Pozione d'Innamoramento

di Pallina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Parte Prima ***
Capitolo 3: *** Parte Seconda ***
Capitolo 4: *** Parte Terza ***
Capitolo 5: *** Parte Quarta ***
Capitolo 6: *** Parte Quinta ***
Capitolo 7: *** Parte Sesta ***
Capitolo 8: *** Parte Settima ***
Capitolo 9: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

 

INTRODUZIONE

Immaginatevi una Lily Potter di quelle eternamente innamorate,

E un Hugo Weasley completamente preso dalle sue bambinate.

Immaginatevi, poi, una Rose Weasley un po’ mamma nella mente,

E, ancora, uno Scorpius Malfoy frastornato totalmente.

Mischiate tutto insieme con accorgimento,

Ed ecco che avrete la Pozione d’Innamoramento.

 

 

 

 

PROLOGO

C’era una volta una bella ragazza tranquilla e gentile con tutti, dai lunghi capelli ramati e un sorriso sempre presente sul volto.

«Rose, Hugo mi da fastidio!» strillò una voce acuta, mentre una ragazza castana, che prima era impegnata a leggere tranquillamente un libro, alzava rassegnata gli occhi al cielo.

«Tu stupido cretino, ridammi immediatamente il mio libro! Roseeee

Va bene, forse non proprio gentile con tutti…

«Ti giuro che se non mi dai quel cavolo di libro, ti spacco la faccia!»

…e forse non è quella che uno chiamerebbe “ragazza tranquilla”, ma aveva comunque i suoi lunghi capelli ramati e il sorriso sempre presente sul volto…

«Rose!» urlò una giovane, che aveva appena sceso freneticamente le scale, con una massa scomposta che le ricadeva sul capo al posto dei capelli e una smorfia imbestialita a deturparle i lineamenti, che aveva ben poco di gentile.

«Rose! Hugo mi ha rubato un libro e non me lo vuole più ridare!»

Va bene…

C’era una volta un animale imbestialito e antipatico con tutti, da una strana massa informe di colore ambiguo sulle testa e una smorfia preoccupante sempre presente sul volto.

Meglio?

La ragazza chiamata in causa si alzò in piedi, adesso leggermente innervosita.

«Ma come ve lo devo dire che non sono la vostra baby-sitter?» replicò stizzita Rose Weasley prima di salire le scale diretta verso il dormitorio maschile –naturalmente seguita dall’animale gongolante-, dove Hugo Weasley stava cercando di nascondere un libro sotto al suo cuscino.

«Hugo, restituisci quel libro a tua cugina.» affermò con un tono che non ammetteva repliche, le mani che le si andarono a posare sui fianchi.

Il ragazzo si voltò di scatto, leggermente spaventato.

«Q-quale libro?» rispose infine, dopo un attimo di esitazione, indietreggiando leggermente verso il proprio letto.

La giovane castana alzò le sue iridi al cielo.

«Signorino, non ho tempo da perdere.»

«Veramente, non so di che libro stai parlando…»

«Hugo… attento.»

«Rose, se mi spiegassi quale libro ti devo tirare fuori, magari io-»

Ma nessuno sentì il seguito della frase, perché un urlo sovrumano riempì il dormitorio maschile del quinto anno di Grifondoro.

«HUGO WEASLEY, RIDAI IMMEDIATAMENTE IL LIBRO A TUA CUGINA.»

Il dopo sarebbe meglio non raccontarlo perché potrebbe avere degli esiti negativi sulla vostra psiche. Sappiate, comunque, che un ragazzo dagli spettinati capelli rossi, tremolante, alla fine consegnò il famoso libro alla sua amata cuginetta che -naturalmente- gli sorrise soddisfatta, mentre una piccola linguaccia le scappava dalla posizione protetta in cui si trovava -o meglio conosciuta come la schiena della giovane Weasley-.

Naturalmente alcuni di voi –le menti più brillanti- si staranno chiedendo perché questa benedetta storia deve iniziare mostrandoci degli strani individui e le loro gesta nel loro habitat naturale, beh –sembra strano- ma saranno proprio questi individui i protagonisti della nostra vicenda…

Cavolo, sono sempre Hugo Weasley, Rose Weasley e Lily Potter!

 

 

 

 

 Ed ecco che ritorno, vi eravate stufate di me, eh? Ma niente, ho deciso di ri-ri-pubblicare questa storia!

La vicenda di questa ff è molto divertente, infatti l'avevo idea (secoli fa, tipo quattro anni) con i personaggi della generazione di Harry (vediamo chi indovina chi erano i protagonisti), poi ho deciso (qualche tempo fa) di adattarla ai personaggi della Nuova Generazione (semplicemente perchè  non riesco più a scrivere storie comiche, quando in verità quei poracci sono in guerra e non mi va nemmeno di ambientarla troppo presto perchè altrimenti sarebbero davvero piccoli), ma anche quella la situazione non è andata per il meglio... Ma adesso l'ho finita e quindi posso finalmente pubblicarla!

(La verità è che la sto pubblicando soprattutto per l'immagine che ho creatro grazie a Photoshop che metto a inizio a capitolo... bellissima, ve?)

Un'altra cosa da dire su questa storia è che è cosparsa di piccole citazioni (alcune anche molto grandi, visto che ci saranno intere canzoni) della Disney, che io adoro dal profondo del cuore e che si svolgerà praticamente in soli tre giorni (come praticamente tutti i cartoni della Disney).

Detto questo, spero che questo capitolo introduttivo vi abbia interessato quel tanto da spingervi ad aspettare il prossimo, che arriverà al più presto.

Un bacione,

Pallina

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Capitolo 2
*** Parte Prima ***


 

 

PARTE PRIMA 

«Per favore… Mi devi aiutare!» lo pregò Lily, inginocchiandosi ai suoi piedi, le mani congiunte davanti a sé.

«Mocciosa alzati.» le sibilò repentino lui.

Sinceramente non si ricordava come si fosse trovata in quella situazione, sapeva solo che aveva iniziato a parlare con Scorpius Malfoy e adesso stava lì, chinata davanti a lui a pregarlo di aiutarla.

Va bene, forse non poteva sembrare la mossa più geniale del mondo, ma aveva seriamente e sinceramente bisogno del suo aiuto.

«Ti prego?» chiese nuovamente la giovane ramata, ostentando l’aria da piccola-dolce-bambina-disperata che era il suo forte.

Malfoy incrociò le braccia davanti al petto con aria leggermente sospettosa.

«Mi spieghi cosa dovrei aiutarti a fare?»

Lily non se lo fece ripetere due volte e, prendendo quella risposta come un sì, saltò al collo del ragazzo urlando di gioia.

«Oh, sei un mito! Ti adoro!» esclamò contenta, mentre Scorpius allargava le palpebre spaesato e stupito. «Sei il migliore amico che si possa desiderare!»

Dopo quella piccola quanto innocente frase, il giovane la staccò lentamente da sé, guardandola contrariato.

«Ma sei completamente fuori di testa? Manco ci rivolgevamo la parola prima di oggi ed adesso sono diventato tutto di colpo il tuo migliore amico?» affermò lui, quindi alzando il tono di voce così da farsi sentire dai presenti che, incuriositi, si erano fermati ad osservare la scena, continuò: «Io questa pazza psicopatica non la conosco.»

Naturalmente nessuno si scomodò dalla sua posizione per aiutare il ragazzo che –poverino- pensava di suscitare in qualcuno un minimo di compassione.

Lily, che non lo stava minimamente ascoltando, era invece presa da tutt’altre fantasie: si era portata le mani al petto e, assumendo un’aria trasognata, guardava una figura invisibile che arrivava con il suo cavallo -naturalmente bianco- da dietro la spalla del suo interlocutore.

«Ehi, Potter.. Ci sei?» le domandò lui, muovendo una mano davanti agli occhi nocciola della ragazza, che così si risvegliò bruscamente dal suo sogno incantato.

Sbatté parecchie volte le palpebre prima di essere in grado di rispondere.

«Si? Desideri?» replicò, con aria decisamente confusa.

Scorpius si passò una mano sul volto, mentre su di esso compariva un’espressione esasperata.

«Ma tu sei tutta matta! Prima mi trascini qua -mentre io, ricordo, stavo studiando- con non so quale scusa, ti inginocchi, mi fai fare una di quelle figure di merda che mi ricorderò per il resto della mia vita e adesso mi chiedi cosa desidero?» dichiarò il ragazzo, adirato. «Ma sai che ti dico? Io me ne vado…»

E detto questo si voltò pronto, onestamente, ad allontanarsi, ma una Lily urlante che gli si aggrappò al braccio gli fece immediatamente cambiare idea.

«Ti prego, ti prego, ti prego…» strillava la giovane attirando ancora di più l’attenzione dei presenti. «Tipregotipregotipregotipregotipregotipregotiprego

E proprio in quel momento arrivò il nostro secondo protagonista accompagnato naturalmente da sua sorella, Rose Weasley -terza e ultima eroina della nostra storia-, e il caro cugino travisò completamente la situazione.

Ai suoi occhi Lily non stava –non troppo gentilmente- staccando un braccio a Scorpius Malfoy, anzi era quest’ultimo che le aveva sicuramente fatto un incantesimo per tenerla attaccata a sé. E come poteva essere altrimenti?

Fu per questo che, appena messo piede in biblioteca, scattò in avanti a salvare il salvabile.

«Malfoy! Togli le tue luridi mani da mia cugina!» urlò imbestialito, mentre si avvicinava alla coppia.

Lily si voltò lentamente verso Hugo, a cui stava dando prontamente le spalle, maledicendo Merlino per la sfiga che le aveva -di certo- tramandato sua madre; mentre sul volto del ragazzo compariva una di quelle espressioni di aiuto che si usa lanciare quando si è gravemente in pericolo.

Ma come possiamo pensare che il nostro amato cuginetto interpretasse per intero l’occhiata di soccorso rivoltagli da Malfoy? Nel mondo delle favole naturalmente questo sarebbe successo, ma stando io raccontando una storia reale devo –purtroppo- attenermi ai fatti, nei quali Hugo travisò completamente la richiesta d’aiuto del Serpeverde.

«Ho detto di allontanarti, Malfoy! Non so se mi hai sentito!» dichiarò, le iridi che si riducevano in due fessure minacciose. «E non lanciarmi quell’occhiata languida, io non cederò mai alle tue avances!»

A queste parole il giovane biondo sgranò gli occhi allarmato, convincendosi del tutto che in quella famiglia erano tutti pazzi mentre, non avendo mancato di notare lo sguardo intimidatorio di Hugo, cercava in tutti i modi di staccarsi di dosso Lily, che invece non sembrava intenzionata a voler mollare il suo braccio.

«Malfoy, forse non mi sono spiegato…»

«Weasley, ma lo capisci che non voglio avere niente a che fare con tua cuginareplicò stizzito, mentre con le mani continuava a cercare di allontanare la nostra protagonista.

In difesa del nostro benamato Hugo bisogna dire che la situazione poteva sembrare ambigua a chiunque –forse, però, non a qualcuno che si trovava a pochi centimetri dalla coppia come lui-; infatti Malfoy teneva per la maggior parte del tempo le mani sulla vita della giovane Potter, che era ancora saldamente ancorata al suo braccio… E come non travisare una scena tanto compromettente?

«Malfoy, lascia stare mia cugina!» strillò ancora il ragazzo con voce stranamente acuta, perdendo definitivamente le staffe, mentre le mani si muovevano veloci verso il collo del suo interlocutore.

Ma pochi attimi prima che la paffute mani del Grifondoro toccassero la candida gola del Serpeverde, Lily si frappose fra i due fermando con una presa ferrea l’attacco del cugino, mentre –naturalmente- continua a stringere possessivamente il braccio di Scorpius.

«Smettila Hugo.» affermò neutra, piegando il volto leggermente di lato così da guardare negli occhi il ragazzo biondo. «Non ha senso fare queste scenate, perché, devi sapere, che io e Scorpius stiamo insieme.» aggiunse poi, il tono che si  tingeva di una nota mielosa e fin troppo dolce.

Sul volto di Malfoy comparve, nel momento esatto in cui Lily pronunciava quelle parole, una smorfia di disgusto che venne immediatamente seguita dalla paura allo stato puro. Infatti, all’udire tale messaggio, molte persone, che ormai sembravano aver perso qualsiasi interesse per la disputa, si fermarono su di essa nuovamente incuriositi.

Perché non era di certo da tutti i giorni vedere un Malfoy e una Potter insieme, no?

Lily, del canto suo, non si preoccupava troppo delle proprie azioni, non perché fosse stupida, ma per il semplice fatto che sapeva che per un grande obbiettivo bisognava fare grandi sacrifici e lei era pronta a qualsiasi cosa pur di arrivare alla sua meta.

Se solo Scorpius l’avesse aiutata, tutti i suoi sogni d’amore si sarebbe realizzati, che le importava poi se stava rovinando la sua reputazione per il resto della vita e mai nessuno avrebbe più voluto baciarla? Lei alla fine avrebbe avuto il suo principe azzurro, giusto?

Perché sarebbe arrivato, vero?

Ma si! Certo che sarebbe arrivato! Ed è proprio per questo motivo che la giovane Potter aveva agito in quello strano e inquietante modo.

Immobilizziamo per attimo la situazione, andando a ricercare una persona che molti di noi potrebbero essersi dimenticati, ma che ha un ruolo importantissimo nello svolgimento di questa vicenda.

Bisogna sapere che Rose, appena si era resa conta che Hugo l’aveva trascinata –nella sua sfrenata ricerca di qualcosa da mangiare- nel luogo che per lei rappresentava i più intimi e nascosti sogni erotici -ovvero cosa se non la biblioteca?-, aveva alzato gli occhi al cielo e, socchiudendoli, estraniandosi e inspirando energicamente, aveva cercato di far entrare un po’ della sapienza della vita nella propria anima.

Ed è nella stessa medesima posizione che la ritroviamo ora -dopo parecchi minuti-, mentre il resto degli studenti di Hogwarts, che per fortuna erano –a quanto si dice- normali, le passava attorno guardandola con aria scettica e leggermente perplessa.

Ma torniamo alla nostra lite, proprio in quel momento, infatti, il giovane Weasley si era accorto della mancanza di sua sorella, motivo per cui si era guardato attentamente intorno alla sua ricerca.

«R-r-rose…» la richiamò alla realtà con voce tremante Hugo, confidando nella sua saggezza per recuperare da una possibile pazzia -che stava rovinando la reputazione di tutta la famiglia- sua cugina, alla quale si stava avvicinando lievemente.

«L-lily, ti senti bene? Ecco vedi? Adesso sta venendo Rose… andrà tutto bene!» continuò, cercando di convincere più se stesso che qualcun altro, mentre accarezzava amorevolmente la guancia di Lily, che non sembrava minimamente intenzionata ad allontanarsi dal ragazzo biondo. «Rose!»

Solo a questo urlò finale la Caposcuola sembrò ridestarsi da chissà quali pensieri, iniziando a muoversi leggermente traballante e stralunata verso il dibattito –se così si può chiamare- che era in corso.

«Che succede qui?» domandò, barcollando leggermente, mentre con una mano cercava di dare una piega decente alla massa abnorme che aveva al posto dei capelli.

Scorpius, sempre più convito sulla poca sanità mentale dei Grifondoro, si riprese dal trance in cui era caduto dopo le parole della giovane Potter, prendendo parola e cercando così di riscattarsi in qualche modo.

«Senti Weasley, tu che mi sembri la più sana di mente -il che è tutto dire-, potresti dire a questi due pazzi che io non sono il suo ragazzo?» affermò innervosito, muovendo il braccio sul quale Lily era tuttora ancorata.

«Scorpiuccio caro, è inutile che continuiamo a negarlo, ormai lo hanno scoperto…» rispose con una dolcezza che sapeva tanto di minaccia Lily, alzandosi successivamente sulle punte dei piedi per dare un appena accentuato bacio sulla guancia del giovane biondo, cogliendo la situazione per sussurrargli perfidamente all’orecchio che se non voleva che tutti credessero che lei era la sua ragazza avrebbe fatto meglio ad aiutarla.

E come poteva il nostro amato –come è possibile non amarlo arrivati a questo punto?- Scorpius non accettare una proposta tanto convincente e positiva? Che -tra l’altro- salvava la sua reputazione?

Fu per questo che, abbassando il capo sconfitto da quella che aveva fino a pochi minuti fa aveva creduto una cretina e che ora aveva del tutto rivalutato, Scorpius Hyperion Malfoy accettò la proposta di Lilian Luna Potter, mentre continuava a cercare di mantenere una parvenza di onore che aveva -da ormai molto tempo- perso.

Subito dopo che il patto fu suggellato, la ragazza ramata si staccò rapidamente dal Serpeverde, come se questo fosse improvvisamente diventato incandescente o –più probabilmente- avesse preso una qualche malattia contagiosa.

Intanto che questo breve scambio di battute e di accordi venivano scambiati dalla coppia criminosa, Hugo  aveva brillantemente spiegato la terribile –almeno per lui- situazione a sua sorella.

«Allora Lils? Come è questa storia?» domandò quindi Rose, le braccia che venivano incrociate al petto, mentre un’espressione tra il perplesso e l’arrabbiato compariva sul suo volto.

«Quale storia?» replicò Lily ostentando un’aria confusa, mentre reprimeva il sorriso di vittoria che avrebbe tanto voluto comparire sulle sue labbra.

«Ma come quale storia! Del fatto che stai con Malfoy!» affermò convita la Caposcuola, indicando freneticamente il ragazzo in questione.

«Io? Con Malfoy? Ma sei matta?»

Mentre la questione si continuava tranquillamente –o quasi- a svolgere, Scorpius Malfoy sembrava essere entrato in una specie di trance in cui balbettava a bassa voce parecchi insulti -non proprio eleganti- contro se stesso e la propria stupidità, mentre a poco a poco si dirige verso l’uscita della biblioteca ormai ignorato da tutti.

«Lily, ma che dici? Fino a cinque minuti fa gli stavi ancorata al braccio!» strillò Hugo, ancora turbato per aver visto un suo consanguineo dare un bacio –anche se sulla guancia- ad un Malfoy.

«Non so proprio di cosa tu stia parlando Hugo. Ora, scusatemi, ma devo proprio andare.»

E dicendo questo Lilian Luna Potter, tutta gongolante per aver finalmente ottenuto quello che voleva, si diresse verso l’uscita della biblioteca, ancora convita che il suo sogno d’amore si sarebbe finalmente realizzato, mentre una Rose Weasley veramente e seriamente arrabbiata si voltava furiosa verso un Hugo Weasley seriamente e veramente confuso.

«Signorino, quante volte ti devo dire che non si dicono le bugie?»

 

 

*** 

 

 

 Ed ecco qui il primo capitolo... Che ne pensate?

Lily e Scorpius sono entrati in contatto e la storia sta per entrare nel vivo... Cosa dovrà mai fare Scorpius per aiutare Lily? 

Non ho molto altro da dire se non ringraziarvi (chi legge silenziosamente e chi inserisce in seguite/ricordarte/preferite) e darvi appuntamento a domenica prossima quando pubblicherò il nuovo capitolo! 

Un bacione e  a presto!

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Capitolo 3
*** Parte Seconda ***


 

 

PARTE SECONDA

Nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts Scorpius Malfoy era famoso per le sue acute doti nelle pozioni. Doti che, ora come ora, non avrebbe mai voluto avere.

Già, perché il povero Serpeverde si trovava in una losca aula in disuso davanti ad un calderone borbottante con il più malvagio essere vivente che aveva avuto l’onore di conoscere nella sua breve vita.

E no, cari lettori, non stiamo parlando di Voldemort che, al confronto, potrebbe sembrare quasi una nullità. Infatti al fianco del giovane Malfoy si trovava una Lily Potter gongolante, che saltellava da un lato all’altro della piccola stanza, mentre il ragazzo –naturalmente- lavorava in perfetto mutismo.

«Potter, potresti almeno dirmi a che ti serve questa benedetta pozione?» chiese, dopo un’ora di interminabile silenzio, rotto soltanto dalla mielosa melodia fischiettata dalla Grifondoro.

La ragazza si immobilizzò all’improvviso, come se si fosse accorta solo in quel momento della presenza di Scorpius.

«Cosa?» domandò, la voce poco più di un sussurro, mentre i suoi lineamenti prendevano una piega perplessa.

Il Serpeverde alzò i suoi occhi argentei al cielo, esasperato.

«Mi chiedevo a che cosa ti può mai servire questa pozione.» ripeté, stizzito.

All’udire la parole del giovane Malfoy, il volto della studentessa si illuminò di una luce quasi inquietante, mentre si perdeva nuovamente nel mondo dei sogni, dove il magnifico principe azzurro stava arrivando per portarla via sul suo bellissimo destriero.

«Potter, ci sei?» affermò lui irritato, distraendola dai suoi bellissimi -quanto improbabili- sogni.

In fondo era sempre Scorpius Malfoy e Scorpius Malfoy odiava essere ignorato.

E, anche se in quel momento si stava umiliando come mai aveva fatto in vita sua -calcolando il fatto che si trovava alle due di notte chiuso in un’aula a lavorare per una Potter-, un minimo di dignità gli era ancora rimasta e non avrebbe di certo permesso a quella stupida ragazzina di strappargliela via.

«Oh si, scusa Malfoy. È che mi ero persa nella mia immaginazione, non succede anche a te?» Lily lasciò qualche minuto al giovane per rispondere, ma vedendo che questi gli rivolgeva un’occhiata gelida, si decise a continuare il suo discorso come se niente fosse. «Comunque questa pozione mi serve per far innamorare la persona più speciale del mondo di me.»

Dopo quelle semplici -quanto scioccanti- parole, Scorpius pensò veramente di essere arrivato al limite.

Non ci poteva pensare: lui stava preparando una pozione per far innamorare un povero studente di quel diavolo mascherato da angelo?

«C-c-che cosa?» balbettò incredulo.

Un perfido sorriso increspò la labbra di Lily.

«Eh già Malfoy, stai preparando la pozione per far innamorare Lysanderuccio di me!» dichiarò la ragazza, prima che una malefica risata le risalisse alla bocca.

Il giovane non riuscì ad impedirsi dal rabbrividire al sentire la parola “Lysanderuccio” ma, sapendo di non avere scelta –o meglio temendo quello che lei gli avrebbe potuto fare se non finiva la pozione-, si rimise in silenzio al lavoro, cercando –in vano- di dimenticare le ultime parole della Grifondoro.

Forse proprio a causa di queste parole –o forse per ben altri motivi a noi ignoti-, Scorpius non riuscì a rimanere completamente concentrato sulla sua attività e, quando arrivò il momento di aggiungere le piume di Ippogriffo, probabilmente anche a causa della stanchezza che iniziava a farsi sentire, ne versò qualcuna di più –o qualcuna di meno-.

Fatto sta che, appena il ragazzo gettò l’ultimo ingrediente, la stanza fu invasa da forte boato e, pochi secondi dopo, il calderone scoppiò rovesciando su Scorpius e Lily tutto il suo contenuto.

Quello che successe dopo è una leggenda che i quadri di Hogwarts tramandano a qualsiasi studente sia disposto ad ascoltarli.

Infatti bisogna sapere che Lily Potter non aveva un carattere molto facile e, quando qualcuno la indispettiva, poteva diventare una furia. Una bestia. Un mostro.

Per prima cosa si narra che gli occhi le diventassero improvvisamente della stessa tonalità dei capelli, mentre quest’ultimi iniziavano ondeggiarle intorno alla testa, quasi fosse posseduta; inoltre intorno al suo corpo si formava un’aura di luce, che non si sa da dove provenisse; e, per finire, si racconta che non camminasse più, ma levitasse semplicemente in ogni direzione.

Ma questa è solo una leggenda, l’unica certezza che abbiamo fu che il giovane Malfoy quella notte, tornato nel suo letto, non riuscì a chiudere occhio continuando a ripetere che Voldemort era tornato sotto altre spoglie.

 

***

 

Ma questa storia -fortunatamente per noi- ha altri due protagonisti che è impossibile dimenticare e, naturalmente, la vicenda notturna non sarebbe stata la stessa senza la loro presenza.

Infatti, bisogna sapere, che Rose e Hugo Weasley avevano preso da un po’ di giorni a seguire la cugina, forse perché avevano abilmente intuito che stesse tramando qualcosa di losco.

Fu così che, quella sera, mentre la pedinavano in silenzio, la videro entrare in un’aula in disuso con aria cospiratrice. E, cosa ancora più sospetta, pochi attimi dopo la giovane Potter fu seguita da –niente popò di meno che- Scorpius Malfoy.

I due rimasero tutto il tempo necessario nascosti nel corridoio, temendo ad ogni scricchiolio che fosse arrivato qualche professore.

All’improvviso, però, un forte boato e l’uscita di Lily che inseguiva uno Scorpius Malfoy terrorizzato, li fece intuire che qualunque cosa stessero facendo i due studenti non doveva essere andata come previsto e, presi da un’irrefrenabile curiosità, entrarono nell’aula.

Lo spettacolo che li si presentò davanti agli occhi fece tremare Rose che, dopo qualche secondo, era già pronta –bacchetta in mano e detersivo nell’altra, nel caso la prima non funzionasse- a rimediare al tutto, ma un’esclamazione –fortuitamente- interruppe la Caposcuola dalla sua opera di pulizia.

«Dove sono finiti i ragazzi di prima?» chiese una voce roca e gracchiante.

«Chi ha parlato?» saltò subito Hugo, brandendo la bacchetta alla ricerca del possibile pericolo.

«Dove sono finiti i ragazzi di prima?» ripeté la voce imperterrita, ignorando l’affermazione del giovane.

«Chi ha parlato?» balzò nuovamente il ragazzo, ripetendo le medesime mosse di qualche attimo prima.

«Dove sono finiti i ragazzi di prima?»

«Chi-»

Ma prontamente Rose intervenne e, prima che la scenetta avvenuta due volte pochi secondi prima si ripetesse, prese la parola, bloccando con una ponderata gomitata un’eventuale risposta di suo fratello.

«Non sappiamo dove sono finiti, sono corsi via.» affermò gentilmente la Caposcuola, rivolgendosi in direzione della voce senza tuttavia notare nessuno «Può anche farsi vedere, non le faremo del male.»

«Ma voi potete vedermi benissimo.» replicò la voce, leggermente stizzita questa volta.

«Ma veramente io…»

«Un po’ più in basso, signorina

E fu così che Rose si accorse finalmente di un piccolo nanetto, con un capello a punta rosso sulla testa e una salopette azzurra indosso.

«Rose!» strillò Hugo con voce improvvisamente acuta. «È quello di Biancaneve!»

La Grifondoro non poté impedire alle sue iridi nocciola di alzarsi al cielo, esasperata dall’immaturità di suo fratello.

«Si, Hugo. Assomiglia a uno dei sette nani.» rispose sommessamente, come se stesse parlando ad un bambino di quattro anni.

«Oh Rosie, ma la canta la canzoncina?» chiese divertito il giovane Weasley, battendo le mani al petto estasiato.

«No, Hugo. Non la canta la canzoncina.» dichiarò convinta, prendendo una breve pausa prima di continuare. «E adesso fa il bravo e lasciami parlare con il signore.»

«Ma io voglio ascoltare la canzoncina!» strillò nuovamente, incrociando le braccia al petto in quella che doveva sembrare un’espressione decisa.

Rose si ravviò i capelli, ormai arrivata al limite della sopportazione. Non sapeva chi avesse deciso che lei dovesse essere la cugina più matura e fare –sempre- da babysitter a tutti quanti.

«Se fai il buono, magari poi il signore è così gentile da cantartela, ok?» sostenne e, prima che Hugo potesse replicare nuovamente, si rivolse al nano. «Mi scusi, ma lei chi è?»

«Non siete stati voi a fare la pozione, vero?»

La Caposcuola si batté una mano sulla fronte come se improvvisamente le avessero aperto le porte della verità –o meglio la lampadina nel suo cervello si fosse magicamente accesa- : ecco cosa stava facendo Lily con Malfoy dentro quella stanza!

«Veramente no, ma la ragazza che la stava facendo è nostra cugina.» rispose, indicando con un gesto del capo il ragazzo, che rimaneva al suo fianco guardando ammaliato la minuta figura che avevano davanti.

«Questo potrebbe essere un problema. Bisogna trovare al più presto quei ragazzi. La pozione ha avuto un piccolo imprevisto e, se non si scambiano un bacio di vero amore entro tre giorni, verranno trasformati in rospi per l’eternità.»

«Che cosa?» urlò a quel punto Hugo, che sembrava aver repentinamente recuperato le facoltà di intendere e di volere.

«Ci sta dicendo che se Lily e Malfoy non si baciano al più presto verranno trasformati in due rospi?» chiese scandalizzata Rose, mentre le rotelline del suo potente cervello iniziavano a girare alla ricerca di una via di fuga.

«E deve essere un bacio di vero amore. Ora, scusatemi, ma devo andare. Sbrigatevi, avete solo tre giorni di tempo. Se al calare del terzo giorno non ci sarà ancora stato nessun bacio, questa Lily e questo Malfoy prenderanno le fattezze di due rospi.»

«Aspetti, mi potrebbe cantare la canz-»

Ma Hugo non fece in tempo a finire la frase che il nano era già svanito in un Pop.

 

 

 *

 

 

 Ed eccomi qui, puntuale per una volta, con un nuovo aggiornamento!

E che dire di questo nuovo capitolo? Come potete capire le citazioni Disney già iniziano a sentirsi (il bacio di vero amore dopo tre giorni, Brontolo, ect) e si sentiranno sempre di più!

A parte questo volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto, che hanno inserito in preferite/ricordate/seguite, ma soprattutto chi ha commentato questa storia!

Grazie davvero,

un bacione e a domenica prossima!!

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Capitolo 4
*** Parte Terza ***


 

 

 

 

PARTE TERZA

Rose Weasley si trovava nella stanza in disuso dove, pochi minuti prima, era comparso un piccolo nano, cercando di far lavorare il proprio cervello alla ricerca di una soluzione.

Certo, la cosa non si presentava come la più facile del mondo, visto la confusione che aleggiava intorno alla ragazza.

Infatti Hugo, disperato e agitato dalla scomparsa di Brontolo –come aveva preso a chiamarlo-, girava per la stanza rovesciando qualsiasi cosa trovava sul suo cammino.

«Rose, Brontolo è scomparso.» affermò lacrimevole qualche attimo dopo, fermandosi finalmente. «Ma non mi ha cantato la canzoncina! Avevi detto che mi avrebbe cantato la canzoncina…»

La giovane Grifondoro spostò la sua attenzione su suo fratello e, preoccupata che quest’ultimo scoppiasse in lacrime –come sembrava intenzionato a fare-, si affrettò a rispondergli.

«Ti prometto che dopo te la canto io la canzoncina, va bene?» chiese con tono amorevole, in fondo al quale si poteva sentire una nota di esasperazione «Ma prima mi devi aiutare a fare una cosa…»

A quelle parole il ragazzo dedicò tutta la sua concentrazione sulla Caposcuola, dimenticandosi completamente del caro Brontolo.

«Devi aiutarmi a far baciare Lily con Malfoy.»

«Cosa?» sbraitò Hugo, come se la sola immagine della scena per lui fosse inconcepibile. «No! Impossibile! Non si può! È disgustoso!»

Rose si scostò un ricciolo castano da davanti agli occhi, ormai disperata.

«Vuoi forse che tua cugina si trasformi in un rospo?»

«Beh, se questo porterebbe trasformare in un rospo anche Malfoy…»

«Hugo!» sbraitò la Grifondoro, scandalizzata.

«Ma guarda che la tratterei sempre come se fosse normale!» affermò convinto il giovane Weasley con aria completamente seria.

La Caposcuola non poté fare a meno –per la milionesima volta- di alzare le sue iridi nocciola al cielo, stressata.

«Hai idea di cosa ti possano fare mamma e zia Ginny se sapessero che hai fatto diventare Lily un rospo?»

E fu proprio quella velata minaccia a convincere finalmente Hugo Weasley ad accettare la proposta della ragazza.

«L’unico problema è che deve essere un bacio di vero d’amore …»

Dopo quelle parole un urlo di disperazione si disperse per i corridoi di Hogwarts, svegliando dal proprio sonno molti studenti.

 

***

 

Il giorno dopo Rose costrinse Hugo a presentarsi in Biblioteca di prima mattina, per discutere assieme a lei della loro prossima mossa.

«Ma Rosie, io ho sonno!» piagnucolò lo studente, mentre la ragazza gli imponeva, tirandolo per un braccio, di sedersi al suo fianco.

«Oh, smettila, abbiamo cose più importanti a cui pensare!» affermò stizzita, accavallando le gambe e preparando una pergamena e la sua famosissima piuma, che le aveva fatto superare brillantemente numerosi esami e che –si pensava- avesse poteri straordinari.

«Allora, per prima cosa dobbiamo riuscire a far innamorare Lily di Malfoy.» dichiarò la Caposcuola, prendendo diligentemente appunti.

Intanto suo fratello annuiva con aria annoiata, un braccio appoggiato sul piano del tavolo e la testa completamente abbandonata sopra di esso.

«Basterà farle pensare che lui l’abbia salvata o aiutata da qualcosa, qualunque cosa, non credi? Lily è abbastanza volubile per quanto riguarda i suoi sentimenti.»

«Ah ah.» acconsentì atono il ragazzo, mentre giocava con un piccolo pezzo di pergamena abbandonato precedentemente da qualcuno.

«Il problema più grande sarà riuscire a far cedere Malfoy, ma Lily ha abbastanza fascino per riuscirci da sola. L’importante è creare le giuste situazioni… sei d’accordo?»

«Ah ah.»

«Ci vogliono luoghi romantici, musiche di sottofondo, magari al chiaro di luna… e vedrai che tutto andrà a posto!» affermò convinta Rose, girandosi finalmente verso il suo compagno.

«Ah ah.»

«Hugo!» strillò irritata «Hai ascoltata una sola parola di quello che ho detto?»

E finalmente il giovane Weasley sembrò risvegliarsi dal letargo in cui era caduto, alzando di scatto la testa e osservando, con aria perplessa, sua sorella.

«Cosa? Si si, tutto, perfettamente!» affermò, neanche lui troppo convinto delle proprie parole.

Rose Weasley alzò –di nuovo- le iridi nocciola al cielo.

«Va bè, lasciamo perdere. Abbiamo poco tempo, dobbiamo iniziare da subito!»

 

***

 

Hugo cominciava a essere seriamente dubbioso di quello che Rose lo stava costringendo a fare.

Infatti la ragazza lo aveva appena obbligato a buttare nel Lago Nero Lily –naturalmente senza farsi vedere, e su questo era stata molto chiara-, per poi accucciarsi dietro Malfoy e puntargli la bacchetta alla schiena per forzarlo con un incantesimo a salvarla dalla Piovra Gigante.

Ma come poteva essere giusto qualcosa che metteva in pericolo Lily e faceva fare a Malfoy la parte dell’eroe?

Che poi la cosa non avesse funzionato non era certo colpa sua!

Lui era stato attento e non si era fatto vedere. Era Lily che non era normale e, al posto di ringraziare il ragazzo per averla salvata, si era inviperita, urlandogli contro che sapeva che era stato lui a buttarla di sotto.

Certo la scena era stata alquanto divertente quando Malfoy aveva provato a spiegargli, spaventato, che lui non centrava, che c’era Hugo dietro la sua schiena.

Naturalmente, quando si era girato, il giovane Weasley era già scappato.

In un certo senso iniziava a fargli pena Malfoy: si era dovuto subire l’ira di sua cugina e, lui lo sapeva bene, era qualcosa di inimmaginabilmente terribile.

Ma Rose si poteva certo arrendere al primo ostacolo? Eh no, altrimenti non si sarebbe chiamata Rose Weasley.

Fu così che costrinse –nuovamente- Hugo a inviare dei messaggi ai due giovani.

Quello per Lily doveva essere da parte di Lysander, che la invitava per una cenetta romantica davanti al lago. Quello di Malfoy era una proposta di sesso sfrenato da una ragazza che probabilmente manco esisteva.

Poi gli aveva fatto preparare il luogo.

Le lucciole magiche incantante, che servivano per illuminare, dovevano essere perfettamente sospese sopra la coperta blu notte stesa sul prato, sulla quale erano stati adagiati dello champagne e dei cuscini.

E infine lo aveva obbligato a nascondersi nelle vicinanze insieme a lei, che teneva stretto tra le mani uno stereo incantato con l’obbiettivo di aumentare l’atmosfera romantica.

Quella sera Hugo, mentre attendeva in compagnia di sua sorella, iniziò a pensare che quest’ultima fosse o completamente fuori di testa, o avesse una mente diabolica.

Ma protendeva per la seconda.

 

 

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Capitolo 5
*** Parte Quarta ***


 

 

PARTE QUARTA

Lilian Luna Potter si diresse eccitata verso il punto che Lysander le aveva diligentemente indicato nella sua lettera.

Finalmente il suo sogno si avverava.

Era tutto così perfetto, non aveva manco dovuto usare la pozione!

Ora niente sarebbe potuto andare storto.

Per quella serata aveva deciso di essere il più bella possibile, così da lasciare il suo prossimo fidanzato senza fiato.

Infatti indossava un abito seducente molto scollato e si era pesantemente truccata.

Certo, doveva ammettere che per le temperature di Dicembre il suo abbigliamento non era dei più appropriati, ma sapeva che avrebbe colpito nel segno.

Nessuno avrebbe saputo resisterle.

Arrivata sul luogo del suo incontro romantico, sospirò di piacere portandosi le mani al petto, affascinata.

Lysander aveva pensato proprio a tutto, di certo non avrebbe potuto creare un’atmosfera migliore.

Dopo essersi guardata attorno alla ricerca del suo Corvonero, si sedette sulla coperta, in attesa.

 

***

 

Scorpius Malfoy aveva la fama di far aspettare le sue conquiste.

Per questo si era presentato con un buon quarto d’ora di ritardo sul luogo dell’incontro.

Non l’aveva sorpreso l’aver ricevuto quell’invito, non per vantarsi, ma gli capitava abbastanza spesso. Solo che non gli era mai accaduto di non conoscere il mittente, come quella sera.

Rilesse il biglietto per vedere se si stava dirigendo verso il punto giusto.

Kate Haplis, settimo anno, Corvonero.

Strano, non l’aveva mai sentita nominare. Eppure era del suo stesso anno. Bah, ormai era inutile preoccuparsi per quelle cose, sperava solo che non fosse brutta.

Arrivato sul luogo dell’incontro scorse una giovane con i riccioli legati in una coda alta, di cui il buio non consentiva di capire il colore, con solo un abito succinto addosso.

Proprio come piacevano a lui: subito pronte ad arrivare al sodo!

Purtroppo non riusciva a vederne il volto, ma non poteva essere tanto male, no?

Inoltre aveva creato una bella atmosfera, la ragazza.

Decisamente gli piaceva come si stava prospettando la sua serata, soprattutto dopo il brutto inizio che aveva avuto grazie alla Potter.

«Ciao.» affermò con il suo solito tono freddo, per attirare l’attenzione della studentessa su di sé.

 

***

 

«Ciao.» dichiarò una voce distaccata -che non assomigliava proprio a quella di Lysander-, ma sul momento la Grifondoro non si preoccupò più di tanto di quel particolare.

Per questo si voltò raggiante, mentre un sorriso inizia a dipingersi sulle sue labbra.

«Lys-»

Ma improvvisamente si bloccò, pietrificata.

Che cosa ci faceva lui lì?

«Malfoy?» chiese stupita, completamente incredula di esserselo trovata davanti in una situazione del genere.

Che avesse intenzione di farle qualche scherzo per rovinare il suo appuntamento perfetto?

«Potter? Che ci fai qui?» replicò lui, incrociando le braccia al petto e aggrottando le sopracciglia con aria perplessa.

Lily si alzò in piedi e, mentre si osservava attorno, preoccupata che Lysander arrivasse, si avvicinò al giovane Serpeverde intimandogli -con gesti abbastanza espliciti- di andarsene.

«Malfoy, ora non ho tempo da perdere. Vattene. Sto aspettando qualcuno.» dichiarò infastidita, incominciando a spingere via il ragazzo.

Ma Malfoy, naturalmente, piuttosto che darle retta, si sedette sulla coperta.

«Ah si? E con chi dovresti vederti? Con Scamandro?» chiese, ridacchiando divertito. «Anche senza pozione si è convinto a chiederti di uscire?»

Lily alzò le sue iridi nocciola al cielo, infastidita dal comportamento del Serpeverde.

«Si, esatto. Adesso potresti gentilmente andartene? Lysander arriverà da un momento all’altro.»

Scorpius sbuffò, leggermente innervosito.

«Potter, rilassati. Appena vedremo in lontananza Scamandro, sparirò. Ora ti puoi sedere?» affermò, indicando con una mano il posto accanto a sé. «In fondo, cinque minuti me li devi, no?»

La studentessa alla fine acconsentì e, con un sospiro, si accomodò a fianco di Malfoy, mentre si ravviava un ricciolo ramato da davanti al volto.

«Come mai anche tu qui?» chiese stringendo gli occhi in un’espressione sospettosa, mentre il ragazzo le versava in un bicchiere lo champagne.

«Appuntamento. Ma sembra che la mia ammiratrice non si sia presentata. Probabilmente vedendoti si deve essere spaventata.» replicò atono il Serpeverde, porgendo il calice a Lily, per poi prepararne un altro per sé.

«Grazie…» mormorò lei, improvvisamente imbarazzata da quella strana situazione.

Era insolito trovarsi da sola con Malfoy in un posto così romantico. Molto insolito. E, tra l’altro, non era ancora del tutto convinta che lui non avesse organizzato tutto per farle dispetto.

Infatti si poteva sapere dove cavolo fosse finito Lysander?

Proprio in quel momento una melodia familiare iniziò a spargersi sulla riva del Lago, quasi per magia.

***

 

Hugo e Rose aveva seguito tutti i movimenti dei due studenti con attenzione, quest’ultima estremamente divertita dalla situazione: quei due avevano una complicità quasi inquietante; non lo avrebbe mai detto, ma sembravano perfetti insieme.

Non riuscivano a sentire le voci da quella distanza, ma dai movimenti dei due ragazzi era chiaro quello che stava accadendo.

Forse, però, stava sottovalutato i sentimenti di Lily per Lysander, visto che la giovane Potter continuava ad osservare il suo interlocutore con aria sospettosa, come se non si fidasse del tutto.

Quando entrambi i giovani ebbero i calici di champagne in mano e, soprattutto, quando si accorse che era calato uno strano e imbarazzante silenzio, la Caposcuola si decise ad accendere lo stereo incantato, facendo partire la canzone che aveva scelto per quella occasione.

 

***

 

Lei ti è accanto,

Se ne sta seduta lì,

Non sa cosa dire ma,

I suoi occhi ti parlano.

E tu lo sai che vorresti darle un bacio,

Allora, baciala.

 

Lily sgranò le sue iridi nocciola sorpresa. Ma quella non era una canzone de La Sirenetta, il cartone che vedeva sempre insieme a Rose?

«Ma che è sta roba?» chiese Scorpius al suo fianco, osservandosi attorno come alla ricerca della fonte della musica. «È così che Scamandro pensava di conquistarti? Con una canzone particolarmente brutta e non presentandosi?»

 

Lei ti piace,

Tanto tanto da morir,

Forse tu le piaci ma,

Lei non sa come dirlo.

Ma non servono le parole,

Coraggio, baciala.

 

Lily e Scorpius iniziarono ad osservarsi negli occhi ascoltando la canzone, una strana luce che era improvvisamente nata nelle iridi di entrambi.

 

***

 

Osservando la scena, Rose sorrise compiaciuta.

«Vedi, te l’avevo detto che avrebbe funzionato! Questa canzone è perfetta! Guardali!» esclamò contenta, indicando con un dito la coppia a Hugo, che in quel momento si osservava intensamente.

«Preferisco non vedere…» supplicò il giovane Weasley, con le mani davanti agli occhi e con nessuna intenzione di scoprirli.

«Oh, andiamo Hugo, non fare il bambino! Se Lily si metterà con Malfoy, queste cose dovrai vederle tutti i giorni!» replicò leggermente infastidita la studentessa, liberando la vista del ragazzo con un gesto non troppo gentile.

«Lily si metterà con Malfoy? E questo chi l’ha deciso?» strillò Hugo, la voce che era diventata improvvisamente acuta.

«Ma se dobbiamo farli innamorare, poi cosa pensi? Che dopo il bacio decideranno che non è più il caso di vedersi?»

«Dopo il bacio ci penserò io a far cambiare idea alla mia cuginetta, non ho nessuna intenzione di permetterle di rovinarci a tutti la reputazione in questo modo!» dichiarò convinto il ragazzo, battendosi una mano sul petto con aria da duro.

«Certo Hugo, certo.» gli rispose la sorella, iniziando ad accarezzagli amorevolmente il capo, compatendo la sua ingenuità.

 

***

 

Shalalalà,

Il ragazzo è troppo timido,

Coraggio, baciala.

Shalalalà,

Ma non lo fa, ma che peccato,

Se insiste, lui la perderà.

 

A quel punto Lily non riuscì più a trattenersi e scoppiò improvvisamente in una allegra risata, seguita subito a ruota da Scorpius.

«Oddio, spero che Scamandro abbia sbagliato canzone.»

«Lo spero anch’io…» replicò lei, continuando a ridere.

Improvvisamente lo studente ammutolì, inaspettatamente serio.

Probabilmente per colpa dello champagne che aveva bevuto, o forse per quel vestito scollato, ma la Potter quella sera gli sembrava incredibilmente bella.

La ragazza, sentendosi osservata dalle sue iridi argentee, interruppe anche lei la sua risata.

Malfoy non la convinceva per niente. Perché la stava guardando in quel modo? Quale maledetto scherzo stava progettando?

 

È il momento,

Guarda che la luna è blu,

Ora devi muoverti,

E questo è il momento tuo.

Non ti parlerà,

finchè tu non l’abbraccerai e bacerai.(*)

 

«Forse è meglio che vada.» affermò Lily alzandosi in piedi, le braccia che andarono ad abbracciarsi fra di loro cercando di infondersi un po’ di calore. «Inizia a fare freddo e penso che Lysander ormai non si farà vedere.»

Il suo sguardo si perse per un momento oltre Scorpius, verso il castello, come sperando che in quel momento il suo amore potesse comparire magicamente davanti a lei.

Il Serpeverde imitò la studentessa, alzandosi anche lui da terra.

«E così stasera a tutti e due hanno dato buca.» continuò poco dopo la giovane Potter, il tono che voleva essere divertito, ma nel quale invece si leggeva solo una profonda tristezza. «Arrivederci, Malfoy.»

Dopo averlo salutato Lily si incamminò lentamente verso Hogwarts, ma una mano che le afferrò il polso la costrinse a voltarsi, obbligandola così a incontrare due profondi occhi argentei.

«Potter, Scamandro è un cretino.» sostenne lui, prima di lasciarla libera dalla sua presa.

E lei, con il cuore che le batteva forte in petto, senza dire una parola, si allontanò.

Scorpius, intanto, la osservò fino a quando non entrò dentro al portone d’ingresso, scomparendo dalla sua vista.

Nel frattempo la canzone alle sue spalle terminava.

Quella era stata una serata veramente strana, ma non per questo poco piacevole.

 

***

 

«Te l’avevo detto che quella canzone non era adatta a loro due!» dichiarò raggiante Hugo, mentre rincorreva Rose che si stava dirigendo verso il castello.

«Beh, sai com’è, visto la sua maturità, avevo pensato che per Lily fosse perfetta!» rispose lei, particolarmente offesa da quello che era successo, visto che quella era una delle sue canzoni preferite.

«Ma a me non sembra mica una canzone da persone mature, quella! È quella di un cartone!» affermò il giovane Weasley, perplesso, dopo aver raggiunto sua sorella.

«Oh Hugo, lascia perdere!» replicò Rose, non pretendendo che lui potesse capire l’ironia che aveva usato nella frase precedente. «E comunque era perfetta per loro due!»

 

 

 

 

 Eccomi qui con la parte quarta!

Mi dispiace non avervi lasciato un commento (non so se qualcuno ne abbia sentito la mancanza!), ma proprio non avevo tempo... Cmq questa volta cercherò di essere  esauriente.

Come penso avrete notato le influenze della Disney sono nettamente aumentate in questo capitolo, e penso che tutti vi siate accorti che la canzone nel testo altro non è che Baciala de La Sirenetta (*); qui di seguito vi linko il pezzo su youtube, se volete leggere la storia ascoltandola o semplicemente risentirla (che non fa mai mare! XD): http://www.youtube.com/watch?v=JUyhvMaK7Wo.

Detto questo non ho ben altro da dirvi, spero soltanto che anche questo capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per i commenti, ma anche semplicemente per chi segue la mia storia in silenzio.

Un bacione e grazie di tutto.

 

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Capitolo 6
*** Parte Quinta ***


 

 

PARTE QUINTA

Lily si trovava a osservare il Lago ghiacciato davanti a lei. Non sapeva perché, ma Rose aveva assolutamente voluto portarla là e ora se ne stava in silenzio con le sopracciglia aggrottate, come se stesse pensando a qualcosa di importante.

Purtroppo, quando erano uscite, sua cugina non le aveva fatto presente la loro meta, così si trovava con solo un maglioncino addosso nel tipico freddo di Dicembre.

«Rosie?» domandò dubbiosa, quasi spaventata all’idea di distrarla dai suoi pensieri. «Senti… io mi sa che rientro.»

Rose si voltò di scatto verso di lei, un’aria preoccupata che le deformava il volto.

«No!» strillò, afferrandole la mano.

Lily aggrottò le sopracciglia, perplessa.

«Ho voglia di cantare!» continuò la Caposcuola, mentre agguantava entrambe le mani della sua compagna e iniziava a saltellare sul posto.

«Cantare?»

«Si, cantare!» dichiarò Rose, coinvolgendo nella sua esplicita felicità Lily che si ritrovò –costretta- a trotterellare allegramente. «Non ti ricordi come ci divertivamo da piccole?»

Infatti, fin da quando erano piccole, le due cugine si divertivano a guardare cartoni animati tutto il giorno per poi cantare –certo non con l’intonazione migliore e quindi disturbando entrambe le loro numerose famiglie- le musiche di quei film da loro così amati.

La domanda di Rose sembro comunque strana a Lily, in quanto erano ormai anni che non si dilettavano più in quella attività. Ma, stando ormai saltellando –naturalmente con molta grazia-, decise di assecondarla.

«So chi sei, vicino al mio cuor ogni or sei tu…»

La giovane Potter fece un trillò di gioia. Adorava quella canzone! E magari, se era particolarmente fortuna, Lysander sarebbe comparso a cantare insieme a lei.

«So chi sei, di tutti i miei sogni il dolce oggetto sei tu…» continuò Lily, mentre faceva una giravolta su se stessa, accorgendosi vagamente di una musica di sottofondo che l’accompagnava.

Rose, intanto, con un sorriso furbo sulle labbra, accorgendosi che la cugina era ormai completamente presa dalla sua fantasia –stava infatti avvicinandosi a un uccello, probabilmente sperando che quest’ultimo iniziasse a cinguettare per accompagnarla-, si allontanò, nascondendosi dietro a un cespuglio.

«Anche se nei sogni è tutta illusione e nulla più…» intonò la ragazza ramata, non prestando troppa attenzione alla scomparsa della cugina: probabilmente anche lei aveva intuito che Lysander sarebbe dovuto arrivare.

 

***

 

Scorpius Malfoy si chiedeva, ogni giorno che passava, se una delle caratteristiche che il Capello Parlante prediligesse per la casa di Grifondoro fosse la stupidità.

Infatti si era ormai da tempo convinto a non avere più a che fare con nessuno di loro, soprattutto dopo che la Potter l’aveva incastrato in quel modo il giorno prima.

Purtroppo per lui la sua fortuna non sembrava girare per il verso giusto e, quella mattina, si era ritrovato ad avere una discussione con Hugo Weasley. In verità il ragazzo non sapeva nemmeno spiegarsi come fosse finito in quel casino, il giovane infatti gli era andato incontro correndo, dicendogli che l’avrebbe sfidato a duello davanti al Lago Nero.

Lui naturalmente aveva cercato di ignorarlo continuando a camminare, ma lo stupido Grifondoro aveva attirato l’attenzione dei presenti su di sé, iniziando a strillare come una ragazzina che lui era uno sDidollato e Scorpius non poteva permettersi di rovinare in quel modo la sua reputazione –anche se non aveva ancora capito cosa significasse quella parola-.

E così si stava dirigendo verso le rive del lago con un Hugo Weasley, tutto felice, che gli trotterellava al fianco.

«Oh!» esclamò ad un certo punto il ragazzo rosso, battendosi una mano sulla fronte. «Ho dimenticato la bacchetta in dormitorio! Vado a prenderla e torno! Ti raggiungo al lago!»

E così dicendo si dileguò nell’arco di due secondi, mentre il giovane Malfoy si chiedeva quale idiota potesse dimenticarsi la bacchetta in dormitorio quando andava a sfidare qualcuno.

 

***

 

«Il mio cuore sa, che nelle realtà…» continuava a cantare Lily, mentre si intratteneva in delle giravolte.

Infatti, notando che gli animali –ovvero un corvo che aveva cercato di adescare- non sembravano intenzionati a cantare con lei, la ragazza aveva deciso di chiudere gli occhi e aspettare che il suo principe arrivasse.

Si ricordava molto bene come nel cartone, mentre la protagonista cantava, ad un certo punto, dopo che questa aveva chiuso gli occhi, arrivava magicamente il principe che era pronto a proseguire con la strofa successiva della canzone.

Lily si era posta il dubbio che Lysander non conoscesse la canzone, ma aveva abilmente risolto il problema decidendo che poteva suggerirgli le parole lei.

Per questo continuava imperterrita a volteggiare con gli occhi chiusi, sperando che da lì a poco sarebbe andata a sbattere contro un petto muscoloso.

«A me tu verrai e che mi amerai ancor di più…»

 

***

 

Scorpius stava comodamente appoggiato al tronco di un albero, le braccia incrociate al petto, ad aspettare il suo avversario, quando sentì un suono atroce provenire da non molto lontano da lì.

Velocemente voltò il capo nell’altra direzione, cercando di non prestargli attenzione.

Ma poco dopo si staccò dal legno: sembrava quasi che un animale agonizzante stesse chiedendo aiuto.

Va bene che era una Serpeverde e non certo da lui aiutare animali agonizzanti, ma quel rumore lo disturbava profondamente e non sembrava intenzionato a smettere.

Chiunque, anche Voldemort in persona, sarebbe andato a far finire le sue sofferenze.

Così si diresse verso il suono, curioso e allo stesso tempo un po’ spaventato all’idea di cosa avrebbe potuto trovare.

Superato un cespuglio da cui giungevano gli strani rumori, Scorpius intravide la cosa che produceva quell’orribile suono e spalancò gli occhi sorpreso.

Precisamente, quello che lui aveva creduto essere un animale agonizzante, non era altro che la Potter che cantava e, da vicino, era ancora peggio che da lontano.

Tappandosi le orecchie, il ragazzo rimase fermo ad osservarla, chiedendosi cosa mai stesse facendo.

La giovane stava, infatti, sbattendo da un albero all’altro mentre si muoveva in maniera scomposta e continuava, come se nulla fosse e con più fiato avesse in gola, a cantare.

Probabilmente era ubriaca e lui, si disse, non poteva mica lasciarla lì in quello stato; motivo per cui con un sorrisetto divertito sul volto, si diresse verso di lei.

 

***

 

«Lalalà, Lalalà…»

Lily iniziava a preoccuparsi, era quasi arrivata alla fine del suo assolo e ancora non aveva sbattuto contro nessun petto muscoloso e, dir la verità, manco contro uno gracilino.

L’unica cosa che incontrava ogni tanto sul suo cammino erano i tronchi degli alberi che –se proprio doveva essere sincera- colpire non era tanto piacevole; ma la ragazza non aveva nessuna intenzione di arrendersi e continuava imperterrita a stringere le palpebre.

«Il mio cuore sa, che nel-» (*) ma, il fiato che le si mozzò in petto, le impedì di continuare.

Finalmente Lysanderuccio era arrivato!

Con una mano percorse il petto del ragazzo e approvò mentalmente gli addominali che si poteva sentire da sotto i vestiti.

Dopo qualche minuto di contemplazione a occhi chiusi, la ragazza si riprese e, voltando le spalle al giovane e aprendo le braccia -così che lui potesse afferrarle i polsi per guidarla nella danza-, si schiarì la gola, pronta a finire la sua strofa.

«Potter?» chiese però una voce, impedendole di ricominciare e facendole spalancare le sue iridi nocciola.

Mannaggia, quella purtroppo non era la voce di Lysander.

Lily si voltò di scatto incontrando così lo sguardo di Scorpius Malfoy alquanto perplesso.

«Malfoy?» chiese sorpresa, guardando successivamente oltre la spalla del ragazzo come alla ricerca di qualcuno. «Venendo qua hai per caso visto Lysander?»

Il giovane aggrottò le sopracciglia, incerto.

«Non sei ubriaca?»

«Perché dovrei essere ubriaca?» replicò, osservandolo confusa.

«Bah… ti muovevi come una pazza.» affermò il ragazzo, sempre più dubbioso sulla sanità mentale della giovane.

Lily lo scrutò, allargando le iridi nocciola, prima di voltargli le spalle e andarsene indispettita.

«Si chiama ballare, Malfoy!» dichiarò, prima di scomparire definitivamente alla sua vista.

 

 

 

 

Dan dan dan! Ecco finalmente la quinta parte... Beh, che ne pensate? 

Come suppongo avrete capito, la scena è tratta da La Bella Addormentata nel Bosco, così come la canzone (*) e qui potrete trovare il pezzo del cartone che ho abilmente copiato: http://www.youtube.com/watch?v=lmL5lRI2qE4 (bello, bello, bello, bello!! *-*)

Ho notato che le recensioni, così come letture, sono drasticamente diminuite e mi dispiace, ma mi rendo conto che la storia è comica e che può anche non essere apprezzata (forse sta diventando troppo demenziale?)... Comunque, naturalmente, ringrazio tutti quelli che la leggono e chi la inserisce nelle preferite/seguite/ricordate!

Ormai abbiamo ampiamente superato la metà, infatti contando anche l'epilogo, la storia conta otto parti e non siamo già alla quinta, quindi non mi dovrete sopportare ancora per molto! XD

Detto questo vi saluto, ringraziandovi,

un bacione

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Capitolo 7
*** Parte Sesta ***


 

 

 

PARTE SESTA

Rose Weasley era abbastanza innervosita da quella situazione, ormai erano arrivati al terzo giorno e lei non aveva nessuna intenzione di convivere con una cugina menomata: che figura ci avrebbe fatto? La sua reputazione sarebbe stata rovinata e tutti l’avrebbero additata come La-Ragazza-Che-Non-Era-Riuscita-A-Salvare-Sua-Cugina-Dal-Diventare-Un-Rospo. Sinceramente non capiva cosa non avesse funzionato nei suoi piani, in fondo lei era un genio, no?

E allora perché Malfoy non si decideva a baciare Lily? O viceversa –lei non era certo il tipo da scandalizzarsi per la ormai parità dei sessi-?

Era per questo motivo che se ne stava in Sala Grande a rimuginare, giocando con il cibo che aveva nel piatto -cosa che, se non fosse stata in quello stato di crisi, non avrebbe mai fatto-, quando l’entrata di Lily a braccetto di Lysander la distrasse.

Bisogna sottolineare che il ragazzo in questione non sembrava troppo contento di avere la nostra protagonista arpionata al braccio e, a sostegno di questa tesi, gli sguardi terrorizzati che le lanciava erano visibili a tutti, mentre lei –come tutti possiamo immaginare- sprizzava gioia da tutti i pori.

In quel momento, però, una forza oscura –probabilmente il genio malefico insito in ogni Weasley- attirò gli occhi di Rose sul tavolo Serpeverde e, finalmente, la Caposcuola si sentì nuovamente invadere dalla speranza.

Infatti, alla tavolata verde-argento Scorpius Malfoy stava stringendo la forchetta con rabbia, mentre osservava Lily con gli occhi ridotti a due fessure minacciose.

Rose esultò dentro di sé, prima di richiamare a gran voce suo fratello, che le si avvicinò leggermente perplesso.

«Si?» le chiese, una volta che le fu seduto accanto.

«Io l’ho già capito!» affermò lei, sbattendo il pugno sul tavolo.

Hugo aggrottò le sopracciglia, sempre più confuso.

«Cosa?»

«Ma loro ancora no!» continuò Rose, imperterrita, come se non ascoltasse le parole del fratello, mentre gli occhi le si accendevano di una strana luce inquietante.

«Chi?» domandò nuovamente lui.

«Si stanno innamorando e il nostro trio, diventerà un duo.»

«Emh… Oh?» replicò, sempre più dubbioso.

«Fra stelle e pleniluni.» aggiunse la ragazza, alzandosi in piedi e indicando il cielo. «C’è aria di magia…»

Hugo alzò lo sguardo sul sole mattutino che illuminava la Sala Grande, iniziando seriamente a preoccuparsi della sanità mentale della sorella.

«È un attimo così romantico, vedrai la porta viaa!(*)» concluse lei, con la voce sempre più stridula, prima di raccomodarsi al suo posto come se nulla fosse successo.

Passarono parecchi minuti di silenzio, prima che il giovane si decidesse a parlare.

«Senti Rose, non ho capito di cosa stiamo parlando…»

 

***

 

Scorpius Malfoy non aveva ben compreso cosa gli fosse successo in Sala Grande, infatti, appena la Potter e Scamandro erano entrati a braccetto nella sala, aveva sentito il proprio corpo tendersi e una strana rabbia prende il sopravvento; ma aveva velocemente archiviato il caso come una manifestazione bizzarra del proprio fisico, come quel particolare mal di stomaco che l’aveva colto quando la Potter gli era andata a sbattere contro il petto.

Nulla di cui preoccuparsi comunque, probabilmente stava covando qualche strano virus.

E non avrebbe mai più ripensato alla vicenda, se una Rose Weasley –seguita naturalmente dal suo fedele fratellino- non gli fosse piombata davanti in biblioteca quello stesso pomeriggio.

Il primo pensiero che il suo cervello riuscì a metabolizzare fu quello di smettere di recarsi in quei luoghi –dove si potevano incontrare troppi Grifondoro ormai fuori controllo-, motivo per cui, sorridendo gentilmente alla coppia di fratelli, si mise in tutta fretta a raccogliere i propri libri, cercando di scappare.

Peccato che la fortuna non era proprio dalla sua parte in quei giorni.

«Fermo là, Malfoy.» affermò –infatti- il ragazzo, puntandogli un dito contro con aria minacciosa. «Noi ti dobbiamo parlare!»

Scorpius indietreggiò, leggermente spaventato all’idea che quei due pazzi scatenati potessero ancora volere qualcosa da lui.

«Hugo, smettila!» lo sgridò la giovane, prima di volgersi con un sorriso gentile verso il Serpeverde. «Lui è nostro ospite.»

E, a sentire quelle parole, il ragazzo si sentì ancora più terrorizzato ma, convincendosi che non era il caso di provocare i due Weasley, si risedette al suo posto, sconfitto.

«Allora Scorpius, posso chiamarti Scorpius, vero?» chiese la sorella, accomodandosi al suo fianco e lui si trovò costretto –da chissà quale forza- ad annuire impotente. «Ho visto che guardavi Lily e Lysander in Sala Grande questa mattina…»

Scorpius si voltò verso di lei, leggermente sorpreso.

«Non avevi un’aria molto felice, eh?» continuò Rose, con aria maliziosa mentre, seduto di fronte a loro, Hugo annuiva a ogni sua parola. «Sembravi quasi geloso…»

«Eh?» replicò a quel punto lui, perplesso. «No, guarda Weasley, ti sbagli… Io sto covando una specie di virus.»

Bisogna ricordare, a questo punto della storia, che Rose, oltre ad avere un’innata passione per lo studio e la pulizia, aveva ancora uno spiccato senso materno che, anche se a volte la metteva in situazioni poco piacevoli –come dover dividere Lily e Hugo quando litigavano-, non riusciva in nessun modo a reprimere. Fu per questo motivo che, appena sentite le parole del ragazzo completamente opposte a quelle che si aspettava –infatti aveva ipotizzato che alla sua insinuazione lui avrebbe negato la cosa in modo poco convincente-, si ritrovò a preoccuparsi, iniziando a poggiare una mano sulla fronte del suo interlocutore.

«Un virus?» domandò, cercando di valutare se il giovane avesse qualche linea di febbre. «Che ti senti? Vuoi andare in infermeria?»

«No, guarda, ora sto meglio.» affermò lui, sempre più spaventato e sconcertato dagli strani atteggiamenti dei Grifondoro. «In verità mi succede sempre in presenza di tua cugina, probabilmente deve avermelo passato lei.»

Rose, a quel punto, stacco la mano dalla sua fronte, aggrottando le sopracciglia in un’aria dubbiosa.

«In che senso?»

«Beh, nel senso che mi viene uno strano mal di pancia quando la vedo, e oggi quando è entrata con Scamandro mi sono sentito davvero strano, probabilmente mi deve essere venuta la febbre per qualche minuto… Cose così.» dichiarò Scorpius, mentre si chiedeva se il gene della stupidità fosse una di quelle qualità che i Weasley si tramandavano da generazioni.

In quel momento la lampadina nel cervello di Rose si accese, lasciandola libera di intuire quale malessere avesse contagiato il Serpeverde e l’aria materna che aveva avuto fino a qualche attimo prima si dissolse, immediatamente.

«Ma davvero!» esclamò, tornando a riprendere un tono malizioso. «E questo mal di pancia di cui parli, non è che per caso è come se sentissi le farfalle nello stomaco?»

«Si!» replicò lui, seriamente felice che qualcuno avesse capito di quale malattia fosse gravemente afflitto. «Proprio così… Allora hai una cura per caso? Posso guarire?»

«Scorpius, Scorpius, Scorpius…» continuò Rose, dando delle piccole pacche sulla spalla del ragazzo. «Tu non hai nessuna malattia.»

«Ah no?»

«No, tu ti sei semplicemente innamorato di Lily.» attestò lei, sorridendogli raggiante.

Scorpius la guardò allargando i suoi occhi argentei, perplesso.

«Sei pazza?»

 

***

 

Rose doveva complimentarsi con se stessa; non sapeva come, ma aveva convinto uno Scorpius Malfoy perplesso e stupito ad incontrarsi con Lily quella pomeriggio –prima del tramonto, naturalmente-. In verità aveva dovuto inventarsi una scusa su una strana malattia che veniva guarita con il bacio di una Potter, malattia che Malfoy aveva accettato molto più volentieri e velocemente della versione in cui lui sarebbe stato innamorato della Grifondoro.

Quindi doveva solo sperare che Lily nel suo piccolo cuore volubile nutrisse un po’ di sentimento per il Serpeverde e bum, tutto sarebbe andato per il verso giusto: niente cugina rospo, niente reputazioni rovinata, niente di niente.

Raggiante si alzò in piedi dal tavolo della biblioteca dove stava ancora seduta, svegliando con un calcio Hugo, addormentato probabilmente da quando lei aveva iniziato a parlare con il giovane biondo.

«Sbrigati, abbiamo un sacco di cose da organizzare!» affermò rivolta a suo fratello, prima di dirigersi a passo spedito verso l’uscita.

 

 

 *

 

 

 Parte Sesta, dan dan dan, che è anche la penultima! Ormai mancano solo la Parte Settima e l'Epilogo!

Detto questo, non ho molto altro da dire, le citazioni della Disney come al solito sono presenti ((*) Il Re Leone, http://www.youtube.com/watch?v=bf1vuBi9yX4); naturalmente ringrazio tutti quelli che continuano a seguire la mia storia, che spero vi piaccia almeno un po'! ^^

A domenica prossima, un bacione.

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Capitolo 8
*** Parte Settima ***


 

 

PARTE SETTIMA

Hugo era sicuro di essersi perso qualche passaggio, altrimenti avrebbe saputo spiegare la situazione in cui si trovava. Infatti non riusciva proprio a capire perché Rose e lui si fossero nascosti dietro un cespuglio, in prossimità del Lago, ad osservare uno Scorpius Malfoy visibilmente nervoso, visto il modo in cui continuava a ravvivarsi la sua bruttissima –almeno a detta sua- folta chioma.

Ormai passava i suoi giorni a guardare o lui o Lily, ed era la cosa più noiosa e sbagliata che avesse mai fatto. Sapeva benissimo che al di là di poche ore loro si sarebbero trasformati in dei rospi se non si fossero baciati –cosa che sua sorella continuava a menzionare ogni minuto- ma, sia il primo che il secondo caso, erano troppo disgustosi per essere osservati, quindi proprio non riusciva a spiegarsi cosa ci facesse lì.

L’unica idea che gli era passata per la mente era che Rose volesse punirlo per qualcosa, ma proprio non riusciva a ricordarsi cosa avesse fatto di male quel giorno.

Del resto, sua sorella, non sembrava troppo intenzionata a fargli comprendere alcunché, visto che se ne stava in silenzio con aria attenta a fissare Malfoy, quasi volesse intimargli con la forza del pensiero di muoversi.

Ma, proprio in quel momento, le sue intelligenti elucubrazioni mentali furono interrotte dall’arrivo di Lily che, tutta allegra e saltellante, raggiungeva il luogo dell’incontro.

Rose tirò immediatamente fuori la bacchetta e, con lo sguardo, gli intimò di fare lo stesso.

 

***

 

Scorpius Malfoy era davvero preoccupato. La Weasley gli aveva, infatti, spiegato che la sua malattia era letale e che se non avesse baciato la Potter prima del tramonto sarebbe morto in atroci sofferenze. La cosa gli sembrava abbastanza strana, ma non aveva né il tempo né la voglia di rischiare di morire per non aver creduto alle parole di un Grifondoro; suo padre sicuramente non sarebbe stato d’accordo con lui –visto che gli ricordava tutti i giorni che la Casa rosso-oro era piena di truffatori ed imbroglioni deficienti-, ma Rose Weasley era la prima della sua classe e lui aveva deciso di darle fiducia.

Per questo continuava a lanciare occhiate disperate al sole che a poco a poco si abbassava alle sue spalle, sperando con tutto il cuore che la Potter si sbrigasse ad arrivare.

Per fortuna, dopo pochi minuti, la vide trotterellare in lontananza e, senza pensarci, si mosse verso di lei, ma purtroppo qualcosa lo immobilizzò, mentre sentiva una strana melodia propagarsi nel suo cervello.

 

***

 

Lily era al settimo –o anche all’ottavo- cielo, era raggiante e nulla avrebbe potuto distruggere la sua felicità. Lysanderuccio si era di fatto deciso –o meglio l’aveva prontamente obbligato- a darle ripetizioni di Pozioni e lei sapeva che questo avrebbe sicuramente portato alla nascita del loro amore –era cosa nota a tutti che le ripetizioni portavano sempre a una relazione clandestina tra due persone di Casa opposta-.

Quindi non sapeva cosa l’avesse portata ad accettare quello strano ed inquietante invito da Malfoy, ma aveva deciso che se il mondo era finalmente stato tanto buono con lei, in cambio doveva fare un gesto di beneficenza ed accorrere al grido d’aiuto del ragazzo.

Si stava avvicinando saltellando allegramente verso il luogo dell’incontro, quando una melodia a lei nota la costrinse ad arrestarsi, mentre si guardava intorno leggermente perplessa.

 

Qualcosa in lui,

Si trasformò,

Era sgarbato, un po’ volgare, e ora no,

È timido,

Piacevole,

Non mi ero accorta che ora è incantevole.

 

Mentre sentiva queste parole soavi farsi strada nel suo cervello, Lily si sentì trascinata da qualcosa che non avrebbe saputo identificare ad avvicinarsi al giovane Serpeverde.

Quando gli fu accanto si perse a osservargli il profilo, mentre lui rimaneva voltato verso il Lago Nero e, dopo qualche secondo, si ritrovò costretta a sfiorargli una spalla, portandolo a girarsi verso di lei.

Scorpius, d’altro canto, era sinceramente preoccupato che la sua malattia stesse peggiorando, dato che si ritrovava immobilizzato senza nessuna possibilità di spostarsi e, solo quando sentì il tocco della ragazza, si rese conto di essere improvvisamente libero.

Mentre si voltava verso di lei, una musica alquanto strana si propagò anche nella sua mente, senza che sapesse identificare da dove arrivasse.

In quel momento, però, Lily si accorse inaspettatamente di dove il suo arto ancora si trovasse e lo allontanò di scatto, mentre scuoteva la testa leggermente perplessa; e Scorpius, a quel gesto, si ritrovò costretto ad afferrare la mano della giovane, stringendola nella sua.

 

Lo sguardo suo,

Su me posò,

Sfiorò la zampa, ma paura non provò,

Son certo che,

Mi sono illuso,

Lei non mi aveva mai guardato con quel viso.

 

Lily ormai non riusciva a capire cosa le stesse succedendo, già era strano che il suo cervello cantasse da solo canzoni di cartoni che non sentiva da anni, ma il fatto che il suo sguardo si fosse incatenato a quello del ragazzo e che non si sentiva per niente infastidita dalle loro dita che si sfioravano delicatamente, era una cosa troppo inquietante per essere reale.

Scorpius, del resto, non sapeva spiegarsi perché in quel momento, mentre la voce nella sua testa riprendeva a cantare, si stesse piegando verso di lei, scostandole un ricciolo ramato dalle guancie arrossate.

 

Tu,

Non sei l’ideale,

Non ti avrei sognato accanto a me,

Ma,

Ora sei reale,

Hai qualcosa che non ho mai visto prima in te.

 

Va bene, la ragazza era del tutto convinta di star uscendo di senno, altrimenti non avrebbe saputo spiegare perché, mentre Malfoy si piegava verso di lei e la musica continuava, le sue palpebre si stessero chiudendo dolcemente.

 

***

 

Rose con un movimento della bacchetta intimò a Lily di sporgersi verso Malfoy, mentre quest’ultimo continuava ad abbassarsi verso di lei.

Finalmente tutto stava andando secondo i suoi piani; certo, aveva dovuto usare una Maledizione Senza Perdono, ma –se mai l’avessero scoperta- era sicura che il tribunale avrebbe capito che le sue intenzioni erano delle migliori –stava o non stava cercando di salvare la vita di due poveri ragazzi?- e l’avrebbero senza dubbio assolta.

«(…) Aspetta un po’ si e vedrai, ti colpirà, quello che accade è una grande novità…» canticchiò tra sé e sé, mentre dondolava su se stessa, sotto lo sguardo perplesso di Hugo.

«Rose, di che stai parlando?» le chiese suo fratello, che non riusciva proprio a comprendere perché Scorpius e Lily si guardasse con quegli sguardi annebbiati, anche se supponeva che di lì a poco avrebbe assistito a qualcosa che la sua mente non sarebbe riuscita a cancellare facilmente.

«Te lo dirò quando sarai più grande, Chicco (*).» replicò lei, mentre lui iniziava seriamente a preoccuparsi.

«Chicco?» chiese dubbioso, prima di scuotere sua sorella con una mano, dato che quest’ultima continuava a canticchiare senza prestagli più di tanta attenzione.

Purtroppo Rose, a quel gesto inaspettato, si lasciò sfuggire la bacchetta tra le dita che, dopo aver roteato nell’aria, andò a rovinare a pochi metri da loro e, nel momento esatto in cui tocco terra, l’aria magica che si era creata si spezzò.

I due fratelli videro chiaramente i ragazzi che stavano spiando spalancare contemporaneamente le palpebre e guardarsi perplessi in volto, prima di allontanarsi l’uno dall’altro di qualche metro.

La Caposcuola registrò rapidamente che il sole stava ormai tramontando, che lo spazio che la distanziava dalla sua bacchetta era troppo lontano e che quindi non c’era più nessuna speranza; motivo per cui scatto in piedi, presa da una rabbia cieca contro il proprio fratello.

«Hugo, sei un deficiente!» strillò, mentre si poggiava le mani sui fianchi nella sua tipica posizione di rimprovero.

«Rosie?» chiese Lily, accorgendosi della cugina spuntata fuori dal nulla da un cespuglio.

«Weasley?» la seguì Scorpius, sempre più perplesso.

«Io? Ma sei se tu che farneticavi frasi senza senso!» replicò il Grifondoro, alzandosi a sua volta in piedi.

«Hugo?» continuò Lily, sconcertata.

«Guarda, lo vedi?» aggiunse, alzando notevolmente il tono di voce Rose, mentre indicava il sole che ormai scompariva all’interno del Lago. «Ormai è tutto perduto, spero tu sia contento!»

Il giovane Serpeverde sembrò rendersi conto solo in quel momento della situazione e, rapidamente, si avvicinò alla ragazza ramata afferrandola per le spalle.

«Scusami Potter, lo voglio meno di te, ma non ho intenzione di morire.» affermò, mentre stringendo gli occhi, si costringeva ad avvicinare le sue labbra a quelle di lei.

«Bravo Malfoy, veloce!» lo incitò la Caposcuola, mentre il sole moriva inevitabilmente alle loro spalle.

Ma, proprio nel momento in cui Lily si accorgeva di cosa stava succedendo e cercava di allontanare il ragazzo da sé, un sonoro Pop immobilizzò tutti, mentre Brontolo compariva davanti ai loro occhi.

«Brontolo!» trillò Hugo, accucciandosi a fianco del nano con aria raggiante. «Finalmente sei tornato!»

Rose si voltò verso il sole che scompariva del tutto, prima di portare la sua attenzione verso il nuovo arrivato.

«La prego, non li trasformi in dei rospi.» lo pregò, cercando di usare il tono più caritatevole che possedeva.

«Rospi?» domandò Lily, mentre staccava le mani del ragazzo biondo da sé e guardava sua cugina con aria confusa.

«Sì, Lily, rospi. Te e Malfoy avete fatto quella stupida pozione e dovevate baciarvi entro tre giorni per non venir trasformati in dei rospi! Per questo abbiamo creato tutte queste situazioni romantiche!» replicò Rose, abbattuta.

La giovane Potter, a sentire quelle parole, impallidì.

«Quindi adesso diventerò un rospo?» strillò, mentre si toccava il viso con aria scoraggiata. «Non sono pronta, non ho ancora baciato Lysanderuccio, non ho ancora vissuto abbastanza, no, no, no, no… E poi come si può rovinare il mio bel viso così? No, no, no, non si può, non ho ancora avuto abbastanza esperienze… E il sesso? Non lo proverò mai? Le rane lo fanno?» continuò, sempre più disperata, prima di voltarsi verso Malfoy. «Malfoy, fammi tua, ora!» gli ordinò, per poi afferrarlo per le spalle, scuotendolo.

Scorpius, del canto suo, non aveva ancora realizzato cosa stesse succedendo e si limitò ad osservare Lily con aria perplessa, senza sentirsi in dovere di risponderle.

Rose, nel frattempo, si era avvicinata al nano, cercando di convincerlo a evitare l’enorme inconveniente di trasformare Lily e Malfoy in due rospi.

«Signor Brontolo, come può farle una cosa del genere?» constatò, indicando Lily che si era arpionata al braccio del Serpeverde, mentre continuava a strillare frasi senza senso logico. «Con che cuore?»

«Guardi signorina-» iniziò lui, mentre cercava di allontanarsi da Hugo che lo tirava per una manica della veste.

«Potrà portare questo peso sulla coscienza?» continuò lei, impedendogli di concludere la frase. «Il peso di aver trasformato una bellissima ragazza e un giovane appena passabile in due rospi? Ce la farà? Eh?»

«Signorina, se mi lascia spiegare, sono venuto per dirle e dirvi…» affermò con tono serio, mentre tirava il braccio per staccarlo dalla presa del giovane, a cui lanciò un’occhiata perplessa prima di continuare. «Che mi sono sbagliato, era un’altra aula, con altri due studenti, che purtroppo non ho potuto avvertire e sono già stata trasformati.»

«Ah… bene.» prese atto Rose, leggermente in contro piede, prima di voltarsi verso sua cugina. «Lily, puoi anche smetterla, non diventerai un rospo!»

A quelle parole Lily si staccò immediatamente da Malfoy, portando i pugni verso il cielo e iniziando a girare intorno al ragazzo urlando Non diventerò un rospo, non diventerò un rospo, sotto lo sguardo sempre più dubbioso di quest’ultimo.

«Detto questo, vi saluto.» dichiarò Brontolo, anche lui abbastanza incerto sul comportamento di quegli strani studenti, prima di scomparire con un sonoro Pop.

«Ma… Ma… la canzoncina?» biascicò Hugo, con la voce rotta dalla disperazione.

 

 

 

 Eccomi qua, siamo arriva praticamente alla fine... Ormai il prossimo capitolo sarà l'epilogo e poi avrò finito di rompervi le palle!

E così Lily e Scorpius non si sono baciati, anche se Rose aveva creato un piano praticamente impeccabile, ma l'arrivo di Brontolo ha impedito l'irreparabile... Chissà come si comporteranno ora...

Detto questo, naturalmente la canzone che è presente nel capitolo è Uno Sguardo d'Amore di La Bella e la Bestia (*) e, come al solito, vi lascio il link del pezzo che fa sempre piacere riguardarsi: http://www.youtube.com/watch?v=xIIjUbNGQnc.

Ringrazio naturalmente tutti quelli che mi seguono, mi inseriscono nelle seguite/ricordate/preferite e naturalmente a chi commenta!

Ho finito, quindi smetto di rompervi, volevo solo dirvi -come ultima storia- che sto scrivendo un'altra Long ambientata nella Nuova Generazione con protagonista Molly jr Weasley (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=861903&i=1), se volete passare mi farebbe piacere! ^^

Beh, ora ho veramente finito di rompervi, un bacione e a domenica prossima, con l'epilogo.

 

 

 

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Capitolo 9
*** Epilogo ***


 

 

 
 

EPILOGO

La notizia che due studenti erano stati trasformati in dei rospi fece il giro della scuola in meno di un giorno. Il preside ebbe non pochi problemi per cercare una soluzione, ma alla fine sotto il consiglio dell’insegnante di Trasfigurazione dovette ammettere di non poter revocare l’incantesimo e permise ai due giovani di frequentare la scuola.

Era passato un mese ed ormai quasi tutto il resto degli studenti si era abituato a vedere due rospi con una mini-bacchetta in mano –fatta costruire appositamente per loro- che se ne andava saltellando in giro per la scuola; poteva capitare a volte che venissero scambiati per gli animali di compagnia di qualcuno, ma i due ragazzi con la loro voce gracidante intimavano rapidamente lo studente in errore di riportarli dove li aveva trovati, costringendolo –naturalmente- a pagare una penale per quel comportamento così poco rispettoso.

Era per questo motivo che Lily, alla fine di tutto, anche se poteva ancora sperare di baciare il suo grande amore, era diventata leggermente invidiosa di non essere stata lei la fortuna ad essere trasformata in un rospo, tanto sapeva che, prima o poi, qualcuno avrebbe trovato una cura per l’incantesimo ed i due poveri studenti sarebbero tornati alla normalità, soltanto molto più ricchi.

In più aveva scoperto che Lysanderuccio non era il dolce principe azzurro che si aspettava, anzi poteva ormai tranquillamente ammettere di essersi sbagliata sul suo conto. Infatti le ripetizioni che l’aveva costretto a darle non erano andante come sperava: il giovane le aveva -in realtà- prese molto sul serio e, senza prestare attenzione alle sue occhiate languide od agli abiti succinti che indossava solo per lui, l’aveva annoiata per ben due settimane su come preparare quella o quell’altra pozione.

Dopo quelle settimane interminabili Lily si era definitivamente arresa ed il suo amore per il bello Scamandro era appassito velocemente, dato che aveva deciso che probabilmente le tendenze sessuali del ragazzo erano rivolte ad un’altra sponda –altrimenti come avrebbe fatto a resisterle?-.

Ormai, quindi, non aveva più un obbiettivo e si ritrovava così ad invidiare due studenti trasformati in dei rospi.

La verità era che i due giovani, che prima dell’incantesimo si conoscevano soltanto di vista, si erano messi insieme dopo appena una settimana che erano stati tramutati e lei non poteva impedire al suo cuore di fremere di gelosia; naturalmente non avrebbe mai ammesso che l’idea di essere trasfigurata proprio insieme a Malfoy non le dispiaceva per niente.

 

*

 

Scorpius Malfoy si odiava per quello che stava per fare e sapeva che suo padre –se mai l’avesse scoperto- l’avrebbe diseredato all’istante, ma aveva deciso che preferiva correre il rischio, dato che era ormai un mese che dormiva male e che veniva colto da strani mal di pancia, e le due profonde occhiaie visibili sul suo viso non era assolutamente da lui.

Per questo, quella mattina, quando vide Lily Potter uscire dalla Sala Grande per dirigersi verso la sua futura lezione, si affrettò ad inseguirla.

«Potter.» la chiamò, quando fu sicuro che il corridoio in cui si trovavano fosse vuoto.

«Malfoy?» domandò lei, leggermente perplessa, mentre il ragazzo le si avvicinava rapidamente.

Si guardarono negli occhi per parecchi secondi –lui totalmente imbarazzato e lei completamente confusa-, prima che il giovane aprisse bocca .

«Senti Potter, so benissimo che sei completamente fuori di testa, e che non è normale tutto ciò, e guarda io sarei il primo ad essere felice se mai dovessi risvegliarmi da questa strana malattia che mi hai infettato -che tra l’altro sono sicuro che devi avermi passato tu in qualche modo, magari con qualche filtro strano di tuo zio?-, ma, in ogni caso, non riesco più a dormire e le vedi queste occhiaie?» affermò, tutto di un fiato, sotto lo sguardo sempre più interdetto di lei. «Beh, comunque, il punto è che vorrei chiederti se ti andava di venire a Hogsmeade con me, questo fine settimana…»

Lily lo scrutò attentamente, con aria inquisitoria, prima di decidersi a rispondere, ed in quei minuti il mal di pancia di Scorpius peggiorò a dismisura.

«Beh, non sarai il principe azzurro, ma in fondo La Bella e la Bestia insegna!» approvò, infine, con tono allegro.

«Cosa?» replicò lui, leggermente dubbioso da quella risposta indecifrabile.

«È un sì, Malfoy.» gli spiegò lei, alzando le iridi nocciola al cielo.

 

*

 

Hugo se ne stava sdraiato su un divano della Sala Comune di Grifondoro a pancia in giù, con la testa nascosta in un cuscino, mentre cercava di dimenticare la notizia che aveva appena avuto da una Lily raggiante.

Non poteva credere che, dopo aver scampato così brillantemente il pericolo, loro avessero comunque deciso di uscire insieme… Con che crudeltà gli facevano questo?

La sua reputazione sarebbe stata rovinata per sempre, tutti l’avrebbero additato come Il-Cugino-Di-Quella-Che-Esce-Con-Un-Seperverde e nessuno avrebbe più voluto parlargli, lo sapeva.

Mentre stava quasi per mettersi a piangere all’idea, sentì la porta del ritratto aprirsi, prima che una persona gli si avvicinasse.

«Hugo…» iniziò la voce tentennante di Rose, mentre una mano andava ad accarezzargli i capelli. «Come stai?»

«Mmmh.» brontolò in risposta lui, incapace di spiccicare parola.

Passarono parecchi minuti, in cui sua sorella gli continuò ad accarezza i capelli, mentre lui rimaneva immobile nella sua pozione di protesta.

«Che ne dici se ti canto la canzoncina?» domandò, alla fine lei, con tono più gioioso, sperando di aver finalmente trovato qualcosa per rallegrarlo.

«Quella di Brontolo?» replicò lui, la voce ancora ovattata dal cuscino.

«Si, quella… Che ne dici?»

Hugo lentamente si tirò a sedere, mentre con una manica si asciugava gli occhi leggermente umidi.

«Va bene…» affermò ancora mogio, tirando su con il naso.

«Con pale e con picconi ogni dì veniamo qua.» iniziò Rose, non propriamente intonata. «È il tipo di lavoro che ci da felicità…(*)»

 

 

THE END

 

 

*** 

 

 

 Ed ecco qua che siamo arrivati alla fine!! 

Devo ammetere che un po' mi dispiace, perchè mi sono proprio divertita a scrivere questa storia e spero di aver divertito voi, mentre la leggevate...

Alla fine, a parte il povero Hugo (che comunque ha sentito la sua canzoncina), tutto è finito per il meglio: i due studenti/rospi sono felice, Lily e Scorpius proveranno ad uscire (non si saprà mai come andrà) e Rose non avrà la reputazione rovinata per non essere riuscita a salvare sua cugina... Tutto è bene quel che finisce bene!

Naturalmente la canzoncina di Hugo è Ehi Oh di Biancaneve (http://www.youtube.com/watch?v=9IcM44V88jg), se no quale altra poteva essere?!

Detto questo passo ai ringraziamenti, e ringrazio tutti quelli che hanno inserito la storia nelle seguite/ricordate/preferite, chi mi ha seguito in silenzio e -naturalmente- chi ha commentato!
Grazie a tutti, davvero.

Beh, ora non mi resta altro che salutarvi, ma prima scusatemi, ma mi farò un po' di pubblicità occulta (XD): ho appena iniziato un'altra storia su Lily e Scorpius (questa purtroppo non comica) che potete trovare qua http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=870908&i=1, se vi va di fare un salto!

Ora ho veramente finito di rompere,

un bacione e grazie a tutti di nuovo!

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