Pozione d'Innamoramento di Pallina (/viewuser.php?uid=1006)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Parte Prima ***
Capitolo 3: *** Parte Seconda ***
Capitolo 4: *** Parte Terza ***
Capitolo 5: *** Parte Quarta ***
Capitolo 6: *** Parte Quinta ***
Capitolo 7: *** Parte Sesta ***
Capitolo 8: *** Parte Settima ***
Capitolo 9: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
INTRODUZIONE
Immaginatevi una Lily
Potter di quelle eternamente innamorate,
E un Hugo Weasley
completamente preso dalle sue bambinate.
Immaginatevi, poi, una Rose Weasley un
po’ mamma nella mente,
E, ancora, uno
Scorpius Malfoy frastornato totalmente.
Mischiate tutto
insieme con accorgimento,
Ed ecco che avrete la
Pozione d’Innamoramento.
PROLOGO
C’era
una volta una bella ragazza tranquilla e gentile con tutti, dai lunghi
capelli ramati
e un sorriso sempre presente sul volto.
«Rose, Hugo
mi da fastidio!»
strillò una
voce acuta, mentre una ragazza castana, che prima era impegnata a
leggere
tranquillamente un libro, alzava rassegnata gli occhi al cielo.
«Tu stupido
cretino, ridammi
immediatamente il mio libro! Roseeee!»
Va
bene, forse non proprio gentile con tutti…
«Ti giuro
che se non mi dai quel cavolo di libro, ti spacco la
faccia!»
…e
forse non è quella che uno chiamerebbe
“ragazza tranquilla”,
ma aveva comunque i suoi lunghi capelli ramati e il sorriso sempre
presente sul
volto…
«Rose!»
urlò una giovane, che aveva
appena sceso
freneticamente le scale, con una massa scomposta che le ricadeva sul
capo al
posto dei capelli e una smorfia imbestialita a deturparle i lineamenti,
che
aveva ben poco di gentile.
«Rose! Hugo
mi ha rubato un libro e non me lo vuole più ridare!»
Va
bene…
C’era
una volta un animale imbestialito e antipatico con tutti, da una strana
massa
informe di colore ambiguo sulle testa
e una smorfia
preoccupante sempre presente sul volto.
Meglio?
La ragazza chiamata
in causa si alzò in piedi, adesso leggermente
innervosita.
«Ma come ve
lo devo dire che non
sono la
vostra baby-sitter?» replicò stizzita Rose Weasley
prima di salire le scale
diretta verso il dormitorio maschile –naturalmente seguita
dall’animale
gongolante-, dove Hugo Weasley stava cercando di nascondere un libro
sotto al
suo cuscino.
«Hugo,
restituisci quel libro a tua cugina.» affermò con
un tono
che non ammetteva repliche, le mani che le
si andarono
a posare sui fianchi.
Il ragazzo si
voltò di scatto, leggermente spaventato.
«Q-quale
libro?» rispose infine, dopo un attimo di
esitazione,
indietreggiando leggermente verso il proprio letto.
La giovane castana
alzò le sue iridi al cielo.
«Signorino,
non ho tempo da perdere.»
«Veramente,
non so di che libro stai parlando…»
«Hugo…
attento.»
«Rose, se
mi spiegassi quale libro ti devo tirare fuori, magari io-»
Ma nessuno
sentì il
seguito della frase, perché un urlo sovrumano
riempì il dormitorio maschile del
quinto anno di Grifondoro.
«HUGO
WEASLEY, RIDAI IMMEDIATAMENTE IL LIBRO A TUA CUGINA.»
Il
dopo sarebbe meglio non raccontarlo perché potrebbe avere
degli esiti negativi
sulla vostra psiche. Sappiate, comunque, che un ragazzo dagli
spettinati
capelli rossi, tremolante, alla fine consegnò
il
famoso libro alla sua amata cuginetta che -naturalmente-
gli
sorrise soddisfatta, mentre una piccola linguaccia le scappava dalla
posizione
protetta in cui si trovava -o meglio conosciuta come la schiena della
giovane Weasley-.
Naturalmente
alcuni di voi –le menti
più brillanti- si staranno
chiedendo perché questa benedetta storia deve iniziare
mostrandoci degli strani
individui e le loro gesta nel
loro habitat naturale,
beh
–sembra strano- ma saranno proprio questi individui
i protagonisti della
nostra vicenda…
Cavolo,
sono sempre Hugo Weasley, Rose Weasley e Lily Potter!
*
Ed
ecco che ritorno, vi eravate stufate di me, eh? Ma niente, ho deciso di
ri-ri-pubblicare questa storia!
La
vicenda di questa ff è molto divertente, infatti l'avevo
idea (secoli fa, tipo quattro anni) con i personaggi della generazione
di Harry (vediamo chi indovina chi erano i protagonisti), poi ho deciso
(qualche tempo fa) di adattarla ai personaggi della Nuova Generazione
(semplicemente perchè non riesco più a
scrivere storie comiche, quando in verità quei poracci sono
in guerra e non mi va nemmeno di ambientarla troppo presto
perchè altrimenti sarebbero davvero piccoli), ma anche
quella la situazione non è andata per il meglio... Ma adesso
l'ho finita e quindi posso finalmente pubblicarla!
(La
verità è che la sto pubblicando soprattutto per
l'immagine che ho creatro grazie a Photoshop che metto a inizio a
capitolo... bellissima, ve?)
Un'altra
cosa da dire su questa storia è che è cosparsa di
piccole citazioni (alcune anche molto grandi, visto che ci saranno
intere canzoni) della Disney, che io adoro dal profondo del cuore e che
si svolgerà praticamente in soli tre giorni (come
praticamente tutti i cartoni della Disney).
Detto
questo, spero che questo capitolo introduttivo vi abbia interessato
quel tanto da spingervi ad aspettare il prossimo, che
arriverà al più presto.
Un
bacione,
Pallina
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Capitolo 2 *** Parte Prima ***
PARTE
PRIMA
«Per
favore… Mi devi
aiutare!» lo pregò Lily,
inginocchiandosi ai suoi piedi, le mani congiunte davanti a
sé.
«Mocciosa
alzati.»
le sibilò repentino lui.
Sinceramente non si
ricordava come si fosse trovata in quella
situazione, sapeva solo che aveva iniziato
a parlare
con Scorpius Malfoy e adesso stava lì, chinata davanti a lui
a pregarlo di
aiutarla.
Va bene,
forse non poteva sembrare la mossa più geniale del mondo, ma
aveva seriamente e
sinceramente bisogno del suo aiuto.
«Ti
prego?» chiese nuovamente la giovane ramata, ostentando
l’aria
da piccola-dolce-bambina-disperata
che era il suo
forte.
Malfoy
incrociò le braccia davanti al petto con aria leggermente
sospettosa.
«Mi spieghi
cosa dovrei aiutarti a fare?»
Lily non se lo fece
ripetere due volte e, prendendo quella
risposta come un sì, saltò al collo del ragazzo
urlando di gioia.
«Oh, sei un
mito! Ti adoro!» esclamò
contenta, mentre Scorpius allargava le palpebre spaesato e stupito.
«Sei il
migliore amico che si possa
desiderare!»
Dopo quella piccola quanto innocente
frase, il giovane la staccò lentamente da sé,
guardandola contrariato.
«Ma sei
completamente fuori di testa?
Manco ci rivolgevamo la parola prima di
oggi ed adesso
sono diventato tutto di colpo il tuo migliore amico?»
affermò lui, quindi
alzando il tono di voce così da farsi sentire dai presenti
che, incuriositi, si
erano fermati ad osservare la scena, continuò: «Io
questa pazza psicopatica non
la conosco.»
Naturalmente nessuno
si scomodò dalla sua posizione per aiutare il
ragazzo che –poverino- pensava di suscitare in qualcuno un
minimo di
compassione.
Lily, che non lo
stava minimamente ascoltando, era invece presa da
tutt’altre
fantasie: si era portata le mani al petto
e, assumendo un’aria trasognata, guardava una figura
invisibile che arrivava
con il suo cavallo -naturalmente bianco- da dietro la spalla del suo
interlocutore.
«Ehi,
Potter.. Ci sei?» le domandò
lui,
muovendo una mano davanti agli occhi nocciola della ragazza, che
così si
risvegliò bruscamente dal suo sogno incantato.
Sbatté
parecchie volte le palpebre prima di essere in grado di
rispondere.
«Si?
Desideri?» replicò, con aria decisamente
confusa.
Scorpius si
passò una mano sul volto, mentre su di esso compariva
un’espressione esasperata.
«Ma tu sei tutta matta!
Prima mi trascini qua -mentre
io, ricordo, stavo
studiando- con non so quale scusa, ti inginocchi, mi fai fare una di
quelle
figure di merda che mi
ricorderò per il resto della
mia vita e adesso mi chiedi cosa desidero?»
dichiarò il ragazzo, adirato. «Ma sai che ti dico? Io
me ne vado…»
E detto questo si
voltò pronto, onestamente, ad allontanarsi, ma una Lily
urlante che gli si
aggrappò al braccio gli fece immediatamente cambiare idea.
«Ti prego,
ti prego, ti
prego…» strillava
la giovane attirando ancora di più l’attenzione
dei presenti. «Tipregotipregotipregotipregotipregotipregotiprego!»
E proprio in quel
momento arrivò il nostro secondo protagonista
accompagnato naturalmente da sua sorella, Rose Weasley -terza e ultima
eroina della
nostra storia-, e il caro cugino travisò completamente la
situazione.
Ai suoi occhi Lily
non stava –non troppo gentilmente- staccando un
braccio a Scorpius Malfoy, anzi era quest’ultimo
che
le aveva sicuramente fatto un incantesimo per tenerla attaccata a
sé. E come
poteva essere altrimenti?
Fu
per questo che,
appena messo piede in biblioteca, scattò in avanti a salvare
il salvabile.
«Malfoy!
Togli le tue luridi mani
da mia
cugina!» urlò imbestialito, mentre si avvicinava
alla coppia.
Lily si
voltò lentamente verso Hugo, a cui stava dando prontamente
le spalle, maledicendo Merlino per la sfiga
che le
aveva -di certo- tramandato sua madre; mentre sul volto del ragazzo
compariva una
di quelle espressioni di aiuto che si usa lanciare quando si
è gravemente in
pericolo.
Ma come possiamo
pensare
che il nostro amato cuginetto interpretasse per intero
l’occhiata di soccorso
rivoltagli da Malfoy? Nel mondo delle favole naturalmente questo
sarebbe
successo, ma stando io raccontando una storia reale devo
–purtroppo- attenermi
ai fatti, nei quali Hugo travisò completamente la richiesta
d’aiuto del
Serpeverde.
«Ho detto
di allontanarti, Malfoy! Non so se mi hai sentito!»
dichiarò, le iridi che si riducevano in due fessure
minacciose. «E non
lanciarmi quell’occhiata languida, io non cederò
mai alle tue avances!»
A queste parole il
giovane biondo sgranò gli
occhi allarmato, convincendosi del tutto che in quella
famiglia erano tutti
pazzi mentre, non avendo mancato di notare lo sguardo intimidatorio di
Hugo,
cercava in tutti i modi di staccarsi di dosso Lily, che invece non
sembrava
intenzionata a voler mollare il suo braccio.
«Malfoy,
forse non mi sono spiegato…»
«Weasley,
ma lo capisci che non voglio avere niente a che fare con
tua cugina?» replicò
stizzito, mentre con le mani
continuava a cercare di allontanare la nostra protagonista.
In difesa del nostro
benamato Hugo bisogna dire
che la situazione poteva sembrare ambigua a chiunque –forse,
però, non a
qualcuno che si trovava a pochi centimetri dalla coppia come lui-;
infatti Malfoy
teneva per la maggior parte del tempo le mani sulla vita della giovane
Potter,
che era ancora saldamente ancorata al suo braccio… E come
non travisare una
scena tanto compromettente?
«Malfoy,
lascia stare mia cugina!» strillò
ancora il ragazzo con voce stranamente acuta, perdendo definitivamente
le
staffe, mentre le mani si muovevano veloci verso il collo del suo interlocutore.
Ma pochi attimi prima che la paffute
mani
del Grifondoro toccassero la candida gola del Serpeverde, Lily si
frappose fra
i due fermando con una presa ferrea l’attacco del cugino,
mentre –naturalmente-
continua a stringere possessivamente il braccio di Scorpius.
«Smettila
Hugo.» affermò neutra,
piegando il volto leggermente di lato così da guardare negli
occhi il ragazzo
biondo. «Non ha senso fare queste scenate, perché,
devi sapere, che io e Scorpius
stiamo
insieme.» aggiunse poi, il tono che si
tingeva di una nota mielosa e fin troppo dolce.
Sul volto di Malfoy
comparve, nel momento esatto in cui Lily pronunciava
quelle parole, una smorfia di disgusto che venne
immediatamente seguita dalla paura allo stato puro. Infatti,
all’udire tale messaggio, molte persone, che ormai sembravano
aver perso qualsiasi
interesse per la disputa, si fermarono su di essa nuovamente
incuriositi.
Perché non
era di certo da tutti i giorni vedere un Malfoy e una Potter insieme,
no?
Lily, del canto suo,
non si preoccupava troppo delle proprie
azioni, non perché fosse stupida, ma per il semplice fatto
che sapeva che per
un grande obbiettivo bisognava fare grandi sacrifici e lei era pronta a
qualsiasi cosa pur di arrivare alla sua meta.
Se solo Scorpius
l’avesse aiutata, tutti i suoi sogni d’amore si
sarebbe realizzati, che le
importava poi se stava rovinando la sua reputazione per il resto della
vita e
mai nessuno avrebbe più voluto baciarla? Lei alla fine
avrebbe avuto il suo
principe azzurro, giusto?
…
Perché
sarebbe arrivato, vero?
…
…
Ma si! Certo che
sarebbe arrivato! Ed è proprio per questo motivo che la
giovane Potter aveva agito
in quello strano e inquietante modo.
Immobilizziamo per
attimo la situazione, andando a ricercare una
persona che molti di noi potrebbero essersi dimenticati, ma che ha un
ruolo
importantissimo nello svolgimento di questa vicenda.
Bisogna sapere che
Rose, appena si era resa conta che Hugo l’aveva
trascinata –nella sua sfrenata ricerca di qualcosa da
mangiare- nel luogo che
per lei rappresentava i più intimi e nascosti sogni erotici
-ovvero cosa se non
la biblioteca?-, aveva alzato
gli occhi al cielo e,
socchiudendoli, estraniandosi e inspirando energicamente, aveva cercato
di far
entrare un po’ della sapienza della vita nella propria anima.
Ed è nella
stessa medesima posizione che la ritroviamo
ora -dopo parecchi minuti-, mentre il resto degli studenti di Hogwarts,
che per
fortuna erano –a quanto si dice- normali, le passava attorno
guardandola con
aria scettica e leggermente perplessa.
Ma torniamo alla
nostra lite, proprio in quel momento, infatti, il
giovane Weasley si era accorto della mancanza di sua sorella, motivo per cui si era guardato
attentamente intorno alla sua
ricerca.
«R-r-rose…»
la
richiamò alla realtà con voce tremante Hugo,
confidando nella sua saggezza per
recuperare da una possibile pazzia -che stava rovinando la reputazione
di tutta
la famiglia- sua cugina, alla quale si stava avvicinando lievemente.
«L-lily, ti senti bene? Ecco
vedi?
Adesso sta venendo Rose… andrà tutto
bene!» continuò,
cercando di convincere più se stesso che qualcun altro,
mentre accarezzava
amorevolmente la guancia di Lily, che non sembrava minimamente
intenzionata ad
allontanarsi dal ragazzo biondo. «Rose!»
Solo a questo
urlò finale la Caposcuola sembrò ridestarsi da
chissà quali pensieri, iniziando a muoversi leggermente
traballante e
stralunata verso il dibattito
–se
così si può chiamare- che era in corso.
«Che succede qui?»
domandò, barcollando
leggermente, mentre con una mano cercava di dare una piega decente alla
massa
abnorme che aveva al posto dei capelli.
Scorpius, sempre
più convito sulla poca sanità mentale dei
Grifondoro, si riprese dal trance
in cui era caduto
dopo le parole della giovane Potter, prendendo parola e cercando
così di
riscattarsi in qualche modo.
«Senti
Weasley, tu che mi sembri la più sana di mente -il che
è
tutto dire-, potresti
dire a questi due pazzi che io
non sono il suo ragazzo?» affermò innervosito,
muovendo il braccio sul quale Lily
era tuttora ancorata.
«Scorpiuccio
caro, è inutile che continuiamo a negarlo, ormai lo hanno
scoperto…» rispose
con una dolcezza che sapeva tanto di minaccia Lily, alzandosi successivamente sulle punte dei
piedi per dare un appena
accentuato bacio sulla guancia del giovane biondo, cogliendo la
situazione per
sussurrargli perfidamente all’orecchio che se non voleva che
tutti credessero
che lei era la sua ragazza avrebbe fatto meglio ad aiutarla.
E come poteva il
nostro amato –come
è
possibile non amarlo arrivati a questo punto?- Scorpius non accettare
una
proposta tanto convincente e positiva? Che
-tra
l’altro- salvava la sua reputazione?
Fu per questo che,
abbassando il capo sconfitto da quella che
aveva fino a pochi minuti fa aveva creduto una cretina e che ora aveva
del
tutto rivalutato, Scorpius Hyperion Malfoy accettò la
proposta di Lilian Luna Potter,
mentre continuava a cercare di mantenere una parvenza di onore
che aveva -da ormai molto tempo- perso.
Subito dopo che il
patto fu suggellato, la ragazza ramata si
staccò rapidamente dal Serpeverde, come se questo fosse
improvvisamente
diventato incandescente o –più probabilmente-
avesse preso
una qualche malattia contagiosa.
Intanto
che
questo breve scambio di battute e di accordi venivano scambiati dalla
coppia criminosa,
Hugo aveva
brillantemente spiegato la
terribile –almeno per lui- situazione a sua sorella.
«Allora
Lils? Come è
questa storia?»
domandò quindi Rose, le braccia che venivano incrociate al
petto, mentre
un’espressione tra il perplesso e l’arrabbiato
compariva sul suo volto.
«Quale
storia?» replicò Lily ostentando un’aria
confusa, mentre
reprimeva il sorriso di vittoria che avrebbe
tanto voluto
comparire sulle sue labbra.
«Ma come quale
storia! Del fatto che stai
con Malfoy!» affermò convita la Caposcuola,
indicando
freneticamente il ragazzo in questione.
«Io? Con
Malfoy? Ma sei
matta?»
Mentre la questione
si continuava tranquillamente –o quasi- a
svolgere, Scorpius Malfoy sembrava essere entrato in una specie di trance in cui balbettava a bassa
voce parecchi insulti -non
proprio eleganti- contro se stesso e la propria stupidità,
mentre a poco a poco
si dirige verso l’uscita della biblioteca ormai ignorato da
tutti.
«Lily, ma
che dici? Fino a cinque minuti fa gli stavi
ancorata al braccio!» strillò Hugo,
ancora turbato per aver visto un suo
consanguineo dare un bacio –anche se sulla guancia- ad un
Malfoy.
«Non so
proprio di cosa tu stia
parlando Hugo.
Ora, scusatemi, ma devo proprio andare.»
E dicendo questo Lilian Luna Potter,
tutta gongolante per aver finalmente ottenuto quello che voleva, si
diresse
verso l’uscita della biblioteca, ancora convita che il suo
sogno d’amore si
sarebbe finalmente realizzato, mentre una Rose Weasley veramente e
seriamente
arrabbiata si voltava furiosa verso un Hugo Weasley seriamente e
veramente
confuso.
«Signorino,
quante volte ti devo dire che non si dicono le bugie?»
***
Ed
ecco qui il primo capitolo... Che ne pensate?
Lily
e Scorpius sono entrati in contatto e la storia sta per entrare nel
vivo... Cosa dovrà mai fare Scorpius per aiutare
Lily?
Non
ho molto altro da dire se non ringraziarvi (chi legge silenziosamente e
chi inserisce in seguite/ricordarte/preferite)
e darvi appuntamento a domenica prossima quando pubblicherò
il nuovo capitolo!
Un bacione e
a presto!
|
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Capitolo 3 *** Parte Seconda ***
PARTE
SECONDA
Nella
scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts Scorpius
Malfoy era famoso per
le sue acute doti nelle pozioni. Doti che, ora come ora, non avrebbe
mai voluto avere.
Già,
perché il povero Serpeverde si trovava in una losca aula in
disuso davanti ad
un calderone borbottante con il più malvagio essere vivente
che aveva avuto l’onore di
conoscere nella sua breve vita.
E
no, cari lettori, non stiamo parlando di Voldemort che, al confronto,
potrebbe sembrare quasi una nullità. Infatti
al fianco
del giovane Malfoy si trovava una Lily Potter gongolante, che
saltellava da un
lato all’altro della piccola stanza, mentre il ragazzo
–naturalmente- lavorava
in perfetto mutismo.
«Potter,
potresti
almeno dirmi a che ti serve questa benedetta pozione?»
chiese, dopo un’ora di interminabile
silenzio, rotto soltanto dalla mielosa
melodia fischiettata dalla Grifondoro.
La
ragazza si immobilizzò
all’improvviso, come se si fosse accorta solo
in quel momento della presenza di Scorpius.
«Cosa?»
domandò, la
voce poco più di un sussurro, mentre i suoi lineamenti
prendevano una piega
perplessa.
Il
Serpeverde alzò i
suoi occhi argentei al cielo, esasperato.
«Mi
chiedevo a che cosa
ti può mai
servire questa pozione.» ripeté, stizzito.
All’udire
la parole del giovane
Malfoy, il volto della studentessa si
illuminò di una luce quasi inquietante, mentre si perdeva
nuovamente nel mondo
dei sogni, dove il magnifico principe azzurro stava arrivando per
portarla via
sul suo bellissimo destriero.
«Potter,
ci sei?»
affermò lui irritato, distraendola dai suoi bellissimi
-quanto improbabili- sogni.
In
fondo era sempre Scorpius
Malfoy e Scorpius Malfoy odiava essere ignorato.
E,
anche se in quel
momento si stava umiliando come mai aveva fatto in vita sua -calcolando
il fatto che si trovava alle due di notte chiuso in
un’aula a lavorare
per una Potter-, un minimo di dignità gli era ancora rimasta
e non avrebbe di
certo permesso a quella stupida ragazzina di strappargliela via.
«Oh
si, scusa Malfoy. È
che mi ero persa nella
mia immaginazione, non succede
anche a te?» Lily lasciò qualche minuto al giovane
per rispondere, ma vedendo
che questi gli rivolgeva un’occhiata gelida, si decise a
continuare il suo
discorso come se niente fosse. «Comunque
questa
pozione mi serve per far innamorare la persona più speciale
del mondo di me.»
Dopo
quelle
semplici -quanto scioccanti- parole, Scorpius pensò
veramente di essere arrivato al limite.
Non
ci poteva pensare:
lui stava preparando una pozione per far innamorare un povero studente
di quel
diavolo mascherato da angelo?
«C-c-che
cosa?» balbettò incredulo.
Un
perfido sorriso
increspò la labbra
di Lily.
«Eh
già Malfoy, stai
preparando la pozione per far innamorare Lysanderuccio di
me!» dichiarò
la ragazza, prima che una malefica risata le
risalisse alla bocca.
Il
giovane non riuscì
ad impedirsi dal rabbrividire al sentire la parola “Lysanderuccio”
ma, sapendo di non avere scelta –o meglio
temendo quello che lei gli
avrebbe potuto fare se non finiva
la pozione-, si
rimise in silenzio al lavoro, cercando –in vano- di
dimenticare le ultime
parole della Grifondoro.
Forse
proprio a causa
di queste parole –o forse per ben altri motivi a noi ignoti-,
Scorpius non
riuscì a rimanere completamente concentrato sulla sua
attività e, quando arrivò
il momento di aggiungere le piume di Ippogriffo,
probabilmente
anche a causa della stanchezza che iniziava a farsi sentire, ne
versò qualcuna
di più –o qualcuna di meno-.
Fatto
sta che, appena
il ragazzo gettò l’ultimo ingrediente, la stanza fu invasa
da forte boato e, pochi secondi dopo, il calderone scoppiò
rovesciando su Scorpius
e Lily tutto il suo contenuto.
Quello
che successe
dopo è una leggenda che i quadri di Hogwarts tramandano a
qualsiasi studente
sia disposto ad ascoltarli.
Infatti
bisogna sapere che Lily Potter non aveva un carattere molto
facile e, quando qualcuno la indispettiva, poteva diventare una furia.
Una
bestia. Un mostro.
Per
prima cosa si narra
che gli occhi le diventassero
improvvisamente della
stessa tonalità dei capelli, mentre quest’ultimi
iniziavano ondeggiarle intorno alla testa, quasi fosse posseduta;
inoltre
intorno al suo corpo si formava un’aura di luce, che non si sa
da dove provenisse; e, per finire, si racconta che non camminasse
più, ma levitasse semplicemente in ogni direzione.
Ma
questa è solo una leggenda, l’unica certezza che
abbiamo fu che
il giovane Malfoy quella notte, tornato nel suo letto, non
riuscì a chiudere occhio
continuando a ripetere che Voldemort era tornato sotto altre spoglie.
***
Ma
questa storia
-fortunatamente per noi- ha altri due protagonisti che è
impossibile dimenticare e,
naturalmente, la vicenda
notturna non sarebbe stata la stessa senza la loro presenza.
Infatti,
bisogna sapere, che Rose e Hugo Weasley avevano preso da un
po’ di giorni a
seguire la cugina, forse perché avevano abilmente intuito
che stesse tramando
qualcosa di losco.
Fu
così che, quella
sera, mentre la pedinavano in silenzio, la videro entrare in
un’aula in disuso
con aria cospiratrice. E,
cosa ancora più sospetta,
pochi attimi dopo la giovane Potter fu seguita da –niente
popò di meno che- Scorpius
Malfoy.
I
due rimasero tutto il
tempo necessario nascosti nel corridoio, temendo ad ogni scricchiolio
che fosse
arrivato qualche professore.
All’improvviso,
però,
un forte boato e l’uscita di Lily che inseguiva uno Scorpius
Malfoy
terrorizzato, li fece intuire che qualunque cosa stessero
facendo i due studenti non doveva essere andata come previsto e, presi
da
un’irrefrenabile curiosità, entrarono
nell’aula.
Lo
spettacolo che li si
presentò davanti agli occhi fece tremare Rose
che,
dopo qualche secondo, era già pronta –bacchetta in
mano e detersivo nell’altra,
nel caso la prima non funzionasse- a rimediare al tutto, ma
un’esclamazione
–fortuitamente- interruppe la Caposcuola dalla sua opera di
pulizia.
«Dove sono finiti
i ragazzi di prima?»
chiese una voce roca e gracchiante.
«Chi
ha
parlato?» saltò subito Hugo,
brandendo la bacchetta alla ricerca del
possibile pericolo.
«Dove sono finiti
i ragazzi di prima?»
ripeté la voce imperterrita, ignorando
l’affermazione del giovane.
«Chi
ha
parlato?» balzò nuovamente il
ragazzo, ripetendo le medesime mosse di
qualche attimo prima.
«Dove sono finiti i ragazzi di prima?»
«Chi-»
Ma
prontamente Rose intervenne e, prima che la scenetta avvenuta due
volte pochi secondi prima si ripetesse, prese la parola, bloccando con
una
ponderata gomitata un’eventuale risposta di suo fratello.
«Non
sappiamo dove sono
finiti, sono corsi via.» affermò gentilmente la
Caposcuola, rivolgendosi in
direzione della voce senza tuttavia notare nessuno
«Può anche farsi vedere, non
le faremo del male.»
«Ma
voi potete vedermi benissimo.»
replicò la voce, leggermente stizzita questa volta.
«Ma
veramente io…»
«Un po’ più in basso, signorina.»
E
fu così che Rose si accorse finalmente di un piccolo nanetto, con un capello a punta
rosso sulla testa e una
salopette azzurra indosso.
«Rose!»
strillò Hugo con
voce improvvisamente acuta. «È quello di
Biancaneve!»
La
Grifondoro non poté impedire alle sue iridi nocciola
di alzarsi al cielo, esasperata dall’immaturità di
suo fratello.
«Si,
Hugo. Assomiglia a uno
dei sette nani.» rispose sommessamente, come se stesse
parlando ad un bambino di quattro anni.
«Oh
Rosie, ma la canta la
canzoncina?» chiese divertito il giovane
Weasley,
battendo le mani al petto estasiato.
«No,
Hugo. Non la canta
la canzoncina.» dichiarò convinta, prendendo una
breve pausa prima di
continuare. «E adesso fa il bravo e lasciami parlare con il
signore.»
«Ma
io voglio ascoltare la canzoncina!» strillò
nuovamente,
incrociando le braccia al petto in quella che doveva sembrare
un’espressione
decisa.
Rose
si ravviò i
capelli, ormai arrivata al limite
della sopportazione.
Non sapeva chi avesse deciso che lei
dovesse essere la cugina
più matura e fare –sempre- da babysitter a tutti
quanti.
«Se
fai il buono, magari poi il signore è così
gentile da cantartela,
ok?» sostenne
e, prima che Hugo potesse replicare
nuovamente, si rivolse al nano. «Mi scusi, ma lei chi
è?»
«Non siete stati voi a fare la pozione, vero?»
La
Caposcuola si batté
una mano sulla fronte come se improvvisamente le avessero aperto
le porte della verità –o meglio la lampadina nel
suo cervello si fosse
magicamente accesa- : ecco cosa stava facendo Lily con Malfoy dentro
quella
stanza!
«Veramente
no, ma la
ragazza che la stava facendo è nostra cugina.» rispose,
indicando con un gesto del capo il ragazzo, che rimaneva al suo fianco
guardando ammaliato la minuta figura che avevano davanti.
«Questo
potrebbe essere un problema. Bisogna trovare al più presto
quei ragazzi. La pozione ha avuto un piccolo imprevisto e, se non si
scambiano
un bacio di vero amore entro tre giorni, verranno
trasformati in rospi per l’eternità.»
«Che
cosa?» urlò a quel punto Hugo, che sembrava aver
repentinamente
recuperato le facoltà di intendere e di volere.
«Ci
sta dicendo che se Lily
e Malfoy non si baciano al più presto
verranno trasformati in due rospi?» chiese scandalizzata
Rose, mentre le rotelline
del suo potente cervello iniziavano a girare alla
ricerca di una via di fuga.
«E
deve essere un bacio di vero amore. Ora, scusatemi, ma devo
andare. Sbrigatevi, avete
solo tre giorni di tempo. Se
al calare del terzo giorno non ci sarà ancora stato nessun
bacio, questa Lily e
questo Malfoy prenderanno
le fattezze di due rospi.»
«Aspetti,
mi potrebbe
cantare la canz-»
Ma
Hugo non fece in tempo a finire la frase che il nano era già
svanito in un Pop.
*
Ed
eccomi qui, puntuale per una volta, con un nuovo aggiornamento!
E
che dire di questo nuovo capitolo? Come potete capire le citazioni
Disney già iniziano a sentirsi (il bacio di vero amore dopo tre
giorni, Brontolo, ect) e si sentiranno sempre di
più!
A
parte questo volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto, che hanno
inserito in preferite/ricordate/seguite,
ma soprattutto chi ha commentato
questa storia!
Grazie
davvero,
un
bacione e a domenica prossima!!
|
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Capitolo 4 *** Parte Terza ***
PARTE TERZA
Rose Weasley si
trovava nella
stanza in disuso dove, pochi minuti prima, era comparso un piccolo
nano,
cercando di far lavorare il proprio cervello alla ricerca di una
soluzione.
Certo, la cosa
non si presentava
come la più facile del mondo, visto la confusione che
aleggiava intorno alla
ragazza.
Infatti Hugo,
disperato e agitato
dalla scomparsa di Brontolo –come aveva
preso a chiamarlo-, girava per
la stanza rovesciando qualsiasi cosa trovava sul suo cammino.
«Rose,
Brontolo è scomparso.»
affermò lacrimevole qualche attimo dopo, fermandosi
finalmente. «Ma non mi ha
cantato la canzoncina! Avevi detto che mi avrebbe cantato la
canzoncina…»
La giovane
Grifondoro spostò la sua
attenzione su suo fratello e, preoccupata che quest’ultimo
scoppiasse in
lacrime –come sembrava intenzionato a fare-, si
affrettò a rispondergli.
«Ti
prometto che dopo te la canto
io la canzoncina, va bene?» chiese con tono amorevole, in
fondo al quale si
poteva sentire una nota di esasperazione «Ma prima mi devi
aiutare a fare una
cosa…»
A quelle parole
il ragazzo dedicò
tutta la sua concentrazione sulla Caposcuola, dimenticandosi
completamente del caro
Brontolo.
«Devi
aiutarmi a far baciare Lily
con Malfoy.»
«Cosa?»
sbraitò Hugo, come se la sola immagine della scena per lui
fosse inconcepibile.
«No! Impossibile! Non si può! È
disgustoso!»
Rose si
scostò un ricciolo castano
da davanti agli occhi, ormai disperata.
«Vuoi
forse che tua cugina si
trasformi in un rospo?»
«Beh,
se questo porterebbe trasformare
in un rospo anche Malfoy…»
«Hugo!»
sbraitò la Grifondoro,
scandalizzata.
«Ma
guarda che la tratterei sempre
come se fosse normale!» affermò convinto il
giovane Weasley con aria
completamente seria.
La Caposcuola
non poté fare a meno
–per la milionesima volta- di alzare le sue iridi nocciola al
cielo, stressata.
«Hai
idea di cosa ti possano fare
mamma e zia Ginny se sapessero che hai fatto diventare Lily un
rospo?»
E fu proprio
quella velata minaccia
a convincere finalmente Hugo Weasley ad accettare la proposta della
ragazza.
«L’unico
problema è che deve essere
un bacio di vero d’amore …»
Dopo quelle
parole un urlo di
disperazione si disperse per i corridoi di Hogwarts, svegliando dal
proprio
sonno molti studenti.
***
Il giorno dopo
Rose costrinse Hugo
a presentarsi in Biblioteca di prima mattina, per discutere assieme a
lei della
loro prossima mossa.
«Ma
Rosie, io ho sonno!» piagnucolò
lo studente, mentre la ragazza gli imponeva, tirandolo per un braccio,
di
sedersi al suo fianco.
«Oh,
smettila, abbiamo cose più
importanti a cui pensare!» affermò stizzita,
accavallando le gambe e preparando
una pergamena e la sua famosissima piuma, che le aveva fatto superare
brillantemente numerosi esami e che –si pensava- avesse
poteri straordinari.
«Allora,
per prima cosa dobbiamo
riuscire a far innamorare Lily di Malfoy.»
dichiarò la Caposcuola, prendendo
diligentemente appunti.
Intanto suo
fratello annuiva con
aria annoiata, un braccio appoggiato sul piano del tavolo e la testa
completamente abbandonata sopra di esso.
«Basterà
farle pensare che lui
l’abbia salvata o aiutata da qualcosa, qualunque cosa, non
credi? Lily è
abbastanza volubile per quanto riguarda i suoi sentimenti.»
«Ah
ah.» acconsentì atono il
ragazzo, mentre giocava con un piccolo pezzo di pergamena abbandonato
precedentemente da qualcuno.
«Il
problema più grande sarà
riuscire a far cedere Malfoy, ma Lily ha abbastanza fascino per
riuscirci da
sola. L’importante è creare le giuste
situazioni… sei d’accordo?»
«Ah
ah.»
«Ci
vogliono luoghi romantici,
musiche di sottofondo, magari al chiaro di luna… e vedrai
che tutto andrà a
posto!» affermò convinta Rose, girandosi
finalmente verso il suo compagno.
«Ah
ah.»
«Hugo!»
strillò irritata «Hai
ascoltata una sola parola di quello che ho detto?»
E finalmente il
giovane Weasley sembrò
risvegliarsi dal letargo in cui era caduto, alzando di scatto la testa
e
osservando, con aria perplessa, sua sorella.
«Cosa?
Si si, tutto,
perfettamente!» affermò, neanche lui troppo
convinto delle proprie parole.
Rose Weasley
alzò –di nuovo- le
iridi nocciola al cielo.
«Va
bè, lasciamo perdere. Abbiamo
poco tempo, dobbiamo iniziare da subito!»
***
Hugo cominciava
a essere seriamente
dubbioso di quello che Rose lo stava costringendo a fare.
Infatti la
ragazza lo aveva appena
obbligato a buttare nel Lago Nero Lily –naturalmente senza
farsi vedere, e su
questo era stata molto chiara-, per poi accucciarsi dietro Malfoy e
puntargli
la bacchetta alla schiena per forzarlo con un incantesimo a salvarla
dalla
Piovra Gigante.
Ma come poteva
essere giusto
qualcosa che metteva in pericolo Lily e faceva fare a Malfoy la parte
dell’eroe?
Che poi la cosa
non avesse
funzionato non era certo colpa sua!
Lui era stato
attento e non si era
fatto vedere. Era Lily che non era normale e, al posto di ringraziare
il
ragazzo per averla salvata, si era inviperita, urlandogli contro che
sapeva che
era stato lui a buttarla di sotto.
Certo la scena
era stata alquanto
divertente quando Malfoy aveva provato a spiegargli, spaventato, che
lui non
centrava, che c’era Hugo dietro la sua schiena.
Naturalmente,
quando si era girato,
il giovane Weasley era già scappato.
In un certo
senso iniziava a fargli
pena Malfoy: si era dovuto subire l’ira di sua cugina e, lui
lo sapeva bene,
era qualcosa di inimmaginabilmente terribile.
Ma Rose si
poteva certo arrendere
al primo ostacolo? Eh no, altrimenti non si sarebbe chiamata Rose
Weasley.
Fu
così che costrinse –nuovamente- Hugo
a inviare dei messaggi ai due giovani.
Quello per Lily
doveva essere da
parte di Lysander, che la invitava per una cenetta romantica davanti al
lago.
Quello di Malfoy era una proposta di sesso sfrenato da una ragazza che
probabilmente manco esisteva.
Poi gli aveva
fatto preparare il
luogo.
Le lucciole
magiche incantante, che
servivano per illuminare, dovevano essere perfettamente sospese sopra
la
coperta blu notte stesa sul prato, sulla quale erano stati adagiati
dello
champagne e dei cuscini.
E infine lo
aveva obbligato a
nascondersi nelle vicinanze insieme a lei, che teneva stretto tra le
mani uno
stereo incantato con l’obbiettivo di aumentare
l’atmosfera romantica.
Quella sera
Hugo, mentre attendeva
in compagnia di sua sorella, iniziò a pensare che
quest’ultima fosse o completamente
fuori di testa, o avesse una mente diabolica.
Ma protendeva
per la seconda.
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Capitolo 5 *** Parte Quarta ***
PARTE
QUARTA
Lilian
Luna Potter si diresse eccitata verso il punto che Lysander le aveva
diligentemente indicato nella sua lettera.
Finalmente il
suo sogno si
avverava.
Era tutto
così perfetto, non aveva
manco dovuto usare la pozione!
Ora niente
sarebbe potuto andare
storto.
Per quella
serata aveva deciso di
essere il più bella possibile, così da lasciare
il suo prossimo fidanzato senza
fiato.
Infatti
indossava un abito
seducente molto scollato e si era pesantemente truccata.
Certo, doveva
ammettere che per le
temperature di Dicembre il suo abbigliamento non era dei più
appropriati, ma
sapeva che avrebbe colpito nel segno.
Nessuno avrebbe
saputo resisterle.
Arrivata sul
luogo del suo incontro
romantico, sospirò di piacere portandosi le mani al petto,
affascinata.
Lysander aveva
pensato proprio a
tutto, di certo non avrebbe potuto creare un’atmosfera
migliore.
Dopo essersi
guardata attorno alla
ricerca del suo Corvonero, si
sedette
sulla coperta, in attesa.
***
Scorpius Malfoy
aveva la fama di
far aspettare le sue conquiste.
Per questo si
era presentato con un
buon quarto d’ora di ritardo sul luogo
dell’incontro.
Non
l’aveva sorpreso l’aver
ricevuto quell’invito, non per vantarsi, ma gli capitava
abbastanza spesso.
Solo che non gli era mai accaduto di non conoscere il mittente, come
quella
sera.
Rilesse il
biglietto per vedere se
si stava dirigendo verso il punto giusto.
Kate Haplis,
settimo
anno, Corvonero.
Strano, non
l’aveva mai sentita
nominare. Eppure era del suo stesso anno. Bah, ormai era inutile
preoccuparsi
per quelle cose, sperava solo che non fosse brutta.
Arrivato sul
luogo dell’incontro
scorse una giovane con i riccioli legati in una coda alta, di cui il
buio non
consentiva di capire il colore, con solo un abito succinto addosso.
Proprio come
piacevano a lui:
subito pronte ad arrivare al sodo!
Purtroppo non
riusciva a vederne il
volto, ma non poteva essere tanto male, no?
Inoltre aveva
creato una bella
atmosfera, la ragazza.
Decisamente gli
piaceva come si
stava prospettando la sua serata, soprattutto dopo il brutto inizio che
aveva
avuto grazie alla Potter.
«Ciao.»
affermò con il suo solito
tono freddo, per attirare l’attenzione della studentessa su
di sé.
***
«Ciao.»
dichiarò una voce
distaccata -che non assomigliava proprio a quella di Lysander-, ma sul
momento
la Grifondoro non si preoccupò più di tanto di
quel particolare.
Per questo si
voltò raggiante,
mentre un sorriso inizia a dipingersi sulle sue labbra.
«Lys-»
Ma
improvvisamente si bloccò, pietrificata.
Che cosa ci
faceva lui lì?
«Malfoy?»
chiese stupita,
completamente incredula di esserselo trovata davanti in una situazione
del
genere.
Che avesse
intenzione di farle
qualche scherzo per rovinare il suo appuntamento perfetto?
«Potter?
Che ci fai qui?» replicò
lui, incrociando le braccia al petto e aggrottando le sopracciglia con
aria
perplessa.
Lily si
alzò in piedi e, mentre si
osservava attorno, preoccupata che Lysander arrivasse, si
avvicinò al giovane
Serpeverde intimandogli -con gesti abbastanza espliciti- di andarsene.
«Malfoy,
ora non ho tempo da
perdere. Vattene. Sto aspettando qualcuno.»
dichiarò infastidita, incominciando
a spingere via il ragazzo.
Ma Malfoy,
naturalmente, piuttosto che
darle retta, si sedette sulla coperta.
«Ah
si? E con chi dovresti vederti?
Con Scamandro?» chiese, ridacchiando divertito.
«Anche senza pozione si è convinto
a chiederti di uscire?»
Lily
alzò le sue iridi nocciola al
cielo, infastidita dal comportamento del Serpeverde.
«Si,
esatto. Adesso potresti
gentilmente andartene? Lysander arriverà da un momento
all’altro.»
Scorpius
sbuffò, leggermente
innervosito.
«Potter,
rilassati. Appena vedremo
in lontananza Scamandro, sparirò. Ora ti puoi
sedere?» affermò, indicando con una
mano il posto accanto a sé. «In fondo, cinque
minuti me li devi, no?»
La studentessa
alla fine acconsentì
e, con un sospiro, si accomodò a fianco di Malfoy, mentre si
ravviava un
ricciolo ramato da davanti al volto.
«Come
mai anche tu qui?» chiese
stringendo gli occhi in un’espressione sospettosa, mentre il
ragazzo le versava
in un bicchiere lo champagne.
«Appuntamento.
Ma sembra che la mia
ammiratrice non si sia presentata. Probabilmente vedendoti si deve
essere
spaventata.» replicò atono il Serpeverde, porgendo
il calice a Lily, per poi prepararne
un altro per sé.
«Grazie…»
mormorò lei,
improvvisamente imbarazzata da quella strana situazione.
Era insolito
trovarsi da sola con
Malfoy in un posto così romantico. Molto insolito. E, tra
l’altro, non era
ancora del tutto convinta che lui non avesse organizzato tutto per
farle
dispetto.
Infatti si
poteva sapere dove
cavolo fosse finito Lysander?
Proprio in quel
momento una melodia
familiare iniziò a spargersi sulla riva del Lago, quasi per
magia.
***
Hugo
e Rose aveva seguito tutti i movimenti dei due studenti con attenzione,
quest’ultima estremamente divertita dalla situazione: quei
due avevano una
complicità quasi inquietante; non lo avrebbe mai detto, ma
sembravano perfetti
insieme.
Non riuscivano a
sentire le voci da
quella distanza, ma dai movimenti dei due ragazzi era chiaro quello che
stava
accadendo.
Forse,
però, stava sottovalutato i
sentimenti di Lily per Lysander, visto che la giovane Potter continuava
ad
osservare il suo interlocutore con aria sospettosa, come se non si
fidasse del
tutto.
Quando entrambi
i giovani ebbero i
calici di champagne in mano e, soprattutto, quando si accorse che era
calato uno
strano e imbarazzante silenzio, la Caposcuola si decise ad accendere lo
stereo
incantato, facendo partire la canzone che aveva scelto per quella
occasione.
***
Lei
ti è accanto,
Se ne sta seduta
lì,
Non sa cosa dire
ma,
I suoi occhi ti
parlano.
E tu lo sai che
vorresti darle un bacio,
Allora, baciala.
Lily
sgranò le sue iridi nocciola
sorpresa. Ma quella non era una canzone de La Sirenetta,
il cartone che vedeva
sempre insieme a Rose?
«Ma
che è sta roba?» chiese Scorpius
al suo fianco, osservandosi attorno come alla ricerca della fonte della
musica.
«È così che Scamandro pensava di
conquistarti? Con una canzone particolarmente
brutta e non presentandosi?»
Lei
ti piace,
Tanto tanto da
morir,
Forse tu le
piaci ma,
Lei non sa come
dirlo.
Ma non servono
le
parole,
Coraggio,
baciala.
Lily
e Scorpius iniziarono ad osservarsi negli occhi ascoltando la canzone,
una
strana luce che era improvvisamente nata nelle iridi di entrambi.
***
Osservando la
scena, Rose sorrise
compiaciuta.
«Vedi,
te l’avevo detto che avrebbe
funzionato! Questa canzone è perfetta! Guardali!»
esclamò contenta, indicando
con un dito la coppia a Hugo, che in quel momento si osservava
intensamente.
«Preferisco
non vedere…» supplicò
il giovane Weasley, con le mani davanti agli occhi e con nessuna
intenzione di scoprirli.
«Oh,
andiamo Hugo, non fare il
bambino! Se Lily si metterà con Malfoy, queste cose dovrai
vederle tutti i
giorni!» replicò leggermente infastidita la
studentessa, liberando la vista del
ragazzo con un gesto non troppo gentile.
«Lily
si metterà con Malfoy? E
questo chi l’ha deciso?» strillò Hugo,
la voce che era diventata
improvvisamente acuta.
«Ma se
dobbiamo farli innamorare,
poi cosa pensi? Che dopo il bacio decideranno che non è
più il caso di
vedersi?»
«Dopo
il bacio ci penserò io a far
cambiare idea alla mia cuginetta, non ho nessuna intenzione di
permetterle di
rovinarci a tutti la reputazione in questo modo!»
dichiarò convinto il ragazzo,
battendosi una mano sul petto con aria da duro.
«Certo
Hugo, certo.» gli rispose la
sorella, iniziando ad accarezzagli amorevolmente il capo, compatendo la
sua
ingenuità.
***
Shalalalà,
Il ragazzo
è troppo
timido,
Coraggio,
baciala.
Shalalalà,
Ma non lo fa, ma
che
peccato,
Se insiste, lui
la
perderà.
A quel punto
Lily non riuscì più a
trattenersi e scoppiò improvvisamente in una allegra risata,
seguita subito a
ruota da Scorpius.
«Oddio,
spero che Scamandro abbia
sbagliato canzone.»
«Lo
spero anch’io…» replicò lei,
continuando a ridere.
Improvvisamente
lo studente
ammutolì, inaspettatamente serio.
Probabilmente
per colpa dello
champagne che aveva bevuto, o forse per quel vestito scollato, ma la
Potter
quella sera gli sembrava incredibilmente bella.
La ragazza,
sentendosi osservata dalle
sue iridi argentee, interruppe anche lei la sua risata.
Malfoy non la
convinceva per
niente. Perché la stava guardando in quel modo? Quale
maledetto scherzo stava
progettando?
È
il momento,
Guarda che la
luna è
blu,
Ora devi
muoverti,
E questo
è il momento
tuo.
Non ti
parlerà,
finchè
tu non l’abbraccerai
e bacerai.(*)
«Forse
è meglio che vada.» affermò Lily
alzandosi in piedi, le braccia che andarono ad
abbracciarsi fra di loro cercando di infondersi un po’ di
calore. «Inizia a
fare freddo e penso che Lysander ormai non si farà
vedere.»
Il suo sguardo
si perse per un
momento oltre Scorpius, verso il castello, come sperando che in quel
momento il
suo amore potesse comparire magicamente davanti a lei.
Il Serpeverde
imitò la studentessa,
alzandosi anche lui da terra.
«E
così stasera a tutti e due hanno
dato buca.» continuò poco dopo la giovane Potter,
il tono che voleva essere
divertito, ma nel quale invece si leggeva solo una profonda tristezza.
«Arrivederci,
Malfoy.»
Dopo averlo
salutato Lily si
incamminò lentamente verso Hogwarts, ma una mano che le
afferrò il polso la
costrinse a voltarsi, obbligandola così a incontrare due
profondi occhi
argentei.
«Potter,
Scamandro è un cretino.»
sostenne lui, prima di lasciarla libera dalla sua presa.
E lei, con il
cuore che le batteva
forte in petto, senza dire una parola, si allontanò.
Scorpius,
intanto, la osservò fino
a quando non entrò dentro al portone d’ingresso,
scomparendo dalla sua vista.
Nel frattempo la
canzone alle sue
spalle terminava.
Quella era stata
una serata
veramente strana, ma non per questo poco piacevole.
***
«Te
l’avevo detto che
quella canzone non era adatta a loro due!»
dichiarò raggiante Hugo, mentre
rincorreva Rose che si stava dirigendo verso il castello.
«Beh,
sai com’è, visto
la sua maturità, avevo pensato che per Lily fosse
perfetta!» rispose lei,
particolarmente offesa da quello che era successo, visto che quella era
una
delle sue canzoni preferite.
«Ma
a me non sembra
mica una canzone da persone mature, quella! È quella di un cartone!» affermò
il giovane Weasley,
perplesso, dopo aver raggiunto sua sorella.
«Oh
Hugo, lascia perdere!»
replicò Rose, non pretendendo che lui potesse capire
l’ironia che aveva usato
nella frase precedente. «E comunque era perfetta per loro
due!»
*
Eccomi
qui con la parte quarta!
Mi
dispiace non avervi lasciato un commento (non so se qualcuno ne abbia
sentito la mancanza!), ma proprio non avevo tempo... Cmq questa volta
cercherò di essere esauriente.
Come
penso avrete notato le influenze della Disney sono nettamente aumentate
in questo capitolo, e penso che tutti vi siate accorti che la canzone
nel testo altro non è che Baciala de La Sirenetta (*); qui
di seguito vi linko il pezzo su youtube, se volete leggere la storia
ascoltandola o semplicemente risentirla (che non fa mai mare! XD): http://www.youtube.com/watch?v=JUyhvMaK7Wo.
Detto
questo non ho ben altro da dirvi, spero soltanto che anche questo
capitolo vi sia piaciuto e vi ringrazio per i commenti, ma anche
semplicemente per chi segue la mia storia in silenzio.
Un
bacione e grazie di tutto.
|
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Capitolo 6 *** Parte Quinta ***
PARTE QUINTA
Lily
si trovava a osservare il Lago ghiacciato davanti
a lei. Non sapeva perché, ma Rose aveva assolutamente voluto
portarla là e ora
se ne stava in silenzio con le sopracciglia aggrottate, come se stesse
pensando
a qualcosa di importante.
Purtroppo,
quando erano uscite, sua cugina non le
aveva fatto presente la loro meta, così si trovava con solo
un maglioncino
addosso nel tipico freddo di Dicembre.
«Rosie?»
domandò dubbiosa, quasi spaventata all’idea
di distrarla dai suoi pensieri. «Senti… io mi sa
che rientro.»
Rose
si voltò di scatto verso di lei, un’aria
preoccupata che le deformava il volto.
«No!»
strillò, afferrandole la mano.
Lily
aggrottò le sopracciglia, perplessa.
«Ho
voglia di cantare!» continuò la Caposcuola,
mentre agguantava entrambe le mani della sua compagna e iniziava a
saltellare
sul posto.
«Cantare?»
«Si,
cantare!» dichiarò Rose, coinvolgendo nella
sua esplicita felicità Lily che si ritrovò
–costretta-
a trotterellare allegramente.
«Non ti ricordi come ci divertivamo da piccole?»
Infatti,
fin da quando erano piccole, le due cugine
si divertivano a guardare cartoni animati tutto il giorno per poi
cantare
–certo non con l’intonazione migliore e quindi
disturbando entrambe le loro numerose
famiglie- le musiche di quei film da loro così amati.
La
domanda di Rose sembro comunque strana a Lily,
in quanto erano ormai anni che non si dilettavano più in
quella attività. Ma,
stando ormai saltellando –naturalmente con molta grazia-,
decise di
assecondarla.
«So chi sei, vicino al mio cuor
ogni
or sei tu…»
La
giovane Potter fece un trillò di gioia. Adorava
quella canzone! E magari, se era particolarmente fortuna, Lysander
sarebbe
comparso a cantare insieme a lei.
«So chi sei, di tutti i miei
sogni
il dolce oggetto sei tu…»
continuò Lily, mentre faceva una giravolta su se stessa,
accorgendosi
vagamente di una musica di sottofondo che l’accompagnava.
Rose,
intanto, con un sorriso furbo sulle labbra,
accorgendosi che la cugina era ormai completamente presa dalla sua
fantasia
–stava infatti avvicinandosi a un uccello, probabilmente
sperando che
quest’ultimo iniziasse a cinguettare per accompagnarla-, si
allontanò,
nascondendosi dietro a un cespuglio.
«Anche
se nei sogni è tutta
illusione e nulla più…»
intonò la ragazza ramata, non prestando troppa attenzione
alla
scomparsa della cugina: probabilmente anche lei aveva intuito che
Lysander
sarebbe dovuto arrivare.
***
Scorpius
Malfoy si chiedeva, ogni giorno che
passava, se una delle caratteristiche che il Capello Parlante
prediligesse per
la casa di Grifondoro fosse la stupidità.
Infatti
si era ormai da tempo convinto a non avere
più a che fare con nessuno di loro, soprattutto dopo che la
Potter l’aveva
incastrato in quel modo il giorno prima.
Purtroppo
per lui la sua fortuna non sembrava
girare per il verso giusto e, quella mattina, si era ritrovato ad avere
una
discussione con Hugo Weasley. In verità il ragazzo non
sapeva nemmeno spiegarsi
come fosse finito in quel casino, il giovane infatti gli era andato
incontro
correndo, dicendogli che l’avrebbe sfidato a duello davanti
al Lago Nero.
Lui
naturalmente aveva cercato di ignorarlo
continuando a camminare, ma lo stupido Grifondoro aveva attirato
l’attenzione
dei presenti su di sé, iniziando a strillare come una
ragazzina che lui era uno
sDidollato
e Scorpius non poteva
permettersi di rovinare in quel modo la sua reputazione
–anche se non aveva
ancora capito cosa significasse quella parola-.
E
così si stava dirigendo verso le rive del lago
con un Hugo Weasley, tutto felice, che gli trotterellava al fianco.
«Oh!»
esclamò ad un certo punto il ragazzo rosso,
battendosi una mano sulla fronte. «Ho dimenticato la
bacchetta in dormitorio!
Vado a prenderla e torno! Ti raggiungo al lago!»
E
così dicendo si dileguò nell’arco di
due secondi,
mentre il giovane Malfoy si chiedeva quale idiota potesse dimenticarsi
la
bacchetta in dormitorio quando andava a sfidare qualcuno.
***
«Il
mio cuore sa, che nelle realtà…»
continuava a cantare Lily,
mentre si intratteneva in delle giravolte.
Infatti,
notando che gli animali –ovvero un corvo che aveva cercato di
adescare- non
sembravano intenzionati a cantare con lei, la ragazza aveva deciso di
chiudere
gli occhi e aspettare che il suo principe arrivasse.
Si
ricordava molto bene come nel cartone, mentre la protagonista cantava,
ad un
certo punto, dopo che questa aveva chiuso gli occhi, arrivava
magicamente il
principe che era pronto a proseguire con la strofa successiva della
canzone.
Lily
si era posta il dubbio che Lysander non conoscesse la canzone, ma aveva
abilmente
risolto il problema decidendo che poteva suggerirgli le parole lei.
Per
questo continuava imperterrita a volteggiare con gli occhi chiusi,
sperando che
da lì a poco sarebbe andata a sbattere contro un petto
muscoloso.
«A me tu verrai e che mi amerai ancor di
più…»
***
Scorpius
stava comodamente appoggiato al tronco di un albero, le braccia
incrociate al
petto, ad aspettare il suo avversario,
quando sentì un suono atroce provenire da non molto lontano
da lì.
Velocemente
voltò il capo nell’altra direzione, cercando di
non prestargli attenzione.
Ma
poco dopo si staccò dal legno: sembrava quasi che un animale
agonizzante stesse
chiedendo aiuto.
Va
bene che era una Serpeverde e non certo da lui aiutare animali
agonizzanti, ma
quel rumore lo disturbava profondamente e non sembrava intenzionato a
smettere.
Chiunque,
anche Voldemort in persona, sarebbe andato a far finire le sue
sofferenze.
Così
si diresse verso il suono, curioso e allo stesso tempo un po’
spaventato all’idea
di cosa avrebbe potuto trovare.
Superato
un cespuglio da cui giungevano gli strani rumori, Scorpius intravide la
cosa
che produceva quell’orribile suono e spalancò gli
occhi sorpreso.
Precisamente,
quello che lui aveva creduto essere un animale agonizzante, non era
altro che
la Potter che cantava e, da vicino, era ancora peggio che da lontano.
Tappandosi
le orecchie, il ragazzo rimase fermo ad osservarla, chiedendosi cosa
mai stesse
facendo.
La
giovane stava, infatti, sbattendo da un albero all’altro
mentre si muoveva in
maniera scomposta e continuava, come se nulla fosse e con
più fiato avesse in
gola, a cantare.
Probabilmente
era ubriaca e lui, si disse, non poteva mica lasciarla lì in
quello stato;
motivo per cui con un sorrisetto divertito sul volto, si diresse verso
di lei.
***
«Lalalà, Lalalà…»
Lily
iniziava a preoccuparsi, era quasi arrivata alla fine del suo assolo e
ancora
non aveva sbattuto contro nessun petto muscoloso e, dir la
verità, manco contro
uno gracilino.
L’unica
cosa che incontrava ogni tanto sul suo cammino erano i tronchi degli
alberi che
–se proprio doveva essere sincera- colpire non era tanto
piacevole; ma la
ragazza non aveva nessuna intenzione di arrendersi e continuava
imperterrita a
stringere le palpebre.
«Il mio cuore sa, che nel-» (*)
ma, il fiato
che le si mozzò in petto, le impedì di continuare.
Finalmente
Lysanderuccio era arrivato!
Con
una mano percorse il petto del ragazzo e approvò mentalmente
gli addominali che
si poteva sentire da sotto i vestiti.
Dopo
qualche minuto di contemplazione a occhi chiusi, la ragazza si riprese
e,
voltando le spalle al giovane e aprendo le braccia -così che
lui potesse
afferrarle i polsi per guidarla nella danza-, si schiarì la
gola, pronta a
finire la sua strofa.
«Potter?»
chiese però una voce, impedendole di ricominciare e
facendole spalancare le sue
iridi nocciola.
Mannaggia,
quella purtroppo non era la voce di Lysander.
Lily
si voltò di scatto incontrando così lo sguardo di
Scorpius Malfoy alquanto
perplesso.
«Malfoy?»
chiese sorpresa, guardando successivamente oltre la spalla del ragazzo
come
alla ricerca di qualcuno. «Venendo qua hai per caso visto
Lysander?»
Il
giovane aggrottò le sopracciglia, incerto.
«Non
sei ubriaca?»
«Perché
dovrei essere ubriaca?» replicò, osservandolo
confusa.
«Bah…
ti muovevi come una pazza.» affermò il ragazzo,
sempre più dubbioso sulla
sanità mentale della giovane.
Lily
lo scrutò, allargando le iridi nocciola, prima di voltargli
le spalle e
andarsene indispettita.
«Si
chiama ballare, Malfoy!» dichiarò, prima di
scomparire definitivamente alla sua
vista.
*
Dan
dan dan! Ecco finalmente la quinta parte... Beh, che ne
pensate?
Come
suppongo avrete capito, la scena è tratta da La Bella
Addormentata nel Bosco, così come la canzone (*) e qui
potrete trovare il pezzo del cartone che ho abilmente copiato:
http://www.youtube.com/watch?v=lmL5lRI2qE4
(bello, bello, bello, bello!! *-*)
Ho
notato che le recensioni, così come letture, sono
drasticamente diminuite e mi dispiace, ma mi rendo conto che la storia
è comica e che può anche non essere apprezzata
(forse sta diventando troppo demenziale?)... Comunque, naturalmente,
ringrazio tutti quelli che la leggono e chi la inserisce nelle preferite/seguite/ricordate!
Ormai
abbiamo ampiamente superato la metà, infatti contando anche
l'epilogo, la storia conta otto parti e non siamo già alla
quinta, quindi non mi dovrete sopportare ancora per molto! XD
Detto
questo vi saluto, ringraziandovi,
un bacione
|
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Capitolo 7 *** Parte Sesta ***
PARTE SESTA
Rose
Weasley era abbastanza innervosita da quella situazione, ormai erano
arrivati
al terzo giorno e lei non aveva nessuna intenzione di convivere con una
cugina
menomata: che figura ci avrebbe fatto? La sua reputazione sarebbe stata
rovinata e tutti l’avrebbero additata come
La-Ragazza-Che-Non-Era-Riuscita-A-Salvare-Sua-Cugina-Dal-Diventare-Un-Rospo.
Sinceramente
non capiva cosa non avesse funzionato nei suoi piani, in fondo lei era
un
genio, no?
E
allora perché Malfoy non si decideva a baciare Lily? O
viceversa –lei non era
certo il tipo da scandalizzarsi per la ormai
parità dei sessi-?
Era
per questo motivo che se ne stava in Sala Grande a rimuginare, giocando
con il
cibo che aveva nel piatto -cosa che, se non fosse stata in quello stato
di
crisi, non avrebbe mai fatto-, quando l’entrata di Lily a
braccetto di Lysander
la distrasse.
Bisogna
sottolineare che il ragazzo in questione non sembrava troppo contento
di avere
la nostra protagonista arpionata al braccio e, a sostegno di questa
tesi, gli
sguardi terrorizzati che le lanciava erano visibili a tutti, mentre lei
–come
tutti possiamo immaginare- sprizzava gioia da tutti i pori.
In
quel momento, però, una forza oscura
–probabilmente il genio malefico insito in
ogni Weasley- attirò gli occhi di Rose sul tavolo Serpeverde
e, finalmente, la
Caposcuola si sentì nuovamente invadere dalla speranza.
Infatti,
alla tavolata verde-argento Scorpius Malfoy stava stringendo la
forchetta con
rabbia, mentre osservava Lily con gli occhi ridotti a due fessure
minacciose.
Rose
esultò dentro di sé, prima di richiamare a gran
voce suo fratello, che le si
avvicinò leggermente perplesso.
«Si?»
le chiese, una volta che le fu seduto accanto.
«Io l’ho già capito!»
affermò lei,
sbattendo il pugno sul tavolo.
Hugo
aggrottò le sopracciglia, sempre più confuso.
«Cosa?»
«Ma loro ancora no!»
continuò Rose,
imperterrita, come se non ascoltasse le parole del fratello, mentre gli
occhi
le si accendevano di una strana luce inquietante.
«Chi?» domandò
nuovamente lui.
«Si stanno innamorando e il nostro trio,
diventerà un duo.»
«Emh…
Oh?» replicò,
sempre più dubbioso.
«Fra stelle e pleniluni.» aggiunse
la
ragazza, alzandosi in piedi e indicando il cielo. «C’è aria di magia…»
Hugo
alzò lo sguardo sul sole mattutino che illuminava la Sala
Grande, iniziando
seriamente a preoccuparsi della sanità mentale della
sorella.
«È un attimo così romantico,
vedrai la porta
viaa!(*)» concluse lei, con la voce sempre
più stridula, prima di raccomodarsi
al suo posto come se nulla fosse successo.
Passarono
parecchi minuti di silenzio, prima che il giovane si decidesse a
parlare.
«Senti
Rose, non ho capito di cosa stiamo parlando…»
***
Scorpius
Malfoy non aveva ben compreso cosa gli fosse successo in Sala Grande,
infatti,
appena la Potter e Scamandro erano entrati a braccetto nella sala,
aveva sentito
il proprio corpo tendersi e una strana rabbia prende il sopravvento; ma
aveva
velocemente archiviato il caso come una manifestazione bizzarra del
proprio
fisico, come quel particolare mal di stomaco che l’aveva
colto quando la Potter
gli era andata a sbattere contro il petto.
Nulla
di cui preoccuparsi comunque, probabilmente stava covando qualche
strano virus.
E
non avrebbe mai più ripensato alla vicenda, se una Rose
Weasley –seguita
naturalmente dal suo fedele fratellino- non gli fosse piombata davanti
in
biblioteca quello stesso pomeriggio.
Il
primo pensiero che il suo cervello riuscì a metabolizzare fu
quello di smettere
di recarsi in quei luoghi –dove si potevano incontrare troppi
Grifondoro ormai
fuori controllo-, motivo per cui, sorridendo gentilmente alla coppia di
fratelli, si mise in tutta fretta a raccogliere i propri libri,
cercando di
scappare.
Peccato
che la fortuna non era proprio dalla sua parte in quei giorni.
«Fermo
là, Malfoy.» affermò
–infatti- il ragazzo, puntandogli un dito contro con aria
minacciosa. «Noi ti dobbiamo parlare!»
Scorpius
indietreggiò, leggermente spaventato all’idea che
quei due pazzi scatenati
potessero ancora volere qualcosa da lui.
«Hugo,
smettila!» lo sgridò la giovane, prima di volgersi
con un sorriso gentile verso
il Serpeverde. «Lui è nostro ospite.»
E,
a sentire quelle parole, il ragazzo si sentì ancora
più terrorizzato ma,
convincendosi che non era il caso di provocare i due Weasley, si
risedette al
suo posto, sconfitto.
«Allora
Scorpius, posso chiamarti Scorpius, vero?» chiese la sorella,
accomodandosi al
suo fianco e lui si trovò costretto –da
chissà quale forza- ad annuire
impotente. «Ho visto che guardavi Lily e Lysander in Sala
Grande questa
mattina…»
Scorpius
si voltò verso di lei, leggermente sorpreso.
«Non
avevi un’aria molto felice, eh?»
continuò Rose, con aria maliziosa mentre,
seduto di fronte a loro, Hugo annuiva a ogni sua parola.
«Sembravi quasi
geloso…»
«Eh?»
replicò a quel punto lui, perplesso. «No, guarda
Weasley, ti sbagli… Io sto
covando una specie di virus.»
Bisogna
ricordare, a questo punto della storia, che Rose, oltre ad avere
un’innata
passione per lo studio e la pulizia, aveva ancora uno spiccato senso
materno
che, anche se a volte la metteva in situazioni poco piacevoli
–come dover dividere
Lily e Hugo quando litigavano-, non riusciva in nessun modo a
reprimere. Fu per
questo motivo che, appena sentite le parole del ragazzo completamente
opposte a
quelle che si aspettava –infatti aveva ipotizzato che alla
sua insinuazione lui
avrebbe negato la cosa in modo poco convincente-, si ritrovò
a preoccuparsi, iniziando
a poggiare una mano sulla fronte del suo interlocutore.
«Un
virus?» domandò, cercando di valutare se il
giovane avesse qualche linea di
febbre. «Che ti senti? Vuoi andare in infermeria?»
«No,
guarda, ora sto meglio.» affermò lui, sempre
più spaventato e sconcertato dagli
strani atteggiamenti dei Grifondoro. «In verità mi
succede sempre in presenza
di tua cugina, probabilmente deve avermelo passato lei.»
Rose,
a quel punto, stacco la mano dalla sua fronte, aggrottando le
sopracciglia in
un’aria dubbiosa.
«In
che senso?»
«Beh,
nel senso che mi viene uno strano mal di pancia quando la vedo, e oggi
quando è
entrata con Scamandro mi sono sentito davvero strano, probabilmente mi
deve
essere venuta la febbre per qualche minuto… Cose
così.» dichiarò Scorpius, mentre
si chiedeva se il gene della stupidità fosse una di quelle
qualità che i
Weasley si tramandavano da generazioni.
In
quel momento la lampadina nel cervello di Rose si accese, lasciandola
libera di
intuire quale malessere avesse contagiato il Serpeverde e
l’aria materna che
aveva avuto fino a qualche attimo prima si dissolse, immediatamente.
«Ma
davvero!» esclamò, tornando a riprendere un tono
malizioso. «E questo mal di
pancia di cui parli, non è che per caso è come se
sentissi le farfalle nello
stomaco?»
«Si!»
replicò lui, seriamente felice che qualcuno avesse capito di
quale malattia
fosse gravemente afflitto.
«Proprio
così… Allora hai una cura per caso? Posso
guarire?»
«Scorpius,
Scorpius, Scorpius…» continuò Rose,
dando delle piccole pacche sulla spalla del
ragazzo. «Tu non hai nessuna malattia.»
«Ah
no?»
«No,
tu ti sei semplicemente innamorato di Lily.»
attestò lei, sorridendogli
raggiante.
Scorpius
la guardò allargando i suoi occhi argentei, perplesso.
«Sei
pazza?»
***
Rose
doveva complimentarsi con se stessa; non sapeva come, ma aveva convinto
uno
Scorpius Malfoy perplesso e stupito ad incontrarsi con Lily quella
pomeriggio
–prima del tramonto, naturalmente-. In verità
aveva dovuto inventarsi una scusa
su una strana malattia che veniva guarita con il bacio di una Potter,
malattia
che Malfoy aveva accettato molto più volentieri e
velocemente della versione in
cui lui sarebbe stato innamorato della Grifondoro.
Quindi
doveva solo sperare che Lily nel suo piccolo cuore volubile nutrisse un
po’ di
sentimento per il Serpeverde e bum,
tutto sarebbe andato per il verso giusto: niente cugina rospo, niente
reputazioni rovinata, niente di niente.
Raggiante
si alzò in piedi dal tavolo della biblioteca dove stava
ancora seduta,
svegliando con un calcio Hugo, addormentato probabilmente da quando lei
aveva
iniziato a parlare con il giovane biondo.
«Sbrigati,
abbiamo un sacco di cose da organizzare!» affermò
rivolta a suo fratello, prima
di dirigersi a passo spedito verso l’uscita.
*
Parte
Sesta, dan dan dan, che è anche la penultima! Ormai mancano
solo la Parte Settima e l'Epilogo!
Detto
questo, non ho molto altro da dire, le citazioni della Disney come al
solito sono presenti ((*) Il Re Leone, http://www.youtube.com/watch?v=bf1vuBi9yX4);
naturalmente ringrazio tutti quelli che continuano a seguire la mia
storia, che spero vi piaccia almeno un po'! ^^
A domenica prossima,
un bacione.
|
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Capitolo 8 *** Parte Settima ***
PARTE SETTIMA
Hugo
era sicuro di essersi perso qualche passaggio, altrimenti avrebbe
saputo
spiegare la situazione in cui si trovava. Infatti non riusciva proprio
a capire
perché Rose e lui si fossero nascosti dietro un cespuglio,
in prossimità del
Lago, ad osservare uno Scorpius Malfoy visibilmente nervoso, visto il
modo in
cui continuava a ravvivarsi la sua bruttissima
–almeno a detta sua- folta chioma.
Ormai
passava i suoi giorni a guardare o lui o Lily, ed era la cosa
più noiosa e
sbagliata che avesse mai fatto. Sapeva benissimo che al di
là di poche ore loro
si sarebbero trasformati in dei rospi se non si fossero baciati
–cosa che sua
sorella continuava a menzionare ogni minuto- ma, sia il primo che il
secondo
caso, erano troppo disgustosi per essere osservati, quindi proprio non
riusciva
a spiegarsi cosa ci facesse lì.
L’unica
idea che gli era passata per la mente era che Rose volesse punirlo per
qualcosa, ma proprio non riusciva a ricordarsi cosa avesse fatto di
male quel
giorno.
Del
resto, sua sorella, non sembrava troppo intenzionata a fargli
comprendere alcunché,
visto che se ne stava in silenzio con aria attenta a fissare Malfoy,
quasi
volesse intimargli con la forza del pensiero di muoversi.
Ma,
proprio in quel momento, le sue intelligenti
elucubrazioni mentali furono interrotte dall’arrivo
di Lily che, tutta allegra
e saltellante, raggiungeva il luogo dell’incontro.
Rose
tirò immediatamente fuori la bacchetta e, con lo sguardo,
gli intimò di fare lo
stesso.
***
Scorpius
Malfoy era davvero preoccupato. La Weasley gli aveva, infatti, spiegato
che la
sua malattia era letale e che se non avesse baciato la Potter prima del
tramonto sarebbe morto in atroci sofferenze. La cosa gli sembrava
abbastanza
strana, ma non aveva né il tempo né la voglia di
rischiare di morire per non
aver creduto alle parole di un Grifondoro; suo padre sicuramente non
sarebbe
stato d’accordo con lui –visto che gli ricordava
tutti i giorni che la Casa
rosso-oro era piena di truffatori ed imbroglioni deficienti-, ma Rose
Weasley
era la prima della sua classe e lui aveva deciso di darle fiducia.
Per
questo continuava a lanciare occhiate disperate al sole che a poco a
poco si
abbassava alle sue spalle, sperando con tutto il cuore che la Potter si
sbrigasse ad arrivare.
Per
fortuna, dopo pochi minuti, la vide trotterellare
in lontananza e, senza pensarci, si mosse verso di lei, ma purtroppo
qualcosa
lo immobilizzò, mentre sentiva una strana melodia propagarsi
nel suo cervello.
***
Lily
era al settimo –o anche all’ottavo- cielo, era
raggiante e nulla avrebbe potuto
distruggere la sua felicità. Lysanderuccio
si era di fatto deciso –o meglio l’aveva
prontamente obbligato- a darle
ripetizioni di Pozioni e lei sapeva che questo avrebbe sicuramente
portato alla
nascita del loro amore –era cosa nota a tutti che le
ripetizioni portavano
sempre a una relazione clandestina tra due persone di Casa opposta-.
Quindi
non sapeva cosa l’avesse portata ad accettare quello strano
ed inquietante
invito da Malfoy, ma aveva deciso che se il mondo era finalmente stato
tanto
buono con lei, in cambio doveva fare un gesto di beneficenza ed
accorrere al
grido d’aiuto del ragazzo.
Si
stava avvicinando saltellando allegramente verso il luogo
dell’incontro, quando
una melodia a lei nota la costrinse ad arrestarsi, mentre si guardava
intorno
leggermente perplessa.
Qualcosa in lui,
Si
trasformò,
Era sgarbato, un
po’ volgare, e ora
no,
È
timido,
Piacevole,
Non mi ero
accorta che ora è
incantevole.
Mentre
sentiva queste parole soavi farsi strada nel suo cervello, Lily si
sentì
trascinata da qualcosa che non avrebbe saputo identificare ad
avvicinarsi al
giovane Serpeverde.
Quando
gli fu accanto si perse a osservargli il profilo, mentre lui rimaneva
voltato
verso il Lago Nero e, dopo qualche secondo, si ritrovò
costretta a sfiorargli
una spalla, portandolo a girarsi verso di lei.
Scorpius,
d’altro canto, era sinceramente preoccupato che la sua
malattia stesse
peggiorando, dato che si ritrovava immobilizzato senza nessuna
possibilità di spostarsi
e, solo quando sentì il tocco della ragazza, si rese conto
di essere improvvisamente
libero.
Mentre
si voltava verso di lei, una musica alquanto strana si
propagò anche nella sua
mente, senza che sapesse identificare da dove arrivasse.
In
quel momento, però, Lily si accorse inaspettatamente di dove
il suo arto ancora
si trovasse e lo allontanò di scatto, mentre scuoteva la
testa leggermente
perplessa; e Scorpius, a quel gesto, si ritrovò costretto ad
afferrare la mano
della giovane, stringendola nella sua.
Lo sguardo suo,
Su me
posò,
Sfiorò
la zampa, ma paura non
provò,
Son certo che,
Mi sono illuso,
Lei non mi aveva
mai guardato con
quel viso.
Lily
ormai non riusciva a capire cosa le stesse succedendo, già
era strano che il
suo cervello cantasse da solo canzoni di cartoni che non sentiva da
anni, ma il
fatto che il suo sguardo si fosse incatenato a quello del ragazzo e che
non si
sentiva per niente infastidita dalle loro dita che si sfioravano
delicatamente,
era una cosa troppo inquietante per essere reale.
Scorpius,
del resto, non sapeva spiegarsi perché in quel momento,
mentre la voce nella
sua testa riprendeva a cantare, si stesse piegando verso di lei,
scostandole un
ricciolo ramato dalle guancie arrossate.
Tu,
Non sei
l’ideale,
Non ti avrei
sognato accanto a me,
Ma,
Ora sei reale,
Hai qualcosa che
non ho mai visto
prima in te.
Va
bene, la ragazza era del tutto convinta di star uscendo di senno,
altrimenti
non avrebbe saputo spiegare perché, mentre Malfoy si piegava
verso di lei e la
musica continuava, le sue palpebre si stessero chiudendo dolcemente.
***
Rose
con un movimento della bacchetta intimò a Lily di sporgersi
verso Malfoy,
mentre quest’ultimo continuava ad abbassarsi verso di lei.
Finalmente
tutto stava andando secondo i suoi piani; certo, aveva dovuto usare una
Maledizione Senza Perdono, ma –se mai l’avessero
scoperta- era sicura che il
tribunale avrebbe capito che le sue intenzioni erano delle migliori
–stava o
non stava cercando di salvare la vita di due poveri ragazzi?- e
l’avrebbero
senza dubbio assolta.
«(…)
Aspetta un po’ si e vedrai, ti
colpirà,
quello che accade è una grande novità…»
canticchiò tra sé e sé, mentre
dondolava su se stessa, sotto lo sguardo perplesso di Hugo.
«Rose,
di che stai parlando?» le chiese suo fratello, che non
riusciva proprio a
comprendere perché Scorpius e Lily si guardasse con quegli
sguardi annebbiati,
anche se supponeva che di lì a poco avrebbe assistito a
qualcosa che la sua
mente non sarebbe riuscita a cancellare facilmente.
«Te lo dirò quando sarai più
grande, Chicco
(*).» replicò lei, mentre lui iniziava seriamente
a preoccuparsi.
«Chicco?»
chiese dubbioso, prima di scuotere sua sorella con una mano, dato che
quest’ultima continuava a canticchiare senza prestagli
più di tanta attenzione.
Purtroppo
Rose, a quel gesto inaspettato, si lasciò sfuggire la
bacchetta tra le dita
che, dopo aver roteato nell’aria, andò a rovinare
a pochi metri da loro e, nel
momento esatto in cui tocco terra, l’aria magica che si era
creata si spezzò.
I
due fratelli videro chiaramente i ragazzi che stavano spiando
spalancare
contemporaneamente le palpebre e guardarsi perplessi in volto, prima di
allontanarsi l’uno dall’altro di qualche metro.
La
Caposcuola registrò rapidamente che il sole stava ormai
tramontando, che lo
spazio che la distanziava dalla sua bacchetta era troppo lontano e che
quindi
non c’era più nessuna speranza; motivo per cui
scatto in piedi, presa da una
rabbia cieca contro il proprio fratello.
«Hugo,
sei un deficiente!» strillò, mentre si poggiava le
mani sui fianchi nella sua
tipica posizione di rimprovero.
«Rosie?»
chiese Lily, accorgendosi della cugina spuntata fuori dal nulla da un
cespuglio.
«Weasley?»
la seguì Scorpius, sempre più perplesso.
«Io?
Ma sei se tu che farneticavi frasi senza senso!»
replicò il Grifondoro,
alzandosi a sua volta in piedi.
«Hugo?»
continuò Lily, sconcertata.
«Guarda,
lo vedi?» aggiunse, alzando notevolmente il tono di voce
Rose, mentre indicava
il sole che ormai scompariva all’interno del Lago.
«Ormai è tutto perduto,
spero tu sia contento!»
Il
giovane Serpeverde sembrò rendersi conto solo in quel
momento della situazione
e, rapidamente, si avvicinò alla ragazza ramata afferrandola
per le spalle.
«Scusami
Potter, lo voglio meno di te, ma non ho intenzione di
morire.» affermò, mentre
stringendo gli occhi, si costringeva ad avvicinare le sue labbra a
quelle di
lei.
«Bravo
Malfoy, veloce!» lo incitò la Caposcuola, mentre
il sole moriva inevitabilmente
alle loro spalle.
Ma,
proprio nel momento in cui Lily si accorgeva di cosa stava succedendo e
cercava
di allontanare il ragazzo da sé, un sonoro Pop
immobilizzò tutti, mentre Brontolo
compariva
davanti ai loro occhi.
«Brontolo!»
trillò Hugo, accucciandosi a fianco del nano con aria
raggiante. «Finalmente
sei tornato!»
Rose
si voltò verso il sole che scompariva del tutto, prima di
portare la sua
attenzione verso il nuovo arrivato.
«La
prego, non li trasformi in dei rospi.» lo pregò,
cercando di usare il tono più
caritatevole che possedeva.
«Rospi?»
domandò Lily, mentre staccava le mani del ragazzo biondo da
sé e guardava sua
cugina con aria confusa.
«Sì,
Lily, rospi. Te e Malfoy avete fatto quella stupida pozione e dovevate
baciarvi
entro tre giorni per non venir trasformati in dei rospi! Per questo
abbiamo
creato tutte queste situazioni romantiche!»
replicò Rose, abbattuta.
La
giovane Potter, a sentire quelle parole, impallidì.
«Quindi
adesso diventerò un rospo?» strillò,
mentre si toccava il viso con aria
scoraggiata. «Non sono pronta, non ho ancora baciato
Lysanderuccio, non ho
ancora vissuto abbastanza, no, no, no, no… E poi come si
può rovinare il mio
bel viso così? No, no, no, non si può, non ho
ancora avuto abbastanza
esperienze… E il sesso? Non lo proverò mai? Le
rane lo fanno?» continuò, sempre
più disperata, prima di voltarsi verso Malfoy.
«Malfoy, fammi tua, ora!» gli
ordinò, per poi afferrarlo per le spalle, scuotendolo.
Scorpius,
del canto suo, non aveva ancora realizzato cosa stesse succedendo e si
limitò ad
osservare Lily con aria perplessa, senza sentirsi in dovere di
risponderle.
Rose,
nel frattempo, si era avvicinata al nano, cercando di convincerlo a
evitare
l’enorme inconveniente di trasformare Lily e Malfoy in due
rospi.
«Signor
Brontolo, come può farle una cosa del genere?»
constatò, indicando Lily che si
era arpionata al braccio del Serpeverde, mentre continuava a strillare
frasi
senza senso logico. «Con che cuore?»
«Guardi
signorina-» iniziò lui, mentre cercava di
allontanarsi da Hugo che lo tirava
per una manica della veste.
«Potrà
portare questo peso sulla coscienza?» continuò
lei, impedendogli di concludere
la frase. «Il peso di aver trasformato una bellissima ragazza
e un giovane
appena passabile in due rospi? Ce la farà? Eh?»
«Signorina,
se mi lascia spiegare, sono venuto per dirle e
dirvi…» affermò con tono serio,
mentre tirava il braccio per staccarlo dalla presa del giovane, a cui
lanciò
un’occhiata perplessa prima di continuare. «Che mi
sono sbagliato, era un’altra
aula, con altri due studenti, che purtroppo non ho potuto avvertire e
sono già
stata trasformati.»
«Ah…
bene.» prese atto Rose, leggermente in contro piede, prima di
voltarsi verso
sua cugina. «Lily, puoi anche smetterla, non diventerai un
rospo!»
A
quelle parole Lily si staccò immediatamente da Malfoy,
portando i pugni verso
il cielo e iniziando a girare intorno al ragazzo urlando Non
diventerò un rospo, non diventerò un rospo,
sotto lo sguardo
sempre più dubbioso di quest’ultimo.
«Detto
questo, vi saluto.» dichiarò Brontolo,
anche lui abbastanza incerto sul comportamento di quegli strani
studenti, prima
di scomparire con un sonoro Pop.
«Ma…
Ma… la canzoncina?» biascicò Hugo, con
la voce rotta dalla disperazione.
*
Eccomi
qua, siamo arriva praticamente alla fine... Ormai il prossimo capitolo
sarà l'epilogo e poi avrò finito di rompervi le
palle!
E
così Lily e Scorpius non si sono baciati, anche se Rose
aveva creato un piano praticamente impeccabile, ma l'arrivo di Brontolo
ha impedito l'irreparabile... Chissà come si comporteranno
ora...
Detto
questo, naturalmente la canzone che è presente nel capitolo
è Uno Sguardo d'Amore di La Bella e la Bestia (*) e, come al
solito, vi lascio il link del pezzo che fa sempre piacere riguardarsi: http://www.youtube.com/watch?v=xIIjUbNGQnc.
Ringrazio
naturalmente tutti quelli che mi seguono, mi inseriscono nelle seguite/ricordate/preferite
e naturalmente a chi commenta!
Ho
finito, quindi smetto di rompervi, volevo solo dirvi -come ultima
storia- che sto scrivendo un'altra Long ambientata nella Nuova
Generazione con protagonista Molly jr Weasley (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=861903&i=1),
se volete passare mi farebbe piacere! ^^
Beh,
ora ho veramente finito di rompervi, un bacione e a domenica prossima,
con l'epilogo.
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Capitolo 9 *** Epilogo ***
EPILOGO
La notizia che due studenti erano
stati
trasformati in dei rospi fece il giro della scuola in meno di un
giorno. Il
preside ebbe non pochi problemi per cercare una soluzione, ma alla fine
sotto
il consiglio dell’insegnante di Trasfigurazione dovette
ammettere di non poter
revocare l’incantesimo e permise ai due giovani
di frequentare la scuola.
Era
passato un mese ed ormai quasi tutto il resto degli studenti si era
abituato a
vedere due rospi con una mini-bacchetta in mano –fatta
costruire appositamente
per loro- che se ne andava saltellando in giro per la scuola; poteva
capitare a
volte che venissero scambiati per gli animali di compagnia di qualcuno,
ma i
due ragazzi con la loro voce
gracidante
intimavano rapidamente lo studente in errore di riportarli dove li
aveva
trovati, costringendolo –naturalmente-
a pagare una penale per quel comportamento così poco
rispettoso.
Era
per questo motivo che Lily, alla fine di tutto, anche se poteva ancora
sperare
di baciare il suo grande amore, era diventata leggermente invidiosa di
non
essere stata lei la fortuna ad
essere
trasformata in un rospo, tanto sapeva che, prima o poi, qualcuno
avrebbe
trovato una cura per l’incantesimo ed i due poveri
studenti sarebbero tornati alla normalità, soltanto molto
più ricchi.
In
più aveva scoperto che Lysanderuccio
non era il dolce principe azzurro che si aspettava, anzi poteva ormai
tranquillamente ammettere di essersi sbagliata sul suo conto. Infatti
le
ripetizioni che l’aveva costretto a darle non erano andante
come sperava: il
giovane le aveva -in realtà- prese molto sul serio e, senza
prestare attenzione
alle sue occhiate languide od agli abiti succinti che indossava solo
per lui,
l’aveva annoiata per ben due settimane su come preparare
quella o quell’altra
pozione.
Dopo
quelle settimane interminabili Lily si era definitivamente arresa ed il
suo
amore per il bello Scamandro era appassito velocemente, dato che aveva
deciso
che probabilmente le tendenze sessuali del ragazzo erano rivolte ad
un’altra
sponda –altrimenti come avrebbe fatto a resisterle?-.
Ormai,
quindi, non aveva più un obbiettivo e si ritrovava
così ad invidiare due
studenti trasformati in dei rospi.
La
verità era che i due giovani, che prima
dell’incantesimo si conoscevano soltanto
di vista, si erano messi insieme dopo appena una settimana che erano
stati
tramutati e lei non poteva impedire al suo cuore di fremere di gelosia;
naturalmente non avrebbe mai ammesso che l’idea di essere
trasfigurata proprio insieme
a Malfoy non le dispiaceva per niente.
*
Scorpius
Malfoy si odiava per quello che stava per fare e sapeva che suo padre
–se mai
l’avesse scoperto- l’avrebbe diseredato
all’istante, ma aveva deciso che
preferiva correre il rischio, dato che era ormai un mese che dormiva
male e che
veniva colto da strani mal di pancia, e le due profonde occhiaie
visibili sul
suo viso non era assolutamente da lui.
Per
questo, quella mattina, quando vide Lily Potter uscire dalla Sala
Grande per
dirigersi verso la sua futura lezione, si affrettò ad
inseguirla.
«Potter.»
la chiamò, quando fu sicuro che il corridoio in cui si
trovavano fosse vuoto.
«Malfoy?»
domandò lei, leggermente perplessa, mentre il ragazzo le si
avvicinava
rapidamente.
Si
guardarono negli occhi per parecchi secondi –lui totalmente
imbarazzato e lei
completamente confusa-, prima che il giovane aprisse bocca .
«Senti
Potter, so benissimo che sei completamente fuori di testa, e che non
è normale
tutto ciò, e guarda io sarei il primo ad essere felice se
mai dovessi
risvegliarmi da questa strana malattia che mi hai infettato -che tra
l’altro
sono sicuro che devi avermi passato tu in qualche modo, magari con
qualche
filtro strano di tuo zio?-, ma, in ogni caso, non riesco più
a dormire e le
vedi queste occhiaie?» affermò, tutto di un fiato,
sotto lo sguardo sempre più
interdetto di lei. «Beh, comunque, il punto è che
vorrei chiederti se ti andava
di venire a Hogsmeade con me, questo fine
settimana…»
Lily
lo scrutò attentamente, con aria inquisitoria, prima di
decidersi a rispondere,
ed in quei minuti il mal di pancia di Scorpius peggiorò a
dismisura.
«Beh,
non sarai il principe azzurro, ma in fondo La
Bella e la Bestia insegna!» approvò,
infine, con tono allegro.
«Cosa?»
replicò lui, leggermente dubbioso da quella risposta
indecifrabile.
«È
un sì, Malfoy.» gli spiegò lei, alzando
le iridi nocciola al cielo.
*
Hugo
se ne stava sdraiato su un divano della Sala Comune di Grifondoro a
pancia in
giù, con la testa nascosta in un cuscino, mentre cercava di
dimenticare la
notizia che aveva appena avuto da una Lily raggiante.
Non
poteva credere che, dopo aver scampato così brillantemente
il pericolo, loro
avessero comunque deciso di uscire insieme… Con che
crudeltà gli facevano questo?
La
sua reputazione sarebbe stata rovinata per sempre, tutti
l’avrebbero additato
come Il-Cugino-Di-Quella-Che-Esce-Con-Un-Seperverde e nessuno avrebbe
più
voluto parlargli, lo sapeva.
Mentre
stava quasi per mettersi a piangere all’idea,
sentì la porta del ritratto
aprirsi, prima che una persona gli si avvicinasse.
«Hugo…»
iniziò la voce tentennante di Rose, mentre una mano andava
ad accarezzargli i
capelli. «Come stai?»
«Mmmh.»
brontolò in risposta lui, incapace di spiccicare parola.
Passarono
parecchi minuti, in cui sua sorella gli continuò ad
accarezza i capelli, mentre
lui rimaneva immobile nella sua pozione di protesta.
«Che
ne dici se ti canto la canzoncina?» domandò, alla
fine lei, con tono più gioioso,
sperando di aver finalmente trovato qualcosa per rallegrarlo.
«Quella
di Brontolo?» replicò lui, la voce ancora ovattata
dal cuscino.
«Si,
quella… Che ne dici?»
Hugo
lentamente si tirò a sedere, mentre con una manica si
asciugava gli occhi leggermente
umidi.
«Va
bene…» affermò ancora mogio, tirando su
con il naso.
«Con pale e con picconi ogni dì veniamo
qua.»
iniziò Rose, non propriamente intonata. «È
il tipo di lavoro che ci da felicità…(*)»
THE END
***
Ed
ecco qua che siamo arrivati alla fine!!
Devo
ammetere che un po' mi dispiace,
perchè mi sono proprio divertita a scrivere questa storia e
spero di aver divertito voi, mentre la leggevate...
Alla
fine, a parte il povero Hugo (che comunque ha sentito la sua
canzoncina), tutto è finito per
il meglio: i due studenti/rospi sono felice, Lily
e Scorpius proveranno ad uscire (non si saprà mai come
andrà) e Rose non avrà la reputazione rovinata
per non essere riuscita a salvare sua cugina... Tutto
è bene quel che finisce bene!
Naturalmente la canzoncina di Hugo
è Ehi Oh
di Biancaneve
(http://www.youtube.com/watch?v=9IcM44V88jg),
se no quale altra poteva essere?!
Detto questo passo ai ringraziamenti, e ringrazio
tutti quelli che hanno inserito la storia nelle seguite/ricordate/preferite,
chi mi ha seguito in silenzio e -naturalmente- chi ha commentato!
Grazie a tutti, davvero.
Beh, ora non mi resta altro che salutarvi, ma
prima scusatemi, ma mi farò un po' di pubblicità
occulta (XD): ho appena iniziato un'altra storia su Lily e Scorpius
(questa purtroppo non comica) che potete trovare qua http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=870908&i=1,
se vi va di fare un salto!
Ora ho veramente finito di rompere,
un
bacione e grazie a tutti di nuovo!
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