima, come l’Araba
Fenice. Non lo sapevo. Ma non volevo precludere nulla. Inoltre, Edward,
era
stato a colloquio con mio padre, qualche sera fa e gli
spiegò, a grandissime
linee, anzi enormi! Il motivo della sua partenza. Non so come, ma
quando il
ragazzo dagli occhi verdi chiese “ se lei sapesse che alcuni conti
in sospeso
col suo passato, rischierebbero di rovinare la vita della persona che
ama,
chiuderebbe gli occhi? Oppure si allontanerebbe per proteggere
l’oggetto del
suo amore? “ mio padre capì che il
suo comportamento non era stato totalmente
egoistico, forse, e gli diede il bentornato. Sottolineando il fatto che
se lo
avesse rifatto, lui sarebbe stato il primo di cui avrebbe dovuto aver
paura.
<< Vai ancora a scuola con l’Angioletto
pitino pitò? >> chiese Lis, appoggiata sulla
ringhiera della scala. Mi
fermai e voltai il capo.
<< Pitino pitò? >> chiesi
alzando un
sopracciglio e scoppiammo a ridere << ma dove ti
è venuta? >>
<< Oddio Bella, proprio non lo so! Jason mi
fa male! >> rispose, mentre stava ancora ridendo.
Indossava un paio di
jeans chiari, stretti, una maglietta a maniche corte a righe bianche e
blu e
degli stivaletti, che ricordavano delle francesine un po’
più alte, blu. [ ->link: http://www.polyvore.com/elisabeth_swan/set?id=27992955
]
<< Lo consumerai quel Vampiro >> dissi,
riprendendo a scendere di sotto
<< Antipatica! >> mi rispose a denti
stretti, facendomi la linguaccia per andare a finire di truccarsi.
Erano cambiate molte cose in questi giorni.
Edward aveva deciso che anche io dovessi sapere
tutto, in quanto Lis, anche se per sbaglio, aveva scoperto cosa fossero
i
fratelli Masen in realtà. Stupii tutti quando li battei sul
tempo…
<<
Bella >>
diceva Lis, torturandosi le mani << noi dovremmo dirti
una cosa >>
davanti a me ed Edward, c’era tutti i Cullen, più
Alice, vicina a Jasper e Lis,
vicina a Jason << ecco si, però non devi
spaventarti… >> << Lis
così si fa
notte >> disse Emmett << Zitto
orso!
>> lo ammonì lei, lui sbuffò << Vuoi
che glielo
dica io? >> si propose Alice << No,
devo farlo io.
Almeno questo glielo devo >> rispose Lis << Ehm
ragazzi, se
volete io… >> cercai di dire << Bella,
lasciali
parlare >> mi disse Edward << non
spaventarti, non è nulla di che
>> ma io non ero spaventata, cioè avevo capito
cosa volessero dirmi.
Volevo solo facilitargli il compito. << Bella,
sai che
Edward e Alice non sono umani >> riprovò Lis
<< bene, nemmeno i
Cullen lo sono >> << Lo so,
sono
Vampiri >> dissi tutto d’un fiato. Restarono
tutti ammutoliti per il
tono, calmo, che avevo usato. <<
Si… >> mi
rispose Lis << ma non è questo il punto
>> ci voltammo tutto,
abbastanza sconvolti, a fissarla. Eh? << loro
sono… Aspetta cosa hai
detto? >> scoppiai a ridere e con me anche Emmett, che
rotolò sull’erba. << Che
sono Vampiri
>> le risposi << Lis, l’ho
scoperto qualche tempo fa, ma mi sta
bene! Siamo un gruppo assortito, no? Umani, Angeli e Vampiri! Non si
può dire
che qualcuno possa superarci in fatto di stramberie >> e
scoppiamo tutti
a ridere. Finalmente tutto, o quasi, era tornato al suo posto.
<<
Scricciolo, ma cosa fai dormi in piedi?
>> chiese Edward, appoggiato alla sua auto
<< Eh? No, scusa stavo pensando! >> io
e le mie solite figure…
<< In questo caso >> disse staccandosi
dalla vettura per baciarmi la guancia << buongiorno Bella
>> e mi
diede il sacchetti con cornetti e frappuccino
<< Grazie… >> risposi,
imbarazzata.
Mentre entravamo nella sua Volvo, lo guardai per bene. Indossava un
jeans nero,
una maglietta grigio perla e un trench leggero, lasciato aperto, nero,
Converse
grigie ai piedi. I capelli sempre tutti in disordine.
<< Sei molto bella oggi >> disse
improvvisamente Edward
<< C…cosa? >> possibile che
dovessi
sempre sembrare una balbuziente con lui? << ehm grazie,
ma non ho messo
nulla di che addosso… >> era vero. Indossavo
una maglietta un po’
particolare grigia, manica lunga con un fiocco all’altezza
del seno e sotto una
canotta dello stesso colore, un paio di pantaloni stretti neri, stivali
e borsa
dello stesso colore della maglia. [ -> link: http://www.polyvore.com/isabella_swan/set?id=27996024
]
<< Nulla di che? Bella, tu ti sottovaluti
troppo >>
<< Tu sei di parte >> rispose
<< Forse. Ma ciò non toglie che tu sia molto
bella >> evitai di rispondere alla sua affermazione.
Preso il croissant
dal sacchetto e lo mangiai, bevendo successivamente il mio frappuncino,
mentre
Edward correva tranquillo sulla strada che ci portava a scuola.
Il giorno dopo l’aggressione, ancora non riuscivo a
pronunciare quella parola, non riuscivo ancora a visualizzare bene
l’accaduta
pensando realmente a cosa Jacob volesse farmi, ero terrorizzata
dall’idea di
recarmi in quell’edificio. Avevo paura di incontrarlo, di
rischiare di restare
da sola con lui, che provasse a dire o fare qualcosa contro di me. Ma
con mia
grande sorpresa Jacob non c’era e neanche il giorno dopo si
fece vedere. Erano
giorni che non si presentava a scuola e la cosa mi faceva piacere. Al
contrario, Edward e gli altri, credevano che stesse tramando qualcosa.
<< Siamo arrivati >> mi
risvegliò
Edward dai miei pensieri, misi a fuoco il tutto e mi accorsi che aveva
ragione.
La Forks
High
School faceva bella nostra fuori dal finestrino. Slacciai la cintura,
afferrai
la borsa e scesi. Notai che Alice era già qui con Jasper,
Emmett e Rose. Attesi
Edward e ci recammo da loro.
<< Ciao ragazzi >> dissi
<< Oh sorellina! Come stai oggi? >> mi
chiese Alice, abbracciandomi
<< Sto bene grazie >> risposi. È
vero,
non mi ero ancora ripresa del tutto. Lui non mi aveva realmente
violentata, ma
ripensare alle sue mani addosso o alla sua bocca, mi faceva schifo. Era
strano
come sobbalzavo se qualcuno mi toccava all’improvviso, anche
solo il braccio, senza
che me ne accorgessi.
<< Sicura? >> chiese Rose, annuii. Era
incredibile che tra tutti, fu proprio lei a farmi passare, se
così si può dire,
la paura di uscire di casa.
Venni a sapere che, molti anni prima, quando era
ancora umana aggiungo io adesso, venne aggredita da colui che credeva
l’amasse.
La violentò e poi la lasciò in mezzo ad una
strada, ferita. Solo dopo qualche
giorno, dopo aver “ scoperto “ cosa erano realmente
i Cullen, venni a
conoscenza di un particolare. Il più grande, direi. Rosalie
Hale rimase uccisa
quella notte. Se non fosse stato per Carlisle, la sua vita sarebbe
cessata in
quel modo tanto disgustoso quanto ingiusto, per colpa di un animale.
Si,
animale, perché non poteva definirsi uomo un mostro del
genere.
<< La nostra bellina è forte! >>
intervenne Emmett, avvicinandosi molto lentamente, per farmi capire le
sue
intenzioni << vero? >> e mi prese tra le
braccia, facendomi
letteralmente volare. Era un orso! E lo adoravo.
<< Inoltre… >>
proseguì, mettendomi giù
<< adesso ci siamo tutti noi! Deve solo riprovarci!
>> e ringhiò.
La lotta gli piaceva proprio! Scoppiammo a ridere, ma quello che vidi
alle spalle
di Jasper, mi fece gelare il sangue nelle vele.
<< Che c’è? >> chiese
Edward,
probabilmente vedendo la mia reazione. Non riuscivo a parlare, indicai
con un
dito la persona che avevo visto.
La sua chioma bionda sembrava più lucente
dell’ultima volta che l’avevo vista. Indossava un
paio di pantaloni di pelle
nera, un maglietta abbastanza succinta e delle scarpe, con tacco
vertiginoso,
nere.
<< Che diavolo ci fa qui? >>
ringhiò
Emmett
<< Non lo so >> rispose calmo, Jasper
<< Che ci sia anche lui? >>
domandò
Rose a Alice
<< Non mi interessa. Questa è la volta buona
che la rispedisco in Paradiso! O magari all’Inferno!
>> quasi ruggì Edward e
prese a camminare spedito
<< Edward! >> gli dissi, correndogli
dietro << fermati, cosa vuoi fare davanti a tutti?
>> non mi
ascoltava. Dio quanto era cocciuto!
<< Cosa diavolo ci fai qui? >> chiese
con rabbia, arrivando davanti alla bionda. Se fosse stato un Vampiro
avrebbe
sicuramente ringhiato.
<< È una scuola libera, Eddy. E comunque io
ero qui prima di te >> rispose Tanya, girando i tacchi ed
entrando
nell’edificio
<< Questa storia non mi piace >>
parlò
sotto voce Edward
<< Hai sentito qualcosa? >> chiesi
<< No, è questo il punto >> si
voltò a
guardarmi << non ho sentito alcun pensiero
>> restai interdetta,
com’era possibile? Lo vidi prendermi per mano e tornare dagli
altri <<
Emmett, pensa a qualunque cosa! >>
<< Perché? >> chiese lui,
inarcando un
sopracciglio
<< Fallo! >>
<< Ok, ok! Va bene! >>
<< Ti ho detto di pensare a qualcosa! Non di
immaginare te e Rosalie farlo nella foresta! >>
urlò Edward, forse un
po’ troppo forte. Rose si avvicinò a suo marito,
già avevo scoperto anche che
erano sposati, e gli diede uno scappellotto piuttosto forte
<< Ahia! >> si lamentò
l’orso
<< Così impari! Idiota! >> disse
lei
<< Tu non leggi i suoi pensieri, io non vedo
il suo futuro né quello di Jacob >> disse
improvvisamente Alice <<
è un buco nero, Edward. Siamo nei guai se non sappiamo le
loro mosse >>
<< Fantastico >> commentò il
fratello.
Arrivati anche Lis e Jason, con l’umore sotto i
piedi e tutti i sensi in allerta, ci dirigemmo verso le nostre aule.
Anche
l’ennesima giornata scolastica giunse al
termine.
<< Stavo pensando… >> disse Lis,
sbucando da non so dove e prendendomi a braccetto <<
visto che è Venerdì,
perché non organizziamo una seratina all’Essence?
>>
<< Con quello che sta succedendo? >>
chiese Rose, di fianco a me. Avevamo avuto insieme l’ora di
Spagnolo.
<< E cosa sta succedendo? Alice e Edward
hanno le mani legate, voi anche avendo doti particolari, abbiamo
appurato che
sugli Angeli non hanno effetto. Cosa dovremmo fare? Aspettare che Jacob
e tutta
la sua truppa Infernale venga a dichiarare guerra? Non possiamo
precluderci la
vita, non trovate? >> controbatté Lis
<< Non lo so… >> provai a dire,
ma mi
bloccò
<< E dai Bella! Ci saremo comunque tutti!
Però almeno ci divertiamo, no? >> forse non
aveva tutti i torti…
<< D’accordo >> rispose Rose,
improvvisamente << io ci sto >>
<< Perfetto! Avvisa tu i Cullen, io avverto
Alice! Bella tu pensa a Edward! >>
<< Perché Edward dovrebbe toccare a me?
>> sapevo già la risposta
<< Perché lui sarà quello
più difficile da
convincere! Quindi in caso faccia troppo il Matusa, tu gliela sganci e
lo
convinci! >> Rose scoppiò letteralmente a
ridere, mentre io fulminavo mia
cugina, che sbuffò << uffa! Ok, va bene! Ma
hai comunque più possibilità
tu di convincerlo di me! >> detto ciò si
diresse a cercare Alice
<< Non si può dire che abbia torto
>>
disse Rose, buttando lì la frase
<< Non vorrai cominciare anche tu? >>
le domandai
<< No, no! Oh guarda Emmett e Edward! Bhè
Bella a questa sera allora! >>
<< Ciao! >> le urlai e mi avvicinai
alla sua Volva metallizzata
<< Allora, tutto bene? >> chiese Edward
<< Si, si. Lis vuole che andiamo a ballare
questa sera e… Cavolo Edward ma non mi ero accorta di quanto
favolosa fosse la
tua giacca! >> cercai di cambiare argomento,
ma…
<< Cosa? È forse impazzita? >>
chiese
<< Tutti credono che abbia ragione, in fondo
un po’ di divertimento non guasta, no? >>
<< Divertimento? Non so tu, ma io non mi sono
affatto divertito una settimana fa >> gli tirai un
ceffone non appena
finì di parlare
<< Sei proprio un idiota >> dissi,
cercando di andare via
<< Bella, Bella, scusami! >> disse,
mentre mi afferrò il braccio costringendomi a guardarlo
<< non volevo
dirlo, ho perso la pazienza. Perdonami >> posò
le sue mani poco sopra i
miei fianchi, sulla vita, e mi tirò a sé.
Appoggiò la sua fronte alla mia e
continuò a parlare << è stato
orribile anche e soprattutto per te,
davvero non dovevo dirlo. Ma mi sono spaventato anche io vedendo quello
che ti
stava facendo, mi sono sentito così inutile… Ma
ho sbagliato uscendomene con
quella frase poco fa. Perciò ti chiedo scusa
>> la sua voce era dolce,
carezzevole. Sincera.
Gli accarezzai una guancia fredda e piano mi
avvicinai a baciargliela. Non so perché lo feci, avevo posto
dei paletti nel
nostro rapporto. È vero lui mi baciava la mattina, sempre
sulla guancia, ma il
gesto non era così…intimo. Da quella notte, la
prima che passò con me nella mia
camera, a Edward non era stato più permesso di dormire con
me, nel mio letto.
Infatti passava il suo tempo a leggere o a guardare fuori dalla
finestra. Avevo
scoperto che, se i Vampiri non dormivano per niente, gli Angeli
potevano non
dormire per giorni, mesi e forse anni, senza sentire un apparente e
vero
bisogno, ciò non toglieva però, che essi
mangiassero e dormissero tutte le
volte che ne avevano la possibilità.
Mi soffermai più del dovuto sulla sua guancia,
portando la mia mano sinistra sulla sua spalla e la destra sul suo
viso. Le sue
mani, invece, si era posate sulle mia schiena e mi spingevano
più vicina a lui.
Mi allontanai piano, forse troppo, perché Edward si volto
dalla mia parte.
Sentivo il suo respiro sulle mie labbra. I suoi occhi erano
così vicini…
<< Edward… >> sussurrai, quando
temetti
di perdere il controllo di lì a poco
<< Scusa… >> rispose lui,
allontanandosi un po’, senza lasciarmi andare. Era
imbarazzato. Lo si capiva
perché, quando lo era, si passava un mano tra i capelli.
<< Sai cosa vorrei fare? >> chiesi,
provando a spezzare l’imbarazzo
<< No, cosa? >>
<< Accarezzarti un’ala >> misi le
mani,
a pugno, davanti alle labbra e feci gli occhi da cucciola
<< eri così
dolce mentre lo facevo nel passato! >>
<< Oh dai! >> disse e tornò alla
macchina. Io scoppiai a ridere e lo seguii
<< Allora questa sera? Ti va o no di andare
all’Essence?
>> lo vidi rifletterci su un attimo, ma poi finalmente
parlò
<< D’accordo, ma non voglio perderti di vista
>> disse entrando in auto
<< Affare fatto! >> risposi. Come se mi
dispiacesse…
<<
Bella! >> urlò Lis, bussando alla
porta del bagno << ti muovi? Mi serve la luce di quello
specchio per
truccarmi a dovere! Sei lì dentro da più di
mezzora! >>
<< Lo so, lo so! Ho finito, scusa! >>
diedi un ultima arricciata ai capelli, misi il tutto a posto e uscii
dal bagno
<< Era ora! >> disse mia cugina,
squadrandomi << però ne è valsa la
pena! Sei una bomba! >>
indossavo un paio di short di jeans, una maglietta a maniche corte
piena di
brillantini blu scura e degli stivali in tinta con essa. [ ->
link: http://www.polyvore.com/essence_darkblue/set?id=28027810
]
<< Grazie… >> risposi, guardando
il suo
abbigliamento. Lis aveva un vestito nero, con gonna a palloncino tutta
arricciata, con delle striature azzurre sui fianchi e un paio di
decolté molto
alte azzurre [ -> link: http://www.polyvore.com/essence_blue/set?id=28027241
]<< stai molto bene anche tu, cugina >>
<< Ma lo so! >> rispose scoppiando a
ridere e si chiuse in bagno per il tocco finale.
Erano le nove in punto, di sera. Edward e Alice
sarebbero passati tra mezzora. L’appuntamento con gli altri
era fissato per le
nove e mezza - dieci, davanti al locale, ma con la guida spericolata
dei Cullen
e di Edward probabilmente saremmo arrivati molto prima.
Decisi di scendere di sotto per chiacchierare un
po’ con Charlie, mentre Lis finiva di prepararsi, visto che
io ero già pronta.
Presi borsa e cellulare, che misi al suo interno e andai in salotto.
<< Bells, sei bellissima! Ma non avrai freddo
con quei pantaloncini così corti? Hai preparato la giacca?
>> chiese
Charlie, che era stravaccato sul divano a guardare qualche partita in tv
<< Si, papà. Ho preso tutto e
comunque…
grazie >> risposi per il complimento fatto e mi sedetti
sulla poltrona
<< Lis? >> chiese Charlie
<< Si sta ancora preparando, ma credo che
abbia quasi finito >>
<< Tra poco la scuola finirà >>
disse
Charlie << idee sul college? >> ci pensai
un po’ su, con tutti i
casini che era successi in questi mesi, non ci avevo proprio pensato!
<< A dire il vero, non ancora…
>>
risposi
<< Ma come? Bella la settimana prossima
entriamo nel mese di Maggio. Capisco che non essendo molto presente a
casa, per
il mio lavoro, non riesco a controllarti tutti i giorni, ma cavolo
Isabella!
>> oh no, aveva usato il nome completo <<
come puoi non aver ancora
fatto domanda da nessuna parte? >>
<< No, ma ecco cioè ho dato varie occhiate in
giro! >> dissi alzandomi e indietreggiando, sperando che
Lis avesse finito,
che Edward suonasse alla porta e tutti noi potessimo andarcene in tutta
fretta!
Sentii mio padre sospirare pesantemente
<< D’accordo >> disse poco dopo
<< tra poco farai gli anni, 18 anni per la precisione,
hai in mente
qualcosa? Inoltre tu e Lis li compiete lo stesso giorno, grande festa?
>>
era vero. Entrambe eravamo nate il 26 Maggio. A dire il vero non
avevamo ancora
toccato l’argomento. Chissà se avremmo
festeggiato. Per me era indifferente, ma
per lei…
Stavo per rispondere a mio padre, quando il
campanello di casa suonò.
<< Lis! >> urlai << muoviti
sono
arrivati! >> e andai ad aprire la porta.
Edward era lì, all’ingresso, con il suo sorriso
sghembo
tutto per me. Indossava una giacca nera, una camicia grigio scuro,
jeans e dei
mocassini in tinta con la giacca. Stava sempre benissimo.
<< Ciao scricciolo >> disse, mentre mi
faceva una radiografia accurata
<< Ciao… >> risposi,
timidamente.
Com’era possibile che non mi fosse ancora passato questo
senso di inadeguatezza
che provavo, quando lui era nelle vicinanze? La risposta era semplice.
Edward
era quel tipo di ragazzo a cui non ti potevi abituare. Mai.
<< Sono pronta!! >> disse Lis,
scendendo le scale << possiamo andare. Ciao zio Charlie!
>> urlò,
mentre mi spingeva fuori, quasi addosso a Edward
<< Mi raccomando! Buona serata, ragazze. Ciao
Edward! >> urlò Charlie
<< Arrivederci Capo Swan >> rispose
lui.
Ci dirigemmo alla macchina e vidi Alice uscire
dalla vettura e correrci incontro.
<< Wow ragazze state benissimo! >>
disse il piccolo folletto, squadrandomi da capo a piedi
<< mm io avrei
messo magari una gonnellina e una canotta a sbuffo, ma tutto sommato
anche
l’idea degli short non è niente male!
>>
<< Grazie Alice! >> risposi. Alice era
semplicemente divina. Aveva un vestito con varie tonalità di
marrone, una
fascia bianca sporca, arricciata, a coprirle il seno, senza spalline.
Un copri
spalla bianco. Ai piedi due decolté con tacco molto alto
dello stesso colore
del vestito e della borsa. [ -> link: http://www.polyvore.com/essence_brown/set?id=28004522
]
<< Bhè cosa stiamo aspettando? Andiamo?
>> chiese Lis
<< Certo >> rispose Edward, entrando
tutti nella sua Volvo.
Arrivammo
all’Essence venti minuti dopo. La strada
era particolarmente libera e senza impedimenti. Edward trovò
parcheggio quasi
subito e senza troppi complimenti ci fermammo davanti al locale ad
aspettare i
Cullen.
<< Ma non dovrebbero essere già qui?
>>
chiese Edward << ma in quanto Vampiri non dovrebbero
essere, che ne so,
un po’ più svelti? >>
<< E tu come Angelo non dovresti essere più,
non so la butto lì, più celestiale?
>> gli rispose Lis
<< Ma non la finirete mai voi due? >>
chiesi, mentre sentivo Alice ridere
<< No >> rispose Lis <<
prenderlo
per il culo è il mio passatempo preferito! >>
<< Ne sono lieto >> ironizzò
Edward,
lasciandomi scappare un risolino per il modo in cui aveva pronunciato
quelle
parole.
Mi voltai quando sentii qualcuno fischiare.
<< Ehi dolcezze >> disse un ragazzo,
insieme ad altri due << siete tre splendori, avete voglia
di
divertirviun
po’? >>
<< Spiacente, lei è con me >>
disse
brutale Edward, afferrandomi per vita e tirandomi a sé.
Alice e Lis lo
fulminarono, minando un “ grazie “ ironico con le
labbra
<< Che peccato >> rispose lo stesso
ragazzo di prima << ma le altre due sono
libere… >> disse
avvicinandosi a mia cugina. Provai a scappare alla presa di Edward,
senza
successo, alzai lo sguardo e lo vidi sorridere
<< Aspetta >> mi sussurrò
all’orecchio
<< Fossi in te io non la toccherei >>
disse Jason, sbucando di fianco a Lis << sempre se non
vuoi perdere un
arto. Quello sarebbe un problema tuo anche abbastanza doloroso, non
credi?
>> e gli sorrise.
Improvvisamente Jasper, apparve dietro ad Alice,
circondandole la vita e anche Emmett e Rose, mano nella mano, fecero il
loro
ingresso.
I tre ragazzi di poco prima impallidirono nel
vederli e blaterando qualcosa di incomprensibile sparirono nel giro di
pochi
minuti. Edward e i tre Cullen scoppiarono a ridere.
<< Neppure avessero visto un fantasma!
>> disse Jason
<< Bhè tecnicamente siamo morti
>>
rispose, tra le risate, il fratello orso
<< Entriamo? >> chiese Rose e annuendo
tutti ci dirigemmo all’ingresso.
Prendemmo un grande tavolo, su un piccolo ritaglio
rialzato circondato da una ringhiera di legno. Era un bel posto.
Tranquillo per
chiacchierare, ma anche buono per tener d’occhio il locale e
la pista da ballo.
<< Vado a prendere da bere, cosa ne dite?
>> si offrì Edward
<< Bravo fratellino! Io voglio un Manhattan!
>> esordì Alice
<< Per me un Cosmopolitan >> si
pronunciò Rose
<< Caipiroska alla Fragola per me! >>
disse Lis
<< Edward, per me un Martini se non ti
dispiace >> disse Jasper
<< Io e Jason Vodka liscia >> disse
Emmett
<< Io voglio il Blue Lagoon >> dissi.
Povero Edward!
<< Qualcosa di meno forte? >> mi chiese
<< E dai Edward, sono con voi! E mi è sempre
piaciuto >> feci gli occhi da cucciola <<
per favore! >> lo
sentii sospirare. Avevo vinto!
<< Va bene! Io prenderò un Invisibile
>> disse e si diresse vero il bancone
<< E poi io che dovevo prendere qualcosa di
meno forte, eh? >> lo vidi ridere, ma non disse nulla.
Mentre aspettavamo
i cocktails diedi un’occhiata a come erano vestiti gli altri.
Rosalie indossava una gonna squadrata nera, con
strass oro, una maglietta con collo a barca, senza maniche, in tinta
con la
gonna, con un fiocco piuttosto grande sulla sinistra. Delle
decolté,
leggermente aperte davanti, nere, con tacco a spillo vertiginoso. Un
leggero
copri spalla appoggiato alla piccola borsa. [ -> link: http://www.polyvore.com/essence_black/set?id=28003080
] Emmett aveva una camicia verde
scuro, con un gilet nero in tinta con i pantaloni e le scarpe. Jason
indossava
una maglietta a maniche corte beige, in tinta con le scarpe e la
cintura, e dei
jeans chiari. In fine, Jasper, aveva una camicia semplice blu,
pantaloni grigio
scuro e converse in tinta con il pezzo di sopra. Stavano tutti molto
bene.
La serata passava allegra, un po’ per l’alcool e un
po’ per la compagnia, non la smettevo un attimo di ridere. Mi
stavo proprio
divertendo.
<< Ci buttiamo in pista? >> disse
Alice, prendendo per mano Jasper
<< Si dai! Amore si dai accompagnami anche
tu! >> disse Lis, facendo il labbruccio a Jason, in quale
le posò un
bacio sulla labbra e la accompagnò
<< Edward, dai andiamo anche noi! >>
urlò Emmett, prendendo me e Rose e facendo cenno
all’Angelo di seguirci. Così
ci trovammo tutti in mezzo alla pista, con altra gente, a ballare sulla
canzone
di Katy Perry, California Gurls.
<< Cambio di coppie ragazzi! >>
urlò
Emmett, mentre mi trascinava davanti a lui << io voglio
ballare con
Bellina! >>
<< Occhio che pesta i piedi! >>
scherzò
Alice
<< Divertente EX migliore amica! >>
risposi, facendole una linguaccia
<< Bene allora io ballo con mia sorella
>> disse Edward, trascinandola via da Jasper. E
così ci ritrovammo io con
Emmett, Edward con Alice, Jason con Rose e Jasper con Lis. Continuammo
a
scambiarci finchè ognuno non tornò col proprio
partner. Io e Edward non stavamo
insieme, ma eravamo anche gli unici a non essere in coppia,
perciò non potevamo
pretendere di ballare con qualcun altro.
<< Ti diverti? >> mi disse, quando la
musica si tranquillizzò un po’
<< Si >> risposi soltanto, sorridendo
<< tu? >>
<< Moltissimo. Soprattutto adesso
>>mi
morsi il labbro ed evitai di
rispondere.
Erano
le tre del mattino quando io e Lis varcammo
la porta di casa. Mia cugina mi diede il bacio della buona notte e
sfrecciò in
bagno a cambiarsi e poi camera sua. Jason la stava aspettando
lì.
Dopo essermi cambiata uscii anche io, pronta a
dirigermi nella mia stanza dove, sapevo bene, anche qualcuno attendeva
me. Misi
la mano sulla maniglia, ma non riuscii ad abbassarla. Era tutto
così strano…
Lui era qui proprio adesso che, forse, non doveva starci.
Chissà cosa sarebbe
successo se non se fosse andato. Magari ora saremmo qui, insieme, e ad
aspettarmi dietro questa porta non ci sarebbe solo un amico o quello
che è, ma
ci sarebbe un ragazzo, il mio ragazzo, che aspetta solo il momento di
riabbracciarmi e di coccolarmi o baciarmi, per poi dormire insieme.
Stretti, stretti
e amarci. Come sarebbe giusto che sia. Ma lui
se n’è andato! Sgranai
gli occhi, ancora quella voce! Erano settimane che non la percepivo
più, perché
ora tornava a tormentarmi? Non
puoi
perdonarlo, Isabella! Non puoi! Non puoi amare, Edward! Tu devi odiarlo!La
testa
cominciò a pulsarmi forte, troppo forte. Caddi con le
ginocchia a terra,
aprendo la porta.
<< Bella >> il tono di voce di Edward
era preoccupato << cosa c’è?
Cos’hai? >> tenevo le mani sulle
tempie, volevo che il dolore andasse via
<< La testa, mi scoppia >> sussurrai.
Improvvisamente non sentii più il pavimento freddo del
corridoio. Edward mi
aveva presa in braccio, chiudendo la porta e adagiandomi al letto
<<
grazie >> gli dissi
<< Che ti prende? >> chiese
<< Non lo so, ma ora passa >> dissi
<< passa sempre >>
<< Cosa vuol dire? >> chiese
<< Non è la prima volta che succede
>>
ammisi << è come se la mia coscienza mi
parlasse e poi mi vengono queste
fitte atroci >>
<< Spiegati meglio >>
<< Sono mesi che succede, da quando mi sono
messa ad indagare su di te. Ogni volta che… >>
potevo dirglielo? Dovevo
dirglielo? Succedeva ogni volta che pensavo a lui, a noi. Solo il
pensiero di
rivelargli questa verità mi faceva battere il cuore a mille,
procurandomi, ne
ero sicura, un rossore alle guance
<< Ogni volta che? Bella continua >>
<< Ogni volta che penso a te >> sputai
fuori, tutto d’un fiato
<< Cosa… che cosa vuol dire? >>
chiese,
evidentemente confuso
<< Quando mi fermo a pensare a te, a noi. Al
nostro amore, succede. Una voce nella mia testa mi dice che sto
sbagliando che
dovrei lasciarti perdere, perché non posso provare amore per
una persona come
te, che mi hai usata. Che non devo amarti, devo…
>>
<< Odiarmi >> concluse lui
<< Si >> risposi
<< Credo di aver capito >> disse e si
avvicinò alla finestra, guardando fuori <<
è un potere degli Angeli
Decaduti, dei Demoni >>
<< Che cosa? >> chiesi, con voce troppo
alta, forse
<< Gli Angeli hanno il dono di far capire
alle persone cosa è giusto e cosa non lo è, qual
è la strada più corretta da
seguire. Ma senza interferire troppo con il Libero Arbitrio. I seguaci
di
Lucifero utilizzano il controllo nella mente, iniettando pensieri non
tuoi, per
portarti nel Peccato. Più anime Lucifero riesce a portare
all’Inferno e più
possibilità avrà di vincere quando ci
sarà la grande Guerra >>
<< La grande Guerra? >> chiesi
<< Si. È stato predetto, molti secoli fa, che
ci sarà una lotta tra Paradiso e Inferno per la dominazione
del Mondo. Lucifero
ha sempre visto Dio come un rivale, egli così sta aspettando
il tempo giusto
per cominciare questa Guerra. Fin dall’inizio Angeli e Demoni
si sfidano, mai
direttamente. Ma se i Demoni vogliono corrompere l’anima
umana, gli Angeli
vogliono salvarla. Ma è tutto un concetto molto egoistico e
per niente
altruistico verso di voi. Dio è a conoscenza che
giungerà un Angelo, prima o
poi, che dovrà schierarsi. Egli è
l’Angelo più potente di tutti, in quanto
possiede l’anima di un essere umano ma anche tutte le doti
dei Potenti. Egli è
il Salvatore e solo lui porrà fine alla Guerra. Se si
schiererà con gli Angeli,
sarà la fine dell’Inferno. In caso
contrario… >>
<< Sarà il Paradiso a perdere. E sulla terra
si riverserà ogni tipo di Inferno >> conclusi,
vedendo che aveva lasciato
la frase a metà
<< Esatto >>
<< Quindi pensi che sia Jacob a mandarmi
quei pensieri? >> chiesi
<< Si. Lui vuole colpire me >> disse
tornando sul letto << e quale tormento sarebbe
più eterno che vederti
stare dalla sua parte? >> sorrise forzato,
così gli accarezzai la guancia
<< Edward non succederà mai. Credo di sapere
cosa sia il Bene e il Male e Jacob è quest’ultimo.
Inoltre se c’è qualcuno che non
mi viene difficile da odiare è proprio lui >>
<< Non mi odio quindi? >> chiese, nei
suoi occhi c’era speranza
<< Anche se volessi non potrei >>
ammisi. Restammo a fissarci per qualche istante interminabile.
Specchiandomi
nei suoi occhi verdi, quasi mi dimenticavo di tutto il resto del mondo,
perché
non c’era altro posto in cui volessi stare.
<< Credo sia ora per te di andare a dormire
>> disse, annuii solamente. Avevo paura di come sarebbe
potuta uscire la
mia voce. Mi infilai sotto le coperte, mentre Edward prese posto sulla
poltrona
<< Buona notte, Bella >> e
l’ultima cosa che vidi, prima di
crollare, fu il suo magnifico sorriso.
Era
buio. Era notte. Non so dove mi trovassi. Alzai
gli occhi al cielo e vidi molte figure alate danzare. No, non stavano
ballando.
Stavano lottando! Tra la folla riconobbi le ali di Edward, che avevo
visto
nella mia vita passata, ed altre ali. Nere. Volevo fare qualcosa, ma
non sapevo
cosa. E poi Edward cadde, mentre la figura scura gli si
avventò addosso.
Dovevo aiutarlo, ma i piedi erano incollati al suolo. Le
maestose figure alate si
scontreranno nel Cielo. Quando si farà notte in pieno
giorno, Paradiso e
Inferno si riverseranno sulla Terra per sostenere i due Caduti.
Così è stato
deciso, e così sarà.
La voce cessò di parlare ed io mi svegliai di
soprassalto.
<< Bella? cosa c’è? >>
chiese Edward
<< Ho fatto un incubo, credo >>
<< Raccontamelo >> disse e così
feci.
Era
Maggio ormai. A Forks non faceva troppo caldo,
come sempre. Era Venerdì, e con i Cullen avevamo deciso di
andare a fare un
giro a Seattle, visto che per oggi i compiti per i voti finali erano
conclusi.
Edward e Alice non riuscirono a decifrare quel mio
sogno. Il primo pensava che mi fossi solo lasciata prendere dal
racconto che mi
fece, la seconda era sempre nervosa, dato che era cieca. Alice non
riusciva più
a vedere il futuro, non del tutto almeno, e questa cosa la faceva
impazzire.
Al momento ci trovavamo a casa Cullen, saremmo
andati con le loro auto, per evitare di prenderne troppe.
<< Ragazzi, volete una fetta di torta?
>> chiese, gentilmente Esme
<< No, grazie >> risposi, sorridendole
<< Oh Esme grazie! >> rispose Lis,
buttandosi nel vero senso della parola sul vassoio << sei
sempre così
gentile! >>
<< E tu mi dai soddisfazioni, mia cara
>>
<< Occhio che così ingrassi >>
disse
Emmett, tornando al piano inferiore
<< Sei solo invidioso perché io posso
mangiarla e tu no! >> rispose lei
<< Ehi fratello, non ti permetto di offendere
la mia ragazza >> intervenne Jason << lei
è stupenda >> e le
baciò una guancia
<< C’è aria di amore in questa casa
>>
disse Carlisle, cingendo la vita a sua moglie, per poi baciarle
dolcemente una
tempie. La donne sorrise.
<< Si, caro. Ed è bellissimo >>
<< Oh mio Dio! >> urlò,
improvvisamente, Alice << adesso ho capito!
>>
<< Cosa? >> chiesero in coro Edward e
Rosalie
<< Le mie visioni, il sogno di Bella, la
frase che ha sentito! Ho visto tutto! Ma è troppo tardi,
è cominciata! >>
<< Cosa? >> chiese Edward, nel panico,
mentre si portava accanto a me
<< Guardate il cielo >> disse Rosalie,
che era uscita in veranda. La seguimmo tutti e ciò che
vedemmo ci lasciò senza
fiato.
<< Oddio >> dissi, in un sussurro
<< Ha ragione Alice, è cominciata
>>
nello stesso instante che Rosalie concluse la frase sentii un piatto
rompersi.
Mi voltai.
Lis era a terra, agonizzante.
<< LIS! >> urlai, mentre Jason cercava
di capire cosa le era preso.
Che diavolo stava succedendo?
Eccomi qua! :D allora cosa
ne pensate? Come potete vedere I SET ABITI li ho messi all'interno del
capitolo, perchè erano troppi per fare l'elenco della spesa
qui sotto XD poi... Volevo dirvi che, e chi è iscritto al
Gruppo di fb già lo so, sto scrivendo una nuova storia, dato
che In Bilico sta volgendo al termine. Vi posto qui sotto una piccola
Trama e mi fate sapere cosa ne pensate? TITOLO:
In Trappola. TRAMA:Marie Swan
vive una vita tranquilla a Forks,
Washington, finché una sera tornando a casa dopo un cinema
con le sue
migliori amiche, Angela e Jessica, la sua vita cambia radicalmente.
Dopo un mese passato in ospedale due agenti le spiegano che
per lei non è più
sicuro stare lì, così munita di nuova
identità Bella cambia tutta la sua vita.
Questo episodio la segna, cambiandola profondamente. Diventa
introversa,
chiusa, ma soprattutto muta. Si rifiuta di parlare con le nuove
famiglie,
rendendo difficoltoso il rapporto con esse, finché non viene
mandata a San
Francisco, dai Cullen.
Ma può il passato rimanere tale? E il futuro, può
tornare a splendere quando il
destino ti porta via tutto?
≈
Risposte alle
Recensioni :
Amantide
:Ciao
amanta!! Eh ma tecnicamente ora Jacob è un Demone!! Anche se
vien e
definito Angelo Decaduto, per come la vedo io i Decaduti sono Demoni,
solo che sono
impuri! In quanto prima erano Angeli del Paradiso XD Tanya è
STATA un Angelo,
Cinzia!! Adesso non lo è più, ma lo è
stata comunque per poco, anche su Tanya
si saprà tutto nel prossimo capitolo
ù.ù spero che questo sia stato di tuo
gradimento!! Ci sentiamo su fb, ah e voglio sapere
com’è andata l’esame!!
ù.ù
un bacione <3 thecarnival :Ciao amica!! Tu per quel
–ciao! Sei da fucilare!! Ora voglio bunga bunga per essere
ripagata ù.ù la tua
domanda su Tanya è molto interessante e troverà
risposta nel prossimo capitolo,
ma ci sarà anche una news su Jacob XD perché
è vero che è stato permaloso, ma…
Povera Bella si!! Tutte a lei succedono! Per fortuna il suo angelo
è sempre lì
(beata lei >.<) spero che anche questo capitolo sia
piaciuto! Ci sentiamo
su fb!! Un bacione <3 antonella64 :Ciao Antonella!!
Già, la
storia si sta concludendo e adesso vedremo gli atti finali! Spero che
continuerà
a piacerti!! Anche se sta finendo… Alla prossima recensione,
spero XD un
bacio!! mimi_cullen :Ciao Mimi!! Grazie mille!!
^^
spero di non averti fatta aspettare troppo XD e spero che il capitolo
ti sia
piaciuto! Se ti va fammi sapere! Un bacio! bella
cullen89 :Ciao tesoro!! Come
mi hai
promesso adesso mi aspetto una SUPER RECENSIONE
ù.ù per quanto riguarda le tue
teorie le so tutte e mi hanno sempre lasciata a bocca aperta,
perché ci
prendevi quasi sempre XD mi faccio i complimenti da sola per la
sorpresa di
Tanya ahahahah non te lo aspettavi!! Wow!! Per quanto riguarda i
funerali…non
ci sono stati ahahahah spero che il capitolo ti sia piaciuto, ci
sentiamo su
fb!! Un bacione <3 monibiondina :Ciao Moni!! Oddio
ahahahahah
non era mia intenzione!! Vero avevo letto anche precedentemente, e a
quanto il
lieto arrivo? *-* per quanto riguarda la storia si manca poco per il
finale…
Sono arrivati i cattivi, e anche i buoni hanno messo le carte in
tavola! Sono
contenta che ti sia piaciuto il precedente capitolo così
tanto!! E spero che
anche questo ti sia piaciuto! Ci sentiamo alla prossima recensione,
spero XD un
bacione!!^^ edbell96 :Ciao!!^^ sono contenta che
la mia storia
non sia scontata e banale! Era mia intenzione infatti farla venire
com’è venuta!
Un misto di mistero, fantasy e suspance XD ma soprattutto colpi
di scena!! Nella mia storia, come ho sempre detto, nulla è
come sembra! La tua
domanda credo abbia ricevuto risposta nel capitolo appena postato,
Bella ci sta
provando! Vedremo come si concluderà! Alla prossima
recensione, un bacio! ambrycullen90 :Ciao Ambry! Sono contenta
che la mia storia ti sia sempre piaciuta così tanto *-* e
grazie per i
complimenti!! Oddio ho un’immaginazione davvero grande,
diciamo che ci provo!
Perché non voglio pubblicare nulla di banale XD spero che
anche questo capitolo
ti sia piaciuto!! E aspetto e spero un’altra recensione, che
fanno sempre
piacere!! Un bacione^^ danybor :Ciao Dany! ^^ sono
contenta che
la storia ti piaccia!! Grazie mille^^ e spero che anche questo capitolo
sia
stato di tuo gradimento! Alla prossima recensione, spero XD un bacio! essebi :Ciao Elisa!! Eh si,
giù la
maschera i cattivi sono proprio Jacob e Tanya!! Ho volutamente buttato
indizi
su Jacob, ma anche volutamente celato l’identità
di Tanya per l’effetto
sorpresa! Scema, scema l’ha messa in quel posto a tutti XD
per quanto riguarda
Edward, lui non si è MAI fidato di Tanya! Lui voleva solo
allontanare Bella per
paura di rivederla morire e ha usato Tanya, senza usarla realmente!!
Perché
alla fine, non ci ha mai fatto nulla. Edward non si è mai
accorto che Tanya
fosse un Angelo Decaduto, un Demone come Jacob, ma questo
perché sulla terra, i
Caduti e Decaduti, non si riconoscono, non hanno un segnalino radar
diciamo XD
Edward si è rinsavito, ha capito che è inutile
scappare, che deve lottare
questa volta per il suo amore e per la vita di chi ama, per questo
motivo, si
può dire, che è maturato. Ma credo che il dolore
porti a questo…prima ti fa
fare tante sciocchezze, ma poi ti fa crescere… Spero che
questo capitolo ti sia
piaciuto e aspetto, visto che ormai è davvero quasi finita,
una super
recensione con un commento generale! Mi raccomando,
all’Epilogo l’aspetto!! Ci
si sente nel gruppo quando vuoi XD un bacio!
Capitolo 26 *** Venticinquesimo Capitolo : Fire and Ice. ***
Ciao a tutte eBUON SAN VALENTINO A TUTTI
GLI INNAMORATI!!E
anche a chi è da solo ù.ù come me XD Pian piano ci stiamo
avvicinando alla fine di questa lunga FanFiction :( che tristezza... Prima di postarvi il
Capitolo, volevo precisare una cosa: Leggendo alcune
Recensioni ho visto che la maggior parte di voi ha capito che l'Angelo
Salvatore sia un Nephilim (ossia un essere umano che ha i poteri
angelici, essi nascono quando umani e angeli si incontrano) ecco no. O
meglio non è proprio così... Il Salvatore
è UN ANGELO come lo è Edward o Alice!
Dell'esistenza di questo Angelo ne sono a conoscenza solo Dio e
Lucifero. Esso è un Angelo, con tutte le caratteristiche e i
poteri angelici, ma, a differenza di tutti gli altri che NON possono
provare nulla (come spiega Alice chiaramente capitoli indietro) questo
Angelo è il più potente di tutti
perchè fin dalla sua nascita, egli sa provare tutte le
emozioni umane. Ora è un pò più
chiaro? Spero di si... Detto ciò, vi lascio al Capitolo e ci
sentiamo in fondo pagina :) BUONA LETTURA!!
Dicono
alcuni che finirà nel fuoco
il mondo; altri nel ghiaccio.
Del desiderio ho gustato quel poco
Che mi fa scegliere il fuoco,
Ma se dovesse due volte finire,
So pure che cosa è odiare,
E per la distruzione posso dire
Che anche il ghiaccio è terribile
E può bastare.
Fuoco
e Ghiaccio (Robert Frost)
Venticinquesimo
Capitolo : Fire and Ice.
Pov. Edward
Lo spettacolo
che mi si presentava davanti era agghiacciante.
Nel cielo, il sole stava pian piano scomparendo, coperto dalla luna.
Un’eclissi.
<< LIS! >> sentii Bella urlare e mi
voltai. Sul pavimento di casa Cullen una figura era stesa a terra, Lis.
Mi
avvicinai a Jason, che cercava di capire cosa le stesse accadendo.
<< Che succede? >> chiesi
<< Non lo so! Non respira! >> rispose
lui
<< Non riesco… >> Lis cercava di
dire
qualcosa, senza troppo successo << fa troppo male!
>> urlò
improvvisamente, impazzendo dal dolore
<< Dovete portarla via di qui >>
parlò
Carlisle << Bella e sua cugina sono due semplici umane,
se questo scontro
è cominciato e riguarda te e tua sorella noi vi daremo una
mano, ma bisogna
portare al sicuro le ragazze >> aveva ragione.
<< Hai ragione, Carlisle >> disse Alice
<< Edward tu devi venire con me. Rosalie e Emmett, voi
porterete Bella e
Lis a casa o in ospedale, ma lontano dalla radura >>
<< Quale radura? >> chiese Jasper
<< Quella che si estende alla fine del bosco,
in alto rispetto a dove siamo noi, vicino alle montagne
>> rispose lei
<< È lì che si terrà la
battaglia >>
dissi. Che ironia… io avevo trovato quel posto e mi era
sembrato così
tranquillo e sereno, ed ora proprio lì Caduti e Decaduti si
sarebbero scontrati.
<< Io non ci penso neanche a lasciarvi da
soli >> disse d’un tratto Bella
<< Lis è in buone mani, anzi se
fate andare Jason con lei sarebbe meglio, ma io non ti lascio
>> concluse
guardandomi negli occhi
<< Bella >> dissi, avvicinandomi
<< ti prego. Non è la Grande
Guerra,
ok? Non è il momento o lo avremmo percepito, è
Jacob. Possiamo battere lui e i
suoi, ma devo saperti al sicuro, lontana da qui >>
<< No, Edward >>
<< Dobbiamo muoverci! >> disse Alice
improvvisamente << basta, andremo tutti, ma dobbiamo
sbrigarci! >>
<< Lis ha bisogno di un dottore! >>
ringhiò Jason
<< No >> rispose la cugina di Bella
<< dobbiamo andare là, è tempo
>>.
Non riuscivo a capire cosa le fosse preso. Era
pallida in volto, ma il dolore sembravo cessato. I suoi occhi, fino a
poco
tempo prima vitali, solari, ora erano vitrei. Quasi spenti.
<< Lis, ma tu non… >>
tentò di dire
Bella
<< Dobbiamo andare >> disse fredda
<< tutti >> e svenne. Fortunatamente Jason
le fu accanto e la
prese al volo.
<<
La radura è quella >> dissi
indicandola, mentre stavamo correndo per raggiungerla. Sulle mie
spalle, Bella,
si teneva aggrappata più del dovuto. Ero contento di sentire
il suo corpo, il
suo cuore, così vicini a me, ma al tempo stesso ero
spaventato. Era stata una
sciocchezza portarla con noi. Se le fosse successo qualcosa, io cosa
avrei
fatto?
Poco più avanti a me, vedevo Lis, ancora priva di
sensi, tra le braccia di Jason. Era preoccupato, lo percepivo. E i suoi
pensieri erano identici ai miei. Alla mia destra, Emmett e Rose,
correvano
tenendosi per mano. Ma la loro non era una stretta d’amore,
anche certo, ma
c’era l’intenzione di non mollare mai la presa,
perché se fosse successo
avrebbero perso troppo.
Alla mia sinistra, Alice guardava preoccupata
Jasper. Sapeva quanto fosse forte il suo vampiro e bravo in battaglia,
ma era
anche a conoscenza del fatto che i Decaduti di Lucifero erano
terribilmente
forti. Alle mie spalle, Carlisle ed Esme, ci seguivano.
Scambiai un’occhiata con Alice. Li
stiamo rallentando…pensò
questa non è la loro
velocità, è la nostra. I Cullen
sarebbero già arrivati se non fosse per noi.Aveva ragione.
Ma quella
era la nostra battaglia, non la loro.
<< Siamo arrivati >> dissi, quando
l’immensa distesa verde si stagliò davanti ai
nostri occhi. Era diversa da come
la ricordavo. Aveva un aspetto più antico, più
trascurato. Più tetro. Il sole
ormai era completamente coperto dalla luna ed il cielo, adesso, era
completamente oscurato.
<< Sapevo che non appena la tua cara
sorellina avesse riacquistato le sue doti, ti saresti catapultato qui
>>
disse Jacob, spuntando dalla porta opposta, rispetto alla nostra
<< non
pensavo però che ti saresti portato la cavalleria
e… >> inclinò la testa
di lato, puntando il suo sguardo su Bella << il premio in
palio >>.
Cinsi la vita di Bella, portandola ancora più
vicina a me e la sentii sprofondare nel mio petto. I suoi pugni,
stritolavano
la mia camicia. Era spaventata. Tremava.
<< Lei non è un premio in palio, Jacob
>> dissi << lei non sarà mai
tua! >>
<< Questo è ancora tutto da vedere
>>
sibilò tra i denti.
Sorrideva, anzi no, ghignava. Era un risolino
cattivo, calcolatore. Di uno che sa molto più di quello che
dice. Non capivo
perché non riuscissi a leggergli nel pensiero, né
tanto meno perché non
avessero ancora tentato di attaccare.
<< Stanno aspettando >> disse Alice,
alle mi spalle
<< Aspettando cosa? >> chiese Jasper,
battendomi sul tempo
<< Non lo so >> rispose lei,
sconfortata.
I minuti passavano e tutto mi sembrava una grossa
pantomima. Perché attirarci in questo posto?
Perché dichiarare guerra, mettendo
in palio Bella, la mia
Bella, e poi non alzare un dito? Jacob era furbo. Era
scaltro. Freddo, deciso in tutto quello che faceva, ma c’era
una cosa che lo
rendeva profondamente diverso da tutti. Jacob era cattivo. Realmente
cattivo.
<< È tempo >> disse Jacob. E
ciò che
vidi mi lasciò senza fiato.
Lui, Tanya e tutte Decaduti spalancarono enormi ali
nere, con sfumature rosse e viola, alzandosi nel cielo.
<< Non è possibile! >>
urlò Alice
<< siamo Caduti, non possiamo farlo! >>
<< Ecco cosa stava aspettando >> dissi.
Non so come, ma Jacob aveva recuperato le sue ali e con esse tutti i
suoi
poteri. Eravamo spacciati. Presi Bella e la spinsi dietro di me, mentre
Jacob
richiamava a sé la forza della terra e la potenza del fuoco.
<< Non vinceremo mai così >>
sussurrò
Alice, al mio fianco << non possiamo governare il resto
degli elementi
nelle nostre condizioni >>.
Era vero. Da tempi antichi era stato decretato che
i Demoni, puri o impuri, avrebbero governato abilmente gli elementi del
Caos:
terra e fuoco. Mentre gli Angeli avrebbero avuto pieni poteri sugli
elementi
della Quiete: aria e acqua. Ma adesso eravamo svantaggiati. Io ed Alice
ne
eravamo sprovvisti. La Caduta
non ti strappava solo le ali, ti toglieva anche quel titolo che serviva
ad
evocare tali forze.
<< Cosa c’è Angeli Caduti?
>> urlò
Jacob, mentre sorvolava il cielo, pronto ad attaccare <<
avete paura per
caso? >>
<< Mai >> disse Alice, facendo qualche
passo avanti << immobile >>
sussurrò, e Jacob, non riuscendo più a
sbattere le ali con forza sufficiente per restare in cielo,
precipitò
procurando un grosso boato. Il potere di Alice era incredibilmente
utile.
<< Bel colpo! >> urlò Emmett
<< Rose >> la chiamai <<
prendi
Bella, fa che non le succeda nulla >>
<< Certo >> rispose la vampira,
portando Bella vicino a Lis, ancora a terra, e ad Esme.
<< Io esisto >> sentii controbattere
alla mio piccolo scricciolo << non puoi trascinarmi
così! >> disse
a Rosalie. Sorriso per la sua esuberanza, ma ora dovevo concentrarmi su
Jacob.
Bella era in ottime mani, né Esme né Rosalie
avrebbero permesso che le
accadesse qualcosa.
<< Alice >> chiamai, la vidi voltarsi e
continuai << tu occupati di Tanya, dì agli
altri di occuparsi dei
Decaduti, ma ricordate che Jacob è mio >>
annuì e sfrecciò, seguita da Jasper,
all’attacco. Emmett e Jason, sentendo le mie parole, si
scaraventarono sugli
altri, evitando abilmente le loro emissioni di fuoco. Raggiunsi Jacob,
il quale
si era rimesso in piedi.
Eravamo uno di fronte all’altro.
<< Lo sai che perderai >> disse
<<
perderete tutti. Siamo più forti, abbiamo pieni poteri. E i
Vampiri non ci
spaventano >>
<< Potrei anche perdere, Jacob, e morire qui.
Adesso. Ma tu morirai con me, è una promessa!
>> senza dargli il tempo di
capire le mie parole, mi avventai su di lui, buttandolo a terra. Di
tutta
risposta, Jacob, mi spinse lontano, ribaltando la situazione.
Cercò di darmi un
pugno, ma riuscii a schivarlo in tempo. Voltai la testa e
colpì la terra umida.
<< Ora ci divertiamo >> disse, e mi
sentii imprigionare da rami robusti. Sentivo le mie caviglie bloccate,
così
come i polsi. Un ramo molto rugoso si attorcigliò al mio
collo, iniziando a
stringere. Non riuscivo a muovermi, stavo soffocando <<
vedi Edward?
Questa volta vinco io >> si alzò in volo,
spiegando le sue maestose ali e
modellò il fuoco fino a fargli assumere la forma di una
spada, molto affilata.
Se in ballo ci fosse stata solo la mia vita non avrei mosso un dito, ma
la mia
sconfitta avrebbe influito anche su Bella e questo non potevo
assolutamente
permetterlo. Riuscii a fatica a liberare il polso destro, con il quale
cercai
di sciogliere la presa ferrea che mi attanagliava il collo. Se solo
avessi
potuto tramutarlo in ghiaccio, sarebbe stato più semplice
spaccarlo. Non so
cosa successe, ma la mia preghiera si trasformò in
realtà. Diedi un colpo secco
e il ramo, ormai gelato, si sbriciolò sotto i miei occhi.
Saltai all’indietro,
nel momento esatto in cui Jacob conficcò la lama nel terreno.
<< Merda >> sibilò tra i denti e
capii.
Non era solo Jacob, o i suoi Decaduti,ad
aver riottenuto i poteri e le ali. Era
l’Eclissi. Il Cielo veniva
oscurato, così come gli occhi dei Potenti o degli Arcangeli,
che erano puntati
su di noi. Finché quel fenomeno fosse rimasto attivo, noi
non saremmo stati più
Caduti. Potevamo vincere, ora che sapevamo di poter lottare ad armi
pari.
Un urlo mi riscosse da quel veloce pensiero. Alice
era per terra e cercava di togliersi Tanya di dosso.
<< Alice! >> le urlai <<
vola!
>>
<< Cosa? >> chiese, guardandomi come se
fossi pazzo
<< Fallo! >> con un’abile mossa
di
karate si tolse l’oca bionda di dosso, spiccando il volo.
Jacob tornò alla
carica, ma prima di essermi addosso, spiegai le ali e raggiunsi Alice.
In alto
nel cielo.
<< Come diavolo è possibile? >>
chiese
mia sorella, non appena la raggiunsi
<< È l’eclissi >> le
spiegai <<
ed è anche per opera sua che non riusciamo a vedere nulla.
Deve aver procurato
una sorta di Black Out, non lo so. Ma i poteri psichici sono fuori uso
>>
<< E cosa ce ne importa? >> disse,
sorridendo << abbiamo quelli più putenti
>> richiamò a sé l’acqua,
gelandola, e modellò un perfetto arco con delle frecce. La
sua arma era
scintillante quanto letale
<< Concordo con te >> risposi, modellando
anche io la mia via di salvezza. Era una spada dalla lama molto lunga,
facile
da impugnare. Era bianca, fatta di puro ghiaccio, ma soprattutto
letale.
Scendemmo in picchiata, ferendo molti Decaduti. Non
volevamo uccidere, era questo che ci differenziava. Con la coda
dell’occhio
vidi Bella con gli occhi sgranati, di sicuro non si aspettava un tale
colpo di
scena. Come nessuno del resto.
<< Credi davvero che questo servirà a
qualcosa? >> chiese Jacob, iniziando, senza preavviso, il
vero
combattimento. La lama della sua spada di fuoco si scontrò
con la mia,
provocando un stridio. Indietreggiai di poco, parando il colpo, mentre
lui
subito ne affondò un altro << noi siamo
più forti di voi! >>
<< E questo chi lo dice? >> chiesi,
aprendo le ali, volandogli alle spalle. Gli diedi un calcio sulla
schiena e
perse l’equilibrio. Tornò in piedi in un batter
d’occhio, spiegando anch’egli
le ali.
<< Il Ghiaccio non può nulla contro il Fuoco,
Edward! >> spiccammo il volo, mentre le nostre spade
continuavano a
scontrarsi senza tregua.
<< Ah no? >> chiesi ironico
<< lo
scopriremo presto! >> richiamai l’aria, che
strattonò Jacob facendogli
perdere la concentrazione. Non ci pensai un attimo, affondai la spada,
ferendogli il polso, mentre la sua cadde e scomparve prima di toccare
il campo
di battaglia, sotto di noi.
<< Maledetto bastardo! >> sibilò
lui
tra i denti.
Costruii una catena d’aria e gli legai i polsi con
un gesto veloce.
<< Com’era? >> chiesi
<< il
Ghiaccio non può vincere contro il Fuoco? >>
<< Non hai ancora vinto, Cherubino! >>
disse e mi sentii arpionare la caviglia e sbattere al suolo.
L’urto fu potente,
il respirò mi mancò.
<< Edward! >> sentii Bella urlai e vidi
Rose, trattenerla dal raggiungermi
<< Tutto bene, ma stai là! Ti prego!
>>
per rispondere a Bella, non mi resi conto della mia gamba
ancora imprigionata
in quella radice. Mi sentii sbattere, con forza, contro una vecchia
quercia
secolare.
<< È inutile che ci provi, Edward
>>
disse Jacob, scendendo dal cielo, proprio davanti a me <<
sono più forte
di te >>. Nei suoi occhi c’era solo odio, puro
e semplice. Richiamò a sé
il fuoco, plasmando due pugnali affilati << dì
le tue preghiere,
Angioletto >> non finì nemmeno la frase, che
una freccia argentata gli
colpì il braccio, facendolo urlare.
<< Hai bisogno di una mano, fratellino?
>> chiese Alice
<< Ora non più >> le sorrisi,
mentre mi
rialzavo, liberandomi << ma grazie >> vidi
Emmett e Jason alle
strette. Jasper sembrava cavarsela proprio bene, così come
Carlisle. Io Jason, tu Emmett!Pensò
Alice.
Spalancai le ali e mi scaraventati sul Decaduto che
stava dando filo da torcere a Emmett. Era grosso, robusto, forse
più del
Vampiro, le ali erano spiegate e aveva due piccole lame appuntite di
fuoco. Lo
sbalzai lontano, mentre mi diressi a liberare Emmett dalla presa della
terra.
<< Forte! >> disse guardando le mie ali
<< ma sono vere? Madonna le voglio anche io!
>>
<< Emmett, ti sembra il momento? >>
risposi, scuotendo la testa
<< Perché no? >> chiese. Stavo
per
rispondere, quando l’urlo di Rosalie ci fece voltare. Esme
era in piedi, in
posizione di difesa, davanti a Bella, che teneva tra le braccia Lis,
ancora
incosciente. La
Vampira
bionda, invece, era a terra e si teneva un braccio con la mano.
<< Ora lo uccido >> ringhiò
Emmett e in
men che non si dica, si scaraventò sul Decaduto,
strappandogli la testa a
morsi. Lo raggiunsi, atterrando vicino a Rose.
<< Cos’è successo? >>
le chiesi
<< Il braccio… >> non riusciva a
parlava << me l’hanno spezzato, non so come non
me l’abbiamo strappato
via >>
<< Ok, adesso calmati. Voi Vampiri non
guarite in fretta? >>
<< Si, ma il dolore inferto fa male nello
stesso modo! >>
<< Amore mio >> disse Emmett,
inginocchiandosi vicino a sua moglie << quel bastardo
è morto >>
<< Edward! >> sentii Bella chiamarmi.
Esme era in difficoltà e Carlisle era troppo impegnato a
togliersi di dosso due
Decaduti per accorrere. Richiamai la mia spada di ghiaccio e
ferì il Decaduto
ad un piede, per poi finendolo con un colpo in testa.
<< State bene? >> chiesi
<< Si, grazie figliolo >> rispose Esme
<< Tu stai bene? >> domandai a Bella.
La vidi annuire e catapultarsi tra le mie braccia. Lei era viva,
ancora, e
questo mi bastava per star bene.
<< Edward! >> urlò Alice
dall’altra
parte della radura << alle spalle! >>.
Mi voltai tardi. L’arma di Jacob era troppo vicina,
così feci l’unica cosa giusta da fare. Strinsi
forte a me Bella, pregando che
la lama infuocata non colpisse anche lei. Chiusi gli occhi e attesi. I
minuti
passarono, ma il dolore non arrivò. Lo schiocco di ferri
sfregati riecheggiò
nelle mie orecchie.
<< L’Inferno non ti ha spiegato niente, vero
Jacob Black? >> quella voce era…
<< ti abbiamo esiliato, ti abbiamo
cacciato. Ti abbiamo strappato le ali e reso Decaduto per la tua nuova
politica
di “ sosteniamo Lucifero “ e ora? Eccoti di nuovo
qui a dare problemi. Mm no,
non si fa così >> alzai lo sguardo e
ciò che vidi mi raggelò. Ma com’era
possibile? Un Angelo, un Dominatore per la precisione, si era messo tra
me e la
lama di Jacob, parandone il colpo col suo scudo. Le ali spiegate,
bianche e
maestose, i capelli castani, lunghi che si muovevano a causa del vento
che lei
stessa emanava.
<< Lis? >> chiese Bella, con voce
sconvolta. L’Angelo si voltò piano verso di noi e
sorrise, sussurrando un “
sorpresa “. Si voltò poi verso Jacob,
scaraventandolo il più lontano possibile
da noi.
Lis si voltò del tutto, incrociando le braccia
<< Cosa fareste senza di me? Si, si lo so. Ora siete
tutti su “ oh mio
Dio! Ma com’è possibile? “ eh dopo vi
spiego, ok? Prima perché non sfruttiamo
la grande fortuna di avere un Dominatore dalla vostra parte e
rimandiamo tutta
questa marmaglia all’Inferno? >> non
aspettò la risposta. Si gettò alla
carica, lasciando solo morti al suo passaggio. Lis era un Angelo
Dominatore.
Essi prendevano ordini direttamente dagli appartenenti alla Prima
Gerarchia, il
loro compito era quello di far rispettare la legge nei Cieli.
Solitamente essi
si spingevano sulla terra per visionare l’andamento dei
Caduti. Dio affidava
loro la forza del Dominare, compongono l’esercito
dell’Apocalisse e da loro
dipende l’ordine universale e la disciplina ferrea alla quale
gli Angeli si
rivolgono per mantenerlo. Sono gli Angeli più forti a
livello fisico e
battagliero.
Pov. Bella
Ero interdetta.
Mia cugina era un Angelo? Ma era
impossibile! La conoscevo dalla nascita. L’avevo vista
crescere, maturare. Non
era possibile! Eppure le sue ali lasciavano poco tempo al dubbio, come
la sua
abilità nel combattere ed evocare poteri di certo non umani.
<< Devo dare una mano >> mi disse
Edward. Incrociai i suoi occhi verdi, colmi di speranza. Non volevo
lasciarlo
andare. Non potevo. Non riuscivo. Non dopo aver visto Jacob combattere.
Non
dopo aver visto Edward spacciato più volte. Ero egoista,
stavo pensando solo a
me stessa. Si, perché se avessi perso Edward non avrei
più voluto vivere. Ma
lui doveva andare. Doveva aiutare i Cullen, sua sorella. Lis. Decisi
che il
tempo per pensare era finito, quello per prendere decisioni, al
contrario,
bussava prepotente nella mia testa e nel mio cuore. Edward mi prese per
mano,
aiutandomi ad alzarmi. Era bello, oggi più che mai. Le
grandi ali bianche, che
avevo visto solo come un ricordo passato, ora si spiegavano dietro la
sua
schiena, proprio davanti ai miei occhi. Sentii le sue labbra sulla mia
fronte,
ma prima che potesse buttarsi nuovamente nel combattimento, lo afferrai
per un
braccio. Mi alzai sulle punte e posai le mie labbra sulle sue.
Lì per lì restò
immobile, non si aspettava un gesto del genere. Non da me, non dopo
l’ultimo
periodo. Ma non appena si riprese ricambiò il bacio con
amore e passione,
stringendomi a sé con veemenza.
<< Torna da me >> dissi, appena ci
staccammo
<< ti prego >>
<< Te lo prometto >> rispose
<<
ora ho un motivo in più per vincere >>
concluse quella frase e volò via.
Non volevo guardare, avevo troppa paura per Edward, per Lis, per Alice.
Per
tutti. Pregavo. Speravo che finisse tutto bene. Decisi di andare da
Rose, così
che Emmett fosse più tranquillo.
<< Mi prendo io cura di lei >> dissi,
inginocchiandomi di fianco alla mia amica ferita. Un Decaduto, usando
il fuoco,
le aveva bruciato il braccio sinistro, rompendole tutte le ossa.
<< Mi raccomando, Bella >> rispose
Emmett. Diede un bacio veloce sulle labbra a Rose e tornò ad
aiutare Jason, che
adesso combatteva accanto a Lis.
I movimenti di mia cugina erano impeccabili.
Decisi, precisi. Letali. Uno dopo l’altro i Decaduti, stavano
cadendo sul campo
di una battaglia che erano stati proprio loro a cominciare. A volere.
Alice brandiva un arco, senza mancare mai un
bersaglio. Al sua fianco Jasper non lasciava via di fuga. Carlisle, al
contrario di tutti gli altri, feriva, ma non uccideva. Proprio come
Edward, lo
faceva solo se era estremamente necessario.
<< Ce la faranno sicuramente >> disse
Esme, sbucando davanti a me. In mezzo a noi c’era Rosalie.
<< Lo spero >> sussurrai.
Dopo
più di un’ora lo scontro era ancora in atto.
La nostra parte era sicuramente più illesa
dell’altra, la quale era stata
decimata.
Tanya era stata messa fuori gioco da Alice, mentre
Lis, Jason e gli altri Cullen avevano immobilizzato, ucciso o portato
alla resa
gli altri. Su nel cielo, invece, due figure alate stavano ancora
combattendo
senza esclusione di colpi. Vedevo il fuoco della lama di Jacob battere
su
quella di Edward. Ero agitata, nervosa, ansiosa. Volevo solo che quello
scontro
cessasse il prima possibile e che Edward tornasse da me. Il mio cuore
perse
qualche battito quando vidi due ali bianche precipitare. Jacob aveva
disarmato
Edward, sbattendolo a terra, ed ora gli stava planando addosso.
<< Edward! >> urlai, mentre le mie
gambe si stavano già muovendo da sole
<< Bella, no! >> disse Lis,
atterrandomi davanti per bloccarmi
<< Devo andare da lui, devo aiutarlo!
>>
<< Non facendoti ammazzare! Smettila!
>>.
Mentre mia cugina, mi trascinava nuovamente tra gli
alberi, vidi Edward schivare il colpo di Jacob, atterrandolo. Questa
volta con
maggior forza. I secondi passavano, così come i minuto, ma
il Decaduto non si rialzò. Poco distante da lui, Edward, era
inginocchiato per terra. Vedevo la
grosse ali sulla schiena fare su e giù, questo a causa del
respiro pesante. La
camicia che indossava era strappata, sporca. I capelli erano
più in disordine
del solito e il suo volto era stanco, segnato dalla lotta che era
appena
finita. Quel pensiero mi fece riprendere un respiro regolare. Era
finita e noi
eravamo i vincitori. Quando uno spiraglio di sole fece capolino dal
grande
buio, mi resi conto che era la verità. Anche
l’eclissi era giunta al termine.
Solo a quel punto, Lis mi lasciò andare. Incespicai qualche
volta nei miei
passi, ma non mi importava. Stavo raggiungendo Edward.
Quando ero ad un passo da lui, un fulmine squarciò
il cielo e delle frecce dorate, che sembravano più delle
lance, si frapposero
tra me e il mio Angelo.
<< Stanno arrivando >> dissero
all’unisono Alice e Lis
<< Chi arriva? >> chiesi, voltandomi
<< Gli Arcangeli >> mi rispose a voce
bassa, Edward.
Più l’eclisse scompariva e più le ali
bianche di
Edward, Alice e di tutti i Decaduti lì presenti, si
assottigliavano. Fino a
sparire. Stavano tornando ad essere Caduti. La cosa che mi sorprese fu
che
quelle di Lis, a differenza loro, oscillavano lievemente ed erano
ancora
compatte, enormi. Perfette.
<< Che cosa vogliono gli Arcangeli? >>
chiese Carlisle a Lis
<< Lo scoprirete presto >> rispose lei.
Mi voltai verso Edward e mi resi conto che Jacob non era più
per terra. Il
panico mi assalì.
<< Dov’è Jacob? >>
chiesi con voce
quasi isterica. Edward si voltò, sgranando gli occhi quando
tornò a fissare i
miei.
<< No! Bella! >> urlò. Alzai lo
sguardo
al cielo. Jacob cercava di tenersi in volo con quelle misere ali nere
che,
ancora per poco, erano situate sulla sua schiena. Era ferito, avrebbe
dovuto
essere morto e invece non lo era. Il suo volto era una maschera
d’odio e i suoi
occhi, completamente rossi, puntavano su di me. Brandì la
sua fiamma, facendole
prendere una forma ad arco con una freccia al suo interno.
<< Non posso ucciderti, Isabella >>
disse puntando la freccia versa di me << ma posso farti
soffrire
parecchio >>
<< NO! >> urlò Edward, il quale
spiccò
un leggero volo scavalcando il muro dorato di lance, dirigendosi verso
di me.
Fu un attimo e vidi Jacob cambiare traiettoria. La freccia non puntava
più su
di me, ma su Lis.
<< Se non ti fossi risvegliata, io avrei
vinto! >> e schioccò.
Avvenne tutto a rallentatore, ma anche molto
velocemente. Feci qualche passo indietro, spingendo via Lis, diventando
io stessa
il bersaglio. Chiusi gli occhi e attesi. Sentii grandi urli in torno a
me e poi
percepii qualcosa di avvolgente cadermi addosso e il suolo freddo,
umido, sotto
di me.
<< Perché lo hai fatto? Mi sarei difesa da
sola, Bella! >> era Lis.
<< Bastardo! Questa volta ti uccido davvero!
>> così tanta rabbia… eppure la
voce era quella di Alice.
<< Alice no, ti prego! >> urlò
Jasper.
Sentivo il suo
odore tanto vicino, ecco perché non
riuscivo ad aprire gli occhi. Perché, anche se non avevo
visto, sapevo cosa era
successo. Lo percepivo sempre quando era accanto a me. Vivo
oppure… Spalancai
gli occhi.
<< Edward! No, no, NO! >> si era messo
tra me e la freccia. Perché? Che domanda idiota, per lo
stesso motivo per cui
io, scioccamente, avevo spinto via Lis << Edward! Edward,
Edward, Edward…
EDWARD! >> le lacrime cominciarono a scendere prepotenti.
Ma lui non
rispondeva. Lo scossi, senza risultati. Non poteva essere…
non poteva! Eppure
la verità era sotto i miei occhi. Non respirava. Non poteva
lasciarmi, non ora
che lo avevo ritrovavo. Uno schianto mi fece sobbalzare. Alice aveva
atterrato
Jacob. Ora gli stava sopra, piangeva e picchiava. Picchiava e piangeva.
Jasper
le si avvicinò rapidamente allontanandola e prendendola tra
le braccia.
Mi guardai in torno. Rosalie era in braccio a
Emmett, Carlisle teneva Esme per la vita, Jason e Lis si stringevano la
mano e
a quel punto capii.
Avevo perso tutto. Guardai Edward, steso a terra.
Morto. Per salvare la mia vita. La vita di una ragazzina egoista, che
non aveva
capito quanto realmente soffrisse quando le stava lontano, che non
aveva capito
che lui voleva risparmiarle tutto questo, che non aveva capito quanto
lui
l’amasse davvero. Ed ero che lo sapeva, cosa le restava?
Nulla.
Mi sdraiai accanto a lui, posando la testa sul suo
petto, mentre gli accarezzavo il viso perfetto. Baciai le sue labbra
per
l’ultima volta e compresi. Non c’era più
nulla di vivo in me. Il mio cuore era
morto, aveva smesso di battere quando Edward aveva perso la vita. Per
me. In
quell’istante erano morte due persone.
Si, perché anche io, Isabella Swan, ero
morta. Insieme a Edward Masen.
ù.ù""
*L'autrice scappa in Brasile o da qualche altra parte per non essere
uccisa* dai su non guardatemi così O.O aspettate
un secondo! C'è ancora l'ultimo capitolo! Almeno aspettate
quello... Prima di lasciarvi alle risposte delle Recensioni, vi ricordo
che ho postato la PREFAZIONE della mia nuova storia, che è
sotto Rating
Rosso, In
Trappola [ la potete raggiungere seguendo questo link, se
siete interessate ->http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=655914&i=1]
≈
Risposte
alle Recensioni :
thecarnival :Ciao amica!!
ù.ù eh la suspance ci
vuole…era giusto che il capitolo precedente finisse in quel
mondo! E poi o.O
come Isobelle? Lei è finita sotto una carrozza, non
è collassata di punto in
bianco ù.ù per quanto riguarda Lis, in questo
capitolo si è svelata un’altra
cosa, forse l’ultima di questa grande storia misteriosa XD te
lo saresti
aspettata che la cara Lis fosse un Angelo? Per il finale di questo, si
che mi
sto già scavando la fossa
ù.ù”” aspetto con ansia un
commento! Ci sente su fb
amica!! Un bacione <3 ambrycullen90 :Ciao Ambry!! La tua domanda
ha avuto risposta XD Lis ha solo ricordato chi era, e questo le ha
provocato
tutti i malori ù.ù grazie ancora per i
complimenti! Diciamo che In Bilico mi è
stata molto a cuore come storia, quindi ci ho messo l’anima
per farla diventare
stupenda o almeno ci ho provato!! Ora che sta per finire mi dispiace un
casino!
Ma chissà… Aspetto la tua prossima recensione! Un
bacio! monibiondina :Ciao Moni!! Oh oddio il 23
Agosto *-* oh ma che cucciolo!! Ti faccio un grandissimo in bocca al
lupo per
tutto allora!! Per quanto riguarda il capitolo ahahahah si lo ammetto
un po’
apposta lo faccio XD ma almeno una cosa si è risolta per il
meglio… Lis non
stava male, stava solo ricordando ciò che era…
Non so se lo sai, ma la nuova
storia .In Trappola. l’ho già postata XD spero che
ti piacerà anche quella,
come questa! Che purtroppo sta volgendo al termine :( un bacio cara! E
alla
prossima recensione!! bella
cullen89 :Ciao tesoro!! Ribadisco il
GRAZIE per il tuo “ hai gusto ragazza “ ahahahahah
teso sai che adoro lasciarti
di stucco? Ahahahahah prima con Tanya, adesso Lis eheheheh mi stimo XD
allora?
Ti aspettavi che anche lei fosse un Angelo? E tutto il resto? Ti ho
sorpresa?
Sul fatto di voler un angelo che dorma con te *-* concordo!! Lo voglio
anche io
uffy >.< arriviamo pian piano alla fine di questa
storia… Ci sentiamo su
fb!! Ti voglio bene anche io, bacio! <3 antonella64 :Ciao Antonella!! Brava
sull’eclissi ci avevi preso! XD mi serviva un fenomeno
d’effetto per fare una
battaglia d’effetto e credo che l’eclissi sia stata
perfetta!! Aspetto la
prossima recensione, e ci sentiamo all’ultimo capitolo!! Un
bacione! edbell96 :Ciao!!^^ La battaglia
è
cominciata!! Ma adesso come finirà? Tutte le vostre risposte
verranno svelate
nel prossimo capitolo, che è anche l’ultimo,
purtroppo :( sono contenta di
continuare a sorprenderti ad ogni capitolo! La mia intenzione era
quella!! XD
alla prossima recensione, un bacio! Scaxa_Swan : Ciao Vanessa!! Io sono
Marta^^
non so perché la tua recensione è finita
nell’altro capito, ma fortunatamente
l’ho rintracciata qualche giorno fa!! E sono riuscita ad
infilarla giusta nella
cronologia XD sono contentissima che la mia storia ti sia piaciuta!! E
sei
arrivata proprio nel momento clue, visto che il prossimo
sarà l’ultimo capitolo
:( ma se ti piace come scrivo, non perdere l’altra mia
storia, di cui ho già
postato la Prefazione,
che si intitola .In Trappola. Spero che avrai tempo e voglia di
lasciare ancora
qualche commento! Alla prossima, un bacio!! Marie :Ciao Marika!! Dai non fare
quella
faccia!! Capita di dimenticare le cose XD non ti preoccupare se non hai
recensito (ma ora non farlo più se no divento una iena
ù.ù) Grazie alla tua
domanda, mi hai fatto capire che dovevo dare una spiegazione, e come
hai già
potuto leggere sopra, ma è giusto rispondere anche a te
direttamente, no… Io
non ho parlato di Nephilim. L’Angelo di cui parla Edward
è proprio un Angelo,
ma con diversità… Egli ha tutti i poteri degli
Angeli, ma ha una cosa che lo
contraddistingue, la sensibilità umana e cioè il
fatto di saper provare
emozioni. Egli non sa chi è realmente, ma quando Lucifero
Cadde venne stipulata
questa profezia che diceva che un giorno, arriverà un Angelo
che non avendo
ancora preso una decisione, dovrà schierarsi, ma essendo
così potente porterà
la pace o la distruzione. Spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto,
ci ho
messo un po’ perché proprio non veniva XD ci
sentiamo su fb!! Un bacione <3 maia96 :Ciao Hiba! Come hai potuto
capire
dal nuovo capitolo, la battaglia che è cominciata NON
è la Grande
Guerra di
cui parlava
Edward XD sarebbe stato un po’ troppo presto, non credi?
Anche un po’ troppo
inverosimile XD Lis si è rivelata, finalmente! Te lo
aspettavi? Mi dispiace
davvero tantissimo che non potrai seguirmi con In Trappola!! :( ma ci
saranno
altre storie e spero che tu sarai lì a seguirmi quando
posterò ancora!! Ci
sentiamo su fb!! Un bacione <3
Buon
pomeriggio gente!! Eccomi qui con l'ultimo capitolo :( ricordo che
comunque ci sarà un EPILOGO quindi non perdetevelo!! Come al
solito, vi lascio al capitolo e ci sentiamo a fondo pagina con le
recensioni e altro :) BUONA LETTURA!
Il
mio amore cadde tra le tue braccia; il tuo amore
tremò nelle mie. ● Pablo Neruda ●
Ventiseiesimo
Capitolo : Oblio.
Pov. Bella
Vuoto. Ecco
cosa c’era dentro di me.
Nulla. Ecco cosa percepivo in torno a me.
Freddo. Faceva molto freddo. Edward era freddo. Non
era mai stato così gelido.
Cosa ti resta quando perdi tutto? Quando l’unica
cosa che davvero ti importava ti viene strappata via, cosa fai? Come ti
comporti? Puoi continuare a vivere? Oppure il tuo è solo uno
sforzo? Un
sopravvivere.
Sentivo voci disconnesse. Urla. Alice… lei stava
piangendo.
<< È sotto shock >> mm chi? E
perché?
<< Bella? Bella alzati… >>
Bella? Era me che quella voce chiamava?
<< Carlisle, dobbiamo spostarla di lì. Quando
gli Arcangeli arriveranno non so cosa succederà
>>
<< Non mi ascolta >> ancora voci.
Perché non mi lasciavano in pace?
<< Bella? Bella, ti prego. Bella sono Alice,
tesoro ti supplico, vieni con me >> perché
piangeva? Alice. Lei era la
mia migliore amica. Si. E perché stava singhiozzando?
<< Ora mi sono stufata. Bella, ora tu ti alzi
di lì! >>
<< LIS, NO! >> chi aveva urlato? Quando
sentii due mani prendermi le spalle e allontanarmi da Edward, persi il
controllo.
<< NO! NO, LASCIAMI STARE!! >> urlavo,
senza ritegno e piangevo. Versavo tutte le lacrime che avevo in corpo
<<
lasciami! Edward! No! Devo stare con Edward, Lis lasciami! EDWARD!
>>
<< Bella, è morto! >> mi
urlò mia
cugina, in pieno volto << e tu devi venire con me, prima
che arrivino gli
Arcangeli. O il sacrificio di Edward non sarà valso a nulla.
Bella ascoltami,
lui ha dato la sua vita per te. Ti prego, non buttarla via. Non farlo
proprio
adesso >>
<< Io devo restare con lui >> dissi
atona << gliel’ho promesso. Lui ha promesso. Ha
detto che sarebbe tornato
da me, che… >> non finii di parlare. Un dolore
sorto alla guancia mi fece
cadere a terra. Lis mi aveva schiaffeggiata. Alzai gli occhi e vidi i
suoi
lucenti, colmi di lacrime che non voleva far uscire fuori
<< Adesso piantala! Torna in te, cazzo!
>>
<< Tesoro, non credo sia il modo
più…
>> tentò Jason, ma Lis lo interruppe
<< Non mi importa quale sia il modo più
consono, ok? Loro stanno arrivando! Ma sembra che di questo sia
preoccupata
solo io! >> tornò a fissarmi <<
ascoltami bene, Bella. Io lo so che
tu lo ami, che lo hai amato sempre e tanto, troppo forse. Ma prima di
pensare a
lui devi pensare a te! >>
<< Ascoltala >> disse Alice
<<
mio fratello non vorrebbe vederti in queste condizioni, te ne prego
>>
per la prima volta, da non so quanto, mettevo a fuoco qualcosa. Alice,
sorretta
da Jasper, era in piedi di fronte a me. Il suo volto era una maschera
di
dolore, solcato da fresche lacrime.
Il mio cervello e il mio cuore non volevano accettare quello che era
appena
successo. Forse aveva ragione Carlisle, ero davvero sotto shock. Era
come se
fossi entrata in una fase di annebbiamento. Nulla era chiaro in torno a
me,
definito. Era tutto confuso. Ricordavo Jacob e la freccia. Ricordavo
Edward. Il
suo sorriso, il suo bacio. E poi? Non riuscivo a capire, a ricordare. O
forse
non volevo.
Mi rialzai a fatica. Le gambe tremavano, non riuscivano a sostenere
il mio peso. Senti due braccia fredde afferrarmi per la vita. Esme. Era
sempre
così cara…
Improvvisamente un tuono irruppe in quel silenzio
assordante e un lampo, tremendamente accecante, squarciò il
cielo.
<< Sono arrivati >> disse Lis,
stringendosi maggiormente nell’abbraccio di Jason. Solo ora
notavo che aveva
ritratto le ali.
Dal cielo, quattro figure avvolte in una luce
dorata, scendevano elegantemente sulla terra. Le loro ali erano molto
più
grandi e più brillanti di quelle che avevo visto fino ad
ora. Il primo aveva i
capelli neri, non molto lunghi, indossava una giacca e dei pantaloni
bianchi.
Gli indumenti erano uguali per tutti. Il secondo era leggermente
più basso, i
capelli erano comunque neri, più corti. Il terzo era il
più basso di tutti, pur
essendo molto alto, e aveva capelli castani. L’ultimo, di
media statura, era
biondo.
<< Finalmente ci rincontriamo, Elisabeth
>> disse il primo Arcangelo, posando i piedi sul campo di
una battaglia
appena conclusa
<< Castiel >> rispose Lis, inchinandosi
davanti a lui.
Man mano anche gli altri tre si schierarono di
fronte a noi. Erano belli, non c’era che dire, eppure i loro
occhi erano vuoi.
Privi di ogni spirito di vita. Erano molto diversi da Lis,
Alice… Edward.
<< Uriel >> disse Lis, inchinandosi al
secondo uomo << Michele >> si
riferì all’Arcangelo dai capelli
castani << Gabriel >> ripeté il
gesto davanti al biondo.
<< L’Eclissi ha oscurato i nostri occhi
>> parlò Gabriel << non abbiamo
potuto vedere ciò che è accaduto
finchè essa non è scomparsa >>
<< Lo scontro appena finito non è stata opera
del Padrone dell’Inferi >> proseguì
Michele << siamo desolati
dell’incresciosa situazione >>
<< Ma dato che stai bene >> concluse
Uriel << e la tua missione è conclusa, credo
che sia ora di tornare in
Cielo, mia cara >>
<< Cosa? >> urlò, isterico,
Jason
<< ma cosa diavolo state dicendo? >>
<< Jason, non ti sembra sconveniente dire “
diavolo “ ad un Arcangelo? >> chiese Emmett,
col tentativo di alleggerire
la situazione
<< Non me ne frega nulla! >> rispose il
fratello << voglio sapere di cosa parla, Lis. E lo voglio
sapere adesso
>> disse, afferrandole un braccio, costringendola a
voltarsi
<< Jason, io… >>
tentò di rispondere,
ma Uriel glielo impedì
<< Non sei tenuta a dare spiegazioni a tale
abominio >> disse l’Arcangelo
<< Abominio? >> sibilò tra i
denti
Alice, stretta ancora nell’abbraccio di Jasper
<< sono più umani di tutti
voi Angeli di Dio messi insieme >> era fredda, diretta.
Spietata <<
siete scesi sulla terra da neanche cinque minuti e già
pretendete di comandare
tutti e non vi siete nemmeno accorti di ciò che vi
è in torno o di chi è per
terra, ai vostri piedi >> abbassai lo sguardo, seguendo
le parole di
Alice e lo trovai.
Edward giaceva al suolo. I vestiti troppo sgualciti
per appartenere a lui, il torace troppo piatto per scorgere anche il
barlume di
un respiro. La pelle troppo pallida per sperare ancora in qualcosa.
Morto.
<< Piccola Alice, non cambi mai? >>
chiese Uriel << non ti sembra un po’ azzardato
rispondere a noi in tali
toni? >>
<< E perché? >> rispose lei
<<
cosa potreste togliermi ancora? Le ali? Lo avete già fatto.
I miei compiti?
Ve li siete già presi. Mio fratello? È
già morto >> la sua voce si incrinò
<< perciò non chiedetemi di pormi a voi come
santità scese dall’alto,
perché non avrete soddisfazioni da parte mia
>>.
<< Elisabeth >> chiamò Michele
<<
dobbiamo tornare, presto >>
<< Prendete anche il corpo del Cherubino
>> disse Gabriel. Quelle parole mi fecero sussultare
<< gli daremmo
un degno addio >> non appena vidi Castiel abbassarsi per
afferrare
Edward, mi divincolai dalla presa di Esme
<< NO! Non potete toccarlo! Lui deve restare
con me! >> urlai, ma non mi ascoltarono <<
dovete lasciarlo! Dovete
lasciare il corpo!
>> l’ultima parola mi morì in gola.
Un corpo. Era
quello tutto ciò che restava del mio amore adesso? Un corpo
vuoto? Privo di
vita, di anima, di tutto? Caddi a terra, sbattendo sonoramente le
ginocchia sul
terreno.
I tre Arcangeli mi guardavano come se fossi pazza.
E forse lo ero diventata.
Gattonai fino a raggiungere Edward. Gli accarezzai
il braccio destro. Era freddo, troppo freddo. Ma gli Angeli non erano
immortali? Non avrebbero dovuto esserlo? E allora lui perché
non c’era più?
Perché era morto? Perché Dio mi puniva, ci
puniva, di nuovo? Non ne avevamo già
passate tante, troppe? Evidentemente no. Risalii piano, posando le dita
sulle
sue guance. Ricordai il suo sorriso sghembo. Era sempre e solo per me.
Gli
accarezzai il collo, liscio e perfetto, fino a posare le mani sul suo
cuore.
Muto.
<< Voi dovete rimandarlo a me >> dissi
atona
<< Come? >> chiese Castiel
<< Voi siete Angeli, voi potete farlo
>> dissi, alzando lo sguardo colpo di lacrime
<< voi dovete
ridargli la vita. Glielo dovete >>
<< Noi non dobbiamo proprio niente, ragazzina
>> sibilò Uriel << lui era un
Caduto. E per la sua stupidità è
morto >>
<< Stupidità? >> chiese Lis
<< e
quale sarebbe questa stupidità che tanto decantate?
L’aver salvato la vita di
Bella? Aver sacrificato se stesso per amore? >>
<< Lascia perdere, Lis >> rispose Alice
<< loro non lo capiscono. Non lo capiranno mai
>>
<< Edward sapeva i rischi che correva
>> disse Castiel << era a conoscenza del
fatto che nessuna arma
umana può ferire o uccidere un Angelo. È rimasto
ucciso in uno scontro
soprannaturale. E noi non possiamo fare nulla, se non piangere questa
perdita
>>
<< Bugiardi >> dissi con rabbia
<< Come hai detto, scusa? >> chiese
Gabriel
<< Bugiardi. Siete solo dei patetici
bugiardi! >> urlavo << è questo
che vi insegna il vostro Dio? Ma
che razza di Arcangeli siete? L’Inferno farà
schifo, ma il Paradiso non è
migliore! Entrambe la parti sono egoiste, ma voi… Voi che
dovreste
rappresentare la
Fede,
la
Salvezza,
la
Misericordia
mi fate pena >>
<< Abbiamo sentito anche abbastanza >>
disse Michele << Elisabeth è tempo di tornare
a casa >>
<< Lei non va da nessuna parte! >>
urlò
Jason, spingendo Lis dietro di sé. Successe in un secondo.
Egli cadde a terra,
privo di ogni movimento e con lui, tutti i Cullen che stavamo partendo
all’attacco per aiutare un membro della loro famiglia.
<< Adesso basta! Smettetela! >>
urlarono Lis e Alice
<< Gli devo delle spiegazioni >>
proseguì Lis << per favore >>
<< E sia >> disse calmo Castiel
<< Sono stata mandata qui otto mesi fa
>> cominciò lei
<< Otto mesi fa? >> chiesi sconvolta.
Com’era possibile? Io la conoscevo da una vita…
Lei era mia cugina.
<< Si. I tuoi ricordi, Bella, sono stati
cambiati da noi >> spiegò lei <<
tu mi conosci solo da otto mesi,
non da 18 anni come pensavi. Come anche io credevo >>
<< Cosa vuol dire questo? >> chiese Jason
<< perché non mi hai mai detto niente? O agli
altri? Qual era la tua
missione? >>
<< Io non lo sapevo >> rispose
<<
non lo ricordavo. Nei patti c’era la cancellazione momentanea
della mia vita
angelica. Io non dovevo ricordare nulla del Paradiso o del fatto di
essere un
Dominatore, dovevo credere fermamente alla mia umanità,
all’essere Elisabeth
Swan, cugina di Bella, nipote di Charlie e Renée, figlia di
Sam ed Emily.
Dovevo avere anche io questa visione e così è
stato. Fino all’eclissi… >>
<< Non se l’aspettava nessuno >>
rispose Castiel << è stato un fulmine a ciel
sereno anche per noi.
Ridonando temporaneamente i poteri e le ali ai Caduti ha anche
riportato i
ricordi e la tua vera natura a te >>
<< Lo sospettavo >> rispose lei
<< E qual era la tua missione? >>
chiese Alice
<< Tenere il Cherubino Caduto e Isabella
lontani >>
<< Cosa? >> chiesi sconvolta
<< Ma come facevi ad adempiere a questo
compito, se non ricordavi nemmeno chi eri in realtà?
>> chiese Jasper
<< La mia doveva essere più una sorveglianza
>> spiegò << tutto
ciò che sapevo, che percepito arrivava
direttamente agli Arcangeli Uriel e Castiel. Inconsciamente non sapevo
quello
che facevo >>
<< Noi saremmo intervenuti se le cose fossero
andate troppo oltre >> parlò Uriel
<< Perché avete sempre ostacolato la nostra
unione? >> chiesi con rabbia <<
perché non ci avete mai voluti
insieme? >>
<< Non ti è dato saperlo questo
>>
rispose Gabriel
<< Non me ne importa delle vostre patetiche
spiegazioni >> dissi << io rivoglio solo
Edward. Voi potete salvarlo,
vi scongiuro… >>
<< Non possiamo >> disse duro Uriel
<< Posso io >> sentire quelle parole,
era come vedere l’arcobaleno dopo l’uragano. Mi
voltai verso Lis, che si stava
avvicinando a me e ad Edward.
<< Non ne hai il permesso >> quasi
urlò
Uriel
<< Non mi serve il permesso >>
ribatté
lei
<< Tu devi sottostare ai nostri ordini! E ti non
stiamo dando il permesso di farlo! >>
<< Non me ne importa un cavolo dei tuoi
ordini! Dei tuoi permessi o della tua filosofia di vita, Uriel! Lo vuoi
capire?
>>
<< Ma come osi…? >>
<< Lei è mia cugina! E non la
lascerò vivere
con un tale tormento nel cuore >> e si
inginocchiò accanto a me
<< Lei non è tua cugina! È
un’umana e tu sei
un Angelo! >> continuò Uriel
<< Si, che lo è! Ma proprio non capisci? Voi
non avete creato solo dei ricordi fittizi nella mia mente, avete
costruito un
passato, un legame!
Mi avete fatto capire cosa significa amare e voler bene,
soffrire ed essere felice! E tutto questo non si cancella con un colpo
di
spugna! Ogni gesto ha una conseguenza, e questa è quella che
avete creato voi! Non
vi sta bene quello che sono diventata? Non me ne importa! Strappatemi
le ali,
fatemi Cadere! Io preferisco diventare umana e morire, amando un
vampiro,
piuttosto che vagare in eterno sola, vuota nei Cieli di un Paradiso che
non
riconosco più! Edward ha dato la sua vita per salvare quella
di Bella, se non è
amore questo cos’altro lo è? >>
<< Non ti permetterò di disubbidirci!
>> urlò Uriel impugnando una lunga lancia
d’oro, puntandola contro
l’Angelo, appena scoperto, che avevo accanto.
<< NO! >> urlammo all’unisono io
e
Jason, troppo spaventati per muovere un muscolo. Non volevo vedere
qualcun
altro morire. Non adesso. E non Lis. Chiusi gli occhi, aspettando. Ma
un tuono,
più potente degli altri squarciò il cielo,
provocando diverse venature su di
esso. E Uriel si fermò.
<< Hai il permesso di farlo >>
sentenziò qualche minuto dopo, Castiel.
Vidi Lis tirare un sospiro di sollievo. E anche io
con lei. Mi spostai un po’, sotto suo suggerimento e le
lasciai completo
spazio.
Sentii Alice avvicinarsi a me, e prendermi per
mano. La teneva stretta e anche io. Nel frattempo Lis, aveva spiegato
le ali,
posando le mani sulla fronte e il petto di Edward. Chiuse gli occhi e
si
concentrò.
I minuti passavano, lenti, interminabili. Ma non succedeva
niente. Mi stavo chiedendo se non fosse troppo tardi, se la guarigione
che Lis
gli volesse dare, non fosse arrivata troppo in là rispetto
ai tempi concessi. E
subito dopo mi chiesi, quali fossero questi tempi. Esistevano? Non lo
sapevo,
ma volevo sperare che fossero solo domande di una sciocca mente umana.
Immaginai Edward aprire gli occhi, alzarsi e
abbracciarmi stretta, mentre mi diceva che mi amava e che sarebbe
restato con
me per sempre. Ma questo non avvenne.
Edward era ancora lì, steso a terra. Senza vita.
<< Evidentemente non era destino >>
sussurrò Castiel, parlando al cielo piuttosto che a noi.
<< Evidentemente ci avete messo troppo a
decidere >> rispose, ad un’affermazione non
diretta a lei, Alice, con
voce tagliente.
E poi qualcosa accadde. Lis si spostò giusto in
tempo per vedere muoversi un dito della mano di Edward. Lasciai la
presa di
Alice e mi buttai a terra.
<< Edward! >> dissi, fosse un po’
troppo forte. Le palpebre si stavano schiudendo e la bocca si mosse
<<
Edward… >> sussurrai, mentre la voce stava
scemando, sostituita da
singhiozzi interminabili. Si, perché se avessi ricominciato
a piangere non avrei più
smesso.
<< Bella >> disse, aprendo gli occhi e
fissandomi << stai bene? >> i suoi occhi
verdi mi perforarono
l’anima. Edward era vivo e stava bene.
<< Oddio Edward >> scoppiai a piangere,
gettandomi tra le sue braccia
<< Ehi scricciolo, che c’è?
>> chiese
stringendomi a sé
<< Sei tornato… sei davvero tornato da me
>>
<< Te lo avevo promesso >>
<< Sempre il solito egocentrico >>
disse Lis << mannaggia a me, a saperlo ti lasciavo morto
>> ma
sentii nella sua voce una nota incrinata. Si era commossa e non voleva
darlo a
vedere
<< Fratellino, non farlo mai più
>> lo
rimproverò Alice
<< Promesso >> rispose, senza lasciarmi
andare nemmeno un secondo.
Eravamo
tutti in piedi, adesso. Edward, ancora un
po’ acciaccato si appoggiava a me. Davanti a noi, gli
Arcangeli, non erano
ancora volati via.
<< Siamo contenti della tua guarigione,
Edward >> disse Castiel
<< Ma davvero? Cavolaccio, eppure mezzora fa
lo volevate lasciare morto! >> constatò
brioso, Emmett
<< Concordo con lui >> lo
spalleggiò
Alice
<< Suvvia >> prese la parola Uriel
<< tutto è bene quel che finisce bene, no?
>>
<< È sempre stata la tua filosofia, vero
Uriel? >> chiese Edward << non importa se
tutto in torno a te
piange o cade in disgrazia, l’importante è come si
conclude >>
l’Arcangelo sorrise, ma non ribatté
<< Cosa ci fate ancora qui? >> chiese
Lis << io non torno con voi >>
<< Lo sappiamo, tranquilla >> disse
Castiel
<< Dobbiamo darvi una notizia che credo vi
farà piacere >> disse Michele
<< I piani di Dio per voi sono mutati
>> esordì Gabriel << i due
Caduti hanno dimostrato grande valore e
coraggio. Proprio per questo motivo, la vostra cacciata dai Cieli
vedrà la
parola fine qui >>
<< Cosa? >> chiese sconvolta, Alice.
Non capivo. Cosa significava? Che avrei perso Edward, di nuovo,
perché
costretto a tornare al suo posto? Sentii la sua presa farsi
più ferrea, in
torno alla mie spalle.
<< Hai capito bene, Alice >> rispose
Castiel << non siete più Caduti, ma Angeli. A
tutti gli effetti >>
<< Semplici Angeli, però >>
proseguì
Gabriel, fissando Edward << e con una missione, voluta
espressamente dal
Grande Padre >>
<< Che missione? >> domandò
Edward
<< Cercare il Salvatore >> rispose,
schietto,
Gabriel << Lucifero ha scoperto di chi si tratta e ora
darò ad egli la
caccia. Vuole portarlo dalla sua parte e cominciare la Grande
Guerra, noi dobbiamo
batterlo sul tempo. Voi dovrete trovarlo, lasciandogli
libertà di scelta
>>
<< Solo quando l’Angelo, destinato a Salvarci
o a Condannarci tutti, si rivelerà ad entrambe le parti e si
schiererà, solo
allora Paradiso e Inferno giungeranno sulla terra, scontrandosi una
volta per
tutte >>
<< Questo cosa significa? >> chiese
Edward << che possiamo restare? >>
<< Dovete
restare >> rispose Michele
<< l’Angelo è sulla terra,
dall’inizio dei tempi. Deve essere solo
trovato >>
<< Dopodiché? >> chiese Alice
<< Tutto a suo tempo >> tagliò
corto
Castiel.
I quattro Arcangeli spiegarono improvvisamente le
ali, spiccando il volo e sparirono. Su nel cielo.
<< Questo vuol dire che abbiamo vinto?
>> chiese qualche minuto dopo Emmett
<< Credi di si, Emmett >> rispose
Edward << abbiamo vinto >>
<< Cosa ne facciamo di tutti questi Decaduti,
o di Jacob? >> chiese Carlisle
<< Non ti preoccupare >> rispose Edward
<< appena non vi sarà più nessuno
nelle vicinanze, manderanno i pulitori
>>
<< Come fai a saperlo? >>
<< Castiel l’ha pensato mentre volava via
>>.
Restammo in silenzio a guardarci tutti per qualche
minuto. Era tutto finito adesso. Saremmo potuti tornare a casa, alle
nostre
vite. Dedicandoci a ciò che più ci interessava, a
chi ci interessava. Eravamo
tutti vivi e innamorati.
<< Edward non può correre >>
dissi,
spezzando il silenzio, stranamente tranquillo e sereno, che era calato
<<
né tanto meno volare, non si regge in piedi >>
aggiunsi
<< Credo sia normale >> disse Lis
<< Un po’ di riposo e passa tutto
>>
disse, sorridendo felice, Alice
<< Ho un’idea >> intervenne
Emmett
<< io corro a casa, con Rosalie. Carlisle, Esme, Jason e
Lis vengono con
noi, così mando gli ultimi due a riprendervi con la Jeep.
Che ne dite? >>
<< Dico che ogni tanto hai delle buone idee
>> rispose Jasper
<< Grazie, fratello! >> rispose e
sfrecciarono via.
Notai con la coda dell’occhio Alice e Jasper
scambiarsi un bacio dolce e passionale, al tempo stesso.
<< Non farlo più >> disse
improvvisamente Edward, così mi voltai
<< Cosa? >>
<< Rischiare di prenderti una freccia in
pieno petto per salvare la vita di qualcuno. Chiunque esso sia. Mi hai
capito
bene? >>
<< Lo stesso vale per te >> risposi, a
pochi centimetri dalle sue labbra.
Mi accarezzò una guancia, sistemando una ciocca di
capelli dietro il mio orecchio. Io non smettevo di fissarlo. Edward
stava bene,
era vivo. Ed era bellissimo. Ma la cosa che più mi riempiva
il cuore di gioia
era che finalmente lo avevo perdonato, per tutto. Ora lo capivo. Ora
volevo
amarlo davvero, senza se e senza ma, senza barriere e senza bugie.
<< Ti amo, Edward >> dissi,
sorridendogli << Ti amo anche io,
Bella >> rispose, posando le sue labbra sulle mie. Sentii
la sua lingua
giocare con la mia, lo sentii sorridere e stringermi a sé.
Il bacio durò molto
a lungo, ma non mi dispiacque. Riuscii a percepire tutta la sua paura
di
perdermi, ma anche la felicità di avermi ritrovata. Quel
contatto era pieno di
complicità, intimità, completezza, passione. Ma
soprattutto, era un bacio
intriso di amore. Puro e vero amore.
≈
Risposte
alle Recensioni :
sayuri_88 :
Ciao!!^^ Ahahahahah oddio dopo il capitolo precedente ho ricevuto
più minacce
di morte in una settimana che in tutta la mia vita XD dai, visto? Tutto
è bene
quel che finisce bene ù.ù non avrei fatto morire
Edward, sarebbe stato
impossibile, ma sarebbe stato anche assurdo che nessuno si facesse
male… I
colpi di scena ci vogliono XD per quanto riguarda Lis, no. Non
è lei l’Angelo
di cui parla Edward e in questo capitolo si è capito, spero
:P mi raccomando
non perderti l’Epilogo di questo week end!! Spero di sentirti
lì!! Un bacione thecarnival: Amica!! -.-“
quanto sei melodrammatica! Non era neanche l’ultimo
capitolo!!! Questo era l’ultimo e mi sembra che il lieto fine
che vi avevo
promesso ci sia stato ù.ù ecco! Ed invece mi sono
presa così tante minacce
ç________ç il mio cuoricino è
spezzato!! Ma come avete fatto a credere davvero
che avrei fatto morire Edward? Cioè EDWARD!!! Mai e poi mai
ù.ù ma avevo in
mente questo colpo di scena e questa fine da molte settimane,
ormai… Per quanto
riguarda Lis, lo so! Nessuno se lo aspettava. Lei era il mio ultimo
colpo di
scena…adesso davvero i giochi sono chiusi e il sipario su In
Bilico sta
calando… Spero che quest’ultimo capitolo ti sia
piaciuto amica! e spero che la
storia di Lis sia stata spiegata bene… Ci sentiamo su fb,
spero o.O sei
sparita!!! Un bacione amica!! <3 Sweet
Bleeding Star:
Ciao!! Oddio addirittura da piangere? *-* tu non sai che queste parole
per me
sono poesie!! Sono felice che quello che scriva piaccia ed emozioni
così
tanto!! Per quanto riguarda Edward ci sei andata vicina XD non sono
stati gli
Arcangeli, ma Lis stessa!! E spero che abbia capito che
l’Angelo di cui parla
Edward, il Salvatore, NON è Lis! Devono ancora
trovarlo… Spero che la storia di
Lis ti sia piaciuta e che abbia spiegato molte cose!! Non perderti
l’Epilogo mi
raccomando!! Un bacione ambrycullen90: Ciao Ambry!!
Visto? Non sono così cattiva ù.ù
Edward è vivo e vegeto ed è persino di nuovo
un Angelo *-* Lis era l’ultimo colpo di scena e spero abbia
avuto l’effetto
desiderato e a quanto pare sembra di si! Non perderti
l’Epilogo, mi
raccomando!! Un bacione monibiondina: Ciao Moni!! Dai
tutto è bene quel che finisce bene ù.ù
pensala così, dopo una fine tragica
arriva il lieto fine XD spero che questo ultimo capitolo ti sia
piaciuto e mi
raccomando, non perdere l’Epilogo!! Un bacione e alla
prossima ;) bella
cullen89: Tesoro!! Ciao!
Uffa ma a te non si può nascondere nulla e pensare che
confidavo nel colpo di
scena di Lis-Angelo! Uffy!! Comunque ah non ci hai pensato neanche un
secondo a
farmi fuori? -.-“ eppure la descrizione era al quanto
accurata!! Bhè che altro
dire… spero che come si sia conclusa la storia ti sia
piaciuto!! Ma manca
ancora l’Epilogo XD quindi aspetta ad esprimerti!! Ci
sentiamo su fb, spero o.O
ma come ho detto ad Alessia, dove sei finita?? Un bacione teso <3 immacolata: Ciao Imma!! Oddio
come sono morti entrambi? No, era morto solo Edward… Bella
dice che vedendo il
corpo di Edward senza vita, è morta anche lei, ma
è una morte apparente la sua
non reale… E infatti per la maggior parte di questo ultimo
capitolo la ragazza
è sotto shock per la perdita. Per fortuna che
c’è Lis! E finisce tutto nel
migliore dei modi… Spero che questo ultimo capitolo ti sia
piaciuto e mi
raccomando non perdere l’Epilogo che posto nel week end!! Un
bacione Amantide :
Amanta ciao!! -.-“
Cinzia neanche le recensioni adesso? Ahahahahahah oddio scherzo, ma in
questi
giorni internet va da schifo! Facebook e i suoi “
meravigliosi “ aggiornamenti
-.-“ e poi mi sa che anche Efp aveva avuto qualche problema
sarà stato quello
bho! O.o comunque… Tu vorresti picchiare me??? E hai visto
che non sono
perfida? Edward è tornato anche con un bel premio! Infatti
sia lui che Alice
hanno riavuto le ali ù.ù non sono così
cattiva susu ma questo era finale che
avevo in mente già da molte settimane… Doveva
andare così. Lis e la
morte/resurrezione di Edward erano gli ultimi colpi di
scena…adesso deve calare
il sipario. Non perderti l’Epilogi! Ci sentiamo su fb
amanta!! Un bacione <3 Scaxa_Swan: Ciao!!^^ si Lis
è
stata una grande!! Si è risvegliata al momento giusto XD per
quanto riguarda
Edward la sua morte serviva a qualcosa XD ma non lo avrei mai lasciato
morto
davvero!! Anche perché la storia era una Bella/Edward quindi
non avrebbe avuto
molto senso eheheh ma era così che doveva andare…
Non perdere l’Epilogo che
posterò nel week end, mi raccomando!! Un bacione P.s.:
mi spiace che non puoi seguire In Trappola, ma ho in mente altre
storie,
spero che quando le pubblicherò tornerai a seguirmi!! mimi_cullen: Ciao Miry!! Le tue
minacce di morte erano molto esplicite anche nel gruppo XD comunque hai
visto
che non sono cattiva? Edward è tornato! E gli Arcangeli
hanno anche ridato a
lui e a sua sorella le ali!! La morte di Edward mi serviva, era
così che doveva
andare… Mi raccomando non perderti l’Epilogo di
questo week edn!! Ci sentiamo
su fb! Un bacione :)
Ciao
gente :( eccomi qui con l'Epilogo!!! Che dirvi? Mmm facciamo
così, ora qui in alto vi do alcuni Link direttivi e poi vi
lascio alla lettura e ci risentiamo infondo alla pagina, ma MI
RACCOMANDO!!! QUESTA VOLTA, LEGGETE TUTTO INFONDO!! Ci tengo e ci
saranno anche delucidazioni sulle svariate domande che mi sono state
poste, tra cui: CI SARà IL CONTINUO DI IN BILICO? La
risposta è infondo XD Vi ricordo ancora che ho
pubblicato, sempre su Efp, una nuova storia di cui per ora vi
è solo la Prefazione, che si intitolaIN TRAPPOLA, il Rating èROSSO. Se potete, e soprattutto
volete, darci un'occhiata, qui c'è il link ->http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=655914 E
ora... BUONA LETTURA! :)
Epilogo
Erano
passate diverse settimana dallo scontro nella
Radura. Molte cose erano cambiate. Avevo scoperto che Lis non era mia
cugina, o
per meglio dire, non lo era parlando a livello di
consanguineità, perché per
quanto riguardava il resto l’avevo sempre considerata, e
avrei continuato a
considerarla, una sorella. Avevo scoperto, quello che tutta Forks si
stava
chiedendo da quando la famiglia “ stramba “ si era
trasferita dall’Alaska
diversi anni fa, il segreto dei Cullen. Erano Vampiri. Ma non
pericolosi, anzi.
Non si nutrivano di sangue umano, bensì di quello animale,
ecco perché i loro
occhi erano sempre di strane tonalità ambra o nere. Ma la
cosa che più mi rendeva felice era che Edward
ed Alice, avevano finalmente riottenuto le ali, dopo più di
150 anni. Da quando
i fratelli Masen erano arrivati in città, ero cambiata
moltissimo. Avevo scoperto
tante verità nascoste, molti mondi misteriosi. Sentimenti
mai provati prima. La
paura, quella vera. Quella che ti blocca il respiro e ti fa tremare le
ginocchia perché temi che a chi ami possa accadere qualcosa.
Il dolore. Quello
che ti squarcia il petto e non ti fa dormire. L’amicizia.
Quella vera non di
facciata. E l’amore… quello con la A
maiuscola. Quello per cui sei disposta a morire 100 volte pur di stare
accanto
alla persona che desideri, che ami. Quell’amore che con uno
sguardo ti porta in
Paradiso, ma nello modo può scaraventarti
all’Inferno. Ero cresciuta, maturata.
Perché avevo capito che al mondo nulla è come
sembra e, spesso e volentieri,
devi vedere nel cuore delle persone per capire chi realmente esse
siano, non
puoi basarti solo sui loro occhi, sui loro comportamenti. Devi andare
oltre.
A volte questo ti ferisce, ti spaventa. Ma la
maggior parte delle volte ti fa scoprire delle persone fantastiche.
Avevo 18 anni adesso, e per la prima volta in tutta
la mia vita potevo dire di essere felice!
<< Bella, allora? Ti sei incantata? >>
chiese Lis, seduta accanto a me << schiacci
sull’acceleratore o no?
Dovevamo essere a scuola dieci minuti fa o vuoi perderti la cerimonia
per la
consegna dei Diplomi? >>
<< No, certo che no >> risposi,
spingendo la mia fidata Micra un po’ di più
<< Non vedo l’ora di vedere Edward in giallo,
perdonami cugina, ma quello non è proprio il suo colore!
>> e scoppiò a
ridere << mio Dio lo prenderò per il culo
tutta la giornata! >>
<< Lis ti ricordo che Edward e Alice ci
hanno, gentilmente, messo a disposizione la casa per la festa del
Diploma e il
nostro diciottesimo >>
<< Il tuo
diciottesimo, io ho un migliaio di
anni, quindi tecnicamente… >> smise di parlare
di colpo << oh Dio!
Sono vecchissima! Ok, il NOSTRO diciottesimo, ripartiamo da 18 anni.
Si, credo
sia meglio >>.
Angelo o no, Lis era sempre Lis.
Pochi minuti dopo entrammo nel parcheggio della
Forks High School. Vidi la Jeep
di Emmett già parcheggiata e accanto ad essa
c’erano il proprietario con la sua
bellissima e intera, fortunatamente, moglie, Rosalie. Jason, che
attendeva
scalpitante Lis. Jasper e Alice che scherzavano, scambiandosi qualche
bacio.
Accanto all’auto dei Cullen, faceva bella mostra una Volva
argentata, tirata a
lucido, come sempre. Appoggiato alla vettura, con indosso un paio di
occhiali
da sole, c’era Edward.
<< Occhiali da sole? >> chiese Lis
<< madonna sempre il figo della situazione deve fare
>>
<< Ammetti che è affascinante >>
risposi
<< Mm mhà sarà, a me non ispira
niente
>> detto ciò, parcheggiai accanto a Edward e
Lis uscì, precipitandosi ad
abbracciare Jason.
Il mio Angelo mi aprì la portiera, facendomi
uscire.
<< Grazie >> dissi, arrossendo
<< Tutto qui? >> chiese
<< Mm… >> ci pensai un secondo
<<
buongiorno? >> mi regalò il suo bel sorriso
sghembo e mi attirò a sé,
incatenando i suoi occhi nei miei. Sapeva l’effetto che aveva
su di me e,
spesso e volentieri, ne approfittava. Sentii la testa pesante, e mi
dimenticai
di respirare. Edward appoggiò la sua fronte sulla mia e
parlò, alitandomi sulle
labbra…
<< Io faccio il galante, aprendoti anche lo
sportello dell’auto e mi dici solo buongiorno?
>>
<< Mm, mm >> mugugnai in risposta, il
cuore mi batteva a mille
<< Eh no, scricciolo >> disse
avvicinandosi << non basta >> e
posò le sue labbra sulle mie,
trascinandomi in un bacio coinvolgente e passionale.
La vita amorosa con Edward andava splendidamente,
in tutti gli ambiti.
<< Ehi piccioncini! >> ci chiamò
Alice
<< andiamo in palestra, su >> ci staccammo
controvoglia e seguimmo
gli altri.
<< Jason fai schifo, sei uscito con il
massimo dei voti >> sentenziò Lis
<< Ma amore, come faccio schifo? >>
domandò lui << sono solo un gran talento
>> si vantò lui
<< Ma per favore! >> risposero in coro
Emmett, Rose e Jasper
<< Il fatto, Lis, è che si sono diplomati
tutti svariate volte >> disse Alice
<< Quante di preciso? >> domandò
Lis a
Jason
<< Ah però! >> esordì
Edward, vedendo
che il Vampiro non rispondeva << 56 volte? Complimenti!
>>
<< Cosa? >> strillò Lis
<< no,
fai proprio schifo >>
<< Ma cosa c’entro io? >> si
lamentò
Jason, mettendo su un finto broncio << dai amore, io ti
amo >>
<< Non attacca Mr “ mi sono diplomato 56
volte ecco perché sono il più genio di tutti
“ >> Jason sbuffò,
voltandosi verso di noi
<< Si può sapere perché non ti sei
tenuto per
te il mio pensiero? >> chiese a Edward, il quale sorrise
come a volersi
scusare
<< Perdonami, ma mi ha salvato la vita
qualcosa gliela devo >> e scoppiammo tutti a ridere. In
fin dei conti
aveva ragione.
Tra risate, battute e frecciatine amichevoli
arrivammo in Palestra, prendendo posto.
Quest’anno il discorso per il Diploma
era toccato a Jessica. Quando tutti prendemmo posto, alunni, genitori e
insegnanti, lei cominciò a parlare.
<< All'età di cinque anni ci chiedevano che
cosa volevamo fare da grandi, e noi rispondevamo cose come
l'Astronauta,
Presidente, o nel mio caso, Principessa >> tutti risero,
mentre io
scambiai una veloce occhiata a Edward, il quale mi strinse la mano
<< quando
ce lo richiedevano a dieci anni, noi rispondevamo rock star, cow boy, o
nel mio
caso, medaglia d'oro olimpica. Ma ora siamo cresciuti,
perciò ci chiedono una
risposta seria, quindi noi rispondiamo: e chi cavolo lo sa?
>> tutti gli
studenti in quella sala, compresi Emmett e Jason, i quali trovarono
quel
passaggio particolarmente esilarante, applaudirono di gusto
<< questo non
è il momento di prendere decisioni definitive, adesso
è il momento di
sbagliare! Di prendere il treno sbagliato per arrivare
chissà dove. Di
innamorarsi. Spesso >> sorrisi, stringendo la mano di
Edward. Quello non
era il nostro caso. Eravamo destinati ad amarci e non lo avrei cambiato
per
nulla al mondo. Mai << di prendere filosofia
perché nessuno farà mai
carriera con filosofia, di cambiare idea e poi ricambiarla
perché niente è
immutabile. Perciò fate più sbagli che potete.
Così quando ci chiederanno cosa
vogliamo fare, non tireremo più ad indovinare .. Lo sapremo!
>>.
Il discorso di Jessica era stato perfetto. Ci
alzammo per applaudirla e ricevette anche qualche fischio di maggior
approvazione da Mike, Angela, Ben ed Eric. La cerimonia si concluse con
il
Preside White che ci chiamava in ordine alfabetico, dandoci quel pezzo
di carta
così misero, ma anche tanto importante per il nostro futuro.
Per l’occasione erano venuti anche mia madre con
Phil. Ero contenta.
La
festa era perfetta. Alice era una maga
nell’organizzazione.
<< Finalmente siete arrivate! >>
saltellò Alice, venendo ad aprirci la porta. Non avevamo
ancora bussato, ma
sicuramente aveva visto il nostro arrivo << la festa sta
andando
benissimo! Almeno la parte del Diploma, ma mancavano le festeggiate!
>>
disse e ci trascinò in casa. La osservai bene. Indossava un
pantalone lucido
molto, molto stretto nero, come la maglietta sbarazzina a maniche corte
e le
scarpe. Tra i capelli, faceva bella mostra un cerchietto con un fiocco
laterale
sulla destra. [ Link vestito: http://www.polyvore.com/team_alice/set?id=28312323
]Stava benissimo.
<< Io non ho ancora capito come si spegne
>> mi sussurrò Lis, facendomi sorridere. Alice
era esuberante, pazza, ma
anche molto simpatica e gentile. Era la migliore amica che potessi
trovare.
<< Eccoti finalmente >> esordì
Jason,
prendendo Lis tra le braccia, donandole un dolce bacio <<
ciao Bella
>> sorrisi in segno di saluto. Erano stupendi insieme.
Lei indossava un
grazioso abito a balze rosa cipria, con una fascia nera poco sotto il
seno.
Scarpe alte nere. [ Link vestito: http://www.polyvore.com/team_elisabeth/set?id=28315616
] Lui indossava un paio di jeans scuri, converse ai piedi. Una
maglietta a scollo a V nera, con linee bianche e una giaccia bianca con
strisce
nere.
<< Lis, Bella! >> disse Angela, venendo
a salutarci con Jessica << auguri ragazze, buon
compleanno! >>
<< Anche se in ritardo di qualche settimana!
>> finì Jessy
<< Grazie mille >> ringraziammo in coro
io e Lis << bel discorso! >> aggiunse mia
cugina
<< Si? Vi è piaciuto? >> chiese
<< È stato perfetto! >> asserii,
sorridendole
<< Come te >> disse un voce calda dietro
di me. Sentii due mani scivolarmi lungo i fianchi e attirarmi a
sé, mentre le
sue braccia mi stringevano << questa sera sei
assolutamente perfetta >>
sussurrò al mio orecchio, posandomi un bacio sulla guancia e
poi sulle labbra.
<< Grazie… >> risposi
timidamente,
arrossendo in viso. Edward mi faceva sempre saltare il cuore in gola e
dimenticare anche le cose più elementari. Ad esempio come si
respira.
<< Ehi Bellina, buon compleanno! >>
disse Emmett, un po’ imbarazzato. Era un orso e se non diceva
qualcosa di
spiritoso si sentiva a disagio. Essere spiritoso, sempre e comunque,
era la sua
forza.
<< Ehi è anche il mio! >> gli
ricordò
Lis
<< Quanti ne fai tu? 8652? >> chiese,
scoppiando a ridere. Di tutta risposta, Lis, guardò che in
torno non ci fosse
nessuno. Con una torsione del polso richiamò
l’aria, sposato il calore della
fiamma di una candela sul sedere di Emmett, il quale urlò,
facendo voltare
tutta la sala, saltellando come un matto.
<< Dicevi? >> domandò Lis,
sorridendo
ironica. Scoppiammo tutti a ridere.
<< Che sei una diciottenne stupenda! >>
rispose lui
<< Oh il mio scimmione >> disse Rose,
dandogli un bacio a fior di labbra << fatto male?
>> e gli diede
una pacca sul sedere. Emmett di tutta risposta, la prese per i fianchi,
attirandola a sé, sussurrandole qualcosa
nell’orecchio. Lei rise. Indossava un
bel vestito viola scuro, abbinato alle scarpe. I capelli, tirati su,
lasciavano
ricadere sulle spalle solo qualche ciuffo biondo. [ Link vestito: http://www.polyvore.com/team_rosalie/set?id=28313428
] Lui, invece, indossava un
paio di jeans, camicia marrone con un piccolo cravattino nero, che
richiamava
le scarpe.
<< Per favore >> disse Jasper
<<
prendetevi una stanza almeno, riesco a sentire i vostri bollori da qui
>>
<< Ah si? >> chiese Alice,
aggiustandogli il colletto della camicia bianca <<
potresti conservare
questi bollori per noi, dopo… >>
<< Oh per favore! >> urlò pochi
secondi
dopo, Edward
<< Come se tu e Bella non lo faceste >>
parlò Lis << siete rumorosi di notte, lo
sapete? >> divenni
paonazza in volto, mentre gli altri scoppiarono tutti a ridere di gusto
<< ELISABETH! >> urlammo
all’unisono io
e Edward
<< Che c’è? Le mie povere orecchie,
la mia
povera innocenza >> disse, facendo una scena drammatica
<< Povera innocenza? >> domandai
<< guarda che prima che mi rimettessi con Edward,
qualcosa la sentivamo
anche noi >>
<< Anche parecchio >> aggiunse il mio
ragazzo. Mio ragazzo… era bello come suonava.
<< Ok! Basta, che argomenti! >>
concluse lei.
Sentii la presa di Edward farsi più intensa, così
voltai leggermente il viso verso di lui << Ti va di
venire con me? Vorrei
mostrarti una cosa >> disse
<< Certo >> risposi, mi prese la mano e
ci accingemmo a raggiungere la scalinata di casa Masen, ma una braccio
ci
bloccò.
<< Sentimi bene >> disse Lis, rivolta a
Edward << sono contenta che tu e Bella possiate vivere il
vostro amore
impossibile e bla, bla, bla, ma fai un’altra stronzata come
all’inizio. Falla
soffrire, piangere o qualunque altra cosa e ti giuro, Edward Anthony
Masen: io
ti ho ridato la vita e io te la tolgo >> restai a bocca
aperta. Faceva
quasi paura. Edward al contrario rise.
<< D’accordo Lis >> disse
<<
messaggio ricevuto, forte e chiaro >>
<< Bene >> rispose risoluta
<<
su, su andate pure >>.
Afferrai la mano che Edward mi porse e salimmo di
sopra. Solo in quel momento feci caso a come era vestito. Aveva un
completo
grigio scuro, una camicia blu notte e un paio di mocassini in tinta con
la
giacca e i pantaloni. Stava benissimo. Entrammo in camera sua e
spalancò la
vetrata dell’ampio balcone.
<< Cosa fai? >> chiesi, non capendo le sue
intenzioni. Si tolse la giacca, lanciandola sul letto, e si
avvicinò a me.
<< Non vorrei che ti sporcassi il tuo bel
vestito >> disse
<< Perché? >> chiesi. Non
capivo, ma
non era comunque difficile sporcarlo. Indossavo un abito bianco, corto,
senza
spalline. Aveva una fascia molto ampia sotto il seno, nera,
così come i decori
sul fondo della gonna e le scarpe che avevo abbinato. Al collo, il
ciondolo a
cuore lavoravo che mi aveva regalato il giorno del mio diciottesimo
compleanno.
[ Link vestito: http://www.polyvore.com/team_bella/set?id=28319487
] Mi si avvicinò maggiormente, sorridendo sghembo, posando
le mani sui miei
fianchi.
<< Ti porto in Paradiso >> disse poco
tempo dopo. Mi prese in braccio, facendomi ridere, spiegò le
grandi ali
bianche e volammo via. Verso il cielo.
Da quell’altezza, Forks, sembrava così
piccola… Riuscivo a vedere Port Angeles, La Push
e perfino Seattle. Strinsi più forte le
braccia attorno al collo del mio Angelo, mentre egli planava piano.
Quando atterrammo non riuscii a credere ai miei
occhi. Il posto era incredibile. Gli alberi erano grandi, maestosi.
L’erba alta
mi faceva il solletico, ma i fiori che crescevano erano magnifici.
Fresie di
tutti i colori, Gelsomini, Lillà. Era un posto magico.
<< Hai capito dove siamo? >> chiese
Edward, mentre si attorcigliava fino ai gomiti, le maniche della camicia
<< Non proprio. Anche se…no, non
può essere.
È così diversa >>
<< Hai capito >> disse sedendosi
sull’erba, tra i fiori, facendomi segno di raggiungerlo
<< è la radura.
Ma è questo il suo vero aspetto, non quello che hai visto
l’altra volta
>>
<< È stupenda >> ammisi, mentre
prendevo posto tra le braccia di Edward.
<< Come te. Sei assolutamente
incantevole, Isabella Swan >> arrossii, girando il viso
fino a far
scontrare le mie labbra con le sue. Sorrise, ricambiando il bacio.
Approfondendolo. Amavo Edward, e adoravo baciarlo. Avrei
tranquillamente
passato tutta la mia vita compiendo solo quel piccolo, ma fondamentale,
gesto
<< ti amo >>disse
<<
più di qualsiasi altra cosa al mondo >>
concluse. Sorrisi, capendo quanta
verità era racchiusa in quelle parole.
<< Ti amo anche io, amore mio >>
risposi
<< Amore mio, mm… suona bene >>
<< Benissimo >> replicai <<
adesso cosa succederà, Edward? >> chiesi
<< Non lo so >> rispose, accarezzandomi
i capelli e il viso << inizieremo a cercare
quest’Angelo e poi chissà…
>> si fermò un attimo << ci
vorrà del tempo. E in tutto questo
tempo noi staremo insieme >>
<< Sempre? >> chiesi
<< Per sempre
>> rispose, sicuro di sè, ci scambiammo un
altro bacio. Colmo di speranza, verso il futuro, di
passione, di amore. E stretta in quell’abbraccio, capii che
quello era il mio
posto. Lo era sempre stato.
Per il tuo cuore basta il
mio petto, per la mia
libertà bastano le mie ali. Dalla mia bocca
arriverà fino al cielo, ciò
che era addormentata sulla tua anima.
Pablo
Neruda
≈
Risposte
alle Recensioni :
Amantide: Ciao amanta!!
O.O”
cioè ma ti sei fatta un film mentale O.O ma chi
l’ha detto che Bella è il
salvatore? E poi… FORSE ci sarà il seguito,
purtroppo non lo so, dipende dai
tempi che ho e dall’ispirazione ù.ù
inoltre -.-“ magari non sarà come hai detto
tu ù.ù chissà,
chissà… Spero che la
storia nel complesso vi sia piaciuta! E con essa anche questo Epilogo
:) ci
sentiamo su fb amanta, un bacione! <3 Scaxa_Swan: Ciao!!^^ Sono contenta che
il
Capitolo conclusivo ti sia piaciuto così tanto!! Spero che
anche l’intera
storia ti abbia fatto emozionare così XD cosa ne pensi
dell’Epilogo? Non so se
ci sarà un seguito, come puoi notare la fine è
una conclusione aperta… Se avrò
tempo e ispirazione, probabilmente ci sarà un seguito!! Alla
prossima
recensione! Un bacione!! antonella64 : Ciao Antonella!!
Grazie mille!! *-* oh davvero la tieni nelle Ricordare? Ma grazie
<3 ambrycullen90: Ciao Ambry!!
Grazie mille!! Oddio grande, addirittura? ù.ù *me
gongola* sono stracontenta
che la storia ti sia piaciuta :) se puoi seguirla, e ti va di seguirla,
ho
postato una nuova storia a Rating Rosso con il titolo di .In Trappola.
se sei
curiosa e ti può interessare vai a dare
un’occhiata, anche se sarà molto
differente da In Bilico, ma è sempre basata su Twilight!! Ci
sentiamo alla
prossima (e ultima per questa storia L) recensione! Un bacione! thecarnival : Amica!! Ciao!!
Meno
male che non mi uccidi più
ù.ù”” mi sono spaventata XD
eh si, gran finale si
può dire! Lis si è rivelata, svelando anche il
suo misterioso passato, ha
salvato Edward e tutto è bene quello che finite bene! Il
salvatore eh chissà se
lo troveranno! Altre avventure aspettano i nostri eroi senza dubbio, ma
vedremo
se le leggerete!! Il tutto sul POSSIBILE ma NON sicuro seguito di In
Bilico, lo
trovate sotto XD ci sentiamo su fb amica mia!! Sei stata una
recensitrice
(esiste? O.o) fantastica!! Un bacione!! <3 _sophy_: Ciao Sophy!! Oddio
non
far tribulare la mamma che se no sono guai!! :P sono felice che ti sia
piaciuta
la mia storia!! Oddio si in effetti Edward all’inizio era un
po’ stronzo XD ma
credo si sia ripreso bene, no? Purtroppo per scoprire chi è
questo salvatore
(se mai si scoprirà) dovrai aspettare un possibile continuo
(trovi tutte le
informazioni sotto, mi raccomando leggi così capisci meglio)
quindi non
prometto nulla XD ma chissà… Se sei maggiorenne
comunque ho già postato una
nuova storia, è proprio agli anzi, se puoi e ti interessa
dacci un’occhiata!!
Un bacio! monibiondina: Ciao Moni!! Si, in
effetti ho fatto patire tutte XD ma doveva andare così!
Infondo prima del sole
si scatena quasi sempre la tempesta :) l’importante
è che dopo esca
l’arcobaleno, no? Sono contenta di averti trovata tra i miei
recensori!! Dico
davvero e spero mi seguirai anche nell’altra storia!! Come ti
è sembrato
l’Epilogo? Dai era tranquillo… Ci sentiamo alla
prossima! Un abbraccio!! bella
cullen89:
Ciao tesoro!! Fb
disgraziato >.< comunque grazie *-* sono contenta che la
mia storia ti
sia piaciuta! Come ti è sembrato l’Epilogo?
È stato un degno finale? Spero di
si… Dai amica allora ci sentiamo su fb e sono contenta che
mi seguirai anche
nell’altra storia!! Un bacione tesoro!! <3 Sweet
Bleeding Star: Ciao!! Oddio
mi hai fatto stragongolare!! Oddio ma davvero sono riuscita
così tanto nel mio
intento? Addirittura sembrava reale? Wow! *me felice* spero che anche
l’Epilogo
sia di tuo gradimento e se ti interessa e puoi seguire anche la mia
storia ne
sarei felice! :) Un bacio sayuri_88: Ciao!!^^ purtroppo
le
tue domande, almeno per il momento, non avranno risposta! Chi
è il salvatore?
Non era nei piano di In Bilico far emergere questa
verità… FORSE ci sarà un
seguito che svelerà anche questo, ma come
scriverò sotto voglio avere
un’ispirazione tale da rendere la storia alla pari di questa.
Spero che In
Bilico ti sia piaciuta! Un bacio edbell96: Ciao!! Sono
contenta
che la mia storia ti sia piaciuta!! Spero che l’Epilogo sia
di tuo gradimento
:) appena ho un po’ di tempo materiale passerò a
leggere la tua ff! (ma non era
quella a cui avevo già dato un’occhiata? O mi sto
sbagliando o.O) un bacione!!
Salve
ragazze!! Ciao a tutti XD che dire… La storia è
finita :’( *me piange* mi sono
affezionata molto ad .: In Bilico :. E alcune di voi lo sanno quanto ho
sempre
tenuto a questa storia e come è stato difficile adempiere a
ciò che avevo in
testa! Spero di averlo fatto nel migliore dei modi, sia per me ma anche
e
soprattutto per voi che l’avete seguita con così
tanto entusiasmo! Ma come
tutte le cose, si sa, prima o poi deve esserci la parola FINE e .: In
Bilico :.
la vede arrivare oggi. Tutto è bene quel che finisce bene XD
Edward, il nostro
caro e bello, ma all’inizio troppo stronzo, Angioletto si
è riscattato, secondo
me nel migliore dei modi, Bella ha trovato l’amore,
finalmente! I cattivi sono
stati metti in gattabuia (anche se angelica ù.ù)
e come succede nelle favole,
perché nella vita non succede quasi mai, ma in fin dei conti
uno legge queste
storie per allontanarsi dalla realtà, no? Dicevo
ù.ù i cattivi sono finiti in
gattabuia e i buoni hanno vinto! Adesso passo ai
RINGRAZIAMENTI *me si schiarisce la voce e diventa seria*
allora… Grazie alla mia
amico Ely!! Che voi tutti conoscete come la bravissima
scrittrice lilyanne89masen. Ti dico GRAZIE perché se non ci
fossi stata tu non
avrei mai avuto il coraggio di pubblicarla o addirittura di scriverla!
Tu hai
visto In Bilico nascere, diventare da un’idea ad una storia
vera, mi hai
consigliato e spronato quando determinate cose non mi venivano e mi hai
puntato
una pistola alla tempia
(ù.ù””) quando facendoti
leggere i capitoli, per avere
un parere, ti dicevo che mi non mi piaceva! Quindi se ho scritto questa
storia
e l’ho pubblicata e ha avuto il successo che ha avuto
è anche grazie a te! TI
VOGLIO TANTO BENE AMICA MIA!! <3 Ringrazio anche
TUTTE quelle che hanno sempre recensito, Marie(Marika) grazie, tu sei
stata anche la prima ad essere attiva sulla Pagina di fb!! Sweet
Bleending Star!! Monibiondina!! E tutte le altre davvero è
stato importante
leggere i vostri commenti e vedere che la storia piaceva :D in
particolare
ringrazio alcune fanciulle:
-
Anna!!
Amica mia!! Tu sei stata una delle prime a partecipate attivamente al
Gruppo e
farmi capire che la storia interessava davvero! Ti voglio bene <3 -
Cinzia!! Sono contenta di averti conosciuta!! Anche se il nostro
“ incontro “ è
avvenuto a prescindere dalla storia
ù.ù” una volta presa in mano sei stata
una
lettrice fantastica! Ti voglio bene <3 -
Alessia!! Amica mia! Tu e le tue minacce di morte
ù.ù” spero che con l’altra
non sarai proprio così ù.ù ah no, hai
già cominciato a chiedere del primo
capitolo -.-“ ahahahah scherzo, va più che bene
così! Mi fai, e mi fate sentire
tutte, all’altezza di ciò che sto facendo! Ti
voglio bene! <3 -
Mary e Laura! Voi siete arrivate da poco, ma vi siete subito integrate
molto
bene!! E sono stra contenta di aver conosciuto anche voi! LILY,
ANNA, CINZIA, ALE, MARY E LAURA VI VOGLIO BENE!! <3 <3
<3 E
adoro anche tutte altre voi che siete iscritte al gruppo, che avete
recensito
o siete state semplice appassionate alla mia storia, in silenzio,
aspettando il
prossimo aggiornamento! VI ADORO! <3
Per quanto riguarda il
POSSIBILE
SEGUITO DI .: IN BILICO :. non
c’è nulla di certo! Come avrete notato
dall’Epilogo, il finale è aperto. Questo
perché vorrei proseguirlo, facendo un
Sequel, ma ci sono tanti ma: 1. Il tempo
scarseggia e posso seguire, scrivere, una storia alla volta, a
causa dell’università. Quindi non vorrei
promettervi qualcosa che magari non
accadrà mai. Perciò TEMPO PERMETTENDO e non
subito, probabilmente ci sarà un
seguito di questa storia. 2. Non voglio
scrivere una boiata! Come ho già detto mi sono affezionata
molto
a questa storia, perciò non mi va di fare in seguito solo
perché deve essere
fatto, trovo questa una cosa insensata. Perciò se
avrò un’ispirazione e una
trama che potrà competere con quella di In Bilico, allora il
seguito ci sarà,
in caso contrario NO. 3. Se ci
sarà In Bilico 2 (titolo che non rappresenterà di
certo quello
ufficiale XD) non lo leggerete molto presto! Mi concentrerò
prima sulla nuova
storia e su un’altra che avevo in mente, quindi prima di
questa primavera
inoltrata non verrebbe postato.
Che altro dirvi? Ci
sentiamo presto!! Un bacione a tutte!!! Vi abbraccio forteeeee!!!!