Recensioni di KaienPhantomhive

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Essere umano - 26/11/12, ore 16:15
Capitolo 1: Essere umano
Ma che carina! Davvero bellissima! *_*

Sono sincero: non è che straveda per Gakuen Datenroku, ma questa scena è stata davvero adorabile!
E non lo dico come se fosse una fanfiction piccola e banale.....una di quelle da fangirl qualunquista, intendo (senza offesa per le fangirls non-qualunquiste U_U).
In qualche modo ricorda una scena dela tutto analoga presenta nel Rebuild 2.0, non so se hai presente.

Il modo con cui hai descritto con essenziale e veritiera semplicità i pensieri di Rei, la sintassi stessa, i meccanismi apparentemente lineari e ingenui (eppure così sublimente complessi e turbati) della psiche della ragazza.....sono qualcosa di bellissimo, davvero!
E' un riassunto breve e conciso, di un Missed Moment all'apparenza di poco conto che però esplicita il modo eloquente come Rei (e Kaworu, tra le righe) vedano Shinji:
La purezza con cui si comporta lui è così strabiliante per il non-Cuore dei due semi-Angeli da risultare quasi asghiacciante, inconcepibile.
Ogni piccolo gesto di Shinji, ogni lamento, ogni insicurezza, ogni turba della sua psiche (che - diciamocelo - non è che lo assista proprio, per un bambino di 14 anni xD) che infastidisce il resto dell'umanità (poverino o__o) per loro è speciale:
Si tratta di sentimenti complessi e nuovi, quasi incomprensibili, che riassumono però il concetto di "umano".

Perchè noi umani siamo così com'è Shinji, e lo siamo in ogni atto della nostra vita, anche nei più semplici e timidi.
Per questo Kaworu e Rei trovano così difficoltoso preparare un pranzo - anche il più basilare - per Shinji: perchè a loro manca l'elemento fondamentale che ci fa prendere coscienza di tutto ciò che facciamo: l'Amore; una cosa che a loro, pur mancando, tentano di raggiungere e comprendere a fondo.

Non saprei che altro dire: tutto il resto sarebbe banalità, proprio come è banale il gesto di Rei.....una banalità che però è maledettamente commovente, nello scorgere la difficoltà che si cela nel vivere OGNI gesto della nostra vita da Esseri Umani.

Una piccola e dolce perla "Evangelionosa". xD
Bravvisima ;)
Recensione alla storia Strade - 19/02/12, ore 19:19
Capitolo 1: Strade
Accidenti che storia essenzialmente complicata! 0.o Forse può sembrare corta e sconnessa all'inizio ma e' proprio per questa componente di 'dissociatezza' che risulta estremamente confusa (in senso buono, ovviamente: voglio dire che e' 'fumosa', ambigua e misteriosa), mettendo alla prova le capacità interpretative del lettore. Forse l'idea di un'Asuka tanto affezionata a Shinji risulta un po' OOC ma e'essenziali ai fini della trama. Ammetto di non aver bn chiaro il significato di quel 'ho ucciso Shinji Ikari' dato che alla fine era vivo, ma probabilmente questo era quel che sperava il tentato assassino. Assassino la cui identità resta ignota, ma sulla quale avanzo alcune ipotesi: -potrebbe essere Misato stessa: la voglia quasi salvifica di liberare Shinji dalla guerra potrebbe portarla ad un atto efferato ma mosso da compassione (un po' alla Werter) e poi avrebbe tentato il suicidio. -Asuka (ipotesi meno probabile): innamorata perdutamente di Shinji arriva quasi ad ucciderlo nel disperato ed inappagabile sentimento controverso che la affligge: da un lato l'amore e dall'altro l'umiliazione di essere stata 'sporcata' (come dice lei) e che l'ha costetta a mostrare i suoi vri sentimenti; poi resasi conto dell'errore commesso si sarebbe pentita e avrebbe gioito all'idea della salute di Shinji. -Gendo: frustrato tra l'affetto verso il figlio e la repulsione verso lo stesso per essere sopravvissuto alla moglie e considerarlo un essere inutile, decide infine di ucciderlo ma anche lui finisce per risentirsi e tentare il suicidio. Ammetto di aver ancora poco chiara la conclusione di questa fiction ma ribadisco il mio giudizio positivo: una storia suggestiva e intrigante, che lascia largo spazio all'interpretqzione personale. Come ho fatto dire al mio Witwicky: "la vita e' ciò che capita quando hai altri progetti" questo mi auguriate la tua fiction. Sono davvero contento che tu abbia scritto in queta sezione a 'farmi compagnia' XDe spero che ti cimenterai ancora in altre fiction di questo fandom! ^^ Ancora bravo!
Recensione alla storia La Porta di Brandeburgo - 02/02/12, ore 15:57
Capitolo 1: La Porta di Brandeburgo
Salve.
Per prima ci tenevo a precisare che ho letto questa one-shot con grande interesse, partendo dal fatto che ti conoscevo come (stimato, permettimi) autore, ma che purtroppo ho visto attivo piuttosto raramente.

L'idea di fondo della storia è buona, con l'interpretazione del personaggi a partire "dall'interno', nel senso più letterale possibile.
So che ricorri particolarmente spesso a questo genere di stile (cfr: "I dilemmi di quelli di Asuka") che mi piace definire molto 'alla R. Matheson' o che comunque sa molto di Philip Dick; a dire il vero, volendo scendere dall'altare degli Immortali del sci-fi e volendo fare dello humor direi anche che mi ricorda tanto i bei vecchi e malinconici tempi di 'Esplorando il Corpo Umano', ma non sono un grand umorista quindi non vi farò riferimento...
Oh, aspetta: l'ho appena fatto.

Storia breve, su cui non potrei dare un giudizio particolarmente approfondito circa la (CONTORTA) psicologia di Shinji, ma su cui però posso sempre provare a speculare partendo dal tuo scritto:
L'idea di uno Shinji innamorato di Asuka  - nel senso che la vede come 'parte di sè' e tutti i luoghi comuni e gli aforismi sull'amore puro che non sto a citare - sembra dunque stravolta: non è tanto il bisogno di compatimento o affetto in sè a muovere la coscienza del ragazzo quanto un senso di rivalsa, di auto-affermazione nei confronti di Asuka che, così spavalda e sicura di sè, ne uscirebbe certamente privata di dignità.
Vista così potrebbe sembrare quasi una visione misogina e cinica, ma voglio sforzarmi di vederla sotto un'ottica più 'adolescenziale':
Diciamo che, per un tipo come Shinji, stare con Asuka sarebbe come stare con la classica 'ragazza più popolare della scuola' di qualsiasi commedia americana: sarebbe proprio un piccolo grande uomo per meritare l'amore della mia teutonica preferita, e d'altronde potrebbe anche segnare una svolta emoriva nell'animo del ragazzo: la capacità di aprirsi al prossimo e di non temere l'amore altrui, cosa che tuttora gli manca.

Io ho sempre inteso il rapporto Asuka-Shinji come la banale ma quasi mai erronea Teoria degli Opposti: a lui serve qualcuna che lo  smuova, che completi quella parte di autostima praticamente insesitente e quasi lo sproni a meritarsi l'amore degli altri,facendogli prendere atto dell'importanza di questo sentimento; a lei  uno che con la sua semplicità possa mettere a nudo la sua fragilità interiore e la tolga da quell'instabile piedistallo che si è costruita da sola.

Forse ancora più cinica ma divertente l'idea di Rei come 'ripiego amoroso': poverina, usata da tutti...da Gendo a Shinji stesso.
Le si potrebbe affigere una cartello con su scritto 'diamo via tutto al 50%. SI' , PROPRIO TUTTO.'
Ok, perdona la trivialità....
In conclusione una fictio breve e leggera mna che fa sorridere e riflettere un po' su; che smonta Evangelion da quell'alone di mortifero disagio psichiatrico ed ambiguità equivalente ad una mattonata sui denti....ma che non posso fare a meno di adorare alla follia.
Un caratterizzazione dei personaggi appena abbozzata ma che rende bene grazie allo scambio di battute dei 'Responsabili'.

Carina, vorrei solo che fossi più attivo come scrittore.
Complimenti ancora da K.P.
Recensione alla storia Oltre l'immagine fissa - 12/01/12, ore 16:35
Capitolo 4: Gendo Ikari- Paura
To' guarda chi si rilegge! Era un bel po' che non aggiornavi la raccolta e cominciavo a patire di astinenza...
Questa volta trattiamo (notare il mi uso sfrenato ed inalienabile del plurale maiestatis) il mio SECONDO (yes: secondo, dopo Kaji) personaggio preferito: Gendo Ikari.

Comincio con l'ammettere che di solito parto piuttosto scettico al riguardo: è un uomo dalla psicologia talmente complicata e - in fin dei conti - poco approfondita esplicitamente da risultare quasi sconvolgentemente banale.
Personalmente ho sempre trovato alquanto 'bizzarro' e forse anche improbabile il radicale cambiamento comportamentale di Gendo, tra il suo passato ed il presente: l'idea di abbandonare Shinji (con tutta la sequela di rimpianti/ammonizioni/censure che ne segue) per paura di perderlo e morirne, in quanto suo ultimo oggetto di sfogo amoroso (in senso paterno, intendo. Non certo incestuoso.), potrebbe forse giustificarne il comportamento, ma andiamo per gradi:

La scena da te ritratta con Naoko Akagi può essere vista, a mio parere, come un'interessante quadro psicologico del momento, dal punto di vista di lui, ma non potrei dire che tu abbia 'colto il punto essenziale': Gendo è sì portato a valutare coloro che lo circondano da un punto di vista utilitaristico e quasi con superbo distacco (basti pensare al nome tedesco del Progetto : 'Projekt Instrumentalitat der Menscheit'Intrumentalitat: strumentalizzazione dell'umanità, letteralmente), ma dubito che avrebe accondisceso a fare del sesso con Naoko solo per 'accontentarla': un modo come un altro per ripagarla del buon lavoro svolto, insomma.
Anche se a pensarci bene quelle parole quantomai inquietanti ripetute dalla Rei-I potrebbero a questo punto risultare adeguate, quando dice che 'la vecchia non è più utile': potrebbero davvero suonare come il disprezzo di un uomo solitario verso una donna da lui intesa per il solo impegno scientifico e per prestazioni sessuali fini a sè stesse?
Ne verrebbe fuori che Gendo intende Naoko (ma con lei si potrebbe identificare il genre femminile) come una prostituta: una visione piuttosto misognia, direi. Vero anche che perfino Rei è amata solo in quanto 'copia incompleta' di Yui e quindi di potrebbe pensare nuovamente ad un Gendo molto arido di sentimenti, ma questa considerazione sarebbe un paradosso per il solo fatto che Gendo AMA Yu, la vorrebbe nuovamente al finacoi ed è per questo che crea Evangelion, NERV, Rei, Progetto di Perfezionamento e compagnia bella.
Ad ogni modo questo era solo per dire che quella scena del bacio è molto breve e 'fumosa' per poterne trarre un quadro interiore ben delineato. Tutto qui (lo so che pensi: se è 'tutto qui' perchè ci hai impiegato 20 righe a dirlo? Lo so...U.U Mea culpa.)

Poi per quanto riguarda il rapporto con Shinji, ribadisco che non è totalmente chiaro nemmeno nell'anime (nonostante io consideri Anno un genio-filosofo dei nostri giorni a volte penso che neanche lui abbia ben chiaro il motivo di determinate scelte che prende....-.-'), ma il tuo spunto di riflessione è piuttosto valido:
Se si considera il 'Primo Gendo' (quello amorevole e paterno), il dolore della scomparsa della moglie e la forse egoistica paura di dover soffrire ancora per l'eventuale perdita di Shinji lo porta a volersene allontanare, auto-imponendosi un odio verso di lui che in realtà non  prova.
Ma poi lo 'ripesca' quando ne ha bisogno e questo confermerebbe la tua ipotesi di prima secondo la quale lui è solo interessato ai sui fini terzi, ma che nuovamente vacilerebbe se pensaimo che sono passati più di tre anni e questa sorta di 'odio auto-imposto' di Gendo avrebbe avuto tempo per radicarsi nel profondo dell'inconscio dell'uomo.
In pratica azzardi l'ipotesi che Gendo Ikari sia diventato il cinico che conosciamo in risposta alla paura della perdita (se non sbaglio c'è addirittura un ost di NGE che si intitola 'The Sorrow of Losing'.) degli affetti. Un'alienazione dalla società per non rimanere ferito....mmm, chi mi ricorda?
Ah, sì: Shinji. TALE PADRE, TALE FIGLIO.
E sempre a proposito di Shinji e fobie di sorta ricordiamoci gli ultimi istanti di vita di Gendo nel lungometraggio del '95: ammette di temere il figlio.
forse perchè gli ricorda lui; forse proprio perchè ò- essendo Shinji un umano- potrebbe morire e quindi causargli sofferenza; forse per il fatto stesso che sia un pilota di Eva e quindi con un potenziale enorme del tutto disponibile (più o meno consapevolmente) tra le sue mani.

Quindi, in definitiva, l'idea di un Gendo ossessionato dall'idea del passato non è totalmente sbagliata, anche se non la darei per scontata: mi sembra principalmente un uomo ossessionato dal FUTURO, un futuro che teme più di ogni altra cosa perchè fatto di morte. La morte appartiene al passato, certamente, ma è soprattutto qualcosa 'in potenza' (come si direbbe in filosofia', cioè che sta per arrivare, inesorabilmente.
Volendo rissumere gli intenti con una frase sola si potrebbe dire: vuole modificare un futuro che prima o poi diverrà presente, al fine di ricominciare il passato.
A tal proposito, sarei curioso di sapere se per la sua idea di Progetto ti sei rifatta al manga di Sadamoto: questo aspetto piuttosto 'recriminatorio' di Ikari verso Dio e il desiderio di creare una divinità artificiale con cui fondersi, per dominare la vita, il tempo ed il Creato è esplicitato solo nel manga.

Comunque sia, mi sono ancora una volta sperticato in commenti lunghi qualche kilometro e mezzo, ma tenta di perdonarmi: come ho detto già in passato, questa è una raccolta che apprezzo moltissimo e non sono di 'facile recensione' se la fiction in questione non mi ispira.
Complimenti ancora per questo nuovo capitolo e spero potrai offrirmi nuove riflessioni inaspettate con un ulteriore personaggio! ^^

K.P.

Recensione alla storia Idiot - 24/11/11, ore 21:21
Capitolo 1: //
Come sempre arrivo terribilmente in ritardo dopo ogni inserzione nel sito....credo dipenda da qualche strano allele nel mio genoma, cose che Ritsuko sicuramente si divertirebbe a studiare con sadica perizia....

 A PARTE QUESTO...

Sbaglio o da quando ho scritto 'Il Bicchiere ed il Posacenere' si è innescata una specie di reazione a catena di one-shot su Misato e Kaji? Questa è già la terza di fila!
Non che mi dispiaccia, anzi, solo che lo trovo buffo. Magari si fosse risvegliato il buon vecchio fandom di noi vecchi sentimentali della MisatoxKaji....speriamo.
Passando al testo:
l'ho trovata meravigliosamente orchestrata, da un punto di vista contenustico, formale e anche visivo.
L'idea dei flashback in corsivo laterale aiutano la lettura (grazie a Dio noi italiani non facciamo le americanate del tipo '-flashback- [testo] - fine del flashback-'), anche se forse erano un po' troppo grandi i caratteri, nel senso che rimpicciolirli avrebbe forse accentuato ulteriormente la differenza temporale tra le sequenze. Ma queste sono considerazioni mie, va beneissimo anche così...

[Mi spiace di non partecipare mai ai contest (nè per votazione nè per fiction), mi perdo sempre quelle più belle: mi toccherà rimediare U_U]

Ovviamenrte di metafore e luoghi comuni sulla Misato-Kaji non ce ne sono molte di più, ormai: stanza 'affumicata', campo d'angurie, bar con tavolini ecc...ma sarà anche perchè quelli sono gli unici luoghi in cui li si è visti.
Come sempre ritorna l'idea di una Misato non completamente cosciente del ruolo di Kaji in terzi fini nè della sua persona: sfuggente, sornione a volte doppiogiochista....decisamente inaffidabile.
Eppure così demodè, fuori dal tempo, affascinante nella sua spigolosità arrotondata solo dal suo inesauribile ottimismo: credo che Misato provi quasi una specie di 'Sindrome di Stoccolma' verso di lui: ok, non sono proprio la stessa cosa, ma certamente non si può dire che non si senta irremediabilmente attratta dalla sua impertinenza.

Leggendo il testo non ho potuto fare a meno di notare un certo parallelismo anche con i temi più 'discussi' di NGE: quello dell'odore percepito come essenza pura dell'IO, dell'essere stesso di un individuo....che si lega indissolubilmente corpo ed anima ad un luogo o ad un oggetto.
Per i children gli Eva (tutta la supercazzola psichiatrica sull'odore materno e di sangue...), per Kaji e Misato quella stanza tanto bistrattata (poverina T.T) nelle fiction, ma che effettivamente sa di loro: di amori spezzati, di sesso fine a sè stesso che vuole avere una parvenza di significatop ulteriore ma che non va oltre il filro di quella sigaretta sempre fumata a metà.

Il lessico è molto piacevole: semplice, liscio ma anche con sfumature di un certa eleganza....davvero adatto.
Talvolta ironici, i pensieri di Misato sono forse più interessanti quelli passati che i presenti: le loro conversazioni un po' paradossali strappano sepre un sorriso, ma delineano il quadro psicologico che intercorre tra i due.

La conclusione, poi, credo valga più di tutta la fiction: una frase tanto semplice e volutamente ironica che però sottolinea tutta la fede e l'amore di una donna verso colui di cui non si fida nel lavoro ma a cui affidarebbe la vita, nel privato.
Personalmente sono molto credente (chiamami scemo o credulone, ma questa è la verità) e sono sempre stato convitno che i Cari Estinti possano in qualche modo aiutarci o lasciare ancora sè stessi nel mondo a cui erano collegati, se si ha fede in loro e li si desidera.
Come al solito Evangelion mischia le carte in tavola: in teoria Misato dovrebbe essere un atea DOC o almeno agnostica, preferendo credere maggiormente nelle potenzialità insite dell'uomo....ma poi non può non riconoscere l'esistenza degli Angeli e continuare a pregare coloro (no, scusa: solo Kaji. Di suo padre non gliene sbatte di meno e gli altri non sono morti) che ama.

In conclusione non posso non farti i complimenti per questa ennesima sfacettatura di un rapporto amoroso che - nonostante tutte le fiction di sorta - continua ad essere interpretato e a lasciarsi interpretare nelle maniere più belle e toccanti di sempre.
Giuro: questa va dritte nelle preferite.