Save the Last Dance

di Kurtofsky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Jealousy ***
Capitolo 2: *** 2. My Boyfriend ***
Capitolo 3: *** 3. King & Queen ***
Capitolo 4: *** 4. Not Perfect ***
Capitolo 5: *** 5. Error ***



Capitolo 1
*** 1. Jealousy ***


Titolo: Save the Last Dance
Titolo del Capitolo: Jealousy
Fandom: Glee
Personaggi: Dave Karofsky, Santana Lopez, Blaine Anderson, Kurt Hummel
Genere: Introspettivo, Romantico, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Het, Slash
Conteggio Parole: 1507 (FiumiDiParole)
Note: 1. Questa fan fiction è la prima che io e l'altra metà dell'account scriviamo insieme.
Io, Dave, mi sono dedicato al primo capitolo e Kurt comporrà il secondo.
Ci siamo basati su un What if del prom e su pezzi di un'intervista di Mr Max Adler che ha dichiarato di aver girato un bacio Santofsky che non è stato però montato nella puntata perchè "non necessario".
2. In questa ff oltre alla nostra OTP troverete anche degli accenni su un'altra coppia che io e Kurt adoriamo: Brittana.
Chiedo scusa in anticipo se la caratterizzazione di Santana non sarà impeccabile ma è la prima volta che scrivo su di lei nonostante sia il mio personaggio femminile preferito della serie.
Detto questo vi auguro buona lettura e spero che questo capitolo vi piacerà anche se, personalmente, non vedo l'ora di leggere il secondo. <3


{ Save the Last Dance ~
- 1. Jealousy -



David si fermò sulla porta di casa Lopez, quasi incantato da quell'esile figura che gli era appena comparsa davanti.

- Bhè? Che cos'è quella faccia D.? - lo interrogò Santana.

- Stai... Bene. - mormorò il ragazzo.

- Sto bene solo perché ti ho detto che a Kurt è piaciuto il vestito? - ghignò la bruna avvicinandosi a Dave che, nell'udire quella frase, era diventato rosso come il vestito di lei.

- Sta zitta! - la rimproverò Karofsky beccandosi un gelido sguardo da parte di Santana.

Nessuno poteva dire a Santana Lopez cosa doveva o non doveva fare, se stare zitta o meno.
Tanto meno il suo finto fidanzato!

- Ma come ti sei vestito?
Non hai niente che si abbini al mio abito! - sospirò ancora la ragazza, invitando ad entrare Dave in casa.
- Io... - Karofsky cercò di trovare una scusa plausibile per non aver seguito le istruzioni della sua compagna.
- Fortunatamente ho pensato anche a comprarti una cravatta dello stesso colore del mio abito! - puntualizzò la ragazza.

Si avvicinò ad un mobile e prese una scatolina di color grigio pallido, per poi tornare vicino a David.

- Avanti, togliti quella cosa nera! E' un ballo scolastico, non un funerale! - lo rimbeccò acida e, vedendo che il ragazzo ci stava mettendo troppo a sfilarsi dal collo la cravatta, lo aiutò subito.
Non certo per gentilezza ma perché, secondo i suoi gusti, l'altro ci stava impiegando troppo e lei non aveva tempo da perdere inutilmente!

Mentre Santana sciolse il nodo della cravatta i due furono così vicini da poter sentire l'uno il respiro dell'altra.

- Ma i gay non dovrebbero avere uno spiccato senso della moda e dell'abbinamento per quanto riguarda i capi d'abbigliamento? - sussurrò il diavolo vestito di rosso all'orecchio del giocatore di football.

- E le lesbiche sono tutte così acide? - borbottò sottovoce Karofsky.

Santana lo incenerì con lo sguardo e Dave, per evitare di essere ucciso alla sua giovane età, preferì tacere e lasciarla fare.

Dopo essersi fatto mettere la cravatta rossa dalla Lopez, David, la fissò negli occhi.

- Ho preso i fiori. - le spiegò, mostrandole una scatola che, per tutto quel tempo, aveva tenuto in una delle sue grandi mani.

Santana sorrise.
Non gli aveva ricordato di prendere il bouquet da polso per lei e i fiori da appuntare al taschino quindi, quando li vide, ne restò piacevolmente colpita.

- Grazie D. - posò le labbra carnose su una guancia del ragazzo.

Entrambi sapevano che quella era tutta una scena per impressionare i genitori della ragazza ma quei piccoli e semplici gesti venivano naturali ad entrambi.

Quando furono entrambi pronti, uscirono dall'abitazione della mora e salirono in macchina.
Destinazione: McKinley High School.

...

La serata era iniziata egregiamente.

Jacob li aveva intervistati e aveva svelato a Santana, sotto minaccia di quest'ultima, che i voti per Quinn Fabray erano lievemente calati e che non era più così sicura la sua vittoria per l'elezione di Reginetta del ballo scolastico.

I fotografi si erano sbizzarriti nel fotografare la nuova coppia del McKinley e, cosa non meno importante per la Lopez, Brittany aveva storto il muso nel vederla affiancata da Karofsky.
Si era lasciata con Artie e le aveva addirittura proposto di andare al ballo insieme ma Santana non se l'era sentita.
Non era ancora pronta a rivelarsi davanti a tutti gli studenti della sua scuola...

Ma già sentiva profumo di vittoria.
Le mancava solo quella stupida corona in testa e poi sarebbe potuta andare in giro mano nella mano con la sua Brit senza che qualcuno avrebbe potuto infastidirle!

Quando si girò verso il suo compagno notò però che lui non aveva molto per cui gioire.
Si accorse subito che i suoi occhi nocciola erano puntati verso il pavimento e che, a pochi passi da lei e dal difensore dei Titans, vi erano Kurt e il suo accompagnatore Blaine.

- Dave? - lo affiancò, afferrando il suo braccio in una tenera morsa.

- Hm? - Karofsky alzò debolmente lo sguardo verso Santana. - Vuoi del punch?
Dobbiamo fare altre foto? - chiese.

Aveva passato quasi un'ora a seguire le direttive della sua compagna e, nonostante non fossero così entusiasmanti, non aveva replicato.

Tutto quello che stavano facendo era necessario.
Sia all'uno che all'altra.

- Non voglio niente. - specificò subito la Lopez. - Solo che... Ti diverta! -

David, sorpreso dalla sua affermazione, la fissò.

- Smettila di fissare l'uomo in gonnella e balliamo! Noi del Glee stiamo per iniziare ad esibirci sul palco. - gli fece notare con un cenno del capo, indicando Sam e Noah che sistemavano i microfoni e Artie che posizionava la sua sedia a rotelle al centro del palco.

Dave sorrise.

- E guarda che lo dico solamente perché mi serve un Re sorridente! - ci tenne a puntualizzare la ragazza.

Ma David sapeva bene che quelle di Santana erano parole sincere, che non servivano per la loro copertura, e gli scaldarono inspiegabilmente il cuore che, da quando aveva visto Kurt e il ragazzo della Dalton Academy insieme, sembrava quasi sul punto di spezzarsi.

Per questo decise di evitare, almeno per il momento, di pensare a Kurt e di essere geloso e invidioso del suo accompagnatore, e di dedicarsi al divertimento più sfrenato sulle note di Friday.

La musica aveva il potere di farlo sorridere e scatenare e, complice la sua alleata in rosso, si lasciò trasportare trovando anche piacevole compiere qualche passo di danza.

Finita l'esibizione del trio del Glee Club, Dave prese per sé e per la sua compagna del punch.

- Allora? Stai meglio? - chiese Santana afferrando il bicchiere e sorseggiando subito la bevanda.

- Grazie. - si limitò a dire lui, dissetandosi.

Doveva godersi la serata, cercare di divertirsi - o almeno fingere di farlo - e far felice Santana vincendo le elezioni di Re e Reginetta del prom.
Mentre pensava così non si accorse che la sua fidanzata stava fissando con aria minacciosa una ragazza che sembrava essere il centro delle attenzioni di Brittany S. Pierce.
Il diavolo vestito di rosso, livido di rabbia, strinse tra le mani il suo bicchiere vuoto, accartocciandolo.
Quando Rachel salì sul palco, con il suo abito rosa pallido, la Lopez si affrettò a togliere anche dalle mani di Karofsky il bicchiere, posandolo su uno dei tavoli e raggiungendo il centro della pista.
Brittany doveva guardare solo lei!
Solo ed esclusivamente lei. La futura Reginetta del McKinley!

- E' un lento, David. - informò il ragazzo, sapendo già di che canzone si trattasse.

Si avvinghiò al suo corpo alto e robusto, perfettamente atletico, e lasciò che l'altro la abbracciasse. Voleva che gli occhi chiari della ragazza di cui era innamorata la fissassero...
Che rodesse di invidia e gelosia proprio come stava facendo lei in quell'istante!


La voce melodiosa di Rachel Berry riempì la palestra.

Tutte le coppie si tenevano in uno stretto abbraccio e si lasciavano trasportare da quella triste melodia...

Tutte tranne Kurt e Blaine che, forse troppo tesi e timidi - essendo l'unica coppia gay - per lasciarsi andare ad un ballo davanti a tutte quelle persone, si limitarono a fissare e commentare quello che avevano dinnanzi agli occhi.

L'atmosfera quasi surreale e dannatamente romantica, rendeva quel ballo qualcosa di unico e speciale.

- Non è grandioso il fatto che il ballo quest'anno è così inclusivo? - chiese Kurt al suo accompagnatore.
- Qualcuno per tutti. - constatò senza troppo entusiasmo Blaine Anderson, guardandosi attorno.
- Anche se è una menzogna... - ci tenne a precisare subito Kurt, guardando verso il centro della pista, dove si trovavano Santana e David.

Quest'ultimo, nonostante fosse abbracciato alla mora e stesse ballando con lei, aveva gli occhi fissi su Kurt Hummel.

Una menzogna...
Kurt lo sapeva che quello che stavano facendo lui e Santana era solo una recita, ma non avrebbe mai immaginato quanto Dave Karofsky stesse male per non avere il ragazzo di cui si era innamorato stretto tra le braccia.

Quando Dave notò gli occhi chiari di Kurt guardare nella sua direzione, si affrettò a distogliere lo sguardo e tornare a dedicare l'attenzione alla sua compagna che, senza volerlo, si era ritrovata a fissare e inveire contro Brittany e la ragazza che stava ballando assieme a lei.

Gli occhi di Santana e di David si incrociarono.
Entrambi li avevano tristemente spenti perché entrambi non avrebbero potuto avere chi più desideravano...

Fu in quel momento che Santana, capendo subito cosa provasse il suo finto fidanzato, gli accarezzò la nuca con le dita affusolate.

- D... - sussurrò richiamando la sua attenzione.

- Dimmi. - la voce di Dave era velata di tristezza.

- Non rovinare la mia messa in scena o ti sputtano davanti a tutta la scuola! - lo intimidì per poi avvicinarglisi e posare le labbra su quelle di lui in un dolce bacio.

Karofsky rimase un secondo immobile; si dimenticò persino di fare un passo di quella lenta danza.
Poi chiusero entrambi gli occhi e si lasciarono andare, continuando a baciarsi nel mezzo della palestra.

Gli occhi dei presenti cominciarono a puntarsi sulla coppia, anche quelli di Kurt e di Brittany.
Il triplice piano di Santana Lopez era riuscito a meraviglia!

Quando si staccò da David fissò prima il soprano del Glee, poi la biondina.
Non disse nulla al compagno per non farlo agitare né per fargli capire le reali intenzioni di quel bacio...
Ma sapeva perfettamente che quello che aveva scorto negli occhi di Kurt era lo stesso sentimento che aveva notato in quelli di Brittany: gelosia.

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Capitolo 2
*** 2. My Boyfriend ***


Titolo: Save the Last Dance
Titolo del Capitolo: My Boyfriend
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Blaine Anderson
Genere: Introspettivo, Romantico, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Het, Slash
Conteggio Parole: 844 (FiumiDiParole)
Note: 1. Qui è Kurt che parla! Questo capitolo è stato scritto da me! Mi sono concentrata sui pensieri di Kurt dopo il bacio Santofsky e ad alcune considerazioni sul suo fidanzato<3
2. All’amore mio ed ai pirati<3 Che mi fanno impazzire con le loro follie<3

{ Save the Last Dance ~
- 2. My Boyfriend -



Aveva osservato quel bacio senza riuscire a distogliere lo sguardo dalle labbra di Santana e David che si carezzavano con dolcezza.
Era una danza lenta, come quella che la splendida voce di Rachel stava guidando, estremamente romantica e tenera che fece stringere il cuore a Kurt.
Provava uno strano sentimento, simile alla gelosia che, a ben pensarci, sembrava totalmente infondata. Perché doveva essere geloso?
Per quel bacio poi, che sapeva essere finto come la relazione tra i due... eppure lo era.
Cercò una spiegazione logica a quello strano sentimento e lanciò un'occhiata al suo cavaliere per quella serata. Blaine restava fermo, rigido, accanto a lui a guardare le varie coppie che danzavano.
Poco prima aveva provato a spingerlo indirettamente ad invitarlo a ballare - era stato lui a fargli la proposta per farsi accompagnare al ballo, non poteva mica fare tutto! -, ma aveva fallito e il suo entusiasmo si era spento, andando direttamente sotto le scarpe quando David e Santana si erano baciati.
Forse era per quel motivo: perché desiderava a sua volta simili attenzioni da parte del suo ragazzo.
Ma Kurt sapeva di dover capire Blaine, aveva avuto dei problemi al suo ballo scolastico e non poteva costringerlo a ballare con lui... anche se, molto coerentemente, il Warblers aveva deciso di esibirsi anche in quella serata, dimostrando di non essere poi così a disagio in quella situazione.
Nonostante tutto, Blaine non sarebbe mai cambiato, e anche se era il suo ragazzo Kurt non avrebbe mai smesso di pensare che fosse un po' troppo egocentrico.
" Mi preparo per salire sul palco!", annunciò poco dopo il Warblers, strappando il più giovane dai suoi pensieri.
" Sicuro? Se non te la senti non devi...", mormorò Kurt, cercando di prendergli la mano. Dentro di sé sperava che il ragazzo volesse esibirsi solo per far piacere a lui - sarebbe stata una cosa romanticissima e desiderava davvero che fosse così.
La mano di Blaine però gli sfuggì subito quando questo si allontanò di un passo, rivolgendogli un ampio sorriso.
" Perché non dovrei sentirmela. Non vedevo l'ora di cantare! Sai quanto ho stressato Finn per questo?", ridacchio.
" Già...", Kurt si sforzò di sorridere, ricevendo l'ennesima conferma di quanto il suo ragazzo volesse sempre essere al centro dell'attenzione.
Certo, anche lui adorava il palcoscenico e gli applausi... ma era anche stato in grado di mettersi da parte per Blaine, cosa che quest'ultimo sembrava non intenzionato a fare. Ma in fondo che poteva farci? Blaine non era perfetto e doveva suo malgrado accettarlo anche con tutti quei difetti - per quanto alcuni fossero insopportabili tal volta.
" A tra poco Kurt!", lo salutò il Warbler, raggiungendo Brittany e Tina per sistemare gli ultimi dettagli della loro esibizione. Li osservò per qualche istante, poi i suoi occhi si spostarono sulla coppia che, fino a poco prima, aveva catalizzato la sua attenzione.
Dave e Santana chiacchieravano vicini, sembravano una vera coppia e Kurt... era sempre più geloso.
Cercò di allontanare quei sentimenti e di scatenarsi al ritmo della canzone di Blaine, cercando di ignorare al tempo stesso quanto il suo ragazzo fosse ridicolo quando provava a ballare. Sembrava scosso da una sorta di attacco epilettico - e non era una cosa carina da pensare -, quello lo convinse a mettere nella sua 'to do list' delle 'lezioni di ballo per Blaine', in modo da evitare a sua volta delle pessime figure.
Nonostante tutto però i suoi occhi andavano sempre ad incontrare quella finta coppia che sembrava divertirsi molto di più di quanto stesse facendo lui, e ancora una volta sentì una morsa al petto che lo costrinse a rifugiarsi in bagno per qualche istante pur di non vederli più.
Si sarebbe perso l'esibizione di Blaine ma non riusciva più a sopportare né David né Santana, perché lui non era felice. Quel ballo si stava rivelando una vera delusione, non rispettava nessuno dei suoi sogni romantici... e anche se sapeva che quei due non stavano per davvero insieme, li vedeva ridere e scherzare ed il paragone con lui e Blaine era inevitabile.
Restò appoggiato al muro del bagno per qualche istante, reprimendo sia l'istinto di urlare che quello di tornare dentro la palestra e fare una scenata - non sapeva però a chi l'avrebbe fatta, se al suo ragazzo per la mancanza di attenzioni o alla coppia che concorreva per il titolo di Re e Reginetta del Ballo.
Sospirò pesantemente e tornò in palestra giusto in tempo per assistere al termine dell'esibizione di Blaine.
Il Warbler lo raggiunse poco dopo con un ampio sorriso sul bel viso - Kurt provò a sperare in un abbraccio o in un bacetto, anche piccolo, ma sapeva benissimo che sarebbe rimasto deluso.
" Ti è piaciuto?", domandò Blaine.
" Oh, certo!", mentì, evitando di dirgli che non aveva visto tutta l'esibizione, riuscendo anche a non rimanerci troppo male nel comprendere che il suo ragazzo non si era neanche reso conto del suo allontanamento... Blaine era fatto in quel modo, poteva solo accettarlo.
" Si sono scatenati tutti! È stato... fantastico!"
" Sembri più rilassato.", sorrise Kurt, cercando di allontanare ancora una volta tutti i pensieri cattivi ma sperando ugualmente di venire invitato a ballare dal suo ragazzo.
Ovviamente, dovette accogliere l'ennesima delusione.

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Capitolo 3
*** 3. King & Queen ***


Titolo: Save the Last Dance
Titolo del Capitolo: King & Queen
Fandom: Glee
Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel, Santana Lopez, Blaine Anderson
Genere: Introspettivo, Romantico, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Het, Slash
Conteggio Parole: 1133 (FiumiDiParole)
Note: 1. Questo capitolo è stato scritto in parte da Dave e in parte da Kurt. Il centric di Dave, ovviamente, è a cura di David mentre quello di Kurt di Kurt *muoreggiano*
2. Questo capitolo ricalca l'incoronazione della puntata senza troppe modifiche, è stata semplicemente aggiunta una scena<3
3. Ai pirati<3

{ Save the Last Dance ~
- 3. King & Queen -



Quando il preside Figgins batté un dito sul microfono, richiamando subito dopo gli studenti a prestargli attenzione, David e Santana si scambiarono uno sguardo complice.

Il momento tanto atteso della serata era finalmente giunto!

- I candidati a re e reginetta dovrebbero cortesemente salire sul palco.
I voti sono stati conteggiati! - annunciò l'uomo, tenendo tra le mani la busta con i risultati delle votazioni.
Santana si era già diretta, insieme alle altre candidate, sotto le luci che illuminavano il palco.

- E' il momento che voi tutti stavate aspettando, il momento di annunciare il re e la reginetta del ballo studentesco. - proseguì ancora il preside.

Nella palestra regnava il silenzio.
Gli unici rumori udibili, oltre alla voce di Figgins, erano i passi dei candidati al titolo di re che si apprestavano a prendere la loro posizione.
L'intera sala aveva focalizzato l'attenzione sul palco e gli occhi dei presenti scorrevano sui loro compagni...

Dave incrociò lo sguardo di Santana, sorridente e beffardo.
Sembrava quasi dirgli "D. abbiamo vinto!".

E quella era l'unica frase che Karofsky avrebbe voluto sentire per quella sera.

Ottenendo la vittoria nessuno avrebbe mai potuto smascherare il suo segreto!
Santana sarebbe stata felice e, forse, non l'avrebbe più ricattato; inoltre tutti gli altri studenti si sarebbero bevuti la commedia che la Lopez aveva messo su sulla loro relazione.
David Karofsky non avrebbe più avuto modo di temere che qualcuno scoprisse la sua omosessualità.

- Rullo di tamburi, per favore! - i pensieri di Dave furono interrotti dalla voce del preside che, nuovamente, regnava sovrana nel silenzio.

Karofsky deglutì e aspettò il verdetto...
Vi erano così tanti ragazzi più popolari di lui a concorrere per quel titolo e quasi nessuno degli studenti guardava verso di lui.
Avrebbe davvero vinto?

- Il re del ballo di quest'anno è... - Figgins lasciò la frase in sospeso, creando suspance tra tutti i presenti.

Dave fissò nuovamente Santana.
Aveva ancora quell'espressione soddisfatta sul viso e Dave, fiducioso, cercò di abbozzare un sorriso.

"Dillo, dillo, dillo!" pensò tra sé e sé il difensore della squadra di football.

Il preside osservo il foglio che aveva estratto dalla busta e sorrise.

- David Karofsky! - annunciò subito dopo l'uomo di mezza età, alzando entrambe le braccia in aria.

Dave, sentendo pronunciare il suo nome, tirò un sospiro di sollievo e lasciò che un sorriso gli distendesse il viso.
I suoi occhi nocciola cercarono involontariamente tra la folla degli studenti Kurt Hummel.
Un secondo.
Durò un solo secondo.
Gli occhi chiari del soprano del Glee Club incrociarono i suoi che, sentendo il fragore degli applausi riempire la stanza, si mossero in un'altra direzione, sul palco.

Santana si girò verso David e, presa dall'euforia del momento, gli mandò un bacio e gli sorrise applaudendo a sua volta.

Karofsky, vedendola in quel modo, capì che aveva sentito bene.
Era lui il re del ballo!

Si avvicinò al preside e lasciò che la corona, forse troppo grande per la sua testa, gli scivolasse appena, reggendosi sulle orecchie.

Trovò anche il modo di giocare con Figgins che, facendo finta di ritirare indietro lo scettro della vittoria, gli fece sfuggire una risata genuina.

Perfetto.
Tutto era perfetto!

Dave alzò lo scettro in aria, esultando per il suo risultato e godendosi quel piccolo momento di gloria.


Kurt aveva trattenuto in sé un sorriso nel sentire il preside della scuola pronunciare il nome del Re del Ballo.
Per quanto volesse bene a Finn e a Quinn… lui aveva votato per Dave e Santana.
Non si sarebbe mai stancato di ripetersi che quella era solo una finta coppia, due persone che usavano la reciproca forza per nascondere le loro debolezze… ma erano ormai diventati suoi amici.
Era strano considerare David in quel modo, dopo tutto quello che era successo, ma in quegli ultimi giorni era diventato davvero simile ad un amico. Aveva iniziato a capirlo e a vedere in lui delle sfumature che gli erano sempre sfuggite.
Poteva essere stato così stupido da non rendersi conto che Dave stava male?
Che stava soffrendo per tutto quello?
Già, lo era stato. Si era comportato da vero idiota, pensando solo a se stesso e non ai sentimenti del più grande. In ogni momento Kurt cercava di fare ammenda e di capire all’altro che gli era vicino.
Aveva perdonato David per davvero e quel voto per lui era come una dimostrazione di quella neonata amicizia che lo stava legando al giocatore di football.
Si rilassò nell’osservare il sorriso di Dave e come teneva stretto lo scettro del Re.
“ Se lo meritava?”, domandò piano Blaine.
“ Certo.”, rispose deciso Kurt, stupito dalla domanda del suo ragazzo.
“ Spesso sento di dover dare ragione a tuo padre quando dice di non riuscire ancora a fidarsi…”
“ Sospetti troppo Blaine. David e Santana mi sono rimasti vicini per tutto il tempo e grazie a loro questo ballo è stato perfetto.”, era un’esagerazione, lui aveva passato più tempo a pensare a quell’assurda gelosia che ad altro. “ Nessuno ci ha infastiditi, no?”, sorrise fiducioso, ricevendo in cambio dal suo ragazzo un mezzo sorriso.
“ Sì, forse hai ragione.”


Appena gli applausi si calmarono il preside riprese la parola.

- E adesso...
La reginetta del ballo studentesco del McKinley High. - annunciò aprendo la busta e sfilando il biglietto al suo interno, contenente il nome della vincitrice.

Tutte le ragazze sul palco stava fremendo.

- Con uno schiacciante numero di voti, anche se non si era candidata, è... - la voce di Figgins si interruppe e cambiò bruscamente tono.

Santana, con lo sguardo fisso su Brittany, aspettava solo di udire il suo nome.
Avrebbe finalmente schiacciato quella stronza di Quinn Fabray, una volta per tutte!
Avrebbe vinto quella dannata corona e avrebbe potuto avere la donna che amava al suo fianco.

Il diavolo in rosso si lecco le labbra, quasi pregustando il sapore della vittoria ma quanto accadde successivamente sul palco della palestra del McKinley, la spiazzò.

Il preside dalla pelle olivastra fisso gli studenti, prolungando ancora quel silenzio.

- Kurt Hummel. - pronunciò poi in modo atono, esterrefatto anche lui da quanto era accaduto.

David, udendo quel nome, spalancò gli occhi.
Era uno scherzo?

Stava sognando forse?

Si, sicuramente.

Eppure i visi attorno a lui parlavano chiaro.

Kurt Hummel era stato eletto come reginetta del ballo scolastico.

Dave fissò il ragazzo dalla pelle di porcellana.
Piano piano tutti gli altri studenti fecero la medesima cosa...

Sguardi fissi sulla neo-eletta reginetta e silenzio di tomba, interrotto solo da pochi battiti di mani e qualche fischio derisorio.


Fissò il palco senza vederlo realmente.
Sentiva l’aria mancargli e i pungenti sguardi d’odio su di sé.
Aveva sentito il suo nome. Era stato eletto… Reginetta del Ballo.
Impossibile, si disse. Ma aveva sentito benissimo e tutti quegli occhi su di sé confermavano quell’assurda situazione.
Socchiuse le labbra, prendendo un lieve respiro come a voler parlare… ma che poteva dire?
Le lacrime iniziarono a pizzicargli gli angoli degli occhi e gli sguardi d’odio che i presenti al ballo gli stavano rivolgendo iniziarono ad essere dolorosi.
Non riuscì a parlare e, prima di scoppiare a piangere lì davanti a tutti – non poteva dare loro quella soddisfazione -, iniziò a correre verso l’uscita della palestra, ignorando la voce del suo ragazzo che lo implorava di fermarsi.

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Capitolo 4
*** 4. Not Perfect ***


Titolo: Save the Last Dance
Titolo del Capitolo: Not Perfect
Fandom: Glee
Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel, Blaine Anderson
Genere: Introspettivo, Romantico, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Het, Slash
Conteggio Parole: 1506 (FiumiDiParole)
Note: 1. Come sempre, si tratta di una What if sulla puntata 2x20 scritta a quattro mani<3
2. Qui inizia il pezzo vero e proprio del What if<3

{ Save the Last Dance ~
- 4. Not Perfect -



Uscì dalla palestra premendo la mano sul viso come a cercare di arginare le lacrime che ormai, lontano da tutti quegli sguardi d’odio, scorrevano libere sul suo volto.
“ Non sono mai stato umiliato così…”, singhiozzò, venendo subito raggiunto dalla voce di Blaine.
“ Kurt, fermati! Fermati, Kurt!”, iniziò a rallentare.
Scappare era inutile, in qualsiasi posto sarebbe andato per nascondersi, quel senso di umiliazione sarebbe rimasto.
Avrebbe continuato a sentire quegli sguardi, quell’odio… e anche quel senso di sconfitta causato dalla troppa fiducia che riponeva negli altri.
“ Ti prego, fermati. Dai…”, insistette ancora Blaine.
Kurt smise di correre e si voltò verso il suo ragazzo senza riuscire più a trattenersi.
“ Non lo capisci quanto… siamo stati stupidi?”, guardò il Warbler alla ricerca di supporto e di consolazione, anche se in realtà sentiva di essere solo lui lo stupido. “ S-siccome nessuno ci prendeva in giro o ci picchiava… pensavamo che non interessasse a nessuno.”
Dave l’aveva pure avvertito quando lui, speranzoso, aveva detto che non c’erano più stati problemi contro di lui. Era stato davvero uno stupido…
“ Come… se fossero stati fatti dei progressi… ma è tutto uguale a prima…”
Blaine fece solo un passo verso di lui.
“ È solo uno stupido scherzo.”
“ No, invece!”, ribatté Kurt, stupito dalla risposta del suo ragazzo.
Come poteva definire tutto quello uno scherzo?
“ Tutto quell’odio…”, lui l’aveva sentito, aveva visto i loro occhi. “ Avevano semplicemente… troppa paura di esprimerlo ad alta voce. Così l’hanno espresso grazie al voto segreto… sono un’enorme burla anonima!”
Non riusciva a capacitarsi di tutto quello. Lo odiavano solo perché era gay?
Possibile che fossero così… crudeli da non accettarlo per quello che era?
Guardò ancora Blaine, alla ricerca di un abbraccio o di qualche altra parola di conforto… ma il ragazzo si sedette per terra.
“ Sicuro che non vuoi rientrare?”, domandò il Warbler, guardandolo mentre appoggiava la schiena all’armadietto.
Kurt lo guardò sbattendo gli occhi, stupito da quell’atteggiamento.
“ N-non ci torno la dentro!”, rispose come se fosse ovvio. “ Non esiste!”
Perché Blaine non… non faceva niente?
Era il suo ragazzo, avrebbe dovuto… fare qualcosa! Abbracciarlo, andare ad insultare quelli che l’avevano umiliato!
Non sedersi!
Quel pensiero lo agitò ulteriormente ed iniziò a camminare avanti ed indietro nel corridoio, cercando una spiegazione logica a tutto quello che gli stava accadendo.
Forse l’universo stava cercando di dirgli qualcosa, c’era quella cosa chiamata ‘karma’... ma non riusciva a capire cosa avesse fatto di così sbagliato.
Cosa avesse fatto al suo ragazzo per sentirlo così lontano! Tutta la serata lo era stato ma in quel momento… sembrava così diverso.
“ Potresti almeno sederti?”, la voce di Blaine lo distolse ancora dai suoi pensieri. “ Vuoi andare a casa? Non dobbiamo per forza tornare là dentro.”
Kurt smise di camminare e lo guardò serio.
All’umiliazione si era unita la rabbia per quella mancanza di conforto e per tutta la lontananza che Blaine gli aveva fatto provare in quella serata che aveva definito ‘caratterizzata dalla felicità’.
“ Hai… fretta di andare via?”, sbottò iroso, facendo sgranare gli occhi al Warbler. “ In fondo tu… tu hai avuto il tuo momento di gloria. Ti sei divertito. Hai ballato sul palco ignorandomi bellamente per tutta la serata!”
“ Kurt, calmati. Sei solo sconvolto.”, cercò di calmarlo Blaine, senza però alzarsi.
“ Sì! Lo sono!”, ammise il più piccolo. “ Ma dal tuo atteggiamento… non…”
“ Cosa Kurt?”
“ Non possiamo andare avanti così…”
Non era stato semplice giungere a quella conclusione, aveva avuto bisogno di quella serata e di quell’umiliazione per rendersi conto che lui e Blaine non erano fatti l’uno per l’altro.
Era sempre stato accecato dalla finta perfezione del Warbler, dai suoi modi e, sicuramente, anche dal fatto che fosse l’unico gay dichiarato che avesse mai incontrato.
Affezionarsi al ragazzo era stato facile, era gentile e sembrava conoscere tante cose del mondo… ma era solo una bugia. Lo stesso Blaine gli aveva rivelato che lui riusciva a fingere di essere forte e saggio, ma che in realtà non aveva mai avuto certe esperienze.
Kurt si era convinto che potevano farle insieme quelle esperienze, che potevano crescere insieme… ma Blaine non collaborava, si allontanava sempre di più… ed era il momento di lasciarlo andare.
“ Che vuoi dire Kurt?”
“ Torna a casa Blaine.”
Faceva meno male di quanto pensasse, definirlo il ‘suo ragazzo’ era semplice ma forse non l’aveva mai sentito come tale. Erano amici, ecco quello che erano.
“ Come?”
“ Lo scopo di questo ballo era la redenzione. Dovevi superare quello che ti era successo… e ci sei riuscito. Ti sei esibito e tutti ti hanno applaudito. Si sono divertiti. Penso sia così, no?”
“ Credo di sì…”, Blaine continuò a fissarlo, cercando di capire dove volesse andare a finire il discorso di Kurt.
“ Tu non sei stato umiliato. Io sì. Io devo tornare indietro ed affrontare quell’odio.”
“ Allora torniamo dentro.”, il Warbler si alzò, sfoggiando un ampio sorriso.
“ No. Devo andare da solo… mi dispiace Blaine.”, Kurt abbassò lo sguardo.
Non era stato tanto doloroso giungere a quella conclusione era il farlo capire anche al compagno che, in silenzio, gli appoggiò una mano sulla spalla.
“ È finita… vero?”, mormorò. Aveva smesso di sorridere e lo guardava serio.
“ Sì…”
“ Mi dispiace…”, sussurrò piano Blaine. “ Non… sono stato un buon fidanzato… non nascondo di… aver pensato spesso alla nostra relazione. Mi avevi colpito ed emozionato con quella canzone… ma forse era solo quello ed ho… travisato i miei sentimenti.”
“ La colpa penso sia di entrambi… anch’io ho confuso parecchie cose...”
Restarono per qualche istante in silenzio poi, Blaine, abbracciò il ragazzo per la prima volta in quella serata.
“ Mi dispiace ugualmente… io tengo davvero a te. Lo sai. Te l’ho sempre detto… e non voglio perdere la tua amicizia.”
“ Neanch’io…”, ammise Kurt, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare a quell’abbraccio.
Non aveva il calore che si aspettava di provare… non provava niente. Si era innamorato dell’idea di avere un ragazzo perfetto, ma Blaine non lo era.
“ Verrò ugualmente con te. Voglio vedere come li affronti.”, sorrise il Warbler.
Inconsciamente sapevano entrambi che sarebbero arrivati a quella conclusione, faceva male – le lacrime che lottavano per lasciare gli occhi di Blaine ne erano la prova – ma l’avrebbero superato.
“ Grazie.”, rispose Kurt, accettando poi dei fazzoletti per potersi dare un contegno.



David, seduto sul trono del Re, era rimasto ammutolito e sconvolto da quanto era successo davanti ai suoi occhi.

Aveva sentito l'annuncio del preside Figgins eleggere come Reginetta del ballo studentesco Kurt e poi...
Aveva visto quest'ultimo fuggire via in lacrime dalla palestra, seguito dal suo accompagnatore che, rincorrendolo, aveva urlato il suo nome.

Inoltre anche la sua pseudo-fidanzata Santana Lopez, dopo aver appreso la notizia di non esser stata scelta dagli altri studenti come Reginetta - e aver così compreso di non poter realizzare i suoi piani - era scappata via.

Dave era rimasto da solo su quella poltrona dai morbidi cuscini di finta pelle rossa...

Era certamente dispiaciuto per Santana, e sicuramente anche impaurito dal fatto che la ragazza, per rabbia, avrebbe potuto smascherare la sua omosessualità davanti a tutto il liceo.

Ma cercò di fare dei respiri profondi e di avere fiducia nella ragazza.
Del resto non era certo stata colpa sua se lei non aveva potuto vincere il titolo!

E poi...
Quello che più lo aveva scosso non era certo la sconfitta della Lopez, ma l'elezione di Hummel.

Bullismo.
Muto e crudele.

Gli studenti del McKinley avevano abusato dei voti segreti per prendere in giro l'unico omosessuale dichiarato dell'istituto.

Karofsky strinse forte tra le mani il suo scettro.

Ecco cosa comportava essere gay, essere diversi.
Umiliazioni.
Umiliazioni e dolore.

Perchè Dave aveva notato subito il viso di Kurt contratto in una smorfia di dolore mentre il resto delle persone si giravano a guardarlo con malcelato odio e superiorità.

Kurt aveva pagato il suo essere diverso con quell'umiliazione pubblica...
E Karofsky era terrorizzato.

Terrorizzato dall'idea che potesse accadere anche a lui una cosa simile, terrorizzato perché una piccola voce nella sua testa gli aveva suggerito di correre da Kurt e di proteggerlo - come stava facendo ogni giorno grazie al Bully Whips, ma la paura lo aveva inchiodato su quel finto trono.
Se fosse andato dietro a Kurt cosa avrebbe detto la gente di lui?
L'avrebbero accusato di essere un finocchio?
Avrebbero fatto anche a lui ciò che erano stati capaci di fare a Kurt?

Mille e mille domande affollarono la mente di Dave Karofsky che rimaneva in silenzio con lo sguardo fissò sulla porta della palestra; la stessa porta dove aveva visto sparire Kurt e Blaine.

L'amara consapevolezza di essere inutile per la persona di cui era innamorato gli faceva provare un forte dolore al petto, all'altezza del cuore.
Era solo un codardo, nulla più nulla meno.

Era inutile proteggere Kurt tra i corridoi e lasciarlo scappare via in quel modo durante quella serata così importante...
Ma cosa altro poteva fare?

La paura era più forte anche dei suoi sentimenti...

Per questo continuò a far finta di niente e a rimanere seduto, in attesa.

Attesa di cosa poi?
Dave pensava che sarebbe stato meglio per Kurt - e sicuramente anche per lui - se Blaine lo avesse portato via, lontano da quei dannati omofobi dei loro compagni, lontano dall'odio...
Voleva Kurt al sicuro e anche se stesso.

Forse fu per questo che, quando la porta della palestra si spalancò e Kurt Hummel tornò nella sala con passo deciso e sguardo fiero, restò quasi sconvolto.

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Capitolo 5
*** 5. Error ***


Titolo: Save the Last Dance
Titolo del Capitolo: Error
Fandom: Glee
Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Genere: Introspettivo, Romantico, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Het, Slash
Conteggio Parole:680 (FiumiDiParole)
Note: Questa fan fiction è la prima che io e l'altra metà dell'account scriviamo insieme.
Io, Dave, mi sono dedicato al primo capitolo e Kurt comporrà il secondo.
Ci siamo basati su un What if del prom e su pezzi di un'intervista di Mr Max Adler che ha dichiarato di aver girato un bacio Santofsky che non è stato però montato nella puntata perchè "non necessario".

{ Save the Last Dance ~
- 5. Error -



Il brusio dei presenti nella palestra tacque al suo rientro in palestra.
Tutti gli occhi tornarono a fissare Kurt e questo, reprimendo, l’istinto di fuggire ancora avanzò sul palco verso il Preside.
Incontrò per qualche istante lo sguardo di Dave, seduto sulla poltrona rossa del Re del Ballo e, distrattamente, si chiese che cosa stesse pensando.
Aveva provato stupore per la sua incoronazione?
Rabbia? Delusione?
Scacciò quelle domande e si fermò vicino al preside, cercando di stare calmo.
Da bambino aveva spesso sognato quel momento – l’essere eletto Reginetta del Ballo ed essere amato da tutti come nei film -, crescendo aveva capito che era solo un sogno. Un sogno che, sfortunatamente, era stato realizzato a causa di una burla.
“ Signori e signore, la reginetta del ballo studentesco del 2011… Kurt Hummel.”, il tono del preside era carico di rimprovero e, mentre incoronava il cantante, non riuscì a scherzare come aveva fatto poco prima con David.
Kurt avanzò di un passo, prendendo posto davanti al microfono.
Osservò i visi davanti a lui, stupiti e anche spaventati, e prese un bel respiro, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi di circostanza.
“ Alla faccia tua, Kate Middleton!”, dichiarò riuscendo a strappare un applauso che partì prima dai suoi compagni – orgogliosi per il coraggio appena dimostrato – e che poi contagiò anche tutte quelle persone che avevano provato a scalfirlo, anche se con scarsa convinzione.
Kurt però non riuscì a rilassarsi del tutto ma, in fondo, si sentì un po’ più sicuro di sé. Il preside esultò a sua volta per la forza del ragazzo – dandogli delle rassicuranti pacche sulla spalla – e, riprendendo posto davanti al microfono, annunciò il ballo.
“ E adesso come da tradizione il Re e la Reginetta di quest’anno apriranno le danze.”
Il cantante puntò subito gli occhi su Dave che, guardandosi attorno, lo affiancò.
Kurt avvertiva la sua tensione e la sua paura, si sentiva allo stesso modo e, andando alla ricerca di un po’ di coraggio - che in quel momento gli stava venendo a mancare – sperò davvero di trovarlo in David. Aveva davvero bisogno di una mano, di stringersi a qualcuno e di lasciarsi invadere dalla sicurezza.
Era un’idea stupida ma la sua mente era offuscata ancora una volta da tutti quegli sguardi e dalla pista che si apriva al loro passaggio. Erano al centro dell’attenzione e, per una volta, Kurt desiderava essere da tutt’altra parte.
“ È il tuo momento…”, mormorò, trattenendosi dall’afferrare la mano del giocatore di football accanto a lui. Era vicina, vicinissima… e sembrava così rassicurante.
“ Di… cosa?”, la voce del ragazzo però suonò insicura, bassa e spaventata.
Erano ancora una volta nella stessa barca, così diversi eppure così simili.
“ Di rivelare la tua vera identità… di fare la differenza…”
Era una richiesta avventata e stupita e solo dopo aver pronunciato quelle parole, nell’osservare ancora gli occhi di tutte quelle persone, Kurt si pentì di averlo fatto e quando Dave si fermò davanti a lui cercò di chiedergli scusa con lo sguardo.
Non poteva chiedergli una cosa simile… era stato ancora una volta uno stupido nei suoi confronti.



Come poteva chiedergli di fare coming out davanti alle stesse persone che lo avevano incoronato Reginetta per evidenziare il suo essere gay?
Come poteva pensare che ci sarebbe riuscito?

Kurt lo faceva più coraggioso di quanto in realtà fosse.
E faceva male...
Perché Dave sapeva che avrebbe deluso Kurt ancora una volta.

Deglutì a forza e cercò di trovare un briciolo di coraggio.

Perché doveva aver così paura di essere se stesso? Era così sbagliato essere gay?
Forse si...

Eppure quello era il suo momento! Era un Re e il ragazzo di cui si era innamorato era la sua Regina.
Solo nei sogni avrebbe avuto un'opportunità simile eppure...
Nell'averlo davanti quel sogno si era brevemente tramutato in incubo.

- Non posso... - disse solo, guardando Kurt negli occhi non riuscendo a trattenere una smorfia di dolore nel pronunciare quelle due parole.

Non poteva rovinare tutto.
Non poteva mettersi in pericolo e distruggere quella corona che l'avrebbe protetto dall'odio altrui; in più non voleva mettere ancor più in pericolo Kurt.

Era la cosa migliore da fare.
Andare via...

Fuggire, come aveva sempre fatto durante tutta la sua vita.

Nascondersi era la soluzione più facile e meno dolorosa.

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