...Incomprensioni...

di Marti_PenguinOwl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** AVVERTIMENTI ***
Capitolo 2: *** CHE TI SUCCEDE TOM? ***
Capitolo 3: *** TI VOGLIO BENE, PAPA'! ***
Capitolo 4: *** DISCUTERE ***
Capitolo 5: *** INCIDENTE A BILL ***
Capitolo 6: *** SHARON?! ***
Capitolo 7: *** TEMPO DI GRAVIDANZA ***
Capitolo 8: *** TENSIONI ***
Capitolo 9: *** THOMAS WILLIAM KAULITZ ***
Capitolo 10: *** PRESUNTO TRADIMENTO? ***
Capitolo 11: *** TRAGEDIA ***
Capitolo 12: *** AVVISO! ***
Capitolo 13: *** ADDIO KAMILLA ***
Capitolo 14: *** IL DOLORE DI BILL ***
Capitolo 15: *** DISPERAZIONE ***
Capitolo 16: *** RITORNO A CASA ***



Capitolo 1
*** AVVERTIMENTI ***


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Ciao a tutteeeeeeee !!! Questa FF la stiamo scrivendo io e Memy881 … Fateci sapere cosa ne pensatee !!!! Passiamo subito al primo capitolo…

 

…Avvertimenti…

 

-ADESSO BASTA MI SONO STANCATA DELLE TUE SCUSE!!!- esplose una ragazza alta, bionda e molto attraente.

-Amore credimi è la verità sono stato fuori… per lavoro- disse un ragazzo alto, con i capelli neri raccolti in delle treccine che gli ricadevano sulle spalle. Indossava vestiti XXL e una fascia gli copriva la fronte.

                                                                                  

 

Forse è meglio se prima vi raccontiamo cosa è successo…

3 anni prima Tom Kaulitz conobbe Martina. Allora il chitarrista aveva 19 anni e la ragazza 18, si innamorarono perdutamente. Ci furono litigi… si lasciarono… tornarono insieme… ma nonostante tutto si amavano e un anno dopo, Tom decise di fare il grande il passo: le chiese di sposarlo e lei accettò felice.

Il giorno tanto atteso arrivò e nessuno dei due tentennò quando arrivo il momento del “Si, lo voglio”, erano entrambi convinti di quello che stavano facendo.

Qualche mese dopo Martina rimase incinta e la coppia era molto felice di questo. La cicogna portò in casa Kaulitz una bella femminuccia, Samantha.

La bambina crebbe felice, ma all’età di un anno e mezzo le cose tra i genitori cominciarono ad andare male. Litigavano in continuazione, lei lo accusava di non preoccuparsi abbastanza di Samantha, lo accusava di tradimento…

La bambina ormai aveva 2 anni e stava molto male quando sentiva i genitori discutere e aveva paura che si lasciassero.

Adesso tutto dovrebbe essere più chiaro… un Tom Kaulitz 22enne sposato e con una figlia… ecco cosa vi racconteremo…

 

 

-ADESSO BASTA MI SONO STANCATA DELLE TUE SCUSE!!!- esplose una ragazza alta, bionda e molto attraente.

-Amore credimi è la verità sono stato fuori… per lavoro- disse un ragazzo alto, con i capelli neri raccolti in delle treccine che gli ricadevano sulle spalle. Indossava vestiti XXL e una fascia gli copriva la fronte.

-AHHH CERTO e anche la settimana scorsa lo eri? ....Dimmi la verità Tom con chi sei stato e non mentirmi perché tanto ci penseranno i giornali a dirmi tutto prima o poi-

-Io..... e va bene sono stato con Bill e i ragazzi in un locale qui ad Amburgo e..... c'erano delle ragazze che lavoravano li .... ci andiamo tutte le sere dopo aver lavorato allo studio amore davvero- 
                                                                                                                                     

-E poi? Avanti dimmi tutto!! Dopo tutti questi misteri ho il diritto come moglie di sapere cosa non va nel nostro matrimonio!-

-Amore non c'e niente che no va, voglio solo avere... un pò più di libertà da te ... tu ....tu mi assilli mi basta già il lavoro- esplose il ragazzo.                                   

-Ahh e cosi vorresti un pò di libertà perché non esci forse? Non ti diverti? E dimmi Tom quanto pensi a nostra figlia?- Martina in quel momento fu sicura di aver toccato un tasto dolente per il ragazzo, sapeva che non avrebbe saputo cosa rispondere.                                                               

-.....-                                                                                                                    

-Visto non rispondi chi tace acconsente .... la bambina vuole più attenzioni da te ma tu con una scusa alla volta dici sempre che hai da fare ..... sei proprio un padre modello ...- disse la ragazza con fare vittorioso.                       

-Ti prego non iniziare con questa storia Marty, lo sai che amo nostra figlia e faccio di tutto per garantirgli un futuro tranquillo e lontano da occhi indiscreti-       

-Ohhh certo lontano da occhi indiscreti ...certo come no .... parli di lei solo quando ne parlo io ... si vede che non sei cambiato affatto Tom ... sei sempre il solito ragazzo che pensa solo a divertirsi pesantemente-                                            

-Se fossi ancora quello che dici tu non ti avrei mai sposata e non ti avrei messa incinta!- sbottò alquanto seccato dall’affermazione della moglie.

Una testolina bionda entrò nella stanza. Era una bambina con grandi occhi nocciola e lunghi capelli biondi, il viso paffutello e manine piccole come castagne.                                                                        

-Mamma .....papà .......-                                                                                            

-Tesoro .....amore della mamma ...cosa ci fai alzata? Dovresti essere a letto amore ...-                                                                                                     

La piccola si strofinò gli occhietti e sbadigliò.

-Ma perché tu e papà litigate sempre, io ho paura mamma ....non voglio che vi lasciate ...- esordì Samantha con la sua dolce vocina.                                          

-Ma no amore ...cosa dici ... io e papà stiamo solo discutendo cose da grandi tutti qui ..... va a letto è tardi-                                                                                   

-Si piccola mia vai .....io e la mamma ci chiariamo subito ok?- Tom le sorrise e la bambina riprese un po’ di felicità.                                                    

-Vai amore noi veniamo subito ....- le disse Martina.                                              

-Si mamy, buona notte papà, buona notte mamma-

-Notte piccolina- la ragazza aspettò che la bambina se ne fosse andata e puntò un dito contro il marito.

-In quanto a te Tom ti sto per dare un'altra possibilità ma se vengo a sapere altre menzogne ti giuro che chiedo il divorzio- 

-......- Tom non seppe cosa rispondere. Rimase on silenzio e abbassò lo sguardo.                                                                                                              

-Buona notte .....- la ragazza lo superò e andò in camera da letto.

 

…Continua…

 

Ringraziamo in anticipo tutte quelle che leggeranno!!! Fateci sapere se la storia vi piaceeee!!! Ciao a tutteeeeeee!!! ^^

MARTY E SAMY

    

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Capitolo 2
*** CHE TI SUCCEDE TOM? ***


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Ciao a tutteeeeeeee !!! Eccoci qua con il 2 capitolo... Buona lettura ^_^

 

...Che ti succede Tom?...

 

Martina era in cucina, stava lavando i piatti. Era pomeriggio e Tom non era ancora tornato a casa a pranzare. La ragazza si sedette un attimo e si strofino gli occhi. Sospirò e poggiò la testa sul tavolo. Sentì la serratura della porta d'ingresso scattare e alzò il capo per guardare l'orologio appeso alla parete, sopra la TV al plasma. Le 3 e mezza, sospirò di nuovo e si alzò dalla sedia, si rimise i guanti e aprì il rubinetto per sciacquare i piatti. Dei passi pesanti si avvicinavano, ma non si girò. Si sentì abbracciare da dietro e chiuse per un momento gli occhi.

-Heeeeeey tesoro, perché non andiamo di sopra ...è tanto che..... mmm che ne dici?- le chiese Tom, cominciando a baciarle il collo.

-No Tom oggi sono stanca e poi ho ancora molte cose da fare- protestò la ragazza cercando di allontanarlo.

 -Daaaai foooorza- insistette, gli sciolse il grembiule e le tolse i guanti.

-Ti ho già detto di no!-
-E invece si, si dia il caso che ne abbia voglia, va bene !!- sbottò il ragazzo, riprendendo il possesso del suo collo. Non appena il marito si avvicinò alla sua bocca, la ragazza sentì un intenso odore di alcol entrarle nelle narici.
-LASCIAMI SUBITO CHE TI PRENDE? TOM SEI UBRIACO LASCIAMI- la ragazza provò a divincolarsi ma senza risultato. Il chitarrista la teneva stretta a se e la baciava con forza.
-Shhhhhh sta zitta, andiamo di sopra forza- la prese per una mano e cominciò a trascinarla verso le scale.
-Noooo Tom ti prego lasciami-
-Si, adesso ci divertiamo amore- le sfilò la maglietta che finì atterra accompagnata dalla maglia oversize, le slacciò i jeans mentre la ragazza si dimenava con forza.
-Smettila, perché fai cosi? Lasciami !!- urlava disperata la ragazza. Tom entrò in lei con una spinta e Martina urlò di dolore. Iniziò a spingere sempre più forte, mentre lei urlava di disperazione, lui iniziò con i suoi gemiti di piacere.
-Ah ah ah siii !!-
La piccola Samantha, spaventata dalle urla della madre, abbandonò le sue bambole sul tappetino viola della sua stanza e si precipitò verso la camera da letto, la trovò chiusa e cominciò a battere i suoi pugnetti sulla porta bianca.

-Mammaaaaa, mammaaaa!!!!- urlava la bambina mentre le lacrime presero a scorrerle sul dolce visino.
-NOO !!!- urlò la ragazza, sentendo la bambina bussare, cercò di spostare Tom, ma senza risultato
-Sta zitta cosi non riesco a concentrarmi, mmm!-
-Papàààààà bastaaaa, lascia la mammaaaa lascialaaaa stareee-
-Bene .......- disse compiaciuto il ragazzo, si spinse su i pantaloni extralarge e chiuse la zip. Recuperò la maglia ed uscì dalla stanza. La ragazza si rivestì in fretta per paura che la figlia potesse vedere quella scena.
-N-no .....- balbettò la ragazza correndo verso la piccola.
-Mamma, mamma cosa ti ha fatto papà?-
-No ...no tranquilla amore.... non è niente ....è passato tutto ....adesso è tutto apposto tesoro- cercò di tranquillizzarla. La strinse a se e calde lacrime le solcarono il volto.
-Papà è cattivo.......perché?-
-Amore sta calma ...... papà era solo .....solo ...... vai tesoro ....vai in camera tua a giocare su ....-
-Si mamma .....- Samantha scese dalle gambe della madre e tornò a giocare. Martina si prese la testa tra le mani e scoppiò in un pianto silenzioso.

-Che ti succede Tom?- chiese.

 

...Continua...

 

Ringraziamo Fefe94 per la recensione (grazie milleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee !!!) e vi chiediamo per favore di recensire... ci fa piacere sapere cosa pensate di questa storia e magari se dobbiamo migliorare in qualcosa... quindi ce lo lasciate un commentino? Grazieeeeee

MARTY E SAMY

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Capitolo 3
*** TI VOGLIO BENE, PAPA'! ***


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Ciaoooo!! Scusate ma nn mi prendeva l'HTML!! Passiamo al 3 capitoloo!!

 

...Ti voglio bene, papà!...

 


Tom era uscito di fretta, vagava per la città ormai da tanto tempo... senza una meta... una fitta alla testa lo fece accostare, scese dall'auto e vomitò sul ciglio della strada. I crampi allo stomaco non diminuivano e la testa quasi gli esplodeva. Si sedette per terra e si prese la testa fra le mani. I passanti lo guardavano con disgusto scuotevano la testa.

-Che razza di ubriacone!!- esclamò qualcuno. Il ragazzo si alzò a fatica e tornò in macchina, poggiò le mani sul volante e partì un'altra volta.

Ma che cazzo mi è preso?!?!

-Dove cavolo vado io qui, adesso chiamo Marty!- disse a se sesso recuperando il cellulare e componendo il numero della ragazza che conosceva a memoria.
* Pronto? …
* la voce doi Martina era rotta dal pianto e Tom ebbe una fitta al cuore. Era tutta colpa sua...

* A...amore come .....stai?* chiese titubante... sapeva che era incazzata con lui... e non gli dava torto... quello che aveva fatto era stata una cosa schifosa, orribile... e l'aveva fatta a sua moglie... la donna che amava... sotto gli occhi di sua figlia... era stato un bastardo... uno stronzo... un coglione... e i sensi di colpa gli attanagliavano lo stomaco.
* Come sto? Mi chiedi come sto.. questa è bella!! Perché non provi a capire quello che ti prende a te Tom! Hai abusato di me! Di tua moglie, della donna che hai sempre amato, e della madre di tua figlia che tu stesso hai voluto avere con me per costruirti una famiglia!!* urlò la ragazza, scoppiando nuovamente in un pianti ininterrotto.
* Tesoro .. perdonami io.....non so cosa mi è preso io....*
* Basta non voglio sentire altre scuse, perché tanto sono sempre le stesse.....* la ragazza riattaccò senza dare al marito la possibilità di replicare.
* Aspetta Marty io......*

-Maledizione ha staccato!- urlò.

Perché stava mandando suo matrimonio a puttane? Perché stava succedendo tutto questo?? Perché doveva sempre rovinare tutto? Perché non era stato capace di amarla come lei si meritava? Perché?!?!

Deviò il percorso tagliando la strada ad un paio di macchina e beccandosi del coglione dagli altri automobilisti.


Martina stava guardando i cartoni con la piccola, abbracciate sul tappetino viola.

Tom... ma che ti succede?!?! Perché stai facendo tutto questo?!?!

Il suono del campanello la riportò alla realtà. Si alzò lasciando Samantha davanti la TV. Aprì la porta e se lo ritrovò davanti.
-A
hh sei tu, sei tornato a casa, cosa vuoi?- chiese la ragazza gelida.
-Farmi perdonare!- gli porse una piccola custodia e un mazzo di fiori. Rose bianche... le sue preferite...
Apri la custodia e voi trovò un anello d'argento con sopra un grosso diamante.

-E speri che portandomi dei fiori e un anello costato un occhio della testa sistemi i tuoi comportamenti sbagliati? No mi dispiace ......ma non accetto più nessuna scusa Tom- afferrò i fiori e li scaraventò a terra.
-Ti giuro amore non so cosa mi sia preso, si mi sono ubriacato, ho bevuto molto prima di venire qui ma ti amo e anche per questo mi ero....lasciato andare- si avvicinò per baciarla, ma lei lo scostò disgustata.
-Non attacca Tom e comunque se vuoi rimanere qui a casa dovrai dormire in salotto la notte- se ne andò senza degnarlo di uno sguardo. Si rifugiò in bagno chiudendo la porta a chiave... si accorse di avere ancora in mano la piccola custodia blu. La aprì e restò a fissare quell'anello per minuti interminabili...

Nessuno dei due aveva cenato quella sera. Solo la piccola Samantha. La madre la portò a letto e si ritirò nella sua camera, la chiuse a chiave per essere sicura che Tom non entrasse. La piccolina cominciò a sentire la gola secca. Scese dal lettino e piano piano scese gli scalini. Nell'andare in cucina notò suo padre sul divano inetento a guardare la TV. Andò da lui e si sedette sulle sue gambe.

-Papà...perché fai tanto male alla mamma?- chiese la bambina.
-Ohh piccola io.......- si arrese non sapendo cosa dire. Abbassò lo sguardo, le piccole manine della bambina gli alzarono il viso.
-La mamma piange tanto lo sai? Perchè sei cosi cattivo con lei? La mamma ti ama...-
-Credimi bella di papà non l'ho fatto apposta, anche io amo la mamma però.... non so perché l'ho fatto- abbssò di nuovo lo sguardo. Non riusciva a guardare sua figlia negli occhi... li vedeva tristi... e sapeva che era colpa sua...
-Ma adesso vi lascerete?- chiese ad un tratto la piccola.
-No piccola spero di no...-


Nel frattempo, Martina raccontava tutto a Bill per telefono.
* Te lo giuro Bill, tuo fratello mi ha .....* non riuscì a finire la frase e abbassò lo guardo sulle lenzuole... macchiate di sangue.
* Tranquilla Marty adesso vengo subito li e ci parlo io con Tom, vedrai che lo metto in riga una volta per tutte... per te e per il bene della bambina!*
* Grazie Bill, tu sei suo fratello e a te ti capisce meglio, non voglio che il nostro matrimonio vada a puttane....no ....non voglio ne soffrirei e ne soffrirebbe nostra figlia che già capisce tutto...* confessò la ragazza preoccupata.
* Sta tranquilla si sistema tutto vedrai, sarò io a dargli la lezione che si merita*
* Grazie Bill , cosa farei senza di te?*
* Di niente cara cognata, lo faccio con il cuore... io so che mio fratello non è cattivo e posso parlarci... lui di sicuro mi ascolterà, almeno lo spero !*
* Grazie! Ci vediamo* rispose allegra la ragazza.
* Si piccola io arrivo subito, ciao* Martina voleva un gran bene a Bill e non sapeva come abrebbe fatto senza di lui...
* Ciao*



-Papà, me lo prometti che non farai soffrire più la mamma?- chiese la piccola sorridendo al ragazzo.
-Si piccola, te lo prometto!- mise la mano della bambina sulla sua. La mano di Tom era davvero enorme... tanto che poteva prenderla con una solo mano.
-Papà?- lo richiamò.
-Dimmi piccola mia-

-Ti voglio bene, papà!- l'abbracciò forte e le baciò una guancia.

 

...Continua...

 

Ringraziamo:

-Fefe94

-Lady Kaulitz

-Julss

-Giady_crazy_

Scusate se non vi ringraziamo singolarmente ma se metto altro non mi prende l'HTML (pc del cavolo il mio!!) grazie infinite a chi legge e chi mette tra le preferite/ seguite/ ricordate...!!

Ciao!!

MARTY E SAMY

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Capitolo 4
*** DISCUTERE ***


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Ciao ragazzeeeee!! ^^ siamo tornate con un nuovo capitolettooo!!


...Discutere...


 

Martina si rimise il cellulare in tasca e si sdraiò sul letto aspettando l'arrivo di Bill. Decise di andare da Samantha. Si alzò e quando non la trovò nel suo lettino il suo cuore fece una balzo. Scese velocemente le scale e quando sentì la sua dolce vocina si rasserenò.

-Papà?- sentì la piccola chiamare. Si appoggiò piano allo stipite della porta e osservò Samantha sulle gambe di Tom. Sorridevano e si abbracciavano... in quel momento sembrava proprio un padre modello.

Martina immaginò di essere seduta su quel divano con loro... a giocare... a ridere... nella sua mente cominciò a formarsi l'immagine della famiglia perfetta... e si rese conto che lei quella famiglia la voleva... voleva sentirsi amata da suo marito... voleva essere coccolata da un clima di serenità ed amore... immaginava Tom che tornava dal lavoro, Samantha che gli correva incontro abbracciandolo e lei che gli andava vicino, baciandolo... se lui non fosse stato il chitarrista dei Tokio Hotel tutto questo poteva accadere... ma lui mancava per mesi... mesi in cui lei si sentiva sola e persa e aveva paura che Tom la tradisse... i giornali che ne dicevano di tutti i colori su di loro... e i continui litigi che da mesi erano d'obbligo in casa Kaulitz.

-Dimmi piccola mia- rispose semplicemente lui, ma Martina notò qualcosa di diverso nella sua voce... non seppe nemmeno lei cos'era... ma era più dolce... piena di sentimento...

-Ti voglio bene, papà!- la ragazza sorrise. Il suono del campanello la riportò coi piedi per terra ed andò ad aprire.

-Ciao Bill ....entra... è in salotto con la piccola-
-Marty tesoro, come stai? ...ti ha fatto ancora del male?- le chiese premuroso accarezzandole una guancia. Lei scosse piano la testa.
-No ...ha solo parlato con la piccola ....va da lui- Bill nei suoi occhi leggeva la sofferenza... le sorrise dolcemente.
-Si, vado subito- si diressero insieme in salotto.
-Ehm.....amore... vieni bella di mamma andiamo a letto... è tardi- Samantha scese dalle gambe del padre e Martina la prese in braccio dandole un bacio sulla guanciotta rosea.
-Bill....- disse debolmente Tom. La ragazza capì che era arrivato il momento di lasciarli soli.
-Amore dai la buonanotte a papà e allo zio Bill-
-Si mamma, buonanotte papà, buonanotte zio Bill... vi voglio bene- agitò la piccola manina e i tre sorrisero inteneriti.
-Notte cucciola, dormi bene eh?- le sorrise e le bacio la fronte.
-Buonanotte bella di papà- la salutò Tom.
-Bene ....io vi lascio soli a domani mattina ragazzi- salì le scale e mise la piccola nel suo lettuccio.

-Immagino che sia stata Marty a dirti di venire qui, non è vero?....- si interruppe. -beh hai fatto un viaggio a vuoto Bill...ho capito la lezione- riprese poco dopo. Lo guardo negli occhi.
-Il fatto è che purtroppo quello che hai fatto a tua moglie è una cosa gravissima e oltre tutto proprio da te non me lo sarei mai aspettato Tom ......mi deludi- rispose freddo il gemello sostenendo il suo sguardo.
-Se sei venuto per farmi la predica puoi anche andare via, non mi serve affatto ..-
-Sono venuto perché la donna che ami e che hai sposato ha pianto disperatamente al telefono per farsi che io cerchi di salvare il vostro matrimonio ...prima che vada a puttane!- urlò in preda all'ira il cantante. Tom si alzò di scatto dal divano sbattendo un ginocchio contro il tavolino e facendo cadere il vaso che vi era posto al centro.

-Il mio matrimonio non va a puttane Bill ....gira solo un pò a vuoto...ho sbagliato è vero, ho fatto degli errori e lo riconosco ma...... se mi sono ubriacato e sono andavo fuori di testa un motivo c'è!- urlò a sua volta Tom.
-E sentiamo quale sarebbe?-
-Il fatto che Marty ha il sospetto che io la tradisca con qualche fan ...... io gli ho spiegato che .....non è vero ma lei non mi crede e cosi ho agito d'impulso- sbraitò ancora più forte.
-Cristo Tom è normale che lo pensi, visto che a Parigi durante il tour ti eri strusciato al corpo di una ragazza francese e per di più eri già sposato, questo si chiama tradire ...- disse Bill moderando piano il tono di voce. Tom tornò a sedersi e si prese la testa tra le mani.

-Non so che fare Bill ....sono mortificato... cosa devo fare? ...Dio che situazione..!-
-Sii sincero con lei, dimostragli che gli stai vicino sempre e trattala bene, non si merita tutto questo male ne lei e ne vostra figlia che nonostante la sua tenera età capisce tutto e ne soffre- Bill si sedette accanto a lui e lo strinse forte.

-Hai ragione fratellino!- gli sorrise sincero e non si accorse di una lacrima che gli scendeva sulla guancia destra.
-Devi essere solo te stesso Tom, Marty non pretende molto da te, solo che tu sia te stesso e che vi amate, ricordati che gli hai promesso amore eterno all'altare e le promesse vanno mantenute-
-Giusto! Si da domani sarò un marito e un padre più presente- disse convinto.
-Bene fratellone, adesso devo andare, Kamilla mi aspetta a casa-
-Ma è tardi sicuro che non vuoi fermarti per la notte?-
-No grazie, vado, stammi bene Tom e ricordati quello che ti ho detto!-
-Certo Bill e grazie, buonanotte-
-Buonanotte!- si abbracciarono e Toma accompagnò il fratello alla porta.


Dalla stanzetta di Samantha, lei e Martina avevano sentito le urla dei due ragazzi.
-Mamma ma perché papà e lo zio hanno urlato prima?- chiese la piccola, mentre la madre rimetteva a posto il libri delle favole.
-Beh perché....hanno discusso amore, cose da grandi- tagliò corto.
-Però tu e papà starete sempre insieme, vero?-
-Di questo ne parliamo domani, adesso dormi tesoro … domani dobbiamo alzarci presto amore, devi andare all'asilo- le sorrise dolcemente.
-Va bene mamma, buonanotte... ti voglio bene- le stampò un bacetto sulla guancia e le sistemò le coperte.
-Anche io piccolina, tanto bene!- spense la luce e chiuse la porta. Scese di sotto e trovò Tom sul divano a fare zapping con il telecomando.
-Vuoi una coperta, Tom?- chiese.
-No grazie, vado io prenderla, tu vai pure a letto... sarai stanca...- osservò.
-In effetti lo sono, buonanotte- fece per salire le scale ma la sua voce la bloccò... quella voce le faceva ancora un effetto strano... dopo 3 anni passati insieme.
-Notte, voglio dare il bacio alla bambina però- Martina rimase stupita... non l'aveva mai fatto... di solito tornava stanco e non saliva mai da Samantha.
-Ormai si è addormentata e domani deve alzarsi presto, e poi glielo hai dato prima-
-Va bene .....- si arrese, la ragazza corse su per le scale e andò a dormire. Ripensò alla storia che aveva letto a Samantha... e vissero tutti felici e contenti... perché non poteva essere così anche nella realtà? Perché doveva sempre succedere qualcosa?

Ti prego amore, perdonami!

Fu l'ultimo pensiero del ragazzo... prima di ritrovarsi tra le braccia di Morfeo.


 

...Continua...


 

Ringraziamo:

Julss: Non sia quanto siamo contente che ti piaccia *.* davvero taaaaaaaaaaaanto!! ^_^ speriamo ti sia piaciutooo!! Ciao!!

Giady_crazy_: Ciao!! Ti forniamo droghe?? Oh mio dio siamo onorateee !! xD … siamo contente che la storia ti piaccia...!! ^_^... ah!! Hai messo la recensione del terzo capitolo nel primo... vabbè non fa niente... ci hanno fatto molto piacere le tue recensioni... recensisci anche gli altri eh!! xD Ciaooooo!!

Ringraziamo anche chi ha messo tra le preferite/ seguite/ ricordate... Ciao alla prossima e RECENSITE!!!

MARTY E SAMY

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Capitolo 5
*** INCIDENTE A BILL ***


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Ciao ragazze!! Ecco il 5 capitolo.. Buona lettura ^^

 

...Incidente a Bill...

 

Bill sfrecciava per la strada, non vedeva l'ora di tornare dalla sua Kamilla e dal piccolo che portava in grembo. Stavano insieme da tanto tempo ormai e presto sarebbero diventati tre.

Il ragazzo sorrise a quel pensiero. Chissà se sarebbe stato un bravo padre...

Ricordava il loro primo bacio... la loro prima notte insieme... quando lui aveva capito davvero di amarla.

Arrivò all'incrocio e nel passare non notò una macchina grigia dal lato sinistro che gli veniva incontro. Bill sterzò, cercando di evitare l'impatto. Ma fu inutile, si scontrarono e il ragazzo andò a sbattere contro il volante. L'airbag si aprì troppo tardi, aveva già perso i sensi e un rivolo di sangue gli scendeva lungo la tempia e morì sul suo collo. Attorno alle due auto si era radunata una piccola folla e una signora aveva chiamato l'ambulanza.

I due ragazzi vennero subito trasportati in ospedale. Il ragazzo che aveva provocato l'incidente morì sul colpo.

 

In casa Kaulitz regnava il silenzio. Samantha dormiva tranquillamente nella sua stanzetta, Martina si era addormentata stringendo una maglia XXL del marito e Tom dormiva stravaccato sul divano.

Il cellulare di Martina cominciò a suonare, disturbando il sonno della ragazza. Lo afferrò sexza aprire gli occhi, se lo portò all'orecchio e rispose assonnata.

* Pronto??*
* M...Marty ......* scattò a sedere sentendo Kamilla piangere.
* Kamilla cosa c'è? Perché piangi tesoro? Non stai bene? E Bill dov'è?* chiese preoccupata.
* E' proprio di questo che ti devo parlare ..* rispose l'altra tra i singhiozzi.
* Tesoro dimmi cosa è successo dai....cosi mi preoccupo*
* Bill ha...... ha avuto un'incidente con la macchina ......io adesso sono qui in ospedale non so nemmeno se...sta bene è in sala operatoria .....no* Martina rimase pietrificata... Bill aveva avuto un incidente... ed era colpa sua... se lei non lo avesse chiamato per risolvere i suoi problemi con Tom questo non sarebbe successo.
* Oddiooo... amore sta calma sto arrivando subito tu....tu stai tranquilla .. va bene ...arriviamo subito!* era entrata nel panico più totale. Non sapeva che fare.

* Ok ....vi aspetto....* chiuse la chiamata ed afferrò la prima maglietta che trovò nell'armadio. Si infilò un paio di jeans e si allacciò le scarpe. Scese di corse le scale urlando.
-TOOOOM ....TOOOOM SVEGLIATIIIIIIII!!!!!!!- arrivò al divano e cominciò a scuoterlo.
-Che cazzo succede? Perché urli cosi Marty?- chiese il ragazzo assonnato.
-TOM TUO FRATELLO E' IN OSPEDALE HA AVUTO UN'INCIDENTE IN AUTO, PRESTO DOBBIAMO ANDARE..- disse la ragazza porgendogli la maglia bianca con cui prima si era addormentata e dei jeans.
-Bill....no....no- sussurrò lui, pietrificato.
-Andiamo Tom, Kamilla ci sta aspettando, lo stanno operando al momento ...-
-Prendi la bambina e coprila bene anche se dorme... la metteremo dietro, intanto io prendo la macchina-

-Si........- la ragazza corse su per le scale, prese Samantha, la coprì bene e scese. Tom nel frattempo si infilò i jeans, la maglia e le scarpe e corse fuori afferrando le chiavi.

Samantha dormiva tranquilla nel sedile posteriore. Martina osservava Tom con la coda dell'occhio. Aveva gli occhi lucidi e ogni tanto tirava sul col naso. Con una mano teneva il volante, l'altra era posata sulle marce. Martina allungò una mano e la posò su quella del marito, lui si voltò un attimo e si sorrisero dolcemente. Tom le prese la mano e la strinse forte.



-Kamilla!!!!- Tom le corse incontro e l'abbracciò.
-Tom, Marty!-
-Oddio tesoro, come stai?- le chiese premurosa. La strinse forte e le asciugò le lacrime con un dito.
-Sono distrutta, il mio Bill è.....noo noo- si accasciò sulla sedia della sala d'aspetto e i due le andarono vicino.
-Sta calma tesoro, su fallo per tuo figlio ...- le sorrise dolcemente.
-Ma se Bill non dovesse farcela ....il bambino..no non voglio pensarci- scoppiò nuovamente in lacrime e si coprì il volto con le mani.
-E non devi, ce la farà vedrai- cercò di consolarla Martina. Sospirò e riprese a parlare. -La colpa è solo mia...-
-Che dici amore, non è tua- intervenne Tom, le poggiò una mano sulla spalla e gliela accarezzò.
-Invece si, avevo chiamato lui per...per aiutarmi a risolvere i nostri problemi e invece...- stavolta fu lei a scoppiare in lacrime, Tom la tirò a se a la strinse forte, le baciò i capelli e cominciò ad accarezzarle la testa.
-Hey, poteva succedere in qualsiasi momento ok? E poi io avevo detto a lui di rimanere per la notte ma lui ha insistito ad andare via.. per Kamilla-
-Come ha fatto ad avere l'incidente?- chiese Martina staccandosi da Tom.

-Un ragazzo di 18 anni non si è fermato allo stop mentre passava Bill con la sua auto, probabilmente era ubriaco e cosi.....lo ha travolto .....-


-Scusatemi, chi è la signora Kamilla Kohler?- chiese un uomo sulla quarantina con un camice bianco.
-Sono io ...la prego come sta?-
-L'operazione per fortuna è andata bene signora ma.....il ragazzo è entrato in coma .....- i tre si paralizzarono... in coma...

 

* Flash Back*

 

-Amore!!-

-Bill!! Bill sei tornatoo!!- una ragazza dai lunghi capelli neri corse incontro a Bill Kaulitz e lo abbracciò forte, per poi unire le loro labbra in dolce bacio. Il ragazzo passò una mano sotto la maglietta di Kamilla e le sfiorò il seno. Lentamente gliela sfilò.

 

Quella fu la loro prima notte d'amore e dopo tre settimane, Kamilla scoprì di essere incinta.

Aveva paura di dirlo a Bill, aveva paura che la lasciasse... ma glielo doveva dire...

 

-Bill..- lo chiamò lei.

-Dimmi amore...-

-Ecco...io...- Bill assume un'espressione interrogativa. Kamilla prende fiato e continua.

-Io... sono incinta...- il ragazzo si voltò di scatto verso di lei con la bocca spalancata.

-C-cosa?- lei abbassò lo sguardo dispiaciuta.

-Hey... perché sei triste...?- le chiese dolcemente.

-Tu mi lascerai... vero??-

-Cosa?!?! No!! Io ti amo, amore mio... non ti lascerò mai- le alzò il viso con un dito e la baciò.

 

* Flash Back*

 

 

-Che significa che è in coma?- chiese Tom, rendendosi subito conto che era una domanda cretina.
-Si è così, signor...?-
-Tom, Tom Kaulitz sono il fratello di Bill Kaulitz, quando si sveglierà?-
-Purtroppo non lo sappiamo dipende da come supera la notte potrebbe anche durare dei mesi... i danni celebrali sono estesi e non sappiamo con certezza come reagirà il paziente, se supera la notte può darsi che possa metterci di meno ....mi dispiace molto, davvero....-
-Possiamo vederlo?- chiese speranzoso.
-Per adesso no, lo stiamo tenendo sotto osservazione e poi per la ragazza che è incinta non mi pare il caso ..adesso scusatemi ma ho il giro delle visite, se mi cercate per qualsiasi cosa mi trovate nel mio ufficio infondo al corridoio- sorrise.
-Grazie dottore ....-
-No no noooooo....nooo Billll... nooooo ti preeeegooo, non puoi farmi questooo!!- cominciò ad urlare disperata Kamill, si accasciò a terra e scoppiò in lacrime..
-Kamilla calmati su dai piccola.... non fare cosi, Marty aiutami a sorreggerla, la portiamo a casa da noi, non è bene che stia sola-
-Si certo....- la ragazza annuì e la prese per un braccio e tentò di farla alzare.
-LASCIATEMI STARE!! VOGLIO IL MO BILL, LO VOGLIO ORAA NOOO LASCIATEMI VOGLIO RESTARE QUI!!!- urlò ancora più forte, dimenandosi dalla stretta di Martina e Tom.
-Kamilla tesoro shhhh calma, calma ascoltami... Bill si riprenderà vedrai ma non possiamo stare qui non ci fanno restare, andiamo a casa mia e di Tom, li potrai riposare meglio e domani torneremo qui, promesso!- cercò di convincerla. Kamilla parve calmarsi.
-Dobbiamo essere forti .......ti prego Kamilla fallo per tuo figlio, Bill....non vorrebbe questo ...- tentò Tom.
-D'accordo, andiamo via .........- annuì, si alzò e seguì i due fuori dall'edificio.

 

...Continua...

 

Ciao a tutte!! Beh... volevamo solo dire che noi in questa storia ci stiamo mettendo tutto il cuore... e vedere 234 visite e 0 recensioni è brutto... quindi per favore ci lasciate una piccola recensione?? Così sappiamo se vi piace... e poi ci fa molto piacere sapere cosa ne pensate... GRAZIE!!

Ciao a tutte alla prossima!!

MARTY E SAMY

 

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Capitolo 6
*** SHARON?! ***


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Ciao ragazze !! =) Eccoci tornate con un nuovo capitolo !! Buona Lettura!!

 

...Sharon?!...

 

Tom si alzò da tavola senza dire nulla e andò di sopra. Martina e la piccola Samantha rimasero sedute e finirono di cenare con tranquillità.

Samantha mise il piatto di lato e salì nella sua cameretta. La ragazza rimase da sola e sospirò pesantemente. Da quando Bill era entrato in coma in casa Kaulitz il silenzio era rimasto l'unico suono udibile. Kamilla passava le sue giornata a sfogliare riviste di gossip, soffermandosi sugli articoli che riguardavano i Tokio Hotel e non mangiava nulla, Tom era distrutto e non faceva altro che guardare la TV e passare interi pomeriggi in ospedale, Martina si sentiva terribilmente in colpa e non apriva bocca e la piccola Samantha sentiva la mancanza dello zio. Si alzò sospirando e recuperato un po' di pollo dal forno, andò a bussare nella camera di Kamilla. Non ottenne risposta e fece per aprire, ma la porta era chiusa. Sospirò e ritornò in cucina. Si sedette e si prese la testa fra le mani.

Brrrrrr brrrrrr brrrrr

Alzò appena il capo e scorse il cellulare di Tom sul ripiano della cucina, si catapultò su di esso con il cuore in gola.

Dio, ti prego fa che si sia risvegliato!!

* Pronto?* rispose.
* Pronto? Amore sei tu?* le fece eco una voce femminile, a quelle parole Martina si infiammò e strinse i denti.
* No non sono il tuo amore, sono la moglie con chi ho il piacere di parlare?*
* Ahhh la bella mogliettina a cui il mio amore fa assiduamente i suoi tradimenti con me ..... comunque sono Sharon e sono l'amante di Tom* rispose con voce arrogante.
* Ti consiglio di fare meno l'arrogante con me brutta puttanella, perché se riesco a trovarti stai certa che riesco anche a metterti le mani addosso!*
* Ohhhh ma davvero ........??*
* Vogliamo scommettere?*
* Ci sentiremo presto....* chiuse la chiamata e diede un calcio allo sportello del forno. Imprecò per il dolore e tornò a sedersi, per poi prendere a massaggiarsi il piede.

Cazzo!! La devo smettere di prendere a calci le cose quando sono nervosa!!
-Amore sai dove ho mess....- chiese Tom entrando in cucina e assumendo un'espressione interrogativa.
-Amore un corno!! Dimmi Tom conosci una certa Sharon?- chiese alzando la voce. Tom non rispose, rimase un po' di tempo a pensare, poi ricordò di chi si trattava e sbiancò.
-Ahhh ma bene chi tace acconsente quindi la conosci!! Ha chiamato adesso!!- sbottò la ragazza.
-Amore senti, io non la amo per niente è lei che mi perseguita non abbiamo fatto nulla insieme è una stalker!!-
-E dovrei crederti? Mi ha detto che è una tua amante e tu sicuramente aspettavi la sua chiamata!!- si alzò di scatto mettendosi davanti al marito, pessima mossa, il piede prese a pulsargli e dovette sedersi cercando di non bestemmiare per il dolore.
-Ti giuro che non so come abbia fatto ad avere il mio numero!!-
-E chi credi che glielo abbia dato se non tu!-
-Ragazzi.......cosa succede?- nella stanza fece il suo ingresso Kamilla, in tuta e con gli occhi gonfi e rossi.
-No Kamilla sta tranquilla sono i soliti problemi fra me e tuo cognato ...... nulla di nuovo- rispose Martina.
-Ma insomma Marty perché non mi credi?? Se io avessi voluto che lei chiamasse avrei lasciato il cellulare nascosto non credi??- riprese con tono supplichevole.
-C'era il vibratore nel tuo cellulare Tom!! Non cercare di uscirtene sempre con le mani pulite-
-Lo avevo azionato in ospedale se qualcuno avesse chiamato...- cercò di spiegare ma venne interrotto.
-Qualcuno tipo lei?- chiese la ragazza scettica.
-Ohh vai al diavolo!! Non si può parlare con te sei incontenibile!!-

-No mio caro sei tu che non mi dici la verità!! E se non mi darai tutte le carte in tavola ....stavolta farò il divorzio davvero Tom, ti avverto!-
-Mammaaaa, papàààà la smettete di litigare!! Basta non ne posso più!! Siete cattivi, cattiviiiiii!!!!!!- urlò la piccola Samantha cominciando a correre verso la sua cameretta.
-No amore, aspetta...- fece per alzarsi.
-Ci vado io....-


Tom aprì la porta lentamente e mise dentro la testa.

-Ehy piccola, posso entrare?- chiese dolcemente.
-Si, papà- Si avvicinò al letto e vi si sedette, prese ad accarezzare i capelli alla piccola con fare dolce.

-Senti...- cominciò. -Se io e la mamma litighiamo e perché cerchiamo di risolvere i nostri problemi capisci? Solo per fare in modo che le cose si aggiustino altrimenti non dovremmo parlarci più...-
-Si però urlate sempre e io sono triste triste- disse alzandosi e asciugandosi il visino con le piccole manine. Il ragazzo sorrise, la prese e se la mise sulle gambe.
-Lo so piccola, ma andrà tutto bene vedrai... adesso riposati, domani si va dallo zio Bill!-
-Ok... notte papi, ti voglio bene!- circondò il collo del ragazzo con le mani e lo abbracciò.
-Notte piccolina anche io te ne voglio, tanto- le baciò una guanciotta e la mise a letto, rimboccandogli le coperte. Scese di sotto e vide Martina che portava delle coperte e un cuscino sul divano.
-Marty ti prego!! Devi credermi è una stalker, mi segue dappertutto... gli ho detto di lasciarmi stare ma lei insiste e di sicuro fa di tutto per rovinare il nostro matrimonio...-
-No, sei tu che stai facendo di tutto per rovinare il nostro matrimonio Tom. E comunque ti do una settimana di tempo per metterti definitivamente
la testa apposto dopodiché chiederò il divorzio e non scherzo!- lo lasciò lì e salì in camera da letto. Sbuffò e si mise sotto le coperte.

 

...Continua...

 

Ringraziamo:

Emobilla483 : Ciaoooo tesoroo grazie per aver recensito il capitolo e grazie per aver inserito la storia nelle preferite, si Tom è un padre modello però ne succederanno delle belle, amòòò grazie ancora un bacioneee !!!!

ThE_hUmAn_ToRcH_: Ciaooooooo bella!! Sisi Bill è in coma poverino comunque poi sul destino di Bill dovrai seguire la storia al momento hhihhihi è tutto top secret ne vedrai tante di sorprese, grazie della recensioneee un bacione anche a tee!!


Giady_crazy_: Come ho già spiegato a ThE_hUmAn_ToRcH_ per sapere se bill vivrà o no dovrai seguire la storia perché accadranno tantissime cose e soprattutto a Tom però posso dirti che al momento le condizioni di Bill sono stabili, quindi il suo sonno ancora sarà un pò lunghetto, graziee per la recensione spero che ci seguirai ancora, un bacione !!

e grazie a chi legge soltanto e se volete recensire per sapere cosa ne pensate di questa storia ci fate cosa gradita sennò lo accettiamo lo stesso se leggete soltanto anche se qualche recensioncina positiva o negativa che sia ci fa sempre piacere vederla cmq un grazie generale a tutti !!!! ciaoooooooo a tutte e alla prossima !!

MARTY E SAMY

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Capitolo 7
*** TEMPO DI GRAVIDANZA ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Ciao ragazze!!! Scusate per … O.O ok... scusate per i tre mesi di ritardo! >.< … ma tra scuola e lavoro non riuscivamo mai a sentirci... <.< … cercheremo di essere più puntuali!

...Tempo di gravidanza...
 


Tom era comodamente sdraiato sul letto a pancia in su, e pensava a Bill. Gli mancava immensamente, sentiva la sua mancanza ovunque: quando la sera si addormentava ancora truccato e la mattina gli faceva fare un volo di sette metri non appena entrava nella sua stanza con i capelli arruffati e il trucco tutto colato; quando faceva strani versi mentre giocava alla fattoria con Samantha; quando cantava sotto la doccia e si sentiva solo lui; quando litigavano e gli lanciava dietro insulti incomprensibili; quando si incazzava ed imprecava in russo...
Sorrise ai quel ricordi, il suono del suo cellulare lo fece riscendere brutalmente sulla terra. Prese il cellulare e lo portò all'orecchio borbottando un “pronto” allungato.
-Salve Tom, come ti vanno le cose?- il ragazzo riconobbe subito la voce e sospirò.
-Sharon, tu brutta troia come ti permetti di chiamarmi nel cellulare? Per colpa tua sto rischiando di mandare a monte il mio matrimonio!- urlò. Sharon rise.
-Ma caro il mio sexgott, le mie intenzioni sono proprio quelle... anzi devo farlo visto che mi hai scaricata tre anni fa a New York per lei-

-Dimentichi che ero ubriaco quando per sbaglio abbiamo fatto sesso ma allora ero libero e potevo farlo ora devi rassegnarti Sharon perché ho scelto lei e non te-
-Ascoltami bene cocco- riprese, acida. -Io non mi fermo fino a quando non otterrò quello che mi spetta e cioè te, mi farò risentire molto presto Tom, ti auguro una bellissima giornata!- e scoppio nuovamente a ridere.
-Non ti azzardare chiaro?!- urlò il chitarrista, ma lei aveva già attaccato.

-Kamilla senti io vado un attimo a stendermi in camera mia, non mi sento molto bene... se squilla il telefono o mi cercano Tom e Samantha...- disse la ragazza passandosi una mano sulla fronte.
-Tranquilla Marty, faccio io- disse Kamilla, poi le mise una mano sulla spalla.
-Grazie tesoro-

Accidenti è da tre settimane che sto male e vomito ma che cavolo.... un momento, Tom ubriaco... sesso... oh mio dio no! Non proprio adesso... ho un test che non ho ancora usato vediamo se è come penso io...
Pensò la ragazza mentre si alzava e buttava lo sciacquone dopo l'ennesima vomitata. Aprì lo sportello del bagno e cominciò a frugarvi, frettolosa, impaziente di conoscere la verità. Un figlio era sempre motivo di gioia per una coppia, ma in quel momento lei e Tom non erano proprio affiatati e per di più la ragazza non voleva che suo figlio crescesse senza un padre, perché lo sapeva bene come si ci sentiva. Non avrebbe permesso di far vivere a qualcuno quello che aveva vissuto lei e tanto meno avrebbe mai pensato di abortire, non avrebbe nemmeno avuto il coraggio di compiere un atto di tale crudeltà.
Lo trovò solo dopo aver gettato sul pavimento tutto quello che lo sportello conteneva. Lo prese e lo fissò a lungo: poi si decise e fece il test.
Dopo si sedette sul bordo della vasca, poggiò il test sul coperchio del WC ed attese. Il tempo sembrava non passare mai, il test rimaneva uguale, minuto dopo minuto, senza che alcun tipo di linea si disegnasse su di esso. Attese interminabili momenti in cui si vide in una sala parto e successivamente con un fagottino in mano. Vide se stessa con il nuovo arrivato e Samantha, ma non vide Tom. Si prese la testa tra le mani e sospirò. Si strofinò gli occhi e li portò nuovamente sul test. Lo prese in mano, tremante, e lo osservò.
-Cazzo, sono incinta...- mormorò, sconvolta, si alzò e si mise davanti lo specchio continuando a guardare quel test. All'improvviso la porta si aprì ed automaticamente Martina portò il test dietro la schiena.
-Hey amore che ci fai qui? Non eri giù con Kamilla? E che roba è quella che hai in mano?- chiese il ragazzo, mentre cercava di distinguere cosa sua moglie reggeva in mano.
-Vuoi proprio saperlo Tom?- rispose arrogante.
-Certo che voglio saperlo!-
-E' un test di gravidanza- disse, poi glielo mise sotto gli occhi.
-E che ci fai con un test di gravidanza in mano?-
-Secondo te? Di solito serve per vedere se una donna è in dolce attesa!- esplose.
-Marty tu sei...- cominciò titubante.
-Si Tom, sono incinta anzi mi hai messa incinta da tre settimane, il tutto è iniziato quel giorno quando eri ubriaco e mi hai portata qui in camera di peso per...- non riuscì a completare la frase, strinse il test nella mano e poi lo scaraventò contro il muro con un urlo.
-E... e non sei felice? Avremo un un altro figlio amore... ti vedo strana... come se tu non lo volessi...-
-Non è che non lo voglio, insomma è stato concepito senza... parlarne è successo perché avevi la sbornia e non perché avevamo deciso e poi nella situazione in cui siamo adesso... non ci voleva-
-Ah ma certo! Adesso dai la colpa a me vero? E poi quale situazione?- chiese, aggrottando le sopracciglia.
-Tom non fare il finto tonto sai benissimo di che cosa sto parlando, il nostro matrimonio non va alla grande in questo ultimo periodo se te ne sei accorto e per di più... scopro che hai un'amante di cui devo ancora scoprire tante altre cose!-
-Ma insomma Marty, quante volte te lo devo dire, io con quella non...- un'occhiataccia da parte della ragazza lo fece bloccare. -E va bene prima che noi ci conoscessimo io mi trovavo a New York ed è... successo... con lei ma ero ubriaco amore io... non sapevo ciò che stavo facendo, ma da allora non abbiamo più avuto niente... capisci? E' stata lei a rintracciarmi e a chiamarmi-
-Ma che cazzo! Sei sempre ubriaco tu? Mi dispiace Tom ma se non ho le prove di ciò che dici non ti crederò mai e sappi che se io e te stiamo ancora insieme è per via di nostra figlia e per il bambino che verrà al mondo quindi ringrazia i tuoi figli e non me ed ora se vuoi scusarmi vado da Kamilla- poi uscì, lasciando il chitarrista sulla soglia.

-Allora Kamilla ci sono novità?-
-Ha chiamato il medico del reparto intensivo e mi ha detto che Bill non peggiora ma non da nemmeno segni di miglioramento è sempre uguale come quando lo andiamo a trovare ogni giorno... ho paura Marty- Martina sospirò e si avvicinò a lei per abbracciarla. Kamilla si lasciò cullare dall'abbraccio confortevole dell'amica.
-No tesoro stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene... senti Kamilla, devo darti una notizia che riguarda me e Tom...-
-Dimmi tutto- si staccarono e Kamilla la guardò negli occhi.
-Sono incinta- disse senza giri di parole, Kamilla si aprì in un timido sorriso.
-Ma è meraviglioso tesoro!-
-Già meraviglioso se solo le cose fra noi due andassero bene, ma ora come ora non doveva capitare...-
-Ascoltami bene Marty, io comprendo i vostri problemi di marito e moglie che state cercando di risolvere ma il bambino non può pagare le vostre liti, lui non c' entra e nemmeno Samantha che è piccola-
-Hai ragione Kamilla, si hai proprio ragione tesoro, a proposito dov'è Samantha?-
-Sta guardando la tv in salotto- La ragazza si alzò e raggiunse la piccola.

-Hey amore, cosa guardi di bello?- chiese mentre si sedeva acanto a lei, sul divano.
-Mammina, sto guardando Harry Potter, me lo ha messo papà prima di andare di sopra- rispose senza staccare gli occhi dalla tv. In quel momento le ricordò Tom.

-Amore! Amore... devo parlarti...- disse Martina, seduta accanto a lui sul divano.
-Dimmi...- disse Tom mentre non staccava gli occhi dalla tv. La ragazza prese un grosso respiro e chiuse gli occhi.
-Sono incinta!- li riaprì.
-Mmh.. mmh...- fu tutto quello che uscì dalle labbra del ragazzo, intento a guardare il film alla tv.
-Ma mi hai ascoltato?-
-Mmh... mmh...-
-Sono incinta, aspetto un bambino, avremo un figlio!-
-Mmh... mmh...- la ragazza si infervorò, si alzò dal divano e si mise davanti la tv.
-Levati subito! Ho capito cosa mi hai detto e va bene... ma ora spostati, cazzo! E' la parte più importante di tutto il film!- sbraitò il moro.
-Tom! Io sono incinta!- urlò la ragazza. Tom si bloccò e la fisso sconvolto.
-Tu cosa?-
-Sono incinta... di tuo figlio...- ripeté. Gli occhi di Tom si fecero lucidi e si alzò, le andò incontro e le posò timidamente una mano sul ventre.
-Q-qui... dentro c'è mio figlio?- chiese, incredulo. Lei annuì. Tom sorrise poi la prese in braccio e le fece fare una giravolta.
-Ti amo, ti amo amore mio!- disse, poi la baciò.


Martina si riscosse.
-Hai fatto i tuoi disegni amore?-
-Si mamma, li ho fatti prima di guardare il film...- almeno lei l'ascoltava.
-Brava amore allora poi ti chiamo per il pranzo... ok?-
-Ok mamy-

Kamilla si era fatta accompagnare da Tom all'ospedale, si sedette sulla sieda accanto al letto di Bill e gli prese una mano.
-Bill amore risvegliati, ti prego nostro figlio deve conoscere il suo papà...- sussurrò.

...Continua...

Ragazze passiamo ora ai ringraziamenti dopo il nostro mostruoso ritardo a postare la storia !!! ringraziamo: Julss , Giady_crazy , ThE_hUmAn_ToRcH e LaIlla , grazie ragazzee siamo di fretta e quindi non possiamo ringraziarvi singolarmente ma comunque vi vogliamo bene e grazie sempre al vostro supporto !!! Alla prossimaaa si ringrazia anche chi legge soltanto !!!!

Marty&Samy

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Capitolo 8
*** TENSIONI ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic  Ciao ragazze! Ecco il capitolo! Buona lettura! :D

…Tensioni…

 
…Due mesi dopo…
 

Kamilla e Martina si erano in salone a guardare un film, Tom stava di sopra con Samantha.
In realtà nessuna delle due stava realmente seguendo il film. Kamilla pensava a Bill e al piccolo che portava in grembo. Sperava con tutto il cuore che il suo amato si sarebbe svegliato prima che suo figlio venisse al mondo, ma in fondo sapeva che era una speranza vana, ma nonostante tutto voleva sperarci.
Martina pensava a Tom, a Bill, a Georg, a Gustav, a Kamilla, a Samantha e alla nuova creaturina che si stava formando dentro di lei da quattro mesi.
Guardava Kamilla e vi leggeva sofferenza, era ormai al nono mese e sapeva che sperava che al momento del parto Bill le stringesse la mano.
Guardava Tom e lo vedeva distrutto, rivoleva suo fratello, rivoleva il rapporto con sua moglie, rivoleva i momenti di felicità.
Guardava Georg e Gustav e vi vedeva la nostalgia di quelli che erano i Tokio Hotel, nostalgia di Bill.
Samantha soffriva per lo zio e per la tensione che c’era tra i genitori.
L’unico che non soffriva, forse, era proprio la creatura che portava dentro.
Kamilla si alzò e si diresse in bagno.
-M...Marty ..oddio...- sentì urlare dal bagno. La ragazza si precipitò a raggiungere Kamilla, un pensiero le balenava in testa.
 
Bill, svegliati… tuo figlio sta per nascere.
 
-Tesoro cosa c'è, non ti senti bene?- chiese mentre varcava la soglia del bagno, abbassò lo sguardo e vide una pozza di acqua farsi largo sotto il corpo piegato a terra della sua amica.
-Mi si sono... rotte le acque- urlò in preda al panico, poi una fitta dolorosa la costrinse a piegarsi ancora di più.
-Oh cristo santo, TOM! TOM! PRESTO VIENI!- urlò lei in preda alla confusione.
-Che succede, Marty?- chiese quest’ultimo mentre scendeva lento le scale.
-Le si sono rotte le acque, sta per partorire presto chiamiamo un'ambulanza!- i passi di Tom si fecero più veloci, entrò nel bagno e tentò di prendere Kamilla in braccio.
-No, non c'è tempo per l'ambulanza, dobbiamo portarcela noi e alla svelta, vieni aggrappati a me, Marty prendi la bambina e portala in macchina, io porto Kamilla nei sedili posteriori-
-Subito-
La ragazza prese Samantha in braccio, le chiavi e si precipitò in macchina. Si sedette accanto a Kamilla, cercava di rassicurarla. Improvvisamente le tornò in mente il momento del suo parto.
Erano nella stessa situazione, solo che i ragazza stavano ad un concerto lì ad Amburgo.
 
-Tom! Sta per nascere tua figlia!- le arrivò la voce si Saki alle cuffie, invece della musica, il ragazzo smise di suonare, gli altri si fermarono poco dopo e lo guardarono confusi. Il ragazzo lasciò cadere la chitarra e si precipitò nel backstage, fregandosi dei richiami dei suoi amici e delle fan.
-Tom, che cazzo ti è preso?!- sbottò Bill.
-Sta nascendo!- Bill capì all’instante e tutti e quattro si precipitarono in macchina. Tom guidava come impazzito.
Arrivarono in ospedale circa un’ora dopo, Tom indossò il camice ed entrò. La vide zuppa di sudore che urlava, le andò vicino e le prese la mano.
-T-Tom!- sorrise lei, anche lui sorrise, poi Martina urlò mentre i comandi del medico che le stava tra le gambe le arrivavano sfuocati, lontani. Ma c’era il suo Tom accanto a lei, e stava dando alla luce il frutto del loro amore.
Urlò ancora e strinse la mano di Tom che era pallido e in preda al panico quanto lei, le accarezzò il viso e le sussurrò qualcosa all’orecchio. Lei sorrise e spinse, urlò, strinse la mano di Tom. Poi un pianto riempì la stanza ed entrambi i genitori sorrisero, pian piano Martina lasciò la mano di Tom.
-Sei diventato padre, Tom- disse prima di crollare, esausta, sul letto.
 
-Mio Dio Tom! Va più veloce, le contrazioni aumentano!- il ragazzo mise un piede sull’acceleratore. 
-Che succede mammina, perché la zia sta male?-
-No amore, non preoccuparti tu...tu stai tranquilla alla zia ci penso io qui, sta calma Kamilla stiamo arrivando resisti- la ragazza le strinse la mano ed urlò.
-Eccoci arrivati, io scendo a chiamare degli infermieri che portano una barella mentre tu Marty stai qui con lei-
-Va bene-
Dopo pochi minuti la ragazza era stata portata in sala d’attesa.
-E’ lei l signora che deve partorire?- chiese un infermiere.
-Si è lei- rispose Martina.
-Mi può dare le generalità?-
-COSA? LE GENERALITA? MIA COGNATA STA PER PARTORIRE E VOI PENSATE ALLE GENERALITA?!- esplose Tom, furioso.
-Signorina porti la signora in sala parto, me le può dare lei le generalità di sua cognata allora?-
-Gliele do io, si chiama Kamilla Kaulitz Kohler, è nata a Oberhausen il 3 dicembre del 1990, ha vent’anni- disse la ragazza mentre Kamilla veniva portata in sala parto e Tom indossava il camice.
-Bene, e dove è residente? -
-Qui ad Amburgo-
-Bene c'è anche il marito qui con la signora Kaulitz?-
-Il marito... no è in coma in questo ospedale-
-Mi dispiace molto...-
-Entro io da mia cognata- disse Tom mentre finiva di allacciarsi il camice verde.
-Se la sente di assisterla?-
-Si, certo- rispose acido, era chiaro come il sole che quell’infermiere a Tom stava sulle palle.
-Va bene, prego allora da questa parte, il dottor Klein è pronto per farla partorire-
-Arrivo subito, Marty tu rimani qui con Sam, io entro da Kamilla, non la lascio sola ha bisogno di una figura maschile e in assenza di mio fratello voglio esserci io-
-Certo Tom, hai ragione va da lei e... speriamo che vada tutto bene-
-Si, andrà tutto bene piccola, ora vado a dopo- si avvicinò titubante, non sapeva se poteva baciarla o meno. Quando intese che Martina non voleva, si allontanò e scomparì in sala parto. La ragazza sospirò, poi prese Samantha tra le braccia e si sedette. 
 
-DOTTORE, DOTTORE PRESTO! IL SIGNOR KAULITZ NELLA STANZA VENTITRE NON RESPIRA-
-PRESTO PORTIAMOLO IN SALA OPERATORIA-  gli infermieri accorsero.
-Subito dottore ma dobbiamo avvisare i familiari se qualcosa... dovesse andare storta- 
-Avvisi il fratello-
 
Un forte senso di oppressione al petto, l’aria che non arrivava a sufficienza nei suoi polmoni, aria che sembrava fosse fatta di piombo… e nero. Nero ovunque.
Non vedeva nulla, solo un immenso sfondo nero e puntini colorati che giravano intorno ad un cerchio invisibile.
I polmoni bruciavano, come se un fuoco lento li stesse consumando lentamente… lentamente, come se volesse consumare pian piano ogni lembo del suo corpo.
 
Samantha, rannicchiata sul petto della madre, dormiva tranquilla. Martina  si era di nuovo persa nei suoi pensieri tutt’altro che sereni. 
L’improvviso squillare del cellulare di Tom la riportò bruscamente alla realtà, lo recuperò dalla giacca di suo marito e rispose.
-Pronto, chi parla?-
-E’ il signor Tom Kaulitz, il fratello del signor Bill Kaulitz?- rispose una voce maschile.
-No mio marito al momento non c'è, sono la moglie, mi dica è successo qualcosa a mio cognato?- chiese con voce sottile, sperava con tutto il cuore che Bill si fosse risvegliato, ma qualcosa dentro di lei le diceva che non era così.
-Si ma non si allarmi, il signor Kaulitz è entrato in crisi respiratoria e adesso lo abbiamo trasferito in sala operatoria per cercare di rianimarlo ma la prego non si faccia prendere dal panico e se può venga almeno lei- un tuffo al cuore e nient’altro, solo le lacrime che minacciavano di uscire.
-Oddio... Bill… si si vengo subito- 
 
-Signora è pronta? Appena glielo dico io spinga più forte che può-
-Si- rispose la ragazza, poco convinta. 
-Bene, SPINGA!- la ragazza urlò e stritolò la mano di Tom ai limite del possibile.
-Avanti signora, SPINGA!-  la incitò il medico che le stava tra le gambe, Kamilla cominciò a sudare, urlò, strinse la mano a Tom e ringraziò il cielo che fosse lì con lei.
Certo avrebbe voluto Bill, e in quel momento l’unico suo pensiero era lui. Il suo più grande amore. Pregò per lui e spinse ed urlò.
-Dai piccola, spingi ce la puoi fare…- la voce di To  le arrivò lontana, ovattata. Strinse le palpebre e spinse ancora. 
-Si signora cosi, vedo la testa, ANCORA SPINGA PIU’FORTE!-
Kamilla prese un grosso respiro, si voltò verso Tom che la guardava intenerito ed incredibilmente pallido. Le sorrise.
-Si, si dai piccola, forza sta nascendo- lei sorrise e spinse più che poté, mentre le lacrime si facevano spazio sul suo viso sudato. Spinse, strinse la mano a Tom, urlò. Urlò il suo nome.
-BILL!- lo urlò più volte e piangeva, poi un pianto si levò nella stanza.
-Bene è fatta, congratulazioni signora è un bel maschietto-
-Un… un maschio... Bill...- sorrise intenerita la ragazza, poi crollò, sfinita.
-Kamilla…-
-Tranquillo, è stanca ed è normale che è crollata, bene il bambino adesso lo stiamo lavando, poi lo vestiamo e lo portiamo nella nursery, per il nome vi avvertiamo noi, adesso portiamo la signora nella sua stanza-
-Si certo, grazie dottore, grazie- u
-Tom...- disse Martina non appena vide suo marito uscire dalla sala parto.
-Marty che hai? Mi sembri strana-
-Hanno chiamato adesso dal reparto di tuo fratello e…- si fermò.
-E? Avanti forza devo sapere-
-E’ entrato in crisi respiratoria, lo hanno trasferito nella sala operatoria per rianimarlo- disse, poi abbassò lo sguardo. Tom la fissava incredulo.
-No no, Bill fratellino, non adesso che… che sei diventato padre di un bellissimo bambino…-
-E’ maschio?-
-Si ed è bellissimo-
-Kamilla come sta?-
-Si è addormentata non appena ha finito di partorire e, ha nominato Bill prima di lasciarsi andare-
-Povera Kamilla se sapesse di Bill…-
-Non dobbiamo dirglielo, non deve saperlo e dobbiamo sperare che Bill esca da questo pericolo, devo andare da lui, al solito resta qui se Kamilla si sveglia almeno ci sei tu, Samantha dorme?-
-Si è li nei divanetti, ho pensato di chiamare tua madre e di farla dormire da lei per un pò, non possiamo farla sballottare a destra e manca è stanca povera piccola-
-Hai ragione, chiama mia madre, falla venire e poi mandala con lei allo studio di registrazione li hanno tutto il necessario non dovranno nemmeno tornare a Loitsche-
-Va bene, vai però adesso e avvertimi appena sai qualcosa sulle condizioni di Bill-
-Si amore, lo farò- gli venne spontaneo chiamarla amore, e non ci fece nemmeno caso. 

 
…Continua…

 
Bene ragazze! Sono molto di fretta e non posso ringraziarvi! Scusate!!!
Grazie mille a tutte e soprattutto a chi ha recensito!

_t_o_k_i_e_t_t_a_
Martii Total Drama
Giady_crazy_

 
Grazie milleeee! =)

Marty&Samy

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Capitolo 9
*** THOMAS WILLIAM KAULITZ ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Ciao ragazze! Scusate il ritardo, speriamo davvero che il capitolo vi piaccia, a me personalmente piace…:) Buona lettura.
 

…Thomas William Kaulitz …

 
Quando Tom arrivò dove si trovava Bill venne letteralmente travolto dal medico. Era un uomo che ispirava fiducia: alto, magro, capelli scuri e aria professionale.
-Signor Kaulitz finalmente è qui.- disse andandogli incontro non appena lo vide.
-Si dottore mi scusi ma ero in sala parto con... la moglie di mio fratello, lui come sta?-
-Lo stiamo ancora rianimando ma lo abbiamo trovato in ipertensione e crisi respiratoria poi abbiamo anche scoperto che nemmeno il cuore gode di tanta tranquillità ha preso delle belle botte, ora speriamo che superi questa fase, da li potremmo accertarci se è fuori pericolo.- disse il medico sfogliando una cartella clinica.
-Bene dottore, io aspetto qui ma mi dica, c'è possibilità che si svegli?- chiese sperando in una risposta affermativa.
In tutto quel tempo si era dedicato corpo e anima alla salute di sua cognata e del suo nipotino che doveva ancora nascere, ma si sentiva tremendamente stanco dato che contemporaneamente aveva cercato di tenere in vita il suo matrimonio che ormai stava andando a puttane, in più c’era stata la comparsa di Sharon.
Il dottore si fece serio, abbassò la cartella, si levò gli occhiali e guardò Tom negli occhi.
-Lei lo sa signor Kaulitz, tutto dipende da suo fratello e da come supera la situazione, non abbiamo certezze in questo, adesso devo andare per qualsiasi cosa sarà avvertito.- sorrise bonario.
-Grazie dottore.- disse il chitarrista in un soffio, poi si lasciò cadere su una sedia e si passò una mano sul viso. Aveva bisogno di suo fratello, o sarebbe diventato matto. 
 
Martina era seduta con la testa appoggiata ad un gomito e l’aria stanca, ogni tanto sbadigliava e la tentazione di chiudere gli occhi, anche se solo per pochi secondi, la invadeva, ma doveva restare sveglia nel caso avesse chiamato Tom o Kamilla avesse chiesto di lei.
Istintivamente si portò una mano sul ventre leggermente rigonfio e lo accarezzò, sorrise, in fondo lo voleva quel bambino. Le vennero in mente tutti i momenti passati con Tom durante la sua prima gravidanza. Lì era tutto diverso.
-Signora Kaulitz, sua cognata si è appena svegliata e chiede di voi- la voce dell’infermiera la riportò bruscamente alla realtà, alzò lo sguardo.
-Davvero? Arrivo.- si alzò dalla sedia, prese la borsa ed entrò nella stanza dove si trovava Kamilla.
-Oh Marty..- disse la ragazza non appena la vide. 
-Kamy tesoro, come ti senti?- le si avvicinò e le accarezzò la fronte.
-Bene, sto bene ma il mio bambino dov'è? Perché non è qui al mio fianco?-
-Tranquilla cara è nella nursery lo hanno lavato e vestito.- le sorrise e Kamilla si rilassò. Sentirono bussare alla porta ed entrambe si voltarono per vedere chi fosse entrato.
-Scusate qui c'è un piccolo ometto che vuole conoscere la sua mamma per la prima volta.- disse l’infermiera di prima con un sorriso stampato sul volto. Sulle sue braccia si muoveva appena un piccolo fagotto bianco.
-Piccolo mio, il mio bambino.-
-Signora vogliamo sapere il nome del piccolo, dobbiamo registrarlo alla nursery- disse l’infermiera avvicinandosi a Kamilla.
-Certo , Thomas William Kaulitz.-
-Perfetto e adesso va dalla mamma piccolo.- Si avvicinò alla mamma e gli poggiò il bambino sul petto.
Gli occhi di Kamilla si riempirono di lacrime e sorrise. Poi l’infermiera uscì dalla stanza lasciandole da sole nuovamente.
-E’ un bellissimo nome tesoro.- disse Martina accarezzando la minuscola manina del bambino.
-E’ un omaggio ai nostri adorati mariti, amore mio sai doveva esserci anche il tuo papà qui ma lui, lui non può al momento ma tornerà a casa da noi vedrai.- a rovinare quel momento quasi perfetto fu la suoneria del cellulare della bionda che auando lo sentì sussultò.
-Scusa Kamy mi suona il cellulare.- si alzò.
-Si fai pure cara ma Tom dov'è?-
-Tom torna subito, scusa tesoro devo rispondere.- si portò l’apparecchio all’orecchio mentre il cuore le martellava il petto. 
-Oh si scusa- mormorò Kamilla. 
-Pronto, sei tu Tom?- disse la ragazza.
-No sono io, cocca- le rispose una voce che le fece gelare il sangue nelle vene.
-Che cosa vuoi ancora puttana?!- quasi urlò.
-Accidenti come sei educata, beh volevo farti sapere che presto verrò a prendermi il mio Tom e nessuno me lo impedirà anche perché lui ama me e non una fessa come te.- in quel momento odiava Tom, ma era palese che era innamorata di lui e lo amava alla follia, Tom era suo e non avrebbe permesso a una come quella Sharon di portarglielo via. Anche se doveva sopportare i suoi tradimenti, non era sicura che questi tradimenti ci fossero stati ma lo sospettava.
-Se cercavi una persona che possa spaccarti la faccia a sangue l'hai trovata quella sono io.- Sharon rise, una risata priva di divertimento.
-Quanta paura che mi metti, ascolta bene tesoruccio ti do una settimana di tempo prima di sparire dalla circolazione, se non dovessi farlo farò in modo che tu e la tua mocciosa figlia passiate giorni terribili.-
-Maledetta... non ti azzardare a provarci!- urlò. Non le interessava la sua salute, piuttosto quella della piccola Samantha.
-Ci sto già provando cocca, vedi di sparire.-
-LASCIAMI IN PACE!- e chiuse la chiamata fumante di rabbia, non aveva mai preso le minacce di Sharon sul serio, ma adesso era preoccupata per sua figlia e per il piccolo che piano piano si stava formando dentro di lei.
-Marty è accaduto qualcosa? Chi era al telefono, che ti prende ?-
-Niente cara, niente.-
 

…Continua…

 
Bene ragazze, ringraziamenti già fatti…:)… Grazie mille a tutte quelle che leggono senza recensire (anche se un commento ci farebbe piacere, per sapere cosa pensate della storia, se dobbiamo migliorare qualcosa…) alla prossima!
 
MARTY&SAMY

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Capitolo 10
*** PRESUNTO TRADIMENTO? ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Ciao ragazze! Scusate il mese di ritardo…O.O… Buona lettura e Buona Pasqua a tutte! …;)
 

…Presunto tradimento?...

 
Martina non aveva lasciato nemmeno per un momento Kamilla, che si trovava sdraiata nel suo letto d’ospedale e continuava a ripetere quanto il suo bambino fosse bello, Martina concordava con lei. Era davvero un bambino molto bello, su questo non c’erano dubbi. Mentre parlavano un po’ di questo e un po’ di quello, le venne in mente la piccola Samantha che era ancora lì con lei, Simone non era ancora arrivata, e la piccola cominciava ad essere molto stanca, Kamilla se ne accorse e pregò la bionda di tornare a casa e riposare.
-Kamilla sei sicura che posso lasciarti sola per stasera, sai ti vedo affannata e pallida, mi preoccupo.- era vero, Kamilla era incredibilmente pallida ed affannata.
-Certo che ne sono sicura tesoro, hai fatto tanto per me insieme a Tom, vai io mi riprenderò subito.- le sorrise per rassicurarla, Martina non sembrava molto convinta ma alla fine annuì. 
-Ok tesoro, allora ci vediamo domani.- le baciò la fronte, prese Samantha in braccio e si avvicinò alla porta.
-A domani, cara.- la salutò la mora. 
 
 
 
Martina digitò il numero di suo marito e premette la cornetta verde, al terzo squillo il ragazzo rispose.
-Si?-
-Tom, novità?- chiese speranzosa.
-Non ancora.- sospirò afflitto il chitarrista.
-Senti, Samantha è molto stanca e tua madre non è ancora arrivata, pensavo di portarla a casa. Siamo con una sola macchina, che fai tu?-
-Voglio rimanere qui.-
-E come torni?-
-Chiamerò un taxi, sta’ tranquilla, vai a casa e riposati.- le sembrava il Tom di prima, quello premuroso, affettuoso.
-Sei sicuro? Posso chiamarlo io il taxi e ti lascio la macchina.-
-No, no. Prendi tu la macchina.-
-D’accordo, se ci sono novità chiama, ok? Tengo il cellulare acceso.-
-Si, ok… Buonanotte.-
-‘Notte, Tom.- e chiuse la telefonata, si avviò verso la macchina, che era fuori dal parcheggio dell’ospedale, in una via buia, e vi sistemò sopra Samantha.
-Bene bene ma guarda un pò chi c'è, proprio la persona che ero cosi ansiosa di incontrare, la famigerata moglie di Tom Kaulitz .- disse una voce alle sue spalle, Martina si voltò di scatto, stringendo la prese su sua figlia. 
-Tu... che cavolo ci fai qui, maledetta puttana?!- urlò, Sharon si avvicinò lentamente.
-Ma come non lo sai?- disse con un sorriso maligno sul volto. - Voglio darti un piccolo anticipo, quindi è meglio per te se posi quella mocciosa a terra e ti fai avanti, prima che si faccia male seriamente.- disse, e si avvicinò ancora di più, ormai erano distanti un paio di metri al massimo. La bionda guardò sua figlia che era spaventata a morte, la poggiò a terra e le sussurrò: -Amore ascolta, adesso tu devi andare a metterti vicino quella macchina li e non devi muoverti fino a quando io e questa signorina non avremo finito, va bene?- le sorrise, cercando di non farla preoccupare, ma fu inutile perché la bambina scoppiò in lacrime e strinse le braccia al collo della madre. 
-No mamma, no.- 
-Non contraddirmi, vuoi che mi arrabbi?-
-No, no.-
-Obbedisci, forza.- la spinse dietro una macchina grigia, Samantha si rannicchiò a terra piangendo. ­
-Bene ora non ho più mia figlia, preferisco mettermi nei guai io invece che la mia famiglia.- disse, cercando di sembrare sicura di sé.
-Nobile da parte tua ma non servirà a niente.- si avvicinò pericolosamente e le diede un calciò sulle ginocchia, Martina cadde a terra, ma si rialzò subito e le mollò un pugno sul viso, poi le afferrò i capelli scuri e ondulati e glieli tirò con tutta la forza che aveva, Sharon urlò dal dolore ma non si fece sopraffare: si liberò rapidamente dalla stretta e le colpì il ventre con un pugno.
Il pensiero di Martina balenò immediatamente a cosa cresceva nel suo ventre, e venne invasa da una rabbia ceca e terribile. Si scaraventò sulla ragazza e cominciò a tirarle pugni e calci alla cieca, ma non bastò, perché subito Sharon la prese per i capelli e le fece sbattere la schiena contro il muro di una casa, Martina si portò una mano alla testa e le dite si impregnarono di una sostanza viscida. Godette nel vedere che anche la sua nemica sanguinava. Sorrise malignamente e si gettò su di lei, le afferrò le gambe e la fece crollare a terra, Sharon riuscì a colpirla con uno schiaffo sul viso. Lo schiaffo era stato così violento che Martina sentì la guancia pulsare, Sharon la colpì a tradimento e la fece cadere a terra, cominciò a menar colpi ovunque fosse possibile, mentre Martina urlava disperata rannicchiata a terra. Urlava a sua figlia di scappare, e di nascondersi da qualche parte, la bambina piangeva in preda alla disperazione dietro la macchina grigia.
I colpi sembravano non finire più, le faceva male tutto e non aveva la forza di alzarsi. Quando finalmente Sharon smise di picchiarla, disse:- Questo era solo l'assaggio, la prossima volta non ti andrà cosi bene, ricordati a chi appartiene Tom, a me, hai capito? Solo a me e non sarai certo tu a mettermi i bastoni fra le ruote, ci sentiamo bella.- così dicendo si allontanò. Samantha raggiunse piangendo la mamma stesa a terra e ricoperta di sangue. 
-Mamma, mamma.- urlò abbracciandola, la ragazza si alzò con fatica e la strinse al suo petto, ringraziando il cielo che stesse bene. 
-Piccola mia, va tutto bene amore, sta’ tranquilla, la mamma sta bene.- disse, sentì dei passi avvicinarsi e poco dopo vide la figura di Georg stagliarsi davanti a lei, non appena la vide spalancò gli occhi e corse verso di lei. 
-Marty? Oh cristo santo, Marty ma cosa è successo? Chi è stato a ridurti cosi?- le prese delicatamente il viso tra le mani.
-Nessuno...- mentì.
-Andiamo a casa, lì mi dovrai raccontare come sono andate le cose, forza vieni ti aiuto ad alzarti.- la prese per le ascelle, e Martina gemette.  -Signora Kaulitz, è qui.- urlò poi, nel buio fece capolino la figura di Simone.
-Marty tesoro, vi abbiamo cercato per tutto il reparto pensavamo che fossi rimasta lì con Kamilla.- disse, aiutandola a camminare.
-No Simone, Kamilla mi ha detto che stava meglio e che potevo andare, io avevo chiamato te per potermi tenere Samantha.- il suo volto sanguinante si contrasse in una smorfia di dolore.
-Certo piccola ma adesso non è il momento adatto per parlarne, andiamo a casa.- l’aiutarono a salire in macchina, e Georg si mise alla guida. Nei sedili posteriori Martina stringeva a sé sua figlia che piangeva disperata. 
 
-Bene, tua madre ha messo Samy a dormire, ora possiamo parlare con più tranquillità, allora dimmi cosa è successo.- Martina era uscita dal bagno dopo essersi infilata il pigiama ed essersi curata le ferite. 
-Eh va bene a te lo dico ma devi promettermi che non ne farai parola con Tom, ti prego è essenziale.- si sdraiarono sul letto e la ragazza si accoccolò tra le braccia del bassista. 
-Va bene promesso, ora dimmi.- 
-Ecco, tutto è iniziato qualche mese fa , quando eravate tornati dal tour, io vedevo che Tom era strano con me e cosi mi ero messa in testa che mi nascondesse qualcosa, di sicuro avrai capito che il nostro matrimonio non va più tanto bene.- alzò lo sguardo sul moro che annuì.
-Si, mi ha accennato qualcosa Bill, prima dell'incidente, continua.-
-Bene, io ho sempre sospettato che mi tradisse e così ero venuta a sapere che in tour si vedeva con un paio di groupies che lo perseguitavano in tutti i locali che giravate dopo i vostri concerti, non so come riuscì a dimenticare tutto questo ma sembrava che poi tutto era tornato alla normalità e invece poi...- si fermò.
-Marty non è necessario che tu mi dica tutto, se non ce la fai, io...-
-No, ce la faccio, tranquillo.- lo interruppe. -Dopo questi episodi Tom è diventato un pò più violento con me, bevendo e violentandomi e da lì è riuscito anche a mettermi di nuovo incinta ed era l'ultima cosa che io desideravo in un momento come questo, adesso è rispuntata una groupies ma è diversa dalle altre, lei vuole Tom a tutti i costi e sta anche tentando di metterlo contro di me, mi ha anche minacciata e perseguitata con le chiamate e ora è anche riuscita a mettermi le mani addosso.- disse trattenendo il fiato. 
-Secondo me devi dirlo a Tom e denunciarla e cosa importante, non devi più uscire sola di casa.- disse accarezzandole i capelli.
-No per favore, lui per adesso pensa sempre alla salute di suo fratello e a Kamilla, non voglio...- scosse la testa.
-Io posso proteggerti se vuoi, visto che non vuoi dirlo a Tom.- Martina gli era molto grata, ma non poteva permettere che si mettesse nel mezzo. 
-No, non voglio che ti metti in mezzo anche tu, non so se lei ha dei complici ed è capace di tutto, credimi.- disse affondando il viso nel suo petto e piangendo. 
-Io non ho paura, ti proteggo io e appena te la senti lo dirai a Tom ma non fare passare troppo tempo, va bene?- la ragazza annuì piano, col viso ancora sul suo petto.
-Va bene, grazie Georg.- sentirono la porta d’ingresso sbattere, ma non ci fecero molto caso, Georg avvicinò le labbra alla fronte di Martina e gliela baciò, pe r poi accarezzarle la schiena e i fianchi. 
-Di niente, piccola.- sussurrò, non accorgendosi di una terza persona nella stanza.
-Che diavolo state facendo voi due?- sbottò furioso Tom, i due ragazzi si voltarono verso di lui, il chitarrista aveva gli occhi spalancati, e le mani gli tremavano per la rabbia. Strinse convulsamente la giacca che teneva in mano e li guardò deluso, geloso, incazzato. Restarono a fissarsi per minuti interminabili. Martina e Georg sdraiati sul letto abbracciati, Tom in piedi sulla porta.
 

…Continua…
 
Ok, ragazze! Scusate il ritardo, ma non è facile per noi aggiornare visto che non ci sentiamo tutti i giorni. Speriamo che vi piaccia questo capitolo e che lascerete una recensione…:)
Grazie mille a tutte quelle che leggono! Alla prossima! :)

 
Marty&Samy

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Capitolo 11
*** TRAGEDIA ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Eccoci quaaaaa! :D Nuovo capitolo, godetevelo. *W*
 

…Tragedia…

 
Quando il chitarrista riuscì a parlare nuovamente disse con tono apparentemente calmo, ma colmo di ira: -Georg che ci fai qui? E tu?- disse spostando la sguardo dal bassista a sua moglie. -Dovresti vergognarti, prima te la prendi con me perché pensi che ti tradisca con qualche puttana di turno e poi te la spassi con lui, voglio spiegazioni e li voglio adesso!- concluse con tono autoritario, mentre una vena gli pulsava sul collo.
-Tom calmati, Georg era venuto con tua madre in ospedale a trovare Kamilla e Bill, se non ci credi al piano di sopra c'è tua madre.- disse Martina alzandosi dal letto e piazzandosi davanti a Tom.
-Non è più corretto dire che ne avete approfittato di questo momento soli qui in camera per sbaciucchiarvi in gran segreto?-
-Non è come credi... ci siamo incontrati tutti all'uscita dell'ospedale, devi crederci Tom, io e Marty non nascondiamo niente.- disse Georg avvicinandosi di qualche passo all’amico, che si allontanò.
-Georg, tornatene a casa con te discuteremo domani, adesso voglio stare solo con mia moglie e parlare con lei.- 
-Va bene, me ne vado subito, ciao Marty e dai un bacio alla bambina da parte mia.- si avvicinò alla ragazza e la salutò con un bacio sulla guancia, sotto lo sguardo infuriato di Tom.
-Certo Georg, non ti preoccupare.- poi il bassista scese le scale e solo quando sentirono la porta sbattere la ragazza urlò: -Sei uno stronzo Tom, come hai potuto trattare cosi un tuo amico, un tuo collega, pensi veramente che fra me e Georg ci sia qualcosa? C’è tua madre qui in casa e può confermarlo lei!- 
-Non me ne frega un cazzo se c’è mia madre in casa, quello che conta è che vi ho visto insieme su quel letto abbracciati, appena sono entrato, tanto basta!- urlò afferrando la moglie per un braccio e strattonandola, al che Martina sentì delle fitte dolorose dovute alle botte che aveva ricevuto poco prima.
Sentì la rabbia montarle dentro, lei che aveva fatto a botte con una puttana sotto gli occhi di sua figlia per difendere il suo matrimonio veniva accusata da suo marito di averlo tradito. In un impeto d'ira rischiò di sputargli in faccia tutto quello che era successo per colpa sua e delle sue scopate, ma non si mosse, restò a sostenere lo sguardo di Tom.
-Tanto basta per chi Tom, per te? Guarda che dovrei essere io quella infuriata e non tu.- disse alla fine in sussurro. Tom le lasciò il braccio.
-Finiamola qui per stasera Marty, sono stanco e voglio andare a dormire.-
-Benissimo, vai pure a dormire ma non con me, dormirò sul divano se proprio pensi male di me, prendo la mia roba, poi la camera sarà tutta tua.- tirò fuori dall’armadio una coperta e un pigiama e poi lasciò la stanza senza nemmeno guardarlo in faccia.
 
Nel frattempo in ospedale un’infermiera stava facendo il giro delle camere. Bussò alla porta della stanza di Kamilla e si affacciò col capo sussurrando: -Signora Kaulitz, stiamo per spegnere le luci è ora di dormire.- non ricevette alcuna risposta dalla ragazza così si avvicinò di qualche passo, restando comunque sulla soglia della stanza. -Signora Kaulitz, mi sente?- ancora silenzio, l’infermiera decise di avvicinarsi e cominciò a scuotere Kamilla, inerte sul letto. –Oh mio Dio- sussurrò portandosi una mano davanti la bocca. -DOTTORE, DOTTORE PRESTO VENGA QUI, LA SIGNORA KAULITZ NON RISPONDE.- prese ad urlare correndo in contro al medico. Lo trascinò nella stanza e l’uomo ordinò all’infermiera di uscire. Una ventina di minuti dopo il medico uscì dalla stanza col viso terreo.
-Infermiera, informi subito i parenti, la signora Kaulitz è deceduta.-
-Che cosa devo scrivere nel reperto ?- chiese in un sussurro la ragazza.
-Scriva che ha avuto un improvviso attacco cardiaco e che si è tentato di rianimarla ma senza successo, metta anche l'ora della morte, presumo che sia morta intorno alle 20:30 di poco fa.- 
-Subito dottore.-
 
Ricordava solo un oppressione al petto, il nero, e il senso di soffocamento che gli faceva bruciare i polmoni. Poi più nulla. Sentì una voce chiamarlo, sentiva che gli chiedeva di tornare, sentiva che gli diceva che qualcuno che ancora non conosceva aveva bisogno di lui.
Qualcuno che ancora non conosceva? E chi?
Pensò, poi cominciò a vedere una luce bianca, pian piano vide srotolarsi intorno a se una stanza bianca, una porta e una donna che picchiettava su una bottiglia appesa all’in giù, collegata con un tubicino bianco al suo braccio.
Batté più volte le palpebre per mettere a fuoco gli oggetti e si rivolse alla donna che lo guardava con gli occhi spalancati.
-Accidenti ma, ma dove mi trovo? Perché ho dormito cosi tanto?- si passò una mano sui capelli e nella sua mente affiorò l’immagine di sua moglie. -Oddio, Kamilla, il bambino…-
-Signor Kaulitz lei, lei si è risvegliato.- gli disse l’infermiera.
-Ma cosa mi è successo? Dove sono tutti i miei parenti e dove mi trovo?-
-Si calmi, adesso chiamo subito il dottore e sarà lui a spiegarle tutto.- l’infermiera uscì dalla stanza lasciando il ragazza da solo, che si guardava attorno in preda al terrore, con un grosso punto interrogativo stampato sul viso.
-Dottore? Ma quale dottore? Cosa sta succedendo?-
 
Martina e Simone erano sedute sul divano e parlavano del comportamento di Tom, la suocera le aveva consigliato di dire tutto a suo marito, doveva farlo per non mettere in pericolo Samantha, la sua vita e il suo matrimonio. Ma Martina si ostinava a voler rimanere in silenzio, Tom aveva già troppi pensieri, ci mancava solo quest’altra botta. Conosceva il rapporto che aveva con Bill, e anche se non lo dava a vedere, soffriva molto. Ad un tratto sentirono una melodia espandersi per la stanza.
-Suona il telefono, vado a prenderlo Simone.- disse al ragazza, mentre si alzava.
-Va bene, cara.-
-Pronto?-  
-Lei è la signora Kaulitz? La cognata della signora Kamilla Kaulitz?- disse una voce femminile.  
-Si, cosa è successo?- chiese agitandosi, Simone si voltò verso di lei e la guardò con sguardo curioso.
-Dobbiamo darle una notizia signora ma la prego stia calma e non si agiti.-
-E’ accaduto qualcosa a mia cognata?- chiese ignorandola.
-Beh ecco...-
-La prego me lo dica.-
-Mi dispiace signora, non volevo darvi questa brutta notizia ma devo, sua cognata è morta...- disse la voce femminile, Martina sentì il fiato mancarle e guardò Simone con gli occhi spalancati, colmi di terrore.
-C…come morta? No...-
-Purtroppo si, mi dispiace veramente.-
-Ma, ma non può essere morta, io oggi quando sono andata via, stava bene, parlava e l'ho lasciata bene.-
-Il dottore del reparto ha confermato la causa del decesso, la signora ha avuto un attacco cardiaco improvviso, dovuto alla troppa tensione e allo sforzo della gravidanza ma sarebbe meglio che voi veniste qui, il dottore vi spiegherà tutto.-
-Si... stiamo arrivando.- chiuse la chiamata e si voltò verso Simone.
-Marty cara, cosa è successo?- chiese la donna alzandosi.
-Simone, Kamilla è... è morta.- disse con un filo di voce, la gola secca.
-Come morta? Ma come è possibile morta?- chiese con sgomento.
-Si, purtroppo ha avuto un attacco cardiaco improvviso, chiama Tom, dobbiamo andare all'ospedale.- non seppe perché, ma non riusciva a muoversi, teneva lo sguardo fisso sul pavimento e i suoi movimenti erano freddi.
-Si, subito.- Simone salì le scale di fretta per chiamare il figlio. Nel frattempo Martina prese una giacca e le chiavi. All’improvviso si rese conto di cosa veramente significasse morire, si rese conto che non avrebbe mai più chiacchierato con lei, che non l’avrebbe mai più riabbracciata. Inconsapevolmente cominciò a piangere.
Tom scese le scale seguito da sua madre e trovò la moglie poggiata al muro in preda ai singhiozzi, con le mano sul viso. Si avvicinò e con un filo di voce chiese:- Marty è vero che, che Kamilla è…- non finì la frase che la ragazza prese ad urlare.
-No, no, no, NO, NO, NON BASTAVA BILL, ANCHE LEI, PERCHE’ DIO E’ STATO COSI’ CON LORO, PERCHE’? CHE NE SARA’ DEL BAMBINO?!- Tom la prese per le spalle e l’abbraccio, permettendole di piangere sul suo petto, le accarezzò i capelli e disse: - Calmati Marty, non ti agitare nello stato in cui sei, andiamo in ospedale, mamma rimani con la piccola, poi venite con Gordon.-
-Si tesoro, voi andate.- Tom spinse delicatamente la moglie fuori di casa e le aprì la portiera della macchina.
-Sali, Marty.-
-Se Bill, si dovesse svegliare come faremo a dirglielo?- chiese. Tom sospirò e si passò una mano sul viso. Stava andando tutto bene, poi qualcosa si era spezzato ed era andato tutto a puttane.
-Prima o poi dovrà saperlo, se ne uscirà fuori anche lui.- chiuse la portiera e fece il giro. Mentre guidava sentì la mano di Martina posarsi sulla sua spalla e si voltò un momento verso di lei, la ragazza si avvicinò e poggiò il viso sulla spalla del marito. Tom all’inizio non si mosse e continuò a guidare, poi però, si lasciò andare e prese la mano di Martina, stringendola nella sua.
-Tom, io te lo giuro, con Georg non è successo niente. Stavamo solo parlando, io ero stanca… Devi credermi io non ti ho mai tradito.- il ragazzo la guardò per un momento e la luce di un lampione illuminà una parte della schiena di sua moglie, scoperta per via della maglietta corta, e notò un paio di lividi. Accennò un sorriso come per assicurarla che avrebbero chiarito tutto.
Cosa sono quei lividi?
Si chiese, riportando l’attenzione sulla strada e stringendo inconsapevolmente di più la mano si Martina.

 
…Continua…

 
Bene ragazze, ecco il nuovo capitolo. Scusate il ritardo, ma stavolta è solo colpa mia (Marty), Samy mi ha dato i dialoghi secoli fa, sono io che non ho avuto tempo di scrivere, mi dispiace! >.< … Detto questo ringraziamo tutte quelle che hanno recensito, chi legge in silenzio e chi ha aggiunto tra le preferite/seguite/ricordate. Grazie mille a tutte, fateci sapere cosa ne pensate…;)
 

Marty&Samy

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Capitolo 12
*** AVVISO! ***


...Avviso...


Ciao a tutte ragazze! Allora, con questo avviso non voglio dire che eliminerò la storia o che non la porterò a termine, ma la devo sospendere per un pò! So bene che gli esami di terza media sono una cazzata, ma visto che la sottoscritta non ha fatto un cazzo tutto l'anno, se non studio qualcosa sono nei guai. :3... Inizierò quelli scritti il 14, e dovrei finire con quelli orali il 22, riprenderò a scrivere e a postare finito tutto. Detto questo, auguro buona fortuna a chi come me deve sostenere esami, e un buon fine anno scolastico a tutti gli altri! Ci vediamo a luglio! Grazie mille a tutte! :D 

Marty. 

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Capitolo 13
*** ADDIO KAMILLA ***


Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Ciao a tutte ragazze! :D Scusate il ritardo, ecco a voi un nuovo capitolo! *-*
 

…Addio Kamilla…
 

 
Durante il tragitto verso l’ospedale Tom non fece altro che pensare a tutto quello che era successo fino a quel momento.
Quella litigata era stata “l’inizio della fine”. Sospirò, ripensando a quando erano felici, lui, Martina e la loro Samantha. Bill e Kamilla. Ma si sa, la felicità non dura per sempre. In quel momento, sperò solo che suo fratello si risvegliasse, che si prendesse cura di suo figlio. Ma sapeva che avrebbe sofferto per la morte di Kamilla, l’unica donna che suo fratello aveva mai amato.
Gettò un’occhiata a Martina, che era appoggiata alla sua spalla, gli occhi chiusi, il viso bagnato da lacrime silenziose.
Gli fece immensamente male vederla così afflitta, e pensò a tutte le volte che avevano litigato, a tutte le volte che l’aveva fatta soffrire, a tutte le volte che aveva visto quel viso bagnato per colpa sua. Si pentì di averle dato della puttana, accusandola di averlo tradito con uno dei suoi migliori amici. Si pentì di aver trattata a quella maniera Georg.
In fondo al suo cuore, sapeva che sua moglie l’amava, e che non l’avrebbe mai tradito.
Arrivarono all’ospedale, Martina si asciugò gli occhi con un fazzolettino, poi scese dalla macchina, Tom la seguì all’interno dell’edificio. Si avvicinò al dottore che aveva fatto partorire Kamilla.
-Dottore eccoci, abbiamo fatto il più presto possibile.- disse. L’uomo si voltò e abbozzò un sorriso.
-Mi dispiace della brutta notizia purtroppo quando l'infermiera si è accorta della disgrazia la signora Kaulitz, era già morta, la mia equipe ha appena portato via vostra cognata, adesso è nella cella frigorifera, ora vi chiedo... volete vederla- li guardò attraverso gli occhiali a mezza luna. 
-Si, certo, io si, amore tu cosa vuoi fare?- si voltò verso Martina e la guardò, lei alzò lo sguardo.
-Si...- disse con voce piatta, priva di sentimenti. Il medico scrutò apprensivo la ragazza poi fece cenno al chitarrista di seguirlo. Tom prese la mano di Martina e lo seguì per il corridoio, e poi giù, verso le celle frigorifere. Si fermò ed indicò una porta.
-Eccoci qui, prego avvicinatevi.- la aprì e li fece entrare. Il corpo di Kamilla era disteso su un lettino bianco. Era terribilmente bianco, freddo.
Tom si avvicinò piano, stringendo la mano di Martina.
-Kamilla...- sussurrò Tom, accarezzandole la mano senza vita. Martina scoppio in lacrime stringendo la felpa del marito.
-Prima di portarla qui le abbiamo effettuato dei controlli e un'accurata autopsia su tutto il corpo ed è risultato… un infarto istantaneo, probabilmente già dormiva, quindi sarà successo nel sonno e può anche trattarsi di una morte nel sonno, non ha sofferto.- 
-Posso leggere il reperto dottore?-
-Ma certo, tenga qui c'è scritto tutto, io vi lascio soli, potete restare ancora un po’ se lo desiderate, anche se non è bene che sua moglie soffra cosi nel vederla- porse una cartelletta a Tom, poi gettò un’occhiata alla ragazza.
-Grazie dottore, staremo ancora qui, il tempo di... di vederla ancora.- l’uomo annui, poi uscì dalla stanza. Martina alzò lo sguardo sul corpo di Kamilla, si avvicinò e le accarezzò una guancia. -Kamilla... non... non può essere, perché te ne sei andata? Come.. come farà il bambino senza di te e Bill? Se lui dovesse svegliarsi e...- si accasciò a terra, e solo per miracolo Tom riuscì ad afferrarla prima che cadesse di peso e si facesse male. L’accompagnò fino a farla sedere sul pavimento freddo, s’inginocchiò accanto a lei a l’abbracciò, la ragazza si divincolò dalla presa e cominciò a battere i pugni sul pavimento. 
-No! NO! KAMILLA TI PREGO, SVEGLIATI, DIMMI CHE STAI SOLO SCHERZANDO, SCENDI DA LI TI PREGO.- urlò.
-Amore, amore stai calma, ti prego Marty è morta non può sentirti.- Tom le cinse le spalle, ma lei lo scacciò in malo modo e si portò le mani ai capelli, li tirò e pianse. 
-NO , NON E’ VERO LASCIAMI, LEI è VIVA , STA SOLO SCHERZANDO, ADESSO LEI SI SVEGLIA E SCENDE DA LI, NO, NO.-
-Ti prego Marty basta, non devi agitarti nelle tue condizioni, adesso alzati su, Kamilla non vorrebbe vederti cosi, anche a me dispiace, le volevo bene ma.... purtroppo è andata cosi e non possiamo fare niente per cambiare le cose, dobbiamo solo cercare di andare avanti, il bambino non è solo.-
-Ma non avrà più una mamma.... una mamma, una mamma, UNA MAMMA.-
-Basta Marty, andiamo via.- l’alzò di peso e la portò fuori dalla stanza, Martina continuò a piangere sulla sua spalla. Tom si rese conto che era meglio andar via subito da lì, in modo che Martina potesse calmarsi. Proprio mentre stavano andando via, una  voce maschile li chiamò.
-Scusate voi.- disse un ragazzo, i due si voltarono. 
-Sta parlando con noi?- chiese Tom.
-Si, voi siete i signori Kaulitz? Parenti del signor Bill Kaulitz?-
-Si, siamo noi, cosa è successo a mio fratello?- nel momento in sui lo disse si sentì stanco. Stanco di dover aspettare la notizia tanto attesa, stanco di soffrire. Non avrebbe sopportato il peso di un’altra brutta  notizia, non avrebbe retto. Stavolta sarebbe crollato lui a terra a piangere e ad urlare.
Non avrebbe retto alla morte di suo fratello.
-Dovete seguirmi nel reparto dove è ricoverato, c'è una cosa che dovete vedere.- 
-La seguiamo.- quell’infermiere, che si era comportato in modo gentile, cominciava a stare antipatico al chitarrista per il semplice fatto che gli aveva messo l’ansia addosso. 
 
Bill si guardò intorno spaesato, la testa gli faceva un male cane, e non riusciva a capire per quale assurdo motivo si trovasse sdraiata su un letto d’ospedale. La porta si aprì e un uomo magro sulla cinquantina fece il suo ingresso nella stanza.
-Signor Kaulitz, grazie al cielo si è vegliato, erano tutti in pensiero, come si sente?- sorrise bonario e lo guardò.
-Ma dove sono? Perché ho tutti questi macchinari attaccati?-
-Non ricorda niente di cosa ha avuto?-
-Ricordo solo che ho avuto un'incidente in auto e poi, non ricordo più nulla.- si portò una mano alla testa e si massaggiò le tempie. 
-Si esatto, lei ha avuto un bruttissimo incidente in auto e il ragazzo che l'ha investita è morto dopo lo schianto mentre lei, inizialmente era in fin di vita ma poi è entrato in coma.-
-Capisco, da quanto sono qui?- chiese.
-Da un mese.-
-Capisco, allora ora posso andare a casa mia, mia moglie mi aspetta ed è incinta fra poco deve partorire io…- il medico lo interruppe alzando una mano.
-No signor Kaulitz, spero starà scherzando, lei si è appena svegliato ed è uscito da un brutto coma e per di più è ancora in convalescenza, deve stare qui.- Bill fece una smorfia poi chiese:-Capisco, ma posso almeno vedere i miei familiari?- l’uomo guardò l’orologio al polso.
-Signor Kaulitz a quest...- un infermiere fece irruzione nella stanza interrompendolo.
-Dottore può venire qui un secondo? Mi scusi se la disturbo ma fuori ci sono i parenti del signor Kaulitz, li ho trovati casualmente al piano terra.-
-Vengo subito, bene signor Kaulitz, torno fra un momento lei si rilassi un po’- sorrise ed usc’ dalla stanza.
 
-Dottore finalmente, la prego ci dica come sta mio fratello, spero che almeno lei ci dia buone notizie dopo... dopo quella di poco fa.- disse Tom. 
-Certo signor Kaulitz ho una bella notizia da darvi, suo fratello è appena uscito dal coma, sta bene e non ha portato danni alla memoria o altro, solo ha un po’ di premura perché deve assolutamente andare a casa da sua moglie che deve partorire, chiaramente non può è ancora in convalescenza, deve rimettersi- ridacchiò e scosse la testa.
-Oh...- Tom abbassò lo sguardo e sorrise amaramente.
-Qualcosa non va? Ho detto qualcosa di sbagliato?-
-Ecco vede dottore, la moglie di mio fratello è morta stasera e... ha avuto un infarto improvviso, noi abbiamo pregato tanto per mio fratello e oggi in una sola botta abbiamo avuto due notizie molto diverse fra loro, una brutta e una bella, quindi desidero che non dica a mio fratello della morte di sua moglie, saremo noi a camuffare tutto per ora, quando saremo a casa vedrò di essere molto cauto a riguardo.- spiegò Tom, gesticolando. 
-Mi dispiace molto per questa disgrazia, questa mancanza non ci voleva per suo fratello, la prenderà malissimo, infatti per adesso è meglio non dire nulla, però adesso seguitemi, non fa altro che cercare voi.- il dottore abbozzò un sorriso e li condusse davanti la porta della stanza di Bill, la aprì e sorridendo esclamò:- Signor Kaulitz, guardi chi sono venuti a trovarla.- Tom lo superò e si precipitò ad abbracciare il fratello.
-Bill... fratellino.- lo strinse forte, e subito Bill ricambiò l’abbraccio. Si staccarono e si sorrisero, poi Martina, che era rimasta ad osservare la scena in silenzio, si avvicinò e lo abbracciò.
-Bill.... oh, Bill.- le lacrime cominciarono a bagnarle il volto.  
-Hey hey Marty, sta calma. Va tutto bene, sto bene, adesso fammi riprendere fiato.- disse ridacchiando. La ragazza si staccò e si asciugò il volto. 
-Scusa... scusa Bill è solo che...- scosse la testa e fece un gesto con la mano. 
-Marty, vieni siediti qui.- Tom batté una mano sul letto accanto a lui.
-Si...- 
-Dai ragazzi, state buoni, non vedete sono vivo e sono qui con voi, come potete vedere non vi ho abbandonati e mai lo farò per voi, per mia moglie e per mio figlio, a proposito ma dov'è Kamilla? Amore mio quanto mi è mancata è fuori? Perché non la fate entrare, povera piccola sarà stata in pena per me.- disse aggrottando le sopracciglia. Martina si voltò verso la finestra, non riusciva a guardarlo, era più forte di lei.
-Bill, Kamilla è…- cominciò Tom, a quelle parole Martina si voltò e lo osservò. -Kamilla è... a casa.- concluse, la ragazza si voltò nuovamente e strinse gli occhi per impedire ad altre lacrime di rigarle il volto. 
-E come mai non è venuta?- chiese Bill, confuso. Le parole del fratello gli suonavano come una bugia. Si diede dello sciocco, perché mai avrebbe dovuto mentire su dove fosse Kamilla?
-Ecco Bill, lei era stanca...- cominciò Martina, cercando di mantenere un tono di voce calmo.
-Dobbiamo dirti una cosa Bill, una cosa bellissima che è successa durante il tuo coma.- la interruppe Tom, sorridendo. 
-Cosa?-
-Kamilla ha partorito Bill, ha partorito un bellissimo maschietto e lo ha voluto chiamare con il nome di tuo fratello e il tuo, Thomas William.- disse Martina. 
-E’ nato.... mio figlio è nato e io non ero con loro.- Bill si rattristò al pensiero.
-Kamilla... Kamilla ha pensato tutto il tempo a te, quando ha partorito ha urlato il tuo nome, ha immaginato che al posto di Tom ci fossi tu.- cercò di consolarlo la cognata. 
-Tom, sei entrato con lei al momento del parto?- chiese Bill con gli occhi lucidi, Tom fece spallucce.
-Si Bill, in tua assenza non mi andava di lasciarla da sola, aveva bisogno di una figura maschile e per te ci sono andato io.-
-Oh. Tomi, grazie... grazie davvero, ti voglio bene.-
-Anche io Bill, tantissimo.- si abbracciarono nuovamente e si sorrisero. Quello che faceva più male a Tom era sapere che quel sorriso non sarebbe durato molto a lungo.
 

…Continua…
 

Ed eccoci qui! Scusate, ma tra esami (Marty) e computer rotti (Samy), non siamo riuscite a postare prima. Speriamo vi piaccia! Recensione? xDD
Grazie mille a tutte! :D


Marty&Samy. 

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Capitolo 14
*** IL DOLORE DI BILL ***


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Ciao ragazze! Ecco il capitolo, in evidente ritardo…*Si nasconde*… Buona lettura! :D:D

 

…Il dolore di Bill…

 

Martina non riuscì più a trattenersi e fece scivolare le lacrime sul viso ormai stanco.

-Hey Marty, che hai? Perché piangi?- le chiese Bill, accarezzandole una mano. Lei scosse la testa e tentò di sorridere.

-No niente Bill è che sono molto felice di averti di nuovo fra noi, ora scusate andrò a prendere una boccata d'aria fuori, non mi sento tanto bene.- abbozzò un altro sorriso e poi si avviò alla porta, ma la voce di Tom la bloccò.  

-Aspetta, vengo anche io con te, magari è il bambino a procurarti tutti questi sbalzi.-

-Il bambino? Quale bambino?- chiese Bill confuso, aggrottando le sopracciglia.

-Vedi Bill mentre eri in coma sono successe tante di quelle cose che dovremmo raccontarti tutto, ora che sei di nuovo qui. Marty è di nuovo incinta.- Tom disse queste parole con una punta di orgoglio misto a felicità.  

-Oddio Marty, dici sul serio piccola?- il sorriso di Bill si allargò e batté le mani entusiasta.

-Si,- annuì la ragazza. -ora scusatemi ma devo andare fuori per forza.-

-Certo piccola vai pure, perdonami.- le sorrise.  

-Ma no Bill, non è per te cucciolo, no...- disse, poi uscì dalla stanza. Non appena ne fu fuori, scoppiò nuovamente in lacrime. Tutto quello di cui aveva bisogno era abbracciare Tom e sentirsi amata da lui.

-Scusami Bill, torno subito.-

-Certo vai da lei.- Bill sorrise al fratello, che subito si fiondò fuori dalla stanza e la vide che si allontanava.

-MARTY ASPETTA, AMORE ASPETTA!- le corse dietro e riuscì a fermarla afferrandole un braccio.

-Tom...- quando la ragazza si voltò, con gli occhi gonfi e rossi e le lacrime che le solcavano il viso, Tom sentì una stretta al cuore.  

-Cosa ti prende piccola?- le prese il viso fra le mani e le asciugò le lacrime con i pollici.  

-Io... io non ce la faccio a guardare tuo fratello in faccia, ho avuto molta fatica a dirgli di Kamilla, come faremo a dirgli che in realtà è morta? Come? Io non posso credere che lui e il bambino dovranno vivere senza di lei, mi rifiuto di crederci dopo che Bill e Kamilla hanno fatto tanto per avere un figlio tutto loro e passarci la loro vita insieme...- abbassò lo sguardo.

-Lo so amore, lo so, dispiace anche a me ma purtroppo non possiamo fare niente, Bill ce la farà, con il nostro aiuto ce la farà. Mi rendo conto che all'inizio sarà dura ma supererà tutto.- disse con quella convinzione che in realtà non aveva.  

-No Tom, è ancora presto per dirlo, Bill ama Kamilla più della sua stessa vita e tu sai quanto è importante per lui, povero Bill, mi fa tanta pena, hanno avuto così tanta sofferenza e... questo è solo l'inizio di una dura agonia per lui. No Tom, appena tuo fratello saprà della morte di Kamilla cadrà in depressione, sai com’è fatto tuo fratello e noi abbiamo il dovere di aiutarlo.-

-Tranquilla amore mio, non lo lasceremo solo, non l'ho mai fatto da quando siamo nati e non lo farò mai, lui è una parte di me e se soffre lui, soffro anche io, quindi devo aiutarlo per far si che continui la sua vita insieme al bambino. Kamilla vorrebbe questo da lui, ne sono certo.- l’abbraccio cercando di calmarla, e soprattutto cercando di autoconvincersi che Bill ce l’avrebbe fatta. Lo conosceva troppo bene, sapeva che si sarebbe lasciato andare al dolore, sapeva che avrebbe avuto bisogno di lui più di qualunque altro momento.

Si promise che avrebbe aiutato Bill. Si promise che avrebbe fatto di tutto per non far pesare la cosa alla piccola Samantha. Si promise di occuparsi anche di Martina e del bambino che portava dentro. Si promise di sistemare le cose con lei. Si promise che avrebbe scoperto a tutti i costi cos’erano quei lividi sul corpo della moglie. Si promise che avrebbe dato un taglio a tutte quelle stupide litigate.

Si promise che si sarebbe caricato di tutto ciò che pesava sulle spalle delle persone che amava, per proteggerli.

 

Tom aveva lasciato la porta della camera di Bill aperta, e quest’ultimo sentì tutto quello che i due si erano detti.

Non poteva crederci.

Non poteva credere che Kamilla era morta. Eppure erano state le due persone di cui si fidava di più a dirlo.

Tutta la vitalità che aveva acquisito scoprendo di essere vivo, e di avere un figlio adesso, se n’era andata con quella notizia terrificante.

Senza rendersene conto, le lacrime cominciarono a solcargli il volto. -Kamilla no, non può essere morta, no la mia Kamilla.-

 

…Continua…

 

Ebbene si! Eccoci qui! (:

E come al solito, la colpa è mia (Marty)! Mi dispiace davvero un sacco! Samy mi aveva dato la sua “parte di capitolo” un sacco di tempo fa, e io l’ho completato solo ora! D:

Perdono! DDD:

Beh, grazie mille a tutte! (Arrivano i ringraziamenti singoli, non preoccupatevi..v.v) E, se permettete, mi faccio un po’ di pubblicità! xD

Questa è una One-shot che ho pubblicato un po’ di tempo fa. Che ne dite di farci un salto? :D http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=747040&i=1

Grazie, grazie, grazie! (Samy, perdonami per questo gesto! xD)

 

Marty&Samy 

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Capitolo 15
*** DISPERAZIONE ***


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Ciao ragazze! Ecco il nuovo capitolo! (:

 

…Disperazione…

 

Tom accarezzò la schiena di Martina e poi rientrarono nella stanza di Bill, e lo trovarono in piedi con il viso rigato di lacrime.
-Perché mi avete mentito su Kamilla? Eh? Perché?- sbottò non appena li vide entrare. Martina sgranò gli occhi, non sapendo cosa dire, e guardò il marito. Tom strinse gli occhi e sospirò.
-Bill vai a letto, sei ancora affaticato, non respiri abbastanza bene forza torna a letto.-
-VOGLIO SAPERE PERCHE’ E’ MORTA LA MIA KAMILLA CAZZO! VOGLIO CHE ME LO DICIATE.- urlò. Martina gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla.  
-Adesso calma, ti prego Bill, devi stare tranquillo.-
-Tranquillo? Tu mi chiedi di stare tranquillo?! Mia moglie è morta e io devo stare tranquillo come se non fosse successo niente?! PORTATEMI DA LEI, KAMILLA, KAMILLA AMORE PERCHE’ , PERCHE’?- continuava ad urlare.
-Fratellino adesso calmati, ti faccio portare una sedia a rotelle per poterti portare da lei, se è questo che vuoi chiederò il permesso al medico e ti porto da lei ma ti prego calmati, Marty io vado dal medico per ottenere il permesso di portarlo giù, tu intanto fallo sedere in quella sedia lì.- la ragazza annuì.
-Va bene Tom.- prese la mano di Bill e lo portò sull’unica sedia che c’era nella stanza, accanto alla finestra. -Vieni Bill sediamoci qui.- il ragazzo si sedette e sospirò, passandosi una mano sul viso.
-La mia, la mia piccola Kamilla perché mi ha lasciato, perché Marty? Spiegamelo.- la bionda prese ad accarezzargli una mano, prese un grosso respiro e cominciò a raccontare: -Ecco... dopo il parto Kamilla non aveva niente, era sana e stava bene, io l'ultima volta che la vidi stava nel suo letto d'ospedale e... avevo notato che in lei c'era qualcosa che non andava, gli occhi erano spenti ed era terribilmente affannata. Io volevo rimanere, ma lei non sentì ragioni e così alla fine mi mandò a casa, anche se ero molto preoccupata. L'ultima volta mi sorrise stanca ma serena  Quando tornai a casa dopo un po’ chiamarono dall'ospedale per dirci che Kamilla era…- si fermò e guardò il viso del ragazzo, la osservava con gli occhi colmi di disperazione.  -Morta per un improvviso attacco cardiaco causato dal troppo sforzo durante il parto.- cncluse sussurrando. Bill abbassò il capo e lacrime silenziose scesero sul suo viso. Anche la ragazza scoppiò in lacrime e dovette reggersi al muro per non crollare a terra. Bill le prese un braccio e la fece sedere sulle sue gambe. La strinse forte a sé e le baciò i capelli, bagnandoli con le sue lacrime. -Credimi Bill, in quel momento mi sono sentita morta anche io per metà. Non volevo credere che la mia amica, mia cognata, ci avesse lasciato.- singhiozzò e strinse di più il ragazzo.  
-Il bambino come sta?- si sentì chiedere. Martina alzò il capo e si asciugò le lacrime.
-Lui sta bene, per il momento è tenuto sotto osservazione nell'incubatrice, ma sta bene. Domani se vuoi lo portiamo a casa.-
-Certo, domani esco di qui e domani mio figlio verrà con me.-
-Mi dispiace Bill, mi dispiace di questa triste notizia... non sapevamo come dirtelo, volevo tenertelo nascosto fino all'arrivo a casa, poi li ti avremmo raccontato tutto.-
-Come farò a vivere senza di lei?- si lasciò andare Bill. -Non la rivedrò mai più, capisci Marty? Mai, mai più e nemmeno nostro figlio potrà mai conoscerla.- lei gli asciugò le lacrime che avevano ripreso a scendere e lo guardò negli occhi.
-Quando sarà grande gli diremo che grande ragazza forte era sua madre Bill.- abbozzò un sorriso e Bill la ringraziò per tutto quello che stava facendo per lui. Proprio in quel momento la porta della stanza si aprì, rivelando la figura di Tom.  
-Tutto fatto, il medico ha acconsentito anche se ha detto categoricamente che dobbiamo portarti in sedia a rotelle.- Martina si alzò dalle gambe del cognato.
-Ce la faccio a camminare, non sono un malato terminale Tom!- rispose stizzito il gemello, alzandosi. Tom si precipitò accanto al fratello e lo fece sedere nuovamente sulla sedia bianca.
-Non dico questo, ma ricorda che sei stato in coma e devi ancora ristabilire il tuo corpo. I muscoli sono stati fermi per un mese e non rispondono bene, quindi usala e niente storie.-
Bill sbuffò e si arrese.

Dopo aver convinto Bill ad usare la sedia a rotelle, si avviarono verso la stanza dove si trovava il corpo di Kamilla. Tom si avvicinò d un infermiere e disse:- Salve, siamo qui per vedere la ragazza deceduta poche ore fa, si chiama...-
-Kamilla Kaulitz?- lo interruppe, Tom annuì. -Voi siete venuti poco fa a vederla.-
-Si esatto, lui è mio fratello Bill, nonché il marito della defunta  ecco vorrebbe vederla.-
-Certo avvicinatevi.- si diresse verso una stanza e Bill si alzò dalla sedia a rotelle per seguirlo.  
-Bill, non ce la fai ad alzarti, andiamoci con la sedia.- gli disse il fratello.
-Ce la faccio benissimo Tom, lasciami andare.- lo fulminò con un’occhiataccia e seguì l’infermiere.
 

Entrarono nella stanza e Bill si gettò subito sul corpo freddo della ragazza.
-Ka... Kamilla, amore, te ne sei andata, mi hai lasciato solo con nostro figlio e te ne sei andata. Perché piccola? Perché? Io avevo bisogno della tua presenza... io... io ti amo, non riesco a vivere senza di te, no, non ci riesco- si fermò e tirò su col naso, stringendo il viso di Kamilla fra le mani. -Ora che sono tornato dal mio coma, adesso sei tu a lasciarmi ma...cper sempre, io questo non riesco ad accettarlo, ti prego torna da me, torna Kamilla.TORNA TI PREGO AMORE, DAI SVEGLIATI, DOBBIAMO FARE TANTE COSE INSIEME, ABBIAMO NOSTRO FIGLIO, LO CAPISCI? NOSTRO FIGLIO, IL FRUTTO DEL NOSTRO AMORE! KAMILLA, KAMILLA!- cominciò ad urlare. Tom gli poggiò una mano sulla spalla.
-Bill dai, ora basta andiamo di sopra nella tua stanza. Non è bene che tu ti agiti così, mi dispiace tanto...-
-Ti amo amore e non temere un giorno saremo di nuovo insieme, si di nuovo insieme e da quel momento nessuno ci potrà mai più separare piccola mia, ora... ora riposa in pace, ci penso io a nostro figlio. Cercherò di crescerlo e di dargli tanto amore, addio Kamilla, ci rivedremo presto.- si chinò sul viso della ragazza e la baciò. Le accarezzò un’ultima volta la guancia e poi uscì dalla stanza seguito da Tom.  


-Bill ora cerca di dormire, domani dovrai ancora stare qui e poi ti portiamo a casa.- gli disse Tom non appena entrarono nella stanza del cantante.
-Voglio andare via adesso... voglio mio figlio e voglio tornare a casa, sono stufo e stanco di essere trattato come un vecchio decrepito, sto bene e sono vivo, tanto basta per me. Ho perso mia moglie e voglio essere casa per… per preparare il suo funerale è chiaro.-
-Non dire assurdità Bill, c'é abbastanza sconforto nell'aria quindi adesso ti fai una bella dormita e domani si pensa a tutto.-
-COME CAZZO DEVO DIRTELO?! STO BENE! E VOGLIO TORNARE A CASA, DEVO FARLO CAPISCI?! DEVO E VOGLIO TORNARCI!-
-Bill ormai è sera. E’ tardi, domani mattina potremmo sbrigare tutti i documenti delle dimissioni e potrai tornare a casa ma ormai per la notte devi dormire qui. Che senso avrebbe fare tutto in fretta e furia? Dai riposati, domani alle nove vengo con Marty, prendiamo la tua roba, firmiamo le dimissioni e torniamo a casa.- finalmente Bill si calmò e si sedette sul letto.
-Con il bambino?- chiese.
-Si Bill, con il bambino.- abbozzò un sorriso.
-Va bene,- annuì il ragazzo. -allora tu e Marty se volete potete tornare a casa, io vado a dormire e domani ci vediamo. Buonanotte.-
-‘Notte Bill, ti voglio bene lo sai.-
-Anche io fratellone.- si abbracciarono. -Ora vai, Marty sarà stanca.- Tom gli sorrise un’altra volta, poi uscì dalla stanza.


-Ho sentito urlare, cosa è successo?- gli chiese subito la moglie.
-Bill aveva insistito per tornare a casa adesso, ma l'ho convinto a restare ormai per stanotte. Domani mattina torniamo qui e lo farò uscire, infondo ripensandoci si è ripreso bene dal coma, quindi può anche uscire di qui. Per quanto riguarda il bambino, lo vuole fuori anche lui per domani, gli ho detto che lo portiamo con noi ma non sarà facile è nato da poco e possono ancora tenerselo qualche giorno.-
-Tenteremo Tom, dobbiamo, per lui e per Kamilla che non c'è più.- annuì.
-Già. Ora torniamo a casa piccola.- cominciò ad avviarsi verso l’uscita, ma di colpo si fermò. -Aspetta c'è il cellulare che ti suona, chi è?- chiese. Martina sfilò il cellulare dalla tasca e senza guardare il mittente del messaggio disse:- Oh niente, deve essere tua madre. Le avevo detto di mandarmi un messaggio nel caso non tornassimo subito a casa, adesso leggo.-
-D'accordo, io intanto prendo l'Audi al parcheggio, tu aspettami all'entrata.-
-Ok.- rispose.
Non appena il ragazzo si fu allontanato, Martina aprì il messaggio e lo lesse.

Ciao puttanella. Credi che mi sia dimenticata di te e della tua mocciosa? No anzi, penso tute le notti a come trovare un modo per eliminarvi dalla vita mia e di quella del mio Tom, sta’ bene attenta, io posso vederti, sei tu che non vedi me. Cerca di sparire il più in fretta possibile, inizio a perdere la pazienza.

By il tuo incubo.

Martina sgranò gli occhi. Con tutto quello che era successo si era dimenticata di Sharon e delle sue minacce. Alzò di poco la maglietta e la vista dei lividi le riportò in mente quello che era successo, e come Samantha era in pericolo.
Ora non si trattava più solo di lei, ma anche dei suoi figli.
Strinse i denti. Doveva trovare una soluzione al più presto.
Era semplicemente terrorizzata, perché sapeva cosa quella donna era capace di fare.
Ma lei, invece, cosa avrebbe dovuto fare?
Abbandonare Tom come le diceva di fare Sharon? E Samantha? Il piccolo che portava in grembo?
Non poteva privarli della presenza del padre. E Bill aveva bisogno di lei.
E, in fondo, sapeva che anche Tom aveva bisogno di lei. Lui cercava sempre di afre il duro, ma lei sapeva che le stava chiedendo aiuto.
Non poteva abbandonare tutti e tutto, doveva trovare un’altra soluzione. Anche se aveva una paura folle.

 …Continua…

Ragazze!! :D:D Eccoci qui! Beh, devo dire che è tutto merito di Samy se la storia va avanti! xD
Ha sempre delle idee geniali! *Clap clap*

Ringraziamo di cuore tutte! Quelle che recensiscono, quelle che inseriscono la storia tra le seguite, quelle che la mettono tra le preferite, e quelle che l’anno messa nelle ricordate. E poi grazie anche a chi legge in silenzio!
Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto, fateci sapere che ne pensate!;)

Marty&Samy

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Capitolo 16
*** RITORNO A CASA ***


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Buongiorno ragazze!:D Scusate il ritardo, è tutta colpa mia (Marty) la scuola mi uccide! D:
Ecco il nuovo capitolo! Enjoy!

 

…Ritorno a casa…

 

La mattina dopo Tom arrivò in ospedale molto presto. Entrò nella stanza del fratello e lo trovo già vestito che faceva su e giù per la stanza.
-Buongiorno Bill,- lo salutò. -Sei pronto, possiamo andare?- 
-Sì, certo andiamo ma prima passiamo a prendere mio figlio alla nursery.- disse, abbozzando un sorriso. 
-Sai bene che prima di prenderlo dobbiamo parlare con i medici, non sarà facile Bill, se il piccolo ha ancora bisogno di cure è un bene che al momento si trovi qui.- 
-Mio figlio starà meglio a casa, con il suo papà e al sicuro da questa schifosa struttura che mi ha imprigionato per un mese.- sputò acido, puntando gli occhi in quelli del fratello.
-Va bene fratellino, vediamo cosa possiamo fare, però adesso cerca di stare tranquillo.- sospirò e si diresse con Bill al box informazioni, dove una donna sui trent’anni lavorava al computer e sfogliava pigramente delle cartelle. Si avvicinarono e Tom si schiarì la voce. La donna alzò gli occhi e sorrise.
-Buongiorno, prego desiderate?- chiese con voce cortese. 
-Buongiorno, ecco vorremmo parlare con il dottor Axmann.-
-Il dottor Axmann in questo preciso istante è in sala parto, se volete potete attendere nella sala d'aspetto penso che siano sul punto di finire.-
-D'accordo attendiamo qui, grazie signora.- Tom le sorrise.
-Di niente, si figuri.- mormorò lei mentre riprendeva il suo lavoro.
-Bill vieni, sediamoci qui.- lo portò verso delle sedie di plastica blu attaccate alla parete e notò che il fratello era pensieroso. -Cosa c'è?-
-Niente… è che…- sospirò e scosse la testa. -Dopo tanto tempo e tanta assenza potrò finalmente abbracciare mio figlio e conoscerlo.-
-Beh sai, il bello di essere padre per la prima volta è l'emozione di conoscere il proprio figlio.- gli sorrise e per un attimo Bill sentì il forte impulso di abbracciarlo. Nello stesso momento la sognora di qualche minuto prima si muoveva verso di loro.
-Signori Kaulitz, il dottor Axmann è appena rientrato nel suo studio, se volete potete entrare.-
-Oh la ringrazio tanto, certo andiamo subito, vieni Bill.- si alzarono e si avvicinarono allo studio del medico, bussarono un paio di volte, poi una voce profonda rispose dall’interno.
-Avanti, prego.- Tom spinse la porta e furono dentro.
-Buongiorno dottor Axmann, ci scusi il disturbo.-
-Buongiorno, voi siete?- chiese il medico alzandosi e stringendo la mano ai due ragazzi.
-Noi siamo Tom e Bill Kaulitz e siamo qui per il bambino che è nato due giorni fa, Thomas William Kaulitz, si trova ancora alla nursery, la madre è morta il giorno dopo il parto.- il chitarrista lanciò un’occhiata al fratello, che fece un passo avanti e disse:-Sì esatto, quel bambino è mio figlio.-
-Ah! Sì, adesso ricordo bene, sì la madre è morta per arresto cardiaco improvviso, povera ragazza non se lo meritava, era ansiosa della nascita del figlio.. ho fatto partorire io la signora Kaulitz, mi dispiace per sua moglie signor Kaulitz, condoglianze.- disse il medico, levandosi gli occhiali e guardando Bill con apprensione. L’entusiasmo del cantante scemò.
-...Certo, grazie.- sussurrò abbassando lo sguardo.
-Siete venuti per sapere come sta il piccolo e per vederlo?- chiese Axmann, cambiando abilmente argomento.
-Non solo per quello dottore, ecco noi volevamo sapere se il bambino poteva lasciare l'ospedale oggi stesso.- disse Tom. 
-Oh beh, mi dispiace signor Kaulitz ma purtroppo il bimbo è nell'incubatrice e lo stiamo mettendo in condizioni di poter essere più sano quando sarà uscito da qui, per le poppate stiamo usando il latte in polvere non potendo più usare quello della madre.-
-Io invece voglio che mio figlio esca da qui adesso, la prego è essenziale per me.-
-Temo che sia impossibile signor Kaulitz, lei deve capire che il bambino è nato da poco ed ha bisogno di alcune cure per poter affrontare al meglio la vita di fuori.- il medico sorrise bonario cercando di convincerlo.
-Di questo non deve preoccuparsi, a casa ha tante persone che mi aiuteranno a prendermi cura di lui.- ribatté Bill.
-Non metto il dubbio tutto questo ma signor K...-
-La prego dottore, io so essere molto scontroso quando voglio, soprattutto quando si tratta della mia famiglia e poi sono stato in coma per un mese. Quando mio figlio è nato io ero fra la vita e la morte, quando mia moglie è morta io non lo sapevo ed ora lo so e il mio dolore è troppo grande, quindi la scongiuro dottore, se lei mi impedirà di portare via mio figlio io posso diventare scontroso.- ripose in tono calmo, anche se tutto era tranne che calmo.
-Va bene signor Kaulitz, io alla fine comprendo il suo dolore e quello che state passando adesso quindi ora vi do delle carte da firmare per le dimissioni del bambino e poi vi condurrò alla nursery per andare a prenderlo. Nel frattempo telefono lì per far sì che lo preparino.-
-La ringrazio dottore, lei non sa quanto le sia grato in questo momento.- 
-Si figuri.- gli sorrise e poi i due ragazzi uscirono dallo studio e andarono alla nursery. 

-Signor Kaulitz qui c'è un bimbo che è ansioso di vedere il suo papà per la prima volta.- l’infermiera uscì dalla stanza con un fagottino tra le braccia, sorridendo. Porse il piccolo al cantante e lo osservò. Non appena lo prese tra le braccia, Bill si sentì l’uomo più felice della terra.
Quello era suo figlio. Sangue del suo sangue.
-Oh piccolo mio, ciao sono il tuo papà, sì il tuo papà piccolo, perdonami se durante la tua nascita non sono stato presente ma combattevo per poter vivere e stare accanto a te e alla...- gli si formò un groppo in gola, lo mandò giù e continuò:-mamma, che ora.. ora non c'è più, no piccolino lei, lei è volata in cielo e ci sono io per te, adesso andiamo a casa.- sentì le lacrime inondargli il viso e non seppe mai dire se fossero lacrime di dolore per la sua Kamilla, o di gioia per il piccolo Thomas, che lo guardava con gli occhi spalancati e sorrideva entusiasta. 
-Bene, adesso possiamo andare Bill. A proposito, hai firmato le tue dimissioni?- disse Tom, prendendo la mano del bambino, che la strinse attorno al suo enorme pollice. Bill tirò sul col naso e disse:-Sì, ho fatto tutto quindi andiamo via.- Tom si schiarì la gola e guardò il fratello, che non staccava gli occhi da Thomas.
-Prima di venire a prendere te in camera, sono passato all'obitorio e mi hanno detto che porteranno Kamilla a casa...- si fermò aspettando una reazione da parte del cantante, che però non arrivò. -Domani mattina, la terranno aperta fino al giorno del funerale ma su questo dovrai decidere tu.-
-Il funerale lo celebreremo dopodomani e voglio che si svolga nel pomeriggio, mi raccomando, una cosa privata e voglio anche che venga sepolta accanto ai suoi genitori.- rispose in tono apparentemente sicuro. 
-Come mai accanto a loro?- nel frattempo si avviarono verso l’uscita. 
-Perché una volta ci trovammo a parlare di loro e lei mi disse che quando sarebbe morta, voleva essere sepolta accanto a loro e quando morirò anche io, vorrò essere sepolto accanto a lei.- entrò nell’auto facendo attenzione al piccolo che teneva fra le braccia, e Tom sospirò. Fece il giro dell’auto ed entrò, mise a moto e senza guardare Bill disse:- Ti prego Bill, non fare questi discorsi adesso, tuo figlio ha la fortuna di avere in vita almeno te, quindi pensa al futuro, pensa a quando Thomas sarà grande e dovrai insegnargli tante cose, pensa a quando anche lui vorrà sapere la verità su sua madre. Non buttarti giù Bill, la vita continua e Kamilla vorr..- ma venne interrotto da uno scatto d’ira del fratello.
-ORA BASTA, SMETTILA DI DIRE CHE THOMAS HA SOLTANTO ME, IO NON ACCETTO IL FATTO CHE IO SIA L'UNICO GENITORE RIMASTO AL MONDO PER LUI!- urlò. 
-DEVI ACCETTARLO BILL! ANCHE SE E’ DURA DA ACCETTARE MA DEVI! E SE NON VUOI FARLO PER TE, ALMENO FALLO PER THOMAS CHE E’ ANCORA PICCOLO E NON SA NIENTE!- alzò la voce Tom. Bill abbassò lo sguardo su suo figlio, che con tutte quelle urla aveva cominciato a piangere. Lo cullò con movimenti goffi e il piccolo parve calmarsi. Arrivarono a casa e senza dire nulla Bill salì le scale e andò nella camera degli ospiti, dove era stata Kamilla quando lui era in come.
-Sì...certo.- disse poi. Tom lo seguì e chiuse la porta.
-Non prenderla come una predica Bill, ma come un incoraggiamento da parte mia, non rovinarti la tua vita e quella del bambino perché sarà solo peggio.-
-Vuoi dire che devo cercare di dimenticare Kamilla all'istante? E’ questo che stai cercando di dirmi?- disse in tono duro, ma senza urlare.
-No assolutamente, non mi permetterei mai di dire una cosa del genere, come potrei mai permettermi? Io volevo bene a mio cognata, anzi ero molto felice che lei avesse trovato un ragazzo dolce come te e la stessa cosa vale anche per te Bill, tu sei stato molto fortunato ad avere lei come ragazza e dopo come moglie e madre di tuo figlio, anche se per poco quindi non dire mai più quello che hai detto.-
-Mi dispiace Tom è che io..- Tom non lo lasciò finire.
-Non preoccuparti fratellino, non me la sono presa e capisco perfettamente come ti senti tu in questo istante ma devi reagire, va bene?- gli gettò un’occhiata e lo vide annuire.
-Ok Tom, ci proverò ma non prometto nulla, anche se alla fine l'ho promesso a Kamilla ma non so… io non lo so…-
-Pensa al bene del bambino, non pensare sempre al peggio Bill.-
-Lo spero, per me stesso e perché so come sono fatto.-
-Kamilla sarà fiera di te, ne sono certo, ora scendiamo di sicuro Marty avrà preparato qualcosa da mangiare e tu devi metterti di nuovo in forze.-
-Certo, andiamo- disse, lasciò il piccolo nella culla e gli baciò la fronte.
Scese le scale insieme a Tom, e Martina, che aveva sentito parte della discussione, restò in cucina ad aspettarli. Quando entrarono nella stanza, la ragazza abbozzò un sorriso e li abbracciò.
-Ooooh Bill...!-

…Continua…

 

Ehilàààà!:D Beh, che dire? Ringraziamo gentilmente: Veruska Marija, sere_96 e Nobody Is Perfect per aver recensito, dovete scusarci tanto se non ringraziamo una ad una con i ringraziamenti singoli ma purtroppo abbiamo poco tempo! ^^ Un bacione a tutte ragazze vi vogliamo bene!!! E un ringraziamento speciale anche a chi legge soltanto, anche se una piccola recensione sarebbe gradita! ^^ Grazie e al prossimo capitolo!! (:

 

MARTY&SAMY

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