Lily e i malandrini

di GiulyHermi96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La ragazza e il cervo ***
Capitolo 2: *** Il vuoto dell'infermeria ***
Capitolo 3: *** Missione iniziata... ***
Capitolo 4: *** Lily Evans non dimentica. ***
Capitolo 5: *** La famiglia Evans ***
Capitolo 6: *** Notte prima del gran giorno ***
Capitolo 7: *** Risate e preparativi ***
Capitolo 8: *** Ritrovarla sempre ***
Capitolo 9: *** Ritorno ad Hogwarts ***
Capitolo 10: *** L'inferno sceso in terra ***
Capitolo 11: *** Alleanza ***
Capitolo 12: *** La cerva ***
Capitolo 13: *** Odio e amicizia ***
Capitolo 14: *** Folgorazione ***
Capitolo 15: *** Bentornata Lily Evans! ***
Capitolo 16: *** Sorprese estive ***
Capitolo 17: *** Il vagone dei prefetti ***
Capitolo 18: *** Hogwarts, dolce Hogwarts ***
Capitolo 19: *** La scoperta di Lily ***
Capitolo 20: *** Chiacchiere tra Grifondoro ***
Capitolo 21: *** Una ronda pericolosa ***
Capitolo 22: *** JAMES! ***
Capitolo 23: *** Un fratello scomparso ***
Capitolo 24: *** Chi salvare... ***
Capitolo 25: *** Da chi lo ha tre volte sfidato: 1st time ***
Capitolo 26: *** Mattina di lacrime ***
Capitolo 27: *** Lily Evans a casa Potter ***
Capitolo 28: *** Visite a casa Potter ***
Capitolo 29: *** Vero, ma qui non c'è 'il tuo giglio'... ***
Capitolo 30: *** Fiabe babbane e racconti arretrati ***
Capitolo 31: *** La calma è la virtù dei forti ***
Capitolo 32: *** E adesso...? ***
Capitolo 33: *** ... adesso parliamo. ***
Capitolo 34: *** Neve, patronus e anime gemelle. ***
Capitolo 35: *** Lo conosci molto meglio di me ***
Capitolo 36: *** Natale in compagnia ***
Capitolo 37: *** Un secondo regalo di Natale ***
Capitolo 38: *** Un posto magico dove stare ***
Capitolo 39: *** Dieci piccole, innocenti domande ***
Capitolo 40: *** Auguri cervo volante! ***
Capitolo 41: *** Pronti, ciak e... cane in azione! ***
Capitolo 42: *** Poi tutto diventò... buio ***
Capitolo 43: *** Cosa significa che non ci sono? ***
Capitolo 44: *** Una casetta col camino acceso e le tende viola ***
Capitolo 45: *** Però ti prego, niente tendine viola... ***
Capitolo 46: *** Bellissima ***



Capitolo 1
*** La ragazza e il cervo ***


La ragazza e il cervo



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"Ragazzi, sapete che giorno è oggi?!"disse James sottovoce una volta che furono usciti tutti dal castello avviandosi verso il platano picchiatore.

Erano le sette di sera e il tramonto primaverile colorava tutto di aranciato.

"Che giorno è James?"chiese Sirius perché sapeva che il suo migliore amico non avrebbe mollato il discorso fino a quando non glielo avrebbero chiesto.

Ramoso sorrise:"Esattamente 3 anni fa abbiamo passato la prima notte tutti insieme col piccolo problema peloso di Remus..."

"Davvero?"chiesero gli altri tre in coro sorpresi.

James non era mai attento alle date...

"Già...sembra ieri, non è vero? I miei piccoli, come sono cresciuti..."disse asciugandosi una finta lacrima.

Lunastorta lo guardò di sbieco:"Sì...senti signor – i miei piccoli sono cresciuti...il mio piccolo problema peloso si sta avvicinando, potresti guardare la benedetta mappa in modo da essere sicuri di essere soli?"

"Oh...certo mio piccolo orsacchiotto peloso..."disse James scherzando e beccandosi un debole scappellotto dall'amico.

"Bene, dunque Hagrid è là...Gazza è al terzo piano...nel parco non c'è nessuno e vicino al platano non c'è...oh no! Aspetta, ma come diavolo?! Cosa ci fa lì?!!!"

"Chi c'è?"chiese Felpato incuriosito dalla reazione dell'amico.

James era sbiancato:"Ti prego Sir, vacci tu...mandala via tu, trasformati in animagus e mandala via...lo sai che le ragazze adorano i cani!!!"

Sirius guardò l'amico stupito...erano rare le volte in cui James Potter diventava isterico e quelle poche erano per colpa della...

"Evans?!"chiese Felpato guardando la mappa incredulo.

Ramoso deglutì ed annuì pallidissimo.

"Ragazzi...facciamo andare Peter...in fondo tu sei dolce e gentile, ti darà ascolto..."

Peter scosse la testa:"Mi spiace James, ma l'ultima volta che la Evans mi ha beccato fuori da Hogwarts al tramonto mi ha tolto 20 punti...non voglio farmi beccare di nuovo."

James annuì e si voltò verso il suo migliore amico:"Sir, tu sei un cane, vai lì e fatti inseguire...sono sicuro che lei adora i cani!"

Felpato scosse la testa:"Mi spiace Jam, ma sono l'unico di noi che potrebbe fermare Rem, sai che se Lunastorta non sta molto bene durante i giorni precedenti la trasformazione è peggio del solito ed è proprio il caso di questo mese."

James spalancò gli occhi:"Ma non posso andarci io, mi odia, come minimo mi toglierà dei punti come con Codaliscia, poi mi sbraiterà contro e non ne ho voglia...sono l'unico essere umano che lei odi veramente."

Remus sorrise:"Nessuno ha detto che devi essere umano per mandarla via dal platano..."

Sono morto...Pensò James rassegnato.

* * *

Lily sedeva sotto il platano picchiatore...dopo averlo, ovviamente, immobilizzato, e leggeva una lettera.

James la guardò da lontano Se mi scoprirà, mi ucciderà...me lo sento...

Si nascose dietro ad un albero e si trasformò.

Sentiva l'erba della foresta sotto i suoi zoccoli e la brezza del vento accarezzare il suo pelo.

Guardò i suoi amici ancora umani dietro ad un albero sorridergli e fargli cenno di andare.

Tirò un sospirò facendo comparire una nuvola di vapore bianco per l'aria fredda della sera e iniziò ad avvicinarsi a Lily Evans.

Anche da lontano James poteva vedere la chioma ramata della ragazza che brillava sotto gli ultimi raggi del sole.

Le si stava avvicinando alle spalle, sapeva che l'avrebbe colta di sorpresa, perciò quando le fu distante di solo un metro, fece un po' di rumore con gli zoccoli.

Lily sobbalzò e si girò di scatto con la bacchetta in una mano e la lettera nell'altra, poi spalancò gli occhi.

James sapeva cosa la ragazza stesse vedendo e avrebbe potuto ridere per la situazione, se solo non i suoi occhi non avessero incontrato quelli di lei.

Gli occhi scuri e furbi di James incontrarono quelli verdi e genuini di Lily, la quale inconscia dell'identità del cervo che si trovava davanti, era ancora in posizione di difesa.

James guardò Lily con tutta la dolcezza possibile; con uno sguardo tentò di trasmetterle i sentimenti più positivi che conoscesse: calma, sicurezza e dolcezza.

La ragazza si drizzò più rilassata e squadrò l'animale in modo strano, quasi – pensò James - consapevole...

Dopo aver appurato della mancanza di pericolo, Lily mise via la bacchetta e senza andarsene si riconcentrò sulla lettera.

James, capendo che la ragazza non avesse afferrato il suo messaggio, le si avvicinò lentamente.

Le era ormai vicino di qualche centimetro e la stava per spingere delicatamente, quando vide delle lacrime sul viso dolce di Lily.

Chi l'ha fatta piangere?! Pensò arrabbiato James.

Una folata fresca di vento spostò le fronde del platano e la mantella della ragazza che si voltò e guardò il cervo.

Sembra arrabbiato per le mie lacrime...nona avevo mai incontrato un animale che potesse trasmettere così bene le sue emozioni...pensò lei.

Sorrise agitando la lettera:"Mia sorella si sposa dopodomani e l'ho saputo ora...non sapevo nemmeno che fosse fidanzata! Non ho più contatti con lei e..."ridacchiò un momento:"Mi ricordo ancora di quando giocavamo insieme da piccole e fantasticavamo sui nostri futuri matrimoni e ora, che il suo matrimonio è arrivato, nemmeno lo sapevo..." Lily non sapeva perché stesse dicendo a quel cervo quelle cose, ma l'animale in questione le dava sicurezza...una sicurezza mai provata prima.

James guardò la grifondoro stranito...la sorella della più dolce ragazza di Hogwarts non l'aveva invitata al proprio matrimonio.

Lui non era di certo un asso in quelle cose, non aveva fratelli consanguinei, ma era certo che se lui o Sirius si fossero mai sposati in futuro, si sarebbero invitati a vicenda, come anche Remus e Peter.

Un ringhio dietro di lui lo fece sobbalzare.

Era un ringhio cupo di cane, un ringhio che solo gli animali potevano sentire.

Era così perso nei suoi pensieri che si era scordato di portare via la ragazza dal platano.

Delicatamente spinse con le corna sulla vita di Lily, la quale per poco non perse l'equilibrio.

Lei lo guardò sorpresa, ma lui non cambiò strategia, continuò a spingerla verso l'entrata di Hogwarts.

Lily incontrò gli occhi del cervo e poté giurare di averci visto una preghiera dentro, un preghiera silenziosa che le diceva: Non è sicuro per te stare qui ora, vai dentro il castello, fallo per me...

Lei annuì e cominciò a correre verso la scuola entrando giusto pochi minuti prima della chiusura delle porte.

James si stupì di quel gesto, possibile che la ragazza lo avesse capito anche senza le parole? Possibile che senza comunicazione verbale la ragazza avesse capito la paura di lui per lei?

James, ancora sorpreso da quanto successo, si girò appena in tempo per vedere gli amici entrare nel platano picchiatore.

Guardò l'orizzonte, ormai la luna iniziava a mostrarsi, aveva fatto appena in tempo.

James si girò ed entrò anche lui nel passaggio per la stamberga strillante.

* * *

Intanto Lily era salita verso la torre di Grifondoro e aveva detto alla signora grassa la parola d'ordine.

Era ora di cena, ma lei era tutt'altro che affamata.

Si sentiva strana, l'incontro con quel maestoso cervo l'aveva turbata.

Era veramente un animale bellissimo: il pelo che brillava sotto gli ultimi raggi del sole, le corna maestose e...gli occhi.

Quegli occhi l'avevano turbata più di qualsiasi altra cosa. Le era sembrato che la conoscessero e che le potessero leggere dentro.

Lily Evans non aveva mai visto un animale più strano ma allo stesso tempo affascinante di quello.

La ragazza si stese sul divano e continuò a pensare davanti al fuoco.

Poco più di una mezz'ora più tardi, i grifondoro tornarono dalla sala grande sazi e Alice, la migliore amica di Lily, fece il suo ingresso abbracciata al suo ragazzo Frank Paciock.

Quando vide la sua amica pensierosa anche in quella confusione, diede un bacio al ragazzo e andò a parlarle.

Lily alzò gli occhi e fece un cenno ad Alice che fu ancora più sorpresa del comportamento dell'amica, perciò disse:"Lily, c'è qualche cosa che non va?"

Lily guardò negli occhi la sua migliore amica.

Doveva dirle quello che era successo o tenerle tutto nascosto? Se glielo avesse detto avrebbe avuto un parere in più, ma non voleva che lei lo andasse a dire a Frank...non che non si fidasse, era un ragazzo speciale e gentile che non avrebbe mai tradito nessuno, ma...Lily non era sicura di voler dividere il suo segreto con qualcuno...non ancora almeno.

"Mia sorella si sposerà...la settimana prossima e...bé...nemmeno sapevo del suo fidanzamento..."disse alzando le spalle in segno di resa.

Alice le prese la mano tra le sue e la strinse:"Mi spiace Lily...ma vedila così, tu sarai superiore e al tuo matrimonio con Potter le dirai tutto subito..."disse la ragazza sorridendo.

"Già, immagino che...Hey!"Lily si risvegliò dalla trance e colpì Alice con un cuscino del divano:"Il mio matrimonio con chi di grazia?!"

Alice rise di gusto:"Dai Lily...sappiamo entrambe che lo desideri."disse continuando a ridere prendendola in giro.

Quanto è vero amica mia pensò Lily dandosi della stupida subito dopo.

"Nei tuoi sogni Ali..."sussurrò la ragazza dai capelli ramati all'amica.

"O forse nei suoi."disse la bionda maliziosa.

Lily scosse la testa, sapeva che quel discorso con Alice era perso.

"Come ti pare Alice."si arrese Lily.

"Io vado su. Cerca di non stare troppo alzata Lilynuccia cara...buonanotte."disse poi dopo un'ulteriore cuscinata dell'amica sparendo su per le scale abbracciata a Frank.

Lily rimase pietrificata ancora con il sorriso sul volto che piano piano sparì, lasciando posto ad un'espressione sempre più triste.

I pensieri di Lily erano tempestati di ricordi su Petunia...e sul cervo.

Già, il cervo...pensò Lily.

Si guardò intorno e vide la sala comune completamente deserta.

Portò lo sguardo all'orologio da polso che aveva ricevuto dai suoi genitori.

Le undici.

Era stata nei suoi pensieri per così tanto tempo?!

Andò alla finestra e l'aprì per guardare fuori.

La notte era bellissima, la luna piena illuminava tutto e Lily riusciva a vedere tutto il parco di Hogwarts, fino alla foresta proibita.

Un brivido di freddo le percorse la schiena, ma lei non si mosse, perché vide una figura strana muoversi e correre veloce dietro qualcos'altro altrettanto veloce vicino al platano picchiatore.

Lily vide le due figure avvicinarsi al castello e quella che veniva inseguita cercare di allontanarsi da Hogwarts.

Vide la seconda figura andare più veloce e una terza unirsi alle prime due.

Piano piano che queste si avvicinavano Lily riuscì a distinguere un cane (la terza figura) il suo cervo (la prima) e un qualche cosa di strano che assomigliava ad un lupo.

Vide il cervo avvicinarsi al castello e vide il suo manto brillare sotto la luna.

Quando l'animale si trovò in trappola si girò pronto a fermare il lupo.

Lily guardò la scena spaventata. Il cervo era in pericolo...l'aveva fatta entrare al castello per quello...

Vide il lupo avvicinarsi precipitosamente, era sempre più vicino...

Le venne un lampo di genio, non per niente aveva tutti eccezionale.

"Accio scopa di Mary"disse e la scopa uscì dalla loro camera sibilando nella notte silenziosa.

Lily tremò un momento, odiava le scope, ma pensando al cervo salì sul mezzo e uscì dalla finestra dirigendosi verso la foresta proibita veloce.

Prima di raggiungerla velocissima sentì un colpo provenire dal punto dove il lupo e il cervo si erano fermati seguito da un lamento.

Atterrò ai margini della foresta, si puntò la bacchetta contro la gola:"Sonorus"disse e subito dopo cominciò ad ululare.

Il verso si sentì in tutto il parco del castello e Lily sentì delle zampe avvicinarsi veloci.

Salì sulla scopa e iniziò a volare proprio quando il lupo la raggiunse.

E lì lo vide. Non era un lupo normale...era un lupo mannaro.

Lì ad Hogwarts!

La ragazza non ci pensò, andò verso la scuola e cercò il cervo, ma nel punto dove lo aveva visto l'ultima volta vide solo del sangue e della terra smossa.

Tornò sulla torre e rimise la scopa al suo posto tornando subito dopo in sala comune, con la finestra aperta per vedere se il cervo stesse bene.

* * *

"Signor Potter! Non può ancora uscire dall'infermeria!"urlò madama Chips che quella sera aveva come paziente solo il ragazzo.

"Ma signora, devo andare a prendere una cosa nel mio dormitorio..."ripeté James esasperato.

Non poteva certo rimanere con il mantello e la mappa del malandrino che gli aveva portato Sirius in infermeria.

"Faccia in fretta però..."sibilò madama Chips arrabbiata con quel ragazzo al quale, purtroppo, in quegli anni, si era affezionato, essendo quest'ultimo continuamente in infermeria.

James sorrise e si fiondò in dormitorio.

Dopo una protesta della signora grassa per l'ora, il quadro scattò e James corse nella sala comune che trovò stranamente fredda.

Si guardò intorno e vide Lily addormentata sul davanzale con la finestra aperta.

Scosse la testa rassegnato.

"Evans..."sussurrò chiamandola, ma lei non rispose.

James si avvicinò e vide che la ragazza respirava affannosamente con le labbra socchiuse e le guance erano rosse e colorite.

Il ragazzo le sfiorò la fronte con le nocche della mano destra.

"Evans...accidenti a te!"si lasciò sfuggire il ragazzo inveendo contro la ragazza che lo aveva salvato e che per lui si era presa la febbre.

James portò veloce le sue cose nel suo dormitorio e tornò da lei.

Chiuse la finestra e si guardò il braccio sinistro ferito e retto da una fascia bianca.

Remus lo aveva graffiato con forza quella volta.

Tirò fuori la bacchetta e la puntò contro Lily.

"Wingardium Leviosa"mormorò contro di lei.

Il corpo di Lily si alzò in volo e subito dopo James sussurrò:"Locomotor".

Il corpo di Lily cominciò a muoversi e con cautela, James la portò in infermeria.

Madama Chips lo guardò con tanto d'occhi:"Era questa la cosa che dovevi prendere Potter?"chiese ironica e nel panico contemporaneamente.

"Una di quelle."disse James sorridendo all'anziana signora dicendole che la ragazza aveva la febbre.

Madama Chips prese Lily e l'adagiò sul letto di fianco a quello di James dicendo poi al ragazzo di andare a riposarsi.

James fece finta di dormire e, quando l'infermiera fu tornata nel suo ufficio si tirò su a sedere e vegliò sulla ragazza per tutta la notte.

Spazio autrice:

Che dire, è la mia prima long-fic...spero vi piaccia, io adoro il pairing Lily/James...
Qualcos'altro... ah sì...c'è un tastino per recensire...fatelo, vi prego!!!
Baci, Giuly

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Capitolo 2
*** Il vuoto dell'infermeria ***


Capitolo 2: Il vuoto dell'infermeria

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Il cervo era lì, davanti a lei, la guardava con quegli occhi che dicevano così tanto e così poco allo stesso tempo.

Lily alzò una mano e cercò di accarezzarlo, ma questo iniziò ad indietreggiare voltandosi e iniziando a correre tra gli alberi.

No!” disse Lily nel panico: “Non te ne andare! Ho bisogno di te! Ho bisogno di qualcuno che mi capisca in questo istante...ti prego!” anche se era girato, Lily rivide quagli occhi che l'avevano scrutata nell'anima, che l'avevano 'capita' al primo sguardo.

No!” disse cominciando ad inseguirlo.

No! Ti prego” disse la voce di Lily allarmata nel sonno.

James si destò e si guardò intorno, era l'alba e le prime luci del sole filtravano dalle finestre.

Si girò verso la voce e vide Lily rigirarsi nel letto dell'infermeria turbata.

Evans?” la chiamò, ma questa non rispose e continuò a mormorare: “No...non...andare...no...no...NO!” urlò sconvolta nel dormiveglia.

L'urlo fece scattare James e madama Chips, che arrivarono contemporaneamente al capezzale della ragazza.

è salita la febbre, la dobbiamo svegliare.” sentenziò l'infermiera.

James prese per le spalle la ragazza e la chiamò: “Evans, ti prego, svegliati!”

La chiamò ancora e qualche cosa nell'espressione di lei cambiò.

James poté riconoscere la sorpresa, ma non capiva come, poiché la ragazza ancora dormiva e delirava.

(Pochi istanti prima) Lily continuava a inseguire il cervo che correva veloce, veloce come il vento.

Il rumore dei suoi zoccoli riempiva le orecchie della ragazza, che correva il più veloce che poteva.

Non andare, ti prego! Aiutami!” urlò disperata e, in quel momento, l'animale si fermò e si girò verso di lei alzando la testa verso la luna.

Anche Lily la guardò ma non vide nulla.

Tornò a guardare il cervo che la guardò negli occhi e tese le orecchie.

Anche Lily tentò di ascoltare il suono che non c'era e, proprio allora sentì una voce che avrebbe riconosciuto tra mille.

Evans, ti prego, svegliati!” diceva.

Potter? Pensò Lily sorpresa.

Cosa centrava Potter in tutto quello?

Il cervo la guardò negli occhi e lei vide dentro di questi James Potter in persona.

Per Morgana, cosa...?!” iniziò a dire, ma James la chiamava sempre più incessantemente e lei non riusciva più a non ascoltarlo.

La ragazza si girò verso il cervo e lo vide avvicinarsi.

Esattamente come era successo al tramonto, la spinse dolcemente con le corna verso la voce e, prima ancora di poterlo guardare un'ultima volta , Lily...aprì gli occhi.

James vide gli occhi smeraldini della ragazza aprirsi come due fari in una notte temporalesca e, subito le lasciò le spalle adagiandola sul letto.

Vide la ragazza mettere a fuoco l'ambiente e un'espressione di stupore dipingersi sul suo viso arrossato.

Si rimise a letto e si stese. Il periodo d'assenza di litigate tra loro due era terminato e James aveva paura di dover rispondere a domande che avrebbe dovuto tenere nascosto facendola arrabbiare per l'assenza di spiegazioni.

La testa di Lily scattò da una parte all'altra dell'infermeria, madama Chips le diede una pozione accompagnata da dolci parole sul fatto che il peggio dell'influenza era passato e che ormai avrebbe avuto sonni tranquilli.

James prese una rivista sul quiddich che aveva sul comodino vicino al suo letto e cominciò a leggere fingendo di non essere interessato alla ragazza al suo fianco.

Lily, ancora confusa, non aveva detto una parola e si era limitata a sorridere all'infermiera riconoscente che, dopo le solite raccomandazioni, si era dileguata nel suo ufficio.

La ragazza si portò una mano alla testa e fu stupita di sentirsi così accaldata.

Sentì un fruscio di pagine a fianco a se e vide James Potter leggere una rivista.

La sua testa le diceva di chiedergli cosa fosse successo con una battuta pungente, ma era talmente stanca, che scosse la testa e con al voce stanca chiese:”Cosa è successo?”

James si girò e la guardò con tanto d'occhi.

Non era da Evans parlargli in modo, come dire...civile...

Non che lei fosse sgarbata, tutt'altro, ma con lui non era sempre molto 'tenera'.

Hai preso l'influenza” disse lui cercando di provocarla con una risposta ovvia.

Sì, ma come sono arrivata qui?” chiese lei con voce bassa ma, comunque, assente di qualunque cenno di ironia.

James la guardò di nuovo.

Sembrava così piccola e indifesa in quel letto di ospedale e, con le guance arrossate e le lentiggini ancora più evidenti per la temperatura corporea, gli faceva una tenerezza infinita.

Ti ho trovata addormentata sul davanzale della finestra aperta della sala comune...” disse alzando le spalle in segno di noncuranza.

Negli occhi di Lily passò un'ombra di consapevolezza:”Oh...già...”disse semplicemente.

Strano, non gli aveva ancora chiesto perché fosse lì, e quello non era assolutamente da le-

E tu perché sei qui?” chiese la ragazza.

Come non detto, la Evans era sempre la Evans.

Mi sono fatto male al braccio in un allenamento notturno ieri sera...dovrebbe essere a posto tra qualche ora, al massimo domani.”disse e sorrise quando sentì Lily borbottare qualche cosa del tipo Quegli aggeggi volanti sono dei pericoli pubblici.

James continuò a sorridere senza, però, voltarsi a guardarla.

Ho dormito solo una notte, vero?” chiese dopo allarmata Lily.

Lui finalmente si girò e la guardò. Sembrava preoccupata.

Sì, giusto qualche ora...perché?”chiese sorpreso.

Secondo te mi tratterrà fino a domani? Io devo andare via, devo andare al matrimonio di mia sorella!” disse con gli occhi spalancati.

Lui scosse la testa: “non credo che madama Chips ti farà andare, sai? Lei prende molto sul serio queste cose...”

Oddio...”si lasciò sfuggire la ragazza passandosi una mano sulla fronte e sugli occhi.

Se tua sorella è antipatica con te, perché vuoi comunque presenziare al suo matrimonio?” chiese il ragazzo cercando le parole più adatte per il discorso delicato.

Lily lo guardò tristemente con uno sguardo che James capì gli desse, per la prima volta, ragione.

So che è un esempio non verosimile, ma se Sirius litigasse con te e non ti parlasse più se non per insultarti, ma ti chiedesse di presenziare al suo matrimonio, come faresti a dirgli di no?”chiese tristissima Lily.

James annuì:”Credo di aver capito che intendi.”

Lily rise e si riprese la sua solita identità “Sai Potter, è bello parlare con te se non fai lo sbruffone pieno di se.” disse stiracchiandosi e iniziando a sentire i benefici della pozione.

James si beò dell'immagine di Lily di prima mattina baciata dai raggi del sole, poi sorrise anche lui e rispose ironico:”Grazie Evans, sempre simpatica.”

Lily stette al gioco:”Ovviamente Potter, pensavi sarei stata docile e mansueta per sempre?” chiese cercando di non scoppiare a ridere.

Lily guardava James sogghignare con la rivista in mano e gli occhiali un po' storti.

Proprio in quel momento il ragazzo se li mise a posto con un gesto che Lily apprezzava molto di più di quello che 'domava' per modo di dire i capelli neri e selvaggi del grifondoro.

Lily diede un colpo di tosse per schiarirsi la gola e si stese di nuovo sotto le coperte.

Non mi piace l'infermeria...”disse per avere una conversazione.

Di solito odiava parlare con James, ma in quel omento la cosa di cui aveva meno bisogno era proprio una litigata, perciò...

Io ormai sono un fan sempre presente di questo posto, quindi com'è che dice il detto babbano? 'O mangi questa minestra o ti butti dalla finestra' e poi, è tutto molto calmo e poiché sono soggetto a molto rumore molto spesso, la cosa non mi dispiace.”

Lily lo guardò:”A me è proprio il silenzio che infastidisce; il mondo è formato da suoni e...nelle infermerie, negli ospedali, è come se tutto venisse tagliato fuori, come se tutto fosse morto, anche se questi posti esistono per combattere proprio contro la fine della vita e per me, questa è l'antitesi per eccellenza.

Quasi non mi sembra giusto che un posto così importante per le persone debba essere così...così...”

Anonimo?” chiese James capendola.

Già...troppo bianco, troppo calmo...è l'esasperazione di una biblioteca...lì c'è comunque rumore...si sente il frusciare delle pagine, lo scrivere delle penne, il movimento delle mani...e gli odori, c'è odore di pergamena, di inchiostro, di libri nuovi e vecchi. Nelle infermerie c'è odore di pozioni curative e di disinfettante...non mi pace proprio...”

James guardò la ragazza stesa in quel letto bianco di fianco al suo e sorrise dolcemente senza farsi vedere.

Era la ragazza più bella e intelligente che avesse mai conosciuto, ma soprattutto era la più dolce e sensibile che avesse mai incontrato.

Non disse niente. Fece in modo che il silenzio che rimase tra loro fosse il più rumoroso e il meno imbarazzante possibile.

Erano ormai le sette e mezzo e i due ragazzi erano immersi ognuno nei propri pensieri, quando si sentì un forte scalpiccio e tre ragazzi entrarono di corsa in infermeria.

James, come ti senti?!”chiese Remus pallidissimo con un pezzo di cioccolata nella mano destra (Non aveva passato la notte in infermeria, perché gli altri studenti avrebbero potuto vederlo N.d.A.)

Stai meglio?”chiese ansioso Peter.

Pensavamo che alla fine non fosse successo niente grazie alla E-”iniziò Sirius, ma al gesto di James di tagliare il discorso e di guardare di fianco a lui Felpato si arrestò e continuò il più in fretta possibile:”A-a-alla Egregia madama Chips...eppure sei ancora qui.”disse spalancando gli occhi alla vista della ragazza.

Remus si nascose un po' dietro a Sirius per non far vedere il suo colorito alla ragazza e Peter cercò di mostrarsi coraggioso e proteggere gli altri dal possibile disastroso errore di Felpato, anche se non ci stava riuscendo poiché, per riflesso, si andava via via nascondendo sempre di più dietro gli amici.

Non vi preoccupate, sto benone...madama Chips dice che dovrò restare al massimo fino a domani in osservazione, così come Evans qui presente, non è vero?”

Chiese provocando la ragazza per farle distogliere l'attenzione dai malandrini.

Non me ne parlare...mia sorella l'avrà vinta stavolta e mi odierà ancora più di prima...già la sento:Sei un mostro Lillian! Tu e quei tuoi maghetti da strapazzo; non ti sei neanche degnata di venire al mio matrimonio...Non che mi sia dispiaciuto, sa chiaro, tanto avresti solo rovinato l'atmosfera con quella tua aria da so-tutto-io-sono-la-perfetta-strega-Lily-Evans e bla-bla così via” disse la ragazza scuotendo la testa esasperata.

Muffliato”disse Sirius puntando la porta contro la porta di madama Chips e rivolgendosi poi a James:”Non ho ben capito il discorso di Lily, ma non potreste evadere per qualche ora e poi tornare senza essere visti? Tutti sappiamo che madama Chips tiene un giorno in più per sicurezza, ma entrambi starete bene domani e...”ma fu bloccato di nuovo da unos guardo di James.

Lily, che però aveva ascoltato, si era messa a sedere e li guardava con gli occhi illuminati a metà dall'entusiasmo e metà dal rimprovero.

Volete dire che potreste portarmi via da qui e riportarmi a scuola senza che nessuno se ne accorga?”chiese Lily euforica.

James trafisse Sirius con lo sguardo che gli rispose con un'alzata di spalle.

Scordatelo Evans, non possiamo mostrare ad un prefetto i nostri segreti.”

Oh smettila James!”sbottò Remus e tutti si girarono stupiti verso il ragazzo sempre calmo e docile.

Non a niente Rem...”disse poi Lily:”Potter ha ragione infondo non dovreste fidarmi della mia lealtà e del fatto che non ho mai tradito una persona che mi aiuta o comunque so che è dalla parte del bene e...”

Smettila Evans, ti prego! Va bene, va bene, ti porterò fuori da Hogwarts, va bene?! Ma smettila con quei giochetti, non funzionano.”

Lily sorrise:”Ah no?! A me sembra che abbia funzionato benissimo...”disse furba.

Ha ragione lei, sai?” disse Remus con un pezzo di cioccolata in bocca facendolo assomigliare ad uno spettatore davanti al più esilarante dei film.

Tutti scoppiarono a ridere e i tre malandrini si avviarono verso la sala grande promettendo di portare a Lily e James u compiti del giorno di stare un po' con loro per architettare un piano efficace.

James non li aspettò ed iniziò subito a macchinare un piano per il giorno dopo, doveva essere efficace e doveva essere con il minor numero di risorse possibili. Non che non si fidasse della Evans, ma non era ancora pronto per dirle tutta la verità su di loro.

Era comunque certo di una cosa: lui avrebbe presenziato al matrimonio della sorella di Lily, che questa volesse oppure no.
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V

Spazio autrice:
Capitolo un pò di transizione, ma per spiegare la parte dopo e per instaurare un buon rapporto tra Lily e James era inevitabile postarlo e se lo avessi unito col tre sarebbe stato troppo lungo.
Spero comunque che sia stato di vostro gradimento. Ah e recensite in molti! (vi preeeeegooooo =P)
Baci al prossimo capitolo che sarà o molto presto o molto tardi per via delle vacanze (se ce la faccio sarà molto presto =D),
Giuly

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Capitolo 3
*** Missione iniziata... ***


Missione iniziata...

 

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Circa alle 11 di quella mattina, Lily era perfettamente in grado di alzarsi in piedi e camminare per la stanza...Merlino! Avrebbe anche potuto saltellare per quanto stesse bene...ma madama Chips era inflessibile, non l'avrebbe lasciata andare.

 

Lily sospirò e quando l'infermiera se ne andò nel suo ufficio si alzò di nuovo e si accostò alla grande finestra tra il suo letto e quello di James.

Il ragazzo era addormentato e le occhiaie sotto gli occhi suggerivano a Lily che non avesse dormito la notte prima.

Questo le sembrò alquanto strano, poiché era stato tutto il tempo in infermeria.

La ragazza appoggiò i gomiti al davanzale e guardò l'orizzonte illuminato dal sole.

Era una delle prime giornate calde del loro sesto anno e se fosse stata fuori dall'infermeria, Lily sarebbe andata a studiare sotto il salice vicino a lago...anche se, no...ultimamente non ci era andata molto, tutto per colpa di Severus!

Quel ragazzo aveva proprio superato il limite, e l'anno prima era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso!

Pensare che da piccola lo adorava e Lily doveva ammettere di avere avuto una cottarella per lui anni prima...circa al loro secondo anno...poi erano cresciuti, Severus aveva iniziato a frequentare maghi oscuri e...bé...diciamo che lei era cresciuta, così come Potter...soprattutto Potter.

Lily doveva ammettere che in fattore fisico e aspetto non era affatto male il ragazzo.

In quanto a carattere doveva ancora capirlo bene, era sempre così misterioso...eppure, era riuscita ad iniziarlo ad apprezzare...

No! Non era affatto innamorata! Cosa vi viene in mente?!!

Anche se...in effetti...si può dire che le storielle di Alice non erano del tutto fuori strada.

Lily si girò e guardò il ragazzo col braccio fasciato.

Alla storia del quiddich non ci credeva...

Poteva anche sembrare ingenua alle volte, ma non era il tipo di persona che si lasciava sfuggire i particolari, non lei!

Lily aveva notato sotto la fasciatura rivoli copiosi di sangue e cadendo dalla scopa, si sarebbe rotto il braccio...era alquanto difficile che si fosse graffiato così brutalmente.

Lily sapeva che la soluzione era a sua portata di mano, ma sapeva altrettanto certamente che non sarebbe riuscita a trovarla, che le mancava qualche indizio in più per avere la folgorazione alla Sherlock Holmes.

La ragazza scosse la testa e ricominciò a guardare fuori.

Chissà se il cervo stava bene...non era più riuscito a scorgerlo la sera prima e si stava preoccupando...chissà, forse era ferito o peggio...

Preoccupata per la fuga Evans?”chiese sottovoce James lì vicino.

Lei si girò e lo guardò infilarsi gli occhiali per vederci meglio.

Sorrise scuotendo la testa e tornando a guardare fuori:”Non proprio...più per un incontro di ieri sera...”

James fu colpito dall'affermazione.

Possibile che alludesse a lui?

Non a lui lui, ma a lui cervo...

Cercò di deviare l'argomento:”Hai incontrato un ragazzo di tuo gradimento? Riesce a sopportarti?” chiese lui.

Lily alzò gli occhi al cielo:”Simpatico come la maledizione cruciatus Potter...”

James rise:”no, nessun ragazzo, non ancora...” continuò poi Lily senza mostrare alcuna reazione alle proprie parole e rimanendo immobile con lo sguardo fisso nel vuoto.

Ramoso alzò le sopracciglia ma non disse nulla, riprese il foglio su cui stava lavorando per il piano e continuò a lavorare.

Lily guardò che madama Chips non fosse nei paraggi e si rivolse a James:”Il piano è pronto?” chiese curiosa.

James sorrise per la curiosità quasi infantile della ragazza; la cosa doveva essere strettamente nuova per lei:”Quasi, Evans...la magia non può essere usata fuori dalla scuola, e questo è un problema, credo metterò nel piano una passaporta, sempre se sai fare l'incantesimo a lungo termine...” si girò e la guardò per avere una risposta.

Lily inarcò le sopracciglia:”Potter, ricordati che stai parlando con me, non con Alecto Carrow!”

Il ragazzo sorrise per l'allusione alla stupidità della studentessa e andò avanti guardando gli appunti.

Avremo bisogno di un po' di pozione polisucco...” disse con noncuranza.

Lily spalancò gli occhi:”Ma ci vuole un mese per prepararla!” disse sconcertata.

Evans, mi ci vedi a preparare una pozione? La prenderemo da Lumacorno, mi sembra plateale...”

Ma...ma...”cercò di dire lei.

L'abbiamo già fatto Evans...pensavi davvero che ci avessi preso tante volte quante l'abbiamo scampata?” chiese furbo lui.

Io...tu...voi...aaarg...non ho parole Potter! Davvero!”

James sempre più divertito guardò ulteriormente gli appunti:”Fortunatamente domani è domenica e non c'è lezione e...lunedì è festa della nazionale, quindi, direi che siamo abbastanza coperti...ce ne andremo stanotte, se devi prendere le tue cose è meglio se lo fai entro questa sera...”

Stanotte?! Ma non posso arrivare a casa mia così tardi!”

James la guardò stranito:”Se non è stanotte Evans è stasera...comunque oggi...non hai scelta, non possiamo fare tutto di corsa domani...”

Lily prese un lungo respiro e chiuse gli occhi.

Tutto stava andando così in fretta e non era sicura di volerlo fare più.

James vide l'indecisione della ragazza e sorrise comprensivo:”Se non sei sicura possiamo anche non farlo Evans, nessuno ti obbliga a fare niente. Solo tu puoi scegliere per te stessa.”

Lily aprì gli occhi e lo guardò.

In quel momento, non sapeva né come né perché James fosse più simpatico e comprensivo del solito e Lily sentiva un calore pervaderle il cuore e le guance.

Prese un sospiro e con sicurezza disse:”Sono dentro.”

James sorrise.

* * *

Quel pomeriggio James stava di nuovo dormendo, l'abitudine, probabilmente, gli aveva insegnato a riposarsi prima delle “missioni”.

Madama Chips era momentaneamente da un'altra parte, perciò Lily si trovava sola col silenzio dell'infermeria.

In verità stava aspettando Alice, alla quale aveva affidato il compito di portarle una borsa con le sue cose.

Perciò la ragazza aspettava seduta composta nel letto con le mani in grembo.

Era di nuovo sovra pensieri e cercava mentalmente di trovare un modo per essere sopportata dalla sorella nelle ore seguenti.

Sentiva già le urla di Petunia, gli isterismi perché un fiore sarà fuori posto e già non ne poteva più.

Invidiava James che aveva Sirius e gli altri malandrini. Non che lei non avesse amici, Alice era stata una fantastica sostituta di Petunia, ma lo sentiva, il legame che aveva James con i suoi amici, e soprattutto con Black era più unico che raro.

Lily sospirò e si spostò i capelli dal viso...il matrimonio della sorella si sarebbe tenuto nel giardino di casa sua, nel Surrey e sarebbe stato quanto più sfarzoso possibile...e lei odiava le cose troppo esagerate.

Immersa nei suoi pensieri quasi non sentì il portone aprirsi e quando si girò aspettandosi di vedere Alice, la figura che si stagliò sotto l'arco della porta era l'ultima che la ragazza si sarebbe aspettata di vedere.

Professor Silente...”sussurrò sorpresa accogliendo al meglio che poté l'uomo tanto famoso e stimato al suo “capezzale”.

* * *

James si svegliò intorno alle cinque del pomeriggio e quando vide Lily non si sorprese nel vedere la ragazza pensierosa.

Evans, mi spiace interrompere i tuoi pensieri, ma tra poco dobbiamo andare...” disse guardando l'ora dopo aver inforcato gli occhiali.

Lily lo guardò e annuì silenziosa alzandosi in piedi.

Lui la guardò:”Qualche cosa che non va?”chiese, ma lei scosse la testa.

Puntuali come orologi svizzeri gli altri tre malandrini e Alice arrivarono in infermeria.

Sirius e Alice avevano delle camicie da notte da ospedale indosso e stringevano ognuno una boccetta in mano.

Fammi capire, loro saranno noi?” chiese sorpresa la ragazza.

James annuì:”Abbiamo reclutato Alice che sarà te e Sirius che sarà me, è sabato, nessuno si chiederà dove sono...nemmeno a cena, visto che Alice sarà coperta da Frank e Sir è imprevedibile...”disse scompigliando i capelli all'amico.

Capisco, ma...hey Potter! Con questo non vorrai mica dirmi che verrai con me?!” disse lei, ma James sorvolò e diede a Sirius un po' dei suoi capelli.

Sospirando e rimandando anche lei l'argomento a dopo, Lily diede un capello ad Alice che, insieme a Sirius bevve un po' della sostanza nelle boccette che aveva: quello della ragazza un aspetto perlaceo e quella di felpato un aspetto vellutato, nero come la pece.

Davanti a Lily e James si stagliarono due loro copie identiche che si misero sotto le coperte al loro posto e appoggiarono le boccette chiuse sotto il cuscino senza dire niente.

Prima di essere portata via bruscamente Lily salutò Alice e con gli altri tre si diresse verso un bagno.

Dopo essersi cambiati, James e Lily salutarono anche Remus e Peter che si diressero dall'altra parte del corridoio dopo aver dato a James una borsa.

Tra una raccomandazione e l'altra si erano fatte le sei e i ragazzi dovevano affrettarsi.

James prese fuori una pergamena dalla tasca e sussurrò con la bacchetta su questa:”Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” e Lily, con sommo stupore, vide sull'immacolata pergamena spuntare disegni, linee e scritte in movimento.

Ma che diamine...?!” sussurrò, ma James le fece segno di stare zitta e preoccupato prese un involucro dalla sacca che prima gli avevano portato Remus e Peter.

James gettò l'involucro su se stesso e sulla ragazza e si appoggiò contro il muro trascinando con se Lily.

Poiché le giornate erano ancora relativamente corte, il coprifuoco scattava un po' prima e Gazza si aggirava già per i corridoi.

Non che fossero fuori orario, più che altro avrebbero dovuto essere in infermeria e trovarli lì sarebbe risultato strano.

Lily, dal canto suo, era appiattita contro Potter, con una mano di questo sulle labbra per farla tacere e con l'altra che la stringeva in vita.

La mano di Lily sfiorò il mantello che Potter aveva steso su di loro e lo sentì morbido, vellutato e freddo al tocco.

Vide la gatta avvicinarsi pericolosamente e vide Gazza guardare meglio verso di loro ma...un momento...come faceva lei, da sotto un mantello riuscire a vedere oltre il tessuto?

Lily spalancò gli occhi e si divincolò un po' dalla sorpresa, ma James la strinse più forte e la trascinò verso il pavimento per allontanarsi dalla lanterna di Gazza.

Quando questo se ne fu andato, il ragazzo sospirò sollevato, spostò le mani da Lily, tolse il mantello da entrambi e si diresse dalla parte opposta rispetto a Gazza.

Lily si alzò e lo seguì:”Hai un mantello dell'invisibilità!” gli disse sorpresa.

Lui guardò a destra e a sinistra per essere sicuro che non avrebbero incontrato nessuno e annuì.

Incredibile!”sussurrò lei esasperata, quel ragazzo aveva più segreti di quanti si aspettasse.

Evans, sei già intelligente, bella e simpatica a tutti, se anche non sai alcune cose non morirai di certo.” disse James troppo concentrato sulla fase del piano per capire quello che aveva detto.

Lily ci rimase di stucco.

Certo Potter le aveva sempre fatto dei complimenti, ma non in quel modo...di solito erano accompagnati da un sorriso sornione o dalla frase tipica:'Evans vuoi venire con me a Hogsmeade?' , ma mai con il volto serio come in quel momento.

Effettivamente i momenti seri di James si riducevano a pochissimi, per quanto si ricordasse lei, ma vederlo così, doveva ammetterlo, non le dispiaceva affatto.

Lily Evans, ti stai forse innamorando di James Potter? Sentì la ragazza dentro la sua testa.

Sbatté gli occhi, ma invece di negare strategicamente come faceva sempre anche con se stessa, ci pensò su.

Di certo nelle ultime ore ai suoi occhi era migliorato parecchio, ma non era nemmeno passato un giorno e una cosa così non poteva spuntare da un momento all'altro...

Forse perché non è 'spuntato' solo adesso...o no? Chiese la voce maliziosa che Lily sentiva parlare al suo cervello ma venire dal suo cuore.

Quindi ci era davvero cascata...sul serio? Dopo tutto quel tempo passato a evitarlo per la sua arroganza, si era davvero innamorata di James Potter...
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V
Spazio autrice:
Scusate, scusate, scusate!!!
Vi avevo promesso che solo il capitolo scorso sarebbe stato di transizione e che in questo ci sarebbe stato almeno un accenno del matrimonio di Petunia, ma...bé ecco, diciamo che io scrivo un pò...sul momento e quindi quando ho iniziato a scrivere questo capitolo volevo essere veloce ed arrivare all'incontro di Lily con la sorella, ma...non è andata così...Mi dispiace! Giuro, però che sto ultimando il quarto capitolo e che arriverà tra oggi e domani...sì perchè io mi immedesimo in voi fantastici lettori e mi do della stupida perchè non vado al punto con la storia...il problema è che adoro ascoltare i pensieri di Lily e James e quando li sento nella mia testa li devo scriere e va a finire che...bé...il capitolo diventa lunghissimo e non finisce mai -.-"
Mi scuso ancora, comunque il seguito arriverà tra poco (e spero che almeno lì ci sarà il matrimonio =D)
Baci a tutti e ditemi quello che pensate della mia povera storiella =P,
Giuly

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Capitolo 4
*** Lily Evans non dimentica. ***


Lily Evans non dimentica.

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Sei troppo silenziosa Evans...non mi piace la cosa...”disse James dopo un po'.

Oh, ehm...ecco...” iniziò a balbettare la ragazza.

Sentendola così James fermò la sua camminata e quella di Lily in modo che lei potesse guardarlo.

Se questo matrimonio ti sta facendo andare il cervello in tilt e non riesci nemmeno più a dire una frase con soggetto, verbo e complemento, non ti ci porto.”disse chiaro come il sole.

Lily inarcò le sopracciglia e guardò quegli occhi scuri tanto familiari quanto sconosciuti.

No...no...non è il matrimonio...sono solo sciocchezze, davvero...sai...con la situazione in cui ci troviamo...intendo il mondo magico e...insomma...gente che muore di continuo e sappiamo che dovremmo andare avanti noi...e il fatto che come futuro noi abbiamo solo poche possibilità...e...e mia sorella che mi odia a tal punto da non invitarmi al matrimonio ufficialmente...insomma...sai, quei pensieri e quei problemi che mi faccio solo io Potter...”

James la guardò quasi...esasperato...in senso positivo.

Quella ragazza pensava ai problemi degli altri nei momenti meno indicati...certo sarebbe stato un problema anche loro, ma a lui piaceva vivere sul momento, pensare al futuro faceva star male anche lui, perciò aveva deciso di stare sull'argomento il meno possibile.

Evans, certi problemi te li devi fare solo quando è il tuo turno...non lo è ancora, perciò pensa solo al nostro reale problema momentaneo...”disse James.

Che sarebbe...?” chiese Lily vedendo tanti di quei problemi con loro in quel momento da non riuscirne a isolare uno solo.

Il fatto che non mi urli contro da ieri mattina Evans, non dico che la cosa mi manchi, sia chiaro, ma è una situazione nuova per me.”

E Lily rise.

Semplicemente, come quando nei momento di tensione succede anche la minima cosa che fa scoppiare. Si può esplodere nei modi più strani: dalle lacrime, alle urla...ma Lily rise, rise e basta; ovviamente James si beò della scena, si beò della risata silenziosa della ragazza e la portò fino alla statua della strega orba.

Aspettò che la ragazza smettesse di ridere, guardò la mappa per vedere se ci fosse qualcuno nei paraggi e picchiettò con la bacchetta sulla schiena della statua.

Lily guardava tutto con grande interesse e, quando dalla schiena della strega di pietra si aprì una porta, i suoi occhi si ingrandirono dalla sorpresa.

James le fece segno di entrare.

Sul serio?” chiese lei ancora troppo scossa dalla scoperta.

Certo Evans, sul serio...ma in particolare, non intendo mai più usare questo passaggio, non che lo usassi molto, ne usiamo sempre un altro che ci porta un po' più lontano...questo ci porta a Mielandia...entra...veloce!” disse guardando la mappa impaziente.

Lily entrò e James dietro di lei chiuse il passaggio.

Entrambi esclamarono “Lumos” e andarono avanti nel corridoio di pietra.

Dopo cinque minuti di cammino James si fermò e disse:”Dobbiamo spegnere le bacchette, là il territorio scolastico finisce...”

Lily annuì con un'espressione strana in viso e sussurrarono insieme:”Nox”.

Andarono avanti lentamente nel corridoio buio e dopo un po' James fermandosi di botto alzò le braccia e spostò una botola.

Vado su io e poi ti tiro su, va bene?”disse il ragazzo.

Lily annuì. Di certo James Potter era cresciuto parecchio quell'anno e sarebbe arrivato all'uscita più facilmente di lei.

Appena il ragazzo fu fuori, lei tese le braccia e lui la tirò fuori dalla botola.

Lily si sentì parecchio buffa e fuori posto.

Non veniva presa in braccio da parecchio tempo, ormai, e la cosa era quasi nuova per lei.

Quando James la prese per la vita la ragazza gli sembrò molto una bambina e ancora una volta provò molta tenerezza e affetto per Lily, diventata, probabilmente per la tensione, meno scontrosa del solito. La posò sul pavimento dello scantinato di Mielandia e ridendo le disse:”Sei una piuma, Evans...” e Lily fu felice di non essere ingrassata negli ultimi anni.

James si alzò in piedi e guardò che nessuno stesse scendendo dalle scale che portavano lì sotto.

Prese di nuovo il mantello e lo stese su loro due.

Qui Evans dobbiamo fare un po' più di attenzione, non sappiamo se qualcuno verrà giù e le scale sono parecchio strette, perciò stiamo all'erta.”

Perché non usi la mappa?”chiese Lily curiosa.

James sorrise:”Evans...sulla mappa è disegnata solo la scuola...non c'è anche Hogsmeade, sarebbe stata troppo grande e scomoda dopo.”

Lily annuì:”Ma dove l'avete trovata la mappa? E il mantello? Non è un mantello comune...”disse Lily prendendo di nuovo un lembo tra le mani:”I mantelli così sono difficili da trovare...quasi impossibili...non c'è un incantesimo sopra, lo avrei riconosciuto...è...è come se il materiale fosse davvero dotato di questo potere. Eppure deve essere un materiale potente...se il mantello è antico la cosa è ancora più sorprendente...”
James sorrideva ascoltandola...adorava ascoltare i suoi discorsi di meditazione erano i suoi preferiti.

Non so perché il mantello sia così...era di mio padre e prima di mio nonno...così per i secoli di padre in figlio o figlio è stato tramandato e io continuerò la tradizione quando sarò padre...sono sicuro comunque che non fosse di un Potter...il primo proprietario aveva un altro nome, perché prima di mio nonno era della mi bisnonna...non so come facesse di cognome ed è molto probabile che prima ci sia stata un'altra donna perché credo che neanche il suo cognome fosse quello d'origine...è parecchio vecchio se lo vuoi sapere.”disse e Lily lo ascoltò interessata:”Per la mappa, invece...”continuò James:”...è relativamente nuova...avrà si e no 3 o 4 anni...”disse vago il ragazzo.

Ma questo vuol dire...” ma Lily non riuscì a finire la frase perché James la prese per la vita e l'appiattì contro il muro per la seconda volta quel giorno.

Il proprietario di Mielandia passò per andare a prendere qualche cosa in cantina e sparì in fondo alle scale.

James mollò la ragazza e andò avanti per le scale:”Dicevi...?”continuò come se niente fosse successo.

Lily lo guardò di sbieco:”Vuol dire che...l'hai fatta tu? La mappa?!”chiese ricollegando il cervello al discorso di prima.

James rise silenziosamente:”Sorpresa Evans? Pensavi che fossimo troppo stupidi io e gli altri per creare una mappa magica?”

No! Non ho detto questo! È solo che non è una magia semplice e se ha 3 o 4 anni eravate relativamente piccoli...”

Bé l'abbiamo iniziata a disegnare 3 o 4 anni fa, ma l'abbiamo ultimata l'anno scorso...comunque questa è l'ultima cosa che saprai su di noi per ora...non posso mica dirti tutto, sarebbe troppo facile, no?”rise lui.

Lily scosse la testa e insieme uscirono da Mielandia entrando nella fredda Hogsmeade.

Quando scatterà la passaporta?” chiese James per essere sicuro dell'ora.

Tra qualche minuto...” disse lei tirando fuori un mazzo di chiavi dalla borsa.

A tal proposito...”iniziò Lily:”...Potter, ti è forse passata per l'anticamera del cervello l'idea di accompagnarmi?!”chiese guardandolo di sottecchi.

Oh Evans, non oserei mai pensare una cosa del genere...”disse lui sorridendo.

Lily lo guardò di sottecchi...quel sorriso malandrino non avrebbe portato bene, lo sapeva meglio di chiunque altro. Non per niente era comunque riuscita a beccarlo parecchie volte.

Il mazzo di chiavi si illuminò di blu e lei lo portò davanti a se:”È ora...puoi tornare indietro Potter...”disse guardando le chiavi.

James fece per allontanarsi, ma proprio quando Lily si sentì come trascinata in un vortice, vide il ragazzo toccare la passaporta e venire trascinato con lei.

Entrambi caddero a terra, ma prima ancora che James potesse alzarsi sentì un urlo:”Potter! Sapevo che avresti combinato qualche cosa! Come ti sei permesso?! Avevi anche detto che non avresti fatto nulla e...”

Frena, frena...” la calmò lui mettendosi a sedere:”Io non ho mai detto che non avrei fatto niente...ho detto che non avrei mai potuto pensare di venire con te...quindi non ci ho pensato e l'ho fatto.”disse lui con sguardo angelico.

Tu...Potter...io...”Lily era proprio su tutte le furie camminava avanti e indietro nel parchetto e si strofinava le mani l'una con l'altra per calmarsi. Quando si calmò vide ancora l'aria angelica di James, sorridendogli maligna e andandosi a sedere su un' altalena disse:”Attento, Potter, ti sta cadendo l'aureola.”

Lui, stando al gioco, se la mise a posto facendole scuotere la testa rassegnata ai suoi comportamenti.

Il braccio Potter? Dopo la caduta che abbiamo fatto, come va?”chiese lei guardando la fasciatura sull'arto destro del ragazzo.

Tutto sommato bene, entro domani sarà come nuovo...”

Lily annuì e si dondolò un po' sull'altalena guardando rassegnata verso una villa poco lontana.

Perchè hai fatto arrivare la passaporta qui e non in casa?”chiese lui e lei alzò gli occhi al cielo.

Potter...i miei sono babbani e così mia sorella e il suo fidanzato...se per caso quest'ultimo fosse in casa, non credo sarebbe stata una delle idee migliori comparire di fronte a lui dal nulla...in più qui c'è il prato e poiché non siamo ancora bravi ad atterrare con le passaporte, ho pensato che la terra sarebbe stata un po' più morbida del legno com atterraggio. Logica Potter, semplicissima logica.”

Lui ci pensò su e annuì convinto:”Non vuoi entrare?”chiese poi.

Lei sorrise gli fece segno di stare in silenzio e di ascoltare.

James si avvicinò e capì il perché lei stesse aspettando.

Dalla casa si sentivano le urla di una ragazza.

È tua sorella?”chiese sorpreso.

Lei rise della sua espressione scioccata e annuì:”Già...la mia cara sorellona...ha sempre fatto così, da che mi ricordi...anzi, no...quando ero piccola non era così. Ma quando ho iniziato a fare magie è peggiorata. Il suo odio è passato al culmine quando abbiamo scoperto cosa io fossi e dove dovessi andare...Da allora è...come dire...isterica?”disse ascoltando un altro urlo lontano.

Insomma...non vi assomigliate per niente.”concluse lui.

Lily lo guardò:”Sono sorpresa di quest'uscita Potter, mi sarei aspettata una battuta su quanto fossimo simili e un'offesa per il mio isterismo verso di te.”

Lui scosse la testa:”Tu fai isterismi solo contro di me.”disse lui e lei rispose pronta:”E lei solo contro di me...una delle cose che ti invidio più di tutte Potter, è il tuo rapporto con Black...io l'ho perso e non l'ho più ritrovato, nemmeno con Alice, anche se questo non lo saprà mai. Una sorella non è rimpiazzabile, nemmeno con la propria migliore amica. È una cattiveria da dire, lo so, ma non ci posso fare niente...ho cercato di riconquistare mia sorella in tutti i modi, ma non ci sono riuscita. Per lei sarò sempre il mostro di casa che non le è rimasto a fianco...e non cambierà mai idea.”concluse triste ma sorridendogli.

Lui si andò a sedere sull'altra altalena.

Forse la cosa non ti piacerà Potter...”disse lei:”Ma Severus è stata la mia ancora di salvezza in quei momenti.”

Lily guardò il ragazzo di fianco a lei e rise della rigidità del grifondoro.

So che può sembrare strano, ma sapere che anche lui fosse come me mi rincuorava...in particolare sapere che io non fossi l'unica 'strana' in circolazione, che non fossi l'unica a poter fare cose strane era, non so, liberatorio...fu lui a convincermi che non fossi un mostro, come diceva mia sorella. Ormai era da così tanto tempo che me lo sentivo dire che avevo iniziato a crederci.” lei sospirò:”La prima volta che lo vidi eravamo proprio qui...io e mia sorella intendo e io mi divertivo a cogliere i fiori e a farli aprire e chiudere i petali.

Devo dire che il primo approccio di Severus non fu dei migliori visto che mi diede della strega. Non conoscendo ancora il gergo magico ed essendo continuamente chiamata mostro mi sembrò un insulto...non sapevo che ce ne fosse uno peggiore, non ancora.” continuò lei pensierosa.

Grazie a Severus scoprii cosa fosse Hogwarts, scoprii cosa sarei stata destinata a fare...grazie a lui capii ciò che i miei famigliari non avevano potuto spiegarmi poiché erano babbani. Mi dispiacque molto quando finimmo in case diverse...”

James scosse la testa contrariato e Lily lo guardò severa:”Severus è molto più coraggioso di quanto pensi Potter...solo che, a volte, l'ambizione può superare gli altri sentimenti e le persone sbagliate possono indurti ad andare sulla strada sbagliata. Siamo umani Potter e possiamo sbagliare...l'importante è riconoscere i nostri sbagli e spesso, per farlo, ci vuole molto molto tempo.”concluse la ragazza guardando lontano.

Mi sembra che gli strepiti siano cessati.”riprese lei con voce meno lugubre.

Lui ascoltò e pensò la stessa cosa:”Quanti anni avete di differenza, tu e tua sorella intendo...”

Tre Potter, è poco più grande di me...molto giovane per sposarsi...almeno nel mondo dei babbani. Nel mondo dei maghi ci si sposa poco dopo Hogwarts...nel mondo dove sono nata, invece ci sono molte più scuole da frequentare, molte più specializzazioni e molti più lavori da poter scegliere...è più difficile sposarsi presto. Di solito lo si fa intorno ai 25/30 anni...mia sorella è l'eccezione alla regola, per una volta che lo è sarà felice.”

Intanto i due si erano alzati dalle altalene e si erano incamminati verso la villa.

Io sono sempre stata la diversa: quella con i capelli rossi sebbene entrambi i genitori fossero mori, quella con i poteri magici anche se tutta la famiglia fosse id origine babbana...insomma, quella da cui stare alla larga, quella silenziosa, quella che ha pochi amici e preferisce stare in biblioteca che...come mi dicesti una volta Potter?...andare fuori a correre per la foresta proibita.”

James fu sorpreso di vederle ricordare un discorso così insignificante:”Quella che ha una memoria formidabile che si ricorda praticamente tutti i discorsi del ragazzo che da..quanti anni sono?...3 anni le chiede di andare a Hogsmeade rifiutandolo e andando contro tutti i discorsi delle ragazze di Hogwarts le quali lo trovano il ragazzo perfetto per eccellenza.”

Scosse la testa sospirando:”Ricordati questo Potter, per il futuro...io non scordo mai niente.”concluse bussando alla porta di casa e aspettando che aprissero di fianco ad uno stupito James Potter.
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Spazio autrice:
Dunque...vi dico in anticipo che questo capitolo non mi piace...avrei voluto dire molto di più...ma...è venuto così o.O
Spero comunque sia di vostro gradimento...il quinto è quasi pronto e spero che ci sia dentro il matrimonio, anche se non ne sono molto certa...secondo me dovrete aspettare il sesto capitolo...mi spiace! =(
Comunque, sta per cominciare la scuola (Noooooooooooo =P) e avrò un pò meno tempo...spero comunque di riuscire a postare al massimo ogni settimana.
Un bacione a tutti e recensite in molti!
Giuly

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Capitolo 5
*** La famiglia Evans ***


La famiglia Evans

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La porta si spalancò e ne uscì una donna sulla quarantina con un grambiule indosso e i capelli scuri legati in un morbido chignon.

Lily sorrise:”Ciao mamma.”

I tratti un po' alterati della donna si distesero in un felicissimo sorriso gli occhi nerissimi le si illuminarono e, come un lampo, Lily si trovò abbracciata alla madre.

Lily! Come stai? Sei riuscita a venire! Che bello vederti, tua sorella sarà felicissima di averti al matrimonio...era così dispiaciuta di non avertene parlato prima, ma siamo stati così occupati che pensavamo l'avesse fatto e, quando ci ha detto che invece se ne era scordata, è stata una tragedia!...fortunatamente è arrivato il tuo gufo e abbiamo mandato la lettera in tempo...il professor Silente era d'accordo, vero?”chiese la madre alla figlia e James si chiese come diavolo avesse fatto a dire tutte quelle cose di un fiato.

Lily rise e il ragazzo pregò che riuscisse per una volta a dire una bugia verosimile:”Sì mamma, non ti preoccupare, il professore era assolutamente d'accordo ed era felice che mi aveste invitata...”

La signora Evans sorrise sollevata:”Mi fa piacere. E dimmi Lily, chi è questo bel giovanotto qui...?”

Lily la fermò prima che potesse chiedere se fosse il suo ragazzo:”Lui è James...mi ha voluto accompagnare.”disse e il ragazzo sorrise un po' in imbarazzo.

Molto piacere, ma che sgarbata! Entrate, entrate e scusate la confusione, ma siamo un po'...ecco...”

Incasinati è al parola giusta mamma.”disse schietta la ragazza.

Bé sì...Tunia è un po'...eccitata e stanca, non dorme da un po' quindi...bé non è dell'umore migliore adesso.”la madre di Lily continuò a parlare della situazione del matrimonio e del numero di invitati alla cerimonia.

James, intanto era rapito da tutto ciò che era nella casa così singolare dal suo punto di vista.

Le foto che a casa sua si muovevano di continuo, erano ferme e non accennavano a cambiare posizione. I mobili erano antichi e i soprammobili...ordinari?...non avrebbe saputo come definirli.

Lily ascoltava la madre, sorrideva e annuiva dolcemente e James non poté non notare che le due donne si assomigliassero molto fisicamente.

Avevano gli stessi tratti del viso e lo stesso fisico minuto e magro.

I tre entrarono in cucina e Lily si illuminò.

Il ragazzo la vide avvicinarsi a grandi falcate ad un uomo seduto su una sedia dietro al tavolo con in mano un giornale con le immagini immobili.

Quando la ragazza lo raggiunse lui alzò gli occhi e sorrise dolcemente.

E in quel momento James vide quanto Lily assomigliasse a suo padre.

Non fisicamente, quello no, ma per l'aria che avevano i due insieme. Chiunque avrebbe potuto dire con sicurezza che erano padre e figlia, lo stesso sorriso lo stesso sguardo...gli stessi occhi.

James fu sorpreso da quella somiglianza...non pensava che una ragazza potesse assomigliare tanto al padre...eppure...

Ciao papà...”disse Lily dolcemente al padre.

Lui l'abbracciò:”Che bello averti qui cara.”rispose semplicemente; poi non disse più nulla.

Stette lì a guardare la sua figlia preferita stare nella stanza e ascoltare la madre.

James sorrise, senza farsi vedere, alla scena, poteva giurare di aver visto poche volte Lily così felice, eppure tutte le volte si emozionava se ne era partecipe.

L'uomo si girò e guardò James con le sopracciglia inarcate, poi si girò verso la figlia:”È James Potter, vero?”.

Lily lo guardò e arrossì impercettibilmente:”Papà potevi anche chiederglielo, è maleducazione parlare di una persona in terza persona se questa è nella stanza.”disse scuotendo la testa e passandosi una mano sul viso esasperata.

James guardava la scena divertito e sorpreso. La Evans aveva parlato di lui abbastanza per fare in modo che il padre si ricordasse di lui e lo riconoscesse pur non avendolo mai visto.

Intanto il signor Evans aveva sorriso apertamente al finto rimprovero della figlia e le aveva accarezzato amorevolmente una guancia.

James, in un moto di solidarietà verso Lily, cercò di toglierla dalla situazione scomoda:”Piacere di conoscerla signore...”

L'uomo si girò e squadrò il ragazzo cercando di sottoporlo ai raggi x dei padri.

Tutti gli spasimanti delle figlie che aveva avuto a casa (non molti e quasi tutti ragazzi di Petunia) erano stati impauriti dalla cosa, ma non quel ragazzo occhialuto e cono lo sguardo furbo che si trovava nella cucina di casa sua in quel momento.

Sai Lily? Mi è già simpatico...”disse il padre non ascoltando il rimprovero precedente della figlia e girandosi verso di lei, la quale sorrise e e gli baciò nuovamente la guancia:”Ne ero certa.”disse scuotendo la testa e allontanandosi dal genitore chiedendo alla madre se Petunia stesse abbastanza bene per accoglierli o, quanto meno, presentarsi a James.

Il ragazzo, intanto, era rimasto spiazzato dalla risposta della figlia del signor Evans a quest'ultimo.

Se le sue congetture sul fatto che i due si assomigliassero erano giuste, allora anche il padre si Lily avrebbe dovuto trovarlo arrogante e impetuoso (Lily lo aveva visto così fin dal primo giorno della loro 'conoscenza')...eppure era stato il contrario.

Che le sue congetture fossero sbagliate? Oppure, forse, c'era la lontana possibilità che Lily Evans non lo trovasse tanto antipatico?

James non poté continuare con i suoi pensieri perché, la madre di Lily chiamò una certa Petunia per le scale.

Certo, avrebbero potuto scegliere un nome un po' più...dolce? Un po' come Lily...pensò James sentendo dei passi veloci e rumorosi arrivare dalle scale.

Dalla scalinata scese una ragazza completamente diversa da quella che si aspettava.

Aveva i capelli castano scuri e gli occhi dello stesso colore. Ma se James Potter si era aspettato una versione di Lily un po' più grande e con diversi colori...bé si era sbagliato di grosso.

I lineamenti erano duri e severi, il corpo era secco e con pochissime curve. Le labbra sottili e secche le davano un'espressione arrogante sul viso e le sopracciglia sottilissime inarcate in quel modo le davano un cipiglio severo che la facevano sembrare più vecchia della sua età.

La sorella di Lily, insomma, non sembrava affatto 'la sorella di Lily'. James era certo che se le avesse incontrate per strada non avrebbe nemmeno pensato che potessero essere dalla stessa famiglia.

Lily, intanto, cercava di sorridere alla sorella il più genuinamente possibile e questa, appena la vide si fermò sorpresa.

Pensavo non saresti riuscita a venire...”disse Petunia.

La frase di per se non avrebbe avuto niente di strano, se solo non fosse stata pronunciata con quel tono.

Era un tono scocciato e esasperato che a James non piacque affatto.

Lily, a differenza del ragazzo rimasto serio, rise e rispose gentilmente:”Sono felice di rivederti anche io sorellona”

Petunia si infervorò:”Non chiamarmi a quel modo Lily! Lo sai che non lo sopporto.”

Lily, dal canto suo, cercava di non scoppiarle a ridere in faccia mentre su madre si era messa una mano sul viso esasperata.

Hai ragione, scusami.”disse la rossa con un tono che era tutto fuorché dispiaciuto.

Petunia la guardò con uno sguardo di fuoco, ma Lily, che era la regina degli sguardi di fuoco, di solito indirizzati a James, si appoggiò al muro ed incrociò le braccia in un atteggiamento che James avrebbe chiamato 'malandrino' (e detto da lui poi =P...N.d.A.).

La madre delle ragazze si voltò verso di lui e lo rassicurò:”Non ti preoccupare...sono ancora allo stadio 1...aspetta che arrivino al 4 e pregherai di non aver mai accompagnato mia figlia qui...”disse scuotendo la testa e dileguandosi in cucina.

Intanto la fase due era iniziata:”Potevi rimanere benissimo in quella scuola di pazzi...a me non sarebbe importato di averti qui o meno!”iniziò Petunia con una voce un po' più stridula di prima.

Lily sorrise calmissima:”Ho pensato che sarebbe stato meglio presenziare ad una cerimonia tanto importante per la tua vita e vederti almeno un'ultima volta, visto che non credo tu voglia dire al tuo fidanzato o ai tuoi futuri figli ciò che sono...ho ragione?”

Petunia boccheggiò e James pensò che Lily avesse fatto centro, ma il battibecco prossimo alla guerra non era ancora terminato.

Determinata a non dare ragione alla sorella più piccola la futura sposa rispose:”Il mio futuro non ti deve interessare! Tu pensa alla tua vita, io alla mia! Spero che te ne vada presto...non voglio sfigurare davanti alle mie amiche e agli amici di Vernon!”

Ahhh, allora è così che si chiama...sai non ho tue notizie dall'anno scorso, visto che hai passato tutte le vacanze da...com'è che si chiamava? Stacy e che non ti sei fatta sentire per tutto questo tempo, devo dire che i tuoi sensi di colpa e la tua coscienza sono molto più insignificanti di quanto pensassi!”iniziò ad alzare la voce Lily.

D'improvviso James sentì una mano sulla propria spalla.

Si girò e vide il padre di Lily dietro di lui:”Vieni, ti faccio vedere la tua stanza...”

Fanno sempre così?”chiese James un po' sorpreso dalla scena che gli si era presentata davanti.

Oh sì...e Lily si sta anche trattenendo più del solito solo perché ci sei tu...ad ogni modo lei è sempre la più calma...Tunia è...non è felice di non essere come la sorella...”cercò di spiegare l'uomo.

Solo perché non è una strega? È arrabbiata con Lily solo per quello?”

Il padre delle ragazze annuì:”Oh sì...non l'ha mai accettato...mi spiace per le urla...finiranno tra una decina di minuti; sentirai un insulto da parte di Tunia e tutto finirà...non ti preoccupare.”

Prima di andarsene però aggiunse:”So che mi riterrai un cattivo padre, ma...Tunia non ha mai accettato di essere seconda a Lily...noi ci abbiamo provato a convincerla, ma lei...si è sempre sentita fuori posto...e il fatto che la sorella, oltretutto minore, la superi e sia diversa da lei le da molto fastidio...quel fastidio è così grande che supera i suoi sensi di colpa e la sua buona volontà.”disse l'uomo:”Ci abbiamo provato”ripeté poi più a se stesso che a James prima di uscire dalla stanza che aveva lasciato al ragazzo.

Quando il padrone di casa uscì, James appoggiò la borsa vicino alla finestra che aprì per dare aria alla stanza che probabilmente era rimasta chiusa per un bel po'.
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V
Spazio autrice:
Dunque...devo dire che per questo capitolo, ci ho messo un pò...è che ho talmente tante idee che se non le metto tutte giù impazzisco, ma, alla fine le idee sono troppe e devo cercare di legarle tutte se no non mi piace come viene la storia (io e le mie paranoie -.-")
Comunque siamo già al quinto capitolo!
Wow! Per me è già un traguardo =D
Spero non sia terribile e giuro che tra un pò ci sarà questo benedetto matrimonio (con abiti sontuosi e effetti speciali =P)
Baci a tutti voi,
Giuly...
...
A proposito...recensite...vi preeeegooooo =)

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Capitolo 6
*** Notte prima del gran giorno ***


Notte prima del gran giorno
 

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Ormai era sera inoltrata e le stelle iniziavano a brillare in cielo.

Il ragazzo si guardò intorno e cercò di immaginare Lily crescere lì...l'immaginò correre per il giardino e per il parco ancora inconsapevole della sua natura e spensierata...chissà, forse sarebbe stata di nuovo felice...un giorno.

Sentiva ancora la sua compagna di scuola discutere con la sorella...le parole non si capivano bene, fino a quando dopo un minuto pieno di tensione passato in silenzio, James sentì Petunia esclamare arrabbiata “Mostro!” e sbattere la porta della propria camera.

James fu certo che quello fosse uno degli insulti più spiacevoli che Lily avesse mai ricevuto.

Sentì i passi leggeri della ragazza muoversi cercando di calmarsi e avrebbe voluto andare a consolarla...aprì uno spiffero nella porta e la vide muovere le mani per aria maledicendo al sorella sottovoce.

La vide massaggiarsi le tempie con le dita e chiudere gli occhi; finalmente calma la ragazza salì le scale ed entrò nella prima porta a sinistra sul pianerottolo che chiuse a chiave.

Passarono le ore e per quanto lui e Lily non mangiassero da ore, nessuno dei due volle cenare.

Alle dieci di sera James era sveglio e con una luce elettrica accesa (una piccola nuova scoperta per lui che nel mondo dei maghi usava le candele) guardava la mappa del malandrino e cercava i suoi amici.

Vide Remus e Peter nel dormitorio e Alice e Sirius in infermeria fermi come statue.

James ebbe una gran voglia di parlare col suo migliore amico, perciò prese fuori il suo specchio dalla tasca e chiamò Felpato.

Nello specchio comparve la sua stessa faccia e James rise per la stranezza della cosa.

Lo sai Felpato, è stranissimo vedere me stesso nello specchio, è come se funzionasse normalmente e non fosse magico.”disse all'altro se stesso nel letto dell'infermeria.

Sirius ghignò ma lo rimproverò:”Ramoso ti conviene abbassare la voce o madama Chips ci sentirà...”poi continuò:”Comunque, come va la luna di miele con la Evans?”

Smettila Sirius!”gli disse James:”Sai benissimo del perché siamo così, comunque...sua sorella è...è...”cercò di dire, ma un'altra voce arrivò dal fianco di Sirius:”Una pazza furiosa idiota e senza sentimenti.”disse ferma la falsa Lily Evans in infermeria.

James rise:”Bé, io sarei stato più gentile, ma...sì...più o meno. Non eravamo ancora entrati che già sbraitava e quando ha visto Lily è...scoppiata?...letteralmente...devo dire però che la Evans le ha risposto per le rime...ho scoperto un suo lato sarcastico che non avevo mai visto.”

Oh Potter, ci sono tanti di quegli aspetti che non sai di lei che potresti sorprenderti ancora di più...per esempio, non fa mai niente che non sia calcolato e se le succede qualche cosa, c'è quasi sempre un motivo o comunque una sua decisione e il suo zampino dietro...è molto calcolatrice, più di quanto pensi...azzarderei più di te Potter, che coi piani ci sai fare ho sentito dire...”disse la ragazza indicando Sirius che cercò di nascondersi dallo sguardo di James.

Se noti degli strani comportamenti in Lily, non devi mai, mai darli per scontati...sicuramente ha qualche cosa in mente...ricordalo e non scordartelo!”disse Alice misteriosa.

James avrebbe voluto ribattere, ma Sirius, che era stato estraniato dalla conversazione, riprese parola:”Io la capisco, sai James...intendo la Evans...anche mio fratello era – ed è, ma io non sono più nei paraggi - simile...certo, molto meno esplicito e più sadico di questa Petunia, ma...quando le persone pensano una cosa e sono fermamente convinte di quella, è difficile fargli cambiare idea...”sussurrò il ragazzo un po' rattristato dalle idee della sua famiglia, ma comunque felice del fatto che il suo migliore amico lo avesse 'adottato'.

Già...” disse James, il quale, però, non riuscì a continuare il discorso perché sentì la voce di Madama Chips avvicinarsi e dire:”Ancora qui a chiacchierare?! Subito a riposarsi! Non voglio sentire nessuno parlare!”

Sirius lo salutò in fretta e il contatto dello specchio svanì.

Madama Chips era una delle persone più premurose che James avesse mai conosciuto, ma in fatto ad orari era inflessibile.

Il ragazzo non riusciva a prendere sonno, dopo una visita della signora Evans alle otto per la cena (che aveva rifiutato) e alle dieci per augurargli una buona notte e chiedergli se si trovasse bene, era stato completamente solo e a lui la solitudine non era mai piaciuta.

Benché avessero smesso di discutere da un pezzo le urla delle sorelle Evans erano ancora ben salde nella casa che così silenziosa, faceva pensare alla pace dopo la tempesta.

Eppure James sentiva che avrebbe dovuto stare sveglio e che qualche cosa sarebbe accaduto.

Intorno alle 11 quando la casa era ancora più silenziosa e le luci erano tutte spente, il ragazzo sentì tre timidi e leggeri colpi alla porta.

Aprì e si ritrovò davanti Lily, con gli occhi un po' arrossati e un sorriso triste e imbarazzato sulle labbra.

Mi volevo scusare per le urla di prima...non deve essere stato un modo gentile di accoglierti...”disse stringendosi nelle braccia come infreddolita.

James si scansò e fece entrare la ragazza che si guardò intorno sorridendo:”Mi è sempre piaciuta questa camera...quando giocavo a nascondino mi mettevo sempre dentro a quel baule...” disse indicando una cassa azzurra sotto la finestra:”Pensavo che mi avrebbe portata nel mondo delle fate...”sussurrò, come se gli stesse dicendo un terribile segreto.

Tunia non mi trovava mai e io non le dicevo mai dove mi nascondessi...lei si arrabbiava un sacco e mi torturava facendomi il solletico...le dicevo che le avrei detto tutto, lei mi lasciava andare e io incominciavo a correre a perdifiato per non dirglielo...lei mi inseguiva sempre...e ridevamo come delle pazze. Poi...”fece una pausa e si sistemò sulla poltrona nell'angolo opposto della stanza rispetto al letto:”...poi un giorno smise di inseguirmi...” disse amaramente.

Lily si era rannicchiata nella grande poltrona e guardava il muro assorta nei suoi pensieri con gli occhi lucidi.

James si sedette sulla poltrona vicina alla sua e l'ascoltò parlare di lei, di sua sorella, degli anni felici e di quelli bui che ne erano susseguiti fino all'entrata in scena di Piton.

James la lasciò sfogarsi, ma vide che non piangeva...più volte le si erano inumiditi gli occhi, ma mai le lacrime erano scivolate da quelle bellissime gemme verdi.

Puoi piangere se ne hai voglia.”le disse piano James dopo circa due ore.

Lei lo guardò e sorrise:”Grazie...ma ho già pianto abbastanza...è da quando ho iniziato a manifestare la magia che piango per i suoi insulti e in questi otto anni ho imparato che ci sono cose molto più importanti per cui piangere...e i capricci di una sorella non lo sono.” concluse calma.

Cambiando argomento...ho sentito Alice e Sirius prima...”disse lui e lei inarcò le sopracciglia sorpresa.

Adesso non posso farteli vedere perché è parecchio tardi, ma stanno bene tutti e due...probabilmente domani mattina 'io e te' saremo dimessi dall'infermeria e loro saranno liberi.”

Lily sorrise e gli chiese:”Perchè siete così legati? Tu e Black intendo...”specificò.

Lui la guardò confuso e ci pensò un po' su:”In realtà nemmeno me lo ricordo Evans...mi deve essere risultato simpatico e abbiamo fatto amicizia...sai no, le amicizia che senza volere fai da bambino e che alla fine hai caro per tutta la vita...”

Lei sorrise scuotendo la testa...non si sarebbe aspettata altra risposta se non quella.

Doveva dire che nella sua semplicità James Potter era 'perfetto', per così dire.

James continuò:”Ovviamente con gli anni la nostra amicizia si è approfondita e...credo che fosse già importante prima, ma quando Sirius si è trasferito a casa mia l'anno scorso...credo ch-”

Black si è trasferito a casa tua?!”chiese lei sbalordita.

Ramoso la guardò divertito:”Sì Evans, l'anno scorso...”

Ma...ma...”

Immagino tu stia pensando alla sua famiglia...giusto?”
Lei annuì con ancora le ginocchia al petto. Era così buffa che James non poté far altro che sorridere alla vista della ragazza in quella posizione. Comunque continuò a parlare:”Sapevi che la famiglia di Sirius è formata prettamente da mangiamorte?”chiese e lei spalancando gli occhi scosse la testa:”Bé, è così...hai presente, no? Quelle vecchissime casate, completamente purosangue...dove tutti erano appartenuti alla casa di serpeverde...quelle baggianate lì, insomma.” fece una pausa:”Intanto Sirius finì in grifondoro...fu una grandissima delusione per i familiari che lo iniziarono a trattare con disprezzo dal primo anno di Hogwarts. Poi l'anno scorso...”

Non dirmelo...” sussurrò Lily facendo due più due.

Invece sì, gli dissero che sarebbe dovuto diventare un mangiamorte se voleva rimanere sotto il loro tetto. Perciò lui impacchettò la sua roba, prese il nottetempo e venne da me. Devo dire che mio padre non fu molto contento della cosa...non subito, ma Sirius riuscì ad ammorbidirlo...non che ci voglia molto con mio padre in effetti...”disse sorridendo ai ricordi.

Perciò ora viviamo sotto lo stesso tetto e...durante le vacanze chiamiamo sempre Peter e Remus in modo da stare tutti insieme...”

Lily sorrise:”Deve essere bello...”

Cosa?”chiese lui non sicuro di cosa lei intendesse.

Lei alzò la testa e lo guardò:”Avere tre fratelli come i tuoi”

James sentì la tristezza nella sua voce, perciò sdrammatizzò:”Seee...Evans, si vede che non hai mai vissuto con uomini all'infuori di tuo padre...non hai la più pallida idea di come...ad esempio...Sirius lasci gli abiti per tutta la stanza o di come Remus lasci i suoi libri dappertutto o Peter...che bagna e allaga il bagno quando fa la doccia in dormitorio...”.

Lily rise e le sue guance si imporporarono per la ritrovata felicità:”Potter...non so se tu hai mai visto i dormitori femminili, ma ti posso giurare che non siamo da meno...abiti dovunque – e di tutte noi – i miei libri sono perennemente accatastati sul comodino in una pila che, sono certa, mi cadrà addosso nel sonno una di queste notti...Alice che lascia i suoi trucchi in bagno e Mary...bé sei il capitano dovresti conoscerla abbastanza per dire che è piuttosto disordinata, perciò la sua scopa è sempre in mezzo ai piedi e giuro, ci sarò inciampata almeno 3 volte al giorno dopo la sua entrata in squadra...”continuò a ridere vedendo la scena del loro dormitorio nella sua testa.

Strano, mi era sembrato di vederlo abbastanza in ordine l'ultima volta...”pensò James ad alta voce.

Errore colossale. Lily se ne accorse subito e fece due più due. Spalancò gli occhi, lo guardò adirata e gli tirò il cuscino dietro la sua schiena:”Tu sei entrato nel nostro dormitorio?! È impossibile!!!”disse ad alta voce.

Abbassa la voce Evans, o sveglierai tutti...”sussurrò James dopo aver preso il cuscino al volo (Lily maledì le sue abilità di cercatore) “Comunque non è impossibile, basta beccare il momento giusto, avere una scopa per non toccare gli scalini incantati e...bé avere un mantello dell'invisibilità...”disse ridendo della faccia della ragazza.

Lily lasciò cadere l'argomento e rispose all'osservazione del moro:”Probabilmente ci sei entrato di sabato...il sabato per accordo comune ripuliamo tutto, se no sarebbe impossibile vivere lì dentro...”disse Lily pensando a che confusione ci sarebbe stata se non avessero mai pulito.

I ragazzi continuarono a parlare fino a tardissimo e Lily si addormentò sulla poltrona felice...anche se sapeva che la felicità non sarebbe durata a lungo...ricordava bene il discorso che aveva fatto con Silente in infermeria e, per quanto il preside non fosse del tutto d'accordo con la sua scelta, Lily era irremovibile...il pensiero di quello che avrebbe dovuto fare di lì al giorno dopo la fece sentire male, ma si ripeté che era per il fattore sicurezza e che l'avrebbe fatto anche se il suo cuore la pregava di ripensarci.

* * *

Sognava, ne era certo...James vedeva Lily stargli a fianco sorridente sotto il sole estivo.

Si sentiva felice perché finalmente lei non era triste o arrabbiata accanto a lui.

All'improvviso, il cielo si oscurò e i due si guardarono intorno spaventati.

Tante mantelle nere li circondarono e James si sentì perso.

Una luce bianca scacciò le mantelle e il ragazzo si girò verso Lily che mandava via quelli che a lui sembravano dissennatori, anche se avevano un aspetto strano, come sfocato, con un patronus.

La luce bianca continuò ad avanzare e lui cercò di comprendere da lontano quale animale si fosse formato.

Era un'animale a quattro zampe, galoppava come un cavallo, ma era più piccolo e più leggero e veloce.

La testa era più sottile e il muso più minuto e dolce.

Lily tenne il patronus e guardò il ragazzo come a vedere se avesse capito.

Vedendolo confuso sorrise e avvicinò l'animale di luce a se.

Questo corse veloce e si avvicinò alla padrona che lo accarezzò coprendolo dalla vista di James.

All'ultimo momento la ragazza si scostò e lasciò che lui potesse vedere la creatura...

...

una bellissima cerva d'argento.

Lily sorrise e...

Il ragazzo aprì gli occhi improvvisamente e fece mente locale.

Una cerva d'argento? Un patronus a forma di cerva...che strano...di certo la cosa era parecchio inquietante, ma era tutto un sogno, perciò la probabilità che fosse veritiero era 1 su un milione.

Si guardò intorno e vide l'ora: le quattro e mezza i mattina.

Aveva dormito solo poche ore.

Vide Lily dormire vicino a lui sull'altra poltrona e pensò che se i genitori di lei lo fossero venuto a svegliare trovandoli lì non sarebbe stato un buon modo di iniziare una conoscenza appena avviata il giorno prima.

James si passò la mano tra i capelli per pensare e, in quel momento si ricordò del braccio malato.

Lo guardò e vide che le bende erano sparite e che c'erano rimaste solo le cicatrici del graffio fattogli da Remus.

Sorrise e si alzò dalla poltrona per collaudare il braccio.

Questo gli sembrò abbastanza solido – ringraziò madama Chips dal profondo del cuore – per caricare un peso, perciò, si avvicinò alla ragazza e la prese tra le braccia.

Si era aspettato che fosse molto più pesante, invece Lily era leggera come una piuma.

Aprì la porta, si guardò intorno e iniziò a salire le scale che fortunatamente non scricchiolarono.

Arrivato alla porta dove aveva visto Lily sparire qualche ora prima vide che c'era un cartello con su scritto il nome della ragazza tra le sue braccia, perciò la aprì e dopo aver avvistato il letto, si avvicinò e poggiò Lily con delicatezza sotto le coperte.

Questa mugugnò un po' nel sonno e James la coprì bene con il piumino.

Purtroppo il ragazzo non si era reso conto che durante il tragitto la ragazza si fosse aggrappata alla sua maglia, perciò, quando si rese conto della sua impossibilità ad andarsene prese la mano di lei e la sfilò delicatamente dalla stretta.

Per tutta risposta questa strinse la mano del ragazzo che maledisse la sua idea di portare Lily in camera sua quando i genitori con tutti i lavori che avrebbero dovuto fare per il matrimonio il giorno dopo probabilmente non se ne sarebbero nemmeno resi conto.

La mano della ragazza era fredda come il ghiaccio e James rabbrividì un po'.

Prese con delicatezza la mano di Lily e la sfilò dalla sua poggiandola poi sulle coperte.

Prima di andarsene James si guardò intorno e si beò della vista della stanza di Lily.

Le pareti Lilla davano alla stanza un'aria di bontà e dolcezza che mai aveva visto da nessun'altra parte. La scrivania era ordinatissima come del resto tutta la stanza, meno le migliaia di libri che erano un po' dappertutto: sul comodino, sugli scaffali, perfino sopra l'armadio e sotto lo specchio in un piccolo mobiletto.

Sopra la scrivania c'era una bacheca di sughero dove Lily aveva appuntato foto e foglietti.

James vide, finalmente, qualche cosa di familiare: delle foto in movimento...probabilmente una delle uniche cosa magiche in quella casa.

Si avvicinò e vide Lily e Alice a scuola nel dormitorio su un letto a baldacchino che sorridevano e parlavano.

In una foto vide Remus sorridere un po' pallido con la sua spilla da prefetto insieme a Lily con al stessa spilla.

Ma fu la terza foto a sbalordirlo: ritraeva lui quasi in primo piano che sbucava in mezzo a Remus e Peter e veniva sgridato da Lily che voleva una foto insieme agli altri due.

Si ricordava di quel giorno: la macchina fotografica era di Alice e Lily aveva detto di volere una foto con Remus e Peter, ma lui era arrivato dicendo di volerci essere anche lui.

Si ricordava del viso contrariato di Lily e di come Alice avesse voluto immortalare una delle epiche sfuriate della ragazza contro di lui.

Lily si girò nel letto e James decise che fosse l'ora di andare a dormire anche per lui.

Si girò e varcò la soglia chiudendo piano la porta della camera della ragazza a cui pensava ormai da sei anni.

Spazio autrice (Leggete tutti!!!):
Dunque...poiché sono relativamente nuova (sono su efp solo da un mese) scopro ogni giorno cose nuove...ieri ho scoperto che posso vedere chi segue le mie storie...poiché non avevo ancora ringraziato nessuno, lo faccio ora:

 

Barboncino_girl

clardock

danyazzurra

Eternity610

Lia Evans

Lucri_Chopper

mapitt

marco121184

melibz

Yukari Hoshina

yuukilalla

_Pandina_76

Grazie mille per seguire tutti la mia storia, significa molto per me il fatto che vogliate sapere cosa succeda =D
Grazie anche a chi ha messo la storia tra i preferiti (per ora solo uno):

 

Lily_Jameslove

 

E infine grazie ancora a danyazzurra che mi recensisce sempre e non fa mai mancare il suo parere sui capitoli e sulla storia.
Grazie mille a tutti, ho deciso di cambiare immagine, visto che per i primi 5 capitoli ho usato quella con Lily e James cervo...ora uso questa che mi è sembrata appropiata in particolare per questa parte della storia =D
Bacioni a tutti e fatemi sentire le vostre voci recensendo (anche se propriamente le voci non le sentirò =P),
Giuly
P.S. è stato un capitolo più lungo del solito, ma se non l'avessi messo tutto mi avreste trucidata e/o presa a sassate =P Sto scherzando è che anche io voglio vedere la storia completa insieme a voi, quindi voglio mettere i capitoli il più in fretta possibile.
Baci!

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Capitolo 7
*** Risate e preparativi ***


Risate e preparativi
 

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Spazietto autrice:
Ehm...Dunque...mi scuso tantissimo per il ritardo del capitolo, ma non sono riuscita a scrivere molto in questi giorni...abbiamo le ultime verifiche e devo andare bene =)
Ad ogni modo, vi PREGO di leggere (almeno guardare) questo spazietto perchè vorrei ringraziarvi tutti:

Grazie a voi che seguite la ma storia:

Barboncino_girl   clardock   danyazzurra   Eternity610   Lia Evans   Lucri_Chopper   mapitt   marco121184   melibz   Yukari Hoshina   yuukilalla   _Pandina_76

Grazie ai tre che mi hanno messa tra i preferiti:

Lily_Jameslove   J_Green_L   stella13

E, come sempre, grazie ancora  a danyazzurra che mi recensisce sempre e mi tira su di morale visto che nessun altro viene a dirmi se sto facendo o no un buon lavoro =P
Ad ogni modo bentornati a voi e benvenuti a quelli nuovi (tra parentesi, grazie a tutte le 275 persone che hanno almeno provato a leggere la storia) e...
Buona lettura! (Almeno spero).
Giuly
P.S. A proposito...poichè avevo in mente degli abiti particolari in testa per Petunia e per Lily, ho girato in lungo e in largo per il web e ho caricato le pagine sulle parole (vi basterà cliccarci sopra per vedere più o meno il tipo di abiti che intendevo) ovviamente a grandi linee visto che sarebbe stato impossibile trovare le immagini della mia testa da qualche altra parte se non in quest'ultima =P
Sono piuttosto felice per quello di Lily, anche perchè la ragazza della foto (che interpreta Alexis, la figlia di Richard Castle nella serie televisiva Castle - detective tra le righe) ha i capelli rossi e gli occhi chiari (azzurri, non verdi ma...comunque..quello è il senso) e dopo aver scritto il capitolo, ho rivisto l'immagine e ho dovuto postarla =D
Per quanto riguarda Petunia, la modella che c'è nella foto è abbastanza simile alla Petunia a cui penso io...tranne per il fatto che la vedo un pò più scarna in viso. Per l'abito, invece...bé...spero di aver reso l'idea XD Ancora buona lettura e al prossimo capitolo (al massimo tra una settimana =D)
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La mattina dopo (il 19 gennaio) Lily aprì gli occhi e si guardò intorno stupita.

Il fatto che fosse nella sua camera la colpì parecchio poiché l'ultimo ricordo che aveva della sera prima era di essersi addormentata sulla poltrona della camera degli ospiti vicino a James.

Il pensiero la fece arrossire momentaneamente, ma guardando l'ora si stese di nuovo sul letto.

Erano le sette e mezzo di mattina e sapeva che si sarebbe dovuta alzare subito per aiutare la famiglia nei preparativi.

Purtroppo la traccia le sarebbe sparita dopo poco meno di due settimane e non avrebbe potuto fare nulla con la magia, per quanto avrebbe voluto e preferito.

Spostò le coperte e si alzò scendendo silenziosamente le scale.

Intravide la madre, che piegava degli abiti, da dietro la porta della cucina.

Giorno...”disse Lily con voce impastata varcando la soglia e stropicciandosi gli occhi assonnati.

Buongiorno cara...vieni, togli un po' di lavoro a James e lava i piatti mentre lui finisce di cucinare...”

Lily annuì ancora intontita, ma subito dopo aprì di scatto gli occhi e guardò il compagno di scuola stranita.

Non era mai successo nella sua vita che James Potter si svegliasse prima di lei...MAI.

Quest'ultimo cercò di non ridere all'espressione dell'amica e si spostò per farsi aiutare.

La ragazza affiancò il grifondoro e iniziò a lavare le stoviglie già usate per poi riporle sul ripiano lì a fianco.

Torno subito ragazzi, porto via queste cose.”disse prendendo una cesta d'abiti puliti e sparendo fuori dalla cucina.

Cosa ci fai già alzato Potter? È una situazione completamente nuova per me...”

Lui rise:”Sai Evans che spettinata sei ancora più bella del solito...”

Lily sbuffò:”Fai poco lo sbruffone Potter e rispondimi per una buona volta!”

Sempre col sorriso stampato in faccia disse:”Mi succede alcune notti di dormire poco...se mi sveglio più volte vuol dire che continuerò a svegliarmi per ore fino all'orario giusto...stanotte mi sarò svegliato almeno tre volte: alle 4 alle 5 e alle 6...infine alle 7 ho deciso di alzarmi e rendermi utile, visto che sentivo un grande spostamento di stoviglie in cucina, ho provato a vedere se qualcuno fosse sveglio e ho trovato tua madre...non potevo mica stare lì a fissarla, no?!” si fermò un momento per cercare di capire il mugugno di Lily simile a un Oh no, quello è un privilegio che riservi solo a me Potter e finì il discorso sghignazzando:”Perciò mi sono offerto di aiutarla...a proposito, ha insistito per darmi un vecchio completo di tuo padre per la cerimonia e ha detto che ti ha comprato un abito...come lo ha definito?...assolutamente fantastico e elegante...”

Lily sbiancò:”Oh no...mi ero completamente scordata dell'abito da cerimonia...speriamo sia migliore dell'ultimo...”gemette la ragazza.

James rise:”Mi aveva avvertito che avresti reagito così...”

Lily scosse la testa e si spiegò:”Non ho nulla contro gli abiti o le gonne, ma...quelli che mi scelgono lei e mia sorella sono sempre...come dire...esagerati?”Lily si guardò intorno per verificare che la madre non fosse nei paraggi poi continuò:”Non è per cattiveria, te lo giuro, ma a mia madre sono sempre piaciuti gli abiti pieni di fronzoli e ha passato questa passione a mia sorella...è solo che gli abiti così stanno bene praticamente solo alle modelle alte un metro e ottantacinque e...bé perfette, per così dire...”Lily scosse la testa divertita:”Tunia in particolare è scheletrica e quando si mette addosso quelle bomboniere ambulanti...devo dire che è uno dei miei spettacoli comici preferiti.”disse la ragazza sghignazzando.

E poi ho reagito così perché l'ultimo vestito fantastico ed elegante che ho ricevuto era fucsia con un grande fiocco sulla schiena...”la ragazza alzò gli occhi al cielo:”Sembravo un clown...un pagliaccio Potter, uno che fa spettacolo prendendosi in giro da solo...” spiegò lei allo sguardo curioso del ragazzo.

Dove hai imparato a cucinare Potter?” chiese lei dopo per spezzare il silenzio.

Lui sorrise:”Un po' qui un po' là...i miei genitori sono relativamente anziani...mi hanno avuto parecchio tardi...il fatto di essere figlio unico in una famiglia agiata come la mia mi ha facilitato in parecchie cose...in casa abbiamo parecchi elfi domestici...non guardarmi con quella faccia Evans, se vedessi casa mia capiresti...comunque sono tutti elfi liberi che hanno preferito stare da noi che andare da qualche altra parte...perciò per tutta la vita li ho avuti affianco e spesso li seguivo nelle cucine e li aiutavo...un giorno circa 7 o 8 anni fa chiesi ai miei se gli elfi domestici potessero avere una giornata libera...non che a loro non piaccia lavorare, ma ad esempio gli elfi che abbiamo a Hogwarts – sì Evans abbiamo degli elfi ad Hogwarts – durante le vacanze non devono lavorare, perciò i miei acconsentirono.

Purtroppo scoprimmo presto che mia madre in cucina era...come dire...”

Incapace?” chiese Lily.

James scosse la testa:”Incapace è riduttivo...potrei dire un disastro colossale...perciò da allora cucino io quel giorno l'anno...”

Lily continuò a lavare i piatti ma sorrise...sorrise per quel ragazzo che si stava ricavando piano piano un posticino non indifferente nel suo cuore.

Lily, cara, prima di fare colazione, vieni a provare il tuo abito...” Lily scosse la testa e si asciugò le mani scura in viso:”E James caro, vieni anche tu che mio marito di da l'abito da cerimonia.”continuò la signora Evans e James, spegnendo i fornelli e seguì Lily.

Il ragazzo seguì la ragazza e andarono entrambi nella camera dei genitori di lei.

A James fu subito consegnato il completo da cerimonia e immediatamente i due uomini vennero buttati fuori dalla signora Evans.

James stava per andarsene, quando vide il signor Evans appostato dietro la porta sorridente.

Signore...cosa...?” ma questo gli fece segno di stare in silenzio e disse:”Ascoltare le reazioni di Lily per degli abiti è una delle gioie della vita...vieni ragazzo...”

James si appostò e iniziarono a sentire le voci delle due donne all'interno.

Lily, vedrai...è un abito splendido...quando l'ho visto ho subito pensato a te tesoro...”il signor Evans sghignazzava senza ritegno dietro la porta e quando sentì un semi grugnito di esasperazione da parte di Lily, anche James si mise a ridere.

I due uomini sentirono un grande frusciare di carta velina e, poco dopo, la signora Evans disse:”Allora? Che ne dici?”

James vide il signor Evans corrucciare la fronte sorpreso...chissà cos'aveva notato...

Mamma...stai scherzando?!” il ragazzo se ne uscì con una risatina nervosa, ma vide il signor Evans ancora corrucciato.

Signor Evans...?”lui si girò verso il grifondoro e sorrise:”L'abito le piace” disse felice.

James lo guardò sorpreso:”Come fa a saperlo?” chiese James.

Il signor Evans rispose pronto:”Mia figlia è una ragazza particolare...se non le fosse piaciuto avrebbe detto chiaro e tondo alla madre che non lo avrebbe indossato e che l'argomento non sarebbe nemmeno dovuto essere in discussione.” James annuì interessato alle parole del padre di Lily:”Invece ha chiesto – attenzione, non detto – alla madre se stesse facendo sul serio...Lily è così, è contorta...le cose che le piacciono non le fa vedere agli altri ed è restia a tenerle per se perché ha paura di sciuparle...fa la stessa cosa con le persone vicine – o che vorrebbero stare vicino - a lei...può anche trattarle male, a volte, e questo può farla sembrare fredda o assolutamente priva di sentimenti...anche un po' presuntuosa e egoista, ma è tutto il contrario. È solo che le esperienze che ha avuto nella vita l'hanno...come dire...indurita e, soprattutto ultimamente, fa fatica a legarsi con le persone e se non lo fa...bé...dietro ci sono dei motivi precisi che solo lei conosce...devo dire che ha preso molto dal mio carattere...avrei preferito che fosse più aperta e solare come la madre, ma...non ho potuto comandare io gli eventi.”concluse il padrone di casa sorridendo al viso sorpreso di James.

Il ragazzo, però stava ancora ripensando alle prime parole del signor Evans: fa la stessa cosa con le persone vicine – o che vorrebbero stare vicino - a lei...può anche trattarle male, a volte, e questo può farla sembrare fredda o assolutamente priva di sentimenti...anche un po' presuntuosa e egoista, ma è tutto il contrario.

Possibile che Lily...

Ma il pensiero di James venne interrotto da quest'ultima che, da dietro la porta disse ad alta voce:”Se avete finito di origliare noi abbiamo finito...ve lo dico per non sbattervi la porta in faccia...” la sua voce era scocciata, probabilmente perché si era accorta troppo tardi della loro presenza e quindi sapeva che avevano capito che la questione abito non era andata così male.

I due uomini sorrisero e si mossero appena un momento prima che la ragazza aprisse con foga assassina la porta e li incenerisse (il padre bonariamente) con lo sguardo.

Tra le braccia aveva un voluminoso pacco piegato in due da cui usciva un velo azzurrino.

Lei corse in camera col pacco senza dire nulla e i due si girarono verso una signora Evans più sorridente che mai.

Te lo avevo detto che le sarebbe piaciuto cara...” disse il padre di Lily alla moglie.

Questa alzò gli occhi al cielo:”Caro, solo perché sei riuscito a vincere una battaglia, non vuol dire che la guerra sia finita...continuo a pensare che, un giorno, Lily si metterà un abito che sceglierò io.”

L'uomo si avvicinò alla moglie e sorrise:”L'importante cara è che tu non smetta mai di crederci.”

James rise e si allontanò portando il completo nella sua stanza.

Tornò poi in cucina dove trovò Lily che finiva di apparecchiare la tavola per lui lei e Petunia (Probabilmente i genitori avevano mangiato prima).

L grifondoro entrò in cucina e lei alzò lo sguardo per vedere chi fosse.

Rise ironica:”Mio padre ti ha detto cose interessanti Potter?”

Abbastanza, sì...devo dire che ti assomiglia più di quanto pensassi...”

Dici?” chiese lei sorpresa:”Mi dicono sempre che sono la fotocopia di mia madre...ovviamente di aspetto si vede che siamo di famiglia, ma sinceramente, anche io mi sono sempre relazionata più a mio padre...sarà che la calma in mezzo alla confusione è sempre stata mia amica e lui...è l'incarnazione della calma in terra.” rise lei.

Fecero colazione insieme (anche questo evento rarissimo) e subito dopo aiutarono i genitori della ragazza a finire i preparativi.

Il matrimonio si sarebbe svolto in chiesa e per il ricevimento sarebbero tornati tutti a casa.

Una domanda sorse nella mente di Lily:”Mamma, scusa, ma quanti saremo?”chiese un po' spaventata.

La madre la guardò come se non volesse rispondere:”Bé...a occhio e croce un centinaio tesoro...”

Lily spalancò gli occhi spaventata:”Un centinaio mamma?! E dove parcheggeranno le automobili? In giardino li possiamo anche mettere...ma ci sarà freddo più tardi...insomma Petunia si sposerà circa alle quattro, il buio viene molto velocemente a gennaio...”

La madre la guardò:”Lily...mi sottovaluti tesoro...avremmo delle stufe che abbiamo noleggiato...ci sarà una tenda e un sacco di luci...il problema delle auto non c'è, visto che le lasceranno nel parcheggio vicino alla chiesa e verranno qui a piedi, visto che non è tanto lontana da casa nostra.”

Lily si tranquillizzò un po' e disse:”Mi stai dicendo che dovrò imparare più di cento nomi e dovrò ascoltare tutte le conversazioni che faranno con me...giusto?”

La signora si scusò con un sorriso:”Tesoro...è solo per oggi, poi tornerai a scuola e tua sorella andrà a stare da Vernon...anche qui il problema non c'è...”
La ragazza annuì:”Mamma...”chiese dopo:”Com'è Vernon?”

James guardò bene la reazione della signora Evans e capì che non era molto convinta del suo futuro genero.

Bé...è...insomma...un po' strano...se possiamo definirlo così...ma in questo mondo siamo tutti strani, perciò...è vicedirettore di un'azienda di trapani...è bello per la sua età...ha qualche anno in più di Tunia...ma...insomma...lo vedrai...in chiesa...sai che lo sposo non dovrebbe vedere la sposa prima del matrimonio...Petunia è stata molto categorica su questo...”la signora Evans alzò le spalle e con cautela disse un'ultima cosa:”Lily, se puoi venire con me...Tunia vuole che tu veda il suo abito...dille che sta benissimo...mi ha assillata per tre mesi!”

James pensò che gli occhi di Lily non avrebbero potuto essere più sgranati di così:”M-m-mamma...sono sicura che non c'è assolutamente bisogno che io la veda...”

Ma la madre non rispose, la guardò supplicandola e Lily la seguì rivolgendo un ultimo sguardo a James che lo interpretò come un: Uccidimi ti prego!

Quest'ultimo andò nella camera azzurra e provò l'abito da cerimonia.

Le maniche erano appena un po' larghe...probabilmente il padre di Lily era stato più muscoloso da giovane...lui, che era un cacciatore, non poteva – e sinceramente non gli interessava visto che era già troppo affascinante, checché ne dicesse Sirius – esserlo troppo visto che oltre che forte, doveva essere anche veloce.

Si tolse l'abito riponendolo senza sciuparlo nella gruccia e, proprio quando si era appena rivestito, sentì dei passi leggeri ma veloci affrettarsi verso la sua camera.

Aprì la porta e come un uragano entrò Lily tutta rossa in faccia e con un ghigno in viso.

Lui si scansò, lei corse dentro sbatté la porta, ci appoggiò contro la schiena, prese un bel respiro e...

...

Rise...rise tantissimo, fino a farsi venire le lacrime agli occhi.

Rise così tanto che la pancia le iniziò a fare male e dovette sedersi per terra e appoggiarsi meglio alla porta.

Rise davanti ad un James sorpresissimo e con le sopracciglia aggrottate.

Cosa succede...?”chiese anche lui divertito.

Lei si mise una mano davanti alle labbra per contenersi, ma non ci riuscì.

James la fece calmare e si sedette anche lui sul pavimento di fronte a lei.

Lei prese un respiro profondo e con il sorriso ancora sulle labbra disse: “ Il vestito di mia sorella è...oddio...non riesco nemmeno a descriverlo...non che sia brutto...ma...mi sembra una bomboniera gigante! Piena di volant ovunque...perline, fiocchi, strass...tutto ciò che avrebbe potuto mettere l'ha messo...”tutto il discorso era stato interrotto da risatine della ragazza e da sguardi sorpresi e divertiti di James.

E poi...”continuò Lily:”...è rosa...non rosato, rosa, rosa e ancora rosa! Io che mi immaginavo un bianco ghiaccio...ha scelto il rosa! Stavo per scoppiarle a ridere in faccia, ma mi sono trattenuta appena in tempo...dio che risate...quando mi sposerò – se mai succederà – non metterò mai, mai, una cosa del genere! Mi sposerò in jeans, ecco! Mia madre mi ucciderebbe se mi sentisse, ma giuro che se la sua idea di abito sarà quella mi sposerò in divisa di Hogwarts e sciarpa rossa e gialla...”

Lily continuava a ridere come una pazza e James la guardava chiedendosi se l'abito fosse davvero così orribile o se i gusti della ragazza fossero diversi.

Il grifondoro decise che fossero entrambe le cose...da quello che aveva capito di Petunia, si era sempre sentita la seconda, perciò il fatto che avesse scelto un abito...a detta di Lily...esagerato, non lo sorprendeva molto.

Neanche il fatto che Lily non volesse un abito sontuoso lo aveva sorpreso...eppure era certo che quando la ragazza si immaginava al proprio matrimonio, si immaginava con un abito bianco e di sicuro non in jeans e maglietta...o in divisa da Hogwarts.

Anche a James venne da ridere, ma per un diverso motivo: con tutti quel parlare di matrimoni gli era venuto in mente il discorso che continuava a dire con Sirius da 5 anni a quella parte:”Sir...Lily Evans diventerà mia moglie...ormai lo sanno tutti...” aveva detto a Felpato la prima volta durante il secondo anno ad Hogwarts.

Sirius lo aveva guardato, gli aveva sorriso e scuotendo la testa gli aveva detto:”Certo James, fammi indovinare, però...l'unica che non lo sa è proprio la Evans, vero?”.

James aveva annuito e Sirius non riuscì davvero a ridere quella volta, perché lo sguardo di Ramoso era uno sguardo già così perdutamente innamorato da non lasciare spazio a nessuna parola.


Essendo una giornata caotica, la famiglia Evans e James non stettero fermi nemmeno un minuto.

Mangiarono al volo a pranzo - tranne Petunia che insistette nel dire che la sposa non avrebbe dovuto mangiare prima del suo matrimonio – e finirono i preparativi intorno alle due.

James stava andando nella camera dove aveva dormito e sentì delle voci provenire da una stanza lì vicino.

Sentì i signori Evans e Lily discutere a bassa voce.

Non riuscì a sentire molto, ma riuscì a capire chiaramente Lily che diceva:”Ho deciso...è la cosa giusta da fare...protezione...non posso...sia per voi che per loro...lo so...ma non so cos'altro fare...” James cercò di collegare le parole della ragazza, ma non ci riuscì.

Poco dopo, vide dallo spiraglio della sua camera, la porta dell'altra stanza aprirsi e i tre uscire: Lily con espressione determinata, il signor Evans con occhi rassegnati e tristi e la signora Evans quasi in lacrime.

Guardò i tre separarsi e si chiese cosa diavolo Lily avesse deciso di così importante.

* * *

A quel punto arrivarono a casa le 5 damigelle e tutto il catering che avrebbe aiutato la famiglia Evans nel ricevimento.

James era ammaliato da tutte queste persone che si davano da fare e, parlandone con Lily, le spiegò che i matrimoni nel mondo dei maghi erano abbastanza diversi.

Siamo in tanti anche lì di solito, ma la sposa deve essere vestita di bianco – o un colore simile – e a parte la famiglia e gli amici non ci sono aiuti...di solito la magia è la sostitutrice di tutte queste persone...non credo ci saranno nemmeno i fuochi per gli sposi, giusto?”

I fuochi per gli sposi?”chiese Lily ora curiosa.

Sì...dopo i matrimoni, il prete o comunque colui che sposa le persone, fa un incantesimo e sopra gli sposi scoppiano dei piccoli fuochi artificiali per dare loro buon augurio. Stessa cosa succede con la torta nuziale...anche se lì, di solito, i fuochi si trasformano in due animali...un po' come dei patronus...” James sorrise al viso sorpreso e entusiasta di Lily e la ragazza stava per ribattere quando la signora Evans li chiamò dicendo loro di prepararsi.

James si preparò al meglio e uscì dalla stanza raccogliendo le sue cose in modo da poer andare via in fretta quella sera.

Andò nel salotto dove trovò il signor Evans un po' teso.

Fece per uscire, ma l'uomo lo invitò a sedersi prima che il povero grifondoro potesse muovere un passo.

Non è mai una bella sensazione per un padre andare al matrimonio della propria figlia...”disse il signor Evans.

James lo guardò sorpreso e questo continuò:”Prega di non avere mai figlie femmine ragazzo...vederle crescere è...snervante...sapere che non saranno più le tue bambine che correvano per casa e ridevano...non dico che con i figli maschi non sia lo stesso...non lo so, non avendone mai avuti, ma credo che sia più o meno la stessa cosa, solo che a provare la mia sensazione, sono in particolare le madri.

Per noi papà le figlie femmine sono ciò di più prezioso che abbiamo al mondo...ti giuro che uno dei desideri più frequenti nei padri sono di non vedere le proprie figlie grandi.”

James sorrise incoraggiante all'uomo di fronte a lui che continuò a parlare:”Io mi chiedo, allora...se reagisco così con Petunia...non voglio nemmeno sapere cosa farò con Lily...mi sembra ieri che era alta un metro e dieci e mi si addormentava tra le braccia. Devo dire che si è intestardita col tempo...da bimba era troppo dolce e innocente per essere com'è ora...”

James continuò a non dire niente...solo ad ascoltare:”Ti chiedo una cosa sola ragazzo...”disse poi l'uomo.

Mi dica signore...”

...” il signor Evans guardò negli occhi il ragazzo:”...Prenditi cura di lei...anche in futuro...”disse enigmatico poco dopo:”Ci saranno momenti in cui sarà dura, da quello che ho capito...e sono sicura che Lily sarà tanto testarda da buttarsi a capofitto nei problemi, ma ti prego..prenditi cura di lei anche da parte nostra...” concluse il padrone di casa.

James lo guardò sorpreso...il signor Evans aveva capito cosa lui provasse di Lily in un solo giorno mentre Lily non se ne era mai accorta in 6 anni.

Il ragazzo era sicuro che l'uomo gli volesse dire qualcos'altro, ma in quel momento la sposa e le damigelle scesero insieme a Lily e alla madre delle sorelle.

Entrambi si alzarono e aspettarono che scendessero le scale.

James, appena vide Lily, pensò che fosse bellissima.

L'abito grigio-azzurro la stringeva sopra e le scivolava semplice fino ai piedi, alcune rose le segnavano la vita e finivano nel retro della gonna mentre una giacca semplice ma calda le copriva le spalle per tenerla al caldo.

I capelli rosso scuro di Lily mossi come al solito erano sciolti sulla schiena e i ciuffi corti erano tenuti stretti da un fermaglio dietro la testa.


James dovette convincersi mentalmente a non spalancare la bocca per la sorpresa, visto che avrebbe dovuto ammirare la sposa e non la sorella di questa.

Guardando Petunia, James capì cosa Lily intendesse...Il vestito di Petunia era rosa e...spumoso...James non aveva idea di come definirlo.

I volant della gonna erano tanti e non numerabili...il corpetto pieno di perline e di strass nascondeva il corpo scheletrico della ragazza.

A dirla tutta, James non era sicuro dove finisse l'abito e dove iniziasse la ragazza, ma preferì tenere il commento per se.

Il ragazzo si mise in disparte e guardò il signor Evans avvicinarsi alla figlia e abbracciarla.

Lily, intanto, andò da lui quasi svolazzando e alzò gli occhi al cielo, come a dire: te lo avevo detto che era terrificante.

Le damigelle andarono sulla loro automobile e Lily, James e la signora Evans entrarono nell'auto di quest'ultima.

Non preoccuparti Potter...” disse Lily indicandogli la cintura vicino a lui e dicendogli come chiuderla e riaprirla:”la macchina è più sicura e confortevole di un manico di scopa...”

Ma al rombo del motore James sussurrò:”Non sono molto sicuro sulla prima affermazione.”

Lily rise:”Dai Potter, non mi vorrai dire che tuo padre non ti ha mai portato su un auto del ministero...”

James scosse la testa:”Mai...e capisco benissimo il perché.”

Lily alzò gli occhi al cielo:”Ma tu guarda...il grande cercatore James Potter che fa acrobazie sempre e comunque e che rischia di spezzarsi il collo 2 partite su 3 ha paura di un'automobile...me la devo scrivere questa...pensa se ti portassi in aereo una volta Potter, che faresti?”chiese la ragazza e James la guardò confuso:”Un ae-cosa?!”chiese.

Aereo Potter...i babbani ci salgono sopra e volano tutti insieme da qualche parte...sai non possono mica smaterializzarsi...né usare la polvere volante...nemmeno un manico di scopa James...”disse lei interrompendolo prima che potesse parlare.

Ma come fanno a stare in aria?”

Lily lo guardò:”Ci sono i motori, le ali, la tecnologia, l'energia aereodinamica, il carburante...e tu che non stai capendo una parola...”disse Lily continuando a contare sulle dita della mano i fattori che fanno volare gli aerei.

No...ma è divertente ascoltarti Evans...come al solito...”Lily scosse la testa esasperata.

Lily...perchè vi chiamate per cognome se vi conoscete da tanto? “chiese la signora Evans alla figlia.

Lily arrossì un pochino e guardò James che alzò le spalle:”In realtà non lo sappiamo nemmeno noi mamma...forse è l'unica nota di rispetto che ci riserviamo...”scherzò Lily.


La signora Evans rise e continuò a guidare fino ad arrivare in chiesa.
Una volta parcheggiato James lottò con la cintura e Lily fu costretta a 'soccorrerlo' avvicinandosigli e slacciandogli la sicura personalmente.
Inutile dire che la cosa fu un pò imbarazzante per la ragazza, ma l'imminente matrimonio ormai chiamava e i due ragazzi, insieme alla signora Evans entrarono e si sedettero sulle prime panche vicino all'altare.
Lily dovette pregare James di non urlare o parlare ad alta voce e, poco dopo, lo sposo fece la sua entrata prima della sposa insieme al testimone.
Lily, in quel momento si scordò completamente di ammonire il ragazzo e come quella mattina si coprì la bocca con le mani e soffocò malamente una risata.

James la guardò e cercò di calmarla:”Lily...non mi sembra il momento più adatto” disse, ma lei indicò il fidanzato futuro marito della sorella e ridacchiò.

James si girò e...


Alla prossima! =D

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Capitolo 8
*** Ritrovarla sempre ***


Ritrovarla sempre
 

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James si girò e...

...

James non fu sicuro se classificare lo sposo che camminava per la navata un tricheco o un uomo grasso.

La prima certamente si avvicinava molto di più alla figura di Vernon Dursley.

Wow...”sussurrò James quasi spaventato all'avvicinarsi del futuro marito di Petunia alla navata.

James si girò e vide Lily che scivolava sempre più in giù sulla panca della chiesa, come se volesse nascondersi per non farsi vedere sghignazzante dagli altri.

Lily! Tirati su per l'amor del cielo!”sussurrò la madre in un falso tono arrabbiato.

Mamma, non ce la faccio proprio! Davvero, rischio di ridere ancora più sguaiatamente se mi alzo ancora un pochino!”

James la osservava come aveva fatto quella mattina e, esattamente come qualche ora prima, gli venne da ridere anche a lui.

Ragazzi!” li rimproverò la signora Evans con un'espressione sul viso che tratteneva la risata.

Ci scusi signora Evans...”

Scusa mamma...” dissero insieme Lily e James continuando a sghignazzare impossibilitati a smettere.

Dal canto suo anche la signora Evans stava trovando parecchio difficile resistere alla risata gioiosa dei due ragazzi, ma il suo dovere e la sua calma di madre, riuscì a quietare i due grifondoro che, con ancora i sorrisi stampati in viso, rimasero fermi e zitti come angeli – comportamento decisamente non da James Potter -.

Poco dopo, la solenne marcia nuziale iniziò e la nuova specie – fortunatamente – in via di estinzione 'Petunia-nuvola-rosa' iniziò a camminare per la navata affiancata e sorretta dal padre.

Lily, riuscì finalmente a tornare del tutto calma – anche se la 'nuvola-rosa' non aiutava di certo a fermare le risate dei due ragazzi – e guardò il padre e la sorella avviarsi verso l'altare.

Sorrise dolcemente...il padre era nell'imbarazzo più totale...come del resto sarebbe stata lei se fosse stata al posto di Petunia.

Lily pensò che prima di allora non le fosse mai passato per la testa il pensiero di un suo futuro matrimonio...partendo dal presupposto che Lily non aveva mai avuto molti ragazzi o in generale uomini presenti nella sua vita, non era difficile per la ragazza capire del perché, a differenza di molte sue coetanee, lei non avesse mai avuto molti sogni matrimoniali.

La giovane grifondoro non si era mai immaginata nei panni di una sposa...letteralmente.

Immaginarsi con indosso un vestito bianco per lei era più difficile di immaginarsi una lezione divertente del professor Rùf.

Di sicuro non avrebbe scelto un vestito come quello della sorella. Avrebbe scelto sicuramente un abito semplice e lineare...un po' come quello che indossava in quel momento...aveva sempre pensato che non avrebbe mai e poi mai indossato un vestito comprato da sua madre, ma quella mattina si era dovuta ricredere.

Era rimasta molto sbalordita dalla scelta...bé...di tutto.

La stoffa, la fantasia, la forma della gonna...

In quel momento guardò suo padre e capì che ci dovesse essere il suo zampino in quell'acquisto...di sicuro aveva dato qualche dritta a sua madre.

Persa in quei pensieri, Lily non si accorse che la cerimonia fosse ormai a metà.

Vide il prete fare le domande agli sposi e, in quell'esatto momento, ebbe un flesh, come se vedesse un futuro, o una scena già preparata, già sicura.

Si vide all'altare, di fronte al prete sotto un arco pieno di gigli bianchi e foglie rosse e arancioni.

Guardò alla sua destra e vide...

Oh santissimo...!” sussurrò Lily sorpresa tornando alla realtà.

James si girò e la guardò interrogativo.

Lei si tappò la bocca con le mani e scosse la testa con gli occhi spalancati.

Lily ti senti bene?”chiese lui preoccupato.

La ragazza si girò verso il grifondoro e lo guardò con gli occhi spalancati dalla sorpresa e ancora una mano sulle labbra.

Non va per niente bene! Ho appena visto il nostro matrimonio! Pensò Lily allarmata.

* * *

Qualche ora dopo, Lily, James e tutti gli altri erano nel giardino degli Evans avevano appena finito il banchetto ed erano tutti seduti ai tavoli.

Lily si guardò intorno e vide una sua amica d'infanzia lì vicino. Si alzò scusandosi un momento e si avviò dall'altra ragazza.

Vorrei che salisse sul palco” disse la signora Evans dopo un po' pensano ad alta voce.

James si girò verso la donna, ma questa era girata verso il marito.

Questo rise tra i denti:”Cara, stiamo parlando di Lily...non sale su un palcoscenico da quando aveva dieci anni...probabilmente non suona o canta da allora...” (Non so perché volessi che Lily cantasse, forse perché io mi rivedo molto in lei e...boh...mi andava di vederla sul palco :3 N.d.A.).

James li guardò sorpreso:”State dicendo che la Ev- che Lily canta e suona?”chiese lui.

La signora Evans si girò e sorrise:”Certo caro...le abbiamo fatto dare lezioni di chitarra e pianoforte...credo che ormai il piano non se lo ricordi più...ma forse la chitarra...e poi ha sempre avuto una bellissima voce...adoravo sentirla cantare in casa e...mi piacerebbe moltissimo sentirla al matrimonio della sorella...”
“Sai benissimo che non c'è modo per convincerla...”la interruppe il marito.

James ebbe un lampo di genio:”Uno ci sarebbe...probabilmente l'unico al mondo...ma dovrete reggermi il gioco...Lily è tremendamente testarda su certe cose...”

I signori Evans lo guardarono curiosi e annuirono.

In quel momento Lily tornò.

Che mi sono persa?”chiese sorridente.

James iniziò:”I tuoi genitori mi hanno detto che sapevi cantare e suonare Evans...”buttò lì il ragazzo.

Lily guardò i genitori con rimprovero e si girò verso il grifondoro:”Si parla di anni fa Potter...il piano quasi non mi ricordo le note...per quanto riguarda la chitarra...strimpello tutto qui...mi ricordo bene una, forse due canzoni...non di più...e poi non ci andrò...non salirò sul palco!” disse con tutta la calma possibile infine.

James sorrise vedendo che era attenta alla sua mossa successiva:”Oh Evans...non vorrai dirmi che sei spaventata?!”chiese innocente.

Il grifondoro avrebbe potuto dire con certezza di aver visto del fuoco negli occhi della ragazza e dello sconcerto nei visi dei genitori.

Mi stai forse sfidando, Potter?!”chiese lei arrabbiata.

Non esattamente...sto dicendo che secondo me ti manca il coraggio per salire sul palcoscenico...in effetti, mi domando perché tu sia stata smistata in grifondoro...avresti perfettamente potuto essere una corvonero con i fiocchi e, in quel caso, non avrei dubitato del tuo coraggio visto che-”ma non riuscì a finire perché la ragazza si alzò di scatto e si avviò verso la band che suonava sul palco.

James sorrise e incrociò le braccia soddisfatto.

I genitori di Lily, scioccati dal cedimento della figlia si girarono verso il ragazzo:”Come diamine hai fatto?!” chiese il signor Evans sorpresissimo:”In sedici anni che la conosco, non ho mai visto Lily cedere su una cosa che non volesse fare...le hai forse fatto un incantesimo?”chiese.

James sorrise passandosi una mano tra i capelli imbarazzato e compiaciuto allo stesso tempo:”Non le ho fatto alcun incantesimo signore...intanto non possiamo fino ai nostri 17 anni e poi...non ce n'è bisogno...Lily non mi sopporta...mi basta provocarla e lei farà di tutto per non darmi ragione.”il ragazzo scosse la testa amaramente.

Non ti sopporta?” chiese la signora Evans:”Strano, io avrei detto il contrario.”disse.

James la guardò, ma prima che potesse ribattere, dal palco arrivò la voce chiara e cristallina di Lily:”Buonasera signore e signori...dopo essere stata costretta a venire quassù, credo che dovrò cantare qualche cosa...”disse la ragazza e tutti risero.

Il grifondoro non poteva credere che la Evans stesse veramente facendo ridere le persone...non succedeva quasi mai.

Poiché di canzoni ne conosco relativamente poche e ne strimpello ancora meno, canterò una canzone che mi è tornata in mente ultimamente per alcune cose che mi stanno succedendo...comunque ora la smetto di chiacchierare di cose insensate e bé, vi canterò: Wherever you will go...spero vi piaccia e siate clementi, non canto o suono da parecchio tempo.”(La canzone è molto successiva rispetto all'anno in cui siamo, ma mi piace da morire e la adoro, perciò l'ho voluta comunque mettere...il link che c'è è la canzone cantata da Charlene Soraia ed è più recente, l'ho scelta perchè più lenta dell'originale che è questa qui, dei The calling...N.d.A.).
La ragazza si sedette su uno sgabello, le venne passata una chitarra e iniziò a cantare:

 

So lately, been wondering
Who will be there to take my place
When i’m gone, you’ll need love
To light the shadows on your face
If a great wave shall fall
It would fall upon us all
And between the sand and stone
Could you make it on your own?

 

James si ritrovò quasi stordito dalla voce di Lily. La voce che lo sgridava e riprendeva di continuo, che lui ammirava in tutta la sua dolcezza era, se possibile, ancora più bella mentre cantava.

If i could, then i would
I’ll go wherever you will go
Way up high or down low
I’ll go wherever you will go

 

Lily sul palco cantava con tutta se stessa, come ormai non faceva da tempo e pensava alla canzone: Se potessi, allora lo farei, andrei ovunque tu andresti...e lo avrebbe fatto, lo avrebbe davvero fatto se avesse potuto, ma sapeva che non avrebbe potuto, quella volta, nemmeno James avrebbe potuta toglierla dalle sue intenzioni, la sua decisione era stata presa.

And maybe i’ll work out
A way to make it back some day
To watch you, to guide you
Through the darkest of your ways
If a great wave shall fall
It would fall upon us all
Well i hope there’s someone out there

 

James la guardava incantato...letteralmente, guardava le sue labbra muoversi, guardava le sue mani passare sulle corde della chitarra e guardava il suo sorriso aprirsi ad ogni ritornello.

Ascoltandola James capì che l'avrebbe ritrovata sempre, l'avrebbe riconosciuta in mezzo ad una folla, tra miliardi di persone, ma l'avrebbe sempre ritrovata.

 

If i could, then i would
I’ll go wherever you will go
Way up high or down low
I’ll go wherever you will go

 

Vide la ragazza sorridere e guardare la chitarra per un accordo un po' difficile e, quando Lily tirò su la testa, James fu più che sicuro di aver visto una sottile lacrima passarle sulla guancia.

Una lacrima...il grifondoro ascoltò la canzone e individuò bene le parole: 'se potessi, allora lo farei, andrei ovunque tu andrai...'

James ci pensò su...Lily era costantemente in pericolo di quei tempi...e di sicuro era preoccupata per gli altri, ma di sicuro non intendeva...non avrebbe mai...

Un singhiozzo venne dal fianco di James e lui si girò vedendo i genitori di Lily abbracciati e la madre di questa in lacrime.

 

Run away with my heart
Run away with my hope
run away with my love

 

In quel momento a James tornò in mente la scena della mattina, quando aveva sentito i signori Evans e Lily discutere dentro una stanza.

Lily non avrebbe potuto...era troppo legata alla famiglia...non avrebbe mai potuto...

 

I know now, just quite how
my life and love might still go on
in your heart, in your mind
i’ll stay with you for all of time

 

If i could make you mine
I’ll go whatever you will go
If i could turn back time
I’ll go whatever you will go
I’ll go whatever you will go

 

Con un ultimo suono di chitarra Lily finì la canzone e smise di suonare.

Tutti applaudirono e lei sorridendo se ne andò dal palco tornando al tavolo.

I signori Evans, intanto, entrambi ormai ricomposti, sorridevano alla figlia che si avvicinava al tavolo:”Sei stata bravissima Lily! Era tanto che non ti sentivamo cantare...”disse la signora Evans.

Ci fu un piccolo silenzio e James decise di romperlo:”Evans, abbiamo scoperto che sai anche suonare e cantare, in cosa non sei capace? Ormai i miei argomenti sono esauriti...”disse lui.

Lei si girò e lo guadò di sottecchi:”Non sono mai riuscita a farti tacere Potter, se è per questo...vale come argomento?”chiese lei sarcastica.

Lui rise:”Quota uno Evans...non credo che ci riuscirai mai comunque.”

Lei alzò gli occhi al cielo e scosse la testa esasperata.

Era impossibile!

Lily fu molto sorpresa che Petunia non l'avesse fermata, ma infondo aveva capito benissimo che la manovra di James per farla cantare era stata chiesta dai genitori, perciò, probabilmente, questi ultimi avevano chiesto alla sorella di sopportare una sua canzone per una volta.

Il matrimonio finì com'era iniziato, dopo essersi nettamente rifiutata di partecipare al lancio del buquet perché secondo lei troppo stereotipata come azione, Lily vide i due sposi andarsene partendo per il viaggio di nozze e pensò che probabilmente non avrebbe più visto sua sorella in vita sua.

Gli invitati sciamarono lentamente via e ben presto rimasero solo i signori Evans, lei e James in casa, circondati da donne delle pulizie che riordinavano tutto.

Mamma, noi dobbiamo andare tra un po'...”disse Lily con un groppo in gola.

I signori Evans la guardarono e annuirono.

* * *

Dopo che si furono cambiati mettendosi la divisa scolastica indosso, i due ragazzi andarono verso la porta e trovarono i due padroni di casa d attenderli.

Lily abbracciò entrambi e James si allontanò un po' per lasciarli soli.

Vide i tre parlottare per un po', infine vide il signor Evans avvicinarsi di nuovo a lui e dirgli:”Grazie, da me e mia moglie che si rifiuta di venire perché piangerebbe...grazie per averla riportata a casa...e...ti prego ragazzo...proteggila per noi...non che potessimo davvero farlo prima, ma...ti prego, tu che puoi, ti prego fallo...”

James annuì e strinse la mano a quell'uomo che non sapeva quando e se avrebbe rivisto.

Il signor Evans tornò indietro e Lily prese il suo posto avvicinandosi a James.

Camminarono fino al parco dove erano arrivati il giorno prima. Lily prese fuori lo stesso mazzo di chiavi che avevano utilizzato la sera prima e lo tenne stretto.

James le chiese una cosa che lo aveva tormentato per tutta la sera.

Lily, cosa pensavi durante la canzone?”
Lily lo guardò e con un viso ed una voce che mai aveva usato con lui disse:”Forse te lo dirò...un giorno...forse...”disse, ma prima che James potesse dire altro, Lily gli prese la mano e gliela fece posare sul mazzo di chiavi che ormai brillava di luce azzurrina.


Spazio autrice:
Allora...finalmente!!! Scusate se inizio così, ma mi si è bloccato tre volte internet e avevo perso tutti i dati (fortunatamente non la storia o sarei andata fuori di matto!!!) perciò, insomma, è stata una terza guerra mondiale questo capitolo -.-"Ad ogni modo spero che il chappy (come li chiamano tutti =P) vi sia piaciuto...grazie a voi che mi seguite (siete aumentati :3):Barboncino_girl   clardock   danyazzurra   Eternity610   Lia Evans   Lucri_Chopper   mapitt   marco121184   melibz   SimonaDiVaio1993   yuukilalla   _Pandina_76   Scorpyon   R a i n d r o p s

Grazie ai tre che mi hanno messa tra i preferiti:

Lily_Jameslove   J_Green_L   stella13   cristy_black

Come sempre grazie a danyazzurra che mi recensisce sempre e grazie ai 2 nuovi recensori: cristy_black e zac99superkill (che ringrazio anche per avermi messa tra gli autori preferiti, grazie zac! =D)
Direi sia tutto...spero che la storia sia stata di vostro gradimento fino ad ora e al prossimo capitolo!
Giuly
P.S. Avete capito cosa sta pensando Lily? Spero proprio di no, visto che lo sto tenendo segreto dal secondo capitolo...(ora ci sarà una migrazione di massa al secondo capitolo per vedere se troverete qualche cosa...tanto è impossibile capire ciò che farò accadere =P) Baci alla prossima settimana =D

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Capitolo 9
*** Ritorno ad Hogwarts ***


Ritorno a Hogwarts
 

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Spazio autrice:
Scusate per il ritardo del capitolo, ma sto partecipando a 4 contest diversi e uno scade tra tre giorni, quindi sono un pò di fretta.
Ringrazio comunque tutti quelli che mi seguono (aumentati a 17, staltra volta metto tutti i nomi) e tutti quelli che hanno messo la storia tra i preferiti (Anche questi aumentati fino a 7)...spero che il capitolo vi piaccia...il prossimo sarà il decimo e cambierò l'immagine che sta iniziando a stancarmi.
Un saluto a tutti e, vi prego, recensite!!! (Grazie danyazzurra che continui a farlo...sei la mia ancora di salvezza :3)
Baci,
Giuly
P.S. Se volete, passate dalla mia nuova storia: Welcome to death...



Appena i due ragazzi toccarono terra a Hogsmeade, Lily cominciò a camminare veloce lontana da James, il quale capì che non volesse parlare dell'argomento che lui stesso aveva tirato fuori.

In quel momento, al grifondoro tornò in mente una discussione che lei aveva lasciato cadere in infermeria.

Lily...posso chiederti una cosa?” chiese lui cercando di farle capire di seguirlo in un'altra strada senza farle notare che stesse sbagliando via.

Basta che non riguardi cose strane Potter...”disse lei roteando al cielo gli occhi.

Avevamo fatto cadere l'argomento in infermeria, ma io sono curioso, chi avevi incontrato l'altra notte che ti ha fatta rimanere alla finestra facendoti prendere la febbre?”

Lei arrestò lentamente il passo e ci pensò su: avrebbe potuto fidarsi? Sarebbe stato saggio dirgli tutto proprio in quel momento? Decise di sì.

Non è quello che pensi tu Potter...era semplicemente un cervo...”disse ricominciando a camminare senza guardarlo in viso.

Lui rimase un momento fermo e poi ricominciò a seguirla. Possibile che, oltre a salvarlo da Remus fosse rimasta alla finestra per lui...ovviamente inconsciamente, ma...

Un cervo?” chiese vago:”Tutto questo per un animale?” chiese senza spiegare il 'questo' delle sue parole sperando che lei capisse senza sospettare di lui.

Sì Potter...tutto questo per un cervo...sempre se con questo intendi febbre e volo su un canchero di scopa volante, allora sì...”spiegò lei.

Perché?” chiese James.

Lei non rispose subito, sospirò scuotendo la testa sconsolata:”...Non lo so...”disse semplicemente:”Non l'avrei fatto se fosse stato un normale animale...aveva qualche cosa di diverso...come una luce umana negli occhi...era strano...e visto che sono sempre stata anche io quella strana mi sono sentita in dovere di aiutare un altro strano...no?” disse cercando di spiegare a lui e a lei stessa quello che aveva fatto.

Evans, come al solito pensi troppo agli altri...”

Lei sorrise, ma tornò subito seria:”Aveva uno sguardo così sconsolato...”disse con gli occhi lucidi.

Lui non disse niente e insieme entrarono alla Testa di porco.

Hey Ab!” esclamò James entrando nel pub.

Lily si guardò intorno un po' meravigliata da quel posto che non aveva mai visto.

Sorrise al proprietario e camminò verso l'altra stanza, dove trovò un bellissimo quadro raffigurante una ragazza forse poco più piccola di lei. Le fece un cenno di saluto e sorrise.

Questa la guardò un momento, sorrise e anche lei la salutò.

Tutto questo era stato seguito da un sorpreso Aberforth che, voltandosi verso James gli aveva chiesto se quella fosse la ragazza di cui parlava sempre.

James annuì:”è anche la mia futura moglie, ma ancora non lo sa...”disse sussurrando all'uomo.

Questo scosse la testa e continuò a guardare la ragazza dai capelli rossi parlare col quadro:”Ariana non aveva mai parlato con nessuno oltre che con me...”

James alzò le spalle:”Lily riesce a tirare fuori del buono in tutti...anche da uno scapestrato come me...a volte...ok...quasi mai, ma questo solo perché non mi sopporta...”disse.

Ah e tu la vorresti sposare quando non ti sopporta...”rise Ab.

Ho detto che sarà la mia futura moglie...non ho detto che ho un piano per convincerla a sposarmi...”disse James con sguardo furbo.

Va bene...ragazzino dei miei stivali! Dovete entrare a Hogwarts?”chiese il proprietario del pub.

James annuì e l'uomo andò davanti al quadro vicino a Lily:”Ragazza, devo parlare con mia sorella...”disse scansando la grifondoro.

Lily annuì e disse:”Mi dispiace per Ariana...era molto giovane...”

Lui si voltò e la guardò:”Come lo sai che...? E il suo nome...?”

Lily sorrise:”Me lo ha detto lei...”disse indicando la ragazzina che sorrise un po' imbarazzata.

Aberforth non capì come Lily avesse potuto parlare con la sorella, ma lasciò correre e disse ad Ariana di aprire il passaggio.

La ragazzina nel quadro fece un cenno a Lily che contraccambiò sorridendo.

Quando il quadro si aprì ne uscì Sirius:”Hey ragazzi! Come va?”

Ab scosse la testa borbottando qualche cosa sul chiasso che faceva l'amico di James.

Bene Sir...vedo che hai seguito la mia richiesta.”disse James.

Lui annuì, prese per la mano Lily e l'aiutò a entrare nel tunnel.

James stava per entrare e seguire Lily e Sirius già avviatisi, quando Aberforth lo fermò:”Tientela stretta James, non se ne trovano quasi mai così...tientela stretta, anche se farà di tutto per ostacolarvi...”disse sorridendo della ragazza dai capelli rossi.

James annuì e andò nel tunnel chiudendo il quadro dietro di se.

Arrivati nella stanza delle necessità, James aprì la mappa del malandrino e guardò i corridoi lì vicino.

Che posto è questo?”chiese Lily.

Evans...non conosci la stanza delle necessità?!” chiese Felpato sorpreso e un po' derisorio.

No Black...a differenza vostra io sto nel dormitorio...comunque...è davvero la stanza delle necessità? Pensavo fosse una leggenda...” disse lei.

No...non lo è...è che le persone diligenti come te Evans non la possono trovare perché non la cercano e...”

Molto interessante Felpato...ora andiamo per piacere...?”

Sirius alzò le sopracciglia:”Ramoso...devi sempre interrompermi?”

No, ma dobbiamo andare...insomma Sir...” ma l'altro aveva già iniziato a fare una lotta con il ragazzo e la cosa era degenerata.

Lily scoppiò a ridere e i due si fermarono sorpresi.

Black...continuo a pensare che tu sia un cretino quanto Potter, ma non siete così male...ve lo concedo...ora andiamo e non montatevi la testa!”disse quasi tirandoli su di peso e avviandosi verso la porta in fondo alla stanza.

Wow Evans, sono passato da insopportabile a non male in nemmeno dieci minuti..mi sento potente...James sono anni che prova a fare un salto di qualità ma- HEY!”urlò Sirius dopo aver ricevuto un pestone dal fratello.

James gli mandò uno sguardo assassino e questo non disse altro.

Lily si beava del discorso...il ragazzo con gli occhiali aveva fatto un grande salto di qualità, ma non lo avrebbe mai saputo...

James controllò i corridoi uno per uno e finalmente uscirono tutti e tre.

Ramoso aveva il mantello in una mano per le emergenze e la mappa nell'altra.

Erano vicino alla sala comune quando Sirius disse:”C'è qualcuno lì” e indicò la mappa.

Poco dopo di loro, infatti si stava muovendo Severus Piton.

Chiunque ma non lui...”disse James trattenendosi dal chiamarlo con i suoi numerosi soprannomi.

Lily li guardò:”Ci vado io...voi rientrate in sala comune...io lo fermo e poi torno anch'io dentro.

James l'avrebbe voluta trattenere, ma sapeva che se lo avesse fatto, Lily lo avrebbe strozzato con le sue mani.

I due si affrettarono verso la signora grassa e Lily andò dall'altra parte.

Che ci fai qui?” chiese al ragazzo sorpreso di vederla fuori dalla sala comune.

Lily aveva fatto quella domanda per guadagnare tempo, ma sapeva benissimo il motivo per il quale il ragazzo fosse così vicino alla torre di grifondoro.

Ogni domenica sera il ragazzo andava alla torre per chiederle perdono e lei, prontamente, declinava la richiesta.

Volevo chiederti scusa Lily...”

Piton, non se ne parla! Sai bene anche il perché!”disse lei comunque irritata.

Ma Lily, sono così dispiaciuto...non avrei dovuto-”
“Già, non avresti dovuto! Ma comunque ormai non ha più importanza...”disse lei girandosi.

Non ha più importanza?”chiese Severus.

No Severus...non ha più importanza...niente ormai ha più importanza...”disse lei e andò in sala comune.

La ragazza entrò in sala comune e con le lacrime agli occhi le scale che l'avrebbero portata nel dormitorio.

Entrò e si stese sul letto piangendo in silenzio.

Lily...Lily cosa c'é?” chiese Alice svegliandosi.

N-niente...non ti preoccupare, ora bevo un po' e vado da madama Chips...non mi sento un gran ché...”

Alice guardò l'amica, ma quando vide il suo sguardo sicuro chiuse gli occhi:”Ne parliamo domani mattina, va bene?”disse ormai già riaddormentata

La ragazza annuì, disse un sì soffocato e bevve dalla bottiglia sul comodino rimettendola poi dentro un cassetto:”Che strano sapore quell'acqua...” disse, ma ormai Alice era tornata a dormire.

Lily si cambiò e andò da Alice. Le accarezzò una guancia e le diede un bacio affettuoso sulla fronte. Questa si mosse ma rimase addormentata.

La rossa uscì e andò in infermeria. Madama Chips la guardò e, senza dire niente la fece accomodare su un letto. Lei sorrise, si stese e si addormentò quasi subito pensando:

Addio...

* * *

La mattina dopo era festa per la scuola e i ragazzi si alzarono con comodo. Alice, che si ricordava che Lily le avesse detto che era andata in infermeria, decise di non disturbarla, ma quando all'ora di pranzo James Potter venne preoccupato da lei chiedendole dove fosse la ragazza gli dovette spiegare cosa sapesse, perciò disse:”Lily è in infermeria, non si sentiva molto bene, ma è normale, insomma, l'incontro con la sorella non deve averle giovato molto...non ti preoccupare James, dopo la andiamo a trovare...”

James la guardò come se fosse pazza:”No, ci andiamo ora! Lily è in infermeria e nessuno mi dice niente?!”chiese

Alice sbuffò e alzò gli occhi al cielo:”Sei davvero pesante quando fai così...sei peggio di Emmeline...va bene, ci andiamo ora, ma dopo mi lasci in pace, ok?”

Lui annuì e insieme partirono alla volta dell'infermeria.

Arrivati lì trovarono – come previsto da Alice – Lily addormentata.

Ma quello che colpì i ragazzi fu il comportamento di Madama Chips.

La donna infatti, era iperattiva – più del solito – e correva da una parte all'altra dell'infermeria apparentemente senza meta.

Madama Chips, si sente bene?”

Lei guardò i ragazzi e scosse la testa:”No, vedete...la signorina Evans non sta-”

Ma in quel momento Lily si svegliò e si guardò intorno.

I tre, ormai tutti allarmati, corsero al capezzale della ragazza Alice parlò per prima e disse:”Lily, Lily come ti senti?”chiese.

Lei mise a fuoco tutto, guardò i ragazzi, l'infermiera e disse:”Bene...grazie, ma chi siete voi?”

Vi prego...non picchiatemi...l'ho dovuto fare...non sapete che magone ho ora tra il cuore e il collo...mi sento malissimo =(
Spero che continuerete a seguire la mia storia anche se faccio la sadica e vi metto questi colpi di scena...un bacio a tutti e alla prossima.
Giuly

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Capitolo 10
*** L'inferno sceso in terra ***


L'inferno sceso in terra
 

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James Potter avrebbe potuto giurare di non essersi mai sentito più perso di allora.

Che Lily fosse a conoscenza della sua esistenza era sempre stata una certezza per lui...cosa avrebbe fatto ora? Senza la Evans che lo sgridava ogni 5 minuti? Senza i rimproveri della ragazza dai capelli rossi? Senza i suoi occhi verdi sempre fiammeggianti con lui?

Come ho detto, James si sentì letteralmente sperduto quando la grifondoro pronunciò quelle semplici parole: Chi siete voi?

La frase sembrò rimbombare nell'infermeria e i due ragazzi rimasero pietrificati dalla domanda di Lily.

Madama Chips, invece, si mise una mano sul viso e scosse la testa: “Lo sapevo...la signorina Evans aveva qualche cosa di strano...dovevo immaginarmelo...” James e Alice, però, non la ascoltavano più. Fissavano Lily in trance e pensavano entrambi di fare la stessa cosa.

Avrebbero, infatti, voluto urlare, prendere per le spalle la ragazza, scuoterla forte e chiederle di non scherzare e di ricordarsi di loro.

Lily...oh mio dio Lily...ti prego...dimmi che non è vero... Alice era letteralmente disperata e cercava di trovare un qualche segno di cedimento da parte della ragazza nel lettino, ma questa la guardava con un sorriso inconsapevole e genuino che allo stesso tempo chiedeva chi fossero le persone di fronte a lei.

James ancora in trance non riuscì a vedere la lacrima che rigò il viso di Alice, ma Lily che era davanti alla ragazza, le asciugò la lacrima e sorrise: “Qualunque cosa sia, credo che riuscirai comunque ad andare avanti...” disse riuscendo a fare l'esatto contrario del suo intento: far piangere Alice ancora di più.

Oh Lily...ti prego...” implorò Alice, ma questa la guardò impotente e James decise di accompagnare fuori da quell'infernale infermeria se stesso e la ragazza lasciando la grifondoro dai capelli rossi alle cure di madama Chips.

Appena uscì James sentì Alice crollargli addosso: “James...come farò senza di lei?! Mi ha sempre detto che saremmo sempre rimaste insieme...io...cosa faccio?! Cos-” durante quel tempo la grifondoro non era riuscita a guardare in faccia James, ma quando ci riuscì vide un ragazzo distrutto...anzi, vide per la prima volta in James Potter un uomo, un uomo logorato in pochi minuti.

Sempre appoggiata a lui, Alice disse la parola d'ordine alla Signora Grassa che cercò di chiedere loro cosa fosse successo senza riuscire a sapere nulla.

Appena entrarono in sala comune, però, Alice vide Frank e corse da lui in lacrime: “Ali, Ali, cos'è successo?” Chiese preoccupato, ma questa continuò a piangere e a singhiozzare sulla sua spalla senza riuscire a rispondere.

Potter che è succ-” ma anche Frank, come Alice prima di lui, si fermò alla vista del ragazzo così...'consumato'...

Ramoso! Hey ragazzi è tornato James!!! Ramoso, com'è andata...sta- Cos'è successo?” chiese Sirius allarmato dall'espressione del fratello.

Gli occhi spenti di James vagarono per la stanza lucidi e passarono per tutti i presenti: Sirius in piedi davanti a lui, Remus e Peter appena scesi, Frank e Alice seduti su una poltrona. Si rivolse ai quattro compagni di stanza e, non riuscendo a fermare una lacrima solitaria che gli scese per una guancia, disse semplicemente: “Ha p-perso la m-memoria...”

Remus lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite: “Che cosa?!” gli altri rimasero zitti, troppo sorpresi per proferire parola.

Non si ricorda più di nessuno...nemmeno di madama Chips...”

Remus corse da lui e lo prese per le braccia: “Stammi a sentire James, se questo è uno scherzo me la paghi cara! Lily è una grande amica per me e-”

Ramoso non rispose nemmeno, lo guardò come aveva fatto con gli altri prima e aspettò che Lunastorta assimilasse la cosa.

No...non Lily...come...come è successo?! Qualcuno deve averle dato qualche cosa!!!”

Remus iniziò a fare congetture su chi, come o quando avesse potuto fare una cosa del genere, ma James non volle più ascoltare, si alzò e barcollando appena un po' andò nel dormitorio maschile, stendendosi senza forze sul suo letto e addormentandosi in fretta per uscire da quell'inferno che era sceso in terra.

* * *

Quando James si risvegliò, era molto tardi, l'ora di cena era passata da ore e giù dalla sala comune non si sentiva più alcun rumore.

Il ragazzo decise di andare a trovare Lily, così, preso il mantello e la mappa, scese le scale in tutta fretta.

Quando, però, arrivò in sala comune, vide aprirsi il buco del ritratto e entrare Lily accompagnata da madama Chips. Ramoso decise, perciò, di nascondersi dietro una poltrona e di ascoltare le due persone appena entrate.

Ecco, signorina Evans...come aveva chiesto lei...” la donna sembrò frenarsi dal dire qualche cosa, ma dopo un'occhiata di Lily che le diceva di continuare, questa disse: “Signorina Evans...non è...non...potrebbe anche...insomma...perché non cambia idea...in fondo...non sono più in pericolo di...” ma Lily la fermò: “Madama Chips...lei sa bene...” disse semplicemente la ragazza e James fu certo di sentire nella voce della grifondoro la nota che tanto la caratterizzava prima di perdere la memoria.

Ma cosa intendeva Madama Chips? Cosa voleva dire con: non sono più in pericolo di...?

Il ragazzo, più confuso di prima, quando sentì dei passi avvicinarsi, indossò in fretta il mantello dell'invisibilità e stette fermo come una statua.

Vide Lily guardare nel punto in cui era lui confusa, ma fu certo di vedere nei suoi occhi la luce di Lily Evans, non di quell'automa senza ricordi.

Mentre pensava questo, il ragazzo sentì un odore penetrante di more farsi strada dalla ragazza fino a lui.

Questa, si girò, bevve qualche cosa di trasparente e denso da un'ampolla datale da madama Chips e si avviò verso le scale.

Signorina Evans...non più di una volta al giorno, se lo ricordi!” disse l'infermiera riferendosi alla pozione.

La ragazza annuì e salì le scale verso il dormitorio.

Perché profumava di more? Si chiese James Ha sempre profumato di rose e lillà...e poi, cosa c'era nell'ampolla?

Quando madama Chips uscì, il ragazzo venne fuori dal suo nascondiglio e si tolse il mantello stranito per la scena appena vista e sicuro che l'odore di more fosse la chiave di tutto.

* * *

Il mattino dopo, Alice si svegliò prima degli altri, con gli occhi gonfi e la bocca impastata per il tanto piangere della sera prima.

Quando si voltò verso il letto di Lily, però, la vide lì, dormire beatamente con un libro sulla pancia.

Possibile che sia stato solo un sogno? Possibile che non sia successo niente alla mia Lily?

Ma anche Alice, così come James la sera prima, sentì quell'odore penetrante di more arrivare fino a lei.

È impossibile... pensò: Lily odia le more...non può venire da lei... La ragazza si alzò e si avvicinò all'amica che dormiva beatamente.

Sentì che l'odore non poteva essere un profumo, perché troppo forte...sembrava più l'odore di una medicina...una pozione...

Vide un'ampolla con un liquido trasparente e denso, lo annusò e capì che si trattasse di quello...probabilmente era una medicina che l'infermiera aveva dato alla sua amica...

Persa nei suoi pensieri, Alice non notò Lily muoversi e, fece appena in tempo a correre verso il suo letto per far finta di dormire, prima che la ragazza si svegliasse.

Alcune abitudini non le aveva perse...come sempre la ragazza si era svegliata alle sei e mezza in punto. Ad Alice vennero le lacrime agli occhi pensando che probabilmente, la sua migliore am- anzi, ex-migliore amica non l'avrebbe mai più svegliata per non farla arrivare in ritardo.

Subito dopo la ragazza sorrise, ricordandosi le lotte per svegliarla la mattina.

Ogni giorno, lei voleva rimanere sotto le coperte e si attaccava alla testiera del letto. Lily, allora, faceva le cose più fantasiose: la prendeva per i piedi e la tirava fino a che non finivano entrambe a gambe all'aria, andava a prendere un secchio d'acqua gelata e glielo rovesciava addosso, le faceva il solletico fino a farla urlare e diceva che lo faceva perché funzionava meglio di una sveglia babbana per svegliare tutta la torre di grifondoro.

Alice tremò e si alzò promettendosi che avrebbe riportato indietro la sua migliore amica, in un modo o nell'altro.

* * *

Sirius Black, avrebbe potuto giurare di non aver mai visto suo fratello James Potter essere così giù di morale...mai, nemmeno quando la Evans non gli parlava da settimane.

Ramoso...dovrai pur mangiare qualche cosa...” disse all'amico.

Non ho fame Sir...” disse questo con voce incolore.

Felpato era seriamente preoccupato, James non aveva guardato Lily per tutta la colazione e aveva spiluccato i suoi pancake con una forchetta per poi lasciarli quasi del tutto intatti.

Lily, dal canto suo, aveva mangiato meno di James e non aveva mai alzato gli occhi dal suo piatto, nel quale aveva posato solo due biscotti lasciati, anch'essi intoccati.

Quando venne l'ora di andare in classe, Sirius, Remus, Peter e James si avviarono verso trasfigurazione, dove la professoressa McGranitt aspettava gli studenti seduti alla cattedra.

Per la prima volta in vita sua, James si sedette in prima fila davanti alla cattedra, sotto gli occhi sorpresi della professoressa e degli amici.

James...” cercò di chiamarlo Sirius, ma Remus, che aveva capito che Ramoso non volesse stare in fondo con loro per non incontrare la testa di Lily continuamente, lo fece sedere e gli spiegò ciò che aveva capito.

Lily, invece, entrando in classe si sedette nella seconda fila vicino alle finestre, da sola, visto che gli studenti erano in numero dispari quel giorno.

Signorina Evans...potrei farle qualche domanda per...?” cercò di spiegare la McGranitt.

Lily sorrise: “Per vedere se mi ricordo la sua materia? Se la materia non è legata alle persone me la ricordo molto bene, professoressa...anzi, so anche che cosa dovremmo fare da qui in avanti...può continuare senza problemi il suo programma...non si preoccupi.” disse gentilmente e la professoressa, rassicurata, iniziò la lezione.

James, intanto, per tenersi lontano dal resto, prendeva appunti.

Esattamente, prendeva seriamente appunti per la prima volta.

Signor Potter...mi potrebbe dire quali sono le leggi della trasfigurazione umana, cioé per essere animagus?” chiese l'insegnante provando a trovare qualche cosa del vecchio James Potter in quell'alieno in prima fila che tanto gli assomigliava.

James era un animagus e la trasfigurazione in generale gli era sempre piaciuta, quindi sapeva benissimo quali fossero le leggi in questione: “Per essere un animagus, bisogna essere maggiorenni, bisogna aver superato gli esami e bisogna essere maghi molto potenti...in più gli animagus sono tutti scritturati al ministero della magia e si possono contare sulle dita di una mano...uno di questi è lei professoressa...bisogna in oltre, avere molta forza e pazienza, visto che trasformarsi non è mai facile o sicuro.”

La professoressa guardava il ragazzo davanti a lei stranita, come del resto tutti gli studenti.

James, però, non disse altro, ricominciò a scrivere e l'insegnante ricominciò a spiegare pensando che la 'malattia' di Lily Evans non stesse giovando a nessuno.

* * *

Qualche ora dopo, mentre James stava tornando in sala comune, si sentì strattonare per il colletto della camicia verso un corridoio lì vicino.

Quando la presa fu mollata, guardò chi fosse il suo aggressore.

Con tutta calma parlò: “Cosa vuoi Mocciosus...non sono dell'umore.”

Questo si trattenne dal dargli un pugno, perché sapeva che James avrebbe vinto contro di lui a botte e disse: “Cosa le hai fatto Potter?!” chiese il serpeverde.

Cosa ho fatto a chi?” chiese lui

A Lily! A chi altro? Cosa le hai fatto? Cosa è successo mentre eravate via?!”

James lo guardò da tutta la sua altezza intimorendo Severus: “Come sapevi che non eravamo qui?” chiese con occhi fiammeggianti.

Potter! Conosco Lily da molto più tempo di te e lo sento quando non è vicino a me...” disse lugubre.

James sorvolò e rispose alla domanda di Piton: “Non le ho fatto niente...si è dimenticata delle persone e non so il perché...è tutto quello che so.”

Il grifondoro si girò e cominciò ad andarsene, ma il serpeverde lo seguì: “Non può aver dimenticato tutti in un giorno, ci deve essere qualche cosa sotto!” disse, ma James non seppe rispondere, con gli occhi lucidi, tolse la mano di Severus dal suo braccio e andò nella torre dei grifondoro, pensando per la prima volta in vita sua che Severus Piton avesse ragione.

 

Spazietto autrice:
So che è un capitolo un pò di transizione, ma mi sa che dovrete mettervi l'animo in pace, perchè per un pò Lily non ricorderà proprio nulla (sono mooooolto sadica).
Spero che l'immagine che ho messo sopra vi piaccia...io l'adoro :3

Passando ai ringraziamenti: grazie a voi che seguite la ma storia:
Barboncino_girl    biso84   BlAcK_pAnTeR_94   clardock   danyazzurra   Eternity610   isola cullen   Lia Evans   lily_leslie   Lucri_Chopper   mapitt   marco121184   MeiyoMakoto   melibz   Raindrops_   Scorpyon   SimonaDiVaio1993   yuukilalla   _Pandina_76

Grazie a voi 8 che avete messo la storia tra i preferiti: 

cristy_black   deer agape   franci9892   giulietta96   J_Green_L  Lily45   Lily_Jameslove    stella13

Ovviamente grazie mille ai recensori, che sono aumentati (VI AMO!!!):

Se volete passate da queste nuove storielle :3

Perché tu lo sappia, preferisco Ron Weasley...  (arrivata seconda ad un contest)
Welcome to death... (long fic che continuerò quando avrò un colpo d genio su una morte che mi ha colpita...per capire andateci XD)
Un bacio a tutti e al prossimo capitolo,
Giuly
P.S. Sto cercando di rendere la storia il meno banale possibile, non so se ci sto riuscendo...Ad ogni modo, forse riuscirò ad aggiungere prima un capitolo (per farvi penare un pò meno =P) perciò guardate se la storia aumenterà di capitoli durante la settimana, potrebbe succedere =D


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Capitolo 11
*** Alleanza ***


Alleanza
 

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A Hogwarts passarono i giorni e il compleanno di Lily non fu festeggiato, visto che quest'ultima evitò tutti per tutta la giornata.

Così passarono le settimane, poi i mesi. Ben presto i ragazzi si ritrovarono a metà marzo senza rendersene conto e Lily ancora non dava segni di ritorno di memoria.

James, intanto, sembrava essere diventato lo studente modello. Era sempre stato brillante e intelligente, tanto da poter studiare pochissimo e prendere un oltre ogni previsione senza fatica, ma mai come in quei due mesi aveva studiato tanto...e i risultati si erano subito visti.

I professori si stavano lentamente ricredendo su di lui e ogni mattina che passava guardavano con sempre più ammirazione (anche se con un filo di preoccupazione) il ragazzo con gli occhiali diventato di botto così serio e diligente.

Il 12 di marzo i malandrini si recarono per la luna piena alla stamberga strillante.

Appena, però, si avvicinarono al platano, trovarono nuovamente Lily seduta sotto l'albero.

Non di nuovo...” sussurrò James.

Gli altri lo guardarono e lui capì di dover fare lo stesso lavoro dell'ultima volta.

Si trasformò e si avvicinò alla ragazza.

Quando lei lo vide sorrise: “Che bello! Ero sicura che sarei riuscita a vederti una sera! Ho dovuto aspettare un po'...il mese scorso, poi, ho preferito non uscire, perché tutti mi tenevano sotto stretta sorveglianza. Sono così preoccupati...che sciocchi, non ne vedo il motivo.” disse lei parlando più a se stessa che a James.

Devo allontanarmi anche questa volta, vero? Non lasciarmi sola, ti prego...”

James piegò la testa e la guardò...era strana, più strana del solito, come se volesse essere euforica per non piangere.

Il cervo si girò per guardare Sirius che annuì dicendo che avrebbero badato loro a Remus.

James cominciò a camminare e Lily lo seguì andando fino al lago nero.

Arrivati lui la guardò negli occhi cercando di capirla.

Lei lo guardò poi distolse lo sguardo: “Mamma mia, che occhi profondi...mi sorprendi sempre sai? Sembra che tu voglia leggermi dentro...sai, sono sicura di aver visto i tuoi occhi da qualche parte...ma mi sfugge dove...” disse lei pensando a cosa le ricordassero e sedendosi a terra.

Lui rimase lì fermo come una statua ad aspettare qualche cosa.

Non intendo correre con te...però, se non vuoi rimanere fermo posso portarti compagnia.” disse lei felice prendendo fuori la bacchetta magica.

Lui si allontanò un po'.

Non ti faccio del male, lo giuro...” disse Lily ridendo, poi iniziò a mormorare: “Vediamo...un ricordo felice...non che io ne abbia tanti...vediamo...oh...sì, quello potrebbe andare bene...Expecto patronum” sussurrò.

Dalla bacchetta della ragazza uscì una forte luce argentata che si tramutò in fretta in una figura...una figura nitida e fiera di...cerva.

James spalancò gli occhi sorpreso ricordandosi del suo sogno avuto a casa di lei.

La cerva si guardò intorno e raggiunse il cervo fermo sulla riva del fiume.

James girò la testa e guardò la ragazza dai capelli rossi che sorrideva: “Lo so...lo so che sono ancora piccola per sapere questo incantesimo, ma ultimamente mi tiene molta compagnia...” disse la ragazza e la cerva le si avvicinò porgendole la testa per farsi accarezzare.

Sai, sono tutti preoccupati per me...” disse lasciando che la cerva corresse felice intorno all'altro animale.

Lui guardò la ragazza e aspettò che continuasse: “Non dovrebbero...non ne vale veramente la pena...” disse circondando le proprie ginocchia con le sue braccia.

Eppure...nello stesso momento, mi fa piacere...” disse sorridendo amaramente.

James le si avvicinò e facendo attenzione a non farle male con le corna le accarezzò la spalla con il muso.

Lei lo accarezzò a sua volta con la mano destra e sorrise con gli occhi velati di lacrime.

Con un tocco di bacchetta fece sparire la cerva e, alzandosi in piedi si avviò verso il castello sorridendo al cervo: “Vai dai tuoi amici e prendetevi cura del lupo...state attenti però!” disse e sparì dietro gli alberi che costeggiavano il parco.

James la guardò andare via con una morsa al cuore...Lily avrebbe mai ricordato quello che era?

* * *

Un pomeriggio Alice era tornata sola in dormitorio, che aveva trovato vuoto, per riposarsi.

Aveva appena posato la borsa da terra, quando sentì di nuovo l'odore di more nella stanza.

Che Lily fosse tornata in camera? Impossibile, a quell'ora era sempre in biblioteca, era un'altra abitudine che non aveva perso con la perdita di memoria...

Andò vicino al letto della ragazza e sentì che l'odore veniva dal comodino.

Forse la ragazza aveva lasciato lì la medicina. Alice aprì il cassetto e non vide l'ampolla che Lily era solita portarsi dietro ma, bensì, vide una bottiglia di plastica adagiata sul fondo.

Ad Alice tornò in mente una frase che Lily aveva detto la sera del suo ritorno prima che lei si addormentasse come un ghiro: Che strano sapore che ha quell'acqua...

Alice, come folgorata dal ricordo, aprì la bottiglia. Senza nemmeno dover accostare il viso al contenitore, da questo si sprigionò un fortissimo odore di more che si sparse per tutta la stanza.

Alice chiuse subito la bottiglia e la tenne davanti a se sorpresa.

La capovolse e vide che il liquido non scorreva come normale acqua, ma andava molto più lentamente.

La ragazza cominciò a correre. Corse veloce come un fulmine per cercare l'unica persona che avrebbe potuto capirla senza darle della pazza.

Andò nel parco e trovò la persona sotto il salice davanti al lago nero.

James! Potter! Hey!” lo chiamò.

Questo alzò lentamente la testa e guardò curioso la ragazza che correva veloce verso di lui.

Alice...che c'è?” chiese lugubre.

Lei, piegata in due per lo sforzo, guardò James con gli occhi spalancati: “C'è qualche cosa che non va in Lily...”
James la guardò: “Noooooo! Sul serio?! Non me n'ero accorto!” disse sarcastico.

James sei così infantile a volte! Se non ti conoscessi da quando siamo piccoli mi preoccuperei seriamente delle tue battute scadenti...” disse Alice sedendoglisi a fianco.

Scusa, ma lo so anche io che Lily ha qualche cosa che non va...” disse lui alzando le sopracciglia.

Sì, ma guarda questa.” disse lei mettendogli in mano la bottiglia di plastica.

Lui guardò il contenitore: “Quindi?” chiese.

Guardala bene...” disse lei ancora col fiatone.

James guardò la bottiglia centimetro per centimetro, ma capì il tutto solo quando capovolse la bottiglia.

Il liquido andava lentamente verso il collo del contenitore e aveva una consistenza viscida e pesante.

Ma...per Merlino! Cos'è?!”

Alice alzò le spalle e disse: “Non lo so, mi ricordo solo che Lily bevve quella cosa la sera in cui tornaste. Fino a qui, però, non è niente di così strano...il bello viene ora: aprila.” disse Alice allusiva.

James la guardò stranito e aprì la bottiglia. L'odore di more lo raggiunse subito e il ragazzo chiuse subito il contenitore per smorzare quell'odore così stucchevole.

Un flash passò per la mente di James: “Ma è lo stesso odore della...” Alice annuì: “Della medicina di Lily.”

Il ragazzo pensò alla rivelazione: “Ma perché Lily dovrebbe voler prendere una pozione curativa prima di essere malata?”

Alice alzò le sopracciglia: “Chi ti dice che l'abbia voluta prendere lei? E chi ti dice che sia curativa.” disse.

James ci pensò su: “Intendi che qualcuno gliela abbia data di proposito? Ma non ha senso Alice! Madama Chips non avrebbe accettato a darle una pozione del genere! A proposito, che pozione è?” chiese lui guardando lo strano liquido dentro la bottiglia.

Alice lo guardò stupita: “Sarà una pozione per far cancellare la memoria, no?!”

James scosse la testa: “E perché Madama Chips dovrebbe darla a Lily?”

Alice ci pensò e poi guardò James: “Non lo so...dovremmo analizzarla...” disse.

Lui la guardò interrogativo: “Sei forse una pozionista? Da ciò che mi ricordo era Lily quella brava...di sicuro pozioni non è una delle materie in cui io vada meglio...farei solo dei pasticci...”

Stesso per me...” disse Alice pensando a cosa fare.

Qualche minuto dopo le venne una pazza e strana idea che di sicuro non avrebbe fatto piacere al grifondoro seduto a fianco a lei.

C'è qualcuno che potrebbe farlo...che non farebbe domande e che ci aiuterebbe se fosse per Lily...”
James la guardò sorpreso: “Davvero...chi-?” chiese ma, quando vide gli occhi scusanti di Alice capì: “NO! Tutti ma non...!”

* * *

Severus! Severus! Piton!!!” la voce di una ragazza lo chiamava.

Il serpeverde si girò sorpreso e vide la migliore amica di Lily corrergli incontro seguita da una figura scura che si copriva come per non essere visto.

Ah...Alice...giusto? L'amica di Lily...” disse quando la ragazza si fermò davanti a lui.

Sì e lui è...oh santo cielo James, se vogliamo farci aiutare dovrai pur farti vedere...” disse scoprendo il volto del ragazzo.
Severus, una volta riconosciuto James Potter, si girò e ricominciò a camminare velocemente.

Ti avevo detto che avrebbe fatto così...” disse James alla ragazza che rincorse nuovamente il serpeverde.

Severus! Abbiamo bisogno del tuo aiuto! Non è per noi, è per Lily!” al nome della ragazza Severus si fermò, si girò e guardò Alice: “Lily non mi parla più e mi odia, perché dovrei aiutarla?” chiese lugubre.

Perché la ami Severus...almeno quanto James...” disse la ragazza sottovoce per non farsi sentire dall'altro.

Il ragazzo rimase un momento interdetto: “È così evidente?” chiese spaventato.

Lei alzò le spalle: “Per me lo è...” disse semplicemente.

Di cosa avete bisogno?” chiese quando anche James si fu avvicinato.

Abbiamo bisogno che tu analizzi una pozione...Lily era molto più brava di noi, ma non possiamo di certo chiederle di analizzare una pozione che sta prendendo...” disse il grifondoro
Piton guardò il ragazzo con rancore: “E perché mi dovreste analizzare una pozione che sta prendendo per guarire?” chiese.

James sorrise: “Perché la prendeva già prima di perdere la memoria...”
Piton lo guardò stranito: “Impossibile! E comunque non vi aiuterò! Andrebbe a finire con me che trovo la soluzione e voi stupidi grifondoro che vi prendete il merito...bé, no grazie!”

Senti Piton, pensi che a me piaccia questa cosa? Pensi davvero che sarei venuto da te se avessi avuto scelta?! Bé, la scelta non l'ho avuta, ma rivoglio indietro Lily, voglio indietro i suoi occhi verdi che mi fulminavano ogni giorno, rivoglio indietro le sue battute sarcastiche sul mio comportamento, vorrei poter ricominciare a scorrazzare la sera nel castello ed essere beccato da lei, vorrei rivedere la luce che le veniva negli occhi ogni volta che le riusciva una pozione o un incantesimo. Non mi interessa se tu ci aiuterai o no, ci sono molti pozionisti bravi a scuola, con te sarebbe stato più semplice perché conosci Lily, ma se devi darci degli stupidi e degli accaparra gloria, bé, nemmeno io ci sto! Anzi, sai che ti dico? La analizzerò io la pozione! Ci potrei mettere anche 20 anni, ma ci riuscirò, perché voglio sapere che le è successo e voglio vederci chiaro in questa storia! Perciò, non mi interessa quanto sia grande il tuo ego e quanto tu voglia tenerti la tua antipatia verso di me! Vuoi che ti chieda scusa? È questo che vuoi? Sai che non lo farò! Non lo farei mai, perché hai ferito Lily che ti riteneva il suo amico più caro, l'hai lasciata sola in un momento critico, perciò non ti chiederò scusa e di sicuro non elemosinerò aiuto da te! Mi manca solo un viscido serpeverde tra i piedi per completare il quadretto! E ora, se non ti dispiace, vado a mettermi al lavoro per riuscire a capirci qualche cosa in questa stupida e assurda situazione, arrivederci e ci vediamo a lezione!”

James si girò e se ne andò seguito da Alice.

James, non avresti dovuto, ora come farem-”

Ma James la zittì sorridendo. Alzò una mano davanti a lei e contò: 5, 4, 3, 2, 1...

Aspettate...!” i due grifondoro sentirono la voce di Piton chiamarli e dei passi veloci raggiungerli: “Va bene...vi aiuterò...”

Spazietto autrice:

Allora...scusate per il ritardo, ma domani ho una versione di latino e non voglio andare male XD
Spero che il capitolo vi piaccia, a me non soddisfa pienamente, ma spero di sentire le vostre opinioni.
Passando ai ringraziamenti, grazie a voi che seguite la ma storia:

Barboncino_girl    biso84   BlAcK_pAnTeR_94   clardock   danyazzurra   Eternity610   isola cullen   Lia Evans   lily_leslie   Lucri_Chopper   mapitt   marco121184   MeiyoMakoto   melibz   Raindrops_   Scorpyon   SimonaDiVaio1993   yuukilalla   _Pandina_76

Grazie a voi 9 che avete messo la storia tra i preferiti: 

ale90  cristy_black   deer agape   franci9892   giulietta96   J_Green_L  Lily45   Lily_Jameslove    stella13

Ovviamente grazie mille ai recensori: 
danyazzurra 
cristy_black   
Herm93  
vincicesapi    
Grazie a Sunny Lock che è la prima che ha messo tra le ricordate la mia storia :3
Che mi stanno maledicendo in turco perché non sto facendo tornare la memoria a Lily XD Scherzo, però è sempre bellissimo sentire le vostre voci...spero aumentiate.
Un bacio a tutti, alla settimana prossima,
Giuly

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Capitolo 12
*** La cerva ***


La cerva
 

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Allora? Hai fatto?” chiese James per la milionesima volta in cinque minuti.

Piton alzò gli occhi al cielo: “Potter, siamo arrivati qui cinque minuti fa, non ho ancora messo la pozione nel calderone e pensi che io abbia già finito?!” chiese il Serpeverde già in collera con l'altro.

Hai ragione, ma...insomma...sono nervoso!”

Piton scosse la testa esasperato versando metà del contenuto della provetta nel calderone: “Se hai dei problemi, Potter, puoi andartene e fare un giro nel parco per poi tornare tra un paio d'ore...così smaltiresti la tensione e qui ci sarebbe silenzio.” disse seccato.

James, però, non aveva alcuna intenzione di lasciare solo il ragazzo così odiato da sempre.

No, va bene, mi calmo. È che anche sottrarre un po' di pozione da Lily non è stato facile...” concluse il Grifondoro cercando di spiegarsi.

Severus alzò la testa e lo guardò interrogativo: “Che avete fatto?” chiese riferendosi a lui ed Alice.

James pensò se fosse il caso di dire la missione sua e di Alice di qualche ora prima a Severus e, così fu presoda un flashback in piena regola.

Alice...non so se ce la faremo...” disse il ragazzo alla Grifondoro entrando in sala comune.

Lei lo guardò con le sopracciglia inarcate: “Dai, James, dov'è finito il tuo coraggio da Grifondoro?” chiese Alice all'amico.

Devo averlo dimenticato sotto le coperte questa mattina, perché non ne ho un briciolo...sai che quello che mi stai chiedendo di fare è praticamente impossibile, vero?” chiese lui.

Oh, ma dai, quanto ci vuole a tenere Lily fuori dal dormitorio per qualche minuto?”

Stai scherzando Alice?! Stiamo parlando di Lily...mi odiava e ora non mi parla, perché dovrebbe stare qui giù con me?”

Alice alzò gli occhi al cielo: “Perché sei carino e le chiedi ripetizioni...”

James scosse la testa: “Sul fatto che io sia tremendamente bello, lo sanno tutti, ma non starà mai in mia compagnia, men che meno per ripetizioni.”

Alice lo guardò: “Hai qualche altra buona idea?” chiese.

Il Grifondoro sospirò: “No...”

Poi cos'è successo?” chiese Severus vedendo dalla faccia di James che il piano non era andato come stabilito.

James abbassò la testa in imbarazzo: “Quando è entrata in sala comune era irritata, l'ho visto dagli occhi e andava così spedita che non sono riuscito a fermarla, quindi...”

Il Serpeverde alzò le sopracciglia: “Quindi...” disse per far continuare l'altro.

Il Grifondoro sbuffò rassegnato: “Quindi non mi ha visto, è andata verso le scale e io l'ho...pietrificata...poi Alice è tronata giù, ha visto Lily e ha spezzato l'incantesimo ascoltando i suoi scleri. Quando è tornata la Evans è tornata su, la sua migliore amica mi ha fatto una ramanzina coi fiocchi...poi sono venuto qui lasciando Alice a Frank...” disse James.

Severus scosse la testa e alzò gli occhi al cielo: “Solo tu Potter potevi fare così...ti vanti sempre del tuo coraggio e al momento del bisogno non lo usi...non ho parole, davvero...”

Non sono io Piton! È lei che mi annulla...letteralmente, è come se mi elidesse dal mondo...è una sensazione spiacevolissima! Davanti a lei non so come comportarmi, mi sembra di essere impotente e perso, ma allo stesso momento, mi sento come se potessi affrontare dieci draghi insieme. Con gli altri il coraggio lo riesco a usare, è con lei che proprio non ce la faccio.” aggiunse triste il Grifondoro.

Severus sospirò sentendo che i sentimenti di James per Lily fossero reali e si concentrò sulla pozione.

Così passarono le ore e il Serpeverde, tra sbuffi di fumo e profumo di frutti di bosco, lavorò sulla pozione che James aveva portato.

Alle otto di sera, Severus spense il fuoco maledicendo la pozione e lasciò di scatto il mestolo usato nel calderone.

Per Merlino! È impossibile!”

James, che si era assopito su una panca lì vicino, si destò improvvisamente: “Cosa, cos'è successo? Cos'ha che non va la pozione?” chiese.

Severus rise ironico: “Cos'ha?! Cos'ha?! Ha che non esiste!”

Cosa intendi dire?” chiese il Grifondoro.

Intendo che una pozione del genere non è presente sui libri di testo, intendo...che è una pozione appena stata inventata...”

James rimase di sasso alle parole del Serpeverde poi, dopo essersi riscosso dalla sorpresa, guardò negli occhi Piton: “Vuoi dire che qualcuno ha inventato una pozione per somministrarla a Lily e non poterla curare?!” chiese iniziando a entrare nel panico.

Severus alzò le spalle: “È possibile, non lo nego, so solo che una pozione del genere non è mai esistita fino ad oggi...non l'avevo mai incontrata...” disse il ragazzo scuotendo la testa esasperato.

Ma...allora...cosa possiamo fare?” chiese James vedendo tutte le possibilità di riuscita del piano sfumare piano piano.

Possiamo provare ad analizzarla...ma...ci vuole tempo...bisogna trovare tutti gli ingredienti che sono stati usati, tutti i passaggi che sono stati fatti...ci vuole tempo...” ripeté il Serpeverde sopra pensiero.

James, che non aveva mai amato i giri di parole, andò dritto al punto: “Quanto?” chiese pronto al peggio.

È impossibile saperlo Potter...”

Quanto?” ripeté calmo ma teso James.

Severus sospirò: “Come minimo, un mese...ma sembra una pozione difficile...potrebbero volercene anche 2, se non 3 o più...dipende tutto da quello che riesco a scoprire...poi sono solo, nel mio anno non c'è nessuno molto bravo, i più piccoli non li chiamo e i più grandi sono troppo impegnati con i M.A.G.O. No...della tua casa, Potter, non ne voglio nemmeno parlare...se proprio qualcuno mi deve aiutare, quello sei tu. Chiunque altro farebbe domande e Alice non mi sebra molto sveglia in questa materia, così come Lupin...non parliamo di Black o Minus, che mi fanno uscire fuori dai gangheri, uno perché arrogante quanto te e l'altro per la sua lentezza nel fare le cose...è vero che non ti sopporto Potter, ma in questo caso, avrò bisogno” e qui fece una smorfia “del tuo aiuto...sei abbastanza sveglio...certo non bravo quanto me o Lily, ma qualche cosa lo puoi sempre fare...”

James annuì senza interrompere il Serpeverde che si stava sacrificando così tanto per una persona che nemmeno lo avrebbe voluto rivedere.

Va bene...va bene Piton, ti aiuterò...ci aiuteremo...per lei...” disse lentamente.

L'altro annuì e continuò a lavorare sulla pozione dando ordini a James sul da farsi.

Nessuno die due andò a cena quella sera ma, d'altronde, nessuno dei due avrebbe abbandonato Lily solo per un pasto in sala grande.

*      *      *

"Allora? Com'è andata?" chiese Alice quando James tornò in sala comune.
Erano ormai le undici e tutti erano a dormire, ma la ragazza era rimasta ad aspettare il Grifondoro alzata per sapere le novità.
James si passò una mano sul viso e si sedette grave sulla poltrona di fronte a quella della ragazza: "Non è andata...la pozione non esiste sui libri di testo..."
Alice iniziò a balbettare: "C-come?! E ora che facciamo?"
James scosse la testa: "Iniziamoda capo, io e Piton cerchimo di capire gli ingredienti e il procedimento...ci vorrà del tempo..." disse triste.
"J-James...io...n-non so se ce la farò ancora per molto senza Lily...ho Frank che mi tira su e mi è sempre vicino...prima sono stata benissimo con lui e mi sono davvero sentita meglio, ma...t-ti prego...dimmi che riusciremo a riaverla..." disse le ragazza trattenendo le lacrime.
Lui sospirò: "Certo Alice...ti prometto che farò di tutto...di tutto per riportarla da noi...ora vai a dormire...già ti svegli tardi, se non dormi non ti alzerai mai domani mattina!" disse con un sorriso forzato alla ragazza che, dopo aver annuito, andò su per le scale.
Il Grifondoro, invece, rimase lì. Rimase ad aspettare un miracolo, una voce, un rimprovero...qualsiasi cosa...
Qualche minuto dopo, vide un bagliore fuori dalla finestra.
Si avvicinò ed aprì le imposte. Lì, subito fuori dalla torre, si muoveva un patronus.
Si muoveva e galoppava spensierato e felice.
Guardandolo bene, James riconobbe una cerva d'argento. Guardò da dove provenisse e vide che, invece che venire dalla torre di Grifondoro, veniva dal basso. Giù, quasi come fosse sottoterra.
Nello stesso momento, quella sera altri abitanti di Hogwarts videro la cerva: una ragazza dai capelli rossi che aveva guardato il Grifondoro che non voleva andare a dormire fino a quel momento, volse lo sguardo verso il patronus, 
 una grifondoro dolce e gentile stava piangendo per la sorte della sua migliore amica tra le lenzuola ma, vedendo il bagliore si affacciò anch'essa alla finestra e sorrise al bell'animale. Infine un ragazzo dai vestiti di seconda mano sempre perennemente sformati, piangeva lacrime amare e evocava nuovamente il suo patronus per avere per se la sua ex migliore amica almeno per una sera sotto forma dello spensierato animale che cercava di rallegrare gli animi degli abitanti del castello ancora svegli.



Spazietto autrice (Arrivate fino al P.S. è importante!):

Scusate il ritardo! Ma l'editor di EFP non mi funzionava e ho dovuto usarne un altro...
Ad ogni modo...ho capito che lo scorso capitolo non ha fatto scalpore, mi avete recensita in tre...ho notato che il nono è stato il più popolare (quello della perdita di memoria di Lily) mi chiedo perchè XD
Comunque...ci riusciremo ad avere 4 recensioni in questo capitolo? Vi preeeeeegoooo...sarebbe fantastico, perchè avrei 12 capitoli e 34 recensioni (un sogno che si avvera) ovviamente se ne arrivassero di più sarebbe magnifico XD
Spero che il capitolo non vi abbia fatto schifo...comunque, ora passiamo ai ringraziamenti.
Grazie a chi mi ha aggiunta alle storie seguite...siete in 27!!! Vi adoro!

EdoKun   midnight589   Liil   _Wonderland_   lerte93   ika90   Herm93  ainegue   C e l i n e    biso84   BlAcK_pAnTeR_94   clardock   danyazzurra   Eternity610   isola cullen   Lia Evans   lily_leslie   Lucri_Chopper   mapitt   marco121184   MeiyoMakoto   melibz   Raindrops_   Scorpyon   SimonaDiVaio1993   yuukilalla   _Pandina_76

Grazie a voi 11 che avete messo la storia tra i preferiti (aumentati di 2 :3) : 

ale90  lulu97   Fabiolita91   cristy_black   deer agape   franci9892   giulietta96   J_Green_L  Lily45   Lily_Jameslove    stella13

Ovviamente grazie mille ai recensori (anche se siete diminuiti, ne abbiamo una nuova e due veterane =P) : 
danyazzurra 
Herm93   
C e l i n e    
Grazie a Sunny Lock che ha messo tra le ricordate la mia storia :3
Un bacio a tutti, alla settimana prossima,
Giuly
P.S. Volevo chiedervi cosa ne pensereste se cambiassi il nome della storia...no, non sto scherzando...è solo che pubblicai il primo capitolo di sera tardi e misi il primo titolo che mi venne in mente (Lily e i malandrini -.-") ultimamente, mi frulla in testa questo: "Story of a life: Lily and the marauders" che ne pensate...fa schifo anche questo oppure non è male e lo cambio? Spero che mi rispondiate e leggiate fino qui, perchè vorrei davvero sapere le vostre opinioni =)
Un abbraccio!
N.B. Se volete passare dalla mia nuova storia...è una one-shot su George e Angelina (coppia un pò complicata, almeno per la sottoscritta =P) Quel che amore vuole, amore lo tenta sempre
P.P.S. Questo capitolo proprio non voleva venire fuori...non mi piace per niente, credo che sia il peggiore che io abbia mai scritto, vi prego comunque di essere clementi, e mi scuso per la lunghezza inesistente di questo chappy...mi faccio schifo da sola, ma non sono del migliore degli umori ultimamente =( spero che il prossimo sia migliore, un bacione!

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Capitolo 13
*** Odio e amicizia ***


Odio e amicizia
 

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Tra la pozione da analizzare e gli esami che si avvicinavano, passò quasi un mese.

Era il ventisei Marzo quando Sirius, in sala comune, sbatté le mani sul tavolo su cui stavano lavorando.

Tutti i malandrini alzarono la testa e guardarono curiosi il ragazzo che disse: “Non ce la faccio più! Sembriamo morti! Non facciamo più niente di niente, sono mesi che non facciamo nemmeno più una bravata e domani è il tuo compleanno Ramoso! Perché diamine stiamo diventando così?! James, reagisci per Merlino!” disse prendendo per le spalle l'amico.

Questo alzò calmo gli occhi su di lui: “Domani abbiamo un impegno Sirius...l'impegno con il piccolo problema peloso...” disse gentilmente: “Grazie per il pensiero, ma non è il momento più adatto per me per fare scherzi...” disse poi continuando a studiare.

Dopo un'ora James si ritirò dicendo di dover andare a lavorare alla pozione con Piton. In quel momento Sirius ebbe un'idea, forse non la più intelligente del mondo, ma piuttosto divertente...l'avrebbe fatto per riportare in vita i malandrini...l'avrebbe fatto per loro.

* * *

Passami quello, Potter...sì, Potter l'attrezzo dalla forma strana! Non ti dico nemmeno il nome, so che non lo impareresti mai...” disse Piton al Grifondoro prendendo l'oggetto passatogli da James.

Dopo qualche minuto di silenzio il Serpeverde parlò di nuovo: “Siamo a buon punto...insomma, non ho ancora idea di che cosa sia, ma abbiamo quasi tutti gli ingredienti...è un passo importante, perché da lì si capisce che cosa insieme combinino in una pozione...”

James annuì: “Mi fa piacere...bene o male che ingredienti sono...cioè, a che servono?”

Piton sospirò: “Sono ingredienti normali, Potter...è questo il punto, sono ingredienti che di solito si usano per il Veritaserum e per la Felix felicis...non so...è davvero strano, è come se avesse proprietà di entrambe ma si potesse preparare in pochissimo tempo. Chiunque abbia fatto questa pozione, di sicuro è bravo...molto bravo.” concluse Severus continuando a girare la pozione nel calderone.

Lily mi ha detto che la aiutasti quando era piccola e la sorella la maltrattava...” esordì poi James.

L'altro smise di mescolare e ci pensò su, poi sospirò e ricominciò a lavorare: “Non ho fatto niente di speciale...ce l'avrebbe fatta anche da sola, avrebbe scoperto che avrebbe potuto lanciare qualche cosa contro quella babbana idiota della sorella senza essere sgridata, anche da sola...ovviamente fino alla scuola, ma ce l'avrebbe fatta comunque...Lily non ha mai avuto bisogno di me...semmai io...io avevo bisogno del suo sostegno...ne avrei bisogno anche ora...ho sempre avuto bisogno di lei...è solo che è troppo orgogliosa. Non mi perdonerebbe nemmeno se glielo chiedessi in punto di morte...sono diverso da te Potter...tu fai solo delle bravate. A prescindere sei sempre perdonato, magari ti tiene il broncio per qualche giorno, poi torna normale fino ad una nuova delle tue buffonate. Con me non è mai stato così. Non è stato il fatto di chiamarla così a ferirla, lo so, sono state un insieme di cose. Il mio insulto è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso...” pensò Piton ad alta voce.

James rimase impassibile: “Hai fatto delle scelte sbagliate Piton...sbagliatissime oserei dire. Lily non sarebbe mai potuta rimanere con te...se è in pericolo normalmente, figurati con uno che ha con se dei mangiamorte per amici...”

Piton mollò il mestolo e si avvicinò a James: “Non credere di conoscermi Potter! Non credere di sapere il perché io stia da quella parte! Solo perché penso che il Signore oscuro abbia ragione su molte cose, non vuol dire che voglia uccidere tutti i nati babbani che incontro! Non credere di essere migliore di me solo perché stai mettendo la testa a posto ultimamente! Tu non sei stato vicino a Lily quando stava male, non l'hai vista crescere sotto la luce che ho avuto io! Non l'hai vista disperarsi per la sua diversità ma reagire in meglio! Tu non sai niente di lei Potter! Non hai alcun diritto su di lei, non quanti ne avrei io!” disse Severus toccato nel profondo.

James scosse la testa e, calmissimo, iniziò a parlare: “Dice a tutti che il suo colore preferito è il viola, in realtà le piace il rosa, ma non lo direbbe mai, perché pensa che la farebbe troppo femminuccia e troppo debole.” iniziò il Grifondoro: “Vorrebbe profondamente che i suoi capelli fossero di un altro colore, non le importa quale, qualunque ma non il rosso, perché non lo può abbinare al suo colore preferito. È sempre rimasta ferita dai comportamenti della sorella, ma ha sempre preferito mostrarsi forte davanti a lei, per non darle vinta questa storia. Sei sempre stato il suo migliore amico e sostiene che avreste potuto essere di più, se solo foste stati più vicini di casa e non nelle due così opposte. Quando ha rotto la sua amicizia con te, si è resa conto che Remus fosse una persona bellissima ed affidabile, perciò, ora è il suo migliore amico. Non ammetterebbe mai di essere vulnerabile, preferirebbe morire che confessare le sue debolezze. Dici che non conosco Lily? Non sai quante cose conosca di lei, se fossi un pittore ti potrei dipingere anche sul muro qualsiasi sua espressione, dalla più arrabbiata alla più felice. Potrei descriverti nei particolari il numero di pagliuzze verdi che hanno i suoi occhi e di come tutte insieme combinino quel colore così dolce e bello. Potrei parlarti per ore delle sue dita che stringono la piuma per scrivere così stretta che spesso e volentieri si deforma. Potrei dirti tutti i suoi toni di voce, dal tono sussurrato durante una lezione ad Alice a quello più alto per sgridare me. Lily la conosco quanto te Severus! Non sei il solo che soffre per questa storia...c'è qualche cosa sotto e stiamo cercando di scoprire cosa. Questo non dimostrerà se io o te meritiamo di più Lily. Perciò, ora, lavoriamo e diamo il meglio di noi. Per oggi non ho più tempo...domani non potrò esserci, ho un impegno, mi farò rivedere dopodomani.” concluse James alzandosi.

Esci per festeggiarti con i tuoi amichetti?” chiese sarcastico Severus, anche se era ancora un po' sconvolto dalle parole di James.

In un certo senso...” disse il Grifondoro sorridendo sarcastico ed uscendo dalla stanza facendo un cenno all'altro.

Piton scosse la testa e iniziò a mettere via le sue cose.

Vorresti sapere dove andremo? Potresti beccarci e vendicarti, no?” chiese una voce alle sue spalle. Severus si girò e vide l'ultima persona che pensava avrebbe potuto dirgli certe cose.

* * *

Il giorno dopo, i Malandrini uscirono dalla scuola e si avviarono verso il platano picchiatore.

Controllo che non ci sia la Evans, magari ha avuto un'altra idea brillante per farsi del male...senza offesa Remus.” disse James prendendo fuori la mappa.

Sirius lo fermò: “NO!” Ramoso lo guardò interrogativo: “No...volevo dire...Alice l'ha trascinata a cena prima del previsto...non è fuori, le ho viste scendere...” disse Felpato.

James alzò le spalle e continuò a camminare. Arrivati al platano, lo immobilizzarono e controllando di non essere visti, iniziarono a scendere per il tunnel.

Arrivati alla Stamberga strillante, portarono Remus di sopra e aspettarono che si facesse più buio per trasformarsi.

Pur essendo ancora umano, intorno alla fine del tramonto, James sentì l'assenza del rumore del movimento dei rami.

Spaventato, prese la mappa e la aprì: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni” sussurrò con la bacchetta illuminata.

James, non è il momento! Remus si sta per trasformare!” disse Peter spaventato.

Felpato, già in forma di cane si nascose dietro a Peter che gli accarezzò il dorso chiedendogli cosa avesse.

James rimase scioccato da quello che vide sulla mappa.

Severus Piton era appena sparito nell'entrata del Platano picchiatore.

Il Grifondoro si alzò per uscire dalla stanza. Prima di farlo, però, vide il cane che si nascondeva.

Felpato, che hai fatto?” disse uscendo.

Corse giù e, mentre scendeva le scale, vide la luce della luna iniziare a filtrare dalle finestre.

Un ululato squarciò l'aria.

James continuò a correre veloce. Alla fine delle scale entrò nel tunnel e vide che Severus stava arrivando verso di lui.

Piton! Fuori! Esci! Veloce!!!” disse facendolo voltare e uscendo con lui.

Gli ululati erano sempre più forti e James aveva l'impressione che si avvicinassero.

Cosa diamine succede?!” chiese Piton mentre correvano.

James non rispose alla domanda, ma disse: “Corri e sta zitto! Se non vuoi morire sbrigati!”

Uscirono dal Platano e James trascinò per un braccio il Serpeverde che si guardava intorno scombussolato.

Corri! Sbrigati! Veloce se tieni alla pelle!” urlò James.

Riuscirono ad arrivare al castello e, proprio allora, da lontano, Piton vide la figura di un lupo stagliarsi contro la luna vicino all'albero da cui erano appena usciti.

James lo trascinò verso le mura, visto che le porte erano già state chiuse e trovò la scopa che lasciava lì tutte le volte.

Quello è un lupo mannaro? Eri in un passaggio segreto con un lupo mannaro Potter?! Ma ti sei bevuto il cervello?!” chiese spaventato Severus.

No Piton, ma se non vuoi che ci raggiunga, sali su questa scopa e vieni con me...ovviamente se non tieni alla vita, posso anche lasciarti qui se vuoi.” il Serpeverde non era convinto ma, dopo un ulteriore ululato, salì dietro James sulla scopa e il Grifondoro si librò in aria andando verso la torre di Grifondoro.

Entrarono dalla finestra semi aperta e James ringraziò il cielo che non ci fosse ancora nessuno.

Lasciò la scopa vicino al suo letto e, facendo segno a Piton di fare silenzio, scese le scale col Serpeverde.

Erano a metà, quando si stagliò davanti a loro Lily Evans in persona.

I due si fermarono di botto e James si maledì per non aver usato il mantello dell'invisibilità.

James e...Severus?! Per Merlino che diamine succede?!” chiese a occhi spalancati.

Ehm...bé...ecco noi...noi...” iniziò a parlare Severus, ma James lo interruppe: “Ho fatto quello che tu hai fatto per il cervo...ora porto fuori Piton e nulla sarà successo. Chiaro?!” intimidò a quell'altro che annuì senza capire una parola.

Lily rimase interdetta un momento, ma alzando le spalle salì le scale e andò via.

Una volta usciti, Severus chiese a James cosa intendesse: “Lily ha salvato un cervo da quel lupo qualche mese fa Piton e me lo ha raccontato, tutto qui...” disse cercando di chiudere il ritratto.

Severus lo fermò: “Era Lupin, vero? Quel lupo intendo. E tu e i tuoi amichetti state con lui tutti i mesi, non è vero? Non sono stupido Potter, ce li ho gli occhi e vi vedo che sparite tutti i mesi. Dimmi perché non dovrei dirlo a Silente.” disse superiore Piton.

James chiuse il ritratto dietro di se e bloccò il Serpeverde con le spalle al muro: “Non lo dirai a Silente, perché lo sa già, è lui che ha fatto piantare il platano per aiutare Remus a non stare nei pressi della scuola durante la luna piena. Non lo dirai a nessuno perché, mi sei debitore, Piton. Ti ho appena salvato la vita e non dimenticarlo. A domani. Continueremo con la pozione.” concluse poi il Grifondoro rientrando in sala comune.

Il Serpeverde, offeso e bloccato dall'onore, si ritirò a sua volta maledicendo, come tutti i giorni, Potter e la sua banda.

* * *

James aspettò in sala comune tutta la notte.

All'alba della mattina dopo, sentì il ritratto aprirsi e Peter e Sirius entrare.

Remus è in infermeria...è stabile. Scusate, ma mi ritiro.” disse Peter vedendo l'aria raggelarsi tra Felpato e Ramoso.

Sirius si sedette su una poltrona impassibile. James si piegò in avanti e congiunse le mani sospirando e chiudendo gli occhi per calmarsi: “Che cosa è successo?”

Sirius alzò gli occhi al cielo: “Dai Ramoso, non dirmi che non è stato divertente. Avrei voluto vedere la faccia di Mocciosus...deve essere stata spettacolare!” disse ridacchiando.

James si trattenne dal sorridere e pensò: Effettivamente, avrei dovuto avere una macchina fotografica ma continuò: “Sir, avrebbe potuto morire! Come ti è venuto in mente!”
“Eddai Ramoso! Calmati! Mocciosus si è preso un colpo, è salvo e nessuno si è fatto male, fine della storia.”

Ma come ti è venuto in mente di dirgli dove saremmo andati?! A parte il fatto che ora è sicuro che Rem sia un lupo mannaro, cosa pensi sarebbe successo se non l'avessi portato via?! Come pensi che avrebbe reagito Lily una volta ritornatale la memoria?!”

A quelle parole anche Sirius si infervorò: “La Evans, vero?! Ormai è sempre e solo la Evans. Dobbiamo salvare Lily, Lily qui, Lily lì...oddio Lily, povera Lily! Cresci un po' James! Non le tornerà la memoria! Tornerà solo quando la vorrà far tornare! Guarda la situazione! Renditi conto di ciò che hai intorno e togliti le Cioccorane dagli occhi! Lily rimarrà così per molto tempo e ti devi rassegnare.”

James guardò il fratello arrabbiato: “Io. Non. Mi. Rassegnerò. Mai. Mettitelo in quella testa, farei la stessa cosa se fossi tu. Dovresti saperlo, voglio un bene dell'anima a Lily, morirei per lei come morirei per te, Remus o Peter! Non provare mai più a fare uno scherzo del genere a nessuno! Non con Remus così, è una cosa seria, non pensi al rimorso che avrebbe potuto avere?! Non pensi a come si sarebbe sentito se solo fosse successo qualche cosa?!”

Sirius si alzò e andò verso il dormitorio: “Come ti pare, è impossibile parlare con te James, ormai non si può nemmeno più scherzare! Sembri morto! Fai come vuoi, io non mi pento, almeno hai reagito un po'. Con questo. buona dormita! Io mi vado a riposare!” disse Sirius lasciando il fratello arrabbiato e sorpreso nella sala comune completamente vuota.
Spazietto autrice:


In questo capitolo ho voluto staccarmi un pò dalla James/Lily e far vedere i rapporti tra James, i malandrini e Piton...spero di esserci riuscita ^^
Ad ogni modo, grazie a chi ha messo la storia tra le seguite:

EdoKun 
midnight589
Liil 
_Wonderland_ 
lerte93 
ika90
Herm93 
ainegue
C e l i n e  

biso84 
BlAcK_pAnTeR_94
 clardock
Cathy Linton
Always89
danyazzurra 
Eternity610 
isola cullen 
Lia Evans 
lily_leslie 
Lucri_Chopper 
mapitt 
marco121184 
MeiyoMakoto 
melibz 
Raindrops_ 
Scorpyon 
SimonaDiVaio1993 
yuukilalla 
_Pandina_76

Grazie a voi 13 che avete messo la storia tra i preferiti (aumentati di 2 :3) : 

ale90 
lulu97  
Fabiolita91 
cristy_black 
deer agape 
franci9892 
giulietta96 
J_Green_L 
Lily45 
Lily_Jameslove 

stella13
damonelena
Ingy_



Ovviamente grazie mille ai recensori: 
danyazzurra 
_Wonderland_
Herm93   
Lucri_Chopper    
Grazie a Sunny Lock che ha messo la mia storia tra le ricordate.
P.S. Grazie per le quattro recensioni dell'altra volta^^ Mi avete fatta felice, sono arrivata a 34! =D Questa volta a trentasei almeno ci arriviamo? Spero di sì.
N.B. Se volete passare dalla mia nuova storia...è una one-shot su Ron e Hermione, l'hanno già letta in duecento ma nessuno ha recensito...immagino che il motivo sia che sia una delle peggiori storie di sempre -.-" Comunque è questa qui: L'incubo di Ron

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Capitolo 14
*** Folgorazione ***


Folgorazione
 

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Si può dire che da quel momento in poi la situazione tra James e i Malandrini iniziò a degenerare.

Non che Remus o Peter non volessero più stare con lui ma, poiché non avrebbero potuto lasciare solo Sirius, si dividevano di continuo andando un po' da uno e un po' dall'altro.

Perché dovrei scusarmi?” chiese James a Remus dopo la milionesima richiesta di Lunastorta di fare pace con Felpato.

Perché siete fratelli e, in ogni caso dovrete tornare a casa insieme a giugno...ad ogni modo dovrete tornare a parlarvi!” sbottò Remus.

James lo guardò stralunato: “E perché? Casa mia è così grande...io starò in un'ala e lui nell'altra...”

Così finivano i discorsi di James, il quale rifiutava categoricamente di parlare più di una volta al giorno della cosa.

Intanto lui e Piton lavoravano alla pozione che, piano piano, stava diventando sempr epiù chiara per entrambi.

Avevo ragione, ha proprietà della Felix felicis e quelle della Veritaserum...non so ancora come si elidano le une con le altre, o come si combinino, ma sono fiducioso...ce la faremo!” sentenziò Severus un sera dopo ore di lavoro. Ormai era aprile e l'ultima partita del campionato (Serpeverde contro Grifondoro) si sarebbe disputata il giorno dopo; perciò James disse a Severus di doversi andare a riposare.

Questo lo fermò: “Tu e Black avete litigato?” chiese mentre Ramoso stava uscendo.

Diciamo che non siamo nei nostri momenti migliori...” disse James cercando di uscire.

Piton lo fermò: “Stai attento Potter! Hai mai sentito la frase: 'Uniti si vince, divisi si perde?” chiese il Serpeverde enigmatico.

Cosa intendi Piton?” chiese James sospettoso.

Il Serpeverde alzò le spalle e tornò al calderone per mettere via gli oggetti usati.

James non aspettò che il Serpeverde dicesse altro, probabilmente sarebbe stato zitto e lui avrebbe aspettato invano, perciò si avviò verso la sala comune.

Entrò, sperando di vedere Sirius.

Per quanto la sua voglia di parlargli non fosse più alta di prima, il Grifondoro sarebbe stato rincuorato nel vedere anche solo una piccola reazione da parte del fratello che, invece, si era chiuso in se stesso quanto lui.

James si sedette ad un tavolo vicino al camino e prese fuori una pergamena per finire il tema di trasfigurazione.

La stanchezza si faceva sentire. Le nuove scoperte della pozione lo avevano rallegrato, ma lo avevano anche trattenuto più del dovuto giù nei sotterranei. Perciò, ora, doveva finire i compiti per il lunedì e prepararsi per la partita del giorno dopo.

Concentrandosi il più possibile, James continuò a scrivere. Nel silenzio della sala comune, il suono della penna sulla pergamena sembrava essere fortissimo.

Mentre James cercava di finire i suoi compiti, una Grifondoro cercava di addormentarsi nel suo dormitorio. Non riuscendoci, decise di scendere le scale e sedersi di fronte al camino.

Ormai erano passati 4 mesi dalla visita di James Potter e Alice Prewett in infermeria...chissà come sarebbe andata a finire quella storia...

Lily scese le scale e andò in sala comune.

Pensava che sarebbe stata l'unica lì. Invece trovò proprio James Potter, seduto su una sedia intento a finire un tema...bé...probabilmente era stato intento a finire un tema, visto che aveva il viso e le braccia appoggiati sul tavolo, gli occhiali storti e il respiro rilassato di chi dormisse.

Lily si trattenne dal ridere e gli si avvicinò.

Avrebbe dovuto svegliarlo? Infondo avrebbe dovuto finire i compiti.

Eppure il giorno dopo avrebbe avuto una partita importante...se fosse stato stanco se lo sarebbe rimpianto per tutta la vita...da quello che sapeva, per lui il Quidditch era importantissimo.

Lily scosse la testa e si sedette di fianco a lui, prese la bacchetta e riordinò gli oggetti sparsi sul tavolo.

Appellò la pergamena che stava sotto il viso del ragazzo e questa le volò lentamente e silenziosamente in mano.

Lily vide che il tema era di trasfigurazione, di sicuro non la sua materia preferita, ma fattibile, visto che era ormai ultimato.

Con qualche colpo di bacchetta, pulì le sbavature e scrisse qualche parola mancante.

A lavoro ultimato, arrotolò la pergamena e la posò con delicatezza vicino alle altre; prese l'agenda di James e vide che avrebbe dovuto fare un tema di difesa contro le arti oscure.

Ovviamente Lily aveva finito quel tema molto tempo prima, perciò, prese un nuovo foglio e si mise al lavoro, cercando di imitare al meglio la scrittura del Grifondoro.

Il lavoro fu così appagante per la ragazza che, per un momento, si dimenticò dei suoi problemi, dei pensieri che l'assillavano, del suo problema di memoria.

Guardò James e vide che gli occhiali erano ormai completamente storti sul viso.

Sghignazzando silenziosamente, la ragazza li sfilò dalla testa del Grifondoro e li poggiò vicino al materiale riordinato.

La penna di Lily grattava ritmicamente sulla pergamena e sembrava suonare una dolce ninna nanna, come per rendere l'atmosfera della sala, già silenziosa, ancora più calma e accogliente.

Il tema sui patronus era risultato per Lily molto semplice, in particolare perché lei ne sapeva già far comparire uno corporeo. Non sapeva come, ma davanti a quel cervo si era sentita così sicura che le era bastato pensare ad un gruppo di persone per far comparire la sua cerva.

Insomma, aveva provato parecchie volte a mostrare il suo patronus ma, in forma corporea si era mostrato solo un paio di volte.

Solo la figura del cervo che la raggiungeva, però, l'aveva rallegrata a tal punto da farle comparire un patronus corporeo.

Lily sospirò: quel cervo non era normale...aveva qualche cosa di umano. Letteralmente umano. Aveva degli occhi così profondi...se lo ripeteva ormai da mesi...quel cervo nascondeva qualche cosa. In fondo tutte le creature eleganti e, sì, belle nascondono un segreto...

* * *

Il mattino dopo James Potter si svegliò per una luce forte che gli si parò davanti agli occhi.

Sbatté le palpebre e si massaggiò il collo con ancora gli occhi chiusi.

Aveva dormito malissimo, probabilmente Sirius gli aveva messo qualche cosa sotto il cuscino o...

Poi James ci pensò su: Sirius e lui non si parlavano più da un po', quindi era impossibile che fosse stato lui...eppure, quello non era il suo letto! Non era un letto in generale!

Il ragazzo aprì lentamente gli occhi parandoseli con una mano dalla luce forte che veniva dalla finestra della sala comune.

Oh...si era addormentato e non aveva nemmeno finito i compiti. Fantastico, si sarebbe dovuto ridurre a quella sera! Scuotendo la testa il ragazzo cercò il suo materiale sul tavolo alla cieca.

Dove erano finiti i suoi occhiali?!

James aveva iniziato a tastare il tavolo per cercare le lenti così importanti per i suoi poveri occhi, quando queste apparirono sul suo viso magicamente.

Indietreggiando un po' per la sorpresa e per il ritorno della vista, se li posizionò meglio e incontrò per un secondo sulle stecche degli occhiali due mani sottili che si ritirarono velocissimamente.

James, sbattendo un po' le palpebre si guardò intorno e vide una macchia rossa e distinta di fianco a lui.

Lily?! Per Merlino, cosa diamine...?!”

Lei scosse la testa alzando gli occhi al cielo: “Se avessi saputo che avresti reagito a quel modo, Potter non ti avrei aiutato...” disse lei sorridendo e scuotendo la testa.

Lui la guardò sorpreso: “Puoi ripeterlo?”

Lei lo guardò confusa: “Che cosa James? Capisco che tu abbia dormito su un tavolo, ma credo che un soggetto nella frase sia d'obbligo...”

James scosse la testa come per svegliarsi meglio: “Il mio cognome...il mio cognome detto con disprezzo...non hai idea di quanto mi sia mancato...”

Lily guardò il ragazzo stranita e James notò che non era arrossita.

Che strano...di solito lo faceva sempre...

Perché dovrei chiamarti con disprezzo James? Non ne vedo il motivo...” disse lei con gentilezza.

Lui scosse la testa scoraggiato: “Hai ragione, il motivo non c'è...” disse sedendosi nuovamente su una sedia e prendendo una pergamena fuori dalla borsa.

Lily parlò di nuovo: “Se stai per fare il compito di difesa...non ti scomodare, l'ho fatto io...ho finito anche quello di pozioni e iniziato quello di erbologia per dopodomani.”

James guardò la ragazza indicare tre pergamene. Le prese e le aprì. La scrittura sembrava seriamente la sua e i temi erano quasi tutti completi, meno quello di erbologia.

Avrei voluto finire anche quello...” iniziò Lily capendo cosa James stesse pensando: “Ma mi sono addormentata...” disse alzando le spalle e ridacchiando.

Il Grifondoro la guardò con tanto d'occhi: “Tu...tu...hai dormito QUI per aiutare ME?!” chiese stupito come non mai.

Lei alzò le spalle: “Mi eri sembrato in difficoltà...ho saputo che il Quidditch ti appassiona. Quando ti ho visto addormentato qui ho solo immaginato cosa fosse successo...non mi devi ringraziare, davvero...mi dispiace solo aver lasciato a metà il lavoro di erbologia, di solito non mi capita ma-” ma Lily non finì mai quella frase, perché James Potter, raccogliendo tutto il suo coraggio da Grifondoro, si era alzato e l'aveva abbracciata stretta.

Lei si irrigidì subito sorpresissima. Subito dopo si impose di respirare profondamente e di restare calma.

I corpi dei due ragazzi sembravano combaciare perfettamente, come se fossero nati per stare insieme.

Lily sentiva le braccia forti di James stringerla sulla schiena e non aveva idea se abbracciarlo a sua volta o restare ferma com'era.

Sentì qualche cosa di freddo caderle tra il collo e la spalla, ma non si mosse per non rompere il momento.

Per togliersi di dosso un po' di tensione, scompiglio i capelli del ragazzo: “Fammi solo un favore...” disse guardandolo negli occhi quando di separarono.

Lui aspettò che lei parlasse.

Prima di farlo Lily sorrise e si guardò i piedi: “Non litigare con Sirius per me James...non ne vale la pena...” disse accarezzandogli un braccio e correndo su per le scale senza aspettare risposta.

Lily, salita su per le scale, rientrò in dormitorio. Non era mai stata così vicina a Potter, (almeno secondo i racconti di Alice ed Emmeline), ne era certa.

La ragazza si sfiorò il collo che aveva sentito freddo e vi trovò dell'acqua.

Una lacrima...James Potter, quel James Potter, a detta di tutti bello e impossibile, aveva pianto per lei...

Per quanto lo conoscesse fino ad un certo punto, era certa che non lo avesse fatto per nessun'altra ragazza e che lei lo stesse facendo, in qualche modo, soffrire.

__

James guardò la ragazza sparire per le scale e sospirò. Non era mai stato così vicino a Lily Evans in tutta la sua vita. Aveva stretto quella dolce e sottile ragazza per la prima volta in vita sua e, probabilmente, quando le avrebbero riportato indietro la memoria, non se ne sarebbe nemmeno ricordata...

Era sicuro di due cose, però.

Primo, in Lily c'era decisamente qualche cosa che non andava...pensandoci bene, erano mesi che non la vedeva arrossire e questo non era assolutamente da lei.

Secondo, per lei ne sarebbe sempre valsa la pena...Sempre.*

* * *

Potter in possesso di palla**, si avvicina agli anelli dall'altro lato del campo. Black smarcato! Dai passagliela!” il cronista, decisamente dalla parte dei Grifondoro, incitava i giocatori rosso-oro e li spronava a fare meglio ma, benché James avesse dormito tutta la notte, la voglia di giocare era rasoterra.

Pensava troppo all'incontro con Lily di quella mattina, alle sue reazioni, alla pozione...insomma, pensava a tutto fuorché al Quidditch che, diciamocelo, da parte sua era tutt'altro che normale.

Dai Potter, passami quella pluffa!” gridò Sirius sbracciandosi.

Ah, sì, ovviamente non aveva ancora fatto pace col fratello perciò non gli avrebbe passato la pluffa nemmeno a morire.

James scansò due giocatori di Serpeverde e lanciò la pluffa che finì per il rotto della cuffia dentro l'anello più basso.

Potter! Potevi passarmela!” urlò Sirius.

James lo fulminò: “Osa contraddirmi Black e ti sbatto fuori dalla squadra, impegnati e prendi la pluffa una buona volta!”

Non era di certo da James avere un comportamento del genere verso il fratello, ma tra i pensieri, la partita e tutto il resto, Ramoso rischiava seriamente di uscire di testa.

Schema 5, su ragazzi, veloci!” disse James volando più in alto per coordinare le operazioni.

La pluffa venne rimessa in gioco dal portiere di Serpeverde e Sirius se ne impossessò.

Proprio dietro a James, un battitore alzò la mazza per colpire un bolide.

Ramoso vide Sirius sfrecciare sempre più vicino a lui e al battitore, che aspettava il bolide.

Accadde tutto in un momento: James sfrecciò in avanti, il bolide venne colpito e Ramoso spinse Sirius in tempo perché non venisse colpito.

Purtroppo il bolide non si arrestò, continuò la sua corsa verso James che si scansò abbastanza per farsi colpire le gambe al posto della testa.

Le persone sugli spalti iniziarono ad urlare spaventate, James capì che sarebbe caduto a terra di lì a poco e chiuse gli occhi.

In quel momento, un incantesimo lo colpì: “Aresto momentum!”

Il ragazzo si ritrovò a scendere a rallentatore fino a cadere a pochi centimetri da terra senza farsi del male.

La voce che aveva urlato l'incantesimo si fece più vicina e Lily si chinò su di lui: “Tutto bene James?” chiese spaventata.

Decisamente...”disse rincuorato.

Lily sospirò e scosse la testa: “Per Morgana! Ti avevo detto di fare pace con Black, non di farti ammazzare!”

Lui rise: “Stessa cosa...”

Gli insegnanti giunti intorno a James ordinarono di portarlo in infermeria.

In quel momento si avvicinò Sirius: “James io-io...”

Il Grifondoro sorrise: “Schema 6 Sir...e fai entrare in campo McGrant...per oggi ti lascio la carica...” disse il ragazzo mentre veniva posato su una barella.

Il viso di Sirius era ancora spaventato e sconvolto, perciò Lily gli disse che sarebbe andata lei in infermeria per vedere come sarebbe andata la cosa e che gli avrebbe riferito tutto.

Sirius la guardò un momento con odio subito dopo, però, il suo sguardo si tramutò in gratitudine e, dopo essere tornato sulla scopa, volò in direzione della squadra.

* * *

Oh, signor Potter, di nuovo qui? Devo dire che le sue visite non mancano mai...” così Madama Chips salutò il cacciatore di Grifondoro infortunato per la milionesima volta.

Anche per me è un piacere rivederla signora...” disse lui spavaldo.

Fai poco il briccone Potter! Cos'è successo questa volta?” chiese al ragazzo.

Gli insegnanti erano già usciti e avevano lasciato James e Lily in infermeria, confidando che il ragazzo sapesse cosa fare.

Immagine di essermi rotto una gamba...forse entrambe...mi sono spostato in tempo per la testa, ma sa...e le mie gambe sono talmente belle che il bolide è stato attirato da loro...” disse sorridendo.

Sempre il solito Potter, non taci mai e sei sempre qui...mah! Chi ti sopporta è bravo...bevi e stai fermo!” intimò Madama Chips al ragazzo porgendogli un bicchiere colmo di liquido viola.

Il ragazzo bevve la pozione sorridendo e senza fare alcuna smorfia di disguso abituato, ormai, al suo sapore.

Signorina Evans! Si accomodi! Come va con la pozione?” chiese Madama Chips in tono grave.

Lily annuì e sorrise: “Tutto a posto signora...nessun problema.”

Madama Chips la guardò seria: “Nessun effetto collaterale?” chiese, ma prima che Lily potesse rispondere, parlò James: “Non arrossisce più.”

Le due donne si voltarono verso il ragazzo.

Il Grifondoro lasciò il bicchiere vuoto sul comodino e si sistemò sotto le coperte: “Ha chiesto se ci sono effetti collaterali...la Evans qui presente non arrossisce più. È un po' che la osservo e lo posso dire con certezza. Non arrossisce e non mostra le sue emozioni in modo aperto come faceva prima...questi sono gli effetti collaterali...Ah! Ha anche sempre addosso un forte profumo di more...” disse James contando sulle dita di una mano le cose che diceva.

Lily aveva spalancato gli occhi, come se fosse stata spaventata e Madama Chips aveva guardato James con curiosità e sorpresa.

M-molto bene...vedrò cosa posso fare...” disse l'infermiera ritirandosi nel suo ufficio e chiudendo la porta.

Lily si avvicinò al letto del ragazzo e si sedette sulla sedia lì vicino.

James rise: “Sorpresa Evans? Non sono l'unico che l'ha notato...”

Lei guardò il Grifondoro senza dire nulla.

Il fatto è che manchi a tutti Lily e tutti vorrebbero che tornassi a parlare con loro, ad aiutarli e a sgridarli quando ne hanno più bisogno...abbiamo tutti bisogno di te Evans...e questa non sei tu...questo...” disse prendendo una mano sottile della ragazza: “è solo l'involucro di ciò che eri. Hai solo l'aspetto di Lily. Solo il fisico e nient'altro. Lily non avrebbe mai smesso di parlare con i suoi amici, non avrebbe mai lasciato le persone che amavo...la Lily che conoscevo non lo avrebbe fatto mai.” disse lasciandola e guardando lontano.

Lei sospirò seria e si alzò avviandosi verso la porta.

Sei sicuro...” disse con voce lugubre e James fu sicuro di sentire in quel timbro della voce, in quel tono, il fantasma della vecchia Lily: “...sei sicuro di avermi conosciuta realmente Potter?”

James rimase a bocca aperta a quelle parole e guardò Lily andarsene via dall'infermeria, lasciando dietro di lei il solito profumo di more ed un alone di mistero.

* * *

Quella sera Sirius entrò in infermeria tutto trafelato: “Come diavolo ti è passato per la testa?! Avresti potuto ammazzarti!”

James rise: “Ah-ah, ora vedi la gravità delle azioni che facciamo!”

Sirius lo guardò di sottecchi: “Diamine Potter! Tu sei pazzo! Che avrei dovuto dire a Dorea e Charlus?! Eh?! Me lo dici? Dorea, Charlus! Come state? Io benissimo, James si è quasi fatto ammazzare per salvarmi durante una partita di Quidditch. A parte questo, ho preso un oltre ogni previsione in trasfigurazione, come va a CASA?! “
James cercava di non ridere a crepapelle, visto che Madama Chips gli aveva intimato di stare fermo, ma la tentazione era forte.

Non c'è nulla da ridere James!” disse Sirius lugubre.

Oh, non ne hai idea Sir, non ne hai idea!” disse James continuando a ridere.

Mi spiace Jamie...” disse Felpato dopo un po'.
James scosse la testa: “Nulla Sir, nulla...che vita sarebbe senza degli imprevisti? Impariamo anche da questo e andiamo avanti...”

Oddio, sei sicuro che il bolide non ti abbia colpito in testa?” chiese Sirius allarmato.

James rise ancora di cuore e si sistemò meglio nel letto.
"Allora...? Com'è andata? Abbiamo vinto?" chiese James curioso.
Sirius guardò il fratello con espressione seria, poi si aprì in un sorriso: "Avevi qualche dubbio?"
James rise e si abbracciarono felici della ritrovata amicizia e della coppa conquistata.

Sarebbe stata una scena idilliaca, se solo non fosse arrivato Piton tutto un tratto.

Mocciosus...” lo salutò Sirius.

Black...” rispose il Serpeverde, poi si girò verso James: “Devo parlarti di una cosa Potter...” disse spalancando gli occhi come a dire di mandare via Sirius.

James capì: “Sir, Piton qui mi deve parlare di una pozione su cui mi sta facendo ripetizioni...potresti...”

Sirius si girò guardando di sottecchi il Serpeverde e se ne andò salutando James.

Cosa c'è Piton?” chiese James dopo aver controllato che Madama Chips non fosse nei paraggi.

Severus si sedette e sussurrò: “Ho finito con la pozione...”

James rimase scioccato un momento, poi si mise meglio a sedere e si frenò nel fare domande a raffica.

E-e...quindi?” chiese emozionato.

Quindi...siete sicuri di aver preso la giusta pozione?” chiese Piton.

James rimase un momento sconvolto: “C-certo! Perché?!” chiese.

Bé...non mi sarei mai aspettato che potesse essere una pozione così...insomma mi aspettavo tutt'altra cosa!”
James, ormai spazientito, lo incitò a continuare: “Che cos'è?”

è...una pozione che infonde coraggio...o una cosa del genere...non ne sono certo. È come se nascondesse le emozioni. Le proprietà della Veritaserum sono messe al contrario grazie a molti ingredienti che fanno parte della felix felicis...non so...non capisco il senso, pensavo avremmo trovato una sorta di pozione cancella memoria...”
“Anche io...” rispose distrattamente James. In realtà stava ancora pensando alla frase del Serpeverde: È come se nascondesse le emozioni.

Ramoso sapeva che la chiave fosse lì. Che Lily non avesse perso le emozioni (oltre che la memoria) per caso.

Il motivo c'era, bastava trovarlo: “Grazie Piton...il tuo aiuto è stato...ehm...prezioso? Si dice così?”

Prego Potter...finalmente è finita la tortura e posso ricominciare ad odiarti come al solito.” disse Severus allontanandosi: “Mi devi sempre la vita!” disse James da lontano.

Severus se ne andò con sguardo rassegnato e lasciò Potter solo in infermeria.

Il ragazzo pensò per ore e ore alle parole del Serpeverde.

La notte si addormentò tardissimo e, quando finalmente il sonno lo vinse, fece incubi uno in fila all'altro: vide Lily che veniva presa dai mangiamorte e lui che non poteva muoversi.

La vide urlare, ma nessun suono venne fuori dalle sue labbra.

LILY!” urlò, ma le immagini sciamarono e ne comparvero altre.

Vide i suoi amici che si scordavano di lui e se ne andavano lentamente così come stava facendo Lily.

Non riuscì a parlare e le immagini sciamarono di nuovo.

Infine vide una casa distrutta e un bambino che piangeva ancora vivo tra le macerie e lui che non poteva aiutarlo perché bloccato sul posto, come se fosse morto.

Non piangere...ti prego...” sussurrava, ma il bimbo non lo sentiva, si dimenava tra le macerie come cercando qualcuno.

Dove sarà sua madre?” si chiese James guardandosi intorno.

Si girò di nuovo verso il bambino che, finalmente, sembrò vederlo: “Da-da!” disse allungando le manine, ma James guardandolo bene si bloccò.

Il bimbo aveva la stessa identica tonalità d'occhi di quella di Lily.

Le immagini sciamarono di nuovo e James iniziò a vagare per una stanza grigia.

Tutto era molto più calmo rispetto alle immagini di prima e la stanza era silenziosa.

Potter!” disse una voce alle spalle del ragazzo.
James si girò e vide un'immagine sfuocata di Lily: “50 punti in meno a Grifondoro per la tua sfacciataggine!” disse l'immagine.

James rise per il ricordo.

Si girò e vide di nuovo Lily che camminava verso di lui: “Potter! Come ti sei permesso?! 50 punti in meno a Grifondoro per aver cercato di tirare su la gonna ad un prefetto!”

James rise di nuovo...ne era valsa la pena quella volta.

La stanza sembrava voler mostrare a James qualche cosa che non avesse notato in Lily.

Così, quello strano posto, si tramutò nell'infermeria e James vide Lily parlargli: “Sai Potter, è bello parlare con te se non fai lo sbruffone pieno di se.”

James scosse la testa e vide l'immagine cambiare e trasformarsi di nuovo in quella di Lily davanti, però, a casa sua: “Ricordati questo Potter, per il futuro...io non scordo mai niente.” e James sentì nella voce di Lily qualche cosa che la prima volta non aveva notato: consapevolezza, dolore, rassegnazione.

Era possibile che?

James si svegliò di soprassalto.

...non era possibile...che Lily?

Lily aveva davvero fatto una cosa così stupida...?

Aveva davvero...?






___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
* è stato più forte di me, ho dovuto mettere il Sempre di Severus sulle labbra di James, perché per me entrembi meritavano Lily allo stesso modo =P
** Sì, James è un cacciatore...sono rimasta sconvolta, ma la Rowling lo ha confermato...a questo punto mi chiedo perché abbia sempre un boccino in mano...mah o.O


Spazietto autrice:

è già...vi lascio proprio così XD Ma quanto sono simpatica da 1 a 10 (- 25 XD)
Cosa avrà capito James? Credo che lo scoprirete al prossimo capitolo =P
Comunque...avete visto come sono stata brava? è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto. All'inizio volevo dividerlo in due, ma per la vostra sanità mentale, ho deciso di lasciarlo integro (lo avrei fermato dopo l'abbraccio tra i due XD)
Spero vi sia piaciuto, è stata una sfida mettere tutti i miei pensieri giù decentemente =P

Ad ogni modo, grazie a chi ha messo la storia tra le seguite:
ainegue
Akkarin92
AlPotter
Always89
biso84 
BlAcK_pAnTeR_94
C e l i n e  
Cathy Linton
clardock
danyazzurra 
EdoKun
Eternity610
 
Herm93 
ika90
isola cullen 
lerte93 

Lia Evans 
Liil 
lily_leslie

Ljmika
Lucri_Chopper
 

mapitt 
marco121184 
MeiyoMakoto 
melibz 
midnight589
Moonlight_Girl
Raindrops_
 
Scorpyon 
SimonaDiVaio1993 
yuukilalla 
_Pandina_76
_Wonderland_ 

Grazie a voi 14 che avete messo la storia tra i preferiti (aumentati di 1 :3) : 

ale90
Cathy Linton 
cristy_black
  
damonelena
deer agape 
Fabiolita91 
franci9892 
giulietta96
Ingy_

J_Green_L 
Lily45 
Lily_Jameslove 

lulu97  
stella13

Un grazie di cuore ai recensori! Mi avete recensita in 6... S-E-I !!! Non me l'aspettavo, sul serio, mi avete sorpresa...ora ho quaranta recensioni! Grazie *-*
 Herm93   
danyazzurra
Cathy Linton 
lulu97
_Wonderland_
cristy_black
Grazie a Sunny Lock e Moonlight_Girl che hanno messo la mia storia tra le ricordate.
Un saluto,
Giuly
P.S. Grazie ancora per le numerose recensioni dell'ultimo capitolo...chissà se riusciremo a replicare...
N.B. Per quanto riguarda il capitolo scorso, mi sono scordata di aggiungere un NdA dove spiegavo l'accaduto di Piton. Effettivamente, la disavventura di Severus nel Platano Picchiatore, succede al quinto anno ma, per scorrevolezza nella storia e per mia volontà (XD) ho preferito metterlo in quest'arco temporale...spero non vi sia dispiaciuto ^^

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Capitolo 15
*** Bentornata Lily Evans! ***



Bentornata Lily Evans!

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Madama Chips, lei non capisce!” urlava James da dieci minuti.

La donna cercava disperatamente di tenerlo steso nel letto, ma lui si drizzava e cercava di sgusciare fuori di continuo.

Signor Potter, la prego...sono le sette di mattino...”

Madama Chips, devo vedere il professor Silente, è questione di vita o di morte!”

Insomma, signor Potter, non credo sia così urgente questa cosa da...”

Si tratta di Lily! Di Lily Evans! La prego Madama Chips, mi faccia andare!” disse il ragazzo disperato.

A sentire il nome della ragazza, Madama Chips lasciò James e lo guardò negli occhi. Questo contraccambiò lo sguardo con un sentimento di disperazione nelle iridi scure.

L'infermiera sospirò e si allontanò dal letto: “Al professor Silente piacciono le Cioccorane Potter...” disse ritirandosi nel suo studio.

James balzò giù dal letto e iniziò a correre.

Erano le emozioni, non i ricordi, le emozioni, non i ricordi! Pensò questo per tutto il tragitto e, quando arrivò davanti al Gargoyle disse la parola che l'infermiera gli aveva suggerito in infermeria.

Corse su per le scale e bussò alla porta dello studio del preside.

Avanti.” si sentì una voce venire dall'interno.

Professore, mi spiace disturbarla a quest'ora.”

Non si preoccupi signor Potter...da un po' di tempo a questa parte il lunedì devo essere sveglio la mattina per dei colloqui con la signorina qui presente.” James guardò la sedia di fronte al preside e per poco non indietreggiò sorpreso. Lily era seduta a pochi metri da lui.

Cosa mi deve riferire signor Potter?” chiese sorridendo gentilmente il preside.

I-i-io c-c-credo che sarebbe meglio dirglielo in privato.” sussurrò il Grifondoro guardando Lily.

Lily alzò le spalle: “Qualunque cosa sia, la puoi dire anche di fronte a me James...” disse.

James prese un bel respiro: “Bé...ecco non so se ti farebbe piacere...” disse cercando di guardare il preside con sguardo di preghiera. L'uomo canuto, però, se ne stava seduto, con le mani intrecciate in grembo e lo sguardo addolcito e divertito dalla situazione:
“Signor Potter, si sieda anche lei e mi dica ciò che mi deve dire...la signorina Evans potrà ascoltare.”
James deglutì: “D'accordo allora...ehm...dunque...volevo solo chiederle chi avesse deciso di dare a Lily la sua pozione cancella emozioni...” chiese trattenendo il respiro James.

Lily si irrigidì e guardò sorpresa James, Silente sorrise: “Può spiegarsi meglio signor Potter?”

James respirò ancora profondamente: “Deve sapere che io e Alice avevamo notato l'odore particolare della pozione che Lily stava prendendo. Avevamo perciò deciso di analizzarla...nessuno di noi due era un granché in pozioni, quindi abbiamo dovuto chiedere aiuto a Piton, di Serpeverde. Noi...abbiamo iniziato ad analizzare la pozione mesi fa e ieri sera Piton è venuto da me e mi ha detto che è una pozione che cancella o nasconde le emozioni. Io mi sarei aspettato qualche cosa come un siero che cancella la memoria o che so io, ma non lo era. Perciò, penso che qualcuno abbia cancellato le emozioni della Evans qui presente e non i ricordi. Basterebbe solo che smettesse di prendere la pozione e le tornerebbe tutto in mente...” Silente sospirò e sorrise. Non disse nulla, si girò semplicemente verso Lily.

Anche James si voltò e vide la ragazza pallida come un lenzuolo.

La Grifondoro si alzò e si appoggiò alla scrivania come per farsi forza, poi si girò verso James: “Quasi giusto Potter...” disse e il Grifondoro la guardò sconvolto.

Lily aveva di nuovo la sua voce, non era più la Lily spenta e senza ricordi, era di nuovo la Lily di prima.

Il preside si alzò e aprì un'anta di un armadio: “Credo sia saggio lasciare che la signorina Evans le spieghi le cose...” disse lasciando i ragazzi soli nello studio del preside col pensatoio.

Lily tirò su col naso e sospirò; si avvicinò al pensatoio e si puntò la bacchetta alla tempia. Ne uscirono numerosi filamenti che la ragazza poggiò sul liquido dentro il bacile.

Vieni...” disse al Grifondoro che le sia avvicinò e le prese la mano che gli stava tendendo.

Lily toccò il liquido e entrambi furono catapultati in quei ricordi.

Prima che si visualizzasse il vero e proprio ricordo, James sentì mille voci parlare:

Hey Evans!”

Lily!”

Andiamo!”

Vieni Lily!”

Tutte chiamavano la ragazza davanti a lui che, invece che cercare di capire da dove venissero tutte quelle voci, restava immobile ed aspettava che il ricordo si facesse più chiaro.

Intorno a loro iniziò a formarsi una stanza bianca e candida.

La Lily vicino a James si mosse e si appostò vicino ad un letto.

Una sua copia identica era seduta sotto le coperte con le mani giunte in grembo e guardava il James del ricordo di fianco a lei.

La ragazza sospirò e, in quel momento la porta dell'infermeria si aprì e la Lily del ricordo spalancò gli occhi sorpresa: “Professor Silente...”

L'uomo sorrise: “Buon pomeriggio signorina Evans...vedo che si sente meglio.”

Lei annuì: “Sto molto meglio, grazie.” disse imbarazzata e incapace di guardarlo negli occhi.

Il preside sorrise: “Allora, signorina Evans...crede che il piano del signor Potter riuscirà?” chiese gentilmente l'uomo.

Lei alzò la testa di scatto arrossendo velocemente.

Il vero James si girò verso la vera Lily: “Lui...sapeva?!” chiese sconvolto, ma la Grifondoro gli fece segno di tacere e di ascoltare.

E-e-ecco i-i-i-o n-n-non so...non so di cosa...”

Sta parlando del matrimonio di sua sorella ovviamente...cara ragazza, non c'è nulla di cui vergognarsi.” Lily guardò il professore sconsolata.

Non potremo andarci, non è vero?” chiese.

Il preside rimase interdetto: “Non vedo perché dovrei impedirglielo signorina Evans...” disse il preside e la Lily nel letto lo guardò speranzosa.

Credo, però, che ci sia un altro problema che l'assilla...non è così?” chiese gentilmente l'uomo.

Lily abbassò la testa: “Ci sono stati altri 7 omicidi stamane...omicidi di babbani. Signore, la cosa sta degenerando...”
Il preside annuì: “Vero...cosa stava pensando signorina Evans quando sono entrato.”

Lily si girò verso James che dormiva: “Io...non sono certa che sia una buona idea...” disse la ragazza deglutendo e con gli occhi lucidi.

Il preside aspettò senza fiatare: “Io penso che...nessuno che io conosca sia in salvo in mia compagnia...penso che sarebbe meglio se...se...non li conoscessi...” iniziò la ragazza.

Intende la sua famiglia e i suoi amici?” chiese calmo il preside.

Lily annuì: “S-sì...io...penso che se li scordassi e non fossi loro amica, sarebbero più al sicuro...”

Il professore non diede segno di provare alcuna emozione: “Signorina Evans, ciò che vuole fare è molto difficile...non tanto farlo, quanto reggerlo, non so se mi sono spiegato. Se davvero lei perdesse la memoria, potrebbe perdere altre cose, sentimenti che prova, persone che la amano...li farebbe soffrire.”

La ragazza annuì: “Lo so...ma soffrirebbero senza essere in pericolo.” disse continuando a fissare James.

Il preside le si avvicinò: “Signorina Evans, io sono contrario a queste cose, gli incantesimi di memoria possono essere molto pericolosi...ma lei ha un'altra via da percorrere...o sbaglio?” chiese da sopra gli occhiali a mezzaluna.

Lily annuì: “Non è necessario che io dimentichi...basta che io sappia fingere...non sono una gran bugiarda, ma ultimamente ho lavorato su una pozione...ha qualche effetto collaterale, ma non è dannoso, basterebbe che Madama Chips spacciasse la mia pozione cancella sentimenti per una curativa e potrei fingere senza problemi.”
Silente guardò grave la ragazza: “Signorina Evans, il suo piano non fa una piega...ci potrebbe essere solo una piccola pecca.”
Lily sussultò: “Quale?” chiese impaurita.

Silente indicò James steso nel letto: “I suoi amici faranno di tutto per riaverla indietro...le chiedo, quindi, di rivelare loro tutto se scopriranno qualche cosa di vero, che sia sulla pozione o su altro.”
Lily ci pensò, guardò James e Silente poi annuì: “Signore, ha la mia parola.”
Il preside annuì e si alzò per andare da Madama Chips: “Si ricordi signorina Evans, gli amici e la famiglia sono due cose importanti nella vita...senza compagnia e senza amore, si può perdere la ragione.”

Lily annuì e si stese in fretta vedendo James che si muoveva nel sonno. Presto si sarebbe svegliato.

La vera Lily si affiancò al vero e sconvolto James. Gli prese la mano e la strinse: “Andiamo...” disse e, insieme, uscirono dal pensatoio.

James rimase in piedi di fianco all'oggetto da cui erano appena usciti e continuò a fissarlo spiritato.

Lily prese una sedia e si sedette aspettando con calma.

Una volta ripresosi James si girò e la vide seduta che aspettava preoccupata ma calma.

Vieni...siediti. Potrai dirmi quello che vuoi, urlarmi contro che sono un'idiota eccetera, ma vieni qui prima...” disse indicando la sedia a fianco a lei.

James si avvicinò e Lily era sicura che avrebbe iniziato a urlarle contro che non avrebbe dovuto che era stata una stupida.

Il ragazzo, invece, si avvicinò, si piegò su di lei e l'abbracciò. (Che stavate pensando?! XD N.d.A.)

L'abbracciò come l'aveva abbracciata in sala comune.

La tenne strettissima a se, come per non separarsi mai più da lei: “Pensavo non saresti tornata...Evans, non farmi più di questi scherzi!” le disse tremando.

Lei sconvolta cercò di guardarlo in viso: “T-tu...non sei arrabbiato?!” chiese sorpresa.

Si separarono e James la guardò negli occhi: “Certo che sono arrabbiato, sono molto arrabbiato se lo vuoi sapere, perché sai benissimo che avremmo scoperto una bravata del genere o che non c'era assoluto bisogno di arrivare a questo per proteggerci, visto che di protezione non ne abbiamo bisogno, ma...in questo momento, in questo preciso istante, credo di potermi dire il ragazzo più felice della terra.”
Lily lo guardò stranita: “Evans! Ho appena scoperto che la tua bella testolina è intatta, che i tuoi ricordi sono vivi e vegeti e che stai bene. Perché la rabbia dovrebbe essere più forte della felicità?”

Lily lo guardò sconvolta: “Ma...io...io vi ho mentito! Vi ho mentito dicendovi che avevo dimenticato tutto, ho fatto soffrire tutti voi! Ho fatto piangere Alice! Io...io...” e, come l'amica da ormai settimane, anche Lily iniziò a piangere.

Hey...non è così grave...insomma, sì, lo è, ma è anche rassicurante...vuol dire che tieni ai tuoi amici..."
Lily continuò a singhiozzare sul petto del ragazzo: "Io...mi spiace, non volevo è che ho pensato sarebbe stato meglio così..."
"Bé, Evans, è normale che anche tu faccia degli errori, se non li facessi mi preoccuperei..."
Lily non rise, anzi si preoccupò di più: "Potremmo non dirlo agli altri? Intendo il fatto della pozione...insomma..."
"Gli diremo solo che hai recuperato la memoria Evans, ma, hey, non ti starai mica rammollendo vero? Non mi dire che ora ti piaccio!” disse James ridendo. Lily fu grata alle lacrime che nascosero il suo rossore.

Potter! Insinualo un'altra volta e ti...!” iniziò ad urlare lei inseguendolo.

Cosa?” chiese lui correndo fuori dallo studio di Silente: “Cosa mi faresti Evans?” chiese continuando a correre.

Lei non ebbe la forza di rispondere, continuò a corrergli dietro furiosa ma leggera come non lo era da mesi.

James corse fino in sala grande e andò vicino al tavolo di Grifondoro: “Su Evans, dimmi cosa mi fai se mi prendi...” disse fermandosi dietro a Sirius come a nascondersi.

Oh Potter, non ne hai la più pallida idea...come minimo ti tolgo 20000 punti, poi ti lancio il malocchio alla scopa e ti faccio cadere durante una delle tue clamorose acrobazie...altroché bolide, non hai idea di quanto male ti faresti...il giorno in infermeria sarebbe niente...minimo una settimana ti faccio passare lì dentro!” disse lei cercando di raggiungere il ragazzo che, invece, si era fermato sorridendo vittorioso.

Smettila di guardarmi così Potter! Che ho fatto?!” chiese ma capì subito a cosa si riferisse il ragazzo.

Tutti in sala grande erano ammutoliti e la guardavano sorpresi.

Alice si alzò dalla panca in cui si era accomodata per la colazione e si avvicinò alla ragazza dai capelli rossi.

Lily la fissò avvicinarsi senza dire nulla. Tutta la sala grande trattenne il respiro.

Alice Prewett non si era mai sentita tanto impaurita come in quel momento.

Guardò la ragazza dagli occhi verdi nelle pupille e questa la ricambiò.

Lily aspettò, aspettò che l'amica capisse. Le avrebbe dato anche anni, le sarebbe solo bastato che capisse.

Alice, a quel punto alzò una mano e accarezzò la guancia dell'amica che sorrise incoraggiante.

L-lily...?” disse spossata Alice.

L'altra annuì e la ragazza che si era appena alzata le volò addosso.

Oh Lily!!!” disse iniziando a piangere.

La Grifondoro strinse l'amica: “Va tutto bene...va tutto bene Ali...” entrambe cominciarono a piangere tra un applauso generale della sala grande.

Bentornata!”
“Ci sei mancata Lily”
“Bentornata prefetto Evans!”

Le voci urlavano in sala grande, ma Lily non le ascoltava, stringeva la sua migliore amica e la consolava dicendole che non l'avrebbe più lasciata.

James guardò la scena intenerito e si sedette vicino a Sirius: “Bel lavoro Ramoso...sei stato bravo...”

James sorrise: “Grazie Felpato...ma è merito di Lily...ha troppo buon cuore per vivere senza amici...”
“Vuoi dire che si è ricordata tutto da sola e che la pozione non centrava nulla?”
James guardò l'amico: “Qualche cosa del genere.” rispose e iniziò a sghignazzare senza ritegno davanti alle facce confuse dei malandrini.


Spazietto autrice:

Capito che cosa aveva combinato la nostra Lily? Ve lo aspettavate? Io no XD
Spero di non avervi delusi e spero di non essere caduta nel banale...per ora, vi ringrazio, sono di buon umore perché ho modificato il mio NdA del profilo e mi piace un sacco, in più sono arrivata a pubblicare 11 storie! mi sento potente XD
Un saluto, grazie a voi che avete messo la mia storia tra le seguite:

ainegue
Akkarin92
AlPotter
Always89
biso84 
BlAcK_pAnTeR_94
C e l i n e  
Cathy Linton
clardock
danyazzurra 
EdoKun
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Herm93 
ika90
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lerte93 

Lia Evans 
Liil 
lily_leslie

Ljmika
Lucri_Chopper
 

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MeiyoMakoto 
melibz 
midnight589
Moonlight_Girl
Raindrops_
 
Scorpyon 
SimonaDiVaio1993 
yuukilalla 
_Pandina_76
_Wonderland_ 

Grazie a voi 15 che avete messo la storia tra i preferiti (aumentati di 1 :3) : 

ale90
AlPotter
Cathy Linton 
cristy_black
  
damonelena
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Fabiolita91 
franci9892 
giulietta96
Ingy_

J_Green_L 
Lily45 
Lily_Jameslove 

lulu97  
stella13

Un grazie di cuore ai recensori! Mi avete di nuovo recensita in 6 *-* Vi amo:
danyazzurra
Ingy_
Cathy Linton 
sunnystar
cristy_black
lulu97

Grazie a Sunny Lock e Moonlight_Girl che hanno messo la mia storia tra le ricordate.
Un saluto,
Giuly
P.S. Se volete leggere le mie nuove 3 storie, sono le seguenti:
You'll be the prince and I'll be the princess
10 songs challenge - Ron/Hermione
Cara Hermione Granger...

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Capitolo 16
*** Sorprese estive ***



Sorprese estive

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E così...è finito un altro anno...passano così in fretta ultimamente...” disse Lily chiudendo la valigia con i vestiti perfettamente in ordine e piegati al millimetro al suo interno.

Parla per te...” disse Alice lì di fianco che ancora cercava di mettere gli ultimi abiti completamente ammassati e aggrovigliati dentro a quella che non sembrava più la sua valigia, ma più che altro un grande mostro fatto di vestiti.

Lily abbassò gli occhi. Non c'era un giorno in cui non si sentisse in colpa per aver fatto soffrire i suoi amici e, in particolare, Alice.

Alice si accorse dell'espressione abbattuta dell'amica e sdrammatizzò: “Sai che casino?! Tutte le mattine mi dovevo svegliare da sola in tempo...ho perso ore di sonno preziose!” disse.

Lily sorrise e scosse la testa.

Non aveva detto la verità ad Alice, o a Remus...o a nessun altro.

L'unico che la conoscesse, al di fuori di Silente o di Madama Chips era James.

James...che mentre lei faceva finta di non ricordare nulla, era diventato uno studente modello, che non faceva mai nulla fuori posto e che non usciva la notte con i suoi amici per girare per la scuola.

A Lily non sembrava nemmeno più lui in quei tempi.

Una volta “tornatale la memoria”, però, era tornato solare.

Non che fosse spericolato come prima o altro, ma non aveva più l'espressione seria o stanca che aveva avuto da Gennaio a quella parte.

Che fosse comunque un cretino, Lily ne era certa...solo un pochino meno, ecco...

Alice, intanto porto giù il baule...”

L'amica grugnì qualche cosa in risposta e continuò a ravanare con gli abiti nel suo baule.

Lily uscì ridendo e, proprio mentre stava per scendere le scale, la porta del dormitorio maschile si aprì e la buttò a terra.

Con un gran tonfo Lily cadde e lasciò il baule che si aprì lasciando in giro alcuni dei vestiti più sopra.

Lily si massaggiò la schiena e guardò in su.

Ritiro tutto...è ancora un idiota... pensò la ragazza.

Davanti a lei, infatti, c'era James Potter che cercava di non riderle in faccia.

Ovviamente senza successo.
“Scusa Evans, ma sei troppo buffa lì in terra!” disse appoggiandosi allo stipite della porta.

Lily alzò gli occhi al cielo e iniziò a riordinare gli abiti sparsi sul pianerottolo: “Certo, non aiutiamo la ragazza che abbiamo buttato violentemente in terra, ridiamo di lei...” borbottò lei scocciata.

James rise e si chinò riordinando anche lui la roba della ragazza che, dopo avergli scoccato uno sguardo assassino, gli intimò di non toccare i suoi abiti.

James si rialzò e guardò la ragazza ripiegare al millimetro la sua roba.

Quando Lily ebbe richiuso il baule, James la tirò su a forza, contro ogni volontà della ragazza.

Sei davvero arrossita Evans? Quello è un arrossamento delle guance? Sul serio?” chiese James quando le guance della ragazza si imporporarono per l'imbarazzo.

Certo che no, Potter! Sono solo affaticata dal lavoro che ho dovuto fare in più col mio baule!” rispose prontamente la Grifondoro dopo essersi girata ed aver iniziato a scendere le scale.

Dammi, Evans, faccio io.” disse lui senza ammettere repliche e prendendo il baule della ragazza.

Scese le scale, uscirono dalla sala comune per portare il baule giù fino all'ingresso.

Potter, posso benissimo farcela da sola!” sbottò lei seccata.

Lo so benissimo.” disse lui semplicemente.

Lily lo guardò stranita: “Allora perdonami signor sono-figo-potter dei miei stivali, perché diamine me lo stai portando tu?!”

James sorrise: “Per farti un favore Evans, e per non farti fare del male alle tue dolci manine.”

Lily sbuffò incrociando le braccia e continuando a camminare.

Quando glielo dirai?” chiese poi lui.

Soggetto, verbo e complemento Potter, non è difficile...” chiese lei spazientita.

A Alice...della memoria.” disse lui senza guardarla.

Lei si girò e lo guardò: “Mai Potter, non lo verranno a sapere...mai...nessuno a parte te lo saprà...” disse lei guardandolo appoggiare il baule con gli altri nell'ingresso.

Sai che è sbagliato...” disse lui lentamente.

Lily sospirò: “Lo so, ma credo mi porterò questo segreto nella tomba e, visti i tempi, non credo dovrò aspettare per molto tempo.”
James arrestò il proprio passo: “Hai appena detto che morirai presto Evans? Sei impazzita?! Non ci pensare nemmeno!”

Lily lo guardò negli occhi: “Potter, sono una babbana di nascita, Voldemort sta diventando più potente ogni giorno e una guerra è alle porte...secondo te perché ho finto di perdere la memoria? Pensavo che senza di quella saremmo stati tutti molto più al sicuro. Pensavo fossi stata chiara su quel punto. Il fatto che io ammetta di essere sempre più vicina alla morte mi fa restare con i piedi per terra, perché è così. Ovviamente lo è per tutti, ma per i babbani di nascita come me, di più. Puoi pensarla come vuoi, possiamo fare finta che vada tutto bene. Una volta mi dicesti che tu pensavi solo al presente e che il futuro arriverà e tu lo accetterai. È un modo di pensare, Potter e lo rispetto, ma non lo condivido. Io devo fare i conti col futuro ogni giorno e non posso farci nulla, questo mi è sempre più vicino e devo capire che fare. Ho un altro anno a Hogwarts, sì...poi? Che farò? Non posso tornare dai miei, dovrò trovare un alloggio e protezione...cosa farò? Non hai idea di quanto sia brutto farsi di queste domande e non saperci rispondere. Mi tengono sveglia la notte, sempre e non so come calmare il mio io interiore che me le ripete come una cantilena, ma d'altronde o le ascolto o rifiuto il mio essere e NON voglio rifiutare me stessa. Non lo farò. Io sono io e se Piton o Voldemort o i mangiamorte non lo accettano, non sono affari miei. Anzi, lo sono, ma l'unico modo per non badarci è combatterli e fargli vedere chi sono. Se penso al presente, non lo posso fare.” disse lei guardandolo e correndo via subito dopo.

James pensò all'arringa che Lily gli aveva appena profilato e scosse la testa.

Quella ragazza ha bisogno di distrazioni nella vita. Pensò salendo lentamente le scale.

* * *

Alice, hai finito?” chiese Lily rientrando in dormitorio.

Quasi...” disse in un gemito l'amica seduta sul baule.

Lily si sedette a sua volta sul grande contenitore e insieme lo chiusero con un colpo di bacchetta.

Andiamo? Siamo in ritardo...” disse Lily prendendo insieme all'amica il baule.

Sì...Lily, sei sicura di non voler passare le vacanze da me? I miei sarebbero felici.”
Lily si rabbuiò: “No, Alice...io...quest'estate è meglio di no...”

Alice cercò di capire cosa l'amica intendesse, ma questa si mise a parlare con Emmeline del tempo e non tirò più fuori l'argomento.

Il viaggio fu abbastanza calmo.

Un po' troppo, in effetti. Lily dormì per quasi tutto il tempo e James non si fece quasi mai vedere.

Arrivati a King's cross Lily salutò Alice velocemente e si fiondò a prendere il suo baule.

Quando lo ebbe preso si avviò verso l'uscita.

Oh, mi scusi...” disse dopo aver urtato una persona.

Non ti preoccupare...non mi hai fatto nulla.” disse una donna dai capelli castani e gli occhi chiari.

Lily alzò la testa e rimase sconcertata dal sorriso della donna.

Oh...ehm...sì, bé...scusi...” balbettò lei.

Non ti preoccupare, davvero, sto bene...se sapessi quante volte mio figlio mi ha urtata col suo baule, ti sorprenderesti.”

Lily rise istericamente, poteva benissimo immaginare chi fosse il figlio.

Tu devi avere più o meno la sua età...a che anno sei?” chiese la donna solare.

Ehm...ho finito il sesto signora...”
“Davvero?! Allora devi conoscere James! Sai lui...”
“Dorea, per piacere...non importunare la ragazza, è già abbastanza imbarazzata.” disse un uomo di fianco a lei.

Lily rimase per la seconda volta senza fiato. L'uomo aveva i capelli nerissimi e spettinati e gli occhi scuri e espressivi.

Ehm...ecco...io...”

Sempre il solito Potter, solo perché parlo alle persone, non vuol dire che le intimidisca!” disse la donna al marito sorridendo.

Certo che no...solo la maggior parte delle volte rimangono a fissarti...così, ecco.” disse lui indicando Lily che stava cercando di mettere in fila due parole.

Oh, ma lei non è spaventata, non è vero cara?”

Oh, ecco...io...ehm...”

Mamma, finisci di spaventare la Evans e andiamo.” disse un ragazzo da dietro i genitori.

Sì, Dorea, lasciala stare, poverina, è qui che balbetta...povera piccola Evans.” disse un altro.

Tu smettila Black!” sibilò Lily.

Oh, allora siete allo stesso anno, che cari...ma tu sei Lily! Oh, ho capito chi sei! Sentiamo così spesso parlare di te, sai James...”
“Bene...” la interruppe il figlio: “Ora che sappiamo chi siamo, andiamo a casa, vero mamma, oppure diventi iperattiva.”
“Portami rispetto figlio degenere! Io non divento iperattiva! Comunque Lily, se ti va di venire da noi quest'estate...ok, andiamo, ciao!” la salutò la donna portata via dal marito.

Evans, vuoi che ti aiuti di nuovo col baule?” le chiese James dopo che la madre se ne fu andata.

Lily lo guardò:”Ehm...no, grazie...questa volta faccio io. Buone vacanze James...” disse ancora sopra pensiero la ragazza muovendosi verso l'uscita.

James la guardò andarsene e uscì poco dopo di lei.

A differenza del solito, però, non vide i genitori della ragazza. Anzi, la vide allontanarsi ed andare verso un taxi.

Lily salì e se ne andò sull'automobile.

Che strano...pensò James. Non era dai suoi genitori arrivare in ritardo o non venire a prenderla.

Il ragazzo alzò le spalle e andò verso i genitori e il fratello: “Come è andato l'anno James...dalle ultime lettere dalla scuola, ho capito che i tuoi voti sono migliorati un sacco...non che prima non fossero brillanti, ma sei andato meglio del solito...non dirmi che hai messo al testa a posto!” gli disse il padre.

James rise: “Naaa...quello mai papà.” il padre gli scompigliò ulteriormente i capelli e gli sorrise.

Che c'è per cena Dorea? Ho una fame!” disse Sirius poco dopo.

James sorrise e scosse la testa. No, certe cose non cambiavano mai e Sirius era una di quelle.

* * *

Signora Potter, buon giorno!” disse Remus appena la porta si fu aperta.

Dorea sorrise. Era passato un mese e mezzo dalla fine della scuola e non vedeva Remus e Peter da allora.

Salve ragazzi...come va?” chiese gentilmente.

Bene e qui, tutto a posto?” chiese Remus seguito da Peter.

Abbastanza a parte che...bé, siete arrivati nel giorno quindi...” disse Dorea alzando gli occhi al cielo.

Oh no...” gemette Peter.

Bé...oggi dovrebbero arrivare le lettere per Hogwarts...magari uscirà dalla stanza...” disse Remus.

Non so...d'estate è sempre così, un giorno al mese si barrica in casa e pensa...a che cosa pensi, poi...” disse Dorea esasperata.

Remus e Peter non dissero nulla, perché loro sapevano benissimo a che cosa – o meglio, a chi – James pensasse.

Era così ogni anno. La mancanza di Lily l'estate si faceva sentire moltissimo, così tanto da barricare James in camera sua – chiudendo fuori Felpato – per ventiquattro ore.

Le mie orecchie odono forse i toni soavi dei malandrini?” chiese una voce dalle scale.

Dorea rise: “Sì Sirius, vieni forza!”

Una macchia nera si fiondò giù per le scale e saltò addosso a Lunastorta e Codaliscia.

Ragazzi, mi siete mancati! Potter è una lagna oggi, così come tutti i giorni! Non lo reggo, salvatemi!” iniziò a lagnarsi il ragazzo appeso alle spalle di Remus e Peter.

Dai Felpato, solo perché siamo in quel giorno del mese, non vuol dire che...”

Non avete idea...ragazzi, non avete idea!” disse Sirius con una mano sulla fronte drammatico.

Felpato, sei ridicolo.” disse Remus scrollandoselo di dosso e scuotendo la testa.

Mi ferisci così Rem!” disse Sirius, ma fu interrotto da uno stridire di gufo fuori dalla finestra.

Oh, guardate! Le lettere per Hogwarts!” disse Dorea aprendo bene la finestra per far entrare i quattro gufi.

Tutti tesero al zampa e i tre malandrini più Dorea presero le lettere dopo aver cibato tutti e quattro gli uccelli.

James! James! Scendi, c'è la lettera!!!” urlò Dorea.

Dei passi pesanti strisciarono per le scale e James si presentò in uno die suoi umori più neri.

Mamma, la leggo domani, oggi non ce la faccio.” si lamentò coprendosi gli occhi per la troppa luce.

Oh, insomma, ora la leggi e poi torni di sopra, chiaro?!” disse Dorea infervorata.

Ragazzi...” fece un cenno di saluto Ramoso.

Gli altri lo salutarono e insieme seduti al tavolo aprirono le lettere.

La tua era bella grande James...sarai capitano anche quest'anno...” disse la madre del ragazzo per spezzare il silenzio.

I ragazzi aprirono le buste e iniziarono a leggere i libri da comprare: “Non sono molti...meno male, odio portarmeli dietro...non è vero James? James? Ohi?! Ci sei?” iniziò a chiamarlo Felpato, ma il ragazzo era pietrificato davanti ad una spilla.

Che c'è Ramoso? Sei capitano ancora e non ci credi?” chiese Sirius, ma poi vide la spilla da capitano della squadra alla destra del ragazzo.

Ma allora...?” chiese Sirius curioso.

Si mise dietro al fratello e lesse la spilla: “Non ci credo! Sul serio?! Ramoso, sul serio?! Tu?!” iniziò a ridere il ragazzo.

Cosa c'è? Che c'è?” chiesero gli altri due malandrini e la madre di James.

Ma Sirius rideva troppo per restare serio.

James...cosa?” anche Dorea vide la spilla e spalancò gli occhi sorpresa.

James alzò lo sguardo sulla madre: “Mamma, sono diventato caposcuola...”


Spazietto autrice:

Lo so, lo so, sono in ritardo...ma ho una versione di greco alle porte e ho dovuto prepararmi (perché ho scelto il classico dico io ç.ç) comunque, sì, per chi non lo sapesse, la Rowling ha espressamente detto che James sarebbe diventato caposcuola al settimo anno e no...non bisogna essere prefetti per diventare caposcuola =P
Spero che il capitolo vi sia piaciuto...a me sinceramente, fa schifo...no no, sul serio non mi piace per nulla, per questo ci ho messo di più a postarlo =(
Un saluto, grazie a voi che avete messo la mia storia tra le seguite (aumentati di 3):

ainegue
Akkarin92
AlPotter
Always89
biso84 
BlAcK_pAnTeR_94
C e l i n e  
Cathy Linton
clardock
danyazzurra 
EdoKun
Eternity610
 
Ginny_theQueen
Herm93 
ika90
isola cullen 
lerte93 

Lia Evans 
Liil 
Lillina92
lily_leslie

Ljmika
Lucri_Chopper
 

mapitt 
marco121184 
MeiyoMakoto 
melibz 
midnight589
Moonlight_Girl
new malandrina
Raindrops_
 
Scorpyon 
SimonaDiVaio1993 
StephanieTheGirlWhoWaited
sunnystar
yuukilalla 
_Pandina_76
_Wonderland_ 

Grazie a voi 15 che avete messo la storia tra i preferiti: 

ale90
AlPotter
Cathy Linton 
cristy_black
  
damonelena
deer agape 
Fabiolita91 
franci9892 
giulietta96

Ingy_
J_Green_L 
Lily45 
Lily_Jameslove 
lulu97  
stella13

Un grazie di cuore ai recensori! Mi avete di nuovo recensita in 6 *-* Vi amo:
danyazzurra
Herm93
Lulu_Herm 
Lucri_Chopper
cristy_black
Always89

Grazie a Sunny Lock e Moonlight_Girl che hanno messo la mia storia tra le ricordate.
Un saluto,
Giuly

P.S. Se volete leggere le mie nuove 3 storie, sono le seguenti:
10 songs challenge - James/Lily
10 songs challenge - Ron/Hermione
You'll be the prince and I'll be the princess
N.B. Se vi va passate dalla mia pagina di facebook...saprete più in fretta quando aggiornerò e cose del genere ^^ GiulyHermi96 su EFP

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Capitolo 17
*** Il vagone dei prefetti ***



Il vagone dei prefetti

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Lista di Caposcuola e Prefetti secondo la mia mente lunatica ^^
Caposcuola:

1_Lily Evans

2_James Potter

Prefetti:

(Quinto anno)

Grifondoro:

1_Cami

2_Ed

Tassorosso:

1_Carl

2_Moira

Corvonero:

1_Sylvia

2_Therence

Serpeverde:

1_Sonya

2_Martin

(Sesto anno)

Grifondoro:

1_Cam

2_Leah

Tassorosso:

1_Sarah

2_Cal

Corvonero:

1_Will

2_Bea

Serpeverde:

1_Sue

2_Rick

Ciao mamma! Ciao papà!” dicevano i bambini ai genitori sul binario 9 e ¾ .

Lily sorrideva nel vedere quelle scene.

I primini sembravano sempre così piccoli che anche solo guardarli ispiravano tenerezza.

Eppure, mentre saliva sul treno, la ragazza non poté risparmiarsi una stretta al cuore, pensando ai suoi di genitori.

Sì, perché quell'estate...

Liiiiilyyyyyy!!!!” la ragazza sentì un urlo dietro di lei e fece appena in tempo a girarsi per vedere una furia dai capelli castano chiari volarle addosso e abbracciarla.

Oh! Alice! Non...ti...prego...smettila...mi...stai...soffocando!” cercò di dire la ragazza.

Non ti lascerò per tre mesi interi Lily! Che è l'esatto tempo che mi hai fatto passare senza di te, ecco!” disse tenendo stretta l'amica.

Lily cercò di lottare ma, dopo un po', rilassò le braccia e iniziò a camminare con Alice che ancora l'abbracciava: “Potrebbe diventare scomodo...lo sai?” disse la Grifondoro cercando di salire gli scalini del treno e inciampando in ognuno.

Lo so e non mi interessa...” disse Alice.

Lily sospirò e con l'amica andò verso uno scompartimento.

Dai Alice...mi devo cambiare, devo andare nel vagone dei prefetti...” disse Lily chiudendo le tende, la porta e tirando fuori da uno zainetto la divisa scolastica.

Uffa...ma mi sei mancata tanto tanto...” le disse l'amica senza staccarsi.

Anche tu, credimi, ma sarebbe strano se la caposcuola non si presentasse nel vagone dei prefetti, non credi?” chiese Lily buttando lì la notizia.

Tu...tu...oh Lily! Sei diventata caposcuola! Ma è fantastico!” disse Alice staccandosi ed iniziando a saltellare per lo scompartimento.

Lily si vestì sorridendo e, una volta pronta, la salutò aprendo la porta dello scompartimento: “Ci vediamo là Alice...ok?” disse scoccandole un bacio sulla guancia.

La ragazza sembrò capire una cosa in quel momento e uscì dallo scompartimento velocemente: “Lily! Sai chi si a l'altro caposcuola?!” le urlò dietro, ma ormai la Grifondoro era già uscita dal vagone.

* * *

Vado bene così? Remus! Vado bene così?” chiese James Potter nel panico.

Per Merlino James, vai benissimo! È come andare a scuola, vestiti come ti vesti di solito! Divisa, cravatta e pantaloni! Smettila di assillarmi!”

Felpato e Codaliscia si girarono sbigottiti.

Dire che la situazione fosse paradossale era poco. Di solito era Remus sempre fissato con l'abbigliamento giusto e con gli abiti in ordine, ma quel giorno Ramoso era diventato veramente paranoico.

Sei sicuro? Insomma, e se fossi sbagliato in qualche modo...non so se...”
“James, giuro che se non fili ora nel vagone dei prefetti ti ci mando a calci!” sbottò Remus guardandolo in 'lupesco'.

Ok, ok...” disse il Grifondoro uscendo dallo scompartimento.

Era appena arrivato il silenzio, quando la porta si aprì di nuovo: “Cosa c'è?!” chiese Lunastorta rivedendo James lì davanti.

Non so quale sia il vagone dei prefetti...” disse sorridendo malandrino.

Dopo essersi dato una manata in viso, Remus si alzò e accompagnò l'amico.

Rem, siamo sicuri che Silente non abbia sbagliato lettera?” chiese James col cuore che gli batteva forte.

James, per la milionesima volta, non mi dispiace che tu sia diventato caposcuola e io no...Silente avrà avuto le sue ragioni e, per la cronaca, mi aveva fatto presente da un bel po' di tempo, che non sarei potuto essere caposcuola. Mi aveva fatto diventare prefetto per farmi vedere che ero uguale a tutti gli altri e che, quindi, avrei potuto essere quello che volevo. Avevo quindici anni James...ora ne ho diciassette e, sinceramente, non sono più spaventato di non essere accettato, visto che ora ho tutti voi.” disse Remus fermandosi.

James guardò l'amico e lo abbracciò di slancio.

L'altro sorrise e ricambiò il gesto d'affetto: “Ora tira fuori il tuo coraggio da Grifondoro e fatti valere James! Sarai bravo...lo so.” disse Remus indicandogli la porta del vagone.

Il ragazzo sospirò e annuì. Remus si voltò e se ne andò felice per il suo amico.

Ramoso, intanto, aveva appoggiato la mano sulla maniglia con tutte le buone intenzioni del mondo, ma il suo fantomatico coraggio da Grifondoro era sparito dietro di se con la scomparsa di Remus dal vagone.

Sono morto. Pensò mentre abbassava la maniglia e apriva la porta.

* * *

Il treno era partito da dieci minuti e Lily Evans stava perdendo la pazienza.

Dove si era cacciato l'altro caposcuola? Chiunque fosse e di qualunque casa appartenesse.

La ragazza guardò l'orologio e sbuffò.

I prefetti del quinto e del sesto anno erano tutti lì e aspettavano che i caposcuola iniziassero a parlare.

Peccato che i caposcuola fossero presenti solo a metà.

Lily guardò la porta e l'orologio in successione per altri cinque minuti, poi, stufa di tutto quell'aspettare, decise di cominciare da sola. Si alzò in piedi e, proprio mentre stava per cominciare a parlare, la porta si aprì ed entrò...

Potter? Cosa...?” ma Lily si fermò e vide la spilla appuntata sulla divisa del ragazzo.

Nel vagone l'aria sembrò gelarsi. Anche i prefetti smisero di parlare tra di loro e nessuno osò fiatare.

James stette fermo. Immobile e pronto a qualsiasi catastrofe gli sarebbe scoppiata davanti.

In posizione di difesa, pronto ad uscire e chiudersi la porta alle spalle il ragazzo aspettava che Lily dicesse qualche cosa.

Dal canto suo la ragazza aveva spalancato gli occhi ed era rimasta immobile.

Rendendosi conto di non respirare da qualche secondo, Lily prese una profonda boccata d'aria, poi chiuse gli occhi, si girò e fece segno a James di venirle a fianco.

Il ragazzo, più impaurito di prima, parlò nel silenzio generale: “Dì qualcosa...se vuoi me ne vado...”
Lily inarcò le sopracciglia e guardò il suo compagno di casa: “Silente...ha un forte senso dell'umorismo...” disse semplicemente guardandolo senza tradire un'emozione: “Benvenuto tra noi Potter.” gli disse girandosi poi verso gli altri.

E benvenuti a tutti voi prefetti del quinto anno ehm...” disse prendendo un foglio ed una cartella: “Sylvia e Therence di Corvonero, Carl e Moira di Tassorosso, Sonya e Martin di Serpeverde e Cami e Ed di Grifondoro. Bentornati, invece, a voi prefetti del sesto...a Will e Bea di Corvonero, Cam e Leah di Grifondoro, Sue e Rick di Serpeverde e Sarah e Cal di Tassorosso.” disse Lily indicando a James lentamente tutti i ragazzi.

Dunque, ora spiegherò le regole. Anche se eravate presenti gli anni scorsi, ascoltate comunque, perché le regole, quest'anno, sono un po' cambiate. Con la situazione attuale del mondo magico, i rischi e i pericoli sono maggiori e nemmeno Hogwarts è sicura come prima. Tutto ciò che vi chiedo, prima di spiegarvi le regole e dividere le ronde notturne, è la disciplina noi dobbiamo essere l'esempio per gli altri da seguire, noi siamo gli studenti modello che sono arrivati in alto per il loro comportamento consono alle regole della scuola. Perciò, non fermatevi di fronte ad un amico. Se questo fa qualche cosa contro le regole, non fermatevi dal punirlo...che sia dall'uscire a orari sbagliati o usare oggetti illegali all'interno della scuola o, addirittura, spero non sarà così, usare maledizioni vietate dentro e fuori dalla scuola.” e in quel momento Lily lanciò uno sguardo veloce verso i Serpeverde presenti.

Spero di essere stata chiara. Le regole sono queste...”

James ascoltò, ascoltò ogni parola e ne fece tesoro appuntandosele mentalmente.

Ci sono domande sulle regole?” chiese Lily.

Nessuno fiatò: “Bene, passerei alle ronde, allora, dunque.”
“Perché dovremmo prendere ordini da una mezzosangue e da un furbetto che è diventato caposcuola per favoritismi da parte del preside?” chiese Rick Nott di punto in bianco.

A Lily si gelò il sangue nelle vene. Alzò la testa per rispondere, ma James fu più veloce: “Non mi aspetto che tu capisca, visto il tuo discutibile quoziente intellettivo, ma prefetti e caposcuola vengono scelti dal direttore della casa e dal preside. Che siano mezzosangue, figli di babbani o purosangue non ha mai condizionato alcuna decisione...men che meno i favoritismi che dici tu da parte del preside. Albus Silente è un mago, ma soprattutto un uomo giusto, perciò non vedo come avrebbe potuto fare favoritismi. Detto questo, continua pure Evans.” concluse il Grifondoro smontando le teorie del Serpeverde del sesto anno e guardando la ragazza.

Ehm...sì...dunque, le ronde sono una cosa seria. Non si scherza e non devono essere usate per fare una capatina nelle cucine, o nella foresta proibita o cose del genere.”
“Quale prefetto andrebbe nella foresta proibita di notte?”chiese Moira Robins spaventata anche solo dall'idea.

Lily sorrise: “Ho fatto per due anni il prefetto e ora sono caposcuola, non hai idea di quante cose strane accadano di notte.” disse continuando poi il discorso sulle ronde: “I prefetti del quinto anno ne avranno meno...ogni sera ci saranno due coppie di prefetti. Solo noi caposcuola faremo soli le ronde. Perciò, I prefetti di Grifondoro e di Corvonero del quinto anno faranno al ronda il lunedì. Del quinto anno di Tassorosso e Serpeverde il martedì.

Del sesto anno il mercoledì saranno i prefetti di Grifondoro e Tassorosso, mentre il giovedì Corvonero e Serpeverde. Per il venerdì farete a rotazione, un venerdì Grifondoro e Tassorosso, il venerdì dopo Corvonero e Serpeverde. Vi conviene segnarvi subito le settimane, in modo da non ritrovarvi in otto a fare la ronda. Io e Potter, invece faremo i weekend. Chiaro a tutti? Sì?” chiese la ragazza guardando tutti.

Nessuno parlò, perciò lei mise via i fogli: “Bene, allora, le ronde di oggi, invece, si divideranno per giri. Due prefetti alla volta faranno un giro di tutto il treno. Questo è l'ultimo vagone, quindi andrà avanti e indietro controllando i corridoi. Tornati ne andranno altri due. Sarete divisi per case. Finito un giro per ogni coppia, potrete fare quello che vi pare, ma dovrete restare in questo vagone. Per il resto io ePotter faremo le ronde, per il viaggio, ok?” chiese agli altri.

I nuovi prefetti annuirono, alcuni convinti altri intimoriti: “Bene...chi inizia?” chiese sorridendo.

I due Grifondoro del quinto anno si alzarono immediatamente: “Bene, ovviamente non potete ancora togliere punti, se vedete però gente che combatte o cose del genere, rimandateli nei loro scompartimenti e venitemi a chiamare...” disse sorridendo incoraggiante e lasciandoli uscire.

Voi altri...ripeto, se avete domande, chiedete pure, se no...bé...godetevi il viaggio.”

Disse spostandosi su una poltrona vicino ad un finestrino.

I prefetti si divisero per tutto il vagone. James raggiunse Lily e le si sedette di fronte.

Lei lo guardò sedersi, poi ricominciò a fissare il paesaggio.

C-...ehm...come stanno i tuoi?” chiese dopo un po' James

Lily fece un sorriso sarcastico e spostò la mano che aveva davanti alla bocca in grembo, senza smettere i guardare la verde campagna inglese.

Non ne ho idea...” disse con una punta di amarezza nella voce.

James la guardò interrogativo e lei sorrise ancora più amaramente: “Non so perché Potter, ma da qualche mese a questa parte, sei l'unico con cui riesco a parlare die miei problemi...” disse senza guardarlo.

Lui rimase in silenzio.

Lily sospirò: “Non sono tornata a casa quest'estate...sono rimasta a Diagon Alley, al Paiolo magico...i miei genitori non li ho rivisti. Ora...inizia con la ramanzina...” disse sorridendo e appoggiandosi nuovamente alla mano.

James era davvero tentato di sgridarla, ma vide negli occhi di Lily una luce strana, come di sicurezza, mista a paura.

A che servirebbe sgridarti? Non sono nessuno per dirti cosa fare...in più, continueresti forse più di prima, perciò spiegami a cosa dovrei sprecare il fiato?” disse lui alzando le spalle in segno di resa.

Lily lo guardò. Non se lo aspettava. Non si aspettava una reazione così, pensava avrebbe ricominciato come l'anno prima, che avrebbe...

Non vale!” sbottò lei.

Lui la guardò: “Prego?” chiese sorpreso.

Non vale così! Non è giusto! Dovresti dirmi che sono stupida a convincermi che non ho bisogno di nessuno, che non dovrei isolarmi e che ho fatto male a lasciare casa dei miei!” disse lei alzandosi in piedi.

James fissò la ragazza e...scoppiò a ridere.

Non c'è niente da ridere.“ disse lei col broncio risedendosi sul suo sedile a braccia e gambe incrociate.

Evans, dovrebbero darti un premio...per Merlino! È ovvio che io non sia d'accordo, ed è altrettanto ovvio che avrei preferito tu fossi tornata a casa, ma sei una persona libera, dopo due volt e che ti faccio presente una cosa mi stufo anche io...sono famoso per la mia pazienza, ma è ovvio che se la intacco troppo rischio di perderla, quindi dopo varie volte che ti faccio presente una cosa non ripeto l'esperienza per amor della mia pazienza...dai Evans, non te la prendere, ti sgriderò in altri momenti, per altre cose.”

Lily lo ascoltava incredula: “Tu sgriderai me?!” chiese sbalordita.

Perché, credi che ora stiamo parlando civilmente?” chiese lui sghignazzando.

Lei raccolse le proprie gambe e, sempre col broncio, le circondò con le braccia appoggiandoci sopra il mento: “Sei impossibile.” disse alzando gli occhi al cielo.

Non puoi fare a meno di me Evans, diciamocelo.” scherzò lui.

Mmh, forse... “Ti piacerebbe Potter...” rispose lei.

Lui rise e rispose senza guardarla: “Non ho mai detto il contrario.”

Nessuno dei due disse altro sull'argomento, Lily lo guardò un momento, ma lasciò cadere il discorso. Il viaggio fu abbastanza noioso, in effetti...diciamo solo che continuarono a battibeccare per un bel po', del più e del meno, fino a che non toccò a loro fare l'ultima ronda.

Andiamo Potter, devi imparare il mestiere.” disse lei alzandosi e avviandosi verso la porta dello scompartimento.

James sorrise e la seguì. La ronda lo divertì molto, Lily non fu dello stesso avviso. In quel momento Potter sembrava un cagnolino a cui è appena stato dato un osso di gomma nuovo che fa rumore.

Togliti quell'espressione compiaciuta Potter, dovrai fare questa roba tutti i sabati e le domeniche notti...non sarà sempre bello...” disse la ragazza.

Stava andando avanti, quando non sentì più la presenza dell'assillante Grifondoro dietro di lei. Si girò e lo vide fermo davanti ad uno scompartimento che parlava animatamente.

La ragazza sbuffò e lo andò a prendere: “Potter! Non ti puoi fermare ogni dieci secondi!”

Oh Evans! Che piacere vederti! Ti sono mancato?” chiese Sirius alla ragazza.

Lei lo guardò di sottecchi poi sorrise.

Sorrise in un modo più malandrino dei malandrini stessi.

Sorrise nel modo in cui faceva impaurire tutti e sciogliere James: “Non mi sei mancato per niente Black, comunque ero qui per prendere il tuo ragazzo, se non ti dispiace, te lo rubo per la ronda.” disse trascinando via James per il colletto della camicia e salutando Remus e Peter.

Ma mi senti quando parlo, Potter? Se dico 'La ronda va presa sul serio' ci sarà un motivo, no? Ergo, NON ti fermare con i tuoi amici!”

Eddai Evans, non li vedevo da ore...”
“Oh...povero cucciolo...” disse lei derisoria controllando ogni scompartimento.

Bé, sai, durante l'estate vedo quasi solo Sirius e Rem e Pete mi mancano un po'...certo, passano da casa, ma stanno anche con le loro famiglie, quindi, ora che siamo tutti a scuola preferisco no-”

Lily, che si era stufata di avere quella voce dietro di se, si era girata e gli aveva tappato la bocca con una mano: “Fammi un regalo di compleanno in anticipo, Potter...taci per 10 minuti della tua vita.” disse ritirando in fretta la mano.

Lui sorrise al movimento frettoloso e alle guance arrossate di Lily, ma non disse niente, contò i dieci minuti poi riprese a parlare. Fortunatamente il viaggio era ormai finito, perciò, dopo aver preso la loro roba dal vagone, scesero e si dividero, James andò con i suoi amici e Lily raggiunse Alice, Mary ed Emmeline, abbracciando le ultime due e tenendosi a debita distanza dalla prima che rischiava di appiccicarsi nuovamente all'esausta Grifondoro.


Spazietto autrice:

Sono in ritardo, lo so, ma è stata una settimana infernale questa...meglio se non vi dico nulla XD
Ad ogni modo...spero che lo schemino sui prefetti vi sia d'aiuto...poiché sappiamo relativamente poco sulla divisione dei prefetti/caposcuola, ho deciso di andare un pò a naso. Ci sono 2 caposcuola in tutta la scuola (da quello che ho capito) e ho messo i prefetti al quinto e al sesto anno...non so se sia giusto...già così mi sembrano un sacco, ma di sicuro al quinto e al sesto ci sono...per quanto riguarda il settimo...bé se avessi messo altre 8 persone, sarebbero stati 26 ragazzi e...non so, mi sembravano un pò troppi...praticamente avrei decimato le case XD
Perciò, sì. la mia versione della cosa è questa...spero vada bene...
Ad ogni modo, grazie a voi che seguite la storia (38 *-*):

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Grazie a voi 17 che avete messo la storia tra i preferiti: 

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Un grazie di cuore ai recensori! Mi avete di nuovo recensita in 6 *-* Vi amo:
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Cathy Linton
Always89

Grazie a voi che avete messo la storia tra le ricordate :3
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Un saluto,
Giuly

P.S. Se volete leggere le mie nuove 3 storie, sono le seguenti:
I love you
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10 songs challenge - James/Lily
N.B. Se vi va passate dalla mia pagina di facebook...saprete più in fretta quando aggiornerò e cose del genere ^^ Tra parentesi ho appena aggiunto l'fbml di benvenuto che ha fatto un'altra pagina per me ed è assolutamente perfetto, non avete idea di quanto lo adori...la mia pagina è questa GiulyHermi96 su EFP...ci sono anche i crediti per la pagina di grafica, se vi va di passare...comunque è Rose's creation  davvero, se vi va passate, perché fa dei lavori splendidi *canta per la stanza, il mio nuovo bellissimo fbml, la la la* ok, sono pazza, ma sul serio, passate =P
Ancora un bacio a tutti ^^

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Capitolo 18
*** Hogwarts, dolce Hogwarts ***



Hogwarts, dolce Hogwarts

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“Benvenuti e bentornati a Hogwarts…” esordì il professor Silente quella sera prima di cena.
“Un altro anno sta iniziando. Come al solito premetto che la foresta proibita è severamente vietata agli studenti…”
James ascoltava annoiato il solito discorso di Silente. Non andate qui, state attenti là…quest’anno è pericoloso… se quell’anno non fosse stato un caposcuola avrebbe già cominciato a fare battute con Sir e gli altri. Peccato che le regole di cui Lily aveva parlato per tutto il viaggio e il suo grado non gli permettessero di fare nulla di ciò che avrebbe potuto fare.
Non che la cosa gli mancasse particolarmente…ormai erano mesi che aveva capito che non avrebbe potuto fare lo sbruffone ancora per molto, ma le ‘marachelle’ che fino ad allora lo avevano accompagnato a scuola…gli…insomma…piacevano e erano assenti nell’aria. Lo sentiva bene. Tutti lo sentivano.
“James…con te caposcuola mi sa che ci dovremo comportare bene…vero?” chiese Sirius sorridendo.
James alzò gli occhi al cielo, ma sorrise anche lui. Avevano discusso parecchio, amichevolmente, si intende, sulla cosa, ma Sirius aveva capito. James sapeva che il fratello sarebbe stato l’ostacolo più duro da superare. Remus erano anni che faceva presente ai due che avrebbero dovuto smettere un giorno o l’altro e Peter…bé, lui si sarebbe adattato come faceva sempre…il piccolo Peter. In realtà, l’idea non gli era nemmeno tanto dispiaciuta…a lui piaceva starsene tranquillo, almeno tanto quanto a Remus.
“Sì Sir…questo non vuol dire che non usciremo più…sai che il problema del peluche peloso di Remus lo dovremo comunque affrontare, ma per il resto…credo proprio che sarà meglio rimanere calmi e buoni…anche perché l’anno prossimo inizieremo a lavorare e non credo che in accademia saranno tanto felici di avere due che fanno scherzi tutti i giorni…” disse James dando un cinque al fratello che rise e ricambiò il gesto.
“Già…non sarebbe una grande idea..” disse Remus orgoglioso degli amici: “Due Auror che provocano problemi invece di risolverli non sarebbero molto credibili…”
I due fratelli sorrisero e si guardarono.
La decisione di diventare Auror era stata presa definitivamente quell’estate da Sirius e James, anche se entrambi sapevano già da piccoli che lo sarebbero diventati un giorno.
James aveva vissuto con due Auror per tutta la vita e il fatto di proteggere i maghi e le streghe, in particolare durante quei tempi, gli era sempre andata a genio.
Sirius…la prima volta che ci aveva pensato lo aveva fatto pensando che avrebbe dato parecchio fastidio alla madre Walburga…ma piano piano, andando avanti nel tempo, l’idea di diventare Auror col fratello si era fortificata, fino a diventare reale, per proteggere le persone che amava e che considerava la propria famiglia, da quelli come la sua famiglia d’origine.
Non sarebbe stato facile. Sirius lo sapeva, ma era deciso, almeno quanto James a impegnarsi a fondo e diventare Auror. La decisione era ormai sicura.
“Quindi, mi rimane da dire…taglia, tarantola, mandragola, maglia.” E, sedendosi tra lo stupore generale dei primini, iniziò a parlare con la professoressa McGrannitt come se nulla fosse.
Lily sorrise alla stravaganza del professore. Era intelligente quanto strambo e questo mix delle due cose le ispirava una sorta di fiducia smisurata e inspiegabile.
“Lily…dovrai fare una ronda oggi?” chiese Alice guardando l’amica.
Lily scosse la testa: “No, il primo giorno girano solo gli insegnanti, giusto per farci sistemare e lasciarci soli per la prima sera…da domani però le ronde effettive iniziano e…domani è giovedì, quindi inizieranno…ehm…i prefetti del sesto anno.”
“Quando avrai le ronde?” chiese Emmeline di fronte a lei.
“Il sabato e la domenica…” disse Lily sbuffando.
Mary la guardò a bocca aperta: ”Comodo…” commentò sarcastica.
“Già…ma non potevo mica lasciare fare il week-end dai prefetti…da quando sono nel mondo dei prefetti/caposcuola i primi non hanno mai fatto le ronde nei fine settimana, quindi, dividendo le ronde ho pensato che sarebbe stato meglio dividerle così…in fondo non è così pensante…il sabato sarei comunque andata a dormire tardi e la domenica…sarò stanca solo il lunedì…recupererò la sera del giorno dopo andando a dormire prima…” non sarà difficile pensò lei.
“L’unico problema è che le ronde saranno con Potter…” disse Alice.
Lily sospirò: “Già…credo sarà l’unico problema, ma cercherò di gestirlo…” disse alzando le spalle.
Come folgorata si ricordò di una cosa che non aveva fatto presente ai prefetti del quinto anno.
Alzandosi gli raggiunse e disse loro che avrebbero dovuto accompagnare e presentare ai primini la loro nuova casa.
“Li dobbiamo portare in dormitorio?” chiese Cami.
Lily annuì: “Esatto, o tu o Ed…non fa differenza, se preferite presentare insieme i dormitori e accompagnare rispettivamente i bambini e le bambine fate pure…non c’è problema…” disse la ragazza sorridendo incoraggiante.
I due si guardarono e cominciarono a parlare.
Sarebbero diventati dei bravi prefetti, pensò Lily. Avevano il carattere giusto e buone qualità…almeno per quel poco che aveva visto.
Sorridente tornò al suo posto.
“Che gli hai detto?” chiese una voce maschile.
Lily ebbe un tuffo al cuore senza saperne il motivo. Si girò verso James che continuò: “Solo per sapere…in quanto secondo caposcuola, sai…” disse continuando a mangiare cercando quasi di nascondersi dalla ragazza, impaurito dalla reazione che avrebbe potuto avere.
Lei alzò le spalle: “Niente di importante…ho riferito solo che uno di loro avrebbe dovuto accompagnare i crimini e presentare loro la scuola.” Disse infilzando la forchetta in un pezzo di pollo.
“Sai, no…mi eri scordata in treno…l’avevo dato per scontato…”
”Tu che dai per scontato qualche cosa?” chiese sorpreso James.
“Mi capita spesso da quando mi giri attorno Potter…deve essere il tuo animo troppo ribelle.” Rispose Lily alzando gli occhi al cielo.
“Divertente Evans…mi hai già visto ribelle quest’anno?” chiese il ragazzo.
“Sto aspettando il momento, sono quasi certa che arriverà…ormai ti conosco Potter…”
“Davvero Evans?” chiese lui girandosi poi verso Remus e parlando con l’amico.
Lily rimase sconcertata.
Era raro fare un discorso serio con Ja- ehm…con Potter. Anzi, rarissimo. Eppure…
Naaa! Non sarebbe cambiato! Mai…soprattutto, lei non avrebbe potuto cambiare tanto la propria idea su di lui! Il Gennaio prima era…moralmente debole e vederlo così gentile con lei l’aveva…come dire…lasciata scossa…ma niente di più. Forse aveva pensato che ci sarebbe potuto essere qualche cosa di più, ma…era stato un momento solo. Dopo si era resa conto che nulla sarebbe mai, MAI potuto accadere, per pochi e semplici motivi.
Numero 1: Lei era babbana di nascita. Lui un purosangue. Sarebbe stato meglio per lui e per la sua famiglia rimanere tale.
Numero 2: Lily non aveva il tempo materiale per dedicarsi ad una relazione. Già il fatto di rimanere lontana dalla sua famiglia, ma allo stesso tempo di proteggerli era…disarmante per lei. Quell’estate era stata al Paiolo Magico per tutti i due mesi di vacanza, ma metà del tempo lo aveva passato smaterializzandosi nel parco di casa sua per vedere se i suoi genitori stessero bene e fossero sani. Nulla era accaduto, fortunatamente.
La casa di Petunia non l’aveva nemmeno voluta controllare. Lily era sicura che, meno si sarebbe avvicinata, meno i Mangiamorte avrebbero rischiato di trovarla.
Perciò, no! Lily non era interessata a Potter…non capiva perché molti la pensassero così! Insomma, parlavamo di Potter, giusto? L’aveva trovato insopportabile per sei anni della sua vita, perché non avrebbe dovuto continuare così?

*      *      *

“Signorina Evans, ecco il suo orario…” disse la professoressa McGrannit alla ragazza seduta al tavolo di Grifondoro.
La sera  prima era andato tutto bene. Non c’erano stati problemi, Lily aveva riunito i prefetti e Potter e aveva ripetuto loro il piano delle ronde dicendo che sarebbero iniziate il giorno dopo, poi era corsa in camera congedando tutti e dicendo che avrebbe fatto in modo che tutti sapessero i giorni e gli orari delle riunioni.
Essere caposcuola si era rivelato strano e complicato, per Lily, ma la ragazza pensava che per Potter fosse molto peggio e, con questo pensiero, si rincuorava.
Alice si sporse a guardare il suo orario: “Bé, Lily, come l’anno scorso abbiamo le stesse materie…io ho dovuto lasciare astrologia…tu?”
Lily sospirò desolata: “Rune…mi era sempre piaciuta quella materia ma…per quello che farò in futuro non è utile e…ehm…sì, insomma, con tutto quello che avrò da fare quest’anno…è meglio non avere anche delle materie in più.” Disse lei alzando le spalle.
James dopo aver ascoltato la conversazione e, girandosi verso Remus, gli chiese: “Rem…sai cosa vorrà fare Lily dopo…l’anno scorso avevamo parecchie materie in comune, ma non ricordo se ne avesse altre o se le avessimo tutte in comune…non  penserai che voglia fare…”
Remus stava per parlare, ma Frank li interruppe: “Sì, James, vuole fare esattamente quello che pensi tu.”
”Come fai a sapere quello che penso?” chiese Potter spaventato dall’idea.
Frank sorrise: “Si vede dalla tua faccia, e poi…basta fare due più due. Sappiamo bene che Alice vorrà diventare Auror…se seguono le stesse materie ci sarà un motivo.”
James si portò una mano alla fronte: “è troppo pericoloso…troppo, per lei…”
Frank alzò le spalle: “Credi che non pensi lo stesso di Alice? Ma prova a parlarne con loro e ti posso assicurare che ti scanneranno vivo. Sul serio. Ci provai una volta con Alice e…ehm…meglio che non ne parliamo. Diciamo che non è stato dei periodi migliori…” concluse Frank prendendo il foglio che la professoressa gli stava porgendo.
“Sir, Sir…almeno tu, ascoltami! Non credo resisterei a vederla combattere!” disse James cercando conforto nel fratello.
“Oh, James, non farla tanto lunga…sai benissimo che se vuole diventare Auror ci sarà un motivo…parliamo della Evans, al club dei duellanti ha quasi sempre vinto lei…”
James sospirò e diede ragione al fratello. Effettivamente, non avrebbe potuto fare altro che restare a guardare, Lily non gli avrebbe mai dato ascolto e, in fondo, chi era lui per dirle cosa fare? Il ragazzo si ritrovò nella stessa posizione che aveva avuto l’anno prima e in cui si era trovato nel treno. Non era nessuno per lei, a mala pena un conoscente.
Ma James Potter non si era mai arreso davanti a nulla. Quella situazione sarebbe cambiata. A qualunque costo!
Il giorno dopo era venerdì e James ringraziò che il fattore luna piena fosse quel giorno e non quello successivo. Sarebbe, infatti stata la sua prima ronda e non andandoci non avrebbe fatto una gran figura con Lily…o in generale con la scuola.
“Sembra che la Evans non ci sia oggi…” pensò James felice della cosa, non sapeva se avrebbe retto il confronto, anche se lui era in forma animale, in quei momenti, si sentiva male tutte le volte che lei si confidava con lui, visto che, in un certo senso, la stava ingannando in piena regola.
“Bene…oggi sembra più forte del solito…ci vorremo tutti e tre.” Disse Peter e insieme, tutti e quattro, si avviarono al platano.
Intanto Lily guardava fuori dalla finestra della torre di Grifondoro.
Quella sera non aveva visto né Potter, né i suoi amici a cena e ora che era il tramonto, si chiedeva dove fossero.
Non che fosse preoccupata! Ma era strano non averli intorno.
Guardò lontano e vide il Platano Picchiatore dimenarsi alla luce del sole calante all’orizzonte.
Chissà se il cervo c’era ancora. Magari era andato via…forse si era spinto fuori i confini di Hogwarts ed era riuscito ad andarsene.
Il pensiero le provocò una strana malinconia. La presenza di quell’animale l’aveva sempre tirata su di morale e l’ipotesi che non ci fosse più la spaventava.
Pensando a ciò, vide il Platano picchiatore fermarsi, immobile; poi quattro figure sbucarono dal nulla sotto l’albero, come se fossero state coperte da un telo fino a quel momento.
Lily si alzò e si sporse di più dalla finestra. Quelle figure erano umane.
Non sapevano che non potevano uscire dalla scuola dopo una certa ora?
La ragazza si sporse dalla finestra per guardarli meglio. Erano umani, sicuramente! Quattro ragazzi, l’avrebbe detto con una certa sicurezza.
Si girò per uscire e andarli a prendere, ma Alice la raggiunse: “Lily, vuoi giocare a scacchi?” chiese attaccandosi al suo braccio con espressione supplichevole: “Sono mesi che non ti batto” disse lei.
“Io…Alice, non posso ci sono…” ma Lily, guardando nuovamente fuori dalla finestra non vide più, né i ragazzi, né l’albero immobile. Anzi, questo si muoveva più velocemente che mai.
Che fosse stato tutto frutto della sua immaginazione?
Possibile, Lily si ordinò di non pensarci e sorrise ad Alice dicendole che sì, avrebbe giocato con lei a scacchi.
Solo quella sera, una volta nel suo letto a baldacchino, con le tende chiuse, la ragazza, nel dormiveglia, cominciò a ripensare a quei quattro ragazzi.
Quattroragazzi…comparsi come sotto un telo. Un telo invisibile
Un telo…o un mantello?!
La ragazza si alzò a sedere velocemente pensando a tante cose contemporaneamente. Svariate immagini le passavano davanti agli occhi.
Prima il cervo, poi il Platano, poi i Malandrini che quella sera mancavano a cena. I quattro ragazzi sotto l’albero immobile. Tutte queste ‘diapositive’ passavano di fronte a Lily, sempre più veloci, fino a che un ululato non spezzò il silenzio della notte.
Lily spalancò gli occhi e si affacciò alla finestra. La luna piena splendeva in cielo.
Ma certo…pensò lei: ora è tutto chiaro.


Angolino autrice:
Alloooora…intanto…bé…buona Pasqua a tutti! Spero stiate passando delle belle vacanze! Io vi saluto dall’Isola d’Elba…con circa 2 minuti di connessione ogni Natale se si è fortunati XD
Spero che il capitolo vi piaccia, l’ho scritto in un momento di follia ieri sera =P Come al solito, non mi piace, anche perchè è più corto del solito...ormai arrivavo anche alle 5 pagine, questo è a mala pena quattro -.-" il motivo è la mancanza di tempo, ma...sì, mi scuso anche per eventuali errori, ma la connessione va e viene, e sono fortunata se sono riuscita a pubblicare questo XD Comunque, aspetto i vostri commenti =P
Questa volta non ho nuove storie da farvi leggere, ma se volete passare dalla raccolta “
I love you” mi fareste molto felice *si mette in ginocchio e prega* XD
Non so perché ve lo dico, ma ho appena letto il primo libro de “Gli Hunger games” e mi è piaciuto un sacco. Tanto che ora voglio andare a comprare il secondo...non può finire così! in più sono una fan accanita di Peeta è troppo dolce e carino *-* Comunque, la smetto ora, visto che forse non tutti conoscerete la storia XD
Un saluto, ancora buona Pasqua a tutti e…alla prossima! ^^
Giuly
P.S. Grazie a voi che seguite la storia e che siete incrementati di 5 (W-O-W!!!):

Akkarin92 - AlPotter - Always89 - biso84 - BlAcK_pAnTeR_94 - cavallinobianco91 C e l i n e - Cathy Linton - clardock - danyazzurra 
Deader - EdoKun - Eternity610 Ginny_theQueen - Herm93 ika90 - isola cullen Jamesirius lerte93 Lia Evans 
Liil - Lillina92 - 
lily_leslie - Ljmika - Lucri_Chopper mapitt marco121184 MeiyoMakoto melibz - midnight589
Moonlight_Girl - new malandrina - Raindrops_ Scorpyon SimonaDiVaio1993 StephanieTheGirlWhoWaited - sunnystar - yuukilalla zakeia89 - _Mik_ 
_Pandina_76 - _Wonderland_ 

Grazie a voi 17 che avete messo la storia tra i preferiti: 

2lisa7 - ale90 - AlPotter - Cathy Linton - cristy_black - damonelena - deer agape - Fabiolita91 - Franziephan - giulietta96
Ingy_ - J_Green_L Lily45 Lily_Jameslove Ljmika - lulu97 - stella13


Grazie a voi che avete messo la storia tra le ricordate :3
Sunny Lock 
I can fly
Moonlight_Girl 


Un grazie di cuore ai recensori! Mi avete recensita in 7...cioè...io...non ho parole per ringraziarvi...grazie *-* Davvero, di cuore :3
Lulu_Herm 
danyazzurra
new malandrina
sunnystar
Ljmika
Herm93
Always89
Ancora un bacio e un saluto a tutti.
N.B. Se vi va passate dalla mia pagina di facebook...saprete più in fretta quando aggiornerò e cose del genere ^^ Eccola: GiulyHermi96 su EFP.

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Capitolo 19
*** La scoperta di Lily ***



La scoperta di Lily

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Come sei pallida questa mattina Lily” esordì Mary quando si avvicinò al tavolo dei Grifondoro per la colazione.

Lily era, come al solito, arrivata per prima e aveva ormai terminato il pasto.

Quando sentì la voce dell'amica, però, balzò sulla panca e la guardò spaventata.

Rincuorata dopo aver visto che fosse solo Mary, però sorrise e rispose all'affermazione dell'amica: “Non ho dormito un granché...” disse sbadigliando.
“Vedo...ma non hai anche la ronda questa sera?”

Lily smise di mangiare. La ronda... se l'era scordata.

Tra i pensieri della sera prima e le altre cose non ci aveva proprio pensato.

Che stupida! Cosa avrebbe fatto, ora di fronte a Potter? Gli avrebbe dovuto dire che aveva scoperto tutto? Oppure non avrebbe dovuto dire nulla?

Mary la vide sbiancare e rimanere in silenzio per un po', poi l'amica sorrise e disse: “Sì... ehm... ho la prima ronda dell'anno... dovrò dare delle dritte a Potter...” disse e uscì proprio mentre e i Malandrini entravano in Sala Grande.

James vide una chioma rossa passargli alla velocità della luce a fianco. L'aria spostatasi vicino a lui gli portò un forte profumo di rose e, insieme ai due amici (Remus era stato peggio del solito ed era ancora in infermeria), si girò a guardare chi stesse correndo così veloce da muovere dell'aria.

Wow! La Evans corre forte stamattina... sarà nervosa per questa sera.” disse Sirius.

James non disse nulla, ma sapeva che non era così. Lily non sarebbe mai e poi mai stata nervosa per una ronda, nemmeno se questa fosse stata con lui.

McDonald! Sai mica perché Evans era così di fretta oggi?” chiese Felpato alla ragazza.

Non lo so Black e se lo sapessi non lo direi a te... credo che le sia successo qualche cosa questa notte comunque... l'ho sentita avere incubi strani... parlava di animali, persone e luna piena... Ma Lily è anche quella che crede ancora che le fatine dei fiori cambino le stagioni...” sghignazzò: “Non mi fraintendete... non ci crede veramente, ma le piace far finta di crederlo. Ha una fervida immaginazione...” disse la ragazza continuando a mangiare.

I tre ragazzi alzarono le spalle e mangiarono andando subito dopo a lezione.

Lily non era ancora arrivata. Strano, era uscita velocissimamente dalla Sala Grande molto prima di loro. Chissà dov'era andata.

Proprio in quel momento, comunque, arrivò la suddetta ragazza nell'aula di incantesimi che si scusò dicendo di aver dimenticato la bacchetta nel dormitorio e che era dovuta tornare su alla torre per prendere.

James non seguì la lezione quasi per niente. Lily non avrebbe MAI dimenticato la bacchetta in dormitorio. La ragazza si stava comportando in modo strano. Che fosse davvero per la ronda di quella sera? No, l'idea era così ridicola che James non riusciva a pensarla senza ridacchiare di tanto in tanto.

Qualche cosa non andava e James ne fu sicuro quando per tutto il giorno vide Lily cambiare strada ogni volta che lo vedeva.

Ramoso avrebbe voluto parlarne con qualcuno. Petere era da escludere, per quanto gli volesse un gran bene, in quelle faccende non era proprio adatto.

Sirius... probabilmente gli avrebbe riso in faccia e gli avrebbe detto di farsi una vita e di non diventare paranoico.

Rimaneva solo Remus.

Perciò, quella sera, dopo cena e prima di iniziare la ronda, andò in infermeria a trovare l'amico.

Lunastorta, come va?” chiese trovandolo su un lettino.

Fai silenzio, James, siamo in infermeria!” disse al ragazzo indicandogli un letto occupato nascosto dalle tende.

Scusa... Rem, come va?” chiese sussurrando.

Remus sorrise: “Non c'è male...si tira avanti...”

Posso chiederti una cosa?” chiese James andando subito al sodo vedendo l'ora sull'orologio.

Remus annuì sorpreso: “Hai visto nulla di strano in Lily in questi giorni?” chiese diretto.

Lunastorta lo guardò stranito: “James, siamo a scuola da due giorni... e uno di questi ho avuto il mio problema... non posso dire di aver fatto molto caso a Lily... non era uno dei miei problemi primari...” disse sorridendo.

James si sedette sulla sedia vicino al letto: “Hai ragione... ma avevo bisogno di parlarne con qualcuno... mi ha evitato tutto il giorno, Sirius dice che nervosa per la ronda, ma sappiamo tutti e due che non può essere... insomma, parliamo di Lily... Mary dice che ha avuto vari incubi questa notte e-” ma Remus interruppe il fiume di parole di James alzando una mano come per chiedere di prendere parola.

Se mi avessi fatto finire il discorso James, saresti già tornato in sala comune. Stavo dicendo che no, non mi pare di averla vista comportarsi in modo strano. So, però, che per la prima volta, in questi anni, mi è venuta a trovar ein infermeria prima delle lezioni.” disse sorridendo.

Lei cosa?!” chiese James ad alta voce.

Remus gli fece segno di tacere e la persona nel letto si mosse: “è venuta questa mattina prima delle lezioni, l'ho trovato un po' strano, perché, di solito, mi veniva a trovare nel pomeriggio quando aveva tempo, ma la mattina presto. Eppure lo ha fatto. E sì, era un po' strana. Era molto pallida. Non quanto me, ovviamente, ma sempre più del solito. Si voltava in continuazione e cercava di non guardarmi negli occhi. Come se non volesse far scoprire un danno che aveva fatto o una cosa del genere.” disse Remus alzando le spalle.

Poi, mi ha chiesto come stessi. Io le ho detto che stavo meglio e lei mi ha stretto una mano come se...”

Come se...?” incalzò James, ma Remus non continuò: “Non so... mi ha stretto la mano ed è volata in classe urlando che era in ritardo.” concluse in ragazzo.

James rimase in silenzio e Remus sorrise: “Potrei scommettere su tutto quello che vuoi, che non era nervosa per la ronda di questa sera, stai tranquillo...” James sorrise all'amico e guardò l'orologio: “Mi conviene andare, o la Evans mi cagna.” disse il ragazzo allontanandosi, ma, appena ebbe fatto qualche passo, proprio Lily sbucò fuori dal letto occupato e nascosto dalle tende.

Madama Chips, io vado, grazie per l'ospitalità...” disse all'infermiera.

Figurati, cara. Quando vuoi.” rispose quella.

Lily si avvicinò al Grifondoro e lo guardò scuotendo al testa: “Potter, chiudi la bocca, ci entreranno le mosche se la tieni spalancata.” disse cercando di non ridere.

Tu... tu...”

Io...io...soggetto, verbo, complemento Potter, non è complicato, sai?” chiese voltandosi verso Remus e salutandolo: “Non ti preoccupare, Potter, Rem è stato abbastanza assennato da farti abbassare la voce, non ho potuto sentire nulla tranne quello che hai urlato, quindi, grazie a lui, quasi niente.”

Disse facendogli segno di seguirla.

James si girò verso Remus che alzò le spalle sorpreso quanto lui. L'amico, allora, lo salutò seguendo Lily.

Comunque, ti devo ringraziare per avermi svegliata Potter, avrei potuto dormire altri 5 minuti e non ho potuto, visto le tue ripetute urla...” disse lei alzando gli occhi al cielo.

Ero venuto per parlare con Remus... ero preoccupato per lui...” disse in sua difesa il ragazzo.

Mhm-mhm” rispose lei senza ascoltarlo veramente.

Dunque... iniziamo da qui. Sorvolando sull'infermeria Potter, chiudi quella parentesi. Le ronde serali, servono per controllare che gli studenti non stiano fuori oltre l'orario prestabilito. Possono stare nelle loro sale comuni, se vogliono, ma non possono vagare per il castello, per motivi di sicurezza sia per loro che per la scuola. Chiaro fin qui? Dov'è la tua spilla?” chiese immediatamente la ragazza.

James la tirò fuori di tasca e lei lo guardò di traverso: “Perché non la indossavi?” chiese subito.

Ehm...” iniziò lui. Lily si fermò: “Se è perché ti vergogni ti strozzo Potter...” disse la Grifondoro.

Non è vera e propria vergogna... è che... è strano, mi guardano tutti in modo diverso... sono tutti...”
“Rispettosi?” chiese lei sospirando.

Troppo...” finì lui.

Lei alzò gli occhi al cielo: “è normale, vedere uno squilibrato come te si trasforma in un caposcuola è come vedere la povera Cenerentola trasformarsi in una principessa.”
“Chi?” chiese lui non capendo una parola.

Lei scosse la testa: “Lascia stare, diciamo che è molto sorprendente. Comunque, la spilla la devi tenere sempre. Chiaro Potter?” chiese lei facendosi dare l'oggetto dal Grifondoro.

Nel caso incontrassimo un insegnante, ci deve riconoscere. Un conto è se è l'insegnante della tua casa, se è qualcun altro, non può certo ricordarsi di tutti i prefetti e caposcuola che ci sono. La spilla è il tuo passpartout per qualsiasi cosa ora. È come la bacchetta, non puoi restare senza, sono stata chiara?” disse mentre apriva la spilla.

Non mi vorrai infilzare con quella, vero Evans?” chiese il ragazzo senza indietreggiare.

Dopo un ulteriore sguardo truce e un'ammonizione di tacere, il ragazza si avvicinò a Lily e rimase fermo mentre lei gli posizionava a sinistra dell'uniforme il distintivo.

Dopo averla bloccata Lily si allontanò in fretta dal ragazzo. Quand'era cresciuto tanto? Certo, era sempre stato alto, ma di sicuro ora era alto più di un metro e ottanta!

Ad ogni modo...” continuò lei iniziando a camminare e schiarendosi la voce: “Le regole delle ronde sono più o meno queste...poi ci sono, ovviamente, i suggerimenti, che ogni caposcuola fa ai nuovi arrivati.” sorrise quando lui si girò ad ascoltarla.

La prima cosa da sapere è che non devi MAI puntare la luce della bacchetta contro i quadri se è notte fonda. Quindi ti conviene fare i lati della scuola con i ritratti il prima possibile. Devi sempre controllare tutte le classi, guardare negli armadi e in tutti i potenziali sgabuzzini, nel caso qualcuno si nasconda lì dentro.” disse lei guardandolo nuovamente di sbieco: “Ti ho trovato parecchie volte in parecchi sgabuzzini...con i tuoi amici o in più dolci compagnie...” disse assottigliando gli occhi.

Lui rise un po': “Già...devo dire che non è così brutto non dovere sgattaiolare fuori di notte per disegnare la mappa...” Lily lo guardò sorpresa: “Voi uscivate solo per quella?” chiese sorpresa.

Lui alzò le spalle: “Non ho parole, Potter, davvero! Vi siete fati beccare migliaia di volte da me e da altri solo per disegnare la mappa?” chiese lei entrando in una classe e controllando gli armadi.

La mappa che si è dimostrata utile.” puntualizzò il ragazza.

Che stupidi! Voi! Potevate rimetterci la carriera scolastica! Tutto per una mappa! Vi ho tolto dei punti per niente, ora sono sicura che credi di aver fatto la cosa giusta, ovviamente!” disse la ragazza chiudendo l'armadio arrabbiata.

James ridacchiò: “Sono convinto di aver fatto la cosa giusta! E ora rivorrei i miei 1245 punti, grazie.”

Lily lo guardò stranita: “Li... tu... li hai contati?” chiese stupita.

Lui alzò le spalle: “Tu hai contato quante volte io ti abbia invitata a Hogsmeade, io ho contato i punti che mi hai tolto.”

Erano molti di più...” disse la ragazza.

I miei erano 1245, se aggiungi i punti di Sirius e di Peter, quello che ci hai tolto tu, insieme a Remus e agli altri prefetti, vanno oltre quello che tu possa immaginare... se contiamo i tuoi, in totale fanno circa 2230... non so. A Peter ne hai tolti pochi...circa 325. A Sirius ne hai tolti circa 660, quindi, a me 1245. Facile, no?” disse lui chiudendo la porta dell'aula appena controllata.

Lily lo guardò incredula: “Ti ho tolto così tanti punti?” chiese prima di potersi frenare.

James rise di cuore: “Oh sì, e molti erano meritati, lo ammetto. Te li posso anche raccontare, se vuoi. Mi togliesti 50 punti per avermi trovato con gli altri in una classe, 5 punti per aver affatturato Piton, 20 punti per aver cercato di tirarti su la gonna al quinto anno, 30 per aver colpito Piton dopo che l'avevo fatto cadere, 25 per avermi trovato fuori dopo il tramonto, 50 per avermi trovato in una classe con Sarah Trint nella classe di Trasfigurazione...”
“Quella sera ne tolsi 50 a te e 60 a lei...” disse lei ricordandosi del momento vissuto l'ottobre del sesto anno.

Non sapeva perché ma si era sentita malissimo quella sera. Così per tutte le volte successive in cui aveva trovato James con qualcun'altra.

James la fissò sorpreso e lei, per difendersi disse: “Cosa? Era vestita in un modo vergognoso!” avrebbe benissimo potuto dire che Sarah fosse svestita quella sera, visto che la camicia e i pantaloni attillati erano più che trasparenti.

Mi togliesti 30 punti quella volta che ti dissi che eri troppo bacchettona al quinto anno e...”

Ho capito...” lo interruppe Lily: “I nostri compagni di Grifondoro non devono essere stati troppo contenti...”

James sorrise: “Diciamo che dopo un po' si sono abituati a vedere la clessidra mezza vuota, anche se il giorno prima era mezza piena...” disse.

Lily scosse la testa: “Sorvolando sul numero spropositato di punti che ti ho tolto Potter, devi sapere sulle ronde che possono anche essere pericolose. Se si trovano delle persone agire in modo sospetto, in particolare di questi tempi, non bisogna MAI intervenite da soli. MAI. Bisogna sempre andare a chiamare un insegnante e non immischiarsi, chiaro?” disse guardandolo severa.

Lui annuì e, insieme, continuarono la ronda.

Una volta finita, tornarono alla torre, intorno a mezzanotte e James si sedette su una sedia sfinito: “Pensavo sarebbe stato meno sfiancante... Viviamo in un grande castello...” disse sospirando.

Lei ridacchiò: “Non mi dire che il campione di Quidditch che fa acrobazie e non è mai stanco si sente sfinito dopo una camminata di appena qualche chilometro.”
“Ecco, hai detto la parola chiave: chilometro... su una scopa è tutto più facile.” Lily scosse la testa e si sedette sul divano davanti al camino con un libro in mano.

Oh, ma dai, anche di sabato? Questo è masochismo, Evans...”

Lei scosse sorrise continuando a studiare trasfigurazione: “Non tutti siamo dei geni in questa materia Potter...come non tutti siete dei geni in pozioni, devo forse ricordarti a chi hai dovuto chiedere aiuto per scoprire che cosa fosse la mia pozione?” chiese lei gentilmente.

Molto carina Evans, no, non ho bisogno che me lo ricordi, grazie. Ad ogni modo, non capisco come tu non riesca a riuscire in una materia come trasfigurazione...”

è difficile...” spiegò lei con un broncio.

Non è difficile, basta un po' di immaginazione... ho scoperto da Mary questa mattina che ne hai da vendere...” disse cercando d i non ridere.

Lily scattò a sedere spaventata: “Cosa ti ha detto? James Potter dimmi cosa ti ha detto quella traditrice dei miei stivali! Giuro che...” disse con gli occhi fuori dalle orbite, le guance arrossate e la bacchetta alla mano.

Niente di importante Evans, comunque, in trasfigurazione devi ricordare che non tutte le cose sono ciò che sembrano. Puoi trasfigurare qualsiasi cosa tu abbia in qualcos'altro, se vuoi. Basta crederci e sapere le formule giuste.”
Lily rise: “Mi sembri Peter Pan. Basta un pensiero felice e un pizzico di polvere di fata” disse lei ridendo.

Ti credo sulla parola, Evans...” sorrise lui.

Parlarono per un'altra ora, di trasfigurazione e di pozioni, di come l'uno non riuscisse nell'altra e viceversa.

In quell'ora Lily capì che sì, si poteva fidare di lui.

Sorrise e si alzò: “Bé, Potter, come prima ronda non sei andato così male... ricorda le regole che ti ho ripetuto e...bé...buona notte.” disse dirigendosi su per le scale.

James rimase lì e la guardò andarsene. Arrivata sul pianerottolo che si affacciava sulla sala, lei si fermò prima di entrare nel proprio dormitorio e lo chiamò: “Ah e, Potter, vedi di non farti ferire da Remus durante le notti di luna piena un'altra volta, non ci sarò sempre io pronta ad uscire dalla finestra per salvare un gruppo di animali inseguiti da un lupo mannaro...” disse sorridendo rassicurante e chiudendosi la porta alle spalle.

James rimase fermo immobile nella sala comune cercando di recepire il messaggio della ragazza.

Le parole sembravano arrivargli alle orecchie a rallentatore.

Un momento, che cosa?!” disse lui nel panico.

Dall'altra parte della porta del dormitorio delle ragazze, intanto, Lily era scivolata sedendosi a terra lentamente col cuore che le batteva frenetico: “L'ho fatto!” sussurrò felice e incredula.


Angolino autrice:
Ragazzi, scusate per il ritardo! L'ho fatto perché mi avete recensita in 5! Ah ah, sto scherzando! è che ho avuto alcune discussioni col fattore padre e il computer è mio solo quando non c'è XD
Ad ogni modo, vi ringrazio velocemente dicendovi che siete aumentati di 2 nelle seguite! Grazie mille!
Spero il capitolo vi sia piaciuto, un bacio a tutti,
Giuly

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Capitolo 20
*** Chiacchiere tra Grifondoro ***


Chiacchiere tra Grifondoro

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James rimase un momento impalato nella sala comune poi, come un fulmine, corse nel dormitorio e svegliò gli amici che, spaventati, presero le bacchette e si posizionarono per attaccare.
“Ragazzi, sono io!” disse James alzando le mani in segno di resa.
“Potter!” ringhiò letteralmente Sirius: “Sono le due di mattina…perché Merlino ci devi svegliare a quest’ora?!” chiese il ragazzo ristendendosi a letto.
“Oh insomma!” sussurrò James per non svegliare Frank: “Riunione straordinaria! A-D-E-S-S-O!” disse tirando Sirius per i piedi fino al letto di Remus che aveva svegliato più gentilmente, visto il suo soggiorno in infermeria terminato solo qualche ora prima.
Una volta che tutti e quattro furono sul letto a baldacchino di Lunastorta, James insonorizzò gli altri letti in modo che potessero parlare normalmente senza svegliare mezza Hogwarts.
“Spero tu abbia un buon motivo Potter!” ribadì Sirius furioso e assonnato come non mai: “Come farò ad essere affascinante come al solito domani?” chiese a mo di super star.
Quel comportamento gli fece guadagnare una forte cucinata in testa che lo zittì per il momento.
“Portami rispetto, Felpato. Sono pur sempre un tuo superiore…” disse a testa alta James.
Black alzò gli occhi al cielo e scosse la testa: “Allora, ‘signore’, perché mi ha svegliato nel bel mezzo della notte?” chiese con fare pomposo.
A James mancarono le parole. Il disastro era tale da zittirlo in un momento: “Ecco…la Evans…ha…”
Sirius lo guardò con espressione incredula: “La Evans, Potter? Mi hai svegliato alle due del mattino per la Evans? Ma tu sei fumato!” disse stendendosi di fianco a Remus e cercando di dormire, con quest’ultimo che lo scostava disgustato.
“LaEvanshascopertoilnostrosegreto!” disse tutto d’un fiato James.
Gli altri lo guardarono interrogativi: “Non ho afferrato, scusa James…” disse timidamente Peter.
Sirius continuava a guardarlo come fosse pazzo e Remus lo guardava sopra pensiero cercando di capire la frase incomprensibile che Ramoso aveva appena detto.
James prese un respiro profondo poi guardò uno a uno i suoi amici.
“La Evans… lei ha… scoperto il nostro segreto…” disse lentamente.
Ci fu un momento di silenzio, poi scoppiò il finimondo.
Peter iniziò a invocare Merlino e a chiedere al nulla che cosa avrebbero fatto, Sirius iniziò a urlare e a chiedere a James come fosse potuto accadere e quest’ultimo balzò giù dal letto per evitare le mani di Felpato che cercavano di afferrarlo.
In tutto questo, Remus era rimasto fermo, con gli occhi spalancati e la mano sinistra che si accarezzava quella destra, con la testa persa a qualche ora prima.
Ma certo! Ecco perché Lily lo era venuto a trovare, ed ecco perché gli aveva stretto la mano il pomeriggio precedente.
Remus si risvegliò dalla trance e vide Sirius attaccare James: “Le hai detto qualche cosa? Hai fatto dei commenti che le hanno fatto capire in qualche modo qualcosa?”
James intanto rispondeva spaventato: “No! Non o detto nulla!”
Vedendo gli amici in quello stato, Remus alzò il braccio per richiamarli e disse: “Ora basta, entrambi! E anche tu Peter, basta invocare Merlino, per piacere…sedetevi.”
Come spiritati, i ragazzi si risedettero guardando l’amico.
“James…senza che gli altri ti interrompano, che cosa ti ha detto Lily, esattamente?” chiese il ragazzo volgendo la mano verso l’amico.
“Ha detto: ‘Ah e, Potter, fai in modo di non farti ferire nuovamente da Remus, non ci sarò sempre io pronta a volare fuori dalla finestra per salvare un gruppo di animali inseguiti da un lupo mannaro’” disse James cercando di ricordarsi le parole esatte della ragazza.
Remus sospirò e Sirius, visto che il discorso era finito, chiese nuovamente a James: “Allora le hai detto qualcosa! Deve essere così, se no, come ha fatto a capire?!” chiese Felpato.
Remus prese parola prima di James: “Lily non è stupida Sirius, se voi siete riusciti a capire la mia natura quando avevate dodici anni, restando con me 24 ore su 24, allora lei è capace di capire il nostro segreto in poco tempo conoscendoci solo un po’. Se voi siete brillanti, lei lo è due volte tanto, ma è anche furba…ovvio, lo siete anche voi e lo sono anche io, a volte, devo ammetterlo, ma lei di più, se no come avrebbe fatto a beccarci così tante volte?” chiese Remus calmo.
Ci fu un momento di silenzio, poi Peter prese parola impaurito: “M-ma…ora che facciamo? S-secondo voi dirà qualche cosa agli insegnanti?” chiese.
“Esatto! Se lo facesse? Cosa facciamo ora James?” chiese Sirius alzandosi in piedi.
Ramoso guardò Remus in cerca di qualche risposta, ma questo alzò le spalle sconsolato.
“Credo che l’unica cosa che possiamo fare sia parlarle…” sentenziò James.
Sirius sbuffò, ma gli altri annuirono.
Tornarono a dormire. Nessuno di loro dormì veramente, ma tutti pensarono alla stessa cosa: al giorno dopo e a Lily Evans.
*      *      *
“Sirius! Smettila di guidarci, se non sai dove cercare Lily!” disse Remus da dietro.
Sirius aveva svegliato tutti di buon ora quella mattina ed aveva iniziato a correre per tutta la scuola. Ad un certo punto gli altri tre si erano fermati davanti alla sala grande e avevano aspettato il suo ritorno lì davanti riposandosi un po’.
“Io so dove si trova la Evans!” si difese Sirius.
“Oh, ma per piacere! Sirius, per te potrebbe essere anche al campo da Quidditch…” disse James fermandolo.
“Ora andiamo in biblioteca. Sicuro 99 su 100 che sarà lì…giusto Remus?” Lunastorta annuì sorridendo.
Nell’ultimo anno James era migliorato tantissimo. Del ragazzo arrogante e pieno di se ne era rimasto ben poco. Così poco in effetti che aveva visto spesso Lily in difficoltà.
Remus sorrise. Era divertente vedere due dei suoi migliori amici messi in difficoltà l’uno dall’altro. In realtà era dannatamente divertente, ma lui non l’avrebbe mai ammesso, meno che meno in quel momento.
Tutti e quattro andarono in biblioteca e, come predetto da James, trovarono Lily seduta ad un tavolo a studiare.
“Merlino, quella studia sempre…” disse James scotendo la testa.
Stavano ancora fissando la ragazza che leggeva un libro grande la metà del tavolo, quando una furia nera gli passò di fianco e videro Sirius volare letteralmente vicino a Lily.
“Evans!” tuonò il ragazzo.
Remus non poté non notare sorgere sul viso di Lily un sottile sorriso derisorio.
Gli altri tre arrivarono il più veloce possibile, ma Sirius aveva già iniziato ad urlare contro Lily, che non si era scomposta ma che, invece, aveva continuato a leggere calmissima il suo libro.
“Evans, dobbiamo parlare, tutti insieme in questo istante!” urlava Sirius.
James vide le dita di Lily ritirarsi nella sua mano, come se stesse contando.
4, 3…
Lily vide James fissarle la mano e gli sorrise divertita.
2, 1…
“Signor Black!” si sentì una voce autoritaria nella biblioteca.
Lily, come se niente fosse, girò una pagina del libro e continuò a leggere, mentre Madama Pince, la bibliotecaria, sgridò con tutta se stessa il ragazzo e per poco non lo sbatté fuori.
Solo l’intervento del caposcuola Potter riuscì a calmare le acque e a mandare via la bibliotecaria promettendole un comportamento più consono ad una biblioteca da parte di tutti.
Appena la donna se ne fu andata, i ragazzi si girarono verso la Grifondoro che stava cercando di non ridere a crepapelle.
“Oh, avreste dovuto vedervi!” disse lei coprendosi la bocca con una mano e tenendosi la pancia con l’altra.
“Shh, o richiamerai la bibliotecaria che sgriderà di nuovo lui…” disse James.
“Hai, ragione, scusa Potter, ma è stata una scena troppo buffa!”
“Tu avevi programmato tutto, non è vero?” chiese Sirius di sottecchi.
Lei si ricompose e annuì: “Sì, Black, sapevo che qualcuno sarebbe scoppiato…e ora… seduto!” disse indicando la sedia davanti a lei.
“Remus, tu vieni qui vicino a me e voi due mettetevi lì, per piacere…” disse indicando le altre sedie attorno al tavolo.
“Perché a me non l’hai chiesto gentilmente?” chiese Sirius.
Lei sorrise: “Oh, bé, ho sempre voluto avere un cane…” sorrise la ragazza angelica.
James e Peter non riuscirono a trattenere una risata.
Sirius li fulminò: “Non c’è niente da ridere… come hai fatto a indovinare la mia seconda forma, Evans?” chiese il ragazzo.
Lei alzò le spalle: “Intuizione…” disse vaga.
Remus guardava la ragazza di fianco a se e si chiedeva perché avesse voluto di fianco a se proprio lui e non qualcuno di meno pericoloso.
“Allora, uno alla volta, ora, vi ascolterò…a meno che Black non voglia abbaiare per tutti quanti…” disse guardando il ragazzo di fronte a lei.
“Molto carina, Evans, comunque sì… effettivamente, mi ero preparato un discorso…”
“Addirittura? Ah, ora mi sento potente… sto scherzando! Parla, ti ascolto…”
Sirius cominciò il suo discorso impeccabile e abbastanza trattenuto, fino a quando, alla fine, disse: “Perciò, non è come pensi, Evans…”
Tutti rimasero in silenzio e guardarono Lily.
Questa sospirò sorridendo: “Non è come penso, Black?”
Lui scosse la testa: “No, non lo è…”
Lei rise sottovoce: “Non siete diventati animagus per aiutare un amico?” chiese guardando Sirius negli occhi sorridendo.
Lui cercò di ribattere, ma si rese conto solo allora di ciò che aveva detto la Grifondoro.
“Se non è così, illuminami sul motivo… volevate fare un giretto a tre tutti i mesi sotto la luce della luna?” chiese lei scherzando.
“Bé, va bene, è come pensi, ma…” Sirius non trovò argomentazioni per ribattere.
Lei sorrise: “Ma cosa?”
”Bé… ecco…”
Lily rise guardando la scena: “Solo perché avete infranto una regola… ok, più di una… non vuol dire che io non sia d’accordo con ciò che avete fatto”
“Aspetta, come?” chiese Peter sorpreso. Gli altri tre la guardarono sorpresi quanto quello.
“Sì, bé… io non sono un asso nella trasfigurazione, e sono sicura che diventare animagus non sia stato facile, per nessuno di voi, ma ciò che avete fatto… devo dire che è veramente ammirevole… sotto tutti i punti di vista…” disse lei sorridendo serena.
“Tu non… non dirai niente…?” chiese James confuso.
Lily lo guardò sorpresa : ‘’E perché dovrei? Ciò che avete fatto è coraggioso e lo avete fatto per un amico, perché dovrei vederla come un’azione deplorevole?” chiese lei scotendo la testa.
Silenzio. Tutto ciò che i Malandrini riuscirono a fare fu rimanere in silenzio.
Un silenzio carico di gratitudine, incredulità e felicità.
Lei rise: “Pensavate sul serio che vi avrei denunciato? E che razza di Grifondoro sarei, scusate?” chiese stupita.
“Il ragionamento regge…” disse Peter timidamente.
Lei sorrise al ragazzo che arrossì.
Un rumore di sedia strisciata per terra e di passi fecero voltare i ragazzi appena in tempo per vedere Sirius raggiungere Lily, tirarla su dalla sedia e abbracciarla forte sussurrandole un “Grazie” venutogli dal cuore.
I tre Malandrini guardarono la scena colpiti e sorpresi. Sirius non si lasciava mai andare e non abbracciava mai le persone. Eppure, quella ragazza, era riuscita a fargli recuperare quel gesto perso nella memoria ormai da tempo
Lei più sorpresa di tutti quanti messi insieme rimase un momento rigida, poi batté gentilmente la mano sulla schiena del ragazzo dicendo: “Va tutto bene…è tutto ok…”
Una volta che il ragazzo si fu seduto nuovamente, lei si girò verso il diretto interessato di quella storia.
Remus, non aveva detto una parola, da quando era entrato fino ad allora.
“Rem… io non posso fare ciò che hanno fatto loro, non ne sono capace…” disse lei dispiaciuta al ragazzo guardandolo negli occhi.
“Non devi fare niente Lily…” disse lui con voce roca.
Lei sorrise: “Ma io voglio fare qualcosa…” disse gentilmente.
Lui la guardò e lei continuò: “Posso fare una sola cosa per te…” disse la ragazza: “Non ti abbraccerò, perché sei forte, forte più di tutti noi messi insieme. Sei una delle persone più gentili e dolci del mondo e questa è una forza che nessuno può acquisire, ma che possiamo solo avere dentro di noi… Non ti abbraccerò, non perché non sia degno del mio affetto o perché io abbia paura di te, ma perché so che, se lo facessi, mi metterei a piangere e, sinceramente, non sono proprio dell’umore migliore per piangere, sono troppo felice…perciò, posso offrirti solo una cosa che possa esserti utile…” disse sorridendo: “Il mio appoggio.”


Angolino autrice:
Scusate ancora il ritardo, ma mi sa che d'ora in poi riuscirò ad aggiornare solo il lunedì. Mio padre si è ripreso definitivamente il computer e ora sto scrivendo dal suo -.-"
Per questo motivo non posso ringraziarvi uno a uno, comunque i recensori...siete sempre 5, ma vi adoro lo stesso *-*
Siete diventati in 50 che mi seguite, in 19 che mi preferiscono e 3 che mi ricordano... insomma sono motlo famosa XD
Grazie mille a tutti, sul serio...spero vi piaccia l anuova immagine ^^
Giuly

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Capitolo 21
*** Una ronda pericolosa ***


Una ronda pericolosa

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Da quel momento in avanti Lily e i Malandrini iniziarono a costruirsi, inconsciamente, una profonda e divertente amicizia. Tanto che la notte di luna piena di ottobre Lily aiutò i ragazzi ad andare al platano ed a tornare la mattina seguente stanchi, ma al sicuro ed incolumi.

Perciò passarono le settimane. James e Lily facevano ogni week-end le loro ronde.

Le lezioni per i ragazzi andavano avanti seguendo ormai una sottile ed invisibile routine che fu, però, spezzata nel weekend della seconda settimana di ottobre, durante una ronda del sabato dei due caposcuola.

I due ragazzi stavano facendo il giro del castello ed erano ormai alla fine.

James sentiva nell'aria un'atmosfera strana. Come...spettrale.

Non che ad Hogwarts non ci fossero i fantasmi o che lui avesse paura degli spiriti, ma quell'atmosfera lo metteva a disagio.

Devo ammettere Potter, che, in fondo in fondo, un volta conosciuti meglio, non siete così stupidi o idioti come pensavo...tu e i tuoi amici intendo.“

Grazie, Evans, molto carina.“ disse il ragazzo ironico distogliendo un momento la testa dai suoi pensieri.

Lei sorrise e continuarono a camminare.

Com'è stato quando l'avete scoperto? Insomma...avrete provato qualche cosa, no?“ chiese la ragazza guardando James.

Lui sorrise ricordando il momento: “In realtà, Evans... non ci siamo posti il vero e proprio problema... abbiamo scoperto la vera natura di Remus a dodici anni e...come dire...fu quasi scontato per noi dargli il nostro appoggio e aiutarlo il più possibile. Non ci venne in mente di poter essere in pericolo. Noi eravamo suoi amici e, come tali, avremmo dovuto proteggerlo ed aiutarlo.
Non ci venne in mente che il lupo mannaro avrebbe potuto ferirci o altro. Lui era il nostro Remus e non sarebbe cambiato dall'essere quella persona a cui ci eravamo affezionati.
Capimmo di dover prendere la cosa sul serio durante la prima notte di luna piena. Capimmo che la cosa era seria e che Remus soffrisse seriamente. Così ci impegnammo ancora di prima e diventammo i malandrini. Avremmo fatto tutto per ciascuno di noi. Darei la vita per ognuno di loro. Ognuno per singoli e diversi motivi, ma lo farei comunque, che fosse Sirius, Remus o Peter..."
Lily ascoltò colpita James. Sapere che dentro, dietro quella corazza da ragazzo arrogante e egoista ci fosse sempre stato...bé...questo, la colpiva non poco.
La ragazza non sapeva cosa dire, ma un rumore improvviso le evitò di dover rispondere.
Fu un rumore forte e improvviso.
Un urlo. Un urlo spezzato a metà, come se la bocca da cui era appena uscito quel suono fosse stata tappata immediatamente.
Lily si guardò intorno e iniziò a camminare velocemente verso l'urlo.
James la seguì: "Secondo te che cos'era?" chiese lui già sapendo la risposta.
Lily si girò verso il Grifondoro e lo guardò con gli occhi spalancati e, in quel momento, James vide la paura negli occhi di Lily Evans.
Ma non vide quella solita paura, vide la paura per gli altri, per l'incolumità di altre persone.
Lei iniziò a respirare più velocemente, e la paura fu sostituita da un'altro sentimento: la determinazione.
Appoggiandosi al muro dietro un angolo, Lily si sporse un pò per riuscire a vedere dall'altra parte.
Velocissimamente la ragazza tornò nel nascondiglio dietro al muro.
"Due serpeverde...ragazzi, mascherati. Non vedo i visi" sussurrò lei sedendosi per terra per calmarsi: "A terra una ragazza...mi pare tassorosso..." disse gesticolando ed abbassando sempre di più la voce.
"Che fanno?" chiese James che, intanto si era accucciato di fianco a Lily contro al muro cercando di guardare anche lui dall'altra parte.
Lily lo guardò un pò schifata e spaventata: "La stanno torturando..." disse col fiato mozzo.
James annuì: "Ok, ok...le regole ehm..." disse James chiudendo gli occhi concentrandosi mentre Lily, invece, si iniziò a togliere la casacca della divisa: " Ehm...la regola era: '
Se si trovano delle persone agire in modo sospetto, in particolare di questi tempi, non bisogna MAI intervenite da soli. MAI. Bisogna sempre andare a chiamare un insegnante e non immischiarsi'" disse James e Lily si tolse la cravatta lasciandola a terra con la casacca: "Giusto Evans? Evans? Che stai facendo?" chiese James vedendola in camicia e gonna. Lei si spostò i capelli dal viso e infilò la mano nella propria casacca per prendere qualche cosa in tasca: "Niente. La regola è quella, giusto, quindi?"
James scosse la testa cercando di scacciare un pensiero: "Quindi andiamo a chiamare la McGrannitt...?" chiese lui, mentre vedeva Lily tirare fuori l'oggetto dalla casacca e nascnderlo dietro la camicia.
Lei annuì: "Giusto..." disse alzandosi in piedi.
"Quindi andiamo?" chiese lui alzandosi a sua volta.
"No, tu vai." disse impugnando per bene la bacchetta.
James le prese il braccio fermandola: "No, Lily. è sbagliato, chiamiamo la McGrannitt." disse guardandola negli occhi.
Lily si fermò:"Ok...ok..." disse e James le lasciò il braccio.
Lei sorrise con gli occhi dispiaciuti: "Mi dispiace..." e, girandosi velocissimamente, superò l'angolo e chiamò i ragazzi: "Hey, voi!" non era da grifondoro attaccare alle spalle.
I due si voltarono e lei schiantò il primo con un veloce movimento del polso.
Questo cadde a terra. L'atro lo guardò, ma reagì velocemente scagliando un incantesimo verso Lily, che lo parò.
"Petrificus totalus!" Lily sentì la voce di James dietro di se scagliare l'incantesimo e l'altro Serpeverde cadde a terra immobile.
La ragazza si voltò e vide un James arrabbiatissimo correrle incontro.
"Tu...! Non farlo mai più! Non...! Non hai idea di...! Neanche te lo dico, non lo meriti, signorina le regole sono tutto!"
Lily sorrise: "Scusa..." disse sogghignando e avvicinandosi alla ragazza a terra priva di sensi: "è stato più forte di me."
"Chiama la McGrannitt e Madama Chips. Io resto qui con lei."
"No, tu non resterai da sola qui!"disse James.
"Non lascierò sola nemmeno lei, Potter." rispose lei sicura.
Il ragazzo la guardò indeciso, fino a quanfo lei non verso una sottile e piccolissima lacrima: "James...ti prego...l'hanno torturata solo perché è una mezzosangue..." disse lei prendendo la testa della ragazza sulle sue gambe.
Non aveva mai conosciuto veramente quella bella ragazza di tassorosso, ma Lily conosceva bene il suo stato di sangue.
James annuì, prese fuori la pergamena e sussurrò delle parole al foglio: "Tieni questa Lily...non si sa mai." poi corse via verso l'ufficio della McGrannitt.
Lily prese la mappa del malandrino e se la posizionò a fianco.
Bendò alcue delle ferite più profonde della ragazza e cercò di non farle male.
Poi un movimento di fianco a lei la convinse a guardare la mappa.
Sospirò: "Ciao Severus." disse al vuoto dietro di lei.
"Come sapevi che ero io?" chiese lui.
Lily sorrise ma non rispose: "Portali via Severus e io non dirò che tu fossi coinvolto nell'aggressione."
"Non scapperò Lily, non sono un codardo." disse arrabbiato.
"Non ti ho detto di fare il codardo, ti sto dicendo di andartene, non ti voglio qui, Piton. Penso di essere stata abbastanza chiara anche mesi fa." disse spazientita.
"Lily, io ti ho sempre aiutata, anche con la pozione..." cercò di dire lui.
Lei scosse la testa furiosa: "Certo, ma se non fosse stato per Potter non l'avresti fatto, giusto? Lui ne vale venti di te, Severus! Tu mi hai delusa, mi deludi tutti i giorni. Portali via e vattene..." disse sempre girata. Non l'avrebbe colpita alle spalle. Lily lo sapeva, e sapeva anche che Severus non fosse un codardo. Non lo era mai stato e lei sapeva che paragonandolo a James aveva fatto la cosa peggiore per lui, ma non le aveva lasciato scelta.
"Vattene...e non tornare da me." disse lei.
Severus sospirò e fece levitare i due corpi dei ragazzi mascherati.
Degli scalpiccii. Passi veloci e La McGrannitt, James, Madama Chips, Silente e due uomini con una barella arrivarono da Lily.
"Signorina Evans, ora ci penso io..." disse Madama Chips senza fare domande e seguendo i due uomini che avevano raccolto la ragazza di tassorosso da terra.
Lily si alzò e raccolse la sua roba, piegò la mappa e la mise in tasca per non farla trovare.
James la guardò grato.
"Chi è stato signorina Evans?" chiese la professoressa McGrannitt.
"Non lo so, non li ho visti in faccia, quando siamo arrivati noi sono fuggiti e non ce la siamo sentiti di inseguirli, la ragazza era ferita." disse Lily guardando James negli occhi.
Lui la guardò inarcando le sopracciglia, ma annuì alla domanda della professoressa che gli chiese se fosse vero.
Silente non disse nulla, ma guardò i due ragazzi da sopra gli occhiali a mezzaluna sorridendo.
"Bene... chiaramente vi dovrò punire per non avermi chiamata prima di uscire allo scoperto. Avete corso un grande rischio." disse la professoressa.
"Non è stata colpa di Potter, professoressa...sono uscita io, lui ha solo cercato di fermarmi e... mi ha salvata..." disse lei titubante arrossendo sulle gote.
Lui scosse la testa: "Dopo sono uscito anche io allo scoperto, professoressa, mi merito anche io una punizione."
La McGrannitt li guardò sconcertata, e Silente sorrise: "Bene, dunque, mi pare che ci sia una cosa sola da fare..." disse il preside: "Tutti e due andrete ad aiutare il nostro guardiacaccia per punizione per tre lunedì di seguito da domani, chiaro?" chiese ai due che annuirono sicuri: "Tuttavia...credo che 15 punti ad entrambi per il sangue freddo siano di dovere Minerva..." disse sorridendo nuovamente.
Lei sospirò: "Essia, ma fatelo un'altra volta e vi punirò io personalmente togliendo all'uno il quidditch e all'altra...sì, signor Potter, mi ha sentita bene...e all'altra...bé, mi verrà in mente qualche cosa! Ora vi scorterò in dormitorio, non voglio più vedervi per almeno un paio d'ore!" sbottò la donna portandoli in sala comune.
I due ragazzi ringraziarono e diedero la buonanotte al preside seguendo la professoressa alla torre di Grifondoro sorridendo sotto i baffi.

*      *      *

Il giorno dopo i due ragazzi, di pomeriggio, si avviarono verso la capanna del guardiacaccia di Hogwarts.
"Sul serio non conosci Hagrid? Dai! Tutti conoscono Hagrid!" diceva Lily a James.
"L'ho sempre trovato simpatico e tutto, ma non l'ho mai davvero conosciuto."
Lily scosse la testa e bussò alla porta di Hagrid.
Il mezzo gigante l'andò ad aprire e si illuminò quando vide Lily.
"Lily! Come stai?" chiese l'uomo abbracciando forte la ragazza.
Il mezzo gigante era 4 volte Lily di larghezza e almeno un metro più alto di lei, quindi lei fu sollevata da terra, mentre rideva come una pazza.
"Silente ce l'aveva detto che ci veniva qualcuno per la punizione! Non aspettavo te!" disse l'uomo lasciando passare i ragazzi.
Lily sorrise arrossendo: "Abbiamo avuto una ronda movimentata ieri sera..."
"Eh eh...oh...lui è..." disse indicando il ragazzo con gli occhiali.
Lily rise: "Sì, proprio lui..."
"Ah ah, signor Potter! Ce ne ho sentite su di te, eh?! Sono anni che la signorina qui ci parla di te...o...come si dice, Lily?" chiese l'uomo alla ragazza.
Lei ridacchiò: "Impreca..."
"Ecco, sì, lei si che impreca su di te...dal primo anno a pochi mesi fa non facesse altro."
"Faceva..." disse pazientemente Lily sedendosi sulla grandisima poltrona del guardiacaccia.
"Sedetevi, sedetevi... io ci vado a prendere il té..."
"Lily, non dovremmo avere una punizione?" chiese James sconcertato mentre Hagrid andava a prendere il suo famigerato té.
Lei rise: "Fidati, dopo che avrai tentato di mangiare i suoi biscotti e dopo aver bevuto litri di té, lucidare i trofei non ti sarà mai mancato così tanto. è un brav'uomo, sai...?" disse guardando verso al cucina.
"Se Silente lo chiede, eravamo nella foresta proibita a cercare delle erbe, chiaro? chiese Lily a James che le si sedette di fianco sull'enorme poltrona.
"Spero vi piacciano. Lily ci va pazza, vero?" Lily sorrise prendendo un biscotto e appoggiandolo vicino al té.
James non aveva mai sentito niente di più duro di quei biscotti, ma per cortesia verso Hagrid, riuscì a mangiarne uno intero.
Effettivamente quell'uomo gli ispirava fiducia e protezione, per quanto non ne avesse bisogno.
"Lily, non è che ci sai fare qualche cosa a quei fiori là fuori? Non so che fare...appassiscono." disse indicando i vasi alla finestra.
Lily sorrise, annuì e aprì le finestre per guardare le piante.
Sussurrando alcune formule, sfiorò i fiori e questi cominciarono a rigenerarsi.
Tentando di non farsi sentire, Hagrid si avvicinò a James: "Sai, sono mesi che non ti impre...im...ehm che non ti urla più contro..."
Lily alzò gli occhi al cielo: "Hagrid, non alzare la sua già alta autostima...è troppo arrogante di suo, se gli dici queste cose si monterà ulteriormente la testa." e, chiudendo la finestra, tornò a sedersi di fianco a James dopo aver stretto la mano affettuosamente ad Hagrid.
"Eh, eh, ma è la verità, piccola Lily, e tu ci sai che non bisogna..."
"Mai dire bugie...lo so...grazie Hagrid." disse e sorrise, con uno di quei speciali sorrisi che riservava solo alle perosne a cui voleva un mondo di bene, come Alice, o Remus.
James si sentì invidioso, perché Lily non gli aveva mai sorriso così, ma capì che la ragazza era felice lì dentro e decise che non avrebbe rovinato l'atmosfera per un suo capriccio.
Tornarono al castello dopo qualche ora e si salutarono con un cenno stanco prima di dividersi.
James, non sapeva come, ma si era divertito durante un'ora di punizione. Non pensava che sarebbe mai potuto essere così, ma...bé, con lily, non si poteva mai sapere.

 
Angolino autrice:
Allora...ehm, sono in enorme ritardo, ma non avete idea di quante cose io voglia mettere in questi capitoli...vedrete la prossima volta...o quella dopo, devo vedere =P
Un saluto, grazie a voi che mi seguite:

1 - Akkarin92
2 - ale__black91
3 - AlPotter
4 - Always89
5 - biso84
6 - BlAcK_pAnTeR_94
7 - C e l i n e
8 - Cathy Linton
9 - cavallinobianco91
10 - clardock
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29 - lily_leslie
30 - Ljmika
31 - Lucri_Chopper
32 - lumos_nox
33 - lysdance1
34 - mapitt
35 - marco121184
36 - Mayaserana
37 - MeiyoMakoto
38 - melibz
39 - midnight589
40 - Moonlight_Girl
41 - new malandrina
42 - Prongs4
43 - Raindrops_
44 - ramoso90
45 - Scorpyon
46 - sheeba
47 - SimonaDiVaio1993
48 - StephanieTheGirlWhoWaited
49 - sunnystar
50 - yuukilalla
51 - zakeia89
52 - _Mik_
53 - _Pandina_76
54 - _Wonderland_


Grazie a voi che mi avete messa tra i preferiti ^^

1 - 2lisa7
2 - 
ale90
3 - 
AlPotter
4 - 
angela joeedemi
5 - 
Beccasp
6 - 
Cathy Linton
7 - 
cristy_black
8 - 
damonelena
9 - 
deer agape
10 - 
Fabiolita91
11 - 
Franziephan
12 - 
giulietta96
13 - 
GiulyHermy99
14 - 
Ingy_
15 - 
J_Green_L
16 - 
Lily45
17 - 
Lily_Jameslove
18 - 
Ljmika
19 - 
Lulu_Herm
20 - 
Maga_Merlina
21 - 
stella13
22 - 
_glo_


Grazie a voi tre che mi avete messa tra le ricordate:

1 - 
I can fly
2 - Moonlight_Girl
3 - Sunny Lock

 

Un grazie di cuore ai recensori!
Always89
cristy_black
danyazzurra
GiulyHermy99
Ljmika
Herm93
Ancora un bacio e un saluto a tutti.
N.B. Se vi va passate dalla mia pagina di facebook...saprete più in fretta quando aggiornerò e cose del genere ^^ Eccola: GiulyHermi96 su EFP.

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Capitolo 22
*** JAMES! ***


JAMES!

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Da quella ronda piena di avvenimenti passò altro tempo.
Silente e la McGrannitt decisero di comune accordo di non parlare agli studenti di ciò che era successo per non allarmarli più di quanto già non fossero e Lily e james raccontarono l’accaduto solo ai Malandrini e ad Alice.
L'episodio cadde nel dimenticatoio e nessuno ci pensò più... almeno fino alla fine di ottobre.
Il 30 ottobre era un sabato. Precisamente, il primo sabato dell'anno in cui ci sarebbe stata la gita ad Hogsmeade.
Anche se era solo la fine di ottobre, c'era già molto freddo, perciò, quel pomeriggio Lily Evans, che era seduta sotto il salice vicino al lago a leggere uno dei suoi libri preferiti, era coperta dai piedi fino al naso, dagli abiti, dal mantello, dai guanti e dalla sciarpa.
Pur avendo il libro in mano, però, la ragazza non voltava pagina da parecchi minuti.
La sua mente, infatti, non era tutta intenta a leggere le vicende della signorina Bennet e del signor Darcy*, era, invece, volta a un pensiero che l'assillava da tutto il giorno.
Era sabato, l'uscita a Hogsmeade era appena iniziata e Potter non le aveva chiesto nemmeno una volta, durante tutta la settimana, di accompagnarlo al paesino.
Le occasioni non gli erano mancate di certo, a parte le ronde in cui erano soli per ore, i due avevano sempre le stesse lezioni, perciò avrebbe potuto chiederle di uscire in qualunque momento.
Non che lei volesse! O che gli avrebbe risposto positivamente! Ma...insomma...la richiesta di James di uscire ogni settimana era diventata una sorta di rito per Lily e...il fatto che non l'avesse fatto quella volta le dava...ehm...non esattamente fastidio, ma una strana sensazione di vuoto...
Scuotendo la testa, la ragazza cacciò quegli strani pensieri e continuò a leggere il passo della proposta del signor Darcy ad Elizabeth, a circa metà del libro.**
Proprio quando Lizzie stava per rispondere alla proposta di matrimonio di Darcy, Lily sentì dei passi avvicinarsi sulle foglie ghiacciate che coprivano il terreno vicino al lago.
La ragazza alzò al testa e vide Remus Lupin sorriderle.
“Ciao Rem! Come va?” chiese anche lei sorridendo.
Lui sorride indicando il cielo: “La luna sta arrivando...” disse sospirando, ma continuando a sorridere.
Lily si alzò per vederlo meglio: “Quanto manca?” chiese.
“Poco più di una settimana...” rispose lui: “Ma gli effetti non spariscono mai. Quando pensi che se ne siano andati, ecco che tornano per il ciclo lunare successivo...” disse alzando le spalle.
Lei lo guardò solidale: “Mi dispiace....”
Lui scosse la testa: “Non devi Lily...sono io che dovrei dirlo.” disse con gli occhi dispiaciuti.
“Perché dovresti essere dispiaciuto per me?” chiese allarmata lei.
Lui fece un profondo respiro e si scusò nuovamente: “Scusa Lily, giuro che non centro niente...” disse Remus.
Ma prima che lei potesse chiedergli in che cosa non centrasse, si sentì sollevata da terra per la vita e posata su una spalla forte e larga.
“Non dire baggianate Lunastorta, che anche tu eri d'accordo!!!” disse Sirius.
“Black! Mettimi subito giù! Ti tolgo tutti i punti che hanno i Grifondoro! Ti faccio mettere in punizione a vita! Mettimi giù ho detto!!!” iniziò a urlare lei.
“Evans, se ti lasciassi cadresti e Potter qui non me lo permetterebbe mai.” disse il ragazzo.
Il commento costò a Felpato due pungi ben assestati, uno sulla schiena da parte di Lily, l'altro sul braccio da parte di James.
“Ahi! Sentili! I due caposcuola sono coordinati anche nel dare le botte! Sempre a me tocca fare il lavoro duro, vero? Solo perché sono il più bello...” iniziò il ragazzo.
“Smettila Felpato. La carichi solo perché sei più forte, hai le spalle più larghe...”
“...E il cervello più piccolo.” finì Remus per James.
I due si batterono il pugno e risero come matti.
Sirius li fulminò: “Smettetela! Poi sarei io il bambino? Guardatevi! Cos'era quella mossa? Perché non sono stato informato della cosa?”
“Nemmeno io lo sapevo...” disse Peter da dietro.
“Ecco!” disse Felpato indicando l'amico: “Nemmeno lui lo sapeva! Perché non sapevamo niente?!” iniziò a chiedere.
Durante il battibecco Lily aveva appoggiato un gomito sulla schiena di Sirius e, dopo aver chiuso la mano a pugno, ci aveva posato sopra la testa aspettando che finissero di parlare di scemenze.
Poiché ciò non era accaduto, sbottò: “Non vorrei sembrare indiscreta...ma io sono sulla spalla di un Grifondoro del settimo anno, contro la mia volontà, senza sapere dove sto andando, perché mi ci state accompagnando...o niente che mi possa aiutare a capire il perché delle vostre azioni!” disse sferrando un altro pungo a Sirius.
“Evans, smettila, vuoi cadere?!” chiese il ragazzo alzando gli occhi al cielo: “Se non la smetti di faccio portare da James.” intimò il Grifondoro.
“Felpato, smettila...” disse Ramoso spazientito.
“Stavo scherzando...” continuò sorridendo Sirius.
A quel punto Lily disse: “Black, sono a tanto così...” e fece vedere l'indice e il pollice della mano decisamente vicine: “Dal toglierti dei punti, così dopo piangerai!” disse la ragazza arrabbiata.
“Sirius Black non piange mai...e poi, anche se mi togliessi dei punti, James me li ridarebbe, non è vero fratello?” chiese sorridente.
James rise: “Nemmeno morto Felpato! Posso essere stupido, ma non sono un idiota. La sua ira si scaricherebbe su di me durante le ronde e, sinceramente, non ci tengo a sentirla urlare all'una di notte.”
“Traditore che non sei altro!” disse Sirius, mentre Lily, ancora sulla spalla del Grifondoro disse a James che quello era uno dei primi discorsi sensati che sentiva dire al ragazzo in sette anni.
“Al tuo servizio Evans.” disse lui ridendo e evitando l'ira di Sirius.
“Remus, gli dici di mettermi giù?” chiese lei, ma Sirius si allontanò da Lunastorta.
“No, così non vale, Evans! E, comunque, anche se convincessi Remus, non ti libererei comunque...nemmeno io sono stupido, sai?” chiese il ragazzo.
“Su questo non ci conterei Black...” disse lei provocando l'ilarità di Peter, Remus e James.
“Ridete pure. Arrivati là, però, non la dovrò rincorrere io per non farla scappare.
“Ma là dove? Mi dite dove andiamo? Mi piacerebbe capirlo...”
“Oh, e dai Evans, non riconosci nemmeno la strada che passa? Ci devi essere venuta poco qui...” disse Sirius.
Lily si guardò intorno e vide tutto innevato.
Ci pensò su e poi le venne in mente: “Mi state trascinando ad Hogsmeade? Tutto questo casino per Hogsmeade? Potevate anche dirmelo! Ci sarei venuta...”
Tutti si fermarono sconcertati e Sirius allentò la presa sulle gambe di Lily, abbastanza perché lei potesse saltare a terra e voltarsi verso il villaggio: “Su, forza! Andiamo!” disse guardando i 4 ragazzi ancora imbambolati nel mezzo del sentiero.
“Non ci avrebbe seguito, eh?” disse Sirius a Remus con gli occhi a fessura.
“Bé, sai...di solito non ci va mai.” disse il ragazzo facendo spallucce.
“Bé, grazie per avermi fatto slogare una spalla per niente...” disse Felpato alzando gli occhi al cielo.
James non disse nulla, sorrise guardando i capelli rossi di Lily svolazzare con la brezza che soffiava. La ragazza si guardava intorno felice, come se non fosse mai stata in quel posto.
Lily, in realtà, c'era stata parecchie volte, a Hogsmeade, ma ogni volta che ci andava, il fatto che fosse un villaggio completamente magico la incantava come poche cose, perciò si sentiva come un bambino di fronte ad un nuovo giocattolo, appena aperto e mai usato.
“Perché non ci sei venuta in compagnia gli anni scorsi?” chiese Peter d'un tratto.
Lily capì che la domanda non comprendeva tutti e quattro i Malandrini, ma solo uno in particolare, che fino ad allora non aveva detto quasi nulla...a parte per sgridare il fratello.
“Mi fai una domanda difficile Peter...è come se mi chiedessi perché non ho le lentiggini pur avendo i capelli rossi...non ne ho la più pallida idea...” disse aggirandosi per i negozi tutta pimpante: “In generale, mi piace stare sola…insomma, passo spesso per l’asociale di turno, ma mi piace girare da sola, sotto la neve, o la pioggia…è divertente…” disse eludendo al domanda del ragazzo e sorridendo.
“Allora...dove andiamo?” chiese lei dopo un po' che giravano senza meta.
Nessuno rispose: “Non avete un piano? Tutti hanno un piano...una meta? Un negozio che vi piace? Qualsiasi cosa!” disse lei.
“Non è mica obbligatorio. C'è forse qualcuno che ci corre dietro? A volte basta anche solo essere in un posto. Cosa fare, poi, si decide vivendo. Chiedilo a James. Quand'è che i piani dei tuoi funzionano?” chiese Felpato al fratello.
Il ragazzo sorrise: “Praticamente mai. Solo ieri.”
Lily si guardò intorno come in cerca di qualche cosa.
Alzò al mano: “Chiedo l'aiuto del pubblico... di cosa stanno parlando...?” chiese rivolta a Remus: “è forse un codice?”
Il ragazzo sorrise e scosse la testa, poi prese fuori la gazzetta del profeta che aveva rimpicciolito dalla propria tasca e la porse alla ragazza. Lily poté leggere in grande come secondo titolo:

7 MAGHI OSCURI CATTURATI!
GLI AUROR DOREA E CHARLUS POTTER AGGIUNGONO 7 MAGHI OSCURI ALLA LISTA!

 
Lily lesse tutto l’articolo e ci pensò un po’ su.
Ripensò all’estate prima, alla fine di Giugno, quando aveva visto per la prima volta i genitori di James…non si era mai chiesta che lavoro facessero e il fatto che fossero entrambi Auror la sorprese. Non l’avrebbe mai detto. Si ricordava ancora l’espressione dolce e gentile di Charlus e quella allegra e sveglia di Dorea.
Entrambi Auror…chissà com’era avere due combattenti in casa.
“Abbastanza stancante…devo ammetterlo…” disse James di fianco a lei sorridendo.
Lei alzò gli occhi: “C-cosa?” chiese sorpresa.
“Avere due Auror in casa…la tua espressione era abbastanza facile da capire…” disse sorridendo.
Lei lo guardò confusa così lui si spiegò: “è stancante perché ti dicono sempre cosa può succederti…oh, certo, quello lo fanno tutti i genitori, ma loro ti dicono come può succederti. Ti dicono i risultati di ogni maledizione che conoscono in tutti i modi in cui l’hanno vista agire…è sempre meglio parlarci prima di aver mangiato…vero Sir?” disse al fratello.
L’altro alzò gli occhi al cielo: “Non me ne parlare…la prima volta che mangiai da loro fu terribile…” disse ricordando l’aneddoto.
Lily scosse la testa ancora soprapensieri.
Come aveva fatto Potter a capirla?
Capire una domanda così solo dalla sua espressione? Da quel che ne sapeva non aveva mai studiato l’occlumanzia…
Senza accorgersene, Lily si ritrovò con i 4 dentro ai 3 manici di scopa e lì trovarono Alice Mary ed Emmeline sedute ad un tavolo con Frank.
“Lily!” che ci fai qui? Pensavo non saresti venuta!” disse Alice alzandosi sorpresa.
“Non l’avrei fatto ma mi hanno trascinata…letteralmente…” disse indicando i Malandrini che salutarono con 4 sorrisi furbi stampati in viso.
Stringendosi un po’ ed aggiungendo qualche sedia riuscirono a starci tutti.
“Allora, com’è Hogsmeade?” chiese Alice scherzando a Lily.
Lei alzò gli occhi al cielo: “Donna di poca fede, io c’ero già venuta qui…solo…ehm…non tanto, ecco tutto.” Disse cercando di non ridere.
“Vieni con me la prossima settimana, ti prego! Ho bisogno di te per comprare una cosa!” la pregò Alice.
“E noi che cosa siamo?” chiesero Emmeline e Mary.
Alice sorrise: “Ma voi mi avete aiutata nel vostro campo…ora ho bisogno di lei…ti preog Lily!” disse sbattendo più volte le ciglia.
Lily rise: “Cosa dovresti comprare, di grazia?” chiese curiosa.
“un po’ di questo, un po’ di quello…” disse vaga.
“oh, e quello sarebbe il mio campo?” chiese Lily fissando l’amica.
Ma Alice iniziò a guardarla con gli occhi dolci e le labbra tremule, così Lily non poté dire di no.
”Sì!!! Grazie, grazie, grazie!!!” disse la Grifondoro abbracciando Lily e saltellando.
Dopo che Lily le ebbe intimato di stare ferma se non avesse voluto far cadere tutti, la ragazza rimase al proprio posto sorridente come non mai.
Rimasero lì per un sacco di tempo e, quando Lily guardò l’orologio, sobbalzò: “Ragazzi, io tornerei ad Hogwarts…e mi rivolgo soprattutto a te Potter…se vogliamo cenare prima di fare la ronda ci conviene correre…” disse e si alzò lasciando qualche moneta sul tavolo e correndo fuori.
Alice scosse la testa vedendola correre via: “è proprio da lei…”
James la fissò confuso: “Che cosa?” chiese spicciandosi per tornare a sua volta a scuola.
“Bé…è vero che è tardi, ma sa benissimo che avrebbe potuto tornare camminando a scuola ed arrivare in tempo per tutto il resto…è solo che…come dire…lei odia salutare le persone o cose del genere…odia dover congedare gli amici o i conoscenti e, in più, deve sempre arrivare come minimo 5 minuti prima agli appuntamenti. Se arrivasse più tardi non se lo perdonerebbe mai.” Disse lasciando anche lei dei soldi e uscendo dal locale con Frank, Emmeline e Mary.
James non disse nulla, uscì e si avviò verso scuola, arrivando appena in tempo con gli altri prima che chiudessero il cancello.

*      *      *

Una volta cenato, Lily e James si prepararono per la ronda.
James lasciò la mappa del malandrino a Sirius reputandola non necessaria e salutando gli amici seguì la ragazza avviandosi per i corridoi.
Passarono buona parte del tempo in silenzio, senza dire una parola, fino a che James non disse: “Evans…ti ho ami detto che dovresti divertirti di più?”
Lei rise: “Sì, parecchie volte Potter…l’anno scorso.”
“Hai, per caso, si intende, dato ascolto a quel mio consiglio?”
Lei sorrise e scosse la testa: “No…per niente ma…” Lily non finì la frase.
Davanti a loro c’erano due corridoi, ancora illuminati dalle torce ma, in fondo, nel buio, in entrambe le direzioni, si vedevano due forti luci bianche.
James guardò cosa stesse fissando Lily e si fermò a sua volta, maledendosi per aver lasciato la mappa al fratello.
A Lily si gelò il sangue nelle vene. Non seppe perché, ma un brivido le passò lungo la colonna vertebrale e sentì tutti i suoi muscoli fermarsi.
C’era qualche cosa che non andava.
“è meglio se ci dividiamo…” disse James calmo.
Lei lo guardò con gli occhi spalancati.
“Oh, dai, Evans! Non c’è motivo di aver paura! Saranno dei ragazzini usciti dal letto. Ci dividerà solo un muro. Li prendiamo, li mandiamo a letto e ci rincontriamo all’unione dei corridoi lì in fondo, ok?” chiese gentilmente.
Lily respirò.
Potter aveva ragione…non c’era motivo di essere spaventati.
Erano studenti che avevano sbagliato orario ad alzarsi…tutto qui.
Lei annuì e camminò verso il corridoio di sinistra.
James andò verso quello di destra.
La Grifondoro stava per sparire, quando lo richiamò: “Potter!” lui si fermò e aspettò che dicesse qualche cosa.
Lei tirò fuori la bacchetta e disse senza guardarlo negli occhi ma fissando un punto dritto davanti a se: “Non sparire…” e iniziò a camminare verso la luce in fondo al corridoio.
Lily non seppe come, ma sentì James sorridere dietro di lei.
Arrivata a 10 metri dalla luce, però, la ragazza sentì di nuovo quella strana sensazione salirle per la schiena.
Deglutì: “Sono caposcuola…non dovresti essere fuori dal dormitorio a quest’ora…” disse tentennante.
La figura non si girò, ma Lily vide che era coperta da un lungo mantello nero.
Si avvicinò, ma prima che potesse fare pochi passi, questa si girò e lei vide sul volto della persona una maschera argentata.
Una luce viola comparve dalla bacchetta della figura e Lily la parò pronta.
Improvvisamente sentì dei rumori di combattimento anche nell’altro corridoio.
“Stupeficium!” urlò verso la figura, ma questa la parò.
“Expelliarmus!” continuò.
Provò con degli incantesimi non verbali, ma questo continuò a pararli.
Dopo parecchi minuti, la figura iniziò a ridere: “Piccola caposcuola…dov’è il tuo amico?” chiese gentilmente.
Lily si fermò, col cuore che batteva a mille.
Si girò e si avvicinò al muro, ma i rumori della battaglia dall’altra parte erano cessati.
La Grifondoro cercò nuovamente di girarsi per combattere la figura, ma prima che potesse farlo, questa la colpì alle spalle.
I Serpeverde…non sono leali… pensò lei mentre cadeva a terra vedendo lo stemma sulla casacca della figura.
Eppure questa non l’attaccò mentre era debole, non cercò di ucciderla.
Semplicemente se ne andò.
Lily si alzò in ginocchio agonizzante. L’incantesimo le aveva tolto il respiro, ma si alzò e cominciò a correre nell’altro corridoio.
Non vide luci, non vide movimento.
Lo percorse tutto, avanti ed indietro.
Quando tornò al punto di partenza per la seconda volta trovò a terra il mantello di una divisa con lo stemma di Grifondoro sopra, una bacchetta a fianco ed un mantello che era fuoriuscito da una tasca interna e che non era stato notato.
A Lily si fermò nuovamente il respiro ed il cuore mancò un battito.
Si guardò intorno, toccò il mantello e sentì la consistenza liscia e fredda sotto la mano.
Si guardò di nuovo intorno e chiamò: “JAMES!”
Non ricevette risposta.
________________________________________________________________________________________________________________________________________

*Dal libro "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen
**Per chi non avesse mai letto il libro, tratta della storia di 5 sorelle, la secondogenita è la protagonista con il signor Darcy. Lei è molto intelligente e ironica. Ce l'ha con il signor Darcy per vari motivi, in particolare perché ha diviso la sorella di lei e il migliore amico di lui non dando il consenso per un eventuale matrimonio...ad ogni modo, lui si dichiara a lei a circa metà dle libro e...bé...se non l'avete letto, fatelo IMMEDIATAMENTE! è un libro die primi dell'ottocento ed è sublime! *-*


Angolino autrice:
Ok...ok...ok...l'ho fatto!
Muhahahahahahahaha! L'ho fatto! Non ci credo :3
Non vedevo l'ora di scrivere questa cosa *-*
Non ci credo nemmeno io =P
Bé...spero vi piaccia...per ora ringrazio tutti voi che mi seguite:

1 - Akkarin92 
2 - ale__black91
3 - AlPotter 
4 - Always89 
5 - biso84 
6 - BlAcK_pAnTeR_94 
7 - C e l i n e 
8 - Cathy Linton 
9 - cavallinobianco91 
10 - clardock 
11 - cOstanza 
12 - danyazzurra 
13 - Deader 
14 - dreamyD 
15 - EdoKun 
16 - Eternity610 
17 - Ginny_theQueen 
18 - Herm93 
19 - ika90 
20 - ilex94
21 - isola cullen 
22 - jalilah [
23 - Jeje_chan 
24 - kathrys 
25 - Killy97 
26 - lellis96
27 - lerte93 
28 - Lia Evans 
29 - Liil
30 - Lillina92 
31 - lily_leslie 
32 - Ljmika 
33 - Lucri_Chopper 
34 - lumos_nox 
35 - lunastorta__ 
36 - lysdance1 
37 - mapitt
38 - marco121184
39 - Mayaserana
40 - MeiyoMakoto 
41 - melibz 
42 - midnight589 
43 - Moonlight_Girl 
44 - new malandrina 
45 - Prongs4 
46 - Prongs_Lily 
47 - Raindrops_ 
48 - ramoso90 
49 - Scorpyon 
50 - sheeba
51 - SimonaDiVaio1993 
52 - StephanieTheGirlWhoWaited 
53 - sunnystar
54 - yuukilalla 
55 - zakeia89 
56 - _Mik_ 
57 - _Pandina_76 
58 - _Wonderland_ 
Che mi avete messa tra i preferiti:
1 - 2lisa7 
2 - ale90 
3 - AlPotter
4 - angela joeedemi
5 - Beccasp 
6 - Cathy Linton 
7 - cristy_black 
8 - deer agape 
9 - Fabiolita91
10 - flyovertherainbow 
11 - Franziephan 
12 - giulietta96 
13 - GiulyHermy99 
14 - Ingy_
15 - J_Green_L 
16 - Lily45 
17 - Lily_Jameslove
18 - Lily_woo 
19 - Ljmika 
20 - Lulu_Herm 
21 - lunastorta__ 
22 - Maga_Merlina
23 - stella13
24 - _glo_
Che mi avete messa tra i ricordati:
1 - CREMsweetstory 
2 - I can fly 
3 - Moonlight_Girl 
4 - Sunny Lock 
E grazie a voi che mi avete recensita:
Always89
Just a little wizard (Che ha iniziato a recensirmi dall'inizio e per ora è al quarto capitolo ^^)
Un bacio, non mi uccidete, alla prossima =P
Giuly
P.S. Se vi va di passare dalla mia pagina di facebook, si chiama GiulyHermi96 su EFP ed è questa qui 
http://www.facebook.com/GiulyHermi96SuEfp
N.B. Se invece vi va di passare dalla mia nuova storia (che ha partecipato ad un contest piazzandosi terza) è questa qui "Today was a fairytail" ed è qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1052186&i=1

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Capitolo 23
*** Un fratello scomparso ***


Un fratello scomparso

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Signor Black?” Sirius vide il trofeo di Quidditch che teneva in mano con James parlare.

Signor Black…” continuò.

Lui guardò meglio quell’oggetto.

Perché parlava con la voce della McGrannitt?

Signor Black!” sentì chiamare più forte e, chiudendo gli occhi incredulo, se li strofinò riaprendoli subito dopo.

Il ragazzo scoprì di non essere sul campo da Quidditch con suo fratello né di avere la coppa del torneo in mano, ma anzi di essere nel dormitorio di Grifondoro, sotto le coperte con la professoressa McGrannitt davanti.

Per Merlino!” disse spaventato.

La professoressa alzò gli occhi al cielo: “Quando avrà finito di spaventarsi, signor Black, venga con i suoi amici nello studio del preside. Immediatamente, Potrebbe essere una cosa grave.” Disse senza tradire un’emozione e aprendo la porta del dormitorio.

Sirius si guardò intorno e vide Remus e Peter in piedi sconcertati quanto lui.

Ma prima che potesse chiedere niente, la McGrannitt aggiunse: “Ah e, signor Black, la signorina Evans chiede di portare una mappa.”

Sirius la guardò confuso: “Una mappa?” chiese.

La professoressa annuì: “è quello che mi ha detto di riferire. Vi prego di uscire in fretta, per piacere.” E detto questo uscì aspettandoli fuori.

Sirius prese la mappa dal comodino e l’aprì: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.” Sussurrò e comparve sul foglio immacolato, Hogwarts con i suoi abitanti.

Cosa starà succedendo secondo voi?” chiese Sirius piegando la mappa sempre accesa e infilandola in tasca.

Gli altri due scossero la testa e insieme uscirono un po' preoccupati.

Venite con me, sbrigatevi...” disse la professoressa guidandoli verso lo studio del preside.

Loro la seguirono e entrarono dopo aver sentito la parola d'ordine: “api frizzole” (Oggi non ho proprio fantasia XD N.d.A.).

Appena furono dentro, videro il preside seduto dietro alla sua scrivania, con espressione grave, e, sulla sedia di fronte a lui, una ragazza col viso tra le mani e i capelli rossi.

La porta si chiuse e la ragazza alzò il viso: “Oh, siete qui!” disse alzandosi e correndo da loro.

Remus non poté fare a meno di vedere delle lacrime solcare il viso di Lily, ma non disse nulla.

La mappa! Cercate James sulla mappa!” disse con gli occhi spiritati e impauriti.

Abbassa la voce Evans!” disse Sirius tirandola fuori.

Lily, spaventatissima, guardò l'oggetto con loro.

Cercarono ovunque, anche negli angoli più remoti...

James non era a scuola.

Oh, Merlino!” sussurrò spaventata Lily ricadendo sulla sedia spaventata e tremante.

Potremmo sapere cosa è successo? Con tutta la cortesia possibile, si intende...” disse Sirius nervoso.

Silente sospirò e il Grifondoro vide nei suoi occhi un sentimento che nemmeno quando lui e James erano chiamati lì per rispondere all'accusa di uno scherzo particolarmente dannoso aveva mai visto.

Il professor Silente era deluso. Non da loro, certo. Era deluso che dei suoi studenti avessero attaccato due caposcuola. Era deluso da se stesso, perché non era riuscito a dissuaderli dal passare alle arti oscure.

Il professore sospirò e disse: “Il signor Potter e la signorina Evans, sono stati attaccati questa notte, da un gruppo di studenti e...bé...” disse guardando la ragazza incoraggiandola con lo sguardo.

Lei prese una pila di oggetti in grembo e iniziò ad accarezzarli: “è tutto ciò che ho ritrovato di lui...ci siamo divisi, non avremmo dovuto, ma la logica ci ha spinti a fare così. Eravamo divisi solo da una parete...una singola parete di mattoni, ma appena siamo andati uno da una parte e l'altra dall'altra...ci hanno attaccati. Sentivo la battaglia dall'altra parte del muro...io...non so quanti fossero...contro di me era uno solo, ma da James sembravano di più e...quello che era da me mi ha colpita alle spalle, sono caduta, mi sono rialzata e non c'era più...sono corsa da lui e...ho ritrovato solo il mantello della divisa e la sua bacchetta... l'ho chiamato, ma non ha risposto, ho cominciato a cercare, ma ho trovato solo questi un po' più avanti...” disse e mostrò loro un oggetto rotto e storto, probabilmente calpestato da qualcuno.

James non vede nulla senza occhiali...” sussurrò Peter.

Lily ricominciò a singhiozzare: “Io...non ci ho pensato...lui...avrei dovuto...avrei potuto...è tutta colpa mia!” disse tremante.

Oh, sì che lo è.” disse Sirius nel silenzio.

Tutti si voltarono e Remus cercò di fermarlo, ma questo spostò con malagrazia la mano dell'amico intimandogli un: “Non toccarmi!” e si avvicinò di un passo a Lily: “è sempre colpa tua Evans...ma non l'hai mai capito, vero? Tanto, lui è sempre stato l'idiota Potter, non è così?!” chiese con rabbia. Lily lo guardò sorpresa e con ancora le lacrime agli occhi: “Oh, ma tu: 'Non ci pensi', giusto?” chiese sprezzante: “Non ti interessa niente di James! Non te ne è mai interessato! Ti hanno mai spezzato il cuore Evans? Eh? L'hanno mai fatto?! Io non credo, perché se avessi mai avuto il cuore spezzato, non lo avresti rotto ogni singolo giorno a James! E, indovina chi ha dovuto raccogliere i pezzi durante tutte le stagioni?! Chi ha dovuto ricucire il suo cuore ogni santissima volta? Lo sai chi?! IO! NOI TRE! Non tu! Tu...non mi vengono nemmeno le parole! Tu l'hai sempre odiato! E lui ci ha sofferto ogni volta! Non sai come sia stato! Non ne hai la più pallida idea! Lui...lo sai che ogni estate per un giorno al mese sta rinchiuso al buio in camera sua a pensare?! Lo sai che chiude gli altri fuori e non fa niente?! Lo sai perché?! Perché pensa al perché una ragazza in particolare lo odi ancora dopo tutti questi anni! Pensa a che cosa abbia sbagliato!”

Signor Black...” sussurrò la professoressa McGrannitt, ma la sua voce non era arrabbiata. Il sussurro, rimase tale, perché, per quanto fosse un'amante della disciplina, voleva sentire il discorso di quel ragazzo...voleva ascoltare quel ragazzo che era cresciuto tanto con suo fratello nell'ultimo anno.

Perciò, il sussurrò fu ignorato e Sirius continuò: “Pensa a quanto tu sia presente nella sua vita e allo stesso tempo a quanto tu non lo sia! Ma tu Non ci pensi...giusto, Evans?! Sinceramente...sai davvero chi sia James Potter?! L'hai mai conosciuto seriamente?! Perché non mi pare proprio! Non mi sembra tu abbia conosciuto il ragazzo disponibile, divertente e gentile e aperto che ho conosciuto io...tu rimani pure della tua idea! Io, però, so cosa voglio fare...voglio aiutare a trovare mio fratello, ma soprattutto, so chi devo aiutare...tu lo sai, Evans?” chiese respirando profondamente.

Lily deglutì e si alzò.

Remus disse all'amico: “Sirius, non c'era bisogno di essere così crude-” ma venne interrotto da Lily, che aveva appoggiato gli oggetti di James sulla scrivania del professore e si era avviata verso la porta: “Hai ragione.” disse con voce ferma di spalle.

Tutti si girarono, ma lei non lo fece, perché lacrime silenziose le rigavano il viso: “Hai ragione, Sirius, la persona che voi conoscete come James Potter, io non la conosco. Io non so chi sia...non so quale sia il suo colore preferito, non so perché abbia quel carattere, non so quale sia il cibo che gli piace di più o se sia allergico a qualche cosa. Non ho mai saputo se avesse altre passioni oltre il Quidditch e, sinceramente, non mi era mai importato...perciò, vado. Non merito di stare qui, hai ragione.”

Non ha detto questo...non avrebbe potuto...” disse Remus gentilmente cercando di raggiungerla.

Lily sospirò con respiro tremulo e aprì la porta: “Non l'ha detto, è vero...ma l'ha pensato...” disse e uscì correndo via.

Tutti rimasero in silenzio. La professoressa McGrannitt si mosse per andare a chiamare Lily, ma il professor Silente la fermò: “Minerva, la signorina Evans è già sconvolta e noi abbiamo un problema più grande ora. Vai nel tuo ufficio Charlus e Dorea dovrebbero arrivare a momenti.”

La McGrannitt annuì ed uscì andando verso il suo studio.

Allora...ragazzi, accomodatevi.” disse Silente ancora serio.

Ho chiamato i genitori di James per ovvi motivi, e cioè che non è più in questa struttura. Non so come abbiano potuto gli studenti uscire dalla scuola e, potete starne certi, lo scoprirò presto. Ad ogni modo, questa situazione è gravissima e, essendo tale, vi devo chiedere di NON fare azioni avventate. Di NON precipitarvi da qualche parte perché pensate che il vostro amico sia lì. Ve ne prego. Salvare una persona è una cosa, un'altra è salvarne quattro.” i ragazzi annuirono poco convinti e, in quel momento, nello studio entrarono i signori Potter con la McGrannitt.

Silente, cosa è successo?!” chiese Dorea con gli occhi spalancati.

Dorea, calmati...non risolviamo niente urlando...” disse Charlus alla moglie.

Charlus, mi meraviglio di te! Nostro figlio è sparito e tu rimani calmo?!” chiese lei infervorata.

Poi si voltò verso Sirius: “Caro, tu stai bene, vero? E anche voi...?” chiese a tutti e tre.

Loro annuirono afflitti.

Dorea...Charlus...siamo in una situazione grave...gravissima, in realtà...” iniziò Silente.

* * *

I signori Potter rimasero nello studio con i tre ragazzi per ore. Si fecero spiegare l'accaduto e cercarono di non rimanere troppo sconvolti dalla cosa; ma le lacrime solcarono presto il volto di Dorea e l'angoscia fu subito chiara negli occhi di Charlus.

Dopo che la situazione gli fu stata spiegata nei dettagli, il loro lato da Auror prese il sopravvento, e iniziarono subito a pensare ad un modo per scoprire dove fosse James.

Pensarono, anche con i ragazzi, ma l'unica persona che poteva essere d'aiuto per l'identificazione degli assalitori, non era lì.

Silente stava per mandare la McGrannitt a chiamare Lily, quando la porta dello studio si aprì velocemente.

Era l'alba e dalle finestre in fondo alla stanza il sole stava facendo capolino.

Dietro la porta spalancata, tutti videro una ragazza, arruffata, con le occhiaie, la pelle bianca e il respiro veloce per la corsa.

Lily Evans era impalata davanti a sette persone angosciate e preoccupate, eppure...sorrideva.

Si guardò intorno e individuò Sirius, gli corse incontro, gli prese le mani e le strinse forte sorridendo ancora di più.

Sirius la guardò confuso. Gli occhi di lei brillavano per la felicità e il sollievo, e i capelli splendevano sotto la luce del sole.

Solennemente e sollevata, Lily disse ad alta voce: “So dove hanno portato James...”

Angolino autrice:
*Si fa piccola piccola* ehm...io...sono in ritardo...ma ho avuto parecchi problemi questa settimana...ieri sono scappata di casa XD Tornandovi alle 5 di pomeriggio...vabbé, storia lunga...ehm...sì, il capitolo è questo qui e...non vi ringrazio tutti, perché alla fine il capitolo sembra lunghissimo quando in realtà è così e fa schifo *singhiozza* mi dispiace...mi perdonerete mai?
Spero di sì...intanto...dov'è finito il caro James? IO LO SO, E VOI NOOOOO! XD
Un bacio a tutti e alla prossima ^^
Giuly

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Capitolo 24
*** Chi salvare... ***


Chi salvare...

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So dove hanno portato James...”

 

Sirius non seppe perché. Forse, per il sorriso della ragazza, o per la fiducia e la contentezza nei suoi occhi, ma le credette. Non mise in dubbio la notizia.

Signorina Evans, vuole spiegarci cosa succede?” chiese la professoressa McGrannitt.

Lily si girò e sorrise: “Certo, professoressa. Quando sono uscita di qui, ho pensato che, effettivamente non avrei potuto aiutare, se non scoprendo dove fosse James Potter.

Perciò lo sono andata a scoprire.” disse sempre sorridendo.

La professoressa McGrannitt avrebbe voluto davvero sapere come la ragazza avesse fatto a scoprire il luogo in cui era James Potter, ma il professor Silente, che capì dalle parole della Grifondoro che non avrebbe mai rivelato da chi avesse saputo la cosa, la fermò e disse semplicemente: “Bene, signorina Evans, penso che, a questo punto, a tutti piacerebbe sapere dove sia il signor Potter...”

Lei lo guardò grata, ma non rispose subito: “Ve lo dirò...ma ad una condizione...” disse preoccupata guardando tutti.

Qualunque cosa...” sussurrò Dorea Potter.

Lily guardò Silente che annuì.

La ragazza prese un respirò profondo: “James si trova rinchiuso nelle segrete di vialla Malfoy...” disse.

Tutti trattennero il respiro, poi l'aria sembrò liberarsi e tutto sembrò illuminarsi.

è tutto più facile allora...” disse Charlus Potter a Silente.

Questo annuì: “Certo, Charlus, ma sentiamo, prima, la condizione della signorina...” concluse il preside.

Tutti si girarono nuovamente verso Lily che sussurrò: “Avete detto qualunque cosa...” disse.

Dorea annuì nuovamente: “Tutto...”

Lily prese un profondo respiro annuì a sua volta e disse: “Voglio escogitare io, e solo io il modo di entrare e...voglio andare io a salvare James...”

...tranne questo.” finì Sirius.

Lily si voltò incuriosita e sorpresa.

è troppo pericoloso Lily, non puoi farlo...ci andranno degli Auror esperti...”

Lily scosse la testa: “Sappiamo tutti, anche tu Sirius, visto che ci sei stato di sicuro a villa Malfoy, essendo alcuni abitanti tuoi parenti, che quella casa è quasi impossibile da espugnare. Non ci si potrebbe entrare in gruppo nemmeno volendolo...”

Sirius alzò gli occhi al cielo: “Lily, gli Auror fanno parte anche del ministero, ci sarà un modo per togliere le loro difese...” disse a Charlus e Dorea.

Loro non dissero nulla.

Sirius li guardò incredulo: “Non c'è? Ma state scherzando?” chiese.

Loro scossero la testa e Charlus disse: “Un modo c'è, ma toglierebbe le difese solo per 10 secondi e...non sarebbero abbastanza per trovare James e portarlo via.”

è qui che entro in scena io...” disse Lily sorridendo.

Sapevo che le difese di casa Malfoy fossero molte, per questo ho posto una condizione...so di essere inesperta, ma so come entrare...ho un piano Sirius, ma per ovvi motivi non lo posso mostrare che a voi tre...” disse ai tre malandini.

A noi?” chiese Peter sorpreso.

Lily annuì e guardò gli adulti: “Io...so che non è giusto nei confronti di tutti voi e che...se fossi io un genitore in questo caso, sarei assolutamente contro quest'idea, ma...l'ho promesso...” concluse guardando Silente.

Dietro gli occhiali a mezzaluna gli occhi del preside ebbero un guizzo, ma non disse nulla.

Ho promesso di andare io. Da sola. L'aiuto mi può venire da fuori, ma non da dentro.”

I genitori di James rimasero impalati per un po', poi Dorea annuì: “Va bene. James si fidava di te, e così anche noi. Dicci ciò di cui avrai bisogno e noi te lo daremo...” Lily annuì: “Bene, perché avrò bisogno di quei 10 secondi della casa senza difesa.” disse lei.

I due annuirono, ma in quel momento qualcuno bussò alla porta.

Avanti...” disse il preside.

La porta di aprì e nello studio entrarono una decina di persone.

Ah, benvenuti...appena in tempo, la signorina Evans ha un piano che possiamo seguire.” disse Silente ai nuovi arrivati.

I quattro Grifondoro guardarono quelle persone confusi, ma videro Charlus e Dorea salutarli sorridendo un po'.

Girandosi per delle spiegazioni, videro Silente sorridere e dire loro: “Signor Black, signor Lupi, signor Minus, signorina Evans...vi presento l'ordine della fenice.”

* * *

Lily aveva spiegato a grandi linee il suo piano senza andare nei dettagli all'ordine.

Sapere che ci fosse un gruppo di persone a difendere il mondo magico come loro, le aveva dato più speranza per la riuscita del piano.

Una volta che ebbe detto a tutti che cosa fare, uscì ed andò in sala comune con gli altri per prepararsi. Bisognava partire al più presto, non c'era tempo da perdere. Il suo informatore le aveva detto che James era ancora vivo, ma non ancora per molto.

Tornando in sala comune, Sirius le si affiancò e le chiese: “Prima che tu spieghi a noi soli il piano completo, posso sapere come hai fatto?”

Lily si fermò e sospirò per un momento.

Uscita dallo studio di Silente, la ragazza era quasi in lacrime.

- Come ha osato?! - si chiese Lily con le lacrime agli occhi mentre camminava per i corridoi.

- Lui...come...come...cosa faccio...come ha osato sparire, quel...quel...”

Lily iniziò ad imprecare contro James. Dicendo che era un idiota e chiedendosi perché proprio lui doveva farsi rapire.

Girò per la scuola per ore e si rese conto che, in quell'arco di tempo, era tornata davanti allo studio di Silente.

Si guardò intorno e si rese conto che ormai dovevano essere le tre del mattino.

La ragazza non era venuta a capo di niente. Non era riuscita a pensare un modo per ritrovare o aiutare James.

Stava ancora pensando davanti al gargoyle, quando sentì dei passi e vide Severus Piton arrivare davanti a lei.

Un flash le passò nella testa.

Lily, stai bene? Ho sentito che ti hanno attaccata...” disse il ragazzo.

Lei lo guardò sconvolta e indietreggiò di un passo.

Lui la guardò confuso, ma velocemente, la prese per un braccio e la portò dentro una classe vuota.

Lily, non sono stato io! Non avrei potuto sono stati...altri...”

Lily tremava. Tremava davanti a quel ragazzo che aveva pensato di conoscere, ma che in realtà non aveva mai capito.

Poi immagazzinò l'informazione, liberò il proprio braccio e guardò il ragazzo negli occhi.

TU sai dov'è, non è vero?” chiese, ma non era una domanda. Dal tono, e dall'atteggiamento di Severus, Lily aveva capito che lui sapeva. Sapeva dov'era James.

Dimmi dov'è.” disse con calma girandosi verso di lui e prendendo un respiro profondo.

Non posso, Lily...” disse lui scuotendo la testa.

Dimmi dov'è James, Severus. Esigo di saperlo.” disse alzando un po' la voce.

Lui scosse la testa: “Lily, non posso, e lo sai. Lo hanno preso per i suoi genitori. È una cosa seria...davvero, non posso.” disse deglutendo a fatica e iniziando a camminare verso l'uscita.

Lily si sentì tremare. Era così vicina a scoprire dove fosse James. Era così vicina ad aiutare quel ragazzo che non aveva mai conosciuto...e Severus glielo stava impedendo.

La ragazza prese fuori la bacchetta magica e con un gesto fulmineo bloccò il Serpeverde contro il muro.

Prese un altro respiro, chiuse gli occhi e schioccò la lingua contro il palato per calmarsi.

Dimmi dov'è James Potter, Severus, o io...” iniziò lei, ma Severus si mise a ridere: “Tu cosa, Lily? Cos'ho da perdere?”

Lei si fermò. Aveva ragione. Non aveva niente con cui minacciarlo, niente...

...

tranne...

Dimmi dov'è James, o io...” la ragazza sollevò la manica sinistra della camicia del ragazzo scoprendo il marchio nero.

Solo la vista le fece male e la fece sentire impotente, ma tenne duro: “...o io chiamo il tuo signore e mi faccio ammazzare...” disse con calma allungando la bacchetta al braccio del ragazzo.

Lui spalancò gli occhi: “Non lo faresti...e poi...nessuno di può materializzare o smaterializzare qui dentro, lo sai...è la regola...”
Lily sorrise e lo guardò con cattiveria: “Vogliamo provare?” chiese avvicinando ancora di più la bacchetta.

Severus cercò di divincolarsi, ma senza successo, la bacchetta di Lily era sempre più vicina al suo braccio, ma lei non guardava la scena. Quardava gli occhi neri del Serpeverde con sicurezza.

Ti prego, Lily...non...”

Lily lo interruppe: “Guardami, Severus! Gu-ar-da-mi!” scandì guardandolo intensamente negli occhi.

Lui si bloccò spaventato dalla luce che vide negli occhi smeraldini della ragazza.

Voglio sapere DOVE si trova James Potter!” disse lei senza togliere il contatto visivo.

Severus la sentì, la bacchetta della ragazza gli toccava quasi la pelle, i suoi occhi lo guardavano dentro, e la sua voce chiedeva l'impossibile, ma non ebbe scelta: “Villa Malfoy!” disse disperato.

Potter è a Villa Malfoy...” disse

Lily si fermò: “è vivo?”

Severus annuì: “Non per molto...lo tengono nelle segrete. Gli incantesimi di protezione sono tanti e possono essere disattivati per poco più di qualche secondo...una decina, se si è fortunati...Lily, qualunque Auror tenterà di andarci...non ce la farà...con l'ultimo attacco li tengono sotto controllo...tutti loro...non potranno andarci.”
Lily sospirò: “Allora...ci andrò io...”

No, Lily...mi uccideranno! Solo perché te l'ho detto! Mi uccideranno Lily!” disse lui.

La ragazza lo lasciò andare e stava per uscire, quando si fermò: “Non dirò niente...non dirò di te. Dirò che li ho sentiti parlarne mentre ero svenuta...è la seconda volta che ti copro, Severus. Sei in debito con me e con James. Attento alla lista...si allunga facilmente...” disse e se ne andò.

Sapeva dov'era James! Aveva scoperto dov'era!

Aveva anche un piano, ma non avrebbe potuto parlarne se non con i Malandrini...

L'avrebbe aiutato. Lily sapeva chi avrebbe dovuto aiutare...

Eeeeevaaaaaans!!!”

Lily sentì qualcuno chiamarla.

Si riscosse dal flash back e si guardò intorno. Sirius le stava scuotendo una mano davanti al viso: “Ti ho chiesto come hai fatto a scoprire di James...” disse il ragazzo spazientito.

Lily sorrise: “Ho camminato per ore per la scuola pensando all'attacco e mi sono ricordato un discorso che ho sentito dai Serpeverde. Così ho capito...” disse sorridendo.

Remus la guardò: “Capito cosa?” le chiese mentre lei si sedeva sulle poltrone della sala comune ed insonorizzava la stanza per sicurezza.

Anche Lily si sedette e sorrise. Ma non guardò Remus mentre rispose...guardò Sirius: “Ho capito chi stavo cercando salvare.”





Angolino dell'autrice:
Eccomi qui...questa volta in orario...più o meno XD
Allora...cosa ne dite...? Avete capito più di me? Spero di sì XD
Mi spiace di non aver risposto alle vostre recensioni...rimedio qua sotto. Non scrivo di tutti voi che seguite/preferite/ricordate la mia storia perché siete un sacco, ma grazie di cuore a tutti quanti, anche a quelli che passano solo da qui ogni tanto o che hanno letto un solo capitolo.
Scusate il mio momento amoroso, ma io sto a Modena e abbiamo avuto terremoti e terremoti fino ad oggi e quindi ora sto cercando di superare il momento...tremo ancora all'idea...comunque, ecco le mie risposte, un bacio e ditemi che ne pensate, che mi fa piacere ^^ 



_Mik_ Bé...eccolo qui XD Purtroppo sarebbe stato impossibile trovarlo ad Hogwarts, ma ecco la risposta alla tua domanda =P
Sono un pò sadica, hai ragione, ma per una volta che sapevo cosa farne dei personaggi...bé, non ho potuto fare a meno di vantarmene XD
Un saluto, spero che il capitolo non abbia deluso ^^


Just a little wizard
 
Grazie. Troppi complimenti in una giornata sola! XD Dov'è? Bé...spero che il capitolo lo abbia spiegato decentemente XD
Ciao a te, comunque XD La vita va che ci sono state scosse di terremoto di magnitudo 6 qui d ame, quindi sono un pò spossata XD Anche io stimo Sirius, siamo in 2 =P Mi fa piacere che il mio modo di scrivere faccia perdonare la mia sadicità =P Spero il capitolo ti sia piaciuto ^^ Un saluto 


cristy_black Ah ah non so perché ma mi è venuta in mente una canzone de "Lilli e il vagabondo" che fa "E' un briccone, è un randagio..." Bé, dai...crudele crudele no...sadica...tanto XD Mi fa piacere ti sia piaciuto il capitolo precendente, spero di essere riuscita a schivare la maledizione cruciatus e di non averti delusa con questo capitolo ^^ Un saluto. 

GiulyHermy99 Eh eh sì, bé, mi volevo vantare per un momento XD Anche se dovevo ancora capire bene cosa farne di quel povero ragazzo XD
E sì, ho lasciato il capitolo così, con cattiveria, ma spero questo abbia chiarito qualche cosina ^^ Ho aggiornato il prima possibile, spero sia bastato =P
Sì, sono scappata di casa e sono tornata 2 ore più tardi...facciamo 4 XD Un saluto. 


danyazzurra Daaaaai sono un'antipatica carina, però XD Eh eh, come ho potuto...l'ho semplicemente fatto...un pò come Lily alla ronda disastrosa XD
Spero il capitolo ti sia piaciuto...dimmi che ne pensi ^^ Un saluto 


Always89 Oh, sì che posso fare così XD Ho cercato di aggiornare il prima possibile, spero sia bastato... =P  Ho cercato di rispondere alla maggior parte delle domande qui...la tua furia si abbatterà comunque su di me? Spero di no XD Anche io ho adorato il confronto con Sirius...spero anche questo capitolo ti sia piaciuto ^^
Un saluto. 


lunastorta__ E, invece l'ho fatto XD Mi fa piacere che tu mi reputi brava, sei molto gentile ^^ Spero ti sia piaciuto anche questo come capitolo, un saluto.

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Capitolo 25
*** Da chi lo ha tre volte sfidato: 1st time ***


Da chi lo ha tre volte sfidato: 1st time
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Tum-tum, tum-tum, tum-tum

Il cuore di Lily batteva fortissimo, era ancora a Hogwarts, ma l'idea di dover partire da lì a pochi minuti, era devastante per lei.

Tutti e quattro i Grifondoro erano stati da Silente per quasi tutta la mattina.

Nel tempo rimanente Lily aveva spiegato il suo piano ai tre Malandrini.

C'è solo una cosa che non capisco...hai detto che non volevi rivelare chi ti ha detto dove si trova James, e quindi volevi dire solo a noi tre il piano, ma nemmeno noi sappiamo chi sia stato a dirti tutto...quindi non capisco perché, alla fine, non hai spiegato a tutti del tuo piano...perché solo noi, scusa?” chiese Remus dopo la spiegazione del piano di Lily.

Lei sospirò e infilò una mano nella tasca interna della sua divisa.

Per questo...” disse e tirò fuori il mantello dell'invisibilità di James.

Tutti trattennero il respiro: “Entrerò là grazie a questo...l'ho trovato con la sua bacchetta e la sua divisa, ma non volevo farlo vedere agli insegnanti. Sono quasi certa che i suoi ne conoscano l'esistenza, visto che si passa per via ereditaria, da ciò che mi ricordo, ma gli insegnanti...non so...ho pensato che sarebbe stato meglio non farlo sapere a troppe persone.”
I ragazzi avevano annuito, e da lì, avevano iniziato a parlare delle parti tecniche del piano aiutati dall'ordine di quando in quando.

Quando dovettero spiegare a Lily dove dirigersi nella casa, Sirius si alzò in piedi e le iniziò a disegnare una cartina sotto gli occhi.

Lei lo guardò sorpresa e lui sorrise: “La moglie di Lucius, è mia cugina...” disse con tono amaro: “Sono stato là abbastanza per ricordarmi dove sono le segrete.” disse, poi le disegnò il piano terra e disse: “Ora, Evans...seguimi...quella casa è un labirinto, chiaro? Segui bene le mie istruzioni: Appena entri, davanti a te ci sarà un grandissimo atrio. A destra e a sinistra ci saranno delle porte tutte aperte, tu prendi la seconda a sinistra. Entrerai in una stanza tutta nera. In fondo a destra ci sarà una piccola porta dietro ad una ringhiera. Entra lì e troverai delle scale a chiocciola. Scendi fino a giù. Le segrete sono molto in basso, quindi non fermarti finché le scale non finiranno. Potrai aprire le prigioni solo con le chiavi. Probabilmente non ci sarà nessuno lì, quindi prendile dal tavolo che troverai vicino alla porta. Basterà appoggiare la mano su questo e le troverai, ma sono coperte da un incantesimo di disillusione, perciò attenta a non farle cadere... Per uscire, usa la porta delle segrete. La conosce solo chi ci abita o ci è stato. Nessuno la può scoprire se non ne è già a conoscenza prima di entrare. È in mezzo a due celle, e uscirai nel giardino...” Lily cercò di memorizzare il tutto e guardò la cartina più volte.

Una volta uscita in giardino...” intervenne Dorea: “Spara delle scintille rosse nel cielo. Attirerai l'attenzione, ma sapremo che è il momento per togliere le difese alla casa. Tu avrai 10 secondi per smaterializzarti...”

Signorina Evans, si dovrà smaterializzare a casa del signor Potter, non qui, visto che sarà impossibile entrare in tempo prima che vi raggiungano. Penseranno tutti che sarete tornati a scuola, perciò lei dovrà solo pensare a una casa dell'ordine...meglio la villa Potter, così il vostro amico sarà a casa. Anche se non c'è mai stata, basterà che lei pensi al luogo e la smaterializzazione funzionerà. Avrà sempre quei 10 secondi, non uno di più, non uno di meno. Anche le difese di casa Potter cadranno per quel tempo e torneranno come prima allo scadere di quello. Non deve sbagliare.” concluse la professoressa McGrannitt.

E ricorda, nella tracolla, hai tutto l'occorrente per curare temporaneamente ferite e altri problemi, in caso James sia impossibilitato a muoversi...” disse Marlene McKinnon, una medimaga che faceva parte dell'ordine.

Lily annuì a tutti quanti. Erano tutte cose che le avevano ripetuto miliardi di volte, ma lei era comunque spaventata.

Charlus si fece avanti: “Lily, se vuoi può andare uno di noi. Tu sei rimasta sveglia tutta la notte, e James va salvato immediatamente...noi abbiamo più esperienza...sei sicura di volere andare?” chiese l'uomo gentilmente.

Lily era stanca, doveva ammetterlo, ma l'adrenalina che stava iniziando a scorrerle nelle vene e la voglia di andare a salvare James era talmente tanta, che la stanchezza era come se si stesse nascondendo volontariamente nei meandri del suo stesso corpo.

Sicurissima.” disse fermamente.

Tutti annuirono e Silente prese uno dei suoi oggetti d'argento: “Questa passaporta può uscire da Hogwarts, ma non ci può tornare, per via delle protezioni dell'altra casa e di questa scuola. La porterà a un kilomentro dal cancello, da lì le basterà andare dritto e troverà la villa. Signorina Evans, qualunque cosa succeda, se ha bisogno, usi il patronus...” le disse.

La passaporta iniziò ad illuminarsi: “Il patronus? Io...non so farlo parlare...non...”

Il preside sorrise, mentre l'oggetto diventava sempre più azzurro: “Confido nella sua prontezza e nella sua intelligenza...” disse.

Lily guardò i Malandrini che, però, non commentarono. La guardavano con un misto di gelosia e di paura. Solo Sirius si riscosse in tempo per sillabare: “Buona fortuna” prima che la passaporta trascinasse via la ragazza .

* * *

I piedi di Lily toccarono terra e lei riuscì a tenersi in equilibrio. Non era mai stata un asso con le passaporte e aveva sempre preferito di gran lunga la materializzazione. Per quanto entrambe portassero spiacevolissime sensazioni.

Ad ogni modo, iniziò a camminare e, frugando nella giacca, tirò fuori il mantello di James.

Se lo mise addosso e tirò su il cappuccio per rendersi completamente invisibile.

Dopo una decina di minuti, iniziò a vedere a un centinaio di metri di distanza, un'enorme casa.

I cancelli erano altissimi e la casa, scura e sinistra, le ricordava tanto quella della famiglia Adams.

Arrivata al cancello, le venne in mente un particolare a cui lei non aveva pensato...come superare le inferriate?

Stava per toccare le sbarre per tentare come minimo di scavalcare l'enorme cancello, quando, dalla casa, uscì un uomo vestito di tutto punto che, arrivato davanti a lei, aprì il cancello.

Lily stava per entrare, quando vide il motivo dell'apertura delle porte.

Dietro di lei una figura in nero stava sorridendo da sotto un cappuccio di una tunica.

A Lily sarebbe piaciuto molto urlare, ma si ricordò di essere al sicuro sotto il mantello, perciò si tappò la bocca con la mano e si spostò a sinistra lontana dalla sagoma.

Non vedeva quella donna da anni. L'aveva vista solo una volta alla stazione a prendere la sorella Andromeda e le aveva sempre fatto paura. Quel sorriso, così freddo ma anche così perfido l'aveva colpita subito. Si era sposata qualche anno prima...con un purosangue naturalmente...

Davanti a Lily c'era Bellatrix Lestrange.

La donna era alta e magra...più grande di lei di una decina d'anni, i capelli corvini le incorniciavano il viso diafano, e le labbra rosse erano piegate in un ghigno furbo e perfido.

Un po' tremante, ma convinta della sua impresa, Lily la seguì dentro il cancello e entrò in casa silenziosamente dietro di lei.

Il maggiordomo accompagnò Bellatrix in quello che Lily ricordò dai racconti di Sirius essere il salotto invernale, a destra.

Lei si diresse a sinistra.

I racconti del Grifondoro, però, non l'avevano preparata a quello che iniziò a vedere.

La stanza era enorme. I soffitti altissimi, e i muri tappezzati di mattonelle nere lucide.

A differenza di tutte le case in cui era stata, quella le trasmetteva una freddezza e una solitudine tale, che la ragazza rabbrividì involontariamente.

Si guardò intorno e vide una porta piccolina dietro a delle scale.

L'aprì e trovò le scale a chiocciola di cui le aveva parlato l'amico.

Si guardò intorno e cominciò a scendere chiudendo la porta il più silenziosamente possibile.

La discesa le sembrò durare anni e anni. Continuava a camminare giù per gli scalini, e i battiti del suo cuore sembravano riecheggiare in quel tunnel verticale, scuro e umido, che andava sempre più in profondità.

Oh, Merlino, fa che non sia morto...ti prego...

Lily pregava in silenzio, col mantello che le svolazzava intorno e la rendeva invisibile alla vista di chiunque.

Scese ancora e ancora, e stava iniziando a pensare che non sarebbe mai arrivata, quando vide finalmente il pavimento di una stanza. Entrò e davanti a lei si stanziarono decine e decine di celle, tutte completamente vuote...

Stava per correre e iniziare a cercarne una, quando si ricordò delle chiavi.

Si girò verso il tavolo, appoggiò la mano e sentì qualche cosa di freddo. Lo afferrò e l'incantesimo di disillusione scomparve. Portò la mano con l'oggetto sotto il mantello e vide una sola chiave vecchia e arrugginita, che doveva sicuramente aprire tutte le celle.

La ragazza iniziò a correre.

Guardò ogni cella con attenzione. James non era né nella prima, né nella seconda...men che meno nella terza...

Arrivata alla decima Lily stava iniziando a scoraggiarsi e a pensare al peggio, quando sentì una voce.

Si girò e vide un uomo sulla quarantina in una cella. Era inginocchiato a terra e sembrava parlare da solo. Lily si avvicinò per vedere meglio.

In un istante, si rese conto che l'uomo non stava parlando da solo, ma con una figura che rantolava e tremava stesa a terra.

James...” sussurrò lei.

I due si girarono attirati dal suono. L'uomo tornò subito a guardare il ragazzo e a cercare di tranquillizzarlo, ma lui no. James non si girò nuovamente dall'altra parte, continuò a guardare il vuoto...o almeno, il vuoto riempito dalla figura invisibile della Grifondoro.

...Lily...?” sussurrò con voce rauca anche lui.

L'uomo alzò gli occhi al cielo: “Si può sapere chi è questa Lily di cui chiami di continuo il nome da quando sei arrivato qui?” chiese scherzosamente tenendo la mano del ragazzo per fargli forza.

James non rispose. Era sicuro di aver sentito la sua voce. La voce di Lily...forse era solo la sua immaginazione a fargli pensare al timbro della voce della ragazza, ma ne era sicuro, qualcuno era lì...qualcuno lo aveva chiamato.

Effettivamente, qualcuno era lì, proprio come pensava James, ma non riusciva a muoversi. Un bagliore aveva colpito il ragazzo, mostrando alla ragazza le ferite che il ragazzo aveva per tutto il corpo.

Quella che prima era stata la camicia della divisa, era quasi del tutto stracciata, i pantaloni si erano salvati, ma il viso era completamente sporco di terra e sangue, con tagli sulle tempie, sulle guance e sulle labbra.

Oh, James era riconoscibile, questo sì ma...l'aspetto sano e allegro che aveva sempre era completamente scomparso, lasciando posto ad un aspetto ferito e dolorante.

Pensando a queste cose, Lily si riscosse, prese la propria bacchetta e lanciò un incantesimo insonorizzante verso la porta, prese la chiave e la infilò nella toppa della cella.

Ma che Merlino...?” chiese l'uomo alzandosi e girandosi impaurito verso la chiave che apriva da sola la cella.

James sorrise. Allora non aveva sognato, qualcuno era davvero venuto.

La porta si aprì, l'uomo si ritirò spaventato e Lily si ricordò solo allora di essere sotto il mantello dell'invisibilità. Se lo sganciò e lo lasciò cadere a terra correndo velocemente verso James e inginocchiandosi di fianco a lui.

Merlino! Sei vivo...” gemette spaventata.

Lui guardò sorpreso quell'alone rosso fuoco dirigersi verso di lui ma, dopo aver sentito nuovamente la voce della persona che si era inginocchiata di fianco a lui, si sentì felice e impaurito allo stesso tempo.

Evans...? Io...Diamine, non ci vedo niente...che Merlino ci fai qui?!” chiese con un respiro agonizzante.

Lei lo guardò negli occhi confusa: “Ti salvo, è ovvio. Cosa ti hanno fatto?” chiese guardando le ferite sul viso del ragazzo e passandogli una mano sulla fronte.

Lui sbuffò ridendo un poco tra i colpi di tosse: “Qualche tortura...a Hogwarts, ma anche qui...ci avete messo un po' ad arrivare...a proposito, perché sei venuta tu? Potevano mandare degli Auror...”

Lily alzò gli occhi al cielo. James non aveva idea di quello che aveva passato per farsi mandare lì. Aveva anche dovuto mentire a tutti dicendo che erano seguiti a vista dai Mangiamorte e che quindi lei era l'unica che potesse andare: “In realtà, abbiamo fatto il prima possibile...mi hanno dovuta istruire su un paio di cose...” disse tirando fuori delle medicine e delle fasce dalla borsa che aveva a tracolla.

Hanno usato la cruciatus?” chiese cercando di non rabbrividire al pensiero.

Lui ridacchiò: “Ne hanno usate parecchie, ma in linea di massima, sì.” disse facendo un cenno all'uomo che alzò come Lily gli occhi al cielo.

Ti presento Cole...è qui da un po'...” disse il ragazzo a Lily.

Cole scosse la testa: “Come te lo devo dire, James, sono qui da quando ci sei tu...Merlino, sei proprio ottuso...”

Piacere di conoscerla...” disse Lily facendogli un cenno distratto con la testa e continuando a curare James.

Secondo me è un po' impazzito dopo tutte quelle maledizioni...” disse Cole.

Lily ridacchiò e continuò a curare il Grifondoro: “No no, le posso assicurare che questo qui è sempre stato così...” disse.

Grazie per il complimento Evans...” disse James tra il divertito e lo scocciato.

Lei continuò a ridacchiare: “Di nulla, Potter, faccio il mio dovere...” disse sempre ridacchiando. Improvvisamente, però, tornò seria: “Potter, non abbiamo molto tempo. Ti sto curando, in modo che tu riesca ad alzarti. Una volta che ci riuscirai, il che dovrà avvenire in al massimo una decina di minuti, dovremo subito uscire e andarcene da questo inferno, chiaro?” disse mentre vedeva sparire alcune ferite più piccole e superficiali.

James la guardò. Fortunatamente era solo miope, perciò da vicino la vedeva decentemente, ma come avrebbe fatto dopo?

Evans, ho cercato di dirtelo prima, ma non mi hai ascoltato...non ci vedo niente, almeno non da lontano.”
Lily si batté una mano in testa: “Merlino, scusa! Mi ero scordata degli occhiali!” disse e li tirò fuori dalla borsa.

James raggiunse le mani di lei e insieme gli infilarono gli occhiali.

Oh, allora questo posto è davvero così scuro...credo mi toglierò gli occhiali, era meglio prima.”
Lily alzò gli occhi al cielo: “Smettila di fare il cretino, Potter...non è proprio il momento...”

Lui stette zitto e si continuò a guardare intorno.

Dopo un po', senza preavviso, disse alla ragazza: “Sai, Evans...non riesco ancora a crederci che tu sappia del nostro segreto e non ci abbia denunciato...sai, il fatto degli animagus.”
Lily sospirò: “Nemmeno io riuscivo a credere che voi aveste fatto quello che pensato...ma ormai era palese...”

James sentì una punta di amarezza nella voce di lei e sorrise tristemente: “Sei arrabbiata perché hai parlato con me e non te lo aspettavi?” chiese lui alludendo a tutte quelle sere prima delle lune piene passate lui in forma di cervo e lei fuori da Hogwarts.

Lei sospirò: “No, non sono arrabbiata...” disse sorridendo senza guardarlo.
James rimase serio: “Non ne abbiamo mai parlato...” affermò.

Lily sospirò: “Perché non c'è mai stato il momento giusto...”

potrebbe essere questo...” sussurrò lui cercando di guardarla nelle iridi.
Il cuore di Lily saltò un battito, ma cercò di restare calma: “No, non è il momento adatto... Siamo nella casa di alcuni dei più temuti mangiamorte in circolazione, i tuoi genitori sono preoccupatissimi, così come i tuoi amici. Contano tutti su di me, e io ti devo riportare a casa...Sirius mi ha fatto la ramanzina del secolo, tu sei mezzo morto sul pavimento di un carcere e io devo portare via te e, visto che non può rimanere qui, anche lui...tutto questo nel minor tempo possibile...quindi...no, non è il momento adatto. A casa avremo tutto il tempo del mondo...” sussurrò calma mettendo via le medicine e scagliando qualche incantesimo curativo sulle gambe del ragazzo.

Sirius ha fatto...cosa?” chiese James incredulo.

Lily sbuffò maledicendosi mentalmente: “Niente...ho parlato troppo...lascia stare.” disse e si alzò da terra.

La ragazza gli tese il braccio per aiutarlo ad alzarsi, ma lui non si mosse.

Cosa ti ha detto Sirius?” chiese con gli occhi spiritati.

Lily alzò gli occhi al cielo: “Tutto e niente...va bene così?” chiese enigmatica.

No...per cosa ti ha sgridata?” chiese nuovamente.

Lily guardò Cole che sorrise e l'aiutò a tirare su James.

Per niente...sono sicura che ti dirà tutto lui...”
James continuò a fissarla e lei sbuffò: “Uffa, mi ha sgridata per...per...ma ne dobbiamo parlare proprio ora?” chiese imbarazzata.

James vide il rossore sulle guance di Lily, e capì che l'argomento non era momentaneamente tra i suoi preferiti, perciò lasciò perdere.

Lily lasciò uscire tutta l'aria che aveva trattenuto per l'agitazione e prese fuori dalla borsa la bacchetta di James: “Questa è tua...” disse e gliela porse.

Grazie...quelli che mi hanno assalito mi hanno preso di forza prima che potessi scagliare anche un solo incantesimo. Mi hanno strappato il mantello della divisa e mi hanno trascinato via...erano in 4...ho cercato di difendermi, ma uno mi ha steso...è stato abbastanza imbarazzante, devo ammetterlo...”
Lily scosse la testa: “Tu rischi la vita e, invece di dire che è stato spaventoso, o cose così dici che è stato imbarazzante? Sei la contraddizione fatta a persona, Potter...” sussurrò lei iniziando a cercare la porta di cui le aveva parlato Sirius tra le celle.

James non disse nulla e Lily raccontò di come fosse andato l'attacco a lei.

Dopo che lei gli ebbe detto che era stato rapito a causa dei suoi genitori, lui annuì: “Sì, non me l'hanno detto direttamente, ma l'ho capito...mentre mi torturavano, mi chiedevano informazioni su dove fosse la sede dei miei o degli Auror...o come fare ad entrare...cose così...io non ne sapevo niente...e credo che anche loro abbiano capito che non sapessi molto, visto che sono ore che non mi torturano...” disse.

Già, bé...è stato abbastanza terrificante, prima sono andata dalla professoressa McGrannit, che mi ha portata dal professor Silente. Hanno fatto chiamare Sirius, Peter e Remus e ho detto loro di portare la mappa. Ti abbiamo cercato ma non eri da nessuna parte...io...Merlino...ho iniziato a raccontare cosa sapevo, Sirius si è arrabbiato con me, io sono uscita dandogli ragione...”
“Gli hai dato ragione?” chiese James sconvolto.

Lily annuì: “Già...una volta uscita ho realizzato che non avevamo idea di dove tu fossi...perciò ho trovato una fonte...ehm...attendibile, a cui chiedere, ho capito dove fossi, ho organizzato un piano e voilà...ora sono qui...dopo aver ovviamente, incontrato la metà degli Auror conosciuti nel mondo magico...” disse sorridendo.

James ridacchiò e insieme agli altri due continuò a camminare.

Lily era troppo preoccupata, per chiedersi perché Cole non stesse facendo domande sulla fuga, era troppo attenta a cercare la porta per vedere l'uomo sorridere dolcemente alla vista della relazione che avevano i due...

Ah-ah!” esclamò Lily dopo un po'.

Girò a sinistra e spinse contro quello che a James e a Cole sembrava un normalissimo muro.

Evans, sei forse...” iniziò a dire James, ma Lily si spostò e il muro si dissolse: “...impazzita?” finì lui confuso: “Come facevi a saperlo?” chiese sorpreso.

Me lo ha detto Sirius...” disse lei salendo per gli scalini di pietra che li avrebbero portati nel giardino.

Dopo qualche minuto, i tre uscirono e Lily puntò la bacchetta verso il cielo, prese un respiro profondo e disse: “Periculum!” ma proprio quando le scintille stavano partendo dalla bacchetta, James la spinse a terra e queste, invece di finire nel cielo, andarono contro un cespuglio, incendiandolo.

Perché l'hai fatto?” esclamò lei dolorante sugli scalini.

Perché siamo nei guai...” disse lui fissando qualche cosa oltre il giardino.

In quel momento, un paio di dissennatori in fondo al giardino iniziarono a dirigersi verso di loro.

Oh Merlino!” esclamò Lily.

Usa il patronus! Lily, te l'ho visto usare miliardi di volte, usa il patronus!” esclamò James, ma Lily era impalata, quelle creature erano molto peggio di quanto pensasse.

Il gelo le si stava infiltrando nelle vene, e tutte le sue paure, per i suoi amici, per la sua famiglia e per James sembravano invaderle la testa.

La ragazza si prese il capo tra le mani e la bacchetta le cadde a terra, James la raccolse, e stava per puntare la sua contro i dissennatori per fare qualsiasi cosa, quando Cole si parò davanti ai due ragazzi.

Portala via...” disse sorridendo.

James lo guardò sorpreso: “Cosa? E tu? Non puoi rimanere lì...”

Cole sorrise: “Starò bene...mi potete vedere solo voi...” disse.

James lo fissò confuso: “Solo noi? Io...io non...”
Cole continuò a sorridere al ragazzo, camminando all'indietro, verso i dissennatori: “Sono il tuo amore per lei James, niente di più, e niente di meno...” disse gentilmente.

Il Grifondoro strinse la ragazza tremante e l'aiutò ad alzarsi. Continuava a tenersi la testa con le mani spaventata e, probabilmente, non riusciva a sentire o vedere niente, con quella sensazione.

James guardò Cole dirigersi verso i dissennatori e dissolversi, proprio come il patronus di Lily sul lago in una nube bianca. Le creature furono sbalzate via verso il cielo, dove si confusero con le nuvole, mentre fuggivano.

James portò la ragazza dietro un albero: “Lily, è tutto ok, è tutto a posto...sono andati via...calmati...va tutto bene...” le disse stringendola a se e accarezzandole i capelli.

Non è tutto ok...Merlino...potremmo anche morire qui...oddio...io...io...non pensavo sarebbe stato così...” disse lei tremando.

James continuò a stringerla: “Dai, Evans, crea le tue belle scintille e andiamocene, forza...senza aiuto non possiamo fare altro...”

Lily annuì e sparò le scintille rosse in aria.

Nel momento esatto in cui le scintille esplosero in aria, però, altre luci iniziarono a spargersi intorno a loro.

Trovati!” urlò una voce maligna.

Lily tremò nuovamente, ma si girò in tempo per proteggersi da una maledizione.

Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange erano usciti di casa dopo aver visto la fine che avevano fatto i dissennatori.

I due iniziarono a scagliare maledizioni a destra e a sinistra.

Lily e James cominciarono a correre, a proteggersi e a nascondersi.

Quando dovrebbe arrivare l'aiuto?” chiese James una volta che i due si furono nascosti dietro un muro.

Tipo...prima che ci attaccassero...?” chiese lei guardando dove fossero gli abitanti della casa.

Bene...” sussurrò James sarcastico, Lily vide una luce e lo trascinò a terra con se: “Giù!” esclamò.

I mangiamorte ricominciarono a duellare, ma l'esperienza minima di James e Lily non era quanta quella dei 2 maghi oscuri che combattevano in quel momento, perciò, ai ragazzi, non rimaneva che proteggersi e scappare, aspettando il momento di andarsene.

Lily avrebbe voluto dire a James che non si sarebbero dovuti dividere, ma proprio in quell'istante un incantesimo passò in mezzo ai due, facendo buttare una da una parte e l'altra dall'altra.

Lily cominciò a correre a destra, James a sinistra.

Bellatrix inseguì la ragazza, mentre Lucius inseguì il Grifondoro.

I ragazzi continuarono a correre, e a scagliare incantesimi dietro di loro, Bellatrix, dietro Lily, rideva come una pazza: “La piccola mezzosangue vuole correre...vediamo cosa ne pensa lui...” disse.

Lily non capì cosa intendesse, ma continuò a corre, cercando di tornare da James.

Quando riuscirono a ritrovarsi, si posizionarono schiena contro schiena, attenti a qualsiasi rumore.

Gli incantesimi venivano da ovunque e da nessuna parte, i due non sapevano da dove o da chi proteggersi.

Ricominciarono a correre, stanchi e senza protezioni, si girarono e vennero nuovamente divisi da un incantesimo, ma le cose andarono diversamente rispetto a prima.

Oltre all'incantesimo che li aveva appena separati, Lily ne sentì arrivare un altro, dietro di lei.

Ma non aveva più tempo per proteggersi, né per spostarsi. La luce violacea le era sempre più vicina e le sarebbe arrivata addosso, se qualcosa, o meglio qualcuno, non l'avesse spostata all'ultimo prendendo il suo posto.

NO! James!” urlò lei, ma lui era caduto.

La ragazza corse dal compagno di casa e gli si inginocchiò accanto, incurante dei due mangiamorte che li avevano di sicuro ormai raggiunti.

Vide il ragazzo respirare debolmente e posò la sua testa sulle proprie gambe inginocchiate in terra.

Lui tossì debolmente: “Stai bene?” le chiese.

Lei lo guardò sconvolta: “Sei pazzo! Chiedi a me se sto bene?! Perché l'hai fatto?!” gli chiese nel panico.

Sai, no, potevo salvarti e l'ho fatto nell'unico modo che mi è venuto in mente...”

Lily scosse la testa guardandolo negli occhi per quasi la prima volta.

Sono stanco...non ne posso più...” sussurrò lui abbassando le palpebre lentamente.

Lily capì, che non avrebbe potuto fermarlo dal chiudere gli occhi, capì, che l'avrebbe fatto comunque.

Perciò sorrise debolmente e gli accarezzò i capelli: “Sii forte...” disse e lui, sorridendo, chiuse gli occhi.

* * *

Che scena commovente...i due fidanzatini che si dicono addio.” canzonò i due Bellatrix.

Lily non disse niente, non la guardò nemmeno, sapeva che sarebbe morta di lì a poco, perciò continuò a guardare il volto di James.

In quel momento, però, poggiò la mano sul suo petto, e sentì dei battiti.

Non era morto. James era vivo...il suo cuore batteva ancora.

Questo diede abbastanza speranza a Lily per poter alzare la testa e dire: “Codardi...”

Come, prego?” chiese Bellatrix con gli occhi infuocati dalla rabbia.

Lily non tentennò: “Codardi...siete solo dei codardi.”
Bellatrix stava per dire qualche cosa, ma sorrise, sorrise, guardando oltre le spalle di Lily.

Lei si girò e vide l'uomo più spaventoso che avesse mai guardato.

La pelle era bianca come la neve, gli occhi rosso fuoco e il naso completamente assente, salvo le narici al centro del viso.

Non l'aveva mai visto veramente, ma Lily seppe, in quel momento, che lord Voldemort le era davanti.

Hai dato dei codardi ai miei seguaci?” chiese con un sorriso il signore oscuro.

Lily prese un sospiro. Sarebbe morta sicuramente, ma loro non sapevano che James fosse vivo...forse lui ce l'avrebbe fatta.

Perciò, sorrise: “Esattamente. Siete solo dei codardi! Avete attaccato degli studenti! Degli studenti, ma più di tutti, avete prelevato un ragazzo dalla propria scuola, un ragazzo purosangue e invece di prendervela con i suoi genitori, ve la siete presa con lui. Bé, questo da me si chiama colpo basso o, codardia. Solo i codardi usano simili trucchi per raggiungere i propri scopi.” disse Lily col cuore che le andava a mille e la bocca completamente secca.

Il signore oscuro la guardò con un misto di interesse e cattiveria: “Purosangue, certo, ma traditore...traditore se sta con quelli di una classe diversa dalla sua...” disse indicando James.

Lily non aveva ancora spostato la propria mano.

Lei è più codardo di loro, se lo vuole sapere...” disse lentamente la ragazza.

Voldemort si mosse con rabbia, ma Lily continuò a parlare, e lui continuò ad ascoltare: “Ci vuole solo un uomo molto impaurito, a guidare un gruppo di codardi come loro.”

Il signore oscuro avrebbe volentieri ribattuto, ma in quel preciso istante, le barriere attorno alla casa si spezzarono e caddero in mille pezzi.

Lily iniziò a contare, ma non si smaterializzò subito:.

10...

Pover'uomo...” disse a Voldemort che si guardava intorno sorpreso

9...

Il signore oscuro la guardò con rabbia e curiosità per l'affermazione della ragazza.

8...

Deve essere terribile non poter amare il prossimo ed essere sempre soli...” disse lei

7...

Lui alzò la bacchetta con rabbia

6...

Lily sorrise e strinse la camicia logora di James continuando a sentire i suoi battiti.

5...

Dalla bacchetta di Voldemort iniziò a scaturire una luce verde.

4...

Lily iniziò a parlare con se stessa: Le tre D Lily, ricorda le tre D...

3...

Voldemort mosse il braccio contro i ragazzi.

2...

l'incantesimo balzò fuori dalla bacchetta del signore oscuro.

1...

La luce verde colpì il suolo e le gambe di Lily colpirono un pavimento di legno pregiato.





Angolino autrice:
Ok, credo dinon aver mai scritto un capitolo così lungo...avrei voluto dividerlo a metà (La divisione darebbe stata più o meno all'arrivo di Lily nelle segrete) ma credo che mi avreste brutalmente ammazzata, quindi l'ho lasciato intero...che dire...spero vi piaccia...io...ho pensato ad un sacco di cose, alla presenza di Cole, che spero fosse chiara, all'attacco dei mangiamorte, alla scelta di quali mangiamorte...ecc.
Spero sia stato verosimile...è la prima volta che tratto di una battaglia...
Grazie a tutti voi che mi seguite/recensite/preferite, che aumentate sempre :)
Un saluto, ora rispondo alle vostre recensioni ^^ Mi avete recensita in 9 *-* Sono super felice :3
Giuly




GiulyHermy99  Ah ah, bé...sì, il piano di Lily non è così complicato...il suo esito, invece...è un pò diverso da come se lo immaginava, credo XD Spero ti sia piaciuto questo capitolo e che sia stato più chiaro dell'altro, un saluto. 

Just a little wizard Ah ah in realtà non mi ha fatto nulla, ma, effettivamente, gliene sto facenod capitare di tutti i colori :3 Sono carina, vero? XD
Hai proprio ragione, "Eh brava la Evans" XD Volevo che si riscattasse con Severus, che sembrasse forte, anche se ancora ferita dal Serpeverde...spero di esserci riuscita :) Non ti preoccupare, comunque, sono anche io una curiosa XD Spero che il capitolo ti sia piaciuto e che sia stato decente =P
Un saluto.


Lulu_Herm Oh, in realtà, mi sembrava di aver messo nel capitolo precendente che il fatto dei 10 secondi glielo avesse detto Severus...
La frase finale è riferita al capitolo prima...è normale che non sia chiaro...a volte do per scontato delle cose XD Nel capitolo prima Sirius aveva chiesto a Lily se sapesse chi veramente fosse in pericolo, se davvero conoscesse James, perciò Lily riesce a capire chi salvare perché capisce che deve salvare James, il caposcuola gentile e sorridente, e non Potter, il ragazzo arrogante =P
Mi fa comunque piacere che ti sia piciuto ^^ Questo è stato all'altezza? Spero di sì :) Un saluto.


Herm93  Ah ah già XD Ce lo siamo un pò tolto dai piedi XD Ha decisamente rischiato di grosso XD Come hai visto qui sopra...ti è piaciuto questo capitolo? Spero di sì :) Un saluto, spero di sentirti presto =P

_Mik_  Geniale? Sì, effettivamente quella ragazza è una forza della natura XD Oh, l'hanno decisamente trovato =P Che ne pensi di come si è sviluppata la cosa? Io mi faccio paura da sola XD Mi fa piacere che anche il resto dei capitoli ti siano piaciuti ^^ Un saluto, a presto.

lunastorta__ Davvero? Mi fa così piacere che i capitoli ti piacciano :) Addirittura non riesci ad esprimerti per la curiosità? XD Che carina...spero do aver riempito i vuoti, e spero che questo capitolo ti sia piaciuto quanto gli altri ^^ Un saluto.

danyazzurra  Ehm...ops XD Credo di aver fatto giusto qualche danno XD XD Ehm...spero tu non mi ucciderai =P Comunque anche io l'adoro quando fa così *-* Ma io adoro sempre Lily, quindi non fa differenza XD Un saluto, spero questo capitolo ti sia piaciuto :)

cristy_black Oddio, sì...i terremoti mi fanno sentire impotente...pensa che ci sono tutt'ora delle scosse...anche da te? Comunque anche io ero spaventatissima per la mia famiglia...mia sorella, poi, non era nemmeno a casa, ma era al mare, quindi mia madre ha iniziato a scelerare come una matta preoccupatissima XD Comunque, ma che carina *-* Hai pensato a me? Che dolce :3 Un bacio, spero ti sia piaciuto questo capitolo :)

Always89  Ah ah, già...le minacce hanno funzionato XD Bé...non ho esattamente salvato James...ehm...non mi uccidere XD Mi fa piacere ti si apiaciuto il capitolo scorso...questo com'era? Spero non sia stato deludente ^^ Un bacio.

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Capitolo 26
*** Mattina di lacrime ***


Mattina di lacrime
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Tum-tum, tum-tum, tum-tum

 

 

Angolino autrice:


Sorpresi di vedermi 3 giorni prima del solito?

Credetemi, lo sono più di voi. In generale ho avuto più tempo, perché essendo di Modena, abbiamo avuto un altro terremoto, e ora siamo a casa da scuola...nel panico, ma non a scuola, quindi quando non studio scrivo ^^
In più, l'ho voluto fare, perché...

Mi avete lasciato 11 recensioni!!!

Io T.T Mi viene da piangere ç.ç Siete fantastici, tutti e voi 65 che mi seguite, voi 29 che mi preferite e voi 4 che mi ricordate...e voi che continuate a recensirmi continuamente...

Grazie a tutti, davvero, un bacio...in fondo troverete le risposte alle vostre 11 recensioni :)

Giuly




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...e le gambe di Lily colpirono un pavimento di legno pregiato.

 

 

Durante la materializzazione Lily aveva pensato come una pazza alle parole “casa” e “Potter”.

Non aveva idea se fosse arrivata oppure no, ma non le interessava. Per il momento, la sua più grande preoccupazione era continuare a sentire i battiti lenti e irregolari del cuore di James.

Perciò, appena toccò terra, non si guardò intorno, continuò a guardare il ragazzo che aveva la testa sulle sue gambe e che aveva le palpebre chiuse e gli occhiali storti sul naso. Con la mano libera glieli raddrizzò e gli accarezzò i capelli.

Intorno a lei, intanto, i genitori di James, i tre Malandrini e Marlene McKinnon, erano rimasti pietrificati per quei dieci secondi senza difese, per due ragioni: la prima era, ovviamente, quella dell'attesa di Lily, la seconda, era che erano attenti in caso si fosse presentato un attacco alla casa.

Quando Lily era comparsa, tutti avevano sussultato ed erano rimasti immobili. Subito dopo le barriere erano tornate al loro posto, ma nessuno si era mosso.

Ed ora erano tutti lì, a guardare la ragazza, con gli occhi lucidi e il viso cosparso di graffi e terra, con sulle gambe James, ridotto peggio di lei con gli occhi chiusi.

Tutti si mossero allo stesso istante. Tutti, tranne Lily, che rimase ferma, con la mano destra sul petto del Grifondoro e la sinistra che passava tra i suoi capelli.

Nessuno osò sfiorarla e, dopo qualche minuto, Remus cercò di toccarle la spalla: “Lily...” cercò di chiamarla, ma prima che la mano del ragazzo potesse raggiungere la spalla della Grifondoro, delle scintille la colpirono e Remus indietreggiò massaggiandosi la mano ferita.

Cosa Merlino...?” chiese Remus guardandosi il palmo arrossato. Fortunatamente i fulmini non lo avevano ferito gravemente ma la cosa lo colpì abbastanza da restare un po' più lontano di prima dai due.

Tutti iniziarono a chiedersi che cosa fare, tutti tranne Sirius, che guardò Lily e vide la mano della ragazza sul petto del fratello.

A differenza degli altri, che non avevano dato molto peso alla cosa, Felpato notò il modo in cui il palmo e le dita di Lily premessero sul punto esatto in cui il cuore di James si doveva sentire meglio.

E lì, in quell'istante, il ragazzo capì. Si inginocchiò e si avvicinò a Lily.

Stai attento Sirius...” sussurrò Peter impaurito, ma il ragazzo non toccò Lily per spostarla, le si sedette a fianco e parlò, mentre tutti gli altri lo fissavano: “Lily...” cominciò: “Tu...hai paura che non si svegli, non è vero?” chiese.

Lei non disse niente, ma le sue spalle cominciarono a tremare.

Sirius prese un respiro profondo...non era un discorso facile, nemmeno per lui: “Vuoi sentire se il suo cuore batte ancora...lo vedo dalla mano...” disse sorridendo debolmente.

Lei spostò gli occhi verso di lui, per guardarlo in viso, e il ragazzo vide che erano lucidi e pieni di lacrime.

Ti...prometto, che faremo di tutto perché il cuore di James non si fermi...Marlene è qui apposta per aiutare in caso di necessità...è brava...” disse annuendo cercando di convincere la Grifondoro.

...è molto brava, ma se tu non ci lasci prendere James, non potremo capire che cos'ha...se non ce lo lasci prendere il cuore che senti battere ora potrebbe fermarsi...e tu non vuoi questo, vero?” chiese Sirius lentamente.

Lily non rispose, guardò di nuovo James e rabbrividendo ancora, tolse la mano con riluttanza dal petto del ragazzo iniziando a cadere all'indietro.

Sirius la prese in tempo perché non sbattesse la schiena per terra e gli altri iniziarono a portare James in una stanza adibita a ospedale provvisorio.

Lasciato James a Marlene, Charlus e Dorea si appostarono tra la stanza e la sala sia per ascoltare Lily che per aspettare novità da Marlene.

Le scintille che avevano colpito Remus non arrivarono nuovamente ma Lily tremava moltissimo tra le braccia di Sirius anche se non pianse come si aspettava il ragazzo. Forse era troppo sconvolta e stanca per versare delle lacrime.

L-Lui...i-io...” iniziò a balbettare lei.

Sirius la zittì: “Calma, Evans...con calma...ora stenditi un po'...” le disse e, aiutato da Remus, la stese sul divano che c'era nella stanza.

Lily, però, continuò a tremare e tremare.

Marlene era occupata con James e i ragazzi non potevano fare altro che cercare di calmarla o come minimo capire perché stesse così male.

Evans...calmati...cosa è successo, dicci...calma, siete al sicuro, questo posto è molto protetto...calma...” disse Felpato dandole da bere dell'acqua.

Lei bevve, ma continuò a tremare: “N-Noi...è-è...s-stato...t-terribile...” disse lei singhiozzando.

Bé, sì, quella casa è un posto deprimente, te lo concedo.”

Lily si concesse un sorriso, ma continuò: “B-Bellatrix ha c-chiamato...l-l-lui...” disse con i respiri sempre più corti.

Chi?” chiese Remus non capendo.

Lily lo guardò con gli occhi lucidi: “A-Aveva l-la p-pelle b-bianca c-come i-il g-gesso...gli occhi r-rossi e il n-naso come q-quello di u-un s-serpente...” disse tremando al ricordo.

Pelle bianca, occhi rossi e naso come quello di un serpente? Evans, non sei lucida...devi aver sognato...” disse Sirius passandole una mano sulla fronte.

Ma Charlus, rapito dalle parole della ragazza, aveva lasciato la postazione sua e della moglie tra la stanza dove Marlene lavorava e il salotto, si fermò sbalordito.

Cos'ha detto di aver visto?” chiese al figlio adottivo.

Sirius lo guardò e alzò le spalle: “Un uomo con la pelle bianca, gli occhi rossi e il naso di un serpente...probabilmente è sotto shock...” disse il ragazzo.

Ma Charlus si mosse velocemente e si inginocchiò di fianco a Lily preoccupatissimo.

Lord Voldemort era a villa Malfoy Lily?” chiese stringendole la mano.

Lei si sentì mancare il respiro, ma annuì e disse: “è stato s-spaventoso...l-lui...i-io...g-gli ho d-dato d-del c-codardo...” disse lei con gli occhi spaventati e spalancati.

Sirius, che era rimasto sconvolto dalla domanda di Charlus guardò la ragazza ancora più sotto shock: “Hai dato del codardo a Colui-che-non-deve-essere-nominato?!” chiese con la bocca spalancata.

Chiudi quel forno Sirius...” disse Remus seriamente, anche se era anche lui sotto shock.

Lily si nascose il viso tra le mani: “L'ho dato prima a Bellattrix e a Lucius, poi a lui...c-con che c-coraggio si preleva un ragazzo d-dalla propria scuola e lo si tortura p-per arrivare a d-delle informazioni c-che hanno i g-genitori...lui...solo i codardi lo fanno...e ci vuole un c-codardo a guidare una massa d-di...di...di idioti come sono i mangiamorte!” disse lei con meno balbettii.

Tu...tu sei una pazza Evans!” se ne uscì Sirius.
Anche questa volta Lily sorrise.

Charlus, però, era rimasto serio: “Voi scherzate, ragazzi, ma non sapete che i maghi che sono riusciti a sfuggire a Lord Voldemort sono pochi...si contano sulle dita di una mano...e il fatto che siate studenti sorprende ancora di più...” disse l'uomo.

Cosa sorprende?” chiese Dorea che aveva notato solo allora che il marito fosse nel salotto.

Charlus guardò la moglie negli occhi: “Hanno incontrato il signore oscuro, a villa Malfoy.”

Dorea guardò Lily e poi Charlus, infine si sedette senza forze di fianco a Lily sul divano.

Voi...cosa? È impossibile! Perché avrebbe dovuto essere lì? Come...?” iniziò a chiedere spaventata.

Lily deglutì: “Non lo so, prima sono arrivati dei dissennatori...io...non so come siamo riusciti a respingerli...ho un vuoto...poi ho lanciato le scintille, ma Bellatrix Lestrange e Lucius Malfoy ci hanno trovati, quindi abbiamo iniziato a correre...Bellatrix ha seguito me e ha urlato qualche cosa tipo Vediamo cosa ne pensa lui abbiamo continuato a scappare, e James mi ha spostata in tempo perché non venissi colpita, ma ha preso il mio posto e...e...” la ragazza prese un respiro profondo: “è caduto a terra e gli ho detto di essere forte, poi si è addormentato. È lì che è arrivato...lui...ha iniziato a parlare e io gli ho...ehm...dato del codardo...” Dorea la guardò sotto shock: “Tu, cosa?!”

Lily si coprì, come prima il viso con le mani: “Non lo so perché, ero sotto shock, stavo per morire, la barriera era ancora intatta...speravo solo che James si salvasse, perché ai loro occhi poteva sembrare morto, quindi...l'adrenalina, la paura...io...gli ho dato del codardo, la barriera è caduta, lui ha cercato di uccidermi e io mi sono smaterializzata...” concluse la ragazza.

Tutti avrebbero voluto dire qualche cosa, ma in quel momento Marlene uscì dalla stanza dove avevano portato James con aria grave.

Come sta?” chiese Dorea nel modo più calmo possibile.

Lily non disse nulla, ma aveva un bruttissimo presentimento.

Marlene prese un respiro profondo: “Non lo so...non ne ho idea...è come se...come se stia andando in coma spontaneo...non lo so, non c'è una pozione o un incantesimo che possa curarlo, perché sta bene, fisicamente sta benissimo, qualche botta qua e là, la bruciatura dell'incantesimo che l'ha preso in pieno, ma niente di importante. L'incantesimo da cui ti ha protetta...era violetto, vero?” chiese Marlene a Lily, la quale annuì.

Anche la medimaga assentì: “Avevo ragione, quindi, non era che un incantesimo rallentante...serviva per rallentare le prede nell'antichità...non so chi l'abbia usato...probabilmente è stato Malfoy, fosse stato per Bellatrix, sareste già stati belli che morti, ma probabilmente Lucius non voleva troppi cadaveri sul groppone...” disse scuotendo la testa: “Comunque...James non ha niente che non va, a parte il fatto che sembra, come dicevo prima, in coma...si è come chiuso in se stesso...” disse la donna.

Tutti ascoltarono, poi Charlus disse a parole i pensieri di tutti: “Quando si sveglierà?” chiese lentamente.

Marlene guardò il pavimento contorcendosi le mani, poi disse: “Non lo so...”

* * *

Era notte fonda e Lily camminava per uno dei numerosi corridoi di casa Potter alla luce della sua bacchetta magica

Dopo che Marlene aveva detto loro che James avrebbe potuto rimanere addormentato per un tempo illimitato, tutti erano rimasti pietrificati, ma Dorea, che era una donna forte e pratica, si era subito fiondata sull'organizzazione della casa, iniziando a sistemare, almeno per la notte i ragazzi. Lei, sotto shock, era stata portata nella “camera gialla”, come l'aveva chiamata Dorea, e Marlene l'aveva medicata immediatamente, dicendole di riposare. Ma lei non ci riusciva. Si muoveva, appena chiudeva gli occhi, urlava come una pazza alla vista di Voldemort, o di Bellatrix, o a James senza vita davanti a se.

Perciò Marlene le aveva fatto un incantesimo per dormire qualche ora e aveva chiesto che qualcuno stesse con lei. Sirius si era offerto e si era messo seduto su una sedia di fianco a lei.

Dopo aver dormito sì e no 4 ore, Lily si era risvegliata con i sudori freddi, ma non aveva urlato.

Guardandosi attorno, aveva visto Sirius addormentato e, conscia del fatto che molto probabilmente non si sarebbe addormentata, si era alzata, aveva preso la bacchetta e, dopo aver sussurrato “Lumos” aveva iniziato a camminare per la casa silenziosa.

Probabilmente si sarebbe persa di lì a poco, ma quella specie di castello l'affascinava.

Girò l'angolo e tornò subito indietro. Le era parso di vedere una luce soffusa.

Eppure non sentì dei passi. Tornò fuori e allungò il braccio con la bacchetta illuminata. La luce era ferma, vicino ad una porta. La ragazza si avvicinò e tirò un sospirò di sollievo ridendo a bassa voce per quello che vide.

Sulla porta c'era una scritta fluorescente che diceva: Camera di James.

Sotto questa era stato aggiunto in più piccolo con la stessa tecnica: e di Sirius

Dopo aver smesso di ridere, tornò seria con un pensiero in testa.

Questa qui davanti a me, è la camera di James...

Perciò, metà tra l'emozionata e l'impaurita, Lily aprì la porta ed entrò chiudendosela alle spalle.

Lily si guardò intorno. La stanza era tappezzata da una carta da parati bordeaux. Sulla parete che ospitava un fianco del letto, era stampato un enorme stemma di Grifondoro e di fianco c'erano appese delle vecchie sciarpe e oggetti della casa.

Le altre pareti occupavano, una l'armadio e un'altra una porta, che probabilmente portava al bagno, e un letto, probabilmente quello di Sirius. Ma fu la quarta parete a sorprenderla.

Era il muro più piccolo dei 4, ma era pieno zeppo di foto. Immagini e immagini, attaccate artisticamente, in modo che si muovessero a 'onda'.

Lily si avvicinò e le guardò, una per una, con la bacchetta che faceva luce lentamente.

Sorrise davanti ai piccoli Malandrini e davanti alla propria che sgridava James.

Il Grifondoro aveva raccolto un sacco di momenti diversi, uno più dolce dell'altro.

Lily, però, si dovette sedere sul letto. Da quando era entrata nella stanza, infatti un odore particolare l'aveva colpita al cuore.

Come se fosse senza respiro, la ragazza si stese e appoggiò la testa sul cuscino.

Fu la sua fine. L'odore che sentiva era il profumo di James, quel profumo di cuoio, di legno trattato e di erba tagliata che James aveva sempre addosso.

Il cuscino su cui ora la testa della ragazza poggiava, era impregnato di quell'odore, e Lily non poté fare a meno di spostare le coperte e stenderci sotto, col naso vicino al guanciale che sapeva tanto di James.

Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, ma non pianse.

Continuò a respirare il profumo che di solito sentiva su James quando camminavano la sera durante le ronde, si abbracciò le ginocchia infreddolita sicura, però, di essere al sicuro da qualsiasi male, se cullata da quell'odore così buono e familiare.

Le palpebre le si abbassarono lentamente sfinite e si addormentò in quella stanza nuova e conosciuta allo stesso tempo.

* * *

A Lily sembrava di essere su un treno ad alta velocità...o più che altro su una montagna russa che andava veloce sempre dritta.

Era seduta e il vento le sferzava il viso. Tutto intorno a lei era bianco brillante, con luci dello stesso colore ovunque...

Gli occhi le facevano male per l'aria e stava per chiuderli, quando vide James di fianco a se.

Si girò veloce, ma lui non c'era più.

Confusa tornò a guardare avanti e a destra vide nuovamente James che le sorrideva.

Il ragazzo era in piedi e sembrava sfuocato.

Era fermo, perciò lei si girò di nuovo, ma questo era di nuovo sparito.

Si girò, lo vide e lo guardò di nuovo, ma ogni volta lo vedeva sparire.

Di punto in bianco, però, si sentì chiamare: “Evans!” e sentì una risata.

Sentì cori formati dalla voce di James chiamarla da ovunque e da nessuna parte.

Lei si girava, cercava di trovarlo, ma quando lo vedeva, lui sapriva.

James!” cercò di chiamarlo.

Evans!” si sentì chiamare di nuovo.

Era sempre più vicino: “Evans!” la chiamava.

Lei lo cercava, ma era bloccata sulla montagna russa. Destinata ad andare avanti...

James!”

Evans!” la chiamò di nuovo e di nuovo.

Lily si sentì prendere per le spalle e chiamare ancora, ma non era più la voce di James, era...

Evans! Mi hai fatto prendere un colpo!” disse Sirius inginocchiato di fianco a lei con le mani sulle sue spalle scuotendola.

Lei deglutì e si distese nuovamente sul letto con una mano davanti agli occhi e la gola secca.

Scusami...” disse in tono lugubre.

Sirius si guardò intorno: “Perché sei venuta qui?” chiese confuso.

Lei girò la testa e lo guardò: “Io...ho vagato per la casa e ho visto le luci della porta...” disse.

Sirius ridacchiò: “Sì, James è sempre stato un esibizionista...”

Anche Lily sorrise: “Sono entrata...volevo andarmene, ma...io...io ho...”

Sirius tacque e aspettò che la ragazza ricominciasse a parlare.

Lily prese un respiro profondo e con le guance arrossate, disse: “Ho sentito il suo profumo...” disse mettendosi a sedere: “Questa stanza ne è piena...James è...ovunque...e allo stesso tempo da nessuna parte...è disarmante...non so cosa fare...”

Sirius si alzò e si mise a sedere di fianco a lei: “è normale...Dorea e Charlus aprono questa stanza di rado quando non ci siamo...ci passano solo gli elfi domestici che puliscono...che tipo di odore senti?” chiese di punto in bianco.

Lily sorrise: “Ne sento tre differenti, in effetti... credo di essere riuscita anche a collegarli a cose concrete...” disse con gli occhi lucidi appoggiando le braccia e la testa sulle proprie ginocchia. Sirius aspettò in silenzio.

Sento odore di cuoio...immagino per il fatto che siate sempre a giocare a Quidditch con pluffe e cose così tra le mani...” disse ridacchiando. Anche Sirius sorrise.

Sento odore di legno trattato...sempre per il Quidditch immagino...avete sempre dei manici di scopa vicino a voi...” disse.

Poi sento odore di erba appena tagliata...credo che questo sia per il fatto che ho visto per la prima volta il vero James a casa mia, sull'erba appena tagliata di fianco a delle altalene... non so, credo sia per questo.” disse pensandoci.

Sirius la guardò e, ancora una volta, non disse nulla.

Lily si guardò di nuovo intorno e vide le foto continuare a muoversi. Sorrise e gli occhi le si fecero nuovamente lucidi, guardò il Grifondoro e chiese in un sussurro, quasi si vergognasse: “Sirius, posso piangere?”

Lui sorrise tristemente e l'abbracciò, nel suo abbraccio che Lily aveva sentito definire da Remus 'da orso'.

Il Grifondoro fece molta fatica a non piangere a sua volta, ma decise che per la propria 'immagine' da duro e per la propria sanità mentale, sarebbe stato meglio fare sfogare solo Lily, perciò l'abbracciò e la lasciò piangere per un paio d'ore, a intervalli quasi regolari.

Quando si fu calmata, erano circa le dieci di mattino, perciò scesero in sala da pranzo per la colazione.

Una volta arrivati, salutarono e chiesero se ci fossero novità su James.

Nessuno dei due accennò a quella mattina di lacrime.


Risposte alle recensioni:


Just a little wizard  Hai visto...i miracoli accadono XD Non ho diviso il capitolo, anche se la tentazione è stat forte =P

Mi fa piacere che ti sia piaciuto...Cole...sì, è come se fosse lì per far sperare James sull'arrivo di Lily...il suo amore che lo protegge...non so...voleva essere una cosa così ^^ E sì, funziona come un patronus...perché i patronus sono fatti di ricordi e sensazioni felici...l'amore è un sentimento positivo, perciò ho immaginato di usarlo così.

Mi fa davvero piacere che il capitolo sia stato verosimile ^^
Un saluto, spero ti sia piaciuto anche questo :)
Giuly

 
danyazzurraEh eh, ti ho fatto passare così tante cose che l'impulso di strozzarmi mi sembra il minimo da parte tua XD Fai bene ad essere in apprensione per James...Ah ah...addirittura i cori da stadio? XD Ho aggiornato il prima possibile ^^ Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo.

Un saluto,
Giuly

 
new malandrinaNon ti preoccupare per le recensioni...anche io sono sommersa dalle verifiche, è normale ^^

Mi fa piacere che i sia piaciuto :) La predica di Lily a Voldemort la adoro anche io :)
Un saluto,

Giuly

 
Lulu_HermMi fa piacere che il capitolo sia stato verosimile ^^ e sì, Lily ha proprio smontato 8come hai detto tu ^^) Voldemort =P

Grazie per i complimenti, sei gentilissima :) Un saluto,

Giuly

 
cristy_blackAh ah, è abbastanza presto così? =P Ho schivato la maledizione? XD

Mi fa piacere ti sia piaciuto.

Tu mi fai troppi complimenti =P Ma continua pure XD
Un saluto, spero di aver schivato la cruciatus in tempo XD
Giuly

 
GiulyHermy99Ah ah, anche io mi sono dovuta sorbire la comunione di mio cugino la scorsa domenica XD Per questo avevo postato la mattina presto =P

Mi fa piacere che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, di questo che ne pensi?

Sì, bé, ho pensato che, essendo l'amore un sentimento così potente, potesse scacciare i dissennatori come un patronus ^^
Un saluto,

Giuly

 
_Wonderland_Eh eh, non posso, ma l'ho fatto XD

Mi fa piacere che tu abbia reputato il capitolo stupendo ^^Grazie mille :)

Un saluto anche da parte mia :)

Giuly

 
Emma111Che dolce, grazie ^^ Mi fa piacere che la storia ti piaccia, spero che anche questo capitolo sia stato quanto meno decente :)
Un saluto,

Giuly
 
_Mik_Concordo, Lily è geniale =P Io ho sempre visto i mangiamorte come dei codardi, perché le loro azioni sono spesso piene di paura...davvero è molto simile a te Lily? Mi fa piacere :)

Un saluto, grazie per i complimenti, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo :)

Giuly

 
lunastorta__Ah ah, hai ragione, ho risposto ad alcune domande, ma ne ho formulate altre XD

Mi fa piacere che ti sia piaciuta l'idea dello scontro tra Lily e Voldemort :) Mi fa piacere essere reputata brava...grazie :D

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un saluto,

Giuly

 
LjmikaAddirittura spettacolare? Che dolce, grazie :) Mi fa tanto piacere che l'idea di Cole e tutto il resto ti siano piaciuti e ti siano sembrati verosimili ^^

Spero anche questo capitolo ti sia piaciuto :) Un saluto,

Giuly

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Capitolo 27
*** Lily Evans a casa Potter ***


Lily Evans a casa Potter
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Tum-tum, tum-tum, tum-tum

 

Per due giorni la routine prese tutti quanti. Marlene insegnò ai signori Potter e agli altri degli incantesimi particolari per tenere dietro a James che, essendo in un coma spontaneo, non poteva fare cose normali come mangiare o bere.

Poi, la medimaga, dovette tornare in ospedale. Aveva detto ai Potter che, se volevano, potevano portare James là, ma tutti, compresi Lily e gli altri 3 malandrini, avevano declinato l'offerta, pensando che i mangiamorte avrebbero di sicuro controllato l'ospedale per ritrovare i ragazzi.

Dopo tre giorni, però, ancora nulla era successo, e Lily si sentiva sempre più in colpa per quello che James stava passando.

Se solo fosse stata più attenta, se solo si fosse spostata in tempo...tutto quello non sarebbe successo. James sarebbe stato sveglio e tutti sarebbero stati felici del loro ritorno.

Non sapendo cosa fare ed essendosi calmata, dopo la prima notte, Lily aveva trasfigurato una scopa che nessuno usava in una chitarra, e ora strimpellava le corde sopra pensiero.

In quel momento, entrarono i malandrini.

Si fermarono alla porta. Le dovevano dire una cosa importante...non sapevano come avrebbe reagito, ma Remus era abbastanza sicuro sulla risposta che avrebbe dato. Ad ogni modo, si mossero insieme e si sedettero vicino a lei sorridendo tristemente, ma sorridendo.

James ci aveva detto che sapevi suonare...” le disse Remus.

Lily sospirò fermando le corde: “Alle volte...quando non so cosa stia accadendo nella mia testa o nel mio cuore...suonare mi aiuta a pensare.” disse sorridendo di rimando all'amico.

Remus annuì, e Peter, tremante e insicuro, le chiese se potesse suonare loro qualche cosa.

La risposta che Lily avrebbe voluto dare, era negativa...ma chi avrebbe mai potuto dire di no al viso gentile di Peter?

Perciò annuì e sorrise dolcemente, pensando ad una canzone che stesse abbastanza bene col suo umore.

Sirius non aveva detto niente. Era dalla mattina in cui l'aveva trovata nella camera di James che non le parlava più, ma era curioso di sentire che cosa avrebbe cantato...ma soprattutto come avrebbe cantato e suonato. James gli aveva detto che era bravissima, ma lui era sempre stato di parte...

...

il suo James che non si era ancora risvegliato...

Lily, intanto, aveva deciso di suonare e cantare una canzone che ascoltava quando era piccola, perciò accordò una corda e si schiarì la voce cominciando lentamente.

I see your face in my mind as I drive away 

Cause none of us thought it was gonna end that way 

But people are people and sometimes we change our minds 

But it's killin' me to see you go after all this time 

Mhmmm mhmmm 

 

Mentre Lily cantava e suonava, pensava che era vero. Mentre mangiava, mentre camminava per casa vedeva il viso di James ovunque ...sentiva le sue ultime parole: “Sono stanco...non ne posso più...” parole sussurrate che Lily non immaginava sarebbero state le sue ultime, almeno per un po'...

 

Music starts playing like the end of a sad movie 

It’s the kind of ending you don’t really wanna see 

Cause it’s tragedy and it’ll only bring you down 

Now I don’t know what to be without you around 

 

Con Lily, tutti pensarono che nessuno avrebbe voluto vedere James in quel modo...così debole, vuoto e senza vita...perché una visione del genere può solo portare le persone a essere più tristi.

Lily pensò che avrebbe retto gli inviti insistenti di James anche milioni di volte per riaverlo lì, anche per poco, perché la sua mancanza era palpabile intorno a loro. L'assenza del suo sorriso si poteva sentire.

 

And we know it’s never simple never easy 

Never a clean break, no one here to save me 

You’re the only thing I know like the back of my hand 

And I can’t breathewithout you but I have to 

Breathe, without you but I have to 

 

Eppure, tutti loro sapevano che non era mai semplice o facile riparare a certe cose, che tutti loro sarebbero usciti da quella situazione feriti.

Lily, mentre cantava, si rese conto di conoscere James più di prima. Non sapeva come, ma le sembrava che in pochi giorni l'avesse capito. Magari non come i Malandrini...ma di certo non lo vedeva più come l'arrogante e viziato Potter.

 

Never wanted this, never wanted to see you hurt 

Every little bump in the road I’ve tried to swerve 

But people are people and sometimes it doesn’t work out 

Nothing we say now is gonna save us from the fall out 

 

Non l'avrebbe mai voluto vedere ferito. Debole. Senza il sorriso sulle labbra.

Ma Lily aveva sempre saputo che le persone a volte possono essere crudeli. Spesso vogliono spezzare chi al mondo brilla più di altri.

In quel momento, mentre cantava, Lily avrebbe voluto urlare a tutti che non era mai stata veramente arrabbiata con James, ma sapeva, che quelle parole non avrebbero salvato il ragazzo dalla situazione in cui era.

 

And we know it’s never simple never easy 

Never a clean break, no one here to save me 

You’re the only thing I know like the back of my hand 

And I can’t breathe without you but I have to 

Breathe, without you but I have to 

 

E gli altri, mentre ascoltavano la ragazza, videro il cambiamento in lei. Videro le emozioni passare decise e sicure sul suo viso, mentre suonava e cantava.

Lily, invece, pensava solo a respirare. Respirare e cantare. Come se, fare ciò, avrebbe potuto risvegliare James.

 

 

It’s 2 am 

Feelin like I just lost a friend 

Hope you know it’s not easy, easy for me 

Its 2 am 

Feelin like I just lost a friend 

Hope you know this aint easy, easy for me 

 

Perché a tutte le ore di quei giorni che erano passati, lei si sentiva svuotata. Come se una parte di lei fosse addormentata con James. Non si sentiva forte come al solito. Non sentiva quella forza interna che di solito le saliva dal cuore. Sembrava tutto più buio, tutto più difficile...niente le sembrava più facile. Nemmeno fare delle pozioni l'avrebbe aiutata...pensandoci, Lily capì che non le sarebbero venute bene come al solito.

 

And we know it’s never simple never easy 

Never a clean break, no one here to save me 

Oh I can’t breathe without you but I have to 

Breathe, without you but I have to 

Breathe, without you but I have to 

Breathe, without you but I have to 

 

Non era facile. Lily se lo sentì dentro. Sentì il proprio cuore battere contro le ossa.

Battere forte. Lo sentiva rimbombare...chissà se quel battito avrebbe potuto risvegliare James...

Respirare...ricordati di respirare... si ripeteva. Respirare, cantare e suonare...tutto qui. Respirare, anche senza lui sveglio...

...

Come ci sarebbe riuscita?

 

I’m sorry...I’m sorry...I’m sorry 

 

Le dispiaceva, le dispiaceva di essersi comportata così con lui.

Pensando a come lo aveva trattato negli anni passati, a Lily cadde una lacrima, che non notò, sulla chitarra.

Sirius e Remus la videro...e sorrisero tristemente, sperando che James si svegliasse presto.

L'ultima nota della chitarra si disperse nell'aria e tutto rimase calmo e silenzioso.

Nessuno dei malandrini disse nulla. Qualunque cosa sarebbe stata sbagliata, perciò stettero in silenzio, sorridendo alla ragazza ognuno nei propri pensieri.

Dopo qualche minuto e dopo la vista della lacrima sulla propria guancia e sulla chitarra da parte di Lily, Remus prese parola: “Lily...i signori Potter hanno ricevuto una lettera dalla professoressa McGrannitt...dice che dobbiamo tornare a Hogwarts...” disse.

A Lily scivolò la chitarra dalle mani, ma riuscì a prenderla in tempo per non farla cadere.

La appoggiò di fianco a se, si scostò i capelli dal viso e guardò negli occhi l'amico: “Come?” chiese confusa.

Sirius sospirò agitato: “Quella megera ci rimanda a scuola...” disse con le braccia incrociate arrabbiato.

Remus alzò gli occhi al cielo: “Sirius, finiscila di fare tanto la scena...”

Lily li ascoltò, poi disse: “Buon viaggio, allora.” trasfigurando nuovamente la chitarra nella scopa.

I tre la guardarono straniti, ma lei si mise comoda sulla poltrona e sorrise noncurante.

Lily...devi venire anche tu...” cercò di spiegarle Peter.

Remus e Sirius scossero la testa. Sapevano che avrebbe reagito così.

Invece no...sono maggiorenne e posso decidere per me stessa.” disse calma.

Sirius guardò Remus con le braccia per aria: “Visto! Perché lei può e io no?” chiese col broncio.

Remus scosse la testa: “Perché i signori Potter te lo hanno vietato. Fungono da genitori per te e, per quanto tu sia maggiorenne, per ora, in questo momento di guerra, sarebbe meglio fare ciò che dicono. La stessa cosa vale per me e per Peter. Lily...i suoi genitori sono babbani...può fare quello che vuole...non so se sanno della guerra...”

Lily non disse nulla. I suoi sapevano della guerra, ma non la vedevano da mesi, ormai.

Non è giusto.” disse nuovamente Felpato.

Lily sospirò e si alzò andando in camera. Prese due oggetti e tornò dai ragazzi.

Porse le due cose che aveva preso a Sirius e gli disse: “Passo a te e a Mary il comando...”

Sirius guardò gli oggetti che Lily gli aveva messo in mano e rimase sconcertato.

Le due spille da prefetto di Lily e James, ora, erano nelle sue mani.

No...no, devi passare il comando a qualcuno di più responsabile di me, Evans...tipo Remus, o Alice...”

Lily sorrise: “Black, sono sicura che Potter avrebbe voluto così...e poi, lo voglio io, e non vorrai mica andare contro il volere di una caposcuola, vero?” chiese guardandolo di sottecchi.

Sirius ancora insicuro si girò verso Remus che annuì sorridente.

Lunastorta non era rimasto deluso da Lily. Sapeva che la sua decisione era stata presa anche per lui. La luna piena lo avrebbe probabilmente intralciato, e Lily aveva pensato anche a quello.

Bene...” disse perciò Remus: “Allora, sarà meglio andare a prepararci per tornare a scuola ragazzi.”

Lily sorrise: “Grazie...e potreste dire ad Alice di mandarmi qualche altro abito? I vestiti che mi aveva spedito qualche giorno fa non basteranno per i giorni in cui dovrò pernottare qui...”

I tre annuirono e andarono nelle loro stanze a prepararsi.

Dopo un'ora, circa, erano tutti nel salotto principale dei Potter, davanti al camino che emanava una fiamma verde.

Lily, tu non ti sei preparata?” chiese Charlus alla ragazza.

Lei arrossì, ma Sirius prese la parola: “Lily vorrebbe rimanere qui. La sua media di voti è alta abbastanza da permetterle di rimanere a casa da scuola anche per sempre...”

La ragazza alzò gli occhi al cielo parlando poi ai coniugi: “Ecco, io...non so se posso abusare della vostra ospitalità ancora per molto...se vi da fastidio la mia presenza posso andare a Diagon Alley e venire qui ogni giorno da là...” i genitori di James la guardarono sorpresi: “Certo che puoi restare! Se la professoressa McGrannitt e il professor Silente sono d'accordo, non c'è problema...” disse Dorea.

Remus parlò prima che Lily potesse dire nulla: “Oh, per loro ci penseremo noi...il professor Silente la lascerà restare e convincerà la professoressa McGrannitt in un batter d'occhio, non vi preoccupate signori Potter.” i due scossero la testa divertiti e annuirono.

I malandrini salutarono tutti ed entrarono uno alla volta nel camino.

Arrivederci, fateci sapere se ci sono novità e grazie dell'ospitalità...” disse Remus ai signori Potter prendendo una manciata di polvere. Girandosi verso Lily, poi, le sorrise: “Ti faremo mandare degli abiti da Alice...ciao Lily” dicendo poi subito dopo: “Hogwarts!” e sparendo dentro il fuoco verde.

Peter seguì l'amico balbettando un ringraziamento ed un saluto ai Potter e a Lily e sparendo subito dopo.

Sirius, si stava avvicinando al camino, quando Lily lo fermò: “Metti la spilla, caposcuola...e ricorda che vali quanto gli altri.” gli disse da lontano.

Sirius non disse nulla, sorrise malandrino, salutò i genitori, entrò nel camino e prese della polvere volante. Prima di dire “Hogwarts!” come i due prima di lui, però, disse: “No, Evans...io sono molto più bello degli altri...” sparendo poi nella luce verde lasciando ai tre nella stanza un sorriso sulle labbra.

Quando l'ultima fiamma verde fu sparita, Charlus andò nella stanza dove c'era James per fare gli incantesimi di routine. Dorea si soffiò il naso poi sorrise a Lily: “Dunque...sei allergica a qualche cosa?” chiese.

Lily la guardò confusa: “N-no...no, perché?” chiese.

Oh, bé, dovrai pur mangiare...i giorni scorsi non hai toccato cibo...”

Lily arrossì: “M-mi dispiace...non avrei voluto ma...mi si è chiuso lo stomaco...dopo tutto quello che è successo e...è tutta colpa mia...avrei dovuto salvarlo...avrei dovuto fermarlo dal dividerci ad Hogwarts...se non fosse stato per quello, ora sarei a scuola e lo vedrei sorridere e correre ovunque...” disse la ragazza sfregandosi gli occhi.

Dorea si soffiò di nuovo il naso: “Lily, non è colpa tua...James...è impulsivo, lo è sempre stato...non è colpa tua...” disse.

Ma Lily non si sentì meglio. Come doveva sentirsi Dorea? Come doveva sentirsi una madre nel vedere il proprio figlio in coma spontaneo?

Lily prese un respiro tentennante.

La madre di James sorrise nuovamente e disse: “Qualunque cosa di cui tu abbia bisogno, non fermarti dal chiederlo...”
Lily arrossì e alzò la testa: “è un po' imbarazzante da chiedere, ma potrei fare una doccia?”

Dorea sorrise nuovamente: “Certo, ti faccio vedere il bagno più vicino alla tua camera...”

Lily si chiese quanti bagni ci fossero in quella casa.

Quando Dorea aprì la porta della stanza, Lily pensò di essere entrata in un appartamento a parte.

Il bagno era immenso. Color crema, con un enorme specchio, una vasca gigantesca ed una doccia altrettanto grande.

Wow...la vostra casa è...incredibile.” disse lei senza riuscire a pensare ad un aggettivo migliore.

Dorea ridacchiò e Lily non poté fare a meno di notare che James ridesse allo stesso modo.

Per me e Charlus è normale...siamo entrambi di famiglie antiche che hanno sempre avuto case del genere...James mi ha detto, però, che anche la casa dei tuoi genitori è molto bella...” disse la signora Potter prendendo fuori da uno scompartimento dei prodotti e degli asciugamani.

Oh...bé...non posso dire che la casa dei miei non sia bella...il posto in cui si trascorre la propria infanzia è sempre molto bello...a prescindere...a meno che non sia pieno di brutti ricordi...e io auguro sempre che non sia così, perché avere una brutta infanzia deve essere bruttissimo. Io...ne so qualche cosa, ma non è sempre stato così, quindi casa mia mi è sempre piaciuta...” disse alzando le spalle.

Dorea sorrise: “è giusto...” disse semplicemente: “Ora...qui ci sono gli oggetti che puoi usare qui dentro...ti manderei un elfo, ma non credo tu sia abituata ad averne intorno...e credo possa essere un pochino strano”

Lily annuì sorridendo e disse che andava tutto benissimo così.

I miei vestiti arriveranno tra poco credo...” disse la ragazza.

Dorea annuì: “Appena arrivano te li appoggiò qui fuori.”

Lily annuì e ringraziò la signora che uscì poco dopo.

Dopo aver fatto la conta, decise di fare una doccia.

Stette sotto l'acqua corrente per un sacco di tempo. A piangere, a ridere, a pensare.

Dopo mezz'ora uscì e si avvolse in un asciugamano guardandosi nel grande specchio. La sua pelle pallida faceva risaltare i suoi occhi verdi ed i capelli rossi. Le sue labbra erano rosse, in quel momento...le capitava, quando faceva la doccia, e i denti bianchi sembravano brillare sotto questo colore così forte della sua bocca.

Con un colpo di bacchetta, si asciugò i capelli lasciandoli un po' bagnati in modo che le trecce, che si sarebbe fatta subito dopo, una volta sfatte, avrebbero tenuto una buona piega.

Si stava facendo una delle trecce, quando bussarono alla porta. Lily si affacciò e trovò Dorea, che le chiese di entrare.

Lei arrossì un po', ma acconsentì.

Sono arrivati gli abiti da Alice, ma non credo ti abbia mandato dei maglioni. Questa casa è calda, ma quest'autunno è particolarmente gelido...ti lascerei uno dei miei maglioni, ma io sono una calorosa per natura e ne ho pochissimi...quindi...ti lascio questa...” disse posando su una sedia i suoi pantaloni a quadri del pigiama, la sua maglietta nera e una felpa blu scuro.

Lily sorrise e ringraziò riconoscente.

Dorea stava per uscire, quando le chiese: “Ti stai facendo le trecce?”

Lei alzò le spalle: “Sono le uniche che riesco a fare...una sola non ci arrivo con gli occhi e non riesco a capire se sta venendo bene...mi ricordo che mia mamma mi faceva una treccia che a me piaceva tantissimo...mi partiva dalla testa e si intrecciava su tutto il capo finendo poi normalmente...” disse lei sorridendo.

Dorea la guardò assorta, poi sorrise: “Se vuoi te la posso fare io...a scuola ne ho fatte tantissime alle mie amiche...”

Lily la guardò un po' sorpresa, ma annuì e si sedette su una sedia che Dorea le stava porgendo.

Con una spazzola e con mani delicate, la donna cominciò a lavorare con i capelli vermigli di Lily.

Erano di un colore così bello, che aveva paura si spezzassero o le si sciupassero improvvisamente tra le mani.

Hai dei capelli molto belli Lily...James ce ne parla di continuo...” disse Dorea ridacchiando.

La ragazza arrossì: “Vi parla dei miei capelli?” chiese stranita.

La donna rise di cuore: “Anche...ci parla di te in generale, in realtà...lo ha sempre fatto, devo dire...e ogni volta in un modo diverso...il primo anno diceva che lo odiavi...così il secondo...ma in particolare il quinto...poi ha smesso di parlare di te così tanto...in realtà...ha smesso di parlare. Non fraintendermi...non è che non abbia più aperto bocca, semplicemente...non parla più tutt'ora come prima...è più calmo...quasi più posato a volte. Fa ancora le sue marachelle, ovvio...e adora fare confusione con quell'altro sciagurato che vive qui...” disse bonariamente parlando di Sirius: “ma è cambiato parecchio nell'ultimo anno e mezzo. Non so se esserne felice o esserne triste...” disse la donna mentre intrecciava i capelli della ragazza.”
Lily sorrise: “Devo dire, signora Potter...”

Chiamami Dorea, cara...” la interruppe lei sorridendole allo specchio.

Lily arrossì e continuò: “Devo dire, Dorea, che mi sento uguale anche io. Negli ultimi tempi non sapevo più con chi stessi parlando...è strano...ero così abituata a vederlo fare scherzi di ogni genere, che ero più spaventata dal vederlo rifare cose del genere, che continuare a vederlo com'è ora. Non credo, però, che quella parte di lui sia del tutto scomparsa...penso solo che si sia nascosta momentaneamente.” disse la ragazza sopra pensiero.

La donna annuì: “Sì, anche io la penso così...sai, ho paura di rovinarti i capelli, cara, sono così belli, che temo che svaniscano tra le mie mani...” disse poi, dando voce ai pensieri di poco prima.

Lily sorrise: “Anche mia mamma diceva così...” disse nostalgica.

Dorea sorrise chiudendo la treccia: “Sai, quando ero ragazza, e facevo le trecce alle mie amiche, pensavo che da grande avrei assolutamente dovuto avere una figlia femmina.” Lily continuò ad ascoltare, guardando il riflesso di Dorea nello specchio.

Purtroppo, scoprimmo, io e Charlus, che entrambi avevamo problemi nell'avere figli, che già averne uno sarebbe stato difficile. Quando rimasi in cinta di James, pensai che se non fosse stata una femmina, sarei stata davvero dispiaciuta. Così, aspettai il parto, per vedere il sesso del bambino. Eppure, quando presi Jamie tra le mie braccia, non mi importò più che fosse maschio. Sarebbe potuto essere il neonato più piccolo, più brutto, o anche più malato del mondo...ma era mio. Mio e di Charlus...e questo era l'importante. Così lasciai perdere le trecce e mi informai un po' di più sul Quidditch...uno degli errori della mia vita.”

Lily ridacchiò con lei, ma vide gli occhi di Dorea lucidi, perciò la ringraziò, prese gli abiti e si ritirò nella camera dove, teoricamente, avrebbe dovuto dormire, ma che, in realtà, non era stata abitata, visto che tutte le notti aveva dormito nella camera da letto di James e Sirius.

Si vestì e si infilò la felpa. Quando lo fece, però, i sospetti, che le erano venuti nel bagno, diventarono fondati.

Il profumo di James le invase le narici da tutto il tessuto, e Lily si dovette come qualche notte prima, sedere per riprendere fiato. Avrebbe voluto togliersi quella felpa, ma si rese conto che sarebbe risultato scortese, quindi prese un bel respiro e uscì, andando di sotto per mangiare qualche cosa.

Mentre stava scendendo, sentì le voci di Charlus e di Dorea che discutevano in una stanza vicino a quella dove 'dormiva' James.

Dorea, sai che questa situazione è precaria...dovremo ritornare a lavorare prima o poi...sai che hanno bisogno di noi. Lo sai.” disse l'uomo.

Lily sentì Dorea sospirare e dire: “Sì, sì, Charlus, lo so, ma non possiamo lasciare James qui...e se si svegliasse? E se avesse bisogno di ulteriori cure? Non possiamo lasciarlo solo.”

Charlus assentì: “Sono d'accordo, ma dovremo tornare...ci hanno già mandato un patronus...e sono passati solo tre giorni. Sai che le chiamate aumenteranno e non potremo ignorarle...”

Lily pensò che Charlus avesse ragione. Ovvio che fossero entrambi preoccupati per James, ma la situazione in cui era il ragazzo era colpa dei mangiamorte...e chi combatteva i mangiamorte? Gli Auror come loro...e se all'appello fossero venute e a mancare troppe persone, è ovvio, che la situazione sarebbe peggiorata.

La ragazza sapeva, da Sirius, che Dorea era rimasta sveglia tutte le due notti precendenti a vegliare James. Facendo così, non sarebbe mai stata pronta a tornare al lavoro.

Sentendoli uscire, Lily si infilò nella stanza a fianco e li vide scendere le scale.

Felice di non essere stata scoperta, si accorse solo in quel momento, di essere nella stanza dove si trovava James.

Girandosi, lo vide, sul letto che era appoggiato al muro, davanti al camino. Non era una stanza grandissima, era piuttosto stretta, in modo che la temperatura rimanesse costante.

Gli occhiali del ragazzo erano sul comodino, e il fuoco del camino era l'unica fonte di luce.

Avvicinandosi, involontariamente, Lily si ritrovò di fianco a lui. Si rese conto di non aver mai notato che il Grifondoro avesse delle ciglia così – maledettamente – folte e belle.

Rendendosi conto di non poter stare lì dentro ancora per molto, Lily uscì in tutta fretta e scese le scale, raggiungendo i signori Potter nel salotto.

* * *

Quella notte, Lily non riusciva a dormire. Pensava sempre di più alla discussione tra i coniugi di quella sera, e aveva sempre più paura di essere di intralcio, o comunque di troppo. Perciò, si alzò, come aveva fatto qualche notte prima e cominciò a girare, nuovamente per casa, trovandosi, però, davanti alla stanza dove c'era James.

Accanto a lui, su una sedia, vi trovò Dorea. Sveglia e con le occhiaie.

Lily guardò l'ora e vide che erano le due di notte.

Si avvicinò alla donna e, senza spaventarla, le toccò la spalla.

Lily...buona sera, cara...non riesci a dormire?” chiese sorridendole.

Lei scosse la testa notando che doveva aver pianto da poco.

Dorea...ho sentito che lei e Charlus stavate parlando di tornare al lavoro, qualche ora fa.”

La donna sospirò: “Ah sì? Cosa ne pensi?”

Lily prese un respiro profondo facendo apparire una sedia e mettendosi di fianco alla madre del Grifondoro.

Penso che abbiate entrambi ragione...e che sarebbe meglio tornare al lavoro per proteggere altre persone...”

Dorea sorrise: “Immaginavo avresti detto così. Sei una persona molto logica Lily...ma anche molto passionale...” disse lei.

Lily arrossì e la lasciò continuare: “Lo so, lo so che tornare sarebbe la cosa giusta, ma...se si sveglia? Non voglio non esserci quando riaprirà gli occhi...” disse la donna coprendosi il viso con le mani.

Lily sospirò: “La capisco...è normale sentirsi così...”
“E poi...non posso lasciarlo solo...chi si prenderà cura di lui?” chiese tra le lacrime.

La ragazza ci pensò su, poi disse lentamente: “Se si fida di me, potrei farlo io...”




* La canzone è "Breathe" di Taylor Swift. Chi ha letto le mie 2 "10 songs challenge" per Ron e Hermione e per James e Lily, sa che sono una grandissima fan di questa cantautrice statunitense. Comunque, la canzone è dell'album "Fearless" del 2008 e con Taylor canta Colbie Caillat, che ha una voce davvero dolce. Potete vedere un bel video della canzone sul primo "breathe" che trovate. Inizia con una piccola presentazione da parte di Taylor e Colbie, ma dura qualche secondo, quindi la canzone inizia quasi subito. A me piace un sacco e, benché Taylor l'abbia scritta per una rottura tra due fidanzati, ho pensato che il fatto di "continuare a respirare" fosse importante per Lily :)

Angolino autrice:
Bene...eccomi qui...che ne dite del capitolo? Ci ho messo un sacco a scriverlo...anche questo è lunghino, però ^^
Ho tirato nuovamente fuori la chitarra e la voce di Lily. o avrei voluto fare tmepo fa, ma alla fine non aveva mai senso nel capitolo e, quindi lo cancellavo sempre...spero questo momento fosse giusto...spero anche che il capitolo vi sia piaciuto, mi dispiace di non aver risposto alle vostre recensioni ç.ç con i terremoti abbiamo avuto un pò da fare XD
Un saluto, rispondo qui sotto :)
Giuly 




GiulyHermy99 Ciao a te :) Bé, dai, gli spettacoli di fine anno sono sempre divertenti ^^ A me piacciono un sacco :)
Le scosse non sono fortissime, ma sono parecchie, quindi si sta sempre in allerta...grazie, comunque :)
Mi fa piacere che lo scorso capitolo to fosse piaciuto, questo come ti è sembrato?
Un saluto anche a te,
Giuly 

Just a little wizard Ah ah, nessuno mi aveva mai chiamata "Giu" che carina =P
Mi fa tanto tanto piacere che lo scorso capitolo ti fosse piaciuto :) Di questo che ne pensi?
Sicuramente quando James si sveglierà NON sarà affetto da amnesia...quella carta l'ho già usata con Lily, e diventerebbe monotono =P
Il rapporto tra Sirius e Lily lo trovo troppo dolce, mi piace un sacco :3
Sai? Ti dico un mini segreto...la scena di Sirius che trova Lily nella camera di James e di lei che gli chiede "Posso piangere?" L'ho in mente da mesi, e non vedevo l'ora di metterla per iscritto :3
Eh eh sai che piacerebbe anche a me sapere quando si sveglierà James? XD
Un bacio anche a te,
Giuly 


Lulu_HermEh già, vi lascio sempre con il dubbio =P Mi fa piacere che lo scorso capitolo (col discorso del profumo di james ecc.) ti sia piaciuto...di questo che ne pensi? Spero sia stato all'altezza :)
Un saluto,
Giuly 


cristy_blackBé mi fa piacere di aver schivato almeno per il momento le maledizioni che sono sempre in agguato XD
Non ti preoccupare, comunque, continua a farmi tutti i complimenti che vuoi XD XD
Ah...se il mio futuro fosse quello di scrittrice? Chissà...per ora è un sogno, non un futuro ;)
Ho aggiornato il prima possibile, purtroppo, con i terremoti hanno chiuso la scuola definitivamente, sono andata in montagna e ora vado al mare...fortunatamente tornerò presto, visto che non credo là avremo la chiavetta internet...
James sta bene? Boh...non lo so XD
Un bacio,
Giuly 

danyazzurra Ciao a te! anche a me dispiace per il terremoto, purtroppo è una forza che non si può combattere ç.ç comunque tutto ok, per ora :)
Mi fa piacere che il capitolo ti s ia piaciuto :) Spero anche questo non sia stato deludente :) Mi dispiace ancora per la scorsa recensione che non avevo inviato alla tua storia ç.ç Il nuovo capitolo l'ho recensito oggi, però, e di questo sono sicura :)
Un saluto,
Giuly 

Always89 Ah ah non ti preoccupare per essere sparita...succede anche  ame =P Sì, sono riusciti a fuggire dai dissennatori, perché Cole era l'amore di james per Lily...di solito i patronus sono fatti di pensieri che ricordano sentimenti felici, quindi Cole ha funzionato come un patronus :) Mi fa piacere che anche lo scorso capitolo ti sia piaciuto :) James...ehm...si sveglierà...ehm...non esattamente "subito"...ecco...ehm...già... XD E no, non credo lo bacerà appassionatamente...no...XD
Un saluto, alla prossima,
Giuly 


Emma111 Che dolce, grazie, mi fa così tanto piacere che ti sia piaciuto il capitolo :) Addirittura piangere? Che carina *-*
Un bacio anche a te,
Giuly 
 
lunastorta__ Bé, sì, James si risveglierà di sicuro, come dici tu, è uno dei personaggi principali =P è solo che non so ancora quando XD
Ho avuto l'idea di mettere a dormire Lily nella camera di James e Sirius quasi da quando James è sparito...e le scritte sulla porta fluorescenti...bé, sono state un'idea che mi è venuta mentre scrivevo...l'ho trovata adatta XD Mi fa piacere che lo sorso capitolo ti sia piaciuto, di questo che ne pensi?
Un saluto,
Giuly

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Capitolo 28
*** Visite a casa Potter ***


Visite a casa Potter
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Tum-tum, tum-tum, tum-tum

E così fece. Lily si fece istruire dalla signora Potter per aiutare il ragazzo durante quello stato comatoso...

I signori Potter cominciarono a tornare al lavoro, uscendo presto la mattina e tornando tardi la sera.

Lily, dal canto suo, non lasciava mai un momento James solo. Forse nella speranza che la sua presenza avrebbe aiutato, non lasciava mai la camera dove il ragazzo era addormentato...tranne per quelle poche ore in cui Dorea e Charlus tornavano dal lavoro e volevano stare col loro unico figlio.

In quelle 2 o al massimo 3 ore, Lily tornava nella camera di James e Sirius, dove dormiva per un po', fino a quando, non sentiva i signori Potter andare a dormire. A quel punto, lentamente e silenziosamente, tornava nella camera occupata dal Grifondoro e lo vegliava, per ore e ore. Lily sapeva che non sarebbe servito...che James non si sarebbe svegliato grazie alla sua presenza...eppure stare lì l'aiutava.

Parlava con il ragazzo per ore. A bassa voce durante la notte e normalmente la mattina.

Non riposava mai. Cercava di avere fede, di sorridere quando i signori Potter si facevano vedere...ma era sempre peggio.

Dopo due settimane James non aveva dato ancora alcun segno di vita.

Poiché erano Auror da parecchio tempo, i signori Potter presero un week-end di vacanza dicendo alla ragazza di riposarsi.

Lei però non ci riuscì. Non ci sarebbe riuscita...

Durante quei giorni, aveva fatto amicizia con un'elfa domestica di nome Tawny, che l'aveva aiutata a curare il ragazzo, a procurarsi gli oggetti di cui aveva bisogno e che le aveva preparato tutti i pasti ogni volta che le si era dimenticata di mangiare.

Tawny aveva un naso sottile sottile e qualche ricciolo castano sulla testa.

I suoi occhi erano enormi con le iridi turchesi e, tutte le volte in cui Lily si sentiva giù di morale e sconsolata, lei le raccontava storie dei suoi padroni, ma soprattutto di James.

Il padroncino era un vero monello da bambino. Tawny doveva sempre rincorrerlo per le scale, perché al padroncino piaceva gattonare e rotolare per le scalinate. Ma quando lo faceva piangeva sempre perché si faceva male alla testa. Tawny non sa come non se la sia mai rotta...deve avere battuto la testa almeno mille volte, Tawny lo sa per certo...”
Lily rise di cuore per quella storia, ripensando a tutte quelle volte in cui aveva detto a James che la sua testa doveva essere una delle più dure di tutte, vista la sua cocciutaggine.

Il padroncino ha sempre voluto volare. Tawny si ricorda che quando era piccolo e la padrona Dorea doveva dargli da mangiare sul seggiolone lui, mentre la padrona prendeva la ciotola del padroncino, iniziava a svolazzare e ad alzarsi dal seggiolone per finire sul soffitto, e la signora, quando si girava, non lo trovava più al suo posto.”

Per due settimane fu così. I signori Potter uscivano e Lily stava da James, con Tawny.

Il secondo weekend che Lily stava passando lì, i signori Potter ebbero visite.

Alle undici del mattino circa, il campanello suonò. Dorea era nella camera dove riposava James con Lily e le stava disfacendo le trecce che le aveva fatto la sera prima.
Quando sentirono il canpanello, Lily girò bruscamente la testa e Dorea, per non farle male, dovette seguirla velocissimamente.
"Oh, mi dispiace!" disse la ragazza mortificata alla donna che le sorrise: "Non ti preoccupare, cara...l'importante è che non ti sia fatta male tu."
Lily scosse la testa e sorrise alla donna, che la guardò con uno sguardo misto tra il preoccupato e il gentile.
Mentre Dorea finiva di slegarle i capelli, 
Lily si affacciò dalla porta della stanza del compagno di scuola e sentì il signor Potter chiedere una domanda di identificazione alle persone dall'altra parte della porta d'ingresso.

Quando queste ebbero risposto, il portone venne aperto ed entrarono Marlene e due persone, un uomo ed una donna, avvolti in mantelli neri con una bambina in braccio.
Appena i due si scoprirono le teste, Lily gemette impaurita e si nascose dietro la porta.
La donna, che aveva in braccio la bambina era...
Dorea, sorpresa dalla reazione di Lily, si sporse e sorrise: "Non ti preoccupare Lily...lei si chiama Andromeda...è la sorella piccola di Bellatrix...ma fa parte dell'ordine." disse rassicurando la Grifondoro.
La ragazza prese un respiro profondo e deglutì: "M-mi dispiace...è-è solo che...insomma...Bellatrix ci ha inseguiti per tuto il bosco di villa Malfoy e...n-non..." Dorea accarezzò la testa della ragazza e sorrise dolcemente: "Non ti preoccupare cara...è normale avere paura..." disse gentilmente e Lily, dopo aver annuito e ripreso a respirare normalmente, uscì, con la donna dalla stanza.
Quando ebbero sceso le scale, mentre Marlene andava dalla parte opposta a loro, per visitare James, Lily venne presentata al signore e alla signora Tonks. Trovandosi davanti ad Andromeda, vide che, effettivamente, lei fosse diversa da Bellatrix. Sicuramente la mangiamorte era più affascinante e più bella della donna che ora le stava davanti. Eppure, la signora Tonks aveva un'espressione ed un viso più dolci e gentili.
Non le poté stringere la mano, perché in braccio a lei aveva un fagotto piuttosto grande coperto da un mantello uguale al suo, solo più piccolo.
"Mamma...mi metti giù?" disse il fagottino ad Andromeda, che sorrise e l'appoggiò in terra togliendole il mantello nero.
Lily si trovò davanti una bimba molto carina, con un viso pieno, le guancie rosee e gli occhi azzurri.
Eppure, avrebbe giurato che i suoi capelli fossero biondi due secondi prima...ora che l'aveva davanti senza mantello, però, erano diventati violetti.
"Ma guarda chi c'è! Come stai?" chiese Dorea alla bambina.
Questa sorrise e disse: "Sto bene, grazie Dorea..."
"Questa è nostra figlia Ninphadora..." disse Ted sorridendo in un modo strano, come se scherzasse.
Lily si stava per chiedere perché l'uomo avesse sorriso a quel modo, quando vide i capelli della bambina diventare arancione brillante, le sue guancie colorarsi di un rosso acceso e gli occhi girarsi verso il padre: "Papà! Non mi devi chiamare così!" gli disse cercando di contenersi.
Lily si accovacciò per terra e si sedette di fronte a lei per essere al suo livello e guardarla in viso, mentre i capelli le tornavano viola e le guancie rosate e piene di lentiggini.
"Perché? Non ti piace il tuo nome?" chiese alla bambina.
Questa scosse la testa mettendo su un piccolo broncio con le labbra: "No, non mi piace proprio, e papà lo sa..." disse guardando il padre di sottecchi.
"A me, invece, piace...è molto dolce...mi ricorda le ninfe delle leggende e dei miti antichi, lo sai?" disse sorridendole.
La bambina non smise di fare il broncio, ma si sedette anche lei di fronte a Lily, incuriosita.
Lily sorrise e iniziò a raccontare: "Sai, le ninfe, erano creature magiche che potevano controllare gli elementi della natura, come i fiori, l'acqua...anche la terra, o il fuoco..."
"Anche il vento?" chiese la bambina rapita da quel racconto.
Lily sorrise e annuì: "Certo...tutti i venti, da quello di pomemte a quello di levante...tutti quanti. Quando erano in pericolo si potevano trasformare nei loro elementi, in modo da nascondersi, quindi è possibile che quando passi vicino a un fiore, o c'è un vento inaspettato, potrebbero essere delle ninfe che si nascondono...sai, sono molto timide, e per loro è meglio rimanere nascoste e al sicuro."
La bambina guardava felice e rapita la ragazza, che quindi continuò: "Il tuo nome mi ricorda anche l'oro, sai? Io adoro le scintille dorate...le hai mai viste?" chiese alla bambina che scosse la testa.
Lily schioccò le dita e fece apparire delle scintille d'oro, che volarono intorno a lei e alla bambina, per poi scomparire.
La piccola applaudì felice: "Che belle! Mi piacciono!" disse.
Lily sorrise, era sempre stata abbastanza brava con i bambini...per lei era normale parlare con loro, giocaci insieme e metterli a loro agio.
"Io però continuerò a farmi chiamare con il mio cognome, ecco..." disse la bimba dopo un pò.
Lily ci pensò su, pensò all'entusiasmo della bimba nel vedere le scintille dorate e sorrise quando le venne un'idea: "Senti...potrei chiamarti Dora? Come le scintille?" chiese gentilmente alla bimba.
Questa la guardò, ci pensò, arrossì un pochino ed annuì: "Va bene! Tu come ti chiami?" chiese poi alzandosi in piedi ed avvicinandosele.
"Lily..." disse la ragazza con un piccolo sorriso.
Dora spalancò gli occhi: "Come i fiori! Che bello! Mi piacciono i gigli!" disse la bambina.
Lily ridacchiò e ringraziò la bimba per l'entusiasmo.
In quel momento uscì dalla camera Marlene, che disse che la situazione non era cambiata dalle due settimane prima, a parte il fatto che il battito di James fosse più regolare.
A sentire il nome del ragazzo, la bambina alzò la testa e disse: "Posso vedere James? L'ultima volta è stata ad agosto prima che partisse..."
Lily guardò gli altri, che fissavano la bambina con espressioni tristi in viso: "Tesoro...James...James è stanco...non può...riceverti, ecco..." disse Andromeda alla figlia.
Dora alzò gli occhi al cielo: "Mamma, lo so che James non sta bene e non si sveglia da tanto...avete parlato papà e tu per settimane..."
La madre fu talmente sorpresa, che non corresse la bambina.
"Vi preeeegoooo, farò la brava...mi accompagna Lily, vero?!" chiese alla ragazza, che non disse nulla.
Dorea, a quel punto, iniziò a dire: "Forse...forse non è proprio una buona idea, tesoro...forse..." per tirare Lily fuori dalla situazione, ma questa saltò su, sorrise e disse: "No, va bene...andiamo Dora...vieni con me..."
La bambina tutta felice, accompagnata dalla Grifondoro, salì le scale, una alla volta, aiutata da Lily, che poi aprì la porta della camera dove stava il ragazzo.
Dora si avvicinò lentamente al letto e guardò James dormire.
"è strano senza occhiali..." disse la bimba appoggiandosi al letto con le braccia.
Lily non disse nulla, così Dora continuò: "Sembra...non lo so...più grande. Secondo te si lisvegliel- ehm...risveglierà?" chiese.
Lily deglutì e alzò le spalle: "Spero di sì..."
Dora la guardò e le fece segno di abbassarsi.
Quando Lily si fu seduta per terra, la bambina el prese il viso tra le manine e la guardò dritta negli occhi. Restarono così per un pò, poi la bimba si allontanò dicendo: "Secondo me ti piace..." e corse fuori dalla camera.
Lily guardò la piccola figura di Ninphadora correre fuori in uno stato di shock. Era davvero così? Le piaceva James?

*      *      * 

Appena ebbe nuovamente chiuso la porta della stanza, Lily sentì molte voci al piano di sotto, troppe per appartenere a soli 5 adulti e una bambina, perciò scese le scale e venne travolta da Alice, Emmeline, Remus e Peter. Le prime due l'abbracciarono, il terzo la salutò calorosamente e il quarto rimase in disparte sorridendo timido.
"Cosa ci fate qui?" chiese la ragazza ancora tra le braccia delle sue due amiche.
"Bé..." rispose Alice: "Hogwarts è una vera noia senza te e James, quindi abbiamo deciso di venire qui dai Potter...Sirius e Mary arriveranno questa notte, dopo la ronda e torneranno domani per la ronda della domenica..."
Lily intanto cercava di carpire tutte le informazioni nel veloce discorso di Alice.
Remus si fece avanti e porse a Lily un pacco: "Sirius manda questi a te e James...ha insistito nel farlo lui...avrebbe voluto darteli a mano, ma ha detto che poi avrebbe fatto al figura del debole...non dirgli che te l'ho detto..." concluse ridendo il ragazzo porgendole il fantomatico pacco.
Lily lo aprì e vi trovò, divisi per numero di pagina e per materia gli appunti delle lezioni che avrebbero dovuto avere lei e James in quelle due settimane, scritti a mano in un grafia quasi perfetta.
"Li ha fatti lui?" chiese la ragazza sorpresa.
Remus sorrise orgoglioso dell'amico: "Ci ha messo un sacco, ma quando non organizzava incontri con i prefetti, si impegnava per questi...è stato molto bravo...è difficile vederlo così..." disse il ragazzo.
Lily diede una letta veloce a tutto e fu più sorpresa che mai dal comportamento di Sirius: "è stato gentilissimo...davvero..." disse sorridendo.
Gli altri la guardarono un pò preoccupati, ma sorrisero a loro volta.
"Lily!" urlò dopo un pò Dora dall'altra stanza.
"Tesoro, lasciala con i suoi amici..." i ragazzi sentirono dire da Andromeda.
"Ma io voglio andare da Lily!" disse di nuovo la bambina liberandosi dalla mamma e trotterellando dalla ragazza dai capelli rossi, che sorrise intenerita.
"Dimmi Dora..." disse, quando la bambina l'ebbe raggiunta.
"Non voglio stare con i grandi, sono noiosi!" disse con un broncio la piccola attaccandosi alla gamba della ragazza.
Ridacchiando, Lily sollevò la bambina e la presentò a tutti: "Allora, questa qui è Dora...loro sono: Alice, Emmeline, Peter laggiù e Remus qui..." disse indicando ogni persona.
La bimba si guardò intorno e cercò di imparare tutti i nomi senza farseli ripetere.
"Sirius non viene a trovare James?" chiese dopo un pò Dora.
Remus sorrise e le rispose: "Arriverà tra un pò, aveva degli impegni a scuola..."
A Dora si schiarirono un pochino i capelli, quando Remus le parlò, ma tornarono violetti subito dopo.
"è una metamorphomagus..." spiegò Lily.
"Sì, Sirius me lo aveva accennato un pò di tempo fa..." disse Remus alla Grifondoro.
Dopo qualche minuto di silenzio, Dora tirò la maglietta della ragazza per chiamare la sua attenzione: "Lily...puoi cantare per me?"
La Grifondoro rimase molto stupita da quella richiesta.
"Mi hanno detto che sai cantare...io non lo so fare, ho una brutta voce." si spiegò poi la bambina.
Lily ridacchiò: "Sono sicura che non è così...è che...non so..."
"Scusala...è molto impertinente..." disse una voce dietro i ragazzi.
Lily scosse la testa e sorrise ad Andromeda: "No, signora...va tutto bene...posso farlo, se Dora vuole...posso provarci..."
"Vuoi usare il piano Lily cara?" chiese Dorea, affacciandosi. Ormai tutti quanti avevano ascoltato la conversazione...quindi volevano tutti sentire la famosa voce di Lily.
"è tanto che non uso il piano...posso provarci...aspettatevi tante stonature..." ridacchiò lei.
Facendo strada, tutti si spostarono nella stanza che Dorea chiamò la "Sala della musica" sul fondo c'era un bellissimo pianoforte a coda, e per tutta la stanza erano posizionate poltrone rosse, nere e beige.
Lily arrossì un pò: "Quasi mi vergogno a suonare su questo bellissimo strumento..."
"Figurati, cara, non fare la sciocca..." rispose Dorea alla ragazza, facendole segno di sedersi sullo sgabello dietro il piano.
Lily scoprì i tasti e li accarezzo, come se li avesse sempre potuti suonare, guardò Dora, che non riusciva a stare ferma per la felicità, e decise di suonare una delle uniche canzoni che conosceva per pianoforte.
Da bambina le avevano insegnato a suonare pezzi di Mozart, o di Beethoven...ma lei aveva voluto imparare questa canzone, che le piaceva tanto cantare.
Così iniziò:



I'm so glad you made time to see me.  How's life, tell me how's your family? 

I haven't seen them in a while.  You've been good, busier then ever. 

We small talk, work and the weather. Your guard is up and I know why. 

Cause the last time you saw me. Is still burned in the back of your mind. 

You gave me roses and I left them there to die. 


 

Lilypensò forse per la prima vera volta alle parole di quella canzone che di solito le piaceva suonare da piccola.
Si ricordò di quella volta in cui a San Valentino a dodici anni le erano arrivati dei fiori e lei li aveva lasciati fuori dalla finestra a morire senza acqua e senza calore, perché sapeva fossero da parte di James.

 

So this is me swallowing my pride, standing in front of you 

saying I'm sorry for that night, and I go Back to December all the time. 

Turns out freedom ain't nothing but missing you, 

Wishing that I realized what I had when you were mine. 

I go back to December, turn around and make it all right. I go back to December all the time. 
 

Ora come ora, in effetti, le dispiaceva aver chiuso fuori dalla sua vita James il più a lungo possibile. E in quel momento, in cui lui NON c'era, materialmente e in cui non sarebbe potuto arrivare entrando dalla porta in qualche secondo, lei avrebbe dato qualsiasi cosa, per tornare indietro e riprendere i momenti perduti per la sua cocciutaggine.

 

These days I haven't been sleeping. Staying up playing back myself leaving, 

When your birthday passed and I didn't call. And I think about summer, all the beautiful times 

I watched you laughing from the passenger side. Realized that I loved you in the fall. 

Then the cold came, the dark days. when fear crept into my mind. 

You gave me all your love and all I gave you was goodbye. 

 

Eppure, non poteva credere di essersi davvero innamorata di lui...insomma...non era possibile, dopo tutto quello che aveva sempre pensato di lui, dopo tutto ciò che aveva passato per evitarlo il più possibile, era successo. Era successo davvero.

 

So this is me swallowing my pride, Standing in front of you 

saying I'm sorry for that night. And I go back to December all the time. 

Turns out freedom ain't nothing but missing you, 

Wishing that I realized what I had when you were mine. 

I go back to December, turn around and change my own mind. I go back to December all the time. 
 

Quanto avrebbe voluto tornare indietro. Tornare indietro e rispondergli diversamente...o incontrarlo in modo diverso. Avrebbe voluto aver passato più tempo con lui, con le sue marachelle e sì, anche con i suoi occhiali...

 

I miss your tan skin, your sweet smile, so good to me, so right, 

And how you held me in your arms that September night, 

The first time you ever saw me cry. Maybe this is wishful thinking, 

Probably mindless dreaming. If we loved again I swear I'd love you right. 

I'd go back in time and change it but I can't. So if the chain is on your door, I understand. 
 

In quel momento, Lily si rese conto di sentire la mancanza fisica di James. Le mancava tutto di lui. I suoi occhi, la sua voce, il suo profumo...
Fu una scoperta sconcertante per lei, perché la presenza di queste cose, non le avevano mai fatto né caldo né freddo...bé, così pensava...
Ma avrebbe capito. Avrebbe capito, se lui non si fosse mai più svegliato...sarebbe stata una giusta punizione per lei.

 

But this is me swallowing my pride, Standing in front of you 

saying I'm sorry for that night, And I go back to December. 

Turns out freedom aint nothing but missing you, 

Wishing that I realized what I had when you were mine. 

I'd go back to December turn around and make it alright. 

I'd go back to December turn around and change my own mind. 

I go back to December all the time...
 

Eppure...sperava in cuor suo, che sarebbe tornato, da lei, perché non l'avrebbe mai più respinto, non avrebbe mai più lasciato i fiori fuori dalla finestra, nno l'avrebbe più ignorato...e di questo era certa.
 

All the time. 


Le ultime note si dispersero nella stanza e tutti quanti applaudirono.
"Oh, Lily, sei stata tanto brava, proprio tanto tanto!" disse Dora saltellandole vicina.
La ragazza sorrise e l'abbracciò.

*      *      *

Così la giornata trascorse, alle undici circa i Tonks se ne andarono e rimasero solo i quattro Grifondoro, che vennero smistati in varie stanze.
Lily avrebbe voluto vegliare James anche quella notte, ma Dorea le disse che sarebbe rimasta lei, in modo da accogliere Mary e Sirius.
Così, quando la mattina dopo, Lily si svegliò, si ritrovò davanti il viso sorridente di Mary.
Quando anche Sirius scese a colazione, Lily lo fermò e lo ringraziò per gli appunti.
"Non ci ho messo tanto, non pensare che l'abbia fatto accuratamente..." disse Sirius di risposta assonnato.
Per scuoterlo un pò e per prenderlo in giro, Lily lo stuzzicò: "A me è stata raccontata una versione un pò diversa sul tuo impegno per prendere a me e James gli appunti..." disse svignandosela e sentendo in tempo il commento di Sirius: "Io lo uccido Remus!"
La giornata passò normalmente. Sirius passò molto tempo da James, a parlargli mentre non lo poteva sentire, e Lily e gli altri trascorsero la giornata a parlare e stare insieme, senza divertirsi, però, come lo facevano quando erano con James e Sirius.
La sera, quando dovettero tornare a scuola, prima di andarsene, tutti fermarono Lily uno alla volta.
"Tesoro, se si sveglia, digli di non farci mai più uno scherzo del genere, d'accordo?" le disse Alice abbracciandola e sparendo nel camino.
"S-sì, Lily...digli che ci m-manca..." le disse Peter salutandola timidamente e sparendo per secondo.
"Digli che vrà un sacco di cose da studiare e che non avrebbe dovuto riposarsi tanto..." disse Remus scherzando gentilmente e abbracciando Lily.
"Digli di tornare presto..." dissero Mary ed Emmeline sparendo poi una alla volta.
Sirius, come la volta prima, fu l'ultimo ad andarsene.
Si fermò davanti a Lily e le porse uno specchio dicendole: "Sorridi un attimo...poi guardati..."
Lei lo guardò stranita, ma fece come lui aveva detto.
Il sorriso che si aspettava di aver fatto era molto più sottile e meno allegro di quello che pensava: "Ma..."
Sirius sospirò: "Sono tutti preoccupati perché non sorridi più anche se pensi di farlo...quando si sveglierà, vedi di sorridere al meglio...e digli da parte mia che è un idiota..." disse poi ammiccando e sparendo immediatamente.
Lily scosse la testa e riguardò lo specchio che aveva in mano.
Che strano...possibile che un'esperienza del genere l'avesse segnata al punto di smettere di sorridere?
La mattina dopo si svegliò sentendo i signori Potter che uscivano per andare a lavorare.
Aveva parecchio freddo, perciò si ritirò in bagno per darsi una rinfrescata e mettersi la felpa di James che le aveva prestato Dorea.
Quando tornò nella stanza, vide il fuoco quasi completamente spento così si avvicinò per ravvivarlo, ma in quel momento, vide la testa di James spostarsi leggermente.
Visto che la stanza era grande e il camino parecchio lontano dal letto, si avvicinò per vedere meglio.
No, non aveva visto male...i suoi occhi, i suoi occhi scuri eppure così chiari allo stesso tempo erano aperti...
"James!" esclamò correndo verso il letto e abbracciandolo di slancio.

Angolino autrice:
Lo so, lo so, non dite niente...sono cattivissima, mi sarò beccata miliardi di maledizioni cruciatus da tutti voi...mi diaspiace :( ho avuto dei problemini qui e...bé, la voglia di scrivere era un pò passata...anche perché sapevo già cosa sarebbe accaduto, ma...detta come va detta, conoscevo questo momento da così tanto, che l'ho trovato addirittura noioso da scrivere... In realtà lo volevo lasciare per il prossimo capitolo...ma ho deciso che, per farmi perdonare, sarebbe stato meglio ora XD
Un saluto, spero ci siate ancora ;)
Giuly
P.S. La canzone è Back to December di Taylor Swift...la versione originale non è al pianoforte, ma se andate a cercare "Back to December Speak now world tour" vedrete che l'ha suonata anche così, e io la adoro, quindi *-*

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Capitolo 29
*** Vero, ma qui non c'è 'il tuo giglio'... ***


Vero, ma qui non c'è 'il tuo giglio'...
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Tum-tum, tum-tum, tum-tum

 


 “Sii forte...” disse e lui, sorridendo, chiuse gli occhi.

 

Quando James riaprì gli occhi si ritrovò in una radura illuminata.

Faceva caldo, un caldo che raramente poteva arrivare in Inghilterra.

Indolenzito si alzò in piedi e si guardò intorno. Il prato era verde e in lontananza poteva vedere una distesa di fiori bianchi...forse delle margherite.

Confuso, il ragazzo iniziò a camminare.

Gli alberi facevano ombra sparsi per quella radura, e la luce rimaneva alta, come se il sole non si spostasse mai.

James si toccò la testa e si tolse gli occhiali per stropicciarsi gli occhi.

Aveva moltissima sete, gli sembrava di non bere da anni, eppure, cinque minuti dopo, senza nemmeno aver incontrato una pozza d'acqua, si sentì dissetato.

Strano...” mormorò tra se e se.

Cosa è strano?” chiese una voce da sopra la sua testa.

James si guardò intorno, si arrampicò con lo sguardo sull'albero e vide una figura maschile alta e magra, in ombra, in piedi sulla pianta.

è strano che io non abbia più sete, visto che non ho bevuto...”

La figura ridacchiò: “Non è strano...probabilmente hanno rinfrescato il tuo corpo.”

James guardò l'ombra stranito: “Eh??” chiese sconvolto.

L'ombra rise ancora di più: “Dai, non è difficile...tu sei solo il tuo spirito ora...fuori c'è il tuo corpo...qui la tua anima, la tua mente o comunque la vuoi chiamare...”

Non capisco...sono morto?” chiese spaventato e curioso.

L'ombra rise nuovamente: “No, non esattamente...sei...per così dire, in stand-by...in un momento relax ecco...”
“Un momento relax?” chiese il ragazzo confuso.

L'ombra sospirò e si sedette sulla pianta, senza però farsi vedere: “Ti sei stancato troppo nell'ultimo anno, Jamie...” disse lentamente.

Anche James si sedette e alzò le spalle: “Non è così...non mi sono stancato...sono solo...”

L'ombra ridacchiò: “Stanco morto...lo sei James...ti faccio un piccolo riassunto di ciò che hai fatto nell'ultimo anno. Hai continuato a trasformarti in animagus ogni mese. Questo ti ha lentamente rubato energia. Poi hai dovuto preparare una pozione che ha richiesto mesi e mesi, con l'aiuto di una persona che non ti piaceva. Passata l'estate, sei tornato e hai iniziato a fare il caposcuola...ciò vuole dire che hai avuto bisogno di studiare di più, stare sveglio due notti a settimana e organizzare delle riunioni...eppure, non è finita qui, hai duellato 2 volte con dei neo-mangiamorte, i quali, la seconda volta, ti hanno rapito, costretto a stenti per quasi due giorni e torturato per ore.

Hai duellato nuovamente per scappare e sei stato colpito da un incantesimo. Perciò, fatti due conti di quanta energia hai speso in più durante questo tempo...”

James sospirò, non si ricordava nulla: “Ho fatto così tante cose? È strano pensare che una sola persona sia stata capace di fare tanto...” disse il ragazzo.

L'ombra ridacchiò: “Non ti preoccupare se non ricordi nulla...dai tempo al tempo...” disse. In quel momento, una brezza fresca e leggera iniziò ad avvolgere la radura, e James si sentì subito meglio.

Ti stanno curando le ferite, molto probabilmente...” disse l'ombra sull'albero: “C'è caldo perché il tuo corpo è accaldato per il duello...se sentiamo una brezza leggera, vuole dire che ormai stai meglio fisicamente.” disse lentamente.

Perciò potrò tornare presto?” chiese il ragazzo fiducioso, ma l'altro scosse la testa: “Non funziona così...la guarigione della mente, è molto diversa da quella del corpo...quando vedrai una porta argentata laggiù...” disse indicando un buco tra due alberi dove scorreva una piccola cascatella: “Allora potrai tornare...fino ad allora, rilassati, stenditi sotto l'ombra degli alberi, ascolta il suono del vento, guarda l'acqua che zampilla nel ruscello...respira. Respirare è bellissimo, non trovi?” chiese l'ombra.

James la guardò confuso: “Ma tu chi sei, posso chiederlo?”

Questa si girò verso il ragazzo confusa: “Io? Nessuno me lo aveva mai chiesto...sono...ehm...bé...mettiamola così...quando comparirà la porta te lo farò vedere...” disse ridendo.

James si guardò intorno e, quando cercò nuovamente con lo sguardo l'ombra, non la vide più.

Che cosa strana...” mormorò tra se. Ricordandosi, poi, di ciò che gli aveva detto l'ombra, iniziò a camminare per la radura. Si stese sotto l'ombra di un salice e si riposò per moltissimo tempo. Non sapeva che ore fossero, perché il sole non tramontava mai.

Quando si svegliò, ricominciò a camminare. Non sapendo dove andare, si adentrò in un boschetto lì vicino. Non sapeva perché, ma c'era qualche cosa di strano in quel bosco...qualche cosa di innaturale.

Pensandoci bene e guardandosi intorno mentre camminava, James si rese conto di ciò che mancava: rumore.

Nella foreste, di solito, c'erano sempre i versi degli animali presenti. Lì non c'era nulla. Non c'erano animali. Si sentiva solo il frusciare delle fronde degli alberi per il vento che tirava ogni tanto.

Non piacendogli quel posto, James decise di uscire dal bosco e incamminarsi da qualche altra parte.

Guardandosi intorno, James rivide la distesa di fiori che aveva visto la prima volta che aveva aperto gli occhi in quello strano posto.

Erano molto lontani, ma la curiosità era tanta, che iniziò a incamminarsi verso quella parte della radura.

Sarebbero potuti passare ore, minuti o giorni, ma James non lo sapeva. Seppe solo, che dopo un po' di tempo, arrivò abbastanza vicino da vedere che il campo fiorito era circondato da un cancello metallico. Avvicinandosi ancora, riuscì anche a riconoscere il tipo di fiori.

Non erano margherite...

...

erano tanti gigli bianchi.

* * *

Gigli...?” si chiese il ragazzo confuso. Cercò di avvicinarsi, ma ogni volta che ci provava una sorta di campo di forza gli faceva cambiare strada.

Dopo cinque o sei volte che cercava di aprire il cancello senza successo, si fermò e guardò quei fiori così belli. Gli venne in mente, che fosse strano non sentire il profumo di tutti quei fiori, ma fissandoli, gli stava venendo in mente qualche cosa...qualche cosa che non riusciva a ricordare: “Mi ricordano qualche cosa...” disse tra se e se.

Certo che ti ricordano qualche cosa...” disse una voce dietro di lui.

Oh, sei tu Ombra...” sussurrò il ragazzo voltandosi.

Pur non vedendola bene, James vide la figura sorridere, sotto l'ombra dell'albero lì vicino.

è da un po' che non ci si vede James...” disse sempre sorridendo.

Davvero? Per me il tempo è volato...” disse pensandoci su.

Questo mi fa piacere...” disse felice l'ombra.

Per curiosità, quanto tempo ho passato qui?” chiese James curioso.

L'ombra scosse la testa: “Non spetta a me dirtelo...lo saprai quando tornerai indietro...”

James piegò la testa: “Quando tornerò indietro? Perché, com'è quel posto? Non me lo ricordo...”

L'ombra sospirò: “Per questo sei venuto qui...per ricordare e compiere l'ultimo passo per tornare indietro...ti sei riposato abbastanza Jamie...” disse gentilmente.

Ma io sto bene qui...non ci sono problemi, non c'è nulla che mi possa fare del male...” disse sconfortato.

Vero, ma qui non c'è il tuo giglio...” disse l'ombra sorridendo gentilmente.

James rimase fermo a pensare confuso: “Ci sarà di sicuro, guarda quanti ce ne sono!” esclamò indicando i fiori dietro di lui.

L'ombra scosse la testa ridacchiando: “Quelli non sono gigli normali...ognuno di quelli nasconde un tuo ricordo...uno speciale, che hai deciso di tenere ben protetto...non ti sei chiesto perché sono gigli e non, per esempio, girasoli?” chiese l'ombra dolcemente.

Bé...non lo so...forse perché i gigli sono più...più...ehm...puri?”
L'ombra rise di gusto: “Sì, in un certo senso è così James...dietro non c'è un tuo pensiero, ma una persona...una persona che insegui da tanto tempo, a cui tieni immensamente.” disse gentilmente.

James guardò i fiori e poi l'ombra, infine chiese: “Io...non mi ricordo...” disse affranto.

L'ombra sospirò: “Lo so...so che non ti ricordi, per questo sei qui. Ora ti farò entrare nel campo dei gigli...tu potrai guardarli...anche uno per uno se necessario...funzionano come un pensatoio. Il giglio che toccherai ti trasporterà nel suo ricordo, e tu potrai viverlo, guardando ciò che accadde. Tra tutti questi gigli, solo uno ti porterà indietro. Ma questo non lo potrai vedere. Lo dovrai solo riconoscere. Se lo guarderai nel campo, perderà il suo potere e non ce ne sarà un altro. Ce ne sarà solo uno lì in mezzo, solo uno, infatti, potrà far comparire la porta...” disse l'ombra.

Non mi avevi detto che l'avrei dovuta far comparire...pensavo che sarebbe comparsa da sola, la porta...” disse James.

L'ombra scosse la testa: “No...non comparirà da sola...non te l'ho detto, perché ti dovevi riposare, e se ti avessi detto come fare apparire la porta, ti saresti subito precipitato qui, ma la tua mente doveva guarire, dovevi riposarti per bene, oppure non saresti uscito sano e questo sarebbe accaduto di nuovo, forse in circostanze che sarebbero diventate irreversibili...” disse l'ombra lentamente.

Cosa vuoi dire? Intendi che sarei potuto morire?” chiese James spaventato.

L'ombra scosse la testa: “No, non saresti morto, saresti rimasto bloccato per sempre qui...fidati di me, quando ti dico che non lo vorresti, se ricordassi la tua vita nel mondo reale.”

James ci pensò su. Tutto quello era così strano. Tutto intorno a lui sembrava pulsare, come all'interno della sua testa, come se la radura e il suo cervello fossero collegati...
“Ombra...questo posto...hai detto che è la mia memoria?” chiese lui.

L'ombra alzò le spalle: “In un certo senso, sì...questa radura rappresenta tutta la tua testa, ed è piena di memorie, di ricordi...in particolare, questi fiori, sono i tuoi ricordi più importanti, o almeno, che TU ritieni tanto importanti da proteggerli con un cancello magico...quando li vedrai, capirai. Una volta che avrai trovato il giglio giusto, prendi il fiore e portalo alla cascata. Dovrai fare in fretta, o il fiore appassirà. Una volta arrivato alla cascata, immergi il fiore nell'acqua, da quello crescerà una porta. Mentre la porta crescerà, tu potrai guardare il ricordo che racchiuderà...la porta, infatti, non nascerà subito, ci metterà un po'. Non cercare di aprirla o toccarla fino a che non brillerà. Se lo farai rimarrai bloccato qui. E quando dico così, intendo a tempo indeterminato, per sempre...”

James annuì, non del tutto convinto. Vedendo la sua indecisione, l'ombra parlò di nuovo: “James, se rimarrai qui, questo posto cambierà. La radura sparirà e tu vivrai nel buio. Questo posto, è qui solo per accogliere temporaneamente te. Se tu rimanessi qui per sempre, la tua presenza diventerebbe scontata per la tua testa, che tornerebbe esattamente com'era prima, un'enorme stanza con milioni e milioni di cassetti, e io tornerei ad essere il messaggero della memoria...tu devi tornare indietro, e appena vedrai i ricordi, capirai i miei discorsi.”
A quel punto, James annuì e si girò verso il campo.

L'ombra mosse la mano e il campò di forza sparì, liberando l'intenso profumo dei gigli, che avvolse il ragazzo come una ninna nanna.

James camminò verso il cancello e lo spinse gentilmente, chiudendolo dietro di se subito dopo essere entrato.

I gigli erano così tanti, che James poteva vederli arrivare fino alla linea dell'orizzonte.

Il ragazzo si girò, ma l'ombra era di nuovo sparita.

Aveva detto che sarebbe bastato sfiorare i gigli, per vedere un ricordo. Chissà quanti ne avrebbe dovuto toccare, prima di trovare quello giusto.

Un po' sconsolato, e senza sapere cosa aspettarsi, James toccò il primo giglio che si trovò a portata di mano. Un bagliore illuminò il fiore e poi tutta la radura, James si coprì gli occhi per proteggersi da quella forte luce.

Quando li scoprì, si ritrovò in una sala rossa e oro, con un camino, delle poltrone e un tavolo in mogano.

Guardandosi intorno, James vide che le finestre erano ghiacciate e che una poltrona era occupata.

Non l'aveva notato prima, perché i capelli della persona che occupava la grande poltrona, si confondevano con la tappezzeria dell'oggetto.

Girandoci intorno, si sedette sul sofà lì vicino e osservò la persona: era una bambina, di poco più di dodici anni...aveva un enorme libro sulle gambe, che erano in tensione per il peso del tomo. I piccoli piedi, però, dondolavano, senza toccare terra allegri seguendo un ritmo tutto loro. Pur avendo i capelli rossi, la bambina non aveva nessuna lentiggine sul viso, tranne due o tre sul piccolo e dolce naso, che mirava all'insù.

La bambina rideva e diventava seria in alternanza leggendo il grande libro, e la lettura sembrava averla assorbita completamente, tanto da non notare il bambino che la fissava da dietro l'altra poltrona.

James se ne era accorto solo in quel momento. Non aveva notato il piccolo di dodici anni dietro il mobilio.

Avvicinandosi a lui, questa volta, si rese conto di trovarsi davanti alla sua versione a dodici anni.

Quindi...io ho vissuto questa situazione...” si disse guardando i due bambini.

Che strano, io...io non so se me lo ricordo...” disse toccandosi la testa che pulsava fortissimo.

In quel momento, al bambino scappò uno starnuto...

...

e l'idillio finì.

I piedi della bambina si arrestarono, il suo visino felice si alzò di scatto e gli occhi le si ridussero in due fessure: “Potter! Cosa fai, ridi di me? È divertente starmi a guardare e ridere con i tuoi amichetti? Eh? Allora?” chiese al bambino, che si alzò e si spettinò i capelli in imbarazzo, ma sicuro di se: “Evans, mi hai frainteso...io avevo perso gli occhiali...” mentì.

La bambina alzò gli occhi al cielo: ”Certo, com'è vero che io ho i capelli turchesi e gli occhi gialli! Ti conviene correre! Se ti prendo!” urlò e, insieme iniziarono a correre per la sala comune. Lei arrabbiata urlando, lui divertito ridendo. In quel momento, dalle scale scesero 3 ragazzini, uno alto e magrolino, con i capelli castani chiari e con delle cicatrici sulle mani e sulle guance, il secondo con i capelli corvini, gli occhi grigi e un sorriso di scherno sulle labbra, il terzo, dietro agli altri due, grassottello, con i denti in fuori e i capelli biondi.

Ci risiamo...” disse il primo alzando gli occhi al cielo.

Dai Ramoso, sei tutti noi!” disse il secondo ridendo.

S-sì, d-dai R-ramoso...” disse il terzo alzando una manina.

Black, quando ti prendo! Finisci come Potter!” urlò la bambina tutta scarmigliata.

James avrebbe voluto vedere di più, ma in quel momento la scena fu inondata di nuovo dalla luce e quando riaprì gli occhi...

Si ritrovò nel campo di gigli.

Che strana bimba... si ritrovò a pensare il ragazzo. Che strana scena in generale...

Chissà cosa voleva dire quel ricordo...

Pensando che il giglio giusto fosse più avanti, James si spostò di qualche metro e sfiorò con la mano un secondo giglio.

Il bagliore invase di nuovo la radura e James chiuse gli occhi.

Quando li riaprì si ritrovò su un sentiero innevato. L'istinto gli fece provare un brivido su per la schiena, ma non aveva veramente freddo.

Si guardò intorno per vedere se ci fossero la bambina o lui stesso da piccolo, o anche gli altri tre bambini che aveva visto, ma non li vide, o almeno non li riconobbe, perché in quel momento passò un gruppo di studenti sui tredici anni guidati da una donna anziana, con un cappello nero in testa e la mantella dello stesso colore sulle spalle.

Ragazzi, benvenuti ad Hogsmeade...troverete molti negozi qui, potete girare ovunque vogliate, se avete bisogno di me, mi troverete da Madama Rosmerta ai Tre manici di scopa...per il resto, dalla prossima volta sarete soli, quindi vediamo cosa sapete fare...avete molte responsabilità sulle vostre spalle, non dimenticatelo...” disse la donna con sguardo severo.

Sì, professoressa...” dissero i ragazzi in coro disperdendosi poi, piano piano.

Quando gli studenti si divisero, James riuscì a vedere la ragazza dai capelli rossi andarsene da sola dopo aver salutato le amiche.

Non seppe perché, ma iniziò a seguirla.

La 'Evans' come l'avevano chiamata nel ricordo precedente gli altri, non si fermò a bere qualche cosa, né andò in un negozio di dolci che piacque molto a James, ma vagò per le vie di quel paesello ricoperto dalla neve guardandosi intorno e canticchiando tra se

You remember, we were sittin’ there, by the water

You put your arm around me for the first time

You made a rebel of a careless man’s careful daughter

You are the best thing that’s ever been mine

James pensò avesse una bella voce. Non una di quelle per cui ci si ferma e si rimane sbalorditi, ma abbastanza bella da essere ascoltata con piacere.

La ragazza aveva sotto braccio una tracolla che a James sembrò vuota. Era di pelle chiara, la chiusura era dorata e la tracolla un po' rovinata, ma le l'accarezzava, come se fosse una persona.

La sciarpa rossa e gialla le svolazzava intorno, e ogni volta che sorrideva stringeva la tracolla come a contenersi, benché il suo sorriso mostrasse tutti i denti bianchissimi.

Gli occhi, che James non aveva visto nel ricordo precedente, erano verde smeraldo, e si spostavano ovunque, come se stessero cercando di catturare ogni particolare.

Dopo qualche minuto di camminata, la ragazza si fermò, davanti ad un negozio sperduto nei meandri di quel piccolo paesino innevato.

L'insegna era di legno scuro, e la scritta era molto rovinata, ma doveva essere stata color oro.

Sorridendo più di prima, la ragazza entrò, e James la seguì cercando di capire perché fosse entrata lì.

Il negozio era una libreria. C'erano libri dovunque, vecchi e nuovi, tutti rilegati con copertine spesse, scritte e fili d'oro.

La ragazza con i capelli rossi si slacciò cappotto e sciarpa lasciandoseli però addosso e iniziò a vagare per quel labirinto di libri.

Guardò gli scaffali, cercò nei settori, infine prese un paio di libri e andò a pagare chiedendo se si potesse sedere su uno sgabello per leggere.

Poco dopo, era su una seggiolina, con un libro dentro la tracolla e l'altro in braccio.

James la guardò come nel ricordo prima e lei lesse, e lesse, e lesse ancora, a lungo, fino a che la porta del negozio non si spalancò facendo rumore e un ragazzo ne entrò.

James lo riconobbe come uno dei tre che aveva visto nel ricordo prima...era quello altro, magrolino con i capelli castano chiari. Anche lui era cresciuto. Era un po' più alto, ma in particolare, aveva più cicatrici sul viso e sulle braccia.

James si chiese se li avesse dovunque quegli strani segni, o se fosse una prerogativa solo del viso e degli arti superiori.

Ti abbiamo cercata ovunque! Avevi detto che alle cinque saresti stata dalle tue amiche, ma non c'eri.”

La ragazza spalancò gli occhi: “Oh Merlino! Scusami Remus! Io...mi sono dimenticata, mi sono persa qui dentro e...c'erano tanti libri...” disse cercando di spiegarsi.

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo: “Dai andiamo...saranno ancora preoccupatissimi...” disse prendendola per mano e portandola fuori.

Una volta usciti, trovarono anche James e gli altri due ragazzi che c'erano nell'altro ricordo.

Evans, sei difficile da trovare quanto un ago in un pagliaio, vero Peter?!” disse quello con i capelli neri e gli occhi grigi parlando al ragazzino grassottello che annuì.

La ragazza arrossì, ma alzò gli occhi al cielo: “Black, finiscila!” e corse in avanti per raggiungere le sue amiche.

Un grazie non sarebbe guastato!” le urlò dietro lo stesso ragazzo.

Sirius, finiscila!” disse quello che si chiamava Remus, ma Lily si girò sempre correndo e calzandosi il cappello sulle orecchie: “Grazie!” disse sparendo lontana.

Non le hai detto che l'ho trovata io perché l'avevo seguita, vero?” chiese allarmato la piccola versione di James.

Remus scosse la testa e James sorrise: “Grazie Lunastorta...sarei risultato patetico...” disse felice.

James avrebbe voluto sapere di più, ma il bagliore invase tutto...

e si ritrovò seduto tra i gigli.

Così quelli si chiamavano Remus, Sirius e Peter...doveva conoscerli bene...eppure...eppure qualche cosa gli diceva che la chiave fosse la ragazza. Chissà come si chiamava...

Deciso a scoprire qualche cosa di nuovo, James si spostò di qualche passo, si guardò intorno e sfiorò un giglio piccolissimo, ma dal profumo molto deciso, il bagliore lo avvolse e si ritrovò...

in un corridoio di pietra. Svariati quadri erano appesi alle pareti e degli stendardi violetti con uno stemma dorato con una H in mezzo scendevano dal soffitto.

James si guardò intorno chiedendosi che ricordo fosse quello.

Era pomeriggio, il sole filtrava dalle finestre tingendo tutto di arancione, quindi probabilmente era autunno inoltrato.

Non succedendo nulla, il ragazzo si chiese se si dovesse muovere lui, o se il ricordo si sarebbe sviluppato da solo.

Aveva appena deciso di iniziare a camminare, quando da dietro un angolo arrivò, a passo svelto e deciso una ragazza sui quattordici anni.

I capelli di quel colore inconfondibile, fecero subito capire a James di trovarsi davanti alla stessa bambina e alla stessa ragazza dei ricordi precedenti.

Dal secondo ricordo era quasi sicuramente passato un anno...probabilmente la ragazza avrebbe compiuto presto quindici anni.

Era più alta, più magra, con i capelli più scuri e qualche lentiggine in più sul naso ma, per il resto, era identica alle volte prima.

Rispetto a lui era molto lontana, ma non ci mise molto ad arrivargli vicino, visto che stava quasi correndo.

Quando gli passò vicino, vide che i suoi occhi erano più verdi della volta prima...non perché fosse cresciuta o altro, ma perché erano pieni di lacrime, che le avevano arrossato la parte bianca facendo risaltare il verde chiaro.

La ragazza piangeva e correva, con due libri in braccio che stringeva come se fossero la sua ancora di salvezza.

Lui la seguì correndo e, proprio quando stava per svoltare l'angolo, la ragazza si scontrò con qualcuno.

Merlino! Attenta!” disse il ragazzo per terra che James riconobbe come se stesso a quattordici anni.

Lei nemmeno lo riconobbe, raccolse i libri e piangendo chiese scusa volando via tra le lacrime.

Il James di quattordici anni la guardò sparire dietro l'angolo confuso.

In quel momento dall'altra parte del corridoio comparve un ragazzo di Tassorosso biondo e con gli occhi chiari, grande quanto lui, che chiese a James se avesse visto una ragazza dai capelli rossi passare di lì.

Oh...è la tua ragazza...” disse il ragazzino sogghignando: “Cosa le hai fatto?” chiese calmo.

L'altro si passò una mano dietro la nuca: “L'ho lasciata...non ha funzionato...l'estate ci ha divisi e...non so...non era più la stessa...era stressante...mi scriveva ogni giorno...stava diventando un po' pesante, quindi l'ho mollata...non volevo essere cattivo, queste cose non gliele ho dette...è solo che...insomma, se non voglio più stare con una persona glielo dico...” disse quello.

Il piccolo James sorrise furbamente e annuì: “Hai ragione...avrei proprio fatto come te...è andata di là, comunque...” disse indicando una porta dalla parte opposta dove era andata via la ragazza.

Forse è andata vicino al lago...” disse sorridendo.

Il ragazzo ringraziò e uscì, James prese uno specchio dalla tasca e chiamò Sirius dicendogli di avere uno scherzo perfetto per uno sfigato di Tassorosso.

In quel momento il ricordo si interruppe e il vero James...

Tornò tra i gigli.

Quando quel Tassorosso aveva detto di aver lasciato la ragazza, una forte rabbia gli era salita dal cuore, l'avrebbe preso a pugni, se solo non fosse stato un ombra per loro.

James era sicuro, ormai, del fatto che la ragazza fosse la chiave.

Chissà quando avrebbe capito quale sarebbe stato il giglio giusto...ma soprattutto come.

Confuso, il ragazzo sfiorò un giglio davanti a lui e venne catapultato...

In un parco di un castello di sera...era familiare, gli diceva qualche cosa. Si stava girando, quando vide passare davanti a se la versione tra i quindici e i sedici anni di se stesso.

Si seguì e vide se stesso dirigersi vicino ad una foresta che costeggiava il parco.

Da lontano riuscì a scorgere una figura...non era la ragazza con i capelli rossi, era bionda e, quando la riuscì a vedere più da vicino, notò che aveva gli occhi scuri e le labbra sottili.

Ciao caro!” esclamò la ragazza.

James vide se stesso sorridere e avvicinarsi alla ragazza per baciarla.

Va bene, il vero James doveva ammettere che quella ragazza non era niente male, bella, 'piena', per così dire...ma troppo stupida...lo vedeva lui che l'aveva sentita parlare tre secondi e mezzo.

Lory...c'è troppo caldo qui fuori...andiamo dentro, ti va?” chiese il lui quindicenne tra un bacio e l'altro.

La ragazza ridacchiò e annuì, così i due, seguiti da James, entrarono nel castello.

James pensava sarebbero tornati nella sala rossa che, da quello che aveva capito, era una sorta di sala di ritrovo per tutti, ma non lo fecero, entrarono in una stanza, che James classificò come un'aula scolastica, e si appartarono in uno sgabuzzino, nel quale il vero Grifondoro decise di non entrare, per privacy al se stesso di qualche anno prima.

Dopo qualche minuto, sentì dei passi fuori dall'aula e, prima che potesse vedere chi fosse, vide la ragazza dai capelli rossi entrare nell'aula.

Oh no...” mormorò tra se “Fa che non li trovi, fa che non li trovi” pregò, ma i due nello sgabuzzino, che probabilmente non avevano sentito i passi della ragazza arrivare, fecero cadere qualche cosa che attirò l'attenzione della 'Evans'.

La ragazza tirò fuori la bacchetta e spalancò la porta provocando un urletto da parte della bionda.

Sospirando rassegnata, la ragazza si appoggiò allo stipite della porta guardando di sottecchi il lui quindicenne e la ragazza bionda che le chiese con voce stridula: “Che c'è? Non si può stare con il proprio ragazzo adesso?” fortunatamente non lo vede, ma anche il piccolo James alzò gli occhi al cielo.

Lily sorrise schernendola e rispose: “No, Green, non alle undici di sera...non dalle mie parti, almeno!” disse prendendola per un braccio e tirandola fuori dallo sgabuzzino: “E ora, per Merlino, copriti santo cielo, non ci tengo a vederti mezza nuda, grazie. Remus, porta Potter nei dormitori, io porto questa qui alla sua torre...” disse la ragazza prendendo la bionda che disse: “So andarci anche da sola, grazie!”mentre si allontanava con la rossa.

Il James quindicenne, allora, si voltò verso l'amico guardandolo di sottecchi: “Remus...”

Questo alzò gli occhi al cielo e gli fece segno di uscire dall'aula: “No, James, niente 'Remus...' io ci provo a tenerla lontana da dove dici di andare di solito, ma non è così facile...è testarda e vuole controllare ovunque e comunque...e poi non potresti scegliere ragazze migliori? Cosa credi pensi di te, se non che sei un idiota...anzi no, scusa, questo lo pensa già, semplicemente tutte le volte che ti vede con una ragazza diversa è come se i suoi pensieri si confermassero. Sinceramente, James...in questi casi non so davvero nemmeno io cosa pensare...poi ti chiedi perché lei preferirisca uscire con la piovra gigante che con te...insomma, fatti delle domande! Lei ha bisogno di una persona che l'aiuti, che stia con lei, non che si spettini i capelli e giochi con un boccino d'oro tutte le ore.” disse affrettandosi senza guardarlo.

Il James reale rimase a guardare se stesso rimanere attonito dalle parole dell'amico. Avrebbe dato tutto ciò che possedeva per sapere cosa stesse pensando, ma in quel momento il bagliore tornò e James...

...tornò in mezzo ai gigli bianchi.

Chissà perché non l'aveva capito prima, che fosse stato innamorato della ragazza...ma poi, lo era davvero? Era davvero stato innamorato della 'Evans' oppure voleva semplicemente fare una nuova conquista?
Da ciò che sapeva, quello che aveva detto Remus era giusto...non era giusto comportarsi così come aveva fatto a quindici anni, che fosse o no innamorato della ragazza, quello che aveva fatto non era assolutamente giusto.

Ancora sopra pensiero, James si incamminò per il campo. Era frustrante non ricordarsi tutti quei ricordi...perché non li ricordava? Perché non si ricordava di Sirius, di Remus o di Peter, o della ragazza...di cui, si rese conto solo in quell'istante, non conosceva ancora il nome. Chissà che nome aveva...camminò e camminò, senta sfiorare nemmeno un fiore, fino a che si decise ad andare avanti. Stava per sfiorare un fiore lì vicino, quando in uno, proprio di fianco a quello che stava per toccare, vide una lettera incisa nel gambo.

'M'

Chissà, forse dentro quella memoria avrebbe scoperto il nome della ragazza. Senza pensarci un secondo di più, lo sfiorò e il bagliore invase il capo trasportandolo...

...in una stanza buia.

Che strano, non sembrava né un posto né un ricordo particolare, era solo una stanza senza porte o finestre con una poltrona incolore al centro.

Forse...forse aveva appena toccato il fiore che gli sarebbe servito per fare comparire la porta, e sarebbe rimasto chiuso lì per sempre...

No, non era possibile. Quel fiore non era diverso dagli altri, se non per quella piccola 'M' sul gambo...no, James sentiva che non era quello il fiore che avrebbe dovuto cogliere.

Rincuorato, aspettò che succedesse qualche cosa. Proprio in quel momento, quattro bambini sui dodici anni entrarono nella stanza ridendo insieme, ma la sua versione di dodici anni, chiuse la porta a chiave e se la mise in tasca, toccando poi la spalla di quello che si chiamava Sirius che annuì serio.

Rem...Remus...” lo chiamarono i due decisamente più seri di prima con dietro di loro Peter che non parlava, ma annuiva a qualsiasi cosa quelli facessero.

Il bambino alto e magrolino si girò e guardò i due amici confuso: “Sì...?” chiese.

Noi...vorremmo parlarti...” disse James rassicurante.

Non lo fu abbastanza, però, perché Remus iniziò a sudare freddo e a guardarli spaventato: “Di cosa?” chiese lentamente.

I tre si guardarono e annuirono. “Siediti...” disse Sirius sedendosi a sua volta per terra in cerchio con gli altri due.

Un po' restio anche il quarto si sedette, sempre diffidente.

Noi...ci conosciamo da un anno ormai e...non abbiamo fatto a meno di notare delle...delle tue frequenti malattie...” disse Sirius lentamente.

Nessuno disse altro, perciò il bambino continuò: “Fino a qui niente di male...potresti essere solo cagionevole di salute...ma questa cosa avviene...come dire...insieme al ciclo lunare...e...abbiamo fatto qualche ricerca...” disse il bimbo abbassando gli occhi.

Remus alzò lo sguardo scioccato: “Voi avete fatto delle ricerche?” chiese deglutendo a fatica.

Il James dodicenne annuì: “Volevamo aiutarti...” disse guardando Sirius che gli fece segno di continuare: “Noi...è dall'inizio di quest'anno che facciamo delle ricerche...insomma, conoscendoti già dall'anno scorso, volevamo aiutarti...ma tutte le ricerche ci hanno portato sempre e solo ad una cosa...” disse prendendo fuori dei fogli.
“Ti prego...” gemette il bambino allontanandosi dal bimbo con gli occhiali: “So cosa avete trovato...non farmele vedere James, ti prego...”

Il ragazzo sospirò, ma tirò comunque fuori i fogli: “Remus...è possibile, che tu sia un lupo mannaro?” chiese gentilmente.

Il ragazzo deglutì tremando: “Io...io...non...non faccio del male alle persone...io...” disse sconsolato e impaurito.

A quel punto Sirius saltò su: “Ve che non ti stiamo mica rinnegando la nostra amicizia! Stiamo solo cercando di aiutarti!” disse calmandolo.

Il bambino guardò tutti impaurito, ma sia James che Peter, che Sirius annuirono fiduciosi.

D-davvero?” chiese ancora diffidente.

James dodicenne sorrise e annuì: “Certo...da quello che abbiamo letto, i lupi mannari possono attaccare, non per la volontà della persona, ma per la volontà di difesa del lupo, le persone...perciò, in questa forma non possiamo aiutarci...allora ci è venuta l'idea...” disse sorridendo.

Sirius continuò per lui: “Diventeremo degli animagus, così potremo venire con te ogni mese ed aiutarti a controllare l'istinto...” disse soddisfatto.

Remus guardò i quattro ragazzi più scioccato di prima: “Voi...siete impazziti? Vi potrei fare del male! Io, no no no no no no! Assolutamente no! Neanche morto! Ve lo impedirò!”

I tre lo guardarono ridendo: “Seee...” disse Sirius: “Sentiamo, ce lo impediresti come? E poi, abbiamo già scelto gli animali che vogliamo diventare, non ci fermerai! Siamo troppo contenti!”
“E...e le vostre famiglie?” chiese Remus non convinto.

James di dodici anni alzò gli occhi al cielo: “E chi glielo dice? Io no di certo”

Remus guardò quei ragazzi che stavano per fare una cosa per lui che nessuno aveva mai fatto e gli venne da piangere.

Dai Remus, sarà bello...e poi stiamo già disegnando una mappa, così potremo controllare come e quando uscire la sera...daiiiiiii,ti preeeeeegooooooo...” lo supplicò Sirius.

Una mappa?” chiese confuso Remus.

James annuì: “Sì...abbiamo iniziato a disegnare il corridoio...dovremo disegnarla tutta prima di incantarla...non vedo l'ora...però non sappiamo come chiamarla...”
“Volete dare un nome alla mappa?” chiese Remus sempre più confuso.

Sirius e James di dodici anni risero: “Ma no! Vogliamo dare un nome a noi quattro e poi metterlo sulla mappa!” disse Sirius con le lacrime agli occhi.

Remus alzò gli occhi al cielo: “Che ne di te della 'Mappa del Malandrino' per voi due calzerebbe a pennello.” disse scocciato.

Il silenzio prese la stanza in un attimo, James e Sirius si guardarono poi saltarono addosso a Remus: “Rem! Sei un genio! È perfetto! Diventerai un Malandrino con i fiocchi, Peter lo stiamo già istruendo e fa dei passi da gigante...tu...bé, forse sei troppo studioso, ma ci accontentiamo!” disse sorridendo il piccolo James.

Remus non riuscì a fare a meno di ridere: “Che Malandrini sia allora!” disse.

In quel momento il vero James sussurrò: “M...come Malandrini...loro...” ma non riuscì a continuare, perché il bagliore tornò e cominciò a venirgli un grandissimo male alla testa.

Tornato al campo di gigli, il mal di testa continuò, e James fu costretto a prendersela tra le mani facendosi cadere gli occhiali.

Così com'era cominciato, però, il male alla testa finì, e il ragazzo si ricordò dei suoi migliori amici, di Sirius che si era trasferito da lui qualche anno prima, delle uscite dalla scuola per aiutare Remus, delle serate passate insieme.

Devo tornare indietro...” sussurrò tra se il ragazzo dirigendosi verso il cancello.

Prima di arrivarci, però, lo stesso campo di forza che lo aveva bloccato all'esterno, lo bloccò all'interno.

Oh, giusto...cosa aveva detto l'ombra...di trovare il giglio giusto per la porta...”

Chissà quale sarebbe stato...

In quel momento, però, a James tornò in mente un'altra frase che l'ombra aveva detto: “Vero, ma qui non c'è il tuo giglio...” chissà cosa aveva voluto dire.

Senza accorgersene, James sfiorò un fiore, che lo trasportò...

...Nella sala grande.

Sì, fu bello riconoscerla per James...ormai riconosceva tutto, tutto, tranne la ragazza con i capelli rossi, che per lui rimaneva ancora un mistero.

Black Sirius!” disse la voce della professoressa McGrannitt.

Oh...era la cerimonia del loro smistamento...com'era piccolo Sirius.

Il cappello parlò col bambino per qualche minuto che ridacchiò furbo sussurrando qualche cosa.

Dopo qualche secondo il cappello disse ad alta voce: “Va bene, allora...GRIFONDORO!” urlò con sorpresa di tutti, così il bambino si andò a sedere al tavolo rosso e oro.

Mentre la professoressa chiamava altri bambini, James riuscì a scorgere la bambina dai capelli rossi vicina a un bambino pallido e con i capelli unticci e neri...

L'immagine di Severus Piton, anche se piccolo, lo fece andare su tutte le furie, ma non si ricordò perché.

Evans...” disse la professoressa facendo girare di scatto il ragazzo.

In quell'instante tra il cognome e il nome della bambina, James fu sicuro di aver perso vari battiti del cuore.

...Lily!” finì la McGrannitt.

E James si ritrovò nuovamente con un atroce mal di testa.

Questa volta, però, sorrise dicendo: “Certo...il mio giglio...” sussurrò ritrovandosi...

...tra i fiori bianchi.

Il mio giglio...Lily...so perché devo tornare...” disse girandosi dovunque per cercare il fiore giusto.

E non seppe come, non ci fu un bagliore, né un fascio di luce a farglielo riconoscere, ma colse prendendo la terra intorno stando attento a non sfiorare i petali, un giglio lì vicino, che aveva una parte del gambo colorato d'argento.

Quando lo prese, il cancello si aprì e James cominciò a correre, corse, senza pensare a nulla, che non fosse quel nome, quell'appiglio al mondo reale, più forte di qualunque altro.

Il mal di testa non era ancora passato, ma nemmeno i ricordi erano tornati del tutto, ma a lui non interessava, l'importante era quel nome, era sapere quel nome, il nome del suo giglio.

Corse, corse a perdifiato, fino a che non vide la cascatella, corse e, con cautela appoggiò il fiore nell'acqua.

La terra sparì in un momento, lasciando solo lo stelo e i petali del fiore.

In quel momento, lo stelo si separò dai 5 petali del giglio, che si unirono e formarono una sorta di schermo.

Prima che potesse succedere altro, James sentì la voce dell'ombra: “Ce l'hai fatta...sei stato davvero bravo...eppure...non hai ancora ricordi su di lei, giusto?”

James scosse la testa tenendosela con una mano ancora un po' dolorante.

L'ombra sorrise: “Guarda i petali...lo stelo si sta trasformando nella porta...tu intanto guarda i petali...” disse gentilmente, e James fece come gli era stato detto.

I petali si illuminarono, e iniziarono a mostrare tante immagini in movimento.

Lily che correva per i corridoi, che studiava in sala comune, che cercava dei libri in biblioteca, che gli lanciava occhiatacce e lo sgridava, che rimaneva male davanti ad alcune sue relazione...e piano piano il ragazzo riacquisto i ricordi su di lei.

Ricordò perché l'avesse sempre voluta...forse all'inizio era stato per avere una ragazza che fosse così diversa dalle altre e dimostrare a tutti che potesse avere chiunque...ma andando avanti negli anni, si era trasformato in qualche cosa di più profondo, da cui non era mai potuto tornare indietro...

Dopo tutte quelle immagini, ci fu una luce blu, che illuminò quello schermo d'acqua.

James guardò l'immagine sorpreso. Non era un suo ricordo, ne era certo, non aveva mai vissuto una situazione così...non da senziente, almeno...Lily era seduta su una poltrona, raggomitolata su se stessa, come se cercasse di scaldarsi dal mondo che sembrava così freddo. Si asciugava gli occhi con la manica di un maglione più grande di lei, e aveva i capelli legati in due trecce lunghe che le incorniciavano il viso.

Senza rendersene conto, James allungò una mano, come per consolarla e, proprio prima di sfiorare la porta che non era ancora finita, si ricordò di ciò che aveva detto l'ombra: “Non cercare di aprirla o toccarla fino a che non brillerà. Se lo farai rimarrai bloccato qui.”

In fretta ritirò la mano e sospirò.

Anche l'ombra lo fece e sorrise: “Te lo sei ricordato...”

James annuì e la porta brillò.

Il ragazzo guardò l'ombra: “Cos'era?” chiese ricordandosi dell'immagine di Lily così piccola e indifesa, seppur così grande d'età.

L'ombra sorrise: “Diciamo che era un'immagine abbastanza recente...una finestra...per così dire...”

James sospirò: “Devo andare...vero?” chiese all'ombra che annuì: “Sì, Lily ti aspetta...” disse gentilmente.

James aprì la porta, ma prima di attraversarla, si girò e disse: “Avevi detto che ti saresti fatto vedere...” disse all'ombra, che rise: “Ho mentito...ma grazie per averci pensato...” disse inchinandosi.

Facendo questo movimento, una parte della testa uscì alla luce mostrando un ciuffo di capelli neri corti, James stava per dire qualche cosa, ma l'ombra disse: “Ah e...non ricorderai nulla di tutto ciò quando te ne andrai...è stato bello parlarti Jamie...” disse sorridendo e muovendo una mano.

Appena lo fece un forte vento si sollevo e fece perdere l'equilibrio al ragazzo che cadde dall'altra parte della porta vedendo come ultima cosa di quel mondo, lo scintillio di due occhi scuri dietro ad un paio di occhiali sotto l'ombra di un albero.

James cadeva, giù, giù sempre più giù, fino a che non si sentì mancare il respiro...andava sempre più veloce, non riusciva a respirare.

Andava sempre più veloce, giù giù.

Ormai non riusciva più a resistere, davanti a lui, nel buio, comparivano immagini dei Malandrini di Lily, di Hogwarts. Poi, non riuscì più a tenere gli occhi aperti, l'aria gli mancò e cadde senz'aria annaspando finché...

* * *

Non si ritrovò su un materasso e riuscì a respirare finalmente.

Aprì gli occhi di scatto e non vide nulla. Non aveva gli occhiali.

Si guardò intorno. Vicino a lui c'era una grande poltrona vuota, la riusciva a distinguere dalla forma. Dietro alla poltrona riusciva a vedere il camino...ma era ormai spento.

Sentì una porta cigolare e aprirsi. Girò la testa e vide una persona entrare.

Non la vedeva bene, ma aveva i capelli rossi...che fosse...?
Si guardò meglio intorno...era a casa sua, da quello che gli sembrava...perché lei era lì...?

Girandosi vide che Lily era rimasta impalata, come pietrificata sul posto.

Poi, accadde tutto in un attimo, in pochi passi di corsa, lei si avvicinò al letto dove era steso e lo abbracciò di slancio urlando sollevata: “James!”


Angolino autrice:
Ehm...già, sono io *-* IO AMO QUESTO CAPITOLO!!! Ho tipo un profondo amore per questa cosa *-*
Ok, devo smetterla di gasarmi, ma non vedevo l'ora che lo leggeste e...boh, spero vi sia piaciuto :)
L'ho scritto in un attimo di follia...l'idea iniziale era che James guardasse in catene nella sua testa Lily vivere la sua "malattia" e che non potesse uscire perché imprigionato dalla sua testa, che era comandata da una voce pazza...ma...non so da dove mi sia venuta l'idea dei gigli...all'inizio, quando James è arrivato nella radura l'ho descritta e ho detto che c'erano die fiori...poi mi sono detta...e se fossero gigli bianchi? E se lui dovesse ricordare la sua vita per uscire dalla sua testa? Wow! XD
Ok, sono pazza...comunque, ho aggiornato presto, perché spero di riuscire ad aggiornare nuovamente o sabato o domenica, perché, purtroppo, per le due settimane successive non potrò esserci...no, non avrò nemmeno il computer, quindi dopo questo capitolo e dopo il prossimo, dovrete aspettare agosto T.T Mi dispiace così tanto, ma ho un impegno...devo aiutare un campus che c'è vicino alla mia città e dovrò cucinare per 80 perosne tutti i giorni...penserete che si auna rottura, ma io non vedo l'ora *-* =P
Perciò un saluto, spero a sabato o domenica col trentesimo capitolo...Wow, sono un sacco! :O
Giuly
P.S. La canzone che Lily canta è "Mine" di Taylor Swift, che io trovo carinissima...il video...guardatelo, merita davvero :)

 

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Capitolo 30
*** Fiabe babbane e racconti arretrati ***


Fiabe babbane e racconti arretrati

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"James!" esclamò correndo verso il letto e abbracciandolo di slancio.

 

Il cuore di Lily batteva fortissimo. Sembrava che dei tamburi le fossero entrati in petto e stessero suonando per farle sentire meglio il proprio battito cardiaco.

Il ragazzo tossì sorpreso da quell'attacco: “Evans...ti prego...capisco che tu non possa resistere al mio fascino, ma fammi respirare...” disse cercando di respirare correttamente.

Scusa, scusa, scusa!” disse lei spostandosi immediatamente e appoggiandosi sulle gambe inginocchiate per terra. Pensando alle parole del ragazzo, poi si infervorò: “Hey!”

James ridacchiò per l'espressione di Lily, poi si guardò intorno: “Sono a casa mia?” chiese confuso.

Lily guardò il ragazzo stranita: “S-sì...perché, non te la ricordi?” chiese spaventata che avesse potuto perdere la memoria.

James scosse la testa: “No no, mi ricordo di casa mia...è solo che non ci vedo niente...hai tu i miei occhiali?” chiese non riuscendo a mettere a fuoco nulla.

Lily si mise una mano davanti agli occhi: “Hai ragione...scusa...mi ero dimenticata...” disse prendendo gli occhiali dal comodino e passandoli a James, che li inforcò sbattendo le ciglia più volte per riabituarsi.

Oh...meglio, grazie...ma...ehm...Evans, potrei farti qualche domanda?” chiese guardandola.

Lei annuì: “Quelle che vuoi...cercherò di rispondere...” disse drizzandosi per ascoltarlo meglio.

Sono solo tre...la prima è...perché hai i capelli ricci?” chiese indicando le onde dei capelli rossi della ragazza.

Lei lo guardò confusa: “è questa la tua prima domanda?” James la guardò come per dire: Mi rispondi o no? Perciò lei alzò le spalle e disse: “Perché tua madre tutte le sere circa mi fa le trecce e quando le sciolgo la mattina i capelli hanno quest'effetto qui...” spiegò cercando di farsi capire: “Ieri ho anche fatto la doccia, e i capelli erano umidi, quindi i ricci sono venuti meglio...tutto qua in realtà...”
James la guardò stranito: “Mia madre ti ha fatto le trecce ogni sera?” chiese sconvolto.

Lei sorrise: “Era la tua seconda domanda?” chiese gentilmente.

Lui alzò gli occhi al cielo ma scosse la testa: “No, la mia seconda domanda è: perché hai addosso una mia vecchia felpa?” chiese guardando il maglione che la ragazza indossava.

Lily arrossì un po' e si strinse nelle braccia: “Perché Alice si è dimenticata di mandarmi dei maglioni e avevo freddo. Tua madre mi voleva dare uno dei suoi maglioni, ma erano tutti così belli che le ho detto che anche qualche cosa di vecchio sarebbe andato bene...bastava solo che fosse caldo e lei mi ha dato questa...” disse indicando la felpa: “è un po' grande...” disse tirando giù le maniche e facendo vedere che le nascondevano tutte le braccia e le mani.

James ridacchiò, ma si risparmiò di dirle che stesse veramente bene con quella maglia.

Le tue domande saranno tutte così inutili e su di me, oppure cambieranno un po'?” chiese poi lei.

Lui sorrise: “Ne manca una sola Evans, che è questa: da quanto non dormi, esattamente?” chiese lentamente.

Lily lo guardò seria e drizzò la schiena sospirando: “Bé...ehm...dunque...in realtà da ieri, ma ultimamente dormo circa una o due ore al giorno...” disse arrossendo e stringendosi le ginocchia con le braccia.

Due ore, Evans? Non si può vivere solo di cibo e acqua, bisogna conservarle le energie...”

disse lui.

Lei arrossì e nascose la testa sulle gambe: “Sì, lo so, ma i tuoi genitori sono dovuti tornare al lavoro, e ci vanno tutti i giorni, Marlene era all'ospedale e ci voleva qualcuno che stesse a vegliarti...” disse lei arrossendo più che mai.

James pensò alla risposta della ragazza e capì: “Sei rimasta a vegliarmi?” chiese sotto shock.

Lei annuì senza tirare su la testa dalle ginocchia.

E in quel momento, James capì di essersi assentato per più di quanto pensasse: “Evans...che...” si schiarì la voce: “Che giorno è oggi?” chiese lentamente.

James sapeva di avere un calendario proprio dietro di se, ma voleva saperlo da lei, voleva che glielo dicesse Lily.

Lei alzò la testa e deglutì, con gli occhi umidi di lacrime: “è...oggi...oggi è il quindici di novembre...” disse torcendosi le mani.

James la guardò sorpreso e spaventato: “Che cosa? Tu...io...” disse allarmato iniziando a muoversi e cercando di alzarsi.

A quel punto Lily si alzò in piedi, lo prese per le spalle e disse: “Non ti muovere tanto...ti prego...” con ancora gli occhi umidi.

Lui, vedendo quell'espressione addolorata sul viso della ragazza, si calmò e si stese nuovamente, poi disse: “Quindi...tu hai dormito per due ore giornaliere per due settimane?” chiese stupito.

Lei annuì arrossendo: “Nessuno poteva restare...Sirius e gli altri sono dovuti tornare a scuola perché i genitori li hanno obbligati...bé, per Sirius sono stati i tuoi genitori a dirgli di tornare...”
“Tu non lo hai fatto?” chiese James sorpreso.

Lei scosse la testa: “No, i miei genitori non sanno nulla di tutto questo, io comando per me stessa ora, perciò sono rimasta qui. Per i primi due giorni i tuoi genitori sono rimasti, poi tuo padre ha detto a tua madre che sarebbe stato meglio tornare al lavoro...lei non voleva lasciarti solo, quindi mi sono offerta di prendere il suo posto qui...ehm...sì, insomma...c'erano un paio di incantesimi da farti ogni giorno...non eri in grado di fare le cose più elementari, come, per esempio bere...perciò Marlene ha insegnato a tua madre, che ha insegnato a me, come aiutarti...non potevamo portarti in ospedale, i mangiamorte avrebbero potuto trovarti, quindi, quando mi sono smaterializzata qui con te siamo rimasti...” disse lentamente la ragazza.

Quindi la barriera si è aperta subito dopo che sono crollato dai Malfoy?” chiese James curioso.

Lily deglutì: “Ehm...non...non esattamente...” disse sedendosi sulla poltrona e attorcigliandosi una ciocca di capelli.

Cos'è successo, allora?” incalzò lui cercando di capire.

Lily deglutì nuovamente: “è-è che i-io ho ancora gli incubi la notte p-per questa cosa...” disse balbettando appena un po' e attorcigliandosi ancora i capelli.

Bé, forse se me ne parli, riuscirai a superare meglio la cosa...ti prego smettila di massacrarti i capelli...” disse spostando lentamente la mano della ragazza, che appena fu sfiorata scattò spaventata.

Dispiaciuta Lily sospirò: “Scusa...i-io non lo faccio apposta a reagire così...con te è già meglio, però, a Remus ho letteralmente fulminato una mano, mentre a Sirius...bé, gli sono praticamente svenuta in braccio per lo shock che avevo passato...” disse con voce sottile.

James guardò più sorpreso che mai la ragazza: “Cosa diavolo è successo che sia riuscito a sconvolgerti?” chiese.

Lily non si sconvolgeva. Lily non era mai, MAI stata una ragazza che si sconvolgesse per poco. Doveva essere successo qualche cosa di veramente brutto.

Lei tremò e si strinse di nuovo nella felpa: “è arrivato un uomo...pallido come la neve, con lo sguardo freddo come il ghiaccio e ardente come il fuoco...aveva gli occhi rosso rubino e il naso da serpente...era completamente calvo, e una veste nera gli fluttuava attorno come se fosse immersa nell'acqua...” disse lei nascondendo il naso e la bocca tra le braccia che stringevano le ginocchia.

James la guardò confuso: “Evans...sei...sei davvero sicura di ciò che hai visto?” chiese.

Lei annuì con gli occhi spalancati e impauriti: “Me lo vedo davanti tutte le volte che chiudo gli occhi...James...” sussurrò guardandolo negli occhi.

Lui si rese conto che quella era una delle prime volte che lo chiamava per nome in sua presenza...cavolo doveva proprio essere sconvolta.

James...” continuò lei: “Io e te siamo tra i pochi che sono riusciti a sfuggire davanti a Lord Voldemort...” disse deglutendo e mordendosi le labbra, come a ricacciare indietro quel nome.

Il Grifondoro la guardò sconvolto: “Come?”

Lei annuì: “Io...quando ti sei...ehm...addormentato, per così dire, non sapevo se fossi vivo...così me ne sono accertata, senza farlo notare ai mangiamorte...quando ho capito che fossi ancora vivo, ho capito che probabilmente non ce l'avrei fatta a sopravvivere ma...tu sì...” sussurrò la ragazza con un piccolo sorriso.

James la guardò confuso e lei continuò: “Tu ce l'avresti fatta, perché loro ti pensavano morto, e questo era l'importante, fargli credere che tu lo fossi, e non farli avvicinare...così ho...ho detto a Bellatrix e a Malfoy che erano dei c-codardi...” disse lei piano.

Il Grifondoro la guardò scioccato: “Scusa, come?” chiese.

Lei ridacchiò, mezza tra il divertito e lo spaventato: “Gli ho dato dei codardi...Bellatrix mi avrebbe ammazzata volentieri, ma in quel momento è arrivato...lui...che mi ha chiesto se avessi sul serio dato dei 'codardi' ai suoi seguaci...e...e...i-io ho...ho dato anche a lui del codardo...” disse lei nascondendo il viso tra le mani.

COSA? Evans, ma...sei normale??” chiese lui sorpresissimo.

Lo so...lo so...ma pensavo sarei morta di lì a poco...l'adrenalina...tu che eri praticamente in fin di vita...” cercò di spiegarsi lei gesticolando sotto gli occhi sorpresi di James: “Anche lui mi avrebbe uccisa volentieri, ma è crollata la barriera e avevo 10 secondi per smaterializzarmi...”
“...e quindi sei venuta qui.” concluse James per lei.

Lily deglutì e lo guardò con sguardo supplice: “In realtà...” cercò di dire.

Il Grifondoro la guardò di sottecchi: “Cosa gli hai detto ancora Evans?!”

Lei prese un respiro profondo e disse tutto d'un fiato: “Gli ho detto che doveva essere triste non poter amare nessuno e che è un uomo solo...”

James la guardò pietrificato: “Tu...tu non puoi essere normale, Evans! Al signore oscuro! A Lord Voldemort! Sei malata!” le disse scioccato.

Lei si nascose nuovamente il viso tra le mani: “Lo so...ma credevo di stare per morire...e sinceramente, non mi piacerebbe morire supplicando di risparmiare me...piuttosto di risparmiare qualcun altro, ma non me...non valgo poi tanto...quindi, se devo morire, lo farò a testa alta, o proteggendo persone a cui voglio bene...” disse lentamente.

James guardò la ragazza poi sorrise: “E qui si capisce, finalmente, perché tu sia una Grifondoro e non una Corvonero...” disse sospirando.

Lei lo guardò di sottecchi: “Perché, avevi dei dubbi?” chiese lentamente aspettando la risposta del ragazzo.

Ovvio...prima di qualche giorno...ah, scusa, di due settimane fa non ti avevo mai vista combattere...tra parentesi, è inutile saper evocare un patronus, se poi non lo usi davanti ai dissennatori...” disse lui guardando la ragazza con rimprovero.

Lei sospirò: “Lo so...ma mi hanno mandata in tilt...hanno iniziato a venirmi dei ricordi spaventosi in mente...non...non riuscivo più a muovermi...” disse lei deglutendo.

Lui alzò gli occhi al cielo: “Questo lo so, visto che ti ho praticamente portata di peso via da là...”

A proposito, hai evocato tu un patronus o cosa?” chiese lei curiosa.

Non si era mai domandata come fossero andati via i dissennatori.

James scosse la testa: “Cole è andato incontro ai dissennatori e li ha respinti...” disse lentamente senza guardarla

Oddio, mi ero completamente dimenticata di lui...cosa gli è successo?” chiese spaventata.

Lui sospirò e ripeté: “è andato incontro ai dissennatori e li ha respinti...” disse sempre senza guardarla.

Ma...” cercò di dire lei, ma quando vide uno sguardo negli occhi di James, come turbato e insicuro allo stesso tempo, decise di lasciar perdere.

A proposito!” disse lei cercando una cosa sul comodino lì vicino.

James si girò e la guardò raccogliere un foglio che era svolazzato a terra.

Cioè, in realtà non centra nulla, ma ti devo riferire un paio di cose...allora: Dora ti dice di guarire presto, perché dovete giocare insieme a nascondino in casa tua perché glielo avevi promesso...”

James guardò la ragazza: “Dora?” chiese confuso.

Lily rise: “Sì, scusa...Ninphadora, la figlia dei Tonks...” disse sorridendo: “Mi ucciderà per averla chiamata così...” disse ridacchiando.

Da quando la chiamate Dora?” chiese lui sorpreso.

Lei alzò le spalle: “Da quando le ho dato il soprannome l'altro ieri...comunque...Alice ti dice che non avresti dovuto fare a lei o agli altri uno scherzo del genere, Peter dice che manchi a tutti loro, Mary ed Emmeline dicono di tornare presto, Remus dice che non avresti dovuto riposare così tanto perché ora hai un sacco di cose da studiare e...vediamo chi ho mancato...ah, sì, Sirius ti dice che sei un idiota...” disse lei posandosi il foglio in grembo tutta allegra.

James scoppiò a ridere e Lily continuò: “Oh, e Sirius ci ha preso appunti perfettamente ordinati di tutto quello che abbiamo perso...” disse sorridendo gentilmente.

L'ha fatto? Che strano...” disse James confuso.

Anche Lily disse che la cosa le fosse strana, ma confermò che il Grifondoro l'avesse davvero fatto, anche se non lo avrebbe mai confessato veramente.

Dopo un po', Lily si alzò in piedi e andò verso la finestra.

Cosa fai?” chiese lui seguendola con lo sguardo.

Devo comunicare ai tuoi genitori che ti sei svegliato...” disse aprendo la finestra.

Lo sapranno quando rientreranno...” disse lui lamentandosi.

Lei si girò e gli si avvicinò: “Erano preoccupatissimi James...tua madre ti avrebbe vegliato per sempre...e lo sai...” disse guardandolo negli occhi.

Lui ridacchiò: “Non è che io non voglia dirglielo...so che mi vogliono bene Evans...è che se sono al lavoro, probabilmente sono in missione e, fidati, distrarli non serve a nulla...” disse lentamente.

Lily ci pensò. Certo, se erano in missione sarebbero stati distratti, ma se lei fosse stata la madre di James e lui si fosse svegliato, l'avrebbe voluto sapere subito...

Evans, dai...so che glielo vorresti dire, ma fidati di me...aspetta qualche ora...e poi tu devi dormire...se no crolli, lo vedo.”

Lei lo guardò intensamente: “Se chiudo gli occhi me lo vedrò davanti e, sinceramente, non ne ho esattamente voglia...” disse tremando la ragazza.

La stanza iniziava a diventare fredda, e solo allora Lily si ricordò che il fuoco si era spento tempo prima.

Afferrando la bacchetta dal comodino, la direzionò verso il camino e accese il fuoco.

Aggiungi della legna...” disse lui vedendo che orma ci fosse solo cenere.

Lily guardò nel contenitore della legna e vide che fosse vuoto.

Tawny...” sussurrò e l'elfa si smaterializzò nella camera.

La signorina ha chiamato?” chiese inchinandosi.

Lei annuì: “Sì, mi porteresti della legna e un bicchiere d'acqua per James...” chiese sorridendo.

All'elfa fremettero le orecchie per la sorpresa e la felicità.

Lily sorrise ed annuì, così questa si girò e andò in contro al Grifondoro.

Padroncino, è sveglio...” disse con voce sottile.

James sorrise alla creaturina e le accarezzò la testa: “è bello rivederti Tawny...” disse gentilmente.

L'elfa sorrise e sparì tornando subito dopo con la legna e un bicchiere d'acqua.

Grazie Tawny...” la ringraziò Lily e la creaturina tutta felice, se ne andò.

James bevve appena un po', poi posò il bicchiere sul comodino.

Dovrai mangiare prima o poi...” gli disse Lily con voce seria.

Lui rise e rispose: “Dovrai dormire prima o poi...”

Lei alzò gli occhi al cielo: “Questo accadrà domani, lo giuro, ma non oggi, ho troppe cose da fare. Tra qualche ora devo contattare i tuoi, poi mandare un messaggio a Hogwarts...fare in modo che tu mangi qualche cosa e finire di curarti, quindi non accadrà oggi, ma domani...” disse di nuovo alla fine.

James la guardò serio, poi sorrise furbo: “Va bene...allora, prometto che mangerò qualche cosa più tardi, se tu ORA dormirai...” disse con sguardo Malandrino.

Lei sospirò: “Non funziona così Potter, le faccio io le regole, anche se sono a casa tua, ora sono io che comando...e poi, pensaci, sono più grande di te di due mesi, quindi non puoi fare nulla...” disse lei alzandosi in piedi sorridente.

Lui la guardò accigliato: “No, invece, essendo casa mia, ed essendomi svegliato, faccio quello che voglio...” disse lui sconvolto ridendo.

Lei alzò gli occhi al cielo, prese l'unico suo libro che Alice le aveva mandato da Hogwarts, e si mise a leggere in silenzio.

Cosa leggi Evans?” chiese lui non riuscendo a rimanere in silenzio.

L'unico libro che mi ha mandato Alice...in realtà è quello che leggo di meno, essendo un insieme di favole...” disse gentilmente cercando di non alzare gli occhi al cielo.

Favole babbane?” chiese lui curioso.

Lei annuì: “Avete anche voi delle favole?” chiese sorpresa.

Lui annuì sorridendo: “Oh sì, ma mia madre non me ne ha mai lette molte...c'era mio padre che mi parlava del Quidditch, era una bella storia da ascoltare la sera...” disse ridacchiando: “Però ce ne sono di belle...ad Alice piace molto 'La fonte della buona sorte'. La fonte apre solo una volta l'anno e solo una persone viene scelta. Tre streghe decidono che se una di loro verrà scelta trascinerà le altre dentro. Quando la prima viene scelta, la seconda e la terza fanno una catena umana per entrare con lei, ma anche un cavaliere si attacca all'ultima strega.

La prima vuole andare alla fonte per guarire dalla sua malattia, la seconda per avere più talento nelle magie, la terza per avere fortuna in amore e dimenticare l'ultima relazione andata a monte. Il cavaliere, invece non voleva più avere paura. Per arrivare alla fonte i quattro affrontano delle prove e, senza nemmeno bere l'acqua della fonte, la prima strega viene guarita dalla seconda, che trova il suo talento nel fare pozioni, e la terza strega lascia i suoi brutti ricordi in un fiume per riuscire a passarlo. Così nella fonte ci si immerge il cavaliere, che chiede, una volta uscito all'ultima strega di sposarlo. Non scoprirono mai che la fonte era una normalissima fontana d'acqua...” disse sorridendo.

Lei sorrise: “Che cosa carina...”

Credo di averne una copia nella biblioteca...c'è di sicuro...” rimuginò lui ad alta voce.

Lei lo guardò sorpresa: “Avete una biblioteca in casa?!” chiese scioccata.

Lui rise: “Oh sì, ma non ci andiamo quasi mai di questi tempi...quando mi farai alzare, spero presto per la mia sanità mentale, ti ci porto...” disse guardando il soffitto: “Che storie ci sono lì dentro?” chiese indicando il libro.

Oh, di tutti i tipi...sono le fiabe di Hans Christian Andersen...c'è 'Polliccina', che è una bambina alta quanto un pollice che cerca persone della sua taglia...c'è 'La piccola fiammiferaia', che parla di una bambina povera che vive per strada vendendo dei fiammiferi...c'è 'La Sirenetta', che parla di una sirena...” elencò lei.

Una storia che parla di quelle creature?” chiese lui orripilato.

Lily rise di gusto: “Bé, sì...i babbani vedono le sirene come delle creature bellissime, mezze umane e mezze pesci, con una voce incantevole...” disse lei andando alla pagina della storia della Sirenetta.

James vide lo sguardo di Lily farsi triste davanti a quella storia, perciò volle sapere perché: “Di cosa parla quella storia...?” chiese curioso.

Lei sospirò: “La Sirenetta e l'ultima figlia del re dei mari...era la più bella e quella con la voce più angelica, aveva i capelli rossi e gli occhi chiari** tutte le sue sorelle, al loro sedicesimo compleanno erano andate in superficie...lei, essendo l'ultima, aveva sempre visto tutte le sue sorelle tornare felicissime e sorprese del bel mondo che avevano trovato su, perciò, aspettava con impazienza il giorno del suo sedicesimo compleanno. Quando quel giorno arrivò, andò in superficie.

Trovò il cielo coperto di nuvole e una forte tempesta...”
“Che sfortuna...” commentò il ragazzo.

Lily rise: “Oh, non è niente ancora...trovò una tempesta...vide poco lontano da lì, una nave che stava affondando...guardando bene, vide un ragazzo buttarsi dalla nave appena in tempo per non essere trascinato giù...l'equipaggio che era riuscito a salvarsi, lo chiamava principe, perciò lei capì che lui dovesse essere un principe terreste. Comunque, si tuffò sott'acqua e lo recuperò, prima che potesse annegare.

Lui ormai aveva perso i sensi...lei lo portò a riva e cominciò a cantare...

Richiamate dal canto, le monache di un convento lì vicino, lo recuperarono e la Sirenetta si rifugiò in acqua.

Il principe, però, aveva sentito il canto della ragazza, ma non sapeva che lei fosse una sirena.

Da lì in poi, avrebbe iniziato a cercare questa ragazza con questa bellissima voce che aveva deciso di sposare.

La Sirenetta, allo stesso tempo,si era innamorata a sua volta del principe.

Sapeva che l'unico modo di andare in superficie con delle gambe da umana, fosse andare dalla strega del mare.

Purtroppo, la strega del mare, avrebbe voluto in cambio qualche cosa...così, quando la Sirenetta le chiese delle gambe umane, lei l'avvertì: 'Te le darò in cambio della tua voce...ma sappi che tutte le volte che camminerai sulla terra, sarà come se mille coltelli ti si conficcassero sotto le piante dei piedi e che avrai un anno per conquistare il principe, se non si innamorerà di te e non ti sposerà, ti trasformerai in schiuma di mare' le disse. La Sirenetta, che era troppo innamorata, accettò, separandosi dal mare e dalla sua famiglia per trovare il principe.”

Tutto per lui...” sussurrò James con lo sguardo perso nel vuoto.

Lei annuì: “Già...Una volta sulla terra, si presento dal principe. Lui la trovò familiare, ma purtroppo, non pensò che potesse essere lei quella ragazza che aveva sentito cantare, visto che lei non aveva la voce.” disse lei tristemente.

E quindi...?” chiese James sorpreso.

Lily sospirò: “Passò del tempo, il principe si era affezionato a quella ragazza strana e senza voce, e la portava ovunque mostrandole tutti i posti che conosceva...poi, verso al fine dell'anno, lui le disse di andare su una nave e tutti partirono...lei, gesticolando, gli chiese perché stessero viaggiando in nave...lui le rispose perché si stava per sposare con la ragazza che lo aveva salvato dalla tempesta...ma invece di darle una mano e dirle che fosse lei, indicò una ragazza dai capelli scuri vicino a lui dicendo che si era innamorato della sua voce. Dove aveva trovato questa ragazza ti chiederai...lei era nel monastero...una principessa portata lì per imparare di più sulla religione. L'aveva trovato lei sulla spiaggia, per questo il principe aveva pensato che fosse lei la ragazza giusta.

Col cuore spezzato, la Sirenetta non sapeva cosa fare, i piedi le facevano male, e sapeva che sarebbe morta entro il giorno dopo.

Quella sera, le sue sorelle si presentarono da lei vicino alla nave con i capelli che una volta erano lunghi e fluenti, corti e rovinati.

Porgendole un coltello, le dissero che per ottenerlo, avevano venduto alla strega del mare i loro capelli e che per tornare a casa, nei mari nei panni di una sirena, avrebbe dovuto uccidere il principe.”

Che cosa?” scattò James sorpreso.

Lily sorrise con gli occhi lucidi: “La Sirenetta prese il coltello e lasciò andare sorridendo le sue sorelle. Ci pensò a lungo, ma quando vide che era quasi l'alba, buttò il coltello nel mare, che formò una scia di sangue nell'acqua azzurrina...” disse con voce tremante: “Aspettò l'alba, pensando che non fosse colpa del principe e che, ormai, sperava solo che lui fosse felice, con la moglie che pensava fosse quella giusta...appena sorse il sole del nuovo giorno, La Sirenetta si trasformò in schiuma di mare e, trasportata dal vento, diventò una figlia dell'aria...” disse sorridendo con una piccola lacrima sul viso.

Speravo finisse meglio...” sussurrò James.

Lei alzò le spalle: “Quasi tutte le fiabe di Andersen sono triste, tranne 'I cigni selvatici' e 'Pollicina' credo...” disse lei sorridendo.

Non mi aspettavo morisse...” disse di nuovo lui.

Lily sorrise: “è morta per amore...e non è mai brutto morire per amore...” sussurrò arrossendo un pochino.

James sorvolò: “Ti piacciono solo le storie depresse così?” chiese guardandola di sottecchi.

Lei rise: “No, mi piacciono anche le storie che finiscono bene, ma le storie tristi sono anche le più poetiche...come 'Il lago dei cigni' che è un balletto classico di un compositore molto famoso...”

Meglio che non me la racconti, da come ne parli mi sembra che morirà anche qui qualcuno...” disse il ragazzo alzando gli occhi al cielo.

Lei ridacchiò ma non rispose: “Bé, sì, ma mi piacciono anche storie che finiscono bene...è solo che anche dove le ragazze muoiono, le principesse sono sempre così...così...argh...mi verrebbe da strozzarle...magari non la Sirenetta, lei prende in mano il suo destino, ma le altre...c'è un uomo molto famoso nel mondo dei babbani che si chiama Walt Disney e sta facendo dei 'Cartoni animati' che sono immagini in movimento con l'audio...va bé, non te lo spiego, comunque sta facendo delle storie belle, ma le principesse sono sempre così...'statiche'...insomma, Cenerentola***, per esempio, è una ragazza che ha perso i genitori e lavora in casa sua per la matrigna e le sorellastre che la trattano male. Quando queste le impediscono di andare al ballo, lei si ritrova in casa una fata, che è la sua madrina, che l'aiuta, le da un abito e una carrozza e la fa andare a questo fantomatico ballo, dove lei incontra il principe. Si innamorano, ma lei deve tornare a casa per mezzanotte. Correndo via perde una scarpetta e il principe, che è molto innamorato cerca questa ragazza in tutto il regno. La trova e la sposa, anche se lei è una serva. Ora, non è una storia brutta, ma l'esempio che da Cenerentola è: 'Ok, ora io sto qui e aspetto che mi salvino'...è una storia romantica e bellissima, ma non funziona così la vita. Non si può stare seduti ad aspettare che il destino faccia tutto da solo, insomma...mi verrebbe da prenderla per le spalle e dirle: 'Sveglia! Muoviti, fa qualche cosa!' e...ok...smetto di parlare...” disse lei ridacchiando per essere partita per la tangente.

James non sapeva cosa dire...non per la storia o per quella Cere-ehm...Ceneto-...bé, quella di cui aveva parlato Lily...ma per il discorso per la ragazza. Quel discorso diceva così tanto sul carattere della ragazza. Lei si sarebbe difesa, non sarebbe rimasta ad aspettare qualche cosa che non sarebbe arrivato...avrebbe aspettato il momento giusto, forse, ma avrebbe sempre agito, invece che aspettare che qualcuno facesse il lavoro per lei.

Perché era così bella anche quando parlava...? Come faceva? Si chiedeva James.

Lily si alzò nuovamente per ravvivare il fuoco.

Sospirando il ragazzo si spostò vicino al muro per lasciare un spazio sufficiente di fianco a se. Infine tirò su la coperta e, appena lei gli passò di fianco le prese la mano e la fece sedere di fianco a se. Lei lo guardò sconvolta arrossendo un po'.

Oh Evans, non ti affannare...non ti faccio nulla, voglio solo che tu dorma...non mi va di sentirmi in colpa.” disse spiegandosi.

Lei deglutì: “N-non è...non ti devi sentire in colpa...non mi ha obbligata nessuno a farlo...sarei dovuta stare più attenta a togliermi dalla traiettoria dell'incantesimo, prima che tu dovessi spostarmi...” disse lei in imbarazzo: “Non ti preoccupare...dormirò quando ne avrò davvero bisogno.” disse cercando di alzarsi.

Ma non ci riuscì. Non perché lui l'avesse bloccata fisicamente, ma per lo sguardo che James le stava lanciando. Quegli occhi le dicevano: Se non dormi subito ti lancio un incantesimo...così Lily sospirò e sussurrò: “Va bene...va bene...” disse tremante stendendosi.

S-senti...io devo contattare i tuoi genitori, quindi tra al massimo 2 ore mi DEVI svegliare. Non è una richiesta, è un ordine, mi devi svegliare, per rispetto ai tuoi, chiaro?” disse lei completamente rossa in viso, ma con sguardo sicuro.

Lui ridacchiò coprendola con la coperta: “Sei diventata autoritaria tutta d'un colpo, Evans? Stai parlando con un convalescente, ricordatelo...” disse guardandola con sguardo divertito.

Lily lo fulminò con lo sguardo: “Non sei divertente, va bene?” disse lei incrociando le braccia al petto, per scaldarsi.

Oh, sì che sono divertente, e lo sai...” disse lui ridendo di gusto.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Sei impossibile, Potter...” disse passandosi le braccia sotto la testa a mo di guanciale in più e chiudendo gli occhi.

Passò qualche minuto, poi lei sussurrò, sempre tenendo le palpebre abbassate: “Appena mi addormenterò, mi vedrò davanti Bellatrix, Voldemort e compagnia...mi ritroverò le persone a cui voglio bene morte ai miei piedi e mi sveglierò urlando...ritrovandomi sola appena sveglia...” disse lei sospirando raggomitolandosi su se stessa.

James scosse la testa: “Tu dormi e vedrai che non ti succederà nulla...” disse accarezzandole lentamente la testa.

Lei non aprì gli occhi, si rilassò un pochino sospirando: “Mio papà faceva così quando ero malata...” disse alludendo al fatto che James le stesse passando la mano tra i capelli.

Il ragazzo non disse nulla, continuò solo ad accarezzarle la testa, a passarle le dita tra i capelli lentamente, senza fretta e dopo una decina di minuti, il Grifondoro sentì il respiro di Lily rallentare e le sue labbra separarsi non più in tensione.

E così la vegliò, proprio come aveva fatto lei per due settimane.

Guardò le sue lunghe ciglia vibrare ogni tanto, i suoi capelli rossi sparsi sul cuscino come a formarle una corona, o un'aureola intorno alla testa. Guardò le cinque piccole lentiggini che aveva sul naso dalla curva così dolce e bella e guardò le labbra più rosse dei capelli vibrare come le ciglia a ogni respiro.

Lily non era mai stata bella come altre ragazze. Insomma, in fatto di fisicità, a Hogwarts c'erano sempre state ragazze davvero belle, da rimanere senza fiato...Lily non era mai stata così. Il suo era più un fascino che una bellezza, ma lui ne era rapito, attirato, lo era sempre stato.

Non avrebbe mai potuto allontanarsi da lei. Avrebbe preferito anche solo esserle amico, che non poterla vedere o parlarle.

Poco dopo, Lily si passò una mano sul viso, come a scacciare delle lacrime e cominciò a tremare. James la prese tra le sue braccia stringendola a se. Non gli interessava se quando si sarebbe svegliata si sarebbe lamentata o si sarebbe arrabbiata. In quel momento ciò di cui aveva bisogno, era di dormire serena, e quello era l'unico modo di farla calmare...e poi, aveva sognato di farlo per anni, nessuno lo avrebbe fermato dall'abbracciarla.

Quando smise di tremare, Lily si rilassò nuovamente tra le sue braccia, aggrappandosi inconsciamente alla maglietta del ragazzo e posando la testa tra il collo e la spalla del Grifondoro.

Oh si arrabbierà tanto... pensò James ridacchiando in silenzio.

Lei non si svegliò, stette così, tra le braccia di quel ragazzo, che l'aspettava da sempre e che avrebbe continuato ad aspettarla, dormendo quasi del tutto serena, senza sapere che lui non l'avrebbe svegliata solo due ore dopo, ma che l'avrebbe fatta dormire fino a quando non si sarebbe svegliata da sola, proprio come avrebbe dovuto fare in quelle settimane.

* * *

Lily si svegliò, senza aprire gli occhi. Aveva quella strana sensazione che si ha quando si dorme per un lunghissimo tempo. Aveva la bocca impastata e gli occhi pesanti, ma si sentiva riposata.

Più che nei giorni scorsi comunque, quando non aveva dormito per niente.

Sorpresa di quella sensazione, si rese conto solo in quel momento, di essere tra le braccia di qualcuno.

Un po' scioccata, aprì gli occhi lentamente e si ritrovò tra le braccia di James.

Calma...calma... si disse nella propria testa. Deglutì e sospirò calmandosi lentamente.

La situazione poteva essere molto compromettente, ma cercò di non pensarci.

Dio, ha un buon odore anche dopo aver dormito per settimane... pensò lei impotente bloccata tra le braccia del ragazzo.

No, no, non puoi pensare a queste cose...piuttosto, devi contattare i suoi... si disse.

Solo in quel momento, si rese conto che la luce che filtrava dalla finestra fosse molto più scura di prima.

Spaventata, guardò l'orologio che c'era nella stanza e gemette. Aveva dormito per quasi dieci ore.

Cavolo! Pensò dentro di se cercando di liberarsi dalle braccia di James.

Si rese conto, però, che lui stesse dormendo...e se fosse tornato in quello strano coma e i suoi non avessero fatto in tempo a parlargli per colpa sua?

No no no, James! Hey! Per Merlino, James!” lo chiamò scuotendolo ancora stesa, essendo bloccata dalle sue braccia.

Lui aprì gli occhi di scatto: “Diavolo Evans, puoi svegliare la gente anche con più gentilezza...” disse lui mettendosi a posto gli occhiali e stropicciandosi gli occhi.

Lei, finalmente libera, gli diede un pugno leggero sulla spalla.

Questo perché?” chiese lui.

Lei sospirò infuriata: “Bé, intanto perché ho dormito per quasi dieci ore...poi perché ero tra le tue braccia e poi...perché non hai il consenso di dormire...non puoi dormire ora! E se fossi tornato a dormire per tanto tempo...i tuoi genitori non ti avrebbero potuto nemmeno parlare e la colpa sarebbe stata mia...non farlo mai più!” disse lei spostandosi i capelli dal viso.

Lui la guardò confuso: “Insomma non potrò più dormire?” chiese ridacchiando.

Lei lo guardò scura in viso: “Esattamente, non finché non rivedrai i tuoi genitori o fino a che ci sarò solo io in casa...Merlino, non lo fare più!” disse respirando veloce.

Evans, calmati, non tornerò in coma spontaneo...è stata solo una fase...non ricordo che cosa sia accaduto, ma credo sia successo qualche cosa nella mia testa...non ti preoccupare...” disse calmandola.

Lei lo guardò ancora arrabbiata: “Non mi preoccupo affatto! Cosa pensavi?” disse incrociando le braccia al petto offesa e avviandosi verso la finestra aprendola.

In quelle settimane i genitori di James le avevano spiegato, nel tempo che avevano passato con lei, come fare parlare i patronus, così lei evocò la sua cerva, le disse di andare dai genitori di James, a Hogwarts dai Grifondoro e in ospedale da Marlene e dettò lentamente le parole: “è sveglio...” guardandola poi sparire fuori dalla finestra.

 

 

**Nella fiaba non credo che Andersen la descriva, mi sono presa la libertà di descriverla come 'La Sirenetta' della Disney...uccidetemi se volete XD
***Poiché siamo nel 1977, ho controllato e Cenerentola era già uscito...La Sirenetta della Walt Disney, invece sarebbe uscito circa nell'1989 o una cosa così, quindi ho dovuto raccontare la storia di Andersen...non che mi sia dispiaciuto, visto che amo le sue fiabe XD


Angolino autrice:
Allora...questo capitolo è lungo quanto quello scorso (10 pagine di word)...non mi era quasi capitato di fare 2 capitoli così lunghi, ma visto che non ci sarò per 2 settimane, ho pensato di dovervi almeno qualche cosa di decente :)
Se devo confessarlo, questo capitolo non mi piace proprio...avrei voluto dire molto di più e in un modo più bello, ma l'idea era questa e il tempo non molto...visto che parto tra qualche ora...mi mancherete un sacco...mi mancate già. spero comunque di non avervi delusi troppo con questa schifezza XD
Un saluto, ci sentiamo ad agosto :)
Giuly

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Capitolo 31
*** La calma è la virtù dei forti ***


La calma è la virtù dei forti...

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In men che non si dica, a villa Potter si materializzarono i due padroni e Marlene.

Lily, che era uscita dalla camera per vedere se stessero arrivando, vide Charlus e Dorea guardarla con sguardi quasi spaventati, come se le chiedessero se fosse vero, o se avessero capito male.

Lily sorrise e si spostò dalla porta per fargli capire che potevano entrare.

I due, più veloci della luce, si fiondarono su per le scale e entrarono dalla porta già spalancata della camera.

James si girò e sorrise ai genitori, sedendosi lentamente meglio sotto le coperte.

I signori Potter rimasero qualche momento ancora sulla porta, poi Dorea si fiondò dal figlio abbracciandolo stretto: “Oh Jamie!” gli sussurrò piangendo.

Lily decise che fosse meglio lasciarli soli. Era un momento troppo familiare perché lei ne potesse fare parte, così scese le scale facendo un cenno di saluto a Marlene, che stava aspettando a sua volta che la famiglia si fosse parlata abbastanza a lungo per poi visitare James.

Nel silenzio della casa, Lily sentì un leggero bussare ad una finestra.

Girandosi, vide che un gufo marroncino con delle macchie più chiare sul petto, stava bussando veloce contro il vetro, mostrando una zampa che teneva una lettera.

Lei aprì l'imposta, gli diede del cibo che trovò sulla mensola del camino, e ritirò la lettera, che si mostrò essere da Alice.

Lily l'aprì e vide che era stata scritta in fretta e furia, probabilmente subito dopo che il suo patronus era andato ad Hogwarts.


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Lily sorrise e si mise nella tasca della felpa la lettera, decisa a farla leggere a James, una volta che Marlene, Dorea e Charlus, avessero finito.

Poiché la medimaga non era ancora entrata e stava ancora aspettando sulle scale, Lily andò nella stanza di James e Sirius, dove i giorni prima aveva dormito per qualche ora giornaliera.

Benché avesse dormito per tante ore prima, si sentiva ancora sfinita, perciò, appena si sedette sul letto del Grifondoro, cadde addormentata in un sonno senza sogni.

* * *

Bene James, allora, come ti senti?” chiese Marlene appena fu entrata nella stanza del ragazzo.

Lui alzò le spalle: “In realtà mi sento molto bene...mai stato meglio, a dirla tutta...” disse lentamente.

La donna annuì: “Bè, questo è positivo...ora ti devo fare qualche incantesimo di routine...per vedere se funziona ancora tutto a dovere...”

James annuì e sorrise alla donna, che iniziò a mormorare qualche cosa.

Dalla bacchetta di Marlene uscirono delle luci blu, poi verdi chiare e poi dorate.

James aspettò paziente.

Non che di solito lo fosse, ma sapeva che, se non avesse detto nulla, avrebbero finito più in fretta e sarebbe potuto tornare a parlare con Lily.

Bene...” disse Marlene felicemente sorpresa: “Sembra che tu non abbia nulla di strano...sembra solo che tu abbia avuto un momento stand by, per così dire...” disse sorridendo la medimaga.

James ci pensò su...quelle parole gli ricordavano qualche cosa...qualche cosa che aveva a che fare con...con dei gigli...ma non ne era sicuro, perciò annuì: “Bé, immagino di essermi stancato troppo...” disse lui pensandoci.

Marlene annuì: “Sì, probabilmente è stato quello...comunque, prima di tornare sarà meglio aspettare un po'...qualche giorno...al massimo una settimana, giusto per riprendere un po' il ritmo, poi potrai tornare, non ci sarà alcun problema...in caso, però, non ti senta bene, o abbia dei problemi, non esitare a chiamarmi, o a parlarne con qualcuno...non so se possa essere una cosa passeggera o no, quindi, per qualunque malessere che capiti in particolare nelle prossime ore, contattami, in qualunque modo e a qualunque ora, non ci saranno problemi...” disse lei sorridendo.

James annuì e la guardò uscire con i suoi genitori per discutere delle ultime cose.

Qualche minuto dopo, si sentì un leggero schiocco e Charlus e Dorea rientrarono da soli nella stanza del figlio.

Oh James, mi sembra un sogno, ci hai fatto tanto preoccupare...” disse la madre del ragazzo con la voce un po' rotta dalle lacrime.

Lui abbassò la testa: “Mi dispiace...Lily mi ha detto che è passato tanto tempo...non ne avevo idea...sono rimasto molto sorpreso...”

Charlus annuì: “Ti ha raccontato altro...?” chiese poi lentamente.

Il ragazzo annuì: “Oh, sì, mi ha raccontato praticamente tutto...” disse.

Il padre di James annuì: “Quella ragazza ha coraggio da vendere...ce ne sono poche forti così...” disse gentilmente sorridendo al figlio: “Le dobbiamo moltissimo...è lei che è riuscita a capire dove trovarti...lei si è offerta di andare sola a villa Malfoy, lei che ti ha riportato a casa, lei che ti è rimasta vicina, visti i nostri impegni...non la potremo mai ripagare, credo...” disse l'uomo accarezzando la testa del figlio un po' sconvolto dal riassunto di ciò che Lily avesse fatto per lui.

Ma lei non vuole nulla...” continuò Dorea: “Non vuole nemmeno essere ripagata...in realtà, per principio, nega tutte queste cose, dice che sia stato semplicemente il suo dovere da caposcuola...proteggere gli studenti...così dice lei...ma fidati se ti dico che nessuno dei caposcuola che io o tuo padre abbiamo avuto a Hogwarts avrebbe mai fatto una cosa così per uno studente...” disse lei scuotendo al testa.

James sorrise: “Lei è fatta così...vuole sempre fare il bene delle persone...ma negherebbe anche di essere una strega, se la cose le dovesse portare troppi vantaggi.” disse lui alzando le spalle sorprendendo se stesso da quanto conoscesse la ragazza.

A proposito di Lily...” sopraggiunse sempre James per cambiare argomento: “Dov'è?” chiese curioso rendendosi conto solo allora che lei non fosse tornata nella camera.

I signori Potter alzarono le spalle: “Non saprei dirti Jamie...” rispose Dorea: “è uscita dalla stanza e non è tornata...forse è andata a dormire...non ha dormito per niente in queste due settimane...ha cercato di farci credere il contrario, ma credo che non abbia dormito più di tre ore al giorno...era davvero preoccupata...” disse la donna al figlio.

James pensò che anche se lei avesse dormito per quasi dieci ore fino a poco prima, tutte quelle giornate passate quasi in bianco, non fossero recuperabili con così poco, perciò annuì e chiese alla madre in che stanza l'avesse messa a dormire.

Dorea sorrise, ma non gli disse che la ragazza avesse dormito nella camera del figlio per tutto quel tempo: “Nella camera gialla...lasciala dormire...ha una sorta di orologio interno, fidati, tra al massimo 3 ore si risveglierà...andava dormire tutte le sere quando tornavamo, ma alle 11 era di nuovo in piedi, perciò, aspetta quell'ora e vedrai che sarà sveglia...” disse gentilmente al figlio.

Lui annuì, un po' deluso, ma felice che lei si potesse riposare per altro tempo: “Posso alzarmi?” chiese ai genitori che si guardarono un po' preoccupati.

Per favore! Starò attento, se avrò bisogno ve lo chiederò...” disse implorante.

I due sospirarono e annuirono mettendosi uno da una parte e l'altra dall'altra di James, in modo da aiutarlo in caso di bisogno imminente.

Il ragazzo era abituato a non poter muovere troppo velocemente degli arti dopo una convalescenza, visto che il Quidditch lo aveva lascito ferito più volte.

Lentamente, perciò, spostò le gambe verso il lato del letto.

I suoi arti inferiori iniziarono a formicolare fortissimo, e James si dovette fermare un momento per prendere un lungo respiro un po' dolorante.

Appena il formicolio si attenuò un po', appoggiò le piante dei piedi sul pavimento sentendo un forte dolore. Sorridendo, ricordandosi della storia della Sirenetta raccontatagli da Lily, fu rincuorato un pochino da quel buon umore, perciò appoggiò lentamente il proprio peso sui piedi e si alzò lentamente tenendosi stretto alla ringhiera del letto.

Vuoi appoggiarti a me Jamie?” chiese Charlus sorridendogli.

James avrebbe davvero voluto dirgli di no, ma si rese conto che andare di fretta avrebbe solo peggiorato le cose, perciò, annuì e appoggiò una mano sulla spalla del padre iniziando a camminare lentamente.

Sai, questo è un grande controsenso, visto che dovresti essere tu il bastone della mia vecchiaia...” disse ridacchiando il signor Potter.

James alzò gli occhi al cielo e sbuffò: “Molto divertente papà, davvero...”

Ridendo scesero lentamente insieme le scale arrivando in sala da pranzo, dove Tawny si presentò chiedendo che cosa volessero da mangiare.

Portami quello che vuoi Tawny, mi affido a te...” disse James accarezzandole la testa gentilmente.

L'elfa arrossì un pochino e si ritirò in cucina per cucinare qualche cosa al suo amato padroncino.

James sorrise nel rivedere quella stanza così familiare che era il salotto di casa sua. Quella stanza era sempre stata una delle sue preferite, era grande e spaziosa, e poteva contenere tantissime persone. Quando era piena di gente, quella stanza era gioiosa e piena di risate, e James adorava ridere e scherzare con gli amici.

Mi è sempre piaciuta questa stanza della casa...” disse riportando a voce i propri pensieri.

Dorea ridacchiò: “Oh, lo sappiamo...ti abbiamo ritrovato a dormire qui un paio di volte quando eri bambino...” disse guardando il figlio.

Lui si voltò verso la madre: “Davvero?” chiese piacevolmente sconvolto.

Lei annuì: “Oh sì, una volta sul tavolo, un'altra volta in mezzo alle sedie...di solito venivi qui quando avevi gli incubi...non che non volessi venire da noi, ma avevi paura che se fossi venuto a dormire con noi saresti risultato troppo poco forte e coraggioso, perciò venivi qui, in questa stanza e io e tuo padre ti ritrovavamo la mattina, col sorriso sulla faccia e le mani sotto la testa a mo di cuscino...” disse la donna ricordandosi le scene.

James ridacchiò: “Sono sempre stato un alternativo...” disse scuotendo al testa.

Charlus annuì: “Oh, sì, e lo sei ancora, solo molto meno...o almeno non lo dai a vedere...” disse sorridendo al ragazzo.

James guardò il padre stranito, ma lui continuò: “Sei cambiato un sacco negli ultimi mesi Jamie...forse tu non l'hai visto, ma io e tua madre ce ne siamo accorti subito...e sono sicuro che anche Lily l'ha visto.”
James guardò il padre confuso: “Che?” chiese scioccato.

Charlus sorrise: “Hai un comportamento molto diverso, sei meno impulsivo...oddio, non che tu sia completamente cambiato e che ora non ti riconosciamo più, ma gli atteggiamenti di un tempo si sono appena un po' attenuati...sei sempre un po' sbruffoncello, ma molto meno rispetto a due anni fa...te lo posso assicurare.”
James non poté ribattere, perché in quell'istante arrivò Tawny con la cena preparata a puntino per tutti quanti.

Ad ogni modo...” disse dopo aver iniziato a mangiare James con un'idea in testa: “So come potremmo sdebitarci almeno un pochino con la Evans...” disse sorridendo senza guardare negli occhi i genitori.

* * *

Quando Lily si svegliò, si alzò dal letto come ormai faceva da due settimane senza nemmeno guardare l'orologio. Sapeva benissimo che fossero le undici di sera, perciò aprì la finestra della stanza per cambiare l'aria della camera, chiuse la porta e si avviò verso la stanza che occupava James.

Solo quando ci fu davanti si ricordò che il ragazzo si fosse svegliato.

Sorridendo aprì la porta della camera che, però, trovò vuota.

Si sarebbe preoccupata, se solo non avesse sentito delle voci giù al pian terreno, così, scese le scale stropicciandosi gli occhi e si avviò verso l'unica stanza che le sembrava illuminata: la sala da pranzo.

Appena varcò la soglia, vide che sia James che i suoi genitori, fossero seduti attorno al grande tavolo che occupava praticamente l'intera stanza.

Stavano parlando, perciò sarebbe uscita nuovamente per magari tornare a dormire, ma il Grifondoro la vide e le sorrise attirando anche l'attenzione degli altri due su di lei.

Oh Evans, ben svegliata!” disse il ragazzo allegro ironicamente.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Senti da che pulpito...” sussurrò a bassa voce.

Lui ridacchiò mentre Dorea disse guardando il grande orologio a pendolo nella stanza: “Sei in perfetto orario come al solito Lily...le undici precise...” disse sorridendo alla ragazza, che arrossì: “Mi dispiace...non lo faccio apposta, è che quando mi prende una routine, seguo quella fino a che non ne prendo una nuova...” disse scusandosi.

Dorea sorrise: “Non ti devi assolutamente scusare! Anzi, è meglio che tu dorma, visto che non lo hai fatto per molto tempo...” disse sorridendo.

Lily annuì e infilò le mani in tasca trovando un foglio al loro interno.

Soloa llora si ricordò della lettera da Hogwarts.

Oh, oggi è arrivata questa dagli altri...” disse porgendo con mano un po' tremante il foglio spiegazzato a James, che lo prese e lo lesse prima sorpreso poi sempre più divertito: “Che stupidi...” ridacchiò leggendo i tre messaggi dei tre amici che erano riusciti a scrivere.

Lily ridacchiò ricordandosi di ciò che fosse scritto lì dentro.

Chi scrive?” chiese Dorea al figlio.

James sorrise: “Hanno provato a scrivere Alice, Sirius e Remus...” disse passando la lettera ai genitori che lessero sorridendo a ogni riga: “Che carini...” commentò Dorea leggendo.

Più che carini sono pazzi, ma non sarebbero nostri amici se non lo fossero...” disse ridacchiando il ragazzo.

Dorea gli ridiede la lettera e si rivolse a Lily: “Vuoi qualche cosa da mangiare? Non hai preso molto negli ultimi giorni...”
James guardò la ragazza che deglutì e cercò di non arrossire con tutte le sue forze: “Ehm...certo, ma non voglio scomodare nessuno, davvero...” disse lei abbassando lo sguardo cercando di non incrociare quello del Grifondoro.

Non scomodi assolutamente, Lily...è rimasto molto della cena, perché Tawny ha cucinato un sacco di cose per Jamie...te le faccio portare...” disse poi chiamando l'elfa che riportò in tavola tanti piatti avanzati.

Sotto gli occhi sospetti di James, lei mangiò qualche boccone di cibo.

Spiegami Evans...praticamente non hai mangiato o dormito per due settimane?”

Lei posò la forchetta con gli occhi bassi.

James, le maniere, per piacere...” lo ammonì la madre, ma lui non l'ascoltò, stette a guardare la ragazza che cercò di spiegarsi: “è che...non ne avevo...voglia...” disse.

Ciò che in realtà Lily avrebbe voluto dire era che non ne aveva avuto la forza. Non era riuscita più a mangiare o a dormire, perché le sue giornate, senza James, si erano trasformate in ore che passavano grigie e lente.

Evans, non si può rimanere senza cibo o energia per così tanto tempo...si finisce per ammalarsi, lo sai?” chiese sconvolto il ragazzo.

Lei deglutì nuovamente annuendo: “Lo so...ma non ce la facevo...e poi un po' ho mangiato e dormivo qualche ora tutti i giorni...” disse lei a mo di scusa.

Lui alzò gli occhi al cielo: “Evans, sei più intelligente di me, perciò mi aspetto che tu sappia che dormire qualche ora al giorno e mangiare un po', non basti.” disse lui arrabbiato.

Lei sospirò: “Lo so...” disse semplicemente continuando un po' a mangiare.

James avrebbe continuato a parlare della cosa, se solo il padre non lo avesse fermato con una stretta alla mano e un sorriso come a dire: “Lascia perdere...prima o poi tutto si spiega, dai tempo al tempo...”, così James non disse altro, rimase in silenzio a guardare Lily mangiare lentamente e poco, ma comunque a mangiare.

Quando anche lei ebbe finito di cenare, Dorea prese parola: “Dovremmo andare a dormire...” disse alzandosi dalla sedia.

James guardò la madre e annuì: “Dovete andare al lavoro domani?” chiese comprensivo.

I due annuirono: “Sì, stiamo lavorando ad un caso particolare...” disse Dorea accarezzando la testa al ragazzo, che sorrise.

Se non ti dispiace, Lily, puoi rimanere anche domani con Jamie?” chiese Charlus alla ragazza, che stava già uscendo dalla stanza.

Lei si girò e li guardò sorpresa: “Oh...pensavo fosse scontato...”

Cosa?” chiese il Grifondoro.

Lei alzò le spalle: “Che rimarrò fino a che non tornerai a Hogwarts...” disse come se la cosa fosse stata ovvia.

Lui la guardò sorpreso, ma Dorea sorrise e la ringraziò: “Oh, è molto gentile da parte tua, cara...grazie, così avremo un pensiero in meno...” disse accompagnandola su per le scale spiegandole ciò che Marlene aveva detto loro di fare con James, che era ancora convalescente.

Charlus sorrise e si avvicinò a James per aiutarlo ad alzarsi. Il ragazzo si appoggiò al tavolo e, in seguito alla spalla del padre, iniziando poi a camminare insieme a lui.

Te l'ho detto, non se ne trovano spesso di ragazze così...” ripeté Charlus l figlio che annuì: “Lo so...” disse semplicemente.

* * *

Quella mattina i signori Potter uscirono come sempre prestissimo, così presto, che la luce ancora non si era affacciata sull'Inghilterra.

Lily, che a differenza della altre mattine, stava dormendo, venne svegliata da due colpi sordi.

Spaventata, prese la bacchetta e corse fuori dalla stanza, controllando la stanza di James.

Non lo trovò.

Ancora più preoccupata, si avviò verso le scale e tirò un sospiro di sollievo.

James era lì.

Lumos” sussurrò e la sua bacchetta si illuminò facendo luce sulla scalinata.

Potter, scusa per la domanda forse troppo ovvia, ma cosa stai facendo?”

James era seduto sulle scale, si massaggiava una mano e aveva uno sguardo corrucciato.

Non disse nulla, sospirò un po' arrabbiato e stette fermo a guardarsi la mano arrossata.

Lily si sedette di fianco a lui sulle scale: “Sei arrabbiato perché non riesci a camminare come sempre?” chiese gentilmente.

Lui sospirò di nuovo e con tutta la calma che gli era rimasta - poca – disse: “è...così frustrante...” in un sussurro.

Lei sorrise, fece apparire del ghiaccio in una busta di plastica e lo appoggiò sulla mano del ragazzo: “Per questo prendi a pugni il muro?” chiese ridacchiando.

Lui sospirò e non disse nulla.

Anche Lily prese un respiro e disse lentamente: “Lo sai, quando avevo 7 anni, caddi giù da una collinetta, mentre correvo e mi ruppi il braccio destro...”

James sospirò nuovamente. Lui si era rotto braccia e gambe tante di quelle volte giocando a Quidditch che ormai non se le ricordava più.

Lei sorrise: “Solo che, sai, nel mondo dei babbani...noi...non abbiamo pozioni o incantesimi che ci facciano guarire in una notte...ci mettiamo mesi e mesi per fare riparare un osso...così, mi avvolsero il braccio nel gesso per farlo rimanere in una posizione corretta.

Quando me lo tolsero dopo qualche cosa tipo 3 o 4 mesi, non usavo più quel braccio da tantissimo tempo, così dovetti ricominciare a muoverlo. Mi fece malissimo. Tanto, davvero...” disse girando la testa verso James che l'ascoltava in silenzio: “Insomma, avevo solo sette anni...ero piccola, in più stavo andando a scuola, perciò non avevo potuto scrivere per un sacco di tempo...così, in un mese, dovetti ricominciare a muovere il braccio e la mano...insomma, ho dovuto ri-imparare come scrivere, come muovermi bene, perché non c'ero più abituata...” disse lei sorridendo: “D'altro canto, però, ora sono circa ambidestra...le circostanze mi hanno insegnato a utilizzare anche la mano e il braccio sinistro, quindi sono abbastanza brava anche con quelli...ma ci vuole tempo James...tempo e pazienza...con te non ci vorrà un mese, grazie al cielo...ma prenditi 2 o 3 giorni...giuro che appena potrai camminare più o meno da solo ti riporterò a scuola...fino ad allora, però, prendila dolcemente...non avere fretta, me lo hai insegnato tu, ricordi? Non affrettarti solo perché non riesci immediatamente a fare una cosa...c'è un proverbio cinese che dice: 'Cadi sette volte, tirati su otto...' porta pazienza e vedrai che ci riuscirai...dico davvero...mia nonna diceva sempre 'La calma è la virtù dei forti'...se ci pensi, è così...” disse lei gentilmente facendo scomparire il ghiaccio che ormai si stava sciogliendo.

Lui non disse nulla. Si era un po' calmato, per quanto la frustrazione fosse ugualmente forte, la sua mente non era più annebbiata dalla rabbia.

James appoggiò la testa al muro e sospirò calmandosi ulteriormente: “Grazie...” disse alla ragazza ritirando la mano che gli faceva un po' male.

Lei sorrise: “Di nulla...scusa se te lo chiedo, Potter, ma dove volevi andare?” chiese gentilmente.

Lui alzò le spalle: “Oh non lo so...dovunque ma non in quella camera...non ne posso più di starmene rinchiuso lì...” disse guardando la stanza da cui si era allontanato.

Potevi chiamare Tawny o prendere un gufo e chiamare me...o non lo so, cercare di chiamarmi in modo che ti potessi aiutare...”

Lui sbuffò: “Ovviamente Evans, non puoi sapere cosa sia l'orgoglio maschile, vero?” chiese ironicamente.

Lei alzò gli occhi al cielo e si mise in piedi porgendogli una mano: “Dai, ti aiuto...orgoglio maschile o meno...” disse sorridendogli.

Lui le prese la mano e lei si appoggiò con l'altra al corrimano per aiutarlo a tirarsi su da terra.

Una volta in piedi, James le si appoggiò ad una spalla e lei fece apparire un bastone nero di ferro dicendogli: “Giuro che non farò battute sul fatto che in questo momento potresti risultare molto più vecchio di quanto tu non sia...” disse lei ridacchiando e salendo con lui le scale.

James sbuffò un po' affaticato e un po' divertito: “Rischi Evans...rischi davvero tanto...” disse aiutandosi col bastone a salire uno a uno gli scalini.

Lei rimase un momento in silenzio poi chiese: “Dove andiamo, allora?” vedendo che James stesse oltrepassando la porta della sua camera senza nemmeno guardarla.

Lui ridacchiò: “Questo non te lo posso dire...diciamo che è una sorta di ringraziamento da parte mia e dei miei genitori...” disse semplicemente.

Lily alzò gli occhi al cielo: “Non mi dovete ringraziare di nulla...ho fatto solo ciò che ho reputato fosse giusto, tutto qui...” disse cercando di non arrossire.

Pensala come vuoi, comunque non abbiamo fatto fatica a trovare un ringraziamento...ehm...adeguato? È così che si dice?” chiese guidandola per mille corridoi.

Hai una casa immensa Potter...” commentò lei guardandosi intorno.

Lui alzò le spalle: “Per me è normale...ci ho sempre vissuto, ma sì, è piuttosto grande...c'è da dire che mia madre è della famiglia dei Black, alla lontana, quindi è sempre stata in possesso di questo posto...” spiegò lui.

Quindi tu e Sirius, alla lontana, siete parenti...?” chiese meditando Lily.

James annuì sorridendo: “In un certo senso, sì, lo siamo, ma davvero molto, molto alla lontana...” disse fermandosi davanti ad un'enorme porta di quercia, con due battenti grandissimi.

Qui?” chiese Lily fermandosi a sua volta.

James annuì: “Te l'aprirei io, ma credo che cadrei quasi sicuramente a gambe all'aria...” disse indicando la pesante porta.

Lei lo lasciò e il ragazzo si appoggiò al bastone e al muro.

Lily spinse un battente e, dopo un po' di sforzo, la porta si aprì cigolando.

All'interno c'era un buio talmente pesto che non si poteva vedere nulla.

James si avvicinò lentamente e sussurrò qualche incantesimo.

Avrebbe volentieri evitato di usare degli incantesimi, ma era da un sacco di tempo che nessuno entrava in quella stanza, quindi andava ripulita un po' dalla polvere e dall'aria viziata che non era stata cambiata da molto.

Quando ebbe finito, sotto gli occhi ancora confusi di Lily, accese una torcia che con un incantesimo di reazione a catena, accese le altre per tutta la stanza.

La ragazza dovette aprire l'altra porta e guardare meglio, per essere certa di non avere le allucinazioni.

Davanti a lei si stanziava un'enorme stanza, col soffitto alto circa 15 metri, completamente ricoperta da libri.

Dovunque si girasse i libri ricoprivano ogni centimetro di muro disponibile. Solo un piccolo punto era occupato da un grandissimo camino in pietra, davanti al quale erano sistemate un sofà e due poltrone...una sistemazione che le ricordava molto la sala comune di Grifondoro.

Per tutto il tempo in cui Lily si era guardata intorno, James aveva guadato il viso della ragazza illuminarsi ad ogni sguardo a quella stanza.

Tu...stai scherzando, vero?” chiese lei con una mano davanti alla bocca senza voltarsi.

Lui ridacchiò spostandosi lentamente appoggiandosi alla porta e al bastone: “Te l'ho detto che avevamo una biblioteca...” disse calmo.

Lei scosse la testa: “Non c'è nessuna biblioteca al mondo che possa essere così grande...nessuna!” sussurrò ancora rapita dal posto.

Oh, bé, questo non lo so...” disse lui sghignazzando alla vista dell'espressione sorpresa di lei.

Lei continuò a girarsi e rigirarsi ovunque e parlò solo per dirgli: “Ti farò ridere di me solo ora Potter, solo perché sono troppo sorpresa per risultare come minimo infastidita, ma non abituartici...”

Così, tra le risate di James, Lily lo aiutò a raggiungere le poltrone, dove lui si sedette con un sospiro di sollievo.

Ora che non mi devi più aiutare, credo che ti possa sbizzarrire...” disse lui appoggiando la schiena allo schienale della poltrona.

Lei sorrise e si girò guardandosi intorno: “Non so da dove cominciare...” sussurrò guardando a tutti gli angoli della biblioteca.

James ridacchiò: “è il bello, no? Prova...” disse e Lily seguì il suo consiglio.

Cominciò dai libri vicino al portone e li scorse lentamente. Capì che fossero divisi in settori e che alcuni fossero sugli incantesimi, altri sulle leggende magiche e altri sulle pozioni.

Piano piano iniziò a raccogliere 4, 5, 6 libri, fino a impilarne una buona decina vicino ad una poltrona, dove poi si sedette prendendo in grembo il primo della pila.

Così passò qualche ora, nel silenzio più totale, dove Lily leggeva e James, senza farsi vedere, la fissava leggere pagine e pagine di tomi spesso impolverati.

Che libro è quello?” le chiese quando la ragazza fu arrivata circa a metà del secondo tomo.

Era un libro bordeaux, con intarsi dorati e argentati che recitava come titolo: “Magie antiche e dimenticate nel tempo”

Lei lo chiuse tenendone il segno con le dita e rileggendone il titolo: “Non lo so esattamente...parla di incantesimi che si usavano nell'antichità, quando le bacchette magiche ancora non esistevano e la magia seguiva l'umore dei maghi e delle streghe.

È un po' come la magia che usano i bambini inconsciamente, credo...solo che i maghi iniziarono a controllarla...c'è un incantesimo che può disarmare un avversario solo se il mago o la strega in questione riesce a rimanere calmo davanti al pericolo...un altro, che funziona solo se il mago ha paura, una paura talmente forte, da controllare qualsiasi movimento del corpo...oh, e ce n'è uno che funziona solo come sacrificio: 'In caso di pericolo di morte proprio e di altre persone, il mago o la strega in questione possono compiere un sacrificio spontaneo per salvare le altre vite. L'incantesimo può funzionare solo e soltanto se il mago o la strega sono legati alle altre vite sentimentalmente...'” lesse lei dal libro.

James la guardò confuso: “Non so se ho capito...” disse pensandoci su.

Lily sorrise: “Sì, è un libro complicato...praticamente dice che se il mago o la strega in questione si trovano in pericolo mortale, non solo loro, ma con persone che amano profondamente, possono compiere l'incantesimo di sacrificio...sacrificandosi spontaneamente, proteggeranno dal pericolo mortale le vite che amano, sacrificando la loro...”

James ci pensò su: “Quindi, dando la loro vita, il mago o la strega protegge colui o coloro che ama...? Giusto?” chiese.

Lily annuì: “è l'ultimo incantesimo che un mago può fare nella vita...l'ultima spiaggia a cui si rivolge quando si sente spacciato...almeno, così dice il libro...” disse spiegandosi.

Lui scosse la testa: “Insomma, un altro libro allegro Evans...come al solito sei molto positiva...”
Lei sbuffò divertita con la testa abbassata a leggere: “Io non parlerei Potter, non sono io quella che ha preso a pugni il muro perché non riusciva a muovere due passi in croce...” disse ridacchiando.

Oh, molto carina, davvero...” commentò lui sarcastico.

E così passarono la mattinata, si fecero portare da Tawny i pasti un po' alla volta e stettero tutto il giorno lì, anche durante il pomeriggio, in cui Lily decise di ricominciare con James a studiare ciò che avevano perso in quelle settimane.

Passarono così anche i giorni successivi. Fortunatamente non avevano perso troppe cose importanti...essendo il loro ultimo anno il programma consisteva in particolare sul ripasso dei sei anni precedenti, perciò non ebbero difficoltà a studiare e ripassare ciò che avevano perso.

Il sabato mattina, quando James si svegliò, si avviò giù per le scale per andare nella sala da pranzo per fare colazione.

Quando entrò, trovò Lily già lì, con una tazza di the vicino alla Gazzetta del profeta aperta.

Richiamata dalla porta che si apriva la ragazza alzò la testa: “Buon-”

Buongiorno...almeno, era quello che Lily avrebbe voluto dire...ma rimase senza parole. Aggrottò le sopracciglia sorpresa e fissò il ragazzo confusa.

Sono troppo affascinante anche per un buongiorno, Evans?” chiese lui ironicamente appoggiandosi allo stipite della porta.

Lei si alzò in piedi, gli si avvicinò e gli girò intorno sorpresa.

Evans, posso chiederti cosa stai facendo?” chiese confuso più di lei.

Lily si fermò davanti a lui, dopo il terzo giro che gli faceva intorno e lo guardò in viso: “Dov'è il bastone?” chiese al ragazzo.

Oh...l'ho scordato su...lo vado a prendere...” disse lui girandosi e provando ad uscire dalla stanza.

Lily sospirando si appoggiò ad uno schienale di una sedia e sorrise aspettandolo.

In quel momento James si rese conto del perché Lily fosse così sconvolta.

Si girò verso di lei e non riuscì a dire nulla per la felicità, tranne: “Vuoi dire che possiamo tornare?”

Lei non gli chiese dove, sapeva cosa intendesse, perciò sorrise e annuì felice: “Vai a preparare le tue cose Potter, aspettiamo i tuoi, e torniamo a Hogwarts...” disse sorridendogli e facendogli segno di uscire dalla stanza.

* * *

Quella sera, i genitori di James entrarono e trovarono davanti al camino dell'ingresso 2 valige e Lily in piedi.

Signori Potter...” li salutò lei andandogli incontro e sorridendo.

James entrò e sorrise.

Oh Jamie, stai bene, ora?” chiese Dorea sorpresa e felice.

Sì mamma...sto bene, grazie...noi...” cercò di dire, ma Lily lo precedette: “Noi vorremmo tornare a scuola, se possibile...” disse lentamente la ragazza trattenendo il respiro.

I due Auror annuirono: “Sì, anche noi pensiamo che ormai sia ora...vi accompagneremo, così potrete entrare a Hogwarts...” disse Dorea gentilmente.

Così i quattro entrarono uno alla volta dentro il camino, dopo che Dorea ebbe chiamato la McGrannitt atterrando nell'ufficio della suddetta professoressa.

Buonasera...” li salutò la professoressa gentilmente e velocemente nello stesso istante.

Buonasera professoressa...” rispose Lily per tutti.

La donna non alzò la testa dal suo lavoro che stava facendo sulla scrivania: “Signori, vi devo avvertire che dovrete dare un piccolo esame, per verificare se siete in pari, venerdì sera dovrebbe andare bene, non mi sembra abbiate appuntamenti da caposcuola o da capitani di Quidditch, giusto?” chiese continuando a scrivere.

I due ragazzi scossero la testa e dissero che sarebbe stato perfetto.

è stato un piacere rivederla Minerva...” disse Charlus sorridendo alla donna, che però non fece nulla, tranne un cenno con la testa.

Ciao mamma, ciao papà...” salutò i genitori James avviandosi verso la porta.

Lily lo stava per seguire, quando Dorea la fermò e l'abbracciò sussurrandole all'orecchio: “Grazie di tutto cara...”

Lily arrossì sulle guance dicendo: “Di nulla signora, non ho fatto nulla di speciale...”

I due le sorrisero e salutando nuovamente James e la professoressa sparirono nel camino.

I due ragazzi si stavano anche loro per dileguare, quando la professoressa, sempre senza alzare la testa, li richiamò: “Signor Potter, signorina Evans...è bello rivedervi qui...” facendogli poi segno di uscire.

Appena la porta fu chiusa, infatti, una sottilissima lacrima di felicità scese per la guancia anziana della donna.

Andiamo?” chiese Lily alludendo alla sala comune.

James annuì: “Sì, prima che Sirius e Mary comincino la ronda...”

Così camminarono, in un silenzio teso e in attesa.

Arrivarono davanti alla signora grassa, che fu tanto felice di vederli, che nemmeno chiese loro la parola d'ordine, si aprì, canticchiando e parlottando tra se di andare immediatamente a dire la novità alla sua amica Violet.

I ragazzi attraversarono il ritratto, attraversarono il piccolo corridoio e entrarono nella sala comune piena di voci che chiacchieravano.

Appena la luce del fuoco e delle candele li illuminò, i due si fermarono in attesa.

La sala comune si era acquietata in un attimo, una cinquantina di teste si erano girate all'unisono, e l'unico rumore udibile era lo scoppiettare delle fiamme nel camino.

Nello stesso tempo in cui tutto si era acquietato, tutto esplose in urla di giubilio. I due ragazzi furono attaccati da braccia, urla e abbracci.

Lily sgusciò fuori da quella calca e salì le scale non vedendo Alice lì insieme a Frank.

Decise che James sarebbe stato felice di stare in mezzo a quella felicità tutta per il suo ritorno.

Rivedere Alice fu bellissimo, per quanto, comunque, si fossero viste meno di una settimana prima, sembravano secoli. Infine, Lily andò a dormire velocemente, sapeva che riprendere la routine non era mai semplice e, prima l'avesse fatto, meglio sarebbe stato.


Angolino autrice:
Come promesso, eccomi tornata 2 settimane dopo :)
Per quanto questo capitolo non mi piaccia per nulla (sono ancora innamorata del 29 XD), spero che sia come minimo decente ^^
Io ho passato le ultime 2 settimane nel campus a cucinare per un sacco di bimbi da tutto il mondo e mi mancano già un sacco =P
Un saluto, spero stiate tutti bene,
Giuly
P.S. Mi spiace di aver sconvolto tanti di voi con la storia della Sirenetta la scorsa volta ç.ç per me era quasi scontato conoscere la sua vera fine XD
N.B. Scusate per la presenza di eventuali errori, ma è tardissimo e non sono riuscita a correggere del tutto il capitolo :(

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Capitolo 32
*** E adesso...? ***


E adesso...? 
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Angolino autrice - prima del capitolo:
Bé, ciao a tutti... ehm, vi premetto che per me è stato difficilissimo scrivere questo capitolo... non voglio nemmeno rileggerlo più di tanto, perché so che se lo rifacessi cancellerei tutto - di nuovo - e dovrei ricominciare da capo... perciò, se me lo chiedete, no, non sono sicura di come è andata, ma non mi dispiace troppo la scena... comunque non dico nulla, spero vi piaccia, vi risparmio i miei ringraziamenti, perché credetemi, voi VOLETE leggere questo capitolo... lo so, sono strana, ma arrivate alla fine e capirete ^^ Un saluto,
Giuly

P. S. Purtroppo non sono 10 pagine come gli scorsi capitoli, ma sono 6 :( è che è davvero un capitolo pieno di avvenimenti... ehm... ok, la smetto XD
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 “Tutto qui?” esclamò Sirius sconvolto. 

James, che gli aveva raccontato in breve ciò che avevano vissuto lui e Lily a casa sua mentre leggeva un paragrafo di incantesimi, alzò gli occhi sul fratello: “Cosa intendi con 'Tutto qui?' “ chiese il ragazzo confuso.

Sirius lo guardò con gli occhi spalancati ancora più sconvolto: “Jamie, sbaglio o ti stai rammollendo? Sei stato tre settimane con una ragazza che ti piace da sempre in casa tua... va bene...” disse interrompendo l'amico che stava per ribattere: “Due di queste settimane le hai passate in un coma spontaneo, ma l'altra no. Quindi, hai passato una settimana intera in casa tua, solo con una ragazza che ti piace da tutta la vita, o almeno dagli ultimi sette anni, e non è successo niente di più che qualche chiacchierata su Mignolina e le sue sirene da compagnia?” chiese il Grifondoro scioccato.

Erano passati ormai 6 giorni dal loro ritorno. Quel pomeriggio James e Lily avrebbero avuto l'esame di ritorno come lo aveva chiamato ridendo Sirius e il Grifondoro stava ripassando le ultime cose prima di andare nell'ufficio della McGrannitt per il compito, quando Sirius, mentre lui stava ripetendo, gli aveva chiesto di dirgli in breve cosa fosse successo a casa loro.

James era stato sorpreso da quella domanda. Cosa si aspettava fosse successo?

Ma Sirius aveva tutte le ragioni per chiedergli una cosa del genere.

Dopo aver visto le reazioni di Lily al non-risveglio di James e dopo che avevano passato insieme tanto tempo, il ragazzo sperava che finalmente fosse stato fatto un passo avanti, almeno da uno dei due.

Invece, in quei 6 giorni, James e Lily a mala pena si erano parlati.

Buongiorno fratello, come stai? Hai bisogno di aiuto?” la mattina del lunedì, James era entrato in sala grande e Sirius gli aveva fatto posto di fianco a se chiedendogli ciò.

James aveva alzato gli occhi al cielo. Il giorno prima non lo avevano fatto uscire dal dormitorio per farlo sentire 'al sicuro', perciò quella mattina era stato più che felice, quando era riuscito a scendere le scale, senza che gli altri tre lo aiutassero. La cosa era finita una volta entrato nella sala.

Sirius, non sono disabile, sto bene, sono esattamente come prima... smettetela di chiedermi se ho bisogno di aiuto, vi prego...” aveva detto ai suoi tre migliori amici che avevano annuito vergognandosi un po'.

Potter, non tentare di prendere il posto di Remus, uno che ci fa la ramanzina è già troppo...” aveva poi detto Sirius ridacchiando ed alleggerendo l'atmosfera.

In quel momento era passata Lily, che si era andata a sedere vicina a Alice in silenzio, facendo un leggero segno di saluto a James che, dopo aver ricambiato il gesto, aveva continuato a mangiare.

E così tutti i giorni, se si incontravano si salutavano educatamente e se erano in gruppo si parlavano senza urlare o insultarsi, ma questo era tutto. Nessun sorriso caloroso, nessun 'Oh, ti ricordi quando...'. Niente di niente.

James alzò gli occhi al cielo: “Intanto non è 'Mignolina e le sue sirene da compagnia', ma è 'Pollicina' e 'La Sirenetta' detto questo, no, non è successo altro, io ero convalescente e lei mi ha aiutato, fine della storia...” disse scocciato il ragazzo.

Erano giorni che Sirius faceva domande simili, e James stava iniziando ad averne abbastanza.

Scusa, ma ti stai davvero rammollendo James, non è normale che non sia successo niente di niente... insomma...” ma il ragazzo si fermò. Avrebbe fatto bene a dirgli ciò che stava per dirgli?

Insomma, Sirius, smettila, cosa potevo fare? Prenderla per le spalle e baciarla mentre ero in coma? Oppure appena sveglio? Non ho capito, scusa, cosa dovrebbe essere cambiato da tre settimane fa? Ci sopportiamo un po' di più, ecco tutto...” disse James cercando di concentrarsi.

Sirius sbuffò a sua volta e sbottò: “Bé, sì, sarebbe dovuto accadere una cosa del genere al tuo risveglio...” disse sconvolgendo James.

Il Grifondoro abbassò gli occhi: “Mi hai capito Jamie... tu... Evans ti ha detto cos'è successo quando siete tornati da villa Malfoy?” chiese il ragazzo criptico.

James alzò le spalle. Lily gli aveva detto del discorso con Colui-che-non-deve-essere-nominato e compagnia, ma non gli aveva detto nei particolari cosa fosse accaduto appena tornati, tranne... : “Mi ha detto che ha fulminato Remus...” disse lui alzando nuovamente le spalle.

Sirius sospirò sconsolato: “Sì, l'ha fatto, ma non ti ha raccontato altro?” chiese tristemente.

Lui scosse la testa.

Sirius sospirò nuovamente e raccontò: “Quando siete tornati, siamo rimasti tutti scioccati dalla scena che si è presentata davanti a noi.

Lily è atterrata nel tuo soggiorno inginocchiata a terra, con te in grembo e la sua mano destra sul tuo petto. Credo di essere stato l'unico a notarlo.”

James lo guardò confuso, ma Sirius continuò: “Remus ha cercato di toccarle la spalla per rassicurarla, perché negli occhi di Lily c'era una paura – e allo stesso tempo una determinazione – che non avevo mai visto in nessuno... la tensione della Evans era così tanta, che appena la mano di Remus le si è avvicinata, una scarica elettrica è partita dal suo corpo e ha colpito la mano di Lunastorta...” disse Sirius ripensando alla scena.

James guardò il ragazzo ancora più confuso, ma l'altro continuò: “La Evans era immobile, non si muoveva, non muoveva nulla, tranne la mano che aveva appoggiato sul tuo petto. In quel momento ho capito, che lo stava facendo, per i battiti...” disse il ragazzo sorridendo lentamente.

James guardò il fratello: “I battiti?” chiese sconvolto e confuso.

Sirius annuì: “Era tesa e impaurita, perché ti aveva visto probabilmente cadere in battaglia, e i tuoi battiti sotto la sua mano, erano la prova che fossi vivo Jamie. Fino a che li avrebbe sentiti, sarebbe stata certa di averti salvato...” disse lentamente il ragazzo.

James lo guardò scioccato e ammutolito.

Sirius continuò: “L'ho dovuta convincere che ti avremmo aiutato noi, così ti ha lasciato alle cure di Marlene. Era così scossa e impaurita che per farla dormire, le abbiamo dato una pozione. Quella sera mi sono addormentato sulla sedia della stanza gialla, perché qualcuno doveva vegliarla, in modo che se ci fossero stati dei problemi, avremmo potuto chiamare immediatamente Marlene. Purtroppo, lei non era l'unica esausta. Quando la mattina dopo mi sono svegliato, ho visto che non era più a letto a dormire.

Se devo essere sincero, mi sono parecchio spaventato, avevo il compito di assicurarmi che non si muovesse e lei si era mossa, perciò ho iniziato a cercarla per tutta casa e sai dove l'ho trovata?” chiese il ragazzo sorridendo al fratello.

James scosse la testa rapito dalle parole di Sirius.

Nella nostra camera, che dormiva sul tuo letto... non sul mio, sul tuo...” disse sorridendo.

James non disse nulla, sentì il suo cuore perdere un battito e non seppe come reagire.

Sirius continuò: “E sai che mi ha detto quando si è svegliata? Si è guardata intorno, e mi ha detto che ha riconosciuto quale fosse il tuo letto, dal profumo che c'era, e sai cosa? Mi ha descritto ogni tuo profumo, dicendomi che cosa le ricordasse, mettendosi a piangere come una fontana subito dopo... ora, dimmi tu se una persona normale reagirebbe così?” chiese.

Sirius era arrabbiato. Sì, era molto arrabbiato, perché vedendo Lily in quello stato, si era reso conto che quei due si amavano e che stavano soffrendo solo per testardaggine e timidezza... tutto ciò era inaccettabile.

James, dal canto suo, non sapeva cosa dire. Lei... lei aveva pianto per lui. Non aveva dormito per lui... aveva sofferto per lui.

Perché non glielo aveva detto? Perché era rimasta in silenzio?

Sirius...” sussurrò il ragazzo con voce roca.

Se la schiarì e disse: “Sirius, mi sono decisamente rammollito...”

Sirius ridacchiò: “Oh sì, e io con te, mi ci vedi un anno fa a blaterare di queste cose? Comunque, Potter, ti do un consiglio... chiedile di uscire...” disse con un sorriso Malandrino.

James alzò le sopracciglia: “Uscire?” chiese sconvolto.

Sirius alzò gli occhi al cielo: “Sì, Potter, un appuntamento, quella cosa che c'è tra un ragazzo e una ragazza e dove si va a fare un giro fuori... per esempio a Hogsmeade...” disse ridacchiando.

Stai scherzando, Sirius?” chiese James ancora più sconvolto, ma il fratello scosse la testa: “No mio caro, non sto scherzando... ah e, comunque, sei in ritardo di cinque minuti...” disse sorridendo e iniziando a ridere a crepapelle, quando vide James alzarsi in fretta raccogliendo le sue cose e imprecando contro di lui.

* * *

Lily starnutì, di nuovo. Erano tre giorni che starnutiva e tossiva di continuo. Si era presa un bel raffreddore... sperava solo che non durasse molto... a Hogwarts si stavano ammalando un sacco di studenti in quei giorni. Non che fosse un problema grosso, insomma, qualche ora del loro tempo e una buona – per così dire – pozione di Madama Chips, e gli studenti guarivano in un batter d'occhio, ma sembrava quasi che la struttura scolastica stesse male con gli studenti...

Starnutì di nuovo e tossì contro un fazzoletto di stoffa: Oh accidenti! pensò arrabbiata con il proprio corpo e con Potter che era in ritardo... come sempre.

Sentendo dei passi veloci per il corridoio, Lily si voltò e, quando vide James arrivare trafelato in fretta, lo fissò con sguardo serio e un po' arrabbiato: “Potter...” quasi ringhiò: “Sei in ritardo... sai che questo tempo ci sarà tolto dal test, vero?” chiese arrabbiatissima.

Lui non disse nulla, la guardò in un modo strano e lei lo fissò confusa: “Che c'è?” chiese.

Lui scosse la testa e bussò al suo posto entrando una volta invitato con lei a varcare la soglia.

Due ore dopo uscirono entrambi sollevati e rilassati dall'ufficio della McGrannitt.

L'esame era andato bene e non avevano trovato difficoltà.

James stava per dire qualche cosa, quando Alice raggiunse Lily: “Com'è andata?” chiese allegramente la ragazza.

James decise di andarsene e tornare in sala comune, dove ritrovò Sirius.

Com'è andata?” chiese come Alice.

James alzò le spalle: “Bene... l'esame non era difficile...”
Black alzò gli occhi al cielo: “Non quello James... con la Evans...” disse.

James scosse la testa: “Alice è arrivata prima che potessi dire nulla...” disse alzando le spalle.

Oh insomma, devi solo invitarla a Hogsmeade...” esclamò il ragazzo e un momento dopo il ritratto si aprì.

James fulminò il ragazzo, quando vide Lily e Alice entrare, ma Sirius lo ignorò alzandosi in piedi e raggiungendo Alice.

Hey, senti, Frank mi ha detto che aveva bisogno di te... vieni un momento...” disse alla ragazza trascinandola fuori dalla sala comune.

Così gli altri due rimasero soli. Era ormai ora di cena e tutti erano giù.

Un po' a disagio, la ragazza si avviò verso le scale che portavano ai dormitori.

James la guardò salire i primi scalini, poi prese coraggio: “Evans...” la fermò e lei si arrestò sugli scalini con una mano sul corrimano.

Sì...” rispose lei senza voltarsi.

Volevo chiederti una cosa...” si spiegò lui.

Lei sospirò: “Ci vengo...” disse con voce rotta.

Lui la guardò stupito e lei ridacchiò: “Ci vengo a Hogsmeade con te Potter...” si spiegò, dicendo poi prima di salire le ultime scale: “Alle quattro qui in sala comune, e nessun ritardo, mi raccomando...”

James la guardò andarsene e spalancò gli occhi.

Ancora una volta Lily l'aveva sorpreso... ma che importava? Sarebbero usciti insieme!

Anche James corse su per le scale e raggiunse il dormitorio. Non aveva proprio voglia di cenare, perciò si stese a letto e aspettò che gli altri tornassero.

Entrarono solo Remus, Sirius e Peter, Frank era probabilmente con Alice.

Il ragazzo non disse nulla, rimase steso con un sorriso ebete sul viso.

James, cosa c'è?” chiese Peter vedendo il ragazzo.

Lui si alzò a sedere e prese un respiro.

La Evans ha accettato di uscire con me...” disse tutto d'un fiato.

Senza insultarti e/o picchiarti dandoti del pervertito?” chiese Remus serio.

James sorrise e scosse la testa.

I tre gli volarono addosso: “E bravo Ramoso! Ce l'ha fatta!” disse Sirius ridendo.

* * *

Il giorno dopo James era felicissimo.

Non riusciva a credere che finalmente avrebbe passato delle ore con Lily in un appuntamento ufficiale.

Conoscendo la ragazza da tempo, però, aveva imparato ad aspettarsi l'imprevedibile.

E James si sentiva che qualche cosa fosse sbagliato, quel pomeriggio.

Quando, perciò, circa alle tre e mezzo, si ritrovò davanti Alice con viso scontento, non ne fu troppo sorpreso.

Jamie, le dispiace così tanto... ma a scuola c'è una sindrome influenzale che gira, lei era debole e ora ha la febbre molto alta... sta malissimo...” sussurrò al ragazzo, che rimase sorpreso.

è in infermeria?” chiese James.

Alice scosse la testa: “Non c'è più spazio...l'hanno lasciata in camera, ma non può entrare nessuno, potremmo essere contagiati anche noi...mi ha mandata a dirtelo... le dispiace un sacco...” disse tristemente.

A discapito di ciò che gli era appena stato detto, James sorrise.

Perché fai così?” chiese la ragazza.

Lui scosse la testa e andò a prendere la scopa salendo le scale senza toccarle.

Aspetta James! Lily odia essere assistita quando ha la febbre alta!” urlò la ragazza, ma lui non l'ascoltò. Era stato in coma per 2 settimane e lei lo aveva vegliato. Ora era il suo turno!

Entrò nella camera e Lily mosse la testa di lato. Quando lo vide ridacchiò: “Avrei dovuto immaginarlo...” sussurrò riappoggiando la testa sul cuscino sbuffando.

Ti direi di andartene perché ti potrei contagiare, ma gli incantesimi e le pozioni che ti ha dato Marlene dureranno ancora per qualche giorno, quindi, teoricamente, puoi restare Potter... e poi, anche se non ti dessi il permesso resteresti comunque, giusto?” disse lei sorridendo.

Come va?” chiese James avvicinandosi a lei.

Lei ridacchiò: “Ho 40 di febbre, il naso chiuso e la mente annebbiata... vuole dire che la metà delle cose che dico saranno deliranti... sto benissimo, grazie...” disse ridacchiando e guardando il soffitto del baldacchino sospirando: “Mi dispiace di averti fatto saltare l'uscita... giuro, non l'ho fatto apposta...” disse poi interrompendosi per fare un respiro profondo e doloroso.

Non ti preoccupare Evans, non ce l'ho con te, come potrei?” chiese lui rassicurandola sedendosi a fianco a lei.

Lei sospirò di nuovo e scosse la testa: “Dovresti, dovresti davvero, visto come ti ho sempre trattato... Merlino, odio essere malata! Mi sento inutile!” esclamò subito dopo.

James rimase un po' a pensare a ciò che aveva detto lei, poi le chiese se Madama Chips le avesse dato qualche cosa.

Lily annuì, con le palpebre che le si abbassavano lentamente: “Una pozione... l'ho già presa... mi ha detto che la febbre scenderà di un grado ogni ora circa, perciò, tra 4 ore più o meno dovrei stare meglio... sembrano infinite per come sto in questo momento...” gemette lei.

James sorrise: “Non è mai piacevole, ma passa, se te l'ha detto Madama Chips, sarà vero di sicuro...” disse lui rassicurandola.

Lei sbuffò: “Lo so, lo so che dovrei semplicemente aspettare, ma io odio non poter fare nulla. Vorrei almeno leggere, o scrivere un compito o una cosa così, invece sono bloccata a letto con un mal di testa atroce e ogni volta che mi metto a sedere mi gira la testa... le vedi anche tu le stelle?” chiese subito dopo fissando il baldacchino.

Lui trattenne una risata: “Descrivile...”

Lei sospirò appoggiandosi una mano sulla fronte: “Cosa dovrei descrivere Potter? Sono solo stelle è solo che... oh, Merlino, sto delirando di nuovo... è tutto sbagliato, il cielo è porpora e le stelle sono verdi...” disse chiudendo gli occhi e passandosi la mano sulle palpebre.

James sghignazzò e fece apparire una bacinella d'acqua e delle pezze di stoffa.

Stai ridendo di me? Devo essere molto buffa...” disse lei in un momento di lucidità guardando il ragazzo.

Lui sorrise: “Oh lo sei Evans, più di quanto pensi...” disse poggiandole una pezza bagnata sulla fronte. Lei sospirò un po' sollevata dalla freschezza della stoffa.

James notò che gli occhi di Lily fossero più verdi del solito. La lucidità della malattia li faceva risaltare moltissimo sul viso pallido.

Oh...” sussurrò lei guardando di nuovo in alto: “è passata una meteora viola...” disse seguendo qualche cosa che solo lei riusciva a vedere.

James continuò a ridacchiare e le cambiò la pezza umida.

Lily rabbrividì: “Hai freddo, Evans?” chiese lui, ma lei scosse la testa indicando un angolo del letto: “No, ma quella cometa rosa mi è passata vicinissima...” disse deglutendo spaventata.

Lui scosse la testa e asciugò una goccia che le stava scivolando sulla guancia dalla pezza bagnata.

Sembrava piccolissima lì nel letto, con l'espressione spaventata, la pelle pallida, eccetto per le gote colorate dalla malattia, gli occhi lucidi e luminosi e le labbra rosse come le rose di maggio.

Lily scosse la testa e le pupille misero meglio a fuoco la stanza: “Oh... ho delirato di nuovo... Merlino, quanto mi odio... cos'ho detto?” chiese girandosi verso il ragazzo.

Che alzò le spalle: “Niente di troppo strano... hai parlato di astri colorati...” disse ridacchiando.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Oh fantastico, la prossima volta parlerò di alberi parlanti con le foglie blu... immagino già la scena...” disse prendendosi il capo tra le mani e spiegandosi col ragazzo: “Se sto male, sono debole e la febbre è particolarmente alta, posso delirare da sveglia e nel sonno... è parecchio frustrante... quando avevo dieci anni mi venne una febbre altissima, e mi sembrò di correre in una giungla per ore, rincorsa dai personaggi di una favola babbana... mi spaventai un sacco...” disse ricordandosi della cosa.

Forse se dormi le 4 ore passeranno più in fretta...” le suggerì il ragazzo guardandola.

Lily scosse la testa velocemente spaventandosi e James vide i suoi occhi offuscarsi di nuovo: “No, no, ti prego... non voglio dormire... io... ho paura di fare incubi vividissimi e... non voglio, ti prego...” gemette con le lacrime agli occhi.

Per consolarla, James le si sedette di fianco sul letto e la prese tra le braccia.

Lei appoggiò il capo sul suo petto e strinse forte il fazzoletto che aveva nella mano destra.

Shh, Evans... gli incubi sono solo una distorsione delle nostre paure, ma mia madre, quando ero bambino e mi svegliavo la notte spaventato, mi diceva sempre: 'Jamie, qualunque cosa tu sogni, ricordati che ti potrai sempre svegliare, da ciò che vedi...' e, sai, è vero... se non ti piace ciò che vedi, svegliati e vedrai che la paura svanirà...” disse ricordando la madre che quando era piccolo gli faceva quelle raccomandazioni.

La ragazza annuì ancora un po' tremante, ma più sicura.

Sei caldissima Evans...” disse lui sfiorandole la fronte.

Lei, che era tornata un po' lucida, alzò gli occhi al cielo: “Oh, mi chiedo perché Potter... forse ho corso una maratona... sì, deve essere per quello...” disse facendo ridere il ragazzo.

Forza Evans...” disse lui posandola nuovamente sul materasso: “Dormi un po'... ti servirà lo giuro...” disse rassicurandola.

Lei sospirò, annuì e chiuse gli occhi, cadendo addormentata immediatamente.

Quando il ragazzo si fu assicurato che fosse addormentata, uscì dalla camera e scese le scale entrando in sala comune per dire agli altri delle condizioni di Lily.

Come sta?” chiesero immediatamente Mary, Emmeline e Alice.

Lui alzò le spalle: “La febbre le dovrebbe scendere gradualmente... per ora delira la metà delle volte...” disse impassibile.

James, tu come stai?” chiese Remus pensando ad un contagio.

Il ragazzo sorrise: “Non ti preoccupare Rem, sto bene, le cure di Marlene sono ancora in circolo... non posso essere contagiato...”

Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo e sorrise all'amico.

Torno su... meglio non lasciarla sola, in particolare se ricomincia a delirare... voi andate... non rimanete qui, andate ad Hogsmeade. Più state lontani dalla scuola per ora, meglio è... con lei ci sto io.” disse il ragazzo risalendo le scale col suo manico di scopa, seguito dagli sguardi degli altri.

Ritornato nella camera delle ragazze, James vide che Lily si era spostata su un fianco e che stringeva forte il cuscino con entrambe le mani.

Sospirando, le si avvicinò e le prese lentamente la mano destra accarezzandola lentamente.

Lei sembrò calmarsi e un piccolissimo sorriso le comparve sulle labbra.

Senza che se ne accorgesse, passarono due ore e James rimase lì con lei, cambiandole pezze bagnate e poggiandogliele sulla fronte ogni quarto d'ora.

Circa alle cinque e mezzo, gli occhi di Lily si spalancarono all'improvviso, chiudendosi all'istante per la luce troppo forte.

Oh...” sussurrò passandosi una mano davanti agli occhi.

Bentornata tra i coscienti Evans...” la prese in giro lui posandole una nuova pezza bagnata sul viso.

Lei lo mise a fuoco e lo guardò confusa: “Potter... sei ancora qui?” chiese con voce roca.

Lui la guardò curioso: “Se non sbaglio avremmo dovuto passare il pomeriggio insieme... no?” chiese come se la cosa fosse ovvia.

Lei sbuffò mettendosi a sedere e tirandosi i capelli all'indietro: “Ma non lo stiamo passando insieme, Potter, ho dormito per la metà del tempo...” disse alzando gli occhi al cielo: “Sei il solito testone...” commentò lei.

Lui strinse gli occhi e la sfidò: “Se vuoi me ne vado...” disse alzandosi dalla sedia.

Lei girò la testa e lo guardò seriamente.

Sospirò: “Potter...” spiegò lentamente guardando dritto davanti a se: “Essendo una Grifondoro non sono solo coraggiosa, sono testarda, ma in particolare orgogliosa. Il mio orgoglio non ti chiederà mai di restare, perciò, in realtà, puoi fare come vuoi...” disse deglutendo.

Lily non voleva che James se ne andasse, ma non voleva nemmeno pregarlo di restare, perciò lo guardò negli occhi aspettando la sua mossa.

Lui sospirò e si sedette nuovamente sulla sedia.

Lily prese un sottile respiro di sollievo e cercò di trattenere un sorrisetto.

Ora sei tu a ridere di me Evans...” disse lui.

Lei ridacchiò: “Bé, non è una novità farlo, Potter... che ore sono?” chiese subito dopo.

Lui guardò l'orologio: “Quasi le sei...” disse lentamente.

Lei sospirò: “Bene... ho delirato molto prima?” chiese d'un tratto spaventata.

Lui ridacchiò: “Non esageratamente... hai un fantasia particolare, però...” disse ricordandosi della meteora viola.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Grazie Potter, vedrò di tenerlo a mente...” disse lei esasperata.

Passò qualche secondo di silenzio poi James parlò: “Evans... posso farti una domanda?” chiese lentamente.

Lei lo guardò negli occhi e ridacchiò: “L'hai già fatta... sì comunque.” disse prendendolo in giro.

Lui tentò di non ridere e continuò: “Perché non mi saluti più?” chiese immediatamente.

Lei rimase interdetta: “Come?” chiese sconvolta.

Lui rimase in silenzio e lei ci pensò: “Ehm... non lo so... io ero un po' tesa per l'esame e... non mi salutavi nemmeno tu... ho semplicemente fatto ciò che facevi tu...” cercò di dire.

Lui la guardò stranito: “è molto strano Evans, perché io ho fatto ciò che hai fatto tu...” disse.

Lei lo guardò negli occhi: “Bé... non... non sapevo se l'idea di far vedere che fossimo... ehm... non so... più conoscenti di prima, ti facesse piacere... oh insomma, mi confondi, ecco.” disse coprendosi il viso con le mani.

Lui la guardò sconvolto: “Come?” chiese.

Lei deglutì e lo sbirciò da dietro le mani: “Mi hai sentita. Mi confondi Potter, non so se devo aspettarmi che il tuo alter-ego arrogante ritorni, oppure che la tua parte gentile prenda il sopravvento, oppure... Merlino, non lo so, non lo so davvero, non so come prenderla questa cosa che c'è tra me e te... insomma... non... non lo so davvero... mi sento scombussolata, il che è un punto per te, visto che nessuno mi ha mai fatta sentire così confusa, ma non so davvero come prenderla e-” si interruppe. Non perché l'avesse voluto lei, ma perché lui le aveva posato la mano sulla bocca per farla smettere.

James aveva sentito abbastanza. Non voleva che Lily dicesse cose di cui non era sicura solo per una febbre qualunque... magari si sarebbe pentita, perciò decise di dire: “Evans, la febbre ha ricominciato a farti delirare... prendi un respiro profondo...”
Lei spalancò gli occhi arrabbiata. Possibile che non le credesse? La rabbia la prese. Ovvio che James non la riuscisse a prendere sul serio, era sempre stata scortese con lui... non c'era da meravigliarsi per la reazione dell'altro... non per questo, però, non avrebbe potuto provare a fargli cambiare idea, perciò, ancora arrabbiata, scostò la mano del ragazzo e lo interruppe: “Non sto delirando! Oh insomma, è così incredibile che io dica cose del genere?” disse alzandosi in piedi sotto gli occhi esasperati di James, che la seguì per la stanza: “Merlino, capisco che non sia mai stata esattamente una persona amabile, ma per Morgana, credo che ognuno debba avere una possibilità... insomma, non è giusto che solo perché ho una o due linee di febbre, la gente non mi creda e-” ma fu interrotta di nuovo, questa volta dalle labbra di James sulle sue.

Il ragazzo non sapeva perché lo avesse fatto, attentando alla propria incolumità, ma era stato più forte di lui. Vuoi per il fiume di parole dell'altra che voleva bloccare a tutti i costi o per l'esasperazione nella voce di lei... forse per le parole della ragazza: credo che ognuno debba avere una possibilità...

James non sapeva se lei si fosse riferita a se stessa o a lui, ma il fatto che lo avesse detto lo aveva fatto scattare. Non ce la faceva più.

Era da 7 anni che la voleva stringere tra le sue braccia, da 4 che la voleva baciare su quelle labbra così rosse. Erano stati soli per una settimana, con lui cosciente, ma James era stato tanto concentrato – e moderatamente frustrato – sul fatto di ricominciare a camminare, che la presenza di Lily vicino a lui, strano a dirsi, era passata in secondo piano.

Vederla, però, prima accettare un suo invito, poi ammalarsi, delirare ed infine essere frustrata in meno di 24 ore, era stato peggio di un incantesimo per il Grifondoro... non ci aveva visto più e in quell'istante, con una mano dietro la schiena della ragazza e l'altra tra i suoi capelli rossi, per James era meglio di qualsiasi incantesimo o pozione curativa che gli avessero dato le settimane prima.

Dal canto suo, Lily stava passando da un'umore all'altro nell'arco di pochi istanti: Come si permette di interrompermi così? Insomma... non che mi dispiaccia completamente, ma cavolo, stavo parlando! Non si interrompe così una persona che sta facendo il suo bellissimo monologo... Merlino, è anche troppo bravo... Lily, cosa stai pensando? Smettila, ricordati che ti ha appena interrotta! Eppure...

Divisa tra uno stato d'animo ed un altro, quasi non si era accorta di aver spostato le mani e le braccia dietro la testa del Grifondoro e, per quanto pensasse che lui avrebbe potuto baciarla meno frettolosamente e soprattutto senza interromperla, sentirlo più vicino a se era una sensazione magnifica.

Quando si staccarono e si guardarono negli occhi, ancora abbracciati l'uno all'altra e con i respiri affannati, riuscirono a pensare ad una sola cosa nella loro testa: E adesso...?


Alla prossima

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Capitolo 33
*** ... adesso parliamo. ***


... adesso parliamo.
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E adesso...?

Che situazione imbarazzante... ovviamente è tutta colpa di Potter... pensò Lily confusa, arrabbiata, felice ed eccitata nello stesso momento.

Esattamente prima che la situazione diventasse imbarazzante oltre ad ogni limite, la finestra della camera si spalancò facendo entrare un vento freddo e veloce.

James lasciò Lily avviandosi verso la finestra mentre lei si strinse nelle braccia attaccata da un improvviso freddo non datole dal vento.

La ragazza appoggiò la schiena al baldacchino riprendendo fiato: oh Merlino... cosa dovrei dire? si chiese nel panico.

James si voltò e guardò gli abiti della ragazza con sguardo interrogativo.

Lei lo guardò altrettanto stupita: “Cosa...? Baci una febbricitante e questa non può avere un maglione addosso?” chiese ancora sulle spine arrossendo.

Lui sorrise un po' in imbarazzo a sua volta e si passò una mano tra i capelli spettinandoseli: “Oh no, tienilo, per carità, ma è lo stesso che ti ha prestato mia madre e che... bé... era mio...” disse lentamente.

Lily sapeva che sarebbe arrivato lì, ma la tensione, l'adrenalina e bé, il bacio che si erano appena scambiati, le avevano annebbiato la mente per un istante.

Arrossì nuovamente, sospirò e si sedette sul letto mormorando: “Tiene caldo, è comodo e... ha un buon profumo, anche se ormai è stato lavato più volte...” disse sistemandoselo e arrossendo nuovamente guardando per terra. Sospirando alzò lo sguardo e sorrise: “Allora... deve essere bello poter baciare una persona malata sapendo di non poter essere contagiati... che sensazione si prova?” chiese scherzando.

James si infilò le mani in tasca e sorrise guardando prima il pavimento color porpora poi Lily seduta a gambe incrociate sul letto tutta sorridente.

Sorrise a sua volta: “Che sensazione? Liberatoria Evans...” disse lentamente.

Lei piegò la testa di lato e lo guardò confusa: “Liberatoria? Perché, da quanto tempo è che...” ma non fece in tempo a finire, perché qualcuno bussò alla porta: “Signorina Evans? Sono Madama Chips, posso entrare?” chiese la donna fuori dal dormitorio.

La ragazza guardò nel panico James afferrando la sua scopa in fretta e furia e spingendolo verso la finestra: “Vai, vai! Se ti trova qui, finiamo male! Vai!” disse aprendo la finestra e rabbrividendo per il vento quella volta.

James la guardò ridacchiando: “Paura che l'infermiera pensi male di te, Evans?” chiese lui uscendo dalla finestra sulla scopa.

Lei alzò gli occhi al cielo prendendo le imposte della finestra tra le mani: “No, Potter, ho paura che ti metta in punizione e ti tolga del tempo che potresti passare con me...” disse scuotendo la testa e lasciandolo sbalordito chiudendo la finestra e girandosi appena in tempo per vedere Madama Chips entrare che le chiese arrabbiata cosa Merlino ci stesse facendo davanti alla finestra.

La finestra si era aperta ed è venuto freddo...” si scusò la ragazza girandosi per vedere se James se ne fosse andato.

* * *

CHE COSA?” chiese scioccato Sirius a James, ce gli tappò la bocca con le mani.

Sei fuori, Felpato? Non puoi urlare così!”

Avendo trovato la finestra del dormitorio chiusa, James era sceso ed era salito in camera.

Sirius era già tornato da Hogsmeade e lo aspettava in camera... di certo non si era aspettato di vedere James arrivare con la scopa in mano, un sorriso idiota stampato in viso e la frase sulle labbra: “Ho baciato la Evans.”

Mhanhoonfmuhoifharechosii” mugugnò dietro la mano del fratello.

James tolse il palmo dalla faccia di Sirius che ripeté: “E non ti ha torturato cruentemente? Non ti ha picchiato? Insultato?” chiese a raffica.

James scosse la testa sorridendo felice: “No fratello... lei ha... ricambiato...”

Sirius collassò sul letto: “Non è possibile, si è rammollita anche la Evans... sicuro, nemmeno un pugno?” chiese al fratello che gli saltò addosso un po' arrabbiato e un po' divertito.

Oh, Ramoso, smettila!” rise Sirius ribaltando James e buttandolo a terra, dove rimase, con ancora il sorriso idiota in viso.

Oh, insomma, Ramoso, se rimarrai sempre con quell'espressione, giuro che dirò qualche cosa alla Evans... sei inquietante... smettila!” ripeté guardandolo disgustato.

James alzò gli occhi al cielo: “Sono innamorato, Sirius, è così difficile da capire?” chiese guardando l'amico che alzò a sua volta gli occhi al cielo: “Eri innamorato della Evans anche ieri, ma non avevi certo quel sorriso idiota in faccia. Capisco che ti abbia baciato, ma non esagerare Potter! Non avete mica fatto sesso due minuti fa!” disse correndo subito via dal letto inseguito da James.

Sirius Black! Non ti permettere!” gli urlò dietro chiudendo la porta con un incantesimo.

Ah, giusto, dimenticavo che sei caposcuola... non per dire niente, Ramoso, ma stai diventando un po' noioso...”

Nella stanza volò un incantesimo.

* * *

Lily!” disse Alice entrando nel dormitorio quando Madama Chips se ne fu andata.

Le ragazze si abbracciarono: “Oh, sono così felice che tu stia meglio! Eri così pallida! Quasi cadaverica!” disse la ragazza stringendo l'amica.

Non ti preoccupare... sto bene.” sussurrò la Grifondoro.

Alice guardò negli occhi l'amica e piegò la testa confusa: “Sei sicura? Hai qualche cosa di strano Lil... sembri... non so... euforica...” disse guardando il rossore sulle guance della ragazza e il sorriso presente nei suoi occhi.

La Grifondoro ridacchiò e guardò l'amica prendendo un sospiro: “Io... forse... un pochino... lo sono.” disse con un mini-sorriso.

Alice la guardò confusa: “E perché?” chiese cautamente.

Lily arrossì e abbassò la testa: “Io... bé... in realtà... Potter... noi... c-ci siamo b-baciati...” disse coprendosi il viso con le mani.

Quando le scostò un pochino per guardare l'amica, la trovò nella stessa posizione di prima, pietrificata con la bocca che formava una perfetta 'O' sorpresa.

Poi in un attimo, scoppiò il finimondo: “OH MERLINO! LILY! SONO FELICISSIMA! AH, FINALMENTE! ERA PROPRIO ORA!”
“Shh, Alice, non urlare, ti prego...” sussurrò prendendo l'amica per le spalle.

Scusa, ma sono troppo felice... quindi non lo odiavi, vero? Ah, lo sapevo! Era palese che ti piacesse, in fondo in fondo... ma proprio in fondo...” disse sotto l'occhiata truce dell'amica.

Lily sbuffò: “ è solo che ora non so come comportarmi... cosa dovrei dire? O fare? Mi sento così in imbarazzo... non... oddio, come lo affronterò?” pensò ad alta voce la ragazza.

Alice la guardò sconcertata e la guardò negli occhi: “Come 'Come lo affronterai?' Come hai sempre fatto! Solo perché vi siete baciati e starete insieme per sempre perché siete così dolci insieme, non vuol dire che tu debba cambiare da così a così...” disse Alice facendo vedere il palmo della mano e poi il dorso all'amica e sfuggendo da una forte cuscinata.

Alice, smettila! Ci siamo baciati da meno di un'ora e tu mi pianifichi già la vita con lui?” chiese arrossendo.

La ragazza ridacchiò e guardò l'ora: “è quasi ora di cena... tu vieni giù?” chiese alla ragazza che scosse la testa: “No, credo che Madama Chips salirà tra una decina di minuti con del tè e qualche cosa da mangiare... non sono affamata...” disse la ragazza sorridendo.

Alice annuì: “Rimettiti subito, o Mary insisterà per fare lei la ronda...” disse ridacchiando insieme all'amica.

* * *

Anche Remus e Peter entrarono nel dormitorio, dopo aver lasciato in sala comune Emmeline, Mary e Frank ed aver salito le scale con Alice... Quando entrarono, trovarono James comodamente seduto sul letto con un giornale tra le mani e Sirius sotto le coperte del suo baldacchino.

H-ha preso a-anche l-lui l'influenza?” chiese Peter indicando Sirius.

James scosse la testa: “No... gli ho raccontato una cosa...” disse e raccontò agli altri due ciò che era successo con Lily.

Sono felice per voi Jamie...” disse Remus seguito da Peter che fece a sua volta le sue felicitazioni all'amico.

E Sirius?” chiese Lunastorta.

James si asserì e poi ridacchiò: “Ha insinuato un paio di cose che mi hanno dato fastidio e...” disse tirando la coperta da sopra al ragazzo che cercò di coprirsi di nuovo.

Le risate dei tre si sentirono per tutta la torre.

Sirius, hai le orecchie da asino!” rise Remus.

Il ragazzo cercò di parlare, ma ne uscì solo un raglio sgraziato.

Tra le risate forti dei tre, Felpato si sbatté una mano sulla fronte.

Dai Jamie... togli l'incantesimo...” disse Remus impietosito da Felpato.

James puntò la bacchetta verso l'amico e fece partire il contro-incantesimo.

Oh, Potter, non ti uccido solo perché vorrei evitare la furia della Evans” disse Sirius toccandosi le orecchie ancora tra le risate degli amici.

Bé, andiamo a mangiare?” chiese James alzandosi in piedi.

Gli altri annuirono e Remus disse: “ Ah Jamie, ho sentito Madama Chips dire che Lily non può scendere, perché è meglio che resti su, almeno fino all'ora della ronda, che le ha pregato di poter fare.”
James guardò l'amico confuso, poi prese la spilla da caposcuola sul comodino di Sirius, salutò gli altri e si precipitò verso l'infermeria.

Trovò Madama Chips che armeggiava con un vassoio con sopra una tazza e un piattino.

Madama Chips, è per la Evans, quello?” chiese alla donna.

Sì, signor Potter... è per la signorina Evans...” precisò.

Potrei portarglielo io? La prego, non mi guardi così! Dopo dobbiamo fare la ronda... così mi assicurerò che mangi e si riposi per bene...” disse pregando l'infermiera che sospirò.

La donna finì di preparare il vassoio, posizionò meglio il piattino, infine lo spostò e lo sdoppiò, facendone comparire un altro identico insieme ad una tazza uguale all'altra.

Signor Potter... si comporti bene... la prego, e sappia, che lo faccio solo perché ho altri ragazzi malati qui, chiaro?” disse puntandogli contro la bacchetta e facendogli un incantesimo in modo che potesse entrare nel dormitorio femminile.

Lui prese il vassoio con le due tazze di tè, i biscotti e lo zucchero e sorrise all'infermiera: “Grazie mille, Madama Chips, è la migliore!” disse uscendo dall'infermeria inseguito dal commento della donna: “Non ti ci abituare signorino...”

Quando entrò in sala comune, non trovò nessuno. Tutti erano scesi a mangiare, perciò, salì indisturbato le scale con il vassoio in mano e girò per il dormitorio delle ragazze.

Bussò e la voce di Lily arrivò dall'interno: “Chi è?” chiese.

Servizio in camera dall'infermeria...” rispose ridacchiando.

La porta si aprì in fretta e James si ritrovò davanti Lily, con la divisa e i capelli fradici e scuri.

Come...?” chiese Lily guardandolo dalla testa ai piedi cercando il manico di scopa.

Madama Chips era impegnata e gli altri ingordi sono a cena...” si spiegò lui alzando le spalle.

Lei arrossì, alzò gli occhi al cielo e si spostò per farlo passare.

Sai che avresti dovuto chiedere qualche cosa in più da mangiare a Madama Chips, vero?” chiese guardandola di sottecchi.

Lei sbuffò: “Sono stata malata, è normale non avere fame...”
Lui ridacchiò: “Il che mi ricorda quando mi ero appena svegliato e ti dicevo che non avevo fame...”

Lei alzò gli occhi al cielo nuovamente: “Non è la stessa cosa! Tu eri stato senza ingerire cibo per tre settimane, io per qualche ora... nemmeno un giorno! La differenza c'è!” disse lei legandosi i capelli in una coda che spostò su una spalla.

Lui si sedette, sorridendo divertito, su una sedia e prese una delle due tazze girando il tè con il cucchiaino senza scostare i suoi occhi dalla ragazza.

Lei sospirò infastidita.

Non sapeva se andare vicino a lui oppure prendersi il tè e sedersi vicino alla finestra.

La sua buona educazione e il suo coraggio da Grifondoro presero il sopravvento così si sedette sul letto di fronte al ragazzo afferrando la propria tazza di tè con un biscotto al cioccolato.

Non guardarmi così...” sussurrò lei dopo un po' senza guardare James in viso.

Lui rise: “Guardarti come?” chiese gentilmente.

Lei lo fulminò con lo sguardo: “Lo sai come...”

Lui rise ancora: “In realtà no, spiegami...” chiese malandrino.

Lei arrossì e sospirò: “Con quello sguardi che riservi sempre alle ragazze... smettila” disse con calma.

Oh, perciò mi hai osservato Evans...” disse lui.

Lei sospirò bevendo il tè: “Oh, non ne hai idea Potter...” sussurrò spiazzandolo.

Prima che lui potesse ribattere, lei guardò l'orologio: “Non dovresti essere a cena?” chiese al ragazzo per cambiare argomento.

Lui alzò le spalle: “Madama Chips mi ha mandato qui e le ho promesso di tenerti d'occhio fino alla fine della ronda.” disse guardandola negli occhi.

Lei sospirò infastidita: “Non ho bisogno del baby-sitter James.”

Lui sorrise: “Mi piace quando mi chiami per nome...” disse cambiando come lei argomento.

Lei lo fissò, si morse il labbro inferiore a disagio e disse: “Anche a me.”

Per Merlino, era riuscita a spiazzare James Potter per ben due volte in meno di dieci minuti.

Lily non sapeva se esserne felice o completamente spaventata. Il suo era un comportamento idoneo a quella situazione oppure no? Forse si sarebbe stancato e l'avrebbe lasciata di lì a qualche mese... proprio come aveva fatto John, il ragazzo di Tassorosso, tre anni prima.

Il solo pensiero di essere lasciata da James le provocò un tuffo al cuore. Oh accidenti! Pensò scocciata e felice allo stesso tempo: Sono fregata...

Quasi non si rese conto che James le si fosse avvicinato fino a guardarla da vicinissimo e le stesse sventolando davanti una mano.

Lei sbatté gli occhi e lo guardò confusa.

Lui la guardò serio: “Sai, Evans, hai dei momenti durante le giornate, in cui ti isoli dal mondo e vaghi nei tuoi pensieri... sei lontana...” sussurrò guardandola negli occhi: “Troppo lontana a volte...”

Lei non fece nulla stette ferma a guardarlo pensando se davvero desse quell'impressione.

Insomma, sì, spesso sto per i fatti miei e penso a tanti problemi esistenziali, ma è sempre stata la normalità per me... ho sempre fatto così, è una parte della mia personalità e-

Ma fu interrotta, nuovamente dalle labbra di James sulle sue.

Oh accidenti, di nuovo! Perché mi deve sempre sorprendere così, per Merlino!

Le emozioni e le sensazioni a cui la prima volta non aveva fatto caso per la troppa sorpresa, questa volta si fecero sentire eccome. Il cuore le batteva fortissimo e sembrava prenderle non solo il petto e lo stomaco, ma anche la gola e la testa. I battiti le rimbombavano dappertutto e le sue braccia prendevano vita propria abbracciando James che, dal canto suo, la teneva per la vita.

Il calore delle labbra di James sulle sue era indescrivibile, le donava sicurezza e una sensazione mai provata prima, che la prendeva tutta la testa e l'intero cuore, avvolgendoli lentamente in ciò che sembrava essere una nebbia dolce e fitta, che le ricordava il fumo che veniva fuori dai calderoni quando c'era dentro l'Amorentia.

Confusa e felice per quel secondo bacio inaspettato, Lily sfiorò, involontariamente, i capelli del ragazzo, ritrovandosi a capire, finalmente, perché il Grifondoro avesse quel fastidioso tic di passarsi le mani tra i capelli.

I capelli corti e scurissimi di James erano morbidi e mossi al tocco e, almeno per Lily, era bellissimo passarci le mani in mezzo.

Quando si staccarono, James sorrise – al settimo cielo – diede un buffetto sulla guancia di Lily e disse: “Asciugati i capelli, Evans, tra un po' c'è la ronda...” e uscì portandosi dietro il vassoio lasciando Lily più sbalordita di prima a farsi mille domande.

Dal canto suo James, prima di andare in infermeria a riportare il vassoio, James si sedette sulle scale che portavano giù al primo piano del castello.

Aveva baciato la Evans 2 volte, lei aveva ricambiato entrambe le volte e viso che avevano replicato, non ne era stata scontenta.

Il ragazzo non sapeva se andare fuori a urlare al mondo che finalmente aveva baciato Lily Evans, o prendere la bacchetta e scriverlo su tutti i muri.

Era talmente felice che al contempo voleva sempre stare con lei, ma voleva anche che tutti lo sapessero.

Se non fosse stato per la sua posizione di caposcuola, probabilmente sarebbe andato in tutta la scuola e lo avrebbe detto a tutti quelli che avrebbe incontrato...anzi, forse l'avrebbe fatto! La prima persona che si fosse parata davanti a lui, l'avrebbe fermata e informata di ciò che era successo.

Sì, lo avrebbe fatto con il primo che gli sarebbe capitato davanti! Chiunque fosse glielo avrebbe detto e...

Chiunque, ma non lui...

James si ritrovò davanti Severus Piton.

Potter... vedo che stai bene... la cosa mi rallegra alquanto...” disse ironicamente il Serpeverde.

James sospirò e lo guardò con odio: “Ricordati, che stai parlando ad un caposcuola... e con questo spero di aver chiuso la nostra conversazione.”

Ma Severus lo fermò: “Ho saputo che Lily è stata malata. Mi hanno detto che hai fatto un'escursione da lei questo pomeriggio...” disse lui con un sorriso perfido sulle labbra.

James vacillò per un istante, ma fu solo uno. In fondo il suo animo da malandrino non era scomparso e trovarsi delle scuse era sempre stata una sua specialità, in particolare con Lily che girava e li cercava ogni notte.

Sì, Piton...” si sforzò di chiamarlo per cognome e non per nomignolo: “Sono stato da Lily tutto il pomeriggio e tutta la sera... con una deroga da Madama Chips che, purtroppo, non poteva essere presente... ti ripeto, sono un caposcuola, certe cose le posso fare.”

Quasi vero... in fondo Madama Chips gli aveva davvero concesso una deroga, se Piton fosse andato a chiederglielo, avrebbe avuto una risposta affermativa, perciò non avrebbe potuto spifferare in giro che in realtà lui si fosse introdotto nel dormitorio femminile senza permesso.

Ah, che genio che sono... Si congratulò con se stesso il ragazzo vedendo Piton guardarlo sorpreso e confuso.

Sei proprio arrogante, Potter, ti credi di essere chissà chi solo perché riesci a lanciare una pluffa in un anello in un campo da Quidditch e perché riesci a mettere in fila tre risposte a scuola...”
James avrebbe davvero voluto rispondergli per le rime, ma pensò a Lily, pensò a ciò che avrebbe detto o come avrebbe reagito ad una cosa del genere e si fermò dicendo semplicemente: “Sei ancora in debito con me Piton, non scordarlo...” disse, si girò e andò in infermeria a riportare gli oggetti a Madama Chips.

Tornando in sala comune, James incontrò la professoressa McGrannitt, che lo femrò: “Potter! Non si corre nei corridoi, è un caposcuola, per l'amor del cielo!” gli disse.

Lui si girò e la guardò. Accidenti, avrebbe voluto abbracciarla e ringraziarla fino allo sfinimento. La professoressa lo aveva aiutato un sacco, a mettere la testa a posto e a prendere le cose sul serio... involontariamente naturalmente.

Sorridendo disse: “Mi scusi professoressa, ma devo fare la ronda, e Lily non vuole che faccia tardi...” disse scusandosi.

La donna scosse la testa e gli fece segno di andare, trovando strano solo quando lo vide sparire dietro un angolo, che avesse chiamato la signorina Evans per nome.

Appena entrò in Sala Comune, trovò i Malandrini, Alice, Emmeline, Mary e Frank sui divani della sala comune e Lily appoggiata al muro a braccia conserte.

Sentendo il ritratto aprirsi, tutti si girarono e lo videro entrare.

A parte le urla di giubilio di tutti, James sentì Lily lamentarsi: “Sei in ritardo...”

Lui sospirò: “Mi dispiace, ho avuto un incontro inaspettato...” sorvolò.

Lily lo guardò confusa, ma lasciò stare anche lei.

Stavano per andarsene, quando sentirono Sirius urlargli dietro: “Attenti a non stare via troppo, potremmo venire a cercarvi...” disse facendo ridacchiare tutti.

Lily arrossì un pochino, James, invece si voltò e sorrise al fratello: “E tu attento alle orecchie, Felpato, possono sempre ricrescere, non so se mi spiego...” disse uscendo tra le risate di Remus e Peter.

Le orecchie?” chiese Lily confusa.

Oh, niente di importante, Evans, non ti preoccupare...” ridacchiò lui.

Il silenzio tra loro continuò per molto tempo, fino a che non rimase solo l'ultima ala del castello da controllare.

James si fermò costringendo anche Lily a farlo e la guardò negli occhi.

Lei annuì alla sua domanda silenziosa: “Sì, ne dovremmo proprio parlare...” disse lentamente.

Lui puntò la bacchetta verso l'ala del castello e mormorò: “Homenum revelio” non successe nulla.

Lily lo guardò sconvolta: “Non possiamo fare così! Dobbiamo controllare tutte le stanze-” ma fu interrotta dalla mano di James che prese la sua e iniziò a correre su per le scale, su, sempre più su, fino a che non arrivarono alla torre di astronomia.

Lily riprese fiato: “Cosa ci facciamo qui, Potter?” chiese guardandolo.

Lui alzò le spalle: “Non lo so, mi piace la torre di astronomia...” Lily alzò gli occhi al cielo.

E visto che ti piace mi ci hai trascinata... va bene, d'accordo... cercherò di non farti presente che è sbagliato trascinare via le persone e-”

Interrotta, di nuovo! Oh, questa volta mi sente! Questa volta giuro che lo uccido con le mie mani e... oh, al diavolo!

Iniziò a pensare lei.

Come potevano i baci di James essere così coinvolgenti e sconvolgenti nello stesso istante?

Quando si furono staccati rimanendo l'uno tra le braccia dell'altra, Lily ridacchiò chiedendogli: “Sarà sempre così? Un'attacco a sorpresa dopo l'altro? No, perché vorrei sapere se uno di questi giorni sarò senziente del momento in cui mi bacerai, oppure dovrò essere sorpresa ancora una volta...” gli disse con un velo di rimprovero nella voce.

L'idea di ucciderlo con le proprie mani era già sciamata via in un momento.

Anche James rise: “No, credo continuerò così almeno per ora... sempre che non inizi a pensare di uccidermi, allora cambierò idea...” disse lasciandola.

Troppo tardi...” mormorò lei non del tutto dispiaciuta da quegli attacchi.

James si appoggiò alla ringhiera della torre con la schiena e fissò la ragazza che si avvicinava sotto la luce della luna.

Era sempre bellissima, in qualunque momento.

Come faceva?

Lily sospirò: “Quando è cominciato?” chiese appoggiando i gomiti alla ringhiera e guardando le stelle.

Lui piegò la testa: “Che cosa?” chiese confuso.

Lei sospirò: “Questa... 'cosa' che provi per me...” disse virgolettando al parola 'cosa' con le mani non sapendo bene come chiamarla.

Lui inarcò le sopracciglia e alzò le spalle: “Non ricordo il momento esatto... credo che tu mi sia sempre piaciuta immagino...”

Lei fissò il ragazzo con stupore, un po' per ciò che aveva detto e un po' per le parole che aveva usato.

Cosa c'è?” chiese James non capendo la sua reazione.

Lei scosse la testa sorridendo: “Niente... hai usato delle parole molto simili a quelle di un personaggio di un libro che mi piace molto...”

Ah sì...?” chiese stupito il ragazzo. Lily annuì. “E chi sarebbe?” chiese curioso James.

Lei ridacchiò: “Il signor Darcy...” disse allegramente ridendo sotto lo sguardo confuso del Grifondoro:” è un personaggio di un libro dell'800... Il libro di chiama 'Orgoglio e pregiudizio' ed è uno dei miei preferiti.” disse lei con non-chalance.

Finisce male anche questo?” chiese il ragazzo ricordandosi della Sirenetta.

Lei scosse la testa: “No, questo finisce molto bene...”

James aspettò. Sapeva che avrebbero dovuto parlare di ciò che era successo quel pomeriggio, quella sera e anche poco prima, ma avrebbero avuto tutta la notte... tutti i giorni successivi e tutto il tempo dopo, perciò non aveva fretta.

Lei sospirò: “è la storia delle cinque sorella Bennett, ma in particolare di Elizabeth – o Lizzie – la secondogenita della famiglia e del signor Darcy.

In breve, parla delle differenze sociali che c'erano nell'ottocento e della condizione delle donna. Le donne non lavoravano, perciò, una volta cresciute, l'unico modo per loro di procurarsi un futuro, era sposarsi... in città arriva il signor Bingley con il signor Darcy e le sorelle del primo. Il signor Bingley si innamora di Jane, la primogenita della famiglia Bennett... il signor Darcy, che è il signore più ricco che sia mai stato in quel villaggio, viene subito giudicato da Lizzie e dagli altri molto superficiale, arrogante e maleducato, quando in realtà, è semplicemente più taciturno degli altri e un po' più schietto.

Quando, quindi, circa a metà del libro si dichiara a Lizzie e le chiede di sposarlo, lei lo rifiuta, per questi motivi e molti altri...” disse lei ridacchiando: “Comunque finisce bene, te lo assicuro.” disse sotto lo sguardo indagatore di James: “Alla fine Lizzie, dopo tanti avvenimenti che non sto a specificare, capisce che è un brav'uomo e tutto il resto, perciò, alla rinnovata proposta del signor Darcy, accetta senza esitare.” disse Lily sorridenod, ricordandosi il libro.

James si girò e si appoggiò meglio alla ringhiera sporgendosi un po' di più di Lily, che lo guardò con gli occhi spalancati e lo pregò di sporgersi meno.

Hai paura delle altezze, Evans?” chiese il ragazzo curioso.

Lei deglutì e scosse la testa: “No, non ho paura delle altezze... ho paura di cadere dall'alto...” disse pregandolo ancora di farsi indietro.

Oh, ecco perché non ti piace il Quidditch...”

Lei sbuffò: “Non è che non mi piaccia, lo trovo un rischio inutile, visto che ce ne sono di peggiori al mondo... le scope vanno veloci, l'altezza può diventare molta e... insomma, si rischia di cadere, e la cosa non mi piace proprio... perciò cerca di non provare a cadere nuovamente durante una partita, perché potresti trovarmi morta di crepacuore.” disse ricordando la partita di quasi un anno prima.

Lui scosse la testa: “Ti proverò che non è pericoloso un giorno...”

Lei lo fissò di sottecchi: “Non hai fatto i conti con la mia testardaggine, Potter... non mi convincerai mai.”

Lui sorrise e guardò il cielo pensando che fino ad un anno e mezzo prima lei gli diceva che non sarebbe mai uscita con lui e non sarebbe mai diventata la sua ragazza: “Mai dire mai, Evans...” disse lentamente.

Lily arrossì e sospirò non sapendo cosa dire. Decise di tornare all'argomento originario: “Perciò... non ti ricordi quando sia stato? L'inizio di tutto?” chiese curiosa.

Lui sospirò: “L'inizio inizio, probabilmente quando te ne sei andata dal vagone mio e di Sirius il primo giorno di scuola... ma penso di aver capito quanto fosse seria la cosa attorno al terzo... forse al quarto anno...” confessò lui pensandoci senza guardarla e fissando il cielo.

Lei lo guardò confusa: “Così tanto?” chiese sorpresa.

Lui sorrise: “Non mi sembra di averlo esattamente tenuto nascosto, ecco...” disse ridacchiando e a Lily riaffiorarono in mente tutti quei momenti in cui le aveva chiesto di uscire e le aveva detto di amarla profondamente, anche se lei non ci aveva creduto.

A questo punto dovrei dirti anche io da quando eccetera eccetera... ma la verità è che non ne ho la più pallida idea...” disse lei ridendo: “La verità, è che sono un'inguaribile romantica, ma pur essendolo, sono estremamente tarda in questo tipo di cose... non ci capisco molto... forse per la mia ehm... poca esperienza... insomma, c'è stato solo John...”

Ah sì, quello di Tassorosso che abbiamo buttato nel lago al quarto anno...” ricordò James ridacchiando.

Lei lo guardò sorpresa: “Siete stati voi?” chiese scioccata.

Lui alzò le spalle indifferente: “Ti aveva fatta piangere...” disse come se fosse nulla.

La ragazza rimase senza parole: “I-io...”

Lui le diede un leggero bacio sulle labbra stringendola a se: “Mi piace farti rimanere senza parole Evans...” disse ridacchiando facendola ammutolire di nuovo.

Tornando un pochino in se, Lily prese un sospiro: “Ad ogni modo, a parte lui e François non-” ma fu interrotta di nuovo da un James sconvolto questa volta.

François? Stai scherzando? Quell'idiota di Corvonero?” chiese sconvolto: “E quando me lo sono perso?”

Lei alzò gli occhi al cielo: “Quando eri troppo preso da Corine di Tassorosso anche solo per guardarti intorno e non negare, vi ho sorpresi 3 volte... ad ogni modo non è durata molto... lui l'ho mollato io... era troppo pomposo, anche per me.” disse.

Merlino, Evans, meno male che i tuoi gusti si sono migliorati in fatto di ragazzi.” disse calmissimo.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Se c'è una cosa che non cambierà mai, Potter, è la tua modestia...” disse ironica.

Lui la prese tra le braccia: “Io sono terribilmente modesto... anche troppo, e sono anche affascinante... così tanto, che non capisco come tu possa starmi davanti senza svenire per la mia bellezza, Evans...” disse scherzando.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Bé, il tuo fascino è nascosto da un così spesso alone di modestia, che riesco a resistere solo grazie a quella...” disse alzando gli occhi al cielo.

Lui rise: “Sai Evans, ho sempre pensato che tu fossi una malandrina mancata...” disse sicuro di beccarsi di lì a poco un incantesimo, ma troppo felice per scostarsi dalla ragazza.

Lei scosse la testa sospirando: “Sai Potter, penso che tu abbia del succo di zucca negli occhi, quando dici così...” disse venendo poi interrotta per la quarta volta dalle labbra di James.

Infondo entrambi lo sapevano che il loro rapporto non sarebbe cambiato tanto. Le frecciatine sarebbero sempre volate... ma la fine dei litigi sarebbe finita positivamente con un bacio, invece che con uno strillo da parte di Lily.

Il giorno dopo sarebbe stato domenica e, consapevole di farle infrangere le regole per quasi la prima volta, James trattenne Lily sulla torre tutta la notte, fino a che non videro l'alba insieme, seduti l'uno accanto all'altra mentre parlavano del più e del meno. 

* * *

"Sai, Ramoso, quando ti ho detto di non stare fuori tutta notte, stavo scherzando, ma non pensavo l'avresti davvero fatto... è successo qualche cosa di cui valga la pena che io sappia?" chiese ammiccando all'amico e beccandosi un cuscino in faccia.
"Tieni i tuoi ormoni lontani da me Felpato, non è successo nulla che tu possa immaginare..." disse James stendendosi a letto.
"Sarà, ma mi sembri parecchio felice... forse troppo..." disse il ragazzo rilanciando il cuscino al caposcuola che sorrise abbracciando l'oggetto: "Certo che sono felice... sto insieme alla ragazza che amo..." disse addormentandosi con ancora gli occhiali sul viso.

* * *

Dove sei stata?” chiese Alice la mattina dopo vedendo finalmente Lily nel suo letto con un sorriso idiota in viso.

Lei ridacchiò: “Sulla torre di astronomia...”
Alice la guardò: “Non sarai mica ubriaca, vero Lillian?” chiese con tono autoritario.

 

La ragazza si infilò sotto le coperte completamente vestita e si coprì per bene continuando a sorridere: “Sì, Alice, ma non di vino...” disse addormentandosi dubito dopo.


Angolino autrice:
Hello! Spero il capitolo vi sia piaciuto :)
Non so se ciò che ho scritto sia verosimile... c'è da dire che io sono peggio di una dodicenne in fatto d'amore, perciò non ero sicura di cosa far succedere a questi poveri ragazzi, così mi sono sbizzarrita, spero sia decente, comunque XD
Ad ogni modo, non so perché ve lo sto dicendo, ma ultimamente sono fissata con la melodia Lily's theme di Harry Potter 7: part 2... avete presente la musica che apre il film con il logo della Warner e un mini-riassunto del film precedente? Ecco, quella... la adoro, è così rilassante e dolce... mi ricorda proprio Lily :3 Ascoltatela, davvero, merita *-*
Un saluto, alla prossima ^^
Giuly
P.S. Se non avete letto Orgoglioe  Pregiudizio, fatelo immediatamente ;) XD

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Capitolo 34
*** Neve, patronus e anime gemelle. ***


Neve, patronus e anime gemelle.
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Lily Evans sospirò spazientita battendo la penna senza più inchiostro sulla pergamena vicino al libro sul tavolo della biblioteca.

Cercò di leggere nuovamente la riga su cui stava da ormai 20 minuti, ma si ritrovò a sospirare nuovamente irritata.

Alzò gli occhi e incrociò quelli sorridenti e divertiti di James.

Sbuffò: “Potter, smettila immediatamente, mi devo concentrare...” sussurrò riabbassando lo sguardo sul libro.

Lui sorrise ancora di più: “Oh, dai Lily, avrai già fatto anche i compiti per martedì prossimo...”

Lei sbuffò: “Per lunedì, e comunque ripassare è sempre importante...” disse leggendo per la centesima volta la stessa riga.

Lui rimase in silenzio continuando a sorridere, lei sospirò nuovamente: “Potter, non mi far irritare, devo studiare, questo è quanto.” sibilò sul libro.

Sì, sembri anche molto concentrata...” disse il ragazzo sorridendo.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Sei un caposcuola Potter, devi dare il buon esempio, non si parla ad alta voce in biblioteca... comunque, come o quanto io sia concentrata non è un tuo problema.” disse piccata lei.

Lui sorrise: “Oh Lily cara, fiore del mio cuore, non era mia intenzione farti arrabbiare...” sussurrò lui furbamente.

Lei si alzò seccata e andò a cercare un libro.

Quelle moine non l'avrebbero ammorbidita... non all'esterno, almeno. Dentro di se Lily stava ridendo come una dodicenne davanti all'attore belloccio del momento.

Sorrise al pensiero e si fermò davanti ad uno scaffale senza farsi vedere dal ragazzo che lentamente le si avvicinò.

Lily prese il libro che le serviva e lo sfogliò davanti allo scaffale ignorando platealmente il Grifondoro di fianco a lei.

Oh Lilynuccia, non intendevo offendere la mia dolce e bellissima ragazza...” disse lui guardandola chiedendo perdono.

Lei si girò e lo guardò scettica: “Lilynuccia?” chiese con un sopracciglio alzato.

Bé, sai, 'Lily' era troppo normale...” disse lui alzando le spalle.

La ragazza stava per rispondere a tono, quando sentì delle risatine soffocate dietro lo scaffale, sospirò, girò dietro il mobile e vide quattro ragazzine del secondo o del terzo anno con un orecchio appoggiato ai tomi, come per ascoltare meglio.

Appena la videro, scattarono in piedi come soldati e sbiancarono.

La ragazza sospirò: “Sapere che origliare è maleducazione?” chiese gelida.

Quelle annuirono. “E sapete che se vi becco di nuovo vi tolgo 10 punti a testa?” chiese sorridendo glaciale.

Quelle annuirono spaventate.

Lei annuì: “Bene, perciò filate ora, se non dovete studiare, disturbate la quiete della biblioteca.” disse indicando la porta.
Queste sparirono in un batter d'occhio bisbigliando tra di loro.

Dovresti smetterla di spaventarle...” disse James sorridendo appoggiandosi allo scaffale e guardandola col suo sguardo affascinante.

Lei alzò gli occhi al cielo e lo guardò negli occhi: “Solo perché il tuo fan club ha deciso che ora che stiamo insieme devono sapere tutto anche su di me, per poi sorprendermi di notte e torturarmi perché ora sei occupato ed è tutta colpa mia, non vuol dire che possano disturbare la quiete della biblioteca.” disse lei ancora più seccata chiudendo il libro di scatto con una mano e cercando di sorpassarlo.

James alzò gli occhi al cielo, la prese per un braccio e l'attirò a se abbracciandola per la vita.

Non dirmi che sei gelosa di un fan club di tredicenni...” disse lui sorridendo.

Lei sbuffò arrossendo un pochino sulle guance: “Gelosa, io? Non dire sciocchezze! Credo solo che in biblioteca il silenzio sia d'obbligo e loro non lo stava rispettando.”

James scosse la testa stringendo la ragazza ancora di più a se: “Stavano solo ridendo.”

Lily sbuffò di nuovo: “Direi che 'sghignazzando' sia più appropriato. Lo sai che mi inseguono tutte le volte che possono? Nemmeno fossi diventata un drago sputa fuoco, Merlino!” sbottò lei.

James sorrise ma Lily lo fermò: “Fai una battuta dicendo che effettivamente assomiglio ad un drago e ti lancio una fattura Potter...” disse lei guardando il ragazzo di sottecchi.

Non me lo sognerei mai, giglio del mio cuore...” disse lui con sorriso malandrino.

Lei scosse la testa portandosi una mano davanti agli occhi esasperata.

Smettila con questi nomignoli, Potter, non attacca.” disse lei conscia del fatto di non essere assolutamente convincente.

James sorrise: “Non attacca?” chiese dolcemente.

Lily evitò lo sguardo del Grifondoro: “No, non attacca, Potter. Non sono mai stata nel tuo fan club, quindi i tuoi sguardi che conquistano, come li chiamano loro, non attaccano.” disse virgolettando l'aria.

I miei sguardi che conquistano, eh?” chiese lui ridendo.

Lily sospirò: “Non è colpa mia se parlano così ad alta voce che le sento fin da dove studio, no?” disse col broncio.

No, certo, non mi sognerei mai di insinuare che tu le ascolti di proposito...” disse lui ridendo.

Cosa? Come ti-” iniziò a urlare contrariata, ma fu brutalmente interrotta dalle labbra di James e dal suo sussurro che seguì immediatamente il bacio: “Oh, Evans, sei una caposcuola, devi dare il buon esempio, non si urla in biblioteca...” le disse usando le sue parole e tornandosi a sedere al tavolo cercando di non ridere.

Lily si sedette a sua volta e dopo avergli sussurrato che fosse un idiota per circa la settima volta in un'ora, cercò nuovamente di leggere la stessa riga sulla quale era sopra da ormai quaranta minuti.

James e Lily stavano insieme da due settimane ormai e la loro relazione era... strana... strana quanto vedere Sirius Black con una ragazza fissa per più di un mese, non so se mi spiego.

Li si poteva vedere due minuti prima ridere e abbracciarsi, il minuto dopo l'una dire all'altro che fosse un idiota patentato e il minuto dopo non vederli più, perché nascosti dietro ad un albero a baciarsi... appassionatamente aggiungerei.

La notizia che stessero insieme aveva fatto il giro di Hogwarts in poco tempo. Qualcuno aveva guadagnato molti soldi, altri ne aveva persi altrettanto... in particolare Frank contro Alice.

La ragazza aveva sempre saputo che i due sarebbero finiti insieme, perciò aveva scommesso con Frank che, invece, sosteneva non si sarebbero mai sopportati.

L'unica persona che, invece, non sembrava essersi accorta della relazione tra i due Grifondoro, era un Serpeverde decisamente taciturno che era sempre piegato sui libri di scuola.

Una sera, sul tardi, verso le undici, in sala comune, Severus era seduto su una poltrona nera davanti al fuoco verdognolo. Era nei meandri degli incantesimi avanzati di Difesa contro le arti oscure, quando sentì due Serpeverde del suo anno parlare tra di loro.

Pensavo che Potter fosse caduto in basso solo conoscendo degli sporchi mezzosangue e babbani di nascita, ma questa volta ha proprio toccato il fondo. Non solo i genitori sono Auror...” disse e sputò dalla finestra come a liberarsi da una brutta cosa: “Ma si è anche messo insieme con quell'altra nata babbana della sua casa... è proprio un traditore del suo sangue... dovevamo ammazzarlo quando l'avevamo sotto tiro, ma no... dovevamo portarlo a casa Malfoy per chiedergli informazioni...” sputò di nuovo e l'altro gli intimò di abbassare la voce. Il primo non controllò il volume con cui stesse parlando, infatti continuò: “è un bene che né lui né la sua nuova ragazza caposcuola babbana mezzosangue ci abbiano visto in faccia... Silente ci sta col fiato sul collo... prima usciamo da questa topaia meglio è, te lo dico io...” disse guardando con disprezzo la stanza: “Ci sono troppe persone filo babbane qui dentro... se i miei genitori lo sapessero sono sicuro che mi porterebbero da qualche altra parte...” disse avviandosi verso le scale per i dormitori.

Severus li seguì e si intromise: “Stavate parlando di Potter... chi è la sua nuova... ehm... fiamma, scusate?” chiese lentamente impassibile.

Il primo ragazzo, un armadio ambulante con i capelli biondo paglia e un ghigno in faccia disse: “Oh la conosci bene, è quella mezzosangue con cui giravi sempre fino a due anni fa Piton... hai fatto solo bene a liberartene amico.” disse ghignando e salendo le scale con l'altro.

Severus salì con loro, appoggiò i suoi libri sul letto e scese di nuovo, andandosene dalla sala comune conscio del coprifuoco scattato ormai da un po'.

Lily... con Potter! Con quel Potter! Come aveva potuto? Lo odiava, lo aveva odiato fino a qualche mese prima! Come aveva potuto? COME AVEVA POTUTO?

Severus si aggirava per i corridoi come un fantasma. Esteriormente poteva sembrare calmo, ma dentro di se urlava come un matto.

Trovò una classe in fondo e si sedette dietro un banco appoggiando i pugni sul piano davanti a se.

Troppo irrequieto, si prese la testa tra le mani.

Come era successo? QUANDO? Come aveva fatto a non accorgersene? Perché era successo? Lily, la sua Lily, che aveva sempre odiato Potter e il suo essere così pomposo e pieno di se! Perché? Perché? Lui era così... così... SBAGLIATO! Così sbagliato!

E chi sarebbe quello giusto? Chiese una vocina dentro di lui.

Involontariamente Severus si ritrovò a pensare che fosse lui la persona giusta per Lily.

La vocina ridacchiò Tu? Tu Severus Piton? Versato nelle arti oscure? Dalla parte di Voldemort? Tu dovresti essere giusto per lei? Chiese la voce divertita.

Severus pensò che l'avrebbe potuta proteggere. Se l'avesse chiesto al signore Oscuro, forse non l'avrebbe presa... infondo una nata babbana in più o in meno, non avrebbe pesato più di tanto.

La vocina rise di gusto Severus, sei così ingenuo... disse, ma prima che potesse aggiungere altro, la porta della classe si aprì di scatto e ne entrò una Lily sorridente che rideva per qualche cosa che qualcuno doveva aver appena detto.

Quando la ragazza vide Severus si fermò. Non entrò nessun altro dalla porta. I due caposcuola si erano divisi le aule del corridoio e quella era la prima del giro di Lily.

Non si sarebbe mai immaginata di trovare Piton dietro uno dei banchi.

Sorpresa e un po' irritata di vederlo, guardò l'orologio che aveva al polso: “Piton, fuori dalla tua sala comune a quest'ora? Sai che c'è un coprifuoco?” chiese la ragazza abbassando il braccio.

Lui annuì senza guardare nulla, fissando semplicemente il muro.

Sono cinque punti in meno a Serpeverde, Piton... torna nella tua sala Comune, dovresti sapere come funzionano queste cose... Ti tolgo pochi punti perché è la prima volta che ti succede...” disse aprendo meglio la porta per farlo uscire.

Severus non si mosse, disse glaciale: “Strano come ci siamo scambiati di posto io e Potter, una volta toglievi punti a lui...” disse guardando il muro.

Lily sospirò: “Non è stata del tutto una mia scelta. Sei stato tu a volerti allontanare da me e non sto parlando di quando mi hai insultata...” disse la ragazza interrompendolo prima che potesse parlare: “Ma di quando hai deciso di entrare nelle arti oscure... sono una nata babbana, Severus, questo non cambierà.” disse glaciale.

Il ragazzo fu così sorpreso di sentirle dire il proprio nome dopo tanto tempo, che si girò e la guardò negli occhi. Anche al buio, erano verdi come l'erba appena tagliata.

Lily sospirò e continuò: “Per il resto... bé, mi reputo abbastanza adulta da poter decidere per me Piton... ti assicuro che non ho bevuto alcuna pozione d'amore né sono sotto maledizione Imperius... il motivo per cui sto con James esiste e, se devo proprio dirtelo, non è nato ieri, ma un po' prima... è stato con me per abbastanza tempo da farmi pensare a lui in un altro modo. È stato con me in momenti complicati, mi ha capito quando nessuno ci riusciva, perciò... sì, mi sono messa con lui per motivi che ritengo giusti, ma soprattutto sinceri. Non mi interessa se non ti piace.” disse gelida senza batter ciglio: “Anche a me non piaceva, ma ho cambiato idea. Si può cambiare idea nella vita, si può tornare sui propri passi se si vuole, ma non basta un piccolo e insignificante scusa per essere perdonati. James si è impegnato e ha guadagnato la mia fiducia fino a questo punto. Tu ti sei ritirato dai mangiamorte? Non mi sembra, anzi, ne fai letteralmente parte, perciò, sì... James ha preso il tuo posto e anzi...” disse calcando sulla parola: “è diventato di più di ciò che eri tu. Ciò che eri tu per me è stato preso da Remus, da Sirius e dagli altri... non credo che troverò un migliore amico come lo sei stato tu, ma ti assicuro che non lo farò pesare a loro, che mi vogliono bene e non sono versati nelle arti oscure.” disse con disgusto.

Severus la guardò sorpreso e sconvolto. Si alzò in piedi e le andò di fronte.

Quando era cresciuto così tanto in altezza? Si chiese Lily. L'ultima volta era più piccolo...

Con sguardo implorante il ragazzo disse: “Non è possibile, Lily, lo odi...”

Lily scosse la testa fermamente: “è passato più di quanto tu creda, da quando ho smesso di odiarlo. Le persone cambiano, a volte in meglio, a volte in peggio. James è cambiato in megio, benché tante volte sia anche troppo se stesso, mi piace. Ti assicuro che mi piace tanto... se tu sei ancora nelle arti oscure, Severus, vuole dire che ciò che mi hai detto due anni fa vicino al lago, lo pensi ancora... magari non su di me.” disse fermandolo nuovamente: “Ma che mi dici di tutti gli altri che sono come me? Sono meno importanti solo perché non sono Lily Evans?” chiese con le lacrime agli occhi.

Severus avrebbe tanto voluto ribattere, ma ciò che diceva la ragazza era ciò che lui pensava.

Non avrebbe salvato altri babbani di nascita, perché per lui Lord Voldemort era dalla parte del giusto. Il Signore Oscuro aveva ragione, alcune persone dovevano essere eliminate da quel mondo... tutte loro, se possibile, tranne Lily.

Come pensavo...” si rispose da sola la ragazza guardando Piton negli occhi: “Cos'ho fatto per meritarmi qualche cosa che gli altri come me, invece, non avranno mai? Perché sono diversa? Non lo sono... non sono qualche cosa in più Severus, lo sai. Solo perché per un tuo capriccio personale pensi di potermi salvare, non vuol dire che ci riuscirai. James saprà difendermi bene e poi diventerò a mia volta Auror...” disse spiazzando il ragazzo che la guardò spaventato.

Lily... no... Lily un'Auror. No... vuol dire che... che un giorno si sarebbero dovuti scontrare...

Lily... non puoi essere seria!” disse lui sconvolto.

Lily lo guardò impassibile.

Ancora più sorpreso da quella calma, Severus la prese per le braccia: “Non puoi dire seriamente! Lily! Non puoi diventare Auror! NON PUOI!” urlò quasi in lacrime.

Lily distolse lo sguardo e gli disse di lasciarla andare.

Toglile le mani di dosso Piton, o ti giuro che ti affatturo...” disse una voce impassibile dalla porta.

I due si girarono e videro James con la bacchetta in mano avvicinarsi.

Sempre a interrompere Potter...” disse lui lasciando Lily che si massaggiò le braccia un po' doloranti.

Strano, stavo per dirlo io a te... pensavo che dopo sette anni ad Hogwarts come minimo gli orari del coprifuoco li conoscessi...” disse James serio, poi sorrise: “Ma forse ti ci vorrebbe un libro anche su questo, per fartelo capire.”

James...” sussurrò la ragazza spaventata dal tono così serio del Grifondoro.

Lui non l'ascoltò: “Sto cercando di non trattarti male, perché so che, benché non siate più amici, lei ci tenga molto, ma prova a metterle le mani addosso di nuovo, e ti faccio espellere. No, non sto scherzando, ti giuro che lo faccio.” disse guardando il sorriso di scherno del Serpeverde in cagnesco.

Severus tornò serio: “Potter, per quanto il mio odio per te sia reciproco, non puoi farla diventare Auror... guardala...” disse indicando Lily che incrociò le braccia al petto infuriata: “In che senso, scusa? Solo perché sono donna non posso combattere? Solo perché sono babbana di nascita non posso diventare Auror? Guardarmi in che senso?” chiese arrabbiata la ragazza.

James la ignorò e disse all'altro: “Pensi che non ci abbia pensato? Pensi che non mi sia arrabbiato quando ho saputo cosa lei sarebbe voluta diventare? Pensi che non ci pensi ogni santo giorno a ciò a cui sta... anzi stiamo andando in contro? Ho due genitori così, so come ci si sente, ma ti giuro, che farò qualsiasi cosa in mio potere, per proteggerla da quelli come te e se un giorno ti troverò in una battaglia o in qualsiasi posto in cui non dovresti stare, ti assicuro, che non sarò magnanimo e non esiterò a colpirti, se sarà necessario.” concluse glaciale il ragazzo.

Anche Piton ormai aveva la propria bacchetta in mano. James impassibile mise via la propria e disse: “Sono 10 punti in meno a Serpeverde per disobbedienza ad una caposcuola e per tentata aggressione. Non sto scherzando. Penso che lei ti abbia già tolto dei punti per essere fuori con il coprifuoco. E ora torna dai tuoi amici, sono sicuro che ti accoglieranno come sempre a braccia aperte.” disse lui indicando la porta.

Severus si avviò verso l'uscita della classe arrabbiato e James aggiunse: “per quanto lei non vorrebbe che io ti trattassi così, non cercherò di trovarti simpatico... immagino sarà lo stesso da parte tua.” disse il Grifondoro guardando l'altro digrignare i denti ed uscire dalla stanza.

Forse dovremmo seguirlo...” sussurrò Lily lentamente non sicura dello stato d'animo di James.

Quello scosse la testa e uscì dalla classe lentamente e meccanicamente.

Lily sospirò. Quella camminata non prometteva nulla di buono.

Lo seguì in silenzio per un po', poi prese un sospiro per farsi coraggio e chiese con calma: “Sei arrabbiato?”

Lui guardò davanti a se, senza girarsi: “Mentirei se dicessi di no...” disse a denti stretti.

Lily sospirò nuovamente e si fermò: “Perché?” chiese obbligandolo a fermarsi.

Lui si girò e la guardò negli occhi.

Lei fu sicura di non aver mai visto gli occhi di James così fiammeggianti di rabbia. Lui non si arrabbiava mai, non era il tipo, ma in quel momento era... furioso.

Mi chiedi il perché?” chiese sconvolto lui.

La ragazza annuì senza cedere.

James sospirò cercando di calmarsi un po': “Poteva farti del male...” disse provando a restare calmo e girandosi nuovamente iniziando a camminare.

Lily lo rincorse e gli si farò davanti camminando all'indietro: “Non l'avrebbe fatto... non avrebbe potuto.”
Nel vedere quella fiducia negli occhi della Grifondoro a James venne da sorridere, ma non lo fece, la guardò impassibile: “Lily, tu hai troppa fiducia nelle persone. La disperazione porta a fare cose pazze.” disse sorpassandola e controllando un'altra classe.

Chiusa la porta dietro di se il ragazzo continuò a camminare e Lily lo raggiunse nuovamente: “Non era disperato... insomma... non avrebbe fatto nulla...” cercò di dire lei nuovamente.

James sbuffò e si girò verso di lei spazientito: “Lily... non dire sciocchezze! La disperazione è un sentimento terribile che porta a fare qualsiasi gesto estremo. La disperazione è piena di paura e di preoccupazione, se avesse voluto, ti avrebbe anche messa sotto maledizione Imperius. Non gli sarebbe costato molto. È un mangiamorte... è all'ordine del giorno! Forse non ci crederai... forse non sei mai stata disperata, ma io sì, ho avuto parecchi momenti di disperazione... uno l'anno scorso. Forse non lo sai, ma il tuo amico Piton e io abbiamo avuto una tregua...” disse ad una Lily sconvolta.

James ricominciò a camminare: “Quando hai avuto la brillante idea di far finta di perdere la memoria, ho trovato la pozione che prendevi... ho capito che non fosse una medicina, per capire cosa fosse, avevo bisogno di un pozionista che non andasse a spifferare nulla in giro... da chi potevo andare se non da lui?” chiese il ragazzo ancora infuriato.

Tu sei andato da Severus per farti aiutare? Per me?” chiese scioccata lei.

James sorrise: “Te l'ho detto, la disperazione è un sentimento terribile. Si possono fare gesti a volte irrimediabili... è ovvio che non mi abbia fatto piacere passare tutti i pomeriggi con lui, ma era per te ed era l'unico modo per scoprire cosa stesse succedendo. Lily, tu l'hai mandato nella disperazione più profonda quando gli hai detto di voler diventare Auror...” disse lui guardandola negli occhi.
Lei deglutì a disagio: “Ma perché? È un lavoro come un altro...” disse esasperata.

James scosse la testa con un sorriso amaro: “Lily... a volte sei talmente ingenua... e non lo dico per offenderti...” disse vedendo il sopracciglio inarcato della Grifondoro.

Proprio non vuoi capire? Se lui ha intrapreso la via delle arti oscure e tu quella dell'Auror, vuol dire che un giorno o l'altro vi dovrete scontrare in combattimento...” disse con calma.

Il cuore di Lily saltò un battito.

Non ci aveva pensato. Non aveva pensato a quell'eventualità.

James le sorrise dolcemente e le accarezzò una guancia lentamente: “Vedi... ora sei preoccupata anche tu... pensa come si deve essere sentito lui... non lo conosco Lily... non ho mai voluto conoscerlo, ma se non sono ancora diventato idiota e se conosco certi sentimenti, direi che sia cotto di te da quando vi conoscete.” disse gentilmente.

Lily scosse la testa: “No, James... non credo... non penso che sia così...” disse scuotendo la testa.

Lui sorrise e la lasciò: “Non mi aspetto che tu mi creda... immaginavo avresti detto così, l'importante è che lo sappia io... i suoi sentimenti sono forti quanto i miei Lily e mi odia perché io ce l'ho fatta e lui no, perché io posso stare con te e lui no. In un certo senso aveva ragione quando ha detto che ci siamo scambiati posto, visto che fino a 2 anni fa ero io ad essere geloso di lui...”
Lei scosse la testa: “Perché?”

James sorrise e si incamminò in un altro corridoio: “Forse non te ne sei mai accorta, ma prima di adesso erano poche le volte in cui mi sorridevi Lily. I tuoi sorrisi speciali, come li avevo soprannominati da bambino, li davi solo a Piton e alle tue amiche... mai a me. Lui poteva starti di fianco, poteva sorriderti, senza prendersi dell'idiota rufiano. Io no.” disse sorridendo al ricordo.

Lily ci pensò su. Era vero, forse a volte volontariamente, non aveva quasi mai sorriso a James prima di qualche mese prima. Si sentì in colpa.

Poi le venne un flash: “Hai ascoltato tutta la conversazione tra me e Severus?” chiese al ragazzo sorpresa.

James alzò le spalle: “L'ultima volta che ci siamo divisi non è andata molto bene la ronda... ho pensato che non fosse una grande idea nemmeno oggi, quindi ti ho seguita e ti ho sentita parlare con qualcuno.” disse, poi tirò fuori il suo sorriso malandrino e Lily, da una parte si sentì sollevata capendo che tutto fosse tornato normale, dall'altra si preparò per qualche battuta.

Nemmeno avesse previsto il futuro, infatti, James disse: “Quindi... il motivo per cui stai con me non è cominciato ieri ma da più tempo di quanto lui pensi, eh?” chiese lui cercando di non ridere.

Lily si passò una mano sugli occhi esasperata: “Non ti montare la testa Potter...” disse senza rispondere.

Non me lo sognerei mai... volevo solo capire quando...” disse imitando la domanda che lei stessa gli aveva fatto.

Lily sospirò e ci pensò su: “Sinceramente James... non ne ho la più pallida idea. Non che non me lo ricordi o altro... è solo che... non so se lo sai, ma sono un tipo piuttosto ostinato quando voglio...”

James sorrise: “Dai? Sei sicura? Non mi era sembrato...” disse guadagnandosi un leggero pugno da Lily sul braccio.

Quindi immagino che quando è scattato qualche cosa, mi sia semplicemente convinta che non fosse così...” disse guardando il ragazzo che la fissò di rimando in attesa.

Esasperata e arrossendo un pochino, Lily sospirò e disse: “Oh accidenti... credo a casa mia quando mio padre disse che gli piacevi... va bene così?” chiese grattandosi la punta del naso in imbarazzo.

Che cosa?” chiese lui sconvolto provocando l'ira di un quadro che si svegliò per la voce alta del Grifondoro.

Lily sbuffò: “Non alzare al voce James, per carità...” lo ammonì Lily scusandosi con l'uomo del dipinto.

Lui era rimasto fermo sulla scalinata semplicemente sconvolto.

O, insomma, chiudi la bocca Potter e fai poca scena...” disse lei alzando gli occhi al cielo e salendo gli ultimi scalini.

James la raggiunse: “è che... pensavo fosse un po' dopo...” disse ancora scioccato.

Lei sbuffò: “Siamo in due Potter...” disse alzando gli occhi al cielo.

James non disse nulla, perciò Lily aggiunse: “Sai... a volte si è talmente abituati ad un modo di fare, che un cambiamento tanto drastico è difficile da digerire... io ci ho messo dei mesi a capirlo... so che è tanto tempo, ma sono pochi mesi in confronto a cinque anni e passa andati... bé, come sono andati tra me e te. Sai...” disse alzando le spalle: “A volte essere così ostinata mi aiuta, ma nel campo delle relazioni è spesso... come dire... d'ostacolo. Mettiamola così, quando mi hai... come dire... 'assalita' in camera mia per la prima volta.” disse lei arrossendo un pochino: “Ero indecisa se farti una sfuriata o ricambiare...” disse sorridendo: “Capisci? È difficile per me affrontare dei cambiamenti... ci metto un po' a ingranare la marcia... come diciamo nel mondo dei babbani... per abituarmici, ma quando ce la faccio, posso dimenticare in un momento ciò che ho fatto. Meglio ora?” chiese ormai sulle scale per il dormitorio femminile.

James annuì. Lily era sempre così sorprendente. Riusciva sempre a lasciarlo interdetto, senza parole.

Lei sorrise e disse: “Bé, quindi... buona notte.” disse dandogli un bacio a stampo: “Riposati, domani abbiamo un'altra ronda...” disse salendo le scale e sparendo nel dormitorio.

Anche James sparì in camera sua e si stese subito a letto dopo essersi cambiato.

Riuscì a dormire per qualche ora poi, verso le tre del mattino, un pensiero lo prese e si ritrovò, come guidato da una forza dentro la sua testa, a scendere in sala comune.

Sembrava tutto normale, tutto come al solito.

Stava, perciò, per salire nuovamente le scale quando vide un'ombra sul pavimento.
L'ombra proveniva dalla finestra, ma si rese conto che fosse di qualcuno seduto sul davanzale.

Scendendo lentamente, vide la persona con le braccia attorno alle ginocchia e la testa voltata verso il vetro a guardare fuori.

Sospirò: “Lily... cosa ci fai lì?” chiese guardando la ragazza che, sulle prime trasalì, poi, vedendolo prese un sospiro a sua volta.

Ehm... non lo so... non mi sono mai addormentata e sono venuta qui. Sta per succedere qualche cosa...” disse guardando fuori.

James la vide tremare un po'. Era ormai finita la prima settimana di Dicembre, perciò c'era freddo.

Guardando verso il camino, vide il fuoco spento.

Sospirò, ma non glielo fece notare, le si avvicinò: “E la cosa che sta per succedere è bella o brutta?” chiese scuotendo la testa vedendola seduta in quel modo vicino alla finestra.

Lei alzò le spalle: “Bella credo. Non è una sensazione di paura è più un... un'attesa, ecco... non lo so.” disse appoggiando di nuovo al testa sulle ginocchia.

Passò qualche momento di silenzio, poi Lily gli chiese se si volesse sedere.

I davanzali delle finestre della torre di Grifondoro erano molto grandi e molto in basso. Erano posizionati su ognuno dei materassi coperti da un lenzuolo porpora e vicino alle finestre c'erano tre o quattro cuscini, in modo che d'inverno fermassero gli spifferi.

Lily li aveva sempre chiamati i letti sotto le finestre, perché le ricordavano il letto di Wendy sotto la finestra da cui entrò in casa Peter Pan.

James le si sedette di fianco e Lily gli si appoggiò addosso.

Se non ti do fastidio...” gli disse gentilmente.

James, in parte sorpreso e in parte felice, l'abbracciò per la vita da dietro.

La sentì sospirare: “Mi dispiace...” sussurrò lei con la testa tra il collo e la spalla del ragazzo.

Lui inarcò le sopracciglia sorpreso: “E per cosa?” chiese.

Di comportarmi come mi comporto... sono piuttosto insopportabile a volte.” disse passandosi una mano sul viso strofinandosi gli occhi.

James sorrise: “Non ti devi preoccupare per quello...” disse stringendola a se.

Lei sospirò di nuovo: “Dovrei, invece... dovrei essere più gentile, ma proprio non...” cercò di spiegarsi.

James scosse la testa: “Hey, sono i rischi del mestiere... non starei con te se non conoscessi il tuo carattere, non pensi?” chiese lui tirandole piano una treccia.

Lei sorrise senza allegria: “Immagino sia così... ma a volte esaspero anche me stessa...” disse tristemente.

Tutti esasperiamo noi stessi Lily.” cercò di spiegare lui.

Lei fece un verso di scherno: “Tu no...” disse cercando di guardarlo in viso.

Lui sorrise divertito: “Bé, al fatto che fossi completamente perfetto, c'eravamo già arrivati, grazie Evans...” disse facendola ridere: “Lily, anche io esaspero me stesso a volte... ma è normale. È un modo per capire quando fermarci e quando possiamo andare avanti... non mi stancherò di te... non posso. Anche se sei un po' esagerata a volte da scacciare delle tredicenni da una biblioteca, non vuol dire che tu non mi piaccia più. Se devo dirtelo, è una delle parti del tuo carattere che mi piacciono di più. In fondo mi trattavi così fino a poco tempo fa...” disse lui ridendo.

Lei sospirò: “Io... mi dispiace... mi sento così in colpa pensando a come ti trattavo...” disse lei pensando alle parole di qualche ora prima di James: Forse non te ne sei mai accorta, ma prima di adesso erano poche le volte in cui mi sorridevi Lily. I tuoi 'sorrisi speciali', come li avevo soprannominati da bambino, li davi solo a Piton e alle tue amiche... mai a me.

James scosse la testa: “Se ho imparato una cosa da te Lily, è che ci vuole una certa maturità per certe cose. Ti assicuro, che se le cose che mi sono successe durante gli ultimi due anni mi fossero accadute al quarto o al quinto anno qui, avrei reagito in modo completamente diverso.” disse prendendo una mano della ragazza tra le sue.

Lily sospirò: “è che non credo di poter cambiare il modo in cui ti parlo o ti tratto e ne sono mortificata, in particolare a quest'ora del mattino, quando certe domande esistenziali mi prendono nei momenti peggiori.” disse triste.

James sorrise e scosse la testa: “è questo il punto Lily, non voglio che tu cambi. È ovvio un po' lo farai, un po' lo farò anche io, ma una relazione non deve cambiare le persone drasticamente. Si cambia lentamente e in modo da adattarsi in un certo senso, ma non si può diventare qualcun altro... e questo ciò che rovina tutto di solito e spinge a non volersi più... quindi non pretendo questo da te. Lily, a me basta averti vicina. Mi accontento di poco, sai?” chiese gentilmente.

Lily quasi in lacrime annuì.

Quel ragazzo così gentile, che l'aveva inseguita per così tanto tempo... come aveva fatto a non vederlo per tanto tempo?

Avrebbe pianto volentieri, ma quando girò la testa verso la finestra rimase basita.

Si alzò di scatto e si girò verso il parco e la vista dalla torre sbalordita.

Cosa c'è?” chiese James vedendo il cambiamento di stato d'animo nella ragazza.

Lily sorrise: “Nevica...” disse semplicemente.

James si girò e vide tanti fiocchi di neve cadere dal cielo e posarsi sulla terra formando il primo strato di neve d'inverno.

Quando c'è un cambiamento drastico di tempo non riesco a dormire... mi capita spesso...” disse lei alzando le spalle: “Avrei dovuto immaginarlo... ma ho attribuito la mancanza di sonno al discorso che abbiamo avuto in corridoio prima.” disse appoggiando le mani sui vetri per vedere meglio.

James sorrise alla vista di quella ragazza che davanti ad un semplice agente atmosferico riusciva a sorprendersi come una bambina.

Appellò alcune cose e le porse a Lily.

Lei guardò il proprio cappello, il proprio cappotto e la propria sciarpa in mano a James e fissò il ragazzo stranita: “Cosa dovrebbero dire?” chiese fissando le sue cose.

James alzò gli occhi al cielo e le mise il cappello in testa: “Vuol dire mettiteli che usciamo.”

disse impassibile avvolgendole la sciarpa intorno al collo.

Lily lo fissò: “Sei fuori Potter? Sono quasi le quattro del mattino!” disse sconvolta.

James appellò il suo cappotto, la sua sciarpa e il suo manico di scopa calmissimo.

Non hai scelta Evans, se non ci vieni di tua volontà, ti trascino.”
Lily stava per rispondere, quando vide il manico di scopa.

Oh no! Io su quella non ci salgo, nemmeno morta.” disse fissando James uscire dalla finestra e rimanere davanti a lei in attesa.

Lily si sedette con le braccia incrociate: “No, James, te l'ho detto, non vado pazza per le scope da corsa...” disse sospirando.

James le prese una mano e fece in modo di guardarla negli occhi: “Prometto che non ti farò cadere. Scenderemo solo, dobbiamo andare da qui...” disse toccando al finestra: “A lì.” disse indicando le sponde del lago: “ E l'unico modo per non essere notati è sul manico di scopa... dai Lily, non fare la fifona.” disse provocandola.

Irritata, lei si alzò, gli tese la mano e si fece aiutare a salire, pentendosi appena fu salita.

James si staccò appositamente un po' dalla finestra in modo che lei non potesse salirci di nuovo.

Seduta davanti a lui all'amazzone, Lily tremava spaventata guardando continuamente giù.

James scosse la testa divertito: “Il segreto Evans, è non guardare giù. Appoggiati e reggiti a me.” disse indicandole il proprio petto.

Lei guardò le mani del ragazzo lasciare la scopa e gli intimò di tenersi all'oggetto.

Lui alzò gli occhi al cielo: “Ti assicuro che non cadremo. Fidati.” disse stringendola con un braccio e tenendosi alla scopa con l'altro.

Pronta?” chiese lui stringendola di più.

Sai che non lo sono...” disse lei chiudendo gli occhi e nascondendo il viso tra il collo e la spalla del Grifondoro.

Lui rise e iniziò a scendere e ad andare avanti lentamente.

I respiri di Lily erano tirati e a scatti, ma il braccio di James era rassicurante per lei.

Tre minuti dopo, il manico di scopa si arrestò e James allentò la presa sulla ragazza: “Arrivati... è stato tanto terribile?” chiese allegro.

Lei lo guardò ancora spaventata: “Te lo dirò quando toccherò terra...” disse tremando un po'.

James ridacchiò e, dopo essere sceso, l'aiutò a scendere e a reggersi in piedi.

Mi vengono i brividi a pensare che dovremo risalire fino là...” disse guardando la torre.

James rise: “Oh, dai non è stato terribile, Lily, sono andato terribilmente lento per i miei standard...” disse sempre ridendo.

Lei si sedette su una roccia e fu grata di essere sulla terra ferma.

Solo allora si ricordò della neve e guardò un fiocco appoggiarsi sulla sua mano e sciogliersi lentamente. Sorrise.

James le si sedette di fianco.

Sai... mi chiedevo quale forma avesse il tuo patronus...” pensò Lily ad alta voce.

Perché?” chiese lui confuso dal cambio d'argomento.

Lily alzò le spalle: “Qui è dove ti feci vedere il mio la prima volta...” disse fissando il lago.

James e lo ricordava. Era in forma di animagus e lei aveva fatto comparire la sua cerva in un momento. Ne era stato molto sorpreso.

Pensavo fosse quasi ovvio...” disse lui con un mezzo sorriso.

Lily si voltò e lo guardò negli occhi confusa: “In realtà no...” disse.

James tirò fuori la bacchettà e sussurrò: “Expecto patronum” pensando all'aspetto di Lily davanti alla neve. Alla sua felicità e al suo primo vero sorriso per lui.

Dalla bacchetta di James uscì della luce che si spanse per tutto il lago e che volò lontano prendendo forma.

Quando si riavvicinò, Lily riuscì a riconoscere l'animale.

Era un cervo. Proprio come la forma di Animagus di James.

Lei piegò la testa felicemente sorpresa dalla cosa, poi disse: “Non è scontata la cosa...” sussurrò.

Ah no?” chiese lui a sua volta sorpreso.

Lei scosse la testa: “No. Nel libro che leggevo a casa tua – sai quello sulle magie antiche – c'era scritto qualche cosa a riguardo... non ricordo esattamente cosa...”

James ci pensò poi sorrise: “Lo possiamo scoprire subito...” disse e chiamò Tawny sussurrando.

L'elfa si smaterializzò davanti a lui facendo sussultare Lily.

Scusa per l'ora Tawny...” le sorrise James.

L'elfa scosse la testa facendo muovere le grandi orecchie: “Il padroncino non si deve preoccupare, Tawny era già sveglia per preparare la colazione ai padroni... ha bisogno?” chiese inchinandosi.

Sì, mi potresti portare il libro in biblioteca che si chiama: 'Magie antiche e dimenticate nel tempo' per piacere?”

Subito signorino...” disse l'elfa sparendo e riapparendo subito dopo.

James la ringraziò e questa tornò a casa.

Il Grifondoro porse il volume alla ragazza che disse: “Non ce n'era bisogno James...” disse sorridendo al ragazzo e aprendo il libro sotto la sezione dei patronus.

lumos” sussurrò con la bacchetta in mano la ragazza.

Guardò le pagine, le sfogliò e trovò il capitolo giusto: “Ecco, dice: Anche nell'antichità, era possibile trasformarsi in Animagus e evocare patronus. La loro forma, al contrario di come si pensi, può essere diversa. Mentre la forma di un animagus può essere scelta dal mago, il patronus resta tale a meno che non succeda un fatto durante la vita del portatore di magia tanto sconvolgente da fargli cambiare forma.” lesse Lily.

Quindi, vedi, solo perché hai scelto di trasformarti in cervo per aiutare Remus, la forma del tuo patronus era già così prima...” concluse lei fissando le pagine.

James ci pensò su. Era strano. Aveva sempre pensato che la sua trasformazione in animagus avesse influenzato la forma del suo patronus in un certo senso.

Evidentemente non era così.

Appena si girò verso Lily, la vide arrossire mentre leggeva qualche cosa.

Confuso le chiese: “Va tutto bene?”

Lei alzò la testa e chiuse il libro velocemente: “Certo, tutto a posto... non volevo che il libro si rovinasse con la neve...” disse guardando i fiocchi posarsi sugli alberi.

Il ragazzo capì immediatamente che stesse mentendo, ma non volle indagare.

Lily gli porse il libro ma lui scosse la testa: “Tienilo... almeno fino a Natale. Me lo restituirai un'altra volta Lily.” disse sorridendo.

La ragazza posizionò il libro di fianco a se e sorrise guardando il cielo plumbeo: “Mi piacciono gli agenti atmosferici, sai?” disse.

James ridacchiò: “Me ne ero accorto...”

Ridacchiò anche lei: “Non scherzo... sono una di quelle persone che invece di prendere un ombrello per la pioggia, ci andrebbe sotto senza protezione... li ho sempre trovati affascinanti...”

Più di me Evans?” chiese lui scherzando.

No, non mi permetterei mai di insinuare una cosa del genere...” disse lei ridendo.

Attorno alle cinque e mezzo, tornarono in torre, dopo qualche lamento da parte di Lily per il manico di scopa.

Dormi almeno un po' Lily...” disse il ragazzo stringendola a se e baciandola.

Lei sbuffò e ricambiò il bacio: “Ci proverò...” disse e salì le scale sapendo, però, che non avrebbe dormito, e che avrebbe pensato, allo stesso tempo felice e sorpresa, all'appunto a pié di pagina che aveva letto nel libro nel capitolo sui patronus:

Se due persone con due patronus complementari – l'uno con la versione maschile e l'altra con la versione femminile dello stesso animale – si incontrano, si dicono anime gemelle.

Angolino autrice:

Ciao! Come va? Spero bene. Io non mi ero resa conto che la settimana fosse passata, quindi quando ieri ho chiesto a mio padre: "Che giornò è oggi?" e lui mi ha detto: "Sabato 18" mi è vento un colpo e mi sono detta: "Oh cavolo, nonho scritto nulla del nuovo capitolo e non ho idea di cosa cavolo far succedere!"
Quindi... mi spiace che sia venuta fuori questa schifezza... ç.ç Ma ho avuto solo un giorno e... bé, in relatà l'idea della biblioteca l'avevo in serbo da tempo... poi mi sono detta: "Ma quel povero cristo di Severus, dove si è cacciato?" ed è venuto fuori quest'obrobrio... ad ognimodo sia quanto meno decente.
Mi dispiace aver trattato male Sev ç.ç A mia discolpa dico che non ho NULLA contro di lui e che, anzi, lo amo follemente, ma che la tregua tra lui e James stesse durando da troppo tempo T.T scusate D:
Per il patronus di James... bé, non sono sicura che fosse un cervo, io l'ho vista così e J.K. Rowling parlò una volta delle anime gemelle legate ai patronus uguali, quindi l'ho presa in parola ;)
Spero non faccias schifo, davvero è che con ferragosto e le vacanze... ho perso del tempo XD
Un saluto, alla prossima,
Giuly
P.S. Mi spiace di non rispondervi alle recensioni, ma la recensione va e viene e non riesco mai ad inviarle ç.ç SCUSATE T.T
N.B. Vi volevo fare vedere questa gif... spero si veda... se avete problemi ditemelo ( James & Lily ) ve la volevo far vedere perché io vedo questi due pasticcioni esattamente così! Adoro questi due attori e, a parte il fatto che lui non ha gli occhi scuri e gli occhiali, come aspetto generale, li trovo perfetti *-* Un saluto ancora :D

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Capitolo 35
*** Lo conosci molto meglio di me ***


Lo conosci molto meglio di me
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 “Evans!”

Lily si guardò intorno e non vide nessuno.

Stava camminando vicino al castello per la neve leggendo i suoi appunti di storia della magia, quando aveva sentito la voce di James chiamarla. Si era girata e non lo aveva visto.

Alzò le spalle pensando che fosse stata la sua immaginazione, ma poi sentì una risata e di nuovo la voce di James: “Hey, Evans!” Lily si guardò intorno e vide una figura arrivargli davanti in un baleno.

Ma sei impazzito?” gli disse guardandolo con gli occhi spalancati e fissando la finestra da cui era saltato.

Per te Evans, certo...” disse lui sorridendo.

Lei sbuffò: “Non puoi saltare giù dalle finestre a quel modo! Avresti potuto fare male a te e a me se mi fossi arrivato addosso!” lo sgridò.

Oh, insomma, era una perdita di tempo fare tutto il giro” disse lui sorridendo passandosi una mano tra i capelli.

Oh, non tentare di ammaliarmi Potter! Non ci cascherò! La tua mossa è stata sconsiderata e...”

James la baciò.

Merlino quanto lo odiava!

Quando si staccarono James sorrise di nuovo: “Devo andare a parlare coi ragazzi della luna piena di domani...” le disse iniziando a camminare: “E mi conviene andare, o Sirius mi ucciderà...”
Lily prese un respiro e gli urlò dietro: “Oh no, Potter, quello sarà un compito che cercherò di adempiere io!” disse alludendo alla sua morte.

James rise e camminò dentro la scuola, non sapendo di essere seguito.

Quando arrivò in Sala Grande, vide seduti al tavolo gli altri malandrini che parlottavano.

Oh, finalmente, sei arrivato...” disse Sirius amaramente.

James cercò di non alzare gli occhi al cielo e si sedette vicino a Remus, di fronte a Peter e a Sirius.

Felpato, per favore...” disse Remus a denti stretti per farlo calmare.

Sirius prese un respiro e iniziarono a parlare della notte successiva.

Poiché stavano parlando delle stesse identiche cose di tutti i mesi, James scollegò il cervello e cominciò a pensare, come sempre, a Lily.

Jamie? Ci sei? Allora...? è andato... L'abbiamo perso...” disse Sirius a Remus e a Peter.

James sbatté le palpebre e si guardò intorno confuso per un momento.

Scusate, ragazzi, ero sopra pensiero...” disse James mettendo a fuoco i ragazzi.

Sirius sospirò e guardò gli altri due. Remus scosse la testa deciso nuovamente e Peter non disse nulla, rimase in disparte come in attesa di una bufera.

Felpato guardò l'amico sospirando e disse: “Jamie... io... noi. Siamo super felici per te e la Evans. Finalmente non ti lamenti più che lei non ti calcoli e altro, ma... noi...” Remus fermò l'amico: “Basta con questo noi Sirius, sai benissimo di essere solo tu.” disse irritato.

Il ragazzo sbuffò: “Io, noi! Siamo una squadra! L'amicizia viene prima di tutto e il genio si sta distaccando un sacco da noi, non solo da me!” disse il Grifondoro arrabbiato.

James sospirò, sapeva che un giorno o l'altro Felpato avrebbe avuto da dire su qualche cosa.

Quindi sì, uso il pronome noi perché siamo una squadra per Merlino!” inveì il ragazzo.

James sospirò: “Sirius, è meglio se ne parliamo da soli...” disse alzandosi e guardando Remus che annuì.

I due si mossero e andarono in un corridoio lontano dove non c'era quasi nessuno.

Qual è il vero problema Sir... dimmi.” disse James appoggiandosi al muro con le braccia incrociate.

è lo stesso dell'anno scorso James. Centra sempre la Evans. È sempre in mezzo lei. Prima perché non stavate insieme, ora perché invece ci state. Accidenti, sembra che noi non esistiamo! Svegliati!” sibilò il ragazzo.

James sospirò: “è tanto difficile per te Felpato vedermi felice?” chiese lentamente.

Sirius non lo ascoltò: “Non è difficile, è bello che tu lo sia, ma nell'esserlo, mi piacerebbe che ci fossimo anche noi in mezzo, che non fossimo tagliati fuori dalla tua vita.” disse furioso.

James is passò una mano sul viso esasperato: “Abbiamo già avuto una discussione simile Felpato, non intendo tornarci su. Io sono felice, è questo ciò che dovrebbe importarti.” disse il ragazzo andandosene.

Sirius sbuffò e se ne andò dall'altra parte borbottando: “Questo non vuol dire che ora che stai con quella tu debba dimenticare anche i tuoi doveri oltre che ai tuoi amici.”

Nessuno dei due notò la ragazza dietro la porta di una classe.

Nessuno dei due seppe che avesse sentito tutto.

* * *

Sembri distratta Lily...” le disse James il giorno dopo.

La ragazza alzò gli occhi e incontrò quelli del ragazzo.

Sorrise rassicurante: “Non è niente James... sono solo un po' stanca... le vacanze di Natale mi faranno bene, vedrai...” disse stringendogli la mano.

Lui annuì: “A proposito, dove le passerai?” chiese guardandola di sottecchi.

Lei arrossì: “Alice mi ha chiesto di andare da lei... ma forse resterò a Hogwarts... sai per non dare fastidio...” disse senza guardarlo.

Evans, quante volte te lo devo dire che devi stare con le persone?” chiese lui infastidito.

Lily sospirò: “Lo so, lo so... ma non voglio essere di peso, tutto qui.”

Allora torna dai tuoi.” disse James di punto in bianco.

Lily si fermò.

Erano nel parco, la neve si era fermata dovunque e il lago ghiacciato era solo una parte del paesaggio candido che era davanti a loro.

Perché dovrei tornare dai miei genitori Potter?” chiese lei irritata.

James sospirò. Sapeva che Lily non avrebbe mai cambiato idea, ma almeno secondo lui era sbagliato non tornare dalla sua famiglia, e anche se lei già lo sapeva, pensava che alla lunga, ripeterglielo, sarebbe servito.

Solo perché continui a dirmelo, non vuol dire che cambierò idea James. Mi dispiace, da loro non ci torno. L'unico modo per proteggerli è stare loro lontana.”
“Te ne pentirai un giorno Lily, ne sei conscia?” chiese lui serio.

Lei sbuffò: “No, non me ne pentirò, perché non saranno stati in pericolo per causa mia.”

Lily, non sto scherzando. Sono i tuoi genitori, li devi vedere.” insistette lui.

Lily scosse la tesa e lasciò la mano del ragazzo: “Basta, James, davvero. Non mi farai cambiare idea.” disse lei fermamente camminando per la neve.

Lui la seguì lentamente e lei senza girarsi chiese: “Perché sei così cocciuto?”

Lui sorrise: “Potrei farti la stessa domanda...” le disse.

Lily si fermò e si girò per guardarlo negli occhi: “Merlino, sei così... così... esasperante in questi momenti.” gli disse incrociando le braccia al petto.

Lui sorrise malandrino: “Non posso nascondere, che sia davvero bello esasperarti...” disse, facendo alzare gli occhi al cielo a Lily e inducendola ad andarsene.

James la seguì: “Oh, dai Evans, non rimanere arrabbiata con me...” disse lui sorridendole.

Lei sbuffò: “Cosa devo fare James? Mi esasperi poi mi guardi...” disse indicando il ragazzo: “Così e non riesco davvero a ritrovare la rabbia.” disse lei quasi con voce rotta.

James la guardò diventando serio immediatamente.

Era difficile che Lily confessasse con così tanta facilità un suo sentimento o un suo pensiero.

Solitamente bisognava estorcerle le informazioni con le pinze, eppure, in quel momento, gli aveva detto una sua debolezza senza esitare, tranne per quella rottura nella voce.

Il ragazzo la guardò preoccupato: “Lily... stai bene? È tutto a posto?” le chiese sospettoso.

Lei alzò la testa e James pensò di vedere i suoi occhi lucidi, subito dopo, però, sorrise e con espressione furba e allegra, rispose: “Perché non dovrei stare bene, Potter? C'è il sole che brilla sulla neve, c'è freddo, il che mi piace, è quasi Natale. Mi piace il Natale e sono felice, perché non dovrebbe andare tutto bene?” chiese dolcemente e girandosi andando verso il castello.

James sospirò. Qualche cosa non andava, ne era sicuro.

* * *

Ciao Remus...” lo salutò Lily quel pomeriggio.

Il ragazzo alzò la testa e sorrise: “Ciao Lily. Come stai?” chiese gentilmente.

La ragazza sospirò: “è una domanda che dovrei farti io, Rem...” disse lei guardandolo negli occhi e sedendosi di fronte a lui.

Il ragazzo sorrise: “Tutto ok... bé, il solito, sai. Giorno prima della luna piena, dolore ovunque, colorito che se ne va... le solite cose.” disse lui sorridendo.

Lily sospirò cambiando argomento: “Mi mancano le nostre ronde...” gli disse sorridendo.

Remus la guardò stranito: “Non credo che quelle di adesso siano brutte per te...” disse sorridendo.

Anche Lily sorrise: “No, non ho detto che non mi piacciano, ma James può... come dire... distrarmi, spesso e volentieri, dai miei doveri. È parecchio persuasivo quando vuole...” confessò lei.

Remus sorrise: “è sempre stato un buon leader. Sa persuadere a suo tornaconto le persone. Non è una cosa troppo brutta, credo...” disse lui.

Lily arrossì: “No, ti ho già detto di no, ma le nostre ronde, sai quelle fatte con calma e circospezione, a volte mi mancano... pensavo davvero che Silente ti avrebbe fatto caposcuola...” disse lei sinceramente.

Remus sorrise e scosse la testa: “Oh no, Lily. Me lo disse quando mi fece prefetto. Mi disse che si fidava di me e questo era un modo per dimostrarmelo, ma che non sarei potuto diventare quasi sicuramente un caposcuola.” disse lui con calma.

Lily sbuffò: “Mi dispiace Remus.”

Lui sorrise: “A me no, Lily. In fondo, ha fatto meglio a James quest'esperienza di quanto avrebbe potuto fare a me.” disse gentilmente.

Lily annuì: “Forse hai ragione.” disse sorridendo di rimando.

Remus continuò a leggere sul suo libro di incantesimi, ma Lily lo interruppe nuovamente.

Rem... potrei...?” iniziò a chiedere lei.

Lui alzò la testa e la guardò confuso: “Cosa, Lily?” chiese con calma.

Lei prese un respiro profondo.

Era davvero sicura di quello che stava per fare?
Prese un ulteriore respiro. Sì, lo era.

Ho bisogno del tuo aiuto...” disse guardandolo negli occhi.

Remus l'ascoltò improvvisamente spaventato e incredulo.

* * *

Sirius camminava per il corridoio borbottando tra se arrabbiato.

James superava sempre il limite! Era impossibile, faceva sempre così! Passava da un'esagerazione all'altra, non sapeva mai misurarsi.

Prima era tutto: Oh, come farò, la Evans non mi amerà mai...

Ora, invece era tutto: Oh, Lily qui, la Evans lì...

Era davvero snervante.

Gli sembrava di essere invisibile.

Gli mancava il fratello. Gli mancava il burlone di sempre che faceva scherzi con lui e che girava di notte.

Insomma, Sirius sapeva che prima o poi sarebbero dovuti crescere. Hogwarts non sarebbe durata per sempre, ma... solo per un momento, riavere il ragazzo sempre allegro e iperattivo che era James fino a poco tempo prima, gli sarebbe piaciuto davvero tanto.

Sospirò e si sedette su una sedia in biblioteca.

Sorrise amaramente. Lui in biblioteca. Se glielo avessero detto al quarto anno non ci avrebbe creduto.

Si guardò intorno.

Si ricordava della prima volta in cui lui e James erano entrati in biblioteca. Ridacchiò. Era stato al secondo anno e si erano beccati una bella punizione... ne era valsa decisamente la pena.

Pronto Ramoso?” chiese Sirius con un sorriso idiota stampato in faccia.

Anche James non riusciva a trattenere le risate: “Pronto Sirius.” disse ridacchiando.

In quel momento in biblioteca si alzò un ragazzino di Serpeverde.

James ridacchiò.

Era davvero uno sfigato. Aveva i capelli neri e unti. Un naso che iniziava a farsi sempre più grande e una carnagione giallastra che ricordava la pelle dei cadaveri.

I due ragazzi entrarono in biblioteca sotto il mantello dell'invisibilità e lanciarono ognuno un incantesimo al ragazzino, che iniziò a rimbalzare per tutta la biblioteca tirando giù dagli scaffali libri su libri.

I due si nascosero dietro la porta, si tolsero il mantello e cominciarono a ridere come dei pazzi.

Il secondo incantesimo iniziò a fare effetto e, tutte le volte che il povero Serpeverde rimbalzava sulle pareti, un'esplosione di colore imbrattava tutto.

Le urla dei ragazzi sorpresi erano impagabili e l'espressione di Mocciosus tra le più divertenti di sempre.

Potter! Black!” urlò madama Pince fermando il Serpeverde e togliendo gli incantesimi.

Lily mandò uno sguardo di fuoco ai sue Grifondoro cercando di pulirsi le vesti dalla tempera fucsia e gialla e aiutò Severus ad alzarsi.

Sì signora?” chiesero i due in coro alla bibliotecaria.

Dal preside, ora!” urlò la donna esasperata.

Per niente dispiaciuti, i ragazzi avevano dovuto pulire e riordinare tutta la biblioteca e, per quanto fosse stata una cosa molto lunga, avevano passato insieme dei pomeriggi divertentissimi.

Sirius sorrise. Cavolo, si erano divertiti tantissimo.

Hey, Sirius!” lo chiamò Remus senza urlare.

Sirius guardò l'amico: “Dimmi Lunastorta...” disse sorridendo senza allegria.

Remus si fermò un po' a disagio.

Ehm... io ti devo dire una cosa...” disse deglutendo e arrossendo un po'.

Sirius guardò il ragazzo senza capire: “Dimmi...”

Remus scosse la testa: “Ehm... no, ho bisogno di parlarti da solo... non qui...” specificò.

Sirius aggrottò le sopracciglia confuso, poi si alzò: “Va bene...” disse senza capire.

Remus uscì dalla biblioteca e Sirius lo seguì in un corridoio al piano di sopra.

Dobbiamo andare ancora lontano?” chiese il ragazzo non capendo.

Remus non rispose, aprì una porta di una classe vuota, ci entrò e, appena Sirius fu entrato, la chiuse in modo che non potesse uscire.

Una figura uscì dall'ombra.

Remus... perché mi hai portato...” iniziò a chiedere lui, poi vide la figura.

Evans?” chiese guardando prima l'amico che guardava per terra, poi la ragazza di fronte a lui.

* * *

Peter, smettila di seguirmi... non hai niente da fare?” chiese James un po' scocciato.

Erano 10 minuti che Peter lo seguiva, non ne poteva davvero più. Insomma, lo adorava e tutto, ma gli era letteralmente appiccicato, quasi come una sanguisuga, quindi gli aveva iniziato a dare fastidio.

J-james... e-ecco io... no. Vorrei rimanere con te.” disse guardando per terra.

Insomma, Peter... vai... non so, ad abbordare qualche ragazza, a ripassare pozioni... non so.” disse lui girando per un corridoio.

Peter sbiancò: “NO! Andiamo di qua...” disse prendendo il braccio sinistro di James, che glielo strappò di mano.

Peter, insomma! Cosa...?” ma poi guardò il corridoio.

Da cosa mi stai portando via?” chiese lui sospettoso.

Peter sbiancò nuovamente: “Da niente, James... andiamo di qua...” disse cercando di spingerlo dall'altra parte.

James rimase immobile: “Dove sono Remus e Sirius?” chiese sospettoso.

Peter deglutì: “N-non lo so... andiamo di qua...” disse pregando l'amico che gli si piazzò davanti con le braccia incrociate e un'espressione indecifrabile: “Peter, dimmi dove sono Remus e Sirius...” disse.

Peter abbassò la testa desolato: “Con Lily... in una classe.” disse vago rimpiangendo immediatamente di averlo fatto.

James spalancò gli occhi: “Con Lily? Cosa ci fanno con Lily?” chiese lui prendendo l'amico per le spalle e scuotendolo.

Peter alzò le spalle spaventato: “Io non lo so... ci ha chiamati lei...” disse impotente.

James spalancò gli occhi.

Aveva ragione. Qualche cosa non andava in Lily...

Iniziò a correre.

* * *

Black... ti volevo parlare a tu per tu.” disse lei con calma sedendosi sulla cattedra della classe.

Sirius guardò Remus con uno sguardo che diceva tipo: “Questa me la paghi...” il ragazzo abbassò lo sguardo a metà tra il divertito e il preoccupato.

Cosa vuoi Evans?” chiese Sirius incrociando le braccia.

Lei sospirò: “Solo parlarti...” disse al ragazzo.

A me?” chiese lui sorpreso.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Sì, Black. Mi hai aiutata molto in molti momenti e non sto ricambiando il favore...”

Siruis la guardò come a dire: Va avanti.

Lily deglutì un po' a disagio: “Ho sentito il discorso tuo e di James questa mattina...” disse spiegandosi.

Oh no... pensò Sirius: Ora mi uccide lei, poi James mi ucciderà... di nuovo, dopo di lei. disse chiudendo gli occhi esasperato.

E ho pensato che avessi ragione tu...” disse lei sospirando.

Sirius alzò gli occhi confuso.

Come?” chiese il ragazzo guardando Remus chiedendogli con lo sguardo se avesse sentito bene.

Mi hai sentita. Insomma, io piombo qui, dopo sei anni e pretendo di tenermi James... non è giusto...” disse lei abbassando la testa.

Dove vuoi arrivare?” chiese il ragazzo non sicuro della situazione.

Lily sorrise amareggiata.

Già, dove voleva arrivare?
Rise dentro di se. Lei e James non stavano insieme nemmeno da un mese. Che ironia.

Pensò.

Dove voglio arrivare? Dammi un momento, Black... ecco, io... insomma, tu lo conosci molto meglio di me. Sono sei anni che gli stai vicino, conosci ogni parte positiva o negativa che sia del suo carattere... perciò sai anche cosa sia meglio per lui.”

Sirius drizzò le spalle con un respiro.

Era così. Sapeva cosa era meglio e cosa non lo fosse per James.

Era suo fratello, seppur non di sangue, e lo avrebbe sempre difeso o consigliato.

Lily annuì: “Quindi... se pensi che per lui sarebbe meglio passare più tempo con voi e meno con me, e pensi che la mia influenza si di lui sia sbagliata... seguirò il tuo consiglio, perché anche io voglio il meglio per lui...” disse lei con voce rotta.

Sirius fissò la ragazza non sicuro di ciò che stava per dire: “Non capisco, Evans...” disse lui spaventato dalla cosa.

Lily prese un respiro: “Voglio dire che...” iniziò.

Era sicura? Lo era davvero?
Pensò al tempo che ci aveva messo per cambiare idea su James, al tempo che avevano passato ad odiarsi, al tempo che era passato prima che si mettessero insieme.

Pensò a tutti i sorrisi del ragazzo, al suo coma, al tempo che aveva passato a vegliarlo, alla gentilezza innata che a volte lo prendeva.

Pensò a quel sorriso spesso così malandrino, ma altrettanto spesso così dolce che riservava ultimamente solo a lei.

Poi pensò a Sirius e a quanto ignorato si sentisse ora che James e lei stavano insieme.

Pensò a come si sentiva da quando Petunia la ignorava e sospirò. Sì, era sicura.

Si schiarì la voce e, col cuore che batteva a mille, alzò la testa: “Voglio dire che... se pensi che l'unico modo per farlo tornare da te... da voi, com'era prima, sia che lui stia lontano da me, per il suo bene, perché, per quanto tu sia scettico, lo amo sul serio, lo lascerò.” disse infine guardando con i suoi occhi smeraldini il ragazzo dagli occhi neri come la pece.

Sirius guardò la ragazza sconvolto: “COSA?”
Angolino autrice:


*Protego totalum! Salvio hexia! Cave inimicum!*
Quindi... salve! Ora sono protetta, quindi casuali maledizioni volanti non potranno beccarmi - involontariamente ovvio XD - 
Come va la vita? Sì, bé... diciamo che due settimane fa ho avuto un bruttissimo momento di depressione e ne è venuta fuori questa cosa. SO GIA' come farla finire, ma voglio proprio vedere cosa direte. Convincetemi di ciò che pensate ;) ditemi cosa dovrei fare ;)
Ad ogni modo, sì, insomma, ho avuto questo mega momento depressivo, perché mi è venuta in mente una terribile realtà: quando ho iiziato a scrivere questa storia, non sapevo da dove iniziare, ma sapevo dove sarei dovuta arrivare, quindi mi è piombata addosso la certezza che tra numero x di capitoli questi due poveri ragazzi moriranno. Nel loro tempo, hanno solo altri 4 anni di vita. Mi sono resa conto che ventuno anni sono pochissimi. A ventun anni qui in Italia non hai nemmeno la laurea e loro erano in guerra con un figlio. Giuro, ho pianto per una notte intera. Ormai questi due ragazzi, con l'intera banda, sono diventati degli amici cari per me. Conosco molte parti del loro carattere, so cosa gli piace e cosa no e, rendermi conto che due di loro avessero solo 4 anni da vivere, gli altri tre se ne andranno qualche cosa tra i 15 e i 17 anni, altri due tra circa quattro anni (nel loro tempo) sarebbero stati torturati fino alla pazzia e gli altri chissà, ecco, pensare a queste cose mi ha fatta piangere fino allo sfinimento, e non sto scherzando.
So che può essere una cosa scema, ma mi sono sentita talmente male :(
Ad ogni modo, so che lo scorso capitolo sia stato un pò troppo zuccheroso, ma penso che, proprio perché non abbiano molto tempo da vivere, sia doveroso dare loro dei bei momenti - parla quella che ha appena lasciato i lettori con un enorme colpo di scena XD
Spero non mi vorrete morta - speranza vana XD - è che anche ora mi sto ben deprimendo. Nelle scorse settimane ho avuto molto da fare, per questo non ho aggiornato, e mi dispiace un sacco, ma non ho potuto fare altrimenti, ora che gli impegni sono finiti, mi sono fissata con una nuova canzone di Taylor Swift che ha cantato l'altra sera per un'associazione nata per combattere il cancro e l'ha cantata per un bambino di quattro anni morto poco tempo fa proprio per questa malattia. Oltre ad essere molto vicina alle persone che soffrono di questa malattia (ho avuto tre persone in famiglia così), la canzone è troppo toccante e, pur non avendo dentro la parola del titolo, lei l'ha chiamata col nome del bambino - Ronan. Immaginatevi le mie lacrime ç.ç
Ad ogni modo, spero il capitolo sia decente ^^
Un saluto, scusate per l'angolo autrice più lungo del capitolo stesso XD
Giuly
P.S. Scusate per il capitolo non troppo lungo... erano 6 pagine di word questa volta :( Ma se l'avessi allungato sarebbe stato noioso...

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Capitolo 36
*** Natale in compagnia ***


Natale in compagnia
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se pensi che l'unico modo per farlo tornare da te... da voi, com'era prima, sia che lui stia lontano da me, per il suo bene, perché, per quanto tu sia scettico, lo amo sul serio, lo lascerò.” disse infine guardando con i suoi occhi smeraldini il ragazzo dagli occhi neri come la pece.

Sirius guardò la ragazza sconvolto: “COSA?”

 

Lily rimase impassibile, Sirius le andò di fronte: “No, no, no, no, no... no, Evans, non hai capito! Tu non mi devi ascoltare! Tu...” cercò di spiegarle disperato, ma in quel momento, un paio di voci raggiunsero la porta, che si spalancò violentemente.

Sull'uscio si stanziarono James, con un'espressione mista tra il disperato e il confuso, e Peter, che cercava contemporaneamente di nascondersi e di guardare dentro la stanza.

James prese qualche respiro profondo per riprendere fiato, poi drizzò la schiena e guardò prima Sirius, poi Lily e poi Remus.

Deglutendo, non sapendo se essere spaventato o no prese parola: “Cosa succede?” chiese cercando di rimanere calmo.

Lily guardò Sirius che era rimasto con le mani in alto, l'espressione sconvolta e gli occhi fuori dalle orbite, si girò verso James e disse.

Bé, ecco ti devo dire che...”

La ragazza prese un respiro profondo.

Accidenti, era più difficile di quanto pensasse.

James era lì, davanti a lei e... non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi.

Remus si avvicinò a Sirius, gli diede una spinta verso James in modo che il ragazzo si riscuotesse dallo shock e aspettò che parlasse.

Sirius alzò gli occhi, incontrò quelli del fratello e disse di getto: “Bé, la Evans ti deve dire che io ti devo dire una cosa.” disse cercando di essere convincente.

James guardò il fratello confuso: “Lily mi doveva dire che tu mi dovevi dire una cosa?” chiese stranito.

Sirius capì che la cosa fosse davvero paradossale, perciò cercò di riparare: “Bé, sai, in realtà, volevo che Peter ti dicesse di venire qui, in modo che Remus parlando finisse per dire che Lily ti dovesse dire una cosa e cioè che io dovessi dirti una cosa, ma qualche cosa è andato storto...” disse il ragazzo guardando Peter con sguardo indagatore.

Il ragazzo si nascose non sicuro se essere spaventato o divertito.

James cercò di dire una cosa, alzò l'indice come per riordinare i pensieri, non riuscendoci si mise una mano sulla fronte, poi alzò la testa, guardò nuovamente il fratello e disse: “Che?” confuso.

Remus cercò di non scoppiare a ridere e saltò su: “In sintesi, James, Sirius ti deve dire una cosa.” disse spingendo ancora un pochino il ragazzo in avanti.”

James spalancò gli occhi d'un tratto spaventato seriamente: “Oddio... non sarà che vi siete innamorati segretamente e non volete dirmelo...” disse spaventato.

Seguì un momento di silenzio, poi tutti, tranne James, scoppiarono a ridere.

Lily cercò di trattenersi nascondendosi il viso tra le mani, ma dopo qualche secondo scivolò a terra, con le lacrime agli occhi dal ridere e con le braccia intorno alla propria pancia per trattenersi.
Sirius, dopo il momento di silenzio, invece, aveva iniziato a sghignazzare come un pazzo e stentando a reggersi in piedi, si era piegato in due dal ridere, seguito da Remus, che era il più composto di tutti ancora in piedi e Peter, che non aveva esattamente capito cosa stesse succedendo.

James fissò i quattro ridere fino allo sfinimento, guardò l'orologio che i genitori gli avevano regalato l'anno prima provocando solo un ulteriore attacco di ilarità, così, infine, prese una sedia, si sedette e aspettò che gli altri la smettessero.

Quando le risate iniziarono a scomparire, Sirius cercò di rimettersi dritto pur essendo dolorante per le troppe risate: “Cioè, hai creduto che io e la Evans... che io e lei...” cercò di dire portando un altro attacco di risate a Lily, che ormai non ce la faceva più.

Grazie... è bello essere visto come il ridicolo di turno, quando in realtà sono solo preoccupato...” disse lui alzando gli occhi al cielo.

E in un lampo, in una frazione di secondo, Lily si fiondò sul ragazzo e lo abbracciò forte.

Non ti vediamo come ridicolo... siamo solo nervosi...” gli sussurrò gentilmente: “E poi ciò che hai detto era troppo paradossale...” disse lei ridacchiando e allontanando il viso dalla spalla del ragazzo rimanendo vicina a lui.

James si rilassò un pochino. Non aveva quasi mai sentito Lily ridacchiare, ed era un suono dolcissimo alle sue orecchie.

E poi, mi ci vedi con quello lì. Insomma... aspetto trasandato, famiglia Serpeverde che odia i nati babbani... non è nemmeno così affascinante...” disse canzonando Sirius e sorridendo.

James la strinse di più ridendo: “Io l'ho sempre detto...”

Sirius alzò gli occhi al cielo cercando di non reagire.

Allora... cosa dovevi dire?” chiese James guardando il fratello.

Oh, giusto, la confusione di prima...

Bé, volevo dirvi che vi... do la mia benedizione.” disse non sapendo come mettere a posto ciò che Lily voleva fare prima.

La ragazza lo guardò scioccata e James guardò il fratello confuso: “Ma questa mattina...” cercò di dire, Sirius lo fermò: “Ho cambiato idea...”

James continuò: “Ma avevi detto...” Sirius lo interruppe: “Fai come se non l'avessi mai pensato...”

James cercò di parlare: “Ma...”
Sirius lo interruppe di nuovo: “No, ho sbagliato.” sibilò.

James cercò di parlare: “Ma...”

Uffa, Potter! Ho sbagliato! Basta, ok” chiese tremando per la rabbia per aver confessato di aver sbagliato.

James sorrise: “Era solo divertente sentirtelo ripetere.” disse malandrino.

Sirius alzò gli occhi al cielo: “Stai attento, Potter, siamo nello stesso dormitorio, potrei attaccarti nel sonno...” disse trattenendosi.

Un singhiozzo riportò l'attenzione dei ragazzi su Lily, alla quale scendevano alcune lacrime sul viso.

James la guardò sorpreso: “Hey, va tutto bene?” chiese spaventato.

Lei annuì e sorrise: “Sì, te l'ho detto, sono solo nervosa...” disse stringendo a sua volta il ragazzo.

James non capì, ma Sirius sorrise. In quel momento, ebbe la certezza che la Evans volesse davvero bene a suo fratello.

* * *

LIIIIIIILYYYYY! Forza! Sveglia! Andiamo! LIIIIILYYY!!!” la chiamò Alice saltando sul letto.

Lily aprì gli occhi un po' spaventata e un po' sorpresa.

Alla fine, aveva accettato l'invito di Alice ed era andata da lei per Natale.

La casa della sua amica era molto bella. Nemmeno lontanamente grande quanto quella di James, ma era piuttosto bella, e comunque molto grande rispetto alla sua.

L'avevano sistemata nella stanza verde. Anzi, Alice l'aveva sistemata lì, dicendo che aveva sempre pensato a lei in quella stanza.

Le tende erano bianche e di pizzo come il copri letto, che posava su un piumino verde smeraldo.

Lily aveva sorriso la prima volta, vedendo quella stanza.

In quel momento, però, sorridere, era l'ultima cosa a cui aveva pensato.

Alice...” sussurrò sbattendo gli occhi accecati dalla luce: “Cosa c'è?” chiese non capendo l'amica.

Alice sbuffò saltellando sul materasso vicino a lei: “Come cosa c'è? È Natale, sciocchina! Ci sono i regali! Forse ne arriveranno altri! Intanto alcuni sono giù. In caso un gufo bussi alla finestra aprigli, ok?” chiese Alice uscendo per lasciarla preparare.

Lily si era abituata a vedere i gufi entrare da qualunque finestra. Il fatto era che a casa della ragazza c'erano talmente tante finestre, che quei poveri volatili si confondevano spesso.

Lily prese degli abiti puliti dal baule e andò in bagno per cambiarsi.

Stava per uscire dalla stanza, quando senti un leggero bussare al vetro della finestra.

Le tendine di pizzo erano talmente fitte, che lei non riusciva a vedere fuori, perciò aprì le imposte aspettandosi un gufo.

Sorrise non esattamente sorpresa, forse perché era ancora semi addormentata: “Tu non sei una civetta...”disse lei guardando James.

Lui sorrise: “No... l'unica forma che riesco a prendere è quella di cervo, ma non è esattamente d'aiuto per il volo...” disse sorridendo il ragazzo.

Lily rise e appoggiò i gomiti sul davanzale: “Bene, cosa ci faresti, Potter, fuori dalla casa dei Prewett?” chiese lei alzando le sopracciglia.

Lui sorrise: “Bé, è Natale, ti ho portato un regalo, no?” chiese lui sorridendo.

Lily lo guardò scettica: “La tua presenza sarebbe il regalo?” chiese guardandolo.

James sorrise malandrino: “Bé, Evans, per quanto il mio aspetto sia veramente troppo affascinante e solo la mia presenza migliori tutto ciò che mi sta attorno...” cominciò pavoneggiandosi.

Lily alzò gli occhi al cielo.

... no, ti passo il regalo e me ne vado a casa dalla quale sono fuggito di nascosto con l'aiuto di Felpato...” disse alzando le spalle sorridendo.

Lily scosse la testa esasperata, non sarebbe proprio ami cambiato.

James le passò una scatolina quadrata di venti centimetri per venti. Se ne stava per andare, quando Lily lo fermò.
“Aspetta, anche io ti devo dare una cosa...” disse girandosi e prendendo un pacchettino da sopra una sedia: “Immagino che fossi d'accordo con Alice di venire qui questa mattina, giusto? Oppure non mi avrebbe detto di non mandartelo...” disse lei guardandolo di sottecchi.

James ridacchiò: “Oh Evans, togli la magia del tutto, sei troppo logica...” disse lui sorridendole e mettendo il pacchetto nella borsa dove prima c'era quello per Lily.

James stava di nuovo per andarsene, quando Lily lo fermò e gli diede un bacio: “Buon Natale James...” gli disse chiudendo immediatamente le imposte e scendendo giù da Alice.

James sorrise, piacevolmente sorpreso e tornò a casa.

Alice! Tu lo sapevi, vero?” chiese Lily cercando di rimanere calma.

Sapere cosa?” chiese Alice guardando l'amica con sguardo confuso.

Di Potter...” disse Lily all'amica.

La ragazza la guardò confusa: “Non so di cosa tu stia parlando...” disse impassibile.

Lily decise di non indagare, ma fu sicura di aver visto un piccolissimo sorriso sulle labbra dell'amica.

Quindi è arrivato un gufo?” chiese Alice gentilmente alludendo al pacchetto in mano a Lily.

Lily sospirò e sorrise: “Sì... un gufo tutto speciale...” disse sorridendo e lasciando il pacchettino da una parte volendolo aprire per ultimo.

Ricevette un nuovo cappello fatto a mano dalla sua amica Emmeline – la quale le faceva ogni anno qualche cosa, essendo certa che Lily non si coprisse abbastanza.

Ricevette una nuova piuma da Remus, della pergamena al profumo di rosa da Mary e un minuscolo paio di orecchini con dei brillantini verdi da parte di Alice che sorrise quando vide Lily sorridere a sua volta al regalo.

Lily prese l'ultimo pacchetto rimasto – fatta eccezione per quello di James - e vi trovò un quadernetto nero, senza alcun segno particolare.

All'interno ci trovò un biglietto scritto frettolosamente che diceva:

Buon Natale, Evans.

Potter mi ha obbligato a farti un regalo, essendo quasi mia sorella (testuale) perciò, ho preso questo in modo che tu possa prendere appunti e riordinare i pensieri... immagino.

Ancora auguri, credo di aver capito che ci rivedremo presto,

Sirius

Lily sorrise scuotendo la testa. Almeno ci aveva provato.

Infine, la ragazza scartò il pacchetto di James e ci trovò una catenina con un giglio bianco appeso.

Sorrise e l'indossò. Non portava mai gioielli, ma quella collana era così piccola e carina, che le sarebbe stato impossibile non indossarla.

Prese il bigliettino e lesse il semplice messaggio che James le aveva lasciato:

To my lily {Letteralmente al mio giglio... in italiano il fiore è maschile e sarebbe suonato male XD N.d.A.}

James

Bene, direi che possiamo andare...” disse Alice poco dopo alzandosi in piedi.

Lily, ancora presa dal biglietto, sulle prime non l'ascoltò, poi scosse la testa e guardò l'amica confusa: “In che senso?” chiese ad Alice.

Lei sorrise: “Come in che senso? Andiamo dai Potter per il resto delle vacanze, no? Non te lo avevo detto?” chiese facendole l'occhiolino e salendo per le scale.

Lily alzò gli occhi al cielo: avrebbe ucciso la sua migliore amica e il suo ragazzo un giorno... con un solo sguardo di disappunto.

* * *

Hey! Guarda cosa mi ha regalato Remus, Jamie! Quando arriva qui lo uccido!” disse Sirius al fratello mostrandogli un collare con un pendaglio con su scritto 'Felpato'

James stava leggendo un foglio molto attentamente, ma alzò la testa e sorrise: “Bé, in realtà te l'ho regalato anche io... non lo vedi il biglietto?” chiese indicando la busta.

Sirius prese il pezzetto di carta e lo aprì. James, intanto continuò a leggere il messaggio che Lily aveva allegato al suo regalo.

 

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James stava per scartare il regalo, quando Sirius gli balzò alle spalle sfregandogli una mano sulla testa.

E così, mi volete addomesticare?” chiese il ragazzo un po' arrabbiato e un po' divertito.

James alzò gli occhi al cielo e si scrollò il fratello di dosso: “Bé, per come attacchi la gente da dietro, credo che sarebbe proprio una buona idea...” disse cercando, senza riuscirci, di ripettinarsi i capelli.

Sirius alzò a sua volta gli occhi al cielo e tornò ai suoi regali.

James aprì il pacchetto e sorrise conteneva un piccolo quadernetto con un boccino d'oro disegnato sopra.

Era vuoto, tranne che per la prima pagine, dove c'era scritto: “Per annotare strategie, orari e appuntamenti, per non arrivare in ritardo”

Sarebbe rimasto ad ammirare i propri regali per molto tempo, ma sentì qualcuno suonare alla porta.

Sorrise ancora di più, gli ospiti erano lì.

* * *

Qualcuno mi spiega perché siamo tutti qui?” chiese Lily guardando uno per uno due quarti dei malandrini, Alice, Mary, Emmeline e Frank.

La sua migliore amica alzò gli occhi al cielo: “Oh, dai Lily! È l'ultimo anno a Hogwarts... James e Sirius hanno pensato di passare il Natale tutti insieme!” disse sospirando.

Lily rimase di stucco.

Non ci aveva pensato.

Sarebbe stato il loro ultimo Natale tutti insieme, poi la scuola sarebbe finita. Basta. Sarebbe stato difficile ritrovarsi tutti insieme.

A differenza sua James ci aveva pensato, invece. Era stato più furbo di lei. Peccato che non l'avrebbe saputo. Lei, almeno, non glielo avrebbe detto.

La porta di casa Potter si aprì e dietro si stanziarono James e Sirius.

Buon Natale!” esclamarono insieme e scostandosi per far entrare tutti.

Lily si guardò intorno.

Era tutto come un mese prima.

Le luci davano alla casa un colore particolare, solare, proprio come la luce che James aveva sempre negli occhi. La casa era ricoperta da tappeti e poltrone, quasi come ad essere sempre pronta ad accogliere ospiti.

Lily sorrise inconsciamente e seguì Sirius che guidò lei, Mary, Emmeline e Alice in un'ala della casa un po' lontana rispetto a quella dei ragazzi.

Niente di personale...” disse guidandole in quattro stanze affiancate: “Ma i signori Potter sono stati... come dire, irremovibili, sulla disposizione delle stanze...” disse sorridendo malandrino.

Lily alzò gli occhi al cielo e entrò in una stanza con delle onde sulle pareti.

Prese un respiro e sistemò le sue cose.

Mezz'ora dopo, quando ormai aveva messo tutto in ordine, sentì qualcuno bussare alla porta.

Andò ad aprirla e si appoggiò allo stipite con le braccia incrociate: “Hai fatto tutta quella strada dalle vostre camere per venire qui, Potter?” chiese sorridendo.

James sorrise di rimando: “Questo e altro per te, Evans...” disse guardandola negli occhi.

Lily scosse la testa: “Dove sono i tuoi? Non li ho ancora visti...” disse piegando la testa.

James sospirò: “Bé, sono... tornano tra poco... io...” disse un po' imbarazzato passandosi una mano tra i capelli: “Ti vorrei portare in un posto...” disse guardandola.

Lily lo fissò: “In un posto?” chiese confusa.

Lui annuì: “Niente di strano... nessun doppio fine... bé, ok, un fine c'è, ma niente di pericoloso o altro...” disse fissandola negli occhi.

Lily sospirò: “Ma... gli altri...?” chiese pensando ai suoi amici.

James scosse la testa: “Sirius lo sa e poi non ci metteremo molto...” disse sorridendo.

Lily sospirò e ci pensò, poi guardò il ragazzo e annuì: “Va bene, allora... mi inquieta un po' questa cosa, ma va bene...” disse alzando le spalle.

James sorrise e tirò fuori un qualche cosa che assomigliava ad un fazzoletto nero.

Lily lo fissò: “Mi vuoi bendare?” chiese stranita.

James annuì e chiese: “Ti fidi di me?”

Lily sospirò. Si fidava di lui? La sorprese capire che si fidasse ciecamente di quel ragazzo.

Annuì.

James sorrise e le passò la benda attorno agli occhi.

Lily sbuffò e se la posizionò meglio sugli occhi: “Spero per te ne valga la pena, Potter, odio non riuscire a vedere...” sibilò.

James sorrise pensando che probabilmente si sarebbe davvero arrabbiata con lui dopo quella faccenda, ma non gli interessava. Era ciò che riteneva giusto, e non avrebbe cambiato idea, per niente al mondo.

Ne varrà la pena. Lo giuro e poi, anche a me dispiace non vedere i tuoi occhi, Evans...” disse sorridendo e prendendole le mani.

Lily sospirò: “Dove andiamo?” chiese.

James sorrise: “Bé, per prima cosa, ci smaterializziamo...” disse accompagnandola fuori di casa in modo da potersi materializzare.

Lily sospirò. Odiava la materializzazione.

Pronta?” chiese lui stringendole le mani.

Lily prese un respiro profondo ed annuì.

In un momento, si sentì strattonare dentro quella sorta di tubo di gomma e non riuscì a respirare, fino a quando non toccò con i piedi per terra.

Perse l'equilibrio, ma James la prese al volo.

Lily tossì una o due volte: “Odio profondamente dovermi smaterializzare...” sibilò.

James rise: “Mi dispiace... era necessario.” disse riprendendole le mani e guidandola camminando all'indietro.

Dove siamo?” chiese lei curiosa e concentrandosi sui rumori e sul suolo, per non cadere.

James sorrise: “Una cosa alla volta, Evans... con calma...” disse gentilmente con il cuore che gli batteva fortissimo.

Lily sospirò un po' impaurita e un po' impaziente e ascoltò i suoni del posto.

C'era un vento freddo, che le penetrava nelle ossa, ma che, più che altro, faceva muovere qualche cosa di metallo, come delle catene arrugginite.

Il profumo era di abeti e di bosco, ma non era l'odore della foresta proibita di Hogwarts. Era altrettanto familiare, ma non magico, di sicuro.

James si arrestò: “Ci sono dei gradini.” disse.

Lily alzò un piede e salì sul primo, poi salì sul secondo e infine sul terzo.

Solo tre gradini, nessun altro.

Sentì James lasciarle le mani e si sentì persa, senza vista, indifesa.

Il ragazzo bussò contro del legno.

Dov'erano.

Lily sentì dei passi e, poco prima che la porta si potesse aprire, James le tolse la benda dagli occhi.

Lily mise a fuoco la scena e fissò il portico della villetta in cui era.

Si voltò verso James un po' arrabbiata e un po' confusa: “Cosa ci facciamo a casa mia?” chiese.


Angolino autrice:
*Spunta da dietro un muro e ci torna dietro immediatamente schivando non solo maledizioni ma anche oggetti contundenti*
Salve *fa ciao con la manina e tira fuori bandiera bianca* lo so, lo so... non ho pubblicato la scorsa settimana... potrei dire che è stata colpa della scuola che è riiniziata, ma in realtà, avevo perso l'interesse. Mi spiego, ho avuto il blocco della piccola autrice...
Non chiedete...
e non chiedete nemmeno di questo schifo di capitolo. Fa veramente... ehm... meglio che non continui.
Rispondendo alle domande, comunque, sì, sapevo che non si sarebbero mollati, comunque ho avuto un momento, intorno alla metà di agosto, in cui davvero volevo farli rompere. Avevo già immaginato tutto, la rottura, il ritorno della pozione cancella emozioni, i momenti bui dei due, e la riconsciliazione, ma alla fine ho detto di no. ho avuto pietà di questi poveretti.
Questo capitolo fa schifo, ma è tutto ciò che mi è venuto... non è facile scrivere del Natale a Settembre e non sono decisamente in spirito natalizio ora come ora... spero comunque che non sia stato orribile... un saluto,
Giuly

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Capitolo 37
*** Un secondo regalo di Natale ***


Un secondo regalo di Natale
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Si voltò verso James un po' arrabbiata e un po' confusa: “Cosa ci facciamo a casa mia?” chiese.

 

James sospirò, ma non disse nulla.

Lily lo fissò arrabbiatissima, e stava per dirgli di portarla via, quando la porta si spalancò e si ritrovò di fronte a suo padre.

L'uomo la guardò con le lacrime agli occhi e l'abbracciò velocissimamente.

Oh, Lily...” sussurrò alla ragazza che non seppe cos'altro fare se non abbracciare il genitore.

Adam, cosa c'è?” chiese una voce dall'interno.

Ma l'uomo non rispose, si spostò dallo stipite e fece entrare la figlia con James.

Lily lanciò uno sguardo a James come a dirgli: Poi ne parliamo dopo...

James non disse nulla e le fece cenno di entrare.

Dov'è mamma?” chiese Lily rassegnata alla cosa al padre, ricordandosi della voce sentita prima.

Adam guardò la figlia: “Lily... tua madre non si è sentita molto bene...” disse lentamente.

La ragazza fissò il padre sorpresa: “Come?” chiese incredula.

Lui annuì: “Insomma, non si è ammalata o altro, ma... ehm, bé, sai, zia Mina è morta un mese fa e...” disse lui alzando le spalle.

Lily fissò il padre scioccata: “Ma mi avete sempre detto che mamma e zia Mina non si parlavano perché avevano litigato e che non era più importante per lei... per questo non l'ho mai incontrata.” disse la ragazza.

Il signor Evans sorrise tristemente e guardò negli occhi la figlia, verde nel verde: “Per te Petunia non è più importante?” chiese con calma.

Lily smise di respirare per un momento, poi, velocissimamente, entrò in casa e si fiondò nella camera della madre.

Il signor Evans sorrise e chiese a James se volesse restare.

James sorrise e scosse la testa: “No... cioè, sì, rimango per tutto il giorno, ma non qui in casa, signore... raggiungo i miei qui fuori e sto con loro...” disse lui avviandosi verso la porta.

Grazie...” disse il signor Evans fermando il ragazzo: “Grazie per avercela portata. Non sarebbe venuta di sua spontanea volontà.” spiegò.

James ridacchiò: “Lo so... per questo l'ho portata così. Mi beccherò comunque una sfuriata, ma non si preoccupi. Qualsiasi cosa accada, so che questa fosse la cosa giusta da fare...” disse senza guardare il signor Evans negli occhi.

Il padre di Lily sorrise guardando il pavimento e facendo una risatina amara: “So che Lily può essere impossibile a volte.” disse l'uomo sorridendo al pensiero della figlia: “è sempre stata così, ma...” cercò di scusarla.

James sorrise e guardò l'uomo: “Non si preoccupi, signore... sono sette anni che la conosco e vedo come si comporta... credo che se non avessi saputo come fosse, non mi sarei nemmeno posto la domanda di come conquistarla...” disse senza vergogna.

Il signor Evans rise: “Immagino che sia così...” disse guardando il ragazzo uscire e dirgli che sarebbe stato lì, in caso di bisogno.

* * *

Mamma!” la chiamò Lily entrando nella camera dei genitori.

La signora Evans era seduta su una sedia a dondolo davanti alla finestra e guardava fuori con lo sguardo perso nel vuoto.

La donna girò lo sguardo: “Oh, Lily... Lily!” la fissò senza poterci credere.

Tesoro... sei davvero qui?” le chiese carezzandole la testa.

Lily guardò la madre negli occhi, in ginocchio di fronte a lei: “Mi dispiace, mamma, vi avevo promesso che non sarei tornata... non avrei voluto, davvero ma... James... lui mi ha...” cercò di giustificarsi.

La verità era che Lily era felicissima di essere a casa. Il profumo, i colori, le pareti, erano esattamente come le aveva lasciate.

La lavanda che aveva sempre caratterizzato il profumo di casa sua, era ovunque.

I muri, sebbene appena un po' sbiaditi, erano ancora in piedi e sua madre e suo padre erano ancora lì, ad aspettarla.

Solo che mamma aveva gli occhi più tristi e sperduti, benché, in quell'istante, cercasse di non darlo a vedere.

Lily fissò la madre tristemente e l'abbracciò sussurrandole all'orecchio: “Oh, mamma, mi dispiace così tanto...” le disse con le lacrime agli occhi.

Ed era così. Forse era stato il ricevere i regali di Natale e stare con gli altri senza vedere la famiglia, forse era stato il fatto di essersi resa conto di stare ormai per finire la scuola e di dover approdare nel mondo vero, ma Lily non si era mai sentita più felice di vedere la madre e il padre.

Ed era davvero dispiaciuta. Dispiaciuta per non essere rimasta con loro, per essersene andata, per non aver ascoltato i consigli di James e per non essere stata lì, quando la madre aveva perso la sorella.

La signora Evans accarezzò i capelli della figlia dolcemente e sorrise tenendola stretta a se.

* * *

Un'ora dopo, Lily scese in salotto dopo aver lasciato la madre addormentata in camera.

Lentamente, si avvicinò al padre e lo abbracciò cercando di non piangere.

Oh, papà... mi dispiace così tanto...” gli disse dispiaciuta.

L'uomo sorrise: “Non potevi saperlo, Lily. E poi, qualunque cosa tu decida, sai che ti appoggeremo sempre...” le sussurrò tenendola stretta.

Mamma comunque sta dormendo... l'ho lasciata su...” disse spiegando al padre.

Lui fissò la figlia: “Davvero? Sono giorni che non dorme... sono felice...” disse sorridendo alla ragazza.

Anche lei sorrise e si guardò intorno.

Non trovando ciò che cercava, guardò il padre che le sorrise nuovamente: “è qui fuori... ha detto che resterà tutto il giorno qui...” disse gentilmente.

Lily guardò confusa la finestra che dava sul giardino, poi fissò il padre nuovamente: “Ma... è Natale! A Natale dovrebbe stare con i genitori e con Sirius e gli altri... con la sua famiglia!” disse non capendo.

Il signor Evans sorrise, si sedette sul bracciolo della poltrona e si guardò le mani non sicuro se essere imbarazzato o no per quello che stava per dire: “Forse... forse parte della sua famiglia è qui, in questo istante...” disse l'uomo con calma.

Lily fissò il padre senza capire e guardò fuori dalla finestra confusa: “Intendi che i suoi genitori sono qui intorno?” chiese cercando di capire.

Il signor Evans ridacchiò passandosi una mano sulla nuca in difficoltà: “No Lily... intendevo qualcos'altro...” disse alzandosi in piedi: “Se vai da lui, offrigli una cioccolata calda, mi è venuta voglia con questo freddo...” disse ritirandosi in cucina.

Lily, non ancora sicura di ciò che suo padre avesse inteso, uscì dalla porta e vide una sedia che di solito non era lì subito fuori dall'uscio.

Guardò il piccolo foglio di carta e lo lesse:

Se esci metti questo...

J.

Lily fissò il grande mantello sulla sedia.
Sulle prime pensò che fosse per non farle prendere freddo, perciò alzò gli occhi al cielo, poi, una volta presolo in mano, capì che fosse il mantello dell'invisibilità.

Confusa, lo infilò e si avviò fuori dal portico di casa sua.

Dopo aver attraversato tutto il giardino, si guardò intorno e vide un altro foglio attaccato ad un albero.
Si avvicinò e lo lesse.

Guarda.

J.

Osserva? Cos'è? Voleva fare una caccia al tesoro?
Lily alzò gli occhi al cielo, prese il foglio e continuò a camminare.

Si guardò intorno ma non vide James.

Sbuffò spazientita.

Quel ragazzo si stava mettendo in seri guai con lei.

Cosa intendeva con “Guarda”?

Spazientita, lei si mosse di qualche passo verso le altalene e vide un ulteriore foglietto.

Lo lesse e si spazientì ancora di più.

C'era scritto:

Guarda meglio, Evans. So che puoi fare di meglio.

J.

Cosa intendeva con Guarda? Insomma!

Lily si sedette su un'altalena e cercò di pensare alla cosa, ma non le venne in mente nulla.

Dondolandosi sull'altalena le venne in mente quando quasi un anno prima erano andati lì lei e James e quante cose fossero accadute da allora.

La sua finta perdita di memoria, l'essere diventata caposcuola e amica di James, il rapimento di quest'ultimo e il salvataggio da parte sua.

L'attesa che lui si svegliasse e la loro storia cominciata solo qualche settimana prima.

La ragazza sospirò. Era proprio stato un anno pieno di avvenimenti.

Persa tra i suoi pensieri, non si era resa conto che l'altalena si fosse fermata.

Si guardò intorno, ma non vide nessuno. Eppure sentì una presenza dietro di lei.

Credo...” disse una voce: “Che se i babbani vedessero un'altalena muoversi da sola in questo modo non si spaventerebbero poco...”

Lily sospirò: “Potter, dove ti eri cacciato?” chiese togliendosi il mantello.

Sentì James mormorare qualche cosa e un secondo dopo lo vide davanti a se.

Senza una minima ombra di ironia nella voce, il ragazzo disse: “TI ho seguita da quando sei uscita da casa, Lily...”

Lei lo fissò confusa: “E perché i bigliettini?” chiese facendogli vedere i pezzetti di carta che ancora aveva in mano.

Bé, intanto ti dovevo fare un incantesimo di disillusione per non farti vedere, visto che non potevi rimanere sotto il mantello tutto il tempo e poi... è divertente...” disse con noncuranza.

Lily avrebbe volentieri fatto un commento sarcastico, ma non capì una cosa: “Un incantesimo di disillusione?” chiese.

James si appoggiò al palo delle altalene con le braccia incrociate e un'espressione seria sul viso: “Bé, non potevo mica dividere il mantello in quattro, no?”

Lily piegò la testa di lato: “Continuo a non capire.”
James sorrise e le mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio: “Sei davvero affascinante, Lilu, quando pieghi la testa così, sai?” chiese sorridendo.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Smettila con le moine, Potter e sbrigati a spiegarmi.”

Lui sospirò: “Rovini sempre i momenti magici, Evans... comunque, prima mi avevi chiesto dove fossero i miei genitori? Sono qui, dietro incantesimi di disillusione.

Gli ho chiesto di tenere d'occhio la casa in modo che potessimo venire qui senza pericolo. Ovviamente non potevo scomodare degli Auror il giorno di Natale, ma mamma e papà sono stati felici di aiutarci. Così ti ho portata qui e loro erano a sorvegliare l'abitazione, in modo che tu non potessi lamentarti della sicurezza della cosa. Quando ti ho dato il mantello, l'ho fatto per farti allontanare dalla casa, perché non potevi sapere degli incantesimi, eppure non potevo farti vedere così allo scoperto...” spiegò lui con un'alzata di spalle.

Lily ascoltava, sempre più colpita dalle parole del ragazzo e con gli occhi sempre più lucidi.

E l'hai fatto per me?” chiese con un filo di voce.

James spalancò gli occhi: “Bé, direi di sì, di sicuro non l'ho fatto per pettinare il pelo a Felpato...” disse con uno sguardo malandrino negli occhi strappando una risata a Lily, che, però, si ricompose subito.

Io... non so che dire... non...” disse lei girandosi, come se la neve o gli alberi potessero darle qualche suggerimento.

James la fissò confuso: “Non devi dire nulla, Lily... non mi ha obbligato nessuno... consideralo come un secondo regalo di Natale.” disse semplicemente.

Lily sorrise e scosse la testa: “Come si fa a rimanere arrabbiati con te, Potter, se poi fai di queste uscite?” chiese lei stringendosi tra le braccia.

Lui sorrise ridacchiando: “Ah, Evans, non si può, ecco cosa. Sono troppo affascinante perché le persone rimangano arrabbiate con me...”

Lily alzò gli occhi al cielo: “Ah, ecco perché a volte mi arrabbio con te...” disse ridendo a sua volta.

Comunque...” disse dopo il momento di ilarità: “Mio padre ti vuole offrire una cioccolata calda... no, non chiedermi... lui... è fatto così. Se è un momento freddo e calmo, lui prepara la cioccolata calda, tra parentesi, l'unica cosa che sa cucinare...” disse girandosi verso casa sua.

Non vorrei disturbare...” disse lui non esattamente pimpante di dover stare seduto a tavola col padre di Lily.

Lei scosse la testa: “Paura, Potter? Dai, una cosa veloce, poi torniamo a casa tua per non far preoccupare gli altri.”

Non rimarrai qui?” chiese lui confuso.

Lily si fermò e guardò il ragazzo negli occhi: “Mi stai buttando fuori di casa, Potter?” chiese ridendo.

Lui scosse la testa: “No, solo che pensavo volessi rimanere qui.” disse indicando la casa.

No. No, è meglio che non stia qui molto, per quanto mi piacerebbe. E poi, è Natale anche per i tuoi genitori, non è giusto lasciarli in servizio fuori casa mia solo per un capriccio...” disse lei gentilmente.

Dai, su, entra...” gli disse aprendo la porta nel momento stesso in cui lui tolse gli incantesimi di disillusione.

* * *

Quindi la tua famiglia è agiata nel mondo magico?” chiese il signor Evans a James che cercò di non ridere.

Papà...” disse Lily bevendo dalla sua tazza e alzando gli occhi al cielo.

Il signor Evans non l'ascoltò.

Senza arrossire, James, alzò le spalle: “Abbastanza... diciamo così. Non per questo conto sugli averi dei miei per il futuro. Intendo iscrivermi all'accademia per diventare Auror alla fine della scuola...” disse spiegandosi.

Il signor Evans annuì, poi guardò la figlia: “Auror? È tipo una forza dell'ordine?” chiese senza capire.

Lily annuì: “è esattamente questo. Sono i difensori magici... una sorta di militari con poteri magici, ecco...” disse lentamente.

Il signor Evans piegò la testa di lato: “E perché servono delle forze dell'ordine?” chiese.

Lily guardò la sua cioccolata senza rispondere.

James parlò con voce impassibile: “In generale ci sono sempre stati gli Auror, come nel mondo babbano servono i poli- ehm... come di dice, Lily?” chiese alla ragazza.

Lei sospirò: “Poliziotti. Papà, il mondo magico, in questo momento è in un momento... delicato, ecco. È possibile che inizi una guerra...” disse senza guardare il padre negli occhi.

Lui non reagì, chiese solo: “Perché?”

Lily non riuscì a rispondere.

Fu James a dire la verità, stringendole la mano sotto il tavolo: “Signor Evans, la situazione è molto complicata... nel mondo magico ci sono maghi tutti diversi tra loro e alcuni di noi sono molto malvagi. Uno in particolare, pensa che i maghi debbano essere puri...”disse lui lentamente.

Il signor Evans rispose: “Sì, Lily aveva accennato qualche cosa del genere quando decise di non tornare qui l'anno scorso...” disse anche lui con calma.

James annuì: “Sì, bé... questo mago, come dicevo, vorrebbe che i maghi fossero tutti di sangue puro... ehm... come me e...”

Non come Lily...” completò il signor Evans senza tradire alcuna emozione.

La ragazza si alzò da tavola e si affacciò alla finestra con le braccia incrociate: “Papà, diventerò anche io un Auror. E non guardarmi così...” disse senza nemmeno girarsi rimanendo calma: “Ho preso questa decisione anni fa. Ho deciso che se qualcuno vuole attaccare le persone come me solo perché non nate da persone magiche, allora avrei fatto tutto ciò che avrei potuto per difendere quelli come me. Non arrabbiarti con lui...” disse vedendo il padre girarsi verso James: “Ha provato a dirmi di non farlo, ma sai come sono fatta...” disse avvicinandosi al padre.

Adam Evans aveva sempre saputo che sua figlia sarebbe stata determinata in tutto ciò che avrebbe fatto, ma una guerra... come avrebbe potuto anche solo pensare a sua figlia in guerra?

Lily continuò: “è anche uno dei motivi per cui me ne ero andata. Non vi volevo mettere in pericolo. Vi ucciderebbero, se io fossi d'intralcio...” disse lentamente al padre.

E in quel momento il signor Evans capì. Capì che non avrebbe davvero potuto fare nulla, se non assecondare la figlia, perché anche lui avrebbe fatto la stessa cosa, se fosse stato al suo posto.

Sospirando, si alzò e aprì uno sportello di un mobile in salotto tirandone fuori due pacchetti.

Te li avevamo comprati per il tuo scorso compleanno e per questo Natale, in caso fossi tornata...” disse l'uomo lasciandoli di fronte a Lily sul tavolo.

Lei sospirò e si sedette davanti ai pacchi: “Non avreste dovuto papà...” disse scuotendo la testa.

Lui alzò gli occhi al cielo e le sorrise.

Lily aprì per primo quello del suo scorso compleanno.

All'interno vi trovò un album di fotografie.

Toccò la copertina in pelle chiara e guardò il padre sorpresa: “L'hai fatto davvero?” chiese scioccata.

Lui sorrise.

James guardava la scena sorridendo senza capire, perciò, mentre Lily sfogliava l'album, il signor Evans gli spiegò: “Ha sempre voluto quell'album, quindi io e sua madre l'abbiamo preso e riempito di foto...” disse alzando le spalle.

James guardò, senza avvicinarsi troppo, le foto nelle pagine che Lily stava sfogliando.
Non si muovevano, erano ferme e immobili.
Lei da bambina era davvero adorabile. Sua sorella un po' meno.
L'album era pieno di sue immagini con chiunque avesse incontrato.

James intravide anche un'immagine di Lily in abito da sera tra le braccia di un ragazzo moro coi capelli lunghi fino alle spalle... cercò di non pensarci.

Poco dopo, Lily chiuse l'album e aprì la seconda scatola, più piccola della prima e più leggera.

Ne tirò fuori un ferma-capelli con tante pietre verdi intorno al pettinino.

Ancora più scioccata di prima, guardò il padre con gli occhi fuori dalle orbite: “Papà... questo è di mamma. Non posso prenderlo...” disse scuotendo la testa.

In quel momento, la signora Evans entrò in cucina e, vedendo la scena, sorrise: “Certo che puoi prenderlo, Lily cara. A me non sta più bene... e poi ho i capelli corti, non mi terrebbe indietro proprio nulla...” disse sorridendo gentilmente.

La ragazza passò le dita sul pettinino sospirando contrariata: “Non c'era bisogno di farmi tutti questi regali... io... non ho nulla per voi e...” disse contrariata e dispiaciuta.

Il signor Evans le prese una mano e sorrise: “Sei qui Lily, sei rimasta con noi per un po'... era tutto ciò che volevamo...” disse con una mano della moglie su una spalla.

La ragazza sospirò sull'orlo delle lacrime: “Oh papà... lo sapete, non posso comunque restare...” disse.

I genitori annuirono: “Lo sappiamo, ce ne ha già parlato lui...” disse la signora Evans indicando James che, intanto, si era allontanato nuovamente per lasciare loro spazio.

è davvero un bravo ragazzo...” continuò la signora Evans.

Lily fissò James e annuì: “Sorprendentemente, lo è...” disse sorridendo.

Ha organizzato tutto lui qualche giorno fa... è stato davvero molto gentile...” disse la signora Evans sorridendo un pochino: “Ti do il permesso di fartelo piacere, Lily...” disse cercando di scherzare, benché avesse comunque un'espressione triste in viso.

Lily ridacchiò, poi guardò l'orologio: “Credo, però, che sia davvero ora di andare... non posso far rimanere qui i genitori di James per così tanto tempo... è Natale anche per loro...” disse alzandosi e prendendo i suoi regali.

Potresti restare, tesoro...” disse la madre guardando la figlia.

Lily, in quell'istante, dopo essere stata un po' con i suoi genitori, fu davvero tentata di accettare. Ma il buon senso fece capolino nella sua testa, e capì che non sarebbe stato possibile.

Che pazza, magnifica idea {Cit. da Alice in Wonderland} mamma... ma... non posso. Non posso davvero. Sapete il perché...” disse lentamente.

La signora Evans sorrise tristemente ma annuì prendendo la figlia tra le braccia e stritolandola in un abbraccio: “Mi mancherai tesoro... tanto tanto... prometti che tornerai, ti prego...” le disse con occhi imploranti.

Lily sorrise e annuì, non sicura di ciò che stesse promettendo.

La casa sarà sempre aperta, per te e per Petunia... non scordarlo...” le disse il padre tenendola stretta nel suo forte e caldo abbraccio.

Lily annuì e non disse altro. Sapeva che se avesse parlato, sarebbe scoppiata a piangere, quindi si avviò verso la porta raggiunta immediatamente da James.
“Pronta?” le chiese con la bacchetta in mano.

Lei annuì e al ragazzo non sfuggirono i suoi occhi lucidi.

Con un ultimo piccolo cenno della mano, Lily e James sparirono dalla vista di Adam e Alison Evans.

Prima di smaterializzarsi, i due si diressero verso la fine del giardino e incontrarono i genitori di James.

Signori Potter... io... non so davvero come...” iniziò a dire Lily con voce spezzata per ringraziarli.

Dorea sorrise e la fermò poggiandole una mano su una spalla: “Non ti preoccupare, cara... è stato un piacere. Tutti hanno il diritto di stare con la propria famiglia per Natale...” disse gentilmente.

A Lily fu difficilissimo trattenersi dal piangere, perciò annuì e guardò i signori Potter smaterializzarsi.

Prese un sospiro e si girò verso James che le sorrise.

Andrà bene, Lily, te lo prometto...” disse abbracciandola.

Forse furono le parole di James, o forse il battito regolare del suo cuore, ma Lily fu subito rassicurata e si sentì un po' meglio, benché ancora scossa.

E poi...” continuò James con voce più malandrina: “Mi devi raccontare di un paio di foto nell'album... vediamo, chi era quello con cui ballavi a pagina 22?” chiese guardandola di sottecchi facendola ridere.

Lily scosse la testa: “L'altro mio ex oltre al Tassorosso di qualche anno fa... aveva una cotta per me e io non lo fermai dal starmi vicino... era l'estate del quinto anno...” disse alzando le spalle.

Nella testa di James suonò un campanello d'allarme: l'anno in cui smise di essere amica di Severus.

Bé, Evans, meno male che i tuoi gusti sono migliorati col tempo... devo dire che ora hai proprio un bel ragazzo al tuo fianco... dovresti aggiungerci una foto...” disse facendola ridere di nuovo.

Lei sorrise e gli prese la mano pronta alla materializzazione: “Sai, forse dovrei...”

Angolino autrice:
E ce la fa!
SCUSATE, SCUSATE per il ritardo ç.ç
Purtroppo con la scuola e i vari impegni, sarò molto meno costante negli aggiornamenti (ah, no, non si era visto -.-" XD) spero seguirete comunque, mi spiace davvero tanto che i capitoli non siano un granché e in più siano anche in ritardo... perdonatemi ç.ç
Giuly

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Capitolo 38
*** Un posto magico dove stare ***


Un posto magico dove stare

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 “Che barba, ragazzi, siete noiosi come... come un gruppo di thestral messi come comici...” disse Alice incrociando le braccia e sedendosi su una poltrona immusonita.

Sirius guardò la ragazza e si alzò in piedi sorpreso: “Ma no, non mi pare che tu abbia la barba, Prewett...” disse guardandola da vicino.

La ragazza alzò gli occhi al cielo e lo spinse via: “Stai alla larga, Black, sei più scemo di un troll di montagna...” disse arrabbiata.

Oh, ce l'abbiamo con le similitudini, oggi?” chiese Frank sorridendo alla ragazza che, però, non ricambiò il sorriso scocciata.

Lui non è stupido come un troll di montagna...” disse James seriamente.

Tutti si voltarono a guardarlo e lui sorrise guardando Remus che completò al posto suo: “... infatti, non è così stupido, puzza uguale, però...” disse difendendosi dal Grifondoro che stava per saltargli addosso.

Ripetetelo se avete il coraggio, razza di...” iniziò a dire lui, subito interrotto da Lily.

Oh, ma guardatelo, poveretto, come potete dire che puzzi come un troll di montagna... non è affatto vero...” disse lei sorridendo al ragazzo che, però, prima di riuscire a ringraziarla fu interrotta dalla stessa Evans che finì la frase: “Lui odora di cane bagnato tutto il tempo...” disse ridacchiando e provocando un attacco di risate da tutti per motivi un po' diversi tra loro.

Attenta, Evans, potrei anche mordere...” disse Sirius lugubre.

Lily non rispose continuando a sorridere.

Ridi pure, ma potrei arrivare con passo Felpato dietro di te e... gnack! Via un braccio!” disse mimando la cosa.

Lily rise con gli altri: “Sì, Sirius, ci riusciresti di sicuro...” rise James stringendo Lily a se con fare protettivo.

Era il ventotto di dicembre, e James, Lily, Sirius, Remus, Peter, Frank, Mary, Emmeline e Alice erano in uno dei numerosi salotti di casa Potter.

James, seduto su una poltrona, aveva Lily appollaiata sulle sue gambe a leggere un articolo della gazzetta del profeta. Gli altri erano divisi tra le poltrone e i sofà della stanza e ognuno faceva ciò che voleva: Frank e Peter stavano giocando a scacchi, Remus studiava storia della magia, Mary ed Emmeline trasfiguravano le fiamme in immagini di animali e Alice... bé... Alice si annoiava e rompeva le scatole... come sempre.

James, in quel momento, si sentiva davvero felice.

Ok, ultimamente lo pensava un po' troppo, era vero.

Ma con Lily vicina, il suo mondo non era mai buio o noioso, era pieno di lei.

Per esempio, in quell'istante, le fiamme del camino illuminavano i capelli della ragazza che, già rossi, sembravano brillare di luce propria e essere a loro volta fiamme vive.

James l'avrebbe osservata per sempre, se lei non avesse interrotto ciò che stava pensando.

Potter, smettila, o ti affatturo...” disse con calma girando una pagina del giornale e continuando a leggere come se niente fosse.

James sorrise appoggiando la testa sulla spalla destra della ragazza.

Anche quello era bello.

Il fatto che lei continuasse a parlargli come prima. In un certo senso, era ancora divertente, anche se i loro litigi tendevano a finire in modo decisamente diverso...

James, per cortesia, ti pare una cosa normale?” chiese lei esasperata.

Lui le sorrise allegramente e lei si accigliò ancora di più cercando di incrociare le braccia: “Non mi sedurrai con quel sorriso, Potter, non questa volta...” disse lei già sulla strada per cedere.

Ragazzi, Sirius chiedeva...” disse Peter entrando nella stanza di Lily in quell'istante. I due si girarono, uno con uno sguardo di pietà per il ragazzo che stava per essere cacciato malamente da Lily, e l'altra con sguardo assassino, che si addolcì pochissimo per dire: “Peter, per cortesia, non ora...”

Minus, spaventato da Lily, che aveva parlato tra i denti, se la squagliò tra le risate di Sirius in corridoio.

James alzò gli occhi al cielo... Felpato, a volte, era impossibile.

Dicevo... Potter, ti sembra normale?” chiese lei con gli occhi spalancati.

James sorrise divertito di nuovo.

Ma certo, giglio del mio cuore, mi pare normalissimo che io voglia starti sempre vicino...” disse gentilmente.

Oh, non ci provare, Potter! Le moine e i complimenti non ti salveranno! Questa cosa non è affatto normale! È... è... aaarrghh!” esclamò lei cercando di camminare per la stanza.

Oh, Lily, voglio semplicemente che tu stia sempre con me...” disse lui sempre divertito.

COSI'? TI PARE NORMALE?” chiese lei facendogli vedere il polso legato da una manetta legata dall'altra parte al polso del ragazzo.

Lui sorrise: “Bé... ti avrò sempre vicina, mi pare...” disse lui abbracciandola per la vita con l'altro braccio.

Tu-sei-pazzo!” borbottò lei contro il suo petto senza riuscire a muoversi.

Mai sostenuto il contrario...” sentenziò lui baciandola.

Lei si rilassò un pochino, ma dopo poco, tornò sul piede di guerra: “Dammi quelle dannate chiavi, Potter, per Merlino!”

James sorrise al ricordo.

Era successo quattro giorni prima, tornati a casa dopo il pomeriggio passato a casa Evans, per non vedere più lo sguardo triste negli occhi di Lily, aveva combinato in due secondi questa cosa.

Aveva funzionato piuttosto bene...

Allora... insomma... mi a-n-n-o-i-o! Facciamo qualche cosa!” ripeté Alice saltellando davanti a tutti.

Nessuno le rispose, perciò Lily, grazie alla telepatia di Alice a farle capire di dover dire qualche cosa, chiese: “Cosa vorresti fare, Ali?” chiese alzando gli occhi al cielo.

La ragazza sorrise e batté le mani felice: “Sono molto felice che tu me lo abbia chiesto, Lily. Faremo una...” disse aspettando che tutti l'ascoltassero: “Caccia al tesoro!”

Tutti buffarono e si risedettero sulle poltrone a farsi i fatti loro.

Un'altra?” borbottò a mezza voce Lily ricordandosi quella fuori da casa sua fatta da James.

Oh, insomma, ragazzi, è una caccia al tesoro, vuol dire che ci guadagnerete qualche cosa...” disse Alice cercando di convincerli.

Guadagnarci qualche cosa implica dei galeoni?” chiese Sirius alzando le sopracciglia scettico.

Alice alzò gli occhi al cielo: “No, Sirius, niente soldi... una sorpresa...” disse felice.

Nessuno sembrò essere entusiasta, perciò Alice guardò James che alzò gli occhi al cielo e disse: “è una bella sorpresa, ragazzi, ve lo assicuro, e poi...” disse attirando la loro attenzione: “Se non lo fate, farò cantare Peter fino alle tre di domani mattina...” disse sorridendo malandrino.

In un momento, la scacchiera tornò al suo posto, le fiamme del fuoco tornarono normali, il libro di Remus si chiuse e alcuni bigliettini spuntarono davanti ad ogni partecipante.

Alice sorrise: “Bene, questo è il vostro primo indizio. Sono tutti diversi, buona ricerca, ci vediamo a destinazione!” disse la ragazza sedendosi su una poltrona.

Lily rimase seduta col giornale davanti e continuò a sfogliarlo.

James ridacchiò: “Tu non vai Lily...?” chiese dando un'occhiata ad Alice come a dirle: Te l'avevo detto...

Lily sbuffò: “Non c'è dubbio che io partecipi ad una caccia al tesoro. Il biglietto è pura logica, troppo facile da capire, e correre in questa casa, col rischio di perdermi per poi trovare...” si fermò fissando il pezzettino di carta senza nemmeno prenderlo in mano: “una torta... no... non ne vale la pena...” disse girando un'altra pagina.

Alice sbuffò: “Lily, togli la magia delle cose...” disse riprendendosi il biglietto e incrociando le braccia.

James, cercando di non ridere a crepapelle, abbracciò ulteriormente Lily da dietro nascondendo il viso sulla sua spalla.

Alice aveva organizzato la cosa il giorno prima, e lui aveva capito, sin dall'inizio, che Lily avrebbe afferrato tutto in meno di qualche minuto.

La Grifondoro, presa da una leggera compassione per l'amica, sospirò e chiuse il giornale.

Dai, Ali... so che hai preparato qualcos'altro per me... mi dispiace, ma era troppo facile da capire, sai che sono fatta così...” disse sorridendole timidamente.

L'altra alzò gli occhi al cielo: “Sei spaventosamente cinica, ragazza mia... comunque, ecco...” disse porgendole un altro foglio, molto più grande e rigido dell'altro.

Lily lo prese sorridendo poi, tornando immediatamente seria, lo iniziò a leggere.

James, intanto, la guardava concentrarsi sulla cosa.

Non inizi subito a cercare?” le chiese.

Lei scosse la testa: “No, è un errore andare subito. In questo genere di cose, basta leggere per bene ciò che si ha e ragionare...” disse sfregando un angolo del cartoncino con il pollice e l'indice della mao destra.

James sorrise e aspettò che lei finisse, facendo un cenno ad Alice quando uscì dalla stanza per andare nel traguardo dell'altra caccia al tesoro.

Poco dopo, Lily si alzò elegantemente e, sempre fissando il cartoncino, si mosse di qualche passo, poi, girandosi verso di lui, disse: “Tu non vieni?”

Lui la fissò confuso e lei scosse la testa: “So che sai cosa io debba cercare, ma vieni lo stesso, no?” disse come se la cosa fosse ovvia girandosi verso di lui.

James sorrise, si alzò, si mise le mani in tasca e la iniziò a seguire con la sua andatura rilassata.

Lily sorrise scuotendo la testa e uscì dal salotto guardando il biglietto.

Come hai capito che lo so?” chiese lui affiancandola.

Lei sorrise mettendo il biglietto tra le labbra e legandosi i capelli in una coda.

Ripreso il biglietto tra le mani disse: “Non sei andato con gli altri...” disse alzando gli occhi dal biglietto e fermandosi guardando i tre corridoi davanti a se, alla sua destra e alla sua sinistra, optando poi, per quest'ultimo.

Sono il padrone di casa, sarebbe stato troppo facile...” cercò di scusarsi lui.

Lei ridacchiò e scosse la testa: “Vero, ma Alice ha guardato te, quando ha avuto bisogno d'aiuto per convincere gli altri... vuol dire che vi eravate già messi d'accordo...” disse lei guardandolo di sottecchi e ricominciando a girare per i corridoi.

James sorrise mettendosi a posto gli occhiali sul naso: “Bé, sai... non avrebbe potuto organizzare nulla, senza che io lo sapessi, io so tutto di ciò che accade qua dentro...” disse drizzando le spalle come un uomo dell'800.

Lily rise e girò a destra: “Ah sì, eh?” disse fermandosi e guardandolo seriamente negli occhi: “E sai anche che ho preso una delle tue foto per metterla nel mio nuovo album?” chiese sorridendo e ricominciando a camminare velocemente.

Come?” chiese lui inseguendola.

Ah, allora non sai tutto... le foto che hai sul muro, Potter...” disse lei alzando gli occhi al cielo.

James la fissò: “Sul serio?” chiese sorpreso.

Lei alzò gli occhi dal cartoncino confusa: “Sì... solo perché i miei non avevano delle foto tue, non vuol dire che non debbano essere dentro al mio album di fotografie. Gli album, di solito, li uso per riassumere momenti che vivo... mi sembra di star vivendo parecchi momenti con te e gli altri, no?” disse lei sorridendo e ammutolendolo per un po'.

Allora...” pensò lei ad alta voce: “Il messaggio dice:

senza alcuna paura

non passerai per l'aurora,

ma sarai illuminata

per una grande serata

Questo vuol dire che dobbiamo passare per un'ala della casa senza molte finestre, fino ad arrivare ad un posto grande – per una grande serata – e che sia molto illuminato. Non so se debba essere illuminato da luci in casa o dal sole, comunque deve essere un posto grande... non credo sia la biblioteca...” disse sorridendo a James.

Lui sorrise a sua volta: “Già giocato quella carta...” disse alzando le spalle malandrino.

Lei annuì: “Perciò sto cercando una sala molto grande, con molta illuminazione che deve essere raggiunta da un corridoio senza finestre...” disse passandosi una mano sulle labbra.

James la guardò molto sorpreso.

Cosa?” chiese lei vedendo la sua espressione.

Lui alzò le spalle: “Sei brava...” disse semplicemente.

Lei sorrise e si sedette per terra velocissimamente.

Che fai?” chiese lui guardandola accomodarsi sul pavimento.

Lei si posò un dito sulle labbra facendogli segno di stare in silenzio.

Poco dopo sospirò: “Perché non hai dei cartelli stradali, qui dentro?” chiese frustrata.

James rise di gusto.

Va bene... va bene... partiamo da qualche cosa di facile facile... la stanza dove dormo...” disse lei iniziando a pensare i corridoi che aveva visto fino a quel momento.

Passarono minuti, e James si sedette di fianco a lei guardandola pensare immobile davanti al biglietto.

Lui e Alice avevano pensato se darle più biglietti, come agli altri, ma avevano capito, che, oltre a trovare subito il tesoro, dopo il solo primo biglietto, non avrebbe mai partecipato, proprio perché per un oggetto, non avrebbe fatto una caccia al tesoro.

Perciò avevano preferito darle un solo cartoncino con al contempo, tutto e niente dentro.

Passarono cinque, dieci, quindici minuti, in cui James aspettò pazientemente che lei capisse. In fondo, guardarla era bello anche senza le fiamme che giocavano con i suoi capelli.

Le avrebbe davvero dovuto dire che, con i capelli legati, era bellissima.

Insomma, i capelli sciolti le stavano benissimo, ma con anche solo la coda, sembrava uscita dall'ottocento e sembrava una di quelle dame, vestite con lunghi abiti sofisticati, che ballavano tutta la sera, benché, in quel momento, avesse solo dei jeans, una maglia e un maglione addosso, e non un lungo vestito di seta.

Sorridendo, James appoggiò la testa al muro e pensò a ciò che lei doveva cercare. In un certo senso, era molto collegato con ciò che aveva appena pensato. Avrebbe voluto portarcela subito, tirarla su, prendendola per mano, e correre a perdifiato per i corridoi fino ad arrivare a... bé... tanto non ci avrebbe messo ancora molto...

Nemmeno l'avesse sentito, il respiro di Lily si fermò come folgorato, poi si velocizzò eccitato: “Ho capito! Ho capito! Vieni!” gli disse prendendolo davvero per mano e iniziando a correre per i corridoi girando, con sicurezza, a destra e a sinistra.

Arrivati davanti ad una porta, Lily lo guardò. Lui si appoggiò al muro e incrociò le braccia divertito: “Non credo che ti fermeresti nemmeno se la casa stesse crollando, Lily... aprila...” le disse.

Lei spinse i battenti e entrò nella grande sala che le si stanziò davanti.

Sorpresa e felice nello stesso istante, corse al centro e iniziò a saltellare: “Ah! Sapevo che fosse una sala da ballo! È una sala da ballo! James, hai una sala da ballo in casa!” disse al contempo esasperata ed euforica.

James ridacchiò e la raggiunse: “Sì, ce l'ho” disse senza sapere esattamente come reagire a quell'esclamazione.

Lily rise come una bambina davanti a della cioccolata guardandosi intorno.

La stanza era lunghissima e piuttosto larga. Sembrava uscita da uno dei romanzi di Jane Austen. Le pareti erano decorati con ghirigori dorati e il pavimento era lucido come se fosse stato appena lavato. Lily fu sicura di poter sentire e vedere le persone ballare e passare la notte in quella sala secoli prima.

Le finestre arrivavano quasi fino al soffitto, ed erano arcuate sulla parte alta.

Portavano dentro la stanza la luce aranciata del tramonto, che tingeva tutto, come se il fuoco sfavillasse ovunque.

Vieni...” disse James portandola verso le finestre. Con un colpo di bacchetta, le aprì e portò la ragazza sul terrazzo lì fuori.

Lily si sentì come Giulietta Capuleti, del romanzo di Shakespeare, o come Raperonzolo.

Il terrazzo dava su un bellissimo giardino dietro la casa.

La ragazza si chiese come potesse esserci un giardino talmente grande dietro una casa in una città per metà babbana, poi sorrise, pensando che, molto probabilmente, tutto quello era possibile grazie a degli incantesimi.

è molto meglio di una torta al cioccolato, grazie...” disse guardando il sole che tramontava.

James rise, poi la guardò confuso: “Come fai a sapere che fosse di cioccolata?” chiese scioccato.

Lei rise di cuore: “Ho tirato ad indovinare... a tutti piace il cioccolato, e poi, ce n'era un po' sul mio biglietto per la caccia al tesoro comune...” disse sorridendo.

James scosse la testa; era perfetta, come sempre.

Comunque, perché questa cosa?” chiese lei dopo un po' girandosi verso di lui.

James alzò le spalle appoggiandosi con la schiena alla ringhiera del terrazzo: “Nulla in particolare... un avvenimento che non ho mai trovato importante, ma di cui mi sono ricordato solo questa mattina....” disse lui semplicemente.

Lei piegò la testa confusa. Era il ventinove di dicembre. Natale era passato, il suo compleanno sarebbe stato un mese dopo e quello di James a Marzo. Quel giorno era il ventotto

Ventotto... ventotto... non le veniva in mente nulla.

Lui sorrise: “Non c'è problema se non te lo ricordi, non è importante come pensi, solo una scusa per portarti qui... mettiamola così, ventotto di novembre, ti ricorda nulla?” chiese lui sorridendo.

Lei ci pensò. A novembre erano accadute parecchie cose.

L'uno era andata a casa Malfoy e aveva riportato a casa James. Due settimane dopo, il quindici, si era svegliato e sei giorni dopo, il ventuno, erano tornati a scuola. Cinque giorni dopo avevano avuto un esame e... oh... il ventotto... il ventotto...

Lui sorrise vedendo lo sguardo della ragazza: “Eh già... un mese fa avevi la febbre a quaranta e deliravi parlando di comete viola che passavano sul tuo baldacchino...” disse lui ridacchiando.

Lei sbuffò spostandosi una ciocca di capelli via dagli occhi: “Non dovresti prendermi in giro su certe cose... stavo male...” disse lei col broncio.

Lui rise e l'abbracciò: “Sì, malata e completamente delirante, tanto da cadere tra le mie abilissime braccia da affascinante Grifondoro...” disse lui stringendola a se.

Modesto come sempre, Potter, davvero...” disse lei appoggiando la testa sul suo petto col sorriso sulle labbra.

Bé, dico la verità. Sarebbe peggio se dicessi delle bugie, no?” disse col suo faccino da cucciolo.

Lei gli diede un leggero pugno sul petto: “Ma piantala...” disse ridendo.

Siamo durati un mese per ora, ed è grandioso, visto che mi dicevi sempre che non sarei durato nemmeno due minuti con te... è un grande obiettivo...” disse lui sorridendo felice.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Andiamo, signor-sono-modesto-come-pochi... si staranno chiedendo dove siamo. Per il record, ricordamelo tra un anno, e portami in un altro posto del genere, e ti saprò dire che ne penso...” disse lei ridendo e uscendo da quel posto così bello e pensando, però, che stare tra le braccia di James fosse ancora più... bé... magico.

Angolino autrice:
*Saltella per la stanza felice* Sono puntuale! Sono puntuale! è domenica ed è passata solo una settimana dall'ultimo aggiornamento!
Ok, la smetto XD
Comunque... credo che... sì... insomma... questo capitolo mi piace. Mi piace davvero *^* Ok, non come il ventinovesimo, ma... è carino... non è carino? nemmeno un pò? Ok...
Ciao XD
Giuly
P.S. Volevo pubblicare il capitolo alle otto e quaranta, ma EFP si è fermato per un pò, perciò sono riuscita a pubblicarlo solo ora... scusate ç.ç

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Capitolo 39
*** Dieci piccole, innocenti domande ***


Dieci piccole, innocenti domande

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Lily respirava lentamente.

Era completamente rilassata, cosa che non accadeva dalla notte dei tempi.
 

Non si capacitava della calma che aveva nella sua mente. era davvero troppo strano, riuscire a non avere mal di testa per qualche minuto.
Forse era il fatto che in sala comune non ci fosse nessuno. O che il fuoco scoppiettasse sempre più piano essendo così tardi. Oppure che il petto di James si sollevasse ad un ritmo lento e calmo come a cullarla sotto la sua testa, mentre entrambi erano stesi sul divano dormicchiando.

Era domenica notte. James e Lily avevano fatto l'ultima ronda della settimana e si erano fermati in sala comune per rimanere un altro po' insieme parlando, magari del più e del meno.

Eppure, tra i test, le interrogazioni, le ronde, le riunioni, chi per il Quidditch e chi per il club di pozioni, si erano trovati entrambi a dormicchiare abbracciati sul divano della sala comune vuota.

Era circa metà febbraio, e il freddo era... crudele. Si infiltrava dovunque. Sotto le finestre, sotto le porte, giù per il camino... perciò i due si tenevano stretti e al caldo davanti al fuoco che emanava luce e calore, dando una sorta di intimità alla stanza.

Lily... credo sia meglio andare nei dormitori...” le sussurrò James all'orecchio meno convinto di lei.

Lei sospirò e nascose ancora di più il viso contro il collo del ragazzo che sorrise.
“Dai, Lils... va a finire che ci sveglieremo col torcicollo domani...” le sussurrò lui sempre meno convinto.

Mmh-mmh” disse lei senza specificare se intendesse un sì o un no come risposta.

James rise piano e la tenne stretta respirando il profumo dei suoi capelli.

Era tremendamente rilassante, per lui, sentire il profumo della ragazza. Era come un calmante unico e tutto suo, che sapeva di rose e margherite.

Sorrise all'idea, perché al compleanno della ragazza le aveva regalato, tra le altre cose, proprio delle rose e delle margherite. Si era arrabbiata anche quella volta... anche se in un modo molto carino.

Le tende del letto si aprirono e la luce gli colpì gli occhi.

Sia maledetto, tu e tutti quelli che ti hanno fatto aprire le tende così brutalmente!” disse James portandosi il cuscino sopra la testa.

Bé, grazie James, ma credo di essere già abbastanza maledetto...” disse Remus con un sorriso divertito in viso.

Scusa, Rem...” disse James maledendo se stesso per aver reagito così in fretta.

Nessun problema, James... e poi me lo avevi detto che avresti reagito così...” disse Remus continuando a sorridere.

James si ricordò della sera prima, quando aveva chiesto a Lunastorta di svegliarlo presto la mattina dopo e di non avere pietà per tirarlo su dal letto in tempo.

Giusto! Oggi è il 30 gennaio!” esclamò James sedendosi in fretta sul letto a gambe incrociate.

Remus sorrise: “Già... Lily è sempre puntuale, ti conviene prepararti in fretta e scendere subito...” disse il ragazzo guardando l'orologio.

James sorrise, si preparò e scese alla velocità della luce in sala grande.

Si sedette al suo solito posto e aspettò che arrivasse Lily che, solitamente, si sedeva di fianco a lui – bé, da qualche mese a quella parte, almeno -.

Quando la ragazza entrò, James realizzò che intorno a loro non ci fosse quasi nessuno.

Meglio. James sapeva che si sarebbe davvero arrabbiata, e forse era quello il bello della cosa.

Buon giorno...” mormorò lei ancora insonnolita.

James sorrise, aspettò che si sedesse e, una volta che si fu messa comoda, la prese per la vita e la baciò mormorando: “Auguri Lily...”

Oh giusto... il compleanno...” disse lei senza alcuna felicità nella voce.

James se lo aspettava. Lily non era mai stata felice di festeggiare il proprio compleanno. Forse perché sapeva che la sorella non le avrebbe mai augurati un buon compleanno, o semplicemente perché sapeva che non avrebbe potuto passarlo con la famiglia.

Oh, giusto... proprio quello...” disse lui porgendole un mazzo di rose rosse e prendendola un po' in giro.

Dei fiori, James...? In mezzo alla sala comune?” chiese lei arrossendo e spalancando gli occhioni verdi non sicura se essere felice o no della cosa.

Lui glieli lasciò in mano e lei toccò i petali vellutati di una rosa: “Non è molto originale...” disse prendendolo un po' in giro: “E avrei preferito lo avessi fatto in un altro momento...” disse lei arrossendo ancora di più.

James sorrise: “No, non sono originali... ma c'è ancora tutta la giornata davanti... i momenti saranno molti...” disse bevendo un po' di te e guardandola di sottecchi.

Lei spalancò di nuovo gli occhi: “Non... non lo farai sul serio, vero?” chiese spaventata.

Lui rise: “Che cosa?” chiese scoccandole un bacio sulla guancia.

Lei scosse la testa e posò i fiori di fianco a se: “Sei senza vergogna, James, davvero...” disse col cuore che le batteva forte.

La giornata, per Lily, era passata da un batticuore all'altro.

Ogni angolo del castello che girava era sempre più spaventata che James spuntasse con... bé... qualsiasi cosa volesse fare.

Si sentiva molto un ninja, che girava attaccato al muro per non farsi scoprire.

Ovviamente, aveva sottovalutato James, come al solito, visto che, ad ogni singola lezione, si era ritrovata una margherita sul banco.

Dopo la fine delle lezioni andò a cena e si sorprese di non vedere il ragazzo già seduto.

Arrivata già alla seconda portata, però, vide James entrare in sala grande con un sorrido stampato in viso.

Un bruttissimo presentimento prese la ragazza che lo fissò sedersi di fronte a lei, visto che di fianco aveva Alice e Mary.

Cos'hai fatto?” chiese senza voler davvero sapere la risposta.

Lui sorrise: “Non so di cosa tu stia parlando...”

Preoccupata, lei si alzò e si diresse in sala comune nel suo dormitorio.

Appena entrata, si dovette appoggiare allo stipite per non... ridere? O svenire... forse entrambi.

C'erano fiori ovunque. Sulle pareti, sui letti, sulle cortine del suo baldacchino, sui comodini, vicino alla stufa, intorno allo stipite della porta.

Lily si avvicinò e vide che fossero gigli.

Sulle prime sorrise, sfiorandone uno, poi spalancò gli occhi e corse giù dove gli studenti stavano cominciando a tornare dalla cena.

Appena vide James, gli corse incontro, gli prese una mano e lo trascinò dalla parte opposta, seguita da un paio di esclamazioni e fischi da parte degli studenti e, in particolare, di Black.

Arrivati in un corridoio deserto al settimo piano, Lily si fermò e incrociò le braccia guardando il sorriso soddisfatto di James.

Sei impazzito? Ora come faccio a spiegarlo alle ragazze che sono appena salite in dormitorio? E la McGranitt? Cosa farò quando sarà lei a salire se dovrà dirmi qualche cosa? Ci hai pensato? Sei impazzito? Sei-” e James la baciò stringendola a se.

IMPOSSIBILE! Disse Lily a se stessa finendo la frase che era stata fermata – nuovamente – da un attacco di James.

Merlino, perché fai così?” chiese lei guardandolo negli occhi qualche minuto dopo.

è divertente e ti mette in difficoltà...” disse lui mormorando tra i capelli della ragazza.

Lei sbuffò: “Bé, siamo a posto, allora... almeno lo sai... è già un passo avanti...” disse la ragazza alzando gli occhi al cielo.

James sorrise, la lasciò andare e prese un pacchetto dalla tasca.

Buon compleanno...” disse porgendoglielo.

Lei guardò prima lui poi il pacchetto un po' diffidente: “Non mi spunteranno davanti una miriade di... orchidee, vero?” chiese prima di prendere il regalo.

James sorrise ma storse un po' il naso: “No, non mi piacciono molto le orchidee, al massimo sarebbero stati girasoli...” disse alzando le spalle.

Lily si appuntò mentalmente che, probabilmente, i girasoli erano tra i suoi fiori preferiti e prese il pacchetto.

Non era rigido. Benché fosse squadrato, si poteva piegare senza romperlo.

Aprendo gentilmente la carta, scostò il bocciolo di rosa bianco che bloccava il nastro guardando di sottecchi James che sorrise divertito e prese fuori il contenuto del pacchetto.

Erano foto. Decine e decine di foto. Pensava fossero di anni prima, come quelle sul muro di James, invece erano dell'ultimo mese.

Loro due insieme che camminavano, lei che studiava, lui che rideva facendole il solletico.

Quando... quando le hai fatte?” chiese sorpresa.

James alzò le spalle: “Quando non guardavi, mi pare ovvio...” disse sorridendo: “Hai detto che non avevi delle foto nostre da mettere nell'album. Ora le hai...” disse sedendosi di fianco a lei sul davanzale della finestra del corridoio.
Lei sorrise incredula continuando a sfogliare le foto.

Rise vedendo una foto con lui che metteva tutti i fiori nella camera poco prima: “Chi l'ha fatta questa?” chiese lei indicando l'immagine.

Lui rise: “Sirius... non è un granché a fare foto, ma Remus si è rifiutato di salire nel vostro dormitorio...” disse alzando le spalle.

Sai che da caposcuola non dovresti proprio irrompere nel mio dormitorio, vero?” chiese lei guardandolo di sottecchi.

Da bravo caposcuola, devo anche controllare che tutto sia a posto e lì non era tutto a posto... mancavano dei fiori...” disse facendola ridere.

Grazie...” disse dandogli un bacio sulla guancia: “Mi hai dato del lavoro da fare, le dovrò attaccare tutte, ora...” disse mettendole nella tasca della divisa e alzandosi in piedi.

Andiamo, su... devo riordinare la stanza da cima a fondo dai mille gigli...” disse prendendogli la mano.

Lui rise e l'abbracciò per la vita: “In realtà sono centoventisei...”

Scusa...” disse lei ironica: “Mi sono sbagliata...”

James sorrise.

Era stata una bella giornata, in fondo, quella del trenta gennaio.

Lily aveva profumato per giorni di gigli e la cosa aveva fatto molto ridere Sirius, che l'aveva presa in giro per un bel po'.

Un'altra giornata bellissima, era stata quella dell'ultimo dell'anno a casa sua.

Ragazzi, mancano dieci minuti, li avete presi i fuochi d'artificio?” chiese Alice saltellando da una parte all'altra del giardino per riscaldarsi e per farsi ascoltare.

Sirius alzò gli occhi al cielo: “Sì, Alice... ce l'hai già chiesto otto volte.” disse indicando il fondo del giardino.

James sorrise guardando gli amici parlare poco lontano da lui e da Lily.

Erano nella parte un po' più buia del giardino, seduti sull'erba un po' ghiacciata, e guardavano il cielo rannuvolato in alcuni punti da nuvole grigio scure.

Domani verrà a piovere...” disse Lily seguendo con gli occhi le nuvole.

Domani è un altro giorno. L'importante è che non piova ora...” disse lui stringendola a se.

Lei appoggiò la testa sulla sua spalla: “Dimentichi che domani è tra pochi minuti, quindi potrebbe piovere...” disse lei.

Lui sbuffò divertito: “Sei pessimista come pochi, Evans... magari verrà a nevicare, non lo puoi sapere...”

Lily si allontanò un pochino e starnutì con quello che James chiamava un piccolo squittio.

Scusa... comunque, no, verrà a piovere... e anche tra poco, direi...” disse lei guardando le nuvole.

Luis scosse la testa: “Sei impossibile, Evans, sempre pessimista... come fai a saperlo...?” chiese dandole un bacio sulla testa.

Lei alzò le spalle: “Ho starnutito...” disse con calma.

E ciò indica che pioverà?” chiese lui scettico.

Lei girò la testa: “Di solito sì...” disse un po' piccata.

Lui sorrise: “Ok, ok... ti credo... forse...” disse prendendola in giro.

Lily lo guardò sorridendo un po' malignamente: “Vuoi scommettere, Potter?” chiese sedendosi di fronte a lui.

Scommettere?” chiese lui sorpreso.

Lei annuì.

James sorrise: “Non ti facevo tipo da scommettere, Evans...” disse lui sorpreso.

Lily lo guardò di sottecchi: “Dimentichi, che conosco te e Sirius da sette anni...” disse lei con calma.

James sorrise: “Bene, cosa vorresti scommettere?” chiese lui.

Lily lo fissò pensierosa. Cosa avrebbe voluto?

Bé, un paio di cose c'erano, perciò sorrise: “Se vinco io ti potrò fare 10 domande, a mia discrezione, imbarazzanti o meno, a cui tu dovrai obbligatoriamente rispondere...” disse lei sorridendo.

James inarcò le sopracciglia confuso ma alzò le spalle: “Va bene, se vinco io... bé... ok, se vinco io, invece, potrò fare anche io dieci domande a te con le stesse regole.” disse lui sorridendole furbamente.

Lily spalancò gli occhi, poi annuì: “D'accordo...” disse porgendogli la mano.

Lui porse di rimando la sua e strinse quelle dita sottili e fredde che lei gli aveva messo davanti.

Con un leggero strattone, poi, la trasse a se e la baciò giustificandosi, poco dopo, con un: “La stretta di mano mi sembrava troppo poco...”

Ehi, piccioncini...” urlò Mary poco dopo: “Mancando quindici secondi!” disse.

I due li raggiunsero appena in tempo per iniziare il conto alla rovescia.

10!” dissero tutti insieme.

Una goccia cadde sull'erba.

9!”

un'altra cadde sul cancello.

8!”

un'altra cadde sul naso all'insù di Lily.

7!”

Una cadde su una lente destra degli occhiali di James.

6!”

Una, due, tre, quattro, cinque gocce caddero sulle teste dei ragazzi e James e Lily si guardarono.

5!”

Altre gocce caddero sulle teste dei ragazzi.

4!”

Una cortina di pioggia iniziò ad abbattersi sulle case davanti ai ragazzi.

3!”

James e Lily guardarono il cielo e videro la pioggia avvicinarsi-

2!”

La pioggia si abbatté su di loro.

1!”

Tutti erano già completamente bagnati.

Buon anno!” urlarono tutti insieme con i fuochi d'artificio che partirono da soli, essendo programmati per scoppiare solo a mezzanotte.

Anno bagnato, anno fortunato!” urlò Sirius sopra tutti.

Lily avrebbe voluto dirgli: “Guarda che quella è la sposa, non l'anno!” ma James l'abbracciò e la baciò stringendola a se e sorridendo sulle sue labbra.

Sembri un pulcino bagnato...” le sussurrò stringendola a se.

Lei rise e rispose: “Non sei da meno, Potter...” disse senza spostare le braccia dalle spalle del ragazzo.

Sei di buon umore?” chiese lui già sapendo cosa Lily avrebbe risposto.

Lei alzò le spalle. “Mi pare stia piovendo...” disse lei prevedendo qualche risposta malandrina.

James sorrise: “Già, ma ha iniziato a piovere ieri...” disse con calma.

Però ha piovuto...” disse lei guardandolo di sottecchi.

Ma non nel momento in cui avevi predetto...” disse lui insistendo.

Lily prese un sospiro ormai avendo capito cosa James volesse fare: “Quindi...?” chiese cercando di non mostrarsi ansiosa.

Credo che faremo entrambi il gioco delle dieci domande più tardi...” disse lui baciandola di nuovo.

* * *

Due ore dopo, dopo brindisi su brindisi e parecchi bicchieri di wiskey incendiario – almeno da parte di Sirius, che si era addormentato senza ritegno su una poltrona a testa in giù – i ragazzi si ritirarono nelle proprie rispettive stanze per andare a dormire, tranne Lily, che rimase nella stanza di James, visto che Sirius non c'era stato verso di spostarlo dal salotto.

Seduti uno da un lato e l'altra dall'altro capo del letto, sembravano due cowboy pronti a estrarre dalle fondine le proprie pistole formate da... dieci domande.

Allora...” iniziò lui: “Dieci domande, eh, Lily?” chiese sorridendo.

Lei annuì determinata quanto lui.

Lily aveva i capelli che, bene o male, le sparavano da tutte le parti. La pioggia glieli aveva tutti messi in disordine. La capigliatura di James, al contrario, sembrava assolutamente normale.

Spettinata come al solito, insomma.

Chi inizia?” chiese lei alzando le sopracciglia.

James sorrise: “Prima le signore, Evans... e poi l'idea è stata tua...” disse sorridendo.

Lily sorrise in un modo talmente furbo e malandrino, che quasi spaventò James.

D'accordo, allora... sappi che non avrò pietà...” disse cercando di non ridere e con il cuore che le batteva a mille.

Aveva deciso di chiederglielo in ogni caso.
Sapeva che stava rischiando, e forse non lo voleva proprio sapere, ma... no. Voleva sapere. Non voleva logorarsi cercando di capire se... bé... se...

Forza allora...” disse lui incrociando le braccia e appoggiandosi alla testata del letto.

Lily prese un respiro: “Va bene, ma ci sono delle regole. È obbligatorio rispondere. Non si può evadere la domanda e se si vuole approfondire la cosa, bisogna aspettare il turno seguente... ah e non si può chiedere perché, come o come mai sia stata fatta la domanda...” disse lei stringendo le proprie mani insieme per non far notare il tremore che l'aveva presa.

James annuì: “D'accordo, inizia allora...”

Lily prese un respiro e disse tutto d'un fiato senza pensarci troppo sopra e rompendo immediatamente il ghiaccio: “Hai mai fatto sesso?” disse incrociando le braccia e mettendosi in una posizione speculare a quella del ragazzo.

Scusa come?” chiese lui sorpreso dalla domanda.

Lei alzò un sopracciglio cercando di non ridere per il nervosismo.

Ah giusto, niente come... eccetera...”

Cavolo, era proprio stata schietta.
Non se l'aspettava per niente...

Pensavi ti avrei chiesto quale fosse il tuo libro preferito?” chiese lei ridacchiando un po' più calma.

Diciamo che mi aspettavo una cosa del genere, sì...” disse muovendosi a disagio.

Guarda che se ti ho fatto questa domanda vuol dire che sono preparata alla risposta... se no, avrei preferito rimanere nel dubbio, non credi?” chiese lei calmandolo un po'.

Sì, bé... pensandoci su, effettivamente, James pensò che fosse vero... anche lui se l'era chiesto un paio di volte su di lei.

Schiarendosi la voce, annuì: “Sì... un paio di volte...” disse grattandosi il dorso della mano sinistra.

Lily alzò un sopracciglio ma non disse nulla.

Tocca a me?” chiese lui guardandola in viso. Lei sorrise e annuì.

Stessa domanda...” disse incrociando le braccia.

Lei ridacchiò: “Proprio non hai fantasia, eh? Va bene... rispondo...” disse scuotendo la testa: “No. Ci sono andata vicina, una volta, ma no, devo dire: fortunatamente, non è successo.” disse passandosi le dita sul piccolo naso.

James prese un sospiro di sollievo. Era piuttosto spaventato dalla cosa, ma non ne capiva il motivo.
“Domanda numero due...” disse lei poco dopo: “Quanti anni avevi?” chiese con calma.

Ancora? Ma non avrebbe smesso di parlarne? Si chiese lui spostandosi nuovamente agitato.

Quello era una sorta di tasto dolente, che non lo aveva mai reso fiero.

Tredici...” disse guardandosi le mani

Lily piegò la testa curiosa e sorpresa allo stesso tempo, e lui non ebbe bisogno di un'ulteriore domanda da parte della ragazza per rispondere: “Non ne vado fiero... semplicemente era... non so se te la ricordi... una dell'ultimo anno. Uscire con una più grande è sempre una cosa bellissima a quell'età e... sai... lei aveva diciassette anni, quindi avevamo, chiaramente, esperienze diverse...” disse alzando le spalle noncurante della cosa.

Lily non sapeva come prenderla la cosa. Era stato traumatizzato? Non riusciva a capirlo.
Quasi leggendole nel pensiero, lui aggiunse: “Non è stato un trauma, non ti preoccupare.” disse ridendo: “Ero piuttosto consapevole della cosa... solo che, bé, col senno di poi, ho capito che avrei potuto dire di no...” disse lui alzando le spalle.

Lily soppesò la risposta e annuì aspettando la seguente domanda di James.

Cambiando argomento... Sei sicurissima di voler fare l'auror?” chiese lui con un timido sorriso.

Lei alzò gli occhi al cielo. Ancora con quella storia: “No... no, Potter, sto facendo queste lezioni così per hobby...” disse facendolo ridere: “Ne sono sicura. Voglio proteggere quelli come me, che non hanno nessuno che possa aiutarli... e poi... non pretenderai mica che ti lasci andare da solo là fuori, no? Mi immagino, te e Black nella mischia tra mangiamorte e inferi... no, voglio prendere parte anche io alla cosa...” disse lei sollevando i pugni come a combattere a mani nude.

James sorrise prendendole le mani e intrecciandole alle sue.

Terza domanda...” disse lei guardando le loro mani insieme.

Quante sono state prima di me?” chiese gentilmente.

Lui alzò gli occhi al cielo: “Non mollerai l'argomento: 'Vita privata di James', vero?” lei si morse il labbro e scosse la testa ridacchiando.

Lui sospirò: “Direi... cinque? Forse sei... Sirius lo sa meglio di me...” disse lui alzando le spalle.

Sirius lo sa meglio di te?” chiese lei scettica.

James sorrise: “è la tua quarta domanda?” chiese ridacchiando.

Lei sbuffò: “No, ma non puoi lanciare una frase così pretendendo che io non dica nulla...” disse col broncio.

James rise e rispose: “Lo sa meglio di me, perché ha una memoria semi fotografica, almeno per le ragazze. E poi perché, mi spiace dirlo così, quelle che sono state con me erano una sorta di... ehm... diversivo? Modo di farsi notare? Non so come spiegarlo, però volevo fare in modo che mi vedessi.” disse alzando le spalle.

Lily sospirò: “Ti dovrei dire che non è stato giusto farlo...” disse senza lasciargli le mani: “Ma se non l'avessi fatto, non saremmo qui...” disse sorridendo.

Lui sospirò di sollievo e fece la sua domanda: “Uguale alla tua...” disse sorridendo al suo sguardo esasperato.

Vorrei davvero, davvero rispondere anche io: 'Oh, sì, sono stati più di otto, ma Alice lo sa meglio...' solo che non è così...” disse lei sospirando: “Possiamo dire... uno e mezzo? Non guardarmi così... li conto così, perché uno è durato quasi un anno, mentre l'altro nemmeno un mese, perciò, essendo la differenza così tanta, li conto come uno e mezzo...” disse alzando le spalle.

Uno dei due è quello della foto?” chiese lui.

Lei sorrise: “Me lo chiedi così, oppure è la tua prossima domanda?” chiese imitandolo.

Lui sorrise e aspettò che lei rispondesse: “Sì, è babbano... come i miei genitori, l'ho incontrato qualche estate fa...” disse alzando le spalle, poi ridacchiò: “Sinceramente, non mi ricordo nemmeno più perché mi piaceva...” disse incredula.

James sospirò: “Bene...” disse.

Divertita da quell'esclamazione, Lily abbracciò di slancio James, che la prese tra le braccia sorpreso.

Sei proprio esasperante...” gli disse senza sapere in realtà il motivo. Semplicemente le sembrò giusto dirlo.

Lui sorrise tra i suoi capelli e la fece sedere, più comodamente, con la schiena contro il suo petto e la testa di fianco alla sua, appoggiata all'incavo del suo collo.

La ragazza sbadigliò dietro la propria mano e si appoggiò a lui stanca: “Quarta domanda, una più facile, questa volta...” disse riintrecciando le proprie mani a quelle del ragazzo: “Come hai scoperto di Remus? E del suo... ehm... problema?” chiese lei con calma.

Lui alzò le spalle: “Ogni mese spariva per una notte e la mattina dopo era in infermeria... dopo due anni che lo vedevamo così, abbiamo deciso di fare qualche ricerca e abbiamo capito che ci fosse qualche cosa di strano.” disse semplicemente.

Lily annuì. Aveva immaginato qualche cosa del genere.

Domanda facile anche io...” disse lui pensandoci su: “Perché ti piace tanto studiare?” chiese lui.

Lily girò la testa verso il ragazzo con le sopracciglia inarcate, poi scoppiò a ridere: “Ti sorprenderà sapere, James, che a me non piace per niente studiare... bé, a parte pozioni...” disse lei ridacchiando.

Ah sì?” chiese lui sorpreso.

Lei annuì: “Insomma, con questo non dico che mi faccia schifo o altro, ma tende ad annoiarmi parecchio... lo faccio perché non voglio che gli altri pensino che solo perché sono nata babbana, allora non posso essere brava in una scuola di magia. Poi, ci sono materie che mi piacciono, tipo pozioni, ovviamente, o anche Storia della magia... credo che Bathilda Bath sia un genio, davvero...”

James scosse la testa. Lo sorprendeva sempre, non c'era verso.

Va bene... quinta domanda... mi vuoi spiegare, sinceramente... chi fosse Cole e perché sia sparito così?” chiese lei.

James ripensò un momento alla cosa. Ah... intendeva...

Intendi quello che hai trovato dai Malfoy con me...” disse lui guardandola.

Lei lo guardò di sottecchi: “Te ne eri dimenticato?” chiese quasi divertita.

James la guardò timidamente ma ridendo: “In realtà sì... quello che ti posso dire è che lui mi ha detto, prima di andare contro i dissennatori che era... come dire... la forma fisica dei miei sentimenti per te...” disse cercando di non risultare troppo imbarazzato.

Lily lo guardò confusa: “La forma fisica dei tuoi sentimenti per me?” chiese.

Lui annuì.

Lily guardò il muro davanti a se cercando di fare mente locale. Aveva letto sul libro della biblioteca di James.

Sai, credo di aver letto, sul libro che mi hai prestato, qualche cosa del genere... è una cosa molto rara...” disse lentamente: “Ma che può capitare in casi estremi di pericolo o di debolezza fisica... è come se un sentimento forte che hai ti volesse aiutare, ecco...” disse in parola povere.

James si mosse, non sicuro se essere a disagio o meno e sospirò: “Tocca a me, no?” chiese.

Lei annuì, semi addormentata sulla sua spalla: “Cosa facevate tu, Sirius e Remus qualche settimana fa nell'aula dove vi ho trovati?”

Lily spalancò gli occhi spaventata e il cuore le cominciò a battere fortissimo.

E-ecco io...” disse balbettando.
James piegò la testa in attesa.

Lily sospirò: “Promettimi che non ti arrabbierai né con me né con loro...” disse lei. In fondo, le regole del gioco erano chiare.

James sospirò e annuì.

Lei si riappoggiò su di lui: “Bé... ecco... Ho sentito quando tu e Sirius avete discusso quella mattina. Del fatto che tu stessi cambiando e tutto il resto...” disse lei giocando con una ciocca di capelli.

James aspettò che continuasse.

E... bé, ho voluto parlarne con Sirius. In fondo, lui ti conosce molto meglio di me. Siete stati amici, fratelli per parecchi anni, è ovvio che ti conosca meglio, perciò... ho deciso di chiedergli se davvero pensasse che fosse meglio per te non stare con me.” disse lei.

James continuò ad ascoltare cercando di non arrabbiarsi o di non trarre conclusioni affrettate.

Lily, sempre più nervosa, continuò a giocare con i propri capelli: “Ecco, gli ho detto che, se l'avesse ritenuto necessario... se avesse pensato che sarebbe stato meglio per te... allora ti avrei potuto lasciare...” disse lei con voce sottile.

Lui non disse nulla, ma Lily avverti, che il battito del ragazzo rallentò precipitosamente e, infine, accelerò in modo preoccupante.

Probabilmente non ci sarei riuscita...” disse velocemente lei: “Ma, devi capire, che conosco solo alcune cose di te e ho notato anche io che sei cambiato. Non posso dire di non esserne abbastanza felice, ma, in certi momenti, mi chiedo se sia stato giusto. Mi chiedo se a e non dispiaccia non fare più le bravate che facevi prima. Perciò, quando ho saputo che secondo tuo fratello eri cambiato... bé, un po' troppo, mi sono detta che oltre a volere stare con te, io voglio anche ciò che è bene per te...” disse lei torcendosi le mani: “Quindi, anche se la cosa nuocesse a me, se ti facesse bene, la farei comunque... naturalmente, Sirius mi ha dato della pazza e mi ha detto che non avrei dovuto farlo... infine, si è inventato una scusa, decisamente non plausibile, per non dirti ciò di cui avevamo discusso...” disse lei deglutendo a disagio.

James si mosse di nuovo e la fece girare in modo da essere uno di fronte all'altra.

Le prese le mani e le trovò freddissime. Segno che avesse paura.

Sorrise e lei si rilassò.

Sai, di solito non do corta a Sirius... ma devo dire che sei davvero pazza, Lily... forse è per questo che cerco di stare con te da tanto...” disse guardandola negli occhi.

Lei sorrise arrossendo un pochino: “Bé... se fossi normale sarebbe noioso, no?” chiese sorridendo timidamente.

Lui l'abbracciò: “Sì, forse hai ragione...” disse baciandola sul collo.

Lily sospirò: “Perdonata?” chiese gentilmente.

Non mi sembra ci sia nulla da perdonare...” disse lui sorridendo e baciandola.

Alla fine finirono insieme stesi e abbracciati semi addormentati.

Mancano ancora 5 domande, James...” disse lei svegliandolo.

Lui si tolse gli occhiali e li appoggiò sul comodino stringendola a se: “un'altra volta, Lily... ora dormi...”

E si sarebbero addormentati con molto piacere, se solo Sirius non fosse entrato barcollando nella stanza e non avesse detto con una mano sugli occhi: “Se state facendo cose oscene, preferisco tornarmene di sotto...”

James sorrise. Quella notte non avevano dormito per niente.

Il giorno dopo erano andati a letto alle sette di sera, saltando entrambi la cena e facendo pensare male tutti che, naturalmente, ascoltavano solo le parole del suo fratello depravato.

Lily... non ci siamo ancora fatti le altre cinque domande...” disse lui ricordandosi in quel momento di quel dettaglio.

Lei alzò la testa confusa e capì: “Oh... è vero...” disse riappoggiando pesantemente la testa sul divano come se niente fosse.

James rise: “Sei stanca?” chiese ironicamente.

Nooo... cosa te lo fa pensare?” disse lei borbottando contro la sua camicia.

James rise e Lily, per vendicarsi, gli prese gli occhiali.

Non ci vedo nulla, Evans! Ridammi gli occhiali!” disse lui ridendo.

Cavolo, sei cieco! Come si fa a avere così pochi gradi negli occhi...?” chiese lei tendendosi gli occhiali del ragazzo con le mani sulla testa.

Lui alzò gli occhi al cielo: “Carina, Lily, davvero carina.” disse.

Lei sorrise a sua volta: “Oh, non è niente questo, James... vediamo...” disse schiarendosi la voce: “Sono James Potter... sono un Grifondoro, ma d'altronde cos'altro potrei essere? Adoro il Quidditch... ma che dico? Amo il Quidditch! Forse me lo sposerò un giorno o l'altro... potrei comprare un bell'anello di diamanti alla mia scopa preferita, poi voleremmo insieme... verso... il... tramonto... e...” cercò di dire lei, ma James l'aveva attaccata iniziandole a fare il solletico.

Potter, smettila! Ah! Smettila, mi fai il solletico! Smettila!” disse lei non riuscendo a smettere di ridere.

Ti faccio il solletico, Evans' Sei sicura?” chiese sarcastico.

Ok, ok, te li ridò gli occhiali, smettila, ok?” chiese continuando a ridere.

No, no... ora paghi pegno...” disse prendendo gli occhiali e riuscendo a rivederla finalmente in faccia.

Pegno? Devo pagare pegno?” chiese lei spalancando gli occhi.

Non mii sembra che sia stato il divano a rubarmi gli occhiali...” disse lui scherzando.

E il pegno sarebbe...?”

Rispondi a una domanda...” disse lui facendo segno di sedersi lì con lui.

Lei piegò la testa: “Ora?”

Lui rise: “Ora... mi pare che fossi abbastanza sveglia per imitarmi e rubare i miei occhiali...” disse con un sopracciglio inarcato.

Lei sbuffò: “Cosa vuoi sapere?”

Lui la guardò e sorrise: “Sei mai stata innamorata, Evans?” chiese passandosi le braccia dietro la testa e sorridendo malandrino.

Lei lo fissò seriamente, e pensò a ciò che volesse dire innamorarsi.
 - Cominciare a sentire amore per qualcuno, diventare innamorato -

Lo era?

La ragazza ripensò alla cosa e gli unici momenti che le vennero in mente furono quelli passati con James. Non le vennero in mente quelli passati con gli altri due pseudo-ragazzi che aveva avuto... solo quelli con James. Nei suoi pensieri passarono immagini solo di lei e James insieme, e di nessun altro.

Ripensò al loro primo bacio, alle loro chiacchierate sulla torre di astronomia la sera dopo le ronde, a capodanno... e anche alle loro storiche litigate che mai avrebbero lasciato quei muri.

Perciò sorrise e rispose, sinceramente: “Sai...? Soppesando gli ultimi... ehm... tre mesi passati e i sette anni trascorsi a litigare... direi proprio di sì.”

 

Angolino autrice:
Ma quanto sono puntuale? Eh? Quanto? mi vorrei abbracciare da sola XD
Lo so, so che è un capitolo un pò troppo zuccheroso, ma vi prego, permettetemi di amarlo con tutta me stessa in questo momento in cui non sono arrabbiata con nessuno (nemmeno con me) *^*
Adoro questo capitolo...
Adoro questo capitolo :3
Ve l'ho già detto che adoro questo capitolo?
Ad ogni modo, spero che vi sia piaciuto almeno un pochino *^*
Un saluto, grazie a tutti, che recensite anche quando i capitoli fanno schifo :3
Giuly

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Capitolo 40
*** Auguri cervo volante! ***


Auguri cervo volante!

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Cosa avrebbe potuto fare?
Perché era così difficile pensare a qualche cosa da...

Insomma, aveva tante cose che...

Alla faccia del pensiero! Cosa poteva fare?

Lily Evans era seduta in sala grande. Girava il cucchiaino nel suo thè caldo e fissava spiritata la tavola pensando incessantemente a... bé quello che doveva fare.

Un osservatore esterno avrebbe preso il comportamento di Lily come semplice stanchezza mattutina, essendo le sette e mezza e trovando la sala grande praticamente vuota da quanti pochi erano lì, ma qualcuno che la conoscesse bene, come ad esempio, un ragazzo occhialuto entrato in quel momento dalle porte che conosceva bene le abitudini mattiniere della sua ragazza, avrebbe subito notato, il battere del piede sul marmo della sala e il ritmico tamburellare delle unghie della mano sinistra della ragazza sul lungo tavolo di mogano di Grifondoro.

Insomma, James, conoscendo piuttosto bene Lily, capì che fosse nervosa e persa nei suoi pensieri e, essendo solo mattina, si rese conto che la giornata sarebbe stata... piena di imprevisti... almeno per lei.

Da malandrino che si rispetti, ovviamente, però, non poteva certo lasciare che la ragazza continuasse a struggersi in quel modo, perciò, invece di sedersi di fianco a lei e salutarla normalmente, le arrivò di soppiatto alle spalle e disse ad alta voce, quasi urlando: “Buongiorno, Lily!”

Questa spaventata fece volare il cucchiaino verso James, che lo prese al volo e rovesciò un po' di te sulla tavola.

Tergeo!” disse lei, ancora tremando dalla spavento, verso al tavola che si pulì

Ma sei impazzito?” chiese con gli occhi spalancati e le mani che tremavano.

Lui sorrise e le si sedette a fianco, appurando, che se l'avesse salutata in quel modo solo 2 anni prima, avrebbe avuto di sicuro venti punti in meno e una bella strigliata da parte della ragazza.

Mi hai spaventata!” continuò lei posandosi una mano sul petto come per calmare il proprio cuore.

James sorrise senza dire nulla e versandosi a sua volta del te nella propria tazza.

Non dici niente? Sì, meglio così, qualunque cosa dirai ora sarà usata contro di te nei prossimi 2000 anni!” disse lei con un luccichio arrabbiato negli occhi.

James sorrise: “Ciò vuol dire che staremo ancora insieme nei prossimi 2000 anni?” chiese con sorriso malandrino bevendo il thè.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Se ci arriveremo, Potter, e se ti riuscirò a sopportare per così tanto, direi di sì.” disse alzandosi dalla sedia e prendendo la borsa con un colpo di genio in testa.

Lui la guardò sorpreso: “Dove vai?” chiese.

Lei si girò e lo guardò in difficoltà: “Ehm... vado a svegliare Alice... mi sono dimenticata che glielo avevo promesso...” disse correndo via.

James piegò la testa ancora più confuso, poi scosse la testa. La sua ragazza era probabilmente la più strana del mondo.

* * *

Lunastorta, non ne posso più, voglio finire la scuola ora. Basta!” disse Sirius sbadigliando e camminando per il corridoio.

Remus alzò gli occhi al cielo: “Dici così da sette anni, tutte le mattine, ormai... ora basta, no? Manca solo qualche mese...” disse il ragazzo superandolo per andare avanti a qualche ragazza rimansta in mezzo al corridoio.

Ciao Lily...” disse salutandola.

Lei gli fece un segno e andò dalla parte opposta del ragazzo.
“Comunque, Felpato devi...” cercò di dire Remus, ma, una volta che si fu girato, non vide più l'amico: “Sirius?” lo chiamò: “Se è uno scherzo, sei proprio scemo, non ti vengo a cercare, ci vediamo a colazione...” disse il ragazzo piccato e andandosene superando nuovamente il gruppetto di ragazzine.

Intanto Sirius era stato trascinato dietro l'angolo da Lily e insieme si dirigevano verso un posto appartato per parlare, benché Sirius volesse andare verso la sala grande per mangiare.

Oh, insomma, hai tutta la vita per mangiare, Merlino! Voi maschi siete insaziabili!” disse lei spazientita fermandosi.

Sirius incrociò le braccia: “Mi ritengo offeso, Evans. Comunque, dovrai tenere questa cosa a mente, perché quando andrete a vivere felici insieme, James non mi lascerà a casa da solo, perciò, sorellina, dovrai cucinare per me e il battaglione di figli – chiaramente tutti maschi – che avrete...” disse lui vendicandosi e facendo arrossire la ragazza.

Senza volere, la ragazza immagino lei in una casa a due piani con quattro bambini – due dai capelli rossi e due dai capelli neri – intorno a lei e James che rientrava in casa.

Muovendo una mano come a scacciare momentaneamente quel pensiero, guardò Sirius: “Sai che giorno è domani?” chiese lei.

Lui la fissò: “Venerdì...”

Lei alzò gli occhi al cielo: “è il compleanno di tuo fratello...” disse spazientita con le braccia incrociate.

Ah giusto...” disse poco interessato.

Ah giusto...? Tutto qui ciò che hai da dire?” chiese scioccata.

Lui sorrise: “Evans, per noi uomini i compleanni si svolgono molto velocemente. Ci si sveglia, ci si augura buon compleanno e si da un regalo che di solito è o una pacca sulla spalla o uno scherzo, o una partita a Quidditch...” disse schernendola.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Bé, io sono una donna, quindi non so cosa regalargli...” disse appoggiandosi al muro.

Sirius sorrise e si appoggiò anche lui di fianco a lei: “Evans... sinceramente, non dovrei dirti queste cose, ma non so perché mi tiri sempre fuori tutto...” disse sorridendo e guardando il soffitto con le braccia incrociate: “Comunque, per tutti i suoi compleanni, James ha sempre desiderato una cosa che solo tu potevi dargli...” disse con calma: “Te stessa, il tuo amore, come cavolo lo vuoi chiamare. Glielo hai già dato. I Potter sono ricchi, non gli servono ninnoli o altro... ha già quello che gli serve, perché dovresti regalargli altro?” chiese Sirius gentilmente.
Lily sospirò: “Davvero è sempre stato il suo unico desiderio, avere me al suo fianco?” chiese lei non credendoci.

Sirius sospirò: “Dai Evans, seriamente non ci credi?” chiese schernendola nuovamente.

Lily sorrise. In fondo, in fondo... ma proprio in fondo, in fondo, in fondo... un po' lo sapeva... solo un pochino.

D'accordo, ma allora cosa dovrei fare?” chiese lei esasperata.

Sirius alzò le spalle: “Qualche cosa che James Potter non si aspetti...” disse allegramente.

Lily sbuffò: “Qualche cosa che non si aspetti, certamente non posso mandarlo a fare una partita a Quidditch...” disse, poi si fermò e si voltò verso il ragazzo: “Ho avuto un lampo di genio!” gli disse.

Sirius alzò gli occhi al cielo e l'ascoltò, poi sorrise quando ebbe ascoltato l'idea della ragazza: “Bé, Evans, lo conosci piuttosto bene... brava. Comunque, non ti perdonerò mai per avermi fatto saltare la colazione...” disse lui ascoltando la campana d'inizio lezioni e facendola ridere.

* * *

James si vegliò di colpo, sentendo una sensazione di gelo sul proprio viso.

Aprì gli occhi e si rese conto di essere completamente bagnato.

Si asciugò il viso, prese gli occhiali e si guardò davanti, dove vide Sirius con un secchio in mano, Remus, Peter e Frank di fianco che si sbellicavano dalle risate e delle gocce d'acqua rimaste colare dal secchio ancora rovesciato.
“Felpato...” disse James battendo i denti per l'acqua gelida che gli stava colando giù per la schiena: “Tu-sei-morto!” disse alzandosi in piedi e iniziando a inseguire il fratello che iniziò a correre come un forsennato urlando, per fare scena, come una ragazza: “Oh no, James, non lo fare!” disse con una mano davanti alla bocca come se fosse realmente spaventato.

Sei ridicolo, Felpato! Vedrai cosa ti farò!” disse James continuando a rincorrerlo e a fare confusione della stanza.

Remus sospirò cercando di calmarsi e prese la bacchetta con calma.

L'agitò e fece un incantesimo che spedì i due Grifondoro a sedere sui propri letti.

Lasciami, lasciami! Voglio solo ridicolizzarlo, smettila!” disse James cercando di muoversi.

Sirius, invece, continuava a ridere come un forsennato sul suo materasso.
“Ad ogni modo, vi conviene prepararvi che è tardi e... ah, auguri, James!” disse Remus lasciandolo andare e lanciandogli un biglietto.

James guardò il biglietto e sospirò: “Ah, giusto, è il mio compleanno!” disse confuso.

Wow, sei un fulmine!” disse Sirius lanciandogli un pacchetto.

è da tutti noi...” disse Peter prendendo la camicia e iniziando ad allacciarla.

James, ancora confuso, l'aprì e ci trovò dentro una medaglietta. Guardò Remus un po' confuso che sorrise: “Sai, nel mondo dei babbani, i militari hanno una medaglietta con su scritto nome e cognome, eccetera. Tu diventerai Auror, che è circa l'equivalente dei militari, perciò ti abbiamo regalato quella. Naturalmente non sappiamo ancora il tuo numero di recluta, ma il nome, il cognome e la data di nascita ci sono...” disse indicando l'oggetto.

James lesse sulla medaglietta di metallo il suo nome e la sua data di nascita, poi sorrise.

Grazie ragazzi...” disse e lesse il biglietto dove ognuno di loro gli augurava il proprio compleanno.

Andiamo giù?” chiese James dopo un po'.

Gli altri si guardarono e Sirius prese parola: “Ehm... non ti preoccupare... arriviamo tra poco...” disse mettendosi una scarpa.
James alzò le spalle e se ne andò.

Come aveva fatto a scordarsi del suo compleanno?
Lui non si scordava mai di quell'avvenimento.

D'accordo, era troppo preso da Lily per ricordarsi cose del genere, ma... bé...

Ma certo! Gli anni prima si era sempre ricordato del proprio compleanno, perché tutte le sere prima del ventisette, faceva una sorta di seduta spiritica con gli altri pregando che Lily si accorgesse di lui.

Quell'anno non ce n'era stato bisogno, ecco perché non se lo era ricordato.

Rassicurato da quel pensiero, scese in sala grande sicuro di trovare Lily, che, invece, non era lì.

Lily non s presentava mai tardi a colazione, o a pranzo, o a cena.

Confuso più che mai, James si sedette e cominciò a mangiare qualche biscotto pensando a dove potesse essere la ragazza.

Dieci minuti dopo, una nuvola rossa e nera corse così velocemente attraverso le porte e si sedette in talmente tanta fretta vicino a lui che per poco non rovesciò il thé che stava bevendo.

Lily...” disse lui sorpreso.

Lei prese una brioche e iniziò a spezzettarla con le mani mangiandola in fretta e appoggiando – per modo di dire, visto che la buttò a terra con un tonfo sordo – la borsa dei libri sotto la panca.

Sofonoinfirifitafarfdo...” disse mangiando in fretta.

James cercò di non ridere e chiese: “Cosa?”

Lei alzò gli occhi al cielo e deglutì: “Sono in ritardo...” disse bevendo del latte zuccheratole da James.

Lui ridacchiò: “No, non si vede...” disse fissandole i capelli che sparavano da tutte le parti.

Lei lo fulminò con lo sguardo e prese fuori dalla borsa una spazzola con cui cominciò a spazzolarsi i capelli.

In realtà, cominciò a farlo con così tanta forza, che iniziò a strapparseli, perciò, James le prese l'oggetto e cominciò a passarlo gentilmente tra i capelli della ragazza: “Lily... ci sono ancora dieci minuti prima di andare a lezione... calmati e non ti ingozzare, o ti verrà il singhiozzo...” disse ridacchiando.

Nemmeno lo avesse predetto, Lily singhiozzò una volta.

James scoppiò a ridere: “Sembrava uno squittio, Evans, rifallo...” disse spazzolandole i capelli.

Lei gli lanciò un'occhiata truce, ma singhiozzò di nuovo.

James rise nuovamente.

Non è *quick* divertente *quick*” disse singhiozzando mentre cercava di bere a piccoli sorsi dell'acqua.

James sorrise e appoggiò la spazzola dentro la borsa della ragazza.

Dai, su, prendi un respiro e bevi...” disse guardandosi intorno e prendendo una brocca: “a piccoli sorsi il succo di zucca...” disse: “Fidati...” le disse quando lei lo guardò incerta.

Allora, perché eri in ritardo?” chiese facendo un cenno agli altri che si stavano sedendo.

Lei continuò a bere lentamente senza dire una parola e, avendo il bicchiere in entrambe le mani ed essendo visibili solo gli occhi verdi, in quel momento, sembrava una bambina alle prese con la sua prima volta con un bicchiere dopo il biberon.

Quando ebbe finito il succo, prese un tovagliolo e se lo posò sulle labbra per pulirsi con gli occhi spalancati.

Ecco... io... non sono riuscita a dormire...” disse e Sirius, Remus e Peter presero un sospiro di sollievo.

Non sei riuscita a dormire?” chiese lui spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Lily sospirò: “Sì, bé, avevo dei pensieri...” disse facendo spallucce. Poi le venne il lampo in testa, di una cosa che non aveva ancora fatto.

Oh, auguri, a proposito!” disse scuotendo la testa e sbattendo le ciglia più volte come se si fosse svegliata in quel momento.

James mosse la mano: “Non è importane ora, quali pensieri?” chiese insistendo.

Lily sospirò: “Su cosa regalarti, va bene? Ma non è il momento adatto per parlarne ora, ok?” disse prendendo la borsa e arrossendo un pochino andandosene.

James guardò gli altri: “Perché fa così...?” chiese alzandosi.

Remus lo fermò: “James, James, forse è una sorpresa e non vuole dirtelo in questo momento...” disse il ragazzo beccandosi un calcio da Sirius.
Il ragazzo alzò le spalle e si risedette pensando a cosa diavolo poteva aver pensato quella testona della sua ragazza.

* * *

Quel pomeriggio, James vide Lily uscire dalla sala comune da sola, perciò decise di seguirla.

Lei camminava lentamente, con le braccia lungo il corpo, come se sapesse che lui la stesse seguendo.

Dopo cinque minuti che camminavano, James sorrise.

Lily sapeva per certo che la stava seguendo. Non si era voltata nemmeno una volta, e questo significava, che sapeva che nessuno avrebbe potuto attaccarla alle spalle.

Forse.

A James passò il pensiero di attaccarla alle spalle, ma lo scacciò subito. Voleva sapere cosa cavolo voleva fare quella ragazza.

Fu sorpreso quando vide Lily uscire dal castello infilandosi il cappotto.

Quando anche lui fu uscito, la ragazza si girò e sorrise.

Andiamo...?” chiese iniziando a camminare sull'erba ancora gelata del parco.

James sorrise e l'affiancò.

Mi spiace per stamattina...” disse lei guardandosi i piedi con le mani in tasca per scaldarle un po'.

Nel Regno Unito, in particolare a Hogwarts, a fine marzo c'era ancora freddo. Freddo, non da Gennaio, chiaramente, ma abbastanza da andare in giro con sciarpa, cappello e cappotto pesante.

Peccato che Lily si fosse dimenticata i guanti.

James si tolse i suoi mentre diceva: “Non ti preoccupare...” e glieli porse.

Lei alzò le sopracciglia sorpresa, poi li prese, dando retta all'espressione incoraggiante di James e al freddo.

Si infilò i guanti del ragazzo che le stavano terribilmente grandi, ma che erano davvero caldi e confortevoli per le sue mani congelate.

Grazie...” disse lei torcendosi le mani: “Comunque, l'ho fatto perché... bé per molti motivi che non ti sto a spiegare per altrettanti motivi, ma anche perché è terribilmente difficile pensare a cosa regalarti... insomma, non ho avuto il lampo di genio che ha avuto Remus sulla medaglietta...” disse indicando il petto di James: “Né il lampo di genio – chiamiamolo così – di Sirius nel darti una secchiata d'acqua gelata in faccia questa mattina – sì, so anche questo – perciò mi sono davvero sentita in difficoltà...”

James si fermò e le prese le mani ridacchiando per quanto i guanti fossero grandi per lei.

Ti metto in difficoltà, Lily?” chiese lui sorridendo.

Lei sbuffò formando col fiato una nuvoletta davanti a se: “Più di quanto ti confesserò mai, Potter, e te lo dico solo perché è il tuo compleanno... comunque... dicevo... ah sì...” disse ricominciando a camminare: “Quindi ne ho parlato con Sirius, e non mi guardare così!” disse vedendo l'espressione del ragazzo: “Non ti dirò ciò che ci siamo detti... gliel'ho promesso...” disse allontanandosi un po' per evitare il solletico che James le voleva fare: “Quindi ho dovuto ragionare su cosa ti sarebbe piaciuto fare il giorno del tuo compleanno che sarebbe stato difficile far accadere...” disse lei col cuore che le batteva.

Perciò... non posso credere di starlo per dire... ho pensato: Quidditch...” disse lei scuotendo la testa incredula delle sue parole.

James piegò la testa confuso: “Quidditch?” chiese.

Lei annuì: “Bé... non proprio Quidditch... più... ehm... una lezione di volo? Si può chiamare così? Regalarti un oggetto è piuttosto difficile, visto che ne hai già parecchi, quindi mi è venuto in mente che è da parecchi mesi che mi chiedi di provare a volare una di queste volte... in circostanze normali non lo avrei mai fatto, ma ora, visto che è il tuo compleanno... immagino... che si possa fare...” disse lei stringendosi nel cappotto e nascondendo le labbra e il naso dietro la sciarpa non sicura se infreddolita o impaurita.

James la guardò sorpreso da ciò che aveva detto: “Stai dicendo sul serio?”

Lei alzò gli occhi al cielo: “No, guarda... sto scherzando... sì che dico sul serio! Solo... non farmi fare giri della morte, ti prego...” disse con gli occhi spalancati.

Lui l'abbracciò sfregandole le mani sulla schiena per scaldarla: “è un bel regalo, grazie...” disse sorridendo.

Lei sospirò e disse: “è solo una parte, perché... servirebbe un rullo di tamburi in questo momento...” disse ridacchiando: “Domani andiamo a Hogsmeade, e non è un invito, se non vieni te la dovrai vedere con me...” ridacchiò Lily vedendo l'espressione sorpresa di James.

Sono mesi che ci dobbiamo andare e tra tutti questi compiti, i tuoi e i miei amici, non c'è mai stata occasione di andarci solo io e te. Perciò ho minacciato tutti in modo che nessuno ti chiedesse di andare da nessuna parte domani. Non fare quella faccia! Sono sette anni che me lo chiedi!” disse lei continuando a camminare verso il campo.

James scosse la testa, la fermò e la baciò dolcemente.

Solo tu puoi pensare a cose del genere...” disse sussurrandole all'orecchio.

Lily rise: “Sì, bé... mi piace essere organizzata, lo sai...” disse sorridendo.

Troppo, dovresti lasciarti andare qualche volta...” disse lui sorridendo.

Lei prese un respiro profondo: “Lo sai dove stiamo andando, vero? Sto andando di mia spontanea volontà in un campo da Quidditch, non ti sembra un buon modo...?” chiese lei ormai vicinissimi alla struttura.

James rise: “Ma non ci potrebbero essere delle squadre che si allenano?” chiese lui.

Lily alzò gli occhi al cielo: “Corvonero non ha partite prossimamente. Tassorosso si è allenato ieri, Serpeverde è troppo piena di se per allenarsi più di due o tre volte e Grifondoro, bé, da quel che so, il capitano non ha chiesto nulla... in più... ho chiesto a Silente... te l'ho detto che sono organizzata...” disse alzando gli occhi al cielo e entrando negli spogliatoi femminili mandando James in quelli maschili.

* * *

Lily, stai calma...” disse James davanti a lei.

Lei prese un respiro profondo.

Erano a... bé avrebbe davvero voluto dire quaranta metri d'altezza, ma in realtà tra lei e il terreno non c'era nemmeno un metro, ciò voleva dire che i suoi piedi distanziavano dal suolo di... circa dieci centimetri.

Dillo che ti stai divertendo...” disse lei tremando un pochino.

Aveva chiesto qualche abito che Mary di solito usava in allenamento.

Quindi in quel momento indossava il maglione – che lei non aveva mai messo – di Grifondoro a strisce gialle e rosse, un paio di jeans, visto che di tute non ne aveva e delle scarpe dell'amica da ginnastica, visto che lei non ne aveva.

I capelli li aveva raccolti in una coda alta in modo che non l'impicciassero, anche se, in quel momento, se ne stava pentendo amaramente, poiché se li avesse avuti davanti al viso non avrebbe visto bene l'altezza e sarebbe stata meno spaventata.

James sorrise: “Certo che mi sto divertendo. Dai Lily, sai quante volte sono caduto io nei miei primi 10 minuti di volo? Almeno cinque volte... tu non sei ancora caduta, è un buon segno...”

Lei alzò gli occhi al cielo: “James, siamo fermi, basta un po' di equilibrio per non cadere... e poi lo so che non sei mai caduto quando hai iniziato a volare da bambino, me lo ha detto Sirius!” disse con le mani strettissime intorno al manico di scopa.

James sorrise: “Bé, comunque, non cadrai... ci sono io qui...”

Lily lo guardò prendendo un sospiro: “Dovrebbe rassicurarmi...?” chiese scettica.

Lui rise: “Mi offendi Lily... non mi ritieni un bravo maestro?” chiese sfidandola.

Riderai meno quando ti dovrò aiutare in pozioni... lì mi vendicherò...” disse lei muovendo le mani congelate.

Lui sorrise e disse: “Dai, ora tira piano su il manico della scopa e sali lentamente...” disse facendole vedere.

Lily sospirò: “E se inizia ad andare veloce e non riesco a fermarmi?” chiese spaventata.

James scosse la testa: “Non lo farà. Un manico di scopa non è come una bacchetta magica... non è pensante... fa ciò che tu vuoi, basta che tu glielo faccia capire... come... come un dizionario di Rune...” disse gentilmente tornando giù da lei.

Lily piegò la testa sorpresa: “Un dizionario di Rune?” chiese confusa.

Lui annuì: “Remu ha fatto un anno di Rune Antiche e mi ha spiegato come si fa. Spesso si va male in Rune perché si lascia il dizionario comandare... ma non deve essere così. Tu guidi e il dizionario ti aiuta. Tutto qua. È uguale col volo.

Vuoi andare in avanti? Ti pieghi in avanti e inclini appena un po' il manico. Vuoi salire, inclini all'insù la scopa. Vuoi virare? Giri il manico. Chiaramente c'è differenza se lo fai di scatto o se lo fai dolcemente, come c'è differenza se lo fai durante una partita o quando non c'è nessuno. Ora non c'è nessuno, perciò fallo con calma...” disse salendo nuovamente.

Lily sospirò. Va bene... disse con se stessa.

Si strinse la coda e inclinò appena un pochino la scopa all'insù.

Il movimento la spaventò un pochino, quindi si arrestò subito, poi però ci riprovò e salì un pochino di più senza guardare giù.

Arrivò fin da James che le sorrise: “Non è difficile, hai visto?” chiese.

Lei prese un respiro convincendosi a non guardare giù e fece un mezzo sorriso poco convinto.

Va bene, ora prova a girarti dall'altra parte...” disse lui girandole intorno e fermandosi dietro di lei.

Cioè dici che devo girarmi di 180°?” chiese lei cercando di guardarlo.

Esatto...” disse lui con calma furbamente.

Da che parte?” chiese lei indecisa.

James rise: “Dove ti pare, Lily... puoi anche rimanere così, se vuoi, a me non dispiace...” dice facendo schioccare la lingua sul palato.

Lily arrossì e sospirò calmandosi un po': “Fortunato che siamo in aria, Potter. Faresti meglio a non scendere per terra per un po' di tempo...” disse girando lentamente.

Oh, peccato...” disse lui facendola arrabbiare ancora di più: “Comunque, un po' di vita, Evans, un po' più veloce... dai...” disse girando anche lui.

Lei guardava il manico di scopa con una concentrazione tale, che non gli rispose, semplicemente, dopo un po' che giravano, disse: “Hai finito? Mi sta venendo male alla testa...” disse stringendo i denti.

Oh, ma dai... andavi così lenta che ti ho superata di due giri...” disse lui.

Smettila, James...” sibilò lei.

James sorrise: “Dai, ora prova ad andare da lì dove sei fino a dove sono io...” disse lui.

Sulle prime lei non capì, poi, quando lo vide allontanarsi e andare dalla parte opposta del campo, dagli altri anelli del campo, capì.

Con un respiro, la ragazza iniziò ad avvicinarsi lentamente.

Dai, su, accelera un po', Lily!” urlò lui da venti metri di distanza.

Lei sbuffò soffiandosi via un ciuffo di capelli dal viso e spinse un pochino di più in avanti.

Arrivata quasi da lui iniziò a dire: “Fermami, fermami, fermami, fermami!”

James rise, le prese il manico della scopa e la fermò.

Lily prese un sospiro e cominciò a respirare normalmente.

Sei piuttosto buffa...” disse lui ridendo.

Lei non gli lanciò nemmeno un'occhiata in tralice. Disse semplicemente: “Ci credo senza fatica...”

Dai, per oggi basta... la aspettiamo alla prossima lezione della compagnia James Potter tra due settimane...” disse con voce professionale.

Lily sbuffò una risatina e iniziò a scendere lentamente.

James, intanto già per terra, quando lei arrivò vicina a terra, con un movimento, la tir giù dalla scopa e prese il manico con l'altra manico.

Lei gli si aggrappò al collo spaventata e malfermamente sulle gambe disse: “Sei impazzito?”

Lui rise di cuore e l'aiutò ad arrivare fino allo spogliatoio.

Se vuoi entro con te...” la schernì quando la vide appoggiarsi allo stipite.

Lei lo guardò male e disse: “No, grazie, ce la faccio...” ed entrò tra le risate del ragazzo.

* * *

Grazie per prima...” le disse mentre salivano le scale per tornare in sala comune.

Lei piegò la testa e sorrise: “Era una parte del tuo regalo, no? E poi, me l'avresti fatto fare comunque...” gli disse ridacchiando.

Comunque...” le disse prendendola per la vita e baciandola: “Mi piace di più quando hai la gonna e studi pozioni... sei proprio una frana nel volo...” disse beccandosi un pugno leggero sul braccio.

Mi piaci anche quando sei manesca...”

Lei alzò gli occhi al cielo e lasciò che lui dicesse la parola d'ordine.

Appena entrarono nella sala comune, e il quadro della signora grassa si fu chiuso, i due ragazzi si trovarono al buio.

Il sole era calato, il camino era spento e le candele non si vedevano.

Cosa...” chiese il ragazzo pensando a un qualche attacco.

In quel momento, però, le luci si accesero e un gruppo di persone nella sala urlarono: “Auguri James!”

Sirius, Remus, Peter, Frank, Alice, Mary ed Emmeline erano tutti lì davanti.

Era ora di cena, perciò in sala comune non c'era nessun altro.

Ma come...?” chiese lui guardandosi intorno.

Sirius gli passò un bicchiere e iniziò a parlare: “è stata un'idea di Lily... Abbiamo chiesto alla McGranitt e per tutta l'ora di cena possiamo stare qua senza fare troppo...”

Sirius...” lo riprese Mary.

Uffa... molta confusione...” disse alzando gli occhi al cielo.

Lily sorrise vedendo l'espressione sorpresa di James che disse: “Ecco perché eri tesa questa mattina e perché eri in ritardo...” disse lui capendo.
Lei alzò le spalle: “Ho dovuto parlarne con loro...” e Remus completò: “E tu non uscivi, per questo Sirius ti ha svegliato così, benché fosse presto...” disse.

Ed ecco il perché della lezione di volo...” disse James.

Lily alzò le spalle: “In realtà ho pensato alla festa dopo che alla lezione, le ho semplicemente messe insieme...” disse sorrisendo.

James l'abbracciò per la vita.

Basta spiegazione, mi sto annoiando!” disse Sirius: “Direi di fare un altro augurio...”

Tutti presero i bicchieri: “Auguri, cervo volante!” disse al fratello provocando risate generali.

James, sorridendo, baciò Lily e la strinse a se: “Grazie...”

Lei sorrise, poi scosse la testa riprendendo l'altro ragazzo: “Sirius il cervo volante è un insetto...” disse provocando altre risate generali.

Angolo dell'autrice:
Nulla da dire.
G.

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Capitolo 41
*** Pronti, ciak e... cane in azione! ***


Pronti, ciak e... "cane" in azione!

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Angolino autrice:
*Sbuca da un angolino*: "è davvero passato un mese?"
*si copre da attacchi di pomodori, stoviglie e altri utensili da cucina* Lo so... fate quello che volete, trucidatemi, in un certo senso me lo merito, ma prima... vi volevo dire che questa volta era per una cosa molto seria... mi ero rotta la falangina dell'indice sinistro e ho tolto la fascia solo qualche giorno fa. No, non sto scherzando. So che è difficile da credere, ma è seriamente successo così, quindi non sono più riuscita a scrivere per un bel pò, in più, in questi giorni abbiamo una verifica OGNI santissimo giorno e non ce la faccio a scrivere e studiare contemporaneamente...
Mi dispiace, davvero non so cosa dire. Spero che il capitolo vi piaccia, ci ho lavorato un sacco, volevate più Sirius e io ho cercato di accontentare me stessa e voi... spero sia quanto meno decente :)
Scusate ancora,
Giuly

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 “Dove diavolo si è cacciato Ramoso?” chiese Sirius entrando come una furia in dormitorio quel sabato pomeriggio.

Remus alzò gli occhi dal giornale che aveva in mano con fare svogliato: “Non credo che tu lo voglia sapere, Felpato.”

Sirius sbuffò: “Certo che lo voglio sapere, è sparito dalla faccia della terra!” disse camminando avanti e indietro per la camera.

Remus girò una pagina della gazzetta e non disse nulla.

Oh, insomma, Lunastorta, vuoi dirmi o no dove si è cacciato quel pasticcione, o devo ricominciare a cercarlo anche sotto i tappeti?” chiese il Grifondoro.

L'altro, spazientito, alzò gli occhi verso il ragazzo e disse: “Testualmente, Felpato, ha detto che stava per andare a volare sulle ali dell'amore, verso il villaggio dei desideri diventati realtà...” disse cercando di non ridere.

Sirius guardò Remus scioccato, poi cominciò a ridere come un forsennato: “Il villaggio dei desideri diventati realtà? Ma dove le sente queste cose mio fratello?” chiese divertito a tal punto da lacrimare.

Remus sorrise un pochino, poi specificò: “Ad ogni modo, è la sua prima uscita ad Hogsmeade con Lily... non dargli fastidio, per favore.”
Sirius sbuffò: “Luna... Luna... Luna... dimmi, caro amico, da quanto tempo quei due stanno insieme?” chiese lui con uno sguardo strano negli occhi.

Remus appoggiò il giornale e fissò con sospetto l'amico: “Qualche mese, perché?”

Sirius sospirò: “Sono quasi 5 mesi e... dimmi, a parte lo stare manina per manina e darsi qualche bacio che non supera l'amore pleutomico, è successo altro?” chiese il ragazzo sbattendo le ciglia e prendendo insieme le proprie mani.

Remus alzò gli occhi al cielo: “Si dice amore platonico, Sirius. E comunque, ti ripeto, non sono affari tuoi. Non ti mettere in mezzo...”
Sirius sbuffò: “Oh, Rem, Rem, Rem... proprio non capisci... io devo mettermi in mezzo. Non possono andare avanti così... hanno diciotto anni per amor di Merlino! Come si fa a rimanere a tenersi la manina a quest'età, andiamo!” esclamò lui.

Remus sospirò: “Immagino che James lo stia facendo perché non vuole metterle fretta. Pensa solo al fatto che ci abbia messo 7 anni a mettersi con lei... di sicuro non vuole affrettare tutto per quello...” cercò di spiegare il Grifondoro, ma si arrestò, quando Sirius iniziò a rovistare nel baule di James.

Cosa fai, Sirius?” chiese esasperato il ragazzo.

Con un “Ah-ah” compiaciuto, il ragazzo tirò fuori un mantello molto strano.

Remus fissò il ragazzo, si alzò e cercò di prendergli il mantello: “Oh no. Non lo farai. No che non lo farai. Non metterti in mezzo, ti ho detto di non farlo!” cercò di dirgli, ma Sirius si infilò il mantello e sparì dalla vista del Grifondoro.

La porta si aprì e Remus cercò di prendere il ragazzo ancora invisibile.

Allora... vieni con me o vuoi rimanere qui a afferrare l'aria?” chiese la testa di Sirius spuntata in quell'istante davanti a Remus.

Il ragazzo lo fulminò con lo sguardo e lo raggiunse sotto il mantello dell'invisibilità: “Almeno ti terrò d'occhio...” disse fissando l'altro che sorrise malandrino.

* * *

Ora che siamo andati in libreria dove vorresti andare, Evans?” chiese James alla ragazza prendendole la borsa dalle mani per non farle portare il peso dei nuovi libri.

Vi dico io dove lei dovrebbe portare mio fratello: da un bel psicolomago... da quando porta le borse delle donne? Gliel'ho insegnato la prima volta che ha avuto un appuntamento: mai, MAI offrirsi di portare le spese delle donne. Se lo farai, ti ritroverai a fare l'appendiborse ambulante... ma figurati se si ricorda di ciò che gli dico...” sussurrò il ragazzo esasperato sotto il mantello dell'invisibilità.

Sirius, ma se li lasciassimo stare da soli, come sarebbe giusto che fosse?” insistette Remus, ma l'altro non lo ascoltò e continuò a parlare con se stesso: “Devo capire se tra questi due c'è tensione fisica, oppure no...” si disse tirando fuori la bacchetta magica e, prima che Remus potesse dire qualche cosa, fece un incantesimo che colpì il suolo.

Rassicurato, Lunastorta pensò che Sirius avesse sbagliato mira, ma, quando due secondi dopo, una piccola parte di terra si spostò sotto i piedi di Lily, si rese conto che il ragazzo l'avesse fatta inciampare apposta.

Come aveva predetto Sirius nella sua mente malata, James riuscì a prendere al volo Lily grazie ai riflessi da giocatore di Quidditch, quindi si ritrovarono: lei tra le braccia del ragazzo, e lui che delle sue braccia non sapeva che farsene.

Tutto a posto?” chiese James preoccupato.

Sì, tutto ok...” rispose la ragazza arrossendo un po'.

Sì! Lo sapevo che c'era tensione tra loro!” disse Sirius felice del suo piano riuscito.

Sai, Black, non so se vederti come una fata madrina, o come l'uomo nero...” disse Remus preoccupato e ricominciando a seguire i due Grifondoro con l'amico.

Voglio semplicemente che si rendano conto che si devono spicciare...”

Ma se fino a due mesi fa non li volevi più insieme...?” disse Remus piccato dal comportamento del ragazzo.

Sirius alzò gli occhi al cielo: “Facevo solo il prezioso...” disse facendo un movimento pigro con la bacchetta magica e facendo avvicinare, in quel modo una signora a James, in modo che lui dovesse spingersi verso Lily per non scontrarsi con l'altra.

Smettila, finirai col rovinare tutto!” disse Remus preoccupato e guardando i due Grifondoro sperando che non fosse successo nulla di grave.

Invece di sentire urla o altro da parte di Lily, però, Remus vide che la ragazza aveva preso a braccetto James sia per tenerlo su, che per stargli più vicino.

Con un sospiro di sollievo, Remus guardò Sirius con sguardo truce, che però era già concentrato sulla prossima mossa da fare.

* * *

Sembra che oggi siamo destinati a cadere a terra, hai notato?” chiese Lily una volta che lei e James si furono seduti ai tre manici di scopa e che lui ebbe portato i due calici di burrobirra al tavolo.

Bé, Evans... io sono caduto parecchio tempo fa...” disse porgendole il calice.

Lily alzò gli occhi al cielo: “Me lo ripeti tutte le volte James... ormai non attacca più...” disse con un piccolo sorriso.

Però mi chiami col mio nome, il che è molto bello...” disse lui senza alcun motivo.

Posso sempre smetterla, Potter. In particolare se te ne vieni fuori con discorsi senza capo né coda...”

Del serpente?” chiese lui bevendo.

Quale serpente?” chiese lei perdendo il filo.

Hai detto: Senza capo né coda... di cosa? Del serpente?” chiese lui assorto.

Lily avrebbe voluto rispondere che fosse solo un modo di dire, ma non ci riuscì, perché scoppiò a ridere come una forsennata.

Mi fa piacere di risultare buffo...” disse lui non sicuro se essere offeso o no.

Lei continuò a ridacchiare e rispose: “Non uscirei con te se non fossi così, Potter... queste cose e queste uscite sarebbero tremendamente noiose, se non fossi buffo.” disse lei senza riuscire a bere per la troppa ilarità.

Ma quanto tempo ci resteranno qui dentro?” chiese sibilando Sirius a Remus.

Sono appena entrati...” rispose il ragazzo stranito.

Sirius sbuffò: “Io voglio che escano!” disse Sirius col broncio.

Remus non sapeva cosa fare. Quel ragazzo era totalmente esasperante. Non si sapeva mai cosa volesse o non volesse fare e era una delle persone più misteriose di sempre, oltre che lunatica.

Ogni volta cambiava umore o idea, nemmeno fosse stato una donna durante il suo ciclo mensile.

Un momento era felice come una pasqua, quello dopo era arrabbiato col mondo e con tutti quelli che lo avvicinavano.

Secondo Remus, quello era uno dei motivi per cui Sirius non avesse una ragazza fissa.

Non perché si divertisse ad andare con tutte – almeno non solo – ma perché le ragazze fisse implicavano i sentimenti e la sincerità. E Sirius era sincero con pochissime persone che lo circondavano: i Malandrini, i suoi genitori adottivi e... bé, ultimamente, anche Lily.

Il fatto che non avesse una persona che non fosse un suo familiare per confidarsi, lo rendeva... misterioso e, per l'appunto, lunatico.

L'ultima ragazza che aveva avuto Sirius, dopo 2 settimane che stavano insieme aveva voluto sapere qualche cosa su di lui, sui suoi amici e sulla sua famiglia, come succede in tutte le coppie che iniziano a conoscersi.

Sirius l'aveva mollata seduta a stante.

Non era senza cuore, benché il suo soprannome tra le ragazze fosse il misterioso, bello cuore di pietra Black. Era semplicemente molto introverso. Non con i malandrini, chiaramente. Con loro e con le persone che più gli stavano a cuore, era molto aperto e divertente, ma con gli altri... era come se il sangue dei Black – misterioso e introverso – venisse fuori con gli estranei e facesse mostrare il peggior lato del Grifondoro.

A Remus dispiaceva vedere Sirius rimanere in una sorta di gabbia dorata, ma sapeva che lui stesse bene così. Non voleva un impegno con qualcuno. Non aveva bisogno di una ragazza fissa. Non si era mai innamorato davvero. Non avrebbe potuto, non con tutto ciò che la sua famiglia natia gli aveva insegnato. Con gli insegnamenti dei Black ancora dentro di lui, l'amore, era qualche cosa di troppo grande per lui, che forse non avrebbe mai potuto arrivare a capire.

Remus sospirò. In realtà, solo perché non provava un amore per una ragazza, non voleva dire che Sirius non potesse amare in generale.

Anzi! Remus capiva che Sirius in quel momento, volesse solo aiutare James, per quanto l'idea fosse malata, e non che volesse rovinare il rapporto tra i due Grifondoro.

Rassegnato, Remus cercò di seguire il ragazzo che si era alzato per seguire James e Lily appena usciti.

I due si incamminarono verso il centro del villaggio.

No... ti prego... tutto ma non questo...” borbottò Sirius dopo un po' vedendo una piccola folla davanti a se.

Cosa c'è?” chiese Remus non capendo.

Sirius alzò gli occhi al cielo: “C'è che Ramoso è troppo melenso...” disse il ragazzo circumnavigando la folla per far vedere a Remus cosa stesse succedendo.

Usciti dalla folla e arrivati in un punto vuoto, Remus capì cosa ci fosse di strano: “Ah... è l'ultimo giorno per pattinare...” disse capendo.

Sirius sbuffò: “Già... vedo che i miei insegnamenti sono andati gentilmente a quel paese... James non si ricorda nulla.” disse appoggiandosi alla ringhiera.

Remus sorrise e cercò di spiegare al Grifondoro ciò che non avrebbe mai capito, fino a che non avrebbe provato ciò che James provava per Lily: “Felpato... vedi... James non segue i tuoi insegnamenti, perché servono per abordare una ragazza, non per socializzare con la persona che ami...” disse gentilmente.

In quel momento, Remus pensò che Sirius gli avrebbe risposto sarcasticamente, o con una battuta.

Invece, si girò e lo guardò negli occhi.

Se avesse prestato più attenzione al Grifondoro, Remus avrebbe notato che Sirius aveva soppesato e ripetuto le parole: persona che ami.

Guardando i due ragazzi che erano appena entrati sulla pista di pattinaggio, i due Grifondoro si concentrarono guardandoli sapendo che nessuno avrebbe, invece, visto loro due, essendo sotto il mantello dell'invisibilità.

James e Lily erano uno di fronte all'altra: lui la teneva per i gomiti per insegnarle a stare in piedi senza cadere.

Lily, da parte sua, come aveva fatto durante la lezione di volo, si guardava i piedi esitante, ma sorridente.

Poco dopo James le sussurrò qualche cosa e lei rise di cuore rischiando di cadere.

Erano talmente felici e perfetti insieme, che sembravano sprizzare felicità e allegria da tutti i pori. Sembrava che attorno a loro aleggiasse una luce abbagliante, che non si sarebbe mai spenta e che sarebbe sempre stata autosufficiente.

Anche solo guardarli, era come cancellare tutti i propri problemi.

Vederli così dolcemente uniti e felici, era una sorta di balsamo per chi li scorgeva, anche solo da lontano.

Sirius sospirò di nuovo e Remus scorse sul suo viso un sorriso sardonico, come se avesse sempre saputo che sarebbe finita così.

Sai, Rem... in tutta la sua vita... o almeno per il tempo in cui l'ho conosciuto, James è sempre stato un bambino e poi un ragazzo allegro. Ok, forse anche troppo, devo ammetterlo, anche se non avrebbe mai potuto superare il sottoscritto...” disse vedendo lo sguardo dell'amico: “Eppure, in questi sette anni di conoscenza, non credo di averlo, mai – MAI - visto così felice...” disse rilassandosi come dopo una confessione dolorosa.

Remus sorrise: “Sono d'accordo con te, Sirius... James sembra... radioso quando è con Lily...” concordò il Grifondoro.

L'altro sospirò: “Non potrò mai competere con la Evans, l'ho capito...” disse Sirius spostandosi un ciuffo di capelli neri dietro l'orecchio con un soffio.

Remus scoppiò a ridere spaventando i vicini che non vedevano nessuno e, più sottovoce, rivolto a Sirius, disse: “Non ti preoccupare, Felpato, sarai sempre la nostra prima donna...”

* * *

Che dici, li lasciamo andarsene per le loro?” chiese Remus all'amico quando ebbero ricominciato a seguire i due piccioncini.

Sirius sbuffò: “Ma io voglio vedere cosa succede...” disse con voce lamentosa.

Remus alzò gli occhi al cielo: “Ti do dieci minuti, poi li lasciamo da soli...” disse intimando la regola all'amico che sorrise felice.

Se non fosse stato un umano, Remus avrebbe giurato di averlo visto scodinzolare dalla felicità.

James e Lily, intanto erano andati fino alla Stamberga Strillante e Lily, tanto per fare un po' di conversazione, aveva detto che gli abitanti di Hogsmeade credevano che ci fossero i fantasmi in quella casa così sinistra.

James ridacchiò: “Oh no, non ci sono quelli...” disse sicuro di se.

Lily piegò la testa confusa: “Ah no? E come...” chiese.

James sorrise: “Il passaggio del platano ci porta qui tutti i mesi...”

Lily annuì: “Oh... quindi... è...” cercò di dire senza successo.

James annuì seriamente: “Sì, Remus è sempre preoccupato per questo... dice che non vorrebbe disturbare gli abitanti tutti i mesi... come se fosse quello il problema... quel ragazzo è troppo umile.” disse sospirando.

A sua volta sotto il mantello, qualcuno sospirò.

Remus lo fece perché non era d'accordo con James e Sirius perché, invece, concordava col fratello.

Ci sei mai entrata?” chiese James sorridendo.

Non è mai stato nei miei programmi...” disse Lily sinceramente ridacchiando.

Sirius disse a mezza voce come ad incitare il fratello: “Chiedile di entrare, chiedile di entrare...”
“Ti piacerebbe visitarla?” chiese James lentamente.

Prima che Lily rispondesse, Remus prese Sirius per la mano e si smaterializzò dieci metri lontano da loro: “Hey! Perché l'hai fatto?” chiese Sirius arrabbiato incrociando le braccia.

I dieci minuti erano passati... e poi sono fatti loro se entrano o no nella stamberga... non mi andava di sapere cosa avrebbero fatto, io mi ci trasformo lì dentro...” disse il ragazzo con calma trascinando l'amico verso Hogwarts.

Sirius alzò gli occhi al cielo: "Sei davvero un rompiscatole, Remus... spero per te che faremo qualche cosa di interessante a scuola, perché mi sto già annoiando. 

 

*      *      *

"Oh, sul serio? Siamo tornati qui per... questo?" chiese Sirius indicando  i fogli davanti a se.

"Sì, Sirius, sei calato in pozioni e hai bisogno di ripassare... Lumacorno non ti vede di buon occhio, lo sai. Lo avrebbe fatto se fossi stato un Serpeverde..." disse il Grifondoro prendendo il libro di testo.

Sirius si sedette sulla sedia e appoggiò la testa tra le mani: "Perché, avresti preferito che fossi stato di quella casa?" chiese assorto.

Remus smise di sfogliare il libro e fissò l'amico: "Certo che no, Sirius, ma..." il ragazzo non era sicuro di ciò che stava per dire.

Sirius aspettò in silenzio che l'amico continuasse.

Il Grifondoro sospirò: "... è che... la tua vita sarebbe stata dannatamente più semplice se fossi stato un serpeverde..." disse deglutendo. Poiché non sentiva nessuan risposta dall'amico, allora alzò la testa e vide Felpato sorridere in un modo... raro.

Stava sorridendo rassegnato.

Remus spalancò gli occhi quasi spaventato dalla cosa, ma Sirius parlò: "Hai ragione, Remus... la mia famiglia non mi odierebbe, parlerei ancora con Regulus, potrei andare da mia cugina Bellatrix per il thé delle cinque e inchinarmi davanti a qualunque purosangue che incontro, ma avrei anche una sorta di tatuaggio su questo braccio..." disse indicando il braccio sinistro.

Remus fissò ilr agazzo in silenzio, così Sirius continuò: "E non avrei conosciuto nessuno di voi, non sarei stato figlio dei Potter, non sarebbero mai esistiti i Malandrini e vi prenderei di mira ogni volta... oh, e sarei anche stato amico di Piton..." disse schifato: "... visto che me lo sarei trovato in camera..."

Remus sorrise e il Grifondoro continuò: "Senti, non è facile, va bene. Mi fa male non parlare con mio fratello a volte, ma..." disse prendendo un respiro doloroso: "Non cambierei niente. Se tornassi indietro, rifarei esattamente le stesse scelte che ho fatto. Farei rivedere al cappello parlante il mio coraggio e gli nasconderei l'ambizione dei Black, non cambierei nulla, nulla. è come se qualcuno ti dicesse che la tua vita sarebbe stata molto più semplice se non fossi venuto a Hogwarts, perché non avresti dovuto nascondere a tutti del tuo problema peloso..." disse con calma il ragazzo.

"Ovvio che sarebbe stato più facile!" continuò, poi, senza far parlare Remus: "Non per questo, però l'hai fatto. hai voluto cambiare le regole, Rem. Hai detto 'NO' a ciò che ti era imposto e l'hai fatto. è così che tutti dovrebbero fare, ma non tutti hanno il coraggio e la forza di andare contro la massa. Non è una cosa facile, ma se lo fosse stata, non sarebbe stato divertente, no?" chiese sorridendo allegramente Sirius.

Ecco, quello era uno di quei momenti in cui Sirius era talmente amabile, che non si poteva odiarlo nemmeno volendo.

Aveva sollevato la corazza con cui si vestiva ogni singola mattina. A Remus piaceva quando Sirius faceva così, erano i momenti in cui si vedeva davvero quanto lui tenesse a tutto ciò che avesse, cosa non sempre facile.

"Hey, io te l'ho sempre detto che siamo più simili io e te che io e James. Può essere difficile da credere a volte, ma è così..." disse Sirius prendendo la piuma e iniziando a scrivere.

Remus sorrise. Sirius aveva ragione. Loro due... erano simili. Piuttosto simili in realtà. Avevano rinunciato ad alcune cose per farne a ltre e trovare la felicità. A volte era difficile ritrovare i motivi per i quali l'avessero fatto - in particolare durante le lune piene - ma in altri momenti - come quello appena passato -  entrambi si rendevano conto che fosse dannatamente giusta, la strada che avevano intrapreso.

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Capitolo 42
*** Poi tutto diventò... buio ***


Poi tutto diventò... buio

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Buio.

Era tutto buio.

No. Non era tutto buio.

Era tutto buio e freddo. Freddo come la neve sciolta d'inverno. Freddo come quando stava seduta per ore e ore scrivendo davanti al camino e il gelo le entrava nelle ossa: prima in quelle delle mani, poi delle braccia, poi della spina dorsale.

Eppure, questo era un freddo diverso. Era un freddo umido, un freddo duro, impenetrabile, scivoloso, che oltre a penetrarle dentro, le strisciava e scivolava sul corpo, come se le stesse succhiando via la vita.

Spaventata aprì gli occhi e il buio fu un po' meno buio.

Cercò di alzarsi a sedere ma non trovò le forze. Girò la testa lentamente e vide una finestrella molto in alto che faceva entrare la luce della luna crescente.

Girando di nuovo la testa, sentì qualche cosa di durissimo sotto la sua guancia.

Le sembrò pietra, ma vedeva tutto sfuocato, e non poteva esserne certa.

Lentamente riprovò a mettersi a sedere.

Appoggiandosi al muro, riuscì a tirarsi su e a stendere le gambe.

Appena lo fece, un dolore atroce le prese la gamba sinistra.

Non riuscì nemmeno ad urlare per il tanto dolore e la gola tanto secca.

Prendendo un sospiro e allungando le mani, cercò di vedere cosa avesse di strano.

Con orrore si rese conto che sul polpaccio della gamba sinistra aveva un enorme squarcio che le aveva aperto i pantaloni e la carne, fucsia e rossa al contempo.

Orripilata dalla vista girò il viso e prese un respiro profondo.

Nel farlo, notò delle sbarre alla sua sinistra, proprio di fianco alla sua spalla.

Confusa, guardò davanti a se e vide delle altre sbarre sia lì che alla sua destra.

Il suo respiro accelerò, il battito si perse nelle sue orecchie e la bocca le si asciugò ancora id più.

C-che...?” provò a chiedere, ma le parole non le venivano.

Hey, Evans, buona... va tutto bene... calma, respira...” disse una voce profonda vicina a lei.

La ragazza girò la testa spaventata quando quel qualcuno le toccò la spalla per rasserenarla.

S-Sirius? C-c-che s-succede? C-cosa?” cominciò a chiedere con gli occhi velati di lacrime.

Il ragazzo, dall'altra parte delle sbarre alla sinistra della ragazza, sorrise con calma: “Whoa! Quante domande Evans!” disse cercando di rimanere allegro: “Sei proprio precipitosa... te l'ha mai detto nessuno che dovresti pensar e più al presente che al futuro o al passato?” chiese il ragazzo con gentilezza.

Lily non riusciva davvero a calmarsi, ma quelle parole furono come una pozione rilassante in lei. Spesso Lily aveva visto Madama Chips utilizzare quel tipo di pozioni sui ragazzi che non riuscivano davvero a stare fermi. In questo caso, lei non ne aveva assunta una, ma quelle parole, erano riuscite a farla pensare un po' più lucidamente, senza che la sua testa fosse offuscata dalla paura.

C'era una frase... delle parole che ricordava...

Cercò di ricordare...

Evans... non puoi sempre isolarti e rimanere sola... non puoi struggerti per il futuro... devi pensare anche al presente...

James glielo aveva detto una volta. L'anno prima.

Prendendo un ulteriore respiro per calmarsi, Lily si girò nuovamente verso il Grifondoro: “Sirius... dove siamo? Cos'è questo posto? Perché siamo finiti qui?” chiese con più calma ma con qualche respiro pesante in mezzo per il dolore alla gamba.

Sirius girò lo sguardo e sospirò preoccupato, sorridendo, però, si girò nuovamente come s e nulla fosse verso di lei e disse: “Sei sempre precipitosa, Evans... gli eventi non si possono riassumere in così poco tempo, e tu hai sempre fretta... perché non mi dici tu l'ultima cosa che ti ricordi...?” disse un po' a disagio.

Lily sospirò: “Scusa, Black...” disse lei muovendosi e tirandosi un po' meglio su a sedere contro il muro con una smorfia di dolore: “Ma tra me e te, ero io quella che voleva sapere cosa fosse successo, perché dovrei dirti cosa...” ma si fermò.

Si fermò quando vide lo sguardo di Sirius, così disperato, così... spaventato. In quel momento, Lily non vide il solito sbruffone di Grifondoro, ma vide un ragazzo di diciotto anni, spaventato e non forte come suo solito, perciò, convinta da quello sguardo, sospirò nuovamente e ci pensò.

L'ultima cosa che si ricordava era...

Lily sorrise: “La prima uscita che io e James abbiamo fatto ad Hogsmeade...”

Sirius sospirò, e Lily non seppe dire se di paura o di sollievo, ad ogni modo, quando si voltò per guardarlo, era tornato con lo sguardo di sempre e sorrideva come suo solito: “Ah sì, James mi ha raccontato di un paio di cose... quel pomeriggio Peter era a ripetizioni e io e Remus... ehm... studiavamo insieme... comunque ci ha detto che siete stati un po' in giro e che siete andati a pattinare... avete fatto altro?” chiese lui con non-chalance.

Lily lo guardò e si girò immediatamente arrossendo di punto in bianco.

Sirius scoppiò a ridere: “Oh, Evans, stai perdendo sangue da ore, ma ne hai ancora abbastanza per arrossire a quel modo? Sul serio? Deve essere accaduto qualche cosa di grave...” disse ridendo di gusto.

Lily deglutì: “Non è successo nulla di brutto...” sussurrò lei con una vocina sottilissima.

Sirius le si avvicinò e la guardò attraverso le sbarre della cella fissandole le guance arrossate, gli occhi traslucidi e le unghie che venivano mordicchiate dai denti bianchissimi.

Un insieme di genti che, per esperienza, sapeva che significavano imbarazzo.

Ma perché doveva essere imbarazzata se... se...

Oh Merlino! L'avete fatto?!” chiese senza nemmeno un po' di tatto.

Lily si coprì il viso con le mani arrossendo più di prima e raggiungendo il colore dei suoi capelli.

Merlino, non me ne aveva parlato! Quello sbruffone! Come ha potuto? Siamo fratelli, per la miseria!” disse ridendo e arrabbiandosi al contempo.

Lily alzò gli occhi al cielo: “Non so cosa ne sappia tu, Black, ma da ciò che so io, io e te non siamo fratelli...” disse guardando davanti a se.

Cosa centra?” chiese lui noncurante.

Lei sospirò spazientita: “Bé, da quello che so, un atto... del genere si fa in due... no?” chiese cercando di rimanere il più calma possibile.

Sirius ridacchiò ancora un po' incredulo: “Sì, sì Evans... decisamente... me lo racconti?” chiese ridendo.

Lei alzò gli occhi al cielo: “Se non fossi stanca morta e non avessi una voglia matta di dormire, ti darei una sberla, Sirius...” disse chiudendo gli occhi.

No... no, no, no, no, no. Evans! Rimani sveglia!” disse scuotendola per un braccio.

Lily sospirò: “Che c'è, Black, ho dormito fino a poco fa, non succederà nulla se dormirò un altro po'...” disse con calma spostando al mano del ragazzo.

Prima eri svenuta, Evans, svenire è diverso da dormire... e comunque, non avevi finito. Cos'è successo dopo... bé... dopo?” chiese cercando di rendergliela più semplice.

Lily sospirò nuovamente: “Cosa vuoi che sia successo, siamo tornati a Hogwarts, no?” chiese spazientita.

Sirius sbuffò spazientito a sua volta: “Grazie, Evans per l'illuminante risposta. Intendo dopo... ti ricordi cosa sia successo qualche giorno dopo...?”

Lily avrebbe voluto chiedere con tutta se stessa se davvero fosse passato del tempo da quel momento, poiché non si ricordava altro da lì in poi, eppure, se lo sentì dentro, c'era qualcos'altro. Doveva essere accaduto qualche cosa di nuovo.

Frustrata si prese le tempie tra le mani e sbuffò creando una nuvoletta d'aria bianca davanti a se.

C-ci siamo diplomati?” chiese più a se stessa che a Sirius.

Lui sorrise annuendo in modo da farla continuare.

Lily sospirò e la nuova nuvoletta davanti a se le sembrò quasi come un portale verso un ricordo semi-smarrito nella sua mente.

Ragazzi... stiamo davvero per diplomarci?” chiese sussurrando Remus seduto su una poltrona con un libro in mano.

Sirius era seduto a gambe incrociate davanti al fuoco, Peter era nascosto vicino al bracciolo della poltrona di Remus e James era steso sul divano con Lily tra le sue braccia.

Mary era già andato a dormire seguita da Emmeline e Frank e Alice erano andati a fare un'ultima passeggiata nel parco notturno di Hogwarts.

James alzò gli occhi al cielo e intimò bonariamente a Remus di stare in silenzio indicandogli Lily.

Ti prego, è già preoccupata come pochi per questi benedetti esami, ci ha fatto il diavolo a quattro per mesi, se anche cerchi di non svegliarla col ricordo dei M.A.G.O., non credo che a nessuno dispiacerà, Luna...” disse alzando gli occhi al cielo il ragazzo tenendo stretta Lily a se che si mosse appena nel sonno.

Remus sorrise: “Scusa James... era solo per dire che... sembra passato al contempo tanto tempo e solo un attimo...” disse sospirando.

Gli altri tre annuirono: “Sì, è vero...” annuì James accarezzando i capelli rossi di Lily.

Secondo voi come siamo andati...?” chiese Peter scaldandosi le mani davanti al fuoco.

James sorrise: “Bene, Pete... non ti preoccupare... bé tutti tranne la signorina qui che avrà preso tutte E, chiaramente...” disse sorridendo sui capelli della ragazza, che sorrise a sua volta continuando a far finta di dormire.

Sirius sospirò e si alzò in piedi: “Forza ragazzi... e se facessimo un'ultima scorrazzata in giro per dare un addio vero e proprio a Hogwarts? Sarebbe bello, no?” chiese il ragazzo a tutti.

Remus e Peter sorrisero, ma James rimase serio: “Io... non so se posso, fino a domani sono un caposcuola e non...” a Lily si mosse e aprì gli occhi di scatto.

Appena lo fece, sembrò che James si fosse illuminato, come se gli occhi smeraldini della ragazza avessero acceso di luce la persona di James, come un faro lontano accende la speranza dei marinai in tempesta sulla nave.

Gentilmente, la ragazza avvicinò le labbra all'orecchio del Grifondoro e sussurrò semplicemente: “Vai...”

James sorrise dandole un bacio leggero sulle labbra e si alzò seguendo gli amici.

Quella sera non ci fu bisogno del mantello dell'invisibilità o della mappa del malandrino, non ci fu bisogno di nascondersi dietro le porte o dentro i ripostigli, perché tutti, i quadri, i fantasmi, gli insegnanti, sembrarono voler aiutare i quattro ragazzi che erano stati causa di guai, urla e scherzi, ma anche di risate, pianti di gioia e felicità nella scuola.

è stata una bella serata...” disse Sirius sorridendo gentilmente alla ragazza.
Lei annuì: “Sì... io... io credo che James me lo abbia raccontato...” disse lei pensandoci.

Sirius ridacchiò: “Certo che lo ha fatto. Era talmente sorpreso che nessuno ci avesse visti... o avesse detto di averci visti...” puntualizzò il ragazzo.

Lily sorrise e sospirò chiudendo gli occhi.

Ehm... poi... dopo?” chiese Sirius senza nemmeno dirle di stare sveglia.

Lily sospirò: “Immagino che siamo usciti da Hogwarts e abbiamo iniziato l'accademia...” disse Lily.

Sirius sorrise: “Oh sì, siamo anche entrati nell'ordine della fenice... tutti noi...” disse aiutandola.

A Lily ricominciarono a passare davanti immagini e flash. Furono talmente tanti, che iniziò a sbattere le palpebre velocissimamente per seguirne almeno un paio.

Signorina Evans, signorina Prewett, signorina McDonald, signorina Vance, signor Potter, signor Paciock, signor Black, signor Minus, signor Lupin... benvenuti nell'ordine della Fenice...” disse il professor Silente sorridendo.

I ragazzi iniziarono a stringere mani a tutti i presenti e a seguire le parole degli Auror.

Signore...” dissero vedendo Malocchio Moody.

Lui fece un grugnito in risposta.

Non gli avevano stretto la mano per il semplice motivo che lui fosse il loro insegnante in accademia e che avrebbe potuto vendicarsi su di loro per qualunque sbaglio.

Già dall'inizio gli aveva fatto il diavolo a quattro per qualunque cosa.

Ogni mossa, ogni gesto che avessero mai fatto, non era mai stato perfetto per Malocchio Moody.

Non che fosse scontento dei ragazzi, ma, oltre ad essere una persona estremamente esigente, era anche un Auror non adatto all'insegnamento. Mancando, però Auror in generale, avevano messo a turno gli Auror competenti ad insegnare ai novellini.

Moody non era stato esattamente felice della cosa.

In più i novellini avevano una preparazione di soli due mesi, e non di 7 come al solito, perciò, poiché erano appena scaduti i mesi di esercizio, Moody era certo che avrebbero fatto qualche pasticcio là fuori.

Era settembre, e l'ordine della fenice aveva, per l'appunto, appena accolto nuove reclute.

Quel pomeriggio i 9 ex-Grifondoro avevano fatto la loro prima missione con l'ordine della fenice, ed erano tornati a casa vittoriosi, con un mangiamorte in catene.

Era stato maledettamente divertente, quasi troppo, per i gusti di Lily, che era sempre comunque preoccupata che James strafacesse come suo solito.

Stavo pensando...” disse James quella sera tornando in accademia: “Ora che abbiamo finito con l'accademia, dovremmo seriamente cominciare a cercare casa...” disse con nonchalance.

Lily fissò il ragazzo sorpresa.
Le stava chiedendo di...

Ma prima che potesse fare o pensare a qualunque conclusione, Sirius arrivò dal fondo delle scale dell'accademia e raggiunse James prendendolo per le spalle e ridendo.

La prima missione è stata molto facile rispetto alle altre...” disse Lily senza riuscire a fermare i ricordi.

Sirius annuì: “In particolare rispetto a quella di ieri...” disse.

Lily lo guardò negli occhi neri e i flashe le ricominciarono a passare nella testa: urla, incantesimi, luci colorate, oscurità, luci, smaterializzazioni, colpi alle spalle, una domanda. Una domanda fatta in un momento sbagliato, ma di estrema importanza...

La testa cominciò a farle male, molto male, ma non c'era modo di fermare i ricordi.

Ah!” esclamò dolorante.

Evans, stai calma, devi ricordare, fa male, lo so... ma devi ricordare... ce la farai Lily, ce la faremo!” disse Sirius prendendole una mano e stringendola nella sua: “Lo abbiamo promesso, abbiamo promesso a James di non andarcene mai dalla sua vita. Le promesse si mantengono Lily! Ce la faremo!” disse lui cercando di aiutarla contro il dolore invano.

Lily ricominciò a ricordare.

Ragazzi... allora... non è una missione facile, ma non avevamo abbastanza reclute, perciò vi abbiamo voluti con noi...”

In pratica ci ha appena detto che facciamo schifo, ma non avevano scelta...” disse Sirius ridacchiando.

Malocchio sbuffò dandogli uno scapellotto sulla testa: “No, Black, sto semplicemente dicendo che non è una missione al vostro livello, e che dovete stare attenti. Vigilanza costante, chiaro?”

I ragazzi annuirono e si mossero insieme.

A Lily venne in mente la sera prima, quando avevano fatto tutti insieme la foto dell'ordine della fenice. Le era sembrato quasi un brutto presagio, volersi fare una fotografia del genere.

Scuotendo la testa, cacciò quel pensiero e prese fuori la bacchetta magica.

Ragazzi... qualunque cosa accada, torneremo tutti a casa, d'accordo?” chiese James ai tre malandrini e a Lily vicino a se.

I quattro annuirono.

Entrarono nella catapecchia abbandonata buttando giù la porta e pronti all'attacco, ma non trovarono nessuno.

Ma cosa?” cercò di chiedere Peter.

In quell'istante, però, luci verdi schizzarono da ogni parte, delle figure scure spuntarono da ogni lato della casa e urla di incantesimi e di dolore iniziarono a sentirsi da ogni parte.

Stupeficium!” urlarono insieme James e Lily contro un mangiamorte.

Finché James fosse stato con lei, Lily non avrebbe avuto paura.

Ricordandosi degli insegnamenti di Malocchio, i ragazzi si nascosero dietro un muro e ataccarono da lì dietro, in modo da non doversi preoccupare anche per le proprie spalle. Dall'altra parte della stanza, Peter era dietro un tavolo e ogni tanto lanciava qualche petrificus totalus, mentre Sirius combatteva con un mangiamorte più avanti. Anche al piano di sopra della casa i maghi combattevano tra di loro, mentre Lily aveva appena steso uno che aveva cercato, per l'appunto di attaccarli da dietro.

Lily...” disse James dopo aver lanciato un ulteriore schiantesimo da dietro il muro.

Dimmi...” disse lei controllando che non ci fosse nessuno nel bagno dietro la cucina.

Lui le prese una mano e la fece girare per guardarlo: “Vuoi sposarmi?” chiese di punto in bianco.

Lei sgranò gli occhi sconvolta e pietrificò un mangiamorte che li stava raggiungendo.

Ma ti pare il momento?” chiese sconvolta più di prima.

A James tornò in mente quella volta in cui Lily doveva provarsi l'abito per il matrimonio di sua sorella. Si ricordò quando il signor Evans gli disse sentendo la risposta della ragazza dopo aver visto l'abito: “se non le fosse piaciuto avrebbe detto chiaro e tondo alla madre che non lo avrebbe indossato e che l'argomento non sarebbe nemmeno dovuto essere in discussione”, perciò sorrise: “è un sì, Evans?” chiese colpendo un mangiamorte in testa con un impedimenta.

Lei lo fissò e disse incredula: “Certo che è un sì...” e prima che potesse rendersi conto della cosa, James le aveva infilato un anello all'anulare sinistro e l'aveva baciata: “Ti amo Evans...” le aveva detto.

Lei aveva sorriso e da quel momento le cose si erano fatte più confuse.

Erano usciti da dietro il muro, avevano ricominciato a combattere, ma tra una cosa e l'altra, dopo quasi dieci minuti, Lily si era girata e non l'aveva più visto. Nel panico, aveva cominciato a combattere con ancora più zelo e, proprio quando si era ricordata dell'insegnamento di malocchio: “Il panico potrebbe fregarvi e farvi meno attenti) si era sentita colpire alla gamba da un incantesimo e poi alla testa con qualche cosa di duro e pesante, che le fece vedere e diventare tutto... buio.

Con il respiro pesante, Lily guardò Sirius nel panico: “Siamo nei sotterranei di casa tua?” chiese ricordandosi anche di quel dettaglio.

Sirius rise di sollievo, poi tornò serio: “Sì, Evans... questi sono i famosi e labirintici sotterranei di casa Black, al numero 12 di Grimmauld Place, e noi siamo imprigionati.”

Angolino autrice:
Ciao ragazzi!
Non mi uccidete, ma non avevo più ispirazione, quindi ho fatto un salto temporale un pò lunghino XD
Spero vi sia piaciuto il capitolo, io lo adoro *^*
Giuly
P.S. Il titolo è preso da una frase nella canzone della sposa cadavere cantata dallos cheletro XD
N.B. Ah e se ve lo chiedete, sì, per la proposta di matrimonio mi sono ispirata ai pirati dei caraibi XD mi è sembrato che con James ci azzeccasse ;) XD

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Capitolo 43
*** Cosa significa che non ci sono? ***


Cosa significa che non ci sono?

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A dany, che ha creduto in me fin dal primo capitolo,
A Always, che ascolta ogni mia insicurezza e ogni mio problema come la sorella maggiore che non ho mai avuto,
A tutti i recensori (grandi e piccoli) che con complimenti e critiche mi danno dritte che mi aiutano a sviluppare in meglio la storia,
A chiunque abbia preferito/ricordato/seguito questa storia e a chiunque l'abbia anche solo letta sostenendola,
senza di voi, io non sarei chi sono ora e nemmeno la storia...
Grazie :)


Dobbiamo uscire di qui...” disse Lily cercando di alzarsi in piedi.

è quello che hai detto ieri pomeriggio, ieri sera e questa mattina... non c'è modo di uscire, credi che non lo avremmo già fatto, risparmiandoci di perdere la memoria due volte sì e una no?” chiese Sirius fermamente. La sua parte dolce completamente svanita con i ricordi di Lily appena tornati.

Perché perdiamo la memoria?” chiese Lily non ricordandosi di quel particolare.

Fidati, è meglio che tu non lo sappia fino a che non sarà il momento opportuno. Ci serve tutto tranne un altro tuo attacco di panico...” disse alzando gli occhi al cielo il ragazzo.

Lily lo fissò con sguardo truce: “Io non ho attacchi di panico.” disse fermamente.

Sirius alzò gli occhi al cielo nuovamente: “Oh, per favore, Evans tutti avrebbero degli attacchi di panico in quella situazione... e comunque, li ho avuti anche io e ho anche perso la memoria prima di te, quindi non giocare al: 'Io sono più forte di te' in questo istante, che non serve proprio.”

Avevi perso la memoria?” chiese Lily incredula: “E io te l'ho fatta recuperare?” chiese lei pensando al fatto ma non ricordandosi bene della cosa.

Sirius annuì e le disse di sedersi, ma lei non lo fece. Iniziò, invece, a scuotere le sbarre: “Hey! Hey! Fateci uscire!” disse al nulla.

Ma sei fuori?” chiese lui dandole un colpo su una gamba per farla cadere e smettere di urlare.

Cavolo, siamo a casa mia! Pensi che sarei scappato da qui se fosse stato un bel posto? Non devi mai urlare!” disse tenendole stretto un braccio.

Ahi Sirius, mi fai male!” disse lei spostandogli la mano.

Scusa, ma se vuoi farti ammazzare quello è il modo giusto, ci ho messo un po' a convincerli a tenerti in vita, per cortesia, Evans, stai buona e non sforzare quella benedetta gamba...” disse storcendo il naso alla vista del sangue rosso.

Lily fissò la propria gamba e si girò subito dall'altra parte.

Non mi volevano imprigionare?” chiese lei confusa.

Sirius sospirò: “Evans, sei una mezzosangue, in casa di Walburga e Orion Black, alcuni tra i più importanti discendenti della mia casata... pensi davvero che ti avrebbero lasciata in vita, se io non li avessi convinti che avrebbero portato gli Auror qui?” chiese lui guardando per terra.

Lily trasalì e lo prese per il colletto della camicia: “A questo punto, sarebbe stato meglio se mi avessero uccisa. Se gli Auror verranno feriti solo per me, non me lo perdonerò mai.” disse lei mollandolo con fermezza.

Sirius sbuffò: “Sì, forse hai ragione, almeno non avresti sofferto/perso la memoria/avuto una gamba squarciata che ti fa male, ma cosa avrei detto a mio fratello, eh? Oh, James, sì, avrei potuto tenerla ancora un po' in vita, ma ho deciso di no, almeno ora è in pace, SCUSA!” disse il ragazzo alzando gli occhi al cielo e sbuffando.

Immagino che il tuo promesso sposo sarebbe stato molto felice, se non deliziato dallo sposare un cadavere...” disse Sirius incrociando le braccia scocciato.

Ah già... Lily si era scordata di quel particolare. Guardandosi la mano sinistra non trovò l'anello, così iniziò a cercarlo intorno a se, fino a che Sirius non disse: “Ce l'hai in tasca... non volevi che lo trovassero e lo prendessero.” disse indicando la tasca destra.

La ragazza frugò nella tasca dei pantaloni e trovò ciò che cercava.

Quando tirò fuori l'anello, se lo rigirò tra le mani. Era una fascetta d'oro con tre piccoli rubini sopra di quello.

Sai, me ne ha parlato per settimane...” disse Sirius fissando a sua volta il gioiello: “Mi ha detto che non voleva che i suoi gli prestassero del denaro, quindi ha aspettato di guadagnare dei soldi come Auror, prima di chiederti di sposarlo... se ne avesse avuti di suoi prima ti avrebbe fatto la proposta molto prima... probabilmente prima della fine della nostra carriera scolastica...” disse Sirius con un sorriso.

Lily fissò le pietre rosse e sorrise per il 'patriottismo' di James sempre presente.

Credo di non sbagliarmi dicendoti che ti chiederà di essere il suo testimone di nozze... anche se un po' mi dispiace...” disse Lily continuando a fissare l'anello.

Sirius la fissò confuso: “T-ti dispiace?” chiese.

Lily sorrise e annuì: “Sì, mi dispiace, perché te l'avrei chiesto anche io...” disse gentilmente appoggiandosi alle sbarre con un sospiro.

Il ragazzo la fissò incredulo: “A me Evans?” chiese.

Lei sorriso: “Sì, bé, non dirlo ad Alice o a Remus... dovrò decidere tra loro, ma credo che la mia scelta cadrà su Remus, visto che mi servirà una damigella... certo dovrò vedere col fatto che anche Alice si sposerà con Frank, quindi non so se una donna già sposata potrà farmi da damigella... questo sempre se si sposerà prima di me... e se usciremo mai di qui. Da quello che dici, però, mi sembra abbastanza impossibile.” disse la ragazza deglutendo per mandare via il magone che le era arrivato fino alla gola.

Per un momento le sembrava di essere tornata su uno dei divani di Hogwarts e di stare discutendo con calma una cosa sicura, normale. Riguardandosi intorno, però si era ricordata di essere in cella, dove nessuno l'avrebbe trovata, perciò si era resa conto che, probabilmente, tutto ciò di cui aveva parlato fino a quel momento, probabilmente non sarebbe mai accaduto.

Con respiro tremulo, lei accarezzò l'anello e lo rimise in tasca passandosi una mano sugli occhi.

Sirius... mi manca tanto...” disse nascondendosi il viso tra le mani.

Sirius le strinse una mano: “Anche a me manca Evans, ma te l'ho detto... glielo abbiamo promesso. Ce la dobbiamo fare. James ci troverà...” disse nemmeno lui convinto della cosa.

Lily cominciò a piangere appoggiandosi sulla spalla sinistra di Sirius attraverso le sbarre.

Un rumore di chiavi che giravano in una toppa lontana catturò l'attenzione dei ragazzi.

Cosa succede?” chiese Lily alzando la testa con una strana inquietudine nel cuore.

Sirius sospirò: “è la sessione delle quattro di pomeriggio...” disse anche lui con la paura nella voce.

* * *

COSA. SIGNIFICA. CHE. NON. CI. SONO?” chiese urlando il ragazzo.

Potter, vedi di stare calmo!” gli intimò Moody puntandogli contro un dito.

Remus e Peter, intanto, trattenevano uno per una spalla l'altro per l'altra il ragazzo nel panico.

Signor Potter, nell'imboscata tre dei nostri sono scomparsi. Emmeline Vance se ne è andata...” disse Silente con voce impassibile: “Il signor Black e la signorina Evans sono stati presi prigionieri...” disse il professor Silente con aria grave e voce pacata.

E nessuno si è preso la briga di inseguire i mangiamorte, PER MERLINO? Dopo che avevano ucciso Mary? NESSUNO?” chiese lui spingendo contro le braccia dei due amici per liberarsi.

Cosa avremmo dovuto fare, Potter? Rischiare la vita di qualcun altro? Mandare contro a quelli il signori Lupin e il signor Minus per rischiare anche la loro vita?” chiese Moody alzando gli occhi al cielo.

James si calmò un po': “E non è stato fatto nulla per ora? Nessuno si è deciso ad andarli a cercare?” chiese lui cercando di stare calmo.

E da dove dovremmo partire? Illuminaci, signor Potter. Dimmi cosa dovremmo fare. Non sono dai Malfoy, se lo vuoi sapere, né dai Lestrange. Ora cosa dovremmo fare? Camuffarci e andare in tutte le case dei mangiamorte che conosciamo?” chiese Moody zoppicando per la stanza.

James alzò le spalle: “Per esempio...” disse impassibile.

James...” lo richiamò Remus.

James... cosa? Cosa Remus? Sono anche amici tuoi! Dovresti appoggiarmi, invece di fermarmi!” disse cercando di liberarsi.

Non era possibile che proprio due delle persone a cui teneva di più al mondo fossero scomparse.

Proprio loro.

Avrebbe voluto piangere per Mary, avrebbe voluto aiutare Emmeline, che era rimasta sconvolta da ciò, ma non ci riusciva. Non ce la faceva. I suoi pensieri erano tutti a Sirius e Lily, imprigionati chissà dove e, nella migliore delle ipotesi, vivi ma continuamente torturati.

Al pensiero le lacrime gli salirono agli occhi e smise di lottare per togliersi gli occhiali e asciugarsi gli occhi.

Ramoso... li troveremo...” disse Peter con calma dietro a Remus.

James rise senza allegria: “Saranno morti prima che questi abbiano fatto qualche cosa...” disse indicando Malocchio guardandolo con sguardo truce.

Silente sospirò: “James... il signor Minus ha ragione... li troveremo, sul serio.” disse con calma.

James scosse la testa: “Di sicuro non rimanendo qui a chiacchierare...” e si avviò verso la porta.

James! James! Ti prego, dobbiamo organizzarci! Per favore!” gli urlò dietro Remus, ma lui uscì e si smaterializzò.

La sua mente era piena di immagini, risate, pianti e momenti passati con Sirius e Lily.
Non era lui ad agire, era il suo cuore che preso dalle troppe emozioni, dalla perdita di due persone così importanti, aveva fatto spuntare gambe e braccia e se ne era uscito dalla sede dell'Ordine.

James non avrebbe perso né Sirius né Lily. Non come tutti quel giorno avevano perso Mary.

Non avrebbe lasciato che nessuno dei due morisse.

Aveva un piano. Sapeva come scoprire dove fossero, o almeno come sapere dove potessero essere nascosti.

Non li avrebbe lasciati morire, e avrebbe dato anche la sua vita, pur di impedire che perdessero la loro.

* * *

Cosa intendi con sessione delle quattro di pomeriggio?” chiese la ragazza appiattendosi contro il muro.

Lui le prese le mani: “Lily, qualunque cosa accada, cerca di pensare a cose belle, a momenti felici, a cose divertenti! Non provare paura! Se lo farai, sarai di nuovo perduta, e tu non vuoi perderti di nuovo, vero?” chiese alla ragazza guardandola negli occhi.

Lei scosse la testa e mosse le dita dei piedi improvvisamente intirizzite dal freddo.

S-sirius... c'è freddo...” disse con la bocca che tremava.

Lui annuì senza lasciarle le mani: “Lo so, lo so Lily, ma... ascoltami... NON perdere di nuovo la memoria per questo. Ce la faremo, ma devi pensare a cose allegre, alle tue amiche, ai bei voti in pozioni e, per quanto il pensiero un po' mi disgusti, anche ai tuoi momenti con mio fratello. Pensa a James e non con tono lagnoso: 'Oddio mi manca' ma con tono felice e allegro. Pensa ai momenti felici passati con lui e ce la farai Evans!” disse il ragazzo iniziando a tremare a sua volta.

Lei annuì: “D'accordo, ma tutto questo perch-” ma si fermò, improvvisamente consapevole di come torturassero lei e Sirius da un po'.

Il freddo arrivato così all'improvviso, i pensieri felici da tenere stretti, la paura da nascondere.

Le porte delle celle cigolarono e due dissennatori entrarono uno nella cella di Lily e uno in quella di Sirius.

Il panico prese il cuore di Lily in un momento, tanto da far avvicinare il dissennatore pericolosamente, poi sentì la mano di Sirius raggiungere la sua e tornò più calma.

I dissennatori si avvicinarono e Lily cercò di ripensare a un momento con James. Eppure, gli unici a venirle in mente sembravano essere i litigi, i pianti e le separazioni che avevano avuto.

* * *

James bussò alla porta della casa.

Il freddo sembrava artigliargli le dieta delle mani e entrargli nelle ossa, ma era troppo concentrato per anche solo sfregarsi le mani.

Prese un sospiro per calmarsi.

In verità non aveva nessun piano. Non era certo di nulla, se non ci fosse stata... se non fosse stata in casa in quel momento...

Oh, basta! Pensò. Anche se non ci fosse stata l'avrebbe aspettata. Aveva bisogno di informazioni sui mangiamorte più importanti, e l'unica a poterle avere ora che Sirius non era lì, era lei.

Muovendosi per la stradina ciottolata sulla prima neve dell'anno, si avviò verso la casetta in campagna che tanto gli ricordava una baita in montagna in quel momento.

Quella camminata le ricordò tanto Hogsmeade innevata e, chiaramente, gli ricordò Sirius e i Malandrini e le loro scorrazzate... oltre che a Lily, ovviamente.

Ogni cosa che vedesse, ogni cosa che gli saltasse all'occhio gli ricordava lei.

Oh, guarda, un ago di pino sulla strada... oh, ma è così simile al colore degli occhi di Lily... oh, guarda, si vede un fuoco laggiù in fondo! Oh, è lo stesso rosso dei suoi capelli!

Pensieri del genere gli giravano attorno, dentro e al centro della mente.

Sembravano non volerlo lasciare stare.

Anche una pietra gli ricordava di Lily – di quando era quasi caduta per Hogsmeade per una roccia e lui l'aveva presa al volo - o anche una candela che si intravedeva per la finestra. Una candela simile l'aveva tenuta in mano Lily per illuminare le stanze la sera... chissà quante volte.

La verità era che era Lily stessa ad illuminare qualunque cosa succedesse o esistesse per James. Non avrebbe potuto perderla, non l'avrebbe lasciata andare senza lottare.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di recuperare, incolumi o meno, Sirius e Lily.

Con un respiro profondo, bussò alla porta della casetta e aspettò.

Aspettò che qualcuno aprisse l'uscio, o che nessuno rispondesse. In tutti e due i casi, sarebbe rimasto fuori a chiedere, anche se sapeva che non l'avrebbero mai lasciato lì fuori.

Chi è?” chiese una voce maschile da dentro.

Sono James, James Potter... posso entrare?” chiese lui.

La porta si aprì e sull'uscio si stanziò un uomo alto e biondo con uno splendido sorriso sul volto e una bambina tra le braccia.

Jamie! Jamie!” urlò la bimba.

Ciao piccola...” disse lui sorridendo gentilmente.

Quante volte ti ho detto di non portare la bambina davanti alla porta, caro? E se fosse qualcuno di pericoloso?” disse una voce da dietro l'uomo sulla porta.

Hai ragione, scusa...” disse lui spostandosi dalla porta per far entrare il Grifondoro, che guardò la donna che lo salutò.

Ciao... posso parlare con te, Andromeda?” chiese il ragazzo con aria grave.

* * *

James... James... tornerò a casa... te lo prometto, torneremo tutti e due, ci proveremo, davvero!

Questo era stato tutto ciò di felice a cui era riuscita a pensare Lily.

Non era riuscita a ricordare le risate o i discorsi avuti con James, ma era riuscita a rivedere davanti a se il suo sorriso e a fargli un'altra promessa.

Non era sicura che sarebbe riuscita a mantenerla, ma sapeva che avrebbe fatto qualunque cosa pur di tornare da lui.

Il dissennatore davanti a lei si allontanò ed uscì dalla sua cella, attirato, invece, da un'altra disperazione.

Lily si girò e guardò Sirius con gli occhi velati di lacrime e i dissennatori – entrambi - davanti a lui che gli prendevano i ricordi più felici che potesse avere, nutrendosi della sua paura.

Sirius! Sirius!” urlò lei prendendogli la mano e attirando con la disperazione i dissennatori.

Si tenne stretta il sorriso di James.

Quello non l'avrebbe perso, non avrebbe perso le sue labbra che così spesso si curvavano all'insù, i suoi occhi che venivano contornati da piccole pieghette nella pelle, l'angolo destro delle labbra che era sempre un po' più sopra rispetto a quello sinistro, a formare un sorriso da vero e proprio malandrino.

Non l'avrebbe perso. Non avrebbe perso quella bellissima espressione, non avrebbe perso gli occhi ridenti del suo ragazzo, del suo fidanzato, del suo futuro marito.

I dissennatori si girarono nuovamente verso Sirius e lei gli parlò, senza perdere di vista il sorriso di James: “Siriua! Sirius, cerca di ascoltarmi! Ascoltami! Ce la faremo Sirius! Ricordati di James! Ricordati di Remus e di Peter! Ricordati di tutte quelle volte che avete fatto delle scorrazzate notturne. Te le ricordi Sirius? Ti ricordi di quando beccai te e James nel ripostiglio delle scope abbracciati perché vi eravate appena tolti il mantello dell'invisibilità e lo spazio era troppo piccolo? Te lo ricordi Sirius? O... o di quella volta in cui beccai James in uno stanzino dell'aula di trasfigurazione con una di Corvonero e beccai te nello stanzino dell'aula successiva con la sorella gemella della stessa Corvonero e vi dissi che fosse davvero assurdo che usciste anche con le persone consanguinee? Dai Sirius! Te lo devi ricordare! Ti devi ricordare di quanto mi arrabbiai per le vostre risate e di come quelle se ne andarono arrabbiate a loro volta con voi due e di quanto rideste ancora! Sirius!” lo chiamò lei scuotendogli la mano.

I dissennatori uscirono dalle celle e Sirius aprì gli occhi: “Cavolo, Evans, puoi anche smetterla di scuotermi così... mi volevi staccare il braccio per compenso alla tua gamba?” chiese lui.

E la situazione era talmente disperata e paradossale che Lily scoppiò a ridere facendo ridere anche il ragazzo.

Merlino Evans, avresti potuto reagire così anche prima... ci saremmo risparmiati molte fatiche...” disse lui muovendo i piedi e battendo le mani tra loro per riscaldarsi.

Oh, ma che bel quadretto...” disse una voce da fuori.

I due si voltarono: “Siete talmente carini...” disse la voce melliflua: “... quasi quasi mi dispiace torturarvi...” continuò la voce sorridendo con malignità.

* * *

Perciò... non sono molti i mangiamorte che possano avere delle case sicure?” chiese James appoggiando la giacca sulla sedia e sedendosi con calma nella cucina.

Andromeda scosse la testa: “Oh no... insomma, le avrebbero anche, ma una buona metà sono latitanti, ovviamente. Quelli con le case sono i Malfoy...” disse pensando a sua sorella.

Non sono lì...” disse James con calma.

Lei annuì: “Già, bé l'hanno già usata quest'anno...” disse alzando gli occhi al cielo: “Quella dei Lestrange...” disse rabbrividendo pensando alla sorella maggiore Bellatrix.

Controllata anche quella...” disse il ragazzo ringraziando per la tazza di thé che gli veniva data dalla donna.

Sì, immaginavo. Alla fine ce ne sono altre quattro o cinque, ma sono una meno probabile dell'altra. Una potrebbe essere la casa dei Goyle... ma non so se sono ancora lì. Potrebbero essere in casa dei Silverin, ma non sono mangiamorte convinti quanto lo possono essere per esempio i Black...” disse lei bevendo del thé.

A James si bloccò del thé in gola e tossì per la sorpresa.

Cosa hai detto?” chiese con la mente in subbuglio.
Andromeda fissò il ragazzo: “Ho detto che potrebbero essere dai Silverin... stai bene James?” chiese la donna dandogli colpetti leggeri sulla schiena.

Sì, voglio dire no... cioè, sì, sto bene, ma cos'hai detto dopo?” chiese James appoggiando la tazza di thé sul tavolo di fronte a se.

Che i Silverin non sono mangiamorte convinti quanto lo possono essere i Black, insomma, sono una Black e ti assicuro che se siamo convinti lo siamo di brutto... ma va tutto bene?” chiese di nuovo toccando la fronte a James per accertarsi che stesse bene.

Ma certo! Devono essere lì! Sirius mi ha sempre detto che casa sua avesse dei sotterranei assurdi pieni di celle! Sono lì!” iniziò a dire il ragazzo.

James, James, tu scotti!” disse Andromeda chiamando il marito.

Cosa? Per niente, sto benissimo!” disse lui prendendo la giacca e andando verso l'uscita.

James!” lo chiamò Andromeda e, girandosi velocemente per guardarla, perse l'equilibrio per il troppo sforzo.

* * *

Te la cavi da solo, Regulus caro? O vuoi un aiutino?” chiese una donna dietro di lui.

No, no Bella, ce la faccio...” disse lui sorridendo e tirando fuori la bacchetta magica puntandola contro Lily.

Bellatrix sorrise e uscì ascoltando le urla della mezzosangue sotto la maledizione cruciatus.

Oh, Regulus, è talmente bello vederti... dimmi, ti hanno tirato fuori appositamente da scuola per questo? O l'hanno fatto per inizializzarti?” chiese ironicamente Sirius guadagnandosi un incantesimo.

Quando la porta dei sotterranei si chiuse con uno schiocco, il ragazzo si inginocchiò davanti alle sbarre e intascò nuovamente la bacchetta magica.

Senti 'fratello'” disse facendo le virgolette in aria: “è vero mi hanno tirato fuori da scuola per venire a vedere come funzionassero queste cose. Non sei... bé, non siete in una bella situazione, va bene? Vi tengono qui solo perché sei tu, ok?” disse con voce piatta.

Come se non lo sapessi. Regulus, non ho bisogno della tua pietà. Tanto moriremo anche se ci torturerai ora, quindi, fai il tuo lavoro e torna da loro col tuo marchio nero e la tua casa Serpeverde.” disse Sirius andando sul fondo della cella.

Senti... so che è testardo...” disse Lily: “Ma devi capirlo...”

Regulus storse la bocca e si alzò in piedi guardando la ragazza dall'alto in basso: “Non c'è bisogno che me lo dica tu mezzosangue...” disse iniziando ad allontanarsi.

Non posso aiutarvi. Non posso chiamare aiuto. Posso solo evitarvi qualche tortura ogni tanto. Non intendo fare altro.” disse uscendo.

Lily si trascinò sul fondo della propria cella in modo da essere vicina a Sirius divisa da lui solo dalle sbarre.

Sirius... trattalo bene. È sempre tuo fratello.” disse gentilmente.

Sirius sbuffò: “Non è mio fratello. Mio fratello è là fuori che ci cerca. Mio fratello è un Grifondoro convinto. Mio fratello è quello che è fissato con la stessa ragazza da quasi otto anni. Lui non ha un marchio nero sull'avambraccio, lui non segue le regole di famiglia come un cagnolino. Mio fratello non starebbe mai lontano a guardare, aiuterebbe tutti quanti senza fiatare. Mio fratello è forte, attivo e sempre allegro. Non mi guarderebbe mai parlandomi con tono piatto.

Con quello che è entrato qui dentro ho solo un legame di sangue, niente di più.” disse il Grifondoro con gli occhi velati di lacrime.

Lily tirò su la gamba sana e l'abbracciò con le braccia: “Sai, su questa cosa siamo piuttosto simili... solo che io non riesco a essere così distaccata verso mia sorella...” disse appoggiando la testa sul ginocchio anche lei con gli occhi velati di lacrime.

Sirius sospirò: “Te l'ho detto, Lily. Qualunque cosa accada torneremo a casa da James e gli altri.” disse fissando il muro con gli occhi più neri e profondi che mai.

* * *

James, eravamo preoccupatissimi. Pensa se fossi svenuto per strada?” chiese Remus fissando l'amico.

James tremando con una tazza di thé in mano: “Remus. Non è importate ora, Lily e Sirius sono a casa Black. Dobbiamo andare ora! Io sarò guarito tra poco, grazie alla pozione che mi ha dato Ted. Dobbiamo organizzarci!”

Remus alzò gli occhi al cielo: “Ti ho già detto Ramoso, che di là c'è l'ordine che sta prendendo provvedimenti per andarli a prendere...”

Ci andrò anche io, Remus. Qualsiasi cosa accada. Ormai sto bene. Mezz'ora al massimo e starò benissimo. Andrò a prenderli anche io.” disse il ragazzo finendo il suo thé.

Remus scosse la testa. James era deciso nel suo intento. Lo avrebbe fatto, qualunque cosa fosse successa, lui sarebbe andato a prendere due delle persone a cui teneva di più al mondo. 

Angolino autrice:

Ok, l'altra volta mi sono scordata di dirlo, ma... sapete che questa storia ha compiuto un anno? Un anno fa decisi di scrivere un capitolo alla caso su Lily e James e lo pubblicai.
Per questo, ho deciso di fare un video ( 
Lily & the Marauders (Chapter 43) ) su questo capitolo e di mettere la dedica all'inizio.
Sono così fiera di questa storia, e questo mi riporta ad un argomento più serio. Molti potranno pensare che fare un salto temporale così ampio sia stato azzardato, accetto le critiche e tutto, ma... non sono per niente pentita.
Questi sono i miei bambini e se ho deciso di fare un salto temporale è perché ho ritenuto che fosse il momento adatto. Li avevo contato, ragazzi e lo sapete, erano passati 10 capitoli senza che succedesse nulla? Potrete dirmi ciò che vorrete e io accetterò le conseguenze, ma non mi pentirò di aver scritto lo scorso capitolo, perché anche lui è un mio bambino. Un bambino azzardato, forse, ma sempre una mia creatura :) ho voluto vedere il diploma dei ragazzi, il loro rapimento, la proposta di James e la battaglia dai ricordi perduti di Lily. mi dispiace che vi sia sembrata una cattiva idea D: Ad ogni modo, spero non smetterete di seguirmi, perché questa storia, questi personaggi, questo mondo, non sono nulla senza di voi :)
Detto questo, spero che anche questo vi sia piaciuto, perché io ho amato scriverlo *^*
un saluto,
Giuly

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Capitolo 44
*** Una casetta col camino acceso e le tende viola ***


Una casetta col camino acceso e le tende viola

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 “Che ne è del vecchio e bel piano: irrompiamo nelle segrete, prendiamo Sir e Lily e ce ne andiamo prima che ci raggiungano?” chiese James quando ebbe raggiunto il resto dell'ordine in casa Tonks.

Potter, se devi dare idee cretine, ti converrebbe restare in silenzio.” disse Malocchio fulminandolo.

James alzò gli occhi al cielo e Silente sorrise spiegandogli: “Signor Potter... si ricorda le segrete di casa Malfoy?” chiese gentilmente.

Il Grifondoro annuì: “Ecco, quelle di casa Black sono quattro volte più grandi. Sono molto in profondità e ci sono pochissime finestre, che tendono a confondere, perché collegate con quelle più in alto pur non essendo vere...” disse.

James, Remus e Peter fissarono l'insegnante confusi.

Praticamente ci sono solo quattro finestre e le altre sono semplicemente speculari alle uniche che ci sono, che si trovano al primo piano, subito dopo il piano terra della casa, nelle segrete...” spiegò Andromeda gentilmente.

Ah...” dissero i tre comprendendo cosa stesse dicendo il professor Silente che continuò: “Perciò, i sotterranei vanno molto in profondità, come stavo dicendo, ed è improbabile che entrando senza un piano riuscissimo ad uscire...” disse Silente sorridendo gentilmente quasi ringraziando James del suggerimento.

Il ragazzo si sedette su una sedia e sospirò passandosi le mani sugli occhi: “Oh se solo Sirius fosse qui...” gemette togliendosi gli occhiali.

Quel gesto gli ricordò di quando Lily gli aveva tolto dal viso gli occhiali e aveva iniziato a correre nella sala comune dopo una ronda a Hogwarts.

La forza del ricordo e la tristezza della cosa lo spiazzarono, come se qualcuno gli avesse dato un pugno allo stomaco.

Lily non era con lui. Non era nell'altra stanza a leggere.

Lily non era a portata di orecchio, non avrebbe potuto chiamarla, non avrebbe potuto stringerla a se o giocare con i suoi capelli rossi mentre lei lo guardava con sguardo truce per farlo smettere.

La verità lo prese in contropiede. Come se fino a quel momento non ci avesse pensato veramente...

Signor Potter... riusciremo a riprenderli...” disse a sorpresa Malocchio Moody.

James guardò l'uomo in viso nell'occhio buono e annuì, con le farfalle allo stomaco.

Li avrebbero ripresi... sì, ne era sicuro, ma come? Vivi? Morti? O peggio... torturati e con qualche parte in meno di loro, fisica o spirituale?

Solo l'idea di vedere Lily e Sirius feriti era improponibile per il Grifondoro che, si rese però conto, fosse quasi sicura.

* * *

Sirius dormiva.

Non era svenuto o senza memoria, semplicemente dormiva.

Almeno lui ci riesce... pensò Lily sconsolata.

Eppure, per quanto fosse orrendo rimanere svegli con una gamba maciullata e pensieri che spingevano dal suo cervello verso il suo cranio, in un certo senso stava ripagando Sirius per averla aiutata prima, per quanto le avesse detto che si erano già aiutati a vicenda un paio di volte per recuperare entrambi la memoria.

Lily non riuscì a non pensare che fossero entrambi stati, per quanto paradossale fosse la cosa, piuttosto fortunati a perdere la memoria a turni.

Sarebbe stato panico totale se entrambi l'avessero perduta nello stesso arco di tempo.

Una fitta alla gamba le fece trattenere il respiro.

Come avrebbe fatto? Continuava a perdere sangue e l'unica acqua che riusciva a bere da giorni era quella che cadeva a gocce dal soffitto quando si decideva a raccoglierla.

Tempo che lo facesse, però, la sete le era già passata.

Sospirando, guardo la prigione.

Quel posto era veramente angusto. Se fosse stata da sola sarebbe decisamente impazzita e avrebbe iniziato a parlare da sola.

In quel momento aveva terribilmente voglia di parlare con qualcuno, ma Sirius era addormentato, e non voleva svegliarlo.

La voglia di parlare sembrava spingerle contro la trachea, come a dire: “Hey! Ho bisogno di uscire! Sono un discorso e devo disperdermi nell'aria!”, così, toccandosi la gola per il fastidio iniziò a canticchiare sottovoce, tanto per togliersi la voglia di dire qualche cosa.

 

And this is when the feeling sinks in,
I don't wanna miss you like this,
Come back... be here, come back... be here.
I guess you're in New York today,
I don't wanna need you this way,
Come back... be here, come back... be here.

 

La sua voce rimbombò appena un po', pur essendo bassa nei sotterranei e Lily smise di cantare.

La voglia di parlare sparita con quelle tre o quattro frasi e con la paura di essere nuovamente aggredita.

Sospirando, guardò Sirius che continuava a dormire beato. Merlino quanto avrebbe voluto dormire anche lei!

Avrebbe pagato qualsiasi cifra pur di chiudere gli occhi e staccare la spina per un po'.

Dovresti dormire un po' anche tu Evans...” disse Sirius senza guardarla.

Lei sospirò: “Non ci riesco Sirius... vorrei semplicemente poter essere davanti ad un camino con una coperta addosso e con James...” ma fu interrotta da Sirius che sbottò: “Se stai per descrivere i vostri atti sessuali, per cortesia, fammi prendere prima i paraorecchi...” disse facendo ridere la ragazza: “Ti sembro il tipo, Black?” chiese lei facendolo ridere e girare verso di sé.

Come va la gamba?” chiese appoggiandosi ad un gomito piegato.

Lily sospirò e la mosse di poco con una smorfia: “Fa male...” disse cercando di non guardarla.

Sirius ci posò sopra lo sguardo e trattenne il respiro.

Erano maghi, quindi era più difficile per loro morire di malattie normali, ma questo solo quando potevano avere cure mediche adeguate.

Lì nei sotterranei di casa sua senza pozioni o bacchette magiche, Lily non sarebbe resistita a lungo. I batteri avrebbero piano piano preso la gamba e poi il corpo.

Lily sorrise: “Non dovresti trattenerti, lo sai? So di stare male...” disse lei sorridendo con calma.

Sirius deglutì: “Dovremmo andarcene... in fretta...” disse alzandosi in piedi.

La situazione si era, in qualche modo, ribaltata. Ora era Sirius che, vedendo che nessuno stesse arrivando per salvarli, voleva uscire. Per portare in salvo la ragazza, per tornare da suo fratello, per non dover più stare lì a essere torturato passivamente.

Lily sospirò: “Sirius... è inutile. Non andremmo lontani. Io non riesco a camminare e se ci riesco, lo faccio molto lentamente appoggiata ad una persona, non abbiamo le bacchette, non sappiamo bene dove sia l'uscita e anche se lo sapessimo...” disse interrompendo il Grifondoro: “Non faremmo in tempo e non c'è modo di evadere da queste celle, lo hai detto anche tu.” concluse lei battendo sulla pietra nell'altra cella: “Dai, siediti.” lo invitò.

Dovremmo parlare di cose belle...” disse lei sorridendo.

Sirius sospirò: “Cosa cantavi prima?” chiese cambiando argomento.

Lei rise: “Non è una cosa bella, visto che la canzone è tristissima, facciamo che parliamo di qualcos'altro...” disse Lily gentilmente.

James in completo da matrimonio sembrerà un pinguino...” sbottò Sirius non sapendo di cosa parlare.

Lily lo fissò e scoppiò a ridere, facendo ridacchiare anche il Grifondoro.

Scusa, scusa, ma è stato troppo divertente! Oh Merlino... un'uscita geniale ragazzo!” disse tenendosi la pancia più per la battuta che per l'immagine di James in sé e per sé.

Se fosse qui probabilmente mi vorrebbe morto ora...” disse Sirius continuando a ridacchiare.

Lily ridacchiò a sua volta: “Molto probabile, ma io a mia volta sembrerò una meringa... con una ciliegia sulla panna, visto il colore dei capelli...” disse ridendo pensando alla propria immagine.

Sirius scosse la testa: “non credo che sceglierai un vestito meringa Evans...” disse.

Lily sospirò: “Chi lo sa, magari Alice riuscirà a convincermi in combutta con mia madre...” disse alzando le spalle. Poi un'idea le piombò in mente e, girandosi verso il ragazzo disse: “Sirius! Promettimi una cosa...” prendendogli una mano.

Il ragazzo la guardò confuso: “Se mi stai per chiedere di prometterti di mettermi una cravatta rosa in tinta con le damigelle al tuo matrimonio Evans, scordatelo!” disse diffidente.

Lily rise: “No, non lo farei mai. Né darti una cravatta rosa, né vestire le mie damigelle con quel colore, no... ti volevo chiedere, anzi pregare di una cosa, anche se probabilmente me ne pentirò, ma non mi importa. Siamo imprigionati io morirò o dissanguata o per i batteri in poco tempo, quindi vorrei che tu, se uscissimo di qua, facessi una cosa...” disse stringendo la mano del ragazzo che la fissò confuso.

Lily prese un sospiro: “Ti prego, ti prego, vieni con me quando dovrò scegliere l'abito! Ti prego, ti prego!” disse lei.

Ora,s e Sirius fosse stato nel pieno delle sue facoltà mentali, avrebbe riso di gusto e le avrebbe risposto con un brusco: 'Scordatelo Evans!' ma essendo lì, in una prigione, torturati da giorni, in punto di morte, non sicuri di un domani, Sirius non riuscì a resistere a quegli occhioni verdi, lucidi per la probabile febbre che iniziava ad avere e enormi per la stanchezza, la sete e la fame.

Non riuscì a ridere davanti al viso già un po' scavato, benché fossero imprigionati da soli tre giorni, o quasi, dalla stanchezza, dalla paura e dalle torture, perciò sorrise, le strinse la mano e disse: “E come potrei dire di no alla mia futura sorella?” chiese scuotendo la testa.

Lily tirò su col naso e sospirò felice: “Oh grazie, grazie Sirius! Cavolo, mi viene quasi da piangere e non dovrei proprio, non è proprio da me, ma oh, sono così stanca... non ne posso più... vorrei davvero essere davanti al camino con James che mi gira intorno per distrarmi...” disse lei con un sospirò rotto.

Sirius le disse di stendersi e di calmarsi, poi iniziò ad accarezzarle i capelli: “Shh, Evans... ora prova a dormire, giuro che starò io sveglio...”

Chissà perché rassicurata da ciò, Lily chiuse gli occhi e si rilassò.

In fondo qualche ora di sonno non le avrebbe fatto male.

* * *

Quando aprì gli occhi, si trovò su una poltrona color del mogano coperta da un pile a scacchi rossi e blu.

La poltrona era di fronte ad un piccolo ma bellissimo camino in pietra nel quale scoppiettava un vivace fuoco.

Alzando di più la testa, riuscì a scorgere di fianco al camino due finestre speculari con delle tende viola scure di velluto pesante ma corte come i vetri.
Storse la bocca, erano di cattivissimo gusto.

Girando la testa, vide altri due sofà ed una poltrona di fronte alla sua.

Sembrava una casetta accogliente, fatta apposta per avere sempre degli amici.

Tenendosi la coperta sulle spalle, come se fosse troppo freddo anche col camino acceso, si avviò a vedere il resto della casa. La porta doppia del salotto – dove c'era anche un tavolo rotondo abbastanza grande per sei persone – dava su un ingresso che a sua volta dava sulla scalinata principale che portava al piano di sopra.

Lily avrebbe voluto salire, ma si sentiva come se non avesse avuto abbastanza forze per farlo.

Tornando in salotto, quindi si avviò verso l'altra porta, che dava su una cucina molto carina, con una finestra che dava su un piccolo giardino e un tavolino da tre attaccato al muro.

Aprendo il frigo, Lily ci trovò dell'acqua, se la versò e la bevve avidamente.

Sentendo uno scalpiccio dietro di sé, si girò spaventata, per poi vedere James entrare dalla porta.

Oh, sei qui... non ti trovavo più...” disse lui sospirando.

Rivederlo in un modo così reale e vero fu talmente sconvolgente per Lily, che gli corse incontro, ma prima di abbracciarlo, gli toccò con una mano il petto, per assicurarsi che fosse lì.

Sei qui...” disse gemendo per la sorpresa.

Lui la guardò stranito: “Certo che sono qui... è domenica, dove pensavi che fossi?” chiese abbracciandola e tenendola per la vita baciandola sui capelli.

Lily sospirò e si riempì le narici del buonissimo odore del suo James.

Le tende sono orrende...” mugugnò contro la maglietta del ragazzo che ridacchiò: “Me lo hai detto quattro volte solo questa mattina Lily, ti ho detto che appena abbiamo tempo andiamo a cambiarle, ma sai come sono questi giorni, non possiamo mai prendere un respiro che c'è un'altra missione e poi...” disse fissandola con una smorfia: “Tutte le volte che i tuoi ci vengono a trovare le dovremmo comunque rimettere su e far finta di farcele piacere...” disse lui ridacchiando e facendo sorridere anche lei contro il suo petto.

Avevi sete?” chiese lui vedendo che avesse svuotato una mezza bottiglia.

Lily fissò l'oggetto: “Sì... mi sembrava di non bere da giorni...” disse tenendolo stretto tra le sue braccia, come se fosse potuto sparire.

James non disse nulla, la prese per sotto le gambe e la portò in salotto stendendosi sul sofà insieme a lei.

Mi sei mancato tanto...” disse lei cercando di non piangere per non sporcare la maglietta del ragazzo.

James le accarezzò la guancia e Lily si era aspettata che le dicesse come prima che fosse poco lontano, invece, prendendole una ciocca di capelli, disse: “Anche tu... mi manchi ancora...” arricciando poi tra le dita la stessa ciocca.

Lily trattenne il respiro: “Nulla di questo è reale? Niente di niente?” chiese fissando James che sorrise: “Solo se tu credi che non lo sia...” disse gentilmente accarezzandole nuovamente una guancia.

Lily lo strinse a se: “Oh ti prego, possiamo rimanere ancora un po' qui? So che dovrei svegliarmi ma non so se ne ho ancora le forze.” disse strofinandosi gli occhi come una bambina.

La realtà del momento sembrava schiacciarla. Quella casa non esisteva. Non c'era nessun camino, non c'erano tende viola di cattivo gusto regalatele dai genitori, non c'era un bicchiere pieno d'acqua, non c'erano due divani e due poltrone davanti al fuoco, non c'era nessun pile a scacchi attorno al suo corpo, ma più di tutto, non era tra le braccia di James. Il suo odore non era reale, i suoi occhiali non erano storti sul suo viso, i suoi capelli non erano sotto le sue dita.

Lei.

Non.

Era.

Lì.

James sorrise alla ragazza e la strinse a se: “Non importa se questo non è reale... quando sarà il momento ti sveglierai Lily... non ti devi preoccupare...” disse accarezzandole la testa.

Lily sospirò: “James... ti rivedrò davvero?” chiese con gli occhi ancora lucidi.

Lui sospirò e sorrise: “Io... io credo che dipenda tutto dalle circostanze, non pensi?” chiese con calma.

Lily sospirò e appoggiò il viso sulla sua spalla: “Immagino di sì...” disse.

Stettero lì fermi abbracciati senza fare niente in particolare, se non abbracciarsi e parlottare qualche volta. Lily aveva paura di chiudere gli occhi, ma fu impossibile non farlo, tra le carezze di James, il calore del fuoco e la calma della casa.

Li chiuse e per un po' non riuscì a riaprirli. Sentì solo il calore farsi sempre più flebile, il bagliore del fuoco piano piano svanire e il pile attorno a sé svanire.

Sentì la comodità del divano scomparire e una durezza ed un'umidità già sentite farsi strada nelle sue ossa. L'ultima cosa che svanì, fu James tra le sue braccia.

Piano piano le sue gambe cominciarono a scomparire, poi le sue braccia, il suo busto ed infine il suo sorriso sulla sua guancia, fino a che...

...non si svegliò.

Si svegliò nel freddo e nel buio delle segrete di casa Black a Grimmauld place numero 12, con Sirius mezzo addormentato anche lui di fianco a se e un rumore lontano metallico.

Le sembrava di avere James ancora davanti a se, tra le sue braccia. Le sembrava di vederlo ovunque. La sua immagine nella sua testa, i suoi capelli tra le sue dita, il suo profumo vicino al suo naso.

Le sembrava quasi di poterselo vedere davanti.

Effettivamente, era davvero molto reale... Insomma, la figura che sembrava avvicinarsi di corsa alle segrete sembrava seriamente James.

Sirius... Sirius... io... io vedo James...” disse guardando in fondo al corridoio.

Sirius si alzò e la fissò senza guardarsi intorno: “Lily, stai calma...” disse guardandola e appoggiandole una mano sul braccio spaventato che avesse potuto perdere di nuovo la memoria.

Lei gli scostò bruscamente la mano e si alzò in piedi attaccandosi alle sbarre per vedere meglio.
“Sirius, Sirius mi sembra davvero James...” disse vedendo un ragazzo dai capelli scuri e ribelli correre per il corridoio.

In quel momento, prima che il Grifondoro potesse ribattere, cinque luci, molto più veloci della figura in fondo al corridoio, si avvicinarono a Lily e Sirius iniziando a danzargli intorno.

Lily quasi urlò per lo spavento, ma quando le vide rise di cuore.

Erano patronus. Erano cinque scintillanti e bellissimi patronus e tra quelli, c'era un grande cervo d'argento.

Anche Sirius si alzò in piedi appena in tempo per sorreggere attraverso le sbarre Lily che stava per cadere troppo affaticata dalla gamba malata.

Infine vide il cervo che stava vicinissimo sia a lui che a Lily: “Evans, hai la vista di un aquila accidenti!” disse cercando di vedere se qualcuno stesse arrivando.

In quell'istante, cinque persone si pararono davanti alle sbarre e in men che non si potesse dire, aprirono le due prigioni.

Li abbiamo trovati!” urlò Frank giù per il corridoio probabilmente al resto dell'ordine.

Sirius lasciò Lily tra le braccia di James che la sollevò come se fosse stata una piuma.

Sirius, benché affaticato, riusciva a correre abbastanza per poter uscire, Lily invece tremava. Per l'emozione, per il freddo, per il dolore, per la felicità.

Ci avete trovati...” sussurrò al ragazzo prendendogli la maglietta con una mano come era successo a casa sua l'anno prima quando James l'aveva riportata in camera sua a casa Evans.

Il cuore di James batteva fortissimo e alcuni graffi gli segnavano il viso e le braccia, probabilmente per la battaglia che avevano intrapreso poco prima per entrare.

Correndo al meglio, ma senza lasciare Lily a nessuno nemmeno quando glielo chiedevano, James le baciò i capelli tremante anche lui: “Sì... ora vi riportiamo a casa.” disse stringendola a se.

Angolino autrice:
Ragazzi! L'altra volta ho fatto un bel casotto che 2 di voi mi hanno fatto notare ma che in realtà avevo visto subito dopo averlo pubblicato. Ora l'ho corretto, ma ve lo riscrivo qui XD
è morta Mary, NON Emmeline, che ricompare nel quinto libro della serie. Scusate l'erroraccio, ma stavo pensando a Mary, la ragazza che giocava a Quidditche  che spesso nelle ff viene messa con Sirius e ho scritto Emmeline -.-" Non chiedete XD è che ero al mare con la chiavetta senza più traffico e non ho potuto modificare subito ç.ç Ma sì, me la merito una recensione negativa solo per la mia sbadataggine XD
Cooomunque... so che non è molto lungo come capitolo, ma non lo cambierei per nulla al mondo, visto che alla fine ho iniziato a tremare per la felicità, quindi... sì. Amo questo capitolo *^*
Un saluto XD
Giuly

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Capitolo 45
*** Però ti prego, niente tendine viola... ***


Però ti prego, niente tendine viola...

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I colori sgargianti degli incantesimi, le urla, i rumori delle sbarre che si aprivano, il corpo di Lily cadergli in braccio dopo che Sirius l'aveva mollato: tutto, ogni sfaccettatura di ogni cosa che era accaduta era ancora nella sua testa.

Gli sembrava ancora impossibile di essere riuscito ad andarsene incolume con l'ordine dall'ex casa di suo fratello riuscendo a salvare sia lui che la sua fidanzata.

Nella disperazione del momento, si era scordato che durante la battaglia le aveva chiesto di sposarlo.

Che sciocco, aveva ragione Lily ad avergli detto che non fosse esattamente il momento migliore.

Chissà, magari era stato proprio quell'avvenimento ad aver distratto Lily.

Con un sospiro pentito e di dolore, prese la mano bianchissima della ragazza stesa vicino al proprio corpo fasciato dalle lenzuola dell'ospedale del San Mungo.

So cosa stai pensando...” disse una voce vicina a lui.

James si voltò e guardò Sirius in piedi con la camicia da ospedale indosso.

E tu cosa ci fai in piedi?” sussurrò James sbottando spaventato: “Torna subito nel tuo letto!” disse lasciando delicatamente la mano di Lily e portando Sirius sul materasso lì vicino.

Sirius sbuffò: “Guarda che è colpa tua se mi sono dovuto alzare, visto che non rispondevi e comunque sai benissimo che sto bene. Meglio della Evans in ogni caso, per Merlino! Sto bene quanto te, forse un po' scosso, ma non malato di sicuro...” disse il ragazzo stendendosi comunque sotto le coperte: “Dicevo, comunque... so cosa stai pensando, e non ci provare a dirmi di no, sta zitto e ascolta...” disse guardando negli occhi castani del fratello: “Non è colpa tua se l'hanno presa, o se hanno preso me... tu... ok, forse il tuo tempismo con la proposta non è stato dei migliori, ma l'hanno presa perché ti avevano allontanato da lei. Non guardarmi così, me lo ha detto lei. Quando non ti ha più visto ha iniziato a distrarsi, ma tu eri stato allontanato con la forza, me lo ha detto Malocchio. Non ti devi dare la colpa, soprattutto ora che siamo qui. Starà bene, è forte, più forte di quanto pensi, James.” disse lui guardando la ragazza nel letto poco lontano dal suo: “In cella è stata sottoposta a tante cose e le ha superate tutte, ma non ha mai mollato per tornare da te. Non ti dare colpe stupide, James, pensa più che altro al fatto che ora è qui ed è salva.” disse stendendosi e poggiando la testa sul cuscino.

James fissò la fidanzata e si rese conto in quel momento di una cosa.

Sirius sorrise e gli prese una mano porgendogli un piccolissimo oggetto: “Aveva paura che glielo prendessero, l'ha custodito per tutto il tempo, non lo ha mai lasciato... le è scivolato dalla tasca dei pantaloni sulla barella quando siamo arrivati qui” disse gentilmente.

James aprì la mano e ritrovò l'anello che le aveva comprato poco tempo prima sorridendo.

Grazie, fratello.” disse tornando vicino alla ragazza.

Sirius scosse la testa e sbuffò chiudendo gli occhi e girandosi su un fianco per dormire meglio: “Cercherò di non prendermela perché stai al suo capezzale e non al mio...” disse con voce lamentosa.

James sbuffò divertito: “Non fare lo scemo Felpato, se stessi peggio di lei mi alternerei ogni dieci minuti, ma essendo tornata la sua brutta linguaccia, vedo che non c'è bisogno di starti vicino...” spiegò ridacchiando e appoggiando l'anello di Lily sul comodino vicino alla sua testa.

Sirius non rispose e poco dopo James sentì il respiro del fratello farsi piano piano più lento e regolare facendo cadere il ragazzo tra le braccia di Morfeo.

Sospirando, James spostò senza fare rumore la sedia vicina al letto di Lily e le riprese la mano destra tra le sue. Era un giorno che non si svegliava, e lui non riusciva a fare a meno di iniziare a preoccuparsi, per quanto anche Marlene, che aveva seguito sia Sirius che Lily con altri medimaghi, avesse detto che non si sarebbe svegliata per un po', dovendo riprendere molte forze perdute.

Eppure, a James Lily sembrava sempre più pallida. Forse era semplicemente la luce dell'ospedale, o il fatto che fosse senza forze e che dormisse da ormai ventiquattr'ore, ma il vedere la pelle bianchissima della ragazza in contrasto coi capelli rossi, era abbastanza scioccante per il ragazzo, che stringeva la mano di Lily tra le sue come per scaldarla, essendo molto fredda.

Le sei piccole lentiggini che aveva in viso sul piccolo naso erano più scure del solito e la camicia da notte faceva vedere le altre lentiggini sparse sulle clavicole e sulle spalle della ragazza addormentata.

James non aveva lasciato nessuno dei due ragazzi in quella giornata. Sirius in realtà aveva preso semplicemente una pozione e si era subito stabilizzato, Lily invece... i medimaghi avevano dovuto curare per bene la gamba della ragazza, che era ferita da giorni.

Era stata portata via da lui per due o tre ore e preso dalla disperazione, James aveva iniziato a camminare avanti e indietro per tutto il tempo dell'attesa, con le mani tra i capelli e gli occhiali storti, dando leggermente fastidio a Malocchio che, rimasto lì con lui, gli aveva 'gentilmente' intimato di sedersi e di calmarsi prima di ricevere notizie.

Avevano portato fuori Lily dopo un tempo che a James era sembrato infinito. Le avevano fasciato la gamba e le avevano dato una pozione rigenerante che l'avrebbe fatta dormire per un tempo indefinito tra uno e tre giorni.

Sospirando col cuore che non riusciva a reggere la vista della sua ragazza in quello stato, si portò le dita di Lily alle labbra e se le tenne lì, come se in quel modo potesse rimanere sempre con lei.

Con una mano le accarezzò il viso.

La pelle di Lily era sempre terribilmente liscia. James era sicuro che di lì a trent'anni non sarebbe cambiata di una virgola.

Senza riuscire a fermarsi, si sedette sul letto della ragazza e le sfiorò la fronte con le labbra lasciandole un piccolissimo bacio e sentendo il suo profumo di rose.

Svegliati presto... ti prego. Pensò lui tornando a sedersi sulla sedia e accogliendo un'infermiera che doveva controllare la ragazza.

Per ora sembra stabile... tra un po' inizia il turno di notte. Nel caso si svegli, le dia dell'acqua e dopo un po', quando è sicuro che la signorina sia sveglia e che non si riaddormenterà, chiami un infermiere, d'accordo?” chiese la ragazza sorridendo gentilmente al ragazzo che annuì.

A stento l'aveva ascoltata, però, troppo preso dai ricordi.

La giornata precedente era stata un delirio.

Dopo aver organizzato un piano più o meno utile, si erano tutti diretti verso casa Black, dove chissà come erano riusciti ad entrare e a farsi strada nelle segrete.

Noi tre stiamo dietro a tenere il più lontani possibile loro, voi andate a prenderli e quando tornare usciamo...” disse Remus con i signori Potter rimanendo indietro parlando con James e sorridendo incoraggiante agli amici.

Piano piano, a due a due tutti si erano fermati ai vari piani per controllare.

Quando arrivarono all'ultimo, quelli che si erano fermati ai primi avevano raggiunto James Malocchio e Frank, perciò si erano trovati in cinque, loro tre più Peter e Alice, ad entrare nel corridoio più buio di tutti.

In quel momento, girandosi, James notò delle strane ombre e un freddo innaturale gli prese le dita dei piedi e delle mani. Al contempo riuscì a vedere due cose: due figure con dei mantelli scurissimi alla sua sinistra all'opposto rispetto alle celle e un puntino rosso, in fondo al lunghissimo corridoio.

Conosceva quel rosso. Lo avrebbe riconosciuto in mezzo a mille. Era il rosso della sua Lily, quel rosso che vicino al verde prato dei suoi occhi formava un contrasto meraviglioso.

Il solo vederla abbastanza in alto da capire che fosse in piedi, gli basto per evocare un patronus che respinse i dissennatori.
Subito anche gli altri quattro iniziarono a respingere le creature e, avvertiti da uno scalpiccio dalle scale, altri due patronus raggiunsero il gruppetto di Auror iniziando a trattenere i dissennatori dando la possibilità agli altri cinque di andare a prendere Sirius e Lily.

James cominciò a correre.

Corse verso suo fratello che piano piano cominciava a riconoscere sullo sfondo nero illuminato dal suo e dagli altri quattro patronus che si facevano strada nella segreta.

Corse verso le sue voci sottili che iniziavano ad essere chiare alle sue orecchie ancora così distanti.

Corse verso la ragazza con la testolina rossa che, a 10 metri da lui, cadde tra le braccia di suo fratello sfinita.

Corse verso il suo cuore, estirpato dal suo petto giorni prima, quando avevano rapito due delle persone più importanti per lui.

Corse verso la loro e la sua salvezza.

Poi accadde tutto molto in fretta.

Aprì le celle, e prese Lily tra le sue braccia.

Era così piccola e leggera, che quasi non la sentiva.

Appena uscito da quell'umida e angusta cella, aveva sentito la mano sottile di Lily prendergli la maglia e stringerla un po' dicendogli che finalmente l'aveva ritrovata.

Quel gesto funzionò come un incentivo per James. Gli diede più forza e volontà di uscire al più presto da quel postaccio.

Dove diavolo andate?” chiese quando arrivarono alla fine del corridoio Sirius guardandoli iniziare a salire le scale.

Noi usciremmo, Black, tu cosa pensi di fare?” chiese Malocchio con la sua solita delicatezza.

Sirius sbuffò: “Metti una mano lì...” disse a Frank indicando il muro.

Frank lo guardò confuso: “Cavolo, è casa mia la conosco, vuoi mettere la mano sulla mattonella, per Merlino?” sbottò ancora appoggiato a Remus perché troppo affaticato mentre gli altri stavano ancora respingendo i dissennatori.

Frank gli diede retta e la mattonella appena sfiorata, spostandosi, rivelò un'uscita con scalini di pietra.

Forza, su!” incitò gli altri Sirius rimanendo indietro.

Malocchio passò ed alzò gli occhi al cielo facendo sbuffare divertito Sirius, che salì appoggiandosi al muro lo scalino e spingendo una pietra fece chiudere nuovamente il passaggio dividendo se stesso e i suoi amici appena in tempo dai dissennatori incontrollati e dai mangiamorte che stavano scendendo.

In lontananza gli sembrò di vedere Regulus chiudere fuori i dissennatori da lui, ma fu un secondo e probabilmente era stato tutto frutto della sua immaginazione.

Correndo alla bell'e meglio su, Sirius ritrovò tutti appena fuori dalla casa.

Dobbiamo andarcene prima che si rendano conto dell'uso del passaggio...” disse tenendosi ad un albero dall'altra parte della strada di Grimmauld Place.

Si guardò intorno e vide suo fratello con ancora Lily in braccio guardarla cercando di svegliarla.

Le mani di James la tenevano stretta dietro la schiena per un braccio e sotto le gambe tenendola per il ginocchio.

Lei sembrava addormentata, con la mano ancora sulla maglia del ragazzo e il respiro debole ma calmo.

Non si sveglia... andiamo al San Mungo. Immediatamente!” sbottò James tenendo contro di se ancora di più Lily: “Sirius ti devi far vedere anche tu...” disse parlando all'amico.

Voi andate in sede io porto i marmocchi in ospedale. Chiaro?” disse Malocchio avvicinandosi a James e Sirius, troppo preoccupati per dire di non essere marmocchi.

Anche io voglio andare! Anche io voglio sapere come starà Lily...” disse Alice guardando l'amica.

Perdere Mary era già stato troppo per lei.

Signorina Prewett, se lei venisse in ospedale con noi, dopo verrebbe anche ils ignor Paciock e di conseguenza anche il signor Lupin e il signor Minus e, sinceramente tre marmocchi a cui badare sono già troppi. Vi chiameremo quando le cose si saranno calmate e ora, MUOVERSI!” disse Malocchio smaterializzandosi con James, Sirius e Lily.

In un momento furono in ospedale e le infermiere accorsero vedendo tre persone in piedi ferite con in braccio una ragazza svenuta.

Cos'è successo?” chiese un'infermiera prendendo una barella e facendo appoggiare a James la ragazza sul materasso, dopo aver provato ed essere stata fermata dal ragazzo con gli occhiali, a farlo lei stessa.

James non rispose, non lo sapeva e così nemmeno Malocchio.

Sirius si avvicinò alla barella, prese una cosa che era scivolata sul materasso e senza far vedere quest'ultima mossa rispose per loro: “Ha una ferita sulla gamba che sanguina da giorni. Qualche ora fa aveva la febbre ed è stata attaccata negli scorsi tre giorni la mattina, il pomeriggio e la sera da dissennatori. Ogni sessione di attacco è durata tra i cinque e i dieci minuti e tra ieri sera e questa mattina ha perso la memoria. Bé, l'ha recuperata in poche ore, ma c'è voluto un po'. Non mangia da un po' e beve pochissimo da qualche giorno... io direi che sia tutto...” disse sotto lo sguardo sconvolto di James e grave di Malocchio.

L'infermiera venne raggiunta da altre tre che portarono la barella dietro una porta a vetri e dissero ai tre di attendere.

James guardava un punto indefinito del pavimento senza muovere un muscolo.

Ramoso... Hey... James!” cercò di chiamarlo Sirius.

Il ragazzo si riscosse e guardò con gli occhi lucidi le iridi nere del fratello: “D-d-dissennatori, Sirius? Nelle vostre celle?” chiese balbettando.

James non aveva mai balbettato in vita sua, ma in quel momento era stato più forte di lui e, appoggiandosi al muro, cercò di calmarsi.

Infermiera... potrebbe visitare il marmocchio?” chiese Malocchio indicando Sirius che venne portato via dopo qualche descrizione di ciò che fosse successo.

James si portò le mani sugli occhi quando anche Sirius fu portato in una camera: “Siamo arrivati tardi... avremmo dovuto fare prima...” disse James disperato.
Malocchio sbuffò: “Senti Potter, hai avuto un colpo di genio per farci entrare lì dentro senza essere visti durante la riunione. Sono qui, sono vivi. Sono acciaccati, è vero, ma respirano. Mi vedi mai lamentarmi perché mi manca una gamba?” chiese l'uomo indicandosi l'arto mancante sostituito da uno di ferro.

James scosse la testa: “Non è quello. Se Lily perdesse un arto non mi interesserebbe, è che lei... Lei è forte è vero, ma psicologicamente è così fragile, così piccola... non so se ce la farebbe...” disse il ragazzo scivolando lungo il muro e sedendosi a terra.

Malocchio non disse nulla, stette in silenzio a guardare il ragazzo cercare di calmarsi, mentre pensava alla sua amata. Mentre pensava a ciò che aveva dovuto sopportare e a chiedersi cosa sarebbe successo dopo.

* * *

Tutto sembrava farle male, ma era un male caldo. Un male che sapeva di coperte nuove. Un male che sapeva di bucato e di pace.

Lentamente aprì gli occhi e si ritrovò in una penombra.

Tutte le luci sembravano soffuse, come se volessero farla dormire.

Sospirando cercò di muoversi per tirarsi su a sedere, ma appena ci provò, trovò la propria mano incastrata tra le mani di qualcun altro.

Spostando la testa incontrò i riccioli scuri di qualcuno di molto conosciuto da parte sua.

Sospirò. Ce l'avrebbe fatta? Sarebbe riuscita ad andare incontro ad un ulteriore sogno senza poi rimanerci male una volta sveglia.

Lily sbuffò: al diavolo, avrebbe fatto qualunque cosa pur di vedere James sorridere anche solo in sogno. Eppure, dal respiro così calmo, Lily capì che stesse dormendo talmente bene che svegliarlo sarebbe stata una cattiveria da parte sua, perciò iniziò a passare semplicemente l'altra mano tra i riccioli del ragazzo rimanendo sorpresa quando le sembrò davvero di sentire la consistenza dei capelli di James sotto il suo palmo.

Forse fu il rumore di una porta che sbatté lontana, o semplicemente il tocco di Lily, comunque James si mosse e si tolse gli occhiali stropicciandosi gli occhi tirandosi su dal letto immediatamente dopo e facendo cadere la mano di Lily sul materasso.

Ancora intontito dal sonno, guardò verso la ragazza che lo fissò senza dire nulla.

Oh Merlino, Lily! Sei sveglia!” disse prendendole il viso tra le mani.

Lei annuì e sorrise: “Sembra proprio che ci siamo scambiati ruolo... l'ultima volta sono stata io a dire così...” ma nella sua voce non c'era felicità.

Va tutto bene?” le chiese lui vedendo quegli occhioni verdi pieni di tristezza.

Lei piegò la testa: “è di nuovo un sogno, non è così? Non so se ce la faccio a tornare nel sotterraneo... non so se resisterò ad un altro attacco...” disse lei deglutendo.

James la fissò con gli occhi lucidi e scosse la testa prendendole una mano e sedendosi sul materasso di fianco a lei: “Lily. Non è un sogno. Siamo al San Mungo ora.” disse con calma accarezzandole il viso.

La ragazza perse un battito, ma si riprese subito. Non poteva essere. Eppure, forse l'ultimo sogno su James, che la andava a prendere nei sotterraneo, non era propriamente tale.

Il respiro di lei iniziò a velocizzarsi: “Davvero? Me lo giuri che sono sveglia James?” gli chiese scostando le coperte e girandosi verso di lui.

Lui sorrise e annuì: “Giuro Lily, ti abbiamo portata via da là...” le disse guardandola negli occhi.

E lei non riuscì più a stare seduta, ma esclamando: “Oh, James!” gli si buttò tra le braccia e lo strinse a se nascondendo il naso freddo tra la clavicola e il collo del ragazzo che rabbrividì un pochino.

Scusa, scusa è solo che ieri ho fatto un sogno e poi mi sono svegliata e tu non c'eri e poi stavo male e mi sono sentita sempre peggio e i dissennatori e non avevo la bacchetta e...” iniziò a dire quando lui si fu seduto sul letto con lei in braccio, con nemmeno il pensiero di chiamare l'infermiera, essendo passata poco prima.

Lo so, lo so Lily, Sirius me lo ha detto... mi dispiace di non essere arrivato prima, mi dispiace davvero tanto...” le disse col viso tra i suoi capelli.

Lily scosse la testa poi si guardò la gamba: “Bé, va molto meglio ora... faceva tanto male questa mattina...” disse riferendosi al proprio arto inferiore.

James deglutì ringraziando il cielo che stesse bene.

Posso bere un pochino James?” chiese lei dopo un po' tirando su col naso: “Mi è venuta sete...” disse deglutendo.

James, ricordandosi solo in quel momento delle istruzioni dell'infermiera, si spostò un pochino da Lily e prese un bicchiere in cui ci versò un po' d'acqua porgendolo a lei che bevve piano a piccoli sorsi, senza nemmeno che lui glielo avesse detto.

Sirius come sta?” chiese lei dopo un po' guardandolo con gli occhi spalancati.

Lui sorrise: “Oh sta bene. Ci ha fatti uscire lui da casa sua. Cioè saremmo usciti anche da soli, ma lui ci ha mostrato una scorciatoia...” disse riprendendola tra le proprie braccia una volta che ebbe finito di bere.

Io non me lo ricordo, ma ha detto che anche lui aveva perso la memoria prima di me...” disse lei contro il petto del ragazzo.

James annuì: “Sì, abbiamo avuto un giorno intero per parlare... hai dormito troppo Lily.” disse il ragazzo stringendola a se.

Lei ridacchiò: “Oh da che pulpito signor-sono-stato-in-coma-spontaneo-per-tre-settimane-e-nemmeno-lo-ricordo...” disse lei alzando gli occhi al cielo strappando una risatina anche a James che sbuffò: “Ah, mi mancava la tua voce Lily...” disse giocando con una sua ciocca di capelli.

In quel momento lei si ricordò dell'anello che aveva nella tasca dei suoi pantaloni, quindi cominciò a guardarsi intorno cercando i propri vestiti.

Cosa c'è?” chiese lui vedendo la ragazza voltare la testa a scatti guardandosi ovunque.

I miei abiti... dove sono?” chiese nel panico la ragazza continuando a guardarsi intorno.

Se la situazione fosse stata più felice, James avrebbe pensato ad un bellissimo scherzo da farle, ma con calma, si girò a sua volta, prese l'anello dal comodino e glielo porse con un sorriso.

Oh...” disse lei prendendo un sospiro di sollievo.

Sirius l'ha preso quando ti è caduto quando siamo arrivati qui...” spiegò James continuando a tenerlo sul palmo della mano porgendoglielo.

Sì, bé... ero svenuta, non potevo saperlo...” disse lei continuando a guardare l'anello senza prenderlo.

James sorrise: “Sei sicura Lily?” chiese senza più rivolgersi al fatto che lei fosse svenuta appena arrivati al San Mungo.

Lily guardò l'anello, poi il ragazzo e sorrise annuendo: “Sì, sono sicura.” disse porgendogli la sua mano sinistra dove James posizionò per la seconda volta l'anello sull'anulare baciando la ragazza che, però, interruppe il contatto e disse prendendo fiato e alzando l'indice della mano destra per puntarlo contro James: “Però, promettimi che convinceremo sia i miei genitori che i tuoi a non regalarci per nulla al mondo delle tende viola!” se ne uscì provocando l'ilarità del ragazzo che l'abbraccio tenendola stretta a se.


Angolino autrice:
Waaaahhhh! Sono riuscita a pubblicare prima delle undici di sera *^* Sono fiera di me XD
Comunque, spero il capitolo piaccia :) Ci sono tutte le spiegazioni della fuga ecc.
Beh... basta vado a dormire presto per una volta XD
Un saluto :)
Giuly

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Capitolo 46
*** Bellissima ***


Bellissima

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Attorno a lui era tutto buio, scuro, silenzioso.
Non riusciva a muoversi. Sentiva le proprie braccia stese in una posizione innaturale, gli occhiali storti sul viso, delle scale sotto il proprio corpo.

Avrebbe voluto muovere la testa per guardarsi intorno ma, pur avendo gli occhi aperti, non vedeva nulla.

Tutt'un tratto, nel silenzio, sentì un urlo.
Un urlo quasi animalesco, ma di donna, ne era certo.

Cercò di alzarsi, ma non riuscì a muovere nulla.

Effettivamente non sentiva nemmeno di riuscire a respirare.

Il panico lo prese e proprio prima di capire del tutto il fatto di non stare respirando, un boato lo avvolse, con una grande luce e sentì il luogo dove si trovava, qualunque fosse, sgretolarsi e cadergli con violenza addosso spaventandolo a tal punto da farlo...

Svegliare.

Col fiatone si ritrovò seduto sul divano della casa dei suoi genitori in uno dei numerosi salotti.

Quello in questione era il più vicino alla camera dei suoi.

Con un sospiro il ragazzo si passò una mano sul viso trovando gli occhiali storti e un braccio semi addormentato poiché ci aveva dormito sopra.

Ecco il perché di quegli strani elementi nell'incubo.

Passando l'altra mano sul braccio addormentato, si alzò in piedi e prese un respiro a pieni polmoni tranquillizzandosi.

Ma il boato? Chissà se era stato anche lì.

Come se il mondo reale gli avesse voluto rispondere, un grande fragore proveniente dal piano di sotto risuonò per tutta la casa.

Correndo giù per le scale, James trovò Lily in piedi davanti alla porta del salotto al piano inferiore, con le braccia incrociate e un'espressione impassibile sul viso.

Avendo entrambe le braccia del ragazzo ripreso le loro funzioni, James avvolse i due arti attorno alla vita della ragazza appoggiando il mento sulla spalla destra di lei.
“Che succede?” chiese con voce impastata.

Lily alzò gli occhi al cielo: “Guarda tu stesso.”

La scena che si presentò davanti agli occhi di James fu alquanto insolita, ma non del tutto estranea alla sua memoria.

Sirius Black, o meglio, il cane Felpato correva per il salotto grattando alle finestre per cercare di uscire e, essendo un cane decisamente non piccolo, aveva preso contro a numerosi oggetti che cadendo avevano fatto, oltre che un grande rumore, anche una terribile confusione.

Ehm... un aiutino?” chiese James non capendo perché Felpato non si fosse semplicemente ritrasformato in umano per uscire dalla casa con l'aiuto dei pollici opponibili.

L'ho bloccato qui dentro perché mi aveva fatto una promessa e non la vuole mantenere... quindi ho fatto un incantesimo alle finestre.” disse alzando le spalle.

In quel momento Felpato tornò umano: “Oh ti prego, James. James, fratello! Ti ho sempre amato alla follia, ti prego, non lasciarmi tra le sue grinfie!” chiese con gli occhi scuri spalancati e voce lamentosa.

Insomma, Sir... cosa le avrai promesso di così tremendo per te?” chiese ridacchiando il ragazzo tenendosi fuori dalla portata dell'amico, ovvero dietro a Lily, che bloccava l'uscita dalla porta.

Sirius gemette e tornò nel salotto cercando di uscire nuovamente dalle finestre.

Cosa ti aveva promesso?” chiese James senza riuscire a smettere di sorridere.

Lily sbuffò: “Nulla di irreparabile... di accompagnarmi a scegliere l'abito da sposa...” disse lei.

James rimase sconvolto.

Tutto, tutto avrebbe immaginato, tranne questo.

Solo in quell'istante si rese conto del fatto.

Si stava per sposare.

Va bene, Lily era previdente, mancavano ancora dei mesi, ma... si sarebbe sposato.

Si sarebbe sposato con Lily Evans.

Era un pensiero talmente felice, talmente allegro e impossibile per James, che prese Lily tra le braccia e la fece volteggiare per aria ridendo spensieratamente.

James!” urlò lei stupita, ma prima che potesse dire altro, lui si fermò la poggiò a terra e la baciò appassionatamente.

Labbra su labbra, respiro su respiro, cuore su cuore.

Appena si staccarono Lily scosse la testa alzando gli occhi al cielo e, con movimento lesto, tirò fuori la bacchetta magica e disse verso il corridoio: “Tu dove credi di andare?”

James si girò e vide una corda magica spuntare dalla bacchetta di Lily e finire avvolta attorno al fratello.

Oh, James, dille qualcosa, ti prego!” disse il ragazzo divincolandosi sempre di più man mano che la corda si accorciava trascinandolo più vicino ai due.

Il ragazzo scosse la testa: “Mi spiace, fratello, se glielo hai promesso non c'è nulla da fare... dai, così mi dirai esattamente come sarà vestita...” disse ridendo e guadagnandosi una gomitata e uno sguardo truce di Lily.

Felpato alzò gli occhi al cielo e sbuffò: “Va bene... va bene... ci vengo. Giuro. Ora liberami però.” disse cercando nuovamente di muovere le corde invano.

Hai bisogno di un voto infrangibile? Guarda che te lo faccio fare...” minacciò Lily con le sopracciglia inarcate.

Sirius sbarrò gli occhi vedendo scomparire la sua ultima possibilità di fuga: “No! No, il voto infrangibile non lo faccio! Va bene... non scapperò lo giuro su...”

Lo giuri sui tuoi capelli?” chiese Lily sbattendo le ciglia innocente.

Sirius gemette: non c'era alcuna via di scampo.

Sì, sì lo giuro sui miei capelli! Ora però liberami, ti prego!”

Con un colpo di bacchetta, Lily fece scomparire la corda e, mentre stava salendo le scale disse: “Domani pomeriggio alle quattro in punto devi essere pronto. Partiamo da qui, andiamo a prendere i miei genitori e andiamo a Diagon Alley!”

Sirius non si mosse dal pavimento, fissò il fratello che lo guardava impietosito e disse: “Ti prego. Uccidimi...” provocando l'ilarità di James.

Dai... andiamo a trovare mamma e papà, su...” disse il ragazzo scuotendo la testa.

Sirius si alzò e diventò subito più serio: “Qualche miglioramento?” chiese.

James scosse la testa: “No... non che me aspettassi.”

Sirius posò una mano sulla spalla del fratello: “Mi spiace Jamie...”

Lui annuì: “Anche a me, ma sapevamo che prima o poi... bé...” si interruppe sospirando: “Comunque, mi spiace solo di non averne ancora parlato con Lily. È solo che anche lei non ha una bella situazione da tenere sulle spalle.” constatò James.

Sirius annuì: “Speriamo solo che riescano ad arrivare al matrimonio. Il vostro traguardo è quello, vero? Per questo...” ma non terminò la frase vedendo James che annuiva.

Sì... speriamo. Lily ci tiene molto ad essere accompagnata in chiesa da suo padre e... bé... non ci resta altro che cercare di affrettare un po' le cose.” disse James alzando le spalle con finta noncuranza.

Sirius sorrise e disse: “E poi avete Alice che vi aiuta a organizzare tutto... e tutti gli altri. Tutti insieme sono meglio di venti wesding planter insieme

Wedding planner, Sirius, si dice wedding planner” lo corresse James ridendo e entrando nella stanza dei suoi genitori col fratello.

* * *

Sirius, per Morgana! Avevo detto alle quattro in punto! Sono le quattro e un quarto! I miei non possono stare molto fuori! Forza sbrigati!”

Poco dopo il ragazzo in questione iniziò a scendere le scale lentamente mormorando tra sé e sé, come se si stesse avvicinando alla sua condanna a morte: “Sirius Black, famoso cacciatore della squadra di Grifondoro, conosciuto a Hogwarts non solo per i suoi buoni voti, ma anche e soprattutto per il suo fascino infinito. Sirius Black, animagus, discendente dei purosangue Black, quegli stupidi, figlio dell'insopportabile Walburga Black... obbligato ad andare a scegliere un abito da sposa... chi cavolo me lo ha fatto fare?”

Su Sirius, non sarà così tremendo, te lo giuro! E poi non sarai l'unico maschietto, non soffrirai da solo... In più, dovremo fare in fretta, perché i miei non possono stare molto, te l’ho detto... insomma, un po' di vita!” disse Lily sorridendo.

Sirius la guardò con sguardo scuro.

Alice alzò gli occhi al cielo: “Va bé... abbiamo tutto? Abbiamo la futura sposina e il disperato... bene. Ci mancano i genitori della sposina. Ah...” esclamò la ragazza guardando le scale.

Lily girandosi vide Dorea Potter scendere lentamente la scalinata.

Non vedeva Dorea da un po'. James le aveva detto che per non dare fastidio i suoi genitori avevano deciso di farsi vedere poco in giro e, essendo troppo impegnata a destreggiarsi tra i preparativi del matrimonio e la salute dei suoi genitori, la ragazza non si era fatta troppe domande.

Eppure, guardando la donna, Lily si rese conto che fosse decisamente più magra e pallida di quanto si ricordasse.

Magari, però, era solo un'impressione.

Lily... ti dispiace se vengo anche io?” chiese la donna sorridendo.

Ora che la guardava bene, la ragazza poteva notare anche delle piccole rughe, che prima era sicura non ci fossero, attorno alle labbra e agli occhi della donna.

Scuotendo la testa e cercando di non farci caso, Lily sorrise: “Certo che non mi dispiace. Non volevo disturbare, ma ne sarei solo felice...” disse lei aspettando che la donna finisse di scendere le scale.

Con la coda dell'occhio, la ragazza notò che lo sguardo di Sirius non era più scuro o truce come lo era stato fino a poco prima, ma preoccupato e distaccato, in un modo che di rado aveva visto su di lui.

Come a confermare le sue ipotesi, il ragazzo si avvicinò alle scale e porse una mano a Dorea per aiutarla a scendere gli ultimi tre scalini: “Grazie caro, ma non sono ancora così vecchia...” rise lei.

Era una risata debole, che stonava con la vitalità che Lily Evans aveva sempre visto in Dorea Potter.

La ragazza, però, sapeva che non fosse il momento adatto per parlare di certe cose, perciò, stampandosi un sorriso sulle labbra, disse: “Bene... allora andiamo. Ho detto a Remus di andare a casa dei miei e di prenderli intanto, se ne avevano... ehm... voglia per così dire.” disse lentamente.

Aveva detto solo ai Malandrini e ad Alice della situazione dei suoi... e non voleva far preoccupare la madre di James che già le sembrava strana.

Perciò... andiamo?” chiese con gentilezza.

Tutti annuirono e si smaterializzarono a Diagon Alley.

Quella strada non cambiava mai.
C'era sempre lo stesso profumo intenso, di miele e dolci magici, ma anche di pozioni, legno e pergamena nuova.

I versi degli animali nei negozi erano ovunque e il chiacchiericcio delle persone davano un che di allegro alla strada...

Per quanto fosse sempre uguale, Lily non aveva mai potuto non notare che negli anni, con l'arrivo del signore oscuro e dei suoi seguaci, le tonalità dell'oro che sempre avevano caratterizzato quel posto così magico, avevano lasciato spazio al colore grigio, che oscurava un pochino tutta l'area.

Comunque, quel giorno era libero, e non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla.

Lily! Sirius! Siamo qui!” disse una voce.

Lily si voltò e vide Remus vicino al negozio di abiti da sposa*.

Di fianco a lui la ragazza vide solo suo padre e non sua madre, ma non ne rimase troppo delusa, visto che sapeva come stesse la mamma.

Prima che potesse raggiungerli, però, una furia le corse a fianco e raggiunse Remus in un lampo: “Rem! Rem amico! Salvami, dimmi che sei venuto qui per portarmi via!” lo pregò Sirius facendo ridere l'amico e gli altri.

Lily scosse la testa e si voltò verso il genitore: “Ciao papi!” sorrise lei abbracciandolo.

Aveva una sciarpa legata stretta attorno al collo, molte più rughe sul viso e occhiaie profonde sotto gli occhi, ma solo la vista della figlia tanto amata, fece spuntare un meraviglioso sorriso sul viso dell'uomo che scacciò via tutti i segni della vecchiaia sempre più presenti.
“Come stai tesoro?” chiese lui.

Non male... sai che non mi piace scegliere abiti di alcun genere, ma sono abbastanza tranquilla...” disse lei sorridendo.

Il padre sorrise e si guardò intorno: “Mi ricordavo di essere venuto in questa strada magica, ma tutte le volte mi sorprende più di quella precedente, Lily...” disse facendo sorridere la figlia.

Come sta la mamma?” chiese poi Lily tornando seria.

Il signor Evans alzò le spalle sospirando: “Va avanti il meglio che può. Come sempre...”

La ragazza annuì e presentò il padre a quelli che non lo conoscevano, col solito sorriso sulle labbra.

Dopo essersi tutti salutati, entrarono insieme nel negozio.

Rem, Peter ti ha poi detto cosa avesse da fare?” chiese Lily rivolgendosi all'amico.

Lui annuì: “Mi ha detto di dover andare ad un colloquio di lavoro... sai di questi tempi...” la ragazza annuì. Non era facile lavorare di quei tempi, e Remus lo sapeva bene.
Certo lui non aveva vita facile col suo... problema, trovare un lavoro in quelle condizioni non era per nulla facile e la guerra che imperversava non aiutava ulteriormente. Per questo James e Lily accettavano di tenerlo in casa tutte le volte che potevano.

L'interno dello stabile era pieno di luci e brillava di stoffe luminose e di vari colori.

Buongiorno... avevate appuntamento?” chiese una commessa con un sorriso cordiale.

Lily si fece avanti un po' imbarazzata: “Sì... siamo un po' in ritardo però.”

La commessa sorrise: “Ah l'appuntamento delle quattro e dieci. Non si preoccupi, venga pure...” ma Lily le si avvicinò e disse: “Sì... io in realtà le vorrei chiedere una cosa.”

La ragazza del negozio annuì e stette ad ascoltare.

Gli altri intanto fissavano da dietro le due che parlottavano.
“Cosa si staranno dicendo?” chiese Remus fissando le due ragazze.

Alice sorrise e disse a bassa voce in modo che il padre di Lily non sentisse: “Sta chiedendo se può provare un abito alla volta senza cambiarli in diretta davanti a noi... me l'ha detto prima. Era sicura che per suo padre sarebbe stato troppo, visto che era appena entrato a Diagon Alley, certo non per la prima volta, ma sai... per i babbani è sempre tutto molto sconvolgente...”

Gli altri annuirono.

Certo, non c'è problema...” disse la commessa alla ragazza che sorrise sollevata.
“Bene, dunque se volete seguirmi, così vi accomodate e vi chiedo secondo voi cosa dovrebbe indossare...”

Oh no... meglio che non glielo chieda...” disse Lily con gli occhi spalancati dal terrore.

Bé, da quanto ho capito vedendola, non sa bene cosa vorrebbe indossare, giusto?” chiese la commessa.

Lily arrossì e scosse la testa.

Quindi non abbiamo altra scelta se non chiedere ai suoi accompagnatori.” sorrise divertita la donna.

Lily sospirò ed annuì.

Allora... idee. Abbiamo qualsiasi tipo di stoffa, modello, lunghezza, colore... ditemi...” disse la commessa tirando fuori un taccuino fluttuante con una piuma.

Secondo me Lily non è tipo da fronzoli... ci vorrebbe qualche cosa di semplice...” cominciò Remus vedendo che nessuno parlava essendo tutti molto spaesati.

Lily sorrise e mimò un 'grazie' con le labbra verso l'amico che sorrise di rimando.

Secondo me, proprio perché porta cose molto semplici di solito, dovrebbe esagerare il giorno del matrimonio. Insomma, fiocchi, fiori e chi più ne ha più ne metta! È così bella che starebbe bene con qualsiasi cosa!” disse Alice sorridendo estasiata e facendo sorridere il signor Evans che disse: “Ne conosco un'altra che direbbe così...” guardando la figlia che alzò gli occhi al cielo.

Bé... per ora possiamo partire con queste cose. Vieni Lily...” disse la donna.
Lily la seguì e, girandosi, mimò di tagliarsi la gola contro Alice che ridacchiò.

Sapeva benissimo che Lily non era il tipo da mettere cose troppo elaborate, ma la tentazione era stata troppo forte. E poi, provare non costava nulla e quando le sarebbe ricapitato di indossare abiti esagerati?

Alice... sai che Lily non sceglierà mai un abito come l'hai descritto tu, vero?” disse Remus rivolto alla ragazza che rise di cuore dicendo: “Lo so bene...”

Dopo parecchi minuti, Lily sbucò da dietro i camerini.

Almeno, sembrava Lily, visto che era avvolta da una nuvola di tulle.

Le mani erano impegnate a tenere su la gonna per non inciampare e un gran numero di fiori ricadevano nella parte destra dell'abito.

Finalmente riuscì a posizionarsi di fronte agli specchi.
Il viso della ragazza era rosso come i capelli, sia per l'imbarazzo che per la fatica.

Ci fu un momento di silenzio, poi si sentì una risata.

Lily girò la testa e vide con la coda dell'occhio Sirius che rideva come un pazzo tenendosi la pancia.

La risata era talmente contagiosa, che tutti, compreso il padre di Lily e la madre di James scoppiarono a ridere.
Tutti, tranne Lily che sbuffò mettendosi a posto la tiara che la commessa le aveva fatto indossare sulla testa.

Non c'è niente da ridere! È una fortuna che io non sia caduta.” disse la ragazza cercando di incrociare invano le braccia.
Il gesto fu così impacciato che fece ridere ancora di più gli accompagnatori e fece addirittura sorridere la commessa.

Andiamo...” mormorò Lily raccogliendo l'enorme gonna fin sopra alle spalle per camminare e tornando nei camerini tra le risate di tutti.

Merlino, Alice... grazie per avermi fatto ridere così di gusto... non mi succedeva da giorni.” disse Sirius asciugandosi gli occhi: “Hai un futuro da malandrina.”

Poco dopo Lily tornò in un abito semplicissimo, come l'aveva descritto Remus.

Non aveva disegni, non aveva fiori o fiocchi. Aveva le spalline, una fascia attorno alla vita ed era lungo fino ai piedi.

La ragazza si guardò allo specchio e spostò i propri capelli da una parte per guardarsi meglio.

A me piace...” disse sorridendo e girandosi verso gli altri.

Se ti piace va bene...” disse Alice sorridendo: “Non è il mio genere, ma come ho detto, ti stanno bene moltissimi abiti, quindi se questo ti piace va bene.”

è molto da te, tesoro. Ti rispecchia molto.” disse il signor Evans sorridendo a sua volta.

Anche gli altri annuirono, tutti tranne uno.

Non va bene.” disse Sirius con le braccia incrociate e le gambe allungate sul pavimento.

Oh sentiamo l'esperto...” commentò Alice ridacchiando.

Sirius la fissò con le sopracciglia alzate: “Dite quello che volete, ma per me non va bene. La rispecchia. Ti rispecchia Evans, è vero, ma non scordare che non ti sposi con te stessa...” disse Sirius guardando Lily negli occhi.

La ragazza piegò la testa fissando gli occhi scuri di Sirius.

Per quanto le scocciasse ammetterlo, Sirius non aveva tutti i torti.

Si doveva semplicemente domandare se a James sarebbe piaciuto.

Solo il pensiero la fece arrossire.

Stava scegliendo il proprio abito da sposa. L'abito per le sue nozze. Le sue nozze con James. James Potter.

Sospirando si guardò allo specchio.

Non andava bene. Sirius aveva ragione. Gli mancava, per così dire, l'arroganza alla Potter.

Sbottando in una risatina per i propri pensieri, Lily annuì: “Hai ragione. Non va bene...” disse lisciandosi la gonna.

Come?” esclamarono Alice e Remus.

Il signor Evans sorrise senza dire nulla.

Manca qualche cosa... è bellissimo, mi piace. Sono sicura che piacerebbe anche a... a James,” disse arrossendo nuovamente: “Ma... non va bene.”

La commessa fissò la ragazza: “Interessante. Hai qualche idea? Posso provare ad andare alla cieca se volete...”

Nessuno sembrò entusiasta della proposta.

A quel punto, Dorea si alzò in piedi e si guardo intorno fissando gli abiti sulle pareti.
“Hai... hai bisogno?” chiese Sirius alzandosi immediatamente.

Dorea si girò verso il figlio e rise: “Non è ancora arrivato il momento in cui avrò bisogno di una lettiga, ragazzo, usala tu intanto...” disse prendendolo in giro.

Io... avrei un'idea. Devo dirtelo Lily, io mi sposai con un abito semplicissimo tipo quello che indossi ora, perché ero già più vecchia di te e nulla sarebbe andato bene a una donna di una certa età se non un tailleur o un abito semplice come quello. Da ragazza, però...” disse chiamando la commessa con sé che la seguì senza dire nulla: “Avrei sempre voluto un certo tipo di abito... ti dispiace provarne uno simile?” chiese la donna voltandosi verso la ragazza che scosse la testa rapita dalla donna.

Dorea disse qualcosa alla commessa che annuì e andò a prendere un abito.
Tornando verso i divani, Dorea prese una mano di Lily dolcemente e la accompagnò fino ai camerini dicendole: “Non ti preoccupare se non ti piacerà. Era solo un'idea.”

Cosa le ha consigliato?” chiese il signor Evans quando Dorea fu tornata.

La donna sorrise: “Nulla di troppo esagerato... forse non è il tipo, ma ho sempre avuto occhio per gli abiti e fin dall'inizio ho pensato che avrebbe potuto donarle una cosa... bé la vedrete.”

Sirius sorrideva. Sua madre non riusciva a non immettersi negli affari altrui.
Chissà, magari aveva preso un abito del taglio di 20 anni prima e sarebbe stato terribilmente datato. Addirittura, magari ne aveva fatto prendere uno verde o rosso...

Era vero, Dorea aveva gusto, ma era un gusto, come dire, dei suoi tempi... quindi un po' diverso.

Essendo tutti nei propri pensieri, si accorsero dell'arrivo di Lily solo quando si posizionò davanti a loro.

Se qualche momento prima erano tutti in silenzio, appena la videro, ammutolirono letteralmente.

Lily era meravigliosa.

Lo era anche con l'abito precedente e, benché fosse ridicolo, anche col primo che aveva provato.

Quell'abito, però era...

La gonna era più larga di quello precedente, ma non voluminosa quanto quella del primo abito.
Tutto l'abito era liscio, tranne per il corpetto, che fasciava la vita sottile della ragazza come un corsetto dell'ottocento.
La parte superiore era infatti ricoperta da pizzo che avvolgeva anche le maniche della ragazza e le lasciava scoperte solo le clavicole, una parte delle spalle, il collo e le mani.

Il pizzo continuava dietro seguendo la gonna e formava un piccolissimo strascico dietro la ragazza.

Lily sei...” sussurrò Alice senza trovare parole.

Le può mettere il velo?” chiese Remus alla commessa.

Stai scherzando, Remus?” chiese Lily sconvolta e facendo sorridere il signor Evans.

Ah... ti piace allora...” disse l'uomo fissando la figlia e portando gli sguardi di tutti su di sé.

Lily fissò il padre e, arrossendo un pochino sulle guance, annuì.
Annuì impercettibilmente, ma annuì.

La commessa portò un velo leggerissimo corto davanti e appena un po' più lungo dietro, in modo che non coprisse lo strascico di pizzo.

Appena lo mise alla ragazza, tutti ebbero delle reazioni diverse.
La signora Potter sorrise vedendo la sua futura nuora in abito da sposa.

Sirius si sedette eretto sulla poltrona senza stare più mezzo steso e con lo sguardo corrucciato, ma anzi, per poco non si alzò in piedi per vedere più da vicino la sua, ormai sorellina.

Remus sorrise e annuì con la testa in direzione di Lily. Era bellissima. La sua migliore amica era bellissima.

Alice si portò le mani alla bocca e iniziò a piangere ridendo e dicendo che fosse la cosa più bella che avesse mai visto e che ora voleva sposarsi anche lei.

Il signor Evans invece, alzò una mano e prese quella della figlia, in un gesto simile a quello che Dorea aveva fatto poco prima.

Lily si piegò sulle ginocchia per non far alzare in piedi il padre e, facendo ciò, fece frusciare la stoffa dell'abito.

Lentamente, il signor Evans tolse il velo dal viso della figlia.

I due si guardarono negli occhi.
Verde nel verde, smeraldo nello smeraldo, prateria sconfinata nella prateria sconfinata.

Si guardarono e sorrisero.
All'unisono, come solo padre e figlia possono fare. Sorrisero complici con quella connessione che i padri hanno con le proprie figlie femmine.

Lily lo abbracciò di slancio e gli sussurrò dolcemente: “Ti voglio tanto bene papà...”

Direi che vada bene, quindi...” disse la commessa rivolgendosi a tutti che annuirono.

Lily, Remus mi ha aiutato a cambiare del denaro. Vorrei prenderti io l'abito. È usanza, lo sai?” disse il signor Evans alla figlia che lo guardò cercando di dirgli che non doveva farlo.

Prima che potesse dirglielo, però, Alice la accompagnò in camerino in tutta fretta, in modo che non potesse impedire la cosa.

Non dirai nulla a James, vero?” chiese Remus a Sirius dopo che ebbe aiutato il signor Evans a pagare l'abito.

Sirius rise: “Bé, se devo ammetterlo, ci ho pensato per un po'... ma credo che non lo farò. Certo, gli farò notare che io ho già visto l'abito da sposa della sua fidanzata mentre lui no, ma... no non dirò nulla.” disse facendo ridere l'amico.

Dov'eravate finite?” chiese poi Felpato quando finalmente le ragazze uscirono dai camerini.

Ad amoreggiare di nascosto Black...” disse ridendo Lily.

Ah certo...” disse lui: “Mi chiedo perché non ci avessi pensato...” rispose.

Una volta preso il pacco bianco come l'abito, salutarono la commessa, uscirono e si divisero.
Lily portò suo padre a casa, Remus e Alice tornarono alle proprie abitazioni e Sirius e Dorea andarono a villa Potter con la scatola.

Appena atterrati in casa, Dorea fece attenzione a fare un incantesimo sul pacco in modo che James non potesse aprirlo.

Mamma! Sirius! Mamma ti avevo detto di non andare, ti sei stancata troppo!” disse James scendendo per le scale e raggiungendo sua madre.

Tu non hai fatto niente per fermarla?” chiese a Sirius che alzò gli occhi al cielo: “Ci ho provato James, non mi ha ascoltato...”

Il ragazzo accompagnò sua madre su per le scale che ridendo disse: “Oh James, ne è valsa la pena di fare questa piccola fatica. Lily ha scelto bene...”

Lo so che ha scelto bene, mamma, sono perfetto, io.” disse lui convinto.

Lei gli diede un colpetto sulla testa: “Parlavo dell'abito stupidotto...”

Poco dopo, quando la donna fu tornata nella sua camera, James scese le scale e raggiunse Sirius.
“Scusa per prima... ma le avevo detto di non andare e mi sono preoccupato quando non l'ho trovata...”

Non ti preoccupare... sai come sono le donne...” disse alzando le spalle e ridendo Felpato.

James fissò la scatola bianca grande quanto il tavolino tra i divani, poi fissò il fratello: “Ci ha fatto un incantesimo, vero?” chiese a Sirius che ridacchiò.

Sei furbo... e io che volevo vedere che cosa ti sarebbe accaduto se l'avessi toccata... contavo sulla scarica elettrica...” disse stendendosi sul divano.

James scosse la testa alzando gli occhi al cielo: “Bé, tu mi dirai com'è, vero? Dai dai, descrivimi com'era...”

Sirius guardò il fratello asserendosi, guardò la scatola, si ricordò della figura di Lily e sorrise dicendo semplicemente: “James... era bellissima.”

 

 

 

 

*Allora, qui ho deciso di usare lo stesso principio di un'altra mia storia in quel caso su Harry e Ginny. Sono stata molto indecisa, se mandare tutti in un negozio babbano, o addirittura mandarli da Madama Mclan (scusate se ho scritto male) per farlo fare da lei, ma nel primo caso non avrei avuto la descrizione di Diagon Alley a cui tenevo, e nel secondo... boh non so, Madama Mclan mi ha sempre dato l'idea di un antro oscuro, anche se so che non è così XD Quindi ho deciso di tenere l'idea che ho messo nella mia storia “Il sogno realtà diverrà” sul matrimonio di Harry e Ginny, anche se qui sarà un po' più un'idea alla Kleinfield (non so se guardate Real Time XD), vista la presenza di un babbano, ovvero il padre di Lily, mentre nell'altra storia, il tessuto, il modello e tutto il resto si cambiano “in diretta” ovvero sulla sposa e... bé se volete leggerla mi fate solo felice XD 



Angolino autrice:

Taratata... taratata... taratata... tatatataaaaaaa *musichetta della 20th century Fox*
Va bé... ehm sì... heilà...
Da quanto tempo. Eh lo so lo so... sono tremenda.
Vi potrei intortare con mille scuse, dicendovi che ho avuto mille problemi... la verità è che non avevo voglia di scrivere.
Esatto. Avete sentito bene. In un certo senso ho avuto il blocco dello scrittore.
Ho provato di tutto, ma proprio non riuscivo a scrivere come volevo io, in più la scuola, il fidanzato che ti molla... insomma le cose adolescenziali, no? XD
Sono soddisfatta del capitolo.
Ho deciso che non dirò più quando farò salti temporali o altre cose. è la mia storia e ci faccio quello che desidero, in più i salti temporali mi piacciono *^*
Qui non ce ne è stato uno enorme, ma ora non farò quasi più menzione del tempo... sappiamo che siamo tra il 78 e il 79... io so esattamente in che momento siamo, ma non è importante che lo sappiate. La cosa sicura è che per la mia storia quei due si sposano nel 79 (molti ritengono così).
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Per me è stata una gioia ritrovare tutti loro. mi sono sganasciata dal ridere mentre parlavo di Sirius e mi sono commossa guardando il signor Evans con Lily.
C'è poco da dire sul fatto che tutti i genitori stiano male.
Ho letto un intervista alla Rowling qualche tempo fa, dove diceva che aveva fatto in modo che Harry avesse come familiari consanguinei solo la sorella di Lily. Sappiamo che James è figlio unico, quindi da eliminare sono i nonni, per così dire.
è la dura verità, e zia Row ha detto che li ha eliminati naturalmente, con malattie nella sua testa.
In effetti, quando iniziai a scrivere la storia avevo pensato a qualche cosa di più cruento (muahahahaha XD) ma ho deciso di seguire le sue parole e, come vedete, qui ce ne sono degli accenni.
Non vi preoccupate, comunque... sarà tutto spiegato a tempo debito :)
Un saluto, spero di sentirvi.. è piuttosto triste quando non ci sono recensioni, ma è più triste il fatto che io non aggiorni da mesi XD
Ancora un bacio,
Giuly
P.S. L'abito l'ho immaginato così... ma potete vederlo come volete. Dopo averlo descritto ho fatto una super mega ricerca e ho trovato qualche cosa che gli assomigliasse. Ho messo le maniche a Lily, perché parliamo degli anno ottanta circa. La moda a quel tempo, in realtà era più pomposa, un po' come l'abito di Ariel nella Sirenetta, per intenderci, ma Lily proprio non ce l'avrei vista così. Per l'abito quindi mi sono ispirata a Grace Kelly e Kate Middlenton... non ho voluto lasciarla a spalle scoperte proprio per gli anni. Le spalle scoperte sono iniziate ad andare di moda solo da poco... quindi :)
Comunque, eccolo: 
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