Sad but true

di Davide River
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The letter ***
Capitolo 2: *** Changements ***
Capitolo 3: *** Thinking ***



Capitolo 1
*** The letter ***


“Ryuzaki… ma è proprio necessario?” chiese Light, il quale godeva a starsene al fresco sotto l’ ombrellone.
“Te l’ ho detto, Light, io sono diverso dagli altri proprio perché il mio cervello ha bisogno del triplo degli zuccheri di cui necessita un normale essere umano. Perciò se non ti dispiace…” Ribatté L.
“Uff… e va bene, ma ti avverto, che sia l’ ultima volta che andiamo in spiaggia!” Disse con grande impeto il cinico.
In pochi minuti arrivarono di fronte a Candy Man, il chiosco. Quando i due vi entrarono rimasero folgorati dalla quantità di dolci presenti in pochi metri quadrati.
“Sono in paradiso!” Pensò L, sentendosi trasportare dalla voglia di acquistare l’ intero negozio.
“Desidera?” Domandò il commesso.
Più di tutto desiderava un ghiacciolo al limone. Esatto, tutto ciò che il suo cervello necessitava era un ghiacciolo al limone. Lo comprò e lasciò il resto come mancia, ma quando diede il primo morso il suo cuore sobbalzò e l’ unica cosa che poté fare fu accasciarsi sul suolo.
“Ryuzaki!!! Che ti prende? Riprenditi!!!” Urlava Light in preda al panico.
 Cosa doveva fare in quel momento? Chiamare l’ ambulanza? Oppure lasciarlo morire? Dopotutto è sempre stato il suo rivale fin dalla dichiarazione che aveva fatto in TV. Improvvisamente accadde, Light riusciva a vedere ben oltre il ribrezzo provocato dalla società che aveva deciso di cambiare. Afferrò il telefono e si precipitò di corsa in ospedale con il suo amico sulle spalle. L fu portato immediatamente in sala operatoria. Il tempo sembrava essersi fermato.
Quanto era passato? Mezz’ ora? Un’ ora? In preda alla disperazione si addormentò, e quando si risvegliò si trovava in una stanza d’ ospedale di fianco al famoso detective, il quale dormiva tranquillamente. Light era un po’ stordito: tutte queste cose in poco tempo lo avevano preso alla sprovvista, si sentiva intorpidito.
“Riesco a muovere il collo?” Si chiese.
Così facendo notò che sul comodino al suo fianco c’ era una lettera, probabilmente scritta dal medico con all’ interno i risultati e i rilevamenti dell’ operazione. Non voleva svegliare L, così la aprì delicatamente e tirò fuori il foglio.
“È impossibile! Ma perché proprio a lui?” Coprendosi il volto con le mani, pianse.

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Capitolo 2
*** Changements ***


Il sole ormai cominciava a calare in mezzo alle scure montagne le quali aggravavano la notizia che Light era appena venuto a conoscenza.
“Light…” Mormorò L che si era appena svegliato.
“Ryuzaki! Ti sei svegliato finalmente ero così preoccupato! Ma ora l’ importante è pensare a riposare” Rispose lui.
“Perché mi ha salvato? Se fosse Kira mi avrebbe lasciato morire davanti al chiosco senza fare nulla, o ha in mente qualcosa d’ altro?” Pensò il detective.
C’ era tensione nell’ aria da veder quasi scoccare delle scintille, lo si capiva dal modo di stare seduto di Light e dal quel silenzio imbarazzante.
“Devi dirmi qualcosa, Light? Ti vedo turbato, se vuoi puoi sfogarti e ti assicuro che dopo ti sentirai molto meglio.” Disse con persuasione il malato.
Le mani di Light tremavano contenendo la notizia che lo preoccupava così tanto.
“Ryuzaki… ti devo dire una cosa… riguarda l’ operazione… devi sapere che…beh, non è facile da dire… insomma… hai il diabete…” Disse tristemente Light.
L era senza parole, i suoi dolci… il tiramisù al caffè, il gelato con la doppia panna… tutti quegli zuccheri che necessitava almeno due volte al giorno. Come avrebbe fatto d’ ora in poi? Questo dubbio lo assillò fino a quando non gli venne l’ emicrania. Tuttavia adesso era storia passata, doveva accettare la dura realtà e mettersi il cuore in pace… il cuore, per quanto tempo avrebbe vissuto iniettandosi l’ insulina? E soprattutto… quanto tempo sarebbe passato prima che il celebre detective avrebbe dato fuori di testa??
Il fatto di non potersi più abbuffare di dolci come una volta, come poche ore prima, lo angosciava più del fatto d’ essere diabetico.
“Forse è meglio che vada…” Disse Light con voce tremante.
L non rispose ma fissava il vuoto, il futuro che adesso appariva incerto e flebile come la fiamma di una candela: così bella ma al contempo così fragile.

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Capitolo 3
*** Thinking ***


Dopo aver scoperto le sorti del proprio futuro L era demoralizzato al pensiero di non poter tornare a mangiare dolci come una volta. Tuttavia, in quel drammatico momento, il suo sangue da detective stava bollendo, sentiva che qualcosa di più oscuro si celava dietro al suo diabete.
Per esempio, perché Light aveva deciso di portarlo in ospedale anziché lasciarlo morire, che ci sia un nesso? Adesso i sospetti che gravavano su Light si infittivano… Tuttavia più si sforzava di vedere uno spiraglio di luce in quella intrigata ragnatela più una sagoma a forma di cono gelato diventava grande, aveva bisogno di zuccheri, sentiva di non potercela fare.
“No! Devo resistere alla tentazione! Non posso perdere la testa!” Pensò L.
Non trovando nessuna spiegazione plausibile, magari a causa del calo di zuccheri, decise di ricominciare il ragionamento daccapo.
“Se Light mi avesse appositamente salvato, che motivazione avrebbe avuto? Quale motivo tanto assurdo avrebbe spinto un rinomato serial killer, conosciuto dalla vox populi come Kira, a salvare la pelle al suo più acerrimo nemico?” Pensò il celebre investigatore.
Questo era ciò che il suo istinto di detective gli diceva di fare. Tartassandosi di domande si addormentò. Quella notte sognò, non gli accadeva da ormai parecchio tempo forse da quando aveva cominciato ad indagare sul caso Kira da ormai parecchi mesi. Sognò dolci, tanti dolci quanti non ne aveva mangiati da quando sapeva di essere diabetico. Ma in mezzo a tutte quelle leccornie vide l’ unica possibilità per la soluzione del mistero o almeno la via da seguire per la sua risoluzione.
Quando si svegliò fece colazione facendo attenzione a non assumere zuccheri in eccesso e dopo che l’ infermiera gli iniettò l’ insulina afferrò il cellulare, aprì la rubrica e telefonò.

Contemporaneamente Light stava tornando a casa dopo aver ripreso a frequentare l’ università di Tokyo dove era stato accolto calorosamente anche dalle nuove matricole che avevano sentito parlare di lui come “colui che raggiunse la vetta della graduatoria”.
In questi ultimi giorni Light si era anche accorto di quanto fosse innamorato di Misa, una ragazza splendida, così pensava mentre girava l’ ultimo angolo prima di arrivare a destinazione.
“Forse sarebbe il caso che le dicessi ciò che provo nei suoi confronti, ne sarebbe contenta.” Pensò
Appena svoltò l’ angolo urtò qualcuno il quale cadde a terra silenziosamente, una ragazza bionda vestita da Gothic Lolita. “Light?!” Disse stupita Misa
“Misa?!” Rispose altrettanto stupito Light
“Che piacere vederti! Stavo giusto tornandomene a casa perché tua mamma mi ha detto che non c’ eri.” Aggiunse lei
“Già, ho ripreso l’ università dato che Ryuzaki ha… anzi non importa” S’ interruppe l’ universitario
“Comunque volevo parlarti, Misa, perché…” Continuò lui.
“Scusa Light ma adesso non ho tempo, ci vediamo stasera e beviamo qualcosa assieme?” Disse la modella facendogli l’ occhiolino
“D’ accordo. Ti passo a prendere alle 19. A stasera”
Così facendo proseguì ed entrò in casa.
“E così ho un appuntamento, eh?” Pensò eccitato Light
Sentiva che il loro rapporto sarebbe cambiato in meglio da quella sera. Come gliel’ avrebbe detto? Dapprima baciandola mettendoci tutta l’ anima o sarebbe arrivato dritto al punto? Sebbene mancassero poche ore alla svolta decisiva nel loro rapporto, Light si chiedeva quale impegno Misa avesse di così importante per non potersi nemmeno fermare ad ascoltarlo.

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