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Il chiarore dorato della stanza delineava
l’aggraziata figura di una giovane donna. La morbida, silenziosa lucedel
pomeriggio filtrava nella stanza attraverso le tendine chiuse. I capelli erano lunghi e ramati e i suoi occhi, di un verde cristallino, sembravano quasi
brillare alla luce del sole.
Era inevitabile che avesse molti pretendenti ma
il suo cuore era gia impegnato. Suo padre, infatti, l’aveva promessa
sposa ad un giovane di buona famiglia di cui però
non era affatto innamorata.
Non temere… l’amore arriverà
col tempo – la rassicurava sua madre.
L’amore… cos’è l'amore? – si domandava spesso la ragazza –possibile
che io non abbia mai amato? Come faccio a capire se Michael
è davvero il ragazzo giusto per me? Posso quasi =
dire
che non lo conosco! Al massimo ci saremo visti un paio di volte!
Hai deciso quale vestito mettere per il ballo che
si terrà domani sera? –le chiese la donna.=
o:p>
Beh non saprei proprio
per me l’uno vale l'altro. Anzi ti dirò
di più,mi ero proprio
dimenticata di questa festa! – replicò la giovane.
Ragazza mia, dove l’hai la testa? –sorrise la donna – ricorda che, se andrà tutto come previsto, si
annuncerà il tuo fidanzamento!! In fin dei conti il signor Smith ha organizzato questa festa appositamente per presentarti come la futura sposa di suo figlio!
Arrivò la sera del ballo e la giovane era pronta a fare il suo ingresso nell’alta società. In un lampo,Claire immaginò il suo futuro, e tristemente si
trovò a riconoscere che niente di ciò che aveva sognato per la sua vita si sarebbe mai realizzato; l’attendeva, infatti, un destino privo di emozioni, fatto soltanto di feste, balli di
società… circondata sempre dalla solita gente, sempre dalle
stesse, stupide, chiacchiere.
Il giardino della sontuosa villa era enorme,
ovunque si scorgevano alberi secolari, maestose
fontane, sentieri ben illuminati ed immense distese di verde. =
span>
Claire pensò che presto quella sarebbe stata la
sua nuova dimora.
Sapeva bene di possedere tutto ciò a cui
una ragazza di buona famiglia potesse aspirare ma ad
ogni passo, ad ogni singolo passo, quel palazzo assumeva sempre più le
sembianze di una prigione, una prigione dorata dalla quale non le sarebbe stato
permesso di fuggire.
Un
passo… un passo dopo l'altro, verso quella che sarà la mia vita,
d’ora in poi. Un'altro
passo… un altro passo verso un destino che non ho scelto io.Un’altro passo… ma quanti ne mancano??si
domandava la ragazza – posso legarmi ad un
uomo che non amo? Non conoscerò mai la passione, dovrò rinunciare
a tante cose, dovrò rassegnarmi…
Come poteva porre fine a quel tormento? E pensare che erano stati spediti più di cinquecento
inviti e che di certo sarebbe stata presente tutta l’alta società di New York!
Nella grande sala vi era
un gran via vai di gente, malgrado riscuotesse l’ammirazione di tutti, la
ragazza non era felice sapeva, infatti, che questa festa segnava il suo
ingresso in una vita che non voleva, accanto ad un uomo che purtroppo non
amava.
Ma la cosa peggiore era che tutte quelle persone si trovavano lì solo
per lei… per assistere all’esecuzione della sua condanna;
già perché dover sposare Michael era la
peggiore di tutte le torture.
Ilsignor Smith e suo
figlio, accolsero di persona la famiglia Stuart
.
Michael era alto e snello, aveva i capelli neri, il viso
regolare. La sua pelle era abbronzata e il suo aspetto
era molto più che piacente.
Portava una giacca con un’alta fascia
in vita. Il bavero era azzurro chiaro, in contrasto con il blu della giacca.
Due file di bottoni di metallo lucente ornavano il davanti, e le maniche
aderenti accompagnavano il movimento delle mani del ragazzo. La sua cravatta
era semplice, in contrasto con l’abbigliamento piuttosto sofisticato, ma adatta alla sua giovane età. I
pantaloni azzurri erano stretti al ginocchio e gli stivali neri, che arrivavano
al punto giusto proprio sotto il ginocchio, avevano la punta squadrata come
voleva la moda francese che egli stesso privilegiava.
Claireera stupenda, il bustino,
tagliato su misura, le aderiva perfettamente senza costringerla nei
movimenti. Una profonda scollatura ornata di bianco, finissimo merletto,
metteva in risalto il contorno delicato delle spalle. Le maniche strette si
allargavano sul fondo in balze di pizzo ricamato che si muovevano elegantem=
ente
attorno aisuoi polsi sottili.
Null’altro che un splendido cammeo, che portava
intorno al collo, arricchiva l’abito. L’arricciatura della gonna le
ricadeva sofficemente sui fianchi. Raccogliendo una ciocca per lato di quel suo
meraviglioso oro rosso, aveva assicurato i capelli alla sommità del capo
in un onda morbida, lasciando ricadere sulle spalle il
resto della capigliatura.
Gli unici gioielli, a parte il cammeo, erano dei
delicati orecchini in filigrana d’argento che ben si accordavano con la
montatura del cammeo stesso.
I festeggiamenti proseguivano come previsto e tra
qualche minuto si sarebbero annunciate le tanto sospirate
nozze.
Sei felice mia cara? – domandò Michael
– tra meno di qualche mese saremo marito e moglie, non lo trovi fantastico?
…fantastico?!? – ripeté la ragazza - non credi che forse stiamo affrettando un po
troppo i tempi? In fin dei conti ci conosciamo appena!
Questo è vero! – confermò il giovane.
Sul serio la pensi come me? – esclamò Claire
– Allora perché non ne parliamo ai nostri
genitori, sono sicura che…
Ma non ci trovo nulla di male! – continuò Michael – sono certo che
non avremo nessun problema… ci conosceremo meglio da sposati! Non sei
d’accordo con me?
La ragazza annuì rassegnata.
Balliamo? – le domandò.
Forse più tardi, adesso
ho voglia di fare una passeggiata in giardino! Se
vuoi scusarmi… – concluse
Claire
– ci vediamo dopo.
Non posso, non voglio sposare quell'uomo!
Devo trovare il modo per evitarlo – pensava la ragazza mentre si allontanava dalla
maestosa villa.
Provava un forte senso diangoscia,
ma non sapeva proprio come fare per cambiare quella situazione…
Assorta nei suoi pensieri, Claire
continuava a girovagare, la notte era ormai calata da un pezzo e il freddo
cominciava a farsi sentire. Fu allora che un ragazzo le diede uno spintone che
la fece finire per terra.
Ma… insomma, dove c’e l’ ha la
testa!!! Guardi cosa ha combinato al mio vestito!! Le
sembra questo il modo di camminare??? – =
span>infierì la
ragazza.
Mi scusi tanto signorina=
span>,
ma non mi sembra il caso di farne una tragedia, infondo si tratta di una
semplice caduta! L’importante è che non vi siate fatta male!! – esclamò il giovane con tono beffardo.
Claire era stupefatta, come
osava parlarle in quel modo???
E’ poi se devo essere sincero non sono stato
io l’unico a sbagliare… su, lo ammetta, neanche lei guardava dove
metteva i piedi!!!–continuò il ragazzo.
Adesso sarebbe mia la colpa! Lei non è
altro che…
Mi piacerebbe molto continuare questa
“piacevole” conversazione – la interruppedivertito – ma ora ho delle faccende più
importanti da sbrigare!
Come si permette! Lei è
villano, scortese e incredibilmente presuntuoso! – =
esclamò Claire.
Beh se è lei a dirlo signorina , probabilmente sarà cosi… ma le ripeto, ora
devo proprio andare!
Lei non va proprio da nessuna parte! – continuò, infervorata, la fanciulla – almeno fino a quando non mi porgerà le sue più sentite
scuse!
Lei ha perfettamente ragione,
sono stato maleducato nei modi! Ma ciò
nonostante continuo a pensare che non sareste mai caduta se invece di fissare
il cielo guardaste dove andate – concluse il giovane, compiaciuto.
Beh… lasciamo stare! Vedo che è del
tutto inutile ragionare con voi! – disse Claire.
Che ne dice di ricominciare tutto dall’inizio? – ledomandò– adesso che ci penso… non mi sono
ancora presentato! Il mio nome è Lenny,
piacere di conoscerti!
Tutto ciò è inammissibile! esclamò la fanciulla – Fino ad un attimo fa stavamo discutendo e
adesso mi si presenta come se nulla fosse!
Io mi sono presentato… ora tocca a te! Ti va
di dirmi il tuo nome, o vediamo… devo provare ad indovinare? –
le chiese.
Mi chiamo Claire
– dichiarò la ragazza.
Ti va di andare a
prendere qualcosa al bar, Claire? Così almeno
mi faccio perdonare! – continuò
il giovanotto.
D’accordo! Questo è il minimo che lei
possa fare… – gli sorrise – non la pensa come me?
Lo sai, dovresti
sorridere più spesso! Sei molto più carina
quando ridi! – le disse Lenny.
Quel complimento, che di solito non le suscitava
nessun entusiasmo, risuonava nella sua mente come se l’avesse sentito per
la prima volta!!
Cosa le stava accadendo???
Stranamente si sorprendeva a fissare un ragazzo e a provare una sensazione
strana, del tutto indescrivibile!!!
Riflettendolo bene doveva avere all’incirca
vent’anni, superava il metro e ottanta,
era bello, ma aveva la faccia da ragazzino, liscia e paffutella come quella di
un neonato, neppure l’ombra della barba. Aveva i
capelli biondo cenere un po’ trasandati, la bocca piccola e
sensuale, gli occhi color del mare, più gelidi e insolenti che dolci,
contrastavano col resto del volto creando quel misto di
“dolce/amaro” che tanto le piaceva. Indossava dei
jeans un po’ larghi, tenuti su da un paio di bratelloni
di cuoio, una camicia bianca con le maniche arrotolate, scarpacce da contadino
e un paio d’occhiali scuri. Niente orologio né braccialetti. Al
collo una collanina strana, che sembrava di palline di vetro blu…
finalmente non si trattava del solito giovane
miliardario coi quali era solita parlare.
Il tempo passava e Claire
era sempre più incuriosita ed affascinata da quel bel ragazzo,
così diverso per istruzione e classe sociale.
A cosa stai pensando? – le domandò il giovane – sembri cosi assorta.
A nulla! – reagì prontamente, Claire – che ne dici di
ordinare una birra? – gli
propose poi.
Come? – esclamò incredulo, Lenny.
Che cosa credi, che una signorina di buona
famiglia non possa bere? – enfatizzò
la ragazza.
Dopo una breve sosta, i due giovani decisero di
fare una passeggiata. Le strade erano pressoché deserte, solo qualche
auto qua e là. Non era di certo il luogo più adeguato per una
ragazza ma nonostante lo conoscesse appena, Claire sentiva di potersi fidare di
quel giovanotto.
E pensare che di solito era piuttosto sospettosa!!
Cos’è quell’aggeggio che porti
con te? – gli
chiese, indicando lo strano quaderno che teneva sottobraccio.
Ah questo? Nulla di speciale, sono solo degli
stupidi disegni… – esclamò
Lenny.=
p>
Stupidi disegni? – continuò
la ragazza, sfogliando il taccuino– beh, lascia almeno
che siano gli altri a giudicare! Ma Lenny… questi ritratti sono davvero
straordinari! Puoi crederci! Te lo dice una donna che se ne intende
d’arte!
Sarà…peccato che non abbiano ottenuto
il successo sperato nella suggestiva Vienna! – sorrise il ragazzo.
Vienna?? – ripeté Claire=
span>– beh… viaggi parecchio non
essere ricco…cioè…insomma…=
p>
Per essere un poveraccio! Puoi dirlo
tranquillamente. – enfatizzò Lenny – Forse non ci crederai ma sono convinto
che al mondo ci sia qualcosa di più del denaro per cui valga la pena
lottare. Sai, il mio sogno è quello di ritornare a Los Angeles, la città
in cui sono nato; sono sicuro che un giorno riuscirò a sfondare come
artista. Tutto nella vita è questione di tempo… ed io so
aspettare. Infondo il biglietto per New York l’ ho vinto giocando a
poker! A proposito sei mai stata a Los Angeles? E’ una città a dir
poco magnifica!
Potrà sembrarti strano ma t’invidio
– esclamò
Claire – sono ammaliata
dalla tua capacità di goderti la vita! Magari potessiessere anch’io come te, dirigermi
in qualunque luogo quando e come ne ho voglia…oh Lenny, promettimi che un
giorno mi porterai a visitare la tua città, anche se le tue dovessero
restare solo parole!
No… ci andremo sul serio, se tu lo
vorrai… –le rispose – sai Claire appena ti ho vista ho
pensato “ecco la solita ragazzina ricca e superficiale” ma anche se
ti conosco da poco ho la sensazione che tu sia diversa da tutta quella gente.
Oh Dio, che ore sono? – gli domandò.
Le undici passate – le annunciò Lenny
- perché?
Dovevo essere alla villa da un pezzo! Di sicuro mi
staranno già cercando! – proferì Claire.
Villa… quale villa? – le chiese.
Devo tornare immediatamente a casa Smith !gli disse lei.
Non mi dirai che sei la signorina Smith? – =
le domandò Lenny, visibilmenteturbato.
Veramente no… – gli =
rispose la ragazza – ma perché me lo chiedi? E come fai a conoscere questa
famiglia? Se non sbaglio mi hai detto che sei appena sbarcato
dall’Irlanda!
Questo non importa … ma tu cosa hai a che
fare con quella gente? – le
chiese.
gli chiese Lenny.
Io…? Beh nulla! La mia famiglia ha solo
ricevuto gli inviti per il ballo! – gli
spiegò la fanciulla.
Ah, il ballo… oggi si sarebbe ufficializzato
il fidanzamento del giovane erede! Chissà chi sarà la fortunata!
– disse
ilgiovane.
Fortunata? – lo interruppe Claire
chi te lo dice che quella ragazza si senta fortunata! Io penso che sia
tutt’altro che felice, prova ad immaginare come sarà la sua
vita… imprigionata in un matrimonio che non desidera, accanto ad un uomo
che non ama.
Ne parli come se la conoscessi! – esclamò Lenny – comunque, se fosse come tu dici non
avrebbe mai acconsentito alle nozze! E se lo fa non è che
un’opportunista che pensa solo al denaro e al potere… non si merita
la felicità – concluse poi.
Claire tacque. Sapeva che quel giovane aveva
perfettamente ragione, non poteva sposare Michael… lei non l’amava.
Le nuvole avevano deciso di scaricare tutto il
loro fardello. Nonostante la temperatura fosse rigida e il vento soffiasse
impetuoso, Claire aveva caldo ed era tutta sudata. Era forse, la vicinanza
di
quel giovane a procurarle quella strana “reazione”? Pensò che
in effetti, Lenny era stata l’unica nota positiva di quella giornata.
Erano ormai giunti alla villa quando il ragazzo si
fermò e le disse:
E’ meglio salutarci qui, non credi? Di certo
se i tuoi ti vedessero in compagnia di un povero straccione come me saresti in
guai seri… è stato bello conoscerti, spero che ci rincontreremo un
giorno.
Perché quell’espressione triste?
– gli
domandò la fanciulla.
Mi raccomando sei ancora in tempo per mandare
tutto a monte… non permettere che gli altri decidano per te, si tratta
della tua vita… e io voglio che tu sia felice.
Aspetta! – gli gridò Claire
- come hai fatto a capirlo?
E questo è il mio secondo capitolo!grazie davvero elegant loner per aver recensito!non ti preoccupare che il seguito sara ancora piu intrigante!!
Ma dove diavolo eri
finita! Ti abbiamo cercata dappertutto! Benedetta
ragazza, eravamo in pensiero per te! – esclamò sua madre, correndole incontro – ti sembra questo la maniera di
comportarsi?? Sparire nel bel mezzo di una festa,
proprio quando... Ma cosa ti è successo?
Oh Dio
hai hai tutto il vestito sgualcito! E
poi, chi è questo ragazzo? Non ti avrà mica fatto del male?
Certo che no! – dichiarò
prontamente, Claire– al contrario, è stato così gentile
d’accompagnarmi… mi ero allontanata
un
po’ troppo per fare una passeggiata ma… ma mi sono persa! Sapessi
che paura ho avuto!
E’ andata davvero così? –domandòla donna.
Il ragazzo, titubante, annui.
Muoviamoci adesso, Michael
ti starà
aspettando –esclamò
afferrando Claire per un braccio e non permettendole
neanche di salutare il giovane.
Stavano ancora attraversando l’immenso
giardino regale quandoClaire
s’accorse che aveva qualcosa in tasca… ma era un biglietto!
Perché ti sei fermata? – le domandò sua madre.
Non posso presentarmi in questo stato! Mamma, ti prego,
torniamo a casa! Il fidanzamento potrà essere
annunciato la prossima volta! – ledisse la ragazza.
La donna la guardo sconsolata, in
effettiClaire non era nelle condizioni
più adatte per poter essere presentata come la futura signora Smith…il vestito, l’acconciatura, tutto
sembrava fuori luogo ormai. Di certo quelle male lingue dell’alta
società non si sarebbero fatte sfuggire un occasione
così ghiotta per denigrare sua figlia, la ragazza che era riuscita ad
accaparrarsi il miglior partito della città.=
p>
Forse hai ragione…
aspettami qui, ne parlerò con tuo padre! Speriamo almeno che Michael ed il signor Smith non siano adirati – esclamò la donna, rassegnata.=
i>
Rimasta sola Claire
poté finalmente conoscere il contenuto di quel foglietto.
Nel leggere quelle poche righe il suo cuore cominciò a battere
forte, quasi non riusciva a credere che Lenny le
avesse dato un appuntamento! Per la prima volta era davvero entusiasta di poter
rivedere una persona!
Pochi minuti più tardi la raggiunse la madre dicendole che ormai per quella sera
potevano anche ritornarsene a casa, l’annuncio era saltato come del resto
anche le presentazioni e tutto per colpa del suo inspiegabile comportamento.
Cosa ti è saltato in mente!!! – le gridò suo padre, entrando in auto – Ti rendi conto del guaio che hai combinato? Fortunatamente il
signor Smith ha compreso la situazione.
Maclaire sembrava essere su un altro pianeta,
tutti i suoi pensieri erano rivolti a quel ragazzo cosi misterioso ed
affascinante che nel giro di poche ore era riuscito a conquistarsi tutta la sua
attenzione, infondendole addirittura il coraggio di ribellarsi al volere dei
suoi genitori.
Tornati a casa, infatti,
Claire
disse al padre che doveva parlargli con urgenza cosicché lo seguì
nel suo studio.
Doveva ammettere che aveva
sempre avuto un certo timore di quella stanza… ovunque si potevano
scorgere statue antiche e l’intero arredamento aveva un non so che
d’inquietante.
Padre – eesclamò
la ragazza
– ci ho pensato molto e credo che… insomma
non mi sento ancora pronta per il matrimonio! Sono troppo giovane perchè
m’impegni definitivamente con una persona!
Che cosa stai dicendo? Sei forse impazzita? Ormai non puoi tornare indietro!
Chi diavolo ti ha messo in testa queste sciocchezze? –
gridò
l’uomo.
Ma padre… – ripeté
Claire.
Nessun ma!!! Se non
sbaglio anche tu eri d’accordo, ora non posso venir meno alla parola
data! Ne va del mio onore! Quindi sposerai Michael Smith che ti piaccia o no!!!
E con queste parole, l’uomo usci dalla sala,
troncando bruscamente quella discussione.
Chiusasi in camera, Claire
meditò sulla giornata che si era appena conclusa
…
beh, non era andata proprio male!
Certo, non era riuscita ad annullare le sue nozze ma almeno aveva impedito che fossero annunciate
pubblicamente… e soprattutto aveva conosciuto Lenny!
E quasi non riusciva a trattenere l’emozione nel pronunciare il suo
nome!
Lenny… – ripeté più
volte la ragazza – lo sai che sei
proprio niente male?? Occhi blu, capelli dorati
e un
viso così dolce… per non parlare del tuo sorriso! Quando stavo con
te non riuscivo quasi a toglierti gli occhi di dosso…avvolte temevo
perfino che te n’accorgessi! Avevo una voglia
matta di baciarti!!!!! Oh dio ma cosa sto dicendo!!! E’ la prima volta che parlo in questo modo di un
ragazzo… ma non riesco proprio a farne a meno!!!
Il cuore di Claire
batteva forte… non voleva ancora andare a letto, anzi avrebbe scelto
il
vestito giusto da indossare all’appuntamento.
APPUNTAMENTO! IL BIGLIETTO! DOVE DIAVOLO
L’AVEVA LASCIATO!!=
p>
Se suopadre
l’avesse letto sarebbe finita certamente nei guai! Doveva trovarlo al
più presto! Forse le era caduto in soggiorno! Ap=
rì
piano la porta… il corridoio era buio e silenzioso –
ormai dovrebbero dormire tutti pensò. Richiuse l’uscio
e si
diresse verso le scale.
Era inconsapevolmente provocante… il suo
splendido corpo s’intravedeva attraverso la bianca camicia di cotone
trasparente; i suoi occhi dalle mille pagliuzze dorate, contornati dalle folte
ciglia scure, guardavano il vuoto mentre pensava a
come organizzare quello che aveva in mente.
La sua pelle perfetta ricopriva liscia la squisita
forma del viso mentre le sue labbra carnose si
tormentavano seguendo il corso dei suoi pensieri.
Era appena giunta al piano di sotto
quando udì degli strani rumori.
Sembravano provenire dal retro della casa. Aveva
visto un’ombra. COSA FARE??Armata
di un
vecchio bastone da baseball, cimelio di suo padre, proseguì
a lenti passi fino alla vetrata. Il silenzio assorbì il cigolio
della porta. In un baleno si trovò sulla veranda.
Il cuore le sembrava come impazzito… le
mani
le tremavano… Ecco!Adesso distingueva
perfettamente quell’ombra… era
pronta a colpire forte quando…
Aspetta! Non farlo! Sono io,
sonoLenny! Non mi riconosci? – =
span>bisbigliò il giovane.
Lenny! Che ci fai qui? Sei
forse impazzito? Potevo anche ucciderti! Oh dio, sono quasi morta di spavento! –
esclamò
Claire.
Di certo ti sembrerà banale
ma non riuscivo ad aspettare fino a domani… dovevo vederti subito!
Ci tenevo a dirti che sono stato molto bene con
te… per la prima volta…
Ssss… fa piano!Avverto dei rumori, mio padre ci
avrà sentiti! Ma come hai fatto a scoprire dove
abito?? Oh Lenny sei
proprio matto!
Hai ragione, sono matto… matto di te! – ripeté il
giovane.
Ma che fai? Ci stai provando?? Per chi mi hai presa?
Non sarà di certo la tua bella faccia a sedurmi!
!!
– esclamò Claire– anche se ad essere sincera mi tenta non
poco! – pensò
poi.
Scusa non volevo
offenderti, ma ti sto dicendo la verità… da quando ti ho notata al
conservatorio, non riesco a toglierti dalla mente! Ti confesso che la storia
della caduta è stata tutta una scusa… l’ammetto l’ho
fatto di proposito a travolgerti, sono perdonato?
Perdonato – gli disse Claire, sorridendo ma adesso devi andartene… non puoi rimanere
qui… è pericoloso! Va via !!=
o:p>
Non prima di sapere se verrai al nostro
appuntamento
D’accordo ci verrò… contento
adesso??Ma ti prego
ora va via! –lo scongiurò la ragazza.
Claire sei tu? – gridò sua madre che nel frattempo era giunta in soggiorno.
Si sono io… non preoccuparti – esclamò la ragazza– sto in veranda…
ma aspetta… ti raggiungo tra un attimo.
Allora ci vediamo domani??
– le
ripeté Lenny in procinto di scavalcare la
cancellata.
Ti ho già detto di sì, ora sparisci!!! – gli
rispose Claire.
Ma prima di rientrare in casa doveva trovare una buona scusa da raccontare a
sua madre…
Questa sera non riuscivo proprio a addormentarmi!
- le disse - sai mi
ero alzata per farmi preparare una tisana quandoho
sentito dei rumori dalla veranda, mi sono avvicinata credevo fosse un ladro ma
per fortuna… era solamente un gatto randagio!! Sapessi che spavento!!
Sei stata molto imprudente
!!
– sancì
la donna
- Se
ci fosse stato davvero un ladro lì fuori
mio dio non voglio nemmeno pensarci!! Promettimi che non farai mai più una sciocchezza simile… torna a letto adesso!=
p>
Giunta in camera Claire=
span>
cercò di dormire pur sapendo che la gioia che provava in quel momento
non le avrebbe permesso di chiudere occhio.
Possibile che non mi sia mai accorta di quel
ragazzo?? Eppure ha detto che
mi ha vista da tempo! Come ho fatto a non rendermene conto? Per di più
non passa di certo inosservato!!! Cosa mi
succede… non faccio altro che pensare a lui…
fg
L’indomani di buon ora Claire si accingeva ad andare al college
come tutte le mattine ma questa volta era stranamente felice…
quasi si rammaricava di dover indossare sempre la solita divisa! Si
guardò allo specchio.
Per la scuola non si era mai truccata… ma forse oggi avrebbe
fatto un’eccezione! Inoltre era stufa di portare i capelli
raccolti… questa mattina aveva intenzione di cambiare look!
Oh signorina… siete davvero incantevole! – esclamò la domestica Kitty.
Figliola non vieni a fare colazione?? – le chiese sua madre – ma cosa hai fatto ai capelli, non li avevi mai portati sciolti! Hai sempre detto che ti davano fastidio!!
Beh… ho cambiato idea! Che ne dici mamma… come sto?
Sei semplicemente bellissima! Non trovi anche tu Arthur? – gli domandò la donna.
La nostra bambina è diventata una signorina ormai!! – concluse compiaciuto, lui.
Adesso devo proprio andare… mangerò qualcosa al college! Non mi aspettate per pranzo, ho lezione fino alle 15.00! – esclamò la giovane.
Mi raccomando non fare tardi…
la famiglia del tuo fidanzato è ospite a cena! Non voglio che
succeda come l’ultima volta… a questo punto non ti
perdonerei.
Non temete padre, sarò puntuale – lo rassicurò la ragazza.
Signorina, i vostri amici la stanno aspettando in giardino – esclamò Kitty.
Allora vado… buona giornata.
Come le era stato annunciato dalla domestica, Kate e suo fratello Steave erano già arrivati…
Finalmente ti sei fatta viva!! Per
colpa tua rischieremo di arrivare in ritardo!! Ma cosa hai fatto ai
capelli?? Stai davvero bene!
Kate era piccola, con una figuretta piacente, mora con gli occhi chiari.
Questa era una strana combinazione che non passava di certo inosservata.
Il ragazzo aveva appena qualche anno più di lei ed era una
decina di centimetri più alto. I lineamenti erano belli e il
profilo quasi patrizio. I suoi capelli e le sue sopracciglia facevano
un netto contrasto con le folte ciglia scure che delineavano gli occhi
azzurri.
Strada facendo Kate si accorse che la sua amica era particolarmente felice…
Dimmi la verità, non hai
cambiato look a caso… secondo me, è tutto merito di un
ragazzo, correggimi se sbaglio!
Non sbagli!!! – le confessò Claire.
Allora avevo ragione!!! Di chi si
tratta!! Racconta… quando l’ hai conosciuto??? Come si
chiama?? E’ di bell’aspetto?? Di che colore ha i capelli??
E’ i suoi occhi sono azzurri o verdi? Appartiene ad una famiglia
dell’alta società??
Calma Kate!! Quante domande! – esclamò la ragazza, divertita.
Scusa ma sono curiosa, dai raccontaci tutto…
D’accordo – approvò Claire – ma
dovete promettermi che non ne farete parola con nessuno!!! Voi due
siete i miei migliori amici, gli unici di cui mi fida davvero.
Te lo prometto! – esclamò Kate.
Anch’io – le disse Steave con un tono triste.
Allora… il ragazzo che mi ha fatto finalmente innamorare si chiama…
Dai! Non tenerci sulle spine!!! – la incitò Kate.
Si chiama…Lenny!!!!!!
Lenny!!! – ripeté l’amica – Mi pare di non conoscere nessuno con questo nome! E tu Steave??
Neanche – rispose risoluto, il ragazzo.
Beh… in effetti, non è di queste parti! E’ nato a Los Angeles ma ha vissuto per parecchi anni in Europa!!
Ops… la campana sta gia
suonando… dobbiamo sbrigarci ad entrare in aula! Mi racconterai
ogni cosa durante la pausa pranzo, ci stai?? – le domandò Kate.
Puoi contarci! – la rassicurò Claire.
Le lezioni erano incominciate già da un po’ ma Claire era
distratta… non poteva fare a meno di pensare a questo
pomeriggio, cosa le avrebbe detto?? Si sarebbero baciati??
A questo pensiero arrossì, riflettendo bene, lei non aveva mai baciato!!! Un bacio vero s’intende.
Signorina Stuart!!! Ritorni tra noi! Si era forse persa tra i suoi pensieri?? – le domandò severamente il professor Morris.
Mi scusi! Non accadrà più! – si giustificò prontamente, la ragazza.
Lo spero bene.
Le ore sembravano non passare…
Oh Lenny provo una sensazione strana,
del tutto indescrivibile! Non vedo l’ora di vederti ma nello
stesso tempo vorrei sparire… se ciò che provo si chiama
veramente amore comincio a credere che non sia per nulla divertente!! – sentenziò Claire.
Per oggi abbiamo finito… mi raccomando studiate bene l’opera di Shakespeare – disse il prof. Morris – …quanto a lei signorina Stuart, cerchi d’essere più presente durante le lezioni.
Senz'altro – esclamò la fanciulla.
Lo spero per lei, altrimenti mi
troverò costretto ad avvertire i suoi genitori… ragazze
la pausa pranzo terminerà tra 30 minuti esatti, non ammetto
ritardi!!
xcxc
Giunte in mensa Claire e Kate incontrarono la perfida Camilla.
Claire mi meraviglio di te!! Questa
mattina avevi proprio la testa tra le nuvole!! Spero che non si tratti
di un problema grave…o semplicemente la nostra studentessa
modello non…
Adesso smettila Camilla!! – la interruppe Kate.
Lascia pure che continui, le sue parole non mi toccano! – esclamò Claire – andiamo a sederci… sempre che la signorina non abbia ancora qualcosa da dire!
Detto questo, le due ragazze si allontanarono alla ricerca di un tavolo libero.
Me la pagherai cara, piccola isolente!! – proferì Camilla.
Allora.. raccontami tutto… quando hai conosciuto questo ragazzo? – le chiese Kate, sedendosi.
L’altro giorno… durante la festa da ballo della famiglia Smith!!
Non mi verrai a dire che è un amico del tuo fidanzato!!! – le domandò l’amica.
Michael non è il mio fidanzato!! – esclamò Claire –
sono stati i nostri genitori a decidere ma io non ho
nessun’intenzione di sposarmi… soprattutto dopo aver
conosciuto Lenny!!
Dimmi… è un bel ragazzo?? – incalzò la giovane, incuriosita.
Beh direi proprio di si!! Ha dei magnifici occhi blu, i capelli color del grano e un viso così bello che…
Il classico principe azzurro, insomma!! – proferì Kate.
Esatto!!! Questo pomeriggio abbiamo appuntamento dietro la scuola, sono così nervosa! Ti va di accompagnarmi?? – le domandò Claire.
Lo vorrei tanto ma ho lezione di cucito e non posso assentarmi di nuovo…
Assentarti di nuovo?? Come sarebbe a dire!! – esclamò la ragazza.
Beh… ti ricordi del mio studente fantasma?? – le chiese kate.
Ah si! Quel ragazzo che hai visto davanti scuola ma che non frequenta quest’istituto!
Si proprio lui… qualche giorno
fa l’ ho incontrato di nuovo!! Così per seguirlo ho
saltato la lezione di cucito! – le confidò.
E sei riuscita a scoprire dove abita?? – si informò Claire.
Purtroppo no. Ma non mi arrendo! Un giorno riuscirò a conoscere il mio amato studente fantasma!!!
Dovrai farlo incontrare anche a me; sono proprio curiosa di vederlo… sarà certamente bellissimo!! – dichiarò Claire.
Puoi dirlo forte!!! – esclamò kate.
Intanto dall’altra parte della sala Steave confessa ai suoi amici d’amare ancora perdutamente Claire…
Credevamo che ormai l’avessi dimenticata!!! – asserì John.
Se non sbaglio è fidanzata con un certo Michael Smith! – infierì Mike.
Questo lo sapevo – rispose loro Steave – ma
sapevo anche che lei non era per nulla innamorata di lui… tutto
sommato avevo ancora qualche speranza, adesso invece…
Che cosa è successo? – domandò Alan.
Beh… come spiegarvi… Claire si è infatuata di un altro!!!
Cosa!?!?! Non ci posso credere!! Claire innamorata! Innamorata!Ma… innamorata di chi?? – esclamarono i giovani, in coro.
Purtroppo non di me…questo è certo – sentenziò Steave – quel tale nemmeno lo conosco! So soltanto che si chiama Lenny, e ad essere sincero non m’interessa sapere altro!!
Non mi dirai che vuoi arrenderti!! Lo
avrei capito se il ragazzo in questione era Michael! Ma giacché
si tratta di un altro non vedo perché tu debba rinunciare!!! – esclamò Mike.
Ma lo ama, me l’ ha confessato
lei stessa! Anzi mi aveva anche pregato di non farne parola con
nessuno… forse ho sbagliato a confidarmi – proferì il ragazzo, pentito della confessione fatta.
Che cosa dici!! Noi siamo i tuoi
compagni!! Se non puoi sfogarti con noi, con chi altri puoi farlo!!!
Stammi a sentire… se Claire ti ha detto di tacere significa che
quel Lenny non è una persona di cui andare fieri, o ancora
meglio, non è visto di buon occhio dalla sua famiglia!!! Tutto
sommato devi essere grato a questo ragazzo perché ha fatto si
che la tua amata cambiasse idea sul suo matrimonio!! Una volta saltate
le nozze ti aiuteremo noi a fare breccia nel suo cuore!! Puoi contarci
amico!! – gli disse Alan.
La pausa pranzo era ormai terminata... tutti i ragazzi si affrettavano
a prendere posto nelle proprie aule, solamente Claire si era fermata ad
ammirare un dipinto di Picasso esposto in corridoio e, come spesso le
accadeva da un giorno a questa parte, non poté fare a meno di
pensare a Lenny.
Infondo anche lui era un’artista! Forse anche lui un giorno
sarebbe diventato famoso e apprezzato in tutto il mondo… proprio
come Picasso!!
Immersa in questi dolci pensieri non si era accorta che ormai le
lezioni erano incominciate… di certo sarebbe stata rimproverata
di nuovo!
Fattasi coraggio salì lentamente le scale, dalle aule si udivano
già le voci degli insegnanti che ribadivano le letture da
imparare.
Con permesso! Scusate il ritardo signora Brawn, le prometto che non accadrà più – esclamò Claire.
Vada al suo posto adesso… e riprendiamo le lezioni – sentenziò la donna.
Intanto Lenny era arrivato sul retro della scuola… non vedeva
l’ora di rivedere la sua amata Claire, chissà se…
se anche a lei batteva forte il cuore al pensiero di incontrarlo!!!
Oggi le avrebbe confessato i suoi sentimenti… anche se in
realtà l’aveva fatto già la notte scorsa.
Ecco!! I rintocchi della campana segnavano la fine delle
lezioni… tra pochi minuti si sarebbero trovati l’uno di
fronte all’altra.
Ci siamo… – continuava a ripetere la giovane, mentre si dirigeva sul luogo dell’appuntamento – e se lui non fosse venuto?? Se l’avesse soltanto presa in giro?? Oh dio, non voleva nemmeno pensarci…
Ma tutte le sue paure si sciolsero come neve al sole quando vide che ad
attenderla vi era un bel giovanotto che le si dirigeva incontro.
Temevo che non saresti più arrivata! – le confessò Lenny – sei incantevole come sempre…ti va di passeggiare un pò?
Certo… allora che mi dici di bello?? – esclamò Claire – possibile che gli abbia chiesto una cosa così stupida?? – pensò poi.
Aspettavo te! Forse ti sembrerò
sfacciato ed insolente ma non potevo più continuare a guardarti
da lontano… io ti amo! Non faccio altro che pensarti, dal primo
giorno che ti ho vista!! Ma ora ho bisogno di sapere se anche tu provi
gli stessi sentimenti per me!
Claire non sapeva che rispondere… infondo quella domanda non la
prendeva alla sprovvista ma si sentiva ugualmente in imbarazzo, forse
perché non aveva avuto mai a che fare con un tipo del
genere… capace di dichiararsi apertamente e di pretendere una
risposta altrettanto esplicita!!
Che cosa doveva fare?? Cominciava a pensare di aver commesso un
errore… forse era meglio andare via… il più
lontano possibile da quel ragazzo così sfrontato ma così
maledettamente sexy!!
Devo andare… si è fatto tardi… - azzardo' con voce tremante.
Aspetta… ti prego! So bene che
sei ricca e fidanzata con uno degli uomini più facoltosi di
questa città, ma ciò nonostante non posso fare a meno di
pensarti e lo sai perché?? Perché io ti amo…
comunque so come va il mondo, ho pochi dollari con me, non ho nulla da
offrirti e di certo non potrò nemmeno darti torto se sceglierai
di andare via… – concluse tristemente, Lenny.
Adesso mi fai parlare?? – esclamò Claire – anche
se ciò che hai detto è vero, non posso negare i
sentimenti che provo per te… mi è difficile spiegarlo,
è una sensazione così strana ma che mi rende estremamente
felice… oh Lenny non voglio andarmene… né voglio
che tu te né vada… Restiamo qui… insieme.
Tra i due scese il silenzio… un silenzio che valeva più di mille parole.
Il vento accarezzava delicatamente il volto della ragazza, mentre il
suo cuore batteva forte e le mani le tremavano come foglie. Lenny se
n’accorse e le strinse tra le sue… “ ti voglio bene” le sussurrò avvicinandosi teneramente. “Baciami Lenny… baciami” gli sussurrò con voce tremante.
L’intensità del suo sguardo sembrò ipnotizzarlo,
riempirlo di desiderio di stringerla al petto. Lenny la prese tra le
braccia, le morbide labbra si avvicinarono alle sue, mentre le folte
ciglia si abbassavano sul suo sguardo dorato.
Perduto in quella bellezza, Lenny coprì le invitanti labbra con
le sue mentre le braccia scivolarono lungo il corpo di Claire per
attirarla ancor più vicina.
Mi ha baciata!!! Lenny mi ha dato un bacio!!!
Ancora non riesco a crederci!!! E’ stato bellissimo!!! – pensava
la ragazza mentre si avviava verso casa.
Camminando
per strada si soffermò a guardare le vetrine dei negozi, i volti dei passanti…
ogni cosa le suscitava interesse.Ormai aveva preso la sua decisione, non si
sarebbe mai sposata con Michael!
Sapeva
che così facendo avrebbe causato un gran dolore a suo padre ma non poteva
sacrificare la sua felicità. Dopo il turbamento iniziale i suoi genitori
avrebbero accettato Lenny, anche se non apparteneva ad una nobile famiglia.
Finalmente sei tornata – gridò
suo padre non appena Claire rincasò – ti
rendi conto di che ore sono?? Dovevi essere a casa per le 16.00!!
Le lezioni sono durate più del solito, ma per
fortuna i nostri ospiti non sono ancora arrivati! – si giustificò la ragazza – a quanto pare sono anche loro in ritardo!! – aggiunse, poi.
Corri
in camera tua a cambiarti, saranno qui a momenti!
La
serata proseguì senza sorprese anche se in più di un’occasione Claire aveva
avuto la voglia di gridare a tutti la sua disapprovazione alle nozze.
Sembrava
quasi di recitare una falsa… era costretta a sorridere… ad accondiscendere… a
mostrarsi interessata!
Non
vedeva l’ora che quella tortura finisse…
Amore mio ti va di fare una passeggiata in
giardino, mentre i nostri padri si occupano dei preparativi per la cerimonia – le
domandò Michael.
Lo vorrei tanto ma ho una terribile emicrania – le
rispose la ragazza, mentendo.
Non preoccuparti, avremo tanto tempo per stare
insieme! Comunque se non ti senti bene puoi anche ritirarti in camera tua… lo
sai che tengo molto alla tua salute.
Allora farò come hai detto, sono sicura che domani
mi sentirò meglio, ci vediamo Michael… – poi rivolgendosi agli altri
commensali – …padre, signor Smith chiedo
il permesso di andare a letto, ho un forte mal di testa.
Ma Claire! – esclamò l’uomo.
Lasciatela andare signor Arthur! Per me non ci
sono problemi, e di certo neanche mio padre avrà da opporsi – lo
interruppe il ragazzo.
Si… lasciate che vada, avrà trascorso una giornata
faticosa, tra la scuola, lo studio e questa cena… vostra figlia sarà di certo
esausta! – continuò Jonathan.
D’accordo puoi andare – sentenziò.
Ritiratasi
in camera sua, la ragazza non aveva nessuna voglia di andare a dormire, così
pensò di telefonare a Kate, lei l’avrebbe di certo ascoltata!
Claire sei tu?? Ma ti rendi conto di che ore
sono??
Lo so, scusami se ti ho svegliata ma avevo voglia
di parlare un po’ con te! – si
giustificò la ragazza.
Di Lenny immagino… – esclamò
l’amica ancora assonnata.
Esatto!! – le
rispose Claire raggiante – oggi
ci siamo incontrati sul retro della scuola e… ancora non riesco a crederci ma
lui mi ha baciata!!
Cosa?? – gridò Kate – ha avuto la sfacciataggine di darti un bacio! E tu gliel’ hai
permesso??
Non vedo dove sia il problema! Ammetto che
all’inizio ero un po’ imbarazzata ma Lenny è riuscito a mettermi a mio agio…
infondo era già la terza volta che ci vedevamo…
Racconta come è stato?? Ti è piaciuto?? – le domandò la compagna.
Ma che domande fai? Comunque ti confesso che in
effetti mi è piaciuto… e anche molto! Non avevo mai baciato un ragazzo prima
d’ora… ma con Lenny mi è sembrato così naturale, come se l’avessimo sempre
fatto. Eppure ho provato una specie di scossa elettrica che dal collo è
schizzata giù per le spalle. Mi sembrava di stare su una giostra… è stato
bellissimo! – le disse con entusiasmo,
Claire.
Quando vi rivedrete? – le
chiese curiosa la ragazza.
Ancora non lo so… comunque non posso rincasare
tardi per due giorni di seguito, mio padre s’insospettirebbe. Beh… ora devo
lasciarti, qualcuno sta venendo in camera mia… ci vediamo domani! Ciao.
A domani – ripeté Kate, riagganciando la
cornetta.
Ah madre siete voi…mi avete spaventata. – esclamò Claire.
Sono venuta a vedere come stavi… tuo padre mi ha
detto che non ti sentivi molto bene.
La
mattina seguente Claire si alzò di buon’ora, pensò che questa era la sua prima
giornata da ragazza fidanzata! Si perché Lenny in fin dei conti era il suo
ragazzo!! Le sembrava quasi di sognare.
Ma per
quanto tempo poteva tenere la cosa nascosta a tutti??
Per
adesso era meglio non pensarci… non aveva nessuna voglia di rovinarsi quella
bellissima giornata!!
Madre io vado al college! Sarò di ritorno verso le
17.00 – esclamò raggiante.
Come mai così tardi?? E’ già la seconda volta in
questa settimana!
Hai ragione ma stiamo allestendo una mostra
d’arte, è necessaria la partecipazione di tutti!! – le spiegò la ragazza.
Ieri sera non ti sei comportata come si deve col
tuo fidanzato… Michael aveva intenzione di restare un po’ solo con te, per
conoscerti meglio ma tu… tu hai preferito ritirarti nella tua stanza, con la
stupida scusa del mal di testa! – continuò suo padre.
Non so cosa dirvi, ma non mi dispiace per nulla
aver perso quell’occasione! –
dichiarò la giovane.
Claire ti proibisco di parlarmi in questo modo! – gridò l' uomo. Sapete bene che quel ragazzo non è il mio
fidanzato! Questo matrimonio non l’ ho deciso io e quindi non avete il diritto
di costringermi a sposarlo!
Smetti di comportarti come una bambina, Claire!
Questo non è un gioco, la nostra è una situazione precaria, sai che non abbiamo
più denaro – le rammentò il padre.
Certo che lo so, me lo ricordate tutti i santi
giorni – sentenziò Claire.
L’unico modo per saldare tutti i nostri debiti e
che ti sposi con Michael, perché sei cosi testarda Claire! Lui è un ottimo
partito e questo matrimonio assicurerà la nostra sopravvivenza! – concluse Arthur.
Come potete mettermi un tale peso sulle spalle,
padre!
Perché sei così egoista! – seguitò
sua madre.
Sarei io l’egoista? – ribatté Claire.
Vuoi vederci ridotti sul lastrico, è questo che
vuoi? – esclamò la donna in lacrime.
E’ così ingiusto…
Recatasi
a scuola, Claire aveva le idee terribilmente confuse… le parole di sua madre
l’avevano colpita profondamente, non poteva permettere che la sua famiglia
andasse in rovina.
La loro
salvezza dipendeva solo da lei, e se ciò comportava il separarsi dall’uomo che
amava, lei l’avrebbe fatto.
Avanzava
a piccoli passi verso il ragazzo di cui era innamorata perdutamente, mentre lui
l’aspettava sorridendo… mai avrebbe immaginato che quella sarebbe stata
l’ultima volta che l’avrebbe rivista.
Vieni con me… – le disse il giovane,
prendendola per mano.
Lenny non è possibile questo! Non posso vederti!
Ma il
ragazzo sembrava non prestare attenzione alle sue parole.
Speravo di incontrarti amore, ho una cosa
importante da dirti!
Lenny ti prego ascoltami! Devo parlarti! – gli disse la giovane.
Claire io ti amo… Ascoltami tu! Ti sembrerò pazzo
ma io non posso più vivere senza di te… ho bisogno di…
No Lenny, no! – ribatté la fanciulla –
Lenny, sono fidanzata, sto per sposare Michael… amo Michael!
Cosa stai dicendo! – esclamò
il ragazzo – non ti capisco! Credevo che
anche tu mi amassi! Cosa ti è successo… che ti hanno fatto!
Nulla… non mi è successo nulla, davvero! – gli
disse Claire, ormai in lacrime.
Davvero? Non lo credo affatto! Ti tengono in
trappola Claire! Non lasciare che siano gli altri a decidere per te, un giorno
te ne potresti pentire e a quel punto potrebbe essere troppo tardi – concluse il giovane.
Non spetta a te trarmi in salvo, Lenny.
Hai ragione, solo tu puoi farlo – le
rispose il ragazzo accarezzandole il viso.
Adesso devo andare… ti prego Lenny, lasciami in
pace.
Ma fece
appena qualche passo che un’angoscia nel cuore l’invase tutta… non poteva
perdere Lenny, non in quel modo!
Volgendosi
verso di lui si rifugiò tra le sue braccia.
Oh Lenny, aiutami… ti prego aiutami … io non amo
Michael, non l’ ho mai amato! Sei tu l’unico uomo che desidero… solo tu! – gli
confessò la fanciulla, baciandolo disperatamente sulle labbra.
Calmati adesso… non piangere… dimmi cosa è
successo! – le domandò il ragazzo,
ricambiando il suo abbraccio.
Lenny… oh Lenny, io ti amo! Ti amo… ma mio padre
non annullerà le mie nozze con Michael! Devi sapere che le nostre condizioni
economiche sono instabili e l’unica possibilità che abbiamo di risollevare
questa situazione è che io sposi quell’uomo! Ma io non voglio Lenny, non voglio
sposarlo! Aiutami… aiutami per favore!! – lo
implorò claire.
Sss… guardami! Ricorda che io non ti lascerò mai
sola e che presto potremo stare insieme per sempre… devi avere solo un po’ di
pazienza, amore… non permetterò a nessuno di separarci… io ti amo! – la rassicurò il giovane.
Non
voleva mentire a sua madre ma non vedeva altra soluzione. Era l’unico modo per
incontrare Lenny, anche se odiava dover ricorrere a simili sotterfugi.
Le
piaceva andare all’istituto a piedi. Più di una volta suo padre le aveva detto
che poteva accompagnarla l’autista ma lei preferiva andarci da sola.
Giunta
in aula Kate accorse da lei. Era raggiante di gioia.
Claire!! Questa mattina ho rivisto il mio amato
studente fantasma! Ti confesso che sono stata tentata di saltare le lezioni ma
dato che non arrivavi ho deciso che lo seguirò un’altra volta… e tu verrai con
me! Ok?
Affare fatto! – esclamò la ragazza.
Cambiando discorso… quando hai appuntamento col
tuo Lenny?? – le domandò Kate.
Beh… non saprei… comunque sono sicura che
troveremo un modo per incontrarci. Anche se devo confessati che ho uno strano
presentimento.
Terminate
le lezioni Claire si trattenne in biblioteca… doveva consultare un paio di
libri ma in verità sperava di incontrare Lenny.
L’euforia
di ieri non le aveva permesso di darsi appuntamento e così non sapeva proprio
dove cercarlo!!
Era
passata già un’ora… capì che ormai era inutile continuare ad aspettare… quindi,
seppur a malincuore, si avviò verso casa.
N’era
ancora ben lontana quando si senti afferrare per un braccio.
Mi lasci… – le sue parole s’interruppero alla vista di quegli occhi che
le erano così familiari… Lenny!!! – Amore mio… per fortuna sei tu! – esclamò
la ragazza stringendosi a lui.
Ti sei spaventata? – le
domandò Lenny ricambiando il suo abbraccio.
Oh Lenny ti ho aspettato tanto… quando ho visto
che incominciava a farsi buio e tu non arrivavi ho avuto paura, temevo che… ma
adesso sei qui… sei accanto a me…
Lenny
la serrò stretta, più stretta ancora mentre lei si abbandonava morbida contro
di lui.
Un’ improvviso
frastuono sul sentiero dietro di loro, forzò Claire a separarsi bruscamente da
quel corpo che aderiva così forte al suo.
E’ il mio autista – annunciò
tristemente – mi dispiace doverci già
salutare.
Non importa… ci rivedremo domani! – la
rassicurò il ragazzo dandole un ultimo bacio sulla bocca.
Fortunatamente
l’uomo non s’avvide dell’accaduto e con voce pacata la invitò ad entrare in
auto.
Da quel
giorno era trascorso poco più di un mese… un mese ricco di incontri segreti, baci
rubati e ore trascorse l’uno tra le braccia dell’altra.
Le
vacanze estive erano ormai incominciate e per Claire diveniva sempre più
difficile uscire da casa senza destare sospetti.
L’unica
persona con cui poteva confidarsi era la sua inseparabile amica Kate, alla
quale chiedeva spesso consiglio.
La mia inesperienza è imbarazzante… molte ragazze
della mia età sono già state sole con un uomo…
Claire! – la interruppe la compagna – non sono di certo io la persona più
adatta a cui domandare insegnamenti! Ti ricordo che quella fidanzata qui sei
tu!! – aggiunse ridendo.
Hai ragione – ribatté la ragazza – ma nonostante sia rimasta spesso sola
con Lenny, non so come comportarmi… insomma… è giusto se vado a casa sua?
Te l’ ha chiesto lui? – le
domandò l’amica.
Certo che no! Lenny è un ragazzo dolcissimo, non
mi farebbe mai una proposta simile! Sono io che… come dire, desidererei una
maggiore intimità. Sono stufa di guardarmi intorno nel timore d’essere
scoperti… non sai che fatica dover tenere nascosti a tutti la nostra storia,
quando io vorrei gridare al mondo intero che sono la ragazza più felice del
mondo!
Devi annullare le tue nozze con Michael e devi
farlo al più presto! – le suggerì la giovane.
Già ma come fare? - le
chiese Claire - a questo proposito ieri
ho avuto una piccola discussione con Lenny… dice d’essere geloso… gli ho
spiegato che non ne ha alcun motivo ma… non so se…
E’ proprio questo il punto! – continuò
Kate – non permettere che siano gli
altri a decidere della tua vita! Tu hai tutto il diritto d’essere felice, e se
essere felice per te significa stare con Lenny la tua famiglia dovrà farsene
una ragione.
Nel
frattempo Lenny si apprestava ad uscire di casa per rivedere la
sua amata.... ormai il loro amore si era consolidato e diveniva sempre
piu' forte e vero.
Stai uscendo Lenny? – gli
domandò incuriosito Luke.
Si… ho appuntamento con Claire.
Non vedo l’ora di conoscere questa ragazza! – esclamò il ragazzo con cui da mesi divideva casa – sono settimane che non parli d’altro! Non ti sarai mica innamorato??
Credo proprio di si! – ribatté
sorridendo lenny.
Parli sul serio?
Mai stato più serio di così! Finalmente ho trovato
la donna della mia vita… voglio lasciare New York quanto prima… e lei verrà via
con me! – concluse il giovane, varcando
la porta.
Dall’altra parte della città, Claire e Kate
continuavano a gironzolare per i negozi. L’ora dell’appuntamento era ormai
prossima quando a Claire venne una magnifica idea!
Kate ti va di accompagnarmi? Vorrei che tu
conoscessi Lenny di persona! – le confidò.
D’accordo! – le rispose entusiasta
l’amica – andiamo!
Improvvisamente
il volto di Kate impallidì… aveva gli occhi sbarrati, fissi su quel ragazzo che
avanzava sorridente verso di loro. Non poteva essere vero!
Non
poteva credere che Lenny e il suo amato “Studente Fantasma” fossero in realtà
la stessa persona! A stento riuscì a trattenere le lacrime.
Era
terribilmente confusa… il suo cuore batteva forte.
Un
vento gelido scese sui tre giovani.Gli
occhi di Kate erano spenti… come persi nel vuoto.
Lenny, ti presento Kate… lei è la mia migliore
amica!
Piacere Kate, sono lieto di conoscerti… Claire mi
ha parlato molto di te! – ribadì Lenny sorridendo.
Ah davvero… bene… beh adesso… adesso devo proprio
andare…ci vediamo – esclamò la ragazza fuggendo via.
Era
ancora molto turbata per quanto fosse successo… continuava a camminare per la
città senza sapere dove andare… per un crudele scherzo del destino si ritrovava
ad amare follemente il ragazzo della sua più grand’amica.
Non capisco cosa le abbia preso, era così
impaziente di conoscerti! – esclamò
Claire sconcertata.
Claire?!? Ascoltami… ho una proposta da farti… e
spero davvero che tu sia d’accordo…
Dimmi pure! – gli disse la ragazza.
Insomma… io… cioè noi… stiamo insieme da un po’
ormai…
E allora??? – incalzò Claire che
continuava a non capire.
Tu sai che ti amo… vero??
Certo! E anch’io ti amo… – ripeté la giovane.
Mi rendo perfettamente conto della pazzia che sto
per chiederti ma… ma io vorrei… vorrei sapere se… insomma, ti piacerebbe
diventare mia moglie? – le domandò Lenny, impacciato.
Claire
era rimasta senza parole… non riusciva ancora a credere alle proprie orecchie!
Lenny… Lenny le aveva chiesto di sposarla!!
Le mani
affettuose del suo grande amore le presero il viso teneramente, la bocca coprì
quella di lei per alcuni istanti prima di bisbigliarle:
Ti amo tanto… sei la donna che ho sempre
aspettato… presto sarai mia e nessuno potrà mai separarci… non saremo più
costretti a nascondere il nostro amore.
La
baciò ancora una volta.
Credo che si stia facendo tardi amore mio… Claire…
ascoltami, sarà meglio che ti riaccompagni a casa adesso…
Non voglio… non ancora… restiamo qui… io… – lo implorò la ragazza.
Devi andare amore, ci rivedremo domani… ti amo
tanto Claire.
Il sole
d’estate brillava alto nel cielo e l’intero paesaggio rispecchiava pienamente
lo stato d’animo dei due giovani innamorati…Claire era più agitata che mai… il
cuore le batteva forte mentre si rigirava lentamente ad ammirarsi allo
specchio.
L’abito
di cotone, in una calda sfumatura del rosa, era accollato e aveva il merletto
bianco attorno alla gola. Questo delicato effetto dava luce al suo viso e
sottolineava il suo incarnato roseo. Sui capelli, raccolti alla sommità del
capo e lasciati ricadere morbidi sulle spalle, aveva appuntato una rosa
nell’identica tonalità della veste.
Molti
occhi la seguivano ammirati, ma ormai Claire si era abituata a questo, e non ci
faceva più caso..
Sei davvero bellissima Claire! – esclamò
Lenny stringendola forte tra le sue braccia.
Temevo che te ne fossi già andato! – gli
disse la ragazza – ora che la scuola è
terminata non mi è facile uscire da casa come prima.
Questa situazione non durerà ancora per molto…te
lo assicuro! Da qualche settimana sto lavorando in un fast - food, tempo ancora
un mese e poi potremo finalmente lasciare la città.
Facciamolo subito Lenny… andiamo via da New York!
Non sopporto il pensiero di essere promessa sposa ad un uomo che disprezzo con
tutto il cuore. Purtroppo mio padre non vuole sentire ragioni in proposito…
temo che non accetterà mai la nostra storia – gli spiegò Claire.
Lenny
scorse un velo di malinconia nei suoi occhi.
Comunque vada non perderai mai il mio amore...
questo te l'assicuro. Resteremo insieme per sempre – asserì
il ragazzo.
Un
lungo bacio sigillò quella solenne promessa d’amore.
Andiamo a casa tua – gli
suggerì Claire con un filo di voce.
La luce
soffusa della stanza illuminava i loro volti, mentre i loro cuori battevano
forte, come un unico cuore. Claire si sollevò sulla punta dei piedi chiudendo
gli occhi.
Il
bacio che ne seguì fu lunghissimo. La testa le girava mentre le braccia di
Lenny trattenevano il suo corpo.
Stingendosi
forte a lui, Claire si sentiva quasi impazzire dalla felicità mentre la sua
ragione si perdeva tra le bianche stelle di quel cielo d’estate.
Sei nervosa? – le domandò il ragazzo
stringendola forte.
No – gli
rispose lei, baciandolo ancora – accarezzami Lenny… tutta.
Le sue mani si muovevano dolcemente, abbassavano le spalline della sua veste, mentre continuava a baciarla...
Le
passò un braccio sotto le ginocchia e l’altro intorno alla vita, alzandosi con
lei tra le braccia. La sdraiò sul letto poi pian piano e con infinita pazienza
la liberò del resto dei suoi abiti chinandosi a baciare ogni zona del suo corpo
che si scopriva sotto le sue mani. Il tempo si era fermato nella piccola camera
illuminata dal sole mentre Lenny sdraiatosi vicino l’attirò al fianco. Il corpo
di Claire aderì al suo.
Ti amo Claire, mia adorata Claire
Subito
fu sopra di lei e con delicati, sinuosi movimenti Lenny cominciò il ritmo
dell’amore. Tutto intorno svanì e Claire si abbandonò alla magia…col cuore che
batteva forte per il piacere che insieme stavano provando.
Il
cuore di Claire era troppo pieno di sensazioni per parlare…
Separandosi
dolcemente da lei, Lenny si rotolò al suo fianco nel letto… in silenzio la
attirò tra le sue braccia.
Non
avevano ancora finito di rivestirsi quando qualcuno bussò pesantemente al
portone principale. Un ragazzo biondo sbucò da dietro la soglia, fischiettando.
Doveva avere più o meno la loro età.
Ah Lenny per fortuna sei in casa! Ho dimenticato
le…
I suoi
occhi verdi si dilatarono per la sorpresa
Gia… – sentenziò Lenny.
Mi spiace… io… non credevo che avessi compagnia – esclamò il ragazzo.
Itre giovani erano imbarazzati per la
situazione creatasi ma Luke cercò prontamente di sdrammatizzare.
Allora Lenny… non è cortese da parte tua non
presentarmi quest’incantevole fanciulla!
Ah… scusami… Claire… lui è il mio amico Luke, sai
dividiamo lo stesso appartamento.
Piacere Luke – esclamò la ragazza
ancora impacciata.
Il piacere è tutto mio! – ribatté
il giovane – devi sapere che Lenny mi ha
molto parlato di te! Non vedevo l’ora di conoscerti! Beh adesso devo proprio
andare… spero di rivederti presto!
Claire
sorrise. Le sue guance erano ancora rosse dalla vergogna.
Ti faccio i miei complimenti Lenny!! La tua Claire
è proprio bella! – gli bisbigliò Luke uscendo da casa – Comunque vi chiedo scusa per quanto è
appena successo…io… – tentò di giustificarsi il ragazzo.
Non ti preoccupare… non è stata colpa tua! – esclamò
Claire.
Finalmente soli… – aggiunse
poi Lenny facendo scorrere il palmo della mano in una carezza sensuale lungo il
corpo di Claire… gli piaceva tanto toccarla.
Oh Dio
come l’amava… come amava tutto di lei.
Purtroppo
il sole era gia calato da un pezzo… ormai si era fatto tardi e Claire doveva
tornare a casa.
Lenny
l’ accompagnò ancora per qualche isolato, prima di darle arrivederci a domani.
Mi raccomando fai sogni d’oro… – le
disse il giovane appoggiando le labbra sulla sua bocca.
A domani – ripeté Claire stringendosi
forte a lui.
Siamo a meta' della storia... da questo momento in poi le dinamiche si intrecciano e i ruoli si capovolgono. Spero che la lettura sia piacevole e colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che leggono e che eventualmente decideranno di lasciare un commento.
Tenete presente che e' la mia prima fanfiction e che e' stata scritta alcuni anni fa...(vedi data di pubblicazione primo capitolo) quindi siate buoni con me..hihihii scherzo! Grazie ancora e a presto!
zxczx
Chiusasi
in camera, la ragazza aveva ancora il cuore che le batteva all’impazzata… si
lasciò cadere sul letto cercando di non pensare a nulla… di tenersi stretta le
sensazioni di quella giornata.
Ma
erano troppe per lei sola… sentiva il bisogno di condividerle con qualcuno e
chi meglio della sua migliore amica??
Era da
tempo che non si sentivano… ultimamente l’aveva un po’ trascurata… era giunto
il momento di farsi perdonare!
Kate? Kate sei tu? Ciao... per fortuna sei in casa!
Ah Claire… che c’è? – le
chiese la ragazza dall’altro capo della cornetta.
Hai una voce così strana… cosa ti è successo? – le
domandò preoccupata Claire.
Sono solo un po’ stanca – si
giustificò prontamente la ragazza – ma
perché mi cercavi?
Mi sono successe tante cose dall’ultima volta che
ci siamo viste… ti ho chiamato perché sentivo il bisogno di confidarmi con una
vera amica.
Queste
parole scorsero non poco la povera Kate… come poteva restare lì ad ascoltare
quando sapeva che la felicitàdi
Claire era per lei fonte di tristezza?
Kate… ci sei ancora? – esclamò
la ragazza.
Si… cosa dicevi?
Sai questo pomeriggio mi sono incontrata di nuovo
con Lenny e…
Ah Lenny – ripeté Kate – è di questo che volevi parlarmi?
Claire
non riusciva a trattenere l’entusiasmo.
Si… proprio di lui! O meglio di noi! Finalmente è
successo!
Successo cosa? – le
chiese la ragazza temendo di conoscere già la risposta.
Beh… gli ho suggerito di andare a casa sua e lì…
lì abbiamo fatto l’amore! Oh kate è stato bellissimo! Lenny era così dolce…
confesso che inizialmente avevo un po’ di paura ma… Kate che hai? Perché non
dici nulla?
E cosa dovrei dirti? – esclamò
freddamente la ragazza – a quanto pare
hai già fatto tutto da sola! Non credo che il mio parere conti molto, ora come
ora.
Certo che conta! – la
interruppe Claire – tu sei la mia
migliore amica… io mi fido di te!
Beh… io credo che …
Kate
rimase un attimo in silenzio per riordinare le idee, poi aggiunse aspramente:
Credo che tu abbia commesso un grosso sbaglio
Claire… non dovevi concederti così facilmente a quel ragazzo.
Quelle
parole, pronunciate così duramente turbarono non poco la ragazza che non ebbe
nemmeno la forza di ribattere… lascio quindi che la sua “amica” continuasse…
Chi ti assicura che quel Lenny sia davvero la
persona giusta per te? Non dovevi comprometterti fino a questo punto!
Perché mi parli così? Non ti riconosco più, io… – esclamò
Claire ormai in lacrime.
Perché sono tua amica, Claire… ascoltami… ad
essere sincera credo che Lenny non sia altro che un’opportunista e il suo
comportamento n’è la prova lampante! Adesso che ha ottenuto ciò che voleva cosa
credi che accadrà? Non ci penserà su due volte ad abbandonarti, e allora tu che
farai? Ti ritroverai sola e disperata… lascialo Claire, sposati con Michael,
lui potrà garantirti una vita sicura e felice.
Basta! Non voglio sentire altro! Smettila… ti
prego smettila! – concluse Claire riagganciando la cornetta.
Mi spiace Claire… ma non è giusto che sia io
l’unica a soffrire… adesso tocca a te, anche se sarà solo per una notte.
Ringrazio tutti coloro che continuano a leggere :) i dati riportati dal contatore mi fanno immensamente piacere. A presto Buona lettura
dfdsfsd
Laluna splendeva alta nel cielo, ma
l’aria che si respirava in casa Smith era tutt’altro che serena. Jonathan se ne
stava rintanato nel suo studio da ore, analizzando attentamente la situazione.
Aveva, infatti, scoperto che il figlio del suo “amico” Charles era tornato da
poco in città e ciò lo preoccupava non poco.
Anche
se erano trascorsi più di vent’anni non poteva rischiare tutto per uno stupido
ragazzino assetato di vendetta.
Padre mi avete fatto chiamare? – esclamò
Michael richiudendo furtivamente la porta.
Ci ho pensato molto prima di prendere questa
decisione, credo che sia giunto il momento che tu ti occupi dell’attività di
famiglia… tra pochi mesi sarai un uomo sposato, è giusto che incominci ad
imparare come si mandano avanti certi affari.
Ma questo non è tutto, vero padre? – continuò
il ragazzo, scorgendo la preoccupazione nel tono di voce dell’uomo.
Alzatosi
dalla scrivania Jonathan aggiunse seccamente:
Ricordi Charles Lewis?
Chi? Non capisco perché ripensiate a quell’uomo…
se non sbaglio avevate detto che ormai non dovevamo più preoccuparci di lui…
per di più è morto da anni, non vedo dove sia il problema!
Lenny… Lenny Lewis è il problema! – esclamò
Jonathan.
Lenny Lewis?? – ripeté incredulo il
ragazzo.
Si proprio lui, il figlio maledetto di quel
bastardo è ritornato in città e solo Dio sa cosa avrà in mente!
Vi ha forse minacciato, Padre? – continuò
Michael.
No, almeno per il momento… ma sono sicuro che
presto avremo sue notizie, e temo che non saranno per niente piacevoli!
Spiegatevi meglio – gli domandò il giovane.
Spero di sbagliarmi… ma… penso che quel ragazzo
sia in possesso di prove schiaccianti che potrebbero danneggiare per sempre il
buon nome della nostra famiglia. Non possiamo permettere che ciò accada.
Capisco padre, non temete farò in modo che quel
Lenny lasci al più presto New York… altrimenti si pentirà amaramente di essere
nato – concluse il Michael.
No… lasciateci andare… io lo amo, lo amo!! – gridò
la ragazza mettendosi seduta.
Due
mani le stringevano le spalle.
Claire!
Mio Dio – disse ansimando – l’ hanno portato via!
Smettila!
Lenny… Lenny… – cantinellava Claire.
Ma quel
volto cominciò a dissolversi lasciando posto a sua madre che, ansiosa, era
seduta sul letto accanto a lei.
La
stanza era buia e calda. Aveva la maglietta piena di sudore e il cuore che le
scoppiava.
Stavi sognando – la
rassicurò la donna.
Claire
si strofinò gli occhi girata nella penombra della stanza. Aveva pianto.
Ho avuto un incubo –
borbottò.
Che incubo – le chiese sua madre.
Niente – rispose subito – che ore sono?
Quasi le dieci. Sbrigati a vestirti, Michael e di
sotto con tuo padre… ha chiesto di vederti.
Claire
indossò in fretta una camicetta, una minigonna color terra bruciata e un paio
di sandali col tacchetto.
Sei molto bella! – esclamò
Michael, incantato.
Grazie – rispose la ragazza con
sufficienza.
Michael mi ha appena dato la bella notizia – continuò
Arthur entusiasta.
Che notizia? – domandò Claire.
Mio padre ha deciso di passare nelle mie mani
l’attività di famiglia, presto avrò pieno controllo su tutti gli affari.
Non è fantastico! – esclamò
Arthur.
Fantastico – ripeté Claire in ben
altro tono.
Sai per l’occasione mio padre vorrebbe organizzare
un ricevimento… ed io desidererei che alla festa si ufficializzasse anche il
nostro fidanzamento. Abbiamo aspettato fin troppo non credi?
Michael ha pienamente ragione! – aggiunse
l’uomo – non c’è nessun motivo per
rinviare ancora le vostre nozze! Ormai hai terminato gli studi… sei finalmente
pronta per essere una moglie perfetta.
Allora sei d’accordo? – le chiese
amorevolmente il ragazzo.
Claire
tacque. Stavano decidendo della sua vita senza nemmeno consultarla!
Immagino che vogliate restare soli per un po’! – suggerì
loro Arthur.
Mi piacerebbe tanto – esclamò
Michael – ma devo andare… se per voi va
bene potrò venire a farvi visita questa sera!
Dovrei uscire anch’io padre… – aggiunse
la ragazza – sarò di ritorno per pranzo.
Capitolo 14 *** Quando le bugie fanno bene all'Amore ***
fgfdgfd
Buongiorno amore mio! E’ da molto che aspetti?
Da appena qualche minuto – le
rispose Lenny.
Sai… non vedevo l’ora di vederti – gli
confessò Claire baciandolo sulle labbra.
Si
sentiva così al sicuro tra le sue braccia che avrebbe voluto restarci per
sempre.
La
paura di essere scoperti rendeva più frizzante quella situazione, Lenny fece
scivolare le braccia dentro la camicetta della ragazza e reggendola sulla
schiena la sollevò leggermente. Lei si lasciò andare appoggiandosi ai suoi
fianchi tanto che Lenny scivolò e cadde sulla schiena.
Lei non
poté che seguirlo, ridendo scioccamente.
Si
ritrovarono su un soffice letto d’erba, in una calda giornata estiva.
Non credi che stiamo dando spettacolo? – sorrise
il ragazzo.
Beh in questo caso dovremo far pagare loro il
biglietto!
Lui
rise: non credevo fossi capace di tanto!
Anche
Claire rise: nemmeno io!
Lenny
la baciò.
Claire… cara, si sta facendo tardi, dovresti
andare.Perché? Sto così bene qui con te… – ammise la ragazza.
La
ragazza si tirò vicino a lui, gli mise le braccia intorno al collo e alzò gli
occhi guardandolo intensamente.
Purtroppo
aveva ragione, era proprio ora di tornare a casa…
Si alzò
sulle ginocchia, spezzando l’intimità di quel momento.
Mi raccomando non fermarti per strada!! Lo sai che
sono terribilmente geloso! – esclamò Lenny ridendo.
Lo stesso vale per te! - ribatté
la ragazza - a proposito che farai
questo pomeriggio?
Nulla di speciale, devo sbrigare una faccenda di
poca importanza e poi prenderò servizio in quel ristorante di cui ti ho
parlato… ricordi?
Ah già!Quindi devo supporre che non avrai più molto tempo per me! – esclamò
rassegnata, Claire.
Ma che sciocchezze vai a pensare! Ricordati che ti
amo a che tutto quello che faccio è solo per te, per restare finalmente
insieme, per sempre!
Lo so, lo so! E’ che mi piace tanto sentirtelo
dire! – gli confessò la ragazza.
Si
concessero ancora un ultimo bacio prima di salutarsi…
Nelle
vesti di cameriere Lenny era più affascinante che mai, con quei magnetici occhi
blu messi ancor più in risalto dalla camicia bianca che indossava. Era proprio
bellissimo.
E di
certo non passava inosservato.
Hey cameriere! – esclamò una ragazza
facendogli cenno con la mano.
Desidera signorina? – le
rispose lui, garbatamente.
Sei nuovo da queste parti? Non ti ho mai visto
prima… come ti chiami?
Mi chiamo… il mio nome è Lenny, desiderate
ordinare qualcosa? – continuò il ragazzo ignorando le occhiate che le
tre ragazze gli lanciavano.
Mmm, tre aperitivi grazie.
Che bel ragazzo! – esclamò
Linda.
Caspita!! Puoi dirlo forte! – continuò
Sandy.
Oh guardate un po’ chi è appena entrata! Kate!!
Kate siamo qui!
Ah, ciao Camilla.
Come mai tutta sola? – le
domandò la ragazza – perché non ti
unisci a noi?
Ma dov’è Claire? Non avrete mica litigato? – incalzò malignamente.
Non proprio…
Dai confidati con noi… sai che puoi dirci tutto,
siamo tue amiche! – continuò Linda.
Kate
riusciva a stento a trattenere le lacrime che ormai le solcavano il viso.
In
questi giorni si sentiva terribilmente sola, aveva un disperato bisogno di
confidarsi con qualcuno… anche se quel qualcuno era proprio Camilla!!
Sapevate che Claire fosse fidanzata? – esclamò.
Beh, questa non è certo una novità! Qui in città
lo sanno tutti ormai che quella troietta è riuscita ad accaparrarsi il miglior
partito in circolazione! – le rispose Camilla.
Ma a quanto pare Michael Smith non le bastava! – concluse
Kate, tristemente.
Come, come?? – domandarono in coro le
ragazze incuriosite sempre più da quella confessione.
Sono ormai mesi che frequenta assiduamente un
altro ragazzo,pare che si amino alla follia, anche se io, insomma ero io quella
che…
Non mi verrai a dire che ti ha soffiato il
ragazzo? – incalzò Camilla.
Beh, non di proposito… quando mi sono resa conto
che eravamo innamorate della stessa persona era già troppo tardi, lui aveva
fatto la sua scelta… ed aveva scelto lei.
Sarà stato difficile per te accettare questa
situazione – domandò Sandy.
Mio Dio avrei voluto morire… e pensare che lei non
se n’è neanche accorta! Mi ha perfino confidato di aver fatto l’amore con lui
la scorsa notte!
Non puoi restare ferma a guardare Kate! – le
gridò Camilla – non mi verrai a dire che
ti sei già arresa!
E invece si… lei lo ama e lui la ricambia, non c’è
proprio nulla che io possa fare, se non mettermi da parte – le disse.
Hey ragazze guardate chi sta tornando? Quel
cameriere tanto carino!
Come aveva detto che si chiamava? – chiese
Linda.
Lenny o qualcosa del genere – concluse
Camilla.
Guardando
quel ragazzo che avanzava lentamente verso di loro, Kate confermò i sui
sospetti.
Era
proprio lui… il suo grande e perduto amore.
Ciao Kate! Sono felice di rivederti, desideri
qualcosa?
Lo stesso, grazie – rispose
la ragazza indicando gli aperitivi delle compagne.
Le
altre erano visibilmente stupite nel constatare che l’amica conosceva di già
quel giovane.
Dove l’ hai conosciuto? – le
domandarono con una punta d’invidia.
Beh, lui è il ragazzo che frequenta Claire… lo
stesso che io amo da impazzire!
Caspiterina… la tua amica non se né fa scappare
nemmeno uno!
Hai visto che occhi? – incalzò
Linda – per non parlare del resto!
Sembra il volto di un angelo! – continuò
Sandy.
Che ne dite di divertirci un po’? – esclamò
Camilla sorridendo ironicamente.
Cosa avete in mente? – domandò
loro Kate pentita per la confessione fatta.
Non temere… lascia che ce n’occupiamo noi! – concluse
la ragazza.
Questo e' uno dei capitoli che preferisco, spero di aver riprodotto al meglio lo stato d'animo del protagonista. Spero che vi piaccia...A presto! Ps un grazie a chi ha aggiunto la mia fanfiction tra i preferiti..ne sono lusigata
dsfsfsdkkkk
Quella
sera Lenny era stranamente nervoso, aveva come l’impressione che da allora
tutto sarebbe cambiato, ed era proprio una brutta sensazione.
Anche
Claire non si spiegava il perché fosse così ansiosa, non riusciva a prendere
sonno, le parole della sua amica continuavano a tornale in mente.
Perché le aveva detto una cosa simile? Che avesse
avuto ragione? Oh no… questo non voleva nemmeno pensarlo!!
Dopo
ore passate a rigirarsi nel letto. Lenny riuscì finalmente ad addormentarsi.
Un
volto si fece strada tra le ombre della notte… ma era quello di sua madre!!
Quell’immagine ebbe il merito di rasserenarne il sonno, ma il viso della donna
era tutt’altro che sgombro da preoccupazioni.
Oh
Lenny, figlio mio… smettila ti prego.
Cosa
intendi dire? – le domandò turbato.
Dopo
qualche istante di silenzio la donna esclamò:
La tua
sete di vendetta è insaziabile.
Come?? – la
interruppe il giovane – hai già dimenticato il male che ci ha fatto
quell’uomo??
Oh
Lenny, tu sei cresciuto soltanto aspettando la sua morte… in tutti questi anni
hai desiderato solamente gioire delle sue pene e ti sei preso perfino la
fidanzata di suo figlio perché perfino la fidanzata di suo figlio hai voluto!!
Sei sicuro che il tuo sia vero amore? O è solo la tua grande possibilità di
annientare in tutti i modi l’uomo che ci ha distrutto la vita?
Lenny
restò fermo a guardarla senza aver la forza di pronunciar parola.
Figlio
mio ascoltami – seguitò la donna in lacrime – dimentica il nostro
giuramento perché la promessa che mi hai fatto ti ha solo procurato tanto male.
Non rovinare la tua vita Lenny…
La sua
immagine cominciò a sbiadire pian piano.
Aspettate
madre, non andate via… madre!
In
preda all’ansia Lenny aprì gli occhi. Si guardò intorno ammutolito. Era un
sogno… soltanto un sogno. Lentamenteraggiunse Luke in cucina per fare colazione.
Ti va
un caffè?? – gli domandò l’amico.
Cosa?? –
esclamò il ragazzo ancora stralunato.
Che è
successo? Sei così pallido!
No,
niente… ho solo fatto un sogno – si giustificò Lenny.
Beh a
giudicare dal tuo aspetto direi che piuttosto si è trattato di un incubo!! – lo
corresse Luke.
Ho
sognato mia madre, era da tempo che non lo facevo. Ma le sue parole mi hanno
turbato profondamente.
Spiegati
meglio – lo incitò il giovane.
A suo
avviso sono malato… malato di ambizione, d’invidia, che voglio possedere tutto
ciò che ha a che fare con quella famiglia… compresa Claire. E mi sconvolge
l’idea che possa essere vero.
Claire
se ne stava seduta in giardino, gli occhi fissi nell’infinito blu del cielo.
Il
caldo sole dardeggiava sulla sua chioma lucente, tempo ancora qualche settimana
e le belle giornate estive avrebbero ceduto il posto ai lunghi mesi invernali.
Claire!! Vieni subito nel mio studio! – la voce
alquanto alterata di suo padre la distolse dai suoi dolci pensieri.
Senza
indugio, la ragazza ubbidì.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti! Sei
stata davvero brava! Ci hai raggirato tutti per benino… eh?
Claire
non capiva.
Da quanto dura la vostra storia? E bada che non
tollero altre bugie! – sbraitò l’uomo.
A… a cosa vi riferite padre? – gli
chiese la ragazza, visibilmente turbata.
Mi dispiace aver rovinato i tuoi piani, carina… ma
ormai so tutto! Ti conviene dirmi la verità!
Sapete cosa? – intervenne sua moglie
accorsa dopo aver udito le loro urla.
La vostra adorata figlia non è altro che una
sgualdrina! Mentre noi ci preoccupavamo del suo futuro, procurandole per sposo
un gentil'uomo onesto e cortese come Michael Smith, lei usciva da casa per
incontrarsi in segreto con un povero straccione!
Finite di parlare in questo modo, Arthur! – esclamò
Janete in difesa della ragazza.
L’ira dell’uomo prese il sopravvento… la sua mano si
abbasso con forza insospettabile sulla donna in uno schiaffo che le fece girare
il viso dall’altro lato.
Mentre
con rabbia sibilava:
Vi proibisco di intromettervi ancora, moglie!
Claire
era sconvolta. La collera le impediva di pensare… l’unica cosa che desiderava
era andar via da quella casa… non avrebbe permesso a nessuno di separarla da
Lenny, nemmeno alla sua famiglia.
Dove hai intenzione di andare? – gridò
Janete, sovrapponendosi alla porta.
Non lo so, non m’importa! Lasciatemi madre…
lasciatemi passare! – le ordinò Claire in lacrime.
Non puoi farmi questo!
Tu non uscirai da questa casa, mi hai capito bene?
– intervenne furiosamente Arthur – non ti permetterò di fare la puttana di un lurido pezzente!
Preferisco essere la sua puttana piuttosto che la
moglie di quel damerino! – gli rispose Claire, disperata.
E tu invece sposerai quell’uomo, lo sposerai… che
tu lo voglia o no! – concluse Arthur trascinandola con forza in camera
sua.
La
ragazza impallidì, la sua fronte era imperlata di sudore, tutto cominciò a
girarle intorno.
Un
grido le sfuggì mentre sentiva le gambe che le cedevano.
Claire! – esclamò Janete – Claire ti prego, apri gli occhi,
guardami Claire!
La
donna la mise seduta, le sollevo dal viso una ciocca di capelli e le chiese
dolcemente:
Claire… parlami… dimmi come ti senti.
Per un
secondo gli occhi d’oro la guardarono senza parlare, senza nessuna reazione.
Poi in
un lampo la memoria tornò e con voce fievole ma fremente le ordinò:
Lasciatemi! Non mi toccate!
Senza
badare a quello che diceva, Arthur l’alzò in piedi e agilmente la prese in
braccio avviandosi per le scale.
In un
momento raggiunse la sua camera e l’adagiò sul letto.
Janete, chiamate subito un medico – aggiunse.
Nel frattempo dall'altra parte della città Lenny l'aveva aspettata per molte ore prima di far ritorno a casa .
E
pensare cheaveva proprio bisogno di vederla, di stringerla a se...di
farle sentire tutto l'amore che provava per lei. Un sentimento
così puro, così profondo che non poteva avere
radici nell'odio.
Hey, che ci fai qui? Non avevi appuntamento con
Claire? – domandò Luke.
Già… solo che questa mattina non si è presentata.
Non vorrei che fosse successo qualcosa.
Avrà avuto un contrattempo! – gli
disse l’amico cercando di risollevargli il morale.
Hai ragione… ma continuo ad avere questo strano
presentimento – concluse il ragazzo.
Siamo arrivati al 18esimo capitolo! Ringrazio tutti coloro che leggono e che hanno inserito la mia storia tra i preferiti...peccato però che il mio angolo sia avaro di commenti...sarei felice di conoscere qualche parere, giusto per sapere cose ne pensate dei miei personaggi e se la loro storia vale di esser continuata :) ad ogni modo vi auguro buona lettura... a presto! Ps. lo sapete che ho avuto più difficoltà a trovare i titoli di ogni singolo capitolo che a scrivere l'intera fanfiction??? hihihih
fsdfsdf
Signora,
il dottor Kutroff è appena arrivato.
Lo faccia accomodare – esclamò
Janete.
Dopo
un’accurata visita, l’uomo si volse per prendere la valigetta nera, che era la
sua compagna fedele.
Potreste lasciarci soli per un momento? – domandò
loro, il medico.
Certamente dottore – gli
rispose Arthur avviandosi sulla porta e facendo cenno a sua moglie di seguirlo.
A cosa
attribuisci questo mancamento? – le chiese l’uomo non appena
fossero usciti.
Beh io
non so… veramente. Che le posso dire dottore non lo so – gli
rispose Claire.
E
quello che hai detto?? Il ritardo che hai avuto??
E che
io… il fatto è che io… io non tengo mai i conti, non segno le date sa… non so
niente – esclamò la ragazza alquanto agitata.
Claire
io comincio ad avere dei sospetti – sentenziò l’uomo – e
credo che li abbia anche tu.
Io???
Si,
però dipende da qualcosa che tu sai bene e che a me non risulta –
continuo il medico.
Che
vuol dire??
Voglio
dire se hai avuto rapporti intimi con un uomo, è così Claire?? – le
domandò.
Non le
posso parlare di queste cose… insomma non glielo dico.
Ricordati
che sono un medico Claire e il medico è come un sacerdote… ad ogni modo io ti
voglio aiutare – cercò di rassicurarla l’uomo.
Tante
grazie dottore, le sono molto grata davvero.
Se è
quello che sospetto non si potrà nascondere a lungo, presto sarà evidente,
Claire io credo che i tuoi genitori dovrebbero sapere…
Oh mio
Dio!! – invocò Claire portando le mani alla testa.
Si
può?? – domandò Janet varcando l’uscio.
Si
avanti – proferì il dottor Kutroff.
Permesso
dottore che cos’ha la mia Claire… mi dica la verità!! Guardi che alle madri non
si può mentire, allora come sta?? – continuò la donna sedendosi sul
letto accanto alla ragazza.
Stia
tranquilla… va tutto bene però con una visita così affrettata non si può fare
una diagnosi esatta, venga nel mio studio, la controllerò con più calma. Si dottore va bene… tante grazie – esclamò Claire.
Quelle
parole risuonavano ancora nella mente di Claire, la paura iniziale era svanita,
adesso il pensiero di avere dentro di sé una piccola creatura che viveva,
perché lei viveva, le riempiva il cuore di gioia…
Ma
presto tutti si sarebbero accorti del suo stato, e allora che sarebbe successo?
Un
senso di angoscia le invase il corpo, tremava, ma non poteva permettere che la
debolezza avesse il sopravvento. Doveva essere forte, forte anche per suo
figlio.
Ma i
giorni passarono in fretta… troppo in fretta, erano ormai settimane che Lenny
non aveva più sue notizie.
Nella camera non filtrava un raggio di luce. Aveva
creato una notte artificiale che gli permetteva di lascaire fuori tutti i suoi pensieri più
cupi.
Hey amico, che fai seduto tutto solo al buio? –
gli domandò
Luke.
Pensavo… – gli rispose
Lenny, risoluto.
A Claire immagino.
Non ne voglio parlare – lo interruppe il ragazzo.
E invece devi farlo! Non puoi continuare così! Reagisci
maledizione!
E cosa vuoi che faccia? – gli domandò sconsolato.
Cercala, vai da lei! Parlale, chiarite questa situazione
una volta per tutte. – lo esortò
Luke.
Non c’è proprio nulla da chiarire! La sua amica Camilla
mi ha detto che tra poche settimane si sposerà con quel tale. Ormai Claire mi ha
dimenticato o semplicemente non ha mai avuto intenzione di stare con me! Questa
è la verità
Ma tu… tu l’ hai dimenticata?
– gli chiese
l’amico.
Ci riuscirò
Luke, prima o poi ci riuscirò… devo riuscirci! –
concluse il
ragazzo uscendo da casa.
Hey bel cameriere, ti va di farmi un po’ di compagnia? –
esclamò Camilla correndogli incontro
– perché hai un visino così triste? Sai che puoi confidarti con me… io ti sono amica!
Non ho nulla… non
preoccuparti.
Aprimi il tuo cuore Lenny… –
gli sussurrò passandogli una mano
incredibilmente liscia sulla guancia – Tu mi piaci, mi piaci molto –
continuò la ragazza.
Gli passo una mano dietro la nuca e abbassò la bocca di
Lenny sulla sua. Le sue labbra si muovevano calde intorno a quelle ostinatamente
chiuse di lui.
Lasciati andare – lo sollecitò ancora.
Adesso… adesso è meglio che vada, il mio turno sta per
incominciare.
Ti va se ci rivediamo domani? – gli chiese Camilla.
A domani – le
rispose Lenny senza voltarsi.
Claire se ne stava immobile nel suo letto.
Al pensiero che presto sarebbe andata in sposa a Michael, due lacrime calde le
colavano sulle guance. Si sentì bussare.
Claire? Sono Kate, posso entrare? – invocò, sostando sull’uscio.
Che vuoi? – le
domandò la ragazza.
Sono venuta a chiederti scusa…
– le disse.
Le tue parole mi hanno ferita – le confessò – ma ormai non hanno più
importanza.
Avevo bisogno di parlarti… hai
diritto ad una spiegazione per il mio comportamento.
Dopo un attimo di silenzio Kate
aggiunse:
Ricordi il giorno in cui mi facesti conoscere
Lenny?
Certo… ma questo cosa centra? – esclamò la ragazza.
Tu non potevi saperlo ma… ma
Lenny e il mio amato “studente Fantasma” non erano che la stessa
persona!
Claire era confusa.
Non pretendo che tu mi possa perdonare –
continuò Kate – so che è tutta colpa
mia se adesso ti trovi in questa situazione.
Cosa? - esclamò
la giovane.
Sono stata così stupida! Ero accecata dalla gelosia, non
riuscivo ad accettare che Lenny amasse un’altra, e sono stata sempre io a
raccontare tutto a Camilla, pur sapendo che…
Isinghiozzi le scuotevano il
petto.
Lei ha avvertito tuo padre! Ed io non ho fatto nulla per
fermarla!
Claire tacque. Ormai era stanca… tanto stanca, non aveva più la forza per
reagire.
Ormai non ha più importanza…
nulla ha più importanza, la mia storia con Lenny è finita, finita per sempre –
asserì.
Non puoi arrenderti proprio adesso! Camilla vuole Lenny,
e tu non puoi permettere che ciò accada! – le disse Kate.
Vuole Lenny? – ripeté turbata Claire – forse è meglio così… almeno uno di noi due potrà essere felice come
sperava.
Ancora un grazie a chi legge...la storia tra alti e bassi va avanti, spero che la troviate interessante :) non si disdegnano pareri..anche contrari!!
ll
Quella
notte Lenny non riusciva a chiudere occhio… continuava a pensare alla sua amata
Claire che tra pochi giorni avrebbe perduto per sempre! No… non poteva
permetterlo!
Signor Arthur c’è una visita per lei – annunciò
Kitty.
Chi mi desidera?
La
domestica scosse il capo.
D’accordo, lo faccia accomodare nel mio studio – concluse
l’uomo – tu qui? Come osi venire in casa
mia! – gridò poi, riconoscendo il ragazzo.
Avevo bisogno di parlarvi, vi prego non mi mandate
via – gli disse Lenny.
Non abbiamo nulla da dirci! – ribatté
Arthur.
Io amo vostra figlia! – esclamò
il ragazzo – l’amo davvero! non avete il
diritto di…
Proprio tu mi vieni a parlare di diritto? – l’
interruppe l’uomo, con voce adirata –
che diritto hai tu di rovinare la vita di mia figlia? Non ti sei fatto scrupoli
ad approfittare di lei… è così ingenua che ha creduto a tutte le tue fandonie!
Non sono fandonie, signore! E sono venuto qui per
provarvelo! Io voglio sposare vostra figlia! – dichiarò Lenny.
Sposarla?? – ripeté Arthur, divertito – tu sei pazzo! Come puoi solo pensare che
io acconsenti alle vostre nozze! Per fortuna Claire ha aperto gli occhi in
tempo… ha capito che Michael è l’uomo giusto per lei e ha espresso apertamente
desiderio di non rivederti mai più.
Lenny
restò immobile, senza parlare. Si sentì invadere da una profonda debolezza che
lo lasciò indifeso come un bambino.
Adesso Claire è felice… e in quanto a te, esci
immediatamente da questa casa, non voglio più vederti da queste parti, mi hai
capito?? Vattene! – continuò a ripetere l’uomo.
Lenny
era sconvolto, non riusciva a credere che la sua Claire l’avesse dimenticato,
doveva trovare il modo per rivederla, anche se sarebbe stata per l’ultima
volta.
Le
parole di suo padre non dovevano turbarlo, se tutto ciò corrispondeva a verità
sarebbe stato Claire stessa a dirglielo! Ma allora perché non era scesa? Aveva
sentito la sua voce? Perché non è corsa da lui? Questi pensieri lo
tormentavano.
Intanto
fervevano i preparativi per le nozze. Il gran giorno era stato fissato per
giovedì.
Ma
Claire non era felice, mentre provava l’abito due grossi lacrimoni le solcavano
il viso.
Oh Lenny, amore mio aiutami! Ti prego salvami,
portami via da qui, non permettere che io sposi Michael… io ti amo! – continuava
a ripetere la ragazza, guardandosi allo specchio.
Ciao Lenny! Non ti sarai mica dimenticato del
nostro appuntamento? – esclamò Camilla intravedendo la sorpresa del
ragazzo per il suo arrivo.
Certo che no… – le rispose Lenny senza entusiasmo.
A pensarci meglio ho cambiato idea, preferirei
restare qui, con te…
Camilla
si avvicinò a lui. Le lunghe braccia intorno al collo lo stringevano forte
contro di lei, mentre gli mormorava all’orecchio:
Non allontanarmiLenny, lasciati andare...
Smettila! – le urlò con rabbia
stringendo gli occhi azzurri.
Non puoi perdere tutto il tuo tempo dietro a una
ragazzina viziata che ha preferito un altro a te! Lei non merita il tuo amore!
– esclamò Camilla, furiosa.
Poi
cambiò espressione e tornò a sorridere.
Stai con me stanotte… facciamo l’amore… sono
sicura che riuscirò a farti dimenticare la tua Claire.
Camilla
era una ragazza molto bella. Aveva una carnagione incredibilmente chiara con
lineamenti delicati.
Il suo
volto era dominato da alti zigomi, guance aggraziate e un piccolo mento
appuntito. I suoi occhi erano azzurri, molto allungati. Il naso era piccolo, la
bocca ben delineata e i suoi capelli biondi brillavano alla luce del sole.
Ma la sua
straordinaria bellezza non aveva nessun effetto su Lenny che si mostrava del
tutto estraneo alle sueattenzioni.
Voglio fare l’amore con te… – continuava
a ripetergli la ragazza, slacciandogli lentamente i bottoni della camicia.
Basta! Adesso smettila! – le
gridò Lenny liberandosi dal suo abbraccio.
Smettila tu di pensare a lei! Io sono qui, al tuo
fianco e ti voglio… ti voglio come nessun’altra… vedo un radioso futuro pieno
di folli notti d’amore per noi due, mio caro Lenny…
E’ una visione che non si avvererà mai – le ricordò il giovane.
Si avvererà mio caro, si avvererà. E per
dimostrarti che sono sicura che arriverai a desiderarmi come io ti desidero,
aspetterò finche non sarai tu a fare il primo passo, a chiedermi di fare
l’amore…
T’illudi Camilla, io non… vattene adesso! – le
ordinò – tornatene a casa, o non
rispondo più di me!
Come vuoi tu, Lenny… ma ci sarà un’altra volta per
noi, vedrai - gli sussurrò piano varcando la soglia.
questo e' uno dei capitoli che preferisco...spero che vi piaccia! Peccato pero' che la mia storia non susciti un granche' di riscontri, anche non positivi, si intende! Io sono aperta ad ogni genere di critica...che sia costruttiva. Buona lettura
adsasdsa
Intanto
Claire se ne stava rintanata nella sua camera.
Il
vetro della finestra la divideva dal resto del mondo racchiudendola nella sua
gabbia di malinconia. Sentiva che stava per succedere qualcosa. Così si accorse
che dall’esterno provenivano degli strani rumori. Si affacciò di slancio.
La sua stanza
si trovava al piano rialzato, sotto la finestra c’era un ragazzo biondo, aveva
una rosa fra le mani e la teneva posata sul cuore. Un lungo ciuffo di capelli
gli copriva una parte del viso.
Quando
i loro occhi s’incrociarono fu come se un colpo di vento avesse spazzato in un
attimo tutte le macerie e le tristezze di quei giorni.
Aveva
appena un filo di voce mentre mormorava:
Lenny!
Tra le
mani si ritrovò la rosa. Profumava tanto. Se ne stava incantata a guardare.
Aveva le mani sul davanzale della finestra.
Lenny
alzò le braccia e con le punta delle dita toccò le sue. Restarono così, senza
muoversi.
Era la
prima volta che si toccavano dopo tanto tempo.
Mi sei mancata – le
disse con un filo di voce.
Anche tu – ammette lei.
Non voglio perderti… – continuò
il ragazzo – in questi giorni non ho
fatto altro che pensarti…
Chissà
come, Lenny riuscì ad arrampicarsi e a sedere sulla soglia della finestra,
lasciando le gambe penzoloni fuori.
Mi dispiace averti delusa Claire… avrei dovuto
cercarti prima, invece di…
Non pensarci più – lo
interruppe accarezzandogli una guancia.
Lenny
le coprì per un attimo la mano e se la trattenne sul viso.
Io ti amo…
Baciami Lenny… ti prego baciami – gli
chiese la ragazza in lacrime.
Quel
matto di Lenny! La faccia gli s’illuminò con un sorriso e di scatto si buttò
giù dalla finestra. Atterrò agilmente, poi le fece cenno con la mano di
seguirlo.
Dai Claire, vieni con me, andiamo via da questa
maledetta città.
Tra le sue braccia, Claire aveva ritrovato la gioia
di vivere… finalmente potevano stare insieme… per sempre.
Oh Claire, questa volta non permetterò a nessuno
di separarci – le disse il ragazzo stringendola forte a sé.
Percorrendo
lo stretto viale, fiocamente illuminato, Lenny stava attento ad ogni più
piccolo rumore. Niente. Tutto era silenzioso, a parte il calpestio dei loro
passi e il rumore leggero della pioggia che cominciava a battere sulla
cancellata.
Dopo
aver varcato il muretto si diressero in strada, mentre i loro cuori battevano
furiosamente nel silenzio più completo.
Adesso sei al sicuro – le
disse il giovane ravviando le ciocche disordinate dei suoi capelli bagnati.
Stavano
ancora ridendo quanto rincasarono. Il trambusto creato fece svegliare
Luke che, alquanto seccato, domandò loro cosa stesse succedendo.
Luke… Luke! Ascoltami! Ho intenzione di sposare al
più presto la ragazza che vedi qui al mio fianco!
Cosa?? – esclamò il giovane ancora
stralunato.
Devi essere il mio testimone!! Sempre se tu sei
d’accordo a diventare mia moglie! – aggiunse guardando Claireintensamente negli occhi.
Sposarti?? – ripeté le fanciulla – certo che voglio sposarti!!
Bene!! – pronunciò
Luke entusiasta –
restate lì tranquilli mentre io faccio qualche telefonata.
A chi devi telefonare? – gli domandò Lenny.
Alla gente che vi sposeranno!!
Ah va bene, ok!! – confermò il giovane.
Cornetta alla mano Luke cominciò subito a darsi da
fare. Nel frattempo i primi raggi di luce che annunciavano la nascita di un
nuovo giorno, filtravano all’intero della stanza illuminando di felicità i
volti dei due giovani amanti che restavano teneramente abbracciati.
Pronto?? Signor Cooper, per favore mi può passare
il dottor Miller? – formulò Luke.
Allora sei più tranquilla?? – domandò, intanto, Lenny coprendo la sua donna di
baci.
No… si… insomma non mi dare retta! – gli rispose Claire, ricambiando le sue tenerezze.
Signdaco? Si sono io – continuava, frattanto, Luke – come andiamo, state bene? Non mi dica che
stavate ancora dormendo! Su si alzi, si vesta e parti per il municipio e vada
poi a casa di mio zio, c’è una coppietta che si deve sposare…
E’ vero che tutto questo è vero? – domandò Claire, stringendosi forte al suo amore.
Si ti giuro che è vero che è vero! – le rispose lui, raggiante di gioia.
Davvero? – continuò
la ragazza, divertita.
Si… chissà a chi chiama adesso! – esclamò Lenny volgendo lo sguardo al suo amico.
Non lo so – dichiarò Claire.
Sentiamo un momento… – le suggerì, incuriosito, il ragazzo.
Pronto zio, sono Luke! Scusa se ti chiamo a
quest’ora ma la tua presenza è indispensabile! Cosa?? Un’estrema unzione? No…
no zio… un matrimonio! Però è ugualmente di estrema urgenza!! Resta lì, saremo
da te al massimo tra qualche ora! – concluse
il ragazzo riagganciando la cornetta.
E allora che ci facciamo ancora qui? – disse
poi, rivolgendosi alla giovane coppia –
forza, sbrighiamoci, abbiamo un matrimonio da celebrare! Su, venite con me!!
Venire dove? – domandò divertita
Claire.
Basta con le domande… seguitemi!!! Vi fidate di
me?
Eccomi di nuovo qui..un grazie particolare a miki18, sono felicissima che la mia storia ti piaccia...spero che questo capitolo non ti deluda. Buona lettura a Tutti!!!
saSAS
Montarono
in auto per una lunga corsa fino ai margini della citta. I negozi lasciarono il
posto a file di casette di mattoni rossi. Poi passarono davanti a case ancora
più vecchie, seminascoste da alberi contorti e muretti coperti d’edera.
Dopo
circa un’ora di tragitto giunsero ai piedi di una collina, in cima si poteva
intravedere una piccola chiesa. Era tutto così bello!
Quel
luogo sembrava quasi essere sbucato da una cartolina!
Abbandonata l’auto, i ragazzi s’avviarono lungo una
stretta strada che terminava proprio davanti alla chiesetta di pietra ove basse
nuvole temporalesche vi si erano addensate. I vecchi alberi ritorti nel cortile
fremevano al vento. Non sembrava davvero estate. L’aria era fredda e umida.
Luke fece strada attraverso l’ingresso. Entrati
in sacrestia, venne loro incontro un vecchio sacerdote. Aveva lunghi capelli
bianchi che gli ricadevano scompostamente sulle spalle, una corta barba bianca
e appuntita. Indossava un’ampia tunica viola lunga fino ai piedi.
Buon mattino zio! Perdona la nostra imprudenza ma
è successo tutto così in fretta – tentò
di giustificarsi Luke – ecco,
vi presento due miei cari amici… Claire e Lenny non trovi anche tu che formino
una coppia perfetta?
Calma ragazzo, fammi capire – esclamò il religioso – ti riferivi a loro quando parlavi di matrimonio??
Certo! Questi giovani aspettano da molto, e tu sei
l’unico che puoi esaudire il loro desiderio!
Oh Santo Francesco, che novità è questa? – proferì
il frate.
Non c’è tempo per discutere, zio! Vorresti forse
negargli la tua benedizione e quella di Dio?
Certo che no… – ribatté l’uomo scuotendo
il capo – d’accordo, su venite con me – concluse
poi.
Quella
mattina Claire assomigliava a una rosa, quel che vi era di migliore o di più
dolce nella sua anima le fioriva sul viso, conferendogli luminosità, tenerezza
e fascino.
Un
brivido eccitante corse lungo la schiena di Claire. Era consapevole dell’enorme
felicità che provava in quel momento.
Si
ammirò per l’ultima volta allo specchio, tra pochi istanti sarebbe andata in
sposa all’uomo che amava perdutamente.
Il
bianco pizzo delicato che ornava il collo, faceva un delizioso contrasto con il
celeste dell’abito.Lastoffa leggera le modellava le spalle
strette e scendeva morbidamente fin proprio sotto il gomito. Qui strati su
strati di pizzo bianco sottolineavano con grazia i suoi polsi delicati.
L’abito era perfettamente confezionato nella
sua snella figura, stretto intorno alla piccola vita, si allargava nella gonna
in una cascata di morbide pieghe fino alla caviglia, l’orlo anch’esso ornato
con balze di pizzo bianco.
Ai
piedi calzava scarpette di raso lucido nella stessa tonalità dell’abito. I suoi
capelli dai riflessi rossi erano severamente raccolti alla sommità del capo,
accentuando così la giovane bellezza del viso. Gli zigomi alti e i grandi occhi
ambrati erano messi in risalto dalla cascata di riccioli che ricadevano sul
collo, maliziosamente.
Tutto
il suo ornamento consistevain un
mazzolino di mughetti, il fiore preferito dal “suo Lenny”.
Lenny
indossava una fine camicia bianca, aperta sul petto; le maniche erano
arrotolate fino al gomito; un paio di pantaloni beige completavano
l’abbigliamento.
La voce
dello sposo tremava visibilmente che la sua risposta quasi non si sentì; ma
Claire guardando tranquilla il marito negli occhi pronunciò un si fiducioso.
La
cerimonia fu molto breve ma intensa.
Finalmente
avevano coronato il loro sogno d’amore e questa volta non stavano affatto
sognando!!
Rimasti
finalmente soli, i due novelli sposi cominciarono a fantasticare sulla loro
nuova vita…
Con gli
occhi che parlavano per lui, Lenny attirò Claire nel cerchio protettivo del suo
abbraccio. Erano come sarebbero stati sempre, d’ora in avanti, insieme.
Con la
testa appoggiata al braccio di Lenny, Claire si volse verso di lui e posò le
labbra in un bacio sul suo petto. No, non si sarebbe mai stancata del suo
profumo o della sensazione che provava nello stringersi al suo corpo.
Sdraiati
in silenzio dopo aver fatto l’amore, Claire sentiva un senso di pace.
Volgendo
il capo verso di lui ricambiò lo sguardo di Lenny, studiando i suoi lineamenti
volitivi. Quanto… quanto era fortunata.
Istintivamente
Claire si strinse contro la sua schiena e le sue labbra provarono piacere nello
sfiorare la sua pelle fresca. Fece scivolare un braccio intorno alla vita di
lui, accarezzandolo con le dita.
Chiuse
gli occhi mentre un nuovo calore la invadeva tutta.
Era
l’inizio della sua nuova vita, il suo corpo stretto a quello di suo marito, le
braccia strette intorno a lui. Questo calore le dava forza.
Improvvisamente
Lenny si sciolse dalla sua stretta, girandosi.
I suoi
occhi bruciavano di una luce dedicata a lei sola.
Sei troppo bella Claire!
Abbassò
il capo per baciarla ancora e con una mano intorno alla sua piccola vita la
attirò più vicina a sé.
Lenny… Lenny dimmi che resteremo per sempre
insieme… – gli chiese la ragazza.
Come??– le
domandò il ragazzo – lo
sai che non potrei mai separarmi da te! – aggiunse, baciandola
sulle labbra.
Claire
non poté che ricambiare il suo bacio ma poi continuò dicendo:
Ti prego, amore… dimmi che non ci lasceremo mai…
Scosso
dalla profonda angoscia che si poteva leggere nei suoi occhi, Lenny la
rassicurò:
Nessuno potrà mai dividerci Claire, te lo
prometto! Adesso tu sei mia moglie… non ti lascerò andare!
Lo so… lo so… ti sembrerà stupido ma ogni volta
che mi capita qualcosa di bello ho come il timore che tutto possa finire da un
momento all’altro… – gli confidò Claire.
Lenny
la serrò stretta… più stretta ancora, mormorandole sottovoce:
Scaccia questi brutti pensieri, amore. Qualsiasi
terribile cosa ti siavenuta alla mente,
scacciala e pensa solo al presente… sei qui… sicura tra le mie braccia.
La voce
tranquilla di Lenny era come un balsamo per lei.
Un
sorriso apparve sulle sue labbra.
Scusami Lenny…
Il
ragazzo comprendeva il suo stato d’animo e la strinse ancor di più.
Restiamo qui per sempre! – gli
chiese.
No… no! – la interruppe Lenny – dimentichi Los Angeles? E’ lì che
vivremo!
Ti amo Lenny… ti amo tanto… – gli
sussurrò maliziosamente all’orecchio.
In casa
Stuart regnava ormai il panico; si erano, infatti, accorti della fuga della
ragazza e Arthur pensava di conoscere bene con chi era scappata!
Janette
continuava a piangere… dov’era la sua bambina? E se le fosse successo qualcosa?
Il mondo lì fuori era così pieno di pericoli… soprattutto per una ragazza come
lei!
Quella sgualdrina se la sta spassando con quel
lurido pezzente! Ma pagheranno cara quest’offesa… tutti e due! – esclamò
Arthur.
Tacete! Per l’amor del cielo state zitto! – gli
disse la donna.
Zitto! E a cosa ci servirebbe? Tanto domani tutti
sapranno che razza di donnaccia abbiamo per figlia!
La sua rabbia era incontenibile ma mai paragonabile
a quella del signor Smith quando apprese la notizia!
Come ha potuto giocare con i miei sentimenti! – gridò
Michael, furioso.
Il comportamento di mia figlia è imperdonabile ma
vi assicuro che quel Lenny si pentirà amaramente di aver osato posarle gli
occhi addosso! – cercò di giustificarsi
Arthur.
Michael
era sconvolto. Era innamorato di una donna che si era concessa ad un altro
senza alcun pudore… che non ci aveva pensato su due volte ad abbandonarlo, ciò
nonostante non riusciva proprio ad odiarla!
Camminava
rapidamente, a lunghi passi che lo avevano portato nella zona commerciale della
città.
Non
sapeva nemmeno dove stesse andando. Voleva solo andare, nonpensare a
nulla. Claire tra le braccia di un altro... questa era la triste
realtà... ma il dolore lo dilianiava.
Con
questo pensiero che non riusciva a sopportare, Michael avanzava senza meta… la
cosa peggiore era che Lenny non si limitava a soffiargli la ragazza ma
intendeva anche rovinare la sua famiglia!
Perché
diavolo era tornato a New York? Non poteva restarsene in Europa??
Frattanto
continuava indisturbata la fantastica luna di miele dei due giovani sposi, del
tutto ignari di che riservasse loro il destino.
Per ora
desideravano solo assaporare ogni attimo di quella felicità per così tanto
attesa.
E
quando Lenny apprese la lieta notizia che il loro bambino sarebbe nato nei
primi mesi del nuovo anno la gioia fu incontenibile!
Presto avremo un figlio! Oh Claire è meraviglioso!
– esclamò entusiasta il ragazzo, attirandola nel caldo
cerchio delle sue braccia.
Chiudi gli occhi… – esclamò
Lenny prendendola dolcemente per mano.
Dove mi stai portando?? – domandò
la ragazza procedendo a piccoli passi.
Su vieni con me! Ormai ci manca poco, ancora
qualche metro e saremo arrivati.
Arrivati dove? – ripeté lei – Lenny, non capisco!
Sss…. Fidati di me!! Adesso apri gli occhi!
Ma Lenny!!!Da qui si può vedere tutta la città… è
fantastico – esclamò la ragazza!
E’ un panorama stupendo, vero? Sapevo che ti
sarebbe piaciuto!
E’ da togliere il fiato! – ribatté
Claire.
Tu sei da togliere il fiato! – la
corresse il ragazzo stringendola forte tra le sue braccia.
Claire
arrossì.
Ancora
non riusciva a credere che ora lei era niente meno che la signora Lewis e che
nessuno l’avrebbe mai più separata dall’uomo che amava con tutta se stessa.
Ma
alzando nuovamente lo sguardo su Lenny, gli scorse sul viso un velo di
tristezza.
Cosa c’è amore? – gli
domandò la ragazza.
Nulla, è solo che ti avevo promesso un matrimonio
da favola e invece… non erano così che dovevano andare le cose, tu meriti molto
di più.
Claire
gli passò dolcemente una mano sul viso, poi guardandolo con occhi pieni di speranza
gli disse:
Ma noi due stiamo insieme! Non riesco a immaginare
una vita migliore per me! Io ti amo!
Ma la
lunga vacanza che si erano concessi stava ormai per finire… presto sarebbero
ritornati in città.
A
Claire dispiaceva molto dover lasciare quel luogo ricco di momenti felici
trascorsi insieme… non capiva bene il perché ma il pensiero di dover far
ritorno a casa non l’entusiasmava affatto! Anzi, n’aveva quasi il terrore.
Lenny? Amore dove sei? – esclamò
la ragazza rientrando in sacrestia.
No figliola… prova a guardare in camera – le
suggerì.
Lenny?? Ah sei qui! Ti stavo…
Ferma a
metà frase, Claire s’accorse dello sguardo assente del ragazzo mentre stringeva
forte tra le mani una fotografia.
Che c’è? – gli domandò avvicinandosi a
lui.
Nulla… – le rispose.
E’ una foto dei tuoi genitori? – esclamò la ragazza.
Gia…
Amore, che hai? – insisté
Claire vedendolo sensibilmente turbato.
Stavo pensando a quanto sarebbero stati felici di
conoscerti… ti avrebbero amato di sicuro…
Come io amo te! – asserì la giovane.
Lui la
strinse forte.
Oh Claire… restiamo per sempre così.. uniti come
adesso – ledisse.
Che c’è che ti affligge… lascia che ti aiuti… non
tenerti tutto dentro…
Lenny
sorrise.
Che buffo… ora sei tu a prenderti cura di me, a
consolarmi… vieni qui… lascia che ti racconti la storia della mia vita.
Claire
scorse un velo di tristezza nei suoi occhi.
Devi sapere che mio padre era un uomo pieno di
aspirazioni, il sogno della sua vita era poter intraprendere un’attività
commerciale e grazie all’aiuto di un grande amico riuscì nel suo intento. Mai
avrebbe immaginato le terribili conseguenze di quella scelta…
Fece
una piccola pausa, strinse forte la mano di Claire, inspirò profondamente e
continuò:
La nuova attività andava bene e in seguito alla
mia nascita i miei genitori accarezzarono l’idea di trasferirsi in Europa. Ma
quell’uomo, lo stesso che si fingeva così amico, non esitò un istante a tradire
la loro fiducia. Progettando un furto agli stabilimenti nautici, fece sì che
mio padre fosse arrestato e condannato a venti anni di prigione. Ma ne scontò
solola metà poiché morì in seguito ad
un infarto.
Fece
un’altra pausa, dando a Claire la possibilità di intervenire.
Posso capire la tua pena Lenny, io… io…
Il
ragazzo non le permise di continuare e proseguì nel suo racconto:
In breve tempo anche mia madre si ammalò
gravemente ma prima di morire mi rivelò tutta la verità, pregandomi di
vendicare la nostra famiglia rovinando per sempre quell’uomo. Vissi per strada
per tre lunghi anni, mangiando quello che capitava, con la paura di fare brutti
incontri o peggio… ogni notte speravo e pregavo che qualcuno mi venisse a
cercare e mi trovasse… ma quel qualcuno non arrivò mai.
Gli
occhi che Lenny rialzò su di lei erano resi più scuri dalla profonda pena del
ricordo.
Avevo solo quindici anni quando decisi di lasciare
Los Angeles e m’imbarcai come mozzo su una nave. Giunto in Europa cominciai a
fare ritratti per 30 centesimi l’uno e giurai a me stesso che un giorno sarei
ritornato in America e quel maledetto l’avrebbe pagata cara!
Il suo nome Lenny… dimmi il suo nome – gli
chiese la ragazza, stringendo forte le sue mani.
Lenny
chiuse gli occhi. Solo per un momento, poi aggiunse:
Jonathan… Jonathan Smith.
Il
suono di quel nome rimbalzò nella mente di Claire. Stava ancora fissando quegli
occhi azzurri pieni di ansia.
Claire
tremava violentemente. Lenny la sollevò in piedi, la strinse forte.
La sua
voce le sussurrava tra i capelli:
Mi dispiace amore, non volevo spaventarti. Ti
prego, ascoltami… non hai motivo di aver paura, grazie a te sono diventato un
uomo migliore… la rabbia e l’odio che mi hanno accompagnato per tutta la vita
sono svaniti, adesso l’unica cosa che desidero è dimenticare.
Lenny
non riuscì a trattenere le lacrime. Rivisse il panico di quegli anni. Il suo
respiro divenne affannoso al ricordo dell’infanzia passata.
Oh Lenny… ti amo tanto…
Attirandolo
a sé, Claire chiuse gli occhi mentre il ragazzo si abbandonava tra le sue
braccia … appoggiando il capo sul suo seno.
Andiamo a Los Angeles… lasciamoci tutto alle
spalle, costruiamoci una nuova vita – gli
suggerì Claire.
Hai ragione, basta rimuginare sul passato. Abbiamo
un bellissimo futuro che aspetta solo noi – esclamò il ragazzo.
Quelle
mani che lei conosceva così bene, le presero il volto; poi Lenny attirò a sé la
bocca di Claire.
Le
labbra si aprirono abbandonandosi al suo abbraccio.
I loro
cuori aumentarono il ritmo dei battiti, mentre restavano strettamente uniti.
Le mani
di lui si muovevano ora sulla schiena, afferrando i suoi lunghi capelli
sciolti, sussurrandole piano:
Mentre
l’auto si allontanava sempre più da quel suggestivo paesaggio claire si sentì
stringere il cuore. Ma non doveva permettere alla malinconia di prendere il
sopravvento, non aveva nessun motivo per essere triste. Ritornati in città,
Luke domandò loro come avessero trascorso la luna di miele.
E’ stata fantastica! – confermò Claire – Siamo stati così bene… Luke non potevi farci un regalo più bello!
Ma anche noi abbiamo una notizia da darti! – continuò
sorridendo, Lenny.
Davvero? – si
informò il giovane.
Tra poche settimane ci trasferiremo a Los Angeles!
– esclamò Lenny.
E’ lì che nascerà il nostro bambino! – seguitò
raggiante, Claire.
Luke
accolse con entusiasmo la lieta notizia cercando di nascondere la sua
preoccupazione.
Aspettando
che il respiro di Claire si facesse regolare nel sonno, il ragazzo s’avvicinò a
Lenny che si deliziava del calore del corpo di sua moglie, mentre la copriva di
leggerissimi baci sul viso e sui capelli.
Hai commesso un grosso errore a tornare in città –
gli disse.
Lenny
tacque.
Non puoi mettere a repentaglio la vostra vita! Non
adesso!
Hai ragione Luke… ed è proprio per questo che ho
deciso di dimenticare, al diavolo quella
gente, che continui pure a vivere nel lusso, io ho una ragione ben più
importante per cui lottare…. Claire, la mia dolce Claire.
Mettendosi
seduto accanto a lei, Lenny passo il palmo della mano attorno al suo viso.
Ormai ho abbandonato per sempre i miei propositi
di vendetta… per quel che mi riguarda Jonathan Smith è come se fosse morto!
Estraendo
dalla tasca della sua giacca una serie di documenti, che attestavano il
coinvolgimento di quell’uomo nell’ormai celebre furto, Lenny li strappò in
piccoli pezzi.
Mi raccomando Lenny, fa molta attenzione, Jonathan
non ti perdonerà di aver anche rovinato il matrimonio di suo figlio – esclamò Luke.
Erano
giorni ormai che Michael continuava a comportarsi in modo strano, nonostante
suo padre gli avesse ordinato di dimenticare quella ragazza lui non riusciva a
farlo.
La
consapevolezza della verità, accresceva il suo dolore, colpendolo nei centri
vitali.
Devi reagire maledizione! – gli
gridò l’uomo – non puoi continuare in
questo modo! Michael ascoltami… ho appena saputo che quel maledetto è rientrato
in città…
C’è anche Claire? – gli
domandò ansioso.
Claire… sempre Claire!Smetti di pensare a lei!Ciò che
conta adesso è liberarci di quel ficcanaso una volta per tutte!
Che cosa vuoi che faccia? – gli
chiese il ragazzo.
Dobbiamo eliminarlo!
Che cosa state dicendo, padre! – esclamò
incredulo Michael – non mi starete mica
suggerendo di ucciderlo???
Jonathan
rimase in silenzio per alcuni istanti, poi aggiunse:
Ci sono un paio di cose che devi sapere figliolo…
non possiamo permetterci che Lenny… insomma quel tipo non deve parlare! Ignoro
come sia entrato in possesso di quei documenti fatto sta che essi provano la
mia colpevolezza! Sono stato uno stupido a permettere che quel bastardo
s’imbarcasse per l’Europa, dovevo sbarazzarmene dieci anni fa!
Michael
era sconvolto…. No, quell’uomo che gli stava dinnanzi non era suo padre, si
rifiutava di crederlo!!
Hey, Steave! Era da tempo che non ti si vedeva! – esclamò
Alan.
Sono appena tornato da Boston, come va?
Abbastanza bene… la vuoi sapere l’ultima? – seguitò l’amico – Claire ha mandato a monte le sue nozze! E tutto per un ragazzo che a
quanto pare le ha fatto perdere la testa!
Ha lasciato Michael? – domandò
stupito, Steave.
Proprio cosi! Sembra incredibile vero? Giorni fa è
scappata con un certo Lenny e c’è chi afferma che si siano perfino sposati!
Un velo
di malinconia gli scese in volto, stupidamente si era illuso d’averla
dimenticata ma adesso i suoi sentimenti riaffioravano più forti di prima.
La
gelosia prese il sopravvento. Senza pensarci troppo si precipitò a casa di sua
sorella.
Kate ascoltami… tu sai dove si trova Claire, vero?
Devi dirmelo! – la implorò il ragazzo.
Calmati Steave! Che cosa ti è successo? Non ti ho
mai visto in questo stato! – gli disse la giovane.
Perché non mi hai detto nulla… perché non mi hai
detto che Claire era fuggita con un altro? Tu lo sapevi… sapevi che l’amavo! Chi
è questo Lenny? Possibile che nessuno lo conosca?Oh Kate… aiutami ti prego… io
l’amo!!
Smettila adesso!- gridò
la ragazza.
Sono geloso, furiosamente, pazzamente geloso!
Credevo di piacerle… sapevo che il suo fidanzamento con Michael avrebbe avuto
vita breve… ma quel maledetto Lenny è riuscito a portarmela via… di nuovo!
E’ difficile amare qualcuno senza speranza – sentenziò
la ragazza.
Si, è difficile.
Kate
poteva vedere il dolore nella voce di suo fratello, ma lei era impotente contro
la pena di Steave, così come era impotente contro la sua stessa pena.
Erano
trascorse già due settimane… Steave cercava di soffocare il sospiro che si
sentiva crescere in petto, con un nodo in gola affrontò la dura realtà. Claire,
la sua adorata Claire tra le braccia di un altro uomo…
Sapeva
bene che lui non aveva nessun diritto di giudicarla ma, ma non poteva fare a
meno di pensare a come fossestata
lasua vita se lei avesse ricambiato
il suo amore.
Ringhrazio quanti leggono e a chi a recensito. Buona lettura!
fffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff
Intanto
i due giovani sposini stavano passeggiando per le vie del borgo abbracciandosi
affettuosamente. Era bello curiosare tra le vetrine, il mercatino dell’usato
poi, aveva un non so ché di magico.
Claire era raggiante, gironzolare tra le bancarelle
le metteva tanta allegria!
Si, ora era davvero serena, nulla avrebbe turbato la
sua felicità.
E le bastava semplicemente guardare il volto del
ragazzo che le era accanto per capire che anche lui provava i suoi stessi
sentimenti.
Stavano ancora camminando quando una figura a lei
estremamente familiare le corse incontro...
Claire… oh Claire sei proprio
tu! Figlia mia, sei tornata
da me…
Madre! – esclamò in lacrime la ragazza.
Col
cuore che le batteva forte, Janete strinse sua figlia tra le braccia, tenendola
a lungo contro di se.
Perché… perché l’ hai fatto? Perché? Ma adesso ciò
che più conta è che finalmente sei qui, sei tornata da me!
Facendo
scorrere rapidamente lo sguardo lungo la strada, improvvisamente s’impietrì,
s’irrigidì, alla vista del ragazzo che le stava accanto.
Maledetto! Che tu sia maledetto! E’ solo tua la
colpa di quanto è successo! Come hai potuto rovinare la sua vita, distruggere
il suo futuro! Sparisci! Non voglio mai più rivedere il tuo volto!
Poi
rivolgendosi a Claire, aggiunse freddamente:
Tu sei pazza figlia mia, come hai potuto legarti a
quest’uomo… oh mio Dio Claire, ti rendi conto della sciocchezza che hai
commesso? Ti attende un destino fatto di sofferenze e umiliazioni, un giorno ti
pentirai amaramente di questa scelta, vedrai!
Questo non accadrà – la
interruppe Lenny, passando un braccio intorno alla vita di Claire, con aria di
possesso – io amo vostra figlia, l’amo
più di me stesso!
Taci, razza di pezzente! Lei non è mia figlia!
Vivi pure la tua vita, claire se è questo che vuoi, ma ricordati che non ci
saremo quando verrai a bussare alla nostra porta, chiedendoci aiuto!
Detto
questo, Janete proseguì per la sua strada lasciando la ragazza nella più
completa disperazione.
Cercando
di farle dimenticare quelle parole, Lenny la tenne teneramente stretta a sé,
mentre Claire si abbandonavanelle
sue braccia consolatrici.
Non temere, non ti succederà nulla … nulla finché
avrò una goccia di sangue nelle vene. Non devi preoccuparti Claire, non devi preoccuparti
di nulla.
La
ragazza era ancora sensibilmente turbata.
Ma
nonostante la sua famiglia non l'avrebbe mai perdonata lei non doveva essere
triste. Finalmente aveva coronato il suo sogno d'amore, sapeva bene che Lenny
le sarebbe stato sempre vicino.
Questo
pensiero le dava forza, anche se per quella giornata non avrebbe retto ad un
altro dispiacere...
Ma
Steave non poteva di certo immaginarlo!!
Claire! – unamomentanea euforia s’impadronì
di lui, guardando la graziosa figura che gli era tanto cara.
Steave, sei proprio tu? – gli
disse la ragazza abbracciandolo.
Aveva
ancora gli occhi lucidi.
Che cosa c’è? Stai bene? – le
chiese preoccupato.
Sto bene, davvero! Sono felice di rivederti… ah ti
presento Lenny, lui… lui è mio marito.
Piacere Lenny – esclamò il ragazzo – è una vera sorpresa… credevo che fossi
prossima alle nozze con Michael!
Claire tacque.
E invece ha sposato me – concluse
Lenny, visibilmente seccato.
Certamente – gli rispose la
fanciulla, cercando con gli occhi l’assenso di Lenny.
Beh Claire… io, io volevo dirti che… potrai sempre
contare su di me in futuro, io ti sono amico. – le disse.
In futuro? Steave che cosa stai cercando di dirmi?
Insomma… – tentennava
il giovane – io vorrei che sapessi
che sarò sempre al tuo fianco se avrai bisogno di aiuto, so che adesso potrai
non capire le mie intenzioni, ma… ma se questa tua scelta ti si rivelerà un
errore io sarò sempre qui, pronto ad asciugare ogni tua lacrima.
Non capisco! Dove vuoi arrivare? Perché mi dici
questo? – gli domandò la ragazza.
Ti amo… Claire ti ho sempre amata, Non ti so dire
se sia una maledizione o no, ma so che ti ho amata in silenzio per molti anni,
ma adesso non potevo più continuare a tacere.
Claire
era sconvolta da quella rivelazione così inaspettata. Voleva molto bene a
Steave ma il suo sentimento non andava oltre la semplice amicizia.
Mi dispiace Steave, ma io… io non posso ricambiare
il tuo amore, amo Lenny, è lui l’unico uomo della mia vita, perdonami…ma non
posso… non posso…
Claire
scoppiò in lacrime rifugiandosi tra le braccia di Lenny.
Ti prego torniamo a casa… non ce la faccio più,
portami via da qui… ti prego amore, andiamo via.
Cos’è successo?? – le
chiese il ragazzo vedendola in quello stato.
Sto bene amore… voglio solo andarmene da questa
città, sento che non riusciremo ad essere felici continuando a vivere qui – le disse Claire, stringendosi a lui.
Vedendola
allontanarsi, Steave decise di seguirli. Aveva amato Claire più della sua vita…
l’amava ancora… ma lei non lo ricambiava, e mai l’avrebbe fatto.
La
tenerezza che provava per lui era la sua rovina e lui con il suo comportamento
non aveva fatto altro che allontanarla ancor di più.
Ma non
avrebbe permesso a quel ragazzo di portargliela via. Lenny non era l’uomo
adatto a lei. Questo lo sapeva bene e presto anche Claire se ne sarebbe resa
conto.
Era
solo questione di tempo, e lui sapeva aspettare.
Avevano fatto ritorno a casa gia da qualche ora ma
la tensione di Claire non accennava a diminuire. La giornata che si era appena
conclusa era stata un vero disastro. Le parole di sua madre ma ancor più
l’atteggiamento di Steave l’avevano profondamente turbata.Perché tutti si ostinavano a condannare il
suo amore per Lenny??
Non devi pensare più a quella gente, lo sai che il
loro unico scopo è quello di farci del male… non si meritano le tue lacrime – esclamò Lenny varcando la porta della cucina.
Claire lo fissava immobile senza parlare.
Io non ti capisco!!! – obiettò il giovane che cominciava ad
impazientirsi.
Ti prego Lenny non ti ci mettere anche tu…
Dico sul serio… non ti capisco! – ribatté lui, ignorando la sua supplica – cos’ è che ti ha stravolta in questo modo, è stata
forse la dichiarazione del tuo amico??
Claire lo guardò esterrefatta! Come poteva dubitare
del suo amore??
Non mentirmi, ho visto come lo guardavi! – le gridò Lenny.
Ma che stai dicendo!Io non provo nulla per Steave,
come puoi solo pensare che…è vero, gli voglio bene ma come si vuol bene a un
fratello… io amo te, e credo di avertelo dimostrato in tutti i modi! – gli rispose Claire, risoluta.
Quali modi??? Aver lasciato Michael ti sembra
forse un atto d’amore? L’hai fatto solo perché non l’amavi! – le
disse Lenny, adirato.
Claire rimase profondamente turbata da quelle
parole, era la prima volta che litigava con Lenny, ma perché lo stava facendo?
Era un motivo stupido, un motivo che non aveva alcun
senso!
Va bene… questo vuol dire che non hai mai capito
nulla, che…
E’ qui che ti sbagli – replicò il giovane – io ho sempre capito tutto, anche il minimo dettaglio, e ho capito tutto
talmente bene che mi sono sposato con te senza pensarci su due volte… mi sono
sposato di nascosto in quel paesino… ora mi domando una cosa, se tu qualche
volta hai capito me, se tu adesso puoi capire la grande paura che ho dentro,
pensando che forse dovrò ammettere di essermi sbagliato!
Claire
non riuscì a trattenere oltre le lacrime e disperata si avviò verso la porta.
Grido:
Credo
che tu non sia stato l’unico a sbagliare!!
Una
mano la trattenne con forza.
Lasciami Lenny! Mi stai facendo male! – gli
disse.
Il
ragazzo ubbidì.
Ti prego Claire, perdonami… – le domandò, pentito – non so che mi stia succedendo ma di una cosa sono sicuro, io t’amo… ti
amo più della mia stessa vita. Non volevo dirti quelle cose, non le pensavo sul
serio… sono semplicemente stanco, stanco di questa situazione, di tutti questi
problemi. Amore ascoltami… guardami ti prego… sono stato uno stupido, ero così
arrabbiato con me stesso che sentivo il bisogno di sfogarmi con qualcuno e così
me la sono presa con te, con te che non centravi nulla… Claire potrai mai
perdonarmi??
La
ragazza gli rispose con un sorriso, poi aggiunse:
Neanche io pensavo realmente ciò che ho detto.
Lo so – la interruppe Lenny baciandola
sulle labbra.
E’ stata la prima volta che litigavamo… e ti
confesso che infondo mi è piaciuto! – esclamò Claire.
Come ti è piaciuto? – le
chiese il giovane.
Almeno c’è servito a scaricare tutte le nostre
ansie, adesso mi sento meglio, e poi è bellissimo rifare la pace…
Sai, lo potrebbe essere ancora di più! – continuò
Lenny, accarezzandole dolcemente i capelli
– dai, vieni con me!
La
spiaggia era quasi bianca, in giro c’é parecchia vegetazione. Sull’oceano
volavano gabbiani, cormorani, albatros e altri uccelli.
Hai mai fatto il bagno vestita? – esclamò
il ragazzo tirandola per la mano.
Continuando
a correre così, mano nella mano, si sono tuffati nell’oceano.
CHE NUOTATA! Hanno giocato, si sono
di nuovo spruzzati tanta acqua. In quegli attimi i due giovani non riuscivano a
pensare niente, ma la vita piaceva più che mai.
Usciti
dall’acqua erano stanchi ma contenti.
Si
erano seduti sulla sabbia, schiena contro schiena. Hanno allungato le gambe,
così si sono ritrovati distesi, testa a testa.
Lei con
la nuca posata su una spalla di lui, Lenny con la sua, in senso contrario,
posata su di Claire.
Stavano
guancia a guancia in senso contrario, la bocca della ragazza vicino a una sua
tempia, la sua accanto ai capelli di lei.
Avevano
camminato a lungo tenendosi teneramente per mano.
Non vedo l’ora di lasciare questa città. Dimmi
Lenny, quando potremo partire? – gli chiese entusiasta, la
ragazza.
Presto… molto presto mia cara. Per te va bene
questo giovedì?
Oh Lenny… amore mio, sono sicura che a Los Angeles
ci attende una meravigliosa vita, finalmente potremo stare insieme per sempre!!
– esclamò baciandolo dolcemente sulle labbra.
Il
Porto era pieno di gente.
In
alto, un’infinità di insegne colorate che reclamizzavano le bancarelle
sottostanti. Alla confusione della folla, dei venditori e delle insegne si
aggiunse una voce sconosciuta che li chiamava insistentemente per nome.
Claire, Lenny… – ripeté una vecchia
orientale avvicinandosi a loro.
I due
giovani la guardarono un po’ stupiti.
Non abbiate timore, il mio nome è Nabiki Jang e
sono qui per offrirvi il mio aiuto.
Claire
restò senza parole per la sorpresa e fu grata a Lenny che seppe rispondere
prontamente:
Non so a cosa vi state riferendo signora, e poi
come fate a conoscere i nostri nomi se noi non sappiamo chi siete?
Posso comprendere la vostra meraviglia ma vi prego
di credermi, ho una cosa molto importante da dirvi.
Sedendosi
lentamente, fece cenno a Lenny e Claire di prendere posto sulla panca posta
oltre il tavolo di fronte a lei.
Entrambi
esitarono, ed ella alzò i piccoli occhi scuri e allungati su di loro.
Lascerete presto New York, non è vero?
Andiamo Claire, torniamo a casa, si sta facendo
tardi – la incitò il giovane.
Aspetta, perché ci volete offrire il vostro aiuto?
– le domandò la ragazza sensibilmente turbata.
Andiamo via – ripeté Lenny – Non vedi che questa donna è
un’imbrogliona? Non credere alle sue parole, Claire vuole solo del denaro! E’
una chiromante!!
Ma come fa a sapere del nostro viaggio? Ti prego
amore ascoltiamo cosa ha da dirci… ti prego.
D’accordo.
La
risposta di Lenny fu breve e secca, e non nascondeva la sua contrarietà per
quello che stavano facendo.
Per cortesia sedete. Non vi pentirete di aver
preso questa decisione.
Il sole
del mattino era caldo, i suoi raggi dardeggiavano sulle teste scoperte dei tre
che si accingevano ad iniziare il loro colloquio.
Capisco la vostra reazione ma vi assicuro che vi
sarà molto utile ascoltare ciò che ho da dirvi.
Gli
occhi di Claire guardarono l’espressione ostile di Lenny. Al contrario, lei
sentiva uno strano senso di pace. Sedette. Lenny si avvicinò a lei, sostando
lentamente dietro alle sue spalle.
Carissima Claire, non sono una semplice
“chiromante” questa definizione non si addice a chi esegue la disciplina de I
Ching. I Ching è un’antico e pregiatissimo libro.
Rivolgendosi
a Lenny, la vecchia donna orientale, continuò con calma.
Mescolando e dividendo i cinquanta steli del
Millefoglio, una rarissima pianta, a noi è concesso interpretare quello che il
futuro ci riserva.
Sciocchezze.
Lenny!
Imbarazzata
dall’esclamazione del ragazzo, Claire gli lanciò uno sguardo severo che però
non ebbe nessun risultato.
Non vorrai credere a queste stupidaggini Claire!
Il tono
di Lenny continuava a mostrare un aperto scetticismo.
I bastoncini vi dicono tutto… passato, presente,
futuro.
Prendendo
alcuni bastoncini da una ciotola Nabiki Jang li sistemò sul tavolo in vari modi
creando dei simboli.
Questo
significa cielo; questo, terra; questo significa montagna; e questo significa
acqua…
E’ da queste figure che potete leggere il futuro?
– chiese ingenuamente la ragazza – ma io già conosco il mio avvenire… noi resteremo insieme per sempre…
L’anziana
donna scosse il capo.
Prima di essere felice come lo sei adesso hai
dovuto soffrire molto...troppo per una giovane donna come te…
Lenny
era evidentemente ancora poco impressionato.
Per stare con questo ragazzo hai rinunciato alla
tua famiglia e ad un uomo che poteva darti tutto nella vita…
Senza fiato per la precisione con cui Nabiki Jang
aveva descritto la sua esperienza, Claire si appoggiò alla mano di Lenny che la
strinse protettivo.
Adesso credete di aver raggiunto la tanto
sospirata felicità ma nel vostro futuro c’è ancora pericolo… il male vi
perseguita ragazzi miei… Lenny… devi stare molto attento, ricordati di quanti
ti hanno minacciato in passato se vuoi combattere il male vittoriosamente.
Lenny
cinse le spalle di Claire che tremava, con gli occhi serrati, fissi sul volto
rugoso dell’orientale. Lo sguardo della vecchia abbandonò i bastoncini per
rivolgersi a lei.
Claire ascoltami… il futuro non è stabilito,
potete ancora cambiarlo…
E se non ci riusciremo?? – le chiese la ragazza.
A questa domanda potete rispondere solo voi – concluse
la donna alzandosi in piedi.
Siamo giunti quasi al termine di questa storia.. ovviamente ringrazio quanti l'han letta e recensita. Chiedo venia qualora non sia piaciuta, e' stata interrotta piu' volte durante la sua stesura quindi e' frutto degli stati d'animo vissuto nel corsodegli anni. :) Vi auguro buona lettura!
fffffffffffffffffff
Il sole
era a picco sulle loro teste, ma Claire non ne sentiva il calore. La sua mente
era rimasta dove lei e Lenny avevano trascorso la mezz’ora precedente.
Claire non crederai davvero a tutte quelle
sciocchezze? E’ solo una ciarlatana!
L’espressione
di Lenny era scura, rabbiosa.
Non ha senso!
Posso essere d’accordo con te sul futuro, Lenny,
ma il passato…è stata così precisa! – asserì
la ragazza.
Tutti in città conoscono la famiglia Smith, non
sarà stato di certo difficile per quella donna venire a sapere che eri tu la
fidanzata di Michael e vedendoti al mio fianco ha poi tratto le sue
conclusioni.
Ma che interesse poteva avere a parte quello di
metterci in guardia? Non ha chiesto nessuna ricompensa! – esclamò Claire.
Fermandosi
di botto in mezzo alla strada, Lenny la guardò diritto negli occhi.
Preferisci forse credere che il nostro futuro sarà
pieno d’insidie?
Giunti
finalmente a casa, Lenny la guidò senza parlare verso la loro camera.
Prendendola
tra le braccia, la strinse forte a sé. Tremava. Si accusò mentalmente per non
aver insistito nel convincerla a non ascoltare quella donna. Si propose di
tranquillizzarla e la scostò quel poco che gli permettesse di guardarla negli
occhi.
Claire ascoltami… mai nessuno mi farà del male! Ti
faccio una promessa, qui, adesso. La nostra vita sarà colma di cose belle, tu
credi a quello che ti dico, vero?
Gli
occhi di Claire si riempirono di lacrime.
Si ti credo, Lenny. Ti credo e ho fiducia in te…
ma soprattutto ti amo.
Le
labbra che la ragazza gli porse erano socchiuse e in attesa, le braccia che lo
cinsero non tremavano più.
In casa Smith intanto il signor Jonathan era più alterato che mai.. mille pensieri affollavano la sua mente.
Michael hai scoperto dove si nasconde quel
maledetto? – gli chiesecon voce alterata.
Non ancora padre, mi dispiace – gli
rispose il ragazzo, fingendo.
Si
sentì bussare. Pochi secondi più tardi entrò la domestica che con voce pacata
disse:
Signor Smith, non vorrei disturbarla ma c’è un
ragazzo in soggiorno… dice di avere estrema urgenza di parlare con voi.
Lo
faccia accomodare – asserì.
Buongiorno signor Smith, lei non mi conosce ma
credo che le interesserà non poco ciò che ho da raccontarle.
Spero che tu abbia ragione – sentenziò
l’uomo – ma prego, siediti pure… posso
sapere il tuo nome?
Steave, mi chiamo Steave, ma non credo che il mio
nome sia importante, lo è molto di più sapere dove si trova Lenny, o sbaglio?
Cosa? – esclamò Michael – ne sei proprio sicuro?
Certo che lo sono, altrimenti non sarei qui,
adesso. Ho saputo che lo state cercando, posso capire il tuo risentimento,
Michael; quel ragazzo è riuscito a portarti via Claire!
Dimmi dove si nasconde quel bastardo! – lo
incitò Jonathan.
Abitano nel quartiere degli immigrati, nella
15esima strada. Vi chiedo solo una cosa… promettetemi che a Claire non
succederà nulla di male.
Cosa vuoi che m’interessi di quella ragazza… – gli gridò – non è altro che una sgualdrina.!
Ciò che conta davvero è rintracciare quel maledetto!
Steave
non riusciva a capire perché quell’uomo odiasse a tal punto Lenny.
Senza
dire una parola, attraversò la sala e uscì nella strada. Aveva bisogno di
camminare, di smaltire la rabbia che aveva in corpo.
Ma
stranamente sentiva affiorare nella sua mente un altro sentimento ben diverso
dalla collera. Il rimorso. Aveva davvero fatto la cosa giusta? Perché si era
recato in quella casa? Cosa si aspettava che facesse quella gente?
Capitolo 32 *** Quando i nemici ti vengono in aiuto ***
ffffffffffff
Scorgendo
l’aria soddisfatta di suo padre e leggendo chiaramente nei suoi occhi il
desiderio di liberarsi definitivamente di quel ragazzo, Michael capì che non
era questo ciò che voleva.
Michael, ascolta… dobbiamo agire in fretta… questa
notte stessa Lenny deve essere morto!!
Michael era visibilmente turbato.
Pur
essendo ancora innamorato di Claire il suo odio per Lenny non era così forte da
volere la sua morte
No, non
doveva succedere una cosa simile. Lui l’avrebbe impedito.
S’incamminò
rapidamente per il porto con la speranza di scongiurare quella tragedia. Le
parole di suo padre continuavano a tornargli in mente. Doveva fare qualcosa,
subito. Era omai giunto dinnanzi al casotto dove, da quando era sbarcato, Lenny
aveva trovato riparo.
Ecco, ci siamo – esclamò
il ragazzo prima di bussare alla porta.
Michael! – gridò Claire che, spaventata,
tentò di richiudere l’uscio.
No… non temere, non voglio farti del male… speravo
di trovarti.
Che ci fai tu qui! – continuò
Lenny che intanto li aveva raggiunti.
Aspetta, dovete ascoltarmi, mio padre…
Non m'interessa ciò che hai da dirci, vattene via, esci immediatamente da questa casa!- lo interruppe il giovane.
Maledizione Lenny, tu devi ascoltarmi… sei in
grave pericolo, non puoi restare qui.
Cosa stai dicendo! – intervenne
la ragazza.
Non puoi credergli, non vedi che sta solo cercando
di spaventarti?? – esclamò Lenny, adirato.
Lenny, non ti sto mentendo… mio padre ha scoperto
cosa hai in mente, dovete scappare, ti prego dammi ascolto, rinuncia ai tuoi
propositi di vendetta, altrimenti per te finirà molto male.
Per l’amor del cielo Lenny, andiamo via! – scongiurò Claire.
Amore guardami, non mi accadrà nulla.
Claire
era terrorizzata.
Dovete sbrigarvi, non c’è tempo da perdere –
continuò Michael alquanto agitato.
Grigie
nuvole si muovevano nel cielo aiutate dal vento impetuoso mentre i due giovani
si accingevano a partire. Dovevano fidarsi di Michael, non avevano altra
scelta.
Fate presto, seguitemi!! – incalzò
il giovane.
I
ragazzi erano ormai pronti per lasciare quella casa quando un grosso boato si
espanse sulla città. La terra cominciò a tremare violentemente.
Lenny!!! Cosa sta succedendo? Oh mio Dio!! … ho
paura!! – gridò la ragazza.
La scossa
sismica fu fortissima.
Claire
era terrorizzata, la confusione era tanta.
Lenny!!! Lenny dove sei??? – continuava
a ripetere.
Via da qui – intimò il giovane
afferrandola per un braccio – non c’è
tempo… sta crollando tutto!!
Avevano
quasi raggiunto l’uscita quando un’asse di legno colpì violentemente Michael,
il quale rimase a terra, incapace di muoversi.
Lenny
accorse subito in suo aiuto.
Afferra la mia mano… cerco di tirarti fuori da
qui! – esclamò.
Non pensare a me… pensa a Claire! – gli rispose il ragazzo – lei ha bisogno di te.
Non dire sciocchezze, non ti lascerò morire…
avanti… stringi forte la mia mano….
So di non averne il diritto ma se un giorno
potrai, ti prego perdonami – gli
disse Michael con un filo di voce.
Non è questo il momento! Forza Michael, ci siamo
quasi.
E invece è proprio questo il momento… – ripeté il giovane – ti ho odiato Lenny, ti ho odiato con tutta l’anima… non sopportavo
l’idea che uno stupido ragazzino, venuto da chissà dove, mi portasse via Claire
ma che soprattutto rovinasse per sempre la vita di mio padre. Solo ora mi
accorgo di quanto sia stato cieco, oh Lenny io non merito di vivere…. Va via!
Adesso basta! – gridò il ragazzo,
afferrandolo per la collottola.
Una
nuvola di polvere impregnò la stanza.
Non si sa
bene come, ma Michael riuscì a raggiungere l’uscita. La scena che gli si
presentò davanti fu piena di desolazione. La città non sembrava più la stessa.
La
gente continuava a gridare, a piangere, a invocare i nomi dei propri cari.
Poco
distante da lui, una donna scavava a mani nude tra le rovine, alla disperata
ricerca del suo bambino.
Fu
allora che cominciò a gridare il nome di Claire. La gamba gli arrecava dolore
ma nonostante tutto non poteva starsene immobile, doveva trovare Claire… lei
aveva bisogno di aiuto e lui… lui l’avrebbe aiutata.
Oh Claire per fortuna sei qui! Ho avuto tanta
paura… dimmi qualcosa, ti prego parla, dimmi che stai bene! Stai tremando…
A
Claire occorsero alcuni secondi per realizzare cosa fosse davvero successo.
Michael!! Dov’è Lenny?? – esclamò
sconvolta.
Il
ragazzo esitò nel rispondere.
Mi ha aiutato, ero rimasto intrappolato tra i
rottami ma lui mi ha salvato, credevo fosse dietro di me… – le disse.
Oh mio Dio! Devo tornare indietro, Lenny è rimasto
nella casa! – gridò la ragazza, terrorizzata.
Sei impazzita? Non puoi andare lì dentro! Per
l’amor del cielo, Claire ragiona! – gridò Michael trattenendola.
Lasciami andare!
Facendosi
strada tra le macerie Claire continuava a ripetere:
Lenny amore mio, ti prego rispondi! Lenny… mi
senti?
Michael
non poté far altro che seguirla.
Purtroppo
le sue paure erano fondate, Lenny giaceva a terra privo di sensi. Una parte del
tetto era crollata senza lasciargli via di scampo.
Con le
mani tremanti per l’angoscia Claire osservava il volto senza vita di Lenny.
Respira… respira. Lenny respira… non puoi morire,
non puoi lasciarmi. Ti prego apri gli occhi! Lenny… parlami, dimmi qualcosa!
Per
qualche istante quegli occhi azzurri la fissarono senza parlare. Nella sua
mente si affollavano pensieri tragici. La sua casa, i suoi affetti, tutto stava
per andarsene: come la sua vita.
Scoppiando
in singhiozzi Claire cadde in ginocchio afferrando la mano inerte di lui e col
volto rigato dalle lacrime, gli disse:
Lenny amore mio, mi senti … sono io, sono Claire!
Con
voce fievole, il ragazzo rispose:
Claire…
Un
dolore allucinante gli impedì di proseguire.
Tu ti rimetterai amore… ti rimetterai – continuava
a ripetere la ragazza.
Ti amo Claire, ti amerò per sempre – esclamò il giovane con un filo di voce.
Aiutami Michael… aiutami a tirarlo fuori da qui!
Il
ragazzo sembrava impietrito. A causa sua Lenny si trovava in quello stato, non
poteva non pensare che se lui non fosse tornato indietro tutto questo non
sarebbe successo. Adesso Lenny rischiava di… oh non voleva nemmeno
pronunciare quella parola! Claire, la sua amata Claire non glielo avrebbe
mai perdonato e quel che era peggio, il rimorso… questo nuovo sentimento che si
era insidiato nel suo cuore non gli avrebbe permesso di dimenticare.
Lenny,
lo stesso ragazzo di cui più volte aveva maledetto l’esistenza, non aveva
esitato un’istante a salvargli la vita… ora toccava a lui ricambiare il favore.
Cominciò
a scavare con forza ma tutto sembrava inutile. Il peso delle rovine diveniva
sempre più insostenibile e lecondizioni
di Lenny peggioravano.
Abbiamo bisogno d’aiuto… da soli non riusciremo
mai a trarlo in salvo… ti prego Michael fa presto, non c’è tempo da perdere – gridò Claire, disperata.
Andrà tutto bene, vedrai ce la caveremo! Ancora un
paio di minuti e i soccorsi arriveranno… arriveranno – tentava di rassicurarlo, Claire.
Claire, che bello… che bello poterti vedere
un’ultima volta… – asserì il ragazzo.
SSS… non parlare, non devi affaticarti…
Sto per morire, lo sento… ma almeno morirò col tuo
volto impresso nel cuore. Oh Claire, ascoltami… voglio che tu abbia un buon
ricordo di me. Sono felice di averti incontrata, t’immagini che tristezza se
non ci fossimo mai conosciuti? –
postulò Lenny.
Ma io, io non voglio perderti – esclamò la fanciulla in lacrime.
Anch’io vorrei stare ancora con te amore, ma
dobbiamo accettare la volontà di Dio, che ci ha dato tanto in questa vita. Sai
Claire… non finirò mai di ringraziarlo per averti messo sul mio cammino, sei stata
la persona più importante della mia vita ed io continuerò ad amarti… per
sempre.
No… no… amore mio ti prego… non dire una cosa del
genere…– lo interruppe Claire –
tu vivrai amore mio, presto starai meglio e guarderemo al nostro futuro, tu e
io insieme, per sempre! Andremo via da questa città, oh Lenny abbiamo ancora
tante cose da fare e un’intera vita per farle!! Non ti permetterò di lasciarmi,
capito? Non te lo permetterò.
Lenny
sembrava non soffrire più come prima e non provare più quella fredda, profonda
sensazione di paura. Il suo sguardo si riempì di una dolcezza infinita,
sorridendole dolcemente, sussurrò:
e nessuno potrà mai dividerci, vero??
Vero – ripeté la ragazza.
Il
giovane ora appariva sereno, i suoi occhi brillavano di una luce intensa, quasi
divina.
Dammi
un bacio, ti prego… dammi un po’ del tuo calore – le
disse.
La
bocca di Claire coprì quella di lui per alcuni istanti mentre le loro mani
restavano strettamente unite.
Grazie… –
mormorò Lenny – stavo sentendo tanto freddo, ma tu mi hai scaldato il cuore,
è il tuo sguardo! Nei tuoi occhi vedo così tanto amore, oh Claire ti amerò
sempre… ti amerò per l’eternità.
Il sole era tornato a splendere alto nel cielo e le
rondini avevano ripreso a garrire.
Erano passate alcune ore dal crollo dello stabile ma
da allora Lenny non aveva più ripreso conoscenza. Claire guardò il pallore di
quel volto inanimato, gli accarezzò i capelli. Presto si sarebbe risvegliato…
doveva svegliarsi… doveva…
Oh Dio perché Michael ci mette tanto?? Hey c’è
nessuno?? Hey voi… c’è qualcuno lassù?? Serve aiuto… c’è nessuno?? – invocava
disperatamente, Claire –
Maledizione!! Per favore qualcuno riesce a sentirmi… c’è nessuno?? C’è un’uomo
qui dentro…è intrappolato! Lenny resisti, ti prego amore… nonpuoi lasciarmi!
Il
tempo passava inesorabile e i soccorsi tardavano ad arrivare. Molte erano le
strade bloccate, e ciò rendeva difficilissimo l’intervento degli aiuti.
I danni
maggiori si computavano in periferia e nel quartiere degli immigrati.
Il
resto della città, invece, sembrava non aver risentito del sisma, nonostante
questo si fosse manifestato in tutta la sua violenza.
Lenny... amore mio... Lenny… Lenny… -ripeté più volte la ragazza,
stringendo forte la sua mano – dì
qualcosa, ti prego!!
Dovette
trascorrere ancora qualche minuto prima che Michael ritornasse con i rinforzi
ma a questo punto non c’era più nulla da fare… ormai era troppo tardi.
NO!!!!!! – gridò
sconfortata –
dimmi che non è vero, dimmi che non è morto! Lui no…lui no!! Oh Lenny, non puoi
lasciarmi... ti prego amore, resta con me.
Michael
scosse il capo con gesto d’impotenza.
Claire
osservava il volto senza vita di Lenny. Presa dal panico cominciò a gridare:
Lasciatemi stare, io non posso vivere senza di
lui!! Lasciatemi qui!!! Oh Lenny…
C’erano
voci intorno, una luce calda e l’aria profumava di uno strano odore.
Quelle
voci, alquanto petulanti, cercavano di svegliarla. Claire voleva soltanto che
la lasciassero in pace…
Svegliati Claire!
Lasciatemi stare… sono morta anch’io… – farfugliò.
Svegliati!
Era la
voce di sua madre. Claire aprì gli occhi. Era nella sua stanza, distesa sul suo
letto.
Che cosa è successo?? – chiese
guardando il soffitto – perché mi trovo
qui?
Ora sei al sicuro, non devi preoccuparti… avremo
noi cura di te.
Claire
era troppo stanca per parlare… si lasciò scivolare nel sonno, un sonno
liberatore…
Claire
si strinse nelle spalle mentre guardava fuori dalla finestra l’indaffarata
strada di New York.
Il
silenzio della stanza era opprimente.
Le foglie cominciavano a staccarsi dai rami. Le giornate si sarebbero accorciate il tempo si sarebbe rinfrescato.
Tornò
col pensiero all’estate appena trascorsa… le folte ciglia si abbassarono sugli
occhi dorati nel ricordo delle braccia di Lenny che la tenevano stretta, i suoi
soffocati gemiti di desiderio per lei.
Ricordava
i lunghi giorni passatil’uno tra le
braccia dell’altra, ricordava i fugaci incontri sul retro della scuola, la
paura di essere scoperti, la gioia provata quando furono finalmente sposati e
ancora quando gli aveva rivelato di aspettare un bambino…
La
memoria le tornò dolorosamente. Lenny era morto, non sarebbe mai più tornato da
lei.
Inorridita
dalla triste realtà, Claire si sentì mancare il fiato, si portò le mani alla
gola e dilatò gli occhi per il terrore.
Claire… – esclamò sua madre avvicinandosi – Michael è venuto a farti visita… vi
lascio soli.
Era
ormai trascorso più di un mese ma da quando Lenny era morto Claire sembrava
assente, nulla aveva più importanza per lei.
Claire, ascoltami cara… non puoi continuare in
questo modo, Lenny non avrebbe voluto vederti così disperata, ne sono certo.
Claire ti prego, fa che da dove è lui adesso non ti veda così… così distrutta,
ti scongiuro cerca di reagire…
A nulla
valsero le parole di Michael, Claire era come impietrita. Poi disperata alzo
gli occhi su di lui. Sussurrò:
Come faccio adesso a vivere?? E’ tutta colpa mia,
se non mi avesse mai conosciuta forse...
Claire smettila!!
Prendendola
per le spalle, Michael la scrollò chiedendole con gli occhi di ascoltare le
parole che gli bruciavano dentro.
E’ normale che tu soffra ma devi cercare di vivere
il dolore con dignità, come un’esperienza che serva a maturarti. Penso che
anche Lenny avrebbe voluto questo, non lo credi anche tu? So che non lo
dimenticherai mai, ma dovrai imparare a vivere anche senza di lui, perché la
vita continua anche per te.
Attirandola
a sé Michael chiuse gli occhi mentre la ragazza appoggiava il capo al suo
petto. Aveva bisogno di qualcuno, adesso.
Le mani
si muovevano piano sulla schiena di lei sciogliendo la sua tensione.
Ti prego va via, lasciami sola, devo pensare a
cosa ne sarà della mia vita d’ora in poi.
Ma io – tentò di spiegare il ragazzo – io…
Claire
era distrutta, il suo bel volto disfatto dal dolore.
Doveva
farla finita, una volta per tutte. Non poteva sopportare ancora questa
sofferenza che le dilaniava l’anima.
Riempì
la vasca da bagno fino agli orli e vi s’immerse. Poi scivolò sott’acqua.
Restava
giù, mentre l’acqua cominciava ad entrarle nel naso e nella bocca. Non aveva
più fiato…
Fu
allora che le prese una strana euforia. La paura se ne stava andando.
Vide
un’agile, familiare figura che le si stava avvicinando. Occhi chiari, lucenti,
incatenarono i suoi facendola sussultare e mormorare:
Lenny… caro sei venuto a prendermi!
Le mani
affettuose del suo grande e perduto amore le presero il viso dolcemente,
la bocca coprì la sua per alcuni istanti prima di sussurrarle:
Non posso portarti con me, amore. Per quanto lo
desideri non posso fino a quando tu non sarai completamente libera, anima e
corpo, pronta per affrontare quest’ultimo viaggio.
Ma Lenny, io voglio…
Devi tornare amore… – continuò il giovane – devi farlo per nostro figlio, lui ha bisogno di te per vivere… ti prego
Claire, promettimi che sarai felice, che andrai avanti… io continuerò ad
amarti... per sempre.
La
baciò ancora e ancora, prima di spingerla verso l’alto, con un’infinita
desolazione nei profondi occhi di cristallo.
Devi ritornare alla vita… adesso… adesso…
Ancora
una volta la baciò con forza disperata per poi scomparire appena lei riemerse
dall’acqua. Le sue tenere parole d’addio le risuonarono nelle orecchie.
Ci ritroveremo mia cara… carissima Claire….
Claire, Claire….
La
ragazza annaspava, poi cominciò a respirare con fatica. Oh Dio, stava per
commettere il più grande errore della sua vita! Non poteva morire, Lenny aveva
ragione, non doveva morire.
Epilogo
Col suo
bambino tra le braccia, Claire era più raggiante che mai… c’erano voluti molti
mesi prima che il sorriso si ridipingesse sulle sue labbra, aveva sofferto
tanto.
Ma
adesso aveva capito che doveva proseguire, nonostante tutto.
E poi
lei aveva un ottima ragione per continuare a vivere… aveva il piccolo Gabriel…
suo figlio, frutto del suo grande amore.
Claire sei davvero sicura di non voler restare? – le
disse sua madre accompagnandola alla stazione.
Cercate di capirmi… non posso continuare a vivere
in questa città. So bene che né voi né mio padre approvate questa decisione ma
vi prego di comprendermi… Sono felice di essermi riavvicinata alla mia famiglia
ma ciò nonostante sento il bisogno di partire, di lasciarmi tutto alle spalle.
Per me e mio figlio sta per incominciare una nuova vita a Los Angeles… madre mi
mancherete tanto…
Anche tu mi mancherai – esclamò
la donna stringendola forte a sé.
La
ragazza fece un respiro profondo e salì sul treno. Seduta nella cuccetta col
suo Gabriel tra le braccia si sentiva finalmente serena.
Mentre
la città si allontanava sempre più provava una strana sensazione di pace…
socchiuse gli occhi… non era sola, il suo amore l’avrebbe sempre guidata.