Love is in the air.

di itsJay_95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci. ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici. ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici. ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici. ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici. ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici. ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici. ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette. ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto. ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove. ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti. ***
Capitolo 21: *** Capitolo ventuno. ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventidue. ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventitré. ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventiquattro. ***
Capitolo 25: *** Capitolo venticinque. ***
Capitolo 26: *** Capitolo ventisei. ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisette. ***
Capitolo 28: *** Capitolo ventotto. ***
Capitolo 29: *** Capitolo ventinove. ***
Capitolo 30: *** Capitolo trenta. ***
Capitolo 31: *** Capitolo trentuno. ***
Capitolo 32: *** Capitolo trentadue. ***
Capitolo 33: *** Capitolo trentatrè. ***
Capitolo 34: *** Capitolo trentaquattro. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


 

Capitolo uno.




Oggi mio padre deve fare un servizio fotografico ad una boy band inglese. Mio padre ha scelto una località stupenda. Una spiaggia della California.

Ora siamo in auto, ci stiamo dirigendo verso la spiaggia.

Ovviamente deve portarmi sempre dietro. “Non mi viene l’ispirazione se non ci sei te, principessa!” me lo dice ogni volta per convincermi a seguirlo con l’attrezzatura e il resto della gente che serve per scattare quattro foto del cavolo. Oggi però in auto con noi c’è anche la sua nuova ragazza e suo figlio che è mio coetaneo, o meglio io sarò sua coetanea domani, farò diciotto anni, finalmente. Lui si chiama Michael ed un bel ragazzo, alto, moro con gli occhi color cielo, ha uno sguardo profondo, quando ti guarda potresti svenire. Beh anche sua madre è una donna stupenda, sono felice che mio padre la frequenti, dopo tutto ormai è vedovo da dodici anni, era ora che uscisse con un’altra donna e accantonasse la malinconia della perdita di mia madre. Papà ogni volta che parla di Margaret, la mia vera mamma, sorride ricordandola come una donna meravigliosa, io non la ricordo molto, ma so che era una donna stupenda, tutti la ricordano sempre felice. Era sorridente persino quando faceva la chemio terapia, papà dice che la mamma entrava in ospedale dicendo: se Dio ha deciso che è giunto il mio momento vuol dire che è così, io ci sarò sempre per voi. Ho solo alcune foto di lei, e una mia e sua la tengo sempre con me all’interno di un ciondolo che porto sempre al collo. Era suo, ora è mio.

Tornando a Michael. lo fisso mentre mi parla delle sue vacanze in Francia che sono appena terminate.

- Non sono state molto soddisfacenti. – conclude.

- Le francesi non ti piacciono? – dico sorridendogli.

- Per niente, tutte troppo snob. – si mette a ridere.

L’auto si ferma.

- Scendete, siamo arrivati. – dice mio padre. Quant’è bello mio padre, ammetto che tutte le mie amiche lo amano. È un uomo con un bel corpo, alto, moro, occhi azzurri… un rubacuori sin da piccolo. Io gli somiglio, tranne per i capelli che invece di essere mori e lisci come i suoi sono biondi, come quelli di mia madre, e ondulati, mi piacciono, sembrano quelli di Miley Cyrus, tranne per il colore, ovvio.

Scendo piano dall’auto, fa freddo! Tremo.

- Freddo eh? – chiede Michael.

- Se avessi saputo che avrebbe fatto così freddo, invece di questi pantaloncini avrei messo i pantaloni lunghi, e al posto di questa canottiera avrei messo un maglioncino. –

- Ma così sei più carina! – strizzò l’occhio.

- Ma a me che importa di essere carina? –

- Per i ragazzi della band magari. –

- Non so neanche come si chiama la band! Ahah! – risposi distrattamente. Si sentono diverse voci dietro di noi, mi volto, cinque ragazzoni scendono da un furgoncino rosso e bianco. Mi avvicino a mio padre che sta montando l’attrezzatura.

- Papà, sono loro i ragazzi? – chiedo.

- Cavolo! Sono già arrivati?! – dice girandosi andando verso i ragazzi.

- E’ un sì. – sussurro. Lo seguo.

- Buongiorno ragazzi! Sono Paul, il vostro fotografo, lei è mia figlia, Darcy, il mio braccio destro. –

Sorrido imbarazzata.

- Ciao bella! – dicono all’unisono.

- Ciao. – bisbiglio. Mi guardano come se fossi, boh, Jennifer Lopez? Boh. Mi giro velocemente tornando da Michael.

- Mi guardano male secondo te? – gli chiedo.

- Ti guardano perché sei bellissima. – mi sussurra all’orecchio.

- Ma finiscila! – gli dico arrossendo, con una mano lo spingo via e mi avvicino all’auto.

- Papà, posso prenderti la felpa? – grido.

- L’ho lasciata a casa, principessa, perdonami! – mi risponde.

- Hai freddo? – mi chiede uno dei cinque, ha un neo carinissimo sul collo, i capelli ricci, mori, o meglio castano chiaro.

- Un po’, ho anche lasciato la felpa a casa e mi scoccia stare in macchina tutta sola. Sopporterò il freddo. – gli dico sorridendo. Si leva la felpa – Tieni, non ne ho bisogno. – dice porgendomela.

- Oh, che carino. Grazie! – gli sorrido, lui ricambia.

- Sono Liam. – dice dandomi la mano, gliela stringo.

- Va beh, Darcy. – rispondo.

- Ma se i tuoi sono mori, vuol dire che i tuoi capelli sono tinti? – chiede.

- Oh, beh, quella non è la mia vera mamma, mia mamma è morta da dodici anni ormai… era bionda, ho i suoi capelli. – rispondo sorridendogli.

- Oh… non volevo, che figura. –

- Liam, giusto? Tranquillo, come potevi saperlo? Ahah. – cerco di sdrammatizzare. Mi metto la sua felpa e ci allontaniamo dall’auto di mio padre.

- Io vado dagli altri… vieni? – mi chiede timido.

- No, ora vado al bar qua vicino con Michael… ho bisogno di cibo. – dico. Mi sorride annuisce allontanandosi. Annuso la sua felpa – Che buon odore. – bisbiglio.

- Darcy muovi quel culo o ti paghi da sola la colazione. – è Michael che mi minaccia con un sorriso sulla faccia che toglie il fiato. Gli corro incontro, lo stringo tra le braccia. Mi poggia un braccio intorno al collo e entriamo con molta calma nel bar. Ci sediamo ad un tavolo.

- Che prendete? – ci chiede la cameriera.

- Io vorrei due brioche al cioccolato, con una tazza di latte. – dico decisa.

- Tanto pago io, vero? A me porti pure lo stesso, ma con la marmellata, odio il cioccolato. – sorride Michael.

- Che carino che è il tuo ragazzo. – dice la ragazza guardandomi. Divento rossa.

- Beh non è il mio ragazzo… è tipo il mio fratellastro. Ahah. –

- Figuraccia. – dice lei. Le sorrido dicendole di non preoccuparsi e lei va dietro al bancone a prendere le cose che avevamo chiesto.

La porta del bar si apre facendo entrare una folata di vento. Rabbrividisco.

- Ecco la ladra di felpe! – mi volto un ricciolone moro, mi guarda male.

- Ce l’hai con me? – chiedo.

- Sì! Hai rubato la felpa di Liam! –

- In realtà me l’ha prestata lui… - dico imbarazzata.

- Sei diventata rossa! Ahah, sto scherzando volevo attaccare bottone. Sono Harry. –

- Michael. – dice intromettendosi.

- Sei il suo ragazzo? –

- No, non è il mio ragazzo. Piacere di conoscerti Harry. –

- Piacere mio. – dice sorridendo.

- Devi stare qua imbambolato a fissarla tutto il giorno? – sbotta Michael.

- No, scusa, me ne vado. Ciao bella. –

- Ciao. – rispondo.

- Ma che cavolo fai ai ragazzi? – chiede Michael.

- Io? Assolutamente niente, gli eviterei anche. – sbotto mentre guardo affamata le brioche fumanti posarsi sul tavolo. Guardo la cameriera – grazie. – le dico sorridente. Poi inizio a mangiare.

Una volta finita la colazione Michael va a pagare, poi mi prende a braccetto ed usciamo insieme tornano sulla spiaggia che ora è un po’ più calda.

- Papà Michael chiede se per domani, visto che faccio diciotto anni, posso andare con lui in quella discoteca che tu odi tanto… -

- Non se ne parla. –

- Ma non so se hai capito, faccio diciotto anni. – dico dandogli una pacca sulla spalla.

- Darcy cosa ti ho detto? –

- Che mi ami tanto e che ho la tua benedizione per andare a ballare con Michael? – domando speranzosa di un sì. I cinque ragazzoni ridono.

- Assolutamente no. Non inventarti le cose signorina. –

- Ma io l’ho sentito uscire dalla tua bocca! Papà dimentichi le cose? –

- Darcy. Smettila di fare la scema, ho detto di no. –

- Ti sto odiando. –

- Odiami quanto vuoi, lo sai che non mi piace la gente che c’è in quel locale. –

- Ma c’è Michael! –

- A beh allora puoi andare! –

- Davvero? – dico facendo un salto.

- Assolutamente no! – esclama.

- Ma, che palle. – sbuffo. I ragazzi ridono.

- Che avete da ridere? – grido guardandoli.

- Niente, ahahah. – risponde il moro con la cresta da gallo.

- Meglio per voi. – li guardo malissimo. Michael si avvicina a me mi stringe da dietro, mi solleva facendomi girare, poi mi poggia giù.

- Fanculo mi gira la testa adesso. – gli dico.

Susan, la mamma di Michael sta stendendo una tovaglia blu a terra e io mi ci siedo sopra, lei si siede accanto a me. Guardo mio padre mentre scatta foto a quei cinque. Poi dice a Liam di levarsi la maglia per qualche scatto. Lui la leva con tranquillità sotto i miei occhi. Spalanco la bocca. Mi fissa, diventa rosso.

- Merda. – dico distogliendo lo sguardo, si mette a ridere. Mi levo la felpa perché improvvisamente mi venne caldo.

- A ma io ho su il costume! – esclamo.

- Vuoi fare il bagno? – chiede mio padre.

- No, ma posso prendermi il sole, c’è inizia a fare caldo. Uh guarda che bel ragazzo quello! – grido mentre indico un ragazzo coi capelli arancio passare su uno scoglio lì vicino. Mi levo la canotta restando con i pantaloncini, levo le converse e ci ficco dentro i calzini. Inizio a correre verso la riva per bagnare i piedi in acqua.

- E’ freddaaaaaaaaa! – grido voltandomi velocemente cercando di scappare. Investo, però, Liam.

- Scusa! Ahah, non ti avevo visto! – ammetto.

- Tranquilla. È tutto freddo oggi, vero? – dice fissandomi, incrocio le braccia.

- Magari guardami in faccia… - diventa rosso.

- Scusa… tu non fissarmi gli addominali. –

- Ma dove li vedi gli addominali? – dico tirandogli una pacca sulla pancia. Lui si piega in avanti ridendo, che tenero quando ride. Prendo l’elastico dal polso e mi lego i capelli in un’alta coda di cavallo.

- Mi butterei, ma avrei freddo dopo, quindi vado a prendermi il sole. – dico dirigendomi verso Susan. Mi sdraio accanto a lei con la felpa di Liam sotto la testa.

- Mi copri il sole. – dico dopo un’ora che sto dormendo, accorgendomi che il sole si è nascosto dietro la testa di qualcuno. Apro gli occhi. Il moro con la cresta da gallo mi fissa.

- Posso sedermi di fianco a te? – chiede.

- Non vedo dove sia il problema, siediti. – rispondo tranquilla. Lui si siede di fianco a me e decido di sedermi anch’io, basta sole per oggi.

- Tutto bene, Darcy? – mi chiede guardando avanti.

- Sì, te? –

- Anche. –

- Non so il tuo nome. –

- Zayn. Ora lo sai. –

- Ora lo so. – rispondo. Lo fisso, lui volta il viso verso di me, sorride, ricambio il sorriso.

- Hai la faccia da cattivo. – dico.

- Non lo sono. – risponde sorridendo.

- Un pochino lo sei, ammettilo. - lui sorride. Si volta per guardarmi.

- No, non lo sono. –

- Ma sei uno di poche parole. –

- Esatto. –

- Come i bulli. – dico alzandomi. Vado verso mio padre che sembra non aver ispirazioni per le foto, come faccio a saperlo? Sta gridando da un quarto d’ora: “ NON HO L’ISPIRAZIONE!”

- Prova a dargli un pallone con cui giocare. – gli suggerisco.

- Troppo banale. –

- Falli correre a riva. –

- Potrebbero giocare con le onde. –

- Magari uno di loro potrebbe far volare un aquilone. O che ne so, mentre gli altri “uccidono” le onde uno di loro fa un balletto strano. –

- Geniale. – risponde baciandomi la fronte – potresti fare delle foto con loro. – aggiunge. Lo guardo perplessa.

- Padre senza ispirazione, che hai detto? –

- Apparirai su un giornale. –

- No. – risposi seccata, non se ne parla. Non sono una modella, non sono bella, non sono fotogenica, perché dovrei far vedere tutto questo a chi non conosco?


Vestiti Darcy.
Darcy.

















Spazio autrice.

Eccomi qui con una nuova fan fiction sui One Direction. 
Lasciate delle recensioni, ditemi con me, altrimenti non continuo, non ha senso continuare se nessuno mi dice se piace, almeno se non piace la cancello (;
Se volete io sono questa su twitter: KeepCalmnLove1D
Un bacio, Manuela.

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***



Capitolo due.
 

È sera ormai fa di nuovo freddo ma i ragazzi hanno acceso un falò.
Liam mi dice di sedermi di fianco a lui, non me lo faccio ripetere due volte.
- Colgo l’occasione per presentarmi, sono Louis. – dice il ragazzo con la maglia a righe.
- Va beh il mio nome lo sai. – dico sorridente.
- Sai il nome di tutti ora, tranne il mio… sono Niall. – dice timidamente il biondino.
- Ciao occhi belli. – gli dico. Quel ragazzo ha davvero due perle color cielo al posto degli occhi. Lui sorride arrossendo appena. Mi sciolgo la coda lasciando che il vento mi accarezzi i capelli.
- Hai freddo? – chiedono all’unisono.
- Cacca vacca. Parecchio. – rispondo ridendo. Liam mi porge nuovamente la sua felpa.
- Secondo me, me la porterò a casa. – dico.
- Se vuoi te la regalo. –
- Davvero? –
- Se mi dai il tuo numero, sì. – ride.
- Avrò una felpa  nuova! – mi passa il suo telefono e gli scrivo il mio numero.
- Salvato. – dice.
- Poi fammi uno squillo che mi salvo il tuo. – dico.
- Quanti numeri di gente famosa hai? – chiede Louis.
- Dici di ragazzini famosi? –
- Anche adulti. –
- Beh ho quello di Bieber… ma non l’ho mai usato, ho anche quello di Cody Simpson. Quelli dei personaggi più famosi però li ha mio padre, li protegge con la vita, ahah. –
- Davvero hai il numero di Bieber? – mi chiede occhi belli.
- Sì, sì! Mio padre mi ha portato con sé quando gli ha fatto un set fotografico ad Hollywood. È un ragazzo d’oro! – concludo.
- Che figata. – risponde Niall.
- Niall è un fan di Bieber. – mi dice Zayn.
- Vuoi il suo numero? Ahah. –
- Magari! – esclama. Guardo l’orologio.
- Tra un’ora esatta è il mio compleanno. –
- Diventi vecchia. – dice Harry. Lo guardo, sorrido e annuisco.
- Voi quanti anni avete? –
- Quasi 18. – Liam.
- Idem. – Niall.
- 18! – Zayn.
- 17. – Harry.
- Quasi 20. – Louis.
- Davvero ne hai quasi venti? – chiedo a Louis.
- Si, non sembra? –
- Si boh… ecco sei troppo scemo per averne quasi venti… boh ahah. – cerco di sdrammatizzare, non vorrei offenderlo. Sorride. Non se l’è presa, vero?
- Mi sento una scema, me ne vado. – dico alzandomi.
- Dove te ne vai? – Liam mi tiene il polso facendomi risedere velocemente.
- A sedermi di fianco a Liam… - ride. Si avvicina al mio collo.
- Il tuo profumo… -
- Che ha il mio profumo? –
- E’ buono, che profumo è? – dice allontanandosi.
- Daisy, Marc Jacobs. – rispondo guardandolo negli occhi.
- Mi piace. – afferma.
- Fa’ sentire. – dice avvicinandosi Harry – Buono. – conclude.
- No dico, qualcun altro che vuole annusarmi? – dico ironicamente.
- Se proprio insisti. – dice il moro con la cresta.
- Era ironico. – mi alzo e mi allontano da quegli sniffatori.
- Darcy, è ora di andare a casa. – mi dice mio padre.
- Vado a dare la felpa a Liam. – faccio dietro front.
- Liam, grazie per la felpa. – dico levandomela.
- Ma te l’ho regalata! –
- Ti pare? – tieni. Gliela porgo.
- Va beh… grazie. – dice riprendendosela.
- Darcy fatti fare almeno una foto con Liam. – dice papà.
- Ma non vengo bene nelle foto. – esito.
- Dai, non dire cazzate. – mi dice Liam.
- Va beh, una sola. – abbraccio Liam guardando la macchina fotografica, sorrido.
- Fatta. E sei venuta bene, anzi siete venuti bene. – dice papà.
Stampo un bacio sulla guancia di Liam che subito arrossisce.
- Ciao Darcy, ci rivedremo, vero? –
- Certo! Se tornate a Los Angeles fatemi uno squillo, sarò la vostra guida turistica! – strizzo l’occhio.
- Ciao bella! – dicono all’unisono mentre mi allontano camminando verso l’auto.
- Posso prendere il tuo numero dal telefono di Liam? – grida Harry.
- Ok! – grido.
Salgo in macchina e vengo coccolata dalle braccia di Michael.
Mi addormento così.
- Svegliati principessa! – mi grida mio padre nell’orecchio.
- Sono sveglia capitano! – dico alzandomi velocemente, sono ancora in auto. Scendo sbattendo forte la portiera.
- Ho tanto sonno papi. –
- Vai in camera tua a dormire. – gli bacio la guancia.
- Buona notte. –
- Notte principessa. –
Tiro fuori il Black Berry dalla tasca del pantaloncino, la spia rossa lampeggiava, due messaggi.
Li apro, entrambi di persone di cui non ho il numero.
Il primo dice: “E’ scattata la mezzanotte! Auguri Darcy! – Liam.” È di mezz’ora fa, che tenero.
Il secondo: “AUGURI BIONDA! – Harry.” Dolce pure lui.
Rispondo agli sms con un “Grazie! J”.
È la mattina del 14 luglio. È la mattina del mio diciottesimo compleanno. Vengo svegliata da mio padre, che entrando mi canta “tanti auguri a te” sapendo di stonare come una campana.
Si siede sul letto. Mi siedo affianco a lui e lui tira fuori da sotto al letto una scatola enorme.
- Auguri principessa. – dice poggiandomela sulle gambe.
- Addirittura due pacchi? –
- Sono due regali dentro una scatola, geniale, no? –
- Certo papà. – gli bacio la guancia. Apro il primo pacchetto pesa un po’.
- Un Mac? Oddio papà, te sei pazzo! E c’è anche un altro regalo, creperò? – sorrido come un ebete. Scarto l’altro.
- Ma sono proprio loro? – gli occhi mi stanno lacrimando.
- Sono arrivati giusto l’altro ieri. Non sai quante telefonate ho fatto per farteli avere. –
- I pantoni, Dio. Questi pennarelli ti saranno costati una fortuna. –
- Più o meno. –
- Io ti amo. – lo abbraccio fortissimo.
Io amo disegnare, infatti a scuola, mi sono iscritta al corso d’arte.
Poi mi porge il muffin del compleanno. È un muffin come tutti, solo che ha una candelina sopra, è la nostra piccola tradizione.
- Muffin compleanno offerto da Starbucks! – annuncia.
- Alla fragola! Ingrasserò, ma fa niente! Grazie. – gli stampo un bacio sulla guancia. Spezzo il muffin e gliene do metà. Facciamo cin, cin con la nostra metà del muffin e lo mangiamo.
- Lavati, Liz arriva tra mezz’ora a prenderti per lo shopping. – dice.
- E’ vero! – grido buttandolo fuori dalla camera.
Le mando un sms: tardi un pochino? Mi sono svegliata da poco e non mi sono ancora lavata, puzzo come una capra!
Liz è la mia migliore amica, l’ho conosciuta al liceo, ero nuova a scuola, prima vivevo ad Atlanta, e quando arrivai a Los Angeles non conoscevo nessuno, lei fu la prima ad aiutarmi.
“Certo! Tanto non so ancora che mettermi! Allora com’è andata ieri? ps. Auguri migliore amica.” Risponde all’sms.
“Ti racconto tutto dopo. Grazie.” Rispondo frettolosamente entrando in doccia.
Shampoo, balsamo, mi sciacquo e sento il telefono squillare.
- Darcy risponde! – dico senza leggere la schermata del cellulare.
- Ehi! Tutto bene? –
- Aspetta, sei Liam? Scusa ma non ho letto la schermata prima di rispondere. –
- Sono io! –
- Ciao Liam! Si, si. Tutto bene! Te? –
- Si! Che facevi? –
- In realtà sono appena uscita dalla doccia, ti ringrazio per la chiamata, almeno ci ho messo poco, ahah. –
- Se hai da fare ti richiamo dopo. –
- Ma non preoccuparti, è che devo uscire per fare shopping. Siete ancora a Los Angeles? –
- E ci restiamo fino a settimana prossima. –
- Fico. Vuoi venire a mangiare con me e la mia migliore amica? –
- Quando? –
- Ora. –
- Perché no?! Vengo solo? –
- Come vuoi, tanto andiamo al centro commerciale vicino al East High School. – (scuola inventata.)
- Perfetto, ci vediamo là, tra quanto? –
- Fai tra un’oretta. –
- Ok, a dopo. –
- A dopo Liam! – chiudo la comunicazione e mi asciugo i capelli. Corro in camera a mettermi qualcosa di decente.
Opto per un maglioncino grigio, jeans lunghi, ballerine grigie, il solito ciondolo di mamma, una collana con il gufo, che è il mio animale preferito, someday come fragranza e la borsa grigia di Chanel. Un po’ di mascara e dell’ombretto in tono, scendo le scale e guardo mio padre piangere.
- Papà, che hai? –
- Una briciola nell’occhio. –
- Papà. –
- Hai già diciotto anni. Sei diventata grande. – ecco il discorso che rompe i coglioni a tutti, il padre che si commuove davanti alla figlia cresciuta ormai diciottenne, evito di raccontarlo, è una noia.
Il campanello suona, vado a d aprire la porta.
- Liz! – labbraccio la mia migliore amica. Apro gli occhi, faccio una smorfia.
- E loro che ci fanno qua? – Liz non capendo, vede due ragazzoni e rimane a bocca aperta, gliela chiudo con l’indice destro, sorride – grazie ahahah che figura. –
- Liz, loro sono Liam e Zayn, non so cosa ci facciano qui. –
- Che belli non sono? – mi dice all’orecchio.
- Lo so! – le rispondo. Liam mi sorride.
- Che ci fate qui? – dico avvicinandomi.
- Non dovevamo mangiare insieme? – chiede Liam.
- Sì, ma dovevamo incontrarci là. – dico.
- Sì ma tuo padre ha messo il suo indirizzo di casa sul biglietto da visita, Liam era impaziente di vederti. – dice Zayn. Liam diventa rosso e tira una sberla all’amico che ride come un pazzo.
- Oh, beh. Ciao Liam. – dico baciandogli la guancia.
- Ciao Darcy. – saluto Zayn con un pugno sulla spalla.
- Lei è la mia migliore amica, Liz. –
- Ciao Liz, sono Liam. – dice.
- Zayn. – sorride.
- Ciao… - dice arrossendo.
- Andiamo? – dice Liam indicando con la testa l’auto.
Saliamo in auto, Zayn alla guida, Liam di fianco a lui, io e Liz dietro.





Vestiti Darcy.







Spazio autrice.


Grazie per le recensioni. 
Continuate a dirmi com'è, sennò non continuo.
Un bacio, Manuela.









 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


 

Capitolo tre.




Siamo qui al centro commerciale da ormai un’ora, non ce la faccio più ho bisogno di cibo.

Liz e Liam litigano per dove mangiare.

- Ti dico che qui la pizza è ottima. –

- Sì ma i prezzi sono alti, Mc Donald’s è più economico. – dice Liz.

- Sì ma da Mc Donald’s ci mangio sempre a Londra. Sono a LA fammi mangiare qualcosa di diverso! – conclude Liam.

- Facciamo scegliere a Darcy, è il suo compleanno dopo tutto. – decide Liz.

- Grazie eh. Io direi di andare a mangiare messicano. –

- Non se ne parla, mi crea aria nella pancia. – dice Zayn.

- Si ma non vi va bene niente! – sbotto.

- Vuoi tu, Darcy, sentirmi petorare tutta la giornata? – dice Zayn divertito.

- Assolutamente no, mio caro Zayn. – sorrido – cinese? Oppure possiamo mangiare qualche sandwich alla “fabbrica del magico sandwich” – dico indicando il negozio.

- Cinese. – dice Liam.

- Sandwich. – Liz.

- Cinese. – dice Zayn.

- Vada per il cinese. Liz, accontentami per oggi. – la supplico.  Lei annuisce.

Ci sediamo al tavolo e aspettiamo che arrivi una cameriera. Liz è seduta di fronte a me, Liam di fianco a lei e Zayn di fianco a me.

- Devo fare una cosa. – dice alzandosi Liam.

- Dove vai? – chiedo-

- Devo fare una cosa, poi vi dico. – Liam esce dal centro commerciale.

- Non ti ho ancora fatto gli auguri di compleanno, o se te li ho fatti non me lo ricordo… comunque tanti auguri! – dice Zayn aprendo le braccia. Lo abbraccio. Liz è scoppiata a ridere.

- Volete ordinare? – chiede la cameriera.

- Sì, ma manca un ragazzo che sarebbe seduto qua, può passare tra dieci minuti? – chiede Liz.

- Certo! – la cameriera sorride guardandoci e si gira tornando in cucina.

- Non fissarle troppo il sedere, Zayn. – dico.

- Non le fissavo il sedere. –

- No? –

- No. –

- Ma non si direbbe, caro. –

- Smettila. – dice sorridendomi.

- Sei tutto rosso! – grida Liz.

- Annuncialo hai sette mari! – risponde Zayn.

- Se proprio ci tieni. – Liz si sta alzando, Zayn si alza e la blocca tenendole una mano sulla spalla.

- Siediti o te ne pentirai. – dice ridendo.

- E come? –

- Dopo la pagherai. –

- Non ho dietro molti soldi, mi siedo. – dice Liz sedendosi.

- Ottima scelta. – risponde Zayn.

- Eccolo! – dice Liam sedendosi accanto a Liz.

- Ce l’hai fatta. – affermo. Liam tira fuori dalla tasca un pacchetto azzurro, gli occhi mi brillavano.

- Io e i ragazzi abbiamo pensato di farti un regalo. – dice Liam.

- Ma non ce n’era bisogno, mi mettete a disagio. Cavolo. –

- Li hai invitati alla festa? – si intromette Liz.

- No, perché non so ancora dove fare la festa. – dico.

- Cretina, avevamo deciso di farla da me visto che i miei non ci sono. –

- Ah già. Volete venirci? –

Zayn e Liam si guardano per un istante. – Dovremmo chiedere agli altri. – dice Liam.

- Beh se verrete, questo è l’indirizzo. – Liz prende una penna e un pezzo di carta dalla sua borsa e scrive il suo indirizzo di casa, lo porge a Zayn che lo mette nel portafoglio.

- Tornando a questa scatolina azzurra, non è molto, non sappiamo i tuoi gusti e mia sorella ha detto che con Tiffany sono sicuro di azzeccare. – dice Liam.

- Oh cazzo. Tiffany. Merda. –

- Sei l’unica ragazza sulla terra ad odiare Tiffany? – chiede Liam.

- Tua sorella non capisce niente, ci voleva Chanel! – esclama Zayn. Rido.

- Ma no! Che dite? Come vi è venuto in mente di spendere un patrimonio per una che conoscete da ieri? Siete assurdi. –

- Tieni. – dice Liam porgendomi la scatola. La apro.

- Quella collana! – esclama Liz.

- Questa collana! Oddio! Voi siete scemi. È la collana che mio padre doveva regalarmi! –

- Già! Tuo padre non l’ha presa ma l’hai avuta lo stesso! Che culo. – dice Liz divertita. Abbraccio Zayn, poi Liam.

- Grazie ragazzi è stupenda. – dico sorridente.

La cameriera torna – Oh che bella collana! – dice. Le sorrido e ordiniamo.

Liam e Zayn hanno ordinato un casino di roba.

- Mangiate peggio dei maiali. – affermo guardandoli mangiare.

- Si ma noi siamo più carini. – dice Zayn.

- Mi sembra ovvio. – sussurra Liz.

- Liz, ti ho sentito. – dice Zayn.

- Beh ma è la verità, siete più carini dei maiali. – guardo Liz, lei guarda me, scoppiamo a ridere.

Liz è una ragazza fantastica, l’ho già detto? È diversa da me. È mora, carnagione chiara, e occhi verdi/marroni.  Io sono più estroversa di lei, ho più amici maschi che femmine, anzi a dire la verità ne ho tre di amiche, Elizabeth, chiamata da tutti Liz, cioè la mia migliore amica, Emma, la capo cheerleader della scuola, che diversamente dallo stereotipo, lei non è fidanzata con il quarterback della squadra di football, ma con il più bravo del corso di chimica, Edward Cullen, povero lui, si chiama come il vampiro di Twilight, almeno lui è più bello. Basta parlare del ragazzo di Emma, anche se è veramente figo, alto, occhi verdi e capelli neri petrolio, bellissimo, intelligente con un fisico degno di essere chiamato fisico. Parliamo dell’altra mia amica, la conosco da un anno e mi fido di lei, è una ragazza meravigliosa, capace di farti ridere anche quando non riesci a sorridere. Si chiama Hilary, mora, riccia di carnagione medio scura, con occhi color nocciola, una ragazza bellissima fuori e ancora più bella dentro. Anche lei è iscritta al corso d’arte ed è per questo che abbiamo iniziato a parlarci.

Lei ama disegnare nature morte o comunque oggetti, io preferisco disegnare persone. Quindi io aiuto lei a fare ritratti e cose così, lei aiuta me negli oggetti che non mi riescono.

Liam mi fissa da mezz’ora ormai.

- Ho qualcosa che non va? – stiamo camminando all’interno di H&M, Liz sta cercando qualcosa da mettersi sta sera con l’aiuto di Zayn, Liam vuole aiutare me, anche se so già che non comprerò niente e metterò il vestito verde che ho a casa, ma è comunque carino vederlo interessato a ciò che potrei indossare.

- Questo? È carino. – dice Liam con un vestito corto in mano.

- Troppo corto. –

- Appunto. –

- Liam. –

- Scusa. – sorride.

Liz con l’aiuto di Zayn compra un abito stupendo.  Turchese, semplice, ma le sta d’incanto.

- So già che sta sera ruberò i gioielli di Chanel a mia madre. – dice.

- Beh, starai d’incanto. – le rispondo.

- Ottime notizie, sta sera siamo liberi, verremo alla festa. – annuncia Liam riponendo il cellulare in tasca.

- Anche Harry, Louis e occhi belli verranno? –

- Occhi belli? – mi chiede.

- Niall! – rispondo.

- Ahah! Si verranno anche loro. –

- Fico! – esclamai.

Mi sento meravigliosamente felice dopo questa notizia, non posso non sorridere. Liam e i ragazzi verranno alla festa dei miei diciotto anni. Sono troppo felice, dei VIP al mio compleanno. Wow.

Liz mi prende a braccetto e con il naso all’insù camminiamo verso l’uscita del centro commerciale.

- Ok ci portate a casa di Liz? – chiedo ai ragazzi.

- Metto l’indirizzo sul navigatore e andiamo. – dice Zayn.

Guardo Liam, lo fisso proprio mentre Liz parla con Zayn, o meglio lo tartassa di domande e lui paziente le risponde con garbo.

- Dobbiamo fissarci per molto? – chiede rompendo il silenzio.

- E’ divertente, no? –

- Quello che immagino io è divertente, non so. –

- Che immagini? – mi guarda con aria maliziosa.

- Te. –

- Me. Me e basta? –

- Più o meno. – sorride.

- O Liam come sei pervertito. –

- Ma per niente. Sei te la maliziosa che pensa subito male. –

- La tua faccia esprime maliziosità non la mia. –

- Ho solo questa faccia, non posso cambiarla. –

- Non dico che tu debba cambiarla. –

- E cosa dovrei fare? –

- Non dovresti guardare tutto il tempo con quell’aria da “ora ti salto addosso”. – lui ride.

- Scusi cara! – mi sorride, che tenero. Credo di essere arrossita, sento le guancie calde, tanto calde.

- Salite in macchina o ve la fate a piedi? – chiede Zayn.

- Io salirei! – grido. Salgo in macchina sedendomi ancora di fianco a Liz. 


Vestiti Liz.
Liz.
(la ragazza della foto è Kimmy Hays, in caso vorreste vederla meglio, su weheartit era l'unica foto dove si vedeva bene il viso ._.)






Spazio autrice.

Grazie per le recensioni, anche se erano brevi e mi sono arrivate nella posta.
Che vi costa scrivere dieci parole? ahah 
Per favore cercate di lasciarne una un po' lunga? anche con parole a caso dopo la parte che dice: bella! o Brutta, orrenda, cancella tutto! Rovini il sito con certe FF!
Grazie :D
Il solito bacio, Manuela.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***




Capitolo quattro.






Io e Liz ci stiamo vestendo, sono le otto di sera, tra un’ora inizieranno ad arrivare gli invitati. Liz si è messa il vestito comprato oggi con Zayn, insieme agli orecchini di Chanel. È bellissima, io non so che mettermi. Alla fine mi metto il vestito verde monospalla, il ciondolo di mamma, la collana a gufo che mi porterà fortuna, un bracciale verde e oro e i tacchi neri. Liz decide di mettermi anche il rossetto rosso, dice che mi sta bene, ma secondo me sembro una battona. Mi mette un po’ d’ombretto verde.
- Sei bellissima. – dice.
- Liz, non mi sento a mio agio. –
- Sistemiamo i capelli? –
- Mi fai i boccoli? –
- Sì ma con la schiuma, li hai già abbastanza mossi non vorrei farli orrendi o bruciarti, con la piastra, la faccia. –
- Ma se me li alzi e basta? – chiedo.
- Ma come siamo all’antica! No! Riempiamoli di schiuma. – dice. Prende la schiuma e si riempie la mano con essa, poi me la mette sui capelli.
- Wow, sono bellissima! – esclamo non troppo convinta.
- Lo so, e fidati, so che non ci credi davvero, ma fidati, sei davvero bellissima. –
Le sorrido. – Grazie Liz, ti voglio bene. –
- Anch’io te ne voglio, Darcy. –
Mi alzo dal letto di Liz, mi guardo allo specchio che è attaccato sull’intera porta di Liz, sorrido.
- Non sto poi tanto male così. – bisbiglio.
- Te l’avevo detto io. –
- Siamo bellissime. – dico.
- Siamo tremendamente bellissime. –dice. Si sente il campanello suonare, corro verso la finestra a vedere chi è mentre Liz scende per aprire la porta.
“Michael? che ci fa già qui?” penso.
- Darcy! È Michael! – grida Liz dal piano di sotto.
Scendo velocemente le scale cercando di non cadere con questi tacchi. – Michael! – esclamo saltandogli al collo. – Che ci fai già qui? – chiedo.
- Fatti vedere. – dice tenendomi per mano mentre mi allontanava. Faccio un giro piano su me stessa.
- Wow. Sei bellissima. –
- L’ho truccata io! – dice Liz.
- Anche te sei bellissima Liz. – dice Michael.
- Grazie. – diciamo insieme – anche te sei bello Mike. – gli dico. Mi strizza l’occhio.
- Però sei in anticipo… - dico guardando l’orologio.
- Non avevo niente di meglio da fare, e poi io sarò il DJ della serata! – disse andando verso il console del DJ. Si mette le cuffie e prepara i CD. Quant’è bello. Torno su in camera, Liz vuole che scendo solo quando ci sono tutti in casa.
Sono le dieci e mezza di sera e Liz ancora non vuole che scendo. Che nervi. Continuo a guardare dalla finestra per vedere chi arriva, ma probabilmente Liz ha detto a tutti di entrare dall’entrata sul retro. Mi stendo sul letto e chiudo gli occhi.
- Ehi festeggiata svegliati. – dice una voce calda, profonda e di Liam.
- Oddio, mi sono addormentata. – dico alzandomi di fretta, cattiva mossa, la testa gira.
- Tutto bene? – mi guarda stortando il naso.
- Sì, te? – gli sorrido.
- Certo. – mi fissa, lo fisso.
- Stai bene vestito così. –
- Anche te, sei bellissima. –
- Taci, te lo se davvero. – lui sorride e scuote la testa. Si alza dal letto mi porge il gomito.
- Scendiamo? – dice.
- Sì. – dico prendendogli il braccio. Ci dirigiamo verso le scale e Michael annuncia il mio arrivo. C’è mezza scuola alla mia festa. Il tavolo dei regali è pieno di pacchetti. Liam è bellissimo.
Harry è bellissimo, mi sorride. Zayn sorride, e stranamente non ha quell’aria da bullo. Louis ha un’aria più matura con l’abito che indossa, e occhi belli; occhi belli è bellissimo, gli occhi risaltano grazie alla cravatta in tono che porta, sono stupendi e sono gli unici ragazzi vestiti bene.
Harry sta parlando con Eleanor, frequenta con me il corso di letteratura. È un po’ troppo intelligente per Harry… credo.
- Ciao ragazzi! – dico una volta finito di scendere le scale.
- Ciao bella! – dicono abbracciandomi.
- Grazie per la collana. – dico. Abbraccio i ragazzi uno ad uno con un bacio sulla guancia.
Occhi belli arrossisce. – Niall, non arrossire per così poco! – lo prende in giro Liam che non mi molla la mano, sinceramente più me la tiene, meglio è. Mi piace sentire la sua mano calda sulla mia. Saluto anche Eleanor che mia abbraccia fortemente.
- Auguri Darcy! – esclama mentre mi stringe.
- Grazie Ele! –
Mi stacco dall’abbraccio e con Liam vado verso Liz che si è appartata con un tipo carino.
- Darcy! Auguri! – Hilary mi abbraccia.
L’abbraccio forte senza lasciare la mano di Liam.
- E questo figone chi è? – mi chiede.
-  Lui è Liam, quello della band a cui mio padre… -
- … doveva fare il servizio fotografico. Conosci sempre così i ragazzi carini. – Liam arrossisce sentendo le parole di Hilary.
- Che maleducata. Sono Hilary. – dice porgendogli la mano.
- Liam. – sorride, è bellissimo.
- Chi è quello con Liz? –
- Il fratello di Edward, il ragazzo di Emma, credo che si chiami Enrique, o qualcosa di simile, boh. – dice sorridente, continua a fissare Liam.
- Prenotato. – le sussurro all’orecchio.
- Antipatica. – dice.
- Troppo tardi. –
- Va beh non erano cinque i membri della band? – chiede.
- Gli altri quattro sono lì. – dice Liam indicando i ragazzi.
- Ma sono tutti strabelli! – esclama, Liam ride.
- Sì, porca vacca. – dico.
- Vado a fare gli onori di casa anche se è casa di Liz. Ciaao! – dice allontanandosi.
- Hilary eh? –
- Sì, ti piace? –
- Sei più bella te. –
- Ma non credo proprio, Hilary è perfetta. Alta, magra, riccia, mora occhi che ti rapiscono, carnagione perfetta, disegna come una diva, è perfetta. – replico.
- Non mi piace la perfezione. – dice mordendosi il labbro inferiore.
- Andiamo a rompere le scatole a Liz? – chiedo sorridendo.
- Ma povera, lasciamola stare. –
- No! Non me l’ha presentato, devo conoscerlo! –
- Beh allora se non te l’ha presentato andiamo. – ride.
- Basta ridere. –
- Perché? –
- Perché sei troppo bello quando ridi. – arrossisce leggermente.
- Smettila. –
- Di fare che? – chiedo.
- Di farmi scottare le guancie. – ammette.
- Sembri un peperone, sai? –
- Colpa tua. –
- Scusa Liam. – mi avvicino alla sua guancia e gliela bacio delicatamente. Senza accorgercene siamo al centro del salone, tra la gente che balla. Siamo l’uno di fronte all’altra. I suoi occhi sono fissi nei miei, e i miei nei suoi. Non voglio che questo momento termini, ma so che succederà.
- Auguri Darcy! –
- Emma! – mi giro verso la mia amica saltandole al collo. Ci stacchiamo, lei mi fissa, poi fissa Liam, e ora fissa di nuovo me. – Carino. – bisbiglia.
- Lui è Liam. Lei è Emma. – presento i due poi saluto Edward che sta alle spalle di Emma.
- Quello è tuo fratello, Ed? – chiedo indicando Liz e il ragazzo misterioso.
- Sì, è Enrique. –
- Carino. – farfuglio allontana domi con Liam per mano.
Usciamo in giardino. Ci sediamo su un muretto che separa il giardino di Liz da quello dei suoi vicini, che per fortuna sono in vacanza, o avrebbero rotto per la musica troppo alta.
- Ma c’è anche una piscina! – esclama Liam andando verso il retro della casa.
- ASPETTAMI! – gli grido.
- Non sai camminare con quei cosi. – mi dice.
- Te si? –
- Nemmeno. – si avvicina, mi prende in braccio e mi porta sul retro della casa, dove c’è altra gente.
- Ma almeno li conosci questi? – chiede Liam divertito.
- Sinceramente no. Ma fanno numero ed è bene che ci siano. – dissi cercando di convincermi.
Liam mi prende il viso. Lo porta vicino al suo. – Ho voglia di farlo, ho trovato il coraggio, non respingermi. – dice con la voce tremante e impaurita.
- Cosa? – chiedo.


Vestito Darcy.
Hilary. 
Emma.




















Spazio autrice.

Grazie per le recensioni anche se mi sono arrivate in posta çwç
scrivete tipo: ughukig jklhku jkhhiuy jdusyli8ytgb sioeuthibhy o faceva schifo! 
almeno mi arrivano come commenti qui sotto al capitolo e mi garbano di più twt
Lo so sono una rompi palle, capita.
Continuate a recensire, o non pubblico il seguito perché penso che non piaccia.
se volete sono questa su facebook
Manuela Jay Tucci.

x Manuela.

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque. ***



 

Capitolo cinque.





Liam ha il naso attaccato al mio. Dio sta accadendo davvero? Sta accadendo, sì, anche se tutto troppo in fretta.

- Darcy non ti ho ancora fatto gli auguri! – grida qualcuno. Mi allontano di scatto da Liam voltandomi.

- Madison… - dico cercando di sorridere.

- Ciao! Auguri bella. – dice baciandomi le guancie.

- Grazie. – le rispondo un po’ scocciata.

- Scusa se ho interrotto qualcosa… - sussurra.

- Non hai interrotto niente, tranquilla. – le sorrido un po’ più convinta.

Madison si allontana da noi. Mi volto verso Liam.

- Scusa. – gli dico. Lui sbuffa ma poi sorride facendomi stare bene.

- Dov’eravamo rimasti? – chiede sorridendo.

- Il mio naso era attaccato al tuo e Madison ci ha interrotti. –

- Ah già. – dice prendendomi per i fianchi che porta delicatamente davanti ai suoi.

Liam china la testa, mi perdo nei suoi occhi, nel suo sorriso così accattivante.

So che sta per fare, non voglio interromperlo, ma lui si stacca di scatto tirando fuori il telefono dalla tasca del pantalone.

- Sì? – dice.

- Sono in giardino, con Darcy, ci raggiungete voi o entriamo noi in casa? – tiro un calcio ad una pietruzza che c’è a terra facendola entrare in acqua. Perché ci hanno interrotto, di nuovo? Che nervoso. Rimette il telefono in tasca, mi prende in braccio e mi porta in casa.

- Guarda che so camminare. – gli dico.

- Si ma sei lenta con queste cose. – dice indicandomi le scarpe.

- Mica ci ammazzano se ci mettiamo più tempo ad entrare in casa, eh. – replico. Lui fa una smorfia e mi bacia dolcemente la guancia. Rientriamo in casa di Liz. C’è un casino assurdo.

- Darcy, qualcuno sta fornicando nel mio letto. –

- Chiamiamo la polizia, cacciamo tutti. –

- Sì, ti prego. – Liam corre in camera di Liz a cacciare via i due formicolanti mentre io chiamo la polizia che arriva in poco tempo.

Cacciano via tutti tranne i ragazzi, Emma, Edward e Hilary che non si stacca dal tavolo per la paura di cadere a terra, forse ha bevuto troppo. Mi avvicino a lei, ha il volto rigato da lacrime.

- Hilary, che succede? – le chiedo.

- Sai Erik? –

- Quello di matematica? –

- Sì lui. –

- Che ha fatto? Non ti era passata la cotta per lui? –

- A quanto pare no, l’ho visto mentre si baciava con una poco fa, ci sono rimasta malissimo. – l’abbraccio forte. – tesoro. Guarda quei cinque, a parte Liam che sarà mio… spero, ce ne sono altri quattro che sono uno più bello dell’altro. Chiodo scaccia chiodo. –

- Funzionerà? –

- Solo tu lo saprai. – le sorrido e lei ricambia.

- Ci stavamo per baciare io e Liam. –

- Perché non vi siete baciati? –

- Ci hanno interrotto, per ben due volte di seguito e ci ha rinunciato. –

- Ma cazzo. – dice sbuffando.

- E lo so. Asciugati il viso e andiamo dagli altri. –lei annuisce e si pulisce la faccia con un tovagliolo.  Non si trucca mai, quindi non ha il problema del trucco sbavato, lei è bella così, al naturale. Raggiungiamo gli altri che parlano allegramente sul divano.

- Ok manca un minuto e finisce il mio compleanno, facciamo un gioco? – chiedo.

- Solo se giochiamo al gioco della bottiglia. – dice Harry.

- No, troppo infantile. – dice Emma.

- Obbligo o verità!? – propongo.

- Per me è ok. – dice Zayn. Gli altri annuiscono.

- Liz vai a prendere i dadi? – chiedo.

- Subito. Dispari obbligo, pari verità, ok? –

- Ok! – rispondiamo all’unisono.

Liz torna con i dadi tutta felice e sorridente.

- Io mi levo questi cosi. – dico levandomi i tacchi, Emma e Hilary mi seguono. Liam si agita la mano sotto al naso guardandomi.

- Smettila, non mi puzzano i piedi. –

- Non mi lamento dei piedi… Harry ha sganciato. –

- Amico vuoi dirlo anche su twitter? – sbotta Harry. Le risate non vengono controllate.

- Su Harry, hanno inventato il bagno. – dice Zayn.

- E’ halloween! – dice.

- No, è il 14 luglio. – dico tra le risate.

- AUUUUUUUUGURI DARCY! – grida. Scoppio a ridere.

- Oh Harry, sei così dannatamente scemo! – gli dico sorridendo.

- Oh Darcy, hai capito tutto dalla vita. – dice Louis. Mi giro a guardarlo e scoppio nuovamente a ridere.

- Inizio io! – dico prendendo i dadi in mano. Tiro.

- Otto! Pari! Verità. Che devo dire? – chiedo.

- Domanda facile, sei vergine? – chiede Liam.

- Siamo tutti d’accordo nel fare questa domanda? – chiede Niall.

I ragazzi annuiscono, divento fucsia. – Non voglio rispondere. – dico imbarazzata.

- Devi. – dice Harry.

- Ma… che nervi. No, non lo sono. – confesso, Harry mi guarda divertito, Liam sorride, chissà a che pensa, Zayn sembra voler dire: è esperta, wow.

- E io so anche con chi l’ha persa. – dice Liz.

- Beh lo sanno tutti. – aggiunge Emma.

- Avete finito? – grido.

- Ma solo io non lo so? – chiede Hilary.

- Non lo sai? Come non lo sai? – chiede Liz.

- Beautiful, la vendetta. Ascoltiamo. – interviene Louis.

- Louis… dai cazzo. – dico, secondo me sembro un pomodoro, o qualcosa di più rosso.

- Sì, non lo so! Con chi l’ha persa? Sapevo non fosse vergine, ma con chi l’ha persa non lo so! –

- Con Nicholas! –

- VOGLIAMO ANCHE FARE LA DIMOSTRAZIONE? NON SO, BASTA RACCONTARE I FATTI MIEI! – grido.

- Facciamo la dimostrazione? – chiede Liam.

- LIAM MORIRAI STA NOTTE! – dico alzandomi – La tua paura più grande? – gli chiedo col naso appiccicato al suo.

- Liam ha paura dei cucchiai. – dice Zayn.

- Che razza di paura è!? – scoppio a ridere. Corro in cucina, afferro un cucchiaio.

- Ora sono armata, Liam fai altri commenti simili e ti minaccio con questo! – dico indicando il cucchiaio.

- E comunque, la prima volta con Nicholas, cazzo. Quello è uno dei più fichi della scuola. Perché non me l’avevi detto? – chiede Hilary.

- Darcy, perché non gliel’hai detto? – dice Louis.

- Ora lo scrivo su facebook così lo sapranno tutti. Va bene? –

Tutti annuiscono. – Voi siete scemi. – dico alzandomi per rispondere al cellulare.

- Parla Darcy. – rispondo, è papà.

- Ok, chiedo un passaggio a qualcuno. – dico attaccando la telefonata.

- Chi era Darcy? – chiede Liz.

- Devo andare a casa, ma non ho voglia di andare a piedi, mi accompagni? –

- Ti porto io a casa. – dice Liam.

- Ma non hai la patente. – ribatto.

- Ho il foglio rosa, e poi te abiti qua vicino. –

- Prendo la borsa. – dico salendo in camera di Liz.

- Andiamo? – dico guardando Liam che sta tranquillamente seduto sul divano. Infilo le scarpe e aspetto che Liam si alzi.

- Dai! – lo incito.

- Con calma. Zayn mi dai le chiavi? –

- E poi noi come torniamo in hotel? –

- Con il taxi. –

- Dammi i soldi. –

- Tieni. – dice dandogli un casino di soldi. Zayn gli porge le chiavi dell’auto e Liam mi prende la mano. Saluto tutti. – Domani vengo a darti una mano a pulire. – dico a Liz. Lei sorride e mima un “tranquilla, ti voglio bene” con le labbra. – te ne voglio anch’io. – le rispondo.

Usciamo dalla casa di Liz. Liam intreccia le sue dita con le mie, ha le mani calde, morbide, abbasso lo sguardo fissando le nostre mani. Che cosa carina. Lui si volta verso di me, nota il mio sguardo sulle nostre mani, le fissa anche lui.

- Che c’è? – chiede.

- Hai le mani calde. – dico.

- Fa caldo. –

- Lo so. –

- Perché non andiamo a prenderci un gelato? –

- Mio padre mi sta aspettando. –

- In realtà, tuo padre sa che ti rapisco io per qualche ora. –

- Come? –

- Eravamo d’accordo che ti avrebbe chiesto di venire a casa poco prima di mezza notte, così che stessi un po’ con te. –

- Veramente? –

- Sì. – si ferma. Si volta verso di me, sorride. Dio che sorriso. China il suo viso sul mio, finalmente mi bacia. Dio.  Ha delle labbra morbide, mi mette le mani sul viso tenendomi attaccata al suo viso. Perché secondo lui vorrei staccarmi? Ma sta bene? No che non sta bene. Rispondo al bacio senza esitare. Bacia benissimo. Si stacca, sorride. Sorrido e gli bacio le labbra mentre continua a sorridere. Riprendiamo a camminare.

- Il gelato più buono di LA? – chiede.

- Quello di Macy! – esclamo tirandolo verso una via un po’ inquietante.

- Ci andiamo in macchina o a piedi? – chiede guardandosi intorno.

- Siamo quasi arrivati, e poi non mi fanno molto male i piedi, in caso, mi porti in spalle dopo. – faccio spallucce.

- Non ci sono problemi. – dice sorridente. Mi mette un braccio intorno al collo, metto la mia mano sulla spalla prendendo la sua, così che le nostre dita si incrocino, mi bacia la testa.

- Sei mai stata a Londra? – chiede.

- No, ma dicono che sia stupenda. –

- Lo è. –

- Te sei sempre vissuto lì? –

- Non proprio a Londra, ma comunque vivevo lì vicino. –

- Hai una voce stupenda. –

- Che? –

- La tua voce, è bellissima, quando parli, non ti ho mai sentito cantare. –

- Vuoi che canto? –

- Sì. – ammetto.

- Che ti canto? –

- Boh, dicono che What Makes You Beautiful sia carina. –

- Ti canto la prima strofa, va bene? –

- Sì. – dico sorridendogli.

- You're insecure, Don't know what for, You're turning heads, When you walk through the do-o-or, Don't need make up, To cover up, Being the way that you are is en-o-ough – smette di cantare.

- Cazzo che voce! Sei bravo. Cazzo! – continuo a dire, Liam ride. Gli stampo un bacio sulla guancia.

- Siamo arrivati. – indico la gelateria. 






Spazio autrice.

Grazie per le recensioni anche se mi sono arrivate in posta çwç
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 Manuela Jay Tucci.

x Manuela.

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Capitolo 6
*** Capitolo sei. ***


Capitolo sei.



- Liam, mi porti a casa? Sono le tre mi fanno male i piedi. – come vorrei non tornare a casa. Come vorrei stare qua con lui, seduta sul bordo di questa fontana, ancora un po’ con lui.

- Ti prendo in braccio, o cammini? – dice guardandomi.

- Cammino. –

- Sicura? – la mia testa è poggiata sulla sua spalla, e lui si diverte a darmi baci sulla testa. È dolcissimo cazzo.

Me ne diede un altro. – No, ma credo che debba tornare a casa prima dell’alba. –

- Ok, ti accompagno a casa. – si alza e mi prende in braccio come una principessa. Poggio la testa sul suo petto, il suo cuore va a mille.

- Sicuro che vuoi portarmi in braccio? – dico.

- Sicurissimo. – sorride.

Passano dieci minuti abbondanti, ma alla fine arriviamo alla macchina.

- Ora ti faccio scendere, principessa. – mi sorride.

- Iuppi! – grido scendendo da quelle braccia possenti e protettive che ora mi stringono in un caldo abbraccio. Salgo in auto e Liam si siede alla guida.

- Divertita? – chiede.

- Tantissimo. Sono stanca, non sai quanto. – sbadiglio.

- Pure io sono stanco. –

- Se vuoi puoi dormire sul divano di casa mia. – sussurro. Se non ha sentito è meglio…

- A tuo padre darebbe fastidio? –

- Non credo proprio. –

- Credo che sia pericoloso guidare mentre sbadiglio in continuo. – dice.

- Quindi resti da me? –

- Perché no?! –

- Ti darò un pigiama di Michael. –

- Nessun problema. – tiene gli occhi fissi sulla strada. Accendo lo sterro o mi addormento davvero. La tizia della radio parla e io colgo poco, gli occhi a stento rimango aperti a fissare Liam.

- Per tutte le fan dei One Direction, i ragazzi hanno annunciato che resteranno a LA sino al 18 agosto, avete tutte un’occasione per vedere i vostri idoli! Contente? – queste parole escono dallo stereo.  Guardo Liam perplessa.

- Secondo te è normale che diano certe notizie alle tre del mattino? Staranno tutte dormendo! – dice Liam ridendo.

- E secondo te a me importa delle tue fan? Mi spieghi come mai io sapevo che sareste rimasti solo fino alla fine della settimana? – chiedo.

- Doveva essere una sorpresa. La tizia della radio poteva evitare di rovinare tutto eh! – si gira a guardarmi e sorride. Parcheggia l’auto e scende venendomi ad aprire la portiera.

- Su principessa, scendi. –

- Con calma Liam, con calma. – dico poggiando un piede sul marciapiede di fronte a casa. Prendo le chiavi dalla borsa e con Liam che mi tiene la mano entro in casa. Mi sfilo i tacchi per non far rumore e saliamo velocemente in camera mia.

- Che bella camera. – dice sedendosi sul letto.

- Grazie! Tieni il pigiama. – dico porgendogli un pigiama dimenticato di Michael.

- Mi cambio qua? –

- No, morirei. Vai in bagno o direttamente in salotto tanto dormi là. –

- Ma il tuo letto è enorme! –

- E quindi? –

- Dormo qua con te. – dice con una faccia da cucciolo.

- Ma dormi e basta. –

- Certo. – dice levandosi la camicia. Ok potrei anche essere morta, questo è il paradiso! Davvero Liam mi vuole uccidere.

- Sei stronzo! – dico. Lui scoppia a ridere. – Aiutami con la zip. – dico. Lui si alza si avvicina alla mia schiena e mi abbassa la zip per poi baciarmi la spalla. – Grazie. – dico afferrando il pigiama correndo poi in bagno.

Torno in camera con su il pigiama, Liam è sotto le coperte con gli occhi chiusi. È sdraiato nella mia parte del letto, se fosse stato Michael l’avrei buttato giù, ma è Liam, può restare. Mi infilo sotto le coperte e chiudo gli occhi cercando di fingere che Liam non sia lì.

Riapro gli occhi, lo fisso, lui mi stava già fissando. Sorrido.

- Dovrei dormire, sono stanca, ma non riesco. – dico.

- Anch’io non riesco a non fare questo. – dice prendendo il mio volto tra le mani. Mi poggia le sue labbra sulle mie e dolcemente mi bacia.

- Oh, ora posso dormire, buona notte Darcy. – dice staccandosi mentre si gira sull’altro lato per dormire.

- Buona notte Liam. – bisbiglio.

 

- Darcy svegliati! – grida mio padre entrando in stanza.

- Merda. – mi alzo di scatto, Liam è sparito.

- Liam? – chiedo sbadigliando.

- Sta facendo colazione. – dice papà baciandomi la fronte – Vieni a mangiare qualcosa o esci subito? – chiede.

- Vengo a mangiare, mi faccio una doccia veloce e scendo, ok? – lui annuisce ed esce dalla stanza chiudendo piano la porta.

Se non ha detto nulla su Liam vuol dire che sa, o vuol dire che gli va bene così? , penso. Prendo l’intimo pulito e vado in bagno a farmi una doccia. Raccolgo i capelli e li copro con una cuffia. Li ho lavati ieri non ho voglia di lavarli anche oggi, penso.

Mi lavo velocemente mi metto l’intimo pulito e corro in camera.

Apro l’armadio e tiro fuori il vestito di Abercrombie grigio e bianco che indosso al volo. Metto la collana di Tiffany regalatami dai ragazzi ieri, le vans grigie e raccolgo i capelli in una coda di cavallo bassa con un fermaglio a fiocco grigio, preparo la borsa e mi spruzzo un po’ di Candy addosso. Scendo frettolosamente le scale e corro in cucina. Liam sta mangiando le frittelle che ha fatto la madre di Michael.

- Susan! Buon giorno, che ci fai già qui? – chiedo.

- Buongiorno Darcy. Tuo padre ed io dobbiamo uscire e già che c’ero ho fatto delle frittelle per questo povero ragazzo affamato. –

- Eheh avevo fame, sai? – dice sorridente Liam.

- Immagino. Tu mangi come un maiale.  Ce n’è uno anche per me? – chiedo speranzosa di un sì.

- Certo bella! – dice Susan sbattendomi sotto al naso un piatto con tre frittelle. – Lo sciroppo Liam te lo sei finito? – chiedo.

- Nono! Tieni. – dice con la bocca piena mentre mi passa la bottiglia dello sciroppo.

- Principessa noi usciamo, se esci anche te chiudi tutto, mi raccomando. Ci vediamo sta sera, verso le sette. – dice papà.

- Dove andate? –

- Set fotografico. –

- E io non vengo? –

- Ho già le idee chiare su come fare le foto amore, la mia musa oggi ha la giornata libera. – dice stampandomi un bacio sulla fronte. Annuisco e lo saluto mentre esce dalla porta.

- Casa libera! – esclamo.

- Dove andiamo oggi? –

- Dove vuoi. –

- Spiaggia? –

- Nah. Perché non andiamo allo skate park? –

- Sai andare sullo skate? –

- No…ma potremmo guardare quelli che vanno sullo skate! – dico.

- E se andassimo in qualche posto, da soli? Tipo un parco… -

- Va bene! – dico dandogli un bacio sulla guancia.

- Non le mangi più quelle? – dice indicando il mio piatto mezzo pieno.

- Mangiale pure se vuoi. – non faccio in tempo a finire la frase che mi ha già rubato il piatto.

- Guarda! – dico agitando la collana che indosso.

- L’hai messa! Ti sta d’incanto. –

- Mi piace tantissimo. – mi alzo e sparecchio la tavola mettendo i piatti dentro alla lavastoviglie.

- Dovrei avvisare gli altri, ma non mi va. – dice.

- Perché non ti va? –

- Voglio dedicare tutta la giornata a te, oggi. – dice cingendomi i fianchi. China la testa su di me e mi bacia. Sembra che voglia fare solo quello, e a me sta benissimo così.

Si stacca, uffa.

- Andiamo dai. – dice.

- Ok. – prendo la borsa mentre Liam è già fuori da casa mia. Chiudo la porta a chiave e infilo il mazzo di chiavi in borsa. Lo raggiungo velocemente, quel ragazzo ha proprio tanta fretta è già quasi in macchina.

- Che senso ha fare le cose così, di fretta? – chiedo.

- E io che ne so? – dice sorridente.

- Andiamo a piedi, l’auto non serve. – dico. Mi prende per mano e per tutto il tragitto parliamo.

Arriviamo al parco, non c’è nessuno andiamo a sederci su una panchina circondata da alberi, è la mia panchina preferita, quando sto male corro qui ad ascoltare la natura e mi calmo subito.

Ci sediamo, Liam non mi lascia la mano, è una cosa tenerissima, mi piace sentirmi protetta.

- Non vorrei essere invadente, ma…com’è morta tua mamma? – chiede all’improvviso.

- Tranquillo… mia mamma, è morta di cancro. Io avevo sei anni ho pochi ricordi di lei. Mi ricordo che il giorno prima della sua morte mi sorrise dicendomi: ci vediamo domani angioletto, e se tu non mi vedrai ricordati che io ti vedrò sempre. Eravamo in ospedale, e continuava a sorridere pur sapendo che avrebbe smesso di vivere da un momento all’altro, era una donna forte. – sento una guancia bagnarsi.

- Ecco ti ho fatta piangere, scusa Darcy non volevo. – dice afferrandomi il viso con entrambe le mani, con un pollice mi asciuga la lacrima e mi stampa un bacio sulle labbra facendomi sorridere.

- Non preoccuparti Liam, sono cose che capitano e poi io sono felice che ogni tanto qualcuno mi faccia parlare di lei, mi piace ricordarla. – ammetto.

Lui sorride guardando il cielo. Poggio la testa sulla sua spalla respirando a pieni polmoni il suo profumo.

- Ma questa maglia sembra quella di mio padre! – dico.

- E’ quella di tuo padre, anche i pantaloni sono i suoi, in caso te lo stessi chiedendo. – dice.

- Tanto stanno meglio a te che a lui. – dico. Liam si gira per baciarmi la testa bionda e poi torna a guardare il cielo.

- Ti manca casa tua? – chiedo.

- Un po’. Ma qua si sta bene, e poi tra poco più di un mese torno a Londra e andrò a casa per un po’ dalla mia famiglia. – dice, il mio cuore perde un battito.

- Hai sorelle? O fratelli? –

- Ho due sorelle più grandi, Nicola che ha 22 anni e Ruth che ne ha 20, le adoro. Siamo molto uniti, infatti quando è morto il ragazzo di Nicola sono stato male anch’io. –

- Morto? –

- Sì, mi fa male ad ammettere che sia morto, ancora non riesco a crederci, eravamo molto uniti, e ora lui non c’è più. –

- Liam… mi dispiace tanto. – dico stringendolo.

- Tranquilla. – mi sorride.

- Le tue sorelle sono belle come te? – chiedo.

- Oh, beh, non saprei. Nicola è bellissima secondo me, e anche Ruth è bella. Non so, sono mie sorelle non direi mai che sono brutte anche se lo fossero. –

- Come sei dolce! Sei fantastico Liam, davvero. – dico mentre poggio la testa sulle sue gambe sdraiandomi sulla panchina. Gli sorrido mentre mi accarezza i capelli che ho sciolto, poiché il fermaglio si è rotto durante il tragitto per venire qui, al parco.





Vestiti Darcy.
Liam *-*  (però era senza giubbetto(?))
Liam e Darcy *-* (la sera prima)







Spazio autrice.

Grazie per le recensioni anche se mi sono arrivate in posta çwç
scrivete tipo: ughukig jklhku jkhhiuy jdusyli8ytgb sioeuthibhy faceva schifo! 
almeno mi arrivano come commenti qui sotto al capitolo e mi garbano di più twt
Lo so sono una rompi palle, capita.
Continuate a recensire, o non pubblico il seguito perché penso che non piaccia.
ps. Questa è la mia pagina sui One Direction, mi farebbe piacere se metteste tutte mi piace :D "proud to be a directioner."
pps. a quattro recensioni pubblico il seguito e intendo quattro recensioni con almeno dieci parole anche senza senso le prime nove e l'ultima sensata va bene, tanto ci mettete due secondi a scrivere parole a caso :)

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Capitolo 7
*** Capitolo sette. ***


 

Capitolo sette.











- Te l’hanno mai detto che somigli ad una scimmia? – chiedo sorridendo.

- Somiglio ad una scimmia? –

- Ad un’adorabile scimmia. –

- E’ una cosa positiva, vero? –

- Certo! – dico mentre lo strattono verso la mia paninoteca preferita qui a LA.

- Deduco che mangeremo qua. –

- Deduci bene mio caro Payne! –

- Perché in una paninoteca? –

- Oh caro Payne, hai tante cose da imparare. Innanzitutto questa non è una qualsiasi paninoteca, ma è LA PANINOTECA dove si trovano i panini più buoni di Los Angeles! Capito? –dico salutando la commessa che è abituata a vedermi lì un giorno sì e l’altro pure.

- Oh beh, potevi dirlo prima. Allora io prendo uno di tutto. – dice con aria seria.

- Liam ti ricordo che hai mangiato come un bue stamattina a colazione. –

- Allora faccia così, mi dia dieci panini diversi e in caso bisogna usare il cucchiaio per qualche salsa… cambi tipo di panino, non voglio cucchiai. – dice.

- Paura dei cucchiai? – chiede la cassiera.

- Beh, sì. Ne sono terrorizzato. – risponde Liam.

- Il mondo è bello perché è vario! Liam rende il mondo sia più bello che più vario! – dico sorridente.

- Giusto, te che panino prendi? Il solito panino con prosciutto cotto e grana a scaglie fuso? – chiede la commessa, ormai mi conosce, mi limito ad annuire.

- Andatevi pure a sedere vi porto io i panini, ma quindi ne vuoi davvero dieci? – chiede sbalordita.

- Le pare che scherzo? – dice Liam.

- A quanto pare no. – dice ridendo.

Troviamo un tavolo vicino alla vetrina, ci sediamo ed attendiamo gli undici panini.

- Dove cavolo li metti dieci panini? – chiedo.

- Prima in bocca, mastico, ingoio e finiscono in pancia, semplice. – sorride.

- Simpatico. – dico.

- Vuoi sapere la verità? –

- Svela il tuo segreto! –

- I ragazzi stanno arrivando. –

- Tutti? –

- Sono due panini a testa. –

- Non era la nostra giornata questa? –

-E continuerà ad esserlo dopo pranzo, prometto. – dice.

- Va bene. – sorrido.

- Devo chiederti una cosa. – dico.

- Chiedi pure. –

- Stiamo insieme? –

- E’ una proposta o vuoi essere sicuro di quello che accade fra di noi? –

- Tutte e due le cose. Cioè ci baciamo, ma stiamo insieme? –

- Tu vorresti stare insieme a me? – propone.

- Sì. – rispondo arrossendo.

- Allora stiamo insieme. –

- Da oggi? –

- Dal 15 luglio 2011. – risponde.

- Oh Liam! – dico avvicinandomi alle sue labbra che lui bacia dolcemente. Si sente qualcuno bussare al vetro, Harry; - beccato amico! – dice. Poi vediamo gli altri tre dietro che sorridono a trentadue denti, felici per l’amico. Le mie guance scottano che cazzo di figure.

Mi copro il viso con le mani. – Sei bellissima quando arrossisci. – dice Liam.

- Fanculo Liam non mi aiuti così dicendo. – divento ancora più rossa. Lui scoppia a ridere. La sua risata cessa appena vede che i quattro stanno arrivando verso di noi.

- Servono altri tavoli, non credi? – chiede Harry a Liam.

- Suppongo di sì. – dice Liam voltandosi appena per guardarlo.

- E così, state insieme, eh? – Louis parla come se fosse un investigatore privato. Annuisco.

- Quando pensavate di dircelo? Quando? QUANDO?! – la sua voce si alza nel pronunciare l’ultimo quando. Sembra incazzato ma scoppia a ridere, non riesce ad essere serio per molto tempo.

- Oh Louis. Pensavamo di dirtelo tra circa un minuto, ma ci avete beccati. – dice Liam sottovoce.

- Che timidone il ragazzo. – dice Zayn strofinandogli una mano tra i capelli.

- Cazzo Zayn lasciami stare i capelli. –

- No! Sono così attraenti. Sono loro che dicono: strofinami. Non è la mia mano che vuole strofinarli, che credi?! –

- Ciao occhi belli! – saluto Niall che mi fissa da un po’, come se fosse invisibile.

- Ciao Darcy! – dice avvicinandosi, gli stampo un bacio sulla guancia e lui sorride.

- Che bellino, come stai? –

- Oh, bene, te? –

- Benissimo. – gli sorrido. Harry ha le braccia incrociate.

- Oh Harry, anche te sei bellino. –

- Bellino? –

- Bellissimo, ok? – i suoi occhi si aprono e un sorriso invade la sua faccia.

- SONO BELLISSIMO FUCK YEAH! – esclama. La cameriera si avvicina – Vi unisco dei tavoli o siete di passaggio? –

- Nono mangiamo qua! Unisca pure i tavoli. – dice Louis. Occhi belli aiuta la cameriera con i tavoli e poi si siede di fianco a Liam. Zayn sta seduto di fianco a me, Louis di fianco ad occhi belli e Harry di fronte a Louis. Zayn continua a guardare male Liam, perché? Perché Liam sembra impaurito?

- Che succede a voi due? – chiedo guardando prima Liam e poi Zayn.

- Non lo so, Liam che succede? – anche gli altri guardano male Liam.

- Che dovrebbe succedere? – dice guardandomi.

- Ti guardano tutti con aria assassina. –

- Sono offesi, avrebbero voluto che dicessi prima che intenzioni avevo con te, o per la macchina che non gli ho portato indietro. Zayn? Quale delle due è corretta? –

- Entrambi! Cazzo! Noi partiamo tra un mese, lo sapevi che non avresti dovuto fare così! Marco era stato chiaro: niente ragazze durante il soggiorno a LA! O meglio, niente di serio! E non credo che tu sia uno che usa le ragazze…Liam sei il mio migliore amico e so che non sei uno che delle ragazze se ne sbarazza in fretta! – Zayn sbatte le mani sul tavolo fa per alzarsi ma lo blocco per un polso.

- Il problema sono io, no? Vado via io, voi pranzate e godetevi Los Angeles. – dico alzandomi, sorrido ai cinque, saluto la commessa.

– Tieni il panino, te lo metto in conto me lo paghi domani. – accenno un grazie infilando il sacchetto con dentro il panino nella borsa ed esco. Passo davanti al tavolo dei ragazzi una volta fuori e Liam ci batte sopra il pugno.

- Torna dentro. Ti prego. – dice.

- Devi chiarire con i ragazzi, ci vediamo dopo. – dico.

Cammino lentamente mentre mangio il mio panino. Buono come sempre, penso.

Sento il telefono squillare mi fermo in mezzo alla strada cercandolo nella borsa. - Eccoti! – esclamo. Rispondo.

- Sono viva! –

- Darcy, dove sei? –

- Liam… sono in giro, vago per LA come ogni giorno. Vedo se Hilary è a casa, magari passo del tempo con lei, perché? –

- Posso raggiungerti? –

- Vorrei, ma no. Stai con i ragazzi, dovete parlare, davvero ci vediamo sta sera magari! –

- Ma oggi doveva essere la nostra giornata. –

- Hai ragione, dispiace anche a me non stare con te oggi, ma Zayn era abbastanza scazzato e credo che se dobbiamo stroncare tutto tra di noi è meglio farlo ora e non quando dovrai tornare a Londra e magari io sarò perdutamente innamorata di te. –

- Ma non voglio chiudere con te! –

- Ci vediamo sta sera, Liam. Un bacio. – chiudo la telefonata e ripongo il telefono in borsa, continuo a camminare senza meta mangiando il mio panino.

- Chi è? – è la madre di Hilary che risponde al citofono.

- Sono Darcy, Hilary è in casa? –

- Oh Darcy! Entra pure! – il cancello dell’enorme casa di Hilary si apre e io entro piano con la paura che i suoi cani mi corrano addosso come sempre. E la mia paura diventa realtà.

- AIUTO! – grido correndo verso l’ingresso della casa.

- VOI A CUCCIA SPAVENTATE LA MIA PICCOLA! – grida la mamma di Hilary, mi considera come una figlia, è una donna meravigliosa, come la figlia.

- Grazie Caroline, mi hai salvata. –

- Quei cani ancora non hanno capito che non sei un’estranea. Stupidi cani. Accomodati. –

Entro in casa e come sempre rimango a bocca aperta.

- Ha dipinto il salotto? –

- Te ne sei accorta! Si abbiamo dato una mano di bianco, sembrava sporco prima ora invece è più pulito, non trovi? – mi limito ad annuirle mentre sorrido ansimando per la corsa per salvarmi la vita dai quei cani. 











Spazio autrice.

Grazie per le recensioni ! Me ne sono arrivate cinque sotto il capitolo e due in posta! State migliorando ahahah *w*

Lo so, questo capitolo è il più brutto di tutti, ma volevo far incazzare Zayn perché quando si incazza è ancora più bello(?)
No ok, il capitolo è brutto e basta. 

Se non sapete che scrivere, scrivete tipo: ughukig jklhku jkhhiuy jdusyli8ytgb sioeuthibhy faceva schifo! 
almeno mi arrivano come commenti qui sotto al capitolo e mi garbano di più twt
Lo so sono una rompi palle, capita.
Continuate a recensire, o non pubblico il seguito perché penso che non piaccia.

ps. Questa è la mia pagina sui One Direction, mi farebbe piacere se metteste tutte mi piace :D "proud to be a directioner."
pps. a quattro recensioni pubblico il seguito e intendo quattro recensioni con almeno dieci parole anche senza senso le prime nove e l'ultima sensata va bene, tanto ci mettete due secondi a scrivere parole a caso :)

 


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Capitolo 8
*** Capitolo otto. ***


 

Capitolo otto.




Salgo frettolosamente le scale.

- Ciao Luke. – dico al fratello di Hilary.

- Ciao Darcy. –

- Hilary è in camera? –

- Sì. – risponde prendendo le chiavi della sua auto per poi scendere dalle scale.

Chissà dove va, penso.

Entro in camera di Hilary.

- Buonasera! – esclamo.

- Sono le quattro del pomeriggio Darcy! –

- Lo so, ma volevo dire buonasera. – le bacio le guance e mi sdraio sul suo letto.

- Bello il vestito. –

- L’ho preso a New York l’estate scorsa… ero con te, scema. –

- Oh lo so! Ma volevo dirti che è bello. – le sorrido – Come mai qui? – chiede.

- Ero da queste parti. Andiamo da Liz? Le avevo promesso che l’avrei aiutata a sistemare la casa e poi devo prendere tutti i regali che ho lasciato lì ieri sera… poi devo raccontarvi di Liam. –

- Tesoro, che è successo con Liam? –

- Ti racconto a casa di Liz. È una storia lunga. –

- Vi siete baciati? – chiede emozionata.

- Si! Ma poi oggi a pranzo Zayn si è arrabbiato… ne parliamo da Liz! – mi alzo dal letto e trascino fuori dalla camera Hilary. Scendiamo di fretta le scale.

- Mamma ci accompagni d Liz? O mi presti la macchina? Devo aiutare Darcy a prendere i regali che ha lasciato lì ieri sera, e aiutiamo Liz a rassettare casa. –

- Tieni le chiavi, la voglia di guidare proprio non ce l’ho. Mi raccomando riportamela com’è! Non voglio che la mandi dal meccanico come la tua. –

I genitori di Hilary sono separati e lei vive in una villa enorme con sua madre e il fratello ribelle che spesso va a trovare il padre. Luke è tre anni più grande di noi. È un po’ un nerd, ma è molto, molto, molto, carino. Beh come non poteva esserlo, avendo due genitori bellissimi?

Saliamo in auto e Hilary mette in moto.

Hilary parcheggia davanti al vialetto della casa di Elizabeth. Scendiamo e corriamo davanti alla porta di Liz. Bussiamo.

- Liz siamo noi! – dico. Liz apre la porta – Vi stavo aspettando! – dice sorridendoci. Entriamo la casa è già pulita.

- Ma non dovevamo aiutarti? – chiedo.

- La cameriera è venuta stamani e ha pulito tutto lei. Ha fatto anche un sacco enorme con dentro tutti i regali. Abbiamo tempo per spettegolare! –

- Emma? – chiedo.

- Non può venire è da Ed. – dice Hilary.

- Ah ok. –

- E tu signorina devi narrarci tutto di Liam. –

- Per forza? –

- Sì. – ci sediamo sul divano.

- Beh una cosa è sicura: a mezzo giorno circa ci siamo messi insieme, ma poi Zayn è arrivato dicendo che Marco, credo che sia il loro manager, non vuole che si frequentino con ragazze di LA visto che passeranno qua solo un mese… - racconto tutta la storia alle ragazze.

- Per me devi continuare ad uscirci, c’è lui ti piace, si vede, ma sta accadendo tutto troppo in fretta, lo conosci da appena due giorni… boh. – Liz che prova a fare la saggia non è Liz.

- Secondo me no. Interrompi tutto ora che sei in tempo! Non voglio vederti soffrire quando lui tornerà a Londra, non lo vedrai più. – Hilary interviene con la pura verità.

- Oppure escici insieme e impara a conoscerlo, parla con lui di Londra… potresti andare ogni tanto tu a trovarlo, o lui potrebbe venire qui… cavolo hai diciotto anni puoi fare quello che vuoi. E poi lui è un cantante e potrebbe venire qua un giorno si e l’altro pure! O forse no, ma potrebbe venire qua ogni volta che può o che vuole. – dice Liz. Hilary annuisce, per una volta queste due capre sono d’accordo, wow. Il telefono squilla, di nuovo. Lo cerco e frettolosamente rispondo.

- Pronto? –

- Darcy davvero voglio vederti. –

- Liam? Parlavamo giusto di te. –

- Eh..? –

- Mi vieni a prendere? Sono a casa di Liz. –

- Arrivo! – rinfilo il telefono in borsa.

- Ora viene a prendermi, sono in ansia. –

- Andrà tutto bene. – Liz mi rassicura. Hilary sorride.

- Almeno il sacco dei regali lo porta lui in macchina e non lo devi portare te! – dice Hilary.

- Hilary… dai ahahah. – mi alzo dal divano andando in cucina per un bicchiere d’acqua.

- Non sapevo fossi in casa, Jeremy. – il fratello di Liz è in cucina che mangia una qualsiasi schifezza, ma è bello. Amo Liz anche perché ha un fratello strafigo, di vent’anni che è single! Sono l’unica a non avere fratelli belli, o meglio ho un quasi fratellastro che è divinamente bello, ma dettagli.

- Sono arrivato ora, solo per mangiare. – dice indifferente.

- Bicchieri puliti ce ne sono? –

- Nella mensola. – apro la mensola, e ne tiro fuori uno, lo poggio di fianco al lavandino e prendo l’acqua dal frigorifero.

- E così, ieri hai fatto diciotto anni. –

- Sì, ora sono grande. –

- Ora puoi andare a letto con chi vuoi… - dice. Mi giro verso di lui e lo guardo male.

- Che dici? –

- Intendo dire che ora anch’io posso portarti a letto senza essere denunciato. –

- Jeremy, tu non mi porterai mai a letto. –

- Sicura? – dice avvicinandosi a me, ho paura. Davvero molta paura.

- Si ne sono sicura. – mi afferra il polso mentre fa scorrere il suo naso sul mio collo. – Jeremy, allontanati o urlo. – Jeremy non indietreggi, anzi, stringe ancora di più la sua mano sul mio polso.

- LIZ! CORRI! – grido. Liz arriva subito in cucina.

- Merda! Jeremy allontanati da Darcy, ora! –

- No! – grida lui. Sto per piangere.

- Merda, hai bevuto? Cazzo Jeremy sono solo le cinque del pomeriggio e già sei ubriaco? –

- Anche se fosse? – disse lasciandomi. Si avvicina alla sorella con fare minaccioso. Suonano alla porta.

- Vai a lavarti, puzzi d’alcol. – dice Liz allontanandolo da sé per poter aprire la porta.

- Liam! – grido andandogli incontro. Liam sorride mentre gli salto al collo. Gli bacio la guancia, e lui continua a sorridere, quant’è bello.

- Mi hai salvata. – dico baciandolo frettolosamente sulle labbra.

- Da cosa? –

- Da lui. – dice Liz indicando suo fratello.

- Che voleva fare lui? – chiede.

- Qualcosa di brutto. – conclude Liz imbarazzata – si ubriaca sempre da quando il suo migliore amico ha fatto quella cazzata, non è più in sé. – sospira.

- Tranquilla Liz. – dico abbracciandola. Saluto Jeremy con la mano, abbraccio Hilary che mi stringe forte a sé.

- Ci vediamo domani al white party. – mi sussurra all’orecchio Hilary.

- A che ora? –

- Alle dieci per il brunch. Porta pure Liam, digli di vestirsi di bianco. – annuisco e prendo il sacco pieno di regali che porgo subito a Liam.

- Devo portare io questo sacco? –

- Eh certo. – dico intrecciando la mia mano con la sua. Salgo in macchina mentre Liam mette il sacco nel portapacchi, mi allaccio la cintura e aspetto Liam. Accendo la radio.

- Baby, you're a firework, Come on, let your colors burst, Make 'em go "Oh, oh, oh", You're gonna leave 'em falling down-own-own –

Adoro questa canzone, è una delle mie preferite. Inizio a canticchiare. Liam finalmente si siede e inizia a guidare verso casa, canticchia anche lui, che carino.

- Parliamo di oggi. – dice spegnendo la radio – io non voglio farti stare male quando tornerò a Londra, davvero. Ho una sensazione strana quando sto con te. Sto bene, sono sereno… non so come spiegarmi, vorrei volare quando tu mi sorridi, e ti conosco da due giorni… io vorrei continuare a vederti, Darcy… - dice con voce tremante.

- Liam… anch’io voglio continuare a frequentarti. – lui ferma la macchina di botto, i clacson escono dalle altre auto e gli autisti imprecano. Liam si avvicina al mio viso, sorridente, mi bacia. Le sue labbra si muovono dolcemente sulle mie, la sua lingua cerca la mia e poi la trova. Dio.

Si stacca per colpa di un che bussa al finestrino.

- Si ora mi parcheggio e limono con la mia ragazza, va bene? – dice andando avanti a guidare. Mi copro il viso imbarazzata, lui con la sua enorme mano mi scopre il viso, gli faccio una linguaccia.

- Sei bellissima quando arrossisci. –

- Grazie scimmia. – Liam continua a sorridere mentre cerca di parcheggiare nel vialetto di casa mia.

Scendo dalla macchina e vado ad aprire la porta di casa facendo segno a Liam di seguirmi, con il sacco pieno in mano.

- Babbo Natale, metta pure lì il suo sacco. – dissi chiudendo la porta alle spalle di Liam.

- Che bambina cattiva. Questo è tutto carbone! –

- Ma uffa! – sbottai – mi vado a cambiare, questo vestito ha letteralmente rotto le scatole! Torno subito. –

- Posso seguirti? – chiede con faccia da scimmietta bastonata.

- Mh, va beh, vieni. – mi tiene la mano mentre saliamo le scale per andare in camera. Una volta in camera apro l’armadio – non so che mettere. – sbuffo. Poi afferro frettolosamente dei pantaloncini da basket fucsia e una t-shirt grigia con una scritta, inforco le Nike viola ai piedi e mi siedo di fianco a Liam sul letto.

- Domani c’è un brunch a tema, e poi c’è il white party, che sarebbe il proseguimento del brunch… ci vuoi venire? – dico.

- Non c’è problema! – mi stampa un bacio sulle labbra e scendiamo in salotto.

- Liam, ti suona il telefono. –

- Oh, rispondi te. – dice porgendomelo.

- Darcy risponde al telefono di Liam! – sorrido.

- Oh, salve signora Payne… le passo suo figlio. – dico imbarazzata, passo il telefono a Liam – cretino è tua madre. – sussurro, Liam scoppia in una sonora risata.

- Ciao mamma! –

- Era Darcy… si mamma, la mia ragazza… no, non la conosci… mamma, è americana! Di LA… certo la conoscerai! – dice sbuffando.

- Com’è? Oh, è bellissima. Bionda, occhi azzurri, alta, magra… una barbie? Si mamma somiglia ad una barbie. Ahah ma come ti vengono in mente certe cose? Darcy è più bella di un pezzo di plastica! – ride, che carino, merda mi scottano le guance.

- Sì mamma… ok mamma … ti voglio bene mamma… buona notte, ci sentiamo domani! – dice riattaccando.

- Le mamme! – dice baciandomi. 



Vestiti Darcy.




Spazio autrice.



Capitolo straorrendo. YEEEEEAH vi capisco se non vogliate che aggiunga altri capitoli...
Dovevo postarlo ieri il capitolo, ma mi sono dimenticata di farlo twt perdonatemi se ve lo posto ed è anche orrendo.

State migliorando con le recensioni! ahahah *w*

Se non sapete che scrivere, scrivete tipo: ughukig jklhku jkhhiuy jdusyli8ytgb sioeuthibhy faceva schifo! 
almeno mi arrivano come commenti qui sotto al capitolo e mi garbano di più twt
Lo so sono una rompi palle, capita.
Continuate a recensire, o non pubblico il seguito perché penso che non piaccia.

ps. Questa è la mia pagina sui One Direction, mi farebbe piacere se metteste tutte mi piace :D "proud to be a directioner."
pps. a quattro recensioni pubblico il seguito e intendo quattro recensioni con almeno dieci parole anche senza senso le prime nove e l'ultima sensata va bene, tanto ci mettete due secondi a scrivere parole a caso :)

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Capitolo 9
*** Capitolo nove. ***


 

Capitolo nove.





16 luglio 2011 – White Party, sono le tre e dieci pomeridiane.

- Liam, andiamo via? Mi sono stufata di stare qua. – dico guardando arrivare Nicholas.

- Ma mi stavo divertendo… -

- Ti prego. – lo supplico.

- Va bene. – dice scocciato.

- No dai, restiamo… continua a divertirti con quelli che hai appena conosciuto, - gli sorrido – io vado a cercare Hilary e sto un po’ con lei, al massimo andiamo via noi e torniamo tra un po’, ti dico dopo. – mi volto cercando di non farmi notare da Nicholas. Qualcuno mi prende il braccio tirandomi forte verso di sé. Liam. Sono appiccicata a lui, mi solleva il mento con la mano, china la sua faccia sulla mia e mi bacia. Gli sorrido e mi allontano mentre lui torna a parlare con altri ragazzi che conosco di vista.

- Darcy! – Nicholas, merda mi ha vista.

- Ciao! – mi infilo una mano tra i capelli.

- Sei di fretta? – chiede.

- No… ma stavo cercando Hilary, l’hai vista? – scuote la testa.

- Spiacente. Vuoi parlare un po’? Insomma, non ci parliamo da quando? Da quando, beh lo sai… no? Ne è passata di acqua sotto i ponti! Come ti va la vita? – cavolo ma questo che se ne esce con certe frasi?

- Oh, bene! A te? Tutto bene? –

- Si può dire di sì. –sorrido.

- Io vado a cercare Hilary… ci si vede Nick! –

- Sei ancora single? – chiede mentre mi allontano. Mi volto – No! – esclamo sorridente. Vado verso l’ingresso della casa, Hilary non è nemmeno qua. Ma cazzo.

- Ehi Ned hai visto Hilary? – chiedo a Ned, il mio compagno di scienze.

- Faceva la fila in bagno fino a poco fa! Bel vestito! –

- Oh grazie. – sorrido mentre mi avvio verso il bagno.

Indosso un abito non troppo lavorato, è semplice e bianco. Odio i vestiti bianchi, mi fanno sembrare un fantasma, insomma. Ho la pelle chiara, i capelli biondi, gli occhi azzurri, cavolo potrei essere una parte della parete di questo corridoio, bianco! Va beh, quest’abito, dicevo, è molto semplice, spalline larghe, scollatura non troppo esagerata a “V” con una micro cintura di perline sotto al seno, poi degli stivaletti estivi con il tacco, bianchi, e una borsa rigorosamente, bianca. Liam sta mattina mi ha detto – Se metti la collana che ti ho regalato io ti do un bacio. – così l’ho messa, e mi ha dato un lungo e dolce bacio. Comunque, non trovo il bagno, ho paura di essermi persa in questa villa.

Sento qualcuno afferrarmi il braccio. Mi volto velocemente, la sua mano mi stringe forte il polso.

- Quello con cui parlavi prima…è Nicholas? –

- Liam, mi hai fatta spaventare. –

- Rispondi. –

- Sì, perché? –

- E’ quel Nicholas? –

- Sì è lui! Perché? –

- E’ venuto vicino a me e ai ragazzi con cui parlavo… si vantava di averti portata a letto, volevo menarlo. Si vantava di averti portato a letto e raccontava ogni dettaglio, me ne sono andato subito, lo voglio uccidere, ho la tua benedizione per farlo? – gli misi una mano sulla guancia.

- Calmo Liam. Ormai, sono abituata a vedere Nicholas che si vanta di ciò che ha fatto con me… - gli bacio le labbra. – Andiamo via? – chiedo poi.

- No! Andiamo davanti a Nicholas a baciarci. –

- Perché? Ahahah. –

- Tanto per farlo morire d’invidia, principessa. –

- Principessa mi ci chiama solo mio padre, te chiamami in qualsiasi altro modo. –

- Ma a me piace chiamarti principessa. –

- Dai Liam, non fare mio padre, fai la mia scimmia. –

- Faccio la tua scimmia, ok bimba. –

- Sono la tua bimba! –

- Oh yeah. – dice baciandomi.

Andiamo in giardino dove, finalmente, trovo Hilary.

- E’ da cinquecento ore che ti cerco! Dove cazzo eri? –

- Di qua, di là. –

- Oh, fico. Nicholas continua a raccontare di me e lui in giro, Liam voleva menarlo. –

- Liam come sei tenero! Fallo, ti prego, menalo. –

- Hilary! –

- Darcy! –

- Liam vuole baciarmi davanti a lui per farlo rosicare. Io non voglio, perché alla fine io sto con Liam, mica ho bisogno di far ingelosire Nicholas… ma magari la smette di raccontare tutto in giro, no? –

- Voi baciatevi e basta, siete bellissimi insieme. – dice sorridendo come una scema, mi volto verso Liam, è rosso quanto un peperone. – Dio Liam, sei bellissimo tutto rosso! –

- Fa caldo, vero? – dice levandosi la giacca. Sotto la giacca indossa, una t-shirt attillata, che mostra il fisico ben tenuto.

- Oh, Liam. – dico guardandolo.

- Che c’è? –

- Sei bello. – mi avvicino alle sue labbra, lui mi cinge i fianchi e mi bacia dolcemente, per un bel po’. Mi stacco, Liam mi sorride sulle labbra, poi mi volto appoggiando la testa sul suo petto. Vedo Nicholas. Ops, mi ha vista, penso. Continuo a sorridere ascoltando il cuore, che batte forte, di Liam.

- Andiamo a casa? – gli chiedo.

- Sì. – risponde lui prendendomi la mano.

È sera ormai. Liam è a casa, con gli altri ragazzi e mi sta messaggiando da quando mi ha riportato a casa. Cioè appena ho chiuso la porta, mi ha mandato un sms.

“Liam posso andare a vedere la tv, o devo messaggiare ancora con te?”

“Messaggiamo mentre guardi la tv, semplice!”

“Ti mando un sms appena è finito il film, ciao scimmia.”

“Bimba cattiva, ciao. ♥” Ohw un cuoricino, che dolce.

Il film in questione non è altro che popò di meno di: ECLIPSE. Me lo sto guardando con Michael, che ha deciso di passare la serata con me, mentre papà e sua madre, sono a cena fuori.

La mia tuta è così larga che potrebbe contenere due persone.

Edward: Ma non se le mette mai le camicie?

- Tu dimmi, esima testa di cazzo, perché dovrebbe mettersele! Lui è più bello mezzo nudo! – esclamo. Michael si volta verso di me – Tu sei pazza. – ride.

- Probabile, ma Jacob, è proprio bello, cazzo. –

- Liam sarebbe geloso. –

- Liam, se non si impegna ad avere un fisico così, le prende! E ora taci che devo sentirlo parlare. – dico prendendo una manciata di popcorn. Continuo a mangiare mentre guardo il film.

Michael si è addormentato, che cucciolo.

- Sono già le undici e mezza! Mando la buona notte a Liam. – prendo il Blackberry e gli invio un sms: “il film è finito ora, sono tanto stanca, ci vediamo domani? Buonanotte scimmia.”

“Ti passo a prendere io, ci vediamo domani. ‘Notte bimba.”

Salgo le scale e prendo una coperta. Torno in salotto e l’adagio sul corpo di Michael.

Finalmente posso dormire, penso infilandomi sotto alle coperte.



Darcy e Liam al white party.
Vestito Darcy.







Spazio autrice.

Primo: tre recensioni al capitolo precedenti, mh, che vi fa schifo la storia?
Secondo: grazie per le tre recensioni *w*
Terzo: anche voi amate The Vampire Diares? I need your blood, è la mia fan fiction con i One Direction, è ispirata ai libri di The Vampire Diares, non molto al telefim, preferisco il libro al film.

Se non sapete che scrivere, scrivete tipo: ughukig jklhku jkhhiuy jdusyli8ytgb sioeuthibhy faceva schifo!

almeno mi arrivano come commenti qui sotto al capitolo e mi garbano di più twt
Lo so sono una rompi palle, capita.
Continuate a recensire, o non pubblico il seguito perché penso che non piaccia.
ps. Questa è la mia pagina sui One Direction, mi farebbe piacere se metteste tutte mi piace :D "proud to be a directioner."
pps. a quattro recensioni pubblico il seguito e intendo quattro recensioni con almeno dieci parole anche senza senso le prime nove e l'ultima sensata va bene, tanto ci mettete due secondi a scrivere parole a caso :)

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci. ***


Capitolo dieci.



17 agosto 2011; mancano due giorni alla partenza di Liam.

Sono abbattuta. Liam tra due giorni tornerà a Londra, vorrei lasciarlo per evitare di diventare la ragazza a distanza, che fa la gelosa per ogni cosa che il suo ragazzo, che vive a Londra, potrebbe fare. Ho paura di farlo però. So che mi mancherà terribilmente, ma non posso avere un ragazzo dall’altra parte del mondo, e non posso nemmeno lasciare Los Angeles per Londra. Qui ci sono tutte le mie amiche, ok, sono solo tre, poche ma buone.

Anche Liam è triste per la sua partenza, lo so, ormai posso dire di conoscerlo, più o meno, bene.

Mi metto una camicia Abercrombie, leggings e converse rosse. Vado in bagno e mi piastro i capelli, ogni tanto, mi piace averli lisci.

- Buongiorno papà. –

- Buongiorno principessa. Tutto bene? –

- Sono solo un po’ triste, ma a volte succede! Te? –

- Tutto bene cara, vuoi parlarne? –

- No, passerà. – gli sorrido – cavolo ma sono già le tre! Quanto ho dormito? –

- Parecchio, hai anche saltato il pranzo. Hai fame? –

- Poca, mi prendo uno yogurt e vado a casa dei ragazzi. Mi dai le chiavi della mia auto? –

- Perché dovrei avercele io? –

- Te l’ho prestata ieri sera. –

- Ah già! Tieni. – dice lanciandomele.

- Grazie. – dico appoggiandole sul tavolo. Apro il frigorifero, yogurt alla fragola.

Inizio a mangiare e una volta finito prendo la borsa, salgo in macchina e mi avvio verso la casa dei ragazzi.

Sono davanti alla porta di Liam, cioè dei ragazzi. Suono il campanello.

Si apre quasi subito, Harry mi sorride.

- Ehi bionda! – dice abbracciandomi.

- Ciao Harry. Liam? – il sorriso svanisce dalla faccia di Harry – che c’è? Perché hai smesso di sorridere? Dov’è Liam? –

- E’ di sopra, piange, per te. –

- Posso entrare o mi lasci qua? Come piange per me? – Harry mi tira dentro per un braccio e sbatte la porta.

- Sì, è di sopra con Zayn… stanno parlando, Zayn è incazzato, gli aveva detto di non uscire più con te, per evitare questo, beh, vai in camera sua, ormai sai dov’è. – annuisco e corro su per le scale. La porta della camera di Liam è aperta e lo sento singhiozzare.

- Io te lo avevo detto, Liam, ti avevo detto di non innamorarti di questa ragazza. Sapevi anche te che non potevi evitarlo, sapevi anche te che sarebbe finita così, eppure hai rischiato. –

- Sono uno sciocco, lo so Zayn, lo so. – non voglio interrompere il discorso tra i due, ma Zayn mi vede e mi sorride. Si alza dal letto di Liam.

- Dove vai Zayn? –

- C’è Darcy. – ecco che entro piano dentro la stanza di Liam. Lui si asciuga velocemente gli occhi, mi sorride alzandosi.

- Vi lascio soli. –

- Grazie, Zayn. – dico baciandogli la guancia.

- Ti sei fatta i capelli lisci. – dice Liam.

- Sì, sto male? – chiudo la porta.

- No, sei bellissima, come sempre. –

- Grazie scimmia. – mi siedo sulle sue gambe.

- Ti prego, vieni con me a Londra, non farmi partire con la paura di non vederti più, vieni solo per qualche settimana, ti supplico. – una lacrima gli riga il viso.

- Liam… non lo so, davvero, vorrei… ma… -

- Ma…? –

- Ma ho paura che una volta lì, tu voglia che mi trasferisca definitivamente, io qua ho le mie amiche, ho mio padre, ho tutto, non posso abbandonare tutto per un cantante, mi capisci? Però non piangere cazzo, Liam. Fai piangere pure me così. – mi asciugo la lacrima che mi è caduta sulla guancia.

- Mi mancherai troppo. –

- Anche te scimmia. – è un mese che stiamo insieme, un mese che è volato, letteralmente, è stato il mese più bello di tutta la mia vita.

- Almeno verrai per il mio compleanno? –

- Non lo so. Ma ora siamo qui, io e te, godiamocela, e smettila di piangere che sembri una scimmia scema. – gli prendo la mano, poggio la testa sulla sua spalla.

- Canta, Liam canta. –

- Cosa vuoi che ti canti? –

- Qualsiasi cosa. Canta, amo quando canti. – lui annuisce.

- Oh her eyes, her eyes, Make the stars look like they’re not shining, Her hair, her hair, Falls perfectly without her trying… - la canta tutta.

- Liam. – lo bacio. Non posso evitare di farlo. Non so se lui capisce quanto è importante per me. Mi fa sdraiare sul letto, si mette sopra di me, delicatamente, poggiando le mani di fianco al mio corpo per non pesare troppo.

Gli sbottono il jeans. Si blocca, mi fissa.

- Sicura di volerlo? – chiede.

- Sì Liam, sono sicura. – riprende a baciarmi con il desiderio di avermi. È tutto un muoversi. I nostri corpi si muovono in sintonia.

Liam dorme. Alzo lo sguardo verso la sveglia, che sta sul comodino di Liam, sono le sei. Tra un’ora dovrei essere a casa. Mi alzo dal letto cercando di non svegliare Liam.

Mi infilo l’intimo, raccolgo le mutande di Liam.

- Che vuoi fare con quelle? – dice sbadigliando.

- Souvenir. Insomma, un ricordo. –

- Anche io voglio un ricordo. –

- Tipo? Un calzino ti va bene? –

- No, bella. –

- E allora niente. – mi chino su di lui, baciandolo ancora un po’. Mi stacco.

- Copriti, dai. – dico guardandolo.

- Sto così bene così, mi sento libero. –

- Liam ahahah, vestiti! – dico.

- Passami delle mutande pulite, nel primo cassetto del comodino. –

Apro il cassetto, ne prendo un paio a caso.

- Leopardate, sexy! – esclamo ridendo. Liam se le infila velocemente e mi abbraccia. Mi infilo i leggings. Liam esce dalla stanza, così, in mutande.

- Dove vai? –

- Ho fame! – dice scendendo le scale.

- Siamo soli in casa? –

- Sembra di sì, perché? –

- Anch’io ho fame. – dico inseguendolo.

Entriamo in cucina, merda sono tutti qua. Le guance mi scottano.

- Darcy, ma la camicia dove l’hai lasciata? – dice Harry ridendo.

- Probabilmente è sotto al mio letto. –

- Liam… era bagnata e l’ho messa ad asciugare, Liam si è messo ridere mentre aveva dell’acqua in bocca e mi ha inzuppata. – credetemi, vi prego credetemi.

- Colpa mia. – dice Liam sorridendo.

- Bello il reggiseno. – sottolinea Louis.

- G-grazie. – dico coprendomi velocemente.

- Che vuoi mangiare? – chiede Liam.

- Boh, cosa c’è? –

- Non molto, stiamo svuotando il frigorifero per evitare di lasciare qua cibo. – risponde Zayn.

- Boh, fammi un panino con quello che c’è, - dico – vado a cercare la camicia. – aggiungo sussurrando. Mi volto per tornare su, Liam mi tira una manata sul sedere.

- Aia! – esclamo. Corro di sopra.

- Camicia, camicia bella, dove sei? – apro l’armadio di Liam, cerco una t-shirt da rubargli…

- Questa ora è mia. – bisbiglio. Tiro fuori dall’armadio una canottiera rossa di Liam, la indosso. È un po’ grande, ma tanto dopo troverò la camicia e mi cambierò, penso. Torno giù in cucina.

- Non era mia quella canottiera? –

- Era appunto, la camicia è ancora bagnata… - dico vaga. Mi siedo di fianco ad occhi belli.

- Tutto bene Niall? –

- Tutto bene Darcy. Te? –

- Meglio di stamattina. – gli sorrido e lui ricambia.

- A che lavori? – dico guardando la chitarra e il foglio con qualche parola scritta, qualche scarabocchio.

- Ad una canzone, ho poca ispirazione. Anche se qui a LA ne ho scritte tre di canzoni! –

- Vorrei tanto sentirtele cantare. –

- Non si può. – sorride – Rimarranno un segreto fino a quando non uscirà l’album. –

- Cattivo Niall. –

- Bimba, il tuo panino con un po’ di tutto è pronto. –

- Grazie scimmia. – afferro il panino e lo morsico.

- C’è della maionese? –

- Sì, non ti piace? –

- Non ne vado pazza, ma ho fame e lo mangio lo stesso. –

- Sembra che un aspirapolvere ti abbia risucchiato la testa, i tuoi capelli sono uguali a quelli di una strega. – commenta Zayn.

- E se non la smetti di mettermi in imbarazzo, ti trasformo in un gallo. –

- Non sia mai, sei bellissima con quei capelli. – ride.

- Com’è Liam a letto? – chiede Harry.

- Harry! – grida Liam, è letteralmente rosso. – Che cazzo di domande sono? – aggiunge mordendo il suo panino.

- Bravo. – faccio spallucce.

Guardo Liam, mi guarda male; - Ok, molto bravo, felice Liam? – scoppiano a ridere.

- Vado a cercarti la camicia. –

- No! È un regalo. – dico – prendimi la borsa però! – Liam esce dalla cucina e va in camera a vestirsi.

Mi alzo per posare il piatto dentro il lavandino. Louis mi stringe forte.

- Gli mancherai tanto a Liam. Mancherai a tutti. –

- Mi mancherete anche voi. –

- Perché non vieni a Londra fino alla fine di agosto? – chiede Niall.

- Niall, non ti ci mettere anche te… io mi conosco e se poi ci prendo gusto rischio di non voler tornar a LA, per chi? Per un ragazzo che potrebbe lasciarmi da un momento all’altro? Qui ho tutto… non voglio andarmene. – concludo abbassando lo sguardo, Liam fa capolino in cucina.

- Ti porto a casa? – annuisco, Liam mi prende la mano e saluto i ragazzi con un “ciao” che si sente appena.

- Ma io sono qui con la mia auto. – dico sbattendomi una mano sulla testa.

- Allora ti accompagno alla macchina. – annuisco. Mi poggio allo sportello dell’auto.

- Darcy voglio dirti una cosa. –

- Dimmi. –

- Ti amo, volevo dirtelo prima, ma solo ora ho avuto il coraggio per farlo. –

- Liam…anch’io. – circondo il suo collo con le mie mani.  Lui china il suo viso sul mio. Mi bacia.

Si stacca, gli sorrido e lui ricambia – Ci vediamo domani, bimba. – infilo la mano in borsa cercando le chiavi, le trovo e gli do un ultimo bacio.

- A domani scimmia. – salgo in macchina e lo guardo mentre rientra in casa.

Davvero mi ha detto ti amo? Davvero gli ho detto anch’io? Ma che ho fatto?! 



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Capitolo 11
*** Capitolo undici. ***


 

Capitolo undici.



19 agosto 2011; oggi parte Liam.

Ieri io e Liam ce ne siamo andati al lago. Abbiamo trascorso la giornata insieme.

È stata una giornata fantastica. Alcune fan mi hanno anche fermato per chiedermi chi fossi, io per Liam. Ero agitata e ogni volta Liam interveniva con una frase che mi faceva sobbalzare “lei, è la mia ragazza.” Sono la sua ragazza, dovrei partire con lui, oggi? È una domanda che continuo a farmi da quando ho riaperto gli occhi, non ho dormito molto stanotte, ho pianto, parecchio e ho messaggiato con Liam, non poteva dormire, abbiamo anche parlato al telefono per qualche ora. Devo sciacquarmi la faccia, mi bruciano gli occhi.

- DANNATE LACRIME! DANNATO AMORE! – esclamo, levandomi la maglia zuppa di lacrime, sporca di trucco che non avevo levato dai miei occhi. Per fortuna mio padre non è in casa, non ho voglia di fingere di stare bene quando in realtà, sto di merda.

Corro in bagno, ho bisogno di una doccia. Accendo lo stereo ed entro in doccia. Il getto d’acqua mi scorre su tutto il corpo, è fredda ma almeno mi riprendo dal pianto.

Squilla il cellulare, non ho voglia di rispondere, lo lascio suonare. Voglio farmi una doccia lunga e rilassante, non chiedo molto.

Mi avvolgo nell’accappatoio, inforco le flip-flop della Hollister. Scendo in cucina, apro il frigo e tiro fuori uno yogurt. Il campanello suona, mi precipito alla porta, apro.

- Papà…Liam? Che ci fate qui? Insieme? –

- Vestiti velocemente. – dice papà un po’ incazzato.

- Perché? –

- Te ne vai a Londra per un po’. – sorride.

- No! Ho già detto che non voglio andare a Londra. –

- Non me ne frega di quello che vuoi o non vuoi tu. Tu vai a Londra fino alla fine del mese. E sai perché? Perché non ho voglia di sopportare una figlia depressa per il resto dell’estate. – sbotta.

- Non sarei depressa. –

- Luca. – dice papà. Luca… un italiano. Venne a LA due anni fa, me ne innamorai. Era veramente un ragazzo splendido… avrei voluto andare in Italia con lui, per un po’ di tempo…ma testarda decisi di restare qua… ero veramente un’emo del cavolo nel periodo che seguì la sua partenza.

- Oh papà, non giocare la carta di Luca! –

- E io la gioco invece! Non voglio vederti depressa! E poi parliamo solo di dodici giorni via da casa. – Liam dietro di lui era serio, complice, divertito, e continuava ad annuire.

- Vi odio. Tutti e due! – salgo velocemente in camera. Mi vesto, jeans scuro, canotta scura, camicia sempre scura legata con un nodo sotto al seno, cerchietto nero e sandali.

Non trovo il ciondolo di mamma, dove cavolo l’ho messo? Alzo il cuscino: eccolo! Lo indosso e poi mi metto anche la collana di Tiffany.

- Sei bellissima. – dice Liam entrando in stanza.

- Sai che ti sto odiando, vero? –

- Sei bellissima lo stesso. –

- Grazie scimmia. – gli sorrido.

- Londra non è poi così male… - sospira. Mi siedo sul letto, gli faccio segno di sedersi accanto a me.

- Lo so, giurami però, che il trentun agosto mi caccerai da Londra a calci nel sedere. È l’unica cosa che ti chiedo, vengo a Londra, ma poi cacciami via. –

- Dovrei giurartelo? –

- Sì. –

- Te lo giuro, ti tirerà i calci nel sedere. Ti manderò via da Londra il 31 agosto. – lo bacio.

- Lo sai che tuo padre ti ha fatto già ieri due valigie piene di roba? –

- Ecco perché ho mezz’armadio vuoto! Padre cattivo. Beh almeno ha preso la roba che mi piace. A Londra fa freddo? –

- A volte. Il clima è molto vulnerabile. –

- I golfini me li avrà messi in valigia papà? –

- Al massimo te li compro lì. –

- Me li posso comprare da sola. –

- Ma voglio comprarteli io. –

- Ma stai zitto. Canti un po’? –

- Cosa canto? –

- Qualcosa di Bieber. –

Liam canta “somebody to love” è bravissimo.

Finisce di cantare.

- Sai, io già incontrato qualcuno da amare. – dice, fissando il vuoto.

- Chi sarebbe la fortunata, o il fortunato? – chiedo con un mezzo sorriso.

Si gira per guardarmi negli occhi.

- Tu. –

- Ti amo, Liam. – lui sorride, non risponde, ma so che anche lui mi ama, lo ha appena detto con quel “tu”. Liam avvicina le sue labbra alle mie, mi bacia facendomi stare meglio di chiunque altro abbia mai fatto. Mi stacco.

- Dovrei chiamare Liz… devo almeno salutare lei… non posso sparire per dodici giorni senza dirle niente. –

- Io vado giù da tuo padre, gli frego qualcosa da mangiare. –

- Ma le mie valigie dove sarebbero? –

- Nell’auto che ci porterà in aeroporto. –

- Perfetto, ora chiamo Liz, ti raggiungo giù appena ho finito. – lui strizza l’occhio ed esce dalla camera.

Prendo il telefono, compongo il numero di Liz, so a memoria anche il suo numero, e aspetto che risponda.

- Sono Jeremy. –  

- Jeremy? Perché rispondi al telefono di Liz? –

- Perché lei è di sopra e il suo telefono è qui. –

- Me la puoi passare? Devo dirle una cosa importante. –

- Aspetta. –

Jeremy a volte non lo sopporto, a parte il fatto che ha provato a violentarmi… ma non mi è mai stato simpatico più di tanto, anche se è tremendamente carino. Darcy torna in te, il ragazzo più bello del mondo, è al piano di sotto, con tuo padre, e vuole portarti a Londra.

- Darcy! –

- Liz! Ciao… - il mio tono di voce si abbassa.

- Che succede? –

- Vado a Londra. –

- Con Liam? –

- Che fico! Non sei felice? –

- No Liz, ho paura, e tu sai il perché. –

- Darcy, sappiamo tutte e due che se resti qui a Los Angeles, dopo la sua partenza, sarai più depressa di un’emo. Ricordi Luca? –

- Basta parlare di sto Luca! Io lo odio! –

- Era per fare un esempio. Comunque, quanto starai a Londra? –

- Liam ha giurato di darmi un calcio nel culo, per cacciarmi da Londra, il 31 agosto. –

- Sono poco più di dieci giorni! Tesoro non disperare! Hilary ed Emma lo sanno? –

- Non ancora. –

- Le avviso io.  A che ora parti? –

- Credo prima di cena. –

- Vengo da te a salutarti, vuoi? –

- Sì, ma credo che Liam voglia uscire… sai è qui, e ora sta parlando con mio padre! Pensa che mio padre mi ha fatto le valigie in segreto ieri! –

- Un’altra ragione per amare tuo padre. Non solo è un gran figo, in più ti manda a Londra, da sola, con il tuo ragazzo! Quanto sesso violento vedo in questi dieci giorni. –

- Liz, ma come cazzo ti vengono fuori queste idee? Ahahah! Sei assurda! –

- Sono un po’ perversa. –

- Sembri Harry quando parli così. –

- Dovrei fidanzarmi con lui… -

- Tradiresti Enrique in questo modo? –

- Oh, no. Assolutamente no, amo Enrique, non lo lascerei mai. –

- Liz, ti abbandono. Ti chiamo quando stiamo per partire. –

- Portami qualcosa da Londra poi! –

- Tranquilla! Ti voglio bene. –

- Te ne voglio tanto anch’io. –

- Salutami Emma e Hilary. –

- Tranquilla. –

Riattacco. Mi sento un po’ meglio, non più di tanto, ma almeno so che Liz non sarà sola… insomma non sarà lei, che andrà, in un continente sconosciuto, dove tutti guidano a sinistra, con il volante a destra, dove c’è una regina, dove lì, il tuo ragazzo è strafamoso. Insomma, sarò una ragazza americana in mezzo a tante inglesine snob. Cosa posso chiedere di più?

- Darcy! Scendi, veloce! –

- Si Liam! – afferro la mia Louis Vuitton nera, di pelle lucida e scendo.

- Dove dobbiamo andare? –

- A Londra. – dice.

- Di già? Pensavo partissimo stasera! –

- Tesoro ci sono dodici ore di viaggio, se non di più da fare, non possiamo partire stasera. –

- Oh. – il mio viso si rattrista.

- Principessa, starai bene. – dice papà, stringendomi a sé.



Vestiti Darcy.




Spazio autrice.



Ammetto che il capitolo precedente avrei voluto evitare di metterlo, mi trovo in difficoltà a scrivere scene un po', "private" se così si possono definire.
questo capitolo non me l'aspettavo così, me l'aspettavo meglio.
Chiedo scusa a chi mi aveva chiesto un capitolo dolce, ma non sono in grado di fare capitoli dolci. Alcuni pezzi sì, ma non tutto, mi viene il diabete(?)
Spero vi piaccia il capitolo, anche se so che fa pena çç


Se non sapete che scrivere, scrivete tipo: ughukig jklhku jkhhiuy jdusyli8ytgb sioeuthibhy faceva schifo! 

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ps. Questa è la mia pagina sui One Direction, mi farebbe piacere se metteste tutte mi piace :D "proud to be a directioner."
pps. a quattro recensioni pubblico il seguito e intendo quattro recensioni con almeno dieci parole anche senza senso le prime nove e l'ultima sensata va bene, tanto ci mettete due secondi a scrivere parole a caso :)

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici. ***


Capitolo dodici.




Non voglio partire. Continuo a fingere di sorride con Liam, ma non ce la faccio.

Forse dovrei fare questo sforzo, per Liam, non per me. Forse dovrei essere meno egoista. Non lo so. Voglio stare con lui, ma non voglio andarmene da Los Angeles.

Liam mi stringe la mano, entrando in casa.

- Darcy! Pronta per il viaggio? – Zayn, che fa le sue brillanti domande, nei momenti peggiori.

- Certo! – fingo di essere felice…ma forse si nota che non lo sono davvero.

Liam mi stringe da dietro – sono solo dodici giorni, sopravviverai. – mi bacia la guancia.

- Sopravvivrò. – sorrido.

Mi siedo sul divano, di fianco a Niall che strimpella qualcosa con la chitarra.

- Agitato? –

- Un po’! l’aereo mette sempre un po’ di ansia! Te bella, sei agitata? –

- Tantissimo. – confesso.

- Fai finta che stai andando in vacanza. –

- In vacanza… ci proverò Niall. – lui posa la chitarra a terra e mi stringe forte a sé.

Harry e Louis corrono per il salotto. Harry è un mutande, merda! Louis lo rincorre con i pantaloni.

- Non puoi partire in mutande! –

- Ma io mi sento libero! LI-BE-RO! –

- Ma Darcy potrebbe scandalizzarsi. – Harry improvvisamente si blocca, mi fissa. Sorride – non può scandalizzarsi del mio grande mostro! –

- Harry…vestiti, ti supplico. – gli sorrido.

- Solo perché lo dici te, bionda. – afferra i jeans dalle mani di Louis e li infila frettolosamente.

- Ok ragazzi, problema esistenziale. – Zayn fa capolino in salotto con due scarpe diverse in mano – Ciao Darcy! – si interrompe abbracciandomi – ok, queste o queste? – dice agitando le scarpe all’aria.

- Queste bianche. – dico io.

- Sicura? –

- Fidati. – lui sorride e torna in camera. Dopo poco scende – Avevi ragione, queste bianche stanno meglio, sono proprio un figo. – dice sistemandosi. Mi alzo dal divano, vado in cucina, devo bere un po’ d’acqua.

- Che hai? Sembri sconvolta. – dice Liam.

- Ho un giramento di testa, devo bere. – sussurro.

- Stai bene? – chiede Liam preoccupato. Gli sorrido ed annuisco. Mi porge un bicchiere d’acqua e lo bevo velocemente.

- Vuoi lo zucchero? – chiede. Annuisco. Mi riempie il bicchiere d’acqua, un’altra volta, e ci aggiunge due cucchiaiate di zucchero. – Torna nel lavandino odioso cucchiaio! – grida saltando. Rido. Bevo l’acqua dolce ed esco la lingua – E’ dolcissimo, che schifo. –

- Ce la fai ad alzarti? Dobbiamo andare in aeroporto… -

- Si,si ce la faccio! In caso cado…prendimi! –

- Ti faccio da bastone, bimba. – gli sorrido, alzandomi piano.

Mi prende in braccio, tipo principessa, mi guarda negli occhi. È preoccupato, me lo sento.

- Che hai, Liam? –

- Ho paura che tu stia male. –

- Sto bene, davvero. Andiamo a prendere sto cavolo di aereo? – sorrido.

- Sì, bimba, andiamo. –

- Puoi mettermi giù, so camminare. –

- No, ti porto in braccio. –

Sbuffo, so che se insistendo, non otterrò niente, così appoggio la testa sulla sua spalla.

- Zayn! Aprimi la portiera! – grida Liam.

- Non hai le mani? Porca puttana! – esclama, scendendo dall’auto.

- Credo che Darcy non stia bene, quindi non posso poggiarla a terra, se mi sviene, che faccio? – sbotta.

- Potevi dirlo prima che era per Darcy… - ammicca Zayn, facendo l’occhiolino all’amico. Liam mi poggia piano all’interno dell’auto, di fianco a Harry, poggio la testa su quella del capellone e di fianco a me si siede occhi belli, davanti, alla guida Louis, di fianco Liam. Zayn si mette in braccio a Niall.

- Zayn, sei pesante. –

- Perché io mangio! –

- Dai mi metto io in braccio a Niall, e Zayn si mette al mio posto, ok? – dico.

- Idea geniale. – dice Niall.

- Niall, tieni le tue mani al loro posto, intesi? – dice Liam, con tono geloso, guardandolo male.

- Tranquillo! – ci scambiamo di poto io e Zayn, appoggio la testa al finestrino e Harry solleva i miei piedi portandoli sopra le sue gambe, lo fisso, mi fissa.

- Ciao piedi! –

- Harry, parla con i miei piedi, io mi devo concentrare su Londra. –

Chiudo gli occhi, e faccio respiri profondi. Profondissimi. Mi sto rilassando, sono calma, e pronta per andare a Londra. Apro gli occhi e vedo che siamo già arrivati all’aeroporto. I ragazzi scendono dall’auto, tranne Niall che non può farlo, per colpa mia.

- Non scendi? – chiede.

- No. Restiamo qua, immobili. Se non ci muoviamo si dimenticano di noi e partono senza che si accorgano della nostra presenza. Con mio padre funzionava, beh avevo cinque anni, ma funzionava. – Niall ride.

- Quanto sei bella quando fai la scema. Credo che però, Liam ci stia osservando, è meglio se scendiamo. –

- No! Fermo, non muoverti! –

- Guarda che si sta avvicinando. –

- Fa niente, tu stai fermo! – la portiera si apre, e io sto quasi per cadere, ma Niall evita la mia caduta, afferrandomi il braccio.

- Ciao Liam! – esclamo.

- Si può sapere che state facendo? –

- Ci mimetizziamo con i sedili dell’auto. – risponde Niall.

- E credete di riuscirci? –

- Sì. – rispondo.

- Impossibile. I sedili dell’auto sono neri, e voi avete i capelli biondi, dovreste tingerli di nero per non farvi notare. –

- Mai! –

- Dai Darcy, scendi. – Niall mi fa gli occhi dolci, irresistibili, mi ipnotizza.

- Ok. – scendo dall’auto e Liam mi prende per mano.

Cammino appiccicata al suo braccio verso l’entrata dell’aeroporto di Los Angeles. Prima di entrare mi volto.

- Los Angeles…ci rivediamo a settembre. – sussurro. Liam mi bacia la fronte, sorride.

- Andiamo? – chiede. Annuisco.

- MACCHINA DELLE SCHIFEZZE! – grida Harry, inseguito da Niall, verso il distributore automatico, di dolciumi.

- Stanno bene? – chiedo.

- Lo fanno sempre. Ogni volta che vedono cibo, confezionato in carte colorate, loro partono all’attacco. – risponde Zayn sorridendo.

- Oh, fico. –

Louis ride. – E quella volta che hanno svaligiato il super market? Ahah! Non posso dimenticarmi la faccia della commessa quando Harry disse: “Diamine avete solo quattro dozzine di Twix! Come potete definirvi un market ben fornito? Non sopravvivreste neanche mezza giornata con me! E domani, passo a comprarne altri!” – i tre si misero a ridere, mi limitai a sorridere.

- Il nostro volo parte tra venti minuti. – continua Louis.

- Appena venti minuti? – chiedo.

- Abbiamo giusto il tempo di mettere le valigie sul nastro trasportatore, fare il check-in. Poi saremo sull’aereo per Londra. Eccitante. – commenta Zayn.

- A me sembra spaventante! –

- E’ divertente invece, facciamo tutto di fretta. E poi noi siamo famosi, ci fanno passare avanti. – commenta Liam.

Mi accarezza la schiena, si avvicina al mio orecchio – Pronta a vedere le fan inglesi? –

- Prontissima. –

- Prima però, affrontiamo quelle di Los Angeles. –

- Dove? –

- Voltati, piano. – continua a sussurrarmi. Mi volto, lentamente. Vengo travolta da flash di macchine fotografiche, saranno una centinaia, come minimo.

- Ora sorridi, e fai ciao con la tua manina. – suggerisce.

Faccio come dice. Inizio a ridere, qualcuno da dietro mi fa il solletico.

- Ti prego smettila! – continuo a ripetere, mentre rido come una pazza.

- Louis piantala. Ahahah morirò giovane. – Liam intanto si allontana per farsi qualche foto con le fan.

- Ok, ti lascio respirare un po’. – dice Louis.

- Finalmente! Louis vorrei ucciderti. –

- No dai! – allarga le braccia, fa una faccia da cucciolo bastonato.

- Dovrei abbracciarti? –

- Sì, dovresti abbracciarmi. –mi avvicino e lo abbraccio, Louis mi stringe forte, fortissimo e mi solleva da terra.

- Vuoi smetterla di torturare la mia ragazza? – grida Liam.

- Ma è divertente! – esclama il quasi ventenne.

- Non mi piace che la tocchi così tanto! –

- Ehi, ehi. Calma eh. – intervengo – stavamo solo giocando. – aggiungo – poi te ti fai toccare da tutte queste ragazze, non ti dico niente, ma se gioco con Louis non devi arrabbiarti, ok? – gli sorrido, cercando di tranquillizzarlo. Liam, sembra aver capito, ed annuisce.














Spazio autrice.



Ok,ecco il dodici.
Grazie per le SETTE recensioni.
Ecco il Liam geloso(?), il Liam protettivo e il Liam della mia vita(?)
Ecco qui i due mangioni di schifezze, un bel applauso per HARRY STYLES E NIALL HORAN. YEEEEEEEEEEEEEAH *urla da stadio(?)*

Darcy sta per partire! Ma siamo sicuri che salirà su quell'aereo? boh chi lo sa. Sinceramente non lo so nemmeno io twt

Fatemi sapere com'è! 
Se non sapete che scrivere, scrivete tipo: ughukig jklhku jkhhiuy jdusyli8ytgb sioeuthibhy faceva schifo! 

almeno mi arrivano come commenti qui sotto al capitolo e mi garbano di più twt
Lo so sono una rompi palle, capita.
Continuate a recensire, o non pubblico il seguito perché penso che non piaccia.
ps. Questa è la mia pagina sui One Direction, mi farebbe piacere se metteste tutte mi piace :D "proud to be a directioner."
pps. a quattro recensioni pubblico il seguito e intendo quattro recensioni con almeno dieci parole anche senza senso le prime nove e l'ultima sensata va bene, tanto ci mettete due secondi a scrivere parole a caso :)

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici. ***


Capitolo tredici.



Siamo sull’aereo. Non ci credo, sto abbandonando LA. Non ci credo.

Sbuffo, continuo a sbuffare. Sono in preda al panico. Sono seduta di fianco al finestrino, Liam dice che è rilassante guardare fuori, le nuvole, il cielo, Los Angeles che si rimpicciolisce.

È questo quello che vedo, la mia Los Angeles, diventare sempre più piccola.

Questa cintura è tremendamente fastidiosa. Credo che mi butterò giù dall’aereo.

Continuo a dimenarmi, cercando di mettermi comoda, ma non ci riesco.

Liam sorride, sembra sorrida per la mia scomodità. Mi sto innervosendo.

- Che hai da sorridere? – dico con tono incazzato.

- Niente, però calmati eh. –

- Non ce la faccio. Guardala! Guardala! Mi sto allontanando da lei! Non posso. Mi butto. –

- Ma che ti butti! Dai calmati, davvero, tra qualche ora avrai sonno e ti addormenterai, al tuo risveglio avrai il mio faccione da scimmia, appiccicato al tuo che ti dirà: “Siamo a Londra baby!” fico, no? –

- NO! Mi vien da piangere. –

- Darcy, calmati cazzo. –

- Ho bisogno di cibo. Chiama l’hostess. –

- Vuoi un Twix? – Harry mi porge la mano con cui stringe un Twix ancora intatto.

- Non mi piace il caramello. Non hai altro? –

- Ho delle ciambelle al cioccolato, Starbucks! Vuoi? –

- Quante ne hai? – i miei occhi brillano, me lo sento.

- Tre. Una la lasci a me? – annuisco e afferro le ciambelle che Harry mi porge.

- Sei la mia salvezza, grazie. – gli dico, lui si limita a sorridere mentre addenta il Twix.

Sto mangiando mentre vedo la mia Los Angeles sparire. Lo sto facendo davvero, cazzo.

- Buone? –

- Vuoi assaggiare? –

- Sì dai. – porgo la ciambella a Liam, che l’addenta.

- Dovevi assaggiarla, non finirla! – rido.

- Ho la bocca grande e i miei morsi sono enormi, che ci posso fare? –

- Niente! C’è troppo silenzio. Louis? Dov’è? – Liam mi indica Louis. Mi alzo e gli vado di fianco.

- Sta dormendo. Gli faccio uno scherzo? – bisbiglio a Liam.

Lui scuote la testa. – Lascialo stare o si vendica. – Niall e i suoi saggi consigli.

- Amico non ho paura di Louis. – rispondo.

- Io ti ho avvisata. –

- Seguire o no il tuo consiglio, questo è il problema! –

- Sono sveglio. Grazie Darcy. –

- Non c’è di che! – mi siedo sulle sue ginocchia. Liam mi guarda male.

Prendo il cellulare di Louis e inizio a farmi i cavoli suoi, mentre lui cerca di riaddormentarsi.

- No ciccio, te non dormi. –

- Perché non mi lasci dormire? –

- Perché devo vendicarmi del solletico di poco fa. –

- Passami il cellulare, metto la modalità aereo. –

Gli passo il cellulare, lui schiaccia due o tre cose poi me lo ripassa.

- Ora ti tormento con le foto. –

- Darcy, vieni qui? Non lasciarmi solo. – Liam mi sta supplicando.

- Ma non sei solo! Di fianco a te c’è una vecchietta ronfante molto carina! –

- Darcy, vieni qua! – sbotta.

- Arrivo. – mi alzo dalle ginocchia di Louis, che esulta. Mi siedo al mio posto, Liam mi avvolge le spalle con il suo braccio, mi stringe forte a sé. – Smettila di farmi ingelosire. –

Lo guardo negli occhi, sorrido – Sei geloso dei tuoi amici? –

- Sì, non ho voglia di perderti, non ho voglia di rovinare un’amicizia per la mia gelosia, quindi smettila di dare loro troppe confidenze. Ti prego. – mi bacia la fronte.

- Prometto di non farlo più, ma non lo faccio apposta. Insomma Louis è simpatico, con lui gioco e basta, Harry mi dà da mangiare, Zayn ama lo shopping, mi piace stare con lui, Niall è fantastico quando suona la chitarra, quando ti guarda con quegli occhi così azzurri… e poi ci sei tu. Tu che mi hai rubato il cuore, fidati di me, farò in modo di renderti meno geloso, ma sappi solo che – Liam sorride come un ebete, - sei tu la mia scimmia, nessuno di loro quattro può sostituirti. –

Liam solleva il mio viso verso il suo, sorride avvicinandosi alle mia labbra – Ti amo, Darcy. –

- Liam, anch’io ti amo. – Liam fa pressione sulle mie labbra, con le sue, la sua lingua gioca con la mia, mi perdo in quei minuti di passione, in quei minuti dove dimentico tutti gli altri passeggeri dell’aereo che potrebbero vederci, mi dimentico che sto andando a Londra. Mi dimentico che ormai sono lontana da Los Angeles, mi dimentico di tutto ciò che mi circonda, in questo momento ci siamo solo io e Liam, ci siamo solo noi adesso. Tutti gli altri potrebbero anche essere in pericolo di vita, ma io sono qui, sola con Liam. Le sue mani, calde come sempre, percorrono il mio corpo, con delicatezza, mi accarezza la schiena, gli tengo le mani intorno al suo collo, inizio a giocherellare con i suoi capelli, si stacca per un istante. I nostri nasi sono appiccicati, i miei occhi continuano ad essere chiusi.
lo sento sorridere, sorrido anch’io.

- Darcy, Liam, non vorrei darvi una notizia un po’ sconvolgente, ma hanno inventato i bagni. –

Apro gli occhi, fisso Liam sbalordita, poi volto la mia testa verso Harry che ci guarda divertito.

- Sta’ zitto Styles, potremmo diventare il tuo dvd pornografico preferito. –

- LIAM! MA CHE DICI? – scoppio a ridere per l’imbarazzo, le guance scottano. Harry ride mentre torna a chiacchierare con Niall, che è in preda ad un attacco di ridarella.

Poggio la mia testa sulla spalla di Liam. Sono già le nove di sera, stiamo passando sopra al Texas.

Otto ore e saremo a Londra, non posso crederci. Guardo la mano di Liam, che stringe la mia. Chiudo gli occhi e mi addormento così.

 

- Bimba, svegliati, siamo a Londra. –

 

 

- Non dire cazzate. – sbotto aprendo gli occhi.

- Guarda fuori. Vedi che c’è scritto su quell’edificio? Aeroporto di Londra! Ci siamo, bimba, siamo a Londra! –

- Yeeeah! – fingo di esserne felice.

- Grazie, grazie per esser venuta. – mi sorride.

Lo bacio frettolosamente e mi affretto a scendere dall’aereo seguita da Liam e gli altri quattro.

Flash. Flash di macchine fotografiche ci avvolgono.

- Fan inglesi. –

- Sono tantissime! – esclama Liam.

- Non dovete fermarvi a fare foto e autografi, vero? –

- Solo alcune! – sorride Niall.

- Poi andiamo a fare un giro per Londra, va bene bionda? – Harry che con il suo sorriso mi fa andare fuori di testa, annuisco, Liam mi porge la mano, gliela stringo e ci avviciniamo alla folla.

- Liam! Liam! Lei chi è? Liam! – le fan continuano a fare domande del genere, a guardarmi male, mi fanno paura. Riesco solo a sorridere, a mordermi il labbro inferiore e a toccarmi i capelli.

- Lei è un souvenir di Los Angeles! – grida Harry – solo che può usarla solo Liam. – aggiunge.

- Oh Harry! Lei è la mia ragazza, passerà il resto dell’estate qui a Londra, poi tornerà a casa sua, a Los Angeles. – spiega Liam alle fan curiose.

- Sembra una barbie. – commenta una. La guarda un po’ allibita.

- Come scusa? –

- Da che reparto del supermercato sei uscita? Giocattoli? – continua a stuzzicarmi.

- Scusa che ho fatto di male per ricevere certi commenti? –

- Tu hai il mio sogno tra le mani! Liam è il mio sogno! E tu me lo hai rubato! – continua a gridare, mentre inizia a piangere. Ecco ora mi sento uno schifo. Indietreggio.

- Liam, intervieni, non so cosa fare. – gli dico strattonandogli il braccio.

- Ehi, ehi! Bella! Come va? –

- Liam, mi stai parlando davvero! Dio, sto bene, ora. Te? –

- Tutto a meraviglia! Facciamo una foto? –

- Sì! – grida la ragazza porgendogli la macchina fotografica.

- Figlia del fotografo, scattaci la foto. – dice Liam, dandomi la macchina fotografica.

- Che devo schiacciare? –

- Il bottone più grande. – spiega la ragazza, che prima mi sbraitava addosso e che ora mi sorride.

- Tre, due, uno, smile! – sorrido – ok, dovrei averla fatta, se non ti piace, te ne faccio un’altra, nessun problema. – dico ridandole l’arnese.

- Oh, è bellissima! Grazie. Scusami per prima, sei stata gentile a chiedere a Liam di calmarmi, grazie. – sorride.

- Spero davvero di non sembrare una barbie. –

- Sei più bella te di una barbie. – dice.

- E io ti ho trovato un soprannome! – Zayn esulta venendomi addosso – ora sei la barbie! Io sono Ken, ok? – Liam lo fulmina con lo sguardo – Ok, ok… io non sono Ken… Liam lo è. –

- No, Liam è una scimmia. –

- Allora io sono… -

- Il mio personal shopper. – dico.

- Ficata. – risponde Zayn.  

- All’attaccoooooooo! – Harry grida inseguendo Niall davanti alle fan, che scoppiano a ridere.

- Harry ti ho detto che ho finito tutte le caramelle! Lasciami stare! – Niall corre in tondo, e Harry, come un pirla, lo segue. Sono assurdi questi due, davvero, hanno dei problemi per me.

- Harry se stai buono te la do io la caramella! – esclamo.

- BUONISSIMO! Più buono del pane. – Harry si precipita davanti a me, mi mostra il palmo della mano – Sgancia la caramella. –

- La cerco e te la do, ma te intanto fai il bravo eh. –

Lui sorride come un bimbo di due anni, è tenerissimo.

Gli stampo un bacio sulla guancia.

- E sto bacio? – dice voltandosi.

- Non ho la caramella, perdonami. –

- Perdonata! –

Finalmente usciamo da quel covo di fan urlanti e saliamo nell’auto, nell’enorme auto, che ci porterà a casa.

- Ok, io e Darcy andiamo a casa dai miei… devo prendere dei vestiti puliti, poi vi raggiungiamo domani… va bene? – Liam, che cavolo hai detto?

- Ragazzo che somiglia ad una scimmia, che hai detto? –

- Stiamo un giorno a casa dai miei, tranquilla, non dovrebbero essere in casa. –

- Quel non dovrebbero, mi preoccupa, e non poco. Dovrei già conoscerli? Sei impazzito, non sono neanche vestita bene! Insomma, indosso questi vestiti da ieri, puzzo come una capra, come minimo dovrei prepararmi un discorso di presentazione. –

Zayn inizia a ridere – Barbie, sei alquanto logorroica. –

- Grazie! Ma come cazzo faccio a stare tranquilla? Ho bisogno di una mentina, cicca, caramella, qualsiasi cosa. – inizio a cercare qualsiasi cosa nella borsa – Mentos! Vi amo. Volete? – annuiscono tutti. Prendo tre confetti Mentos, e li butto in bocca, sento il loro sapore diffondersi in bocca, mi tranquillizzo.















Spazio autrice.


Eccomi qua con il tredici!
Yeah, Darcy è Londra! *urla da stadio*
Grazie per le recensioni! Non me ne aspettavo così tante! 
Fatemi sapere com'è! 
Se non sapete che scrivere, scrivete tipo: ughukig jklhku jkhhiuy jdusyli8ytgb sioeuthibhy faceva schifo! 

almeno mi arrivano come commenti qui sotto al capitolo e mi garbano di più twt
Lo so sono una rompi palle, capita.
Continuate a recensire, o non pubblico il seguito perché penso che non piaccia.
ps. a quattro recensioni pubblico il seguito e intendo quattro recensioni con almeno dieci parole anche senza senso le prime nove e l'ultima sensata va bene, tanto ci mettete due secondi a scrivere parole a caso :)
pps. Cagate anche l'altra FF sul vampiroso Zayn Malik? I need your blood.


Avete visto X Factor? Non sono state bravissime quelle cinque carote sul palco?
E l'intervista?
x: Harry, chi ti piace? (ovviamente si riferiva ai tipi che cantavano al talent show)
Louis: Caroline! 
Harry si stava scavando la fossa...poretto. AHAHA
Comunque questo è il link per vedere l'intervista, per chi se la fosse persa. Clicca qui :D
Qui c'è Gotta Be You, sempre ad xfactor.

Pensavo di cambiare il titolo alla storia con "Love is in the air" boh... Un enorme bacio, Manu.

 

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici. ***


Capitolo quattordici.



- Se vuoi sta sera, possiamo andare al London eye. – dice Liam, aprendo la porta di casa. Tira su da terra la sua valigia, ed entra.

- Dai entra. – mi incita. Entro in casa dei suoi, ok, è molto rustica…totalmente diversa dalla mia che è arredata con mobili moderni.

- Allora? Sta sera usciamo, o restiamo qui a girarci i pollici? –

- E? sì, certo… che casa rustica hanno i tuoi. –

- Mia madre ama questo tipo di arredamento. – sorride.

- Questa chi è? – dico guardando una foto di una bionda accanto a Liam.

- Nicola, mia sorella, la più grande… quella foto l’abbiamo fatta prima che partissi per Los Angeles… prima di incontrare te… - dice sorridendomi.

- Tua sorella è bellissima. Non ti somiglia molto. –

- Stai dicendo che sono brutto? –

- No… siete diversi, tutto qui. -  mi giro intorno – e quest’altra? Sembra Nicola, ma ha i capelli lunghi, chi è? –

- L’altra mia sorella, Ruth. –

- Bellissima pure lei. Come mai te non sei biondo come loro? –

- Perché io sono più figo. –

- Due volte. – gli sorrido.

- Ehi! –

- Si amore, sei più figo. –

- Così va meglio. –

Liam sale le scale, e con la testa mi fa segno di seguirlo. – Porto su le valigie o le lascio qua? –

- Lasciale lì, te le porto su io dopo! –

Corro su per le scale. Seguo Liam per il lungo corridoio.

- Shh, hai sentito anche te? – chiede aggrottando le sopracciglia.

- Sembravano passi. – rispondo. Liam apre la porta che ha sulla destra, rimane sorpreso.

- Che ci fai a casa? – dice qualcuno…probabilmente è una donna data la dolce voce

- Sono tornato ora da Los Angeles. È così che accogli tuo fratello? – sorride.

- Liam, mi sei mancato tanto! – la ragazza gli corre al collo senza accorgersi di me.

- Anche te Ruth, anche te, tanto, tantissimo. – come sono dolci. La bionda scioglie l’abbraccio asciugandosi le lacrime sotto agli occhi. Si volta, mi fissa, fa una smorfia strana.

- Ciao. – sussurro.

- Lei chi è? – chiede Ruth al fratello.

- E’ Darcy! Un souvenir. –

- E’ la tua ragazza? –

- Sì. – Liam arrossisce, è adorabile.

- Piacere, Ruth. –

- Darcy. – le stringo la mano.

- Non sapevo ti fossi messo insieme a qualcuno… Liam mi deludi, dovresti dire tutto alla tua sorellona. – Liam mi prende la mano e mi tira violentemente verso di sé, poi mi cinge le spalle con un braccio.

- Sai Ruth? Mi sono messo insieme ad una ragazza americana, è fantastica, dovresti conoscerla! –

- Non vedo l’ora di avere questo onore. – sorride, che carina. – Sono io la ragazza di cui parli, Liam? –

- Cavolo! Ruth, è lei! –

- Per la miseria, sei te! Io sono la sorella maggiore di Liam, quella di mezzo, Nicola è più grande, la conoscerai a breve! Dovrebbe arrivare a casa insieme a mamma e papà. – sorride, è meravigliosa.

- Non avevi detto che i tuoi non ci sarebbero stati? – chiedo a Liam.

- Pensavo non ci fossero, ma non è un problema, almeno conoscerai mamma, ormai sa della esistenza pure lei… -

- Sì infatti mamma non vedeva l’ora di conoscerla! Ha detto che le ha parlato al telefono mezza volta, e continuava a dire alle sue amiche “Liam si è fatto la ragazza, è americana! Sarà bellissima, beh è mio figlio e ha bei gusti, come me!” va beh, poi continuava a vantarsi di te… sai com’è mamma… - Liam ride imbarazzato.

- Vado a svuotare la valigia, ho un po’ di roba da far lavare… mamma sarà felice! –

Ruth mi saluta e scende le scale, andando poi fuori casa, senza dire nient’altro.

- Liam… sta sera usciamo. –

- Non credo si possa fare! Se davvero i miei ti vedono vorranno come minimo farti fermare a cena! –

- Non sono pronta per conoscere i tuoi, non oggi. –

- Fai questo sforzo, giuro che dopo cena usciamo. – mi dà un bacio sulla fronte, entriamo in camera sua.

Incredibile, ma vero, è piena di giocattoli. Da Buz Lightyear ai personaggi di Cars.

- Pensavo che tu dovessi compire diciotto anni… non otto. –

- Io sono piccolo dentro. – fa spallucce.

- Hai più giocattoli te di un negozio. –

- Capita. Giochiamo? –

- A cosa? –

- Con le macchinine! –

- Liam… evita! –

- Dai. –

- No. –

- Dai mamma! Voglio giocare con le macchinine! –

- No! Te hai fatto il bambino cattivo! Niente macchinine. – dico rubandogli la macchinina dalle mani. Mi prende per i fianchi. Si siede sul letto e mi fa sedere a cavalcioni su di sé.

Mi prende la testa fra le mani e mi stampa un bacio sulle labbra. Le sue mani scivolano sulla mia schiena, arrivano fino sopra al mio sedere.

Mi stacco piano dalle sue labbra – e se arrivano i tuoi? – chiedo tra un bacio e l’altro.

- ci beccano mentre facciamo l’amore. – risponde.

- Non riuscirei a guardarli in faccia poi. –

- allora ci facciamo le coccole e basta. – annuisco, mentre lui riprende a baciarmi, con più dolcezza di prima. Mi vibra il cellulare, qualcuno mi chiama. Tolgo il telefono dalla tasca è Zayn.

- Pronto? – ansimo.

- Darcy? Che stai facendo? –

- Niente ahah, Liam è Zayn. –

- Ah sei con Liam! Ora mi spiego l’affanno! – ride.

- Ecco il malizioso Zayn! Non stavamo facendo nulla. –

- E io non mi sto preoccupando per come vestirmi, certo. – ridacchia.

- Credi quello che vuoi, che devi dirmi? –

- Ho bisogno di un consiglio, urgente. –

- Dimmi. –

- No va beh, ci vediamo domani e ti parlo. –

- Ah, ok. Allora ciao Zayn. –

- Ciao barbie. – attacca.

Bussano la porta.

- Ma cazzo, non ci lasciano in pace. – sbotta Liam alzandosi.  Si avvicina alla porta, sbuffa e apre.

- Bambino mio! – esclama una donna un po’ bassa… cioè è più bassa di Liam, tutti sono più bassi di Liam…

- Mamma! – Liam allarga le braccia e stringe la madre. Poi la donna mi fissa e rimane a bocca aperta. Scioglie l’abbraccio con il figlio e sorride.

- Lei è la ragazza con cui parlai al telefono? –

- Sì, mamma, è lei. Si chiama Darcy. –

- Liam ho la bocca so parlare, - sorrido – sono Darcy, piacere di conoscerla signora. – dico porgendole la mano.

- Piacere mio! Cavolo sei davvero bellissima! – dice abbracciandomi.

- Grazie! – le sorrido, che donna stupenda.

- Quando andate nella casa dei ragazzi? – chiede poi voltandosi verso il figlio.

- Domani, sta sera dormiamo qui. Ah, ti ho portato un po’ di roba da lavare, felice? –

- Sempre che mi fai lavorare te! Oh, laverò la tua roba più tardi, ma è tutto da lavare? –

- No mamma. Nella valigia ho fatto una separazione tra quelli puliti e quelli sporchi… vieni ti faccio vedere. Darcy, mi aspetti qui? – annuisco e i due escono dalla stanza.

Prendo il telefono, avviso papà di essere arrivata.

Squilla ma nessuno risponde. Che nervoso! Chiamo Michael, magari è con mio padre, o comunque potrebbe avvisarlo lui.

Risponde subito.

- Darcy! Stavo venendo a casa tua! –

- Papà non te l’ha detto? Sono a Londra. –

- Come sei a Londra? Ma mia mamma ne sapeva qualcosa? –

- Suppongo di sì… comunque, avvisi mio padre che sono arrivata? Il suo telefono suona in vano. –

- Tranquilla. Ora però non so che fare. Mi hai rovinato la serata! –

- E’ sera lì? –

- Già… va beh andrò a casa di Stephan o da Louise. –

- Come va con Louise? –

- Oh, è simpatica…ma non mi ispira più di tanto, magari mi divertirò un po’ con lei e poi sceglierò un’altra vittima. –

- Il solito Michael. – ridacchio.

- Il solito me. Beh dai ti lascio alla tua Londra! Quando torni? –

- L’ultimo di agosto prendo l’aereo per casa. Tienimi aggiornata sulle tue storie amore eh. –

- Non preoccuparti, ci sentiamo domani, ciao Darcy. –

- Ciao Mike. – riaggancio.



Spazio autrice.

Eccomi qua con il quattordici :3
Anche questo capitolo non mi convince molto... anzi non mi piace per niente.
Facciamo che lo riscrivo e intanto vi accontante di questo? ahaha twt no credo di non poter fare meglio di così çç
Ah una cosa, siccome sono stupida, sapete come si chiamano i genitori di Liam? Internet non aiuta çç

Grazie per le recensioni! Non me ne aspettavo così tante! 
Fatemi sapere com'è! 
Se non sapete che scrivere, scrivete tipo: ughukig jklhku jkhhiuy jdusyli8ytgb sioeuthibhy faceva schifo! 

almeno mi arrivano come commenti qui sotto al capitolo e mi garbano di più twt
Lo so sono una rompi palle, capita.
Continuate a recensire, o non pubblico il seguito perché penso che non piaccia.
ps. a quattro recensioni pubblico il seguito e intendo quattro recensioni con almeno dieci parole anche senza senso le prime nove e l'ultima sensata va bene, tanto ci mettete due secondi a scrivere parole a caso :)
Un mega bacio, Manu ((:

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici. ***


Capitolo quindici.



Sono già le sette di sera e papà non mi ha ancora richiamata, neanche Mike l’ha fatto, magari dorme, boh.

- Bimba, mamma dice che è pronto da mangiare, andiamo? – dice Liam spuntando alle mie spalle. Sono sul divano, davanti alla tv con Ruth, scambiamo quattro chiacchiere mentre guardiamo Glee. L’unica cosa che c’è sia qui a Londra che a LA, o almeno l’unica cosa che ho scoperto che c’è pure qui.

Mi alzo dal divano e raggiungo Liam che mi porge la mano, l’afferro e andiamo in cucina.

La tavola è apparecchiata per sei, ma io vedo solo cinque persone. Liam si siede e mi fa segno di sedersi accanto a lui. Mi siedo, sono in ansia, Ruth però si siede di fronte a me e cerca di distrarmi.

Ecco un altro uomo far capolino nella cucina.

- Ciao papà. –

- Ciao Liam. Ciao…te sei? –

- Darcy. – dico sorridendogli, mentre mi alzo a stringergli la mano. Mi siedo di nuovo. Boh, la faccia del padre di Liam è inespressiva, il contrario di sua madre che sorride di continuo.

Comunque Liam somiglia molto a suo padre, stessa espressione seria, stessi occhi, un padre accettabile, ahah, ma a cosa vado a pensare? Boh forse Liam mi sta mandando in tilt con le carezze sulla gamba. Boh!

- Basta. – gli sussurro.

- Scusa ahah. – sorride.

Sono tutti seduti a tavola, ma la cena non viene ancora servita.

- Mamma, ho fame, quando arriva Nicola? – Ruth sbuffa.

- Dovrebbe arrivare a momenti! Provo a telefonarla. –

- No dai, la chiamo io, così magari si muove. – propone Liam con già il telefono all’orecchio.

- Nicola! Vieni a casa? La cena è pronta e stiamo aspettando te…sono tornato stamattina… no… ti prego sbrigati ho fame… lo sai che mamma non mangia se non ci siamo tutti… si c’è anche lei… se vieni a casa la vedi altrimenti, no… ok, ciao. – riattacca – ha detto che non riesce ad arrivare… è bloccata nel traffico, ha detto di iniziare a mangiare. – Liam ripone il telefono nella tasca dei pantaloni e aiuta sua madre a mettere il cibo nei piatti.

Finiamo di mangiare e Liam mi porta su in camera sua.

- Mi cambio o sto vestito così? – chiede.

- Stai così, io dovrei cambiarmi, puzzo. –

- Non è vero, hai sempre un buon profumo. – dice stringendomi – andiamo al London eye allora? – chiede sciogliendo l’abbraccio.

Annuisco sorridente. Mi prende per mano e scendiamo frettolosamente le scale, ci manca poco alla mia collisione con il pavimento, lo sento.

- Bimba non cadere! – dice tirandomi a sé.

- Mi tiri così forte che mi si strapperanno le braccia un giorno, me lo sento. –

- Non controllo la mia forza. – scoppio a ridere.

- Perché tu sei forte, no? –

- Sono fortissimo. –

- Come Edward Cullen. E brilli anche al sole! Sei proprio come lui! –

- Ma allora sono proprio da buttare via. –

- Ahahah! No sei perfetto per me. – sorrido.

- Quanto sei bella. – sorride. Mi prende la mano, infila le chiavi di casa nella mia borsa, e grida   – Mamma noi usciamo! Ci vediamo sta sera se siete ancora svegli! – la madre grida un “ciao state attenti” e Liam chiude la porta dietro di noi.

- Prendiamo un taxi? – chiede.

- Ma te non vuoi mai camminare! Oggi non ho i tacchi quindi camminiamo. – affermo convinta.

- Come vuoi te. – mi mette un braccio intorno al collo e afferro la sua mano, non si sa mai ciò che potrebbe o vorrebbe toccare in pubblico, metto la mia mano sul suo fianco così stiamo ben uniti, mi sento protetta così.

Eccole, ecco le luci di Londra, è bellissima tutta illuminata la sera.  Sembra quasi Natale, ma è agosto! Ecco il Big Ben, ecco il Tamigi. È tutto così magico, in un certo senso è Liam a rendere tutto così magico, credo, no, sono sicura, è Liam a rendere tutto così magico.

- Hai paura dell’altezza o non hai problemi? – chiede.

- Non ho problemi. – mi prende il polso sinistro e inizia a correre.

- Ma dove cavolo stai correndo? – gli grido.

- Non voglio fare la fila per salire, quindi muoviamoci. – risponde frettolosamente.

Ho il fiatone, ma per fortuna ci siamo fermati. Saliamo ricominciando a correre, non siamo soli dentro la “capsula” se così si può chiamare, ci sono altre coppie, famiglie, ragazzine con i loro ragazzi… ed ecco la fan che viene a rompere durante la nostra prima uscita a Londra. Liam però non la nota, o fa finta di non averla notata, io appena entrata lì la vidi e venni fulminata da uno sguardo assassino. Ora non mi fissa più, fissa il ragazzo che le tiene la mano.

Liam mi stringe a sé, alzandomi poi il mento per darmi un bacio.

- Ok, calma, Giselle, stai calma. – dice avvicinandosi.

- Sei Payne? Liam Payne? – chiede guardandoci allibita.

- Sono io! Vuoi farti una foto? – chiede sorridendo.

- E poi voglio uccidere lei. Prova a far star male il mio Liam e ti uccido. – dice indicandomi.

- Gis stai calma. – dice il ragazzo alle sue spalle. La guardo arricciando il naso.

- Liam, le tue fan mi odiano. – dico aggrappandomi al suo braccio.

- Non ti odiano, sono gelose. – mi sorride accarezzandomi la schiena.

- Comunque, voglio questa foto. Drew, ci scatti la foto? – gli passa la macchina foto grafica

– Voglio solo Liam nella foto, te no. – mi guarda male. Mi sposto. Liam poi le bacia la guancia e la ragazza torna di buon umore.

Liam mi riprende per mano una volta che ella si è allontanata.

- La prossima volta che usciamo, evitiamo un luogo dove potrebbero esserci tue fan? Grazie. – sbotto.

Liam mette la sue mani sui miei fianchi e mi spinge verso il vetro della “capsula” – Zitta e guarda il Tamigi. – sussurra al mio orecchio. Sorrido, Dio se mi piace quando sussurra al mio orecchio.

 

Stiamo tornando a casa di Liam.

 

 

- Ma non ho capito come si chiamano i tuoi genitori. – dico.

- Karen e Geoff. – si volta davanti a me, ci blocchiamo in mezzo al marciapiede.

- Che fai? – chiedo.

- Sto per baciarti. – sorride. China la testa portando le sue labbra sulle mie.

Flash, flash, e ancora flash. Liam si stacca e volta il viso verso i paparazzi.

- Pronta a correre? –

- Di nuovo?! –

- Vuoi riempirti di flash? –

- Voglio un taxi! – grido, appoggiando la mia fronte sul petto di Liam, che intanto chiama con il telefono un taxi.

Il taxi arriva in poco tempo, Liam continua a stringermi cercando di nascondermi ai paparazzi, sa che odio le foto, soprattutto se non conosco chi le scatta, ma i paparazzi amano farsi odiare?

Saliamo sul taxi nero, e Liam dà il suo indirizzo al taxista. In poco arriviamo a casa e lì Liam mi trascina sino in camera sua. Stiamo ridendo come scemi, Liam è inciampato in uno dei suoi giocattoli ed è finito a terra.

- Sei caduto come un picio. – dico tra le risate.

- Volevo abbracciare il pavimento, mi sembrava così solo e triste. – ride, nemmeno lui crede alla cazzata che ha appena detto.

- Liam, ti rendi conto che è l’una di notte? –

- Di già? –

- Si! Ahahah andiamo a dormire! – la scimmia si butta sul letto, con la faccia che sprofonda nel cuscino. Gli tiro una manata sul sedere, - Ah mi provochi! – mi alzo dal letto e apro la valigia per cercare il pigiama.

- Non trovo il pigiama, ma papà me lo ha messo in valigia almeno? – penso ad alta voce – Liam dormi? – nessuno risponde, ok, Liam sta dormendo.

- Eccolo! – esclamo trovando il pigiama, papà mi ha messo dentro quello rosa con le scimmiette, mi piace solo il pantaloncino di questo pigiama, perché è bianco con una scimmia sulla chiappa, lo adoro.

Mi infilo sotto le coperte, Liam dorme, è bellissimo, gli stampo un bacio sul naso e sento le sue braccia stingermi contro di sé. Ok, non sta dormendo.

- Hai sonno? – mi chiede.

- Non tanto, ma ormai ho su il pigiama quindi, dormiamo. –

- No, usciamo. –

- E dove cazzo andiamo a quest’ora? –

- Dai ragazzi. –

- Ma staranno dormendo. –

- Secondo me, hanno invitato qualche ragazza a casa, tipo qualche fan che hanno raccattato in giro per la città, scommettiamo che ho ragione? – sorride.

- E te vuoi andare là, ora? –

- Sì! Te no? –

- Ma sono già in pigiama! –

- E chi se ne frega! Prendiamo la macchina di papà, tanto non dice nulla. –

- Ok, ma guido io. Te non hai la patente. –

- E te non sai guidare a sinistra. Suvvia, la polizia non ci fermerà, al massimo pago la multa. –

- Posso cambiarmi? –

- No dai sei più bella in pigiama. – mi sorride. Faccio spallucce e mi alzo, infilo le converse bianche, ed usciamo.






Spazio autrice.

Ecco qua il quindici, ci ho messo tanto a postarlo, ma non avevo il tempo per farlo, perdonatemi.

Se fa schifo e non volete più leggere la storia, vi comprendo, ma almeno scrivetemelo, scrivete che faccio schifo a scrivere çç
 
Ok, come al solito grazie per le recensioni, siete meravigliose. 
E ho scoperto come si chiamano i genitori di Liam: Geoff e Karen! ahaha mi sento intelligente.

 
A quattro recensioni il seguito :3

Manu x.

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Capitolo 16
*** Capitolo sedici. ***


 

Capitolo sedici.



 




Siamo a casa dei ragazzi, Liam aveva ragione, hanno raccattato fan per la città, giusto per divertirsi un po’. Non solo ci sono ragazze bellissime in giro per casa, in più c’è una nebbia assurda e l’odore che regna ricorda tanto le sigarette, davvero un odore insopportabile.

Mi sventolo la mano sotto al naso, cerco aria sana, ma è inesistente!

- Siete in tempo per il poker! – Harry mi prende per mano e mi fa sedere davanti a sé, o forse è meglio dire sotto, dato che lui è sul divano e io sono seduta a terra e le sue ginocchia le ho attaccate alle orecchie. Liam si siede di fronte a me, tra due ragazze, carine, ma lui non le guarda neanche, continua a sorridermi.

- Quanti soldi servono? – chiedo. Tutti mi fissano, scoppiano a ridere.

- Ma che soldi e soldi? Chi perde si spoglia. – Zayn esordisce, con sguardo malizioso guardando me, e le altre ragazze. Saremo più o meno in dieci in questa casa. A quanto pare Louis ha puntato alla rossa, Harry, boh Harry se le divora tutte con gli occhi, guarda male anche me, ma probabilmente è ubriaco, oppure no, ma Harry è il pervertito del gruppo quindi non è un problema grave. Quello che ha lo sguardo più da maniaco del solito è Niall,è preoccupante, non ho mai visto prima d’ora Niall così eccitato all’idea di una ragazza in intimo, a LA siamo andati spesso in spiaggia, in spiaggia ci sono tante ragazze in costume, dettagli.

- Allora non gioco. – dico.

- Dai non fare la guasta feste! – Louis mi tocca la spalla, che sguardo perso che ha. Fisso Liam, sorride – E’ solo un gioco. – continua Louis.

- Ma Liam è geloso. – dico guardando Liam con aria seria.

- Per me,puoi fare quello che vuoi, come ha detto Louis, è solo un gioco. – lo guardo malissimo. Peggio di così non credo si posso fare. Alzo entrambe le sopracciglia stupefatta dalle sue parole.

- Ah beh, allora giochiamo. – dico. Liam James Payne, la guerra inizia, ora. Ti ho promesso di non farti ingelosire, no? Beh, ora la promessa è rotta, è solo un gioco no? Vedremo, bella la mia Scimmia Payne.

 

- Darcy hai perso! Ahah via la maglia! – Niall mi indica ridendo, è ubriaco, ma è sempre bello sentirlo ridere.

- Ma non posso levarmi prima i pantaloncini? –

- No, la maglia. – ribatte Zayn.

- Va beh. – guardo Liam si è fatto serio in volto tutt’un tratto, scuote la testa – E’ solo un gioco, no? – gli chiedo ironica. Mi sfilo la maglia. – Felici? – dico bevendo un bicchierino di vodka alla menta.

Facciamo diverse partite, siamo quasi tutti in mutande.

- Ma lo scopo di questo gioco? – chiedo.

- Vedere la gente nuda? – Zayn e le sue domande, risposte, ovvie.

- Non c’ero arrivata, Zayn, grazie per avermi illuminata. – sorrido. Liam si alza e mi porge la mano, - Andiamo nella mia camera? – chiede.

- Ah, Liam vuole formicare. –

- Invidia, Tomlinson? – chiede fulminandolo con lo sguardo.

- Calmo Liam. – dico baciandolo.

- Allora? Andiamo o no di sopra? – chiede scocciato. Annuisco, la situazione è insopportabile, Liam è geloso, lo vedo nel modo in cui osserva i suoi amici. Raccolgo il mio pigiama da terra, saluto i ragazzi con un bacio sulla guancia, saluto con un cenno della mano le ragazze e corro di sopra, raggiungendo Liam a metà scala. Mi afferra la mano.

Entriamo nella sua camera, che al contrario di quella di casa sua, è senza giocattoli. Mi sdraio sul letto.

- Cavolo sono le cinque. – bisbiglio.

- Cavolo mi hai fatto innervosire. –

- Che? –

- Mi hai fatto innervosire! – dice alzando la voce.

- TI CALMI? – gli grido contro.

- Calmati te! – si avvicina violentemente, ho paura – Che senso ha fare così la gatta morta con i miei amici? Eh? Che senso ha strusciarsi addosso a Louis mentre si sveste? O mentre ti svesti? Eh? –esatto, mi ero seduta su Louis per tutto il tempo, a Liam dava fastidio, ma ero più vicina al tavolino da lì. – Scusa. – mormoro.

Si siede di fianco a me. – No, va beh, scusa te, in fondo si stava giocando, e guardami, sono in mutande, non ti faccio impazzire? – sorride mentre si sdraia.

- Oh, si Liam, mi fai impazzire. – dico sedendomi a cavalcioni sul suo ventre, si alza con la schiena così che riesca a mettere bene le sue mani sulla mia schiena. – Anche tu fai impazzire me, soprattutto quando sussurri frasi sexy, come quando eravamo in spiaggia…settimana scorsa, ricordi? –

- Ti dissi: bagnato sei da stupro. Ti mettesti a ridere. – mi copro velocemente il viso con le mani. Liam me le leva subito e prende a baciarmi con foga. So dove vuole arrivare, e di certo, non sarò io a fermarlo, anzi.

 

Sono le dieci del mattino, Liam dorme. Dio se è bello quando dorme. Mi infilo velocemente il pantaloncino del pigiama e la maglia e scendo di fretta le scale. Il soggiorno è un casino. Ci sono vestiti ovunque, e se dico ovunque è perché è così.

- Che schifo. – dico afferrando un paio di mutande maschili da sopra la lampada. Le butto a terra. – Che schifo. – ripeto. Entro in cucina, Harry, ok, Harry è nudo e sta cucinando.

- CHE SCHIFO! – grido di nuovo. Harry si volta a guardarmi, sorride – Buongiorno D. – dice.

- Lo sai che sei nudo, vero? – chiedo.

- Ecco perché sentivo freddo al sedere. Controlla te le uova. – dice correndo in salotto.  Mi avvicino a quella padella che emana un odore invitante.

- Hazza muoviti se non vuoi che le mangio io queste! – grido.

- NO! Sono mie! – grida facendo capolino in cucina – Sono ancora vive le mie piccole uova amorose? – chiede spingendomi verso la sedia.

- Tranquillo non le ho mangiate. Cucini anche per me? – chiedo facendo il labbruccio.

- Ok D. ma solo perché sei bella. – fa una linguaccia – Dormito bene? – chiede poi.

- Sì, te? –

- Benissimo. –

- Ma le ragazze che c’erano qui ieri? –

- Sono andate via verso le sei, te eri su con Liam, a dormire. – sorrise maliziosamente.

- E abbiamo dormito benissimo. – sottolineo. Sorride.

- Buongiorno mondo! – Louis mi bacia la testa sorridendomi, poi tira un coppino a Harry.

- Buongiorno Lou. – lo saluto.

- Buongiorno amore mio. – gli salta addosso Harry. Che teneri che sono. Louis stacca Harry da sé e tira fuori dal frigo della spremuta d’arancia.

- Louis hanno inventato i bicchieri. – sbotto. Lui stacca la bottiglia dalla sua bocca – Davvero? – chiede. – Sì! E se anch’io avessi voluto della spremuta? –

- La volevi? –

- No odio le arance. –

- Allora non rompere. – dice sorridente.

- Indovina chi sono. – Zayn mi posa le mani sulla faccia, ma la voce è di Liam, è inconfondibilmente quella di Liam.

Metto le mani su quelle di Zayn.

- Queste sono le mani di Malik. Ma la voce sexy, è quella di Payne. – sorrido. Zayn mi lascia il viso.

- Come l’hai capito che erano mie le mani? – chiede bisbigliando, il gallo.

- Sono fredde, quelle di Liam sono sempre calde. – sussurro.

- Buongiorno bimba. – dice Liam baciandomi le labbra.

- Buongiorno, dopo vai dai tuoi a prendere la mia roba? Non posso andare in giro in pigiama. –

- Va bene! Harry vieni con me dai miei? –

- Devo ancora mangiare! – sbotta.

- Mangi dopo da Starbucks! Dai vestiti. – Harry annuisce e corre di sopra.

- Ma Niall? – chiedo.

- Starà ancora dormendo. - Conclude Zayn. Annuisco e vado di sopra a svegliarlo.

Non so nemmeno qual è la sua camera, ma la troverò. Bene, bene, bene, se tutte le porte, inclusa quella del bagno, sono aperte, significa che quella porta che è chiusa, è la camera di Niall.

Dio quanto sono intelligente.

Entro piano nella stanza, come immaginava Zayn, il biondino sta ancora dormendo, e direi anche che russa.

Mi siedo sul suo letto. Lo fisso, che bellino.

- SVEGLIA BIONDO! – grido. Niall salta in aria.

- SONO SVEGLIO! – scoppio in una sonora risata guardando la sua faccia rincoglionita.

- Buongiorno occhi belli. –






Spazio autrice.


Here I am! (?)
Va beh lasciamo stare l'inglese. 

Il sedici è sfornato(?) YEEEEEEEEEEEEAH 
Lo so che mi amate perché l'ho postato presto(?) ma cazzo dico? vi faccio aspettare un botto per i capitoli çwç
Oggi sono tanto stanca, ma ho finito il capitolo lo stesso, magari fa anche schifo, ci saranno sicuro degli errori, non l'ho neanche riletto, non sono neanche le nove di sera e credo che andrò a dormire perdendomi la live di Liam, sempre se la farà, perché boh, secondo me Liam è caduto nel cesso :3
 
LIAM TI SALVO IOOOOOOOOO! (?)

ok, basta con le canne Manu, basta.
 
Quattro recensioni e mi metto a scrivere il diciassette :3

Un beso, Manu

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Capitolo 17
*** Capitolo diciassette. ***


 

Capitolo diciassette.



 



25 agosto 2011, Tamigi.

Io e Niall siamo venuti a fare una passeggiata vicino al Tamigi. Liam è da ieri che non lo vedo, “impegni familiari” dice lui, ma perché non coinvolge pure me? Alla fine ho conosciuto quasi tutti i suo parenti in questa settimana, va beh. Continuiamo a scherzare, ci stiamo divertendo molto, occhi belli è un tesoro.

- Ma quello è Liam? – chiedo a Niall, indicando uno, che sembra Liam.

- Non penso, Liam sta con te, non bacerebbe quella tipa, quindi non è lui, andiamo in quel negozio? – chiede cercando di distrarmi. Sento una fitta allo stomaco.

- Niall, provo a chiamare Liam. –

- Ma no dai! Sarà impegnato. – troppo tardi ho il telefono all’orecchio.

- Squilla. – dico. Il tipo intento a sbaciucchiarsi tira fuori dal jeans il telefono e risponde.

- Liam, dove sei? –

- Dai miei nonni, dove sennò? –

- Magari vicino al Tamigi a sbaciucchiarti con una mora. – il tipo si guarda attorno, poi mi vede e mi fissa.

- Darcy, posso spiegarti, davvero. – dice.

- Vaffanculo Liam. – inizio a piangere. Riaggancio – Niall, portami a casa, voglio tornare a Los Angeles. – dico decisa.

- Che è successo? – chiede asciugandomi le lacrime.

- Quello è Liam, e si sta avvicinando, ti prego andiamocene. –

- Merda, andiamo. –

- Te sapevi di questa cosa, Niall? –

- No, o sì. Cioè sapevo che doveva incontrarsi con la sua ex, ma non sapevo fossero tornati così intimi. –

- Perché me l’hai nascosto, perché non mi hai detto che lui vedeva la sua ex? Perché Niall? Perché te mi hai fatto questo? – scoppio in lacrime. Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia, mi fa schifo tutto. Liam mi raggiunge.

- Darcy, ti prego fammi spiegare. –

- Spiegare cosa?! Come te la sei baciata bene? Mi vuoi spiegare com’è la sua bocca? Eh?!  Liam vattene a fanculo, davvero mi fai schifo! e io che ho rinunciato alle mie vacanze estive per un cretino come te! Liam mi fai schifo! – scappo.

Non conosco neanche Londra, non so nemmeno dove andare, ma entro in un parco e corro, corro cercando di scappare da quelle immagini, Liam,e la sua ex che si baciano, voglio morire.

“Corri Darcy, corri” la vocina dentro di me continua a ripetermelo. Non posso non ascoltarla, continuo a correre finché non trovo una panchina isolata da tutto il resto del parco, mi ci siedo e con la faccia tra le ginocchia, ricomincio a piangere. È l’unica cosa che riesco a fare.

 

Il telefono squilla, lo prendo dalla tasca, è papà.

Mi asciugo le lacrime e rispondo.

- Papà? – singhiozzo, ma cerco di controllare la voce così che non si preoccupi.

- Principessa! Niall ha detto che vuoi tornare a casa, che è successo? –

- L-L-Liam… papà ti prego prenotami il biglietto non posso restare qua. –

- Principessa resisti un altro giorno, domani tornerai a casa, ho prenotato il volo per le dieci del mattino inglesi, così quando arriverai qui, verrò a prenderti all’aeroporto. –

- Va bene papà. –

- Per il resto tutto bene? – chiede.

- Mi è crollato il mondo addosso, come potrebbe andare tutto bene? –

- Hai ragione, fatti forza, domani torni a casa. –

- Ci proverò. –

- Adesso dove sei? –

- In un parco, su una panchina, non so nemmeno come tornare a casa, chiamerò un taxi. –

- Mi raccomando, ci sentiamo domani principessa. –

- Ciao papà. – riattacco, ho 18 chiamate perse, tutte di Liam, ma non gli rispondo, ho anche quattro sms, Harry, Zayn, Louis e Niall mi stanno tempestando si sms.

“D. dove sei? Sono in ansia, ti prego, chiamami!” questo è Harry.

“Barbie, torna a casa, ho bisogno di aiuto con i vestiti. Ti prego Barbie, sono preoccupato sei sparita da un’ora!”, Zayn.

“Lo so, sono il più scemo, ma se vuoi qualcuno con cui chiacchierare un po’…sai, ho due orecchie. (:” Louis.

“Darcy, se mi dici dove sei vengo a prenderti, tuo padre dice che sei in un parco, quale dei tanti? Liam non è in casa, quindi hai la via libera, ma chiamami prima così vengo a prenderti, sono tutti in ansia per te, Harry sta cucinando tutto e di più per te. Almeno credo sia per te ma ogni tanto qualcosa sparisce, beh, è Harry, e cucina da Dio, quindi magari mangerò anch’io, ma solo quando sarai rincasata, mi si è tappato lo stomaco ora, non è da me, lo sappiamo tutti. Ti prego chiamami.”, occhi belli e i suoi poemi sul cibo, mi fa sempre sorridere quel ragazzo. Schiaccio il pulante della cornetta verde, per chiamarlo.

- Darcy! Mi hai risposto, finalmente! – Liam, merda ho schiacciato proprio mentre mi stava chiamando, merda, verdissima merda, mantieni la calma Darcy, mantieni la calma.

- Ma io volevo chiamare Niall. –

- Sì, ok. Dove sei? –

- A fare in culo. Dove dovresti esserci te però. –

- Posso sempre raggiungerti. – ride.

- Liam, vattene allegramente a fanculo. –

- Posso almeno spiegarti quello che è successo? – chiede calmo.

- TI SEMBRA CHE NON L’ABBIA VISTO LIAM? TI SEMBRA CHE IO ABBIA BISOGNO DI SPIEGAZIONI DI QUELLO CHE HO VISTO? EH? NON TI FACEVO COSI’. – alzo la voce. – Spero che tu sappia che non mi vedrai più, domani torno a Los Angeles. E io che mi sono rovinata l’estate per colpa tua. Davvero non vedo l’ora di tornare a casa, tra le braccia di Michael, di mio padre, di Liz, tra le braccia delle persone che non mi tradiranno mai, - qualcuno si siede accanto a me, Niall. Gli sorrido – mi dispiace solo una cosa, non vorrei andare via da Londra per Niall perché è un ragazzo d’oro, vorrei restare per la cucina di Harry, vorrei continuare a fare shopping con Zayn, e a ridere con Louis. Ma voglio andarmene per colpa tua. Ora ti attacco il telefono in faccia, abbraccerò Niall che non si sa come mi ha trovata, - Niall ridacchia – andrò a casa a preparare i bagagli e credo che passerò la notte in aeroporto. Ricordami sorridente, ma ricordami single. – riaggancio il telefono, volto il viso verso Niall, ricomincio a piangere mentre Niall pensa solo a stringermi tra le sue braccia.

- Andiamo a casa, Harry ha preparato anche la lasagna. – dice.

- Non posso perdermi la lasagna di Harry, andiamo. – mi alzo. Niall mi prende il viso tra le mani e mi asciuga le lacrime con i pollici.

- Dai, fai un sorriso, illumina tutta Londra con il tuo splendido sorriso. –

- Non ce la faccio, scusami. – mi dà un bacio sulla guancia. Sorrido istintivamente.

- Ora Londra risplende. – bisbiglia. Niall tira fuori dalla tasca il suo telefono, risponde alla chiamata di Louis.

- Louis, dimmi… sì l’ho trovata, avevi ragione era alla panchina isolata dal mondo. – sorride – dì a Harry che stiamo arrivando,  di tenere al caldo la lasagna che Darcy ha fame… ok, io ho fame… ti spiego dopo a casa, o te lo spiega lei, comunque ha fatto zittire Liam in un modo assurdo, Darcy sembra tanto calma, ma se viene ferita o si incazza è peggio di un leone… hai ragione, leonessa. Ci vediamo a casa. – ripone il telefono in tasca, intreccia la sua mano con la mia.

- Allora, vuoi parlarne? – chiede sospirando.

Appoggio la testa sulla sua spalla mentre camminiamo tra le vie di Londra, per tornare a casa.

- Ora no, non voglio farti fare brutte figure, insomma un bel ragazzo come te, non può andare in giro con una ragazza che piange. – gli sorrido.

- Se lo dici te. Mi aspetti qui? – chiede fermandosi davanti ad un negozio di accessori personalizzati.

- Che devi fare? – chiedo.

- Mi aspetti, sì o no? – sorride.

- Sì, ti aspetto, occhi belli. – Niall mi lascia la mano – torno subito. – dice allontanandosi.

Londra è bellissima, lo ammetto, ma non vedo l’ora di tornare a casa.

- Ciao! – mi dice una ragazza avvicinandosi, l’ho già vista da qualche parte, ma dove?

- Ti conosco? – chiedo mordendomi il labbro inferiore.

- Non ti ricordi di me? Sono la ragazza dell’aeroporto, quella che ha detto che esci da un negozio di giocattoli…- dice imbarazzata.

- Ah ecco dove ti avevo vista! Si, mi ricordo, come potrei non farlo? –

- Madison! Lei è la ragazza di Liam! – grida girandosi verso la sua amica.

- Ero la ragazza di Liam. – bisbiglio, magari non mi ha sentita.

Si volta di scatto, ha una faccia sconvolta – Cosa? Come eri la ragazza di Liam? – chiede, ok mi ha sentita.

- Ci siamo lasciati, oggi. Stava baciando un’altra, quindi domani me ne torno a Los Angeles, estate rovinata… tempo sprecato dietro ad un ragazzo che non ci ha pensato due volte a tradirmi… e voi avreste voluto essere al mio posto? Meglio di no, sto malissimo. – mi sfogo un po’. Le ragazze non riescono a crederci – Non può essere, Liam è troppo dolce per fare una cosa così brutta. – scuoto la testa, sollevo le spalle. – Lo credevo anch’io. – aggiungo.

Niall mi prende la mano, sorride alle due ragazze che sono scioccate dal vederlo così vicino e ci allontaniamo salutandole.

- Che volevano? – chiede.

- Una di loro era in aeroporto quando siamo arrivati a Londra, la tipa che ha dato idea del soprannome barbie a Zayn. –

- Era lei? – annuisco, mi porge il sacchetto – è per te. – dice.

- Che è? –

- Aprilo! –

Metto la mano dentro al sacchetto e ne estraggo il contenuto, un foulard con in trasparenza, l’unica foto mia e di Niall. La foto che ci eravamo fatti giorni prima davanti a Starbucks. Una lacrima mi riga il volto.

- Non dovevi Niall. – lo abbraccio.

- Come no? Poi a cosa abbinavo il mio porta chiavi? – dice mostrandomelo.

- Oddio è bellissimo anche questo, te sei scemo. –

- E te sei speciale. Mi mancherai, sei un’amica fantastica. –

- Anche tu Niall, mi mancherai, mi mancherà la tua risata e mi mancheranno i tuoi occhi, ma, beh, Los Angeles è solo dall’altra parte del mondo, solo a dodici ore da qui! –

- Verrò ogni volta che posso, giuro. Anche con gli altri. –

- Liam, Liam se lo dimenticate qua, o per sbaglio lo fate cadere dall’aereo, senza paracadute, non importa, basta che veniate voi quattro. – sorrido.

- Che stronzetta che sei. – sorride riprendendomi la mano.

- Poi a casa mi dai il tuo profumo? – chiedo.

- Che ci devi fare? –

- Lo spruzzo sulla sciarpa così sentirò sempre il tuo profumo. – dico.

- Che genio che sei. –





Spazio autrice.





Ok ecco quella merda del diciassette.

Colpo di scena, Liam il traditore.
Darcy torneràa Los Angeles prima del compleanno di Liam çwç

Quattro recensioni al seguito :3

Un beso, Manu
 

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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto. ***




 

Capitolo diciotto.



 





Siamo a casa, abbiamo camminato a lungo e con calma, non avevo nessuna fretta di tornare a casa e Niall, anche lui sembrava non avesse fretta di rincasare.

Sono nella camera di Liam a raccattare tutta la mia roba. Ogni tanto qualche lacrima mi riga il volto, normale, no? Mi ritrova la roba di Liam in mano senza volere, oppure come adesso, stringo tra le mani la t-shirt sporca di gelato alla nocciola. Me la macchiò Liam, la sera in cui decidemmo di restare in camera, mangiando gelato, mentre gli altri andavano ad una festa, siccome, Liam, non sa mangiare un gelato con i cucchiai, perché povera stella lui, ne ha paura, decise di mangiarlo con la forchetta. Mi macchiò la maglia con il gelato dopo poco, provò anche a pulirmi la maglia, ma continuava a tastarmi il seno così finimmo per fare altro, mentre il gelato si sciolse dentro la vaschetta di plastica.

Infilo l’ultima maglia nella valigia, e, con un asciugamano, intorno al corpo, vado in bagno per farmi una doccia.

Entro in doccia, accendendo, prima, lo stereo. L’acqua tiepida scorre sul mio corpo, come sottofondo musicale, la mia dolce, e amata Britney Spears con “Oops… I did it again” adoro questa canzone. Inizio a canticchiarla mentre mi risciacquo i capelli, cercando di levare tutto lo shampoo.

 

“Oops!... L'ho fatto di nuovo

 

Ho giocato con il tuo cuore, facendomi prendere dal gioco

Oh baby, baby

Oops!... tu pensi che io sia innamorata

Che io sia stata mandata da lassù

Io non sono tanto innocente

 

Vedi il mio problema è questo

 

 

Io faccio grandi sogni

Io desidero che gli eroi esistano veramente

Io piango, guardando i giorni

Non vedi che sono pazza in molti modi

Ma perdo tutti i miei sensi

Questo è tipico di me”

{Traduzione testo fornita da "angoli testi" se ci sono errori prendetevala con quel sito(?)}

 

Sembra che anche Britney capisca quello che penso ora, Liam si è preso soltanto gioco di me. O magari no, ma in questo momento, anche grazie alle parole della Spears, me ne sto convincendo.

Continuo a cantare e sento qualcuno che bussa alla porta del bagno.

Adoro questa doccia, è enorme, i vetri sono oscurati, così anche se qualcuno entra, non vede la persona al suo interno, vede solo le ombre, quindi non mi preoccupo, anche se uno dei ragazzi entrasse, non mi vedrebbe, no?

La porta si apre e vedo l’ombra di qualcuno entrare.

- Sei brava a cantare, D. – Harry, si siede da qualche parte e continua a chiacchierare un po’ sul quanto, sia stato difficile preparare tutta quella roba da mangiare.

- H. mi passi l’asciugamano? – dico, tirando fuori dalla doccia, la mano. Harry si alza lentamente, e sempre lentamente mi porge l’asciugamano blu con i fiori sopra.

Me lo lego intorno al corpo ed esco prendendone un altro, ma leggermente più piccolo, per avvolgerci dentro i capelli.

- Ok, Hazza, se esci mi vesto e vengo a mangiare tutto quello che hai preparato da mangiare. – sorrido.

Lui annuisce e dandomi un bacio sulla guancia, esce piano dal bagno. Mi vesto velocemente, così da non far aspettare troppo Hazza.

Non ho voglia di asciugare i capelli, tanto saranno orrendi in qualsiasi modo io li faccia, quindi li lego in un alto chignon, infilo le converse rosa, che si abbinano al cuore sulla maglia bianca, e scendo giù in cucina.
Sono tutti seduti che discutono animatamente, prima di entrare, mi soffermo di fianco alla porta, cercando di non farmi vedere, e ascolto il discorso.

- Mi ha baciato lei, io volevo evitare di rispondere al bacio, ma non pensavo sarebbe successo tutto questo. – Liam è tornato a casa, merda, la sua voce trema, sta piangendo, come quella volta a Los Angeles, prima che tornasse qui, a Londra.

- Amico, mi sembra la solita scusa. – Louis, si deve essere sicuramente Louis. Mi sposto leggermente per fingere di essere appena scesa dalle scale, ma sbatto contro al mobile facendo cadere il vaso a terra, che si frantuma.

Mi avvicino al pavimento per raccogliere i pezzi di vetro, del vaso ma mi graffio il palmo della mano. – Aia. – bisbiglio. Niall corre fuori dalla cucina e si accovaccia di fianco a me – Che hai combinato? – chiede con tono arrabbiato, ma anche preoccupato, non so come spiegarmi.

- Ho urtato il mobile, facendo cadere il vaso…giuro che ve lo ricompro. –

- Scema, tranquilla. Ma questo è sangue? – chiede prendendomi la mano.

- E’ solo un graffio. Colpa del vetro. –

- Solo un graffio? Stai bene? Ci vedi? C’è una scheggia di vetro qui dentro! Louis prendi delle pinzette, Darcy ha del vetro nella mano! – grida.

- Sbadata come sono avrò poggiato la mano su del vetro… ma non preoccuparti posso levarmela da sola, la scheggia. – Louis arriva in poco tempo, con le pinzette in mano. Mi fa sedere sul divano, e, come un esperto, porta la mia mano vicino al suo mento per vedere meglio le schegge.

- Mi prendi l’acqua ossigenata, Niall? – chiede, al biondo preoccupato, tenero.

Niall corre al bagno di sopra per prendere ciò che gli è stato richiesto. Harry si siede di fianco a me.

- Che hai combinato D.? – sorride mentre mi passa una mano sulla schiena. Sento le guancie inumidirsi, gli occhi che bruciano. Sto piangendo. Chino la testa verso il basso e continuo a piangere, come questo pomeriggio al parco. Harry mi prende l’altra mano, quella sana e la porta vicino alle sue labbra, mi dà un dolce e piccolo bacio, Louis invece, si è affrettato a stringermi tra le sue braccia. Sono così dolci. Hanno capito perfettamente che non piango per la ferita, bensì per il ragazzo che ora è in cucina, e mi osserva, con gli occhi arrossati anche lui.

Liam fa per alzarsi e venire da me, ma sento che Zayn lo blocca dicendogli di lasciarmi stare, e per fortuna, Liam, gli dà ascolto. Non ho proprio voglia di farmi vedere piangere anche da lui.

Intanto Niall è sceso, con la bottiglietta del disinfettante. Porge la bottiglietta a Louis, mentre si siede accanto a me, cingendomi le spalle con un braccio. Poggio la fronte sulla sua spalla, continuando a piangere.
- Brucia, Louis, brucia tanto. – sobbalzo, appena Louis fa cadere quel liquido, che odio sin da quando ero piccola, sul palmo della mano ferita.

- Lo so, ma poi ti do un bacino e passa. –

- Louis, secondo te ci credo, che si mi baci la ferita, mi passa? –

- Sì, perché funziona davvero! – sbotta, alzando l’indice in aria. È adorabile. L’osservo mentre mi medica la mano. La ferita brucia, ma non è l’unica cosa ora ch mi brucia, anche gli occhi lo fanno. Bruciano e non smettono di lacrimare. Le guance ormai sono bagnate, più bagnate del letto del Tamigi. Niall mi sussurra di calmarmi, di sorridere, di illuminargli la serata, ma proprio non ci riesco.

- Harry, chiedi a Zayn le garze? – Louis sembra davvero un dottore, cavolo mi sta medicando alla perfezione, - Ti metto la garza sulla mano e poi usciamo a mangiarci un gelato, solo io e te, vuoi? – chiede sorridendomi, annuisco cercando di sorridergli ma proprio no riesco – So che stai sorridendo, dentro. – sussurra. Annuisco prendendo in mano, il fazzoletto che Niall mi porge.

 

La mano è fasciata per benino. Io e Louis siamo allo shop di M&M’s.

È davvero, davvero enorme e dentro c’è di tutto.

- Comprati quello che vuoi e portatelo con te a Los Angeles! – grida entrando al secondo piano.

- Voglio questo pupazzo! È bellissimo! – dico, afferrando il pupazzo rosso, a forma di M&M’s, lo adoro, è sempre stato il mio preferito, quello rosso.

- Dammi pago io. –

- Non se ne parla! Me lo pago da sola. –

- Troppo tardi, ho detto al commesso di mettere tutto ciò che desideravi, sul mio conto, quindi. –

- Tomlinson, sei cattivo! –

- Grazie Darcy, anch’io ti voglio bene. – lo abbraccio per un paio di minuti, poi aprendo gli occhi guardo l’orologio.

- Sono le undici! Louis io domani ho un aereo! E ho fame, quindi, McDonald's e poi andiamo a casa. Devo dormire. –

- Va bene capo! – dice prendendomi la mano mentre ci avviciniamo alle casse.













Spazio autrice.


 
 
Ecco dopo tanto il diciotto. Scusate se lo posto ora all'una e ventitré del mattino del 28 novembre 2011. Non chiedetemi perché ho messo la data e l'ora, non lo so nemmeno io.
 
Ho ricevuto ben DODICI recensioni, tra cui una negativa, mi sono presa male, ecco perché ci ho messo tanto a scrivere questo capitolo, ma proprio mi bloccavo, non riuscivo ad andare avanti.
 
Avevo anche pensato di cancellare la storia, anzi l'account.
 
Boh, fatemi sapere com'è e forse continuo.
 
 
Manu.

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Capitolo 19
*** Capitolo diciannove. ***


Capitolo diciannove. 




















26 agosto 2011; aeroporto di Londra, oggi torno a casa.

Sono le sette del mattino e sono seduta qui su questa sedia, scomodissima, vicino alla porta che mi farà entrare nell’aereo per LA. I ragazzi sono tutti qui, compreso Liam. Per fortuna non prova nemmeno a rivolgermi la parola, sarei in grado di ucciderlo.

Fa leggermente freddo, e come sempre, ogni volta che io mi vesto estiva, c’è quella brezza che mi fa pentire di non aver portato una felpa. Ma qui a Londra fa sempre fresco, infatti è raro vedere, una ragazza con gli shorts, mentre a LA è raro vedere, un ragazza che d’estate indossa i pantaloni lunghi. Tralasciando l’abbigliamento, Harry come al solito litiga con Niall per l’ultima barretta di cioccolato, mi avvicino a loro.

- Tra i due litiganti, il terzo gode. In questo caso io. – dico rubandogli il cioccolato dalle mani.

Scarto la barretta e mi affretto a morderla. – Buona. – aggiungo mentre torno a sedermi.

- Ma era l’ultima! – piagnucola Harry. Sollevo le spalle, come a dire “e che me ne frega?” mentre continuo a mangiare. Senza volere fisso Liam, che solleva lo sguardo e incrocia il suo sguardo, con il mio.

Per un attimo torno a fingere che ieri lui non mi abbia tradita sotto i miei occhi, torno a pensare che lui sia mio. Mi scappa un sorriso. Ma subito scuoto la testa per tornare seria.

Lo amo, ma non posso dirglielo.

Vorrei baciarlo, ma ho paura di sentire il sapore dell’altra, sulle sue labbra.

Vorrei stringerlo, farmi stringere da lui, dalle sue braccia, ma ho paura di spezzarmi, ancora.

Il mio cuore non può farcela, no. Il mio cuore chiede una pausa, chiede di sfogarsi con qualcuno, ma le mie migliori amiche le rivedrò tra dodici ore, ce la farò ad aspettare?

Male che vada, parlerò con una vecchietta sull’aereo, o con qualsiasi persona mi capiti affianco. Che importa se sarà anziana o giovane, bella o brutta? L’importante è che abbia due orecchie per ascoltarmi e per aiutarmi a stare meglio, anche se non so quanto meglio possa stare, insomma i suoi occhi color cioccolato mi stanno facendo impazzire.

Devo alzarmi, devo interrompere questo scambio di sguardi, devo farlo.

Sollevo gli occhi al cielo mentre mi alzo per andare in bagno, devo sciacquarmi il viso, è un obbligo.

 

- Allora ragazzi, mi raccomando, fate i bravi, sennò vi uccido. – dico sorridendo ai cinque, persino a Liam. Sono le dieci meno un quarto, sto per salire sull’aereo e per tornare a casa, finalmente.

- Mi mancherai Barbie. – Zayn mi stringe in un caloroso abbraccio, lo sciolgo poco dopo, anche te, gallo.

- D. sappi che ogni volta, che mangerò cioccolato, penserò a quella che mi hai rubato stamattina, ti voglio bene. –

- Harry, anche io te ne voglio. – lo stringo forte, Harry è un coccolone. Lo adoro per le sue cavolate e per la sua infinita dolcezza.

Passo tra le braccia di Louis. Non dice niente, strofina solo la sua mano sulla mia schiena.

- Mi mancherai, Lou. – gli sussurro all’orecchio.

- Anche tu Dar. – risponde lasciandomi libera.

Niall ha il viso bagnato. – Occhi belli, che fai? Piangi? Te l’ho detto o no che verrò a trovarvi di nuovo? Oppure verrete voi! –

- Facendo cadere Liam dall’aereo, lo so. – dice stringendomi. Gli altri ridacchiano. – Ti voglio bene, tanto, ma proprio tanto. – aggiunge. – Io di più, Niall. – gli bacio la guancia bagnata, mi scappa una lacrima pure a me. – Ragazzi, è soltanto un arrivederci. – aggiungo asciugandomi, con il dorso della mano, la lacrima sulla guancia. Annuiscono tutti e cinque.

- Ho salutato tutti, manchi te… - dico rivolgendomi a Liam. – Beh, ciao. – dico porgendogli la mano. Lui l’afferra – Dovevo darti un calcio nel sedere il 31 agosto, ricordi? –

- Dovevi, appunto. Ciao ragazzi. Ci si sente. – dico allontanandomi.

- HAI TWITTER? – grida Harry. Annuisco – Vi manderò un sms con il mio nome! – rispondo.

 

Finalmente sono su quest’aereo. Di fianco a me ancora non si è seduto nessuno, ma chiunque sarà, dovrà ascoltarmi per dodici ore, povero lui o lei.

Un ragazzo, alto, palestrato, moro con occhi verdi mi sorride.

- Ciao! Mi sa che questo è il mio posto. – dice indicando il sedile accanto al mio. Gli sorrido, mentre annuisco. Si siede calmo, mi fissa in modo strano.

- Ti ho già vista da qualche parte. – corruga la fronte – Sei famosa? O che ne so, sei mai finita su un giornale? – chiede.

- Probabile la seconda, stavo con uno famoso. – ammicco.

- Ah ecco. Comunque, io sono Stephan. Piacere di conoscerti. –

- Darcy, anche te vivi a Los Angeles? –

- Non proprio Los Angeles, Malibu. – dice.

- Bella Malibu. Mio padre ha fatto diversi servizi fotografici nelle spiagge di Malibu. –

- Tuo padre fa il fotografo? –

- Sì, è anche piuttosto famoso tra i fotografi, va beh. – iniziamo a chiacchierare, parliamo del più e del meno. Ci raccontiamo diverse cose, Stephan ha venti anni compiuti, ma a me, sembra più maturo.

Le nuvole fuori sono rosa, bellissime. Guardo l’orologio del mio telefono, sono già le sette di sera, mancano tre ore al mio atterraggio, non vedo l’ora di riabbracciare mio papà e le mie emiche.

Stephan ha detto di essere felicemente fidanzato, con una modella, si chiama Sophie, mi ha fatto vedere una sua foto, è davvero bellissima.

Tralasciando anche la ragazza di Stephan. Ho fame, una terribile fame, sarà colpa di Niall, che mi obbligava a mangiare come una mucca e ora, il mio stomaco si è ingrandito, tanto che un panino non lo riempie più.

 

Finalmente scendo da questo aereo.

Respiro a pieni polmoni l’aria inquinata di Los Angeles. Adoro questo odore, lo adoro davvero tanto. Saluto Stephan con un piccolo abbraccio, ci scambiamo i numeri di telefono, promettendoci di non perderci di vista, di mantenere e fare aumentare l’amicizia che è nata in queste dodici ore.

Vado a prendere i miei bagagli, li trovo quasi subito, per fortuna.

Esco dall’aeroporto, papà è qui, mi sta aspettando a braccia aperte, gli corro incontro. Mi stringe più forte che può per poi caricare le mie valige in auto.

 



Spazio autrice.

Ecco a voi il diciannove! yeaaah.

Ho ricevuto quattordici recensioni sotto il capitolo e altre quattro in posta! Dio se vi amo.

 
Grazie mille a tutte, proprio a TUTTE.
Pure a MorningAfterGiiOrmai scrivo pensandoti, sperando di non deluderti e di leggere un tuo commento con scritto: hai seguito la critica e sei migliorata. 
Anche se so che questo capitolo è penoso spero di aver descritto al meglio la situazione.
 
Ah un'ultima cosa, non so se riuscirò a rispondere ancora a tutte le vostre recensioni come ho fatto fino ad ora, perdonatemi.
Quindi state attente voi a quando aggiornerò la storia, e non abbandonatemi  :)

 
Inoltre volevo chiedervi di passare a leggere la One Shot che ho scritto su Zayn, e se volete passare da queste due ragazze che adoro, mi fareste un piacere.
 
Becki_Horan e Ari_1D le loro fanfiction son stupende, sono tra le mie preferite.


Va beh, a sei recensioni inizio a scrivere il seguito.
 
Un bacio, Manu.

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Capitolo 20
*** Capitolo venti. ***


Capitolo venti.







29 agosto 2011; Liam oggi fa diciotto anni.

Mi sento uno schifo, vorrei tanto essere lì, a Londra, insieme a lui, a dargli un regalo, che gli avrei comprato se solo stessimo ancora insieme, ma no, non stiamo insieme, quindi niente regalo, non so neanche se gli farò gli auguri, nemmeno su twitter se li merita.

Parli del diavolo, ed ecco le corna: Twitter.

@Real_Liam_Payne questa è stata la prima foto che ci hanno fatto, mi manchi @DarcyL. Davvero tanto.” Ok, Liam mi ha menzionata su twitter, ha pubblicato una foto. La apro dal mio nuovo Mac, quello che mi regalò papà al compleanno, cioè il mese scorso.

Una lacrima mi riga il volto, è la foto che ci scattò papà in spiaggia il giorno che tutto ebbe inizio, il giorno in cui lo incontrai. Vorrei tanto scrivergli: “mi manchi anche tu, amore mio, tanti auguri per i tuoi diciotto, divertiti sta sera” o vorrei essere lì, a baciarlo, a dirgli “ti perdono anche se non mi hai chiesto scusa, ti amo anche se sono cornuta.” Ma devo avere un minimo d’orgoglio, no? No! Decido di scrivergli qualcosa, tanto per far vedere che so che esiste.

Sono venuta uno schifo in questa foto! Comunque auguri scimmia @Real_Liam_Payne.

Lo ha RT, mi ha anche risposto, ma non ho voglia di continuare a parlargli.

Sono anche ingrassata di due taglie, due, dico DUE! Continuo a mangiare gelato e cioccolata. Mi faccio schifo da sola, e, non finisce qua! Eh, sarebbe bello se fosse finita qua, se fossi semplicemente ingrassata di due taglie, ma no, sono anche una diciottenne depressa che da quando è rientrata da Londra, non ha ancora messo piede fuori casa, se non per raccogliere il giornale.

Papà lo fa apposta, non lo prende lui perché vuole che respiri più aria inquinata.

Liz, Emma e Hilary vengono tutti i giorni da me, provano a farmi sorridere ma non ci riescono molto.

Emma ha il suo Edward, Liz si è messa con Enrique, Hilary invece, dice di stare bene così, single, e secondo me, Hilary ha capito tutto dalla vita. Niente ragazzi? Niente problemi.

Prendete me come esempio, avevo un fisico da far invidia a Naomi Campbell e ora? Sono un ippopotamo. Non mi stanno neanche più i miei shorts in jeans, continuo a mettermi pantaloni da basket larghi, Michael dice che mettono meglio in mostra il culo, lo odio.

Per non parlare delle maglie larghe che devo mettere.

Odio Niall, per avermi fatto allargare lo stomaco, lo odio tanto, ma così tanto che quando ride mi dimentico tutto l’odio che provo ed inizio a ridere con lui, la sua risata è contagiosa anche al telefono.

Suonano alla porta, di sicuro sarà Hilary, ha detto che oggi vuole farmi uscire, ma non ci riuscirà, no.

Apro la porta, come previsto è Hilary.

- Ciao! – dice abbracciandomi – Dio Darcy, da quanto non ti lavi? –

- Saranno due giorni, o forse tre. Puzzo molto? –

- Fila in doccia, dobbiamo uscire non ti voglio puzzolente. –

- Faccio veloce allora, mi prepari i vestiti? – lei annuisce mentre sgattaiolo dentro la doccia.

Lo so, ho detto che non volevo uscire, ma mi faccio una doccia, e ciò non significa che Hilary ce la farà a sfrattarmi da casa.

 

Torno in camera dopo essermi asciugata frettolosamente, i capelli, Hilary mi ha preparato un pantalone della Nike, nero, la t-shirt azzurra e le scarpe, come tutto il resto della Nike, dello stesso colore della maglia.

- Vuoi che sembri un puffo? – le chiedo vestendomi.

- I puffi sono belli. Siediti che ti lego i capelli. – dice. Mi siedo sul letto affidandomi completamente a lei. Mi fa una treccia, una di quelle che partono dall’alto, non so come spiegarmi, e non so nemmeno come si chiama questo tipo di treccia, ma ricorda quelle che si fanno le tedesche, credo. Tralasciando la mia treccia.

- Andiamo da Starbucks? Ci prendiamo un caffè, parliamo un po’, andiamo in giro per Los Angeles che tanto ti mancava… dai, l’estate non è ancora finita, o meglio tra una settimana ricominciamo scuola, non vorrai stare per ancora una settimana chiusa in casa! – dice.

- E se disegnassimo? – propongo, qualsiasi cosa, ma non voglio uscire.

- Andiamo a disegnare al parco! Magari vicino allo skate park, sai quanti bei ragazzi? –

- Ma te non eri la ragazza del “single è bello”? –

- Non ho mica detto che non posso avere qualche flirt! – mi prende la mano e mi fa sollevare dal letto con violenza.

- Addio lettuccio bello. – bisbiglio, Hilary ridacchia un po’. Le infilo il portafoglio e le chiavi di casa nella borsa.

Saluto con un “ciao io esco con Hilary”, papà e ci mettiamo a correre verso il parco.

 

Questa panchina è meravigliosa, cioè la visuale che c’è da questa panchina è meravigliosa.

Si vedono i ragazzi che vanno sullo skate in un modo meraviglioso. Hilary tira fuori dalla borsa i blocchi da disegno e le matite.

- Ok, siccome voglio uccidermi, facciamo il ritratto di chi ci viene in mente. – dice – Il più bello avrà un gelato in regalo. – aggiunge.

- Ho già vinto. – le sorrido. Lei annuisce e mi porge la matita, insieme al blocco da disegno.

Inizio a delineare un viso, più o meno ovale, mi concentro sugli occhi, non troppo grandi, non troppo piccoli, occhi regolari, belli, sono marroni, ma voglio colorarli solo con la matita.

Il naso, a patata, ma non troppo, e la bocca, che nasconde un piccolo sorriso, i capelli… alla Zac Efron. Mi accorgo solo ora che sto disegnando Liam. Mi blocco, sto odiando la mia mano.

Hilary sbircia il mio foglio, rimane a bocca aperta.

- Darcy…perché hai disegnato Liam? – mi chiede.

- Non lo so. Proprio non lo so. – dico ripassando le linee, che vanno a creare un maglione dolce vita, ripasso gli occhi e creo le ombre sul viso e sui capelli.

- E’ venuto bene. – sussurra.

- Lo so, oggi è anche il suo compleanno… -

- Ho letto su twitter, tutte le fan a fargli gli auguri… ho visto che ha pubblicato la vostra prima foto. –

- Già, non mi ci far pensare, vorrei riempirlo di baci…ma vorrei anche ucciderlo… -

- Lo ami, dovresti perdonarlo. –

- Lo farei anche, ma non mi ha chiesto scusa. – ecco le lacrime.

- So che non vuoi parlarne, ma forse dovresti sfogarti, una volta e definitivamente, no? –

Scuoto il capo, non voglio ripensare a quell’orrenda sensazione. Hilary mi posa una mano sulla spalla. Mi fissa negli occhi cercando di convincermi a farlo. Faccio un respiro profondo e inizio a parlare.

- Eravamo sulle rive del Tamigi, io e Niall. Stavamo tranquillamente passeggiando, scherzando un po’, come due normali amici fanno. Poi in lontananza vidi un ragazzone, somigliava in un modo assurdo a Liam. Così provai a telefonargli, giusto per sapere come stava… - altro respiro profondo, cerco di trattenere le lacrime.

- Perché? Lui dov’era? Cioè, dove doveva essere? – chiede.

- Mi disse che doveva andare a trovare dei parenti… invece no, era davanti a me, mentre si sbaciucchiava la sua ex. E quando ha risposto al telefono, nello stesso momento anche il ragazzo

davanti a me lo fece… mi sentii morire, Hilary, è stata una scena orribile. – scoppio in lacrime. Sto riempiendo di lacrime anche il disegno. Hilary si affretta ad abbracciarmi, senza aggiungere altro. Le voglio bene, riesce a farmi stare bene, anche con poco.

- Starai meglio, lui tornerà ad essere tuo, anche lui ti ama, o non avrebbe pubblicato la vostra foto su twitter, no? Se l’ha fatta è perché pensa a te, perché vorrebbe rimediare. Anzi, dammi il telefono, controllo il suo profilo twitter… vediamo che ha scritto il signor Payne. – le porgo il telefono e lei si affretta ad entrare sul mio twitter.

- uuuh! Lo hai letto questo? – dice mimando con le labbra le parole.

- Se me lo leggessi potrei anche dirti si o no. – sbotto, mentre mi asciugo le lacrime con il dorso della mano.

- Ha scritto: tornerei indietro nel tempo, a quel giorno dove rovinai tutto, perdonami Darcy. Però non ti ha menzionata in questo tweet, ma in quello sopra con scritto: @DarcyL leggi la parte sotto, bimba. Che tenerone, io lo chiamerei. – dice.

- Io no. Perché le cose me le dice solo tramite ad un tweet? Perché non mi chiama? Perché non viene qui a dirmele certe cose? Perché!? Lo so io il perché, perché non ha le palle di affrontare la situazione, e quindi, che vada al diavolo lui e la sua dolcezza! – sbotto.

Hilary apre la bocca in un grande sorriso mentre fissa oltre la mia spalla. Non capisco chi stia guardando, e non ho intenzione di voltarmi a controllare chi potrebbe essere.













Darcy.



Il ritratto di Liam che ho descritto non è altro che questo, che però ho fatto io. Scusate l'orrenda prospettiva, la foto l'ho scattata con il mio telefono il tre ottobre, visto che ho terminato il disegno in classe quel giorno, e ora non posso nemmeno farne lo scanner, poiché questo disegno ora ce lo ha Liam *-*













Spazio autrice.




 
Grazie, grazie, grazie per le recensioni!
Sono diminuite sotto al capitolo ma sono aumentate in posta çç
Ragazze ma non vi avevo insegnato a recensire con almeno nove parole insensate ed una sensata? çç così mi fate sentire una pessima insegnante di recensioni(?)

Basta con le baggianate, suvvia. Grazie per aver letto anche questo capitolo.
Un grazie anche a te che hai in mente di non recensire, ma che recensirai perché sennò vengo sotto casa tua con la padella che Martina mi presterà!(?)
 
 
A sei recensioni il seguito (:
 
Un bacio, Manu.

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Capitolo 21
*** Capitolo ventuno. ***


Capitolo ventuno.








- Patrick! – esclama. Mi volto, cavolo, è diventato bellissimo!
- Hilary! Da quanto tempo. – Hilary gli corre in contro. Patrick è il migliore amico di Hilary, non si vedevano da qualche mese, lui si è trasferito in Texas da sei mesi, e ogni tanto torna qui a Los Angeles a trovarla, viene qui solo per Hilary, a volte ho paura che Hilary non voglia avere un ragazzo, per non “tradire” Patrick. Non so perché, ma secondo me, Hilary è innamorata di lui, e lui non lo sa… d’altronde si sa, l’amicizia tra un ragazzo e una ragazza può anche esserci, ma uno dei due, prima o poi, si innamorerà dell’altro, o almeno così la penso io. Ora che ci penso, ho paura che Niall possa innamorarsi di me… non deve accadere, rovinerebbe tutto, io amo Liam, non potrei mai innamorarmi di Niall, non perché è un brutto ragazzo, anzi, è bellissimo, ma è una specie di fratello per me.
Alzo lo sguardo e li fisso. Come sono carini. Hilary gli stampa un bacio sulla guancia – mi sei mancato. – aggiunge tra le lacrime. Lui si affretta ad asciugargliele con i pollici, mentre le stringe il viso con le sue mani, Dio se sono belli insieme.
- anche tu, tanto. – sussurra lui, stringendola ancora una volta, in un abbraccio.
- CIAO DARCY! – dico alzando un braccio in aria. Hilary, con poca voglia, scioglie l’abbraccio con Patrick, e quest’ultimo, viene ad abbracciarmi. – Ciao Darcy, mi mancavi anche te. – sussurra al mio orecchio. Gli sorrido. Dio questo biondo è di una dolcezza infinita. L’ho sempre adorato per come fa stare meglio Hilary, per come tratta le ragazze in generale.
- Tutto apposto voi due? – chiede, sedendosi in mezzo tra me e Hilary. Lei annuisce, poi scuote la testa guardandomi.
- Che hai combinato, Dar? – chiede mettendomi un braccio in torno al collo.
- Niente, che dovrei aver combinato? – chiedo facendo finta di nulla.
- Ma non saprei, primo perché hai gli occhi rossi, hai per caso pianto? Secondo, chi è questo che hai disegnato? – chiede, i fatti suoi, mai? Alla fine anche lui fa parte del mio piccolo gruppo di amici qui a LA, quindi, anche lui sa un po’ tutto di me.
- Questo è Liam… - sospiro, chiudo il blocco da disegno – il mio ex… è anche un cantante… incredibile no? Un cantante che si innamora di una ragazza di LA, che la porta a Londra, e dopo una settimana che lei è lì a Londra, con lui e gli altri componenti della band, lui che fa? La tradisce. – sorrido, non so che altro fare.
- Oh Darcy, sai quanti ragazzi vorrebbero stare con te? Aspettano solo un tuo sorriso per farsi coraggio e venire qui a parlarti! Chiodo, scaccia chiodo! – esclama.
- Ma se io non volessi? Ma perché dovrei cercare un altro ragazzo dopo solo una settimana? Che nervoso. Bah! Cambiamo discorso, Hil, mi devi un gelato. – dico incrociando le braccia con aria offesa.
Hilary tira fuori tre dollari dal portafoglio e me li porge. – Vai a prendertelo, io voglio stare qui a chiacchierare con Patrick. – prendo i soldi e annuendo, mi allontano da quei due.
- Un cono, fragola e cioccolato. – poso i soldi sul bancone, e aspetto il mio cono.
- Due sacchi e mezzo. – dice il moro, porgendomi il cono.
- Tieni il resto. – mi sorride, e ricambio. Prendo il cono sfiorando le sue dita. Mi affretto a mangiarlo, prima che inizi a gocciolare. Il ragazzo continua a fissarmi.
- Mi sono macchiata? – chiedo.
- No, scusa se continuo a fissarti, ma hai l’aria familiare. Comunque sono Richard. – mi porge la mano, l’afferro. – Darcy, sei nuovo vero? È la prima volta che ti vedo in questa gelateria, e fidati vengo sempre qui a prendere il gelato, è la mia gelateria preferita, e ok, sto diventando logorroica – lui ridacchia – e va beh, non ti ho mai visto prima d’oggi! Sono anche ripetitiva. Perdonami. – sorrido leccando il gelato. Dio se amo questo gelato.
- Diciamo che sono nuovo. O meglio la gelateria è di mio zio, e siccome ho deciso di cambiare scuola, vivrò da lui, e per ripagarlo, lavorerò qui. – mi confessa.
- Deduco che ci vedremo spesso! Devi finire il liceo, giusto? –
- Devo fare il quinto anno. –
- Allora, potremmo anche avere delle ore di lezione in comune! Ci vedremo spesso! Ora però devo andare, la mia amica Hilary mi sta aspettando, ci si becca in giro eh! –
- Ciao Darcy. –
- Ciao Richard. – saluto il moro ed esco leccando il mio cono gelato, carino il tipo sullo skate. A parte il fatto che ci saranno decine di ragazzi sullo skate, ma questo che mi sta davanti, probabilmente starà sistemando le ruote, è davvero carino. Tralasciando.
Hilary si sta baciando Patrick?! Lo avevo detto io che tra i due c’era del tenero.
Mi siedo accanto ai due piccioncini.
- Single è bello, eh? – sbotto. I due si accorgono della mia presenza. Patrick ridacchia.
– Volevamo dirtelo Dar, davvero, ma volevi il gelato… così abbiamo approfittato della tua assenza... – dice imbarazzata Hilary.
- Per sbaciucchiarvi! Ho capito. Bene, allora io prendo il mio bellissimo disegno, le mie chiavi di casa, il mio telefono e vi lascio qui, soli soletti a pomiciare. Vi voglio bene, ma mi fate deprimere. Hilary ora capisco perché ti rattristavi a vedere me, o Liz, con i nostri ragazzi… va beh, ci vediamo sta sera da me, o domani o a scuola, vi lascio alle vostre cose molto sexy e più interessanti delle mie! – sorrido e i due iniziano a ridacchiare. – Ah Hil, il nuovo gelataio, è proprio bello. Si chiama Richard, ha la nostra età… cavolo se è bello! Cacca vacca… ok non vi interessa… ma verrà in classe con noi! Ok sono logorroica, me ne vado! Ok, basta me ne vado davvero! Vi voglio bene, ciaaao! – mi allontano sentendo le risate dei due.

Sono a casa, papà è uscito lasciando un biglietto: “Sono fuori con Susan, ci vediamo domani mattina. La cena è ne frigorifero, scaldala e il gioco è fatto, buona notte principessa, ti voglio bene.”
- Ti voglio bene anch’io papà. – sussurro. Apro il frigorifero per controllare la cena, lasagna, amo ancora di più mio padre.
Sento il cellulare vibrare, un nuovo sms, Niall.
“Muoviti scema, accendi il PC e collegati su MSN! Voglio vedere quella bella faccia.” Ok, eseguiamo gli ordini di occhi belli.
Accendo il PC e mi affretto a ollegarmi su MSN. "Sono su MSN ma te non ci sei, mi prendi in giro?" gli invio l'sms e dopo pochi istanti lo vedo online.

Niall is a Teddy Bear:    Ci sono! Donna di poca fede!
The Barbie:   Dio Niall, il tuo nome su MSN è assurdo, ma lo adoro! ahah!
Niall is a Teddy Bear: Barbi taci e accetta la videochiamata!
The Barbie: Sissignore!

Schiaccio accetta, ed eccolo, ecco il ragazzo con gli occhi più belli del mondo.
- Occhi belli! -
- Darcy! Dio mi mancava vedere la tua faccia, lo giuro. - dice sorridente, bello come sempre. Niall ride, facendo segno a qualcuno dietro di sé ad avanzare. Liam.
- Ciao bella! Come va a Los Angeles? - chiede come se nulla fosse successo.
- E' tutto come l'avevo lasciato, tutto meraviglioso. - gli sorrido.
- Hai letto i miei tweet? - chiede, Niall mi fa un ciao con la mano e se ne va. No, Niall, come hai osato farmi una cosa del genere? Considerati morto. Liam mi fissa, sta aspettando una risposta, mi sembra ovvio.
- Allora, l'hai letto o no? - insiste. Scuoto la testa ma allo stesso tempo dico di sì.
- Sì o no?! - chiede.
- No, io non gli ho letti, Hilary sì. Me li ha letti lei, io stavo disegnando. -
- Ma...quindi sai che ti ho chiesto scusa, no? -
- Sì, ma non basta un tweet, davvero puoi credere che ti perdoni perché mi hai chiesto scusa su twitter? Ti sembro davvero così scema?? - mi sto innervosendo, e si vede anche, sono rossa e lo posso constatare dalla webcam.
- Calmati. -
- MI DEVO ANCHE CALMARE?! VAFFANCULO! -
- EHi ehi ehi! Che succede qui? Chi è che urla? - Zayn arriva per salvarmi, o almeno credo. Mi guarda, sorride e apre bocca per sospirare. Sospira e basta.
- Ciao Zayn! - sbotto.
- Ciao Barbie! Che succede? - chiede guardando male Liam. Zayn, ora uccidilo, all'attacco! Saltagli addosso, spaccagli quel bel visino e staccagli i capelli uno ad uno! VAI HAI LA MIA AUTORIZZAZIONE!
- Ehm niente... Liam credeva di poter farsi perdonare con un tweet. - spiego. Zayn apre gli occhi guardandomi sorpreso.
- E non basta? - ride il moro. Spalanco la bocca - Ragazzo con la cresta, che hai detto?! - non posso crederci, davvero pensano che con un tweet tutto torna come prima?
- Beh vi saluto, mi fate veramente schifo, tutti e due. Salutatemi Niall, Louis e Harry. Ciao idioti. - spengo il pc. Dio sono schifata da tutti e due.
Sms, sarà uno dei due idioti, Liam, ecco appunto; "Ehi scusa, riconnettiti...parliamo un po'? Mi manchi davvero tanto."
Oh Liam, mi manchi anche tu, ma non te lo verrò di cert a dire "Mi fa piacere, ma ormai ho spento il pc. La prossima volta comportati in modo più maturo. :)"
Dio, come vorrei strangolarlo, giuro che lo farei veramente se potessi.










Spazio autrice.


Grazie, grazie, grazie per le recensioni!
Siete meravigliose! Tutto il contrario del capitolo che avete appena letto, ma grazie per averlo fatto! :)

Scusate se posto ora il capitolo, volevo farlo lunedì ma mi si è spappolato il pc e solo oggi l'ho riavuto, me lo hanno resettato tutto, non ho più un cazzo su sto pc çç

Ci sono ragazze che addirittura mi scrivono su facebook facendomi i complimenti, davvero mi rendete migliore la giornata con certi commenti!
VI A D O R O e non poco.

Me lo fate un favorino? Passate a leggere questa One Shot? L'ha scritta una ragazza che davvero, ogni giorno mi sorprende. "I wanna stay with you" è il titolo della OS.

Ok, credo di non aver altro da dire.

A sei recensio continuo :)

Besitoss, Manu.

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Capitolo 22
*** Capitolo ventidue. ***


Capitolo ventidue.










15 settembre 2011; primo giorno di scuola, si ritorna alla vita "normale".
Non so davvero come affrontare questo nuovo anno scolastico. La voglia di studiare non ce l'ho, la voglia di affrontare gli sguardi di tutti i morti di figa, manca.
Soprattutto mi manca la voglia di sapere di essere sola, non che non abbia amiche di cui fidarmi, con cui poter parlare...ma sono sola, oltre a queste mie amiche, oltre a Michael, che ormai vive da me, oltre a mio padre, Susan e Niall ogni tanto, chi mi resta? Chi potrebbe davvero dirmi: Dipendo dal tuo umore, se stai male tu, io pure. ? Liam, forse. Ma basta pensare a Liam, ho appena trovato i vestiti che indosserò! Metto il vestito bianco con i decori marroni che ho comprato, tempo fa, in un negozio di non ricordo dove, con papà, le zeppe marroni, la borsa dello stesso tono, il ciondolo della mamma, il bracciale sempre marrone, e un po' d'ombretto. Capelli sciolti, se avessi una fascetta a treccia la metterei in stile hippie, ma purtroppo l'ho rotta settimana scorsa. Corro in camera di Mike.
- Come sei bello oggi! - gli grido nell'orecchio.
- Anche tu signorina! Sai che dobbiamo andare a scuola, no? - chiede.
- Certo, certo! Ma è il primo giorno, tutti si vestono bene il primo giorno, poi dal secondo giorno, tornano ad essere tutti dei porci con addosso vestiti, devo insegnarti tutto, Mike? -
- Credo di aver afferrato il concetto, devo vestirmi meglio. - ridacchia, lo seguo a ruota.
- No, va beh, è la legge delle ragazze, diciamo così. La prima impressione è quella che conta, no? Ecco, se una ragazza incontra per la prima volta uno carino, tipo Richard... - inizio a sorridere solo nominando il suo nome, sembro una cogliona, ma poco importa, Mike agita la sua mano davanti al mio viso. Scuoto il capo, -...dicevo, che comunque deve essere, se non perfetta, quasi. Sbaglio? - lui scuote il capo - Hai ragione, guido io oggi, va bene? - annuisco e lo seguo giù in cucina.
Afferro un toast con la marmellata e inizio a mangiarlo.
SMS, Niall: "Imbocca al lupo per oggi piccola!" dolce "Grazie bel figone ;)" gli rispondo. Poso nuovamente il telefono in borsa, e Susan mi porge il sacchetto con il pranzo.
- Grazie. - le sussurro, mi sorride e infilando il sacchetto del pranzo, in borsa io e Mike usciamo per andare a scuola.
La scuola non dista molto da casa, ma un arrivo, su un auto, guidata da quel figo del mio fratellastrp, è un'ottima entrata in scena.
Mike parcheggia il suo suv nel parcheggio della scuola, Dio c'è troppa gente.
- Mike, entriamo a scuola a braccetto? - chiedo speranzosa di un sì.
- Perché? - invece risponde.
- Sono agitata e tu trasmetti sicurezza. - chiudo la portiera dell'auto, afferrandolo sotto braccio. - Sono sicuro, che appena vedrai una delle tue amiche, mi abbandonerai. -
- Probabile. - ammicco. Mike mi bacia la guancia - Ti avrei tenuta sotto braccio comunque. - aggiunge sorridente.
Siamo sulla soglia della scuola, io, Liz, Hilary, Emma e Mike. Mike vorrebbe entrare lasciandomi sola con le mie amiche, ma lo sto obbligando a stare qui.
- Mike entri o no? - è Joshua, il migliore amico di Mike. Quest'ultimo mi poggia le labbra sulla guancia schioccandomi un sonoro bacio - Ci vediamo in mensa. - aggiunge lasciandomi la mano.
- Ok ragazze, io non voglio entrare. - affermo.
- Tu invece entri insieme a noi, o ti facciamo cadere. - Emma è sempre molto dolce.
- E poi adoro il tuo vestito, Dar, e devi far invidiare tutte per quanto sei bella. - Hilary mente spudoratamente, lo so. La guardo male - No non sto mentendo! Andiamo a presentarci alle nuove allieve? Quelle del primo anno? - continua. Scuoto il capo, in fondo non facciamo parte del comitato studentesco, o del gruppo accoglienza e orientamento a scuola, o almeno, io non ne faccio parte, Hilary ed Emma sì.  Odio questo genere di cose.
Le ragazze e i ragazzi più piccoli che ti guardano come se tu fossi Barack Obama mentre spieghi dove si terranno le lezioni, dove si mangia eccetera eccetera.
Per questo preferisco andare in giro per i corridoi, con Liz, anche se so, che lei vorrebbe fare parte del comitato studentesco, ama sentirsi superiore a qualcuno, senza fare cose troppo impegnative.
- No, io passo, Liz se vuoi te vai... raggiungerò Mike dentro e starò con lui fino al suono della campana. - dico sorridendole. Le spunta un sorriso in faccia - Grazie! - dice.
Faccio per entrare a scuola ma qualcuno mi afferra la spalla, mi volto cautamente; Richard.
- C-ciao! - esclamo, abbracciandolo. Lui mi stringe forte a sé, le ragazze mi fissano allibite.
- Lui è il gelataio! Cioè Richard il gelataio! Cioè quello che ha avuto l'onore di servirmi un gelato, vinto da una scommessa con Hilary, la settimana scorsa. Va beh, loro sono Hilary, Emma, e Liz. -
- Ciao! - dicono all'unisono. Richard invece si limita a sfoggiare uno dei suoi sorrisi, mozzafiato direi, mentre mi sussurra qualcosa all'orecchio che non capisco.
- Va beh ragazze, faccio fare un giro della scuola al nuovo, ci si vede dopo eh! - dico mentre accompagno Richard dentro la scuola.
- Non ho capito quello che poco fa, mi hai sussurrato. - ammetto, bisbigliando.
- Ho sussurrato che sei bellissima. - bisbiglia anche lui. Indossa una camicia azzurro chiaro, un paio di jeans scuri e delle converse bianche, sta benissimo.
- Oh, grazie, anche tu sei bellissimo. - sorrido. Sembro un ebete ma Richard mi fa dimenticare, anche se per pochi attimi, tutto il dolore che ho dentro di me, tutto quell'amore che ho da dare per questi pochi attimi li dono a lui, con un sorriso, con uno sguardo...con poco insomma, ma Richard è così, così carino e dolce. Così, amabile.
Devo essere arrossita, le guance scottano e Richard mi guarda con aria divertita.
- Sei arrossita, ti ho fatto troppi complimenti? - chiede avvinghiando la sua mano con la mia. Ragazzo non starai correndo un po' troppo?
- ...fa caldo. - mi giustifico io. Lui annuisce ridacchiando, abbasso lo sguardo per fissare le nostre mani.
- Ti dà fastidio se la mia mano tiene la tua? - chiede - No, ma non vorrei che tu fraintendessi... mi sono lasciata da poco, non voglio nessun'altra relazione per ora. - gli spiego. Lui annuisce - Tranquilla. - si limita a rispondere - Allora io ho chimica alla prima ora, l'aula qual è? - chiede guardandosi attorno.
- Quella! In fondo al corridoio a destra, è la porta prima dell'aula professori. - gli spiego - beh ci vediamo a mensa, io ho inglese ora, e l'aula è da tutt'altra parte, quindi... -
- ...sì, capito, a dopo. - mi stampa un bacio sulla guancia, e sorridente se ne va. - Oh Richard, vola basso con me. - bisbiglio guardandolo. Prendo il cellulare dalla borsa, mentre cammino per i corridoi della scuola.
- Dio quel telefono costa più di te! - grido alla ragazza che mi ha fatto cadere il telefono, dalle mani. E' una nuova, del primo anno, si vede. Non è truccata, indossa una tuta larga, i capelli rossi legati in un'alta coda di cavallo e gli occhiali da nerd.
- Scusa, non volevo...è che ho appena scoperto una cosa assurda, volevo assolutamente trovare la mia migliore amica per dirglielo...ma mi sono appena ricordata, che la mia migliore amica abita a New York e che qui, io, non conosco nessuno. - dice sollevando il mio blackberry da terra. -Oh... so come ci si sente... sono Darcy. - dico porgendole la mano. Lei l'afferra e poi mi poggia il telefono in mano. - Scusa ancora...sono Veronica, ma chiamami pure Ronnie, odio il nome Veronica... -
- Ok, Ronnie, che lezione hai adesso? - lei apre il foglio che ha tra le mani, e cerca con gli occhi la risposta alla mia domanda.
- Matematica. -
- Con quale professore? - chiedo.
- Con un certo Adams, John Adams... sì. Sai dov'è la sua aula? - annuisco schiacciando un tasto a caso del cellulare.
- Ok il cellulare è vivo, e il mio ex mi ha mandato cinque sms, perché non mi hai rotto il telefono, Ronnie? - le chiedo divertita, Ronnie inizia a ridacchiare.
- Allora, le mie amiche fanno parte del gruppo per l'orientamento, te le chiamo e fai un giro turistico per la scuola o ti fidi delle mie spiegazioni? -
- Per il momento posso fidarmi di te. - dice. Mi rallegra sapere di poter essere d'aiuto per qualcuno.
Camminiamo lungo i corridoi, e ogni tanto qualche ragazzo mi ferma per chiedermi banalità del tipo "Sai che la professoressa Smith è incinta?" ora io dico, ma che me ne frega? Se incinta ben meglio, no? Eviterò di fare letteratura inglese, io Shakespeare non lo posso vedere. I sonetti mi fanno venire sonno, se mai soffrirò di insonnia, chiamerò mio padre, o da sola mi leggerò qualche suo sonetto. Non è che sia brutto Shakespeare...è che odio leggere in generale, odio la poesia in generale...e lui beh, lui mi fa leggere le poesie, quindi buonanotte Darcy.
- Come potrai ben vedere, questa scuola è piena di ragazzi molto carini... soprattutto quelli del terzo anno, sono i più belli. Se ami lo sport, vai a fare la cheerleader, almeno vedrai i giocatori di football tutti sudati, a petto nudo che corrono dietro a un pallone, eccitante, no? - dico fermandomi davanti alla bacheca degli annunci - questo è il modulo per ottenere un'audiozione, oppure, se sai cantare, c'è il gruppo di canto, credo che mi iscriverò... oppure se ami suonare uno strumento c'è la band della scuola... oppure vediamo un po'...-
Ronnie afferra la penna e scrive il suo nome sotto al gruppo di canto "Veronica Juergens" ci attacca una stellina dorata, e io la fisso allibita.
- Ti farà ridere la mia abitudine di incollare una stellina dorata dopo ogni mia firma, ma è una metafora e le metafore contano. La stellina dorata significa che un giorno diventerò una stella. E se te lo stai chiedendo, sì, amo Rachel Berry, e sì è il mio mito. Quindi mi iscrivo al gruppo di canto, la mia voce deve trovare sfogo con altra gente che possa comprendere il mio talento. -
- Wow! Mi iscrivo anch'io, giusto per comprendere il tuo talento. - dico rubandole la penna di mano "Darcy Lohan" scrivo in stampatello, in modo che si possa comprendere.
- Ha lo stesso cognome dell'attrice! - nota Ronnie.
- Ma a me sta meglio. - sbeffeggio per poi scoppiare a ridere.
Tornando ai cinque sms di Liam... sento terribilmente la sua mancanza...e questi sms la cancellano per un breve istante.
Arriviamo davanti all'aula del professor Adams e qui saluto Ronnie promettendole di tenerle un posto a mensa, credo di aver trovato una nuova amica, la cosa non mi dispiace affatto.
Mi dirigo verso l'aula di inglese, che non dista molto da dove sono ora, e già che ci sono mi fermo al mio armadietto per prendere i libri che mi serviranno.
L'armadietto 786 è circondato da un po' di novelline, perché? Da dove sono ora, ovvero a circa dieci passi dal mio 786 vedo una testa castana, riccia che guarda in basso. Ha l'aria familiare, ma non credo possa essere davvero chi io penso sia.
- Scimmia... - è tutto quello che riesco a dire, ritrovandomelo davanti. Lui sorride guardandomi, vorrei che qualcuno mi prendesse, sento le mie gambe cedere. Qualcuno mi strnge da dietro poggiando il mento sulla mia spalla, Niall. Gli infilo una mano tra i capelli - Mi mancavi troppo. - dice, mi volto verso di lui e lo stringo in un abbraccio che non vorrei mai sciogliere.
Poi mi stacco, perché Liam mi tira per un braccio, lontano da Niall e da quelle poche ragazzine che gli stavano addosso.
- Cosa ci fate qua? - chiedo freddamente, anche se vorrei letteralmente, saltargli addosso.
- Primo: Niall rompeva i coglioni, Darcy di qua, Darcy di là. - ride - Secondo: un tweet non basta a chiedere scusa...quindi sono venuto anch'io per chiederti personalmente, scusa. Niall voleva buttarmi giù dall'aereo, lo ammetto, ma sono stato bravo a farglielo dimenticare. - sorride, gli sorrido anch'io e per un attimo lo illudo di averlo perdonato.
- Darcy, mi perdoni? - chiede fissandomi, dritto negli occhi. I suoi occhi, Dio se mi mancavano. Continuo a sorridergli, e lui si avvicina alle mie labbra.
La campanella suona e mi salva da una probabile risposta affermativa. - Devo andare in classe, la Smith potrebbe innervosirsi se arrivassi troppo in ritardo. - gli sussurro sulle labbra e velocemente, sgattaiolo via da quella situazione imbarazzante. Per la prima volta, ringrazio la campanella.
- Darcy, aspettami. - Niall mi corre affianco. - A che ora finiscono le lezioni? - chiede ansimando.
- Alle tre, perché? - chiedo sorridendogli.
- Ti vengo a prendere io e stiamo un po' insieme, ti va? -
- E me lo chiedi anche?! - gli stampo un bacio sulla guancia ed entro nell'aula di inglese, dove la prof. è già intenta a fare l'appello.
- Scusi. - sussurro sedendomi all'ultimo banco rimasto libero, quello accanto alla finestra, dietro a due ragazze...Madison e Rachel, credo si chiamino.






Darcy.











Spazio autrice.


Vi amo sempre più, lo giuro.
Allora, che dire del capitolo? Avrei voluto scriverlo meglio e con Word. Ma purtroppo avendomi resettato tutto il pc, il tipo che me lo ha aggiustato non me lo ha reinstallato e ora devo scrivere i capitoli con WordPad che non mi sottilinea nemmeno gli errori, perdonatemi se ci sono errori di battitura, siate buone finché non riavrò Word 2010 çç
Diciamo che questo capitolo è un po' corto, solo perché è il primo giorno di scuola, il prossimo sarà più ricco di descrizioni e di colpi di scena(?) o almeno credo.

Grazie per le recensioni, vi amo.
Passate a leggere questa FF "We got a bit love/hate" è carina, e ha bisogno di recensioni, che secondo me, merita.

Come sempre, a sei recensioni inizio a scrivere il seguito.

Besos, Manu.



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Capitolo 23
*** Capitolo ventitré. ***






Capitolo ventitré.



 






Siamo a mensa, io Emma, Hilary e Liz. Sto tenendo il posto occupato a Ronnie.
- Come hai detto che si chiama la ragazza? - chiede Liz, la sua memori è pari a quella di un pesce rosso.
- Ronnie! - esclamo alzandomi, per farmi notare dalla ragazza. Lei mi fa un ciao con la mano, e con passo svelto si avvicina al nostro tavolo, si siede accanto a me.
- Ok, lei è Ronnie, loro sono Emma, Liz e Hilary, le mie migliori amiche. - Ronnie sorride a tutte quante, presentandosi con poca timidezza nella voce.
- Voi non potete immaginare chi ho visto, stamattina davanti al mio 786. - dico. Tutte si voltano a guardarmi, aspettando che prosegui, ma faccio finta di nulla.
- Chi? - chiedono all'unisono. - Payne, Liam Payne. - dico con un filo di rabba nella voce.
- COSA? - chiede allibita Liz. Ronnie sembra non capire - Liam Payne, è omonimo del mio cantante prefirito! E' inglese, è davvero bello quel ragazzo. - mormora. Mi volto verso di lei, - Ronnie, amore mio, io sto parlando del Liam Payne dei One Direction, ah sì c'era anche Niall! Mi ha dato appuntamento per questo pomeriggio viene a prendermi a scuola, - sul viso di Hil e su quello di Emma appare un sorrisetto tenero, per Niall ovvio, mentre Liz è ancora sconvolta dall'arrivo di Payne e Ronnie incredula continua a fissarmi con quasi le lacrime agli occhi -stavo dicendo... Ronnie sei fan dei One Direction? - chiedo fissandola mentre ingoio un po' del mio pranzo.
- S-sì! E tu oggi esci con Horan! Me lo fai conoscere? Ti prego, ti prego, ti prego! - mi sta implorando.
- Sì. - le rispondo sorridente. - E' il mio migliore amico... comunque Liz... Payne ha avuto la faccia tosta di presentarsi davanti al mio 786, di prendermi in disparte e di chiedermi scusa... stavo per cedere e baciarlo, ma la campanella mi ha bloccata, per fortuna. - concludo il mio discorso, mordendo un altro po' il mio panino.
- Perché Liam dovrebbe chiederti scusa? -
- Ronnie, piccola Ronnie, sei nuovo e questa domanda è più che lecita. - dico - Liam ed io, stavamo insieme... ma l'ho lasciato perché davanti al Big Ben, ha baciato la sua ex. -
- Danielle? - chiede.
- Oh, Dio non so come potesse chiamarsi quella, era lontana da me, aveva dei lunghi capelli ricci, ricordo solo questo. -
- Devess'ere per forza lei. Liam e Daniell hanno avuto una storia durante xfactor... lei è più grande di lui, ha ventitrè anni, se non sbaglio... sinceramente stavano bene insieme, ma poi si sono lasciati perché lui iniziò a muoversi tanto con la band e lei era stufa di non vederlo spesso... - credo che il mio cuore si sia fermato, sono immobile.
- Quindi si sono lasciati, non perché non si amavano, ma per la poca possibilità di stare insieme, giusto? - chiede Emma a Ronnie, che a quanto pare sa più cose lei su Liam, che io, anche se io ero la sua ragazza. Questa cosa mi dà un po' fastidio, sapere meno cose sul ragazzo che amo rispetto ad una fan...boh mi sento male.
Ronnie si limita a fare spallucce e a punzecchiare la sua insalata con la forchetta di plastica.
Io e Liz ci fissiamo intensamente negli occhi, quando qualcuno mi posa le mani sulle palpebre.
- Strega, stai mangiando il mio panino. - Michael, mi leva le mani dal viso e addenta, l'ormai mio, panino.
- Ormai. - mormoro. - Ormai niente! Ridammelo, il tuo è ancora intatto. - faccio segno di no con il capo - Tieniteli tutti e due, mi è passata la fame. - dico.
Michael lancia sguardi in direzione di Ronnie. - Che maleducata, Ronnie lui è il mio fratellastro, Michael. Michael, lei è Ronnie, è del primo anno ma è più interessante di te. - dico ridacchiando. I due si salutano, la rossa è alquanto imbarazzata e Mike, rubandomi il panino dalle mani se ne va.
- Lo so, il mio fratellastro è figo. - sbotto. Tutte annuiscono e Ronnie arrossisce, Mike avrà fatto una nuova vittima? Probabile.
- Ok, Ronnie andiamo abbiamo canto. - dico dopo il suono della campanella. Lei annuisce e salutando le ragazze, ci avviamo verso l'uscita della mensa.
L'aula di canto non è molto grande, a parte il fatto che ci sono tre aule canto, ma la nostra è la più piccola, sarà che dobbiamo fare le audizioni.
- Ok, iniziamo da te. - dice la professoressa Sykes indicandomi.
- Oh, no dai, facciamo iniziare qualcun altro. - l'ansia prende il comando del mio corpo.
- Avanti, Lohan, fammi sentire la tua voce. - dice incoraggiandomi.
- Non so cosa cantare. -
- La sai Valerie, di Amy Winehouese? - chiede.
- Sì, ma mi vergogno. -  sussurro.
- Cantiamo insieme! Si può prof? - interviene una ragazza, minuta, mora dev'essere anche lei del primo anno.
- Certo! forza venite qui. - mi alzo maledicendomi da sola per essermi iscritta alle audizioni.

"Beh a volte esco da sola e guardo
Dall'altra parte dell'acqua
E penso a tutto ciò che potresti star facendo
E nei miei pensieri ne dipingo un ritratto

Da quando sono tornata a casa
Il mio corpo si sente in disordine
E mi mancano i tuoi capelli rossi
E il modo in cui ti piace vestire
Non vuoi tornare?
Smettila di prenderti gioco di me
Perché non torni a casa, Valerie?"

{traduzione fatta sempre da angolo testi}

Smetto di cantare e lascio che l'altra ragazza continui la canzone.
La professoressa fa i complimenti ad entrambe, Lucy, la ragaza con cui ho cantato dice che le farebbe piacere se collaborassi con lei per qualche cover da postare su youtube.
- Davvero vuoi fare delle cover con me? -
- Sì la tua voce è meravigliosa! Questo è il mio numero, e il mio indirizzo di casa, domani da me per le quattro, va bene? -
- Ti faccio sapere sta sera, un mio amico da Londra è venuto a trovarmi, vedo quanto tempo si ferma e se posso ti mando un sms di conferma. -
- Nessun problema, al massimo porta anche lui, non ho problemi! - dice sorridente. Annuisco e torno a sedermi di fianco a Ronnie.

Sono finalmente le tre, e Niall, bello come il sole, mi sta aspettando dall'altro lato della strada di fronte alla scuola.
- Ciao occhi belli! - dico stampandogli un bacio sulla guancia.
- Ciao splendore. - mi stringe a sé in un caloroso abbraccio, che dura poco e niente. Mi mancavano i suoi abbracci.
- Sai che devo darti il tuo regalo di compleanno? - dico.
- Sai che te lo metti nel sedere il regalo di compleanno? - risponde.
- Ehy! Io te l'ho comprato con tanto amore! -
- Non dovevi comprarmi niente. - dice.
- E io ti ho comprato un regalo, sono fiera di me per ciò che ti ho comprato, ma prima, devo presentarti Ronnie. - dico strattonandolo, verso  il parcheggio della scuola, dove mi ero data appuntamento con Ronnie.
La rossa arriva correndo, e ansimando, spalanca i grandi occhi verdi. Si toglie gli occhiali e ci alita sopra per poi pulire le lenti, con la maglia.
- Allora ci vedevo bene! Tu si Horan, Niall Horan! - esclama.
- Sì! Tu sei? - chiede occhi belli sorridendole.
- Ronnie. - conclude continuando ad ansimare.
- Piacere di conoscerti bella! -
- Se è un sogno, per favore NON svegliatemi. Piacere mio! - esclama afferrando la mano di Niall.
- Niall, ma siete venuti solo tu e Liam a LA? - gli chiedo.
- ...no, anche se Liam lo volevo uccidere. Ronnie, hai programmi per questo pomeriggio? - chiede alla rossa, Niall, Ronnie ti ha rubato il cuore?
- No! Perché? -
- Vieni a casa mia, cioè mia e dei ragazzi. Hai una faccia simpatica, e ne voglio la conferma. -
- Sì ok, Ronnie puoi venire, ma non escludetemi, ricordatevi che in quella casa ci sarà anche il mio ex! - Niall annuisce, e sembra piuttosto pensieroso.
- Vorrà dire che Liam lo chiuderemo in stanza. - dice tirando le chiavi dell'auto, fuori dalla tasca del jeans. -  Allora, voui venire? - chiede a Ronnie.
- E lo chiedi anche?! Dio mio incontrerò Harry, Liam...lo stronzo Liam, giusto Darcy? - ridacchiamo - Zayn, e Louis! Quella bella carota di Louis! - Ronnie sta sorridendo come una bambina davanti ad un sacchetto pieno di giocattoli, è bellissima.
Saliamo in auto, io sono di fianco a Niall e Ronnie è seduta dietro, sta perlustrando ogni angolo dell'auto in cerca di souvenire da portarsi a casa.
- Sono la quindicenne più felice del mondo! - afferma senza levarsi quel sorriso, dal viso.
Niall inizia a ridere per l'affermazione fatta da Ronnie, ma non distoglie lo sguardo dalla strada, intanto io, mi preoccupo di avvisare mio padre con un sms: "Papà, torno a casa per cena, credo. Niall e gli altri hanno deciso di venire a farmi una sorpresa e sto da loro il pomeriggio...in caso di pericolo chiamerò Mike, un bacio." premo invia e rimetto il telefono in borsa.
- Sai che Ronnie è di New York? Si è trasferita da poco e conosce solo me, e te. -
- Dici poco! - si intromette lei, facendo ridere Niall. Dio se amo la sua risata.

SIamo fermi, tutti e tre, davanti alla villa dei ragazzi. Io non voglio entrare per paura di vedere Liam, qui non c'è la campanella pronta a salvarmi; Ronnie ha troppa vergogna, Niall sta cercando di rassicurarla dicendole che è stupenda, ma a quanto apre non funziona e Niall...beh lui vuole rimanere qua fuori per ascoltare i discorsi senza senso di Ronnie, le sue paranoie eccetera eccetera.
- Barbie! - la voce di Zayn mi fa riprendere. E' affacciato alla finestra della sua camera, e come un gay ci sta salutando.
- Gallo! - gli rispondo sorridente - Dovete restare lì per molto? - continua. Mi avvicino alla maniglia della porta, respira Darcy, respira. L'abbasso lentamente e la scena che mi si presenta è simile a quella di quando dovevamo andare a Londra.
Harry, come di sua consuetudine, gira per casa in mutande, non si accorge neanche che sono entrata in casa.
Mi schiarisco la voce cercando di attirare la sua attenzione, ma niente. Ronnie chiude rumorosamente la porta alle sue spalle, e tutti si voltano a fissarla.













Spazio autrice.


 



Ok siccome ho raggiunto tredici recensioni in un solo giorno ho pensato di postare subito il ventitré.

Grazie ragazze, siete uniche, giuro.

Credo che d'ora in avanti farò dei piccoli spazi dove Ronnie racconta il suo punto di vista, non saranno capitoli ma solo il punto di vista di Ronnie, di come si sente, credo diventerà la seconda protagonista, fatemi sapere come vi sembra l'idea.

Ormai è diventata mia abitudine fare pubblicità alle fanfiction che mi piùmi piacciono, non ho intenzione di smettere di farlo.
In questo capitolo voglio pubblicizzare(?) la fanfiction di Hunterofartemis "Horan". Già il titolo dice chi è il protagonista maschile.

Ok, a sei recensioni inzio a scrivere il capitolo e/o il punto di vista di Ronnie.



Besos, Manu.







ps.: Questa è Ronnie, se non si vede la foto (çç) clicca qui.

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Capitolo 24
*** Capitolo ventiquattro. ***







Capitolo ventiquattro.





Point of view; Ronnie.









Mi stanno fissando tutti, credo che le mie guancie siano dello stesso colore dei miei capelli.
Niall ride tirandomi verso il salotto. Dio Hazza è in mutande! Credo di essere per davvero la quindicenne più felice sulla faccia della terra!
Sono anche la ragazza più imbarazzata sulla faccia della terra, mi fissano, vorrei essere invisibile.
- C-ciaaaaaaaao! - esclamo quasi balbettando. Quelle tre belle carote, che sono in salotto, mi stanno dedicando uno dei loro sorrisi, quelli che ogni fan desidera ricevere.
- Lei è Ronnie, viene a scuola con me. - Darcy mi sta presentanto, mentre si siede sul divano di fianco a Louis che le regala un bacio sulla guancia. - E' anche vostra fan. - continua. Niall mi fa segno di avvicinarmi a lui, che è seduto su una poltrona, mi siedo sul braccio di essa e lo fisso mentre mi sorride, potrei avere un infarto. Interrompo gli sguardi tra di noi per fissare un Harry Styles che mi offre da mangiare - Ti vanno o no i biscotti? - chiede passandomi la scatola dei biscotti sotto al naso; è così vicino a me, sembra un sogno e lui è così...in mutande, cavolo!
- Sono al cioccolato? No perché sono intollerante al lattosio. - rispondo, cercando di mantenere la calma, di non urlargli addosso.
- Non so se sono al cioccolato o hanno del lattosio dentro...sono biscotti! - esclama. Gli rubo la scatola dalle mani - Uuh! Questi li vendevano anche a New York! - esclamo prendendone uno. - Deduco che ho trovato qualcuno con cui condividere i biscotti. - sorride. Dio il suo sorriso, le sue fossette, i suoi bei occhi.
- Grazie Hazza! - gli rispondo mordendo il biscotto.
Zayn arriva in salotto con calma, sistemandosi il ciuffo, Louis continua a fare battute che mi fanno ridere come una pazza, o forse sono pazza? Liam continua a fissare Darcy, e lei continua ad ignorarlo, lei lo ama, si vede, lui la vuole lo noto da come l'osserva, attentamente, sta studiando ogni suo movimento e Darcy sembra un po' infastidita.
Niall, ridacchia ogni tanto, la sua risata, era bellissima già nei video diari che facevano e dal vivo è ancora meglio.
- E lei chi è? - chiede Zayn, Dio se è bello dal vivo.
- Sono Ronnie. - dico sorridendogli, subito mi copro la bocca, ho un sorriso che potrebbe fermare la crescita ai bambini. Zayn mi porge la mano e l'afferro velocemente.
- Zayn... - dice.
- Oh sì so chi sei! Insomma so più o meno tutto di voi... - zitta Ronnie, stai zitta. Mi tappo nuovamente la bocca - Forse dovrei andare a casa. - sussurro.
- Perché? Dobbiamo ancora iniziare a giocare! - esclama Styles.
- A cosa? - chiedo.
- Twiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiister! - dice lui felice.
- E tu giocherai in mutande? - chiede allibita Darcy. - Non vuoi vedermi piegato, con il sedere all'aria, mentre sono mezzo nudo, D.? - punzecchia lui, beh Darcy magari non vorrà, ma io sì...Dio sono una maniaca, un po' di contegno Ronnie!
Mi ricordo solo ora, mentre fisso il mio cellulare, di non aver avvisato mia madre del pomeriggio fuori casa, lei mi sta chiamando e mi allontano dal salotto per rispondere.
- Pronto? -
- Veronica, dove diamine ti sei cacciata? - mi grida all'orecchio.
- Ronnie...mamma, mi devi chiamare Ronnie! -
- Sono incazzata e ti chiamo come cazzo mi pare! Dove diamine sei? -
- Con un'amica a casa di cinque ragazzi... -
- COSA? Vieni immediatamente a casa! - insiste alzando sempre di più la voce, ok è arrabbiata e se non voglio una punizione, dovrei ascoltarla.
- Va bene mamma. - mi arrendo, e firrà così il fantastico pomeriggio con i miei idoli.
- Sbrigati. - bisbiglia prima che riattacco.
Torno in salotto. Harry si è vestito, ma cazzo!  - Tutto apposto? - mi chiede il riccio. Scuoto la testa aggiungendo - Devo tornare a casa...mia mamma si è incazzata, insomma una quindicenne di New York, decide di passare il pomeriggio per Los Angeles, la sua nuova casa, senza avvertire la madre divorziata che si preoccupa e si incazza per ogni piccolezza, direi che mi tiene il fiato sul collo e...niente devo salutarvi idoli! - concludo raccogliendo la mia sacca da terra, dove l'aveva appoggiata prima Niall.
- Vuoi un passaggio? - chiede Niall. Scuoto la testa - Ho il navigatore sul cellulare, ce la farò a tornare a casa. -
- Insisto. - continua lui.
- Ho detto di no, vi ho dato fin troppo disturbo. -
- Ma questo non è per niente vero! Sei adorabile! - dice Louis. Owwh Louis Tomlison ha detto che sono adorabile, sto arrosendo.
- Torno a casa con te, occhi belli, vieni dopo cena da me? - interviene Darcy. Il biondo annuisce e Darcy mi prende sottobraccio. Salutiamo tutti, o almeno io saluto tutti, Darcy evita di salutare Liam. Forse perché lo considero uno dei miei idoli, ma secondo me Liam, merita una seconda occasione...però forse Darcy vuole soltanto farlo soffrire, soltanto ancora un po'.


Siamo sulla via di casa, ho appena scoperto che Darcy vive solo qualche villetta dopo la mia.
- Volevo giocare a twister con Harry mezzo nudo. - ammetto.
- Harry invece voleva vedere meglio il tuo sedere. - dice divertita.
- C-cosa? - balbetto.
- Ha detto che sei molto bella, e che secondo lui, sotto questa tuta larga, nascondi un bel sedere. - dice mentre mi fermo davanti a casa.
- Ecco perché voleva giocare a twister! - esclamo sbalordita, cavolo Harry Styles si stava interessandoa Veronica Juergens, dev'essere un sogno.
- Beh, ci vediamo domani a scuola, se vuoi, ti accompagno io con la mia auto, eviti di prendere il pullman o di andarci a piedi. -propone lei. Mi limito ad annuirle, l'abbraccio forte continuo a ringraziarla.
- Basta ringraziarmi, e domani, metti dei jeans, almeno se viene Harry a prenderti, cosa che magari farà, gli mostri il sedere. - ammicca facendomi l'occhiolino. Sono rossa, non solo in testa, anche in faccia, me lo sento.
















Spazio autrice.

Siete meravigliose! Sedici recensioni in quanto? ventiquattro ore? Vi amo.

Se continuate così finirò con il pubblicare un capitolo al giorno!

Tranne quando vado al lavoro, perché mi ruba tutto il pomeriggio e la sera studio quindi non ho tempo per srivere se mi "applico" allo studio çç

Allora, cosa dire del capitolo? Non mi è stato difficile scriverlo, forse mi sono immedesimata troppo in Ronnie, devo modificarla un po'.

Alla Martin
a, la ragazza delle padelle...SI SONO UN CARTELLONE PUBBLICITARIO PEGGIO DELLA MEDIASET, PROBLEMI? AHAHAHAHAHAHA Sai che ti adoro, no?

A sei recensioni inizio a scrivere il capitolo.


Grazie, Manu.

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Capitolo 25
*** Capitolo venticinque. ***



Capitolo venticinque.












3 ottobre 2011; un'altro giorno di scuola ha inizio.
I ragazzi sono in Italia, a Milano, credo. Niall avrebbe voluto avermi lì, ma l'Italia l'ho già vista, e poi loro vanno lì per incontrare le fan, non di certo a fare una gita.
Tralasciando i ragazzi che sicuramente si staranno divertendo, sto aspettando Ronnie per andare a scuola.
Ecco il campanello, dev'essere lei. Scendo frettolosamente le scale, ma Michael mi ha preceduta aprendole la porta.
- Buongiorno! - esordisce lei.
- Buongiorno Ronnie! - la saluta Mike, con un bacio sulla guancia. Ah, le ha baciato la guancia, ah.
- Ciao Ronnie! - mi avvicino e l'abbraccio - Fa fresco oggi? -
- Minaccia pioggia, non fa freddissimo ma c'è anche un po' di vento...quindi credo che come ti sia vestita sia perfetto! Che scarpe metterai? - chiede, notando che sono ancora senza scarmpe - Pensavo le converse... ma se deve iniziare a piovere le rovinerei e mi congelerebbero i piedi, no? - lei annuisce - Magari metto gli ugg. - dice. Le afferro e le indosso velocemente, queste scarpe tengono così caldo, le amo. Afferro il mio pranzo e inserendolo nella mia borsa esco, seguita da Ronnie.
- Vero che dai un passaggio anche a me, Dar? - Mike mi scongiura per un passaggio, strano.
- Hai rotto l'auto? -
- No, ma non ho voglia di guidare. - dice.
- Fattela a piedi! - esclama Ronnie. Mike la fulmina con lo sguardo mentre sale in auto.
- Ottima idea! Su Mike, un po' di moto non ti fa male! -
- Quanto siete cattive. -
- Sali prima che ci ripensi. - gli rispondo. Ronnie è abbastanza pensierosa, non capisco perché.
- A che pensi? - le chiedo facendola sobbalzare.
- Alla canzone che sto preparando per la professoressa Sykes. Ho paura di andare male... -
- Andrai benissimo, come sempre, la tua voce è divina! - sorride e continua a fissare fuori dal finestrino. E' strana.




Point of view; Ronnie.


Finalmente sono in classe, Darcy continuava a farmi domande sul cosa stessi pensando. Che avrei dovuto dirle se non: niente, tutto regolare, non so mi sento un po' triste, come il cielo. ? Avrei dovuto dirle "sai Darcy, Harry mi ha baciata, ma qualche giorno dopo è partito per tornare a Londra e da quel giorno non si fa più vivo."? No, avrebbe iniziato a mandare sms a Harry chiedengli perché si comporti così, di cercarmi...e io voglio che lui mi cerchi senza che nessuno lo costringa a farlo.
E' stato bellissimo. Intendo il bacio con Harry.
Quando è con i suoi amici, Harry, è un pervertito assurdo, ma quando sta con me...è dolcissimo.
Nel mese trascorso insieme, io e Harry siamo usciti diverse volte. Il giorno dopo averlo conosciuto è venuto davvero a prendermi a scuola, come aveva intuito Darcy, i miei jeans fecero colpo. Harry mi fece tantissimi complimenti...la mia autostima quel giorno toccò il sole.
Ricordo che mi accompagnò a casa, tenendomi sotto braccio per tutto il tragitto, poi ci fermammo davanti a casa e mi posò le labbra sulla fronte.
Era come se il mio sogno si fosse realizzato, Harry mi stava dedicando il suo tempo, mi stava facendo sentire l'unica al mondo, e io non potrò mai smettere di ringraziarlo per questo.
Mia madre ci vide fuori casa, stava buttando la spazzatura e vide Harry davanti a me, che mi teneva le mani mentre mi parlava. Così si avvicinò a noi e disse - Ronnie, lui chi è? Il tuo ragazzo? - cavolo, ricordo ancora l'emozione che provai, magari lo fosse. - No mamma, è Harry, un mio... amico? - risposi quasi domandandoglielo, e Harry sorrise, facendo comparire quelle fossette sul viso, si ravvivò i capelli con la mano destra e poi la porse a mia madre - Piacere di conoscerla signora, sono l'amico di Ronnie. - la sua voce, sembra di risentirla ogni volta che ripenso alle sue parole. Mia madre si precipitò ad invitrlo in casa, per uno spuntino o per qualsiasi altra cosa e lui accettò, senza fare troppi complimenti.
Harry Styles stava entrando in casa mia, io non potevo crederci, a stento ci credo adesso.
Entrammo in casa e lui, rimase a bocca aperta guardando la mia piccola sorellina, Juliet, di solo due anni.
Disse che ama i bambini piccoli, adora giocare con loro, ma io questo lo sapevo già, come so che preferisce i twix al mars.
Gli proposi di giocare alla PS3 e lui si sedette sul divano di fianco a me, ci sfidammo a "Call of duty black ops", chi sarebbe sopravvissuto più a lungo avrebbe vinto. Ovviamente, vinsi io, batto mio fratello di venticique anni a quel gioco da troppo tempo, come pensava Hazza di avere una qualsiasi piccola possibilità?
- Juergens è con noi? - la professoressa Gray mi risveglia da quel ricordo, che stavo rivivendo.
- Sì, mi scusi signora Gray, mi ero persa nei miei pensieri. -
- Potrebbe prestare attenzione alla lezione di storia? O preferisce l'ufficio del preside? - dice con aria seccata, di certo non posso permettermi di andare dal preside, ma non ho il comando sulle mie gambe, che stanno andando verso l'uscita dell'aula - Scusi, non mi sento bene. - dico fingendo un urto di vomito, correndo per il corridoio della scuola, con lo zaino sulle spalle.
Mi poggio davanti all'armadietto, ho il numero 398, e lo odio. Il tipo che ha l'armadietto di fianco al mio, fa parte della squadra di football e si crede Dio. Crede che ogni ragazza possa amarlo e venerarlo, solo perché dice di essere popolare e bello non significa che lo è veramente, no? Appunto. Parlando del diavolo...ecco che spuntano le corna, David si sta avvicinando a me, che sono accovacciata sul pavimento.
- Ronnie giusto? - annuisco alla sua domanda, che mai vorrà?
- Che ti prende? Ho visto che sei uscita correndo dall'aula della prof Gray... ok le sue lezioni non sono il massimo, ma scappare addirittura? -
- Mi annoiavo, ho finto di stare male, perché ti interessi a me, David? -
- Perché sei così sola qui! Non conosci nessuno...voglio esserti amico. -
- David, mi hanno parlato di te...so che vuoi portarti a letto tutta la scuola, non attacca con me. -
- Ma che cazzo dici? Non è assolutamente così! Tu ispiri amicizia! -
- Ho capito, sono brutta... bene, ora se non ti dispiace, questo cesso ambulante se ne va, perché di te è già stufa. Ciao! - e così, mi allontano il più velocemente da lui, le mie supra sono bellissime oggi, cioè sono sempre uguali, sempre rosse, abbinate al giacchino che indosso, ma su questo pavimento sembrano più belle. Voglio uscire da scuola, e credo lo farò.
Scappando fuori dalla scuola mi viene in mente l'imbarazzante scena di Harry in bagno... eravamo a casa dei ragazzi, lui aveva urgente bisogno del bagno, e la casa era vuota, stavo sul divano a guardare davanti a me, pensando che Harry e io eravamo soli in casa, scleravo, quando lo sentì chiamare - MI SERVE AIUTO! - gridò, e lentamente mi avvicinai alla porta del bagno. - Harry, tutto apposto? - chiesi preoccupata.
- No! E' finita la carta igienica! Non posso alzarmi per prenderla, devi aiutarmi! -
- Harry... ma sei nudo? - chiesi stupidamente.
- Secondo te, dopo una doccia, mi siedo al cesso fare i miei bisogni vestito? -
- C'è io dovrei entrare in bagno, e te sei nudo?! -
- So che vuoi vedermi nudo, è inutile che fingi di essere imbarazzata. - e lì iniziai a ridere, Harry Edward Styles era nudo, in bagno...anche se aveva appena defecato...ma era sempre nudo!
- Copriti con un asciugamano, almeno lì... - dissi continuando a ridere poi, dopo un suo, segnale entrai, aveva tutti i capelli bagnati, era bellissimo.
- Questo però è tanto imbarazzante. - ammise arrossendo.
- Beh, se non controlli se c'è o meno la carta, non è colpa mia, no? - continuai ridacchiando - Dove trovo il nuovo rotolo? -
- In quel mobile. - disse ridendo. Gli lanciai il rotolo di carta e velocemente uscii dalla stanza. Era stata davvero una scena imbarazzante e divertente allo stesso tempo, mi manca un po'.



16 ottobre 2011; Niall dice di accendere la radio su BBC1 per sentire la loro nuova canzone.
Oggi tanto non vado a scuola non ne ho voglia, mio padre ha un servizio fotografico con Michael Bublè tra un'ora ed è stranamente tranquillo. Da quando c'è Susan io non sono più la sua musa, la cosa mi rattrista un po'.
Ho detto a Ronnie di andare a scuola con il bus o a piedi, ma probabilmente Mike le darà un passaggio, tra i due c'è un bel legame, sono un po' comeme e Niall, molto uniti.
Mi stendo sul letto con su ancora il pigiamone, accendo lo stereo con il telecomando e aspetto la canzone dei ragazzi, ho solo paura di emozionarmi sentendo la voce di Liam...la sua splendida voce.
Il dj li sta annunciando - Per la prima volta al mondo, la nuova canzone dei One Direction, Gotta Be You su radio1. -

"Ragazza sei delusa, te lo leggo negli occhi
Sono il folle sul quale il tuo cuore ha fantasticato
Io l’ho fatto a pezzi
E che cosa ho combinato alla tua innocenza
Nessuna donna al mondo si merita questo
Ma io sono qui e ti chiedo un’altra chance"


Ecco che le lacrime scorrono sul mio viso, Liam, hai una voce così bella, e questa parole, non lo so, sono azzeccatissime...se solo tu, ora mi chiedessi un'altra chance, probabilmente acconsentirei. La canzone continua con gli acuti di Harry, che fanno venire la pelle d'oca, sono bravissimi.
Finita la canzone il dj riprende ad intervistarli.
- Allora Liam, che state facendo? - chiede.
- Stiamo picchiando Niall, e io sono Louis. - scoppio a ridere, è tutto il tempo che Louis ripete "SONO LOUIS!" ma il tipo continua a chiamarlo Liam.
- Mi stanno ammazzando! -
- Non ammazzate Niall! - il mio occhi belli viene torturato...poverino...perché non torturate Liam? Eh?
- Ok papà! - rispondono all'unisono. Che idioti.












Spazio autrice.


Siete meravigliose! Ho raggiunto diciassette recensioni, il capitolo precedente è quello, che per ora ha più recensioni, spero che questo batti il recordo perché per la prima volta mi piaciucchia un capitolo.

Ok, siccome non ricordavo benissimo la data in cui uscì "Gotta Be You" ho messo il 16 ottobre, se è sbagliata ditemelo e la correggo. Il video invece è uscito l'8 novembre, giusto?

Va beh, tralasciando. Dal prossimo capitolo tornerà a parlare molto Darcy.

E mi spiace dirverlo, ma la storia è quasi giunta al termine, ma ci sarà il seguito che parlerà di Ronnie.

Come vedete Ronnie ha molti flashback, e nel continuo della storia, ne avrà anche su quando viveva a New York e di come se la passava male... ok non vi do altre anticipazioni.

A sei recensioni, inizio a scrivere.

Grazie di tutto, Manu.

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Capitolo 26
*** Capitolo ventisei. ***



Capitolo ventisei.









31 ottobre 2011; sono a Londra gente!
Sì, avevo giurato che non sarei mai tornata qui a Londra, la città dove il mio cuore si spezzò qualche mese fa, ma Niall mi ha invitato ad una festa, e Harry ha chiesto se Ronnie potesse venire... e ora siamo qui, all'aeroporto di Londra. Stiamo aspettando che qualcuno ci venga a prendere per poter andare a casa dei ragazzi, Niall ha detto che un taxi dovrebbe arrivare a momenti, sto congelando, credo sia inutile dirlo.
Qui fuori si congela, per fortuna il mio giubbotto mi ripara abbastanza.
- Sai cosa abbiamo dimenticato? - mi chiede Ronnie.
- No, cosa? -
- I costumi per la festa. -
- No, in realtà, Niall mi ha detto che loro hanno pensato a comprarceli...ho paura che mi abbiano presto un vestito da infermiera...o a te da pompiere, in pratica saremmo mezze nude, poi se li ha scelti Harry... -
- Siamo spacciate. - dice ridendo.
- Oh credo proprio di sì! Quello è Liam? - chiedo alzando un sopracciglio, mentre il ragazzone si avvicina.
- Sembra lui. - dice lei, e poi lo riconosco in faccia, si è proprio lui, seguito da Louis.
- SPLENDORI! - Louis mi corre incontro prendendomi poi in braccio, gli bacio la guancia e lui fa lo stesso, poi saluta Ronnie, che ha appena sciolto l'abbraccio con Liam... mi sto ingelosendo, non dovrei, insomma, io e Liam abbiamo rotto, e poi Ronnie è mia amica... non dovrei essere gelosa di lei, no? Ma io lo sono lo stesso, insomma, lei è bellissima. Ha i capelli rossi, anche se sono tinti, ma sono rossi, gli occhi di un verde intenso, che tendono al marrone con quei riflessi chiari dentro, la pelle così candida...io la trovo perfetta, ma lei dice di essere brutta...la sua autostima deve averla pers atanto tempo fa... va beh.
- Ciao. - dice Liam sorridendomi, è bellissimo... - Ciao. - dico, senza rivolgergli sorrisi, o sguardi intensi.
- Darcy dovresti vedere il tuo costume, è troppo bello! - esclama Louis.
- Già lo immagino... chi lo ha scelto? -
- Zayn e Niall. Mentre io e Harry abbiamo scelto il tuo, Ronnie. - disse mettendole un braccio intorno al collo.
- E com'è? - chiede curiosa.
- Le anticipazioni non sono permesse. - interviene Liam.
- Ma se te nemmeno li hai scelti, cosa ti intrometti a fare? - sbotto.
- Io li ho pagati. - dice sorridente. Mi sta appiccicato, è troppo vicino, potrei picchiarlo. Liam allunga la mano sul mio borsone - Porto io. - dice rubandomelo di mano, toccando prima la mia. Per un attimo ho sperato, davvero tanto che intrecciasse le sue dita con le mie, ma non l'ha fatto. - Ce la faccio anche da sola. - dico cercando di riprendermelo.
- Non credo proprio, e ormai siamo davanti all'auto, quindi. - dice con quell'aria da saputello, che prima avrei adorato, ma che ora non sopporto.
Sbuffo e salgo in macchina, sedendomi dietro al lato di colui che guiderà, Liam. Ronnie si siede accanto a me, e Louis davanti, di fianco a Liam, tutto impegnato a fare manovra.

Siamo a casa dei ragazzi, Ronnie da quando siamo arrivate si è appartata con Harry nella sua camera, e dalla stanza provengono diverse urla.
- POTEVI CHIAMARMI OGNI TANTO, NON CREDI? - grida Ronnie.
- Pensavo non volessi più sentirmi! Ogni volta che Niall parlava con te al telefono non chiedevi di me! E io cercavo di farti dire qualcosa a lui, ma non gli dicevi niente! - risponde Harry.
- Sai perché? Perché non volevo che tu mi cercassi perché qualcuno ti avrebbe detto: "Ronnie ha detto che gli manchi. Ronnie ha chiesto di te"o anche "Perché non chiami Ronnie? Sembrava triste al nominarti"! Dopo quel dannato bacio sei sparito! - grida lei, sta iniziando a singhiozzare. Bacio? Ronnie e Harry si sono baciati? Perché non lo sapevo? Perché Ronnie non mi ha detto nulla? Aspetta...lo ha appena detto lei...voleva che Harry la chiamasse di sua volontà, non perché qualcuno gli avesse suggerito di farlo...oh Ronnie. La porta è socchiusa e riesco ad intravederli, Ronnie è seduta sul letto di Harry, e Harry le sta levando amorevolmente le mani dal viso, mentre sta inginocchiato davanti a lei...che scena dolce.
- Chi spii? - mi sussurra Liam all'orecchio.
- Non sono affari tuoi, Payne. -
- Oh nemmeno tuoi, Lohan. - risponde mantenendo un tono di voce basso.
- Oh, che palle! Sto spiando Harry e Ronnie, a quanto pare si sono baciati e lui non si è fatto più sentire. -
- Ah sì, me lo aveva detto Harry.-
- Sono sempre l'ultima a sapere le cose? -
- Sì. - risponde secco e divertito.
- Ora zitto sta succedendo qualcosa di importante e non riesco più a vedere quei due. - dico. La porta si spalanca - CHE STATE FACENDO? - grida Harry.
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! - salto in aria gridando e provocando le risate di tutti - MI SONO SPAVENTATA! - continuo gridando. Liam mi poggia una mano sulla bocca.
- Lo avevamo capito. - ride il riccio. - Ronnie poi noi parliamo eh. - le dico strizzando l'occhio, chiudendo poi la porta della camera di Harry, restando sola con Liam.
Mi appoggio al muro, fissando la porta della camera di Harry. Liam mi si posiziona davanti, mettendo le sue mani di fianco al mio viso, cerco di abbassarmi ma una sua mano si posa sul mio fianco sinistro, bloccandomi così al muro.
- Lasciami andare. - dico incavolata.
- Se non volessi? - chiede sorridendo.
- Potrei sempre gridare che un maniaco mi vuole violentare. -
- Se ti bloccassi la bocca? -
- Con cosa? - chiedo stupidamente, accorgendomi dopo del doppio senso, spero non l'abbia notato. Con un espressione molto seria si avvicina al mio volto, velocemente appoggia le sue labbra sulle mie, baciandomi così, con passione. Mi lascio andare, e gli poggio una mano sul braccio, Liam hai fatto palestra eh? Porto entrambe le mani sul suo collo, mentre lui inizia ad accarezzarmi dalla spalla al fianco. Dio se mi mancava.
Poi si stacca dolcemente, mordicchiandomi prima il labbro inferiore.
- Mi sei mancata. -
- Anche tu Liam, non sai quanto sono stata male. -
- Non sai quante volte mi sono messo a piangere la notte, bimba, non sai quante lacrime conserva, ora, il mio cuscino. -
- Non sai quanti cucchiai volevo spedirti... - ride, la sua risata, mi mancava.
- Ti amo, tanto, perdonami, ti prego, voglio solo te...cazzo, sono un idiota, sono un idiota. Bimba, sono... - lo interrompo chiundendogli la bocca tra le mie dita.
- Sei un idiota, scimmia, sei un idiota, ma ti amo tanto anch'io e solo il commesso sa, quante vaschette di gelato e di Nutella ho comprato e finito in poco tempo, e guardami, sono obesa, non riuscirai più a portarmi in braccio! - dico cercando di mantenere la calma. Lui mi prende da sotto il sedere, tenendomi sollevata da terra - Oh te, ci riesco. - dice prima di ricominciare a baciarmi.
Gli cingo le gambe intorno alla vita e lui si tacca dal muro, iniziando a camminare lungo il corridoio. Entra nella sua stanza e poi chiude la porta, con violenza alle sue spalle.
Lentamente mi appoggia sul letto e si stende su di me, poi si sdraia affianco a me sospirando - Non voglio correre come prima...ricominciamo tutto da capo? Facciamo come se riavolgessimo il nastro della nostra cassetta, fricominciamo dal principio? - dice. Che richiesta strana, nons to a chiedergli perché, gli porgo semplicemente la mano destra - Piacere sono Darcy Lohan, una diciottenne di Los Angeles. -
- Piacere mio Darcy, sono Liam James Payne, ho diciotto anni e sono innamorato di te. - dice sorridendo guardando il soffitto, mentre respira affannosamente.
- Te lo avevo detto che pesavo, ma te no! Volevi fare il figo che va in palestra e che solleva in braccio le ciccione! - esclamo.
- Zitta cicciona, sto ansimando per l'emozione che mi stai facendo vivere, non per il tuo peso, che poi lo trovo invariato. -
- Regalo qualche lacrima al tuo cuscino. - le lacrime mi rigano le guance bagnandomi le orecchie per colpa della posizione in cui mi trovo. Liam si solleva e mi regala un altro bacio, seguito da uno dei suoi sorrisi, meravigliosi come sempre.














Spazio autrice.




Ecco il ventisei! E' raro che posti un capitolo la sera verso quest'ora, di solito li posto all'una di notte, tanto perché la sera sono più rilassata e riesco a scrivere meglio, ma oggi mia sorella non c'è e in casa c'è un silenzio! Dato che mio fratello, di sei anni, lo piazzo davanti alla wii e sembra uno zombie, mia mamma, ogni tanto viene in camera mi controlla, ma vedendomi scrivere su WordPad e non su facebook crede che io stia studiando, quindi anche lei viene sistemata(?).

Tornando al capitolo, grazie per le quattordici recensioni sotto al capitolo, e alle quattro recensioni tra i messaggi di posta, vi sono grata :)

Grazie alle quarantasette persone che hanno messo la storia tra i preferiti, grazie alle otto che la ricordano e alle cinquantotto che la seguono.

Vi aspettavate il ritorno di Darcy a Londra?
Io no D: ahahah

A sei recensioni inizio a scrivere :)

Grazie di cuore, Manu.









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Capitolo 27
*** Capitolo ventisette. ***




Capitolo ventisette.















Sono in cucina, io e Ronnie stiamo divorando tutto ciò che abbiamo trovato.
- Com'è successo? - chiedo a Ronnie.
- Riguardo a cosa? -
- Al bacio tra te e Harry. - lei sospira e sorride guardando il pavimento.
- Sai quando pioveva? Qualche giorno prima che loro venissero qui a Londra... - annuisco senza interromperla. - Eravamo sotto la pioggia, io e lui... e lui mi disse di avere un piccolo interesse per me, toccai le stelle con un dito, senza nemmeno mettermi in punta dei piedi...poi lentamente, mi si avvicinò, prendendomi il visto tra le mani, sistemandomi i capelli dietro le orecchie, eravamo fradici e i suoi ricci gli tormentavano il viso. Poi mi si appiccicò sulle labbra, non ebbi il tempo di capire a ciò che stesse succedendo. E' stato...magico? - dice senza levarsi il suo magnifico sorriso dal volto.
- Hazza, se vuole sa essere magico. - farfuglio e lei annuisce sorridendo ancora di più.

Sono le otto di sera e tra un'ora dovremmo andare alla festa, in un locale dove, se non sei in costume non entri, quindi devo vestirmi per forza.
Liam ed io abbiamo deciso di far finta di niente, far finta che non abbiamo ancora fatto pace...così tanto per far una sorpresa ai ragazzi.
I costumi che ci hanno comprato non hanno nulla di spaventoso, dico è halloween non è il set di un film porno! Ma forse i ragazzi inglesi non lo sanno.
Io devo mettermi un "vestito" che finisce sotto alle natice, rosa e nero, con delle calze alte, ginocchiere e tacchi, in più la palla da football americano perché è questo il mio travestimento...va beh.
Ronnie invece ha un vestito da assassino, accompagnato da coltello insanguinato, maschera, calze strappate e tacchi.
Ripeto: è halloween non un film porno.
- Credo non toglierò mai la maschera, eviterò di far vedere il mio imbarazzo a tutti. - borbotta Ronnie mentre si cotona i capelli.
- Sei troppo insicura, sei bellissima, e nons embri un'attrice porno, al contrario della sottoscritta. - sbotto cercando di allungare il vestito.
- Per me, così, farai impazzire Liam che non potrà non saltarti addosso. - ridacchia. Oh, ma lo ha già fatto, Liam mi è già saltato addosso questa mattina, ma non posso dirtelo.
- Che mi importa di Liam? - faccio spallucce e Ronnie fa una semplice smorfia.
Finaimo di truccarci, di sistemarci i capelli e spero che il vestito si allunghi...almeno di un cinque centimetri, mi sento volgare.
- DARCY, RONNIE. SIETE PRONTE? - grida Louis dal piano di sotto.
Prendo un respiro profondo e usciamo dalla stanza.
Scendiamo piano le scale, intravedo Louis, truccato di bianco con del sangue finto sulla guancia. Si volta a guardarci e la sua mandibola cade a terra, mentre mi fa un occhiolino.
- Smettila di sbavare, Tomlinson. - gli dico. - Sei bellissima! - dice prendendomi la mano per poi avvicinarmi forte al suo petto, stringendomi forte a sè.



Point of view; Ronnie.


Harry mi sta fissando con faccia alquanto sognante, il solito pervertito.
- We like na na na! - inizio a cantare per evitare i suoi sguardi, ma non serve a molto, visto che mi prende la mano e fa come per appartarsi.
- Sei bellissima. - sussurra a fior di labbra poco prima di baciarmi. Lo stacco bruscamente da me e lui mi guarda perplesso.
- Non posso baciarti? -
- No, mi rovini il trucco. - si passa una mano sulla faccia, so che lo fa quando è nervoso, ma per cosa potrebbe esserlo? - Che hai? - gli chiedo.
- Sono brutto vestito così? - chiede allontanandosi, per farsi ammirare in tutta la sua perfezione.
Indossa un jeans strappato e largo, una camicia e una bandana rossa, gli copre la testa, è un pirata.
- No, sei bellissimo, come sempre. - rispondo abbassando lo sguardo.
- Lo so. - dice ridendo.
- E allora perché me l'hai chiesto? -sbotto stringendo i pugni.
- Perché te non mi fai mai complimenti! Sono un ragazzo che ha bisogno di sentirsi apprezzato! -
- Tu non mi hai più richiamata! -
- Abbiamo già parlato di questo! Credevo avessimo chiarito! - alza la voce.
- NON ALZARE LA VOCE! -
- LO STAI FACENDO TU! -
- CERTO STYLES CERTO! IL COLTELLO DALLA PARTE DEL MANICO CE L'HO IO, NON TU! -
- Ma che cazzo stai dicendo? - abbassa la voce sorridendo.
- Volevo darti la colpa per non so che cosa. - mi scappa una risata involontaria.
- Quanto sei scema.-
- Prova a ripeterlo, potrei ucciderti, sai? - dico muovendo la mia spada giocattolo.
- Tremo dalla paura! - dice stampandomi un piccolo bacio sulle labbra, mi prende la mano e torniamo in salotto, dove gli altri attendono l'arrivo di Zayn, Liam e Niall.
- Ma quanto ci mettono? - sbotto.
- Zayn è peggio di noi, se non è perfetto non scende. - risponde Darcy. Per me, Zayn è sempre perfetto, forse perché lo amo come una fan, ma io credo davvero che lui sia perfetto. E poi eccolo, in tutto il suo splendore, che scende le scale, continuando a toccarsi i capelli.
- Sono un vampiro. - dice.
- Tu brilli alla luce del sole! - grido.
- Ma sono più fico di Edward Cullen. - sorride.
- Ma non sarai mai bello e seducente, sexy e da stupro come Damon Salvatore. - rispondo ridendo.
- Sono molto meglio infatti. - sbeffeggia. - Non esageriamo, dai... - rido di gusto mentre lui mi stringe in un forte abbraccio. Il biondo Peter Pan fa capolino in salotto, dando prima un bacio a Darcy e poi uno a me.
- Sono bellissimo. - sorride. - Pensavo ti vestissi da lepricano. - dice Louis dandogli una pacca sul collo. Niall si gira per guardarlo male, molto male ma poi sorride facendo finta di nulla.
Liam invece è vestito da cowboy... più infantile di così si potrebbe morire, ma è adorabile.
- Che c'è? Sono Woody! - dice, si è accorto che tutti lo stanno fissando. Darcy inizia a ridere e lui le sorride dolcemente.C'è puzza di Larcy.


Point of view; Darcy.



Siamo in questo locale dove tutti sono mascherati da qualcosa o qualcuno.
Mi sento molto a mio agio, ci sono ragazze che sono quasi nude, e io, in confronto a loro indosso una tuta per sciare con tanto di casco.
- Quante troie che ci sono. - commento nell'orecchio di Niall. Si volta verso il mio orecchio, la musica qui è così alta se non mi parlasse nell'orecchio di sicuro non capirei niente, faccio fatica a capirlo così - Ma cosa dici? Io direi che sono tutte bellissime! - lo guardo allibita - Cerca di tenerlo dentro i pantaloni, Horan. - dico e lui inizia a ridere annuendo.
Mi avvicino al piano bar dove c'è Zayn seduto, con i gomiti sul bancone, dove appoggia anche la schiena e fissa la pista ballo, muove velocemente la gamba su e giù,è seduto e ha una faccia da "sto scegliendo la mia preda, non distrarmi" così gli urlo all'orecchio - Vuoi da bere?! - si volta a guardarmi - qualcosa di forte! - risponde.
Annuisco mentre chiedo al barista due bevande, una leggermente più forte dell'altra. Me ne porge una rossa, e mi fa segno dicendomi che è quella leggermente meno forte e un'altra azzurra, dicendo che è quella più pesante che porgo immediatamente a Zayn. Sorseggio piano il drink mentre cerco Liam tra la gente.
- Chi cerchi? - mi volto, eccolo.
- Te, cercavo te. -
- Ti ho trovata io però. -
- Solo perché questo drink è più forte di quanto l'avessi voluto. Assaggia. - dico porgendoglielo, scuote la testa - Non voglio, grazie. - risponde.
- Perché? Ah sì, scusa. - dico dopo aver riflettuto che Liam, non beve per evitare di sforzare l'unico rene che ha.
Finisco di bere il drink e mi volto verso Zayn, che a quanto pare, ha trovato la sua preda "vestita" per così dire da coniglio.
Sento che qualcuno afferra la mia mano, Liam. Mi trascina lontano da quel rumore, mi trascina in terrazza.
- Che succede? - chiedo.
- Niente, volevo solo stare con te, dove riuscissi anche a sentire la tua voce. -
- Amore mio. - dico mentre lui mi cinge i fianchi con le sue grandi mani, e io lo stringo forte a me.
Rimaniamo così per un po', finché non arriva gente a fumare e a disturbarci, così rientriamo nel locale per ballare un po'.
Ronnie e Harry stanno ballando insieme, e lui sembra desiderarla tanto, ha quello sguardo da maiale che solo lui potrebbe avere, Ronnie regge lo sguardo mentre strofina il suo corpo contro quello del riccio.
- Harry sta per scoppiare, guardalo è eccitatissimo. - nota Liam. Inizio a ridere, la testa mi gira in un modo assurdo ma non voglio andarmi a sedere. Prendo per mano Liam e lo trascino al centro della pista da ballo, dove incontro Niall, con una mora vestita da strega, che balla. Strabuzza gli occhi nel vedermi cingere il collo di Liam con le braccia, ma poi mi sorride sibillando un "finalmente" gli sorrido anch'io poi però poso il mio sguardo dentro gli occhi di Liam.

E mi blocco in quest'attimo, dove tutto sembra perfetto, dove sembra che tutto scompaia, dove ci siamo solo io e te, Liam. Dove nient'altro conta, dove ho semplicemente voglia di sentirmi tua, sentirmi protetta.

Liam mi abbraccia, come se avesse letto i miei pensieri, mi fa sentire così, così protetta.
- Ti amo. - mi sussurra all'orecchio. Si allontana per fissarmi negli occhi. -Anch'io Liam, anch'io. - dico prima di ricevere uno di quei suoi baci.
















Vetiti Ronnie e Darcy.







Spazio autrice.



Siete fantastiche!

Anche se rispetto agli altri capitoli, il precedente ha ricevuto meno recensioni...va beh mi acontento, dai :D

Una cosa, sono lieta di dirvi che questo capitolo mi fa SCHIFO! *urla da stadio* io me l'ero immaginata meglio la scena, ma non sono riuscita a scriverla çç

Poi vediamo un poco..ah sì, passate in questa pagina, non vi costa nulla un mi piace "Oh, how I wish that was me"

A sei recensioni inizio a scrivere il capitolo, poi sto anche pensando " e se leggeste la mia OS su Zayn e una ragzzina?" eccola ---> This is better than a dream.

Poi boh, vi saluto, dicendovi anche che credo manchino tre capitoli alla fine della storia.

besos, Manu.





Vi lascio una foto del nostro caro e amato Liam uù
E ora vado a dormire, sono le 3.10 ahah se mio padre mi becca di sicuro morirei
Notte a me(?)

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Capitolo 28
*** Capitolo ventotto. ***









Capitolo ventotto.









Apro gli occhi...sono in camera di Liam? Mi fisso il torace e le sue braccia mi stanno avvolgendo, mi volto piano, per non svegliarlo. Ed eccolo che dorme con la bocca aperta, gliela chiudo con la mano e lui fa una specie di grugnito, mentre si gira dall'altra parte, sciogliendo l'abbraccio. Sorrido mentre gli scompiglio i capelli.
Ho un mal di testa assurdo e non ricordo nulla di ieri sera, apparte il fatto che ho detto "ti amo" un paio di volte a Liam...non ricordo nient'altro. Mi alzo piano dal letto e mi appoggio al comodino, la testa gira in una maniera assurda e credo che devo vomitare. Fisso l'orologio, è già l'una del pomeriggio e in casa il silezio è dominante. Mentre mi avvicino al bagno per sciacquarmi, mi accorgo di essere in biancheria intima, ma continua ad avanzare verso il bagno, non capendo nulla di ciò che accade intorno a me.
Finalmente raggiungo il bagno e piano abbasso la maniglia. Corro al bagno per rimettere. Mi sento così male.
- Darcy! Che hai? - la voce di Niall rimbomba così forte nella mia testa, - Ti prego, non gridare. - sussurro.
- Quanto hai bevuto ieri sera? - chiede sollevandomi la fronte dalla tazza del gabinetto.
- Portami del caffè e qualche aspirina, ti prego. - rispondo piano alzandomi.
- Prima ti porto in camera. - nello stesso istante Liam entra in bagno spaventato. - Ho perso D...a eccoti, che fate? - chiede, e secondo me sta urlando.
- Ha appena vomitato, quanto ha bevuto ieri? - risponde Niall.
- Basta gridare, vi prego. - sussurro aggrappandomi alla spalla di Liam - mi sta scoppiando la testa. -
- Vieni qui. - Liam mi prende in braccio e mi porta verso la sua camera, mi stende piano sul letto e mi copre con una coperta. - Niall vai a prendere dell'aspirina? - chiede poi, mentre chiudo piano gli occhi.
Sento solo i passi di Niall allontanarsi da me, credo che la mia testa non sia più mia, mi fa troppo male.
Liam mi accarezza piano la faccia, ma il rumore che crea ogni volta che poggia la sua mano sulla guancia crea un TUM assordante. Gli prendo la mano e la stringo con la mia, così che smetti quella "tortura".
Lo guardo aprendo lentamente gli occhi.
- Sto morendo, Liam? - gli chiedo.
Mi sorride e scuote la testa - No bimba, hai soltanto bevuto troppo ieri sera. -
Mi poggio la mano sulla faccia strofinandomela violentemente.
- Darcy, prendi l'aspirina. - sussurra Niall avvicinandosi con il bicchiere d'acqua e l'aspirina in mano.
Metto la pastiglia in bocca e poi bevo l'acqua.
- Fa schifo. - dico cacciando fuori la lingua.
- Che bella che sei! - esclama Liam - Ti lasciamo riposare. - aggiunge Niall portandosi fuori dalla stanza Liam, chiudendo poi la porta lentamente.


Point of view; Ronnie.



Darcy sta male, ieri sera ha bevuto troppo, insieme a Zayn, che però non sembra star così male.
Mi manca Lucy. La mia migliore amica...voglio riabbracciarla. Non la vedo dall'inizio della scuola, o meglio la vedo solo in chat...ma non è la stessa cosa, sento che la sto perdendo...la cosa mi spaventa tantissimo, la conosco da quando eravamo nellapancia della mamma, non posso perderla.
- Harry, mi presti il pc? - gli chiedo dandogli un bacio sulla guancia.
- Ruffiana. Che devi farci? - dice sorridente.
- Devo chiamare la mia migliore amica. - spiego abbassando il capo.
- Tieni. - esce dal suo account facebook e mi passa il pc.
- Grazie. - gli sorrido mentre scende dal letto e cerca qualcosa per vestirsi.
Lucy è online.
"Ciao Lucy." le scrivo sulla chat di facebook.
"Ciao Ron!"
"Come stai?"
"Bene, qui si sente la tua mancanza! Te tutto apposto?"
"Sì dai, mi manchi anche te!"
"Hai la webcam a portata di mano?" chiede. -Harry, la webcam è già all'interno del pc o è a parte? - chiedo ad Harry distraendolo dalla studio approfondito del suo armadio, ovvero la sua scrivania.
- No è già dentro...vedi..vedi questo pallino qui? - dice toccandolo, standomi appiccicato, annuisco piano - Questa è la webcam e questo sono io che faccio partire la webcam con il mio bel faccino. - dice cliccando subito l'icona della video-chiamata su facebook.
- Harry sai cosa stai per fare? - lui scuote la testa - STai per far venire un infarto a Lucy. -
- AAAAAAAAAAAAAH! HARRY! - appunto, Lucy sta gridando come una scema e Harry ride guardandola.
- CIAO LUCY! - grido scrollandomi Harry di dosso.
- Ciao Ronnie! Dov'è? -
- Chi? -
- HAROLD! -
- Ah, lui... è qui. Vieni Harry, sei richiesto. - sono offesa, insomma la mia migliore amica nemmeno mi calcola per Harry Styles! Ok... non posso paragonarmi a Styles, ma posso baciarmelo.
Harry e Lucy stanno parlando da venti minuti, poi Harry nota la mia faccia un po' rattristata e mi stampa un piccolo bacio sulle labbra, davanti alla web.
- Vi ho fatto la foto! Come siete belli! Ora la carico su facebook e ti taggo Ron. - arrossisco violentemente -O-ok. - dico mentre Harry continua a sorridere come un gay, si Harry è un gay. Sto con un gay.
- Che hai fatto di bello ieri sera? - chiedo ad una Lucy tutta indaffarata a modificare una foto.
- Niente, solito party a scuola, sai il ballo in maschra, dove nessuno ha un cavaliere o una dama, dove hanno tutti una maschera e a mezzanotte, la si leva... misono divertita. Voi che avete fatto? -
- Non abbiamo consumato! - esordisce Harry. Lucy sgrana gli occhi e inizia ridere.
- Styles, se credi che Ronnie consumerà prima del matrimonio, ti sbagli. - dice tra le risate, eccola, perché non ti stai mai zitta? Lucy stai zitta, una volta, cazzo.
Harry mi guarda allibito - Vuoi arrivare vergine fino al matrimonio? - bisbiglia. Annuisco nascondendomi il viso con i capelli.
- Comefarò a resisterti? - dice scosandomi  i capelli dietro all'orecchio. - Perché dici così? - chiedo.
- Perché rispetterò la tua decisione...ma se cambi idea sono qui eh! - dice infilandosi il jeans.
- Che dolce! - interviene Lucy - Ho finito di modificare la foto, ora te la taggo, pretendo che tu la usi come immagine profilo! - aggiunge. Ti pareva.
- Non credo sia il caso di far sapere a tutti che mi bacio Harry Styles. -
- Ronnie ha paura che uno come me possa sminuire una come lei! - dice Harry ridendo. Mi mordo il labbro inferiore - Va beh dai..la metto solo per un giorno però! -
Lucy sorride e la notifica del tag arriva in due secondi. La guardo e sorrido - Ti rendi conto che questa foto era il mio sogno? - dico.
- E ora è realtà. - risponde Lucy commossa -Ora però devo uscire con le altre.. ci sentiamo domani, Ron? -
- Certo, salutami tutte. - le sorrido prima di vederla svanire insieme alla chat.
Imposto l'immagine come foto profilo e rimango ad ossrvarla un po'.
- Ti manca eh. - dice Harry sedendosi affianco a me sul letto. Mi ruba il pc di mano e sotto all'immagine del profilo aggiunge una didascalia: "I sogni si realizzano, basta crederci. Sei MIA Ronnie, sei MIA. - Harold Edward Styles." si tagga anche, non sa che potreberlo aggiungere in cinquanta milioni di persone?
- Terribilmente, mi manca terribilmente tanto. - dico stringendolo a me. Mi mette una mano sulla nuca e piano mi accarezza i capelli.
Sciolgo quell'abbraccio e mi alzo per andare a vedere come sta Darcy.
Entro lentamente nella camera di Liam, lui non c'è, c'è solo Darcy che dorme beata, chiudo piano la porta alle mie spalle e mi accomodo sulla sedia della scrivania.
- Ciao. - sussrra aprendo piano gli occhi.
- Come stai? -
- Molto meglio, ora mi alzo... mi vai a prendere i vestiti? Non so dove sia il borsone, lo aveva Liam... - chiede stropicciandosi gli occhi.
- Certo. - le rispondo sorridente.
Scendo frettolosamente le scale, il televisore è acceso e Zayn sta guardando un film insieme a Liam e Louis.
- Harry e Niall? - chiedo entrando in stanza.
- Sono usciti. - risponde Liam distrattamente.
- Ah, ok...Liam puoi dirmi dov'è il borsone di Darcy? Ha detto che lohai messo via te, devo portarle i vestiti. - si volta per guardarmi, Louis spegne un istante il televisore e Zayn impreca perché vuole continuare a vederlo.
- Darcy dov'è? - chiede poi Louis.
- E' in camera di Liam. - rispondo.
- Siete tornati insieme? - dice Zayn all'amico che si limita ad annuire mentre si alza per andare nella lavanderia della casa, riesce quasi subito con in mano il borsone di Darcy.
- Glielo porti tu? - chiede, annuisco e corro velocemente su per le scale con il borsone di Darcy in mano.
Arrivo in camera di Darcy e lei è intenta a guardare fuori dalla finestra.
- Guarda che ci sono i maniaci fuori, e te sei in mutande... vestiti dai. - le lascio il borsone sul letto e torno giù dai ragazzi.


Point of view; Darcy.


Sono più pallida del solito, che mi prende? Non ho mai avuto la pelle così bianca, di solito è sempre olivastra, sarò diventata un vampiro? Nah. Scuoto il capo e mi infilo gli ugg grigi e scendo in salotto.
Ronnie sta giocando alla PS3 con Niall e a quanto pare sta vincendo.
- Sì! Horan ti ho battuto ancora! Vai a fare la nanna! - esclama alzando un braccio.
- Dammi ripetizioni ti prego! - grida occhi belli. Ronnie scoppia in una fragorosa risata e mi sorride leggermente.
- Scordatelo! - aggiuge risedendosi.
- Come stai Dar? - chiede il mio migliore amico.
- Molto meglio, grazie per l'aspirina. - gli sorrido mentre mi siedo accanto a lui e gli passo una mano tra i capelli, mi fissa sorridende e mi dà un piccolo bacio sulla punta del naso.
Appoggio la testa sulla sua spalla e mi rilasso un po' mentre li guardo giocare.
- Ma quelli sono zombie!? - grido mentre mi porto le mani agli occhi per non vedere quello schifo.
Niall inizia a ridere - Sì, e io li sto ammazzando tutti! - sottolinea Ronnie. - Che schifo. - borbotto mentre mi avvio verso la cucina.
- HO BISONO DI CIBO! - grido entrando, interrompendo la discussione tra Zayn e Liam.
- Stai meglio Barbie? - chiede Zayn.
- Sì Gallo... grazie. - gli sorrido. Apro il frigorifero e come sempre è strapieno di cibo invitante. - C'è l'avanzo della pizza se vuoi, te lo riscaldo nel micronde. - dice Liam.
- Mh, ok, grazie. - dico - Mi chiami te quando è pronta? Così vi lascio al vostro discorso. - continuo avvicinandomi alla porta, - No, stai pure, stavamo solo parlando del tour. - mi spiega Zayn.
- Sì? Che progetti avete? - chiedo curiosa mentre mi siedo di fronte al moro. - Pensavamo di far salire tre fan sul palco, durante "I want" - risponde Liam mentre mi porge una fetta di pizza.
- Non l'ho mai sentita... ma mi sembra un'ottima idea! - mangio la mia fetta di pizza e i ragazzi continuano a parlare.
- TU BARI! COMEPUOI VINCERE SEMPRE? - Niall è disperato, povero cucciolo.








Spazio autrice.

Siete fantastiche! Non smetterò mai di dirvelo.
Ok, ci ho messo un po' a scrivere questo capitolo, e mi fa anche schifo, qui non accade nulla di che, quindi boh, ho deciso di allungare la Fanficion di uno due capitoli.
Non site felici? Magari riesco a finirla entro l'anno.

passate in questa pagina, non vi costa nulla un mi piace "Oh, how I wish that was me"
Passate anche a leggere questa mia nuova FanFiction "I want to be loved by you", vorrei continuarla ma ho poche recensioni quindi non so.
A sei recensioni inizio a scrivere :)








Piccola foto tanto bella di Niall.
Io amo sta foto, la trovo stupeunda.(?)
Sì ho messo una U di troppo ma mi piace così èé



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Capitolo 29
*** Capitolo ventinove. ***













Capitolo ventinove.










14 Dicembre 2011, LA Baby.
Sono a scuola, lezione di letteratura inglese, che due palle.
"Devi invitare Liam al ballo di Natale." Liz ed Emma continuano a ripetermerlo da quando ci siamo riappacificati. Credo lo inviterò, oggi magari prima di pranzo o a pranzo, boh appena mi chiama lo invito.
Tutti stanno prendendo appunti, io sto facendo il ritratto del mio migliore amico, mi sta venendo anche piuttosto bene. Sto ricopiando la foto che ho stampato sul diario. Niall in tutto il suo splendore mentre sorride e tiene il pollice all'insù. Amo vederlo sorridere, amo questa foto.
Nicholas è seduto di fianco a me e continua a lanciarmi occhiatine e la cosa mi disturba, afferro il blackberry e invio un sms a Liam "Amore bello, non vedo l'ora di riabbracciarti! Come stai? (: "
Riprendo la matita in mano e sfumo al meglio i capelli di Niall, e il cellulare si illumina, sobbalzo e leggo la schermata: Nuovo messaggio - Scimmia.
"Sai che pensavo proprio a te? Sto benino, mi manchi. Tu tutto ok?" dice l'sms.
- Lohan, mi dia il cellulare. - merda la professoressa Smith mi ha scoperta.
Afferro il cellulare e senza protestare glielo porgo, prima che mi scopra anche il disegno, apro il quaderno di inglese su una pagina a caso e ci nascondo sotto il foglio.
- Quante volte lo devo ripetere che non si usa il telefono in classe? - continua a rompermi, basta ho capito.
- Scusi. - mi limito a dire sollevando gli occhi al cielo. - Questo lo rivedrai a fine giornata, passa a ritirarlo prima di andartene a casa. - dice riponendo il mio telefono nella sua borsa. E ora come faccio a chiederea Liam per il ballo? Che nervoso.

- Liz prestami il tuo cellulare. - le dico mentre andiamo a mensa.
- Che ci devi fare? - dice porgendomelo - Chiamo Liam, ovvio.-
Compongo il numero che ormai so a memoria e attendo che lui risponda.
Mi siedo al nostro solito tavolo dove già ci sono Ronnie, Emma e Hilary.
- Scimmia. - finalmete ha risposto.
- Ciao bimba. - dice con voce assonnata.
- Dormivi? -
- Sono le tre del mattino Darcy. -
- Da te, non da me. -
- Già...perché mi hai chiamato con questo numero? -
- La prof mi ha sequestrato il mio cellulare....devo chiederti una cosa importante. -
- Ti ascolto. -
- Vieni, con la tua famiglia, a fare il Natale a casa mia? -
- Mmmh, devo chiedere...dovremmo essere in giro per il tour, ti faccio sapere domani mattina, posso tornare a sognarti? -
- Mi sognavi? - chiedo sorridente, come vorrei abbracciarlo.
- Sì, e hai interrotto un sogno stupendo. -
- Raccontamelo. -
- Mmmh, no, ci sentiamo appena si fa mattino, buona giornata piccola. -
- Cattivo, buonanotte scimmia. -
- Ti amo. -
- Ti amo anch'io Liam. - riattacco subito dopo che mi ha mandato un bacio.
Mi fissano tutte, - Che c'è? - chiedo mentre inizio a mangiare la mia porzione di insalata.
- Allora? Viene a Natale? - chiede Elizabeth curiosa.
- Deve chiedere, ha detto che dovrebbero essere in giro per il tour in quei giorni quindi non sa...perché tutto quest'interesse? -
- N-niente! Volevo solo rivedere Liam e Zayn...- abbassa il tono della voce pronunciando l'ultimo nome, sorrido - Zayn eh? -
- SHHHHHHHHHHH! - dice tappandomi la bocca con la mano - Ne parliamo dopo. - aggiunge.
- Oh Elizabeth. - ridacchio.
Sono tutte un po' troppo silenziose...Liz, il mese scorso, ha lasciato Enrique, perché lo considerava immaturo per lei, le ragazze approvano, ma Liz stava bene con Enrique, sorrideva sempre ora sorride solo quando parlo di Zayn, e lei ogni tanto se ne esce con un: "Zayn mi ha mandato un sms!" con gli occhi che se potessero cambiare forma, diventerebbero cuori.
Tralasciando questo, sono ingrassata, di nuovo altre due taglie, non ce la faccio più, sembro una balena, per questo mangio solo insalata, devo dimagrire o non entro nel vestito che ho comprato per il ballo di Natale.

23 Dicembre 2011; aeroporto di Los Angeles.
Liam ha deciso insieme agli altri di trascorrere il Natale qui a Los Angeles, ha detto che con sé porterà i suoi genitori, che vogliono conoscere mio padre. Che ansia.
L'aereoporto di Los Angeles è pieno di gente, tutti che partono per l'estero e un sacco di turisti arrivano. In questo periodo dell'anno ci sono anche un sacco di italiani che si fanno riconoscere con le loro figuracce e le loro urla, una signora sta gridando addosso ad una bambina perché è rimasta indietro, ma la calma?
Tralasciando gli italiani che mi fanno ricordare Luca.
Ecco Niall che mangia, come sempre, seguito da Louis che saltella come un bambino. Harry sorride come un ebete e appena mi vede esclama - D! CIAAAAAAAAAAAAAAAO! - correndomi poi incontro. Mi stringe forte e poi saluta Liz che mi ha accompagnata all'aeroporto.
- Ronnie? - chiede sorridente.
- E' alle prove dello talent show scolastico di questa sera, dovrei esser lì anch'io ma non avevo voglia, volevo riabbracciare il mio Harry. - dico scompigliandogli i capelli. Lui sorride ancora di più - Tanto loso che sei venuta solo per Liam! Ma grazie per aver finto di amarmi. - dice ridendo.
- Ma Harry, che dici? Io ti amo quanto Niall ama Nando's! - esclamo ridendo.
- Nando's? DOVEEEEEEEEEEEEEE? - urla quello stordito del mio migliore amico, facendo nascere fragorose risate. Niall mi abbraccia prima di baciarmi la fronte e poi saluta Liz.
Louis mi solleva da terra e mi sorride parlando un po' del più e del meno e poi ecco arrivare Zayn che si sitema, come sempre, i capelli.
- Ciao Liz! - esclama abbracciandola, cosa? Ha salutato prima lei che me? Ma che diamine! - Ciao eh. - dico con tono offeso al moro che non mi degna neanche di uno sguardo.
- HO DETTO CIAO! - sbotto tirandogli un pugno sul barccio. Zayn si accarezza il braccio e fa finta di nulla continuando a parlare con Liz - Oh ma vaffanculo. - dico provoando la risata di Louis che mi abbraccia.
- L'amore è nell'aria! - dice inalando più aria possibile sciogliendo l'abbraccio.
Ecco Ruth, Nicola, Karen e Geoff. Ma di Liam nemmeno l'ombra. Che Niall l'abbia buttato giù dall'aereo?
Come non detto, ecco quella scimmia del mio ragazzo comparire da dietro una colonna, si stava allacciando le scarpe la scimmia.
- Bimba! - esclama abbracciandomi.
- Ciao scimmia. - dico stampandogli un bacio sulle labbra. Saluto Karen e Ruth con un abbraccio, Nicola... lei boh, credo non mi sopporti, mi stringe la mano e accenna un sorriso, mentre Geoff mi sorride stringendomi la mano. Presento Liz ai famigliari di Liam e ci avviamo verso il taxi.
Io e Liam scegliamo di salire in auto di mio padre dove c'è anche Michael, il quale non sopporta Liam.
Liz è in taxi con Zayn, Harry e Louis, Zayn ancora nonmi ha salutato, che antipatico.
"L'amore è nell'aria" le parole di Louis continuano a persuadere la mia mente, sarà che quei due...
- Bimba scendi o stai tutto il giorno in auto? - chiede Liam distraendomi dai miei pensieri.
- Siamo già a casa? - chiedo scendeno piano dall'auto di papà.
- Sì bimba, che hai? - chiede Liam sollevandomi il volto, lo fisso negli occhi e sorrido per poi allontanarmi, spero abbia capito che non ho nulla, lo spero davvero. - Non funziona. - dice varcando la soglia della mia stanza, poggia il suo borsone ai piedi del letto e aspetta che parli.
- Non funziona, cosa? - chiedo sorridendo.
- Che hai? - ripete. Mio padre mostra la casa alla famiglia Payne, Nicola e Ruth dovranno dormire sul divano letto, mentre Geoff e Karen dormiranno nella stanza accanto a quella di Michael, che si è fidanzato con una tipa odiosa. Penelope, o come la chiama lui, Penny. La classica troia, colei che si è fatta mezza scuola, non la sopporto proprio.
- Mike si è fidanzato con una che non sopporto. - è vero che non la sopporto, ma non è per questo che sono abbattuta, sono abbattuta perché Liz sta cambiando e non mi dice più niente, non si confida più con me...non posso biasimarla, da quando è arrivara Ronnie nemmeno io le parlo molto, mi trovo bene con Ronnie, ma Liz rimmarrà per sempre la mia migliore amica, non voglio che lei si senta trascurata da me, o che lei trascuri me.
- Davvero è per questo? - dice facendomi sedere sulle sue ginocchia, annuisco e lui sorride - Non ti credo, ma fingerò di sì. - dice scoccandomi un bacio sulla guancia. Ruth entra nella mia stanza.
- Wow! - dice con gli occhi spalancati, alle sue spalle c'è Nicola che entra con indifferenza.
- Che bella camera Darcy! - esclama Ruth sorridendomi. - Grazie! - le sorrido alzandomi verso lo specchio per legarmi i capelli in un'alta coda di cavallo.
Nicola curiosa tra gli oggetti che ci sono sulla scrivania e afferra il mio carillon. Lo osserva tenendolo in mano.
- Ti prego fai attenzione, è un oggetto molto prezioso per me. - dico avvicinandomi - era di mia mamma, glielo regalò mia nonna prima di morire, e lei lo regalò a me quando feci sei anni, ci tengo molto. - continuo sorridendo. - Nicola, posalo prima che lo rompi. - dice Liam.
- Oh andiamo! Non sono mica un elefante in una cristalleria! - sbotta posando l'oggetto sulla scrivania, con un po' di violenza. Osservo piano cadere uno dei ciondoli dal carillon.
- Ops. - sussurra, mi limito a sorridere mettendo il ciondolo nel cassetto della scrivania - Fa niente. - sorrido innervosita.
- Sempre la solita. - dice Liam accarezzandomi la mano piano per tranquillizzarmi - Usciamo da qui dai. - dice portando fuori dalla stanza sia Ruth, che sembra mortificata, sia Nicola che ha la solita aria indifferente.

Sono le otto meno dieci di sera, manca poco e inizia lo spettacolo. Ronnie è entusiasta, canterà una canzone bellissima, che lei ama molto poiché la canta Rachel Berry in Glee, "Get it right".
- Quindi Harry e gli altri quattro ci guarderanno cantare. - concludo guardando Ronnie mentre inisce di truccarsi.
- COSA!? Scherzi vero? - chiede sorridendomi.
- Assolutamente...no! Sono davvero qui! - dico sistemandomi il solito ciuffo ribelle.
- Harry non mi riconoscerà neanche, non mi ha mai vista bionda, ok è il mio colore naturale, è la prima volta che mi vede così, capisci? E' la prima volta che mi vede bionda, capisci? La prima!- sorrido nel vederla sclerare - E se non gli piacessi più? - chiede veramente preoccupata.
- Ronnie, Harry ha un debole per le bionde, quindi non farti troppi problemi, magari non ti riconoscerà subito, ma di sicuro non ti dirà che sei brutta, perché vorrebbe dire mentire. - le sorrido ricevendo poi un suo abbraccio.

Point of view; Ronnie.


Dire che sono nervosa è dire poco. Sono molto più che nervosa, e quando sono nervosa non riesco a cantare.
Se non dovessi piacergli? Se con questo colore di capelli, con cui non è abituato a vedermi, mi trovasse brutta? Non ce la farei a perderlo, l'estica non è tutto in una relazione, lo so, ma è minimo il 60-70% e magari per Harry anche il 90%. Dio che ansia. Darcy aspettare a dirmiche anche Harry sarebbe venuto a vederci, no eh?
Salgo sul palcoscenico con ancora i sipari abbassati, mi affaccio e sbircio fuori. Eccolo, in prima filan seduto tra Niall e Zayn, che tiene per mano Liz. Cosa? Zayn con la mano avvinghiata a quella di Liz? Da quando quei due vanno d'accordo? Tralasciando.
Tacchi, dolorosi tacchi. Odio queste scarpe, anche se sono rosse e quindi le amo perché sono del mio colore preferito, le odio perché mi fanno un male cane. E ora che mi tremano le gambe per la paura, nel vedere Harry deluso di come sono, ho paura che non mi reggano e cadrò rovinando il vestito di Tally Wejil che mi ha regalato mamma.
- Juergens tocca a lei. - dice la professoressa facendomi allontanare dal sipario.
Mi posiziono dietro le quinte in attesa che la professoressa mi chiami.
- Buonasera signori e signore, benvenuti al nostro annuale show di Natale! - la professoressa parla e rngrazia tutti i presenti per essere venuti, spiega che i soldi ricavati dalla vendita dei biglietti serviranno all'adozione di un bambino in Africa.
- Bene, ora vi lascio alla prima performance di questa sera, Veronica Juergens, in "Get it right". - mi avvicino piano alla professoressa che prima di andarsene mi sussurra un "tranquilla andrai alla grande". La base musicale incomincia e alzolo sguardo da terra incontrando gli occhi verdi di Harry che mi fissano con stupore.

"Cos'ho fatto?
vorrei poter scappare da questa nave che sta affondando
e vorrei anche cercare di aiutare qualcun altro
adesso sento il peso del mondo sulle mie spalle "


Continua a fissarmi mentre canto, sento caldo.                                                           
Sorride, è un buon segno no? Non riesco a smettere di fissarlo mentre canto, e lui non smette di sorridermi e con le labbra mima una parola o meglio una frase, ma non riesco a capirla, sono troppo concentrata sulle parole della canzone.

"quindi tiro fuori i miei pugni
dò un cazzotto in aria
e accetto la verità, cioè che la vita a volte è ingiusta!
si, esprimerò un desiderio, farò una preghiera
e alla fine qualcuno vedrà quanto me ne importa "


Concludo con la mia canzone e Harry si alza in piedi per applaudirmi.
Anche gli altri si alzano e il cuore mi si colma di gioia.
"Tu non lo sai ma sei bellissima" mima con le labbra e questa volta l'ho capito.
- Grazie. - dico con il microfono in mano prima di sparire nuovamente dietro le quinte. Devo cantare un'altra canzone dopo, non ho più così tanta paura.
- Sei stata grandiosa! - mi abbraccia Darcy mentre saltella. Come cavolo fa a saltellare con quei tacchi? Io a mala pena riesco a camminarci sopra.
Mi siedo davanti allo specchio con su il mio nome e mi sistemo il cerchietto rosso che mi tiene i capelli dietro al viso.
- Ronnie. - la voce che pronuncia il mionome mi fa sobbalzare e sorridere, mi volto a guardare il capellone che tiene in mano una rosa rossa.
- Harry. - sorrido alzandomi.
- Mi sei mancata. - dice stringendomi forte a sé. - Anche tu. - sussurro piano al suo orecchio. Poi lui mi prende il viso tra le mani e inizia a baciarmi con passione.
- Sei stata bravissima! - dice porgendomi la rosa. Sorrido ancora di più, è dolcissimo. - Grazie Harry, come hai convinto la prof a farti entrare qui? -
- Ho i miei contatti. - dice sedendosi sulla sedia - Bionda eh? - dice manenendo il sorriso.
- Sorpresa! Sono bionda! E sono brutta! - dico levandomi le scarpe che mi fanno malissimo.
- Non lo sei! E più volte sta sera te l'ho ripetuto mentre cantavi. -
- Quante volte me l'hai detto? - chiedo.
- Più o meno sei volte. -
- Io ho afferrato la frase solo una volta, ero in ansia totale avevo paura di non piacerti più. -
- Piccola, tu illumini il mio mondo come nessun altro, il modo in cui muovi i tuoi capelli mi sommerge, ma quando sorridi a terra non è difficile da dire. Tu non sai, tu non sai di essere bella! - dice alzandosi mentre si avvicina al mio volto - Non vale, questa canzone è il mio punto debole. - sussurro prima di essere travolta in un suo nuovo bacio.
Si stacca e mi sorride dolcemente.
- Ah! Vi ho fatto la foto, siete bellissimi. - Lucy? Lucy è qui?
- LUCY?! - chiedo guardando la mia migliore amica.
- Ronnie! - mi corre e mi stringe forte.
- Che ci fai qui?! - grido quasi piangendo, Harry osserva la scena divertito.
- Regalo di Natale, Ronnie, regalo di Natale! - urla saltando, continua a saltare non si ferma, salta salta e salta!
- Hai davvero fatto la foto? - chiedo arrossendo.
- Si! Con il mio nuovo iPhone! Cioè guarda quanto è bello! - dice agitandolo, Dio se mi mancava 'sta pazza.
- Vero che cancelli la foto? - chiedo.
- Harry non vuole. - dice, mi giro verso Harry che scuote la testa mentre sorride, i riccioli gli vanno da una parte all'altra della testa è buffissimo.
- Comunque io non mi sono presentato! - dice poi sorridendo a Lucy - Sono Harry! - stringe la mano di Lucy che poi prende a pizzicarsi la guancia.
- Deduco che sono sveglia, sono Lucy ma lo sai già perché la mia migliore amica è la tua ragzza e ti avrà parlato tanto di me! -
- Lucy, abbiamo fatto anche una video chiamata insieme. - ride Harry.
- Vero! - dice sbattendosi la mano sulla fronte. Rido per poi rinfilarmi le scarpe.
- La sto mettendo su Facebook. - dice.
- No! - sbotto - Non metterla! In quell'altra ho ricevuto cinquecento commenti, cioè non conosco neanche mezza persona di quelle che hanno commentato, e non parliamo dei mi piace che ho ricevuto, tipo il doppio! -
- Uno dei mi piace era mio. - dice Harry. Gli sorrido prendendolo per mano - e l'altro mio, comunque ormai l'ho messa. - comunica Lucy.
- Lucy tiene aggiornate le fans sulla nostra relazione, Ronnie, lasciala fare. - ride Harry.
- Esatto! - continua Lucy mentre andiamo al tavolo delle bibite.








Vestito Ronnie.
Vestito Darcy.
Tenetevi a mente il vestito di Darcy, nel prossimo capitolo lo descriverò, ma volevo farvelo vedere ora(?).









Spazio autrice.

Ciao belle bimbe!
Perdonate l'attesa, ma proprio non riuscivo a scrivere il capitolo, questo è il meglio che sono riuscita a fare.
La parte di Darcy non mi piace molto, mentre quella di Ronnie sì.
Ronnie in realtù è bioooooooooooooooooonda! woooow. direte: e a me che me ne frega? niente volevo scriverlo.
Le recensioni sono calate, ecco anche uno dei motivi per il quale ho faticato a scrivere questo capitolo. Non vi piace più la storia, vero?çç
Beh allora andate a leggere la nuova FanFiction che sto scrivendo su Louis Tomlinson.(?) {devo farmi pubblicità oh}

Inoltre volevo dirvi che il settordici gennaio uscirà il CD delle "Double M" cioè il CD di Manuela e Martina, le Double M appunto, intitolato "La rivolta delle befane" faigo.

Babbè, a sette recensioni inizio a scrivere il seguito, quindi anche se ci saranno diciannove recensioni, non è che mi offendo eh :D

Sono dodicesima tra le storie più popolari EFP sui One Direction con ben 55 preferiti. Dio vi amo. Riuscirò mai ad entrare nella top ten? Sta a voi farlo, mettendo la storia nelle preferite, ovvio solo se vi piace veramente eh, non obbligo nessuno.

Poi mi sono commossa guardando che sono tra gli autori preferiti di cinque persone *-* Grazie cazzo!


Ci vediamo al capitolo trenta, passo e chiudo. Cazzo sono le tre del mattino çç


Bacio, Manu.







A Liam James Payne piace la tua recensione con più di dieci parole uù

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Capitolo 30
*** Capitolo trenta. ***







Capitolo trenta.






24 dicembre 2011; è il compleanno di Louis!
Oggi Louis compie vent'anni, io e Liam siamo in una pasticceria a ritirare la torta, che segretamente ho prenotato qualche giorno fa.
Non è tutto questo granché, stando alle indicazioni di Harry il pasticcere ha realizzato una miniatura di una Lamborghini in scala 1:20, è enorme come torta, il pasticcere dice che basta per almeno venti persone, e noi sta sera siamo in quindici, di sicuro non avanzerà, con Niall poi...
-Dar, prendi le chiavi dell'auto, sono nella tasca dei jeans. - mi dice Liam mentre sorregge l'enorme torta, davanti alla sua auto, per fortuna non ha parcheggiato lontano dalla pasticceria, la torta pesa davvero tanto, o almeno così sembra.
-E' il primo o il secondo tasto? - chiedo. - Il primo. - dice con calma.
Apro l'auto e mi affretto ad aprire la portiera del portabagagli dove Liam appoggia piano la torta all'interno e chiude nuovamente la portiera. Saliamo in macchina poiché dice che sarebbe meglio mettere la torta in un luogo fresco, nonostante sia il 24 dicembre qui a Los Angeles fa piuttosto caldo, non come in estate ma si sta bene, di sicuro non è il Natale freddo e con la neve che, i ragazzi, avrebbero passato a Londra.
Non stiamo parlando, Liam guida e non stiamo parlando...siamo strani, lo so.
- Dici che a Louis piacerà la torta? - non so che argomento trattare e odio il silenzio, quindi la torta è il primo argomento che mi viene in mente.
- Beh se Harry dice torta a Lamborghini, che torta a Lamborghini sia. - sorride.
Annuisco tornando a guardare fuori dal finestrino, sento che mi accarezza la coscia e fisso la sua mano sorridendo.
- Non pensare che non voglia parlare con te, o che ci sia qualcosa che non vada tra di noi – dice, ma mi legge nella mente? Metterò più privacy ai miei pensieri da oggi in poi – ma se parlassi troppo rischierei di rovinare una sorpresa...ecco ora taccio sennò rischio di dire troppo. - che cosa? Una sorpresa?
- Liam... odio le sorprese – mento sto mentendo spudoratamente – quindi sputa il rospo. -
sorrido come un ebete, forse sono davvero ebete, dettagli.
- No. Ti ricordi quella via? Lì è dove ti investii con lo skate! - dice, sta cambiando discorso ma quel ricordo mi fa scoppiare a ridere.

Flashback.

-Suvvia Liam muoviti con quel dannato skate! - gli urlai contro, Liam voleva a tutti i costi imparare ad andare sullo skate almeno per dieci metri consecutivi senza catapultarsi a terra. Indossava dei bermuda beige e una t-shirt bianca non troppo aderente, con quei ricci biondo cenere che svolazzavano per colpa del vento. Io invece indossavo uno dei miei tanti vestiti di organza, con una decorazione floreale corto fino sotto al sedere con dei leggings bianchi che arrivavano al ginocchio e le solite ballerine in tela.
-Arrivo! - ero più avanti di lui di almeno venti, massimo venticinque metri e lo aspettavo impaziente. Dovevo tornare a casa perché...non ricordo perché ma dovevo tornare a casa.
Iniziò a stare in equilibrio sullo skate quando poi mi cadde addosso perché andare dritto per Liam significava schiantarsi contro di me che ero praticamente attaccata al muro.
Iniziò a ridere mentre io sentivo le ginocchia bruciare, quando ci sollevammo mi osservò le ginocchia -Ti esce sangue bimba! Dio scusami! Ti fa male? - chiese poi accarezzandomi la nuca, scossi la testa – Brucia un po', sembro una bambina di dieci anni, appena caduta con le ginocchia sbucciate, solo che io ho diciotto anni. - sbuffai – Sei una bambina un po' cresciuta. - disse prima di baciarmi – Passato? - disse sorridendo - Certo Liam, certo. -  risi e poi finalmente decise di afferrare lo skate e di portarselo sotto braccio.

Fine flashback.

- Sì la ricordo Liam! Ricordo anche che mi farai una sorpresa e che non vuoi anticiparmi niente. - dico portando le braccia al petto. - Dai fai la brava! Non fare i capricci! - ride di gusto, mi prende in giro. - Ok papi. - dico facendogli la linguaccia prima di scendere dall'auto. Liam posa la torta in garage mentre io entro in casa.
- Siamo a casa! - esclamo chiudendomi la porta alle spalle.
- Ciao Dar! - saluto Mike e alle sue spalle vedo Penny. L'odiosa Penny. Liam arriva vicino a me e mi abbraccia dietro -Allora sta sera dove si va? - chiede fissando la ragazza, dovrei presentargliela? No, è la ragazza di Mike deve farlo lui.
- Va beh, Penny, lui è il mio ragazzo, Liam. - dico i due si salutano e poi li abbandono lì per andare a disegnare un po'. Corro nella soffitta di casa, che si è trasformata nella stanza  “artistica” o comunque è la mia stanza “segreta”, da quando ho la passione per il disegno, e mio padre era stufo di rincorrermi per la casa per colpa delle macchie di colore a terra, sulle tende o su qualsiasi superficie diversa dalla carta, mi appartiene la soffitta, è mia! Se fossi una strega a quest'ora starei facendo una risata malefica, già. Mi lego i capelli e afferro la tavolozza coi colori, è tutta sporca.
- Che fai? - la voce di Liam mi distrae proprio quando stavo per muovere la matita sul foglio in tela. - Provavo a disegnare qualcosa, quando c'è Penelope mi irrito e devo distrarmi, potrei ucciderla. - gli sorrido mentre svuoto il tubetto di tempera sulla tavolozza.
- Ti sta così tanto antipatica? Ah fai il viola! - dice prendendo il tubetto di colore blu in mano, lo afferro e lo mischio con il rossa così da fare il viola – E ora cosa ci faccio con il viola? - chiedo fissandolo – Ah boh. Io ci metto dentro la mano. - ha il palmo della mano del tutto viola, poi la poggia sulla tela, e infine mi mette la mano in faccia. - Cosa. Hai. Osato. Fare?! -  preparo del verde e faccio lo stesso sulla sua faccia – Bimba dovevi prima mettere la mano sulla tela! - mi afferra la mano sporcandomela di viola e la poggia sulla tela, lascio lì la mia impronta. - Guarda che bella manina che hai. - dice sorridendo.
- Guarda invece che zampa di elefante hai te! - dico – Cioè ho la faccia viola! -
- Sei bellissima. - sorride e non posso non sciogliermi. Mi si avvicina e mi bacia piano, dolcemente, poi si sente qualcuno tossire, ci distacchiamo è Harry, che ci fa qui?
- Hazza! - esclamo guardandolo.
- Vi siete colorati la faccia senza di me, vergognatevi.- dice con tono quasi offeso. - Che bella questa stanza, ma i dipinti li hai fatti tutti te? - la sua faccia è allibita, poi entrano Zayn con Liz, Louis e Niall che mangia qualcosa, come suo solito fare.
- Fatti tutti io già. - metto il dito dentro la tempre e mi avvicino a Harry che fissa il ritratto di Liam, glielo poggio sulla guancia – Ora anche te hai la faccia colorata! - sorride -Fai anche il mio ritratto? No Perché mi offendo a vedere Liam e Niall incorniciati...perché il mio non l'hai fatto? Eh? Eh? Sei cattiva. - conclude sorridendo mentre con il dito sporco di colore mi colora il naso, come se non fosse già sporco di verde.
- Vuoi la guerra, Styles? - sorrido senza accorgermi del caos che sta facendo Liam con il pennello insieme a Louis, sulla tela... stanno disegnando peggio dei bambini dell'asilo!
- Mi state sprecano una tela. - sbotto.
- Suvvia, ti lasciamo una tela, con le nostre impronte digitali che una nostra qualsiasi fan comprerebbe a migliaia di sterline, o dollari. - dice Louis.
- Quindi potrei vendere la tela e farci soldi facili! Fatene quanti ne volete! - rido.
- Comunque sta sera c'è il ballo scolastico. - ricordo ai ragazzi. Louis non ha ancora ricevuto gli auguri di compleanno da nessuno di noi, poiché fingiamo di essercelo dimenticato, se solo Louis sapesse che abbiamo comprato una torta, e il ballo avrà una piccola sorpresa per lui, di sicuro annullerebbe tutto, odia il fatto di crescere. Spero gli piaccia la felpa che gli ho comprato.


Sono le otto di sera, Liam sta sistemando la torta sul tavolo del salotto che Harry ha addobbato con qualche festone qua e là. Una cosa semplice, e poi i ragazzi sono tutti in smoking. Ah, non ho ancora rivolto la parola a Zayn, e anche a Liz, non mi parlano ma vengono a casa mia!
Tutto pronto, manca solo Louis che ancora non arriva. Il mio vestito rosso mi dà i nervi, continua a darmi un prurito assurdo, ma non posso cambiarlo, non saprei che mettere.
Finalmente qualcuno suona il campanello, mi affretto ad aprire la porta. Ecco Louis.
- Buona sera! - esclamo abbracciandolo.
- Ma come sei bella! Andiamo o no al ballo della tua scuola? - chiede mentre entra piano in casa.
- Sì ci andiamo subito, prima andiamo in salotto che mi devi dare una mano con lo spumante, Liam ne ha caricata qualche bottiglia in auto, ma ha chiesto se gli diamo una mano a portare tutto in auto. -
- Gli altri dove sono? - dice poco prima di attraversare la soglia del salotto buio. Accendo la luce – SORPRESA! - gridano tutti in coro e Louis fa nascere sul suo bel viso un sorriso inspiegabile.
Louis ha aperto tutti i regali e ora Liam mi ha portata in cucina, siamo lontani dagli altri.
- Che vuoi fare qui in cucina? - gli chiedo incuriosita.
- Devo darti una cosa. - si avvicina e mi bacia dolcemente.
- Ti vergognavi a baciarmi davanti agli altri? - chiedo.
- No! Devo darti questo. - tira fuori dalla tasca della giacca una scatoletta che mi porge.
- Sei pazzo Liam, sei pazzo. - sorrido aprendola.
- Non ti piace? - mi fissa e levo il bracciale dalla scatoletta.
- Come può non piacermi?! Cioè questo bracciale è bellissimo! - è un bracciale in argento e ha un ciondolo rotondo con una L incisa. Lo abbraccio – Il mio regalo in confronto è una schifezza. - sussurro indossando il bracciale.
- Hai anche osato farmi un regalo? - chiede fissandomi male.
- Sì! Come hai osato tu ho osato io! - sorrido.
- Ma a me basta vedere il tuo sorriso, è questo il regalo più bello. -
- Liam, sei troppo dolce, smettila o mi verrà il diabete, seriamente. - si avvicina a me cingendomi poi i fianchi per poi baciarmi. -Piccioncini dobbiamo andare al ballo! - urla Ronnie entrando in cucina. - Andiamo! - dice Liam strattonandomi fuori di casa.


Point of view; Ronnie.


Ho paura che sta sera qualcuno possa rubarmi Harry, così lo tengo stretto a me.
Stiamo ballando su una canzone che mi piace particolarmente “She's the one”.
- Te la dedico. - dice Harry continuando a fissarmi negli occhi.
- Cosa? - chiedo senza capire.
- La canzone. Te sei l'unica. -
- Dio Harry sei dolcissimo! - lo abbraccio forte tenendo il mento sulla sua spalla.
- Io volevo un bacio non un abbraccio. - dice sorridendo.
- Ah ok. - mi prende il viso e mi dà un dolce bacio sulle labbra.
- Sai cosa Ronnie? -
- Cosa cosa, Harry? -
- Io credo di... no niente. -
- Harry, parla. - dico fissandolo perplessa.
- Niente davvero. Sei importante. -
- Anche tu Harry, lo sai. -






 

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Liam e Darcy(?) ok no ma mi piaceva sta foto ahah




Spazio autrice.

Ciao belle bimbe!

Confesso che faccio fatica a portare avanti questa FF, le recensioni si abbassano e io mi demoralizzo çç
quindi non vedo l'ora di finirla! ahahah
allora il chapeter è corto rispetto agli altri, lo so, perdonatemi.
Ma se vi può far piacere vi dico che tra qualche capitolo ci sarà un colpo di scena che mi è venuto in mente così(?)
Domani Zayn fa diciannove anni *-* il mio Goku sta crescendo(?) AHAHAH
Ok, se avete voglia passate a leggere le mie nuove fanfiction "I want to be loved by you" interamente su Louis, e "Never say goodbye" su Zayn.
A sei recensioni inizio a scrivere e poi posterò quando lo considerò finito(?)




 

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Capitolo 31
*** Capitolo trentuno. ***







Capitolo trentuno.
 












24 dicembre 2011; casa Lohan.
Siamo seduti tutti sul grande divano del salotto di Darcy. Nicola, la sorella di Liam, sta porgendo a Liam e Darcy un pacchetto.
- Volevo farmi perdonare per il carillon – dice con un sorrisetto sulle labbra – Vi ho preso un pensierino, è più per Liam che per te, - allude a Darcy – ma serve anche a te alla fine, almeno penso. - Darcy le sorride diffidente e scarta il pacchetto.
- Nicola, questi sono preservativi? - Darcy è sbiancata e suo padre fissa la scena allibito, Harry non sa se ridere o rimanere serio, ma la sua espressione fa intendere che vorrebbe ridere.
-Alla fragola! Così non divento zia. - continua.
- Nic, questa potevi risparmiartela. - interviene Liam imbarazzato quasi quanto Darcy.
- E poi non ci servono. - Darcy sta per piangere dalla vergogna.
Credo che Nicola abbia esagerato, non poteva darglieli quando Paul, il padre di Darcy, non c'era? Non oso neanche immaginare come possa sentirsi ora Darcy. Karen sta divorando con lo sguardo Nicola che continua a sorridere.
- Una volta a casa, signorina ne vedrai delle belle. - la minaccia Karen.
- Cosa vuoi farmi mamma? Mettermi in punizione? Non puoi ho ventidue anni, e poi così non diventerete nonni. - conclude guardando prima Paul, poi Karen e Geoff.
- Darcy, apri il mio regalo, giuro che non è imbarazzante come questo. - Niall interrompe il silenzio imbarazzante che si è creato, facendo sorridere appena Darcy che afferra il pacchetto di Niall.


28 dicembre 2011; aeroporto di Los Angeles.
- Ronnie ti muovi? Non vorrai mica farci perdere l'aereo, vero? - mi chiede Harry prima di stamparmi un dolce bacio sulle labbra. Scuoto il capo seguendolo verso l'uscita 236 dove l'aereo per Londra ci attende. Io, Darcy e anche Liz, che sembrerebbe stare insieme a Zayn, ma che in pratica non si sa se stiano insieme o no, cioè non li ho mai visti scambiarsi  baci o tenerezze in pubblico, sono solo molto uniti, e spesso lei, andava in camera di Zayn e ci passava le ore, chissà che combinavano i furbetti,comunque... passeremo il capodanno con i ragazzi, a Londra! Non vedo l'ora di tornare da Harrods!
Darcy continua a parlare con Niall che mangia, come al suo solito, quel ragazzo ha lo stomaco bucato. Louis è appiccicato al cellulare da circa dieci minuti, è l telefono con una ragazza, o così sembra. Liam e Zayn stanno camminando a braccetto mentre Liz gli sta dietro. Liz e Darcy devono aver litigato, le due non si parlano da qualche giorno e Darcy sembra triste per ciò, ma non si confida con me, o meglio non ha modo di confidarsi con me, Harry ogni volta che lei prova ad aprire bocca arriva e la distrae.
- Sei pensierosa oggi? - Harry mi distrae dai miei pensieri sorridendomi beato.
- Un po'. -
- A che pensi? -
- Alla tua frase. - faccio la vaga ma lui sa che alludo alla frase del ballo.
- Quale frase? - eccolo che recita la sua parte del “Io non ho detto niente”
- Quella che al ballo hai lasciato in sospeso ora te la cito: “Io credo di...no niente” - sorrido sperando possa terminarla come mi aspetti.
- Era una stupida frase! Non pensarci troppo o la tua testolina potrebbe scoppiare. - ride.
- Mi stai dando della stupida, Styles? - alzo un sopracciglio fissandolo male mentre appoggio la valigia sul nastro trasportatore.
- Certo che no! Non potrei mai! Tutti sanno che tu la tabellina dell'otto la sai a memoria. - ride, che nervoso quando tira in ballo la storia delle tabelline.
- Avevo mal di testa Harry, mia mamma mi aveva presa alla sprovvista! -
- Certo Ronnie certo. - ride scompigliandomi i capelli. Sbuffo e lo spintono via prima di mostrare il biglietto dell'aereo all'hostess.
Salgo sulla rampa di scale accompagnata dalle manacce di Harry sui miei fianchi che mi spingono.
- Vuoi farmi cadere?! - gli urlo quasi inciampando. - Ma no Ronnie! Su corri! -
mi addormento sulla spalla di Harry, che mi accarezza la schiena e da qui in poi inizio a sognare tutto e di più.

Veronica era in una stanza lunga, molto lunga. Le pareti erano antiche e decorate, sul soffitto c'erano diversi affreschi e la ragazza indossava un abito da rinascimento, corpetto molto stretto con rifiniture in pizzo e l gabbia di ferro sottostante sorreggeva la gonna a campana lunga fino ai piedi. Era color oro con decorazioni in verde scuro. Ella attendeva qualcuno e quel qualcuno sarebbe divenuto, per volere dei suoi genitori, il suo sposo.
Come poteva una ragazzina amare uno sconosciuto?
Il cavaliere le si presentò davanti, sorridendole facendo comparire le sue fossette sul viso.
Veronica rimase colpita dalla bellezza del giovane, se lo immaginava più vecchio e brutto, ma lui era l'eccezione, lui era il principe azzurro che sognava sin da piccola, lui sarebbe diventato suo marito. Il giovane la prese per mano e la portò al centro della sala da ballo. La principessa di Spagna incominciò a danzare tra le braccia di quel dongiovanni.
- Sei tu la mia sposa, quindi. - disse tra un passo e l'altro.
- Suppongo di sì. La cosa buffa è che non conosco il suo nome. - rispose mantenendo la schiena rigida e il sorriso sul viso – Mi perdoni, sono Harry, è la prima volta che la vedo, sa? - Harry, quello era il suo nome. E a Veronica non interessò altro, il nome di quel giovane le bastò per essere felice. - Davvero? È rimasto deluso? - chiese con il timore di ricevere una risposta negativa. - No per niente. Molta gente che conobbi mi raccontarono di quanto lei potesse essere affascinante, ma mai credevo in una tale bellezza. -
- Così mi lusinga signore. - continuò la principessa.
- Sono io quello lusingato. Una tale bellezza sarà al mio fianco per il resto della mia vita da domani.- il ragazzo fece arrossire la principessa -Così mi imbarazza signore, è davvero troppo gentile. -
- Mi spiace di averla imbarazzata, ho detto solo la verità. - continuarono a danzare fino all'alba, davanti a tutta la gente che rimase a palazzo reale fino a tale momento.


- Ronnie, svegliati stai delirando. - la voce di Harry mi entra nella testa.
- Si ti sposerò, domani mattina. -
- E finalmente consumeremo?! -
- Il pane? Certo. Ora signore mi faccia il piacere di lasciarmi sola, devo cambiarmi d'abito. -
- Ti aiuto a spogliarti Ronnie. -
- Ronnie? Chi è costei? -
- Veronica svegliati! Basta parlare nel sonno! - sta urlando o sbaglio? Scatto quasi in piedi aprendo gli occhi. Harry mi fissa e quasi ride.
- Comunque se sei così tanto vogliosa, potremmo andare in bagno. - dice fissandomi malizioso.
- In bagno? Per fare cosa? -
- A consumare, mi sembra ovvio. - dice sorridente.
- Harry se devi fare la cacca, vai da solo, non ci tengo a vederti in tali momenti. - sto mentendo! Io sto mentendo! Pagherei per avere Harry davanti seduto al bagno, anche se l'ho già visto, ma sta volta gli farei una foto e lo prenderei in giro a vita!
- Sei una stupida Ronnie. - continua lui. Faccio spallucce.
- Non dovevi cambiarti d'abito? - chiede, scoppio a ridere – Era uno stupido sogno! Ahah! - ma che dico? Era un sogno bellissimo, stavo per sposarmi con Harry, e io ero una principessa, la sua principessa.
- Comunque dovremmo scendere, Londra ci attende. - sussurra prendendomi la mano per poi alzarmi con forza da questo sedile così comodo.
- Ciao ciao sedile, custodisci il mio sogno! - dico al sedile. Sono diventata anche pazza.
Scendiamo piano dall'aereo, io, Darcy e Liz ci affrettiamo ad andare verso l'uscita, dove recupereremo i nostri bagagli, mentre i ragazzi si soffermano a fare qualche foto con qualche fan. Amo questi ragazzi anche per questo, sempre disponibili nei confronti delle fan. Una tipa ha fermato anche Darcy e lei le sorride beatamente.



Point of view;  Darcy.
 


Che strano, alcune ragazze fermano anche me, e stranamente non mi insultano, insomma su twitter ho ricevuto un sacco di insulti, tutti da parte delle fan di Liam, tutti che mi dicono “Sei solo una troia, stai lontana da Liam”, mi fanno stare male certe cose, e poi mi chiedo sempre: se il tuo idolo o cantante preferito, ha una ragazza ed è felice, perché odiare la ragazza che lo rende felice? Forse perché vorresti essere in lei, ma lui ti amerà e ringrazierà sempre di quello che fai per lui, del supporto che gli dai, quindi perché prendersela con lei che poverina non fa nulla di male?
-Sei Darcy, vero? - mi chiede una ragazza, più o meno della mia età, credo.
-Sì sono io! Tu sei? -
-Sono Amy, una fan dei One Direction. Ti ammiro molto sai? -
-Oh che carina! -
-Ehm, si, certo. Volevo chiederti un favore. Ci facciamo una foto? - sorride e non posso dirle di no.
-Certo! - prende la macchina fotografica e scatta una fotografia di sé con me accanto.
-Ok, grazie mille! Puoi farmi un altro favore? -
-Uhm, certo. Dimmi. -
-Puoi chiedere a Niall e Liam se si fanno una foto con me? - ha gli occhi arrossati, secondo me ha pianto parecchio. Annuisco e le faccio segno di seguirmi.
La accompagno da Niall e lui l'abbraccia prima di farsi scattare la foto e lo stesso fa Liam poco prima di prendermi la mano e tutti insieme usciamo dall'aeroporto.


Siamo a casa, finalmente direi. Sistemo un po' la mia roba nella camera di Liam mentre lui è in bagno, credo abbia finito adesso di farsi la doccia, sento l'asciugacapelli acceso, quindi non dovrei sbagliarmi.
Delle mani insicure si posano sui miei fianchi, non sono quelle di Liam, ne sono certa. Mi volto perdendomi nello sguardo perso di Niall.
-Niall, mi hai spaventata. -
-Scusa, non volevo. - sorride, ma la sua faccia è triste e mi abbraccia senza aggiungere altro.
-Che succede? - chiedo mentre lui inizia a singhiozzare.
Non risponde.
-Niall, per favore mi dici che succede? -
-N-niente. - balbetta.
-Non credo proprio. O se fosse così non staresti qui ad abbracciarmi e a bagnarmi la maglia con delle lacrime. Ti prego mi dici che succede? - lui tira su col naso e sedendosi sul letto di Liam biascica qualcosa che non capisco.
-Niall che succede? - ripeto sedendomi accanto a lui.
-Posso sfogarmi con te, in fondo sei la mia migliore amica, no? - annuisco, ora che ha iniziato a parlare di certo non lo fermerò.
-Ecco vedi... -














Spazio autrice.

MUAHAHAHAH come sono malvagia.
No ok, non volevo lasciarvi con la frase così, in sospeso, ma poi ho deciso di farlo lo stesso.
Le recensioni calano sempre di più, ma ormai mi sono messa l'anima in pace, volete che la fan fiction finisca al più presto e vi accontenterò.
Infatti dopo questo capitolo ce ne sarà un altro, dove si vedrà il problema di Niall(?)
Poi ce ne sarà uno su Harry e Ronnie, uno dove Liz parlerà a Darcy, uno dove Darcy prenderà una decisione che farà soffrire Liam(muahaha vi sto anticipando TROOPE COSE) e poi fine.
O magari saranno meno dove avverrà tutto questo, perché non vedo l'ora di finire questa FF.
Appena avrò sei recensioni inizio a scrivere, e magari posto subito(?) non lo so :D

Manu

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Capitolo 32
*** Capitolo trentadue. ***








Capitolo trentadue.
 













- Ecco vedi... - inizia a parlare con voce rauca tra una lacrima e l'altra.
- In Irlanda, ho tutti i miei parenti, amici più stretti...ed è successa una cosa orrenda a mia zia. -
- Che le è successo? - chiedo sempre più preoccupata.
- Vedi, mio “zio”, se così posso ancora definirlo, è uscito da un paio di settimane dal reparto psichiatrico dell'ospedale... è un po' pazzo, se posso definirlo tale... - si interrompe per tirare su col naso, prende un respiro profondo e continua - ...mia zia è una bella donna, viene guardata da molti uomini, e questo a mio zio non va a genio e da quando ha smesso di lavorare si fa viaggi mentali su possibili tradimenti da parte di mia zia, che però è una donna fedele, e lui ancora non l'ha capito. La cosa più assurda è che lui non dice niente quando questi uomini degnano di strane occhiate mia zia, ma si arrabbia direttamente con lei, menandola! -
- Oddio, non può denunciarlo? -
- Non so, credo di sì ma lei non ne ha il coraggio. -
- Dio. -
- La parte più brutta è che, la mia cuginetta deve vedere tutto questo, a volte suo fratello maggiore la porta via, ma spesso vede la madre che viene picchiata da suo padre. -
- Non può andarsene via di casa? Almeno la bambina. -
- No, perché lui è malato mentalmente e ha bisogno di qualcuno che lo curi, e si approfitta di questo. -
- Ma se chiedesse il divorzio? -
- Gliel'ha chiesto, e lui ha provato ad impiccarsi. Ci sto male Dar. Ci sto davvero malissimo, ho provato a tenermi tutto per me, ma non ce la facevo, dovevo sfogarmi con qualcuno. -
- Io ci sono sempre Niall. - lo abbraccio, e inizio a piangere pure io.
- Che piangi te? - chiede asciugandosi le lacrime.
- Mi fa piangere vedere le persone che amo soffrire... - mi stringe a sé più forte che può e poi mi lascia un bacio sulla guancia.
- Comunque vedrai che si risolverà tutto. - gli dico ricambiando il bacio. Sorride mi sento meglio pure io.
- Ora ti abbandono a Liam, dopo andiamo a fare una passeggiata lungo il Tamigi, vuoi? - mi chiede dirigendosi verso la porta lasciando entrare Liam.
- Certo! - esclamo felice.
- Bene! Oh, Darcy, per favore, non farne parola con nessuno. -
- Di cosa? - chiedo sorridente.
- Grazie. - sorride se ne va lasciandomi sul letto a pensare mentre Liam sceglie che indossare.
- Come mai Niall aveva gli occhi rossi? -
- Mh, credo abbia un'allergia, ma non saprei. -
- Troppe bugie Darcy. -
- Non posso parlartene Liam. -
- Va bene. - dice con tono semi offeso. Mi alzo di scatto dal letto e mi avvicino a lui.



Point of view;  Ronnie.


24 gennaio 2012; siamo ancora a Londra, yeah buddie!
Niall mi ha contagiato con lo “yeah buddie” e io mi sono rifatta la tinta rossa, bionda non mi sentivo a mio agio.
E domani è il mio compleanno, faccio sedici anni, non vedo l'ora di fare la patente, quanto amo essere americana!
Io e Harry siamo sotto al Big Ben a fare gli scemi con chi passa.
- Sai, cosa ti dissi la prima volta che siamo usciti insieme? - mi chiede.
- Che non ti sei mai innamorato, intendi questo? -
- Esatto. -
- E quindi? -
- Niente, andiamo da Starbucks? -
- Mh, ok. - perché Harry inizia i discorsi e non li finisce mai?
Entriamo da Starbucks e dopo aver preso le nostre bevande ci sediamo in un tavolino accanto alla finestra.
- Come passavi i capodanni a New York? - chiede sorseggiando.
- Mh, andavo con gli amici a Times Square. -
- E a mezzanotte chi baciavi? -
- Quello più carino, ovvio. -
- Quest'anno hai dato il primo bacio dell'anno a me, dovresti vantartene. -
- No, non sono quel genere di ragazza che si vanta di chi bacia. - a chi la do a bere? Mi sono già vantata con tutte le mie amiche. Loro piangevano che avevano Justin Bieber davanti che si è baciato il suo braccio a mezzanotte, io piangevo per aver baciato Harry Styles, ma Harry non lo sa, non glielo dirò mai, o almeno credo.
- Sei bella quando pensi. - dice fissandomi.
- Sei cieco. -
- Quindi tu, sei l'unica cosa che vedo. - mi sto sciogliendo, ok.
- Taci e bevi scemo. - dico prima che mi lasci un bacio sulle labbra che involontariamente mi fa sorridere, come sempre.
- Sta sera mi canti una canzone? - mi chiede mentre usciamo da Starbucks, mi tiene stretta la mano e sorride guardando avanti.
- Mi vergogno. -
- Dai! -
- Perché non cantiamo insieme? -
- Perché la mia voce è brutta. - ride.
- E io sono Madonna. -
- Sei troppo vecchia per me, credo dovremmo lasciarci. - continua a ridere.
- Bene, sono single. -
- Bene. - dice lui tirandomi a sé prima di prendermi il viso tra le mani.
- Il giorno in cui ci siamo incontrati per la prima volta mi hai detto che non ti sei mai innamorato. - cito le parole di Demi Lovato in “give your heart a break”
- E forse è arrivata per me la prima volta. - dice prima di baciarmi anche se non vorrei aver intrapreso male il significato delle sue parole, ma quale altro significato potrebbe avere?











Spazio autrice.

Vedo che lasciarvi male vi sprona a recensire!
Cioè D I C I A N N O V E recensioni in ventiquattro ore, vi amo ragazze.
Questo capitolo è corto ma è pieno di cose.
La parte di Niall l'ho scritta piangendo perché quello che ho scritto sta succedendo a mia zia...e la parte di Darcy che dice "vedere piangere le persone che amo mi fa piangere" è una citazione alla mia amica Giada, che anche se non legge questa FanFiction, volevo citarla e menzionarla(?). Grazie Giada che anche se non sai perché piango mi fai sostegno morale(?) tanto non leggerà mai ste cose, gliele dico sempre in classe.
Vabbeh tornando al capitolo.
Siccome la prima uscita ufficiale di Harry e Ronnie non l'ho MAI scritta, qui ho messo qualcosa di questo incontro, nel prossimo Ronnie lo sognerà e sarà ben descritto (faccio sempre anticipazioni sono buona(?)) ma forse ci ripenso e rimando tutto tra un paio di capitoli(?)
Vi abbandono, momentaneamente, grazie ancora per le recensioni.
Manu



Ps. in caso non l'aveste già fatto, ascoltatevi la canzone della Lovato sopra citata, è bellissima, o almeno secondo me lo è.

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Capitolo 33
*** Capitolo trentatrè. ***








Capitolo trentatrè.

















25 gennaio 2012; è il mio compleanno!
Ok oggi faccio sedici anni, dovrei essere felice no? Non lo sono però.
Io e Lucy sin da piccole organizzavamo questo giorno come il giorno più bello della mia vita. Festa in una discoteca a New York, Jeep in regalo, abito da sera che avrebbe fatto parlare di sé per secoli, e il ragazzo dei miei sogni mi avrebbe detto “Ti amo”, ma forse niente di questo accadrà. Lucy non mi ha ancora telefonato per farmi gli auguri, e di solito lei è sempre la prima a farlo. Sono nel letto di Harry, la scorsa notte ha insistito per farmi dormire con lui e ora mi sta abbracciando forte a sé, come se avesse paura di perdermi.
Cerco di staccarmi da lui sostituendo il mio corpo con un cuscino cosicché non si accorga della mia assenza. - Dove vai Ronnie? - biascica, ok mi ha scoperta.
- Devo fare pipì! Non volevo svegliarti, scusa Harry. -
- Oh fa nulla. Davvero credevi di potermi ingannare con un cuscino? -
- Io ci ho provato! -
- Questo cuscino è più morbido di te! - dice buttandoci dentro la faccia, davvero quello scemo è il mio ragazzo?
Dormono ancora tutti quindi faccio attenzione a non fare casino.
Entro in bagno e chiudo a chiave cosicché nessuno venga a disturbarmi mentre mi faccio la doccia, perché ho deciso di farmi una doccia.
Dovrei essere felice, una ragazza i suoi sedici anni li aspetta sempre con molta ansia, invece io sono qui, sotto la doccia a piangere. Facendo confondere le mie lacrime con le gocce del getto d'acqua che cade sopra di me.
Continuo a piangere mentre mi risciacquo il corpo levandomi il sapone di dosso. Poi mi lavo i capelli e l'acqua che scende si colora di rosso, colpa della tinta.
Bussano.
- Chi è? - chiedo uscendo dalla doccia. Mi avvolgo il corpo in un asciugamano e infilo le ciabatte.
- Hai finito di farti la doccia? Mi scappa la pipì. - Harry, il solito. Apro la porta e me lo ritrovo davanti. Spalanca gli occhi e rimane a fissarmi. - Che hai da guardare Styles? - chiedo fissandolo mentre mi cinge i fianchi contro di sé.
- Sei tutta bagnata... amo la gente bagnata. -
- Harry ti prego. Fai la pipì, io vado a vestirmi. -
- Non devo più fare pipì! - dice seguendomi fuori dal bagno. Sbuffo scuotendo la testa.
- Oh Styles, non capisci? Ho fatto un giuramento, non posso infrangerlo. -
- Ma perché devi rovinarti l'adolescenza? Perché non vuoi fare sesso? -
- Fare sesso vuol dire avere un'adolescenza migliore, secondo te? -
- Magari non migliore al cento per cento... ma al settantacinque, forse. -
- Non sono assolutamente d'accordo. E ora se permetti, io dovrei vestirmi. - gli chiudo la porta della camera in faccia, sarei al settimo cielo se gli avessi “per sbaglio” beccato il naso. Afferro velocemente l'intimo e lo infilo prima che Harry possa entrare nuovamente e ricominciare con quel cazzo di discorso assurdo, in più non mi ha fatto nemmeno gli auguri di compleanno, non si vergogna? E dovrebbe essere il mio ragazzo?
Come vorrei tornare al giorno della nostra prima uscita, lui era così dolce, non che ora non lo sia, ma ora sta diventando sempre più scemo, per non dire altro.

Flashback

Los Angeles, spiaggia.
Harry mi è passato a prendere dopo scuola, è stato così carino, mi ha prima accompagnata a casa, facendomi così posare la borsa con i libri e mia mamma mi aveva dato il permesso di stare fuori anche dopo cena... comportamento alquanto strano ma poco importa.
Sono con Harry, il ragazzo che fino a qualche tempo fa non sapeva della mia esistenza ora mi degna di attenzioni. Sembra tutto un sogno, è tutto così irreale.
- Vieni a farti il bagno? -
- Harry...non ho il costume...potevi dirmelo. - abbasso lo sguardo imbarazzata.
- Se vai al chiosco e chiedi a Melanie un pacco di Styles ti darà il costume, altrimenti ti fai il bagno vestita! - ride. Aveva calcolato tutto... astuto il ragazzo. Mi avvio verso il chiosco e chiedo di Melanie, e subito mi porge il pacco le sorrido avviandomi verso la cabina numero 8. la cabina che Harry ha fatto riservare. Il bikini è rosso, credo mi stia malissimo ma dovrò accontentarmi.
Esco sistemandomi ancora le mutande del costume, non mi sento a mio agio.
Mi alzo i capelli in una coda e raggiungo Harry che sta seduto sull'asciugamano con il costume blu, è bellissimo, come può davvero interessarsi a me?
Mi siedo accanto a lui che subito si volta a guardarmi. Mi scosta dal viso l'unico ciuffo ribelle che non voleva saperne di stare nella coda. Mi sorride e sento che sto per squagliarmi, davvero. Sono una vaschetta di gelato esposta a 40°.
- Pronta alla sorpresa? - dice sorridendomi.
- Che sorpresa? - chiedo senza fissarlo troppo, se si sciupasse?
- Ti fidi di me? - si alza porgendomi la mano, mi mordo il labbro esitando un po' poi gliela afferro – Sì, e non approfittartene. - dico fissando a terra.

- TUFFATI SCEMO! - gli grido. Siamo su una barchetta che Harry ha fatto riservare per noi con tanto di comandante! Carino lui.
- Arrivo, calma! Ma ti avverto se mi viene un crampo salvami. - annuisco ridendo mentre vado sott'acqua a fissarlo mentre si tuffa. Lo vedo mentre sorride quando esco dall'acqua lui è ancora sotto.
- Aiuto! - esclama.
- Che succede? - gli nuoto accanto e lui si dimena.
- Crampo! -
- Dove? - si avvicina a me tornando calmo.
- Qui. - dice indicarsi le labbra prima di portarle sulle mie.
Fa una leggera pressione mentre continuiamo a nuotare, è un sogno, non svegliatemi.

Fine flashback.


Point of view; Darcy.


Spero vivamente che Harry non si sia fatto scappare qualcosa sulla festa a sorpresa di Ronnie. Giuro che lo castro in tal caso.
Liam ancora dorme e mi dispiace svegliarlo, ma devo.
- Liam, svegliati. - gli poggio la mano sulla spalla e lo scuoto un po'.
- Ancora cinque minuti mamma. - biascica.
- No figliolo, suvvia devi alzarti, la scuola ti attende! - imito il tono di voce di Karen anche se non mi riesce molto, dato che inizia a ridere.
- Ok Darcy, mi sveglio, ma solo perché la scuola mi attende! - continua a ridere mentre si siede sul letto.
Meno male che domani torno a Los Angeles, Londra non la sopporto più, davvero.
- Che hai? - gli chiedo, ha una faccia triste anche se sta sorridendo.
- Niente. -
- Sì certo. Che hai? -
- Domani parti. -
- Liam, ci vedremo presto! -
- Tipo? Ad agosto? -
- Magari riusciremo a vederci prima! Dai... -
- Dai un cazzo! Già sto di merda quando so che non ti vedrò per uno due mesi, figuriamoci se non posso vederti fino ad agosto! Nemmeno il giorno del tuo compleanno potrò stare con te. -
- Liam ti calmi? Sei peggio di una ragazza. -
- Forse perché io ci tengo davvero a NOI! -
- Stai insinuando che IO non tenga alla nostra relazione? Liam ma come cazzo ragioni? Eh? Come cazzo ti sei svegliato stamattina? Hai il mestruo? -
- Fai poco la simpatica! Sono serio. - abbassa il tono di voce. Che poi ora, perché questo litigio? Perché se ne esce con certi discorsi? Io cerco di essere forte e lui mi crolla così? Forse dovrei controllare la mia carta d'identità, magari ho scritto sesso maschile invece che femminile, e magari a Liam c'è scritto femminile. A volte anche l'anagrafe si sbaglia, no?
- Oh pensala come vuoi. Sono io però quella che abbandona tutto a Los Angeles per stare dietro ad un bambino. -
- Sono anche un bambino?! -
- Sì! Cazzo cresci! Evita di fare certi discorsi non hanno senso! Sei assurdo proprio! - la porta della sua camera si apre e Zayn entra con Liz alle spalle.
- Che succede? - chiede Zayn.
- Perché gridate? - chiede invece Liz.
- Non penso siano affari vostri. - dico con quella poca calma che mi è rimasta nella voce.
- LEI NON CI TIENE A NOI! IO SONO UN BAMBINO E LEI E' LA BABYSITTER! Dico bene Darcy? -
- Oh porca vacca inculata da una capra austriaca con il pelo rosso! Io ci tengo a te, a noi! Sei te che fai ragionamenti da bambino! -
- Porca vacca inculata da che? - chiede titubante Zayn, Liz gli fa segno di tacere e per una volta apprezzo questo suo segno.
- Vado a fare colazione, almeno i cereali non mi grideranno addosso di prima mattina. - sbotto uscendo dalla stanza.
Avrei voglia di lasciare Liam, tornare a Los Angeles single e restare single per sempre, almeno non sarò la babysitter di un cantante londinese con momenti di sclero per colpa della luna piena. Ok sto delirando anch'io, ma è colpa sua! La mattina si sveglia già con certi pensieri, ma cazzo aspettare almeno che faccio colazione, no eh? Ora mi strozzerò con qualcosa, sicuro.
- Ehi. - Liz arriva in cucina mentre mi verso una tazza di latte freddo con dei cereali al cioccolato all'interno.
- Oh. - le dico.
- Vuoi parlarne? - chiede mentre si siede cercando di sorridermi.
- E di cosa? -
- Di Liam, forse? -
- Ah sì, lo lascio, così si fa meno seghe mentali. -
- Come lo lasci?! -
- Hai sentito bene, lo lascio, appena esce da camera sua gli comunico la mia decisione e me ne torno a Los Angeles. Mi dispiace per la festa di compleanno di Ronnie, occupatene te. -
- Non puoi dire sul serio. - dice.
- Quanto ci scommetti che lo faccio?-














Spazio autrice.

Questo capitolo mi fa altamente schifo! Ve lo giuro.
Apparte questo vi chiedo scusa se posto così di rado ma non ho più idee quindi il prossimo credo sarà l'ultimo capitolo, ma don't worry ho altre due FF in corso, una su Louis e una su Zayn, i quali capitoli mi vengono in mente così facilmente che a scuola li scrivo su un quaderno che poretto è quasi finito.
Poi poi poi...
Sto leggendo una FF su Liam, a me piace parecchio e poi è su Liam e su Liam ce ne sono pochissime.
Ve la narro un po'(?)
Parla di una capo cheerleader costretta a trasferirsi a Londra per il lavoro del padre, così abbadonando la sua vita a Los Angeles.
A Londra non conosce nessuno ma fa subito amicizia con il suo vicino di casa, lo sfigato della scuola che le dà dritte su come comportarsi con i bulli della scuola il cui "capo" è Liam. wowowo(?)
Il titolo è "Love is the change" di
Luds xx

Ci tengo, passate da lei. Oooook, vi lascio un po'(?)
Al prossimo capitolo, spero di aggiornare prima di domenica, ovvero prima del mio compleanno, merda faccio diciassette anni, divento sempre più vecchia...ma non sarò mai vecchia per sostituire la Flack.
Ok...un bacio Manu.

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Capitolo 34
*** Capitolo trentaquattro. ***





Capitolo trentaquattro.










- Quanto ci scommetti che lo faccio? -
- Darcy non puoi essere seria, ti prego, sfogati con me. -
- VAFFANCULO LIZ! Sei tu la prima che non mi parla, che non mi dice quello che accade tra te e Zayn! Da quando loro sono venuti a Los Angeles prima di natale tu te ne sei altamente fottuta di me! Mi rivolgi un ciao al giorno se è già tanto! Ma proprio se è tanto! Non ti vergogni di venirmi anche a dire: sfogati con me? Io mi vergognerei e molto. Sei stata un'amica fantastica in questi tre anni, ma da quando questi ragazzi sono entrati nelle nostre vite tu te ne stai altamente fregando di me! Ho provato mille volte a parlarti a stare del tempo con te, anche dopo che mi ero lasciata con Liam e tu che hai fatto? Hai lasciato il tuo compito di psicologa personale a Hilary che poverina ha dovuto subire tutti i miei problemi nonostante lei ne avesse il triplo dei miei e dei tuoi. E questo perché? Perché eri troppo presa a tradire Enrique con qualcun altro. Ti prego Elizabeth chiudi la bocca, ormai mi sono abituata a non dover contare più suo tuo aiuto. - una lacrima mi riga il viso, e vedo tristezza negli occhi della mia ormai quasi ex migliore amica.
- Scusa. - biascica.
- Vaffanculo. -
- Ma che è stamattina? Tutte a gridare? - un Niall bello e solare come il sole fa capolino in cucina, mi alzo correndogli incontro per poi scoppiare a piangere mentre mi stringe tra le braccia. - Vieni via. - dice portandomi verso la sua stanza.
- Che è successo? - chiede mentre ci sdraiamo sul letto.
- Liam. Ha iniziato a dire che non ci tengo a lui e palle varie... già ieri sera aveva iniziato a dire: tieni più a Niall che alla nostra relazione, a volte mi chiedo se sono io o se è lui il tuo ragazzo. Ero riuscita a farlo stare zitto, a dirgli che per me c'era solo lui, e che il nostro rapporto, è un'amicizia meravigliosa e basta. - Niall mi stringe la mano e mi asciuga la guancia con un fazzoletto. - Darcy... sei la mia migliore amica, Liam dovrebbe saperlo, sa che tra di noi non potrebbe esserci nulla di più di questo, e a me va bene così, e sei la migliore amica che avessi potuto avere. -
- Ho deciso. -
- Che cosa? -
- Lo lascio. - affermo calma.
- NO! Perché? -
- Sono stufa, è troppo geloso. Io lo amo, ci tengo a lui, ma non deve essere geloso per tutto. Niall è geloso anche di Michael, ed è il mio fratellastro! - sbotto ricominciando piangere. Lo abbraccio forte, mi accarezza i capelli – Sfogati dai... piangi. - sussurra continuando ad accarezzarmi, mi sto calmando.

Sono in camera di Liam a preparare la valigia, in qualsiasi caso domani parto, single o ancora fidanzata... non so quale delle due sia meglio, se continuare a stare con Liam, che mi stresserà con la sua gelosia, o ritornare single, sola e soletta di nuovo sul mercato, magari potrei uscire con Richard, chi lo sa.
- Che stai facendo? - Liam entra in camera ed è sorpreso da ciò che sto facendo.
- Le valigie, non vedi? -
- Perché? -
- Ma sei scemo? Domani devo partire, anzi forse parto stasera. -
- Stasera? -
- Sì, da single, forse. -
- Mi vuoi lasciare? - il tono della sua voce ora è più triste, lo sento, so che il suo sguardo è uguale a quello di un cane bastonato anche senza guardarlo, lo conosco bene.
Faccio spallucce, non so che dirgli, sono in crisi.
- Darcy...non puoi lasciarmi. -
- Liam non puoi essere geloso di Niall. - sollevo lo sguardo incrociando i suoi occhi lucidi. Sta per scoppiare in lacrime, si vede anche dalla bocca inarcata all'ingiù.
- Ma io non sono geloso di Niall... - inizia a singhiozzare – ok forse sì, ma capisci che è normale che io sia geloso di te. - annuisco, ha ragione è normale.
- Sì ma non è normale che mi stai con il fiato sul collo, Liam. Sei geloso persino di Michael. Dai è il mio fratellastro. -
- Ma è un bel ragazzo. -
- CHE NERVI! Senti, rimarrò fino a stasera, per la festa di Ronnie, poi tornerò a Los Angeles. -
- E che ne sarà di noi? -
- Nulla, è finito tutto quanto. - potrò sembrare una senza cuore, ma sono stufa della gelosia di Liam.
- Davvero? -
- Sì Liam... -
- Oh, perfetto. - il tono della sua voce è basso, più basso del normale, alzo il viso e vedo una lacrima cadergli dagli occhi, mi si spezza il cuore a vederlo così vorrei abbracciarlo ma mi limito a chiudere la valigia e a passargli accanto dandogli una pacca sulla spalla prima di lasciarlo solo in stanza.
Poso la valigia in camera di Niall e esco a fare una passeggiata senza prendere nessuna giacca, voglio sentire l'aria gelida sul viso.

Sono le otto di sera e Ronnie ancora non è arrivata. Ho detto ad Harry di darle il vestito blu che le abbiamo comprato, di dirle “Si va da McDonald's con stile sta sera!” poi avrebbe dovuto continuare a guidare dritto sorpassando McDonald's e arrivando qui, in uno dei locali più “in” di Londra, che abbiamo fatto riservare per lei. Il resto lo ha preparato Lucy.
Tutto come lo avevano progettato da piccole. Un party dove il tema è divertirsi, e con questi cinque credo sia impossibile farlo.
C'è molta gente presente, forse troppa e credo che Ronnie ne conosca in tutto, trenta forse? Già. Liam è seduto davanti al piano bar con Zayn, Liz e Louis, io sono qui ad attendere l'arrivo di Harry e Ronnie insieme a Niall e Lucy.
Finalmente Niall vede l'auto di Harry arrivare e inizio ad agitarmi, e se non le piacesse la sorpresa?
Ronnie scende dall'auto e Harry le prende la mano.
-Sorpresa! - le gridiamo mentre le andiamo incontro prima di abbracciarla.
Sorride e quasi si commuove, è bellissima, l'abito le sta d'incanto.
- SWEET SIXTEEN! - le urla Lucy.
- E' come l'avevo sempre immaginato, solo che non c'eri tu! - grida indicando Harry.
- E ora ti rovino la festa! Se vuoi me ne vado. - le dice sorridendo.
- No, resta, te sei il regalo più bello. - che dolci.

La festa è andata più che bene, Ronnie ne è rimasta soddisfatta, e ha pianto più e più volte dalla felicità. Io invece non ho degnato di uno sguardo Liam per tutta la sera e lui sembra davvero triste.
Siamo in aeroporto, io, Liz e Ronnie ripartiamo per LA mentre Lucy è già salita sul suo aereo diretto per New York. Il nostro volo parte alle 03.35, dovremmo arrivare a Los Angeles domani pomeriggio, credo.
- Ok Niall, appena arriviamo ti telefono e ti mando una foto per farti vedere che sono viva. Mi mancherai tanto. - Niall mi stringe in un caloroso abbraccio, lo saluto per ultimo perché i suoi abbracci durano quasi ore. - Mi mancherai Darcy. - dice quasi piangendo, come al suo solito. Gli sorrido.
I ragazzi si allontanano e rimango a fissarli un po'.
Liam si abbassa per allacciarsi la scarpa e la mia mente mi suggerisce di corrergli incontro e dirgli che non voglio perderlo perché lui è geloso.
Le mie gambe vanno da sole e mi ritrovo dietro a Liam.
Si è rialzato e si sta allontanando velocemente dirigendosi verso l'uscita dell'aeroporto.
- Liam! -

[continua]





 




Spazio autrice.

Questo amori miei è la fine della prima parte.
Esatto ci sarà una seconda parte, dove la narratrice principale sarà Ronnie, come vi avevo anticipato già un po' di tempo fa, quindi non vi sarà facile disfarvi di me.
Non mi piace fare i ringraziamenti, ma devo perché siete voi che mi avete dato la forza di continuare a scrivere anche quando non ne avevo più voglia.
GRAZIE alle 4365 visualizzazioni al
primo capitolo. GRAZIE per aver reso questa storia una delle stroie più polare di EFP nella sezione One Direction, non me lo sarei mai aspettata. 
GRAZIE a te, che hai letto TUTTI i trentaquattro capitoli di questa cacchina.
Grazie a te che li hai recensiti TUTTI.
Grazie anche alle 71 persone che l'hanno messa tra le preferite, alle 11 che l'hanno messa nelle seguite e alle 84 che l'hanno messa tra le ricordate.
Grazie per le 340 recensioni (escludendo quelle che ci saranno qui, perché ce ne saranno, vero? :))
Il seguito di questa storia conto di scriverlo quando avrò terminato quella di Louis, quindi tra un po'. Quella fanfiction avrà venti/venticinque capitoli massimo e sono appena al sesto quindi passate a recensirla, così posto più volte a settimana il capitolo e la vostra Darcy tornerà insieme a Ronnie.
Allora parlando del capitolo.
Darcy si sfoga con Liz, o meglio le sbotta addosso e non riesce a capire che è successo tra lei e Zayn, poi si sfoga con Niall che qui ha il ruolo dello psicologo, yeah buddie(?).
Liam viene mollato.
La festa di Ronnie è un successone ma non sapevo come descriverla e quindi non l'ho fatto.
Le ragazze stanno per partire ma Darcy esclama - LIAM! - e poi è finito. figo.

Ok, lasciatemi delle recensioni, fatemi sapere che ne pensate, ho bisogno dei vostri pareri.


E come dire qua ci sono le altre mie fan fiction : "I want be loved by you" su Louis Tomlinson. Parla di un Louis sciupa femmine che poi rimane fregato sia nel senso buono che nel senso cattivo(?) leggetela e saprete capire di che sto parlando(?).
e poi c'è "Never say goodbye" su Zayn Malik. Questa invece è ambientata nel futuro, cioè nel 2015 a New York, i ragazzi sono grandi, e sono ancora una band. Zayn ha una storia d'amore con un'attrice famosa, Sophia, che è la protagonista di una serie televisiva sui vampiri ma ha fatto tanti altri film, poi nella storia si vedranno meglio. Per ora sono solo due capitoli poiché li scrivo a storia su un quaderno e poi mi scoccio a copiarli sul pc, ma sappiate che ne ho altri tre capitoli pronti, io aspetto solo le recensioni.

Ora vi abbandono, ancora GRAZIE.

-Manu

 

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