Amiche e sorelle di yamaan (/viewuser.php?uid=12698)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo giorno è sempre il migliore ***
Capitolo 2: *** Una presentazione inaspettata ***
Capitolo 3: *** Il trasloco ***
Capitolo 4: *** Impression of Luca ***
Capitolo 5: *** Fantastic! ***
Capitolo 6: *** Let It Be ***
Capitolo 7: *** Matrimonio ***
Capitolo 8: *** Robin Hood! ***
Capitolo 9: *** Coca-Cola... ***
Capitolo 10: *** Dopo una cantata ***
Capitolo 11: *** Cosa vuoi che sia ***
Capitolo 1 *** Il primo giorno è sempre il migliore ***
AMICHE E SORELLE
AMICHE
E SORELLE
Ambientata
nel 2010, è la mia storia, come me la immagino io, di come sarebbe andata se
mia mamma fosse morta dando alla luce il
quinto
bambino. A
volte seria ma a volte è completamente sclerata (come me!).Io ho 16 anni, ho
appena cambiato scuola
per
seguire il mio prof. preferito
(e anche per cambiare un po’ aria).
Sono
con i miei migliori amici
che non mi hanno mai mollata; nel corso della fic mio Padre si risposa con la
madre di una mia compagna di
classe,
andiamo a vivere tutti insieme e quindi, dopo mille ripensamenti e pregiudizi,
alla fine facciamo amicizia…
Per
i pg avevo intenzione di usare questi attori-cantanti:
Selene:
Avril Lavigne
Marco:
Chad Murray
Francesco:
Jared Padalecki
Annalisa:
Alicia Witt
Elena:
Julia Stiles
Christopher:
Brendan Fherre
Astrid:
Aoki Devo
Elisa:
Adriana Lime
Luca:
Jeremi Sumpter
Paolo:
Johnny Depp
Paola:
Giulia Roberts
Genny:
Hilary Duff
Fabio:
Eminem (Marshal Mathers)
Roberto:
Benjamin Mckanzie
Prof:
Barry Watson
Alessandro:
Adam Brody
Marco
cognato: River Phoenix
Stefania:
Kelly Brook
Cristian:
Andrea Cardillo
Con
questo ho concluso e vi lascio alla mia storia! (finalmente direte voi!) Buona
lettura yamaan!
CAP.
1:
IL PRIMO GIORNO è SEMPRE IL MIGLIORE!
PRIMA
PERSONA DI SELENE
Anno
2009, giorno quattordici, mese Settembre, ore otto meno cinque (o sette e
cinquantacinque), classe 3D, scuola Percoto corso Servizi sociali, io, Selene
Basso mi siedo in ultimo banco e in un secondo quasi tutta la classe si riunisce
attorno a me. Lo so è un classico, io, la più figa della classe e della
scuola, sono sempre circondata da persone che cercano di imitarmi, e ovviamente
non ci riescono, io sono unica!
Quest’anno
ho cambiato scuola, i primi due anni li ho fatti al Cecconi, sempre servizi
sociali, ma visto che il mio prof preferito, Del Gobbo, è stato trasferito in
questa scuola e, effettivamente l’altra faceva cagare… ho cambiato!
Tanto
io non ho problemi di ambientazione, i miei più cari amici mi hanno sempre
seguita, e adesso sono qui, vicini a me: io, nell’angolo della classe vicino
alla finestra, vicino a me c’è Marco e tutti gli altri nei dintorni... ma
tanto facciamo casino lo stesso!
Tutti
i ragazzi intorno a me, soprattutto quelli che non conosco mi stanno chiedendo
cose… io non ascolto, ho troppa sonno e poi perchè dovrei dare ascolto a
gente che neanche conosco?
Comunque,
dopo che il miglior professore del mondo entra e saluta tutti, me lo vedo a due
centimetri dalla faccia con un sorriso a 52 denti!
-Basso,
Cavucli, Chiarandini, Francaviglia e Peressoni, sbaglio o noi ci conosciamo già?!?-
Apro
parentesi: ha detto
solo cinque cognomi anche se noi siamo in sei ma il motivo è semplice io e
Cris, anche se non siamo parenti abbiamo lo stesso cognome: Basso ecco chiusa
parentesi!.
Tornando
al prof, la frase l’ ha detta con molta ironia e io ogni volta che fa così
non riesco a resistere e quindi rispondo
-
Ah si ecco! Lei non è il professore del Cecconi che dopo un’ora di lezione ci
diceva sempre bon mi sono rotto chi viene a fumare una cicca?!-
Tutta
la classe incomincia a esultare, soprattutto i maschi, invece i miei amici si
girarono solo verso di me e mi sorridono.
-bè
visto che mi avete già scoperto… chi viene a fumare?!-
In
un attimo mi vedo tutta la classe svuotata, anche da chi non fuma, solo per il
gusto di uscire.
Così,
anche io,con la mia solita calma da addormentata, bè cosa pretendete, sono le
otto di mattina, mi avvio anche io scortata sempre dai miei soliti amici.
Arrivo
giù in giardino e mi accendo la mia solita e amata cicca: una bella Diana
rossa! Praticamente solo io, Anna e Era fumiamo, di ragazze intendo, i maschi
fumano tutti a parte i lecchini, anche se qualche secchione fuma e la sigaretta
nelle loro mani e nelle loro bocche ci sta malissimo!
Fra
noi sei, del mio gruppo intendo, fumiamo io, Anna, che d’ora in poi chiamerò
Pisa perchè è il suo soprannome fin dalle elementari, poi fumano anche
Cris, e Marco.
Apro
una piccola parentesi… il prof è proprio figo! Ecco l’ ho già chiusa! È
una mia abitudine aprire e chiudere parentesi fra i miei pensieri e a volte
anche quando faccio uno dei miei discorsi tutti complicati e dislessici! Fra
parentesi, anche questa era una parentesi! Vedete?! Faccio discorsi e compongo
frasi complicate… ma del resto io sono complicata e dislessica e tutti mi
adorano anche per questo! Sono simpatica e solare e me ne vanto! Si lo so sono
un po’ egocentrica ma… tornando a noi…
-porca
pu****a nascondete le cicche!-
Questo
era il prof. Che, accorgendosi dell’arrivo del preside, si era agitato… al
Cecconi poteva fare queste cose, tanto nessuno diceva niente, ma qui, in una
scuola come questa e al suo primo giorno, non lo poteva di certo fare.
Così
io, molto dispiaciuta del fatto che dovevo buttare via la mia amata cicca, la
feci scivolare giù per il tombino.
-su
dai tornate tutti in classe!-
Così
io e gli altri entrammo un po’ abbattuti del fatto che non eravamo riusciti a
finire la nostra bella cicca… e poi era la mia preferita! In classe, sempre il
mio mito, ci fa
-
bon visto che non vi ho accontentati del tutto potete fare quello che volete!-
-anche
provarci con te?!-
esclamo
io, così tranquillamente e a voce alta… tanto lui sa che a me è sempre
piaciuto… fin dal primo anno al Cecconi, ma sa anche che è una cotta così,
giusto perchè è un figone! Ma il fatto che io abbia cambiato scuola non è
principalmente per lui.
Il
suono della ricreazione, e anche del mio stomaco, mi distrae dai miei pensieri e
io, prima che il prof. abbia finito di dire non so che, me ne esco dalla classe
e mi fiondo davanti ai distributori per riempire il mio stomaco.
In
un momento mi ritrovo un fila dietro di me che aspettava di prendere anche loro
le merende
-ma
quel bellissimo culo non appartiene a quella figa di Selene?-
mi
giro per lanciare a quel deficiente uno sguardo truce, ma non serve perchè
ormai non riesce a vedermi… sono sommersa da ragazzi.
Ad
aiutarmi arriva Del Gobbo, che d’ora in poi chiamerò Oscar, che è il suo
vero nome,
-Insomma
anche io devo mangiare!-
di
nuovo quel demente di prima risponde
-ma
stai zitto! Che sei venuto a fare in una scuola come questa? Sarai stato
bocciato mille volte e pretendi di riuscire a prendere il diploma in questa
scuola?-
tutti
si zittiscono e si staccano da me, così io me la squaglio dietro Oscar che,
incacchiato nero risponde
-
Primo: io, anche se ho 28 anni, mi sono già diplomato e ho una laurea in
psicologia e una in filosofia.
Secondo:
visto che ho 28 anni tu mi devi portare rispetto e
Terzo:
adesso
tu farai una bella passeggiata con me dal preside, visto che io sono un tuo
insegnante e posso farlo tranquillamente-
Io,
felicissima, da dietro il prof, faccio il dito a quello stronzo, ma Oscar si
gira e mi becca
-e
brava Basso! Stavolta la passi ma stai attenta… non siamo al Cecconi,
vedi di ricordarmelo e ricordarlo anche ai tuoi amici-
dopo
i “tre puntini” la frase la dice sussurrando, con quella sua voce
sensuale……………………… bastaaaaaaaaa!!
Devo
finirla di pensare a lui, adesso devo tornare dal gruppo se no mi daranno per
dispersa, loro non mi verranno mai a cercare, sono troppo pigri!
Mi
sbagliavo, perchè lui non è pigro! Ah si, mi sono dimenticata di dirvelo…
lui, il mio ragazzo, che fa parte del mio gruppo è… Marco! Me lo vedo
camminare verso di me con un bel sorrisone, oggi ha dei bellissimi jeans che gli
fanno un culo più bello di quanto
non ce l’abbia già, una maglietta a maniche corte bianca, aderente
anch’essa, gli mostra i suoi bellissimi pettorali-addominali, in testa ha una
cuffia nera della nike, si è fatto un po’ crescere i capelli e, adesso gli
escono un po’ dalla cuffia e ha anche un po’ di barba… da sbav!
Quando
è così me lo farei in mezzo al corridoio ma… mi sa che non si può! Comunque,
dopo che arriva vicino a me, mi abbraccia e mi accarezza i miei lunghi
capelli… è bello rimanere abbracciati così, ma le sue labbra, come le sua
lingua, sono più belle! (Quindi al bando le regole) Così mi stacco da lui, mi
alzo in punta di piedi (ma quanto è alto), gli prendo il colletto della
maglietta e lo bacio con foga... lui risponde tranquillo e, facendomi avvicinare
al muro, mi ci appoggia, così siamo più comodi! Sento una voce femminile: è
Pisa che mi dice qualche cosa, ma non so che cosa, finchè Marco si stacca e
sbotta
-ma
che cazzo c’è!?-
-scusate
se vi ho interrotti… ma Era dice che se entro due minuti non siamo tutti in
classe la Sarra ci cazzia!-
-Uffaaaa
che palle ma chi se ne fotte di quella schizzata?!-
esclamo
io
-perchè
l’ hai già vista?!-
Mi
chiede Pisa ma io neanche le rispondo, prendo solo sottobraccio Marco e mi avvio
verso la classe. Dopo dieci secondi, giusto perché lei entro i quindici, se non
le rispondi esplode le dico “L’ ho incontrata!” ed entro in classe prima
che la prof entri e con voce da pazza inizi a parlare, infatti, appena sistemata
nel mio banco, lei entra e ci guarda tutti finchè esclama
-ma
insomma! Potreste anche alzarvi-
e
tutti si alzano tranne io.
-ehi
tu, nell’angolo, perchè non ti alzi?-
-Mi
fa male il piede!-
rispondo
seccata.
Non
dice niente, inizia a fare l’appello… dopo un po’ chiede a tutti che sport
facciamo, arriva a me e io gli rispondo
-niente-
così
con aria annoiata e sbrigativa, non voglio avere a che fare con tipe come quelle
ma lei mi guarda con sguardo truce poi esclama -
per
i nuovi, io insegno italiano e non avrete di certo vita facile con me!
Soprattutto tu Basso!-
-Quale
dei due?-
dice
Cris
-ah
è vero… ma siete fratelli?-
e
io con aria di molta sopportazione
-Ma
le sembra che io e lui possiamo essere gemelli? Io ho gli occhi azzurri, i
capelli biondi e la pelle chiarissima invece lui ha gli occhi castani, i capelli
pure e la carnagione molto più scura della mia e poi non vede che lui è alto
quasi due metri e io sono a mala pena uno e settanta!-
Anche
questa volta se ne sta zitta. Dopo che sistema le sue cose e si mette bella
comoda incomincia a dirci tutto sulla sua vita, visto che siamo in tanti nuovi,
io, da super-annoiata non ascolto niente, metto solo la mano sopra la coscia di
Marco che è vicino a me così lui mi mette la sua intorno alla mia spalla….
-Insomma
voi due!! Cosa state facendo!-
-ci
stiamo annoiando insieme!-
le
rispondo io
-basta!
Lei è troppo impertinente, domani voglio vedere uno dei tuoi genitori!-
-le
va bene mia sorella? Mio padre è a lavoro-
-e,
non per fare la ficcanaso e sua madre?-
-ecco
brava si faccia i ca**i suoi!-
ecco
mi ha fatto veramente incazzare
-vado
in bagno!-
e
mi alzo
-Anche
io-
sento
dire da Marco che mi segue a ruota.
Appena
fuori mi abbraccio a Marco, anche lui mi abbraccia, così mi sento più protetta
e rilassata, mi passa l’arrabbiatura.
Ogni
volta che mi arrabbio troppo mi viene da piangere e solo Marco me lo può
impedire… si sta così bene fra le sua braccia che poi non mi ricordo neanche
perchè mi arrabbio. Suona la campanella, è finita un’altra ora e adesso
dovremmo avere un altro prof solo che mi vedo arrivare Oscar così mi stacco da
Marco, ma gli prendo la mano e chiedo a Oscar cosa ci fa qui e lui felice mi
dice
-Supplenza!-
-che
bello così possiamo fare quello che vogliamo!-
-si
ma non farvi in mezzo all’aula!-
-
perchè sei geloso?!-
dice
ironicamente Marco… a volte mi sorprende comunque Oscar non risponde, peccato
mi sarebbe piaciuto sentire la sua risposta! (avete notato che ne io ne Marco
diamo del tu a Oscar? ormai il nostro è più un rapporto fra amici che fra
studente-professore.)
Entriamo
tutti e tre e tutti esaltano sia dal vedere Oscar che dal vedere me…
-sei
stata grande, anche a me quella sta sui co*****i in una maniera… comunque ci
ha detto di dirti che vuole vedere lo stesso almeno tua sorella-
-ma
che si compri un v******** e si faccia una s***!!!-
dissi
io tutta tranquilla
-parlate
della Sarra?-
questo
era Oscar, solo da quelle due frasi aveva capito chi era… troppo grande!
Il
tempo passa veloce, il primo giorno finisce e io non vedo l’ora di tornarmene
a casa a mangiare e a spupazzare i miei fratellini, poi oggi Marco viene a
mangiare da me e quindi mi accompagna lui a casa con la sua moto bellissima…
va bè che mi porta a casa con la sua honda nera lo stesso… però se sta anche
a casa a mangiare è meglio!
Dopo
abbiamo deciso che saremmo andati a vedere le “Cronache di Narnia, l’ultima
battaglia”, che è appena uscito al cinema.
Poi
andiamo di sicuro a mangiarci una pizza e dopo in uno dei tanti pub che
frequentiamo di solito… magari il nostro preferito perchè non si paga mai
niente… quello delle mie sorelle! Comunque arriviamo a casa, dove troviamo
tutti tranne papà, vedo una testolina castana (con 2 orecchie a sventola) e una
molto più grande e bionda(quasi bianca), e infine altre 3 molto più piccole
sempre biondissime dirigersi verso di me… si sono i miei fratellini e i miei
nipotini… bè i miei fratelli hanno uno
dodici anni e l’altro sei quindi ini ini non lo sono tanto anche perchè
sono veramente pesanti! Mi si appendono tutti e cinque al collo e io ovviamente
cado sopra di loro ma Marco mi prende al volo e mi alza prima che io faccia male
sia a tutti quanti.
Appena
mi “salva” e mi rimette in piedi, scatta verso i piccoletti e li scaraventa
sul divano facendoli sbaccanare dal ridere e dal troppo solletico.
Io
mi defilo in bagno e quando esco mi vedo la tavola piena di roba da mangiare…
penso subito che deve essere venuta mia nonna perché di solito noi mangiamo o
un panino o pasta… al massimo ordiniamo cinese o pizza (quest' ultimi di
solito a cena), invece oggi c’è: pasticcio, polpette con le patate al forno e
verdura… decisamente troppo, bè almeno per i nostri canoni.
Dopo
mangiato io e Marco saliamo in camera mia e io mi butto a capofitto sul mio
letto chiudendo gli occhi… ho troppo sonno mi sono svegliata troppo presto…
mi ero abituata ad andare a letto alle cinque di mattina e svegliarmi alle
quattro di pomeriggio… a questo punto potrebbe svegliarmi solo un po’ di
Avril Lavigne, la mia cantante (femmina) preferita. Marco mi legge nel pensiero
e mi mette su il cd e la mia canzone preferita: Sk8ter boy!
Così
mi alzo di scatto e incomincio a ballare con Marco che mi guarda divertito, nel
punto più bello e rumoroso della canzone si alza anche lui e mi alza sopra la
sua testa, come si fa con i bambini piccoli!
Quando
facciamo così poi non mi viene più voglia di dormire! (e ci credo! Nd)
Finisce
il cd, così torniamo giù e dico ad Elisa della Sarra, che voleva vederla.
-ovviamente
nn dire niente a papà! Ah stasera veniamo io e gli altri al pub-
-ok
potete venire-
-guarda
che non era una domanda… era solo per informarti, saremmo venuti lo stesso!-
non
mi risponde ma ricordano ad Astrid che dovono andare a pulire il pub, sistemare
le cose e confermare per il gruppo di sta sera: i Green–Day(se, magari fosse
vero! Nd), quella sera la parte che doveva ospitare la band era la black.
In
effetti nn vi ho spiegato come funziona il pub “Black & White”, il pub
gestito dalle mie sorelle, dai miei cognati e dai miei, praticamente
“fratellastri”: Astrid, Marco e Giulia gestiscono la parte Black ed Elisa,
Alessandro, Stefania e Cristian gestiscono la parte White. Il pub è diviso in
due parti: quello black è tutta in nero: dai divanetti in pelle, alle pareti,
è tutto in stile gotico, dark, con canzoni rock, rap… invece quella white è
tutta bianca: divanetti in pelle bianca, pareti bianche con decorazioni
angeliche e canzoni altrettanto “tranquille”.
Due
sere al mese vengono dei gruppi a suonare, una sera nella parte black, e
nell’altra in quella white e stasera vengono i Green–Day!!! Che figata! Io
sono quasi ogni sera al pub, ad aiutare nella parte black e a girare per tutte e
due le parti, ovviamente vado quando non sono in giro con gli altri, e la
maggior parte delle volte finiamo là la serata.
Ho
organizzo anche feste di classe, cioè facevo venire tutta la classe al pub per
fare affari… che credete che non faccio pagare almeno l’entrata?
Praticamente io lavoro lì!
Così
le mie sorelle se ne vanno, con i miei nipoti e io rimango sola con i miei
“uomini” preferiti: Marco, Mikael e Luca! Purtroppo non me li posso godere
perchè arrivano i miei amici: Pisa, Ele, Checco e Cris, che si fiondano sui
miei divani di pelle nera (vecchi di trent’anni), accendono il mega schermo di
tv che mi ritrovo e, dopo aver constatato che c’è Dragon Ball, rimangono lì
incantati a guardare. Anche io, insieme ai miei fratelli, mi fiondo sopra Checco
e Cris (ovviamente subendomi le maledizioni lanciatemi dai due poveretti!)
Dragon
Ball lo guardo sempre e non mi perderei mia una puntata, anche se questa è la
prima serie che hanno fatto e rifatto mille volte! Finito Dragon Ball, ci sono i
Simpson! Solo che alle tre la pista di pattinaggio apre e una volta che ci siamo
andati alle quattro avevamo trovato il pienone… quindi andiamo via subito
lasciando i miei fratelli a casa da soli, come sempre del resto! Così
arriviamo, io e Marco con la moto, Francesco e Cris con il motorino e Annalisa e
Elena in autobus. Ovviamente arriviamo prima io e Marco, così affittiamo i
pattini sia per noi che per gli altri… se no poi non ne trovano più! C’è
poca gente ma per adesso è meglio così, io e Marco ci possiamo spupazzare e
fare i bei fidanzatini per fare invidia a tutti gli altri single! Passiamo una
bella giornata, io che cado continuamente e, in una delle tante volte che sto
per cadere, uno mi prende da dietro sotto le braccia e mi solleva… io tiro un
urlo che si girano tutti a guardarmi. (questo mi è successo veramente! Nd)
Il
tizio mi mette giù e io mi giro e lo guardo con faccia accusatrice da: cosa mi
hai fatto! Arriva Marco che, avendo visto la scena si era messo a sbaccanare, mi
porta via dicendo al tizio di non preoccuparsi.
Visto
la figura di merda che ho fatto andiamo via in un bar a bare una cioccolata
calda e a parlare un po’ della nuova scuola, della figura che avevo fatto
prima, della Sarra e di Del Gobbo
-Certo
che è veramente figo!-
dico
io
-guarda
che un giorno o l’altro divento geloso veramente-
-Sisssi
lo dici sempre!-
rispondo
io a Marco che mi fa la linguaccia.
Sono
le 7 e mezza così decidiamo di andare a mangiarci una pizza, poi di corsa da
“B&W” (Black & White che d’ora in poi chiamerò così) Ah si…
alla fine non siamo andati al cinema perchè so che ai ragazzi non piace il
genere fantasy, e visto che non li posso costringere… ci andrò con Pisa e
Elena domani o la prossima settimana…
Finita
la pizza andiamo al pub dalle mie sorelle, vado dritta al bancone dove c’è
Alessandro che ci da subito il solito e poi mi dice
-Ma
tu nn dovevi stare a casa con i mocciosi?-
rimango
spiazzata e penso ma è fuori!?
-che
ca**o dici c’è papà a casa-
-no
è uscito, l’aveva detto ieri…-
-e
io che ne sapevo?-
salto
sul bancone e lo scavalco per andare al telefono e chiamare a casa per vedere se
i mocciosi stanno bene, più che altro mi dispiace il fatto che sono starti a
casa tutto il giorno da soli...
-TUUUU
TUU TUUUU TUU- (il telefono che squilla)
-Si!-
-Mikael
ma siete a casa da soli?!-
-si
perchè? Anzi sono qui con Luca, Nicola e Nike-
-e
che fate?-
-stiamo
guardando Fast and Furios-
-ok
bon io torno tardi comunque forse papà non torna a dormire ma voi non dite
niente a lui domani ok?-
-Si
ciao che adesso c’è il pezzo finale quando c’è Letty che passa sotto il
camion e …-
-si
si lo so l’avrò visto mille volte comunque ciao!-
-ciao-
finalmente!
Quando inizia a parlare non finisce più! Arriva Marco, no Marco il mio ragazzo,
Marco mio cognato, mi
offre una birra
-no
ce l’ ho già…-
guardo
verso il bancone e non vedo più il mio boccale…penso subito ad Annalisa
-anzi
dammi… me l’ hanno fregata-
-hai
chiamato i mocciosi?-
-si
tanto papà dovrebbe dormire fuori quindi nn lo viene a sapere…- ok adesso vai
di la sai che se Astrid ti vede di qua si incazza!-
Allora,
si lo so vi starete chiedendo chi cavolo è Alessandro? E chi cavolo è Marco?
Loro sono i miei due cognati: Alessandro è il marito di Elisa e Marco quello
Astrid. Astrid ha 2 gemelli che si chiamano Michael e Daniele e hanno 4 anni,
invece Elisa ha una figlia, che si chiama Miriam e ha 3 anni. Io adoro i miei
cognati… sono grandissimi e fortissimi! Quasi come due fratelli che cognati,
anche se poi i cognati alla fin fine sono fratelli… comunque io me ne vado
dalla parte black per farmi un po’ Marco e per sentire un po’ di musica…
di ballare non ne ho propria voglia, magari andrò a parlare con il DJ o il
gruppo che suona stasera: i Green-Day! Si li conosco bene ci ho parlato spesso
con loro!
Lo
so da questo lato sono fortunata! (magari! Nd)
La
serata finisce alle tre di notte, Annalisa è mezza sbronza e Cris la
riaccompagna a casa, io invece reggo benissimo l’ alcool, lo bevo fin da
piccola quindi sono abbastanza abituata… (si, due dita da piccola, non è che
mi sbronzavo!) Elena e Francesco se ne vanno a casa da soli come due piccioncini,
invece Marco, che è veramente stravolto, prende la moto e se ne fila
salutandomi con un piccolo bacio…
Io
torno a casa con le mie sorelle che mi danno un passaggio visto che loro nn
abitano con me, si, lo ammetto, ho sonno, ma è comprensibile, sono sempre le
tre e mi sono svegliata alle sette… cazzo mi devo svegliare fra quattro ore!
Pazienza tanto le prime due ore c’è Oscar, gli chiederò di farmi andare in
infermeria per dormire un po’… (sinceramente, non so se c'è l'infermeria al
Parcoto, io la metto lo stesso, proprio come il Giappone! Nd)
Arriviamo
a casa e vediamo i mocciosi dormire sui divani… gli svegliamo e li portiamo su
nelle loro camere…
Io
mi fiondo nel letto e comincio a dormire di sasso… non so come farò a
svegliarmi fra tre ore e mezza, in qualche modo farò!!!
FINE
PRIMO CAPITOLO!!!!!!!
Allora,
questa è la mia prima fic, l' ho appena ripostata e revisionata, dovrebbe
essere abbastanza accettabile... almeno spero! Mi riraccomando, è la mia prima
fic e quindi mi serve sostegno…(in poche parole recensite!!) si, si lo so, nn
è niente di che ma per essere la prima non è male no? Spero di si! grazie di
aver letto e a presto! Bacio yamaan
|
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Capitolo 2 *** Una presentazione inaspettata ***
AMICHE E SORELLE
AMICHE E SORELLE
Premetto
che: questa è molto più corretta, ma molto meno scherzoso e comica… anzi
tutto l’opposto. Spero di essere riuscita più o meno a far capire che cosa
prova Selene… comunque godetevi questo 2 capitolo di questa mia prima fic!
CAP.
2: UNA PRESENTAZIONE INASPETTATA
PRIMA
PERSONA DI SELENE
Arrivo
a scuola alle 8 e mezza, entro in classe e mi dirigo verso il mio banco…
Oscar
nn mi dice niente però si capisce che è seccato e adesso ne comprendo il
motivo… Pisa e Francesco sembrano due zombie, Elena è come se non esistesse,
Marco dorme sul banco e l’unico che fa casino è Cris…
Così
metto giù lo zaino e mi dirigo verso Oscar (tra parentesi non ho mica fatto la
giustificazione per il ritardo)
-che
hai?-
gli chiedo
-niente
è che ieri sono tornato tardi… anche voi? Vi vedo tutti distrutti…-
-si siamo andati dalle mie sorelle-
La
mattinata finisce abbastanza velocemente,
suona la campanella della fine delle lezioni, ed esco con
Marco che mi deve portare a casa, quando vedo un ragazzo bellissimo che è
venuto a prendere una mia compagna di classe: Genny, quella seduta accanto a
Francy.
Sarà
suo fratello o il suo ragazzo? Domani le chiederò, tanto non
ci sono problemi con lei.
Arrivo
a casa, Marco si ferma a mangiare, ovviamente arriviamo, come sempre, all’una
e mezza perchè ci fermiamo a parlare con gli altri però… c’è qualcosa di
strano, c’è la macchina di papà fuori, e lui a quest’ora dovrebbe essere
al lavoro.
Entriamo
e vediamo tutta la famiglia al completo, compresa di “figli addottivi” e
nipoti.
C’è
un silenzio di tomba il che mi preoccupa molto… papà mi dice di accomodarmi
vicino a Genny, io mi siedo e poi lui ricomincia a parlare
-adesso
mi ascoltate tutti e poi parlerete… forse è meglio. Questa donna è Paola, la
mia fidanzata, ho deciso di sposarla, andremo a vivere nella villa di mamma,
tutti e 15 insieme, domani ve la porterò a vedere, le nozze sono fissate x il
28 Marzo del 2010 e il 6 novembre di quest’anno ci trasferiremo. Io conosco
Paola da un anno e, anche se nn ve l’ ho mai fatta vedere, mi fido e mi sono
innamorato di lei, questi 3 invece sono Fabio e Genny, i suoi figli e Roberto,
figlio adottivo .-
Nessuno dice niente, c’è un silenzio di tomba, il che è
insopportabile. Astrid lo rompe per prima:
-
noi dobbiamo lasciare i nostri appartamenti, e voi questa casa, per andare a
vivere tutti insieme nella villa di mamma?-
-Si,
qualcosa in contrario?-
- Solo il fatto di lasciare i nostri appartamenti, che abbiamo
guadagnato dopo mille sforzi, solo perchè tu sei anni fa non volevi che noi
mettessimo piede alla villa… tutto qua- dice tranquilla, si tranquilla, si
vede lontano un miglio che è giusto un po’ arrabbiata. Ed anche io,ma vi
sembra possibile? Cioè lui ci dice tutte queste cose e pretende di avere
ragione senza sentire repliche…
Io
non riesco a nn dire niente e difatti esplodo
-scusa
e chi ti ha detto che noi vogliamo venire alla villa, che noi accettiamo di
vivere insieme a questi sconosciuti, e chi ti dice che noi approviamo il tuo
matrimonio? Hai deciso tutto tu, senza chiederci niente, così, ma credi di
essere il solo ad aver sofferto per mamma? Noi abbiamo sofferto quanto te, e tu
adesso non puoi permetterti di portare un’altra famiglia e un’altra donna
nella casa dove lei è cresciuta! Non è giusto, io non voglio venire! Chi ti
credi di essere per decidere tutto tu? Lo so che sei mio padre ma questo non ti
da il diritto di decidere queste cose così importanti da solo, si da solo perchè
tu prima ci hai detto tutto quello che avevi organizzato, e poi ci hai chiesto
se ci andava bene…-
-senti è passato un bel po’ di tempo da quando è morta la
mamma quindi forse sarebbe anche un po’ giusto ricominciare da capo-
ma
lo sentite? Vi sembra possibile??
-si ma non con gente che solo tu conosci, e non nella casa
della mamma! Se vuoi andarci a vivere con noi tre e solo noi tre, va bene, ma
non con un’altra famiglia!-
cioè,
ho ragione si o no?
-Selene io ho quasi cinquant’ anni e vorrei cercare di
rifarmi una vita il prima possibile, visto che fra vent’ anni ne avrò
settanta e non vorrei passare la mia vecchiaia da solo .-
e
fa pure l’egoista, nn pensa a noi?
-ma
perchè dobbiamo venire anche noi?-
chiede Marco (cognato).
-sarebbe
molto più bello e meno problematico anche dal lato finanziario, sia per me che
per voi… la casa è grande e quindi ci sono tante cose da pagare, ma se
dividiamo tutto per tre e più facile, e poi non dovrete più ammazzarvi tanto
di lavoro per arrivare alla fine del mese-
-bè effettivamente è conveniente- dice Alessandro, io non ci
capisco niente voglio solo mettere fine a questa conversazione che mi sta
facendo saltare i nervi. Ovviamente sono sempre della mia idea che non è giusto
soprattutto nei nostri confronti, ma i miei cognati sono d’accordo e sembra
anche le mie sorelle, per i miei nipoti non ci sono problemi, in quanto agli
altri tre estranei…
-scusate
ma esistiamo anche noi…-
dice Fabio (quello bello di stamattina)
-io non sono
d’accordo, io sto bene dove e con chi sto, perchè dovrei andarmene a vivere
in un’altra villona con ben altre 11 persone fra le quali 4 bambinetti ?-
-oh
finalmente uno ragionevole!-
esclamo
io
-vedi,
lo dice anche lui-
poi
ad Elisa viene la genialata
-sentite,
mettiamo ai voti: chi vuole trasferirsi alzi la mano-
mi
vedo ben 11 mani alzate: le mie sorelle, i miei cognati, i miei nipoti, mio
padre, Paola, Genny e Roberto… io mi alzo e me ne vado di sopra, tutta
arrabbiata, più di quanto non lo fossi prima… ma vi rendete conto? Io dovrei
andare a vivere con quelli là? Dovrei vedere mio padre felice con un’altra?
Non voglio! Corro in camera mia e vengo seguita dai miei fratellini e da
Marco… sento delle urla, è Fabio che sta litigando con sua mamma e Roberto,
dopo un po’ si sente la porta delle
scale sbattere e neanche tre secondi dopo la porta della mia camera spalancarsi
(è riconoscibile dai poster di Avril e dal mio nome scritto a caratteri
cubitali attaccati alla porta!)lui entra e si siede vicino a me, nel mio letto.
Io
sono in mezzo a Marco e Fabio, con davanti a me, seduti per terra, i miei
fratelli. (Mi sento adulata!!! Scherzo)
-si
però che cavolo, non è giusto, neanche io ci voglio andare-
sbotta
Luca
-bè,
cosa vuoi fare, scappare?-
chiede
Marco ironicamente
-si, dai, scappiamo tutti e cinque! Io, Luca, Selene, Marco e Fabio!-
dice Mikael, per la prima volta in questa giornata allucinante
qualcuno riesce ad alleggerire la situazione… mi sento un po’ meglio lontano
da quel padre che mi ritrovo:
-dai,
andiamo, sempre meglio che con quei pazzi -
questo
invece è Fabio, e mi stupisco…
-si,
si come no, magari, però ormai ci siamo dentro e…-
-e?-
-non mi viene!-
-allora non iniziare una frase se poi non sai come finirla!-
-dai,
Marco, nn rompere!-
-1, 2, 3-
e iniziano tutti e quattro a farmi il solletico… e io lo
soffro da morire!
Però penso che se ci saranno sempre loro con me, potrei pure
farcela ad ambientarmi nella nuova famiglia!
Adesso
mi sento meglio…
FINE
CAP 2
|
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Capitolo 3 *** Il trasloco ***
CAP
CAP.
3:IL TRASLOCO
PRIMA PERSONA DI SELENE
Così arriva il fatidico giorno del trasloco, io sono con la macchina di Elisa e
mi fiondo in camera mia, c’è un biglietto attaccato alla porta con il nome
scritto sopra, è l’ultima camera a destra ed ha la terrazza, un letto a
baldacchino da una piazza e mezza, la tv con il DVD, il bagno, una camera
insonorizzata con la batteria e le mie due chitarre, quella elettrica e quella
classica, uno stereo enorme, la scrivania, la libreria, una poltrona e un
tavolino basso e grande, in stile giapponese e x finire in bellezza la cabina
armadio! Ovviamente mio padre, in questi due mesi, ha fatto rifare quasi tutta
la casa, con tutti i bagni nuovi, le camere insonorizzate e tutto
l’arredamento… ha fatto rifare perfino il tetto, adesso è una villa
moderna! Finisco di sistemare i miei vestiti nel mio bellissimo armadio, lo
volevo da una mare di tempo e papà ovviamente lo sapeva… diciamo che questa
casa ha già un punto a suo favore.
Vado
a vedere come se la cava Luca, entro… bella anche la sua stanza…fra il bagno
e la camera insonorizzata c’è il suo letto, da una piazza sola, messo in
orizzontale… originale! Poi c’è l’armadio, la libreria, la scrivania, lo
stereo, la TV con la Play… bella, mi piace veramente, anche se ovviamente la
mia è molto più bella!
-ti
piace?-
-si,
originale…-
-ma
la tua è più bella vero?-
-come
fai a saperlo?-
-te
lo si legge in faccia, è la camera che hai sempre desiderato vero?-
-siiiii!!!
Diciamo che incomincia ad avere i suoi lati positivi questa casa!-
esclamo
io come una pazza, ed è vero, la mia camera è bellissima ma, visto che ve l’
ho già detto tante volte… passiamo avanti, esco dalla camera di Luca,
ovviamente dopo averla rovistata per bene e ascoltato tutte le maledizioni di
Luca perché non lo lasciavo in pace, vado a vedere come se la cava Mikael.
Caliamo
un velo pietoso… la sua camera è ancora piena di scatoloni mezzi aperti e i
vestiti che mancano dalle scatole sono in giro per la camera…
entro
e lui mi si appende al collo, ovviamente cado come una patata lessa perché non
ero preparata :
-Lene
aiutami!!! Non so come si piegano i vestiti, loro non mi aiutano, allora io mi
sono arrabbiato e li ho buttati per terra…-
-no,
ma scusa, tu speravi veramente che i vestiti ti aiutassero a piegarsi da soli?-
-bè…
si...-
dice
con un filo di voce… si era appena accorto della cavolata immensa che aveva
detto…
-e
fai bene!-
gli
dico io, ovviamente scherzo nn prendetemi per pazza! Infatti lui mi guarda
stralunato e poi mi dice
-ma
veramente?-
-
ma si! Hai ragione tu, quei vestiti sono cattivi, non si piegano, e quindi
adesso ti aiuterò io a piegarli, così la faremo vedere a quei brutti stracci!-
si,
lo so, mi starete prendendo per pazza veramente, ma è solo per scherzare con il
mio mostriciattolo preferito! (che sarebbe appunto Mikael)
-ok!
Allora mi aiuti tu!-
-si,
vediamo, prima di tutto… tu hai sei scomparti quindi: tieni bene il conto
sulle dita mi raccomando-
e
si mette in posizione con i pugni chiusi pronto per tirar su un dito ogni volta
che dico una cosa, è incredibile, ogni cosa che gli dici ci crede ed esegue!
-allora…
in uno scomparto metti le robe invernali, nel secondo quelle estive, nel terzo
quelle eleganti estive, nel quarto quelle eleganti invernali, nel quinto quelle
nere e nel sesto le robe di basket e da motocross…va bene?-
mi
ritrovo il mio mostriciattolo con le sei dita alzate… è veramente
bellissimo… con quelle orecchie a sventola poi! Mi fa morire!
-si
va bene… ma secondo te, quando farò sette anni papà mi farà uno scomparto
nuovo?-
rimango
spiazzata… certo che un po’ scemotto lo è!
-certo
che sei scemo eh!-
-non
è vero, almeno io il cervello ce l’ ho!-
-ah
si, ma davvero?!?-
mi
avvicino a lui e inizio a fargli il solletico… lui lo soffre più di me, il
che è incredibile, e quindi è divertentissimo! Finiamo per fare le coccole e
lui si addormenta, così me ne vado in cucina,anche perché ho veramente fame!
Dentro
c’è Paola che sta trafficando con il forno, le ho parlato a volte e di
sfuggita quindi non la conosco ancora, ma non
voglio neanche provare a conoscerla, si crede tanto chissà chi e cerca a
tutti i costi di prendere il posto di mamma… se, neanche fra trent’anni!
- c’è
qualche cosa da mangiare?-
- no,
quando tuo padre finisce di mettersi a posto i vestiti andiamo a fare la spesa,
volete venire anche voi?-
- se
vuoi vado a chiedere ai miei fratelli… devo chiedere anche ai tuoi figli?-
- si,
grazie, perché non vai a chiedere anche alle tue sorelle? Dovranno farla anche
loro no?-
- ok-
ed
esco dalla cucina, non voglio avere a che fare con lei, le ho parlato solo perchè
l’educazione, a volte, me la ricordo ancora.
Fortuna
vuole che non devo andare a chiedere agli altri tre se vogliono andare a fare la
spesa perché incontro Fabio ed è lui che può dirlo a tutti:
-ciao!
Senti tua mamma mi ha chiesto se potevo chiedervi se volevate venire a fare la
spesa appena mio padre finisce di mettersi a posto i vestiti…-
-
da quello che ho
capito… ok vado a chiedere!-
bè
effettivamente non è che si capiva molto ma la frase era corretta!
-grazie,
tu vieni?-
-credo
di si-
così
lui entra in cucina e io invece me ne vado su a vedere come se la cavano
le mie sorelle, certo che Fabio è un tipo molto strano… chissà se riuscirò
a capirlo.
Nel
secondo piano della villa ci abita la famiglia di Astrid quindi la prima tappa
è lei!
-finiscila
di rompere! Questo posto per la nutella è mio!-
-no,
è mio!-
questi
sono Daniele e Michael che litigano, appunto, per chi deve mettere dietro
l’armadietto del bagno il proprio barattolo di nutella si, perché dovete
sapere che, mia sorella, è un’ingorda di nutella e, se i figli non se la
nascondono lei se la mangia tutta in un secondo! (che fa pure rima!) Pazzesco!
-senti
io sono più grande di te quindi la metto io qui!-
questo
era Michael…
-si,
ma io sono molto più intelligente!-
-ah
si? Allora dimmi quanto fa 1+1-
2!
E quanto fa 3+7?-
-……………-
-ah!
Nn lo sai!lo sapevo!-
-ma
scusa perché non ve la nascondete in camera vostra, o dentro la camera
insonorizzata?-
sussurro
a Daniele, Michael sta ancora pensando a quanto fa 3+7!
-lo
so, ma vuoi mettere con il gusto di mettere in difficoltà Michael?-
mi
sussurra lui… mica è stupido! Ma certo, che domande, gli ho insegnato tutto
io!!
-certo
che sei sadico eh bimbo!-
-lo
so grazie!-
è
un fenomeno questo moccioso! Esco dal bagno per vedere che Astrid è lì che
ascolta tutto quanto…
-certo
che tu sei più sadica di Daniele!-
-certo,
da chi credi che abbia preso!?-
sorridendo
salgo di nuovo le scale e vado a vedere come se la cavano gli altri tre, entro
in cucina e mi vedo Elisa, Miriam ed Alessandro che cercano di accordare il
pianoforte, io saluto e mi siedo nel divano, certo che è morbido,mi
appoggio con la schiena, è
veramente comodo! Così mi distendo!
-cosa
fai! Non provarci con quelle scarpe luride! Metti subito giù quei piedi che
sporchi il mio bel divano bianco!-
effettivamente…
sarebbe un peccato sporcare un divano di pelle bianca… ma è così comodo!!!
-ops!
Scusami! Ma… chi è lei, la nuova donna delle pulizie?-
mi
alzo di scatto, scavalco il divano, senza però sporcarlo, e me ne scappo via
prima che una scarpa mi arrivi in piena faccia!
Mi
accascio dietro alla porta per riprendere fiato… mi fa male fare scatti così!
Dopo
un po’ riapro la porta e chiedo ad Elisa
-venite
a fare la spesa?-
-quando?
-nn
so, appena papà è pronto vi mando su Luca-
-ok
ciao-
e
me ne torno giù di nuovo da Astrid, effettivamente mi ero dimenticata il motivo
per il quale ero salita! Così vado a chiedere, questa volta a Marco perché
vedo che Astrid è ancora lì che sente i figli litigare, se vengono anche loro
a fare questa stramaledettissima spesa che mi sta per far morire di fame!
-ciao
bello! Come va?-
glielo
chiedo perché stava trafficando con le lenzuola… però nn lo vedo molto
pratico così lo aiuto.
-non
molto bene… grazie dell’aiuto, adesso va molto meglio!-
-niente…
venite a fare la spesa?-
-si,
quando?-
-vi
mando su Mikael appena papà è pronto ok?-
-va
bene! Senti, ma i miei figli, alla fine, dov’è che nascondono la nutella?-
-perché,
poi Astrid non te lo dice?-
-no,
se la pappa tutta lei!!-
-ah,
mi dispiace, ma non ho ancora capito!-
così
finiamo di mettere a posto il letto e io me ne scendo giù, di nuovo in camera
mia, a godermi un po’ di tv.
Uffaa!
Non è giusto! Perché di sabato non c’è mai niente in tv? Va beh, poco male,
suonerò un po’ la chitarra, magari proprio “Why” di Avril, è molto bella
ed è l’unica che mi viene proprio alla perfezione più perfetta. Così tiro
fuori la chitarra, mi metto sul mio bellissimo letto a baldacchino dalle tende
nere, e inizio e suonare, ovviamente canto, come si fa a non cantare queste
canzoni? La mia bellissima voce invade la stanza, si, ho proprio una bellissima
voce, anche se mi sembra che c’ abbia un eco, però è bello, fa sembrare la
canzone magica, non ci faccio caso e finisco la canzone, anche perché non posso
rovinarla interrompendola a metà. Appena le mie mani si staccano dalla
chitarra, che comunque rimane appesa a me grazie alla spallina, alzo lo sguardo
e vedo una ragazza bionda dagli occhi azzurri: Genny.
Ma
che cosa ci fa qui dentro? Perché si è permessa di entrare nella mia camera e
si è messa a cantare insieme a me?
-no,
ma scusa, che cosa ci fai tu qui?-
-beh,
io pensavo che forse potevamo cantare insieme visto che io adoro cantare e tu
sai suonare la chitarra-
-ecco,
appunto, tu pensavi, non hai chiesto niente a nessuno, neanche il
permesso di entrare in camera mia, e questa è una cosa che, non sopporto, ma
diciamo che odio. -
-bon
dai, non sta farne un dramma, insomma sono solo entrata senza chiedere, non mi
sembra una cosa così grave-
no,
ma dico, è forse impazzita sta qua? Come vi sentireste voi se uno entrasse
nella vostra camera, si sedesse sul vostro letto e si mettesse a cantare una
delle vostre canzoni preferite, il tutto ovviamente senza permesso? Io non lo
accetto.
-ma
dai i numeri? Sei entrata senza bussare, ti sei seduta nel mio bellissimo letto
e ti sei messa a cantare insieme a me una delle mie canzoni preferite, ti sembra
poco? Mio padre me l’ ha insegnata l’educazione e anche se non la rispetto
nei confronti di certe persone come le prof, non significa che io non la sappia
e che mio padre non me l’abbia insegnata. Io il rispetto per te ce l’ ho,
non mi sono mai sognata di risponderti male o cose del genere! Io il rispetto lo
tengo alle persone che mi sembra siano adatte a tenerlo. Forse secondo te il
rispetto io non dovrei averlo?-
-non
ho detto questo e l’educazione mia mamma me l’ ha insegnata…-
-
beh, non si direbbe-
se
ne va tutta incazzata, beh, forse non ho fatto bene ad aggredirla così, ma
quando ci vuole ci vuole!
Così
esco perché mi sono ricordata che dobbiamo andare a fare la spesa, e se non
vado ad aiutare papà non ci andiamo più!
Senza
neanche farlo apposta, io esco dalla mia camera e papà esce dalla sua.
-bene!
Allora andiamo a fare la spesa?-
mi
chiede
-si,
adesso mando su i piccoli ad avvertire gli altri sette di sopra-
Dopo
tutti i vari giri di chiamate e preparazioni, finalmente riusciamo a partire,
incredibile ma vero!
Io,
come prima, vado con la macchina di Elisa.
Arriviamo,
facciamo e torniamo. È stato bruttissimo! L’ultima volta che ci siamo andati
tutti insieme è stato con la mamma e noi 4 figli abbiamo fatto le gare con i
carrelli, invece questa volta è stato monotono, anche perché non abbiamo
dovuto chiedere “c’è questo o c’è quell’altro”, non c’è niente in
casa, cosa vuoi chiedere?
Scendo
dalla macchina e mi dirigo verso casa, sono di umore nero, ho litigato con
Genny, la spesa è stata un disastro, ho fame e sono stanca…. Uffaaa!
Ovviamente
non scarico la spesa, non ho forza io, sono alta 1.70 e peso dai 45 ei 48… voi
penserete che sono anoressica ma non lo sono, lo sono stata, quando è morta mia
mamma e da quella volta non sono ancora riuscita a riprendere un peso normale.
Però adesso sono guarita, e il mio psicologo lo sa bene, l’ ho fatto penare!
Ma credetemi, non sono più malata, anche perché ho sempre fame!
Prima
di andare a cenare, incontro di nuovo Fabio in corridoio così mi chiede che
cosa faccio stasera.
-beh
Marco mi ha chiamata prima e mi ha chiesto se andavamo al pub delle mie sorelle-
-le
tue sorelle hanno un pub?-
-si,
non lo sapevi?-
-no,
e non è che hanno bisogno di personale?-
-non
so, forse… perché?-
- -perché
c’è Roberto che cerca un lavoro così e io pensavo che il cameriere possa
essere un buon lavoro-
-
guarda io non ne
so niente ma se vuoi adesso possiamo andare a chiedere a mia sorella Elisa,
quella dell’ultimo piano-
-ok,
chi arriva ultimo è un deficiente!-
e
si mette a correre per il corridoio, spalanca la porta e inizia a salire le
scale, ovviamente mi metto a correre anche io ma arrivata davanti a casa di
Astrid sono già morta e così mi
siedo sugli scalini e con il fiatone gli grido
-e
chi arriva primo è più deficiente dell’altro!-
-eh
no, non vale!-
mi
fa dalla cima delle scale.
-senti,
io non sono abituata a correre così, non puoi pretendere tanto! Mi fa male la
milza!-
non
dice niente, scende le scale e si avvicina a me, mi prende in braccio a mo di
sacco di patate e mi dice
-certo
che sei lagnusa principessa!-
mi
sa che con lui mi divertirò un sacco!
FINE
CAP
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Capitolo 4 *** Impression of Luca ***
AMICHE E SORELLE
AMICHE E SORELLE
CAP.
4: IMPRESSION OF LUCA
PRIMA PERSONA DI
LUCA
Il giorno in cui papà
ci ha presentato Paola e gli altri tre ho temuto veramente che Selene
esplodesse, lei è fatta così e la ammiro.
Io non avrei mai il
coraggio di dire tutte quelle cose a papà, lui ha sofferto molto più di noi e
si merita una nuova vita, però è anche vero che questo non è il modo più
adatto, non in casa della mamma e non portandosi dietro tutta la tribù.
La mamma quando doveva
parlare di tutti noi sei(papà, mamma, Elisa, Astrid, Selene e me), per far
prima diceva sempre “tribù”.
Mi manca, mi manca
tantissimo anche perché io ero molto legato a lei, ero il classico
“mammone” e ritrovarmi così a sei anni senza una guida come lo era lei mi
ha creato tanti problemi è vero, però mi ha reso più forte. Da piccolo
piangevo sempre e questo Selene lo odiava, ma da quando ho saputo che la mamma
entro sei mesi moriva e quando è morta veramente, dopo quei due momenti, non ho
più pianto. Non vedo la ragione valida per piangere, ho capito che cosa voleva
sempre dirmi Selene quando faceva la faccia stufata ogni volta che io piangevo
solo perché lei mi rispondeva male, e in quel momento, adesso posso dirlo con
certezza, lei pensava, “ma sa solo piangere? E quando ci saranno motivi ben più
seri per i quali piangere, che cosa farà?”
Ed aveva ragione. E
adesso lo capisco bene.
Una cosa che mi lascia
un po’ perplesso è il fatto che non è stata Astrid ad incavolarsi così
tanto, ma è stata Selene.
Quando ero piccolo me
le ricordo le litigate che si facevano Astrid e papà, ogni volta finiva che lei
piangeva perché era troppo arrabbiata. Era una cosa rara che lei piangesse, però
papà riusciva a farla piangere dalla arrabbiatura e quella che riusciva sempre
a farla smettere era la mamma (oltre a noi tre fratelli s’intende, però la
mamma più di tutti).
Non c’è neanche un
momento nel quale io non pensi a lei. Prendo la merenda per la scuola e mi
ricordo di quando la mamma mi faceva una testa così perché spesso e volentieri
io non la portavo, oppure quando mi faccio la doccia, che storie che faceva! Io
da piccolo non volevo mai fare la doccia e lei per farmela fare doveva penare!
Mi basta guardare
Mikael e mi metto a pensare a lei, se lui non ci fosse adesso io sarei ancora
nella vecchia casa a farmi coccolare dalla mamma, però adesso, in questa
situazione, guai se non ci fosse lui.
Mikael assomiglia in
maniera impressionante a lei, noi quattro figli Basso abbiamo la caratteristica
di assomigliare in tutto e per tutto al papà, però con lui è diverso, è
castano come lo era la mamma, ha gli occhi verdi identici ai suoi e soprattutto
la sua calma e la sua compostezza. Anche se è molto più piccolo di me, mi da
molto supporto morale, non quanto me lo da Selene però.
Da piccoli Sele amava
stuzzicarmi e farmi perdere il controllo, lei era una delle poche che sapeva
come fare e quando ci riusciva ci godeva in una maniera incredibile! Quando ero
ancora all’asilo mi diceva sempre “guarda quella bambina, è carina vero?”
e io mi arrabbiavo da morire, odiavo le bambine proprio come ogni bambino
normale di quell’età, e lei non poteva fare a meno di farmi quelle
sfrecciatine.
Beh, se da piccolo la
odiavo quando faceva così, adesso la ringrazio perché è grazie a lei se
adesso sto con Nike.
Da piccolo facevo molte
cavolate, tipo non coccolarmi mai con Selene perché la consideravo più una
delle bambine delle mia classe che mia sorella maggiore, solo perché aveva
quattro anni più di me e non quattordici o dodici. Adesso è diverso, appena
siamo da soli o io stesso mi sento solo, la vado a cercare, quando mi manca la
mamma vado da lei a piangere e lei è sempre pronta a consolarmi, a subirsi i
piagnistei anche quando deve pensare ai suoi, perché anche se non lo da a
vedere, a lei manca forse più di me, la mamma intendo.
Selene è un mito perché:
è bella, sa suonare divinamente sia la chitarra che la batteria ed è quasi
perfetta in tutto, il suo carattere mi piace tantissimo, come si comporta, il
suo stile di vestire e come parla alla gente, lei è il classico “boss” che
non è scelto di proposito ma lo è di natura.
Io non sarò mai come
Sele perché ho un carattere completamente diverso ma mi piacerebbe sapere
sempre cosa dire o cosa fare in qualsiasi situazione come fa lei, non so come
faccia, è davvero incredibile.
Ovviamente voglio un
sacco di bene anche ad Elisa ed a Astrid, erano come le mie mamme quando ero
piccolo, anche se c’era ancora la mamma, però adesso loro hanno una vita
distaccata da noi, con i loro figli e i loro mariti e non ci dedicano più tutta
quell’attenzione speciale, e mi sembra pure logico. Ecco un lato positivo di
questa nuova sistemazione: posso andare a trovarle quando voglio!
Papà è cambiato molto
da quando la mamma è morta: non mi sarei mai immaginato che si trovasse
un’altra donna, è brutto perché non potrà mai sostituire la mamma.
Selene è il mio mito
però l’unica donna che io abbia mai amato e che amerò sempre, anche se ho
solo dodici anni e ho una ragazza, credo che sarà la mia vera e unica mamma.
Ha scritto una lettera
a tutti noi figli prima di morire, anche a Mikael e io e Sele e il piccolo non
dobbiamo aprirla prima dei diciotto anni, la conservo gelosamente in un angolo
tutto mio, e ogni giorno la guardo pensando “che faccio, la apro si o no?”
alla fine non la apro mai perché ho promesso alla mamma di non aprirla, però
non vedo l’ora di leggerla, avrò un ultimo ricordo dell’unica donna che ho
sempre amato, e questo vale più di ogni tesoro del mondo.
FINE CAP
La persona che mi ha
corretto il cap ha detto che sembra scritto da un'altra persona... in effetti è
scritta in prima persona di Luca! però vi assicuro che l' ho scritto io il cap!
ciao a presto yamaan
|
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Capitolo 5 *** Fantastic! ***
AMICHE E SORELLE
AMICHE
E SORELLE divisa
in due parti, la prima è in prima persona di Selene e la seconda è in prima
persona di Genny buona
lettura yamaan CAP.
5:
FANTASTIC!
PRIMA
PERSONA DI SELENE
In questi due mesi mi sono
successe tante cose: la nuova scuola, papà con il fidanzamento e infine il
trasloco!
Sono stravolta! Non ce la
faccio più!
A volte, quando ero veramente
tanto stanca, potevo starmene a casa a dormire, tanto papà non lo sapeva perché
era a lavorare, invece da quando sono andata a vivere insieme a Paola me lo
sogno!
Una mattina, alle 7 e 45 mi
piomba in camera e mi fa:
-ma scusa e tu oggi non vai a
scuola?-
-no, non sto tanto bene-
le faccio io e lei di tutta
risposta:
-ma hai la febbre?-
-no, non credo-
-beh, allora vai a scuola di
corsa, non si salta scuola se non si ha la febbre!-
mi toglie le coperte e alza
le saracinesche della porta-vetrata che da sulla terrazza…
-ma che fai? Dai di matto? Ho
detto che non sto bene!-
-ma questo non è un motivo
valido per stare a casa!-
-senti, non puoi comandarmi,
non sei mica mia mamma!-
-non ancora! E comunque
dovresti saperlo che è sbagliato!-
-non ancora?! Guarda che tu
non sarai mai mia mamma! Non pensare che io ti chiamerò mamma il giorno nel
quale avrai detto “si”, perché non sarà così-
così mi sono alzata dal
letto e sono filata nella cabina armadio a cambiarmi.
Da quel giorno non ho più
saltato scuola e così sono molto più stanca!
Adesso siamo in salotto, è
domenica, e Paola, Elisa, Astrid, Marco, Alessandro e
papà sono dai nonni, io ne ho approfittato per far venire tutti i miei
amici, e anche quelli di Luca, a casa!
Ovviamente, se le mie sorelle
sono via, devo badare anche ai miei nipoti, che sono pure i progettisti di
questa giornata!
Una testa biondo platino si
fionda sopra di me e mi urla qualche cosa di incomprensibile, io me lo scrollo
di dosso e poi gli dico:
-ma Michael, non puoi
ammazzarmi così! Devi avvertirmi prima! E comunque non ho capito niente di
quello che mi hai detto!-
-andiamo al LUNA PARK!!!!-
rimango un po’ spiazzata…
perché dovremmo?
-DAI… TI PREGO!!!!!!!!-
la voce che mi implora, in
verità, non è una sola voce, ma sono le voci di tutti e tre i nipoti che,
mettendosi in riga davanti a me e in ginocchio, mi stavano implorando di andare
al luna park… come faccio a resistergli con quegli occhioni così dolci e
cucciolosi? Beh… io non resisto!!!!!!
-si, andiamo tutti insieme,
tanto non abbiamo niente da fare!!-
dico io tutta entusiasta…
gli altri mi guardano con uno sguardo truce, andare al luna park con i mocciosi
equivaleva correre su e giù da una giostra all’altra…
adesso pensandoci… forse
hanno ragione ma io non resisto, quei bambini sono così intelligenti che sanno
come prendermi, ormai mi conoscono troppo bene!
-si! Che bello! Dai, andiamo
a prendere le giacche, oggi offro io alle ragazze, e a tutti i minori di dieci
anni, quindi potete salire su tutte le giostre che volete!-
non ci credo! È stato
proprio Fabio a dirlo! Naturalmente io e le ragazze, compresa Miriam, i gemelli
e Mikael, siamo contenti e ci alziamo per prepararci, i maschi un po’ meno…
beh, come
riusciamo a
convincere i nostri bei fidanzati, si capisce già, e quindi tralasciamo…^^
anche lì, mezz’ora solo
per prepararci, far andare in bagno i bambini, salire fino ai loro piani e
imbacuccarli per bene… cosa credete, siamo a Novembre!
Io mi cambio,
sono ancora in
pigiama e mi metto un paio di jeans normali e una camicia di velluto verde, con
gli occhiali da sole arancioni… sono fantastica… (e modesta!!)
Se ho detto che sono
fantastica, Marco mi da ragione…
-you…
fantastic!!!!-
dovete sapere che Marco non
è molto bravo con l’inglese… però è dolcissimo!!!
Allora, facciamo un
piccolo salto temporale, siamo arrivati nel parcheggio dello stadio dove ci sono
i baracconi e i miei nipoti,
capeggiati da mio fratello Mikael, stanno già decidendo quali giostre fare…
povero portafogli di Fabio!!!
-io, prima di tutto,
voglio una frittella con la nutella!!!-
esclamo tutta
contenta:
-accontentata piccola!-
risponde Fabio… io come
una bambinona sto al gioco… anche se Marco non sembra tanto contento…
-dai, non fare il
geloso, vuoi pagarmi tu?!?-
gli sussurro, non è il
caso di farlo sapere a tutti.
Beh, cosa fa lui? Mi
prende in braccio e mi fa
-beh, se sei la sua
piccola allora sei anche la mia bambina!-
quando fa così me lo
mangerei di baci!!!!!
Gli sorrido e lo bacio
sulla guancia…
-allora, la vuoi questa
frittella si o no?-
salto giù dal braccio
di Marco ed esulto proprio come se avessi cinque anni
-si!!!-
e gli prendo la
frittella che aveva in mano, addento il primo morso e… vado in estasi
-mm…. Che buona!!!!
È da un casino di tempo che non mangiavo una frittella così buona! Marco
assaggia!-
-ah,ah, stronza!!-
beh, vi sembrerà
assurdo ma a Marco non piace la nutella, però va matto per le
frittelle!!!
ovviamente facciamo altre figuracce di questo genere, perchè
teniamo in fila la gente,
che vuo le frittelle, per un quarto d'ora finchè uno sbotta:
-e che palle, abbiamo
fame anche noi!-
così ce ne andaiamo, anche perchè i piccoli
iniziano a stufarsi, vogliono giocare!
1° tappa: sala degli
specchi, entriamo tutti, tranne Genny e Roberto che stanno fuori a parlare...
mamma mia ma quella ragazza non sa divertirsi! anzi no, non diamo giudizi troppo
affrettati, magari soffre di claustrofobia...
beh, se lei non si
diverte io invece si, a parte che mi sono presa delle teghe sul naso da far
paura, e che mi sono fatta fregare dai miei nipoti perchè sono riusciti ad
uscire prima di tutti, sono riuscita a farmi riconoscere anche stavolta, tanto
che alla fine, quello che vende i biglietti mi fa
-sei sicura che non ti
sei rotta il naso?-
sono diventata
rossissima così Francesco e Christopher, uno da una parte e uno dall'altra, mi
hanno trascinata via sbaccanando dalle risate!
2° tappa: nave pirata,
anche qui andiamo tutti, non nelle gabbie però, se no io svolo e poi i 3
dell'ave Maria, che sarebbero Michael, Daniele
e Miriam, (che anche se non si
direbbe è veramente un maschiaccio) sono troppo piccoli.
così, metà di noi su
una punta della nave e metà sull'altra... e tutti ci divertiamo un casino,
Elena un po' meno perchè le viene da vomitare la sua frittella... comunque i
bambini sono contentissimi quindi è tutto a posto!! (si fa per dire)
Anche qui Genny e
Roberto non salgono, mi da un fastidio questa cosa, se non volevano divertirsi
potevano pure starsene a casa e fare gli asociali!
Dopo le varie giostre,
come le montagne russe, polipo ecc... come ultima tappa, beh,
ci vuole un giro sugli autoscontri no?
Quindi le coppie
sono così:
Nike con Miriam, Marco
con Francesco, Christopher con Fabio (certo che quei due non hanno problemi con
nessuno, sembrano due amiconi!), Pisa con Elena, Mikael con Michael, Daniele con
Luca, Lorenzo con Nicola, io da sola (perchè siamo in dispari e a me piace
andare da sola così sto più comoda nei sedili e posso dare dentro a chi
voglio!) e, miracolo dei miracoli, Genny e Roberto!!
non posso stare a
descrivervi i dieci minuti (quasi) più divertenti della giornata, anche perchè
non ce la farei, vi dico solo che Genny non sa divertirsi. non dico altro
perchè se no farei un putiferio di parole...
però tutto sommato
questa giornata è stata fantastica!
/ this is fantastic
day!/
PRIMA PERSONA DI
GENNY
Quella ragazza è
pazza, si aspetta veramente che io mi metta a giocare assieme a loro sembrando
una bambina deficiente? ma se lo scorda!
Sono salita sugli
autoscontri solo perchè mi fanno ricordare papà... tutto qui.
Lei pensa solo a
divertirsi, anche il primo giorno di scuola, quando è arrivata, la conoscevano già tutti
e l'adoravano e lei li trattava tutti con quella sua aria di superiorità,
come se fossero delle piccole cacchette... non la sopporto!
Si crede tanto chissà
chi solo perchè è bella, carina, con un fisico perfetto anche se minuto,
carattere solare e appariscente, si veste secondo un suo stile che è
inimitabile, anche verso i prof, li tratta male ma per lei è naturale. mi ha
detto che suo padre le ha insegnato il rispetto e lei lo porta solo alle persone
che secondo lei sono degne di portarne... tutte cavolate, anche se le prof
secondo lei non sono degne di aver rispetto gli e lo si deve portare lo stesso
perchè sono più grandi di te e soprattutto decidono loro il tuo futuro, se tu li tratti male loro dopo un po' si stufano e trovano un pretesto
per farti sospendere o bocciarti... e questo sul tuo curriculum, non è di certo
una buona cosa.
Io la penso così, se
lei la pensa in un altro modo, che si attacchi, però deve rendersi conto che
non può sempre fere quello che vuole e che deve crescere, la morte di sua mamma
non le ha insegnato niente?
E' incredibile, a volte
insopportabile.
Ma perchè mi peno
tanto per lei?
-ehi, che c'è?-
mi chiede Roberto
-niente, stavo
pensando...-
-a lei?-
-si...-
-non sta penarti-
-lo so, non dovrei, ma
non è che mi peno, io, nn la sopporto e basta. -
-forse ho capito-
-cosa hai capito?-
-tu, non è che non la
sopporti, è che la ammiri, non riesci a capire come faccia a divertirsi così
dopo tutto quello che ha passato, vorresti avere la sua forza di volontà,
vorresti riuscire a staccare le cose materiali di ogni giorno, dai ricordi
dolorosi, senza farlo vedere, proprio come fa lei. Forse vuoi pure avere la sua
popolarità, il suo carattere, anche se questo ricade in secondo piano... ho
ragione?-
sono scioccata. è
vero, come ho fatto a non capirlo prima?
-è vero-
Sussurro.
Ha ragione,
ha pienamente ragione.
FINE CAP!!
Vi è piaciuto? spero
di si!!! scusate se non ho aggiornato prima ma... finalmente ho risolto il
problemino che aveva il mio pc!!!
se volete recensite...
se no pazienza!
ciao baci yamaan
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Capitolo 6 *** Let It Be ***
AMICHE E
SORELLE
CAP. 6:
LET IT BE
PRIMA PERSONA
DI SELENE
Uffa! non è
giusto! Perchè Marco è malato? Quell’ accidenti di Varicella proprio adesso
doveva venirgli? Proprio durante le vacanze di Natale?
Mi sto
annoiando a morte!!!! Tutti i miei amici sono in vacanza in montagna con i loro
parenti, le mie sorelle sono al locale e i miei fratelli e nipoti sono ad una
festa di alcuni parenti alla quale io mi sono rifiutata di andare... tutto ma
non questo!!
Praticamente
sono da sola con quella tipa svitata di sorellastra che mi ritrovo!
Eh si, perchè
Fabio è dalla ragazza e Roberto è al locale insieme alle mie sorelle (ah è
vero! non ve l' ho ancora detto, alla fine le mie sorelle lo hanno assunto!).
Ovviamente
papà e Paola sono al lavoro e io...
…mi sto
letteralmente annoiando a morte.
Sky, non
funziona perchè papà ha litigato con i tizi, per via del pagamento, (dovrò
costringerlo a fare pace perchè io senza sky non resisto più!), in tv non c'è
niente di decente e i DVD li so tutti a memoria, dovrò comprarne altri.
L'unica cosa
che mi resta da fare è... indovinate un po'? il mio hobby preferito! Rompere le
scatole a qualcuno! peccato che non c'è nessuno.
Allora,
vediamo, cosa potrei fare? posso chiamare Marco, ma sarebbe la quinta volta in
due ore, non mi sembra il caso!
Potrei
mangiare, però so che vomiterei perchè ho finito di mangiare mezz'ora fa,
potrei dormire, ma so che non ci riuscirei, non dormo mai di pomeriggio...
Ah, ci sono
arrivata! Ce ne ho messo di tempo però…un po' ma ci sono arrivata!
Così
tiro fuori la mia chitarra classica, inizio a suonare la canzone “come mai”
degli 883.
Lo
so, non è il massimo, ma sedici anni fa Elisa me la cantava per farmi
addormentare, quindi per me è un po’ significativa, e comunque gli 883 quando
ero piccola mi piacevano.
Dall’altra
parte della porta sento una voce che inizia a cantare
-
Le notti non finiscono all’alba nella via…-
Mi
blocco, l’unica voce che potrebbe cantare così bene, e l’unica voce, oltre
alla mia, che è dentro questa casa è di Genny.
Metto
giù la chitarra, mi alzo, molto lentamente e apro la porta, alzo la testa
(altro che 1m e 70, lei è almeno 1m e 80) e la vedo, è lì immobile, zitta che
mi fissa.
- Cosa
stai facendo? –
-
Niente, adesso non posso neanche stare ferma e immobile davanti alla tua porta?-
- No,
non dicevo questo, tu, stavi cantando…-
-
Adesso non sta a dirmi che è un reato! –
-
Ma no! È che hai veramente una bella voce… l’altro giorno, quando abbiamo
litigato, non me ne ero accorta, ero troppo arrabbiata…-
-
Grazie…-
Come
al solito è timidissima, però non può sprecare quella sua voce così bella,
melodica, intonata e… semplicemente stupenda…
- Entra,
hai una voce troppo bella!-
così
la trascino dentro la mia camera, la faccio sedere sul mio letto, la fisso e le
dico
- Dimmi
tutte le canzoni che conosci!-
- Beh,
dimmi tu le canzoni che sai suonare...-
-
Si, giusto! Allora, preferisci straniere o italiane?-
-
Per me è uguale, mi piace tutta la musica... i Beatles? ti piacciono?-
-
No, cioè, l'unica che conosco, e che mi piace tanto, che so suonare è...-
- " Let It Be " -
diciamo
insieme
-
Va bene! è veramente una bella canzone, anche se è vecchia, è stata la prima
che mi ha fatto sentire mio padre, poi c'è stata "Another Brick in the
Wall"-
esclamo
io tutta contenta!
Così
io attacco a suonare e lei a cantare
"When I find myself in times of trouble
Mother Mary comes to me
Speaking words of wisdom, let it be."
A
questo punto inizio a cantare anche io, questa canzone è troppo bella e io
adoro cantare, poi lei ha una voce divina...
"And in my hour of darkness
She is standing right in front of me
Speaking words of wisdom, let it be.
Let it be, let it be."
Le
nostre voci si fondono, questa è una sensazione bellissima, non la provo da più
di tre anni, da quando non...
"There will be an answer, let it be.
Let it be, let it be,
Whisper words of wisdom, let it be."
Purtroppo
finisce la canzone, e io non mi ricordo già a che cosa stavo pensando, adesso
sono completamente concentrata su Genny, secondo me potrebbe fare la cantante!
non scherzo, non prendetemi in giro!
-
Allora? adesso che cosa cantiamo?-
Anche
lei adesso è molto più sciolta, ed è anche tutta eccitata, chissà da quanto
tempo è che non cantava così liberamente!
-
Io direi " Barbara Ann " la conosci? è un po' vecchia però è
carina, non è nel mio stile, questa me l' ha fatta sentire mia mamma quando
avevo un dieci anni, ci sono affezionata più che altro!-
-
Si, è quella che fa: "A Bar bar bar bar Barbar Ann" -
-
Si, si, allora, tu fai la prima voce e io la seconda, quella in
"sottofondo" diciamo-
(d'ora in poi metterò G: -"......" per quando canta Genny e S: -"......"
per quando
canta Selene. Nd yamaan)
così
partiamo anche con questa canzone...
G: -"A Bar bar bar bar Barbar Ann
Bar bar bar bar Barbar Ann"
S: -"(Bar bar bar bar Barbar Ann)"
G: -"Oh Barbara Ann take my hand"
S: -"(Bar bar bar bar Barbar Ann)"
G:
-"Barbara Ann"
S: -"(Bar bar bar bar Barbar Ann)"
G: -"You got me rockin' and a rollin'
Rockin' and a reelin' Barbara Ann
Bar bar bar bar Barbar Ann
Went to a dance looking for romance
Saw Barbara Ann so I thought I'd take a chance
Barbara Ann
Bar bar bar bar Barbar Ann"
Continuiamo così fino alla fine della canzone...
Poi cantiamo altre canzoni, ne cantiamo così tante che alla
fino ho i segni delle corde della chitarra sulle dita! però mi sono divertita
tanto! non dico una bugia se dico che canterei ancora, pero sono le 18 e 30 e
Paola torna da lavoro, infatti non vedendo nessuno si mette a urlare
- Ragazze!!! Ci siete? Genny??-
- Si, eccomi mamma!-
Poi accennando un mezzo sorriso, mi guarda ed esce dalla mia
stanza.
Oggi mi sono divertita, io canto spesso, non ho problemi ma
cantare con una persona che possiede una voce così... è tutta un'altra cosa.
Dovremmo farlo più spesso.
PENSIERI DI GENNY
"Cavolo! era da tantissimo tempo che non cantavo... da
quasi cinque anni, prima era mio padre che sapeva suonare la chitarra, e quando
ero piccola mi faceva cantare con lui. poi da quando è morto non ho più
cantato.
Per non parlare del fatto che lei sa suonare benissimo, e poi
anche lei ha una bella voce, non è niente male... è stata la prima volta
che ho parlato "tranquillamente" con lei.
Diciamo che è stato divertente.
Dovremmo farlo più spesso."
FINE CAP
Allora, vi è piaciuto? iniziano i primi sviluppi del
rapporto fra le due sorellastre...
volevo ringraziare Akane che è l'unica che mi recensisce
(almeno fino ad ora...)
un saluto baci yamaan
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