If only. di Thelionsleepstonight (/viewuser.php?uid=171466)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una visita inaspettata ***
Capitolo 2: *** Il mio piccolo segreto ***
Capitolo 3: *** Speranza. ***
Capitolo 4: *** No, non può essere ***
Capitolo 5: *** Vita ingiusta. ***
Capitolo 6: *** Sorpresa a tavola. ***
Capitolo 7: *** La verità. ***
Capitolo 8: *** Il volante. ***
Capitolo 9: *** La festa ***
Capitolo 10: *** Carote e perdoni. ***
Capitolo 11: *** Very sweet. ***
Capitolo 12: *** Mi manco l'aria. ***
Capitolo 13: *** Who is Zayn for me? ***
Capitolo 14: *** Partenza ***
Capitolo 15: *** My sweet boobear ***
Capitolo 16: *** I love you. ***
Capitolo 17: *** The best night ever ***
Capitolo 18: *** If only. ***
Capitolo 1 *** Una visita inaspettata ***
Sette mesi prima
Come ogni mattina, per me era un vero strazio alzarsi;
soprattutto da
quando Liam se n’era andato. Era diventato famoso e aveva
molto meno tempo per la sua famiglia.
In certi momenti odiavo lui, odiavo la musica ma sopra ogni cosa odiavo
il suo gruppo, i One Direction, che praticamente non avevo mai sentito
cantare. Ormai ero abituata alla sua assenza, ma ci stavo ancora male.
Scesi in cucina, aspettandomi di vedere il solito tram tram mattutino -
mia mamma che preparava la colazione mentre mio padre leggeva il
giornale - ma quel che vidi mi fece spalancare gli occhi.
Cinque ragazzi in canottiera e boxer mi stavano fissando.
- Ehilà, tu devi essere Elizabeth, la sorella di Liam!-
urlò un ragazzo riccio con degli occhi… beh,
molto belli.
- Si, è lei, ma non torturatela -, mio fratello stava
lì, in canottiera e mi sorrideva.
Era da settimane che si faceva vedere a malapena la sera e di colpo
arriva e sconvolge il mio universo. Assolutamente no.
- Beh, si, emh, buongiorno a tutti.- e poi rivolta a mio fratello -
dopo mi spieghi tutto, ma soprattutto, dove sono mamma e
papà?! - Ero troppo presa a ispezionare i volti degli
invasori e mi ero accorta solo da pochi secondi che i miei genitori
mancavano all’appello.
- Sono dovuti partire stamattina. Un impegno urgente al lavoro.- mi
rispose continuando a sorridere. Odiavo il suo sorriso da
ebete-appenasvegliato.
Mio padre James e mia madre Catherine erano due persone veramente
splendide e si amavano veramente tanto. Dei genitori modello, insomma.
Si erano conosciuti sul lavoro e dopo 2 anni di corteggiamento mia
madre aveva ceduto, si erano fidanzati e poco dopo sposati. Tre anni
dopo nacque Liam e dopo altri due nacqui io, Elizabeth Catherine Payne,
16 anni, capelli castano scuro, occhi verdi e pelle ambrata. Ero
più o meno il sogno di molti miei compagni di classe, anche
se a me non interessava granché. Non mi fregava veramente
niente di mettere maglie attillate o gonne cortissime per farmi vedere.
Non ero quel tipo di persona. Preferivo starmene da sola o al massimo
con Hilary, la mia migliore amica. Una specie di angelo. Fisicamente
era l’opposto di me: capelli biondissimi, occhi azzurri e una
pelle chiarissima, ma di carattere eravamo praticamente uguali: gentili
più o meno con tutti se non quando eravamo arrabbiate. Io e
lei formavamo il gruppo delle “impossibili da
raggiungere”. Già, a nessuna delle due piaceva
farsi vedere, né tantomeno andare con tutti quelli che
capitavano, come facevano tante altre ragazze della scuola e certe
volte i ragazzi facevano anche delle scommesse su chi avrebbe portato a
letto prima una delle due. Perdevano soldi a palate, quelli.
Tornai alla realtà e mi accorsi che erano ancora tutti
lì a fissarmi con lo stesso sguardo da ebete di mio
fratello. Solo che mi stavano osservando il
“pigiama”. Indossavo una canottiera e le culotte, a
causa del caldo soffocante che stava inondando Londra. Già,
un vero e proprio miracolo.
Quando mio fratello si accorse degli sguardi che i suoi compari mi
stavano lanciando, tossì così forte che Luna, la
mia gattina, schizzò giù dalla sedia su cui era
accoccolata.
Tornarono tutti e quattro sulla terra e a quel punto mi accorsi di
quanto fosse bello quello con i capelli castani con il ciuffo un
po’ per aria, occhi verdi da farti svenire e un sorriso da
“ok, mi arrendo, sono tua”. Solo dopo averlo
contemplato per bene mi accorsi che stava mangiando una carota. Alle 8
del mattino?! Bah, le celebrità sono davvero strane.
Non conoscevo i loro nomi e non li avevo mai visti prima. Era luglio e
io avevo meglio da fare che stare a vedere cosa combinava mio fratello
nel suo gruppo, ma soprattutto da CHI era formato quel gruppo.
- Liam, chi sono questi tizi che stanno facendo colazione in casa MIA e
cosa ci fanno?!-, domanda piuttosto ovvia ma volevo sapere il nome del
ragazzo carino-mangiacarote.
- Ah, si giusto. Il padrone di casa ci ha buttati fuori
perché non avevamo pagato gli ultimi affitti e i nostri
genitori mi hanno permesso di trasferirmi qui con voi. Ma solo per
pochi giorni, tranquilla.- aggiunse dopo aver visto il mio sguardo
omicida.
- Lui è Harry - disse indicando il riccio che mi aveva
salutata quando ero entrata.
- Lui è Niall - indicando l’unico biondo del
gruppo.
- Lui è Zayn - e a quel punto mi lanciò uno
sguardo del tipo “non innamorarti di quello, ti
prego!”
- E infine Louis -. Bel nome per un mangiacarote.
-Beh, voi sapete già il mio nome, quindi sarà
meglio che vada a cambiarmi- indicando sovrappensiero il mio
“pigiama” e accorgendomi solo dopo che stavano di
nuovo fissando il mio corpo.
Poveri illusi.
Beh si insomma, spero vi
sia piaciuto come primo capitolo! Fatevi sapere, eh?! Volevo aggiungere
una cosa: Non sono una Directioner quindi se sbaglio non uccidetemi. (?)
Su twitter sono
@ValeMarghi
Grazie mille,
Vale
|
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Capitolo 2 *** Il mio piccolo segreto ***
Quel giorno il mio umore era veramente pessimo. Avevo
litigato con i miei.
La sera prima mi avevano convocata in salotto dicendomi che secondo
loro stare la maggior parte del tempo con cinque ragazzi, seppure tra
loro ci fosse mio fratello, non gli andava a genio. Io mi ero
incavolata rispondendo che non ero da sola, c’era anche Hil!
Che cavolo!
Beh, la litigata è andata avanti per circa venti minuti e
alla fine i miei si sono stancati e mi hanno messa in castigo per due
settimane. Dico, DUE SETTIMANE!
E solo perché passavo i pomeriggio a casa di Liam e gli
altri!
I genitori a volte sono veramente odiosi!
Comunque, me n’ero andata in camera mia nera di rabbia e
avevo subito chiamato Niall, il mio migliore amico. L’unico,
insieme a Hil, in grado di consolarmi; in quel momento avevo un estremo
bisogno di lui.
Era veramente raro litigare con i miei e quando accadeva mi sentivo a
pezzi.
Rimanemmo a parlare per circa un’ora e mezza, ma poi dovetti
chiudere a causa del sonno che mi stava uccidendo. Già,
amavo MOLTO dormire.
La mattina dopo non parlai con i miei e uscii di casa prima che loro
potessero vedermi.
In quel momento ero troppo arrabbiata per perdonarli.
Presi l’ultimo autobus diretto a scuola e appena entrai fui
letteralmente schiacciata dalla folla impazzita. La mattina era sempre
così.
Scesi alla fermata prima per evitare di essere sbattuta a terra dai
ragazzi che si dirigevano verso il liceo.
Neanche messo piede a terra che sentii una voce familiare alle mie
spalle.
- Ehi bellezza, stai andando a scuola? - Era Harry che stava correndo
per raggiungermi.
- Emh, direi di sì, Hazza - Amavo chiamarlo così.
- Beh se vuoi ti accompagno -
- Si, d’accordo. Voi oggi siete in radio? - gli chiesi con
aria incuriosita.
- No, oggi registriamo. Domani andiamo in radio -
- Ah, ok. -
La nostra conversazione finì lì perché
nel frattempo eravamo arrivati davanti a scuola.
- Beh, ci si vede. Salutami gli altri. - E con altri intendevo
soprattutto Louis, di cui ero segretamente innamorata dal momento in
cui lo vidi. Per segretamente intendevo che lo sapevano anche Hil,
Niall e Zayn, che più o meno aveva capito tutto dal primo
istante.
In quell’istante Hilary mi si parò davanti con un
sorrisone stampato in faccia.
- Ciao Liz! - per poco non mi spaccò il timpano.
- Buongiorno a te! - le dissi abbracciandola in un mega-abbraccio da
orso.
- Ho visto Hazza venendo; oggi registrano e domani vanno in radio -
aggiunsi.
- Perfetto! Domani è sabato e non andiamo a scuola, quindi
potremmo accompagnarli, no? - Hilary era innamorata di mio fratello da
più o meno cinque o sei anni e da quando era diventato
famoso faceva di tutto pur di stare con lui.
Da quando avevamo conosciuto gli One Direction eravamo cambiate.
Non nel senso che ci divertivamo in tutti i modi possibili o cose
simili.
Semplicemente avevamo imparato ad apprezzare la vita, ad andare a
qualche festa ogni tanto ma, soprattutto, a non continuare a guardare
da lontano quello che ci piaceva.
Era inutile rimanere lì come delle sceme e aspettare che i
nostri amati piovessero dal cielo. Dovevamo agire. E di sicuro i mezzi
non ci mancavano. Eravamo belle, intelligenti e, diciamo, non ragazze
da “una botta e via”.
Anche se finora non avevamo avuto successo.
Quandò suonò la campanella entrammo ognuna con i
propri pensieri per la testa.
Io pensavo a Louis e all’imminente verifica di biologia e
lei, probabilmente, stava pensando a mio fratello. Anche se erano ormai
passati cinque anni, non mi ero ancora abituata al fatto che a lei
piacesse Liam.
SPAZIO
AUTRICE
Buonasera! Ecco il
secondo capitolo!
Allora, sinceramente a me non piace particolarmente, spero che non sia
lo stesso per voi.
Grazie alle 3 persone che hanno aggiunto la storia tra le seguite e
grazie alla persona che mi ha aggiunta tra i preferiti! Veramente
grazie mille! *-*
Un ringraziamento particolare va a Keti ed Elisa, che mi sostengono
sempre. Vi voglio bene!
Grazie, Vale
|
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Capitolo 3 *** Speranza. ***
Non vedevo l’ora che finisse la lezione. Dopo la
verifica di biologia completata senza problemi, d’altro canto
avevo studiato tutto il pomeriggio, c’era la lezione di
letteratura.
Uno strazio.
Stavo pensando a Louis. Avevo solo lui in testa. Lou, Lou, Lou. Il mio
amato mangiacarote!
L’unico, piccolo problema, era che lui era già
felicemente fidanzato con Scarlett, una modella gentile e simpatica, ma
completamente vuota.
Non capivo come uno come lui, dolce, gentile, disponibile e
intelligente stesse con una tizia così.
Bah, a volte la vita riserva sorprese veramente enormi.
I miei pensieri erano forse sfuggiti a Louis, ma di sicuro non alla
professoressa, che ogni volta che non seguivo mi punzecchiava.
- Emh, emh, signorina Payne?! Vogliamo seguire la lezione o continuare
a pensare a che vestito indosserà alla prossima festa?-
Molti scoppiarono a ridere. La odiavo.
- Si, mi scusi. - Riuscii a dire con un filo di voce. Non venivo
ripresa quasi mai, ma oggi proprio non c’ero con la testa.
Mi girai senza farmi vedere e notai che Hilary era messa peggio di me.
Stava fissando il vuoto con uno sguardo vacuo. Ah, l’amore.
A proposito di amore! Mancavano solo tre giorni a San Valentino! E io
me ne ero completamente dimenticata. Che sciocca. Ma, come potevo
essere felice di passare il mio San Valentino senza la persona che
amavo?
Finalmente la campanella suonò e io uscii di corsa. Volevo
tornare a casa perché dopo sarei andata a trovare i ragazzi.
Cercai Hil con lo sguardo e la vidi mentre stava controllando la
bacheca. Mi avvicinai.
- Ehi, giovane fuggitiva - mi disse - hai saputo che Kristen fa una
festa a casa sua per San Valentino? -
- Ah, no, non sapevo niente. -
- Bene, ci andiamo? - Mi guardò con i gli occhioni azzurri
spalancati. - Eddaaaai -
- Ok, va bene! - Tanto non avevo niente da fare.
- Perfetto! Dopo andiamo dai ragazzi? -
- Si, io ci devo andare, quindi puoi venire con me se ti va -
- Si, ovviamente, ci vengo! Alle tre davanti a casa tua -
- Ok. A dopo! - La salutai con un cenno e mi avviai verso casa.
Quando entrai mia mamma mi corse incontro. Quella mattina non le avevo neanche salutata a causa della litigata della sera prima. Decisi di far finta che non fosse mai successo niente. Lei fece lo stesso.
- Buongiorno! Com’è andata la verifica? - mi chiese
- Ciao. E’ andata benissimo. Ora vado in camera a studiare.
Ah, dopo vado dai ragazzi. -
- A proposito! Liam mi ha dato una lettera per te. Ha detto che neanche
lui sa cosa ci sia scritto. -
- Boh, ora la leggo. Grazie - le dissi prendendo la lettera. Salii in
camera di corse e aprii la lettera. Rimasi imbambolata.
“Louis si è lasciato con Scarlett. Ha detto che
era troppo stupida.
Niall”
Non ci potevo credere!
Avevo qualche speranza, allora!
Ehilà!
Ecco il terzo capitolo. Lo so, fa un po' schifetto.
Perdonatemi! Grazie a tutti per aver letto questa FF e grazie, come
sempre, a Keti ed Elisa. Mi illuminate la giornata!
Vale
|
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Capitolo 4 *** No, non può essere ***
CAPITOLO 4
Quando entrai in camera presi il mio amato Samsung touch e composi il
numero del mio migliore amico. Fortunatamente rispose subito.
- Niaaaaaaaaaal! Veeeeraaaamenteeeee? - urlai usando tutta
l’aria che avevo nei polmoni.
- Ehi, così mi spacchi i timpani, non vale. - disse ridendo
- Ahahah, scusami… - la sua risata era troppo contagiosa.
- Comunque, si, è vero! Prima ha detto che si era stufato di
lei perché era poco seria. E, notizia sensazionale, ha detto
che ha un’altra ragazza in testa. - Aggiunse con un filo di
voce. Dovevo dedurre che qualcun altro avrebbe potuto ascoltare la
conversazione.
- Ah… - ero delusa. Un’altra? Significava di nuovo
conoscere il nemico.
- Ehi, chi te l’ha detto che non sia tu quella? Oggi ha
chiesto a tuo fratello se venivi anche tu alla festa di San Valentino.
- disse con un tono raggiante.
- Coooosa?! Viene anche lui alla festa?! Ommioddio sono rovinata! -
- E perché mai dovresti esserlo? -
- Perché… Sinceramente non lo so. Ho paura. -
- Ehi, ora devo andare che sta rientrando Louis. Ricordati, goditi la
vita finchè puoi. A dopo. - Ma prima che potesse chiudere
sentii la voce di Zayn.
- Ehi, Niall, stai parlando con Elbeth per caso? - Odiavo quel
soprannome; con tutta me stessa.
- Emh, si, te la passo. - fu la risposta del mio migliore amico.
Dopo pochi secondi sentii la voce di Zayn. Era piuttosto tesa.
- Ehilà piccola! Come stai? - Strano, non me lo chiedeva mai.
- Si, emh, splendidamente, grazie. Tu? -
- Beh, vado avanti, dai. Volevo solo salutarti e dirti che ha ragione
Niall. Goditi la vita, baby. Ci si sente. - E la chiamata
terminò.
Semplice parlare. L’unico ragazzo che avevo avuto era un
cretino patentato. E non eravamo, fortunatamente, arrivati oltre
semplici baci a stampo.
Nel caso fosse successo qualcosa, sarei stata all’altezza
della situazione?
Decisi di consultare anche Hil, ma non rispose. Le avrei parlato dopo
essere stata dai ragazzi.
Alle quattro mi incamminai verso la fermata dell‘ autobus,
quando qualcosa, o meglio, qualcuno, attirò la mia
attenzione. Rimasi scioccata.
Louis William Tomlinson, il ragazzo che amavo e per il quale avrei
fatto di tutto, si stava sbaciucchiando amabilmente con… No.
Non poteva essere.
Hilary.
Colpo di scena!
Allora, prima di tutto perdonatemi se è
così breve ma è un capitolo... transitorio.
Cosa succedera tra Hilary ed Elizabeth?
Come mai Zayn era così teso?
E Louis?
Siete curiose? Beh, ci si vede!
Vale
|
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Capitolo 5 *** Vita ingiusta. ***
CAPITOLO 5
Non so cosa provai in quel momento; forse rabbia o forse disperazione.
Tristezza o amarezza. Non riuscivo a capirlo.
In quel momento ero concentrata solo a guardare la mia migliore amica,
metterei prima un “ex” e il ragazzo che amavo.
Non poteva finire così. Non era giusto.
Mi avvicinai.
Volevo controllare se veramente erano loro.
Si, non mi sbagliavo. Erano loro.
Dopo un paio di secondi che a me parvero eterni, Louis si accorse di me
e si staccò velocemente da Hilary, la quale, dopo avermi
vista, fece una faccia orripilata.
Avevo le lacrime agli occhi.
- Eh, oh,
emh… Ciao Elizabeth! - mi disse con tono
imbarazzatissimo Louis.
Non riuscivo più a trattenere quelle piccole goccioline che
tentavano con tutte loro stesse di scendere sulla guancia.
Fortunatamente non mi ero truccata, se no a quell’ora sarei
sembrata un panda.
Non me ne fregava niente di Louis in quel momento. Stavo fissando
Hilary.
- Liz, ti posso spiegare!
- urlò avvicinandosi a me. La spinsi indietro.
- Non mi toccare. Mi fai
schifo. - Sottolineai l’ultima parola per farle
capire quanto ci stessi male.
- Ti prego, ascoltami.
- Mi ero girata dall’altra parte per dirigermi verso la
fermata dell’autobus che sarebbe passato dopo pochi minuti.
- Ti prego! Elizabeth
voglio solo parlarti! Per favore! - Ora stava piangendo
anche lei.
Mi voltai.
- Cosa dovrei ascoltare
da te?! Eh?! Ti stavi baciando con il ragazzo che amo. Cazzo!
- Non amavo le parolacce, ma quando ci vogliono…
Quando finii la frase Louis mi guardò allibito. Lo guardai
intensamente.
- Si, hai capito bene.
Sono innamorata di te dal primo momento che ti ho visto, in mutande,
quella maledetta mattina di luglio. Da quando mi hai guardata
perché ero io mezza nuda. Da quando i tuoi occhi hanno
incrociato i miei e mi sono sentita svenire. Da quando mi hai detto
“Ciao”. Vorrei non averti mai conosciuto.
- Stavo piangendo a dirotto.
- Liz, è una
lunga storia. - Mi voltai verso Hilary.
- Non voglio parlare con
te. Hai tradito la mia fiducia.-
In quel momento il cellulare squillò e mi accorsi anche che
l’autobus era appena passato.
Avrei aspettato il prossimo.
Era Niall. Non volevo rispondergli, ma lo feci involontariamente.
- Ehi Liz! Tutto bene? -
Era preoccupato, ma cercava di mascherarlo, senza successo.
- No! Non va bene!
Niente sta andando bene! - Stavo urlando al telefono e mi
sentivo una sciocca, ma in quel momento non era importante.
- Ehiii! Calma.
Cos’è successo? -
- Cos’è
successo?! E’ successo che ho trovato il tuo amico Louis
baciarsi con la mia… - lo dissi senza pensarci
- EX migliora amica.
Hilary mi guardò con sguardo assente. Continuava a piangere
silenziosamente.
Silenzio.
In quel momento sentii una voce provenire dal telefono. Non era Niall e
non stava parlando con me. Era lontana dall’apparecchio
telefonico, ma abbastanza vicina da poterla sentire. Era Zayn.
- Cosa?! Oh merda!
L’ha scoperto… - Scoperto cosa?!
- Niall! Passami Zayn!
- gli urlai con tutto il fiato che avevo nel petto.
- Io, emh, ok.
- Sentii strani rumori e alla fine il ragazzo rispose.
- Ehi! Ciao! Come va?
- Faceva finta che andasse tutto bene. Lo odiavo-
- Zitto, ascolta e poi
rispondi. - Sembravo un robot. Non avevo emozioni nella
voce.
Ero troppo confusa.
- Lo sapevi?
- gli chiesi con un filo di voce. Speravo che la risposta fosse un no.
Non poteva sapere che Hilary e Louis stavano insieme. Anche se da poco
tempo. Non poteva non avermelo detto. Mi voleva troppo bene.
Sentii un sospiro e poi finalmente mi rispose.
- Si. -
- Beh,
bell’amico. - Riscoppiai a piangere e gli chiusi
il telefono in faccia.
Louis e Hilary erano ancora lì a fissarmi, ma non volli
incrociare il loro sguardo per paura che potesse farmi troppo male.
Ero stata ferita e per un po’ avrei avuto bisogno di stare da
sola.
Cominciai a camminare verso casa, ignorando le voci che provenivano
alle mie spalle.
Fortunatamente ero da sola in casa, se no mia madre avrebbe cominciato
a fare troppe domande.
Salii in camera, mi stesi sul letto e cominciai a piangere.
Perché proprio a me?! Cosa ho fatto di male?!
Mille domande mi stavano mandando in tilt la mente.
Mille domande a cui non potevo rispondere.
Ero appena stata tradita dalla mia migliore amica, avevo perso la
persona che amavo di più al mondo e uno dei miei migliori
amici. Tre persone in pochi minuti.
La vita è ingiusta.
Buonaseraaa! Scusatemi, lo so che fa schifo D:
Perdonatemiiiiii!
Ringrazio le 6 persone che mi hanno messo tra le SEGUITE e le 2 che mi
hanno messo tra le PREFERITEE!
Graziieeeeeee!
Però recensite, su u.u
Come sempre grazie ad Ely e Keti!
Vi voglio bene!
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Capitolo 6 *** Sorpresa a tavola. ***
CAPITOLO 6
L’indomani ci sarebbe stata la festa di San
Valentino; e dire che non ci volevo andare era poco.
Dentro di me marciava il sentimento di odio profondo nei confronti di
Hilary.
Ero ancora distesa sul letto. L’unica differenza era che
stavo ascoltando l’ i pod e non piangevo più. Mi
ero chiusa dentro e avevo alzato il volume al massimo.
Volevo, almeno per un attimo, dimenticare tutto.
Ormai era sera quando sentii qualcuno bussare alla porta.
Non risposi.
Toc. Toc. Toc.
I colpi si ripetevano come musica.
- Liz, ti prego, aprimi.
- era Liam. Non avevo niente contro di lui ma non volevo parlargli e
quindi non risposi.
- Dai Liz! Apri questa
porta! Tanto so che sei dentro! - e poi - Elizabeth! Guarda che la sfondo
la porta, sai?! Non ho problemi! Apri immediatamente! -
Sapevo che sarebbe stato capace di andare avanti
all’infinito, quindi, senza entusiasmo, mi alzai dal letto e
aprii la porta.
- Alleluia! Pensavo
fossi morta! - non aveva neanche terminato la frase che mi
abbracciò.
Pur litigando spesso, in quei momenti gli volevo un bene
dell’anima.
Restammo ad abbracciarci per circa due minuti; fino a quando mia madre
salì per avvisarci che la cena era pronta e ci vide
abbracciati.
Quasi svenne.
- Oddio…
Com’è tutta questa dolcezza? - in
realtà non sapevo cosa dire, ma fortunatamente fu Liam a
salvarmi.
- Donna! Non si
può neanche più abbracciare la propria sorella?!
- disse ridendo; contagiò anche mia mamma e alla fine anche
me. Non so come, riuscii a scacciare i brutti pensieri per un attimo.
Fortunatamente mia mamma non sapeva niente.
- Beh, volevo dirvi che
la cena è servita. -
- Oh, si. Arrivo. Mi
metto le ciabatte e scendo. - le risposi e subito dopo
stavo scendendo giù per le scale talmente di fretta che per
un pelo non mi ritrovavo con il muso per terra.
Quando entrai in cucina fui colta veramente di sorpresa.
Seduti a tavola non c’era solo la mia famiglia, ma anche
Harry e Niall, che mi stavano guardando come se da un momento
all’altro potessi svenire.
Erano preoccupati per me e volevo loro tantissimo bene.
- Oh…
buonasera. - in fondo ero ancora triste.
- Ehi piccola, che
c’è? - mia mamma era la solita
“troppo comprensiva”.
- Io?! Oh, no, niente.
E’ una bella sorpresa vedervi ragazzi. - dissi
con tono allegro mentre mi stavo comodamente sedendo sullo sgabello tra
Liam e Niall.
Harry parve un po’ deluso, ma decisi di non farci troppo caso.
Stranamente (e fortunatamente) mangiammo in silenzio e quando finimmo
di mangiare i miei si accorsero che la situazione era un po’
tesa e decisero di lasciarci soli.
Non appena furono usciti dalla stanza, Niall si piombò su di
me e mi abbracciò.
Amavo la sua dolcezza, la sua naturalezza. Era un ragazzo speciale.
Quando ci staccammo mi sentii meglio. Quell’abbraccio mi era
servito, quanto quello di mio fratello.
- Ehi! Manca qualcuno
all’appello. Chi sarà?! Oh, è vero.
Mancano Louis e Zayn. Chissà come mai. - nel
mio tono oltre al sarcasmo c’era un pizzico di rabbia e
tristezza.
- Beth, ascoltami.
E’ una storia lunghissima. - mi disse Niall
- No. E’ qui
che ti sbagli. Sarà pure una storia lunga, ma Zayn aveva
tutto il tempo per raccontarmela. -
- Senti, non lo voglio
difendere perché so che tu sei quella che ha ragione, ma mi
ha spiegato cos’è successo e ora capisco molte
cose. -
- Allora spiegamelo, su.
Spiegami cos’è successo. -
- E’ meglio
che lo faccia lui. Anzi, magari parlane con Hilary. E’ la
cosa migliore. -
Sapevo che aveva ragione, ma non volevo dover affrontare la
realtà.
Non volevo dover rincontrare la causa del mio male.
Non volevo vederla.
Ma dovevo.
- Ok. Domani
andrò a parlarle. -
- No. Vacci ora.
- ora era Harry a parlare. Era stato in silenzio per tutto il tempo e
ora mi stava supplicando con quei suoi occhioni azzurri. Lui e mio
fratello avevano scoperto che ero innamorata di Louis nel momento in
cui avevo chiamato Niall dopo aver scoperto quei due che si baciavano.
Per Liam è stato un vero colpo, ma fortunatamente si
è ripreso subito.
- Ohhh. Uffa! Va bene,
ci vado adesso. -
Harry sorrise. Aveva raggiunto il suo scopo. Ed io da un lato ero
felice che ci fosse riuscito. Avevo bisogno di chiarirmi con lei.
Buon pomeriggio! Spero che
questo capitolo vi sia piaciuto, bla bla bla...
Le solite cose, insomma.
Grazie alle tre persone che mi hanno messa tra i preferiti e alle sei
persone che mi hanno messa tra le seguite.
E' grazie a voi che tiro avanti. (?)
Allora, che ne direste di recensire un po'? Mi fareste moooolto felici!
Grazie ancora a Keti, Elisa ed Eleonora!
Siete uniche!
Al prossimo capitolo,
Vale
|
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Capitolo 7 *** La verità. ***
CAPITOLO 7
Harry decise di accompagnarmi e io accettai subito.
La casa di Hilary era piuttosto lontana dalla mia e gli autobus
passavano di rado la sera.
Presi la giacca e la borsa e mi avviai verso l’auto di Harry.
Aveva preso la patente da poco, ma si era da subito dimostrato un
ottimo guidatore.
Quando mise in moto mi guardò e sorrise. Lo guardai
interrogativa.
- Sai, a volte è dura vivere con altri quattro ragazzi.
E’ bellissimo, si, ma a volte molto imbarazzante. Vogliono
sapere sempre tutto. Con chi esco, com’è la
ragazza con cui esco ecc…
Mi piacerebbe poter parlare con qualcuno che non siano loro quattro. -
Ricambiai il sorriso.
- Bastava dirlo prima! Eccomi qui! Pronta ad ascoltarti, a patto che tu
non mi tenga sveglia la notte per raccontarmi tutte le tue avventure. -
dissi ridendo.
- Ehi, no! Non intendevo questo! Semplicemente che ogni tanto mi
farebbe piacere parlare con te. -
- Ci sono! Spara!-
- Beh, emh… - arrossì violentemente e mi venne da
ridere.
- Cos’è?! Hai ucciso qualcuno per caso? O anche tu
hai una relazione segreta con Hilary? - cercai di buttarla sul ridere
per non pensare all’imminente incontro con lei.
- Ahahah! No! Allora, - continuava a guardare davanti per non rischiare
di fare incidenti. - beh, c’è una ragazza,
Eleanor, che, si, insomma, è carina. E’ sempre
gentile con me e… - mi guardò come per dirmi
“non ridere” - beh, mi fa mancare il fiato. Quando
la vedo sto meglio. E’ sempre solare, anche se ha un bel
caratterino. Ma è bellissima. - di nuovo arrossì.
Io non sapevo cosa dire. Harry che si innamora di qualcuna SUL SERIO?
- Ehi, Hazza! Domani nevica! Ti sei innamorato! -
- Se questo vuol dire innamorarsi… credo di si… -
- Finalmente! Non sai da quanto aspettavo questo momento! Dai su,
descrivimela. -
- D’accordo! Allora, ha degli splendidi capelli ramati che si
intonano perfettamente agli occhi castani-verdi e, beh, dovresti
vederla. E’ stupenda. - era bello pensare che per una volta
Harry, il ragazzo famoso per le sue storielle d’amore, si
fosse innamorato veramente.
Finalmente poteva mettere la testa a posto.
- Beh, domani viene alla festa? -
- Oh, si! Ci viene con me! - mi rispose con un tono soddisfatto.
- Perfetto! Me la farai conoscere! - gli dissi con entusiasmo e poi
quando vidi che eravamo entrati nel vialetto della casa di Hilary
aggiunsi - Eccoci arrivati. Augurami buona fortuna. -
Accostò al marciapiede e mi guardò.
- Buona fortuna, piccola! - e mi diede un bacio sulla guancia.
Scesi dall’auto e mi diressi verso la porta. La macchina era
ancora ferma sul vialetto e quando mi girai gli feci cenno di
andarsene. Dovevo cavarmela da sola.
Suonai il campanello e dopo qualche secondo Hilary aprì la
porta.
Quando mi vide si fermò di colpo.
- Wow… che bella sorpresa. Non pensavo saresti
venuta… Entra pure -
Dovevo parlarle subito se no non ce l’avrei fatta.
- Ferma. Dobbiamo parlare. Io e te. -
- Lo immaginavo. Vieni, andiamo su in camera.-
La seguii su per le scale fino a entrare nella sua stanza.
Anche se c’ero stata pochi giorni prima, mi sembrava
un’eternità.
Avevo sempre amato quella stanza. Non troppo grande, con un letto
matrimoniale nel centro e un comodino affianco. I mobili e le tende
erano dello stesso colore, lilla.
Quel luogo trasmetteva totale tranquillità.
Mi fece cenno di sedermi sul letto e cominciò a parlarmi.
- Ti prego, Elizabeth, lasciami parlare e non interrompermi. Ok? -
Annuii.
- Tutto è partito circa sette mesi fa, quando abbiamo
conosciuto i ragazzi. Come sai, io sono sempre stata innamorata di tuo
fratello, ma crescendo mi stavo rendendo conto che lui non mi filava
nemmeno. Quando conobbi Louis tutto cambiò. Era sempre
gentile, mi sorrideva, anche se lo faceva con tutti, e io ne rimasi
folgorata. Ti stavo per dire tutto se tu non mi avessi detto che anche
a te piaceva Louis, quindi ho continuato a far finta che mi piacesse
tuo fratello.-
Ero paralizzata. Alla mia migliore amica piaceva il ragazzo di cui ero
innamorata?! Non era possibile…
- Quando, ieri, ho saputo che si era lasciato con Scarlett ho deciso di
agire. -
Stavo perdendo la pazienza e me ne fregai della sua richiesta di
lasciarla finire di parlare.
- Agire?! Ma cosa dici?! Perché non me ne hai mai parlato?
PERCHE’? AVEVI QUALCOSA PER CUI VENDICARTI?!
PERCHE’ L’HAI FATTO! -
- NON URLARE! -
- COL CAVOLO! -
- OK! ALLORA URLO ANCHE IO! MI ERO STANCATA DI ESSERE SEMPRE LA
SECONDA! D’ACCORDO?! SEI SEMRPE STATA TU QUELLA CHE PIACEVA
AI RAGAZZI PIU’ BELLI! -
?!
- MA COSA STAI DICENDO! PIACEVI ANCHE TU AD UN SACCO DI GENTE! -
- MA NON A LOUIS! TU SI! GLI SEI SEMPRE PIACIUTA! LO VUOI CAPIRE?!
PERCHE’ SECONDO TE NON TI HO MAI DETTO CHE MI PIACEVA! AVREI
AVUTO SPERANZE?! - Piacevo a Louis?! Ommioddio…
- E CHI TI HA DETTO TUTTE QUESTE COSE?! E PERCHE’
L’HAI BACIATO? -
- PERCHE’ ERO STUFA, ELIZABETH! TI STAVI PRENDENDO IL RAGAZZO
CHE MI PIACE E ORA ANCHE IL MIO MIGLIORE AMICO! -
Non ci stavo capendo più niente. Che migliore amico?! Cercai
di calmarmi.
- Quale migliore amico?! Se intendi Richard, non è mai
successo niente tra noi. E’ carino e abbastanza intelligente,
ma niente di più. - Mi guardò male.
- Non Richard! Chissene frega di quello là! Non mi
è mai piaciuto e non è mai stato il mio migliore
amico. Io intendo ZAYN. -
E cosa c’entrava Zayn ora?!
- Che c’entra Zayn ora?-
- Non mi hai sentita?! Zayn è il mio migliore amico da un
po’. E’ stato lui a dirmi che piacevi a Louis e poi
io gli ho confidato che anche a me piaceva. In effetti
c’è rimasto un po’ male ma poi mi ha
consigliato di fare quello che ho fatto. -
- Ti ha detto di baciare Louis per farmi litigare anche con lui? -
- Si. -
- Perché? - Perché l’aveva fatto! Mi
fidavo di Zayn.
- Perché gli sei sempre piaciuta, Elizabeth. -
Scusatemi,
questo capitolo è una schifezza!
Spero di rifarmi nei prossimi (:
Grazie come sempre a Keti, Elisa ed Eleonora!
Vale
|
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Capitolo 8 *** Il volante. ***
CAPITOLO 8
- C-come? - Era impossibile.
- No, non
è impossibile. E’ per questo che è
successo tutto questo casino. -
- Beh,
è bello sapere che ti non te ne è fregato niente
di me quando hai fatto questa cazzata. Veramente rassicurante. - Mi avviai verso la porta.
- Ti prego,
perdonami. Ho fatto una cazzata bella e buona. Non volevo farti
soffrire! -
A no?! Ma vai a quel
paese…
- Allora non
dovevi farlo. Hilary, io e te abbiamo chiuso. Per sempre. -
Sbattei la porta della
sua camera e mentre scendevo le scale quasi scivolai.
Sentii dal soggiorno la
madre di Hilary che mi salutava, ma feci finta di niente e sgusciai
fuori.
La macchina di Harry era
parcheggiata nel lato opposto del vialetto.
Ma che…?!
Aveva la faccia sul volante. Probabilmente dormiva.
Che idiota!
- Ehi Hazza! - urlai da fuori e lui, dallo
spavento, sbatte la testa sul sedile.
Scese dalla macchina e
mi fulminò con lo sguardo.
- Ma sei
cretina o cosa?! Stavo per morire! -
- La prossima
volta impara a non addormentarti sul volante - ribattei ridendo.
Lui mi sorrise e mi
aprì la portiera.
Quando partimmo mi fece
la domanda che temevo più di tutte. Semplicemente
perché era dura dover ripetere cosa mi aveva detto la mia ex
amica.
- Com’è
andata?- mi
guardò con uno sguardo preoccupato.
-
Oh… A parte il fatto di piacere a Zayn e che è
stato lui a dire alla barbie - e subito dopo mi corressi - a Hilary di
fare quella cavolata… - ripensandoci era stato
veramente un brutto colpo…
Improvvisamente si
abbracciò a me e mi abbracciò, ma non fece in
tempo a stringermi abbastanza forte che io urlai.
- HAZZAAAA! IL
VOLANTE! -
nel tentativo di abbracciarmi aveva completamente lasciato perdere il
volante e la macchina aveva cominciato a sbandare. Fortuna che non
c’era nessuno in macchina a quell’ora in quelle vie
di Londra.
Riprese subito in mano
la situazione e si mise a ridere. Lo guardai sconvolta.
- Cosa
c’è da ridere? Stavamo per fare un incidente! -
Non so
perché, continuò a ridere per tutto il tragitto
di ritorno e fortunatamente non ritornammo sull’argomento
Zayn e Hilary.
Quando entrammo dissi a
Harry che sarei andata a dormire e lui mi salutò con un
leggero bacio sulla guancia.
Salii in camera e mi
distesi.
Ero distrutta. Era stata
una giornata faticosa. Molto faticosa.
L’indomani mi
svegliai peggio del solito. Insomma, mi sentivo una cacca.
Mi alzai svogliatamente
e mi diressi verso lo specchio.
Ero un mostro. Ero
spettinata, gli occhi erano stanchi e il corpo ancora di più.
Volevo tornare a
dormire, ma sfortunatamente in quel momento mia madre mi
chiamò.
- Tesooorooo!
La colazione è pronta! Alzati, pigra che non sei altro! E'
San Valentino! -
- Arrivooooo! - risposi urlando e mi diressi
verso la porta. Solo allora mi accorsi che qualcuno aveva infilato un
foglio sul pavimento. Mi piegai e subito riconobbi la calligrafia di
mio fratello.
Domani ti porto io a
scuola, così parliamo. Liam
Perfetto! Ci mancava mio
fratello. Non mi piaceva parlare con lui delle mie situazioni amorose,
ma dovevo farlo e probabilmente mi sarebbe servito.
Dopo aver consumato una
veloce colazione mi andai a cambiare.
Stavo scendendo le scale
che qualcuno suonò alla porta.
Andai subito ad aprire e
mi ritrovai come d’aspettativa mio fratello.
Avvisai mia madre che
andavo a scuola e mi avviai verso la macchina.
Stranamente mio fratello
non fece domande, probabilmente perché aveva saputo tutto da
Harry, e si limitò solo a farmi gli auguri di San Valentino
(ed io ero single).
La mattina trascorse
veloce e non degnai di uno sguardo Hilary, che nel frattempo sembrava
sinceramente dispiaciuta.
Fuori da scuola mi
trovai di fronte Liam, Harry, Niall ed un imbarazzatissimo Zayn, che
cercava di sostenere il mio sguardo, senza risultato. Fortunatamente
non c'erano ragazzine urlanti se no sarebbe successo un casino enorme.
Sentii la sua voce alle
spalle.
Cosa voleva da me?!
- Elbeth
ascoltami! Ho fatto una cazzata enormemente enorme! Scusami, ti prego! -
Aveva quasi le lacrime
agli occhi e per poco non cedetti. Ma ero troppo incavolata ed
orgogliosa.
- No, sparisci.
Non voglio vederti.
- girai i tacchi e mi diressi verso la fermata dell’autobus.
Puntualissimo, Richard,
l’odiato compagno del corso di inglese, mi venne incontro.
Era sempre stato
interessato a me, ma io non me lo filavo neanche di striscio.
Troppo robusto - anche
se giustificato, dato che giocava nella squadra di rugby- e troppo
ottuso.
- Buon San
Valentino, bellezza!
-
- Ciao Richard.
Che bello vederti.
- dissi senza entusiasmo. - Comunque
grazie.
- Eddai, mica
faccio così schifo! Senti, volevo chiederti una
cosa…-
- Non
è il momento, per favore. -
- E’
una domanda semplicissima. Allora… Emh… - e poi disse qualcosa per noi
umani incomprensibile.
- Eh?! Non ho
capito niente?!
- cominciavo a spazientirmi. Non era giornata.
- Dicevo, ti va
di venire alla festa con me stasera? -
- Oddio!
E’ stasera?! Io… scusami, ma non so neanche se ci
vengo. Non sto molto bene - dovevo mentirgli, anche se in
parte era vero.
- Non importa,
tranquilla. Sarà per un’altra volta. Guarisci, eh?! - e se ne andò, un
po’ deluso.
Come avevo fatto a
dimenticare la festa della sera?! Che cosa mi sarei messa?!
Tornai a casa e passai
il pomeriggio a cercare un vestito decente, fino a quando mia mamma,
infastidita dal rumore di vestiti voltanti, venne di sopra per sapere
che stesse succedendo.
- Elizabeth, ma
che combini?!
- e poi rimase scioccata vedendo il casino ai piedi del letto.
- Scusami
mamma! Ti giuro che dopo metto a posto, ma non so proprio che mettermi
alla festa di stasera! - mi guardò
interrogativa.
- Che festa?! -
- OMMIODDIO!
Non te l’avevo detto?! -
- No. - si stava per arrabbiare ma
fortunatamente non cedette all’istinto omicida che
l’aveva quasi del tutto invasa. - Per questa
volta va bene, ma solo perché è San Valentino,
intese?! -
Le saltai addosso
stringendola forte.
- Grazieee! Sei
la mamma migliore del mondo! -
- Addirittura
?! Lo vedremo… Aspetta, dicevi che non sai cosa
metterti per la festa? -
- Già…
Ma neanche la fata-madrina saprebbe aiutarmi in questa situazione. Sono
disperata. -
- Io non sono
la fata madrina, ma sono la mamma migliore del mondo che rimedia a
tutto quello a cui sua figlia non pensa. Te lo trovo io un vestito! -
La guardai orripilata.
L’ultima volta che mi aveva prestato un vestito era stato per
la comunione di un mio lontano cugino. E per la cronaca, il vestito
faceva vomitare. Era di nonsochi e apparteneva all’epoca
nonsoquale. Ma era veramente orrendo.
- No mamma,
tranquilla. Mi metto in jeans e maglietta. Non c’è
problema…
- ero terrorizzata all’idea di provare un vestito tipo quello
della comunione.
- Tranquilla.
Te lo vado a prendere.
- e detto questo uscì velocemente dalla stanza.
Aspettai pazientemente
mia madre mentre dentro mi torturavo per inventarmi una scusa.
Chissà che vestito mi avrebbe dato?! Che scusa avrei usato?
Poco dopo torno con una
scatola in mano.
- Spero che sia ancora
buono. Me l’aveva regalato tua nonna, ma non è il
mio genere, soprattutto perché è più
adatto a ragazze giovani. -
Lentamente aprii la
scatola e, aspettandomi di una roba orribile, mi mancò il
fiato.
Presi il vestito e lo
alzai. Era stupendo.
Era bianco, semplice,
senza troppi decori, ma senza spalline, il corpetto era stretto. Finiva
a palloncino subito sopra le ginocchia con delle specie di volant.
Era decisamente WOW!.
Mia mamma vedendo la mia
faccia mi sorrise.
- Vedo che ti
è piaciuto.
-
Annuii per poi tornare
sul vestito.
L’avrei
indossato quella sera. Assolutamente.
CASA PAYNE, ORE 21.00
Mi ero preparata per
bene, con l’aiuto di mia mamma. Il trucco non era esagerato e
mi faceva il viso molto elegante, grazie soprattutto a quel
po’ di mascara che mi illuminava gli occhi verdi.
Un leggerissimo strato
di rossetto dava quel giusto colore alle labbra e due orecchini
pendenti argento completavano il tutto.
Il vestito si adagiava
perfettamente al mio corpo e mia madre, quell’angelo venuto
dal cielo, mi aveva anche imprestato delle scarpe bianche col tacco
decisamente alto, cosa che non le andava particolarmente bene, ma
avendomele proposte lei non disse niente.
Lei era scesa da poco,
giusto il tempo per farmi indossare il vestito.
Mi avvicinai allo
specchio e sorrisi.
Dovevo ammettere che
stavo davvero bene e i capelli ricadevano perfettamente sulle spalle.
Anche per quello dovevo
ringraziare mia madre che con la piastra per fare i ricci mi aveva
aiutata.
Dopo qualche secondo che
avevo passato ad osservarmi mi infilai le scarpe e mi avviai verso le
scale.
Sentii delle voce e
riconobbi subito Liam e Niall. Scesi velocemente, anche se con i tacchi
era un’impresa alquanto ardua.
Quando feci la mia
comparsa ci fu un casino tremendo.
Mia madre
urlò dalla commozione di vedere sua figlia vestita
decisamente bene, mio padre rimase con gli occhi spalancati, come anche
Liam e Niall, che fu il primo a parlare.
- Ehm.. Wow!
Stai davvero benissimo Elizabeth! - mi disse sorridendo e io
arrossii violentemente. Dopo averlo ringraziato fu il turno di mio
padre, che nel frattempo si era ripreso dallo shock.
- Tesoro, sei
bellissima, veramente!
- e mio fratello annuì con lo sguardo.
Mia madre mi venne
incontro e mi abbracciò.
- La mia
bambina! Sta diventando grande! - e vidi delle lacrime che le
rigavano il viso.
- Mamma…- era davvero imbarazzante e
stavo per ringraziarla quando mio fratello mi interruppe.
- Su, siamo in
ritardo, muoviamoci!
-
E così io,
seguita a ruota da mio fratello e dal mio migliore amico, ci avviammo
verso l’auto di quest’ultimo.
- Prima era
imbarazzante dirtelo davanti ai tuoi, ma sei davvero bellissima. - mi sussurrò Niall e
io arrossii di nuovo.
- Grazie
mille…
- e gli diedi un bacio sulla guancia. - Ti voglio bene. -
Questo attimo
di amicizia finì grazie a mio fratello.
- Muovetevi,
piccioncini. Potete parlare tranquillamente in macchina. -
-----------------------------------------------------------------------------------------
Trallallà!
Eccomi!
Questo capitolo, oltre a fare letteralmente schifo, è solo
transitorio.
Nel prossimo ci sarà l'attesissima festa!
Grazie alle 6
persone che hanno messo la storia tra le preferite, alla persona che
l'ha messa nelle ricordate, e alle 13
che la seguono! Graaaazie!
Come sempre grazie a Keti, Elisa ed Eleonora!
P.s. Se volete sono su Twitter, @xeveryvale
Ecco il vestito di Elizabeth:
QUI
|
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Capitolo 9 *** La festa ***
CAPITOLO
9 - LA FESTA
La casa di Kristen non
era tanto distante da casa mia e quindi ci mettemmo pochi minuti per
arrivarci.
Scesi dalla macchina ci
avviammo verso la grande casa bianca dalla quale potevamo sentire
“Without You” sparata al massimo.
Sentimmo dei flash e ci
accorgemmo che là fuori c’erano dei paparazzi che
ci stavano fotografando. Che sfiga essere sorella di una persona
famosa, avere come migliore amico uno famoso, ed essere innamorata di
uno famoso. Era un casino bestiale.
Non dovemmo neanche
suonare che qualcuno ci aprì la porta e fummo subito invasi
dalla musica.
Persi di vista mio
fratello e Niall e quindi mi diressi verso l’angolo bar
allestito per l’occasione. Passando in mezzo alla gente
riconobbi molti ragazzi dei miei corsi che si fermavano a osservarmi
sbalorditi.
Che tonti.
Mi sedetti al banco e
ordinai qualcosa da bere.
Dopo un po’
qualcuno si avvicinò a me.
Mi accorsi che non lo
conoscevo.
- Buonasera. - mi
disse sorridendo.
- Emh… ciao.
- odiavo le persone che ci provavano con me se neanche le conoscevo.
- Ti va di ballare? -
- No, grazie. - dissi
con un tono un po’ brillo. Avevo bevuto un po’
troppo?! Ed era solo l’inizio della serata.
- Dai, su, ci divertiremo.
- Mi strinse il polso cercando di trascinarmi in pista.
- No. Non voglio ballare.
- gli risposi sgarbatamente per poi tornare sul bicchiere ancora pieno.
- Su, un ballo e basta.
- stava diventando insistente.
- No. Smettila. -
ribattei e stava per strattonarmi ancora più forte quando
sentii una voce alle mie spalle.
- Hai capito che non vuole venire? -
Era Louis. Grazie al cielo.
- Ehi amico, hai qualche problema?!
L’ho vista prima io. - il tipo stava ridendo in
faccia a Louis che lo guardava malissimo.
- Sparisci. - non dava
segni di cedimento ma nei suoi occhi vedevo la rabbia che lo consumava.
- Ah, aspetta, tu sei quel ragazzo
famoso, vero?! Quel cantante sfigato da quattro soldi. -
Successe tutto in un
secondo. Louis si avventò sul ragazzo e gli tirò
un ceffone.
L’altro, che
probabilmente se lo aspettava, lo schivò e gli
tirò un pugno in faccia.
Louis
scivolò indietro sanguinante. Non sapevo cosa fare.
Praticamente nessuno si
accorse di cosa stesse succedendo.
Mi accorsi che il
ragazzo se n’era andato e io mi avventai su Louis.
Lo aiutai ad alzarsi e
lo accompagnai in bagno.
Dopo essersi pulito dal
sangue e rimesso a posto la camicia, mi squadrò da capo a
piedi.
- Stai bene? - gli
chiesi preoccupata.
- Oh, si molto meglio, grazie.
- e poi guardandomi mi sorrise.
- Sei bellissima. -
riuscì solo a dire e io mi sentii avvampare. Era tutto vero?
- Louis, sono successe troppe
cose… - cominciai, ma fui interrotta dal suo
dito poggiato alle mie labbra.
- Mi sei sempre piaciuta.
E’ stato uno sbaglio, tutto quanto. Io ti amo, Elizabeth.
-
Non sapevo
cosa fare o dire. Sentivo il suo respiro sempre più vicino.
Le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie. Non stavo capendo
più niente.
Lo sentivo sempre
più vicino, fino a quando dovetti allontanarmi da lui.
Era appena passato
Zayn, ci aveva visti e se n’era andato sbattendo la porta.
- Che ho fatto? - mi
chiese Louis.
- Oh, no…
Niente… C’era Zayn. - ero
imbarazzata e non sapevo cosa dire. Il mio sogno si era appena infranto.
- E allora? Lascialo perdere, ti
prego. - lo sentii avvicinarsi, il suo respiro sulla
pelle, fin quando le sue labbra si poggiarono sulle mie. Mi sentii
svenire.
Era tutto
così non reale…
Le nostre lingue
giocavano tra loro e non mi stavo preoccupando di niente. Ero a mio
agio con lui.
Fu un bacio bello, di
quelli che non si scordano. Il mio primo vero bacio.
Quando ci staccammo
sorridemmo insieme.
- Ti ho già detto che
sei bellissima? - mi disse sorridendo. Lo stavo guardando
dritto negli occhi.
- Credo di si, ma puoi continuare
all’infinito se vuoi. Non mi dispiace. - risposi
imbarazzata. Ma che risposta era?!
Mi sorrise. Era da
mozzarti il fiato.
POV’S HARRY
Che casino in quella
casa. Preferivo di gran lunga la discoteca, almeno sapevo come
orientarmi. Fortunatamente quasi subito la vidi.
Era così
bella, così naturale. E il vestito blu le si addiceva
perfettamente con i capelli color “carota”, come li
definiva Louis.
Rimasi lì
imbambolato fin quando non mi si avvicinò ridendo.
- Che c’è? Hai
appena visto il paradiso? - la sua voce era come musica
per me.
Come le avrei risposto?
- Ehi, Harry! Tutto bene? -
mi guardò preoccupata. Era ancora più
bella…
Ok, basta. Non
esageriamo.
Io sono Harry Styles,
il ragazzo che non si innamora mai sul serio. Mica
infrangerò le mie regole solo per lei? O forse
si…?
- Oh, scusa. Tutto bene e tu?
-
- Bene grazie - mi
rispose sorridendo. Ok, stavo perdendo la testa.
- Stai davvero bene
stasera… - era la verità?!
No… Mi corressi subito, fortunatamente.
- No, in realtà sei
bellissima. - dopo neanche un secondo arrossì
di colpo ed io non seppi che fare. Che cosa avevo detto di male?
- Grazie, Harry. - i
suoi occhi cercavano di non incrociare i miei per paura di arrossire.
Ero decisamente TROPPO
innamorato. Poteva accadere?! Non ci conoscevamo bene…
Fortunatamente riprese
coraggio e mi prese la mano.
- Ti va di ballare? -
- Oh, d'accordo. - e
fummo trasportati dalla musica. I nostri corpi si muovevano a ritmo e
mi resi conto di non aver mai desiderato qualcuno così tanto.
Dopo qualche minuto mi
si avvicinò e posò le sue delicate labbra sulle
mie. Che musica era quella per me? Probabilmente la più
dolce che io abbia mai sentito.
Risposi al bacio con
interesse.
Era tutto quello che
desideravo. Lei. Nessun altro.
POV’S ZAYN
Che cazzo faceva quello
con lei? Si stavano baciando?!
Tanto non ho niente da
perdere. Non mi merita lei.
Ma cosa ci trova in
Louis che io non ho? Maledizione!
Decisi di fregarmene.
Ne avrei trovate tantissime altre.
Ero bello, ricco e
famoso. Cos’altro potevo desiderare?!
Mi avvicinai a una
ragazza a caso e cominciai a ballare.
Lei mi sorrise. Ci
sapevo fare con le ragazze, no?!
Quando la musica
finì, la ragazza si diresse verso il minibar tirandomi per
mano.
Ci allontanammo dal
fracasso della musica che nel frattempo era ricominciata.
- Piacere - mi disse
porgendomi la mano - io
sono Kathy.
Le strinsi la mano
sorridendo. Era la prima volta che una ragazza mi diceva il nome invece
che spogliarsi.
Stavo per dire a mia
volta “Piacere” quando mi interruppe.
- Si, si. So chi sei. Tutte le
ragazze qui non fanno altro che dire che ci sono gli One Direction. Tu
sei Zayn, non è vero? - annuii. - Perfetto. Ti avviso che non mi
interessa il fatto che tu sia famoso. Mi stai solo simpatico. Ti va di
bere qualcosa? - annuii di nuovo. Mi stava simpatica ed
in oltretutto era anche bella. La osservai. Gli occhi e i capelli
castani risaltavano ancor di più la carnagione chiara. Il
vestito azzurro scolpiva il fisico snello. Cavolo se era bella.
Mi porse un bicchiere
di non so cosa e senza farmelo ripetere bevvi.
- E’ forte, vero?
- disse subito prima di berlo anche lei.
Sorrisi.
- Ehi senti, Kathy. Ti va se ci
rivediamo un’altra volta? Mi piaci. - che cosa
avevo appena detto?! Avevo appena sofferto per Elizabeth. Non volevo
mica rimettermi in gioco così presto?! Ahh, non importa. Ne
valeva la pena.
Mi sorrise a sua volta.
- Certo, il sabato sono tutto il
giorno libera, se ti va. - mi disse porgendomi il suo
telefono nel quale le salvai il mio numero. Lei fece lo stesso con il
mio e tornammo a ballare. Avrei avuto speranze?!
POV’S
ELIZABETH
Io e Louis eravamo
ritornati nel mezzo della festa e quando Niall ci vide insieme sorrise
a trentadue denti. La reazione di Liam, però, non fu la
stessa.
Era ancora
arrabbiato/combattuto per quello che aveva “fatto”
Louis con Hilary e trovarselo che mi baciava doveva essere stato un
brutto colpo, tutto sommato non disse niente.
A proposito di Hilary,
l’avevo vista di sfuggita ballare con un ragazzo mezza
ubriaca.
Non era da lei, ma da
un po’ di tempo tutto quello che aveva fatto non era da lei.
La gente cambia, e
spesso in modo radicale.
- Ehi, io sono stanca, mi vado a
sedere sulle poltroncine in fondo alla stanza. Tu vai pure con Niall.
Povero, non è con nessuna ragazza e voglio che si diverta.
- stavo parlando al mio nuovo fidanzato come se fosse lui il mio
migliore amico.
- Agli ordini, capo. -
mi rispose divertito. - mi
raccomando, però. Se c’è qualche
problema chiamami immediatamente. -
- Si, tranquillo, fratellone.
- dissi anch’io sorridendo.
Mi diede un bacio e si
diresse verso il biondo che nel frattempo stava
“fraternizzando” con una ragazza.
Io invece mi andai a
sedere su una poltroncina e mi misi a guardare quelli che ballavano.
Mi accorsi che una
ragazza mi stava fissando e dopo un po’ si
avvicinò.
- Scusami, non volevo essere
scortese. Io sono Alyson. Tu devi essere Elizabeth, vero? -
da vicino riuscii a scrutarla meglio. Indossava uno splendido vestito
oro che risaltava la pelle ambrata.
- In persona, piacere. Ci
conosciamo? - l’avevo già vista da
qualche parte.
- Ti ho incrociata qualche volta a
scuola, ma per il resto no. Ho sentito spesso parlare di te, sai?!
Tutti dicono che sei molto simpatica e gentile. - mi
sembrava una ragazza sincera.
- Addirittura? Beh, mi fa
piacere… - non volevo dilungarmi troppo. Non si
sa mai che fosse una di quelle che volevano diventare mie amiche solo
per incontrare mio fratello e gli altri quattro beoti. Non so come,
riuscì ad intuire il mio pensiero.
- Tranquilla, non voglio sfruttarti
per conoscere gli One Direction. Sinceramente non mi interessano
granché. - sembrava dire la verità.
Chissà…
- Speriamo. - dissi
sorridendo.
Magari
sarei riuscita a trovare una nuova amica, no?!
------------------------------------------------------------------------------------------------
Lalalalalalala
(?)
Ma, buonsalve (battuta rubata a Keti)!
Perdonate il mio periodo di assenza, ma tra gite in montagna, compiti e
cose varie, ho avuto pochissimo tempo. Comunque... questo capitolo fa
abbastanza pena, soprattutto perchè l'ho scritto in molti
momenti diversi.
Su twitter mi trovate --> @xeveryvale
Come avete visto, sono entrati in scena anche altri personaggi accanto
ad Elizabeth ed ai ragazzi.
Cos'altro dire?
Pigna, pizzicotto,
manicotto, tigre!
Il vestito di
Eleanor
Il vestito di
Kathy
Il vestito
di Alyson
p.s. Come sempre grazie a Keti, Elisa, Eleonora e anche a Margherita! Vi voglio bene, ragazze!
Un bacio, Vale
|
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Capitolo 10 *** Carote e perdoni. ***
CAPITOLO 10 - Carote e perdoni
Sentii vibrare il cellulare e vidi lo schermo illuminarsi. Guardai
l’ora. Erano le 7.30 di domenica. La sera prima
c’era stata una festa. Chi si era permesso di scrivermi?!
Sperando fosse Louis, dopo aver grugnito, mi riuscii ad alzare cercando
di sovrastare la forza che mi faceva restare incollata al letto.
No, non era Louis.
“Dobbiamo parlare, per favore. Devo chiarire tante cose. Tra
un quarto d’ora al solito caffè. Zayn.”
Uno) Che cosa voleva a quell’ora del mattino?!
Due) Avevo decisamente troppa paura di incontrarlo. Per cosa, poi?! Per
sentirmi dire che è stato uno sciocco, che non poteva
pensare di causare quel casino.
Ma in fondo anche io dovevo chiarirmi con lui.
Senza fare troppo rumore mi vestii e lasciai un biglietto in cucina
dicendo che ero uscita un attimo. La domenica tutta la famiglia restava
a letto fino a tardi e probabilmente quando sarei tornata avrei trovato
ancora tutti belli addormentati.
Uscii e mi diressi verso la metro. Faceva decisamente freddo e per
quanto la sciarpa che indossavo fosse calda e morbida, i brividi
continuavano a percorrermi il corpo.
Arrivai al caffè cinque minuti prima ma vidi la sagoma di
Zayn appoggiata al muro che mi guardava. Aveva le occhiaie e la cuffia
copriva tutti i capelli neri.
Quando gli fui vicina si avvicinò per darmi un bacio sulla
guancia ma mi scostai.
Prima volevo chiarire, anche se l’ultima volta che aveva
cercato di parlarmi gli avevo urlato contro.
- Ciao, Elizabeth.
- il tono di voce era basso, anche perché non voleva
attirare l’attenzione delle persone intorno.
- Ciao, Zayn
- gli risposi guardandolo negli occhi. Fortunatamente ero sempre
riuscita a fissare intensamente qualsiasi giovane del sesso opposto,
mentre loro non riuscivano mai a guardare per più di due
secondi i miei occhi verdi.
Punto a mio favore.
Entrammo in silenzio e ci dirigemmo verso un tavolino che si trovava
nell’angolo del bar, lontano da occhi curiosi.
- Zayn,
perché a quest’ora?! - ero ancora
scocciata per il fatto che a causa sua avevo perso ore preziose di
sonno.
Intanto stava cominciando a piovere…
- Dopo Louis potrebbe
vederci e non apprezzerebbe la cosa. - stava parlando
guardando il pavimento. Elizabeth 1 Ragazzi 0. La tattica del fissare
negli occhi funzionava.
- Oh si, giusto.
- probabilmente a Zayn non avrebbe fatto piacere dover parlare e dare
spiegazioni a Louis per il nostro incontro, anche se non sarebbe
successo niente di grave. Era solo un semplice incontro per chiarirsi,
no?! Si tolse gli occhiali, sempre guardando un punto indefinito della
mia chioma scura.
- Senti, Elbeth, non
starò qui ad annoiarti dicendoti le stesse cose che ti hanno
già ripetuto in troppi. Volevo dirti di continuare la tua
vita, non badare a me. Ero innamorato di te, è vero, e ti ho
anche fatto un cattiveria. Quindi, per te non esisto più,
d’accordo? - cosa potevo dire?! Aveva preso
coraggio e i suoi (meravigliosi) occhi stavano guardando i miei.
Perché è tutto complicato?! Ma non volevo perdere
anche lui.
- No, fermo.
Innanzitutto, cosa vuol dire “ero”? Di colpo non ti
piaccio più?! Così, puf?! - che
magia oscura era questa?! Disinnamorarsi così in fretta.
Voglio provare anche io, sembra semplice. Nel frattempo la mia paura si
era man mano affievolita.
- Lo so, ma…
Ho conosciuto una ragazza, Kathy si chiama. E’…
come dirti… insomma… non mi era mai successo. A
parte te, ovviamente. - lo sguardo ora era brillante,
come un bambino a cui hanno appena regalato una nuova bicicletta. La
magia oscura stava funzionando. E mi faceva piacere, un problema in
meno.
- Ehy, mi fa piacere!
Com’è, bella? - lo guardai sorridendo
e il suo sguardo mi fece capire che l’aggettivo che avevo
usato era poco, troppo poco. Il suo sguardo malizioso però
mi fece capire che da un lato, però, non mi aveva
dimenticata. Quel dannato sguardo dannatamente sfuggente e intrigante.
- Beh, senti, ti
perdono, d’accordo, ma non guardarmi più
così! - possibile che ero in un certo senso
ammaliata da Malik? Ma io avevo la mia vita, avevo - anche se da poche
ore - un ragazzo stupendo e lui usciva con una certa Kathy.
Niente di più impossibile da raggiungere.
Lui sorrise involontariamente ma io lo fulminai con lo sguardo e
così si ricompose.
Ci eravamo appena alzati quando si avvicinò a me.
Mi stava guardando intensamente, molto intensamente. Ero ipnotizzata e
non mi accorsi quasi che il suo volto era sempre più vicino,
sempre di più.
Fino a che le sue labbra non toccarono le mie per poi staccarsi quasi
immediatamente con uno schiocco.
- Era il mio addio.
- disse con voce flebile allontanandosi.
- Col cavolo, ho
già detto addio ad una persona, non voglio perdere anche te.
- detto questo lo abbracciai, il mio sguardo rivolto verso
la vetrina.
Decine di persone stavano passando davanti al bar senza guardare
dentro, senza farci caso. Chi mai avrebbe pensato di trovare la star
del momento abbracciata alla fidanzata di uno dei suoi compagni della
band?!
Rimanemmo così per qualche secondo, o minuto, forse, fino a
che un viso fin troppo familiare passò davanti al
caffè e guardò dentro.
Non ebbi il tempo di staccarmi da Zayn, che Louis si accorse di noi, ci
guardò strabuzzando gli occhi e indietreggiò,
andando a sbattere contro un vecchietto che cominciò a
urlargli di tutto.
Ma che sfiga!
Mi staccai velocemente da Malik e mi avviai velocemente verso la porta
del bar.
Louis, che intanto si era messo a firmare autografi ad un paio di
ragazzine urlanti, non mi stava degnando di uno sguardo.
Aspettai che finisse e mi avvicinai a lui.
Zayn intanto, stava firmando anche lui autografi alle stesse ragazzine
di prima che ora stavano urlando perché non riuscivano a
contenere la loro sfrenata voglia di saltare addosso al mio fidanzato
ed al mio amico e baciarli, o forse peggio. Meglio non pensarci.
- Ehi Lou, non
è successo niente! - dissi senza farmi sentire
dalle ragazzine, ma il mio meraviglioso ragazzo continuava a
sorridermi. Perché?! Doveva essere arrabbiato per avermi
vista abbracciata al ragazzo a cui piacevo! Doveva essere arrabbiato
perché ero uscita così presto! Perché
non era arrabbiato?! Non che non fossi felice, anzi!
- Liz, tranquilla. Mi
avrebbe fatto più piacere se mi avessi avvisato, ma non
importa. Vi stavate solo abbracciando, no?! - si,
più o meno… - E’
normale. Dovevate chiarirvi ed ora che lo avete fatto sono
più felice. All’inizio ero un po’
incazzato con lui, ma poi c’ho pensato. Anch’io
avrei tenuto nascosta la mia cotta, cosa che in teoria ho fatto, ma non
importa. Ora che non avete più motivi per litigare, sono molto
più contento. - disse tutto così in
fretta che l’unica cosa che riuscii a dire, o meglio, a fare,
fu guardarlo con la bocca spalancata e gli occhi da pesce palla che
sembravano uscirmi dalle orbite.
- L’ho sempre
detto, io, che voi maschi siete anomali. Magia oscura, anche questa!
- dissi sorridendo e poi lo abbracciai, causando però un
ulteriore eccitamento delle fan che presero ad urlare cose del tipo
“Ma che carini!”, “Uuhhhh, vai
così Louis!”. Ma che si facciano una vita.
- Senti, quelle tizie
sono snervanti, andiamo a casa mia e magari diamo un passaggio a Zayn,
okay? - lui annuì, con quel sorriso da
“io sono il ragazzo perfetto” stampato in volto.
Già, era anormalmente perfetto, da tutti i punti di vista.
Per questo lo amavo.
Ci guidò verso la macchina e quando fummo saliti Zayn
parlò.
- Senti, amico, mi fa
piacere aver chiarito, ma, seriamente. Cosa ci facevi lì a
quell’ora? - Domanda che mi ero fatta
anche io ma che alla fine mi ero dimenticata di fare.
- Oh, beh, semplice.
Dovevo uscire a prendere le carote. All’ora di pranzo sono
già sparite al supermercato. Meglio averle fresche, no?! -
rispose tranquillamente indicando poi il sacchetto che teneva in mano,
pieno zeppo di carote. Come avevo fatto a non accorgermene?!
-----------------------------------------------------------------------------------
Ma buonasera!
Innanzitutto perdonatemi per lo schifio di questo capitolo e se ci sono
errori, scusatemi, ma non ho avuto tempo di rileggere.
Grazie a tutte le persone che hanno messo questa storia tra le
ricordate o addirittura tra le preferite.
Vorrei un vostro parere, Zayn o Louis, con Elizabeth?!
Ho già in mente qualcosa ma vorrei le vostre opinioni.
Se volete essere aggiornate ogni volta che scriverò un nuovo
capitolo tramite twitter, lasciate scritto il vostro nick.
Io sono @xeveryvale,
se a qualcuno potesse interessare.
Grazie come sempre a Keti, Elisa ed Eleonora, per il sostegno che mi
danno sempre.
Fatemi sapere se vi è piaciuto o no.
Un bacio, Vale
|
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Capitolo 11 *** Very sweet. ***
CAPITOLO 11 - Very sweet
Neanche ebbi il tempo di aprire che Louis mi baciò, mi prese
in braccio e mi portò al piano di sopra.
Spalancò la porta ed entrò con me in braccio.
Fortunatamente i miei erano andati a trovare nonsoquale parente in un
nonsoquale posto ed io sarei rimasta sola per due giorni! Totalmente
sola!
Certamente io e Louis avevamo deciso di passare un po’ di
tempo insieme…
Mi buttò sul letto e si avvicinò pian piano.
Il suo volto, illuminato solo dalla luce della finestra, lo faceva
sembrare ancora di più un dio greco, che ovviamente era
già.
Eravamo a due centimetri di distanza, quando vidi le sue mani
avvicinarsi sempre di più alla maglietta, che
cominciò ad alzare.
- Lou, lo sai come la penso. Non mi sento pronta, non ancora. - dissi
flebilmente, come per farmi perdonare. Lui sbuffò.
- Eh va bene. - disse allontanandosi - però devi capirmi. Ho
ventuno anni e non posso tranquillamente scopare con la mia fidanzata.
Hai sedici anni, mi sembra un’età abbastanza
giusta per provarci, no?! - mi spiegò seccato. Ma,
evidentemente, si pentì subito di ciò che aveva
appena detto e borbottò un “Non importa”
e mi baciò.
Erano le cinque del pomeriggio circa quando era arrivato e avevamo
passato in camera a parlare, baciarci e coccolarci, circa due ore.
Più che sufficienti, non è vero?!
No, per me no. Avevo faticato tanto per averlo vicino e volevo godermi
ogni attimo passato vicino a lui.
- Ti amo. - sussurrò. Sorrisi dentro di me.
Non me l’aveva mai detto e fu una vera sorpresa. Non era tipo
da smancerie o cose varie, anche se era piuttosto tenero come
fidanzato. Insomma, era perfetto; non troppo protettivo ma neanche
indifferente. Una via di mezzo.
Nell’insieme fisico-carattere, rappresentava la perfezione.
La MIA perfezione.
- Anche io, molto. - risposi delicata. Le sue labbra si avvicinarono al
mio collo e cominciarono a baciarlo con delicatezza, facendomi anche
solletico.
Era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Era ormai ora di cena, quando il telefono squillò e fummo
costretti a svegliarci.
C’eravamo addormentati?!
Mi accorsi che avevo la testa appoggiata al petto di Louis, mentre lui
con un braccio mi stringeva le spalle.
Presi il telefono e guardai il display, ignorando le smorfie di Louis
che intanto mugugnava facendo versi di uno che si è appena
svegliato.
Era Niall che scriveva:
“Vi siete persi?! Non vi chiamo, perché magari vi
disturbo…
Ma ricordatevi che si cena tutti qui da noi. Niall
P.s. Non impegnatevi troppo.”
Sorrisi e Louis mi baciò la guancia, dicendomi che ero
ancora più bella.
Mostrai il messaggio anche a lui e cominciò a sorridere.
- Con questa bambolina non si può mica scherzare, Niall! -
disse guardandomi e continuando a mostrare quel sorriso perfetto.
I miei occhi e i suoi si guardavano intensamente, riuscendo a
trasmettere ciò che non si poteva dire con le parole.
Mi baciò, ma fummo nuovamente interrotti dalla suoneria
dell’ iPhone di Lou.
Un altro messaggio, questa volta di Liam.
“Si cena da noi, quindi sbrigatevi che Niall ha fame. Liam
P.s. Ricordati che è mia sorella!”
Cominciammo a ridere e ad alzarci per dirigerci verso la casa dei matti.
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Ma
buonsalveee! (?)
Questo capitolo è orrendamente putrido, quindi perdonatemi.
E' solo di transito, ma mi farebbe comunque sapere le vostre opinioni!
:)
Io ora vado che devo studiare che domani ho la simulazione delle prove
d'esame di inglese, quindi..
BYE BYE Baby!
Vas Happenin?!
Grazie,
come sempre, ad Eleonora, Elisa e Keti, etc. etc. etc.
GRAZIE MILLE a tutte le persone che hanno messo questa storia tra le
preferite/seguite/ricordate, significa tanto per me. <3
Un bacione grande come Buckingham Palace,
Vale
Su Twitter sono @xeveryvale
|
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Capitolo 12 *** Mi manco l'aria. ***
CAPITOLO 12 - Mi mancó l'aria
Quella mattina ero davvero troppo stanca per
alzarmi e andare a scuola. Sentii dei rumori leggeri e poi qualcuno si
buttò sopra di me.
Dire che urlai è riduttivo. Quel cretino di mio fratello si
era “leggiadramente” spata fasciato su di me. Non
riporto le testuali parole che gli dissi, se no i poveri maiali, cani
ecc mi potrebbero denunciare per diffamazione.
- Liaaaaaaam! Che cazzo
fai?! Ti sembra modo di svegliare tua sorella! Ti giuro che se non
fossi un mio parente ti avrei già fatto trovare quel tuo bel
culo schiacciato dall’automobile dei vicini! -
non ero assolutamente tipo da essere svegliato così in malo
modo. Assolutamente.
- Buongiorno anche a te,
finezza di una sorella. - rispose ridendo e io mi unii.
Potevo dire di tutto, ma non sarei mai riuscita a non parlargli per
più di cinque minuti, quindi decisi di lasciare perdere il
fatto che avesse appena attentato alla mia vita!
Dopo averlo spedito fuori, mi spazzolai i capelli e cominciai a
scendere, con estrema lentezza (peggio di Sid, per intenderci), verso
la cucina.
Sembrava che ospitassimo più di 500 persone, talmente tanto
cibo c’era sul tavolo. Una tavola degna di Niall, a pensarci
su. Avrei dovuto chiedere se per caso nella camera degli ospiti ci
fosse lui a dormire?!
- Mamma, oggi non torno
per pranzo. - avvisai mia madre prima di dimenticarmene.
- Ah no?! E come mai?
Esci con qualcuno? A che ora torni? - sbuffai e guardai
Liam, che rispose al mio sguardo ridendo.
- Signora Payne,
l’avviso che non stiamo prendendo parte ad un interrogatorio,
glielo ricordo. Comunque esco con una ragazza che ho conosciuto alla
festa, a febbraio. Si chiama Alyson. -
- E’ una
ragazza affidabile? - rieccola con
l’interrogatorio.
- No, mamma. Anzi,
proprio il giorno della festa, mi ha mostrato il progetto che ha fatto
per distruggere la Casa Bianca e uccidere Barack Obama. -
risposi sarcastica, e poi aggiunsi, - senza prima dimenticare,
l’omicidio della Regina. -
Mio fratello scoppiò a ridere contagiando anche mia mamma.
- Okay, mi fido di te,
Liz. Però sta’ attenta, sai come sono certe
persone… -
- Ahahah, si certo,
sceriffo. - risposi - Ora
vado a prepararmi prima che rischio di perdere l’autobus.
- salutai mio padre, che stava leggendo il giornale, mia mamma e poi
mio fratello che, impegnato a mangiarsi i suoi cereali, mi fece
l’occhiolino.
Approfittando della pausa da concerti e cose varie, aveva approfittato
per stare a casa un po’ di giorni. Questo significava, cosa
alquanto distruttiva per la mia salute mentale e fisica, tornare a
condividere il bagno che per così tanti mesi era stato solo
mio.
Dopo essermi lavata, risciaquata, ri-spazzolata e chi più ne
ha più ne metta, scesi in salotto e mi diressi verso
l’ingresso.
Non avevo neanche avuto tempo di aprire la maniglia, che il postino,
puntuale come un orologio svizzero, mi si parò davanti
consegnandomi una lettera.
Accennai un grazie e presi la busta. Era indirizzata a me, cosa
alquanto strana; subito dopo mi accorsi però che proveniva
dalla scuola.
- Mammaaaaa!
E’ arrivata la lettera dalla scuola riguardo alla gita. Me la
porto a scuola così posso leggermela con calma. Ricordami di
dartela, quando torno. - urlai verso la cucina.
- Okaaaaaay! A dopo e
buona giornata! - rispose lei con un tono ancora
più acuto del mio.
Incamminandomi, notai una ragazza dal volto familiare avvicinarsi alla
fermata dell’autobus. L’avevo già vista
da qualche parte, anche se in quel momento non ricordavo dove.
Misi la lettera nello zaino, l’avrei letta più
tardi. Mi appoggiai al palo e subito dopo la ragazza mi si
avvicinò.
- Ciao, tu devi essere
Elizabeth, giusto? - annuii, un po’ confusa.
- Emh, si. Sono io.
Piacere. Tu sei…? - le chiesi e subito dopo lei
sfoggiò un sorriso raggiante.
- Mi chiamo Kathy,
frequento la tua scuola e… - eeeee???? - e sono la fidanzata di Zayn.
- un brutto colpo di tosse mi colpì e fui costretta a
piegarmi. Lei?! Cosa?!
- Oh, davvero?!
- dissi tossendo. - E da
quanto state insieme?- cercai di nascondere il mio
imbarazzo, senza probabilmente riuscirci.
- Da pochi giorni, in
effetti. Ci siamo conosciuti alla festa. Quella di San Valentino,
ricordi? - rispose.
- Oh si giusto! Ecco dove
ti avevo vista. Beh, piacere di averti conosciuta e buona fortuna con
Zayn! - c’era qualcosa che pizzicava, dentro di
me. Non saprei dire cosa, fatto sta che sentivo il mio stomaco
contorcersi e slegarsi in continuo. Faceva su e giù,
continuando all’infinito. Cosa mi stava succedendo?
Salita sull’autobus mi sedetti e cominciai a leggere la
lettera.
Si informano le gentili
famiglie, dell’intenzione di fare un soggiorno di una
settimana in campeggio nella seconda settimana di maggio.
Continuava spiegando i costi, le date precise e tutte le
attività.
Una cosa che mi piacque particolarmente fu la nota in basso.
Possibilità
di portare con sé amici, massimo 5, non frequentanti questa
scuola.
Dentro di me esultai, ma quello che videro gli altri fu un semplice
sorriso a trentadue denti che mi riempì il volto. Sapevo
già a chi avrei chiesto. E conoscendoli, non avrebbero mai
rifiutato.
Appena scesi dall’autobus, trovai Alyson ad aspettarmi.
Indossava dei jeans ed una canottiera estiva. Strano, per essere solo a
metà aprile..
Mi abbracciò, o meglio, mi saltò addosso e mi
salutò urlando.
- Ciaoooo Liz! Ho una
notizia bomba. - quella ragazza aveva seri problemi
mentali, è solo che riusciva a nasconderli grazie ai bei
voti che portava a casa e che probabilmente distraevano i suoi dal
portarla a farsi visitare.
- Ciao anche a te, Aly!
Di che si tratta? - chiesi sorridendo. La sua presenza mi
tranquillizzava, mi faceva sentire a mio agio, e, cosa ancor
più importante, mi faceva sorridere.
- Hai ricevuto la
lettera? Si va in vacanza, baby! - urlò
lanciando in aria la lettera, che probabilmente era la stessa che avevo
ricevuto io.
- Quella in campeggio,
intendi?! L’ho ricevuta giusto stamattina! -
dissi squittendo, non riuscendo più a contenere la gioia che
mi sovrastava. Ero emozionata all’idea di partire per una
settimana, solo con i miei compagni. Eh già,
perché non ci sarebbero stati i professori. Avevano scelto
quattro ragazzi più grandi come “tutori”
e loro avevano abdicato all’idea di venire con noi.
Tutto ciò significava lasciare una cinquantina di giovani,
in campeggio, da soli, per UNA SETTIMANA!
Chissà quanto avevano bevuto per aver deciso una cosa simile!
Ovviamente in fondo c’era scritto anche che si fidavano di
noi e bla, bla, bla.
- Si, quella intendo!
Oddio non ci posso ancora credere! Tu chi hai intenzione di invitare?! -
mi chiese sovraeccitata lei.
- Beh, sicuramente mio
fratello e il resto del gruppo. Tu, invece? - risposi
ovvia, ma mi accorsi che la sua faccia cambiò colore. Prima
dal rosa al rosso, poi dal rosso al verde.
- Li-li-liam?! Tu-tu-tu
veramente lo-lo inviti?! - aveva gli occhi lucidi
dall’emozione. In che guaio del cavolo mi ero cacciata? Ci
mancava solo che la mia nuova amica si fidanzasse con mio fratello. E
poi questa situazione si era già ripetuta una volta..
- Non dirmi che sei loro
fan! - le chiesi ridendo, ma smisi subito vedendo che
aveva assunto un’aria offesa.
- Beh, e anche se fosse?!-
rispose altezzosa, per poi scoppiare a ridere. - Si, in effetti, lo ammetto. Ma ti
giuro che non sapevo fossi la sorella di Liam quando ti ho parlato alla
festa! - disse tutto d’un fiato. Non mi aveva
mai detto che le piacevano gli One Direction, ma io invece le avevo
detto che non sopportavo le persone che mi si avvicinavano
semplicemente per conoscere
“la-sorella-di-Liam-Payne-membro-degli-One-Direction”.
Probabilmente non me l’aveva mai detto per quello. Aveva
forse paura che l’avessi giudicata come una così?!
- Ehi, tranquilla! Mi
fido di te, e so che non hai fatto amicizia con me solo per conoscerli.
E poi, come farei a dubitare, dato che non mi hai neanche mai chiesto
di conoscerli?! - mi sembrò di averla
tranquillizzata, perché il suo viso cominciò a
riprendere il colore originale. Poi aggiunsi.
- E tu?! Chi inviti,
allora? -
- Oh, beh…
Non lo so ancora, ma penso mia cugina. E’ una ragazza molto
simpatica e frequenta l’ultimo anno appena fuori Lione, in
Francia. Ha 19 anni. - da come parlava di lei, intuivo che
andava veramente matta per sua cugina. Non avendo fratelli o sorelle,
evidentemente si era affezionata a lei.
- Mmm… e come
si chiama? -
- Charlotte!
- affermò sorridendo. Intanto sembrava che la questione
“One Direction” fosse risolta.
- Non vedo
l’ora di conoscerla. - le dissi mentre ci
incamminavamo verso l’aula di chimica. Non feci a meno di
riconoscere, nella massa di persone che circolava nel corridoio, la
chioma rossa di Eleanor, la fidanzata - o almeno così si
narra- di Harry e la chioma scura di Kathy.
Tutte in questa scuola, eh?!
Devon High School - ore
10.00
Sbuffai, cercando di seguire la lezione di letteratura inglese del
professor Stanley. Mi stavo maledicendo per aver scelto quel corso, che
neanche quel genio di Alyson aveva scelto, quando il telefono
vibrò nella tasca. Cercando di agire nella maniera di James
Bond - senza riuscirci- estrassi il cellulare e, senza farmi vedere dal
prof, lessi il messaggio.
Per poco non mi mancò l’aria.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Buongiooorno! Io sono
a casa ammalata e dato che oggi mi sento buona ho deciso di postare il
capitolo.
Non starò qui a dirvi che mi fa schifo, tanto lo sapete
già!
Scusatemi se ci sono errori, non ho riletto e non intendo farlo, se no
la voglia di cancellare tutto mi ucciderebbe.
Grazie alle 9
persone che hanno messo la fanfiction tra i preferiti e le 17 che l'hanno messa tra le
preferite!
Per molte persone può sembrare assolutamente normale, ma per
me, credetemi, è un grandissimo traguardo.
E poi, nell'ultimo capitolo, ho ricevuto 4 recensioni!
Graaaaaaazie! :3
A proposito, scrivetemi
se volete essere avvisate quando aggiorno e fatemi sapere se il
capitolo vi è piaciuto e cosa pensate sia accaduto!
Un bacio enoorme,
Vale
p.s. Su twitter sono
xeveryvale :*
|
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Capitolo 13 *** Who is Zayn for me? ***
Who is Zayn
for me?
“Per poco
non mi mancò l’aria.”
Sentii gli occhi
inumidirsi alla vista della foto che avevo davanti agli occhi.
Non sapevo
perché mi facesse ancora male vedere Louis mentre baciava
Hilary.
Lei l’avevo
eliminata dalla mia vita e lui, beh, era entrato in essa come fidanzato.
Ma quello che mi
pizzicava era la scritta sotto la foto:
“Ti fa stare
male, vero? Beh, è ciò che provo io quando ti
vedo con lui.”
Nessun’altra
parola, nessuna firma, numero privato.
Restai oltre cinque
minuti a fissare la scritta quando sentii una voce chiamarmi.
- Signorina Payne? Signorina Payne!
Cos’ha in mano, un cellulare? - il professor
Stanley continuava a chiamarmi e riuscii solo a dire
“scusi” prima che mi spedì in
presidenza.
Quando arrivai davanti
alla porta del preside, che era aperta, non feci a meno di sentire una
voce familiare proveniente dalla stanza.
- Signor Malik, lei non
può fare quello che vuole solo perché
è famoso, lo capisce? Usa il telefono in classe, viene
trovato nel bagno delle ragazze in compagnia della signorina Hilary
Carlson, il giorno dopo con Kathy Williams. Che farai ancora, eh?! -
Spalancai gli occhi
quando udii quel nome. Zayn. Hilary. Kathy. Non poteva essere, il
preside doveva essersi sbagliato.
Lui con quel verme
schifoso di Hilary? Dovevo aver sentito male. Tornai alla
realtà quando sentii di nuovo il preside bofonchiare
qualcosa tipo “Ora torna in classe”.
Zayn mi
passò vicino e non persi tempo.
- Ehi, cosa c’entra ora
Hilary, eh?!-
Lui mi
guardò allibito e poi finalmente rispose.
- E che ti frega a te? Tanto hai il
tuo amato Louis, non è vero? - disse prima di
girare i tacchi e avviarsi lungo il corridoio.
Avevamo parlato pochi giorni prima, era tutto normale.
Cos’era successo?… Oddio.
Ora tutto combaciava.
Zayn era presente
quando Hilary baciò Louis.
Gli ero sempre
piaciuta.
Era stato lui a
inviarmi il messaggio. Era ovvio.
Il problema in tutto
questo era che sapere chi fosse stato a inviarmi quel messaggio mi fece
sentire bene.
Cosa mi stava
succedendo? Cos’era Zayn per me? Un semplice amico?
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
BOOOOOOOM!
No, non sono morta. Ma per colpa degli esami non ho avuto proprio
tempo.
Però studiare mi è servito, sono uscita con il
dieci e lode :D (okay scusate, non ve ne frega proprio niente)
Comunque...
Colpo di scena! :D
Alcune sospettavano di Zayn, però non posso dire se
succederà qualcosa tra lui e Beth.
Voi cosa ne pensate? Ho
estremo bisogno di consigli per il prossimo capitolo.
Ahahah scusate se questo capitolo è brevissimo, è solo di passaggio e
serve solo a riordinare un po' le idee.
E oltretutto fa schifo, quindi perdonatemi.
In ogni caso, contattatemi su twitter @xeveryvale e, PER
FAVORE, RECENSITE, che siete sempre di meno D:
Continuerò solo dopo
4 RECENSIONI.
Grazie come sempre a tutte le persone che hanno messo la ff nelle
seguite/preferite/ricordate. Vi ringrazio di cuore! <3
Vi saluterò Londra se recensite, dato che parto tra pochi
giorni ;)
Vale
|
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Capitolo 14 *** Partenza ***
CAPITOLO
14 - Partenza
Driiiiiiin. Driiiiiiin.
Driiiiiiiin.
Eh ma che cavolo, oh. Neanche la domenica si
poteva dormire in santa pace!
Guardai l’ora. Le sei del mattino. Di
domenica. Dico, io. Le SEI DEL MATTINO.
Ma chi è che scassava a
quell’ora?
Driiiiiiiin.
Driiiiiiiiiiin.
Spinsi le coperte di lato e barcollando mi
diressi verso le scale e poi verso la porta.
Sfortunatamente, quello era un di quei
finesettimana in cui il lavoro di mio padre e mia madre li costringeva
ad assentarsi per due-tre giorni lasciandomi sola.
Non del tutto, almeno. Ogni sabato e domenica la
mia casa veniva invasa da cinque idioti chiamati “One
Direction”. E si, il mio fidanzato era un membro di quella
band.
Aprii la porta e il caldo di giugno mi invase la
narici.
- Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti
auguri alla mia fidanzata, tanti auguri a te. - Louis era davanti a me,
con un mazzo di rose rosse da cui spuntava la scritta “Buon
compleanno, babe”. Occristo, era il mio compleanno e non me
n’ero ricordata!
- Ti sembra l’ora di venire, di
DOMENICA?! Louis, ma nella frase “La domenica se non dormo
divento cattiva, cosa c’è che non
capisci?!!!!” -
Mi guardò come un procione a cui hanno
appena ucciso la famiglia e non potei fare a meno, per rimediare, di
prenderlo per la maglia e tirarlo dentro.
- Umh, sapevo che con me ti saresti addolcita. -
mi sussurrò all’orecchio prima di stamparmi un
bacio sul collo. Arrossii, prima di trovarmi qualcosa inficcato nella
gamba.
- Louis… - faceva male,
altrochè!
- Dimmi amore - rispose continuando a baciarmi il
collo e le spalle coperte solo dalle spalline della canottiera.
- Credo che una delle spine delle rose si sia
conficcata nella mia gamba. Non ebbi neanche tempo di riprendere fiato
che si staccò da me urlando “Scusa, oddio, non
volevo. Perdonami. Proprio il giorno del tuo compleanno”.
In meno di un secondo era andato in cucina ed era
tornato con un fazzoletto bagnato con cui mi stava tamponando la
ferita. Si, chiamarla tale era un’ esagerazione. Diciamo un
piccolo taglio da cui usciva qualche goccia di sangue a causa della
spina.
- Lou, tranquillo, non sto morendo.
Però tra poco potresti esserlo tu, se non stai fermo. -
dissi ridendo e lui mi guardò, sorridendo a sua volta.
Mi persi per l’ennesima volta nei suoi
occhi azzurri, ritrovandomi solamente quando sentii le sue mani
cingermi i fianchi e baciarmi.
- Tanti auguri, amore. - sussurrò
sulle mie labbra, prima di posare le sue labbra sulle mie e cominciare
a baciarmi con più forza.
Mi portò fino in camera e ci
distendemmo sul letto, io sopra di lui.
- Emh, Louis, ricordati ciò che ti ho
detto. -
- Si, certo, lo so. Mica voglio spogliarti!
Sempre a pensare male, tu. - disse con aria maliziosa. Sfortunatamente
non riuscì ad evitare il cuscino che gli arrivò
in faccia.
Mi distesi vicino a lui, sentendo le mani
poggiate sui miei fianchi, prima che i miei occhi si
chiudessero…
- Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti
auguri ad Elizabeth, tanti auguri a te! -
Mi alzaii lentamente, ma poi mi bloccai vedendo
che mio fratello, Louis, Alyson, Niall e Harry seduti sul mio letto di
fronte a me con una torta con 17 candeline.
- Wow, grazie! - riuscii solo a dire. Nessuno era
venuto da me con una torta in mano mentre stavo dormendo, prima
d’ora.
Dopo aver spento le candeline, mi accorsi di una
cosa.
- Aly, allora li hai conosciuti!- Lei mi
guardò sorridendo a trentadue denti, per poi annuirmi
probabilmente con troppa forza, perché sentii il suo collo
scrocchiare e io scoppiai a ridere.
- Cosa ridi, festeggiata! - rispose lei con una
risata ancora più alta della mia. - comunque si, e sono
meravigliosi! Però in realtà li ho incontrati due
giorni fa, quando Louis mi ha contattata per farti la sorpresa! -
sorrisi e lei riprese a parlare. - Peccato però che non ci
sia Zayn… Ha detto che aveva impegni con Kathy, mah, vai a
capirlo…. - fu come se una freccia infuocata mi avesse
colpita in pieno petto. Ecco cosa mancava; o meglio, chi. Zayn non era
venuto, e non a causa di impegni con la fidanzata. Non mi voleva
proprio vedere. Dopo quell’incontro a scuola non
c’eravamo più parlati. E io avevo avuto modo di
pensare, pensare e pensare. E alla fine avevo capito che mi piaceva
solo Louis. Tornai alla realtà e risposi subito alla mia
amica.
- Oh beh, non c’è problema,
avrà avuto da fare… - dissi sorridendo cercando
di essere convincente. In realtà però ero delusa,
molto.
Probabilmente fu uno dei compleanni
più belli della mia vita, anche se il pomeriggio fui
costretta a finire la valigia per la partenza. Eh già,
l’indomani saremmo partiti per il campeggio scolastico.
Alla fine avevo dovuto invitare solo Louis, mio
fratello e Niall, perché Harry era stato invitato da
Eleanor, e Zayn da Kathy. Ed era stato un bene, perché non
so se avrei avuto il coraggio di parlargli, figurarci per invitarlo ad
un campeggio!
Quella mattina mia madre, che era rientrata e con
cui avevo passato una bellissima serata in compagnia di mio padre, mio
fratello, Louis ed altri parenti in occasione del mio compleanno, venne
a svegliarmi.
Ma in realtà mi costrinse
semplicemente ad alzarmi, poiché non avevo praticamente
dormito dalla felicità per la partenza.
Alle otto ci trovammo tutti a scuola, o quasi.
I ragazzi erano stati bloccati da quasi tutte le
ragazze del primo e secondo anno che chiedevano foto e autografi, e
dovetti quasi spingerle via per liberarli.
Per mia fortuna non eravamo in tantissimi, se no
probabilmente sarebbe stato un incubo a causa della fama dei ragazzi.
I giornalisti, che sapevano della partenza, non
erano mancati all’entrata della scuola, ma grazie alla
preside, non avevano avuto accesso ai dati relativi alla posizione del
campeggio. E non ci avrebbero neanche seguiti, se no sarebbero incorsi
in gravi sanzioni, tipo la prigione. Ahah, com’è
bello avere il padre di Alyson come capitano della polizia che ci
tutela la privacy!
Finalmente riuscimmo a salire sulla corriera e
partimmo, diretti verso il mare, o meglio, l’oceano.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ma
buongiorno!
Tipo, scusatemi se questo capitolo fa schifo, ma in questi giorni sono
concentrata sulle Olimpiadi e non ho molte idee.
In ogni caso, la bella compagnia è partita per il campeggio,
e si prospettano giorni mooooolto
zeppi di soprese, ah ah!
Vedrete :')
Comunque, grazie mille davvero a tutte le persone che hanno messo la
storia tra le seguite/preferite/ricordate.
Se recensiste mi fareste un immenso favore, mi fa sempre piacere sapere
le vostre opinioni :)
Voi siete PRO-ZAYN o PRO-LOUIS? Ho bisogno di consigli :3
Ora vi lascio, avvisandovi che non potrò aggiornare per un
mese D: Scusatemi, ma parto per le vacanze e poi vado in montagna!
Scusaaaatemi cwwwc
Grazie mille ancora, vi adoro!
Vaaaaaaaaaaaale
p.s. su twittah sono @xeveryvale
|
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Capitolo 15 *** My sweet boobear ***
My sweet boobear
Dopo quasi tre ore, arrivammo finalmente in vista
dell’oceano. Avevamo attraversato la Manica e ora ci
trovavamo in Bretagna, sulla costa francese.
Ci avevano detto di portarci un costume, ma avendo già fatto
il bagno nell’oceano (e mi è bastato e avanzato),
probabilmente non l’avrei usato. Odio l’acqua
fredda!
Accanto a me c’era Lou, con cui fino a poco prima stavo
parlando, ma che ora era immerso in una pericolosa partita a Mario Kart
col Nintendo.
Aly era affianco a mio fratello, e stavano discutendo su quale fosse la
città più bella al mondo.
Harry stava intrattenendo un discorso
“interessante” con Eleonor, molto presa dalla sua
spiccata capacità di “parlare”.
Niall, invece, si era già fatto qualche amico, con cui stava
ridendo di gusto. Mi chiedo davvero come faccia quel ragazzo a essere
così perfetto!
Infine c’era Zayn. Era seduto dietro Liam ed Alyson, e stava
dormendo, con appoggiata Kathy, anche lei nel mondo dei sogni.
“Dai corriiiiiiii!!! Ma si può sapere che ti
prende, Yoshi?! Oggi sei lentissimo, la prossima volta scelgo Mario,
che è meglio!” quando si comportava
così, da eterno bambino, amavo Louis. In un certo senso mi
faceva sentire come lui, senza la differenza di età che ci
divideva molto spesso.
Dovendo dirla tutta, quando stavo con lui, niente mi faceva pensare a
quattro anni in più; anche perché aveva un
carattere molto… “frizzante”.
Decisi di entrare a far parte del suo mondo, così avvicinai
il viso al suo, seguendo la partita. Riuscì a vincere almeno
quattro partite, prima che Adam, il simpatico
“ragazzo-guida”, cominciò a parlare al
microfono.
“Per favore, un po’ di attenzione! Tra cinque
minuti saremo arrivati, quindi vi prego di svegliare coloro che stanno
dormendo e di racimolare le vostre cose, per non far perdere tempo
all’autista!”
Dopo neanche qualche minuto, la corriera si fermò e
scendemmo.
Fortunatamente ero riuscita a far stare tutto l’occorrente in
un trolley e uno zaino, che conteneva anche il sacco a pelo. Le tende,
invece, ce le avrebbe prestate il campeggio.
“Amore, hai visto Harry per caso? Devo assolutamente dirgli
che ho fatto il record a Mario kart!” mi disse Louis,
riscuotendomi dai miei pensieri.
“Emh, mi pare di averlo visto andare verso la reception, con
Adam e gli altri!” risposi sorridente. Non vedevo
l’ora di montare le tende!
Quando vidi Alyson con sua cugina, affrettai il passo, per quando
potessi a causa dei bagagli, e mi avvicinai a loro.
“…vedrai, sono molto simpatici! Poi il nostro
gruppo non ti farà mai sentire sola, tranquilla!”
stava dicendo la mia amica, poi si accorse di me e aggiunse
“Oh eccoti, finalmente! Stai sempre appiccicata al tuo
belloccio! Ma non ti stanchi mai?” sorrisi tra me e me, prima
di rispondere.
“Certo che no, sai quanto mi diverto!” dissi
ridendo e lei si aggiunse.
“Beh, in questa settimana avrai tempo per tutto
ciò che vuoi.”
“Si, prima pensiamo ad organizzare le cose e poi si
vedrà!”
Dopo aver montato le tende, andammo in spiaggia per fare una
passeggiata, solo che fummo costretti a rientrare a causa del vento.
La sera accendemmo un falò e, grazie ai ragazzi che
cantarono un bel po’, fu davvero una serata indimenticabile.
Andammo a dormire verso le tre, e mentre mi stavo dirigendo con Louis
verso la nostra tenda (si, solo di noi due!), mio fratello si
avvicinò a me e mi chiamò da parte.
Louis intanto si andò a mettere il pigiama.
“Elizabeth, senti, lo so che sei un ragazza responsabile ed
intelligente. Solo che in questi casi, ecco, capita di perdere un
po’ la testa. Quindi, volevo solo dirti di stare…
attenta.” disse imbarazzato mio fratello. Non era mai stato
bravo a fare discorsi, ma per questo gli volevo bene, perché
non era il fratello perfetto, quello con cui non si litiga mai, anzi!
Da più piccoli capitava di litigare ogni cinque minuti, e
nostra mamma impazziva!
“Liam, senti, ho diciassette anni e so come comportarmi. Non
intendo fare niente con Louis, okay? Quindi non preoccuparti”
risposi e subito vidi mio fratello rilassarsi.
“Beh, allora perfetto! Dormi bene, sorellina!” mi
fece l’occhiolino e si diresse nella tenda sua e di Niall.
Quando entrai nella mia, Louis era già sotto le coperte che
mi aspettava.
Non aspettai altro e lo raggiunsi, abbracciandolo.
Rimanemmo così per un bel po’, o almeno fino a
quando non mi addormentai ed entrai nel mondo dei sogni.
---------------------------------------------------
Siii, sono viva yo! Scusate tantissimo, solo che a causa dell'inizio
del liceo non ho avuto tempo e mi sono accontentata di scrivere questo
capitolo schifoso in mezz'oretta neanche! Poi devo andare a studiare
latino .-.
Volevo dirvi che ho scritto una nuova ff, quindi se vi va passate, mi
fareste un grande piacere!
Fatemi sapere c:
Vale
From
Paris with love.
|
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Capitolo 16 *** I love you. ***
I love you
La
mattina dopo alle nove eravamo già svegli tutti, quindi non
dovemmo aspettare molto prima di partire, destinazione:
l’oceano.
Fortunatamente il tempo era molto caldo, perché se no
avremmo avuto molti problemi anche solo a stare in spiaggia in costume.
Quando ci avviammo, Zayn era improvvisamente più felice e
teneva abbracciata Kathy con un non so che di strano. Era affettuoso
quel giorno, anche troppo.
Alyson stava trattenendo una simpatica conversazione con mio fratello,
o almeno così sembrava, dato che non la smettevano di
ridere, guardardi, arrossire, e ridere. Quella situazione era tanto
nuova quanto bella. Finalmente, dopo la rottura con Danielle, vedevo
mio fratello sorridere ad una ragazza. Dall’altro lato, si
trattava della mia, ora potevo dirlo, migliore amica. Era strano
pensarli insieme! Liam e Alyson… Alyson e
Liam… Scacciai quel pensiero quando vidi Louis correre alla
velocità della luce lungo il sentiero che ci stava portando
alla spiaggia. Non ne compresi il perché fino a che non
vedi, due secondi dopo, Harry che ce la metteva tutta per raggiungerlo.
Mi misi a ridere, pensando a quanto quei due fossero scemi.
Continuai da sola per un pezzo, finchè Niall non si
avvicinò a me e mi contornò le spalle con il
braccio.
“Cos’è mai successo che ti trovo sola
quest’oggi, bella donzella?” mi disse sorridendo e
io ricambiai.
“Io? Assolutamente niente. Louis sta facendo quella
sottospecie di gara con Harry e Aly sta parlando con mio
fratello..” risposi ovvia.
“E Zayn? Cosa mi dici su di lui?” lo guardai con
fare minaccioso, per poi perdermi nei suoi occhi e di conseguenza
addolcirmi. Vedendo che non rispondevo, ricominciò a parlare.
“Eddai Elizabeth! So, anzi sappiamo, benissimo che
c’è qualcosa che non va. Louis non te ne parla ma
è preoccupato. Improvvisamente tu e Zayn avete smesso di
parlarvi, quando pochi giorni prima scherzavate senza problemi, dopo
aver chiarito quella vecchia storia. Che sta succedendo? Lui
è diverso, non lo vedo felice neanche con Kathy, mentre tu
sei in bilico tra la felicità con Louis e la tristezza
più profonda a causa di Zayn.” mi
guardò intensamente, ma io cercai subito di sviare al suo
sguardo. “Con me puoi parlare.” mi disse prima di
allontanarsi. Dopo circa cinque secondi mi resi conto che era stupido
tenermi tutto dentro e lo richiamai.
Niall mi guardò sorridendo, probabilmente immaginava che non
l’avrei lasciato andare.
“Okay, ti racconto tutto, però non fare domande
fino alla fine, intesi?” lo ammonii e lui annuì.
“In pratica, durante la lezione mi era vibrato il cellulare e
come messaggio c’era la foto di Hilary e Louis con scritto
sotto qualcosa tipo ‘Ti fa stare male? Ecco cosa provo io
quando ti vedo con lui.’ Nessun numero, nessuno da
richiamare, niente di niente. A causa del cellulare, fui mandata in
presidenza e lì ci trovai Zayn che, simpatico come sempre,
dopo avergli chiesto cos’era successo mi rispose
‘che ti frega? Tanto tu hai Louis, no?’.”
parlavo senza interruzione, felice di aver trovato finalmente qualcuno
capace di ascoltarmi. Niall intanto mi ascoltava e guardava
intensamente, troppo preso dal filo del discorso per interrompermi.
“Sul momento non capii cosa volesse dire, quando ci ragionai
compresi tutto. Era stato lui a fare la foto e a mandarmela. Doveva
essere per forza così. Piaccio a Zayn, ecco tutto. Il
problema è che non riesco a capire per quale fottuto motivo,
improvvisamente, ha deciso di inviarmi quel messaggio, dopo che avevamo
chiarito tutto.” sentivo le lacrime solcarmi il viso, quando
il mio amico decise di abbracciarmi. Finalmente, in quel momento, mi
sentivo protetta. Protetta da tutto ciò che mi era successo,
tutti i casini con Hilary, Louis, Zayn. Tutto ciò che era
accaduto di conseguenza, la mia amicizia con Alyson, il messaggio, la
nuova fidanzata di Zayn e infine questo viaggio che, sono sicura,
avrebbe causato non pochi guai. Protetta, finalmente, da qualcuno di
cui mi fidavo, e su questo ne ero sicura. Niall, quello apparentemente
più controllato, capace di farti sentire la persona
più importante della terra, quando hai bisogno di conforto.
“Senti, non so perché si sia comportato
così, okay? Ma l’importante è che tu
non stia male per questo. O se vuoi chiarire, va da lui e parlaci. Non
potete permettere che questa sua “cotta”
comprometta la vostra amicizia, non avrebbe senso. Tu ami Louis e lui
deve solo riuscire a capirlo. E la persona più adatta per
questo, sei tu.” mi rispose con tutta la dolcezza presente in
lui.
Annuii flebilmente, prima di riabbracciarlo e sussurrarli
‘grazie’ nelle orecchie.
Quel giorno, dire che mi ero goduta ogni singolo momento, era
riduttivo. Mi ero letteralmente divertita da pazzi. Eravamo stati tutta
la mattina e il pomeriggio in spiaggia, a prendere il sole e, io e Lou,
a rincorrerci, finchè non ci eravamo distesi stremati
sull'asciugamano. Poco più in là, la mia amica
continuava a parlare con Liam. Zayn prendeva il sole con affianco
Kathy. Harry ed Eleonor stavano facendo una passeggiata nella natura,
mano nella mano. Niall, infine, stava socializzando con una simpatica
ragazza del mio corso, Alice.
Quando tornai a prestare attenzione al mio ragazzo, lo trovai che mi
fissava. Arrossi impercettibilmente e lui mi sorrise.
"Lo sai che non si fissano le persone?" gli chiesi. spingendolo
leggermente.
"E tu lo sai che ti amo?"
Hello!!
Come state?
OGGI E' USCITO TAKE ME HOME AWWWW
E' una cosa assolutamente meravigliosa!
Anyway, vi è piaciuto il capitolo? Lo so, è molto
corto, solo che sto trattenendo le idee per il prossimo, che
sarà molto emozionante.........
Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie sempre a tutti voi che leggete
questa storia! Si, propio tu!
Grazie infinite anche a Keti ed Elisa, anche se lei non mi calcola
quasi più, cattiva!
Bacioni,
Vale
|
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Capitolo 17 *** The best night ever ***
The best night ever.
Saaaalve.
Saaalve,
vi avviso che questo capitolo farà ribrezzo a chi
è abituato a leggere/scrivere scene sdolcinate.
Mancavano meno di due
ore alla festa e io ero ancora nel bel mezzo dei preparativi. Avevano
organizzato un falò in spiaggia, con tanto di bar e pista da
ballo.
Niall si era portato dietro la chitarra e tutti aspettavano
l’esibizione dei One Direction.
Ovviamente, loro cinque erano quelli più gasati
all’idea di cantare davanti al mare, ma cercavano di
contenersi.
Io e Aly eravamo nel bagno del campeggio a prepararci e Dio solo sa
quando avremmo finito. Lei stava cercando di piastrarsi i capelli e
ogni volta che prendeva una ciocca bruciava le punte.
Fortunatamente, tanto tempo prima, Hilary mi aveva insegnato,
più o meno, ad usare la piastra, quindi cercai di aiutarla
il più possibile.
Finimmo giusto in tempo per tornare nella tenda ad infilarci i vestiti
che sentimmo la musica provenire dalla spiaggia.
Era almeno il terzo bicchiere che bevevo e di quale bevanda si
trattasse non lo immaginavo neppure, sapevo solo che era molto alcolica.
Avevo ballato più o meno tutta la serata con Louis, dopo il
mini concerto, e ad un certo punto lui mi aveva abbandonata per andare
a bere qualcosa.
Non molto tempo dopo era stata organizzata una specie di partita di
calcio e, ovviamente, lui non ci aveva rinunciato.
Dopo circa venti minuti che ero seduta al bar, decisi di andare a
vedere la partita; o, piuttosto, vedere com’erano conciati i
miei amici dopo gli stremanti balli.
Niall e Harry erano nella stessa squadra, anche se il biondo, che non
smetteva di ridere, sembrava più la mascotte che un vero e
proprio giocatore.
Era infatti fermo in un angolo da qualche minuto e non riusciva a
fermarsi, anche se ne ignoravo il motivo.
Nell’altra squadra Liam e Louis erano talmente presi nel
gioco che ogni volta che sbagliavano un passaggio si urlavano contro:
era alquanto divertente.
Non mi accorsi subito che il quinto componente della band, ovvero Zayn,
mancava all’appello. Ero rimasta talmente folgorata, se si
può dire, da come giocava Louis che mi ero completamente
dimenticata del moro.
Mi voltai e lo cercai con lo sguardo, tra le persone che ballavano, al
bar, sulla spiaggia, ma di lui non c’era traccia. Constatai
anche che non si trovava insieme a Kathy, poiché la ragazza
stava bevendo qualcosa con alcune ragazze della scuola.
Raggiunsi Alyson sulla pista da ballo e cercai di non pensare a Zayn.
“Give me everything” era appena cominciata quando
sentii qualcuno prendermi per i fianchi. Sorrisi tra me e me mentre mi
giravo verso Louis.
Quando lo vidi in volto, però, non era lui.
Un ragazzo presumibilmente del posto, dato che non l’avevo
mai visto a scuola, si era avvicinato pericolosamente a me.
Cercai di respingerlo e allontanarmi, ma lui stringeva sempre di
più la presa.
“Dai, piccola, voglio solo ballare, non
c’è niente di male..” la puzza di alcool
mi invase le narici e per poco non stetti male.
Le persone intorno a me facevano finta di niente, probabilmente
perché non se ne erano accorte.
Sentii le sue mani sul mio corpo e più mi divincolavo
più lui si avvicinava alle parti intime. Cercai di urlare ma
la musica sovrastava la voce, cercai di trovare Alyson con lo sguardo,
ma improvvisamente la mia amica si era volatilizzata.
Sentivo solo la puzza di alcol nell’alito del ragazzo, le sue
mani su di me, la sua risata e la mia paura.
Stavo per tirargli, in qualche modo, un calcio, quando vidi che si
voltava verso qualcuno alle sue spalle.
Il ragazzo disse alla persona dietro di lui un vago “Vattene,
è affare mio” e non feci in tempo a capire con chi
stesse parlando, quando un pugno lo colpì in pieno viso e
cadde a terra.
Solo allora mi accorsi che era stato Zayn e che in quel momento stava
tirando un altro pugno al ragazzo che, nel frattempo, si era rialzato.
Le parole del mio amico si confondevano con la musica, ma la reazione
del ragazzo ubriaco fu piuttosto aggressiva e lo attaccò,
seppur senza successo, dato che dopo pochi secondi si
ritrovò steso a terra.
In un lampo Zayn fu da me, mi prese per mano e mi trascinò
fuori dalla pista da ballo, dove alcune persone si erano accorte del
trambusto.
Era agitato, lo si notava benissimo, ma quando parlò il suo
tono era più che calmo.
“Ti ha fatto male?” mi chiese, ma io non risposi,
troppo stordita da ciò che era appena successo.
“Elizabeth, ascoltami. Ti ha fatto male?” mi ripose
la domanda alzandomi il mento con le dita. Scossi leggermente la testa,
sentendo le lacrime che cominciavano a scorrermi sulle guance. Non ebbi
modo di reagire in alcun modo quando lo sentii avvicinarsi e
abbracciarmi.
Cominciai a singhiozzare involontariamente e ogni volta che provavo a
dire qualcosa le lacrime mi bloccavano.
Dopo quasi tre minuti che eravamo abbracciati, si allontanò
da me scostandomi una ciocca di capelli dalla fronte.
“Vieni, ti faccio un thè, dovrei avere il
pentolino nella tenda.” mi riprese la mano e mi condusse
verso la sua tenda.
Era piuttosto grande, quindi non ebbi difficoltà nello stare
comodamente seduta sul materassino.
Cominciai a guardarmi intorno prima di accorgermi che Zayn mi stava
guardando.
Appena mi notò scostò lo sguardo e in quel
momento capii che dovevo parlargli, chiarire. Cominciai a parlare,
prima sussurrando, sentendo ancora un groppo in gola, poi con sempre
più sicurezza.
“Zayn, non mi interessa cos’è appena
successo, ma devo sapere perché ti comporti così
con me, perché prima mi dici che non
c’è problema e poi mi ignori totalmente. Devo
sapere perché continui a non parlare con nessuno di questo,
a far finta che vada tutto bene, perché non è
così, lo sai.
Sei cambiato, ma non riesco a starti dietro, non riesco a capire cosa
stia succedendo, non riesco a” le sue dita si erano
appoggiate sulle mie labbra, per farmi tacere.
“Liz, tranquilla, è stata una serata difficile,
okay?” mi disse serio, cercando di mascherare tutte le
emozioni che provava.
“No, non mi interessa. Devo sapere cosa ti prende ancora,
d’accordo? Non ce la faccio a far finta che sia normale tutto
questo.” ripresi, scostando le sue dita.
Improvvisamente lo sentii irrigidirsi e guardarmi intensamente,
facendomi traballare il cuore.
Non mi aveva mai guardata…così.
“Lo vuoi sapere davvero?” annui leggermente.
“Okay. La verità è che non reggo questa
situazione. Ci ho provato, credimi,
ma non ci riesco, è più forte di me. Io ti amo,
Elizabeth. Non riesco più a vederti sempre con Louis; a
sentire le vostre risate felici, la tua risata. Ti ho
detto che non c’erano più problemi, ma era una
bugia. Io senza di te non vivo.”
Sentii la testa pesante, come se qualcuno ci stesse saltando sopra.
Mille pensieri mi vorticavano nella mente e ogni cosa non faceva che
confondermi sempre di più.
Tutte le volte che avevo visto Zayn come un amico, colui che, da
diffidente come sembrava all’inizio, si era dimostrato un
ragazzo meraviglioso.
E poi c’era Louis, quello di cui mi ero innamorata dal primo
istante, quello che riusciva a farmi ridere, a farmi andare il cuore a
mille semplicemente respirando.
Non feci in tempo a rispondere che le sue labbra si appoggiarono
delicatamente sulle mie, il sapore di fragola e tabacco dentro di me.
Sentivo il suo corpo terribilmente vicino al mio, ma non ci feci caso.
Continuavamo a baciarci, sorridendo talvolta, dimenticandoci di tutto
ciò che era appena successo e che ero sicura sarebbe
accaduto come conseguenza.
Sentii che mi sfilava la canottiera, ma non opposi resistenza, anzi;
cominciai a faro lo stesso, sentendo le sue labbra che premevano sempre
più sulle mie.
La luce fioca della lanterna non mi permetteva di vedere
tutt’intorno e fui costretta ad appoggiare i vestiti in fondo
al materasso.
Le sue mani mi sfioravano la pelle facendomi rabbrividire e quando
eravamo tutti e due completamente spogli, l’uno affianco
all’altra, mi sentii completa.
I miei respiri affannati si mescolavano a quelli di Zayn, interrotti
ogni tanto da alcune sue parole dolci che mi facevano arrossire.
Fu la notte più bella della mia vita.
Saaaaalve (di nuovo).
Innanzitutto, BUON ANNO! Speriamo che sia migliore di
quello passato e.e
Anyway, ho voluto postare il primo dell'anno farvi gli auguri c:
Avete visto cosa è successo? Secondo voi cosa
capiterà ora? Ditemi che ne pensate, mi farebbe piacere c:
Sooo, see you soon!
Vale
p.s. Buon Natale in ritardo!
|
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Capitolo 18 *** If only. ***
“Elizabeth,
vieni con me, su!” non sapevo davvero come agire.
Avevo
appena aperto gli occhi quando un giovano ragazzo californiano mi aveva
dolcemente sollevata.
Mi
guardai intorno.
L’oceano
Pacifico si ergeva in tutta la sua magnificenza, il sole rifletteva su
quelle onde così frastagliate e decisamente perfette. Avevo
sempre sognato di imparare a fare surf, possibilmente con un bel
giovanotto biondo come maestro. Si, quelli dei film americani, quelli
che sembrano angeli scesi dal Paradiso.
Decisi
inconsciamente di seguire il ragazzo che mi aveva appena chiamato,
mentre nella mia testa mille domande si facevano spazio. DOVE MI
TROVAVO? CHI ERA QUEL GIOVANE? CHE FINE AVEVA FATTO LOUIS? E GLI ALTRI
RAGAZZI?
“Arrivo,
Christian! Aspettami!” sentii la mia voce uscire da sola
dalla bocca. Come conoscevo il suo nome?
Il
mio corpo stava correndo verso il ragazzo, l’oceano era
sempre più vicino.
Ero
quasi arrivata, quando inciampai su un sasso e caddi.
L’ultima
cosa che vidi, fu Christian che mi dava leggeri schiaffi sul viso per
farmi risvegliare.
“Elizabeth,
svegliati!”
“Elizabeth,
mi senti?” aprii lentamente gli occhi, ma li sigillai subito
dopo che la luce artificiale mi invase.
“Christian…
Sei tu?” sussurrai e sentii un altro schiaffo sulla guancia.
“ELIZABETH
CATHERINE PAYNE, SVEGLIATI!” sentii una voce familiare e
sperai vivamente di aver capito male. Mio fratello non solo mi aveva
quasi spaccato un timpano, ma stava freneticamente sbattendo il piede
per terra e ciò mi procurava un certo fastidio; parecchio,
direi.
Quando
si accorse che ero sveglia e lucida, non si tirò indietro
nel ricominciare ad urlarmi.
“Mi
vuoi spiegare cosa ti è venuto in mente? Come hai potuto?
Elizabeth, sai che casino hai combinato?! TE NE RENDI CONTO?”
cercai di ricordare cos’era successo la sera prima, e quando
qualche immagine confusa apparve nella mia mente, sperai vivamente che
fosse solo un sogno, un brutto sogno.
Mi
guardai intorno e non potei fare a meno di notare i miei vestiti
adagiati nel fondo del materassino, mio fratello in piedi, la tenda
socchiusa e qualche sagoma all’esterno.
“Elizabeth,
non solo hai fatto quella cosa, ma con ZAYN” ed
enfatizzò parecchio l’ultima parola, cercando di
farmi comprendere la situazione.
Dopo
essermi rivestita, con mio fratello che mi attendeva di fronte alla
tenda, lo raggiunsi e chiesi di Louis, di Zayn e di cos’era
successo dopo…quello.
“Ad
un certo punto, Louis si è accorto che non ti vedeva da un
pezzo ed io notai che mancava anche Zayn all’appello. Diciamo
che ha fatto…due più due, anche se non pensava di
trovarvi… in quelle condizioni. L’ho accompagnato,
con Niall e Harry, in giro a cercarvi, chiedendo ad Allison e a qualche
altra ragazza. Quando poi notammo Kathy, le chiedemmo se sapesse
dov’era Zayn e ci rispose che era andato nella tenda a
leggere. Decidemmo di andare a chiedergli se ti aveva visto
e… quando Louis ha scostato la tenda…
Ha trovato te e lui che dormivate insieme, nudi, tra
l’altro.” ero stata in silenzio tutto il tempo,
cercando di immaginare la faccia di Louis, quando…
“Liam,
dov’è? Dov’è
Louis?” mio fratello alzò leggermente lo sguardo
incrociando il mio. Non voleva che andassi da lui, glielo leggevo in
viso. Non voleva che lo ferissi con le parole. Dovevo lasciarlo da
solo. Ma io dovevo parlargli, dovevo spiegargli tutto. Avevo sbagliato
e tutto ciò che la mia mente riusciva a pensare in quel
momento era “sei solo una sciocca”. Lo ero, lo ero
davvero.
“Liam,
per favore, ti imploro. Non posso aspettare oltre, devo andare da
lui.” lo guardai intensamente. Era mio fratello, doveva capire.
Guardò
prima me, poi un gruppo di ragazzi che stavano parlando vicino alle
loro tende e poi il mare, debolmente illuminato dalle prime luci del
mattino. “E’ andato a fare una passeggiata in
spiaggia, aveva bisogno di ragionare, da solo.”
Si
avvicinò a me, mi scostò i capelli dal viso e mi
baciò sulla fronte.
“Elizabeth,
mi fido di te, sei sempre stata tu la ragazza intelligente e saggia tra
i due. Non fare in modo che le cose cambino proprio ora. Ne va del
destino del gruppo, probabilmente.” annui debolmente, prima
di allontanarmi da lui e dirigermi verso la spiaggia.
Incrociai
le dita, sperando che qualcuno dall’alto mi stesse osservando.
Camminai
più o meno un quarto d’ora, stando attenta a dove
mettevo i piedi, dato che era piuttosto buio. Non ci avevo pensato, ma
in quel momento mi chiesi che ore fossero. Cercai il cellulare nella
tasca della felpa e controllai l’ora. Le 6:20.
La
festa doveva essere finita almeno da quaranta minuti, seppur in ogni
caso fosse un orario assolutamente sconvolgente per me. Quanto tempo
prima i ragazzi avevano trovato me e Zayn?
Stavo
quasi per fare dietrofront quando notai una sagoma a circa un centinaio
di metri seduta su quello che poteva sembrare un tronco.
Mi
avvicinai piano, sperando che non si accorgesse di me. Il panico mi
stava assalendo; che avrei dovuto dire?
“Va’
via, Har…” non finì la frase quando si
accorse di me. “Va’ via, Elizabeth.”
Feci
un passo in avanti, ma retrocedetti subito quando vidi che si
alzò di scatto.
“Non
hai sentito? VAI VIA.” mi urlò avvicinandosi.
“Non voglio parlare con te né vederti.”
“Louis,
ti prego.” lo implorai, mentre le lacrime cominciavano a
solcarmi le guance.
“Elizabeth,
cazzo, sparisci!”
“Louis
ti prego! Ascoltami.” stavo balbettando e non so quanto avrei
resistito ancora.
“Cosa
dovrei ascoltare, eh? COSA? Di quanto è stato bello con
Zayn? Cos’è che dicevi? ‘Non me la
sento, Louis, è ancora troppo presto.’ Lo vedo.
Però ora devi sentirti molto meglio, no? Ce l’hai
fatta, sei riuscita a vendicarti di ciò che era successo con
Hilary. Brava! Vuoi anche un applauso, perché te lo meriti.
Sì, sei riuscita a farmi stare da schifo, grazie mille. Era
quello che mi mancava. E’ tutta colpa tua, perché
ci sono cascato? Dovevo immaginarlo. Non sei una persona affidabile.
Anzi, sei rivoltante. Non solo sono circondato da persone false che mi
usano perché faccio parte di una band famosa, ma ora anche
la mia ragazza mi tradisce. Anzi, dovrei dire ex.” quelle
ultime parole mi colpirono come un pugno in faccia, o come se fossi
andata contro un vetro e quello si fosse frantumato in mille pezzi,
ciascuno penetrato nella mia pelle lasciandomi segni indelebili. Che
cosa avevo fatto?
“Beh,
Elizabeth, mi fai schifo.
Non voglio avere più niente a che fare con te, non voglio
mai più vederti. Io mi fidavo di te, credevo che fossi
quella giusta, ma come potevo pensarlo? Sei una persona orribile. Se
solo… se solo non ti avessi mai
incontrata.”
BUONA
PASQUAAAAAAAAAAAAAAA GENTE!
Passato bene la giornata?
Si, insomma, non uccidetemi se ho aggiornato solo ora dopo...qualche
mese? Lo so, lo so, sono una pessima scrittrice.
Beh, scusatemi per il capitolo che fa piuttosto schifo, ma
l'ispirazione di questi tempi scarseggia.
Che ne pensate di questo...problemuccio? Secondo voi risolveranno Louis
ed Elizabeth? Che ne sarà di Zayn?
Lo scoprirete nella prossima puntata! Intanto, vi avviso che mancano
pochissimissimi capitoli; lo so, voi esultate perchè
finalmente la mia storia finirà, cattivi lol
Vabbè, meglio che vada a cercare di smaltire tutto il cibo
che ho ingurgitato oggi! Bye bye pipol!
Buona Pasqua a tutti ancora!
Vale
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