L'impossibile si avvera...

di ArinMiriamKane
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


NdA: Questa storiella mi è venuta in mente dopo aver visto (ritardataria come sempre) l'ultimo film di Star Trek. Siccome in questo film il personaggio del Dottore (che io già adoravo), è diventato a tutti gli effetti il mio preferito, ho deciso di dedicargli una storiella. Spero vi piaccia e... Recensite!!!

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Essere un medico è una tortura.

Si è relegati in infermeria per tutto il tempo, e si è sempre gli ultimi a sapere le cose. E questo vale per salvataggi improvvisati, combattimenti contro i Klingon e ospiti che diventano improvvisamente parte del tuo staff.

Mannaggia a Jim.

Ma partiamo dall'inizio.

Ero in infermeria (tanto per cambiare), seduto alla mia scrivania, controllando delle cartelle cliniche, quando uno scossone mi fece ritrovare col sedere per terra. Contemporaneamente, alcune scintille piovvero pericolosamente dal soffitto.

Preoccupato, e tentando di rialzarmi (cosa molto difficile, a causa dei continui scossoni), chiamai Jim.

“Jim! Che sta succedendo?” dissi, aggrappandomi alla scrivania per non cadere di nuovo, in seguito a un altro scossone.

“Bones!” rispose la voce di Jim, in un tono finto-sorpreso. “Stavo giusto per chiamarti! Abbiamo incrociato una capsula di salvataggio inseguita da un incrociatore Klingon. Preparati, potresti dover accogliere un ospite.” che cosa vi dicevo? Sono sempre l'ultimo a sapere le cose.

“Ah, fantastico! Grazie per avermelo detto prima che il paziente arrivasse in infermeria!” una volta tanto, avrei voluto aggiungere, ma decisi che non era il caso. Comunque, il mio tono esasperato dovette sentirsi bene, poiché sentii Jim ridacchiare.

Intanto, gli scossoni erano finiti.

“Kirk chiudo.” rispose solo.

Poco dopo, su un lettino, comparve il paziente. O meglio, la paziente. Era una ragazza. Sembrava umana, ma la sfumatura di blu che aveva sulla pelle e le antenne che spuntavano dai lunghi capelli rossi mi fecero capire chiaramente che non lo era del tutto. Aveva la divisa blu dei medici della Flotta, e una ferita alla tempia, su cui c'era del sangue raggrumato.

Mentre le medicavo la ferita, Jim entrò in infermeria.

“Sta bene?” si informò, avvicinandosi e guardandola.

Io annuii. “Lo scanner non rileva lesioni gravi. Probabilmente ha sbattuto la testa e perso i sensi. Dovrebbe risvegliarsi presto.”

Jim annuiva, osservando la paziente.

“Mi piacerebbe sapere perché era inseguita dai Klingon...” mormorò, sovrappensiero.

Io alzai le spalle.

“Credo che lo scopriremo presto.” dissi. La ragazza stava aprendo le palpebre, rivelando gli occhi più strani che avessi mai visto... e ne avevo viste di cose strane.

Erano di due colori differenti: il destro era azzurro ghiaccio, molto simile al colore degli occhi di Jim, con alcune pagliuzze più scure a formare una specie di sole con la pupilla; il sinistro, invece, era verde intenso, color smeraldo. Era inquietante guardarla: non riuscivo a capire quale dei due occhi guardare.

La ragazza posò lo sguardo inizialmente su Jim, che distolse lo sguardo con un'espressione strana, come se fosse in soggezione (il che è strano, soprattutto per uno come Jim). Poi, puntò gli occhi sui miei.

Non so spiegare ciò che sentii durante quel breve contatto visivo. Durò solo pochi attimi, ma mi sembrarono ore. Fu come il tempo si fosse fermato. Lo sguardo della ragazza mi stava squadrando, facendomi una scansione completa. Mi tolse letteralmente il fiato.

Poi, la ragazza spostò lo sguardo, e io tornai a respirare.

Si mise a sedere, toccandosi la tempia ferita.

“D-dove sono?” chiese, spostando lo sguardo da me a Jim. Il timbro era particolare: secco e musicale al contempo, una timbrica che non avevo mai sentito.

Fu Jim a rispondere.

“Si trova sulla USS Enterprise. Io sono il Capitano James T. Kirk, e lui è l'Ufficiale Medico Capo Leonard McCoy. L'abbiamo prelevata da una capsula di salvataggio mentre fuggiva da un incrociatore Klingon. Può dirci il suo nome e cosa è successo?”

La ragazza non rispose subito. Probabilmente stava metabolizzando ciò che Jim le aveva detto. Dopo qualche secondo, parlò.

“Il mio nome è Lilyan. Ero l'Ufficiale Medico Capo sulla USS Hermes, sotto il Capitano Smith. Abbiamo ricevuto l'ordine di soccorrere una nave in avaria, ma quando siamo arrivati era circondata da incrociatori da battaglia Klingon. Ci hanno sopraffatto, e il Capitano mi ha ordinato di allontanarmi dalla nave con una capsula di salvataggio. Mi ha dato questi...” tirò fuori da una tasca della gonna un pad che passò a Jim. “...ha detto di darli al Capitano che mi avrebbe salvata. Poco dopo che sono partita con la capsula, la nave è stata distrutta e uno degli incrociatori Klingon mi ha inseguita. Devo aver perso i sensi, perché ricordo solo che la capsula era stata colpita. Non ricordo altro.” concluse, mentre Jim scorreva velocemente il pad e lanciava a Lilyan degli sguardi di sottecchi.

Spostai lo sguardo da lei a Jim, perplesso.

“Ha letto ciò che c'è scritto in questo pad, Lilyan?” chiese Jim, spostando lo sguardo sulla ragazza. Lei scosse la testa.

“No, signore.”

“Bene.” commentò Jim. Poi mi lanciò un'occhiata.

“Sta bene.” risposi, alla domanda muta di Jim. “Non sembrano esserci lesioni.”

Jim spostò lo sguardo sulla ragazza. Sapevo bene cosa sarebbe successo di lì a poco.

“Sono pronta a riprendere servizio, Capitano.” disse lei. Io ero sempre più preoccupato. Quella ragazza aveva un ché di inquietante.

“Preferirei che riposasse, prima.” mi intromisi. “Potrebbe riprendere servizio domani.” Jim la squadrò.

“Bene.” disse. “Oggi si riposi, Lilyan. Magari faccia un giro della nave, per prendere confidenza con il resto dell'equipaggio. Da domani, farà parte dello staff medico del Dottore.” la ragazza annuì. Proprio quello che temevo.

“Si, Capitano.” rispose solo. Jim ci salutò con un cenno del capo e uscì. Lilyan sembrò rilassarsi.

“Se vuoi fare il giro della nave ti conviene farlo adesso.” dissi. Il volto di Lilyan si aprì in un sorriso.

“Agli ordini, capo!” esclamò, saltando giù dal letto. Si riprendeva in fretta, la ragazza.

“Poi torna qui.” continuai. “Voglio essere sicuro che sei sana di mente, prima di farti lavorare.” Lei ridacchiò.

“D'accordo, Dottore.”

La guardai uscire, chiedendomi inspiegabilmente se fosse un bene averla a bordo.

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Un grazie particolare a Amber che ha recensito tutto ciò che ho scritto riguardo a Star Trek: GRAZIE! A breve avrai il nuovo capitolo di "Star Trek" e anche il titolo definitivo ^^ Un grazie particolare anche alle mie sore e alla mia mamma, che mi sostengono qualunque cosa faccia. E un grazie a tutti coloro che mi hanno recensita *-*

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Ed ecco il secondo capitoloooo!!! Finalemte, direte voi, e a ragione, ma capitemi... Ho avuto troppe cose per la testa u.u E ora, a voi la lettura, e in fondo la risoposta alle recensioni, come sempre ^^

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Appena uscita dall'infermeria, Lilyan sapeva esattamente dove sarebbe andata.

Se si trovava sull'Enterprise, significava che c'era Scott. L'ultima volta che si erano scritti, lui le aveva detto di essere diventato Capo Ingegnere sull'Enterprise, sotto il comando del Capitano Kirk, e quindi quella doveva essere la nave giusta.

Mentre attraversava i ponti che la separavano dalla Sala Macchine, si guardò intorno. La nave non era molto diversa dalla Hermes, e trovare la Sala Macchine non fu difficile.

Non voleva pensare adesso a ciò che era successo con i Klingon.

Non era nel suo stile, deprimersi o arrabbiarsi.

E poi, avrebbe onorato i suoi compagni non appena le fosse stato assegnato un alloggio, nella calma e nella tranquillità.

Quando entrò nella sala macchine, si guardò intorno alla ricerca dell'Ingegnere. Lo aveva appena avvistato, quando la voce di Scott si fece sentire in tutta la sua “dolcezza”.

“Non puoi stare lì sopra! Scendi, subito!”

Lilyan non poté fare a meno di sorridere, avvicinandosi all'amico.

“Sai sempre farti riconoscere, vero, Scott?”

L'Ingegnere si voltò, irritato dalla improvvisa interruzione, ma quando vide il volto dell'amica sul suo viso si allargò un grande sorriso.

“Beccaccina!” esclamò, allargando le braccia. La strinse in un caloroso abbraccio, che Lilyan ricambiò.

“Che sorpresa! Sapevo che stavamo aiutando una capsula di salvataggio, ma non che ci fossi tu, dentro!”

Lilyan sorrise amaramente. Il ricordo di qualche ora prima era ancora vivo nella sua mente, anche fin troppo.

“Si, beh, la Hermes ha avuto qualche problema...” rispose, rimando sul vago. Scott colse e non andò oltre.

“Allora, immagino che il Capitano ti abbia assegnato allo staff del Dottore.” Lilyan annuì, con un sorriso. Scott scosse il capo. “Ti servirà tutta la tua pazienza, allora.” rispose, con una finta espressione afflitta. Lilyan ridacchiò.

“Perché?” chiese, ma Scott non fece in tempo a rispondere.

Un violento scossone li fece quasi cadere a terra, seguito da vari altri, e poco dopo la voce dell'Ufficiale Medico Capo risuonò nella sala macchine, in tono allarmato.

“Lilyan! Ho bisogno di te sul ponte sei!” Lilyan si guardò intorno, incredula, ma senza fare domande rispose:

“Arrivo subito!” e, con un ultimo cenno all'Ingegnere, si precipitò fuori dalla sala macchine.

 

Quando arrivò sul ponte sei, le sembrò di essere tornata a qualche ora prima. Il ponte era in fiamme, e c'erano membri dell'equipaggio svenuti dappertutto. La voce di Daniel che la chiamava risuonava ancora nelle sue orecchie.

Scosse la testa, costringendosi a rimanere lucida. Non poteva permettere che il ricordo di qualche ora prima interferisse col suo lavoro.

Con una veloce occhiata, trovò McCoy. Dato che non aveva la sua valigetta, doveva trovare in fretta gli strumenti per aiutare quelle persone.

Si avvicinò al Dottore, che stava medicando un ragazzo.

“Che sta succedendo?” chiese, chinandosi di fianco a lui per aiutarlo.

“I Klingon. Ci hanno raggiunto.” rispose solo il Dottore. Lilyan sentì la rabbia montargli, ma la represse. I feriti erano la sua priorità, in quel momento.

 

Avevano portato i feriti in infermeria, e stavano medicando quelli più gravi, quando entrò Kirk.

“Lilyan, devo parlarti un momento. Adesso.” Lilyan annuì, finì di medicare l'ufficiale ferito e si spostò nella camera accanto, dove lei e il Capitano potevano parlare tranquillamente.

“Sei sicura di non aver letto il pad, Lilyan?” chiese Jim, scrutandola. Lilyan lo guardò un po' confusa.

“Si, sono sicura. Il Capitano me l'ha dato poco prima di salire sulla capsula, non avrei avuto tempo di leggerlo nemmeno se l'avessi voluto.”

“Perché questa domanda, Jim?” Bones era dietro di loro, sulla porta, le braccia incrociate al petto.

“I Klingon volevano te, Lilyan.” rispose il Capitano. “Dicevano che avevi delle informazioni per loro.”

“Io non so niente, Capitano. Glielo posso giurare.” disse Lilyan, sicura. Kirk annuì.

“D'accordo Lilyan. Ti credo.”

 

Kirk attese che il volto dell'Ammiraglio comparisse sullo schermo.

“Jim. Ho letto il tuo messaggio. Come mai tanta urgenza?”

“C'è un problema.” disse Kirk, fissando il volto di Pike. “Abbiamo accolto una ragazza sull'Enterprise. Ha detto di chiamarsi Lilyan e di essere l'Ufficiale Medico della USS Hermes.” Pike annuì.

“Conoscevo il Capitano. So che la Hermes doveva soccorrere una nave in avaria.” Fu Kirk ad annuire questa volta.

“Ha detto che la Hermes è stata distrutta dai Klingon. E... mi ha portato un pad.”

Pike si fece interessato.

“Il pad parla di una specie aliena sconosciuta alla Federazione. Pare che questa specie, i Petrazani, sia in guerra con i Klingon. Noi abbiamo soccorso Lilyan, ma poco dopo siamo stati attaccati dai

Klingon. E cercavano la ragazza.” Kirk si fermò, lasciando a Pike il tempo di pensare.

“Perché vogliono la ragazza?” chiese infine quest'ultimo.

“Hanno solo detto che Lilyan avrebbe delle informazioni che a loro servono. Ammiraglio, hanno attaccato l'Enterprise quando mi sono rifiutato di consegnarli Lilyan. Non sono convinto che la vogliono per motivi pacifici.” Kirk fissò gli occhi in quelli di Pike.

“Immagino ti sia fatto un'idea sulla ragazza.” Kirk annuì.

“Lei ha detto di non aver letto il pad, e qualcosa mi dice che non sta mentendo. Non credo sappia qualcosa di questi Petrazani o di ciò che poteva sapere il Capitano Smith.” Pike si portò una mano al mento, pensando.

“Proteggila, Jim. Non mi importa cosa pensano i Klingon. Tu proteggila e basta. E fammi avere quello che c'è scritto in quel pad.”

 


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Aly_Bellatrix_Riddle: ma danke sore *-* sono contenta che ti piaccia *_*
Lady Amber: eh, io non sono molto per il trio Jim/Bones/Spock... Almeno, non da quel punto di vista XD Sono contenta che hai comunque deciso di leggerla ^^ è bello sapere che apprezzi come scrivo *_* Gli occhi di Lilyan li ho studiati apposta, volevo che fossero particolari e inquietanti, e sono contenta di aver colpito nel segno *-* grazie mille per la tua recensione*_*
data81: eh ci voleva si una storia sul Dottore u.u mi attengo alla versione Klingon, e francamente Klingoniani non l'avevo mai sentito o.o comunque, riguardo alla discrepanza temporale, ho pensato che, essendo che nell'universo alternativo di Star Trek Il futuro ha inizio Jim e Scott riescono a teletrasportarsi in un luogo diverso dalla pedana grazie allo Spock del futuro, ci riuscissero anche una volta finito tutto il casino con Nero... Ma grazie comunque della spiegazione, mi è molto utile *_*

E per ultimo, i ringraziamenti alle mie sorelle e mia mamma che, come sempre, mi sostengono e mi sopportano. Grazie, siete mitiche!

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