Capitolo
terzo
-Già.
Quand’
è stata l'ultima volta che hai provato quel dolore? Forse
dovrei rinfrescarti
la memoria!- La voce era femminile ed estremamente irritata.
Il
turk
scattò in piedi dalla sua posizione accovacciata dando una
sonora testata alla
balaustra metallica. Dannazione!
–
Darkwood,
Straw! Che sorpresa, yo! Che ci fate qui intorno? –
Reno
si
affrettò a riacquistare una posa dignitosa, ignorando il
martellante e
bruciante dolore al capo, impresa non semplice.
Houri
fece roteare gli occhi castani, non riuscendo a trattenere uno sbuffo
divertito
-Davvero, sei un bugiardo patetico, credevo che vi insegnassero a
sparare balle
migliori. Rude, piantala di nascondere quel ricevitore, vi abbiamo
sgamato.- Rude
smise immediatamente di
armeggiare con la piccola ricevente e si schiarì la gola
imbarazzato. Reno si
limitò a contrarre le labbra, poi con un gesto studiatamente
lento, sfilò la
Night Stick dalla cintura dei pantaloni e lasciandola sussultare sulla
spalla.
Osservò gli occhi verdi di Samael seguire il movimento che
sperava, davvero ci
sperava, risultasse vagamente intimidatorio.
-Lo
sai che se quella dovesse attivarsi per sbaglio mentre te la batti
vicino al
collo, rischieresti l’attacco cardiaco o il danno celebrale?
–
Reno
si bloccò con la bocca leggermente spalancata, poi,
inorridito, allontanò il
taiser dalla spalla.
Va
bene, l’intimidazione non funzionava. Houri gli si
avvicinò leggermente, la
sbarra di metallo stretta in mano, l’espressione del Behemoth
Reale che ha
avvistato il rosso. Ma perché non aveva scelto un altro
colore di capelli?!
Reno iniziò a sudare freddo. Houri incassò la
testa nelle spalle e si preparò
alla carica. – Reno caro, - cominciò Samael con
voce suadente, - io
credo che Houri stia immaginando la tua
testa su una bella punta di lancia, in questo momento… -
Houri sottolineò la
constatazione dell’amico ringhiando minacciosa e si fece
schioccare la spranga
sul palmo aperto della mano, Reno e Rude indietreggiarono di un passo.
–
Tuttavia, - proseguì il moro, – conoscendoci da
molto tempo, vorrei concedervi
una seconda possibilità. Che cosa ne direste di dirci per
quale motivo i
signori Turks, sempre tanto impegnati nelle loro missioni speciali,
perdono
tempo a spiare un meccanico e un assistente?
Il
rosso seguì il gesto inorridito – Q …
questo è un ricatto , yo!-
Samael
inarcò un sopracciglio, -Ricatto? Che brutta parola, io lo
chiamerei piuttosto
un libero ed equo scambio di favori.
Reno
aprì e richiuse la bocca un paio di volte. Non era
possibile. Non poteva aver
davvero paura di un meccanico femmina e di una sottospecie di
segretario. Lui
era un Turk che diamine.
-
Straw, se osi colpirmi con quella ti ritroverai in una delle celle del
cinquantunesimo
piano prima di poter dire “ah”!
Houri
spalancò teatralmente gli occhi castani – Hai
sentito, Samael? Reno riferirà
tutto a Tseng. Questo significa che lui sa
che voi siete qui?
-
Certo che sì. – esclamò prontamente
Reno. Non era vero, ma quelle piccole pesti
non potevano saperlo.
La
ragazza fece scattare le sopracciglia in alto, incredula. –
Ti aspetti davvero
che io ci creda? Se Tseng volesse sapere della mia vita privata me lo
chiederebbe, non si abbasserebbe a spiarmi con una cimice!
-
Dacci un taglio, yo. Non era te che spiavo se proprio lo vuoi saper
… - Reno si
morse la lingua, ma ormai il danno era bello che fatto.
Nel
vicolo scese un silenzio profondo, poi un ululato di pura frustrazione
squarciò
l’aria.
XxX
Tutto
ciò era assurdo. Grottesco. Folle.
-
RHAPSODOS! Quel … quel brutto…
maledetto… disgraz … -E qui Samael si era
accorse che una parola non poteva contenere tutto l’odio che
provava per quel
tronfio schifoso, così si impegnò ad urlare,
nuovamente, tutto il suo
disprezzo.
Houri
gli rifilò una poderosa gomitata nello stomaco. - STA
ZITTO!-
Giusto,
in momenti come questi, non serviva a nulla abbandonarsi a sentimenti
di
sconforto, ci voleva qualcuno che, come Houri, sapesse ragionare
lucidamente e
aggiustare la situazione a gomitate.
Samael
si piegò su se stesso e sussurrò
all’asfalto il suo immenso dolore: - Ahi. Che
male. Ahi…-
Hourì
lanciò un’occhiata all’amico poi ai
turks: Reno si stava grattando la nuca e
Rude strusciava i piedi per terra emettendo qualche colpo di tosse ogni tanto.
Erano
a disagio. Bene.
-Non
volete finire come lui, vero?-
I
due si scambiarono un’occhiata e scossero freneticamente il
capo all’unisono.
-Allora
rispondete ad un paio di domande: cosa vi ha offerto? Vi ha pagati?
-Uhg
… non proprio pagati … ecco …
-
Molto eloquente, Rosso. Non ho tutto il giorno. –
sbottò Houri. Detestava veder
la gente cincischiare, soprattutto quando avevano informazioni che le
servivano.
Reno
si appoggiò alla scala antincendio con una smorfia di
rassegnazione.- Ci ho
perso una scommessa, yo. Un servizio fuori orario era la posta.
Ah.
-
E su cosa avreste scommesso?
Il
Turk si passò una mano dietro la nuca, scombinandosi il
codino. – Beh, tu lo
sapevi che Rhapsodos sa recitare tutto, ma proprio tutto, il Foust
mentre
combatte un’orda di behemot incazzati? Perché io
non lo sapevo.- ridacchiò
nervosamente.
Houri
e Samael lo fissarono a bocca spalancata, incapaci di proferire alcuna
frase di
senso compiuto. Ma si poteva essere più imbecilli? Anche
l’ultimo dei cretini
sapeva che Genesis era passato alla storia per aver recitato ogni opera
magna
della letteratura orientale ai soldati di Wutai, mentre li prendeva a
sonori
calci nel sedere.
Houri
si nascose il volto nelle mani, indecisa su quale reazione fosse
più
appropriata davanti ad una simile manifestazione di idiozia, - E voi
dovreste
essere il cervello delle operazioni speciali? Davvero?! –
Rivolse un’occhiata a
Samael, che stava controllando di avere ancora tutte le costole a
posto, -
Finiscila. Non ti ho rotto nulla. Escogita piuttosto uno dei tuoi
fantomatici
piani malefici per uscire da questa storia.
-
Non è che idee del genere piovano dal cielo, sai?
– Rispose quello piccato,
prima di chiudersi in un silenzio meditabondo. Alla fine
sospirò, scrollò le
spalle e si rivolse ai
due Turks. –
Questa conversazione rimane tra noi, Rh … quell’individuo
non ne viene a sapere niente o faremo in modo di riferire tutto ai
vostri
superiori, chiaro? – poi,
senza
aspettare una risposta, si allontanò, affiancato da Houri.
L’urlo
di Reno sovrastò la cacofonia del traffico di
città.
-
Straw! Darkwood! Questa storia non finisce qui! –
Houri
allungò dietro la schiena il braccio destro e
sventolò un fiero dito medio
nella loro direzione.
XxX
Il
cielo sopra i reattori era plumbeo, grigio e monotono; talmente
uniforme che
non accennava nemmeno ad uno scroscio di pioggia così come
non si riusciva a
vedere nessuno spiraglio di luce tra le nubi. Samael guardava, perso,
le
nuvole; perlomeno la loro forma era più interessante del
rumore continuo della
fotocopiatrice. Quando l'arnese finalmente smise di fare quel suono
infernale
raccolse accuratamente tutti i fogli, prese un'ampia boccata d'aria
come se
stesse per entrare in apnea e aprì la porta.
Il
moro guardò in maniera circospetta prima a destra e poi a
sinistra e, dopo
essersi accertato che non vi fosse anima viva, si tuffò a
passo svelto nel
corridoio curandosi sempre di non essere seguito o preceduto da
nessuno. Dopo
un'interminabile minuto giunse nel suo ufficio, chiuse la porta e si
tuffò nella
comoda sedia dietro la sua scrivania: “Questa storia deve
finire... Non si può
mica andare avanti così!” Sbuffò e si
mise al lavoro.
Sotto
i suoi occhi scorrevano ogni mese migliaia di rapporti; missioni,
bilanci
finanziari del reparto, valutazioni dei SOLDIER, il tutto accuratamente
censurato dai piani alti. Il suo compito era quello di riorganizzarli e
farli
arrivare sani e salvi al destinatario. Molte volte gli era capitato di
sfogliare rapporti interessanti come quelli delle missioni dei First,
ma oggi
la fortuna non sembrava assisterlo; c'era infatti sulla sua scrivania
una
quantità immane di valutazioni sui Second Class che dovevano
essere
accuratamente ordinate e messe in regola.
Il
cielo fuori dalla finestra sembrò farsi ancora
più grigio.
Scartabellando
l'ingente pacco di fogli la testa del ragazzo andò a finire
altrove; più
precisamente agli eventi dei giorni precedenti. La sua fuga
interminabile dal
Comandante Rhapsodos, il coinvolgimento nella faccenda della sua
migliore amica
e per giunta anche dei Turks. I TURKS! Samael di una cosa era certo:
quella
partita a rimpiattino doveva finire … l'unico problema era
il “come”. Genesis
era un First con una gran carriera alle spalle, solo il pensiero di
provare a
denunciarlo per stalking lo faceva sorridere amaramente; nessuno lo
avrebbe
ascoltato. Poteva chiedere aiuto al Direttore o a Sephiroth, ma quei
due erano
troppo presi dal loro lavoro per dare ascolto alle richieste di un
umile
assistente.
Eppure
doveva esserci una soluzione o anche solo qualcosa che potesse fargli
guadagnare tempo per liberarsi delle attenzioni del Comandante una
volta per
tutte.
Questi pensieri furono
improvvisamente
interrotti dalla cinquantasettesima scheda che lo incuriosì
a tal punto da
farlo fermare a leggerla tutta. Il SOLDIER in questione era un allievo
estremamente dotato del comandante Hewley, purtroppo aveva tanta forza
quanta
incapacità nel gestirla, soprattutto per quanto riguardava
l'uso delle materia.
-Uhm,
questo può essere un gran bel problema. Se gli capitasse in
mano una materia da
evocazione non oserei pensare a cosa potrebbe succedere!
In
quel momento lo sguardo di Samael fu attraversato da un lampo, un
fulmine a
ciel sereno. La soluzione dei suoi problemi aveva un nome: Zackary Fair.
XxXxX
Il
comandante Hewley incrociò le braccia e affondò
nel divanetto dell'area relax
del 49esimo piano, del tutto intenzionato a non rialzarsi
più. Con lo sguardo
perso nel corridoio deserto stava ripercorrendo velocemente gli ultimi
avvenimenti: Genesis stava indubbiamente peggiorando. Era
già un'impresa
piuttosto ardua preoccuparsi che i suoi battibecchi con Sephiroth non
superassero la soglia della sala di addestramento, non poteva anche
seguirlo
dappertutto per accertarsi che non molestasse nessuno. Senza contare
che
Genesis aveva superato da tempo l'età in cui i bambini
necessitano di una tata
ed Angeal si sentiva proprio così: tutto il giorno dietro a
una comitiva di
Second Class scatenati, che a malapena riuscivano a distinguere un
“fira” da un
“energia” (cosa che gli aveva causato non pochi
guai) e nel tempo libero a
cercare di recuperare il suo miglior amico. Roba da pazzi! Il
comandante scosse
il capo rassegnato e quando lo rialzò si trovò
davanti il nuovo assistente.
-Comandante
... sembra stanco, se vuole le porto una tazza di caffè
… - chiese Samael con
aria preoccupata.
-No,
non importa. Stavo per tornarmene a lavoro . - Angeal notò
il voluminoso pacco
di documenti tenuti in mano dal ragazzo -Non dirmi che quelli sono per
me?
-Bè,
in realtà signore … - Esitò Samael,
poi poggiò il pacco sul tavolo e li sfogliò
distrattamente. -Vede sono tutte valutazioni dei Second; ho
già dato
un'occhiata e non c'è bisogno che le ricontrolli proprio
tutte … -
Il
tono discendente delle ultime parole fece capire ad Angeal che c'era
qualcosa
che non andava , così prese il pacco e iniziò a
controllarlo. A prima vista
tutti i suoi uomini erano in regola, certo c'era qualche parametro
leggermente
fuori norma qua e là, che era stato diligentemente
sottolineato in fucsia, ma
nulla che non rientrasse nella normalità.
Arrivato
alla cinquantasettesima scheda dovette ricredersi, era più
facile contare le
righe lasciate candide che quelle evidenziate.
-Ti
riferivi a questo? - Angeal sollevò il rapporto di Zack Fair.
Samael
annuì timidamente e subito aggiunse: -Era così
stanco che non volevo darle una
brutta notizia, ma a quanto pare quel ragazzo ha seriamente bisogno di
più
allenamento... -
Angeal
riprese a due mani il rapporto scorrendo uno ad uno tutti i parametri
con aria
afflitta, mentre l’assistente
continuava: - Eppure non è così
male, sembra molto dotato … -
L’assistente
aveva centrato il punto, Zack era molto dotato ma, sfortunatamente,
anche molto
distratto. Angeal aveva perso ore e ore del suo tempo addestrandolo al
meglio
ma (ahimè!) non era riuscito a fargli acquisire abbastanza
abilità, soprattutto
per quanto riguardava l'uso delle materia.
Il
comandante sprofondò ancora di più nel divanetto
sforzandosi di cercare una
soluzione; di certo non avrebbe potuto lasciare il suo miglior allievo
in
quella situazione, ne andava del suo onore. In quel momento Samael si
intromise
nuovamente nei suoi pensieri, -Non
per
sminuire il suo lavoro, lei è indubbiamente uno dei migliori
istruttori della
Shinra, ma qui ci vorrebbe un allenamento speciale … Uhm ...
– Il ragazzo si
portò una mano sul mento -Non c'è un reparto di
addestramento per magie o
materia? - Chiese alla fine cercando il suo sguardo.
Angeal
alzò la testa distratto. Un reparto addestramento magia?! Se
fosse esistito
avrebbe già affidato Zack alle loro cure; magari solo per
farlo spaventare un
po'! Il vero problema era che nemmeno lui era molto esperto in magie o
in
evocazioni, ma forse …
Il
cervello del comandante tornò improvvisamente reattivo:
poteva sempre affidare
Zack ad un esperto nel campo, e chi altri se non il suo caro amico
Genesis
poteva soddisfare una richiesta del genere?!
Angeal
sorrise soddisfatto, poggiò il rapporto di Zack sul tavolo e
scribacchiò
qualcosa a margine dell'ultimo foglio ponendovi un'austera firma al
lato, poi
porse il plico al segretario: -Tieni, potresti portarlo al direttore
per
favore? –
Samael
guardò per un attimo il comandante in maniera piuttosto
interrogativa, poi
ricompose i documenti e prese in mano il rapporto:
-Si
signore! Le porto questi altri in ufficio! - Così si
congedò sorridendo
pacatamente.
Angeal
incrociò le braccia dietro la nuca soddisfatto della
soluzione.
Accoppiare
Genesis e Zack per l'addestramento poteva essere una scelta azzardata,
a dir
poco catastrofica, ma al comandante non importava assolutamente nulla,
aveva
preso due piccioni con una fava liberandosi per un po' di tempo delle
sue
principali fonti di preoccupazione.
Nella
sua mente stava già pregustando il meritato periodo di
riposo derivato da
questa scelta; poteva andare a sciare ad Icicle Inn, al mare a Costa
del Sol,
tornare a Banora per aiutare nella raccolta delle Accidenmele, cercare
di
capire come la ragazza del garage riuscisse a sparire così
velocemente …
Ripensandoci
bene, non aveva mai visto nessuno eclissarsi così, nemmeno
le spie di Wutai …
Allo
Spett.le Direttore di SOLDIER Lazard
Deusericus
Dato
l'evidente squilibrio riscontrato nelle
abilità del Soldier Second Class Zackary Fair,
io
Angeal Hewley, richiedo per il soggetto un
addestramento speciale di quindici giorni sotto
il
Comandante Genesis Rhapsodos, per ovvie
ragioni di abilità tecnica superiore
nell’utilizzo
di materia e evocazioni.
Distinti
saluti.
Angeal
Hewley.
Samael
non fece altro che gongolare nel tragitto verso l'ufficio del
Direttore,
leggendo le righe brevi e concise scritte dal comandante Hewley:
-Bel
lavoro, davvero un bel lavoro!- Esclamò nell'ascensore
tenendo teso davanti
agli occhi il lasciapassare che gli avrebbe garantito quindici giorni
di
libertà.
Non
c'era che dire, Samael aveva architettato un bel piano, più
che altro aveva
scelto le persone giuste su cui far leva; sapeva che Zack era una testa
calda e
che anche la persona più paziente di Gaia avrebbe avuto
bisogno di un po' di
riposo dopo aver passato settimane intere ad addestrarlo!
Così
il moro si sentiva anche un po' meno in colpa di aver sottolineato
tutte quelle
righe in più per far notare al Comandante quanto fosse
necessario per Zack un
addestramento speciale; in fondo non aveva fatto altro che offrire ad
Angeal
un'occasione per andare in vacanza!
Ora
non restava che presentare il rapporto all’attenzione del
Direttore.
Samael
si ricompose aggiustandosi i capelli nel riflesso della porta
dell'ascensore,
rimise su la sua faccina pacata ed entrò nell'ufficio di
Lazard.
Omake
Dell’esilarante,
rocambolesco incontro tra Miss. Straw e Mr. Hewley.
-
Quell'idiota! Maniaco! Cretino! Gaia, gaia
gaia... Dovrebbero castrarlo ecco cosa dovrebbero fare... ahi che male,
che
male...-
Angeal
rimase per qualche secondo immobile ad
osservare quella buffa figurina scendere dal bancone e cercare di
raccogliere
tutto quello che vi era caduto. Non che volesse davvero rimanere
lì immobile,
sia ben chiaro, tra l'altro la ragazza sembrava abbastanza sofferente,
forse
avrebbe dovuto aiutarla, ma il tagliente spostamento d'aria provocato
dalla
chiave inglese che era passata a pochi centimetri dal suo viso, l'aveva
lasciato quantomeno allibito e incapace di pensare a qualcos'altro che
non
fosse: “Shiva, sono vivo per miracolo”.
Pian
piano, un pezzo del corpo alla volta,
riuscì finalmente a muoversi, dannazione era un soldier
first class! Aveva
affrontato i fanti di wutai! Altro che chiavi inglesi volanti...
Recuperò
l'arma del delitto, una chiave da
trenta
in acciaio massiccio; ringraziò di nuovo la
volontà del pianeta per la sua
clemenza, prese un gran respiro e uscì dalla penombra
dell'ingresso:
-Si
è fatta male?-
-Certo
che mi sono fatta male! Ma dico, l'ha
visto come mi ha sollevata?! Non si è così
violenti nemmeno con i sacchetti di
gesso ... Insomma è un soldier, Non un dannato Moguri del
cuore! Avrò i segni
sui fianchi per il resto della mia vita!-
Un
Moguri del cuore? Di certo stava molto
meglio di quello che credeva se riusciva a partorire battute del
genere. Diede
uno sguardo alla ragazza; stava cercando disperatamente di recuperare
tutti gli
attrezzi, le viti e i bulloni che erano rovinosamente caduti al suolo,
Angeal
si chinò e raccolse una brugola alla sua sinistra:
-Mi
dispiace molto per come si è comportato,
se vuole posso curarla con una materi...-
-Oh
non ci penso nemmeno! - Sparò lei senza
nemmeno lasciarlo parlare: - Voi soldier siete iniettati di mako, a me
quella roba
non può far altro che male...-
-Bè
veramente anche i civili usano le … -
-Ah,
non stia li a dire stupidaggini! Abusate
di quella roba e poi diventate presuntuosi, sordi e pure ciechi!
Peccato che
nessuno di voi diventi muto, o meno inetto con le leve del cambio!-
Angeal
dovette farsi violenza per non
rovesciarle in testa i bulloni che aveva raccolto e andarsene via
lasciandola
lì, con i suoi dolori e i suoi lamenti; ma come diavolo si
permetteva!
Figurarsi che era lì per aiutarla!
-Perdoni
la mia franchezza, ma non mi sembra
che io sia sordo o cieco...-
-Ah
no? Curioso, mi sono sbracciata in
maniera disumana per farle capire di non dire niente a quell'idiota di
Genesis
e non ha capito assolutamente nulla! Anche un orbo mi avrebbe notata, o
perlomeno sarebbe stato in grado di percepire lo spostamento d'aria!-
Questo
era troppo... Angeal era paziente,
molto paziente, l'uomo più paziente di tutta la Shinra, ma
nessuno si doveva azzardare
a prendere in giro lui o il suo migliore amico. Nessuno.
-Senta,
le ho chiesto scusa, la sto aiutando
a rimettere a posto e mi sono anche offerto di curarla ma lei non fa
che
inveirmi contro! Non mi sembra che si stia comportando tanto
più civilmente di
Genesis; ora credo di capire perché l'ha trattata a quel
modo.-
La
ragazza fece schioccare i palmi sulle
ginocchia e si alzò di scatto urlando: - COOSA?! SA CHE LE
DICO, LEI E' DAVVERO
UN...-
Non
aveva fatto in tempo ad alzarsi in piedi
che già aveva perso l'equilibrio, bella mossa alzarsi di
scatto dopo essere
stata per un buon quarto d'ora chinata per terra! Quella ragazza non
era
davvero un gran genio... Angeal roteò gli occhi, prese un
gran respiro per
calmarsi e si avvicinò; doveva tenere duro ancora qualche
minuto, il tempo di
accertarsi che Genesis non le avesse fatto davvero male e poi sarebbe
fuggito
via di corsa da quella rossa bisbetica.
-E'
tutto ok? Sicura di non volere essere
curata?-
-Si,
si... sono sicura ... - Rispose lei
massaggiandosi gli occhi, a dir la verità barcollava ancora
un pochino.
-Aaahh!
Che stupida!- Sbottò tutt'ad un
tratto -Senta, mi dispiace di averla trattata così... Lei
davvero non c'entra
niente... Ma Genesis, quel CRETINO! Mi fa uscire fuori dai gangheri!-
Angeal
assaporò per un attimo la dolce
sensazione di vittoria, forse quella tipa non era poi così
irragionevole: - Non
si preoccupi, del resto Genesis fa perdere le staffe un po' a
tutti...-concesse
con un sorriso cortese, avvicinandosi all’alone di luce
proiettato dai neon sul
bancone. La ragazza allontanò finalmente le mani dal volto,
biascicando un’altra
scusa.
-No,
davvero … Mi scusi non dovevo perm...-
Oh,
alla fine era riuscito a vedere il suo
viso! A dir la verità era molto più giovane di
quello che si aspettava, e anche
decisamente più rossa.
Il
soldier non poté fare a meno di far
scattare un sopracciglio in alto; quel colorito era innaturale per
qualsiasi
tipo di persona!
-Senta,
è sicura di non volere delle cure
mediche?-
La
ragazza scosse energicamente la testa.
Aveva gli occhi sgranati, così sgranati che Angeal si
guardò alle spalle per
controllare che non ci fosse qualcos'altro... Che so: un mostro, un fantasma...
-..
n … no … s-sto b-bene... -
-Ne
è sicura?-
Ancora
una volta la rossa rispose con un
cenno di capo, Angeal annuì in verità piuttosto
perplesso sul da farsi e ancora
più confuso dai repentini cambi di umore della sua
interlocutrice.
-Bè
allora, se davvero sta bene, l'aiuto a …
a rimettere a posto?- L'ultima frase era risuonata nel silenzio come
una
granata buttata in un corridoio deserto, Angeal socchiuse gli occhi e
aspettò
pazientemente una reazione.
Lei
stette un po' li a torturarsi le mani,
poi sorrise, lo guardò di nuovo, si scostò i
capelli dal viso e finalmente
balbettò qualcosa:
-oh...
io … io … HO SCORDATO UNA COSA IN
FORNO!-
-Forno?-
La
vide annuire di nuovo energicamente.
-Qui...
in garage?-
-Oh,
si... abbiamo i forni … per … per pulire
… per pulire le candele!-
-Ah...
- Angeal non ci capiva molto di
motori, o meglio,
non ne capiva assolutamente
niente, ma non aveva mai sentito di “forni per pulire le
candele” o di
trattamenti del genere; si limitò ad alzare un sopracciglio
mentre annuiva. –
Oh, capisco …
-Eh
già … allora … vado … -
La
rossa fece un lieve cenno con il capo e fu
inghiottita dall'ombra degli elicotteri.
Note
stonate:
Pubblicazione
della domenica con piccolo regalino per tutti i signori lettori.
L’avevamo
promesso e Nanà ha mantenuto la parola, il pezzo
è fondamentalmente suo, io
leggevo e ridevo, come il pappagallo sulla spalla. Dunque, come potete
ben
vedere le cose vanno per le lunghe. Houri è imbarazzata e
non prende neanche in
considerazione di dichiararsi, Samael viene annientato psicologicamente
da
Genesis e cerca di vendicarsi a discapito di chiunque altro.
Perché le
conseguenze del malefico piano della serpe saranno catastrofiche. Avete
presente
la pallina di neve lanciata dalla cime di un monte innevato che diviene
valanga?
Ecco, anche peggio. E con questo vi lasciamo per questa settimana.
Buona
domenica. Un grazie a chi ci segue e a chi ci recensisce.
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